Impossible Love

di Kirakim
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il mio mondo ***
Capitolo 2: *** I Ribelli ***
Capitolo 3: *** L'aiuto segreto ***
Capitolo 4: *** Il nuovo capo ***
Capitolo 5: *** Appuntamento ***
Capitolo 6: *** L'amicizia diventa amore ***
Capitolo 7: *** Empatia ***
Capitolo 8: *** Il sucessore ***
Capitolo 9: *** Assassino ***
Capitolo 10: *** Ripensameti ***
Capitolo 11: *** La rivincita di Kibum ***
Capitolo 12: *** Varie forme di Amore ***
Capitolo 13: *** Attimi di felicità ***
Capitolo 14: *** Paura ***
Capitolo 15: *** Matrimonio ***
Capitolo 16: *** Attimo eterno ***
Capitolo 17: *** L'altra faccia della medaglia ***
Capitolo 18: *** Trasformazioni ***
Capitolo 19: *** La persona sbagliata ***
Capitolo 20: *** fratello o sorella? ***
Capitolo 21: *** Bugie e Verità ***
Capitolo 22: *** figlio illegittimo ***
Capitolo 23: *** Ultima ora ***
Capitolo 24: *** La notte delle stelle cadenti ***
Capitolo 25: *** L'incontro ***
Capitolo 26: *** Il bacio d'addio ***
Capitolo 27: *** Arrivederci ***
Capitolo 28: *** Amore materno ***
Capitolo 29: *** Insonnia ***
Capitolo 30: *** Il piano di Kai ***
Capitolo 31: *** Poche soluzioni ***
Capitolo 32: *** Kibum si arrende ***
Capitolo 33: *** Coraggio ***
Capitolo 34: *** La lontananza ***
Capitolo 35: *** La fuga di Onew ***
Capitolo 36: *** Tensione ***
Capitolo 37: *** Ultimi sgoccioli ***
Capitolo 38: *** Contrattacco ***
Capitolo 39: *** Il piano del Comandante Lee ***
Capitolo 40: *** Astuzia ***
Capitolo 41: *** Vecchie foto ***



Capitolo 1
*** Il mio mondo ***


Riuscite ad immaginare un futuro senza musica?.
Riuscite ad immaginare un futuro buio e distrutto dalla guerra?.
Riuscite ad immaginare persone che prima si parlavano o si amavano venir separate l'una dall'altra?
Gente che prova odio per altra gente.
Provate ad immaginare una città devastata e separata a metà da un muro,chi abitava nel cosiddetto

"su" del muro non poteva parlare e nemmeno guardare se non per far guerra coloro che invece

vivevano nel "Giu" di quel muro.
Ed ora immaginate un gruppo di ragazzi,poco più che ventenni sempre muniti di coltello o spranghe.
Ragazzini obbligati ad odiare ed attaccare altri loro coetanei.
Era questo il futuro in cui viveva Kim Jonghyun,nel lato "Giu" del muro.
Passava la maggior parte delle sue giornate in casa con la madre,erano rimasti solo loro due e lui si

occupava di lei a tempo pieno,perchè nel suo mondo si doveva sopravvivere.
In un attimo i "Ribelli",gruppi di ragazzi del "Su" che saccheggiavano le case e distruggevano tutto

quello che incontravano sul loro cammino,potevano entrare in casa e aggredire la sua amata madre.
Non si sapeva come era nata quella situazione,sapevano solo che a causa dell'ultimo dittatore i

rapporti tra le persone si erano freddati e inconsapevolmente si erano divisi in due gruppi ben distinti,
la vecchia diga,in disuso ormai da anni era stata usata come punto di riferimento per riconoscere coloro

che appartenevano al "Su" e al "Giu".
Dopo 23 anni,quella divisione aveva ancora molta forza,quelli del "Su" odiavano quelli del "Giu" e

viceversa.
"Jong tesoro!" urlò una voce dalla cucina.
Jonghyun era come al solito sulla terrazza,a scrutare le strade semideserte,quando udì la voce della

madre si mise a correre giù per le scale di mattoni e raggiunse la donna che stava in cucina.
"Eccomi mamma!"
"Tesoro la cena è quasi pronta,puoi aiutarmi ad apparecchiare per favore?"
"Si mamma"
Il ragazzo prese una vecchia tovaglia e la mise sul tavolo di legno,aggiunse due bicchieri ,due piatti e

poi un paio di bacchette.
Si sedettero a tavola e velocemente Jonghyun divorò il riso.
"Era buono?" gli chiese la madre con sguardo triste,perchè lei sapeva che il cibo era poco e che il figlio

nonostante tutto non se ne lamentava mai.
"Si era ottimo!"
Sorrise.
"Dove vai?"
"Ritorno in terrazza,così stanotte dormi tranquilla...la guardia la faccio io,ho saputo che ieri notte un

gruppo di ribelli ha saccheggiato alcune case qui vicino."
"Dovresti dormire un pò però Jong!"
"No mamma ne hai più bisogno tu,sono un uomo ormai e devo difendere la mia famiglia"
Mina,madre di Jong a quelle parole aveva quasi le lacrime agl'occhi,il suo bambino aveva dovuto

crescere in fretta e anche se aveva solo 18 anni,si comportava già come un uomo di casa.
Quella sera Jonghyun si sedette sulla sua solita sedia di plastica ad osservare ogni piccolo movimento

e ad ascoltare qualunque rumore sospetto.
Era una calda notte di Luglio,una lieve brezza soffiava rinfrescando il povero Jong ed evitando di farlo

addormenare,Mina era già addormentata sul vecchio divano in salotto e il figlio voleva assicurarsi che

niente e nessuno potesse turbare quella calma apparente.
Gli occhi di Jong si stavano per chiudere quando uno strano rumore di foglie che strusciavano lo

svegliò,si accucciò per non farsi notare e con la mano destra prese l'enorme coltello che suo padre gli

aveva regalato.

"Dove sono andati i ragazzi?" chiese il comandante Lee.
"Non lo sappiamo Comandante" risposero in coro alcuni soldati.
Lee era un uomo di circa 50 anni,alto,snello e muscoloso.
Lui era colui che proteggeva la parte "Su" della città ed era l'uomo più rispettato del paese.
Lee era un grande leader e molte volte aveva guidato i suoi soldati durante gli attacchi al "Giù" e molti

uomini erano fuggiti in preda al terrore davanti a lui.
Stava in piedi,serio e a braccia conserte davanti all'enorme finestra del suo studio privato,una delle

molte stanze del suo grande palazzo.
"Probabilmente torneranno presto,sanno badare a loro stessi" concluse senza distogliere lo sguardo

dalla finestra.

Jong era ancora accucciato a terra,quei rumori sospetti si facevano sempre più vicini e l'unica cosa che

riusciva a pensare era che qualsiasi minaccia si fosse nascosta tra quei alberi lui l'avrebbe affrontata.
Pochi secondi dopo vide nel buio alcune ombre indefinite,strinse ancora più forte il coltello tra le mani e

senza farsi vedere corse giù per le scale e uscì di casa.
Vicino alla sua abitazione c'erano quattro palazzetti,tutti abitati e dietro questi c'erano grandi alberi e

grossi cespugli.
Vide ancora quelle ombre farsi sempre più grandi,le gambe gli tremavano ma era pronto a battersi se

fosse stato necessario.

"Cavolo!" disse un ragazzo dai capelli castani calpestando un ramo caduto a terra.
"Zitto!...vuoi farci scoprire?" ribadì un altro mettendosi il dito indice davanti alla bocca.
Camminavano lentamente facendosi spazio tra le foglie e stando attenti a non fare troppo rumore.
Erano in quattro ragazzi e tutti poco più che ventenni,si trovarono davanti alla porta sul retro di una

vecchia palazzina.
"Che dici entriamo?" chiese il più giovane del gruppo
"Si...facciamo attenzione" rispose un ragazzo con la cresta.

Jonghyun stava ancora fuori casa,nascosto dietro ad un bidone della spazzatura e quando vide un

gruppo di ragazzini intrufolarsi nel palazzo davanti la sua abitazione decise di intervenire.
Si avvicinò furtivamente ed entrò da quella stessa porta che avevano lasciato aperta i quattro

sconosciuti.
Salì alcuni gradini e si ritrovò in un corridoio stretto.
"Che succede?? Hey voi che state facendo!!" urlò il proprietario del palazzo vedendo alcuni ragazzini

frugare in una delle stanze.
"Fermateli!! sono i ribelli!" continuò
Jonghyun in un attimo si trovò davanti a dei ragazzi spaventati che correvano nella sua direzione.
"Oddio!" gridò quando uno di loro gli diede una spinta per aprirsi una via di fuga.
In un attimo tutto il palazzo era sveglio e tutti gli uomini stavano inseguendo i ribelli.
Jong decise che doveva fare qualcosa e iniziò ad inseguirli tra gli alberi.
"Correte avanti!!" ripeteva quello che era rimasto più indietro.
Sembrava che quel ragazzo volesse salvare i suoi compagni e per questo rimaneva indietro per creare

un diversivo.
"Fermo!" disse Jonghyun vedendo davanti a se un ragazzo di spalle
"Sono armato!" continuò
Lo sconosciuto alzò le braccia in segno di resa.
"Girati!" ordinò Jong
Il ragazzo si voltò lentamente tenendo sempre le mani in alto e Jonghyun per la prima volta si trovò

faccia a faccia con uno dei tanto temuti Ribelli.
Lo guardò e vide che era un ragazzo alto e magro,i capelli erano rasati e biondi solo in un lato della

testa,mentre nell'altro lato li portava castani e modellati in un alta cresta.
Jonghyun pensò che quel ragazzo avrebbe potuto avere la sua stessa età,era solo poco più che un

ragazzino e in un attimo tutta la paura che lo aveva pervaso si spense.
"Stai attento,una sola mossa sbagliata e giuro che non esiterò ad usarlo" disse Jong mostrando il coltello nella mano destra.
Il ragazzo con la cresta fece un ghigno e lo fissò negli occhi.
"Credi davvero di farmi paura?" domandò con sarcasmo lo sconosciuto
"Dammi tutto quello che hai preso"
"Mi dispiace...non posso!" continuò quel ragazzo facendo uno scatto verso Jonghyun e saltandogli letteralmente addosso.

FINE primo capitolo,metterò al più presto anche il secondo promesso,intando magari ditemi la vostra opinione.
Spero vi sia piaciuta,Grazie.

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Capitolo 2
*** I Ribelli ***


- Capitolo 2
"Dovremmo dire qualcosa al comandante?"
"No stiamo zitti,se lo viene a sapere siamo fritti"
I tre ragazzi tornati sani e salvi nella zona "Su" erano preoccupati vedendo che un loro membro

mancava all'appello.
"Lui se la cava sempre..non preoccupiamoci"
"Si vero! tornerà presto,fidatevi."
"Kai che è quello sguardo? non penserai di fare la spia vero?" chiese il ragazzo più grande a quello più

giovane del gruppo.
"No Onew..non farò la spia!,ma voi state sbagliando,dovremmo smetterla di andare in quel posto..per

cosa poi?!" rispose il piccolo Kai.
"Lo sai benissimo per quale motivo lo facciamo!..se spifferi tutto al comandante giuro che ti spacco la

faccia!"
La tensione che si era formata tra Kai e Onew era palpabile.
"Ragazzi smettetela di litigare!...vi siete già dimenticati che uno di noi non è ancora tornato?!"

intervenne il terzo ragazzo che fino ad allora era rimasto zitto ad osservare la scena.
Infatti i Ribelli erano un gruppo formato da quattro ragazzi che terrorizzava le famiglie nel cuore della

notte,ma non avevano mai fatto del male a nessuno.
Il più piccolo aveva solo 16 anni e si chiamava Kai,alto ,snello,capelli neri corvini e sguardo da

paura,era davvero un ragazzo di rara bellezza.
Onew era il più grande,20 anni d'età,portava i capelli castani che gli incorniciavano il viso,quello di

mezzo invece si chiamava Baek ed aveva 19 anni.
Erano indubbiamente dei giovani uomini molto belli.
Il loro leader,che purtroppo non era ancora tornato vantava un carattere molto particolare,all'apparenza

sembrava schivo e indifferente ai problemi altrui,ma chi lo conosceva bene,sapeva che invece aveva un

cuore d'oro.

"Hey che fai!" urlò Jonghyun vedendo quello sconosciuto balzare velocemente verso di lui.
Caddero a terra e rotolarono per alcuni secondi sulle foglie cadute dagli alberi.
"Fermo!...fermo ti ho detto!!" ripeteva Jong cercando col le mani di proteggersi dai pugni sferrati

dall'avversario.
A quel punto decise di usare il coltello per liberarsi da quel ragazzo che lo aveva quasi immobilizzato al

suolo.
Lo strinse con la mano e ferì al braccio il ribelle che si staccò immediatamente sedendosi sul terreno e

tenendosi stretta la ferita che sanguinava.
"Ma sei scemo?" urlò lo sconosciuto.
"Mi stavi picchiando!" ribadì Jong con tono dispiaciuto.
"Ahhh...che male..."
"Mi dispiace..." continuò avvicinandosi lentamente a quel ragazzo con la cresta "Posso fare

qualcosa?".
"Prima tenti di sgozzarmi e poi vuoi aiutarmi? ma sei idiota?"
"Ehmmm...hai ragione.."
Lo sconosciuto si tolse la giacca e ne strappò un pezzo per poi legarlo attorno alla ferita che Jonghyun

gli aveva inflitto al braccio.
"Ora ti pregherei di darmi tutto quello che hai rubato.."
"Non ho rubato niente scemo!"
"Allora che cosa nascondi in quello zaino?" continuò Jong avvicinandosi all'oggetto in questione.
"Non avvicinarti allo zaino!" urlò il ribelle alzandosi in piedi.
Jonghyun lo guardò perplesso e con molta velocità raccolse quello zainetto che era caduto durante la

lotta.
Lo aprì e iniziò a tirar fuori tutto il contenuto.
"Ma qui c'è solo cibo..." sussurrò.
"Dammelo! è roba mia!"
"Non è roba tua!..è cibo rubato!"
Lo sguardo dello sconosciuto si fece cupo mentre guardava Jong svuotare lo zaino.
"Ma..posso farti una domanda?"
"Dopo mi ridai il mio zaino?..." domandò a sua volta quel ragazzo senza nome.
"Perchè hai rubato solo del cibo?...non ci sono soldi,oggetti di valore..niente!"
Disse Jong voltandosi e muovendo il coltello che ancora teneva in mano bruscamente.
"Scemo!...vuoi uccidermi? butta quel coltello!"
"Oh scusa!..."
Jonghyun lanciò il coltello tra le foglie,il ribelle vedendolo disarmato gli diede una spinta,riprese lo zaino

e raccolse più cibo in scatola che poteva per poi scappare via più velocemente possibile.
"Hey!...dove scappi!!?"
Non lo vedeva più,quel ragazzo era scomparso in un attimo.
Jong recuperò il coltello e lasciò tre scatole di fagioli a terra,sperando che forse il ribelle sarebbe

tornato.

"Kibum eccoti finalmente!" urlò Onew correndo verso il leader.
"Avevi dei dubbi?..lo sapevi che sarei tornato!" rispose.
"Che hai fatto al braccio?" domandò Kai.
"Un ragazzino scemo mi ha ferito con un coltello!"
"Stai bene Kibum?"
"Si si..Baek è tutto okay..sono riuscito a recuperare un pò di cose"
"Oh bene...eravamo preoccupati per te"
"Hahaha...lo sai che sono il migliore no?" rispose Kibum alzando le spalle.
"Si..lo sappiamo..." sussurrò il più giovane.
"Torniamo a casa ora,altrimenti ci sgamano" concluse Onew lanciando uno sguardo da far venire i

brividi a Kai.

"Tesoro ma dov'eri finito?" chiese Mina in lacrime.
"Sto bene mamma,non preoccuparti!"
"I vicini mi hanno detto che i ribelli hanno svaligiato una camera di quella palazzina!" continuò la madre

indicando il palazzo di fronte a casa.
"Si mamma è vero,ma ora sono scappati" rispose figlio cercando di tranquillizzarla.

Fine secondo capitolo grazie a tutti

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Capitolo 3
*** L'aiuto segreto ***


-Capitolo 3

Il sole iniziò a spuntare su quella città divisa in due,il caldo estivo era quasi insopportabile e la gente

del "Su" era in fila per raccogliere l'acqua da un vecchio pozzo.
"Che hai detto al Comandante?" chiese Onew impaurito.
"Non preoccuparti,ho detto che stavamo controllando il confine e uno di quegli idioti del "Giù" mi ha

attaccato" rispose Kibum continuando a camminare lungo il Foro del paese.
"Quante scorte abbiamo?"
"Quasi abbastanza...oggi ne recupero altre"
"Kibum,ultimamente recuperi cibo molto più facilmente di prima,ma come fai?"
"Onew...che domande! sono bravo!! ecco" concluse il leader sghignazzando.

Nella città del "Giù" invece Jonghyun stava facendo colazione con la madre e senza farsi scoprire

metteva porzioni di cibo nelle tasche dei pantaloni.
"Tesoro dove corri così di fretta?" chiese Mina vedendo che il figlio si stava già alzando da tavola.
"Esco,ma torno presto!" rispose Jong ancora con la bocca piena
Mina si stava preoccupando,erano circa cinque giorni che il figlio puntualmente si allontanava da casa

con fare sospetto,la donna pensava che forse il suo piccolo ometto si era trovato una bella fidanzatina

e perciò scappava senza dire nulla.
Jonghyun si faceva spazio tra gli alberi,ormai si era abbituato a camminare su quel suolo accidentato

da quella notte in cui aveva incontrato casualmente uno dei ribelli.
Si era accorto il giorno dopo che quei fagioli che aveva lasciato a terra erano stranamente spariti e così

ogni mattina tornava e appoggiava a terra del cibo che puntualmente qualcuno prendeva.
Arrivò nel posto dove si era preso a botte con quel ragazzo,mise la mano in tasca e tirò fuori una

banana e delle noccioline.
"Chissà se è lui che viene a prendere il cibo..." si domandava Jonghyun pensando a quel ribelle.
Si nascose dietro ad un albero attendendo di rivedere lo sconosciuto,non sapeva perchè ma da quella

notte non aveva smesso di pensare a quell'incontro.
"Starà bene?" , "Sarà guarito da quella ferita al braccio?" pensava.
Era già passata più di mezz'ora e il cibo era ancora li,poi all'improvviso sentì un rumore,si nascose

meglio per evitare di essere visto e cercò di trattenere il respiro.
Ne era convinto,sentiva chiaramente rumore di passi vicino a lui,il cuore gli batteva sperava che fosse

lo sconosciuto di poche sere prima.

"Hey ragazzi!" disse Kai salutando Onew e Kibum con la mano.
"Ciao Kai..." rispose il leader.
"Hey.." sussurrò Onew infastidito.
"Dove state andando?"
"Da nessuna parte...Kai sei sempre il solito ficcanaso,fatti gli affari tuoi!"
"Scusa Kibum..non volevo farti arrabbiare.."
Onew e Kibum si guardarono,lo sguardo era chiaro, non dovevano dire nulla a Kai si fidavano poco di

quel ragazzino che era l'ultimo arrivato del gruppo.
Avevano accettato di prenderlo con loro solo perchè era il cugino di Baek ma a nessuno dei due

piaceva.

Quella città un tempo chiamata Seoul ormai non esisteva più,le persone vivevano nella miseria e

pativano la fame.
Soprattutto le famiglie del "Su" erano in situazioni davvero critiche a causa del Comandante Lee che

lasciava il proprio popolo nell'ignoranza "Un paese che non conosce,è più facile da governare" diceva

sempre lui.

I rumori si facevano sempre più vicini,Jonghyun era emozionato e si alzò per vedere chi stava arrivando

sperando che fosse il ribelle.
"Jong?..ma tu che ci fai qui?" chiese un ragazzo dai capelli rossicci
"Oh...Taemin sei tu.."
"Mi sembri deluso,stavi aspettando qualcuno?" rispose Tae avvicinandosi
"No nessuno..stavo passeggiando,ma tu che ci fai qui?"
"Io??..ehmm nulla.." Disse il ragazzo arrossendo in viso.
"Scusate..ma voi due che ci fate qui?"
"Minho! anche tu qui?.."
Jonghyun era perplesso,che ci facevano due dei suoi amici nel boschetto dietro i palazzi?.
"Io?..niente ho sentito delle voci e mi sono avvicinato tutto qui!"
"Capito.."
"Piuttosto tu Jong che ci fai da solo da queste parti?" continuò il più alto.
Taemin era un ragazzo rossiccio  dal viso dolce e aveva 17 anni,Minho invece era alto 1.80 ,capelli neri

,fisico atletico,ed aveva 19 anni,entrambi erano molto amici con Jong.
"Beh forse è meglio se torniamo a casa,è quasi ora di pranzo!" propose il più giovane
"Si Tae andiamo,Jong vieni con noi?"
"Mmm..si vi seguo,aspettatemi".

Kibum sembrava non gradire la presenza di Kai,gli si era appiccicato addosso e non sapeva come

staccarsene.
"Che facciamo ragazzi?" chiese il moretto con aria disinvolta.
"Nulla!" rispose Onew infastidito.
"Onew,Kai vi devo lasciare ho dimenticato di fare una cosa!"
"Kibum dove vai?"
"Onew ritorno subito credimi,tu stai con Kai ok?" rispose il leader allontanandosi dal gruppetto.
"Con Kai...uff!" pensò Onew,quel ragazzo lo metteva a disagio,non si fidava di quel bambino e odiava

rimanere solo con lui.
Kibum oltrepassò il confine senza farsi vedere ed entrò nella parte "Giù" della città,si fece largo la gli

alberi e arrivò poco dopo a destinazione.
"Una banana?..noccioline?..mmm meglio di niente!" pensò raccogliendo il cibo e nascondendolo nello

zainetto.
Si guardò attorno,non c'era nessuno era tutto tranquillo, si voltò e tornò indietro.

"Tesoro,posso farti una domanda?" disse Mina intenta a mangiare la zuppa bollente che aveva

preparato.
"Si mamma,dimmi pure" continuò il figlio a bocca piena.
"Ho notato che da qualche giorno ti allontani..non è che hai trovato una fidanzatina?".
Jonghyun quasi si stava strozzando con il cibo,si diede dei colpetti a ripetizione sul petto e deglutì

mentre la madre cercava di soffocare una risatina isterica.
"Fidanzata???..no mamma! nessuna fidanzata!,ma cosa vai a pensare?? haha"
"Beh ormai hai 18 anni e sarebbe normale se anche tu ti fidanzassi no?"
"Mamma il problema è che per ora nessuna ragazza mi interessa!.."
"Capisco..allora come mai ti allontani così spesso ultimamente?" chiese Mina incuriosita.
"Io beh..voglio tenermi in forma e quindi vado a fare qualche passeggiata ecco..." disse Jong tutto

d'un fiato sperando che la madre gli credesse.
Mina lo guardò,sapeva che il figlio non stava dicendo la verità ma decise di assecondarlo.
"Ok..capito figliolo,finisci la zuppa".

"Eccoti sei tornato!" urlò Onew vedendo Kibum camminare verso di lui.
"Dov'è Kai?"
"è andato a casa,siamo solo noi due..."
"Bene,andiamo!"
Si incamminarono per una vecchia strada e infondo a questa c'era una piccola casa quasi pericolante.
"Permesso!..." disse Kibum bussando alla porta di ingresso che era già aperta.
"Kibum!! sei qui! entra avanti.." rispose una voce di donna.
"Ciao Jin,ho portato un pò di cose,non sono molte,ma spero che per ora possano bastare" continuò il

leader tirando fuori cibo e una coperta dallo zaino.
"Il piccolo come sta?" chiese Onew.
"Sta dormendo,volete vederlo?"
"Si magari! grazie"
La donna accompagnò i ragazzi in una stanza arredata con vecchi mobili e al centro una culla

marrone che sembrava rendere più graziosa la cameretta.
"Eccolo" sussurrò Jin.
"é bellissimo!..se avete bisogno di qualcosa non esitate a chiedere ok?"
"Lo so Kibum,ma non vorrei metterti nei guai,ci aiuti molto portandoci cibo e quant'altro,ma ti prego non

fare cose avventate,devi stare attento capito?"
"Si Jin..non preoccuparti per me"

Stasera pubblico il quarto capitolo,per ora spero vi piaccia la storia ciaooo!

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Capitolo 4
*** Il nuovo capo ***


- Capitolo 4

"Che fate oggi voi?" disse Jong camminando in compagnia di Taemin e Minho.
"Io ho da fare..." rispose il più grande
"Tae tu?"
"Pure io Jong,mi dispiace.."
"Oh ok ragazzi..beh..allora ci vediamo"
"Si certo..ciao Jong!"
Taemin e Minho si allontanarono e lasciarono Jonghyun da solo, "Che faccio ora?" si domandava

mentre calciava un sassolino.

"Pensi davvero che quel poco cibo e delle coperte aiuteranno Jin?" domandò Onew mentre si

allontanavano dalla casa della donna.
"Beh..meglio di niente no?"
"Si..ma se gli altri lo vengono a sapere e fanno la spia?"
Kibum sospirò,si guardò attorno e rispose all'amico.
"Non dovranno mai sapere che noi due rubiamo cose di poco valore per aiutare Jin capito?"
"Credo Kai sospetti qualcosa..."
"Me ne sono accorto,non mi fido di quel ragazzo!" concluse il leader.
Infatti solo Kibum e Onew condividevano questo segreto,Baek e Kai credevano di dover rubare oggetti

di valore e spaventare la gente del "Giù".
Il leader era fino ad allora stato molto attento a non far vedere ai due che tutto quello che rubava non

valeva nulla,perchè se il Comandante fosse venuto a conoscenza che lui e l'amico aiutavano la

popolazione avrebbero passato dei guai seri.

Nella piazza della città del "Giù" si stava tenendo un animata discussione tra gli abitanti.
"Sappiamo tutti che il Comandante Lee prima o poi ci attaccherà!" disse un uomo facendosi spazio tra

la folla.
"Da quanto è venuto a mancare Yonki,povero uomo,nessuno gestisce la nostra città" riprese un altro.
"Dovremmo eleggere un nuovo capo! che ci difenda dagli attacchi del "Su".
Mina stava ascoltando tutte le idee dei suoi compaesani e sapeva che avevano ragione,dopo la morte

dell'ultimo capo,il "Giù" era rimasto senza protezione,senza un uomo valoroso che li difendesse.
"Volete che Lee conquisti la nostra città??" chiese un uomo sulla sesantina.
"No! non lo vogliamo!" rispose la folla urlando.
"Mi propongo io!" disse una voce lontana.
Le persone si girarono e videro un giovane uomo sorridente dietro di loro.
"Rain!..sei tornato!"  ribadì Seop,l'anziana del villaggio.
Rimasero tutti a bocca aperta,Rain era fuggito da Seoul del "Giù" quando aveva solo 15 anni per

cercare aiuto e da allora non era più tornato.
In molti pensavano fosse morto e si erano rassegnati al fatto che non lo avrebbero mai più rivisto,ma ora quell'uomo non era più un ragazzino ed era pure vivo e vegeto.
Rain era alto e muscoloso,era stato addestrato da Yonki in persona sull'arte della guerra,portava i

capelli neri e lunghi e indossava vestiti sporchi e stracciati.
"Sei veramente tu?"
"Si amici,sono io..e sono tornato" rispose.
"Siamo salvi!!" urlarono le persone presenti.

La sera calò su Seoul,Jonghyun era seduto sulla solita sedia in terrazza e Mina dormiva beata sul

divano.
Erano molto più tranquilli da quando Rain si era proposto come nuovo Capo.
Jong guardava la strada deserta e pensava a quel ragazzo,al fatto che non sapeva nemmeno il suo

nome e che forse rubava il cibo perchè come lui era povero e non si poteva permettere nulla.
Decise che al sorgere del sole sarebbe tornato nel boschetto e lo avrebbe aspettato,chi poteva essere

se non quello sconosciuto a raccogliere il cibo che lui lasciava  a terra?.
Chiuse per un attimo gli occhi e quasi subito si addormentò.

La luce del giorno ricoprì Seoul e iniziò a scaldare l'aria.
Kibum era già sveglio,seduto sul suo letto a braccia conserte,pensava che sarebbe dovuto tornare in

quel bosco e magari raccogliere qualcosa oppure entrare in qualche casa per rubare cuscini,scarpe e

roba simile da dare a Jin.
Si alzò,si infilò i pantaloni e una canottiera nera e grattandosi la testa uscì.

"Tesoro dove scappi?" chiese Mina vedendo il figlio uscire di fretta.
"Mamma lo sai!..vado a passeggiare!"
"Si..si..me lo hai detto,torna presto!"
"Siiiii mamma!!!! ciao" disse Jong correndo fuori dalla porta.
Entrò nel boschetto e raggiunse il solito posto,si accucciò e mise a terra del pane,poi si nascose dietro un cespuglio ad aspettare.
Il tempo sembrava non passare mai,Jonghyun era nascosto da mezz'ora e ancora non era arrivato nessuno.

"Kibum dove corri?"
"Onew..ehmm..vado a controllare una cosa!" rispose vago.
"Vengo con te?" chiese il più grande
"No,ci vado da solo!"
"Ok...fai attenzione" concluse Onew.
Il leader si incamminò,arrivò alla diga abbandonata che separava Seoul,passò da una piccola parte di muro crollata ed entrò nel confine "Giù" della città.
Si guardò attorno e poi si mise a correre verso gli alberi,passò oltre ad un ruscello facendo attenzione a non scivolare e continuò la sua corsa.

Jonghyun stava giocherellando con alcuni ramoscelli quando sentì un rumore di passi.
Buttò a terra i bastoncini e si alzò rimanendo nascosto dietro al cespuglio,ad un tratto vide una figura muoversi tra gli alberi,questa volta non erano Taemin e Minho ne era sicuro.
Spalancò gli occhi per poter vedere meglio,sorrise quando vide una cresta spuntare fuori da un cespuglio.
Kibum era schivo e si guardava le spalle,si avvicinò al cibo,si accucciò e lo raccolse mettendosene un pezzo in bocca.
Jong si alzò in piedi lentamente per non spaventare il ribelle,era felice di rivederlo e non riusciva a smettere di sorridere.
"Ciao!"
"Oddio!.." urlò Kibum mettendosi una mano sul petto.
"Ti ho spaventato?..scusa" disse Jong avvicinandosi.
"Sei idiota?..che ci facevi dietro al cespuglio?"
"Ehmm...ti stavo aspettando!" rispose sorridendo.
Kibum si alzò in piedi dopo essere caduto a terra per lo spavento.
"Mi stavi aspettando? perchè scusa? che vuoi da me!"
"Beh,ho visto che qualcuno raccoglieva il cibo che portavo qui e ho pensato fossi tu quindi..."
"Ok ok fermati di parlare,mi stai facendo venire il mal di testa!" lo interuppe lo sconosciuto tappandosi le orecchie infastidito.
Jong lo guardò con uno sguardo triste.
"Hey..quindi sei tu che porti la roba qui..giusto?"
"Si,sono io.." disse Jong.
"Non credere che ti ringrazierò per questo!"
"Sei sempre così scortese?...comunque,come ti chiami? io sono Jonghyun!" continuò allungando la mano.
Lo straniero fece una smorfia e piegò la testa tirando indietro le mani.
"Non toccarmi! scemo"
"Beh credevo di poter fare amicizia..."
"Hahaha amicizia? mi dispiace ma non è possibile,ti ricordo che siamo in guerra e tu sei mio nemico!" urlò il ribelle.
"Lo so,ma io non riesco a provare odio nei tuoi confronti,anche se sei del "Su" "
Kibum lo guardò e sospirò profondamente.
"Il mio nome è Kibum" disse allungando la mano.


FINE alla prossima!!!!!

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Capitolo 5
*** Appuntamento ***


- Capitolo 5

Rain si stava facendo una doccia rinfrescante nell'abitazione della vecchia signora Seop che lo aveva

accolto.
"Devo proteggere la mia città" pensava mentre si infilava un accappatoio,Rain aveva deciso,lui era

l'unico adatto a diventare il nuovo Capo della popolazione del "Giù" perchè era stato cresciuto da Yonki

e sapeva esattamente quello che doveva fare.
Ricordava con malinconia tutti i bei momenti passati col suo maestro,tutte le fatiche e le ore di

esercizio per egualiare il suo predecessore.
Yonki infatti aveva governato per ben 25 anni e aveva lottato contro il Capitano Lee nell'ultimo scontro

tra il "Su" e il "Giù" che purtroppo aveva fatto molte vittime.
Lee più volte aveva attaccato il suo paese senza riuscire a conquistarlo,ed ora più che mai il popolo del

"Giù" era indifeso.

Jonghyun strinse la mano a Kibum e fece un inchino.

"Kibum...quanti anni hai?"
"Ma che ti importa!...18 comunque.." rispose freddamente.
"Oh..pure io!! siamo coetanei Kibum!!" disse Jong mostrando un sorriso grandissimo.
"Oh...che fortuna..." ribadì il ribelle con tono sarcastico.
"Beh,oltre al cibo ti serve qualcos'altro? io potrei aiutarti...se vuoi basta che chiedi e magari io.."
"Fermo!! stai di nuovo parlando troppo!" urlò Kibum tappandosi nuovamente le orecchie.
"Scusa...ma quando mi emoziono parlo a raffica" ribadì Jong.
"L'avevo notato...comunque non mi serve il tuo aiuto posso farcela benissimo anche da solo!"
Jonghyun lo guardò e vide che quel ragazzo nonostante cercasse di sembrare sicuro di se,non lo era

affatto,continuava a guardarsi attorno con aria preoccupata.
"Non credo che tu ce la possa fare..."
"Hahaha..certo che si invece!" disse ridendo il ragazzo con la cresta.
"Da oggi ci sono guardie ovunque,non riusciresti mai ad entrare e.."
"Aspetta aspetta...! guardie?non ci sono mai state guardie! come mai questo cambiamento?" chiese

Kibum curioso.
"Beh...non posso dirlo.."
"Prima vuoi essere mio amico e poi non ti fidi?"
"Tu non ti stai fidando di me,quindi perchè dovrei farlo io?" ribadì Jong con tono convinto
"Capisco...mmm allora portami dei cuscini,ce la puoi fare?"
"Si certo! per stasera prima di cena?"
"Mmmm...ok,ora idiota devo andare..ciao!" concluse Kibum con un ghigno maligno.
"Hey!! mi chiamo Jonghyun non idiota!" urlò Jong al ragazzo che se ne stava andando.

Il Comandante Lee stava seduto come capotavola nella sua grande sala riunioni e tutti i suoi seguaci

ascoltavano il suo piano con attenzione.
"Un mese,posso aspettare solo un mese,poi il mio esercito attaccherà!" diceva convinto il Comandante

battendo i pugni sul tavolo.
"Il "Giù" è indifeso,questa volta riusciremo a conquistarlo!" Sbraitò il primo consigliere di Lee.
"
Infatti,una volta conquistato io diventerò il sovrano indiscusso di Seoul,sarò invincibile"
Una risata pervase l'intera stanza,il "Su" aveva deciso di sferrare l'attacco non sapendo che Rain era

tornato.

"Scusi signorina"
"Oh..Rain! salve!" disse Mina sorpresa
"Sto raccogliendo informazioni su gli ultimi attacchi dei ribelli e mi hanno detto che lei li ha visti"

continuò l'uomo.
"Beh si,si sono intrufolati nella palazzina qui difronte,erano un gruppo di ragazzi ma nn li ho visti

bene,era buio"
"Grazie lo stesso signorina..."
"Mina,mi chiamo Mina" rispose la donna frettolosamente.
"Grazie Mina" concluse Rain baciandole la mano.
Mina arrossì e sorrise,il nuovo Governatore era un uomo molto affascinante e gentile.
"Spero di incontrarla presto!"disse lui allontanandosi.

"Hey Kibum trovato qualcosa?"
"No Onew,ci torno più tardi"
"Ancora?...stai attento!" sussurrò l'amico preoccupato.
"Onew dovresti tener sotto controllo Kai e Baek,non voglio che mi vedano..devo andare da solo"
"Certo Kibum ci penso io.."
"Grazie! so che posso contare su di te" rispose Kibum

Jonghyun era tornato a casa e non smetteva di controllare l'ora,il tempo non passava mai.
Aveva preso due cuscini dalla sua camera,intanto lui ne aveva cinque e due in meno non gli avrebbero

cambiato nulla,poi voleva diventare amico di Kibum,non sapeva perchè,ma quel ragazzo aveva

qualcosa di strano che lo attraeva.
"Tesoro ma che fai con quei cuscini?" chiese la madre vedendo il figlio camminare per casa con due

cuscini sotto le braccia.
"Niente mamma,Minho mi ha chiesto se ne avevo un paio perchè i suoi sono vecchi" rispose lui

all'istante.
"Oh capisco..salutamelo!"
"Certo mamma ora scappo,torno presto!" disse uscendo dalla porta.

"Onew dov'è Kibum?" chiese Kai perplesso.
"è rimasto a casa,non si sentiva bene"
"Ok..che si fa stasera,avete qualche idea?"
"Kai Baek,stasera non si fa nulla,se volete stiamo a controllare in giro"
"Ok!" dissero i due cugini all'unisono
Onew era il vice di Kibum e quando il leader era assente spettava a lui prendere le decisioni.

"è tanto che aspetti?" chiese Jong avvicinandosi al ribelle seduto a terra a braccia conserte.
"Si!...almeno hai i cuscini! bravo" rispose Kibum alzandosi in piedi.
"Ecco sono due spero bastino.." continuò Jong poggiando sul suolo i cuscini.
"Si credo che possano bastare..."
"Te ne vai subito?"
"Perchè dovrei rimanere?"
"Non so,per parlare un pò...che ne pensi?"
"Sei un idiota!" disse Kibum raccogliendo il bottino.
"Chi c'è li?" urlò una voce poco lontana.
I due si guardarono impauriti,il ribelle era rimasto paralizzato dalla paura e fissava con volto sconvolto il

povero Jong.
"Hey Jonghyun sei tu?"
"Oh ciao Rain..si sono io!" rispose con voce tremante.
"E tu chi sei ragazzo?" chiese l'uomo voltandosi verso Kibum che lo guardava spaventato.
"Lui ehmm lui è un mio amico,non lo conosci,oggi in piazza non c'era!" disse Jonghyun sperando che

Rain non sospettasse nulla.
"Beh allora è meglio se tornate a casa,tra poco farà buio!
Kibum e Jong tirarono un sospiro di solievo,Rain ci era cascato e non sospettava niente.
"Si Rain..andiamo subito"
Jonghyun prese Kibum per un braccio e lo strattonò con se.
"Ma dove stiamo andando?" chiese il ribelle sottovoce.
"A casa mia,se Rain vede che torni a casa tua capisce tutto,quindi seguimi!"
"A casa tua? ma tu sei pazzo!"
"Mia madre non sospetterà nulla credimi,ti sto salvando il culo Kibum!"
Il ragazzo era talmente spaventato dalla situazione che non riuscì a rispondere a Jong,pensava che

forse quel ragazzino scemo aveva ragione e che per una volta doveva provare a fidarsi di lui.

