Immaginary World~

di Coffee_Milk_and_Chocolate
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12. ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


ImmaginarWorld~

 

~…Because if you walk all alone
You won’t make anyone else suffer.~

Prologo.
 
Era abituata a rimanere chiusa in casa da sola, durante quei lunghi pomeriggi di inizio primavera.

Entrò in casa rumorosamente, senza badare molto al gatto che, spaventato da quell’immenso rumore che aveva invaso l'abitazione, era scappato al riparo dietro la porta della cucina, rizzando la coda.

Salì velocemente le scale fino ad entrare nella sua camera e buttò, senza troppi sforzi, la cartella per terra.

Anche quella era stata una mattinata stressante, non vedeva l’ora di potersi riposare.

Si avvicinò al portatile sulla scrivania e lo accese digitando, senza prestare troppa attenzione, la password ed entrando sul suo profilo.

L’aria fresca di quella prima giornata di sole entrò lenta dalla finestra, soffiandole sul collo e provocandole un leggero brivido.

Si stiracchiò per l’ultima volta sulla sedia, dopodiché si concentrò sullo schermo del portatile.

Cliccò due volte su un’icona poco distante dal puntatore del mouse e attese.

…Slayne accesso in corso…


Era solita ormai passare intere giornate in quel mondo parallelo, un gioco di ruolo tremendamente realistico, nel quale il tuo unico obbiettivo è quello di diventare più forte.

In vita sua non era mai stata una ragazza pacifica, era ottima in tutti gli sport e per questo sempre al centro dell’attenzione di tutti.

Nonostante ciò odiava sprecare fiato inutilmente, parlava solo se necessario e, con il passare del tempo, era rimasta sola.

                                                     …Caricamento completato, bentornata in Even…

Ed è proprio così che tutto era iniziato, un semplice gioco capace di trasportarti in un’altra dimensione.

Slayne aprì agli occhi e li alzò al cielo, il vento forte ora le scompigliava i lunghi capelli castani mentre l’armatura argentata e lucente risaltava particolarmente in tutta quella oscurità.

Estrasse un paio di katana dagli oggetti a sua disposizione ed iniziò il suo cammino verso la città più vicina.

Quella che stava attraversando era una delle strade principali di Even, sempre piena di avventurieri in cerca di nuovi mostri da sconfiggere.

Non riusciva a distinguere bene il paesaggio avanti a sè a causa della folla ma in quel preciso istante la sua mente fu rapita da un forte rumore proveniente al di sotto dei suoi piedi.

Slayne strinse le due spade, assicurandosi di non perderle, ed iniziò a correre verso l’epicentro del terremoto.

Era ormai abituata a questo genere di eventi ma, ogni volta, la sua curiosità saliva al massimo.

Aumentò la velocità appena vide gente correre in tutte le direzioni, spaventata.

La ragazza non sembrava alquanto preoccupata, al contrario sorrideva, esprimento tutta la sua sicurezza.

“Come pensavo, è apparso un nuovo mostro” disse lanciando un’occhiata veloce all’enorme creatura che, con lentezza, usciva dal terreno di quell’immensa pianura
verdeggiante.

Spiccò un salto, raggiungendolo in pochi istanti.

Lo osservò.

Livello 78.

Premette il pulsante di sfida che era apparso davanti a lei e si preparò a combattere.

Nel frattempo erano accorsi una decina di giocatori che, per pura curiosità, volevano assistere alla scena.

Slayne balzò in aria colpendo, con un doppio attacco, le braccia nemiche e lasciando cadere a terra le katane.

Atterrò dolcemente a terra, lo sguardo già pronto per la mossa successiva.

Alzò il braccio destro e, dietro di lei, si formarono delle onde enormi che, appena schioccò le dita, andarono a schiantarsi contro il mostro mettendolo fuori combattimento.

Gli altri giocatori la guardavano sorpresi per la velocità con la quale aveva sconfitto il gigante, altri, avendo riconosciuto la sua figura, non erano molto meravigliati.

Il nickname della ragazza era molto conosciuto in quel mondo per essere una delle giocatrici più forti, aveva scalato facilmente la classifica, arrivando addirittura al secondo posto.

Non aveva impiegato molto tempo a capire come funzionasse quel gioco non aveva utilizzato nessun trucco per entrare nella classifica, solo la sua forza.

I deboli venivano eliminati immediatamente senza alcuno scrupolo dal gioco.

Raccolse le spade che aveva gettato a terra durante la battaglia ed osservò l’ora sul display.

20.00

Il tempo passava troppo velocemente in quella dimensione.

 ...Attendi Slayne, log out in corso…


- Eliza è la quinta volta che ti chiamo! La cena è pronta, sbrigati.- delle urla, ormai esasperate, provenivano dalla cucina.

- Sto arrivando, un attimo.- rispose velocemente la ragazza, aprendo la porta.
 




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Capitolo 2
*** Capitolo 1. ***


Capitolo 1.

Nome utente: SmeraldDragon_.

Ancora oggi mi domando perché abbia scelto questo nickname.

Francamente non lo ricordo.

Immagino sia un soprannome come un altro, che si adatta perfettamente ala mia mania sui draghi e sul colore verde.

… SmeraldDragon_ accesso in corso…

10% … 28% ... 35% ... 77% … 100%.

… Caricamento completato, bentornata in Even…

Andai immediatamente sulla tabella dei giocatori on-line.

Cliccai sul nome $irya ed attesi.

…Nessuna informazione disponibile…


Aprii Skype e le mandai un messaggio.

-6 on-line?-

Nessuna risposta.

Non aveva intenzione di entrare nemmeno oggi.

Decisi di giocare comunque.


Vagavo da giorni sola nella foresta, provvista solo di un abitino verde scuro sgualcito e un mantello nero protettivo.

Avevo perso di vista la mia migliore amica ed ora non sapevo proprio cosa fare.

La risposta arrivò da sola, come in un lampo.

Sentii uno strano fruscìo provenire da alcuni cespugli. Sapevo benissimo di non essere sola.

Avevo voglia di giocare con il mal capitato, beffarmi della sua ingenuità e della sua inesistente scaltrezza.

Ma ero ancora inesperta, incauta, convinta di avere la forza necessaria per farcela da sola.

Mi avvicinai camminando sicura verso il rumore e caddi nella loro trappola.

Un cavaliere m'immobilizzò, le spalle ben ferme contro un albero, e mi puntò un coltello alla gola.

In un batter d’occhio venni accerchiata da una decina di soldati.

Ero bloccata, ma soprattutto ci ero cascata in pieno.

Non ero sicuramente nella posizione più adatta a dettare regole, ma provai comunque a divertirmi un po’.

Sentivo di poter controllare l'energia che si stagliava intorno a me.

Sentivo di poterci riuscire.

Pregai con tutta me stessa che il tutto funzionasse una buona volta, per non andare in game over.

Tirai un calcio velocemente al cavaliere dietro di me riuscendo a guadagnare qualche secondo.

Scattai.

Unii le mani, chiusi gli occhi e sferrai il primo attacco.

Un cranio, attorniato da una sfera di energia oscura, colpì i miei assalitori.

Presi un bastone poco lontano dalla mia postazione e iniziai a batterlo con ferocia per terra, nella speranza di riuscire a richiamare gli spiriti
dall’oltretomba che sentivo vicini.

Purtroppo non funzionò.

Le forze vennero a mancare, la terra iniziò a girare, le guardie iniziavano a triplicarsi …

Caddi al suolo, producendo un rumore vuoto.

Ero ancora troppo inesperta per fronteggiarli tutti da sola.

Per di più ero stanca, sfinita e spossata.

Svenni.

I cavalieri mi catturarono e venni trasportata nel loro castello.

Non riuscivo ad opporre resistenza, ero troppo spaventata per quello che sarebbe potuto accadere. Quando rinvenni ero già stata ben
incatenata ed imprigionata in una cella estremamente piccola.

Non ero sola, di fianco a me c’era un altro prigioniero.

Non riuscii ad osservare il suo volto, ero troppo preoccupata.

Mi limitai ad osservare il pavimento polveroso.

Pensai che probabilmente cercavano solo una donna delle pulizie, tutto qui.

Ma mi sbagliavo, eccome!

Una guardia venne a prendermi.

Cercai di parlare e chiedere spiegazioni, ma quella mi strattonava e basta, senza prestare attenzione.

Giunsi ad un'ampia stanza completamente vuota, se non per una sedia al centro, un camino ed un uomo dal viso coperto.

Senza batter ciglio, il cavaliere prese il mio braccio, estrasse un marchio dalla tasca e lo arroventò sul fuoco, tatuandomi.

Ora ero di loro proprietà.

Libera o meno che fossi, sarei sempre stata legata a quel simbolo.

In quel misero secondo tutte le mie forze si sprigionarono, come per magia.

Urlai di dolore, stavo soffrendo.

Quello che uscì dalla mia bocca non era uno strido umano, sembrava come provenire dall’oltretomba.

Tutta la fortezza fu scossa da un violento terremoto.

In quel momento provavo solo un forte desiderio di vendetta.. quel terribile castello era solo un luogo di tortura e disperazione.

Non avrei permesso a chiunque altro di metterci piede.

Quel luogo sarebbe stato devastato dalla morte in persona.

Spezzai le catene, sorprendendo la gente che mi circondava.

Agitai la mano con rapidità; quel castello sarebbe scomparso una volta per tutte da Even.

Non avrei permesso a nessuna di quelle guardie di rivedere la luce.

Prima uscire però mi ricordai dei prigionieri che avevo osservato durante il tragitto.

Loro, in fondo, erano innocenti non meritavano di rimanere per sempre in quel luogo, quindi decisi di liberarli.

Quando attraversai la porta d’ingresso percorsi ancora qualche passo.

Mi voltai a dare un’ultima occhiata al castello, poi lo feci scomparire per sempre.


“Però… Ci sai fare ragazzina!”.

Uno strano ragazzo era apparso davanti ai miei occhi e mi osservava con aria ironica e spavalda.

“E così sei … SmeraldDragon_? Bhà, che razza di nome!”

Non riuscii a trattenermi e gli dissi in risposta “Chi ti ha dato il permesso di criticare il mio soprannome? Chi ti credi di essere, soprattutto! Senti poi chi parla..”

“Cosa c’è?” domandò divertito.

Quel giocatore non aveva un nickname.

“Bhè, io sono Dark, piacere!”

“Ma … ma…” balbettai.

“Shhh – mi tappò la bocca con una mano- ho imparato un piccolo trucchetto per nascondere il nick.”

“Chi caspita ti credi di essere?” ero così infuriata che gli scaraventai il teschio addosso.

“Mancato, troppo lenta maghetta…” ora era dietro di me.

“Non si scherza con un drago, ricordatelo. E ora…” continuò iniziando a trasformarsi. Avevo già capito come sarebbe andata a finire.

“Bhè, alla prossima, ciao!”

Iniziai a correre velocemente.

Sarebbe senza dubbio riuscito a raggiungermi, se solo avesse voluto.

Probabilmente non era cattivo come gli altri, magari col tempo avrei iniziato a fidarmi di lui.

Appena tutta questa faccenda sarebbe finita lo avrei cercato.

Questa era una promessa.

Così, rimuginando su questi pensieri, m’incamminai nell'oscurità della notte, la spalla ancora dolorante a causa del marchio.


Per oggi poteva bastare.

Tolsi le cuffie ed arrestai il sistema.

Alle fine non c’ero riuscita.

Mi avevano raggiunta e intrappola, persino traumatizzata! Ma... almeno avevo scoperto il mio potere.

Andiamo Julia, non riesci proprio a fare l’ottimista.





“Bhè, devo andare, ciao!” così la streghetta scappò via.

Ancora una volta solo.

Non sei un genio nel fare amicizia, ammettilo.

Chissà cosa avrà pensato mentre ti trasformavi.

Pensavi che avreste fatto amicizia solo perché il nickname conteneva la parola “Dragon”?

Oramai di quella Smerald era rimasta solo un’ombra lontana, un’ombra intenta a passare in modalità off-line.

La seguirai e la proteggerai.

Questa è una promessa, Alex.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2. ***


Capitolo 2

Era ormai esausta di tutte quelle pratiche.

Non avrebbe mai pensato che fare la capoclasse fosse un lavoro così arduo.

Appoggiò delicatamente lo zaino sul letto, sicura di non stropicciare nessuno dei preziosi fogli che aveva compilato quella mattina
per la gita scolastica, controllò gli sms e le mail dal cellulare ed accese il pc.


Username: PrincessLight.

Password: ******.

 

…Attenda sua maestà, log-in in corso…


Ed eccola di nuovo lì, nel “suo” mondo.

“La faccenda è grave, potrei avere la lista dei migliori giocatori del sito?” disse con tono infuriato, osservando fuori dalla finestra
della sala reale.

Negli ultimi periodi la situazione era peggiorata gravemente in Even, sempre più persone si ribellavano a lei e le guardie imperiali
non erano più abbastanza per fronteggiare il pericolo.

Apparve immediatamente un piccolo messaggero ai suoi piedi che srotolò una pergamena presa dall’enorme borsone sulla schiena ed iniziò a leggere.

“Secondo le nostre ultime informazioni l’ordine esatto è il seguente:

1. PrincessLight
2. Slayne
3. Sleider
4. Apollo
5. Beaster
….”

“Va bene, ho capito. Non mi servono tutti i nomi. Invii ai primi sette una mail. Presto al castello principale si celebrerà una festa in mio onore e vorrei che tutti loro siano presenti.” Ordinò la principessa.

“Certo, come desidera.” Rispose questo inchinandosi e consegnando l’oggetto nelle sue mani.
PrincessLight lo afferrò velocemente, nascondendolo tra i suoi oggetti, dopodiché prese la spada appesa in cima ad un piccolo camino ed uscì dalla reggia.

In quell’istante si trovava su una misera collinetta, oltre la quale si estendeva un piccolo bosco.

Dalla sua postazione riusciva benissimo ad intravvedere il paesino sottostante alla sua villa di proprietà.

~E va bene, andiamo a fare un giro!~ disse tra sé, tutta contenta.

Proseguì correndo lungo un sentiero, attraverso gli alberi fitti.

~Certo che questo posto sembra tutto uguale..~ pensò.

Non fece in tempo a finire la frase che i rami di una quercia iniziarono a muoversi, producendo un rumore tetro.

Si girò di colpo.

Quella che si ritrovò davanti era una creatura in legno naturale, con tanto di muschio, rami e foglie. Per di più aveva un aspetto umano.

“Un Ent, giusto? Interessante.” Disse, concentrandosi poi sul suo livello.

Level 60.

-Are you ready?- Chiese lei, che amava usare le lingue straniere.

Cliccò senza esitazione sul pulsante di sfida.

Go!

Attaccò immediatamente la creatura con tagli netti e luminosi, veloci prodotti dalla sua nuova spada dorata.

Nessuno dei suoi attacchi però sembrava avere effetto.

“Cosa sta succedendo?” imprecò ad alta voce.

Cercò di pensare mentre schivava i numerosi colpi provenienti dal mostro.

“Che abbia sfidato una creatura d’ombra? Come posso essere stata così stupida! Il mio elemento è luce, non ho nessuna
possibilità.”

PrincessLight era molto conosciuta nel regno per il suo vizio di andare in crisi anche nelle situazioni più semplici.

Non conosceva ancora le sue vere capacità.

Il padre, produttore del gioco, le aveva donato numerosi poteri per proteggere il gioco da virus o malfunzionamenti e mantenere
l’ordine al suo interno, senza avvisarla minimamente.

-Sei davvero sicura di non avere il potere per farcela?-

Una voce, dentro di lei, aveva iniziato a consolarla.

-Sei sicura di non riuscirci?-

Uno strano istinto si liberò in lei.

Che fosse stata la sua coscienza a parlarle?

Presto la sua figura venne attorniata da un’energia scura, dal colore violaceo tendente al nero.

