Back from the Future di katyjolinar (/viewuser.php?uid=3135)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** capitolo 1 ***
1
Back From The Future
Capitolo 1
Anno 2027, da qualche parte negli Stati Uniti d'America.
Due uomini e una donna si erano incontrati segretamente in un
vecchio rifugio sotterraneo in disuso.
La donna era la più giovane dei tre, aveva poco meno di 50 anni;
aveva i capelli neri e lisci e gli occhi azzurri, e armeggiava con una strana
macchina simile a una grossa macchina che sembrava uscita da uno degli
esperimenti di Colorado Springs dello scienziato Nikola Tesla.
Uno dei due uomini aveva poco più dell'età della donna, aveva i
capelli biondicci e gli occhi chiari e si muoveva grazie ad una sedia a rotelle,
perchè paralizzato dalla vita in giù; teneva un portatile acceso sulle cosce e
stava controllando un qualche tipo di programma.
L'altro uomo, invece, era il più anziano dei tre, sui 55 anni, capelli brizzolati
e occhi verdi, alto e piuttosto muscoloso, nonostante l'età avanzata. Aveva
lo sguardo di uno che ne aveva passate tante, nel corso della vita, cosa
confermata anche da una protesi meccanica di ultima generazione che sostituiva il braccio
destro. Quest'ultimo stava controllando il contenuto di uno zaino.
Queste tre persone erano, rispettivamente, i coniugi Abby e
Timothy McGee e il loro amico Anthony Dinozzo.
Anthony: "Quanto ci vuole ancora?" chiese, impaziente,
giocherellando con la catenina d'oro che teneva al collo, a cui era agganciato
un ciondolo a forma di Stella di David.
Abby: "Abbi un po' di pazienza."
Anthony: "D'accordo, ma sei sicura che la macchina funzionerà?" chiese, avvicinandosi
preoccupato.
Abby: "Non ne ho la più pallida idea."
Anthony: "Cominciamo bene!" esclamò, sarcastico.
Tim: "Tony, devi capire che è la prima volta nella storia che
qualcuno fa una cosa del genere, per cui si sa poco degli effetti della
macchina."
Anthony: "Poco? Si sa praticamente nulla!"
Abby: "No, una cosa la sappiamo: il viaggio è a senso unico, una
volta partito non potrai tornare indietro."
Anthony: "In poche parole, se la missione andasse a buon fine, è
una missione suicida, ma se fallisse resterei bloccato lì." disse, sempre con
tono sarcastico.
Tim: "Dai, Tony, cerca di essere ottimista..."
Anthony: "Io sono realista, Tim! Allora? Ne avete ancora per
molto?"
Tim: "Io ho finito... Abby?"
Abby: "Anche io." si avvicinò ai due uomini "Tony, hai preso
tutto?"
Anthony: "Sì. Quando si parte?"
Abby: "Quando vuoi."
Anthony: "Allora facciamolo!" disse, deciso.
Tim: "Non devi fare altro che salire sulla piattaforma, per il
restopenseremo a tutto noi."
Anthony: "Va bene." fece per avvicinarsi alla macchina, ma Abby lo
fermò "Cosa c'è ancora?"
La donna non disse nulla, e lo abbracciò calorosamente.
Abby: "Stai attento."
Anthony: "Tranquilla." la tranquillizzò, rispondendo
all'abbraccio. Poi, quando si staccarono, porse la mano meccanica a Tim, che
gliela strinse "Addio, amico mio."
Tim: "Addio."
Finalmente l'uomo mise lo zaino in spalla e salì sulla
piattaforma, mentre la donna chiudeva la gabbia attorno a lui, prima di
posizionarsi attorno al marito, ai comandi della strana macchina.
Tim: "Io sono pronto." disse, prendendo di nuovo il computer e
digitando dei codici.
Abby: "Anche io." rispose, poggiando la mano su una leva.
Tim: "Pronta a dare energia alla macchina tra 5... 4... 3... 2...
1... ora!"
Abbassò la leva e la gabbia attorno a Tony produsse delle
scintille sempre più dense, finchè l'uomo non fu avvolto da un'intensa luce.
Alla fine ci fu un'esplosione.
Anno 2007, Washington D.C.
McGee aprì la porta del suo appartamento e, nello stesso tempo,
discuteva con Abby.
McGee: "Ma perchè vuoi vedere proprio quel film? Non l'hai già
visto un centinaio di volte?"
Abby: "Ma a me piace. E' un classico della fantascienza!"
McGee: " 'Ritorno al Futuro' non lo definirei un film
fantascientifico: non è ancora dimostrato che si possa davvero viaggiare nel
tem..."
Ci fu un'esplosione. Un denso fumo invase l'appartamento, mentre
qualcosa colpiva lo scaffale-libreria di McGee, facendolo cadere rumorosamente a
terra.
L'uomo impugnò automaticamente la pistola, mettendosi tra la cosa,
o meglio, la persona che aveva provocato tutto quel trambusto, e Abby.
...: "Se il buongiorno si vede dal mattino, allora cominciamo
bene: l'atterraggio non è stato molto morbido!" esclamò l'uomo, tra 50 e
60 anni, mentre si massaggiava la spalla destra e recuperava il suo zaino.
McGee: "Tu chi diavolo sei? E come hai fatto ad entrare in casa
mia?" chiese, continuando a puntargli contro la pistola e notando che, a parte
lo scaffale crollato sul pavimento, l'appartamento non aveva subito altri
danni.
CONTINUA...
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Capitolo 2 *** capitolo 2 ***
2
Back From The Future
Capitolo 2
McGee ancora puntava la pistola sul nuovo
arrivato, che lo fissava come per studiarlo. Anthony: "Metti via quella
pistola, Tim, prima che qualcuno si faccia male!" esclamò, calmo. Tim: "Prima
rispondi alla mia domanda! Chi sei? Come sei entrato in casa mia? E come fai a
conoscere il mio nome?" Anthony: "Veramente le domande sono tre. Comunque,
anche se te lo dicessi, tu non mi crederesti... forse Abby sì, perchè è
abbastanza matta per credermi, ma tu no." McGee, a questo punto, tirò
indietro il percussore della pistola, pert mettere il colpo in canna. Per
Anthony, questo era un chiaro avvertimento: parla o ti sparo. Anthony:
"Ricordavo che in questo tempo eri ancora un Pivello, ma di certo non mi
ricordavo fossi così temerario..." sospirò "Ok, vi dirò tutto, anche se so già
che non mi crederai. Io sono Tony." McGee: "E poi?" Anthony: "Tony
Dinozzo." Abby: "Impossibile, Tony Dinozzo ha 35 anni, non 60." Anthony:
"56" la corresse "In realtà non sono esattamente quel Tony." precisò. McGee:
"Sei o non sei Tony Dinozzo?" Anthony: "Sono Tony Dinozzo, ma non quello di
questo tempo. Provengo dal 2027 e sono tornato indietro nel tempo per cambiare
il futuro." McGee rise. McGee: "Sei tornato indietro nel tempo?
Inventatene un'altra, amico!" Anthony: "E' tutto vero, Tim. E siete stati tu
e Abby a costruire la Macchina del Tempo." Il giovane non era acora
convinto. McGee: "Se sei veramente Tony, daccene la prova." Anthony indicò
il DVD che Abby teneva in mano. Anthony: " 'Ritorno al futuro'. Regia di
Robert Zemeckis, con Michael J. Fox. Film ben fatto, anche se la Macchina del
Tempo che ho usato io è completamente diversa, somiglia più a uno dei macchinari
di 'The Prestige'. Altro bel film, regia di Christopher Nolan, con Hugh Jackman
e Christian Bale nelle parti dei due illusionisti e David Bowie azzeccato nella
parte dello scienziato Nikola Tesla. Ti basta come prova?" Finalmente il
giovane abbassò la pistola. McGee: "Ti darò il beneficio del
dubbio." Anthony: "Grazie. Ora mi daresti una mano ad alzarmi?" chiese,
porgendogli la mano sinistra, che Tim prese e lo aiutò ad alzarsi da terra. Poi
Anthony prese il suo zaino e ne tirò fuori una confezione di compresse,
ingoiandone una. McGee gli prese la scatola dalla mano e lesse
l'etichetta. McGee: "Vicodin? Perchè assumi Vicodin?" Anthony: "Ecco
perchè." si tolse la maglia, rimanendo a torso nudo e rivelando, sotto la spalla
destra, il punto in cui era stata montata la protesi che, oltre a funzionare
come un braccio vero, ne aveva anche l'aspetto, per cui, finchè l'uomo non si fu
tolto la maglia, gli altri due non si erano accorti della differenza. McGee:
"Cosa ti è successo al braccio?" Anthony: "L'ho perso 7 anni fa in un
attentato terroristico. Questa è una protesi sperimentale fatta di un materiale
che non è ancora stato inventato nel vostro tempo. E' molto comoda, perchè è
come se avessi ancora il mio braccio, ma mi provoca parecchio dolore, per cui
devo assumere continuamente Vicodin per alleviarlo." Abby: "Cavolo... non
deve essere un bel futuro, quello da cui provieni..." Anthony: "Non lo è. Per
questo sono tornato indietro nel tempo: voglio tentare di cambiarlo, e voi due
mi aiuterete." CONTINUA...
