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di Kimly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***
Capitolo 4: *** 4. ***
Capitolo 5: *** 5. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


1.

 

Daphne Greengrass era sempre stata una ragazza attenta al benché minimo particolare, ma la piccola cicatrice sul labbro di Theodore aveva iniziato ad esercitare fin troppo fascino su di lei.

Più volte aveva ripetuto a se stessa che l'interesse verso quella sottile riga, che tagliava l'angolo della bocca dell'amico, fosse solo un'altra delle sue manie per i dettagli delle persone.

Aveva avuto una fissazione simile anche per i capelli perfettamente lisci di Pansy e gli zigomi appuntiti di Draco; per non parlare poi della voce di Blaise, che aveva un'intensa intonazione baritonale.

Però, si ritrovò a pensare Daphne lanciando un'occhiata a Theodore - che ripeteva a bassa voce le Maledizioni Senza Perdono, mentre provava con la mano il movimento della bacchetta -, quella ossessione per la sua cicatrice era qualcosa di più profondo.

Di notte la ragazza sognava di toccarla e, soprattutto, di baciarla.

Era davvero strano, da parte sua, avere certi strani desideri per una persona che, fino a qualche anno prima, aveva considerato solo un amico.

-Ehi, Daphne, sei sicura di star bene?-

La ragazza sussultò e, ad un'occhiata di Theodore, notò di aver disegnato un centinaio di righe incurvate all'insù e leggermente tagliate da una linea appena accennata.

-Cos'è?- chiese lui, sporgendosi per capire l'“elaborato” disegno.

-Niente.- rispose prontamente il gene Serpeverde che era in lei -È solo un scarabocchio.-

E, quando gli occhi di Daphne salirono dalla cicatrice di Theodore ai suoi occhi, comprese il reale motivo di quella sua bizzarra mania.

Si era innamorata del suo migliore amico!

 


Spiegazioni, varie ed eventuali:

Questa storia è stata scritta per il contest “The Vampire Diaries incontra Harry Potter” e, a causa di alcuni problemi della giudicia, lei stessa ha acconsentito a pubblicare le storie prima dei risultati =)

È la prima volta che scrivo su Daphne e Theodore, ma credo che non sarà l'ultima perché mi piacciono molto come coppia (merito anche di alcune storie che ho letto su loro due).

Theodore, nei libri, viene descritto con un aspetto quasi conigliesco, caratteristica che ho deciso di mantenere nella storia, per non mostrare sempre il solito belloccio Serpeverde.

Daphne è glaciale, meno oca di Pansy, a mio parere, ma comunque malefica quando vuole ottenere qualcosa.

Beh, spero di aver chiarito ogni cosa.

Un grazie speciale a chi leggerà e a presto!

Un bacio :3

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Capitolo 2
*** 2. ***


2.

-Come te la sei fatta quella?- chiese Daphne una sera, quando mezza Sala Comune era già andata a dormire.

Theodore, mezzo addormentato anche lui, aprì leggermente un occhio e le fece un verso che portò la ragazza a riformulare la domanda.

Il ragazzo si alzò dalla poltrona per mettersi seduto e, dopo aver stropicciato con le mani gli occhi, si puntò l'indice sulla cicatrice che aveva sul labbro.

-Questa?-

Daphne annuì, provando a non fissare troppo né i suoi occhi né le sue labbra.

Era innamorata, d'accordo, ma era pur sempre una Greengrass e non avrebbe mai ammesso di provare qualcosa per il suo migliore amico.

Era una Serpeverde e sarebbe rimasta orgogliosa e fiera fino alla fine.

-Me l'hai fatta tu, ricordi?-

Daphne strabuzzò gli occhi, incapace di contenersi.

La persona che aveva creato l'oggetto della sua fissazione era lei?

Theodore sorrise, divertito.

-Primo anno, Sala Comune.- spiegò lui, indicandosi attorno -Stavi lanciando degli oggetti a caso verso qualcuno, non ricordo chi.-

A Daphne si accese la lampadina.

