Amore - Testo Base

di fullmetalQUEEN
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap 1 : Incontro/Scontro & Per colpa di un pallone ***
Capitolo 2: *** Cap 2 : La nuova Prof & Maledizione ***
Capitolo 3: *** Cap 3 : Secondo Nuovo Arrivo & Questione Kimere ***
Capitolo 4: *** Cap 4 : Indagini & Minaccia Fratello ***
Capitolo 5: *** Cap 5 : Peter Pan? & Il numero 7 ***
Capitolo 6: *** Cap 6: Visita alla mamma & Disinfettante ***
Capitolo 7: *** Cap 7: Cambiamento & Momento ***



Capitolo 1
*** Cap 1 : Incontro/Scontro & Per colpa di un pallone ***


Ed eccomi qua, ritorno con una AU tutta particolare. Non perchè l'idea non sia stata sfruttata già milioni e milioni di volte - chi non ha mai pensato di inserire i nostri amatissimi personaggi di FMA in un mondo esattamente come il nostro? -, ma perchè le tematiche trattate sono moooolte. Il Rating è giallo per precauzione, non si mai, vai a pescare che ho usato qualche linguaggio non proprio simpatico e magari non me ne sono neppure accorta. Passando alla suddivisione dei capitoli: come avrete capito leggendo dall'introduzione, si tratta di una RoyAi e una EdWin in contemporanea, anche se questi personaggi raramente entreranno in contatto tra di loro (molto probabilmente solo Roy e Edward). Per questo motivo, ho dovuto dividere gni capitolo in due parti, ovvero la parte dove si tratta di Edward e Winry, appunto, e la parte dove si parla di Roy e Riza. Ad ogni capitolo, cambia il punto di vista che sarà evidenziato all'inizio in grassetto. Fatemi sapere anche se preferite che ogni capitolo sia riservato o a Roy e Riza o a Edward e Winry, o preferenze varie che facciano risultare più scorrevole la lettura. Dopo questa premessa - tutt'altro che breve, lo ammetto - posto il primo capitolo, sperando che vi piaccia.

Amore - Testo Base

Capitolo 1
Win » Incontro/Scontro «
Riza » Per colpa di un pallone «

Winry Rockbell
~ Edward Elric

Driiin. Driin.
Ecco. Il rumore che ha evitato per tutta l'estate, adesso torna a tormentarla. Infila la testa sotto il cuscino, per evitare di sentirlo per intero, sperando che smetta, ma nulla da fare: la sveglia continua, divertita, dispettosa, odiosa, a interrompere il suo sonno.
Stizzita, le da' una botta. E pum, quella cade a terra, ma non smette. Anzi, sembra faccia anche più rumore di prima.
«Ma vaff...»
Ecco la Winry maschiaccio, direbbe sua madre. Beh, ha tremendamente ragione. Io sono un maschiaccio, e allora? Nonostante sia una ragazza pon-pon, nonostante si atteggi a bella della scuola, ecco la vera Winry. Quella violenta, irascibile e per nulla, dico nulla, femminile.
Si costringe ad alzarsi, si stira. Si sposta i ciuffi biondi che le inondano il viso e poi si dirige verso il bagno, verso la doccia.
«Winry, sei già sveglia?»
«Sì, mamma.» risponde tra uno sbadiglio e l'altro la ragazza, mentre la sorellina le passa tra le gambe, divertita di quel movimento mattutino a cui non era più abituata.
«Elycia! E sta' attenta! L'ultima volta ti sono caduta addosso e...»
«Sorellona brontolona!» e la piccola ride, scende le scale di fretta, già indossando il suo grembiulino delle scuole elementari. Winry alza gli occhi al cielo, arresa a tutta quell'energia già di primo mattino.
Entra nel bagno, si fa la doccia, si asciuga velocemente e torna nella sua camera. Apre l'armadio. La crisi de "Oggi-che-mi-metto?" è alle porte. Soprattutto perchè si tratta del primo giorno di scuola da ex-novellina. Da studente della seconda liceale. Indirizzo linguistico. E se la ride di gusto, pensando a ciò che aspetta i novellini, impauriti da quel branco di gente, esattamente come lo era stata lei l'anno prima.
Rasserenata da questi pensieri, opta per una camicetta bianca con un ricamo di un buffo asino sul retro, contenuto da un cerchio dai bordi quasi fucsia. Prende i suoi jeans preferiti, neri, stretti, che le disegnano perfettamente la forma delle gambe lunghe e affusolate, grazie all'allenamento da ragazza pon-pon per la squadra di basket. Si guarda e annuisce soddisfatta. Le sta d'incanto.
Prende una pinza e si tira velocemente su i capelli, che sembrano sparati casualmente qua e là, ma in realtà sono stati controllati e opportunatamente sistemati uno ad uno dalle mani della bionda, mentre ancora si ravvia la frangetta, controllando che non sia troppo lunga da tapparle gli occhioni blu. Una forcina da una parte e et voilà!, è pronta. Un trucco leggero, per non dare troppo nell'occhio e ancora, un paio di Converse rosa, come la camicia che porta. Prende il giacchetto leggero, quello nero che le piace tanto, e lo zaino nero a pallini bianchi. Controlla che dentro ci sia lo stretto necessario per i primi giorni di scuola. Sì, c'è tutto. Scende di corsa, prende appena un tramezzino e se lo ficca in bocca.
«Mamma, io vado!»
«Fa' attenzione con il motorino!»
Le verrebbe da sbuffare, ma si contiene e fa un cenno di rassicurazione con la mano, mentre sua madre prende la secondogenita e la guida verso la macchina, senza seguire più con lo sguardo il motorino, nero anch'esso, della figlia che si allontana in direzione del liceo.
Curva a destra, a sinistra. Uffa, pensa, il traffico di Central è davvero una cosa spaventosa. Quando vado in vacanza in campagna è tutta un'altra cosa, anche se quest'anno mamma e papà hanno preferito andare ad Aquroya. Mare e campagna... in effetti anch'io preferisco il mare. E ancora una curva, immersa nei suoi pensieri, mentre finalmente scorge il suo liceo. Frena piano, senza prepotenza e parcheggia il motorino un pò più lontano dalla scuola, si toglie il casco e si guarda nello specchietto. Tutto a posto.
«Ehilà, Winry!» un ragazzo le fa un cenno con la mano, lei ricambia, si carica lo zaino in spalla e fa per raggiungerlo. Se non fosse che sulla sua strada, immerso nella lettura di un libro, come se si stesse nascondendo dalla realtà che lo circonda, non ci fosse un altro ragazzo.
Gli cade letteralmente addosso, e dopo una frazione di secondi si ritrova sdraiata completamente su di lui, il palmo della mano destra sbucciato e i jeans impolverati. Si accorge soltanto del frizzore alla mano, prima di rendersi conto che il volto suo e quello del malcapitato sono ad un centimetro di distanza.
«S-scusa!» esclama, mentre lui si massaggia la testa, un occhio chiuso e uno aperto. Lo guarda.
Naso all'insù, occhi nocciola, quasi dorati, i capelli biondo cenere che gli ricadono arruffati ai lati del viso. Il resto di loro è trattenuto da una coda piuttosto lunga dietro la nuca. Carino, nell'insieme.
«Ahia, che botta... bel modo di cominciare la giornata!» sbuffa quello, mentre tenta di rialzarsi.
«Ti ho già chiesto scusa!» si difende Winry mentre, stizzita, si rialza e libera i pantaloni dalla polvere. Carino sì, ma con un caratteraccio!
Lo guarda alzarsi in piedi: ecco, oltretutto sarà sicuramente del primo anno, pensa. Non l'ho mai visto in giro. Mai andarti a infognare di quelli più piccoli, Win. Ci rimetti la faccia.
«Senti, visto che sei la prima con cui parlo qui, mi puoi dire dov'è la segreteria per gli studenti? C'è la cartina ma non ci capisco un cavolo...» ha come un che di impaziente, e il suo tono non è per nulla amichevole.
«Lo sapevo che eri del primo... quando entri nella hall, il secondo corridoio a destra, prosegui dritto e trovi la scritta segreteria.»
«Guarda carina che io sono del secondo. Mi sono appena trasferito, tutto qua. Vorresti forse insinuare che sono basso?!»
«Sì, in effetti lo sei.» si sistema lo zaino, mentre il ragazzo sta per scoppiare dalla rabbia, e si allontana saltellando, raggiungendo il ragazzo che poco prima l'aveva salutata.

Riza Hawkeye ~ Roy Mustang

Cuffie nelle orecchie, una corsa leggera, di prima mattina. Gli ci voleva proprio. Non si da' un attimo di tregua, attimo dopo attimo, respiro dopo respiro, non si ferma. I capelli corvini gli si attaccano sulla fronte imperlata di sudore, ma non ci fa caso e continua a correre.
Dopo alcuni minuti, finalmente si ferma. Prende l'iPod grigio tra le mani, scorre i brani. Nulla che lo stuzzichi più di tanto. Massì, chi se ne frega, mettiamo la riproduzione casuale. Preme play e si rimette l'iPod nella tasca dei pantaloni del traning.
Sorride. Una canzone che parla di lui, o meglio di ogni ragazza che sta con lui, modestamente parlando. Hot, Avril Lavigne. Come quella di ieri sera, com'è che si chiamava? Ah sì, Eva. O qualcosa del genere.
E' così la vita di Roy Mustang. Se la spassa tra le ragazze e lo sport. Lui, il più amato, il più acclamato. Un altro aggettivo diminuisce il suo sorriso. Anche il più bocciato. Tre anni di seguito, all'ultimo anno. E due durante gli altri anni. In totale 5 anni andati in fumo. Chi glielo faceva fare, poi, di rimanerci. Non che fosse un idiota, ma era la voglia a mancargli e le ragazze in fila ad essere troppe. E poi poteva contare su alcuni 'validi', per così dire, elementi del suo gruppo: Jean Havoc, il suo migliore amico, Maes Hughes, il suo "fratello maggiore", anche se, ora che si era sposato e aveva due figlie di cui una era stata adottata, non aveva più molto tempo per le sue scorribande, Heymans Breda, il suo compagno di partite a pallacanestro e Kain Fury, il secchione che di tanto in tanto gli passava i compiti. Quando non marinava, ovviamente.
Si passò una mano tra i capelli, prima di soffermarsi davanti al campo di gioco, dove di solito lui e il suo gruppo si fermavano. Guardava la strada e guardava il campo. Non c'era nessuno da nessuna parte. Sorrise ed aprì la porta mezza sfondata del campo, per poi mettersi alla ricerca del pallone che solitamente lasciavano lì, a riposare, prima di un'altra partita.
Infatti. Una palla arancione sbuca in mezzo alle erbaccie. La raccoglie e comincia a palleggiare: uno, due e tre, poi cambio mano. E lo ripete. E poi mira al canestro, tira e segna. Riprende la palla, si allontana un pò. Stavolta sbaglia e la palla rotola verso il cancellino, che sbadatamente ha lasciato aperto. Rotola dispettosa la palla, mentre Avril se ne va e lascia posto ad un'altra canzone. Love at first sight. Blue? Di sicuro era stata quella scema di sua sorella a ficcarci un tale schifo e smanceria. Bleah. Ma non ha tempo per mandare avanti, deve inseguire il pallone che ormai è in mezzo alla strada. Lo rincorre, attraversa la strada, lo prende e proprio in quel momento gli cade una cuffia, nello stesso istante in cui una macchina gli suona. Si rende conto di essere in mezzo alla strada, di aver appena scampato un incidente di quelli gravi. Dalla macchina scende lei. E' bella. La prima cosa che pensa per poterla descrivere è questa. E nel frattempo, la voce di uno dei cantanti gli sussurra: "non voglio essere così rude, perché questo non è normalmente il mio stile; posso portarti via?" I capelli biondi sono sciolti, mentre gli occhi sono coperti da un paio di occhiali da sole. Porta un completo serio, ma non sembra avere molto più della sua età. E' mozzafiato, è bella. E' donna. "Sento che se non te lo chiedo e solo ti oltrepasso, non vedrò mai più il tuo viso..." incredibile come una canzone possa interpretare uno stato d'animo. E meno male che era una riproduzione casuale.
«Ti sei fatto male? Stai bene?» gli corre incontro, lasciando la portiera dell'auto aperta. Lui sorride a malapena e fa un cenno con la testa. «Per fortuna... come mai ti sei precipitato in strada così, all'improvviso? Sei forse impazzito?»
«Veramente, io...» cerca di giustificarsi Roy, mentre la donna si toglie gli occhiali. Ha un tuffo al cuore.
Le sue iridi cangiano dal nocciola al marrone, e tutti i colori che possono sembrare banali, comuni, in lei acquistano tutt'altro aspetto, rendendola unica e rara. "Credi nell'amore a prima vista?" Forse ora sì.
«Beh, io adesso devo proprio andare. Sto facendo tardi, è il mio primo giorno di lavoro. Sta' più attento la prossima volta!» e monta nuovamente in macchina, lasciandolo lì, con un pallone da basket in mano e il cuore che sembra uscirgli dal petto.
Guarda la macchina andare via, poi nasconde la palla tra i cespugli e le varie erbaccie, poi comincia a correre di nuovo, stavolta verso casa. Forse sua sorella, una volta tanto ci ha azzeccato, con quella canzone. Comunque è la prima e l'ultima volta che mette le mani nel mio iPod, pensa, ma in realtà il sorriso non accenna a sparire dalle sue labbra. Arriva davanti al cortile di casa, bussa e gli apre proprio sua sorella, Lyra. Lo guarda e lo lascia passare, chiudendo poi di nuovo la porta dietro di lui.
«Cos'è quel sorrisino che hai sulle labbra, Roy?» impossibile, a quella ragazzina non sfugge nulla.
«Tu pensa ai fatti tuoi, piuttosto che al mio sorrisino.» sbotta di tutta risposta, mentre comincia a levarsi la maglia e i pantaloni del traning, appoggiando l'iPod sulla scrivania di camera e, in boxer, si avvia in bagno, per farsi una doccia.
«Dai, Roy! So che ieri sera sei uscito con Eve, com'è andata? Dicono che Lust voglia riconquistarti a tutti i costi, quest'anno! Certo che è davvero bella, anche io vorrei diventare come lei...»
«Tsè, quella strega.» borbotta il moro, mentre le sue parole vengono soffocate dal getto d'acqua scrosciante che fuoriesce dalla doccia, che lo inonda. Rimane una manciata di minuti sotto l'acqua, poi prende a lavarsi, immerso nei suoi pensieri. Già, quella donna. Quanto vorrei rivederla. Chissà quando succederà. E soprattutto se. Sbuffa ed esce, avvolgendosi con un asciugamano e specchiandosi. Cazzo, oggi comincia di nuovo la scuola. Sbuffa di nuovo, ma stavolta il suo fiato diventa una nuvoletta visibile. Il vapore caldo si è materializzato sullo specchio, sottoforma di goccioline d'acqua.
Esce, si infila di nuovo in camera sua, ignorando i riassunti delle varie lovestory del liceo che gli cantilena Lyra nelle orecchie. Prende i boxer Dolce&Gabbana, se li infila. Sopra un paio di jeans scuri e bassi, tremendamente bassi, tenuti solo in parte da una cintura borchiata. Sopra una polo bianca a mezza manica, con una stampa stile murales sulle spalle. Si controlla meglio, poi sorride soddisfatto. Si fionda di nuovo nel bagno, si tira leggermente su i capelli, li stropiccia, li scuote, donandogli l'aria di eterno ribelle qual è. Torna in camera, prende lo zaino e si dirige in cucina. Taglia un toast a metà e lo mangia con gusto, bevendoci subito dopo il thè freddo.
«Mi dai un passaggio?»
«Va bene, ma solo perchè siamo in anticipo, stranamente.»
Apre la macchina cabriolet, sportiva, due posti solamente. Lyra si accomoda e accende la radio, infila dentro un cd. Jesse McCartney.
«Lyra, ti do 3 secondi per togliere quella roba! 1... »
«Ma...»
«2...»
La moretta sbuffa e tira fuori il cd. Arrivati davanti alle scuole medie, scende e sbatte lo sportello, scocciata. Roy la guarda e si allontana, partendo a razzo. Eccomi di nuovo qui, pensa. Parcheggia, prende due posti invece che uno, e scende, come la più grande delle star. E' in ritardo, ma la cosa non lo turba minimamente. Si cala gli occhiali da sole di Armani sugli occhi, saluta a destra e a manca, cercando le sue prossime prede. Non ne trova neanche una. Forse perchè l'ha già trovata qualche ora prima.

