Cara e Dolce, VECCHIA Hogwarts

di Armstrong_44
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Cara e dolce, vecchia Hogwarts


Capitolo 1

Provò una forte sensazione di vuoto allo stomaco e avvertì i piedi staccarsi leggermente dal suolo, per poi appoggiarvisi di nuovo bruscamente, seguiti da un cedimento delle ginocchia.
La testa girò pericolosamente e il vomito si fece appena sentire.
Quando si fu guardata attorno, dopo il panico iniziale, capì di trovarsi ad Hogwarts.
La cosa era strana, perché era sicura di trovarsi in un luogo diverso fino a pochi secondi prima. Solo che… non ricordava dove.
E in effetti, ora che ci faceva caso, non ricordava niente che fosse più recente di due giorni.
Era certa, però, che assieme agli altri si trovava a Grimmauld Place, la casa di Sirius.
Eppure, non poteva sbagliarsi: il castello dalle guglie scure e le finestre luminose, il lago calmo dietro di lei e la foresta tetra lì accanto.
Quella era la sua scuola.
Strizzò gli occhi per distinguere meglio le facce degli studenti che, stranamente, erano in cortile, anche se in numero ridotto.
Sopra all’erbetta verde, le sue mani erano strette nella terra piacevolmente fresca, cercando sostegno; Piantò i tacchi degli stivaletti marroni e cercò di alzarsi dandosi una leggera spinta con i palmi, tuttavia riuscendo solamente a traballare un po’, cadendo di nuovo.
Era parecchio confusa e si costrinse a resistere alla tentazione di abbandonarsi al terreno e svenire.
Un rumore stoppato di scarpe le fece intendere che qualcuno fu attorno a lei.
Una mano apparve di fronte ai suoi occhi nocciola ricchi di disperazione e una voce gentile le domandò: “Ti serve aiuto?”
Noncurante della familiarità della del tono, accettò rincuorata l’offerta e facendosi tirare in piedi.
”Sicura di stare bene?” chiese un’altra voce, un po’ più grave.
Lasciò ruotare la visuale e la fece soffermare sui due ragazzi di fronte a lei, ignorando i due ai suoi fianchi.
Uno era biondo, col viso leggermente sciupato, l’altro, invece, aveva lunghi capelli scuri e leggermente mossi attorno al viso, quest’ultimo contratto in un ghigno.
Sorpresa, lasciò la mano del primo, poi pensò, incredula:
”Remus?!Sirius?!”


Angolino dell’autrice =)
Ciao a tutti!
E’ la prima fanfiction che scrivo nel campo di Harry Potter, perciò spero che vada bene…
Ma, soprattutto, che vi piaccia ;)
Mi ha sempre ispirato il trio Remus-Hermione-Sirius, e quindi ho provato a buttare giù qualche spunto, tirandone poi fuori una ff.
Beh, buona serata e godetevi la storia =)
Un Abbraccio,
Armstrong_44
P.s= So che è un po' cortino, ma praticamente è il prologo

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Cara e dolce, vecchia Hogwarts


