You're My Addiction.

di MarshmallowOf1D
(/viewuser.php?uid=183007)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** - Uncertain. ***
Capitolo 2: *** - Who knows? ***
Capitolo 3: *** - Another day. ***
Capitolo 4: *** - Joking. ***
Capitolo 5: *** - I think I care about you. ***
Capitolo 6: *** - The moment is coming. ***
Capitolo 7: *** - Together again. ***
Capitolo 8: *** - To the destination. ***
Capitolo 9: *** - Friends are for. ***
Capitolo 10: *** - Free. ***
Capitolo 11: *** - Irresistible. ***
Capitolo 12: *** - You're mine. ***
Capitolo 13: *** - «Just kidding», I said. ***
Capitolo 14: *** - Passion. ***



Capitolo 1
*** - Uncertain. ***


PRIMO CAPITOLO. - Uncertain.


Era sera, quasi notte, e non avevo per niente voglia di uscire. In più pioveva e la temperatura non era delle migliori. Avevo mille pensieri in testa, talmente tanti da non riuscire nemmeno a soffermarmi su uno solo. Ero impaziente, giravo per casa senza mai fermarmi, mi sedevo, mi rialzavo, ero un tormento unico, nemmeno girovagare su Internet riusciva a farmi distrarre.
 
Erano le 2:00am, sentii aprire la porta, era il mio migliore amico che era tornato. Mi salutò e notò immediatamente che il mio stato d’animo non era dei migliori e che non era ancora migliorato da qualche giorno a questa parte. Così si sistemò e mi fece sedere sul divano con lui.
Mentre mi teneva la mano destra mi implorò di dirgli cos’era che mi tormentava così tanto da non riuscire nemmeno a spiaccicare una misera parola.
Non riuscivo a darmi pace, finché con la sua insistenza e con le sue parole riuscì a farmi aprire bocca. Era l’unico che in quella casa riusciva a farmi capire che di lui potevo fidarmi veramente, era sempre pronto ad ascoltarmi e a darmi buoni consigli, riusciva sempre a mettermi di buon umore con le sue battute, facendomi ritornare il sorriso. Era anche il più grande della casa, quindi aveva avuto più esperienza di tutti quanti.
 
  • ‘Beh dai, allora mi dici che c’è?’
  • ‘Mi vergogno a dire certe cose, non sono abituata, non saprei nemmeno da che parte iniziare.’
  • ‘Sai che di me ti puoi fidare e che sono sempre disposto ad ascoltarti.’
  • ‘Lo so, ti ringrazio per questo, ma davvero non so da dove cominciare.’
  • ‘Non devi avere paura di dirmi quello che hai dentro, ti farebbe bene esternarlo, lo sai. Sono qui apposta.’
  • ‘Ma non…’
  • ‘Ma non esiste nessun ma, ora che la casa è vuota e ci siamo solo noi, puoi farlo. Coraggio’
 
Era davvero una persona adorabile, sempre pronto ad ascoltarti, mai a criticarti e a farti la cazziata sempre quando era opportuno. Lo considero come un fratello maggiore e non so se esisterebbe un amico migliore di lui su questo mondo.
Quando l’ho conosciuto eravamo ad un party, lui era con i suoi amici che ora vivono con noi qui a Londra, e una mia amica che lo conosceva da un po’ di tempo me lo presentò e sin dal primo momento che lo incontrai mi diede l’impressione che di lui potevo fidarmi veramente. Da quella volta abbiamo iniziato a frequentarci sempre più spesso, insieme anche agli altri ragazzi, abbiamo subito fatto amicizia tutti quanti e a volerci bene davvero, fino ad arrivare a condividere il posto in cui viviamo.
 
Passò qualche secondo da quella sua ultima parola, quando finalmente mi decisi a dirgli ciò che sentivo.
  • ‘Io non so perché questa situazione mi abbia preso così tanto…’
  • ‘Piccola, sei innamorata?’ rise.
  • Sorrisi anche io, cercando di sviare il discorso.
  • ‘Non mi capisco, da una parte vorrei che quello che sento si capisse, dall’altra vorrei sotterrarmi mille metri sotto terra.’
 
Non ero mai brava a spiegarmi, ma lui era come se fosse in grado di guardare nel cervello degli altri e subito dopo che gli dicevi anche una sola parola aveva già capito cosa volessi dire, ma se ne restava in silenzio per vedere se ciò che pensava era lo stesso. Certe volte era lui che ti toglieva le parole di bocca.
 

  • ‘Perché, ora stai forse pensando che quel -sei innamorata- era davvero una domanda?’
  • ‘Mi spieghi perché riesci a capire tutto prima del tempo?’
  • ‘Lo sai che ti ho capita sin dal primo momento che ti ho vista, non saremmo migliori amici altrimenti’
Annuii sorridendo, accennando un ‘Già’.
  • ‘Sai, ho anche idea di chi possa essere, anche se vorrei fossi tu a dirmelo, ma se questo ti mette in imbarazzo dimmi allora perché una cosa bella ti porta a questo.’

In quel momento non ci ho visto più, sono scoppiata in lacrime senza nemmeno rendermene conto, dicendogli finalmente ciò che cercavo di nascondere.
  • ‘Perché mi sento stupida, viviamo insieme da più di tre anni e la situazione non è migliorata, io non riesco a farglielo capire, il rapporto che ho con lui è uno dei più belli e uno di quelli che mi fa stare meglio, è una persona troppo speciale, non so nemmeno dirti quanto, vorrei che avesse capito il motivo per cui sto così, ogni volta che si avvicina a me lo respingo chiedendogli di lasciarmi sola e mi fa male trattarlo così, perché è una persona che non se lo merita, non si merita me, non si merita le mie lamentele e i miei sfoghi inutili. Per lui io sono soltanto un’amica, un’amica conosciuta ad un party con cui condivide uno spazio, per lui non sono niente di ciò che è lui per me. Piuttosto vorrei avere con lui lo stesso rapporto che ho con te, anche se so che poi sarebbe peggio. Sono sicura che se verrà a sapere tutto questo rovinerò il rapporto che ho con lui ed è una cosa che non voglio, ci starei male ancora di più.’



Note dell'autrice
E' la mia prima fan fiction, 
spero vi piaccia! Fatemi sapere cosa
ne pensate, così andrò avanti a postare!
Aspetto recensioni! :)

 

Vi lascio con un'anticipazione. :)

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** - Who knows? ***


SECONDO CAPITOLO. - Who knows?


Ero veramente esausta di quella situazione, se non mi avesse fermata non so quanto altro tempo sarei andata avanti.
  • ‘Hey, io da queste cose ci sono passato, non voglio che tu stia così, non voglio che tu ti rovini per questo. Ciò che ti dirò ora è l’unica soluzione ed è l’unica cosa che dovrai fare, che tu lo voglia o no.’
  • ‘Che devo fare? Ti prego, aiutami.’
Avevo sempre timore di quello che potesse uscire dalla sua bocca come unica soluzione, ma alla fine aveva sempre ragione lui. Ogni cosa che diceva era quella giusta.
  • ‘Credo sia l’unica cosa che tu abbia escluso. E cioè quella di dirgli tutto…’
  • Sei impazzito!
  • ‘Lasciami finire, è la soluzione per tutti e due, tu avresti la coscienza a posto e lui saprebbe di far battere forte il cuore di una ragazza non qualsiasi.’
  • ‘Io sono una ragazza qualsiasi.’  
Finita la frase sussurrai sperando che non mi sentisse ‘Chissà chi è che gli fa battere il cuore a lui invece…

Sentì le mie parole e continuava a ripetermi l’unica soluzione come se sapesse già come sarebbe andata a finire. Non riuscivo a capirlo, era così sicuro di ciò che diceva, perché non lo diceva con la stessa sicurezza di tutte le volte che mi dava un consiglio. Era diverso, non sapevo davvero il motivo.
 
  • ‘Che ti va bene o no, ora gli mando un messaggio, sia a lui che all’altro pazzo con cui è uscito e gli dirò di tornare immediatamente, se non vogliono rischiare una punizione molto severa da parte mia’ disse sorridendo, come al suo solito.
  • ‘No, dai, lasciali stare, lasciali divertire senza farli pensare’
  • ‘Ricordi ciò che ti ho detto? Preparati il discorso, sarà facile così’
  • ‘Tu sei completamente impazzito.’
Con fare da superiore si alzò dal divano, prese il cellulare e fece ciò che mi disse con quel suo solito sorriso stampato in faccia, che da una parte poteva ‘fare paura’ e dall’altra far pensare che ti stesse prendendo in giro, non ascoltandoti, anche se era l’unico che con quel fare era in grado di metterti subito a tuo agio.
 
Mi misi a guardare la TV, cercando di non pensare a quello che avrei dovuto fare, mentre lui andò a prepararsi per andare a dormire.
  • ‘Buonanotte piccola, ti voglio bene’ disse, abbracciandomi e dandomi un bacio sulla fronte.
  • ‘Buonanotte Louis, grazie davvero, ti voglio bene.’
 
Era davvero tardi, quei due non arrivavano. Verso le 3:30am, si fece vivo quel ragazzo biondo e tenero che riusciva sempre a rendermi felice con i suoi abbracci in qualsiasi momento della giornata.
  • ‘Air, che ci fai ancora in piedi a quest’ora?’ mi disse.
  • ‘Non riesco a dormire..’
  • ‘È successo qualcosa?’
  • ‘No, sta’ tranquillo, è tutto a posto, forse sarà un po’ di stress.’
  • ‘Capisco… vado a dormire, ci vediamo domani’ mi disse abbracciandomi.
  • ‘Buonanotte Niall’ risposi sorridendo.
 
Subito dopo arrivò l’altro fidanzatino, che corse a dormire salutandomi e dandomi la buonanotte. Era felice quella sera. Durante la giornata io e lui non eravamo di tante parole, ci capivamo solo guardandoci, non servivano a molto le parole.
 
Il tempo passava e quei due non si facevano vivi. E menomale che Louis gli aveva anche mandato un messaggio dicendogli di tornare immediatamente.
Così, continuai a guardare la TV, non mi andava proprio di andarmene a letto. Volevo essere più forte di quello che ero, ma ad una certa ora crollai per il sonno senza nemmeno rendermene conto.
 
Erano le 5:00am, quei due vagabondi erano tornati poco dopo che mi ero addormentata.
  • ‘Ma quella è Air!’
  • ‘Sta dormendo, fa piano!’
Sentii i loro passi, ma non mi svegliai del tutto. Solo dopo poco capii che c’era qualcuno vicino a me. Qualcuno che mi accarezzò i capelli e mi mise una coperta per non farmi prendere freddo. Sentii poi delle labbra poggiarsi sulla mia fronte, che si staccarono molto lentamente. So che il quel momento feci un piccolo sorriso, coprendomi meglio con la coperta.
Sentii i suoi passi allontanarsi da me, spense la tv e se ne andò.



Note dell'autrice
Ansiosa delle vostre recensioni!
Spero vi piaccia questo Secondo Capitolo.
Fatemi sapere che ne pensate :)



Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** - Another day. ***


TERZO CAPITOLO. -Another day.




Non so per quale motivo, dopo qualche ora mi alzai, i miei pensieri facevano ancora più rumore di prima, così decisi di andare a bere un bicchiere d’acqua.
A pochi passi della cucina notai che lui era lì a guardare la TV.
  • ‘Hey, che ci fai ancora in piedi?’
  • ‘Air, non riesco a dormire, guardo un po’ di TV, anche se non c’è nulla di interessante…’
  • ‘Prova ad andare a dormire, non ho idea di quando tu sia tornato, almeno provaci.’
  • ‘Davvero, non ne ho bisogno ora.’
Nelle sue parole c’era qualcosa che non andava. Lo vedevo strano, ogni tanto gli capitava di non riuscire a dormire dopo una serata.
  • ‘Ne sei sicuro?’
Al suono di quelle parole, spense la TV, si alzò dalla sedia e mi abbracciò stringendomi sempre più forte. Era come se non lo vedessi da una vita, come se gli mancassi, come se avesse bisogno di me. Mi diede un bacio sulla guancia sussurrandomi ‘Andiamo a dormire’ sorridendo e prendendomi per mano.
Riuscì a convincere anche me, così lo seguii. Arrivati nella nostra stanza mi abbracciò di nuovo sussurrandomi la buonanotte, anche se ormai il sole stava per sorgere. Il suono di quella parola all’orecchio mi fece venire i brividi.
  • ‘Buonanotte tesoro, ti voglio bene’ risposi.
Mi guardò e mi sorrise, dandomi un altro bacio sulla guancia.
Andai a dormire sorridendo, quel breve dialogo con lui significava molto per me, ogni suo singolo gesto mi faceva star bene e questo era già tanto per me.
 

***

Erano le 11:00am, Louis come al solito era il primo ad alzarsi. Come prima cosa venne in camera per vedere se ero nel mio letto e avevo abbandonato quel maledetto divano. Assicuratosi, andò in cucina e si preparò la sua solita colazione ipercalorica nonostante l’orario.
  • ‘Quella ragazza ha davvero bisogno di lui’ pensava, facendosi i suoi soliti film mentali.
Il tempo di finire la ‘colazione’ e andò a svegliare gli altri due arrivati dopo di lui.
  • ‘Niall, Liam, forza alzatevi, dobbiamo uscire e dovete darmi una mano a svegliare quel festaiolo di Harry.’
Quei due non facevano per nulla fatica ad alzarsi, al suono dei loro nomi avevano già le scarpe ai piedi.
  • ‘Forza, venite con me.’
 
Si prevedeva una specie di terza guerra mondiale, Harry non lo svegliavano nemmeno i cannoni.
Via le coperte, finestre aperte e raggi di sole negli occhi. Harry era infastidito al massimo, ma come sempre non voleva dare soddisfazione a quei tre, che pur sapendo della sua solita reazione, lo presero di peso e lo scaraventarono giù dal letto. Per sua convenienza si arrese, facendo il tipico svogliato col sorrisino stampato in viso.
Louis, come scusa per liberare casa, disse ai ragazzi di dover andare a fare rifornimento per la dispensa, era talmente vuota che da solo non ce l’avrebbe mai fatta a riempirla nel modo giusto.
Così, i ragazzi, che avevano qualche dubbio sulle parole di Louis, ed Harry che gli lanciò uno sguardo malefico per il sonno, lo seguirono nel garage a prendere la loro Mini Cooper blu.
 
Io e Zayn stavamo facendo una delle dormite più belle della nostra vita, fino a quando alle 2:00pm non mi squillò il cellulare e come potevo immaginare era Louis, che mi chiedeva come stessero andando le cose.


Note dell'autrice
Non ho ancora ricevuto una recensione,
ma ho postato quest'altro capitolo sperando
che a qualche lettore interessi il continuo :)
Come on, people! :)

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** - Joking. ***


QUARTO CAPITOLO. - Joking.


