Gone

di GleeAndFinchelSavedMe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Leaving ***
Capitolo 2: *** Home Sweet Lima ***



Capitolo 1
*** Leaving ***


 

12 Marzo 2012

Rachel Berry era infelice. Era sul pavimento del bagno a dar di stomaco. Non riusciva a credere che stesse accadendo a lei. Non aveva mai immaginato che la sua vita sarebbe cambiata così tanto, alla fine del suo ultimo anno. Ora non voleva essere una star di Broadway, ma una brava madre.

Rachel era fidanzata con Finn da un anno. Erano molto innamorati, ma erano pronti ad essere genitori? Sarebbero stati in grado di farlo? Lei sapeva che l'unico modo era dirgli cosa stava succedendo e vedere che cosa lui voleva fare. In ogni caso, avrebbe tenuto il bambino. Ne aveva passate tante nella sua vita a causa della sua adozione, e non avrebbe mai voluto sottoporre il bambino a questo.

Sentì la porta del bagno aprirsi e dei passi avvicinarsi. Rachel si alzò e uscì per poter vedere chi fosse.  Era Quinn Fabray, colei che aveva tentato di rendere la vita di Rachel un incubo dall'inizio del liceo. Aveva un ghigno malefico sul viso e le chiese: "Che cosa stai nascondendo, Rachel?"
Rachel andò al lavandino per lavarsi le mani e disse: "Io non sto nascondendo nulla. Inoltre, non credo che siano affari tuoi."
Quinn ridacchiò malignamente. "Oh, io invece penso che tu stia nascondendo qualcosa. Qualcosa che non sarai in grado di nascondere ancora a lungo. So che sei incinta."
Rachel balbettò: "Cosa?"
"Non dimenticare che lo sono stata anch'io prima di te. Quindi, il padre del tuo bambino è Puckerman, giusto?"
Rachel scosse la testa. "Amo Finn e non lo tradirei mai."
"Pensi davvero che Finn rinunci a tutto quello che ha per te? Io non la penso così. Lui può dire anche che ti ama, ma non abbastanza per lasciare la scuola e vivere in un piccolo buco di appartamento con te e un bambino che piange. Io non la penso così."
Rachel aveva le lacrime agli occhi. "Che cosa vuoi?".
"Voglio che tu te ne vada. Voglio che tu sparisca subito dopo il diploma. Ovviamente, non dire a Finn dove stai andando. Lascialo vivere la sua vita con una persona che ama davvero. Lascialo essere una stella del football come desidera essere. Sbarazzati del vostro bambino e vattene con i tuoi folli sogni di Broadway che non si realizzeranno mai".
Rachele disse: "Io non mi libererò mai del mio bambino! Non importa quello che dici."
"Se non te ne vai allora io dirò a tutti che Finn non è il padre del bambino."
"Ma lo è!"
Quinn rise. "Chi ti crederebbe?"
"Perché pensi che la gente ti crederà?"
"So solo che lo farà. Finn ti odierà e ti lascerò in ogni caso. Poi io otterrò finalmente ciò che voglio, avrò l'uomo che ho sempre desiderato e tu te ne starai fuori dai piedi. A pensarci bene, perché non resti? Così potrai essere invidiosa della mia vita perfetta."
Rachel era in lacrime e andò di corsa fuori dal bagno.
Finn catturò la sua ragazza tra le braccia mentre correva via.
"Qual è il problema, piccola?"
"Me ne vado."
"Non ti senti bene? Posso portarti a casa!"
Rachel scosse la testa. "No, dovresti restare. Vado solo a riposarmi un po'..."
"Verrò a controllare che tu stia bene dopo la scuola, allora. Ti amo. Spero che tu ti senta meglio, piccola!".
Rachel cercò di sorridere, ma quando le ha detto che l'amava voleva scoppiare a piangere di nuovo. Gli diede un ultimo bacio, si girò e se ne andò.