Capitolo 2

Momentaneamente, la visuale girò e si offuscò, per poi ritornare normale.
Soffocò l’istinto di scappare e di gridare, rimanendo silenziosa e immobile di fronte a loro.
”Stai bene…?” domandò incerto il giovane dai capelli chiari.
Per quanto cercasse di negarlo, la somiglianza era davvero tremenda, così come la voce era la stessa di quella di Remus.
”Si può sapere come hai fatto ad apparire dal nulla???” chiese incredulo il ragazzo alla sua sinistra, e quasi non urlò “Harry!” girandosi verso di lui.
Capì immediatamente di aver appena conosciuto il padre del suo migliore amico, ovvero James Potter: gli occhiali rotondi sul viso, i capelli scuri spettinati e lo sguardo malandrino.
Non c’erano dubbi sulla sua identità.
Fu presa momentaneamente dal panico a causa delle altre domande che seguirono, ma si ricompose esclamando, affrettata: “Devo parlare con il professor Silente!”
Tutti la squadrarono increduli, compreso il piccolo Peter, che sostava alla sua destra.
Evidentemente non si aspettavano una risposta del genere, ma Remus sorrise leggermente e concordò:
”D’accordo. Vieni, ti accompagniamofino al suo ufficio”
Si impose di non ribattere con la storia di conoscere già benissimo la strada, convinta che non avrebbe poi trovato una spiegazione ragionevole.
Man mano che avanzavano trai corridoi del castello, Hermione verificava sempre di più la teoria di trovarsi nel passato.
Si era data perfino qualche pizzicotto di nascosto, ma tutto ciò non era un sogno.
Quelle erano le stesse scale mobili con le stesse armature luccicanti e gli stessi quadri viventi.
Arrivati fin di fronte al tipico gargoyle di pietra, Sirius pronunciò, solenne “Api Frizzale”, lasciando quindi che il passaggio si aprisse.
”Emh, grazie…” disse la giovane incerta “Credo di poter proseguire da sola adesso…”
”Quando vuoi” rispose James, sorridendo.
Così, una volta che si furono allontanati, salì uno ad uno i gradini della scala a chiocciola, accompagnata dal rumore dei suoi passi.
Si fermò di fronte alla porta , sospirò, e bussò con le nocche delle esili mani.
”Avanti” pronunciò la voce soffice del preside che conosceva ormai da quattro anni.
Quello che sarebbe arrivato, infatti, sarebbe stato il suo quinto anno.
Spinse delicatamente il portone, entrando nella stanza timorosa.
In quasi ogni angolo vi era un oggetto diverso dall’aspetto insolito, che ricordava come invenzioni del professore che ora sedeva di fronte a lei.
Dietro alla scrivania e lungo le pareti laterali, vi erano i quadri dei diversi presidi passati, ciascuno dei quali soffermò lo sguardo su di lei.
”In perfetto orario, Signorina Granger”.
Hermione, dal canto suo, sgranò gli occhi, domandandosi se fosse normale che il Silente del passato sapesse della sua esistenza.

 

Angolo dell’autrice.

Ciao a tutti, eccomi con il secondo capitolo!
Ringrazio tutti voi per aver aperto questa fanfiction e averla letta, ma in particolare si ringraziano:
  • _FafySte; Angyp e Moony98 per aver recensito (grazie grazie!!!) =)
  • _FafySte; Moony98 (di nuovo ;D) ; Eris_Malfoy e cecia91, per aver inserito la storia tra le preferite (graaazie <3)
  • Angyp (ancora,xD) e coccinella75 per averla inserita tra le seguite.
Un abbraccio a tutti,
Armstrong_44

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Cara e dolce, Vecchia Hogwarts
Capitolo 3

Seduto su una poltrona dall'aspetto antico, il suo preside la osservava sorridente da dietro le lenti degli occhiali a mezzaluna:
La faccia era più giovane, anche se conservava i riconoscibili tratti di Albus Silente, mentre la barba e i capelli, più coloriti, erano leggermente più corti del solito.
"Accomodati, ti stavo aspettando" la invitò cortese, indicando una seconda sedia di legno.
Lei prese posto , confusa e sbigottita "Professore, io..."
"Non devi preoccuparti" la interruppe "Io ti ho portata qui. O meglio, il me del futuro, nonché tuo presente, lo ha fatto"
Rimase sorpresa dalla notizia, sgranando gli occhi, ma poi si ricompose e chiese, educatamente "Potrebbe dirmi il motivo, professore?"
Lui non rispose subito, parve rifletterci un po' su.
Infine, però, rispose calmo "Credo che non sia questo il momento giusto perchè tu lo scopra"
Si trattenne dal ribattere e annuì "Sì, professore" poi continuò "Cosa farò nel frattempo?".
Si morse un labbro per impedirsi di lasciarsi andare ed esplodere: le cose, negli ultimi quindici minuti, erano diventate più complicate della somma dei guai in cui si era ficcata a causa di Harry e Ron, i suoi migliori amici.
"E ciò" si disse mentalmente "Spiega molto"
Il suo gentile raccomandò, innanzi tutto, di non raccontare niente a nessuno, sulla sua provenienza temporale.
Poi, le propose di continuare gli studi fingendo tranquillamente di essere sempre vissuta in quell'epoca.
Dopo un suo assenso, il preside le fece portare una divisa della casata di Griffondoro "Spero non ti spiaccia restare nella tua casa originaria" le aveva detto sorridendo.
Lei, sorrise di rimando, ed annuì concorde all'intenzione dell'uomo.
Si cambiò in uno dei bagni e, una volta uscita, si diresse verso la Sala Grande come le era stato detto.