  • ‘Lou, sto ancora dormendo, ti prego, non ho ancora idea di come fare quello che devo fare, non è il momento ora.’
  • ‘Ho liberato casa apposta, quindi non farti scappare quest’occasione, sappi che è per il tuo bene.’
  • ‘Uhm, ok, cercherò di farlo…’
  • ‘Prometti?’
  • ‘Promesso.’
  • Dopo quella parola Louis riattaccò. Non passarono nemmeno cinque minuti da quando perse di vista gli altri tre che si stavano già rincorrendo per il supermercato. 

    Zayn, mezzo addormentato, aveva sentito la telefonata, ma fortunatamente aveva talmente sonno che riuscì a non ricordarsi le parole che dissi al telefono.
    • ‘Chi era?’ disse.
    • ‘Era Lou.’
    • ‘Che vuole sempre quel ragazzo…’
    • ‘Tranquillo, solita domanda… -che stai facendo?’
     
    Ci girammo l’uno di spalle all’altra e come al solito facemmo finta di dormire, riposandoci ancora un po’. Era rilassante stare solamente stesi a letto dopo essersi svegliati, ma il tempo passava troppo in fretta in quei momenti.
    • ‘Zayn, che ne dici se ci alziamo? Non è poi così presto’
    • ‘Air, ancora cinque minuti…’
    I suoi cinque minuti equivalevano ad un ora e passa, quindi decisi di fiondarmi sul suo letto riempiendolo di solletico.
    • ‘Heey, lasciami!’ disse ridendo.
    • ‘Tu non ti vuoi alzare e così ho deciso di usare le maniere forti’
    • ‘Queste sarebbero maniere forti?’ mi prese in giro.
    • ‘Allora fammi vedere chi sei!’
    Non feci in tempo di finire la frase che si scatenò una guerra all’ultimo sangue. Con lui mi divertivo così, anche più che con gli altri, era un modo per tenermi in contatto con lui, scherzandolo e prendendolo il giro.
     
    Quelle lotte non ci stancavano mai, ci portavano persino alle lacrime per il tanto ridere, ma era quello che ci piaceva di più per spassarci qualche minuto della giornata.
    • ‘Mi arrendo! Hai vinto tu!’ dissi.
    • ‘Beh, non avevo nessun dubbio su questo cara!’
    • ‘Quanto sei simpatico!’
    • ‘Lo so!’
    Finita la guerra, facevamo a gara per il bagno, in quella casa ne avevamo soltanto uno, infatti era nei nostri piani cercare di farne un altro; per cinque persone era poco, in più con la presenza di Zayn era come se non ne avessimo nemmeno uno, perché era praticamente suo.
     
    • ‘Esci da quel bagno, Zayn, tocca a me!’
    • ‘Aspetta un secondo, ho finito!’
    In quell’istante dovetti ‘sfondare’ la porta, era l’unico modo per portarlo fuori da lì.

    Erano ormai le 4:00pm, nessuno dei due aveva voglia di cucinare o di mangiare qualcosa immediatamente, così ci gironzolammo per casa senza far nulla.
    Io non avevo alcuna intenzione di seguire il consiglio di Lou in quel momento, perché non mi sentivo veramente pronta per fare quel passo, anche se avrei voluto per togliermi un peso. La mia aria pensierosa si vedeva lontana chilometri, Zayn purtroppo se ne accorse e decise di portarmi fuori casa, anche lui era stanco di vedermi così, nonostante in quei pochi minuti di svago mi aveva vista col sorriso.
    • ‘Air, che ne dici, McDonald's?’
    • ‘Mhm, sai, quasi quasi…’
    • ‘Forza, sbrigati.’
    Non potevo di certo rifiutarmi, al McDonald's non si dice mai di no, anche perché poi era proprio a due passi da casa nostra, e Zayn sapeva sempre come prendermi. Era anche un’occasione per una passeggiata.
     
    Era una giornata stupenda, dopo una giornata di pioggia e nonostante la temperatura. Era un clima perfetto per i miei gusti. Le strade un poco bagnate, il sole nascosto dietro ad una nuvola, che ogni tanto spuntava.
    Iniziammo a parlare, Zayn mi prese la mano portandola dietro di sé, per poi abbracciarmi. Camminammo abbracciati per tutto il tragitto e una volta arrivati davanti al McDonald, Zayn fece finta di niente e deviò.
    • ‘Zayn, McDonald's è là!’
    • ‘Oh, scusami, non l’avevo visto!’
    • ‘E allora girati!’
    • ‘Andiamo, non ho così tanta fame, possiamo passeggiare ancora un po’!’
    • ‘Come vuoi, bad boy!’
    • ‘Io? Bad boy? Ma per favore!’
    Continuammo a camminare, ci prendevamo in giro in continuazione. Zayn vide poi una panchina in un piccolo parchetto.
    • ‘Air, sono stanco, sediamoci un po’.’
    • ‘Ma se hai dormito fino ad ora!’
    • ‘Se solo tu non mi avessi svegliato!’
    • ‘Scusami, davvero, non volevo!’
    Iniziammo di nuovo una sfilza di prese in giro, non eravamo mai stanchi. Pizzicotti e schiaffi a volontà, fino a che Zayn non mi afferrò i polsi e mi disse che avremmo dovuto smetterla cercando ogni tanto di fare i seri.
     
    La sua affermazione mi colpì, non era da lui dire quelle parole. Certo, in casa, parlando con gli altri ragazzi, c’erano sempre i rari momenti seri al momento giusto, ma quelle parole non le avevo mai sentite dire da lui. Avevo una strana sensazione, era come se avessi avuto paura che qualcosa stesse per succedere, avevo paura che fosse arrivato il momento di tirare fuori quello che avevo dentro, paura di dover seguire il consiglio del mio migliore amico.


    Note dell'autrice
    Eccovi un altro capitolo :)
    Spero vi piaccia! Posso dire che mi 
    sto accorgendo di migliorare capitolo
    per capitolo, ma questo sta a voi deciderlo
    lasciandomi qualche recensione :)

    A presto con il prossimo capitolo! :)

    Ritorna all'indice


    Capitolo 5
    *** - I think I care about you. ***


    QUINTO CAPITOLO. - I think I care about you.



    Iniziai a sudare freddo, le gambe mi tremavano, le mani fredde e sudate, non avevo idea di quello che stava per succedermi. Erano emozioni che provavo raramente, erano sintomi che qualcosa di bello stava per accadere, ma in quel momento nessuna di queste cose mi passava per la testa. Vidi nei suoi occhi quel luccichio che notai sin dal primo momento che lo conobbi, quel luccichio che mi faceva venire i brividi alla schiena e che mi faceva sorridere in continuazione.
     
    • ‘Non credi?’ disse.
    • ‘E perché proprio qui?’
    • ‘Beh, non importa dove, l’importante è farlo.’
    Rimasi di nuovo sorpresa, non riuscivo veramente a capirlo, mentre mi agitavo sempre di più.
    • ‘Sai, ogni tanto bisogna dire quello che si pensa, ciò che si prova stando con delle persone speciali, tenersi dentro tutto non è una delle cose migliori da fare. So che ti fa strano questa situazione, lo posso immaginare, però avrei qualcosa da dirti.’
    • ‘Zayn? Are you kidding me?’
    • ‘Ti avevo detto di stare seria!’
    • ‘Ok, cercherò di sforzarmi.’
     
    Avevo capito che stava per arrivare quel momento, cercai di calmarmi per ascoltare al meglio le sue parole, ma cercavo di non farglielo notare, mostrandomi tranquilla, impresa che credo sia stata impossibile.
    • ‘Air, calmati, ferma quella gamba.’
    • ‘Sono tranquilla!’
    • ‘Non si direbbe… beh, comunque spero che quello che sto per dirti non ti faccia cambiare con me.’
    • ‘Zayn, mi fa preoccupare, che devi dirmi.’
    • Ero psicologicamente impreparata, non sapevo come reagire. Però poi riuscì a mettermi a mio agio e riuscii a calmarmi sul serio.
    • ‘Vedi… sai che sono timido e che raramente mi apro con le persone, però ora sento il bisogno di dirti che ogni momento che passo con te diventa per me qualcosa di importante, che mi fa stare bene, sei una ragazza speciale per me e queste parole non credo mi siano uscite dalla bocca prima d’ora…’
    Si interruppe per un momento, ero incantata dal movimento delle sue labbra tanto da arrivare al punto di dirgli ‘Ti prego, continua’ al momento di una piccola pausa.
     
    In quel momento fece un sorriso a non so quanti denti, mi diede qualcosa di inspiegabile, avevo una voglia matta di dirgli ciò che provavo anche io, ma non riuscii a dire un’altra parola. Quel sorriso mi aveva ipnotizzata, facendo sorridere anche me. Era l’unica vera cosa di cui avevo bisogno per vivere al massimo la mia giornata, che riusciva a farmi andare avanti. Non è esagerazione, ma era davvero quello che provavo. Riusciva a darmi tanto anche con un solo gesto, col passare del tempo era diventata la mia ragione di tutto ciò che dicevo o facevo, era una presenza indispensabile, diventava ogni giorno più speciale.
     
    • ‘Penso che senza di te non sarei quello che sono, mi hai cambiato con ogni piccolo gesto, con le nostre risate, mi dai tanto, Air, non posso smettere di dirti grazie.’

    - ‘Tu hai idea di quello che mi stai dicendo? Sarei dovuta essere io a cominciare tutto questo, ma non sapevo mai trovare il momento giusto ed ora sei riuscito a darmi modo di aprirmi, finalmente. Forse io ti dirò qualcosa in più, fermami se pensi che ti stia annoiando o che sia troppo per le tue orecchie. È il motivo del mio stato in questi giorni, non riuscivo a darmi pace, volevo che tu lo capissi, ma allo stesso tempo volevo che tu non sapessi niente, nascondendo tutto per non rischiare di rovinare il nostro rapporto. Avevo davvero paura, come ora del resto.’ -

     
    Questo era quello che avrei voluto dire. Dopo essere rimasta immobile per qualche minuto, guadagnandomi uno sguardo strano di Zayn e pensando alle parole di Louis, mi decisi e feci sul serio.
    • ‘Ma di cosa hai paura, spiegami.’
    • ‘Ho paura di dirti quanto tu sia diventato speciale per me, ogni tuo gesto è importante per me, ogni tua azione mi fa stare bene. Mi dai tutto quello di cui ho bisogno, non so come starei ora se non ti avessi mai conosciuto.’
     
    Zayn era praticamente sconvolto, nei suoi occhi vedevo stupore e felicità, mi ascoltava come se fossi stata non so chi, aveva l’aria di uno che sarebbe stato ore ed ore ad ascoltarmi senza mai stancarsi. Era come se fosse entrato in un altro mondo, come se non ci fosse stato nessun altro al di fuori di noi.
    Io continuavo a parlare, senza nemmeno rendermi conto che poi avrei subito pensato di aver fatto un’enorme figuraccia non sapendo poi dove trovare il coraggio di riguardarlo negli occhi facendo finta che non fosse successo niente.
    Appena smisi un attimo portò la mia mano dietro al suo collo e rimanemmo abbracciati per qualche minuto. Era l’abbraccio più bello che avessi mai ricevuto, gli accarezzai i capelli e mi scappò un sorriso. In quel momento sapevo solo di averlo tutto per me, che non stesse pensando a nessun altro e che in quel momento c’eravamo solo noi. Mi sentivo finalmente libera da tutto quello che avevo dentro, così lo strinsi più forte che potevo per fargli capire che tutto ciò che gli avevo detto era vero, e così fece anche lui. Avrei voluto che non ci sciogliessimo mai, ero davvero felice.
     
    Ci staccammo e ci guardammo negli occhi, i quali avevano una luce diversa e sulle nostre facce era apparso un sorriso indescrivibile.
    • ‘Direi che la pensiamo molto simile’ mi disse.
    Sorrisi. ‘Pensi che sia abbastanza ciò che ho detto?’
    • ‘Mah, se ci aggiungi qualcosa sarebbe perfetto.’
    • ‘Cavolo, mi hai fatto venire in mente una cosa.’
    • ‘Cosa?’
    • ‘Ti voglio davvero bene, Zayn.’
    • ‘Sai che te ne voglio anche io?’
    Ci abbracciammo di nuovo e lì finirono i nostri momenti seri. Erano stati i minuti più lunghi della mia vita quando gli dicevo tutte quelle cose, ma allo stesso tempo i più belli, non mi sembrava vero. Poi però realizzai di aver fatto la cosa giusta. Non vedevo l’ora di andare a dire tutto a Louis, sapevo che sarebbe stato felice per me, per noi.
     
    Zayn mi prese la mano e mi alzò, mi abbracciò di nuovo, ancora più forte di prima.
    • ‘Ok, il nostro dovere l’abbiamo fatto, McDonald ci aspetta.’
    Ci incamminammo verso McDonald mano nella mano, mi sentivo felice, ma allo stesso tempo strana. Era la sensazione più bella della mia vita.
    Pochi minuti dopo l’inizio della nostra camminata sentimmo suonare un clacson a noi familiare. Erano i ragazzi.
     
    • ‘Hey guys, dove andate di bello?’ ci disse Louis, affiancandosi a noi.
    • ‘Stavamo giusto andando a mangiare qualcosa’ rispose Zayn.
    Salimmo in macchina stringendoci un po’, anche loro avevano pensato di andare nello stesso posto in cui saremmo voluti andare noi due. Louis mi guardò attraverso lo specchietto retrovisore, ricambiai sorridendo e annuì. Zayn in quel momento stava parlando con Liam, per fortuna, quindi non vide nulla di tutto ciò.
    Arrivati, finalmente, cercammo un posto dove poterci sedere, era uno dei pranzi, ormai diventato cena, più divertenti che avessimo mai fatto, non rimanemmo seri nemmeno per un secondo. 






     

    Note dell'autrice
    Hola gente! Questo capitolo lo sento particolarmente importante,
    forse quello fondamentale di questi primi cinque capitoli,
    per questo ho anche cambiato il carattere. 
    Aspetto recensioni, spero vi piaccia!
    xoxo

    Ritorna all'indice


    Capitolo 6
    *** - The moment is coming. ***


    SESTO CAPITOLO. - The moment is coming.
     

    Tornammo a casa, più che sfamati e Louis incaricò Harry e Zayn di mettere a posto la spesa che aveva appena fatto e come al solito protestarono, dicendo che toccava sempre a loro. Liam si infilò in camera sua fiondandosi al pc, mentre Niall si mise a guardare un po’ di TV. Louis, mi portò in cucina, chiuse la porta, mi fece sedere e iniziò a chiedermi cosa avessi fatto. Era come se mi dovessi confessare.
    • ‘Forza, dimmi tutto’ disse.
    • ‘Lou, gliel’ho detto, anche se l’ha fatto prima lui…’
    • ‘Come l’ha fatto prima lui?!’
    Disse quella frase con un tono diverso, come se l’avesse preparata prima, come se avesse saputo già che avrebbe dovuto chiedermelo.
    • ‘Sì, abbiamo iniziato a scherzare, poi mi ha fermata ed ha iniziato a dirmi quello che sentiva lui ed io l’ho seguito.’
    • ‘Beh, tutto qui?’
    • ‘Che devo dirti di più, mi sento meglio e mi sento felice e credo che lo sia anche lui.’
    • ‘Sapevo che ce l’avresti fatta e sapevo che sarebbe stata la cosa migliore.’
    • ‘Anche se non è partita da me.’
    • ‘L’hai fatto? Questo è quello che conta.’
     