-Era il periodo in cui io e Pansy ci odiavamo! Abbiamo iniziato a colpirci con tutto che ciò che trovavamo nella Sala Comune, non essendo ancora brave con gli Incantesimi.-

-Ed essendo ragazze.- aggiunse lui, divertito di fronte all'espressione finto-offesa di lei -E, comunque, uno dei tuoi oggetti ha colpito me e mi ha fatto questa.-

Daphne si azzardò a lanciarle un'occhiatina e le sembrò più bella che mai.

Piccola e rosa intenso, davvero perfetta.

-Mi da un'aria da duro, eh?- chiese Theodore, mettendosi in posa, mentre i capelli biondi si muovevano appena.

-No, affatto.- rispose lei, prendendolo in giro, distogliendo il suo sguardo dagli occhi di lui.

Possibile che la sua fissazione si stesse espandendo?

Adesso anche i suoi occhi la attiravano come se fosse una stalker impazzita?

-Dai, toccala, senti quanto è fredda.-

-No!- Daphne scattò in piedi, come se fosse stata punta -Buonanotte.-

La ragazza corse nel suo dormitorio e, appena si addormentò, i suoi sogni furono costellati da capelli biondi, occhi castani e fredde cicatrici rosa.

 

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Capitolo 3
*** 3. ***


3.

-Credo di piacerti.-

Daphne alzò gli occhi dal suo Tema di Incantesimi e guardò negli occhi Theodore che le sorrideva con la solita aria baldanzosa.

-Dici a me?-

-Già.- rispose lui, sedendosi accanto a lei -Sai che parli nel sonno, vero? E sai che Pansy non riesce a tenersi un segreto, no?-

Daphne non era tipo da arrossire, ma quella volta il cuore - che le si era stranamente incastrato in gola - aveva pompato troppo sangue sulle guance.

-Cosa ti ha raccontato?-

-Che fai dei sogni erotici sulla mia cicatrice.- rise lui, provando a fare un sorriso da scemo e facendola rilassare un poco.

-Non è vero. Sono solo fissata con i particolari dei volti dei miei amici. Te compreso.-

Theodore avvicinò pericolosamente il viso a quello di Daphne.

-Io ho un sacco di particolari sexy.- ammise lui -Prendi nota.-

-Conosco il tuo viso a memoria.- mormorò lei, perché la gola si era seccata all'improvviso.

Un altro effetto dell'amore?

La ragazza gli mise una mano sulla faccia e la spostò lontana dalla sua.

Il cuore, tornato nella sua posizione originale, iniziò a battere furiosamente e lo stomaco era allo stesso tempo leggero e dolorante, come se mille cavallette ci stessero saltando dentro.

Per allontanare Theodore, infatti, aveva leggermente toccato la sua cicatrice e il contatto con quel piccolo e freddo taglio l'aveva paralizzata in maniera strana.

Daphne sbuffò, iniziava a stancarsi di quegli strani sintomi.

-Beh, sappi che questa mia piccola e alquanto sensuale cicatrice è proprietà privata adesso.- disse Theodore, alzandosi dalla poltrona e sistemandosi il colletto della divisa -Perché ho trovato un'altra corteggiatrice e ho deciso, dall'alto della mia magnanimità, di accettare di uscire con lei.-

Daphne sentì uno strano peso allo stomaco e la gola le si seccò nuovamente.

-Chi è?- riuscì a gorgogliare, sperando di non farsi scoprire.

-Heather Fisher.- rispose prontamente Theodore con un sorriso divertito.

-La Serpeverde del quarto anno?-

-Proprio lei.-

Daphne non disse più nulla, continuando a guardarlo negli occhi.

Theodore aveva avuto solo due ragazze, durate meno di un mese e, fortunatamente, neanche quella Fisher sarebbe durata.

O, almeno, la ragazza si ritrovò a sperarlo ardentemente.

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Capitolo 4
*** 4. ***


4.

 

-Stanno insieme da tre mesi.-

-Cosa ci trova in uno come Theo? Insomma, ha quell'aspetto da coniglio che lo fa sembrare un idiota!-

Sua sorella Astoria Greengrass, benché più piccola di due anni, aveva sempre avuto l'intelligenza e il pizzico di malizia necessaria per comprendere appieno i sentimenti di Daphne.