All'ora di cena, Hermione fu scortata, con il suo più grande imbarazzo, tra le tavolate che sostavano nella stanza festosa dalla professoressa McGranitt.
Giunti ai Griffondoro, la donna spiegò ai futuri compagni della ragazza, l'arrivo di una nuova studentessa, smistata  dal cappello parlante durante l'orario di lezione degli studenti.
Diverse persone le strinsero la mano, come il suo primo giorno di scuola ad Hogwarts, e ciò la fece vagare un po' trai ricordi.
Provò una fitta di malinconia nel non vedere più i suoi amici accanto a lei, nll'essere capitata nel passato per un motivo che ancora ignorava e nell'essere più sola che mai.
Provava, tuttavia, un misto di gioia nel aver trovato Remus e Sirius e si sentiva rassicurata dalla presenza di James.
Per quel che riguardava Peter, avvertiva una nausea crescere dentro di lei, per poi dover ricordare che ciò che conosceva non era ancora accaduto.
Quindi si costringeva a tornare tranquilla e a sorridere, convincendosi di non trovarsi al fianco di un traditore.
Remus le fece posto su una delle panche in legno scuro, e lei si accomodò volentieri.
Spostò dietro le spalle i capelli cespugliosi, gustando con gli occhi le diverse pietanze disposte sui piatti di fronte a lei.
Qualcuno si sedette alla sua destra e lei si voltò, per poi trovarsi ad osservare con ammirazione il profilo della persona di fronte a lei: la chioma ondulata del colore del fuoco, gli occhi verde foglia e le guance color  pesca dal calore.
Quest'ultima si girò verso di lei con un "uh?" interrogativo, sentendosi osservata.
Poi tramutò lo sguardo in dolcezza, socchiudendo gli occhi e presentandosi con una voce gentile:
"Piacere, io sono Lily!"
Anche se fu colta alla sprovvista da tale gesto, Hermione si presentò e strinse la mano che le si porgeva.
Il professor Silente era d'accordo sul rivelare il suo nome e il suo cognome, tanto, ormai, avevano visto bene il suo viso e, una volta  tornata nel presente, tutti l'avrebbero riconosciuta.
I ragazzi cominciarono a mangiare, non prima di aver ascoltato un discorso di benvenuto del caro preside verso la nuova studentessa.


Spazio dell'autrice.
Scusate il ritardo e la cortezza (esiste come parola?) del capitolo, ma ho diversi problemi a casa, ed è un miracolo che io abbia trovato il tempo per pubblicare oggi.
Passo direttamente ai ringraziamenti, principalmente chi legge , così che, se non vuole continuare può uscire senza leggere la lunga lista :)
Poi....
Angyp, _FafySte; solisoli_17; Moony98;  per aver recensito <3<3
cecia91; Eris_Malfoy; Moony98 e _FafySte per aver messo la storia tra le preferite ^^ ^^
Carmen_v88; Angyp; cecia91; coccinella75; corinna_black303; Jordan Jordan; lerte93; lupacchiotta_mannara; Miss_Riddle Starkey; solisoli_17 e Sweet_Truffle per aver messo la storia tra le seguite ^^
Chiedo scusa per eventuali errori, buona serata,
Armstrong_44

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4


Il cielo si era fatto scuro e il crepuscolo aveva bussato alle porte.
La fronte premuta contro il vetro spesso della finestra tremante, Hermione rifletteva sull'accaduto, scossa lievemente da fremiti di paura e agitazione.
Temeva la situazione, la propria allegria, la possibilità di tradirsi e rivelare qualcosa di troppo.
Numerose erano le preoccupazioni a riguardo degli amici che si sarebbe costruita attorno a sé e di quando sarebbe tornata nel futuro.
Un fulmine dardeggiò nel cielo cupo e la giovane sussultò, decidendo poi di recarsi nel proprio dormitorio per dormire.
Così abbandonò la quasi solitaria sala comune, che infondeva pace e calorosità.
Lanciò quindi un'ultima occhiata al focolare scoppiettante, i tavoli scuri e le poltroncine comode, sparendo oltre le scale che conducevano al dormitorio femminile.
Durante la giornata aveva trasferito i propri averi ricevuti dal proprio tempo nel baule, sistemato alcuni vestiti e rifatto un letto solitario.
Scostò le tende cremisi accese di quest'ultimo e si infilò sotto le fredde coperte, rabbrividendo a quel primo tocco.
Pensò a Sirius, Remus, James, Peter, Lily ed Alice...
L'avevano fatta sentire molto apprezzata, nonostante avesse legato principalmente con i primi due.
Sorrise nel cuscino, chiudendo gli occhi, felice.

