Come due anelli, più che fratelli

di Soly_D
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Carina ***
Capitolo 2: *** San Valentino ***
Capitolo 3: *** Equivoco ***
Capitolo 4: *** Vendette ***
Capitolo 5: *** Fratello? ***
Capitolo 6: *** Incidente ***
Capitolo 7: *** Cambiamenti ***
Capitolo 8: *** Insicurezze ***
Capitolo 9: *** Sorrisi ***
Capitolo 10: *** Errore ***



Capitolo 1
*** Carina ***


Come due anelli, più che fratelli


1. Carina

Alice contemplava incerta la propria immagine riflessa nello specchio. Il suo corpo stava cambiando – il viso più asciutto, il seno più evidente, le gambe più snelle – e il trasferimento in casa Cesaroni sembrava aver accelerato quel misterioso processo.
«Sardina, sono due ore che aspetto! Ti decidi o no ad uscire da lì?!».
La voce del fratellastro arrivò chiaramente alle orecchie della ragazzina, ridestandola e accendendo nella sua mente una malsana quanto curiosa idea. Rudi era un maschio – immaturo e spesso volgare – ma era pur sempre un maschio.
Alice si precipitò ad aprire la porta, dietro la quale un impaziente e alquanto irritato Rudi attendeva il suo turno nel bagno.
La ragazzina lo tirò dentro per il colletto della maglia, chiudendo la porta alle loro spalle e sbattendo il fratellastro contro il muro.
«Ti giuro che non sono stato io!», esclamò Rudi, cercando di difendersi con le mani.
Alice non lo ascoltò e avvicinò il proprio viso a quello del ragazzino, il quale le lanciò un’occhiata perplessa.
«Tu mi trovi carina?».
Rudi ci mise qualche secondo per comprendere il significato della domanda. Inarcò un sopracciglio e storse il naso, mentre sul suo viso si dipingeva un sorriso divertito.
«Non fare quella faccia! Dico sul serio: secondo te sono carina?».
La risata di Rudi le perforò le orecchie. Alice sospirò delusa e tornò a spazzolarsi i capelli davanti allo specchio: possibile che il suo fratellastro fosse così insensibile?
«Be’», rispose finalmente Rudi, sulla soglia della porta. «Se fossi un po’ più gentile e se magari sorridessi più spesso, forse i maschi ti troverebbero più... carina, come dici tu».
Le avrebbe voluto dire che lui la trovava carina così com’era, ma non ne ebbe il coraggio.
Alice si voltò, Rudi era giù uscito dal bagno.
Sorrise, come le aveva consigliato lui, e si sentì un po’ più leggera.












Note dell'autrice:
Eccomi qui, con una raccolta di flashfic sulla nostra coppietta preferita XD spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto (vorrei specificare che qui Alice e Rudi hanno solo 12 anni e che nelle prossime flash avranno età diverse e di conseguenza anche comportamenti diversi), gradirei sapere la vostra opinione. Ringrazio coloro che hanno letto e recensito Troppo perfetto e chi commenterà anche questa raccolta *___* 
Alla prossima.

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Capitolo 2
*** San Valentino ***


