Summer Love.

di RedScar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Uscii dalla doccia appena in tempo per rispondere al cellulare che ormai squillava da qualche minuto.
‘Pronto?’ Dissi alla cornetta mentre mi sistemavo davanti allo specchio della mia stanza per pettinare i miei lunghi capelli scuri.
‘Ehi Ross, sono Lou.’  Rispose la voce dall’altra parte del telefono. ‘Scusa se ti chiamo a quest’ora.’ Continuò.
‘Ehi Lou.’ Lo salutai e guardai l’orario all’orologio, erano solamente le dieci di una tranquillissima sera d’estate. Io e le mie migliori amiche, Angela e Paola, ci eravamo appena diplomate ed adesso stavamo  facendo una vacanza nella mia casa sul mare di famiglia, che i miei genitori ci avevano lasciato per tutta l’estate.
‘Tranquillo, non hai disturbato, dimmi tutto.’ Conclusi. Si, conoscevo Louis Tomlinson, lo avevo conosciuto due anni prima in una gita scolastica, nella quale lui mi aveva ridato il cellulare che mi era caduto nella metropolitana, non era ancora così famoso e quindi eravamo riusciti a mantenere i contatti.
‘Si, ti volevo chiedere se lì in Italia conoscevi qualche hotel abbastanza isolato, volevo farmi una bella vacanza al mare senza troppe fan in giro.’ Mi spiegò lui. Cercai di fare mente locale, ma non conoscevo nessun hotel in mezzo al nulla in riva al mare, e poi in questo periodo erano sempre pieni di gente.
‘Louis , mi dispiace ma non conosco nessun hotel del genere.’ Ammisi, quando lui stava per rispondermi mi venne in mente una folle idea. ‘E comunque non c’è bisogno di un hotel, io sono in vacanza al mare con due mie amiche, nella casa dei miei, puoi tranquillamente venire e starci quanto vuoi. Abbiamo due stanze con due letti libere, quindi puoi venire!’ Spiegai.
‘Sei sicura, non è che disturbo?’  Mi chiese lui.
‘Louis, andiamo, certo che non disturbi!’ Risposi subito. Passammo un altro po’ di tempo al telefono, in quel tempo gli spiegai dove fosse la casa e lui mi disse quando sarebbe arrivato, dopo di che chiudemmo la chiamata.
‘Ragazze?’ Chiesi scendendo le scale.
‘Cucina!’ Sentii urlare in risposta da Angela.
‘Cosa vuoi?’ Chiese Paola mentre mangiava dei popcorn e guardava la tv che si trovava in cucina.
‘Volevo avvertirvi che tra un paio di giorni arriverà Louis per farsi una bella vacanza di un mesetto e mezzo qui con noi. E non potete ribattere, ormai gli ho detto che va bene.’ Annunciai.
‘Mh, okay.’ Annuì Paola che sembrava più interessata alla tv che a me.
‘Ragazze?’ Disse Angela cercando di attirare la nostra attenzione.
‘Siiii?’ Domandai.
‘Non pensate che dovremmo mettere un po’ in ordine?’ Chiese facendoci scoppiare a ridere anche se aveva ragione, in quella casa regnava il caos.
‘Lo faremo domani, promesso.’ Rispose Paola, quando diceva così significava che lei non avrebbe fatto niente mentre Angela ed io facevamo il resto. Sarebbe stata una vacanza memorabile.



Angolo di Rossella.
Eccomi con una nuova FanFiction (:
Avevo pensato di scrivere solo una OS, ma poi mi sono affezionata alla storia ed ho deciso di farla diventare una FanFiction vera e propria.
Niente, vorrei sapere la vostra opinione.
Al prossimo capitolo!

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Capitolo 2
*** Capitolo 1. ***


Capitolo 1.

