# 8. Delusione

Un profondo senso di delusione si impossessa di lui. Non può credere che tutto ciò che hanno condiviso sia solo un passatempo privo di significato, un semplice sfogarsi, uno strano divertimento.

Gli sembra che quella sensazione gli stia scorrendo nelle vene, pronta ad artigliargli il cuore e a soffocarlo tra le sue dita fredde.

Appoggia un gomito al davanzale e si copre gli occhi.

La Delusione ha raggiunto il centro.

# 9. Domani

Non ha mai pensato che la loro relazione potesse avere un vero domani, un momento di rivelazione che li avrebbe portati a stare liberamente insieme, ma non ha mai nemmeno pensato a un domani senza Thor perché il domani di quest’ultimo sarebbe stato con qualcun altro.

N.d.A chiedo scusa a tutti per non aver pubblicato nulla negli scorsi due giorni, ma il computer non voleva proprio collaborare. ma oggi, dopo aver tirato giù tutto il pantheon asgardiano, ha ripreso a funzionare e quindi rieccomi qui a infastidirvi con i prompt. Colgo l'occasione per ringraziare tutti quelli che hanno la pazienza di seguirmi: grazie ragazzi!

# 10. Magico

-Ehi, che c’è che non va?- la voce grave di Thor lo riscuote.

-Nulla.- continua a rivolgergli la schiena.

-Non sarò intelligente come te, ma capisco che sei turbato.- gli appoggia una mano sulla spalla e lo costringe a girarsi -Parlami.-

-Ti ho visto con Sif…- abbassa lo sguardo -Pensavo che tra di noi…-

-Non c’è niente con Sif, lo sai, tutto quello che c’è è solo gentilezza per non ferirla. Ma quello che c’è tra noi è magico- si china a sfiorargli le labbra.

# 11. Sognatore

Fissa lo sguardo in direzione di quegli occhi verdi. Sono tutti seduti a tavola ma non gli interessa, non vuole e non può far cessare quel contatto.

Anche se gli sembra di poterlo bruciare per l’intensità del proprio sguardo Loki non dà segno di accorgersene e continua a parlare con la sua solita espressione da sognatore che lo ha sempre colpito, fin da quando erano piccoli e tutti giocavano alla guerra, eccezion fatta per lui, che rimaneva in disparte, solitamente appollaiato su un ramo basso, con quella stessa aria da sognatore che negli anni non è cambiata di una virgola.

# 12. Scommessa

Era iniziata così, come una semplice scommessa, e non sapevano quanto quell’evento li avrebbe avvicinati.

Loki aveva sfidato Thor ad andare fino a Jotunheim, e questo aveva accettato, incapace di resistere a una scommessa, soprattutto se posta da lui.

Quando Loki non lo aveva visto tornare era andato a cercarlo, e improvvisamente la scommessa aveva riguardato entrambi.

Una scommessa sul vivere o sul morire.

Nota della Vecchia Volpe: si lo so, sto diventando sempre più megalomane e le note non le metto nemmeno più i fondo, ma mi volete bene lo stesso, vero? :)

Grazie a tutti quelli che seguono e recensiscono, davvero, spero che continuiate a commentare e che lo facciate ancora di più perchè sono proprio curiosa di sapere cosa ne pensate delle mie follie

# 13. Mio

-Bisogna trovare una punizione per Loki, lo consegneremo alla Corte Suprema.- il Direttore Fury si dirige verso il prigioniero.

-No.- Thor si frappone tra loro -Loki è mio.-

-La tua visione è offuscata, dio del tuono, non possiamo lasciarlo a te.-

-Loki. È. Mio.- scandisce lentamente, squadrando l’uomo con aria sempre più minacciosa.

-Ma…-

# 14. Mani

Stringe il Tesseract con una mano e Loki con l’altra. È riuscito a portarlo con sé, ma ha dovuto promettere di non perderlo mai di vista.

Non che la cosa gli dispiaccia.

Loki alza gli occhi su di lui, mostrandogli le lunghe mani bianche e affusolate che ben conosce strette nelle manette di adamantio.

“Sono proprio necessarie?” domanda con la mente, visto che gli hanno chiuso la bocca con una specie di museruola.

-Sì, almeno finché siamo qui-

Rotea gli occhi e con uno sbuffo incrocia le braccia.

N.d.A. si, ho ridimensionato il mio ego e sono tornata qui in basso. Probabilmente nei prossimi capitoli il rating diventerà arancione, che ne pensate?

# 15. Letto

Lo stringe tra le braccia mentre dorme accanto a lui. È così tenero quando dorme, soprattutto con quell’espressione rilassata dipinta sul volto pallido.

Si sistema più comodamente avvolgendo entrambi tra le lenzuola, ma così sveglia l’altro, che borbotta qualcosa contrariato.

-Non fare quella faccia, hai dormito per oltre un’ora.- gli bacia la fronte.

-Ma ho ancora sonno…- mugola come un gattino.

-Ma io mi sto annoiando.-

-Ma questo è il mio letto, posso mandarti via.-

# 16. Brivido

-Potresti lasciarmi andare.- gli soffia sul collo e un brivido corre lungo la schiena del biondo.

-Sai che non posso.- si lamenta passandogli una mano tra i capelli corvini.