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Capitolo 2
*** Cap 2 : La nuova Prof & Maledizione ***


Amore - Testo Base

Capitolo 2
Riza » La nuova prof « Roy
Win » Maledizione « Ed

Riza Hawkeye
~ Roy Mustang

Quel ragazzo. Che tipo. Parcheggia la macchina nei dintorni dell'istituto in cui avrebbe lavorato, fortunatamente ancora non invaso da motorini, macchine e mezzi vari. Prende la borsetta, mentre si guarda nello specchietto retrovisore. Andiamo, Riza. Ce la puoi fare. Che vuoi che sia, farai da supplente per tutto l'anno ad una classe che ha la maturità. Sarà un inferno, ma ce la puoi fare.
Scende dalla berlina e chiude lo sportello dietro di sè, mentre con la chiave chiude l'auto automaticamente. Si avvia quindi dentro la scuola, dentro il Hohenheim Istitute, a nome del suo benefattore, cercando l'ufficio della preside che, le avevano detto, si trova al piano terra. Non sapendosi comunque orientare, si avvicina alle custodi, per chiedere informazioni.
«Salve, cerco l'ufficio della preside Dante. Potrebbe dirmi dove si trova?»
«In fondo a destra, il primo corridoio che trova.» dice la donna, con aria totalmente indifferente.
«La ringrazio...»
Avute le dovute informazioni, Riza si mette a cercare l'ufficio, che trova facilmente, giunta alla fine del corridoio indicatole. Bussa leggermente, battendo le nocche sulla porta in legno, e viene invitata ad entrare. Non c'è che dire: l'ufficio è messo su in vecchio stile, con i mobili, la scrivania e tutto il resto in legno antico, quasi si tratti di una scuola di 50 anni prima. L'unica cosa a stonare con tutto quell'antiquariato è il computer acceso davanti all'anziana signora che siede dietro la scrivania.
«Lei dev'essere la signorina Hawkeye, se non sbaglio.» dice la signora, sorridendo affabilmente.
«Sì, sono io.»
«Si accomodi, la prego.»
Riza ubbidisce, accomodandosi in modo composto su una delle due sedie che si affacciano sulla scrivania della preside, mentre ella sorseggia una tazza di tè, prelevata da un vassoio in ceramica con teiera e tazzine correlate. Troppo antiquato, pensa Riza.
«E' stato davvero una gravidanza improvvisa, quella della signorina Ross. Era un'ottima insegnante per quella classe di scellerati.» Riza si sente morire, sprofondare. Dalla padella alla brace. «Comunque, mia cara, da quanto mi hanno detto, anche lei ha una mano ferma e severa con i ragazzi e mi auguro che riuscirà a gestirli. Sa, in quella classe sono radunati elementi con un elevato numero di bocciature alle spalle e spero che quest'anno si mettano d'impegno. In qualunque caso, può chiedere assistenza al vicepreside, il cui ufficio è al piano dove è situata la classe. Il professor Bradley saprà sicuramente aiutarla.»
Non era stata affatto rincuorata da quelle parole e da quei complimenti. Tutta la sua determinazione è fuggita via, a gambe levate, come avrebbe voluto fare anche lei. Ma ormai è troppo tardi. La preside le indica il piano (l'ultimo) e il percorso per arrivare in classe, indicandole la sezione e l'indirizzo.
«"Classe 5 H, indirizzo scientifico".» legge sul foglio e cerca, scruta sulle porte le targhette che indicano tali corsi. Quando finalmente la trova, apre la porta della classe e sorride, pensando che magari l'ambiente non era poi così male. Era una classe piuttosto spaziosa, le pareti spoglie e i banchi dispersi qua e là davano l'idea che la classe non fosse troppo numerosa. I muri più vicini ai banchi sono scribacchiati con scritte del tipo: "Roy 5a H sei bono al cubo!" oppure "le Kimere ruleggiano!" (le Kimere sono la squadra di basket dell'Hohenheim Istitute ndA) e altra roba così. Passeggia tra un banco e l'altro, aspettando che la campana suoni l'entrata, la prima entrata dopo tre mesi di pacchia già conclusa.
Eccola. Driin. Risuona chiara per l'intera classe, piano e per tutti gli altri piani sottostanti a quello riservato alle quinte, oltre che all'ufficio del vicepreside. Un rumore di passi, più o meno svelti, inonda la tromba delle scale, mentre i passi si dividono.
Ed eccoli i suoi studenti, uno dopo l'altro, sorpresi dalla presenza di quella bella e giovane donna che presiede alla cattedra. Si guardanbo, si scambiano smorfie, borbottando tra di loro, con i loro apprezzamenti e non. La seconda campana. Le porte si chiudono.
«Buongiorno ragazzi.» il tono di Riza li mette subito sull'attenzione e ascoltano, in silenzio. «Sono la professoressa Hawkeye e sostituirò per tutto l'anno la professoressa Ross, la docente di scienze. Spero che passeremo un buon anno insieme, e spero quindi di vedervi agli esami tutti e tutti promossi con un buon voto.»
I ragazzi si guardano dubbiosi, soprattutto un gruppetto di 3, 4 persone.
«Vorrei comunciare l'appello, se non vi dispiace. Breda Heymans...» la mano di un ragazzo robusto e dai capelli rossi si alza. «... Cravon Jayle» la mano di un'altra ragazza, una dei primi banchi, scatta in aria. E scorre il dito sul registro, tentando di memorizzare i nomi e le faccie dei suoi alunni.
«... Mustang Roy?»
Silenzio. I ragazzi si guardano tra loro, chi facendo le spalluccie chi, come Breda, chiacchiera sommessamente con il compagno di banco, Fury. Proprio il rosso alza la mano.
«Sì, Breda?»
«Roy probabilmente sta arrivando, è sempre in ritardo.»
«Grazie per l'informazione, Breda, ma devo continuare con l'appello. Lo segnerò assen...» ma non riesce a concludere la frase, perchè la porta si spalanca. E lo vede. Moro, gli occhi celati dagli Armani scuri che porta, una mano in tasca e con l'altra fa un cenno di saluto alla classe. La ragazza del primo banco, Jayle, letteralmente sviene. Lui si toglie gli occhiali e si volta verso di lei.
«Mi scusi, professoressa, ma...» non riesce a concludere la frase.
Si guardano si fissano. Lei cerca di capire dove lo abbia già visto, per lui è un lampo ricordare. Il ragazzo del pallone, quello che aveva rischiato di investire di prima mattina, era il famigerato Roy Mustang. Eppure lo avrebbe detto almeno uno studente universitario! Che ci faceva ancora alle superiori? "...elementi con un elevato numero di bocciature alle spalle...". Le tornarono in mente le parole della preside, e capì. Era lui, l'elemento.
«Mustang, siediti e cerca di non arrivare più in ritardo. Fatti spiegare dai tuoi compagni il motivo della mia presenza.» e detto questo, gli da' le spalle, mentre riprende l'appello e Havoc gli fa il resoconto dei 10 minuti che hanno anticipato la sua entrata in classe.

Winry Rockbell ~ Edward Elric

Gli ci mancava lo scontro con quella befana, di prima mattina, che per di più lo aveva preso per uno del primo! Calma, Ed, si disse. Non ricominciare, eh. Ti hanno buttato fuori da due scuole diverse sempre per il solito motivo, ora stattene buono. Oltretutto, questa è la scuola che papà finanzia.
Si dirige in segreteria, poi cerca la sua classe. 2 F, indirizzo scientifico. Bah. La F non mi è mai piaciuta come lettera. Entra senza fare troppe cerimonie e vi trova un gruppo già sparpagliato in giro: un ragazzo dai capelli di un colore indefinibile, che danno forse sul verde scurissimo, sembra tenere banco e tutti i ragazzi stanno al gioco. Sospira, pensando che sia l'ennesima classe di idioti.
«E l'ho pestato un pò così!» disse, mimando un calcio nello stomaco di un immaginario malcapitato steso a terra.
«Wow!»
«Fortissimo!»
«Sei mitico, Envy!»
Edward sorpassa il gruppo, ignorandoli e scegliendosi un banco ben distaccato dai loro, indifferente, e prende il libro che stava leggendo prima di entrare nella scuola, quando quella ragazza gli è caduta addosso. La sua concentrazione sulla lettura è tale da estraniarsi dal resto del mondo, mentre il ragazzo chiamato Envy si avvicina a lui, non ammettendo di essere stato ignorato da un piccoletto come quello.
«Ehi, biondo.» ma per Edward è come se non esistesse neanche e, purtroppo per lui, non lo fa neanche apposta. «Dico a te, nanerottolo!»
Il pugno di Envy gli si avvicina pericolosamente vicino alla guancia, ma Edward lo schiva e lo blocca, digrignando i denti.
«Chi sarebbe la pulce microspia appena inventata grazie alla nanotecnologia, eh?!»
«Io non ho detto così, sei pure sordo oltre che piccolo?» stavolta il pugno lo colpisce in pieno e sbatte la faccia sul banco.
Torneaa guardare con occhi furenti quella sottospecie di palma davanti a lui: gli fa male il naso, più che la guancia dove lo ha appena colpito, a dir la verità. Certo che non riesce a far proprio vita! In ogni scuola dove va, non riesce a non crearsi dei nemici, non ci sono mezzi che tengano.
«Senti un pò, palmetta: te lo dico in poche parole, così pure i cervelli come il tuo lo capiscono. Non scassare i coglioni, chiaro? Sono appena 4 parole, non dovrebbe essere difficile comprenderle.»
Envy sferra un altro pugno che, sfortunatamente per il bulletto, colpisce il banco. Edward si è infatti spostato piuttosto velocemente, fin troppo per essere un secchione. Ringrazia mentalmente gli insegnamenti della sua docente privata, Izumi, che gli aveva educato sia la mente che il corpo.
«Ti ho già trovato un soprannome che ti sta a pennello... O'chibi-san!»
«COOOOOSA HAI DETTO, RAZZA DI PALMA DI COCCO?!»
E sarebbero andati avanti ancora per molto se in quel momento non fosse entrata in classe una donna giovane, che più che un'insegnante pareva una militare. E' bionda, ha capelli corti se non per un unico ciuffo che le ricade lungo il viso, le labbra carnose e gli occhi furenti, in quel momento.
«Envy! Che diavolo fai, razza di scellerato?!»
«Tsk.» fece, sbuffando. «ce la vediamo fuori, O'chibi-san.» disse rimettendosi a sedere.
«Ma chi abbiamo qui! Edward Elric, il nuovo studente... Benvenuto nell'Hohenheim Istitute.»
Edward si ritrova a ringraziare di nuovo mentalmente l'insegnante per non aver citato il fatto di essere il figlio dell'uomo a cui la scuola doveva il nome e non solo. Una scuola di alta società, senza dubbio, tutti figli di papà, pensa. L'insegnante cambia bruscamente tono, dopo avergli fatto il benvenuto.
«Ora, branco di animali da circo, vi aspetta un'ora di partita di apertura con la 2°B, quella dell'indirizzo linguistico. Non ammetto le sconfitte, chiaro e conciso?!»
«Sì, professoressa Martel...»
«Braaaaavi. Forza ora, filate in palestra!»
***
Poco dopo, pian terreno. La palestra è gremita di studenti delle 2e B e F. Mentre sta facendo stratching, gli si avvicina una ragazza, che è in classe con lui.
«Ciao...»
Edward si volta appena: è una ragazza dalla carnagone scura, mora, se non per i ciuffi rosa che le contornano il viso e le illuminano il resto del volto.
«Ciao.» si limita a dire lui, mentre imperterrito continua quello che ha iniziato, degnandola appena di uno sguardo.
«Ho visto che hai dato del filo da torcere a Envy, eh?» dice lei, mentre si mette a fargli compagnia negli esercizi di riscaldamento.
«Dici testa di palma? Sai quanto me ne frega, a me basta che non mi rompa le scatole.»
La ragazza storce un pò la bocca: quel ragazzo pare freddo e distaccato da tutto, come se gli importi solo di... sopravvivere.
«Il mio nome è Rose, comunque.»
«Ah, piacere. Edward Elric.»
Nel frattempo, la professoressa Martel ha nuovamente cominciato a sbraitare (di nuovo!) e li divide in due squadre a seconda del sesso.
«Le ragazze avranno una partita di pallavolo, mentre i ragazzi si sfideranno a pallacanestro.»
Envy, ribatezzato testa di palma, si volta con un ghigno divertito e che non promette nulla, e dico nulla, di buono verso Edward, che rimane impassibile.
«Sicuro di farcela, O'chibi-san?»
«FINISCILA CON QUEL NOME IDIOTA, TESTA DI PALMA!»
Fortuna che interviene il fischio che da' il via alle due partite: cinque ragazzi, tra cui Envy, si mettono in posizione e iniziano la partita. Edward è tra le riserve. Non che gli importi qualcosa, sia chiaro, per lui va bene così. Preferisce seguire la partita, guardando e commentando da solo.
Troppo concentrato sulla partita. Tanto che non si rende conto che un pallone bianco si avvicina velocemente al suo volto, e finisce per colpirlo in pieno.
«Ahia!» esclama, massaggiandosi la guancia, che velocemente sta diventando rossa.
«Scusa, davvero! Non vole...» ma la voce si blocca.
Edward si volta e la vede. Ma cos'era, una maledizione? Prima gli casca addosso e poi gli tira una pallonata in faccia? Non ha parole. La ragazza bionda, sopresa almeno quanto lui, è immobile, mentre lui la fredda con lo sguardo.
«Ma sei ancora tu?»
«Ah, scusa tanto se c'eri tu sulla traiettoria della palla! Mica ho preso la mira apposta!»
Si guardano, entrambi con il giramento di scatole per il loro secondo incontro nella mattinata; nel frattempo, la professoressa Martel si avvicina a loro, controllando la guancia del ragazzo.
«Elric, va' subito in infermeria! Tu sei...» disse, rivolgendosi alla sua aspirante assassina.
«Io sono Winry... Rockbell...»
«Bene. Rockbell, accompagna Edward in infermeria.»
«CHEEE?» esclamarono entrambi all'unisono.
Loro malgrado, furono spediti nel corridoio attorno alla palestra e la ragazza fu costretta ad accompagnarlo.





Angolo dell'autrice
Devo dire la verità: in questa fic, in certi momenti, mi diverto molto di più a scrivere di Roy e Riza che di Ed e Win. Certo, diciamo che quei due sono i classici studenti che all'inizio si odiano e poi si vedrà - con conseguenti intoppi vari -, ma Roy e Riza mi sono troppo originali. Mi sono scervellata ore su cosa esattamente si potesse basare il loro rapporto perchè, come verrà specificato più avanti, Roy è il capitano delle famose Kimere citate in quetso capitolo. Passo alle recensioni ce è meglio, e grazie mille!
@ Siyah Sì, Edward e Winry hanno entrambi 16 anni. Già che ci sono, anticipo che nel prossimo capitolo apparirà Al, che ha fatto la primina e quindi è in seconda pure lui XD Grazie, sono felice che la mia idea ti piaccia! Bacio.
@ WinryRockbelltheQueen Davvero hai letto anche le mie altre storie? Come sono contenta! Sono davvero felice che ti piaccia già dal primo capitolo e spero di non deludervi in seguito. Bacio anche a te.
@ Neverwinter Sono abituata a manovrare più fic al contempo, l'ho già fatto in passato XD Sono contenta che ti piaccia anche questa! E My Second Life l'ho aggiornata ieri e spero di aggiornarla presto. Intanto goditi il secondo capitolo e fammi sapere che ne pensi!
@ MellyVegeta Uuuh! Che bello, grazie! Se ti interessa, io e EnvyLove stiamo organizzando una setta di EdWin da diffondere stile vangelo *_* No, a parte gli scherzi, mi fa piacere che ti piaccia il mio modo di scrivere, ne sono molto contenta! Bacio!
@ Hila92 E brava la nostra Hila! C'hai preso subito, eh? Ho pensato che fosse meglio, visto che i genitori di Winry non erano ancora stati trattati molto (nel manga) quando ho buttato giù il primo capitolo e, dato l'attaccamente di Winry nei confronti della famiglia di Hughes, ho pensato fosse la migliore opzione. Grazie mille, un bacione!
@ Shatzy Diciamo che questo è il mio primo vero e proprio esperimento RoyAi, perchè anche le precedenti fic scritte trattavano più Ed e Win, che rimangono pur sempre la mia coppia preferita. Con la storia strutturata a questo modo, riesco a dare più spazio al rapporto che si verrà a creare tra i due - che a detta di questo chap non pare dei migliori, come inizo XD - e a dir la verità mi trovo abbastanza bene. Certo, a volte ho come dei blocchi perchè mi risulta difficile entrare nella psicologia di Riza (spero di non andare OOC) ma io ci provo! Questo Roy piace da matti anche a me: scontato dire che naturalmente con lui e Edward ne vedremo delle belle e non solo alle prese con le rispettive love-story. Bacione!
@ ValHerm Come sono contenta di essere riuscita nel RoyAi! *Saltella* Nel EdWin mi ritengo un pò più esperta, visto che ho scritto un sacco su di loro XD Vabbè, io ti ringrazio tantissimo! Bacione.
@ gold_dragon Grazie mille! Sono felice di aver reso sia nella storia che nello stile. Sono commenti che fanno sempre un enorme piacere. Grazie!

