Loud.

di AleCarrots
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hey. ***
Capitolo 2: *** Biology. ***
Capitolo 3: *** Harry's kiss. ***
Capitolo 4: *** Idiot. ***
Capitolo 5: *** Hug. ***
Capitolo 6: *** Bowling. ***
Capitolo 7: *** The Dance (parte 1) ***
Capitolo 8: *** The Dance (parte 2) ***
Capitolo 9: *** Confused. ***
Capitolo 10: *** Dirty. ***
Capitolo 11: *** Twentytwo. ***
Capitolo 12: *** Dinner. ***
Capitolo 13: *** Surprise. ***
Capitolo 14: *** Gym and books! ***
Capitolo 15: *** Zayn's kiss. ***



Capitolo 1
*** Hey. ***


Uscii dal negozio di CD, ricordai l'importante uso dell'ombrello quando, venendomi sommessa da una violenta pioggia, non trovai una parte del mio corpo che non fosse bagnata. Salendo per i marciapiedi della città, diretta verso casa, notai che tutti i negozi, ristoranti e portinerie varie erano piene di persone, o che mangiavano, o che compravano, o che tornavano a casa, o che semplicemente si mettevano a riparo dalla tempesta. Purtroppo io non potevo permettermi cinque minuti di pace, alle 20 sarei dovuta essere a casa, ed ero quasi in ritardo. Conoscendo i miei genitori, avrei fatto meglio a non attardarmi. 
 
Entrata nel portone di casa, salutai Grace, la portiera del palazzo, che aveva dei vestiti puliti per me, e salii, cambiandomi in ascensore. Mia madre mi avrebbe fatto dormire fuori con il cane di mia sorella. Diedi un'ultima scossa ai capelli, sembravo una sballata, avevo una maglietta a maniche corte, e dei pantaloni della tuta, tutti sanno che neanche un pinguino resisterebbe vestito così, in inverno. E poi mia madre non avrebbe tollerato questi vestiti. Lei è una perfettina, ma soprattutto femminile.
 
"Mamma, Sono a casa!" urlai dall'ingresso facendo attenzione a non bagnare a terra.
"Sai che ore sono?" chiese mia madre arrabbiata.
"Ho avuto un contrattempo" mentii, sarebbe finita male, ma cercavo di fare il possibile.
"Non sapevi che libro scegliere? Beh, scusa non plausibile, una ragazza come te, saprebbe scegliere bene e velocemente. Sabato te ne stai a casa" spiegò mia madre prima di darmi il colpo di grazia. Sabato?
"Ma mamma, c'è la festa sabato!!" le ricordai. La festa della scuola, alla quale non sarei dovuta mancare.
"Così impari a non rispettare le regole" annunciò, dirigendosi verso il soggiorno per ritornare alla sua lettura. 
"Non è giusto così, avevo tutto pronto: il vestito, le amiche, il ragazzo con cui andare!" cercai di farle rendere conto rincorrendola verso la stanza. 
"Ma fammi il favore, il vestito, le amiche, il ragazzo? Credimi tesoro, non hai il fisico, mettiti a dieta e poi ne parliamo, e poi con il carattere che ti ritrovi, non hai amiche, pensa un ragazzo!" m'incoraggiò mia madre. 
 
Chiusi la porta sbattendola, come per farle notare che la conversazione era stata conclusa con quel gesto, ma che comunque la sentii parlare sola. Aprii il nuovo CD: 'DNA', lo infilai nello stereo, alzai il volume al massimo, e mi feci una doccia calda, stavo tremando. 
 
Entrai su facebook, c'era Sarah, le mandai un messaggio: 
'Ohi, come va?' 
'Hey, solita rottura, e a te?'
'Mia madre rompe, crede che io sia andata in biblioteca.. mentre ho preso il CD delle Little Mix, che sto ascoltando proprio adesso'
'Ah bene'
'Già, e poi abbiamo litigato, sempre per le solite cose'
 
La nostra chiacchierata finì qui, perchè lei doveva andare, ma io continuai a parlare sola, nella mia mente, domandandomi perchè mia madre ce l'avesse così tanto con me. Perchè non incoraggiava le sue figlie allo stesso modo. Magda è amata da tutti, è magra, è alta, ha dei bellissimi occhi blu, e dei lunghi capelli scuri, è bellissima, diciamo così. Io cosa? 68 kilogrammi per 1.67 m? Sono paffuta, ho dei capelli scuri fino a sopra la spalla, gli occhi castani, tendenti al verde in base alla luce del sole. Non sono cosa di vestitini, non mi piaccio. E io i miei amici li avevo, solo che mia madre non li conosceva. Il ragazzo era un extra, quello si che non l'avevo. 
Mi misi sotto le coperte, mangiando una brioche che nascondo sempre per casi come questi, e mi addormentai.
 
--
 
Salutai Anna e Spencer, e mi avvicinai a loro.
 
"Capellone è già arrivato?" chiesi curiosa guardandomi intorno. 
"Si, è con la Troietta" m'informò Anna..
"Ma c'è qualcosa che non va, guardate" disse Spence facendo un cenno verso loro.
"A me sembra tutto come al solito" annunciai alle mie amiche chiedendomi cosa ci fosse di strano.
"La Troietta tenta uno schiaffo, quando capellone blocca il polso, e... la bacia?" fece Anna in stile telecronaca.
"Che fregatura" sbuffò Spence.
"Andiamo dai, il ragazzo più bello della scuola è anche il più irraggiungibile, si sa, ha occhi solo per lei" riflettei ad alta voce.
"AH, sicuramente è il più bello" ripeté Anna facendo l'occhiolino a Spencer, pensavano che mi piacesse. 
"Credo che tu ti sia presa una cotta" affermò Spencer colpendomi con il gomito.
"Ma vaa!!" le spinsi io. 
 
Uscite da scuola, ci dirigemmo verso un fast-food lì vicino. 
 
"Allora, Alex, come ti vesti sabato?" chiese Anna molto interessata all'argomento.
"Emh, ragazze, ho paura di non poter venire.." annunciai alle mie amiche.
"COSA?" chiese sbalordita Spencer.
"Ma ci sarà capellone, e probabilmente la Troietta mancherà" mi ricordò Anna. 
"E' un'occasione imperdibile per te" disse Spencer.
"E per noi, senza la Troietta. Potremo divertirci!" continuò Anna.
"Mia madre mi ha messa in castigo" sbuffai. 
"Vieni a dormire da me, le diciamo che devi aiutarmi per un recupero di biologia, e che ne va della tua reputazione" propose Anna. 
"Già, non potrà rifiutare" incoraggiò il piano Spencer.
"Ragazze, posso provarci, ma non vi prometto nulla" accettai io.
"Se vuoi vengo con te, magari saremo più convincenti assieme" disse Anna.
 
Dalla porta del fast-food entrò un ragazzo, dalla folta chioma riccia.. Harry.
 
"Ooh, ragazze, eccolo, non fatemi fare brutte figure" pregai le mie amiche. 
 
Si incamminò nel corridoio, e salutò più o meno tutti nei vari tavoli, fino a quando arrivò a noi. 
 
"Hey, ragazze" salutò lui.
"Heey!!" dissi forse con troppa emozione.
"Cia" iniziò Anna.
"Oh" concluse Spencer.
 
Diedi un calcio sotto il tavolo alle mie amiche. E notandolo, per quanto lui volle trattenerla, la conseguenza fu una smorfia. 
 
"Mmh, bene, ragazze, ci si vede sabato" rimandò Harry. 
"Certo, contaci" gli urlai io mentre s'incamminò nel corridoio.
 
Scrutai il corridoio, si stava sedendo in un tavolo più avanti con dei ragazzi, perciò mi rivolsi alle mie amiche.
 
"Ragazze, sono nella merda" annunciai.
 
--
 
Pagato il conto, ci alzammo, ma prima che potessimo allontanarci dal tavolo, si avvicinò un ragazzo. 
 
"Hey" salutò lui.
"Hey?" chiesi io, non lo conoscemo.
"Cia" l'osservò bene Anna.
"Ci conosciamo?" domandò Spence.
"No, io non conosco te, ma conosco Alex" c'informò.
"Ah si?" mi sorse spontanea la domanda.
"Ragazze, scusate, devo proprio andare a studiare, vi chiamo" annunciò Spence.
"Aspetta, Spence, mi devi dare un passaggio!!" la rincorse Anna.
 
Soli, a prima impressione mi fece paura.
 
"Ti spiace se ci sediamo un attimo? Vorrei chiederti un favore.." iniziò lui.
"Non ti conosco neppure" lo diedi per scontato, era ovvio che io non mi sarei seduta con quel tipo.
"Il mio nome è Zayn, e sono disperato" continuò.
 
Prima che potessi fraintendere, ricominciò a parlare.
 
"Sei brava in biologia?" domandò curioso.
 
Okay, era ufficiale, ero terrorizzata.
 
"Cosa intendi?" chiesi, volevo capire. 
"Il primo quadrimestre è andato male, direi, e volevo una mano, scusa se ho origliato la conversazione, ma siccome ti ho vista un paio di volte a scuola.." fece lui. 
 
Un sospiro di sollievo venne trattenuto, però pensandoci, lo conoscevo!! Era il tatuaggio umano.. 
 
"Ah, si, mi ricordo di te. Bene, certo, potrei aiutarti qualche volta, ma..." mi bloccai.
 
Harry passò davanti a me, e mi face l'occhiolino. Io lo guardai come un cane guarda un biscotto passargli davanti. 
 
"Ma..?" interruppe la mia immagine del cane con il biscotto.
 
Zayn sicuramente notò che guardavo Harry. 
 
"Per me va bene" annunciai senza pensarci. 
"Va bene, allora domani qui alla stessa ora. Ci si vede" mi salutò Zayn. 
 
E se ne va così? Beh, ciao stronzo, pensai.

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Capitolo 2
*** Biology. ***


Sono le sei, arrivo a casa.
 
"Mamma, sono arrivata"
M:"Alex, devi farmi un favore"
 
Sembrava preoccupata.
 
"Che è successo, mamma?"
M:"Devo andare a cena fuori con il capo di un'azienda, il quale probabilmente mi potrebbe fare entrare nel mondo del lavoro, di nuovo"
"Ti hanno di nuovo licenziata?"
M:"Non è questo il punto, sai che tua sorella non è brava ai fornelli.. prepareresti tu la cena per entrambe?" 
"Emh.. mamma, ma veramente.."
M:"PER FAVORE!! Sono già in ritardo! Eh.. senti, ti farò andare a quella festa sabato, che ne dici?"
"Perfetto, che c'è in frigo?" 
M:"AAH, grazie, allora ci sentiamo!!" 
 
Perfetto. Sola, dato che mia sorella sicuramente esce sta sera. E in più sabato vado alla festa!
 
A:"Pronto?"
S:"Pronto? Anna?"
"Ragazze, telefonata a tre, devo comunicarvi che verrò alla festa sabato!!" 
A:"Sii, così possiamo divertirci!!" 
S:"Allora, che ti metterai?"
"Emh, non lo so a dire il vero.."
A:"Io quel vestitino verde acqua che abbiamo visto l'altro giorno"
S:"Io quello rosso aderente, tu Alex?"
"Non lo so, non ho il fisico per i vestiti"
A:"STAI SCHERZANDO?" 
S:"Cioè, sei perfetta, quale fisico e fisico, ci vuole la licenza per indossare un vestitino?" 
"No, seriamente, me l'ha detto anche mia madre.. preferirei evitare, anche perchè prima di trovarne uno, ci metterei troppo"
A:"Ti aiutiamo noi"
S:"Domani dopo scuola"
"Possiamo fare più tardi?"
A:"Perchè?"
"Vi ricordate il ragazzo che ci ha fermate all'uscita da Roby's?"
A:"Ah si, che voleva?"
"Ripetizioni di biologia"
S:"Oddio, veramente?"
A:"E non vedo quale sia il problema"
"Che gli orario coincidono, devo studiare con lui, e poi usciamo, va bene?"
S:"Va bene"
"Okay, ragazze, scusate, devo scappare, sto per dare fuoco alla mia frittata, ci sentiamo domani"
 
La frittata è salva. 
--
Dopo scuola.
 
'Hey ragazze, allora ci vediamo dopo"
A:"Ciaoo"
S:"Fatti sentire"
 
Harry passa in corridoio, sposta i suoi ricci da destra verso sinistra, e sorride in avanti, dove la troietta si fa avanti sfilando davanti a tutti, professori, alunni..
 
Z:"Hey"
"Ohi"
Z:"Pronta?"
"Pronta"
Z:"Okay, vieni allora, andiamo a prendere la macchina"
"Macchina?" 
Z:"Si.. qualcosa non va?"
"Si, emh, volevo dire, no"
 
Arrivati, prendiamo posto.. 
 
"Ma quanti anni hai?" 
Z:"20 perchè?"
"Wow, così per sapere" 
Z:"Sono stato bocciato un paio di volte"
"Ah capito" 
 
Dopo la lezione di biologia, Zayn è stato preparato come si deve, alla fine è divertente, se la prendi nel verso giusto. 
 
"Allora, sabato vai alla festa a scuola?"
Z:"Non credo"
"Ah"
 
Silenzio. 
 
"Scusa se te lo chiedo, ma è perchè sei più grande?"
Z:"Anche"
"Non sei di molte parole, vero?"
Z:"Col tempo ho imparato a dosarle, quando serve, parlo.."
"Come vuoi, beh, se abbiamo finito io and.."
Z:"Non vuoi niente da mangiare? Non abbiamo preso nemmeno un bicchiere d'acqua, non possiamo andare così"
"A me non va nulla, tu che prendi?" 
Z:"Un succo"
 
Il cameriere porta il succo, ma con due cannucce..
 
"Ci dev'essere stato un malinteso"
Z:"Vabbè, ma se non ne vuoi, non c'è problema, anche se è assai per me"
"Vabbè, dai, se proprio insisti, finisci di bere, e poi continuo io"
Z:"Nono, tranquilla, per me puoi bere anche adesso" sorride.
"Va bene" 
 
Finito il succo, lui paga il conto, e mi accompagna a casa. 
 
Z:"Grazie, seriamente, mi hai aiutato molto"
"Figurati, se hai di bisogno, puoi contare sul mio aiuto" 
Z:"Beh, buona serata" mi bacia sulla guancia.
"Anche a te" arrossisco.
 
--
A:"Allora, ti ha dato un bacio?"
"Si sulla guancia"
S:"Tieni prova questi. E dammi il giubbotto" 
"Tieni Spence"
 
Un vestitino corto azzurro, e un altro un po' più lungo arancione. 
 