Il suo corpo iniziò a mutare, i capelli dal biondo dorato diventarono castani, mentre gli occhi si colorarono velocemente di rosso.

Anche il vestito era passato da un bianco candido ad un blu notte.

Istintivamente passò all’attacco.

La sua velocità ora era triplicata, sembrava più sicura di sé.

Arrivò alle spalle del nemico e, con la spada di poco prima, iniziò ad infliggere al nemico pesanti danni.

Continuò a colpirlo fino a quando della creatura non rimase più nulla.

Sorrise vincente, per poi concentrarsi sul suo nuovo “look”.

Osservò meglio il nome sulla sua testa.

BlackSlayer.

“Com’è possibile?” si chiese spaventa, lei era la sola e unica PrincessLight.

Sembrò perdere la pazienza per un attimo, inginocchiandosi.

“Posso spiegartelo io.” Disse un voce tranquilla.

Era un ragazzo non molto alto che sembrava avere all’incirca la sua età, il suo viso era coperto da un enorme mantello marrone mentre ai piedi indossava degli stivali biancastri.

Probabilmente apparteneva alla categoria dei maghi.

Appena fu vicino alla ragazza si tolse il cappuccio, scoprendo due enormi occhi azzurro cielo e dei capelli platinati.

“Piacere!” Disse sorridente “Io sono Apollo.”

In quel preciso istante BlackSlayer si ricordò della lista letta poco prima e la estrasse dagli oggetti.

~Non c’è dubbio, è proprio lui!~ pensò osservando il nome sulla carta. “Hai proprio un bel nickname, lo stesso del Dio del sole,
giusto?”

“Già, comunque in questo momento non è la cosa essenziale. Vuoi che ti spieghi quello che è accaduto?”.

“Certo! Mi faresti un grande favore.” Disse PrincessLight, ritrasformandosi.

“È un’abilità speciale che si chiama “Opposto”. Ti permette di possedere l’elemento contrario a quello attuale, è molto rara.”

La ragazza, non era molto sbalordita. Sapeva che in quanto regina e principessa di Even possedeva poteri superiori agli altri giocatori.

“Davvero carino ma.. ora ho una proposta per te! Vorresti far parte della mia squadra? Attualmente oltre a me non c’è nessuno, ma
se accetti non sarò più sola.”

Apollo sorrise dolcemente ed accettò la richiesta.

“Bene, ora ci resta solo da inventare un nome! Pensi che ti potrebbe piacere -Power of Magic-? Adesso che ci penso però non ha molto senso..” Propose dubbiosa.

“Mi piace, tranquilla.” Rispose immediatamente.

“Me no male.” Disse, tirando un sospiro di sollievo. “Ora però sbrighiamoci, voglio uscire di qua.”

Percorsero velocemente il sentiero che portava alla cittadina ma, dopo qualche minuto, Apollo prese la ragazza per un braccio
fermandola e sedendosi a terra.

“Perdonami, non ho più fiato. Non sono abituato a correre così veloce!” Le confessò il mago, respirando faticosamente.

“Non c’è problema, possiamo fermarci qui per qualche minuto. Non sento la presenza di mostri nei dintorni. A proposito non mi sono ancora presentata, io sono PrincessLight!” disse porgendogli la mano.

Il ragazzo la afferrò un po’ timoroso.

“Le chiedo le mie più sincere scuse per averle dato del tu.” Disse poi.

“Tranquillo, non è un problema. Ormai facciamo parte della stessa squadra, no?”

Poco dopo arrivarono a destinazione.

“Apollo, c’è solo un piccolo problema. Se vuoi venire in giro con me devi vestirti meglio!” disse, mentre sul suo viso si dipingeva un
sorriso a dir poco malefico.

“Non credo sia necessario..” cercò di replicare lui.

“Tranquillo, per me non è un problema. Posso avere tutto quello che desidero, in questo mondo sono io che governo.”

Detto questo lo prese per mano, trascinandolo nella sartoria locale.

“PrincessLight, bentornata.” Disse una giovane donna sulla trentina, mentre accoglieva la ragazza con un inchino.

“Buongiorno a lei.” Rispose ricambiando con un sorriso. “Ho bisogno di un nuovo abito per questo ragazzo.”

“Lasci fare a me, sua maestà.”

La sarta prese velocemente il ragazzo, portandolo nella stanza più vicina.

Poco dopo il giovane mago uscì con una tunica azzurro cielo, dai risvolti di pizzo bianco, gli stivali nuovi in tinta con l’abito e un mantello candido sulle spalle.

“Hai fatto davvero un ottimo lavoro!” le disse felice PrincessLight, osservandolo.

“Per lei questo ed altro sua maestà.” Rispose la sarta inchinandosi nuovamente.

“Grazie di tutto, noi adesso andiamo. Mandi pure il conto al palazzo reale, come al solito.” disse uscendo dall’edificio.

“Sarà fatto.”

Una volta giunti nella piccola piazza al centro della città, si sedettero entrambi su una panchina.

“Bene, ora dobbiamo soltanto trovare altri membri. I miei messaggeri se ne stanno già occupando a corte. A proposito, presto ti arriverà una mail di invito ad una festa che si terrà al palazzo reale. Ci saranno tutti i giocatori più forti, mi farebbe molto piacere se venissi anche tu!”

“Nessun problema.” Rispose il ragazzo. “Io entrerò in Even domani alle due di pomeriggio, pensi di esserci?”

“Io sono sempre on-line, Apollo” disse sorridente.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3. ***


Capitolo 3.
 
Slayne non riusciva a sentirsi a proprio agio con tutta quella gente attorno a sé che la osservava, cercando di metterla in soggezione.
 
Il suo sguardo era rimasto impassibile fin dall'inizio della serata, fisso sul paesaggio al di fuori della finestra splendente e ben ricamata del palazzo reale.
 
Si stava annoiando, su questo nessuno aveva dubbi a riguardo.
 
Sprofondò ancora di più nella poltrona in pelle, ripensando alla mail ricevuta la stessa mattina.
 
Era domenica e, durante quell'unico giorno di festa, la ragazza era solita passare l'intero giorno su Even, lontana dalla realtà.
 
Era successo tutto come in un lampo, un invito a partecipare alla festa in onore della principessa.
 
All'inizio l'aveva immediatamente cestinata, senza pensarci due volte ma, alla fine, aveva preferito non disobbedire ad un ordine di sua maestà.
 
Non si era curata molto del suo aspetto, si era presentata con la solita armatura luccicante accompagnata dalle inseparabili katane dietro la schiena.
 
Ma in quel momento vedere tutti quei giocatori vestiti elegantemente la metteva tremendamente in imbarazzo.
 
Sbuffò, senza curarsi molto degli sguardi accusatori dei presenti, e ritornò a concentrarsi sulla sua adorata finestra.
 
Poteva dire di aver trovato uno svago divertentissimo.
 
Per di più la principessa non si era ancora presentata, o forse lo aveva fatto ma lei era troppo occupata ad osservare la finestra.
 
Controllò allora l'ora sul display.
 
21.30
 
Era seduta da ben un'ora su quella sedia.
 
Presto avrebbe battuto il record.
 
La cosa non la attirava più di tanto, per questo decise di alzarsi e sgranchirsi un po' le gambe.
 
Arrivò fino all'enorme tavolo ricoperto di piatti prelibati, mai visti in Even quando, finalmente, le luci si offuscarono, e si iniziò ad intravvedere la figura magra e slanciata della principessa.
 
Tutti nella sala si inginocchiarono, col capo chino, in segno di saluto.
 
Dopodiché partì un applauso.
 
Slayne aveva sentito da alcuni avventurieri notizie riguardo al castello.
 
Le avevano confessato che i giorni felici a palazzo erano terminati, Sua Mestà era stanca di tutte quelle ribellioni e non aveva più forze per continuare a resistere.
 
Aveva quindi immaginato che quell'invito non fosse altro che un pretesto per chiederle aiuto.
 
Doveva solo averne la conferma, dopodiché se ne sarebbe andata.
 
Non voleva nemici e nemmeno complicarsi la vita in faccende che non la riguardavano.
 
Incrociò le braccia al petto, già stanca di tutto quel baccano, e attese il discorso di apertura della principessa.
 
"Sono contenta che abbiate accettato l'invito e siate arrivati fin qui per celebrare con me il primo anno del mio governo. Oggi desidero che tutti voi vi divertiate, abbiamo messo a disposizione l'intero palazzo per questa festa." disse sorridente ed entusiasta."Quindi ora posso anche dare inizio alla festa!"
 
Accanto a lei apparve come dal nulla un ragazzo biondo, dalla veste azzurra ricamata e un mantello bianco sulle spalle.
 
~A quanto pare sua maestà si è già data da fare.~ pensò mentre una decina di persone si avvicinavano alla giovane regnante.
 
Slayne si girò dando le spalle a quell'ammasso e uscendo all'aperto.
 
Se c'era una cosa che non le mancava affatto era la curiosità.
 
Iniziò a girovagare per gli enormi giardini fioriti, tra alberi maestosi dalle strane forme e piccoli sentieri ben definiti.
 
Si fermò solo quando vide l'enorme statua di una tigre.
 
Sembrava tremendamente reale, gli occhi di pietra le trasmettevano una rabbia mai provata fino a quel momento e i denti aguzzi sembravano pronti a mordere in qualunque momento.
 
Si fece scappare un piccolo "wow" di sorpresa, accarezzò il muso della bestia e decise di continuare il giro.
 
Attraversò un altro viale alberato che terminava con una sontuosa fontana in perle rosse e si sedette su una panchina.
 
Per un momento ripensò di tornare dalla finestra, le avrebbe di sicuro tenuto compagnia fino a quando quella noia sarebbe finita.
 
Poi sentì un urlo femminile, seguito da altri.
 
Riconobbe la presenza di qualcuno dietro di lei e afferrò come per istinto entrambe le katane.
 
~Meglio andare a controllare dentro.~Pensò, probabilmente quello era un giocatore con il quale avrebbe solo perso tempo.
 
Corse rapidamente all'interno delle mura, nella sala principale, dove aveva lasciato poco prima Sua Maestà e li vide.
 
Centinaia di giocatori armati avanzavano a passo spedito verso il castello, ormai non erano molto lontani.
 
Strinse le spade e senza paura corse verso il balcone, buttandosi da questo.
 
Atterrò a terra dolcemente come una goccia d'acqua e si sedette, in attesa del loro arrivo.
 
Di certo non si sarebbe scomodata a correre da loro, quelli erano affari della principessa, avrebbe dovuto occuparsene lei di persona.
 
Lo faceva soltanto perchè la noia la stava ingoiando lentamente e, in quel momento, aveva assolutamente bisogno di qualcosa che la rimettesse in sesto.
 
Aveva analizzato attentamente ogni singola persona in quella sala e non ne aveva trovata neanche una in grado di sostenere un combattimento.
 
Scosse la testa, sentì dei passi veloci arrivare.
 
Vide il biondo di poco prima spuntare fuori dall'angolo, affannato e una spada sfiorarle il collo.
 
Scattò in piedi, bloccando il colpo successivo con le katane e preparandosi per il contrattacco.
 
Il nemico era particolarmente veloce, ma riusciva a scorgere nell'oscurità la linea poco definita dell'avversario che continuava a muoversi veloce davanti alla ragazza.
 
Sbuffò, non era di certo dell'umore per perdere tempo, e schioccò le dita sommergendolo senza molti sforzi.
 
Si avvicinò al corpo a terra e lo trafisse con una delle due spade, senza pensarci due volte.
 
Si fermò poi ad osservare il giocatore andare in game over, ma ciò non accadde.
 
"Lascia perdere quella sagoma Slayne e preparati piuttosto a combattere."
 
Si sedette, sbuffando nuovamente, riconoscendo quella voce che la aveva accompagnata fin dai primi tempi in cui aveva comprato il gioco.
 
"Noto con piacere che sei ancora vivo." disse con falsa voce gentile.
 
Non lo osservò neanche, estrasse un'alabarda dagli oggetti e lo colpì nello stomaco.
 
"Non puoi battere il vento Slayne." le disse allora il ragazzo, sfuggito in tempo.
 
Lei non lo ascoltava minimamente, sembrava aver perso il controllo dei suoi pensieri, era arrabbiata e non riusciva più a rimanere lucida.
 
Lui sorrise, con una sola folata di vento le fece volare di mano l'arma.
 
"Smettila con questo comportamento, ti ho già detto che non sono io il nemico adesso."
 
Aveva ragione.
 
Slayne sbatté forte un pugno per terra ed estrasse una spada lucente e ben ornata.
 
Poi si mise in posizione d'attacco.
 
~Avanti, non è da te fare queste bambinate.~ pensò un'ultima volta, prima di partire verso gli avversari.

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4. ***


Capitolo 4.

SmeraldDragon_ si guardò attorno, cercando di non destare sospetti.

In quel momento si trovava in una bellissima stanza da palazzo reale, frequentata da persone vestite di tutto punto, che discutevano tra loro educatamente

Nessuno dei presenti sembrava avere intenzione di parlare con lei, per questo voleva scappare da quel luogo il prima possibile.

In fin dei conti cosa avrebbe mai potuto fare un’evocatrice di demoni in mezzo a tutta quella folla?

Silenziosamente sgattaiolò verso l’unico grande portone che portava ai giardini, ma venne immediatamente fermata da un maggiordomo.

“La Principessa gradirebbe conoscerla.” Le disse in tono pacato. “Potrebbe attendere il suo arrivo?”

Sospirò, senza rispondere, avviandosi poi verso il centro della sala.

Fu allora che le venne un’altra idea.

“Computer, Log out” sussurrò sottovoce per paura di essere sentita.


Impossibile eseguire il log out. Riprovare più tardi.


A quanto pare avevano proprio pensato a tutto...

Sconsolata, appoggiò la schiena contro una parete ed incrociò le braccia al petto.

“Ehi maghetta!”

La sua attenzione fu improvvisamente attirata da una voce molto familiare.

Si guardò intorno con fare curioso, ma della persona in questione nessuna traccia.

“Guarda fuori dalla finestra.” Sentì di nuovo urlare.

Obbedì voltando di scatto la testa e spalancò gli occhi per la sorpresa.

Cosa stava facendo anche Dark a quella festa?

“Vuoi uscire, giusto?” le chiese con una strana gentilezza.

SmeraldDragon_ annuì sorridendo.

“E va bene, chiudi gli occhi allora.” Le ordinò.

Non se lo fece ripetere due volte, obbedì senza fiatare stringendo i pugni per la tensione.

Come per magia nella stanza calò il silenzio, SmeraldDragon_ non riuscì più a captare nessun suono.

“Ora puoi riaprire i tuoi begli occhioni grigi.” Le disse.

Tutti gli invitati erano immobili come statue di pietra, il tempo si era fermato.

Dark sfondò con un calcio la finestra, producendo un rumore vuoto.

“Prego signorina.” Disse il ragazzo in tono scherzoso.

“Grazie, ma preferisco fare da sola.” Replicò SmeraldDragon_, andando sul piccolo balcone e saltando giù sull’erba morbida.

Erano solo al primo piano, quindi non dovettero fare molti sforzi.

“Grazie..” disse la ragazza accennando un lieve sorriso.

“Non c’è di che.” Rispose lui.”Ora però meglio se la rimetti a posto.”

Per SmeraldDragon_ le magie riparatorie non erano un grosso problema. Chiuse gli occhi, cercando di concentrarsi come meglio
poteva sull’oggetto e pronunciò a bassa voce una breve filastrocca.

A quel punto la finestra tornò come nuova.

“Come ci sei riuscito prima, Dark?" chiese interrogativa la verde.

Lui le porse una mano, in segno di amicizia.

“Alex.” Le disse.

“Julia.” Rispose stringendola.

“Tornando alle cose serie, non credo che l’effetto dell’incantesimo durerà a lungo, non sono in grado di contrastare i poteri di
PrincessLight, quindi immagino che appena se ne accorgerà, ripristinerà tutto e le guardie reali inizieranno la ricerca dei colpevoli.” Affermò con un sorrisetto maligno sul volto.