La mattina seguente, si svegliò allegramente, stiracchiando gli arti e provando un particolare piacere nel gesto.
Si rimproverò mentalmente per essersi infilata nelle coperte senza indossare una vestaglia adatta per la notte ed appliccò rapidamente un incantesimo per togliere le pieghe dalla divisa scolastica scura.
Si recò in bagno con l'intenzione di pettinarsi e lavarsi viso e denti con ciò che possedeva dentro al baule, così si avvicinò a questo e ne sollevò il coperchio con leggera fatica: scartò il materiale scolastico spostandolo ai lati e raccolse tra le esili dita l'occorente.
Arrivò nella Sala Comune scendendo uno ad uno i gradini di pietra delle scale e si avviò nella Sala Grande assieme a Lily con l'intenzione di fare colazione.
Presero posto nella Sala Comune, affiancate, dopo non molto, dai Malandrini.
Si guardò confusa attorno,  leggermente sconcertata dal non trovarci i volti delle persone che vi aveva sempre trovato: i suoi migliori amici accanto a sé, i Gemelli Weasley alla loro destra, Malfoy al tavolo dei Serpeverde, i propri professori al completo...
Era tutto così strano e confuso...
Si chiese cosa stessero facendo nel suo presente i suoi amici, se si fossero accorti che lei non era lì o avessero subito particolari incantesimi per non ricordarsi di lei.
Aveva scoperto che, dove ora si trovava, era il terzo giorno del quinto anno per i Malandrini e, quindi, anche per lei.
Lily prese fuori dalla propria borsa una pergamena nuova, ma pur sempre scritta con inchiostro nero.
Era il loro orario scolastico.
Così, mentre l'amico lo leggeva, Hermione lo studiò attentamente, per poi correre alla propria camera e preparare l'occorente per la giornata.
Nonostante conoscesse bene la scuola, decise di farsi accompagnare da qualcuno suo coetaneo per non destare sospetti, ma tutto ciò che riuscì a riscontrare perché fosse in ritardo come lei era un gruppo di ragazzi.
Un gruppo di ragazzi che lei conosceva bene.
Oh, eccome che lo conosceva!
Chi potrebbe mai scordarsi, anche solo per un momento, dei visi di James, Sirius e Remus?
"Al Diavolo la copertura!" pensò, osservando Peter che spostava freneticamente lo sguardo da un suo amico all'altro.
Era contenta della loro presenza, ma spaventata comunque per le sue solite preoccupazioni.
Stava per sussurrarsi mentalmente frasi per traquillizzarsi, quando non le sfuggì un brillio negli occhi scuri e affascinanti di Sirius il quale mormorò, con un sorriso malizioso:
"Allora, Granger..."
"Oh, Merlino!" esclamò mentalmente.
Sapeva quando Black voleva domandarle qualcosa di imbarazzante.
O almeno, nel futuro.
Tuttavia non credeva che dal passato al presente cambiasse tanto qualcosa.
Soprattutto se un certo Remus Lupin scuoteva la testa con un sorrisetto.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


 

Non le sfuggì un brillio negli occhi scuri e affascinanti di Sirius il quale mormorò, con un sorriso malizioso:
"Allora, Granger..."
"Oh, Merlino!" esclamò mentalmente.
Sapeva quando Black voleva domandarle qualcosa di imbarazzante.
O almeno, nel futuro.
Tuttavia non credeva che dal passato al presente cambiasse tanto qualcosa.
Soprattutto se un certo Remus Lupin scuoteva la testa con un sorrisetto.