Come due anelli, più che fratelli


2. San Valentino

A Rudi non era mai piaciuto San Valentino. Odiava vedere gli altri scambiarsi baci e regali per il semplice gusto di mostrare al mondo quanto fossero innamorati e provocare l’invidia di coloro che non avevano ancora trovato la persona giusta.
Ma quell’anno il ragazzino attese la festa di San Valentino con una strana e misteriosa impazienza: forse era per il semplice fatto che Lucia, Eva e Alice erano le uniche donne con cui aveva stretto un legame forte dalla morte di sua madre, e Rudi si aspettava di ricevere qualche attenzione particolare.
Quel giorno, a scuola, Lorenzo Barilon gli mostrò con orgoglio le cinque scatole di cioccolatini che aveva ricevuto da altrettante spasimanti segrete, con tanto di bigliettini d’auguri ricolmi di fiori e cuoricini.
«E a me che importa?!», rispose bruscamente il giovane Cesaroni.
Poi, però, Budino tirò fuori dalla tasca dei pantaloni la sua scatola di cioccolatini e il suo biglietto d’auguri, e fu in quel momento che Rudi cominciò a preoccuparsi seriamente. Cos’avevano di tanto speciale quel secchione e quel ciccione dei suoi amici da attirare le ragazze il giorno di San Valentino? Non che a lui interessasse realmente la questione, si trattava di pura e semplice curiosità!
Dopo le lezioni di quella mattina, il ragazzino si trascinò a casa e salì in camera sua per far finta di studiare.
Ma, non appena varcò la soglia della porta, notò una scatola rossa sul comodino.
La prese in mano e la aprì, scoprendo che era proprio una scatola di cioccolatini.
Per Rudi: perché anche se puzzi e ne combini una al giorno, in fondo – ma molto molto molto in fondo – ti voglio bene.
Era questo che recava scritto il bigliettino interno.
Rudi sorrise e divorò tutti i cioccolatini.











Note dell'autrice:
Eccovi qui un'altra flash appena sfornata: qui Rudi è ancora un ragazzino, sperando di averlo reso IC XD
Vorrei sapere se vi è piaciuta e cosa ne pensate, e ringrazio infinitamente chi ha letto e recensito il primo capitolo *__*
Alla prossima.

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Capitolo 3
*** Equivoco ***


Come due anelli, più che fratelli


3. Equivoco

Da quando Jolanda le aveva confidato che fare scherzi e comportarsi male era solo un diversivo che i ragazzi più immaturi utilizzavano per attirare l’attenzione delle ragazze, Alice si era messa in testa che Rudi si era innamorato di lei.
Ad alimentare questa certezza era il fatto che ogni scherzo, ogni comportamento infantile, ogni parola e perfino ogni sguardo del fratellastro sembravano nascondere qualcosa di diverso dalla semplice immaturità. O forse era solo una sua impressione.
«Sardina, mi fai i compiti per domani?». Vuoi passare un po’ di tempo da sola con me?
«Acciuga, quando esci da quel dannato bagno?!». Non ce la faccio a starti ancora lontano: mi manchi così tanto che conto perfino i secondi che mi separano da te.
«Ti odio!». Ti amo più della mia stessa vita.
E così, un giorno, Alice si decise a mettere in chiaro la situazione.
«Rudi, dobbiamo parlare», annunciò, irrompendo senza preavviso nella stanza del ragazzino e chiudendosi la porta alle spalle.
Rudi stava leggendo un fumetto, quando si ritrovò il viso della sorellastra a pochi centimetri dal proprio.
«So che ti sei innamorato di me...».
Rudi cercò di ribattere, ma Alice non glielo permise, continuando il suo discorso con calma.
«...Lo so e ne sono lusingata, ma vedi... Punto primo: sei mio fratello; punto secondo: non sei il mio tipo», concluse la ragazzina accennando un sorriso per consolarlo.
Rudi storse il naso. «Punto primo: non sono tuo fratello, ma il tuo fratellastro, e questo mi addolora profondamente; punto secondo: non mi innamorerei di te nemmeno se tu rimanessi l’unica ragazza al mondo; punto terzo: sparisci».
Alice sgranò gli occhi e si morse il labbro inferiore, un po’ delusa. «Scherzavo», si giustificò.
Rudi ghignò malefico. «Io no».













Note dell'autrice:
Aahahahah ok, l'idea di un'Alice trasognante e di un Rudi sadico mi piaceva troppo XD spero che sia piaciuta anche a voi, magari lasciatemi un commentino per farmi sapere cosa ne pensate ^^ Grazie infinite a chi sta seguendo e recensendo questa raccolta, ci tengo molto ♥
Alla prossima.