    In quel momento la porta della cucina si aprì, era Harry.
    • ‘Si può?’
    • ‘Se avete finito, si può’ ribatté Louis.
    Harry entrò e chiese il perché la porta era chiusa. Louis gli rispose dicendo che era una delle nostre solite chiacchierate da migliori amici e che non c’era nient’altro da sapere.
    Arrivò anche Zayn, per prendersi un bicchiere d’acqua.
    • ‘Che state dicendo voi due?’
    • ‘Pure tu? Dimenticate tutti che siamo migliori amici?’ disse Louis.
    A quel punto, io e Louis, abbiamo iniziato a parlare di altro, tanto per non andare nell’occhio. Zayn venne dietro di me ed iniziò a stuzzicarmi. In quel momento avevo deciso di farmi fare tutto, cercando di far finta di essere distratta da quello che stavo dicendo con Louis. Iniziò a tapparmi la bocca ed io cercai di liberarmi di quelle adorabili mani.
    Harry nel frattempo stava in disparte a ridersela, mentre Zayn continuava a dare il meglio di sé per entrare meglio nel ruolo di ‘rompiscatole’. Louis, parlava tranquillamente, ci era talmente abituato a queste scene, che una sola parola non sarebbe stata in grado di cambiare quella situazione, che poi così poco piacevole non era.
     
    Si era fatto abbastanza tardi e decidemmo di uscire tutti e sei insieme. Era da tanto tempo che non si faceva una serata del genere. Andammo al nostro solito bar del centro, Jewel Piccadilly, neanche troppo semplice. Non ci fermammo troppo al locale, all’1:00am eravamo già a passeggiare. Iniziò la nostra serata, alla fine mancava un po’ a tutti vivere dei momenti piacevoli insieme fuori casa. Mi mancava soprattutto passeggiare abbracciata con Liam e Niall. Stare insieme a quei due era come uscire con la tenerezza. I nostri discorsi dolci, le loro mani che stritolavano il mio naso, i loro baci sulla guancia. Era tutto inspiegabile, era tutto da vivere.
    • ‘Air, quanto tempo che non ti sentivo così vicina’ mi dissero entrambi, quasi in coro.
    • ‘Sapete, anche a me? Non ve l’ho mai fatto notare, ma credo che d’ora in avanti vi ruberò un abbraccio il più spesso possibile, perché i vostri sono i più belli.’
    • ‘Sai che non devi chiedercelo’ ribatté Niall.
    • ‘Cavolo, però anche voi! Sembra che non vi manco mai, non mi abbracciate mai, VOI!’
    Entrambi scoppiarono in una risata: fu la fine. Niall e la sua risata. Quel ragazzo ride in una maniera strepitosa. Ha una risata decisamente adorabile, capace di contagiare chiunque. Quando ride riesce a strapparti una gran voglia di ‘ammazzarlo’ di abbracci, gli salteresti al collo.
    • ‘Hey, non ho detto nulla di così simpatico! Ragazzi, non voglio le lacrime anche stasera!’ dissi.
    • ‘Sai che con quei due vai a finire così, Air!’ urlò Harry da dietro.
    In effetti, non feci in tempo a tornare sui miei passi che Niall era in preda ad un attacco di risa misto a pianto, mentre Liam stava quasi per fare la sua stessa fine. Ed io che non pensavo di essere stata così pessima!
     
    • ‘Ragazzi, andiamo di là!’ disse Louis, indicando una via illuminatissima, facendo riprendere Liam e Niall.
    • ‘Buona idea’ ribatté Zayn, che mi fece cenno con la mano di andare verso lui.
    Arrivai davanti a lui, mentre si stava già incamminando verso la via. Per aspettarmi, gli altri quattro ci superarono e rimanemmo per ultimi.
    Mi mise sotto al suo braccio e iniziò a dirmi di quanto fosse stato contento della giornata passata insieme a me, delle belle parole che ci siamo detti. Di quanto gli mancava passeggiare di notte su quei marciapiedi, soprattutto insieme a me. Se ci penso, quella era la prima volta che passeggiavamo così vicini durante una serata.
    • ‘Come ti senti?’ mi chiese.
    • ‘Felice’.
    Una sola parola piena di significato. Non sapevo cos’altro aggiungere, era tutto ciò che avevo da dirgli.
    • ‘Lo sono anche io, sai? Credo di avertelo detto oggi…’
    • ‘Sai che le parole di oggi non credo le dimenticherò mai?’
    • ‘Credo che farò lo stesso anche io’ mi sorrise baciandomi la testa.
    Presi la mano che aveva appoggiato sulla mia spalla, intrecciai le mie dita con le sue e iniziai a sentirmi ancora meglio. Mi guardò, sorrise e riportò lo sguardo davanti a sé.
    Louis girò il suo sguardo verso di noi, e intravidi un sorriso anche sul suo viso. Sapevo che era felice per me, non sapevo da che parte iniziare per ringraziarlo di tutto quello che aveva fatto per me, ma in quell’istante sapevo che non avrebbe voluto sentirselo dire.
     
    Zayn ed io continuammo la nostra camminata, stringendoci sempre più forte, non spiaccicando troppe parole. Senza renderci conto, ci ritrovammo sotto casa. Ci sembrava tutto strano, non avevamo parlato chissà quanto, seguivamo solamente gli altri ragazzi, la nostra guida. Eravamo in mondo completamente nostro, immersi nei nostri pensieri, che come sempre avevano un inizio e mai una fine.
    • ‘Ma siamo già a casa?’ disse Zayn.
    • ‘Zayn? Ma dove sei stato fino ad ora? Abbiamo anche chiesto se vi andava bene ritornare a casa e avete detto tutti e due sì!’ ribatté Harry.
    Io e Zayn ci guardammo e scoppiammo in una risata. Harry era poco credibile in questi casi, ma vedendo la situazione mentale l’uno dell’altra, decidemmo di darli ragione, anche perché non avevamo scampo, quattro contro due.
    • ‘Air, rimaniamo ancora un po’ fuori?’ mi chiese.
    • ‘Si dai, non ho tanta voglia di rientrare. Liam, mi porteresti dentro la borsa per favore?’
    • ‘Ma certo principessa’.
     
    • ‘Pensavo dicessi: si dai, anche io ho ancora voglia di rimanere un po’ con te…’ mi disse Zayn.
    • ‘Non pensavi che fosse sottinteso?’
    • ‘Devi essere più esplicita con me!’
    • ‘OMG, sei troppo idiota tesoro.’
    • ‘Senti qua, io oggi ti ho detto quanto tengo a te, non puoi pretendere che ora che sai e che so, io ti lasci andare così.’
    • ‘Piccolo, connetti il cervello. Da dove ti escono queste parole? Non ho detto questo.’
    Mi alzai sulla punta dei piedi, lo abbracciai e gli diedi un bacio sulla guancia. Mi prese la testa fra le sue mani, mi immobilizzò. Il mio cuore batteva all’impazzata, sentivo il suo battito che era ancora più forte del mio, i nostri cuori erano quasi pronti ad uscire dai loro posti, come se avessero voluto avere un contatto fra loro. Portammo le nostre mani lungo i fianchi tenendocele. Zayn mi tirò verso di lui, si avvicinò alle mie labbra e sentivo il suo calore, il suo odore, il suo profumo, sempre più forte.
    Non riuscii a lasciarmi andare e quando le sue labbra erano pronte al contatto con le mie, svoltai il viso alla mia sinistra, facendo di conseguenza allontanare Zayn.
     
    Non sapevo cosa mi stesse prendendo in quel momento. Forse non era il momento adatto, il momento giusto, forse non mi sentivo pronta per quel bacio. Forse mi sentivo ancora troppo distaccata da lui, anche se era il momento che stavo aspettando sin dal primo istante che quel ragazzo riuscì a trasmettermi qualcosa di speciale. Era così vicino, ad un soffio da me ed io riuscii a distogliere il suo viso dai miei occhi.
     
    • ‘Hey, che ti prende’ mi chiese.
    Non sapevo cosa rispondergli. Rimasi in silenzio per qualche minuto, mentre lui era di fronte a me e i suoi occhi mi stavano fissando ed io guardavo verso il giardino. Mi sentivo una completa idiota, stavo rinunciando a qualcosa che mi mancava e che magari non avrei potuto mai più rivivere per colpa di questa insicurezza. Che poi forse, insicurezza non era, ma era solo timidezza mista al mio grandissimo imbarazzo. È che la timidezza ho da sempre dovuto combatterla, non uscendone mai fuori, da 19 anni a questa parte.
    • ‘Scusami.’
    Era l’unica parola che riuscii a dire. Passò qualche secondo e iniziai a parlare nella mia mente, non rendendomi conto del tempo che passava.

    -‘Non posso comportarmi così. So che siamo vicini da poco, ma non posso fare così. Anche se però… lui potrà capire questa mia reazione. Sento che riuscirò a lasciarmi andare con lui, perché è l’unica persona in grado di darmi un misto di emozioni che nessun altro al mondo è in grado di darmi. Ora però cerca di distoglierti tutti questi pensieri. Segui solamente in tuo cuore e non l’istinto, non ne uscirai mai così. Sconfiggi la timidezza come hai fatto oggi, hai potuto notare anche tu che senza riesci a fare tanti passi in più.’-

    La mia riflessione si prese qualche minuto, mentre lui non riusciva a stancarsi di guardare il mio viso.

    Note dell'autrice
    Lettoooori! Spero vi piaccia questo capitolo :)
    Aspetto le vostre recensioni!
    Sto postando 'quasi' per il nulla 
    lol
    Vabè, let me know :)

    Ritorna all'indice


    Capitolo 7
    *** - Together again. ***


    SETTIMO CAPITOLO. - Together again.


    Dopo questo, riuscii ad alzare lo sguardo incrociando i suoi occhi, che riuscii a sorprendere mentre stavano fissando la parte opposta a cui stavo guardando io poco prima di guardarlo. Lo accarezzai con la mia mano destra che lui stava quasi per lasciare, come se si sentisse sconfitto, riuscii a trattenerla stringendola ancora più forte in quella carezza.
    Mi alzai di nuovo in punta di piedi, portai le sue mani dietro ai miei fianchi e le mie dietro al suo collo e feci quello che stava cercando di fare lui prima che lo respingessi. Giocai col suo naso, quando improvvisamente si fiondò sulle mie labbra non lasciandomi via di scampo. Rimanemmo attaccati per qualche secondo, non riuscivamo a staccarci, non volevamo, più che altro. Ci eravamo trovati così, per caso, e la fine eccola qua.
     
    • ‘Ti prego, non te ne andare’ gli dissi.
    • ‘Air, sono qui.’
    Le nostre fronti di toccarono, rimanendo unite per qualche secondo. Ci abbracciammo e rimanemmo per qualche istante a guardarci negli occhi.
    • Grazie, Air.’
    • ‘Smettila di ringraziarmi, l’unica persona che dovrebbe farlo qui sono io.’
    • ‘Senza di te non sarei quello che sono adesso.’
    • ‘La pensiamo davvero uguale, Zayn.’
    Ci guardammo e ci strappammo un sorriso infinito, un sorriso raro, che nasce solo grazie a persone speciali. Di nuovo un abbraccio e Zayn mi fece cenno con la testa come per dire ‘Rientriamo?’. Lo seguii, gli altri ragazzi nel frattempo erano già mezzi ‘nudi’ pronti per andare a dormire. Era una serata tranquilla, non volevamo fare così tardi da essere addormentati tutto il giorno dopo. Ogni tanto il giorno dopo il lavoro non era sempre così devastante.
     
    Non volevamo dare troppo nell’occhio, così entrammo come se non fosse successo niente.
    • ‘Belli loro, dove siete stati?’ ci stuzzicò Harry.
    • ‘Abbiamo una mente confusa, non ricordo’ gli rispose Zayn mettendosi a ridere.
    • ‘Non me la contate giusta…’
    • ‘Harry, il letto è pronto, corri!’ lo presi in giro.
    • ‘Mammina, non ho sonno!’
    • ‘Aspetta che mi preparo, vengo io ad aiutarti’ gli dissi.
    Harry era bravo a stuzzicare. Aveva la faccia da angioletto, ma quando si metteva, non lo fermava più nessuno. Aveva i capelli ricci e castani, occhi verdi. Potevi perderti in quel viso tenero, ma dopo averlo conosciuto scopriresti la peste che c’è in lui. Rallegrava le giornate, anche se spesso si ritagliava del tempo per sé, isolandosi da tutti. All’apparenza, sembrava un tipo tranquillo, che si fa gli affari suoi, a cui non interessa nulla del mondo che lo circonda, ma bastava quel minimo di confidenza per riuscire a farlo sentire a suo agio e a renderlo pronto a scherzare con te.
     
    • ‘C’mon guys, andiamo a dormire!’ disse Liam.
    Sì, in effetti non aveva tutti i torti a voler andare a dormire. Erano le 4:00am e se non volevamo rischiare di dormire davvero tutta la domenica, andare a letto era la cosa migliore da fare.
    • ‘Liam, non mi hai fatto la camomilla!’ replicò Niall.
    • ‘Stasera niente camomilla, Niall, è troppo tardi.’
    Era un’abitudine che io e Niall avevamo avuto da sempre. Ci dava il senso di essere rilassati e veramente pronti per dormire tranquillamente.
    • ‘Va bene, papino.’
    Non c’era verso di convincere Niall a farsela da solo. Anche se la camomilla di Liam era imbattibile: come la sapeva fare lui, non la sapeva fare nessuno.
    Ci incamminammo tutti insieme verso le nostre stanze. Niall e Louis nella loro stanza, Liam e Harry nella loro ed io e Zayn nella nostra: era la più piccola, ma bastava e avanzava. Era azzurra, semplice, con un letto matrimoniale, nel quale dormiva Zayn e il mio lettino, che non cederei a nessuno al mondo.
     