“Immagino che la cosa ti diverta..” replicò la ragazza, osservandolo bene.”Comunque, come mai sei anche tu..?”

Dark non le diede neanche il tempo di terminare la frase, sbuffò e poi riprese a parlare.

“Beh, scusami tanto se sono nella lista dei migliori giocatori! Comunque io non avevo nessuna intenzione di partecipare alla festa, qualcosa mi ha teletrasportato in questo luogo senza il mio consenso.” Rispose incrociando le braccia.

“Capisco.” Disse SmeraldDragon_ a bassa voce.

In quel preciso istante sentirono dei passi lenti avvicinarsi.

Probabilmente l’effetto della magia era terminato e loro non avevano fatto neanche un passo.

Davanti al cespuglio, dentro il quale si erano nascosti, passò una giocatrice.

Sembrava anche lei apparecchio annoiata dalla situazione e, per un istante, a SmeraldDragon_ venne l’impulso di correre e andarle a parlare, ma fu immediatamente bloccata da Alex per un braccio.

“Andiamo in quel bosco!” le propose.

Passeggiarono così insieme per qualche minuto, in un imbarazzante silenzio, fino a quando non iniziarono ad intravedere un tempietto.

Era davvero piccolo e grazioso, ricco di ornamenti e pietre rare.

Poco più avanti si ergevano i resti di una città antica.

SmeraldDragon_ era a dir poco sorpresa, non si sarebbe mai immaginata di trovare simili edifici in un palazzo reale.

"Ehi Alex, guarda qua!" disse la ragazza correndo velocemente verso una statua in marmo ben scolpita raffigurante un animale.

Decise di utilizzare una delle ultime formule che aveva imparato -Revita- per dar vita alla pantera.

Appoggiò una mano sul muso, accarezzandolo lentamente, e chiuse gli occhi per concentrarsi.

Pronunciò a memoria una formula lunghissima e li riaprì per vedere l'effetto della magia, ma fu immediatamente travolta dal peso dell'animale che aveva cominciato, tutto contento, a leccarle il viso.

"Non male.." affermò Dark avvicinandosi alla pantera "Ora però stai a guardare."

Allungò una mano sul suo viso ed iniziò a pronunciare parole che, alla ragazza, parvero incomprensibili, poi un raggio verdastro avvolse l'animale e i suoi occhi diventavano due splendidi smeraldi.

"Perchè non mi insegni qualcosa?" chiese SmeraldDragon- affascinata da quegli incantesimi.

Il ragazzo non ebbe il tempo di risponderle che la loro nuova amica gli saltò addosso.

"Sembra davvero affettuosa, che ne dici di trovarle un nome?" domandò allora la maga.

"Ehi, aspetta un minuto. Pensi seriamente che sia tuo amico?" chiese lui con un'espressione sorpresa.

"Come?! Non dirmi che leggi anche nel pensiero!" disse stupita.

"Può darsi.." rispose vagamente sorridendo.

"Ma non è possibile! Sei pieno di sorprese, accidenti a te!"

"Comunque che ne diresti di Xora come nome?" propose allora Dark.

"Penso sia perfetto." disse felice, abbracciando istintivamente l'amico.

"Non ci credo, se arrossito!" cantilenò lei.

"E tu invece sei imbarazzata." scherzò Alex.

Entrambi scoppiarono in una risata.

"Smettila di leggermi nel pensiero, come facevi a saperlo?!" disse, mettendo un finto broncio sul viso.

"Come vuoi.. Peccato che per me sia naturale leggere la mente delle persone! Vorrà dire che lo terrò per me." confessò senza
smettere di ridere.

Alla fine Dark era davvero un ragazzo simpatico e senza cattive intenzioni.

"Bene." disse Julia alzandosi dal prato umido sul quale si erano seduti poco prima." Ora dove andiamo?"

"Noi da nessuna parte, piuttosto quei giocatori credo siano diretti a far visita a PrincessLight." rispose, la situazione iniziava a diventare interessante.

"Non dovremmo fermarli?" domandò SmeraldDragon con tono quasi preoccupato.

"Io no di certo. Sono curioso di vedere le reazioni della nobiltà. Credo mi godrò solo lo spettacolo." affermò.

Si avviarono verso il luogo dove sarebbe avvenuta la battaglia e si sedettero a gambe incrociate sull'erba.

Il primo giocatore che intravidero era un ragazzino biondo, dal fisico gracilino, probabilmente anche lui della classe dei maghi e a fianco due guerrieri che avevano appena iniziato a scontrarsi.

"Stai attenta a quei due." le confessó Dark, diventando serio all'improvviso. "Sono cacciatori di livello avanzato. Sai questo cosa vuol dire?"

SmeraldDragon_ scosse la testa.

"Che possono uccidere gli altri giocatori in qualunque momento, eliminandoli dal gioco." spiegò.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5.

"Apollo c'è una piccola richiesta che vorrei farti, seguimi…" così princessLight aveva trascinato il giovane mago lontano dai festeggiamenti, prendendolo per mano ed iniziando a correre lontano.

Iniziò ad arrossire gradualmente, chiedendosi quale fosse la strana richiesta della sua amica.

"Cosa succede?" le chiese con tono gentile il ragazzo, accennando un piccolo sorriso.

"Mi spiace averti portato via dalla festa così frettolosamente ma mi sono appena ricordata una cosa molto importante." disse, cercando di mantenere un'espressione seria.

"Di cosa stai parlando?" chiese Apollo sempre più imbarazzato e con le gote arrossate.

"Mi sono appena resa conto di non averti chiesto il tuo nome!" disse lei, tutto ad un fiato.

"Ah, è questo che volevi chiedermi…" replicò incupendosi per un istante, per poi tornare sorridente e dall'aria sollevata "Mi chiamo Kyle."

"Davvero un bel nome. Io sono Kathy" confessò PrincessLight.

"Anche il tuo è davvero bello."

Rimasero a fissarsi per un po', felici, fino a quando PrincessLight non si ricordò di una piccola pratica che non aveva ancora svolto.

"Scusa, adesso devo scappare un attimo. Ho notato che alcuni invitati non si sono presentati, vado immediatamente a controllare!"

Poco dopo si sentirono delle forti urla provenire dai piani inferiori.

Apollo si affacciò alla finestra.

Un'orda di ribelli aveva circondato il castello.

Quattro figure erano già in posizione di attacco davanti a quei giocatori.

Kyle si girò di scatto, per avvisare PrincessLight.

Ma lei era come sparita nel nulla.

Sentiva una forte preoccupazione nascere dentro di lui, probabilmente la paura che le sia accaduto qualcosa.

Non lo avrebbe mai permesso.

Iniziò ad attribuire la sua scomparsa ai ribelli, e a quel punto la sua preoccupazione crebbe velocemente.

Corse sulle scale, come una furia, rischiando anche di cadere un paio di volte, superò le guardie ed uscì in giardino.

Si fermò davanti al portone d'ingresso, come pietrificato.

Centinaia di ribelli erano pronti ad attaccarlo.

Iniziò a provare una rabbia feroce, faceva persino fatica a controllare i suoi impulsi.

"Let there be light!" urlò lui, portando una mano davanti a sè e facendo apparire una fortissima luce direzionata contro i nemici, precisa e abbagliante.

Si riprese per un'istante, dopodichè inizio anche lui la battaglia.

Di fianco a lui una ragazza dai lunghi capelli castani, combatteva ferocemente con una lunga spada dai colori cristallini.

"Ti devo fare i miei complimenti ragazzino." disse una maga dall'armatura e i capelli color smeraldo." sei stato di grande aiuto con quel fascio di luce."

"É stato un piacere" rispose Apollo accennando un sorriso alla ragazza, ma non uscì molto bene. Era troppo preoccupato. "In fondo state tutti aiutando la principessa."

"Io non sto aiutando proprio nessuno." rispose con voce glaciale la guerriera.

"Ad ogni modo, devo fare in fretta. Non ho tempo da perdere." continuò sfoderando con la mano destra una fiammata che mandò in game over un nemico.

"É successo qualcosa a palazzo?" chiese allora uno dei ragazzi in abito nero, con uno strano ghigno sul volto.

"Ne parlemo quando la battaglia sarà finita."

Un secondo guerriero dai capelli castano chiaro nel frattempo aveva iniziato ad eliminare giocatori su giocatori sfoderando centinaia di coltelli che,
eseguendo i suoi ordini, si dirigevano verso i giocatori.

Una volta finita la battaglia il biondo parlò per primo.

"Io sono Apollo, il mago della Luce. Piacere di conoscervi." disse sorridendo ai nuovi compagni.

"Io invece sono SmeraldDragon, il piacere è tutto mio." Rispose la verde, ricambiando."Il ragazzo alla mia sinistra invece è Dark."

Sembrava davvero simpatica e gentile, ma Apollo avvertì uno strano potere oscuro provenire dalla maga.

"Ciao!" salutò alzando lievemente la mano il ragazzo dalla veste nera.

"Io sono Slayne." disse senza troppi saluti la mora, prendendo due katane dal nulla e riponendole dietro la schiena.

"Non c'era anche un'altro ragazzo poco fa?" chiese incuriosita SmeraldDragon osservandosi intorno.

"Sleider non è un amico." spiegò allora la ragazza dai capelli mori." probabilmente ha combattuto soltanto per il piacere di eliminare giocatori dal gioco."

Lo sguardo di Dark era di nuovo diventato serio.

"Ad ogni modo non abbiamo tempo per pensare a questo." disse Apollo sempre più agitato. "Credo che i ribelli abbiano rapito la principessa."

"PrincessLight ha molti più poteri di quanti ti possa immaginare. É scritto nelle regole del gioco. Quei giocatori non riusciranno a torcerle neanche un capello." affermò Slayne.

"Sarebbe meglio andare a controllare. Devi ammettere che questi ribelli sono troppi anche per lei" disse SmeraldDragon_.

"Da quando siamo diventati 'noi'?" chiese la mora leggermente infastidita.

Dark le rispose immediatamente, sfoderando un sorriso: " Eddai, non ti piacerebbe essere parte della squadra più forte di Even? Questo 'noi' mi piace, perchè non ne facciamo una?"

"Io sono appena entrato a far parte di una squadra." disse allora Apollo "si chiama 'Power of Magic', vorreste entrare?"

Slayne osservò meglio in ragazzino e lo riconobbe. Era lui il biondino apparso dietro sua maestà, durante la festa.

"Va bene, mi sembra un'ottima idea" parlò SmeraldDragon_

"É ovvio che partecipo anche io." si introdusse immediatamente Dark.

Dopodiché i tre si girarono contemporaneamente verso Slayne.

"Non sono ancora molto convita ma per oggi non ho nulla da fare, quindi vi posso anche aiutare con la faccenda della principessa." spiegò la mora con tono
freddo.

Si incamminarono così alla ricerca di PrincessLight, guidati da Apollo che allarmato teneva la mano alzata, pronta a lanciare un incantesimo.

Dopo qualche kilometro la videro.

Era legata ad un piccolo albero con catene antimagia.

"Non posso utilizzare niente contro quell'oggetto." spiegò SmeraldDragon."lo annullerebbe sicuramente senza problemi."

"Per me non sono un problema" disse Slayne estraendo una delle due katane e dando un colpo ben assestato all'oggetto.

Si spezzò in un batter d'occhio ed Apollo corse per controllare lo stato dell'amica.

Pronunciò una breve frase, sperando funzionasse al meglio e la bionda riaprì gli occhi.

Non parlò subito, osservò prima il paesaggio intorno a lei.

Le lacrime iniziarono a rigarle il viso.

"Mi hanno colto di sorpresa Kyle." disse singhiozzando e coprendosi il viso con una mano." probabilmente ho sbattuto la testa da qualche parte e sono svenuta."

Quella scena, anche per Apollo, era troppo, la strinse d'istinto a sè, abbracciandola "Tranquilla, la pagheranno per tutto quello che stanno facendo al tuo regno e alla gente che vi abita. Insieme ce la faremo."

A quelle parole, persino il cuore gelido di Slayne sembrò raddolcirsi..

"Piccioncini!" urlò SmeraldDragon_ sorridendo maliziosa da dietro.

I due si staccarono, imbarazzati.

"Certo che sei davvero un genio per rovinare certe situazioni." replicò Slayne, incrociando le braccia al petto.

"Non dirmi che loro sono.. " disse la principessa, mentre un briciolo di speranza si apriva nei suoi occhi.

"I nuovi acquisti della nostra squadra." spiegò Kyle sorridendo." sono i migliori giocatori di Even."

A PrincessLight ritornò finalmente il sorriso che poco prima le si era spento.

"Io sono PrincessLight! Piacere di conoscervi, potete pure chiamarmi Kathy." disse avvicinandosi ai giocatori.

La ragazza dai capelli smeraldo fu la prima a prendere parola.

"Piacere, Principessa, io sono SmeraldDragon_, Julia per gli amici" spiegò.

"Io sono Dark ma chiamatemi pure Alex" disse presentandosi il ragazzo dalla tunica nera.

"Possibile che sua maestà non conosca la prima regola di Even? Non bisogna mai rivelare il proprio nome davanti ad altri giocatori, ne pronunciarlo. Rischi di
incontrare molti guai." disse Slayne con la solita serietà.

"La conosco benissimo, sono stata costretta ad espellere una trentina di giocatori nell'ultimo mese per questo." replicò allora la bionda. "Vorrà dire che ci chiameremo per nome solo nelle conversazioni tra i membri della squadra così che nessuno possa scoprirlo."

Slayne sembrò ancora insicura sul da farsi ma alla fine si decise a parlare.

"Mi chiamo Eliza." disse sbuffando.

"Bene ora che abbiamo finito le presentazioni direi di tornare a castello. Vorrei discutere con voi di questioni importanti" spiegò senza smettere di sorridere.

I tre nuovi acquisti iniziarono ad incamminarsi mentre PrincessLight trattenne Apollo per il polso.

"Ehm.. Grazie per prima, per essere venuto a salvarmi prima e per esserti preoccupato per me." disse leggermente imbarazzata.

Il ragazzo non ci pensò due volte e rispose.

"Ci sarò sempre per te, Kathy."

Intanto poco più avanti Dark scoppiò a ridere fragorosamente.

"Smettila di leggere nella mente delle persone Alex! Non è buona educazione." disse SmeraldDragon tirando un leggero pugno sul braccio dell'amico, mentre Slayne osservava interrogativa la scena.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6. ***


Capitolo 6.

"Eliza spegni un attimo quel computer e vieni giù." urlò una voce femminile dai piani inferiori."Un tuo amico ti vuole vedere!"
 
La ragazza castana si mise seduta sul letto, chiuse il libro che poco prima stava finendo di leggere e tolse le cuffiette dalle orecchie.
 
"Non ho amici, lo sai benissimo." rispose lei immediatamente, avvicinandosi alla scrivania.
 
Accese il portatile e si sedette, cercando di mettersi comoda.
 
Non aveva nessuna intenzione di andare a controllare chi si fosse presentato quel pomeriggio a casa sua.
 

...Attendere Slayne, log-in in corso...

 
In quel preciso istante la porta si aprì di scatto, ed un ragazzo abbastanza alto, dai capelli mori e gli occhi cristallini entrò nella stanza.
 
Ormai era comunque troppo tardi.
 
"Idiota."le disse sottovoce, mentre avvicinandosi alla scrivania osservava Slayne sul display del portatile allenarsi, sconfiggendo creature dal livello troppo basso per le sue capacità.
 
Le lasciò una piccola nota accanto all'oggetto, per quando si sarebbe decisa a tornare nella realtà e preferì non aspettarla, uscendo dall'edificio.
 

'

Mi hanno eletto capitano della squadra di calcio.

Ci vediamo domani in palestra agli allenamenti.

                                                  Jacopo.'

 
Arrivò fino al giardinetto pubblico, poco distante, e si sedette su una panchina di fronte ad uno degli scivoli del parco giochi.
 