"Tesoro! eccoti finalmente" disse Mina intenta ad apparecchiare la tavola.
"Mamma,ho portato un amico"
"Oh..Jong...potevi avvertire!"
"Scusa mamma,lui è Kibum!" continuò Jong.
"Piacere di conoscerla signora"
"Beh Kibum,ti piace il riso con la verdura?"
"Si signora grazie.." ribadì Kibum inchinandosi.
"Mamma noi aspettiamo in camera ok?"
"Va bene tesoro vi chiamo io quando è pronto!"
Jonghyun aprì la porta della sua cameretta,Kibum lo seguì e si sedettero entrambi sul letto,un attimo di silenzio pervase la stanza.
Jong guardava l'amico che stava seduto con aria preoccupata.

Fine ditemi se vi piace mi raccomando! :) grazieeee

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Capitolo 6
*** L'amicizia diventa amore ***


- Capitolo 6

"Minho aspettami!" disse Taemin seguendo l'amico.
"Vado troppo veloce?" domandò l'altro sghignazzando.
"Guarda...da qui si vede tutto il paese,bello vero?"
"Caspita Minho! è bellissimo!"rispose il più giovane guardando quello spettacolo dal tetto del palazzo

più alto del "Giù"
"Già,pensa che circa 30 anni fa Seoul era tutta illuminata da una miriade di luci!"
"Penso sia bellissima anche illuminata dal rosso del tramonto"
I due ragazzi soli su quella terrazza si guardarono negl'occhi come mai avevano fatto prima.
Taemin si avvicinò all'amico e lo abbracciò "Ti voglio bene Minho!"
Il più grande rimase paralizzato da quel gesto d' affetto inaspettato per qualche secondo,poi aprì le

braccia e lo strinse a se rimanendo accoccolati in quell'abbraccio mentre il sole scendeva sulla città.

"Così questa è casa tua...." disse Kibum guardandosi attorno.
"Si,è piccola,ma siamo solo in due quindi..." rispose Jong imbarazzato.
"Capisco..."
"La tua casa com'è?"
"La mia??...ehmm..leggermente più grande.." continuò il ribelle.
"Davvero? wow!"
"Già!" sussurrò Kibum buttandosi sul letto a pancia in sù e mettendo le mani dietro la nuca.
"Avrei tante cose da chiederti.."
Lo straniero si voltò verso Jonghyun con sguardo interrogativo.
"Beh...del tipo,com'è la vita nel "Su"..e a cosa ti servono i cuscini....ad esempio!"
"Sei un idiota curioso lo sai?.."
"Hey basta dire che sono idiota!"
Una risata pervase la stanza.
"Allora,al "Su" c'è chi sta molto bene e chi invece muore di fame.."
"Il Capitano Lee di sicuro se la passa alla grande!" disse ridacchiando Jonghyun.
Kibum rimase zitto e abbassò lo sguardo,sembrava quasi che la battuta di Jong lo avesse offeso.
"Hey,ho detto qualcosa di male?.."
Il ribelle lo guardò senza parlare e sospirò un paio di volte.
"Ragazzi è pronta la cena!" urlò Mina dalla cucina.

"Dove sarà andato a finire Kibum" pensava Onew mentre mangiava un panino in compagnia di Kai e

Baek.
Si stava preoccupando perchè l'amico ormai era assente da due ore e doveva essere successo

qualcosa,perchè il leader non si era mai allontanato per così tanto tempo.
"Ragazzi sapete che il Comandante sta preparando un attacco?" chiese il più giovane mentre

azzannava il panino.
"Si,tra un mese mi serbra di aver capito,mio papà è stato chiamato e dovrà battersi" rispose Baek.
"Che stronzata!...il "Giù" non si arrenderà tanto facilmente"
"Tu credi Onew?..guarda che non hanno nessun governatore al momento,sono indifesi!"
"Magari sono più preparati di noi e nemmeno lo sappiamo!" ribadì il più grande
Onew era sempre stato contrario ad ogni tipo di violenza,anche se non lo dava a vedere perchè voleva

sembrare sempre "il duro" della situazione.
Non aveva nulla contro quelli del "Giù" finchè se ne stavano buoni e tranquilli.



Il sole era tramontato su Seoul e Taemin e Minho erano ancora sulla cima del palazzo abbracciati,era una situazione strana per loro che erano amici da sempre.
"
Minho,si è fatto tardi,i miei si staranno preoccupando!"
"Hai ragione,dovremmo tornare a casa..."
I loro sguardi si incrociarono,non erano mai stati così vicini l'uno all'altro ,questo li spaventava e anche il battito dei loro cuori era accellerato al massimo.
Si alzarono e scesero dal palazzo senza dire una parola,una volta arrivati nella piazza del paese si salutarono timidamente.
"Taemin aspetta!" urlò Minho
Il più giovane si girò di scatto.
"Minho che c'è?"
"Ti prego non giudicarmi" sussurrò il moretto.
Si avvicinò al viso dell'amico e poggiò delicatamente le sue labbra su quelle di Taemin che rimase senza fiato.
Durò un attimo quel bacio inaspettato,una volta staccati si guardarono intorno e videro che fortunatamente non c'era nessuno.
"Devo...devo andare ora" disse Tae ancora sotto shock.
"Si...ehmm a domani!" rispose Minho timidamente.
"A domani Minho".
I due si separarono e tornarono a casa pensando a quello che era appena successo.

"Allora è buono?" chiese Mina allo sconosciuto.
"Si signora è tutto squisito!" rispose Kibum sorridendo.
"Beh mamma,dopo accompagno Kibum a casa va bene?"
"Si tesoro,ma torna presto,non sparire come tuo solito!"
"Non preoccuparti faccio in un attimo"
Finita la cena si alzarono e il ribelle salutò la madre ignara di tutto con un inchino.
"Piacere di averti conosciuto ragazzo!"
"Il piacere è stato tutto mio signora"
Jonghyun e il ribelle uscirono di casa stando attenti a non incontrare nessuno,arrivati al solito boschetto,Kibum raccolse i cuscini che aveva lasciato a terra e salutò l'amico.
"Allora ci si vede!"
"Non lo so..oggi ho rischiato molto Jong!"
"Non mi hai chiamato idiota!! fantastico!!" urlò Jonghyun.
"Allora idiota,non so se tornerò comunque grazie di tutto!"
"Aspetta!...io conosco un posto dove nessuno può vederti!...se vuoi ci possiamo incontrare li"
"Che posto sarebbe?"
"Se domani dopo pranzo ti fai trovare te lo mostro!" continuò Jong cercando di convincere l'amico.
"Domani ci sarò solo se tu mi porti un altro pò di quel riso con le verdure!" disse Kibum ridendo.
"Certo nessun problema!"
"Vado..a domani idiota!"
"Bastaaaa! non mi chiamo idiota!" urlò Jonghyun al ribelle che ormai era fuggito via.
Tornando a casa Jong sorrideva tra sè e sè,quel ragazzo gli piaceva molto e voleva sapere molte cose sul "Su",ormai erano diventati amici anche se il ribelle continuava a comportarsi come se non gli importasse nulla di lui.
Per la prima volta,invece di sedersi sulla sua solita sedia in terrazza,andò nella sua cameretta e si coricò sul letto sperando che quella notte passasse velocemente.


Fine alla prossima

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Capitolo 7
*** Empatia ***


- Capitolo 7

"Guarda Rain,le persone hanno ripulito tutto solo per te" disse la vecchia Seop mostrando la casa in cui

era vissuto Yonki fino alla sua morte.
"Ora è tua.."
"Grazie Seop e grazie a tutti voi che mi date tanta fiducia!" continuò Rain emozionato inchinandosi

davanti alle tante persone presenti.
"Sei la nostra speranza caro,ora manca solo un esercito che difenda la nostra gente"
"Si Seop,farò del mio meglio,non vi deluderò!"
Mina era in piedi tra la gente ad ammirare quel momento tanto commovente.
Quando Rain la vide la salutò con la mano,lei rimase di stucco perchè mai un uomo così importante e

bello la aveva salutata.
Il nuovo Governatore entrò nella grande casa e la folla piano piano diminuì,Mina rimase sola davanti

all'abitazione del nuovo arrivato pensando al perchè l'avesse salutata.

Jonghyun quella mattina si svegliò agitato,scese dal letto e dopo essersi fatto una doccia veloce si

vestì.
Arrivato in cucina per la colazione si accorse che sua madre stranamente non era in casa,prese due

biscotti ed uscì.
"Hey ragazzi!"
"Jong buon giorno!" risposero Taemin e Minho.
"Ci sono novità?"
I due si guardarono e sorrisero.
"Che c'è?" chiese Jong.
"Nulla...Rain sta reclutando persone per formare un esercito" disse Taemin.
"Davvero?"
"Si e mi sa che tutti i ragazzi maggiorenni dovranno farne parte" continuò Minho.
"Cosa??..allora io dovrei diventare un soldato?" urlò Jonghyun in preda al panico.
"Non lo so,staremo a vedere..".

"Kibum ma dove hai preso questi cuscini?..sono nuovi!"
"Me li ha regalati un amico.." rispose il ragazzo.
"Quale amico?...che stai tramando Kibum?" chiese la donna dubbiosa.
"Mi daresti del pazzo Jin!"
"Lo sai che ti voglio bene e che ti appoggerei in tutto,puoi dirmi cosa ti turba e cercherò di aiutarti".
"Ho conosciuto una ragazzo e devo dire che mi sta simpatico..."
"Come si chiama,lo conosco?"
"No..no...si chiama Jonghyun..e abita al "Giù" purtroppo" contunuò Kibum abbassando lo sguardo.
"Ti metterai nei guai! se Lee lo viene a sapere rischi grosso!! non devi più vedere quel ragazzo..mai

più..capito?" urlò Jin in preda al panico.
"Capito Jin..ora devo andare ci si vede presto..ciao!" concluse Kibum uscendo di corsa dall'abitazione.
La donna rimase in piedi davanti all'uscio guardando la figura del ragazzo allontanarsi e pensava che

probabilmente l'avvertimento che gli aveva appena dato non aveva avuto l'effetto sperato.
Infatti Kibum quel pomeriggio aveva intenzione di tornare nel boschetto e di passare un pò di tempo col

nuovo amico.

"Mina!" urlò Rain uscendo di casa "Ma che ci fa lei qui?"
"Io?..oh buongiorno signor Rain"
"Non mi aspettavo di incontrarla per ben due volte nella stessa mattinata"
Mina sorrise ed arrossì.
"Beh..abito qui vicino.."
"Volevo chiedere..se una bella signorina come lei vuole accettare l'invito a pranzare da me questo

pomeriggio" disse Rain inchinandosi.
"Oh Governatore lei mi lusinga.."
"Basta che dica SI e io ne sarò felicissimo"
"Certo accetto il suo invito,ma io ho un figlio e.."
"Anche lui è il benvenuto,vi aspetto,a più tardi Mina" concluse Rain sorridendo.
La donna corse a casa,sul suo volto c'era stampata la felicità,entrò nella sua dimora e chiamò il figlio.
"Tesoro!...tesoro ci sei?"
Nessuno rispondeva,forse Jong era in giro con gli amici.
"Che c'è mamma?" chiese il ragazzo sulla porta di casa.
"Vestiti bene..tra poco andremo a pranzare dal Governatore...avanti vai in camera a cambiarti su!"
"Ma mamma...non mi và!"
"Non fare storie...e muoviti!" disse Mina ridendo.
"Ok!...mamma..ok!"

"Kibum sai qualcosa sulla storia delle reclute?" chiese Onew
"No..quali reclute?"
"Proprio tu non lo sai??...ultimamente sei distratto!"
"Chiederò...comunque tra mezz'ora devo andare via.."
"Scusa Kibum,ma ultimamente scappi sempre..che stai nascondendo?"
"Onew...per ora ti tieni il dubbio capito?"
"Scusa...non volevo farti arrabbiare..." disse il più grande facendo il labbruccio.
"Hahaha..scemo che facce fai?..comunque ti racconterò tutto,magari stasera..ora vado ciao"
Il leader si allontanò e Onew aveva una brutta sensazione,sapeva che gli stava nascondendo qualcosa

e quando Kibum nascondeva le cose,di solito non erano segreti di poca importanza.

Mina,Rain e Jonghyun erano ancora seduti a tavola e il ragazzo non sapeva quale scusa inventare per

poter uscire.
"Avete gradito il pranzo?"
"Si Governatore..era tutto buonissimo!" rispose la madre.
"Bene..comunque signorina Mina,non mi chiami Governatore..può chiamarmi Rain"
"Solo se lei inizia a chiamarmi Mina senza il "Signorina" ok?"
Una risata pervase la stanza.
"Ehmm...mamma io dovrei incontrarmi con Tae e Minho ora...posso uscire?" disse Jong sottovoce.
"Tesoro non è educato andarsene così...siamo ospiti!"
"Mina,lascia pure libero il ragazzo" ribadì Rain
"Oh grazie!"
"Di nulla,ora vai su.."
"Grazie ancora ciao!" salutò Jong.
Uscito dall'enorme casa si diresse senza esitare al boschetto.
"Ma tu sei sempre in anticipo?"
"No idiota...sei tu sempre in ritardo!" rispose Kibum sghignazzando.
"Oh..beh mi fa piacere che tu sia venuto!"
"Si si...ok..il piacere è tutto tuo!..allora dov'è questo posto che vuoi mostrarmi?" continuò il ribelle

infastidito piegando la testa e sbuffando.
"Seguimi!" disse Jong prendendolo per mano.
Camminarono per circa dieci minuti e alla fine arrivarono in un ampio prato fiorito lontano dalla zona

abitata.
"Ecco...siamo arrivati!" affermò Jonghyun soddisfatto mettendosi le mani sui fianchi.
"Tutto qui?...un prato? pfff!!..."
"Nessuno ti vedrà qui.."
"Si..ok..che facciamo?" chiese Kibum sedendosi sull'erba.
"Potremmo parlare!"
"Aaaah!!...ma tu vuoi sempre parlare?? sei uno scemo noioso!...parla con tua madre o con i tuoi

parenti!! pfff.."
"Beh..non posso parlare di tutto con mia madre...quando ero più piccolo mi confidanvo con mio

papà...ma ora.."
"Ma ora?...cosa è successo a tuo papà?" chiese Kibum che per la prima volta sembrava provare

empatia per l'amico.
"Mio padre era un grande uomo..è venuto a mancare quattro anni fa purtroppo.."
"Mi dispiace! anche mia madre è morta..sono già passati sei anni..era malata..." continuò il ribelle guardando in alto per non mostrare gli occhi lucidi all'amico.
"Mio papà invece è stato ucciso durante l'ultimo scontro tra il "Su" e il "Giù" riprese Jong con aria triste.
"Abbiamo delle cose in comune a quanto pare...entrambi abbiamo perso un genitore.."
"Già...sono felice di averti conosciuto Kibum!"
Il ribelle si voltò di scatto e guardò Jong che ancora teneva la testa bassa.
"Hey!...mai essere triste,le cose brutte ci fanno crescere,bisogna solo affrontarle.." disse lo straniero.
"Kibum.." sussurò Jong.
"Si...." rispose l'altro coricandosi sull'erba e chiudendo gl'occhi.
"Pensi che questa guerra prima o poi finirà?"
"Non lo so idiota.."
"Vorrei che finisse..vorrei camminare per le strade senza temere nulla con te al mio fianco"
Il ribelle aprì gli occhi e sorrise.
"Forse un giorno...succederà....mi sei simpatico idiota" concluse Kibum sorridendo.

Fine e grazie a tutti bye bye

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Capitolo 8
*** Il sucessore ***


- Capitolo 8
"Era davvero molto tempo..." disse ridendo Mina.
"Cosa?"
"Che non ridevo così tanto! haha..Rain mi fai morire"
"Haha beh mi fa piacere...hai un sorriso bellissimo!"
La donna lo guardò sorridendo,quell'uomo le piaceva tantissimo e credeva di piacere a lui.
"Si è fatto tardi e ho pure bevuto troppo vino...dovrei tornare a casa,mio figlio sarà preoccupato"
"Certo capisco...comunque spero di rivederti presto!"
"Mi farebbe piacere Rain"
Il nuovo governatore la accompagnò all'uscita e  salutò con la mano mentre la donna si allontanava.

Onew si stava annoiando,erano le due passate del pomeriggio e Kibum ancora non si vedeva.
"Credo che Kibum ci stia nascondendo qualcosa" affermò Kai gonfiando le guance.
"Smettila di dire stronzate!" rispose Onew infastidito.
"Beh..comunque bisogna ammettere che in questi giorni è strano!"
"Già..la penso come te Baek.."
"Ma la volete far finita??..Kibum è un grande leader! e se vuole stare un pò da solo..dov'è il problema?"
urlò il più grande alzandosi in piedi.
"Hey...calmati..." disse Kai arrogantemente.
"Vuoi che ti spacco la faccia? sei solo un bambino stupido!"
"Onew calmati..non ne vale la pena,mio cugino parla..parla e basta,stai calmo!"
Tra i tre cadde il silenzio e rimasero seduti su quel muretto senza parlare.

Jonghyun era ancora a bocca aperta,le parole del ribelle lo avevano stupito.
"Sim..simpatico?..davvero?? Waaaaah!!" urlò Jong abbracciando l'amico.
"Ma che fai!! scollati! hey staccati idiota!" disse Kibum allontanandolo con forza.
"Scusa,ma io sono un tipo coccoloso sai?" ribadì facendo lo sguardo da cucciolo.
"....me ne sono accorto....purtroppo!"
"Eddai Kibum,lo so che in fondo...ehmmm...molto..molto infondo....forse anche tu mi vuoi bene".
Lo straniero fece una smorfia e guardò Jonghyun in malomodo
"Tu credi idiota?.."
"Si!!!"
"Illuso...sei un idiota illuso!"
"Allora perchè sei qui?"
Kibum non sapeva più cosa rispondere e iniziò a sbuffare infastidito.
"Comunque...tuo padre allora è morto da eroe,dovresti esserne fiero!"
"Beh...avrei preferito averlo ancora con me..."
"Già...sai chi è stato?"
"Ad ucciderlo?...no..non ho mai voluto saperlo"
"Beh invece dovresti saperlo,io non sopporterei di non saperlo..."
"Tu Kibum, tuo padre lo hai ancora.."
"Preferirei avere ancora mia madre...non vado d'accordo con mio padre"
Jonghyun lo guardò e si grattò la testa.
"Idiota si è fatto tardi..devo scappare"
"Aspetta!! tornerai domani?"
"Non lo so.."
"Allora io ti aspetto qui alla solita ora!!"
"Ti ho appena detto non lo so!!!! sei proprio idiota!"
"Lo so che verrai!!! hihi" sghignazzò Jong.
"Ciao idiota"
"Ciao Kibum!!!"
Il ragazzo si allontanò velocemente e Jonghyun tornò verso casa,ma qualcosa attirò la sua

attenzione,dei rumori e delle voci si sentivano chiaramente e Jong decise di indagare.

"Credi che siamo al sicuro qui?"
"Si qui non c'è mai nessuno Taemin credimi!"
"Ok Minho"
I due ragazzi erano seduti sull'erba vicino al prato dove poco prima si erano incontrati Jong e il ribelle.
Si stavano scambiando dolci gesti di affetto,si stavano godendo la loro intimità tra carezze e baci.
"Sei così bello Minho" sussurrò il più giovane arrossendo.
"Tu di più"
Taemin sorrise e mostrò i suoi denti perfetti e bianchissimi.
"Ci dovremmo nascondere per sempre?"
"Non lo so Tae..di sicuro la gente ci giudicherà"
"Ma noi ci vogliamo bene!!"
"Non tutti possono capire..."
I due si guardarono negl'occhi e ripresero a baciarsi rimanendo abbracciati e dimenticandosi del mondo

che li circondava.
Minho si staccò bruscamente da quel bacio e si alzò in piedi.
"Minho che c'è?" chiese il giovane Taemin.
"Ho sentito un rumore"
Entrambi si guardoro in giro.
"Oddio abbassati!"
"Minho chi c'è?..mi stai spaventando!"
"Shhhhh!!...è Jong!"
"Ma che ci fa lui qui? ci avrà visti?"
"Non lo so...andiamo via!"
I due ragazzi velocemente scapparono e una volta ritornati in paese si chiesero se per caso l'amico li

potesse aver visti.
Il dubbio e la paura li stava uccidendo e il più giovane iniziò a piangere.
"Non piangere...non ha visto nulla..ok?..nulla!".

"Kibum finalmente..Kai sospetta qualcosa!" disse Onew preoccupato.
"Cosa??..che ti ha detto?"
"Credo che tu mi debba dire che sta succedendo amico..basta segreti!"
"Ok...ho conosciuto un ragazzo...è del "Giù"..e...siamo amici"
"Sei pazzo??..ti metterai nei guai lo sai?" urlò Onew spalancando la bocca.
"Si lo so...ma non urlare! promettimi che non lo dirai a nessuno!"
"Amico...la mia bocca è cucita!"
"Grazie...devo tornare a casa ora..ci vediamo dopo" continuò Kibum allontanandosi.
Il ribelle aprì la porta di casa senza fare rumore  ripensando al pomeriggio trascorso insieme a

Jonghyun.
"Figlio! dove sei stato?"
"Papà...ehmm..io..in giro"
"Devo parlarti"
"Si papà".
Andarono in salotto e si sedettero su un grande divano in pelle bianco.
"Tra un mese attaccheremo il "Giù" e voglio che da domani stesso tu inizi l'allenamento"
"Cosa?..ma perchè?"
"Perchè sei mio figlio! e un giorno tutto quello che ho sarà tuo!"
"Ma papà..non so se voglio battermi!" sussurrò Kibum abbassando lo sguardo.
"Mi scusi Comandante Lee è richiesta la sua presenza in sala riunioni" intervenne un ragazzo in tuta da

soldato.
"Si arrivo subito!...Figlio sarai tu a comandare un giorno! non farmi vergognare di avere un figlio che

teme la guerra! tu ti batterai,così è deciso!"
Il Comandante si alzò lasciando il ragazzo seduto a pensare.
Kibum era triste,non voleva battersi,non voleva combattere contro il suo nuovo amico e la paura iniziò a

 prendere il sopravvento.
Erano nemici giurati e come se non bastasse il ribelle era il sucessore del temuto Comandante Lee.

Fine baci ciao

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Capitolo 9
*** Assassino ***


- Capitolo 9
"Minho!" urlò Jonghyun tornando a casa.
"Ciao Jong" disse l'altro timidamente.
"Ti va di venire in terrazza da me dopo cena?...ti dovrei parlare"
A quelle parole il cuore di Minho sussultò,per caso l'amico aveva visto tutto pochi minuti prima nel

prato? lo guardò tremante e deglutì.
"Ok Jong...dopo allora vengo da te..."
"Si! grazie Minho!"
Il più grande si voltò e continuò per la sua strada pensando al peggio,a tutto quello che Jonghyun

poteva dirgli a tutte le cose brutte che sarebbero capitate da quel momento.

"Tesoro finalmente! ma dove sei stato tutto il pomeriggio?"
"Scusa mamma,stavo con Minho"
"Va bene...siediti e mangia...sarai affamato!"
"Già..ho una fame!!!"
Stranamente Mina era sorridente,ripensava a Rain e a quel splendido pomeriggio trascorso con lui.
"Oh tesoro...ho dimenticato di dirti che domani pranzo con Rain"
Jonghyun a quelle parole sputò gli spaghetti nel piatto.
"Cosa?...ancora?"
"Beh mi ha invitata...ma solo io,ho visto che oggi ti annoiavi e allora..."
"E io che mangio domani?"chiese Jong spalancando la bocca.
"Tesoro pensi sempre al cibo?..ti preparo qualcosa prima di uscire stai tranquillo".

Il buio ricoprì Seoul e le persone del "Su" si erano già chiuse nelle loro abitazioni,tranne Onew e Kibum

che stavano seduti sul marciapiede della piazza.
"Avanti..ora spiegami bene questa storia del nuovo amico che ti sei trovato!" chiese Onew tutto d'un

fiato.
"C'è poco da spiegare...l'ho incontrato per caso la settimana scorsa,quando stavamo

scappando..ricordi?"
"Si...si"
"Ecco,da allora lui mi ha aiutato a recuperare cibo,coperte e cuscini per Jin,lui crede siano per me..."
"Non sa chi sei allora! non sa che tuo padre è il Comandante"
"No...non lo sa.."
"Beh come si chiama,quanti anni ha racconta! lo incontrerai ancora?" ribadì il più grande incuriosito.
"Si chiama Jonghyun quell'idiota" disse sorridendo.
"Poi..."
"Ha diciotto anni,è castano...non molto alto a dire il vero! hahahaha (risatina isterica) poi è più

muscoloso di me..basta,direi che è tutto!"
"Io ti dico solo una cosa Kibum...non affezionarti troppo,tra un mese sarete l'uno contro l'altro.."
Kibum alzò gli occhi al cielo e vide una stella cadente "Fa che non capiti nulla di male all'idiota"

desiderò poi chiuse gli occhi e ripensò a quel pomeriggio.

Minho saliva le scale per arrivare alla terrazza dove Jong lo stava spettando pensando ad una scusa

valida per giustificare quello che l'amico poteva aver visto poche ore prima nel prato.
"Eccoti finalmente!" disse Jonghyun vedendolo.
"Jong...dimmi pure..." affermò il moro con voce foca.
"Minho oggi...è difficile da dire,ma a qualcuno lo devo confessare!"
Il più grande aveva il cuore a mille e la fronte sudata,l'agitazione era percepibile anche se cercava di

nasconderla.
"Di...dimmi..Jong"
"Oggi nel prato.."
Minho spalancò gli occhi e si mise una mano sulla faccia.
"Mi sono incontrato con un ragazzo.."
A quelle parole l'amico tirò un sospiro di solievo e capì che Jonghyun non aveva visto nulla di quello

che era successo tra lui e Taemin.
"Ah si?...e chi è?" chiese poi.
"Si chiama Kibum..e..ed è un ragazzo del "Su".
"Cosa?...Jong ma sei pazzo???"
"Lo so..ma...lui è diverso,da circa una settimana ci incontriamo abitualmente...è una pazzia lo so"
"Si! è una vera pazzia! rischi grosso!!!"
"Già...ma..lui è diverso..te lo farò conoscere Minho!"
Concluse Jong sorridendo.

Kibum rientrò in casa e suo padre stava in piedi davanti ad una larga finestra in salotto sorseggiando un

bicchiere di vino.
"Papà..."
"Che c'è Kibum"
"Io ci ho pensato...non mi sento pronto a combattere"
"Ormai è deciso,sarai al mio fianco durante la battaglia"
"Ma papà!!!!" urlò Kibum
"é deciso HO DETTO!!!! basta!"
"Io non voglio uccidere nessuno!..non lo sopporterei..tu non puoi capire! le vittime le hanno sempre

fatte i tuoi soldati non tu!..vero padre!? per questo non puoi capire!!" disse il figlio stringendo i pugni.
"E tu che ne sai?...anche io ho ucciso una volta..e questo mi ha aiutato a diventare la persona che ora

sono!..dovrai diventare come me,un uomo forte!"
Kibum spalancò gli occhi,suo padre era un assassino?.
"Che cosa papà!...chi era?"
"Un uomo del "Giù" che mi aveva attaccato alle spalle...ho dovuto farlo!!! capisci?" rispose Lee

bevendo tutto d'un sorso il bicchiere di vino che teneva in mano.
"Aveva moglie e figli...forse..non ci hai pensato Comandante?" continuò Kibum infastidito.
"Si lo so..aveva una moglie e un ragazzino"
Il cuore del ribelle sobbalzò e un dubbio lo assalì.
"Quanti anni fa?...rispondi!!"
"Quattro anni fa..durante l'ultimo scontro con il "Giù".
Kibum rimase senza fiato,una fitta al petto lo fece piegare dal dolore e le lacrime gli riempirono gli

occhi.
"Papà..."
"Si?" chiese Lee con aria di sufficenza.
"Mi fai schifo!" urlò il figlio.
Il ribelle si buttò a letto,le lacrime gli rigavano il viso,quel dubbio era diventato realtà,suo padre..proprio

suo padre aveva ucciso il papà del suo nuovo amico.
Non sapeva perchè piangeva,forse perchè senza saperlo lui infondo si stava affezionando al suo

nemico Jonghyun.

L'alba sulla città illuminava tutto ed era così bella che Jong,seduto sulla sedia in terrazza aprì gli occhi

e decise di guardare il sole sorgere pensando che quando sarebbe arrivato in alto nel cielo avrebbe

rivisto Kibum.
"Mamma...a che ora vai dal Governatore?"
"Oh tesoro buongiorno!...beh tra due ore,il pranzo è nel frigo ok?"
"Oooook mamma!!!"
"Bravo il mio piccolino!" disse Mina scompigliando i capelli al figlio.
"Mamma ma che fai dai! hahaha"
"Scusate...Jong!"
"Minho! ma che ci fai qui?" chiese Jonghyun
"Mina te lo posso rubare?"
"Certo Minho! rubalo pure!" rispose la madre ridendo.
I due uscirono di corsa e il più grande strattonava con forza il povero Jong.
"Hey ma che ti prende?"
"Jong...io e Tae stavamo passeggiando vicino al prato cinque minuti fa!"
"E allora?..scusa non ti seguo!"
"Beh quel tuo nuovo amico per caso sembra un porcospino in testa?"
"Oooooh Kibum..hahah si si perchè?".
"Beh mi sa che ti stia aspettando...".

Alla prossima!!!

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Capitolo 10
*** Ripensameti ***


- Capitolo 10

Il "Su" stava iniziando gli allenamenti dei ragazzi più giovani,anche i minorenni avrebbero combattuto senza nessuna eccezione.
Il Comandante Lee voleva conquistare a tutti i costi il "Giù" con le buone o con le cattive maniere c'è l'avrebbe fatta.
"Quante reclute ci sono?"
"Signor capitano ci sono 92 nuove reclute! Capitano!" disse un soldato.
"Bene...avete visto mio figlio?"
"No signore"
Lee si allontanò chiedendosi dove poteva essere Kibum,era arrabbiato perchè quello era il suo primo giorno di allenamento e lui non c'era.

Camminando verso il prato,Minho e Jong incontrarono Taemin che vedendoli insieme si sentì male,che ci facevano da soli quei due?.
"Minho...Jong dove andate tanto di fretta?" chiese il più piccolo.
I due si guardarono e Minho non sapeva cosa rispondere,l'amico si era confidato con lui e non poteva dire nulla a Tae.
"Non preoccuparti Minho...mi fido di Taemin!"
disse Jong sorridendo.
"Ehhhh??" continuò il più giovane alzando il sopracciglio.
"Vieni..ti spiego strada facendo" concluse il moro prendendo anche lui per un braccio.
Si incamminarono e cercarono di spiegare a Tae tutto quello che stava succedendo.
"Cosa???...Jong ma sei pazzo??"
"Si Tae..credo di si! hahaha"
Arrivarono nel prato e Kibum era girato di spalle seduto sull'erba,Jong continuava a chiedersi come mai lui fosse li,si dovevano incontrare dopo pranzo e non in tarda mattinata.
"Hey Kibum..ma che ci fai qui?"
Il ribelle si alzò in piedi e vedendo gli altri due rimase come paralizzato.
"Oh non preoccuparti,loro sono Minho e Taemin...ti puoi fidare"
"Piacere..Minho" disse il più grande allungando la mano.
"Mi dispiace spilungone per me non è un piacere! Idiota ma sei pazzo? se fanno la spia sono fritto!"urlò Kibum arrabbiato.
Minho lo guardò e fece una smorfia di disgusto,quel ragazzo non gli piaceva per niente.
"Dimmi,come mai sei qui? avevi bisogno di me?" chiese Jong perplesso.
"Idiota mi dispiace ma con questi due io non parlo!" rispose incrociando le braccia e voltando il viso.
"Hey Jong...allora noi ci togliamo dai piedi" sussurrò Taemin all'amico.
"E comunque..Kibum!..credo l'idiota sia tu! e non Jong,poi ti conviene abbassare la cresta ragazzino!" disse Minho fissando il ribelle negl'occhi.
Kibum si passò la mano tra i capelli facendo un sorriso di sfida.
"Ciao Jong!"
"Ciao ragazzi! a dopo!".

Minho e Taemin stavano camminando verso il paese,quando il più piccolo prese la mano del più grande.
"Che ti prende?"
"Scusa Tae..quello scemo mi ha fatto arrabbiare"
"Non pensarci...vuoi un bacino per calmarti?" disse Tae sorridendo.
"E me lo chiedi?..haha"
Si sedettero all'ombra di un albero e iniziarono a baciarsi appassionatamente,i loro cuori battevano forte e il desiderio di appartenere l'uno all'altro si faceva sempre più grande,ma la paura dei pregiudizzi delle persone li rendeva tristi.
"Ti amo Tae..."
Lo sguardo del più giovane si illuminò,non era mai stato così felice in tutta la sua vita.

Jonghyun si sedette sul prato di fianco a Kibum.
"Allora..che ti prende? mi sembri più acido del solito!"
"Hahahha...devo solo parlarti!"
"Beh sono qui...dimmi"
Il silenzio durò alcuni attimi eterni e il venticello estivo spostava avanti e indietro la cresta del ribelle.
"Ci ho riflettuto molto...e credo che non ci dovremmo più incontrare"
Jonghyun lo guardò e spalancò gli occhi.
"No! no no no!!! perchè? tu sei mio amico!"
"Non potremmo mai essere amici idiota!...mai! ti sto solo salvando il culo"
"Io non capisco..."
"Ascolta,so che il tuo minuscolo cervello ha dei problemi a capire tutto quello che dico ma io e te...siamo nemici,se un giorno ci troveremo a combattere l'uno contro l'altro,io non esiterò a spararti!...capito?" urlò Kibum puntandogli il dito indice sulla fronte.
Jonghyun si girò e diede le spalle all'amico,i suoi occhi si riempirono di lacrime che non riuscì a trattenere.
Il ribelle lo prese per le spalle e lo voltò verso di se e vide una lacrima rigare il viso di Jong,non disse nulla e si limitò a sbuffare.
"Va bene Kibum.." disse il ragazzo del "Giù" voltandosi e allontanandosi piangendo.
Il ribelle rimase da solo in piedi,un vuoto immenso gli riempì il petto e il cuore batteva talmente forte da fargli male.

Mina si diresse alla casa del Governatore,si era tirata su i capelli scoprendo il suo bellissimo viso,quando fu davanti alla villa busso alla porta e l'uomo aprì immediatamente.
"Salve Mina" disse sorridendo e porgendole una rosa rossa.
"Grazie Rain..è bellissima!"
"Mai bella quanto lei"
La donna arrossì e annusò quel fiore che teneva tra le mani.
"Entra.."
Si sedettero su uno splendido divano nero lucido.
"Ecco un pò di buon vino per la mia dama" disse il governatore allungandole un bicchiere di cristallo.
"Grazie"
"Non vedevo l'ora di rivederti..."
"Rain sei troppo gentile..." arrossì nuovamente.
"Penso che tu sia la più bella donna del paese...sei gentile,simpatica e irresistibile!"
A quelle parole Mina sobbalzò,non credeva alle sue orecchie come poteva un uomo di tanta bellezza pensare certe cose di lei?.
Rain si avvicinò dolcemente alla donna e gli prese la mano.
"Se dovessi scegliere una donna con la quale passare la mia vita...sceglierei te.."
La madre chiuse gli occhi e il governatore poggiò delicatamente le sue labbra su quelle di Mina,annegando in un bacio inaspettato ma tanto atteso.

Kibum era ancora in piedi in quel prato da solo e l'angoscia che provava stava prendendo il sopravvento.
"Ma quanto sono scemo!" pensò e iniziò a correre verso casa di Jong piangendo e sperando nel suo perdono.
"Perchè sento il bisogno di lui?...perchè gli sto correndo dietro?" continuava a chiedersi,forse lo stava facendo perchè un grande sentimento stava nascendo dentro il suo cuore,ma ancora non se ne era accorto.

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Capitolo 11
*** La rivincita di Kibum ***


- Capitolo 11

"Vorrei che tu venissi a vivere con me.." sussurrò Rain all'orecchio di Mina.
Lei lo guardò stupita,non poteva credere a quelle parole.
"Mina...cosa ne pensi,vuoi stare con me?"
La donna deglutì e rispose con voce tremante "Sarebbe bellissimo.."
"Allora tu e Jonghyun da domani vi trasferite da me"
"Da domani?..come lo dico a mio figlio?"
"Jong mi sembra un bravo ragazzo capirà,poi si troverà bene in questa casa...credimi"
"Parlerò con lui stasera stessa..."
Si guardarono negl'occhi e ripresero a baciarsi,dopo tanto tempo Mina si sentiva felice,quella solitudine

finalmente se ne stava andando.

Kibum stava correndo e le lacrime gli offuscavano la vista.
"Ahi!!" urlò inciampando e cadendo a terra.
Alzò lo sguardo,si asciugò gli occhi e rimase in ginocchio sull'erba.
"Ma che cosa...?" pensò vedendo due sagome sedute sotto un albero.
Si avvicinò furtivamente e si accorse che erano i ragazzi che poco prima Jong gli aveva presentato.
"Oddio!" sussurrò.
Quel ragazzo coi capelli neri poco prima lo aveva insultato e Kibum capì che era ora di prendersi la

rivincita,si alzò in piedi e senza che i due se ne accorgessero gli arrivò alle spalle.
"Oh ma che bel quadretto!"
I due si voltarono,Kibum aveva visto tutto e stava applaudendo con ghigno malefico.
"Ma che ci fai tu qui!" urlò Minho.
"Oooh scusa hahaha (risata isterica) non volevo interrompere le vostre effusioni...prego continuate!"
Taemin balzò in piedi e in un attimo diede una sperla in piena faccia al ribelle.
"Sei una persona orribile!"
"Ma sei scemo? piccoletto io ti distruggo!"
"Non ci provare!" disse Minho mettendosi tra i due e allargando le braccia.
"Togliti di mezzo spilungone!"
"Perchè non te vai?..non sei il benvenuto qui!..non credere di poter fare tutto quello che vuoi solo

perchè sei amico di Jong! VATTENE!" continuò il più grande.
"Hahahah siete ridicoli!!" concluse Kibum voltando le spalle e allontanandosi.

I due ragazzi rimasero in silenzio per alcuni minuti.
"Credi che farà la spia?" chiese il più piccolo.
"Sicuramente! non ho dubbi.."
"Cosa facciamo Minho!!?"
"Nulla..se lo dirà a Jong..va bene..lui capirà.."
"Ne sei sicuro?..."
"Si,lo conosco...capirà.."
Si sedettero ancora sotto l'ombra dell'albero,Taemin si appoggiò con la testa sul petto del più

grande,non avevano paura,perchè un sentimento così grande non poteva essere un errore.

Gli allenamenti al "Su" stavano procedendo,i ragazzi anche quelli più giovani stavano imparando a

maneggiare le prime armi a loro disposizione.
"Bravo Kai.." esclamò il Comandante Lee sorridendo.
"Grazie signore.."
"Diventerai un buon soldato!"
Onew osservava quella scena mentre caricava il fucile,qualcosa lo aveva turbato, il Comandante di

rado sorrideva a qualcuno,anche Kibum non aveva mai visto il padre sorridere.
La situazione non quadrava,se lo sentiva e continuò ad osservare senza intervenire.

