Campeggio!

di Gayzelle
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Informazioni ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Informazioni ***


Campeggio!

 
Ciao a tutti! ^^
Sono qui perché avevo un’idea per una fiction ad OC, vedremo i nostri personaggi occupati con un campeggio insiemi ai nostri Inazumiani.
Allora, la scaletta da seguire è la seguente:
 
Nome e cognome:
Età (12-14):
Aspetto:
Carattere:
Hobby (può essere più di uno):
Altro:
Ragazzo/a (specificare se fidanzato o cotta che poi si evolverà in qualcosa di più):
 
Avrei bisogno di almeno 2 OC non particolarmente amanti della natura e se più persone scelgono lo stesso ragazzo chiedo se ne possono mettere anche un altro, in modo che ci possano essere anche piccoli litigi che verranno poi risolti.
Prima che mi dimentichi, Nagumo/Claude è già occupato da Directioner_Inazumiana. Mi dispiace, ma gliel’avevo promesso! >.<
Massimo 13 OC (poi forse farò una o due eccezioni).
Qui sotto c’è la scaletta del mio personaggio:
 
Nome e cognome: Sumire Hayashi
Età (12-14): 13
Aspetto: E’ di statura media ed ha la corporatura snella. La pelle è candida e i capelli castani le ricadono lungo la schiena fino alla metà di essa, a volte tiene una ciocca di capelli legata in una treccia che le ricade lungo la spalla destra, oppure tiene due ciocche legate in alto facendo due codini somiglianti le orecchie abbassate di un coniglio.
Gli occhi sono di sfumature che vanno dal verde-mela al verde acqua.
Quando arrossisce (mooolto spesso) le guance si colorano di un rosso vivo.
Carattere: E’ solare e vivace, adora scatenarsi con i suoi amici e va molto d’accordo con chiunque. Anche se a volte può risultare un po’ superficiale, è in realtà una ragazza che sa essere seria e disponibile ad aiutare coloro che sono in difficoltà.
E’ un’incorreggibile romanticona e si imbarazza spesso.
Hobby: Ama: disegnare (soprattutto animali), ascoltare la musica, cantare e giocare a calcio.
Altro: In eterno contrasto con Someoka, si odiano a vicenda! ( Mi stupirebbe il contrario!)
Ragazzo/a (specificare se fidanzato o cotta che poi si evolverà in qualcosa di più): Xavier cotta iniziale.
 
Bene, è tutto! Mi raccomando partecipate in tanti! ^^
Alicchan
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


CAMPEGGIO!