Cara e dolce, VECCHIA Hogwarts - Capitolo 5

"Black..." mormorò in risposta, tentando di nascondere la propria preoccupazione.
"Come mai in ritardo?" domandò lui, ghignando.
"Potrei farti la stessa domanda" ribatté, cercando con la coda degli occhi qualcuno nelle vicinanze.
Dovette però constatare di essere da sola con i Malandrini.
Mentre si sentiva leggermente agitata, iniziava ad apprezzare quel momento, ricordandosi dei giorni assieme al padrino di Harry e Remus.
"Beh, io sono un ragazzaccio" affermò, ridendo "Ma da quel che ho sentito nella tua vecchia scuola eri una studentessa modello"
Poi, notando il suo lieve disagio, aggiunse "Non dirmi che eri con un ragazzo! Perché se è così Remus sarà geloso"
Il giovane, tirato in ballo, sussultò, arrossendo per la bugia del migliore amico:
"Non ascoltarlo! Sta già facendo tardare anche me, vuole solo saltare la lezione di Ruf"
Sorrise alla tipica semplicità di Remus, per poi dire, squadrandoli uno ad uno:
"Non so dove si trova l'aula... Non è che mi accompagnereste?"
"Certo Milady" esclamarono scherzando e all'unisono James e Sirius.
Poi, evitando di stare in testa al gruppo, s'incamminò con i ragazzi verso l'aula in cui si teneva "Storia della Magia".
Entrando nella stanza, Hermione notò le condizioni totalmente diverse dalla sua epoca: non vi erano le scritte sui banchi, i muri erano intatti e perfino le ragnatele sul soffitto erano dimuite.
Tuttavia la giovane non fu affatto stupita dalla frase alla lavagna Conferenza nazionale dei maghi del 1289, che aveva ormai letto tantissime altre volte.
Precedette gli altri, andandosi a sedere in un tavolo in fondo all'aula, così da poter essere esonerata dallo stare attenta senza problemi.
Che ironia, lei che non voleva stare attenta.
Se glielo avessero detto mesi prima avrebbe riso sonoramente.
Sforzandosi di non pensare né ad Harry né a Ron, fu contenta di vedere gli altri malandrini prendere posto accanto a lei.
Rimase comunque incerta su come comportarsi.
"Allora..." cominciò James "Da dove vieni?"
"Umh? Sono dell' Inghilterra, come voi..." rispose.
"Perché hai cambiato scuola?" chiese Remus, scrutandola in viso attentamente.
"Problemi... familiari..." disse, rendendosi conto solamente dopo di essersi messa in trappola da sola.
"Del genere?"
"E' complicato..."
"Qualcosa a che fare con i tuoi genitori? Non ti hanno ancora mandato posta per chiederti della nuova scuola..."
Sirius, con questa osservazione, diventò serio, come faceva sempre quando parlavano dei problemi di lei.
Cioè, nel futuro, nonché suo reale presente.
"Io... non ho genitori..." affermò, ricordandosi che era in parte verità. I suoi non avevano viaggiato nel tempo con lei, e finché non fosse tornata non li avrebbe avuti.
"Oh, scusa! Sul serio, non... Non lo sapevo, mi dispiace!" tentò di scusarsi, dispiaciuto dell'errore commesso.
Remus le circondò le spalle con un braccio per poi donarle un bacio su una guancia. Così fece anche Sirius.
"Beh, d'ora in poi veglieremo noi su di te" informò James, tentando di sollevarle il morale.
Per farla sorridere, aggiunse "Chiamami papà!"
Ottenne il risultato sperato.
A interrompere le loro risate fu però il professor Ruf, che li sgridò:
"Silenzio, laggiù!"

Camminando trai corridoi, i Malandrini accompagnavano la ragazza all'aula dell'ora che seguiva.
Stavano passando per il cortile, così da poter raggiungere le serre.
Il sole scaldava le loro teste, mentre i piedi scalciavano i sassolini nello stradello di fronte a loro.
"Nuova amichetta?" la voce roca e agghiacciante li raggiunse dopo non molto,
Facendo digrignare a tre dei Malandrini i denti.



Angolo dell’autrice
Salve a tutti!
Okay, lo so… Immenso ritardo vero?
Perdooooono!
Ho avuto gli esami scolastici, quindi sono stata molto impegnata >.<
Comunque, sono tornata, e ringrazio veramente di cuore tutti coloro che hanno recensito, inserito la storia tra
le seguite/preferite/ricordare o da recensire.
Scusate se non vi elenco nome per nome, ma siete tanti xD
Alla prossima gente!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Il sole scaldava le loro teste, mentre i piedi scalciavano i sassolini nello stradello di fronte a loro.
"Nuova amichetta?" la voce roca e agghiacciante li raggiunse dopo non molto,
Facendo digrignare a tre dei Malandrini i denti.


Cara e Dolce, Vecchia Hogwarts


Perdonatemi se ho fatto aspettare un po’ di tempo per caricare! Spero questo capitolo vi piaccia! Ringrazio chiunque abbia inserito la storia tra preferite/seguite/da ricordare; chi ha lasciato una recensione ma anche chi ha semplicemente letto questa storia ed è arrivato fin qui!
Spero di non deludervi! Quindi, andate a scoprire chi ha lanciato il tono di sfida a Sirius!
E Mi raccomando! Quando trovate l’asterisco segnato dopo un certo punto (*) è importante che scorriate momentaneamente la pagina fino in fondo così che possiate leggere la modifica che ho fatto ad alcuni personaggi per permettergli di apparire quaggiù! Alla prossima, gente!