Jonghyun era seduto in terrazza sulla solita sedia e ripensava alle parole del ribelle e al perchè della

sua reazione.
Era fuggito via per non ascoltare per non soffrire, ma perchè? come poteva quel ragazzo in così poco

tempo essere diventato tanto importante per lui?.
Non se lo sapeva spiegare e questo lo faceva arrabbiare con se stesso.
"Jong!...hey Joooong!!!" sentì una voce provenire da sotto casa,si affacciò e vide Kibum nascosto

dietro al bidone della spazzatura.
Si alzò in piedi e velocemente scese le scale.
"Kibum...ma.."
"Taci! fammi salire!"
"Ok..ma.."
"Shhhhh!!! vuoi farmi scoprire?"
Entrarono in casa e salirono in terrazza.
"Perchè sei qui? credevo che non ci dovessimo più vedere.."
disse Jong a testa bassa.
"Si lo so...ma tu sei fuggito in lacrime come una femminuccia..."
"Ti è dispiaciuto per me allora!?"
"Ma che dici? nooo idiota!"
Si guardarono negl'occhi  e sorrisero,Jong aveva capito che l'amico era troppo cocciuto per poter

ammettere la verità.
"Ti devo dire una cosa assurda!" continuò Kibum.
"Ah si??...e cosa?"
"Hahaha non ci crederai mai!"
"Avanti dimmi!!!" disse Jonghyun agitandosi.
"Quei due ragazzi che mi hai presentato prima..."
"Eh..si..non ti sei comportato bene con loro!"
"...Non mi importa...quel Minho mi ha insultato!"
"Ma se sei stato tu il primo a..."
"Blah bla blaaaa...taci!!!!! che devo raccontarti una cosa!!!" urlò il ribelle tirando fuori la lingua.
"Ma mi prendi in giro?"
"Ahhhh...uno di questi giorni mi farai diventare matto...ascoltami!"
"Ok dimmi pure..sto zitto"

Mina si risvegliò quel pomeriggio tra le braccia di Rain,non sapeva come,ma erano finiti a letto insieme.
Lo guardò,era davvero bello e senza accorgersene si era innamorata di lui.
"Ci siamo addormentati..." disse Rain stropicciandosi gli occhi.
"Già.."
"Sei bellissima..."
"Non riesco ancora a crederci Rain!"
"Credici!!"
"Forse ora dovrei tornare a casa,mio figlio sarà preoccupato e.."
"Shhh...rimani ancora un pò!" concluse lui abbracciandola.
Rimasero coricati in quel grande letto a vivere il loro nuovo sogno d'amore.

"Non urlare ok?" si assicurò Kibum.
"Ok..ok!!"
"Ho visto Tae e Minho che si baciavano!" disse soffocando una risatina malefica.
"Ehhh??..." chiese Jong piegando la testa e grattandosi una guancia.
"Ma allora sei idiota!!...si baciavanooo!!!!"
"E che c'è di male? sono amici!"
Il ribelle sbuffò "Ma dov'è finito il tuo ultimo neurone?? te lo sei mangiato??!...si baciavano sulla bocca

come degli innamorati!!! comprendi??"
"Ma scusa Kibum...sei sicuro di aver visto bene?" chiese Jonghyun perplesso.
"Si si!! sicuro!"
"Ma sei sicuro che erano davvero loro??"
"Tu mi prendi per il culo vero?!...lo fai apposta o sei scemo dalla nascita?"
"......"
"Hai picchiato la testa da piccolo??" continuò il ribelle mettendo le mani sui fianchi.
"Capito...allora..si baciavano..Tae e Minho..."
"Siiiiii..!!!!"
"Mmmmm..."
"Che schifo vero?? hahaha...li ho colti sul fatto!! dovevi vedere le loro faccie hahaha"
"Davvero....ohhh.."
"Idiota..non mi sembri sorpreso..."
"Eh??...si si lo sono!"
"Allora perchè non ridi? hahahaha"
Jonghyun rimase zitto senza ridere e Kibum lo guardò perplesso,non capiva perchè l'amico non

insultava quei due dopo quello che gli aveva raccontato.

Gli allenamenti stavano terminando e il Comandante Lee ancora non si spiegava l'assenza del figlio.
"Avete visto Kibum?" chiese ad un gruppo di ragazzi intenti a sparare al poligono.
"No signore..."
Lee uscì e incontrò il piccolo Kai che si stava allontanando.
"Kai..hai visto Kibum?"
"No signore..mi dispiace"
"Se lo vedi mandalo a casa subito"
"Certo..sarà in giro..comunque quando lo vedo gli dico che lo state cercando"
"Bene...bravo ragazzo! ora vai.."
Kai si allontanò e il Comandante rimase fermo a pensare a dove poteva essersi cacciato il figlio.
Era arrabbiato e quando Kibum sarebbe tornato a casa glie l'avrebbe fatta pagare quell'assenza agli

allenamenti.

"Hey perchè non parli?" chiese Il ribelle guardando l'amico.
"
Beh...io...sinceramente.." disse Jong cercando di trovare parole adatte per spiegare come la pensava.
"Sto aspettando!..."
"Se si amano dov'è il problema?"
Kibum spalancò gli occhi e fece una smorfia di disgusto.
"Tu sei pazzo Jong...totalmente pazzo!" continuò il ribelle battendo il dito indice sulla testa dell'amico.


Fatemi sapere se vi piace mi raccomando!!! alla prossima -Kirakim-

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Capitolo 12
*** Varie forme di Amore ***


- Capitolo 12

Mina si alzò dal letto e si rivestì velocemente.
"Parlerai con tuo figlio oggi stesso?" chiese Rain ancora sdraiato.
"Si..spero che vada tutto bene..sono molti anni che viviamo da soli...da quando è morto suo padre.."
"Si lo so...mi dispiace era un brav'uomo..."
"Già...per salvare il suo paese è morto.." continuò la donna con sguardo triste.
"Era un eroe!..non preoccuparti Lee pagherà per il male che ha fatto"
Rain si alzò e abbracciò Mina dandole un bacio sulla fronte.

Taemin e Minho ritornati in paese ripensavano al loro incontro/scontro con Kibum,come poteva un

ragazzo essere così arrogante?.
"Cosa diremo a Jong?" chiese il più piccolo.
"La verità..che stiamo insieme e che ci amiamo.."
"Ho paura Minho.."
"Dovremo affrontare il discorso prima o poi visto che quello scemo sarà sicuramente andato a

spifferargli tutto!"
"Giurami che non ci lasceremo"
Minho guardò negl'occhi Tae,quello sguardo magnetico,dolce e bellissimo...come poteva vivere

senza?,gli si avvicinò e gli sussurrò all'orecchio "Mai...giuro mai...ti lascerò andare".
Il più giovane avrebbe voluto abbracciarlo e baciarlo,ma attorno a loro c'erano molte altre persone e

allora si limitò a sorridere.
Si separarono con l'emozione nel cuore e la paura dell'opinione di Jonghyun che gli torturava la mente.

"Jong ora devo scappare..." disse Kibum allontanandosi dall'amico.
"Dopo pranzo tornerai?" chiese l'altro.
"Non lo so...forse!"
"Allora ti aspetto!!"
"Fai come vuoi...ciao idiota!"
Il ribelle scese le scale e nascondendosi si diresse verso casa,Jong rimase li,fermo sulla soglia di casa

a pensare a quello che Kibum gli aveva appena detto.
Perchè non provava ribrezzo nel pensare che due ragazzi si potessero scambiare baci e quant'altro? e

perchè quando pensava a quel ribelle appena conoscuito gli veniva una strana voglia di abbracciarlo

forte?...era confuso,si toccò la fronte e tornò in casa.
"Tesoro!! sei in casa?" urlò Mina dal piano inferiore.
"Si mamma...sono in terrazza!"
"Scendi..ti devo parlare!"

Kibum aprì la porta di casa.
"Dove sei stato?" chiese il padre con aria infuriata.
"In giro.."
"Avevi gli allenamenti...tutti erano presenti,tu no!"
"Te lo già detto che non combatterò!" urlò il figlio.
Il Comandante in un attimo diede una sberla a Kibum facendolo cadere a terra.
"Aaahi..." esclamò toccandosi la guancia con una mano.
La rabbia pervase il ribelle,ma non poteva fare nulla,non era la prima volta che il padre gli metteva le

mani addosso...forse era per questo che si comportava freddamente con i suoi coetanei,era una difesa

per non soffrire.
"Alzati!" urlò Lee.
Kibum con le lacrime agl'occhi si alzò guardando in faccia il padre con aria di sfida.
"Non piangere! gli uomini veri non piangono! mi vergogno di averti come figlio!"
"E io di averti come padre!" disse il ribelle.
Un altro schiaffo lo fece ricadere a terra.
"Domani...verrai agli allenamenti"
"Si papà..." rispose piangendo il figlio.
Lee se ne andò in un altra stanza della casa,lasciando Kibum ancora steso sul pavimento,avrebbe

voluto fuggire,parlare con qualcuno,ma non poteva...aveva troppa paura di un padre che non era un

vero padre,ma era soltanto un padrone e lui il suo schiavo.

Mina non sapeva con quali parole dire a Jonghyun che si sarebbero trasferiti in un altra casa,pensava e

ripensava,ma nulla ,non riusciva ad iniziare il discorso.
"Mamma...mi sembri strana!" disse il figlio
"Oh..davvero? no no..non lo sono!"
"Mamma..ti conosco! che ti prende?"
"Beh...ti dovrei parlare di una cosa..." sussurrò Mina.
"Di cosa?"
La madre prese fiato e si fece forza.
"Tesoro...dobbiamo trasferirci..."
"Eeeeeh??..come?..e dove??" urlò Jong spalancando la bocca.
"Domani...da Rain.."
"Rain?..perchè?"
"Beh...come posso spiegartelo..."
"Mamma non è che per caso ti sei presa una cotta per lui?" disse il figlio strizzando l'occhio destro.
"Oh tesoro...sei davvero perspicace"
"Mamma...sinceramente lo avevo intuito da un pò...sono felice per te,mi piace Rain!"
Mina sorrise e abbracciò il figlio.

Jonghyun stava seduto sul prato ad aspettare Kibum che stranamente non era ancora arrivato.
"Strano..è in ritardo" pensò.
Aspettò per mezz'ora...un ora...due ore..
Ma il ribelle non arrivò,Jong sentì una fitta al petto,perchè non si era presentato?.
Doveva essere successo qualcosa...non poteva credere che non lo avrebbe più rivisto.
Si alzò e tornò a casa amareggiato e promettendo a se stesso che il giorno seguente sarebbe tornato

su quel prato ad aspettare il suo amico...


"Che hai fatto alla faccia?" chiese Onew incrociando Kibum sulla porta di casa.
"Nulla...che ci fai qui?"
"Stavo tornando a casa..."
"Bene...ora devo rientrare.." disse il leader con un filo di voce.
"Kibum!...perchè non ti ribelli?"
"Non posso Onew...lo sai" Kibum rientrò in casa lasciando l'amico da solo a pensare.
Onew era davvero preoccupato,la faccia del leader era arrossata con un ematoma viola sullo zigomo

sinistro,non era la prima volta che vedeva sfregi sul corpo di Kibum ma ogni volta ci stava male.

La sera calò su Seoul e Minho decise di andare da Jonghyun,per parlare di quello che probabilmente il

ribelle gli aveva detto.
"Permesso?.."
"Oh..Minho!! Jong è in terrazza!" disse Mina gentilmente.
"Lo raggiungo..grazie" rispose il moro.
"Certo vai pure!"
Salì le scale,il cuore gli batteva forte e le mani gli sudavano.
Vide l'amico seduto nel solito posto e gli si avvicinò.
"Ciao..."
"Hey ciao Minho!!...che ci fai qui?"
"Jong io...sono venuto per parlarti di una cosa...anche se credo tu sappia già tutto"
Jonghyun lo guardò e sorrise.
"Di te e Tae dici?..si Kibum mi ha detto tutto"
Minho si poggiò con la schiena al muro afflitto,non sapeva cosa dire e se guardare o meno in faccia

l'amico.
"Minho!...hey non fare così! sono felice per voi!!"
"C...cosa?? sul serio?...non ti facciamo ribrezzo?" urlò il più grande sbalordito.
"No!!...ma sei pazzo? perchè dovrei provare ribrezzo?"
"Perchè siamo due ragazzi...e ci amiamo!"
"Dov'è il problema?...l'amore è amore anche tra uomo e uomo,tra donna e donna..non solo tra maschio

e femmina,quando c'è l'amore...le differenze non esistono più!" disse Jonghyun guardando negli occhi

l'amico.
Minho sorrise "Sei una persona stupenda Jong...ero sicuro che avresti capito.."
"Siamo amici..e lo saremo sempre,ti capirò e ti appoggerò in ogni cosa"
I due ragazzi si abbracciarono,il più grande pianse di gioia e dopo lo sfogo sorrise mostrando i denti

bianchissimi.
"Dovrei chiederti una cosa..." continuò Jong
"Si dimmi!"
"Come ti sei accorto di amare Tae?"
"...Perchè questa domanda Jong..?" chiese Minho guardando l'amico abbassare lo sguardo come se si

fosse intimidito.
"Non lo so...forse..."
"Jong..non dirmi che credi di provare qualcosa per il porcospino!!!" urlò il moro.
"Non lo so Minho...forse si...forse no.."
Rimasero tutta la sera a parlare dei loro sentimenti ,su quella terrazza sotto la luce della luna.

La mattina dopo Mina era intenta a fare i bagagli,anche se i vestiti che possedeva erano davvero pochi.
"Mamma...già sveglia?" chiese il figlio sbadigliando.
"Si,la tua valigia è già pronta!"
"Oh..ok.."
Presero le valige e si diressero verso la casa di Rain.
Il Governatore era già sulla porta ad aspettarli e appena li vide si avvicinò.
"Datemi le valige...ci penso io" disse Rain.
"Grazie.." risposero in coro madre e figlio.
"Entrate...Jong ti mostro la tua stanza.."
Il Comandante accompagnò il giovane al secondo piano della sua grande abitazione ed aprì una porta

in legno.
"Wooow" esclamò Jong vedendo la sua nuova cameretta.
Nel centro della stanza c'era un grande letto con lenzuola bianche e nuove,a destra un armadio

marrone chiaro e a sinistra una lunga scrivania.
"Allora ti piace?" chiese Rain.
"Si molto!...grazie"
Finito di sistemare le loro cose nelle rispettive camere,madre e figlio si sedettero a tavola e pranzarono

felicemente insieme a quell'uomo che in poco tempo aveva reso Mina felice dopo tanti anni.
"Mamma..io scappo..ci vediamo dopo!"
"Hey..ma dove corri?" urlò la donna.
"Lascialo andare...non preoccuparti" riprese Rain accarezzando Mina sulla testa.

Jonghyun era quasi arrivato al prato,quando da lontano vide una sagoma già seduta sull'erba.
"Kibum!" pensò,si avvicinò e vide che il ribelle lo stava aspettando.
"Ciao...non ci speravo..ieri non sei..." smise di parlare vedendo il viso del ribelle.
"Ciao idiota..."
"Kibum...ma cosa ti è successo?" chiese Jong inginocchiandosi davanti all'amico.
"Nulla...non sono affari tuoi!" rispose l'altro voltando il viso e nascondendo i lividi con i capelli.
"Perchè non me ne parli...io ci tengo a te! è per questo che ieri non sei venuto?"
Il ribelle guardò negli occhi quel ragazzo che era evidentemente preoccupato per lui,fissò quello

sguardo  e vide una lacrima scendere.
Il suo cuore sussultò..come poteva quel ragazzino tenere tanto a lui?...a lui che fino ad allora lo aveva

chiamato "Idiota"?...a lui che era figlio del Comandante Lee.
Naturalmente Jonghyun non lo sapeva..e tantomeno sapeva che proprio Lee pochi anni prima aveva

ucciso suo padre.

Commentate,spero vi piaccia bye

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Capitolo 13
*** Attimi di felicità ***


- Capitolo 13

"Ultimamente Jong mi sembra strano" disse Mina a Rain.
"In che senso?..."
"Esce sempre alla solita ora...non so dove vada.."
"Si sarà fatto degli amici...oppure una fidanzata" rispose lui prontamente.
"Non so...forse dovrei indagare..."
"Non fa mai bene intromettersi troppo nella vita dei figli,credimi"
"Allora cosa dovrei fare?" chiese la donna con aria sconsolata.
"Da domani inizierò ad allenarlo..ho deciso che sarà lui il mio sucessore!..e magari gli chiederò

qualcosa.."
Mina alzò gli occhi e urlò "Cosa??? davvero?..il mio piccino sarà il tuo sucessore?? il nuovo

Comandante?"
"Si mi sembra la persona più adatta,è un bravo ragazzo!"
La donna sorrise,finalmente vedeva davanti a se un futuro migliore anche per suo figlio.

Kibum era ancora seduto sull'erba e davanti a lui Jong in ginocchio che continuava a parlare.
"Devi dirmelo! perchè non ti fidi di me?...io voglio aiutarti!...io.."
"Ti prego basta blaterare!" sussurrava il ribelle tappandosi le orecchie.
Ma Jong non aveva intenzione di smettere questa volta.
"No,io parlo! ma hai visto che ti hanno fatto??...dimmi chi è stato!.."
"Falla finita...idiota"
"Dimmelo giuro che non smetto di parlare! lo giuro!...continuo all'infinito..tanto la voce non mi manca!"

ripeteva Jong con gli occhi lucidi.
Il ribelle teneva ben salde le mani sulle orecchie e guardava quegli occhi scuri e lucidi che lo fissavano

a sua volta.

Minho e Taemin stavano passeggiando per il paese quando il più piccolo si fece coraggio e prese la

mano del più grande.
"Tae!..c'è gente!"
"Lo so...ma se ti sfioro la mano per un attimo...nessuno se ne accorgerà.."
"Hai ragione..."
"Prima o poi potremo camminare senza paure,tenendoci per mano..lo so.."
Minho sorrise ed annuì.
"Si...arriverà quel giorno,ne sono certo!"
Erano felici,perchè per la prima volta grazie a Jong si sentivano accettati,solo lui conosceva il loro

segreto,ma il fatto di poterlo condividere con qualcuno aveva alleggerito il peso che si portavano

dentro.
Andarono a casa del più grande,i genitori erano al lavoro e la casa era vuota,si chiusero nella stanza di

Minho e si sedettero sul letto.
"é la prima volta che siamo soli nella tua stanza da quando stiamo insieme..." disse timidamente il più

giovane.
"Già..."
Erano entrambi elettrizzati ed imbarazzati,rimasero fermi per alcuni minuti interminabili finchè Taemin

non si avvicinò al suo compagno e lo baciò.
Era il bacio più dolce che si fossero mai dati,le mani del più grande cingevano la vita del più piccolo.
Volevano entrambi,per la prima volta appartenere l'uno all'altro,in un istante Minho iniziò a spogliare

l'amico,avevano deciso che quella sarebbe stata la loro prima volta.
La dolcezza di quel momento era indescrivibile,niente e nessuno poteva rovinare quell'attimo eterno di

puro amore.
I loro corpi caldi,le loro labbra e i loro respiri si confondevano,in movimenti,gesti e sensazioni uniche e

stupende.
"Ti amo..." sussurrò Minho sfiorando con le labbra la bocca dell'altro.
"Ti amo anch'io..." rispose Taemin.
Tutto era perfetto...e speravano che lo fosse rimasto per sempre.

"Bla bla blaaa! la fai finita?" disse Kibum.
"No...ora mi metto pure a cantare!"
"Ti prego a cantare no!!..no!"
"La laaa...laa!! ti piace? è una nuova canzone!...dai Kibum dimmi che ti è succeso!!!"
"Taci!..sei un idiota!!"
"Non riuscirai a tapparmi la bocca! no no..questa volta non mi fai stare zitto!"
"Tu credi?" sussurrò il ribelle con sguardo malizioso.
"Vedi sto ancora parlando! togli le mani dalle orecchie!!...heyyyyy! ascoltami!!..."
Kibum tolse le mani e guardò l'amico che ancora stava parlando a raffica senza prendere fiato.
Osservò i suoi occhi e la sua bocca,con uno scatto violento gli prese la testa da dietro e lo avvicinò a

se senza distogliere lo sguardo.
"hey ma che fai?" chiese il povero Jong che si sbilanciò in avanti a causa del ribelle che lo aveva

appena strattonato contro di se.
"Ti faccio tacere!" disse Kibum,e senza farlo rispondere chiuse gli occhi e poggiò le sue labbra su

quelle dell'amico.

Onew si stava preparando per gli allenamenti.
Mancava un ora e lui di sicuro era in anticipo e sperava che questa volta il leader si sarebbe

presentato.
"Kibum...che combini.." pensava mentre cercava di cancellare la faccia dell'amico piena di lividi dalla

sua mente.
"Hey,in anticipo pure tu?"
"Kai...si.."
"Sto aspettando Baek!..se vuoi lo aspettiamo insieme e poi andiamo ok?"
"Mmmm..va bene.."
Si sedettero sul marciapiede aspettando l'amico.
"Sai per caso perchè ieri Kibum agli allenamenti non c'era?" chiese il più piccolo.
"No...non lo so,ma oggi ci sarà!"
"Ok...lui non può mancare...altrimenti il Comandante si arrabbia.."
Onew lo guardò e pensò che forse quel ragazzo non era cattivo come pensava,forse era solo un

bambino ingenuo "Già..." sussurrò poi.

Le labbra del ribelle ancora assaporavano quelle di Jong,la mano di Kibum teneva stretta a se la testa

dell'amico con forza.
Jonghyun aveva gli occhi spalancati,tutto si sarebbe aspettato ma non questo,il cuore gli batteva

talmente forte che ne poteva sentire il rumore.
La mano del ragazzo del "Su" allentò la presa e si staccò.
Jong una volta uscito da quel bacio rimase in silenzio e si sfiorò le labbra cercando di comprendere

quello che era appena successo.
"Finalmente ora taci!..." disse Kibum sospirando
L'altro lo guardò,avrebbe voluto dire qualcosa ma la voce era bloccata in gola.
"...Che c'è?...non parli più ora?" continuò il ribelle sorridendo e alzando con un dito la testa all'amico.
"I...io..."
"Pfff....mi stai annoiando!"
"ma...i...io.." balbettava Jong.
"Va beh...allora me ne vado..ho da fare ora..Ciao!" disse Kibum alzandosi in piedi.
"No!" urlò l'amico balzando in piedi pure lui.
"Che c'è?..."
"Volevo solo...perchè?"
"Hai omesso mezza frase...comunque era l'unico modo per farti tacere!"
"Baciarmi?...sei sicuro?"
"Hey idiota...mica ti ho obbligato!...ma dillo a qualcuno e ti ammazzo!"
"Gli amici non si baciano Kibum!..."
Il ribelle si voltò e fece per andarsene,ma Jong lo prese per un braccio e lo voltò verso se.
I loro sguardi ancora una volta si incriciarono.
"Devo andare Jong...torno domani"
"Promesso?"
"Pfff...quanto sei noioso!..si ok,promesso!"
Jonghyun si alzò leggermente sulle punte e baciò con più convinzione quelle labbra stupende che poco

prima lo avevano colto di sorpresa.
Chiuse gli occhi questa volta e sfiorò il viso del ribelle,si sentiva vivo e felice,assaporare quelle labbra

era stupendo,non avrebbe mai voluto che quel momento terminasse.
Kibum mise entrambe le mani sul petto dell'amico e lo spostò delicatamente.
"Scusa Jong...devo andare.."
"Si...a domani..."
Il ribelle sorrise e si allontanò lasciando l'amico da solo a ripensare a quel momento appena vissuto.

"Eccoti!..non ci speravo più!" disse Onew vedendo il leader.
"Si...andiamo?"
"Certo!.."
Si incamminarono insieme a Baek e Kai.
Una volta arrivati videro Lee e Kibum abbassò gli occhi.
"Figlio!..tieni"
"So già come si usa.." rispose il ribelle prendendo un fucile tra le mani.
"Mostramelo allora!" contunuò il Comandante.
Kibum caricò l'arma e rilassò i muscoli puntando al bersaglio,respirò e premette il grilletto.
"Centro! wow!!" urlò Kai vedendo la scena.
"Avevi dubbi marmocchio?"
"Bravo figliolo...continua così"
Il ribelle conosceva a memoria l'arte della guerra,anche se non gli era mai piaciuta.
Gli allenamenti continuarono fino al tramonto e una volta finiti i ragazzi stremati tornarono a casa.

"Io non ho mai usato una di queste!" disse Jong afferrando una pistola.
"Beh..è per questo che ci sono io! ti insegnerò tutto!" rispose Rain sorridendo.
"Vedi?..si carica così" continuò l'uomo mostrando miticolosamente ogni passaggio al ragazzo
"Oooh capito!"
"Prova,ti devi rilassare e prendere la mira...ci sei?"
"Si..mi concentro.."
Jong sparò il primo colpo sbagliando il bersaglio.
"Mmmm...non l'ho neppure sfiorato!"
"Hahaha..non preoccuparti,domani andrà meglio" disse Rain scompigliando i capelli al figliastro.
Entrarono in casa e poco dopo il buio calò sulla città,per un attimo tutto sembrava perfetto,Mina era

felice con un uomo che la amava,in una grande casa e lui finalmente aveva l'occasione di vivere

l'esperienza di sentirsi un figlio...anche se quell'uomo non era davvero suo padre.


Spero vi sia piaciuta,a presto Kirakim

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Capitolo 14
*** Paura ***


- Capitolo 14

"Non ce la farò mai..." esclamò Jong tentando di colpire per l'ennesima volta il bersaglio.
"Non scoraggiarti...guarda" disse Rain mettendosi dietro di lui e afferrando la pistola che il ragazzo teneva tra le mani.
"Ti concentri....ti rilassi...e spari!"
"Hey c'è l'ho fatta!!!" urlò Jonghyun vedendo il foro del proiettile vicino al centro del bersaglio.
"Te l'ho detto...riprova da solo"
"Ok.."
Il ragazzo tese le braccia in avanti e dopo aver sospirato sparò.
"Centro!!!...Rain guarda!!! ci sono riuscito!"
"Bravo!.." rispose l'uomo sorridendo.

Kibum si era alzato presto quella mattina,pensava e ripensava a quel bacio che aveva dato all'amico.
"Ma cosa mi è saltato in mente?" nella sua testa c'era posto solo per tante domande alle quali non riusciva a rispondere.
Decise di andare da Jin,lei era più grande lo avrebbe sicuramente aiutato.
"Jin...permesso"
"Oh Kibum! entra"
"Ciao Jin"
"Ma cosa ti è successo...cosa sono questi lividi?" chiese la donna.
"Diciamo che mio padre si è sfogato un altra volta con me..."
"Kibum...dovresti ribellarti!..non ti può trattare così"
"Lo so..ma non sono venuto per parlare di questo" riprese il ribelle con voce bassa.
"Dimmi pure..sembri scosso"
"Lo sono credimi Jin...ma ti prego non giudicarmi.."
"Non lo farei mai...avanti parla"
Il ragazzo si sedette e sospirò per farsi coraggio.
"Jin....non ci crederai mai...ma ceredo..credo di essermi innamorato.."
"Innamorato?..oddio ma che dici? e chi sarebbe la fortunata?" urlò lei battendo le mani.
"Infatti...è questo il problema...non è una LEI..."
Lo sguardo della donna si fece spaventato.
"Kibum..ma che stai dicendo?"
" é un ragazzo..."
"Cosa??...tuo padre se lo scopre ti uccide! chi è?"
"Il ragazzo del "Giu" del quale ti avevo parlato..."
"C'è già stato qualcosa tra di voi?"
"Qualche bacio...niente di più.."
"Kibum ma lui sa chi sei?..che sei figlio di Lee??" urlò Jin.
"No..non lo sa..."
"Non si costruisce una storia sulla menzogna...devi dirgli la verità"
"Ho paura Jin...non voglio perderlo..".

Mancavano venti giorni all'attacco segreto che stava preparando il "Su",i soldati marciavano e sorvegliavano il confine più assiduamente di prima.
I giovani si allenavano tutti i giorni senza tregua per essere pronti al grande scontro.
K
ibum stava tornando a casa,aprì la porta ed entrò nella sua abitazione.
"Figlio!"
"Si papà..." rispose il ragazzo scocciato.
"Tra venti giorni attaccheremo! tu sarai il mio vice"
"Venti giorni?...così presto?"
"Si Kibum..raseremo al suolo il "Giu" e diventeremo i padroni di Seoul!"
"Raseremo al suolo...." sussurrò il figlio pensando che tra quelle persone c'era anche Jong.
"E comunque non è l'unica buona notizia...ora vai a mangiare,oggi ti dirò il resto" concluse il Comandante.

Jonghyun pranzò ancora più velocemente del solito e rischiò un paio di volte di strozzarsi con gli spaghetti.
"Jong!! ma ti sembra il modo di mangiare?"
"S..scusa mamma!! ho fretta!" rispose il ragazzo deglutendo l'ultimo boccone.
"Stai già scappando?"
"Si mamma!!!...a dopo!!" concluse il figlio uscendo di casa.
"Vedi Rain..non è normale il suo comportamento!"
"Ti sento preoccupata Mina..ti prometto che quando torna gli parlo"
"Si...grazie..."
"Finiamo il pranzo...e smettila di preoccuparti ok?"
"Ok..." disse la donna pensierosa.

Kai era ancora seduto a tavola con la madre e come al solito non proferiva parola.
"Kai...mangia tutto mi raccomando!" disse Kim al figlio.
"Mamma...questo segreto mi sta uccidendo!"
"Non ne parlare...lo sai che nessuno può venirlo a sapere!..taci!!"
"Ormai faccio veramente fatica a tacere,soprattutto quando vado agli allenamenti..."
"Devi essere forte...tempo al tempo,avrai anche tu quello che ti spetta!"
"E se invece rimarrò solo per tutta la vita?...mi sto impegnando per sembrare e per essere il migliore! ma lui non mi guarda..."
Kim osservò il figlio,quello sguardo triste le spezzava il cuore.

"Non riesco mai a batterti sul tempo!" disse Jong.
"Sei lento..."
"Kibum...ammettilo non era molto che mi aspettavi!"
"Pfff...potresti essere puntuale qualche volta.."
"Beh guarda!..questo è per te...per farmi perdonare!" continuò rivolgendo al ribelle un fiore rosa che aveva colto poco prima.
Il ribelle sorrise e lo prese.
"Rosa...è il mio colore preferito!...grazie idiota!"
"Non mi merito un bacino?..." chiese Jonghyun allungando le labbra in avanti facendo una faccia davvero buffa.
"Hahaha...ma che faccia è questa?"
"Kibum..questa è la mia faccia super-sexy!!"
"Hahahaha (risata isterica) sexy??..sembravi un dinosauro! hahaha"
Quel pomeriggio il sole era caldo e illuminava gli occhi scuri e impenetrabili del ribelle.
"Wow..."
"Ehh?..idiota che hai?..non fissarmi!"
Jonghyun gli si avvicinò e gli diede un bacio,un altro bacio e un altro ancora.
Stavano coricati sull'erba a guardare il cielo,Jong a pancia in su e Kibum con la testa poggiata sul petto dell'amico.
"Ti devo dire una cosa..."
"Dimmi...basta che rimani tra le mie braccia.."
Il ribelle sorrise,non si era mai sentito così amato in tutta la sua vita.
"Sai chi è il Comandante Lee vero?.."
"Si...è una persona cattiva! Rain intanto lo batterà e unirà Seoul,così potremo restare insieme!"
Il ribelle si alzò dal petto del compagno.
"Rain?...cosa?...è tornato?"
"Si ed è il nostro Governatore ora"
"Lo conosci bene?"
"Se lo conosco bene?? hehe...lui è il mio patrigno! io e mia madre abitiamo a casa sua e mi sta pure allenando!...sarò il suo sucessore un giorno!"
Kibum rimase senza parole,guardava quel ragazzo al quale voleva un bene immenso e pensava che peggio di così non poteva andare...si era innamorato del suo nemico,il suo peggior nemico! era il figlio del capo del "Giu" mentre lui era il figlio del Comandante del "Su".
"Che hai?" chiese Jong.
"Nulla...nulla Jong...ma se ci dovesse essere una guerra..."
"Combatterò al fianco di Rain! ma non preoccuparti,io ti avviserei e ti farei mettere in salvo!"
Il cuore del ribelle in un istante si spezzò in mille pezzi,un colpo dritto al petto lo aveva lasciato senza fiato.
Quel momento così bello si stava trasformando nel suo incubo più spaventoso.
"Devo andare Jong...scusa"
"Dove scappi?...hey torna qui!" urlò Jonghyun,ma il ribelle era scomparso in un attimo.

Minho e Tae stavano passeggiando in prossimità del prato quando videro il loro amico da solo in piedi in mezzo al verde.
"Jong!!
" lo chiamò il più grande.
"Hey...ciao ragazzi.."
"Che ti prende?...mi sembri triste..."
"Si Tae...sono davvero distrutto.."
"Scommetto che è colpa di quel porcospino vero?" urlò Minho arrabbiato.
"Non è colpa sua...sai Minho...credo di essermi innamorato di lui!"
I due rimasero a bocca aperta.
"C..cosa?..scherzi?"
"No Tae non sto scherzando.."
" Già era sbagliato che foste amici...ma ora..ora è veramente una cosa da pazzi!"
"Cosa ci posso fare?..."
"Al cuore non si comanda...giusto?" disse il più piccolo guardando Minho.
"Già...Jong,se avrai bisogno di noi.."
"Si ragazzi,lo so che posso contare sul vostro aiuto...grazie"

Kibum corse a casa e cercò il padre.
"Papà!"
"Dimmi..."
"Sei impegnato?"
"Si..quindi fai presto!"
"Quando attaccheremo il "Giù"?" chiese il figlio che ancora aveva il fiatone per la lunga corsa.
"Tra venti giorni esatti,all'alba!"
Il ribelle uscì dalla stanza dove si trovava il padre e cercò di costruire mentalmente un piano per poter salvare Jonghyun dallo scontro imminente.

"Stai davvero migliorando!" disse Rain
"Già...e tutto grazie a te!" rispose Jonghyun entusiasta.
"Con l'attività fisica come te la cavi?"
"Bene direi...mi piace mantenermi in forma.."
"Farai impazzire le ragazze suppongo!"
"Mmmm...per ora no..."
"Allora come mai scappi sempre dopo pranzo?" continuò l'uomo cercando di cogliere qualche indizio da riferire a Mina.
"Vado a trovare gli amici!.."
"Ah..bene.."
Il ragazzo tirò un sospiro di solievo,Rain almeno per ora gli aveva creduto.

Un altro giorno terminò a Seoul,un altra notte si posò sulla città portando con se gli amori,le bugie,le paure e una storia che sembrava impossibile...una storia che vedeva due ragazzi stregati l'uno dall'altro e prigionieri in un mondo che non gli apparteneva..

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Capitolo 15
*** Matrimonio ***


- Capitolo 15

"Ho una buona notizia per te" disse il Comandante Lee al figlio che era appena sceso per la colazione.
"Ah si?.."
"Si..sei un uomo ormai e dopo questa battaglia ho intenzione di ritirarmi e di cederti il comando"
"Mmmm...ok.."
"Ma un uomo che si rispetti deve avere una persona fidata al suo fianco.."
Kibum alzò lo sguardo e posò sul tavolo la fetta biscottata che stava mangiando.
"Cosa intendi..papà?.."
"Te lo mostro figliolo..." continuò l'uomo alzandosi in piedi e camminando verso la porta della cucina

aprendola.
"Ecco cosa intendo Kibum"
Il ragazzo vide sbucare una ragazza vestita di bianco,un abitino lungo fin sopra il ginocchio,aveva

capelli scuri ,lunghi e le labbra rosse.
"Lei si chiama Boa...sarà la tua compagna"
Il ribelle spalancò gli occhi e si alzò dalla sedia.

Jonghyun camminava per il paese insieme a Taemin e Minho.
"Perchè è scappato?.." chiese il più piccolo.
"Non lo so Tae..sembrava sconvolto!"
"A me quel ragazzo non piace per niente...secondo me nasconde qualcosa.."
"Minho..lo so che a te non piace...ma io sto male,spero solo che oggi si faccia vivo.."
Il più grande guardò l'amico e vide che era davvero triste e gli si avvicinò.
"Hey Jong..non preoccuparti..lui verrà..e se nn viene lo vado a prendere con la forza! haha"
Sorrisero tutti e tre,anche se a Minho il ribelle non piaceva,voleva rendere felice l'amico e lo avrebbe

aiutato anche contro voglia.

Onew stava seduto sul marciapiede fuori dalla sua abitazione,vide Kai passare,ma stranamente il

ragazzino non gli era corso incontro.
Si alzò e si diresse verso il giovane.
"Hey Kai.."
"Oh Onew..non ti avevo visto.."
"Mi sembri strano,che ti prende?"
"Nulla...mmm è un brutto periodo.." sorrise.
"Ok.."
"Ehmm..devo andare,ciao Onew!" concluse Kai salutando con la mano.
"Ciao.."
Il più grande rimase li con molti dubbi che ronzavano nella mente,quel ragazzino nascondeva qualcosa.

"Papà..non ho bisogno di una donna,lascia perdere!" urlò Kibum arrabbiato.
"Non discutere..conoscetevi meglio" rispose Lee portando la ragazza davanti al figlio.
"Ciao.." sussurrò lei.
Il ribelle la guardò disgustato e non ricambiò il saluto.
"Kibum salutala!"
"Ciao.." disse a voce bassa.
"Bene..passerete un bel pò di tempo insieme,quindi conoscetevi poi decideremo la data per il

matrimonio"
Il figlio sgranò gli occhi.
"COSA??? matrimonio,papà ma sei pazzo?"
"Non parlarmi così!"
"Forse dovrei andare..." sbucò all'improvviso la voce di Boa.
"No,ora voi due state qui!"
Detto questo il Comandante si allontanò lasciando i due giovani da soli nella stanza.
Kibum si sedette,il suo sguardo era assente e completamente sconcertato.
Boa lo guardava intimidita e non sapeva se proferire parola o starsene zitta.
"Beh...dovremmo dire qualcosa..."
"Che vuoi sapere?..."
"Non lo so,credimi anche io non volevo tutto questo.."
"Allora lasciami in pace,tu non mi interessi!"
La ragazza si sentì ferita e si girò di scatto di spalle.
"Hey..che hai adesso?"
Boa non rispose.
"Hey girati!" urlò alzandosi in piedi e voltando la ragazzina verso di se.
La guardò e vide la paura di quella situazione negl'occhi di lei.
"Maledizione...quanti anni hai?" chiese lui per cercare di tranquillizzarla.
"Venti.."
"Mmm..sei più grande.."
"Si.."
"Hai qualche idea per uscire da questa situazione?"
"No..mi dispiace.."
"Hey,sarò sincero,non ho intenzione di prendere moglie,non perchè sei tu..sarebbe potuta essere

chiunque altra".
"Capisco..ma credo che non abbiamo scelta.."