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Capitolo 3
*** Cap 3 : Secondo Nuovo Arrivo & Questione Kimere ***


Amore - Testo Base

Capitolo 3
Win » Secondo Nuovo Arrivo « Ed
Riza » Questione Kimere « Roy

Winry Rockbell
~ Edward Elric

Camminavano fianco a fianco, senza neanche degnarsi di uno sguardo o parlare tra loro. Solo silenzio totale.
«Ti ho già detto che mi dispiace.» borbottò lei, gli occhi dritti e fermi sul corridoio che stanno percorrendo.
Vide appena con la coda dell'occhio che si stava tenendo la guancia con una mano, che nel frattempo era pure gonfiata. Sbuffò e lo superò, scocciata di non poter giocare con le sue compagne.
«Mi hai preso di mira, ecco la verità.»
«Ma figurati se me ne frega qualcosa di un bambino del primo an...»
«S-O-N-O D-E-L S-E-C-O-N-D-O!» sibilò, fuori di sè, mentre gli occhi dorati si riducevano a fessure. Ma Winry sostenne quell'occhiata, altezzosa e per nulla intimorita. Anzi, gli fece pure la linguaccia e lo prese in giro, a quell'antipatico.
Davanti a lui, camminava decisa e sicura, elegante. Le mani intrecciate dietro la schiena non si fermavano un secondo, mentre le sue forme, contenute e ben delineate da quei jeans che tanto le piacciono, vennero esaminate perfino da Edward, impossibilitato a farne a meno. E lei così, avida del suo sguardo su di sè, continuava a camminare tranquilla e decisa, come una modella dallo stile impeccabile.
«Fa lo stesso.» rispose, mentre si trovano davanti all'infermeria e una signorina fece cenno loro di entrare nella stanza.
Winry si sedette su un panchetto di plastica e metallo, mentre accavallava le gambe e poggiava il gomito su una di esse. Edward invece si sedette sul lettino, mentre la ragazza gli prendeva del ghiaccio e lo tamponava sulla guancia colpita dal lancio ad effetto della bionda che stava vicino a loro e che osservava la scena.
«Entro domani il gonfiore dovrebbe sparire, non preoccuparti.» il tono era gentilissimo, ma risuonava quasi viscido ed arrivò a Winry come un sussurro che la fece rabbrividire.
«G-grazie...» ma il tono del ragazzo non era spaventato, bensì perso, incapace di capire cosa stesse succedendo. Quella donna...
«Elric?» e la sua voce suonò stizzita, contrariata, soprattutto infastidita da quell'imbambolamento improvviso. «Dobbiamo muoverci, tra poco suonerà la campanella.»
«Oh, farò in fretta. Il tempo di andare a prendere una crema e un pò di ghiaccio.» e detto questo, sparì dietro la porta bianca, separandoli dal corridoio.
Cadde il silenzio. Un muto silenzio scocciato, perchè nessuno dei due avrebbe voluto essere lì. Dopo un paio di minuti, la donna tornò con un unguento, che spalmò sulla guancia di Edward, prima di ponervi un pò di ghiaccio infilato in una busta di plastica.
Ed ecco che uscirono dall'infermieria, diretti nuovamente in palestra dove avevano lasciato il resto delle rispettive classi e i loro zaini. Camminarono ancora in silenzio, che sembrava essere l'unico momento d'accordo tra i due.
«Allora ciao, Elric.» fece Winry prima di entrare nello spogliatoio femminile, mentre il ragazzo la salutò appena con un cenno della mano, perplesso. Lei sbuffò e entrò dentro e, subito, venne assalita dalle compagne, curiose e affamate di chissà quali scottanti particolari.
«Allora?»
«Certo che è proprio carino! Sei stata fortunata, Winry-chan!»
«Dite che se prendo bene la mira, lo centro anche io? Così lo porto in infermeria!»
«Ma non scherzare, Halina! Vuoi rovinargli quel bel visino?»
«Ripensandoci, hai ragione.» poi silenzio totale e tutte scattarono nel voltarsi verso Winry che, nel frattempo, si era già cambiata e si stava controllando e spazzolando i capelli allo specchio. «E tu che dici, Winry-chan?»
Lei si voltò, totalmente estranea da tutti i discorsi che le sue compagne avevano iniziato non appena l'avevano vista rientrare.
«Avete detto qualcosa?»
A sovrastare le domande delle ragazze fu il suono della campanella, di cui Winry approfittò per scattare via a tutta velocità, rifugiandosi in classe. Sospirò, sedendosi all'ultimo banco in fondo, mentalmente sfinita da quella specie di interrogatorio più che dall'ora di educazione fisica. E di certo, l'ora che si apprestava a iniziare si sarebbe detta molto peggio di quella precedente: l'ora di drammaturgia. Sentiva già la voglia di sbattersi la testa contro il muro, quando nella sua classe entra un ragazzo castano chiaro, gli occhi del medesimo colore e un viso dolce e gentile. Sentì il cuore scoppiarle, quasi.
«Salve, questa è la 2° B linguistico?» chiese lui timidamente, con un sorriso.
«Sì, è questa!» si affrettò a rispondere Winry, abbandonando il suo rifugio e dirigendosi verso il ragazzo, che le rivolse un sorriso ancora più grande. «Bisogno di aiuto?»
«Sì, ecco, mi sono appena trasferito e sono arrivato con un'ora di ritardo, a causa del traffico. Fortuna che mi hanno fatto entrare!» sì, decisamente era il suo giorno fortunato.
«Il mio nome è Winry, Winry Rockbell.»
«Io sono Alphonse Elric, molto piacere.»

Riza Hawkeye ~ Roy Mustang

L'ora era giunta al termine, con gioia di tutti, eccetto qualcuno. Di fatti, Roy era rimasto tutta l'ora sull'attenti, in parte a seguire la prima lezione di scienze di quell'anno, in parte incantato a guardare il desiderabile corpo della professoressa Hawkeye. Non poteva crederci, qualcuno doveva volergli veramente molto bene, per fargli un regalo del genere!
Si alzò, con la scusa di non aver ben capito un passaggio della spiegazione di quella mattina e si avvicinò alla professoressa con fare ingenuo.
«Mi scusi, professoressa Hawkeye.»
«La campanella è suonata già da 5 minuti, Mustang. Non dovresti prepararti per la prossima ora?»
«Sì, ma...»
«Arrivederci.» e così dicendo, lascia l'aula, dirigendosi verso la sua seconda ora di lezione. Roy rimase in piedi come un idiota, con il libro - oltretutto mai usato - di scienze in mano e un asso di picche. Ebbene sì, per la prima volta in tutta la sua vita, era stato piantato in asso.
«Ehi, Roy» era Jean, che aveva colto al volo l'occasione per fumarsi una sigaretta «Che succede?»
«Assolutamente nulla.» rispose, stizzito, mentre usciva in corridoio a farsi un giro e, perchè no, anche a passare dal terrazzino per salutare un pò di gente. E la vide, la sua condanna, rovina, maledizione, persecuzione. Non la sopportava a tal punto da non riuscire più a capire cos'avesse in mente, il giorno in cui l'aveva invitata ad uscire con sè, l'anno prima e dove vedano gli altri tutta la sua bellezza.
«Mustang.» sibilò la ragazza in modo alquanto seducente, nonostante la voglia di minimizzare quel nome. No, Lust non l'avrebbe mai perdonato per ciò che era successo. Era cominciato tutti l'anno prima, ad ottobre, quando l'aveva vista passare per quel corridoio, nuova, un pò spaesata dal cambio di piano. Era una gran bella ragazza: mora, occhi color prugna, curve mozzafiato e un passo che induceva ad immaginarsi ciò che quei jeans contenevano, restando comunque in un fascino piuttosto ingenuo. Per un attimo era rimasto lì fermo, immobile, come flashato da ciò che aveva appena visto e, pochi giorni dopo, avevano cominciato a frequentarsi. Da lì, la ragazza aveva cominciato a trasformarsi: da semplice studentessa era divenuta la star, la vamp della scuola, perdendo tutto il suo fascino e la sua bellezza genuina e divenendo un mascherone di trucco, jeans troppo attillati e top troppo scollati. Roy sapeva bene che quel cambiamento era stato causato dalla voglia della ragazza di essere perfetta per lui e all'inizio lo apprezzò e non poco; ma quando aveva cominciato a divenire un'abitudine, si era accorto quanto la Lust di cui si era invaghito stava scomparendo, poco a poco, cedendo il posto ad una ragazza che era diventata insopportabile. Alla fine dell'anno scolastico, si erano lasciati.
«Lust.»
Tirò dritto, non degnandola di uno sguardo di più, mentre trovava l'allenatore delle Kimere, la squadra della scuola, che lo stava evidentemente cercando.
«Roy, ragazzo mio! Vieni qui, vieni!»
«Professor Vollfied...» lo salutò, avvicinandosi a lui. «Ecco qua il calendario delle partite di questa stagione, come tutti gli anni.» e gli tese la copia di un foglio «Però devo anche chiederti un favore, se non ti dispiace.»
«Sarebbe?»
«Aguzza un pò la vista in giro, in cerca di qualcuno di nuovo che può fare al caso della nostra squadra: ricordati che quest'anno possiamo contare su te, Breda, Envy e pochi altri elementi.»
«Va bene, va bene, ci penso io.» il coach sorrise, fiducioso, regalandogli una pacca sulla spalla, per poi salutarlo e allontanarsi.
Roy guardò il calendario delle partite, decisamente interessato alla stagione sportiva di quell'anno. Ciò che lo impensieriva un pò era il fatto di dover trovare qualcuno di veramente adatto alla squadra. Certo, Envy era un bell'elemento. Ma chi altro poteva prendere il posto di giocatori come lui? Perchè ciò che le Kimere non potevano permettersi è giocarsi il campionato e con la squadra senza alcuni validi elementi che avevano concluso il loro percorso studentesco all'Hohenheim l'anno prima, rischiavano di brutto.
Rientrò in classe ancora un pò pensieroso e cominciò a confabulare con Breda sul da farsi, visto che erano loro i due diretti interessati della vicenda.
«Del secondo non c'è nessuno di particolarmente brillante, da quanto mi hanno detto. Poi ci sono altri 127 nuovi studenti, di cui metà saranno ragazze, penso.»
Roy, dal canto suo, aveva cominciato già a pensare ad una veloce soluzione, che lampante gli attraversò la mente qualche secondo dopo la fine del discorso di Heymans.
«C'è una sola soluzione, temo: dobbiamo fare dei provini.»
«Provini?»
«Già.»






Angolo dell'autrice:
Ed eccoci al terzo capitolo! Sto scrivendo il quarto, adesso, ma è quasi concluso. Volevo sottoporvi una questione che è di grande importanza per la storia: i capitoli non saranno tutti incentrati sulle ship che si verranno a formare, ma anche sulle questioni che, belle o brutte che siano, possono verificarsi in un liceo. Qui, ad esempio, il RoyAi è appena appena accennato, dando spazio poi a quello che è un pò il passato di Roy. Tutti i nostri amatissimi personaggi, di fatto, hanno un passato particolare che li rende un pò diversi dalla norma: ad esempio, Winry è stata adottata dalla famiglia Hughes, Roy sembra vivere apparentemente da solo con Lyra, la sorellina e Ed e Al sembrano vivere in case diverse (altrimenti come spiegare l'arrivo in orario di Edward e quelli in ritardo di Aru-chan?) Dopo questi vari spunti che spero vi possano far riflettere sull'andamento della storia, passo alle recensioni che sono state tantissime! Io, davvero, non so che dire!
@ sigaretta_93 Sono davvero felicissima che ti piaccia e che tu la trovi originale! Almeno sono rassicurata del fatto di averla resa tale. Un bacio e spero continuerai a seguirmi!
@ MellyVegetaOh oh, abbiamo trovato un'apostola *-* benvenuta, benvenuta! Comuqnue grazie, ma non mi sembra di scrivere poi così bene *modesta* in realtà vorrei ancora ancora migliorare tantissimo! Sono contenta che apprezzi il coinvolgimento di altri personaggi oltre ai protagonisti principali della storia; a mio aprere la rende più credibile. Bacio!
@ Himi87 Ahahah! Non preoccupatevi, non detesterete solo Rose, soprattutto dopo questo capitolo! Comuqnue no, Al ha fatto la primina - ta dan! - l'avevo già accennato in qualche risposta qualche capitolo fa... certo che sono fratelli! Grazie mille, sono contenta che ti piaccia. Un bacio!
@ Hila92 Ihih! Io chiamo sempre Envy testa di palma, in fondo ci somiglia *riposo in pace dopo al scarica di botte di Envy* Comuqnue per la frase, l'ho scritta anche io, per uno che, appunto, è di quinta, tra parentesi XD E poi la questione Al... diciamo che loro sono nati tutti della prima parte dell'anno e gli hanno già compiuti XD bacio!
@ Lely1441 In effetti, in questa storia, sono piuttosto soddisfatta di come sta uscendo il RoyAi perchè di solitpo non sono un granchè, soprattutto nel gestire Riza che, a mio aprere, è uno dei personaggi più completi di FMA. Ritornando al tuo commento, sono felice che la 'Testa di palma' abbia riscosso successo, perchè è un soprannome che Edward non gli toglierà mai - la stessa storia dell'O'chibi-san, per intenderci. Bacio e spero che continui ad essere di tuo gradimento!
@ Siyah Io spero con tutto il cuore di aver pensato a tutto, davvero! E' proprio il mio obiettivo! In effetti non ero del tutto sicura di postarla adesso e spero che la trama, andando più in là, non diventi scontata e banale. Miro al rapporto conflittuale di Ed e Win sotto molti aspetti, anche perchè già come si nota in questo capitolo, lei si diverte ad attirare la sua attenzione - insomma, diciamocelo, anche Ed è un maschio e se le curve sono al posto giusto... - e lui si diverte ad ignorarla. Mi auguro di riuscire a farvi piacere sempre di più questa storia! Bacio e ancora grazie!
@ ValHerm Rose penso sia un personaggio simpatico a ben poche persone, io stessa non la sopporto. Però ho cercato di essere piuttosto obiettiva con tutti i personaggi, anche con quelli che non mi stanno troppo simpatici e di dare spazio anche ai meno importanti. Sono contenta che il RoyAi vi piaccia così tanto ^-^. Bacio, spero di vedere anche la tua recensione! @ gold_dragon Grazie, sono felice che ti piacciano gli 'inconvenienti' che capitano un pò ad entrambe le coppie. Bacio.
@ Neverwinter Sai cara Neverwinter, Ed è un caratterino un pò particolare, soprattutto messo in un ambiente più simile al nostro che a quello di Amestris. Quindi, è logico che abbia problemi in qua e là in continuazione. Felicissima che ti piaccia sia questa che l'altra. Bacione!
@ Shatzy Come avrai notato, non sono neanche io particolarmente amante dello yaoi. Ho scritto una drabble EnvyEd per il compleanno della mia amica EnvyLove e, anche se penso che per migliorarsi si abbia bisogno di spaziare, non sono sicura che quello sia esattamente il mio campo XD Sono contenta che tu abbia notato tutti i particolari che ho lasciato qua e là nel corso dei capitoli, anche perchè li ho voluti lasciare un pò da parte, per il momento, per dare un'ambientazione piuttosto realistica alla storia. Se tu dici che me la cavo con il RoyAi... allora non c'è dubbio che sia vero XD Sono contenta di sentirmelo dire da tutti, ma da te che sei una fan accanitissima della coppia...!, è il migliore dei complimenti. Beh, sì Ed e Win sono ancora un pò scontatucci, per ora, già con l'arrivo di Al cambieranno un pò di cose tra loro. Bacione, contentissima di tutto quello che hai scritto nella recensione che per me aveva assolutamente senso!
@ Envy_Love Ahahah! Gemè, non ti smentisci mai! Sei un fenomeno, ci capitanto le stesse cose, è impressionante! Il pallone da basket fa più male, però ahia ç_ç io mi son beccata quello in faccia. Sono contentissima che ti piaccia, sai che ci tengo ai tuoi commenti *ç* Bacio, ti loVVoh veRRy Muuuch!

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Capitolo 4
*** Cap 4 : Indagini & Minaccia Fratello ***


Amore - Testo Base

Capitolo 4
Riza » Indagini « Roy
Win » Minaccia Fratello « Ed

Riza Hawkeye
~ Roy Mustang

Si apprestava ad iniziare una nuova giornata lavorativa per tutti e, quindi, anche per lei. Era stato un bene essere pessimisti fin dal principio, almeno era rimasta piacevolmente sorpresa dal rendimento che la classe dimostrava, almeno con lei. Il resto del consiglio di classe, che aveva conosciuto durante le pause o le riunioni pomeridiane, erano disperati nei confronti di quei ragazzi. In coma alla lista delle loro lamentele, come presupponeva, c'era Roy Mustang, il ripetente per eccellenza. Anche quel giorno, a ricreazione, scese nell'aula magna per prendersi il suo caffè in santa pace e poi tornare in classe ed incontrò la signora Muhager, la docente di fisica.
«Mustang non è di certo uno stupido» disse la donna dalla vaporosa acconciatura «anzi, i primi anni era un ottimo elemento, uno studente modello: è diventato capitano della nostra squadra di basket quando ancora frequentava la seconda, voti altissimi in ogni materia, rappresentante di classe. Poi, durante il terzo anno, ha subito una trasformazione direi anomala: ha ripetuto due volte la terza, due la quarta e ora sta ripetendo la quinta. L'unica cosa in cui non è cambiato è il talento innato nel basket, grazie al cielo.»
Riza rimase piuttosto basita a quelle parole poichè erano le stesse che la signorina Ross, la docente che stava sostituendo, le aveva detto per telefono quando era stata scelta come sua supplente. Ma cosa poteva aver sconvolto a tal punto la vita di uno studente delle superiori? Roy Mustang era, almeno per quanto valeva durante le sue lezioni, un elemento brillante che non interveniva mai a sproposito. E nessuno sembrava preoccuparsi di cosa, esattamente, poteva aver dato il via a quel circolo vizioso a cui Roy Mustang adesso non riusciva ad uscire da solo, con le proprie forze.