Erano passati tre giorni dalla chiamata di Louis e lui ci aveva detto che ci avrebbe raggiunto oggi, così avevamo messo in ordine la casa ed avevamo preparato un letto nella stanza degli ospiti per lui. Erano le due di pomeriggio passate ormai e di Louis nessun traccia, stavamo per andare a mare quando sentimmo qualcuno bussare alla porta ed andai ad aprire. Ero rimasta tranquillamente in costume, così come Paola ed Angela dietro di me, visto che ci aspettavamo solo Louis. Peccato che non  fosse solo, c’erano altri quattro ragazzi con lui.
‘Ragazzi siamo finiti in paradiso!’ Esclamò un ragazzo riccio poco più alto di Louis riferendosi al fatto che fossimo tutte e tre in costume da bagno.
‘Harry lei è mia!’ Esclamò Louis guardando male l’amico e guardandomi. ‘Ciao Ross!’ Disse sorridendomi. ‘Paola! Angela! Ciao anche a voi.’ Aggiunse con il solito carattere allegro.
‘Ehi Lou, pensavamo fossi solo tu.’ Ammise Angela guardando i ragazzi con le sopracciglia inarcate.
‘Giusto scusate, non vi ho avvertito che non ero solo io, però pensavo capisse. Non sono tipo che si fa una vacanza senza i suoi migliori amici.’ Rispose Louis alzando le spalle mentre io continuavo a guardare quei ragazzi.
‘Vuoi anche una foto?’ Domandò un ragazzo che aveva il braccio quasi completamente tatuato, se non fosse stato per qualche macchia di pelle che si intravedeva sarebbero rimasti solo i tatuaggi.                                       
‘No, tranquillo. Vi stavo solo polverizzando con lo sguardo sperando che sparisse.’ Risposi facendo un sorrisino strafottente. ‘E comunque come facciamo ad ospitare pure quei quattro? C’è un letto in meno!’ Aggiunsi.
‘Se proprio diamo fastidio potremmo mettere Harry nella cuccia del cane.’ Disse un ragazzo sorridendo, era poco più alto di Louis e con gli occhi color caramello, indossava una camicia a quadri portata sbottonata con da sotto una maglia nera.
‘Oh Gesù.’ Mi lasciai sfuggire in italiano, lui in risposta sorrise non capendo che cosa avevo detto  facendomi colorare leggermente di rosso, aveva un sorriso da toglierti il fiato. ‘No, tranquilli, niente cuccia del cane, anche perché non c’è’ Dissi. ‘Comunque se ci dividiamo bene le stanze  dovremmo farcela, in caso si fa a turno sul divano, o almeno voi cinque fate questo giro.’ Conclusi sorridendo.
‘Perfetto, noi entriamo.’ Disse un ragazzo biondo con un apparecchio ai denti.
‘Allora Louis e il biondo dormono in una stanza.’ Decisi indicandogli. ‘Il riccio e il tizio con il braccio tatuato insieme, ed infine…’ Continuai prima di essere interrotta da Paola.
‘Io ed Angie insieme, mentre tu e Liam nella tua stanza.’ Disse sorridendo maliziosamente. Sbuffai leggermente, la cosa non mi dispiaceva per davvero, però avrei preferito dormire sul divano che con una persona che nemmeno conoscevo, per quanto fossi una persona estroversa mi dava fastidio l’idea di dormire con qualcuno che conoscevo nemmeno da dieci minuti. Soprattutto perché avevo la brutta abitudine di dormire in mutande.
‘Fermi. Come fai a sapere il nome di Liam se non ci siamo nemmeno presentati?’ Chiese il tizio con il braccio tatuato.
‘Zayn, è semplice, vi conosciamo. Ma non siamo arrapate mentali, quindi né vi salteremo addosso e né urleremo né scoppieremo a piangere istericamente . Tranquillo.’ Rispose con nonchalance Paola mentre i ragazzi ed Angela la guardavano scioccati, io ero abituata alla ‘finezza’ di Paola, quindi non mi sorpresi molto.
'Mh, okay. Comunque sono Harry.’ Disse il riccio sorridendoci e passandoci davanti. ‘Ed ora me ne vado a mare!’ Continuò spogliandosi come se niente fosse e rimanendo in costume. Angela esclamò un ‘Oh porca puttana.’ Notando il fisico di Harry.
‘Io sono Niall.’ Aggiunse il biondo per poi seguire Harry.                                                                                                 
‘Zayn, come avrai capito.’ Disse il tatuato per poi seguire gli altri due con non troppo entusiasmo.                        
‘Io sono Louis! Ma aspetta, ci conosciamo già!’ Affermò Lou con la sua solita allegria che mi fece sorridere. Angela e Paola lo seguirono ridendo lasciandomi sola con Liam.                                                                                    
‘Io sono Liam, tu?’ Domandò il ragazzo sorridendomi e squadrandomi allo stesso tempo.                              
‘Rossella.’ Risposi sorridendo per poi aggiungere. ‘Non sarà una facile convivenza.’                                                                          
‘Ci dovrai solo fare l’abitudine, fidati.’ Mi rispose prima di seguire gli altri, lasciandomi sola a raccogliere i vestiti di Harry che erano a terra. Dopo qualche minuto andai anche io in spiaggia e trovai Angela e Paola parlare con Harry, Niall, Louis e Liam in acqua mentre quello che doveva essere Zayn era seduto su un asciugamano.
‘Ciao. Che c’è? Paura dell’acqua?’ Chiesi guardandolo con la mia solita aria di una a cui non frega niente di nessuno.