Mina,Rain e Jonghyun si erano appena seduti a tavola per il pranzo.
"Rain..mi sembri pensieroso..qualcosa non va?" chiese la donna.
"Mmm..ho notato che il "Su" ha intensificato le guardie..non vorrei stessero tramando qualcosa.."
"Dovremmo stare in allerta allora.."
"Già...ma non pensiamoci ora...buon appetito"
Jonghyun pensava a quelle parole appena pronunciate da Rain e decise di chiedere informazioni a

Kibum se dopo si fosse presentato.

Boa uscì dalla grande casa del suo futuro sposo,non voleva sposarsi,ma quelle poche parole che aveva

scambiato con lui l'avevano convinta che Kibum era proprio un bel ragazzo.
Il ribelle aspettò che la ragazza si fosse allontanata a sufficenza e senza fare rumore sgattaiolò da una

finestra e uscì.
Si diresse verso il confine del "Giù".
"Oh cavolo!" pensò vedendo guardie ovunque,si buttò a terra e strisciò fino alla fessura nel muro di

divisione.
Passò oltre e si mise a correre.

"é la prima volta che sono in ritardo..."
Jonghyun riconobbe la voce alle sue spalle e balzò in piedi,lo vide,Kibum era davanti a lui e sorrideva.
"Sei qui!!!..." urlò abbracciandolo.
"Si..sono qui.."
"Non ci speravo più.."
Sorrisero.
"Jong.." disse il ribelle tristemente.
"Dimmi..qualcosa non va?"
"Io...ti devo chiedere una cosa"
"Ok..sono tutt'orecchie!"
"Ti prego..non arrabbiarti.."
Lo sguardo di Jonghyun si fece cupo.
"Scappa con me..ce ne andiamo lontano da qui,insieme!"
"Kibum...ma cosa dici?..perchè dovremmo scappare?"
"Perchè tra pochi giorni ci sarà un attacco..vogliono distruggere il "Giù".
Jonghyun rimase senza parole,aveva paura..allora Rain aveva intuito la cosa giusta! il "Su" stava

preparando l'attacco.
"Devo avvertire Rain!"
"Si lo so...attaccheranno tra 19 giorni esatti all'alba"
"Grazie..sapevo di potermi fidare di te.."
Kibum si avvicinò e prese la mano dell'amico.
"Non combattere..ti prego..scappa con me"
"Non posso lasciare mia madre da sola..."
"Tua mamma è con Rain..è al sicuro,io e te no!"
"...Dammi il tempo di avvertire..."
"Jong!!...mio padre vuole che mi sposo! se non scappo mi dovrò sposare!"
Il ragazzo spalancò la bocca ed iniziò a tremare.
"Cosa??..no..no no!! tu stai con me! non puoi lasciarmi!! io ti amo!"
Il vento spostò le foglie e alcune nuvole oscurarono il sole,sembrava che tutto intorno stesse provando

la stessa angoscia che sentivano i due innamorati.
"Io voglio te...nessun altro..scappa con me!".

Scusate il ritardo,aggiornerò appena possibile spero vi piaccia ciao!!

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Capitolo 16
*** Attimo eterno ***


- Capitolo 16

Il cielo di Seoul si oscurò in un attimo e iniziò a far scorrere goccie fredde sul viso dei ragazzi,che stavano ancora in piedi,l'uno di fronte all'altro.
Solo in quel momento si resero conto che probabilmente il loro amore era impossibile,non si sarebbero mai potuti amare veramente in un mondo che faceva di tutto per impedirlo.
Così vicini eppure così lontani e diversi...
La pioggia nascondeva le loro lacrime ma i loro occhi parlavano chiaro,nessun movimento,nessuna parola,solo la consapevolezza che non sarebbero mai potuti restare insieme.

Mina stava alla finestra.
"Ma dove sarà Jong..fuori piove!"
"Non preoccuparti,arriverà presto.." rispose Rain.
La donna aveva una strana sensazione,il cuore le batteva forte e un ansia l'aveva pervasa.
"Spero torni presto.."
Mina non sapeva perchè,ma si sentiva in pensiero per il figlio.

"Ti prego Jong..dammi la mano.." sussurrò Kibum con voce tremante.
L'amico allungò la mano e gli si avvicinò con sguardo triste.
"Non devi essere triste,avverti Rain,lui saprà cosa fare...poi ti prego fuggi,con me o senza di me,ma fuggi lontano!..non sopporterei di perderti per sempre.."
Jonghyun gli si avvicinò e lo baciò.
"Se la fuga dovesse andare male...io..non voglio avere rimpianti.."
"Chiedimelo..."
Si guardarono negli occhi,le mani di Jong tenevano i fianchi del ribelle,si sfioravano e si baciavano come non mai.
"Sei fradicio..." disse il ribelle spostando i capelli dal viso.
"Lo sei anche tu.." sorrise.
Jonghyun prese in braccio l'amato e lo adagiò con dolcessa sul terreno.
Stavano uno sopra l'altro per la prima volta,si sentivano felici,unici,nessuno poteva rovinare quel momento.
La consapevolezza che forse sarebbe stata la loro prima ed ultima volta rendeva quell'istante eterno,ogni mossa,ogni bacio e ogni emozione vissuta fino allo stremo.
I loro vestiti zuppi stavano lontani dai loro corpi caldi,non sentivano freddo,erano mossi da un desiderio più forte che superava i limiti dell'uomo.
Le mani di Kibum esploravano il corpo scolpito di Jong,per la prima volta non era il ribelle a comandare,ma si lasciava trasportare dall'altro,assaporando tutto l'amore possibile per rendere infinito quel momento tanto desiderato.
"Non lasciarmi mai...mai! ti prego"
"No mai Jong...sempre insieme,anche se saremo lontani.."
"Io ti amo..sei l'unica persona che mi capisce e mi accetta per come sono.."
"Non cambierei nulla di te...potrei morire per te..." sussurrò Kibum all'orecchio dell'amico.

Mina vide rientrare il figlio e gli si gettò letteralmente addosso.
"Mamma...ma sono tutto bagnato! staccati!"
"Ma dove sei stato?.."
"In giro..poi ha iniziato a piovere.."
"Vai a farti una doccia calda sei congelato!"
Jonghyun salì le scale ed andò nel grande bagno ed aprì l'acqua della doccia,la sua testa non smetteva di pensare al momento più bello della sua vita,quel momento che sembrava essere durato un solo secondo e che avrebbe fatto parte dei suoi ricordi per sempre.

"Correte!! avanti!" urlavano gli uomini del Capitano intenti ad allenare le reclute anche sotto la pioggia battente.
Kibum correva e piangeva,non avrebbe mai voluto allenarsi per ritrovarsi faccia a faccia poi con l'amore della sua vita.
La rabbia cresceva forte,non lo abbandonava,anzi lo tormentava e non gli dava pace.
"Che gli prende a Kibum?" chiese Kai a Baek.
"Non lo so...oggi è davvero strano.."
Il più giovane non toglieva gli occhi di dosso al leader,sospettava qualcosa e voleva scoprire se lui,proprio il figlio del Capitano stesse nascondendo un segreto.

Mina si mise seduta sul divano in salotto immersa nella lettura di un libro.
Jonghyun vide Rain entrare nel suo ufficio e lo seguì capendo che quello era probabilmente il momento migliore per confessare l'imminente attacco del "Su".
"Scusa Rain..posso?"
"Si entra pure.."
Il ragazzo non esitò ed entrò chiudendo la porta alle sue spalle.
"Qualcosa non va ragazzo?"
"Beh...io non posso spiegarti come lo so,ma il "Su" si sta preparando all'attacco" disse tutto d'un fiato sperando di essere creduto.
"Cosa dici?.."
"é la verità Rain...devi credermi,tra 19 giorni esatti all'alba ci attaccheranno!!"
"Chi ti ha detto questa cosa..?"
"Non posso dirtelo.."
"Jong..ora sei obbligato a dirmelo...avanti parla!
Il ragazzo si guardò intorno e capì che non aveva scelta,si sedette ed iniziò a parlare.
"Da un pò di tempo agni pomeriggio mi incontro con una persona...è un ragazzo e viene dal "Su",è stato lui ad avvertirmi"
"Ma cosa?...siete pazzi! avete rischiato la vita!"
"Lo so...tu lo hai pure visto.."
Rain ci pensò e gli tornò in mente quel giorno dove aveva incontrato in compagnia di Jonghyun un ragazzo che non aveva mai visto e soprattutto non aveva più rivisto in paese.
"Ora capisco...ma perchè Jong?"
Alzò lo sguardo al cielo e sospirò.
"Io Rain...aah..non puoi capire..."
"No,non dirmelo...tu..sei innamorato di lui.."
"Già...giudicami pure.." rispose con gli occhi lucidi.
"Non lo farò ragazzo..non lo farò,da domani riunirò le truppe e ci prepareremo all'attacco"

Un altra notte prese il posto del giorno,Kibum guardava la luna dalla finestra della sua camera.
Quella luna che senza timore brillava nel cielo,quella luna che rubava lo spazio al sole,per poi restituirglielo ogni giorno.
Sole e luna,così uguali e così belli...eppure così vicini ma così lontani.
Se fossero stati amanti,il loro amore sarebbe stato impossibile,come quello tra lui e Jong,vicini ma lontani,uguali ma diversi innamorati ma senza la speranza di stare insieme.

grazie alla prossima

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Capitolo 17
*** L'altra faccia della medaglia ***


- Capitolo 17

I giorni passavano lenti,Seoul sembrava sempre più oscura era come vivere in una trappola dalla quale non si vedeva una via di fuga.
Jonghyun si allenava assiduamente assieme a Rain e Kibum faceva altrettando con l'aiuto del padre.
I due ragazzi non si erano ancora visti da quel giorno indimenticabile che li aveva fatti unire per sempre,si sentivano soli e tristi e sapevano entrambi che non avrebbero resistito un solo giorno in più senza rivedersi.

"Credo che per ora possano bastare" disse Rain a Jong che stava piegato a terra intento a fare le flessioni.
"Ohh..bene..non ce la facevo più.."
"Oggi hai il pomeriggio libero figliolo..."
"Davvero??..." chiese il ragazzo sorridendo
"Si..vai dove vuoi,ma stai attento!"
"Certo Rain..starò super attento!! lo prometto..grazie!"
Jonghyun sapeva già dove avrebbe trascorso quell'attimo di libertà,sarebbe andato su quel prato,immaginando e sperando che forse Kibum sarebbe riuscito a raggiungerlo.

Il ribelle stava seduto sul divano in pelle del suo salotto e guardava infastidito Boa che gli era accanto.
"Che dici..abbiamo parlato abbastanza per oggi?"
"Sono qui da solo mezz'ora Kibum!"
"Pffff...mi stai già annoiando..." sbuffò il ragazzo facendo una smorfia.
"Ma non riesci ad essere un pò più gentile?..sei sempre così scontroso?..sai che ti dico??..." urlò Boa con voce squillante.
"Pfff...parla..." ripetè sbuffando nuovamente Kibum.
"Sei la persona peggiore che conosco!..arrogante,meschino..sei..sei davvero insopportabile! nessuno mai potrebbe e vorrebbe stare con te!..tu non sai provare nessuna forma di sentimento!..sei freddo come il ghiaccio!! ma tu hai un cuore? un minimo di dignità??..dovrò passare la mia vita con te?..giuro che preferirei morire!"
Il ragazzo sentì una fitta al cuore udendo quelle parole,guardò la ragazza con gli occhi di chi si era sentito ferito e non seppe cosa rispondere,poi prese fiato e pronunciò poche parole.
"Vorrei tanto...non provare nessuna forma di sentimento..."

Kai stava sdraiato sul letto fissando il soffitto della sua stanza e strani pensieri lo tormentavano.
"Dovrei dire la verità?..dovrei fare qualcosa per conquistare il mio posto?.."
Tante domande alle quali non sapeva dare risposta,si alzò dal letto e decise che quel giorno avrebbe preso in mano la sua vita anche a costo di tradire qualcuno.
Si vestì in fretta,negli occhi aveva il fuoco di chi ha provato solo rabbia,di chi non ha mai ricevuto amore.
Uscì di casa all'insaputa della madre e si diresse verso casa di Kibum,una volta arrivato si sedette dietro ad un cespuglio aspettando la giusta occasione.

Jonghyun correva veloce verso quel posto dove era solito incontrarsi con il suo amore,sapeva che probabilmente lui non sarebbe venuto,troppe cose stavano cambiando in quel periodo,la guerra imminente aveva fatto si che il confine fosse sorvegliato molto più assiduamente.
Si sedette sul prato e guardò le nuvole,quegli occhi scuri guardavano un cielo immenso,un piccolo puntino come lui riusciva a scrutare l'universo intero con la sola forza dell'immaginazione.
Chiuse gli occhi e in un attimo il vento che soffiava leggero gli parve la voce di Kibum,la sua risata,il suo respiro su di lui.
Strinse gli occhi  e respirò il profumo dei fiori,tutto gli ricordava lui,ogni minima cosa gli faceva sentire la sua assenza.
Un assenza che poteva colmare solo sognando di abbracciare ancora quel corpo esile che amava più di se stesso,la vita gli aveva fatto un regalo troppo grande facendoglielo incontrare e non sopportava di perderlo...avrebbe combattuto per lui.

Boa si alzò dal divano.
"Abbiamo finito vero?.."
"Si Kibum..ora me ne vado,sarai contento!"
" Hey ragazza..non è colpa mia se non sei il mio tipetto eh!.."
" Credimi..nemmeno tu sei il mio..." disse Boa voltando le spalle e uscendo dalla stanza sbattendo la porta.
Kibum rimase fermo a pensare per un secondo,poi realizzò di essere solo finalmente.
Aprì la finestra e si gettò di sotto con un balzo,finendo tra i cespugli dietro casa,si rialzò e guardandosi intorno andò correndo verso la diga.

Kai si voltò di scatto sentendo uno strano rumore,ma ciò che di più lo stupì,fu vedere una fuga in grande stile da parte di Kibum.
Il giovane in un lampo decise di seguirlo senza farsi scoprire e così fece.

Jonghyun si alzò,non poteva sopportare quel dolore che lo stava distruggendo.
"Passerò il confine" pensò dirigendosi anche lui verso la diga.

Molte erano le guardie armate che sorvegliavano il confine,ma Kibum conosceva alla perfezione ogni scorciatoia e perse una di quelle.
Kai stava pochi metri dietro al leader che purtroppo non si era accorto di nulla.
Varcò il confine e si mise a correre più veloce che poteva,pochi minuti e sarebbe stato in salvo.
"Hey!..ma che ci fai qui?..abbassati!" disse Kibum vedendo Jong correre come un pazzo nella direzione opposta.
"Kibum!!!!" urlò l'altro vedendo l'amico.
Il ribelle gli si gettò addosso facendolo sdraiare a terra
"Sei pazzo! se ti vedono ti ammazzano idiota!"
"Non potevo sopportare di non vedereti..mi sei mancato!"
"Scemo,tu non conosci le scorciatoie..non farlo mai più capito?"
"Capito.." disse Jong sorridendo
"Ma cosa ridi?"
"Sono felice che sei venuto...sono felice di vederti.."
"Seguimi..."

Kai guardava la scena da debita distanza e quando vide i due allontanarsi furtivamente li seguì.
Arrivò in un prato e si nascose dietro ad un grosso albero.

"Ti ho pensato molto.."
"Hai pensato a quello che ti ho chiesto?"
"Si..."
"E cosa hai deciso?"
"Scapperò insieme a te.."
Kibum lo guardò e gli si avvicinò stringendolo a se.
"Hey!...così mi strozzi! hahaa.."
"Scusa..mancano dieci giorni all'attacco,fuggiremo tra tre giorni va bene?"
"Ok.."
"Ci troveremo vicino al confine..alle undici di sera capito?"
"Capito,non mancherò"
"E non arrivare in ritardo come tuo solito!..stiamo rischiando molto.."
"Sarò puntuale,promesso!!"
I due si guardarono e Jong si avvicinò all'amico dandogli un tenero bacio sulle labbra.

"Cosa?" pensò Kai vedendo quella scena,Kibum non solo conosceva un ragazzo del "Giù",ma quel ragazzo aveva una relazione con lui,non poteva credere ai suoi occhi.
Da quanto andava avanti quella situazione assurda?..doveva fare qualcosa,doveva separarli o forse avrebbe dovuto dire tutto al Comandante Lee.

Kibum e Jong si salutarono nuovamente ed ognuno tornò al proprio paese.
Non era mai facile andersene via,avrebbero voluto stare sempre insieme anche se non era possibile.
Jonghyun guardò il ribelle allontanarsi fino a sparire.

Kai guardava quel ragazzo che se ne stava fermo immobile e decise di avvicinarsi.
"Hey tu!" urlò il moro camminando con le mani alzate verso Jong.
"Fermo! non ti muovere!"
"Calmo,calmo..non sono armato..sono un amico di Kibum"
"Che ci fai qui?.."
"Ultimamente il mio amico mi sembrava strano e ho deciso di seguirlo...certo tutto mi sarei aspettato,ma non questo.."
"Che cosa vuoi?..giuro che se dirai una sola parola io..!" urlò Jong stringendo i pugni.
"Non dirò nulla..anzi..avrei qualche domanda da farti amico"
"Non sono tuo amico!"
"Hey..mi chiamo Kai..piacere.." proseguì il più giovane allungando la mano.
"Jonghyun.."
"Bene..beh ora ci siamo presentati..mmh..come hai conosciuto il nostro Leader?"
"Leader?..cosa intendi?.."
"Ma come non lo sai?..non dirmi che non ti ha detto nulla!"
"Cosa stai dicendo?..cosa non mi avrebbe detto Kibum?" chiese Jong spaventato dall'imminente risposta.
"Beh...caro Jonghyun...il tuo fidanzato è il figlio del Capitano Lee!!..."
"Cosa?? no non è vero!"
"Si..è la verità!...credimi.."
"Non può essere..me lo avrebbe detto!"
"Mi dispiace...ma questa è la verità..comunque ora devo scappare..ci vediamo...amico."

Avete presente quel vuoto che si sente quando una persona ti tradisce? quel senso di non valere nulla,di essere solo una persona tra tante,quel dolore al petto che ti fa contorcere e quell'ansia che non sparisce.
Quando hai queste sensazioni ti senti stupido,arrabbiato e vuoto.
Immagini cose nella mente solo per alleviare quel malessere,ma ciò che ti può far stare meglio è solo piangere.
E fu proprio quello che fece Jong,si accasciò sull'erba piangendo come un bambino,ogni lacrima che scendeva era dedicata a Kibum,a quell'amore che sembrava impossibile ma che ora lo era diventato per davvero,mai e poi mai avrebbero potuto amarsi.
Questo era il loro destino,un saggio una volta disse che il sentimento più vicino all'amore è l'odio,l'opposto della medaglia,così diversi ma così identici..forse Jong avrebbe dovuto imparare ad odiare quel ragazzo che fino ad allora amava più di se stesso.

Scusate il ritardo!!! ma ultimamente sto incasinata,spero vi piaccia

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Capitolo 18
*** Trasformazioni ***


- Capitolo 18

Mina si sedette sul divano,quel giorno non si sentiva bene, decise così di coricarsi ed aspettare che quel male le passasse.
"Piccola..stai poco bene?" chiese Rain entrando in salotto
"Mmh..un pò stanca,non è nulla"
"Ti faccio compagnia finchè non ti addormenti" prese la mano della donna sorridendo.
"Grazie amore.." concluse Mina chiudendo gli occhi.

"Non ci posso credere...NO..non può essere vero","non mi ha mentito..lui mi ama..".
Jonghyun continuava a piangere e a singhiozzare mentre pensava che era stato davvero uno stupido,lui era stato totalmente sincero con Kibum,perchè quello invece gli aveva omesso la verità?.
Alzò gli occhi al cielo e vide le nuvole passare lentamente su Seoul,si asciuggò gli occhi con la manica e si tirò in piedi.
Senza indugi si mise a correre verso casa,il suo respiro era affannoso e i denti serrati dalla rabbia,non si fermava di pensare che per tutto questo tempo era stato preso in giro.

Kai tornava a casa sorridendo,aveva un piano preciso in mente e di certo le sue intenzioni non erano delle migliori.
" Hey Kai!" urlò Baek vedendo il cugino.
"Baek ciao! è un pò che non ti vedo.."
"Beh si..sono sempre stremato dagli allenamenti..possibile che ci fanno correre dalla mattina alla sera?"
"Si capisco..non abbiamo nemmeno una caserma.."
"Mi hanno detto che prima che Seoul venisse divisa c'era di tutto!"
"Che intendi?.."
"Beh..il Comandante Lee ha cambiato questa città..."
"Il Comandante ha fatto solo quello che doveva!..ha proseguito il lavoro di suo padre!"
Baek guardò il più piccolo,sembrava quasi essere infastidito dalle parole che gli aveva appena detto.
"Kai..si hai ragione..scusa.."
"Lui è un grande sovrano..quando distruggeremo il "Giù" Seoul risorgerà meglio di com'era prima"

Kibum doveva incontrarsi con Boa e la stava aspettando come sempre seduto sul divano in salotto.
"Salve.."
"Hey..eccoti" disse il ribelle guardandola entrare.
"Mi siedo vicino a te..?"
"Fai pure.."
"Volevo chiederti scusa per tutte le brutte parole che ti ho detto..davvero mi dispiace"
"Già scordate credimi..ora basta!"
La ragazza prese delicatamente la mano di Kibum accarezzandola.
"Cosa stai facendo.." sussurrò lui guardando la propria mano chiusa a pugno mentre veniva accarezzata.
"Voglio solo farti capire che non ti odio.." disse sorridendo.
"Questo non cambia le cose..dobbiamo trovare un modo per evitare questo fidanzamento"
"E se io non volessi..trovare un modo..?"
Kibum la guardò spalancando gli occhi e togliendo la mano dalla sua.
"Cosa dici!..che storia è questa?!"
"Kibum calmati!"
"Allora spiegati.." sospirò
"Non arrabbiarti..."
"Non mi arrabbierò.."
"Penso..credo...che forse..sto iniziando a provare..qualcosa per te.."
Al suono di quelle parole al ribelle girò la testa,non ci poteva credere,la situazione si evolveva nella maniera sbagliata.
Boa si stava innamorando di lui,non poteva e non doveva succedere.

Il rumore della porta che sbatteva fece alzare in piedi Rain che guardò Mina dormire beata.
"Jong..sei tu?" disse a bassa voce il Governatore.
"Si Rain..sono io" rispose una voce lontana.
Lui coprì con un panno la donna e si avviò verso jonghyun che ne frattempo era salito nella sua stanza.
"Posso?.."
"Entra.."
"Mi sembri scosso ragazzo..che succede?"
Jong si voltò mostrando gli occhi gonfi e rossi a causa del pianto.
"No no..ragazzo! non devi stare male..vieni qui!" continuò l'uomo abbracciando il più giovane.
"Lui..lui è.."
"Chi è?..Kibum?"
"Si..lui è il figlio di Lee"
Rain sobbalzò.
"No non può essere!"
"Rain dimmi la verità..anche se lo sempre saputa,ma non volevo crederci"
"Chiedi pure.."
"Lee..è stato lui ad uccidere mio padre vero?"
Quelle parole risuonarono come un eco in tutta la stanza,l'uomo non sapeva se dire la verità o tacere.
Jong aveva appena scoperto di essere innamorato del figlio del suo acerrimo nemico e forse sapere che era pure l'assassino di suo padre lo avrebbe ucciso.
"Rain!..la verità!..sono forte abbastanza ora!"
"Mi dispiace figliolo...mi dispiace davvero!"
"é stato lui quindi.." sussurrò facendo cadere alcune lacrime sulle guance.
"Si...mi dispiace"
"Ti prego..voglio restare solo"
L'uomo si voltò ed uscì chiudendo la porta e lasciando Jong nel suo dolore.

" Boa non innamorarti di me.." sussurrò Kibum abbassando lo sguardo.
"Non mi sto innamorando di te.."
"Sicura?..io non starò mai con te quindi.."
"Ci sposeremo e tu non starai mai con me?..sei pazzo!"
Il ragazzo sorrise pensando che sarebbe fuggito con l'amore della sua vita di li a poco,l'unica cosa che non sospettava è che Jonghyun avesse scoperto cose su suo conto che lo stavano facendo impazzire.

Quel giorno stavano cambiando troppe cose,gli amici stavano diventando nemici,la pace si stava trasformando in guerra,la speranza in un sogno irrealizzabile,il futuro stava scomparendo nel buio e l'amore..quell'amore si stava sfaldando,si stava sciogliendo lasciando il posto alla sofferenza.
Una persona quando ama troppo e viene tradita,perde la ragione,perde la fiducia e non vede altro che bugie anche dove queste sono dette solo per non rovinare quel sentimento così speciale.
Proprio quello che aveva fatto Kibum che aveva taciuto di essere figlio di Lee solo per non perdere Jong.
Ma lo stava perdendo,senza accorgersene..
"Nemici,siamo nemici" ecco le uniche parole che occupavano la mente di Jonghyun,il suo cuore stava iniziando ad odiare tutto quello che prima lui amava.

Scusate il ritardo ma mi si era rotto il pc..sorry!!!!

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Capitolo 19
*** La persona sbagliata ***


- Capitolo 19

"Jonghyun..basta! è dalle cinque del mattino che ti alleni..riposati" urlò Rain vedendo il ragazzo tutto

sudato e col fiatone.
"No Rain..mi devo sfogare!" rispose iniziando a fare flessioni alla velocità della luce
"Basta!"
"Non ce la faccio..."
"Non puoi farti del male,pensa a te stesso.."
I due si guardarono negli occhi,il più piccolo abbassò lo sguardo scoppiando in un grande pianto e

prendendosi i capelli tra le mani.
"Ti prego figliolo..devi reagire" lo abbracciò
"Avevo trovato una ragione che mi aiutava a pensare che forse un giorno..tutto sarebbe stato

stupendo,rendermi conto che era tutta un'illusione...mi fa arrabbiare!"
"Perchè non provi a parlarci con lui?.."
Jong si asciugò le lacrime e senza dire nulla si alzò allontanandosi.

Kibum era intento a provare la divisa che avrebbe indossato quel maledetto giorno che si avvicinava

sempre di più.
"Non sembro un capo papà..nemmeno con questo addosso.."
"Lo sei! solo questo importa"
Il ragazzo si guardava allo specchio pensando che quel vestito non lo avrebbe mai messo una seconda

volta,perchè sarebbe fuggito presto con l'amore della sua vita.
"Toglilo ora,e vai in salotto..Boa ti aspetta" concluse Lee freddamente.
Il ribelle si spogliò per poi rivestirsi in fretta.

Onew da un pò si stava chiedendo cosa stava succedendo al suo amico,non era da lui non farsi sentire

per così tanto tempo.
Da due settimane non andava nemmeno più a trovare Jin,tutto questo era davvero molto strano.
"Ciao Jin.."
"Onew..entra dai!..e Kibum?" chiese la donna cercando il leader con lo sguardo.
"Non c'è.."
"Oh..che succede ultimamente?"
"Non lo so Jin..ma oggi ho intenzione di scoprire qualcosa,sai quanto è riservato Kibum..non mi direbbe

nulla.."
"Si lo so..aiutalo,forse non lo chiede..ma ha bisogno di te"
Il ragazzo sorrise.
"Lui è il mio migliore amico..se è nei guai,io lo aiuto.."

Kibum si accomodò sul divano.
"Buon giorno.."
"Buon giorno Boa..."
"Tutto bene?" chiese la ragazza guardandolo in faccia.
"S-si..bene.."
"Non mi sembra!.."
"Vuoi la verità ragazzina?" disse Kibum infastidito.
"Ragazzina? sono più grande di te!!..comunque si,la verità"
"Non vorrei essere qui con te in questo momento!"
Boa si girò dall'altra parte senza rispondere,il suo cuore si era fermato per un istante ripartendo a

scatti.
Il petto le faceva male,quelle parole...l'avevano ferita.

Jonghyun stava correndo verso il prato dove erano soliti trovarsi lui e il ribelle,molte cose gli giravano

per la mente ma quella che primeggiava sulle altre era quella voglia di vendetta..di fare qualcosa per

farla pagare a chi gli aveva mentito e a chi gli aveva ucciso il padre.
"Jong!!!" urlò Minho vedendo l'amico correre come un pazzo.
"M-Minho.."
"Dove corri?.."
"Da nessuna parte..devo solo sfogarmi"
"Che succede amico?" chiese il maggiore vedendo l'espressione triste di Jong.
"Un casino..Kibum..è il figlio di Lee..mi ha mentito per tutto questo tempo.."
"Stai scherzando??.." urlò Minho spalancando gli occhi.
"No..è tutto vero.."
"Ti va di parlarne?.."
"No amico..voglio stare solo"
Jonghyun ricominciò a correre lasciando il più grande da solo,sapeva che doveva pensare a cosa

fare..a come comportarsi.
Si diresse verso il prato e una volta arrivato si coricò sull'erba chiudendo gli occhi,gli bruciavano,il

respiro era affannoso e la sua mente era talmente piena di pensieri che non riusciva ad essere lucido.

"Onew dove vai ora?" chiese Jin vedendo il ragazzo uscire.
"Scusa Jin..mi è venuta un idea"
"Quale..idea??"
"Ti spiego dopo..ora devo scappare ciao!!"
La donna rimase ferma sull'uscio di casa sorridendo e pensando che quel ragazzo voleva proprio un

gran bene a Kibum,si sarebbe fatto in quattro per vedere il suo amico felice.
Onew si diresse verso la diga,anche lui come il leader conosceva le scorciatoie e i passaggi per non

essere visto dalle guardie.
Il suo piano era quello di trovare Jonghyun e di vedere cosa stava succedendo e cercare di sistemare

le cose.

L'erba era umida e fresca,Jong per un attimo si stava rilassando e per poco non si addormentava.
"Eccolo li..." disse una voce in modo ironico.
"Chi è?!" urlò Jong sedendosi e guardandosi le spalle.
"Sono io..Kai"
"Che ci fai tu qui?"
"Mh..mi sembravi sconvolto l'ultima volta..e volevo vedere come stavi"
"..Non bene..e Kibum? sai qualcosa di lui?"
Il più piccolo si sedette di fianco al ragazzo del "Giù" sospirando.
"Ehh..amico..brutte notizie.."
"C-cosa??..parla ti prego!"
"Tra pochi giorni si sposerà con una bella ragazza..hanno già deciso la data eccettera.."
Jonghyun spalancò gli occhi.
"Ma non può essere!!..no..lui.."
"Credimi amico..Kibum non tornerà..ti ha usato!"
Il più grande si alzò in piedi con le lacrime agli occhi,cercava di non far vedere che soffriva ma era tutto

inutile.
"Dai..troverai di meglio.."
"N-no..i-io.."
Il più piccolo aprì le braccia abbracciandolo dolcemente.
"Non piangere..hai solo sbagliato persona.."
Jong rimase stretto in quell'abbraccio guardando Kai negli occhi e cercando di capire quello che gli

stava dicendo.
"Non..capisco.."
"Jong.." sussurrò il più giovane avvicinando le proprie labbra a quelle umide di lacrime del ragazzo che

gli stava davanti.
"C-che.."
Kai baciò dolcemente il ragazzo del "Giù" che rimase immobile,non se lo aspettava era agitato e non

riusciva a reagire.

Onew correva da molto ormai e si fermò a riprendere fiato quando da lontano vide una scena che non si

sarebbe mai aspettato.
Davanti ai suoi occhi c'erano due ragazzi...li conosceva entrambi.
Si avvicinò in silenzio e guardò meglio.
"Oddio NO!" pensò tappandosi la bocca con le mani e trattenendo la rabbia.
Non poteva essere vero,Jonghyun e Kai si stavano baciando davanti ai suoi occhi,non lo stava

sognando..

ecco qui..ci risentiamo spero presto..ho il blocco dello scrittore ultimamente e ci vado cauta per non scrivere una schifezzina..mi auguro vi piaccia ciao!!

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Capitolo 20
*** fratello o sorella? ***


- Capitolo 20

Onew era li fermo,immobile col cuore in gola davanti a quella scena che senza preavviso gli si era

presentata davanti.
Si strofinò gli occhi con entrambe le mani e guardò ancora,no,non se lo stava immaginando,era tutto

vero.
Kai e Jonghyun si stavano baciando,ma com'era possibile?come si conoscevano quei due? e perchè

Jong che era innamoratissimo di Kibum doveva tradirlo così?.
Senza far rumore volto le spalle a quell'incubo e riprese la sua corsa in direzione opposta,il suo amico

doveva sapere cosa stava accadendo.

"Ma che fai!" gridò Jonghyun dando una spinta al più giovane per staccarselo di dosso.
"Io.."
"Non riprovarci!..vattene via!!"
"Sei scemo Jong,il tuo fidanzatino si diverte con un'altra persona e tu non riesci nemmeno a vendicarti"

sbraitò Kai furioso.
"Non penso che baciare il primo che capita sia vendicarsi..e ora sparisci!"
"Certo..me ne vado..ma quando capirai che io avevo ragione,ritornerai"
"Si..speraci..vattene ora!"
Il più giovane se ne andò sogghignando e Jonghyun rimase li fermo a ripensare a tutto quello che in un

attimo era successo.
E se quel ragazzo aveva ragione? non capiva più nulla,troppe cose gli stavano distruggendo l'anima.

Onew stava correndo verso casa di Kibum pensando a come potergli dire tutto quello che aveva

appena visto.
Si fermò davanti al cancello della villa del Comandante Lee e sospirò per un paio di volte,ma niente,il

coraggio e le parole giuste ancora non gli erano venute in mente.
Rimase li per qualche minuto a pensare se entrare o meno,poi si sedette prendendosi la testa tra le

mani sul marciapiede.
"E ora?..come faccio a dire a Kibum cosa sta succedendo?" si chiese tra sè e sè con voce tremante.

Il ribelle guardò Boa che ancora si stava toccando il petto con la mano.
"Boa.."
"Non dire altro Kibum,ho capito..c'è un altra persona nella tua vita"
Il ragazzo abbassò lo sguardo,non riusciva a guardarla negli occhi,in quegli occhi che in un istante si

erano riempiti di lacrime che a stento riusciva a trattenere.
"Piangi?.."
"No..non piango" fece un mezzo sorriso quasi a nascondere la verità che purtroppo appariva evidente.
"Mi dispiace.." sussurrò Kibum con un filo di voce.
"Forse è meglio se vado ora..ci,ci vediamo stasera" concluse Boa alzandosi e camminando verso la

porta.
"A stasera.."
Si salutarono con un cenno lieve della mano quasi intimiditi dalla situazione che si era venuta a creare.

Kai aprì la porta di casa accennando un sorriso trattenuto e compiaciuto.
"Dove sei stato oggi?"
"In giro mamma.." rispose il giovane avviandosi verso la propria stanza.
"Ti ho cercato ovunque Kai! non mentire!!" urlò la donna seguendolo.
"Mamma non rompere! lasciami stare!!" ribadì il figlio chiudendo la porta della sua camera facendola

sbattere.
Si buttò sul letto a pancia in su incrociando le mani sotto la testa e iniziò a guardare il soffitto

ripensando a quel bacio che aveva dato,al suo primo bacio e al fatto che probabilmente lo aveva

ingeniosamente programmato.
"Sono un genio!" disse da solo ridacchiando.
Forse Kai aveva un piano in mente che architettava da tempo allo scuro di tutto e tutti,probabilmente

nascondeva un segreto troppo grande ed era arrivato il momento di riprendersi ciò che era suo.

Jonghyun si era deciso a tornare a casa,ma non smetteva di torturarsi con tutti quei pensieri che gli

giravano per la testa.
Aprì la porta di casa e si ritrovò davanti a Rain.
"Jong devo parlarti.." disse l'uomo con voce seria.
" Qualcosa non va?" chiese il ragazzo guardandolo incuriosito.
" Tua madre figliolo.."
Sgranò gli occhi correndo in salotto e vide Mina che dormiva beata sul divano.
"Non preoccuparti Jong,ora sta meglio!"
"Ma che cos'ha Rain,sono due giorni che la vedo strana"
L'uomo sorrise e fece segno al ragazzo di seguirlo.

"Onew.."
"Boa..ciao!" rispose il ragazzo stupito.
"Che ci fai qui seduto fuori casa di Kibum?"
"Ehm..nulla..lo stavo aspettando" disse sperando di essere sembrato credibile.
"Comunque abbiamo finito se vuoi entrare.."
"Ah,va bene grazie Boa"
"Di nulla,ci vediamo Onew,io vado" concluse la ragazza allontanandosi lentamente.
Il giovane rimase davanti al portone della villa pensando se entrare o meno,poi si girò di scatto dando le

spalle alla casa.
"Non ce la faccio..torno a casa" pensò allontanandosi appena.
"Onew!!! Hei!!" urlò una voce da poco distante.
Il ragazzo si girò di scatto spalancando gli occhi.
"Ki..Kibum..!"
"Che ci fai li fuori?" chiese il leader da dietro il cancello dell'abitazione.
"Io..dovrei parlare con te.."
Lo sguardo del ribelle si fece cupo vedendo l'espressione impaurita dell'amico.
"Che succede Onew?"
"Kibum...succede...che.."
Si fermò un attimo di parlare prendendo il coraggio dentro di se,alzò la testa e guardò dritto negli occhi

il leader,prese fiato per dire ciò che aveva visto poco prima senza bloccarsi.
"Parla...riguarda Jong...vero?"

"Dimmi Rain" disse Jonghyun sedendosi sulla sedia nell'ufficio del patrigno.
"Beh ragazzo...io e tua madre ci amiamo molto e.."
"Ti prego..sii diretto"
"Finita la guerra ci vorremmo sposare,sempre se a te sta bene.."
"Ma..è..una bella notizia no?" continuò il giovane sorridendo.
"Penso di si..ma dimmi..tu.."
"Io? ma a me farebbe un piacere enorme!!"
"Davvero? oh grazie figliolo"
"E di cosa?..ma non devi dirmi solo questo vero?"
L'uomo smise in un secondo di sorridere e prese fiato gonfiando il petto.
"Jong...la tua mamma.."
"Si?.."
"La tua mamma..aspetta un bambino"
Il ragazzo sgranò gli occhi e si lasciò sfuggire una grande risata.
"Avrò un fratello? bellissimo,stupendo!!!"



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Capitolo 21
*** Bugie e Verità ***


- Capitolo 21

"Onew..tutto bene?,allora cosa succede??" sbraitò Kibum sgranando gli occhi.
"C..cosa? ehm..no non c'entra nulla Jong"
"Sicuro?..mi stai mentendo amico?"
"Kibum no! davvero..sono..preoccupato per la battaglia,tutto qui"
Il leader rimase a guardare l'amico per un istante e dopo aver sospirato si avvicinò e lo strinse tra le braccia.
"Andrà tutto bene Onew..tranquillo.." disse sussurrando.
Nemmeno lui credeva a quello che aveva appena detto,sapeva benissimo che nulla andava bene ma se anche lui avesse gettato la spugna si sarebbero perse tutte le speranze.
"Kibum.." sussurrò a fior di labbra l'amico.
"Si..?"
"Manca una settimana.."
"Lo so.."