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Capitolo 4
*** Vendette ***


Come due anelli, più che fratelli


4. Vendette

Maledizione, Rudi, tuo padre ha ragione: sei un maniaco!
Il ragazzo si schiaffeggiò il viso accaldato e spostò lo sguardo in un altro angolo della palestra, ma inevitabilmente i suoi occhi tornavano al punto di partenza. È tua sorella!, continuava a ripetersi mentalmente, mentre la voce dell’insegnante di educazione fisica gli rimbombava nelle orecchie in sincronia con i suoi movimenti annoiati e impacciati.
Era iniziato tutto qualche tempo prima, quando Alice aveva cominciato a mettere da parte i maglioni fatti a mano e le gonne lunghe – tipici vestiti da secchiona, come diceva Rudi – per indossare maglie più scollate, jeans attillati e minigonne. Il fatto che non si facesse più le trecce, ma lasciasse i capelli sciolti sulle spalle e andasse in giro con un velo di trucco sul volto non aiutava di certo a frenare gli ormoni in subbuglio del fratellastro.
È Alice, la Sardina! Non puoi considerarla come una ragazza qualunque!
Alice era lì davanti a lui, le gambe divaricate e il busto in avanti.
Rudi deglutì a vuoto, quando la stoffa dei pantaloncini della ragazza si stirò talmente tanto da evidenziare le forme del fondoschiena e la linea dell’intimo.
«Ora una serie di venti addominali in coppia!».
Rudi fissò in modo truce la prof, poi spostò lo sguardo su Alice che cambiava posizione e cominciava a flettere il busto in avanti con le mani dietro la testa. Sudata, ansimante, bellissima.
Rudi le manteneva ferme le gambe, ma ad Alice non scappò l’occhiata fugace che il fratellastro rivolse verso la scollatura della sua maglietta. Ci provò un piacere immenso e aumentò la velocità dell’esercizio, sorridendo sadica mentre Rudi annaspava alla ricerca di ossigeno. Era una piccola vendetta per tutte le volte che l’aveva umiliata e presa in giro.
Alla fine dell’ora, Rudi aveva già trovato un’idea per vendicarsi a sua volta: lui non aveva un bel sedere e nemmeno un bel decolleté, ma dalla sua parte c’era l’efficace metodo Cesaroni.
Aspettò che le ragazze uscissero dallo spogliatoio e poi si chiuse dentro con Alice che sbraitava.
La afferrò per le braccia e la spinse contro il muro, sorrise – un sorriso così apparentemente dolce che Alice arrossì – e infine avvicinò il proprio viso a quello della sorellastra.
È solo Rudi, il Deficiente!, si disse mentalmente, ma il suo cuore non voleva proprio saperne di rallentare i battiti.
Le sue labbra erano talmente vicine a quelle di Rudi che sentiva il suo respiro solleticarle il volto.
Li divideva ancora una sottile linea d’aria, un battito di ciglia.
Poi Rudi scoppiò a ridere, in modo sguaiato ed estremamente irritante. Le rise in faccia.
«Ti piacerebbe!», esclamò, dandole una spinta per ridestarla.
Alice, rossa dalla rabbia e dall’imbarazzo, non ci vide più e lo afferrò per il colletto della maglia.
Fu proprio Rudi ad arrossire quando avvertì le labbra di lei premere sulle proprie.
L’ennesimo bacio dato alla sorellastra per puro caso.













Note dell'autrice:
Capitolo più lungo del solito, ma rientra comunque nel limite di parole della flashfic. Qui Rudi e Alice hanno 14-15 anni circa.
Ringrazio tutti coloro che seguono/preferiscono/ricordano/commentano quella raccolta *___*
Spero che vi sia piaciuta anche questa flash, gradirei sapere la vostra opinione.
Alla prossima.

