Shoothe My Soul

di Izmargad
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

 

Ti appoggi contro il muro per non bagnarti ed espiri una boccata di fumo osservando distrattamente i passanti... guardi l’umanità che scorre davanti ai tuoi occhi...
Infili una mano in tasca e ne estrai il cellulare, inquadrando distrattamente quel brulichio di persone che ti passano davanti scatti ripetutamente, senza cambiare posizione.
Ti chiedi dove stanno correndo, chi devono incontrare... osservi i visi di giovani donne sorridenti, imbronciate, pensierose ma nessuno ti colpisce davvero, da quando quegli occhi neri hanno smesso di scrutarti, di raccontarti i loro segreti, di illuminarsi per te...da quando quelle labbra color ciliegia hanno smesso di essere tue...
Inspiri rabbiosamente un altra boccata di fumo, cercando di allontanare dalla tua mente la sua voce che ti ripete:
- Lo sai che il fumo fa male! Guarda che non ti bacio più!...
Dannazione!!! Devi smetterla di pensare a lei...sono passati 4 anni dall’errore più grande della tua vita e sono altrettanti gli anni in cui ti sei ostinato in quell’errore!
Spegni rabbiosamente la sigaretta nel portacenere poco distante e scattando un ultima immagine fai per andartene sotto la pioggia, quando un lampo rosso entra nel tuo campo visivo: tre ragazze...solo una di loro però attira la tua attenzione. Sposti lo sguardo dal telefono alla scena reale.
Non puoi distogliere gli occhi da lei: lunghi capelli scuri raccolti in due treccine, splendide labbra color ciliegia da baciare... le tue dolci labbra dal sapore inebriante!!!
Sorridendo saluta le amiche e coprendosi il capo con il cappuccio del suo cappotto, la tua piccola cappuccetto rosso solleva il viso come richiamata dal tuo sguardo. Sei impietrito.
I vostri sguardi stanno per incontrarsi ma... un tram ti passa davanti, quando riparte, di lei non c’è più traccia!

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Salve a tutti, per me è una vera novità pubblicare qualcosa che ho scritto. Negli anni mi sono sempre cimentata in questo piccolo passatempo, facendo leggere i miei sproloqui a qualche amica spesso scrivendo un po' per gioco proprio per loro.
Questa volta ho deciso di fare il gran salto!
Ho una vaga idea di come questa storia dovrà procedere, vedremo se la Musa deciderà che debba seguire questo percorso o se deviarlo durante l'avventura!
Spero vivamente che abbiate pazienza con me, sia per quanto riguarda eventuali errori di ortografia (i refusi sono la mia besti nera) sia per la lentezza dell'aggiornamento, ho qualche capitolo pronto ma sappiate che la mia Musa è molto capricciosa e io scrivo speso di getto approfittandone ;)

I miei capitoli non hanno mai titolo, è stato già difficile trovare un titolo all'intera storia, per questo devo ringraziare il nuovo album dei Depeche Mode, l'omonima canzone racchiude decisamente l'essenza di questa storia.
Come capirete sia dal prologo che dal primo capitolo gioco molto sia sull'alternanza del narratore, sia con i salti temporali.
Ora smetto di tediarvi e vi auguro Buona Lettura!



Capitolo 1


- Buonasera! - una profonda e calda voce ti accarezza il corpo, la conosci, è la terza volta che si rivolge a te ma ... ora? Qui?
Ti giri e sollevi lo sguardo per incontrare gli occhi più sorprendenti che tu abbia mai visto: occhi verde smeraldo, scintillanti e maliziosi.
Sorridi, sentendoti ancor più piccola del solito di fronte a lui. È la terza volta che ti imbatti casualmente in lui e ora è qui, davanti a te, a casa di Mike e tu, tu sei praticamente inguardabile con le tue treccine da bambina e il tuo look quasi casalingo e un po' dark!
Cosa ci fa lui qui? E maledetta te che per evitare di attirare l’attenzione del famigerato cugino di J. non ti sei nemmeno cambiata!
- Buonasera Devin... - dannazione, non sei una ragazzina di 16 anni ma la tua voce esce con un sospiro e sai di star sfoderando un sorriso da idiota! Patetica!!!
I suoi occhi brillano ancor di più: sei davanti ad un felino che sta giocando con la sua preda.
Solleva una mano e ti tira una treccia mentre in tono canzonatorio sussurra:
- My little witch perchè ti nascondi nell’ombra? Da cosa scappi?
Sei ipnotizzata, in suo potere! Ti umetti le labbra e provi a reagire:
- E cosa porta te ad una festa come questa e poi a rifugiarti nelle ombre?
Sorride sornione giocando con la tua treccia, attorcigliandosela attorno alle lunghe dita affusolate: dita che vorresti sentire sul tuo collo, sulla tua pelle...
- Oh, le ombre sono il mio elemento naturale, my little witch! Più che altro mi chiedo come tu possa conoscere gentaglia come Mike e i suoi amici!
Rabbrividisci! Siete vicinissimi, sei intrappolata fra lui che torreggia su di te ed il muro, dietro le sue spalle la sala affollata di gente, musica, risate, chiacchiericcio... eppure tu non senti nulla di tutto ciò, tutti i tuoi sensi sono concentrati su di lui e, non più a scappare da J., Elena e il fantomatico cugino!
- É un mio amico e...il mio padrone di casa! Mi chiedo invece come tu possa conoscere pessime persone come noi!
Tira leggermente la tua treccia:
- Oh io adoro le pessime persone! - e ti fa l’occhiolino.
Inspiri profondamente, senti le farfalle nello stomaco e sussurri:
- Allora perchè ti nascondi?
Si china su di te e sussura al tuo orecchio:
- Perchè mio cugino è ossessionato dall’idea di presentarmi un'amica della sua ragazza e... - attirandoti più vicino alle sue labbra tirandoti per la treccia prosegue - ...a maggior ragione ora, non sono molto attratto dall’idea!
Oddio no! Non è possibile!!! Ohhhhhhh... Sì!
Mentre le farfalle danzano nel tuo stomaco e un lungo brivido ti percorre, sospiri ed escogiti una risposta. Alzi lo sguardo:
- Magari tuo cugino ti conosce bene e... la ragazza che ti vuole presentare potrebbe essere una compagnia interessante!
I suoi occhi brillano, senti le sue dita fra i tuoi capelli... è vicino, molto vicino:
- Piccola Cassandra non credo proprio!≫
Le sue lunghe dita tirano di nuovo la tua treccia, le sue labbra si avvicinano...
Cassandraaaa .... Dove seiiiiii?
La voce di Mike arriva dalla sala:
- .... Vieni? Questi qui non hanno la minima idea di come si fanno le cose! Voglio la pappaaaaaa!
Scuotendo la testa sospira:
- Non ascoltare quello scocciatore, non morirà di fame!
Sorridi e sfiorandolo con il tuo corpo lo superi, permettendogli di tenerti ancora per la treccia:
- No ma diventerebbe ancora più petulante e... - avvicinandoti appoggiando la mano al suo braccio ti issi in punta di piedi per sussurrare al suo orecchio: - E tu non puoi continuare a nasconderti, ti verranno a cercare!
- You’r an evil little witch!
- Absolutely!
La tua treccia si sfila lentamente dalle sue dita mentre ridacchiando ti volti.
... ... ...
- Ecco dove ti eri nascosta! Vieni fuori da questa cucina! Dai... J. vuole presentarti suo cugino... - e  ti trascina per un braccio - ...Mica ti mangia!
Sospirando sussurri:
Io non ne sarei tanto sicura!
Ma la tua amica Elena non ti ha sentita perchè ti sta sgridando:
- Su, vedi di fare la carina! Guarda in che condizioni sei scesa.... io non lo conosco bene, l’ho visto solo un paio di volte ma J. lo adora! Lo sai che più che un cugino è un fratello per lui!
- Oh... eccovi qui finalmente! Devin, voglio presentarti l’amica di cui ti parlavo...
Si gira e l’espressione sul suo viso è totalmente diversa da quella che aveva mentre eravate nascosti in corridoio: il suo sorriso è freddo e distaccato con un aria da “sono figo e so di esserlo” fino a quando i vostri occhi non si incontrano!
Non puoi che sorridergli divertita e maliziosa:
- Cassandra ti presento mio cugino Devin... Devin...
Oddio, sì, ora mi mangerà!
- You’r definitively an evil little wich!
I vostri amici vi guardano stupiti! É Elena che parla per prima mentre J. scoppia a ridere:
- Non dirmi che... è il tizio del museo! Oddio! Come è piccolo il mondo!
Già, come è piccolo il mondo! Troppo piccolo per fornirti un nascondiglio, vista la sua espressione da predatore! E, oltretutto, tutti vi abbandonano: non ti concentri sulle parole di quei traditori che ti lasciano in balia di quegli occhi di smeraldo!
- Tu ti stavi nascondendo da me piccola Cassandra! Questo non si fa!
Ah, tu ti stavi nascondendo da lui?
- No! Non è vero!
Si avvicina:
- Oh sì che è vero!≫
Bhè sì, tecnicamente è corretto ma, non sapevi che fosse lui!
Comunque fai segno di no con la testa! Proprio come una bambina, non vuoi dagli ragione!!! Patetica!
Alza il sopracciglio con aria di rimprovero tirandoti lievemente una treccia:
- Di la verità!
Ti si mozza il respiro e quasi costretta dalla volontà di quegli occhi sussurri:
- Non sapevo fossi tu!
Sorride e la sua espressione è decisamene quella di un gatto soddisfatto:
- Devin smettila! Non tirarle le trecce! Sei un bambino cattivo!...
Nonostante Mike ti abbia abbracciato il tuo predatore non molla la presa; anzi, distrattamente riprende a passarsi la treccia fra le dita mentre guarda il suo amico che imperterrito prosegue:
- ...non si tormentano le bambine che non si conoscono! Sii educato!
- Sai benissimo che io non lo sono mai stato! E comunque non è vero che non ci conosciamo!
Mike lo guarda incuriosito ma riprende a parlare:
- Mmm ... me lo racconterete più tardi, ora molla la treccia e lasciala andare, ho bisogno di lei, deve fare da giudice!
Essere incastrata da Mike o continuare a fare la preda? Non hai dubbi riguardo alla scelta!
Fissi i suoi occhi di smeraldo con una supplica ma lui sogghignando lascia cadere la traccia accarezzandola in tutta la sua lunghezza mentre il tuo amico ti trascina via. Sulle sue labbra leggi:
This is your punishment!
Un brivido ti percorre...Crudele!
E così, seduta sul puff a gambe incrociate, ti ritrovi a girare la ruota di Twister e a fare il giudice mentre una parte dei tuoi amici è intenta ad esibirsi nella variante alcolica del gioco, fra gli incitamenti della restante metà! Intanto una nera figura dagli occhi felini ti osserva dall’altra parte della stanza.
... ... ...
Rientrando in casa di Mike ti senti afferrare per un polso trovandoti imprigionata nuovamente fra il muro e la sua nera figura.
- Credi davvero di poterti nascondere da me?
Alzi gli occhi dal suo collo, sfiorando le sue labbra per perderti nei suoi occhi. Rabbrividisci! Maledetto predatore, si diverte del tuo stordimento!
Scuoti il capo, sia per negare sia per schiarirti le idee.
Good, my little witch...Tu non puoi sfuggirmi!
Si avvicina ancor di più sfiorandoti con la punta del suo naso la guancia e sussurando al tuo orecchio:
- Dove sei andata?
Sospiri rabbrividendo e lui sogghigna! Non puoi lasciarlo fare, non puoi.
- Sono salita un attimo a casa.
Cosa ti sta facendo? Cosa? Perchè reagisci così? Perchè non riesci ad allontanarti da lui?
- La tua Ele ti stava cercando... Io ti stavo cercando!
- Di cosa aveva bisogno?
Le sue dita scorrono lungo il tuo collo: è meglio di quanto immaginassi!!! Stai facendo le fusa e non riesci a smettere!
- Well, my little Kitty! ... - pieghi il collo per invitarlo a continuare. - Non so cosa volesse, so solo che lei e mio cugino volevano andarsene...Sempre a pomiciare, sono insopportabili!
Non è vero, non passano tutto il loro tempo a pomiciare...
Apri gli occhi di scatto cercando i suoi.
Se J. ed Elena se ne stanno andando, vuol dire che se ne andrà anche lui.
Le sue dita abbandonano il tuo collo per riprendere a tirarti una treccia: cominci a credere di non aver fatto poi così male ad adottare questo look, o almeno lui sembra apprezzarlo molto.
- Non temere piccola Cassandra, non ho intenzione di andarmene e trovarmi da solo con quei due ma... - ti accarezza con la punta del naso per sospirare nuovamente al tuo orecchio - ...non ho nemmeno voglia di sopportare tutti questi ubriaconi e dividerti con loro! Voglio poter stare un po’ con te!
Non ti soffermi a riflettere, e prendendolo per mano e staccandoti dal muro sorridi:
- Allora vieni con me!
Sorridendo sornione ti segue fuori da casa di Mike e lungo le scale, fin nel tuo minuscolo monolocale.
La mia piccola Cassandra vive in una casa di bambole!
Sorridendo si lascia cadere sul tuo piccolo divano, guardandoti curioso.
In effetti il tuo appartamento assomiglia un po’ ad una casa delle bambole: è una mansarda abbastanza ampia dove in una sporgenza, davanti ad una piccolo balconcino, è posizionato il tuo letto matrimoniale di solito seminascosto dal resto della sala-cucina da una tenda di organza che ora non è tirata. Arrossisci, con la luce soffusa e in questa situazione ti sembra che quel letto troneggi un po troppo in quella stanza dove tutto, in effetti, sembra un po’ in miniatura!
Prendi un bel respiro e ti rivolgi a lui mentre ti avvii al piccolo angolo cottura:
- Vuoi qualcosa da bere?
Non ti perde di vista, è proprio come un gatto gigante che si gode la situazione... Dannazione!
- Cosa vuoi offrirmi?
No, ignora i doppi sensi, ignorali tutti, si superiore!
- The? Caffè? ... Camomilla?
- Mmm la camomilla non mi ha mai ... aiutato!
E no! Perfido!
Ti guarda sempre più divertito mentre tu metti sul fornello il bollitore con l’acqua e prepari due tazze.
- Allora deciderò io anche per te e berrai the!
Mmm the....non avrei potuto scegliere di meglio!
I suoi occhi ti accarezzano.
Eh no! Ti volti e con le mani sui fianchi lo guardi con aria di rimprovero!
- Ti stai divertendo? Se volevi prendermi in giro potevi trovare ampio appoggio da Mike!
Ride rilassato e abbandonato sul tuo divano:
No, io me ne voglio prendere tutto il merito!
Ridacchia e poi prosegue:
- Allora, dimmi, come hai conosciuto quel pazzo di mio cugino e, soprattutto, come sei finita ad essere un’inquilina di quel pessimo soggetto che è Mike!
Così, sorseggiando the, con il capo appoggiato allo schienale del divano ed accoccolata  accanto a lui, chiacchierate e ridacchiate dei vostri amici fino a che, posando la tazza, si avvicina per imprigionare di nuovo una delle tue trecce fra le sue dita.
- Allora sei davvero un bimbo cattivo che si diverte a tirarmi le trecce!
- Non ho mai detto di essere buono! E... giocare con i tuoi capelli è divertente!
Ti fa l’occhiolino mentre te la tira delicatamente, e tu sospiri:
- Perfido!
La sua mano si sposta dai tuoi capelli al tuo collo disegnando lievi arabeschi e tu sospiri chiudendo gli occhi e facendo le fusa.
Il suo respiro ti accarezza una guancia:
- Piccola strega per te è l’ora di andare a nanna!
Sospiri:
-Non sto dormendo!
- Lo so little Kitty ma, presto ti addormenterai!
Fai sìsì con la testa mentre lo senti sogghignare. Senti il calore del suo corpo così vicino, solo una piccola parte dei esso è appoggiato a te ma è come se fossi rannicchiata fra le sue braccia.
- Allora sarà il caso che tu vada a letto!
Fai cenno di no...
- E allora come la mettiamo?
Sospiri aprendo leggermente gli occhi incontrando i suoi per rispondere alla domanda con una domanda:
- E tu dove andrai a dormire?
Sorride dolcemente e, mentre disegna il contorno del tuo viso con un dito sospira:
- A casa di J.
- Ma come farai a dormire se si è portato a casa Ele? Te ne stavi giusto lamentando!
- Io dormo pochissimo, non te ne devi preoccupare!
Le sue lunghe e meravigliose dita si muovono delicatamente sul tuo collo, sulla pelle sensibile dietro il tuo orecchio.... Mentre fai le fusa ti sforzi di parlare:
- Ma se dormi già poco... hai bisogno di un luogo tranquillo! E senza il rischio di fare il “guardone”!
Scoppia a ridere.
- In teoria sì, my little sweet witch! E certo non ho intenzione di assistere in nessun modo alle le loro acrobazie!
Sorridi.
Mmmmmm....e se...
Ti mordicchi il labbro: forse stai esagerando...
Ti guarda attentamente negli occhi mentre libera dolcemente con il pollice il tuo labbro
- E se?
- E se ti dessi asilo politico...continueresti a farmi le coccole?
Sorride e con un’espressione molto meno predatoria ma tanto dolce ti risponde:
- Per un po’ di coccole mi ospiteresti nel tuo letto?
Fai SìSì con la testa ma, guardandolo attentamente, aggiungi:
- A patto che tu faccia il bravo!
Ti sorride rassicurante:
- Lo prometto!
E tu gli credi, nonostante abbia passato tutta la sera a giocare al gatto col topo con te, tu non dubiti della sua parola!
Sorridi felice ma, per protestare subito dopo quando lui si alza dal divano.
Shhh... su andiamo a letto!
Ti tende la mano per farti alzare.
- E ora vai a metterti il pigiama Kitty ma... non scioglierti le trecce!≫
... ... ...
Quando torni dal bagno tutte le luci sono spente, tranne la piccola lampada viola che disegna fiori e farfalle intorno a sè che ha scovato sul microscopico tavolino posto dall’altra parte del letto.
La sua  voce proviene dall’ombra:
Spero non ti dispiaccia...≫
Si alza dal divano e ti viene incontro. Ti osserva. E tu arrossisci, sei a piedi scalzi di fronte a lui, indossi larghi pantaloni scozzesi nei toni del blu e del viola e una maglia dallo scollo a V anch’essa di colore viola; insomma, ti manca solo un pupazzo fra le braccia!
Dei, uno degli uomini più affascinanti e belli che tu abbia mai visto vuole passare la notte con te e tu: primo, gli fai promettere di non fare nulla; secondo ti presenti al suo cospetto come una bambina di 6 anni? Patetica!!! Anzi no! Un caso disperato!!!
Per cosa?
Abbassi lo sguardo, forse si è pentito di aver accettato il tuo invito o... Non finisci di formulare il pensiero, posandoti un dito sotto il mento ti fa rialzare lo sguardo.
- Per aver spento le luci e averti preparato il letto!
Anche se è difficile, sposti lo sguardo dai suoi occhi al tuo letto e vedi che il piumone è stato rimboccato e il tuo peluche preferito è posato sul tuo cuscino. Oddio! Sì, hai 6 anni e sembra che a lui non dispiaccia...come è possibile???
Fai no con la testa. Sorride compiaciuto.
- Bene! E ora sotto il piumone mentre io approfitto del tuo bagno. Posso mettermi comodo vero?
Fai Sì con la testa! Cassandra??? Articolare parola forse servirebbe!!!
Ti bacia in fronte, a quanto pare, per nulla turbato dal tuo mutismo improvviso:
- Good Girl!
Mentre lui si avvia in bagno tu ti rifugi sotto il piumone, spostando il tuo peluche fra i cuscini e raggomitolandoti, in attesa del suo arrivo.
Il rumore della porta ti riscuote, apri gli occhi e l’osservi mentre, appoggiato al divano, si mette comodo. Non sembra minimamente turbato dal tuo sguardo curioso mentre si leva scarpe e calze, mentre lentamente si sfila il maglione rimanendo con una leggera maglia nera dal generoso scollo a V e le maniche corte a rivelare i tatuaggi sulle braccia e, mentre lentamente si slaccia la cintura dei pantaloni e se li sfila.
Le ombre della stanza ti impediscono di vedere la sua espressione ma percepisci chiaramente il suo sorriso malizioso!
Lentamente si avvicina. É bellissimo, di una bellezza particolare e pericolosa ma che non ti fa affatto paura e, al contrario, ti fa battere forte il cuore.
Aggira il letto e si infila sotto le coperte con te, sdraiandosi su un fianco; ti giri a fronteggiarlo, non vi toccate, vi guardate negli occhi, poi lui allunga una mano ed afferra una tua treccia.
Lei hai tenute!
Sembra stupito.
- Me lo hai chiesto!
Ti sorride giocandoci.
- Perchè non dovevo scioglierle?
- Perchè le adoro e perchè, oltre a tirarle... è tutta la sera che desidero fare questo.
Lentamente sfila l’elastico e comincia a scioglierti prima una, poi l’altra treccia, facendo correre i tuoi capelli fra le sue meravigliose dita.
Dei, adori le sue mani, le adori dal primo momento in cui le hai viste e in cui ti hanno sfiorato.
Si avvicina a te, mentre fai le fusa e le sue dita continuano a passare lentamente fra i tuoi capelli: è l’unica parte del suo corpo che ti sfiora.
Apri gli occhi per incontrare i suoi:
- É da quando ti ho incontrata che desideravo giocare con i tuoi capelli!
Sorridi e con un roco sospiro rispondi:
- Puoi giocarci tutte le volte che vuoi!
Ed eccolo lì il suo sguardo da predatore soddisfatto! Rabbrividisci mentre chinandosi su di te ti posa un lieve bacio in fronte:
- Close your eyes little Kitty! Sweet dreams!
... ... ...
Calore, languore, pace...
Apri gli occhi, la stanza è ancora illuminata solo dalla tenue luce viola e tu sei fra le braccia  di Devin. Una sua mano è fra i tuoi capelli, mentre l’altra ti cinge la vita, le vostre gambe sono intrecciate. Sorridi accarezzando il suo braccio. Sta dormendo, ha un aria rilassata e tenera. Hai paura anche solo a respirare per non svegliarlo: le ombre sotto i suoi meravigliosi occhi testimoniano che è vero il fatto che non dorme mai molto. Tu però hai caldo, così, lentamente, cercando di ignorare la sua lieve protesta e senza abbandonare le sue braccia, ti sfili i pantaloni lanciandoli lontano...
Le sue gambe catturano nuovamente le tue con un sospiro di piacere e il suo braccio ti attira ancor di più a sé. La sua pelle contro la tua: rabbrividisci e appoggiando la testa sul suo cuore chiudi gli occhi accarezzando il suo braccio e torni a dormire.