‘Non sono affari tuoi.’ Rispose. ‘E comunque si, problemi?’ Chiese guardandomi nella stessa maniera in cui lo guardavo io.
‘Nessun problema. Comunque sono Rossella, grazie dell’interessamento.’ Risposi guardandolo mentre mi sedevo accanto a lui.
‘Zayn, ma te l’ho già detto.’ Disse ancora una volta lui.                                                                                                      
‘Ti piace avere sempre l’ultima parola, eh?’ Chiesi ancora.
‘Si, problemi?’ Mi rispose facendomi sbuffare.
‘Piace anche a me, quindi ora finirò questo discorso così come sarebbe dovuto iniziare, ciao.’ Dissi alzandomi ed andando verso l’acqua raggiungendo gli altri.                                                                                            
‘Oh la mia piccola Ross.’ Mi salutò Louis abbracciandomi e riferendosi alla mia statura.                                         
‘Non mi chiamare piccola, sai che non lo sopporto.’ Risposi stringendomi a lui.
‘Piccola, nana o puffo. Scegli il tuo soprannome. Dai.’ Continuò lui. Poggiai le mani sulle sue spalle cercando di farlo cadere sott’acqua, impresa inutile, visto che successe il contrario di quello che volevo far accadere. Io sott’acqua schiacciata dal suo peso. Dopo qualche secondo riemersi sputando acqua.                                           
‘Fottiti Tomlinson.’ Dissi tra uno sputo e l’altro. Lui rise facendomi scoppiare a ridere, aveva la risata contagiosa.
'Looooouuuu.’ Esclamò Harry prima di buttarsi su di lui ed attaccarsi come una sardina.
‘Vi lascio soli, non vorrei interrompere nessuno scambio d’amore.’ Sussurrai sorridendo prima di andare verso Paola ed Angela che stavano parlando con Niall e Liam.                                                                                            
‘Io esco, sto congelando, chi viene con me?’ Chiese Angela guardando Paola e Niall, che stava cercando di fare? Si allontanarono tutti e tre lasciandomi sola con Liam, potevano anche evitare di farlo visto che con le persone che non conoscevo o iniziavo a litigare o facevo cadere un silenzio imbarazzante se non avevo argomenti su cui parlare.
‘Quuuuindi, come conosci Lou?’ Mi chiese Liam sorridendomi, aveva un sorriso che ti toglieva seriamente il fiato.
‘Due anni fa io e loro due.’ Iniziai indicando Paola ed Angela. ‘Eravamo in gita con la nostra scuola a Londra per due settimane eravamo in metro quando mi cadde il cellulare e lo persi, ma dopo essermi resa conto di non averlo più provai a chiamarlo dal cellulare di Paola e rispose lui. Ci incontrammo in un bar e lui me lo ridiede dicendomi di aver salvato il suo numero come: il mio salvatore.’ Continuai sorridendo al ricordo. ‘Poi, visto che noi tre volevamo divertirci davvero a Londra, uscimmo insieme, così per tutte e due le settimane in siamo state lì. Continuammo a mantenerci in contatto ed ora eccoci qui.’ Conclusi guardandolo.
‘Sei davvero gentile ad ospitare quattro ragazzi che non conosci.’ Disse lui.                                                                 
‘Diciamo più che è una prova di coraggio.’ Sussurrai in risposta. Parlammo per un’oretta se non qualcosa in più, dopo di che ci ritirammo tutti dentro casa. Inutile dire che per fare la doccia scoppiarono quasi alcune risse. C’era un solo bagno e noi ragazze ci mettevamo almeno un’oretta a fare tutto, così come Zayn. A cena mangiammo qualche schifezza trovata in casa, facendoci promettere da Paola che sarebbe andata a fare la spesa il giorno dopo, chissà se lo avrebbe fatto davvero. Stemmo tutti insieme fino alle due di notte, per conoscerci, dopo di che il sonno iniziò a farsi sentire. Andai in camera mia e senza pensarci rimasi in mutandine e canotta per andare a dormire, dopo poco entrò Liam.                                                                             
‘Ross hai finito?’ Chiese accendendo la luce e notando che ero in mutande diventò tutto rosso.                                        
‘Si, io ho finito, tu vuoi la tua privacy per metterti il pigiama o posso rimanere promettendo di chiudere gli occhi?’ Chiesi con molta nonchalance.
‘N-no, puoi rimanere, tanto devo giusto mettermi un paio di pantaloni.’ Rispose iniziando a spogliarsi. Mentre lui si preparava io mi misi nel letto tirando su di me il lenzuolo, dopo qualche minuto sentii il materasso abbassarsi e lui stendersi accanto a me.
‘S-sicura che posso rimanere qui? Non è che preferisci che io vada a dormire sul divano?’ Mi chiese.                    
‘No, Liam, tranquillo. Non mi imbarazzo e non mi dai fastidio. Quindi zitto e dormi. Buonanotte.’ Risposi girandomi verso di lui per sorridergli.                                                                                                                     
‘Buonanotte.’ Disse lui prima di spegnere la luce. Dopo qualche minuto mi sentii la vita circondata da due braccia forti e rimasi sorpresa da quel gesto, probabilmente stava dormendo, ma non riuscivo a trovare una scusa plausibile per le farfalle che si erano appena liberate nel mio stomaco.