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Capitolo 5
*** Fratello? ***


Come due anelli, più che fratelli


5. Fratello?

Alice non l’avrebbe mai ammesso, ma in cuor suo aveva sempre desiderato un fratello maggiore: qualcuno che al mattino la salutasse con un bacio sulla guancia e facesse colazione con lei per il semplice gusto di passare un po’ di tempo insieme, qualcuno che la abbracciasse e le sussurrasse “Ti voglio bene, sorellina” prima di rimboccarle le coperte la sera, qualcuno con cui arrabbiarsi a morte e far pace dopo poco tempo, qualcuno che la confortasse nei momenti tristi e che la aiutasse a tornare a sorridere, qualcuno che fosse geloso della gente che frequentava e che spaventasse i ragazzi che le facevano il filo.
Un fratello maggiore che si prendesse cura di lei, insomma.
Arrivata a casa Cesaroni, aveva immediatamente attribuito quel ruolo a Marco: lui era più grande di lei, era dolce ed era sensibile, perfetto. Poi si era resa conto che Marco era ancora troppo immaturo per prendersi cura di una sorella minore, e allora Alice aveva spostato la sua attenzione su Rudi.
Lui non era dolce o sensibile, però aveva dimostrato tante volte di tenere a lei: più il tempo passava, più i loro abbracci si facevano frequenti e Rudi le faceva capire di tenere realmente a lei, proprio come avrebbe fatto un buon fratello maggiore.
Ma ora che erano entrambi cresciuti, Alice si era resa conto che per lei Rudi era più di un fratello: qualcuno a cui nel corso degli anni aveva strappato baci tutt’altro che casuali, qualcuno che ora la faceva arrossire con un semplice sguardo, quel qualcuno che un buon fratello maggiore avrebbe dovuto cacciare di casa, quel qualcuno che le dicesse “Ti amo, Alice”.
«Sardina, così mi consumi!».
Alice lo abbracciò più forte, con la testa poggiata sul suo petto, e udì distintamente il cuore di Rudi battere più veloce.
Pensò che forse lui ricambiasse i suoi sentimenti, ma era semplicemente troppo orgoglioso per ammetterlo.
Si staccarono l’uno dall’altro e Alice uscì dalla stanza.
«Rudi?», lo richiamò ancora una volta, sullo stipite della porta.
«Mh?», rispose distrattamente lui.
«Ti voglio bene».
Rudi si voltò a guardarla. «Anch’io mi voglio bene».
Alice sorrise: decisamente no, Rudi era molto più di un fratello.














Note dell'autrice:
Questa è ambientata verso la fine della 4^ stagione quando Alice si rende conto di essersi innamorata di Rudi.
Spero che l'idea vi sia piaciuta, fatemi sapere cosa ne pensate ;) e grazie a tutti coloro che seguono la raccolta!
A presto.

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Capitolo 6
*** Incidente ***


Come due anelli, più che fratelli


6. Incidente

Ma come ci erano finiti lì, insieme?
Era cominciato tutto con un semplice scherzo, uno di quelli che Alice attuava di tanto in tanto per vendicarsi di tutti i torti subiti in quegli anni da parte di Rudi. Uno scherzo semplice e innocente, che non avrebbe fatto male a nessuno e che avrebbe divertito sia lui che lei. Ma più che divertito, quello scherzo aveva sconvolto la vita di entrambi.
Perché Rudi non era il tipo da incassare la sconfitta a testa bassa, Rudi era troppo orgoglioso per ignorare la risata cristallina di Alice nel vederlo inerme. E allora aveva dimenticato per un attimo che quella era sua sorella, che una sorella non avrebbe mai meritato una vendetta simile, che con le sorelle ci si limitava agli abbracci e ai baci sulla guancia.
Semplicemente, Rudi aveva messo da parte ogni ripensamento e si era mostrato per ciò che era veramente, senza pensare alle conseguenze. Voleva solo ottenere una rivincita e invece il carattere ugualmente orgoglioso di Alice lo aveva portato da tutt’altra parte: ci aveva fatto l’amore, con sua sorella. E la cosa assurda era il fatto che in quei momenti non aveva avvertito nessun senso di colpa, non se ne era pentito nemmeno per un attimo. C’erano solo loro e le loro labbra incollate, i loro corpi uniti, le loro mani intrecciate, i loro respiri mescolati.
Perché era Alice che desiderava, non Miriam. Perché era Alice che avrebbe voluto stringere tra le braccia, non Miriam. Perché era la pelle di Alice che avrebbe voluto baciare, non quella di Miriam. Perché quella sera nella sua mente esisteva solo Alice, e Miriam sembrava essere completamente sparita dal suo mondo e dal suo cuore.
Alice era lì, e lo desiderava esattamente quanto lui voleva lei.
E a Rudi era sembrata così perfetta, così donna.
Perché tra loro era sempre stato così: nessuno dei due pensava molto in quelle situazioni, entrambi agivano d’impulso. Tutte le volte che si erano baciati da ragazzini, lo avevano fatto senza riflettere troppo sulle conseguenze. Perché un bacio non avrebbe mai rotto il loro equilibrio, il loro rapporto.
Ma quello... quello era stato solo un incidente?
Eppure, quella sera, rinchiusi per sbaglio alle terme, entrambi avevano avuto la certezza di voler stare l’uno tra le braccia dell’altro e di non volersi trovare da nessun’altra parte. Le conseguenze sarebbero arrivate dopo, perché l’incidente – come tutto ciò che era successo tra di loro in quegli anni: abbracci, carezze, baci – era stato voluto da entrambi.
E a quel punto, lo si poteva davvero definire incidente?