Si guardò intorno, constatando che nessuno lo stesse osservando e tirò fuori una piccola console nera dalla tasca dei pantaloni.
 
Cliccò uno dei quattro pulsanti a destra dello schermo.
 

…Sleider, accesso in corso…

 
Si ritrovò nello stesso luogo della sera precedente, in quel bosco buio e noioso.
 
Probabilmente in quel preciso istante su Even il sole stava splendendo, ma lui era circondato da alberi fittissimi, che non lasciavano oltrepassare neanche un sottile raggio luminoso.
 
Ormai tutti in quel videogame avevano paura di lui, persino i mostri non osavano più sfidarlo.
 
Era veloce e i suoi colpi precisi.
 
In fondo si era meritato tutta quella solitudine, era riuscito a tradire la sua unica alleanza nel gioco, rischiando di eliminarla per sempre da quel posto.
 
Sospirò e si rimise a camminare, intento a raggiungere la sua vera destinazione.
 
Iniziò a saltare di albero in albero, utilizzando in parte il suo potere ed arrivò in un batter d’occhio al limite della foresta.
 
Quella era la sua punizione, pensò nuovamente, cercando per una buona volta di convincere sè stesso.
 
Quando poi aveva scoperto per puro caso che Slayne non era altri che la ragazza più conosciuta della sua scuola aveva cercato di avvicinarsi a lei sempre di più.
 
Ma era terribilmente testarda e solitaria.
 
Iniziò a diminuire gradualmente la velocità, si stava avvicinando.
 
Poi la vide, instancabile come sempre.
 
Si sedette su un ramo per osservare meglio i suoi movimenti.
 
Era estremamente abile, fin troppo simile alla realtà.
 
Eliza era la rappresentante femminile della maggior parte dei club sportivi del collegio, in particolare della squadra agonistica di nuoto, nel quale era imbattibile.
 
“Per quanto ancora hai intenzione di stare lì?” si decise allora a parlare la ragazza, dopo aver abbattuto un altro mostro.
 
“Non molto, immagino siano già le cinque del pomeriggio. Presto dovrò andare. Dispiaciuta?” rispose Sleider scendendo come un fulmine dall’albero.
 
“Preferisco che tu mi stia alla larga, mi dai fastidio.” le confessò senza prestargli la minima attenzione, mentre la sua voce assumeva un tono quasi arrabbiato.
 
“Lo so.” disse il ragazzo sbuffando.
 
Cercava di rimanere composto, non si sarebbe mai permesso di perdere il controllo davanti ai suoi occhi come era già accaduto in precedenza.
 
Avrebbe continuato a proteggerla di nascosto.
 
“Comunque faresti bene a tornare a casa anche tu.” le disse, tranquillo.”Passi troppo tempo su questo gioco.”
 
Un vento leggero iniziò a soffiare, sollevando leggermente il lungo mantello blu oceano del ragazzo.
 
Intuì un pericolo avvicinarsi sempre di più a loro, quella sensazione non gli piaceva per niente.
 
Spuntarono un numero indeterminato di coltelli dal nulla dietro la sua schiena, pronti in qualunque momento ad attaccare.
 
Mosse appena il braccio e quelle partirono veloci in direzione del lieve rumore.
 
Quella tecnica era chiamata dei 666 coltelli, gli era stata regalata dalla stessa Slayne per il suo compleanno, quando erano ancora migliori amici e passavano insieme intere giornate su Even a combattere.
 
Andò successivamente a fare un controllo di persona, per essere sicuro di aver abbattuto qualunque cosa fosse.
 
Ritrovò un mucchio di armi a terra, segno che avevano eliminato il nemico, e tornò in dietro.
 
Slayne era già scomparsa.
 
“Idiota.”pensò mentre un'aria triste si dipingeva sul suo volto. ”Quella è l’arma con cui l’hai uccisa.”
 

…Slayne, log out in corso…

 
Appena uscita si buttò sul letto, stringendo il cuscino.
 
Sleider era stato l'unico giocatore a dimostrarsi socievole nei suoi confronti, aveva un carattere decisamente complicato, difficile da comprendere, ma i suoi gesti erano sempre rispettosi, anche se leggermente spavaldi.
 
Ma lei adorava il suo carattere, si era affezionata a Sleider, non lo aveva mai nascosto a nessuno.
 
Era felice di aver trovato un ragazzo dalle sue stesse capacità che amasse distruggere.
 
Poi una mattina d'autunno l'aveva trafitta senza un motivo preciso, i colpi bruciavano, penetravano la pelle causando un dolore assurdo.
 
Aveva osservato l'espressione sul viso del ragazzo e questo sorrideva, come soddisfatto.
 
Da quel giorno desiderava ardentemente vendicarsi, ma continuava ad aspettare il momento opportuno.
 
Non si fidava più di nessuno, era sospettosa e pian piano era diventata sempre più riservata.
 
Rimise le cuffiette alle orecchie e alzò al massimo  il volume, avvicinandosi alla finestra aperta.
 
Il sole era già quasi del tutto tramontato, sfumature rosse dipingevano le villette che si affiancavano al lato opposto della strada.
 
Poco dopo notò un piccolo foglietto giallo accanto al portatile.
 
Lo lesse di malavoglia, sbuffando.
 
Sul viso sembrò tornarle un lieve sorriso, ma non lo fece notare molto in quanto tornò immediatamente seria.
 
Lo accartocciò e buttò velocemente nel piccolo cestino azzurro ai suoi piedi.
 
Non voleva aver nulla a che fare con ragazzi, ma non le dispiaceva discutere ogni tanto con lui di sport.
 
Da quando aveva scoperto che anche lui era un giocatore di Even aveva cercato di dimostrarsi più distaccata, parlava di meno e, a volte, non rispondeva alle sue domande.
 
Nonostante ciò lui continuava a starle vicino, sorridendole sempre.
 
Durante quei pomeriggi che passava insieme a Jacopo ad allenarsi non si sentiva sola.
 
Chiuse gli occhi e cercò di non pensarci, quella notte si sarebbe dovuta recare nuovamente a palazzo, dove i suoi nuovi compagni di squadra la attendevano, e non poteva assolutamente farsi prendere dal sonno durante l’assemblea.
 
La sveglia suonò alle 22.00.
 
Eliza stiracchiò un po' le braccia, sbadigliando e scese lentamente dal letto, sicura di non svegliare nessuno.
 
La prossima volta avrebbe optato per una riunione nel pomeriggio.
 
Ancora col viso assonnato inserì la password ed entrò sul suo profilo.
 

...Attendere caricamento delle informazioni personali in corso...

 
Appena il suo corpo fu trasferito in Even iniziò ad incamminarsi verso il castello.
 
"Slayneeeee!" la chiamò una voce allegra alle sue spalle.
 
Fece finta di non sentire e continuò ad andare dritto.
 
"Eddai, perché non mi saluti?" le chiese allora la ragazza dai capelli smeraldo, facendole una sbuffa smorfia col viso.
 
"Non sono abituata." rispose senza pensarci due volte.
 
"Ti dispiace se cammino con te?" domandò SmeralDragon_, un po' insicura.
 
"Fa’ come vuoi, ma stai attenta sono un po' nervosa oggi." le confessò, sbuffando appena.
 
"Giornataccia?" chiese la maga.
 
"Esatto." rispose.
 
Poco dopo, si ritrovarono davanti alle porte del castello.
 
Una seconda voce evidentemente felice e piena di vitalità le salutò, attendendole all'entrata.
 
"Ciao Julia, Eliza!" urlò PrincessLight agitando il braccio in loro direzione.
 
La verde rispose al saluto, sorridendole in cambio, mentre la mora a fianco non si mosse di un centimetro.
 
"Ci siamo già tutti?" chiese con aria di curiosità.
 
"Sì, anche Alex è appena arrivato!" rispose la bionda."Forza venite!
Ho preparato i biscotti."
 
La seguirono all'interno, fino a quando arrivarono in una stanza circolare dalle pareti rosa.
 
Slayne si sedette su una delle sedie che erano state inserite per l'occasione ed incrociò le braccia.
 
"Cerchiamo di fare in fretta. Devo tornare a casa il prima possibile." disse.
 
In realtà quella non era altro che una scusa per tornare a dormire nel suo letto.
 
Domani avrebbe anche dovuto svolgere un esame importante e come al solito non aveva aperto un libro.
 
"Va bene." rispose la principessa, mentre SmeraldDragon_ si posizionava tra la mora e Dark accennando un saluto gentile al compagno
.
 
"Per cominciare, come avrete notato a palazzo la situazione mi è leggermente sfuggita di mano. I rivoltosi triplicano a vista d'occhio ed ora sembra abbiano trovato un modo per distruggere le mie guardie, nonostante le abbia protette con la mia magia." spiegò sua maestà accendendo un videoproiettore alle spalle. "I miei messaggeri sono già riusciti ad individuare una sede principale, sembra si trovi nella terra del fuoco vicino ad un piccolo villaggio."
 
"Quindi, in poche parole, dobbiamo solo battere questi insetti." disse Alex, mentre un sorrisino vittorioso si dipingeva giá sul suo volto.
 
"Non credo sia così facile.." spiegò PrincessLight."Sono stati creati da mio padre come aiuto per mantenere la pace in Even, hanno poteri superiori ai normali giocatori. Non so ancora quanti siano di preciso, ma di sicuro sono controllati da una forza superiore. Penso vi informerò domani, immagino sia già mezzanotte."
 
La ragazza dai capelli biondi girò lo sguardo verso il tavolo dove aveva fatto accomodare i suoi compagni.
 
Slayne aveva già appoggiato la testa al tavolo e chiuso gli occhi.
 
"Immagino abbia avuto una giornata impegnativa." disse sorridente la ragazza.
 
"Già!" rispose SmeraldDragon_, facendole un occhiolino.
 
"Va bene, ora voglio solo sapere una cosa. Siete tutti dalla mia parte?" domandò sua maestà attendendo una risposta.
 
I presenti, a parte la mora che dormiva ancora profondamente, annuirono.
 
La principessa sorrise felice, osservando fuori dalla finestra.
 
"E tu Sleider cosa pensi di fare? É addormentata, puoi pure rispondere." lo assicurò con tono gentile.
 
"Non sta a me decidere, dipende tutto da lei." rispose velocemente, per la paura di venire sentito.
 
"Va bene." disse sospirando." Ci vediamo domani pomeriggio a palazzo. Mi occuperò personalmente di Slayne, la porterò a dormire in una delle stanze reali. A domani!"

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7. ***


Capitolo 7.
 
Julia si lasciò cadere sul letto, allargando le braccia.

Chiuse gli occhi ripensando ancora una volta a quando, una settimana prima, aveva accettato di entrare a fare parte del team di
PrincessLight, la squadra più forte di tutta Even.

Sorrise felice tra sé, girandosi.

Voleva salvare a tutti i costi quel mondo, era davvero motivata e avrebbe voluto passare in eterno i suoi pomeriggi con i nuovi compagni.

Non era più sola e questo la rendeva più sicura e forte.

Dopo quel fatidico incontro nella foresta oscura niente era rimasto come prima.

Dark.

Ogni volta che quel nickname passava per la sua mente, non riusciva a trattenersi, il suo cuore iniziava a battere impazzito, mentre le sue guance si coloravano di un rosso acceso.

Appena pensava a quel nome i battiti del suo cuore accelleravano improvvisamente.

Quando si incontravano cercava di nascondere i pensieri, ma per lei era un'impresa davvero ardua, non era per niente abituata a farlo.

Non voleva soffrire inutilmente, in quel momento non poteva neanche immaginarsi quanto Alex fosse distante.

Si vedevano quasi tutti i pomeriggi su Even, alla stessa ora, quando iniziavano a chiacchierare e camminare un po' intorno.

Julia scosse la testa, non poteva assolutamente funzionare.

“Drin!" il rumore del campanello arrivò fastidiosamente alle sue orecchie, risvegliandola dai pensieri.

Chi è che a quell'ora veniva a bussare davanti a casa sua?

Per di più quel giorno era sola, doveva scendere lei ad aprire.

"Arrivo!" urlò.

Scese le scale di malavoglia sbuffando, sperando non fosse la solita pubblicità.

Girò le chiavi nella serratura e aprì la porta.

Davanti a sé trovò un ragazzo abbastanza alto, dagli occhi profondi e marroni ed i capelli del medesimo colore.

Per di più sul viso aveva uno strano sorrisetto, quasi arrogante.

Girò il volto arrossendo, ma lui non sembrò farci caso.

Quel ragazzo era la copia identica di Dark.

“Ciao. Io sono Alex! Mi sono appena trasferito qui e.. Mia mamma vi manda questi!” le disse velocemente porgendole un pacchetto di
dolcetti confezionati con cura.

Julia, ancora estremamente imbarazzata, prese il pacco e lesse il biglietto.

'Con la speranza di entrare a fare parte del suo club di lettura.'

Da quando in qua sua madre aveva fondato un club del genere?

Questa domanda sembrò preoccuparla per un secondo, ma alla fine si ricordò del via vai di signore del giorno prima.

"Ecco cosa combinano mentre esco a fare una passeggiata!" pensò Julia sospirando.

"Prego, accomodati pure.” disse poi rivolta al ragazzo, guidandolo in salotto.

Lo lasciò un attimo da solo per andare a prendere qualcosa da bere in cucina.

Era davvero curiosa, avrebbe tanto voluto scoprire se quella persona era davvero il suo migliore amico o no.

Tornò velocemente dal nuovo vicino e si sedette di fronte a lui.

“E così tu sei…?” Le domandò a quel punto il castano.

“Io sono Martina, Marti per gli amici” rispose lei sorridendo, un po' impacciata.

Certo, a mentire non era certo la migliore, ma riusciva a cavarsela abbastanza bene.

Non voleva rivelare il suo vero nome, per questo aveva preso in prestito quello di una sua amica.

“Piacere.” rispose lui.

“ Ehm… Da quanto tempo ti sei trasferito qui?” domandò allora Julia, nella speranza di iniziare un discorso.

“Da un paio di giorni, non abbiamo ancora completato del tutto il trasloco." rispose.

“Capisco. E invece come trovi la città?" chiese gentile.

Alex scosse le spalle.

“Niente di particolare.” disse poi.

“Qua vicino ci sono delle rampe per gli skate, proprio al centro del parco. Sono davvero meravigliose, ci sei già stato?” chiese la ragazza.

“Mhh … No.”

Però, non parlava molto il presunto Dark!

“Vorresti andarci? Ti porto io." domandò allora Julia.

“Magari un altro giorno, ho delle cose urgenti da fare.” rispose alzandosi dal divano.

"Va bene, allora alla prossima!” lo salutò Julia agitando il braccio.

“Alla prossima. “ Rispose lui.


...SmeraldDragon_, accesso in corso...
... Caricamento completato, bentornata in Even ...


Julia alzò lo sguardo, accorgendosi di trovarsi ancora tra le mura splendenti del palazzo reale.

"Ehi Ju! Tutto bene? Ma.. Quando hai cambiato abito?" Le domandò Apollo seduto su una comoda poltrona rosso fuoco. Sembrava trovarsi lì già da un bel po'.

La ragazza lo osservò interrogativa, poi abbassò lo sguardo e notò, con estrema sorpresa, di stare indossando un grazioso abitino blu notte cortissimo sulle gambe.

"Aaaaaa! Così si vedono le mutande!" Urlò Julia imbarazzata coprendosi con il mantello bianco.

"Ma come, non ti piace il mio regalino?" Domandò Dark sghignazzando.

"Se ti prendo giuro che questa volta finisci male!" gli urlò in risposta.

Iniziò a rincorrerlo per tutta la stanza, sempre più arrabbiata, fino a quando inciampò su un piccolo scalino e Dark la prese al volo.

"Grazie." Disse la ragazza arrossendo vistosamente.

"Di niente... Marti." Rispose lui, sempre più divertito.