Jonghyun si buttò sul letto sorridendo,finalmente dopo tanto dolore era arrivata una buona notizia.
"Un fratellino.." pensava tra sè e sè.
Lentamente,minuto dopo minuto quel sorriso iniziò ad affievolirsi e il cuore nel petto iniziò a battere veloce.
"No!..no!" urlò il ragazzo alzandosi di scatto dal letto.
"Non ora.." disse portandosi una mano sulla faccia nascondendo quella espressione disperata e gli occhi che iniziavano a riempirsi di lacrime.
"Stasera.." pensava sospirando "Dobbiamo scappare..".

"Kai!!"
"Che c'è mamma..? uffa!" rispose il ragazzo azzannando un pezzo di pane in cucina.
"C'è Baek!"
Il più piccolo ingoiò in fretta il pezzo di pane e si recò all'ingresso.
"Baek..che ci fai qui?"
"Devo parlarti Kai.." rispose l'altro con un espressione interrogativa.
" Mamma andiamo in camera noi.."
I due ragazzi salirono di fretta le scale e Kai chiuse a chiave la porta alle sue spalle.
" Che c'è Baek?" chiese sedendosi sul letto.
"Ti vedo strano ultimamente.." rispose l'altro sedendosi al suo fianco e guardandolo dritto negli occhi.
"Strano?..no cugino è tutto ok!"
"Kai..non mentirmi,ci siamo sempre detti tutto noi due"
"Non ti sto mentendo.." rispose il piu piccolo abbassando lo sguardo.
"Ti ho visto baciare quel ragazzo.."
Il moro sgranò gli occhi e spalancò la bocca senza emettere nessun suono,il suo cuore iniziò a battere talmente veloce che sembrava voler uscirgli dal petto.

Jonghyun stava ancora pensando che mancavano poche ore e poi avrebbe rivisto Kibum alla vecchia diga per scappare insieme.
Tante cose gli giravano per la mente,sua madre,Rain e il fratellino che fra un pò di mesi sarebbe nato,non poteva fuggire come un codardo,la sua famiglia e i suoi amici avevano bisogno di lui.
Poi ancora stava male per quella bugia detta dal ragazzo che credeva essere l'amore della sua vita e invece era il figlio di colui che gli aveva portato via il padre prematuramente.
"Non me ne andrò" si ripeteva sottovoce con le lacrime agli occhi.
"Dirò tutto a Kibum.."
Quella decisione di recarsi ugualmente la notte stessa alla diga lo faceva tremare,ma sapeva che era la cosa più giusta,la verità prima di tutto.
Jong non aveva mai mentito,era sempre stato sincero e anche stavolta avrebbe fatto quello che il cuore gli diceva essere giusto fare.

"Vuoi entrare?" chiese Kibum all'amico che ancora stava fermo davanti al cancello della grande villa del capitano Lee.
"Ehmm..no amico,ho varie cose da fare.."
" Va bene.." rispose perplesso il ribelle storcendo appena le sue labbra a cuoricino.
"Beh..vado allora eh?..ciao!" concluse l'altro allontanandosi con un finto sorriso.
Kibum voltò le spalle e sospirando aprì la porta di casa rientrando con aria triste,molte cose lo stavano turbando e di sicuro Onew non era preoccupato per l'attacco al "Giù",stava senza dubbio nascondendo il vero motivo e questo il leader lo aveva capito.

"Allora Kai vuoi dirmi che succede??" chiese Baek stringendo i pugni.
"Che ti dovrei dire?"
"Cosa ci facevi oltre la diga con quel ragazzo ad esempio!!"
Il più piccolo lo guardò ingrottendo le sopracciglia e mordendosi il labbro pensando ad una buona risposta,ma nulla gli veniva in mente.
"Baek..Kibum si vede con quel ragazzo.." sussurrò il minore abbassando lo sguardo.
"Cosa centra Kibum ora??"
"Volevo capire perchè il nostro leader si vedeva con un nostro nemico!!" urlò Kai alzandosi in piedi rosso in volto.
"Fai piano scemo!..e c era bisogno di baciarlo per capire??,non ti sei nemmeno accorto che Onew ha visto tutto!!"
Scese il silenzio dopo quelle parole in tutta la stanza,le pareti sembravano sussurrare le ultime parole dette dal cugino,la città pareva essere morta in quel momento.
Gli occhi sbarrati di Kai facevano trasparire un'immensa paura e la bocca non riusciva ad emmettere nessun tipo di suono a causa di quel nodo in gola che saliva sempre più.

Taemin suonò il campanello e poco dopo la porta di ingresso si aprì davanti a lui.
" Salve,cercavo Jong "
" Si è nella sua stanza " rispose Mina che si era alzata da poco "Entra.."
Il ragazzo entrò inchinandosi in segno di ripsetto.
" Sali pure" continuò la donna indicando le scale e chiudendo la porta alle sue spalle.
Salì le scale e bussò alla porta dell'amico.
" Avanti!"
" Hey..ciao Jong.." sussurrò il minore aprendo la porta e lentamente entrando.
"Tae! ciao!!" disse l'altro alzandosi dal letto con uno scatto "Qual buon vento!"
"Eh..volevo sapere se stavi bene,io e Minho non ti vediamo da un pò"
" Si..è stato un periodo un pò movimentato.."
"Mi sembri scosso,ti va di raccontare?" chiese Taemin andandosi a sedere composto sul letto.
"Si,mi sa che dovrei sfogarmi con qualcuno.." riprese il maggiore sedendosi anche lui sul lettone incrociando le gambe e poggiando le mani sulle ginocchia.
"Allora,dimmi tutto"
" Tae..Kibum non è chi pensavo che fosse.."
Il minore inclinò la testa con sguardo interrogativo "Mmh?"
"Lui..è il figlio di Lee,poi come se non bastasse ho scoperto che mio padre è stato ucciso proprio da lui..e Kibum è suo figlio! suo figlio capisci??" disse Jonghyun gesticolando come un pazzo e alzando la voce.
"Shhh!! non urlare!!..e ora cosa farai?"
"Non lo so,poi c'è pure un altro ragazzo,un certo Kai,è stato lui a dirmi tutto.."
"Sei sicuro ti abbia detto la verità?" chiese il più piccolo guardando Jong teneramente.
" No..ma..Tae.." sussurrò il maggiore abbassando lo sguardo.
"Che c'è?.."
"Quel Kai..mi..ha detto che Kibum si sta per sposare.."
"Devi per forza andare da lui e farti dire la verità Jong!"
"Lo so.."

Kai riprese a respirare meno pesantemente e guardò il cugino.
"S..sei sicuro che Onew.."
"Si Kai,l'ho visto io"
"Oddio..no!"
"Kai..dovresti dirmi la verità..ora"
Il minore sospirò e si stese a pancia in su sul letto coprendosi il viso con le mani.
"Si Baek..ormai..posso anche dirtelo" sussurrò spostando le mani dal viso e mettendosele tra i capelli.
"Ma..non dovrai dirlo a nessuno!"
"Giuro!,non lo dirò"
"E devi promettermi che non mi giudicherai"
"Prometto anche questo"
"E soprattutto..prometti che,dal momento in cui te lo dirò,tu diventerai mio complice!" concluse Kai scurendo il tono della voce e guardando il cugino con uno sguardo buio,quasi impenetrabile.
"Complice?..." ripetè Baek cercando di comprendere quella frase "Complice di cosa?"
"Prometti!!"
"O..ok..si Kai..te lo prometto"

Lo so ci metto moltissimo ad aggiornare,ma non posso fare altrimenti..come promesso la storia la porto a termine!! non preoccupatevi <3 Kirakim

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Capitolo 22
*** figlio illegittimo ***


-Capitolo 22-

Rain stava radunando le truppe ormai pronte a difendersi dagli attacchi del "Su",tutti gli uomini e i

ragazzi erano nella grande piazza ed ascoltavano il discorso del loro Leader con interesse.
Avrebbero difeso le loro donne e i loro fogli anche a costo della vita,ma un problema sorgeva e

preoccupava il "Giù" come non mai.
Gli altri paesi ormai avevano chiuso da anni il commercio di armi con la Corea,non disponevano di

nessun arma che potesse spaventare gli avversari,ma Rain non credeva sarebbe stato uno svantaggio.

" Siamo valorosi!,siamo coraggiosi,siamo forti! nessuno può piegarci!" urlava i Comandante del "Giù"

dall'alto di un palco allestito per l'occasione.
"SI!!" rispondevano in coro le persone alzando il pugno al cielo.
"Non abbiamo bombe o carri armati,ma sappiamo difenderci!"
"SI!! esatto!

La tensione saliva,pochi giorni mancavano allo scontro,e le uniche armi a loro disposizione

erano pistole,fucili e coltelli.
Rain era più che sicuro che anche il "Su" non aveva armi differenti da queste,sarebbe stata una

battaglia ad armi pari,almeno così sperava.

Il silezio era sceso nella stanza di Jonghyun,che non faceva altro che pensare e ripensare che tra

poche ore avrebbe rivisto Kibum,l'agitazione e la rabbia ogni volta che pensava a quel ragazzo salivano

fino al cervello facendogli venir voglia di spaccare tutto.
"Jong..tutto bene?" disse Taemin piegando di lato la testa,rompendo così quel silenzio insopportabile.
"Tae..niente andrà mai bene vero?" guardò l'amico con occhi tristi sperando che magari la risposta

sarebbe stata positiva,solo per avere un illusione alla quale aggrapparsi.
"Andrà tutto bene...fidati" gli prese la mano sorridendo "Credimi,un giorno...si risolverà tutto"
Jong sospirò alle parole del minore,non era così positivo e si chiedeva come invece l'altro potesse

esserlo in una situazione simile.
"Ti credo..o meglio,ci spero"
"Bravo..e ora rilassati ti prego"
"Come posso rilassarmi Tae!..mancano poche ore ormai.."
"Lo rivedrai e gli dirai cosa sai e cosa hai deciso,ma fallo in fretta ok?"
"Si..cercherò di non farmi scoprire.."
"Le guardie al confine aumentano di giorno in giorno.."
"Ho notato..ormai la battaglia si avvicina.."

"Comandante!" disse un ragazzo in in tenuta da soldato chiamando il Comandante Lee che stava

seduto davanti ad una grande scrivania.
"Che succede.." chiese Lee rimanendo a testa bassa scrutando le carte che ricoprivano tutto il tavolo.
"Una donna la sta cercando.."
"Arrivo" si alzò di scatto e uscì dallo studio recandosi in salotto.
Una donna lo stava aspettando seduta sul divano in modo composto,capelli raccolti e un abito nero.
Il Capitano chiuse la porta alle proprie spalla e le si avvicinò.
"Kim,che ci fai qui?"
"Lee..devo parlarti.."
"Cosa succede?"chiese l'uomo sedendosi anche lui sul divano.
"Non posso più andare avanti così,mio figlio credo sospetti qualcosa.."
"Kai sospetta qualcosa??,Kim..non gli avrai mica raccontato.."
"No no Lee..lui non sa nulla,ma quello che sa credo sia abbastanza per farlo impazzire non credi?"
Il Comandante rimase in silenzio,sospirò e con sguardo serio riprese a parlare.
"Kim,non voglio che Kibum sospetti qualcosa,quindi.."
"Si Lee..me ne vado!,ma questa storia si dovrà risolvere prima o poi,mio figlio non può vivere nell'ombra

per sempre,e tu lo sai!"
La donna si alzò e fece per uscire,ma l'uomo la blocco prendendola per un polso e tirandola tra le sue

braccia.
"Lee..ti prego..non qui,non ora.."
Il Comandante guardò la donna negli occhi e si avvicinò alle sue labbra baciandola.
Kim poggiò le mani sul petto del Leader,continuando il bacio esitante per poi staccarsi indietreggiando.
"Tutto questo Lee..non mi basta più.."

Kibum stava nella sua stanza da letto,aprì lo zaino e iniziò a riempirlo con una corda,qualche coltello e

altre cose utili per la fuga che tra poche ore avrebbe fatto con Jong.
Mentre prendeva gli oggetti pensava e ripensava a tutto quello che fino a quel momento era successo e al loro incontro,puramente casuale.
Pensava a quel taglio che Jong gli aveva fatto al braccio,al cibo che tutti i giorni trovava

in quel boschetto,alla cena insieme a Mina,all'incontro con Rain,al loro primo bacio e alla loro prima

volta.
Tutto questo strappava un sorriso dalle labbra a cuoricino di Kibum,chiuse lo zaino e si guardò allo

specchio sospirando.
"Ci riuscirai Kibum..ce la farete.."
Provava a darsi forza incitandosi da solo,ma la tensione era palpabile e non accennava ad andarsene.

Taemin si accorse che ormai si era fatto tardi e si alzò dal letto di scatto.
"Jong io devo andare,i miei saranno preoccupati"
"Dio Tae..non mi sono accorto dell'ora..vai corri"
"Amico..stai tranquillo,vedrai che andrà tutto bene.." continuò il minore sorridendo dolcemente.
"Si..lo spero.."
Jonghyun si alzò e accompagnò l'amico all'uscita.
"Ci si vede presto..e non sparire ancora capito?!?" scoppiò a ridere.
"Certo Tae..non sparirò" ricambiò la risata e chiuse la porta dopo aver salutato il ragazzo.
Il minore uscì dal cancello dell'abitazione di Jong e iniziò a camminare con la testa tra le nuvole,non

accorgendosi del gradino del marciapiedi.
Mise male il piede e si sentì cadere a terra,serrò gli occhi e cercò di mettere le mani in avanti.
Aspettava la caduta,ma qualcosa lo tratteneva con forza sollevato dal suolo,aprì piano gli occhi e si

girò intimidito.
Qualcuno gli aveva evitato di cadere prendendolo velocemente per un braccio.
"Hey..dovresti stare più attento sai?" disse una voce maschile sconosciuta.
Taemin si drizzò dalla postura piegata in cui era e voltò la testa lentamente parlando.
"Non..ho visto il gradino..e.."

Jonghyun stava seduto sul letto e guardava l'orologio alla parete come se volesse fermare quel tempo

che scorreva inesorabile.
"Le otto..mancano tre ore.." si ripeteva sospirando.
Quelle lancette non si fermavano,avanzavano veloci senza preoccuparsi che ogni minuto Jong

era sempre più agitato.
Tick Tack..un altro minuto era trascorso,quelle lancette nemmeno immaginavano cosa provava

lui,erano indifferenti,quasi egoiste,sembravano ridere ad ogni rintocco,ridere della paura del ragazzo

come bulli che si divertono nel veder soffrire i più deboli.
"Fermati.." sussurrava Jonghyun,implorando che il tempo si congelasse,ma poi ripensandoci,capiva

che la sua era solo paura che gli bloccava i muscoli e non voleva fargli affrontare le situazioni,ma quel

problema doveva essere affrontato e superato,non c erano alternative non più ormai.

"Avanti Kai,in cosa dovrei essere tuo complice?" continuava a chiedere a perdifiato Baek
Il minore lo guardava pronto a rispondere a quella domanda con la rabbia negli occhi,si voleva sfogare

il moro,non ne poteva più di tenersi dentro un tale segreto.
"Baek,so con certezza che..mia madre,esce con un uomo" disse tutto d'un fiato abbassando lo

sguardo.
" E sarebbe questo il grande segreto?.." continuò il cugino ridacchiando
"Kai,tua mamma è una madre single,se si trova un uomo dov'è il problema?"
"Non è quello il problema Baek!"
"E allora qual'è??..davvero non riesco a seguirti.."
Il più piccolo sospirò profondamente e alzò le spalle un paio di volte.
"Kai..sono stanco,basta girarci intorno,parla chiaro..stai solo prendendo tempo,se non ti andava di

dirmelo..bastava mi dicessi di no!" il maggiore si alzò e fece per andarsene arrivando ad un palmo dalla

porta della stanza.
"Fermo!" urlò Kai tirandosi in piedi di scatto.
Baek si voltò piano,con sguardo infastidito.
"Parla cugino.."
"Baek..mia madre...si vede con mio padre.." disse tristemente puntando gli occhi sui propri piedi.
Il maggiore sgranò gli occhi incredulo e scosse la testa avvicinandosi al moro con le mani tremanti.
"Ma che dici???..tuo padre è morto Kai!"
"Mio padre è vivo..ma non può dire di essere mio papà,sono un figlio illegittimo"
Un silenzio tombale calò come una nube di fumo in tutta la stanza,circondando di timore ed angoscia i

presenti che si fissavano ascoltando solo il rumore dei loro respiri increduli.
Cosa stava rivelando il minore? chi era davvero suo padre? troppe cose iniziavano a salire in superficie

dopo tanto tempo,e il peggio era che queste rivelazione erano come spine.
Un padre che aveva rifiutato il figlio,per paura o altro,non era un vero padre,ma il cuore spezzato di Kai

non cercava altro che un abbraccio da colui che gli aveva regalato la vita,una vita povera e piena di

dolore,ma pur sempre vita..e invece..anche quello gli era stato negato.
Lui sapeva che avrebbe lottato per ottenere ciò che era suo,avrebbe anche fatto del male e mentito per

avere quell'abbraccio che gli era sempre stato negato.

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Capitolo 23
*** Ultima ora ***


-Capitolo 23-

La sera improvvisamente stava calando su Seul,il sole iniziò a diventare rosso colorando il cielo che sembrava insanguinato.
Quel manto lontano sembrava sapere che di li a poco qualcosa sarebbe successo,qualcosa di terribile che avrebbe segnato la vita di molte persone.
Sempre più rosso diventava e sempre più cupa si faceva quella città maledetta,che pareva non avere nemmeno un attimo di tregua dal dolore.

"Ho rischiato di farmi male..grazie.." sussurrò Taemin accennando una leggera risata voltandosi verso a colui che ancora lo stringeva forte a sè.
"Per fortuna che c'ero io!" rispose lo sconosciuto sorridendo dolcemente.
"Beh..ti ringrazio" lo guardò e vide un ragazzino magro quanto lui,abbastanza alto e magro,con gli occhi scuri e capelli chiari.
"Di nulla..ehm..sono Sehun,piacere" allungò la mano.
"Il piacere è mio,sono Taemin" strinse la mano dell'altro inchinandosi appena per poi rialzarsi subito.
" E cosa ci fai per strada tutto solo?"
"Stavo tornando a casa infatti.."
"Mmm..ti accompagno?" chiese Sehun accennando un sorriso.
"Ok..perchè no?.."
Si incamminarono e attraversarono la piazza verso la casa del maggiore.
"Ma io..non ti ho mai visto in giro.."
"Beh..Tae..non sono di Seul sinceramente,ma sono nato qui e mio padre ha deciso di tornare per combattere per il suo paese"
"Ah si?..combatterai anche tu?"
"Si..e tu?"
"Già..anche io..beh ecco,questa è casa mia Sehun" disse indicando una casa piccola e bianca.
"Beh..allora Taemin,ci si vede presto.."
"Oh..si si..molto presto..spero.." sorrise ed entrò in casa lasciando il nuovo amico solo fuori al buio.

Onew stava ancora pensando a Kai e a quel bacio che aveva visto dare a Jonghyun,si ricordava che Kibum gli aveva accennato di avere un amico del "Giù" e che all'inizio era riluttante all'idea,ma sapere che uno dei suoi amici poteva avere una storia con quel ragazzo era davvero troppo.
Si alzò dal divano di casa e dopo aver avvertito e salutato i genitori uscì dirigendosi verso casa di Jin,magari lei poteva in qualche modo chiarirgli le idee.
Camminò nel buio lungo quella strada piena di fango e arrivò sull'uscio della casetta quasi distrutta.
"Permesso..Jin?"

"Si avanti! sono in camera!" urlò la donna mettendo a letto il figlio che le si era addormentato tra le braccia.
"Onew,come mai qui a quest'ora?..qualcosa non va?" Disse con tono lieve uscendo dalla stanza.
"Si Jin..ho visto una cosa che avrei preferito non vedere.."
Lei si sedette sul piccolo divano e fece segno al ragazzo di sedersi accanto.
"Dimmi tutto.."
"Ieri..sono andato al "Giù",volevo trovare l'amico di Kibum,per chiedergli se per caso lui sapeva qualcosa..ma.." si fermò di parlare non sapendo come continuare la frase e abbasso lo sguardo pensieroso.
"Ma?.."
"Sai Jin..ho visto Kai insieme a quel ragazzo"
"Kai?? e cosa ci faceva là?" Sbraitò la donna incuriosita.
"Beh...credo si veda con quel Jong.."
"In che senso..si vede?.."
"Li ho visti mentre si baciavano,sono rimasto pietrificato.." alzò lo sguardo guardandola negli occhi e si accorse che la donna era rimasta senza fiato,quasi terrorizzata dalle sue parole.
"Jin..."
Nessuna risposta,il silenzio e il terrore avevano avvolto quella scena sotto lo stupore di Onew che non riusciva a dare un senso alla reazione di Jin.

"Jonghyun!!" urlava Mina dalla sala da pranzo,intenta a finire di apparecchiare.
"Scendi è pronta la cena!"
"Arrivo mamma!!" rispose il ragazzo alzandosi dal letto e cercando di assumere un espressione che non facesse trapelare l'ansia che aveva dentro in quel momento.
Aprì la porta della camera e scese le scale velocemente per poi dirigersi nella sala da pranzo.
"Siediti figliolo e mangia,o si raffredda tutto" continuò con tono dolce e calmo la madre sedendosi e prendendo le bacchette in mano.
Jong fece lo stesso,si sedette comodo e iniziò a mangiare sorridendo,non sembrava che la sua mente stesse da tutt'altra parte,sapeva nasconderlo bene.
Rain lo fissava dalla sua postazione a capotavola mentre portava del riso alla bocca.
"Jong,domani ci saranno gli allenamenti,molto più intensi lo sai.."
"Si Rain..non mancherò,ho ancora qualche problema con la mira.."
"Non sei male ragazzo,ma si può ancora migliorare" concluse con un sorriso il leader
"Ma..quando il "Su" attaccherà..dove si rifugeranno donne e bambini?" chiese preoccupato il giovane posando sul tavolo le bacchette.
"Abbiamo già pensato a tutto,molti uomini in questo periodo hanno costruito un rifugio lontano dal confine"
"Ah..allora mi sento già più tranquillo" sussurrò Jong guardando poi la madre.
"Figliolo.." riprese Mina prendendo dolcemente la mano del figlio " Non devi preoccuparti per me,piuttosto pensa a stare attento tu,non dovrai mai e poi mai allontanarti da Rain capito?"
"Si mamma..." sospirò
"Promettimelo Jong..ti prego"
"Te lo prometto mamma..te lo prometto.."

La cena nella grande casa del Comandante Lee stava quasi giungendo al termine,il silenzio era rotto solo dal rumore delle stoviglie.
Kibum stava seduto composto con sguardo serio e non spiaccicava parola.
Attorno a Lee e al figlio,sette guardie armate li sorvegliavano per scongiurare eventuali attacchi.
"Papà.."
"Si Kibum.."
" é proprio necessario mangiare con la scorta alle spalle?"
"Ti ci dovrai abituare,un grande uomo e un grande comandante devono sempre essere protetti,ricorda figlio,la tua vita è più importante di quella degli altri. Gli uomini come noi possiedono forza,intelligenza e potere!"
Il figlio alzò lo sguardo per un attimo trattenendo un sospiro di disapprovazione,si limitò solo a dire due parole "Si,papà"

"Jin..Jin che succede?" chiese Onew con voce tremante guardando lo sguardo di terrore della donna.
"O-Onew.." balbettò
"Qualcosa..non va?" continuò lui cercando di dare un senso a quella reazione.
"Si ragazzo..Kibum a quanto pare non ti ha raccontato tutto.."
"Cosa non mi avrebbe raccontato Jin!"
La donna sospirò e si alzò dal divano,apri la credenza e prese un bicchiere per poi riempirlo con un pò d'acqua.
"Ti..senti bene?"
Jin bevve con la mano che tremava in sorso tutto il contenuto e abbassò lo sguardo poggiando il bicchiere sul vecchio tavolo traballante.
"Io..avevo promesso di mantenere il suo segreto.."
"Quale segreto Jin??"
"Ma ora..credo che lui debba sapere.."
"Jin parla!! non ci sto capendo nulla!"
La donna alzò lo sguardo e fissò dritto negli occhi il ragazzo.
"Devi correre da Kibum,ora!" disse con voce ferma e convinta.
"Prima spiegami perchè!" sbraitò il ragazzo
"Calmo! o sveglierai mio figlio"
"Si..scusa..ma voglio sapere ora!" ribadì lui alzandosi in piedi e avvicinandosi alla donna.
"Quel ragazzo.." sussurrò lei cercando le parole giuste
"Intendi quello del "Giù" vero?" chiese Onew piegando di lato la testa.
"Si lui..in verità..non è un amico di Kibum.."
"Ancora non capisco Jin,lui mi aveva detto che era suo amico"
"Beh..non lo è.."
"Gli ha fatto del male?..devo correre la e picchiarlo? dimmi Jin!" disse lui poggiando le mani sulle spalle della donna quasi ad implorarla di parlare.
"Ti prego..dimmelo.." continuò con un sussurro quasi disperato.

La cena a casa di Jong era terminata e come al solito il ragazzo si era rifugiato nella sua stanza a pensare.
Ormai erano le nove e trenta di sera,mancavano pochissime ore,si spogliò,aprì l'acqua della doccia e ci si fiondò sotto bagnato prima i capelli sentendo scendere le gocce lungo tutto il corpo.
Cercava di rilassarsi,tenne gli occhi chiusi e di tanto in tanto si passava la mano tra i capelli quasi come se volesse fermare quei pensieri che avevano ripreso a torturarlo.
Rimase sotto la doccia per un pò di tempo,uscì,prese l'asciugamano e se lo legò in vita per poi sospirare profondamente guardandosi allo specchio.
"Forza Jong!" si ripeteva guardando quell'immagine riflessa allo specchio che sembrava sciogliersi lentamente a colpa delle gocce di vapore che si erano adagiato sopra di esso.

Kibum si alzò da tavola e andò in camera,poco dopo spense la luce e rimase solo al buio in silenzio.
"Figlio!" disse Lee fuori dalla porta per assicurarsi che il ragazzo stesse dormendo.
Lui non rispose e rimase immobile aspettando che il padre si allontanasse.
Guardò l'ora,erano le dieci suonate,mancava solo un ora..un ora interminabile.

"Jin cosa succede!" continuava a sbraitare Onew ormani da molti minuti.
"Onew,quel ragazzo..Jong..non è un amico di Kibum.." sussurrò lei abbassando gli occhi.
" Questo l'hai già detto,se non è suo amico..cos'è?" chiese ormai in preda all'ansia.
"Loro due..sono innamorati..e tu devi andare da Kibum e dirgli tutto quello che hai visto"
Concluse Jin sotto lo sguardo attonito del ragazzo.
Molte cose pensò Onew in quell'istante,ma una prevaleva su tutte le altre ed era che doveva correre più veloce che poteva per dire tutta la verità al suo amico,poco gli importava se Jong e Kibum erano entrambi ragazzi,poco importava se non aveva avuto il coraggio di dirgli la verità.
L'unica cosa che importava davvero era che lui era suo amico e nessun pregiudizio avrebbe cambiato tutto questo.




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Capitolo 24
*** La notte delle stelle cadenti ***



-Capitolo 24-

Taemin si era appena coricato sul letto incrociando le braccia dietro la nuca pensando a come si

doveva sentire Jonghyun in questo momento,erano le dieci e mancava solo un ora all'incontro con

Kibum.
Sospirò,sperava che tutto si sarebbe risolto per il meglio.
Tock!..sentì un colpo provenire dal vetro della finestra della sua camera.
Si guardò intorno e poco dopo sentì un altro "Tock"
"Ma cosa..?"
Si alzò dal letto andando verso la finestra,la aprì vedendo due sassolini sul davanzale.
Abbassò lo sguardo e un ombra scura era poco nitida sotto la finestra della sua camera.
"Chi c'è??" chiese impaurito e con voce tremante mentre con una mano cercava di afferrare la mazza

che teneva vicino alla scrivania.
"Sono io Tae!" rispose una voce famigliare dal buio della sera.
"Io chi??" continuò quasi infastidito.
"Sono Sehun!"
"Ma che ci fai li?"
"Scendi! devo farti vedere una cosa!"
"Ma sono le dieci! non posso uscire!"
"Calati dalla finestra dai! non è alto" suggerì il minore
Taemin ci pensò un attimo,i genitori già erano a letto e lui non riusciva a prendere sonno,magari

distrarsi un pò non gli avrebbe fatto altro che bene.
"Aspettami..arrivo!"

"Oddio.." ripeteva Onew pensando alla rivelazione che gli aveva appena fatto Jin.
"Cosa ci fai ancora qui Onew! corri da Kibum!!" sbraitò la donna come per svegliarlo,il ragazzo

sembrava ipnotizzato,incapace di muovere un muscolo,ma aveva ben chiaro cosa fare e lo avrebbe

fatto subito.
Scosse la testa come per svegliarsi da un incubo che si chiamava realtà e guardò la donna negli occhi

ancora sotto shock.
"J..Jin..io..devo andare ora.."
"E cosa aspetti??..devi andare vai!!" continuò lei spingendo il ragazzo verso l'uscita come per spronarlo

a correre dall'amico.
"Grazie.."
"Si ok,ma ora corri da lui!! corri!!" concluse alzando il braccio ed indicando l'uscita.
Onew uscì dalla casa ritrovandosi nella solita stradina sterrata e buia,correva veloce,le gambe

sembravano muoversi da sole,il fiato si faceva sempre più grosso ma lui non rallentava anzi,correva

come un forsennato verso la villa dell'amico.
Molti pensieri attraversavano la sua mente,come poteva dirglielo,come avrebbe reagito,cosa avrebbe

potuto fare per lui.
Raggiunse la fine della stradina e si ritrovò alla piazza di Seul del "Su",riprese fiato per due secondi e

riprese la sua corsa.
La sua mente riviveva quella scena,Kai che baciava quel ragazzo,scuoteva la testa per togliere

quell'immagine da davanti dagli occhi.
Pensava alle parole di Jin,pensava agli attimi appena trascorsi.
Si bloccò di colpo,respirò affondo,un bel sospiro e poi un altro,si poggiò una mano sul cuore e lo sentì

battere talmente forte che sembrava dovesse uscire dal petto.
Si recò sul retro della villa,dove solitamente si ritrovavano lui e Kibum quando dovevano fuggire per

trasformarsi nei "famosi" ribelli che terrorizzavano il "Giù".
"Kibum!!" iniziò a chiamarlo stando attento a non farsi sentire.
"Hey..Kibum!!" continuò per un pò guardandosi attorno di tanto in tanto,passarono alcuni minuti,ma

l'amico sembrava non sentire la voce di Onew.

"Ti prego..dammi la forza.." sussurrava Jonghyun seduto sul letto della sua camera.
Teneva tra le mani una vecchia foto sbiadita e un pò sgualcita,la guardava con occhi lucidi e sentiva un

grande nodo in gola.
Era l'unico ricordo che gli era rimasto del padre oltre al coltello che gli aveva lasciato.
Quella foto ritraeva un uomo sorridente dalla carnagione chiara e capelli scuri,stava in piedi con un

piccolo pargolo tra le braccia.
Forse quello era uno dei primi contatti che Jong aveva avuto con il padre,cercava di rivivere quel

momento che purtroppo la sua memoria di bambino aveva cancellato chiudendo gli occhi,immaginava

come sarebbe potuto essere sentirsi stretto da quelle braccia,da quelle mani che gli erano state

strappate troppo presto.
Non sapeva niente di quell'uomo che pareva quasi uno sconosciuto,ma il suo sangue scorreva in

lui,era suo padre,questa era l'unica cosa che importava.
Una lacrima nostalgica rigò una guancia al ragazzo che sentiva crescere dentro di sè la voglia di

vendetta e la rabbia contro quella persona che gli aveva rubato l'occasione di avere un padre.

Taemin scese tenendosi ben saldo al davanzale e con un balzo si buttò sul terreno ricoperto di soffice

erba raggiungendo così Sehun che lo aspettava nascosto nel buio.
"Ma si può sapere che ci fai sotto casa mia?" chiese il maggiore sorridendo.
"Non riuscivo a dormire e non sapevo cosa fare" sussurrò l'altro
"E allora vieni da me?"
"A quanto pare nemmeno tu dormivi..ho visto la luce accesa.."
"Beh ora dimmi,perchè mi hai fatto uscire?"
"Ma scusa non lo sai che sera è stasera?" lo guardò ridacchiando
"Io..no..non ne ho idea.."
"Guarda.." rispose il minore alzando un dito al cielo stellato.
Taemin alzò lo sguardo incuriosito.
"Le stelle?"
"Esatto!"
"Non ti seguo.." continuò storcendo un pò le labbra.
" é la notte delle stelle cadenti!..vieni con me a guardare le stelle?" chiese Sehun con voce calda

allungando una mano verso l'amico come ad invitarlo a seguirlo.
Taemin fissò la mano stupito,questo nuovo ragazzo lo incuriosiva,era riuscito a sorprenderlo.
Prese la mano del minore accennando un sorriso imbarazzato.
"Ora ti porto nel mio mondo" concluse l'altro trascinandolo via con se.

Onew stava perdendo le speranze,Kibum sembrava non sentire la sua voce,ormai era li da più di dieci

minuti e non aveva avuto nessuna risposta.
Girò le spalle sospirando,era deluso,non era riuscito a fare nulla e stava per andarsene quando un

rumore dietro di lui lo fece preoccupare.
Si voltò nuovamente e vide la porta finestra del balcone aprirsi.
"Kibum..sei tu?" chiese quasi rannicchiandosi
"Onew,ma eri tu che chiamavi?" la voce dell'amico risuonò nelle orecchie di Onew come una musica

soave.
"Kibum!" esclamò tirando un respiro di solievo.
"Ma cosa ci fai qui?" rispose l'altro con un sorriso.
"Ti devo parlare!"
"Aspettami.." concluse chiudendo la porta finestra alle sue spalle e scendendo tenendosi alla grondaia

raggiungendo il maggiore.
"Cosa devi dirmi?..Onew dio mio,che faccia..!" esclamò guardandolo attentamente.
Molto probabilmente l'espressione dell'amico non prometteva nulla di buono e Kibum se ne era già

accorto.
"Kibum è una cosa seria.."
"Ma io tra mezz'ora devo scappare,quindi ti prego dimmelo ora"
"Si,non perderò tempo,ma..credimi non ti farà piacere" sussurrò portandosi una mano alla fronte

pensando a come iniziare il discorso.
"O..Onew..mi stai preoccupando.."
"Ti ricordi..pochi giorni fa che..ti dovevo parlare e.."
"E non l'hai fatto si,mi sono accorto che mi hai detto una bugia..ti conosco sai?!" alzò un sopracciglio

incrociando le braccia.
"Infatti..ma..anche tu non sei stato del tutto sincero con me.."
"Ma cosa dici? Onew! non è vero!"
"Ah no?..e quel tuo amico del "Giù" allora?"
"Cosa centra lui?,è un amico che non vedo più..tutto qui.." sussurrò cercando di non far notare l'ansia

che iniziava a salire.
"Kibum,dimmi la verità..sono stato da Jin e so tutto.."
Il Leader sgranò gli occhi spalancando poi la bocca,si prese la testa tra le mani scompigliando quella

cresta alta tirata su alla perfezione.
"Calmati...dai Kibum..non fare così" cercò di calmarlo l'amico senza successo.
"Ma..ma.." riprese fiato tentando di ricomporsi "Cosa ti ha detto?"
"Che quel Jonghyun in realtà per te è più di un amico.." rispose velocemente poggiandogli una mano

sulla spalla.
"Oddio.." Kibum cominciava ad alterarsi,era totalmente sotto shock e aveva paura di perdere l'unico

amico che avesse mai avuto "Mi odierai ora.."
"No no! io non ti odio..ma cosa dici?"
Il leader guardò il maggiore trattenendo le lacrime,ma i suoi occhi arrossati erano evidenti anche al

buio.
"Non è questa la cosa importante che ti dovevo dire.."
"E..e..cosa devi..dirmi?" deglutì calmandosi appena.
"Una cosa che..tu devi sapere,ma non è bella.."
"Parla..devo sapere.."

Arrivarono su un piccolo spiazzo d'erba umida e si sedettero alzando il naso al cielo.
"Tae..ti piacciono le stelle?" chiese il minore con voce lieve e tranquilla.
"Si,spero di vedere una stella cadente.." sorrise.
"Siamo qui per quello no?"
"Si" accennò una risata timida continuando a guardare quel manto luminoso sopra la città.
Sehun guardava il profilo perfetto dell'amico,quelle labbra grandi e soffici,il naso scolpito e i capelli che

seguivano il senso del leggero vento fresco che soffiava quella sera.
"Sai che si dice..che se si vede una stella cadente,puoi esprimere un desiderio,ma devi farlo prima che

svanisca.." sussurrò il minore continuando a scrutare il profilo dell'amico.
"Davvero?..e si avverano?"
"Certo che si avverano,le stelle sono magiche sai?" trattenne una risata.
"Allora perchè ridi?" chiese il maggiore dandogli una leggera spinta scherzosa.
"Non sto ridendo! haha"
"Ah no?..scemo!"
Rimasero in silenzio per alcuni secondi.
"Taemin..quale sarebbe il tuo desiderio?" chiese il minore dolcemente.
"Io..avrei tanti desideri..ma forse uno vorrei si avverasse più di tutti.."
"E qual'è?"
"Mmmh...ma se poi te lo dico non si avvera!" esclamò il maggiore tra le risate.
"Scusa..haha..hai ragione"
Si guardarono un attimo incrociando i loro sguardi,per poi tornare a scrutare quel cielo immenso e

lontano,pieno di luci e di emozioni.
Chissà quante persone stavano ridendo in quel momento,chissà quante altre stavano

piangendo,dormendo, aspettando la dichiarazione di un amico,guardando l'orologio sperando di fermare

quel tempo inesorabile o sperare il ritorno di un padre che aveva rinunciato al proprio figlio per

vergogna.
Tante persone e tanti problemi,ognuno di noi porta dentro di se un segreto o un dolore e quante volte ci

siamo ritrovati da soli a piangere senza nemmeno capirne il motivo?
é quello il dolore più grande,quello che si vive ininterrottamente ogni singolo giorno e che cerchiamo di

ignorare.
Più lo si evita e più lui cresce dentro di noi,magari nemmeno ce ne ricordiamo,ma il peso che aumenta

sulle spalle si fa sempre più immenso..chi non ha mai provato tutto questo?
Era quello che Kibum,Jonghyun,Kai,Onew,Taemin e tutti gli altri stavano vivendo,ma si rendevano

conto almeno che..tutto questo..si chiama VITA.