A:"Oddio, sei un'amore"
"A me non piace a dire il vero"
S:"Io credo che sia assolutamente fantastico, ma deve piacere a te"
"Provo l'altro, poi sceglierò"
A:"Ti sta bellissimo, ma io preferivo l'altro"
S:"Anche io"
"Si, questo mi fa sembrare.. strana" 
A:"Aggiudicato il primo?"
"Aggiudicato"
--
Esattamente tra cinque giorni indosserò questo splendore, le scarpe me le presta Spence, pronta per divertirmi.
 
Sfogliando il libro di biologia, cercando di memorizzare qualcosa, dato che l'indomani avrei avuto interrogazione, trovo un foglietto, c'è scritto il numero di Zayn. Non so bene perchè, non so dove avevo la testa:
 
Messaggio da Alex: Hey, sono Alex. x
Messaggio da Zayn: Ciao, hai visto il foglietto nel libro allora, hah.xx
Messaggio da Alex: Sisi, disturbo? 
Messaggio da Zayn: Senti, a dire il vero so cenando con le mie sorelle, che ne dici se ci vediamo domani, dopo scuola? x
Messaggio da Alex: Grandioso, allora ci vediamo domani. Buona cena.xx
Messaggio da Zayn: Grazie, anche a te.x

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Capitolo 3
*** Harry's kiss. ***


A:"E' un appuntamento!"
"No che non lo è"
S:"Si, direi di si"
"Ragazze, vi dico di no, è solo un'uscita"
A:"Un appuntamento" 
 
Il professore ci guarda fisso, e ci rendiamo conto che tutti ci stanno fissando, e c'era silenzio.. Emh, fottute. 
 
P:"Scusate se disturbo, che ne direste di continuare fuori?"
"Scusi professore, non è colpa loro... gli ho chiesto una penna"
P:"Allora è solo colpa tua Alex?"
"In un certo senso.." 
P:"Fuori fino al suono della campana"
"Ma sono più di venti minuti"
P:"Imparerai così la lezione" 
 
Girando per i corridoi, noto che non c'è nessuno, non un bidello, non un alunno fuori dalla classe, in punizione, nessuno tranne me. Così, mi siedo vicino al mio armadietto, e aspetto il suono della campana. Chiudo gli occhi per immaginarmi in mente un po' di buona musica, in mancanza di cuffiette. 
 
(?):"Che ci fai a terra?" 
"Ehm, cosa? Harry?"
H:"Sei a terra, con gli occhi chiusi, non dirmi che ti fai le canne?" mi aiuta ad alzarmi e ci incamminiamo per il corridoio.
"Noo, ci mancherebbe. Sto solo passando il tempo, mi hanno cacciata, cioè, mi sono sacrificata per le mie compagne"
H:"Ah peccato" sorride.
"Tu ti fai le canne?"
H:"Beh, capita a volte"
"E che dice la troi... volevo dire Lucy?"
H:"Niente, a dire il vero con lei a volte fumo" mi guarda male.
"Ah capisco"
H:"Io invece sto saltando l'ora di biologia, sono davvero scarso" 
"Io l'adoro, cioè, forse l'unica materia in cui vado bene" bugia, vado bene dovunque.
H:"Ah si? Gira voce che tu sia brava in tutte le materie" mi guarda fisso.
"Beh, me la cavo, ma biologia è la mia materia preferita"
H:"A proposito, tu ti chiami Axel, vero?"
"Alex a dire il vero" 
H:"Ah si, beh, siamo nel corso di francese da qualche settimana, non ricordo ancora i nomi"
"Eh già, capita anche a me"
 
DRIIIIIIN!
 
H:"Beh, ci si vede"
"Ciaoo!"
 
I corridoi si ripopolarono, è ufficialmente finita la pace. 
 
"Ragazze, non sapete che vi devo raccontare"
A:"Andiamo in bagno, mi scappa"
S:"Forza, parleremo lì"
 
Arrivate.
 
"Ho parlato con Harry, mi ha detto che si fa le canne con la troietta a volte, e che va male in biologia.
A:"Potresti dare una mano anche a lui"
S:"Si, magari ti fai anche pagare"
"Seriamente. Sapeva il mio nome, più o meno"
S:"Svelte dentro, arriva la Troietta con il Barboncino e Grissino" 
 
[..]T:"Sta sera io e il mio Harry gireremo la città.. mi porterà nei posti più lussuosi e costosi, ma tanto lui è plurimiliardario.."
B:"Ci pensi che è tutto tuo?"
G:"Sei invidiata da tutta la scuola"
T:"Si lo so"
B:"Fanno bene"
G:"Oddio, mi è finito il mascara, ditemi che ne avete uno voi da prestarmi?"
B:"Certo, tieni gioia"
T:"Ragazze, andiamo, devo vederlo.."
G:"Ma non lo hai sentito poco fa?"
T:"Dobbiamo parlare della partita a golf con i suoi amici, sembra una cosa così noiosa, e sportiva" butta uno stridio di disgusto.
 
Chiude la porta del bagno. 
 
"Io la odio"
A:"Io odio il fatto che usi la gente"
S:"Io odio le sue scarpe"
 
--
Fuori da scuola, mi dirigo verso il parcheggio, e saluto le mie amiche. Lì vedo Zayn, che mi viene in contro e mi abbraccia. Sono un po' sorpresa, ma tra le braccia capisco che avevo bisogno di un abbraccio caloroso come il suo. Certo da lui non me lo sarei mai aspettata, ma comunque è stato bello.. Le mie amiche mi guardano ancora tipo 'è un appuntamento, fidati'. Mi tiene ancora stretta lui, il suo odore è veramente dolce, non credo sia frutto di molto profumo, ma di un'igiene curata. 
 
"Ciao anche a te?" cerco di staccarmi.
Z:"Scusami, ma ti dovevo un abbraccio: ho preso una B al compito di biologia!!"
"Bravissimo!!"
Z:"Ed è tutto merito tuo!" 
"Beh, non direi proprio, sei un ottimo studente" 
Z:"No sei tu un'ottima insegnante" 
"Andiamo?" sento le mie guance prendere colore.
Z:"Come?" 
"Ieri mi avevi scritto che ci saremmo visti.."
Z:"Beh, si, ho un impegno con degli amici, però.. vieni con me"
"No vabbè, sarà per un'altra volta.."
Z:"No, seriamente, vieni"
"Okay" 
 
Vedevo la sua mano che prendeva la mia, eravamo diretti verso il fatidico fast-food. 
--
 
Z:"Hey, ragazzi, questa è.."
H:"Axel, emh, Alex, volevo dire"
Z:"Già vi conoscete?" 
"Una cosa del genere" 
 
Gli occhi di Harry si posano sui miei, prima di ritornare sul menù. Beh, Zayn non mi aveva detto che sarebbero stati tutti ragazzi. 
 
Z:"Alex, questi sono Liam, Niall, Louis e Harry, che già conosci" 
"Piacere"
N:"Piacere mio"
Lo:"Siediti qua con noi, forza!"
Li:"Allora che ordiniamo per te?"
H:"Coca....cola? Ti va?"
"No, grazie, solo un po' d'acqua frizzante"
 
Bene, abbiamo parlato di tutto e di più, musica, sport, libri..
 
Z:"Sapete che Alex mi ha dato una sola ripetizione di biologia, prima del compito scritto, e mi ha fatto prendere una B?" 
 
Tutti mi fissavano, sicuramente ero imbarazzata. 
 
H:"Uh, notevole"
N:"Daresti ripetizioni anche a me? Ne avrei proprio bisogno"
Li:"Sei brava in chimica"
"Me la cavo.."
Lo:"E in filosofia?"
"Non esageriamo" risi.
Z:"Beh, si è fatto tardi, ti accompagno a casa" 
 
Harry si alzò. E Zayn rimase a guardare un messaggio.
 
Z:"Contrattempo, devo tornare a casa urgentemente" 
H:"Posso accompagnarti io"
"Va bene"
--
Non abbiamo spiccicato una parola, ma notavo che spesso guardava le mie gambe paffute. 
 
"Siamo arrivati"
H:"Beh, domani che fai?"
"Niente di che.."
H:"Ti va di vederci?" 
"Si, beh, non lo so" 
H:"Vabbè, tieni il mio numero, fatti sentire, così ci mettiamo d'accordo" 
"Okay, buonanotte" 
H:"Notte bella!" 
 
Si avvicina per darmi un bacio in guancia, mentre che io stavo per aprire lo sportello, così mi giro, e arrivano due carnose labbra sulle mie. 
 
"Scusami"
 
Scesi subito dall'auto, e mi catapultai sulla porta d'ingresso, tutto regolare, mia madre dormiva con una bottiglia di vino tra le braccia, di mia sorella Dasy, neanche l'ombra.. era cambiato solo che io ero un po' felice, un po' diversa, ero cambiata solo io. 

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Capitolo 4
*** Idiot. ***


"Sola, nella mia camera da letto, nervosa per il fatto che Harry fosse con me. Lui si stava avvicinando, lentamente, facendomi indietreggiare, così finendo seduta sul letto. Mi rannicchio in un angolo, portando goffamente le mie gambe sul materasso. Mi sale sopra, e mi bacia, un lungo, lunghissimo bacio, che non si dimentica facilmente. E mentre lui mi baciava, io gli accarezzavo i riccioli alla base del collo, incredibilmente sexy. Ad un certo punto si spalanca la porta, e vediamo spuntare la Troietta, che prende Harry per un orecchio, e lo trascina fuori.."
A:"E poi? Che succede?" 
"E poi niente, mi sveglio.."
S:"Che fregatura" 
"E' stato un sogno favoloso"
A:"Perciò, ti ha dato il suo numero.. Che intenzioni hai?"
S:"Lo chiamerai?"
"No, ovviamente"
S:"COSA?"
A:"Perchè?"
"E se rispondesse Lucy?"
S:"Lucy chi sareb.. ah la Troietta"
A:"Che te ne frega, scusa?"
"Mi farebbe passare le pene dell'inferno"
 
DRIIIIIN!
 
"Andiamo va, prima che il prof. Sulivan trovi il ritardo come una scusa per farmi passare fuori tutta l'ora"
A:"Almeno incontreresti di nuovo Harry"
 
--
Finite le lezioni, dirette verso i propri armadietti, incontriamo Zayn, con i suoi amici, i quali ci sorridono.
 
Z:"Hey Alex"
"Ohi Zayn"
N:"Come va?"
"Loro sono Spencer e Anna" 
A:"Piacere" 
S:"Ciao!"
Z:"Questi sono Niall, Louis, Liam e Harry"
Li:"Allora io, Louis e Niall andiamo, abbiamo compito di francese domani, dobbiamo studiare"
Z:"Bene, ciao ragazzi"
Lo:"Ci sentiamo"
N:"Je ne sais rien" 
"Tu es super"
N:"Merci"
A:"Avete finito? Parlate potabile, per l'amor di cielo"
H:"Alex, ti va di andare a prendere qualcosa?"
 
Anna e Spence guardavano sia me che lui, beh, io non sapevo che rispondere..
 
A:"Certo, che viene con te" mi guardò male, malissimo.
H:"Vieni, andiamo a prendere la macchina"
"Beh... allora ci sentiamo dopo"
Z:"Vi raggiungo fra un po'"
S:"Devo andare, mia madre chiama" la sua solita espressione stanca si fece avanti nel suo viso.
A:"Vengo con te, Spence, tanto non ho niente da fare"
Z:"Va bene, allora io andrò con Harry e Alex"
 
**
ANNA'S TALKING NOW. 
 
"Che ne pensi di Zayn?"
S:"Niente, credo che sia riconoscente nei confronti di Alex"
"E basta?"
S:"Beh, forse si sta preoccupando un po' troppo"
"Hai notato che Harry vuole stare solo con Alex?"
S:"Si, beh, meglio, no?"
"Secondo me c'è qualcosa sotto"
S:"Ma vaa! I ragazzi sono semplicemente strani, non si possono capire, e poi non è detto che ci stia provando"
"Ne sei proprio sicura?"
 
**
Io ed Harry eravamo arrivati davanti al fast-food Roby's. La macchina si spegne, ma lui non scende, anzi, mi guarda fisso. 
 
"Qualcosa non va?"
H:"Non capisco perchè avresti aiutato uno come Zayn, ma chiedi scusa di aver baciato uno come me?"
"Cosa in tendi per uno come Zayn o uno come te?"
H:"Zayn è.. Zayn. E io sono.. io"
"Ah beh, si ora è tutto più chiaro"
H:"Nessuno chiede scusa per un mio bacio, che sia casuale o voluto"
"Io non sono nessuno"
H:"E se ti dicessi che non è stato troppo casuale?" un sorrisetto spunta sul suo bellissimo viso. 
"Io scenderei dalla macchina" 
 
Non sapevo quale fosse il mio problema, ma la cosa mi aveva infastidito, era un sempre un atto di superiorità, tra l'altro nei confronti di un suo amico. 
Prendo posto, e Harry dopo qualche secondo mi raggiunge. 
 
H:"Aiutami in biologia, matematica, francese, tedesco, quello che vuoi.."
"Perchè ci tieni così tanto?"
H:"Perchè voglio stare con te, sento che tu sei diversa"
"Si lo sono, ma tu sei uguale a tutti gli altri ragazzi"
 
Così facendo mi alzo, e me ne vado, o almeno ci provo, dato che lui stava tenendo il mio braccio. Me lo gira intorno alla larga vita, e mi siede accanto a lui, non chiedetemi come. 
 
"Che vuoi ancora?"
H:"Nessuno rifiuta la mia compagnia"
"Tu hai la Troietta, divertiti con lei; ma ricorda, lei si annoia a giocare a golf"
 
Un'espressione interrogativa spunta sulla sua faccia, sfrutto l'attimo per sfuggire alla sua presa, e precipitarmi per il corridoio, verso l'uscita. Sbatto, alzo gli occhi. Zayn?
 
"Scusa, devo andarmene, non posso stare più a un metro da lui, e neanche tu dovresti"
Z:"Cosa intendi?"
"Lascia stare"
 
Lo supero, vedendo che Harry ci stava per raggiungere, e corro verso l'uscita. Arrivata sul marciapiede, inizia la mia marcia, dura e costante, sperando di arrivare a casa di Anna il prima possibile. Una mano mi sta bloccando il polso. 
 
Z:"Vieni con me"
"Dove?"
Z:"A fare una passeggiata"
 
Non avevo capito dove ci stavamo dirigendo finché non ho visto un parco. 
 