"Non ci credo, allora lo sapevi?" Chiese Julia, incrociando le braccia.

"Ovvio. Mi dispiace dirtelo ma non sai fingere ragazzina."

“E va bene” replicò sconfitta. “Ma... Come mai stai pensando alla rampa per gli skate?"

“E tu…” disse, senza avere il tempo di finire la frase.

“Esatto, ho finalmente trovato nel mio libro la formula Pensiero. Purtroppo è ancora troppo debole, riesco a distinguere solo alcune
parole.” Spiegò SmeraldDragon_, accennando un occhiolino in sua direzione.

“Devo dirti la verità, la cosa mi infastidisce parecchio.” le disse Dark a quel punto “ Quindi provvederò immediatamente.”

Il ragazzo chiuse gli occhi ed iniziò a recitare una breve formula in lingua sconosciuta.

Serrò i pugni senza smettere di parlare.

Possedeva un enorme potere magico e Julia ne era consapevole.

Terminata l’ultima  frase, dischiuse i pugni e riaprì gli occhi.

“Ecco fatto. Ora non puoi leggermi più nel pensiero!” le disse soddisfatto.

Julia fece una prova per esserne certa, poi si girò volgendo il volto nella direzione opposta con un broncio.

“Ovviamente, puoi sempre sentire i pensieri degli altri!” spiegò Alex all’amica.

Poi si voltò verso Apollo.

“Ahahaah!”  il drago iniziò a sbellicarsi dalle risate.

“Smettila Dark! È così romantico che Kyle trovi Kathy carina!” disse SmeraldDragon_ con occhi sognanti.

“Insomma! Potreste evitare di dire quello che penso?”Borbottò il biondo risentito.

“Ma se smetto come faccio a divertirmi?” chiese Alex.

“Per fortuna la Principessa non è ancora arrivata…” disse Apollo sbuffando.

“Eccomi! Parlavate di me?” chiese Kathy, spuntando da dietro la porta insieme a Slayne.

“No no!” disse Kyle girando il volto e arrossendo “Allora… è successo qualcosa su Even?

“Già.” Rispose la ragazza con sguardo malinconico.”Si tratta dei boss, sembrano come impazziti.”

“Scusate la domanda, ma … Chi sono questi Boss?”  domandò Julia con curiosità.

“Come fai a non saperlo? Sei la settima in classifica!” disse Dark esterrefatto

“I boss sono quattro giocatori fortissimi, che posseggono gli elementi della natura. Sono stati assegnati da mio padre per aiutarmi a tenere ordine nel videogame. Purtroppo sembra che uno strano giocatore sia riuscito a prendere il loro controllo.” Spiegò PrincessLight.

“è conosciuto nel videogame sotto il nickname di Majesty, ma sinceramente non ne ho mai sentito parlare.” Continuò Slayne, mantenendo un’espressione seria.

“Esatto, a quanto pare hanno già distrutto tre delle città più importanti, non posso permettere che raggiungano la capitale.” Disse Kathy. “Secondo le mie informazioni da me ottenutesono quattro: vento, acqua, fuoco e terra. Fortunatamente non tutti sono stati assoggettati e, a dire il vero, due sono qui tra noi. La prima Slayne che è in grado di controllare l’acqua, il secondo è Sleider.. ma immagino che non sia qui.”

Sentendo quel nickname Eliza sembrò incupirsi.

Al contrario gli occhi di Julia iniziarono a splendere, si avvicinò alla ragazza e le prese le mani.

“Davvero tu sei uno dei boss?” le chiese in conferma.

“A quanto pare..” rispose indifferente.

“E lo sapevi?” domandò nuovamente la verde.

“Già”

“Ma è davvero fantastico!” le disse sorridente.

“Va bene, prima di lasciarvi andare ad allenare devo aggiungere solo una cosa. Per riuscire a sconfiggerli dovremmo trovare delle formule nascoste all'interno del videogioco. Ancora non so dove si trovino, ci sto lavorando. Appena saprò qualcosa ve lo farò sapere.” Terminò la Principessa tornando nella sua camera a lavorare.

“Adesso devo sconnettermi, ho gli allenamenti di nuoto. Ci vediamo domani.” Disse congedandosi Slayne.

“Meglio che vada anche io! Mia mamma inizia a lamentarsi per il tempo che passo su internet. Ciao!” salutò anche Julia.



…SmeraldDragon_ log out in corso…


La ragazza si stiracchiò sulla sedia, soddisfatta per la giornata.

Si alzò, avvicinandosi alla finestra e scostando leggermente la tenda.

La luce della camera di Alex era ancora accesa.

Sorrise felice, scendendo poi in cucina. 

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Capitolo 9
*** Capitolo 8. ***


Capitolo 8.

Kathy si allontanò dal computer, stanca e stressata.

"Possibile che non abbia mai un attimo per rilassarmi decentemente?" si chiese la ragazza, prendendo il cellulare ed infilandolo nella tracolla. Prese una giacca a vento rosa appesa nell'armadio, indossandola, mise la borsetta ed uscì di casa.

Quel pomeriggio avrebbe avuto un consiglio di classe e lei, essendo la rappresentante, doveva assolutamente partecipare.

Osservó l'ora sull'orologio, aveva ancora molto tempo a disposizione.

Si fermó un po' ad osservare le vetrine dei negozi in centro e, raggiunta la piazza principale, si sedette su una panchina.

Le tornarono in mente gli ultimi avvenimenti su Even ed un piccolo sorriso si formó sul suo volto.

Era particolarmente felice per il fatto che Apollo si fosse preoccupato tanto per lei quella sera, nessun altro lo aveva fatto prima.

Aprí gli occhi e si accorse che improvvisamente la gente nella piazza era notevolmente diminuita.

Gli alberi erano davvero graziosi, persino le aiuole piene di fiori le apparivano splendide.

Era sempre pieno di gente ma quel giorno era stranamente poco affollato.

Stette ancora per poco seduta, voltò lo sguardo a destra e notó un ragazzo che sembrava avere circa la sua etá.

Era biondo, con un paio di occhiali da vista neri ed il viso allegro.

Kathy sospiró, quel ragazzo aveva un aspetto fin troppo famigliare.

"Kyle…" mormorò istintivamente. Appena si accorse di aver pronunciato quel nome, arrossì.

Il biondino si girò, perplesso.

"Come fai a conoscere il mio nom…" rispose lui, poi si fermó per un attimo, osservandola con gli occhi spalancati "Non ci posso credere.."

"Neanche io." mormorò piano la ragazza, distogliendo lo sguardo imbarazzata.

"Sei davvero Kathy?" le chiese, mettendosi ad osservare una vetrina lí accanto, cercando di non far capire alla ragazza di essere arrossito.

"Hey, Kyle cosa stai facendo lí impalato?" urló un ragazzo dai capelli castani che correva velocemente in sua direzione.

Appena gli fu accanto gli diede una pacca sulla schiena e mise un braccio intorno al collo.

"C-cosa?" rispose lui, sorridendo e risvegliandosi dai suoi pensieri. "Oh, niente. Ti stavo aspettando."

"Bene, allora possiamo andare?" chiese nuovamente il moro.

"Certo da questa parte." rispose.

Kathy rimase per qualche secondo impalata ad osservare il biondo allontanarsi da lei, lo vide ad un certo punto girare il viso in modo da vederla e indirizzarle un sorriso dolce.

Quello probabilmente valeva molto piú di mille parole.

Si ricordó di aver memorizzato il numero di cellulare di Kyle nella rubrica.

Prese l'oggetto dalla borsa e ci scrisse sopra un piccolo messaggio.

'Ti ho trovato.'


Dopo aver terminato gli ultimi lavori a scuola, decise di tornare su Even per controllare la situazione.

Magari sarebbe stata fortunata e avrebbe trovato Kyle.

Sorride tra sè al pensiero.

...PrincessLight, attendere caricamento in corso...


Ancora poco e avrebbe potuto rivederlo.

...Caricamento completato, bentornata in Even Sua Maestá...


Si guardó intorno ricondandosi di non essere più tra le mura del palazzo reale.

~Uff, immagino dovró attendere ancora un po' prima di rivederlo.~ pensó in quel momento, per poi incamminarsi tra i viali alberati della capitale.

Arrivó fino al portone, il perimetro di confine tra la zona sicura della grande cittá e un piccolo boschetto, che portava al castello.

Attraversó il cancello principale ed inizió a correre agilemente verso la sua destinazione.

" Ciao Kathy dove vai cosí velocemente?"

Si fermò di colpo sentendo quella voce allegra e solare.

"Julia! Tutto bene? Sai per caso se Kyle è già arrivato?" chiese la bionda, sperando in una risposta affermativa.

"Oh, certo. Dovrebbe essere on-line già da un'oretta abbondante. Comunque adesso non credo possa parlare con lui, se ho capito bene è in corso una specie di riunione tra uomini. Pensa che mi hanno cacciata da palazzo!" le spiegò SmeraldDragon_.

"Cosa stanno combinando? E Eliza che fine ha fatto?" domandò nuovamente e sempre più preoccupata PrincessLight.

"Non ti ricordi? Ieri ti aveva detto che si sarebbe potuta collegare solo questa sera tardi." disse la verde.

"Questo vuol dire che anche Sleider è con loro. Quei ragazzi potrebbero distruggermi il palazzo da un momento all'altro! Devo sbrigarmi, non ho un secondo da perdere.." pensò ad alta voce, per poi ricominciare a correre aumentando ulteriormente la velocità.

"Aspettami, vengo con te!" le urlò Julia da dietro.

Arrivarono in un batter d'occhio all'interno delle mura del palazzo reale.

Non sentendo alcun tipo di rumore, PrincessLight iniziò ad innervosirsi ulteriormente.

"Dove siete mocciosi!" urlò, iniziando a salire le scale che portano alle sale di riunione.

"Kathy cerca di calmarti... I tuoi capelli stanno cambiando colore!" disse Julia, preoccupandosi.

"A quanto pare non sono qui." disse la bionda ricomponendosi."Non importa, controllo subito in mappa dove si trova Kyle."

Aprì il menù dei comandi principali ed iniziò a cliccare vari pulsanti.

"È in giardino!" constatò felice, incamminandosi in quella direzione.

In un secondo si ritrovò a passeggiare sotto gli alberi in fiore del palazzo reale, canticchiando il motivetto di una canzone.

Si fermò appena intravide la figura di Apollo.

Sembrava non essere solo, stava conversando con un altro ragazzo.

Si avvicinò piano, fino a quando non riuscì ad intravvedere la scritta 'RedSniper' sopra la sua testa.

"Ah, Kathy stavamo parlando giusto di te!" iniziò a dirle Kyle sorridendo e salutadola con la mano.

"Di me?" chiese lei incuriosita.

"Già. Lui è il mio migliore amico Nick." rispose indicandogli con una mano il compagno a fianco.

"Piacere di conoscerti." disse lui per primo, rivolgendole un sorriso simpatico.

"Il piacere è mio! Io sono Kathy."

PrincessLight rispose al saluto, per poi tornare ad osservare meglio il nuovo ragazzo.

Era sicura di averlo già visto da qualche parte.

I capelli erano corti, toccavano appena le spalle, mori con ciuffeti rossi qua e là, gli occhi azzurri e la carnagione pallida.

"Da quanto tempo giochi su Even?" chiese per curiosità la ragazza.

"Quasi un anno, è stato Kyle per primo a dirmi di provare il gioco."rispose lui immediatamente.

"Già, ci alleniamo insieme due volte a settimana. Abbiamo appena terminato." le spiegò Apollo.

"Esatto, è stato un piacere conoscerti Kathy ma adesso devo andare." disse velocemente RedSniper aprendo la mappa per il log out.

"Aspetta! Ti andrebbe di unirti alla nostra squadra? Sono tutti giocatori simpatici" gli domandò PrincessLight sorridendo.

"Certo." rispose, per poi uscire in un batter d’occhio da Even.

In quell’istante Kyle si avvicinò ad un piccolo tavolino in ferro bianco, completamente assorto nei suoi pensieri.

"A cosa stai pensando?" chiese Kathy curiosa, avvicinandosi al ragazzo.

"Niente di che. Credo soltanto che la tua scelta di far entrare Nick nella squadra non sia stata delle migliori." confessò serio.

"Perchè? Più siamo e meglio è. Grazie a lui diventeremo più forti, no?" spiegò gioiosa la bionda.

"Già, forse hai ragione." rispose Kyle senza voltarsi.

La bionda si avvicinò sempre di più a lui, abbracciandolo da dietro.

"Grazie, riesci sempre a capirmi." disse poi felice.

"Te l'ho già detto, io ci sarò sempre per te." confessò voltando il viso.

Ed ecco che in un attimo successe.

Le labbra di Kathy toccarono dolcemente quelle di Kyle.

E si scambiarono velocemente un bacio che entrambi, in fondo, aspettavano da tempo.

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Capitolo 10
*** Capitolo 9. ***


Capitolo 9.

"Water Bluster!" urlò una ragazza dai lunghi capelli mori, raccolti in una coda di cavallo.

Un'enorme onda si formò dietro di lei, permettendole di scappare lontana da quel luogo.

Iniziò a correre il più velocemente possibile, ma la stanchezza cresceva e il fiatone di certo non la aiutava.

Appoggiò la schiena ad un albero, cercando di respirare regolarmente, poi si sedette a terra.

"Slayne che succede?" una voce maschile la raggiunse.

La ragazza alzò gli occhi stanca, fulminando con lo sguardo Apollo.

"Cosa stai combinando da queste parti?" chiese seria, guardandosi intorno. "Kathy non ti ha detto di stare lontano dalla terra dell'Acqua? È troppo pericoloso."

"Non credo... C'è qualche problema? Se ti posso aiutare dimmelo pure." Domandò preoccupato osservando l'amica.

"No, devi tornare a palazzo e avvertire Kathy. Non ho magia a sufficienza per farlo. Cerca di essere veloce" Gli ordinò alzandosi in piedi e tornando ad attaccare i nemici."Qua ci penso io, sbrigati!"

"Va bene, torno subito." rispose, per poi sparire dalla mappa.

Slayne sospirò, stanca.

Majesty le stava togliendo a poco a poco i suoi poteri, non sarebbe riuscita a vincere contro quegli ultimi ribelli da sola.

"Water Bluster!" urlò nuovamente schioccado le dita e sommergendo altri giocatori.

Un proiettile, preciso e veloce, le sfiorò il viso andandando poi a colpire la fronte di uno dei nemici.

Presto avvenne un'esplosione a catena che mandò a tappeto anche i compagni intorno.

"Headshot!" Urlò un ragazzo soddisfatto, uscendo dal cespuglio.

Eliza voltò lo sguardo, sorpresa.

"Ah, perdonami se mi sono intromesso nel bel mezzo della battaglia. Mi sembravi abbastanza in difficoltà." Disse poi grattandosi la testa, nervoso.

"No, tranquillo sono io che ti ringrazio. Sei arrivato al momento giusto, sei riuscito ad evitarmi il game over." Rispose con tono calmo. "Quello è un Dragunov,
giusto? Sei un cecchino."

"Già, è la mia arma preferita." Confessò lui.

"Bene, allora per oggi ti dò il permesso di aiutari. Ti va?"Gli chiese Eliza, incrociando le braccia.

"Certo."

"Allora seguimi." Continuò Slayne avanzando silenziosamente verso il nascondiglio nemico.

Alzò meccanicamente il braccio, schioccando le dita.

"Presto arriveranno i rinforzi quindi cerca di non eliminarli tutti, dobbiamo evitare game over inutili." Gli spiegò la ragazza, iniziando ad attaccare con getti d'acqua continui.

"Non c'è problema." Continuò lui, appostandosi su un albero, chiudendo l'occhio sinistro e prendendo la mira.

"Si inzia!" disse lei, osservando un muchio di giocatori uscire allo scoperto.

Estrasse le katane dagli oggetti, avvicinandosi correndo ai nemici.