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Capitolo 25
*** L'incontro ***


-Capitolo 25-

Il silenzio fu spezzato dal leggero canto dei grilli in una notte all'apparenza calma ed innocente,le stelle

brillavano tranquille in un cielo nero e illuminavano i volti di chi in quel momento stava aspettando con

la paura nel cuore una rivelazione che sembrava non arrivare mai.
"Onew..dimmelo ora.."
"Si tratta di Jong" rispose l'amico con voce fioca e sguardo basso.
"Gli è successo qualcosa?"
"No..niente di male Kibum.."
"Allora ti prego dimmelo,devo andare tra poco"
"Devi andare da lui?"
"Si..abbiamo deciso di fuggire insieme"
"Kibum! ma non puoi lasciare tutto e scappare come un codardo!" sbraitò Onew dopo aver udito quelle

parole.
"Io..non voglio perderlo.." sussurrò
"Kibum...poco tempo fa..ho visto Kai al "Giù" con Jong.." iniziò così la rivelazione di Onew,con un filo di

voce spezzata.
"Kai?..con Jong??" lo guardò confuso aggrottando le sopracciglia.
"S..si..e.." si bloccò,non sapeva come continuare,non voleva veder soffrire il suo migliore amico.
"E..? parla!"
"Si stavano..baciando.." sussurrò tristemente portandosi una mano in fronte.
"C..cosa?..no no..ti sbagli Onew..hai visto la persona sbagliata! non era lui.."
"Me lo avevi descritto no?..e mi avevi detto che vi incontravate in quel prato poco dopo il confine"
"Si..ci troviamo sempre li.."
"Io è li che l'ho visto con Kai..chi altri poteva essere se non lui?"
"No no amico..ti sei sbagliato..lui non lo farebbe mai..lui ama me!"
L'amico sospirò ripetutamente,sperava di essersi sbagliato,ma in cuor suo sapeva che non era così.
D'altronde Kibum era convinto che non poteva essere vero.

"Guarda!" urlò Taemin indicando il cielo
"Ne hai vista una?" chiese Sehun guardando nella direzione che gli era stata indicata.
"Si proprio la!"
"Hai espresso un desiderio?"
"Si.." rispose voltando lo sguardo verso l'amico con un sorriso dolce.
"Spero..potrà avverarsi.." sussurrò
"Difficile..in questo periodo poi.."
"Non bisogna mai arrendersi,mai perdere la speranza.."
Taemin rimase in silenzio e abbassò lo sguardo.
"Non mi credi vero?"
"Mi è difficile credere ancora nella speranza..nella forza di lottare"
"Allora hai già perso prima di iniziare.."
"Che vorresti dire?" chiese il più grande riprendendo a guardare l'amico.
"Voglio dire che la vita non finirà mai di metterci davanti a degli ostacoli,è però compito nostro

superarli..se non si crede in sè stessi,se non si ha la speranza e la voglia di riprovarci anche se si è già

caduti a terra..vuol dire che ti sei arreso. E arrendersi..è peggio di perdere,perchè forse quel tentativo

che non hai fatto..era quello buono"
Sospirò il maggiore e pensò che quel ragazzo così giovane in realtà era molto più maturo di quanto

sembrava.
Doveva averne passate molte nella sua vita per essere così forte.
"Sai cosa ti dico?" continuò Tae
"Cosa?"
"Hai ragione..io non mi arrendo.."

Onew e Kibum stavano ancora nel retro della villa e il maggiore cercava di spiegare che quello che

aveva visto non era un errore della sua mente ma era tutto reale.
Purtroppo sembravano che le sue parole non contassero nulla,l'amico era convinto che Jonghyun non

avrebbe mai fatto una cosa simile.
"Io ora devo andare.."
"Vai da lui e non tornerai più?"
"Tornerò quando tutto si sarà risolto..Onew..tornerò!" rassicurò l'amico per poi abbracciarlo e stringerlo

forte.
"Fai attenzione Kibum..io ti aspetterò"
"Anche tu stai attento ok?..ti voglio bene.."
Sussurrò quelle ultime parole per poi staccarsi dall'abbraccio e voltare le spalle per allontanarsi

furtivamente.
"Addio..amico.." disse Onew quando vide la sagoma del leader scomparire nel buio della notte.

Jonghyun prese il coltello del padre e lo infilò nella cintura dei jeans,uscì dalla sua stanza e scese le

scale di corsa fino ad arrivare sulla soglia di casa.
"Dove vai a quest'ora?" chiese Mina vedendo il figlio intento ad uscire
"Non riesco a dormire.."
"Ma sono quasi le undici,dai torna a letto Jong!"
"Vado a farmi una passeggiata e torno,tranquilla mamma.."
"Stai attento..non ti allontanare troppo"
"Certo.."
Prese la maniglia della porta con la mano destra,l'aprì ed uscì nel buio della notte sospirando.
Camminò piano fino a superare il cancello della sua abitazione e stando sul marciapiede iniziò ad

allontanarsi.
Percorse la piazzia,affiancò il boschetto e prese a correre verso il prato,quel prato dove era solito

incontrarsi con Kibum,peccato che questa volta non sarebbe stato un incontro di piacere e questo lo

preoccupava.
Come gli avrebbe detto che quella notte non sarebbe scappato con lui?
Come poteva iniziare il discorso per dirgli che sapeva tutto di lui?
Ma soprattutto,come avrebbe reagito Kibum alla sua decisione?
Troppi pensieri,troppi problemi e troppe cose li avevano separati,figli di mondi opposti che sentivano la

necessità l'uno dell'altro come le persone hanno il bisogno dell'aria per vivere.
Arrivò al prato e il ragazzo ancora non c'era,si diresse silenzioso vicino al confine,pochi metri lo

separavano dalla diga che divideva Seul.
Si sedette e iniziò ad aspettare Kibum con il cuore in gola.

Il leader camminò sui sassi scivolosi che parevano formare un piccolo sentiero attraverso il

ruscello,alzò il viso e si buttò a terra strisciando arrivando fino alla diga.
Molti uomini perlustravano la zona ed erano tutti in formazione con fucili in mano,alcuni a terra che

marciavano avanti e indietro dandosi il turno e altri sulla grande diga di cemento.
Sempre strusciando si infilò in un piccolo scuarcio nel muro e attraversò il confine senza problemi,si

alzò e si guardò intorno,guardie ovunque non sapeva come fare.
Doveva solo strisciare,non c'era altro modo,l'erba alta avrebbe coperto il suo esile corpo e così fece.
Continuò senza fermarsi un attimo e vide più lontano un ombra scura seduta a terra.
"Jong!" pensò
Si guardò le spalle,tutto tranquillo,si alzò in piedi e lo raggiunse ancora col fiatone.
"Jonghyun.." sussurrò alle spalle dell'amico.
Quello si voltò e dopo tanto tempo i loro sguardi si incrociarono ancora,il battito del cuore di entrambi

risuonava senza sosta e non accennava a calmarsi.
"Ciao Kibum" sussurrò il maggiore.
"Stai..stai bene?" chiese l'altro con un filo di voce sedendosi accanto a lui.
"Si..credo di si.."
"Qualcosa..non va?"
"Io..io devo parlarti.."
Quelle parole risuonavano minacciose nella mente del leader,chissà perchè ma sentiva che quella sera

invece di unirli,li avrebbe separati per sempre.
"Si..dimmi Jong.."
"Io non verrò via con te stanotte.." disse diretto senza far trapelare nessuna forma di ansia o dolore,era

fretto,più freddo del ghiaccio e questo terrorizzava Kibum.
"Perchè?..no Jong..me lo avevi promesso!"
"Non posso.."
"Io mi fidavo di te!"
"Anche io mi fidavo di te..ed è stato l'errore più grande della mia vita!" urlò il maggiore facendo uscire

tutta la rabbia che fino a quell'istante aveva tenuto dentro.
Strinse i pugni e digrignò i denti guardando quello che un tempo era la sua ragione di vita,la persona

che gli aveva ridato il sorriso e la speranza.
"Cosa..dici?..cosa succede Jong?..cosa.." non finì la frase,un nodo alla gola gli bloccò le parole mentre

gli occhi si riempivano di lacrime.
"Non piangere Kibum.."
"N..non..po..posso.." sussurrò con un filo di voce deglutendo più volte lasciando che leggere gocce gli

bagnassero le guance.
"Io..so tutto di te..un tuo amico mi ha detto tutto"
"Un..un..mio..amico?.."
"Tu conosci Kai vero?" concluse Jonghyun fissando il ragazzo che non smetteva di piangere davanti a

lui.
Quel nome,Kai,quel suono pronunciato dalle labbra di Jong si impresse nella mente di Kibum che iniziò

a piangere copiosamente.
Onew allora aveva ragione,Jong conosceva Kai,si erano incontrati e chissà cosa gli aveva

detto,probabilmente quel bacio era davvero accaduto.
La paura,la perdita della speranza e la fine di un amore tutte in una notte,era troppo da sopportare.
"Perchè a me?" pensava Kibum.
Non poteva credere che in un secondo stava finendo tutto.
Alzò lo sguardo al cielo come per implorarlo di poterlo risvegliare da quell'incubo,ma l'unica cosa che

vide fu una stella cadente,luminosa e libera che viaggiava senza pensieri nel cielo.
Chiuse gli occhi "Ti prego.." sussurrò alla stella che ormai sembrava essersi disciolta nella notte.

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Capitolo 26
*** Il bacio d'addio ***


-Capitolo 26-

Tante erano le stelle che sfrecciavano nel cielo quella notte,sembravano quasi fuochi d'artificio,uno

spettacolo emozionante e romantico allo stesso tempo.
Fili di luce che abbellivano il buio e lo facevano sembrare incantato come in una favola.
Molte persone avrebbero espresso desideri e magari anche sperato che tutto quello che stava

succedendo fosse davvero una favola,inventata da un bambino,dalla mente infantile o intelligente di

una persona che vantava una grande fantasia.
Sarebbe stato bello che quella fiaba avesse potuto vedere prima o poi un lieto fine,un "Felici e

contenti".
Ma quella famosa frase pareva davvero lontana,purtroppo questa non era una storiella per bambini,ma

era la dura realtà e bisognava viverla.

Taemin e Sehun si alzarono in piedi smettendo di guardare quel cielo che prometteva desideri.
"é tardi..meglio se torno a casa.." disse il più grande sorridendo.
"Si,che se i genitori se ne accorgono ci mettiamo nei guai" ridacchiò il minore.
"Già..andiamo allora"
Si incamminarono verso il centro abitato continuando a ridere e scherzare come due persone che si

conoscevano da molto tempo.
"Sei davvero simpatico sai?"
"Davvero Tae?"
"Si..dico davvero.."
"Mi fa piacere,non ho mai avuto un vero amico.." sussurrò Sehun.
"Come no?..sei così dolce"
"Beh,non uscivo mai di casa..e quindi.."
"Capisco,magari domani ti faccio conoscere il mio ra..Minho!" si corresse subito il maggiore.
Il più piccolo girò il volto e lo guardò incuriosito.
"Minho?"
"Si è un mio amico.."
"Si certo.."
"Cosa vorresti insinuare?"
"Dicevo..si certo mi farebbe piacere conoscerlo!" concluse tutto d'un fiato Sehun.
"Ah si,ma domani però ok?"
Arrivarono alla piazza.
"Beh..allora a domani" disse il più grande
"A domani Tae.." lo abbracciò sorridendo cogliendo alla sprovvista il maggiore.
"Ah..si...ok..ora vado Sehun..notte!" si allontanò dirigendosi verso casa e lo stesso fece l'amico

sorridendo per la piacevole serata.

Da una nuova amicizia che stava nascendo,una brutta separazione stava accadendo dall'altra parte di

Seul del "Giù".
Jonghyun stava ancora seduto su quel maledetto prato e stringeva forte i pugni quasi a farsi male.
Kibum non smetteva di piangere guardando negli occhi l'amore della sua vita che non era come se lo

ricordava,quel ragazzo dolce si era trasformato in un vulcano di rabbia pronto ad esplodere.
"Jong..." ripeteva con voce tremante cercando di intravedere ancora la persona di un tempo,ma era

tutto inutile,quel ragazzo sembrava essere sparito e Kibum non poteva fare nulla per farlo tornare.
"Ti ho detto..che so tutto di te" continuava il maggiore con tono minaccioso.
"Cosa..che cosa sai?"
"So chi sei caro Kibum! mi hai sempre mentito! mi hai preso in giro!"
"No io non ti ho mentito!..io ti amo davvero!"
"Smettila! basta!!" sbraitò Jonghyun tappandosi le orecchie.
"No..non la smetto!..io..."
"Tu cosa? tu sei il figlio di Lee!! sei un bugiardo!"
Kibum sgranò gli occhi che non smettevano di far scivolare lacrime salate sul suo volto,non ci poteva

credere,era davvero finito tutto,i nemici d'altronde non potevano essere amici e tanto meno

innamorarsi,erano nati per stare l'uno contro l'altro e che follia era stato pensare il contrario.
"Kibum..perchè mi hai mentito?.."
"Io..non volevo perderti!..capisci? se te lo avessi detto tu mi avresti odiato!"
"E ora?..cos'hai risolto a tenermelo nascosto?"
"Ti ho perso Jong?" chiese con un filo di voce.
"Mi dispiace.."
Il leader si portò le mani al viso,si stava distruggendo da solo,mai e poi mai in passato avrebbe

permesso a qualcuno di vederlo piangere,ma in quel momento non sapeva cosa fare.
I suoi sogni e i suoi progetti si stavano sgretolando sotto i suoi piedi e lui si sentiva impotente davanti a

tutto questo.

Mina stava davanti alla finestra del salotto e guardava la strada davanti a casa sua,non smetteva di

pensare al figlio che era uscito troppo tardi e a quale problema poteva essere successo.
"Mina.."
"Rain..stavi ancora sveglio?"
"Si..e tu? come mai ancora in piedi?" la abbracciò da dietro dolcemente dandogli un bacio sulla

guancia.
"Jong è uscito mezz'ora fa..non è ancora tornato"
"Mina.."
"Mh?..cosa c 'è?" chiese la donna non capendo il tono dell'uomo.
"Tuo figlio ormai è grande..non devi preoccuparti così tanto per lui"
"Lo so..ma una madre vede sempre i propri figli come dei bambini,anche quando ormai sono degli

uomini" sospirò accennando un malinconico sorriso.
"Hai ragione,ma non puoi aspettarlo sveglia alla finestra,lui tornerà.."
"Si..allora..andiamo a letto"
"Sei stanca?" disse l'uomo prendendo per mano la donna.
"Si..molto.." sorrise e salì le scale verso la camera da letto.

Kai era sdraiato a letto e guardava il soffitto,quanti pensieri e ansie lo perseguitavano.
Non sapeva più come scacciare quei problemi dalla sua mente,una madre che si trovava in gran

segreto con il padre che lo aveva abbandonato per paura o vergogna.
La madre di Kai era sempre stata l'amante del Comandante Lee e da quell'adulterio era nato lui,figlio

mai riconosciuto che voleva a tutti i costi prendere il posto che gli aspettava.
Non aveva mai visto Kibum all'altezza del ruolo di futuro comandante del "Su" e per questo avrebbe

fatto anche l'impossibile per farlo cadere da quel privilegio.

"Kibum" disse Jonghyun "Tu ti sposerai.."
"Noto che..il tuo amico ti ha detto tutto.."
"Tu non mi avresti detto nulla..mi ero innamorato di una persona diversa da come sei realmente"
"No no,guardami!" gli prese il viso tra le mani implorandolo di guardarlo negli occhi.
"No..ti prego.." sussurrò il maggiore
"Guardami...sono sempre io..eccomi sono qui..e ti amo..ti ho sempre amato!"
"Noi..siamo troppo diversi.."
"Ti prego ragiona..tu mi ami..lo sai!"
"Questo non conta più.."
Kibum non sapeva più cosa dire,pensava a tutto e a nulla ma non trovava le parole giuste per fargli

capire che tutto quello in cui credeva era sbagliato.
"Jong..io sono obbligato a sposarmi..non l'ho scelto io.."
"Non possiamo stare insieme..io devo aiutare il mio paese e tu il tuo"
"Ma saremo l'uno contro l'altro!"
"Si lo so..ed è questo il nostro destino,accettalo!"
"No!! mai! io ti amo Jong!!"
Il minore si gettò addosso al ragazzo e lo abbracciò stretto a se come se non volesse più lasciarlo

andare,i singhiozzi riempivano il tenebroso silenzio che li circondava.
"Basta piangere.." cercò di staccarselo di dosso.
A quel gesto Kibum si strinse più forte e lo guardò in viso,guardò i suoi occhi,i suoi lineamenti e le sue

labbra carnose e rosee.
In quelle labbra che un tempo erano sue rivide tutti i momenti più belli della sua vita,e chissà perchè la

maggior parte di essi avevano come protagonista Jonghyun.
Le fissò ancora e ancora avvicinandosi ad esse lentamente,socchiuse gli occhi e lo baciò,diede un

bacio al suo sogno,a quel ragazzo che per lui era il mondo,a colui che gli aveva permesso di

ricominciare a vivere.
Il maggiore chiuse gli occhi e cinse le braccia attorno a quel corpo esile che per lui significava tanto.
Si baciarono così dolcemente che in un istante i problemi,le ansie e il mondo sparirono,annegarono in

un oceano lasciandoli finalmente liberi di amarsi nuovamente anche solo per un istante.
Chissà quanto durò quel bacio inaspettato,forse pochi secondi o minuti,anche il tempo sparì,niente e

nessuno aveva importanza,esistevano solo loro e quel desiderio che si stava avverando.
Si staccarono lentamente e si guardarono ancora respirando affannosamente.
"Jong..io lo so già" sussurrò il minore.
"Cosa..."
"Questo bacio.."
"Si?" chiese con un sospiro sapendo già cosa avrebbe detto l'altro.
"Era..il nostro bacio d'addio.."

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Capitolo 27
*** Arrivederci ***


-Capitolo 27-

Mina stava sdraiata a letto senza riuscire a prendere sonno,si girava e rigirava sul materasso morbido

pensando a dove poteva essere andato il figlio.
Le lancette dell'orologio sfioravano la mezzanotte e ad ogni minuto che trascorreva la donna si

preoccupava sempre più.
La stanza era piena di sospiri d'angoscia,finchè non avesse sentito la porta di casa aprirsi non si

sarebbe tranquillizzata.
Fissava il soffitto,poi l'armadio,la finestra e Rain che dormiva come un bambino al suo fianco.
Lui sembrava non preoccuparsi troppo dell'uscita notturna di Jong,forse perchè si fidava,non che lei

non si fidasse del figlio anzi,sapeva che era maturo abbastanza da non combinare dei guai e sapeva

che era in grado di badare a se stesso.
Ma il cuore di una madre si sa è sempre accanto ai figli e quello di Mina in quel momento stava in ansia

per il suo piccolo,che nonostante fosse già un ometto ai suoi occhi era sempre il bambino indifeso che

frignava dopo una caduta.
Sorrideva a quei pensieri,la facevano sentire bene,tornare indietro con la mente e rivivere certi momenti

era la cosa che più amava fare.
Rivedeva Jonghyun correre per casa nudo e lei che le correva dietro con i vestiti "Che peste" sussurrò.
Immagina quei momenti ormai lontani,il figlio assieme al padre che ridevano e giocavano come se nulla

di brutto potesse sfiorarli.
Magari fosse stato così,ma le cose erano andate diversamente e la storia sembrava ripetersi,una

battaglia imminente rischiava di separarla dal nuovo amore della sua vita e dal suo piccolo.

"Il bacio..d'addio..si.." sussurrò Jonghyun abbassando lo sguardo.
"Non ci sarà più un noi,vero?" chiese Kibum ancora in preda al pianto.
"La cosa..è impossibile..e tu lo sai,dobbiamo renderci conto..che non possiamo amarci"
"Ma anche tu un tempo ci credevi! cosa è cambiato?"
"Che ora sappiamo che siamo troppo diversi per stare insieme" continuò il maggiore cercando di far

ragionare il ragazzo che non voleva perdere le speranze.
"No Jong..non è come dici tu!.."
"Kibum! tu ti sposerai,attaccherete il mio paese e ucciderete la mia gente!"
"No io fuggirò!..non combatterò io voglio stare con te.."
Niente da fare,il più grande era fermo sulla sua idea e non accennava a cambiarla,nemmeno le lacrime

e i singhiozzi del ragazzo che amava lo intenerivano.
Il suo cuore sembrava in poco tempo essersi trasformato in pietra,nessun sentimento,nessun rimpianto

e nessun dolore.
"Jong..perchè mi odi?.." chiese in preda al panico il minore.
"Io non ti odio..ma non posso e non voglio stare con te"
"Ma perchè?? tu mi ami quanto io amo te..non puoi..abbandonarmi..non puoi lasciarmi solo"
"Tuo padre non ci ha pensato due volte a farmi restare da solo vero?..a farmi vivere una vita senza mio

papà..se tu resti senza di me ritieniti fortunato! hai sempre vissuto nel lusso! e ora vieni a piangere da

me??" sbraitò in un momento di collera Jonghyun,i suoi occhi erano pieni di rabbia,la sua mente non

era più lucida e non riusciva a ragionare.
"Dai..la colpa a me di questo?.."
"Allora lo sai che è stato tuo padre! ah bene..sapevi tutto..ero io l'unico scemo a non sapere niente!!"
"Jong calmati.." disse Kibum impaurito,non aveva mai visto il ragazzo così arrabbiato.
"Non dirmi di calmarmi..zitto!" urlò
"Ti prego..non urlare Jong.." lo implorava e si guardava attorno.
"Ora vai a casa Kibum..torna al "Su".."
"Promettimi una cosa prima.."
"Cosa.."
"Che non mi dimenticherai..ti prego.." disse in lacrime il minore "Non dimenticarti di me..perchè io..non

mi scorderò di te..mai.." non riuscica quasi a parlare,il nodo in gola gli faceva malissimo e le parole

uscivano a stento,gli occhi bruciavano al solo contatto col il venticello fresco di quella notte e il

cuore..ecco..il cuore..era agonizzante,steso a terra e calpestato come fosse immondizia,lasciato li in

un angolo a morire dissanguato dopo una ferita troppo grave da curare.
Non sembrava quasi più battere,il petto gli si era come anestetizzato,sapete quando ti fai male,ma non

intendo un graffietto o cosa da poco.
Quando vi fate davvero male che dal tanto dolore dopo un pò vi sembra quasi di non sentire più nulla?.
Ecco cosa era capitato a Kibum,il dolore nascondeva il male,ma il respiro,quello ancora gli mancava e

quella sensazione di stare per sprofondare nel mare non lo lasciava un attimo.

"Promettimelo!" riprese a dire il minore.
"Te lo prometto Kibum..non mi dimenticherò mai di te,qualunque cosa accada,io non ti scorderò.."

concluse Jonghyun per poi guardare negli occhi il ragazzo seduto davanti a lui.
"Forse..un giorno..ci rincontreremo.."
"Forse...si"
"O in un altra vita..lontano da tutto questo.."
"Sarebbe bello.."
"Allora..non ti dico Addio.."
Il maggiore lo guardò con espressione interrogativa.
"No Jong..io non ti dico addio..addio si dice alle persone dalle quali ti stai separando e che col tempo

dimenticherai,alle persone che non potrai più rivedere,a chi vuoi rimuovere dalla tua mente.
Io non posso dirti Addio..perchè con te se ne và un pezzo di me..ormai,fai parte della mia vita..e io

mai..e dico MAI,mi scorderò di te..vivrai sempre nei miei ricordi..e sarò sempre accanto a te..forse mi

sognerai..ma questo..è un arrivederci Jong.
In qualsiasi posto ci rincontreremo,in qualsiasi momento..non importa..perchè so che questa non è

l'ultima volta che vedrò i tuoi occhi..io lo sento..
Arrivederci amore mio..e se avrai bisogno di me..torna qui..e mi sentirai vicino.."
"Arrivederci..Kibum.." sussurrò Jong iniziando a sentir prudere gli occhi.

Jonghyun di scatto si alzò in piedi per tornare a casa,ma in quel momento una luce abbagliante lo

ricoprì.
Forse si era scordato di essere troppo vicino al confine e che le guardie stavano tenendo sotto

controllo la zona.
"Chi c'è? FERMO!" urlò una di queste e in un attimo ombre scure iniziarono a correre nella sua

direzione.
"Oddio Jong! ci hanno scoperti!" urlò Kibum alzandosi anche lui e dando una spinta al maggiore per

farlo svegliare da quell'istante di trance in cui sembrava essere caduto.
"Sappa!! corri via! JONG!!!!" continuava ad urlare
Il maggiore scosse la testa e lo guardò sgranando gli occhi
"E tu..cosa ti faranno?" gli chiese
"Tu pensa a fuggire..torna a casa ora!!"
Le guardie si facevano sempre più vicine e Jonghyun prese a correre nella direzione opposta mentre il

compagno rimase in piedi,fermo immobile a guardare l'amore della sua vita sparire nel buio.
"Fermo!" urlò una voce di uomo puntando il fucile alle spalle del leader che mise le mani sopra la testa

e si inginocchiò in segno di resa.
"Arrivederci amore" sussurrò mentre questi lo presero con forza facendolo alzare e legandogli le

braccia dietro la schiena.

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Capitolo 28
*** Amore materno ***


-Capitolo 28-

Jonghyun si fermò di colpo di correre a metà strada voltandosi indietro.
La tentazione di ritornare da Kibum era tanta,ma si sarebbe messo nei guai,mentre il leader sicuramente l'avrebbe scampata visto che era il figlio di Lee.
Sospirò e portò le mani tra i capelli con il volto di chi sapeva di aver perso la cosa più importante della sua vita.
Disperato si inginocchiò a terra,pensava e ripensava,ma ormai non c'era soluzione,doveva finire così..l'uno contro l'altro per la vita.
"Cosa ho fatto??.." ripeteva cercando risposta forse nel silenzio che lo circondava ,"Perchè??" quelle parole tremanti sembravano fermare il tempo,un urlo disperato di chi non vedeva via d'uscita in una vita che non gli apparteneva.
La notte dipingeva di nero tutto quello che toccava e le stelle cercavano di contrastare quell'oscurità invadente,lampi di luce scivolavano ancora in un cielo che sembrava quasi piangere con Jong,lacrime argentee accompagnavano verso casa il ragazzo quasi a dirgli " Ti siamo vicine"
Arrivò davanti alla porta di casa,la mente era vuota e il volto sconvolto.
Si guardò attorno,tutto taceva,le luci fioche di certe lanterne illuminavano appena le strade povere di Seoul del "Giù".
Sospirò sedendosi sul gradino dell'uscio di casa e chiuse gli occhi cominciando a volare indietro nel tempo,immagini passavano davanti a lui.
Vedeva Kibum nel bosco e la lotta che c'era stata tra di loro,il cibo che ogni giorno dopo quell'incontro portava nel bosco,ricordava quella sera dove il minore cenò a casa sua con Mina,il loro primo sorriso,il primo litigio,il primo bacio..quel dolce bacio inaspettato che aveva dato inizio alla loro storia e la prima volta che fecero l'amore.
La pelle bianca di Kibum rifletteva la luce,il suo petto esile che non avrebbe mai smesso di toccare.
I baci che dava lungo tutto il suo corpo,sul ventre e sulle cosce,le carezze e i loro gemiti.
Ricordava tutto,i tocchi sensuali che Kibum dava sulla sua schiena e i brividi che sentiva,quell'eccitazione irrefrenabile che gli faceva palpitare il cuore.
Possedere quel corpo,sentire quella sensazione stupenda che aumentava ad ogni movimento era la cosa più bella che avesse mai vissuto.
Quanto avrebbe voluto rifarlo ancora una volta,ma non era possibile,il destino gli aveva regalato solo quel attimo che avrebbe rimpianto per sempre.

Kibum era inginocchiato con i polsi legati dietro la schiena,non parlava e teneva la testa bassa.
"Alzati" disse una delle guardie.
Si alzò lentamente e vide attorno a sè cinque uomini armati.
"Mi sparerete?" chiese con un sussurro.
Uno degli uomini si avvicinò di più al leader guardandolo in faccia.
"Kibum?" chiese sbalordito.
"Esatto..sono io" rispose arrogantemente.
"Slegatelo subito! è il figlio di Lee!!" urlò questo.
"Cosa??" chiese un altro guardando il ragazzo.
"Slegatelo!!"
Impaurite le guardie sciolsero i polsi al leader che se li toccò dolorante facendo una smorfia.
"Scusa signorino,credevamo fosse uno del "Giù" e.."
"Non fa nulla.."
"Ti ha fatto del male quell'uomo?" chiese un altro riferendosi probabilmente a Jonghyun.
"No..sto bene"
Kibum guardò le guardie cercando di inventarsi una buona scusa per spiegare cosa ci faceva li.
"Ora torno a casa,se non vi spiace.." contunuò il leader voltando le spalle.
"Ma cosa ci faceva qui?" domandò uno dei cinque uomini incuriosito.
"Stavo controllando la situazione,quel ragazzo stava varcando il confine e nemmeno ve ne eravate accorti!" rispose in malo modo il ribelle incrociando le braccia al petto.
"Vada pure.."
Le guardie erano preoccupate,credevano che se Kibum avesse fatto la spia,il comandante Lee se la sarebbe presa con loro visto che si stavano lasciando sfuggire un ribelle del "Giù".

Jonghyun si alzò dal gradino e si mise difronte alla porta di casa,mise le chiavi all'interno e la aprì cercando di fare meno rumore possibile.
Entrò e la richiuse alle sue spalle,una volta dentro sospirò chiudendo gli occhi rimanendo fermo per un pò.
Cercava di rendersi conto che era nata una nuova vita per lui,che non comprendeva l'amore,ma solo l'odio,la rabbia e il rancore.
Tutto era cambiato,si era evoluto in modo differente da come avrebbe davvero desiderato,ma ormai era finita così,quella breve e intensa storia d'amore era solo stato un errore,un imprevisto sulla sua strada ed ora questo problema era stato finalmente risolto.
Ma allora perchè stava così male?
Perchè il suo cuore non smetteva di spezzarsi in continuazione?
Come poteva in una notte dimenticare tutto l'amore che fino ad allora aveva provato per lui?
Non era facile,Jong si sentiva a terra anche se voleva in tutti i modi reagire.

"Jong.." sussurrò Mina scendendo in camicia da notte le scale.
"Mamma..non dormi?" chiese il ragazzo camminando verso la donna.
"Ero preoccupata per te"
"Per me?..mamma non devi preoccuparti"
"E a cosa servono le mamme..se non a preoccuparsi?" disse sorridendo dolcemente.
Jonghyun la abbraccio come non faceva da molto tempo,la tenne stretta come se quello potesse essere l'ultimo abbraccio della sua vita.
Lei ricambio e lo strinse con tutta la forza che aveva,una madre sa quando un figlio sta male anche se non lo dice,sente quando il figlio pur stando in silenzio urla aiuto e Mina lo sapeva che Jong aveva bisogno di lei.
Quell'abbraccio durò minuti,minuti nei quali il ragazzo pensò molto,pensò che il fratello o la sorella che la madre tra pochi mesi gli avrebbe dato,era tranquillo,protetto e non immaginava quanto dolore c'era all'esterno.
Lui si che stava bene,non si doveva preoccupare di nulla..e fu in quel momento che pensò a quanto sarebbe stato bello ritornare dentro alla madre,ritornare bambino e sentirsi protetto da una vita che sapeva non appartenergli.

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Capitolo 29
*** Insonnia ***


-Capitolo 29-

Kibum ritornò nel "Su",si guardò attorno,era tutto buio e nessun rumore scuoteva quella notte che non

sembrava avere fine.
Niente staccava il suo cuore da quel dolore che continuava a tormentarlo,come se un coltello affilato gli

stesse trafiggendo il petto più volte,usciva ed entrava questa lama senza pietà.
Si portò una mano al petto stringendo i denti,si sentiva sanguinare,ma niente usciva dalla sua pelle.
Era solo quella delusione,era Jonghyun che spingeva con tutte le sue forze per uscire da quel cuore

malato che ormai gli era rimasto.
Camminò barcollando verso casa,come un ubriaco ogni tanto cadeva a terra,la sua mente era lontana

dal suo corpo e non riusciva a darsi pace.
Dolore e ancora dolore,passo dopo passo arrivò davanti casa,ormai le guardie lo avevavo scoperto e si

rese conto che sarebbe stato inutile entrare dalla finestra della casa.
Arrivò alla soglia e aprì la porta col fiatone nonostante non avesse corso.
La chiuse alle sue spalle e si poggiò ad essa con la schiena crollando lentamente sul pavimento in

preda ad un pianto disperato.
Tutto questo non poteva realmente essere accaduto..non poteva..
"No..perchè?" continuava a ripetersi tenendo la testa tra le mani.
Le lacrime scendevano inesorabili dai suoi occhi ormai gonfi,le labbra erano salate e bruciavano.
Se le toccò.
"Jong.." sussurrò ripensando a quel dolce ultimo bacio che non avrebbe mai scordato.
Si rialzò a stento e si avviò tenendosi al muro verso la propria stanza,entrò e chiuse a chiave la porta

tuffandosi sul letto e sprofondando la testa nel cuscino.
"Forte..sii forte Kibum.."

L'oscurità passava lenta sopra Seul e molte persone sembravano non prendere sonno,Jonghyun nel

suo letto continuava a fissare il soffitto e a pensare a tutti i momenti trascorsi con quel ragazzo che

sapeva non avrebbe mai scordato.
Taemin si girava e rigirava sotto le coperte come se qualcosa lo stesse turbando,forse la paura di un

futuro che non sembrava così roseo.
Sehun nella sua solitudine disegnava su un foglio e scriveva ogni attimo di quella giornata appena

trascorsa.
Onew tra un sospiro e l'altro pensava a Kibum,sperava fosse andato tutto bene ma soprattutto sognava

di rivedere l'amico il giorno seguente,una speranza che secondo lui non si sarebbe potuta realizzare.

Le stelle cadevano inesorabili in quella notte così infinita e cosi terribile,la luna brillava fioca,attorno ad

essa un alone biancastro rendeva tutto più surreale e triste.
Anche lei sembrava non avere più la forza di lottare per una vita che gli stava togliendo tutto quello che

c'era di buono e gli lasciava solo dolore.
Il rosa dei primi raggi del sole sembravano mani che si allungavano verso la luna che ormai era quasi

sparita,come a volerla prendere e abbracciare,come se lei fosse stato il suo amore impossibile e che ad

ogni aurora lui provasse a risolvere e a ridurre la loro distanza,purtroppo inutilmente.
La luce ricoprì i tetti delle case e le strade diventavano lentamente più affollate.

La gente si svegliava e scendeva in piazza a recuperare le scorte di cibo che settimanalmente venivano

avaramente offerte.
Al "Su" regnava la tristezza,gente che giorno dopo giorno soffriva la fame obbligata ad ubbidire ad un

sovrano meschino.
Kibum si alzò dopo una notte quasi insonne e posò i piedi al pavimento,si vestì in fretta e scese.
"Figlio!" gridò quasi una voce profonda in salotto.
"Buongiorno padre" rispose con un inchino.
"Cosa ci facevi al "Giù" questa notte?" chiese diretto il Comandante Lee fumando il suo sigaro seduto

nella sua poltrona comodamente.
"Stavo..controllando.."
"Cosa controllavi?"
"La..situazione padre.."
"Mmmh..."
L'uomo si alzò con il fumo che usciva lento dalle labbra e si avvicinò a Kibum guardandolo dall'alto al

basso.
Il ragazzo strinse gli occhi pronto a ricevere la furia del padre.
"Bravo" disse fermamente
"B..bravo?" chiese scioccato
"Ti sei accorto che un bastardo stava varcando il confine! o non è così?"
"Ah...si si..e sono intervenuto ma..mi è sfuggito"
"L'ho sempre detto che hai le doti di un Leader"
Kibum guardò il padre deglutendo,la sua menzogna era stata creduta da tutti e questo lo

tranquillizzava.
"Chi ci stava attaccando?" chiese Lee
"Io..non lo conoscevo..non so chi fosse" rispose balbettando
"Puoi andare" concluse l'uomo tornando a sedersi sulla poltrona fumando il sigaro.
Il ribelle uscì di casa e iniziò a camminare pensando al fatto che l'aveva scampata perfortuna.

"Kibum!!" risuonò nella piazza.
"O..Onew!"
"Ma cosa ci fai qui??" chiese sorpreso abbracciandolo come fanno i bambini all'asilo.
"Non è andata come speravo.."
"No?...amico..cosa è successo?"
"Un casino.."
"Vuoi parlarne?"
"Non qui..andiamo via.."
Fianco a fianco si allontanarono dalla zona più affollata e si sedettero su un tronco caduto poco

distante dalla casa di Jin.
"Racconta Kibum" disse Onew interrompendo gli infiniti sospiri dell'amico.
"Mi ha mollato..non è voluto fuggire" sussurrò
"Ma perchè?" chiese sconcertato il maggiore.
"Ha scoperto chi sono.."
"Kai.." sbuffò
"Esatto,gli ha detto di chi sono figlio e di Boa"
"Pure di Boa??"
"Si.."
"Ma che gli prende a quel cretino??"
"Non lo so,ma vorrei scoprirlo.."
"Mhh.." iniziò a pensare a come fare per aiutare il Leader
"Onew,tu non dire nulla a Kai o a Baek..ma scopriremo cosa succede"
"Si Kibum,sai che puoi fidarti di me" concluse guardando il viso dell'amico e subito si accorse che i suoi

occhi brillavano,luccicavano perchè stava trattenendo quelle ultime lacrime rimaste.
Onew non parlò,rimase in silenzio prendendo la mano dell'amico.
"Non sei solo..ci sono io con te" sussurrò con un sorriso malinconico

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Capitolo 30
*** Il piano di Kai ***


-Capitolo 30-

Kai quella mattina si era alzato all'alba e con la madre aveva fatto colazione.
Un piano ben preciso frullava nella sua mente ed era intendo ad eseguirlo alla perfezione.
"Tesoro oggi vado a fare un pò di spesa" disse Kim sparecchiando.
"Io esco con Baek torno stasera"
"Ah..va bene Kai,fa il bravo eh?"
"Certo mamma.."
Si alzò dalla sedia e tornò in camera,prese alcuni vestiti e andò in bagno aprendo l'acqua della vecchia

doccia.
Si spogliò e si infilò sotto il getto caldo,i capelli corvini si appiccicarono alla testa mentre l'acqua

scendeva lungo tutto il suo corpo quasi scolpito.
Si passò la mano sulle tempie pensieroso tenendo gli occhi chiusi,il calore dell' acqua lo stava facendo

rilassare e ci voleva proprio perchè già sapeva che quella giornata gli avrebbe regalato non poche

sorprese.
Finì di lavarsi e uscì dalla doccia prendendo un asciugamano e legandoselo in vita.
La sua mente non si fermava un attimo di pensare e ripensare a tutto quello di cui era stato privato.
Si asciugò per bene e prese a vestirsi per poi uscire dal bagno silenziosamente e fu in quel momento

che sentì la porta di ingresso chiudersi.
"Mamma" pensò e alla velocità della luce scese in salotto ma lei non c'era,il suo piano rischiava di

andare a rotoli prima ancora di iniziare.
Prese un cappellino e se lo mise sui capelli ancora gocciolanti e uscì furtivo di casa vedendo la sagoma

della madre in lontananza.
Iniziò a seguirla senza farsi scoprire,a debita distanza osservava ogni mossa della donna che lui

sapeva nascondergli qualcosa.