Freddo, tanto freddo, non solo fisico...
L’unica cosa calda sono le lacrime che rigano il tuo volto... Dannazione!
Ti alzi strisciando fuori dal piumone e avvolgendoti un maglione intorno al corpo vai in bagno senza nemmeno accendere una luce. Apri l’acqua e ti sciacqui il viso rabbrividendo. Non hai il coraggio di guardarti!
Ti dirigi in cucina e qui accendi la luce mettendo a bollire l’acqua per farti un the, sperando che questo possa riscaldarti.
Vana illusione Cassandra, vana illusione, lo sai!
Quasi 6 anni sono passati da quella notte e da più di 4 non senti più quel calore nel tuo cuore.
Perchè ancora? Perchè proprio questa notte i suoi occhi sono tornati a tormentarti?
Afferri la tazza e, avvolgendoti nella coperta che trovi sul divano, ti accoccoli sul davanzale della finestra. Ormai non abiti più nella casa delle bambole ma guardarsi intorno è quasi più pericoloso. Sospiri ed osservi la città dormire: anche le ombre sembrano più buie del solito questa notte!
Chiudi gli occhi facendo lunghi respiri profondi, rassegnandoti ad attendere l’alba. Non puoi tornare nel tuo letto, non ora, ma anche stare qui seduta ad occhi chiusi non servirà a nulla.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Salve a tutti,
ringrazio tutti coloro che hanno deciso di darmi una possibilità e andare avanti a leggere e tutti quelli che magari me la daranno in futuro.
Ringrazio anche le amiche che mi sostengono e sono semprepronte a darmi consiglio.
Buona Lettura


Capitolo 2


Passeggiando ti guardi intorno alla ricerca di un cappotto rosso, dei suoi straordinari occhi, della sua risata.
Esasperato ti fermi sotto la stessa tettoia di ieri e ti accendi una sigaretta inspirando profondamente il fumo ad occhi chiusi abbandonandoti ai ricordi:

Guardi estatico quella massa di seta scura che scivola fra le tue dita, ne senti il profumo che ti ha perseguitato per giorni dopo la prima volta che lo hai percepito, è come un sogno.
Per giorni hai desiderato vedere come avrebbe reagito al tuo tocco, per tutta la sera, da quando l’hai vista aggirarsi nel salotto di Mike hai combattuto con il desiderio di giocare con le sue trecce e di scioglierle lentamente.
Ora sei nel suo letto a giocare con i suoi capelli, a guardare la sua espressione languida ed estasiata mentre fa le fusa al tuo tocco. Non vuole di più, non si aspetta nulla più che questo: tu, lì con lei, a coccolarla fino a quando non si addormenterà e poi... potrai continuare a coccolarla e guardarla per tutta la notte.
Lentamente ti avvicini a lei e, posando le labbra sulla sua fronte sospiri:
- Close your eyes little Kitty! Sweet dreams!
Hai passato tutta la serata a tormentarla, a stuzzicarla, come non avevi fatto nei vostri due precedenti incontri; anzi, in quei casi eri stato tanto sorprendentemente sobrio quanto quella sera sei stato eccessivo.
Sai che ti desidera, lo hai visto dai suoi occhi, da come ti guarda, da come reagisce, eppure, nonostante ne avesse avuto la possibilità, non ti è saltata addosso. Avete flirtato, avete scherzato, vi siete stuzzicati e sì, siete finiti a letto insieme ma... in un modo assolutamente sorprendente
... ... ...
Apri gli occhi: luce... non dovuta alla tenue lampada viola che hai lasciato accesa per poterla guardare, questa è la luce del giorno che gentilmente vi accarezza.
Quanto hai dormito? Guardi verso la sveglia, 5 ore, hai dormito 5 ore consecutive. Non accadeva da lunghissimo tempo, sei incredulo.
Non ti muovi, hai paura di spezzare questa magia. Lei è fra le tue braccia, i suo capelli fra le tue dita, la sua mano leggermente sotto la manica della tua maglietta, il suo viso nascosto contro il tuo petto e le vostre gambe allacciate... la sua pelle contro la tua... qualcosa non torna. Non te ne curi, ti crogioli solo in questa situazione di pace assoluta che provi.
Lentamente muovi le dita per accarezzarle il capo e lei, pigramente, sospira di piacere. Sorridi! Piccola tenera gattina.
Sposti la mano posata sulla sua vita per poterle accarezzare il viso nascosto contro di te e lei, come percependo il tuo desiderio, lo alza per farsi ammirare.
Ne disegni lentamente il contorno e poi, gentilmente, accarezzi le sue labbra leggermente dischiuse, labbra che desideri assaggiare da quando le hai viste; però ti trattieni, vuoi che sia sveglia quando lo farai, vuoi tutta la sua attenzione.
Ti chini su di lei mentre la senti sospirare, mentre le sue dita ti accarezzano il braccio, vuoi baciare la punta del suo naso, sfiorarlo con il tuo ma, mentre tu le accarezzi lentamente il collo, lei sposta il viso e le vostre labbra si sfiorano...
Oddio... è inebriante!
É un lievissimo casto bacio ma è come una potentissima droga che percuote i tuoi sensi, ne vuoi di più ma vuoi che lei ne sia pienamente consapevole, così interrompi quel magnifico piacere.
Un mormorio di protesta accompagna il tuo gesto, le sue dita si stringono sul tuo braccio ed una supplica esce da quelle splendide labbra mentre i suoi occhi si socchiudono:
- No... ancora!
La guardi attentamente trattenendo il fiato, per poi chinarti leggermente a sfiorare il suo nasino con il tuo:
- Sei sveglia my little kitty?
- Mm Mm
Sta facendo le fusa mentre le sue dita si muovono lievemente sul tuo braccio.
Muovi leggermente la punta del tuo indice destro sulla pelle sensibile dietro il suo orecchio, quasi sfiorandole le labbra le sussurri:
- Ancora cosa?
La sua risposta è un caldo sospiro:
- Mm...Bacio!
Vuole un bacio e tu certo non hai la minima intenzione di rifiutarglielo anzi. Le sfiori le labbra, lentamente e castamente, non hai fretta, al contrario, vuoi assaporare ogni momento.
La sua mano si insinua sempre più su verso la tua spalla, le sue gamba si muove in una languida e sensuale carezza. Fai lentamente scivolare la mano dal suo collo lungo la sua schiena, sentendola rabbrividire a quel contatto, per stringerla di più a te. Con la punta della lingua l’assapori, senza approfondire ulteriormente il vostro bacio nonostante lei dischiuda le labbra.
Dio che risveglio! Meglio di qualsiasi altro tu abbia mai avuto prima!
Sì, sei eccitato, molto eccitato, ma soddisfare la tua lussuria al momento è l’ultimo dei tuoi pensieri, in un certo senso. La cosa più importante è tenerla fra le tue braccia, accarezzarla, poter continuare a sentirti così: tranquillo, in pace, desiderato.
- Good Morning my sweet little witch!
Ti sorride sospirando:
- Buongiorno a Te! Hai fatto dolci sogni?
Dio! Cosa ti sta facendo questa donna? Non riesci a smettere di sfiorarla, di tenerla fra le braccia, di desiderarla. Inoltre, nonostante percepisca chiaramente il tuo desiderio e... lo condivida, da come languidamente ti guarda, ti accarezza e ti bacia, non fa nulla per provocarti, non fa nulla per andare oltre ciò che state facendo.
- Sì, mia piccola Cassandra! Come non ne facevo da moltissimo tempo!
Gentilmente sfiori quelle dolcissime labbra di ciliegia e, questa volta è lei che ti assapora lentamente: sei percorso da un brivido.
Sorride compiaciuta.
- Vedi che alla fine avevo ragione io ieri sera?
Scosti leggermente il viso dal suo, non capisci:
- A cosa ti riferisci?
- Che la ragazza che J. ti voleva presentare... alla fine non si è poi rivelata una compagnia così pessima!
La guardi di sottecchi... ha ragione lei? Oh sì! Ma solo perchè è lei!
- Probabilmente sì, my little prophetess ma come leggenda vuole il tuo nome mina la tua ragione!
Mette il broncio, un delizioso broncio indignato da bimba dispettosa:
- Perfido!
Come non baciarla? Come?
E questa volta il bacio è meno casto, le vostre labbra si dischiudono e le vostre lingue si sfiorano lentamente, senza fretta; è una dolce lenta esplorazione del piacere e di una  pace appagante.
Purtroppo non puoi continuare così tutto il giorno, non puoi continuare a baciarla e coccolarla, hai paura che possa stancarsi di te. Non puoi rapirla purtroppo.
- Mia piccola Cassandra, devo andare!
Aggrappandosi a te protesta:
- No!...Perchè?
Ridi tirandole dolcemente i capelli per poi arrotolarti una ciocca sulle dita:
- Perchè è tardi e, a quest’ora J. penserà che sia disperso!
Ti guarda attentamente scuotendo la testa:
Questo... - avvicina le sue labbra alle tue, per sospirarci sopra, tentandoti:
- ...Sarebbe un problema facilmente risolvibile!
Dio, adori questo gioco malizioso che c’è fra voi fin dal primo giorno!
Affondi una mano nei suoi capelli:
- My little witch... potrebbe essere ma...
- Ma...
Le sfiori il suo delizioso nasino con il tuo:
- ... Ma io fra qualche ore ho un appuntamento a cui non posso mancare!
Ti guarda con simulato stupore:
- Ohhhh... è proprio così importante?
Trattieni a stento una risata, mentre le prendi il viso fra le mani e le sfiori le labbra con le tue:
- Sì, molto molto importante!
Mette il broncio:
- Non puoi proprio mancare?
Oh, non ne puoi proprio fare a meno! Le mordicchi leggermente il labbro:
- No my evil witch! E... nemmeno tu!
Ti sorride maliziosa:
- Non ho intenzione di mancare!


Riaprendo gli occhi di scatto, spegni la sigaretta quasi con violenza. É inutile! É inutile cercarla in questo modo e tu lo sai!
Lo hai imparato a tue spese dopo il vostro primo incontro, quando ti è caduta fra le braccia. Tornare in quel luogo non era servito a nulla! A nulla! Hai dovuto aspettare che il destino te la facesse incontrare un’altra volta, sempre per caso ed approfittare di quel caso per poter avere la possibilità di rivederla ancora con un appuntamento. Ma il destino ha voluto dimostrarti quanto non dovevi sottovalutare quel dono e la sera prima del vostro appuntamento, te la sei trovata davanti, in tutto il suo malizioso splendore. Inoltre, ti ha regalato una delle nottate più straordinarie della tua vita, dimostrandoti cosa sia il calore, cosa significhi sentirsi davvero a casa e che la vicinanza fra due persone non è affatto dovuta al sesso.
Ed ora? Ora il fato ti sta sfidando nuovamente mettendola sul tuo cammino in una nuova grande città con milioni di abitanti. Dannazione!!!
Sai benissimo che lei adesso vive a Berlino: per quanto tu faccia finta di non ascoltare J. o Elena parlare di lei, sei sempre attento e fottutamente terrorizzato dall’idea di sentire il suo nome associato a quello di un altro uomo. É già successo e ricordi ancora il dolore, la rabbia e le conseguenze: una sbronza colossale e il risveglio fra due barbie di plastica bionde. Squallido!!!
Prendi in mano il cellulare e riguardi quelle due foto scattate ieri, foto dove lei compare e... senti la voce di J. rimbombare nella tua mente:
- D. sei un Pirla! Pensi che io ci creda al fatto che tu non voglia sapere nulla di lei? Che tutto vada bene? Pensi che uscire con quelle troiette di cui ti circondi ti possa distrarre dal pensiero di lei? Non sono mica un coglione! Sono tutte l’opposto di Cassandra, non solo nell’aspetto! L’unico coglione qui sei tu! Tu, che per orgoglio, ti ostini a non andare da lei e strisciare ai suoi piedi chiedendole perdono!
Sì sei un orgoglioso di merda! E anche un codardo! Hai lasciato l’unica donna che ti abbia mai fatto sentire realmente vivo e... con futili scuse solo per paura!
Ed ora tu sei lì, in piedi in mezzo ad una strada sconosciuta a sperare che questa non sia solo una beffa del destino per ricordarti quanto tu sia un coglione. Sei lì a sperare non in una seconda possibilità ma che te ne sia donata una terza, perchè... sai benissimo che non chiamerai J. per trovarla. No, non puoi farlo!

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Buongiorno a tutte!
Ci stiamo avvicinando alla fine dei miei capitoli pronti, sperate che la musa torni a farmi visita per proseguire la storia, le idee ci sono ma, non riesco a metterle per iscritto.
Ringrazio tutti coloro che mi stano dando fiducia e che hanno deciso di proseguire la lettura di questo mio esperimento.


Capitolo 3

- Cassandraaaaaaaaaaa...
Ti affacci dalla porta di camera tua rispondendo al richiamo:
- Wolfgang? Cosa urli?
- Toglimi questi Muffin da sotto il naso!
- Smettila di mangiarli!
- Ma sono troppo buoni! Perchè non me li fai più spesso???
- Per evitare che ti strafoghi forse?
-Strega!!!
A questo appellativo rabbrividisci mentre senti sospirare nella tua mente una calda e roca voce che ti canzona: “My little witch...” scrolli le spalle per scacciarla, per scacciare il freddo che sta strisciando in superficie.
- Cassy? Ogni volta che vengo in questa casa rimango affascinata da tutte queste foto.
Le foto... ti guadi intorno osservando le pareti del soggiorno, semplici cornici di varia dimensione ospitano per la maggior parte composizioni di fotografie in bianco e nero, alcune molto vecchie rappresentanti la tua famiglia o persone a loro legate, altre ritraggono te, i tuoi amici, architetture e... dettagli. Foto che hai scattato tu stessa ed altre, la maggior parte, scattate da lui per sfizio o provini dei suoi lavori che hai rubato dal mucchio del “sono orrende”, come se la sua arte potesse mai esserlo!
Fai un bel respiro cercando di concentrarti su quello che Wolf sta dicendo mentre guarda un tuo ritratto fotografico, l’unico che in formato A3 risiede da solo in una cornice.
- ... e poi in questa foto.... è stupenda, e tu hai un aria così...dolce!
Come non avere quello sguardo quando la voce di Devin pronunciava il tuo nome?
Devi dissimulare, così guardi il tuo amico con aria scherzosamente minacciosa:
- Stai cercando di dirmi che sono un despota?
Ride:
- No non lo farei mai, anche perchè mi porteresti via i dolci! Volevo dire che sembri quasi “nuda” e... molto felice! Innamorata direi!
Ricordi quando quella foto è stata scattata oh,...lo ricordi eccome!
Eri al parco, seduta all’ombra a leggere, pensando a lui che era via per lavoro e a quanto ti mancava e, ad un ceto punto, la sua calda voce si era insinuata nei tuoi pensieri chiamandoti. Ti eri girata e lui era lì davanti a te, materializzandosi dai tuoi sogni in tutto il suo splendore, come al solito con una macchina fotografica in mano.
Sì, eri innamorata, molto innamorata! Nuda? Sì, tu sei sempre stata disarmata davanti  a quello sguardo di smeraldo!
Devi rispondere a Wolfgang e smettere di pensare.
Sorridi, o meglio, ti sforzi di sorridere nel modo più naturale e rispondi:
- In un certo senso hai ragione mio caro. Sai cosa dice Steve McCurry? Se sai aspettare, le persone si dimenticano della tua macchina fotografica e la loro anima esce allo scoperto!
E Devin sapeva coglierla perfettamente perchè gli apparteneva. Ti correggi, gli era appartenuta!
Si gira verso di te e ti sorride ma allo stesso tempo ti guarda molto attentamente:
- Te l’ha scattata il tuo amico fotografo?
Fai SìSì con la testa mentre il tuo sguardo è attratto dalle foto nel quadro poco distante: le sue mani... la sensazione delle sue dita sul tuo collo, fra i tuoi capelli, sulla tua pelle... sei scossa da un brivido!
Perchè sta tornando a tormentarti? Non ti è bastato passare la nottata a cucinare muffin per cercare di non pensare a lui?
Infilandoti la maglia che avevi fra le mani ti giri rientrando in camera per finire di prepararti  tallonata dal tuo amico.
- Quando è stata scattata quella foto stavi con il cugino di J. vero?≫
Dio ma, perchè proprio oggi pare che tutto porti a Devin? Perchè?
- Sì...Wolf? non farmi briciole sul letto perfavore!
Lo vedi alzare gli occhi al cielo.
- Sei stufosa!!! Comunque scusa, non volevo metterti di malumore parlandoti del tuo ex!
Ti giri sorridendo al tuo amico ma lui non ti sta guardando: è intento ad osservare attentamente le tre foto appese sopra la testata del tuo letto.
Sospiri scuotendo il capo, verso il tuo masochismo radicato!
Anche Ele ti ha chiesto almeno un milione di volte perchè hai voluto mettere lì, anche  in quella casa, quelle foto.
- Cassandra ma sei tu!!! Dio ho visto queste foto almeno un milione di volte e mi rendo conto solo ora che la donna nella foto sei tu!≫
Ti avvicini lentamente osservando le tre foto in bianco e nero...
Nella prima, quella più lontana da voi, sei ritratta sdraiata sul pavimento: il tuo viso non si vede, indossi una sua camicia bianca e le tue gambe, appoggiate al muro, sembrano chilometriche, i fiori tatuati sulla tua caviglia contrastano con le spettacolari scarpe fetish che indossi, un paio di vertiginose Louboutin nere costellate di borchie nere che conservi ancora gelosamente. Nella parte alta con la sua disordinata calligrafia puoi leggere il tuo nomignolo: “...My sweet little witch...” lo puoi sentire sussurrato dalla sua voce nella tua mente. Scuoti il capo e sposti lo sguardo.
Nella seconda, quella più vicina a voi, sei sdraiata a pancia in giù, si intravvede a malapena parte del tuo profilo: si notano la punta del naso, le tue labbra e poi capelli spostati lateralmente a rivelare il collo, alcune delle ossessioni di Devin... e poi il tatuaggio sulla tua scapola, la tua schiena nuda. Leggi la sua dedica nell’angolo:
Five senses of Love: Gentle touching you, Looking at you, Smelling your delightful being, Hearing your whispering in my ears, Tasting your lips is hell.1
Il tuo cuore manca un battito...
Nella terza, quella posta al centro, ci siete tu e Devin, anche in questa non si vedono i visi ma si vede la vostra “anima”. Siete quasi uno affianco all’altra, tu di spalle, lui di fronte, entrambi a torso nudo, il tuo seno a sfiorare il suo torace; la sua mano destra posata sul tuo fianco, la sinistra è affondata con gesto di possesso nei tuoi capelli, a raccoglierteli scompostamente sulla nuca. Se chiudi gli occhi ne puoi ancora sentire il calore, puoi ancora sentirla affondare in essi e tirarteli leggermente ad alzarti il viso per incontrare le sue labbra, come quella foto immortala, come era sua abitudine. La tua mano destra è aggrappata proprio a quel braccio mentre la tua mano sinistra è posta sul suo petto. Ma la vera particolarità della foto sono il suo ed il tuo tatuaggio, quello sulla tua scapola sinistra e quello sul suo cuore... un soggetto simile, molto simile: per entrambi una fenice, eseguite in tempi e da mani diverse prima che voi vi conosceste. La sua ad ali spiegate pronta ad incontrare la tua appollaiata su un cuore in attesa...in attesa del bacio che esse sembrano quasi darsi, come le tue labbra, protese a sfiorare il suo mento, pronte per incontrare le sue...
Ti passi la lingua sulle labbra, alla ricerca del suo sapore... Scuoti la testa, Patetica!
- Ho visto più volte i tuoi tatuaggi e non ho mai notato che eri tu la ragazza nelle foto... sono stupende e tu, piccola svergognata sei praticamente Nuda!
Lo dice girandosi verso di te con aria di finto scandalo e ammiccando. Non puoi non ridere.
- Mio caro Wolf, io non poso nuda! Anzi io non poso affatto, è capitato solo una volta perchè il mio amico me lo ha chiesto, gli serviva una modella, tutto qui!
Tutto qui? No non era tutto qui! Ma lasci stare, non ci vuoi pensare. Molto tempo fa, anche Devin aveva delle foto molto simili sopra il suo letto ma, a differenza delle tue la prima era presa da un altra angolazione, si poteva vedere il tuo viso sorridente ed una generosa porzione del tuo seno attraverso la camicia semislacciata; la seconda era la stessa immagine, mentre la terza, come per la prima differiva di poco: nella sua, le vostre lebbra si toccavano, il tuo braccio destro era attorno al suo collo e, il suo abbraccio più stretto...
La voce di Wolf ti riporta alla realtà:
- Inseparable souls, that inevitably are destined to meet each other in every life2... Che strana dedica...-  si gira a guardarti con aria maliziosa - Comunque, chi è questo gigante con te? Non dirmi che indossavi i tacchi dell’altra foto!
Sorridi: sì, Devin è un gigante, come J. d’altronde... stessi geni e si vedeva per certi versi.
- No, non indossavo i tacchi e comunque anche i tacchi non sarebbero bastati, sono più bassa di lui di 20 cm.
Tatuato, e anche parecchio, ma fa nulla, palestrato il giusto e più alto di me ma, solo di pochi centimetri
Si gira verso di te con gli occhi a cuore:
- Dimmi che il modello è gay, che lo conosci e che è ancora così figo e.. che me lo puoi presentare!
Non puoi non sorridere:
In ordine: mi spiace no, non è gay, sì è ancora così, anche se non saprei dire se il numero dei tatuaggi è aumentato o ne ha modificato qualcuno.
Lo vedi portarsi al cuore la mano con gesto teatrale per la disperazione e non puoi che scoppiare a ridere:
-Tesoro non fare così su, non abbatterti! Ti vado a prendere un altro muffin per consolarti?
- Ne avrei bisogno ma... Smettila di tentarmi, dannata strega! Poi ingrasso e gli uomini poi vengono distratti dalle tue tette!
Scuoti la testa ridendo e ringraziando mentalmente la scarsa capacità di attenzione che il tuo amico può avere!
Non sei in grado di parlare di Devin oggi. Wolfgan sa molto su di voi ma, non tutto, e la riprova è il fatto che non sa che Devin e l’amico fotografo sono la stessa persona.
Fa male pensare a lui, fa male parlare di lui... fa male vivere senza di lui.
- Su, su, su tesoro, abbiamo una giornata pienissima! Quanto ci impieghi a vestirti??? Se facciamo tardi ora poi non so se facciamo a tempo a tornare a cambiarci per stasera!
Riscossa dai tuoi pensieri ti giri a fulminarlo:
- Chi è che mi sta distraendo??? Qui il despota sei tu! Vai a prenderti un altro dolce e fammi finire di vestire!
- Tu non tieni alla mia linea!
Lo guardi ammiccando:
- Perchè io ti voglio tutto ciccia e brufoli!
- Almeno qualcuno ama la mia vera essenza!
E con queste parole si avvia in cucina mentre tu, evitando accuratamente di posare gli occhi su altre foto, finisci di prepararti per la lunga giornata con Wolf: mercatino del vintage, lezione di ballo e serata danzante in stile retrò.
Anche senza Ele hai trovato qualcuno con cui condividere le tue passioni e, dopo Devin, hai trovato qualcuno con cui poter nuovamente ballare.
Scuoti il capo per allontanare l’immagine di Devin in camicia bianca dalle maniche arrotolate, pantaloni di tweed con la piega e capelli tirati indietro con la brillantina intento a sorriderti mentre ti fa girare....
Dannazione, BASTA!

Note

1 I cinque sensi dell'amore: Toccarti dolcemente, Guardarti, Sentire l'odore del tuo delizioso essere, Sentirti sussurrare al mio orecchio, Assaggiare le tue labbra è l'inferno (Citaz.)
2 Anime inseparabili che, inevitabilmente, sono destinate ad incontrasi in ogni vita.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Salve a tutti, i capitoli che ho già pronti stanno per finire e la Musa latita!
Sono molto affezionata a questo capitolo e spero vivamente vi emozionerà, quindi vi lascio alla lettura. ;)



Capitolo 4

Sei a pezzi, un’altra notte insonne per via di due occhi verde veleno e di una calda e profonda voce che perseguitano i tuoi sogni. Ti senti uno zombie e dopo la giornata frenetica di ieri con Wolf, oggi te lo subirai anche al lavoro, il tuo capo ti ha spedita alla  galleria d’arte dove lavora lui per supervisionare l’allestimento di una mostra che i due musei stanno organizzando. Il problema non è lavorare con Wolf ma... la sua collega stronza e il suo capo snob!
Non ce la puoi fare a sopportarle oggi se cominciano a fare le fighe perchè loro hanno di solito a che fare con artisti vivi e fashion mentre tu hai “relazioni” con artisti morti.
Necessiti assolutamente di caffeina per poter affrontare questa giornata, così ti fiondi in uno dei tuoi coffee shop preferiti lungo la strada per un mega cappuccino.
Fila fila fila!
Ora rischi di arrivare in ritardo, ed anche il tram non si decide a passare! Altro che cercare di stare calma.
Un brivido ti percorre la schiena, una sensazione che conosci ma che non provi da moltissimo tempo ti pervade. Chiudi gli occhi e fai un respiro profondo... è come una lenta languida carezza sul tuo corpo, sulla tua anima... stringi ancor più saldamente la tazza. Apri gli occhi e alzi lo sguardo e... eccoli lì quegli intensi occhi verdi che ti hanno rubato l’anima e che continuano a perseguitarti, è una frazione di secondo perchè il tram che tanto aspettavi è arrivato. Ti costringi a muoverti, a salire, ti costringi a non sbirciare dai finestrini alla sua ricerca, mentre come un mantra ti ripeti che non è possibile, che non può essere lui!
Sei preda della suggestione: sabato pomeriggio, mentre eri in in compagnia di Lidya e Arlette, ti sei sentita osservata, in quel modo carezzevole e un po’ inquietante che lui aveva come abitudine, e guarda dove ti ha portato la tua mente, adesso anche a materializzarlo. Devi smetterla e concentrarti sul lavoro!

Entri in ufficio trafelata per mollare armi e bagagli e subito l’allegra voce della tua amica  Lidya ti saluta:
- Hei Cassy come stai?
- Non mi lamento Lidya, tu come stai? Come è andato poi l’appuntamento di Sabato?
Sbuffando ti risponde:
- Un emerito Idiota! Lasciamo perdere va!
Ridi mentre ti sfili il cappotto:
- Mi dispiace, speravo fosse la volta buona anche se da alcune premesse...
Scuote la testa:
- Esatto, scema io! Lascia pure lì tutto, oggi la stronza non c’è!
Ebbene sì, la stima per Sandra è vasta e trasversale!
- Una buona notizia quest’oggi! Wolf?
- É di là che ti aspetta, credo sia scappato dalla confusione che stava facendo il Boss, oggi ha appuntamento con un’artista... è da un bel po’ che cerca di incastrarlo, vuole accaparrarsi una sua personale!
La guardi perplessa:
- É così sfuggente? Esporre qui non è da poco!
Si guarda bene intorno poi, ti sorride ammiccando:
- Credo sia più per l’insistenza di Ana, sai com’è quando ci si mette!
Oddio sì, sai com’è quando ci si mette, una snob senza cuore acida, che d’altro canto può diventare svenevole e mielosa.
- Sì se poi, a quanto deduco, l’artista è un lui attraente!
Lei sogghigna:
- Esattamente! É un lui attraente, a quanto ho visto nel web e, anche di talento! Ringraziamo Dio che Sandra è via perchè se no ne avremmo due da tenere a bada!
Rabbrividisci, 2 generazioni di stronze a confronto: Ana e la sua assistente personale pronte a farsi la guerra per le attenzioni di un pover’uomo?
- Oddio! Non voglio nemmeno immaginarlo!
Vi scambiate un’occhiata e scoppiate a ridere. Poi lei aggiunge mentre tu ti dirigi alla porta:
- Bhè se il tipo deciderà di esporre qui... io e Wolf ti terremo i pop-corn e un posto in prima fila!
Le fai l’occhiolino mentre non smetti di ridere:
- Sapevo di poter contare su di voi!
Avviandoti nell’area espositiva del museo ti ricomponi anche se sai che la tua aria seria e professionale durerà poco, per tua fortuna lavorare con Wolf è divertente e oggi potrebbe essere proprio quello che ti serve.
- ...No, sarà meglio che aspettiamo Cassandra per quelle... no ...
Wolf e i due addetti all’allestimento, sono di spalle, intenti a controllare le casse contenenti le opere d’arte da esporre.
- Signori il despota è qui! Siete pronti?≫
In effetti sì, sul lavoro sei un despota e più di Wolf lo sanno i due ragazzi con lui percè hai già collaborato con loro, pignola e anche rompiballe se le cose non sono fatte a regola d’arte. Ecco perchè sei lì, il tuo capo vuole che le opere in prestito per la mostra siano trattate come si deve: “ i nostri quadri sono antichi, vanno trattati con amore e gentilezza, quelli sono abituati a ben altro!”.
Ana e Christian non si amano affatto; lo sai che il tuo capo ti ha mandata per essere una spina nel fianco, ma per fortuna sei brava ad esserlo!
I ragazzi scoppiano a ridere ma saggiamente ti smentiscono ed il tuo amico si avvicina sorridendo per salutarti.