Note dell'autrice:
A differenza dei capitoli precedenti, questa volta mi sono concentrata sul punto di vista di Rudi in un momento edito della serie. Spero che sia stato di vostro gradimento, mi farebbe piacere una piccola recensione *__* grazie a voi che seguite la raccolta, grazie infinite!
Alla prossima.

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Capitolo 7
*** Cambiamenti ***


Come due anelli, più che fratelli


7. Cambiamenti

Prima di prepararsi per il grande evento – il matrimonio di Eva e Alex –, Alice volle soffermarsi sulla propria immagine riflessa nello specchio: quell’anno era stato speciale, era stato l’anno in cui si era sentita per la prima volta grande e di conseguenza aveva imparato a comportarsi come tale. Il desiderio di indossare un reggiseno più abbondante o un paio di tacchi più alti per attirare l’attenzione, le prime pene d’amicizia e d’amore, le prime sfide, le prime sconfitte e le prime vittorie avevano irrimediabilmente segnato i suoi quindici anni di vita. Era cresciuta, lei stessa avvertiva quegli strani cambiamenti sia dentro che fuori e ne era felice. Tante volte aveva desiderato addormentarsi e svegliarsi la mattina dopo nei panni di un’attraente e indaffarata ventenne, e invece le esperienze di quell’anno le avevano fatto capire che ogni tappa era fondamentale per costruire il suo futuro. Ed ora che lo sapeva, voleva godersi fino in fondo quella che stava vivendo, l’adolescenza.
Con il sorriso stampato sul volto, indossò il vestito e portò le mani dietro la schiena per chiudere la cerniera, ma dopo due o tre tentativi si arrese. Mise la testa fuori dal bagno e chiamò prima la madre e poi la nonna, ma probabilmente erano tutti in camera da letto con la sposa. Sbuffò esasperata, quando un Rudi ancora in jeans e canottiera attraversò il corridoio.
«Rudi, vieni ad aiutarmi con la cerniera del vestito!», non era una richiesta, bensì un ordine.
«Ce l’hai le mani, Sardina? Ah no, giusto, le sardine hanno le pinne!», le rispose sarcastico lui, ma – dopo un’occhiataccia da parte della sorellastra – accorse subito in suo aiuto.
Una volta chiusi in bagno, Alice si mise di fronte allo specchio e raccolse i capelli su una spalla.
«Su, che aspetti?», disse guardando il riflesso di Rudi che la fissava in modo strano.
Il ragazzo si avvicinò titubante alla sorellastra e portò le mani sull’abito, con lo sguardo che saettava dalla cerniera alla schiena nuda di lei: ne sfiorò per sbaglio la pelle fresca e sentì Alice sussultare sotto quel tocco lieve. Solo in quel momento, Rudi si accorse che gli tremavano le mani.
C’è qualcosa che non va, pensarono all’unisono.
Alice si morse il labbro inferiore e portò le mani dietro la schiena, poggiandole su quelle di Rudi. Il ragazzo osservò le loro mani intrecciate e sorrise di nascosto, poi chiusero insieme la cerniera e infine lui la prese per i fianchi, facendola girare.
«Secondo te, un giorno lo indosserò anche io l’abito di Eva?».
«Sì», rispose lui, e avrebbe voluto aggiungere che sarebbe stata la sposa più bella di tutte, ma non se la sentì di tradire la sua personalità. «E quel giorno festeggerò, perché non ti avrò più tra i piedi e la mia vita tornerà ad essere perfetta».
Alice si slanciò verso di lui, abbracciandolo e ridendo di gusto. Immaginò se stessa da adulta che avanzava verso l’altare e afferrava la mano di un Rudi incravattato, poi scosse la testa e pensò che ci sarebbe stato tempo in seguito per costruire il loro futuro insieme.