-Magari quello che ci vedi tu. O forse è per la sua cicatrice “sexy”.-

Astoria aveva alzato le dita e le aveva piegate ai lati della testa per sottolineare come quella cicatrice fosse tutt'altro che sexy.

-Sarà divertente quando sarai tu in crisi come me per un ragazzo.-

Troppo tardi Daphne si accorse di quelle parole, perché Astoria, che aspettava una sua confessione da tempo, le mostrò subito un sorrisino furbetto che la fece arrossire un poco.

-Lo sapevo!-

-Shh! Non devi dirlo a nessuno!- sbottò Daphne, poi tornò tranquilla -Quella Heather è del tuo anno, giusto?-

-Sì.-

Daphne batté la matita sul foglio, lanciando sguardi a Theodore che, poco lontano da lei, stava facendo lo scemo con Heather Fisher.

E poi lo vide.

Heather gli stava toccando la cicatrice.

La cicatrice di Daphne!

La ragazza strabuzzò gli occhi, inferocita.

-Cos'hai in mente?  Non farle del male.- la pregò Astoria, da sempre la più pacifica fra le due.

-Non le farò del male.- si premurò di tranquillizzarla Daphne -Ho solo intenzione di mostrare a tutti, Theo compreso, che non è tutto oro quello che luccica.-

Astoria non ebbe il tempo di chiederle spiegazioni, che Daphne aveva già iniziato ad agitare la bacchetta.

Il tappetto si era sollevato giusto il tempo per far ruzzolare a terra Heather che venne prontamente aiutata da Theodore.

Daphne sbuffò e agitò nuovamente la bacchetta.

E i denti di Heather iniziarono ad allungarsi a dismisura, facendo ridere l'intera Sala Comune, mentre Theodore provava a trattenersi.

-Così si somigliano, no?- sussurrò Daphne ad Astoria che la fissava come se fosse impazzita.

Heather si spinse in avanti, cercando con le mani il volto di Thedore per comunicargli qualcosa, ma, quando la mano della ragazza sfiorò nuovamente la solita linea rosea che spuntava sul labbro dell'amico, Daphne le lanciò un ultimo incantesimo.

Le sopracciglia di Heather si allungarono come lunghe radici bionde ed iniziarono a spuntarle anche dei ridicoli baffoni grassocci.

La ragazza corse fuori dalla Sala Comune in lacrime.

Daphne, però, non poté godersi appieno quel attimo di ilarità, perché aveva notato il guizzo di Theodore rivolto nella sua direzione, non appena lui si era accorto che l'unica a stringere una bacchetta era la sua amica.

Ora era veramente nei guai.

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Capitolo 5
*** 5. ***


5.

 

Daphne aveva trascorso gli ultimi due giorni lontano da Theodore e la sua cicatrice.

La ragazza era riuscita a trovare sempre ottime scuse per defilarsi ogniqualvolta l'amico le si palesava di fronte.

La mattina usciva prestissimo dalla Sala Comune e si rifugiava in uno dei bagni - di solito si portava avanti con i compiti - fino all'inizio delle lezioni.

A pranzo e a cena era sempre la prima ad arrivare al tavolo: si ingozzava alla velocità della luce e spariva nuovamente in uno dei bagni del Castello.

Durante le lezioni si metteva sempre in prima fila, sapendo bene quanto Theodore prediligesse gli ultimi posti.

Daphne sperò di non aver preso dei chili in più per tutto quello stress accumulato.

Quella mattina, come ogni mattina, la ragazza si era svegliata presto ed era sgusciata fuori dal suo dormitorio, pronta a scappare in qualche bagno prima di colazione.

Era talmente attenta a non fare il benché minimo rumore che, troppo tardi, si accorse della figura accasciata sul divano.

Daphne, la fredda e la glaciale Daphne, lanciò un gridolino per lo spavento.