Sapeva benissimo che non ne aveva alcun diritto, ma sentiva che era giusto farlo. Suonò il campanello di quella residenza che sembrava effettivamente troppo piccola per la potente famiglia dei Mustang che conosceva tutta la città. Gestivano da generazioni la casa di alta moda che portava il loro nome e, di mese in mese, anno in anno, si erano costruiti un vero e proprio impero economico.
Ad aprirgli, fu proprio il suo studente, che vestiva appena con una canottiera e un paio di pantaloni del training, mentre una cuffia del suo iPod ricadeva sulle belle spalle larghe e i capelli, ancora bagnati dopo una probabile doccia, erano ancora sparati in qua e là.
«Professoressa Hawkeye?» pareva stupito, ma non c'era da biasimarlo un granchè; da quando i professori, per di più nuovi arrivati, si prendevano la briga di andare a far visita ai loro alunni?
«Ciao, Roy. Posso entrare?» chiese, con un sorriso affabile. Il ventenne annuì e la lasciò entrare, sorridendole di rimando e facendola accomodare nel salotto.
Era una stanza piuttosto grande, composta da un divano e due poltrone e un tavolino che divideva il mobile per la televisione dai suddetti. Una stanza piuttosto comune, come quella di chiunque.
«Posso sapere per quale motivo si trova qui, professoressa? E' successo qualcosa?» le domandò lui, di ritorno dalla cucina con due tazze di caffè fumante.
«No, non ti preoccupare. Solo che ho sentito molte voci su di te in giro...»
«Non ho una buona reputazione, in quella scuola.» disse, prima di sorseggiare il suo caffè e scoprire che era amaro.
«In effetti è vero, ma mi hanno detto che prima non eri esattamente così.»
Lo sguardo di Roy si spostò da lei al liquido nero nella sua tazza, mentre sorseggiava ritmicamente, quasi a deviare il discorso, la bevanda calda. Lei lo osservò in ogni suo movimento: la canottiera metteva in risalto i muscoli che i continui allenamenti di basket avevano formato e costruito, regalandogli un fisico perfetto. Gli occhi scuri vagavano d'un tratto interessati dai bordi della tazza bianca, mentre le labbra erano appena appoggiate su di essa.
«Immagino sia causa del suo interesse, il cambiamento di un ragazzo di seconda liceo.» c'era un nota di sarcasmo nella sua voce che Riza colse al volo, mentre Roy adesso la osservava con aria di sfida.
«Direi che sì, causa il mio interesse.» rispose lei con tranquillità, mentre prendeva a bere il caffè.
«Molto bene, allora, immagino che prima di andare a scavare nel mio passato che è fin troppo triste e la mia ultima intenzione è quella di farle pena, la cosa più sensata da fare sia spiegare tutto sin dal principio, andando direttamente al sodo.» poggiò la tazza vuota sul tavolo, abbandonandosi non proprio elegantemente sul divano nero. «In seconda superiore, ho scoperto che mio padre non era sposato con mia madre come avevo sempre creduto e che lui non era in giro per lavoro tutto il tempo, ma mia madre era semplicemente un'amante, mentre lui trascorreva il suo tempo con la sua famiglia, quella vera. Io e Lyra non siamo altro che figli in più e neanche eredi diretti per quanto riguarda l'altra sua moglie, però lui insiste a mandarmi in quella scuola di ricconi. Quindi continuo ad andarci, tutto qua.»
Riza aveva ascoltato tutto in silenzio, senza interromperlo neanche una volta. Una volta che ebbe terminato il breve riassunto di quell'annata a dir poco tragica, contando che si trattava di un ragazzo appena 15enne, Riza lo guardò con occhi severi, permettendosi di dire la sua.
«Secondo me, sbagli a fare tanto il ribelle. Insomma, pensaci un attimo: se tuo padre insiste a mandarti in "quella scuola di ricconi" è perchè ha fiducia nelle tue capacità, nonostante le tue svariate bocciature, non credi?»
Cadde il silenzio, interrotto pochi minuti dopo da una porta che si apriva, mentre un caschetto moro come quello di Roy faceva capolino in salotto, esattamente dove i due si stavano squadrando.
«Roy, ti avevo chiesto se mi aiutavi con quegli...» ma si bloccò, vedendo il volto sorridente della professoressa Hawkeye e il volto del fratello che si girava verso di lei, con aria sufficiente. «Oh, non sapevo ci fosse una tua amica, scusa!»
«No, Lyra...?» al cenno d'assenso della ragazza, Riza si alzò. «Sono la docente di scienze di tuo fratello, stavamo solo parlando del programma di quarta che vorrei riprendere con alcuni studenti della sua classe e stavo per andarmene.»
«Arrivo mocciosetta, dammi un secondo.» e detto questo, accompagnò Riza alla porta, aprendola e mostrando alla donna un sorriso.
«Spero di non essere stata troppo invadente, ma io vedo del potenziale in te.»
«Non si preoccupi professoressa, capisco il suo interesse, ma si preoccupa inutilmente per me. Io e Lyra ce la caviamo benissimo. Allora, a domani.»
«A domani.»

Winry Rockbell ~ Edward Elric

Era passata ormai una settimana dall'inizio della scuola e, per sua fortuna, nonostante gli iniziali dissapori con la testa di plama e l'incontro con quella strega mascherata da ragazza pon pon, tutto sembrava filare liscio. Quel giorno stava tentando - invano - di colorare decentemente il disegno che avrebbe dovuto consegnare il giorno dopo per l'ora di educazione artistica, quando suo fratello irruppe prepotentemente nella sua stanza, felice come una pasqua.
«Nii-san! Nii-san! Credo di essermi innamorato!» cinguettò felice, facendo sobbalzare il fratello e facendolo così finire di rovinare un lavoro già piuttosto brutto in partenza, ma a cui aveva dedicato ben 3 ore del suo pomeriggio.
«Al, tu quand'è che non ti innamori?» sbuffò sarcastico, piuttosto scocciato e irato a causa del suo dipinto ormai da buttare.
«Fratellone, io voglio bene a tutti, ma non è che mi innamoro di chiunque! E stavolta è diverso!» e fu il turno del fratellino di sbuffare e di gonfiare la guancia, regalandogli un broncio adorabile.
Edward sospirò e si voltò verso di lui, sconfitto e arreso, mentre assume una faccia ed una posa scettica, tanto per far capire che quello che stava per dire non era assolutamente quello che avrebbe voluto fare, ma sapeva benissimo che per Al, questo, non avrebbe fatto nessuna differenza.
«Avanti, racconta.»
Al sorrise e si sedette a gambe incrociate sul letto rosso - Edward amava il rosso - del suo Nii-san, mentre Edward rimase sulla sua poltrona da scrivania con il volto appoggiato sulla mano a mo' di scocciato e una faccia che lasciava intendere lo stesso.
«Non finirò mai di ringraziare papà per avermi fatto frequentare la primina.» Edward roteò gli occhi, come sempre quando parlavano di suo padre e questo indusse Al ad andare al succo del discorso. «Sono arrivato in classe, la settimana scorsa, sai com'è no? Un pò spaesato, non sai che fare... ed ecco che lei mi accoglie, mi chiede se ho bisogno di qualcosa e poi mi fa sedere vicino a lei! Abbiamo cominciato a parlare e ci stiamo conoscendo meglio! Dovresti vedere com'è carina: è bionda, ha gli occhi come quelli di Diana...»
«Gialli?» chiese perplesso Edward, interrompendo la descrizione spassionata del fratello, ripensando a Diana, cioè il gatto che avevano in casa quando ancora abitavano nella campagna di Resembool.
«Ma no! La forma degli occhi ricorda un pò quella di Diana, ma sono blu! E poi mi ha detto che ero un viso conosciuto, insomma, che somigliavo a qualcuno che conosceva... ho pensato che si riferisse a te, no? Devi dire che un pochino ci somigliamo!»
«Al, oggi sei fin troppo loquace per i miei gusti.» decretò il maggiore, riflettendo solo un secondo dopo sull'ultime parole del fratello: qualcuna che lo conosceva? Bionda? Occhi blu? «AAAAARGH!» esclamò, arretrando di scatto con la sedia, finendo contro la scrivania.
«E ora che c'è?» «TU... Non starai parlando di quella strega, spero!»
«Strega? Guarda che Winry è gentilissima e carinissim-» ma prima che riuscisse a terminare l'elogio alla compagna di banco, Edward cadde dalla poltroncina, mugolando qualcosa del tipo: "Ancora lei... ancora lei..", ma visto che la faccia stava spiaccicata sul pavimento, non potè distinguere chiaramente le parole.
Ad interrompere la buffa scenetta - buffa per tutti, tranne che per Edward - fu il suono del campanello, che fece alzare di scatto il castano, fenetico nel guardare l'ora sul suo orologio da polso nuovo, regalo del suo compleanno.
«E' già arrivato.» Edward riuscì a sedersi in ginocchio sul pavimento, mentre il fratello prendeva al volo la giacca e la cartella. «Senti, Ed...» ahia, lo stava chiamando per nome. Significava quello. «... qualche volta potresti venire a pranzo tu, da noi. So che non stai bene qui da solo, mentre io e papà siamo nella residenza di famiglia e-»
«Non intendo più tornare in quella casa. Tu puoi venire quando vuoi, lo sai, ma quell'uomo non lo voglio più vedere per tutto il resto della mia vita.»
«Ma Nii-san, tu-» fu bruscamente interrotto di nuovo.
«Vai Al, o si preoccuperà.»
Alphonse chinò il capo, afflitto, mentre usciva dalla stanza del fratello, lasciando Edward da solo nei suoi pensieri. Rimase così, sul parquet lucido, stringendo i pugni contro di esso e tirandovi infine un pugno: perfino in quel momento era convinto che l'emancipazione sia stata la giusta scelta, ma quanto ancora avrebbe retto da solo, in quella casa così grande e così vuota?
Si alzò e si diresse in cucina, aprendo il frigo ma non cercando niente in particolare. L'unico motivo per cui si era trasferito a Central era stato per seguire Al, nel recupero dell'uso delle gambe, perso in un incidente, per colpa sua, per giunta. Lui, che aveva insistito nel prendere il motorino di nascosto dalla mamma, nell'andare in due fino al centro del paese e poi tornare indietro. Risultato? Suo fratello era stato per più di un anno fermo su una sedia a rotelle e lui l'aveva scarrozzato da tutte le parti, pur di farlo curare. Infine, il giugno scorso, giunti a Central, era riuscito finalmente a muovere i primi passi fino a camminare di nuovo normalmente. Tutto mentre la mamma moriva, ovviamente.
Chiuse con violenza il frigorifero, tanto che le bottiglie al suo interno vacillarono, scontrandosi l'una con l'altra. Accidenti ad Al e alle sue domande cretine.







Angolo dell'autrice:
Ehilà, eccomi tornata con il quarto capitolo! I nostri protagonisti, ormai, sono piuttosto ben delineati, sia nei loro caratteri che nel loro passato, tranne Riza e Winry (anche se, a parer mio, già su Winry qualcosa sappiamo, mentre Riza per nulla). Sono stata particolarmente dura con il background di questo Edward liceale, d'altronde il suo carattere fin troppo adulto in certe occasioni è stato formato dal dolore e, per rimanere IC nonostante l'AU, ho dovuto dargli un'altra storia pesante; a 'sto poveretto gliene faccio sempre passare un sacco XD. Roy non è da meno: il brusco cambiamento - alla faccia del brusco! - doveva essere motivato da qualcosa di preciso perchè solitamente gli allenatori delle squadre scolastiche, se non hai una buona media, non ti permettono di rimanere in squadra. Sono felice che abbiate intuito che l'incontro tra Roy e Edward avverrà sul campo, ma anche che vi siate chieste perchè proprio il basket. Tanto per cominciare, io ho un debole per questo sport: sarà che ci ho giocato per ben 3 anni e poi abbia dovuto smettere e mi sia rimasta una certa malinconia, ma ne sono sempre affascinata. E poi, appunto, perchè per Edward è un apparente problema. Ma chissà se il nostro fagiolo preferito non ci regali una sorpresa di quelle coi fiocchi? Vi avverto, inoltre, che dal prossimo capitolo, soprattutto Edward si ritroverà non dico impegnato, di più!, tra mille questioni. Passo alle recensioni, va', che anche stavolta questo angolo è diventato un angolo ottuso °_° (si vede che ho fatto il compito di matematica stamattina, eh?)
@ Siyah L'intreccio che si verrà a creare tra i tre sarà mooolto interessante, anche perchè da come si vede in questo capitolo, Al ricambia! Ed è un bel problema. In quanto al 'sweet', sono d'accordo con te: essendo, forse, simile a Win dal lato caratteriale, non riesco a descriverla tutta love-love, ma anzi, molto cattivella nella maggior parte dei casi. Contando poi che è anche una ragazza pon-pon, non si lascia facilmente mettere i piedi in testa, enanche da Edward! Bacio!
@ _Ly_ Un'altra fan della coppia più improbabile ma molto quotata della storia: sono contentissima che il nostro RoyAi AU piaccia così tanto! E' un'idea un pò rivoluzionaria, anche perchè è un pò il contrario di quello che normalmente succede nell'HQ XD Mi sto affezionando moltissimo a Roy e Riza e più che scrivo i capitoli, più li adoro. Bacio e grazie mille!
@ Neverwinter Eh sì, un Roy con un asso di picche è proprio una spassosissima scena (ehi è_é ndRoy) ma che Riza sarebbe senza un pò di freddezza nei confronti del bel Taisa (anche se qui Taisa non è, ma insomma XD)? Uhuh XD E il triangolo che si sta leeeentamente formando tra Ed Al e Winry ti piace, eh? Non sono affatto una fan delle AlWin (me ancora a capo della setta EdWin, non dimentichiamocelo!), ma in questo caso, questa cottarella mi sarà molto utile. Bacio e grazie!
@ coccinella93 La tua teoria su Roy e Riza potrebbe forse rivelarsi fondata, dopo l'interesse mostrato da Riza in questo chap? Che sia tutta una scusa, quella del potenziale? Mah, chi lo sa XD E' ovvio che Winry e Ed comincino a battibeccare fin dal primo incontro, insomma: mi diverto troppo quando discutono - infatti, nelle mie fic, esiste sempre una discussionne tra sti due, non si sa come XD. Bacio e grazie mille!
@ Envy_Love Gemè, con chi caspita potevo mettere Roy che desse l'idea della sua sublime bellezza e popolarità nella scuola? Suvvia, comprendimi, mi è venuta in mente solo lei! E poi, insomma, non che facciano così schifo, eh ù_ù Quella 'cosa' è ancora in fase di progettazione, mi sa che cambierò epoca in cui ambientarla XD forse nel dopoguerra, ma non sono ancora sicura, bah... ù_ù Brava continua AW che poi devo scrivere anche io! Ti loVVoh veRRy Muuuuch!
@ Hila92 Qui si svela il mistero dei diversi arrivi dei due fratelli: Al vive con il padre, mentre Ed ha preferito l'emancipazione, anche se i motivi non sono ancora molto chiari. Ma non preoccupatevi, arriverà qualcuno ad occuparsi anche di lui, anche se non sarà Winry (parlo di rapporto madre-figlio). Bacio, alla prossima *_*
@ Lely1441 Avevi proprio indovinato: Ed se n'è andato di casa. Conoscendolo, ho optato migliore la scelta di vivere da solo, piuttosto che con Hohenheim, visto che non lo sopporta. Bacio, grazie tantissime!
@ ValHerm Io godo quando Roy viene scaricato XD (grazie ù-ù ndRoy) Nuahahah *_* Sappiate che le compagne di classe di Winry sono ispirate a me ù_ù quando ragiono da sola o con la mia best friend di gente varia XD Ed compreso XD Bacione, grazie mille!
@ Blacklight Ti dirò, neanche io sopporto le AlWin, non mi sembrano proprio adatti per stare insieme. Ma in questa fic, la figura di Al darà più in là una svolta decisiva al rapporto tra loro due: conoscete il suo personaggio quanto me (anche di più ù_ù) e penso vi sarà facile immaginare in quale modo favorirà il loro rapporto. Chi lo sa, come si evolverà il rapporto tra loro tre..? Ti ringrazio per i complimenti sul RoyAi, bacio!
@ peachbibby Ce bello, una nuova lettice ^//^ Sono contenta che la fic ti piaccia e che tu la trovi originale, il mio timore era proprio quello di uscire con qualcosa di banale. E sono contenta che i pairing siano tra i tuoi preferiti! Bacio!
@ MellyVegeta Beh, no gli automail non li ha anche se ha rischiato parecchi nell'incidente che cito nel capitolo, dove Al aveva perso l'uso delle gambe. Hai il dubbio che Ed nella squadra? Beh, il dubbio te lo toglierò con il prossimo capitolo, con un confronto fin da subito tra Roy e Ed. Come mi divertoooo ~ Non preoccuparti, Al non stravolgerà la storia, ma la farà procedere esattamente come doveva procedere nella mia testolina: devi pensare che Winry, a primo impatto, ha giudiato Ed piuttosto carino, poi ha cambiato opinione per via del suo carattere; quindi Al, che gli somiglia, oltre ad essere carino le pare molto più dolce, quindi non può che prenderci una bella cottarella! Bacio, alla prossima!
@ Shatzy Credimi, si nota la tua convinzione nel sostenerli XD Meno male, qualcuno che su Lust la pensa come me! Lui è bello ed è innegabile e Lust si direbbe proprio il tipo di donna adatta a fargli girare la testa se non ci fosse Riza - SE!. Se ti dico che ho sclto apposta il Baket per Ed mi reputi cattiva? XD Non ce lo vedo a giocare a pallone, è più forte di me °_° nè in qualunque altro sport °_° è incredibilmente bello immaginarselo mentre tira a canestro XD La scusa più vecchia del mondo, se solo la tua professoressa è bellissima e tu sei un pluribocciato della sue età, più o meno XD comunque sì, un tentativo di abbordaggio parecchio scontato, magari da Roy ci si poteva aspettare di meglio ò_O Comuqnue, situazione occhi di Al: O__o ero convintissima che li avesse marroni, non so perchè, quando benissimo che li ha blu O_O *comincia a perdere colpi* la vecchiaia avanza, eccome se avanza ù_ù in effetti c'avevo pensato anche io a far prendere un colpo a Winry, ma ho preferito la scenetta di Ed in preda a convulso a terra XD tanto rende più o meno il pensiero di entrambi XD Rose? Io non la sopporto, sarà che ne avrà anche passate tante, ma per me si lascia trascinare troppo da cose su cui non si può fare un affidamento certo (mi sembra di risentire Ed ù_ù) però potrebbe tornarmi utile più in là, chissà. Per ora è solo una compagna di classe... in quanto agli errori dei verbi lo so, è che all'inizio era tutto scritta al presente e poi, invece mi sono ritravata a dover cambiare tutti i tempi perchè con il presente non mi ci trovo. Baciooone e spero di aver accontentato la tua fame di RoyAi!

