Verità nascoste

di Niky McGregor
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Arrivo ad Hogwarst ***
Capitolo 3: *** Baci e Confusione ***
Capitolo 4: *** Sorprese inaspettate ***
Capitolo 5: *** Un tuffo nei ricordi ***
Capitolo 6: *** Verità dolorose ***
Capitolo 7: *** Momenti romantici... ***
Capitolo 8: *** La vera lezione con Silente parte 1 ***
Capitolo 9: *** La vera lezione con Silente parte 2 ***
Capitolo 10: *** Ti chiedo scusa ***
Capitolo 11: *** La sorella ***
Capitolo 12: *** Lettere dal passato ***
Capitolo 13: *** Scontri (parte 1) ***
Capitolo 14: *** Lo scontro (parte 2) ***
Capitolo 15: *** Tempo per riflettere ***
Capitolo 16: *** Vita da coppia ***
Capitolo 17: *** Pace!! ***
Capitolo 18: *** Questione di sentimenti ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

 

Un unico raggio di luna filtrava dalla finestra, rendendo l'atmosfera ancora più orribile di quanto non fosse già. Una ragazza dai capelli neri, lunghi e lisci e dagli occhi verdi e un fisico slanciato fissava i due corpi senza vita con sguardo furioso e triste. Non aveva versato una lacrima. Doveva conservare la propria rabbia per la vendetta, sia per quelle persone che le avevano fatto da genitori per 16 lunghi anni, sia per chi aveva ucciso i suoi veri genitori e reso la vita un inferno a lei e a suo fratello

 

Le avevano rivelato la sua vera identità all'età di 5 anni, quando le avevano spiegato che era una strega. Si ricordava ogni particolare di quel giorno...

 

-Tesoro vieni a sederti sul divano che la mamma e il papà ti devono dire alcune cose molto importanti!- aveva detto la signora Madison: una donna di 29 anni con capelli biondi e occhi blu.

 

Una bambina di 5 anni dai capelli neri e dagli occhi verdi accesi era corsa in salotto, seguita dal padre, un uomo dai capelli neri e gli occhi grigi. Molti conoscenti avevano chiesto come mai la figlia non gli assomigliasse per niente e loro avevano sempre girato intorno alla domanda.

 

Si sedettero tutti e tre sul divano, la bambina in mezzo che li fissava incuriosita.

 

La madre lanciò uno sguardo nervoso al padre facendogli capire di dover essere lui ad iniziare.

Lui si voltò verso la bambina e con sguardo serio iniziò a parlarle.

 

-Eleonore... è giunto il momento che tu sappia certe cose su di te e sulla tua famiglia.-

-Voi siete la mia famiglia!- aveva commentato la bambina con forza.

 

Sua madre sorrise triste e prese ad accarezzarle i capelli.

 

-Tesoro, devi sapere che io e papà ti amiamo più di ogni altra cosa, ma non sarebbe giusto nei tuoi confronti se non ti diciamo la verità- le aveva spiegato poi con cautela.

 

Quello era il discorso più difficile che aveva mai dovuto affrontare in vita sua, ma da quel giorno che la figlia era riuscita a far lievitare un giocattolo, aveva capito che non potevano più aspettare: doveva sapere.

 

Eleonore la fissò corrucciata cercando di capire. La madre la vide negare con la testa e fissarla con sguardo perso.

 

-Non capisco... Quale verità devo sapere?-aveva chiesto poi, confusa.

 

Il padre si mosse a disagio sul divano, attirando l'attenzione delle due donne su di se.

 

-Tesoro tu sei... sei una strega.- aveva replicato poi.

 

La bambina aveva aperto la bocca con stupore.

 

-Una strega? E perché voi no?- domandò.

La madre rise stupita di come la figlia avesse reagito a quella novità. Ora mancava solo la seconda parte.

 

-Noi non lo siamo perché qualcuno ha deciso così... ma tu lo sei perché... perché non sei nostra figlia.- disse il padre con serietà.

-Ma cosa stai dicendo papà?? Perché non dovrei essere vostra figlia? Ho sempre vissuto con voi! Non mi volete più bene?- gridò la piccola con rabbia.

 

-No, no! Tesoro noi non potremmo mai smettere di amarti! Il punto è che circa 5 anni fa una donna che aveva i tuoi stessi occhi verdi e dai capelli rossi, ha suonato alla nostra porta. L'abbiamo fatta entrare e lei ci ha raccontato del mondo dei maghi, del fatto che aveva due figli gemelli, cioè te e un altro bambino di nome Harry e che all'epoca eravate in pericolo. Ci ha chiesto di poterti tenere in custodia,dicendo che lei avrebbe pensato a tuo fratello. Ci ha avvertito che pure tu saresti stata una strega e ci ha chiesto di chiamarti sempre con il nome che avevano scelto: Eleonore Lily. Poi poco prima di andare ci ha detto che ci aveva scelti proprio perché vivevamo qui in America e perché sapeva che cercavamo di avere figli. L'ultima cosa che ci chiese prima di salutarti ed andare era quello di rivelarti tutto appena lo titenavmo giusto. Noi le abbiamo chiesto se anche noi eravamo in pericolo e lei ci ha detto di sì che purtroppo un giorno ci avrebbero cercato e che quindi tu saresti dovuta andartene in Inghilterra, precisamente in un posto chiamato Diagon Alley e che avresti dovuto cercare tuo fratello Harry. Ci voleva lasciare dei soldi ma io e tuo padre non abbiamo accettato... si vedeva che quella donna ti amava come ogni altra cosa e per noi il fatto che ci avesse scelto per farti da genitori era già tanto... capisci adesso?- le aveva raccontato la madre con lentezza per farle capire tutto.

 

Eleonore aveva annuito e una piccola lacrima era scesa lungo la guancia.

 

-Come si chiamano i miei genitori e dove imparerò a fare magie?- chiese poi con voce piccola.

 

Questa volta fu il padre a rispondere.

 

-Si chiamavano Lily Evans e James Potter. Tu e tuo fratello vi chiamate Eleonore Lily Potter e Harry James Potter. 6 mesi dopo il tuo arrivo a casa nostra ci giunse una lettera che ci diceva che i tiuoi genitori erano stati uccisi e che tuo fratello era andato a vivere dai vostri zii, da Petunia la sorella di tua madre. Per la magia ti iscriveremo in una scuola adatta a questo qui in America, ma devi considerare l'idea che un giorno potresti lasciare questo paese.- le disse con voce triste.

 

La piccola si prese a fissare le mani con sguardo assente.

 

-A che pensi piccola?- le chiese Amy esortandola a parlare.

 

-Quindi se vi succede qualcosa io devo andare in Inghilterra a questa Diagon Alley e cercare mio fratello Harry?- domandò poi con forza.

 

Sua madre sussultò di nuovo.

 

-Sì tesoro, devi prometterci che farai così!-avevano detto i due genitori all'unisono.

La bambina gli aveva fissati a lungo poi li aveva abbracciati-

 

-Ve lo prometto, mamma e papà!- aveva sussurrato poi tra le lacrime...

"Ora manterrò la mia promessa e ve ne faccio un' altra, mamma e papà... Io vi vendicherò!" pensò la ragazza, prendendo la lettera che sua madre Lily aveva lasciato a lei quando era piccola. Finalmente era pronta per leggerla.

Aprì la busta e dopo essersi seduta sul letto aveva respirato con forza e aveva iniziato a leggere.

Quando finì di leggere guardò nuovamente nella busta e ci trovò dei soldi babbani e un nome di un locale che solo lei avrebbe potuto vedere una volta giunta a Londra: IL PAIOLO MAGICO, dove avrebbe dovuto alloggiare fino a quando non avesse incontrato Albus Silente, che le avrebbe dato altri dettagli. Si alzò e dopo aver lanciato un' ultimo sguardo alla stanza e ai genitori, prese la sua valigia con tutti i suoi averi e uscì da quella casa... diretta verso la sua vera casa: da suo fratello Harry, che aveva bisogno di lei!  

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Capitolo 2
*** Arrivo ad Hogwarst ***


Arrivo ad Hogwarst

 

Era il primo di settembre e come gli ultimi sei anni la famiglia Weasley , Harry e Hermione si trovavano al binario 9 e ¾ in attesa di partire per il loro sesto anno ad Hogwarst.

La signora Weasley stava abbracciando Harry e come al solito gli stava facendo mille raccomandazioni.

 

-Caro il mio ragazzo! Mi raccomando comportati bene e non cacciarti nei guai! Se ti serve qualcosa non esitare a scriverci!!- stava dicendo in quel momento.

 

-Certo signora Weasley, lo farò!- la rassicurò il moro, passandosi una mano sulla fronte. Non si accorse di una ragazza che dal finestrino aveva la sguardo fisso su di lui.

 

In quella suonò il classico suono che avvertiva gli studenti ritardatari di salire sul treno.

 

Harry, Ron, Hermione e Ginny salutarono un ultima volta i Weasley e salirono sul treno alla ricerca di un n treno. Una volta trovato uno, Ginny li salutò dirigendosi nello scompartimento dove Dean la aspettava.

 

-Quindi Silente è convinto che questo Lumacorno abbia accettato di venire di nuovo ad insegnare ad Hogwarst solo grazie a te?- chiese Ron.

 

Hermione sbruffò infastidita e scoccò un'occhiata ad Harry che in quel momento stava osservando il passaggio fuori dal finestrino.

 

-Sì, anche se non capisco quale contributo abbia dato!- rispose poi.

 

-Quale contributo!?! Herm mi sa proprio che ci siamo scelti un deficiente per amico!!- commentò Ron cercando appoggio da Hermione che arrossì inspiegabilmente.

 

-No, non è deficiente.. lui, lui... ah lasciatemi in pace!!- balbettò, per poi tirare fuori il suo libro di Aritmanzia e iniziare a studiare.

 

-Ma che ho detto? Ah valle a capire queste donne! Comunque Harry è evidente che il fatto che tu sia famoso abbia condizionato molto la scelta di quel vecchio pazzo!- spiegò poi il rosso.

 

Harry lo guardò scettico per poi alzare le spalle.

 

-Beh, abbiamo cose più importanti a cui pensare se un professore mi idolatra oppure no! Quello che mi ha detto Silente alla fine dell'anno scorso non mi fa dormire la notte! Insomma che diamine significa che "Nessuno dei due sopravvive se l'altro vive" ?-

 

-Beh può avere un sacco di significati...-

 

-No Ron, significa che io posso vivere solo se lo uccido, o il contrario! E sappiamo tutti e due che il più forte dei due e Voldemort!! Cioè Silente mi ha detto che la mia arma nascosta è L'Amore!!! Ma che arma è?-

 

-Non so che dirti amico! Magari con queste lezioni che ti da silente farai più chiarezza!-

-Speriamo Ron, speriamo!- replicò il moro.

 

-L'unica cosa che possiamo dirti e che io e Hermione saremmo sempre al tuo fianco, qualsiasi cosa accada! Qualsiasi!- gli confidò l'amico con tono serio.

 

-Sempre!- replicò Hermione fissandolo intensamente.

 

Harry sentì come una scarica elettrica attraversargli il corpo, così distolse lo sguardo e sorrise a Ron..

 

-Per me vale la stessa cosa!- rispose, con la stessa serietà dell'amico.

 

Per il resto del viaggio non nominarono più la Profezia e parlarono del più e del meno. Poco prima di pranzo una ragazza del terzo anno di Tassorosso consegnò una pergamena a Harry dove c'era scritto di recarsi allo scompartimento 24, dove il professor Lumacorno lo avrebbe aspettato.

Dopo 3 ore passato in compagna di Neville, Ginny, Blaise Zabini (che di sfuggita lanciava delle occhiate molto eloquenti alla rossa) e altri ragazzi, a parlare delle amicizie di questo, le doti dell'altro e i sette mariti della madre di Blaise, il professor Lumacorno li congedo con la promessa di un altro incontro.

 

Mentre Harry stava tornando nel proprio scompartimento, decise di nascondersi sotto il Mantello dell'Invisibilità e di seguire Blaise. Una volta lì ascoltò la conversazione tra Draco Malfoy, Pansy Parkinson e Blaise Zabini, intuendo che Malfoy aveva un piano da portare a termine entro la fine dell'anno scolastico per conto di Voldemort.

 

Purtroppo venne scoperto da questo e gli lanciò un Pietrificus Totalus, coprendolo con il Mantello e andandosene via con i suoi amici.

Grazie al cielo Tonks, la moglie di Remus Lupin, lo aveva trovato e gli aveva pure aggiustato il naso che Malfoy gli aveva rotto calpestandoglielo.

 

Tonks lo aveva scorto fino al cancello di Hogwarst, dove Severus Piton era andato a prenderlo.

 

Per tutto il tragitto dal cancello alla Sala Grande Piton lo aveva sbeffeggiato per il fatto che indossava ancora i vestiti babbani e li aveva proibito di infilarsi il Mantello.

 

Quando si sedette a tavola tutti lo fissarono increduli e dopo essersi guardato nel retro di un cucchiaio, vide di essere sporco di sangue.

 

-Harry ma che hai combinato? Ti sei perso lo Smistamento! Tergeo.- disse Hermione. Pulendogli le macchie di sangue con la bacchetta.

 

Harry fece per rispondere ma venne interrotto da Silente che si era alzato in piedi battendo il coltello sul bicchiere.

 

-Scusate l'interruzione, ragazzi miei, ma avrei un annuncio importante da farvi, prima che vi abbuffate fino ad addormentarvi! Oggi si unirà a voi studenti, una ragazza di 16 anni... Lei viene dall'America e per motivi che adesso non starò a raccontarvi è venuta a vivere qui. Dovrà svolgere anche lei lo Smistamento. Chiedo alla Casa che la accoglierà di trattarla con cura e ospitalità, cosa di cui neanche le altre Case devono dimenticarsi... Diate il benvenuto alla signorina Eleonore Madison!-annunciò il professore con voce chiara e limpida.

 

Le porte della Sala Grande si aprirono e una ragazza alta dai capelli neri e lunghi e occhi verdi e luminosi, fece il suo ingresso, sul viso un espressione dura che le conferivano un aspetto nobile. Tutti applaudirono, tranne Harry che teneva lo sguardo fisso in quegli occhi così simili ai suoi...

 

La ragazza Andò a salutare il professor Silente che le strinse la mano e le sussurrò qualcosa all'orecchio.

 

Si sedette sullo sgabello, si mise il Capello Parlante in testa e attese.

 

"Oh si! La gemella Potter! Ti aspettavo 5 anni fa con tuo fratello, ma tuttavia è arrivato da solo...

Comunque... La tua mente è interessante , sei molto arrabbiata ma al pari di tuo fratello hai coraggio da vendere. L'intelligenza certo non ti manca, ma sei nobile di spirito. No non ti ci vedo a Corvonero. Ma quindi dove ti colloco?? Uhm beh credo che non ci sia altra possibilità se non..."

-GRIFONDORO- urlò il Cappello alla fine.

 

Al tavolo rosso-oro scoppiò un boato e quando Eleonore vi si avvicinò, un sorriso imbarazzato sul viso, vide una ragazza dai capelli cespugliosi farle posto sulla panchina.

 

La mora fissò il gruppo studiandoli un ad uno.

 

C'era un ragazzo dai capelli rosso fuoco pieno di lentiggini, una ragazza simile a lui che doveva essere la sorella, un ragazzo dai capelli neri e il viso paffuto, poi vide finalmente quello che cercava: suo fratello Harry.

 

Fece per salutarli tutti ma venne interrotta dalla riccia che le aveva fatto posto prima.

 

-Piacere io sono Hermione Granger, ma puoi chiamarmi Herm. Per qualsiasi cosa, per un consiglio o per un aiuto con i compito.. non esitare a farmelo sapere!- si presentò con voce spigliata, porgendole la mano.

 

-Grazie mille Hermione, ne terrò conto!Per me vale la stessa cosa e se vuoi puoi chiamarmi El!- rispose poi affabile stringendole la mano.

 

Si sorrisero e Eleonore si rese conto che suo fratello si era circondato di amici intelligenti e pieni di affetto.

 

Posò nuovo lo sguardo sul rosso e vide che stava mangiando, così decise di prendersi anche lei qualcosa.

 

-Comunque... io...sono...Ron Weasley....benvenuta … tra... i... Grifondoro!!- la salutò il ragazzo con la bocca piena.

 

-Ron!- lo rimbeccò Hermione severa.

 

-ahahahaahaha! No tranquilla Herm, ho capito tutto e poi non fa niente! Non vengo mica da una famiglia di nobili! Hahaha!-la tranquillizzò El.

 

La riccia sorrise ma scoccò comunque un occhiataccia al migliore amico.

 

-Io sono Ginny Weasley, sua sorella più piccola e non devi pensare che in famiglia siamo tutti cresciuti come maiali, è solo che Ron non si sa controllare!!- si presentò la rossa che sedeva vicino a Ron. El sorrise e la salutò con un cenno.

 

-Beh, ehm ecco... io .. io sono Neville Paciock!- balbettò il ragazzo paffuto. El gli sorrise con dolcezza e gli strinse la mano con la sua, come per confortarlo.