    • ‘Goodnight’ si sentì provenire dalla stanza di Niall e Louis.
    Io come al solito ero l’ultima ad andare a dormire, a causa dei miei soliti lunghissimi discorsi allo specchio, a spegnere tutte le luci, ricordandomi di mettere la mia lucina per il buio affianco al mio letto.
    Come ogni sera, prendevo il mio iPod per ascoltare le mie canzoni preferite, che mi aiutavano ad addormentarmi meglio, rendendomi pronta e mettendomi già il buon umore per affrontare il giorno dopo. Ogni tanto esageravo con il volume delle cuffiette, infatti ogni tanto mi arrivavano mutande, pantaloncini, di tutto e di più, addosso come avvertimento per abbassare il volume.
    Quella sera, non mi sembrava di aver esagerato così tanto. Qualcuno mi tolse la cuffia destra e mi diede un bacio sull’orecchio e mi rimise la cuffia. Quasi non ci sentivo più. Avevo riconosciuto le labbra, erano le sue. Era Zayn, che corse giù dal suo letto, ritornandoci immediatamente sperando di non essere ‘sgamato’. Ma la sua missione fallì. Non ci era riuscito.
    Ovviamente dopo l’iPod, venivano i miei pensieri, che anch’essi mi aiutavano a prendere meglio sonno, anche se a volte erano esagerati, al punto di non farmi dormire per tutta la notte. Fortunatamente, quella sera, erano pensieri positivi, belli. Pensieri che non avrei mai pensato di fare.
     

    ***


    La notte passò in fretta, ci svegliammo più o meno tutti nello stesso momento, a parte Zayn, ovviamente. Mentre eravamo tutti a fare colazione, decisi di andare a svegliarlo. Salii le scale, entrai nella nostra stanza e lo trovai con un braccio sugli occhi per ripararsi dalla luce.
    • ‘Zaaayn! Dai, scendi’ urlò Liam.
    Al suono di quelle parole, prese il lenzuolo coprendosi fino agli occhi. Non si rese ancora conto della mia presenza, fino a quando non feci un colpo di tosse.
    • ‘Air?’ disse con una voce caldissima.
    • ‘Che ne dici di scendere?’
    • ‘Chiudi un pochino le tende, scendo tra un secondo.
    A quel punto, decisi di fare come il giorno prima, dopo averlo accontentato. Mi fiondai di fianco a lui, iniziai a pizzicarlo ovunque, mentre lui si contorceva, rideva, invitandomi a smetterla.
    • ‘Devi scendere, tesoro, non puoi dormire sempre!’
    Intanto i ragazzi, sentivano le nostre voci e contavano sul fatto che sarei riuscita a farlo scendere dal letto. Beh, fecero male. Io e Zayn continuavamo a stuzzicarci, riuscii a farlo reagire, rischiando un livido gigante sul braccio, ma alla fine finimmo per abbracciarci e riaddormentarci così.
    • ‘Dai, resta qui con me’ mi disse.
    Ero sotto al suo braccio, appoggiata al suo viso, sentivo il suo respiro, sentivo l’odore che aveva, il più buono che avessi mai sentito. Mi sentivo protetta fra le sue braccia, stavo così bene che mi riaddormentai in meno di un secondo. Mi sentivo felice, i piccoli gesti, le sue parole, mi provocavano un sorriso, non solo sul viso, ma anche dentro di me. Le farfalle nello stomaco erano più felici che mai, non dandosi pace.
     
    Il tempo passava, le nostri voci erano scomparse e i ragazzi nella cucina iniziarono a farsi qualche domanda.
    • ‘Ma quei due? Non si saranno mica rimessi a dormire’ disse Niall.
    • ‘Harry, vai a controllare, vai a dargli fastidio’ ordinò Louis.
    Harry non ci pensò nemmeno per un secondo, salì addirittura di corsa le scale, anche se noi due, presi dal sonno riuscimmo a non sentire niente.
    Arrivò in camera, ma si bloccò per un secondo. Si fermò a guardare quell’immagine che si presentava davanti ai suoi occhi verdi: io e Zayn, dormire insieme abbracciati sfiorati dal solito lenzuolo bianco che abitualmente ‘proteggeva’ Zayn. Una botta di tenerezza, oserei dire, al punto di far scendere Harry dagli altri ragazzi a dire ‘Ragazzi, non posso svegliarli. Dovreste vederli. Non ce la farebbe nessuno.’
    • ‘Ragazzo, fatti coraggio’ gli disse Lou.
    • ‘Ok, ci provo. Aspetta un pochino però, devo riprendermi psicologicamente.’
    • ‘Se non riesci nemmeno ad avvicinarti tu, devono essere davvero tanto teneri’ disse Liam.
    • ‘Passami il telefono, gli faccio una foto, così capirai visto che non hai voglia di alzare il tuo reale di dietro!’ ribatté Harry.
     
    Si fece coraggio e salì. Arrivato davanti a noi, che eravamo ancora uniti, mossi nemmeno di un millimetro, Harry si sedette più o meno violentemente ai nostri piedi, sdraiandosi in mezzo a noi. I suoi capelli ricci sfiorarono il mio naso. Me ne resi conto e dovetti spostarli con la mano.
    • ‘Piccioncini, non è ora di svegliarvi?’
    Dopo quella frase iniziò ad agitarsi, iniziò a scatenare il peggio in lui. Non riuscì a stare fermo un secondo, quando voleva ottenere qualcosa, ce la metteva tutta.
    • ‘Ok, Harry, hai vinto’ gli disse Zayn.
    Nel frattempo era salito Lou, che dopo qualche secondo, mentre eravamo ancora tutti lì, fece un urlo pazzesco e si fiondò sopra di noi a peso morto e quasi in coro accennammo un ‘Ouch!’.
    • ‘Abbiamo capito, ci alziamo immediatamente’ dissi.
    • ‘Forza ragazzi, arrivano i gavettoni altrimenti!’ urlò Liam dalla cucina.
    Non ce n’era bisogno questa volta, riuscimmo ad alzarci dopo l’intervento di quei due idioti.
     
    Ormai tutti in casa conoscevano la situazione, gli unici a non essercene accorti subito eravamo io e Zayn. Si respirava un’atmosfera diversa, un’aria più buona, come se stessimo cominciando una nuova vita. Ormai tutti sapevano tutto di tutti, eravamo una ‘famiglia’ felice.
    Proprio così, eravamo diventati une vera e propria famiglia. Certo, lo eravamo già prima che io e Zayn ci dicessimo tutto ciò che pensavamo, ma ora eravamo uniti più che mai.
    C’erano più sorrisi nell’aria, più spensieratezza. Stavamo veramente bene, senza più pesi sullo stomaco, senza pensare a me che stavo così, senza vedere Zayn isolato dopo una bella serata.
     
    • ‘Air, sono davvero felice che ora tu stia bene. Non te l’abbiamo mai voluto dire noi, ciò che vedevamo prima di oggi nei tuoi occhi, eri insicura, troppo, ma per fortuna ci ha pensato Lou a tirarti fuori da questa situazione. Ce n’eravamo accorti tutti, ma sapevamo che in un modo o nell’altro ne saresti uscita da sola’ mi disse Liam accarezzandomi la spalla, sorridendo.
    • ‘Liam, non so che dirti, veramente grazie. Non sai quanto mi faccia piacere sentirmi dire questo. Soprattutto perché so che di voi posso fidarmi e che non mi prendereste mai in giro quando si tratta di queste cose, anche perché so che potete capirmi anche se magari non ci siete passati prima’ gli sorrisi.
     
    Da dietro arrivò Harry, che mi abbracciò al collo, quasi strozzandomi.
    • ‘Dove andiamo oggi, morettina mia?’
    Come da nostra abitudine, dopo questi anni insieme, ogni domenica era di tradizione andare a fare una passeggiata in posti diversi. Abbiamo girato un po’ quasi tutta l’isola per la nostra voglia di viaggiare. La domenica era il nostro unico giorno veramente libero dopo una settimana pesante di lavoro, i soldi che avevamo da parte ci bastavano per poter fare qualsiasi cosa volessimo, ovviamente i soldi non ci uscivano da tutte le parti, ma erano abbastanza per soddisfare i nostri piaceri.
    • ‘Io proporrei Brighton, ricciolo!’
    Non era troppo lontano da Londra, sarebbe stata una buona idea. Era l’unico posto, credo, in cui ancora non eravamo stati, nonostante fosse abbastanza vicino. 


    Note dell'autrice
    Hi guysss! Non ve l'aspettavate quello 
    che sarebbe successo nella prima parte del capitolo,
    lo so! lol
    Spero vi piaccia anche questo capitolo
    e che continuerete a seguire questa FF :)
    Spero anche che crescerete sempre di più,
    ora mi sento così sola! 
    Basta con le parole, ci vediamo domani con
    un altro capitolo! :)

    Ritorna all'indice


    Capitolo 8
    *** - To the destination. ***


    OTTAVO CAPITOLO. -To the destination.


    Niall, appena sentì pronunciare ‘Brighton’, gli venne una luce negli occhi inspiegabile, non capendone il motivo del suo entusiasmo, Harry gli chiese perché, data la sua perenne curiosità su tutto.
    • ‘Niall, come mai sei così felice?’
    • ‘Bro, lì viveva uno tra i miei cantanti preferiti, non puoi non sapere di chi sto parlando.’
    • ‘Ahh, adesso capisco!’ dissi. ‘E’ la città di Conor Maynard!’
    • ‘Air, tu si che mi capisci…’
     
    Dato il consenso di tutti, Zayn era in bagno, tanto per cambiare, ma anche se non partecipava alla decisione della destinazione domenicale, non era un dramma, a lui bastava viaggiare, soprattutto in macchina.
    Un aspetto che accomunava me e Zayn era quello che amavamo stare in macchina. Passeremmo le giornate a viaggiare in macchina, forse per l’abitudine che i nostri genitori ci hanno dato da piccoli, dato che di sera, ovviamente, non volevamo mai dormire. Non vorrei immaginare la vita dei nostri genitori.
     
    Ci preparammo, Niall aveva già le scarpe ai piedi quando feci il nome della destinazione, quindi per lui ci volle mezzo secondo a prepararsi. Tutto era pronto, io e Lou andammo in garage a prendere le macchine. Lui aveva la sua, Mini Cooper Blu, che poi alla fine era di tutti dato che la usava chi capitava, e poi c’era l’auto collettiva, che ci siamo permessi di acquistare io, Zayn, Niall e Liam. Harry non partecipò all’acquisto di gruppo dato che non ha la patente. Anche la nostra era una Mini Cooper, rossa però, con disegnato sul tetto la British Flag.
     
    • ‘Lou, non sarebbe ora di lavarla quella macchina, poverina?’
    • ‘Air, non la toccare! She’s mine.’
    • ‘La prossima settimana, dato che ci saranno le vacanze di Pasquae stiamo tutti a casa dal lavoro, la faremo tornare a vedere la luce. Trust me, bro.’
    • ‘Provate a farle un graffio che avete finito di vivere!’
    Teneva tantissimo alla sua macchina ed io e i ragazzi facevamo apposta a fargli degli scherzi. Tant’è che una volta Harry si inventò che Lou l’ebbe parcheggiata fuori casa, dimenticando le chiavi e di conseguenza qualcuno la portò via. Lou venne assalito dal panico, non capì più niente, credette anche ad Harry che su queste cose è la persone più inaffidabile che esista. Dopo averlo scoperto, affidò ad Harry i compiti più faticosi della casa, tra cui pulire, lavare i piatti, fare i letti: il peggio. E gli vietò anche di uscire per due settimane. Poco severo Louis, quando si tratta della sua macchina, insomma.
     
    Portammo fuori le macchine, Lou e Liam sulla loro ed io, Zayn, Harry e Niall sulla nostra. Quei due erano indecisi se portare anche le loro fidanzate, ecco perché abbiamo dovuto dividerci così poco equamente.
    Pronti loro due, Lou e Niall alla guida, partimmo.
    Lou e Liam tiravano dritto, da questo deducemmo che avremmo passato una domenica intima, tra noi, come ai vecchi, vecchi tempi.
     
    Lou e Liam parlarono di me e Zayn durante il viaggio, Lou sfogò la sua felicità con Liam, dicendo ciò che pensava.
    • ‘L’ho sempre saputo che quei due si avvicinassero in un modo speciale, sin dal primo momento che si conobbero.’
    • ‘Lou, non stanno mica insieme adesso, tempo al tempo, magari questo è il rapporto stabile che avrebbero da sempre voluto tra loro’ ribatté Liam.
    • ‘Sono solamente all’inizio, sono alle prime impressioni di loro stessi dopo un sacco di tempo che si sono tenuti per sé tutto quello che sentivano. Sono da sempre stati speciali l’uno per l’altra, glielo si leggeva negli occhi al primo incontro.’
    • ‘E’ stato il mio primo pensiero di quella sera di tre anni fa, credimi, magari però ci stiamo solo sbagliando, può essere che ci sia bisogno di una profonda amicizia tra loro due.’
    • ‘Liam, tu forse ieri sera non li hai visti fuori casa, io non ho resistito a non guardare fuori dalla finestra, si sono baciati anche se all’inizio ho notato che Air ha fatto fatica ad avvicinarsi, e credo sia anche normale data la sua inspiegabile insicurezza.’
    • ‘Mi prendi in giro? Cavolo Lou, come hai fatto a spiarli? Che carini però… sono una coppietta perfetta secondo me. Anche se non sono ufficialmente insieme, e se mai lo faranno, dovremmo prendere esempio da loro io e te, visto che non hanno mai avuto una discussione.’
    • ‘Hai ragione, ma è normale che in un rapporto ci siamo dei litigi, servono anche a renderlo più forte, anche se però tra me ed Eleanor ultimamente ce sono troppi…’
    • ‘Avete litigato di nuovo? Che è successo stavolta?’ chiese Liam.
    • ‘A dire la verità non lo so nemmeno io. El è strana in quest’ultimo periodo e non riesco a capire certi suoi atteggiamenti. Sembra quasi che voglia mettere una fine alla nostra storia, sembra che voglia buttare all’aria questi due anni. Io non mi sento di lasciarla andare, sento di avere bisogno di lei, ma non sembra la stessa cosa per lei…’
     
    Liam si bloccò per un secondo pensando a quanto fosse strana questa situazione. Lou non si era mai lamentato di niente, con nessuno per di più, e sentirlo parlare così era una sofferenza. Nelle sue parole si sentiva che non era tutto a posto. E Liam continuava a chiedersi come abbia fatto, come è stato in grado di mascherare il suo dolore senza far notare una minima virgola storta a nessuno.
    • ‘Lou, anche se non ho la tua stessa esperienza, e sembrerà banale sentirtelo dire da uno che è più piccolo di te, però devi essere forte e devi fare di tutto per averla di nuovo tutta per te. L’ho fatto tantissime volte anche io con Danielle, e nonostante le varie pause che ci siamo presi ora siamo ancora così, insieme.’
    • ‘Lo so, ma mi fa male vederla così distaccata e non trovo nessun modo per farla riavvicinare. Sembra che lei proprio non voglia più condividersi con me, voglia prendere una strada diversa, ma buttare via questi anni insieme mi fa davvero troppo male al solo pensiero.’
    • ‘Levati dalla mente questo pensiero. Questo non succederà, perché tu riuscirai a farla di nuovo diventare interamente di tua proprietà. Non sa nemmeno cosa perderebbe se dovesse perdere un ragazzo come te.’
     