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Capitolo 5
*** Cap 5 : Peter Pan? & Il numero 7 ***


Amore - Testo Base

Capitolo 5
Win » Peter Pan? « Ed
Riza » Il numero 7 « Roy

Winry Rockbell
~ Edward Elric

Si avvicinava ormai ottobre e, con esso, il musical autunnale. Tra tutte le classi, quindi, correva una strana agitazione e eccitazione per quell'avvenimento che metteva un traguardo piuttosto preciso nell'annata: significava che metà del primo trimestre già se n'era andata così, scivolata via, tra compiti e interrogazioni.
Tutti sapevano che il professore di drammaturgia, il professor Armostrong, era un tipo piuttosto strambo e amava fare le cose a proprio piacimento, come scegliere persone quasi del tutto incompetenti in campo di recitazione e scritturarli come protagonisti perchè, secondo lui "Solo in questo modo si scoprono i giovani talenti!". Quell'anno, appunto, ad occuparsi del musical che avrebbero presentato le 11 classi seconde di quell'anno, era proprio lui.
Winry, in particolar modo, temeva qualunque tipo di parte che avrebbe potuta coinvolgerla nel musical: d'accordo, parteciparvi alzava la media complessiva del primo trimestre, ma lei doveva già star dietro agli allenamenti per le coreografie di quell'anno e la prima partita si sarebbe svolta 4 giorni prima della data del musical.
«Winry-chan, hai intenzione di partecipare al musical?» le aveva chiesto Alphonse, il ragazzo che aveva accolto il primo giorno di scuola e che era divenuto ormai suo inseparabile compagno di banco.
«Proprio no, anche se non dipende da noi: è il prof che sceglie i suoi attori e non si può neanche protestare...»
«Caspita!» aveva esclamato il ragazzo, facendosi tutto d'un tratto pensieroso. «Spero che non prendano il mio fratellone, poi chi le sopporta tutte le sue lamentele?» Winry rise, pensando che Al avesse ragione. A differenza di Alphonse, il maggiore degli Elric aveva un caratteraccio, come già aveva potuto testare su propria pelle.
«Buongiorno, miei giovani astri nascenti del teatro!» esclamò un cinguettante professor Armostrong, entrando nella classe, seguito da tutti i luccichini rosa che facevano parte del suo personaggio - ma chi glieli pagava gli effetti speciali? - facendo rabbrividire tutti gli alunni.
«Buongiorno, professore.» mormorò in tono lugubre la classe, mentre si accomodavano nuovamente a sedere. «Questa mattina, in bacheca, potrete trovare i nomi degli attori che ho scelto quest'anno!» altro brivido «Spero che non mi deluderanno.»
Abbattuti più di quanto non potessero essere in precedenza, cominciarono a prendere gli appunti riguardante la lezione di quel giorno.

D'accordo. Trovare il proprio nome scritto tra gli attori secondari di un musical - assurdo, tra l'altro - cioè Peter Pan, il ritorno all'Isola che non c'è, era già piuttosto spiacevole. Ma trovare il proprio nome tra i due protagonisti, nel ruolo di Jane, accompagnato da quello del tappo più odioso che l'Hohenheim Istitute avesse mai incontrato, ovvero Edward Elric, nei panni di Peter Pan... era roba da suicidio.
Probabilmente, Alphonse rimase basito quanto lei, leggendo i nomi scritti sul foglio appeso in bacheca, dove si erano diretti non appena suonata la ricreazione. Winry avrebbe preferito farsi murare viva, piuttosto che recitare con quel fagiolo egocentrico!
«Avanti Winry-chan... almeno peggio di così non potrebbe andarti.» Le ultime parole famose.
Dal lato opposto del corridoio, ecco spuntare proprio l'ignaro protagonista. Vide suo fratello e gli si avvicinò, ignorando completamente la bionda, che di certo non se ne rammaricò, anzi, era già troppo giù di morale per ciò che l'avrebbe attesa in quelle due maledette settimane.
«Come mai quella faccia, Al?» chiese, notando la faccia sconvolta del fratello.
«E-ecco, Nii-san... forse ti arrabbierai un pò, ma penso che te la caverai benissimo...» disse, tentando di spianare il terreno.
«Ma insomma, che succede?»
«Sei stato scelto per il musical, ecco che succede.» mugolò tetra Winry, con l'entusiasmo comparabile a quello che attorniava un carro funebre.
«COSA?!» esclamò il biondo, spostando Winry e leggendo il proprio nome nella categoria protagonisti. Sbarrò gli occhi ancor di più quando lesse la sua parte. «E'-è uno scherzo, vero? Io vado dal professore e faccio cambiare nome!» e girò i tacchi, diretto nella sala insegnanti.
«Guarda che non ti asc-» troppo tardi, si era già dileguato.
Esattamente come Winry aveva previsto, il professor Armostrong rifiutò il rifiuto - pessimo gioco di parole - di partecipare al musical di Edward che, esattamente come lei, finì per accettare quella pena, comparabile all'inferno dantesco. Il pomeriggio di due giorni dopo, quindi, erano entrambi nel teatro della scuola, dove già cominciavano ad essere montate le prime scenografie. Il professore porse loro il copione dei propri ruoli e, nel leggerlo, quasi venne loro voglia di piangere.
«Voglio che per domani lo leggiate tutto e cominciate a provare le prime battute: mi raccomando, signorina Rockbell, devi rendere per bene il carattere troppo adulto di Jane!»
«C-certo...» balbettò afflitta, cominciando a leggere le scene iniziali dove, almeno, non avrebbe dovuto recitare al fianco di quello stupido presuntuoso.
Si accomodò quindi in un angolo, sfogliando le pagine e cercando di iniziare a memorizzare le prime battute, quando il professore battè le mani per richiamare l'ordine degli altri attori, lei compresa, per fare un annuncio.
«Miei cari, vorrei che domani tornaste qui alla solita ora per poter provare le prime scene! Quindi, a domani.» e detto questo, se ne andò, seguito da tutte le sue stelline.
«Addio scalata sociale...» mormorò affranta, mentre Edward, dirigendosi velocemente verso la porta, le urtava la spalla. «Ahia! E sta' più attento!»
«Ma figurati.» brontolò quello, per poi andarsene.
< Winry gonfiò una guancia, in preda alla rabbia, mentre già pensava di inseguirlo per tirargli il copione tra capo e collo, ma poi lasciò perdere e raggiunse il suo fidato mezzo di trasporto.

Riza Hawkeye ~ Roy Mustang

Dall'altra parte della scuola rispetto al teatro, si era dato il via ai famigerati provini per entrare a far parte delle Kimere. Roy supervisionava il tutto, con un'espressione non troppo felice, mentre Breda, Envy ed altri giocatori guardavano allo stesso modo i gruppi di prova.
«Penso che non ci tireremo fuori nulla da qui, Roy...» bofonchiò Breda, mentre anche gli altri asserivano.
Roy sapeva benissimo che avevano ragione e, mentre si apprestava dare la fine a quelle penosi dimostrazioni, ecco che un urlo, del tutto nuovo, provenne dall'interno della palestra.
«Allora, chi se lo fa un uno contro uno?!» tutti accorsero fuori dagli spogliatoi per guardare cosa stesse succedendo in campo: un ragazzino biondo stava al centro con un pallone tra le mani, guardando in cagnesco tutto gli altri.
«Ehi, tappetto se ci tieni lo faccio io l'uno contro uno...» disse un energumeno almeno il doppio dell'altezza del biondo, i cui occhi vennero attraversati da una luce omicida. Roy deglutì, mentre Envy scoppiò a ridere.
«Ehilà, O'chibi-san! Che ci fai in palestra?» lo schernì il ragazzo dai capelli verdi, mentre la luce omicida negli occhi del biondino divenne ancora più evidente.
«COOOOSA HAI DETTO, TESTA DI PALMA?!» scoppiarono tutti a ridere, tranne Envy che superò i compagni di squadra e raggiunse il biondino al centro del campo, puntandogli un dito contro.
«Vuoi che riduca la tua altezza più di quanto non sia stata compromessa dalla natura, piccoletto?» il biondo - Roy poteva giurarci - aveva ringhiato contro l'altro e gli lanciò la palla addosso, a mo' di sfida.
«Giochiamocela, albero da cocco. Vediamo se vince il vegetale o il piccoletto.» Il ghigno sicuro di quel ragazzino prometteva bene, ora stava a lui dimostrare quanto affermava.
Envy lo scartò facilmente, prima di dirgersi senza fatica a canestro: l'asso nella manica di Envy era proprio la velocità con cui muoveva la palla tra passaggi, cambi di mano e compagnia bella, aggiungendo che era anche piuttosto svelto, data la struttura mingherlina, rispetto a quella più adulta del capitano e la più robusta di Breda. Ma il piccoletto con un scatto gli fu davanti, bloccando il suo tiro a canestro e riuscendo a recuperare la palla all'ultimo secondo; poi la lasciò palleggiare arretrata rispetto al piede destro, per sviare ogni tentativo di Envy di rubargliela.
«Niente male, il bimbo.» se la rise Breda, mentre Envy cominciava a dare in escandescenza.
«Niente male davvero.» rincarò la dose Roy, mentre con un fischio interveniva, prima che il suo compagno di squadra s'infuriasse più di quanto già non fosse. Entrambi si voltarono e Roy, con un sorriso sghembo, fece cenno loro di fermarsi.
I due si scambiarono un'occhiata in cagnesco, poi raggiunsero il resto della squadra e, mentre Envy rientrava nelle file delle Kimere, alle spalle di Roy, con un umore inimmaginabile, Roy si dette da fare ad interrogare il piccoletto.
«Come ti chiami?»
«Edward Elric.» rispose lui, con fare scocciato.
«Edward Elric.» ripetè, soddisfatto «Non te la cavi male, anzi, direi che sei piuttosto bravino e vorrei chiederti di entrare a far parte delle Kimere.» disse affabile, tendendogli la mano. Edward la guardò, ancora con la sua solita espressione di sufficienza, poi alzò di nuovo lo sguardo verso di lui, visto che c'erano parecchi centimetri di differenza.
«No, grazie.»
Quella secca e veloce risposta gelò tutti i componenti della squadra, il capitano compreso.
«Neanche vuoi pensarci su?» tentò nuovamente Roy. «No. Ero venuto qui a dimostrare che so giocare e tanto mi basta.»
Tutti quanti guardavano Edward allibiti e un pò arrabbiati, come se si fossero sentiti usati: ma chi si credeva di essere, quel biondino?
«Facciamo così, Edward: fai un uno contro uno con me» e sorrise, a mo' di sfida «se perdi, entrerai a far parte della squadra.»
«E se invece vinco io?» chiese subito il biondo, come se fosse irritato di essere messo nuovamente in discussione in fatto di bravura in campo. «Cosa ci guadagno?»
«Decidi tu.»
Edward parve pensarci su, poi un ghigno non proprio rassicurante gli si disegnò sul volto e puntò subito il dito contro Envy.
«Se vinco io» disse, con tono grave «lui esce dalla squadra.»
Roy sorrise, sicuro, mentre Envy aveva ricominciato a tremare di rabbia. Lo sguardo del ragazzino era deciso e sicuro di sè, assaporando già il gusto della vendetta e della vittoria.
Ma mai dire gatto, se non ce l'hai nel sacco, diceva un vecchio proverbio.

Il giorno dopo, in corridoio. Nessuno dei suoi compagni di classe riuscì a fermare la sua fuga verso il secondo piano, nella quale volò - letteralmente - due rampe di scale, seguito a ruota da Breda e da Havoc. Raggiunse la 2 F, la classe di Envy, appena in tempo perchè la sua adorata matricolina stava lasciando la classe con aria ambigua.
«Buongiorno, Edward.»
Il biondo grugnì una risposta di rimando, mentre tornava in classe e prendeva un borsone nero dove aveva già probabilmente riposto la sua roba, in vista di un tentativo di fuga fallito. Le ragazze nel corridoio lo guardavano allibite, stupite che quel tap..., ehm, pardon, quel ragazzo non troppo alto, facesse parte della squadra più esclusiva di Central City. Chi, però, d'altra parte, festeggiava quel contatto con il mondo esterno - suo fratello, quel maledetto che l'aveva ingannato in modo da fargli fare il provino. Chi felice, chi stupito, tutti dovettero accettare quello che sarebbe diventato probabilmente l'erede del capitano, nella squadra. Giunsero nella palestra centrale, dato che l'Hohenheim Istitute disponeva in totale di tre palestre, più un esclusivo campo da calcio, dove Roy seguì Edward negli spogliatoi. Non perchè provasse particolare piacevolezza nello stare in sua compagnia, ma perchè doveva dargli divisa e borsone della squadra. Il biondo, al solito scocciato e distaccato dal resto del mondo, tirò fuori la maglia per verificare quale numero avessero scelto per lui.
«Perchè il numero 7?» chiese, stavolta sinceramente incuriosito.
«Semplice: tu hai del talento e un giorno potresti diventare capitano delle Kimere e vestire il mio numero, il 14; però, come statura, sei esattamente la mia metà!» Roy chiuse la porta appena in tempo, perchè una bottiglietta dell'acqua sbattè violentemente contro di essa pochi istanti dopo.