 

Fu a quel punto che Harry si alzò in piedi e fece per andarsene, quando Hermione lo prese per la manica e lo guardò supplichevole.

 

El notò anche qualcos'altro in quello sguardo ma non fece in tempo perché il moro l'aveva strattonata e si era allontanato, seguito poco dopo da Hermione.

 

Ron abbassò la testa sconfortato, senza più toccare cibo. Ginny lanciava occhiate furtive alla porta dalla Sala Grande al tavolo dei Serpeverde e Neville mangiava in silenzio. Eleonore si guardava intorno, incantata e sembrava a suo agio i n quella situazione, ma in verità stava ragionando.

 

"Credo proprio che non sarà facile convivere con mio fratello... o come la strana sensazione che se ne sia andato a causa mia. Sembrava che Hermione ne sapesse qualcosa! Oddio sono appena arrivata qui e già iniziano i problemi... D'altronde come biasimarlo? Vedersi una persona con i propri occhi non deve essere facile... La mamma aveva ragione... siamo così diversi!!"

 

Cosa avrà fatto reagire il nostro Harry così?? lo volete sapere?? hahahaha e io non ve lo dico!! Ci vediamo al prossimo capitolo! Mi raccomando recensite!!! bacio, Vero Granger.

 

 

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Capitolo 3
*** Baci e Confusione ***


Capitolo 2

Baci e Confusione

 

-Harry Harry fermati!!-

-No Hermione voglio stare da solo. Vattene.-

-Harry James Potter, sei pregato di fermarti e di ascoltarmi!!- esclamò la riccia con tono autoritario.

Harry si fermò e si voltò a guardarla con aria di sfida. Quando Hermione usava il suo nome intero significava che era veramente arrabbiata e lui adorava provocarla in quei momenti.

-Che vuoi?- le chiese con tono strafottente. Hermione un'espressione ferita e altera a un tempo, gli si avvicinò.

-Non dovresti trattarla così!- proruppe poi.

-Chi?- chiese Harry con finta innocenza.

-Lo sai benissimo di chi parlo!- lo bacchettò la ragazza.

"Se sapessi quanto sei bella quando ti arrabbi, Hermione..." si ritrovò a pensare il moro. Harry scosse la testa come per scacciare il pensiero e fissò Hermione con tanto di occhi. La conosceva come se fosse un'altra se stesso e sapeva che avrebbe iniziato a fargli un bel discorso.

 

Infatti vide le sue labbra aprirsi per parlare, ma non le diede il tempo di dire nulla, perché mosso da un pensiero improvviso l'aveva presa per mano e l'aveva spinta verso di sé, mandandola a cozzare contro il suo petto, annullando così la distanza tra loro e posò le sue lebbra su quelle della ragazza. Fu un bacio lieve all'inizio, poi Harry prese ad accarezzarle le labbra con le sue e dopo l'iniziale sorpresa, arrivò la risposta della ragazza. Una mano di Harry la prese per la vita avvicinandola di piè a sé e le braccia di Hermione corsero a cingere il suo collo. Fu un bacio casto, normale, ma quando Harry cercò di far incontrare le loro lingue, Hermione si staccò da lui e rossa in volto,corse su per le scale, biascicando qualcosa come "devo controllare Grattastinchi".

 

Harry dal canto suo era rimasto nello stesso punto di prima, ai piedi delle scale, lo sguardo fisso sul punto dove prima c'era Hermione.... Che cosa significava quel bacio?? Perché l'aveva baciata? E perché Hermione non lo aveva respinto??

 

Quando udì rumori di passi provenire dalla Sala Grande si riscosse dalla trance in cui era caduto e salì velocemente le scale per arrivare prima in Dormitorio.

 

 

-Allora Blaise... che ne pensi della nuova arrivata?- chiese un ragazzo biondo dal viso appuntito e gli occhi grigi, con noncuranza.

 

-Quale nuova arrivata?- domandò di rimando l'amico che era intento a fissare una figura dai capelli rosso fuoco che in quel momento stava uscendo dalla Sala Grande.

 

-Ma come... quella strafiga che è arrivata prima!! Ha un fisico stupendo... se solo non fosse di Grifondoro...-commentò Draco con tono eloquente.

 

Blaise spostò lo sguardo sulla ragazza che stava parlando con la Weasley.

 

-Uhm sì... nella norma!!- ribbatte poi, alzandosi dal tavolo e dirigendosi verso l'uscita. Presto Draco lo seguì, sul viso un'espressione incredula.

 

-Come nella norma?? ma hai visto che gambe?? Tu non....- si interruppe dopo aver seguito con lo sguardo chi guardava Blaise.

 

-Ah ho capito!! Ti sei invaghito della piccola di casa Weasley!! Beh non è male, ma ti ricordo che i tuoi genitori potrebbero non approvare!! Nessuno vuole essere imparentato con dei pezzenti.- lo punzecchiò poi, mentre entrambi svoltarono l'angolo, diretti ai loro dormitori.

 

Blaise lo fissò in silenzio, poi il biondo lo vide scuotere con la testa, divertito.

 

-Che c'è di così divertente??- gli chiese infastidito.

 

-No niente, è solo che... sembri così convinto delle tue idee sulla purezza del sangue eccetera, e neanche un secondo prima avresti voluto essere a Grifondoro pur di avere quella ragazza!! Sei ridicolo.- si spiegò il moro, prendendolo bonariamente in giro.

 

Si conoscevano da quando erano piccoli e avevano instaurato un rapporto quasi fraterno. Draco sapeva quando l'altro mentiva e viceversa, quindi si potevano permettere quelle frecciatine.

 

-Ma che stai dicendo?? Io a Grifondoro? Ma sei impazzito o cosa? Ce ne sono a migliaia di ragazze così! E poi non gioverebbe alla mia missione, non credi?- ribatte Draco, dopo aver pronunciato la parola D'ordine. Una volta all'interno della loro Sala Comune sie sedettero sulle loro poltrone.

 

Il moro prese a fissarlo con insistenza cercando di capire cosa si celava dietro quelle parole, ma il biondo intuendo la sua mossa, distolse lo sguardo e lo posò sulle fiamme verdi nel cammino.

 

Amava quella Sale comune: il rivestimento verde delle pareti, i divani neri... tutto. Ma dall'altra parte la odiava pure, perché rappresentava qualcosa che non sarebbe mai potuto essere. Lui non sarebbe mai stato capace di uccidere qualcuno per il potere, anzi non sarebbe proprio stato capace di uccidere.

 

-La tua missione... lo sai vero che se saresti a Grifondoro non dovresti neanche portarla a termine? Forse non l'avresti neanche ricevuta!!-proruppe poi l'amico, distogliendolo dai suoi pensieri.

 

Draco annuì lentamente, conscio dello sguardo che aveva su di se. Sapeva anche quello e spesso si chiedeva se sarebbe stato meglio tra le fila dei leoni, più che tra quelle dei serpenti....

 

 

-Come mai sei andato via in quel modo?-

-Ero stanco.-

-Balle.-

-Come scusa?-

-Balle! Ti conosco da una vita e so che il motivo per cui te ne sei andato via non era la stanchezza!!- gli spiegò l'amico, spazientito.

 

Harry si voltò a guardarlo, stranamente agitato. Ma no per il motivo che credeva Ron... Che avrebbe detto se avrebbe saputo del bacio che aveva dato ad Hermione?

 

-Hai ragione non ero stanco. Disse poi, mettendosi il pigiama.

 

-Devo farti ingerire il Veritaserum per farti parlare??- gli domandò più scocciato di prima.

 

Harry fece per rispondere ma in quel momento entrarono alla snocciolata Dean, Seamus e Neville, così rimandarono la conversazione al giorno dopo.

 

Non appena ebbero posato al testa sui cuscini i cinque ragazzi si addormentarono all'istante, stremati dal viaggio e da quelle notizie sconvolgenti....

 

 

 

Nel dormitorio femminile invece due ragazze erano sedute su un letto a gambe incrociate e stavano parlando tra di loro, mentre negli altri due letti due ragazze stavano dormendo placidamente, indifferenti delle chiacchiere delle compagne.

 

-E così sono morti in un incidente d'auto? Non credevo che anche tu avevi dei genitori babbani.. anche i miei lo sono!!- stava dicendo una ragazza dai capelli ricci e gli occhi color nocciola.

 

La mora di fronte a lei sorrise, illuminandole per un attimo gli occhi verdi.

 

-Quando si dice il caso...- ribatte allusiva.

 

Hermione rise sottovoce per non svegliare Calì e Lavanda per poi tornare seria.

 

-Sai perché Harry se ne è andato via in quel modo?- chiese poi fissando Eleonore negli occhi.

 

A quel nome gli occhi di Eleonore si fecero più attenti quasi guardinghi. Hermione incassò cacciò quel particolare in fondo alla mente: le avrebbe chiesto il perché dopo.

 

-No ma scommetto che stai per dirmelo!!- constatò la mora, cercando di dissipare la tensione che si era creata con lo scherzo.

 

La riccia sorrise lievemente, per pi sospirare e fissare nuovamente la ragazza negli occhi.

 

-Lui mi ha detto che vederti così con quello sguardo e quegli occhi era stato terribile con lui. Lui... insomma, lui ha rivisto sua madre nei tuoi occhi, mi ha detto che ce li hai uguali a lui. Ne era rimasto sconvolto e conoscendolo credo che ci metterà un po' ad accettare la cosa.- le aveva spiegato poi, fissandola in volto, attenta a non perdersi nemmeno un espressione.

 

El la fissò di rimando incassando le parole. Praticamente Hermione le aveva solamente confermato una sua teoria.

 

-Ah... mi dispiace io non volevo creare problemi...- si scusò poi, decisa a mantenere il suo ruolo.

 

-Tranquilla non è colpa tua... è solo che lui su certi argomenti...- la tranquillizzò Hermione, lasciandole intendere la parte finale della frase.

 

Eleonore annuì e decise che la domanda che era sorta da quando aveva visto quello sguardo tra lei e suo fratello, l'avrebbe fatta in un momento più opportuno.

 

-Comunque grazie per avermelo detto... Ora credo che sarebbe meglio dormire, altrimenti domani non riusciremo ad alzarci.- la ringraziò poi alzandosi dal letto. Hermione la imitò e si abbracciarono.

 

-Di niente! Già, meglio dormire.. Bonanotte!- rispose la riccia dirigendosi verso il suo letto, accanto a quello della mora.

 

Si sdraiarono a letto quasi in contemporanea, e Hermione si voltò dall'altra parte del letto.

 

-Notte Hermione...- mormorò El e l'attimo dopo si addormentò, seguita subito dopo da Hermione.

 

 

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Capitolo 4
*** Sorprese inaspettate ***


Questo capitolo è dedicato a Risa Kaizuma che mi ha supportato dall'inizio, spero che ti piaccia!! Buona lettura.

Capitolo3

Sorprese Inaspettate

 

Erano passate due settimane dall'arrivo di Eleonore e lei ed Hermione avevano instaurato un rapporto di grande amicizia.

 

Ogni mattina si alzavano e andavano a fare colazione insieme, poco dopo raggiunte da Harry e Ron: il primo net le rivolgeva la parola e il secondo la salutava imbronciato perché ancora mezzo addormentato. Dopo colazione andavano tutti e quattro a lezione, dove El si sedeva vicino a Hermione e durante il pomeriggio o le ore buche, passavano il tempo nella loro Sala Comune a parlare con gli altri compagni...

 

Oltre al fatto che Eleonore e Harry non si parlavano, c'era questo improvviso imbarazzo tra lui ed Hermione. A detta di Ronald non si erano mai comportati così: Hermione sussultava ogni qualvolta lui la sfiorava e lui si guardava attorno imbarazzato quando lei gli rivolgeva la parola. E poi c'erano i lunghi sguardi che si lanciavano quando credevano che nessuno gli stesse osservando.

 

Eleonore e Ron avevano provato a capirci qualcosa ma ogni volta i diretti interessati cambiavano abilmente argomento, facendo morire di curiosità e leggera preoccupazione gli amici.

 

Ginny aveva avanzato l'ipotesi che tra i due fosse successo quel "qualcosa" ma non avevano mai avuto conferma di quella ipotesi.

 

Inoltre durante le lezioni con i Serpeverde, El si sentiva perennemente osservata ma quando si girava per vedere di chi si trattasse, erano tutti con lo sguardo fisso sul professore.

Soltanto una volta aveva intercettato lo sguardo di Malfoy, me lui le aveva fatto un gestaccio con la mano ( a cui lei aveva risposto volentieri) molto eloquente. Dopo averne parlato con Hermione erano arrivate alla conclusione che lei avesse un ammiratore segreto tra i Serpeverde. Pur compiaciuta per quel fatto, El disse di non avere tempo da sprecare dietro a "queste baggianate infantili". Doveva ancora risolvere il problema con Harry, figurarsi intraprendere una relazione extra scolastica con un suo compagno!!!

 

Quella sera Harry avrebbe avuto la sua prima lezione con Silente e in quello stesso momento il moro agitato ed entusiasta allo stesso tempo,si stava dirigendo verso l'ufficio del preside.

Una volta giunto davanti ai Gargoyle che ostruivano l'entrata, disse loro la parola d'ordine ("Api Frizzole") salì le scale a chiocciola e bussò alla porta di legno.

 

-Avanti!- disse una voce dall'interno.

Il ragazzo entrò e si guardò intorno. L'ufficio era identico a quello che alla fine dello scorso anno aveva quasi distrutto dopo la morte di Sirius: circolare, con tutte le pareti tappezzate dei quadri dei vecchi Presidi, gli scaffali ornati da strani oggetti scintillanti. Notò un unica nota discordante: la teca di di vetro che conteneva il pensatoio era aperta e l'oggetto non c'era.

 

-Buonasera- salutò poi, dirigendosi verso la scrivania. Tuttavia non appena vide la persona seduta di fronte al vecchio preside, si irrigidì, possibile che se la dovesse trovare sempre di fronte???

 

-E lei che ci fa qui??- esclamò, incurante di apparire maleducato e indicando stizzito la persona davanti a lui. Silente sorrise benevolo, per poi fissarlo negli occhi.

-La signorina Madison parteciperà a sua volta a queste lezioni.- rivelò poi serio.

-Sempre!- rimarcò vedendo il ragazzo aprire la bocca per ribattere.

Harry sbruffò contrariato: praticamente gli avevano teso un'imboscata!!!

 

 

-Dai Ron concentrati sul tema!- sbruffò Hermione infastidita. Si trovavano entrambi in Biblioteca per svolgere in santa pace il compito di Pozioni, ma da più di dieci minuti Ron aveva preso a lanciarle occhiate furtive.

 

Lui la fissò in silenzio, pensoso.

 

-Posso farti una domanda?- chiese poi timoroso.

-Dipende quale!-

-Tra te e Harry è successo qualcosa?- si arrischiò a chiederle il rosso.

-Come ti viene in mente una cosa del genere?- commentò la riccia, improvvisamente agitata.

-Herm tu e Harry vi conoscete da 6 anni oramai, perché questo improvviso imbarazzo? Io sono il tuo migliore amico, di me ti puoi fidare!- spiegò Ron, giocando la carta della fiducia e stringendole una mano

 

Hermione ragionò fra se e sé e capì che non poteva ancora confidarsi con l'amico... non prima di aver chiarito con Harry perlomeno!!

 

-No Ron non è ancora il momento di parlarne con altre persone.- proruppe poi, con decisione.

 

Ron corrucciò la fronte.

 

-Avete litigato?- domandò cauto.

 

-No Ron non abbiamo litigato!! Per la miseria, vogliamo fare questo tema??- si spazientì Hermione, ricominciando a scrivere.

 

Il rosso aveva continuato a fissarla, cercando di capire cosa mai sarebbe potuto accadere.

 

Il suo sguardo venne catturato da una piccola figura bassa dai capelli biondi che cercava di afferrare un libro, riposto in uno scaffale troppo alto per lei..

 

Ron si alzò silenziosamente ed andò ad aiutarla, sorridendole. Lei ricambiò il sorriso, ringraziandolo con lo sguardo.

 

-Ciao Ron Quanto tempo.. come va?- lo salutò poi con un tono di voce sognante, lo sguardo fisso nel suo.

 

Il cuore di Ron iniziò a battere all'impazzata e quando rispose al suo saluto, gli fuoriuscì una voce roca, rotta dall'emozione.

 

-Ciao Luna... tutto bene te?- rispose, perdendosi in quella pozza azzurra, che erano gli occhi di lei...

 

 

Era andata al Lago per rilassarsi e per godersi quelle ultime giornate calde. La sua relazione con Dean stava diventando asfissiante e lei resasi conto di non amare più Harry, si stava chiedendo per quale motivo ci stesse ancora assieme.

 

Aveva notato lo strano comportamento della sua migliore amica e di Harry e aveva intuito che tra i due c'era molto di più della semplice amicizia.

 

Poi c'era quella ragazza nuova. La trovava molto simpatica e divertente, ma c'era qualcosa in lei che non la convinceva. Ogni volta che posava lo sguardo sui suoi occhi si chiedeva chi si celava veramente dietro al cognome Madison.