    A quelle parole Lou si asciugò una lacrima, facendo finta che gli prudesse l’occhio. Era il classico ragazzo che dava l’anima per aiutare gli altri, dando consigli, ma che per lui non trovava mai nemmeno un attimo e che da solo, pur facendo tesoro dei consigli dati agli altri non era in grado di superare tutto ciò che lo ostacolava, tenendosi tutto dentro, sbottando solamente quando proprio arrivava al culmine e se qualcuno riusciva a tirargli fuori qualche parola.
     
    Il viaggio di Lou e Liam continuò in silenzio, mentre nella Mini Cooper rossa dietro di loro vi era un baccano assurdo. Harry, seduto davanti con Niall, che guidava, era in guerra con lui perché voleva a tutti i costi il volume della radio altissimo, in quanto era sulla sua stazione preferita e stavano passando tutte le canzoni che erano nel suo stile. Io e Zayn invece eravamo nei sedili posteriori che ci facevamo le solite nostre risate guardando i due davanti che litigavano per quel maledetto volume.
    ‘Air, Air! AAAAAIR, this is our song!’ urlò come un pazzo Harry.

    *And you can tell everybody, this is your song
    It may be quite simple but now that it's done,
    I hope you don't mind, I hope you don't mind
    That I put down in words
    How wonderful life is while you're in the world*

     
    Sì, era la nostra canzone, per quanto possa sembrare strano dato che è una canzone tranquilla. Era la nostra canzone perché puntualmente, ogni sabato, quando toccava a noi fare i servizi di casa, in TV passavano sempre quella canzone e ci improvvisavamo cantanti per quei pochi minuti.
    Niall continuava concentrato a guidare, Zayn invece ci guardava divertito, filmandoci con il suo iPhone.
     
    Arrivammo a destinazione, Louis aveva un’aria abbattuta e me ne accorsi subito, ma non mi fiondai a riempirlo di domande, dovevamo passare una domenica spensierata in compagnia, come ai vecchi tempi.
    Facemmo un giro per la città, ci divertimmo al Brighton Pier e ci andammo poi a rilassare sulla spiaggia ricoperta da infiniti sassi. 


    Note dell'autrice
    Un altro capitolo, a voi!
    Aspetto recensioni! Forza lettori,
    sono ansiosa!
    Kisses xoxo

    Ritorna all'indice


    Capitolo 9
    *** - Friends are for. ***


    NONO CAPITOLO. - Friends are for.



    Ci sdraiammo tutti vicini, io ero affiancata da Zayn ed Harry che si imbatterono in un silenzio profondo, rimanendo all’ascolto del rumore rilassante delle onde.
    • ‘Ahhh, questa sì che è vita’ disse Niall, portandosi le mani dietro alla nuca.
    • ‘Il rumore del mare non ti fa pensare più a niente’ rispose Liam.
    Infatti, era proprio così. Nessuno di noi parlava. Zayn faceva respiri profondi, chiudendo gli occhi, mentre Harry mi prese sotto al suo braccio facendomi appoggiare la testa. Lo sentivo particolarmente vicino in quei giorni, era il più piccolo della casa e mi sentivo come una sorella maggiore per lui. Mi veniva spesso voglia di coccolarlo, avevo sempre come l’istinto di proteggerlo da tutto e da tutti.

    Poco dopo Lou si alzo e andò verso la riva. Lo notai, facendo attenzione ai suoi movimenti, atteggiamenti.
    Prese in mano un sasso e lo lanciò con violenza nel mare, facendo sembrare quasi tutto normale, ma notai qualcosa di strano e sentii il bisogno di dover andare da lui.
    Harry nel frattempo si era addormentato, e si che non erano passati nemmeno 10 minuti da quando ci eravamo sdraiati su quei sassi. Feci piano in modo da non svegliarlo, guardarlo dormire inteneriva anche il cuore del più cattivo del mondo, non riusciresti a sfiorarlo nemmeno con un dito da quanta tenerezza emana.
     
    Riuscii a non svegliarlo, facendolo solamente muovere un pochino. Mi accorsi che Zayn aveva fatto la stessa fine, quindi dovetti stare ancora più attenta a come mi muovevo.
    Niall osservava il cielo, sotto i suoi occhiali da sole, mentre Liam aveva capito cosa stessi per fare, ma non mi disse niente, sapeva che avrei fatto del bene.
     
    • ‘Lou, che c’è?’ gli dissi a pochi passi da lui.
    • ‘Nulla Air’ risposte con un tono severo, ma poco credibile.
    Mi avvicinai e lo abbracciai, infilandomi sotto al suo braccio destro, guardando il mare davanti a noi e il sole che stava per tramontare.
    • ‘Lou, siamo migliori amici, sai che non mi puoi nascondere niente perché lo capisco al primo movimento strano che fai, parlane, dimmi che succede.’
    Lou fissò l’orizzonte, non aprì bocca. Mi sedetti sui sassi, trascinando Lou con me, facendolo sedere accanto. Gli presi la mano, rassicurandolo, facendolo sentire a suo agio. Non dissi nulla, aspettai che qualche parola uscisse dalla sua bocca.
     
    • ‘Mi sento come se avessi perso tutto. Non mi sento importante per nessuno, mi sento una persona come tante altre, non più speciale per nessuno’ disse con tono abbattuto.
    Avevo capito che in tutto questo c’entrava Eleanor. Dal primo momento che l’incontrai mi piacque subito. Era una ragazza dolce, simpatica. Diversa da tutte le altre. Ci vedevamo quasi tutte le settimane, eravamo buone amiche. Non capivo però il motivo per cui Lou stesse così.
    Andò avanti a spiegarmi, mentre mi sforzavo di non perdere il filo del discorso.
    • ‘Mi sento messo da parte, non mi sento capito. Voglio che lei sappia quanto tengo a lei e non voglio buttare all’aria tutto. Non voglio buttare gli anni più belli della mia vita, lei è indispensabile per me e non so come altro farglielo capire. E’ il mio tutto, sarei niente se non ci fosse lei.’
    Sentendo quelle parole mi sentii impotente al suo fianco, non sapevo cosa dirgli, non sapevo da cosa cominciare. Ero la sua migliore amica, dovevo trovare le parole giuste per non farlo stare ancora più male.
     
    • ‘Beh, magari è solo un periodo di debolezza. Ne avete avuti e ne siete usciti ancora più forti di prima ogni volta, se non mi sbaglio, Lou. Non devi pensare sempre al peggio. Vedrai che riuscirete a passare anche questa’ gli dissi, cercando di confortarlo un po’.
    • ‘Questa volta è diverso. La sento particolarmente distaccata, non è lei. Sento che c’è qualcosa, qualcuno sotto, ma non voglio nemmeno prenderla in considerazione quest’idea’ mi rispose.
    • ‘Non credo sia una ragazza così, di questo tipo. Non credo proprio. Non farti strane idee, complichi solamente la situazione. Non farti rovinare questa splendida giornata in compagnia da queste tua paranoie, togli tutti i pensieri e buttali nel mare, qua, di fronte a te. Sei giovane Lou, non farti prendere così da queste situazioni’ gli dissi guardandolo negli occhi che guardavano i sassi sotto di lui.
    Gli scostai il viso verso di me, era irrigidito, ma gli feci alzare gli occhi verso di me. Gli sorrisi e lui fece lo stesso, un po’ con fatica, ma poi lo presi tra le braccia e lo strinsi a me. Aveva bisogno di un abbraccio, di qualcuno che lo facesse sentire bene.
     
    Restammo uniti per qualche secondo, gli diedi un bacio sulla guancia. Dopo poco sentii chiamare i nostri nomi.
    • ‘Air, Lou, abbiamo fame!’
    Chi poteva essere se non Niall? Svegliò quei due al suo fianco, Harry e Zayn che, non si sa in che modo, si erano uniti, dormendo vicini. Quel ragazzo non si dava pace col cibo, aveva sempre la bocca in movimento. Ovviamente sapevamo che parlava solamente per se, usando la scusa degli altri per farci muovere, ma lo accontentammo dato che non avevamo pranzato.
    • ‘Arriviamo!’ gli risposi.

    Presi Louis e lo alzai e guardandolo negli occhi gli dissi che sarebbe andato tutto a posto, di nuovo.
    Lo presi per mano e ci dirigemmo verso i ragazzi. Niall svegliò quei due, mentre Liam venne verso noi due per chiederci se fosse tutto a posto.
    • ‘Mi ha fatto bene’ disse Lou, rivolto a Liam.
    Liam capì e sorrise, lanciandomi uno sguardo affettuoso.
    Zayn ed Harry avevano l’aria rilassata, nonostante Niall li avesse svegliati.
     
    • ‘NANDO’S WE’RE COMING!” urlò soddisfatto Niall prendendo me e Liam sotto braccio.
    Si stavano rilassando tutti, meno che Lou che non riusciva a superare bene le sue preoccupazioni.
    Durante il tragitto, Zayn mi prese per un braccio e mi disse di non avere fame, implorandomi di stare con lui mentre gli altri andavano a cenare. Contenta di sentirmi dire quelle parole avvisammo i ragazzi, che ci lasciarono soli senza troppe domande.



    Note dell'autrice
    Buonsalve! Questo capitolo è un pochino
    più corto dei precedenti, ho tagliato una parte
    che postertò domani nel prossimo!
    Un po' di suspance, su! lol
    Spero vi piaccia, lasciate una recensione! :)
    xx

     

    Ritorna all'indice


    Capitolo 10
    *** - Free. ***


    DECIMO CAPITOLO. - Free.


    Mi prese per mano e camminammo lungo il marciapiede che affiancava la spiaggia, il sole stava per scomparire e le luci dei lampioni si stavano per accendere.
    Iniziammo a camminare senza scambiarci alcuna parola, fino a che Zayn non mi fece sedere sulla ringhiera che ci divideva dalla spiaggia.
    • ‘Anche se non è tanto che non stiamo insieme avevo bisogno di te’ mi disse guardandomi negli occhi.
    Avevo il cuore a mille, erano parole che mi scaldavano il cuore.
    • ‘Sono contenta sai, anche io avevo bisogno di stare con te, oggi non siamo stati insieme molto, poi ti sei anche addormentato, dimmi tu!’
    • ‘Scusa, ma il viaggio sai che mi porta sonno, e poi il rumore delle onde era così rilassante…’
     
    Mi prese le mani, mi alzò e me le portò dietro al suo collo, poggiando le sue ai miei fianchi stringendomi a lui. Poggiò la sua fronte alla mia guardando le mie labbra, tentando di avvicinarsi ad esse il più possibile. Passò qualche secondo, i nostri nasi si avvicinarono, non resistetti a stargli lontana ancora per mezzo secondo. Mi catapultai sulle sue labbra, la sua lingua ebbe accesso alla mia bocca, esplorandola per filo e per segno. Quel bacio era speciale, mi aveva fatto capire che teneva davvero a me, e che avevamo entrambi bisogno, l’uno dell’altra. Passai le mie mani tra i suoi capelli, gli accarezzai il collo, mentre lui spargeva le sue mani sulla mia schiena.
     
    Le nostre labbra si staccarono e i nostri occhi si incrociarono, provocando un sorriso sulle nostre labbra appena liberate da quel bacio intenso e speciale.
    • ‘Sei importante per me, Air’ mi disse portandomi la ciocca di capelli castani dietro all’orecchio.
    • ‘Anche tu per me, Zayn.’
    • ‘Penso di non provare solo bene per te, penso di provare qualcosa di più, qualcosa di più speciale, qualcosa che non esiste tra due amici’
    Quelle parole mi spiazzarono. Non pensavo lo pensasse davvero, non potevo credere alle mie orecchie. Zayn, il ragazzo di cui sono sempre stata innamorata, lo è lui di me, ora.
     
    • ‘Zayn, ma… sei sicuro di quello che stai dicendo?’ gli chiedi incredula.
    • ‘Mai stato più sicuro, sei speciale Air, come faccio a fartelo capire?’
    • ‘Baciami, ancora, ti prego’ gli chiesi impaziente.
    Senza esitazioni mi abbracciò mettendomi le mani al collo, facendomi sentire sicura, stringendomi e avvicinandomi a lui. Di nuovo le sue labbra sulle mie, lui andava in profondità, mentre io impugnavo la sua maglietta blu da quanto ero felice e per quanto mi stessi sentendo bene in quel momento. Lo strinsi sempre di più a me, lui ricambiava continuamente accarezzandomi i capelli.
    Alla fine di quel bacio mi alzò il viso con l’indice della mano destra, i nostri nasi si sfiorarono di nuovo e guardandoci negli occhi sorridemmo di nuovo.
     
    Il telefono di Zayn squillò. Era Niall che ci avvertiva che avessero finito di sfamare le loro bocche e che ci invitava a tornare al parcheggio a prendere la macchina per ritornare a casa.
    Riattaccò, mi diede un bacio a stampo e ci incamminammo verso la macchina. Avevamo dei sorrisi indescrivibili a parole, eravamo felici.
    Ad un certo punto mi fermai, strattonandolo verso di me con un solo gesto. Gli diedi un bacio, un altro e un altro ancora.
    • ‘Grazie Zayn, per rendermi quello che sono’
    • ‘Io non faccio niente Air, sei tu che sei stata in grado di cambiare la mia vita’
    Sorridemmo di nuovo e ci rimettemmo in cammino. 

    ***

    Arrivati alla macchina, Niall era già in posizione, mentre Harry aspettava noi per farci passare nei posti dietro.
    • ‘Prego gente’ ci disse.
    Io e Zayn salimmo e di seguito anche Harry. Nell’altra macchina Liam aveva preso il posto di Louis, non se la sentiva di farlo guidare di nuovo.
    Si era fatto buio, non riuscivo più a tenere gli occhi aperti e stranamente in macchina nessuno parlava. Così mi chinai sulle gambe di Zayn e chiusi gli occhi, e poco dopo mi addormentai definitivamente.
    Dopo essersi assicurato che non sentissi niente, Zayn iniziò a confidarsi con Niall e Harry.
    • ‘Ragazzi, perché mi fa questo effetto? Sembra nato tutto così, improvvisamente’ disse.
    • ‘Zayn, solo tu non te n’eri accorto di lei. Dalla prima volta che vi incontraste si notava qualcosa da parte sua nei tuoi confronti, come hai fatto ad accorgertene solo ora?’ gli rispose Harry.
    • ‘Harry ha ragione Zayn, ricordo ancora quando vi siete stretti la mano, lei diventò rossissima in viso e ti sorrise come nessun’altra ragazza avesse fatto prima’ ribatté Niall.
    Zayn si fermò e pensò alle parole dei due amici, cercando di capirci qualcosa.
     

    - ZAYN’S THOUGHTS.