-Non te lo impedisce nulla.- gli gira intorno e si posiziona alle sue spalle -Nulla.- gli morde il lobo dell’orecchio e un altro brivido percorre la schiena del dio del tuono.

# 17. Cielo

Gli manca vedere il cielo. Non lo hanno più lasciato uscire dalle sue stanze da quando sono tornati da Midgard e hanno oscurato tutte le finestre.

L’unico cielo che ha ancora potuto vedere sono quei frammenti conservati negli occhi di Thor.

# 18. Obbligo

# 19. Promessa

-Non è giusto, Thor! Me lo avevi promesso!- urla.

-Sai che non posso…- si fissa i piedi, la gola stretta dal senso di colpa.

-Me lo avevi promesso!-

-Ho sbagliato a prometterti qualcosa che non posso darti.- non riesce a guardare quei grandi occhi verdi velati di lacrime.

-Me lo avevi promesso…- si accascia sul pavimento.

-Non posso farti uscire, Loki, sai che ti porterebbero via.-

-Sarebbe meglio che non poter più vedere la luce del sole, l’odore della…della neve, il fresco della pioggia.-

-Non posso Loki, l’ho promesso.-

# 20. Labbra

Gli accarezza le labbra piegate verso il basso con un pollice.

-Andrà tutto bene, con il tempo ritratteranno la loro decisione, o moriranno, non fa differenza.- continua a passare il dito sulle sue labbra, osservandole appiattirsi e inturgidirsi un attimo dopo.

-Ma io…-

-Shh.- gli chiude le labbra con le proprie, zittendolo e sentendolo rilassarsi contro di sé.

# 21. Precario

Lo osserva dormire, stanco dopo la scenata e il suo tentativo di farlo ragionare che si è concluso come al solito nel letto del moro; si è notevolmente calmato, ma  anche nel sonno la sua espressione è tesa, e Thor riesce a percepire che sta sognando di essere fuori, fuori da quelle stanze che ormai odia, fuori nei boschi che adora.

E lui è il suo carceriere.

Lo sta costringendo a restare lì, e anche se lo fa per il suo bene Loki non vuole o forse non riesce a capirlo, troppo infuriato semplicemente troppo amareggiato anche solo per provarci.

Il loro rapporto è sempre stato precario, ma ora sta correndo sul filo del rasoio, sul punto di precipitare.

# 22. Pianto

Un suono di pianto lo distrae. Non è il solito pianto dei morenti, che pregano la morte di giungere, è un pianto che brama la vita, che non vuole essere abbandonato in mezzo a quei ghiacci.

Si avvicina stringendo la lancia e dietro una sporgenza scorge un piccolo fagotto adagiato a terra; si china sulla figurina. È un bambino, piccolo, minuscolo in quel deserto gelato, con la pelle bluastra e gli occhi rossi come fiamme; nonostante riconosca nel fagotto uno Jotun lo prende in braccio e questo alza lo sguardo su di lui. È uno sguardo strano per un bimbo così piccolo, è attento, intelligente, di sfida.

E improvvisamente quegli occhi cambiano. Diventano verdi, due smeraldi luccicanti sul visino che intanto è mutato al rosa pallido; il bimbo trema per il freddo e subito Odino lo stringe a sé, scaldandolo con il proprio corpo.

# 23. Capolavoro

Gli passa le dita sul viso, accarezzando quegli zigomi che sembrano il capolavoro di uno dei migliori scultori di Asgard, la bocca scura atteggiata in un sorrisino imbarazzato, non abituato a quelle attenzioni, gli occhi verdi splendenti fissi nei suoi, come se non credesse vero ciò che sta accadendo.

# 24. Dipendenza

-Dovremmo smetterla.- si alza recuperando i propri pantaloni e infilandosi la casacca.

-Perché?- Thor si puntella su un gomito, osservando quel meraviglioso corpo pallido che viene celato dai vestiti.

-Perché sarebbe meglio.-

-Bene, ora il vero motivo.- gli si porta alle spalle e lo fa voltare; quel viso da ragazzino confuso e ostinato gli fa venire voglia di afferrarlo e di sbatterlo di nuovo sul letto.

-Odio sentirmi così dipendente da qualcuno, soprattutto da te- nonostante le proprie parole si infila tra le sue braccia e inizia a lisciargli i capelli arruffati.

# 25. Lettera

-Cos’è questa?- gli sbatte un foglio in faccia.

-Ehm…- “Che sta succedendo?”

-Allora?- strilla.

Si allontana di un passo, spaventato dagli occhi di Loki che stanno diventando colore della fiamma. -Direi che è una lettera…-

-Appunto!- sventola il foglio con rabbia.

-E quindi?-

-È una lettera di Sif!- continua a strillare.

-Oh, davvero?-

Dannazione. Pensava di averla nascosta bene, ma sembra che a Loki non si possa nascondere nulla, che più ci si ingegni per celargli qualcosa più lui riesca a trovarla facilmente.

-Non fingerti più stupido di quanto non sei già! Se l’hai nascosta hai fatto lo sforzo di leggerla!- ha il respiro spezzato dalla rabbia, le spalle che si alzano e si abbassano in un ritmo irregolare.

-Loki, ascolta.-

-No! Ho ascoltato fin troppo- fa per andarsene ma Thor lo afferra per un braccio, facendolo sbattere contro il proprio petto.

-Basta.-

-No, ti avevo chiesto di…-