 

Sussultò quando sentì una mano grande e calda posarsi sulla sua spalla destra e si stupì nel vedere il ragazzo di fronte a se: era alto e di colore con i capelli neri e corti e gli occhi color blu scuro, impossibile non riconoscerlo.

 

-Zabini.- lo salutò fredda Ginny.

Anche se doveva ammettere che quel ragazzo la affascinava, era pur sempre un Serpeverde!!

 

-Weasley!- rispose lui con una nota più allegra della rossa.

 

-Che ti serve?-

-Mi chiedevo se …. se accettavi da me un po' di ripetizioni per Pozioni, ho saputo che ultimamente i tuoi voti non sono proprio rosei.- disse titubante.

 

-E da quando il mio rendimento scolastico è affare tuo?- osservò la ragazza piccata.

 

Blaise sorrise affascinato: era proprio per il suo carattere così forte che aveva iniziato a provare interesse per lei ed era abbastanza maturo da capire che non era solo attrazione fisica.

 

-Da quando desidero conoscerti meglio.- ammise sincero come mai era stato in vita sua.

 

La rossa sorrise imbarazzata e stupita.

 

-Beh se la metti sotto questi termini...- ribatte allusiva.

 

-Sì?- la esortò il moro speranzoso.

 

-Accetto. Non voglio rischiare di arrivare ai G.U.F.O. Con Pozioni sotto.- concluse Ginny, cercando di nascondere le proprie vere emozioni dietro allo scherzo.

 

Blaise rise e in uno slancio di felicità la abbracciò velocemente.

 

-Bene Ginevra, ti aspetto domani nell'aula 4b nei sotterranei alle 20.00. Sii puntuale.- si raccomandò dopo aver ritrovato il contegno che tanto lo caratterizzava.

 

Pur sorpresa per il fatto che la avesse chiamata con il suo nome intero (nessuno lo faceva), Ginny annuì convinta.

 

-Certo Blaise, non mancherò!!- lo salutò, alzandosi per tornare al castello. Doveva assolutamente parlarne con qualcuno.

 

 

 

Recensite please!!!! hahahaha spero che anche a chi non recensisce la mia storia faccia piacere!!! ci vediamo al prossimo capitolo: "Un tuffo nei ricordi" ciaooooo 

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Capitolo 5
*** Un tuffo nei ricordi ***


Capitolo 4
 

Un tuffo nei ricordi
 

 





Hermione Granger era rimasta sola in sala comune, in attesa che Harry tornasse dalla sua prima lezione con Silente. Per qualche assurda ragione Ron si era dileguato e, come ogni volta che era sola, stava riflettendo sulla situazione tra lei e Harry.
 
Il modo in cui l'aveva spinta verso di se e le sensazioni fantastiche che aveva provato nel sentire le sue labbra a contatto con quelle di lui, le erano rimaste ben impresse nella mente, facendola distrarre anche durante le ore di studio. E tutte le volte lei si malediceva per aver “rubato minuti preziosi allo studio”.
 
Si era lasciata trasportare dalle emozioni, ma quando Harry aveva voluto di più, lei era scappata, seguendo il suo stupido istinto.
 
La domanda più ricorrente era: perché Harry l'aveva baciata? Che significato aveva? Hermione aveva capito di provare qualcosa per lui in estate, ricordava ancora il momento e il modo in cui lo aveva scoperto!!!
 
Dopo cena Harry era uscito in cortile e si era seduto su una panchina adiacente alla Tana. Era evidente che voleva stare da solo a riflettere. Hermione lo aveva visto e senza dire nulla lo aveva raggiunto. Si era seduta accanto a lui e in silenzio si era messa a guardare il cielo tempestoso.
 
-A che pensi?- gli aveva domandato dopo una manciata di secondi.
 
-A  Cho. Nonostante tutto è sempre nei miei pensieri!- aveva risposto lui con semplicità.
 
A quelle parole Hermione aveva sentito una fitta allo stomaco molto forte, una rabbia mai provata prima l'aveva assalita e l'immagine di Harry e Cho che si baciavano le fece venire le lacrime agli occhi. Se la ragazza non fosse stata intelligente e razionale, non ne avrebbe compreso il perché ma lei aveva capito subito di essere gelosa e quella consapevolezza l'aveva fatta scappare via, diretta nella stanza che divideva con Ginny.
 
Da allora c'erano stati quei lunghi sguardi tra di loro, carichi di significato, e poi harry l'aveva baciata!!
 
“Forse anche lui sta provando le stesse cose che provo io!” pensò.
 
Proprio in quel momento si aprì l' entrata della Sala Comune e Harry ed Eleonore apparvero sulla soglia, intenti a sussurrare tra di loro.
 
Quando si accorsero di Hermione arrossirono e si guardarono imbarazzati.
 
Interpretando male quei gesti Hermione si alzò dalla poltrona e si diresse verso il suo Dormitorio, lasciando basiti i due amici.
 
Se avesse osservato meglio si sarebbe accorta che Harry aveva gli occhi rossi di pianto e che Eleonore aveva uno sguardo addolorato negli occhi. Avrebbe capito che i due si stavano consolando a vicenda e che Harry stava ripercorrendo un'altra volta il suo passato....

 
 
-Bene Ron! Ora che sai praticamente tutta la mia vita che ne dici di raccontarmi un po' di te?-
 
-Non ho niente di speciale da raccontarti. Ho sei fratelli, tra cui la tua migliore amica, sono una schiappa come Portiere e questa situazione tra Harry ed Hermione mi fa sentire escluso. Inoltre c'è quella ragazza nuova che mi insospettisce parecchio. La mia vita è noiosa in effetti. - borbottò Ron, il viso rivolto verso la ragazza bionda e insolita che sedeva accanto a lui in quell'aula in disuso.
 
Dopo quel breve scambio di battute in Biblioteca, avevano deciso di incontrarsi dopo Cena, per fare un giretto del Castello in compagna.
 
Entrambi erano desiderosi di conoscersi e Ron era deciso a voler scoprire cosa si celasse dietro quella ragazza così strampalata e incompresa da tutti.
 
Luna gli aveva raccontato della morte di sua madre e di come suo padre ne fosse rimasto sconvolto, gli aveva detto che i suoi compagni di casa non la rispettavano e che fino all'anno precedente non aveva avuto amici.
 
Ron ascoltandola si era reso conto che Luna portava una maschera, una maschera che aveva tolto in quelle 2 ore che avevano passato in compagna. Non era più quella ragazzina sempre assorta nei suoi pensieri e che si vestiva in modo alquanto strano. In quelle due ore si era trasformata in una ragazza matura, piena di sogni e molto sensibile. Ron aveva capito che era sempre sincera e certe volte la sua sapienza lo lasciava a bocca aperta.
 
Dopo un po', stanchi di girovagare, avevano deciso di sedersi su quei banchi.
 
Sentì Luna ridere e la guardò scettico, incurante del buio e del fatto che la bionda poteva non vederlo.
 
-Che ci trovi di così ,divertente?-
 
-È solo che hai un modo tutto tuo di descrivere la tua vita!! insomma io non penso che tutto giri intorno ai tuoi fratelli  e ai tuoi migliori amici, per carità ti capisco anche io farei di tutto per Ginny ma avrai anche tu delle aspirazioni o dei desideri... io per esempio voglio insegnare Cura della Creature Magiche da quando ho sei anni e devo ringraziare i miei genitori che me ne hanno sempre parlato!!- si spigò la ragazza, guardandolo seria.
 
-Come hai fatto a capire già a sei anni che volevi fare questo tipo di lavoro?- le domandò il rosso, curioso.
 
Così Luna gli raccontò quel episodio della sua vita che conserva nel suo cuore.
 
-Mamma, papà, andiamo nel bosco?- aveva chiesto una bambina bionda dagli occhi blu, grandi e profondi ai genitori, anche loro biondi.
 
Sua madre aveva sorriso e l'aveva presa per mano, diretta verso la porta di casa.
 
-Certo amore mio! Xenophilius non vieni?- aveva risposto, lo sguardo fisso sul marito che stava finendo di scrivere una lettera.
 
Pochi minuti dopo erano tutti e tre nel bosco e Luna stava osservando meravigliata quelle specie di fatine che erano appena scese dall'albero, attirati dai strani semi che sua madre teneva in mano.
 
Sua madre le aveva spiegato come si chiamavano e di cosa si cibavano e la bambina, con lo sguardo luccicante aveva espresso quella che in futuro si sarebbe rivelata una vera passione.
 
-Io studierò a fondo queste creature e poi lo insegnerò ad altri bambini!!- aveva detto con forza, lo sguardo fisso in quello dei genitori.
 
I signori Lovegood l'avevano guardata commossi e avevano capito che la loro figlia aveva scelto la propria strada.
 
-Wow! Non so che dire. Io a volte penso che diventerò Auror, ma non sono così convinto come te! Quando ero piccolo ero sicuro che avrei lavorato alla Gringott come mio fratello Bill, ma da quando Fred e George hanno aperto il loro negozio di Tiri Vispi Weasley... Insomma ho idee molto confuse sul mio futuro!- ribatte Ron, abbattuto.
 
Come per confortarlo Luna lo abbracciò e Ron si sentì al sicuro fra le braccia di quella ragazza che lo stava sorprendendo di volta in volta.
 
-Sono certa che troverai la tua strada!- gli sussurrò lei, il mento poggiato sulla sua spalla sinistra.
 
E quello parole ebbero il potere di confortarlo e di dargli una speranza.
 
Harry ed Hermione non avevano mai avuto quelle capacità con lui.
 
Con Luna riusciva ad essere sempre se stesso, senza preoccuparsi del fatto che non aveva soldi o che gli altri lo prendevano in giro, con Luna passava tutto in secondo piano perché il punto più importante erano loro due. Loro due e il mondo che si erano creati insieme, in quel  lasso di tempo.
 
Non avrebbe mai capito che quello era il preludio di un grande sentimento che li avrebbe travolti entrambi, essendo l'uno il destino dell'altro....

 
 
  

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Capitolo 6
*** Verità dolorose ***


Avverto i lettori che questo capitolo sarà breve in quanto parlo solamente di Harry e Eleonore. Diciamo che è un capitolo di passaggio perché dopo accadranno un sacco di cose XD Ho deciso di scrivere solo su di loro perché mi sembra giusto che i due fratelli abbiano il loro piccolo momento... xD ok ora vi lascio in pace gente, buona lettura...VeroGranger

 

Capitolo 5

Verità dolorose

 

Quando Harry si era seduto accanto ad Eleonore, il Preside si era messo a fissarli entrambi con evidente interesse.

 

I ragazzi lo videro sorridere fra se e sé e si chiesero che cosa ci fosse di così divertente...

 

-Allora Harry. Non so quali siano le tue aspettative per questa lezione ma oggi, più che altro dovremo parlare di alcune cose che ti riguardano in prima persona e che non centrano assolutamente nulla con Voldemort.- proruppe poi, le mani congiunte davanti a sé e lo sguardo luminoso puntato negli occhi verdi del moro.

 

Harry corrucciò la fronte stranito.

 

Cose che riguardavano lui ma che non centravano assolutamente nulla con Voldemort? Che diamine significava?

 

Guardò la ragazza accanto a sé e notò che teneva lo sguardo fisso sulle proprie mani.

 

Più confuso che mai tornò a posare lo sguardo su Silente e lo vide sospirare.

-Mi dispiace che a dirtelo debba essere io... i tuoi genitori erano certi di potertelo spiegare loro, almeno... James lo era, Lily era sempre stata piuttosto pessimista su certe cose.- disse con tono malinconico.

 

-Aspetti, aspetti!! Che cosa dovevano dirmi i miei genitori??- chiese il ragazzo bruscamente.

 

Con la coda dell'occhio vide Eleonore muoversi a disagio sulla sedia ma non ci dette troppo conto.

 

-Tu hai una sorella Harry.. una sorella gemella.- annunciò Silente.

 

Harry sbatte gli occhi più volte, certo di non aver sentito bene, ma quando vide Silente fare un cenno verso la ragazza, la fissò più attentamente e la sua mente ritorno alla prima volta che l'aveva vista...

 

Ma certo!! Quegli occhi erano troppo simili a quelli di sua madre, perché non ci aveva fatto caso prima? E poi ora che la guardava meglio si accorse della loro somiglianza..

 

-Tu sei mia sorella?- le chiese poi sbalordito.

 

Lei con le lacrime agli occhi annuì, porgendogli una busta. Harry lesse il nome del mittente e il suo cuore fece un balzo; quella lettera era di Lily Evans in Potter...

 

Capì che non era ancora il momento di leggerla, così se la tenne stretta in mano e si voltò di nuovo verso il preside che lo fissava, leggermente commosso.

 

-Ma perché io non ne sapevo niente? Avrei avuto tutto il diritto di saperlo!!- eccola lì la rabbia che non lo faceva ragionare, la stessa rabbia che lo aveva preso, dopo la morte di Sirius.

 

Eleonore fece per parlare ma Silente la bloccò. La ragazza obbedì, dopotutto lo conosceva meglio lui e sapeva quando avrebbe dovuto fermarlo.

 

-Lily mi chiese di parlartene quando ti avrei ritenuto pronto e quel momento è arrivato. Forse è meglio che ti racconto tutti i fatti.- gli disse con fermezza.

 

Harry decise di ascoltarlo, così si risedette sulla sedia dalla quale si era alzato quando aveva urlato.

 

Il vecchio preside si prese una pausa e poi cominciò a raccontare.

 

-16 anni fa andai in ospedale a trovare Lily che aveva appena partorito. Erano tutti felice di dare il benvenuto a Harry James Potter e a Eleonore Lily Potter. Eravate identici ma già quel giorno vostra madre disse che eravate differenti.- cominciò a dire, un sorriso nostalgico sulle labbra.

 

Harry sorrise lievemente: tutti gli avevano raccontato della grande intelligenza della madre e del profondo amore che teneva dentro di sé.

 

-In un momento che rimasi da solo a parlare con lei e James, mi espressero il desiderio di salvare almeno uno dei due gemelli. Già, allora eravamo tutti terrorizzati e questa proposta non mi fu strana. Chiesi perché solo uno e vostra madre mi disse che sarebbe stato troppo doloroso per lei separarsi da tutti e due i figli. Lei vi amava profondamente a tutti e due e fu molto doloroso per me vederla smaterializzarsi in America con Eleonore. Spiegò a due babbani sposati senza figli e senza possibilità di averne, la situazione e loro presero la bambina con loro, leggendo il profondo dolore negli occhi di Lily. Quandò tornò qui, discutemmo a lungo su di voi e arrivammo alla conclusione che io avrei scritto a questi genitori nel qual caso fosse successo qualcosa a Lily e James e che avrei pensato io al vostro riavvicinamento. Come ben sai ti proteggemmo con l'Incanto Fidelius e ahimè è finita come è finita. In questi anni ho sempre valutato quando sarebbe stato il momento giusto, così come la questione di cui ti ho parlato l'estate scorsa, e mi duole dirlo ma avevi sempre un peso troppo grande da portare sulle spalle e io non potevo buttarti addosso questa notizia sconvolgente così come se niente fosse. Durante l'estate io e la signorina Potter ci siamo scritti per aggiornarci e quando lei mi ha scritto dell'uccisione dei genitori adottivi era già giunta al Paiolo Magico, così come le avevano detto John e Amy Madison. Ci siamo incontrati e le ho detto di venire ad Hogwarst. In cuor mio speravo che sareste almeno diventati amici, ma un'altra volta ho sopravvalutato le tue capacità emotive. Non avevo messo in conto il grande legame tra te e Lily e devo ammettere di essermi dimenticato che Eleonore ha i suoi stessi occhi come te..- concluse Silente, il bagliore negli occhi più intenso che mai.

 

Solo in quel momento Harry si accorse di aver pianto. Si porto le dita agli occhi e se li asciugò.

Qualcuno lo abbracciò con forza e lui rimase immobile.

 

Sua sorella lo aveva abbracciato all'improvviso, presa dall'emozione, ma quando lo sentì irrigidirsi capì che era troppo presto.

 

-Credo che potete andare, ragazzi miei sono certo che avrete un sacco di cose da dirvi!!- li congedò Silente.

 

Entrambi annuirono e in silenzio si avviarono verso l'uscita.

Solamente quando erano nei pressi della Sala Comune iniziarono a parlare sottovoce.

-Tu quando lo hai saputo?- le chiese Harry, mentre nuove lacrime gli bagnavano il volto. Eleonore gli si avvicinò e gli prese una mano.

-Harry non dobbiamo parlarne per forza oggi!- gli sussurrò piano con tono consolatorio.

Erano entrati in Sala Comune e vedendo Hermione si imbarazzarono perché credevano di essere soli. La ragazza gli scoccò un'occhiata e corse su in dormitorio, lasciandoli basiti. “Cosa avrà pensato vedendoci così intimi?” pensò Harry, pieno di sensi di colpa per qualcosa che non aveva fatto...

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Capitolo 7
*** Momenti romantici... ***


Capitolo 6

Momenti romantici...

 

Dopo l'episodio con Harry e Eleonore, Hermione aveva preso ad evitarli entrambi: la mattina si alzava prestissimo e faceva colazione con la sola compagna di Nick-Quasi-Senza-Testa e non appena li vedeva arrivare tornava in sala comune a prendersi i libri per la lezione. Ogni tanto incrociava Ron che le chiedeva se andasse tutto bene e lei rispondeva sempre con un sì frettoloso. Dopo le lezioni si chiudeva in biblioteca fino a tardi così da non incontrare Eleonore sveglia.