- Wolf c’è qualcosa che non torna!
Sei perplessa, non credi che quei due quadri messi vicini possano funzionare.
- Cassy sei tremenda dai... non credo... è Sandra che...
Lo azzittisci con un gesto:
- Franz puoi appoggiare lì anche quello... Si esatto grazie!- ti giri verso Wolf: - Non mi interessa, sono i Miei quadri e, inoltre, lei non ne capisce “una beata fava”!
Mentre Wolf borbotta, osservi i tre quadri in silenzio; mordicchiandoti l’unghia fai qualche passo indietro per allargare la prospettiva e... inciampi.
Ma prima di cadere rovinosamente a terra ti senti afferrare...
Profumo: il profumo della sua pelle, di casa...
Calore: il calore che solo le sue braccia intorno a te, la sua vicinanza sanno darti e...
La sua roca voce sospirare al tuo orecchio:
- Buongiorno my little witch!
É reale, lui è lì e tu sei fra le sue braccia... sospiri e alzi lo sguardo. I suoi occhi, i suoi meravigliosi occhi verdi luccicano, il suo sorriso impertinente.
Lo senti stringerti più forte a sè, mentre dalle tue labbra sfugge sommessamente il suo nome.
Lentamente allenta la stretta e ti aiuta a raddrizzarti, è riluttante a lasciarti andare quanto tu sei riluttante ad abbandonare le sue braccia.
I vostri occhi non si lasciano nemmeno per un attimo, sembra che il mondo intorno a voi non esista... Dannazione, ti fa ancora quest’effetto!
Ti riscuoti ed interrompi il contatto visivo, anche se non riesci ad allontanarti da lui e pare che nemmeno lui sia intenzionato a farlo.
La voce di Wolf si insinua nei tuoi pensieri
- Cassy? Quale quadro...
Sposti lo sguardo sul tuo amico che ti guarda perplesso, a Devin:
- Quale dei due quadri con quello di destra secondo te?
Lo vedi osservare attentamente la parete:
- Quello di sinistra, senza ombra di dubbio.
Gli sorridi soddisfatta:
- Lo sapevo!
Poi ti giri verso Wolf:
- Cosa ti avevo detto? Quello al centro non va bene!
Wolf sposta lo sguardo da lui a te, su entrambi, poi di nuovo su Devin, oh no! Conosci quello sguardo, con la mano tesa e gli occhioni scintillanti si precipita verso Devin:
- Ohhh Piacere! Io sono Wolfgang...
Gli sta facendo la radiografia... ecco cosa significa avere un amico gay. Ti senti arrossire al posto suo! No, già, è vero, Wolf non si imbarazza certo a radiografare un uomo!
Percepisci una lontana sensazione alla bocca dello stomaco, sensazione che non provi da molto tempo... No non vuoi dargli un nome, non puoi e non devi!
Devlin gli tende la mano con un sorriso cordiale, più simile a quello che riserva agli amici che non quello che riserva agli estranei, forse per come ti ha chiamata? No, non può essere...
Dannazione quest’uomo ha ancora il potere di confonderti!
- Piacere Devin.
- ...Immagino voi vi conosciate!
Wolf e la sua mancanza di pudore e tatto, non hai parole.
Senti un ticchettio di tacchi e una voce stridula: Dei, sta arrivando!
- Mr Müller... Oh bene ha intrattenuto il nostro ospite...
Vestita come se avesse minimo 15 anni di meno con un abitino attillato tacchi vertiginosi e sculettando, Ana si accosta a Devin sfoderando il suo sorriso più melenso:
- ...Oh Devin le presento Mr Wolfgang Müller, uno dei miei preziosi collaboratori... Mr Wolfgang le presento Mr Devin James Harris che finalmente esporrà qui nei prossimi mesi.
Lui esporrà qui...
- Mrs Shmidt abbiamo appena avuto il piacere di presentarci.
Lo osservi: i capelli scuri sono più lunghi dell’ultima volta, scendono a sfiorargli sensualmente il mento e il collo... oggi non si è fatto la barba e il pensiero ti da un brivido al ricordo di quanto può essere sensuale la sensazione di essa sulla tua pelle...
- Oh la prego Devin, mi chiami Ana, non è il caso di tutta questa formalità visto che dovremo collaborare.
Ti riscuoti al suono di quella voce stridula e, se potessi, scoppieresti a ridere, ma non puoi! Oddio quanto ti è mancata quell’espressione da schiaffi sul suo viso, quell’aria da dandy annoiato che sta usando per nascondere quanto detesta i modi di questa donna che lo assedia, tanto che per allontanarsi da lei si è avvicinato ancor più a te.
Il suo profumo... mentre nel tuo stomaco senti uno sfarfallio che mancava da molto tempo, lui abbassa lo sguardo su di te, ti accarezza con esso e ti fa l’occhiolino, sa che sai perfettamente cosa sta pensando.
E proprio in quel momento, Ana decide di presentarti a lui, che ironia:
- Ah sì lei... Devin le presento Miss Voltran... oggi è fra noi in “prestito” dall’Alte Nationalgalerie  per la mostra che stiamo allestendo in collaborazione...
Il telefono interrompe la sua svogliata e riluttante presentazione, vedi Wolf guardare Devin perplesso e sul suo viso puoi notare l’aria di estremo distacco con cui vela il disprezzo. Il fan club di Ana ha appena trovato un nuovo iscritto!
- Scusate devo rispondere. Mr Wolfgang... può fare gli onori di casa?...-  e poi sbattendo gli occhioni - ...Devin mi perdoni sarò da lei il prima possibile.
- Non si preoccupi Mrs Shmidt!
Per fortuna, girando la schiena e starnazzando, la stronza si allontana da voi perchè non riesci a trattenere più l’ilarità: quello che il tono e il corpo di Devin stavano rispondendo era: “Oh non si preoccupi vada e non torni più!”
Si gira verso di te con le braccia conserte rivolgendoti il suo tipico sguardo di rimprovero, quello con il sopracciglio alzato:
- Allora little witch? Ti sembra il caso? Vuoi farmi fare una figuraccia?
Ti si mozza il respiro: oddio, non puoi negarlo è bellissimo! Indossa i suoi vecchi anfibi neri, un paio di jeans blu un po’ scoloriti, camicia bianca come sempre cifrata sul colletto e leggermente sbottonata, gilet e giacca nera...e tu non riesci a distogliere lo sguardo da lui.
- Allora vi conoscente!...
La voce di Wolf ti riscuote dall’incantesimo di quegli occhi verdi. Dannazione! Sono passati anni eppure è sempre come la prima volta, non è possibile!
Sposti lo sguardo sul tuo amico, cercando di riprendere il controllo sul tuo cuore e il tuo respiro.
- ...Cassy allora lui è il tuo amico fotografo!
Anche lui ci si mette adesso a fare il malizioso? Lui dovrebbe essere tuo amico! Dei! Ok Wolf non sa che Devin è più di un amico...
Deglutisci prima di spostare lo sguardo sul predatore al tuo fianco. Dannazione, perchè oggi non hai indossato i tacchi? Non hai mai avuto il complesso dell’altezza ma, quando torreggia su di te facendoti sentire piccola e indifesa, con la voglia di rifugiarti fra le sue braccia...
Sorride sornione e compiaciuto rispondendo a Wolf:
- Sì... Sono io il SUO amico fotografo!
E, mentre pronuncia quelle parole le accarezza, come il suo sguardo accarezza il tuo corpo.
No! Non può, perchè lo fa?
- Oh è un piacere conoscerti davvero!... Allora esporrai qui...
Respiri a fondo, cerchi di dimenticare Devlin e Wolf che parlano del più e del meno, ti allontani per tornare ai tuoi quadri, al tuo mondo sicuro, ma non è facile, non è mai facile quando i suoi occhi non ti abbandonano, quando ti guarda con quell’intensità. Vorresti che smettesse, no, non è vero, vorresti che continuasse, che si avvicinasse, che affondasse le mani nei tuoi capelli, ti facesse sollevare il viso e ti baciasse!
Basta, lui non è tuo, non è più tuo da 4 anni!
- Mia piccola Cassandra... cosa ti rende perplessa?
Ti ha raggiunta senza che tu te ne accorgessi ed ora è vicino, troppo vicino, meravigliosamente vicino!
Devi concentrarti, Cassandra, hai già fatto la figura dell’adolescente troppo a lungo, alzi lo sguardo su di lui:
- Al momento? Molte cose!
- Posso esserti d’aiuto?
Può esserti d’aiuto? Sta scherzando, speri! Come può chiederti una cosa del genere quando la causa principe è lui?
Quando anche solo saperlo nella stesso palazzo, nella stessa città ti destabilizza?
- Devin... spero che Miss Voltran non la stia tediando troppo...
Lo vedi irrigidirsi e serrare la mascella mentre si gira verso Ana. La stronza lo ha irritato, pericolosamente irritato e, solo perchè ti sta mancando ostentatamente di rispetto!
- Oh non si preoccupi Mrs Shmidt! Amo molto l’arte dei secoli passati e... Cassandra mi stava piacevolmente intrattenendo riguardo questi splendidi dipinti. Trovo particolarmente Stimolante una... buona conversazione!
Vedi Ana rimanere di sale e poi spostare su di te uno sguardo fra lo stupito e l’inviperito, lui ti ha deliberatamente chiamata per nome, mentre ha continuato a tenere a distanza Ana e inoltre un certo doppio senso non era affatto velato. Ok, Ana gli da sui nervi ma... perchè giocare così con te? Perchè sai benissimo a cosa si riferisce, discutere con te di arte era uno dei suoi passatempi preferiti! E tu sai benissimo di essere arrossita...
Dannazione, sei come un adolescente!
- Mrs Shmidt, non doveva mostrarmi altro?
La sta distraendo da te, e con grande successo a giudicare dal sorriso molto più che melenso che lei gli rivolge.
- Oh si Devin, venga con me, dobbiamo finire la visita così potrà scegliere dove più...
E mentre parlano lo guida lontano da voi fuori dalla sala, lontano da te.
Chiudi gli occhi e sospiri profondamente abbracciandoti per poi girarti e tornare al lavoro ma ti trovi davanti Wolf che ti osserva mani sui fianchi con aria maliziosa:
- Devin James Harris ... Jason James Harris interessante! E si assomigliano pure in un certo qual modo, come ho fatto a non capire! E... come fai a resistere a quell’uomo?
Apri e richiudi la bocca basita:
- Wolf, io non gli resisto io... non devo resistergli, lui non ci stava provando!
- Ah no? Mi prendi in giro? E allora quando ci prova cosa fa scusa?
Cosa fa? Meglio non pensarci! Meglio non pensare alla sua capacità di comparire dal nulla quando meno te lo aspetti, ai suoi agguati nell’ombra, alle sua mani fra i tuoi capelli, al suo sguardo della perdizione...
E in quel momento senti il suo profumo e la sua voce alle tue spalle:
- Sorry my little witch, can I borrow it?... Mi è necessaria!
Ti giri a guardarlo e rimani senza parole, la sua espressione...
Deglutisci a fatica mentre gli chiedi:
- Di cosa hai bisogno?
Allunga la mano verso di te e lentamente sfila la matita che hai usato per raccoglierti i capelli. Sei intrappolata nel suo sguardo, esiste solo lui...
Si porta la tua matita alle labbra e picchiettandola su di esse sospira guardandoti attentamente:
- So beautiful!
E prima di girarsi e allontanarsi, sfodera uno dei suoi sorrisi più maliziosi e il suo sguardo della perdizione...
- Ah allora è questo che fa quando ci prova! E tu no? Non gli resisti vero? Qualsiasi altra donna gli sarebbe saltata al collo, persino io!
Ti giri a guardare Wolf sconvolta.
“Bentornato nella mia vita Devin!”

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Eccomi di nuovo qui!
Mi sono fatta attendere e mi scuso per questo! Ma da ora in poi sarò in balia della capricciosa musa!
Ringrazio tutti coloro che mi hanno dato una possibilità leggendo la mia storia e ringrazio altrettanto calorosamente chi ha deciso
di leggere questa storia anche se non si è sentito di lasciare un commento!
Insomma grazie a tutti! ;)


Capitolo 5

Il suo profumo, lo puoi ancora sentire intorno a te, sulla tua pelle, ti avvicini al letto e raccogli la camicia, fai per portartela al viso e la lasci di nuovo cadere. Sei un coglione: è stata solo per pochi istanti fra le tue braccia, non ore, non l’ha indossata mentre si aggirava intorno a te tentandoti come sua abitudine.
Ti avvicini alla finestra ed ispiri profondamente, chiudendo gli occhi...
E lei ti compare davanti come qualche ora fa: bellissima con alti stivali da cavallerizza, aderentissimi pantaloni neri, un morbido e scollato maglione grigio ad accarezzare le sue forme ed i capelli raccolti da una matita, mentre ti guarda con i suoi meravigliosi occhi neri pieni di stupore, mentre aggrappata alle tue braccia le sue labbra pronunciano sommessamente il tuo nome...
Così simile e così diversa a sei anni fa a quando l’hai vista per la prima volta, sempre in un museo.

Eri stato richiamato dalla contemplazione di un quadro da una risata allegra e dal ticchettio di tacchi sul vecchio parquet. Alzando lo sguardo avevi intravisto poco distante da te questa ragazza: fasciata in un abito scuro lungo fino al ginocchio, con gli scuri capelli stretti in una severa crocchia sulla nuca, che avanzava distrattamente nella tua direzione mentre parlava verso qualcuno alle sue spalle. L'avevi vista inciampare, scendendo nel basso gradino davanti a lei. Come non allungare le braccia e afferrarla?
Così ti eri trovato quella splendida figura fra le braccia, grandi occhi neri ad osservarti stupiti e splendide labbra rosso fuoco dischiuse per la sorpresa.
Sai quale effetto puoi fare alle donne ma il modo in cui lei ti guarda è del tutto nuovo per te, non è mutato nè in estrema timidezza nè nello sfacciatamente seduttivo.
Lentamente l’aiuti a rimettersi dritta, e sorridendole:
- Ti sei fatta male?
La vedi arrossire mentre scuote la testa, per poi aggiungere a parole:
- No...no grazie!
Sei riluttante a staccare le mani dalla sua vita, lentamente la percorri con lo sguardo: l’abito che a prima vista ti era sembrato nero è in realtà in sottile tartan rosso, una sapiente scollatura a cuore valorizza la generosa e provocante curva del seno e la sua pelle d’avorio, una cintura di vernice rossa a segnare il punto vita, calze scure a sottolineare gambe dritte e caviglie sottili e splendide scarpe di vernice rossa dal tacco vertiginoso. Sorridi mentre i tuoi occhi fanno il percorso inverso accarezzando questa piccola provocante pin up:
Sicura? Visto quei tacchi non vorrei ti fossi fatta male!
E mentre arrossisce per il tuo sguardo e si liscia la gonna, riluttante la lasci andare.
- Sì, sicurissima, al contrario di quanto puoi pensare non è la prima volta che indosso i tacchi.
- Di questo sono sicuro, ti ho visto mentre ti avvicinavi...
Oh sì, l’avevi vista avanzare ed eri rimasto affascinato dal lieve dondolio dei suoi fianchi .
- ...ma piuttosto the Witch of the East sa che le hai rubato le scarpe?≫
Un lampo malizioso le attraversa gli occhi e un sorriso impertinente le illumina il viso:
- Oh, ti svelo un segreto... sono io la vera Strega del’Est e queste, ... - alzando leggermente la gonna ti mostra ancor più una gamba e il piede elegantemente calzato - ...sono solo un falso, le mie preziose scarpe di rubino sono nascoste, non voglio che Dorothy me le rubi!
Oddio, questa donna è meravigliosa... Vorresti allungare un braccio e attirarla nuovamente fra le tue braccia, costringerla ad alzare il viso verso di te e farti tentare dalle sue labbra, scioglierle i capelli e affondarci le mani...
- I should have known you were a little powerful witch!1
Sorride facendoti l’occhiolino:
- That's right! Little but ... I can be dangerous!2
Non ti sei accorto, le hai parlato nella tua lingua e lei ti ha comunque risposto per le rime. Ok, le sue malie sono più potenti di quanto pensassi, cosa ti sta facendo? Mai una donna ti ha attratto così, mai una donna con quelle caratteristiche: piccola, nonostante i tacchi le tue labbra potrebbero sfiorare solo la sua fronte; mora, dalle forme morbide e generose e dall’acuto sarcasmo. Tantomeno hai mai trovato una dei tuoi “cloni” in un museo che ride spensierata fra le opere d’arte, vestita e truccata secondo la moda di cinquant’anni fa.
- I'll try to remember it evil little witch!3
Continua a sorriderti maliziosa:
- Bravo! You better remember it!4!
E d’un tratto abbassa lo sguardo su qualcosa che tiene in mano, interrompendo il vostro contatto visivo: una telefonata. La vedi diventare seria:
- ...Si ok, sto arrivando....
Chiudendo ti sorride con un velo di tristezza:
- Purtroppo devo andare ora... - con una lieve riverenza prosegue - ...My dark knight, it was a pleasure to be rescued by you! See you soon!5
Voltandosi senza darti l’ultima parola scappa via, lasciandoti ipnotizzato dall’ondeggiare dei suoi fianchi.
“Ci vediamo presto.” Come? Dove? Quando? Non sai nemmeno come si chiama, sai solo che è una piccola bellissima strega che vorresti avere fra le braccia...