Capitolo 1

Era una stupenda giornata di primavera, i petali dei ciliegi in fiore cadevano dai rami piroettando leggeri, trasportati dalla brezza fresca e leggera del mattino, sembravano tante piccole ballerine che danzano sulle note melodiose del vento.
Nella scuola c’era un’aria frizzante e il motivo era semplice: le classi prime, seconde e terze appartenenti alla stessa sezione si trovavano in una grande stanza e sarebbero stati scelti diciassette alunni di ogni sezione per esser mandati in una vacanza di un mese al di fuori della città.
Un particolare brio si poteva avvertire nel salone dov’era sistemata la sezione D; c’era chi disegnava, chi leggeva, chi usava il cellulare di nascosto, ma soprattutto chi chiacchierava con i compagni, fantasticando su chi sarebbe andato in gita e dove.
-Ah, maledizione! Mi sono persa!- Esclamò una ragazza alta e slanciata, con gli occhi azzurri come il cielo e i capelli biondi che svolazzavano morbidi.
Stava vagando per i corridoi da ormai dieci minuti buoni e non riusciva a trovare la stanza dov’era raccolta la sezione D.
-Ehi tu! Aspettaci!!!!- All’orecchio di quest’ultima giunse una voce squillante e limpida e lei immediatamente si voltò a vedere a chi appartenesse.
Due ragazze le stavano venendo incontro correndo e sbracciandosi per farsi notare.
Erano molto simili:entrambe avevano la carnagione diafana e gli occhi di varie sfumature di verde. La ragazza che aveva appena urlato era un po’ più bassa di quella al suo fianco, i capelli, raccolti in due piccole codine molto somiglianti alle orecchie di un coniglio, erano color castano-ramato e lunghi fino a metà schiena mentre gli occhi verdi mela erano vispi e allegri.
Si potevano scorgere alcune differenze tra le due: quella più alta aveva le curve più definite rispetto all’altra e aveva anche la faccia costellata di lentiggini.
Anche i capelli, guardando meglio, avevano una sfumatura più rossastra e per di più terminavano con dei boccoli che da lontano sembravano di seta.
Esse si avvicinarono col fiato corto e il viso arrossato per la corsa, si diedero una sistemata alla gonna e poi guardarono la bionda dritta negli occhi.
-Lei sa per caso dove possiamo trovare l’aula della sezione D?- Chiese la più bassa, un po’ in soggezione per avere di fianco due ragazze alte una spanna in più di lei.
-N-no, veramente la starei cercando anche io…- Rispose la bionda lievemente imbarazzata e con un buffo accento inglese.
-Pff…- La ragazza più alta tratteneva a stento una risata, l’accento della bionda le sembrava simpatico e divertente.
-Ah…Beh, potremmo cercarla insieme!- Disse la prima sfoggiando un sorriso raggiante.
-Sì dai! In questo modo potremo trovare l’aula più facilmente!!!- Disse la più alta afferrando la mano della bionda e aggiungendo:- Io sono Iris Ama-sa e faccio la seconda! Piacere!-
-Io invece sono Sumire Hayashi! Anche io faccio la seconda. Ah, puoi chiamarmi semplicemente Sumire!- Disse la ragazza dai codini.
-Ah! Io sono Autumn Miller e sono della terza D!- Aggiunse la bionda spensieratamente.
-Bene, allora Autumn-senpai, andiamo a cercare l’aula?- Chiese Sumire.
-Sì, ma chiamami semplicemente Autumn!- Disse quest’ultima ridendo, per poi aggiungere:- Ma siete sorelle?-
-Sì, ma si nota tanto?- Chiese Iris inclinando la testa da un lato.
-Siete due gocce d’acqua!- Autumn esplose in una risata fragorosa alla quale seguì quella delle due ragazze.
Corsero per i vari corridoi, finché non rimase che un’unica aula in cui non erano ancora entrate e spalancarono la porta.
Per loro fortuna la professoressa non era ancora arrivata e si poterono sistemare in tre banchi vuoti uno vicino all’altro.
Fecero amicizia con delle compagne di Autumn,alcune veramente molto simpatiche, altre un po’ scontrose.
La prima a cui avevano rivolto la parola era stata una ragazza particolare, indossava una maschera di pietra che le copriva interamente il viso e i capelli color zucchero filato, nonostante fossero legati in due graziosi codini, le ricadevano lungo la schiena.
Per presentarsi si era tolta quella maschera, scoprendo delle iridi rosa confetto coronate da lunghe ciglia; il suo aspetto la faceva apparire tenera e dolce.
Iniziarono a chiacchierare e, mentre Autumn guardava scettica la scena, le altre due sembravano pendere dalle labbra della ragazza; Miwako, così si chiamava, letteralmente “ Figlia della purezza e della sincerità”.
 Appariva alle due sorelle come una ragazza calma e dolce, il sorriso stampato sulle labbra e il suo modo suadente di parlare incantava l’ascoltatore, ma loro non sapevano che era a questo che lei puntava. Incantava le persone coi suoi modi dolci e gentili, per poi sfruttarle e manovrarle a suo piacimento, come il burattinaio coi suoi burattini.
Prima che ciò accadesse, Autumn richiamò la loro attenzione e presentò altre sue amiche, si avvicinarono a loro tre ragazze che iniziarono a presentarsi.
La prima si chiamava Mahai Tsunami, era una ragazza abbastanza alta e dai lunghi capelli neri, la frangia color blu elettrico le copriva l’occhio destro mentre si poteva notare chiaramente il color cenere dell’altro. Poteva assomigliare vagamente ad una Banshee irlandese, se non per il fatto di avere la pelle color caramello e un’espressione decisamente più allegra.
Si presentò con un’energica stretta di mano e un sorriso vivace, ciò lasciava intendere che tipo di persona fosse, energica, solare e tosta, a giudicare dalla forza della presa.
Se ne avvicinò un’altra un po’ più timorosa, semi nascosta dietro la schiena di Mahai che, sorridendo, le dava pacche affettuose sul capo sorridendo.
Alla fine si presentò anche lei, si chiamava Francesca Harada ed assomigliava ad una bambolina: alta verso il metro e settanta e con la pelle chiarissima, teneva una ciocca dei suoi capelli castani sempre davanti all’occhio destro, le lentiggini sul viso erano perfettamente abbinate ai suoi occhi marroni come le foglie d’autunno.
Nonostante all’inizio fosse così timida, chiacchierando si scoprì che era in realtà estroversa e carismatica, si dimostrò anche gentile con le due kohai e chiese esplicitamente di essere chiamata Francy, trovava il nomignolo più grazioso e carino.
La terza ragazza era poco più alta di un metro e sessanta, era abbastanza formosa e la pelle diafana si sposava perfettamente con i lunghi boccoli biondo-ramati.