Angolo di Rossella.
Ecco il primo capitolo!
Louis che si porta dietro tutti i ragazzi mmmh.
Ditemi che ne pensate!
Al prossimo capitolo! (:

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Capitolo 3
*** Capitolo 2. ***


Capitolo 2.                                                                                                                                                                                     

Mi svegliai quando qualcuno mi buttò dell’acqua addosso. ‘Chi cazzo è stato?!’ Domandai quasi urlando mentre alzavo il busto dal letto ormai fradicio.                                                                                                            
‘Che vi avevo detto? Sarebbe stato divertente.’ Disse Paola guardando Louis, Liam ed Harry che ridevano.  
’Paola, sarai pure più alta di me di almeno dieci centimetri, ma sono più veloce. Quindi ti conviene scappare.’ Risposi alzandomi dal letto e guardandola male.                                                                                             
‘E’ stato un piacere fare questo scherzo con voi ma ora sarà meglio scappare.’ Esclamò Paola prima di iniziare a correre. Mi girai verso i ragazzi che ora mi guardavano ridendo imbarazzati, non capendo subito il motivo mi guardai. Ero completamente fradicia ed avevo la maglietta attaccata al mio busto.                            
‘Perché mi guardate così?! Non avete mai visto una ragazza in mutande con la maglia bagnata?’ Domandai prima di spingerli poco delicatamente fuori dalla mia stanza. Dopo poco sentii bussare.                                          
‘Ross sono Liam, posso entrare a prendere un costume ed una maglia?’ Chiese entrando.                                          
‘Sei già dentro, che domande fai?’ Risposi guardandolo male.                                                                                       
‘Dai, non te la prendere, volevano svegliarti pure peggio, dovresti amarmi perché ho ridotto lo scherzo ad un po’ d’acqua.’ Disse lui guardandomi.                                                                                                                                       
‘Un po’ d’acqua?! Sai com’è brutto essere svegliati così bruscamente dopo poche ore di sonno?’ Domandai quasi attaccandolo mentre mi avvicinavo a lui. ‘Aspettatevi una mia vendetta.’ Decretai infine prima di sorpassarlo ed andare in bagno. Entrai tranquillamente per poi trovarmi Zayn con solo un asciugamani addosso.
‘Non ti hanno insegnato a bussare?!’ Chiese lui.
‘Non cagare il cazzo Malik, mi sono svegliata male ed ora esci dal mio bagno, grazie.’ Risposi prima di buttarlo fuori dal bagno e buttarmi sotto la doccia. Dopo essermi vestita ed asciugata i capelli uscii dal bagno per andare a fare colazione.
‘Per farci perdonare ti abbiamo anche preparato la colazione!’ Disse Louis indicando il tavolo con una tazza di caffè fumante ed un paio di pancakes in un piatto.
‘Non ve la caverete così facilmente, stanne sicuro Lou.’ Risposi. ‘Comunque oggi c’è una festa in una delle case qui vicino, volete venire?’ Gli chiesi.
‘Mmh, okay, veniamo sicuramente.’ Rispose lui prima di sparire in spiaggia. Finii di fare colazione ed andai anche io dove si trovavano tutti gli altri, o meglio dove si trovavano solo Liam e Zayn che stavano prendendo il sole. Non li salutai nemmeno e mi stesi su un asciugamani con l’ipod nelle orecchie e mi misi a prendere il sole. Dopo qualche minuto aprii gli occhi e notai che Zayn era sparito ed ora c’era solo Liam che mi guardava, venne verso di me e si stese sul mio stesso asciugamani rubandomi una cuffia e mettendosela lui.
‘Non mi parlerai per tutto il giorno?’ Mi chiese, non ottenendo risposta continuò. ‘Terrai il broncio?’ Domandò ancora. ‘Dai, Ross, non sono un tipo che parla da solo! Poi mi prendono per pazzo! Ed io non sono pazzo.’ Concluse lui facendomi sorridere. ‘Ah! Ci sono riuscito! Ti ho fatto sorridere!’ Disse ancora lui. ‘Parlami, parlami, parlami.’ Continuò spingendomi con la spalla.
‘Ma non ti spegni mai?’ Gli domandai cercando di non farmi scappare nessun sorriso, impresa inutile visto che sorrisi facendolo sorridere.
‘No, non mi hanno costruito con quel bottone.’ Rispose lui con il broncio. Non gli risposi più mentre lui iniziò a canticchiare le canzoni dei Coldplay che stavo ascoltando. Aveva una bella voce, tanto è vero che faceva parte di una boy band di fama mondiale. Dopo qualche canzone mi guardò.                                                              
‘Mi sto annoiando, che facciamo?’ Mi domandò. Io alzai le spalle e tolsi di mezzo l’ipod rimettendolo nella borsa. Dopo qualche secondo spuntò Louis dal nulla.                                                                                                         
‘Partita di calcio!’ Esclamò attirando l’attenzione di tutti. Liam si alzò quasi saltellando, io invece avevo un’espressione di sofferenza sul viso.
‘Che c’è Ross?’ Mi domandò quest’ultimo.                                                                                                                        
‘Sono una frana con gli sport.’ Ammisi.                                                                                                                                 
‘Oh, tranquilla, tanto in queste partite vincono sempre Lou ed Harry, le facciamo giusto per divertirci.’ Rispose lui sorridendomi ed offrendomi una mano per alzarmi dall’asciugamani.                                               
‘Allooora, siamo.’ Iniziò Louis iniziando a contare. ‘Otto, quindi quattro contro quattro!’ Decretò infine. ‘Allora, le squadre sono Louis, Rossi, io e Liam.’ Iniziò Paola. ‘E poi Harry, Angie, Niall e Zayn nell’altra.’              
‘Io vado in porta.’ Dissi.                                                                                                                                                         
‘Anche io.’ Concordò Niall. Giocammo per due orette buone nonostante le varie cadute di tutti vincemmo noi.  Decidemmo che la loro penitenza per aver perso sarebbe stata lavare la casa e mettere tutto in ordine da soli per un’intera settimana, questa si che era crudeltà. Dopo essere stati un’altra oretta fuori tornammo in casa per prepararci alla festa, dopo i soliti litigi per la doccia riuscimmo a prepararci. Io indossavo un semplice vestito nero con delle converse sotto, mentre Paola era vestita con uno dei suoi soliti vestiti stretti e corti ed un paio di decolté da sotto, mentre Angela aveva un vestito che si allargava sotto  il seno con anche lei un paio di decolté. Io ero la più sobria tra le tre, lo ero sempre stata, anche perché non sopportavo i tacchi e meno li mettevo meglio era per l’umanità. Quando scendemmo notai che Zayn ed Harry guardarono rispettivamente Paola ed Angela e capii che avevano in programma qualcosa, ci avrei parlato alla festa, se solo provavano a prendersi gioco di loro avrebbero fatto una brutta fine. Ci muovemmo di casa verso le nove e mezza di sera, con un leggero ritardo dovuto ad una macchina che non partiva. Quando arrivammo presi per un momento da parte Harry e Zayn senza farmi notare dagli altri.
‘Non so quali siano le vostre intenzioni ma tu’ Indicai Harry, ‘Stai attento che è sensibile, mentre tu’ Continuai indicando Zayn. ‘Non mi sei tanto simpatico, quindi attento a quello che fai che fa la forte ma non lo è.’ E con questa frase li liquidai e mi diressi verso il tavolo pieno di alcolici, dove trovai Niall, Louis e Liam.
‘Quindi questa è una tipica festa italiana.’ Iniziò un discorso Liam.                                                                                  
‘Già, ma aspetta la mezzanotte che inizia la vera festa.’ Risposi bevendo la prima cosa che trovai sul tavolo degli alcolici. Verso le undici tutti iniziarono a divertirsi di più anche perché io e Niall eravamo partiti leggermente e facevamo battute squallide sulle quali però ridevamo come pazzi trascinando in una risata anche Liam e Louis che non avevano toccato molto alcool per evitare di perdere troppo il controllo della situazione. Verso mezzanotte si iniziarono a notare i ragazzi che stavano per fare sesso sul divano.
'Era questo che intendevi con vero divertimento?’ Mi chiese Liam in un sussurro nell’orecchio.                                 
‘Tu non hai idea di come reagiscono quando si accorgono di essere osservati.’ Risposi sorridendo. Verso l’una le persone iniziarono ad andarsene mentre io e Niall ci divertivamo sulla ‘pista’ da ballo. Ce ne andammo verso le tre di notte, inutile dire che ci eravamo davvero divertiti e che Zayn, Paola, Harry ed Angela avevano ottenuto quello che volevano.
‘Mi gira la testa.’ Sussurrai a Liam mentre salivamo le scale.
‘Ben ti sta visto quanto hai bevuto insieme al genio del mio amico.’ Mi rispose lui. ‘Comunque io ora vado a prendere una bella bottiglia d’acqua che teniamo in camera per stanotte per qualsiasi evenienza, okay?’ Mi chiese prima di sparire giù per le scale. Io intanto andai in camera e mi misi il mio solito pigiama, ma questa volta con un paio di pantaloncini di tuta, non volevo accadesse di nuovo quello che era successo la mattina. ‘Eccomi.’ Disse Liam entrando con una bottiglia di acqua e chiudendo la porta. Appena me la passò ne bevvi un sorso per bagnarmi le labbra.
‘Grazie.’ Gli sorrisi. Lui mi sorrise di rimando e si mise il pantalone da basket che usava per dormire per poi stendersi accanto a me. ‘Mi abbracci?’ Gli chiesi in un sussurro. Lui mi guardò un po’ sorpreso prima di sorridermi e abbracciarmi.
‘Non c’è bisogno neanche di chiederlo.’ Mi rispose lui. Mi addormentai dopo poco, anche grazie al fatto che Liam mi stesse canticchiando ‘Fix You’ dei Coldplay all’orecchio, quasi come una ninna nanna. Inutile dire che il giorno dopo sei su otto di noi stavano vivendo il post-sbornia e quindi erano veramente irascibili e stanchi, tanto che non facemmo niente di che in quella giornata.