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Capitolo 3 *** capitolo 3 ***
3
Back From The Future
Capitolo 3
McGee: "Dovremmo aiutarti? Ma perchè lo
chiedi proprio a noi?"
Anthony: "Perchè voi siete gli unici con la
mente abbastanza aperta da avermi potuto credere." rispose, rimettendosi la
maglia.
McGee: "Potevi rivolgerti a Gibbs."
Anthony: "Come credi che avrebbe reagito,
quando gli avrei detto che sono venuto nel passato per salvargli la vita,
perchè tra qualche tempo morirà per mano di un'organizzazione terroristica
su cui comincerà ad indagare tra pochi giorni?"
Abby: "Gibbs morirà?" chiese, shockata.
Anthony fece sì con la testa.
McGee: "Allora potevi chiedere a Ziva."
disse, riportando la conversazione sull'argomento.
Anthony: "Meglio di no, se non volevo
trovarmi un foro di proiettile in testa prima di poter dire qualunque cosa."
McGee: "E... Tony?"
Anthony: "Escluso a priori; mi ricordo bene
come ero in questo periodo: un immaturo trentacinquenne che cambia donna ogni
sera e riesce a trovare collegamenti con film in ogni situazione. Se mi fossi
presentato all'altro me stesso e gli avessi spiegato la situazione, la prima
cosa che avrei..." si corresse "che l'altro me stesso avrebbe fatto, era ridermi
in faccia e la seconda sarebbe stata citare film, ma difficilmente mi avrebbe
creduto."
Abby e McGee si scambiarono uno sguardo, poi
Abby chiese:
Abby: "Come è morto Gibbs?"
Anthony: "E una lunga storia, e non posso
dirvi tutto per non stravolgere il futuro più del necessario." cominciò il suo
racconto "Comincerà tutto... che giorno è oggi?"
McGee: "16 marzo, venerdì."
Anthony: "Lunedì il Direttore affiderà alla
squadra un incarico che, secondo lei sarà molto importante. Dovrete indagare su
un traffico d'armi che coinvolge anche alcuni membri della Marina. Ci metterete
pochi giorni a scoprire che, dietro questi traffici, cè un'organizzazione
chiamata la Grenouille, ma ci vorrà parecchio tempo per trovarne il capo. Poi
penserete di aver trovato il suo covo, ma si rivelerà una trappola; ci sarà uno
scontro a fuoco e..." non riuscì a completare la frase.
McGee: "...E il Capo verrà ucciso."
completò.
Anthony: "Un proiettile vagante, sparato da
chissà chi, lo colpirà a morte. Ricordo che, mentre tu chiamavi il 911 per far
arrivare l'ambulanza, io lo soccorrevo." fece un respiro profondo, strofinandosi
gli occhi che erano diventati lucidi "Mi è morto tra le braccia prima che
arrivassero i discorsi."
Abby, che aveva ascoltato in silenzio il
racconto di Anthony, gli si avvicinò e lo abbracciò, come faceva sempre quando
qualcuno dei suoi amici era triste. L'uomo si lasciò abbracciare, poi le
disse:
Anthony: "Prima della partenza, l'altra Abby,
quella che ha costruito la Macchina del Tempo, mi ha detto che avresti
fatto così. Sei sempre stata una donna molto dolce e, per fortuna, lo rimarrai
anche in futuro, nonostante gli avvenimenti."
La donna sorrise e lo baciò come fa una
sorella col fratello maggiore.
McGee: "Cosa è successo dopo la morte di
Gibbs, se posso chiedertelo?"
Anthony: "Io ho preso il suo posto e tu sei
diventato il mio agente anziano. La Grenouille era diventata l'ossessione del
Direttore, che è stata costretta ad andarsene subito dopo l'attentato in cui io
ho perso il braccio." fece una pausa, come per riordinare le idee "A dire la
verità, dopo l'attentato l'NCIS è stata sciolta e noi siamo stati mandati in
'pensionamento anticipato'. Non posso dirvi altro, a parte che quando abbiamo
lasciato l'NCIS voi due avete cominciato la progettazione e la costruzione della
Macchina."
McGee: "Cosa significa 'l'NCIS è stata
sciolta'? Come possono sciogliere un'Agenzia Governativa?"
Anthony: "Mi dispiace, Tim, non posso dirti
altro."
Abby: "Va bene. Ma ora che ci hai raccontato
quello che dovevi raccontarci, cosa dovremmo fare noi?"
Anthony: "Dovrete aiutarmi a fare in modo che
Gibbs non muoia."
McGee: "E come?"
Anthony: "Grazie alle informazioni che ti
fornirò poco per volta." e cominciò a dare istruzioni.
Il lunedì successivo, McGee arrivò in
ufficio, apparentemente come al solito, ma in realtà questa volta sapeva cosa
gli aspettava quella giornata, e le successive.
Tony era già seduto alla sua scrivania, che
mangiava un bombolone alla crema, come gli aveva detto Anthony.
Tony: "Che faccia strana, Pivello! Sembra che
hai visto un fantasma!" esclamò.
McGee: "Non sai quanto ci sei andato vicino,
Tony..." mormorò, andandosi a sedere alla sua scrivania.
Verso le dieci, Jenny si presentò davanti a
Gibbs e gli parlò. Quando ebbero parlato, Tim aveva già cominciato la ricerca di
quello che gli avrebbe chiesto, pur non avendo ascoltato il colloquio tra il
Capo e il Direttore.
Gibbs: "McGee, cerca tutte le informazioni
su..."
McGee: "...Un traffico di armi che coinvolge
alcuni alti ufficiali della Marina. Già fatto, Capo."
Tutti lo guardarono in modo strano: nessuno
sapeva che cosa avrebbe chiesto Gibbs, come aveva fatto McGee ad anticipare il
Capo?
Tony: "Ma come hai fatto a..."
McGee: "A sapere in anticipo cosa avrebbe
chiesto Gibbs?" completò "Tanto, anche ve lo dicessi, non mi credereste."
Gibbs: "Prova a spiegarlo comunque."
Il giovane ci pensò un attimo su, poi prese
una decisione.
McGee: "Ok, ma dovrete venire tutti a casa
mia, anche Abby e Ducky." disse, alzandosi dalla sedia e preparandosi.
CONTINUA...
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Capitolo 4 *** capitolo 4 ***
4
Back From The Future
Capitolo 4
Tutti quanti uscirono dagli uffici dell'NCIS
e seguirono McGee a casa sua. Il giovane aprì la porta, si guardò intorno e
si diresse a passo svelto verso la poltrona, che era messa di spalle alla porta.
Gli altri lo seguirono e si fermarono a pochi passi da lui, osservando l'altro
uomo, seduto sulla poltrona, che sembrava essersi addormentato. McGee lo
osservò un attimo, prendendogli il barattolo di medicinali che teneva stretto
sulla mano sinistra; lo aprì e contò le compresse. McGee: "Ne ha prese
due..." disse, fra sè, poi rivolgendosi al dottor Mallard chiese "Ducky,
potresti dargli un'occhiata, per favore? Spero non sia andato in
overdose." Ducky: "Che pastiglie sono?" chiese, avvicinandosi e chinandosi
sull'uomo sulla poltrona per visitarlo. McGee: "Vicodin." Gibbs: "McGee,
ci faresti il piacere di dirci chi è quest'uomo?" chiese, un po'
spazientito. Abby: "Forse è meglio se aspettate che si svegli per chiederlo a
lui." Nel frattempo, Ducky voleva sentire il battito dell'uomo, e gli prese
la mano destra, premendo due dita sul polso. Ducky: "Timothy, non sento il
battito." riferì. McGee: "Prova sull'altro braccio." suggerì, e il dottore
eseguì. Ducky: "Ma... come è possibile? Sul polso destro non si sente il
battito e sul sinistro sì?" McGee: "Una cosa alla volta. Almeno sappiamo che
è ancora vivo." si avvicinò di nuovo all'uomo e lo scrollò, per
svegliarlo. Anthony trasalì, svegliandosi e guardando McGee. Anthony:
"Oh... Tim, sei già tornato a casa?" McGee: "Sì, Tony. E non sono solo."
indicò il gruppo. Anthony: "Perchè li hai portati qui?" chiese, con tono di
rimprovero. McGee: "Perchè è meglio se quello che mi hai detto lo dici anche
a loro." Anthony: "Ma ti avevo dato precise istruzioni." McGee: "Scordati
di quello che mi hai detto. Se vuoi completare la missione devi dire tutto anche
a loro!" esclamò, poi lo aiutò ad alzarsi. Gibbs: "Bene. Ora si può sapere
chi è costui?" Anthony: "Io ve lo direi, ma tanto so che non mi
crederete." Gibbs: "Sto aspettando. Chi diavolo sei?" Anthony: "Ok, ve lo
dico. Mi chiamo Tony." Tony: "Bene, un mio omonimo!" esclamò, ma venne
zittito da un'occhiata del Capo. Gibbs: "Tony... e poi?" Anthony: "Tony
Dinozzo." Tony: "Che formidabile caso di omonimia!" Anthony: "No, non si
tratta di omonimia. Io sono te fra 20 anni. Provengo dal futuro." Tony rise,
mentre Anthony lo guardava come per dire "lo sapevo". Tony: "Ma per favore!