L’insistente suoneria del tuo cellulare ti riscuote da quel meraviglioso ricordo e dall’indugiare nella tua frustrazione.
Guardando la J. lampeggiante sullo schermo rispondi rabbiosamente:
- Che vuoi?
- Ciao D. Buona giornata, io sto bene grazie...
Oddio, adesso comincia quel rompicazzo di tuo cugino? Che vuole?
- Sì sì ok e sto bene anche io, cosa vuoi?
- Come cosa voglio, non è chiaro? Allora, come va a Berlino? Tutto bene? E per la mostra?
Ti chiama per sapere del lavoro ora?... Oh cazzo... No, non può essere, adesso No, non può cominciare...
- Come va a Berlino? Fa freddo, piove e c’è il sole a giorni alterni... Oggi sono andato alla galleria per vedere la direttrice ... bisogna decidere precisamente la data ma sarà a fine primavera. Soddisfatto?
- Oh bene, ottimo! E...le tedesche? Visto qualche “clone” degno di nota?≫
No, quando comincia così è un incubo: quando Elena imparerà a tenersi le cose per sè?
- I cloni sono tutte uguali: alte, bionde, valchiriose, tutte simili.
- Bhè sono Cloni, che pretendi... quindi, immagino, perfette per i tuoi standard, no?
Perfette? Ti vuole proprio prendere per il culo! La perfezione l’hai tenuta fra le braccia questa mattina, l’hai stretta a te sperando di poter rimanere così per ore....
- D.? D. mi senti?
- Sì, scocciatore. Ci sono. No, non direi perfette...mi stancano!
- Ah finalmente! Insomma, non per altro sono “cloni”!
Dio non ce la fai più, per quanto dovete andare avanti con questa farsa?
- Senti J. cosa vuoi sapere veramente?
- Io? Te l’ho già detto volevo sapere come stai, e come è andato il tuo incontro... Perché?Dovrei sapere altro?
- Lo sai che fra i due tu sei quello che non ha mai saputo mentire bene, vero J.?
- Lo dici solo perché sei mio fratello! Come tu non puoi mentirmi, lo sai vero?
- Sei un fottuto strizzacervelli bastardo!
- E tu un pirla! Allora? Per quanto tempo vuoi ancora girarci intorno?
- Ah sono io quello che ci gira intorno vero? Sì, va bene, oggi me la sono trovata davanti alla galleria. Era lì a preparare una mostra, non è il suo luogo di lavoro come tu, bastardo, sicuramente saprai!
- Lei chi?
Lei chi? E il bastardo ridacchia... tu lo strozzi appena lo becchi!
- Mi prendi per il culo?
- Eddai, suvvia un po’ di senso dell’umorismo! Giuro che non sapevo che avrebbe lavorato lì oggi! Comunque, lei chi?
- Secondo te chi? Cos’è, pensi che proprio io non mi ricordi come si chiama? Vuoi che pronunci il suo nome? Cassandra!
La tua piccola splendida Cassandra, la tua perfida strega... Dannazione! Ecco perché voleva che pronunciassi il suo nome, non lo sopporti! Non riesci mai a pronunciarlo senza desiderare di accarezzarla.
- Bravo Bambino! Allora, mi vuoi raccontare?
- Cosa?
- Tutto! Forza, sto aspettando da un quarto d’ora!
- Sei tu che mi stati tormentando da un quarto d’ora, lasciami in pace!
- E questo lo chiami tormentare? Sai che so portarti molto agilmente fino all’esasperazione, vuoi che mi ci metta?
- Come se non fossi già esasperato vero?
- Quindi???
- Dannazione, cosa devo dirti? Quella stronza della gallerista era al telefono così mi sono addentrato in una delle sale dove stavano allestendo la nuova mostra e... me la sono ritrovata fra le braccia senza nemmeno accorgermene, era inciampata.
Lo senti ridacchiare:
- Ah sì? Senza accorgertene, vero?
Ma si è rincretinito?
- Cosa dovevo fare? Lasciarla cadere?
Scoppia a ridere:
- Sì, l’avresti proprio lasciata cadere! ...Oddio, tu e Cassandra date una nuova definizione al concetto di déjà vu, lo sai, sì? E quindi? Avanti.
- Smettila di fare facile ironia! Cosa pensi che possa esserci stato d’altro? Mi sono accertato che non si fosse fatta male, mi ha chiesto un consiglio per un quadro... ho rischiato di prendere a schiaffi la stronza e poi ... me ne sono andato.
- Fermo, fermo, fermo: chi e perché volevi prendere a schiaffi?
Dannazione, è un fottuto strizzacervelli! E tu non riesci mai a proteggerti fino in fondo dalla sua deformazione professionale se c’è di mezzo lei!
- Quella stronza di Ana Shmidt, la direttrice del museo, già irritante di suo con i suoi modi appiciccosi. So già che vorrà mettere becco su cosa DEVO esporre e su ogni mia decisione e...
- E...
Cazzo quando imparerai Devin? Quando? Mai dare più informazioni dello strettamente necessario a J.
- E... per i suoi modi del cazzo verso Cassandra! Non la considerava nemmeno e quando era costretta a notare la sua presenza dire che rasentava la scortesia è quasi un complimento!
E quel coglione di tuo cugino ora che fa? Ride come un pazzo! Allucinante!
- Strizzacervelli, che hai da ridere ora?
- Rido perchè ti conosco e mi immagino la tua faccia! Oddio, strano che non sia rimasta fulminata o peggio, congelata!
- Smettila subito! Non c’è nulla da ridere! Mi sembri Cassandra quando fai così!
- Perché lei ha più senso dell’umorismo di te! E che ha fatto la piccola Cassy?
- A parte ignorare signorilmente gli insulti?
- Esattamente! Lo sai che la piccola Cassy sa come difendersi!!! Allora?
- Nulla a parte guardarmi con aria divertita sapendo benissimo cosa stavo pensando e rischiando di ridere in faccia alla stronza!
- Ahahah e non l'ha fatto? Peccato! Ha sempre un grande autocontrollo!
Chiudi gli occhi e senti lo sguardo della tua piccola Strega su di te, stupito e malizioso; la sua espressione sorpresa e quel delizioso scuotere leggermente il capo alla ricerca della lucidità per resisterti... Dio quanto adori cercare di conquistare quella fortezza, farla capitolare. Una costante sfida con lei, con te stesso... perderti e arrenderti in questo gioco...
- Oh sì! Anche troppo...
- D.!? D. e quel tono? Smettila di fare pensieri sconci sulla piccola Cassy!
Dannazione, lo hai detto ad alta voce! Cazzo! Piccola Strega diabolica, riesce a darti alla testa anche da lontano!
- Io non faccio pensieri sconci su Cassandra, io non sono un maniaco come te!...
Dall’altra parte della cornetta lo senti ridere senza ritegno:
- Ah no, vero? Tu sei esattamente come me fratello!
- Smettila immediatamente, io mi riferivo al fatto che non mi sarebbe dispiaciuto assistere ad una reazione di Cassandra... verso la Stronza!
- Che genere di Reazione D.? Cosa è successo poi?
Dannazione! Cerci di svuotare la mente da tutti quei pensieri che portano alla sola idea di sfiorarla, devi stare più attento!
- Mi sarei goduto una plateale battuta sarcastica tipica di Cassandra! La sua fortuna è che non lavora per lei! Io, con quella donna che mi chiamava sempre per nome e cercava di strusciarsi addosso ci dovrò pure lavorare!
- Ahahah, sai com’è, eri tu che dovevi difenderti da Ana! Immagino che lei si sarà appunto goduta la scena se stava per scoppiare a ridere davanti alla stronza! Comunque, non dirmi che rinuncerai ad esporre in un posto così prestigioso per un nonnulla del genere... e soprattutto non puoi perdere l’occasione di stare vicino a Cassy!
- Sai che non rinuncerò a questa occasione solo per una stronza!
- A quale delle due occasioni ti riferisci?
A quale delle due? Ti fa pure questa domanda? Tre volte che la vedi per caso e la terza ti cade letteralmente fra le braccia? Necessita di una risposta? No! Così in tono rabbioso rispondi:
- Alla mostra, deficente!
- Sì sì, la mostra, come no! Ma... non cercare di distrarmi con altro, tu non ti stavi riferendo a questo! Quale reazione ti saresti aspettato da Cassy? Cosa hai combinato?
Come lo detesti! Quando si tratta di Cassandra non te ne lascia passare nemmeno una.
- Io non ho combinato nulla!
- Ah no? Smetti di raccontarmi cazzate!
- Non sto raccontando cazzate, lo sai bene! Ele non è tipo da ingigantire le cose!
- Lascia giudicare me! Ora racconta!
- Te lo ripeto, non è successo nulla. Ho allontanato la Stronza da lei prima che esagerasse e la prendessi realmente a schiaffi, ma poi...
- Ma poi... su avanti dimmelo!
- Ma se già lo sai perché cavolo vuoi saperlo da me?
- D.? Non meriti nemmeno una risposta! Parla!
Esasperato prosegui:
- Poi dopo qualche minuto... avevo bisogno di una matita e guarda caso Cassandra ne aveva proprio una fra i capelli così sono tornato indietro e chiedendogliela in prestito gliel’ho sfilata sciogliendo i suoi splendidi capelli!
- Oh sì, ti serviva proprio la Sua matita!!! Tu e la tua ossessione per i suoi capelli, piccolo maniaco! Che reazione ti aspettavi da Cassy?
- Ah io sono il maniaco con ossessioni vero? Che faccia tosta!
- Mai detto di non averne, anzi! E allora?
-Uff.. Esattamente quella che ha avuto, scocciatore! É trasalita spalancando gli occhi e ha trattenuto il fiato mentre ho allungato la mano per sfiorarla, per poi scuotere lievemente il capo come quando le rubavo il respiro con un bacio o... mentre le sussurravo quanto era bella, come ho fatto anche oggi!
Rivivere quel ricordo recente ti fa male, ti fa male non poterla avere lì, fra le braccia e accarezzarle dolcemente la schiena, i capelli...
- Sei un caso disperato, lo sai D.? Poi tu non la rivuoi indietro e lei ti è indifferente, vero?
Scuoti il capo.
- Forse... ma io non ho mai detto che lei mi sia indifferente, lei non potrà mai esserlo... non lo è dal primo momento che l’ho vista!
Lo senti sospirare profondamente prima che inizi a parlare:
- Cristo, D., allora perché l’hai lasciata dalla sera alla mattina e per ben due volte?
No, non puoi ma soprattutto non vuoi parlare di ciò, e soprattutto ora!
- Questo adesso non è in discussione!
- A no? Ok, facciamo finta che non lo sia... Allora perché sei sparito così a lungo?...
- Lo sai, io...
Non ti lascia finire di parlare: forse è meglio così, ormai hai finito tutte le tue insulse scuse, non hai mai avuto una vera spiegazione...
- No, ora stai zitto e ascolta! Te lo dico io: perchè sei fottutamente spaventato! Stai buttando nel cesso la tua chance per essere davvero felice con l’unica donna che ti fa sentire davvero uomo, e queste sono parole tue! E inoltre, non so perché vista la tua ottusità, il destino l’ha messa di nuovo sulla tua strada!
Appoggi la fronte al vetro della finestra cercando lucidità mentre non riesci ad impedirti di sospirare:
- Più di quanto pensi... ben 3 volte negli ultimi 3 giorni!
- Ohhh, e volevi tacermi questa piccola cosa irrilevante? PARLA!
Chiudi gli occhi e, mentre racconti, con gli occhi della mente la rivedi, l’accarezzi con lo sguardo:
- Non c’è nulla da dire J. Venerdì ero fermo sotto una tettoia a ripararmi dalla pioggia mentre fumavo e l’ho vista dall’altra parte della strada. Era con due amiche, rideva felice, ad un certo punto i nostri occhi stavano per incontrarsi ma... un tram me l’ha nascosta e quando è ripartito, lei non c’era più. É stata una visione fugace, come questa mattina: prima di incontrarla al museo l’ho vista per strada, ad una fermata del tram e questa volta mi ha visto, sono sicuro... Io...
- Ecco, a maggior ragione! Allora? Cosa hai intenzione di fare? Ignorare i segni del destino, oltre tutto quello che chi ti vuole bene ti ripete da anni?
Frustrato, ricominci a camminare per la stanza:
- Sinceramente non lo so J., so solo che vorrei rimanere qui, vederla di nuovo averla vicina ma...
- Ma...
Ma quanto può peggiorare il suo tono inquisitorio?
Ma domani devo partire. Devo tornare a Londra per forza. Con che scusa posso tornare qui il prima possibile? Come? E... non è detto che riesca a incontrarla ancora...
Ecco ti ha fottuto, ed ora non puoi fare a meno di dare voce a tutte le domande che ti tormentano!
- ...Che sia ancora così fortunato che lei... che lei sia ancora interessata a me? Come posso sperare che lei possa anche solo prendere in considerazione il fatto di darmi un'occasione?
Ecco ora hai confessato, J. sarà felice!
Lo senti sospirare e sai che sta scuotendo la testa. Ma sai anche che non ti sfotterà nè ti tratterà con sufficienza ma cercherà di darti un consiglio perché è tuo fratello e ti vuole bene per quante cazzate tu faccia:
- D.? Stai scherzando vero? La risposta te la sei dato da solo prima. Come ha reagito Cassy quando si è accorta di essere fra le tue braccia? Quando vi siete guardati negli occhi? Quando le hai sfilato la matita dai capelli?
- Come se in quella stanza non ci fosse nessun altro oltre noi... o almeno così è stato per me!
- D. quando imparerai a non ascoltare il tuo cervello quando si tratta di Cassy? Dovresti ascoltare di più il tuo cuore e il tuo istinto. Stranamente, quando si tratta di lei e ti affidi a loro, non fai cazzate così madornali! Al massimo diventi un po’ eccessivo e senza mezze misure con quella poveretta, ma almeno...
- Idiota, la pianti??? Io eccessivo e senza mezze misure vero? Senti chi ha parlato!
- Io non ho mai detto di essere l’uomo delle mezze misure, almeno in campo amoroso! In altri campi della mia vita? Sono il re della morigeratezza!
- Ah sì vero? Che coraggio! Devo farti l’elenco delle persone che potrebbero contraddire quest’affermazione? Tu fai la bella faccia solo con i tuoi pazienti e i tuoi studenti!
- D.? Invece di iniziare la lista, comincia a escogitare un piano su come tornare a Berlino il prima possibile, visto che ti lamentavi di non avere una scusa plausibile! Datti da fare e smettila di ammorbarmi che ho da fare!
- Cosa?...Io sto ammorbando te? Ma sei scemo??? Sei tu che mi stai tenendo al telefono da un'ora facendomi ripetere quello che già sapevi!
- Ok, per questa volta te lo concedo! Ora smettila di piangerti addosso e lasciarti andare alla paranoia. Piuttosto datti a pensieri sconci ed a una doccia fredda, ti fanno meglio! Invece di farti dominare dalle paure, torna al passato e ricordati la sera della festa a casa di Mike, quando hai scoperto che la ragazza che ti volevo presentare era la stessa che ti era caduta fra le braccia! E pensa anche a cosa hai fatto! A domani!
E su queste parole riattacca senza nemmeno darti il tempo di replicare.
Lanci il telefono sul materasso, ti siedi sul letto afferrandoti la testa con le mani.
Dovresti affidarti di più al tuo istinto e al tuo cuore? Lo sa cosa significherebbe? Scuoti il capo scacciando la valanga inarrestabile di pensieri che si stanno accavallando nella tua mente...
Concentrarti sulla sera dove hai capito come potrebbe e dovrebbe essere stare veramente con una donna?
Pensare a lei quella sera, avvolta in semplici e morbidi abiti neri, senza tacchi, quasi completamente senza trucco e con le trecce... così semplice e così intrigante, così piccola e sexy.
Era come se ne avessi percepito la presenza appena varcata la soglia di casa di Mike.
E poi averla sorpresa nell’ombra mentre si nascondeva da te, cercare di non perdere nemmeno un suo passo, un suo gesto, un suo sguardo malizioso solo per te!
E poi dopo, quando a piedi scalzi ti è comparsa davanti in pigiama, pronta per farsi tenere fra le braccia e coccolare...
Dei, basta! Ora hai davvero bisogno di una doccia fredda!
Soprattutto, hai bisogno di lei: ti manca così tanto, in modo quasi doloroso, e dal momento che anche il destino sembra sottolineare che il suo posto è fra le tue braccia, troverai il modo perché accada il prima possibile!

Note:
1 Avrei dovuto sapere che sei una piccola e potente strega!
2 Vero! Piccola ma... posso essere pericolosa!
3 Cercherò di ricordarmelo piccola strega diabolica!
4 Bravo! Farai meglio a ricordarlo!
5 Mio cavaliere oscuro è stato un piacere essere salvata da te! Ci vediamo presto!

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Eccomi tornare da voi!
Sono pessima lo so vi ho fatta attendere ma la musa latita e io sto facendo di tutto per convincerla a tornare!
Spero che questo capitolo vi piaccia. Io ho amato molto scriverlo!
Vi lascio alla lettura.



Capitolo 6

Appoggi la tazza del caffè nel lavandino e agguanti il telefono che vibra sul bordo del bancone prima di vederlo sfracellarsi sul pavimento.
- Pronto...
- D. Buongiornooooooooo, che voce! Ti sei appena svegliato?
Mike! Ecco il tuo nuovo torturatore, altro che il tuo “salvatore” come avevi pensato all’inizio!
Giorno Mike, non urlare ti prego, mi scoppia la testa. No, non mi sono appena svegliato non ho proprio chiuso occhio!
Magari riuscissi a dormire, il massimo che riesci a fare, se sei fortunato, sono 3-4 ore non consecutive.
- Che hai fatto? Rimorchiato qualche clone?
- Piantala Deficente!!! Ti pare che mi sia messo a rimorchiare? Ho altro a cui pensare io!
Senti quel demente che ridacchia dall’altro capo del telefono: ma è mai possibile che hai amici così stronzi?
- Ecco bravo! Non devi nemmeno pensare di rimorchiare qualche clone! Allora trovi così scomodo il mio letto? A proposito, come ti trovi con la casa? E con il gruppo?
Mike ti ha dato la scusa per tornare a Berlino a poco più di una settimana dalla tua partenza. Prestandoti la sua casa in città e affibbiandoti un lavoro per l’ultima Band di cui si occupa.
- A casa tua mi trovo bene, grazie! Il tuo letto non è scomodo, anzi, è gigantesco, sei un megalomane e non voglio nemmeno pensare cosa ci fai!
- Ahahha, tranquillo, per ora non ci ho ancora fatto nulla, l’ho appena cambiato! Anche Cassandra ha fatto la stessa battuta quando l’ha visto! Comunque, i ragazzi? Fanno quello che gli dici?
La tua piccola strega ha visto quel letto, è stata in questa casa... fai un respiro profondo, non ci devi pensare, non puoi pensare a lei nel letto con te. Solo con lei al tuo fianco sai veramente cosa significa la parole dormire... Devi cambiare corso ai tuoi pensieri, ORA!
Ti schiarisci la voce:
- Sono due giorni che passo con quei rompiballe assurdi, ma dove li hai trovati? Capisco perchè tutti sono scappati! E oltre al mio lavoro mi fai fare pure la balia a quei bambini troppo cresciuti! So che sono dei bravi ragazzi ma... insomma!
- Smettila di lamentarti Devin! Sappiamo entrambi che saprai gestirli come un bravo inquietante fratello maggiore. E in più, sappiamo benissimo perchè continuerai a gestire quelle teste matte per conto mio!
Per poter restare lì, o meglio per avere una scusa per restare in questa città più tempo possibile e cercare un modo per riavere indietro la tua piccola strega.
- D.?
- Sì sì, ci sono Mike, ci sono. Sappi che per ora sono ancora tollerante ma più non dormo e più quelli continueranno a fare le prime donne più dovranno temermi!
- E anche di più se i tuoi piani verso la piccola Cassy non andranno come tu decidi! O sbaglio? Povera cara, alle volte mi chiedo perchè io stia aiutando te e non lei!
- Perchè sei così sicuro di non star aiutando anche lei? E comunque pensa ai tuoi casini va! Come mai Sophia non è qui, frusta in mano, a curare i tuoi interessi?
- Vedremo se è la cosa migliore per la nostra piccola Cassy! Avevo bisogno di Sophia qui... è una storia lunga, ne parleremo un altra volta! Ora scappo. Fammi sapere come procede, sotto tutti i punti di vista.
- Impiccione!
- Assolutamente! E ora vai a guadagnarti lo stipendio!
E con tali parole ti attacca il telefono in faccia. Cos’è? Ora è un vizio?

Ordini un caffè e ti siedi ad un tavolo defilato della caffetteria vicino alla fermata del tram dove l’avevi vista. Sei distrutto, quei ragazzi sono esasperanti e tu, da quando hai riavuto la tua piccola strega fra le braccia, non riesci più a dormire nemmeno quel poco a cui ti affidavi per tirare avanti.
Bevi il primo sorso della tua droga: ormai confidi nella caffeina per stare in piedi! Non ti senti così da anni: è tutta colpa sua, della tua piccola perfida strega! Tenerla fra le braccia e poi starle lontano forzatamente è un doloroso tormento!
Chiudi gli occhi sospirando e, come in un sogno, sei scaraventato indietro nel tempo, a sei anni fa.

Eri appena tornato da Londra dopo più di una settimana passata lontano dalla tua piccola Cassandra. Da dopo la notte della festa di Mike ed il vostro vero primo appuntamento, non avevi fatto altro che approfittare di ogni occasione per passare del tempo con lei e ammetti che queste non ti sono mancate! Ma la cosa che adori profondamente è il fatto di poterla tenere fra le braccia, di poterti infilare nel suo letto e sentirti come un bambino: tranquillo e protetto tanto da riuscire finalmente a dormire e riposare. E quella sera, dopo così tanti giorni lontani da lei era ciò che bramavi di più! Avevi cercato di trattenerti ma alla fine, nonostante l’ora, ti eri trovato a vagare per strada verso casa sua mentre afferravi il telefono in cerca della sua voce.
- Buonasera my dark Knight!
Non ti chiama spesso così, solitamente avviene quando vuole giocare con te e la cosa ti piace moltissimo.
- Buonasera a te my little witch, aspettavi la mia chiamata?
Sai che sta sorridendo mentre ti risponde:
- Come sempre! Mi stai viziando! Come farei senza la tua buona nanna?
Oh sì, adori darle la buonanotte, ancor di più quando è fra le tue braccia! Ormai diventa sempre più difficile fare il bravo, limitarti a coccolarla, baciarla, accarezzarla ma... scuoti il capo: questi pensieri lascivi stanno vincendo anche la gelida aria notturna.
- Non mi sogneresti!
La senti sospirare:
- Esatto e... non mi piace affatto quando ciò non avviene!
Desidera sognarti, sei immensamente compiaciuto!
- Mmm... neanche a me! Mia piccola Strega mi piace essere presente anche nei tuoi sogni!
- Egocentrico!
E mentre si pronuncia, non puoi non immaginare la sua espressione impertinente e fintamente esasperata. Non vedi l’ora di poter essere lì con lei.
Mentre le rispondi provi a spingere il portone del palazzo e, trovandolo aperto, sogghigni:
- Sempre! Cosa stai facendo? Non ti ho svegliata vero?
- No, leggevo. É ancora presto per la nanna e poi aspettavo te!
Sospiri a bassa voce mentre cominci a salire lentamente le scale:
- Mi vorresti lì?
La senti fare le fusa al suono della tua voce, un brivido ti percorre.
- Mm Mm, mi mancano le tue coccole... - sospira - ... Mi manchi tu!
- I miss you too, my little kitty!1
- Davvero?
- Yes, so much! You really want me there?2
- Sì!... quando torni?
Sei fermo davanti alla sua porta e sai che lei è lì, a pochi passi da te, sdraiata nel letto, illuminata da una luce soffusa mentre ti fa le fusa senza che tu possa sfiorarla... stai impazzendo dal desiderio! Ed ora avrai la prova suprema:
- Mi prenderesti anche se bussassi ora alla tua porta?
- Mm Mm
- Sicura?
- Sì...
Bussi lievemente mentre sospiri al suo orecchio:
- Allora aprimi la porta!
E lo sai, percepisci che si sta mettendo a sedere di scatto guardandosi intorno, come ridestata da un sogno.
- Sei qui? Davvero?
Sorridi mentre le sussurri:
- Yes my little witch!
Senti dei rumori, la sua voce all’orecchio e dietro la porta:
- Non mi stai prendendo in giro?
Sorridi, mentre, prima di chiudere la comunicazione ordini:
- Apri la porta e lo vedrai!
E, finalmente, davanti a te una meravigliosa ed intrigante visione! Accarezzi il suo corpo con lo sguardo: è a piedi scalzi, indossa dei pantaloni grigi con piccole stelle bianche e una maglietta di un grigio più chiaro che le scende a scoprire una spalla, i suoi lunghi e meravigliosi capelli le ricadono scompigliati lungo le spalle e la sua espressione... Non puoi che sorridere al silenzioso “Ooh” di stupore sulle sue labbra e ai suoi occhi luccicanti per la felicità.
- Buonasera my little witch!
Il suo “Ooh” si tramuta in un sorriso mentre sospirando il tuo nome ti si getta fra le braccia.
Inspiri il profumo dei suoi capelli baciandole il capo: finalmente sei a casa!
Sollevandola leggermente, varchi la porta e te la richiudi alle spalle, non vuoi che prenda freddo!
Si stringe ancor più a te e, quando la rimetti a terra, solleva il viso dal tuo petto sorridendo felice:
- Sei veramente qui!
Le accarezzi il viso, sfiori le sue morbide labbra con il pollice:
- Sì!
Ti sbottona lentamente il cappotto mentre ti guarda negli occhi:
- Quando sei tornato?
Oh Dei, non potevi sperare nè sognare un'accoglienza migliore!
- Un paio di ore fa. Sono passato da casa ma... non sarei riuscito a restarmene là!
Ti accarezza lentamente il petto per poi sfilarti la sciarpa:
- E sei venuto da me nonostante l’ora?
Sei ipnotizzato! Lentamente ti chini verso le sue labbra tentatrici e su di esse sospiri:
- Yes my little witch! I'm here for a goodnight kiss!3
Si alza in punta di piedi sospirando:
- One is not enough!4
Sei d’accordo, uno non sarà decisamente abbastanza! Non lo sarà mai!
Ti impadronisci delle sue labbra mentre le sue mani scorrono su di te liberandoti dal cappotto, insinuandosi lentamente al di sotto della tua maglia a cercare la tua pelle.
Affondi una mano nei suoi capelli mentre con l’altra l’attiri contro di te, contro la tua eccitazione. Sai che non dovresti perchè il tuo autocontrollo ormai è quasi inesistente ma...
Oddio No, non può farti questo... lentamente fa scorrere le sue unghie sulla tua schiena mentre le sue labbra cominciano a costellarti di piccoli baci il collo alla ricerca della clavicola attraverso lo scollo della maglietta. Arrotolando i suoi capelli sulla tua mano glieli tiri leggermente, scostandole il viso da te per guardarla negli occhi e, ciò che vedi, fa accelerare ancor di più il sangue nelle tue vene: uno sguardo malizioso ed ammaliante mentre si passa la lingua sulle labbra per gustare ancora il tuo sapore, il suo collo e la spalla sensualmente esposti pronti ad essere baciati e mordicchiati.
Al pensiero fai seguire l’azione beandoti del suo gemito e dei brividi che la percorrono, sentendo ancor di più la pressione delle sue unghie sui tuoi fianchi. Infili la mano sotto la sua maglietta per accarezzarla, risalendo lentamente, ma mentre le sfiori leggermente la base del seno smetti di mordicchiarle il collo e alzi il viso per incontrare il suo sguardo. E lei, con un gemito di protesta apre lentamente gli occhi per guardarti.
- My Little witch devi smettere di tentarmi! I can’t resist you any longer!5
Si alza in punta di piedi per raggiungere le tue labbra e tu non cerchi nemmeno di fermarla: un bacio non è abbastanza, lo ha detto lei! E mentre ti bacia lentamente solleva il tuo maglione e la tua maglia accarezzandoti, sfilandoteli. E solo mentre li lascia cadere a terra risponde:
- Vuoi veramente che smetta?
Sta scherzando vero? Quale uomo sano di mente fermerebbe questa delizia?
- My evil witch tu mi hai fatto promettere di fare il bravo!...
Le sue mani scorrono sulla tua pelle mentre la sua lingua percorre i contorni della fenice tatuata sul tuo cuore. Con un gemito prosegui:
- ... Do you want me to brak my promise?6
E facendole alzare il viso dalla sua deliziosa occupazione aggiungi:
- Are you so sure?7
- Sarebbe anche ora che tu lo faccessi!
Oddio lo ha detto! Non te lo farai ripetere una seconda volta! Ti impossessi delle sue labbra baciandola voracemente mentre afferrandola per la vita la prendi in braccio, facendole sentire tutta la tua eccitazione.
E, mentre lei ti circonda i fianchi con le gambe, tu infili le mani sotto la sua maglia e la guardi negli occhi, ormai non credi di essere più in grado di fermarti, la desideri da troppo tempo, fin dal vostro primo incontro.
- Is your last chance to remember me my promise to be a good boy!8
I suoi occhi non smentiscono le sue parole, anzi:
- Non ne ho nessuna intenzione! Sei stato buono troppo a lungo!
Le sfili la maglia, finalmente puoi sentire la sua pelle contro la tua, il suo seno contro di te, lo hai sognato, desiderato per settimane.
Nonostante le serate e le notti passate nel suo letto non l’hai mai spogliata, ci sei andato molto vicino qualche volta ma avevi fatto una promessa, non avevi mai osato tanto come questa sera ed ora lei vuole essere completamente tua e tu non ti sei mai concesso di sperare tento, tranne che nei tuoi sogni.
La deponi sul letto mentre tracci una scia di piccoli baci lungo il suo collo, correndo verso la sua spalla senza più nessun ostacolo. La senti fremere mentre le tue labbra scendono sempre più in basse verso il suo magnifico seno: quante volte hai sognato di poterci giocare, di poterlo sentire sotto di esse, di poterlo mordicchiare? Il suo respiro accelera mentre le tue dita sfiorano la sua pelle che diventa bollente e la pressione delle sue presa o delle sue unghie su di te aumenta ogni volta che scopri un nuovo punto sensibile del suo corpo.
Le tue labbra continuano a scendere per poter finalmente esplorare uno di quelli che ben conosci e infatti quando cominci a passarle lentamente sul suo fianco sinistro inarca la schiena sollevando il bacino con un gemito.
Oh sì, sarà una notte molto lunga e piena di sorprese! Con un dito segui il bordo dei suoi pantaloni...