"Perchè qui?"
Z:"Questo posto trasmette serenità, e mi sei sembrata bisognosa di calma" ride. 
"Harry è uno stronzo"
Z:"Che ti ha detto?"
"Perchè avresti aiutato uno come Zayn, ma chiedi scusa di aver baciato uno come me?"
Z:"Hai baciato Harry?"
"Non apposta, mi stava dando un bacio in guancia, e girandomi è successo, insomma"
Z:"Ah capisco" abbassa lo sguardo.
"Avete qualche problema voi due? Mi siete sembrati amici"
Z:"Lui è come un fratello, in un certo senso"
"Beh, io odio mia sorella, quindi ora capisco"
Z:"Lui è mio cugino, solo che le nostre mamme ci hanno fatto vivere assieme, stessa scuola, stessi amici, sempre, sempre assieme"
"Ma non capisco perchè si senta così superiore"
Z:"E' nel suo DNA, a volte toglie i respiri delle ragazze, ogni giorno, e questo lo fa sentire un uomo"
"Little Mix?"
Z:"Si" 
 
Iniziamo a ridere, abbiamo parecchie cose in comune, gli stessi cantanti, fratelli o sorelle pestifere, e abbiamo entrambi mamme assenti..
 
Z:"Fortunato colui che ha una mixer come fidanzata"
"Beh, la fortuna non è di tutti, o meglio dire, nel mio caso, non è di nessuno"
Z:"Non sei fidanzata?"
"Nope" 
Z:"Eppure avrei scommesso il contrario. Sei una ragazza dolcissima"
"Oh, ma grazie"
Z:"E anche molto carina quando arrossisci"
 
Non c'era niente da dire. L'ho stretto in un abbraccio
 
"Grazie, per avermi portata qua, e per avermi fatto calmare, per avermi fatto ridere e arrossire"
Z:"E' questo che fanno gli amici"
"Sei uno dei migliori"
 
--
 
"Beh, allora buonanotte Zayn, e grazie per il passaggio!!"
 
Così dicendo, attraverso la strada, e entro a casa. Molto, molto e ripeto molto, entusiasmante. 

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Capitolo 5
*** Hug. ***


HARRY: lui è il ragazzo che tutti desiderano, il figo della scuola, il figlio di papà, con un albero di banconote in giardino, quello che fa cadere ai suoi piedi le ragazze con un accenno di sorriso, o un occhiolino. 
ZAYN: lui è il ragazzo dolce e premuroso, che bisogna scoprire piano piano. Quello che non si mette in mostra, ma che invece guarda di nascosto, e immagazzina tutto nella propria mente. 
 
"Mmh.. BOCCIATI"
A:"Alex, tu stai scherzando spero"
S:"Hai due ragazzi ai tuoi piedi, e non pensi minimamente a sceglierne uno?"
"Facciamo passare il ballo, e poi si vedrà"
A:"Certo che Harry è proprio figo"
 
Mentre tutte si girano a guardarlo, io rimango a sistemare i libri nell'armadietto.
 
A:"Oh, Alex, girati, ti sta guardando" sussurra.
S:"Troppo tardi, è andato via"
 
Un sorriso viene sulle mie labbra. 
 
"Ragazze, faremo tardi" 
A:"Oh, guarda, passa uno, e viene un altro"
S:"Ciao Zayn!!"
Z:"Hey, scusate, devo proprio scappare, farò tardi alla lezione di fisica"
"Fai pure, ci sentiamo"
Z:"Ci vediamo" mi sorride. 
 
Ovviamente sentivo le mie guance prendere colore, mentre le mie amiche sfoderavano un sorriso a 'trecentosessanta gradi'. Zayn si allontana. 
 
A:"Oddio, che dolce"
S:"Sembra davvero carino"
"Ragazze, è tardi"
 
--
Entrati nell'aula di letteratura, vediamo il Prof che lascia dei fogli sui banchi dei propri studenti. Il foglio era bianco.
 
P:"Sbizzarritevi, scrivete quello che vi passa per la testa, e raccontatelo in terza persona, voglio che vediate le cose da un altro punto di vista, può essere utile per voi, magari imparerete a risolvere i vostri problemi, o vi si alzerà la media in pagella"
 
Si sentirono mugolii, e chiacchiere. 
 
P:"Avete un'ora, a partire da adesso" 
 
E mentre la lancetta dei secondi passava, io pensavo a cosa scrivere. Di sicuro non avrei scritto di Zayn o di Harry. 
 
A:"Che stai scrivendo?" sussurra.
"Niente, per adesso"
S:"Io lascio in bianco" 
A:"Non puoi, come si alza il voto, si abbassa"
"Bene, scriverò di Harry e Zayn"
S:"Cambia i nomi, altrimenti sarebbe troppo stupido"
A:"Giusto. Io scriverò di mia cugina Dolly"
S:"Io di Rey"
"Rey?"
A:"Il ragazzo di quest'estate?"
S:"Si"
 
--
Ed ecco il mio compito: 
Una ragazza, due spasimanti. 
Alex, una ragazza timida, dolce e simpatica, si ritrova a dover scegliere tra due ragazzi. Narry, e Payn. 
Il primo era un ragazzo, magari dolce, magari simpatico, ma che si dava troppe arie. Era un tipo che doveva ottenere ciò che voleva, a tutti i costi. Ma allo stesso tempo un ragazzo davvero davvero carino. 
Il secondo ragazzo era un tipo dolce e simpatico, proprio come Alex, e in effetti, lei si rifletteva di più in uno come lui. Era premuroso, e si comportava come un fratello maggiora sa fare con la propria sorellina, difenderla, coccolarla. 
Il problema era: chi scegliere. 
Narry, era carino, era il suo sogno da quando era in terza media. Payn, venuto fuori da qualche giorno, si mise sulla stessa onda di Narry. Sono due ragazzi adorabili ognuno secondo il proprio aspetto, e il dilemma si faceva arduo ogni giorno di più. 
Chi? Narry o Payn? 
Sapeva di dover scegliere qualcuno, prima o poi, ma rimandò la scelta a dopo la festa, così da avere più materiale su entrambi. 
 
"Non ho scritto molto, a dire il vero"
S:"Si ma la 'A' te la sei meritata"
A:"Esatto"
Z:"Hey Alex!"
A:"Io e Spence andiamo"
"Ma no, da.." troppo tardi.
Z:"Allora che si fa?"
"Non lo so, che vuoi fare?"
Z:"Ti va di uscire di nuovo con i ragazzi?"
"Ci sarà anche Harry?"
Z:"Certo, ma tu non ti siederai accanto a lui, e lui non ti farà nulla"
"Mi ha fatto sedere accanto a lui una volta, perchè non due" Se vuole, ci riesce"
Z:"Beh, non conosci il mio di motto: non toccare Alex o ti spezzo un braccio"
"Convincente" un sorriso si faceva avanti.
 
--
 
N:"Ohi Ale"
"Si, anche Ale mi piace come nome"
Li:"Alex, ciao"
Lo:"Come va?"
H:"Ciao bella" 
 
Guardo quest'ultimo disgustata, seriamente.
 
"Bene, Louis, e a te?"
Lo:"Bene, a parte una D in spagnolo"
Z:"Che prendi Alex, offro io"
"La solita bottiglia di acqua frizzante"
N:"Niente da mangiare?"
"No, sono a dieta" abbasso lo sguardo sulle mie cosce
Li:"Stai scherzando spero"
Lo:"Ma se sei perfetta"
Z:"Vabbè, ho capito, ci porti due gelati al cioccolato"
"Cioccolato: il mio preferito"
H:"Non stai male, seriamente, non dovresti non mangiare"
"Grazie, ma non è così"
 
Zayn si siede accanto a me, dall'altra parte avevo Louis, accanto c'era Harry, poi Niall e Liam. 
 
N:"Com'è andato il compito di letteratura?" 
"Bene, ma come fai a sapere che c'era compito?"
N:"Ero in classe con te"
"Ah si?"
N:"Si, l'ultimo banco a destra.. non mi avrai visto perchè forse eri concentrata sul foglio"
"Si, beh, ho preso una 'A' e tu?"
N:"Una 'B', che avrai scritto di così interessante per prendere una 'A'?"
"Mmh, niente, cose di cui al momento non vorrei parlare"
Lo:"Si sono dimenticati la crema nel mio cornetto"
 
Louis si alza, e va a chiedere spiegazioni, con il suo tono da duro. Harry scivola nel posto di Louis e si avvicina al mio orecchio. Il mio cuore ha smesso di battere per un secondo quando la sua lingua leccò il mio orecchio, prima di ritirarla dentro. 
 
H:"Scommetto che parlavi di me, nel tuo compito"
"Idiota" 
 
Cerco di sferrargli uno schiaffo, ma la sua mano mi blocca, e mi da un bacio, lasciando tutti a bocca aperta. Mi stacco da quel bacio così intenso, e mi allontano da lui. Sento che Zayn si alza dal suo posto, e sferra un pugno in faccia, che questa volta però, Harry non riesce a bloccare. Mi prende per una mano, e mi trascina fuori dal locale. 
 
Z:"Scusa, se non ti è piaciuto quello che hai visto, se magari non hai capito perchè l'ho fatto. Voglio solo che tu sappia che tu sei una delle poche ragazze che mi rivolge la parola, che non si spaventa di me, dei miei tatuaggi, che non mi discrimina per le mie origini, o per la mia religione, per i miei voti a scuola. Ed è per questo che non voglio perderti, per un cretino come Harry. Perdonami, se quello che ti sto dicendo proprio adesso è sbagliato secondo te, ma io vedo in te un'amica, una delle migliori che si possano avere. Nonostante il fatto che non ci conosciamo da una vita, ti fidi di me"
 
Mi faceva tenerezza. 
 
"Senti, io non giudicherò mai nessuno per la religione, per le origini, per i voti, e per tutto il resto. Se tu ti comporti bene con me, io lo faccio con te. Sei un vero amico, certo protettivo, ma come ho detto, e tu hai ripetuto, uno dei migliori al mondo. E poi non mi sono né impressionata né dispiaciuta per quello che hai fatto ad Harry. Io seguo gli incontri di Wrestling, volevo rendere la mia mossa il più femminile possibile, ma senza risultato" 
 
Lui rideva, vedevo i suoi muscoli rilassarsi, per poi contrarsi in un forte abbraccio. 
Poi, rallenta la presa, e piano piano si stacca da me. Saliamo in macchina e mi accompagna a casa. 
 
Z:"Senti, oggi è giovedì, tra due giorni c'è la festa. Spero che tu sia libera..?"
"Sono sola, con Spence e Anna"
Z:"Verresti con me?"
"Lascerei le mie amiche sole, non è che tu poi chiedere a Niall e Louis o Liam di accompagnarle?"
Z:"Si può fare"
"Bene, allora mi vieni a prendere alle otto?"
Z:"Perfetto"
"Buonanotte" 
Z:"Sogni d'oro"

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Capitolo 6
*** Bowling. ***


UMH, oggi è venerdì. Domani è sabato. Bene, fino a qui ci siamo. Sabato c'è festa, e pure questo è esatto. Perciò domani c'è la festa. Io vado alla festa con Zayn, perciò sabato ballerò con Zayn. Tutto sembra filar liscio. 
 
"Buongiorno mamma"
M:"Hey"
"Come va?"
M:"Bene""Hai ottenuto quel posto di lavoro?"
M:"Si, ma sono troppo stanca per andare a lavorare"
"Ma mamma, devi, se non vuoi essere licenziata, di nuovo"
M:"Tu fatti gli affari tuoi. Dimmi un po', a che ora passano a prenderti le tue amiche sabato?"
"Non vengono loro mamma"
M:"Ah no? E chi allora?"
"Un ragazzo" 
M:"Un ragazzo?! Non ci credo nemmeno se me lo fai vedere" ride.
"Mamma vado a scuola" 
M:"Ciao" continua a ridere.
 
Sbatto la porta, sempre per farmi notare, ma la sento ancora il suo ghigno. Scendo a piedi tre piani, saluto Grace, come ogni mattina, e m'incammino verso la scuola. 
 
A:"Hey, com'è andata ieri poi? Non ci hai telefonate più"
S:"Già, che avete fatto?"
"Niente, Harry mi ha baciata, io ho provato a dargli uno schiaffo, e Zayn gli ha dato un pugno, poi io e lui siamo usciti fuori mi ha detto che mi vuole bene, e che mi vorrebbe accompagnare alla festa" 
A:"Ahh sono troppo felice" si mette ad urlare come una pazza.
S:"Ma così ci lasci sole"
A:"Ma stai zitta! Quello che conta è la felicità di Alex" 
"Grazie ragazze, ma ho capito che forse gli amici di Zayn vogliono chiedere di accompagnarvi"
A:"CHI?CHI?CHI?"
S:"Spero che Niall voglia uscire con me"
A:"A me piacerebbe uscire con Louis, credo che si chiami così"
"Si avete azzeccato i nomi, ora sbrighiamoci ragazze, stiamo per farci buttare fuori dalla scuola"
A:"Esageraata" 
 
Arriviamo a scuola, questa volta passano Capellone e la Troietta mano nella mano, ancora non riesco a capire perchè voglia complicare la sua vita stando con me, e distruggere completamente la mia mettendomi contro Lucy. 
 
H:"Alex, dobbiamo parlare"
"Non c'è niente di cui parlare"
T:"Sentite, io sono molto impegnata come potete sapere, perciò, bye bye" 
H:"Scusami"
"Tranquillo, non ci saranno altre occasioni" sorrido.
 
Entrata nell'aula di francese, saluto Liam, Louis e Niall, e mi siedo vicino al biondino. 
 
N:"Hey"
"Hey, posso chiederti un favore?"
N:"Dimmi pure"
"Prima devo sapere se vai con qualcuno alla festa sabato"
N:"No, ma che io sapessi, tu sei impegnata"
"Si, ma non è per me" guardo in basso e sorrido.
N:"E per chi?"
"Spencer, la mia amica, che ne dici?"
N:"Sarebbe grandioso, ma le farebbe davvero piacere?"
"Credimi se ti dico di si" 
N:"Bene, all'uscita glielo chiedo" 
"E non è che potresti informarti con Louis per l'altra mia amica? Anna?"
N:"Si, posso parlargli"
"Bene, grazie" 
 
P:"Pardon, vi disturbo micà?" accento francese odioso. 
"Désolé, je l'expliquais à mon camarade, le comparatif"
P:"Vous pouvez expliquer à toute la classe"
 
--
 
N:"Non riesco a crede che sei riuscita a trasformare la nostra chiacchiera extra scolastica, in una brillante interrogazione, dove hai perfino preso una 'A-'!!"
"Beh, a volte capita, basta improvvisare, e sapere le cose" 
N:"Furba tu"
"Ciao Zayn."
Z:"Salut!"
"Hola"
Z:"Hello"
"Scusa, non lo so proprio dire in tedesco"
N:"Andiamo al bowling con le tue amiche?"
"Va bene, allora le chiamo, adesso saranno nell'aula di spagnolo"
 
"Ci raggiungono dopo, hanno un problema con la professoressa con un compito extra"
H:"Dove andiamo?"
Z:"Tu da nessuna parte, fratello" 
"Andiamo Zayn"
 
--
Arrivati, parcheggiamo, e entriamo nel locale; in teoria sarebbe una pizzeria, ma la gente ci va prevalentemente per fare una partita.
Noi aspettiamo le ragazze per poi entrare. 
 