Ed ora ci dirai che hai usato una Macchina del Tempo montata su una De Lorean
DMC-12 modificata, come nel film 'Ritorno al Futuro'!" lo
sbeffeggiò. Anthony: "In realtà la Macchina del Tempo non è un'automobile, ma
un meccanismo simile all'apparecchiatura di Tesla nel film 'The Prestige'."
precisò. Tony: "Sai citare i film, ma questo non prova che tu sia
me." Anthony: "Vuoi altre prove? Tu hai una cicatrice sul fianco sinistro,
che ti sei fatto quando lavoravi ancora come Detective a Baltimora, per una
ferita da arma da fuoco." Tony: "Sì, e allora?" Anthony si tirò su la
maglia sul fianco sinistro, mostrando la cicatrice. Tony la osservò, poi si tirò
su la maglia a sua volta, osservando la sua cicatrice: erano identiche. Tony:
"Ma come...?" chiese, confuso. Anthony: "Se vuoi un'ulteriore prova, faccio
le lastre ai polmoni: sono pieni di cicatrici dovute alla peste polmonare, e le
persone che hanno contratto la peste negli ultimi 50 anni si possono contare
sulle dita di una mano." Finalmente furono tutti convinti che quell'uomo era
realmente chi diceva di essere, così Gibbs chiese. Gibbs: "Ok. Supponendo che
ti crediamo, possiamo sapere perchè sei venuto qui?" Anthony: "Per cambiare
il futuro." Gibbs: "Questo era ovvio, ma come hai intenzione di
cambiarlo?" Anthony: "Salvandoti la vita, quando verrà
il momento."
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Capitolo 5 *** capitolo 5 ***
5
Back From The Future
Capitolo 5
Gibbs e Anthony si guardarono reciprocamente
per qualche minuto, poi il primo chiese:
Gibbs: "Come morirò? Posso saperlo?"
Anthony: "Ferita da arma da fuoco. Ti
lacererà l'aorta facendoti dissanguare in pochi minuti. Mi morirai tra le
braccia... o forse dovrei dire gli morirai tra le braccia." si corresse,
indicando Tony.
Gibbs: "Scommetto che ha a che fare con il
caso che ci ha affidato Jenny."
Anthony: "Perspicace come sempre, Capo."
Gibbs: "Non chiamarmi Capo: non lo sono, o
almeno non più, ormai. Qualcun altro prenderà il mio posto, dopo che
morirò."
Anthony: "Sì. Dal momento della tua morte
fino all'attentato del 2020 io sarò promosso a caposquadra, e Tim sarà il mio
agente anziano." rispose, prendendo di nuovo il barattolo del Vicodin e
tirandone fuori una compressa. Ma prima che potesse mettersela in bocca, McGee
gli bloccò la mano.
McGee: "Non ne stai prendendo un po'
troppe?"
Anthony: "Devo forse chiamarti Pivello anche
io? Sai, dopo la morte di Gibbs ho smesso di chiamarti così, e non credo che
sopporterai di essere chiamato Pivello da due Tony Dinozzo contemporaneamente."
lo minacciò. Tim gli lasciò il braccio e Anthony potè prendere la sua
pastiglia.
Tony: "Perchè assumi Vicodin? Non mi dirai
che diventerò un drogato..." osservò.
Anthony: "Non posso farne a meno di assumere
Vicodin: nel 2020, in seguito a un attentato alla sede dell'NCIS, ho perso un
braccio. Da quando l'ho perso sono diventato dipendente da Vicodin."
Tony: "Perderò un braccio? Allora come mai li hai ancora
entrambi?"
Anthony: "Il braccio destro, anche se sembra vero, è una protesi
sperimentale, collegata al corpo con delle terminazioni elettriche. Funziona
come se fosse un braccio vero, ma è anche molto dolorosa."
Ducky: "Ecco perchè non sentivo nessun battito sul polso
destro!"
Anthony: "La cosa più difficile, quando l'ho perso, è stata
abituarmi a diventare mancino, perchè non me l'hanno montata subito, e ho dovuto
vivere per più di un anno con un braccio solo."
Gibbs: "Torniamo all'argomento principale, il motivo per cui sei
venuto qui: come farai a salvarmi la vita?" chiese, un po' spazientito.
Anthony: "Fornendovi tutte le informazioni necessarie, quando ne
avrete bisogno. Non posso darvele tutte ora, nè posso dirvi tutto quanto per non
rischiare di accelerare i tempi o di stravolgere troppo il futuro."
Gibbs: "Bene. Per il momento hai altre informazioni da darci,
oltre quelle che hai dato a McGee?"
Anthony: "No. Per un po' non ne avrò altre di informazioni."
Gibbs: "Ok. Hai un posto dove stare?" cambiò argomento.
McGee: "In questi due giorni ha dormito sul mio divano."
Gibbs ci pensò un momento.
Gibbs: "Forse è meglio se traslochi, Tony." disse, rivolto a
Anthony.
Anthony: "Dove dovrei andare?"
Gibbs: "A casa tua. Credo che sia meglio se stai con... te stesso
di questo periodo."
Tony: "Perchè deve stare con me?" obiettò. Non era molto contento
di dover ospitare l'altro sè stesso.
Gibbs: "Perchè tu lo conosci meglio di tutti... no, scusa, mi
correggo: lui ti conosce meglio di tutti, non sappiamo come cambierai nei
prossimi 20 anni, ma lui sa come era 20 anni fa." lo guardò come per dargli un
ordine, e Tony capì.
Tony: "D'accordo. Dormirà a casa mia."
Gibbs: "E poi..." guardò Abby "Non può andare in giro dicendo di
essere Anthony Dinozzo. Abby, ci pensi tu a creargli dei documenti falsi con un
altro nome?"
Abby: "Appena torno in laboratorio mi metterò subito
all'opera."
Gibbs: "E, per finire, avrai libero accesso agli uffici, come
informatore. Parlerò io stesso con Jenny." lo vide irriggidirsi "Non ti
preoccupare: lei non saprà la verità."
Anthony: "Ok, grazie. E scusami se non sono venuto subito da
te."
Gibbs rise.
Gibbs: "No, meglio così. E poi hai scelto bene: McGee forse
sarebbe stato l'unico ad averti creduto quasi subito, a parte Abby,
ovviamente."
Anthony: "Infatti Tim e Abby, quando hanno impostato la macchina,
hanno scelto proprio un momento in cui c'erano entrambi, come punto di arrivo.
Ma ora non è il momento di parlare di queste cose." prese il suo zaino e si
avvicinò a Tony "Fammi pure strada."
Tony fece per uscire, seguito dall'altro, che si girò e
concluse:
Anthony: "Domani, può darsi che vi dirò delle altre cose sul
futuro." ed uscì.
CONTINUA...
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Capitolo 6 *** capitolo 6 ***
6
Back From The Future
Capitolo 6
Tony aprì la porta di casa sua e fece entrare
l'altro, che subito si diresse immediatamente verso la camera da letto.
Tony: "Hey, tu! Dove credi di andare?" lo
richiamò.
Anthony: "In camera a posare lo zaino."
Tony: "Scommetto che stanotte pensi di
dormire nel letto..." chiese, ancora ostile.
Anthony: "Dove altro dovrei dormire?"
Tony indicò il divano, e lui capì.
Anthony: "Ah, no. Non se ne parla!"
obiettò.
Tony: "Posso sapere perchè?"
Anthony: "Primo: sono vecchio."
Tony: "Hai l'età del Capo."
Anthony: "Un paio d'anni di più. Il secondo
motivo è che sono malato."
Tony: "Essere senza un braccio non significa
essere malati."
Anthony: "Il terzo motivo è perchè ricordo
come era questo divano: si sta comodi come su uno spunzone di roccia."
Tony: "Beh, mi dispiace ma io non ti cedo il
letto." rispose, fermo.
Ad Anthony venne un'idea:
Anthony: "E se ce lo giocassimo a una gara?"
propose.
Tony: "Che tipo di gara?"
Anthony: "A turno diciamo il titolo di un
film, e l'altro deve dire il regista. il primo che sbaglia dormirà sul
divano."
Tony: "Ci sto. Ovviamente dovrai dire film
che sono usciti fino a questo momento. I film del futuro non valgono."
Anthony: "Ovvio. Comunque tu parti
avvantaggiato: hai la mente più fresca."
Tony: "Allora comincio io. 'Swordfish'."
Anthony: "Dominic Sena, 2001, con John
Travolta, Halle Berry e Hugh Jackman. Bel film. Ora tocca a me: 'Alien'."
Tony: "Questo è semplice: Ridley Scott. 'V
per Vendetta'."
Anthony: "James McTeigue. 'Star Trek, il
film'."
Tony: "Johnathan Frakes."
Anthony: "No, quello è il regista di Star
Trek Primo Contatto'. Il regista di 'Star Trek, il film' è Robert Wise."
Tony: "Cavolo! Ho avuto un momento di
confusione mentale..."
Anthony: "Che ti è costato il letto. Quindi
ora, se non ti dispiace, vado a portare le mie cose in camera." fece per andare
verso la camera da letto, poi si girò di nuovo verso il giovane "Ah, non ti
dispiace se ti prendo qualche vestito? Sai, non mi sono portato molto dal
futuro..." detto questo, finalmente, entrò nella stanza.