Angolo dell'autrice Lo so, sono in un ritardo assurdo, ma chi seguiva My Second Life saprà che questo bastardo di pc mi aveva cancellato tutto. Per fortuna, mi sono ricordata che qualche giorno prima l'avevo copiata anche sul portatile, perchè mi volevo avvantaggiare quando ero da mia nonna... e, anche se mi ci è voluto un pò (questo capitolo, di fatto, non c'era) a riscriverlo, spero mi perdoniate ^^'' Ah, se vi state chiedendo perchè Edward è finito a fare i provini per la squadra... lo scoprirete nel prossimo capitolo XD passo alle recensioni. A proposito: mi piacerebbe che, chi ha messo questa fic tra i preferiti, a volte non si fermasse a leggerla, ma anche a recensire. So che l'apprezzate, ma anche io apprezzo i commenti dei lettori che servono sempre a migliorare.
@ peachbibby Al è stupendo, nella sua ingenuità, e in questa fic mi è più che utile XD (sfruttamento di fratelli minori ù_ù) Grazie, mi fa piacere ch la trovi bella >//<
@ Siyah Eheh, i triangoli sono quasi sempre interessanti XD soprattutto se questi aiutano a mettere a confronto i propri sentimenti... in quanto a Ed che capitombola, io la trovo una scena stupenda, forse una delle mie preferite dopo quella di questo capitolo, dove Edward tenta di sgattaiolare via dalla classe per evitare gli allenamenti XD Bacio e grazie!
@ Blacklight Sai com'è, anche io facevo basket e so per esperienza che ci sono dei giocatori/trici che, pur essendo un metro e un francobollo sdraiato, sono più bravi/e di molti/e spilungoni/e. Diciamo che Ed rientra tra queste eccezioni, come si è visto in questo capitolo, anche se con Roy non la spunta. Lo so, c'è a chi il triangolo piace, a chi no - a me per esempio, non è che piaccia molto - solo che in questa fic, secondo il mio punto di vista, ci sta che è una meraviglia. Soprattutto perchè Winry, a cui Edward piace, nonostante tutto, rivede in Al proprio il fratello, senza il caratteraccio che non sopporta. Meglio di così! A volte è capitato anche a me, con dei gemelli, oltretutto, che prima sono uscita con uno e poi con l'altro XD (non fatevi un giudizio negativo, please ù_ù) Bacio e grazie!
@ ValHerm Come Edward evidenzia quando Al gli confessa di essere innamorato di Winry, il minore degli Elric tende facilmente ad affezionarsi alle persone e così è stat anche con Winry, anche se poi è diventato qualcosa di più. Certo, al momento questo suo amore non sembra proprio non corrisposto, vedremo naturalmente in seguito. I passati travagliati erano d'obbligo e anche per Riza ho cercato di rimanere attinente al suo personaggio, tentando anche di trovare una spiegazione all'atteggiamento così severo e rigido di una ragazza di 24, 25 anni. Bacio e grazie!
@ MellyVegeta Beh, hai appena conosciuto una persona che non si intenerisce più di tanto XD No, Al è un personaggio che non mi è facile gestire soprattutto perchè in certe occasioni non lo sopporto ù_____ù *viene assalita dalle fan di Aru* non ci posso far nullaaaaaaaaa ç_ç Comuqnue ne vedrete delle belle con questi 3 elementi XD
@ Shatzy Oddio, questo non è commento, è un poema! Ok, ok XD Io intanto ti ringrazio perchè fai sempre un'analisi più che accurata dei capitoli che scrivo e non sai quanto questo mi renda felice. Come vedrai, Riza comincerà a provare un interesse non proprio professionale per questo studente... in quanto ai passati travagliati di entrambi sono stati necessari, proprio come hai detto tu. Se tu mi dici che il mio RoyAi ti piace, non posso far altro che esserne felice <3 e la fangirl che è in te si risveglierà moooolto più di così XD o almeno, spero ò_O bacio e grazie mille!
@ Neverwinter Mia cara, se l'EdWin non è la tua coppia preferita, hai proprio sbagliato autrice ù__ù scherzi a parte, essendo io una sfegatata fan dell'EdWin non è che approvi molto l'AlWin XD comuqnue qualche accenno probabilmente ci sarà, non so, ancora devo decidere come si svilupperà il loro rapporto per intero. E' probabile che finiscano davvero per mettersi insieme, quanto è probabile che rimangano solamente amici. Non so XD Quanto a Roy... la mia parte che sbaverebbe praticamente 365 giorni all'anno su quest'uomo era entrata in circolo, perdono XD solitamente Roy non mi fa nè caldo nè freddo *stavolta sono le fan di Roy a pestarla*, ma è un periodo che adoro descriverlo a quel modo °-° Non lo so, non chiedetemi perchè XD Bacio, alla prossima!
@ Envy_Love Già, non ci incocciamo mai... Faycchan, I miiiiiissh yoooooooooou ç_ç *sniff sniff* c'è chi ce lo vede invece - io mi auguro sempre di no, ma insomma ò_O - c'est la vie, Gemè ù__ù me segue il corso degli eventi... (comunque il tappo là e Hann-san hanno ragione ù_ù ndJay) (CHI SAREBBE LA PULCE DA CIRCO????) (.. _ _" ndJay) anche io ti lovvoh come sempre, Faycchan *_*
@ _Ly_ XQ__________ Kami, non fate risvegliare la parte fan di Roy che è in me! So che sono io che scrivo mentre gioca a basket, ma di solito Edo basta a distrarmi ç_ç Comunque sono contenta che ti piaccia e spero di non deluderti per il trinagolo amoroso che si è venuto a formare! Bacio grande grande e grazieeee!
@ Hila92 I padri esistono per complicare le cose (grazie, eh ù_ù ndBabboDiFMQ) Comunque sì, Al è puccioso >.< in questa fic lo sarà ancora di più, io ve lo dico! La cosa bella della AU è che se vengono a formare delle coppie assurde XD - ve ne accorgerete, ve ne accorgerete... - bacoe grazie mille!

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Capitolo 6
*** Cap 6: Visita alla mamma & Disinfettante ***


Amore - Testo Base

Capitolo 6
Riza » Visita alla mamma « Roy
Win » Disinfettante « Ed

Riza Hawkeye
~ Roy Mustang

«Altro tè, cara?»
Ma la voce della donna arrivò come ovattata e lontana dai pensieri nei quali era immersa. Non riusciva in alcun modo a rimanere concentrata su qualcosa che non fosse il consiglio di classe imminente, che avrebbe dato un giudizio decisivo riguardo le pagelle interperiodali, perchè sapeva che avrebbe dovuto combattere per ottenere ciò che voleva: un'altra possibilità per Roy Mustang.
«Riza?» riuscì a svegliarsi solo al terzo richiamo dal suo torpore e tentò di esibirsi in un sorriso convincente. «Tutto bene, tesoro?»
«Sì, perdonami mamma. Ho la testa tra le nuvole a causa del lavoro.» ammise, stavolta sorridendo sul serio, prima di sorseggiare il tè che sua madre aveva fatto preparare da Jacqueline, la cameriera.
«Qualche elemento difficile?» s'informò la donna dai bei tratti, nonostante l'età che aveva. La pelle era appena solcata da qualche ruga saggia, gli occhi verdi e scintillanti non avevano nulla a che fare con quelli nocciola della figlia, anche se il bel colore dorato dei capelli era lo stesso. Nel resto, Riza era la bella fotocopia del padre.
«Difficile per sè stesso, soprattutto.» la corresse.
La donna sollevò una delle curate sopracciglia, studiando il volto come sempre imperscrutabile della figlia maggiore e pensando quanto fosse impossibile interpretare i suoi pensieri. Era proprio vero che le femmine erano tali e quali ai padri.
«Capisco. Ti sta molto a cuore, questo ragazzo.» fu colta alla sprovvista da un'occhiata incerta della figlia, quasi come se avesse visto qualcosa di segreto e che neanche Riza sapeva spiegarsi. «Ho detto qualcosa di sbagliato?»
«N-no, certo che no.» rimediò insicura la ragazza, mentre la signora Hawkeye trovava fondo ai suoi sospetti.
«Siamo sicure di star parlando di lavoro, Riza cara?» tentò nuovamente la donna, mentre Riza la fulminava con gli occhi.
«E' fuori discussione che provi qualcosa per un mio studente, anche se si tratta di un 23enne. Non provo assolutamente niente per Roy.» il nome del ragazzo fluì dalle sue labbra con più facilità di quanto volesse davvero dare a vedere, mentre la madre assumeva un'espressione stupita.
«Roy? Non starai parlando del figlio illegittimo di Hugh Mustang!» sembrava che la notizia la eccitasse. Comportamento che le fece guadagnare una seconda occhiata raggelante da parte della figlia.
«Mi auguro che tu non sia tanto superficiale da giudicare quel ragazzo solo dalla sua provenienza.» lo sguardo di Riza si era fatto freddo e distaccato, fin troppo simile a quello che il padre le riservava da bambina. D'altronde, cosa ci si poteva aspettare da un padre che per lavoro era Generale nella sezione Paracadutisti dell'esercito? «Vero, mamma?»
«Certo che no!» ribattè la donna, messa in difficoltà. «Dicevo soltanto che ho sentito parlare di lui...»
«E cosa si dice?»
«Che sia un ragazzo dall'indubbia bellezza e che abbia un fascino fuori dal comune.»
Per un attimo, Riza rivide nuovamente il loro primo incontro e la sua visita a casa del ragazzo. Quando quella cuffia, per dispetto, aveva attirato e suoi occhi e aveva contribuito ad interessare essi al fisico scolpito - anche se non eccessivamente - di Roy, i capelli scompigliati e gli occhi assolutamente nero pece che parevano calamite da cui non si poteva sfuggire. "Indubbia bellezza" e "fascino fuori dal comune" erano parole che non riuscivano a rendere giustizia all'attrazione che sembrava attorniare il moro come un'aura, capace di intrappolarti. Come una ragnatela. Scosse la testa, cacciando quei pensieri.
«Trovo che sarebbe un ottimo capoclasse, con le doti da leader che si ritrova e che dimostra nel basket.» cercò di darsi un contegno nelle sue lodi e di farle suonare quanto meno professionali, anche se i suoi pensieri appartenevano a tutt'altra categoria.
Quando incontrò nuovamente il volto della madre, fu irritata dal malizioso sorrisetto che la donna esibiva spudoratamente, con l'aria di chi la sa lunga e per un secondo si ritrovò a voler dare fuoco a quel volto così sicuro ed eccezionalmente antipatico. Si stupì dei suoi stessi pensieri.
«Immagino, quindi» cominciò la signora Hawkeye, mentre Riza cercava di capire cosa diamine le stesse accadendo «che questo tuo forte interesse nei suoi confronti sia solo a livello professionale.»
Riza stava per ribattere, scocciata da quell'ingiusta - sì, ingiusta a parer suo - allusione accusatoria, quando il suo cellulare prese a squillare, interrompendo il silenzio che si era venuto a creare.
«Scusa un secondo.» disse, prima di rispondere. Il numero era sconosciuto. «Pronto?»
«Professoressa Hawkeye, sono Roy Mustang della 5 H.» Riza rimase basita, tanto che il ragazzo dall'altra parte del telefono, vedendo che non rispondeva, aggiunse: «Si ricorda di me?»
«C-certo, mi ricordo.» rispose, incerta. «Come hai avuto il mio numero?»
«Non pensi che la insegua, eh!» e rise, dall'altro capo della cornetta. «Solo che ho chiamato la scuola per informarmi sugli sportelli di scienze per mia sorella, ma la preside Dante è stata tanto gentile da consigliarmi di rivolgermi direttamente a lei e mi ha dato il suo numero.»
«Capisco, ma...»
«Quindi, sempre se per lei non è un problema, farei il giovedì alle 5. Sa, essendo vicini al consiglio di classe, preferirei che cominciasse subito, tentando di risollevare la media, prima delle pagelle interperiodali.» la voce di Roy era un fiume in piena ed era impossibile contrastarla.
«Vedi, io...»
«Perfetto, allora a domani, alle 5, visto che è il suo giorno libero... arrivederla!» E cadde la linea. Pensare che avesse escogitato tutto era egocentrico, però non riusciva a trovare altre spiegazioni.
«Che succede, tesoro?» il sorriso della madre era più allusivo che mai.
«Nulla, assolutamente nulla.»

Winry Rockbell ~ Edward Elric

"Vuoi rimanere per sempre legato al tuo piccolo mondo, Edward?" Ecco cosa gli aveva pacamente sussurrato la voce di sua madre, nell'incubo di quella notte. E si era svegliato di soprassalto, rincuorato che fosse solo, in casa, e che Alphonse non abitasse con lui. Non poteva permettersi di dimostrare le sue debolezze, era l'ultima cosa che gli serviva.
Che non fosse mai stato un granchè espansivo, era lampante, ma quel suo atteggiamento da grand'uomo era dato dal fatto che aspettava qualcuno. Qualcuno che riuscisse a coglierlo nel suo profondo, disposto ad accettarlo per quel che era, che riuscisse a vedere che Edward Elric era un ragazzo di 16 anni come tanti altri. Era davvero così difficilmente intuibile il suo modo di essere? Era davvero così complicato tastare il suo cuore, dietro a quel muro di fredda indifferenza? Era come se lo squarcio, voragine che aveva in prossimità di quell'organo che pulsava avesse bisogno lentamente di rimarginarsi, anche se poteva fare ancora male. Come quando si mette del disinfettante sulla ferita e questa brucia, ma perlomeno si è consapevoli che dopo si starà meglio.
«Nii-san!» ecco la voce di Alphonse che, come ogni mattina, era passato a prenderlo. Poco dopo, lo raggiunse fuori di casa, chiudendosi la porta alle spalle. «Hai dormito poco?» chiese il castano, notando il viso pallido del fratello.
«Niente di che, sono andato solo a letto tardi.»
«Capito.» e gli dette una gomitata. «Non è che stai uscendo con qualche ragazza, eh?»
«Non ti nasconderei mai niente, Al, e lo sai.» Edward accusò il colpo, facendo insospettire ancora di più Alphonse.
«Sarà.» concluse il minore degli Elric, cambiando poi discorso. «Sei ancora arrabbiato per il fatto che ti abbia fatto entrare in squadra?» Edward grugnì, tornando nuovamente nel suo malumore. «Nii-san, io lo faccio per il tuo bene!»
«Il mio bene un corno.» mugugnò.
Il ricordo di quel pomeriggio tornò a irritarlo nel suo lato orgoglioso, che rifiutava l'idea di essersi lasciato provocare come un bambino prima dal fratello - il che poteva essere ammissibile, dato che era la persona che meglio lo conosceva sulla faccia della Terra - e poi da qull'odioso di Roy Mustang... un sorriso però interruppe quell'ondata di umiliazioni: aveva battuto testa di palma in uno scontro diretto.

«N-Nii-san!» lo chiamò Alphonse, giungendo davanti a lui ansimante per la corsa che aveva attaccato non appena lo aveva visto.
«Al?» era decisamente stupito di trovarlo lì «Pensavo tu fossi a casa, che ci fai qui?»
«Sono venuto a prendere Winry-chan» un sorrisone si stagliò sul suo volto ancora un pò bambino, mettendo a disagio Edward. «e poi volevo dirti che fanno dei provini per la squadra di basket! Perchè non ci vai?» chiese speranzoso.
«Neanche per idea.» rispose forse un pò troppo duramente, mentre si avviava verso l'uscita. «Dai, ci vediamo domani, fratellino.» gli scompigliò leggermente i capelli a mo' di scusa, poi lo superò.
«Tu non vuoi andarci perchè sai benissimo che non riusciresti a misurarti con quegli spilungoni.» Edward non poteva vederlo, ma il sorriso del fratello era divenuto malvagio, spaventoso, consapevole che quelle parole avrebbero colto nel segno.
Infatti, un brivido attraversò la schiena del ragazzo, rizzando dritta sulla nuca la coda bionda, chiaro segno che la sua reazione non avrebbe tardato a cominciare.
«Cosa vorresti insinuare, Alphonse?» si percepivano nell'aria le scintille che sarebbero scaturite dal ragazzo alla risposta del fratello.
«Che magari tu non vuoi andarci perchè sai che non hai possibilità, basso come sei.» diede enfasi alle ultime tre parole, cosicchè arrivassero più diretto. 3. 2. 1. Edward iniziò a sbraitare.
«CHI SAREBBE IL GIOCATORE DI BASKET PIU' PICCOLO DEL PIANETA, CHE FINIRA' NEL LIBRO DEI GUINNESS WORLD RECORD?!» nel mentre, saltellava dalla rabbia. «TE LO FACCIO VEDERE IO, DI COSA E' CAPACE EDWARD ELRIC! BATTERO' TUTTI GLI ASPIRANTI, TUTTA LA SQUADRA, PERFINO IL CAPITANOOOO!» ed era sparito nel corridoio vicino.
Alphonse sorrise: ah, suo fratello.

