When I met your eyes

di GioArmstrong
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Run Away ***
Capitolo 2: *** Welcome to...punk! ***



Capitolo 1
*** Run Away ***


Ero sul punto di crollare. Non riuscivo più a stare in quella che non vedevo come una casa. Perché,si sa,una casa è un luogo di riposo,dove fuggire dal mondo esterno. Invece no; per me ''casa'' mia era l'inferno. Ma che dico? Sicuramente l'inferno sarebbe stato un luogo migliore.

Da giorni stavo pensando ad una fuga...e sapevo che fuggendo,avrei risolto molti dei miei problemi. Ero davvero stanca delle urla di quella casa. Un padre pazzo,una madre schizzofrenica...ero circondata da pazzi. L'unica persona che mi faceva pensare più di 2 volte su quello che stavo combinando, era mio fratello Simon. L'unico che mi capiva,l'unico a cui tenevo...la mia roccia. Ci levavamo 2 anni e lui era più grande di me.

Anche lui come me non ne poteva più di stare in quello schifo,ma solo io ebbi il coraggio di fuggire. Così un fine settimana di giugno,mentre ero sola in casa con Simon,riempii uno zaino,presi qualche vestito,soldi abbastanza per sopravvivere un paio di settimane e Red,la mia amata chitarra, una Fernandes Stratocaster che mi avevano regalato quando avevo 14 anni.

Mentre ero sulla soglia della porta,vidi Simon che non mi implorò di restare,perché sapeva che l'unico modo per sopravvivere era scappare,ma mi abbracciò,mi prese il viso e mi disse:-''Hey,stammi bene piccola...non sarai mai sola. Quando hai bisogno,il tuo fratellone ci sarà sempre per te!''-. Lo strinsi forte. Non volevo lasciarlo,ma...dovevo. Gli diedi una pacca sulla spalla e uscì da quella merda,senza dire una parola...tanto,non si sarebbero accorti della mia assenza.

Finalmente presi un grande respiro e non mi girai per guardarmi dietro. La strada è dritta,ormai...nessun rimpianto. La mia vita cominciava in quel momento.

In realtà,non sapevo di preciso dove andare. Camminai fino alla stazione e pensai di prendere un treno e di allontanarmi il più possibile da dove abitavo.

Quando arrivai alla stazione,mi sedetti su una panchina mal ridotta e sporca,posai le mie cose e chiusi gli occhi,stirando le gambe.

Ad un certo punto sentii una leggera pressione sul mio piede e vidi cadere un ragazzo.Mi alzai subito.

-''Oddio! Scusami tanto!''-lo aiutai a rialzarsi.

-''Ci sono altri posti per dormire,sai?!''-continuò lui alzandosi da terra,cercando di levarsi la polvere di sopra senza nemmeno guardarmi in faccia.

-''Hey,ti ho appena chiesto scusa!''

-''Si s...''-

Il ragazzo mi guardò in viso e non continuò la discussione.

-''...tranquilla!''-

Gli sorrisi ed intanto mi affrettai a prendere le mie cose...stava per partire il treno.

Il ragazzo mi richiamò:

-''Hey,è una chitarra quella?''

-''Si...non si vede?''-chiesi facendo una risata alquanto antipatica.

-''Ma che spiritosa...comunque piacere,sono Billie Joe,ma puoi anche chiamarmi solo Billie.''

-''..p-piacere...Susan.''

-''Susan,che ci fai qui tutta sola?''-

-''Non credo possa ineteressarti. E poi,ci conosciamo da appena 2 minuti e non vado a raccontarti la mia vita. Scusa,ma al mio paese funziona così.''

-''Ok,hai ragione...scusa.''

-''Va bene...''

Devo essere sincera,fui subito colpita dai suoi occhi. Era un misto tra dolcezza,misteriosità,malinconia e allegria. Era..strano.

-''Susan,ti vedo un po' disorientata...c'è qualcosa che posso fare per te?''

-''No...e ora ti prego,è meglio che ci salutiamo qui...ho già perso il treno,grazie!''

-''Ascoltami,sicuramente non ti conosco,ma secondo me è meglio che eviti di prendere il treno...si vede lontano un miglio che non sai cosa fare nè dove andare...''