Il mattino dopo, il resto della squadra si
presentò a casa di Tony, perchè Anthony, senza documenti, non avrebbe potuto
entrare nel palazzo dell'NCIS.
Abby: "Ho passato l'intera notte a creare
tutti i documenti di cui hai bisogno, ma alla fine ce l'ho fatta!" disse,
porgendo all'uomo una busta, che aprì e lesse.
Anthony: "Cosa? Ma sei impazzita a mettermi
questo nome sul documento?"
Abby: "Che cosa c'è che non va nel nome John
Anthony Titor? E' il primo che mi è venuto in mente."
Anthony: "E a cosa pensavi quando ti è venuto
in mente John Titor? Non ti è saltato in mente che mostrare questi documenti
sarebbe come dire 'salve, sono un viaggiatore del tempo, provengo dal futuro e
sono qui in missione'."
Abby: "Cavolo... è vero, scusami Tony."
Gibbs: "John Titor? A me sembra un nome
qualunque."
McGee: "Ehm, non è proprio così, Capo..."
Anthony: "John Titor è il nik name di un
personaggio comparso su un forum tra il 2 novembre 2000 e il 24 marzo
2001..."
Abby: "Sosteneva di essere un soldato
proveniente dal 2036, mandato nel passato, negli anni '60, a recuperare un
vecchio calcolatore..."
Anthony: "Un IBM 5100 che aveva la capacità
di capire due linguaggi macchina diversi..."
McGee: "Secondo voci ormai confermate, il
linguaggio UNIX potrebbe essere vittima di un baco nel 2038..."
Anthony: "Che potrà essere evitato grazie a
questo vecchio computer..."
Abby: "Comunque Titor, dopo essere andato a
recuperare il calcolatore, durante il viaggio di ritorno ha pensato di fare un
salto nel 2000."
Anthony: "Come già detto, si è presentato in
un forum e ha cominciato a parlare della sua missione, della macchina del tempo
e del futuro, stimolando la curiosità di molte persone, sia durante la sua
permanenza che dopo che se se è andato. Una di queste persone è Abby, che se ne
stava cominciando a interessare proprio in questi giorni, poco prima del mio
arrivo." disse, lanciando uno sguardo eloquente alla Dark.
Abby: "Ok, lo confesso: mi sono fatta
tentare. Ho usato apposta quel nome per i tuoi documenti."
Tony: "Cavolo! Mi dici una cosa? Per caso
prenderò una seconda laurea, in futuro?" li interruppe, parlando con
Anthony.
Anthony: "No, sono sempre laureato soltanto
in Educazione Fisica. Perchè?"
Tony: "Perchè poco fa sembravi posseduto
dallo spirito del Pivello: parlavi come lui."
Anthony: "Scusa, ma mi sono pur dovuto
documentare, durante la costruzione della Macchina del Tempo?"
Tony: "Non avevi detto che l'avevano
costruita Abby e McGee?"
Anthony: "Sì, ma poi chi la usava ero io,
quindi dovevo pur informarmi in qualche modo, no?"
Tony non rispose. Mise il broncio e andò in
disparte. Ancora non riusciva ad accettare Anthony.
Gibbs: "Comunque, per me, John Titor potrebbe
essere un nome qualunque. Secondo me puoi tenere questo nome. Ora andiamo in
ufficio."
CONTINUA...
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Capitolo 7 *** capitolo 7 ***
7
Back From The Future
Capitolo 7
Due ore dopo erano alla sede dell'NCIS. Per non essere disturbati
erano andati tutti nel laboratorio di Abby, ed erano seduti su delle sedie,
mentre facevano continuamente domande a Anthony.
Gibbs: "Cosa dobbiamo sapere su questo... Ranocchio?"
Anthony: "Ranocchio?"
Gibbs: "La Grenouille, in francese non si traduce Il Ranocchio?
Ebbene io lo chiamerò così, è più semplice."
Anthony: "E' un'organizzazione criminale che
si occupa del traffico di armi d'ogni genere. E' capeggiata da un canadese
francofono, un certo Renè Benoit. Dopo la tua morte ho provato ad infiltrarmi nell'organizzazione, ma è
stato un completo insuccesso." spiegò.
Tony: "In che senso?"
Anthony: "Nel senso che la conseguenza principale è stata
l'attentato del 2020 che ha portato alla fine dell'NCIS. Per il momento è
tutto."
Gibbs: "Ok, grazie delle informazioni, Tony. Penso che, per il
momento, possano bastare."
Passarono i giorni, e Tony continuava ad essere diffidente nei
confronti dell'altro sè stesso. Una mattina, mentre entravano in ufficio, bloccò
l'ascensore.
Anthony: "Perchè hai bloccato l'ascensore?"
chiese. Ma lo sapeva benissimo. Da quando era arrivato
nel passato dei nuovi ricordi avevano cominciato a formarsi nella sua
mente e ad affiancare quelli vecchi, i ricordi dell'altro Tony, che però non
cambiavano molto nel suo passato.
Tony: "Tu non ci stai dicendo tutto quello che dovresti dirci."
affermò.
Anthony: "Io vi sto dicendo tutto quello che posso dirvi senza
stravolgere troppo il futuro."
Tony: "Storia vecchia, Tony! Tu sei venuto qui per cambiarlo, il
futuro, quindi non dovresti farti di questi problemi."
Anthony: "Dici di no?" a questo punto sbottò "Secondo te dovrei
dirvi tutto, rischiando di peggiorare le cose? Bene, allora lo farò, ma poi
potresti trovarti un futuro ancora peggiore di quello da cui vengo io: non solo
perderesti comunque un braccio, ma il tuo migliore amico potrebbe morire, invece
di rimanere paralizzato alle gambe!"
Tony: "Il mio migliore amico?"
Anthony: "Timothy. Lui rimarrà paralizzato alle gambe dopo
l'attentato. Non gliel'ho detto per non turbarlo ulteriormente."
Tony: "Tu consideri il Pivello come il tuo migliore amico?
Assurdo!"
Anthony: "E' inutile che fai queste scene, Tony. Non puoi mentire
a te stesso. Comunque lui e sua moglie ti saranno molto d'aiuto dopo
l'attentato, per superare le tragedie e nella pianificazione del viaggio."
Tony: "McGee e Abby si sposeranno? Questo non mi sorprende."
Anthony: "Neanche a me. Quando mi hanno chiesto di essere il loro
testimone di nozze ho accettato immediatamente, anche se non ero del tutto certo
di voler accettare quando mi hanno chiesto di essere il padrino della terza
figlia." alzò lo sguardo, pensieroso.
Tony: "Cavolo! Saranno pure prolifici!"
esclamò.
Anthony: "Si sono fermati a tre. Al momento della mia partenza,
Kate, la maggiore, aveva 12 anni, Jethro 10 e la più piccola quasi 7 anni. Abby
era incinta quando c'è stato l'attentato, ha rischiato l'aborto e la gravidanza
non è stata facile, tra la preoccupazione per il marito e per me che, oltre ad
aver perso un braccio, mi sentivo anche in colpa per quello che è successo,
perchè Tim non poteva più camminare e Ziva..." si fermò, rendendosi conto che
stava parlando troppo "Non importa, sto già dicendo troppo. Andiamo di sopra."
sbloccò l'ascensore e ripartì, entrando in ufficio.
Tony si sedette alla sua scrivania, contnuando ad osservare
l'altro sè stesso. E' vero, gli aveva detto qualcosa di più, ma ancora stava
nascondendo delle cose. Guardò Anthony mentre si accomodava alla scrivania che
Gibbs gli aveva assegnato, e poi lo vide lanciare uno sguardo triste verso
quella di Ziva, ancora vuota perchè la donna non era ancora arrivata. Poi, in un
gesto quasi automatico, si era portato la mano sinistra al collo e con due dita
aveva tirato fuori dal colletto della camicia una catenina, che aveva sempre
tenuto nascosta. Tony riconobbe il ciondolo che vi era appeso: una piccola
Stella di David, che l'altro sè stesso strinse nella mano, come se stesse
pregando su quel ciondolo.
Tony, allora, spostò lo sguardo sulla scrivania di Ziva, e capì:
ciò che Anthony non aveva voluto dirgli aveva a che fare con lei.
Entrambi si riscossero quando sentirono il "Ding" dell'ascensore,
e Anthony si affrettò a nascondere nuovamente la catenina sotto la camicia,
quando vide Ziva avvicinarsi.
Ziva: "Buongiorno." li salutò, poggiando la sua borsa sulla
scrivania.
Tony: "Buongiorno." disse, poi tornò a guardare l'altro sè stesso
che, nel momento in cui lei gli aveva voltato le spalle, si era affrettato ad
asciugarsi gli occhi, che erano diventati lucidi.
CONTINUA...
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Capitolo 8 *** capitolo 8 ***
8
Back From The Future
Capitolo 8
Era ormai passato più
di un mese da quando Anthony era tornato nel passato.