Qualche minuto dopo tornò Apollo in loro aiuto, insieme a PrincessLight.

"Cosa sta succedendo Eliza?" chiese preoccupata la bionda correndole in soccorso.

"Majesty sta lottando per impadronirsi della terra dell''acqua, sta assorbendo i miei poteri." spiegò."Questi sono gli ultimi ribelli per ora, gli atri si sono già
ritirati."

"Va bene, ci penso io qua adesso. Perdi energia troppo velocemente." continuò Kathy osservando preoccupata l'amica." Computer, trasferimento giocatore
002 a palazzo!"

Slayne sbuffò, arrendendosi e riponendo le katane dietro la schiena.

Una volta arrivata a destinazione si sdraiò esausta sul divano rosso della sala principale.

"E tu cosa ci fai qui?" chiese seccata, osservando un ragazzo moro in piedi sul balcone.

"Niente di che, stavo parlando con Alex, ma ora è andato. E Kathy poco fa mi ha pregato di tenerti d'occhio e di non lasciarti fare cose stupide." rispose lui,
voltandosi.

"Era da un bel po' che non ti rivedevo Sleider. Come stai?" chiese la ragazza chiudendo gli occhi, disinteressata.

"Meglio di te, a quanto pare." rispose sospirando." Problemi nella tua terra?"

"Già, se devo essere sinera speravo attaccassero prima la tua" coffessò Slayne senza troppi problemi.

"Lo so." Disse lui."Bene, allora io vado. I rinforzi sono arrivati."

"A mai più." Rispose osservandolo camminare verso la finestra.

"Mi spiace, ma temo che da domani dovrai vedermi più frequentemente." confessò ghignando.

"Vorrà dire che ti ucciderò prima di domani." disse Eliza sbuffando.

"Pensa pittosto a recuperare le energie."

Detto questo, utilizzò una pozione di telestrasporto e sparì nel nulla.

"Slayne come stai? Tutto  posto?" iniziò a domandarle Kathy correndole incontro con aria disperata.

"Meglio." rispose seria, mettendosi a sedere.

"Mi dispiace tantissimo. Ero occupata con la relazione dell'ultimo consiglio di classe e mi sono scordata di tener d'occhio la mappa di Even!" le spiegò triste.

"Tranquilla, nessun problema. Dovresti piuttosto ringrazie lui, mi ha aiutato al mmento giusto. confessò indicando il nuovo ragazzo." Chi è?"

"È il nuovo acquisto della nostra squadra, nonchè migliore amico di Kyle. Ha deciso di aiutarci con la nostra missione." le spiegò contenta PrincessLight.

Apollo la osservò con aria gelosa.

"Bene, io sono Slayne, piacere di conoscerti. Puoi chiamarmi anche Eliza." Disse la ragazza presentandosi.

"Ed io Nick, il piacere è mio." rispose RedSniper ricambiando con un sorriso.

"Meglio che torni a casa ora." disse poi Slayne alzandosi dal divano."In questo momento sono inutile. Ci vediamo domani."

Aprì la scheda per effettuare l'uscita e cliccò il pulsante a sinistra.

...Attendere Slayne, log out in corso...


Si ritrovò di nuovo nella sua stanza, la testa le girava parecchio e i suoi muscoli erano a pezzi.

Era senza dubbio distrutta.

Sbuffò buttandosi di peso sul letto e accendendo un po' di musica.

Prese il cellulare ed entrò su Skype, notando di aver ricevuto un messaggio.

Senza pensarci due volte rispose.


Jacopo. <9873994..>

Come stai? :)

Male.

Lo immaginavo, hai saltato gli allenamenti. Che hai?

Niente, mi è passata la voglia di nuotare.

Vuoi parlare un po'?

Forse.

Ok, ti ascolto.

Sono sul letto e non riesco a muovermi, sono a pezzi.

Sbaglio o ti avevo detto di non allenarti troppo?

Tra qualche giorno inizieranno i regionali di nuoto, non puoi permetterti di fare pasticci.
Per questi giorni cerca di riposare ;) dovrebbe passare tutto.

Avverto io il coach.


Va bene, grazie. Ci vediamo domani.

Ciao.



Mise in silenzioso il cellulare rimettendolo sul comodino, allungò il braccio per spegnere la luce e si addormentò in un batter d'occhio sotto le coperte.

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Capitolo 11
*** Capitolo 10. ***


Capitolo 10.

Nickname: SmeraldDragon_
Password: *******

...Attendere, accesso in corso. Bentornata in Even!....

 

La leggera brezza che si era levata nel bosco scompigliò i lunghi capelli smeraldo di Julia.

Quel giorno, la ragazza aveva deciso di starsene un po’ per conto proprio.

Aveva bisogno di pensare e di rilassarsi.

Oramai era giunta l’estate, ma su Even non pareva così.

Quel luogo era sempre stato molto …. “primaverile”.

Boschetti con alberi in fiore, un lieve venticello proveniente da est e un timido sole che sbucava appena dalle nuvole.

Ma questo a SmeraldDragon_ non importava.

Le sarebbe sicuramente piaciuto stupirsi della moltitudine dei colori autunnali, o la gelida neve invernale, ma non era mai stata una perfezionista, a lei andava
sempre bene tutto.

Xora la seguiva a suo fianco con passo felpato.


Erano diventate inseparabili. La  pantera sembrava  l’ombra della ragazza dai capelli verdi.

Il felino si fermò di colpo ed annusò l’aria.

Un nemico era in arrivo.

SmeraldDragon_ si preparò allo scontro.

Era da parecchio che non combatteva per conto proprio.

La lotta finì nel giro di pochi minuti, l
’avversario con cui si era scontrata non era particolarmente forte per questo lo aveva annientato senza il minimo sforzo.

Improvvisamente, dal nulla, apparve un altro mostro che la attaccò immediatamente.

Prima di essere ucciso, con le sue lame affilate, riuscì a tagliare un pezzo dela benda che nascondeva il marchio sul braccio.

Al momento Julia non ci fece caso.

Mandò K.O. quell’essere e si diresse verso il palazzo.

Era quasi arrivata alla reggia quando, involontariamente, spostando un ramo, fece cadere a terra la benda che le copriva la spalla.

In pochi istanti, la mente di Julia aveva smesso di esistere.


Era diventata una serva di Majesty.

Non aveva detto a nessuno del marchio e, di conseguenza, non era stata messa al corrente delle conseguenze portate da esso.

Una volta che la “firma” dei ribelli viene esposta alla luce, la persona diventa schiava dei rivoltosi.

Così, armata di cattive intenzioni, Julia si girò ed iniziò a camminare dalla parte opposta.

Kathy, vedendola sbagliare direzione, la prese sotto un braccio e la portò al castello.

Preoccupata per l’amica, la bionda andò a cercare di corsa il medico di corte.

La verde si alzò dal divano e si avviò verso l’uscita.

Nessuno fece caso a lei, era in corso l’ennesima rivolta a corte e tutti i servitori erano occupati nella battaglia.

Oramai SmeraldDragon_ era giunta alla fine del bosco.

Una mano le toccò la spalla e lei si ritrasse velocemente.

Girò il viso, era Alex.

“Julia? Tutto bene? Mi sembri un po’….” disse lui, osservandola.

“STO BENE! SMETTILA DI INFASTIDIRMI!” rispose brusca.

Detto ciò, senza perdere tempo, continuò a camminare.

Solo allora Dark si accorse del marchio.

“Deve essere stato il giorni in cui l’ho incontrata.  - mormorò piano- ecco cosa ci faceva al castello dei rivoltosi, non faceva parte della resistenza… Questo spiega tutto. I tasselli del grande piano di Majesty si incastrano alla perfezione, devo dire che è molto astuto.”

In quel momento si ricordò di Julia.

“Aspetta!” le urlò.

Tentò di fermarla, ma lei si divincolò.

“Sei solo un mago da strapazzo Alex, non puoi vincere contro la predestinata! Fai tanto il superiore dicendo di essere un drago ma, forse, non è nemmeno la verità. Non lo hai mai dimostrato. Ed ora, levati dai piedi! Non ho bisogno di te!”

La ragazza fece per tirargli uno schiaffo, ma lui la afferrò per il polso e la riportò in braccio al castello.


Spiegò tutto a Kathy, chiamarono Apollo ed insieme tolsero il marchio a Julia.

Quando la ragazza si svegliò, stranamente, ricordava tutto.

“Io … La predestinata …”

“Cosa?!” domandò PrincessLight.

“Smerald è la prescelta.- Disse cupo Alex. Poi, riprese a parlare- non c’è più bisogno di me, me ne vado.” Dopo aver detto questo, il ragazzo si alzò e sparì dalla mappa.

“Cos’ha Dark?” domandò Kyle.

“Non saprei …” rispose Kathy.

“Io invece sì.” Disse Julia.

La verde corse al balcone e saltò giù.

“Lo riporterò qui solo quando avrò chiarito la cose!” urlò, agitando la mano in segno di saluto.

Dopo aver pronunciato queste parole, si addentrò nel bosco correndo.

“Aleeeeeex! Aleeex! Mi dispiace per quello che ti ho detto! Lo sai che non lo penso davvero! Ti prego! Scusami!”

La ragazza cercò il drago per tutto il bosco, ma non lo trovò.

“Che sia lì..?” si domandò allora.

Julia sapeva che Dark aveva un posto speciale in Even.

Lo aveva confidato solo a lei, però …
 
 

“Sai, quando mi sentivo giù mi recavo là e alla fine tutte le ansie passavano. Adoro quel posto, è speciale e solo mio. Riesci a non sentirti diverso dagli altri. Siamo una grande famiglia”

“Dove si trova??”

“Segreto”

“Daiiiiiiiiiiiiii …”

“No.”

“Prima o poi lo scoprirò!”

“Impossibile, cara Julia!”

“Sei proprio antipatico!”

“Lo so.”
 


La ragazza a quel punto capì.

“È un posto che solo i draghi possono raggiungere…  Ci sono! È il cielo! Bene, ma come ci arrivo ora?”

La verde pensò alle formule che conosceva.

“Posso provare con la levitazione!”

Recitò l’incantesimo, tenendo i pugni stretti per ottenere più energia, gli occhi ridotti a due fessure, lo sguardo nel vuoto, sinonimo di concentrazione.

 
Improvvisamente, delle stelline argentate vorticarono intorno a lei.


“LEVEL UP! CONGRATULATIONS!”
 

In quel preciso istante sul mantello di Julia apparve una stella argentata.

“Ah, fantastico, e questa a cosa mi serve?” si domandò la ragazza, osservandola curiosa.

“Uff, mi tocca rifare l’incantesimo per il volo …”

Dalla stella, improvvisamente, comparve un pegaso malconcio e pieno di cicatrici, veniva dall’oltretomba.

“Vuoi un passaggio?” chiese a Smerald.

Notando l’aria interrogativa della ragazza, le spiegò: “I servi dell’oltretomba sono qui per servirti.  Ti occorre un incantesimo? Basta pronunciare il nome della formula e ti arriverà in aiuto un morto. Facile, no?”

La verde annuì.“Ed ora… Andiamo da Alex!”

Il pegaso fece salire la ragazza e la trasportò su nel cielo, fino a quando non videro Dark sdraiato su una nuvola.

Aveva un’aria infelice.

SmeraldDragon_ atterrò dolcemente vicino a lui.

“Ciao…” gli disse.

“Ciao.”

“Mi dispiace per prima, sai... ero sotto l’effetto del marchio. Non sapevo quello che stavo dicendo.”

Il drago si mise a sedere.

Non riusciva proprio a tenere il broncio con lei.

“Mhhh … E così sai di essere la prescelta?”

“Già, Kathy non ne era al corrente…” rispose impacciata.

“Ora se ne accorgeranno tutti, visto il simbolo del tuo mantello. È il sigillo dei non-morti, solo i predestinati lo hanno.” Le spiegò.

“Alex … Sai, ho qualcosa per te, per avermi salvata …”

Julia si avvicinò a Dark e lo baciò dolcemente.

Lui divenne rosso come un peperone.

“Era da tanto che volevo dirtelo… Io… cioè, tu Mipiacitantissimo!” disse la verde tutto d’un fiato.

“E se … diciamo … io ricambiassi i tuoi sentimenti?” le domandò lui imbarazzato.

“beh, allora …”

Alex la interruppe con un bacio.

“E’ ora di scoprire il mio segreto Smerald …  Ora sono pronto a rivelartelo.”

Detto ciò, si trasformò in drago.

Era una creatura maestosa ed imponente, completamente nera, 
gli occhi gialli incutevano terrore
mentre sulll’occhio destro, una stella argentata risplendeva luminosa.

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Capitolo 12
*** Capitolo 11. ***


Capitolo 11.


"A quanto pare oggi sarò molto impegnata." disse PrincessLight tra sè, sorridendo. "Va bene, lasciate a me tutte le preparazioni per il ballo in maschera. Sarà una festa indimenticabile."

Salutò le amiche ed iniziò ad incamminarsi sulla scalinata, diretta al suo ufficio al terzo piano.

Probabilmente quella della festa imminente era solo una scusa, aveva bisogno di distrarsi, troppi pensieri le affollavano la mente.

In cima a questi vi era proprio lui: Kyle.

Continuava inevitabilmente ad evitarlo, non poteva osservarlo negli occhi per più di 10 secondi o parlargli di persona.

Sospirò, era davvero un caso perso.

Julia la fissò dintraverso, pensierosa, poi sorrise lievemente.

"Forse ho capito.." disse la verde ad un tratto."È un ragazzo, giusto?"

Eliza le guardò divertita, rimanendo in silenzio e con le braccia incrociate.

"Ti prego non continuare.." disse Kathy arrossendo sempre di più.

"Ormai lo abbiamo capito tutti, vero Eliza?" continuò SmeraldDragon_"È succeso qualcosa tra te e Kyle."

"Non urlarlo, dai! Qualcuno ti potrebbe sentire!" le disse PrincessLight, oramai rossa come un peperone.

"Non c'è niente di male in ciò. Perchè ti fai tanti problemi?" le chiese Slayne.

"A dire il vero non.."

"Bene!" esclamò Julia, interrompendo l'amica."Adesso, ci vuole un bel vestito e una maschera per la nostra Kathy. Ci penso io, adoro cucire abiti. Questa sera sarai favolosa."

SmeraldDragon_ le fece velocemente un occhiolino, per poi continuare."Eliza porteresti portare via Kathy per un po'?"

"Julia, davvero non devi e poi ho ancora un sacco di cose da fare!" Si affrettò a dire la bionda.

"È tutto ok, c'è ancora tempo per le preparazioni." le rispose sorridendo.

"Va bene, allora noi andiamo." disse la mora chiudendosi la porta alle spalle.

Passeggiarono in silenzio attraverso il bosco, fino alla porta della città.

Il sole risplendeva in cielo e le nuvole erano davvero poche.

Intravidero da lontano la figura di un ragazzo, in armatura militare.

"Hey!" le salutò allegramente lui, sollevando il braccio.

"Ciao Nick, tutto bene?" chiese Slayne.

"Certo." Rispose." Sono venuto per dare un'occhiata al nuovo negozio di armi in centro, ci siete già andate?"

"Non ancora. Ti dispiace se vengo con te?" gli domandò Slayne.

"Nessun problema. È da questa parte." disse il ragazzo indicando un punto dietro di sè.

"Kathy vieni con noi?" le chiese la mora.

"No grazie, ho ancora alcune preparazioni da sbrigare prima della festa... Ci vediamo questa sera, non mancate!" si congedò Kathy, salutando i due giocatori.

La ragazza voltò le spalle, iniziando a camminare nella direzione opposta.

"Uff…" Sospirò Kathy "È un vero peccato, sono di nuovo sola."

Tornò presto a palazzo e si mise a camminare nel giardino sul retro, quasi annoiata.

Il silenzio regnava intorno a lei.

Raggiunse il viottolo principale, pieno di rose rosse e siepi dalle forme strane, si guardò intorno fino a quando i suoi occhi non videro un ragazzo biondo seduto
su una panchina intento a leggere un libro.