Gli occhi castani erano espressivi e vivaci, tipici di un carattere peperino e sfacciato.
Il suo nome era Martina Blake e raccontò un po’ della sua vita, disse di essere nata a Los Angeles e di aver vissuto un po’ ovunque, sapeva per questo molte lingue straniere.
Si era stabilita in un periodo di tempo più lungo a Londra e a tredici anni aveva traslocato definitivamente in Giappone.
 Parlava il giapponese molto bene, nonostante fosse americana, ma a volte durante la chiacchierata, tirava fuori un buffo accento, facendo confondere le amiche, che si mettevano poi a ridere.
Si avvicinò allora un ragazzo alto e abbronzato, dai ribelli capelli dorati e dalle iridi del medesimo colore.
Non portava la divisa scolastica, bensì dei pantaloni mimetici tipici dei militari e una maglia verde acqua, teneva degli occhialoni dalle lenti verdi alzati sopra al viso e una felpa legata alla vita.
Con fare spavaldo cinse le spalle di Francesca con un braccio e disse:
-Hola chicas! Non mi presentate le due piccoline lì sedute?-
-Sono due ragazze di seconda, Sumire e Iris.- Disse Harada scostando infastidita il braccio del ragazzo.
-E poi non siamo neanche così piccole!- Esclamò Iris alzandosi dalla sedia e mostrando la sua altezza, raggiungeva il metro e sessanta e forse lo superava anche.
-Siamo perspicaci, nh?- Disse il ragazzo con un tono a dir poco irritante.
-E comunque, è maleducazione non presentarsi, sai?- Disse Sumire, scattando sulla sedia anche lei, mentre sulle gote si poteva vedere un accenno di rossore per la risata del ragazzo.
-Già, scusami Scricciolo. Io sono Kasai Urashi. Chiamatemi pure Kasai.- Disse lui cercando di trattenere le risate, ma con scarsi risultati.
-Scricciolo?! Ma che diavolo…- Disse la ragazza imporporandosi ancor di più, ma per la rabbia questa volta. Effettivamente era un po’ bassina, ma non sopportava che qualcuno glielo rinfacciasse.
Prima che potesse esplodere dalla rabbia, le si avvicinò una ragazza dalla carnagione ambrata e dagli occhi turchesi tendenti al grigio, sembravano nuvole su cui era dipinto il colore della pioggia. Il viso era incorniciato da capelli ricci e corti color bianco latte, in cui si potevano scorgere la sua calma e gentilezza.
Le posò una mano sulla spalla e la guardò con uno sguardo dolce e comprensivo, Sumire allora si calmò e di sedette socchiudendo gli occhi e facendo un respiro profondo.
Quando li riaprì sfoggiò un sorriso radioso e scoppiò in una risata limpida, quasi infantile.
-Piacere! Tu sei..?- Chiese la castana porgendole la mano.
-Mayu Kizuna. Terza D.- Disse la ragazza dai capelli candidi, con voce atona, ma con una sottile punta di gentilezza e dolcezza e ricambiando la stretta.
-Iris! Sumire! Vi stavamo cercando!- Una voce cristallina giunse alle orecchie delle ragazze, interrompendo il dialogo monosillabico tra la castana e l’altra ragazza. A quanto si era capito, non era una buona oratrice, ma un’ottima ascoltatrice.
Un gruppetto di quattro ragazze si avvicinò sorridendo e Iris le salutò agitando il braccio.
-Beh, dato che vi ho presentato le mie amiche, che ne dite di presentarci le vostre?- Disse Autumn intrecciando le mani dietro la schiena con fare allegro.
-Iris-chan!- Esclamò una ragazza annodando le braccia intorno al collo di quest’ultima.
-S-soffoco! Aiuto!- Gemette la rossa, cercando di divincolarsi dalla presa del’altra.
La ragazza che non sembrava aver intenzione di staccarsi dal povero collo di Iris, aveva dei lunghi capelli biondi raccolti in una coda che le ricadeva lungo il corpo snello e degli occhi azzurro mare,in cui era riflessa la sua allegria allegria contagiosa.
-Ah! Voi siete quelli di terza? Io sono Flora Shuuya*, piacere!- Disse lei, portandosi le mani dietro la nuca.
Le ragazze ricambiarono con un sorriso e si voltarono a guardare una ragazza che si era messa a litigare con Kasai. Era poco più alta di Sumire, se non uguale, magra e con la pelle chiarissima.
I capelli mori le ricadevano morbidi sulle spalle e la frangetta le arrivava fin sopra gli occhi verde mare, portava gli occhiali appoggiati sul piccolo naso a punta.
Ovviamente lui si era messo a prenderla in giro per la sua statura, ma lei rispondeva a tono, era  davvero un peperino!
-Ehi, Giada! Vieni qui e lascia perdere quell’idiota!- Disse Flora ridendo allegramente.
La ragazza si avvicinò con i nervi a fior di pelle e le amiche capirono che era meglio non chiedere niente.
-…Lei è Giada Lovegod, è un’esperta di tecnologia e ama leggere e scrivere, ha anche un sacco di meravigliosi manga. Spesso la vedrete leggere un fumetto shonen, ma mai, e dico mai, la vedrete sfogliare un manga romantico… non li sopporta proprio!- Spiegò Sumire con un tono amareggiato mentre diceva l’ultima frase, lei adorava il romanticismo in tutte le sue forme.
Mentre la mora si era appena seduta, ancora abbastanza indemoniata, si avvicinarono le altre due: una magra e formosa, un po’ più bassa rispetto alle ragazze, aveva dei bellissimi capelli biondo cenere, dove si potevano notare ciocche di un rosso splendente risaltare in mezzo alle altre.
Gli occhi erano verdi come l’erba al mattino ed erano solcati da riflessi castani come la corteccia delle grandi sequoie, aveva anche un piccolo neo sulla guancia, poco più in basso dell’occhio sinistro.
Si chiamava Hikari Tsurigo e, nonostante ci impiegò un po’ ad integrarsi in mezzo alle persone che non conosceva, sembrava una ragazza simpatica e vivace, con cui era facile andare d’accordo.
L’ultima, ma non per questo la meno importante, si chiamava Rendy Place ed era una ragazza di media statura, dal fisico agile e scattante.
Aveva i capelli lisci e setosi, castani con delle ciocche rosse, in contrasto con gli occhi verdi acqua.
Teneva in mano un onigiri fatto in casa, che emanava ancora un caldo profumo: c’è da dire infatti che lei aveva una vera e propria passione per la cucina in generale, non solo quella giapponese.
Chiacchierarono a lungo, scoprendo così di avere tante cose in comune e passione particolare che le legava era il calcio; c’era chi era capace di giocare e chi invece preferiva osservare gli abili giocatori muoversi come e confondersi nel campo come formiche, ma tutte in qualche modo, erano legate a quello sport.
 