Da quando aveva discusso con Tony aveva pensato molto alle sue
parole: era giusto o no mantenere segreto anche ciò che sarebbe successo a
Tim, Abby e Ziva? In fondo non aveva ancora detto a McGee che sarebbe rimasto
paralizzato alle gambe, e che si sarebbe sposato con Abby e avrebbe avuto tre
figli da lei.
Una sera, con la scusa di voler fare quattro passi da solo, uscì
di casa e andò verso l'appartamento di McGee, bussando alla porta.
Il giovane aprì.
McGee: "Tony, che ci fai qui?"
Anthony: "Posso entrare? Devo parlare con te di alcune
cose..."
Timothy lo fece entrare e lo fece sedere al
tavolo poi, dopo avergli offerto una birra, chiese:
McGee: "Di cosa devi parlarmi?"
Anhony: "Un po' di tempo fa ho avuto una discussione con
Tony..."
McGee: "Tipico: lui discuterebbe anche con sè stesso, quindi la
cosa non mi meraviglia." commentò.
Anthony: "La discussione aveva, come argomento, il fatto che io
non voglio dire alcune cose riguardo al futuro, con la scusa di non stravolgere
troppo gli eventi..."
McGee: "Avrai i tuoi buoni motivi per farlo."
Anthony: "Sì, ma ci ho pensato su, e credo che qualcosa in più sul
vostro possibile futuro, nel caso non riesca nella mia missione, dobbiate
saperla."
McGee: "Beh, a me qualcosa sul mio futuro l'hai già detta:
costruirò la Macchina del Tempo assieme ad Abby."
Anthony: "Sì, ma non è tutto. Vedi, nel 2020
io non sarò l'unico a subire le conseguenze dell'attentato, resterai coinvolto
anche tu."
McGee lo guardò sorpreso, poi, incuriosito, chiese:
McGee: "In che senso rimarrò coinvolto?"
Anthony: "Che, come me, anche tu finirai in ospedale
con gravi ferite. Durante l'esplosione ti cadrà addosso una trave, e i
dottori ti troveranno una lesione nella zona lombare della spina
dorsale; rimarrai paralizzato dalla vita in giù. Tua moglie sarà talmente traumatizzata
che rischierà di abortire la vostra terza figlia." raccontò, tutto d'un
fiato.
Tim sembrò turbato.
McGee: "Resterò paraplegico? Mi sposerò? Chi sarà mia moglie?"
chiese.
Anthony: "A questo puoi arrivarci da solo."
McGee: "Abby." rispose, più a sè stesso che a
Anthony, dopo averci pensato.
Anthony fece sì con la testa.
Anthony: "Avrete tre figli, la più grande è una femmina, che aveva
12 anni quando sono partito, poi c'è il maschio, di 10, e l'ultima femmina, che
aveva quasi 7 anni."
McGee ascoltò con attenzione, infine commentò:
McGee: "Credo che il nome della maggiore sarà Kate, sicuramente.
Poi il maschio sarà Jethro, mentre la terza non so..."
Anthony: "Anche per la terza femmina userete il nome di una nostra
amica che morirà." disse, abbassando gli occhi sulla bottiglia di birra. Tim lo
osservò e capì.
McGee: "Dal tuo sguardo deduco che il terzo nome sia Ziva. Come
morirà?"
Anthony: "Io e lei siamo stati presi in pieno dall'esplosione,
solo che lei è stata più sfortunata: mi è morta tra le braccia prima che
potessero arrivare i soccorsi." rispose, con voce roca.
McGee non sapeva che dire.
McGee: "Io... mi dispiace... so quanto eravate legati voi due...
cioè, quanto siete legati..."
Anthony: "Più di quanto pensiamo di esserlo, solo che io sono
stato troppo ottuso per ammetterlo, finchè non era troppo tardi." confessò,
prendendo in mano il ciondolo che teneva appeso al collo.
McGee: "Sai una cosa? Penso che tu non sia venuto nel passato solo
per salvare la vita a Gibbs, ma anche per permettere a te stesso di avere
un'altra possibilità con Ziva. Dico bene?"
Anthony fece sì con la testa, e Tim continuò:
McGee: "Allora perchè non ti sei dato da fare fin da subito?"
Anthony: "Prima dovevo conquistare la vostra fiducia..."
McGee: "Ma per quello ti ci è voluto poco."
Anthony: "Non per Tony."
McGee: "Capisco. Comunque ora credo che tu debba cercare di
cambiare anche il tuo futuro, oltre che quello del Capo, e forse anche il
mio."
Anthony: "Il tuo, quello di Ziva e anche parte del mio cambierà
già nel momento in cui Gibbs non morirà quando dovrebbe morire. Quello che devo
trovare il coraggio di fare e cercare di avvicinare l'altro me stesso a
Ziva."
McGee: "Ti conosco abbastanza bene per dire
che è praticamente una missione impossibile. Perchè non provi a fare il
contrario?"
Anthony: "in che senso?"
McGee: "Invece di cercare di avvicinare Tony a Ziva, cerca di
avvicinare Ziva a Tony. Lui... cioè tu... beh, insomma, verrebbe messo alle
strette..."
Anthony: "E potrei riuscire a cambiare almeno quella parte del mio
futuro."
McGee: "Esatto."
Anthony sembrò convinto. Si alzò dalla sedia e fece per
andarsene.
Anthony: "Beh, grazie, Tim. Mi è già venuta una mezza idea su cosa
fare. Ci vediamo domani in ufficio." e se ne andò.
CONTINUA...
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Capitolo 9 *** capitolo 9 ***
9
Back From The Future
Capitolo 9
Anthony camminava, spedito, per le strade di
Washington.
La sua destinazione era precisa, e voleva
arrivarci il prima possibile, anche se era già mezzanotte passata.
Si passò la mano sulla zona di congiunzione
tra la protesi e quello che rimaneva del braccio originale: gli faceva male,
parecchio; di solito sentiva queste fitte così intense quando stava per piovere.
Strinse i denti e ingoiò una compressa di Vicodin, poi, quando fu quasi arrivato
a destinazione, sentì un tuono, e l'acqua cominciò a scendere, torrenziale.
Anthony era ormai bagnato fradicio, quando
arrivò a destinazione. Suonò il campanello e attese che l'abitante
dell'appartamento aprisse; infatti Ziva si affacciò subito dopo, in
vestaglia.
Ziva: "Tony... che ci fai qui, a quest'ora di
notte?" chiese, un po' assonnata.
Anthony: "Non riuscivo a dormire e sono uscito
a fare due passi... poi si è messo a piovere..." rispose.
Ziva: "Sei fradicio! Entra ad asciugarti,
rischi di prenderti una polmonite!" lo invitò ad entrare.
L'uomo entrò, ma restò all'entrata, grondante
di acqua, perchè non voleva allagare il resto della casa.
Ziva: "Forse è meglio se ti preparo anche un
bagno caldo... vieni con me, non ti preoccupare se bagni per terra..."
Anthony: "Veramente, io... grazie." disse, seguendola in bagno, dove la donna aveva già
cominciato a riempire la vasca.
Ziva: "Tra dieci minuti la vasca è
pronta."
Anthony: "Non dovevi disturbarti..."
Ziva: "Tony, sei bagnato fradicio, e un uomo
della tua età, per giunta già sotto antidolorifici, è facile che si ammali!"
Anthony: "Oh, andiamo! Sono solo poco più
anziano di Jethro!" obiettò.
Ziva: "Jethro non ha avuto la Peste
Polmonare." controllò la vasca "E' quasi piena. Lascia pure i vestiti a terra,
li prendo dopo io. Ti lascio solo, torno tra cinque minuti." ed uscì, lasciando
Anthony solo, che si spogliò e si immerse nella vasca piena d'acqua calda.
Immerso in quel tepore, Anthony pensò a cosa
avrebbe dovuto fare. Dopo aver parlato con Timothy aveva capito che l'unico modo
per raggiungere il suo scopo era parlare con lei, ma cosa le avrebbe detto?
I suoi pensieri vennero interrotti da Ziva,
che entrava di nuovo in bagno, con due asciugamani tra le braccia.
Ziva: "E' abbastanza calda l'acqua?" chiese,
poggiando gli asciugamani sullo sgabello e sedendosi sul bordo della vasca.
Anthony: "Sì, grazie." disse, immergendo anche
la protesi del braccio destro, che fino a quel momento era rimasta
all'asciutto.
Ziva: "Ma non si rovina?"
Anthony: "No, essendo una protesi permanente,
ogni meccanismo è resistente all'acqua." tirò di nuovo il braccio destro
fuori.
La donna lo fissò, poi passò la mano nella
zona dove finiva la carne e cominciava la parte artificiale; Anthony fece un
sussulto.
Anthony: "Stai attenta, quella zona è molto
sensibile!"
Ziva: "Scusa..." disse, ritirando la mano.
Anthony: "Non importa, non potevi
saperlo."
Ziva: "Però sembra quasi un braccio vero, a
parte il punto di congiunzione..."
Anthony: "Era una protesi sperimentale..."
Decise di uscire dalla vasca; Ziva gli porse
un asciugamano, che l'uomo se lo arrotolò attorno alla vita, poi con l'altro gli
asciugò i capelli, ancora umidi.
Ziva: "Andiamo in salotto, che fa abbastanza
caldo anche per stare così, intanto che ho messo ad asciugare i vestiti." lo
prese per mano e lo condusse in salotto, facendolo sedere sul divano.