 

Sapeva benissimo che la mora non dormiva veramente e che cercava il momento giusto per parlare, ma lei aveva calcolato tutto a meraviglia in modo da poterla evitare. Si sentiva sola e le mancava da morire Harry ma se voleva dimenticarlo in fretta era così che doveva comportarsi.

 

Due persone che all'inizio neanche si parlavano, potevano solo essere diventati una coppia se all'improvviso passavano le giornate assieme a parlare fitto fitto, e a confermare la sua tesi c'era il fatto che ogni qual volta qualcuno vi si avvicinava loro arrossivano e sorridevano imbarazzati, allontanandosi l'una dall'altra.

 

Quello che Hermione rimpiangeva di più era il fatto che Harry la avesse baciata... insomma ogni volta che le capitava qualcosa di bello, questo le scivolava via dalle dita..

 

Forse sono io che faccio scappare le persone....” si ripeteva spesso, quelle poche volte che lasciava liberi i pensieri.

 

Questa assurda situazione ebbe fine grazie a Ginny.

 

-Senti Granger...- le aveva detto durante la cena. Era così che le si rivolgeva quando voleva rimproverarla per qualcosa.

 

Hermione la guardò guardinga, di cosa doveva rimproverarla adesso?

 

-Sì Ginny?- aveva risposto, con timore. Certe volte Ginny la intimoriva...

 

-Dovresti parlare con Harry e Eleonore, dovresti dare loro la possibilità di spiegarti. Io e Ron gliela abbiamo data e sappiamo tutto, quindi..- aveva cominciato la rossa.

 

-Aspetta, aspetta un attimo!! Tu sai qualcosa della strana e improvvisa amicizia tra i due?? E non mi dici nulla?- l'aveva interrotta la Grifondoro, scocciata.

 

Ginny aveva assunto un espressione altera: la odiava quando faceva così!!

 

-Sì mia cara Hermione e se te avresti dato loro la possibilità di spiegarsi, a quest'ora lo sapresti anche tu!! No invece, la cara Hermione è così certa delle sue deduzioni che non si abbassa a parlare con gli altri, lei agisce e basta incurante del fatto che magari gli altri hanno qualcosa da dire o che ci rimangano male dai suoi gesti!! Sai che c'è Hermione?? Sarai un genio sui libri, ma di persone non ci capisci un tubo!!- era sbottata la rossa alzandosi e facendo voltare un sacco di teste.

 

Pur rossa di vergogna la riccia si era alzata a sua volta, fronteggiando quella che fino a pochi minuti prima era la sua migliore amica.

 

-È questo che pensi Weasley?- le aveva chiesto con tono fiero. L'aveva chiamata per cognome, questo significava solo guai..

-Sì, Granger, è questo che penso!!- aveva ribattuto l'amica sfidandola con lo sguardo.

-Se non ci capisco un tubo di persone, allora come mai ogni sera ti ascoltavo paziente, mentre piangevi perché Harry non ti si filava e non sapevi come fare, eh? Come mai?- le aveva rinfacciato Hermione a voce più alta.

 

La rossa aveva fatto una faccia sconvolta e si era voltata per andarsene, poi parve averci ripensato perché era tornata indietro e l'aveva fronteggiata di nuovo.

 

Quella discussione era di dominio pubblico e ormai nessuno faceva finta di non guardarle. Era la prima volta che la Weasley e la Granger litigavano!!

 

-No questo non te lo permetto, Granger!! Non ti permetto di sputtanare i MIEI problemi così come ti pare., perché anche tu ti sfogavi con me per via di Ron, quindi siamo pari!!- aveva urlato poi.

 

Hermione aveva reagito d'istinto, aveva preso il suo calice le aveva versato in faccia tutto il suo contenuto, negli occhi uno sguardo di puro odio.

 

-Con me hai chiuso Weasley!- aveva sussurrato poi, prima di voltarsi e andarsene via da quella sala, a testa alta e con le lacrime agli occhi che cercava, a fatica, di tenere dentro.

 

Aveva udito dei passi dietro di sé, ma non se ne era curata. Aveva svoltato al primo angolo ed era entrata nella prima porta che aveva trovato.

 

Era un ripostiglio.

 

Si era appoggiata al muro e aveva preso a respirare profondamente, cercando di calmarsi. Le parole di Ginny l'avevano ferita, è vero, ma l'avevano anche fatta sentire una stupida... Lei era così certa delle sue deduzioni che non si era fermata a pensare che magari i due ragazzi avevano qualcosa da dire...

 

In quel momento la porta del ripostiglio si era aperta e la testa di Harry aveva fatto capolino nel piccolo spazio tra la porta e lo stipite e il ragazzo l'aveva fissata con timore.

 

-Posso entrare?- le aveva chiesto cauto.

 

La riccia si era limitata ad annuire con la testa e lo aveva osservato mentre entrava in quello stanzino angusto e si chiudeva la porta alle spalle. Si era stupita quando lo aveva visto lanciare un incantesimo imperturbante alla porta: che intenzioni aveva?

 

-Che vuoi?- gli aveva domandato, allontanandosi d'istinto da lui.

 

Pur sorpreso da quel gesto Harry si era messo mise le mani in tasca e la l'aveva fissata con insistenza.

 

-Hermione, Hermione. Hai interpretato tutto male...- aveva cominciato a dire avvicinandosi.

 

Hermione lo aveva fissato con tanto di occhi, incuriosita.

 

-Come dovevo interpretarlo scusa? Non vi parlavate mai e all'improvviso siete pappa e ciccia...!!- aveva esclamato sulla difensiva.

 

Aveva visto il moro sorridere e quel gesto l'aveva infastidita: che cosa ci trovava di così divertente?

-Se mi avessi lasciato il tempo di parlare, ti avrei spiegato che siamo “pappa e ciccia” come dici tu, perché lei è mia la mia sorella gemella di cui non sapevo niente e che passiamo tutto questo tempo insieme per conoscerci meglio. E sapresti anche che mi sono irrimediabilmente innamorato di te...-

le aveva spiegato poi avvicinandosi con cautela.

 

Nel sentire quelle parole Hermione gli era saltata letteralmente addosso, facendogli perdere l'equilibrio ed erano finiti entrambi a terra.

 

Harry l'aveva tenuta ferma su di sé e l'aveva guardata intensamente.

 

-Anche io signor Potter, anche io sono innamorata di te!!- aveva sussurrato prima di avventarsi sulle labbra di lui e baciarlo con passione. Finalmente le loro lingue si erano incontrate e le mani di Hermione avevano trovato il loro posto sulle guance calde dli lui, mentre Harry le aveva abbracciato i fianchi, e giocando con una ciocca dei suoi capelli.

 

-Non vuoi sapere di mia sorella?- le aveva chiesto il moro con voce roca.

 

-No per il momento mi interessa sapere che mi ami, per il resto... anzi ti chiedo scusa per il mio comportamento infantile.- aveva detto lei, baciandolo di nuovo.

 

-Non ti scusare la tua reazione era comprensibile- le aveva sussurrato Harry.

 

-Hermione?- la chiamò poi, dopo l'ennesimo bacio.

 

Le lo aveva guardato in attesa.

 

-Ti amo!- aveva esclamato poi, serio.

 

-Anche io Harry, anche io ti amo!!- aveva ribattuto la ragazza.

 

Così si erano baciati e ancora e ancora, felici di poterlo fare e contenti di essersi ritrovati... Ci sarebbe stato il tempo delle spiegazioni ma in quel momento erano importanti loro due...

 

 

-Allora professor Zabini? Oggi non mi insegna nulla?- chiese nervosa una ragazza dai capelli rossi.

Il suo litigio con Hermione l'aveva visibilmente scossa e nonostante sia passata più di un'ora la scena dell'accaduto le tornava sempre in mente facendola distrarre.

 

Blaise dal canto suo aveva smesso di spiegarle i procedimenti, conscio che sarebbe stato inutile.

 

-Sfogati.- disse poi, serio.

 

-Come?- chiese di rimando la ragazza sorpresa.

 

-Sfogati, prendimi a pugni se vuoi, ma non tenerti tutta sta rabbia dentro... sfogati.- aveva ripetuto il moro avvicinandosi.

 

Ginny lo aveva fissato a sua volta: quel ragazzo era una miniera di sorprese. Era da più di tre settimane che facevano ripasso insieme e con lui si divertiva e riusciva ad essere se stessa. Per quello non si stupì più di tanto quando le disse di sfogarsi.

 

-No tu hai di meglio da fare che ascoltare i problemi si una quattordicenne, fai già tanto per me con queste lezioni...-rispose.

 

Blaise aveva negato con il capo, mentre un lampo divertito gli aveva attraversato gli occhi.

 

-Come te lo devo dire che mi stai a cuore?- disse il moro avvicinandosi e accarezzandole la guancia.

 

A quelle parole il cuore di Ginny aveva preso a battere frenetico e si era accorta che dette da un Serpeverde, quelle parole potevano equivalere a una dichiarazione d'amore.

 

Chiuse gli occhi abbandonandosi alle carezze di lui e cercando di capire queli erano i suoi reali sentimenti verso il ragazzo. Si era sempre detta che erano amici, amici che passavano tanto tempo insieme e che si divertivano un mondo.

 

Ma sapeva di mentire a sé stessa: un amico non ti dona quelle sensazioni fantastiche che provava lei in compagnia del affascinante Serpeverde; non ti disperi se non vedi un tuo amico per due ore e soprattutto il tuo cuore non balza così forte ad ogni suo tocco o parola sussurrata.

 

Teneva ancora gli occhi chiusi quando sentì le labbra del ragazzo posarsi sulle sue, dolci e gentili.

Blaise aveva preso ad accarezzarle le labbra con le labbra, in attesa di una sua reazione e questa venne, puntuale...

 

La lingua di Ginny accarezzò il labbro superiore di lui, per poi, premere per entrare. Accordatogli il permesso di entrare, le loro lingue si intrecciarono, iniziando una danza infinita fatta di colpi e giravolte che lasciavano entrambi senza fiato. Le braccia di Ginny si allacciarono al suo collo mentre Blaise la attirava a sé con le braccia attaccate ai suoi fianchi.

 

Quando ripresero fiato, si fissarono intensamente e si fecero una muta promessa: Adesso e per sempre...

 

-Ciao Ron... Perché Hermione e Ginny hanno litigato?- chiese una ragazza bionda, avvicinandosi al tavolo dei Grifondoro.

 

Ron alzò le spalle: non lo sapeva e non gli interessava.

 

Guardò Luna e arrossì, era veramente bellissima con quel maglione bianco che le circondava il collo, rendendo più luminosi i suoi occhi, e con quei jeans attillati. Da quando avevano iniziato a parlare fra di loro aveva cambiato stile, eliminando anche quei strani orecchini. E aveva iniziato a legare i capelli in una coda elegantone ed ordinata.

 

Ignari del perché del suo improvviso cambiamento, i suoi compagni avevano smesso di offenderla, iniziando a parlarle e lanciarle complimenti, per i corridoi. Nonostante Ron si mostrasse indifferente a quelle attenzioni, Luna sapeva che era geloso, per quello sorrideva solamente a tutti ma non lasciava mai false speranze, perché lei aveva occhi solo per il suo cavaliere dai capelli rossi e dalle lentiggini suol naso.

 

Per questo fu molto felice quando questi le fece cenno di uscire dalla sala Grande.

Si diressero direttamente in quell'aula in disuso in cui entrambi avevano capito di essere attratti l'uno dall'altro.

 

Si sedettero nei banchi in fondo all'aula e Ron le prese una mano, portandosela alle labbra e posandovi un bacio, gli occhi puntati nei suoi, come a voler scorgere una qualsiasi reazione dalla ragazza.

 

Ma Luna si limitò ad arrossire, lusingata da quelle attenzioni.

 

-Luna io... tu... ecco io provo qualcosa per te!- sussurrò poi, in imbarazzo.

 

Spostò lo sguardo verso il basso, quasi vergognandosi di ciò che aveva detto, ma lei non glielo permise.

 

Gli prese il volto tra le mani e con sguardo fermo gli confessò ciò che avrebbe voluto dirgli da settimane...

 

-Anche io provo qualcosa per te...- gli disse prima di avvicinare il proprio viso al suo.

 

Quando le loro labbra si sfiorarono, sentirono entrambi un scossa elettrica attraversare i loro corpi, ma non se ne curarono.

 

Ron poggiò una mano sulla sua guancia mentre lei gli teneva la nuca ferma con le mani.

 

Si lasciarono trasportare dalle emozioni, decisi a continuare. Entrambi stavano bene, persi nella presenza dell'altro, inebriati del profumo dell'altro e se gli avessero chiesto in quello stesso momento di cosa avessero bisogno... avrebbero entrambi risposto che stavano bene così....

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salve genteee!!. Spero di non avervi annoiato con questo capitolo, ma ero in vena di romanticherie e... vabbè spero che commentiate, comunque un grazie speciale va a O' children e a Risa Koizuma perché continuano a recensire e anche a tutti quelli che hanno messo questa storia tra le Preferite/Seguite/ ricordate grazie a tutti di cuore e invito anche gli altri a recensireeee!!! XD ciaooooo

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Capitolo 8
*** La vera lezione con Silente parte 1 ***


Capitolo 7

La vera lezione con Silente parte 1

 

-Contento di aver chiarito con Hem- gli chiese Eleonore.

 

Entrambi si stavano dirigendo verso l'ufficio di silente, dopo aver ricevuto la lettera di quest'ultimo che gli convocava alle 20.00 per una lezione.

 

-Già, non sai quanto El!- rispose il moro stringendola a sè con affetto.

 

La ragazza era così contenta di aver ritrovato suo fratello e di poter parlare con lui senza quella recrimonia con cui lui le si rivolgeva quelle rare volte in cui parlavano.

 

-Quindi state assieme?- indagò ancora la mora.

 

Harry rise, veramente divertito.. Lui ed Eleonore erano talmente simili: entrambi erano così curiosi da risultare invadenti il più delle volte e tutti e due erano capaci di amare... lo vedeva dal modo in cui El parlava dei suoi genitori e da come lo guardava con quello sguardo luminoso... Solo una cosa li differnziava: El era più aperta alle novità, anche se delle volte risultava scontrosa mentre Harry odiava essere tenuto all'oscuro di tutto considerandolo quasi come tradimento.

 

-Sì sorella mia!! Siamo una coppia, praticamente annunciata!! Ancora qualcosa da chiedere?- disse poi, con un sorriso divertito sulle labbra.

 

Anche El sorrise e si limitò a tirargli una piccola sberla sul fianco.

 

Erano arrivati davanti al Gargoyle e pronunciarono la parola d'ordine. Una volta dentro l'ufficio trovarono Il preside seduto alla scrivania, il Pensatoio davanti a sè, che li fissava sorridente.

 

Gli si sedettero di fronte e attesero che lui parlasse. Erano nervosi e si vedeva.

 

-Benvenuti ragazzi miei- li salutò poi, calorosamente. -noto con piacere che avete stretto amicizia.. e certe voci mi dicono che la signorina Granger non ha apprezzato molto la cosa!! Spero avrete chiarito.- disse poi, divertito, cinandosi in aveanti.

 

Eleonore lanciò uno sguardo sbefeggaitore al fratello e scoppiò a ridere nel constatare quanto era imbarazzato.

 

-Ehm sì... ecco noi...- balbettò poi, passandosi una mano fra i capelli, scompigliandoli di più.

 

-Hahaha Harry, ragazzo mio... non smetterai mai di farmi sorridere!! Come tuo padre sei coraggioso davanti alle questioni più pericolosi, ma quando si tratta di cuori... diventi il ragazzo più timido del mondo!!- lo prese bonariamente in giro il preside.

 

-Ma ora torniamo a noi.- aggiunse dopo, serio come si concerne a una persona saggia come lui.

 

-Allora, Harry ed Eleonore.- esordì il preside in tono pratico. -Sono sicuro che vi siete chiesti che cosa ho in serbo per voi durante queste... per così dire lezioni-.

 

-Sì signore- dissero i due ragazzi all'unisono.

 

-Be' ora che sapete che cosa ha spinto Lord Voldemort a cercare di uccidervi quindici anni fa, in pratica solo Harry, ma il piano iniziale era di distruggere i gemelli, è giunto il momento che vi siano fornite certe informazioni.-

 

Il preside fece una pausa lunga, fissandosi le unghie delle mani.

 

-Alla fine dell'anno scorso mi ha detto che mi avrebbe raccontato tutto, signore- disse Harry con una leggera sfumatura di accusa nel tono di voce.

 

-È vero anche a me ha detto di avermi spiegaato tutto quello che dovevo sapere!!- si accodò la sorella, nervosa.

 

-E l'ho fatto- ribattè Silente tranquillo. -Vi ho detto tutto quello che so. Da questo momento in poi, lasceremo le salde fondamenta dei fatti e viaggeremo insieme attraverso la memoria, per addentrarci nelle più audaci congetture. Ragazzi, d'ora in poi potrei sbagliarmi, come solo un vecchio della mia età può sbagliarsi.-

 

-Ma lei ritiene di aver ragione?- chiese Harry.