Angolo dell’autrice
Buonsalve a tutti! ^^
Finalmente ho aggiornato! *si sentono suoni di trombe e vengono sparati dei coriandoli*
Spiritosi -_-“…
Comunque come avrete potuto notare non sono ancora apparsi tutti gli OC, but don’t worry, appariranno sicuramente nel prossimo capitolo!
Spero vi sia piaciuto come ho descritto i vari personaggi, non sapevo come fare all’inizio, ma poi ho deciso di soffermarmi di più sull’aspetto che sul carattere, di cui ho detto solo le cose fondamentali, per poi farveli scoprire piano piano!
Per Lethe_chan! *Shuuya in realtà è il nome giapponese di Axel, se sei quindi imparentata in qualche modo con lui il cognome è Gouenji. Io ti messo Shuuya perché non sapevo se fossi imparentata con lui, perciò se devo cambiare dimmelo, ok? ;D
Ok, ho detto tutto!
Un bacio!
 Ps: Happy Easter!!! ^^

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Campeggio!

Capitolo 2

 
La porta dell’aula si spalancò e la professoressa Minamino entrò raggiante.
Aveva i capelli corvini legati in una coda e gli occhi azzurri erano coronati da un po’ di ombretto rosa-pastello in tinta con il lucidalabbra. Portava un elegante vestito bianco con un motivo di fiori di ciliegio con una fascia rosa legata in vita.
Per quanto semplice, il suo stile era impeccabile.
-Ehi Micchan! Oggi appuntamento galante?- Chiese Kasai, seguito dalle risate dei compagni.
-Ah, piccoli pettegoli! Cosa andate a pensare? Ma in fondo anche io alla vostra età ero così.-
Disse la professoressa portandosi una mano sulla guancia e arrossendo impercettibilmente.
-Comunque sapete perché oggi siete qui, no?-
-Veramente io non l’ho ben capito!- Disse Martina dal fondo dell’aula, facendo girare tutti verso di lei.
-Beh? Che ho detto?! - Domandò incrociando le braccia e facendo sentire il suo strano accento.
-Niente di male, anzi, io sono qui apposta per spiegarvelo: tutte le classi appartenenti alla stessa sezione sono state messe in un’unica aula e diciassette alunni verranno mandati a fare una gita fuori città. I luoghi possibili in cui potrete risiedere sono tanti quanti le sezioni e verranno sorteggiati. Coloro che partiranno, verranno accompagnati da tre volontarie del primo anno del liceo Souru, qui di fronte, e da dei ragazzi che, se ho ben capito, vanno alla Raimon…-
-Raimon Jr. High?!- Dissero Mahai, Flora e un’altra ragazza in coro.
Scoprirono che quest’ultima si chiamava Erika Kazemaru e, come le altre due, era la sorella di un giocatore dell’Inazuma.
Era alta verso il metro e sessanta, poco più poco meno, e i boccoli turchesi le ricadevano sulle spalle, mentre la frangia liscia le copriva la fronte. Gli occhi dorati avevano assunto per un attimo un’espressione felice e sorpresa, per poi divenire vacui e seri.
La bionda e la corvina iniziarono a saltare dalla gioia, mentre Erika si ricompose subito e riacquistò l’espressione indifferente e distante di prima.
-Io non avevo notato quella ragazza.- Bisbigliò Sumire all’orecchio di Autumn.
-Già, la trovo mooooolto strana!- Commentò Iris con poco tatto.
-Iris…-Disse la castana sospirando.
-Effettivamente ha ragione. Erika non mostra mai i suoi sentimenti e per questo difficilmente la si nota, nonostante ciò è un’ottima consigliera e le malelingue su di lei sono solo cavolate!-
-Ragazze, capisco il vostro entusiasmo, ma fatemi finire di spiegare.- Disse la professoressa Minamino schiarendosi la voce.
-Non verrete accompagnati da una classe, bensì, basandomi su ciò che mi hanno detto, da una squadra di calcio: l’Inazuma.-
Dei mormorii si alzarono dall’aula, tutti gli alunni erano sorpresi e felici allo stesso tempo.
-Ma ora, fatemi dire i nomi di chi andrà alla gita!- Aggiunse la Minamino zittendo tutti con un solo gesto.
-Dunque, prima di iniziare ci tengo a dirvi che la scelta degli alunni è stata puramente casuale, ed ora fatemi leggere i nomi, chi verrà chiamato si alzi e si metta di fianco alla cattedra.
Hikari Tsurigo, Lay White, Flora Gouenji, Mayu Kizuna, Giada Lovegod, Rendy Place, Iris Ama-sa, Francesca Harada, Martina Blake, Kasai Urashi, Miwako Tachibana, Erika Kazemaru, Mahai Tsunami, Sumire Hayashi ed infine Autumn Miller!-
Una fila di ragazze era disposta accanto alla cattedra e la maggior parte non riusciva a trattenere la gioia.
-Ma sono l’unico ragazzo!- Esclamò Kasai inizialmente deluso.
-Ma a noi basti e avanzi!- Rispose Mahai scettica, accompagnata dai risolini delle compagne.
-Comunque cercate di socializzare entro il giorno della partenza e Kasai, niente idee strane, intesi?
Oh povere ragazze, dovrete sopportare un così orribile soggetto! Mi dispiace che non ci sarò io a darvi del sostegno morale!- Disse la prof un po’ dispiaciuta, ma anche sollevata di non dover fare da balia ad un pervertito piromane amante degli ordigni esplosivi.
-Come prof…chi ci accompagnerà allora?- Chiese una ragazza alta e dai capelli biondi tendenti al castano.
-Oh beh, la professoressa di matematica, credo.-
-Cosa?!- Dissero quasi tutte le ragazze all’unisono.
La prof di matematica era una donna crudele che adorava vedere gli alunni disperarsi e faceva di tutto per peggiorare la vita dei ragazzi.
 -Oh suvvia! Non siate cattive con lei, è una brava persona in fondo!- Disse la Minamino con un sorriso dolce sul volto.
-In fondo…molto in fondo…- Sussurrò Giada con disprezzo.
-Bene ragazze, ora ci rechiamo nell’atrio e vediamo dove andrete. Forza, muoversi!- Disse la professoressa incamminandosi verso la porta, seguita da uno sciame di ragazze estasiate.
-Ehi tu! Vieni qui un attimo!- Disse Iris alla ragazza che ancora non si era presentata.
-Parli con me?- Chiese quella con voce flebile.
Era alta per la sua età, aveva i capelli biondo-castano erano talmente sottili e morbidi da svolazzare nell’aria ad ogni passo che faceva, gli occhi marroni erano dolci, ma con un velo di tristezza.
-Sì esatto! Non ci conosciamo, tu come ti chiami?- Continuò Iris stringendole la mano.
-Lay White.- Fu la secca risposta della ragazza.
-Ah piacere! Io sono Iris Ama-sa, vado in seconda D ed ho una sorella, Sumire, non so se la conosci…è una ragazza bassina, con i capelli come i miei, solo meno rossi e…-
-Stai iniziando a darmi i nervi, sai? Parli troppo.-Disse seccata Lay accelerando il passo e lasciando Iris scioccata.