"Formiamo le squadre" 
Z:"Facciamo due capo gruppi"
N:"Bene, io proporrei Alex, squadra rossa, e Zayn, squadra blu" 
Li:"Alzate la mano chi vuole stare con Alex"
 
Niall e Spencer e Harry alzano la mano, e io me li devo accollare. 
 
"Louis e Anna e Liam staranno con te, Zayn" 
Z:"Esatto, che vinca il migliore" 
 
Inizia la partita.
--
Tra risate, strette di mano, e qualche fetta di pizza, vince la squadra blu, ovviamente. 
 
"Sono proprio una frana" spiego.
N:"Anzi tu hai fatto un po' di punti" sbuffa.
H:"Ho provato a fare del mio meglio, ma.."
Z:"Andiamo a cenare fuori?"
N:"Si per favore, sto morendo dalla fame"
A:"Ma se hai mangiato tutto il tempo?" 
Lo:"Dove andiamo?"
Li:"Ma se ci fermiamo qui a mangiare?"
N:"E' uguale, basta che ci sbrighiamo"
 
Questa serata è stata una risata continua.
 
Z:"Sentite, io devo davvero scappare, mia madre ha bisogno di me.. Alex, ti accompagno a casa?"
"Nono, torno con Anna e Spence, grazie comunque"
 
Dopo una decina di minuti mi ritrovavo faccia a faccia con Niall, stavamo giocando ad un gioco di puro intelletto.. Domande idiote, e non, la risposta più sensata e più veloce, vinceva, mi sono fatta prendere da questo gioco. 
 
S:"Sentite, devo proprio andare, Anna, tu vieni con me?"
A:"Si, devo ancora studiare"
S:"Tu Alex?" 
A:"Alex? 
 
Non potevo rispondere, o avrei perso.. Un gesto con la mano fece capire a Spence quello che dovevo dire. 
 
S:"Va bene, allora ti chiamo sta sera"
 
Li:"Niall, andiamo anche noi"
Lo:"Mi aggrego"
N:"Ma sto giocando"
"AH, HO VINTO" 
N:"Non è giusto, mi hanno fatto confondere"
H:"Ti posso dare un passaggio?" 
"Preferisco andare a piedi"
H:"Ma sta diluviando"
N:"Noi andiamo, a domani"
H:"O me, o arrivi a casa fradicia"
"Bene, ma non rivolgermi la parola"
 
--
Silenzio, silenzio, e poi cos'altro? Ah, già. Silenzio
 
"Senti, non so quale sia il tuo obbiettivo, ma io non voglio avere problemi, ne con te, ne con la tua fidanzata"
H:"Fidanzata? Intendi Lucy?" 
"Già"
H:"Ci siamo lasciati settimane fa, la lei vuole aspettare per dirlo in pubblico"
"Non mi interessa comunque"
H:"Beh, perdonami"
"Ciao, Harry"
 
Così dicendo, entro nel portone, e salgo dritta dritta verso casa.

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Capitolo 7
*** The Dance (parte 1) ***


"Pronta per il gran momento?" chiese Anna. 
"Mmh, è tutto normale, tranne per il fatto che uscirò con un ragazzo, probabilmente ballerò con lui, e che sono del tutto impreparata" dissi con molta onestà.
"Beh, stai tranquilla, ci saremo noi, in ogni caso" chiarì Spencer. 
 
Ma, aspettate, non riassumiamo la giornata emozionante? Saltiamo direttamente alla serata? Non mi sembra giusto. Dunque.. 
 
***
 
"Anna, non ho studiato per niente, cavolo, passami questi compiti" dissi moolto istericamente. 
"Tu che non studi?" nella domanda di Spencer c'era un pizzico di stupore. 
"Dammi qua" presi il quaderno di Anna, e mi misi a copiare. 
 
"Signorina, i compiti si fanno a casa" disse la professoressa di matematica incurvando un sopracciglio. 
"Professoressa.. emh.. a dire il vero.. stavo controllando se Anna li aveva fatti correttamente" sperai che la prof avesse creduto alla mia insulsa bugia..
"Ah si? E allora dov'è il tuo quaderno?" il suo sopracciglio rimase inarcato. 
"L'ho dimenticato a casa" abbassai la testa. 
"Direi che un impreparato non glielo leva nessuno" confermò contenta la professoressa. 
"Ma non è giusto" ribattei. 
"La vita è ingiusta Mash" continuò a sorridere.
 
--
 
"Alex Mash che prende un impreparato" si stupì di quello che Niall stesso disse. 
"Capita, dai, non farne un dramma" Liam mi poggiò una mano sulla spalla.
"Si, ma voi non avete una madre che non fa un cazzo dalla mattina alla sera, ma che pretende il contrario da voi, e lei sa ricattarmi a dovere" cercai gli sguardo complice di Anna e Spencer.
"Vabbè, ragazzi, cerchiamo Zayn ed Harry e andiamo a pranzare? Ho una faame" dichiarò Niall.
"Ohi, ragazzi, siamo qua, andiamo?" sentimmo una voce provenire dalle nostre spalle, erano Zayn ed Harry. 
"Adesso possiamo" quasi urlò Louis, che nel finalmente ebbe sistemato i libri nell'armadietto.
 
Camminammo lungo il corridoio, diretti verso l'uscita. Incontrammo la professoressa di matematica, e feci finta di parlare con Harry, che era dalla parte opposta, così da non farmi vedere. Arrivati nel parcheggio, ci dividemmo in due macchine, quella di Zayn e quella di Liam. Io, Spencer e Niall andammo con il primo 'autista', mentre Harry, Louis e Anna andarono con Liam. 
--
Arrivammo da Roby's, ormai quello era il nostro punto d'incontro, e ci sedemmo al solito tavolo. 
 
"Dimentichiamoci di questa mattinata, e concentriamoci su sta sera" ruppi il ghiaccio. 
"Perchè? E' successo qualcosa?" si informò Harry. 
"Alex ha preso il suo primo impreparato da quattro anni? Dico bene?" cercò di riassumere Anna. 
"Ma che vuoi che sia! Io ne prendo due alla settimana" sdrammatizzò Harry. 
"Allora, come vi vestirete ragazzi?" chiesi facendo l'occhiolino ad Anna e Spencer. 
"Bianco, grigio, nero?" completò Anna. 
"Ma cosa? Dobbiamo vestirci eleganti?" Zayn sembrava stravolto. 
"Io mi posso mettere il vestito dell'anno scorso che mi ha comprato la Troietta" pensò Harry. 
"Ah, adesso è la Troietta?" chiese spazientita Anna. 
"Niall, tu come ti vestirai?" s'intromise Spencer.
"Vedrai con i tuoi occhi, tranquilla, non deluderò nessuno" schiacciò un occhiolino alla ragazza che pose la domanda.
 
Il cellulare vibrò, e a quel punto si alzò Anna, senza nemmeno guardarlo, dicendo che le ragazze sarebbero dovute andare a prepararsi, e così fu. 
 
"Oh, e ragazzi, Niaal, Zayn e Louis, veniteci a prendere a casa mia" disse Anna.
 
--
Arrivate a casa di Anna, una bellissima villa, dove la sua stanza era quanto il mio appartamento, ci sedemmo a chiacchierare aspettando che Rita, la domestica bussasse alla porta con tre estetiste al nostro servizio. Sono 'le amiche di mia madre' diceva lei. Tutto gratis. Smalto ai piedi, alle mani, incluso un orribile massaggio, il tutto in due ore. Non so perchè così tanto. Appena le estetiste se ne andarono, entrarono tre parrucchiere. 'Tutto organizzato' pensai tra me e me. Le acconciature più belle che avessi mai visto. I capelli biondi di Anna erano bellissimi, come quelli rossastri di Scencer. Io ero l'unica mora. Sapevo che quell'evento fosse importante per Anna, ma non mi sarei mai immaginata tanta cura. Poi ci vestimmo, ognuno il proprio vestito, Anna quello verde acqua, Spencer quello rosso , e io il mio splendore azzurro. 
 
"Siamo pronte e bellissime" comunicò Anna. 
"Si ma c'è solo un piccolo problema" cercò di minimizzare Spencer.
"Non ci sono problemi. Dimmi qual'è il problema" s'innervosì la bionda.
"Non abbiamo le scarpe" si chiuse gli occhi per evitare la scena. 
"Non dovevi portarle tu?" inarcò un sopracciglio Anna.
"Ragazze, ragazze, calme, su" nessuno mi diede ascolto. 
 
Ma comunque, restammo mezz'oretta lì a discutere, finchè non realizzammo l'orario. Mmh fantastico. 
 
"Ragazze, mettiamoci le nostre Converse" proposi. 
"Stai scherzando?" domandò Spencer parecchio innervosita.
"Nono, aspetta, potrebbe essere un'ottima idea. Avremmo il nostro stile, saremmo eleganti e sportive. Combinazione prefetta. 
 
Scendemmo il piano che separava noi dall'ingresso. Ci guardammo un'ultima volta allo specchio. 
 
"Siete bellissime ragazze" confermò Rita.
 
***
 
"Pronta per il gran momento?" chiese Anna. 
"Mmh, è tutto normale, tranne per il fatto che uscirò con un ragazzo, probabilmente ballerò con lui, e che sono del tutto impreparata" dissi con molta onestà.
"Beh, stai tranquilla, ci saremo noi, in ogni caso" chiarì Spencer. 
 
Il campanello bussò un'ultima volta, e noi aprimmo. I ragazzi erano tutti davanti alla porta, sbalorditi. 
 
"Chiudete la bocca, ragazzi" si vantò Anna. 
"S-siete bellissime" disse Louis. 
"Alex, sei fantastica" Zayn guardò solo me. 
 
Andammo ognuno nelle proprie macchine, con i propri accompagnatori. Solo che nella nostra c'era un intruso. Harry.
 
"Alex, sei bellissima" Harry rimase a bocca aperta, scendendo dalla macchina.
"Grazie, ma mi sento solo a disagio, se devo dire la verità" dissi quello che pensavo.
 
Salita in macchina, in circa due minuti eravamo a scuola. 
Tutti ci guardavano, forse per le coppie mai viste, o forse per le persone con indosso vestiti mai visti.
Lucy Mcwell, detta la Troietta per essersi passata tutta la squadra di foot ball, nessuno escluso, ci guardava con la sua solita faccia da oca.. Credo che però in quel momento stesse provando invidia. 
Entrammo, e diciamo che la situazione si faceva piuttosto noiosa, si, ballavamo, bevevamo drink, e ridevamo, ma mi sarei aspettata qualcosa di più. Beh, la cosa positiva era che erano già le undici. All'una massimo saremmo tornati ognuno nelle proprie case.
 
"Oh, benvenuti alla festa,  Harry e Axel, potete fermarvi qui un attimo, devo parlarvi" comunicò Lucy.
"E' Alex" mi difesi. 
 
"Zayn, vai, ritorno fra un po', non ti preoccupare, starò bene anche cinque minuti con lui" dissi al mio accompagnatore.
 
Ci portò in uno sgabuzzino, dalla sua faccia, credevo avesse davvero bisogno. 
 
"Sentite, voi state qua, io vado a prendere una cosa" disse la Troietta, prima di chiudere la porta a chiave. 
 
Passarono dieci minuti, la situazione era calma. 
 
"Sai che non tornerà, no?" mi chiese Harry. 
"Si, ma non c'è bisogno di preoccuparsi, basta riflettere" chiusi gli occhi.
"No, con quella lì, non c'è da riflettere, c'è da essere più furbi" mi informò.
"E che facciamo? Io inizio a sentire freddo" tenni gli occhi chiusi passandomi le mani nelle braccia. 
"Tieni questo" Harry si sfilò la giacca e me la passò, per la prima volta da quando lo conobbi, ebbi la sensazione che fosse gentile, non per scopi personali, o almeno così pensavo. 
"G-grazie" mi avvicinai a lui, la temperatura era scesa notevolmente. 
"Vieni qua" mi abbraccio, e mi tenne stretta a se, riscaldandomi. 
 
Passammo svariati minuti così.
 
"Perchè me?" chiesi innocentemente.
"Perchè te, cosa?" rimase confuso dalla mia domanda improvvisa.
"Perchè mi stai abbracciando, perchè volevi il mio aiuto a scuola, e perchè mi hai baciata?" forse così ero più chiara.
"Perchè tu sei diversa"


TO BE CONTINUED..