Note dell'autrice:
Ho passato giornate intere a pensare all'argomento per la nuova flash, ma avevo la mente completamente svuoata di ogni straccio d'idea. Poi l'ispirazione è arrivata da sola: mi sono imbattuta nell'ultima puntata dei Cesaroni 3, precisamente la scena in cui Alice e Rudi - lavati e profumati - si fissano nel corridoio, mentre il resto della famiglia si prepara per il matrimonio di Eva e Alex. Il colpo di genio è arrivato subito, ed eccovi qui la settima flash della raccolta! Spero che vi sia piaciuta, che ne dite di farmi sapere cosa ne pensate? Grazie per tutti i bellissimi commmenti che mi avete lasciato, continuate eh! *__*
Alla prossima!

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Capitolo 8
*** Insicurezze ***


Come due anelli, più che fratelli


8. Insicurezze

La sua prima volta sarebbe stata perfetta, così come l’aveva sempre sognata: con il ragazzo giusto, nel posto giusto, al momento giusto. Ormai aveva 16 anni, e tutte le sue amiche – fatta eccezione per Jolanda, che non aveva mai avuto un ragazzo – l’avevano già fatto: perché lei doveva essere da meno? In fondo amava Picchio, o almeno credeva. Il modo in cui la guardava e la baciava, la faceva sentire una principessa e le donava una sicurezza che mai nessun ragazzo era riuscito a trasmetterle.
In realtà, Alice non sapeva che quel sentimento era ancora troppo acerbo per essere coronato da quel passo troppo importante.
Non sapeva che non era innamorata di Picchio, ma lo era dell’amore stesso, di quell’amore che lui sembrava essere disposto a donarle incondizionatamente. Ed era per questo che lei aveva deciso di ripagarlo: si era documentata a riguardo, scoprendo cose che non immaginava fossero possibili e che la facevano arrossire al solo pensiero di poterle fare.
Era ancora troppo ingenua, Alice. E più il giorno tanto atteso si avvicinava, più tutte le sue certezze cominciavano a vacillare, fin quando la sera prestabilita dovette dare buca a Picchio. E a quel punto, a chi confidare le proprie paure?
«Rudi», mormorò, sentendo le guance colorarsi d’imbarazzo.
Il ragazzo inarcò le sopracciglia, sinceramente curioso.
«Com’è... com’è stata la tua...».
Osservò la ragazza arrossire e abbassare lo guardo, mentre si torturava il labbro inferiore, e capì al volo quale fosse il punto.
«Non ci sei riuscita con Picchio, vero?».
Alice, colta alla sprovvista, abbassò lo sguardo e annuì debolmente. «Ecco... com’è stata la tua prima volta?».
Anche se si era documentata sull’atto fisico, non aveva trovato niente riguardo emozioni e sensazioni.
Rudi avrebbe voluto rispondere che durante la sua prima volta aveva avuto paura, che il giorno dopo Fabiana aveva già dimenticato tutto e lui invece no. Ma fu in quel momento che immaginò il corpo della sorellastra toccato dalle mani di quel ragazzo, Picchio, che forse nemmeno la amava davvero, e un senso di fastidio – gelosia forse – lo costrinse a stringere i pugni e digrignare i denti.
«Sardina», proruppe calmo. Le si avvicinò e la afferrò per le spalle, guardandola dritta negli occhi. «Solo perché tutte le altre l’hanno già fatto, non significa che tu sei meno... attraente o sicura di te stessa. Significa solo che stai aspettando quello giusto, capito? E questa è una bella cosa».
Alice lo abbracciò di slancio e fissò nella mente il viso sorridente del fratellastro: il giorno della sua prima volta avrebbe ricordato quelle parole e le avrebbe comprese fino in fondo.