Ti senti scuotere leggermente per una spalla:
- Devin?! Ehi, amico, tutto ok?
Sbatti più volte le palpebre, ancora imprigionato nei lembi di quel ricordo, ancora pervaso da quelle sensazioni: ti sembra di poter quasi sentire il suo profumo sulla tua pelle, la sensazione delle sue mani su di te, per non parlare del desiderio che ti incendia le vene!
- Erick? Sei tu? Che sorpresa!
Il tuo amico si siede di fronte a te con un sorriso:
- Non dirlo a me, la sorpresa è stata mia! Che ci fai qui a Berlino? Sei sicuro di stare bene?
- Sì sì sto bene, solo un po’ stanco, perchè?
- Avevi un’espressione così strana, in più ho dovuto chiamarti almeno un paio di volte!
- Scusa ero assorto e la mia insonnia diminuisce la mia reattività!
Sì, per non parlare dello scorrere frenetico del tuo sangue nelle vene al ricordo della vostra prima notte insieme.
- Ahaha è vero che tu sei l’uomo che non dorme mai! Allora che mi racconti? cosa ci fai qui?
In realtà tu non chiedi altro di poter dormire, riposare fra le braccia della tua piccola strega mentre ti coccola, mentre ti attorcigli su un dito una ciocca dei suoi capelli...
Basta, non ci devi pensare, meglio rispondere a Erick! Forse la sua apparizione è stata un bene.
Un favore al mio amico Mike...
E così gli racconti di quegli scapestrati e del lavoraccio che ti tocca fare.
- Oh è una vita che non ti dedichi ai video e ai servizi fotografici di questo genere!
- Vero! Ma sai anche tu il perchè: spesso si è ha a che fare con prime donne isteriche che ti propongono idee assurde convinti che sia la trovata geniale ed originale. Ed io non sono mai stato un uomo molto paziente. Le mie collaborazioni in questo campo ormai sono limitate, solo per gli amici!
- Ahah in effetti! A proposito di aiutare gli amici, hai da fare domani? Avrei bisogno della tua esperienza, qualche consiglio mi sarebbe più che utile!
- Si può fare! Ma, tu che chiedi aiuto a me?
- Direi che è il caso! Ho uno strano lavoro da fare, è più il tuo campo che il mio! Verrà girato del materiale video e io mi devo occupare delle fotografie: deve risultarne un qualcosa di molto patinato ma con uno stile vintage.
- Bhè ma io non ho nulla da insegnarti, la moda è il tuo settore, non il mio. Sei tu l’uomo dei servizi patinati.
- Eh ma qui la cosa è diversa, non è un servizio di moda. É una ricostruzione di un locale  degli anni ’40 dove tutto si svolgerà come nella vita vera: ci sarà musica dal vivo, gente seduta ai tavoli che beve e chiacchiera, altra che balla, insomma nulla di costruito negli atteggiamenti. Le riprese e anche le foto verranno fatta nel mentre, quasi di nascosto. E poi se non ricordo male a te queste cose piacciono, anzi, i cugini Harris ci sguazzavano!
Sì, è una passione che tu e J. avete fin da bambini, dalle macchine e moto d’epoca per colpa del nonno di cui portate il nome, a tutto quello che ne è corollario, dallo stile al ballo, per colpa della vostra adorata prozia Victoria: è a causa sua se entrambi vi siete appassionati alla musica e avete anche imparato a ballare lo swing. Era sempre un gioco divertente pescare fra i vecchi vestiti del nonno, accompagnare Zia Victoria alle feste... tutto questo ti manca molto ma hai smesso di farlo. Hai smesso di farlo perchè non c’era più al tuo fianco la donna con cui avevi scelto di condividerlo, la tua piccola strega adorava questo tuo lato, condivideva la tua passione, si divertiva immensamente a seguirti e ad essere la tua piccola Pin-Up; aveva anche imparato a ballare per poterlo fare con te... J. ha Elena, ma tu? Tu non hai più lei!
Bevi un sorso del tuo caffè ormai fastidiosamente tiepido:
- Bhè, sì, anche se da un po’ che non frequento eventi in stile vintage. Ma perchè ti servirebbe un mio consiglio? Sei un grande fotografo!
- Ahah vero, nel mio lavoro me la cavo ma questa volta è diverso, non metterò in posa le persone e non sono sicuro di riuscire a catturare perfettamente l’attimo che voglio immortalare.
- Lo sai, fai questo lavoro da anni, è sempre difficile riuscirci.
- Eh sì ma conosco i tuoi lavori, tu hai la capacità di cogliere i momenti fuggevoli e avrei proprio bisogno di te e dei tuoi suggerimenti al riguardo. In più ti potrai distrarre un po’ dalle tue primedonne!
É vero, lo stile fotogiornalistico è più nel tuo stile che in quello di Erick ma sei sicuro che potrà fare un ottimo lavoro. Forse ha ragione lui, in effetti la cosa ti potrebbe distrarre un po’... forse:
- Bhè, potrebbe essere un piacevole cambiamento!
Sul viso di Erick compare un sorriso compiaciuto, ormai hai accettato, non puoi più tornare indietro!
- Ecco vedi? Per non parlare di quanto mi sarebbe utile qualche consiglio di stile da parte tua, altrimenti il mio amico fanatico si approfitterà della situazione e...
- E.. cosa? Chi sarebbe il fanatico? Con chi mi stai denigrando?
Questa voce non ti è nuova, anzi, e quando si affianca a voi riconosci nel ragazzo che ha parlato il ragazzo che lavora alla galleria, l’amico della tua Cassandra.
- Wolf, finalmente! Sempre in ritardo! Ti posso presentare un mio amico? Ci siamo trovati qui per caso. Wolf questo è Devin Harris ... Devin
Vedi sul suo viso un'aria maliziosa mentre ti tende la mano con un gran sorriso. Non sai se preoccuparti:
- Ohhh Devin, che coincidenza! É un piacere rivederti!
Il tuo amico Erick vi guarda un po’ perplesso:
- Vi conoscete?
E mentre si siede con voi, il biondo Wolf risponde:
- Oh sì, ho avuto il piacere di conoscerlo alla galleria poco meno di due settimana fa, esporrà da noi! Ed è stata una presentazione interessante!
Ti rivolge uno sguardo allusivo: ok, quel giorno sei stato eccessivo ma, non pensavi così eccessivo!
Per fortuna pare che Erick si sia concentrato solo sulla prima parte della risposta:
- Oh esporrai lì? Grande! Quando?
Così la conversazione si sposta su questo argomento: meglio, così non ti concentri su di lei, così eviti di provare ogni strategia per cercare di estorcere informazioni al suo amico.
- Allora Erick mi vuoi dire perchè stavi dicendo a Devin che non ti fidi dei miei consigli di stile?
- Semplice, perchè di te non c’è mai completamente da fidarsi! E per quanto forse stenterai a crederci in nostro Devin di stile retrò se ne intende!
Lo vedi girarsi completamente sulla sedia con uno sguardo che definiresti da adolescente interessato al gossip ma che sa già molto di suo! Dannazione, cominci a credere che lui conosca bene la tua Strega!
- Ma davvero? Guardandoti bene... non stento a credere che lo stile degli anni passati ti doni!
- Attento Wolf, a meno che ci siano stati cambiamenti di cui io non sono a conoscenza, non sprecherei le tue arti seduttive con lui!
- Ah lo so, purtroppo non c’è storia né competizione per me! Uff Che spreco! E dimmi Devin, sai anche ballare?
Sei perplesso, questa non è una domanda fatta per caso, come la precedente.
- Mm direi che me la cavo e, con la dama giusta, è sempre un piacere ballare! Ma è da diverso tempo che non pratico!
- Bhè domani sarai dei nostri, potrai rifarti!
La sua aria maliziosa ti insospettisce, dove vuole arrivare? Così cerchi una risposta neutra:
- Domani sono precettato come consulente di Erik, non so se avrò occasione!
- Ohh ma non credo che Erick sarà così severo! Mi sbaglio?
Mentre Wolf ti fa l’occhiolino, Erick ridendo afferma:
- Bhè, sì, Wolf ha ragione, secondo me, qualche bella fanciulla riuscirai a godertela!
- Ecco vedi? E nel caso accada, peccato che non potrò essere io la prescelta... Invidio la fortunata che riuscirà a ballare con te!≫
Perchè ti sembra che stia sottolineando la parola “fortunata”? Ora cominci decisamente a preoccuparti...
Erick intanto prosegue:
- Poi intorno al nostro Wolf girano sempre splendide donne, è davvero uno spreco, ma almeno ce ne potrà presentare qualcuna... Con chi vieni domani?
A te interessa solo una donna, non le svariate che girano intorno a Wolf
- Vengo con un po’ di compagni di ballo e ci sarà anche qualche amico: sono riuscito ad imbucarne un po’! Comunque ormai conosci la maggior parte delle mie amiche! Piuttosto sei tu che mi devi presentare i tuoi amici!
- Nessuna di nuovo? Peccato! Allora vieni con Cassandra, meno male! Lei è l’unica che riesce a tenerti a bada! E comunque anche tu conosci molti dei miei amici, dovresti iniziare a chiedere a Devin dei suoi...
Oddio, hai sentito bene?
- Certo che vengo con Cassy, se no con chi ballo?...
Sì, hai sentito benissimo, ed ecco il perchè quelle strane occhiate di Wolf! La tua piccola Strega vestita retrò che sorride mentre si lascia andare al ballo? Un brivido ti percorre al ricordo della sensazione che provavi nell’averla fra le braccia mentre volteggia. E .. sarà lì a ballare con altra gente? Come potrai sopportare questa tortura?
Guardando l’orologio ti alzi in piedi, interrompendo il discorso degli altri due che tu non hai più seguito.
- Direi allora che è meglio andare, facciamo ancora in tempo. Se devo venire con voi domani, necessito dell’abbigliamento giusto e non ho abbastanza tempo per andare e tornare da Londra solo per recuperarmi dei vestiti! E anche tu Erick ne avrai bisogno!
Vedi Wolf saltare in piedi raggiante:
- Shopping? Wow, vengo anche io! Qualche nuovo consiglio mi sarà utile!≫
Così tu e il biondo, dal quale cercherai di carpire ancora qualche informazione, nonostante le sue allusioni, trascinate fuori dalla caffetteria un recalcitrante Erick.


Note:
1 Anche tu mi manchi my little Kitty
2 Sì moltissimo, mi vorresti davvero lì?
3 Sì my little witch, sono qui per il bacio della buonanotte!
4 Uno non è abbastanza!
5 My Little witch devi smettere di tentarmi! Non posso resisterti ancora a lungo
!
6 Vuoi che io rompa la mia promessa?
7 Ne sei sicura?
8 É la tua ultima possibilità di ricordarmi la mia promessa di fare il bravo bambino!

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Buonasera a tutti, lo so sono terribilmente in ritardo ad aggiornare!
Cosa dirvi oltre che a scusarmi con voi?
Come sempre ringrazio tutti quelli che hanno deciso di leggere questo mio delirio.
Grazie davvero a tutti, sia chi lascia un pensiero sia anche quelli che lo fanno in placido anonimato!
Ora vi lascio alla lettura, spero vi divertirete e, spero di essere più celere per il prossimo capitolo!


Capitolo 7
Seduta al tuo tavolo da toiletta, forcine alla mano e... alla bocca, imprechi cercando di domare i tuoi capelli in una complessa serie di boccoli appuntati sulla nuca.
- Cassy aspetta, non essere impaziente! Aspetta che ti aiuto!
- Tranquilla Ele il più è fatto sono queste ultime 3 ciocche, non riesco ad appuntarle, mi stanno tirando scema! Ho i capelli troppo lunghi!
- Lascia fare a me!
E con queste parole Ele ti da una pacca sulla mano e si mette a trafficare alle tue spalle; mentre l’ultima ciocca ribelle viene domata, suona il campanello.
- Vado io, sarà sicuramente Wolf, tu comincia a truccarti va!
Sbuffando rispondi ad Ele:
- Si padrona!!!
E lei, facendoti la linguaccia se ne va ad aprire ad un Wolf stranamente e sconvolgentemente in largo anticipo.
Ti giri sulla sedia a guardare l’abito appoggiato sul tuo letto in cerca di ispirazione. Non sei sicura che sia l’abito giusto per la serata: lo adori, lo hai adorato dal primo momento che lo hai intravisto dalla vetrina di un delizioso negozietto, il preferito di Davin, ti ci aveva portata quando eri andata a conoscere la sua famiglia.
Chissà se sei ancora l’unica donna che ha portato a casa loro... non hai mai avuto il coraggio di chiederlo ad Ele o a J... scuoti il capo, No! Non sono pensieri che devi formulare!
Sai perchè sei combattuta ad indossare quell’abito: indossarlo è come ammettere quanto ti mancano le sue braccia, quanto desidereresti le sue labbra sul tuo collo, sulle tue spalle... come quando in quel negozio ti ha tirato su la cerniera sussurrandoti quanto fossi bella ed insistendo per regalartelo; quando ti tirava giù la lampo baciandoti e guardandoti come se fossi la creatura più bella e desiderabile di questo mondo...
La voce di Wolf ti riscuote dal corso dei tuoi pensieri:
- Ooh ma tutte e due in kimono, che splendide bamboline giapponesi che siete! Se fossi etero non risponderei delle mie azioni!
Tu ed Ele vi guardate e scoppiate a ridere, Wolf etero sarebbe una contraddizione in termini!
Tesoro se fossi etero saresti tu a doverci temere!
E mentre dice ciò Ele gli da una manata sul culo a cui segue un Wolf che si atteggia a signorinella sconvolta!
Scoppi a ridere di gusto, avevi proprio bisogno di una risata liberatoria! Meno male che questa sera sarai con loro, forse così riuscirai a tenere lontani i cattivi pensieri.
Forse è anche il caso che riconsideri la scelta del vestito, sei ancora in tempo a pescarne un altro dal tuo armadio, ma in quel momento Wolf ti mette un semplice sacchetto di carta sotto il naso.
- Cassy questo è per te!
Per me?...
Lo guardi sorpresa, non gli hai chiesto di prenderti nulla.
- Oh no, il mio regalo per voi è di là! Questo devo solo consegnartelo!
Afferri il sacchetto con molta diffidenza, non sai perchè hai una strana sensazione alla bocca dello stomaco e senti la pelle formicolare.
- Ci hai fatto un regalo???
- Sì Ele, ma non potrei vederlo fino a quando non sarete pronte per uscire quindi, fai la brava!
- Ma io voglio sapere!
E si accinge ad abbracciare Wolf sorridendo ammiccante.
- É inutile che cerchi di sedurmi, dovrai attendere!!!
Non riesci a seguire il discorso fra i due, osservi il sacchetto fra le tue mani senza aprirlo: è stranamente leggero anche se abbastanza voluminoso, è anonimo, leggermente stropicciato e pinzato nella sommità, per non farti vedere cosa contiene.
- Avanti, non restare lì imbambolata, aprilo! Sono curiosa di vedere cosa c’è dentro!
Alzi lo sguardo verso Elena, la sua espressione è curiosa e anche stranamente impaziente e ciò fa aumentare la tua sensazione di ansia. Sposti lo sguardo su Wolf, già tutto agghindato per la serata: completo scuro 3 pezzi in perfetto stile anni '40, camicia chiara e farfallino sui toni del bordeaux:
- A parte che non ti ho ancora detto quanto sei figo questa sera, tesoro... - indicando il sacchetto aggiungi - ... mi puoi dire da dove arriva questo?≫
Sorridendo ai tuoi complimenti si gira su se stesso:
- Dici sul serio? Sono figo allora?
- Sì, Wolf ma... questo?
E alzi il sacchetto a evidenziare la tua domanda. Sei curiosa ma qualcosa ti frena dall’aprirlo.
- Uff, su, aprilo e basta! Te l’ho detto, sono solo stato incaricato di mettertelo fra le mani!
- Vuoi dirmi che non sai cosa contiene?
- Questo non l’ho mai detto! Su, aprilo!
A questo punto non puoi fare altro che aprire, con la strana sensazione che questo cambierà la prospettiva della serata.
Sotto l’inquietante sguardo dei tuoi amici stacchi le graffette e con un gran sospiro infili la mano con cautela, come se ciò che vi è contenuto possa morderti.
Seta, le tue dita accarezzano morbida seta, lentamente la tiri fuori e davanti ai tuoi occhi compare un favoloso abito color pesca. É esattamente l’abito che desideravi trovare da anni, anzi, è meglio di come te lo eri immaginata! Sei senza parole: è stupendo, perfetto!
Solo una persona avrebbe potuto regalarti una cosa così perfetta ma non può averlo davvero fatto. Guardi nel sacchetto e sul fondo trovi un cartoncino color avorio, e mentre lo afferri un lungo brivido percorre la tua schiena. Su di esso, nella sua disordinata calligrafia solo una frase:

“ I’m coming for you, when the sun goes down.
D.”

Lui sarà presente, questa sera sarà lì e... Alzi lo sguardo verso i tuoi amici che ti stanno osservando attentamente.
Un sacco di domande si affollano nella tua mente ma tutto quello che riesci a formulare è:
- Perchè? ... Quando te lo ha dato? ... Perchè?
- Smettila di fare troppe domande e provalo. Vogliamo vedere se è così favoloso come sembra!
Sei impietrita e ti accorgi di stringere con una mano il suo biglietto mentre con l’altra stai accarezzando il vestito: ti fermi di scatto appoggiando il biglietto sul ripiano della toiletta.
Guardi i tuoi amici e ti rendi conto che loro sapevano:
- Voi sapevate!!! ... perché?
Stai impazzendo, non riesci a ripetere altro e lo sai di essere ridicola!
Vedi Ele che in un turbinio di seta rossa si lancia su di te, ti fa alzare in piedi e ti spinge verso la cabina armadio.
- Su, ora riprenditi! Non è il primo vestito che quel cretino ti regala! Quindi ora fai la brava Bambina e provalo! Vediamo se il suo occhio e il suo buongusto non lo hanno abbandonato!
- Ma... non posso! Ho indosso la biancheria scura e... guardalo, non mi entrerà mai, sicuramente la taglia non sarà giusta e...
- Oh, smettila subito! Puoi anche provarlo con quella scura! Ti lamenti così solo perchè sai che vorrai tenerlo su! Quindi cambiati subito anche quella!!! Ohhh.. non guardarmi così!  Su forzaaaa, altrimenti ci pensiamo noi a spogliarti e a rivestirti!
É come se non fossi totalmente nel tuo corpo mentre lentamente recuperi la biancheria adatta dal comò ed entrando nella cabina armadio appoggi delicatamente tutto sulla poltrona e cominci a spogliarti.
- Allora? Hai fatto? Esci tu o entriamo noi?
La voce di Wolf ti riscuote:
- Sì, ho fatto, arrivo!
Uscendo dall’armadio e chiudendo la porta a specchio per guardarti, cerchi di pensare coerentemente mentre ti osservi. L’abito ti sta alla perfezione, come se fosse stato fatto apposta per te: questa tonalità del pesca fa risaltare la tua carnagione chiara donandoti un incarnato da bambola di porcellana; la scollatura quadrata è profonda ma non volgare, valorizza il seno, anche se ne risulta leggermente schiacciato (tu ne hai un po’ troppo);  le maniche sono corte, ricadono a ventaglio appena sotto la spalla; la vita è stretta, sottolineata da una cintura dello stesso colore dell’abito; appena sotto di essa il vestito si arriccia sui fianchi, creando un gioco assolutamente splendido di drappeggi, permettendo così alla gonna di scendere morbida e di aprisi verso il fondo come la corolla di un fiore; la lunghezza è perfetta, nè troppo corta, nè troppo lunga e con i tacchi ti permetterà di ballare senza rischiare di calpestarlo. Ma come se tutto questo non fosse già strepitoso nella sua semplicità, sulla schiena, dal collo alle scapole, l’abito ha un apertura centrale tenuta ferma da un piccolo bottone dietro il collo, che lascia intravvedere una maliziosa striscia di pelle... dove sai che lui amerebbe passare una delle sue lunghe dita per strapparti un brivido, dove insinuerebbe la mano fino ad arrivare ad accarezzare il tuo tatuaggio...
- Oddio Cassy sei stupenda! Avevo dei dubbi su quest’abito ma aveva ragione lui! Mi rimangio ogni cosa, sei un sogno!
Ti giri a guardare Wolf, proprio mentre Elena lo sta “picchiando”.
- In che senso aveva ragione Devin?≫
- Non ascoltarlo Cassy!..≫ ti gira intorno aggiustandoti la gonna per distrarti - Fatti guardare, su! Sei stupenda! Devi assolutamente provarlo con le scarpe!
In effetti quest’abito è stupendo, lo adori: è come se lui, comprandolo per te, ti stia dimostrando di ricordarsi tutto ciò che ami  ma, soprattutto, di ricordarsi perfettamente ogni forma del tuo corpo per sapere che sarebbe stato così adatto alla tua figura.
- Sì, è stupendo ma ora devo cambiarmi! Altrimenti faremo tardi, visto che devo ancora truccarmi!
É come essere stata trafitta da delle lame, e in coro Wolf ed Elena cominciano a parlare:
- Cosa? Oh no, tu non ti cambierai!...
Fai per rientrare nel tuo armadio alla ricerca di un altro abito ma ti bloccano, uno ad un lato una dall’altro.
- Ah no, non puoi fare una cosa del genere, sei perfetta!
Li guardi attraverso lo specchio e scuotendo la testa sommessamente affermi:
- Sapete anche voi che non posso indossarlo!
- Ah no, io non lo so! E francamente non lo voglio sapere! Tu lo devi indossare!
Guardi Wolf rassegnata:
- Perchè? Perchè lui lo ha comprato per me?
- Perchè? Quest’abito sembra fatto apposta per te, ecco perchè! E lui lo ha capito appena lo ha visto, tanto da pregarmi di fartelo avere!
Scuoti la testa, lo sai sembri una bambina capricciosa ma non puoi farne a meno.
- Pregare? Non è mai stato nella sua indole!
Questa volta è Elena che ti risponde come farebbe con un bambino che si ostina a non capire:
- Oh, non fare troppo la modesta, è nella sua indole quanto è nell’indole di J. pregarmi!
Osservando la faccia tra il finto scandalizzato di Wolf e il curioso non puoi che rimproverarla con un sorriso!
- Ele!?!
E Wolf prima fa finta di tapparsi le orecchie:
- Oddio piccola bambina perversa! Non voglio sapere!... - poi ridendo: - Ma non dubito delle tue capacità! E la nostra Cassy che fa pregare uno come Devin? Oh, deve essere uno spettacolo interessante!
Ed eccoli lì, che spettegolano alle tue spalle!
- Non sai quanto!
Oh far pregare il tuo cavaliere oscuro... sorridi perdendoti nel ricordo dei suoi occhi di smeraldo socchiusi, del suo sorriso malizioso, del fremito che percorreva il suo corpo, della sua voce che... BASTA!!!! Non devi! Aprendo gli occhi scuoti leggermente il capo:
- Ma la smettete voi due? Su, io mi devo cambiare!
Afferrandoti nuovamente ti bloccano per le braccia, mentre Elena ormai esasperata ti sgrida come se avessi 5 anni:
- No! Tu non ti cambierai!... E smettila di fare quella faccia! Anche l’abito che avevi scelto per questa sera te lo ha regalato lui, che differenza fa?
Scuoti il capo:
- Non sapevo che lui fosse qui, che sarebbe stato presente! Non possiedo solo quell’abito, cambierò totalmente!
- No che non lo farai! E pensaci bene, vuoi dargli la soddisfazione di rovinarti i piani solo perchè ha deciso di interferirvi?
In effetti non mettere ciò che vuoi sotto un certo punto di vista significa dagli il potere di interferire nella tua vita...
- Anche indossare questo abito sarebbe dargli una soddisfazione!
Sbuffando Ele prosegue nel confondere ancora di più le acque già torbide in cui ti sei impantanata:
- Allora non vuoi indossare ciò che desideri o qualcosa che ti rende una Dea solo perchè anche questo sarebbe dargli una soddisfazione? Dovresti approfittarne e fargli vedere a cosa ha rinunciato!
Approfittare della situazione per farlo soffrire un po’? Lo conosci, sai che se davvero sarà alla serata, fremerà per vederti vestita così e per potersi avvicinare a te e fare l’algida Dea e vedere se e quanto potere puoi esercitare potrebbe fare bene al tuo spirito. In fondo è solo un vestito e hai sempre sognato di possederne uno così. Farti un po’ ammirare che male può farti?
Incroci lo sguardo di Ele:
- Ok, ok, va bene, avete vinto! Smettetela di guardarmi così, datemi tregua! Lo indosserò ma solo per farlo soffrire!
- Oh, così mi piaci! Allora da brava, vai a truccarti, mentre io vado a vestirmi!
E dicendo ciò ti spinge verso il tuo tavolo da toiletta mentre Wolf si siede soddisfatto sul tuo letto a godersi la scena.
Te la pagheranno!
- Su, su, non fare quella faccia Cassy! Vi voglio bellissime, voglio fare un'entrata trionfale e non vedo l’ora di darvi il vostro regalo!
Ed è Elena a dare voce alla vostra curiosità:
- Regalo? Voglio questo regaloooo! Smettila di sbandierarcelo in faccia senza farcelo vedere!
- Pazienta un po’, prima vi voglio completamente perfette!
- Allora renditi utile e allacciami il vestito!
- Dio, Ele, sei strepitosa, una vera Diva alla Ingrid Bergman! E poi siamo pure coordinati!
In effetti l’abito rosso con i ricami floreali che indossa Elena è perfettamente intonato al suo papillon.
Apportando gli ultimi tocchi al trucco e agli accessori ti alzi per raggiungere i due che si stanno punzecchiando nel tuo bagno...
- Allora? Che state combinando?
- Ele non mi vuole ascoltare sulla tonalità del rossetto! Uff, odio quando fa così!
- La conosci, lo sai che è fatta così! Allora? Adesso che siamo entrambe pronte, a proposito, vado bene così? Ci dai il nostro regalo? Sono curiosa!
Oh sì, Tesoro sei perfetta! Perfetta!
Poi girandosi verso Wolf prosegue con mani sui fianchi:
- Appunto, ora che siamo pronte, ci dai il nostro regalo?
- Insomma Donne, quanta impazienza! Allora Cassy fatti guardare... Oh, ma sei strepitosa! Secondo me Devin uscirà di senno, hai fatto un ottimo lavoro nel prepararti così per lui!
Oddio, sei impietrita, è vero, lo hai fatto davvero, ti sei vestita così per lui, perchè lui ti ammirasse, ti trovasse stupenda, irresistibile e...
- Sei un cretino!!! - vedi Ele che “picchia” Wolf - Cosa ti avevo detto? Smettila di mandarla in paranoia con queste cavolate! Ed ora su, avanti, fuori di qui e dacci i nostri regali, ci hai tenuto fin troppo sulle spine!
Con queste parole spintona il biondo fuori dal bagno e afferra te per un polso.
E il biondo vi ha fatto uno splendido regalo, due piccoli ed eleganti buquet di fiori freschi da mettere al polso: quello di Ele con una splendida orchidea dai toni caldi perfetto per il suo abito rosso fuoco dai ricami floreali e il tuo, profumatissimo, con una peonia di un delicato rosa pesca ed una gardenia bianca, perfettamente intonato al tuo abito. Anche in questo c’è di mezzo lui, lo sai. Dannazione cosa ha in mente quell’anima nera?