Kyle..

Il mago, incuriosito dal rumore improvviso di passi, chiuse il testo accorgendosi della presenza della ragazza.

La salutò timidamente con la mano, arrossendo.

"Oh, ciao Kyle." Rispose lei con le guance in fiamme "Devo scappare a firmare dei documenti!"

"Certo, non ti preoccupare." le rispose lui sorridendo.

La ragazza, sempre più tesa, cercò di sembrare naturale davanti a lui e camminò lontano.

"Kathy, non dovevi proprio farlo. Chissà ora cosa pensa di te" disse tra sè e sè.

Entrò nel castello e prese il primo corridoio a destra.

Raggiunse in fretta il salotto e si sedette su una delle poltrone.

"Kathy!" la chiamò Julia, in cima alle scale."Ho finito".

La biondina si alzò di scatto."Di già?"

Osservò l'oggetto che teneva tra le mani, un vestito azzurro caraibico, ornato da strisce dorate qua e là, legata al braccio invece aveva una piccola maschera
degli stessi colori.

Kathy abbracciò forte la verde dalla felicità

"Bastava anche solo un grazie." le confessò la maga, ridendo.


Ormai in tutta Even non si parlava d'altro che del ballo in maschera di quella sera, era davvero raro riceve i biglietti per la partecipazione.

PrincessLight inoltre era decisa a creare un evento che venisse ricordato nella storia del videogame.

Kathy aveva scelto come invitati i migliori 40 giocatori in lista, aveva messo in vendita nei migliori negozi abiti e maschere per l'occasione e adornato le città di
volantini che ricordavano l'evento.

Il palazzo era stato riempito di fiori colorati, nel giardino una grande pista da ballo era stata allestita, insieme ad un palco per l'orchestra.

La ragazza non vedeva assolutamente l'ora che l'evento iniziasse.

[...]

SmeraldDragon_ si guardò intorno spaesata.

Doveva trovare Alex, lui l'avrebbe sicuramente portata via, lontano da quell'assurdo ballo in maschera.

Cercò i suoi amici con lo sguardo.

Di Slayne non vi era traccia, Nick non si era presentato, Kathy stava ballando con un ragazzo mascherato e Sleider rimaneva in disparte, osservando annoiato
il resto degli invitati.

Julia poteva leggere nel pensiero... Non bastava un costume per mascherare le caratteristiche e le idee di un individuo.

Sorrise nella direzione di Kathy. La principessa non aveva capito che il suo cavaliere era una persona a lei estremamente familiare...

Alex sicuramente avrebbe pensato:"Che bamboccio Kyle!".

"Beh, Kyle è un vero bamboccio!"

Julia si girò di scatto.

Davanti a lei vi era un ragazzo alto, con i capelli castani e gli occhi nocciola. Indossava un giubbotto di pelle, una canotta bianca e un paio di jeans.

Per completare il look, aveva una maschera nera che gli copriva la faccia dalla fine della fronte fino al naso.

La ragazza lo avrebbe riconosciuto fra mille: era Alex, il suo Alex!

Gli saltò al collo.

Lui era arrivato ed era lì per lei!

"Scusi signorina... Da che cosa è vestita?

"Da..."Julia ci penso su" Beh, non interpreto un personaggio, ho solo creato un vestito e una maschera di mio gradimento... Ahahah! E lei, piuttosto?"

"È ovvio, da Wolverine" rispose il ragazzo mostrando le lame che aveva applicato su un paio di guanti.

"Molto realistico" lo prese in giro lei.

Stavano bene insieme. Erano sulla stessa lunghezza d'onda.

Si capivano al volo, senza nemmeno parlarsi.... E non perché erano in grado di leggere nella mente.

La loro intesa non era frutto di una semplice magia, di una specie di inganno. Loro erano in grado di capirsi bene anche nella realtà, luogo in cui nessun incantesimo può nulla...

"Andiamo a vedere la luna?" chiese Dark a SmeraldDragon_.

Quest'ultima, che era ancora avvinghiata al ragazzo, si staccò imbarazzata e mormorò un flebile "sì".

Così, i due predestinati si diressero verso uno dei tanti balconi preposti ad adornare la facciata del castello.

"È proprio bella la Luna... Vero, Alex?"

"Già... Julia... Io volevo... Ehm... Darti questo."

Il ragazzo tirò fuori, da una delle tasche del giubbotto, un piccolo pacchetto blu scuro.

Vi era attaccato un adesivo che riportava le seguenti parole; "Gioielleria Argento, rendiamo preziosi i vostri regali".

Julia, colma di emozione, lo aprì e vi trovò dentro due ciondoli.

Erano di oro bianco e, se si univano, formavano un unico cuore.

La ragazza rimase in silenzio ed Alex cominciò a preoccuparsi.

"Ehm... Cosa c'è? Non ti piace?" domandò il ragazzo.

"C'è solo un modo per rispondenti..."

Detto ciò, la ragazza si strinse al petto di Dark e, successivamente, lo baciò.

Fu un bacio appassionato, come quelli che si vedono nei film.

Pareva che il tempo, per Julia e Alex, si fosse fermato...

La gente correva frenetica, danzava, parlava e rideva.

Loro erano immobili, sprofondati l'uno nelle braccia dell'altro.

La brezza scompigliò i capelli dei due ragazzi, la luna illuminò i loro visi...

E le stelle, con la loro flebile luce, rimasero le uniche testimoni di quella serata speciale.

[...]

Slayne nel frattempo rimaneva seduta in disparte, su una delle panchine che contornavano la pista da ballo.

Non era ancora molto annoiata, adorava il suono rilassante dei violini che insieme producevano una melodia vivace e allo stesso tempo tranquillizzante.

Le veniva quasi voglia di ballare.

Osservò l'ora sul display, era ancora presto.

Si era convinta ad indossare un abito elegante azzurro corto, adornato da fiorellini e scarpe bianche alte.

Incrociò le gambe, imbarazzata.

Non avrebbe mai più fatto una cosa del genere, attirava troppa attenzione.

"Io trovo che tu stia bene con questo genere di abiti." le disse un ragazzo avvicinandosi a lei e sendendosi a suo fianco.

"Tu invece sembri sempre il solito idiota, qualunque cosa ti metta." rispose senza pensarci due volte.

"Può darsi, ma adoro questo lato di me. Il tuo nuovo amico?" chiese il moro osservandosi intorno e cercandolo con lo sguardo.

"Nick? Non ha potuto connettersi, mi ha mandato un e-mail prima."rispose sbuffando.
Sul volto di Sleider si formò un piccolo sorrisino.

"Quindi oggi sei sola." le ricordò.

"No, a dire il vero ho appena fatto conoscenza con questo mazzo di rose. La loro compagnia mi basta e avanza." gli spiegò sorridendo a sua volta, quasi
sfidandolo con gli occhi.

"Va bene. Mi concederesti almeno l'onore di accompagnarmi al tavolo del buffet?" le chiese cortese porgendole la mano.

"Va bene, ma lo faccio solo perchè ho sete." rispose alzandosi.

"Certamente." le disse Sleider.

Ad un tratto la musica cambiò, ora era diventata molto più lenta e tranquilla. Alcune coppie si avvicinarono al centro della pista, iniziando il nuovo ballo.

"Vuoi ballare?" le chiese il ragazzo tornando ad osservarla.

"No, non sono capace." rispose immediatamente secca.

"Oh sì, invece." rispose ghignando e prendendole la mano.

La trascinò al centro della pista, appoggiandole una mano su fianco.

"Pronta?" le chiese senza aspettarsi una risposta.

Iniziò a muovere i piedi avanti e indietro, a ritmo di musica.

"Ti ho detto che non sono in grado di.." continuò lei cercando di uscire dalla pista.

"Non eri tu quella che fa corsi di ballo ogni giovedì pomeriggio, dopo gli allenamenti di basket?" le disse sorridendo.

"Sei uno stalker?"

"Più o meno. Ormai dovresti aver capito chi sono, no?"

"Jacopo?"

"Esatto Eliza." le sussurrò all'orecchio

La ragazza sbuffò, infastidita, ma continuò a ballare insieme al ragazzo.

"Ti ho già detto che sei bellissima in questo vestito?" le ricordò ancora una volta avvicinandola a sè.

"Ti odio." rispose Slayne fredda, sorridendo poi lievemente.

"Lo so che mi odi, non c'è bisogno che me lo ricordi sempre principessa." le disse in tono scherzoso.

"Idiota." ripetè sorridendo e allungando le braccia intorno al collo del ragazzo.

[...]

"Principessa?"

Kathy si girò disorientata, si era davvero presentata molta gente alla sua festa.

Davanti a lei un ragazzo biondo dal vestito blu notte con ricami argentati e una maschera dello stesso motivo si era inchinato di fronte a lei.

"Mi concede l'onore di questo ballo?" le chiese formale porgendole la mano e sorridendo.

"Certo." rispose, cercando ancora con gli occhi una persona in particolare tra la folla di giocatori.

"Qualcosa non va?" chiese lui, notando una certa preoccupazione sul viso della bionda.

"Oh no, nulla." rispose tornando sorridente.

Il cavaliere la trascinò in pista in pochi secondi.

Rimasero a danzare per un bel po', riuscendo ad attirare l'attenzione di tutti gli invitati. La mente di Kathy ormai non pensava più a nulla, si stava divertendo.

Ritornò ad osservare il viso del cavaliere, era praticamente irriconoscibile a causa di una maschera enorme che ne copriva la maggior parte.

Alla fine del terzo ballo il ragazzo la prese per mano portandola su una delle balconate all'interno del castello, dalla quale si poteva ammirare la luna in tutto il
suo splendore.

Si tolse lentamente la maschera.

Due occhi azzurri risaltarono particolarmente in tutta quella oscurità.

Passò una mano tra i capelli biondi osservando il viso sorpreso della ragazza.

"Kyle." sussurrò lei, arrossendo.

Successivamente il ragazzo sfilò anche la maschera di PrincessLight.

Si avvicinò piano al volto di Kathy e la baciò.

"Kyle, tu sapevi che ero io.." mormorò la bionda.

"Certo, ti riconoscerei ovunque. Kathy.."continuò il ragazzo fecendo una piccola pausa "vorresti diventare la mia ragazza?"

Kathy sussultò, aveva davvero sentito bene?

Si avvinò ad Apollo, abbranciandolo forte.

Tutto ciò le sembrava un sogno.

"Kyle?" disse la ragazza poco dopo.

"Sì, Kathy?" rispose lui

"Sono innamorata di te"

"Anch'io" le confidò sorridendo.

E si baciarono ancora, al chiaro di luna.
 

 

Angolino autrici~

Eliza: ...
          non capisco ancora perchè mi abbiate messo qui a fare l'idiota.

Kyle: Non ti ricordi? Dobbiamo parlare a nome delle tre autrici.

Eliza: Ma perfavore! Che lo facciamo loro. *si siede incrociando le
           braccia*

Alex: Kyle sei un bamboccio!

Kathy: Alex smettila di prenderlo in giro, diciamo questa cosa e basta.

Jacopo: *facepalm*

Julia: Kao, Azu e Kira sono dispiaciute per l'immenso ritardo e chiedono
          perdono a tutti i lettori in ginocchio ^.^

Jacopo: Sbaglio o "in ginocchio" lo hai aggiunto tu?

Julia: Era per rendere meglio l'idea ^o^

 
Per farci perdonare abbiamo deciso di inserire una nostra piccola conversazione su skype, mentre scrivevamo la storia...
 
Kao: Quindi... Mmm.. Abbiamo bisogno di qualcosa più fluff..

         Tipo aggiungo particolari come kyle che sputa dalle rose rosse?
         O kyle seduto su una panchina...Tra rose rosse?

Azu: Kyle che sputa sulle rose??? Ahaha xD

Kao: Non che sputa che spunta *rofl*

         Ahahahahaha xD
         Ho sbagliatu xD

Azu: Lo avevo capito, ma così risultava più comico XD

Kao: Che figura di... Cavolo ho fatto xD sto piangendo dalle risate.

Alex: Sono riuscito a manipolare la sua mente... Mwhahah

Kao: D: nuooooo. Lo metterò come messaggio di stato

         "Kyle non sputare sulle rose rosse davanti a kathy"
          Ahahaahah xD
         Okay ci sono ancora, Alex smettila
         XD

Azu: Ahahhaha xD xD

        Torniamo alla storia... XD

Kao: Cooooomunque altre cose fluff...
         Tipo sta leggendo un libro di magia seduto su una panchina tra le rose rosse
         (Sputa per terra non sulle rose)
         Alex, smettila!

Azu: (rose... Ahaha) ok

Kao: Okay inserisco

         "Il silenzio regnava intorno a lei.
         Camminò fino al viottolo principale, pieno di rose rosse e siepi dalle forme strane, si guardò intorno fino a quando non vide un ragazzo seduto su una                  panchina intento a leggere un libro.
         Kyle..
         Il mago, incuriosito dal rumore improvviso di passi, chiuse il testo accorgendosi della presenza della ragazza."
        Okay?

Azu: Perfect ;)

Kira: ehi! Non sono morta neh! XD

Kathy: povero Kyle lo insultate per un errore di Kao, siete imperdonabili ._.

Questi invece sono i vestiti per il ballo:


Julia e Alex~


Eliza e Jacopo~


Kathy e Kyle~

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Capitolo 13
*** Capitolo 12. ***


Capitolo 12.
 
"Slayne, riesco a vedere il confine. Siamo molto vicini."

Un ragazzo, in tenuta militare, scese agilmente da un albero appoggiando le mani al terreno.

Si accovacciò immediatamente e ripose il fucile da cecchino dietro la schiena.

Si avvicinò successivamente con cautela all'amica.

"Grazie." sussurrò lei in risposta

"Non c'è di che."

"Una volta superato il confine, ricordati di alzare il cappuccio. Per la prima notte Kathy ha individuato un albergo poco distante, dovremmo riuscire a raggiungerlo senza problemi prima che cali il buio." gli spiegò. "Andiamo!"

Ripresero a correre verso nord per raggiungere il limite della foresta nera.

Non potevano assolutamente fallire.

La mora ad un tratto si fermò di colpo, sentendo dei passi rumorosi avvicinarsi.

"Nick hanno scoperto il nostro piano, sono arrivati prima di noi." sussurrò Eliza, nascondendosi dietro un cespuglio.

Attraverso uno spiraglio notò file di centinaia di giocatori appostati sulla linea di confine.

"Di questo passo non andremo da nessuna parte." osservò il ragazzo." Abbiamo un'unica possibilità: distrarli e aprire uno varco tra quei ribelli."

"Già..."continuò Slayne, osservando possibili vie d'uscita intorno a sè."Potrei utilizzare l'acqua di quel laghetto per creare un'onda in grado di distrarli per qualche secondo."

"Oppure potrei causare un'esplosione davanti ai loro occhi che li terrebbe occupati qualche minuto in più." propose RedSniper, facendole l'occhiolino.

"Va bene, facciamo a modo tuo." continuò la ragazza sorridendo."Ma preparati a correre, una volta superato l'ostacolo non saremo più al sicuro.

"Ricevuto."rispose lui, per poi prendere la mira e lanciare il proiettile.

"Perfetto, andiamo!"

Corsero il più velocemente possibile, superarono le prime file di giocatori, troppo impegnati a tener d'occhio l'esplosione, i restanti vennero sommersi da un'onda enorme provocata dalla mora.

Si fermarono qualche chilometro più avanti, sfiniti.

"Siamo quasi arrivati Nick, resisti!" lo incoraggiò Eliza, appoggiandosi ad un albero con la spalla.

"Tranquilla, ce la faccio. La resistenza non è una delle migliori abilità di un cecchino." le spiegò sorridendole.

"Continuiamo camminando?" propose lei.

"Te ne sarei immensamente grato."

"Da questa parte." continuò Slayne indicandogli la strada.