Quando furono seduti, Anthony confessò:
Anthony: "Mi mancava questa tua
gentilezza..."
Ziva: "Davvero?" l'uomo fece sì con la testa,
poi lei indicò la catenina che Anthony portava al collo "Questa è la mia
catenina, vero?"
Anthony: "Sì, era la tua catenina."
Ziva: "Te l'ho data io?"
Anthony: "Più o meno..."
Ziva: "In che senso?"
L'uomo distolse lo sguardo, e Ziva capì che
nel futuro da cui lui proveniva era successo qualcosa di grave.
Ziva: "Tony, che cosa è successo nella tua
linea temporale?"
Anthony: "Sei sicura di volerlo sapere?"
Ziva: "Hai l'aria di uno che ha una voglia
matta di confessare qualcosa, quindi fallo." rispose, determinata.
Anthony: "Beh, la storia è breve:
nell'attentato del 2020, non solo io ho perso il braccio, ma Timothy ha perso
l'uso delle gambe, e tu... tu mi sei morta tra le braccia prima che arrivassero
i soccorsi."disse, senza guardarla negli occhi.
Ziva era sconvolta.
Ziva: "Quindi è per questo che hai sempre
quello sguardo, quando mi guardi?"
Anthony: "Quale sguardo?"
Ziva: "Quello di uno pieno di rimorsi."
Anthony: "In effetti è vero: sono pieno di
rimorsi, ed è per questo che ho sempre con me la tua catenina, per ricordarmi
quello che ti è successo."
Gli occhi di Anthony erano lucidi, la donna lo
vide, quindi si avvicinò e gli passò le braccia intorno alle spalle,
abbracciandolo. Lui rispose all'abbraccio, stringendola a sè e aspirando il suo
profumo. Dopo un minuto, chiudendo gli occhi, cercò le labbra di Ziva,
trovandole e baciandola dolcemente.
Lei rispose subito, e il bacio divenne più
profondo; Anthony le slacciò la vestaglia, così che potè vedere la leggera
sottoveste che usava per dormire e, senza interrompere il bacio, la fece
sdraiare sul divano, mettendosi sopra di lei.
Venti minuti dopo erano sul divano, sdraiati e
completamente nudi.
Anthony: "Erano più di 20 anni che sognavo
questo momento..."
Ziva: "Più di 20 anni?"
Anthony: "Sì"
Ziva: "Quindi già... il Tony del mio tempo..." cominciò.
Anthony: "Sì, ma non lo ammetterebbe mai, neanche sotto tortura. E
forse è per questo che non è mai successo nulla tra me e te."
Ziva: "Vorrai dire tra te e la Ziva della tua linea
temporale..."
Anthony: "Che differenza c'è?"
Ziva: "Io, nella tua linea temporale, sono morta da 7 anni, lo hai
detto tu."
Anthony: "Sì, ma ciò non toglie che anche il Tony di questo tempo
sia un emerito imbecille: se non si sveglia rischia di perdere molto, e tu non
credo che lo aspetteresti per 20 anni."
Ziva lo baciò.
Ziva: "Allora come pensi di farlo svegliare?"
Anthony restò un attimo in silenzio a pensare.
Anthony: "Tu lo ami?"
Ziva: "Quanto mi ama lui?" chiese, senza rispondere.
Anthony: "Abbastanza da rischiare di dire il tuo nome ogni volta
che va a letto con un'altra donna."
Ziva: "Allora è proprio messo male... ma come posso fare per
fargli ammettere i suoi sentimenti?"
Anthony: "Mettilo alle strette, usa qualunque mezzo, ma io vorrei
cercare di cambiare almeno questa parte del futuro, nel caso non riuscissi per
l'altra."
Ziva: "Quindi metti tutto nelle mie mani? E come farai a sapere
che il futuro è cambiato?"
Anthony: "Attraverso i miei ricordi: se ne aggiungono di nuovi nel
momento in cui qualcosa del passato cambia." rispose, alzandosi e andando a
prendere i suoi vestiti, che ormai dovevano essere già asciutti.
Ziva: "Capisco... ah, Tony... grazie." disse, rivesrtendosi anche
lei.
Dopo poco, Anthony era rivestito, e pronto per andare via.
Ziva: "Allora ci vediamo in ufficio?" chiese, aprendogli la
porta.
Anthony: "Sì. E grazie a te, per quello che hai fatto." rispose,
baciandola sulle labbra e andandosene via.
CONTINUA...
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Capitolo 10 *** capitolo 10 ***
10
Back From The Future
Capitolo 10
Il mattino seguente, Tony e Anthony
arrivarono in ufficio di buon'ora.
Il giovane non aveva fatto domande su dove
l'altro aveva passato la notte, ma si vedeva che l'uomo del futuro non aveva
dormito molto.
Mentre andavano a sedersi alle loro
scrivanie, Tony notò il sorriso che si erano scambiati Anthony e Ziva, che era
già seduta alla sua postazione, e si sorprese ad essere geloso di quel
sorriso.
Geloso? Era geloso di sè stesso? Questa era davvero buona! Scacciò
questo pensiero dalla sua mente e aprì la busta con i croissant alla crema per
la colazione, lanciandone anche uno al suo alter ego anziano.
Anthony: "Grazie, Tony." disse, prendendo la brioche incartata al
volo.
Ziva: "Hey, e a me non avete pensato?" chiese, guardandoli
offesa.
Tony: "Oh, mi dispiace Ziva: ho comprato solo
due croissant."
Anthony sorrise, scuotendo la testa.
Anthony: "Tieni, Ziva, ti lascio il mio." e le passò la
brioche.
Ziva: "Grazie, Tony. Per fortuna invecchiando sei diventato meno
egoista."
Tony: "Scusa, come hai detto?"
Anthony: "Ha detto che sei un egoista."
Tony: "Sono? Quindi ha parlato anche di te, bello!"
Anthony: "No, ha detto che io sono meno egoista di te!"
Gibbs: "Voi due, finitela!" esclamò, entrando con il caffè in
mano.
Anthony e Tony: "Scusa, Capo..."
Si misero al lavoro. Durante la giornata, Tony vide che tra Ziva e
l'altro sè stesso si era creato un certo feeling: lui la faceva ridere, la
riempiva di complimenti e... si guardavano in un modo complice. Dovette
ammettere di essere geloso.
Quella sera Anthony aveva deciso di andare via prima dall'ufficio,
con la scusa di dover riordinare le idee sulle prossime informazioni da dare,
così all'uscita Tony e Ziva si trovarono insieme nell'ascensore.
Dopo qualche secondo di silenzio, l'uomo decise di bloccare l'ascensore.
Ziva: "Perchè lo hai bloccato?"
Tony: "Perchè io e te dobbiamo parlare?"
Ziva: "Bene, allora lo faremo fuori di qui." disse, poi sbloccò
l'ascensore e scesero in garage.
Quando arrivarono nel garage, Ziva si stava già incamminando verso
la sua auto, ma Tony la fermò.
Tony: "Dove vai?"
Ziva: "Alla mia macchina."
Tony: "Ma dobbiamo parlare."
Ziva: "Seguimi in macchina fino a casa mia. Parleremo lì."
Tony: "Mh... ok." e salì sulla sua Mustang, seguendo la Mini della
donna.
Poco dopo parcheggiò davanti alla casa della donna, ed entrambi
entrarono.
Ziva: "Posso offrirti qualcosa?" chiese, togliendosi il cappotto e
mettendolo nell'armadio.
Tony: "No, grazie, sto bene così." rispose.
Ziva gli si avvicinò di nuovo.
Ziva: "Allora? Non volevi parlarmi?"
Tony: "Sì, ecco... cosa c'è tra te e lui?"
Ziva: "Lui chi?"
Tony: "Come chi? L'uomo del futuro!"
Ziva: "Ah, Tony." sorrise, notando un lampo di gelosia negli occhi
del giovane "Che vuoi che ci sia? Niente."
Tony: "Non è niente. Ho notato come vi guardate stamattina."
Ziva sorrise di nuovo.
Ziva: "Ok, lo ammetto, ieri ho fatto sesso con lui."
Tony: "Tu hai fatto sesso con lui? C... con me?"
Ziva: "No, con lui."
Tony: Sì, ma se lui è me, tu hai fatto sesso con me."
Ziva: "Lui è te fra 20 anni, quindi, tecnicamente, non sei
esattamente tu."
Tony: "E perchè hai fatto sesso con lui?"
Ziva: "Perchè ne avevo voglia." rispose, con aria enigmatica.
Tony: "Ma perchè proprio con lui?"
Ziva: "Diciamo che è l'ultimo desiserio di un condannato a
morte."
Tony: "E da quando in qua fai la crocerossina?"
Ziva: "Perchè tutte queste domande? Non sarai mica geloso?"
L'uomo non rispose, ma ormai era più che certo di essere geloso,
ma non sapeva come reagire. Alla fine si decise: si avvicinò all'israeliana e,
prendendole il volto tra le mani, la baciò con foga. Ziva lo lasciò fare, anche
se lui quasi non la stava facendo respirare, e rispose al bacio.