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Capitolo 8
*** The Dance (parte 2) ***


Sgranai gli occhi, non riuscivo a credere davvero che due ragazzi mi dicessero che diversa dalle altre ragazze. 
"Sarei diversa?" chiesi di nuovo, per avere un'ulteriore conferma.
Lui sembrò pensarci su, e io in quel momento mi sentii presa in giro, poi aprì la bocca, e la richiuse in un sorriso.  
"Si, sei diversa" rispose sempre con quel sorriso che stavo scoprendo essere adorabile.
"Si, sono più grossa, più stupida e meno femminile delle altre ragazze" dissi scrutando il suo viso, era completamente immerso nei pensieri, e in quella circostanza, non sapevo davvero a cosa potesse pensare. 
"Si, sei più attraente, più simpatica e meno vanitosa delle altre, e queste sono qualità che non si trovano facilmente" sorrise un'ultima volta per poi guardarmi, mi guardava fisso, fino a quando io distolsi lo sguardo, trovandomi in imbarazzo. Lui prese il mio mento fra le dita, e delicatamente spostò il mio viso difronte a se. 
"Posso baciarti?" chiese, ma sembrava più un avviso, dato si avvicinò a me. Rimasi paralizzata sentendo le sue calde e carnose labbra sulle mie. Ma mi staccai subito.
"Non potevi, non puoi, e non so se potrai" mi alzai, e andai verso la porta levandomi la sua giacca di dosso, e lasciando che cadesse a terra. Incominciai a bussare chiedendo aiuto. Ma sembrava non esserci nessuno. 
"Perchè no?" si alzò anche lui, per raggiungermi, ma io gli tesi una mano come farebbe un vigile e lui si bloccò immediatamente. 
"La domanda potrebbe essere perchè si. Non voglio soffrire, e sebbene tu mi piaccia, non voglio né baciarti, né abbracciarti, né farmi trascinare dai tuoi metodi persuasivi" ecco, tutto quello che ebbi da dire, lo dissi. 
"Metodi persuasivi? Cerco solo di conquistare una bella ragazza" così dicendo si avvicinò verso la porta, o meglio, verso me. 
"Ecco, guarda, lo stai facendo di nuovo. Stai fermo dove sei" mi avvicinai alla porta per spingerla, ma non è che fossi tutta quella forza e potenza. 
"Senti, perchè no? Ogni ragazza vorrebbe un'opportunità del genere, e tu la sprechi così?" mi guardò chinando leggermente la testa, per poi 'arrendersi' e andarsi a sedere dov'era prima. 
"Ecco, è questo spirito di superiorità che mi disturba, e tanto, perchè fai questi discorsi così immaturi? Guarda che io non ti sto cadendo ai piedi, perciò se al mondo ci dovesse essere un'altra ragazza come me, dato che sono diversa, beh, stai certo che quella non uscirebbe con te" mi girai verso di lui, e si, forse sembrai un po' isterica, ma quando occorre essere così, si fa il possibile..
"Lucy sa che tu mi piaci, e sa che l'ho lasciata per te, perciò ci ha rinchiusi qua" Quindi lui stava confermando la simpatia nei mie confronti, ma comunque questa cosa già era evidente. 
"Mi piacevi sin dalle elementari.. quando eravamo in classe assieme. Ti ho visto crescere e cambiare, e mi piacevi sempre di più. Finchè non ti sei trasformato in quel che sei adesso. Si, sarai pure un bel visetto, non c'è dubbio, ma per quanto riguarda il carattere direi che sei arrogante, presuntuoso, e troppo, troppo, sicuro di se" continuai come se non avessi sentito quello che mi stesse dicendo. 
"Io ti ho sempre reputata come un'amica, mentre facevo il farfallone con tutte le altre, ma ora mi sto rendendo conto che la ragazza che pensavo un'amica, era la ragazza destinata ad essere mia, e tutte le altre dovevano essere solo spettatrici del nostro spettacolo, della nostra storia" Harry mi prese la mano, perchè senza accorgemene, mentre gli parlavo e lo rimproveravo, mi avvicinai. 
"Ed è per questo che voglio ricominciare con te, voglio farti vedere che non sono solo questo, non sono solo Harry Styles il figo della scuola, il latin lover o altro, ma posso essere solo Harry, un ragazzo dolce e premuroso con la sua ragazza" concluse così il suo discorso, io levai la mia mano dalla sua quando sentii la porta aprirsi. 
"Harry, Alex?" Zayn non sapeva se chiudere gli occhi e la bocca, o lasciare che quest'ultima gli cadesse a terra dall'imbarazzo. 
"Grazie al cielo" mi precipitai verso il mio salvatore. Sentire quelle cose mi facevano solo star male, perchè io sapevo che prima o poi Harry mi avrebbe fatto soffrire, e stare bene qualche settimana non poteva colmare il dolore di qualche mese. 
"Puntualità,fratello" scherzò Harry. 
"Che ci fate qui?" rimase in silenzio questa volta, aspettando una vera risposta. 
"La Troietta, ci ha chiusi qui dentro" dissi senza badare alle parole. 
"La festa è quasi finita, che vogliamo fare? Ti ho cercata per tutta la scuola.." Zayn sembrava un po' deluso di avermi trovata con Harry, ma comunque io lo strinsi a me, ero contenta con lui, ero contenta che lui mi avesse fermata, perchè non so cosa avrei potuto dire ancora. 
"Andiamo a ballare, anche senza musica, ho bisogno di un momento di pace, con te" confidai a Zayn, gli presi la mano, e lo trascinai fuori. Harry guardava la scena in silenzio. 
 
Ci dirigemmo verso la pista da ballo, ormai era l'una inoltrata. Non c'era più nessuno. I tavoli erano vuoti, c'erano solo delle tovaglie bianche con delle strisce rosse a formare un grosso quadrato. Zayn mise le sue calde mani sui miei fianchi, e io le misi intorno al  suo collo, ballammo per un po'. Guardai i festoni con scritto 'The Dance' per tutta la palestra. Zayn prese il suo iPod, mise 'Pretend it's okay' delle Little Mix, e iniziammo a ballare. Non era chissà che, in quel momento, ma ballammo, e sorridemmo, e continuammo a ballare. 
 
"DOVE SONO ANNA E SPENCER?" mi allarmai portando le mie braccia lungo le mie cosce.
"Tranquilla, Louis e Niall le hanno accompagnate a casa" mi disse portando le mie mani di nuovo dietro il suo collo. 
 
Non avevo mai notato che i suoi occhi, pur non essendo verdi come quelli di Harry, erano comunque bellissimi. E il suo ciuffo era ancora più biondo e teso del solito. 
 
"Ho sprecato una serata perfetta" annunciai abbassando lo sguardo. 
"Non è ancora finita" così facendo, si avvicinò a me, calò la sua testa verso la mia, e mi baciò. 
 
Il suo bacio, caldo, profondo, vero. Niente a che fare con quello veloce e disperato di Harry. Quella sera ricevetti due baci da persone diverse nel corso della serata. 
 
"Ragazzi, vi muovete, vorrei tornare a casa" interruppe Harry, non badando al momento. 
"Perchè non inizi a camminare?" chiese curioso e un po' arrabbiato Zayn.
"Perchè io sono con te, idiota" vero, me l'ero dimenticata anche io. 
"Andiamo, dai" dissi, e un po' seccata dall'inutile interruzione.
 
Mi sedetti dietro, ed Harry mi raggiunse. Non parlammo, non una parola sulla serata. 
Solo due 'buonanotte' ricevetti, e non sapevo nemmeno a chi e come rispondere. 

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Capitolo 9
*** Confused. ***


Mi svegliai alle quattro del mattino. Un incubo che da tempo non incombeva la mia testa, si ripresentò alla mia mente quella notte. Troppo tempo era passato dall'ultima volta. 
Era un mostro, con sembianze umane, che si aggirava per la città, distruggendo quelle poche vite umane, vive nella notte. Io passeggiavo, tranquillamente con il mio pullover grigio, e i miei pantaloni bianchi, i miei vestiti preferiti. Questo mostro si avvicinava sempre di più, e sporgendosi verso di me, rivelando il suo volto alla luce, scoprii che si trattava di Zayn. I muscoli della sua faccia erano tesi, e stringeva in una mano una pistola, e nonostante la sbronza, riusciva a stare in piedi. Lui era colui che dopo qualche secondo dalla mia scoperta, mi tolse la vita, sparandomi un colpo alla testa. 
Ho questi incubi da quando avevo circa sette anni, e aall'improvviso, quando all'età di dodici anni, smisero di tormentarmi. 
La cosa davvero, davvero strana, era che di solito vedevo mio padre, dietro quell'assassino. Non so perchè quella volta fu Zayn. 
Perchè alla fine era un tormento, vedere mio padre, dopo tutto quello che fece a tutte quelle povere persone. 
I miei genitori si separarono quando io avevo solo nove anni. Da qualche tempo mio padre tornava a casa fuori orario, troppo rispetto alla fine del suo turno in ospedale, perchè lui era un medico. Ritornava perlopiù delle volte ubriaco. E faceva del male a mia madre, per ogni cosa che succedeva a casa. 
Lei non è stata sempre così, com'è adesso. Prima era una mamma presente, dolce, e premurosa. Adesso è cambiata, anche se non lo vuole fare vedere, manca anche a lei papà. Ma l'ha lasciato per il bene mio e di mia sorella. 
Lui, non si riprese dal divorzio. E una notte, quella notte, andò in giro ubriaco, sparando a chiunque incontrasse.. 3 furono i morti, 5 i feriti. 
Lo rinchiusero in un manicomio, era proprio ridotto male. Fino a qualche tempo fa, aveva provato a contattare mia madre, ma lei non voleva avere più niente a che fare con lui, e non ci disse mai in quale ospedale psichiatrico fosse ricoverato. 
Un bel giorno, decise di togliersi la vita, per il rimpianto di ciò che aveva fatto, e per il dolore di un marito respinto dalla moglie, e impedito a vedere le figlie. 
 
Grazie ad una psicologa, riuscii a superare gli incubi.. Ovviamente non è stato semplice, ma ce la feci. 
Decisi comunque di chiudere gli occhi, e riprovare a dormire. Così feci, ma questa volta, non sognai. 
 
--
 
"Pronto?" rispose Anna con la voce di una che si è svegliata circa 3 secondi prima.
"Anna, sveglia!! Dobbiamo andare a vedere MBI3" il film più atteso (da me), quel giorno sarebbe uscito, e noi, io Spencer e Anna, saremmo andate a vederlo. 
"Spencer che dice?" rispose lei, sempre con la solita voce, solo che in più c'era uno sbadiglio.
"E' qui con me, stiamo venendo a casa tua" aggiunsi prima di chiudere la chiamata. 
 
Andammo a prendere Anna, che si fece trovare pronta, e ci dirigemmo verso il cinema più vicino. Erano le due del pomeriggio, come al solito avremmo visto il film, mangiato qualcosa fuori, e con i pochi soldi che ci sarebbero rimasti, avremmo contrattato con i venditori ambulanti per le strade.
Avremmo fatto così, se solo non avessimo incontrato Jake, un ragazzo piuttosto carino, che Anna conosceva, e per il quale aveva un debole da circa, fatemi pensare, sempre. 
Lo seguimmo, uscite del cinema. 
Niente di particolare, solite tappe: bar, libreria, casa della ragazza, pizzeria, casa. 
Beh, la giornata finì così, e Anna ci rimase al quanto male per il fatto della ragazza, ma sicuramente superò la cosa, dato che era abbastanza cercata dai ragazzi. 
 
--
 
Mi accompagnarono a casa, e mi diedero la buonanotte. Io aprii la porta del portone di casa, e vidi Harry, molto attento a leggere una rivista pubblicitaria.
 
"Harry?" chiesi confusa.. che poteva farci lui là? 
"Ciao Alex, come va?" sorrise anche lui un po' confuso, ma credo per il fatto che stesse leggendo molto attentamente quella rivista. 
"Bene, posso chiederti che ci fai qui?" arrivai dritto al sodo, non mi andava di ricorrere a perdite di tempo. 
"Ti aspettavo, ho portato una pizza, e un film, da passare tra amici" sorrise, nel suo sorriso c'era qualcosa di strano. Che stesse dicendo per una volta la verità?
"Grazie, ma è davvero il caso dopo quello che è successo ieri?" forse parlai troppo?
"No, non è successo niente ieri, e poi ripeto: tra amici" mi guardò, in cerca del mio consenso. 
"Vabbè, dai, sali" mi indirizzai verso l'ascensore.
"Bene, sono in piedi qui da circa mezz'ora" fu sincero lui. 
"Mi dispiace. Comunque, non badare al disordine a casa, o a quello che mia sorella o mia madre potrebbero dire" uomo avvisato mezzo salvato.
"Bene" disse varcando la soglia di casa mia.
 
Mia madre e mia sorella erano fuori, come ogni sabato, solo che io lo dimenticai. Non avrei mai fatto salire Harry a casa, non sarei rimasta un'altro momento sola con lui. 
 
"Non avevi parlato di una sorella e di una madre?" scrutò la casa, in cerca di un'altra forma di vita. 
"Si, no, emh.. sono uscite, del resto oggi è sabato" chiarii le idee al riccio.
 
-- 
 
Dopo il bellissimo film che aveva portato, un horror, (chissà cosa si aspettava di ottenere) mangiammo la pizza. La mia preferita. 
 
"Allora, parlami un po' di te" ruppe il ghiaccio lui, guardando il mio viso.
"Beh, intanto non mi piace essere fissata mentre metto in bocca una fetta di pizza, sembro più goffa del solito" dissi con un'aria di battuta. 
"Capisco" rise lui.
"Sono sempre stata un tipo più o meno solitario. Mi piace ascoltare musica, e leggere, adoro le mie amiche, e i miei amici, e sto scoprendo un lato nuovo di me, grazie a Zayn" ecco.. parlo decisamente troppo. "..e parlo decisamente troppo"
Mi guardò per un momento, incerto di quello che stava per dire, poi si prese di coraggio e aggiunse "Ti piace?".
"Credo di si" risposi con troppa sincerità.
"Perchè a lui piaci" mi confessò. 
"Si, ma non voglio farlo soffrire. Credo che però saremo ottimi amici" cerchai di deviare.
 
Mi ritrovai con un gomito poggiato sul sedile del divano, e le gambe accovacciate. Harry era più o meno nella stessa posizione, solo che le sue gambe erano una sull'altra. 
 
"Senti, ho bisogno di un abbraccio, e tu non sei una delle persone dal quale sarei predisposta a farmelo dare, ma dato che sei l'unico presente.." non seppi che stavo facendo. 
"Vieni qui" mi girai verso il televisore in modo da appoggiarmi al petto di Harry, che nel frattempo intrappolò la mia testa tra il suo braccio. 
 
Fu una bella sensazione, come tutta la serata del resto, che passammo ascoltando musica abbracciati, e ridere a quello che io dicevo senza motivo.
E ogni sua risata, io mi addolcivo, e mi rilassavo sempre di più.  
Peccato che la storia non poteva finire, o iniziare così. 
Era tutto sbagliato, abbracciarlo, provare quelle sensazioni, quei sentimenti per lui. Per quello che diceva, per il suo sorriso, per i suoi ricci, o per i suoi occhi verdi. Quel senso di abbandono e tristezza quando lui si mise il cappotto, avvicinandosi alla porta. Tutto, tutto sbagliato. 
 
'Questo matrimonio non s'ha da fare' recitava Manzoni nella mia testa. E forse il Don Abbondio della situazione ero io. Ero spaventata. E non sapendo che fare, combinavo solo casino.

Il punto era questo. Che dovevo fare? 

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Capitolo 10
*** Dirty. ***


"Un impreparato? Ma come hai potuto? Tu che sei la prima della classe!" mi rimproverò mia madre. 
"Mamma, non avevo sentito i compiti" mi difesi io, o almeno cercai di farlo. 
"In punizione, farai i compiti di matematica a vita se è necessario" wow, la madre cattiva la faceva davvero bene. 
"Mamma, io studio sempre" cercai di starmene sulle difensive, con mia madre non si poteva contrattare. 
"Bene, allora non potrai uscire né oggi, né domani" okay, no, sbagliavo, faceva schifo. Che punizione è?!
"Va bene" feci la parte di quella dispiaciuta e arrabbiata, e andai in camera. 
 