Note dell'autrice:
Anche questa volta ho passato giorni interi a farmi venire l'idea giusta, quando questa si è presentata da sola per caso XD all'inizio volevo scrivere che Alice chiedeva a Rudi di farlo con lui per imparare, ma era davvero troppo, e così mi sono limitata a questa flash. Spero che vi sia piaciuta, mi fate sapere cosa ne pensate? Grazie a tutti coloro che mi seguono, alla prossima ^^

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Capitolo 9
*** Sorrisi ***


Come due anelli, più che fratelli


9. Sorrisi

Rudi non immaginava che un giorno sarebbe arrivato ad amare il sorriso di Alice e ad essere disposto a fare qualsiasi cosa pur di averlo sempre con sé, perfino sopportare un lungo e noioso pomeriggio di shopping.
A volte desiderava essere al posto di Francesco, oppure immaginava che i due si lasciassero.
Altre volte si chiedeva come avesse soltanto potuto sperare che Alice soffrisse per l’ennesima delusione d’amore, e allora si convinceva che in fondo la felicità di lei era tutto ciò che gli interessava. Poco importava se quel sorriso fosse rivolto ad un’altra persona, e invece lui dovesse accontentarsi di un semplice riflesso.
Alice sorrideva poco negli ultimi giorni, forse perché gli esami di maturità erano alle porte e rimaneva ancora molto da studiare.
A Rudi mancava quel sorriso, e fu per questo che quel giorno entrò nella stanza della sorellastra, chiuse tutti i suoi libri e la trascinò fuori da casa per un avvincente pomeriggio di shopping.
«Ma tu odi fare shopping!».
Rudi rispose con un’alzata di spalle e lei sorrise, finalmente.
Quel giorno, a Roma non vi fu negozio d’abbigliamento in cui Alice non provò almeno un vestito.
«Come mi sta?», chiedeva, uscendo fuori dal camerino con l’ennesimo abito addosso.
Rudi si limitava ad annuire e sorridere, altrimenti le avrebbe rivelato che lui la trovava bellissima persino in pigiama e pantofole.
Gli sembrava un sogno poter passare del tempo da solo con lei e si sentì quasi tentato di rivelarle i suoi sentimenti, ma ovviamente tutti i sogni sono destinati a finire.
Perché improvvisamente il sorriso di Alice non era più rivolto a lui e le sue braccia stringevano qualcun altro.
Eppure, mentre baciava Francesco, era lui che Alice guardava timorosa.
Era a lui che chiedeva risposte con lo sguardo, era sempre e solo per lui che i suoi occhi brillavano.
Rudi lo sapeva, sapeva che Alice aspettava solo una sua mossa per poter fare la scelta decisiva.
E nonostante la gelosia gli divorasse l’anima, lui continuava a sorridere, certo che presto avrebbe trovato il coraggio per dichiararsi.














Note dell'autrice:
Penultima flash, ambientata pirma del momento in cui Rudi decide di dichiararsi ad Alice e conta davanti allo specchio! Purtroppo l'ispirazione ultimamente scarseggia e sinceramente mi è passata la fissa per questa serie, quindi credo che dopo questa raccolta e l'altra "In pieces" non mi vedrete più nel fandom, se non per recensire altre storie. Spero che la flash vi sia piaciuta, a me non convince tanto... bo', ditemi voi. Grazie a tutti coloro che continuano a seguirmi! Alla prossima :)