-Che c’è sorellina?- Chiese Sumire passandole vicino insieme alle ragazze appena conosciute.
-C’è che qualcuno dovrebbe imparare ad essere più gentile!- Sbottò la rossa visibilmente arrabbiata.
-Quando fa così, è meglio lasciar perdere.- Disse la castana sospirando.
Arrivarono nel grande atrio e le classi erano già riunite intorno alla piccola figura della preside, alta poco più di una ragazzina di prima media.
Iniziò a mescolare i bigliettini su cui erano scritti i luoghi delle gite, fece avvicinare un alunno di ogni sezione alla sfera in cui erano contenuti e ne pescarono uno a caso.
Venne chiamata Miwako e, dopo aver pescato un biglietto, lesse ad alta voce:
-Campeggio, Parco Nazionale Akan, sud-ovest Hokkaido. Mi scusi, ma non è vietato accamparsi in un Parco Nazionale?- Chiese la rosa con un sorriso dolce.
-Solitamente sì, ma abbiamo avuto il permesso perché si accamperà lì anche la famosa squadra di calcio, Inazuma Japan, e sarete nello stesso accampamento.- Concluse soddisfatta la direttrice.
-Ma allora era tutto calcolato!- Esclamò Rendy in tono sorpreso.
-La professoressa ci aveva già avvisato che saremmo stati con la Inazuma!-
-N-no beh, calcolato non direi…diciamo piuttosto…”organizzato”.- Disse la signora che si era fatta ancora più piccola di quello che era.
Prima che le ragazze potessero replicare, il portone si spalancò ed entrarono tre quindicenni col fiatone.
-Siamo arrivate in tempo?- Chiese una ragazza alta e magra, piegata sulle ginocchia per la fatica.
I capelli dello stesso colore del cacao erano legati in una coda di cavallo, che le ricadeva morbida sulla spalla.
Alzò il viso leggermente arrossato e scoprì gli occhi mori e furbi, scrutò i ragazzi con fare circospetto e si rialzò sventolando un pezzetto di carta.
-Siamo del liceo qui di fronte e dovremmo accompagnare la sezione…la sezione…-
-La sezione D.- Concluse una ragazza alta e molto magra.
Portava i capelli biondi e mossi legati in una coda laterale e gli occhi color nocciola esprimevano scontrosità e arroganza.
-Sì, guarda che lo sapevo!- Le rispose la mora incrociando le braccia a mo’ di sfida.
-Tsk! Come no!- Disse la bionda voltandosi dall’altra parte facendo oscillare la morbida coda a destra e a sinistra.
-Ragazze piantatela!- Esclamò sbuffando la terza, spostandosi i capelli blu oceano sull’occhio sinistro, tenendolo scoperto abbastanza da rivelarne il colore del cielo notturno, mentre in quello destro le più svariate sfumature di verde si fondevano l’una nell’altra.
-Ah! Accompagnerete queste ragazze quindi!- Disse la professoressa Minamino cercando di smuovere la tensione che si era creata nell’atrio.
Un colpo di tosse proveniente dal centro del gruppetto della D attirò l’attenzione di tutti.
-Queste ragazze e Kasai Urashi.- Aggiunse la prof con tono sconsolato e tenendosi le tempie tra l’indice e il pollice.
Seguirono dei risolini e uno sbuffo infastidito da parte del ragazzo, che si scostò un ciuffo di capelli dorati davanti all’occhio, nascondendo alla bell’e meglio il lieve rossore sulle sue gote.
-Domani preparerete le borse con vestiti, bottiglie d’acqua e libri o oggetti di svago in caso di pioggia.- Continuò la professoressa sorridente.
-Si possono portare videogiochi?- Chiese Giada speranzosa.
-No, sono vietati computer e console, portatili e non, mentre i cellulari si possono portare, tenendo conto però che non ci sarà sempre campo.-
Gli occhi di Giada si spensero, ma Iris e Rendy la presero a braccetto sorridendo amichevolmente.
-Ci divertiremo un mondo, vedrai!- Le sussurrò la rossa sorridendo.
Rendy annuì convinta mentre Giada le ringraziò riconoscente.
-Dicevo…ah, sì! Non dovrete preoccuparvi per il cibo, perché ci penseranno gli istruttori a portare ciò che sarà necessario, le tende invece saranno fornite dai ragazzi della squadra.-
Il discorso si concluse esattamente all’inizio del suono della campana di fine giornata.
-Allora a domani ragazzi! E mi raccomando, cercate di andare d’accordo fra di voi!- Disse salutandoli la professoressa.
-Andremo molto d’accordo, non si preoccupi.- Disse Kasai avvolgendo il braccio intorno alle spalle della quindicenne dai capelli color del cacao, la quale lo allontanò con un pugno sulla cassa toracica.
-Maria! Che fai?-  La ragazza dai capelli blu oceano intervenne bloccandola, in modo che non si scagliasse sul povero malcapitato.
-Che male, porca…-
-Porca?!- Domandò Autumn dietro di lui, con un’espressione arrabbiata e disgustata,tanto che  guardando attentamente si poteva anche vedere un’aura nera espandersi intorno a lei.
-Paletta! Sì cavolo, è sempre colpa delle palette! Senza di loro il mondo sarebbe migliore. Facciamo una protesta contro le palette!-
Kasai cercò di fare lo spiritoso, non ottenendo però il risultato voluto.
-Se…ti…prendo!!!- Maria si divincolò dalla presa dell’amica, Aloha, e si scagliò contro il ragazzo che iniziò a scappare percorrendo il perimetro del giardino scolastico.
-Kasai! Lo zaino! Z-A-I-N-O!!!- Cercò di chiamarlo Sumire, mentre la mora lo rincorreva indemoniata.
-Diamine è vero! Scricciolo, portamelo tu!- Urlò Kasai dall’altra parte del giardino.
-Neanche per sogno! Prima di tutto ho un nome, Sumire! Usalo qualche volta, altrimenti a che mi serve? Seconda cosa, non vedo perché dovrei tenere in spalla, non uno, ma ben due zaini da tre tonnellate ciascuno!- Gridò la ragazzina, allontanandosi poi insieme alla sorella e alle amiche, che ridevano per la scena che si presentava sotto i loro occhi.
-Non cambierà mai.- Sospirò la quindicenne bionda.
-E tu invece? Come ti chiami?- Chiese Iris parandosi davanti a lei e porgendole la mano.
L’altra rimase interdetta e non seppe come reagire al comportamento amichevole della ragazzina.
-Non vedo perché ti debba interessare.- Alla fine optò per il suo solito comportamento scontroso e le passò accanto senza degnarla di uno sguardo.
-Ma cosa ti costa scusa?!- Disse la rossa poggiando i pugni chiusi sui fianchi e mandando indietro i boccoli morbidi.
-Se ci tieni così tanto…mi chiamo Alessia Paceis.- Disse quella voltandosi solo per una frazione di secondo, per poi continuare a camminare imperterrita.
Intanto le altre si godevano le grida del povero Kasai e gli sguardi sconcertati dei ragazzi di prima, per niente abituati alle stramberie dei ragazzi più grandi.
 