    Come ho fatto a non accorgermi di lei prima d’ora? Anche io da quella prima sera che l’incontrai sentivo qualcosa di speciale, ricordo il sorriso che mi provocò, ricordo la sua stretta di mano, fredda ed insicura nella mia mano calda e protettiva. In questi tre anni vissuti assieme, in lei non notavo nulla di strano se non in questi ultimi giorni.
    Mi sto rendendo conto però, solamente in questi ultimi giorni di provare qualcosa di importante per lei. Prima la sentivo come un’amica speciale, a volte discutevamo su delle piccolezze di casa, ma nulla di importante. Era bello però alla fine quando tornavamo a fare pace, quando la prendevo tra le mie braccia dicendole che non importava nulla.
    Prima di quel giorno, ieri, avevo la testa immersa in mille pensieri, su come dirglielo, in quali circostanze, avevo anche paura per rovinare tutto. Sono un ragazzo timido, ma so con chi devo lasciarmi andare e so che lei è una di quelle persone di cui mi posso fidare e con cui posso confidarmi su tutto.
     
    Iniziai ad accarezzarle il viso con la punta delle dita, le toccai i capelli, sapevo che adorava quando qualcuno se ne impossessava. Non l’avevo mai fatto prima d’ora, ma sapevo che in quel momento potevo farlo, potevo permettermelo. Niall mi vide dallo specchietto retrovisore.
    • ‘Oh-oooh Zayn, che bel sorriso che ti è spuntato!’ mi disse con un tono di voce abbastanza alto.
    Lo guardai nello specchietto e gli feci segno di abbassare la voce, sorridendo ancora di più.
    Harry in tutto questo sembrava assente, nonostante le belle parole che mi aveva detto qualche minuto prima, così lo interpellai con voce bassa e cauta.
    • ‘Harry, perché non dici niente?’
    • ‘Ho sonno Zayn’ mi rispose.
    • ‘Ma se abbiamo dormito per quasi più di un’ora sulla spiaggia, how’s that possible?’
    Harry sembrava non fare caso alle mie parole e si accasciò sul sedile, abbassandolo all’indietro. Per fortuna lo allentò prima di prendere in pieno Air.
     
    Nonostante fosse buio, amavo guardarla. Amavo guardare i suoi capelli castani, lunghi e un po’ ondulati. Guardare le sue forme imperfette, rannicchiate su quel sedile. Era poco più bassa di me, aveva degli occhi grandi, azzurri e tendenti al gialloverde all’interno. Ogni volta che la guardavi negli occhi era in grado di lasciarti senza parole, ti spiazzava. In più aveva un naso piccolo e tenero, una bocca che di profilo ricordava paperina e delle orecchie piccole, che unite davano la forma di una farfalla. In questo periodo era anche invasa da lievi lentiggini sulle guance, erano quel tocco in più ed era davvero perfetta.
     
    Arrivammo a casa, Niall si impegnò a svegliare Harry che per davvero si era addormentato di nuovo, mentre io non facevo che pensare a dei possibili modi per svegliare Air.

    Niall aveva capito che mi trovavo in difficoltà e iniziò a scuotere con delicatezza Air, che si svegliò poco dopo. Si sedette e le sorrisi. Era irresistibile appena sveglia, aveva sempre quegli occhi che da grandi si trasformavano in piccoli e la bocca un po’ arricciata. Alzai il sedile di Harry e scesi, per poi prenderla per mano aiutandola a scendere. Era stanca, ma allo stesso tempo felice, così la presi in spalla e la portai in casa. L’accompagnai direttamente in camera sul suo letto, non aveva la forza nemmeno di rigirarsi. Così mi andai a cambiare in bagno per poi andare a dormire. Gli altri erano già alle loro postazioni.
     
    Uscii dal bagno, salutai i miei coinquilini ed entrando in camera vidi Air che iniziava ad agitarsi. Mi avvicinai e mi sedetti al suo fianco cercando di capire qualcosa. Ad un certo puntosi girò verso di me, aprì gli occhi e guardò i miei. Allungò le braccia verso di me, voleva un abbraccio che le diedi senza pensarci. Sembrava non volersi staccare più, così decisi di prenderla in braccio e trasportarla nel letto matrimoniale con me, dove un tempo dormiva Harry, appena andammo a vivere insieme.

    La poggiai al mio fianco e mentre eravamo ancora abbracciati ci sdraiammo. La guardai negli occhi ed entrambi non dicemmo una parola, i nostri discorsi erano fatti di sguardi e quando lei era un po’ assonnata era dannatamente sexy. Soprattutto la sua voce, che però quella sera, ormai notte non sentii.
     
    • ‘Dormi bene, piccola’ le dissi dandole un bacio sulla fronte, come quando mi capitava di vederla dormire in qualsiasi parte della casa dopo una giornata di lavoro. ‘Domani è il penultimo giorno di lavoro prima delle vacanze, avremo tanto tempo per noi’.
    Mi guardò, mi sorrise e si addormentò tra le mie braccia. Del resto feci lo stesso anche io.

    Note dell'autrice
    Hola! Che ne pensate di questo capitolo?
    Ho deciso di far iniziare a parlare un po' questi personaggi :3
    Lasciate qualche recensione
    ne sarei felice :)
    Bacii! xx

    Ritorna all'indice


    Capitolo 11
    *** - Irresistible. ***


    UNDICESIMO CAPITOLO. - Irresistible.


    BACK TO AIR’S THOUGHTS.


    *Bip-bip*
    Sentii la sveglia, alla solita ora del lunedì, l’ora che odiavo di più. Erano le 6:00am.
    Mi ritrovai in un letto che non era il mio con gli stessi vestiti del giorno prima. Mi sentivo quasi spaesata.
    Zayn era al mio fianco che non ha per nulla sentito la sveglia, così mi andai a preparare e a fare colazione.
    Mi preparai il caffè e delle fette biscottate con della marmellata, ma non pensai solo a me, preparai il tutto anche ai ragazzi. Vista l’ora, 7:00am, decisi di andare a svegliare Zayn, non volevo che facesse ritardo al lavoro due giorni prima delle vacanze.
     
    • ‘Zayn, hey, svegliati, è tardi!’ gli dissi.
    Mi ignorò, dandomi le spalle. Non mi arresi e lo feci stufare.
    • ‘Air, oggi ho il secondo turno, te ne sei dimenticata forse?’ mi disse con tono assonnato.
    Dispiaciuta, visto che me ero assolutamente dimenticata replicai scusandomi e per farmi perdonare gli diedi un bacio sulla nuca.
     
    Tornai in cucina a preparare ciò che avevo lasciato in sospeso, mi girai e mi ritrovai Louis sulla soglia della porta della cucina.
    • ‘Hey Lou, buongiorno’ gli dissi, sussurrando con un filo di voce. Alla mattina non amavamo sentire molti rumori, né tantomeno parlare.
    • ‘Air’ mi rispose.
    Aveva gli occhi stanchi, spenti, distrutti. Potevo intuire che non si era addormentato nel migliore dei modi. Sapevo che aveva pianto, chiunque avrebbe potuto intuirlo. Lo abbracciai accarezzandogli i capelli, lo strinsi forte a me. Si sedette al tavolo della cucina osservando ciò che avevo preparato per tutti per la colazione. Non toccò cibo, anche se tentai di convincerlo. Mi faceva male vederlo così, non riuscivo a vedere triste il mio migliore amico. Sapevo che Eleanor era una ragazza per bene, non gli avrebbe mai fatto del male, non lo avrebbe mai fatto soffrire, ma in quel momento lo stava facendo e nessuno ne sapeva il perché.
     
    Mentre era seduto lo abbracciai da dietro, sapevo che stava per riempire i suoi condotti lacrimali, ma non glielo permessi, non poteva stare così. Così mi sedetti al suo fianco guardandolo negli occhi che fissavano il bicchiere di latte davanti a lui.
    • ‘Lou, ti prego, reagisci. Magari stai male per niente, anzi, ne sono sicura di questo, El non ti farebbe mai del male’ gli dissi sicura.
    • ‘Lo sta facendo. Oppure sono io che sto cambiando e non me ne sto rendendo conto’ mi rispose con voce rauca.
    Non sopportavo di vederlo così, così gli dissi di sbrigarsi a mangiare qualcosa e di accompagnarmi al lavoro, almeno si sarebbe distratto un po’.
     
    Tutti facevamo lo stesso lavoro, nello stesso posto, ma in negozi diversi.
    Lavoravamo al Westfield Stratford City: Zayn e Liam al centro 3, Louis faceva il commesso da Bershka, Niall al McDonald’s mentre io ed Harry da Zara.
    Non erano lavori impegnativi, ma abbastanza stancanti dato che passavamo tutta la giornata in piedi. Tutti però ci trovavamo abbastanza bene a lavorare in quei posti. Ci dispiaceva un po’ che Niall e Lou erano però da soli.
     
    • ‘Hey’ si sentì esclamare dalla porta della cucina. Era Harry, quel giorno avevamo lo stesso turno, e anche Lou aveva il nostro orario.
    • ‘Hey Harry’ mi venne incontro per darmi un bacio sulla guancia.
    • ‘Che brutta faccia, Lou’ disse.
    Louis rimase in silenzio, Harry capì che non doveva aggiungere altro e si mise a fare colazione.
    • ‘Gli altri due hanno il secondo turno come Zayn, vero?’ chiesi.
    Harry annuì e mi sorrise. Dopodiché andammo tutti insieme a prepararci indossando i soliti vestiti.
     
    Arrivammo a lavoro, erano le 8:00pm, salutammo Lou e lo invitai a distrarsi con il lavoro. Io ed Harry ci dirigemmo verso il nostro negozio.
     


    HARRY’S THOUGHTS.

    Di nuovo qui, tra i soliti vestiti e paia di scarpe infinite. Soliti clienti che ti chiedono le solite cose e che spiegano la roba rimettendola al proprio posto come se al posto loro fosse passato un bisonte e tu devi rimettere ovviamente a posto tutto. Quella mattina non avevo per niente voglia di fare quello che dovevo, avevo la testa da tutt’altra parte anche se non lo davo a vedere. In più c’era una ragazza da cui non riuscivo a distogliere lo sguardo. Era così bella. Sapevo di non dover fare certi pensieri su di lei, dato che sapevo che tutto ciò che volevo era impossibile, ma era irresistibilmente sexy con quei suoi modi di fare, con quel suo modo di rimettere a posto i vestiti, gestire i clienti, la sua voce tenera e sottile.
    Provai a distogliere lo sguardo tornando al mio lavoro, ma i pensieri su quella ragazza mi tormentavano, non riuscivo a farne a meno.
     
    • ‘Harry, è già ora di pranzo! Andiamo a prenderci una pausa?’ mi chiese una collega.
    • ‘No grazie, Jade, preferisco andarci più tardi, non mi va ora’ risposi.
    Jade ha da sempre avuto una cotta per me, ma io avevo altri pensieri in testa, su un’altra ragazza. Non mi andava di spassarmela con altre avendo in mente lei, non mi sembrava giusto, né nei miei, né nei suoi confronti, nonostante non sapesse nulla.
    • ‘Oh, ok Harry, non importa, andrò da sola’ mi rispose con aria seccata.
    Non mi interessava passare del tempo con lei e speravo l’avesse capito dopo i vari no che le ho fatto ricevere dopo l’unica uscita che facemmo l’anno scorso. Non era il mio tipo, non la sopportavo neppure. Aveva atteggiamenti irritanti, non la tolleravo per niente, così le lanciai un’occhiata, non mi rivolse la parola e se ne andò a mangiare il suo pranzo in quel ristorante davanti al nostro negozio.
     
    • ‘Non la sopporti proprio, Styles’ mi disse Air, con aria divertita.
    • ‘Per niente, farei di tutto per non incontrarla più’ le risposi.
    • ‘Dai, andiamo io e te a prenderci una pausa, su’ mi chiese.
    • ‘No, veramente io avevo voglia di lavorare!’ le risposi prendendola in giro. Ovviamente era un sì e conoscendomi mi prese per mano per portarmi a mangiare qualcosa.
     
    Andammo come al nostro solito al McDonald’s di Niall, che aveva già iniziato il suo turno. Ordinammo il solito e finito di mangiare salutammo Niall tornando al negozio.
     
    Le altre quattro ore passarono in fretta e alle 5:00pm passammo da Lou per tornare a casa.
    Tornammo a casa e la porta non era chiusa a chiave. Non ci trovammo nulla di strano al momento, ma appena entrati in casa sentimmo dei rumori provenire dal piano di sopra.
    Salii le scale, era Zayn che non si era svegliato per andare a lavoro ed aveva praticamente saltato un turno. Prima o poi lo avrebbero licenziato e su questo ne eravamo tutti sicuri. Sapevamo che ogni santa volta Liam faceva del suo meglio per cercare di alzarlo, dato che avevano gli stessi turni, ma Zayn faceva del suo meglio per impegnarsi a rimanere in quel cavolo di letto. Nonostante il ritardo andò lo stesso a lavoro, fortunatamente Liam era andato a piedi, amava farsi passeggiate e attività fisica ed aveva lasciato a casa la macchina.
     
    Lou si buttò immediatamente sul divano, mentre Air salì al piano di sopra andando a rifare il letto di Zayn, in cui la sera prima aveva dormito anche lei. Forse non avrei dovuto, ma dopo che si fossero addormentati non resistetti ad andare a vedere com’era la situazione dato che la mattina li avevo visti di nuovo dormire insieme.
    La seguii senza farmi sentire, anche se Lou mi aveva già adocchiato.
    • ‘Harry, che hai intenzione di fare’ mi disse.
    • ‘Zitto Lou, voglio solo scherzare’ risposi con un tono bassissimo di voce.
    Proseguii per la mia strada, Lou doveva sempre farmi la morale per tutto ciò che stessi facendo. Arrivai alla loro stanza, la vidi rifare il letto e ad un certo momento abbracciò il cuscino di Zayn inalando il suo odore.
    Mi fece uno strano effetto vedere quella scena, ma cercai di non dargli troppa importanza.
    Avanzai di spalle ad Air, e con il mio solito intento di farla spaventare, ci riuscii.
    • ‘Stupido idiota, sai che mi fai spaventare!’ mi disse subito portandosi una mano sul petto.
    • ‘Sai che mi diverte quando ti spaventi’ le risposi guardandola dalla porta per poi avviarmi verso la mia stanza.
     
    Avrebbe dovuto farci l’abitudine dato che la spaventavo ogni giorno a qualsiasi ora del giorno, persino mentre lavoriamo sono in grado di farla sussultare. Ma d’altra parte il lavoro sarebbe troppo noioso se non si aggiunge quel pizzico di idiozia per passarsi meglio le ore.


    Note dell'autrice
    Ecco a voi un altro capitolo :)
    Spero vi piaccia! Continuate a seguire 
    la FF, ci saranno diversi colpi di scena :)
    Lasciate qualche recensione! Sono 
    curiosa di sapre cosa ne pensate :) 
    xx

     

    Ritorna all'indice


    Capitolo 12
    *** - You're mine. ***


    DODICESIMO CAPITOLO. - You're mine.


    LOUIS’ THOUGHTS.