A braccetto di Wolf fate l’ingresso nell’affollata sala dalle luci soffuse: c’è già molta gente e tu non riesci a calmare il battito del tuo cuore, ti imponi di non guardarti intorno alla sua ricerca mentre salutando i vostri amici e presentando Elena vi dirigete al vostro tavolo.
Ma non riesci ad impedirti di cercarlo: hai bisogno di vederlo, hai bisogno di sentire i suoi occhi su di te e cercare di leggervi cosa pensa... è masochistico ma non ha mai potuto farne a meno.
Ti formicola la pelle. Raddrizzando le spalle rivolgi lo sguardo dove il tuo istinto lo chiama ed... eccolo lì, con una macchina fotografica fra le mani assorto ad immortalare l’umanità che lo circonda. Ne approfitti per osservarlo: lo ha fatto apposta, lo sai, i capelli tirati indietro ma comunque un po’ ribelli, camicia dalle maniche arrotolate, gilet, cravatta... molli la presa sul braccio di Wolf e afferri saldamente lo schienale della sedia per impedirti di attraversare la sala e andare da lui come desidereresti. E proprio in quel momento i suoi occhi incontrano i tuoi, il suo sguardo accarezza il tuo corpo da capo a piedi e ritorno, come la prima volta che ti ha incontrato, come è sua abitudine. Trattieni il fiato. Nonostante la distanza, quando i vostri sguardi si ri-intrecciano ciò che vi leggi ti lascia compiaciuta, anche se perplessa: gioia, meraviglia ma anche insicurezza; è stato un lampo fuggevole, troppo fuggevole per esserne sicura: è un sentimento che ti ha mostrato raramente, molto raramente. Noti anche una certa dose di compiacimento nei suoi occhi: sapeva che non avresti resistito ad indossare quell'abito e sapeva anche che ti avrebbe resa meravigliosa... Maledetto!!!
E mentre viene nascosto ai tuoi occhi, Ele sussurra al tuo orecchio:
- Missione compiuta! Il nostro Pirla desidererà, ammirerà e temerà l’algida Dea!
Girandoti verso di lei mentre vi sedete, confessi:
- Lui non è mai stato capace di fare tutto ciò in silenzio senza combinare qualcosa!
- E cos’è che temi, che faccia qualcosa o che non la faccia?
Ottima domanda della quale entrambe conoscete la risposta: la tua paura più grande è che lui non faccia nulla, probabilmente è proprio questo che non sopporteresti.

Apparato iconografico:
questa sera vi presento i look dei nostri 4 protagonisti per la serta
-Elena Look

Elena Look photo Ele.jpg

-Woolf Look
Woolf Look photo Wolf.jpg

- Cassandra Look
 photo Cassandra.jpg

-Devin Look
Devin Look photo Devin.jpg

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Buona Sera a tutti, la musa mi ha assecondato e così ne aprofitto per pubblicare un nuovo capitolo.
Spero che siate curiosi di sapere come andrà questa particolare serata fra la nostra Eroina e il Signore delle Tenebre!
Ringrazio tutti coloro che hanno la pazienza di seguire la mia storia nonostante la mia musa capricciosa!
Un grazi particolare alla mia bravissima amica e grandiosa fotografa
@MorganLamorte che di bei maschioni se ne intende, per questo capitolo il suo aiuto è stato idispensabile!
Ringrazio la cara Heaven_Tonight
per il suo costante sostegno, ma soprattutto, la Mia anima nera Elena, perchè lei esiste veramente ed è davvero così!

Devo aconra importunarvi aggiungendo una piccola precisazione, qui di seguito vi lascerò i link per due brani, saranno quelli presenti nel capitolo, mi sono presa una piccola licenza poetica perchè entrambi sono degli anni '50 quindi troppo moderni per il tema della serata, vi chiedo perdono ma ho scritto con loro in mente:

Amos Milburn - One scotch One bourbon One beer 1953

Ruth Brown - I don't know 1959


Capitolo 8

Lentamente ti aggiri per la sala scattando fotografie a ciò che ti circonda, capannelli di persone che ridono, scherzano e si atteggiano secondo modi che altrimenti non sarebbero loro affini... come ti era mancato tutto ciò! In più, per rendere tutto ancora più perfetto, lei questa sera sarà presente.
Non devi pensarci, continuare a cercarla non avrebbe senso: sai come funziona fra di voi, il momento arriverà, inaspettato e magico. Meglio continuare a fare quello per cui sei lì, farti trasportare dall’atmosfera, dai visi, dalle situazione e scattare foto

Un formicolio della pelle, calore, pace, eccitazione... sai benissimo cosa ti da questa sensazione! ti volti e dal lato opposto della sala c’è lei che ti osserva, irresistibile come una sirena pronta a portarti alla rovina.
Il suo sguardo su di te, il lampo di desiderio che lo attraversa... La vedi afferrare lo schienale della sedia e raddrizzare le spalle: sta resistendo all’idea di raggiungerti, lo sai, e come puoi biasimarla? Cosa ti aspettavi, che sarebbe corsa fra le tue braccia con il suo meraviglioso sorriso e gli occhi scintillanti in cerca di un bacio? Idiota!
Non puoi distogliere gli occhi, l’accarezzi percorrendo il suo corpo: indossa l’abito che le hai regalato e le sta meravigliosamente, ancora meglio di come immaginavi. La seta accarezza sensualmente le sue forme valorizzandole... Oddio, quanto vorresti poterla accarezzare, sussurrandole all’orecchio quanto è splendida mentre rabbrividisce fra le tue braccia e le sue guance si tingono leggermente di rosso per l’emozione.
Non distoglie lo sguardo, ma non ti sorride, ti scruta da lontano. Una fitta ti attraversa il cuore: è così vicina a te ma allo stesso tempo così distante! É una splendida algida Dea che hai deluso ripetutamente e tu ora hai paura di non riuscire più a riaverla, di non essere capace di scalfire il suo scudo.
Devi smetterla di essere pessimista! Non puoi arrenderti ancor prima di cominciare, lei  è qui nonostante sapesse della tua presenza, indossa il tuo regalo, ti ha cercato in mezzo alla folla e non sta abbassando lo sguardo... Anzi, questa è una sfida e tu adori essere sfidato dalla tua piccola perfida strega!
E mentre le sorridi, viene nascosta al tuo sguardo. Poco male, hai tutta la serata per rimirarla a tuo piacere, per farti venire in mente un modo efficace per avvicinarla, non ti sfuggirà.

Fai di tutto per non continuare a posare lo sguardo su di lei, per non passare tutto il tuo tempo a fotografarla (è da troppo tempo che non ne hai l’occasione) ma soprattutto per non trovarti mai troppo vicino a lei. Nasconderti nell’ombra per osservarla, come la tua piccola strega spesso ti accusava, è uno dei tuoi passatempi preferiti!
Ti accontenti, per ora, che lei sia consapevole della tua presenza, che sappia che tu la scruti, perchè sai che è così che deve essere, fra di voi è sempre stato così.
- Devin? ... Devin?
Ti giri di scatto verso Erick che ti sta scuotendo per una spalla
- Scusami Erick, dimmi!
- Ti sorprendo sempre perso nei tuoi pensieri, tutto bene?
- Sì, assolutamente, dimmi.
- Fammi un po’ vedere qualche foto che hai fatto, voglio sbirciare, le mie sembrano piatte, non so!...
Fa per prenderti la macchina fotografica ma vede che quella che hai fra le mani è una vecchia Minolta biottica, non una moderna macchina fotografica digitale.
- Oddio, ma questa da dove esce?
Abbassi lo sguardo, da dove esce? É il primo regalo di compleanno che la tua piccola strega ti ha fatto: ricordi ancora la sua espressione eccitata e preoccupata quando ti mise il pacchetto fra le mani, aveva paura che potesse non piacerti... da quel giorno l’hai sempre portata con te nella tua borsa delle macchine fotografiche, usandola almeno per uno scatto nei tuoi lavori, come un portafortuna, come “aiuto” alla tua ispirazione. E ora cosa c’è di meglio che fotografarci la tua piccola Strega?
Sorridi al tuo amico:
- Dalla mia borsa, la porto sempre con me!
- Tu sei un pazzo! E oltretutto stai fotografando qui dentro con una macchina fotografica così vintage? Fammi sapere quando tornerai alla dagherrotipia....
- Provvederò! Comunque, amico mio, non sottovalutarmi! E non preoccuparti, ho anche  la SLR, è là sul tavolo! Tieni, prendi questa, abbine estrema cura, e prestami la tua, fammi un po’ vedere!
Sfogli alcune delle sue foto, sono bellissime, tecnicamente perfette ma manca la passione, mancano di una “storia”.
- Allora che ne pensi? Non sono soddisfatto, c’è qualcosa che non va, ma cosa?
≪Sei un grande fotografo Erick, tecnicamente le tue foto sono anche meglio delle mie ma per dare quella vita che cerchi manchi di “immaginazione”.≫
Ecco, come pensavi ti prendi un occhiataccia dal tuo amico:
- Scusa, in che senso?
- Aspetta, non fraintendere...
Prendi bene la macchina fotografica del tuo amico e cerchi nella folla la tua piccola strega mentre cominci a spiegare cosa intendi:
- La fotografia è come un racconto, bisogno che tu in qualche modo ne faccia parte! Cerca intorno a te, fatti ispirare da ciò che vedi, seguilo. É un sorriso quello che ti  colpisce?...
Eccola, sta ballando, la segui con l’obbiettivo, ti lasci affascinare dalla sua espressione concentrata e a tratti sorridente e mentre cominci a scattare prosegui:
- Lasciati coinvolgere da quel sorriso, chiediti cosa è che lo ha fatto nascere, cercane l’origine. Raccontati una storia mentre osservi ciò che ti circonda e fatti trasportare da quello che loro ti trasmettono...
E con quelle parole abbassi l’obbiettivo e passi la macchina fotografica ad Erick:
- Devi provare nuove prospettive, cercare nuovi modi di vedere il mondo. Non guardare solo con gli occhi e ti accorgerai del cambiamento.
Intanto continui a guardarla ballare: è migliorata dall’ultima volta in cui l’hai vista e lui deve essere un maestro; eppure sembra tutto così meccanico, manca il vero divertimento, è troppo concentrata a non sbagliare...
- Non le riguardi nemmeno?
- Non ne ho bisogno, so cosa ho fotografato!
Non ti sei nemmeno voltato a guardarlo: certo che sai cosa hai fotografato, la tua strega che balla, il suo sorriso, la sua aria concentrata...
- Ma questa è Cassy! Ma come diamine fai a rendere così vivide le tue foto a trasmettere così la passione? Come hai fatto a cogliere così l’amica di Wolf? Oh ma... Noooo... Non può essere! Certo che ti piace vincere facile fotografando la “tua” musa!
Ti volti fugacemente verso il tuo amico guardandolo perplesso:
- Cosa vorresti dire?
- Che non ti ho mai visto così, ma corrisponde a cosa mi hanno detto su di te in presenza di questa famosa musa! Ho sempre avuto vicino la tua misteriosa fonte di ispirazione e non me ne sono mai accorto!
Scuoti il capo, che senso ha negare? Lei è la tua piccola ammaliante strega!
E... basta! Non ce la fai più a rimirarla da lontano!
Ti giri verso Erick e gli metti in mano la tua preziosissima macchina fotografica:
- Prendila e trattala bene, o te la vedrai con me! Ora ho da fare! E tu prova a mettere in pratica i miei consigli!
Detto ciò attraversi la sala, la raggiungi prima che lei, Ele e Wolf si siedano nuovamente al tavolo e l’afferri per un polso.
A quel contatto si gira di scatto con il suo sguardo inceneritore da Dea furente ma appena incontra i tuoi occhi, il furore lascia il posto allo stupore e a qualcosa di più, aspettativa. Bene!
L’attiri verso di te, cerca di resistere scuotendo lievemente il capo; non abbandoni i suoi occhi fai scorrere le dita intrecciandole con le sue e delicatamente ma energicamente la conduci verso il centro della sala. Non ti sfuggono i commenti di Wolf:
- Ecco che il più bel cavaliere della sala se ne va con un'altra ballerina... che invidia!
E di quella sfacciata impicciona di Ele:
- Oh, guarda un po' chi ha deciso di farsi finalmente vivo e tirare fuori le palle...
Li ignori, è il tuo turno di ballare con la tua piccola strega, di tenerla fra le braccia!
La fai girare su se stessa e finalmente la stringi a te mentre la band comincia a suonare uno dei suoi pezzi preferiti, destino!
Più di una settimana che non la sfiori, da 4 anni che non danzi più con lei, come hai potuto privarti di tutto ciò?
Il suo sguardo felice, il sorriso che pian piano compare sulle sue labbra mentre si lascia andare al ballo, mentre si affida completamente a te per farsi guidare... Sembra quasi che il tempo non sia passato, ballare con lei è come abbracciarla, istintivo, naturale.
Il pezzo volge al termine e tu la stringi a te: è finito presto, troppo presto. Mentre la gente applaude, riluttante si scosta da te e ti guarda negli occhi. No, non la riaccompagnerai al tavolo e tantomeno le permetterai di tornarci da sola, non subito almeno: un altro ballo, hai bisogno di almeno un altro ballo!
E sembra che la band lo faccia apposta, che senta i vostri bisogni e inizia a suonare un lento. Così mentre la sensuale voce della cantante comincia a cantare, la stringi a te mentre i vostri sguardi rimangono incatenati.
Il suo profumo, il suo calore, il suo corpo... sei finalmente a casa!
E proprio quando stai per avvicinare le vostre mani intrecciate alle labbra per posare un bacio sulle sue dita, l’espressione del suo viso cambia e comincia a cantare la strofa della canzone senza abbassare lo sguardo:

“If I gave him my heart
Would he refuse it
Would he tear it apart
Or tenderly use it

I don't know

I don't know”


Ha fatto sue le parole della canzone e ti accorgi dai suoi occhi che quelle parole esprimono tutte le sue paure. É terrorizzata all’idea che tu possa nuovamente fare a pezzi il suo cuore. Questo è il tuo grande rimpianto, la cosa che ti fa più soffrire, la consapevolezza di aver fatto così male alla persona che ami. Ed ora la tua paura più grande è di non poter più rimediare, di non poter più riconquistarla, di non poter più riavere il tuo amore!

Osserva attentamente ogni tua espressione, per poi lentamente chiudere gli occhi e stringersi a te. Posando il capo sul tuo cuore la sua voce ripete sommessamente insieme alla canzone:


“But he hugs me so tight
Til I think I might, oh, oh”


La stringi ancor più a te, posando il mento sul suo capo, inspirando a fondo il suo profumo, desiderando baciarla, anche solo teneramente e castamente, ma non ne hai il coraggio; desiderando accarezzare dolcemente la sua schiena per coccolarla e confortarla, ma ti limiti a stringerla; concedendoti solo di posare le labbra sui suoi meravigliosi capelli per un istante, sperando che quest’attimo possa durare per il resto della serata.
E quando la canzone finisce, sai di dover sciogliere l’abbraccio, di doverla riportare ai suoi amici. Ti concedi di indugiare ancora un istante, di accarezzare fuggevolmente il suo fianco e poi di tenerla per mano mentre la riporti al suo tavolo ma, prima di lasciarla andare, sussurri:
- Mi è mancato ballare con te, grazie my little witch!
La vedi arrossire lievemente ed abbassando per un attimo il capo ti risponde:
- Anche a me! Grazie!
Sorridi, adori quando ai tuoi complimenti si imbarazza leggermente, così, mentre ti porti la sua mano alle labbra, prima di posarvi un lieve e fuggevole bacio aggiungi:
- You’re so beautiful!
E lasciandola lì, lievemente imbambolata, ti costringi ad attraversare la sala e tornare da Erick. Non puoi rimanere ancora con lei, non puoi abusare della tua buona stella, ti è stato concesso un attimo di paradiso, ti è stato ridato per un attimo il suo abbraccio ed il suo abbandono ma sai che la prossima volta non sarà così facile.

Ripensi alle parole che ti ha sussurrato: eri così concentrato su di lei che non ti eri accorto che anche quell'ultima canzone è una delle più amate dalla tua piccola strega e ricordi che già in passato altre di quelle parole ti erano state sussurrate, anche se in un momento molto diverso e con ben altro significato.
Questa volta non serviranno delle scuse sincere, una supplica ed un abbraccio per poter pensare anche solo lontanamente di riaverla indietro, questa volta ci vorrà molto altro! Dovrai dimostrargli di esserci per lei, sempre, e che non te ne andrai mai più abbandonandola a causa delle tue fottute paure! Il problema è che sei fottutamente spaventato da esse, e non sai come fare ad affrontarle ma ci proverai, perchè lei è la cosa più bella che tu abbia mai avuto!

Sono di nuovo qui a stressarvi, scusate, se qualcuno è curioso riguardo al tipo di ballo che i nostri protagonisti amano fare è il Lindy Hop anche se rispetto il video il ritmo da loro affrontato è più lento.
Grazie ancora a tutti e alla prossima, spero che sarà molto molto presto!

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


Salve a tutti, dopo un vergognosissimo ritardo sono tornata!
Spero stiate tutti bene e che avrete voglia di continuare a leggere questo mio piccolo delirio.
Purtroppo nonostante io abbia molte idee su come continuare la storia, non riesco ad esternarle efficacemente sul foglio bianco. Non so cosa sia preso alla mia maledettissima Musa.
Ringrazio tutti coloro che leggono sia quelli che commentano sempre come la cara
Heaven_Tonight
ma soprattutto alla mia anima nera Elena che ha dovuto sopportarmi più del solito soprattutto per la correzione di questo  tormentato capitolo!

Vi lascio alla lettura senza tediarvi ulteriormente, spero di rivedervi presto :*



Capitolo 9

Ancora avvolta nel tuo kimono sbuffi sedendoti al tuo tavolo da toiletta, non sai come vestirti nè tantomeno come truccarti: questa sera c’è l’inaugurazione della mostra che hai contribuito ad allestire e hai praticamente la certezza che lui sarà presente.
Noi puoi farti nuovamente condizionare, ormai questa è la tua vita e lui non ne ha voluto far parte ma... Sono passati due giorni da quella sera, da quando per un istante sei stata riportata indietro nel tempo e ti sei sentita bellissima, desiderata, protetta ed amata.
Chiudi gli occhi e respiri profondamente, non ci devi pensare!
Così esiliandolo dalla tua mente prendi in mano il pennello. Osservi il tuo riflesso nello specchio mentre controlli che la riga di eyeliner che hai appena tracciato sia dritta e lo sguardo ti cade inesorabile su un cartoncino color avorio seminascosto fra le boccette di profumo e le creme sul ripiano. Non sei riuscita a sbarazzartene nè a rinchiuderlo in fondo ad un cassetto. Attraverso le sfaccettature del vetro vedi la sua calligrafia amplificata: hai sempre amato la sua scrittura, disordinata ed elegante allo stesso tempo, contraddittoria come solo lui sa essere. Allunghi la mano verso quel biglietto ed essa trema quasi come 6 anni fa quando trovasti sul suo letto un altro foglio di spessa carta color avorio con un’altra breve frase:

"Farewell, my adorable witch. I'll miss you! D."1

Ricordi ancora quel giorno terribile, ricordi ancora il suono del tuo cuore che, lentamente, come un delicatissimo vetro cominciava ad incrinarsi e creparsi in una miriade di frammenti mentre le lacrime fino a quel momento trattenute cominciavano a rigarti il volto.

 
Era una giornata umida e grigia di primavera cominciata nel peggiore dei modi a causa della sveglia che non era suonata. Costretta ad infilarti le prime cose decenti che ti erano capitate a tiro, ti eri fiondata fuori casa alla velocità della luce per correre al museo.
Eri riuscita a non dimenticarti nulla di fondamentale tranne due cose, il cellulare e l’ombrello, e in quella giornata entrambe si rivelarono dimenticanze tragiche.
La giornata era frenetica tanto che non c’era stata nemmeno la speranza di andare a casa per recuperare i due oggetti in pausa pranzo ne, magari di mandare Elena per poi mangiare un boccone con lei. Quindi, rassegnata, avevi cercato di sbrigarti per potertene andare il prima possibile da quella gabbia di matti.
Avevi salito di corsa le scale di casa: uno strano senso di ansia ti pervadeva, così, ancor prima di toglierti la giacca bagnata di pioggia, avevi afferrato il telefono abbandonato sul comodino e avevi trovato due messaggi; il primo diceva: “Morning my beautiful witch, mi è mancato immensamente non averti fra le braccia e per questo prometto di rimediare, ti aspetto alle ...” e il secondo, di poco più recente del primo: “Ok I understand! Buona giornata!
Avevi sentito un tuffo al cuore: si era innervosito perchè non avevi risposto al suo invito. Avevi controllato l’orologio: Oddio, non ce l'avresti mai fatta a raggiungerlo in tempo!
Afferrando la borsa ti eri precipitata fuori dalla porta facendo partire la chiamata: dovevi avvertirlo del tuo ritardo.
Correndo sotto la pioggia avevi continuato a chiamare ma lui non rispondeva. Avevi provato a scrivergli, senza effetto.
Eri preoccupata, non era da lui fare così; in più, da qualche giorno ti sembrava malinconico e più apprensivo del solito. Ti eri guardata intorno, eri entrata nel bar dell'appuntamento ma di lui non c’era traccia. Eri uscita nuovamente in strada guardandoti intorno per vedere se fosse nascosto da qualche parte a fumare: avevi un imperdonabile ritardo di un'ora, colpa anche dei mezzi pubblici (quando piove la città sembra paralizzarsi e quando tutto va male sembra che non ci sia limite al peggio: non potevi immaginare quanto questo proverbio fosse vero).
Correndo sotto la pioggia ormai fradicia avevi deciso di andarlo a cercare a casa di J. sperando di trovarlo lì, arrabbiato e preoccupato (anche se, dopo dieci chiamate perse e svariati messaggi, eri tu quella preoccupata che gli fosse capitato qualcosa di grave).
Come una forsennata avevi cominciato a suonare il campanello di casa; quando J. ti aveva aperto la porta la sua espressione era impagabile e se non fossi stata ormai disperata saresti scoppiata a ridere.
- Cassy, che succede? Sei fradicia! Entra!
- J... dov'è Devin? É qui? Io.... è qui?
- No, mi spiace, se ne è andato circa mezz’ora fa, con la sua borsa da lavoro e un borsone.  Aveva una faccia allucinante e non mi ha detto una parola! Ma che è successo?
- Io... io ero in ritardo, mi ha mandato un messaggio ma... io ... andato? Io...
Ti eri sentita afferrare per le spalle.
Cassy calmati, respira e vieni a sederti...
Avevi ubbidito tenendo gli occhi fissi nei suoi:
Ora ci togliamo questa giacca bagnata...
Avevi eseguito, lentamente l'ordine.
- ...brava bimba!
Tendendoti la mano ti aveva aiutata ad alzarti:
- Vieni ora, devi farti una doccia calda o ti ammalerai. Io ti preparo un the e poi mi racconterai bene tutto, ok?
Lo avevi seguito come in trance, senza dire una parola; si era fermato davanti la porta del bagno:
- Usa gli asciugamani blu, sono quelli di Devin, sono puliti. Ti attendo giù in cucina, va bene?
Fai “Sì, sì” con la testa.
- Bene, ti aspetto giù.
Ti eri abbandonata al caldo abbraccio dell’acqua cercando di scaldarti ma qualcosa dentro di te era gelido e paralizzato dalla paura; ti eri imposta di non piangere: magari si trattava solo di un fraintendimento e quando saresti uscita dal bagno lui sarebbe stato giù con J. ad attenderti o un messaggio sul tuo cellulare ti avrebbe tranquillizzata... Chiudendo l’acqua e avvolgendoti negli asciugamani avevi afferrato il telefono: nulla! Una mano invisibile ti artigliava la bocca dello stomaco: lo specchio mostrava un viso bianco come un cencio e il mascara colato dagli occhi rendeva il tuo viso una maschera di angoscia e terrore. Ti eri asciugata il viso rimuovendo il grosso delle tracce nere e sospirando eri uscita dal bagno per avviarti in camera di Devin.
La camera era disseminata delle sue cose e nell’armadio c'erano ancora i suoi vestiti: un segno, forse? In un cassetto avevi trovato un cambio di biancheria: lì avevi solo quello e poche altre tue cose (lui aveva sempre preferito la tua piccola casa delle bambole alla bellissima casa della loro prozia).
Avevi preso un suo paio di jeans stracciati, una maglietta bianca dallo scollo a V e un maglione nero dalla sedia lì a fianco: avevano il suo profumo e un brivido di piacere e insieme di terrore ti aveva percorso la schiena. Tornando verso la porta per raggiungere J. avevi visto qualcosa sul letto che aveva attirato la tua attenzione: un foglio piegato in due con sopra il tuo nome. Avvicinandoti lo avevi afferrato con mani tremanti e, un istante dopo, le lacrime che fino a quel momento avevi trattenuto con tutta la tua forza di volontà ti rigavano il viso; senza più forze eri caduta in ginocchio portandoti una mano alla bocca per soffocare i singhiozzi.
Non ricordi come ti eri ritrovata in cucina davanti a J. tendendogli il biglietto stropicciato e macchiato di lacrime, ricordi solo che, sconvolto, ti era venuto incontro e ti aveva abbracciata stretta cullandoti finchè i tuoi singhiozzi non si erano calmati; ti aveva poi condotta sul divano e, dopo averti avvolta in una coperta e averti offerto una tazza di the, ti aveva invitata a raccontare tutto quel che era successo.
- ... J. io... non so cosa ho fatto, non volevo, io... Perchè lo ha fatto? Ho fatto qualcosa di male? Gli ho ricordato qualcosa del suo passato? Non so, io...
- Shh, Cassy, tu non hai fatto nulla, davvero, non è colpa tua! Sì, credo che sia legato al suo passato ma, davvero, anche io non capisco cosa gli sia preso! Non è un comportamento da lui o, almeno, non lo era fino a questo punto. Purtroppo non posso essere io a raccontarti cose del passato di Devin, anche solo per aiutarti a capire, deve essere lui a farlo, altrimenti tradirei la sua fiducia
Sì, lo so ma, ormai lui se ne è andato... io non...
Non eri riuscita a finire la frase, non eri riuscita a dire: “ormai non lo vedrò più, non mi abbraccerà più, non mi bacerà più”
Eri scoppiata nuovamente in singhiozzi e il grande vuoto che sentivi al posto del tuo cuore aveva risucchiato tutta la tua forza.
- Shh, piccola Cassy, shhh

É il ricordo stesso del dolore che riecheggia in te come le vibrazioni di una campana a riportarti alla realtà: ti guardi allo specchio e nel tuo riflesso rivedi un eco di quel maledetto pomeriggio, quel pomeriggio in cui pensavi di aver toccato l’abisso del dolore... eppure un anno e mezzo dopo avevi scoperto quanto quel pozzo potesse essere ancora più profondo ed oscuro.
Afferri rabbiosamente un batuffolo di cotone per tamponarti le lacrime che stanno cercando di sfuggirti e di rovinarti il trucco.
No, non gli permetterai di gettarti ancora in quell’abisso oscuro, non lo meriti, non lo meriti affatto! Tu non sei un passatempo o un capriccio: lui lo ha sempre saputo e dovrà ricordarselo!
Vuole giocare? Va bene, lo sai fare anche tu e questa sera lo scoprirà!
Elena ha ragione: puoi essere un'algida e gelida Dea e questa sera lo sarai, non ti farai cogliere di sorpresa come alla festa.
E così, con un sorrisino compiaciuto, termini il tuo trucco da pin-up anni 50 per poi alzarti e recuperare dal fondo dell’armadio uno dei tuoi abiti preferiti.