Kim si guardò intorno e svoltò in un attimo in un vicolo camminando veloce e stando attenta che

nessuno la seguisse.
Arrivò sul retro della villa del Comandante Lee ed entrò per poi bussare ad una grande finestra.
Kai guardava atterrito la scena,la madre si trovava spesso con quell'uomo che lui sapeva essere il suo

vero padre! e allora perchè erano ancora costretti a vivere in una casa che cadeva a pezzi e a patire

ogni giorno la fame?.
La finestra si aprì e Kai si sporse per vedere meglio.
Era Lee,proprio il Comandante che apriva la finestra per far entrare Kim nella sua villa.
La donna entrò e la finestra si richiuse e il ragazzo si avvicinò ad essa facendo capolino per poter

vedere qualcosa,ma la scena che gli si presentò davanti gli congelò il sangue nelle vene.
Kim e Lee che si abbracciavano e si scambiavano baci appassionati,aveva visto anche troppo e i suoi

dubbi ormai erano diventati più che reali.
Corse via in preda alla rabbia,la sua stessa madre gli mentiva..e chissà da quanto stava andando

avanti questa assurda storia!.
In più Kim si vedeva con lo stesso uomo che lo aveva ripudiato come figlio,da un lato forse era una

buona cosa ma dall'altra lo faceva sentire ferito.
Ora più che mai voleva avere il suo posto come erede del comandante,non poteva aspettare ancora.
I piedi gli facevano male da tanto correva veloce ma continuò senza fermarsi arrivando così davanti a

casa del cugino.
"Tock Tock" bussò alla porta cercando di apparire meno turbato possibile.
"Kai..ciao cercavi Baek?" chiese una signora sorridente.
"Si..è in casa?"
"é ancora a letto..lui dorme fino a tardi"
"Mmh..sarebbe urgente.."
"Kai entra,vallo a svegliare su"
"Grazie zia"

Entrò in casa e andò subito dritto in camera dal cugino,la finestra era chiusa e la stanza era buia.
"Baek.." sussurrò
"Hey...Baek!"
Nessuna risposta.
"BAEK!!!!"
"Mmmh..no..non mi va mamma.." mugugnò il cugino ancora mezzo addormentato.
"Ma quale..mamma?"
Kai salì sul letto e iniziò a saltare come un pazzo.
"Svegliati!! avanti cugino ho bisogno di te!!"
"Kai..ma cosa ci fai qui?" chiese Baek stropicciandosi gli occhi.

"Tae..stai bene?" chiese Minho guardando il minore che sembrava essere pensieroso.
"Mh?..no..tutto bene.."
"Non mi convinci.."
"Mmmh..sono i soliti pensieri.."
"Ti capisco.." lo abbracciò e si sedettero sull'erba.
Erano lontani dal paese,nel solito posto dove erano soliti incontrarsi.
"Amore.."
"Si Minho?"
"Andrà tutto bene.." si girò a guardare gli ochhi dell'altro come per rassicurarlo.
I loro sguardi si incrociarono e nessuno poteva comprendere la magia che nasceva quando solo si

guardavano.
Il minore annuì e stentò un leggero sorriso per poi prendere la mano del maggiore e intrecciare le dita

alle sue.
Le loro labbra si attraevano come la calamita col metallo,bacio dopo bacio il mondo sembrava quasi

essere diventato un posto migliore nel quale vivere.
La morbidezza delle loro carezze e delle loro mani intente a scoprire anche gli angoli più nascosti dei

loro corpi facevano si che attimo dopo attimo tutto il dolore sembrasse scomparire.
Il maggiore sollevò esitante la maglia al più piccolo e l'altro fece lo stesso.
I loro petti bianchi stretti in un abbraccio lunghissimo,ad occhi chiusi sapevano esattamente dove

baciare e dove toccare.
Secondo dopo secondo i corpi nudi risplendevano come diamanti sotto il cielo mattutino,Minho

scendeva ad assaporare ogni centimetro di pelle del corpo di Tae come a non volerne perdere

nemmeno un minuscolo pezzo.
Entrambe le mani del minore toccavano ogni muscolo della schiena dell'altro stringendolo a se,l'aria

d'improvviso sembrava diventare sempre più calda sotto la dolcezza dei loro movimenti ripetuti come

una sinfonia che non voleva trovare fine.
Il sudore colava dalla fronte di Minho mentre portava le gambe del minore ad incrociarsi dietro la

propria schiena per avere più margine di movimento.
I minuti sembravano passare inesorabili,ma quel momento aveva cancellato tutto il male dalla mente di

Taemin che si sentiva libero e felice,niente e nessuno turbava il loro amore segreto,si appartenevano e

così sarebbe sempre stato.

Quando si ama una persona e si può essere ricambiati,ci si sente come se potessimo toccare il cielo

con un dito,questa era la fortuna di Tae e Minho,ma quando si ama perdutamente qualcuno e questo

non può stare al tuo fianco,non può condividere i tuoi attimi,non puoi baciarlo o anche solo

parlarci...questo si..che è brutto.
Ed era proprio quello che purtroppo stava succedendo a Jonghyun e Kibum,anime che sapevano di

appartenersi,ma forse il loro amore sarebbe stato possibile in un altra vita.

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Capitolo 31
*** Poche soluzioni ***


Capitolo 31-

Da un ora Onew e Kibum parlavano di tutto quello che era successo la notte scorsa,parola dopo parola

si accorgevano sempre di più che ogni loro proposta per risolvere la situazione non era possibile.
Sembrava che il mondo fosso contro di loro,come se quell'amore fosse nato solo per uno scherzo del

destino.
Kibum si alzò in piedi sospirando,l'unica cosa da fare era accettare che tutto quello che voleva non si

poteva realizzare.
"Devo tornare da mio padre ora.."
"Ok,non farti vedere depresso..non vorrei si insospettisse" rispose Onew alzandosi anche lui.
"Tranquillo,dovrò accettare e rassegnarmi.."
L'amico lo guardò con sguardo triste,non voleva credere che quella di "subire" fosse davvero l'unica

soluzione.
I due amici si separarono e il Leader si avviò verso casa,aprì la porta e la prima cosa che vide fu Boa.
"Kibum!!!" urlò la ragazza vedendolo
"Hey.."
"Ti stavo aspettando,per fortuna tuo padre mi ha fatto compagnia" continuò indicando l'uomo alle sue

spalle.
"Scusa il ritardo.."
"Non fa nulla"
sussurrò con un leggero sorriso.


Kai era seduto a gambe incrociate sul letto del cugino e cercava di spiegare ciò che aveva visto poco

fa.
"Baek! è tutto vero!"
"Ma..sicuro..?" disse quello sbadigliando.
"Ma sei scemo? ti dico che l'ho seguita! e si è incontrata con Lee!!"
"Si..questo l'avevo capito..me lo avrai detto cento volte!"
"Svegliati cugino! ti rendi conto che ora i miei dubbi sono reali?"
"Si,si..e cos'hai intenzione di fare ora?" chiese Baek stropicciandosi gli occhi.
"Mmh..ci devo pensare.."
"Forse dovresti dire a tua mamma che sai tutto"
"Cosa??..lei negherebbe lo sai"
"Le dici che l'hai seguita"
Un attimo di silenzio scese nella stanza,Kai pensava e ripensava a come risolvere la situazione e un

misto di ansia e eccitazione cresceva in lui.
"Baek..ma ti rendi conto?"
"Di cosa?" chiese ingenuo.
"Lui è mio padre,l'avevo sempre sospettato..anzi,lo sapevo! mia madre non sa mentire..ma ora ne ho la

conferma!"
"Sei felice?"
"Si lo sono,ma..vorrei sapere perchè non mi vuole come figlio.."
"Beh..era sposato quando sei nato"
"Lo so..ma sono sempre suo figlio!"
"Parla con tua mamma,è la cosa giusta da fare..credimi"
Il minore annuì,voleva parlare con la madre e chiarire le cose per  trovare una soluzione,per poter

anche lui godere di un padre che gli era sempre mancato.


Taemin e Minho stavano tornando verso il centro della città quando inaspettatamente sentirono una

voce avvicinarsi.
"Tae!!!!!!" urlò Sehun correndogli incontro e abbracciandolo stretto.
Minho di scatto si voltò strabuzzando gli occhi nel vedere quella scena,ma si trattenne dal dire

qualcosa,non poteva fare scenate di gelosia davanti ad altre persone.
"Come stai??"
"Ehm..bene..lui è Minho"
"Ciao Minho,piacere Sehun!" disse facendo un leggero inchino.
"Piacere.."
"Mmh..disturbo?"
"No..no..non disturbi!" continuò Taemin lanciando una frecciatina al proprio ragazzo.
"Ma ti pare? certo che..non disturbi.." riprese il più grande
"Ah..bene,che facevate?"
"Tornavamo a casa.."
"Ok..vi accompagno"
"Certo..vieni"
Si incamminarono tutti e tre verso il centro arrivando poco dopo alla piazza,Minho guardava Tae di

tanto in tanto come se volesse spiegazioni.
Taemin lo guardava scuotendo la testa per tranquillizzarlo.
"Bene,allora io vado a casa,ci vediamo oggi?" chiese Sehun guardando i due ragazzi.
"Si..va bene"
"Ok,allora a dopo ragazzi!" disse quest'ultimo allontanandosi e salutando con la mano.
I due rimasti soli si guardarono per un pò,lo sguardo di Minho era poco rassicurante.
"Amore..giuro che..non è come pensi.."
"Ti è saltato addosso!"
"Ma siamo amici.."
"E da quando??..non me ne hai mai parlato! chi è quel tipo??"
"Lui..è un ragazzo nuovo..è venuto qui per la battaglia..per aiutare i suoi parenti.."
"Vedo che sai già molte cose di lui.."
"Minho! smettila!!..la gelosia è inutile!" sbraitò il minore per poi guardarsi intorno sperando che nessuno

lo avesse sentito.
"Allora perchè non me ne hai parlato?" continuò il maggiore agrottando le sopraciglia.
"Me ne sono scordato..scusa.."
"Non mi fido di quello.."
Il minore annuì abbassando lo sguardo.
"Torna a casa ora..ci vediamo oggi.." sospirò Minho.
"Sei..arrabbiato?"
"No..ma non mi piace questa storia"
"Non è un cattivo ragazzo,cerca solo degli amici..e tu fai male ad essere geloso,lo sai che voglio solo

te!"
Si guardarono e in quello sguardo videro il loro mondo,tutta la loro storia e tutto quello che li univa.
"Hai..ragione..scusa.." sussurrò il maggiore rilassandosi.

Boa e Kibum si sedettero sul divano in salotto,soli come al solito iniziarono a parlare,anche se la mente

del leader non era del tutto immersa nella discussione,ci provava,ma il ricordo di Jonghyun non gli dava

pace,finchè Boa non pronunciò questa frase:
"Kibum..lo sai che è stata fissata la data del matrimonio?"
Lui si voltò a guardarla di scatto,gli occhi spalancati come se avesse visto un fantasma.
"Cosa??"
"Lee non ti ha avvisato?" chiese lei piegando la testa di lato.
"Non..mi ha detto nulla..e quando sarebbe?".
"Tra una settimana,dopo la battaglia,per festeggiare la vittoria.."
"Vittoria??"
"Beh si..la sconfitta del "Giù"
"Siete tutti così convinti che vinceremo..e se invece dovessimo perdere?"
"Ma Kibum,è impossibile!,noi abbiamo le armi,gli uomini e soprattutto abbiamo un Leader che ci guida".
Fu in quel momento che Kibum si accorse che solo lui sapeva del ritorno di Rain e del fatto che il "Giù"

da tempo si preparava per contrastare l'attacco del "Su".
Un dubbio lo afflisse in quel preciso istante,dire al padre che Rain era tornato..o tacere?.
Certo che,se lo avesse detto,poi doveva spiegare il perchè lui sapesse così tante cose,ma se non lo

diceva,la sconfitta del "Su" era quasi certa.
Dire o non dire?? il dubbio della scelta si insinuava sempre più nella testa del ribelle che non sapeva

cosa fare.
Scegliere il proprio paese,un padre crudele o l'amore della sua vita? stando zitto,assicurava molte

probabilità al fatto che Jonghyun non si sarebbe fatto male durante l'attacco.
Cosa doveva fare?
D'altronde Jong,lo aveva rifiutato,gli aveva strappato il cuore dal petto e lo aveva pestato come se non

valesse niente.

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Capitolo 32
*** Kibum si arrende ***



-Capitolo 32-

Jonghyun era nel vecchio campo d'addestramento,non faceva altro dal mattino.
Si arrampicava,correva,faceva addominali e vari esercizi,sembrava non dovesse più fermarsi,era come

una bomba pronta ad esplodere.
Il sudore colava lungo il suo corpo,prese i lembi della maglia e la tolse buttandola con forza a terra,per

poi passarsi il palmo della mano sulla fronte respirando affannosamente.

"Jong..tutto bene?"
"Hey..Rain..si..bene.." rispose col fiatone.
"Non ti sei ancora sfogato?"
"Mmh..mi piace allenarmi.."
"Vuoi venire con me?" chiese l'uomo poggiandogli una mano sulla spalla.
Quello sguardo,sembrava scrutare ogni pensiero del ragazzo,Rain non sapeva nulla dell'accaduto della

notte appena trascorsa,eppure sembrava capire che qualcosa non andava e con delle semplici parole

riusciva a non far sentire solo Jonghyun.
"E dove vai?"
"A sparare un paio di colpi" sorrise teneramente
"Si..perchè no!" ricambiò il sorriso e si allontanò insieme a Rain che sembrava aver riportato per un

attimo il sorriso sulle sue labbra.


"A cosa pensi Kibum?" chiese Boa attonita nel vedere lo sguardo perso nel vuoto del ragazzo.
"A nulla..scusa..che dicevamo?" riprese lui scuotendo appena il viso per svegliarsi e scacciare quei

pensieri che gli stavano offuscando la mente.
"Sembravi...mh..ok,parlavamo del matrimonio e della vittoria!"
"Vero si..quindi..è deciso!"
"Si,è deciso..ma..lo so che non sei contento.." abbassò lo sguardo.
"Io..non ti amo..è questo il..problema.."
"Lo so Kibum..lo so..ma spero che un giorno..l'odio che provi per me..svanisca.."
"Boa io non ti odio!" ribadì accennando una smorfia e alzandosi di scatto in piedi
"D..davvero?.." lo guardò quasi scioccata e si alzò a sua volta.
Il ragazzo si avvicinò alla finestra luminosa del salotto e guardò fuori,vide gli alberi,l'erba,il cielo

immerso dai raggi del sole,sospirò e chiuse gli occhi.
Pensò che era ora di arrendersi,era inutile combattere,ogni speranza era svanita dal suo cuore che

cercava di allontanare Jong a tutti i costi.
Era stanco di soffrire,era stanco di piangere e avrebbe fatto da quel preciso istante quello che per gli

altri era giusto fare.
Riaprì gli occhi e fece un bel respiro profondo,Kibum si era arreso.

Kai uscì dalla casa del cugino agitato e si diresse piano verso la propria abitazione,pensava e ripensava a come dire alla madre che ora lui aveva la conferma che ogni suo sospetto era reale.
Non ci poteva credere,aveva un padre! finalmente non si sentiva più così solo.
"Hey tu!"
Kai si voltò di scatto e vide Onew corrergli incontro con sguardo poco rassicurante.
"O..Onew..ciao.." balbettò il più piccolo.
"Io e te dobbiamo parlare" disse fermamente
"Parlare?..e di cosa?"
"Davvero non lo sai Kai?"
Scosse la testa e abbassò lo sguardo cercando di riprendere a camminare,ma il maggiore lo prese per

una spalla.
"Ora mi ascolti!..ti tengo d'occhio ragazzino!"
"Perchè dovresti?"
"So che stai tramando qualcosa e non ti toglierò gli occhi di dosso finchè non lo avrò scoperto!"
"Io tramando?" scoppiò in una risata isterica.
"Non ridere!"
"OH! ma che vuoi?" aggrottò le sopraciglia,il suo sguardo si fece cupo e duro in un attimo.
"Voglio che lasci stare Kibum"
"E cosa centra lui ora?"
"Smettila Kai!! ti ho visto baciare quel ragazzo al "Giù" urlò Onew in preda alla rabbia,stringeva i pugni

per calmarsi e non creare casini.
Cercava di restare più tranquillo che poteva,ma il nervoso stava per avere il sopravvento.
"Parli di Jonghyun? giusto?"
"E di chi altri dovrei parlare!"
"Si,sai lui ama me!" disse il minore con un sorriso malefico sulle labbra.
Onew a quelle parole rimase quasi paralizzato,com'era possibile questa cosa?
Jong amava Kibum,ora invece tutto quello che aveva sempre saputo si stava rovesciando,chi mentiva?

Kai o il suo migliore amico?.


Taemin uscì di casa quel pomeriggio e raggiunse l'abitazione di Minho che già lo aspettava fuori dalla

porta.
Lo raggiunse e lo guardò,avevano litigato poco prima e quella tensione non aveva ancora abbandonato

il più piccolo che non si spiegava come il suo ragazzo potesse mettere in dubbio l'amore che provava

per lui.
"Minho..tutto ok?" sussurrò
"Si va..tutto bene.."
"Sicuro? sai prima.."
"Shh..scusami..prima ho sbagliato.."
Il minore annuì tirando un respiro di solievo.
"Sono stato uno stupido..alla fine,tu puoi avere degli amici..non c'è nessun problema.."
"Amo..ehm..Minho io davvero non ho fatto nulla con lui! è mio amico ed è..affettuoso,è il suo modo"
"Cercherò di sopportarlo" rispose ridacchiando e guardando gli occhi color nocciola del minore,quei

occhi che erano la sua vita,la sua felicità..
"Ok..anche perchè tra un pò arriva"
"Lo so..lo so..uff.." rise nuovamente.
"Eddai!! haha non fare così"
"Ok..farò il bravo anzi..bravissimo ok?"
Si sorrisero e il minore piegò la testa arrossendo leggermente.
"Ragazzi!!!!" si sentì urlare da lontano.
"Hey Sehun!"
Il nuovo arrivato si mise a correre incontro agli amici inciampando più volte tanto che arrivò accanto a

loro praticamente col sedere per terra e ridendo come un pazzo.
"Oddio...ma che combini?" chiese il maggiore scoppiando a ridere.
"Haha..scusate.." rispose ridacchiando e alzandosi in piedi.
"Minho..ti ci abituerai a lui" continuò Taemin indicando Sehun.


Boa guardava immobile lo sguardo di Kibum,era la prima volta che era tranquillo e non arrogante

durante un loro incontro.
Ne era felice ma non sapeva a cos'era dovuto questo cambio d'umore da un giorno all'altro.
Il ragazzo si voltò e ricambiò lo sguardo della ragazza.
"Qualcosa non va Kibum?"
"No..va tutto..molto bene.."
"Sei strano.."
"Sono..rilassato.."
La ragazza cercava di capire quelle parole pronunciate con un filo di voce,quasi se fosse stanco e

facesse fatica a parlare.
Non poteva sapere che invece aveva appena deciso che tutto quello che aveva sempre

desiderato,sarebbe dovuto sparire dalla sua mente e soprattutto dal suo cuore.
"Boa.."
"Si?" chiese stranita.
Kibum le si avvicinò e le prese le mani guardandola negli occhi.
"C..cosa..."
"Shh..voglio solo dirti che mi dispiace.."
"Per..cosa?"
"Per averti trattata male..non lo meritavi.."
"Non fa nulla.."
"Non è vero..mi sono comportato male..e lo so"
"Kibum..cosa stai cercando di dirmi?"
La tensione saliva,cosa stava succedendo al leader? in poco tempo sembrava essere cambiato,la

persona sicura di se,arrogante e impulsiva era scomparsa,lasciando spazio ad un nuovo Kibum triste e

rassegnato.
"Voglio..dirti che..sono felice di sposarti.."
"D..davvero??" spalancò gli occhi e gli strinse di più le mani.
"Si..Boa.."
"I..io ancora..non ci credo!" la ragazza gli si buttò tra le braccia,non riusciva a contenere la gioia che

provava in quel momento.
Il corpo le tremava e non smetteva di sorridere,stringeva quel Kibum tra le mani sapendo che un giorno

sarebbe stato solo suo.
Il ragazzo guardava il muro davanti a se.
"Addio Jonghyun..addio amore mio.." pensava sospirando per poi stringere anche lui le braccia attorno

ai fianchi della ragazza ricambiando l'abbraccio.
Rimasero fermi in quella stretta per un paio di minuti finchè Kibum non si staccò appena.
"Boa.."
"Si?"
"C'è anche..un altra cosa.."
"E..quale?"
Il leader sorrise e accarezzò la guancia della ragazza avvicinando le labbra alle sue lentamente,le

poggiò su quelle di lei socchiudendo gli occhi.
Boa rimase immobile non ci poteva credere,lui la stava baciando e non se lo sarebbe mai aspettata.
Kibum assaporava quelle dolci labbra,ecco,era questo il vero segnale di resa del

leader,in quella bocca non cercava i baci di Jonghyun,in quelle carezze non voleva ricordare le sue

mani e in quell'attimo non voleva proprio pensare a lui,anzi lo stava cacciando via e sapeva che d'ora in

poi il "vero amore" sarebbe sparito dal suo cuore.
L'amore..l'amore non esiste,è solo una bellissima illusione,è una favola che dura appena il tempo di

lasciarci,è solo una brutta bugia nella quale alle persone piace credere.
Il"vissero felici e contenti" nella vita di Kibum non esisteva..e non sarebbe mai esistito.

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Capitolo 33
*** Coraggio ***


-Capitolo 33-

Jonghyun posò l'arma a terra e sospirò profondamente,la brezza gli regalava solievo e un pizzico di

allegria si stava facendo largo in lui.
I bersagli davanti a se,quelli più vicini e quelli più lontani,li aveva colpiti tutti lasciando Rain senza

parole.
Il ragazzo si sedette sull'erba sporca di quel posto che era circondato da sterpaglie,canti di uccelli

risuonavano come un eco a riempire il silenzio.
Ancora le orecchie gli fischiavano a causa degli spari,ma si sentiva libero,felice e rilassato.
Da troppo non si sentiva così e voleva assaporare quelle emozioni,chiuse gli occhi e quell'immagine di

Kibum che vedeva ogni volta che li chiudeva,era più sbiadita,se ne stava andando..ormai era svanita.
" Jong.." disse Rain come per farlo svegliare da quel momento di relax.
Il minore aprì gli occhi e voltò la testa velocemente.
"Si?"
"Va meglio?" chiese preoccupato.
"Molto meglio..grazie"
"Dai,ora in piedi..si torna a casa"
Jonghyun sorrise e si alzò seguendo il maggiore verso casa,finalmente libero da ogni ansia e

dolore,finalmente era tornato a vivere.

Onew non sapeva più cosa pensare,camminava avanti e indietro come un pazzo sulla riva del piccolo

fiume che si trovava accanto al confine col "Giù"
.
"Lui ama me!" quelle parole pronunciate poco prima da Kai gli stavano dando il tormento,tanto che era

rimasto così di sasso da lasciarselo sfuggire.
Una volta ripreso il controllo di se,il moro se la era già svignata.
"Non è possibile.." ripeteva ad ogni passo,si toccava il mento col la mano e si grattava la nuca ma

nulla,nessuna idea.
"Ci deve essere una soluzione!"
Si sedette a terra,Onew sapeva che qualcosa non quadrava "Ma cosa!"
Troppi pochi indizzi aveva per formulare una buona ipotesi.
"Jonghyun ama Kibum" sollevò il pollice come per tenere un conto immaginario dei pensieri.
"Kai bacia Jong" il dito indice si aggiunse alzandosi di scatto.
"Jong non fugge con Kibum" ed ecco il terzo dito.
Si distese pensando e ripensando,ma un unica soluzione gli venne in mente ed era la scelta più

rischiosa,soprattutto in quel periodo,era un idea da pazzi.
Avrebbe rischiato la vita per il suo amico? avventurandosi oltre i confini solo per cercare un ragazzo

che nemmeno conosceva?.
Beh..lui lo avrebbe di certo fatto,teneva così tanto a Kibum che avrebbe fatto di tutto per vederlo felice.
Erano cresciuti insieme,Onew era sempre stato lo hyung preferito di Kibum che lo seguiva ovunque.
Anche quella volta in cui il maggiore si era allontanato per sfuggire a quella piccola peste di 5 anni che

lo seguiva,inutile era dirgli "No Kibum! sei troppo piccolo per giocare con me!" perchè tanto

non avrebbe ascoltato.
Era sempre stato una testa dura,e quella volta Onew provò a fuggire da quella peste senza

accorgersi che invece era proprio dietro di lui vicino al punto dove si estende il mare piu azzurro.
Si ricordava perfettamente che Kibum si era inoltrato nell'acqua e che sentendo le urla ,lui di pochi anni

più grande si era tuffato per salvarlo.
Fu da li che naque tutto,la loro amicizia,il loro rispetto e i loro sorrisi.
Per Onew,Kibum era ancora il bimbo pestifero che doveva proteggere e salvare a costo della vita,nei

momenti felici e nei momenti tristi loro erano insieme e lo sarebbero stati fino alla fine.


Le labbra di Boa si staccarono lentamente da quelle del ragazzo che piano riaprì gli occhi guardando la

sua futura moglie davanti a sè ancora incredula.
"Ki..Kibum.."
Non rispose,si limitò ad annuire.
" Perchè..?"
"Ci..sposeremo.."
"Solo per questo..mi hai baciata?"
"Io..non lo so.."
"Kibum,lo so che non provi nulla per me.." sospirò e fece due passi indietro.
"Boa è giusto così..ti ho baciata perchè lo volevo"
"Lo..volevi?" chiese basita.
"Si.."
La ragazza si sedette ancora incredula sul divano,accavallò le gambe bianche e lisce continuando a

guardare il ragazzo davanti a sè.
"Siediti qui.." battè la mano più volte sul cuscino del divano.
Kibum si sedette ancora muto,non sapeva come comportarsi,cosa dire o cosa fare.
"Ascoltami.." continuò lei
"Si.."
"Lo so che non mi vuoi sposare,lo so che tuo padre è uno sciacallo! so molte cose.."
Il ragazzo sgranò gli occhi,non ci poteva credere,ma cosa stava dicendo Boa?
Lei che era sempre così dolce,carina e posata?
"Ma..che dici?"
"Shh!..a Seul tutti sappiamo che se vinceremo questa guerra nulla si risolverà..lo sai anche tu"
"Cosa dovrei fare?"
"Siamo obbligati a sposarci,io ti voglio bene..ma tu non puoi aver cambiato idea così facilmente,cos'è

successo?"
"Nulla.."
"Non ti credo"
"Non sono affari tuoi..e non posso parlare"
Si alzò di colpo.
"Non ti fidi di me..vero?"
"Mi dispiace.."

Kai tornò a casa e aprì la porta entrando senza fare rumore,la richiuse alle proprie spalle camminando

verso la cucina.
Vide la madre intenta a lavare delle vecchie pentole,le si avvicinò e fece un lungo respiro,era pronto ad

affrontare la donna,a dirle tutto quello che sapeva e che aveva visto ma l'ansia quasi lo bloccava.
Kim si girò e vide il figlio fermo dietro di lei.
"Oh! Kai..mi hai spaventata!..ma che ci fai qui tutto silenzioso?" disse sorridendo non sapendo cosa

avesse il ragazzo.
"Scusa..mmh..ho bisogno..di parlarti mamma.."
La donna posò le pentole e si asciugò le mani vedendo lo sguardo cupo di Kai.
"Cosa succede?"
"Forse..è meglio se ci sediamo.."
Si sedettero entrambi sulle sedie attorno al tavolo,come avrebbe iniziato il discorso Kai? cosa avrebbe

detto la madre?..si sarebbe rovinato tutto?.
Le domande nella testa del figlio si facevano fitte e non lasciavano uscire le parole,pensava e

ripensava a come iniziare il discorso,ma un nodo alla gola glie lo stava impedendo.
Si fece coraggio e prese la mano della madre stringendola.
"Mamma..io..sono il figlio di Lee.."

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Capitolo 34
*** La lontananza ***


-Capitolo 34-

Onew stava pensando ad un modo per poter superare il confine senza essere visto,ma era pomeriggio

e di sicuro la luce del giorno non avrebbe giovato al suo grande piano che stava prendendo forma

dentro la sua testa.
Decise così di tornare indietro e di aspettare il calare del buio.
Sarebbe tornato al confine la notte stessa per esaminare l'intera situazione ed elaborare un piano di

fuga,anche se non sarebbe stato per nulla facile.
Torno alla piazza del paese camminando a testa bassa pensieroso,doveva ad ogni costo risolvere la

situazione,la guerra era vicina,pochi giorni separavano la calma dalla battaglia imminente e già il clima

a Seul del Su era cambiato.
Allenamenti assidui,uomini che abbracciavano costantemente mogli e figli come se quello slancio

d'affetto dovesse essere l'ultimo della loro vita.
In molti erano contrari alla battaglia ma il volere del Capitano Lee era legge e nessuno doveva e poteva

opporsi a lui.
Poche armi a loro disposizione e un solo piano di battaglia,l'attacco.
Pensando a tutto questo il ragazzo scuoteva la testa,chissà quante persone non sarebbero più tornate

a casa,non avrebbero più baciato la moglie e abbracciato i figli.


"Kibum.." sussurrò Boa
"Mh?"
"Io..ti capisco se non ti fidi di me,ma sbagli..siamo nella stessa situazione"
"Non è la stessa Boa,tu provi qualcosa per me.."
"Si è vero,ma non ti amo..e cos'è un matrimonio senza amore?"
Il ragazzo rimase in silenzio sospirando,seduto sul divano torturandosi nervosamente le mani.
"é solo una bugia..un'assurda utopia che ci porteremo avanti per il resto dei nostri giorni,siamo davvero

pronti a mentire a noi stessi?" riprese lei avvicinandosi a Kibum.
"Tu lo sei?"
"Io no..ma sono obbligata.."
"E se un giorno tutto quello che conosciamo dovesse cambiare?"
"Cosa intendi?"
"Se un giorno..potessimo sposarci per amore,potessimo essere liberi nelle nostre scelte.."
"Quel giorno Kibum..non esiste.."
Calò il silenzio e nell'aria l'eco di quelle parole aleggiava senza sosta,"quel giorno non esiste",era

davvero così? era quello il destino di tutti?,sottostare ad un Leader senza scrupoli?.
Probabilmente si,il "Su" avrebbe vinto e la vita sarebbe continuata nella miseria e nell'ingiustizia.
Era quella la sorte di tutti,ormai Seul si era rassegnata,non aveva la forza di reagire e di dire "Basta!".


"Sono suo figlio vero mamma? ammettilo!" sbraitò Kai trattenendo le lacrime.
"Figlio..io.." balbettò Kim lasciandosi scivolare dalla sedia.
"Ti prego..basta mentire..mamma..per favore.."
La donna annuì più volte per poi guardare il ragazzo davanti a lei.
"Kai..lo hai sempre saputo vero?"
"Avevo solo bisogno della conferma.."
"Ora lo sai.."
"Vi ho visti mamma,voi due state ancora insieme.."
La donna sgranò gli occhi incredula e balzò in piedi tremante.
"C..cosa?? no..Kai.."
"Stamattina ti ho seguita ed eri con lui.."
Le parole uscivano come un filo di vento dalla bocca del figlio che ormai era stanco di mentire,era

stanco di piangere,voleva solo conoscere il suo vero padre,voleva anche lui avere per una volta nella

vita qualcosa di buono.
"Io non volevo mentirti.."
"Mamma..tu non sai mentire..io voglio solo un padre.."
La donna lo abbracciò facendo scendere lacrime lungo le guance,lacrime di liberazione.
Non avrebbe più tenuto quel segreto che da anni la logorava dentro di sè,ora erano in due a

condividerlo ed erano più forti,avrebbe fatto tutto per rendere felice il suo unico figlio.
"Kai..tesoro..io parlerò con lui mh?..ti darò tuo padre"
"Davvero mamma? lo farai?"
"Si tesoro mio..si.." sussurrò stringendolo sempre più forte.


Il tempo scorreva troppo veloce su Seul,l'ansia era palpabile ormai,il giorno fatidico era vicino e tutti

temevano per la propria vita,per la propria famiglia e per tutto quello che fino a quel momento avevano

costruito.
Jonghyun tornò nella sua vecchia casa da solo,salì le scale e si sedette sulla solita sedia in

terrazza,guardava i palazzi davanti a sè e ripensava a quella notte in cui aveva sentito quegli strani

rumori.
Chiuse gli occhi e si ritrovò in quel boschetto,vide il viso di Kibum davanti a se,ricordò ogni minimo

particolare di quell'attimo indimenticabile,quell'incontro imprevisto che gli aveva cambiato la vita.
Chissà come sarebbe andata se non si fossero mai conosciuti,se quella sera i ribelli non avessero

deciso di entrare in quella palazzina.."Chissà.." si ripeteva.


Kibum aprì la finestra della sua camera da letto e si mise a fissare la luna alta in cielo,una luna piena e

luminosa solitaria,le stelle parevano scomparse dietro a nuvole di tempesta che piene di rabbia

ricoprivano un cielo incantato e ad ogni flash l'oscurità prendeva vita illuminandosi di luce propria.
"Come sarebbe stato..se non ti avessi mai incontrato.." si chiedeva in silenzio,"Chissà..se anche

tu..stai guardando la luna.." chiuse gli occhi e sospirò vedendo davanti a sè il viso di Jonghyun,così

perfetto..stupendo..indimenticabile.

Jong alzò lo sguardo vedendo lampi di luce sfrecciare in cielo,la tempesta si avvicinava,stava correndo

senza sosta.
Spostò gli occhi,la luna era piena quella notte e pensò che era la stessa luna che ricopriva la solitudine

di Seul,la stessa luna che se solo Kibum avesse alzato il viso,avrebbe visto.
"Chissà..se anche tu mi pensi..".
La lontananza sembrava infinita,le speranze parevano perdute,inconsapevoli che nello stesso istante

pensavano l'uno all'altro,guardando la stessa luna che illuminava i loro visi così perfetti.
Non sapevano che sebbene fossero così distanti,erano così vicini,respiravano la stessa

brezza,guardavano la stessa luna che lentamente sparì sotto nuvole di tempesta.


Kibum chiuse la finestra e si buttò a letto pregando di riuscire a dormire,Jonghyun si alzò dalla sedia e

tornò a casa andando poi nella sua stanza sperando di poter dimenticare un giorno quell'amore

impossibile che ancora lo legava ad un ricordo che lentamente si sbiadiva sempre più.

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Capitolo 35
*** La fuga di Onew ***


-Capitolo 35-

La notte annebbiava tutta Seul,le luci delle case erano spente e nessun rumore sembrava spezzare

quella calma apparente.
Onew era fuori tra i cespugli accanto alla vecchia diga e scrutava ogni movimento delle guardie che si

aggiravano sfinite avanti e indietro.
Era fermo nella stessa posizione ormai da quasi un ora,guardava e riguardava,ascoltava il rumore dei

passi speranzoso di trovare il modo di oltrepassare quel confine e recarsi da Jonghyun.
I minuti passavano interminabili e non poteva permettersi di fallire,doveva muoversi e fare tutto prima

che arrivasse la luce del giorno.
"L'attacco è stato anticipato allora?" disse una guarda all'altra accendendosi una sigaretta.
"Domani all'alba il comandante farà il discorso e attaccherà" continuò l'altro.
Onew sgranò gli occhi,cos'era questo cambio improvviso di programma? Lee era talmente convinto di

avere la meglio sul "Giù" che aveva persino anticipato la battaglia.
Il ragazzo non aveva tempo,non più ormai,doveva andare ad avvertire Jong ad ogni costo.
Cambiò posizione trascinandosi furtivo avanti e indietro sperando di trovare un punto meno sorvegliato

da dove sgattaiolare.
Erano le due di notte ormai,doveva fare presto,ma non riusciva a passare la diga,troppe persone si

aggiravano armate da li.
Spostò lo sguardo e con sua sorpresa vide un soldato rannicchiato su se stesso,si avvicinò lentamente

per vedere meglio cosa stava accadendo.
"Ma....russa?" si chiese alzando un sopracciglio.
Era proprio quello che ci voleva,senza fare rumore passò da sotto la diga nel punto dove non era

sorvegliata e in un attimo si ritrovò oltre il confine.
Tirò un sospiro di solievo vedendo che per chissà quale fortuna era riuscito nel suo intento.
Strisciava senza sosta tra l'erba alta,gomiti e ginocchia bruciavano facendo artrito col terreno

ruvido,ma non rallentava,continuava e stringeva i denti pensando che quella era la cosa giusta da

fare,doveva aiutare il suo amico e non si sarebbe di certo arreso al primo ostacolo.
Cos'era un ginocchio sbucciato a confronto di un cuore frantumato in mille pezzi?
Solo un lieve solletico,che si poteva facilmente sopportare.
"Chi va là?!" urlò una guardia squarciando il silenzio.
Onew si bloccò e rimase disteso sull'erba tremando,l'avevano sentito,ormai aveva perso.
"Esci fuori!" continuava quello alzando il fucile.
"Dio..." sussurrò il ragazzo restando immobile e stringendo gli occhi.
"Esci ho detto! o sparo!"
Avvicinò il mirino all'occhio destro chiudendo il sinistro.
"Conto fino a tre..e sparo!"
Onew non sapeva se alzarsi o restare fermo,il conto alla rovescia era iniziato,forse era questo il suo

destino,non riuscire ad aiutare l'unica persona importante nella sua vita.


Lui fin da sempre era cresciuto da solo,il padre era morto durante il primo scontro tra le due città e la

madre se ne era andata poco dopo,c'è chi dice per il dolore e la disperazione di aver perso il marito.
Era solo un bambino quando vide la propria famiglia sgretolarsi sotto i suoi piedi,venne cresciuto dalla

nonna materna che lui non si sa per quale motivo ancora chiamava madre.
Forse per colmare quel vuoto che era rimasto dentro al suo cuore,forse perchè la nonna gli ricordava

quella famiglia,quella voce dolce che gli cantava la ninna nanna ogni notte prima di dormire,che gli

rimboccava le coperte e gli dava l'ultimo bacio della giornata.
Ad Onew mancava tutto questo,ma non ne parlava mai,a lui non piaceva risultare debole perchè era

sempre quello positivo che aiutava gli altri.
Solo con Kibum all'età di dieci anni raccontò tutto questo e fu come liberarsi di un peso enorme.
No,non poteva fallire questa volta,già il suo amico aveva perso la madre che però a malapena

ricordava,non poteva far si che perdesse anche l'unico vero amore della sua vita.