Rachel tornò a casa il più velocemente che poteva. Corse in camera sua e preparò frettolosamente la valigia, mentre pianse per tutto il tempo. Non riusciva a credere che stava facendo questo. Sapeva che i suoi papà e Finn l'avrebbero odiata, ma doveva farlo per il suo bambino che già amava tanto.
Rachel portò nella sua auto tutto ciò di cui necessitava e sparì prima che i suoi padri fossero a casa dal lavoro o prima che Finn fosse venuto a controllarla. Finn, Dio quanto lo amava. Lasciò sul tavolo della cucina una lettera con su scritto:

"Papà, papà e Finn,
                                                                                                                                                        Mi dispiace tanto di avervi appena lasciato in questo modo. Non è una cosa che volevo fare, ma più che altro che dovevo fare. E' stato per l'interesse di tutti noi. Io amo tutti e tre così tanto. Sto andando a New York, non cercate di trovarmi. Questo è una cosa che sono costretta a fare. Grazie per essere una parte importante della mia vita, non so davvero chi sarei senza voi tre. Non so se mai vi rivedrò, ma voglio che voi sappiate quanto io sia grata di essere stata amata da voi.
 Finn, amore mio, spero che tu abbia una vita meravigliosa. Sono sicura che farai grandi cose. So che hai tanto talento, fanne buon uso. Spero che un giorno troverai qualcuno che ti può rendere veramente felice.
Con affetto, Rachel Berry *".

Rachel pianse quando scrisse la lettera, pianse quando piegò delicatamente la busta, pianse quando la lasciò sul tavolo. Entrò nella sua macchina e si diresse a New York per iniziare la sua nuova vita. Era davvero da sola con il suo bambino, aveva una paura folle, ma avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui.

  Finn andò a casa Berry a controllare la sua ragazza, sapeva che c'era qualcosa che non andava.
Il ragazzo aprì la porta e corse verso la stanza di Rachel. Era scioccato nel vedere che mancavano tante cose: la loro foto del ballo di fine anno, la sua camicia preferita che Rachel gli rubava sempre, il quaderno rosa con la stella d'oro sulla copertina e l'album di foto che sua madre naturale le aveva donato. Senza guardare cos'altro mancava, si precipitò giù per le scale. Poi vide la lettera. La lesse e cadde a terra in singhiozzi. Rachel era l'unica ragazza che avesse mai amato. Stava per chiederle di diventare sua moglie, voleva una famiglia con lei e passarci il resto della sua vita. Non riusciva a capire perché se ne fosse andata.
Finn prese il telefono per chiamare Hiram, il padre di Rachel, e le uniche parole che riuscì a pronunciare furono: "Rachel non c'è più."
Hiram corse verso la sua auto in modo da poter tornare a casa prima che telefonasse anche a Leroy facendolo preoccupare.

Rachel era a metà strada verso New York. Abbassò lo sguardo al suo stomaco mentre aspettava nel traffico e disse: "Sembra che siamo solo io e te, amore. Oh, ti amo così tanto. Mi dispiace che tu non avrai un papà, ma ho intenzione di fare in modo che tu sappia ogni cosa di lui. E' un uomo meraviglioso con un grande cuore. Scommetto che l'avresti amato, ma non vorrei rischiare. Sai, tu significhi così tanto per me. So come ci si sente ad avere un genitore che ti odia, io non lo farei mai con te. Ti sosterrò ed amerò sempre. Saremo io e te fino alla fine."
Rachel sospirò e proseguì verso il suo nuovo destino.

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Capitolo 2
*** Home Sweet Lima ***


12 Maggio, 2015

Rachel stava mettendo la sua bambina di due anni nel suo seggiolino per auto.
Arabella Faith Berry scalciava e urlava: "No andare mamma! No andare!" Rachel sospirò.
"Torneremo, Belle. Piccola, stiamo solo andando a fare un viaggio. Poi torneremo a i tuoi giocattoli e tutto il resto. Mamma ha bisogno che tu sia una brava bambina, ok? Se sarai veramente buona, ci fermeremo per il gelato."
Arabella strillò: "Sii, crema!!" Rachel rise.
"Devi essere buona o non lo avrai..."
"Va bine, tarò blava."
Rachel sorrise e baciò la testa della figlia. "Questa è la bambina della mamma! Dai che faremo un viaggetto, sarà divertente!"
"Ti volio bene, mami!".
Rachel ridacchiò. "Ti voglio bene anche io, bambina."
Arabella diede Rachel un affettuoso bacio umido sulla guancia. Rachel rise e chiuse la portiera dietro di sé e la mise sul sedile anteriore. Hanno iniziato il loro viaggio verso Lima. Rachel non aveva intenzione di vedere nessuno, eccetto che i suoi padri. Non voleva attirare l'attenzione su se stessa, ci sono voluti tre anni per essere dimenticata dalla maggior parte delle persone e voleva mantenere le cose in questo modo.