Note:
1 Addio, mia adorabile Strega. Mi mancherai! D

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


Salve a tutti, eccomi tornata, mi spiace della mia lentezza ma, ultimamente la mia capactà di scrivere sembra evaporata o, meglio dire dilavata, visto la piogggia di questo periodo.
Come al solito oltre alle mie scuse, ringrazio tutti coloro che leggono, anche se non comemntano.
Un ringraziamento particolare all'eminenza nera alle mie spalle, ovvero la cara Ele e a
Heaven_Tonight per il suo supporto costante!
Buona lettura a tutti!


Capitolo 10


C’è un sacco di gente che chiacchiera, si atteggia, osserva le opere d’arte appese alle pareti, eppure ti pare di essere solo, perso. Cercando di non essere scortese decidi di dare ancora 3 minuti alla bionda statuaria che (non ricordi nemmeno con che scusa) sta cercando di rimorchiarti prima di allontanarti; in fin dei conti questa mostra è anche opera della tua strega e non vuoi rovinare minimamente il suo lavoro. Mentre osservi distrattamente il clone davanti a te, chiedendoti quanto ancora cercherà di adularti mentre prova a sporgere ancor più un seno visibilmente rifatto, rifletti sul perchè i cloni ti si gettano addosso in questo modo: cosa le spinge ad importunarti? Ma ancor di più ti domandi perchè per anni hai continuato ad assecondarle anche se non te ne è mai importato nulla di donne così.
Bevi un sorso del vino che hai nel bicchiere e borbottando parole a caso ti allontani e decidi a questo punto di dedicarti agli amori della tua Cassy, forse una delle cose di cui non potresti essere geloso, i suoi quadri. Conosci il suo sguardo e il suo sorriso quando entra in un museo o ad una mostra, è una bambina in un negozio di dolci, e tutto questo entusiasmo, questa sua meraviglia, è sempre stata contagiosa; come potresti esserne geloso quando tu provi la stessa cosa verso l’arte? La cosa stupefacente è che tale sguardo l’ha sempre riservato anche per il tuo lavoro, non perchè fosse il tuo, intendiamoci, ma perchè certe tue foto la emozionavano realmente. In un certo senso era stata per te la tua miglior critica e aiutante, anche se non ne eri mai stato perfettamente consapevole.
Sorridi mentre guardi il quadro che avete scelto insieme giorni fa, mentre rievochi la sensazione di lei al tuo fianco, ma quel momento ti viene inesorabilmente rovinato da una voce femminile che chiama il tuo nome mentre ti sfiora il braccio.
Davanti a te una ragazza mora, dagli occhi chiari ma slavati, dai lineamenti irregolari messi ancor più in risalto da un rossetto color corallo che non le dona, avvolta in un succinto e insulso abito nero, ti sorride ammiccante.
- ... Buonasera, chiedo scusa se mi presento così ma quando è stato qui non ho avuto l’opportunità di conoscerla: sono Sandra Brown, l’assistente di Ana.
Tendi automaticamente la mano per essere educato. Quindi questa è l’altra stalker da cui ti ha messo in guardia Wolf? Bene, non ci mancava che questa!
- Piacere, allora è con lei che ho comunicato via mail.
- Oh, allora si ricorda! Sì sì, sono io, è davvero un vero piacere che lei abbia accettato il nostro invito e che sia qui questa sera!, e si avvicina a te.
Dio, ma cosa è questa mania? Odi le persone che ti vengono troppo vicino o che ti toccano in continuazione quando parlano, in particolare se a farlo sono donne. Nemmeno Cassy che è (era) la tua donna lo fa, a meno che sia tu a cercarlo!
In quel momento tutto il brusio che ti dava così fastidio si attenua, persino il discorso di Sandra (che per altro non stavi minimamente ascoltando), come se qualcuno avesse abbassato il volume: tutti i tuoi sensi sono per lei, che è comparsa nel vano della porta.
Oddio, non può averlo davvero fatto, non può!
Indossa lo stesso vestito che indossava la prima volta che l’hai vista: il conturbante tubino scollato di tartan rosso e nero segnato in vita dalla stessa sottile cintura di vernice rossa, i capelli sono stretti in una crocchia sulla nuca, il suo trucco dalle perfette labbra rosso fuoco è uscito da un film degli anni ’50. Solo una cosa è cambiata, le scarpe che indossa: non sono le scarpe della strega dell’Est ma quelle che le hai regalato tu 5 anni fa e che lei ha sempre conservato per le “occasioni speciali”.

Respiri a fondo mentre rivivi quel giorno in cui, dopo le tue mille richieste e qualche supplica, aveva ceduto a farti da modella nonostante le sue innumerevoli proteste e il suo reale imbarazzo. Per ricompensarla oltre ad un bacio le avevi messo in mano una scatola con un grosso fiocco. All’interno? Uno dei sogni di ogni donna, un paio di scarpe feticcio e, nel caso della tua piccola strega, la tua scelta era caduta su un paio di vertiginose e sexy Christian Louboutin ricoperte di borchie nere.
Scelta mai rimpianta, soprattutto se ripensi alla prima volta che le ha indossate per te, ovvero proprio quando ti ha fatto da modella.
Ricordi ancora le sue parole il giorno prima dello shooting:
- Ma insomma vuoi fotografarmi ma non sai ancora come, cosa e perchè?
- Lo saprò quando ti avrò davanti!
- Mi hai già davanti!
- Oh sì, lo so benissimo ma... non intendo in questo senso, lo sai!
- Sai almeno dove?
- Sì, a casa mia, penso in biblioteca.
- E sai come mi vuoi vestita almeno?
- No! So solo che ora non voglio pensare ai tuoi vestiti!
E zittendo ogni altra sua domanda con un bacio avevi chiuso il discorso fino a che ti eri trovato il giorno seguente senza nessuna idea né indicazione da darle. Sapevi solo che la casa della prozia Victoria era adattissima, con il suo sobrio mix fra stile liberty e decò. Non avevi intenzione di fare un set professionale e le avevi detto di non farsi pettinare nè truccare dalla sua amica, che volevi foste solo tu e lei, e che volevi che fosse qualcosa di intimo e naturale, come era sempre fra di voi.
Una volta arrivata a casa tua, Cassy si era chiusa in camera tua, dopo averti chiesto nuovamente se avevi richieste. Al tuo diniego ti aveva risposto che ci avrebbe pensato lei e che a questo punto non avrebbe tollerato critiche. Ma quando ti si era presentata davanti, nessuna critica ti era uscita dalle labbra (era materialmente impossibile che tu riuscissi a formulare anche una sola sillaba): aveva un trucco semplicissimo ma con il suo immancabile rossetto rosso, aveva infilato una tua camicia bianca, un paio di culotte di pizzo nero aveva le tue scarpe, quelle che le avevi appena regalato, ai piedi.
La tua prima idea non era certo stata quella di criticarla... in realtà nemmeno quella di fotografarla: per la prima volta la tua professionalità era stata messa a dura prova e ne era anche uscita molto ammaccata!
Eppure, anche a detta della critica, quello shooting era, e forse è, il più bello che tu avessi mai fatto.

Lei ti sta sfidando, sapeva benissimo cosa avrebbe scatenato vestendosi così. Questa è decisamente guerra senza quartiere! Cazzo, adori questa donna, ti farà impazzire!
Ma prima che i suoi occhi si posino su di te, sparisce dalla tua vista come la vostra prima volta, con un sensuale dondolio di fianchi. Dannazione!
Dimentico completamente di Sandra che sta andando avanti con uno sproloquio che non hai mai seguito, ti allontani con uno stentato sorriso di circostanza accompagnato da un “Sorry!” mentre già ti avvii nell’altra stanza alla sua ricerca.
Ed eccola lì, in piedi che parla con un uomo sulla quarantina, non molto più alto di lei, brizzolato, ben vestito, con un ostentato e fastidioso atteggiamento da star: una specie di brutta copia di George Clooney. É evidente che la conosce: le sta vicino, troppo vicino, per non parlare del modo in cui la guarda... stringi il pugno respirando a fondo per non andare lì e fare qualcosa che non hai il diritto di fare. Ti limiti a fare ciò che ti riesce bene, scrutarla da lontano assicurandoti che quello non osi toccarla! Sei tanto concentrato che non ti accorgi nemmeno che qualcuno è arrivato silenziosamente accanto a te.
- Buonasera Devin.
Ti giri di scatto e la tua risposta è alquanto secca, anche se non vorrebbe suonare così:
- Buonasera Wolf!
- Oh vedo che qualcosa ti irrita: sarà stata Sandra che hai lasciato nel bel mezzo di uno dei suoi interessatissimi discorsi?
Il sarcasmo nella sua voce è palese e non puoi fare a meno di sorridere:
- Tanto interessante da esserne completamente rapito! Perchè non sei venuto a salvarmi, scusa?
- Perchè ti sei salvato da solo o... forse è meglio dire che è stato un... ah sì, visto che la chiami little Witch direi un’inconsapevole sortilegio a trascinarti altrove?
La tua piccola strega e le sue potenti malie!
- Non sai quanto queste parole corrispondano al vero, e vorrei aggiungere che quella piccola strega non è affatto inconsapevole, anzi, sa perfettamente cosa sta scatenando!
Ti guarda perplesso, ma tu ricambi lo sguardo solo fugacemente: con la coda dell’occhio non perdi di vista la tua piccola Cassandra che, sempre con quell’uomo al suo fianco, sta ora intrattenendo una conversazione con un altro paio di persone.
- Devin?
- Sì...
- L’uomo alla sua destra è il capo di Cassandra, lei è la sua assistente e non ha il minimo interesse verso di lui.
Il suo capo! Ecco perchè non sembra infastidita da quella presenza ed ecco perchè sembra sentirsi a suo agio. Devi stare calmo.
- Ma lui pare averne!
- Non saprei, è sempre stato più che corretto per quanto ne so e da quanto ho visto. E il cascamorto lo fa per sua natura!
Ti giri verso il biondo con un sorriso.
- Allora non sono solo io che l’ho notato!
- No, è una sua abitudine, forse è per questo che è così bravo nel suo lavoro, chissà! Ammalierà le ricche vecchie signore per avere donazioni!
Non puoi fare a meno di ridere con lui a questa battuta. Ti senti un po’ sollevato ma tutto questo non riduce minimamente la tua gelosia anzi... Lui la vede tutti i giorni e... Basta, Devin, o farai una cazzata che lei potrebbe sommare a quelle delle sulla lista delle imperdonabili!
Perciò decidi di farti distrarre un po’ da Wolf mentre ti godi la vista: sai che lui non si offenderà se il tuo sguardo si sofferma su di lei, sulla bianca curva del suo collo su cui vorresti passare le labbra assaggiando il suo sapore, sui suoi fianchi, sui quali desidereresti ardentemente far scorrere le tue mani, proprio come sta facendo ora il tuo sguardo, mentre lei si abbandona al tuo tocco... E poi sfiorarla più giù, sempre lentamente, cercando di intuire tramite quella sensuale carezza che tipo di biancheria indossa, per scoprire con quale suo ammaliante strumento di seduzione dovrai combattere per farla tua...
- Devin?
La voce di Wolf ti riporta alla dolorosa realtà, perchè quelle immagini che stanno avendo la meglio su di te non si potranno avverare, perchè lei al momento è solo un miraggio che non puoi raggiungere.
- Scusa Wolf, non stavo ascoltando!
- Come se non me ne fossi accorto! Mi fa quasi paura il modo con cui la guardi: sembri un predatore pronto a colpire, ma allo stesso tempo un devoto davanti alla statua di una divinità... Mi chiedo come non faccia a sentirne il peso!
- Dici che è sempre così palesemente visibile?
- Bhè, no, non sempre lo fai con questa intensità e quando la si nota è perchè non c’è nessuno in giro. Di solito dissimuli meglio!
Questo mi rassicura! Comunque, ti garantisco che lei sa che la sto guardando, e se la conosci bene, dovresti poterne leggere i segni.
Sorridi sornione:
- Questa sera è l’unica arma che mi è concessa per questa battaglia!
- Prima o poi qualcuno mi deve spiegare un po’ di cose! Non ho mai visto Cassandra in questo modo...
- Cosa intendi?
- É difficile da spiegare, direi così strenuamente padrona di sè ma al contempo così confusa e stranamente indifesa.... Ehm, forse questo non dovevo dirlo!
E a queste parole sono accompagnate da un’espressione colpevole. Gli sorridi rassicurante.
- Pensi che lei si arrabbierebbe con te per quest’analisi? Forse più con se stessa per aver lasciato trapelare troppo! Comunque sei amico anche di Ele e lei ti direbbe che sono la peggior minaccia e la miglior cura per l’eccessivo autocontrollo di Cassy!
E lasciando Wolf a guardarti con espressione perplessa ti scusi e ti appresti a seguire la tua piccola strega che ora, liberatasi da tutta queste stramaledette persone, si avvia da sola nell’altra stanza.
Silenziosamente ti avvicini a lei che, rifugiatasi nella sala dove l’hai stretta a te, sta contemplando il quadro che avete scelto.
- Good evening my little witch!
Ti stava aspettando (al suono della tua voce non è trasalita come accade di solito) e girandosi verso di te ti saluta:
- Buonasera a te Devin.
Questa sera non sarà facile sorprenderla: lei ti stava aspettando e tutto in lei lo dice. Tuttavia, il suo sorriso ti rassicura: avevi paura di leggere nei suoi occhi biasimo e durezza, ed invece...
Mentre le porgi uno dei due bicchieri di vino che hai in mano sussurri:
- Little Witch of the West dove hai lasciato le tue magiche scarpe?
Mentre afferra il tuo bicchiere, non quello che le stai porgendo, ti risponde con la sua deliziosa finta aria stupita:
- My Dark Knight ma come?! Come puoi esserti dimenticato il grande potere che anche queste scarpe possiedono?
Piccola perfida strega maliziosa, sta deliberatamente richiamando i tuoi pensieri impuri!
- Mhh in effetti, come ho fatto a non ricordarlo subito! Chiedo venia!
- Ah, te ne eri quasi dimenticato?
Girando il bicchiere nel punto dove tu stavi bevendo, vi posa le sue splendide labbra scarlatte. Perfidaaa!
- My evil little witch I remember! I remember very well!
Sorride soddisfatta mentre passandosi la punta della lingua sulle labbra sentenzia:
- Molto bene!
E mentre ti passa di fianco per allontanarsi, ti sussurra ancor più maliziosa:
- Think about it!
Un lungo lento brivido ti percorre mentre ti giri e la osservi allontanarsi.
Ti ha chiamato il suo cavaliere oscuro, ti ha sorriso, ti ha persino detto di continuare a pensare a lei con quelle scarpe indosso... e in più lei ti ha baciato. Sì, in un certo senso ti ha baciato prendendo il tuo bicchiere, posando le sue labbra dove poco prima vi erano posate le tue, per poi assaporare il tuo sapore.
Stringi i pugni e fai affidamento a tutta la tua forza di volontà per non seguirla, stringerla fra le braccia e fare tue le sue labbra. Dio! Daresti tutto per sentirne l’inebriante sapore, per morderle dolcemente, per sentirle su di te...
Questa sera è come la prima volta, magico, naturale e predestinato ma, al contempo molto più difficile. Sei di nuovo al punto di partenza, un punto di partenza molto più complicato perchè ricostruire può risultare molto  più difficile che costruire.


Appuntino sul look dela nostra Cassandra, purtroppo non ho trovato una foto ideale del vestito, ne ho scelta una che come modello possa darvi l'idea che ho in mente ma, ricordatevi che è scozzese, fondo nero con le linea di tartan in rosso profondo ;)

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


Ed eccomi qui non in ritardo ma...vergognosamente in ritardo!
Io chiedo davvero scusa con tutto il cuore a tutti coloro che leggono questa mia prima storia, nonstante i miei tempi apocalittici di aggiornamento.
Non so davvero come ringraziarvi, cercherò di essere più celere per il prossimo capitolo e, spero vivamente che la mia storia continui a paicervi.
Grazie di cuore a tutti.
 

Capitolo 11

Sei seduta alla tua scrivania da ore ad occuparti di un lavoro che non spetterebbe nemmeno a te ma a quella simpaticona di Sandra, che con la scusa della mostra in comune ti ha scaricato il barile: non hai parole!
Hai mal di testa e  sei di umore alquanto suscettibile, te ne sei accorta dalle tue due ultime risposte alle rispettive telefonate. Dannazione! E non sono ancora le due del pomeriggio!
Apri Itunes dal tuo pc, regoli il volume affinchè sia appena percettibile, in modo da non attirare troppo l’attenzione su quell'angusto spazio che è il tuo ufficio, chiudi gli occhi e fai qualche respiro profondo cercando conforto nella musica.
E la maledetta modalità shuffle ti tradisce!

Sei distesa supina all’ombra di un albero secolare, una leggera brezza soffia rinfrescando l’aria e rendendo ancor più piacevole quel pomeriggio estivo. Con il capo posato sulla borsa, i piedi scalzi posati sul lenzuolo disteso sull’erba, leggi distrattamente mentre la musica esce sommessa dal lettore posto lì accanto e mentre passi lentamente le dita fra i suoi capelli.
Lo senti muovere, distogli lo sguardo dalla pagina che hai davanti per rivolgerlo a lui che ti sorride mentre alza il capo dal tuo ventre, sollevandosi su un gomito per osservarti. Sei confusa, sei sempre confusa quando ti guarda in quel modo, nessuno ti ha mai guardata così!
Lentamente si avvicina, la punta del suo naso accarezza il tuo collo, le tue labbra, mentre bisbiglia le parole della canzone che state ascoltando:

She is sublimation
she is the essence of thee
she is concentrating on
he who is chosen by she

Here I go when I don’t know why
I spin so ceaselessly
could it be he’s taking over me
1

Accarezza le tue labbra con le sue, baciandoti dolcemente e senza fretta, rendendo lentamente il bacio sempre più profondo, appassionato, fino a che per te non esiste altro che lui, che ti ruba il respiro, lui che è l’unica cosa concreta e reale per te ed intorno a te…
...

Ti riscuoti con un lungo brivido da quella visione grazie ad un altro brano e da qualcuno che dall’altra stanza pronuncia il tuo nome. Ancora con la sensazione del suo sapore sulle labbra e dei suoi capelli fra le dita vedi un fattorino che si avvicina alla tua scrivania. Come un automa ritiri la busta che ti porge e ne firmi la ricevuta. Cominci ad aprirla senza nemmeno guardare il mittente e ne estri il contenuto: ci sono delle foto e un foglio bianco.

Cara Cassy, non ho potuto resistere nel mandarti questa piccola anticipazione.
Spero che apprezzerai.
Baci
Erick

Guardi la prima foto: ci sei tu che balli con il tuo maestro di ballo, il tuo vestito da un movimento circolare alla composizione conferendo morbidezza al passo di danza, altrimenti rigido, in cui siete stati immortalati. Qualcosa dentro di te ti da la certezza su chi può aver scattato quella foto, di chi può essere opera; non è solo la particolare armonia dell’insieme a dirtelo ma ciò che rivela di te: sì, stai sorridendo perchè ti stai divertendo, ma in essa traspare anche la tua concentrazione e la lieve tensione che ti pervadono nell'intento di non sbagliare i passi. Incredibile!
Passi oltre, alla seconda foto: in essa comparite tu, Ele e Wolf. Siete seduti al vostro tavolo al lato della pista e state chiacchierando con un paio di altri amici in piedi. Nonostante  siate parzialmente coperti da fantasmi danzanti la sua bellezza d’insieme è innegabile. Osservando meglio scopri che il fulcro della composizione, nonostante non sia il centro perfetto dell’immagine, sei tu, tu e un uomo di spalle che ti tende la mano per invitarti a ballare. Sembra quasi che la luce accarezzi il tuo viso inclinato verso l’alto, la pelle candida del tuo braccio proteso per afferrare la mano dell’uomo… Anche questa è indubbiamente opera sua.
Perché Erick ti sta torturando in questo modo mandandoti foto di Devin di cui il soggetto sei tu? Perché?
E soprattutto, perché scattarti quelle foto, rendendoti il centro di quel mondo incantato, del suo mondo? Perchè, se poi scompare? Sono passati tre giorni dall’inaugurazione e lui non ha fatto nulla, NULLA, nonostante tu ti sia “esposta”. Ed ora questo! Dannazione!
Con un sospiro passi alla terza e rimani impietrita. La foto ritrae voi due in mezzo alla pista, strettamente abbracciati; tu hai il capo posato poco sopra il suo cuore, hai gli occhi chiusi e un sorriso quasi estatico sulle labbra; lui sta sfiorando con le labbra i tuoi capelli con un’espressione… un’espressione rapita e malinconica al tempo stesso. É una foto incredibilmente bella e straziante per il tuo cuore, ti senti come incompleta e tutto il tuo essere anela istantaneamente il suo abbraccio. NO! Basta!
Risolutamente prendi il foglio e quelle foto per rimetterle nella busta quando il tuo cellulare comincia a vibrare: controlli e sullo schermo lampeggia il nome e la smorfia buffa di Mike, così rispondi felice a quel provvidenziale diversivo per i tuoi pensieri:
- Mike, ciao, come stai?
- Cassy, ciao! Io sto bene e tu?
- Uff, acida e di pessimo umore!
- Ah!…
Questo silenzio non ti piace, c’è sotto qualcosa:
- Nessuna battutina? Mike?! Che succede?
- Ecco… Promettimi che non mi mandi a quel paese!
Come volevasi dimostrare:
- Mike?! Sputa il rospo!
- Ok, ok, non ci giro intorno perché sono preoccupato… Si tratta di Devin.
Gelo, un brivido percorre la tua spina dorsale:
- Che succede?
- Ecco, non spaventarti, è che hanno spostato un appuntamento che aveva oggi pomeriggio, hanno provato a chiamarlo diverse volte ma non ha risposto al telefono, così hanno chiamato me.
Cerchi di non far trasparire la preoccupazione dalla tua voce, perché anche se non vorresti sei preoccupata (il lavoro è una cosa molto seria per lui, e questo comportamento è molto strano):
- Non risponde?
- A loro no, sono riuscito a parlarci io poco fa dopo diversi tentativi. Mi ha risposto con voce dall’oltretomba che si stava preparando, ma credo non abbia ben capito che l’orario dell’appuntamento è cambiato. Penso non stia molto bene.
Devin malato… qualcosa di tragico e dolce al tempo stesso.
- Se sta male, è molto probabile non sia presente a se stesso. Dove e a che ora sarebbe stato l’appuntamento in origine?
- Cassy, davvero io…
- Chiudi il becco e dimmi dove devo andare, è per questo che mi hai chiamata no?
Le tue parole sono uscite più acide di quanto avresti voluto ma dover correre da Devin ti mette ansia.
- Sì, in effetti, è che… lo sai che non te lo avrei chiesto altrimenti.
- Mike?! Sto aspettando!

