different.

di xniallsshug
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


Camminavo tranquillamente, il vento era forte e le strade bagnate per la pioggia.

Non c’era molta gente, ma non mi faceva nessun effetto. Ero arrabbiata, avevo altro a cui pensare.

I miei genitori, loro erano il problema. Abbastanza grande per restare in casa sola per badare a Harry, ma troppo piccola per uscire con i miei amici. Insomma, avevo 19 anni, non cinque e Harry ormai ne aveva 18, avrebbe potuto tranquillamente stare in casa da solo. Ma no. Dovevo esserci anche io.
Continuavo a camminare, immersa nei miei pensieri, nella mia rabbia, quando un fogliettino di carta quasi mi si appiccicò in faccia.

‘’Ma che cazz..’’

Cominciai a leggere il biglietto.

‘’Festa, sabato 14 agosto. Siete invitati tutti. Al Mack Bar, gratis.’’

Infondo non diceva nulla di speciale, non spiegava nemmeno cosa si sarebbe fatto. Ma decisi di andarci. Solo per fare un torto ai miei. Sarei scappata. Decisi di parlarne con Hanna, la mia migliore amica.

A: Hanna
Vieni da me,ora!


La pioggia cominciò a scendere e io cominciai a correre. In qualche minuto arrivai a casa e, ovviamente, Hanna era già arrivata.

“Hey, Ally!’’ Hanna mi salutò, sembrava sollevata.

‘’Allyson! Entra in casa. Ti devo parlare!’’ Sentì urlare dall’interno.

Come aveva fatto Harry a vedermi? Che palle. Non potevo mai stare un po’ sola.

‘’ARRIVOO!’’ urlai.

Mi girai verso Hanna ‘’Entri o no?’’

Si lasciò scappare una mezza risata ed entrò.

‘’Oh, ci sei finalmente. Ascolta.. Hai sentito parlare della festa di sabato?’’

Annuii.

‘’Ecco.. Non è che verresti con me? Cioè, sai com’è mamma. Non mi lascerebbe mai uscire da solo o almeno non di notte. Quindi?’’

‘’Volevo parlare ad Hanna della festa, ora. Quindi.. Ora ne parliamo e poi ti so dire. Okay?’’  sbottai.

Tirai Hanna per un braccio. Dopo aver salito le scale aprii la porta di camera mia, per poi richiuderla con un calcio.

‘’Allora, andiamo?’’

Hanna mi guardò sorpresa.

‘’Hai appena detto che vuoi andare ad una festa? Tu? Una festa dove ci saranno drogati ed ubriaconi? Tu?’’

‘’Basta riempirmi di domande. Si, voglio andarci.’’ Risposi arrabbiata.

‘’Si, okay. Andiamo.  Vedi di trovare qualcosa di sexy, faremo sicuramente colpo su qualcuno.’’

Hanna era molto decisa nel fare le cose. Aprì la porta del mio armadio, ma non feci in tempo ad avvicinarmi, perché Hanna mi spinse via, con la sua solita gentilezza.
Dopo aver lanciato la maggior parte dei miei vestiti sul letto si fermò. Si girò verso di me e disse:

‘’TROVATO!’’

Mi porse il vestito, non era il mio genere. Io ero il tipo di ragazza da felpe, jeans e vans. Non ricordavo di avere quel vestito. In realtà non ricordavo di avere un qualsiasi tipo di gonna.
Era un vestito troppo ‘PAW’ per me. Arrivava alla coscia, era nero e scollato sul retro. Bello, certo. Ma..

‘’Io? Con questo?’’ chiesi sorpresa.

‘’Si.  E ti presterò un bel paio di tacchi. Eh?’’

La nostra conversazione finì lì. Cominciammo a fare i compiti per poi andare a mangiare e successivamente a dormire. Il giorno dopo, sabato 14, sarebbe stato un giorno stranissimo. 

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Capitolo 2
*** 2. ***


Da: Hanna
Ti sto passando a prendere, fatti trovare pronta.


Cazzo.