Finn sospirò mentre era seduto sul divano nel suo appartamento. Erano passati tre anni da quando vide l'ultima volta Rachel Berry. Lei era incredibile e c'era qualcosa in lei che amava così tanto, ma lo ha lasciato improvvisamente. Aveva provato di tutto per trovarla, ma non riusciva. Poi qualcosa è successo quando meno se lo aspettava: Quinn Fabray è tornata nella sua vita per aiutarlo a superare la sua tristezza. Ora Finn sedeva sul divano a fingere di ascoltare i discorsi Quinn sui preparativi per il loro matrimonio che avrebbero celebrato entro un paio di mesi.
Quinn lo ammonì: "Finn?! Terra chiama Finn! Mi stai ascoltando?"
Finn rispose: "Oh... Ehm... Sì."
"Allora cosa ho appena detto?"
"Qualcosa sul colore dei tovaglioli. Non lo so, e davvero non mi interessa. Fai quello che ti pare con questa roba, io di certo non ti sarò di aiuto. Perché non chiedi consiglio a Kurt?"
"Lo sai che Kurt non vuole passare tutto il suo tempo a scegliere i dettagli per il NOSTRO matrimonio. Finn, questa è una cosa in cui voglio che tu mi aiuti. Voglio che il nostro giorno sia perfetto. Voglio che tu prenda parte alla pianificazione!"
"Io non so niente di matrimoni! Fai quello che vuoi e poi mostramelo e basta. Ti ho dato un elenco di persone della mia famiglia che voglio invitare, te lo ricordi?".
"Oh, stai zitto! Se ci fosse Rachel e se steste programmando il vostro matrimonio, ti avrebbe coinvolto ugualmente nella pianificazione."
"Lasciala fuori! Lei è andata via!".
Quinn ridacchiò. "Sapevo che l'amavi ancora. Ma lei non è qui, Finn. Non puoi lasciarla condizionare tutta la tua vita. Adesso fammi il favore di tacere che mi fai innervosire e aiutami a scegliere il colore di queste maledette tovaglie, capito?"
"Tu non puoi ordinarmi cosa devo o non devo fare, cara Quinn!!" urlò Finn.
"Finiscila di fare la vittima e cresci un po', porca miseria!" rispose la ragazza, alzando il tono di voce.
"Non so perché ti ho voluto mai sposare. Ora sto per andare da mia madre e ti voglio fuori da casa mia entro la fine della serata. Chiama tutti i tuoi preziosi ospiti di nozze e comunica loro che è tutto annullato! Non ho intenzione di andare al matrimonio. Ultimamente mi hai stressato oltre i limiti con tutti questi stupidi dettagli, ma stasera è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso!"
"Mi stai cacciando, per caso?"
"Sì. Ho pagato io per questo appartamento e devo pagare tutto il resto. Ti voglio fuori quando torno."
Quinn aveva le lacrime agli occhi. "Va bene, tu non troverai mai qualcuno che si occuperà di te come ho fatto io per tutti questi anni. E te ne pentirai! Nessuno sano di mente vorrebbe essere ancora con uno come te che si sta ancora struggendo per quella ragazzina che andata chissà dove!".
Finn si alzò in piedi. "Non hai il diritto di parlare di lei in questo modo. Lei è tre volte migliore di come una persona potrebbe mai sperare di essere. Che liberazione, Quinn. La troverò e passerò il resto della mia vita con lei come doveva essere sin dall'inizio!".
Finn andò alla porta e la sbatté con impeto dietro di lui, lanciando un ultimo sguardo furioso verso Quinn, consapevole che probabilmente sarebbe stata l'ultima volta che l'avrebbe vista.


Rachel aprì lo sportello anteriore dell'auto e baciò la testa della figlia mentre dormiva beatamente. Non riusciva a credere che fosse nel vialetto della casa in cui era cresciuta. Non era cambiato neanche un po', era tutto esattamente uguale a prima. Rachel strinse la figlia al petto e bussò alla porta con mano tremante dal nervoso. La ragazza fece un respiro quando sentì lo scatto della serratura. Teneva stretta Arabella e le baciò delicatamente la testa, sperando che i suoi padri non le avrebbero chiuso la porta in faccia.
Leroy aprì e rimase a bocca aperta.
Rachele disse con tono nostalgico: "Ciao papà".
Leroy, girandosi, urlò: "Hiram!! Vieni fuori, Rachel è qui!".
Hiram arrivò di corsa e rimase a bocca aperta quando vide sua figlia in piedi tenendo una bimba in braccio.
Rachel alzò gli occhi e ripeté: "Ciao papà".
I due rimase in stato di shock per qualche secondo, incapaci di pronunciare qualsiasi parola che potesse esprimere la loro immensa gioia. Era davvero loro figlia? E perché aveva un bambina addormentata che sembrava proprio come lei?

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