Tony: "Sì, sono orribilmente geloso." ammise, interrompendo per un
attimo il bacio "Ucciderei chiunque ti si avvicini. E non me ne importa di
infrangere la regola 12!"
Ziva sorrise, poi ripresero a baciarsi.
A casa di Tony, Anthony stava guardando la TV quando sentì
qualcosa alla mano sinistra. La guardò e vide una fede d'oro.
Sorridendo, chiuse gli occhi e si lasciò andare ai nuovi ricordi,
che cominciavano a riempirgli la mente in quel momento.
CONTINUA...
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Capitolo 11 *** capitolo 11 ***
11
Back From The Future
Capitolo 11
Poche ore dopo a Las Vegas, Nevada.
Tony: "Per fortuna questo weekend non siamo di turno, così abbiamo
due giorni per dedicarci a noi." disse, inserendo la scheda magnetica nella
serratura elettronica della porta della camera d'albergo dove avrebbero passato
i successivi due giorni.
Ziva: "Non pensi che abbiamo fatto tutto troppo in fretta,
forse?"
Tony: "Al contrario, penso di aver aspettato anche troppo." disse,
guardandola malizioso e facendola entrare nella camera.
Ziva entrò in camera, poi guardò Tony, di nuovo.
Ziva: "Ma avremmo potuto aspettare qualche giorno... cosa
cambiava?"
Tony: "Cos'è? Ti stai pentendo di quello che hai fatto?"
Ziva: "No, anzi..."
L'uomo le prese la mano sinistra e le fece il baciamano, vicino
all'anello d'oro sull'anulare, uguale a quello che aveva lui sulla stessa mano,
infine la condusse verso il letto matrimoniale.
Tony: "Ora, signora Dinozzo, ho intenzione di sfruttare al massimo
questa brevissima Luna di Miele..."
La ragazza sorrise, poi lo attirò a sè, baciandolo con
passione.
Il lunedì successivo, quando Anthony arrivò in ufficio vide che
McGee era già arrivato ed era seduto al suo posto.
Anthony: "Buongiorno, Tim." lo salutò.
McGee: "Buongiorno, Tony. Dinozzo non è con te?"
Anthony: "No, arriverà più tardi con Ziva."
Gibbs: "Come fai a sapere che arriverà con
Ziva?" chiese, comparendo dietro le sue spalle.
Anthony: "Pensavo avessi capito, Capo."
Gibbs: "Ah, è vero, i tuoi ricordi coincidono con quelli di Tony.
Comunque si può sapere dove sono? Dovevano essere qui mezz'ora fa."
Anthony: "Dovrebbero arrivare a momenti, mezz'ora fa sono usciti
dalla zona ritiro bagagli dell'aereoporto."
Infatti la porta dell'ascensore si aprì ed entrarono Tony e Ziva,
con un'espressione raggiante e una valigia tenuta da entrambi.
Gibbs: "Che ci facevate all'aereoporto, voi due?"
Tony: "Abbiamo fatto una scappata a Las Vegas."
McGee: "Ah, e come mai?"
Tony: "Affari nostri, Pivello." rispose,
secco, mentre prendeva da solo la valigia e la metteva accanto alla sua
postazione. Poi, entrambi, si andarono a sedere alle loro scrivanie.
Gibbs: "L'importante è che siate arrivati, quindi al lavoro!"
Mezz'ora dopo, Tim e Anthony decisero di fare una pausa e scendere
in caffeteria. Dopo qualche minuto di silenzio, McGee chiese:
McGee: "Dimmi una cosa, Tony, il futuro è cambiato, vero?"
Tony: "Sì, anche se le parti principali restano le stesse..."
McGee: "Quindi Gibbs e Ziva ancora non sono salvi?"
Tony: "No, ed è cambiato anche parte del tuo futuro, ma non voglio
dirti altro."
McGee: "E quello... tuo?"
Tony, senza parlare, gli mostrò la mano sinistra con la fede.
McGee: "Tu e Ziva vi siete sposati? Quando?"
Tony: "Venerdì sera, ecco perchè erano andati a Las Vegas."
McGee: "Non volevate perdere tempo,eh?" sorrise.
Tony: "Già, e non lo abbiamo fatto..." poi prese una piccola
fotografia dalla tasca e la mostrò a Tim, che la guardò.
La foto ritraeva Ziva che abbracciava una ragazzina di 12
anni, con i riccioli neri e gli occhi verdi; entrambe sorridevano
all'obiettivo.
McGee: "E' vostra figlia, scommetto..."
Tony: "Si chiama Tali, nascerà tra nove mesi. Questa foto l'avevo
scattata al suo ultimo compleanno prima che la madre morisse." prese un'altra
foto dalla tasca e la mostrò "Questi sono lei e il suo ragazzo, un mese prima
della mia partenza."
McGee guardò la foto. Tali aveva sui 18 o 19 anni ed era identica
alla madre, a parte gli occhi, che erano due luminosi smeraldi, mentre il
ragazzo era la fotocopia di Tim alla stessa età.
McGee: "Ecco cosa è cambiato nel mio futuro: il primogenito è
Jethro!"
Tony: "Sì, ha circa un anno in meno di mia figlia."
McGee: "Sembrano una bella coppia."
Tony: "Sì, anche se tua moglie ha fatto loro una bella scenata
quando li ha scoperti che facevano sesso."
McGee rise.
McGee: "Abby? Proprio lei?"
Tony: "Beh, lo stavano facendo nel vostro letto."
McGee: "Ah, ora capisco..."
Poco dopo tornarono su. Tony e Ziva stavano parlando con
Gibbs.
Tony: "Lo so, Capo... avremmo dovuto fare un po' meno di testa
nostra, ma..."
Gibbs: "Ok, ok! Il danno ormai l'avete fatto, però esigo una
cosa!"
Ziva: "Che cosa?"
Gibbs: "Che celebriate un'altra cerimonia. La cosa che veramente
non mi va giù è che non mi abbiate invitato!" fece un sorriso scherzoso, poi
strinse la mano a Tony "Congratulazioni, Dinozzo."
McGee: "Te l'hanno detto, vero?" chiese, avvicinandosi a
Gibbs.
Gibbs: "Si. Che ti ha detto l'altro Tony?"
McGee: "Che Ziva è incinta, Capo."
Gibbs: "Ah, capisco." disse, poi tornò al suo posto e si rivolse a
Ziva "David, da questo momento in po' ti consiglio vivamente di restare più
tranquilla che puoi."
Ziva: "Perchè, Gibbs?"
Gibbs: "Lo scoprirai tra qualche giorno."
CONTINUA...
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Capitolo 12 *** capitolo 12 ***
Back
From The Future
Capitolo
12
I
giorni passarono.
Anthony
era sempre più
preoccupato, perchè il giorno nefasto si stava avvicinando,
e non
sapeva ancora come poter salvare le persone a cui voleva bene.
Ziva
aveva scoperto di
essere incinta. Tutti la coccolavano e nessuno la faceva stancare. Al
quinto mese era ormai estromessa dalle indagini sul campo, sostituita
da Anthony che, con questa scusa, poteva anche tenere d'occhio Gibbs.
Era
il 15 ottobre.
Quel
mattino Anthony
sembrava più nervoso del solito; tutti lo notarono.
Ziva:
“Tony, qualcosa
non va?” chiese, quando l'uomo si avvicinò alla
sua postazione.
Anthony:
“Eh? No, va
tutto bene.” rispose, soprapensiero.
Ziva
e Tony si
guardarono, erano davvero preoccupati.
Tony:
“a me non
sembra che vada tutto bene...”
Anthony
sospirò e alla
fine decise di rispondere:
Anthony:
“Oggi il
Capo morirà.”
Tutti
scattarono in
piedi e si avvicinarono all'Uomo del Futuro.
McGee:
“Vogliamo
sapere tutto!”
Anthony:
“Ma... io
non ho idea di come salvargli la vita.”
Ziva:
“troveremo una
soluzione tutti insieme.” lo rassicurò, con
un'aria dolce, che
tutti avevano visto formarsi negli ultimi mesi, grazie alla
gravidanza.
Anthony:
“Va bene, ma
tu dovresti stare a riposo... Tali potrebbe soffrirne...”
rispose,
carezzando il pancione della donna, con fare preoccupato.
Ziva:
“Io e Tali
stiamo bene, Tony. Stai tranquillo.” lo rassicurò.
L'uomo
si calmò e andò
a sedersi alla sua scrivania, poi guardò gli altri.
Anthony:
“Dobbiamo
fare in modo che non esca di qui...”
Tony
rise.
Tony:
“Più facile a
dirsi che a farsi, amico!”
Anthony
non disse
nulla. In quel momento arrivò Gibbs.
Gibbs:
“Dobbiamo
andare!”
Anthony
si alzò di
scatto.
Anthony:
“sicuro,
Capo?”
Gibbs:
“Che razza di
domande fai? Su! In piedi! McGee, prendi il furgone!”
Tutti
guardarono
Anthony, poi decisero di eseguire gli ordini di Gibbs.
Tony
si avvicinò alla
scrivania della moglie e la baciò.
Ziva:
“Stai
attento...” sussurrò.
Tony:
“Tranquilla,
torneremo tutti a casa sani e salvi. Te lo prometto.” le
carezzò
la pancia e poi seguì gli altri all'ascensore.