«Adesso hai degli amici, perlomeno.» ribattè scocciato Al.
«Oh-oh, sai che amici: una massa di ormoni in movimento che ogni volta che passa una ragazza incominciano a fischiare e ululare come dei lupii in calore.» accennò una lugubre risata. «Sì, davvero una compagnia formidabile.» ne seguì qualche minuto di silenzio.
«Nii-san?» azzardò Al, con tono preoccupato.
«Che c'è?» gli concesse Edward, mentre teneva ancora gli occhi ridotti a fessure.
«Non è che tu sei... come dire...» decisamente, non era una domanda semplice, neanche se la rivolgevi a tuo fratello - soprattutto un fratello suscettibile come Edward. «... gay?»
Edward sbarrò gli occhi: ma come poteva pensare una cosa del genere? Non aveva prove, nessun genere di prova.
«Cooosa? E cosa te lo farebbe pensare?»
«Non sei mai uscito con una ragazza, nè tantomeno ti interessi di loro.» spiegò velocemente, imbarazzato «Non sai quante ragazze farebbero carte false pur di uscire con te, a scuola.»
Dire che rimase spiazzato era dire poco; ad interrompere la loro assurda discussione fu il loro arrivo a scuola. Una mano si posò sulla spalla del maggiore dei fratelli, che tirò gli occhi al cielo quando capì di chi si trattava.
«Buongiorno. Fullmetal.» rise Roy, nel notare l'espressione omicida che il 'Fullmetal' aveva assunto in quel momento.
«Fullmetal?» ripetè Alphonse, non capendo.
«Tu sei suo fratello Alphonse, non è vero?» il ragazzo annuì. «Beh, ho riscontrato che il nostro» Edward borbottò alcune parole, sentendo quel 'nostro', che però nessuno dei due riuscì a cogliere «Edward ha le strane caratteristiche dell'acciaio: sempre freddo e distante, eppure si scalda subito!» Al scoppiò in una fragorosa risata, seguito a ruota da Roy.
«Molto divertente, capitano di merda.» ringhiò il biondo.
«Anche io ti voglio bene, piccolo Ed.»
Il suono della campanella riuscì fortunatamente a sovrastare l'attacco di ira del ragazzo.





Note: Intanto ringrazio tutti quelli che hanno letto e commentato Bet On Me. Sono contenta che l'abbiate apprezzato! Altro ringraziamento per la marea di recensioni per il quinto capitolo di questa fic: davvero, io non me lo aspettavo! Comunque tenetemi d'occhio, perchè potrebbero essere in arrivo altre 3 o 4 One Shot - sono fuori controllo! - di vario genere. Avvertimento per Shatzy: probabilmente, dopo aver postato l'ultima che ho buttato giù l'altra sera, mi strozzerai, ma sorvoliamo XD. Chedo perdono in anticipo.
Passo ora al capitolo: non lo trovo un granchè, sinceramente: come si è visto, Riza non è affatto indifferente al nostro bel Roy, però è pur sempre Riza, no? Quindi cerca in qualunque modo di sopprimere quei sentimenti di cui non riesce a spiegarsi la causa e che non vuole ammettere a sè stessa. Questo incontro con la signora Hawkeye ci ha permesso di scoprire un pò di più sulla nostra professoressa, la cui famiglia ha ancora attinenza all'esercito - d'altronde, in quale altro modo Riza poteva venire educata con cotanta severità? La madre è naturalmente la classica figura della donna di alta società agiata da mille e più privilegi; mentre la descrivevo, ho avuto un flash su Julie Cooper, la madre di Marissa di OC: le trovo simili, in qualche modo. Il piano di Roy poi, è stato il colpo di grazia: in realtà era proprio questa parte ad essersi autocancellata e secondo me la prima stesura del dialogo finale era molto meglio. Scusatemi, quindi ^^'' Passiamo al nostro Edward. Ancora una volta, ho incentrato un capitolo intero più sul personaggio che sulla coppia stessa, ma secondo me era necessario: oltre al passato difficile di questo Edward contemporaneo, si è venuto a spiegare in qualche modo il suo profilo psicologico. Non ripone fiducia nel prossimo, perchè troppo a lungo ha atteso che qualcuno avvertisse il dolore dal quale era circondato il suo cuore, aperto da una voragine. Qui il titolo della sua parte, "Disinfettante": qualcosa che poco a poco curi la sua ferita per poi richiuderla. Mi sono divertita a scrivere la conversazione con Alphonse, che rimane l'unica persona con la quale riesce a parlare abbastanza civilmente, senza dare in escandescenza dopo 30 secondi, come accade con il resto delle persone. La scenetta poi del "ante-provino" è una cosa che sognavo di scrivere sin da quando ho deciso che avrebbe fatto parte della squadra di basket. Non c'era alcun modo per convincerlo a farsi avanti, se non quello XD. E anche l'Al preoccupato della sessualità del fratello è una cosa spassosissima: non so da voi, ma almeno qui a Livorno, un ragazzo di 16 anni che non manifesta alcun interesse in nessuna ragazza... è preoccupante. Da qui partirà la contromossa di Edward, che vedrete prossimamente - su questi schermi XD (battuta pessima, ma mi piaceva). Ritroviamo anche il nomignolo preferito di Roy: Fullmetal! So che sembrerà pacchiano, ma l'idea mi stava rodendo. Che Roy sarebbe senza quel "Fullmetal" che usa ogni 40 secondi? No no, mi son detta, va inserito. Dopo avervi annoiato con questo angolo ottuso, di nuovo, passo alle recensioni.

Blacklight: Ho scelto proprio Peter Pan 2 perchè ho avuto l'occasione di partecipare ad un musical anch'io quest'estate, proprio su questo cartone animato. Non che la mia parte fosse un granchè importante (il pirata ù___ù), ma mi sono piaciute proprio le scene e come le hanno organizzate gli animatori del villaggio. Diciamo che è un ringraziamento della magnifica settimana, tra parentesi. Ero indecisa, a dir la verità, tra questa e Tristano e Isotta (ma quanto è bella e quanto è triste?), ma alla fine ho preso un decisione optando per Peter Pan 2. E poi, un Edward in calzamaglia è una cosa che assolutamente non è da perdere XD Per il 7... beh, non so come diavolo mi sia venuta l'idea, sinceramente. Non lo ricordo. Forse perchè era un discorso che facevamo spesso io e una mia compagna di squadra ai tempi d'oro, perchè lei era un metro e 45, più o meno e io uno e 65 e i numeri di maglie erano gli stessi che ho usato qui: io il 14 e lei il 7. Ci scherzavamo sempre... *depress mood* Grazie mille e un bacio!

Siyah: Ma sai che la tua idea EnvyxWin è proprio buona? Potrei farci un pensierino *viene malmenata*. In questo caso, comunque il triangolo ci viene perfetto, ma solitamente non mi piace un granchè. Certo, se poi la fic merita di per sè, è ovvio che, triangolo o non triangolo, merita. Comunque hai ragione, Envy ne sarebbe capacissimo, quindi si vedrà (anche se non credo che Win si lascerebbe facilmente coinvolgere). L'idea sarebbe comunque fattibile anche nel caso Win e Al non rimanessero soltanto amici, perchè c'è un'idea che ha cominciato a ronzarmi in testa da quando ho letto EnvyxWin. Grazie dello spunto e della recensione, un bacio!

Lely1441: Ormai era tardi, la fic era scomparsa ç_ç Me misera, me tapina... comunque, alla fine il capitolo è arrivato. Il 14 rientra anche tra i miei numero preferiti, era il mio numero di maglia, infatti - anche se il mio preferito è il 13 e sono contenta di averci azzeccato i numeri, XD. Neanche a me Wendy sta troppo simpatica, preferisco di gran lunga Jane con il suo caratteraccio e poi vogliamo mettere una ragazza che salva Peter Pan? IL che, tra parantesi, è ciò di uci Edward ha bisogno anche in realtà? Assolutamente una figata! ... ma perchè finisco sempre con il lodarmi da sola? Beh, spero che ti piaccia anche questo capitolo! Un bacio e alla prossima!

ValHerm: IL motivo è stato svelato! Dubitavate forse che anche Alphonse non avesse sviluppato piani malefici contro il fratello? No no, scherzo. Tutto ciò che Al fa, a disdetta a volte di quello che sembra - almeno nella mia fic a volte non sembrerà - lo fa sempre per aiutare Edward. E' come se la situazione si fosse disastrosamente capovolta, come se Al cercasse di fargli recuperare ciò che ha perso (questa però non mi suona nuova ò_O) durante il periodo in cui si è occupato di lui. Lo so, c'era più romanticismo, ma questi due hanno bisogno di tempo, si sa .___. è scientificamente provato che, in fatto di sentimenti, sono due bradipi - Win un pò meno, grazie al cielo. Un bacio e grazie della recensione!

Irene Adler: Io ti ringrazio per i complimenti che mi hai fatto, sono contenta che ti abbia colpito. So che l'AU non sono molto amate, ma ho voluto tentare e a quanto pare sta andando bene ** Aaah, una fan di Aru-kun! E' la prima volta che ne incontro una! Sono felice, così mi darai un parere su Alphonse, visto che non riesco mai a gestirlo nelle fanfic, man mano che vado avanti nella storia. Sai, ci sono dei personaggi che non riesco assolutamente a muovere, nel corso dei miei esperimenti e Alphonse rientra tra questi ù___ù Un bacioe grazie mille!

Neverwinter: Noo, non ti preoccupare! So bene che quando puoi, tu recensisci sempre. Non mi riferivo a chi rensensisce una volta ogni tanto o non troppo spesso perchè comunque ha dei problemi, ma a chi non recensisce mai, mai! So quanto mi stimi come autrice e non sai quanto mi faccia piacere. Comunque, sì XD Ed in calzamaglia è impagabile! Sarai contenta, quindi, di questo capitolo (anche se mi hai fatto notare che è già la seconda volta che questo tappo di ragazzo prende il sopravvento XD), visto che Ed nella sua parte è il protagonista assoluto. Per il discorso AlxWin... eh lo so, ma io proprio quei due insieme non ce li vedo per niente. So che Edward è un mezzo spirito libero e non tornerebbe mai a Resembool, anche se fosse con lei, ma mi piace molto più l'idea di Winry disposta a rinunciare a tutto, pur di stare con lui e seguirlo nei suoi viaggi. Non vedo la stessa intensità di sentimento tra Al e Winry come lei e Ed. Comunque questa non sarà l'unica fan fiction ad avere questo triangolo: la prossima long fic che sto preparando, che conto di postare durante le vacanze natalizie, avrà ancora questo incasinamento puro. Che posso aggiungere? Un bacio e grazie per la recensione!

MellyVegeta: Oooooh, hai ragione! Proprio un perfetto fagiolino! *malmenata da Ed* Una mia amica ha detto che sono sadica con Edward, in quanto a figuracce, ma... che ci posso fare? Mi ispira così, quando non mi ispira ben altro - ecco la parte da fangirl che viene fuori... oddende ù_ù. La battuta di Roy è stata un successo, eh? Bene bene, il sarcasmo di quest'uomo non avrà mai fine, almeno non nei confronti del sopra citato Edward XD Un bacio e grazie!

by ila: Oddio, che entusiasmo! Sono così contenta! Innanzitutto grazie mille per l'aggiunta a preferiti e me tra autori preferiti (addirittura!), sono davvero contenta che trovi la mia storia sensazionale! E poi, come non amare questi pair? Sono i più semplici, ma i più belli! Io ti ringrazio ancora una volta e ti mando un bacio!

meby138: Oooh, ci riuscirà, te lo assicuro! Questo ragazzo ne dovrà passare tante, ma talmente tante che ne perderà il conto XD Essì, Palmetta è proprio arrabbiato... poveretto, sconfitto da un fagiolino come Edward in uno sport in cui uno dei requisiti minimi è essere alti XD Comuqnue è molto triste perdere quasi tutto ù___ù ti deprimi, o almeno a me è successo così... Un grazie di cuore e un bacione!

Envy_Love: Gemèèèè! Sono contenta che ti abbia fatto ridere! In effetti questa fic sta prendendo un alto comico che non mi aspettavo ò_O Comunque non ti preoccupare, se era per Unlike, hai fatto bene a recensire in fretta! Un bacione anche a te, Faycchan! Ti Amoooooh!

_Ly_: Ti confesso che non sei l'unica a cui vengono pensieri poco casti nell'immaginarsi Ed mentre gioca a basket - ariecco la mia parte da fangirl accanita... comunque davvero Peter è il tuo personaggio delle fiabe preferito? Il mio è Jasmine, di Aladdin XD. Non so perchè, mi è sempre piaciuta un sacchishimo! Oltretutto, è una ragazza che si fa a valare, a parer mio, una delle poche che non si limita ad accettare il proprio destino *annuisce vigorosamente* ma che Armostrong era, senza stelline rosa? Orsù, senza quelle non sarebbe più lo stesso! Buahahah XDUn bacio e grazie mille!

Hila92: La prima tipa di Peter si chiamava così, ma questa è la seconda - oddio, sembra che sia uno sciupafemmine ò_O - che, tra parentesi, è figlia di Wendy... Riguardo a Rose: tanto uccidi lei, non me, vero? ^^'' Lo scontro con Roy èenso sia stata una delle parti migliori della fic, per il momento. Un bacione e grazie mille! Alla prossima!

Shatzy: Ma mica sarai sensitiva, cara? XD Addirittura ti sogni gli aggiornamenti? Allora ti piace proprio, dai XD L'attesa è stata da una parte una buona cosa! Il vago sospetto su Ed e Win è più che fondato, comunque non sarà solo la recita a farli litigare e di conseguenza avvicinare - tanto per me quando litigano è già qualcosa, perchè quantomeno interagiscono tra loro ù___ù - A Riza ho regalato una buona parte in questo cap, non credi? So che ogni tanto blocco le coppie - è successo l'altra volta con il RoyAi, stavolta con l'EdWin - ma è necessario per la trama XD Sono contenta di star migliorando, è anche emrito di molti autori e autrici di questo sito e di voi che recensite! Un bacio e mille grazie!

peachbibby: I pc sono una cosa magnifica e orrida allo stesso tempo XD comunque Peter Pan 2 è un musical che ho vissuto in prima persona - mi ricordo ancora i vari balletti XD - quindi mi vien più facile scriverlo! E poi trovo che sia carino e non troppo smielato: si sarebbero dati per malati, pur di saltare il tutto! Un bacio e grazie mille!

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Capitolo 7
*** Cap 7: Cambiamento & Momento ***


Capitolo 7
Win » Cambiamento « Ed
Riza » Momento « Roy

Winry Rockbell ~ Edward Elric
Era in ritardo, maledettamente in ritardo. Corse per le scale dal secondo piano - dove si trovava il laboratorio di spagnolo, l'ultima lezione della giornata - sino al pianterreno, letteralmente saltando gli scalini e rischiando di capitombolare a terra. Ma la'bbiamo già detto, che era in ritardo e Winry non lo sopportava. Entrò nel teatro, già gremito dello staff e del cast del musical, praticamente trafelata. Si liberò della giacca più pesante, richiesta dal freddo improvviso che aveva colto tutti di sorpresa ed aveva costretto gli abitanti di Central City a disfarsi degli abiti estivi, e si avviò sul palco. Superò la prima fila di poltroncine dove, con la coda nell'occhio, intravide il coprotagonista di quella buffonata; proseguì a dritto, ignorando definitivamente Edward, mentre questi, al contrario, le stava dando fin troppe attenzioni. Tutti gli attori furono chiamati in scena, dove provarono la scena in cui Jane trovava il tesoro nascosto nella grotta e veniva raggiunta di conseguenza da Peter.
«Jane, l'hai trovato!» esclamò Edward, incredibilmente preso dalla parte, tanto che sorprese Winry «Sei stata bravissima... ragazzi, venite qui!» e, al cenno della sua mano, comparvero sul palco gli attori che impersonavano i celeberrimi Bimbi Sperduti «Jane ha trovato il tesoro!» I ragazzi attorno a loro cominciarono a festeggiare, mentre il biondo si voltava verso di lei e sorrideva. Sorrideva? Winry avvampò e si ritrovò a inghiottire grosse boccate d'aria per  permettere ai suoi polmini di funzionare a dovere. Edward prendeva una corona di cartone giallo improvvisato e se lo mise in testa, mentre con una spada le faceva segno di inginocchiarsi. Winry ubbidì, seguendo così il copione e si fece toccare dall'arma - di legno, stavolta - sulle spalle, come alla corte di Re Artù. «Jane, io ti nomino ufficialmente la prima Bimba Sperduta!»
La ragazza sollevò gli occhi, incontrando quelli dorati di Edward, mentre si rialzava; in un impeto di entusiasmo, strinse le mani tra loro e le portò al petto, lusingata, mentre tutti, intorno a lei, si lasciavano andare ad una danza di felicità.
«Io? La prima Bimba Sperduta?» il cuore le batteva più del necessario, osservò, dato che non c'era nessuno a fare da pubblico. Ma quella non era di certo ansia da palcoscenico, proprio no.
«Forse... non ti piace?» chiese dubbioso, piegando la testa da un lato. La ragazza scosse la testa, sorridendo di rimando.
«No, al contrario, sono felicissima!»
Il professor Armostrong decise di saltare l'intermezzo musicale, per poi passare direttamente alle scene dopo, dove Jane interveniva per salvare Peter e i Bimbi Sperduti da Capitan Uncino...