Ed eccoti lì, al freddo, sotto radi fiocchi di neve che aspetti all’indirizzo datoti da Mike la comparsa di Devin. Se lo conosci abbastanza bene sai che proverà a trascinarsi ugualmente al lavoro, anche se sei praticamente certa che non abbia capito che l’appuntamento sia stato spostato.
Un taxi si accosta al marciapiede, ti avvicini, e scorgendolo al suo interno apri la portiera. Due teste si girano verso di te, ignori l’autista e ti concentri sull’uomo che hai davanti: il suo sguardo è indifeso e stupefatto, il suo viso cereo, i suoi occhi luccicanti di febbre e le sue spalle scosse da una tosse cavernosa. Perfetto, è senza ombra di dubbio malato.
Sali in macchina e dai all’autista il tuo indirizzo di casa tra le deboli proteste del moribondo al tuo fianco.
- Cassy, ma…
- Shh, ora fai il bravo bambino!
Non sai perché hai dato il tuo indirizzo e non il suo, forse stai impazzendo! Ti avvicini a lui, gli prendi il viso fra le mani e posi le tue labbra sulla sua fronte per controllargli la temperatura. Lo senti prima irrigidirsi e poi rilassarsi e sospirare al tuo tocco:
- My little witch…you can’t kidnap me, I have to work!
Gli sorridi mentre continui a tenere la tue mani gelide sul suo viso per rinfrescarlo:
- No che non puoi lavorare oggi, hai la febbre così alta da esserti presentato all’orario sbagliato!
- No, non è vero, io…
- Sei in anticipo di quasi due ore sul nuovo orario, come ti aveva detto Mike.
Ti trattieni cercando di non ridere davanti alla sua aria confusa.
- Su, ora dammi il telefono, penso a tutto io! No, non discutere con me, sai che non funziona!
Ti sorride, con uno dei suoi rari sorrisi da ragazzino disarmato, mentre senza più discutere ti porge il telefono.
- As you wish!
Spacciandoti per una sua collaboratrice annulli il suo impegno di lavoro e poi chiami Mike per informarlo di averlo ritrovato e delle sue condizioni.
Sei rannicchiata sulla poltroncina sotto la finestra in camera tua, l’unica fonte di luce è la tua piccola lampada viola e lo osservi, osservi Devin dormire nel tuo letto.
Arrivati a casa lo hai messo a letto, gli hai fatto bere un the caldo e dato le medicine per fargli abbassare la febbre e calmare la tosse. Hai fatto venire Wolf per tenerlo d’occhio e assisterlo il tempo necessario per passare a casa di Mike a recuperare degli indumenti per lui e per fare un po’ di spesa per sfamare il malato capriccioso.
Ed ora sei lì, rannicchiata in un angolo buio ad osservarlo: il viso arrossato dalla febbre, i capelli un po’ incollati sulla fronte per via del sudore, la bocca semiaperta… è indifeso e innocente come un bimbo. Ed ecco la ragione per cui lo hai portato da te, come avresti potuto metterlo a letto in quella casa tutto solo e poi andartene? No, non ce l’avresti fatta, ha bisogno di te, lo hai capito quando lo hai guardato negli occhi su quel taxi.
Però continui a chiederti perché non hai esitato un attimo a metterlo nel tuo letto e non nella stanza degli ospiti. Persino Wolf ti ha guardata con uno strano sorrisino chiedendoti perché ci fosse un uomo nel tuo letto, e alla tua risposta sul fatto che con la febbre così alta c’è bisogno di tenerlo d’occhio e che, nella tua stanza ci fosse direttamente un bagno, ha scosso la testa di certo non convinto! Per la verità, questa risposta non ha convinto nemmeno te, visto che l’altro bagno della casa è di fronte alla stanza degli ospiti.
Lo vedi agitarsi nel sonno, appoggi la tazza ormai vuota sul tavolino da toilette lì accanto e ti alzi avvicinandoti a lui. Con una lieve carezza gli sposti i capelli dalla fronte sudata ma un po’ più fresca: per fortuna la febbre comincia a diminuire. Mentre continui ad accarezzarlo lentamente per calmare il suo incubo e fai per coprirlo meglio con il piumone (non vuoi che prenda freddo proprio ora), il tuo sguardo cade all’interno del suo avambraccio sinistro.
Osservi il suo nuovo tatuaggio: lo avevi notato mentre ballavi con lui ma pensavi di aver visto male. Rappresenta una piccola streghetta sexy seduta su una scopa con tanto di cappello a punta. Indossa un succinto abito nero, corredato di reggicalze, calze a righe bianche e nere e scarpette rosse da vera strega dell’Est. Come se tutto ciò non bastasse, ha capelli scuri, labbra rosse come le scarpe e lineamenti che, seppur stilizzati, ti rassomigliano.
Incredula distogli lo sguardo da quel tatuaggio sconvolgente per posarlo su di lui, cercando di capire il perché, il perché di tutto ciò, cercando di capire cosa passa nella testa di quest’anima nera che ora sembra quasi un angelico bambino addormentato.
Accarezzi lievemente il suo avambraccio mentre lo copri e lui ti sorride nel sonno.
Non sai che pensare, senti le farfalle nello stomaco e non dovresti, lo sai.
Improvvisamente ti sembra di essere tornata indietro di anni, e di essere di nuovo nella tua casa delle bambole in piedi davanti allo stesso letto, il tuo letto ormai vuoto, dopo che lui ti aveva detto addio con un biglietto.

Titubante passi la mano sui suoi vestiti che ormai, dopo una settimana, sono privi del suo odore, tanto che ora freschi di bucato giacciono lì ben ordinati per essere riportati a J.
Ma è tutto inutile e finisci per infilare i suoi jeans e la sua maglietta e, afferrando con le lacrime agli occhi il tuo pupazzo, ti sdrai in preda ad una crisi di pianto. In quel momento qualcuno bussa alla tua porta.
Senza nemmeno riflettere, pensando fosse Elena che, con la scusa di essere esasperata dalle sue coinquiline, fosse venuta a controllarti, la informi:
- É aperto.
Mentre senti la porta aprirsi, cerchi il fazzoletto per soffiarti il naso e asciugarti le lacrime.
Non senti la porta chiudersi e il silenzio ti preoccupa (non è da Ele), così ti volti e sulla soglia c’è lui. Ti guarda sconvolto, sembra spaventato e incredulo.
Ti metti a sedere cercando di nascondere il fazzoletto e il fatto che stavi piangendo mentre lui, senza dire una parola, si avvicina a te e, senza permetterti di alzarti, si inginocchia ai tuoi piedi. Poi, prendendoti il fazzoletto che stringi nel pugno, ti asciuga il naso, che impietosamente ti sta tradendo.
- My little witch, don’t cry, please!
Dannazione, non vuoi che lui ti veda così: fragile, in lacrime e pure con i suoi abiti addosso.
- Io non sto piangendo!
- Sì che stai piangendo. Io non voglio vederti piangere.
Riluttante, cerchi di divincolarti per alzarti in piedi: devi allontanarti da lui, dal suo calore, dalle sue mani, dalla sua gentilezza.
- Perchè sei qui?
Impedendoti di alzarti, abbassa lo sguardo mentre sommessamente pronuncia una parola che probabilmente non ha pronunciato molto spesso:
- Perdonami!
E improvvisamente un vento di gelida ira comincia a soffiare dentro di te, così ti alzi allontanandoti:
- Perdonarti? E per cosa di preciso? Per il fatto che mi hai spaventato da morire non rispondendomi più al telefono? Per avermi spezzato il cuore quando arrivata zuppa a casa vostra ho scoperto che te ne eri andato? Allora, per cosa?
- Per tutto.
Cerca di avvicinarsi, ma tu alzi la mano cercando di mantenerlo a distanza
- Ti prego… non piangere! Io, non voglio farti piangere!
Dannazione le lacrime hanno ricominciato a scorrere senza che tu nemmeno te ne rendessi conto.
- Perchè, perché non vuoi vedermi piangere ora? E prima?
- Neanche prima!
- Perchè Devin? Perchè sei venuto qui? Per le tue cose? Te le…
- Non so perchè, ho combinato un casino, lo so, ma…
E di nuovo la rabbia, inesorabile, cerca di prendere il sopravvento su di te, vorresti scuoterlo e dai voce ai tuoi pensieri stringendo i pugni per impedirti di colpirlo:
- Non lo sai? NON LO SAI? Devin cosa vuoi? perché sei qui ora? Te ne sei andato senza una spiegazione, non hai mai risposto alle mie telefonate, non…
- Perchè ti amo!
Senti delle lacrime scorrerti ancora sul viso, ma ora sei senza parole, impietrita; si avvicina, ti prende il volto fra le mani chinandosi su di te e ti bacia dolcemente, facendo morire ogni tua eventuale protesta.
- My little witch, please don’t cry… forgive me!
E sfiorandoti nuovamente le labbra con le sue sussurra:
- I’m here because I love you so much!
Un lungo brivido ti riscuote da quei ricordi. Devi smetterla di farti del male da sola ma il fatto che lui sia lì nel tuo letto è innegabilmente la prova di quanto lui ti manchi, di quanto ti manca averlo al tuo fianco.
Sospirando giri intorno al letto, ti sfili il maglione e ti infili sotto le coperte, nella tua metà del letto scuotendo il capo e ripetendo a te stessa: “Chi è causa del suo mal, pianga se stesso! In fin dei conti sei tu che te la stai cercando, mia cara Cassandra!”
Mentre ti metti comoda per cercare di dormire un po’, lui si gira sul fianco sinistro avvicinandosi un po’, cercandoti ma senza osare sfiorarti, come se fosse pienamente cosciente della tua vicinanza.

Note:
1 Lei è sublimazione / lei è la tua essenza/ lei si sta concentrando su di lui / che è scelto da lei
Mi capita di nuovo e non so perché / giro così incessantemente / potrebbe essere che mi stia conquistando…
Patti Smith, Dancing barefoot

Qualche idea per solleticare la vostra fantasia per le foto di Erick e Devin http:// photo Dance.jpg

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Buonasera a tutti! Non sono scappata con un bel machione che mi ha rapita...purtroppo! Era solo la mia Musa che si rifiutava di palesarsi!
Grazie a tutti per la pazienza.
Voglio inoltre ringraziare la mitica Ele, perchè lei esiste e, nella vita, è esattamente l'anima nera che è nella storia; 
Heaven_Tonight http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=177847 che se non scrivo mi divora e sempre e comunque la mitica fotografa ed esperta di maschioni Sara Bonfiglioli:  https://www.flickr.com/photos/morganlamorte/sets/72157652101872943
Grazie a loro e grazie a tutti vopi che passate di qui.

 

Capitolo 12

Sei accaldato, indolenzito e la testa ti scoppia, stai di merda ma hai come la sensazione che nonostante questo tu sia nel posto migliore del mondo. Hai un vago ricordo della tua strega che ti rapisce su un taxi e che ti sussurra parole rassicuranti, di rimproveri e soprattutto di carezze… Cazzo, devi stare veramente male!

Provi ad aprire gli occhi e qualcosa non torna: c’è una tenue luce viola che proietta farfalle e fiori sul soffitto e sulle pareti, che sono chiare, non scure come nella camera di Mike. Conosci questa luce, come la sensazione di essere nel posto giusto. Hai il terrore di voltarti, non per il feroce mal di testa ma per scoprire che questo è tutto un delirio dato dalla febbre. Ti fai coraggio e con un sospiro ti giri verso sinistra e lei è lì, al tuo fianco, ed è bellissima, con i capelli scompigliati sul cuscino, le labbra leggermente dischiuse; hai paura di respirare perché lo sai che al minimo movimento lei si sveglierà per sapere se va tutto bene... e se a quel punto lei giudicasse che stai meglio e ti lascerà nel suo letto tutto solo?
Così decidi di stare immobile e guardarla, guardarla fino a che il sonno ti coglierà nuovamente, escludendo tutto se non la sensazione di essere dove dovresti stare.
Al tuo successivo risveglio scopri che non è stato tutto un sogno: la sua voce ti sussurra dolcemente all’orecchio, la sua pazienza alle tue proteste per le medicine... Insomma, sei tormentato e coccolato al tempo stesso dalla tua perfida strega, quindi speri che quegli esserini viscidi che ti stanno facendo sentire così di merda combattano a lungo e strenuamente contro le medicine per poter continuare a godere di tutto ciò.

 

É come se lei ti avesse letto nel pensiero: in questi ultimi due giorni sta lavorando da casa per non allontanarsi troppo da te. Si aggira per casa in pantaloni larghi, maglietta e maglione sdruciti over size, con i capelli raccolti da un mollettone e completamente struccata; è bellissima ed è come tanto tempo fa, come se la tua presenza lì fosse normale o quantomeno non insolita. Non puoi far a meno di guardarla e di guardarti intorno: non è più il minuscolo appartamento dove viveva anni fa, questa casa è grande, luminosa, dice molto di lei anche se in un modo differente dalla sua casa di bambole... sei di fronte alla sua versione più adulta e raffinata . Hai potuto esplorarla con la scusa di andare alla ricerca delle tue sigarette: quella perfida streghetta te le ha nascoste! Non che tu senta il bisogno di fumare, anzi, sai che lei lo detesta e automaticamente te ne è passata la voglia ma quale miglior scusa per mettere il naso ovunque mentre lei borbotta fintamente infastidita?
La cosa che ti ha sorpreso è che alle pareti ci sono moltissimi provini dei tuoi lavori: non ricordavi che lei possedesse così tante tue fotografie e ancor di più ti stupisce il fatto che lei abbia deciso di appenderle mostrandole a tutti, mostrando dei vostri momenti e ricordi  semplici ma speciali. Tu sei parte del suo mondo e nonostante gli anni passati, nonostante tutto quel che è accaduto, lì c’è qualcosa di tuo, come se lei sentisse in qualche modo il desiderio ti tenerti con se. Per non parlare della sua camera da letto: ci sono le tue foto o meglio le vostre foto e il vostro letto, quel letto che troneggiava nella sua casa delle bambole, dove vi rintanavate a guardare un film, a coccolarvi, a… sorridi (e non è l'unica reazione involontaria del tuo corpo) al ricordo ma un ombra passa nel tuo pensiero: quello è il vostro letto, ma ti domandi se da lì sia passato qualcun’altro. Un altro uomo che l’ha sfiorata, baciata… No, basta, non puoi pensarci, devi smettere!
Sentendo pronunciare il tuo nome, ti avvii in soggiorno dove, a gambe incrociate, sotto la coperta con il pc sulle ginocchia l’avevi lasciata a lavorare.
La senti parlare quindi le rispondi, prima di notare lo sguardo ad occhi sgranati e taglienti che ti invitava non troppo gentilmente a non parlare: dannazione, cosa hai fatto?
- Devin???… Cassandra? Cosa stai combinando?
Oddio, no! J. ed Ele! Che cosa hai combinato? Ora non ve ne libererete più!
Eravate stati attenti, entrambi molto attenti, come se aveste preventivamente concordato di non far sapere a qui due impiccioni dove tu stessi passando la convalescenza; un conto era fargli sapere che la tua strega ti stesse facendo da infermiera, un conto è fargli sapere che tu sei a casa sua a fare il malato.
Ed ecco che inizia il tormento da parte di Ele:
- Cassy? Cosa stai combinando? Che stavi facendo l'infermierina a tempo perso me lo avevi detto... Però ti sei guardata bene dal dirmi che si trattava dell'infermierina sexy a tempo pieno! Chissà cosa nascondi sotto a quegli abiti informi e a quella coperta!
Ti senti avvampare per lei, oltre a vederla diventare leggermente rossa mentre ti rivolge uno sguardo stralunato. Quei due sono sempre i soliti e si divertono a mettervi in imbarazzo.
- D.? Su, vieni, fatti vedere, ti abbiamo sentito!
Come volevasi dimostrare si comincia! Quando imparerai a stare zitto?
Ti avvicini al divano e ti siedi vicino a Cassy mentre lei appoggia il pc davanti a voi.
- J. che piacere! Cos'hai da rompere i coglioni?
- Guardalo lì, l'ammalato... Dì la verità, era solo una scusa per nasconderti fra le braccia di Cassy, eh?
Quell’animale! Come si permette! Ma non fai in tempo a rispondergli a tono visto che proprio in quel momento un attacco di tosse comincia a scuoterti. Mentre Cassy alterna piccoli colpetti a carezze in mezzo alle scapole senti Elena continuare ad ironizzare:
- Cassy, ma ti sei resa conto del flagello che ti sei tirata casa? Guardalo! Non ti invidio per nulla, come puoi averlo fatto?
Mentre ti porge la sua tazza di the per aiutarti a riprendere fiato e lenire l’incendio che hai in gola, lei risponde ridendo:
- Oh sì che me ne rendo conto, ecco perché è qui! Sai benissimo cosa significa un Harris morente per l’influenza!
E mentre J. si gira verso Ele, tu ti giri verso Cassandra e pronunciate in coro la stessa identica frase: decisamente hanno ragione loro!
- Che cosa volete dire voi due? Noi non siamo così!
- Ah no?
- Adesso basta! Lasciatemi in pace, io sono malato!
- Tu? Malato? Adesso si dice così? Vallo a dire a qualcun’altro! Sei davvero così sicuro di potermi nascondere qualcosa?!
- J. io sono malato, mi devo riposare! …
E mentre ti allunghi per attaccargli in faccia, fra un colpo di tosse e l’altro sputi un “ciao”, per poi accasciarti appoggiando la testa sulle gambe di Cassy sospirando:
- Perchè se la prendono con me? Io sono malato, uff.
Senti le sue dita passare fra i tuoi capelli:
- Perchè prima di parlare non mi hai guardato? E adesso eccoci qui! Lo sai che non è finita qui, vero?
Sbuffi guardandola negli occhi:
- Ce la rinfacceranno per lungo tempo!
Scuotendo il capo si abbassa su di te anche se, purtroppo, non per un bacio: vuole solo controllare la tua temperatura con le labbra.

Ormai è domenica, quegli ingrati esserini viscidi sono stati sbaragliati sul campo dalle medicine e domani entrambi tornerete al lavoro: non avendo più scuse, dovrai tornare a casa di Mike. Non ti ha chiesto di andare via già oggi e speri che sia perché anche lei vuole prolungare il più possibile questa magica bolla temporale in cui vi siete nascosti in questi giorni.
Sorridendo apri i vari armadietti della cucina per recuperare una tazza e la bustina del the, poi, mentre aspetti che il bollitore dell’acqua cominci a fischiare, ti appresti a mettere la giusta quantità di zucchero, la fetta di limone che hai tagliato e a prepare la pastiglia per l’emicranea. Silenziosamente, con la tazza in mano ti avvii in salotto dove lei, distesa sul divano, è rannicchiata sotto la coperta; il suo viso spicca pallidissimo fra i capelli sciolti ed i cuscini scuri e fra le ciglia brillano delle piccole lacrime. Ti siedi di fianco a lei e le accarezzi i capelli:
- My little witch, ti ho portato una pastiglia e un po’ di the: da brava, tirati su.
Molto lentamente apre gli occhi lucidi e solleva il capo dischiudendo le labbra; sorridendo gliele accarezzi mentre posi fra esse la pastiglia e poi, facendo scivolare il tuo braccio sotto di lei, la sollevi accostandole la tazza alle labbra. Ne prende solo un piccolo sorso, mentre riadagiandosi mormora:
- Scotta!
Sorridi:
- Lo lasciamo raffreddare?
- Mm mm, annuisce.
- Do you need something else?
- Freddo.
- Vuoi un’altra coperta?
- No… scaldami.
Come fartelo ripetere? Metti la tazza sul tavolino lì a fianco e ti stendi accanto a lei abbracciandola. Subito lei si rannicchia contro di te, appoggiando le mani e la testa sul tuo petto con un sospiro.
- Meglio?
- Mm mm.
Sistemi la coperta sopra di voi e le scosti i capelli dal viso approfittandone per posare un lieve bacio sul suo capo.
- My little kitty… Do you want some cuddles?
Sistemandosi ancor più contro di te ed intrecciando le sue gambe con le tue, emette un altro mormorio d’assenso mentre strofina il viso sulla tua spalla.
Oddio, detesti vederla stare male ma questo per te è il paradiso! Sapendo di non poterle toccare la testa quando sta così, infili una mano sotto il maglione, cominciando a disegnare arabeschi sulla sua schiena coperta dalla maglietta, non osando cercare la sua pelle.
Ricordi ancora la prima volta che l’hai vista così: stava a malapena in piedi, pallidissima con le guance rigate dalle lacrime e ti eri spaventato quando ti aveva aperto la porta. Ricordi di averla presa fra le braccia e di averla portata a letto nonostante le sue proteste di riuscire benissimo a camminare da sola e poi le tue mille domande su cosa potevi fare per farla stare meglio. Più che paura, il tuo era stato proprio panico: con tutti i cloni eri stato ben lontano da ogni loro minimo accenno di malessere, ma in questo caso non ti era nemmeno passato per la testa di andartene con una scusa, come non avresti tollerato di essere mandato via da lei, però non sapevi proprio che fare; alla fine, lei si era messa a sedere, ti aveva preso il viso fra le mani e, ridendo, ti aveva detto di stare calmo e respirare, che ciò sarebbe accaduto spesso e che se proprio volevi fare qualcosa, avresti dovuto sdraiarti accanto a lei e coccolarla.
Con il tempo sei migliorato, i suoi attacchi di emicrania non ti hanno più mandato in panico ed hai imparato cosa fare per darle un po’ di sollievo, tanto che, proprio come ora, ogni gesto ti viene istintivo.
Il suo respiro è diventato regolare, le poche lacrime hanno smesso di fuggire da sotto le sue palpebre ed il suo respiro è divenuto più pesante, così ti arrischi a fare una cosa che altrimenti non avresti avuto il coraggio di fare: ti scosti da lei quel tanto che basta per guardarla in viso e poi, lentamente, passi un dito su un suo sopracciglio, per poi scendere lungo il naso, le accarezzi uno zigomo per poi arrivare sulle sue labbra leggermente dischiuse. Oddio, quanto ti è mancata, quanto ti è mancato il poterla tenere fra le braccia, il poter ridere con lei anche di una cosa stupida come chi deve mettere i piatti in lavastoviglie, il poter essere semplicemente lì, disteso in silenzio a sentirti al posto giusto e completamente te stesso.
E mentre continui ad accarezzarle le labbra lei apre gli occhi e ti fa una semplice domanda:
- Perchè?
Ti sfiora l’interno dell’avambraccio sinistro, dove c’è il tuo ultimo tatuaggio e ripete la sua domanda:

- Perchè?
Se ne è accorta, ha notato il suo ritratto, sorridi felice e un po’ compiaciuto.
- Perchè avevo bisogno di avere la mia piccola strega sempre con me, perchè…
D
eglutisci un po’ imbarazzato, i suoi occhi non smettono di scrutarti:
- … Because your place is on my skin, under my skin, in my blood, in my bones… 
Le sue dita continuano ad accarezzarti il braccio, la tua pelle, provocandoti brividi e così non puoi fare a meno di continuare a confessarle tutto:

- Because that's how it should be, my little witch!
Il suo profumo, le sue dita sulla tua pelle, l’averla fra le braccia… non puoi resistere, ti chini su di lei e le sfiori le labbra con le tue, lentamente e castamente, come la prima volta.
Lei si allontana delicatamente e impercettibilmente 
Oh Dei, cosa hai combinato? Ed ora? Si allontanerà da te? Ti caccerà via? Però non ti penti di ciò che hai fatto, e come potresti? Saresti disposto ad attraversare tutti i 9 gironi infernali per un suo bacio!
Affondi la mano nei suoi capelli e le scosti leggermente il viso, per non essere nuovamente tentato, per poterla guardare negli occhi:
- Do you want me to leave?
Scuote il capo mentre lo nasconde nuovamente contro di te. Non vuole che te ne vada, non è arrabbiata, si è nascosta di nuovo fra le tue braccia e nel mentre sussurra:
- Perchè hai smesso? … Voglio le coccole!
Vorresti urlare dalla gioia, stringerla a te e baciarla di nuovo, perché i suoi baci danno dipendenza, ma non puoi, non puoi esagerare.
Affondi una mano nei suoi meravigliosi capelli e l’altra torna ad insinuarsi fra gli strati dei suoi vestiti per farle i grattini, ma un gemito di protesta ti blocca:
- No così… bene!
Bene? Oddio no, non può davvero essere ciò che pensi! Ma ugualmente infili la mano sotto tutti gli indumenti e arrivi alla sua pelle: a quel contatto emana un sospiro soddisfatto e mentre tu passi lentamente le dita sulla sua schiena, lei inizia a fare le fusa.

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