Angolo di Rossella.
Ecco un altro capitolo!
Ditemi che ne pensate, alla prossima. (:

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Capitolo 4
*** Capitolo 3. ***


Capitolo 3.
Ormai era passata una settimana da quando i ragazzi erano arrivati in casa nostra, Liam aveva ragione, ci eravamo già abituate alla loro presenza, eravamo abituate a vedere Harry girare in casa perennemente in mutande, per la felicità di Angela, a sentire la casa che puzzava di fumo dopo cena, a causa di  Zayn, a vedere Niall mangiare ad ogni ora del giorno non prendendo nemmeno un chilo, a subire gli scherzi di Louis ed alla strana fobia di Liam nei confronti dei cucchiai. Che poi non avevo ancora capito il motivo di questa sua paura, sinceramente. Stavo riflettendo su questo quando Louis si buttò sul divano accanto a me.
‘Ehi nana.’ Mi salutò mentre sistemava la testa sulle mie gambe, io e lui avevamo legato ancora di più da quando era in questa casa, i rapporti a distanza funzionavano, si, ma non come averlo sempre accanto.
‘Ehi Tommo.’ Lo salutai a mia volta.
‘A che pensavi?’ Mi domandò. ‘Hai sempre questa faccia quando pensi.’ Aggiunse imitandomi e facendomi scoppiare a ridere. ‘Comunque niente di che.’ Risposi quando mi ripresi dal ridere. ‘Cercavo di capire come mai Liam avesse paura dei cucchiai. E di cosa mi spinge a continuare a non usarli nonostante io voglia tornare a mangiare i miei amati cereali con il latte.’ Ammisi facendo il broncio.
‘Mangiali ora, tanto lui è a mare con Zayn e Paola, da quello che so.’ Disse lui. Senza farmelo ripetere due volte mi alzai da divano e mi catapultai in cucina pronta a mangiare i miei cereali. Peccato che trovai Liam intento a farsi un panino.
‘E che palle. Non eri al mare con quei due?’ Gli domandai sbuffando.
‘Fidati se fossi stata al mio posto te ne saresti andata anche tu.’ Mi rispose addentando il panino.
‘Che cosa stavano facendo di tanto grave da farti scappare come una ragazzina?’ Gli chiesi ancora. Lui diventò leggermente rosso e bevve un sorso d’acqua prima di rispondermi.
‘Stavano per fare sesso davanti a me.’ Disse lui, ah si, Zayn e Paola dalla festa avevano iniziato ad uscire. Facevano tutto al contrario, prima facevano sesso e poi uscivano. Quando assimilai la risposta, però, gli sputai in faccia tutta l’acqua che stavo bevendo. Non si era mai spinta a tanto. Nemmeno con me.
‘Oh mio dio.’ Sussurro cercando di non strozzarmi con la poca acqua che era ancora nella mia gola. Dopo aver tossito per mandarla giù completamente continuai. ‘L’ho detto che quel Malik non avrebbe portato nulla di buono. Lo avevo detto io.’ Sussurrai così a bassa voce che pensavo che Liam non avesse sentito.
‘E’ un bravo ragazzo. Fidati. Sono il suo migliore amico, lo conosco come le mie tasche.’ Disse lui. Lo guardai interdetta prima di tornare in soggiorno da Louis che però si era addormentato, quindi optai per andare a fare un giro in città, magari prendendo anche qualcosa dal supermercato per la cena.
 