Angolino dell’autrice
Ed eccomi qua in ritardo come al solito! ^^
Atsuya: Il bello è che te ne vanti pure…
L’importante è che il capitolo sia piaciuto!
Atsuya: Allora sei messa male…
Grazie per il sostegno morale T^T
Comunque volevo porre due domande:
La prima: Ora che conoscete meglio i personaggi, potreste scrivermi nelle recensioni
Chi vorreste avere come migliore amica?
Kasai: *Coff coff*
O amico? ^^”
Kasai: Grazie per essertelo ricordato…
Passiamo alla seconda domanda: vorreste che la fiction avesse anche episodi fantasy?
E’ tutto! E spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento! ^^
Atsuya: Ma come parli?!
In modo colto U.U
A presto! (si spera)
Alicchan

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Campeggio!

Capitolo 3

 
Alla Raimon Jr.High il suono della campanella di fine lezioni si era già disperso nell’aria da quasi un quarto d’ora, ma c’era ancora qualche ragazzo che si aggirava all’interno del cancello delimitante il vasto edificio e il cortile di mattonelle di pietra.
-Hiroto! Ehi, Hiroto!-
Un ragazzino dai capelli blu correva verso l’amico sbracciandosi e, dopo essersi  fermato davanti a lui, si piegò sulle ginocchia con il fiatone.
-Oh! Ciao Kogure! Cosa devi dirmi?- Rispose il ragazzo vicino a lui, con un sorriso dolce ma assente, come se si fosse appena destato da un sogno.
-“Ciao Kogure, cosa devi dirmi”?! Dopo tre isolati che ti rincorro sgolandomi è questo ciò che mi dici?!-
Disse seccato il piccolino.
-Perdonami, ero immerso nei miei pensieri!- Continuò l’altro portandosi la mano dietro la nuca.
-In fondo, tra un po’ si parte e non vedo l’ora di sapere cosa si farà!- Continuò il rosso volgendo lo sguardo al cielo.
Kogure lo guardò un po’ scettico ma, dopo un sospiro di disappunto, riprese il discorso.
-Proprio di questo volevo parlarti. Ti ringrazio per aver mantenuto la promessa che mi hai fatto quella volta nel bosco.-
Il blu finì la frase con un inchino esagerato.
-Figurati, ho sempre voluto fare un campeggio con voi dell’Inazuma!-
Kogure sorrise furbo e incrociando le braccia disse:
-E il bello è che ci conosciamo tutti! Ci divertiremo un mondo!-
Hiroto strabuzzò un po’ gli occhi e si morse il labbro.
-Ah, a proposito di questo…-  Disse quasi sussurrando.
                                                                                           xXx
-OGGI SI PARTE!- Iris stava saltando sul letto da almeno dieci minuti, intonando canzoni sulla partenza inventate da lei.
-Iris, sono le sei meno venti di mattina, io vorrei dormire almeno un’altra oretta se non ti dispiace.-
Sumire si era rintanata sotto le coperte e, rannicchiata com’era, sembrava ancora più piccola.
-Non riesco a fermarmi! Conosceremo la Inazuma! E anche il capitano Endou! E il fidanzato di Mayu!-
Sumire mugolò qualcosa da sotto il letto e poi disse con disappunto:
-Passi per la Inazuma e per Endou di cui sei inn…-
-Sono solo la sua più grande fan!- Disse Iris interrompendo la sorella e incrociando le braccia al petto, assumendo una posa leggermente offesa.
-Ok, ok. Comunque, ora mi devi spiegare come fai a sapere che Mayu-senpai è fidanzata con un ragazzo dell’ Inazuma!- Disse Sumire emettendo un altro mugolio assonnato da sotto le coperte.
-Eh eh eh! Mi è proibito rivelarlo!- Rispose Iris sorridendo furba e appoggiando l’indice vicino all’angolo della bocca.
-Però posso dirti che ci sono un sacco di ragazzi carini e sono sicura che troverai finalmente l’amore!-
Iris disse l’ultima frase con parecchia enfasi e per poco non cadde dal letto.
Sumire fece capolino da sotto le coperte, rossa come un pomodoro maturo, con gli occhi verdi sgranati e le guance gonfie.
-Cosa cavolo dici?- Sussurrò, e si rintanò nuovamente sotto le coperte, mettendo la testa sotto il cuscino.
-Ora ti lascio dormire Sumiao.-
-Ti prego, non usare quel soprannome in gita.- Disse la castana con voce implorante.
-Ok, Sumiao. Buona ultima mezz’ora di sonno!- Rispose la sorella, calcando il soprannome di Sumire giusto per farla arrabbiare un po’.
-Sì, buona ultima mezz’ora di sonno anche a te…Irismiao.-
                                                                                            xXx
In un quartiere di villette, una figura alta e slanciata camminava a passo svelto sotto la luce gialla dei lampioni, accompagnata dal rumore delle falene che andavano a sbattere contro le lampadine calde.
Il sole era ancora nascosto dietro alle montagne, che sembravano averlo inghiottito dietro una coltre di nuvole bianche e fredde.
La figura si fermò dinnanzi ad una piccola villa dalle pareti colorate di un fresco verde menta, tolse le mani dalle tasche e premette il pulsante del campanello.
Si udì qualche passo in direzione della porticina e, una volta aperta, essa rivelò una donna sulla quarantina, ancora in camicia da notte.
-Buongiorno signora Lovegod.-
-Ah…Buongiorno. Sei qui per Giada?-
-Eh già!- Rispose la figura portandosi una mano dietro la nuca.
-Quella pigrona sta ancora dormendo. Però puoi provare a svegliarla se ti va!- Rispose la donna sorridendo.
-Mi spiace per Giada, ma il suo risveglio non sarà uno dei migliori…-
I passi delle due figure risuonavano nel silenzio della casa, illuminata solamente dalla luce fioca che filtrava dalla cucina.
Salirono le scale e si trovarono davanti alla porta socchiusa della camera della ragazza.
Entrarono e il fruscio delle coperte risuonò tra le mura della stanza.
Il silenzio regnava sovrano, ma…
-ATTACCO DI SOLLETICO!-
Esso fu spezzato da un urlo.
Questo attacco improvviso sembrò lungo un’eternità, ma si svolse in un solo attimo.
Giada sgranò gli occhi e il grido disegnato a fior di labbra, le morì in gola, soffocato da una risata fragorosa.