Theodore si alzò in piedi e le mostrò quel sorriso che lei trovava altamente irritante.

-Stavolta ti ho fregata, Daph.- le disse -Mi sono svegliato prima apposta per vedere cosa stavi combinando.-

-Sono diventata mattiniera.- rispose lei, sicura -È un problema?-

Theodore scoppiò a ridere e Daphne cercò di non notare quanto la cicatrice risaltasse di più nella sua risata.

-Tu adori dormire. Ti conosco abbastanza bene, sai?-

-Le abitudini possono cambiare.-

Theodore fece un passo verso di lei e Daphne ne fece subito uno indietro, doveva stare lontana da quella linea rosa o avrebbe perso la testa.

-Allora è vero.-

-Cosa?-

-Ti piaccio davvero in quel senso.- Theodore sembrava soddisfatto, come se avesse vinto una partita a scacchi.

-Cosa te lo fa pensare?-

Daphne provò a mantenersi tranquilla, cercando di risultare infastidita da quell'accusa.

-Beh, per prima cosa hai fatto di tutto per mettere in ridicolo la mia ragazza.- disse Theodore, alzando l'indice per contare e facendo un passo in avanti.

-Secondo.- alzò un altro dito -Mi eviti da quando ti ho beccato a lanciare incantesimi ad Heather.-  e si avvicinò ancora.

-E terzo.- Theodore annullò la distanza fra di loro e le si mise faccia a faccia -Hai un'ossessione per me.-

-Non ho un'ossessione per te.- sussurrò Daphne, non allontanandosi.

Qualcosa di rosa e di sottile la stava attirando, ma la ragazza provò a concentrarsi solo sui suoi occhi castani, ma risultò difficile anche quello.

-No, hai ragione.- ammise lui, sorridendo -Hai un'ossessione per i miei capelli, i miei occhi e, soprattutto, la nostra cicatrice.-

-Nostra?-

-Smettila di ripetere tutto quello che dico.- sospirò Theodore, divertito.

-Sei un idiota.-

-Eh?-

-E un cretino, un imbecille e non hai capito nulla.-

Theodore le chiuse le labbra con due dita.

-Se tu non avessi questo tuo caratteraccio e non fossi sempre fredda e glaciale, probabilmente tutto questo non sarebbe stato necessario.-

Daphne aveva ancora le labbra cucite, ma le sopracciglia in alto fecero comprendere a Theodore che non aveva capito.

-Mi piaci anche tu.-

Qualcosa sembrò colare all'altezza del cuore; no, non colare, sciogliersi.

Forse era davvero fredda e glaciale, ma quel sole di Theodore l'aveva sciolta con quattro semplici parole.

-Dì qualcosa.- commentò lui e Daphne indicò le dita del ragazzo che ancora le chiudevano la bocca.

-Oh, scusa.-

Theodore la lasciò libera e Daphne si avvicinò alla cicatrice: la toccò con le dita e la studiò con calma.

Il ragazzo sorrise e lei posò il suo sguardo su gli occhi di lui, ma le dita non si staccarono da quella fredda linea rosa che tante volte aveva sognato ed osservato.

-Allora, cosa vuoi fare?- chiese Theodore -Inizi a farmi paura.-

-Tu non ce la fai proprio a stare zitto, eh?-

-Trova tu un modo.- ed il tono malizioso non sfuggì a Daphne che non se lo fece ripetere due volte.

Si avvicinò alle labbra del ragazzo e lo baciò dapprima con delicatezza e poi con irruenza.

Stava ancora sognando o era tutto vero?

Theodore le strinse i fianchi e Daphne fece salire una mano verso i capelli biondi di lui, mentre l'altra mano gli accarezzava la guancia.

Era meraviglioso sentire di possedere tutti gli elementi che amava in Theodore: gli occhi, i capelli e la cicatrice; ma, soprattutto, era meraviglioso sapere di possedere Theodore.

Era suo.

E, benché Daphne sapesse che quello sarebbe stato solo il primo di una lunga serie di baci, non riuscì a staccarsi da Theodore per molto, molto tempo.

 

 

Fine.

 

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