 

-Certo che ritiene di aver ragione, lui è Silente!- sbruffò la mora.

 

-Non so se ritenerlo un complimento signorina Potter, ma sì, Harry, come ti ho già dimostrato commetto errori come chiunque altro. In effetti, avendo io, perdonatemi, un'intelliggenza leggermente superiore alla media, i miei errori tendono a essere in proporzione più vistosi.-

 

-Signore- Harry esitò, -quello che ci dirà ha qualcosa a che fare con la profezia? Mi aiutterà a... sopravvivere?-

 

Eleonore sussultò. Il preside le aveva riferito che in quanto assente, lei non rientrava nella profezia anche se questa parlava di due gemelli, e che Voldemort aveva designato solo Harry come suo eguale.. ma quella storia non le piaceva e di sicuro non sarebbe rimasta in unaglo a guardare mentre Harry compiva il suo destino...

 

-Ha moltissimo a che fare con la profezia- rispose il preside con nocuranza. - e ovviamente spero che ti aiuterà a sopravvivere.-

 

-Mi volete spiegare perchè state parlano al singolare?? Anche io centro in questa storia e se credete che io rimanga in uun angolo a guardare Harry morire... beh vi siete bevuti il cervello!- sbottò Eleonore, incurante del fatto che si stava rivolgendo ad un uomo adulto e di una certa importanza nel mondo magico.

 

-Signorina Potter si contenga!! Nessuno ha in mente di lasciarla da parte, le chiediamo scusa se ha avuto tale impressione!!- si inalberò il Presido, con tono di rimprovero pur mantenendo il tono di voce pacato.

 

La ragazza arrossì e si fece piccola piccola sulla sedia, baiscicando delle scuse. Il preside sorrise soddisfatto.

 

Indicò con un cenno della mano il Pensatoio e fissò i ragazzi.

 

-Sembrate preoccupati- chiese incuriosito il preside.

 

I ragazzi infatti scrutavano il Pensatoio con una certa ansia, entrambi per un motivo diverso: Harry aveva avuto la brutta esperienza al Quarto anno e Eleonore era timorosa nei confronti di ciò che avrebbe visto. Alla sua vecchia scuola in America, certi bulli usavano il Pensatoio per far vedere ricorid sapventosi alle loro vittime e una volta lo avevano fatto con lei, facendole vedere la morte atroce di una nata babbana. Certo lei si era vendicata per bene ma non amava particolarmente quell'ogetto.

 

-Harry questa volta entrerai nel Pensatoio con me... e, cosa più insolita, col permesso di farlo. E tu Eleonore, sono certo che sarai all'altezza di superare i toìuoi fantasmi del passato.- disse loro con rassicuranza e fermezza.

 

-Dove andremo, signore?- chiesero i due all'unisono.

 

-Partiamo per una gita lungo il sentiero della meomoria di Bob Ogden- spiegò silente, e si sfilò dalla tasca una bottiglia di cridìstallo che conteneva una sostanza vorticante di un bainco argenteo.

 

-Chi era Bob Ogden?- chiese Eleonore con apprensione.

 

Non le piaceva quell'idea, non le piaceva per niente. Sia lei che harry si sentivano veramente in apprensione per quello che sarebbe successo di lì a poco e fissavano Silente con autentico terrore. Il preside sorrise tra sè e sè, chiedendosi come mai ragivano a quel modo...

 

Harry strinse con forza la mano della sorella, cercando di infonderle coraggio e a sua volta di prelevarlo da lei...

 

 

 

 

 

 

Salve a tutti!! Per scusarmi del ritardo ho pubblicato 3 capitoli in una volta!! Ho deciso di tagliare a metà il capitolo altrimineti raggiungeva cifre spaventose!!! spero sia stato di vostro gradimento!!

Le parti sottolineate sono le parti citate dal sesto libro.

Per quanto riguarda Eleonore, Albus le ha spiegato tutto quella famosa sera della morte dei suoi genitori.

Per qualsiasi chiarimento... beh, recensite XD

Ringrazio chiunque abbia messo questa storia tra le preferite/seguite/ricordate!! e soprattutto chi recencisce sempre o meglio: Risa Koizumi e O' children!! ciaooo

 

 

 

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Capitolo 9
*** La vera lezione con Silente parte 2 ***


Capitolo 8

La vera lezione con Silente parte 2

 

-Come è andata?- chiese Hermione, chiudendo il libro che stava leggendo, li aveva aspettati sveglia per sapere di cosa avevano discusso e proprio mentre si stava preoccupando dell'orario, il quadro si era spostato e i due fratelli avevano fatto il loro ingresso, entrambi con un espressione pensierosa sul viso.

 

-Hey, come mai ancora sveglia?- domandò il moro di rimando, buttandosi sulla poltrona accanto alla sua.

 

-Volevo sapere come è andata!- ripete lei, impaziente.

 

Ridacchiando, Harry si chinò verso di lei e le posò un bacio dolce sulle labbra.

 

-La solita curiosona lei!- la prese bonariamente in giro Eleonore.

 

Le due ragazze avevano chiarito la sera stessa del primo bacio vero e consapevole tra lei ed Harry ed entrambe si erano chieste scusa per poi scoppiare a ridere come due deficienti.

 

-Sì come vuoi, ora volete raccontare cosa è successo o è un segreto di stato??- borbottò la riccia incrociando le braccia sotto il seno, visibilmente contrariata.

 

Harry annuì e le raccontò della visita di Bob Ogden alla famiglia Gaunt. Insieme all'intervento di Eleonore, le parlò del aspetto trasandato e malconcio del padre Orvoloson e dei figli Merope e Orfin.

 

-La figlia era talmente terrorizzata dal padre che non riusciva a compiere magie, poi a un certo punto sono passati vicino alla casa due babbani, Tom Riddle e la sua fidanzata. Orfin riferì al padre che Merope aveva una cotta per Tom e lui reagì con violenza, strozzando la figlia con le mani.- disse Harry rabbrividendo.

 

-Ovviamente Ogden aveva reagito, separando il padre da Merope e Orfin iniziò a lanciare maledizioni ovunque brandendo quel suo coltello orribile. A quel punto Ogden scappò e quando tornò con i rinforzi il padre e il figlio finirono ad Azkaban.- aggiunse Eleonore.

 

Hermione si teneva una mano sulla bocca e aveva gli occhi spalancati: possibile che aveva già capito tutto?

 

-Libera dalla presenza dei familiari, Merope tornò a praticare magie e preparò il filtro d'amore per il suo Tom. Quando Orvoloson tornò a casa dopo sei mesi di carcere trovò la casa vuota e un biglietto da parte della figlia che li spiegava come mai se ne fosse andata e cosa aveva fatto. Era fuggita con Tom e soggiogandolo con il filtro lo sposò, rimanendo incinta un anno dopo.-

 

-Quindi loro erano i genitori di Voldemort?- sussurrò lentamente Hermione, turbata.

 

-Sì. Merope non voleva più tenerlo schiavo con mezzi magici, convinta che ormai lui la ricambiasse e che sarebbe rimasto per amore del bambino. Lui invece se ne tornò a Little Hangleton senza di lei, lasciandola per strada senza soldi ne casa, con un bambino da mettere al mondo. E questo e quanto.- concluse Harry con voce stanca, levandosi gli occhiali dal viso e strofinandosi la faccia con le mani.

 

-Ah!- commentò Hermione con tono assorto.

Harry la conosceva bene e sapeva che stava di sicuro cercando di analizzare i fatti da tutti i lati possibili.

 

Si alzò dalla poltrona e facendola alzare si sedette nella sua poltrona, permettondole di sedersi sopra di lui.

 

Automaticamente lei gli cinse le spalle con un braccio mentre con l'altra mano si arricciava i capelli.

 

-E questo ha a che vedere con la Profezia?- domandò.

 

-Che cosa ha che vedere con la Profezia?- chiese la voce di Ron, appena entrato in Sala Comune.

 

I tre lo guardarono incuriositi, chiedendosi dove fosse stato tutto quel tempo e lui si limitò ad alzare le spalle e a sedersi sulla poltrona lasciata libera da Harry.

 

-Si può sapere da dove spunti?- esclamò Eleonore, decisa a non mollare. Era da un po' di tempo che Ron si dileguava senza dire nulla e che compariva all'improvviso come se niente fosse.

 

-Oh, e va bene. Ero con L...na- sbottò lui mangiandosi l'ultima parola e arrossendo.

 

-Con chi?- chiesero Harry ed Hermione, sporgendosi verso il rosso.

 

-Ero con Luna!! Va bene? E adesso prendetemi pure in giro.- annunciò il ragazzo alla fine guardandoli con sfida e aspettandosi delle risate da loro.

 

Con suo grande stupore tutti e tre sorrisero soddisfatti e lui assunse un espressione insospettita che intenerì parecchio la mora.

 

-Credevi che non ci fossimo accorti delle lunghe assenze tue e della bionda?- chiese retorica alla fine.

 

A quel punto il rosso sprofondò nella poltrona come a voler sparire dai loro occhi e quando questi risero capì di aver fatto la figuraccia del secolo.

 

-Comunque vi ho chiesto che cosa si riferisse alla profezia e non mi avete risposto!- urlò poi cercando di spostare l'argomento su qualcosa di meno personale.

 

Com'era comprensibile Harry lo zittì con un mano e Eleonore gli tirò un calcio sulle gambe.

 

-Ehi!- si lamentò.

 

-Parla piano stupido! Non devono saperlo tutti che circola una profezia sul conto di Harry!- lo apostrofò Hermione.

 

Ron fece una smorfia contrariata, poi puntò lo sguardo sulla sorella di Harry, che li spiegò nuovamente la storia della madre di Voldemort eccetera, mentre Harry ed Hermione erano intenti a baciarsi e a sussurrarsi frasi smielate, apparentemente disinteressati.

 

La verità era che Hermione voleva distrarre il proprio ragazzo per qualche minuto e comunque era Ron quello che doveva essere informato quindi non avevano motivo di prestare nuovamente attenzione.

-Hey piccioncini?? Noi andiamo a letto voi che fate?- li prese in giro Ron alzandosi dalla poltrona , seguito a ruota da Eleonore.

 

I due in questione arrossirono e risposero che sarebbero arrivati subito.

 

Ron ed Eleonore si allontanarono con un sorriso divertito sulla labbra e augurarono a entrambi la buonanotte.

 

Una volta soli, Harry nascose il viso nella tra la spalla e la guancia di Hermione e restò in silenzio qualche minuto mentre lei gli accarezzava i capelli.

 

-Come ti senti?- si informò, posandogli un bacio sulla testa.

 

-Confuso.- rispose lui alzando la testa e incontrando il suo sguardo.

 

-Immagino. Anche io lo sono a dire il vero. Come fa il passato di Voldemort a esserti utile per lo scontro finale?- commentò lei rabbrividendo lievemente al solo pensiero di lui e Voldemort che combattevano.

 

-Già. Questa è una delle domande che non hanno risposta...-

 

Hermione avvicinò il proprio viso a quello di lui e posò le proprie labbra su quelle di lui.

 

Come se fosse una cura per le sue ferite, Harry rispose al bacio con passione, affondando le dita nei suoi capelli e chiudendo gli occhi, godendosi il momento.

 

Mezz'ora più tardi i due andarono a dormire e fra le coperte calde del proprio letto Harry pensava a Hermione e a quanto fosse felice di stare insieme a lei....

 

 

 

 

Scusate tanto per il ritardoooo!! Sono imperdonabileee! Il punto era che con questa ff non avevo più l'ispirazione mentre per le altre sì! È stato così frustante per me.... spero che la mia scelta di rivedere la seconda parte della lezione con Silente raccontata dai ragazzi sia ben condivisa... non volevo fare due capitoli praticamente uguali e quindi... Vabbè ora vi lascio in pace! Chiedo ancora scusa e vi prego di recensiree!! baci baci!

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Capitolo 10
*** Ti chiedo scusa ***


Capitolo 9
Ti chiedo scusa..
 
-Herm, tesoro, hai chiarito con Ginny?- le chiese il suo ragazzo con gentilezza, mentre si allungava per prendere la brocca del succo di zucca.
 
La ragazza in questione si voltò a guardarlo con tanto di occhi e lui la vide mordersi il labbro inferiore con i denti.
 
-Non lo hai fatto... quando conti di farlo?- commentò, sistemandosi gli occhiali e lanciando un occhiata alla rossa che stava chiacchierando allegramente con sua sorella.
 
Hermione seguì il suo sguardo e in quel momento anche Ginny si voltò. Si fissarono negli occhi e e con un cenno della testa da parte della riccia e un occhiolino della piccola di casa Weasley, le due si alzarono e uscirono dalla Sala Grande.
 
Eleonore si alzò e andò a sedersi accanto al fratello e al suo migliore amico.
 
-Scommetto che è opera tua.- disse noncurante, bevendo dal bicchiere di Ron.
 
-Ehi.-si lamentò quest'ultimo riprendendosi il bicchiere e scoccandole un occhiata omicida.
 
-Mai quanto te sorellina!- ribatté Harry sorridendo e frizionandole i capelli con una mano.
 
La mora gli tirò un pugnetto sulla spalla, con un sorriso colpevole sul viso.
 
-Touche!- replicò.
 
-E quando la smetterai di chiamarmi sorellina? Siamo gemelli se ben ricordi!- aggiunse poi fissandolo.
 
-Sì beh hai ragione... sorellina!- la prese in giro lui.
 
Ron fece il gesto di vomitare nella sua torta di mele mentre Eleonore scoppiava a ridere.
 
-Hai finito di mangiare tu?- gli domandò il moro.
 
Ma lui aveva già smesso di ascoltarli, preso com'era a fissare minaccioso un compagno della sua amata Corvonero. Luna infatti stava chiacchierando allegramente con un tipo biondo che non faceva altro che fissarla con aria sbavante.
 
-Sì, mi è passata la fame.- rispose poi, alzandosi di scatto e uscendo a sua volta dalla sala. Luna seguì il suo esempio e Harry, Eleonore, Neville e Seamus, rimasero a guardarsi perplessi...
 
-Ginny ti chiedo scusa per quello che ho detto.. ero presa da Harry e sì ero anche immensamente gelosa, quindi il tuo intervento mi ha provocato una rabbia cieca! Ti prego di perdonarmi.- disse Hermione con tono di supplica
 
Ginny la fissò seria per qualche secondo facendole credere il peggio, poi scoppiò a ridere.
 
-Io ti ho perdonata da un pezzo, Hermione! Nello stesso momento in cui te ne eri andata dalla Sala Grande io ti ho perdonata!- le rivelò poi-
Hermione corse ad abbracciarla e le due scoppiarono a ridere e a piangere nello stesso momento.
 
-Mi dispiace così tanto, odio litigare con te!- commentò Ginny.
 
-Non succederà mai più, mai più!!- replicò la riccia con sentimento.
 
-ma dimmi, come è baciare il prescelto?- le chiese poi la rossa, cambiando completamente discorso.
 
-Ginny!- si scandalizzò l'amica, bloccandosi tra un gradino e l'altro.
 
Lei fece spallucce e assunse un aria innocente che per niente le si adduceva.
 
Vedendo che Hermione non replicava però, si inalberò parecchio.
 
-Scusa eh, sono stata innamorata di lui per ben 5 anni, permetti che qualche informazione mi venga data??- sbottò.
 
Hermione mise due mani davanti al viso come segno di pace, poi arrossì pensando a Harry.
 
-Beh... è fantastico...- rispose poi con voce sognante.
 
-Dai racconta racconta!- la esortò l'amica spingendola verso le scale.
 
-Ron! Ron!- lo chiamò la ragazza correndo come una pazza.
 
Lui si voltò, il volto deformato dalla rabbia.
-Cosa c'è, il biondino ti ha offeso per caso?- l'attacco.
 
-Tra me e James non c'è nulla!- si difese Luna incrociando le braccia sotto il seno.
 
-Sì certo! Allora ho immaginato tutto io!- disse sarcastico lui.
 
-Sì, caro mio. Tu sei solo geloso e lo sei per niente perchè l'unico che io abbia mai notato sei tu!!- sbottò la bionda.
 
Ron aprì la bocca per ribattere ma la richiuse subito dopo.
 
Luna sorrise e gli si avvicinò prendendogli le mani e fissandolo con espressione dolce.
 
-Ronald Bilius Weasley... Non importa quanti ragazzi mi guardino o ci provino con me.. perchè nessuno e ribadisco, nessuno è come te! Nessuno di loro può farmi sentire tre metri sopra il cielo solo con un sorriso, nessuno di loro sa farmi arrabbiare in un secondo con una frase detta male.. E soprattutto io non potrei mai amare nessuno di loro perché tu mi completi e io ti ho scelto da prima che me ne rendessi conto.- dichiarò con voce limpida e chiara, un sorriso splendido stampato in faccia.
 
Ron deglutì a vuoto, incredulo.
 
-ehm, io .. io credo di aver afferrato il concetto..- balbettò poi.
 