Gli alberi diventarono sempre meno fitti e ai loro piedi apparì un sentiero ghiaioso.

"El, non senti anche tu.."

La ragazza girò il viso di scatto e buttò l'amico a terra velocemente.

"È una trappola Nick, scappa!" urlò, per poi osservarlo meglio. "La freccia.."

"Tranquilla è tutto a posto." rispose lui cercando di mantenere una voce calma e rimuovendo con cautela l'oggetto dalla spalla."Non fa male, pensiamo piuttosto a come scappare da questo posto."

Detto questo il ragazzo si accovacciò improvvisamente a terra, premendo forte con la mano la ferita sulla spalla.

"Nick!" urlò lei disperata, rimanendo in piedi davanti al ragazzo.

"Water wall!" pronunciò poi, per proteggersi dalle nuove freccie in arrivo.

Si mise in ginocchio per osservare meglio il braccio dell'amico.

"Era una freccia avvelenata, per questo ti ha tolto molta vita. Come ti senti? Riesci a rialzarti?" gli chiese preoccupata.

"Slayne, guardati le spalle!" le urlò Nick, proteggendola con l'unico braccio rimastogli.

La ragazza riuscì a voltarsi in tempo per accoggersi che la freccia aveva cambiato improvvisamente direzione.

"Wind blow." sentì pronunciare da lontano.

Sospirò sollevata, sorridendo lievemente.

"Mancano solo pochi metri, correte all'albergo indicato da Kathy." ordinò Sleider, correndo in loro aiuto."Sistemo la situazione e vi raggiungo."

Fece comparire alle sue spalle, dal nulla, un'enorme quantità di coltelli, pronto all'attacco.

La ragazza, invece, prese sottobraccio RedSniper aiutandolo a camminare.

"Grazie." sussurrò piano."Vedi di non morire, idiota."

Avrebbe tanto voluto vendicarsi, sconfiggendoli da sola, ma in quel momento Nick era più importante di qualunque altra cosa.

"Ti ho sentito, principessa." rispose lui immediatamente."Ma ne riparliamo dopo, ora sbrigati il tuo amico è in pericolo."

Arrivarono pochi minuti dopo all'arbergo, in centro.

Le camere erano già state prenotate, quindi la ragazza non ebbe grossi problemi.

Adagiò Nick sul letto ed iniziò a fasciargli il braccio.

"Resta fermo, dovrei avere ancora delle pozioni curative tra gli oggetti." gli spiegò, aprendo il menù del gioco.

"Va bene, grazie." rispose lui, assottigliando gli occhi per il dolore.

Trovò quello che le serviva e lo somministrò al ragazzo.

"Andrà tutto bene, scendo un secondo a prendere un po' d'aria torno subito." disse poi velocemente uscendo dalla stanza.

La sua vera intenzione era quella di correre e scacciare i ribelli da sola.

Aveva il potere necessario per farlo, perchè non sfruttarlo?

"Dove stai andando?" si sentì domandare ad un tratto.

Si fermò di scatto, pietrificata.

Non si aspettava che avesse terminato il suo compito così velocemente.

"Sto solo andando a prendere una boccata d'aria tutto qui." gli rispose con tono calmo e sicuro.

"Posso venire con te?"

"Va bene." rispose sbuffando.

Ormai tanto i ribelli erano stati scacciati..

Camminarono insieme fino all'entrata principale dell'edificio, poi la ragazza si sedette su una poltroncina di fronte alla prima finestra.

"Mia mamma sta tornando a casa, posso fidarmi ad uscire cinque secondi?" chiese, osservando l'ora.

"Tranquilla, ti aspetto qua."

"Puoi anche andare, non mi interessa. Basta che tieni d'occhio Nick." rispose immediatamente, fredda.

"Va bene, a dopo. Sbrigati ora." disse lui sbuffando.

"Grazie."

...Attendere Slayne, log out in corso...

 
"Eliza! Sei in casa?"

Queste furono le prime parole urlate che sentì la ragazza una volta tornata nella sua stanza.

"Sì, bentornata a casa." rispose senza troppo entusiasmo scendendo le scale.

"Com'è andata la giornata? Tutto a posto?" le chiese sorridendole.

"Il solito. Questa sera dovrò saltare gli allenamenti, mamma." disse Eliza, secca.

La donna la guardò irritata, incrociando le braccia.

"Mi dispiace signorina ma non posso tollerare un'altra lezione di nuoto in meno. Immagino che tu voglia restare a casa per giocare con il tuo computer, o sbaglio?"

"No, il ginocchio continua a farmi male." rispose immediatamente, cercando di non far trasparire emozioni.

"Certo, un'altra bugia. Tra poco arrivano a prenderti prepara la borsa." le ordinò, senza aspettarsi una risposta.

Eliza voltò le spalle e corse velocemente fuori dalla stanza, sbattendo la porta.

Sentì vibrare il cellulare in tasca e lo prese in mano.

"Nick sta bene. Tranquilla, vai all'allenamento serale. Ora sta dormendo, ti chiamo io se ci sono novità. Ci vediamo dopo."

Sbattè il telefono sul letto, accovacciandosi a terra e coprendosi il viso con le mani.

"Non migliori la situazione così, Jacopo." sussurrò piano, continuando a trattenere le emozioni.

Prese la borsa già preparata accanto alla scrivania e si diresse verso la porta d'ingresso.

"Buon allenamento Eliza, a dopo!" le urlò la madre dalla cucina.

Slayne non rispose, si limitò ad uscire in giardino e ad entrare nella macchina nera che la aspettava.

Nella sua famiglia il nuoto contava più di ogni altra cosa, la madre alla sua età aveva vinto moltissimi trofei e si aspettava gli stessi risultati dalla figlia.

Eliza non avrebbe mai voluto deluderla, l'aveva sempre stimata e presa da esempio, per questo motivo non osava disobbedirle.

Un'ora e mezza più tardi tornò a casa.

Non salutò, corse velocemente nella sua stanza sbattendo la porta, esausta.

"Oggi non fame, cucina solo per te e papà." le urlò.

Si avvicinò al portatile sulla scrivania per inserire la password.

...Attendere accesso in corso...


Iniziò a picchiettare le dita nervosa sulla tastiera.

"Muoviti.." disse piano.

...Log in eseguito, bentornata in Even Slayne...
 

Salì di corsa le scale e aprì di fretta la porta della loro stanza.

Stavano entrambi dormendo.

Si avvicinò preoccupata a Nick, ma i suoi HP si erano ristabiliti.

Sospirò sollevata.

Si tolse la pesante armatura da combattimento e la ripose in un angolo della stanza, dopodiche si infilò sotto il suo letto.

Majesty l'avrebbe pagata per tutto quello che le stava causando...

Chiuse gli occhi, cercando di addormentarsi, ma continuava a temere un attacco a sorpresa da parte del nemico.

Non si sentiva al sicuro.

Sospirò, sedendosi sul letto e dandosi una pacca sulla fronte con la mano.

Osservò l'armatura a suo lato e decise di lasciarla al suo posto.

Aprì il menù principale e scelse un vestito per quella sera.

In fondo era ancora presto, sarebbe andata a fare un giro.

Uscì nel giardino dell'hotel e si sedette su una panchina illuminata.

Si mise ad osservare le nuove armi che le aveva regalato Kathy, sorridendo soddisfatta.

Obbiettivo identificato, boss n.2
Elemento: acqua, procedere all'attacco.


Una voce metallica la prese alla sprovvista, fu colpita da una gomitata dietro la nuca che non riuscì a evitare e perse quasi subito coscienza.

Rimase in quello stato per ore.

Una volta risvegliata si trovò in una bellissima stanza da letto, bordeaux con le pareti d'oro.

Sulla spalla destra un enorme marchio nero dalla forma di un cobra le stava causando un dolore atroce.

"Benvenuta tra noi, Slayne!" le disse gioiosa la voce di un ragazzo che si avvicinò piano a lei."Ho sempre desiderato incontrarti."

La mora non rispose immediatamente, restò immobile seduta su una poltrona reale adornata, mantenendo lo sguardo vuoto sul pavimento.

"Ai suoi ordini padrone." rispose con il solito tono freddo.

"Chiamami pure Majesty" le disse lui sorridendo quasi malvagiamente.

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Capitolo 14
*** Capitolo 13. ***


Capitolo 13.

Julia si voltò ad osservare l'orda di rivoltosi che li stava inseguendo.

"Ehi, mi sono stufato di scappare! È il momento di scatenare la nostra furia su di loro!" Disse Alex spazientito.

"Ma.... Sono giocatori come noi... Non possiamo ucciderli!"

Il capo dei ribelli, stanco di correre dietro ai due ragazzi, urlò: "cosa c'è, avete paura? Fate proprio pena!"

Dark si fermò di colpo.

Ora avevano superato ogni limite.

"Smerald, se non vuoi ucciderli, non sarai obbligata. Vai avanti"

Il ragazzo iniziò a trasformarsi.

I capelli castani gli si rizzarono in testa, gli occhi, di un magnifico color nocciola, diventarono gialli, le pupille si restrinsero  fino a divenire due
fessure...

Il suo corpo mutò, gli spuntarono delle ali nere come la pece...

Era diventato un drago.

La stella argentata posta sul suo occhio brillò, esaltata dalla forte luce solare.

Alex spiccò il volo, per poi piombare sopra i rivoltosi.

Sfonderò i lunghi artigli.

Si abbatté come una furia sui  nemici, con lo scopo di non avere pietà alcuna.

I suoi denti incontrarono candidi colli e deboli arti.

Gli artigli forarono i petti, tagliarono a metà i nemici, dilaniarono i loro visi...

La coda, dotata di spuntoni velenosi, perforò crani, avvelenò carni e fece piombare nell'oscurità eterna milioni di rivoltosi.

Nel giro di pochi minuti, la simpatica strandina che portava al regno del fuoco fu adornata da cadaveri  e pozze di sangue.

“Alex, ma è terribile! Non hai risparmiato nessuno!” disse Julia.

“Questa  è la legge di Even, luogo in cui vige la regola del più forte… Schiaccia gli altri o verrai schiacciato. Se non lo tieni a mente, durerai
ben poco.”

Un ribelle, completamente cosparso di sangue e interiora, si alzò a fatica e tentò di avvicinarsi ai due ragazzi.

Questione di pochi secondi e anche quell’unica fiammella ancora accesa si spense, stroncata da un artiglio di drago.

“Avremmo potuto aiutarlo…” tentò di dire Julia.

Alex, ritrasformatosi in umano, si avvicinò al ribelle appena caduto.

Gli prese la mano e, con uno strattone, strappò l’anello che il cadavere portava al dito.

Lo mostrò a Julia.

“Solo una goccia di questo veleno e vai all’aldilà nel giro di cinque minuti. A Even non esistono i deboli bisognosi di aiuto, proprio come non vi
sono buoni samaritani.” disse secco Alex.

La ragazza dai capelli verdi aprì finalmente gli occhi e capì che il drago aveva ragione.

Creò una sfera di energia spettrale e rispose sorridendo:” Beh, penso che potresti avere ragione…” 

Detto ciò, ricominciarono a camminare…

Dovevano raggiungere la terra del fuoco.

Dopo una decina di minuti, i due ragazzi arrivarono alla porte del regno.

Nessuno li ostacolò, nessuno li accolse…

Così, continuarono per la loro strada.

Il villaggio in cui erano giunti pareva molto tranquillo, fin troppo tranquillo.

“Continua a camminare e preparati a correre… Abbiamo compagnia.” sibilò Alex.

Julia, seppur estremamente tesa, assecondò il ragazzo.

Improvvisamente, Dark gridò: “Giù! Abbassati Julia!”.

SmeraldDragon_ venne spinta a terra da Alex.

Un’ascia volò sopra alla testa della verde e mozzò, in parte,  l’orecchio del ragazzo, rimasto in piedi un secondo di troppo.

Quest’ultimo non fece caso al fiotto di sangue che sgorgava impetuoso dalla sua ferita, si alzò semplicemente in piedi, con occhi colmi d’ira.

Afferrò l’ascia che, dopo aver compiuto il suo “dovere”, si era conficcata nel terreno.

Non aveva bisogno di trasformarsi in drago, la forza della sua rabbia sarebbe bastata per sconfiggere un esercito.

Una risata maligna riecheggiò nel silenzio.

 “Alex, ne è passato di tempo!”

Dall’ombra emerse un ragazzo, con gli occhi, i capelli e perfino il mantello rossi.

Portava la maglia dei ribelli…

Era dalla parte di Majesty.

Dark lanciò l’arma che aveva in mano nella direzione del giocatore misterioso.

“Ecco la tua ascia”, disse freddo.

 
“Ehi Alex! Ho scoperto un gioco per pc bellissimo! Vieni da me questo pomeriggio? Così lo proviamo insieme!”
“Grande! Bell’idea, amico!”

 

“Grazie. Mi  era caduta di mano.”  rispose sogghignando .

Julia bisbigliò: “Chi è? Lo conosci?”

Dark  rimase in silenzio.

Ci pensò il nemico a rispondere: “In primo luogo, sono  il boss del fuoco… Non hai notato il simbolo che ho sull’occhio? Inoltre, sono un
servitore di Majesty e anche un amico di Alex…”

Il ragazzo drago lo interruppe: “Eri mio amico  prima che ti schierassi dalla parte  dei  ribelli…”

Il boss riprese la parola: “La nostra amicizia finì quando tentai di farti fuori, a dir la verità…”

Dark lo corresse: “Ti eri già schierato dalla parte di Majesty… Avevi  l’incarico di uccidermi… Quel giorno.”
“Grazie per l’ascia, amico!”
“Consideralo un regalo di buon Even-compleanno…” rispose Alex sorridendo.
“Ho una voglia matta di provarla… La testerò su di te!”
“…Ma Cosa?! Jake, sei impazzito?”
Il ragazzo dai capelli rossi ghignò.
“Certo che no… Ma sai, non posso fallire… Majesty mi ammazzerebbe…”
Detto ciò, Jake lanciò la sua nuova arma nella direzione di Alex.
Quest’ultimo, riuscì a schivarla appena in tempo.
“Guerrieri dell’oltretomba, è il predestinato che vi chiama! Venite ed uccidete il nemico del vostro signore!”
Un’orda di cadaveri comparve alle spalle di Dark.
Armati fino ai denti, cominciarono a correre verso Jake.
Questo, preso alla sprovvista, battè in ritirata.
Prima di scomparire, però, urlò al suo nuovo nemico: “Non mi avevi detto di essere il predestinato… Beh, anch’ io ho un segreto…”
Detto ciò, Jake si tolse la benda che portava sull’occhio destro, mettendo in bella vista il simbolo del boss del fuoco.

“Non ho voglia di trattenervi, ci rincontreremo… Se riuscirete a raggiungere il mio palazzo… Buona fortuna ragazzi! Vi aspetto! Ah, quasi
dimenticavo… Majesty mi ha detto di riferirvi questo messaggio: “Ben presto, uno dei membri della vostra combriccola verrà a mancare… Più
presto di quanto immaginate…””

Detto ciò, il boss scomparve in una nuvola di fumo.

 Alex ricominciò a camminare…


Continuava a pensare al messaggio di Majesty…

Il suo grande piano stava prendendo forma velocemente…

Se non avessero raggiunto in tempo il palazzo del regno del fuoco, probabilmente, sarebbe stato troppo tardi…

“Ben presto, uno dei membri della vostra combriccola verrà a mancare… Più presto di quanto immaginate…”

Chi poteva essere il giocatore in pericolo?

Dark passò in rassegna tutti i suoi compagni d’avventura…

Kathy, Kyle, Eliza, Jacopo, Nick, Julia…

Poi, improvvisamente, capì: si trattava certamente di…

Alex sospirò.

Il povero membro ignorava il suo tragico destino…

Tuttavia, a niente sarebbero valsi tutti gli avvertimenti e le precauzioni del mondo…

Se Majesty voleva qualcosa, Majesty la otteneva…

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