McGee:
“dove andiamo,
Capo?”
Gibbs:
“Porto
industriale.” rispose. Quando vide Anthony irrigidirsi gli
chiese:
“Qualcosa non va?”
Anthony:
“Ehm... no,
Gibbs... è che... non è meglio se ci andiamo io,
Tony e Tim? Tu
potresti restare qui con Ziva... potrebbe aver bisogno di aiuto.
Gibbs
lo guardò
storto, ma non rispose, né si mosse dal furgone. Aveva
capito tutto,
ma non gli andava di starsene con le mani in mano. Se era venuta la
sua ora, cosa ci poteva fare? Almeno si sarebbe ricongiunto con
Shannon e Kelly...
Dopo
mezzora arrivarono
al porto industriale.
C'era
molto silenzio...
troppo silenzio.
Gibbs:
“Tenete le
armi a portata di mano.” ordinò, sussurrando.
Gli
uomini eseguirono.
Anthony si affiancò a Gibbs, in posizione strategica, poi
tutti e
quattro avanzarono lentamente, attenti e in silenzio.
Anthony
ricordava ogni
secondo di quel giorno e sapeva che entro 20 metri sarebbe successo
qualcosa...
Avanzarono
ancora... 10
metri...
9
metri...
8
metri...
7
metri...
6
metri...
5...
4...
3...
2...
1
metro...
Qualcuno
sparò.
CONTINUA...
Rieccomi.
Scusate
il ritardo
astronomico, ma ho avuto un “piccolo” calo di
ispirazione.
Comunque
meglio
tardi che mai, no?
Ditemi
quello che
pensate di questo capitolo!
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Capitolo 13 *** capitolo 13 ***
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From The Future
Capitolo
12
Gibbs
sentì degli spari.
Nello
stesso istante qualcuno lo spintonò via. Una persona... no
erano
due...
Due
paia di mani lo spinsero al riparo dietro di loro, mentre qualcun
altro rispondeva al fuoco.
Tre
persone. I suoi tre agenti. No, in realtà erano due... due
di loro
erano la stessa persona... che confusione...
Tutto
durò pochi secondi, ma sembrò
un'eternità. Quando tutto finì
c'era di nuovo silenzio.
Gibbs
si guardò intorno. Sembrava tutto a posto, a parte un
cadavere con
un fucile, che si intravvedeva poco lontano.
No,
non era tutto a posto. Qualcuno dei suoi agenti era a terra. Ma chi?
Gibbs:
"Che succede?" chiese, non appena si rese conto della
situazione.
McGee:
"Tony..." rispose, a mezza voce.
A
quel nome, Gibbs scattò verso gli altri due. Uno era
accasciato a
terra, mentre l'altro lo stava soccorrendo. L'uomo li
guardò: a
terra c'era Anthony, l'Uomo del Futuro. Aveva la maglia insanguinata
e respirava a fatica, e... che strano, non aveva notato prima quella
cicatrice lineare sul viso. Osservò Tony, che stava
tamponando la
ferita all'altro, e capì: aveva mezzo volto coperto di
sangue a
causa di una leggera ferita con i bordi bruciati sulla sua guancia.
Aveva evitato un proiettile per un pelo, procurandosi però
una
brutta ferita. Aveva bisogno di andare in ospedale al più
presto, ma
ora c'era un affare più urgente.
Gibbs:
"Tony..." cominciò.
Tony:
"Si è messo sulla traiettoria del proiettile rivolto a te,
Capo..." spiegò, continuando a tamponare.
Gibbs
guardò Anthony.
Anthony:
"Ti ho salvato la vita..." sussurrò, con un filo di voce,
abbozzando un sorriso.
Gibbs:
"Sì, ma non c'era bisogno che te lo beccassi al mio posto"
lo rimproverò.
Anthony:
"Ma ho cambiato il futuro..." rispose "ora posso
morire in pace..."
Tony:
"Morire? No! Tu non morirai!" esclamò, arrabbiato e quasi
in lacrime.
Anthony:
"Troppo tardi... dovevi dirmelo prima..." scherzò, con
voce ancora più bassa, poi continuò "Abbi cura di
nostra
moglie e nostra figlia, Tony..." poi chiuse gli occhi.
Tony:
"NO!" urlò, cercando di fargli un massaggio cardiaco.
McGee:
"Tony... è andato... è inutile che..."
Tony:
"NO! LUI NON DEVE MORIRE!"
Continuò
il massaggio finchè non successe una cosa strana: il corpo
del
vecchio Anthony scomparve sotto i loro occhi, e fu come se non ci
fosse mai stato.
Tony
guardò il vuoto davanti a lui.
Tony:
"Ma che..." cominciò, confuso.
Gibbs:
"Ha cambiato il futuro. Tu non farai il suo viaggio. Hai
completato la missione." spiegò.
Il
suo secondo lo guardò. Aveva gli occhi lucidi e l'aria
disperata.
McGee:
"Porto Tony in ospedale, Capo?" chiese, cercando di
distrarre gli altri due da ciò che era appena successo.
Gibbs:
"Va bene. Io resto qui ad aspettare che arrivino gli altri
agenti per i rilevamenti." rispose, poi li mandò via.
Due
ore dopo raggiunse gli altri in ospedale. Tony era seduto sul letto,
teneva stretta Ziva e le carezzava la pancia. Aveva l'aria sconvolta,
resa ancora più drammatica dal cerotto che copriva il taglio
sulla
guancia destra. La moglie cercava di consolarlo.
Gibbs:
"Tutto bene?" chiese, preoccupato.
Ziva:
"Gli hanno messo otto punti di sutura." rispose, carezzando
i capelli del marito.
Gibbs
lo guardò.
Gibbs:
"Ha fatto il suo lavoro, Tony."
Tony:
"Si, ma..."
Gibbs:
"Sapeva che era una missione suicida. Tu faresti lo stesso per
la tua famiglia, e lui era te, lo sai."
Tony
non rispose, si limitò ad abbracciare meglio sua moglie, per
sentire
la figlia che si muoveva dentro di lei. Il Capo aveva ragione:
avrebbe fatto qualunque cosa per loro.
CONTINUA... |
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Capitolo 14 *** Epilogo ***
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From The Future
Epilogo
Passarono
parecchie settimane, prima che Tony si riprendesse del tutto.
Quel
giorno, al porto, aveva segnato tutti, ma quello che ne
soffrì di
più era stato Tony, non tanto per la ferita al volto, quella
era
guarita abbastanza in fretta, anche se era rimasta la cicatrice,
quanto perchè era stato shockante vedere morire
sè stesso.
Non
avrebbe mai più dimenticato quell'immagine, l'immagine di un
uomo
che aveva dato la sua vita per salvarne altre. Un uomo che aveva
fatto un salto di 20 anni, mandando al diavolo la Fisica, sfidando il
Paradosso di Coerenza, di Conoscenza, e persino l'Effetto Farfalla,
pur di cambiare qualcosa che tutti pensavano non potesse essere
cambiato.
Però
era riuscito a cambiarlo, e la prova era lì, davanti ai suoi
occhi,
nella sala travaglio dell'ospedale di Quantico.
A
Ziva erano cominciate le contrazioni. La loro bambina stava venendo
alla luce.
Tony
non la lasciava sola un attimo, le teneva la mano e la incitava a
tenere duro, poi, dopo quasi dieci ore, finalmente era giunto il
momento. La donna venne trasferita in sala parto e, mentre Tony
entrava con lei, tutti glialtri restarono fuori, in trepidante
attesa.
Abby:
"Sicuri che andrà tutto bene?" chiese, torcendosi le mani,
preoccupata.
McGee:
"Ziva è forte, ce la faranno entrambe." rispose, guardando
preoccupato la porta.
Poi,
finalmente, un pianto. Il primo pianto della piccola Tali Dinozzo.
Tutti si rilassarono e restarono in attesa che qualcuno uscisse per
dare loro qualche notizia.
Tony
non tardò a raggiungerli; era visibilmente stanco,
perchè non aveva
chiuso occhio per l'intera notte, ma aveva l'aria felice.
Tony:
"E' nata. Pesa tre chili e 750 grammi. Somiglia tutta a Ziva."
li informò.
Abby
fece un urlo di felicità e lo abbracciò,
congratulandosi con il
neopapà, e così fecero anche gli altri, poi Tony
li portò alla
camera di Ziva.
La
donna era seduta sul letto. Era stravolta anche lei, come il marito,
ma non distoglieva lo sguardo da Tali.
La
bambina aveva una massa di capelli neri e scompigliati, e due occhi
verdi e vispi, che cercavano di catturare ogni particolare di
ciò
che la circondava, soprattutto della sua mamma.
Abby:
"Non è bellissima, Timothy?" chiese, prendendo sotto
braccio il novello compagno.
McGee:
"Sarà la nostra nuora..." rispose, stringendola, e
posandole una mano sulla pancia.
I
due si erano messi insieme pochi giorni dopo la scomparsa di Anthony
e, come aveva previsto l'Uomo del Futuro, ora Abby era incinta.
Gibbs
guardò i suoi agenti e sorrise. Il futuro tanto sperato da
Tony si
era avverato.
FINE
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