Il bacio che si scambiarono subito dopo fu il bacio più bello che si furono mai dati.
-Ah Luna... Ti amo anche io!-
 

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Capitolo 11
*** La sorella ***


Capitolo 10

La sorella

 

Eleonore era felice, per quanto possa essere felice una persona che ha ritrovato il suo gemello, ma sa che questo fratello è in pericolo di morte, per qualcosa in cui centra anche lei ma non direttamente.

 

Fino a qualche minuto prima si trovava in biblioteca a studiare con Harry ed Hermione ma aveva deciso di lasciare i due piccioncini da soli. Per questo si trovava nei pressi del lago Nero.

 

-Hey, Madison- la chiamò una voce alle sue spalle.

 

La ragazza si voltò e si trovò di fronte proprio Malfoy, con il suo solito ghigno strafottente, venirle incontro.

 

-Che vuoi?-lo aggredì lei.

 

-O calma bella.. un po' di rispetto per un membro della famiglia Malfoy!- la riprese lui.

 

-Allora abbi rispetto anche te per un membro della famiglia Potter!- ribatte acida El.

-Chi, lo sfregiato?-

 

-No, scemunito... io!- si spazientì lei.

 

-Cosa? Tu sei una Potter?- chiese incredulo il biondo.

 

A quel punto la mora si morse la lingua maledicendosi per ciò che aveva appena rivelato.

 

Cavolo suo fratello le aveva sempre detto di diffidare dai Serpeverde e in particolar modo da Malfoy, solo che quel ragazzo aveva la straordinaria capacità di mandarla in bestia, non era la prima volta che aveva avuto modo di constatarlo.

 

-Allora mi rispondi?- ripete il biondastro.

 

-Ma vai a morire Malfoy- sbottò El, voltandosi e continuando per la sua strada.

 

Dopo neanche mezzo passo si sentì afferrare per un polso.

 

Nello stesso momento in cui i suoi occhi verdi incontrarono quelli grigi di lui, si sentì avvampare.

 

-Lasciami.-disse con voce tremante.

 

Non le era mai successa una cosa del genere con nessuno, non che non avesse mai avuto storie d'amore con dei ragazzi ma mai si era sentita catturata da uno sguardo.

 

Lui ghignò ma non accenno a lasciarla.

 

-Allora Eleonore Potter.... chi credi che ti fissava tanto durante le lezioni di Trasfigurazioni?- le chiese con tono sussurrato, avvicinandosi.

 

Il viso di lei si trovava a una spanna di quello di lui e entrambi sentivano il fiato caldo dell'altro.

 

-Non saprei, dimmelo tu.-rispose lei sussurrando a sua volta.

 

Senza accorgersi aveva usato lo stesso tono di voce che usava quando le piaceva qualcuno.

 

-Mhm... credo che se ci pensi ci arrivi da sola!- esclamò Draco.

 

Un attimo dopo le loro labbra erano unite in un bacio veloce, casto, dolce.

 

El aveva chiuso gli occhi e quando li aveva riaperti, il ragazzo era sparito.

 

“Ho baciato un Malfoy...” pensò, lo sguardo vacuo.

 

In quel momento vide Ron abbracciato a Luna che la fissava inorridito e deluso.

 

Resasi conto di ciò che era appena successo corse verso il castello ignorando Luna che la chiamava. 

Senza pensarci troppo corse fino alla Torre di Astronomia e lì sotto il sole che calava cedendo il posto alla notte, pianse lacrime amare, lacrime di rabbia.

 

Quella notte sfogò tutta la sua rabbia verso Voldemort che aveva ucciso i suoi genitori, verso Malfoy che l'aveva baciata, verso se stessa perchè quel bacio le è piaciuto, verso Ron che come al solito non aveva capito nulla, verso Luna che la chiamava con quella voce trasognata, di nuovo verso se stessa per ciò che aveva appena pensato su Luna...Verso la profezia che implicava la morte certa del fratello riversò tutta la sua rabbia e tristezza nelle lacrime.

 

Quando si fu calmata scivolò in un sonno agitato...

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Capitolo 12
*** Lettere dal passato ***


Capitolo 11

Lettere dal passato

 

Era da mezz'ora che osservava quel pezzo di carta... lo stesso che gli aveva consegnato Eleonore la sera del loro ritrovamento.

 

Tra il conoscere la sorella, il disordine creato da Hermione e le lezioni segrete con Silente, se ne era quasi dimenticato.

 

Harry Potter stava fissando quella busta con sguardo emozionato e timoroso a un tempo.

 

Dopo quelli che parvero cinque minuti buoni, si decise ad aprirla e ad estrarre la pergamena che stava al suo interno.

 

Tirò un lungo sospiro e si mise a leggere...

 

Cara Eleonore e caro Harry...

Se state leggendo questa lettera significa che vi siete ritrovati e che io e James siamo morti. Mi dispiace, piccoli miei, per tutte le sofferenze che avete patito e che forse patirete ancora.

Fino all'ultimo io e vostro padre abbiamo combattuto per proteggervi e per permettervi di vivere una vita normale... spero di esserci riuscita almeno in parte.

Mi rivolgo a te Eleonore per spiegarti con parole mie il motivo che mi ha spinta a portarti in America... Quando siete nati vivevamo tutti nel terrore, avevamo paura per noi, per i nostri cari ma soprattutto per voi. Ho capito subito che eravate tanto simili quanto differenti, sono cose che una mamma capisce al volo e il pensiero di vedervi morire mi ha angosciata talmente tanto che mi sono detta che almeno uno di voi doveva stare alla larga da tutto questo. Non voglio che pensi che volevo meno bene a te o a tuo fratello, tutt'altro io vi ho amati e vi amerò entrambi alla stessa maniera. Solo che l'idea di separarmi da tutte e due le mie creature mi faceva impazzire di dolore e ho capito che tu, Eleonore, avresti capito le mie scelte... non le avresti condivise, ma le avresti capito.

Con questa lettera voglio esprimere il mio profondo amore per voi e dirvi che ovunque sarò io vi proteggerò sempre.

 

Vi chiedo scusa se non sono riuscita a darvi tutto ciò di cui avete bisogno...

 

Un bacio, la vostra mamma

 

 

Lacrime copiose scivolavano lungo il viso del Prescelto, mentre stringeva con forza l'ultima cosa scritta da sua madre.

 

"Oh, mamma... non ti devi scusare noi ti vogliamo bene perchè hai fatto davvero molto per noi" pensò con forza guardando fuori dalla finestra.

 

Esattamente in quel momento una stella prese a brillare più delle altre e Harry capì che sua madre aveva recepito il messaggio.

 

 

 

Hermione sgusciò silenziosa nella stanza del suo ragazzo e dopo essersi guardata attorno nel buio, lo trovò seduto sul davanzale della finestra intento a fissare un punto preciso della notte.

 

Come avvertendo la sua presenza, il moro si voltò verso di lei e le rivolse un sorriso luminoso.

 

-Hey, che ci fai qui al buio tutto solo?- gli chiese a voce bassa, come se temesse di svegliare qualcuno.

 

Senza rispondere il ragazzo le passò la lettera della madre e Hermione si mise a leggere, senza venir meno alla sua nota curiosità.

 

-Ma... ma questa è...- esclamò appena ebbe terminato di leggere.

 

-Una lettera di mia madre sì.-

 

-No... è tristissima, commovente, bellissima... oh Harry.- disse la ragazza correndo ad abbracciarlo.

 

Mentre i capelli ricci di lei gli solleticavano la guancia destra, Il moro poggiò la fronte sulla spalla sinistra della propria ragazza e scoppiò nuovamente in lacrime, di sollievo stavolta, perché oltre ad aver ricevuto l'ennesima dimostrazione d'amore da parte di sua madre, aveva ricevuto la risposta alla sua muta domanda -Mi starai vicino?-

 

-Non sai quanto ti amo!- sussurrò la riccia stringendolo a sé... 

 


Ed eccoci con questo capitolo! Vi piace?  am ha messo un sacco di tristezza ma vabbè... recensite mi raccomandooo

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Capitolo 13
*** Scontri (parte 1) ***


 

Capitolo 12

Scontri (parte 1)

 

Si anche questo capitolo è da dividere ma capirete da voi che è una scelta giusta... non uccidetemi per questi fatti xD ci sentiamo in fondo.

 

Il castello era avvolto dalle tenebre, non volava una mosca e tutti gli studenti stavano dormendo da un pezzo.

 

Tutti tranne una figura alta dai capelli rossi che si aggirava silenzioso per il corridoio del Terzo Piano. Non riusciva a dormire da qualche giorno come se avesse un presentimento addosso. Da quando aveva visto Eleonore baciarsi con Draco era diventato intrattabile e aveva iniziato ad evitare a poco a poco la sua ragazza.

 

Aveva notato i lunghi sguardi che la bionda si scambiava con quel James e la cosa gli faceva ribollire il sangue dalla gelosia. Si fidava di lei, sapeva che lo amava ma era del Corvonero che non si fidava, le sue intenzioni erano palesi.

 

Tenendo la bacchetta alzata davanti a sé per farsi luce, svoltò l'angolo e quello che vide lo fece immobilizzare all'istante.

 

Una ragazza bionda era appoggiata al muro e teneva le mani sulle braccia del tipo che le stava davanti, anche lui biondo.

 

Si avvicinò di un poco, riponendo la bacchetta nei pantaloni e cercando di non fare rumore, quando vide il ragazzo posare le sue mani forti sui fianchi di lei in modo lascivo.

 

Non può essere... Ron non può essere” si ripeté il rosso nella mente. Sapeva che era meglio andarsene ma i suoi piedi stavano facendo tutto da solo e il suo lato masochista stava avendo la meglio.

 

Poi lo sentì sussurrare e le sue mani si chiusero a pugno in in gesto riflesso.

 

-Oh Luna... sei così bella.- lo sentì dire.

 

Luna scoppiò a ridere spostando le mani sul suo petto.

 

Ora Ron poteva vedere i suoi occhi e quello che vide non gli piacque per niente: era la stessa luce che la illuminava quando lui stava per baciarla.

 

-Dai James, non scherzare..- rispose poi la bionda con tono basso.

 

Ecco! Ron si trattenne dal andare da quel tipo a prenderlo a pugni solo perchè voleva scoprire la prossima mossa.

 

-Ho capito... vuoi fare di meglio..- fu l'ultima frase che udì prima di vedere le labbra dei due iniris in un bacio spassionato.

 

E l'ultima cosa che vide fu la mano del biondo che si infilava nei capelli della SUA ragazza mentre Luna gli prendeva il volto tra le mani.

 

Basta! Aveva visto abbastanza.

Con un gesto deciso si riappropriò della bacchetta e pronuciò a bassa voce la formula “Lumos”.

 

Entrambi si staccarono in fretta e gli rivolsero uno sguardo sorpreso e scandalizzato.

-Continuate pure non vorrei guastare tutto!- esclamò Ron a mo di saluto, negli occhi risplendeva una freddezza spaventosa che fece rabbrividire Luna.

 

-Non è come pensi!- urlò infatti la bionda facendo un passo in avanti.

 

-Ti conviene stare zitta Luna! Con te parlo dopo...- ribatté Ron senza degnarla di uno sguardo.

 

Il biondo cominciò a guardarsi intorno sperando nell'arrivo tempestivo di Gazza o in un giro notturno da parte della McGranitt.

 

-Hai scelto la notte perfetta giusto?- commentò Ron

 

Un secondo dopo gli si lanciò addosso, dimenticando la bacchetta per terra e iniziò a tirarli calci e pugni su tutto il corpo In poco tempo finirono entrambi a terra. l rosso messo a cavalcioni su James e Luna che singhiozzava in disparte incerta su cosa fare.

 

Ogni colpo assestatolo rendeva più furioso mentre l'immagine del tradimento gli riempivano gli occhi di lacrime amare che gli offuscavano la vista.

 

Ormai il Corvonero non tentava più di difendersi, limitandosi a cercare di scrollarselo di dosso: ma niente da fare Ron era un fiume in piena.

 

Solamente quando iniziò a intravedere il sangue scendere copioso dal naso del ragazzo, decise di smettere e si alzò in piedi assestandogli un ultimo calcio nello stomaco.

 

James si alzò a fatica e reggendosi contro la parete si allontanò silenzioso, senza degnare i due di uno sguardo.

 

-Non avresti dovuto attaccarlo così! Ci sono altri modi per comunicare!- disse Luna, attirando finalmente il suo sguardo su di sé.

 

Ron scoppio a ridere amaramente e le si avvicinò.

 

-Ah giusto la prossima volta lo riempo di baci.. un ottimo modo per comunicare!- rispose avvicinando il proprio viso a quello della ragazza... gli faceva schifo in quello stesso momento.

 

Luna abbassò lo sguardo, punta sul vivo.

 

-Ron... io...-

 

-Io credo che tu devi stare zitta adesso- la bloccò lui.

 

 

*Si è riparata da eventuali lanci di coltelli* lo so i tradimenti sono brutti ma è necessario per il bene di questa coppia e poi mi serviva una femmina cattiva per una volta... ehm.... no? Ok vi lascio prima di rischiare sul serio la morte... xD recensite.. ciaoooooo! XD 

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Capitolo 14
*** Lo scontro (parte 2) ***


Capitolo 13

Scontri (parte 2)

 

-Ron... io...-

 

-Io credo che devi stare zitta ora- la bloccò lui.

 

Luna contrasse il viso quasi stesse per mettersi a piangere ma nessuna lacrima le scalfì il viso, non avrebbe avuto senso oltre che ferirla nell'orgoglio.

 

-Ron si passò una mano fra i capelli, dandogli una forma disordinata, e si allontanò di poco.

 

-E così... io non ho nulla di cui preoccuparmi. James è solo un amico.- disse poi con fare teatrale.

 

Luna fece per prendere parola ma uno sguardo del ragazzo le bastò per farle capire che era meglio tacere.

 

-Dì un po' da quando si succhiano via le labbra agli amici? No perché io e Harry siamo amici ma non abbiamo mai fatto cose simili...- continuò il rosso.

 

-è solo colpa tua se è successo quel che è successo.- ribattè la bionda, affrontandolo per la prima volta.

 

Ron rimase a guardarla a bocca aperta, preso alla sprovvista. Quindi ora era colpa sua??

-Scusa la mia ignoranza ma non credo di aver capito perchè dovrebbe essere colpa mia!- commentò infine.

 

Luna sorrise amaramente ricordandosi di quando si era innamorata di quella testa calda che era Ronald Weasley.

 

Era stato così premuroso nei suoi confronti, così maledettamente presente da farle credere che lui ci sarebbe stato per sempre per lei.

 

Ma poi Eleonore si era lasciata baciare da Draco e a poco a poco lui si era allontanato da lei, non si era sfogato come qualsiasi persona normale farebbe, no si era chiuso in sé stesso portandola ad avvicinarsi a James. Non aveva di certo in mente di tradirlo, tutto il resto era venuto da sé, complicando maggiormente le cose.

 

-Ti sei allontanato, non ti sei fidato di me credendo che io non fossi capace di capire il tuo stato d'animo. Mi hai esternato dalla tua vita nonostante mi avessi detto che mi ami e che non riesci a stare senza di me! Come credi che mi fossi sentita eh?- lo accusò infine puntandogli un dito contro.

 

Ora lacrime di rabbia le bagnavano il volto mentre qualcosa al suo interno si spezzava.

 

Ron si passò una mano sulla bocca sentendosi male per le parole della bionda.

 

Credeva di agire nel giusto quando aveva deciso di non sfogarsi con lei, non volendole gettare addosso tutta la rabbia che invece voleva riservare alla sorella del suo migliore amico.

 

-Non volevo sfogarmi con te.- sussurrò infine abbassando lo sguardo.

 

 

Non si accorse del lampo di delusione che aveva attraversato gli occhi blu della ragazza che aveva di fronte, troppo occupato com'era a sentirsi tradito da Luna, amareggiato per il motivo che la bionda gli aveva rivelato e arrabbiato con se stesso per essersi comportato in maniera avventata e per non aver riflettuto.

 

La sentì singhiozzare ma non ebbe il coraggio di alzare lo sguardo... aveva già visto le sue lacrime di rabbia non voleva vedere quelle dettate dalla delusione...

 

-Beh allora non sono la ragazza che fa per te. Io ho bisogno di essere partecipe della tua vita, di poter condividere con te gioe e dolori perché ti amo e vorrei tanto che anche tu lo facessi allo stesso modo in cui lo faccio io.-

 

-Che vorresti dire? Mi stai lasciando tu? Dopo quello che hai fatto sei tu a porre fine alla nostra relazione?- chiese Ron con tono ostile. Stavolta era la paura di perderla per sempre a farlo parlare così.

 

Le cose non dette e il poco impegno di entrambi aveva portato a questo e lui stava lentamente morendo dentro.

 

-Sto dicendo che ti serve una pausa per capire se vuoi continuare a esternarmi dalla tua vita o se vale la pena cambiare per il nostro amore.- disse lei con tono calmo.

 

Sembrava che stesse parlando del tempo, ma intanto il suo cuore piangeva per quella decisione drastica di lasciare il ragazzo che amava.

 

Ma lei non poteva andare avanti così, non poteva rimuginare giorno e notte sul perché il rosso non si apriva con lei...