Finite le prove. Winry stava sorseggiando l'acqua dalla bottiglietta che si portava sempre dietro, prima di prepararsi per raggiungere la palestra, dove si sarebbero svolte le prove per la nuova coreografia delle cheerleader. Indossò la borsa a tracolla ed imboccò il corridoio che l'avrebbe portata all'esterno, quando sentì dei passi dietro di lei. Si voltò e vide Edward Elric che camminava, le mani in tasca e lo sguardo sufficiente, come sempre. Lo guardò confusa, non capendo il motivo per cui lui si dirigesse alla palestra.
«Ehi, Elric» gli chiese, mentre quello si fermava al suo fianco «perchè vai in palestra?» lui la guardò, prima di sorriderle di nuovo; oddio, doveva essere impazzito!
«Faccio parte delle Kimere, non lo sapevi?» ancora il sorriso sghembo, che poco prima l'aveva quasi mandata in fibrillazione «Ormai da una settimana...» aggiunse, pensando che Winry non avesse capito ed indicando il borsone rosso e bianco, i colori della squadra. La ragazza rimase sorpresa non tanto dal borsone, quanto dal cambiamento di atteggiamento del ragazzo: insomma, dov'era finito il tappo strafottente e freddo con il resto del mondo? Da quando sorrideva in modo così sicuro e... affascinante? Scosse la testa, cercando di pensare che fosse solo un'allucinazione del suo subconscio e che in realtà quel biondo uguale in tutto e per tutto ad Edward Elric, in realtà non fosse lui. «Stai bene, Rockbell?» Almeno la chiamava ancora per cognome.
«Credo di sì» disse, riprendendo a camminare, sperando che Edward tornasse due metri indietro o almeno la superasse; invece quello le rimase di fianco e continuarono a camminare, in silenzio.
«Posso farti una domanda?» lei annuì, sempre più sbigottita: era diventato pure loquace? «Tu vuoi bene a mio fratello?»
«Certo che gliene voglio» rispose, non capendo il significato di quella domanda «In un certo senso, è diventato il mio migliore amico.»
«Capito» si limitò a dire, facendosi di nuovo pensieroso, mentre ormai erano davanti ai portoni della palestra; Winry girò per gli spogliatoi femminili, Edward per quelli maschili «A domani, allora.» le disse, salutandola.
«A... domani.» ripetè lei, decisamente stupita. Non appena entrò negli sopgliatoi, venne sopraffatta dalle domande delle sue compagne, come già era accaduto il primo giorno di scuola, sempre in palestra. Ma quel ragazzo pareva essere tutt'altra persona, rispetto a due mesi prima, cambiamento che l'aveva fortemente turbata. Naturalmente, le ragazze cominciarono a spettegolare su ciò che sapevano su Edward.
«Allora» cominciò Halina, come al solito la più interessata al ragazzo del gruppo «è già uscito con qualche ragazza dell'Hohenheim Istitute?» chiese, preoccupata.
«Ho sentito dire da un'amica di mia cugina che si è molto avvicinato ad una ragazza della sua classe...» rispose May, aggiustandosi la coda mora.
«CHI?» esclamarono tutte in coro, circondando la ragazza.
«Mi pare si chiami Rose» disse con aria di sufficienza, come se la questione non la riguardasse direttamente; in realtà, lo faceva apposta per suscitare l'interesse nelle altre «Ma sì, quella che è già uscita con Gregory di terza B!» aggiunse, come se questo potesse spiegare tutto.
«Ho capito di chi parla» partecipò infine Winry, ricordando che Alphonse le aveva parlato della ragazza, che sembrava essere l'unica con cui suo fratello andava d'accordo. «E' una brava ragazza, da quel che ho capito.»
«Ehi, Winry-chan» fece Giselle, avvicinandosi a lei e dandole una leggera gomitata, per poi abbracciarla «come va con il piccolo Alphonse Elric?» chiese, suscitando così una risatina collettiva e un rossore acceso sulle guance della bionda.
«E' un amico.» disse, prima di liberarsi dalla stretta della compagna e di schizzare in palestra, ormai pronta. Prese un profondo respiro, prima di iniziare il riscaldamento quotidiano, senza riuscire a levarsi dalla mente il breve dialogo avuto con Edward poco prima; che alla fine fosse riuscito a diventare una persona civile? Ne dubitava fortemente. Po però lo vide passare davanti a lei, al fianco del capitano delle Kimere, Roy Mustang, il ragazzo assolutamente più bello della scuola. Stava parlando con gli altri, normalmente, senza l'ombra del solito broncio, se non come risposta ad una frecciatina del capitano.
Il moro gli diede una gomitata, sussurrandogli qualcosa e Edward si voltò verso di lei, sorridendole. Winry avvampò e si voltò dall'altra parte, riprendendo il suo riscaldamento.

Riza Hawkeye ~ Roy Mustang
Era tutto pronto: Lyra sedeva al tavolo del soggiorno, già china sui libri di biologia che non riuscivano ad entrarle in testa in alcun modo, lui, aveva preparato il caffè per accogliere la professoressa nel migliore dei modi. Un sorriso fece capolino sul suo volto, sicuro come non mai. Aveva scelto proprio la giornata adatta: se la professoressa Hawkeye avesse lavorato, quella mattina, sicuramente sarebbe venuto a cercarlo a scuola, per rifiutare la proposta. Ma il giovedì era la sua giornata libera, quindi non aveva altro modo, per rintracciarlo, di venire a casa sua. Sempre se avrebbe voluto rifiutare, ma era sicuro che, visto come si erano messe le cose, non sarebbe stata più in grado di farlo. Il campanello suonò e lui si avviò lentamente alla porta. Nessun rumore di auto. Magnifico.
«Buon pomeriggio, professoressa» la salutò Roy, sorridendole.
«Buon pomeriggio anche a te, Roy» per un attimo, sembrò che un sorriso illuminò il volto della donna «posso?» chiese, lanciando un'occhiata al corridoio che s'intravedeva alle sue spalle.
«Certamente, si accomodi» e le fece strada per la casa, conducendola infine in soggiorno, dove Lyra ancora stava tentando di ripetere biologia. «Lyra, questa è la signorina Hawkeye, la mia docente di scienze. Sarà lei a farti ripetizioni.» spiegò, malcelando un sorriso, mentre la sorellina sorrideva alla donna, compiaciuta che fosse giovane e che sapesse, quindi capirla.
«Ciao, Lyra.» la salutò Riza, accomodandosi vicino a lei. Lyra iniziò a spiegarle il rpogramma che stavano svolgendo, prima che la bionda cominciasse a chiederle cosa, in particolare, non riusciva a capire. Roy sparì di nuovo in cucina e, quando tornò, teneva una tazza di caffè per Riza, come segno di ringraziamento.
«Se avete bisogno di qualcosa, io sono in camera mia» e così dicendo, si congedò. Accese l'iPod e la musica iniziò a rilassarlo, mentre ripensava a quanto perfetto fosse il suo piano. Cominciò a canticchiare tra sè e sè, mentre rilassava gli occhi e li chiudeva completamente. Rimase così, sospeso nel dormiveglia per parecchio tempo, finchè non si decise a riaprire gli occhi; Riza sostava sulla soglia di camera sua, attendendo forse che lui la notasse e, quando accadde, Roy scattò in piedi, con un sorriso.
«E' molto che aspetta, professoressa?» chiese educatamente, raggiungendola e chiudendosi alle spalle la porta della propria camera.  Riza scosse la testa lentamente, con un'indecifrabile espressione sul volto. Roy la accompagnò alla porta e prese anche lui la giacca, senza farsi sfuggire il sopracciglio della donna che si inarcava, confuso.
«Devi uscire anche tu?» gli chiese, infatti, vedendo poi che prendeva le chiavi di casa. Roy rise e scosse la testa, senza togliersi il sorriso dalle labbra. «E allora...?»
«Pensava forse che non l'avrei accompagnata? Ho visto che è a piedi.» disse e, prima che Riza potesse ribattere, sparì nel ripostiglio - poco distante dal corridoio principale - e tornò con due caschi neri, identici; ne porse uno alla donna, che lo guardò nuovamente interdetta, senza voler capire a cosa esattamente quell'oggetto servisse. Roy la costrinse a tenerlo tra le mani e, salutata la sorella che stava continuando a studiare, la guidò prima fuori, nel giardino e poi nel retro della casa. Lì, brillante alla luce del sole di novembre, stava una moto di grossa cilindrata, da strada, nera e rossa; un animale selvaggio, una bestia feroce che Roy sapeva domare con maestria, almeno quanto Riza riusciva ad ammaestrare i suoi alunni più indisciplinati. «Forza, si infili il casco e salga.» le ordinò, sempre con gentilezza ma in tono che non ammetteva alcun tipo di repliche.
La ragazza indossò il casco e, mentre Roy saliva a cavallo della moto e l'accendeva, un rombo assordante, come un tuono, inondò tutto lo spazio circostante. Riza si affrettò a salire in sella alla belva, spaventata forse dal rumore potente che il mostro aveva appena emesso e si strinse forte al suo alunno, dimenticando in quel momento, che erano rispettivamente professoressa e studente. Roy sorrise, sotto il vetro del casco integrale e mise in moto, partendo a razzo. Sentì le braccia  della bionda ben strette al suo torace, prima di rallentare in vista del semaforo che portava in centro.
«Riza?» azzardò, approfittando dellpo spavento della ragazza e, ricevuto un mormorio di assenso, che lo spinse a continuare, chiese: «Dov'è casa sua?» Riza gli suggerì il nome della via e il numero civico e il moro annuì, partendo nuovamente spedito, non appena la luce verde diede loro il permesso di passare. Una curva a destra, una a sinistra. Il calore delle braccia della ragazza, nonostante il vento freddo e pungente causato dalla velocità acquisita dal mezzo di trasporto, lo indusse a prendere un'altra strada, più lunga. Gli sembrò troppo poco il tempo trascorso tra la partenza e l'arrivo e, quando vide il numero 23 a caratteri cubitali inciso su un pannelo di ceramica, posto subito accanto ad un cancello grigio scuro, a malincuore si fermò.
Si tolse il casco, mentre Riza scendeva a sua volta, leggermente tremante, ma non più spaventata, e lo restituì al legittimo proprietario, frugando nella borsa. Roy rimase in punta di piedi, alla guida della moto, aspettando che la bionda lo salutasse e si avviasse alla porta di casa.
«Grazie del... passaggio.» fece lei, tentando di mantenere un tono formale anche in quell'occasione e cercando di recuperare gli attimi alquanto poco consoni ad un rapporto puramente professionale appena passati. Roy sorrise e sillabò un: "Di nulla", prima di sovrastare la voce della ragazza con il rombo del motore e indossare nuovamente il casco. Riza entrò dal cancello e il moro diedi gas solo quando di lei non c'era più alcuna traccia.
 


Note:
Scusate l'imperdonabile ritardo, ma queste settimane sono state frustanti. L'avvicinamento delle vacanze natalizie ti ricorda quante cose hai da fare prima del 25 dicembre ù___ù. Comunque sono riuscita a sfornare questo capitolo, dopo tanto penare. Spero che il cambiamento di Edward non vi risulti troppo repentino, ma ho cercato di mettermi nei suoi panni, di sedicenne accusato dal fratello di essere gay. Insomma... xD però non ha ancora la consapevolezza che, effettivamente, Winry gli piace. Non sarebbe stato tanto spigliato, visto che il testone se lo proibirebbe per non nuocere ad Alphonse. Aaah... i dilemmi adolescenziali! In quanto a Roy e Riza, lo so. E' cortino e neanche tanto bello, ma è solo un passaggio, perchè adesso comincerà veramente la loro storia, diciamo (però, personalmente, me li sono immaginati in moto *Q*) Vabbè, passo ai commenti che è meglio.

by ila: Guarda, io sono una fan accanita del numero 13, quindi sicuramente sarà di buon auspicio! Anche se Riza è brava, a nascondere i propri sentimenti, come dici tu, la mamma resta sempre la mamma. Chi meglio di lei ci conosce? Anche se è una mamma snob come quella di Riza xD Come hai visto, però, la storia della sorellina e delle ripetizioni è più che vera! Roy dovrà fare un bel regalo a Lyra, per Natale (e lo glielo farà, ve lo assicuro xD). In quanto ad Al e Ed... come hai potuto vedere "Non svegliare il can che dorme!" D'altra parte, dal mio punto di vista, uno carino - seppur basso - come Edward, che gioca nella squadra di basket della scuola, dove di solito sono raggruppati in massa i più famosi ragazzi di un liceo, è ovvio che la sua fama sia salita alle stelle! Quindi ora è il caso di darsi da fare xD! Bacio, alla prossima.

_Ly_ Quindi la missione "Mantenere Riza IC" sta ben procedendo? Non potrei essere più felice, davvero! Sono contenta che sia fedele all'originale anche in tutt'altro contesto (anche se al 'sostenere Roy' non avevo proprio pensato °-° l'ho scritto automaticamente, forse) perchè per me è un personaggio abbastanza problematico da maneggiare ^^'' Dai, a me Ed ispira prese in giro, oltre a ben altro - daje, con i pensieri impuri... - è più forte di me! Poi questo Al è parecchio più sveglio dell'originale, per quanto riguarda le ragazze (legge del contrappasso? Nel manga non le può avere e ne ha tante qua xD), quindi quella domanda doveva torturarlo da molto tempo. In quanto a Fullmetal... è sempre Fullmetal, per un motivo o per un altro! Bacio!

Siyah Eh, ma la protagonista del primo Peter Pan si chiamava Wendy! Qui si parla del secondo, "Il ritorno all'Isola Che Non C'è". So che non è noto a tutti, quindi quando ci sarà la rappresentazione, metterò un breve riassunto della storia, una traccia per capire quantomeno quello che succede e quando. Io ho scritto una RoyxWin °-° amo fare varie combinazione, chissà... anche se rimango EdWin nell'animo. Quindi L'EnvyWin ci sta, davvero, vedremo. Comuqnue Jane sarebbe la figlia di Wendy ed anche lei conoscerà Peter. Bacio!

MellyVegeta Non ti preoccupare per i problemi avuti con la recensione, capita anche a me! Ho ricevuto la tua e-mail e sono contenta che ti sia piaciuta >///< non rispondo per bene perchè non ricordo che c'era scritto (sì, hai il permesso di prendermi a palettate in testa -///-), ma ti ringrazio tantissimo!

WinryRockbellTheQueen Come si dice: The show must go on! E varrà anche per Roy e Riza, naturalmente. Accadranno moooolte cose prima del musical, in particolare una; il compleanno di Aru-kun (anteprima sui prossimi capitoli xD). Bacio e grazie di essere tornata a recensire!

Lely1441 Io l'ho detto che Aru in questa ficcy è molto più sveglio! Ahahah! Oddende, le battute su Winry *le viene a mente la faccia di Ed ogni volta* Comunque, tornando seri. Non so come mi sia venuto in mente la spiegazione per Fullmetal, so solo che dovevo mettercelo xD. Bacio e alla prossima!

Shatzy Io suscito il mio fangirlismo da sola, sai? Scrivere di Edward che gioca a basket, di solito, è come una specie di suicidio xD quindi è un bene che non sia solo io a sbavare su questi ragazzuoli u.u. Scherzi a parte, tu non ti rendi conto che piacere sia per me sentirmi dire che scrivo bene anche il Royai *_* Sì, ho ampliato la mia retta via! Riza è pur sempre Riza, ovvio che se non si tortura l'esistenza, reprimendo quelli che sono i suoi veri sentimenti, non sarebbe lei xD E Roy e Ed... ci credi se all'inizio di FMA non sopportavo Roy? Piano piano ha cominciato a far capolino in tutte le mie ficcy, senza quasi che me ne accorgessi. Anche nell One Shot, che parlano magari dell'infanzia del fantastico trio (XD) ci finisce pure lui °-° Per quella Famosa one shot per cui mi strozzerai... dovrai aspettare un pò, perchè come hai visto non riesco a portare avanti le long! ç_ç con mio immenso dispiacere, perchè soprattutto a questa tengo un sacco (forse perchè è una delle meglio riuscita per ora pubblicate...) Io ti ringrazio dal profondo del mio cuore e ti mando un bacio!

Irene Adler Il mondo è bello perchè è vario! Quindi è bello vedere fan di Aru-kun, soprattutto per un parere sul suo personaggio che non riesco mai a giostrare è_é E sono contenta che ti risulti iC *_* Grazie, grazie e grazie! Bacio.

Hila92 Tu non sai quante volte me lo sia chiesto io ù_ù stavo cominciando ad avere dei dubbi, ad un certo punto della mia carriera di fangirl xD Quindi Aru ha espresso semplicemente i suoi dubbi, anche se i risultati di questo suo cambiamento cominciano a farsi vedere. Che Ed diventi l'erede di Roy, acquisendo il titolo di playboy della scuola? A me non sembra proprio il tipo xD neanche se si sforza, ci riesce xD. Vedremo, vedremo. Baciuz, alla prossima!

Envy_Love In che senso ti sarebbe piaciuto? Che Ed fosse gay? O___O Faycchan, sai che va contro ai miei principi, anche se mi sono azzardata a scrivere una EnvyEd! Tu scrivi, che voglio leggere al più presto, eh ù_ù Bacio, Ti AmOOOOOOOH!

Neverwinter Ahahahahah! Dai, davvero, Ed basta è_é *prende Ed per un orecchio* comunque sono contenta che ti piaccia così tanto! E comuqnue non sembri scema, lo faccio anche io a volte O_O spero che non vediate mai cosa combino io quando sclero davvero... O_O Bacio!

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