--
 
"Pronto?" rispose Zayn. 
"Hey Zayn" mi uscì una voce troppo entusiasta. 
"Alex? Come va?" mi chiese lui contento.
"Bene, tranne per il fatto che sono in punizione, oggi e domani non posso uscire" confessai. 
"Ah, beh, e come ci vedremo?" si demoralizzò lui. 
"Vieni a mangiare da me sta sera?" mi presi davvero di tanto coraggio. 
"Perfetto, allora sono da te per le..?" aspettò lui la mia risposta. 
"Per le otto andrà più che bene" completai io, e sorrisi, beh, sorrisi tutto il tempo, mi piaceva la sua voce, aveva qualcosa di melodico. 
"Benissimo, allora ci vediamo" annunciò prima di chiudere. 
 
Sorrisi, il mio sorriso si poteva sentire anche chiudendo gli occhi. Chiusi il cellulare, e mi buttai sul letto. 
OH CAZZO, la mia stanza. 
Bene, la mia stanza sembrava un macello. Vestiti sulla sedia, letto disfatto, libri fuori posto, e calzini sporchi sulla scrivania, per non parlare dell'odore di chiuso. 
E fra qualche ora Zayn sarebbe arrivato. 
Appena riposi l'ultimo libro nello scaffale, mi ributtai con attenzione nel letto appena fatto, ascoltando 'Good Girl' di Carrie Underwood. 
 
«Why, why you gotta be so blind? Won't you open up your eyes?»
 
Bussarono alla porta, sono le sei e mezza, chi sarà? 
 
Mia madre aprì la porta. "Alex, questo giovanotto cerca te, gli ho chiesto se stesse cercando tua sorella, ma continuava a ripetere il tuo nome, che gli hai fatto?" dalla porta entrò Harry. 
"Mamma" dissi in tono davvero, davvero squallido. 
"Alex" disse Harry..
"Harry?" che ci faceva di nuovo qui?
"Scusa, ti ho disturbata?" domandò cortesemente, prima di sedersi sulla punta del mio letto. 
"No, ma perchè sei venuto?" chiesi molto molto curiosa. 
"Avevo bisogno di vederti" la sua faccia era davvero sconvolta. 
"Cos'è successo?" mi preoccupai io. 
"Si tratta di Zayn" mi guardò, per vedere la mia reazione credo. 
"Non voglio sapere nulla" lo fermai io. 
"Ti farà soffrire, hai presente quello che ti ho detto ieri, che gli piac.." si fermò quando io mi girai per non guardarlo. 
"Non dire un'altra parola, non voglio saperlo" ammisi, ma non lo guardai. 
"Non dirmi che però avevo ragione, io voglio solo proteggerti" confessò, cercando di riconquistare il mio sguardo, obbiettivo raggiunto,Styles. 
"Senti, ti voglio bene, però non è il caso che tu ti preoccupa così" gli toccai il ginocchio, lui a quel punto si alzò e uscì dalla camera, e si diresse verso l'uscita. 
Andò via, come se ne andò ieri. E mi sentii quasi in colpa per non averlo ascoltato, ma ormai il gioco era fatto. 
 
--
 
Si fecero le otto e mezzo, ancora di Zayn non c'era l'ombra. 
Ad un certo punto, bussarono alla porta. 
Zayn. 
Aveva bevuto, lo accompagnai in camera mia, lì avremmo mangiato e passato la serata, mia madre non avrebbe dovuto vederlo. 
"Zayn, tutto bene?" chiesi, non sembrava affatto.
"Sisi, ho portato la pizza, e la birra, o forse quella l'ho bevuta, non ricordo" disse molto sinceramente. 
"Senti siediti, ti porto un bicchiere d'acqua?" domandai. 
"Si, anzi no, rimani qui con me" disse tirandomi a se, e facendomi cadere sopra di lui sul letto. Cercai di rialzarmi, ma poggiandomi goffamente sulle braccia tra il suo corpo, non feci altro che farlo gemere avvicinando il mio bacino al suo. 
Mi buttai subito su un lato,cadendo pesantemente sul letto ed evitando altro contatto.
"Ancora ancora ancora" si mise a fare lui come un bambino. 
"Ma sei impazzito?" chiesi guardandolo molto male. 
 
Mi bloccò le braccia con la sua forte presa e si mise dolcemente sopra di me, e mi baciò la pancia, alzando la maglietta. Dei piccoli brividi di piacere percorsero il mio corpo. Cercai comunque di liberarmi, e la cosa fu moolto complicata. 
 
"Lasciaami" urlai con un filo di voce per l'emozione.
"Non vuoi provare emozioni nuove, verginella?" disse continuando a baciarmi il collo.
 
Verginella? E lo Zayn che conobbi fuori dal fast-food dov'era? Quello che mi disse che sono diversa, che mi abbracciò e che si commovve, che mi portò nel parco? Ora come ora non esisteva più quello Zayn. 
 
Quando la sua mano salì dentro la maglietta, e toccò la curva del mio seno, presi tutta la forza che avevo e mi liberai dandogli uno schiaffo. 
 
"Vattene, subito!" urlai, facendomi sentire pure dai vicini, probabilmente. 
"Ma perchè? Ci stavamo solo divertendo" si avvicinò a me, e continuò a muoversi verso la mia direzione finchè io non mi ritrovai costretta al muro, e a quel punto lui mise le sue mani sui miei fianchi e mi lasciò un bacio viscido sul collo. Gemetti.
 
--
 
Zayn se ne andò, tutto era tornato alla normalità, tranne per il fatto che io mi sentivo sporca, nonostante le tre docce che feci. 
 
"Pronto?" disse lui. 
"Avevi ragione, Harry" iniziai e conclusi così la telefonata, non dissi più nulla, e mi misi nel letto, a piangere, perchè ero sempre più confusa e delusa. Non sapevo che fare.
 
All'improvviso le parole di 'Good Girl' mi vennero alla testa.
 
«Get out while you can, I know you think you got a good man»

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Capitolo 11
*** Twentytwo. ***


«It feels like a perfect night to dress up like hipsters, and make fun of our exes. It feels like a perfect night for breakfast at midnight, to fall in love with strangers»
 
Un mio segreto? Mi diverto a storpiare le canzoni. Vi faccio un esempio, io dico «I'm gonna kill myself, like I'm the only girl right here» a ritmo di 'only girl' di Rihanna. 
Viene cantata da tutti in classe, specialmente durante l'ora di matematica, e ovviamente nessuno mi ha dato i diritti d'autore. 
 
Devo trovare qualcosa che sostituisca quelle poche righe del testo di '22' della Swift.
 
Pensai. Mentre riflettevo su cosa sostituire e con cosa, si aprì la porta: Anna e Spencer si precipitarono sul letto, dove io ero sdraiata beata ad ascoltare musica. 
 
"Che è successo amore?" domandò preoccupata la bionda.
"Anna, lascia che sia lei a volerne parlare.. vuoi parlarne?" chiese Spence. 
"Ragazze è tutto apposto, ieri io e Zayn abbiamo solo avuto delle divergenze.. emh.. creative? Diciamo che lui era ubriaco e mi è salito addosso, chiamandomi verginella" riassunsi, almeno cercai di evitare domane inutili. 
"Ma voi come lo sapete?" aggiunsi dopo qualche secondo di silenzio. 
"Niall ci ha raccontato che Zayn è tornato nervoso a casa e che si sia messo a piangere non appena entrano in camera sua" spiegò Spencer cercando di non guardarmi per più di tre secondi.
"E Niall che ci faceva a casa di Zayn?" a quel punto domandai io. 
"Non lo so, credo che avesse fatto da baby-sitter alle sorelle di Zayn" rispose allora Anna.
"Beh, non è successo nulla, se vi fa star meglio" informai tutte, lo dissi ad alta voce, forse per auto-convincermi.
"E con Harry?" s'interrogò Anna. 
 
La guardai un attimo perplessa, mi sono persa qualcosa? Loro non avrebbero dovuto sapere di quel sabato sera, ne del suo intervento a casa mia prima dell'appuntamento con Zayn. 
 
"Nulla, siamo amici, e basta" anche questo dissi con un tono abbastanza alto. 
"Non lo so, non mi convinci" dichiararono quasi all'unisono. 
 
Io ero sicura di provare qualcosa per Harry, ma non sapevo cosa, era strano, tutto. 
Un giorno gli sputavo in faccia che mi faceva schifo, e il giorno dopo lo chiamavo piangendo. Questa non è coerenza. Questo non è normale, non per me. 
Se tu mi fai quest'impressione, è difficile che io cambi idea velocemente. 
Con lui è diverso, lui è diverso. 
 
"Sono sicura di quello che dico, e anche voi dovreste esserlo" aggiunsi infine, direi che i miei secondi trascorsi a pensare sarebbero diventati minuti, e a quel punto sarebbe stata un'impresa davvero, davvero ardua far cambiare opinione alle ragazze. 
"Usciamo, dai" così dicendo, Anna si alzò dal letto. 
"Non può ricordi? E' in punizione" comunicò Spence. 
"Beh, allora chi mi accompagna a comprare quel profumo? Mi hanno detto che Jake sarebbe andato a prenderne uno per la sua fidanzata, o per lui, non ho capito" sollecitò Anna, spingendo dolcemente la spalla di Spencer. 
"Okay, due minuti e torniamo a casa, ho i compiti da fare" avvertì la rossa, girando gli occhi in modo da far capire quanto le seccasse tutto ciò. 
 
--
 
"Mamma posso andare in biblioteca?" urlai. Ma nessuno rispose. 
 
Pensai molto sul da fare. Alla fine mi decisi, avevo bisogno di prendere una boccata d'aria. Misi il giubbotto, sopra un maglione grigio e dei pantaloni neri, presi un'ombrello, non si poteva mai sapere, e uscii dal palazzo. 
Percorsi una strada piuttosto buia, ma a quell'ora era comprensibile. Era una scorciatoia. 
 
Girai a sinistra, diretta verso un bar. In quella strada c'era un cinema, un fioraio e un supermercato, oltre alla mia meta. 
Il mio sguardo si posò su un ragazzo che camminava nel marciapiede opposto. Lo guardai attentamente, finché non notai che si trattava di Zayn. Mi fermai di colpo. 
Lui si girò, e io feci finta di guardare qualcos'altro. Le mie gambe si mossero automaticamente ripresero la loro funzione iniziale quando Zayn stava per attraversare. Non lo guardai nemmeno, e m'infilai nel bar. Mi sedetti in un tavolo lontano dalle finestre. Beh a quel punto avrebbe dovuto essere già lì, significa che aveva cambiato direzione. 
 
E fu così, perchè poi entrò con tre margherite in mano, e si diresse verso di me. 
Ovviamente tenni gli occhi fissi sul menù, o almeno ci provai anche quando un tizio fermò Zayn chiedendogli quanto volesse per un fiore. 
Scoppiai a ridere, l'avevano scambiato per un venditore ambulante? 
Notò la mia risata, e notò me. 
Si avvicinò al mio tavolo. 
 
"Beh, almeno ti faccio ancora ridere" mi porse i fiori. "Posso sedermi? Ho bisogno di parlarti" aggiunse, e prima della mia risposta, lui si sedette. 
"Senti, lascia stare" annunciai, poco sicura, perchè in effetti c'era da discuterne. 
"No, senti, ieri ero ubriaco, non mi sono reso conto.. e capisci, essendo più grande, ho fatto e detto cose che non avrei dovuto.. scusami" si scusò e infine rimase in silenzio, aspettando il mio perdono. 
"Senti, non è semplice, capisci? Rimaniamo amici, almeno finchè quello che provo per te vedendoti non si appacificherà" non feci una faccia disgustata, anzi, sorrisi al pensiero dell'emozioni che provavo, e lui lo notò. 
"Cosa provi?" camuffò un sorriso sotto i baffi. 
"Schifo" ammisi, e in effetti era la verità. 
"Bene, allora vado, non mi farò vivo fino a quando non lo deciderai tu" mi spiegò lui alzandosi.. 
Non feci in tempo a parlare, che lui si allontanò.
"Ah, e per la cronaca, so che non provi schifo per me, o per lo meno so che non provi solo questo" sorrise, e poi sparì.
 
--
 
Bevuta la mia cioccolata calda, mi alzai, andai a pagare, e andai, era ormai buio, mia madre si sarebbe arrabbiata moltissimo, e non ci sarebbe stata nessuna scusa a salvarmi, dovevo solo accettare il fatto. 
Mentre camminavo a testa bassa, immersa nei mie pensieri, urtai la spalla di qualcuno, alzai lo sguardo per scusarmi..
 
"Jake?.. volevo dire scusa" imbranata, ero un'imbranata. Avrei voluto sbattermi la fronte con quella mano che passai tra i capelli per sistemare una ciocca dietro le orecchie.
"Conosci il mio nome?" sorrise lui, molto gentilmente. 
"Si, l'ho sentito dire" ammisi con una certa freddezza. 
"Aspetta, ma tu vai al Liceo Linguistico De Gaulle, giusto?" domandò.
"Si, tu sei uscito quest'anno, giusto?" contrattaccai. 
"Si.. Adesso approfondisco all'università" mi informò Jake. 
"Capisco" dissi senza nessuna emozione, beh, avevo i miei pensieri, non mi cambiava la vita sapere se lui fosse o non andato all'università.
"Beh, che ci fai sola a quest'ora? Ti accompagno a casa" si offrì, e perchè no, non avevo niente di meglio da fare. 
 
"Non dispiacerà alla tua fidanzata?" chiesi continuando a guardare il pavimento che scorreva fluido come l'acqua sotto miei piedi. 
"Fidanzata? Non ho fidanzate" sorrise di nuovo, credo che lui si monti la testa, o la monta agli altri, con le sue risate. 
"Ah pensavo" emozioni zero.

"Sono arrivata, grazie per avermi accompagnata, ci si vede" stavo per entrare nell'androne.
"Beh, questo è il mio numero, così possiamo sentirci, se hai bisogno di aiuti a scuola, o non so.." mi incoraggiò lui porgendomi un fogliettino. 
"Grazie, buonanotte" sorrisi, o almeno ci provavo.
 
--
 
Salita a casa, mamma ancora non era arrivata, mia sorella aveva lasciato un post-it sul frigorifero 'oggi dormo da Lucy' e io mi ricoricai sul letto, segnandomi il numero di Jake. 
 
«It feels like a perfect night to have fun of Zayn, and forget all pain. It feels like a perfect night for sign up boy's numbers, to fall in love with strangers»
 
PERFETTA, o quasi.