"UNO!" urlò la guardia premendo lentamente il grilletto pronto a far fuoco,quando un rumore sinistro si

fece più vicino alla diga.
"Ma cosa?.."
Un leprotto sbucò fuori dall'erba saltellando come se niente fosse,la guardia sospirò "Era solo..un

coniglio.."
Si rimise seduto e poggiò a terra il fucile ridacchiando.
Onew riprese a strisciare allontanandosi sempre più dalla diga e di conseguenza dal pericolo.
Arrivò in un prato dove sbucava un grosso albero,si alzò in piedi e continuò a camminare.
Dritto davanti a sè solo il buio,nessuna luce,nessun rumore e i soliti lampi minacciosi che non

promettevano nulla di buono.
Si strofinò gli occhi vedendo poco dopo alcune palazzine, "Sono arrivato!" esclamò iniziando a

sorridere,fino a quando un tuono bucò il cielo scuro e pioggia fitta iniziò a scendere veloce.
Si mise a correre,tutte le luci delle case erano spente,doveva trovare riparo ma non trovava niente,quel

posto era nuovo per lui non riusciva ad orientarsi fino a che vide una luce fioca da una finestra.
Si avvicinò correndo ormai tutto fradicio e bussò alla porta di quella casa.
Nessuno veniva ad aprire,ormai il freddo si faceva sentire e qualche chicco di grandine aveva arrossato

cadendo la pelle del ragazzo.
Bussò nuovamente,aspettò ma nessuno aprì.
Decise così di avvicinarsi alla finestra illuminata e bussò a quella,un ombra sgualcita si intravide dal

vetro,qualcuno lo aveva sentito.
Quest'ombra era sempre più vicina e Onew indietreggiò di qualche passo sperando di non essere

fucilato a vista da questo sconosciuto che stava per aprire la finestra.


La pioggia ormai era insopportabile e quasi gli offuscavano la vista quelle gocce tremanti che

scendevano orgogliose dal cielo.
Un rumore attirò l'attenzione di Onew, fissò la finestra che piano si stava aprendo davanti a lui.
Il cuore gli balzava in gola e gli occhi spiritati non lasciavano dubbi sul suo stato d'animo di quel

momento.
La finestra si spalancò,un ragazzo gli si presentò davanti guardandolo quasi sorpreso.
"Ma..che ci fai fuori alla pioggia?" chiese questo con sguardo curioso piegando la testa di lato.
"H..ho..freddo..." rispose tremando.
"Entra avanti" disse l'altro allungandogli una mano e sorridendo.
Quel gesto così imprevisto lasciò senza parole il ragazzo del "Su",come poteva quello sconosciuto

fidarsi tanto di qualcuno che non aveva mai visto da farlo entrare in casa?.
Onew gli prese la mano ed entrò,l'altro gli mise attorno alle spalle una coperta e lo fece sedere sul

divano.
"Come mai fuori alla pioggia a quest'ora?"
"Io..stavo cercando una persona.."
"A quest'ora???"
"S..si..non avevo scelta.."
"Tu non sei del "Giù" vero?" chiese assottigliando gli occhi.
"No..." sospirò Onew abbassando lo sgardo.
"Chi stai cercando?"
"Non so se posso..."
"Io conosco tutti qui..ti aiuto!"
Alzò gli occhi,quel viso era così dolce ed innocente che mai avrebbe potuto tale sguardo mentire.
"Cerco..un certo Kim Jonghyun" disse fermamente.
Il ragazzo gli si avvicinò e allungò la mano sotto l'espressione stranita dell'altro.
"Piacere,sono Jonghyun".



Se vi interessa gestisco una pagina facebook dove metto in anticipo i capitoli della fanfiction,si chiama welovekpopitalia,fateci un salto se vi fa piacere

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Capitolo 36
*** Tensione ***



Il rumore della pioggia fitta faceva da sottofondo in quella casa calda e spaziosa dove due ragazzi si

erano appena conosciuti,forse per sbaglio o per un puro scherzo del destino.
Onew non ci poteva credere,davanti a se c'era proprio la persona che stava cercando,lo guardò

attentamente,il suo viso ,le sue mani,la sua espressione e quegli occhi grandi che sprigionavano

tenerezza.
Gli strinse la mano restando a bocca aperta per quelle parole che risuonavano come un eco nella testa

del maggiore "Piacere Jonghyun...".
A volte la vita poteva sembrare crudele,ma questa volta aveva aiutato Onew a trovare colui che stava

cercando,chissà se sarebbe riuscito così ad aiutare il suo amico..

"Stavi cercando me?" continuò il minore togliendo la mano e accennando un sorriso.
"Ehm..si..tu..tu sei Kim Jonghyun no?" chiese cercando di riprendere la concentrazione.
"Si,sono io" si sedette al suo fianco sul divano.
"Allora..io sono amico di Kibum" disse diretto senza giri di parole.
"Immaginavo.."
"Ora chiamerai Rain? mi metterete in qualche prigione...o peggio?"
"Hahaha ma perchè dovrei?"
"Siamo nemici no?"
"Lee ci vuole nemici..è diverso!"
Onew annuì,come poteva quel ragazzo fidarsi e non avvertire tutto il paese che c'era un intruso?
La cosa era strana,non ci poteva credere,Kibum aveva ragione nel dire che quel ragazzo era speciale.

"Sai..non so ancora il tuo nome"
"Oh..perdonami,mi chiamo Onew"
"Ok...Onew..perchè mi cercavi?" chiese assottigliando gli occhi.
"Devo parlarti di Kibum.." sussurrò temendo la reazione dell'altro.
"Non voglio sapere..non voglio parlare di lui"
"Ma..perchè?" chiese stremato
"Perchè è un bugiardo! mi ha mentito per tutto il tempo!!"
"Se lo ha fatto era per proteggerti!"
"Proteggermi da cosa?? eh? non immaginava che lo avrei scoperto?"
"Jong calmati..ho molte cose da spiegarti.."
"E se io non le volessi sapere?" continuò con aria di sufficenza.
"Non vuoi nemmeno sapere che domani il "Giù" verrà attaccato?" disse tutto d'un fiato agrottando le

sopracciglia.
Il minore si voltò verso lo sconosciuto con sguardo spaventato e scuotendo la testa incredulo.
"Cosa?..d..domani?"
"Si..è stato anticipato.."
"Devo avvertire Rain!"

Kibum come al solito non riusciva a dormire,erano quasi le 3 di notte e ancora non aveva chiuso occhio.

Fissava il soffitto quando rumori e strane voci provenienti dal salotto attirarono la sua attenzione.
Scese dal letto e si rivestì velocemente percorrendo poi le scale e arrivando sulla soglia stanza in

questione.
Appoggiò l'orecchio destro alla porta e iniziò ad ascoltare la conversazione,la voce del padre

padroneggiava sulle altre e le parole erano chiare.
"Preparate le truppe all'alba! a mezzogiorno attaccheremo!"
Kibum sgranò gli occhi,non poteva credere a quelle parole,la battaglia era stata anticipata e lui non

poteva avvertire Jong,le guardie al confine di sicuro erano molte e se Lee si fosse accorto della sua

assenza di sicuro si sarebbe messo nei guai.
"No..no..Jonghyun.."
ripeteva dentro la propria mente.
Si sentiva in colpa,il "Giù" sarebbe stato colto alla sprovvista e la colpa era tutta sua,non avrebbe

dovuto mentire al ragazzo che amava,così facendo lo aveva messo in pericolo.
Bussò alla porta e una voce scura rispose.
"Avanti"
Aprì la porta con sguardo quasi assente e guardò il padre.
"Kibum.."
"Papà..domani?"
"Esatto..dobbiamo ancora avvertire gli uomini,lo faremo all'alba"
"Ma..perchè??"
"é assurdo aspettare quando abbiamo già la vittoria in pugno figlio!"
"Sei sicuro?..attaccheremo?"
"é deciso,prepara l'uniforme..tra poche ore festeggeremo la nostra supremazia!"
Kibum scosse la testa e sospirò incredulo abbassndo lo sguardo.
"Va bene padre.." sussurrò ormai senza speranza.
Voltò le spalle e uscì dalla sala recandosi nuovamente in camera,aprì l'armadio e tirò fuori

l'uniforme,quell'abito che mai e poi mai avrebbe voluto indossare.
"Se solo..fossi fuggito con me..." parlava con sè stesso.
"Chissà...come sarebbe..chissà dove saremmo stati ora..."

Jonghyun si alzò di scatto dal divano cercando di correre in camera da letto di Rain e Mina per avvertirli

dell'attacco,ma Onew lo prese per un braccio bloccandolo.
"No! non farlo!"
"Ma che dici? devo avvertire subito!" sbraitò il minore strattonandosi.
"No ti prego! Rain mi ucciderà!"
"Ma..credi davvero che lui lo farebbe?"
"Sono un nemico! deve farlo!"
"Si vede che non lo conosci..ora tu resta qui!"
Si liberò dalla sua presa correndo verso la stanza,aprì la porta di scatto e il rumore fece sobbalzare il

patrigno dal letto.

"Jong! ma cosa fai qui? che succede?" disse alzandosi e vestendosi dei primi abiti trovati.
"Devo parlarti..è successa una cosa! davvero è importante!"
"Dimmi.."
"Non qui! Rain vieni!"
Lo prese per un braccio trascinandolo infondo la scala e entrando nella stanza dove si trovava con lo

sconosciuto in precedenza.
"Onew!" urlò,ma lui non c'era più.
Si guardò attorno ma la stanza era vuota.
"Chi stai cercando Jong?"
La tensione era palpabile,il ragazzo scrutava ogni angolo della stanza alla ricerca di quel ribelle,ma non

lo trovava.
Era inutile, era fuggito per paura,non doveva fidarsi.
"Jong mi vuoi spiegare? mi stai spaventando!"
Un rumore assordante in quel momento fece girare i due verso la cucina,il ragazzo si mise a correre e

vide una sedia a terra e la finestra spalancata.
"Ai..mi sono fatto male.." disse una voce fioca da sotto il tavolo.
"Onew?.." lo vide steso a terra che si massaggiava la schiena.
"Ma che ci fai a terra?" scoppiò a ridere.
"Volevo scappare..ma sono caduto.." rispose il maggiore ancora a terra dolorante
"Sei un campione di cadute?"
"hehe..simpatico!"
"Dammi la mano su" allungò la mano prendendo quella dell'altro aiutandolo ad alzarsi.

"Jong!" urlò Rain etrando per ultimo in cucina.
Lo sguardo del Leader si incrociò con quello di Onew,paura negli occhi del ragazzo.
Cosa sarebbe successo ora? l'avrebbe ucciso? oppure fatto prigioniero?
L'angoscia saliva e il corpo tremava,spostò lo sguardo su Jonghyun sussurrando "Aiutami.."

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Capitolo 37
*** Ultimi sgoccioli ***


-Capitolo 37- "Ultimi sgoccioli"

Kibum fissava quell'uniforme davanti a sè,di un rosso intenso,pensieri oscuravano la sua mente ormai immersa nei ricordi.
Credeva che col tempo e la lontananza quell'amore sarebbe pian piano svanito e con lui il dolore che non smetteva di sentire.
Abbassò lo sguardo e sospirò voltando le spalle a quell'indumento.
Pochi passi e si levò ogni vestito recandosi in bagno.
Aprì l'acqua della doccia,in poco tempo il vapore inumidì le pareti.
Si mise chiudendo gli occhi sotto il getto,gocce calde accarezzavano il suo corpo tremante.
"Rilassati Kibum" continuava a ripetersi.
"Andrà tutto bene..".
Cercava di autoconvincersi che tutto si sarebbe risolto per il meglio,ma in fondo non ci credeva,ormai aveva perso la speranza e la forza di lottare.
Come poteva salvare un amore che non voleva essere salvato?
Jonghyun gli aveva voltato le spalle,non lo amava più,probabilmente lo odiava e lui doveva fare lo stesso.
Disprezzare la persona che si ama,quale punizione peggiore gli poteva capitare?
Aprì gli occhi e le gocce nascondevano leggere lacrime che sebbene trattenute sgorgavano rigandogli le guance.
Scosse la testa,perchè piangeva?
Per chi stava male?
Per una persona che gli prometteva amore eterno e invece,alla prima difficoltà lo aveva abbandonato e deluso.
La rabbia aumentava nel cuore di Kibum,chiuse l'acqua e uscì dalla doccia,deciso che avrebbe indossato con fierezza quell'uniforme e avrebbe combattuto con orgoglio affianco al padre.

Rain guardò quello sconosciuto davanti a sè,il ragazzo sembrava spaventato e tremava nascondendosi dietro la schiena di Jong.
"Ora Jonghyun..vuoi spiegarmi?" chiese diretto.
"Lui è Onew..e viene dal "Su" rispose tranquillamente.
"Sei pazzo!!" urlò l'estraneo sgranando gli occhi.
Rain si avvicinò con sguardo severo intimidendolo maggiormente.
"Cosa ci fai qui?" chiese con voce scura.
"Lui..è venuto ad avvertirci"
"Jong..non l'ho chiesto a te.."

Il silenzio calò nella cucina,Onew abbassò lo sguardo e con voce fioca pronunciò poche e semplici parole.
"Domani..a mezzogiorno..il "Su" attaccherà"
Rain sgranò gli occhi e scosse la testa.
"Vieni in salotto..dobbiamo parlare".
Il ribelle gurdò stranito Jonghyun,il loro Leader non lo aveva attaccato,anzi era disposto a parlare.
Era diverso questo "Rain" da come il Comandante Lee lo aveva descritto molti anni fa.
Si spostarono nuovamente sul grande divano del salotto,la tensione era palpabile,ma stranamente Onew si sentiva al sicuro.

"Avanti..parla" disse l'uomo dopo essersi accomodato.
"Il Comandante Lee ha anticipato l'attacco,è sicuro di vincere,nessuno al "Su" a parte io e Kibum sa che lei Signore..è tornato per proteggere il suo paese".
"Avete mantenuto il segreto.."
"Si Signore.."
"Non chiamarmi Signore..chiamami Rain" continuò facendo un largo sorriso.
"Si..si ok.."

Onew rimase scioccato dalla dolcezza e bontà di quell'uomo.
"Sono quasi le quattro..tra un ora raduneremo tutti gli uomini".
Jonghyun annuì.
"Tu,Onew..se ora torni al "Su" probabilmente ti scopriranno.." ribadì con tono deciso il Leader.
"Almeno sono riuscito ad avvisarvi.." sussurrò il ragazzo,pronto a subire la propria pena una volta tornato.
"Puoi restare qui,combattere con noi"
"C..cosa?" sbraitò il ragazzo.
"Se torni..ti uccideranno"
"Lo..so.."
"D'ora in poi sei uno di noi" sorrise e guardò gli occhi del ragazzo lucidi di gioia scurirsi in un attimo.
"Kibum!" sussurrò il ribelle "Lui domani dovrà battersi.."
Jonghyun scostò lo sguardo,il solo sentir pronunciare quel nome gli riapriva una ferita ancora sanguinante.
"Se lui vorrà..potrà unirsi a noi" rispose Rain.
"Ma..lui è il figlio di Lee" disse Onew.
"Si..ma.." si voltò verso Jong, " anche se tu lo neghi..Jong..so che lo ami ancora..".

Il figliastro guardò l'uomo senza rispondere,sapeva che c'era verità in quelle parole,ma la rabbia per le bugie che gli aveva detto Kibum era troppo grande,non poteva scordare tutto in un attimo.

L'attacco ormai era alle porte,e dopo tanto tempo Jong avrebbe rivisto quegli occhi che lo avevano fatto innamorare.
Avrebbero combattuto l'uno contro l'altro,distruggendo una volta per tutte quel sentimento che ancora li univa.

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Capitolo 38
*** Contrattacco ***


-Capitolo 38- "Contrattacco"

Le ore passavano inesorabili e il cielo lentamente cancellava il buio lasciando spazio alle prime luci dell'aurora.
Un alba che nella mente di tutti faceva aumentare la paura.
Rain radunava le truppe e gli uomini più valorosi di Seul del "Giù" erano fieri al fianco del Leader.
Con orgoglio marciavano verso il confine silenziosi,mentre le donne e i bambini scortate dall'anziana del villaggio si rifugiavano nelle campagne più lontane.
Mogli e madri che non sapevano se dopo quel giorno avrebbero rivisto i loro cari.
Stringevano tra le mani collane,anelli o magliette,doni che gli erano stati dati prima di partire per lo scontro.
Coccolavano questi oggetti come fossero amuleti,come fossero le persone stesse che con l'immaginazione potevano continuare a sentire vicino a sè.
Mina si sedette su un masso poggiando entrambe le mani sulla propria pancia che sembrava diventare sempre più pronunciata col passare dei giorni.
Chiuse gli occhi e la sua mente iniziò a vagare tra i pensieri più orribili.

"Conoscerai tuo padre.." si ripeteva,sperando di non dare a quel bimbo che ancora portava in grembo lo stesso destino di Jonghyun,che non ricordava il viso del papà se non grazie ad un'unica foto sfocata.
Sospirò,era quella la sua paura,di perdere le persone che più amava,di non riuscire a dare un fratello e un padre alla creatura che era ignara di quello che stava succedendo,e beata cresceva ricoperta d'amore materno.
Ma quel sentimento minuto dopo minuto si tramutava sempre più in paura e terrore.
"Mina.." sussurrò l'anziana prendendole la mano.
"Si?.." alzò lenta la testa incrociando lo sguardo sereno della signora.
"Tu conosci Rain,tutti noi sappiamo che ce la farà,sappiamo che riporterà i nostri figli da noi,perchè tu,proprio tu hai il cuore pieno di dubbi?..
Tu che dovresti essere calma..tu..che dovresti dire "Ce la faranno" alle donne che attorno a te piangono..sei la loro roccia,il loro esempio.."
Mina scosse la testa e si asciugò gli occhi che senza preavviso avevano iniziato ad inumidirsi.
"Quale esempio?..quale roccia?"
"Mina..tu hai saputo rialzarti dopo aver perso l'uomo che amavi,hai cresciuto un figlio fantastico,hai avuto il coraggio di ricominciare a vivere..".
La donna ascoltava le parole volare fuori con un filo di voce dalle labbra dell'anziana.
La sua saggezza e tranquillità lentamente riempivano di gioia il cuore della madre.
"Ha ragione..Rain e Jong ce la faranno..".

Ormai il mattino bussava alle porte degli abitanti di Seul del "Su" che in riga nella piazza del paese la riempivano con urla che avrebbero intimidito chiunque.
Il Comandante Lee intento davanti ad un microfono ad incitare il proprio esercito poggiò una mano sulla spalla di Kibum che sussultò a quel contatto.
"Distruggiamoli!!" urlò alzando il pugno in aria.
Il figlio deglutì e guardò attentamente quelle persone davanti a sè.
Uomini e ragazzi pronti ad uccidere senza pietà i loro simili,per quale scopo poi?
Per il potere? era davvero un motivo così valido?.
Scosse la testa,vide Boa in prima fila con le mani congiunte e lo sguardo triste.
Sembrava dirgli "Ribellati!".
Continuò a guardarla e sospirò, "Non posso.." pensò tra sè e sè.
Voltò lo sguardo,vide Kai e al suo fianco baekhyun.
"Onew" si chiese sussultando.
I suoi occhi lo cercavano senza trovarlo,non si dava per vinto,ma l'amico non c'era, "Dove sei?".

L'esercito guidato da Rain si posizionò davanti al confine,erano le 10.00 del mattino,in anticipo rispetto l'ora prevista per l'attacco.
Le guardie sulla vecchia diga sgranarono gli occhi,più di 1000 uomini impugnavano la loro arma tenendoli sotto tiro.
Un soldato del "Su" si voltò verso l'altro.
"Corri! avvisa il Comandante!"
Urlò con voce tremante e gli occhi spiritati.
Questo non se lo fece ripetere due volte e si mise a correre prendendosi i capelli tra le mani.
Rain si fece largo tra la sua gente,a destra Jonghyun teneva la pistola ben salda nella mano e Onew a sinistra faceva lo stesso.
"Chiamate Lee!" urlò il Leader intrepido.
Gli sguardi della decina di guardie che sorvegliavano il confine si fecero cupi vedendo in lontananza un altro centinaio di uomini unirsi all'esercito del "Giù".
Rain aveva chiamato tutte le persone che aveva conosciuto durante il tempo in cui era stato lontano da Seul e queste si erano unite per aiutare il loro amico a salvare il proprio paese,come lui in precedenza aveva fatto con loro.

La guardia instancabile ancora correva verso il "Su" fino ad arrivare nella piazza.
Si fece largo tra la folla e raggiunse il Comandante inchinandosi al suo cospetto.
Lee lo guardò, "Soldato!" disse con tono autorevole.
"Signore,il "Giù" sapeva dell'attacco!, sono al confine e hanno un esercito di più di 1000 uomini.
"Cosa?" sbraitò.
"Non so signore..non so come abbiano fatto!..ma c'è Rain con loro".
"Rain?..è tirnato?..sei sicuro?"
"Sicurissimo Signore!"
Il Comandante lanciò un urlo di rabbia e battè i pugni al muro.
"Come può essere!!! Chi è la spia?? trovatemi la spia!!" continuava ad urlare fuori controllo.
"Padre.." sussurrò Kibum cercando di placare la situazione.
"Padre rimandiamo l'attacco..siamo inferiori numericamente..non possiamo farcela.."
Lee si voltò di scatto verso il figlio e gli diede una sberla in pieno volto,facendolo cadere a terra.
"Sei un codardo!".
"Pa..padre.."
"Io ho un idea migliore..ora! tutti al confine!"
Urlò contro al proprio esercito che subito si mise in marcia.
"E tu..alzati!!non farmi vergognare di essere tuo padre!".
Il ragazzo si alzò trattenendo dentro l'odio che provava in quel momento,il segno sul suo viso pulsava evidente,si portò una mano alla guancia e si mise in marcia verso il confine.

Il rumore di voci e passi era sempre più chiaro alle orecchie di Rain.
"Stanno arrivando" disse voltandosi verso Jong con sguardo sereno.
"Sei pronto?" gli chiese.
"Si...prontissimo".

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Capitolo 39
*** Il piano del Comandante Lee ***


-Capitolo 39- " Il piano del Comandante Lee"

Ombre scure si fecero sempre più nitide agli occhi dell'esercito del "Giù" fino a vedere davanti a sè quasi 500 persone armate che si fermarono a pochi metri da loro.
Il Comandante Lee si mise fiero in prima fila e guardò negli occhi il suo nemico.
I loro sguardi erano infuocati,solo il rumore del vento spezzava la tensione di quel momento.

"Rain.."
"Salve Lee.." rispose ironico.
"Vedo che ti sei ben preparato.."
"Ho avuto i miei informatori Lee..dovresti guardarti meglio le spalle.."

Il Leader del "Su" spostò lo sguardo vedendo Onew.

"Traditore!!" urlò.

Il ragazzo indietreggiò.
"Ti ucciderò con le mie mani" sogghignò.
"Prima dovrai passare sul mio corpo!" interruppe Rain con convinzione.
Kibum si fece spazio e si fermò accanto al padre vedendo l'amico nell'esercito nemico.

"Onew"
"Ciao Kibum.." sorrise.
Jonghyun vide dopo tanto tempo quel ragazzo che sfortunatamente ancora non riusciva a scordare.
Voltò il viso abbassando gli occhi,anche se non potè fare a meno di notare il rossore sulla guancia del ragazzo.
Kibum non smetteva di fissare l'amico,e fu in quel momento che capì.
Realizzò che Onew era fuggito per avvertire Jonghyun dell'attacco e l'unico motivo per il quale lo aveva fatto era lui.
Era scappato perchè in fondo sapeva che Kibum stava in pensiero per quel ragazzo anche se non lo dava a vedere.
L'amore,quello vero non si cancella in così poco tempo e l'amicizia,quella sincera fa questo ed altro.
Onew aveva messo a rischio la sua stessa vita solo per non far spezzare il cuore di Kibum,questo doveva valere qualcosa no?.
O quel gesto era stato fatto in vano?.
Ora toccava al ribelle decidere se comprendere che tutta quella rabbia era inutile ma,lo avrebbe capito in tempo?.

L'aria iniziava ad appesantirsi,il silenzio era calato e gli avversari si guardavano quasi come per intimidirsi l'un l'altro.

"Hai un grande esercito" spezzò quell'attimo la voce del Comandante Lee.
"Siamo molti più di voi" precisò Rain.
"L'ho notato.."
"Non vi resta che ritirarvi"
"Questo mai!!" ribadì il Leader del "Su"

I loro sguardi si fecero indagatori più di prima,cosa aveva in mente Lee?.
Di sicuro nulla di buono ma quel sorrisetto stampato sul suo volto lasciava presumere che avesse già un piano.

"Cos'hai in mente Lee?" chiese sicuro di sè Rain.
"Di rimandare la battaglia".
Tutti si guardarono e iniziarono a borbottare facendo salire un caos di voci.

"ZITTI!!" urlò il Comandante Lee.
In un attimo le voci cessarono,nell'aria non c'era più nemmeno un sussurro.
"Continua.."
"Rain,la battaglia,anche se ci dovessimo arrendere davanti al tuo esercito,non cesserà".
"Perchè tu,Comandante,troveresti un modo per tornare alla carica,giusto?".
"Esatto.."
"Quindi?..se anche venisse rimandata,saremmo sempre in vantaggio" precisò il capo del "Giù".
"é qui che ti sbagli..la battaglia è nostra,non loro!".
Disse indicando gli eserciti.
Rain assottigliò lo sguardo,aveva già capito dove voleva arrivare con quel discorso.
"Stai proponendo uno scontro corpo a corpo?".
"Sei perpicace..mai sottovalutare il grande Rain mh?" sorrise e lo guardò.
"Quando? e quanti uomini?".
"Tra una settimana esatta,dieci uomini,non di più,il primo di noi che morirà,avrà perso".
Disse tutto d'un fiato convinto.

Jonghyun si voltò di scatto verso Rain.
"No! non accettare Rain! è..è un suicidio!" urlò.
"Non lo sarà se vinceremo.."
"Ma..Rain.."
"Shh..Jong zitto!" sbraitò pensando alla proposta dell'avversario.
Kibum alzò lo sguardo e con coraggio guardò quei occhi che per tutto il tempo aveva evitato.
I brividi pervasero i corpi di entrambi,da quanto non si guardavano?.
Forse troppo.
Jong scosse la testa come per fargli intendere che quella situazione era una pazzia.
Il ribelle si morse il labbro e si voltò verso il padre.

"Io ci sto padre!" disse convinto.
"No!!" urlò dal nulla Jonghyun.
Tutti si voltarono e solo pochi capirono il perchè di quella reazione..

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Capitolo 40
*** Astuzia ***


-CAPITOLO 40- " Astuzia"

" Non capire più nulla..sentire la mente sorprendentemente leggera..Sto impazzendo?.
Forse si..ma..questa pazzia,per assurdo mi fa andare avanti.
Tra dolore e speranza..ecco cos'è!.
La speranza..quanto odio questa parola in questo momento.
Io..io spero di poter star meglio,di rendere fiera mia madre.
Lui..lui spera di rivedere il proprio padre tornare dalla battaglia.
Lei invece..lei spera di non perdere un figlio..
E tu?,tu Tae..la speranza la stai lentamente perdendo.."

Il minore prese la mano di Jong e lo guardò sofferente.
"No Jonghyun,io non la sto perdendo.."
Sospirò il maggiore a quelle parole.
"Guarda Tae..guardati intorno..cos'è rimasto?"
"Sei rimasto tu,sono rimasto io,Onew,Minho,Rain,Mina..Guarda!"
Jong voltò la testa e si rese conto che la piazza di Seul del "Giù" era gremita di gente.
"Si..sono tutti qui.."
"Ti fidi di loro?..ti fidi di me?..o di te stesso?"
"Ho paura Tae..ho paura di non essere all'altezza..ho paura di guardarlo negli occhi e..invece di sparare..urlargli in faccia che lo amo!"

Il chiacchierio delle persone aleggiava impetuoso come un rumore sulla soglia dell'insopportabile.
Chi avrebbe scelto Rain per l'ultimo scontro?.

Il leader del "Giù" era già chiuso nel suo studio a pensare e ripensare chi portare con sè.
Un solo nome sul foglio per ora: Jonghyun.

"Hey Jong!" urlò Onew avvicinandosi.
"Hey dimmi"
"Dov'è Rain?..già sparito?"
"Credo stia decidendo chi portare con sè.."
"é nel suo studio?"
"Si..esatto.."
"Va bene,grazie!" concluse allontanandosi.
"Ma..dove vai?" urlò Jonghyun vedendo l'amico correre via di fretta.
"Da Rain!" si fermò un istante.
"E..per cosa?"
"Voglio battermi..non può escludermi dallo scontro.."
"Lo sai che lo farà"
"Combatterò! che lui voglia o meno.."
Sospirò Jong e abbassò lo sguardo capendo che non c'era soluzione,non avrebbe cambiato idea.

Il Comandante Lee si sedette soddisfatto sul divano in salotto,prese un sigaro dalla scatola e lo accese riempiendosi la bocca di fumo.
Guardava fuori dalla grande finestra,il suo sguardo era soddisfatto e si sentiva la vittoria in pugno.
Le idee ben chiare gli frullavano in testa senza sosta.
Prese un foglio e uno dopo l'altro scrisse i dieci nomi delle persone che lo avrebbero accompagnato allo scontro finale.
I primi tre della lista,segnati in rosso erano.
Kibum,Kai e Baekhyun.
Riempì nuovamente la bocca di fumo e con tono rilassato chiamò la guardia che sorvegliava l'entrata.
Questa in un attimo gli si avvicinò.

"Eccomi Signore"
"Chiama mio figlio,ho bisogno di parlare con lui".
"Subito Signore".

La guardia di fretta uscì,Kibum era chiuso in camera e uno ad uno poggiava gli indumenti sul letto.
Il cappello,la giacca rossa, i pantaloni e la camicia.
Non smetteva di ripensare al fatto che dopo tanto tempo lo aveva rivisto,si era rituffato negli occhi di quel ragazzo che ancora occupava gran parte del suo cuore.
Si infilò un paio di jeans e una maglietta,quando qualcuno bussò alla porta.

"Si?".
"Tuo padre vuole parlarti"
"Un attimo e scendo!".
Disse tutto d'un fiato.
Finì di vestirsi e svelto aprì la porta,scese le scale e si recò dal padre.
Rimase qualche istante davanti alla grande porta che li separava,fino a che si decise di bussare dopo aver tirato un lungo sospiro.

"Avanti" risuonò la voce scura del Comandante Lee.
Kibum entrò esitante e si fermò a pochi passi dall'uomo.
"Eccomi padre.."
"Devo darti una notizia"
"Certo..".
"Ho deciso che se qualcosa andrà male durante lo scontro,io devo essere sicuro che il mio dominio non terminerà con me"
Iniziò a spiegare con sguardo cupo spegnendo il sigaro nel posacenere.

"Cosa vuoi che faccia padre?.."
Chiese il figlio con rispetto.
"Voglio anticipare la data del tuo matrimonio con Boa"
"Cosa??...ma..ma perchè?"
Sgranò gli occhi di colpo.
"Tu,Kibum,lo sai che durante la battaglia io sarò il loro bersaglio,tolto di mezzo me non ci sarebbe più nessuno a comandare..
Ed è qui che entri in scena tu!"
"Devo sposarmi e prendere il comando del paese prima dello scontro giusto?"
Chiese iniziando a capire il piano dell'uomo.
"Rain crederà che una volta ucciso me,tutto finirà..ma il vero Comandante sarai tu!
E se io cadrò,più di cento uomini che farò nascondere oltre la diga attaccheranno quell'ingenuo di Rain..
Li comanderai tu,nessuno..e ripeto,NESSUNO! dei dieci scelti dal "Giù" dovrà tornare a casa vivo!".

Una fitta al cuore,dolorosa più di un pugnale,trafisse il petto di Kibum.
Sarebbe davvero stato lui a scrivere la parola "fine" sulla vita di Jonghyun?.
Lo avrebbe guardato morire per mano sua?.
Si sarebbe mai perdonato una cosa simile?.

"Padre..questo non è leale.." rispose esitante.
"Figliolo,la guerra non si vince con la lealtà,ma con l'astuzia!"
"Quindi..non ho scelta.." sussurrò lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.
"No Kibum,se ci tieni al tuo paese,questo è ciò che devi fare".
L'autorità di quelle parole pronunciate senza un minimo di emozione risuonò in tutta la stanza come un eco infernale.
"Quando padre..quando ci sarà il matrimonio?"
Chiese con rassegnazione.
"Tra tre giorni,tempo di preparare tutto".
"Boa lo sa?"
"Ancora no,a quello ci penserò io".
"Va bene padre".
"Ora puoi andare".
Terminò Lee dando le spalle al ragazzo che con lo sguardo vuoto uscì dalla stanza tornando ella sua camera.

Si stese a pancia in su sul letto e scoppiò in un pianto disperato.
Avrebbe ucciso l'amore della sua vita?.
Come poteva vivere con un simile peso?.
Quegli occhi stupendi color nocciola non se ne andavano dai suoi pensieri,e fu li che realizzò il tutto.
Avrebbe combattuto,morendo al posto del suo unico vero amore.

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Capitolo 41
*** Vecchie foto ***


Onew si precipitò svelto nella dimora di Rain,attese qualche istante ed entrò.
Non c'era nessuno in casa,Jonghyun e Mina si trovavano ancora in piazza e di sicuro non sarebbero tornati presto.
Salì le scale e raggiunse lo studio dove si trovva il Leader.
Prese un respiro profondo e busò poggiando le nocche della mano destra sulla porta di legno.
Aspettò un istante e la risposta non si fece attendere molto.

"Avanti" esclamò la voce dell'uomo.

Il giovane si fece coraggio e lentamente aprì quella bariera che li separava richiudendola alle proprie spalle.
"Onew!..hai bisogno di qualcosa?"
Chiese quasi con un tono ingenuo Rain.
"Si signore.." rispose chinando la testa.
"Dimmi pure" posò la penna con la quale era intento a scrivere i nomi dei migliori candidati per la battaglia e si sedette in maniera più scomposta sulla sedia.

"Io vorrei partecipare Signore..vorrei battermi"
L'uomo scosse la testa.
"Ragazzo..se tu vieni con me..Lee farà di tutto per farti pagare il tuo tradimento"
"Lo so.. ma non posso e non voglio starmene qui ad aspettare".
"Onew...rischi la vita.."
Disse freddamente Rain quasi per aprire gli occhi al ragazzo e mostrargli i veri rischi di quella richiesta.
"E se morirò...bhè..lo farò con onore,l'onore di aver avuto il coraggio di mettermi contro a chi non vuole un vero futuro per Seul..a chi vuole solo schiavizzare un popolo che ormai..non ha nemmeno più la forza di sperare".
Disse tutto d'un fiato stringendo i pugni e digrignando i denti.
Rain lo guardò e sospirò a quelle parole.
"So come ti senti..e capisco ciò che mi stai dicendo,non sai quanto ti capisco..".
"Allora..fammi combattere! io sono stato allenato da Lee..so le sue mosse".
Continuò,tentando di convincere l'uomo a portarlo con sè.
"Onew,ti prometto che ci penserò.."
"Grazie..grazie..Rain". disse inchinandosi più volte.
"Stasera renderò pubblica la mia scelta..ora puoi andare Onew".
Si rimise composto sulla sedia e riprese in mano la penna.
Un ultimo inchino e il ragazzo uscì di fretta dalla stanza con la speranza che le sue parole non sarebbero state vane.

Kai entrò in casa dopo essere stato per quasi un ora nella piazza a guardare la gente che non smetteva un attimo di parlare.
Chiuse la porta alle sue spalle e fece un grosso sospiro per scrollarsi di dosso la tensione dei momenti appena passati.
Ma la sua mente,inconsapevolmente,ancora navigava tra i volti che affollavano quella piazza.
Davanti ai suoi occhi non si affievoliva l'immagine di una giovane donna che non smetteva di piangere.
Kai curioso le si era avvicinato e aveva scoperto che questa donna non piangeva di gioia nell'aver rivisto il marito tornare,ma era disperata perchè aveva appena saputo che il fratello era vivo ed era a Seul del "Giù".
Quella decisione di dividere la città,presa anni fa dal Dittatore del "Su" aveva separato molte famiglie.
Padri rimasti senza figli,amici costretti ad odiarsi e amanti obbligati a combattere l'uno contro l'altro.

Sospirò nuovamente Kai e avanzò verso la cucina dove vide la madre seduta su di una sedia con il sorriso sulle labbra.
Da tanto tempo non vedeva quel sorriso.
Le si avvicinò e si sedette piano sulla sedia al fianco di lei.
C'erano vecchie foto sparse sul tavolo della cucina,le guardò e girò il volto verso la donna.

"Mamma..cosa guardi?" chiese curioso non capendo il motivo di tanta contentezza.
"Vecchie foto della mia infanzia"
"Chi è?" continuò prendendone una in mano che ritraeva due giovani donne sorridenti.
"Oh..questa a destra sono io".
Disse indicando con l'indice.
"E quella al tuo fianco?"
"La mia migliore amica d'infanzia".
Affermò con un pò di malinconia.
"E ora?..dov'è?"
"Ora..lei si trova al "Giù",quando hanno separato Seul è rimasta là".
"Ti manca?"
"Moltissimo..credo si sia sposata..ha un figlio"
"Come lo sai?".
"Fino a pochi anni fa,potevamo scriverci ma ora sono state proibite anche le lettere tra il "Su" e i "Giu".

Il ragazzo annuì,quante cose non sapeva della madre,era bello ascoltare le vecchie storie anche se tristi.
"Sai anche come si chiama suo figlio?".
La madre alzò lo sguardo e sorrise.
"Se non ricordo male..Sehun,si,mi pare si chiami così".
Kai si alzò dalla sedia e prese un bicchiere d'acqua.
"Devi andare da qualche parte?".
"Si,avevo appuntamento con Baek".
Rispose posando il bicchiere nel lavello della cucina.
"Ok,torna prima che faccia buio però..".
"Certo mamma".
Disse aprendo la porta di casa e richiudendola subito.

Onew tornò in piazza,i suoi amici stavano ancora tutti li.
"Allora?" chiese jonghyun vedendo il ragazzo avvicinarsi.
"Non lo so Jong..spero che il mio discorso gli faccia cambiare idea".
"Tranquillo,Rain sa ascoltare".
"Abbiamo una settimana di pace?".
Chiese Taemin muovendo le dita di entrambe le mani a formare delle virgolette immaginarie.
"Bhe..si,le guardie al confine non ci sono".
Rispose Minho, "Tutti si preparano per lo scontro "Finale".
"Non chiamarlo così!". Lo corresse Taemin.
"Già,non è divertente.." continuò Jong.
"Ok ragazzi,volevo solo sdrammatizzare..tu Sehun lo avevi capito vero?".
Chiese Minho cercando il sostegno dell'amico.
"Si...certo.." stentò una piccola risata.
"Che ti prende Sehun?"
"Nulla..ehm..devo andare ora.."
Disse allontanandosi e salutando gli altri con la mano.

Kai fissava quella diga da dieci minuti,quando decise di oltrepassare il confine e camminare verso quel prato dove i fiori ormai stavano appassendo.
Si sedette sull'erba e incrociò le gambe restando a testa bassa.
"Kai!" disse una voce che si avvicinava lentamente.
"Sei qui"
"Bhe,non potevo mancare no?"
"Nessuno ti ha seguito vero?".
"No..nessuno,ma come stai?"
"Bene...abbastanza,sai..sono passate due settimane dal nostro primo incontro".
"Già,è stato bello scoprire che le nostre madri erano amiche vero?".
"Si,la mia prima stava guardando le loro foto"
"Dovremmo farle incontrare..".
"Si Sehun...sarebbe bello..".


Scusate l'assenza,vari inconvenienti hanno fatto si che smettessi di scrivere per un pò,spero di tornare ad aggiornare con un buon ritmo.
 

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