Liam’s pov.
Quando Ross se ne andò tornai in spiaggia dagli altri, fortunatamente Paola e Zayn si erano divisi e mentre lei prendeva il sole, lui giocava a calcio con Harry e Niall. Decisi di sedermi accanto a lei, fu in quel momento che lei mi squadrò da testa a piedi.
‘Ciao.’ La salutai io.
‘Ciaaao.’ Rispose lei guardandomi.
‘Tutto ok?’ Le domandai giusto per fare conversazione.
'Si, a te?’ Rispose lei.
‘Tutto okay.’ Conclusi io. Dopo qualche minuto di silenzio mi chiese.
‘Ti piace, vero?’ Non capii a cosa si riferiva e quindi la guardai confuso.‘Rossi, ti piace, vero?’ Mi domandò ancora. La guardai per qualche secondo scuotendo la testa.‘Liam, non mi mentire, ho questa grandissima capacità di capire le persone, quindi puoi risparmiarti questo gioco con me.’ Concluse.
‘Se sai già la risposta, perché formuli la domanda?’ Le chiesi.
‘Oh, siete davvero tutti uguali, quando arriva una domanda scomoda evitate il discorso.’ Rispose lei. ‘E comunque non si nota, tranquillo, ti ripeto che io ho la capacità di capire le persone ed ho collegato i punti.’
‘ Bene, adesso che lo sai che vuoi? Un premio?’ Le domandai ancora leggermente scontroso.
‘No. Liam. Devi solo promettermi che non la farai soffrire in nessun modo. E’ così fragile, gesù. Ed ha avuto un passato orribile e sta ancora cercando di superarlo, non aggiungerti nella sua lista di problemi che la segnano a vita, ti prego. Non farlo per me, o per te. Fallo per lei.’ Mi rispose lasciandomi sorpreso, lei sembrava sempre così felice e spensierata. Non riuscivo a credere che aveva avuto o che aveva tutt’ora alcuni problemi.
‘Ma lei è così felice.’ Mi lasciai sfuggire.
‘Liam, sembra così felice, è una bravissima attrice, per un anno pieno è riuscita a fregare pure me che sono la sua migliore amica, quindi non ti sorprendere di non riuscire a capirla.’ Disse lei guardandomi ed accennando un sorriso. Dopo poco si alzò e raggiunse gli altri lasciandomi seduto su un telo da mare da solo, mentre cercavo di capire come era veramente quella ragazza che ci ospitava. E che ormai aveva un posto speciale nel mio cuore. Sapevamo tutti che era uscita, ma ormai erano le undici di sera e di lei non avevamo nessuna notizia, nessun messaggio, nessuna chiamata. Stavo iniziando a preoccuparci, soprattutto Paola ed Angela che continuavano a dire cose tipo: ‘Chissà chi ha incontrato.’ ‘E se l’hanno stuprata? O rapita?’ Mentre ci stavamo facendo queste domande la porta si aprì e una Ross più allegra del solito entrò.
‘Ciaaao.’ Ci salutò. Paola si alzò di scatto ed andò da lei seguita da Angela.
‘Che hai bevuto?’ Le chiese Paola.
‘E dove sei stata?’ Chiese anche Angela.
‘Non ho bevuto niente.’ Rispose Ross guardandole e lasciando intendere.
‘Hai fumato? Che cosa?’ Domandò Paola alzando la voce.
‘Una canna, niente di che, ho incontrato vecchi amici di quando ero più piccola e me ne hanno offerta una.’ Rispose lei alzando le spalle. Mi alzai ed andai da lei.
‘Ross, perché?’ Le domandai. In quel momento tutti se ne andarono dalla stanza.
‘Mi andava, ok?!’ Rispose lei sbuffando.
‘No, ok un cazzo. Non ti puoi distruggere così.’ Le dissi.
‘Non puoi dirmi cosa posso fare o cosa non posso fare, cazzo. Ti conosco da si e no una settimana e non sei niente. Niente. Non puoi comandarmi, non sono il tuo cane o una tua fan che per te ucciderebbe qualcuno, ok?! Sono una persona che se l’è sempre cavata da sola, quindi non provare nemmeno a venire da me per comandarmi o dirmi cosa è giusto che io faccia e cosa invece non posso fare.’ Rispose lei lasciandomi a bocca semi aperta e con un’espressione confusa in volto.
‘Stasera dormo sul divano, ciao.’ Le dissi senza emettere nessuna emozione nella voce.
‘Ciao.’ Rispose lei salendo e lasciandomi solo. Perché ora sentivo il cuore farsi più pesante?
 