Dovevo ancora truccarmi. Corsi in bagno, presi i trucchi e cominciai a mettere il fard, per poi mettere la matita e infine il mascara.

“Dovrebbe essere uno ‘smokey eyes’ ma..”

Mi infilai le mie nike e il giacchino di pelle e corsi giù dalle scale.

“Mammaa, sto uscendo.. Torneremo per mezzanotte. Non aspettarmi.” Urlai.

“Dove credi di andare senza di me?”

Cazzo. Harry.

“Uh. Andiamo.” Sbottai.

Chiusi la porta con forza e corsi per il vialetto. Ritrovandomi con il viso quasi spiaccicato contro il finestrino della ‘Dacia’ di Hanna.

Io e Harry salimmo.

“Lasciatemi davanti al locale. Ci sentiamo dopo per l’ora, Ally.”

Dopo aver lasciato Harry con i suoi amici, scesi dalla macchina.

“Belle scarpe.” Mi prese in giro Hanna.

Non erano niente male. Le solite Blazer nere, ormai le avevo di tutti i colori e utilizzavo sempre e solo quelle.

Entrammo nel locale, la musica era già alta e non mi stupì a vedere ragazzi già ubriachi.

Che schifo.

Hanna mi lasciò sola, contro la mia volontà, per andare a ‘rimorchiare’ alcuni ragazzi. Il suo fascino era qualcosa di stranissimo. Tutti i ragazzi le cadevano ai piedi.

Non come con me. Ero lì, sola. Così presi un bicchiere e lo riempì di uno strano alcolico.

Non avevo bevuto molto, ma l’alcool si faceva sentire.

“Ehi. Sei sola?”

Uno dei soliti sfigati
Dopo essermi girata rimasi stupita. Zayn Malik?

Era uno dei soliti ‘cattivoni’ dei college inglesi, solo che lui non ‘lavorava’ solo.

Liam, Louis e Niall gli stavano sempre alle spalle.

“C-ciao.” Balbettai

“Come ti chiami, splendore?”

“Allyson."

“Bene, Ally.” Dopo avermi sorriso si avvicinò al mi orecchio “Sarai mia.”

Mi diede un bacio sul collo, prese il mio iPhone dalla tasca e cominciò a scrivere il suo numero.

“A domani, amore.”

Ero davvero impaurita.

“Hai fatto colpo, Ally. Eh?” Mi sorrise Hanna.

“N-no, cioè si, credo.. HAI VISTO CHI ERA?”

“Chi?”

“Malik.” Quasi ‘sputai’ quel nome.

“Eh? Il Malik delle giacche con la ‘M’? Quello che gira con Louis, Liam e Niall? Lui?”

“si.” Risposi.

***

La sveglia suonò prestissimo. Non ricordavo nulla della sera prima, o quasi.

Andai in bagno, mi spogliai ed entrai in doccia.

Dopo essere uscita mi truccai e cominciai a vestirmi.

“Pronta.” Dissi.

Mi diedi l’ultima occhiata allo specchio, sorridendo. Quando i miei occhi si posarono sul punto dove Zayn mi aveva baciata.

Era rosso e viola. Eppure non ricordavo un succhiotto.

Coprì il segno con i capelli, che solitamente portavo legati.

Sbottai, pensando alla scuola.

“Allyson Caroline Styles, scendi subito da lì o farai tardi.”  Ordinò mia madre.

“Harry andiamo!” Urlai.

Uscimmo di casa e salii in macchina di Harry, si, era più piccolo di un anno, ma ovviamente lui poteva avere la patente.  

Arrivati a scuola diedi una pacca sul cofano della macchina di mio fratello.

“Vacci piano. Okay?”

Alzai gli occhi al cielo e mi diressi verso scuola.

“Yo,piccola.”

Sentì gridare, mi girai, era lui.

“Ehi,piano. Dove scappi?” Mi chiese “Sei mia, ora."

Mi baciò e, dopo essersi passato la lingua tra le labbra, avvolse il suo braccio intorno al mio collo.

“Andiamo.” 

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