6° Capitolo

Il giovane dai capelli ribelli si girò con uno scatto, portando la mano destra alla bacchetta e sollevandola in tempo per parare una fattura lanciata dall’avversario.
Mentre gli altri eseguivano le stesse manovre, avendo riconosciuto chi li stesse fronteggiando, Peter indietreggiò squittendo di qualche passo, iniziando ad allontanarsi verso la porta del castello.
Hermione, invece, trasalì nel decifrare le identità di coloro che si trovavano di fronte al suo gruppo:
Con i suoi lunghi capelli biondi e luminosi, Lucius Malfoy si ergeva
dalla parte opposta a Remus, assomigliando al futuro figlio più che mai.
I suoi occhi fuggenti passavano da un ragazzo all’altro
soffermandosi sulla nuova in quanto, appunto, mai vista prima.
James era fronteggiato, con enorme sorpresa da parte della
giovane, da niente meno che Severus Piton, il suo insegnante di pozioni.
Notò che possedeva già diversi tratti che conservava il lui
dell’epoca di Hermione, la quale lo riconosceva tuttavia a stento.
Un ragazzo molto simile a Sirius fronteggiava quest’ultimo con
occhiate scontrose ma timide. Sul suo viso non aleggiava aria sicura, mentre accanto ai suoi piedi giaceva una valigetta marron scuro con una etichetta dorata riportante la scritta : R. Black.
Solo allora Hermione si ricordò che fino a qualche giorno prima stava passeggiando per le scale di Grimmauld Place, oltrepassando la porta della stanza del fratello di Sirius.
Spostò infine lo sguardo di fronte a sé, irrigidendosi alla vista di una giovane donna che le puntava contro la propria bacchetta.
Possedeva una forte bellezza, così come dimostrava di
assomigliare in diversi tratti al padrino di Harry.
Rammentò quindi di aver già avuto la possibilità di osservare
il suo volto sull’albero genealogico di casa Black:
Bellatrix Lastrange.
(*)
Ringraziò immensamente Merlino per averle donato la pazienza e voglia di leggere fino in fondo tutti i libri di incantesimi imparati, compresi quelli del quinto anno che non avevano ancora utilizzato. Certo, non poteva essere sicura che sarebbe riuscita ad utilizzarli, ma si era comunque esercitata nel movimento del polso.
“Hermione” esclamò Sirius, ridestandola dai suoi pensieri: “ Vai alla
Sala Comune… TI raggiungiamo dopo”
“Sbrigati!” aggiunse Remus, notando l’esitazione della ragazza.
Tuttavia lei non si mosse, al contrario fece scivolare le dita
delicatamente lungo il legno della bacchetta, per poi afferrarla saldamente ed esclamare “Protego!”. Riuscì così a proteggersi
da una maledizione scagliatale dall’avversaria.
Remus e Sirius digrignarono i denti, mentre James si impegnava a contrattaccare Piton.
Diversi studenti nei dintorni li squadrarono sbalorditi e sbiancarono, per poi correre all’interno del castello temendo di essere colpiti da
qualche incantesimo deviato.
Peter colto da un momento di lucidità, si allontanò verso la Sala Grande, annunciando agli altri di andare alla ricerca di un professore.
L’aria che girava tra il gruppo di duellanti non era delle migliori, intensificandosi man mano che il tempo passava e diventando
sempre più pesante.
L’acuta e sgradevole voce di Bellatrix squillava tra i presenti, che imperterrita continuava a lanciare offese verso il cugino:
“Quindi, Sirius…”cominciò, ghignante “Cos’è questa qui? Qualcosa di vergognoso, conoscendo i tuoi gusti! Un centauro? Un vampiro? Spero solo non un altro Licantropo come l’altro!”
Remus, cogliendo la frecciata a lui rivolta, si domandò sconvolto come fosse a conoscenza della sua identità, ma non lasciandosi intimorire scagliò una fattura orcovolante su Lucius, colto alla sprovvista.
Successivamente, si voltò verso Bellatrix, pronto a colpirla per le
offese riferite a lui e alla loro nuova amica.
Fu comunque anticipato da Hermione, la quale, infatti, aveva imparato a non lasciarsi sottomettere da quando, un anno prima, aveva avuto conferma del ritorno di Voldemort, colui che aveva seminato panico in passato ed era pronto a tornare a farlo.
Così, furiosa per gli insulti a sé stessa e al suo professore preferito urlò fiera:
“Io sono una mezzosangue, brutta strega!”
Il tutto senza dimenticarsi di lanciare un Pietrificus Totalum sull’avversaria.
(*)
Si pentì subito di ciò che aveva appena fatto : ritrovarsi di fronte una giovane Bellatrix di pietra le fece capire di rischiare grossi guai,
sebbene si fosse semplicemente difesa. Nemmeno i sospiri d’ammirazione le sollevarono il morale.
“Grazie…” ringraziò Remus, intimidito per la sua vera natura.
“Figurati, sei molto meglio di lei! Non importa se non sei semplicemente un mago” rispose Hermione, lasciando addolcire il viso del lupo.
“Siamo in una brutta situazione” esclamò Sirius.
I problemi, però, non vennero quando i compagni di Bellatrix
puntarono le loro bacchette sui quattro, non vennero nemmeno
quando James fu colpito da una maledizione che scatenò in lui una furiosa reazione.
I problemi vennero quando Peter tornò trotterellando, seguito dal professor Kettleburn, che si occupava di Cura Delle Creature Magiche.
Quest’ultimo non esitò, infatti, ad assegnare punizioni ad ognuno di loro: mentre i Serpeverde si sarebbero occupati della pulizia dei bagni per un settimana, loro Griffondoro avrebbero dovuto aiutare lo stesso professore ogni venerdì per circa tre mesi.
Imprecarono mentalmente contro Minus per aver dimenticato di precisare chi aveva dato inizio al duello.
Si ritirarono in Sala Comune, prendendo posto di fronte al camino scoppiettante, riscaldati dal calore di quest’ultimo.
“Beh, suppongo potesse andarci peggio!” mormorò James, tamponandosi il naso sanguinate e tentando di sollevare il morale agli altri.
Hermione, lanciandogli un’occhiata irritata, precisò:
“Scommetto che non hai mai passato un pomeriggio in mezzo alle Creature Fantasy per prenderti cura di loro”
“Beh, non è il mio passatempo preferito” affermò lui, con un sorriso.
“Ad ogni modo” ghignò Sirius “Staremo tutti assieme!”
“Peggio” scherzò lei, facendo sfuggire qualche risata anche agli altri.
Il ritratto della Signora Grassa si spalancò, lasciando entrare nella Sala Alice e Lily.
Alla vista della prima, gli occhi di James scintillarono sotto lo sguardo fiero e soddisfatto di Hermione.
Quest’ultima si allontanò verso i dormitori, salendo le scale con le labbra arricciate in un sorriso.
Le sfuggì una lacrima lieve di malinconia per i vecchi (o futuri?) ricordi. Indossò la vestaglia bianca e si coricò nel letto freddo. Si addormentò fissando le tende di velluto rosso, tirate a nascondere il viso da quello di Alice, simile a quello di Neville.
 