    Sto male. Sto male dentro. E non so se è perché El mi tratta così, se è perché infondo non mi interessa nemmeno più, se sono stufo della nostra storia. Forse sto cambiando io, sto cambiando in tutto e per tutto, ma il punto è che non capisco dove in particolare. Nemmeno parlare con Liam ed Air mi ha fatto sentire meglio, nonostante i sorrisi che sono riusciti a strapparmi.
    Mi sto stufando di stare così, però se ci penso sto così tutte le volte che litigo con El, però questa volta è diverso. La sento particolarmente lontana, non la sento più mia, come se fossi stesso io a respingerla. Forse dovrei prendere una di quelle pause molto, molto lunghe, perché quelle che ci siamo presi in precedenza ci portavano solamente a litigi più frequenti.
    O forse è meglio che ognuno di noi due prenda strade diverse, abbiamo vissuto insieme due anni di vita, ci siamo e credo che ci vogliamo ancora un bene speciale, ma queste continue discussioni, dubbi, mi stanno facendo soffrire. E si che dopo il primo anno avevamo addirittura pensato al matrimonio.
    Devo riflettere su cosa fare della mia vita con lei, devo pensarci bene. Sono stati gli anni più belli della mia vita, mi dispiacerebbe buttarli così. Cioè. Non andrebbero buttati, verrebbero solamente messi in custodia all’interno del mio cuore, è pur sempre stata una persona speciale e se la nostra storia finisse, finirebbe comunque in buona fede. Non di certo perché ci odiamo, semplicemente perché un rapporto deve essere basato sulla felicità, anche su qualche litigio, ma solo se questo poi ti rende sempre più forte di prima e con Eleanor sono state poche le volte in cui siamo riusciti a ritrovare un equilibrio sano dopo ogni scontro.
     
    Sono confuso e di direbbe anche solo guardandomi dormire. Seduto, quasi sdraiato su questo divano mi sconvolge in tutto e per tutto. Credo che queste ultime giornate prima delle vacanze non siano per niente poco pesanti, ma molto pensanti. Meglio che vada a dormire.
     
    Mi incammino verso la mia stanza, si erano fatte le 8:00pm e non mi andava per niente di mangiare, di nuovo.
    • ‘Lou, che fai?’ mi chiese Air.
    • ‘Non preoccuparti, sono solo un po’ stanco, ci rivediamo domani Air’ le risposi.
    • ‘Lou, ti prego non fare così. Non abbatterti’ mi implorò.
    • ‘Tranquilla Air, lasciami dormire ora, non ho voglia di parlare’ le risposi in un modo che non piaceva nemmeno a me ed ero sicuro che ci sarebbe rimasta male, non era mia intenzione, così se ne uscì dalla stanza.
     
    BACK TO AIR’S THOUGHTS.

    Scesi in cucina, Harry stava preparando la cena per tutti.
    • ‘Prepara per cinque persone, Louis non scende’ gli dissi.
    • ‘Perché, che c’è?’ mi chiese.
    • ‘Nulla Harry, Lou è un po’ giù per via di Eleanor, ma nessuno sa bene il motivo’ replicai.
    • ‘Oh’ si limitò a dire, tornando a lui.
     
    Ore 8:20pm arrivano gli altri tre da lavoro. Niall e Liam avevano le solite facce sorridenti, erano sempre contenti, seppur stanchi, dopo il lavoro. Zayn, al contrario, nonostante ogni volta avesse da dire, quella sera continuava a sbuffare.
    • ‘Zayn che ti prende!’ gli dissi andandogli in contro.
    • ‘Dovrò recuperare per tre volte le quattro ore che ho perso quest’oggi, durante queste vacanze’ rispose togliendosi il cappellino.
    • ‘Ti avrò svegliato anche presto stamattina, però avresti fatto meglio al alzarti nonostante tutto’ gli dissi con un sorriso malizioso.
    Gli andai incontro nel soggiorno buio, con le ultime luci del tramonto, mordendomi il labbro inferiore, lo presi per i fianchi e iniziai a fissarlo negli occhi dicendogli di non prendersela. Si tolse il giubbino leggero che lo copriva e mi diede un bacio. Un altro e poi ancora un altro.
    Mi era mancato, come sempre e glielo feci capire ancora di più quando gli chiesi un abbraccio dentro il quale quasi non mi soffocava.
     

    NIALL’S THOUGHTS.

    Mentre i due piccioncini si sbaciucchiavano nel salotto buio e Liam andò ad occupare per primo il bagno, mi diressi in cucina, dove trovai Harry che stava preparando la cena.
    • ‘Oh, Harry, sei dannatamente sexy mentre cucini’ gli dissi con aria maliziosa ma allo stesso tempo scherzosa, anche se però lo pensavo per davvero, a dire la verità, mentre appoggiavo la mano destra sulla parete destra della porta d’ingresso della cucina.
    • ‘Niall, quando la smetterai di farmi sentire così in imbarazzo?’ mi rispose gesticolando con quel cucchiaio che gli era rimasto in mano, con atteggiamenti femminili. A parte tutto, era davvero sexy.
    Sì, sotto ai miei capelli biondi e dietro alla mia faccia d’angelo sapevo solo io cosa nascondevo, sotto sotto non ero il classico ragazzo biondo tranquillo che pensava solamente a lavorare o a comunque solo cose serie. Ero birichino, non la contavo giusta quasi a nessuno e lo sapevo solo io.
     
    Il motivo principale per cui vivo con i ragazzi è perché gli voglio un mondo di bene, poi si è aggiunta Air, che è una ragazza fantastica. Io e lei non ci confidiamo più di tanto, sì, ogni tanto parliamo, ma non siamo molto intimi, ci diciamo solamente ciò che c’è d’importante da sapere e ci consultiamo qualche volta per avere qualche consiglio l’uno dall’altra. Solo una cosa nessuno sapeva di me, a meno che qualcuno non l’avesse notata. Non era un grande peso per me da portare dentro, anzi, non lo era proprio. Solo aspettavo il momento giusto per dirlo, per esternarlo ai ragazzi, che erano ora la parte più importante della mia attuale famiglia.
     
    • ‘Che ci prepari questa sera?’ chiesi.
    • ‘Allora, vediamo. Questa sera ho deciso di improvvisarmi pizzaiolo, ci sto mettendo il cuore’ rispose Harry.
    • ‘Adoro i pizzaioli’ gli risposi, sapevo di infastidirlo. ‘Poi con quella canottiera bianca, quei pantaloncini al ginocchio blu e quello stupendo grembiule in vita, giuro, ti donano Styles’ continuai.
    Sbuffò per poi sorridere e continuò a fare quello che stava facendo.
    Nel frattempo arrivarono Air e Zayn per mano.
    • ‘Oh-oh, ragazzi, arriviamo alla mano’ dissi istigandoli.
    Non risposero, ma si limitarono a sorridermi. Ad Harry sparì quel sorriso che gli si era stampato in viso come se quel che avessi detto su Air e Zayn lo infastidiva. Decisi di togliere il disturbo, andando a cambiarmi, Liam era uscito dal bagno, avevo via libera.
     
    Andai in camera fischiettando per prendere il cambio, ma solo troppo tardi mi accorsi che c’era Louis che stava dormendo. Mi soffermai ad osservarlo e sorrisi, sapevo che c’entrava Eleanor, quella situazione mi faceva strano. Era girato di spalle, con una gamba fuori dal lenzuolo bianco leggero. Indossava solamente i boxer neri e il pensiero che avevo in mente in quel momento era lo stesso che avevo fatto su Harry qualche minuto prima in cucina. Era veramente sexy. Qualche volte glielo esternai e a lui non sembrava fare che piacere. Per fortuna. Mi sarei sentito veramente da schifo se fosse stato il contrario.
     

    BACK TO AIR’S THOUGHTS.

    Niall era sempre così strano. Mentre eravamo in cucina iniziammo a parlare di Lou, provando a cercare una soluzione che provasse a distrarlo, ma scarse furono le proposte.
    Harry aveva messo in forno la pizza, era quasi pronta.
    Niall arrivò giusto in tempo, al momento giusto in cui Harry la sfornò. Aveva un bellissimo aspetto ed era invitante.
    Trascorremmo una normalissima cena, anche se si sentiva parecchio la mancanza delle stupidaggini di Lou.
    Finito di cenare, Liam lavò i piatti, mentre io, Zayn, Harry e Niall andammo a guardare la televisione. Dopo qualche minuto ci raggiunse anche Liam.
     
    In TV non c’era nulla di interessante, solo sul canale Really trasmettevano una delle solite repliche di Malattie Imbarazzanti, che tutti sapevamo a memoria. Erano le 11:00pm, quasi tutti crollammo in un sonno profondo, a parte Niall che resosi conto, decise di svegliarci per dirci di avviarci nei nostri amati letti, sinceramente era davvero la cosa migliore da fare.
     
    Harry si avviò verso il bagno, Liam e Niall direttamente nelle loro stanze, come me e Zayn.
    • ‘Air, dormi con me anche stanotte’ mi disse Zayn.
    • ‘Che rompiscatole, non vedevo l’ora di ritornare dal mio amato Bed!’
    • ‘Guarda che mi offendo!’ mi disse, facendomi il labbruccio.
    Non resistetti, e mi fiondai su di lui. Ci ritrovammo fianco a fianco guardandoci negli occhi. Mi toccava i capelli formando dei piccoli ricci attorno alle sue dita, mi sorrideva. Poi si avvicinò per un bacio. Un bacio speciale, che sapevo che entrambi sentivamo diverso.
    Con la punta dell’indice destro tracciavo dei piccoli segni sul suo petto nudo, accarezzandolo dolcemente.
     
    • Sei mia, Air’ mi disse con aria convinta.
    • ‘E’ tutto ciò che desidero’ gli risposi.
    • ‘Farei qualsiasi cosa per te, qualsiasi.’
    • ‘Ed io farei lo stesso, per te.’
    Dopo quelle parole tornammo a guardarci negli occhi, ci avvicinammo ancora di più per il bacio più bello che avessi mai ricevuto. Credevo dovesse essere un semplice bacio della buonanotte, lo era, ma era davvero speciale. Mi fece addirittura non sentire il bisogno di mettermi le cuffie del mio iPod.
    Ci addormentammo e subito dopo qualche ora passata troppo di fretta la sveglia suonò di nuovo.
     
    Di nuovo in piedi, bagno, colazione e poi a lavoro. Lou aveva la stessa faccia del giorno prima, forse però un po’ più rilassata per fortuna. Harry invece sembrava irritato, strano, così dopo qualche ora di lavoro decisi di chiedergli che succedeva.
    • ‘Harry, tutto ok?’
    • ‘Uhm, sì Air, perché?’ mi rispose con aria convinta.
    • ‘Non so, mi sembri così strano…’
    Aveva un’aria davvero strana, non avevo idea del motivo. Ma lasciai correre, infondo Harry quando diceva una cosa, diceva la verità, nonostante fosse poco credibile ogni santa volta.
     
    Tornammo a casa, Lou iniziò a distrarsi alla Play Station 3, sfogandosi su Fifa ’13, questo mi faceva pensare che forse la dormita del giorno prima gli avesse fatto bene.
     
    Arrivarono gli altri tre, Zayn mi venne incontro allargandomi le braccia, stampandomi un bacio sulla fronte e poi uno sulle labbra. Diamine, mi mancava così tanto. Eravamo stati distaccati per otto ore o poco più e non era poi così lontano eppure sembrava non lo vedessi da chissà quanto tempo.
    Mi ritornavano le farfalle nello stomaco, gli occhi illuminati, la mani fredde e sudate. Cavolo, ero innamorata davvero.
     
    Cenammo, un po’ di televisione ed ognuno di nuovo nella propria stanza, nonostante il giorno dopo potevamo alzarci all’ora che volevamo, a parte Zayn, a cui il capo aveva assegnato addirittura il turno di mezzo, dall’ 1:00pm alle 5:00pm.


    Note dell'autrice
    Hello people, scusate per il ritardo
    ma ho avuto da fare tanto con la scuola!
    Non so quando posterò più frequentemente,
    devo ancora portarmi un po' avanti con la storia :)
    Scusate! Love y'all :) x

    Ritorna all'indice


    Capitolo 13
    *** - «Just kidding», I said. ***


    TREDICESIMO CAPITOLO.«Just kidding», I said.


    HARRY’S THOUGHTS.

    Mi svegliai per primo. Non so come, ma riuscii ad alzarmi immediatamente dopo essermi svegliato da quel letto. Iniziavo ad avere la testa piena di pensieri, dovevo approfittare di quella situazione.
    Forse era perché avevo nei miei pensieri quella ragazza che mia non poteva essere. O almeno, poteva, ma con qualche difficoltà. Volevo trovare un modo per farla mia, negli ultimi giorni mi sta scatenando voglie assurde, mi piace, mi piace da impazzire e la voglio fare mia, punto e basta.
     
    L’altra sera quando ho sentito dire da Zayn che il capo gli voleva far recuperare per tre volte una mezza giornata mi sono sentito libero di poter dare sfogo alle mie idee diaboliche, sentendomi un po’ cattivo.
    Quella ragazza doveva essere mia, la volevo, a tutti i costi.
     
    Sto parlando di Air.
    Non so il motivo, non so come e non so quando, ma sento di provare qualcosa di inspiegabile. Voglio darle tutto, voglio essere suo, lei mia.
    Quando quella sera feci finta di stare nel bagno, in realtà ero ad origliare le ultime parole di Zayn ed Air, prima di addormentarsi. Quelle sdolcinatezze, quelle parole, solo parole. La penserò in modo sbagliato, però a me sembrano solamente parole. Io potrei darle di più, sono più per i fatti che per dare le arie alla bocca.
    Sarò anche più piccolo di lei, di loro, ma quando si tratta di queste cose so dare tutto me stesso, battendo chiunque.
     
    Stavo pensando di approfittare dell’assenza di Zayn, quando sarebbe andato a recuperare le ore di lavoro per darmi da fare con Air, ma al momento le idee mi mancavano.
     
    Dopo qualche ora, mentre stavo guardando la TV, arrivò Air, mi diede il buongiorno.
    Quanto era bella. Vederla scendere le scale con il suo pigiama corto a righe bianche e blu, i capelli spettinati che tentava di raccogliersi in una coda altrettanto messa male, l’ombelico che si intravedeva mentre aveva le braccia alzate per sistemarsi i capelli. Era stupenda.
     
    Poco dopo si svegliò Liam, che andò direttamente in palestra per il suo solito allenamento. Poi si svegliò Niall, che la sera prima, a dire la verità, non mi convinceva con quel fare. Sì, ogni giorno ci prendiamo in giro, ma mi sembrava strano, comunque. Infine, si svegliò Louis, aveva una faccia più rilassata ma allo stesso tempo stanca.
     