Rossella’s pov.
Andai in camera mio sbattendomi la porta alle spalle e scivolando sul pavimento. Che cazzo avevo fatto? Io ci tenevo a lui ed ora rischiavo di mandare tutto a puttane. Non volevo dire quelle cose, ma quando mi aveva provato a comandarmi mi aveva spiazzato ricordandomi mio padre. Ed io odiavo quell’uomo più di ogni altra cosa sulla faccia della terra, non potevo pensare a Liam come a quell’uomo. Mi stesi sul letto coprendomi con il lenzuolo, era strano dormire da sola, ormai ero abituata ad averlo sempre accanto mentre dormivo ed ad essere abbracciata da lui. Mi sentivo così al sicuro tra le sue braccia. Dopo alcuni minuti, o forse ore, non mi rendevo conto del tempo che passava, nei quali avevo pensato a come chiedergli scusa uscii dalla mia stanza ed andai in soggiorno, dove lui stava tranquillamente steso sul divano e sembrava dormisse. Fu in quel momento che sentii una stretta allo stomaco e la mia mente diceva ‘Vattene, non lo disturbare.’ Ma la mia bocca emise un suono strozzato che diceva: ‘Liam?’ Vedendo che non rispondeva mi avvicinai a lui e lo strattonai leggermente. ‘Liam?’ Domandai di nuovo. Notai che nemmeno questa volta mi rispose.
‘Io… Mi dispiace. Non dovevo dirti quelle cose. E’ c-che in quel momento mi hai ricordato mio padre, e tutti sanno quanto io lo odi. Quindi ti prego, perdonami. Ti prego. Non dovevo dirti che non sei niente per me, sei tantissimo, mi piace passare il tempo con te e dormire abbracciata a te. Mi piace addirittura non usare i cucchiai pur di farti stare bene. Scusami, ti prego. Io ti voglio bene. Ok?’ Domandai più a me stessa che a lui mentre passavo una mano sul suo braccio. Successe tutto in un secondo, mi trascinò con lui sul divano e mi abbracciò immergendo la sua testa tra i miei capelli.
‘Sei una cogliona, nana, cannata e stupida. Ma ti voglio bene anche io. E si, sei scusata.’ Mi disse lui sorridendomi. In tutta risposta mi strinsi più a lui e mi godetti quell’abbraccio. Perché mi sentivo cosi maledettamente bene tra due braccia a me quasi sconosciute?



Angolo di Rossella.
Non sono morta, yeeeah. Semplicemente non avevo ispirazione, ciò spiega anche questo capitolo minusolo, non volevo riempirlo di stronzate e quindi ho preferito scrivere poco.
Comunque si iniziano a scoprire nuove cose su Ross e su Liam, mh.
Ditemi che ne pensate.
Al prossimo capitolo. xx.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4. ***


Capitolo 4.
‘Ragazzi?’ Sentii una voce chiamarmi. ‘Ragazzi vi svegliate?’ Chiese la stessa voce. Io e Liam ci coprimmo ulteriormente emettendo qualche mugolio di disapprovazione.
‘Non si fa così!’ Disse Zayn. ‘Ora li svegliamo noi. Abbiamo la canzone perfetta.’ Continuò. Dopo di che iniziarono a cantare una canzone che doveva invogliarci ad alzarci, peccato che su di me aveva l’effetto contrario, così stavo tranquilla nel letto godendomi il dolce suono della chitarra e delle loro voci. Peccato che dopo qualche minuto iniziarono a saltare sul letto, tutti, tanto che rischiavano di schiacciarmi.
‘Ok, ok, siamo svegli.’ Esclamò Liam. ‘O meglio io lo sono, adesso sveglio lei, ci vediamo giù.’ Continuò. Dopo qualche secondo sentii Liam scuotermi dolcemente.‘Ross? Dai, svegliati. Oggi dobbiamo lavare le macchine.’ Notando che non mi convinceva continuò. ‘Se preferisci ti chiamo Paola e ci pensa lei a svegliarti, dimmi tu.’
‘No, ti prego.’ Sussurrai aprendo lentamente gli occhi e trovandomi davanti Liam che sorrideva dolcemente.
‘Brava la mia piccola Ross, adesso alzati.’ Disse lui continuando a sorridermi.
‘Quello che Liam voleva dirti è: alza quel bel culo che ti ritrovi e lavati, possibilmente senza farti vedere in mutande da tutti, anche se la cosa non mi dispiace personalmente.’ Esclamò Louis entrando di nuovo in camera mia.
‘Non dispiace nemmeno a me!’ Ammise Harry facendo comparire le fossette sulle guance. In tutta risposta tirai un cuscino sulla porta che si richiuse immediatamente. Mi alzai scostando il lenzuolo che ci copriva ed andando in bagno dopo aver recuperato le mie cose. Mi feci una doccia ed uscii dopo essermi vestita e legata i capelli in una coda di cavallo alta.‘Il bagno è tutto tuo.’ Dissi a Liam prima di scendere le scale andando a fare colazione. ‘Quindi oggi che dobbiamo fare?’ Chiesi ai ragazzi che stavano sparsi tra il salone e la cucina mentre mi preparavo il caffè.
‘Laviamo le macchine, pranziamo, andiamo a mare e poi ci inventiamo qualcosa.’ Rispose Niall mentre mangiava dei biscotti.  ‘Mh, bel programma.’ Risposi iniziando a bere il caffè dalla tazza. Ci eravamo infilati tutti cose vecchie, o almeno noi ragazze che avevamo magliette e pantaloncini, i ragazzi stavano tranquillamente in tuta e con il busto scoperto, tranne per Harry, visto i suoi tatuaggi che lo avrebbero fatto riconoscere a tutti. Ovviamente per completare il tutto loro avevano dei cappellini e degli occhiali da sole, almeno per evitare che troppe persone curiose si avvicinassero a noi, non lasciandoci più in pace. Iniziammo a lavare le macchine in piena tranquillità, fino a quando quel grande genio di Louis non mi rovesciò in testa un intero secchio di acqua e sapone, scatenando una guerra tutti contro tutti. Dopo aver passato almeno due ore così ci ritirammo in casa e Angie ed io iniziammo a preparare qualcosa da mangiare da portarci in spiaggia come picnic. Così ormai erano le tre di pomeriggio, Niall e Louis continuavano a mangiare gli avanzi mentre il resto di noi giocava a carte e prendeva il sole.
‘Oh andiamo ragazzi! Non è così difficile giocare a burraco.’ Disse Angela esasperata mentre cercava di far capire a Liam, Harry e Zayn come si giocasse a burraco.
‘Invece si, ok? Ci sono così tante carte!’ Rispose Harry.
‘Ragazzi, se vi può consolare nemmeno io so giocare.’ Ammisi guardandoli.
‘Oh andiamo Rossi, loro sono più intelligenti di te.’ Mi rispose Angie sorridendomi, peccato che si fosse dimenticata quanto io odiassi i confronti e le battute sulla mia intelligenza, ok, non ero la ragazza più perspicace del mondo, ma non mi piaceva essere presa per stupida. Ma feci finta di nulla e sorrisi sforzatamente guardando il mare.