-Ben svegliata Giada-chan!- Disse la figura mettendo le mani sui fianchi, soddisfatta del suo lavoro.
La ragazza mise a fuoco il mondo che le stava intorno, socchiudendo e strabuzzando gli occhi nel buio, finché la sua madre adottiva non premette il pulsante della luce.
-Ah, sei tu Kasai. (Ammettetelo, non ci eravate arrivati XD Ndme.  Era palese -_-“ ndTutti) Ti ringrazio per  avermi svegliata in questo modo così gentile e amorevole.- Disse Giada con ancora le lacrime agli occhi.
-Nah, è un piacere! Piuttosto, muoviti che tra un’ora dobbiamo essere in aereo.-
La ragazza si alzò dal letto, stropicciandosi gli occhi e sbadigliando esageratamente.
Il ragazzo si mise a fissarla con un’espressione curiosa e divertita.
-Beh? Che hai da guardare?- Disse Giada piegando leggermente la testa da un lato.
-Uhm…mi piace il tuo pigiama con i computer!- Rispose  Kasai  ridacchiando.
La ragazza si portò una mano a sorreggerle la fronte, con fare sconsolato.
-Sei proprio scemo… Comunque, non capisco perché sei venuto a prendermi, non siamo così in confidenza.-
Disse Giada scettica.
-Cara Giada, il tatto non è il tuo forte.- Rispose Kasai  un po’ in imbarazzo.
-Comunque, mi sono candidato come tuo migliore amico!- Continuò lui dicendo l’ultima frase senza esitare neanche un attimo.
Ecco, questo era Kasai: simpatico, malizioso e anche un po’ infantile, ma era impossibile non volergli bene.
-Siamo lieti di informarla che ha vinto le elezioni!- Disse Giada in tono solenne ma ironico, dopo qualche secondo di silenzio.
Il ragazzo sorrise e addolcì lo sguardo.
-Va bene. Però ora preparati, io ti aspetto fuori.-
-Ok. A tra poco Kasai!-
                                                                                           xXx
-Diamine Aloha, sei lentissima!- Esclamò Maria dal salotto.
-Nh, ma io ho sonno!- Rispose la blu con la voce rauca ed assonnata.
-Inizia a vestirti che poi dormi in aereo!-
-Ma non ci riesco! In aereo mi metto a chiacchierare con voi!-
Maria sbuffò e sussurrò qualcosa a riguardo dell’incorreggibilità dell’amica.
-Dobbiamo essere là tra un’ora. Casa mia è lontana dall’aeroporto e il viaggio in macchina durerà mezz’ora, quindi non stare a finire la colazione, ma vai a vestirti!- Disse la castana, facendo capolino da dietro il muro che separava l’ingresso dalla cucina.
-Halo, guardati! Sembra che nei tuoi capelli siano passati uno stormo di merli infuriati, talmente sono in disordine! E il viso è sporco di latte al cioccolato! Mi spieghi come hai fatto a ridurti così?!- Maria scoppiò a ridere, mentre l’altra aveva sgranato un po’ gli occhi.
-Spero che le altre ragazze siano più simpatiche di te.- Sbuffò Aloha, appoggiando il viso sul palmo della mano.
-Ma se ti ho invitato a casa mia questa notte per fare in modo che ti svegliassi in orario!- Ribatté Maria.
-Evidentemente non ha funzionato: sono le sei e un quarto.- Disse Aloha con nonchalance.
-Oddio, muoviti Halo! Dobbiamo andare tra pochissimo!- Maria le si fiondò addosso, scuotendola per le spalle, mentre l’amica, ancora troppo addormentata per reagire, cercava di resistere agli scossoni.
-Ora vado! Ok?!- Sbottò Aloha poco dopo, allontanandosi dall’amica.
-Brava, io intanto mi metto le scarpe. Non impiegarci più di quindici minuti, d’accordo?- Rispose Maria soddisfatta per essere riuscita a svegliare Aloha.
-Sì, non preoccuparti. Se cerchi la mia valigia è in camera sotto il letto!-
-Ok! Ci vediamo tra dieci minuti!-
Aloha ascoltò le ultime parole dell’amica e poi urlò:
-Ehi! Ma non erano quindici?!-
Dall’altra parte della casa si poteva intanto sentire la risata divertita di Maria.
                                                                                              xXx
Le ragazze, e Kasai, si erano riunite in aeroporto ad aspettare l’arrivo della professoressa di matematica.
-Non è affatto giusto però! Con quella vecchiaccia non ci divertiremo affatto!- Esclamò Martina, riferendosi alla professoressa che le avrebbe accompagnate.
-Eh, non sai quanto hai ragione!- Rispose Rendy, annuendo col capo.
-E’ davvero così terribile questa donna?- Chiese Alessia, dato che non la conosceva affatto.
-Oh sì. E’ un mostro terrificante che non vede l’ora  di soffocarti con domande impossibili, guardandoti con i suoi occhi piccoli e neri che ti ghiacciano, mentre i capelli biondi sbiaditi hanno ciocche irte simili a serpenti pronti ad attaccare.- Disse Martina mimando la professoressa, finché non venne interrotta da qualcosa che le toccò la spalla.
Si girò temendo il peggio, invece…
-Stavate parlando di Medusa per caso?-
-Micchan!- Esclamarono tutti in coro.
La giovane professoressa indossava una leggera tuta bianca, con delle scritte dorate sulla felpa che recavano il nome di una famosa località americana.
-Ebbene sì, alla fine vengo con voi.- Disse lei con un tono amareggiato, mascherandolo con una voce allegra.
Tutti rimasero in silenzio guardando la professoressa, chi con felicità, chi con sollievo e chi invece la guardava impassibile, indifferente a ciò che era accaduto.
-Che hai Micchan? Il tuo ragazzo ti ha scaricato?- Chiese ironico Kasai per spezzare il silenzio.
La donna non rispose e chinò leggermente il capo, la sua espressione era indescrivibile, un misto tra la tristezza più profonda e il desiderio di veder crepare all’istante tutte le persone che le stavano intorno.
-Sangue. Tutte le coppiette felici che stanno tranquillamente passeggiando devono annegare in un fiume di sangue.-
Ora la fissavano tutti increduli, avevano scoperto due cose: la prima era che la prof. Minamino diventava davvero terrificante a volte; la seconda invece che Kasai era un veggente, impiccione, ma veggente.