-''Quindi cosa mi consigli di fare?! Sentiamo!''

-''Vieni con me,ti offro qualcosa!''

In realtà il ragazzo aveva ragione: non sapevo cosa stavo facendo...perciò mi lasciai andare e andai con lui. Dopo tutto,ora non dipendevo più da nessuno.

 

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Capitolo 2
*** Welcome to...punk! ***


Uscimmo dalla stazione e nessuno dei due riusciva a intraprendere una discussione. Ogni tanto il silenzio veniva interrotto da Billie che faceva finta di schiarirsi la voce,come se aspettasse una mia parola,ma...poteva aspettare.

-''Vieni,entriamo qui..sediamoci e parliamo un po'...''

Mi portò in una tavola calda gestita da una famiglia. Era molto sporca e si vedeva che era un posto alla buona. Prima di entrare riflettei sul da farsi. Alla fine mandai a fanculo qualsiasi pensiero dalla mia testa ed entrai insieme a Billie.

-''Sediamoci qui e ordiniamo qualcosa...''

Appena ci sedemmo entrò la cameriera: una donna alta,bionda finta,eccessivamente magra e...rugosa. Sembrava un pagliaccio per come era truccata.

-''Desiderate?''

-''Per me un caffè e delle frittelle.''-ordinò Billie.

-''E lei?''

-''Oh..emh..io niente,grazie...sono apposto.''

''Ok...torno tra poco.''-La signora si allontanò.

-''Come mai non vuoi niente,Susan?''

-''Non ho fame e non voglio sprecare i miei pochi soldi inutilmente...devo cercarli di farli durare per più tempo possibile.''

-''A quanto ho capito sei scappata di casa...perché?''

Quando Billie mi chiese perché ero scappata di casa,sentì un nodo alla gola. Non riuscivo a parlare e stetti qualche secondo in silenzio. Non volevo dirgli nulla della mia vita,in fondo dopo non lo avrei più rivisto,ma qualcosa mi diceva che con lui potevo aprirmi e di non preoccuparmi di nulla.

-''Sono scappata perché...ero stanca della situazione in cui stavo: i miei genitori erano pazzi,mi trattavano male e non mi sentivo compresa...così ho salutato mio fratello,ho preso giusto alcune cose per poter sopravvivere per qualche settimana e la mia chitarra...l'unica cosa a cui tengo,dopo mio fratello. Ma ti confesso che mi sento una cogliona. Dove credo di andare così? Non combinerò mai nulla di buono in vita mia se scappo dai miei problemi...non credo di riuscire a farcela senza una casa,un lavoro e dei soldi.''

-''Susan,non sei una cogliona. Sei solo intelligente. Hai voglia di crearti una propria vita e di non dipendere più da nessuno,no?''

-''Si...è così.''

-''Bene...perché anche io sono scappato di casa...esattamente 3 settimane fa. Ho lasciato mia madre con il suo nuovo compagno che...cazzo,lo odio!'' (Welcome To Paradise/Why do you want him?)

-''E..come fai a vivere?...''-Chiesi in attesa di una risposta che mi desse speranza.''

-''Divido un piccolo appartamento con due miei amici...abbiamo una band insieme e qualche sera suoniamo insieme in un locale...ce la caviamo così!''

-''Ah..fico...''

-''Cosa c'è?''

-''Nulla...almeno tu in un modo o nell'altro riesci a vivere...io non so come fare.''

Billie mi guardò con aria pensierosa...quasi travolto da una grande idea. 

-''Susan,è grandioso!''

-''Ma cosa?!''

-''Ho una grandissima idea!''

-''Spara...''

-''So che ti potrà sembrare molto azzardata come cosa,ma...che ne diresti di venire ad abitare insieme a me e ai miei amici? So benissimo che non staremo bene,in fono l'appartamento è piccolo e poi siamo tre maschi,ma...è solo una sistemazione momentanea...''

-''Non può essere...ci conosciamo da manco un'ora e mi stai chiedendo di abitare con te insieme ad altri due ragazzi che nemmeno conosco!''-Si avvicinò la cameriera con ciò che Billie aveva ordinato.-''Perché lo fai,Billie?''

-''Perché noi non abbiamo regole...questo è il punk,benvenuta!''

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