 
Liam’s pov.
Fu in quel momento che lo notai, stava sorridendo in maniera sforzata, lo si notava dai suoi occhi, erano più spenti? Delusi? Tristi? Ma non riuscivo a capirne il motivo, infondo nessuno l’aveva offesa seriamente, a parte la battuta di Angela nei confronti della sua intelligenza.
‘Magari è proprio per quello che è triste, idiota.’ Disse una vocina nella mia testa. Liquidai i ragazzi ed Angela con un: ‘Mi sto annoiando ragazzi, tanto non ci capisco nulla.’ Ed andai da Ross.
‘Ehi.’ La salutai.
‘Ehi.’ Rispose lei sorridendo di nuovo in maniera sforzata.
‘Vieni a fare il bagno con me?’ Le domandai offrendole una mano per alzarsi, lei scosse la testa in maniera negativa. ‘Non era una richiesta.’ Aggiunsi prima di tirarla in piedi quasi in maniera sforzata e caricarmela sulla spalla.
‘Liam James Payne mettimi giù o giuro che dormirai su un divano scomodo per il resto della tua vita.’ Iniziò a lamentarsi lei facendomi sorridere. ‘Liam, ti prego, mettimi giù, dai.’ Continuava, così l’accontentai e la feci cadere in acqua, quando riemerse alzai le spalle.
‘Hai detto tu di metterti giù.’ Le dissi sorridendo innocentemente.
‘Bastardo.’ Rispose in italiano, Louis lo diceva sempre, era l’unica parola che sapeva e che ci aveva insegnato in italiano oltre al classico ‘ciao’.‘Sei stato cattivo.’ Aggiunse facendo il broncio, sembrava una bambina a cui avevano appena tolto il gelato.
‘Mi stai facendo sentire in colpa.’ Ammisi guardando la sua faccia che mi inteneriva.
‘E’ questo l’obbiettivo, genio.’ Rispose prima di farmi una linguaccia che mi fece scoppiare a ridere.
‘Ross, possiamo essere seri per una volta?’ Le domandai, vidi la sua faccia farsi seria e guardarmi confusa. ‘Voglio fare un gioco con te. In questa settimana, per ogni giorno, ci diremo qualcosa di segreto su di noi, ma davvero, davvero, segreto.’ Notando che non capiva decisi di spiegarle qualcosa. ‘Vediamo, tipo, inizio io, ho il terrore di sbagliare tutto con i ragazzi e mandare tutto quello che abbiamo costruito a puttane per un errore tipo stonare sul palco, ho questa grandissima capacità di mandare tutto a puttane, a partire dalle mie relazioni a fatti più personali.’ Conclusi.
‘Io, non vorrei rovinarti la festa’ Iniziò facendo le virgolette sull’ultima parola. ‘Ma ho così tanti scheletri nell’armadio che una settimana non basterebbe, nemmeno un mese. Ci sono così tante cose che non sai di me, James.’ Finì chiamandomi con il mio secondo nome.
‘Ross, ti prego, fallo per me. Poi è una cosa divertente per conoscerci meglio! E ti assicuro che ti dirò alcune cose veramente imbarazzanti su di me, tanto che potrai ricattarmi a vita, ma so che non lo farai perché mi vuoi taaanto bene.’ Dissi, ma notando la sua faccia aggiunsi. ‘O almeno spero.’
Dopo qualche momento di esitazione lei annuì prima di accettare la mia proposta.‘Va bene, sembra divertente. Vediamo, io…’ Iniziò lei riflettendo. ‘Ho il terrore di non essere mai abbastanza.’ Confessò lei. ‘Diciamo che nella mia vita ho avuto diverse occasioni per notare che ero una delusione per tutti, a partire dai miei genitori per concludere con i miei amici. Non sono mai stata veramente brava a scuola, non sono brava negli sport, non ho un talento. Non so fare niente. E molte volte a causa di questi pensieri mi sento inutile, non abbastanza appunto.’ Concluse con un sorriso amaro e giurai di aver visto i suoi occhi farsi lucidi per qualche secondo. Dopo qualche minuto di silenzio lei mi guardò quasi intimorita prima di chiedermi:  ‘Queste cose rimangono tra noi, vero? Probabilmente alcune cose che ti dirò non le ho mai nemmeno accennate a Paola ed Angela e sinceramente non so nemmeno perché le dirò ad un ragazzo che mi è quasi sconosciuto’ Aggiunse.
‘Certo.’ Le sorrisi per rassicurarla. ‘E fidati, molte cose che saprai di me non le conosce nessuno, nemmeno Zayn o i ragazzi. E comunque, tornando al discorso di prima, se una settimana non basterà potremo anche impiegarci tutto un mese, come preferisci tu.’ Continuai sorridendole. Chissà se così l’avrei conosciuta per davvero, o almeno con tutti quegli scheletri nell’armadio che diceva di avere.





Angolo di Rossella.
Scusate il ritardo, ma con la scuola non riuscivo a scrivere, comunque eccovi qui un nuovo capitolo! Ditemi che ne pensate, alla prossima.
xx

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