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Capitolo 12
*** Dinner. ***


Ero in camera mia, in piedi davanti allo specchio chiedendomi come avrei asciugato i capelli. Quella sera sarei dovuta andare ad una cena con il capo di mia madre, una vera barba. 
Mia madre diceva che il sig. Bollier era divorziato, e aveva un figlio della mia età, e due gemelle di 10 anni, o giù di lì. 
Mia madre voleva fare bella figura, e ovviamente contava su di me per il suo fallimento. E' per questo che mi portò in camera i suoi tacchi beige da abbinare al vestitino azzurro della festa. Doveva farmi sembrare femminile, anche perchè pensava che avrei dovuto conoscere quel ragazzo così perfetto, come se non avessi già abbastanza ragazzi a cui pensare. 
 
"Mamma, come sto?" chiesi uscendo dalla porta della mia camera e dirigendomi verso il soggiorno. 
 
Rimasi a bocca aperta quando vidi con chi stava parlando. 
 
"Harry? Che ci fai qui?" chiesi stupita, e a bassa voce, sperando che mia madre non badasse alle mie parole. 
"Come che si fa qui? Si tratta così un ospite? Questo ragazzo così adorabile è venuto qui per te" s'intromise mia madre. 
"Sei bellissima, comunque" disse lui appoggiando il bicchiere di acqua sul tavolo.
 
Poi si alzò e venne verso di me. "Dobbiamo parlare" disse con molta sicurezza.
"Vieni" lo portai in camera mia, e lo feci sedere sulla sedia. 
 
"Che succede?" chiesi preoccupata. 
"Devi dirmi che è successo con Zayn" disse lui con fermezza, e quasi un po' teso. Mi guardò fisso, i suoi occhi verdi sui miei marroni.
"Era ubriaco, e mi è salito di sopra, praticamente, mi ha chiamata verginella e l'ho cacciato" spiegai molto velocemente, quasi ipnotizzata da quello sguardo. 
"Oh God. Ti ha detto qualcosa dopo?" chiese era ancora rigido. 
"Si è scusato, mi ha detto che sa che io non provo solo ribrezzo, e che si farà sentire quando io vorrò" continuai io, senza capire che cosa stesse accadendo. 
"Oggi non è venuto a scuola, e sua madre dice che non è stato a casa" m'informò lui. 
"Oh, e dove credi possa essere?" domandai io, cercando di sembrare calma, e di fingere il mio 'poco' interesse. 
"Non lo so, per questo sono venuto qua da te" disse.
"Non lo so proprio" comunicai al ragazzo. 
"Beh, comunque senti, mi dispiace per quel che è successo tra voi due" mi fece tenerezza, perchè abbassando la testa i suoi capelli fecero ombra sul suo viso, e gli dava un'aria triste.
"Senti, è tardi, devo proprio scappare" presi una borsetta, gli ficcai dentro un mazzo di chiavi, degli auricolari e il cellulare e mi fermai, aspettando che lui si alzasse, o per lo meno muovesse dato che era rimasto fermo. 
"Ci sentiamo, fammi sapere se lo trovi" avvisai.
 
Così dicendo, lui si alzò, mi diede un bacio sulla guancia, e se ne andò. Io rimasi impalata, a vivere e rivivere quel bacio che sembrava un incubo fino a qualche giorno fa, ma che ora era il paradiso. 
 
-- 
 
"Mamma, è da mezz'ora che giriamo per la stessa rotonda, ti decidi a girare?" risposi seccata. 
"Alex, non rompere. Mi sembrano tutte uguali" disse lei, ancora più seccata di me.
 
Alla fine, dopo aver messo in funzione il GPS, arrivammo al ristorante. 
Che lo show abbia inizio, pensai. 
 
"Buonasera signore" salutò il sig. Bollier.
"Incantevole la figlia.." disse porgendomi una mano. 
"..e incantevole la madre" specificò spostandosi completamente verso la signora al mio fianco. 
 
"Mamma, io entro.." annunciai ad entrambi. 
"Si, dentro ci sono i miei figli, appena vedi un bel giovanotto e due bellissime bambine identiche, beh, sei arrivata" avvisò molto modestamente. 
 
Sorrisi, ma appena mi girai il mio sorriso si trasformò in una smorfia di disgusto. 
Oddio, che raffinatezza, sarebbe il mondo di Anna questo, dissi tra me e me. 
Quadri appesi, carta da parati in stile Liberty, almeno credo che fosse quello. Lumi e fiori bianchi e blu nella parte interna dei tavoli rotondi. 
 
Cercai a lungo, poi mi stufai, e decisi di chiedere al cameriere. Lui m'indicò un tavolo dal quale un ragazzo guardava fisso me. Non lo riconobbi, non che la mia vista fosse delle migliori. Mi diressi verso il suo tavolo. 
 
"Pensavo mi avresti chiamato" sorrise lui alzandosi.
"Jake?" sorrisi io. 
"Figlia della signora Mash, immagino" annunciò indicandomi una sedia accanto a lui. 
"Si, tu sei Jake Bollier, bene" archiviai l'informazione, e mi sedetti. 
"Immagino che ci vedremo spesso, dato che i nostri si frequentano" comunicò. 
"Si frequentano?" chiesi. Poi notai le due bambine alla destra di Jake. "Piacere ragazze, mi chiamo Alex, e voi?" domandai lentamente. 
"Loro sono Valery e Lottie" sorrise, il suo sorriso si faceva ogni volta più inquietante. 
 
I nostri genitori ci raggiunsero, si sedettero. Per la prima volta da tanto tempo vidi mia madre felice. Sorrisi anche io. E qualcuno lo notò. 
 
"Vuoi bene a tua madre" disse il ragazzo alla mia sinistra. 
"Si, anche se a volte non lo dimostro. Tu vuoi bene alla tua?" chiesi senza pensare che i suoi fossero separati.
"Mia madre è una puttana, da quando hanno divorziato, ovvero tre, quattro mesi, ha cambiato tipo 7 volte fidanzato, chissà se ce ne sono stati altri" enunciò lui, non curando del fatto che l'argomento fosse delicato, e che avrebbe potuto mettermi in imbarazzo, dato che io ero impreparata in materia.. Così fu, infatti. 
"Vuoi bene a tuo padre però" aggiunsi spostando lo sguardo da suo papà a lui. 
"Si" rispose secco. 
 
-- 
 
Parlammo del più e del meno, fino a quando non finimmo di mangiare. Ci alzammo, il sig. Bollier pagò il conto, e uscimmo dal locale, diretti verso il lungomare per una passeggiata. 
I miei polmoni si riempirono di brezza marina, piacevole odore tagliente che lubrificava. Non facevo un bagno a mare da mesi. 
Io adoro nuotare, anche se mi vergogno a mostrare il mio corpo imperfetto. 
 
Una vibrazione attraversò il mio corpo quando due mani calde si poggiarono sui miei larghi fianchi. Rimasi paralizzata. Mi girai, ad un certo punto, e vidi alle mie spalle Jake. 
 
"Che stai facendo? chiesi stranita.
"A questo punto dovresti dire 'Jake, sto volando'" mi informò lui ridendo.
Risi come una scema, beh, quello era il suo nome, e io mi resi conto di essere appoggiata alla ringhiera.
 
La serata trascorse così, ridendo e scherzando. Qualche momento di malinconia veniva scacciato via con qualche gomitata. 
 
Un'altra vibrazione, questa volta però era il cellulare. Un messaggio. 
Diceva: 
"Ancora niente.xx" da Harry.
 
--
 
Ritornammo a casa. Io e mia madre eravamo stanche, entrambe eravamo state bene.
Mia sorella non era a casa, come sempre, ma mia madre aveva perso le speranze. 
 
Io inviai un messaggio a Zayn che diceva:
"Dove sei?" 
 
E prima di ricevere una risposta, mi addormentai.

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Capitolo 13
*** Surprise. ***


Stavo dormendo, anche se ero un po' irrequieta quella notte, fino a quando un rumore pungente arrivò alle mie orecchie. Un messaggio:
"Ti sei fatta viva" da Zayn
Stavo per chiudere gli occhi per riaddormentarmi, quando, come un'illuminazione, mi ricordai che Zayn mi aveva contattata. 
Risposi:
"Si può sapere dove sei? Siamo tutti preoccupati" 
 
Non potevo addormentarmi, nonostante l'orario. Non avrei dovuto lasciare Zayn solo, dopo la sua scomparsa, non era giusto nei suoi confronti, e si sarebbe trattato solo di pigrizia. Potevano essere le quattro del mattino.. Mi costrinsi ad alzarmi, a sciacquarmi la faccia, e a sedermi nel letto aspettando una risposta. 
 
bip-bip
"Sotto casa tua" da Zayn.
 
Sotto casa mia? Non era possibile, o forse si? Come ho già detto, non avrei dovuto lasciarlo solo. 
 
"Sali" risposi. 
 
Aprii tutto: portone e porte. Il silenzio incombeva nella casa. Rimasi davanti l'ingresso, aspettando di vederlo, ma nulla. Stavo per chiudere la porta, ma il rumore dell'ascensore attirò la mia attenzione. Si stava muovendo. Non credevo che nel mio palazzo di anziani, qualcuno si fosse ritirato a quell'ora. Doveva essere lui. 
Scrissi un messaggio ad Harry, e anche se l'avrebbe letto l'indomani, io dovevo avvertirlo: 
"E' da me.x" 
 
Una figura barcollò fuori dall'ascensore. Era alto. E chino su di me. Pensai che se fosse caduto, io non avrei potuto reggerlo. 
"Entra" gli dissi toccandogli il gomito, per trasmettergli sicurezza e fiducia. 
"Scusa" riuscì a rispondere lui prima che le lacrime rigassero il suo viso, e che i singhiozzi vengano alla gola. 
"Entra" ripetei. 
 
Lo accompagnai in camera mia, dov'era già stato. Quella volta però era tutto più incasinato, e non parlo solo della mia camera. Lo feci sedere, gli dissi di levarsi le scarpe, le calze, e la felpa umida e di metterle in bagno. Nel frattempo andai a prendere un bicchiere d'acqua, e una coperta. 
Arrivata davanti camera mia, entrai e chiusi la porta delicatamente. 
Lui stava ancora cercando di strozzare i suoi singhiozzi, e di bloccare la catena di lacrime che partiva da quei bellissimi occhi, per non finire più. 
Cercai di toccargli il braccio, o di farlo calmare parlandogli. Ma niente. I muscoli erano tesi sotto quella leggera maglietta da far penetrare anche un soffio umano. 
Gli misi la coperta attorno alle spalle. Continuava a piangere. 
Io mi appoggiai allo schienale del letto, e lo feci accucciare su di me. 
Alla fine non era cambiato poi molto dall'ultima volta. Lui mi aveva. Aveva la mia attenzione, la mia paura. 
La sua testa era appoggiata sul mio petto. Le sue braccia mi tenevano forte, non stringeva, l'unica cosa che si percepiva da quell'abbraccio era la paura, era spaventato, non mi avrebbe lasciata andare facilmente. Le sue gambe, invece, erano sul mio letto. 
Gli accarezzavo i capelli, cercando di rilassarlo. Il suo battito cardiaco stava per coincidere con il mio. Eravamo un tutt'uno di emozioni. 
Non avrei potuto dire nulla. Non era il momento di parlare. 
Scesi un po' per raggiungere una posizione più orizzontale. Sapevo che ci saremmo addormentati così, perciò tanto vale mettersi comodi. 
Lui continuava ad abbracciarmi, e io mi girai dall'altra parte, dandogli le spalle. Strinsi le sue braccia, aggrappandomici. 
Ci addormentammo senza dire una parola. Era come un film muto, muto, che trasmette comunque quel che vuole trasmettere. 
Io l'avevo perdonato, era evidente, e lui era dispiaciuto. 
 
-- 
 
La mattina seguente, mi ritrovai tra le sue braccia, lui ancora dormiva, non l'avrei di sicura svegliato io. La sua pelle brillava con la luce del sole. Era un ragazzo splendido. 
"So che mi stai fissando" disse lui tenendo gli occhi chiusi, ma sorridendo. 
"Faremo tardi a scuola" lo costrinsi ad alzarsi. 
"Dobbiamo andarci? Per forza?" chiese speranzoso lui. 
"Si, preparati" ordinai dolcemente. 
 
Eravamo pronti per una giornata sicuramente piena di emozioni. Un brivido percorse il mio corpo quando Zayn mise una mano sulla schiena, poco più su del sedere. 
 
Lessi i messaggi: 
"Sta bene?" da Harry
"Ci vediamo a scuola" da Harry
"Tutto bene? Ho saputo che è da te" da Spencer
"Dimmi che è tutto intero" da Liam
"Ha mangiato?" da Niall.
"Il segreto per rimetterlo di buon umore è farlo ridere" da Louis
 
All'appello mancava Anna. Ma comunque, arrivammo a scuola. I nostri amici lo abbracciarono, e lui cercò di sorridere. Anche se io sapevo che volesse piangere. 
 
--
 
Alla fine delle lezioni, io e Zayn andammo da Roby's, per parlare. Vidi Harry bloccare gli altri quando cercarono di raggiungerci. 
Da un lato gliene ero grata, dall'altro avevo ancora un po' di timore a rimanere sola con lui. 
 
Ci sedemmo al tavolo, ordinammo una bottiglia d'acqua naturale, e un'aranciata. 
 
"Dove sei stato?" chiesi aprendo il discorso. 
"Non lo direi a te" rispose lui molto freddamente. 
"Perchè?" domandai un po' offesa. 
"Perchè non mi perdoneresti" disse lui.
"Perchè sei scomparso?" cercai di cavargli almeno quest'informazione. 
"Per te, per starti lontano, per non fa.. perchè ti voglio bene" mi comunicò semplicemente lui.
"Sai che adesso è tutto apposto, no?" chiesi conferma.
"No, non è nulla apposto" m'informò. 
"Certo che sì" riconfermai io.
"Tu non mi conosci" annunciò, cercando di concentrarsi sull'aranciata che di colpo diventò più interessante della nostra conversazione. 
"Si, sei un dolce e bravo ragazzo, e questo mi basta" cercai di convincere entrambi. 
"No, non mi conosci bene. Io non sono un bravo ragazzo, io.." si fermò, sentendo entrare qualcuno che chiedeva di lui. 
 
Due tizi di avvicinarono con molta sicurezza e con un'andatura abbastanza veloce. 
Mi ritrovai a copiare il movimento spontaneo di Zayn. 
 
"E questa chi è? Un'altra barbie? E' un po' più robusta, ma va bene lo stesso se ti fa stare bene" disse il primo tizio a Zayn facendogli l'occhiolino. 
"Pupa, fai lavoretti gratis?" chiese schifosamente il secondo tizio. 
 