-Er…prof…non si abbatta…- si azzardò a dire Lay in tono consolatorio.
Lei sembrò riprendersi in un attimo e un bagliore malizioso negli occhi attraversò l’aria tagliente, come fosse un lampo.
-Non preoccupatevi ragazzi! Andiamo nell’Hokkaido, no? Lì riuscirò a distrarmi benissimo! La neve candida, la fauna selvatica, gli alberi possenti…- Disse la Minamino spensierata.
-Ah, prof! E’ bello vedere che affronta questa situazione con tanta fermezza!- Disse convinto Kasai, cercando di rimediare al danno che aveva fatto prima con una stupida frase.
La professoressa non lo stava ascoltando, era come persa nei suoi pensieri, finché non esclamò:
-CI SARA’ UN ACCOMPAGNATORE ANCHE PER LA INAZUMA!-
Dicendo questo iniziò ad incamminarsi verso l’aereo diretto ad Akan, spronando i ragazzi che erano rimasti come statue di pietra all’ultima affermazione fatta dalla donna.
Non era cambiata per niente.
-E poi Medusa, dovrebbe essere la professoressa di matematica…-  Disse sospirando Alessia, restando un po’ indietro rispetto alla compagnia.
-Ahia!-
Una ragazza alta e dai capelli biondo-castani si era schiantata contro di lei, inciampando e cadendo sul terreno asfaltato.
Alessia rimase pochi secondi  a massaggiarsi la spalla contro cui era andata a scontrarsi la ragazza, dopodiché tese la mano alla kohai e l’aiutò a rialzarsi.
-Scusami, non stavo guardando dove mettevo i piedi.- Disse scusandosi la bionda.
Osservandola meglio, si poteva notare che aveva gli auricolari bianchi alle orecchie, da cui partiva della musica a tutto volume.
-Niente…piuttosto, cosa stavi ascoltando?-
L’altra non rispose, si limitò ad estrarre il piccolo Mp3 dalla tasca dei suoi pantaloncini corti e girò lo schermo verso il viso di Alessia.
Lei lesse il titolo e disse:
-Quindi ti piace questo genere di musica?-
L’altra annuì col capo e fissò i suoi occhi nelle iridi di Alessia.
-Mi aiuta ad isolarmi.- Disse infine.
-Capisco… Tu chi sei?- Chiese in modo molto diretto la Paceis.
-Lay White.- Rispose la ragazza dopo qualche attimo di silenzio.
-Io invece sono Alessia Paceis. Senti, approfitta della mia improvvisa simpatia, non durerà molto!- Disse in tono simpatico la ragazza, tanto per rompere un po’ il ghiaccio.
L’altra rise piano e si sfilò gli auricolari, entrarono in aereo e si sedettero vicine, in modo da chiacchierare con qualcuno che già si conosceva.
Giada stava intanto cercando un posto libero dove sedersi, finché non arrivò uno scocciatore a noi ben noto a cingerle la vita.
-Ci sediamo vicini?- Sussurrrò Kasai all’orecchio della bruna con una punta di sensualità nella voce.
Giada gli tirò una gomitata nello stomaco e cadde pesantemente sul seggiolino di finto cuoio, ricoperto di una peluria morbida.
La ragazza lo guardò con uno sguardo assassino e gli sputò contro un “cretino”, si appoggiò poi al palmo della mano e puntò gli occhi sul paesaggio spoglio all’esterno del finestrino.
-Ma cosa ti ho fatto?! Stamattina quando sono venuto a prender…-
Giada arrossì fino alla punta dei capelli e gli pestò il piede.
Intanto alcune ragazze incuriosite si erano messe ad ascoltare la discussione.
-Ti prego, non dire niente Kasai. Non voglio che inizino a girare strani pettegolezzi. E poi la mattina appena sveglia, io mi metto a straparlare.-
Giada socchiuse gli occhi e fece ciondolare un poco la testa.
Kasai rimase fermo sul posto un attimo e poi sorrise.
Giada era strana, ma bisognava prenderla com’era.
-Beh Giada, volevo solo riavere la penna che ti ho prestato prima.- Disse lui tendendo la mano.
Dapprima lei lo guardò interrogativa, ma poi capì ciò che intendeva.
-MI dispiace. L’ho persa.- Rispose sorridendo.
-Eh?! Ma se te l’ho lasciata solo per mezz’ora!- Disse Kasai mettendo il broncio, ironico.
Giada stava ormai crollando per la stanchezza e il ragazzo decise di andare a sedersi.
Una volta che tutti furono saliti e ebbero preso posto, la Minamino attirò l’attenzione tamburellando con le dita affusolate sul microfono del vice pilota, finché tutti gli occhi furono puntati su di lei.
-Allora ragazze,  vi sentite pronte?-
Un coro di “sì” si levò dai sedili.
-Prof! Ci sarei anch’io!- Urlò Kasai dal fondo.
-Ah, già. Allora Kasai, tu ti senti pronto invece?- Sbuffò la professoressa.
-Come non mai!- Rispose lui euforico.
-E allora…si parte!- Urlò infine la Minamino, accompagnata da grida soddisfatte e felici.
-Parco dell’Akan, arriviamo!- Disse Sumire ancora un po’ stanca a causa dell’orario allucinante in cui si era dovuta svegliare.
Doveva ringraziare Iris, di questo.
 
Angolino tutto blu
Buonsalve gente!
Ho scoperto di amare il blu **
E perdonatemi ancora un’altra volta per il ritardo.
Tra scuola e montagna non ho avuto molto tempo per scrivere.
A parte questo, sinceramente, cosa ne pensate del capitolo?
Non so, non mi convince .-.
Ma se a voi piace allora è ok ^^
Scusatemi se ho fatto quei pezzettini con solo alcuni OC e se in questo capitolo non tutti
hanno fatto la loro comparsa: 17 OC sono tantini, cercate di capirmi ^^”
Ma ognuno avrà una piccola parte dedicata a se stesso e ad un’amica/Kasai. XD
A proposito, certo che l’avete richiesto in parecchi come migliore amico! X°
Kasai: Sono popolare ù_ù
Ma piantala! XD
Nel prossimo capitolo vedremo i nostri personaggi affrontare il viaggio e farò comparire coloro che in
questo capitolo non ci sono stati, così non si fanno ingiustizie.
Mi piacciono tutti i vostri personaggi in modo uguale, per questo non voglio che nessuno abbia un ruolo
secondario c:
Ci vediamo nelle recensioni allora!
A presto!
Kisses  Alicchosi <3

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