 

Voleva sentirsi bene con lui e per farlo avevano entrambi bisogno di una pausa di riflessione.

 

Ron sospirò profondamente e fece per ribattere quando un gesto della bionda lo portò a corrucciare lo sguardo.

 

Si era portata le mani al collo e si era tolta il ciondolo che lui le aveva regalato durante un uscita ad Hogsmead.

 

In silenzio li prese la mano e vi chiuse la collana al suo interno, fissandolo intensamente.

 

.-Meglio che la tieni tu per il momento.- sussurrò con voce rotta prima di voltarsi e andarsene da quel corridoio dove i suoi sogni si erano infranti. Si trattava di un certo periodo, ma non significava che faceva meno male per questo.

 

Mentre lei raggiungeva il suo Dormitorio piangendo silenziosamente, Ron si lasciava cadere sulle ginocchia, il ciondolo stretto tra le dita e le lacrime che scendevano copiose dai suoi occhi.

 

In una sera aveva perso tutto: la fiducia in Luna e il suo grande amore.... cos'altro poteva succedere?

 

Ed eccoci con la seconda parte... che tristezza T.T devo dire che non era così che mi ero immaginata la seconda parte, ma una recensione di Risa Slytherin mi ha portato fuori rotta (positivamente) ed ecco cosa è venuto fuori! Mi raccomando di farmi sapere le vostre opinioni! Ciaoo

 

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Capitolo 15
*** Tempo per riflettere ***


Capitolo 14

Tempo per riflettere

 

Draco Malfoy era sempre stato un ragazzino arrogante e presuntuoso e nessuno aveva mai visto qualcosa di vero nelle sue espressioni di gioia o di rabbia. In quel momento però sul suo viso si sarebbe potuta leggere la disperazione e la confusione che lo caratterizzavano in quel periodo se solo ci fosse stato qualcuno in quell'aula in disuso al settimo piano. Stava pensando ad Eleonore Potter e a quel maledetto bacio che le aveva dato.

 

Lui non si comportava in quel modo così avventato, lui era un freddo calcolatore e ponderava sempre bene le sue scelte prima di agire. Ma stavolta no, stavolta aveva agito d'impulso. L'espressione dura e fiera di lei nel momento in cui si era voltata, il leggero tremolio nella sua voce, quando gli aveva chiesto di lasciarla e il successivo tono seducente, che aveva assunto nel momento in cui parlavano degli sguardi che lui le mandava durante Trasfigurazione, gli avevano fatto dimenticare anni di odio e controversie con Potter.

 

Così senza pernsarci due volte, si era buttato su quelle labbra che voleva assaggiare da quando lei era arrivata al castello con un nome falso. Si passò una mano sulla bocca, cercando di cancellare con un gesto quell'azione folle, stupida e meravigliosa che ora lo stava mandando in crisi.

 

"Maledizione, non riesco a togliermi dalla testa quel bacio! E nemmeno lei!" pensò, mentre con un calcio ribaltava un banco.

 

Nessuna ragazza gli aveva mai fatto quell'effetto. Lui era il classico tipo che stava con il gentil sesso solo per il proprio piacere e per passare il tempo... era convinto che dopo aver baciato Eleonore li sarebbe passata e invece no, si trovava ancora a desiderare quelle labbra rosse..

 

-Disturbo?- Chiese una voce, accompagnata da un leggero bussare sulla porta.

 

Quella voce...

 

-No.- rispose con tono secco.

 

Non si voltò a guardarla, sapeva che era lei, così attese che si fu seduta accanto a lui su quel banco consumato dal tempo.

 

-Allora...?- chiese Eleonore spezzando nuovamente quel silenzio nel quale il biondo si era tuffato tutta la mattina.

 

-Allora cosa?-

 

-Mi hai baciato-

 

-E tu ci sei stata-

 

-Lo so... ma perchè?- insistette lei, scendendo dal tavolo e fissandolo negli occhi.

 

Draco provò a sfuggire a quello sguardo, ma non ci riuscì...

 

-Non è evidente? Vuoi che ti faccia un disegnino Potter?- sbottò infine, mentre un lampo di ira attraversò i suoi occhi.

 

Già dover ammettere di provare qualcosa per quella Grifondoro, stupenda Grifondoro, era qualcosa di difficile per lui, se poi doveva pure ammetterlo ad alta voce....

 

Fu una sorpresa per lui sentire nuovamente quelle labbra calde posarsi sulle sue in un bacio casto, fugace. Ma durò poco il suo stupore. Quando la mora fece per allontanarsi, posò le mani su entrambe le guance di lei e la attirò nuovamente a se, impegnando entrambi in un bacio più passionale. Fu quasi con gioia che sentì le braccia di lei circondargli il collo, mentre lui le accarezzava i capelli con una mano e con l'altra le cingeva la vita.

 

Le lingua di Draco sfiorò le labbra di Eleonore, chiedendo il permesso di entrare. Ma lei glielo negò, staccandosi da lui. Aveva le lacrime agli occhi e un espressione tristissima le dipingeva il volto.

 

-Non posso.. non è giusto... scusa.-

 

Farfugliò prima di voltarsi e uscire d quella stanza. Quasi correva, scappanddo da Draco, scappando dai suoi sentimenti....

 

Una mano la afferrò per un polso, portandola a fermarsi e a voltarsi. Quegli occhi grigi che tanto la avevano affascinata e ce tanto la facevano sognare, stavano fissando i suoi. Era uno sguardo supplichevole il suo o...?

 

Lui le afferrò entrambe le mani e sospirò.

 

-Potrebbe anche non essere giusto quello che ci sta succedendo.. ma per me è reale.. è vero! Si sento di provare qualcosa per te, qualcosa che non ho mai provato in vita mia. Non so se è giusto o sbagliato, so solo che non voglio ì, non posso, allontanarmi da te.-

 

Aveva pronunciato quelle parole senza mai distogliere lo sguardo dai suoi occhi, senza neanche un tentennamento nella voce.

 

Draco le asciugò una lacrima solitaria che scivolava lungo la sua guancia ed Eleonore prese la sua mano tra le sue e vi posò un bacio.

 

-Anche io provo le tue stesse cose, Draco.. ma ho bisogno di capire se si tratta di qualcosa di grande o solo di una cotta passeggera..-

 

-E per farlo devi stare da sola..- commentò il biondo con mezzo sorriso.

 

-Giusto.- confermò lei, posando la sua fronte su quella del ragazzo.

 

Dopo qualche secondo di silenzio, si scambiarono un ultimo bacio fugace, poi lei fece un passo indietro, le loro mani ancora legate.

 

Si scambiarono un ultimo sguardo carico di significato, poi Elenore scomparve dietro l'angolo, lasciando Draco in balia delle sue emozioni e dei suoi pensieri...

 

SALVEEE! BEH CHE DIRE? È LA TERZA VOLTA CHE RISCRIVO STO CAPITOLO PER VARI MOTIVI... XD SPERO VI SIA PIACIUTO! FATEMI SAPERE LA VVOSTRA OPINIONE! KISS KISS, BY TheWinchestergGirl! ;) 

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Capitolo 16
*** Vita da coppia ***


 

Capitolo 15

Vita da coppia

 

 

Harry era felice. Nonostante tutto il fardello che stava portando era felice, perché finalmente aveva trovato il suo posto nel mondo. Aveva capito da tempo che Hogwarts era la sua casa ma era come se un vuoto abitasse dentro di lui, dandogli la sensazione che mancava qualcosa.

Quel vuoto era stato colmato da Hermione.. lei era sempre stata al suo fianco, gli aveva sempre mostrato il suo appoggio e ora gli stava dando di più. Gli stava regalando emozioni fortissime e bellissime, gli stava mostrando il vero amore. La amava. La amava con tutto sé stesso e spesso si ritrovava a chiedersi come avesse fatto a non accorgersene prima. La vita è davvero imprevedibile: un minuto prima ridi e scherzi con la tua migliore amica e un minuto dopo ti ritrovi a baciarla sulle labbra.

 

Già... Harry era felice e voleva trovare un modo per ringraziare Hermione di quella felicità. Forse per questo quella mattina scese le scale del dormitorio con cuore leggero e con una gran voglia di cominciare la giornata.

 

Giunse al tavolo dei Grifondoro e salutò la sua ragazza con un bacio mozzafiato.

Hermione sorrise e lo fissò con stupore.

 

-Cosa?- le chiese il ragazzo.

 

- A che devo tutte queste attenzioni?- gli chiese lei di rimando con finta espressione sospettosa.

Il ragazzo che è sopravvissuto si limitò ad alzare le spalle e a servirsi per la colazione. Voleva prepararle una sorpresa e non doveva destare sospetti.

 

-Niente. Sono di buonumore- rispose infine.

 

-Beato te.- si intromise la voce di Ron.

Entrambi si voltarono e osservarono il loro migliore amico sedersi a peso morto sulla panca.

 

-Buongiorno anche a te.- lo salutò Harry con freddezza.

 

La sera prima avevano discusso per un motivo ancora sconosciuto, scatenato dal fatto che lui ed Hermione si stavano baciando in sala Comune. Ron aveva cominciato a dire che dovevano contenersi, che non c'era bisogno di sbattere la loro felicità in faccia a chi non aveva la fortuna di vivere una storia d'amore. Ignaro dei fatti, Harry gli aveva ricordato della sua fidanzata Luna e il rosso gli aveva urlato che tra loro era finita e che Harry era solo un patetico egoista..

 

Hermione si sentì a disagio, non era presente al momento del litigio e non sapeva come dire al suo migliore amico che sapeva dell'accaduto e che avrebbe voluto far qualcosa. Capì dallo sguardo distrutto di Ron che era meglio tacere, così prese a chiacchierare con Ginny.

 

-Hey Harry... non volevo dire quello che ho detto ieri. Insomma non potevi sapere che io e... beh hai capito. E poi... non avevo alcun diritto di prendermela con te. Quindi, scusa.-

 

Harry sorrise a quelle parole e gli assestò una pacca sulla spalla.

 

-Tranquillo.. è comprensibile la tua reazione. Comunque se vuoi parlarne, beh.. ci sono. Lo sai.- esclamò infine.

 

Anche Ron sorrise e una volta finito il momento delle scuse, ripresero a parlare come sempre.

 

In quel momento fece il suo ingresso Luna, gli occhi arrossati e i capelli disordinati. Era distrutta e si vedeva. Ron si irrigidì sulla schiena e prese a fissarla con attenzione. Conosceva la causa di quel suo stato, neanche lui stava nei migliori di modi, ma l'amava. L'amava più di sé stesso e vederla in quello stato lo stava mandando in bestia... non pensava nemmeno più al tradimento della bionda, in quanto il tradimento più gravo lo aveva compiuto lui, estraniandola dalla sua vita.

 

-Io inizio ad andare.. voi fate con calma.- disse con voce tremula, prima di alzarsi e uscire da quella Sala.

 

Harry intercettò lo sguardo di Luna e le sorrise flebilmente. Era una sua amica e non gli piaceva di certo vederla soffrire. Così si alzò e la raggiunse.

 

-Ciao Luna!-

 

-Harry! Ciao.- la voce della ragazza era bassa e senza quella spensieratezza che la caratterizzava, così come la luce nei suoi occhi blu, che si era spenta.

 

-Volevo solo dirti che so più o meno cosa è successo e volevo darti il mio appoggio. Sei mia amica e beh.. gli amici si aiutano.- esclamò Harry con leggero imbarazzo, portandosi una mano dietro la testa.

 

-Vale lo stesso per me!- entrami sussultarono nel sentire la voce di Hermione.

 

Harry le sorrise velocemente per poi tornare a guardare Luna, o quel che ne rimaneva.

 

Un leggero stupore si poteva leggere nei suoi occhi grandi.

 

-Grazie, davvero. Lo apprezzo molto...ora scusate ma vorrei fare colazione- ribatté, abbassando lo sguardo.

 

I due fidanzati annuirono e rimasero a guardarla mentre si sedeva al suo tavolo, da sola.

 

Il moro prese la riccia per mano e insieme si diressero verso l'aula di Pozioni.

 

-Mi dispiace molto per loro..- cominciò Hermione.

-Ehi... sarà solo questione di tempo e torneranno insieme. Ne sono sicuro, così come sono sicuro del nostro amore- la bloccò lui fissandola negli occhi.

 

Hermione gli si avvicinò sorridendo e prese ad accarezzargli le spalle con le mani, mentre Harry le cinse la vita con le braccia. Erano vicinissimi.

 

-Oggi sei particolarmente dolce...- sussurrò, prima di dargli un bacio a fior di labbra.

 

Fece per staccarsi ma il moro non glielo permise, trasformando quel bacio dolce in qualcosa di più passionale.

 

-Forse perché ti amo?- rispose, spostandole una ciocca di capelli dal viso.

 

La riccia sorrise, e con lei anche i suoi occhi castani che risplendevano di luce propria.

 

-Ti amo anche io, Harry.-

Si scambiarono un ultimo bacio per poi raggiungere i sotterranei e iniziare due ore di lezione con Lumacorno.

 

Salvee! :D ecco il capitolo 15! volevo ridare l'attenzione a Harry ed Hermione, senza per questo dimenticarmi di Ron e Luna. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che mi lasciate qualche commento u.u <3 ringrazio di cuore chi recensisce sempre, chi lo fa ogni tanto e chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate. Ci sentiamo al prossimo capitolo, che non vedo l'ora di scrivere.. ciaoooo

TheWinchesterGirl. 

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Capitolo 17
*** Pace!! ***


 

Capitolo 16

Pace!!

 

 

Nella sala Comune di Grifondoro regnava il silenzio. Ma non un silenzio opprimente.. più che altro rilassante.

Poco prima Harry ed Hermione si erano congedati con un sorriso enigmatico sulle labbra, lasciando così Ginny, Ron ed El a rimuginare sulle loro attuali situazioni sentimentali. Ron non degnava Eleonore di uno sguardo, ritenendo che se quel maledetto giorno avesse reagito diversamente al bacio di Malfoy non sarebbero mai cominciati i suoi problemi. Anzi, Il Problema. Ma sapeva anche lui che erano bugie, la Potter non aveva di certo avuto in programma di farsi baciare dal Furetto...

La verità era che gli mancava Luna.. da morire, e il fatto che non sapeva cosa fare per riprendersela non favoriva di certo il suo stato d'animo, portandolo ad incolpare chiunque.

 

Ginny invece pensava al suo affascinante Serpeverde e a quel fatidico bacio che si erano scambiati la sera del suo litigio con Hermione, avevano raddoppiato i loro incontri, nonostante il netto miglioramento della ragazza in Pozioni. Tutti le avevano chiesto perchè continuasse a vedere la Serpe avendo già ottenuto i risultati sperati.

E lei ogni volta, rossa in volto, rispondeva di non voler comunque rinunciare a quelle lezioni, senza dare una motivazione valida.

Sorrise sognante ripensando ai baci focosi che si erano scambiati l'ultima volta che si erano visti... aveva solo quindici anni, ma i sentimenti che provava verso Blaise erano sinceri, come il desiderio che li accendeva ogni volta che si sfioravano o baciavano. Ma non erano mai andati oltre a quello. Lei non era ancora pronta, nonostante sentisse di amarlo... e non glielo aveva ancora detto.

 

Eleonore, dal canto suo, temeva che testa le sarebbe scoppiata da un momento all'altro per i troppi pensieri che le affollavano la mente. Il bacio con Draco e ciò che si erano detti continuavano a fare capolino tra i suoi pensieri, come a non farle dimenticare ciò che era successo.

 

Potrebbe anche non essere giusto quello che ci sta succedendo.. ma per me è reale.. è vero! Si sento di provare qualcosa per te, qualcosa che non ho mai provato in vita mia. Non so se è giusto o sbagliato, so solo che non voglio, non posso, allontanarmi da te.”

Cosa significavano per lei quelle parole? Provava qualcosa di sincero per quell'affascinante e arrogante Serpeverde o era una cosa passeggera? Non riusciva a capirlo e tutta quella confusione la stava mandando fuori di testa. Ma una cosa la sapeva, avrebbe chiarito con Ronald, con le buone o con le cattive.

 

-Ron.- esordì Eleonore, voltandosi verso il rosso, che fingendo di non averla sentita continuò a fissare il fuoco scoppiettante.

Ginny smise di pensare a Blaise e si concentrò sui due ragazzi. Sapeva che i due non si parlavano da qualche settimana ma non aveva ancora capito il motivo, entrambi erano molto restii a parlarne.

 

La Potter sospirò appena, frustrata, e il silenzio calò nuovamente tra loro, stavolta si trattava proprio di un silenzio carico di tensione.

Ma durò poco.

-Ok, non vuoi rivolgermi la parola? Perfetto, parlerò io per te!- sbottò la mora, stupendo Ginny.

Era stanca di essere trattata come una specie di essere ripugnante, per qualcosa che nemmeno lei capiva.

Ron si mosse appena, mentre gli occhi gli si rabbuiavano. Continuava a fingere di non averla sentita.

 

-Non mi interessa cosa tu abbia interpretato quel giorno o cosa ti frulla per la testa, sta di fatto che si trattava di un semplice bacio niente di più!- continuò Eleonore, un leggero tremolio nella voce a denotare quanto fosse nervosa.

