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di Ananasss
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** The letter. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Era tardi, troppo tardi. Come al solito.
Portai i miei capelli castani da una parte della spalla, finii di passarmi il mascara e uscii dal bagno. Presi il mio giacchetto, le chiavi e mi guardai per l’ultima volta.
Arrivata in macchina, accesi il motore ed uscii dalla via di casa.
In strada c’era traffico, molto.
Guardai l’orologio e vidi che mancavano quindici minuti all’appuntamento che ci eravamo dati.
Ero praticamente appena uscita, non sarei arrivata mai in tempo.
Decisi di mandare un messaggio ad Harry per avvisarli.

‘’Sono in ritardo, c’è traffico. Arriverò il prima possibile. Gracy.’’

C’era troppo silenzio in macchina, così decisi di accendere la radio. In quel momento sulla stazione radio BBC radio 1, rimbombava nelle casse della macchina ‘screm and shout’.
Mentre con la testa andavo al ritmo della musica, la fila si mosse.
Passarono dieci minuti e la fila terminò, grazie a dio.
Incominciai ad accelerare per non arrivare troppo in ritardo.

Semaforo rosso.
Odioso semaforo, mi faceva arrivare ancora più in ritardo.
Passavano sempre due minuti o più prima che cambiasse colore.

Semaforo verde.
Premetti il piede sull’acceleratore.
Incominciai a frenare quando c’era un incrocio che si avvicinava.

Girai la testa a destra e a sinistra: nessuno in vista.
Ricominciai a muovermi più lentamente, quando qualcosa mi fece frenare.
I miei occhi si spalancarono, non ci potevo credere.
Incominciai ad innervosirmi.
Aprii lo sportello della macchina, per poi chiuderlo con violenza.
Mi avevano appena preso. La parte posteriore della macchina era diventata uno scricciolo praticamente.

Portai il mio corpo verso la macchina che mi aveva colpito.
Bussai allo specchio della portiera.
Dopo due secondi, il finestrino incominciò ad abbassarsi e intravidi dei capelli mori.
Un ragazzo con la pelle poco più scura della mia e con capelli mori si affacciò dal finestrino.

'‘Cosa c’è?’' domandò il soggetto presente nella macchina.
Non ci potevo credere. Mi aveva appena chiesto cosa succedeva, anche se davanti a lui c’era una macchina accartocciata a causa sua.

'‘Cosa c’è? Tu mi chiedi cosa c’è? Ti rendi conto che mi sei venuto addosso?’', dissi innervosita.
‘'Ah, si. Mi dispiace’', rispose il ragazzo con aria d’insufficienza.
'‘Mi devi ripagare tutti i danni’', imposi.
'‘Va bene va bene’, rispose scocciato, ‘'Questo è il mio numero, ti chiamerò quando sarò disponibile’, continuò e ripartì immediatamente, sfrecciandomi davanti e sfiorando i piedi di due millimetri.

Ero arrabbiata nera. Mi aveva presa in giro. Lui non aveva il mio numero. Mi aveva fregato.
Nervosa più che mai mi incamminai verso la macchina per poi portare il mio corpo dentro essa, e arrivare a casa di Harry.
 
Ultima sterzata e avevo finito di parcheggiare.
Uscii dalla macchina per incamminarmi verso la porta della casa a cui ero stata invitata.
Arrivata vicino alla porta suonai.
Mentre aspettavo mi girai involontariamente, per poi vedere la stessa macchina dell’incidente. Era la stessa, ne ero sicura. Mi ricordo degli ammacchi che erano presenti sul muso della macchina. Quel ragazzo era in queste vicinanze.
Neanche il tempo di muovermi per potermi segnare la targa, sentii la porta aprirsi.
Mi girai con lo sguardo attaccato ancora alla macchina e ritrovai lo stesso ragazzo di prima.

Alla sua vista il nervoso tornò all’istante. Volevo picchiarlo.


space copyrightss! 

salve bella gente.
che dire? beh niente di che, era da un pò che volevo fare un'altra ff, ed eccoci qui. devo dire che ho tante idee che mi passano per la mente.
questo come potete vedere è solo il prologo, e spero che questo vi incuriosisca un pò e che continuerete a leggere.
lasciatemi rencesioni per dirmi cosa ne pensate, va bene?

grazie mille <3

 

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Capitolo 2
*** The letter. ***





 




The Letter.