 
(*)= Ho modificato l’età di due dei rivali così da permettergli di stare ad Hogwarts in contemporanea dei malandrini:
Sia Bellatrix sia Lucius frequentano il settimo anno.
Ebbene sì, sono rivoluzionaria :P





 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Cara e dolce, vecchia Hogwarts

Scusate molto per il ritardo, ma dopo gli esami di fine anno sto cercando di passare l’estate in compagnia e in giro per l’Italia. *Me chiede scusa*. Ringrazio chiunque abbia inserito la storia tra le Preferite/Seguite/Ricordate o chiunque abbia recensito. Grazie davvero,  in questo periodo sono aumentate le visite e tutto il resto già citato sopra, perciò vi ringrazio davvero molto.
Un Grazie speciale anche a chi legge solamente e apprezza questa storia!
Bene, vi lascio al capitolo!
Spero vi piaccia!

Capitolo  7

Quando Hermione si svegliò, il mercoledì mattina, i ricordi della battaglia avvenuta la precedente giornata le precipitarono addosso. Scostando le coperte calde, la giovane portò fuori dal letto le gambe e le sgranchì.
Si alzò bruscamente, ma dovette rimettersi a sedere a causa di un giramento di testa.
Notando che in stanza le altre ragazze erano giù scese in sala comune, decise di vestirsi e di raggiungerle, cercando anche i Malandrini.
Scoprì poi, però, che sia le prime che gli ultimi erano a far colazione.
Si diresse quindi verso il buco del ritratto, lo aprì e proseguì leggermente irritata.
Una volta individuati i ragazzi, allungò il passo verso di loro e prese posto accanto a Remus. Li squadrò uno alla volta, tossendo appena per far notare la propria presenza, di cui loro non si erano accorti.
<< Heilà, dormito bene? >> Domandò il biondo, sorridendole al suo fianco.
<< Torta di Melassa? >> Le offrì Sirius, seduto di fronte a lei.
<< Visto che bella giornata? >> Intervenne velocemente James.
Lei esitò, guardando il soffitto coperto da nubi scure e grigie: << Emh…Sì… >> mormorò, afferrando tra le dita una fetta del dolce offertole dal ragazzo dai capelli ribelli.
La portò alla bocca e ne morse un pezzo, sentendo quattro sguardi puntati su di lei.
“Ma dove sono Lily e Alice quando ne hai bisogno?” esclamò mentalmente.
I Malandrini, invece, continuavano ad osservarla ipnotizzati, con gli occhi rossi fuori dalle orbite attenti ad ogni suo movimento.
Ingoiò rumorosamente e domandò, sconcertata: << Ho per caso uno snaso in testa? >>
Notò che i sorrisi forzati di loro si afflosciarono in quattro sospiri sommessi.
<< Ti abbiamo fatto beccare una punizione per niente >> mormorò Remus.
<< Già, è colpa nostra… >> continuò James << Siamo noi che abbiamo problemi con loro >> accennò alla battaglia.
<< E non tu >> precisò Sirius.
<< E se io avessi spiegato com’erano andate le cose nessuno sarebbe nei guai >> ammise Peter. Lei sgranò gli occhi. Provò persino compassione per Minus che anni prima aveva tolto la possibilità ad Harry di vivere col suo padrino.
<< Ascoltate >> disse loro la ragazza prendendo in mano la situazione << La colpa è anche mia. Io sono quella che ha pietrificato Bellatrix! E per la precisione >> aggiunse << Le persone che hanno un problema con voi, ne hanno uno anche con me! >>
Gli altri sorrisero rincuorati ed iniziarono a scherzare e ad ingozzarsi assieme ad Hermione.
Dopo quella lunga colazione, li attendeva una lezione di erbologia, come il giorno prima.
Così, non appena ebbero attraversato il cortile, giunsero dinnanzi alla serra tre, in cui entrarono leggermente timorosi. Fu proprio lì che Hermione poté vedere per la seconda volta in vita sua le piante più brutte del mondo : bubotuberi.
Imprecò mentalmente contro la sua sventura sebbene fosse lì da pochissimi giorni.
Indossò gli occhiali protettivi e dei guanti marroni in pelle di drago, ricordandosi perfettamente la lezione che aveva avuto un anno prima nella sua era.
Mostrò una seconda volta ai Malandrini come eseguire il prelievo, in quanto solo Remus aveva ascoltato la spiegazione, e si impegnò per finire al più presto.
Strizzò al meglio quelle creature , per poi raccogliere il loro pus giallo-verde ed imbottigliarlo dentro ad alcune bottiglie sopra ai tavoli dietro di loro.
<< Mai più! >> esclamò disgustato un tassorosso che uscì qualche secondo prima di loro.
<< Concordo >> borbottò James, con la mano sbrucciacchiata a causa del liquido.
<< Almeno non dovremo avere a che fare con qualcosa del genere per… un giorno >> affermò Hermione, pensando alla punizione di venerdì.
<< Credo che tu sia troppo positiva… >>sbottò Sirius << Non si sa mai che cosa il domani ha in serbo per noi >>
Peter, per unirsi alla conversazione, non fece altro che squittire frasi sulle obbrobriose piante.
<< Allora Milady >> gnignò James.
<< Cosa desiderate fare in codesta mattina? >> terminò Sirius, inchinandosi assieme al migliore amico.
<< Umh… Credo che andare alla prossima lezione possa bastare >> rispose semplicemente lei, smorzando l’entusiasmo dei due.
Remus sorrise alla frase pronunciata dalla ragazza. Poi, affiancandola, le disse, imbarazzato:
<< Senti…Per quanto riguarda a quello che ha detto ieri Bellatrix… >> abbassò la voce << Sul lupo mannaro… vedi… >>
<< Non importa! >> esclamò lei, interrompendolo e posandogli una mano sulla spalla. << Ho un altro amico come te! Anzi, ti assomiglia anche. Più di quanto immagini >>
<< Davvero? >> s’interessò lui, sollevando il viso e mostrando gli occhi curiosi.
<< Sì! E’ molto gentile e premuroso, e ci ha aiutati spesso in passato >>
<< Ci? >>
<< Sì, a me e ai miei vecchi migliori amici! Un giorno, vi racconterò delle nostre avventure! >>
 “Ma prima” pensò “Aspetterò di capire perché sono qua. E quanto ci resterò, soprattutto”
Dietro di sé, la giovane parve di scorgere una risata nel vento che batteva le fronde degli alberi: la risata di Harry e di Ron.

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