Vedevo Zayn arrabbiarsi, ma non fece nulla, per qualche motivo era come sottomesso. 
Il secondo si avvicinò di più a me, io chiusi gli occhi, non sapevo che voleva, ma tremavo dalla paura. 
Mi toccò il sedere, e io gemetti, la sua stretta era forte e disgustosa, quell'uomo era viscido. 
Zayn si mosse caricando un pugno, ma il primo tizio gliene sferra uno ancora più lavorato.
 
"Bene, adesso sappiamo qual'è il punto debole del nostro principino. Beh, salve gente, e ci vediamo presto pupa" disse il secondo salutando noi due, e pure tutti gli altri clienti che ci guardavano fisso.
 
Zayn mi afferrò, mi mise in macchina e senza che io chiedessi spiegazioni, lui si mise a parlare. 
"Se dovessi rivedere questi due ragazzi, mettiti a correre, nasconditi, urla, ma cerca di non farti prendere. Sono pericolosi, fanno del male" m'informò lui, mentre mi guidava fino a casa mia. 
"Cerca di uscire sempre con qualcuno, o con me, con Harry, ma non da sola, ne tanto meno con altre ragazze" continuò. 
 
Lo guardai sbalordita. Lui scese dalla macchina, aprì il mio sportello, mi fece scendere, e mi accompagnò davanti la porta di casa. 
 
"Oh, e domani ti vengo a prendere io per andare a scuola" così dicendo, mi diede un bacio, e scense a piedi, e di corsa.

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Capitolo 14
*** Gym and books! ***


Solita noiosa mattina, tranne per il fatto che sotto casa c'era una macchina con dentro un ragazzo piuttosto attraente ad aspettarmi. 
Uscii dalla doccia il più velocemente possibile, mi lavai i denti e la faccia. Indossai i soliti blue-jeans e una felpa grigia. Tracciai con una matita due leggere linee nere su entrambi gli occhi, e misi un po' di mascara. Mi pettinai i capelli, ed essendo pronta, uscii dalla mia camera. Andai verso la cucina, dove mia madre stava gustando molto lentamente la sua colazione. Non badai molto a lei. Volai su uno sgabello, e pensai a che fare o cosa dire a Zayn. Non era normale quella situazione. 
Non mi accorsi di avere intrecciato le mani e di essermele portate alla fronte, fin quando mia madre non mi chiese cosa avessi. 
 
"Niente" risposi alzandomi, e aprendo uno sportello che avrebbe dovuto contenere nutella e biscotti, al posto di cracker e schifezze integrali, presi quello che capitò, e andai verso l'ingresso. Urlai un 'ciao' dall'altra stanza, e chiusi la porta. 
La riaprii ricordandomi di prendere lo zaino.
L'ascensore era fermo al ottavo piano, non avevo tempo da perdere, così corsi giù per le scale. Lì trovai l'attraente giovanotto appoggiato alla macchina, con un sorriso furbo ad aspettarmi. 
 
"Buongiorno" salutò Zayn dandomi un bacio sulla guancia. Non appena staccò le labbra dalla mia pelle, un brivido attraversò il mio corpo. 
"Ciao" risposi molto più distaccata io. Beh, in mia difesa potevo dire che ero ancora paralizzata da quel suo bacio. 
"Come andiamo oggi?" chiese lui quando fummo entrambi in macchina.
"Tutto bene, ma c'è da dire che è ancora l'inizio" dissi cercando di sdrammatizzare la mia frase con un sorriso. 
"Ti riferisci a ieri..?" domandò senza staccare gli occhi dalla strada. 
"Posso sapere chi erano quei tizi?" l'incalzai io cercando si studiare ogni minimo movimento. 
"Persone terribili" posteggiò nel parcheggio della scuola. Scendemmo dall'auto, ci dirigemmo verso l'ingresso, dove gli altri ci stavano aspettando. Notai le mie compagne in tuta e scarpe da tennis.
 
"A prima ora ho.. EDUCAZIONE FISICA?" riflettei ad alta voce. 
"Io invece ho.. MATEMATICA?" mi prese in giro Louis. 
"No, non avete capito, la prof mi ammazza se mi vede in jeans" informai i fortunati a non avere quella strega.
"Vabbè, al massimo salti l'ora e vieni con me in biblioteca" propose Harry giocherellando con i pesanti libri che portava. 
"Non lo so.. saltare l'ora? Non è una cosa sbagliata?" domandai stupidamente, sapevo qual'era la risposta, ma volevo che mi convincessero del contrario. 
"Noo, forza, dai. Aiutami" mi porse due libri, e ci dirigemmo verso la sala dedicata ai più grandi autori, e a molti altri libri secondari.
 
Vidi i miei amici prendere ognuno strade diverse per le loro classi. Io andai con Harry verso la bibliotecaria con dei libri da restituire. 
 
"Mmh.. dica" iniziò la signora noiosa seduta dietro un noioso bancone, a fare un lavoro perfetto per lei, ovvero noioso. 
"Ho da restituire dei libri.." poggiò i libri sul banco, lasciando delle firme su un foglio dalla bibliotecaria predisposto, sembrava davvero esperto. 
 
Ci allontanammo, diretti verso altri scaffali. Ci soffermammo soprattutto sui romanzi, prese qualche titolo, e uscimmo. 
 
"Ti piace leggere?" dissi quasi affermando il fatto. 
Mi girai verso di lui, e vidi i suoi ricci ballare su e giù, al tempo dei suoi passi. Era una cosa divertente. In un attimo la mia testa venne offuscata da immagini nelle quali io toccavo i suoi capelli. 
"Ooh, hai capito?" rispose lui, come se percepisse che la mia mente non era lì.
"Si, tutto" affermai io. 
 
In un attimo ci ritrovammo nella sala svago della scuola, quella dove i ragazzi con un'ora di buco andavano, a leggere, ridere, chiacchierare o ascoltare musica. 
Ci sedemmo in un tavolo, e iniziammo a parlare. Tra le varie cose, uscì fuori il discorso dei due tizi.
 
"No, non li conosco, ma prima Zayn frequentava una ragazza, che usciva nel frattempo con un altr, un ragazzo muscoloso con un fratello altrettanto forte.. non so se c'è attinenza" cercò di essere utile, mentre le sue parole uscivano dalla sua bocca, con quell'intonazione da Harry, giocherellava con il foglio che aveva in mano. 
"Beh una certa somiglianza c'è, ma non posso dire che erano loro" annunciai. "L'unica cosa è che sono molto spaventata, nessuno mi ha toccato come ha fatto uno di quelli, mi ha fatto veramente schifo, soprattutto perchè hanno dato un pugno a Zayn che cercava di difendermi" dissi, cercando di non farmi prendere dall'emozione. 
"Vieni qua" mi afferrò, e mi strinse a sè. Un déjà vu torno alla mia testa, la festa. 
 
Mi smossi, non volevo rovinare il momento, ma non avrei di certo mandato a monti quella piccola relazione che si era creata tra noi. Lo guardai, e lui si calò su di me, per un attimo pensai il peggio: un bacio.  Chiusi gli occhi, e lui lo notò perchè si fermò, e sorrise prima di darmi un bacio sulla fronte.  
 
Il profumo dei suoi capelli attraversò il mio setto nasale. Era davvero buono. Senza pensarci due volte, mi misi a sedere, e infilai la mia mano fra i suoi capelli. Più morbidi delle mie aspettative. Lui mi guardò molto stranito, e poi scoppiò in una risata così contagiosa da fare ridere anche le persone nei tavoli vicini.
 
-- 
 
Passò tutta la giornata così, scherzammo, e ridemmo. Poi, Harry mi accompagnò a casa.
 
"Scusami, ma devo proprio chiedertelo, dato il passato" iniziò lui, e io lo feci continuare. "Chiamami ragazzo strano, chiamami quello che vuoi, ma io ho bisogno di un tuo gesto d'affetto" continuò..  io lo abbracciai con tutta l'energia possibile in quel momento.
"Non intendevo proprio questo, ma va bene per sta sera, domani vengo io? A piedi, ti va?" chiese lui. 
Io feci cenno di sì e salii a casa, dove iniziai a fare un po' di compiti, e poi mi misi dritta dritta dentro le mie coperte.

Un messaggio:
"Com'è finita la giornata?" da Zayn

Risposi: 
"Bene.xx"

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Capitolo 15
*** Zayn's kiss. ***


Sarebbe stato un giorno speciale, quel giorno sarei uscita con Zayn, come programmato. Mi avrebbe portata fuori a fare un giro, dato che avevamo assemblea a scuola. Avrebbe saltato le sue lezioni per stare con me. Mi venne a prendere, e andammo al parco. 
 
"Beh, è una bella giornata" ruppe il ghiaccio lui. 
"Si, il sole è piacevole. Si vede che stiamo entrando in primavera" continuai io scrutando il viale alberato che stavamo attraversando. 
"Prendiamo qualcosa da bere?" domandò molto cortesemente. 
"Certo" dissi continuando a guardare un posto all'ombra sotto un albero. "Io vado a sedermi lì, mi raggiungi" annunciai dirigendomi verso la mia meta. 
 
Mentre aspettavo il mio ragazzo, guardavo delle bambine giocare a nascondino tra gli alberi, e mi venne da sorridere. Non mi sarei mai permessa di giocare a nascondino in quel momento. Mi mancano i momenti nella quale io potevo fare quello che volevo, senza essere giudicata o altro.
Uscii dai miei pensieri quando Zayn mi porse la mia bevanda sedendosi accanto a me. 
"A che pensi?" chiese lui curioso.
"Alla libertà" dissi senza pensarci due volte. 
"Godiamoci la giornata, come se non fosse successo niente, tanto i problemi possono aspettare fino a domani" propose. 
 
Chiacchierammo dei suoi voti in scienze, e una volta finite le bevande Zayn si alzò e mi porse una mano per raggiungerlo in piedi. 
"Giochiamo" disse. 
"Come?" domandai.
"Ti do 30 secondi per nasconderti, se ti trovo, ti faccio morire dal solletico" continuò coprendosi gli occhi e iniziando a contare. 
 
Lo guardi male per qualche secondo, poi vedendo che lui faceva sul serio, corsi verso un piccolo boschetto che dava su un laghetto. Non mi avrebbe trovata lì. Lo vidi venire verso il bosco, così m'inoltrai ancora di più. Girandomi e rigirandomi notai che non sapevo più da che parte fossi venuta. Ad un certo punto due grosse braccia mi strinsero e io urlai, per poi accorgermi che era Zayn. Ridemmo, fino a rimanere sguardo nello sguardo. Il mio corpo tra le sue braccia. Mi accarezzò la schiena, scendendo sempre più giù, ma non arrivando al sedere, era una carezza dolce, come un'incoraggiamento. Presi il suo viso tra le mani, lo avvicinai al mio. Il mio naso sfiorava il suo. Nonostante la leggera differenza d'altezza, era tutto perfetto. Lo baciai, fu un bacio, lungo, dolce. 
Mi sentivo bene. 
Poi mi staccai da lui, sorridendo, e scappando per nascondermi. 
 
Giocammo per molto, poi ci rendemmo conto che era tardi, e che saremmo dovuti tornare a casa. Mi accompagnò fuori dal boschetto. 
 
"Ti accompagno a casa" m'informò. Sembrava più un'affermazione che una domanda. 
"E la libertà? Il giorno di pausa?" domandai. 
"Beh.." riflettette lui sulle sue parole ormai dette che l'avevano fregato. 
"Voglio andare a casa sola" annunciai.
"No" negò lui. 
"E' solo questa volta, giusto giusto oggi devo incontrarli?" lo convinsi. 
 
Mi accompagnò fino a dove le nostre strade combaciavano. Poi ci separammo, con un altro appassionato bacio.
 
--
 
Ero in mezzo alla strada, camminando per quella strada così calda a causa della mancanza di grattaceli che deviassero il sole. Erano le quattro del pomeriggio, e avendo finito i compiti prima, volevo prendere una boccata d'aria. 
Per la strada vedo bambini felici diretti verso il parco con le loro mamme. Cani portati a spasso dai padroni, e ragazzi che come me passeggiano ascoltando musica.
La strada è conosciuta per avere molti vicoli, lì in genere si trovano i drogati, gli innamorati o i barboni.. O spesso tutti e tre assieme. 
Un simpatico gatto uscì da un vicolo, e miagolò prima di scappare grazie ad un'ombra che l'aveva spaventato. Mi girai per vedere cosa fosse, e mi ritrovai sommessa da un'onda di panico. Era uno di quei tizi. 
 
"Ci rivediamo pupa" disse quello sorridendo in modo scaltro e irritante. 
 
Non ci volle molto per collegare i fatti. Il consiglio di Zayn con l'incontro. Mi misi a correre e urlare. Lui mi blocco abbracciandomi dolcemente e sorridendo. 
 
"Va bene, te la compro la borsa" urlò per farci sentire dalla gente che ci circondava. 
"Aiutoo" cercai di farmi sentire anche io. 
"Okay, e anche la cintura abbinata" spiegò lui. "Scusate, ha fatto di tutto per farmi crollare" continuò tenendomi stretta. 
"Ora ti lascio e non scappi" mi sussurrò all'orecchio. Sentii un oggetto appuntito penetrare nel maglione. 
 
Gemetti, e quando mi lasciò rimasi lì dov'ero. Ero spaventata. No, non spaventata, terrorizzata. Retrasse qualunque cosa avesse in mano, si girò verso di me. 
 
"Questa volta vai, ma aspettati un regalino da parte mia" spiegò, così dicendo si allontanò. 
 
Corsi verso casa. Salii fino a raggiungere la mia porta. Mi appoggiai su essa, per lasciarmi scivolare e sedermi sul tappetino. Non sapevo che fare. Dovevo vivere nella paura? Se la motivazione era quella che mi aveva detto Harry, e per me era la più credibile, era meglio per entrambi lasciare stare. Io e Zayn ci saremmo dovuti separare? Lui era l'unico che riusciva a farmi sentire me stessa, senza problemi. Stavo bene con lui. Nonostante l'avvenuto. 
 
Entrai e corsi in camera mia. Mi buttai sul letto. Mi misi a piangere. Tutto tutto sbagliato. Dovevo parlarne con qualcuno. Quel qualcuno era Harry. Anche quello era sbagliato, ma dovevo sfogarmi con qualcuno, dato che le mie amiche non erano con me. Non si facevano sentire da un sacco. Lo chiamai, e gli raccontai tutto, tutta la giornata. All'inizio mi chiese dove fossi, e ad un certo punto suonò la porta. Aprii, era lui. Mi abbracciò, mi consolò e come qualche giorno fa ero accucciata con Zayn, lo fui anche con Harry. Tutto tutto troppo sbagliato. Ma la verità è che l'uomo sbaglia. Sbagliare è umano, i problemi li lasciamo a domani, il conto da pagare si vedrà. 

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