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Capitolo 10
*** Errore ***


Come due anelli, più che fratelli


10. Errore

Fu solo dopo una settimana dalla sua partenza per la Grecia che Alice si rese conto della reale situazione in cui si era cacciata: aveva acconsentito di andare a vivere con qualcuno che conosceva solo da un anno – lo amava, certo, ma quella decisione le stava sconvolgendo la vita – e ormai aveva lasciato alle spalle tutto ciò che di più caro si era costruita durante quegli anni a Roma: una famiglia allargata, amici sinceri e soprattutto un legame troppo profondo per essere messo da parte.
Perché Rudi non era andato a salutarla sul molo, prima della sua partenza?
Le sarebbe andato bene perfino un “Ormai è troppo tardi, addio”, nel peggiore dei casi. E allo stesso tempo avrebbe voluto sentirsi dire “Sì, ti amo, resta con me”, anche se in quel caso sarebbe stato un grosso problema.
Era passata esattamente una settimana dal suo arrivo in Grecia, e ormai la vita che aveva lasciato a Roma sembrava lontana anni luce. L’idea della convivenza cominciava a delinearsi come una decisione troppo affrettata, una scelta avventata, addirittura si trasformava in un vero e proprio errore nei momenti di maggiore sconforto. Francesco sembrava disposto a donarle la vita perfetta, lui stesso era il tipo di fidanzato che qualunque ragazza avrebbe potuto desiderare.
Eppure, il pensiero che ci fosse qualcun altro ad amarla nello stesso modo e che quel qualcun altro fosse proprio il Rudi Cesaroni di cui era stata innamorata fino a un anno prima, non faceva altro che tormentarla.
«Alice...», la voce di Francesco era matura e melodiosa.

«Alice...», quella di Rudi le rimbombava nella mente rauca e confusa.

Francesco la baciava con passione, con il sorriso sulle labbra. La accarezzava con sicurezza, certo che ci sarebbero state altre mille notti come quella. Le sussurrava dolcemente nell’orecchio che era bellissima e che non l’avrebbe mai lasciata, e lei non faceva altro che assecondarlo.

Rudi era stato un buon amante, di quelli che preferiscono il silenzio
e si limitano a farsi trasportare dal proprio istinto.

L’aveva baciata e toccata con moderazione, con delicatezza,
quasi fosse una statua pronta a cadere al minimo soffio.
E lei gli aveva donato tutta se stessa, anima e corpo,
dimenticando per un momento cos’erano stati.

Francesco aveva subito ottenuto la fiducia di Alice, conquistandosela a poco a poco.

Rudi aveva faticato per ottenerla, la sua fiducia.
Ottenuta quella, aveva desiderato qualcosa di più,
ma non aveva avuto il coraggio di rivelargliela
per paura di rovinarle la felicità e il futuro.

Non vedeva Rudi da una settimana, eppure continuava a intravederlo ovunque: nello sguardo di Francesco, nel letto matrimoniale, nello specchio del bagno, nel caffè della mattina, nel paesaggio visibile attraverso il vetro della finestra, nelle onde del mare, all’orizzonte.
Nei suoi sogni.
E proprio la notte in cui sognò Rudi che piangeva e la chiamava disperatamente, Alice si rese conto che , andare a vivere con Francesco sarebbe stato un errore. Si svegliò di soprassalto e passò la notte sul davanzale della finestra, osservando quello stesso cielo che Rudi guardava dalla sua camera a Roma.
Non avrebbe permesso che scelte sbagliate le rovinassero la vita.
Continua ad aspettarmi, sussurrò alle stelle, e le sembrò quasi di udire una risposta lontana.
Non ho mai smesso di farlo.














Note dell'autrice:
Ultima flash, spero che l'idea vi sia piaciuta :) mi sembrava giusto concludere la raccolta con una flash del genere, mi farebbe piacere sentire la vostra opinione. IMPORTANTE: ho deciso che pubblicherò un'altra raccolta su Rudi e Alice a breve (un'idea un po' particolare, che non vi aspettate sicuramente) perchè io senza questi due non ci posso stare! Quindi spero di trovarvi anche lì ^^
Grazie infinite a chi ha seguito/preferito/ricordato/recensito/letto in silenzio questa raccolta.

Soly Dea

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