Gli occhi pieni di rabbia lo scrutarono per bene, ma prima che potessi aprire bocca ci fu Harry che arrivò da noi.

‘Ehi, ben arrivata ritardataria!’ disse con tono scherzoso, seguendo con un bacio sulla guancia.

Il ragazzo qui presente, non sapeva grazie a chi avevo fatto tardi, lui non lo sapeva.
Comunque sia risparmiai la battuta, non volevo rovinare la felicità nel suo essere.
Sorrisi ad Harry, per poi entrare e sorpassare l’individuo dell’incidente.

***

La serata passò velocemente, era stata davvero molto divertente.
Sarebbe stata perfetta se qualcuno  non mi scrutasse con degli sguardi a me molto fastidiosi.
Era da ammanettare, quei suoi sguardi erano a me irritanti ma nello stesso tempo mi facevano rimanere a bocca aperta a causa di quei maledetti occhi. Mi ci bloccavo ogni volta, per poi scuotere la testa e distogliere lo sguardo, e vedere con la coda dell’occhio, l’individuo ridere. Lo volevo uccidere.

Appena tornata a casa, parcheggiai la mia ormai povera macchina, nei garage riservati al condominio.
Mi feci sei piani con l’ascensore prima di arrivare alla porta del mio appartamento.
Entrata mi cambiai velocemente e portai il mio corpo stanco a letto.
In quell’istante mi accorsi di un pezzo di carta presente sul comò accanto al letto.
Portai il mio busto in una posizione eretta, per poi accorgermi che era una busta chiusa con un timbro di un’aquila. Perché?

Ero indecisa se aprirla, forse non era il caso.
In quel momento le forze mancavano, gli occhi mi si chiudevamo da soli, non ce la facevo.
Riportai la lettera dalle mie mani fino al comodino.
Poggiai la testa sul cuscino e spensi la luce.
Il sonno si impossessò di me.

***

Aprii leggermente gli occhi per vedere che ore fossero. La sveglia non aveva suonato.
Mi stropicciai gli occhi per avere una vista migliore e portare il mio sguardo sull’orologio.
7.45 am.
Merda, era tardi.
Mi accorsi subito dopo che la sveglia aveva suonato, ma che ero io che non l’avevo sentita.
Sono una deficiente. Ho impostato la sveglia con un massimo di tre squilli, per poi dopo spegnersi.
Di solito la sentivo sempre, e ripeto sempre.

Era tardi, dovevo sbrigarmi, sarei arrivata in ritardo a lavoro.
Alzai il corpo di scatto di mia contraria volontà, e lo portai diretto all’armadio.
Presi i vestiti necessari, mi andai a lavare.

8.00 am.
Infilai saltellando l’ultimo calzino, per poi fermarmi e sedermi sul letto e portare il mio piede nella scarpa. Il telefono prima aveva squillato già tre volte. Tre, diamine.
Nello medesimo istante fece lo stesso. Feci una piccola corsa per raggiungerlo e per poterlo prendere.
Liam.

‘Pronto?’ dissi con il fiatone.
‘Sei in ritardo Gracy! Il capo tra poco sta qui!’ ribatté.
‘Si, lo so, lo so! Inventati qualcosa se lo vedi prima di me!’ risposi correndo verso la porta.
‘Sbrigati!’ continuò per poi attaccare.
Presi tutto il necessario: borsa, giaccone, chiavi.
Ma qualcosa non andava per la mia testa, mi stavo dimenticando qualcosa. Ma cosa?

Girai la casa per un ultimo controllo, fino che alla fine mi accorsi della busta presente sul tavolo.
Da quel momento, la ‘notifica’ presente nella mia testa, scomparì.
Era quella busta.

space copyrightss!

salve bella gente. ho aggiornato!
come se non si vedeva.. eh vabbeh c':
bene, ora voglio sapere cosa ne pensate capito?
ditemi todos quello che pensate.
pleaase.

bene mi dileguo, lasciatemi qualche recensione.
bacio,xx.

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