    Sentii provenire dalla cucina alcune parole.
    • ‘Hey, buongiorno! Oggi avevo intenzione di mettermi a lavoro nonostante sia vacanza. Pensavo di lavare la tua piccolina, che ne dici?’ disse Air a Lou.
    • ‘Direi che è un’ottima idea, ma sappi che non ti aiuterò. Voglio vedere come te la cavi’ rispose Lou.
    Con quelle parole Lou mi fece capire che aveva meno pensieri per la testa, o comunque si era ripreso dai giorni precedenti, aveva un’aria scherzosa.
    • ‘Chiederò ad Harry di aiutarmi, visto che Niall si è appena svegliato’ sentii pronunciare con un tono più altro da Air, in modo che la potessi sentire.
    • ‘Sono pronto, cosa devo fare?’ risposi convinto, ma allo stesso tempo feci capire che non ne avevo per niente voglia.
     
    Ottima idea Air, ne stavo cercando una io per starti vicino ed ecco che me ne proponi una su un piatto d’argento. Bisognava solamente aspettare che Zayn andasse a lavoro, ma l’ora si stava avvicinando, non era un gran problema, bisognava solo aspettare.
     
    • ‘Per prima cosa cerca la spugna quella speciale altrimenti la macchina si graffia, un qualcosa per asciugare e poi ovviamente dei secchi con il sapone’ mi disse Lou, mentre Air stava ascoltando.
    • ‘Subito!’ risposi.
    Non me lo feci ripetere due volte, presi tutto l’occorrente e lo portai nel garage, mi andai a cambiare e beccai Air che stava già facendo lo stesso, infilandosi degli shorts gialli, una canottiera bianca e delle scarpe da ginnastica bianche. La vidi sistemarsi per bene la coda, la sbirciai con la coda dell’occhio, ma non mi soffermai più di tanto, non volevo mi vedesse, magari avrebbe sospettato qualcosa, dato che la faccia che avevo non era quella con cui un coinquilino guarda una normale coinquilina, amica.
    Non persi tempo, mi cambiai e nel frattempo, strano a sentirsi dire, Zayn era già pronto per il lavoro. Puntuale, 12:30pm era già pronto.
     
    • ‘Forza, lavora, schiavo ritardatario’ gli dissi scherzando, ma in me era veramente un modo per cacciarlo fuori di casa.
    Air lo andò a salutare, vedere quel bacio mi rese ancora più nervoso.
    Ma non ci badai molto, sapevo che avrei ottenuto ancora di più. Così andai nel garage, aspettai Air, che arrivò subito dopo.
     
    • ‘Bene, da dove si comincia?’ dissi.
    • ‘Che strana questa voglia che hai di fare qualcosa, Styles!’
    • *-sapessi il motivo della mia reale voglia non ti troveresti qui-* pensavo tra me e me, ma riuscii a tenermi tutto dentro, ancora per questa volta. ‘Non mi andava di starmene seduto sul divano, se vuoi però non ti aiuto’ risposi veramente. Ovviamente dissi così perché sapevo che non mi avrebbe respinto.
    • ‘Per carità, ora rimani qui!’
    • ‘No problem!’
    • ‘Partiamo dall’alto, mi sembra la cosa migliore’ disse.
    Beh si in effetti era la cosa migliore. Ascoltai le sue parole e iniziammo a portare le spugne bagnate sul tetto della Mini blu, iniziammo a massaggiare, se così si può dire, con cura quell’auto su cui vi era uno strato di polvere assurdo.
     
    • ‘Era da tanto che non facevamo qualcosa insieme io e te’ disse.
    • ‘E’ anche per questo che ho deciso di aiutarti’ risposi.
    • ‘E per quale altro motivo saresti qui ad aiutarmi?’
    • ‘Beh, non potevi di certo pulirla tutta tu quest’auto’
    Cercai di salvarmi, volevo essere del tutto inaspettato.
    La spugna di Air era priva d’acqua ormai e impregnata di sporco, doveva risciacquarla e il secchio dell’acqua pulita era di fianco a me. Giunse al secchio, chinandosi per pulirla e poi strizzarla, la mia era ancora abbastanza bagnata ma feci finta di non vederla e mi girai anche io, gocciolando con la spugna sopra il suoi capelli spettinati.
     
    • ‘Harry, diamine, stai attento!’ mi disse sbadata.
    • ‘Ops, scusa, ti giuro non volevo!’ risposi con aria divertita. Avrebbe potuto capirlo che lo stessi facendo apposta, ma era così ingenua.
    Mentre era tornata alla sua postazione facevo di tutto per far andare la schiuma dalla sua parte, volevo vederla sporca, bagnata, farla ridere, scherzarla. Giuro, non sono un ragazzo perverso.
    Andai a cambiare l’acqua sporca, avevo intenzione di farla cadere tutta su di lei, quella sporca non era una buona idea.
     
    Tornai, lei stava insaponando la parte del cofano, arrivai dietro di lei e feci finta di inciampare in un niente facendo cadere parte dell’acqua sulla sua schiena.
    L’avevo praticamente lavata. E si che dovevamo lavare l’auto di Lou, non Air.
    • ‘Harry, sei un’idiota, vai sul divano per favore’
    • ‘Air, scusa, davvero, questa volta non so nemmeno come sia successo’
    • ‘Non fa nulla, lascia perdere’
    Stupenda anche quando si arrabbiava, forse di più.
     
    • ‘C’mon Air, volevo scherzare un po’!’
    • ‘Tu vuoi sempre scherzare!’
    • ‘Air, non fare l’arrabbiata, lo so che ti piace scherzare con me’
    • ‘Certo che mi piace, anzi adoro scherzare con te’ mi disse mentre eravamo l’uno adiacente all’altra.
    Erano risposte di cui ero già a conoscenza, sapevo che lo pensava ancora prima che lo dicesse. Sul serio.
    Iniziai a schizzarle l’acqua addosso, sorridendo, mentre lei tentava di ripararsi. Iniziò a ridere, cercando anche di ribellarsi bloccandomi i polsi, ma la sua forza era nulla in confronto alla mia. Non per vantarmi, ma era così, davvero. Così, le strizzai quella poca acqua e schiuma che era rimasta sulla mia spugna addosso, le andò a finire in ogni parte del corpo, trovavo quella situazione così eccitante.
     
    Così ribaltai il tutto, la fermai per i polsi e la trasportai verso la parte dei finestrini e la sbattei contro e in quel millesimo di secondo diventammo seri tutti e due. I suoi polsi erano incollati all’auto, trattenuti dai miei, i nostri corpi opposti e i nostri sguardi fissavano le nostre labbra. Era quello a cui volevo arrivare, non c’era nessuno a guardarci, a disturbarci.
     
    • ‘Harry, che c-cosa stai facendo’ mi disse seria.
    Non lasciai spazio alle parole, come dicevo, i fatti fanno al caso mio. Così mi avvicinai di colpo alla sua faccia, lei indietreggiò, ma dato che era imprigionata tra le mie braccia non aveva via di scampo. Capì cosa stessi per fare e scostò la testa, riuscii a malapena rubarle un bacio sul collo.
    • ‘Harry fermati, che ti salta in mente’ continuava a ripetermi.
    • ‘Shh, lascia fare a me, Air.’
    • ‘Harry sei impazzito, non v-v…’

    Note dell'autrice
    Scusate l'assenza, 
    ma ho avuto da fare con la scuola
    ed ho dovuto portarmi avanti un po' con la storia!
    Posterò un pochino più avanti il prossimo capitolo
    perché devo ancora lavorarci bene :)
    Intanto lasciate recensioni, voglio sapere che ne pensate di come sta andando :)
    Ari. 

    Ritorna all'indice


    Capitolo 14
    *** - Passion. ***


    QUATTORDICESIMO CAPITOLO. -Passion.



    BACK TO AIR’S THOUGHTS.

    Non feci in tempo a terminare la frase che la lingua di Harry invadeva il mio cavo orale. Non sapevo cosa gli stesse prendendo, a dire la verità non sapevo cosa stesse prendendo nemmeno a me, come avrei potuto permettergli una cosa del genere, ma soprattutto il perché di tutto ciò. Harry non si è mai comportato in modo strano con me. Perché? Perché proprio ora che stava andando tutto bene, il mio cuore era felice?
    I pensieri invadevano la mia mente, sentivo il corpo di Harry sul mio, iniziava a pesarsi addosso, mentre i miei polsi erano continuamente imprigionati nelle sue mani.
    Mi stava trasportando, non riuscivo a respingerlo e in più premeva contro di me, spingeva e dovette lasciarmi una mano per prendermi il capo.
    Pur avendo una mano libera non fui in grado di liberarmi, lui era più forte ed era anche più forte nel trasportarmi e la poggiai sul suo petto che era quasi incollato al mio.
    Quel bacio andò avanti per qualche minuto, mi sentivo impotente, ma mi stava facendo provare qualcosa che non avevo mai provato prima. Cazzo, Harry. No.

    La sua mano sollevò la mia maglietta, ma a quel punto non riuscii a farlo andare oltre. Non doveva, non poteva. 
    • ‘Harry, Harry fermati!’ gli dissi staccandomi con qualche difficoltà dalle sue labbra e scostandogli la sua mano di dosso.
    Si staccò guardandomi le labbra e poi gli occhi, mantenendo la bocca semi aperta dopo quel bacio.
    • ‘Air, io ti voglio’ mi disse con fermezza tentando di nuovo di venire a contatto con le mie labbra.
    Feci in tempo a scostare la testa, non potevo dargli di nuovo accesso, si stava comportando male, proprio ora che io e Zayn eravamo insieme.
    • ‘Harry allontanati, ti prego’ gli dissi con un tono quasi spaventato.
    Allentò la presa e si allontanò da me. Continuava a fissarmi le labbra, poi gli occhi e poi di nuovo le labbra. 
    • ‘Scusa’ mi disse con aria abbattuta.
    Stava tramando qualcosa quel ragazzo, in quel bacio mise tutta la sua potenza, non era un bacio qualsiasi. Lo voleva, c’era voglia, passione, era quasi violento.
    Rimasi a guardarlo, osservando anche le minime mosse. Harry era strano, perché non me n’ero riuscita ad accorgere prima? Non mostrava nulla di strano, è così imprevedibile. 
    • ‘Fa’ finta che non sia successo nulla’ aggiunse.
    Rimasi a bocca aperta, non sapevo che dire. Di certo quel bacio avrebbe cambiato il modo di vedere Harry, ma anche il modo in cui potevo vedere Zayn. Non doveva influenzarmi, non poteva, soprattutto nei confronti di Zayn.
    • ‘Harry, ti rendi conto di quello che hai appena fatto?’
    • ‘Scusa, Air, scusa.’
    • ‘Ecco il vero motivo per cui hai voluto aiutarmi.’
    • ‘Air, davvero, scusami.’
    • ‘Non importa, facciamo finta che tutto questo non sia successo, è stato tutto uno sbaglio, perché è questa la verità, Harry. Non ti ho cacciato perché non ne avevo la forza, ma non provare più a fare una cosa del genere.’
    Aveva la faccia di una persona che fosse sul punto di piangere, ma non mi avrebbe mai permesso di vederlo in quello stato. 
    • ‘Va bene, scusa.’
    Mi allontanai dal suo sguardo e ripresi al lavaggio della macchina, Harry rimase per un attimo immobile a fissarmi, quando decisi di dirgli di tornare pure ad aiutarmi, gli avevo detto che non era successo nulla e così doveva essere.

    Sembrava che la voglia gli fosse passata, ma nonostante questo si rimise al lavoro e l’ora passata per terminare il lavoro la trascorremmo senza dire un’altra sola parola.

    HARRY’S THOUGHTS.

    Non ho saputo trattenermi, non riuscivo più a starle lontano. La voglia di possederla aveva invaso il mio corpo e di conseguenza ero riuscito ad intrappolarla fra le mie braccia. Era irresistibile, nessuno sarebbe stato in grado di non fare quello che ho fatto io.
    Continuavo a scusarmi, ma non volevo per niente pronunciare quelle parole. La volevo e basta, avrei fatto mille volte ancora quello che avevo appena fatto succedere.
    La guardavo mentre riportava a posto le cose, l’auto era un gioiello, avevamo fatto un buon lavoro. Forse è stato merito dell’ -inconveniente-.
    Andammo in cucina a chiamare Louis e gli mostrammo il lavoro completato. Era entusiasta, per fortuna.

    Air si impossessò del bagno per farsi una doccia, dato che era fradicia, ma feci finta di non averla vista. Avevo già in mente qualcos’altro. Così passai qualche minuto a parlare coi ragazzi che erano rimasti in casa, poi salii e andai a prendere i vestiti per il cambio che mi sarei portato in bagno.

    Il rumore dell’acqua della doccia cessò, così colsi l’occasione per aprire la porta. L’acqua non scorreva più, Air non l’avevo vista andare nel bagno, quindi era tutto perfetto secondo i piani.
    Spalancai la porta del bagno fischiettando ed immediatamente un urlo mi colse di ‘sorpresa’.
    Feci un piccolo salto indietro, come fossi sorpreso. Davanti a me mi trovai una ragazza completamente nuda, che tentava di coprirsi con un asciugamano trovato davanti a sé.
    • ‘Harry!’ urlò Air.
    • ‘Oh, scusa Air, non credevo fossi in bagno’ le risposi.
    • ‘Accidenti, chiudi quella porta!’
    Come da lei richiesto, chiusi la porta rimanendo dinanzi a lei.
    • ‘Harry, ma che fai, esci!’
    • ‘Air, pensavo potessi restare, non credo di scandalizzarmi vedendoti mezza nuda’
    • ‘Ti prego Harry, va’ fuori!’
    • ‘Quanta riservatezza ragazza, sbrigati che tocca a me fra poco’ le dissi.
    Andai fuori ed aspettai qualche minuto, diedi un’occhiata alla sua stanza pensando a quanto vorrei essere io a dormire insieme a lei, in quel letto. A quanto invidiavo il posto di Zayn, quando vorrei farla mia immediatamente, quanta voglia ho di essere suo, di farla sentire unica.
    • ‘Air sto arrivando’ le dissi.
    Sentivo provenire dei rumori dal bagno, avevo capito di averle messo fretta, di averla messa alle strette. Era quello che volevo.
    Fischiettando, di nuovo, aprii la porta, Air si stava raccogliendo i capelli umidi.
    • ‘E’ tutto tuo ora, contento?’ mi disse.
    • ‘Solo se ci fosse un dettaglio in più mentre mi faccio la doccia…’
    • ‘Ovvero?’ disse incuriosita.
    • TU.’

    Note dell'autrice
    Ciao a tutti! Scusate l'infinita assenza, ma con la maturità 
    non ho trovato un solo attimo di tempo per questa fan fiction! In più ho trovato
    l'amore della mia vita, quindi ho avuto ancora meno tempo da dedicare qui!
    Spero stiate seguendo ancora la mia FF, spero in nuovi followers e in nuove recensioni!
    Presto posterò il prossimo capitolo! Mi porto avanti... a presto!
    Ari.


     

    Ritorna all'indice


    Questa storia è archiviata su: EFP

    /viewstory.php?sid=1715639