 

A questo punto la confusione di Ginny raggiunse livelli enormi, facendole credere che i due si fossero baciati e che per questo motivo Luna aveva lasciato suo fratello. Aveva senso...

 

Ma la risposta del rosso la fece ricredere.

 

-Un semplice bacio? Si da il caso che Malfoy sia il nemico numero uno di tuo fratello, ergo dovresti tenerti alla larga da certa gentaglia.- il suo tono era freddo.

 

La tensione si sarebbe benissimo potuta tagliare con un coltello...

 

Ginny spalancò la bocca stupita ma non poté fare domande perchè Eleonore stava già per ribattere.

 

-oddio ma dove siamo all'asilo? Nemico di quello, amico dell'altro? Ma ti ascolti? A quel che mi ha detto Hermione l'anno scorso non avresti manco abbracciato Luna Lovegood e ora te ne sei innamorato e stai lì seduto senza far niente per cambiare le cose! Ma che cavolo, abbiamo sedici anni non cinque!-

 

Ahia. Colpo basso tirare in ballo Luna...

Infatti il rosso si alzò di scatto fronteggiandola.

 

-Non osare mettere le due cose sullo stesso piano, un conto è innamorarsi di una ragazza che reputavi strana e che credevi di conoscere, un altro è baciare un Serpeverde che prende in giro tuo fratello dalla mattina alla sera, arrogante e vanitoso.- urlò, punto sul vivo

 

-Dimmi! Dimmi dove starebbe la differenza! Non riesco proprio a capire perché bisogna avere sempre dei pregiudizi sulle persone!- urlò a sua volta la mora, facendo voltare parecchie teste.

A quel punto Ginny, stanca delle loro urla, afferrò entrambi per i gomiti e si li spinse fuori dalla sala comune, per evitare di dare ulteriore spettacolo

 

-E lasciami!- sbottò il fratello,staccandosi bruscamente.

 

Eleonore invece era troppo livida di rabbia per prestare attenzione a ciò che stava succedendo.

 

-Ok... volete spiegarmi la ragione del vostro litigio?- ribatté Ginny, con un espressione decisa sul volto.

 

All'improvviso la rabbia che i due ragazzi provavano l'uno per l'altra furono sostituiti da un leggero imbarazzo che portò i due a guardarsi attorno.

 

Ginny Weasley si portò le mani sui fianchi, un cipiglio deciso sul volto che ricordò molto la signora Weasley.

 

-Ecco... ehm..- balbettò Ron.

-Niente di che.. in effetti non lo so nemmeno io il motivo!- esclamò El in un vano tentativo di lasciar cadere il discorso.

 

Ma quando Ginny prese a battere il piede per terra con evidente impazienza, si decisero a parlare.

 

-Ok! Allora... Ron mi ha visto mentre mi baciavo con mfy..- raccontò El, mangiandosi le ultime parole.

 

-Chi?- chiese la rossa avvicinandosi.

 

-Malfoy.- ripeté Ron con disgusto.

 

Il silenzio regnò di nuovo tra di loro mentre la piccola di casa Weasley incassava l'informazione.

 

-Oh.- commentò infine, con un lieve sorriso.

-Solo “Oh”?- chiese la mora, stupita.

Ginny, sorrise ancora di più mentre con noncuranza batté la mano sulla spalla dell'amica, come a dirle che la capiva e che non c'era nulla di male.

-Eh su! Che sarà mai un bacio! E Malfoy non è mica da buttare via!” esclamò infine.

Suo fratello fece per ribattere ma lei non gliene dette il tempo, affrontandolo.

 

-Non una parola, Ron! Sei davvero infantile, lasciatelo dire. Le persone possono rivelarsi completamente diverse da come ce le immaginiamo, basta permettergli di dimostrarcelo! Tu dovresti saperlo meglio di tutti noi.- disse con un tono serio che raramente usava. C'era anche qualcosa di personale in quel discorse e se ne accorsero tutti e tre.

 

Il rosso abbassò il capo a quelle parole, rendendosi conto della loro veridicità.

Soddisfatta, Ginny rientrò nella Sala Comune, augurando ad entrambi la buonanotte.

Anche i due ragazzi la seguirono, tornando a sedersi sulle poltrone accanto al fuoco.

 

Mentre la sala si svuotava lentamente, i due continuarono a stare in silenzio lanciandosi occhiate fugaci di tanto in tanto.

 

-ok, scusa se ti ho trattata male ultimamente ma...- cominciò Ron.

 

-Ma la situazione con Luna mi sta sfuggendo di mano e non so più cosa fare.- concluse la mora per lui, un sorriso triste sul volto.

In fondo lo capiva, non è bello perdere la persona che ami.

 

Ron annuì e le sorrise appena.

 

-Ti darò una mano.- sussurrò El, sporgendosi verso di lui per poterlo fissare negli occhi.

Quando vide gli occhi dell'amico illuminarsi a quella frase, un sospiro sollevato fuoriuscì dalle sue labbra. Almeno qualcosa si era sistemato!

 

-Harry lo sa?- le chiese lui infine.

L'espressione colpevole sul viso della ragazza valeva più di mille parole.

 

 

MA CIAO!

Ecco qua un nuovo capitolo di questa fan fiction.. credevo che non l'avrei più aggiornata e invece..

Spero sia di vostro gradimento....

Lasciate un commentino please, anche solo per dirmi che fa schifo.

Un bacio!

 

 


 

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Capitolo 18
*** Questione di sentimenti ***


Capitolo 17

Questione di sentimenti

 

-Cosa conti di fare con Ron?-

-Che intendi?-

-Sai benissimo di che parlo, non fare la finta tonta.-

 

Che Ginny Weasley fosse una ragazza senza peli sulla lingua era risaputo. Era anche risaputo che non lasciava mai perdere una questione se la riteneva di vitale importanza. Luna ne era consapevole, purtroppo.

Quando aveva accettato di fare quel giro sul lago Nero con la sua migliore amica, aveva creduto, o meglio sperato, che l'argomento di conversazione non ricadesse sulla “Questione Ron”.

Ci aveva quasi creduto visto che per i primi dieci minuti avevano chiacchierato delle cose più stupide e inutili, riuscendosi pure a rilassare come non le capitava da tempo.

Poi però aveva avuto la brillante idea di chiederle come andava con il suo quasi ragazzo e dopo una lunga discussione su quanto fosse un bravo ragazzo Zabini, almeno nei confronti della rossa, e quanto lei se ne stia lentamente innamorando ecco che Ginny le rivolse quella fatidica domanda.

 

Cosa conti di fare con Ron?”

 

Quello che Ginny non sapeva, o poteva solo immaginare, era che quella è una delle tante domande che la bionda si poneva ogni giorno, sia di giorno che di notte, arrivando a non chiudere occhio.

 

Luna si fermò, lo sguardo perso sull'acqua, le mani che stringevano con forza i lembi del sua divisa.

Era un periodo straziante per lei. Vedere il suo ex ragazzo triste e di pessimo umore ogni giorno la faceva sentire peggio di quanto già non si sentisse. Spesso si chiedeva se non avesse esagerato, poi però si ripeteva che quella pausa di riflessione non poteva che fare bene alla loro coppia.

Gli mancava, e tanto. Gli mancava talmente tanto da toglierle il fiato. Immagini del breve periodo in cui erano stati insieme continuavano a riaffiorare, facendola commuovere da un lato e arrabbiare da un altro. Non sapeva proprio cosa fare...

 

-Luna?- la richiamò la rossa, con leggera preoccupazione nella voce.

Voltò il viso da un altra parte, cercando di nascondere le sue lacrime, ma Ginny fu più veloce. Le si mise di fronte e la strinse in un abbraccio confortevole.

La Corvonero si aggrappò a lei piangendo con forza, disperazione.

La sua migliore amica rimase in silenzio, limitandosi a darle leggeri colpetti sulla schiena e sussurrare parole dolci.

 

-Andrà tutto bene- sussurrò un ultima volta, sentendo che i singhiozzi dell'amica erano finiti.

Si staccò di un poco e con dolcezza le asciugò gli occhi sorridendole.

Luna ricambiò il sorriso, cercando di farsi forza.

 

-Io non so cosa fare, Gin...- disse poi con voce flebile.

L'altra annuì in silenzio, capendo che aveva ancora qualcosa da dire.

 

-Io lo amo. E so che anche lui mi ama... ma... non posso... io credo che ciò che manca nel nostro rapporto sia la fiducia! È partito tutto dalla mancanza di fiducia... Non si fidava di me e della mia semplice amicizia con James, non si è fidato di me quando è successo quel fatto con Eleonore. Certo io ho sbagliato e di certo non lo nego ma... non so proprio più che fare. Ci sono delle volte in cui vorrei corrergli incontro e baciarlo, dimenticare tutto.. altre in cui mi dico che non siamo ancora pronti e che dobbiamo crescere. Ma è così difficile!- aggiunse infatti la bionda, la voce che le tremava sia per il pianto sia per le parole che aveva usato.

Era la prima volta che parlava ad alta voce dei suoi sentimenti e di ciò che provava e ora che le sentiva ad alta voce, vide tutto più chiaro.

 

Crescere. Ecco cosa dovevano fare. Avevano accelerato troppo i tempi, rimanendo feriti entrambi.

 

Ginny le sorrise, mentre una luce nuova, la luce della determinazione, prendeva forma nei suoi occhi.

Luna quasi indietreggiò, conscia del fatto che sicuramente la sua amica era arrivata a una conclusione che lei conosceva da tempo.

-oh no. Conosco quello sguardo.- mugugnò, spalancando gli occhi.

Era un sorriso sadico quello di Ginny o era la sua immaginazione?

-Dal tuo discorso credo proprio che sia giunto il momento di parlare con Ron.- esclamò infine la rossa, un tono che non ammetteva repliche.

-Cos.. no! Non sono pronta, non lo farò!- Luna quasi urlò quella frase, mentre negava con il capo.

Non era pronta per affrontare Ron, no poteva assolutamente farlo. Erano passate solo tre settimane dopotutto!

-Oh sì che lo farai. Stasera stessa.- ribatte la rossa.

-No! No no no! Io stasera me ne vado a letto e ci rimango fino a che tu non arrivi ad una altra idea.- concluse Luna voltandosi e incamminandosi verso il castello.

Come da copione, Ginny la seguì correndole dietro.

-Non ho altre idee, questo significa che è quella migliore. Dimmi un luogo e un orario e io convinco Ron a dirigersi lì con l'inganno.- disse risoluta.

Luna sospirò rassegnata. Sarebbe stato inutile, se non suicida, tentare di ribellarsi alla sua migliore amica.

-Quarto piano, seconda aula.- disse con finto tono esasperato.

Il sorriso soddisfatto di Ginny non le piacque per niente...

 

 

 

***

 

 

 

Harry era da solo in Sala Comune, cacciato via dalla sua ragazza che voleva studiare in santa pace senza distrazioni. Stava leggendo il suo libro “Quidditch attraverso i secoli” e sembrava parecchio concentrato, visto che non si accorse della sorella. Eleonore infatti si era lasciata cadere rumorosamente sul divano, accanto a lui, nella speranza di farsi notare senza dover pronunciare parola.

 

Aveva deciso di parlargli di Draco e aveva bisogno di molto coraggio.

Tuttavia il fratello non la degnò nemmeno di uno sguardo, troppo impegnato a leggere quel suo libro.

-Che noia.- disse dopo un po'.

Harry rispose con un grugnito, limitandosi a sistemarsi gli occhiali.

-Peccato che non si possa uscire.. Ha cominciato a piovere poco fa..- continuò.

Nessuna risposta.

-Forse dovrei cercare Ginny..-

Ancora niente.

Qui ci vuole qualcosa di più efficace” pensò tra se e se.

-Ho visto Hermione con McLaggen poco fa..- esclamò infine.

A quel punto Harry scattò in piedi cercando la riccia con lo sguardo, lo sguardo tra l'incredulo e l'indignazione. Il libro era scivolato a terra, dimenticato. Sembrava pronto ad uccidere..

Poi una risata cristallina parve riscuoterlo, perchè posò lentamente lo sguardo e notò sua sorella che lo fissava divertita, una mano sulla bocca a celare la sua risata.

-Ha ha. Molto divertente.- disse, fingendosi arrabbiato.

 

Le fece la linguaccia e si sedette, pronto a tornare a leggere il suo libro, quando la voce di Eleonore lo fermò.

-Devo parlarti- e stavolta il suo tono era serio.

Leggermente preoccupato si voltò a guardarla, dedicandole tutta la sua attenzione.

-Che succede?-le domandò.

La vide arrossire di botto e muoversi a disagio sul divano.

Eleonore non sapeva proprio come dirglielo, loro non parlavano di cose così private, lei si limitava a prenderlo bonariamente in giro su lui ed Hermione e lui le lanciava frecciatine sul fatto che fosse ancora single, niente di più niente di meno. Come cavolo poteva iniziare quel discorso scomodo ma necessario?

-Ecco io.. è da un po' che volevo parlartene ma... mi mancava il coraggio, avevo paura della tua reazione e del tuo giudizio. Cioè ho ancora paura della tua reazione ma devo farlo, devo farlo ora perchè se no diventerebbe un peso troppo grande per me.-

Pur preoccupato dalla serietà del discorso Harry le sorrise incoraggiante.

-Posso almeno sapere in che argomento sto per inceppare?- le chiese con tono scherzoso, nel tentativo di alleviare la tensione che era palpabile tra di loro.

Sua sorella sorrise, abbassando il capo.

-Ragazzi.- disse poi.

Un sospiro di sollievo fuori uscì dalle sue labbra, incuriosendo la mora. Sicuramente date le esperienze fatte dal ragazzo, quello era certamente un argomento facile da affrontare per lui.

Se solo sapessi..” pensò.

-Bene, ti ascolto.- la esortò lui.

Anche Eleonore prese un bel respiro gli raccontò di lei e Draco, del loro bacio, dei loro discorsi e dei suoi sentimenti nei confronti del ragazzo. Si accorse che Harry aveva trattenuto il fiato per tutto il tempo e quando terminò il suo racconto attese con ansia che lui parlasse.

 

Dopo quella che parve un eternità, il ragazzo che è sopravvissuto si alzò in piedi e prese a camminare avanti e indietro davanti al camino.

 

-Draco Malfoy ti ha baciata- proruppe infine.

-Sì- rispose lei, pur sapendo che non era una vera domanda

-Ha detto che prova qualcosa per te.-

Stavolta si limitò ad annuire.

-E anche tu provi qualcosa.-

Altro movimento di assenso da parte della sorella.

-E tutto questo me lo dici perchè...?-

Quella era una domanda vera e propria. Perché glielo aveva raccontato? Voleva il suo appoggio? Erano fratelli, ci sarebbero sempre stati l'uno per l'altro. Voleva sentirsi dire che poteva fare quello che voleva? Quello lo sapeva anche da sola. Voleva semplicemente sfogarsi? Per quel genere di cose c'erano Hermione e Ginny, perfino Luna!

Dopo un po' El si accorse di non conoscere la risposta.

-Non lo so.- ammise infine con voce flebile.

 

Harry annuì e si passò una mano tra i capelli, sconvolgendoli maggiormente. Non sapeva cosa dire, era confuso e mille pensieri contrastanti gli affollavano la mente.

 

-Sei consapevole che lui potrebbe essere un Mangiamorte?- le chiese ancora.

-Sì. Ma so anche che i sentimenti non si possono contrastare. Credo che tu mi capisca.- Stavolta la mora usò un tono forte e determinato.

Oh sì che Harry la capiva, la capiva benissimo... in fondo era lui che si era innamorato della sua migliore amica. Ma temeva per sua sorella. Malfoy restava comunque il suo nemico più grande, era un possibile Mangiamorte e sapeva che erano fratelli. La sua paura più grande era che lui la stesse solo raggirando.

 

-Dì qualcosa..- lo pregò la mora, stanca di quel interrogatorio.

-Non so cosa dire.. spero solo che tu sia prudente.- ribatte fissandola negli occhi, lasciandola interdetta.

-Cosa?-

-Non sono tuo padre, cioè nostro, non posso dirti cosa fare e cosa non. Posso solo dirti che qualsiasi scelta tu farai io sarò al tuo fianco, sempre e comunque. Spero solo che tu faccia la scelta giusta..- si spiegò infine.

Il sorriso che gli rivolse la ragazza era il più bello che le avesse mai rivolto, mentre i suoi occhi verdi si fecero lucidi per il suo discorso.

-Grazie Harry!- esclamò abbracciandolo con slancio un secondo dopo.

Harry ricambiò l'abbraccio, certo di aver fatto la cosa giusta.

 

 

 

Buon salve :)

AAAllora.. Ginny ha deciso tutto per Luna e forse è proprio quello che serve per smuovere questa situazione ed Eleonore si è decisa a parlare con Harry del suo problema.

Ero molto indecisa su come far reagire Harry di fronte alla notizia della sorella con Malfoy e alla fine ho optato per qualcosa di passivo..

Spero che vi sia piaciuto!

Recensite per favore, mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate.

Bene, qui è tutto, un bacio

Niky

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