Appuntamenti con gli strambi

di LucyFire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte uno ***
Capitolo 2: *** Parte due ***



Capitolo 1
*** Parte uno ***


 


 

Appuntamento con Lo Strambo

 

 

 

Siete pronti per ordinare?”

Si grazie.” Risposi educatamente. Era da un bel po' di tempo che non andavo in un ristorante: ero troppo abituata a mangiare una pizza insieme ai miei migliori amici per trovarne il tempo.

Perfetto. Da bere?” Matteo fece un gesto con la mano, per indicare al cameriere che avrebbe dovuto iniziare da me.

Acqua naturale. Il vino lo faccia scegliere al mio accompagnatore, grazie.” Se in generale ero di buona forchetta per qualunque cosa mi si presentasse sul piatto, a scegliere il vino da abbinare ero proprio negata.

No anche per me acqua: sono astemio.” Mi girai di scatto verso di lui con una muta domanda scritta a caratteri cubitali in faccia.

Astemio? E da quando mai un ventisettenne era anche lontanamente astemio a questo mondo? Ma dove lo aveva trovato Tess un tipo del genere, su Marte?

Finito di ordinare gli antipasti e il primo, si rivolse verso di me.

Non mi piacciono gli alcolici in generale.” Mi spiegò allora vedendo la mia espressione.

Insolito.” Snocciolai una parola presa direttamente dall'ottocento. Odiavo parlare antico, troppo educato e stra maledettamente formale. Ero una ragazza diretta, che diceva quello che pensava della gente direttamente in faccia a loro. Forse era per quello che nella mia vita pizza vinceva su ristoranti di lusso e un bel film visto in compagnia vinceva su una giornata passata a girare per negozi in cerca di vestiti costosi.

Raccontami qualcosa di te. Che lavoro fai?” Mi tirai leggermente in avanti, poggiando i gomiti sul tavolo e tirando leggermente il vestito che indossavo sotto il seno. Stra maledetta eleganza, vatti a fare un giretto per l'inferno.

Sono un editore. Tu?” O la va o la spacca.

Organizzo matrimoni.” Solitamente quando dicevo che lavoro facevo le possibili reazioni erano due: la prima, e più diffusa, era quella di ridacchiare leggermente per poi chiedermi se stessi scherzando; la seconda era quella di credermi un sfigata di livelli cronici che si diverte ad organizzare la vita degli altri perché non sa cosa farsene della propria.

Ah... Interessante.” Fece un mezzo sorriso, pensando a qualcosa. “Quindi anche tu sei nella categoria di quelli che utilizzano la tattica del “chi non sa fare insegna”.”

Anche?” In tutta la sua frase mi aveva colpita solo una sua parola. In fondo non l'aveva detto con disprezzo, solo con curiosità; e io non potevo che apprezzare il suo comportamento, siccome ero abituata ad altri atteggiamenti di uomini completamente cerebrolesi.

Faccio l'editore perché non so scrivere. Giudico quello che leggo e amo i libri, ma non saprei fare lo scrittore.”

Modesto?”

Credo solo di essere realista. O almeno ci provo: non mi piace dire cose in cui non credo.”

Mai detta una bugia?” Fece una mezza risata. Quest'uomo era davvero strano: prendeva ogni mia domanda come frase filosofiche, facendomi presente tutto ciò che pensava.

Ok, rewind. Non mi piace dire cose che credo siano delle emerite cavolate.”

Quindi dici sempre quello che pensi.”

Teoricamente, perché anche in quel caso potrei dire stupidaggini.” Stavo per aprire la bocca per rispondergli a tono, ma la richiusi all'istante, rendendomi conto che non sapevo cosa dire. Era la prima volta che mi trovavo senza parole, inconcepibile.

Dopo un minuto di silenzio ecco che riprendeva a parlare. Ma dove lo aveva trovato Tess questo tipo io-parlo-in-continuazione-dando-aria-alla-bocca? Ed eccolo che riprendeva a parlare.

Non sai cosa dire.” Molto intelligente, si.

Non saprei cosa rispondere. Dici cose strane.”

E' un complimento?”

Prendilo come vuoi. Ho detto solo quello che penso.”

In fondo è quello che faccio anche io; che coincidenza, diamo entrambi aria alle nostre idee facilmente.”

Ma se mi hai appena detto che non dici tutto quello che pensi perché lo ritieni molte volte stupido.”

No, calma. Ho detto che non mi piace dirlo, non che non lo faccio.” Giuro, mi ero persa. E adesso che gli rispondevo?

Ehm... ordiniamo?” E brava Cristina, vai così! Tu si che non ti fai abbattere da nessuno!

Certo.” Chiamò il cameriere, ordinò per entrambi il secondo dimostrando molta premura e pazienza, soprattutto quando ero indecisa fra due contorni e non mi riuscivo a decidere.

Quando il cameriere si allontanò feci un'osservazione, sperando che almeno questa volta non mi avrebbe spenta come tutte le altre.

Sei gentile.”

Capita anche a me, si.”

Ignorai alla grande il suo commento sarcastico, passando ad altro.

Una volta le persone gentili le chiamavano cavalieri. Guarda che per la prossima volta mi aspetto che mi vieni a prendere con la carrozza.” Ridacchiai alla mia uscita alquanto stupida. Ma dove le trovavo le mie battutine idiote, su ebay?

Quindi mi credi una specie di principe azzurro? Che tristezza.”

Perché? Credo sia il sogno di ogni uomo cercare di abbindolare ogni ragazza con queste fantasie.”

Sarà, ma io penso che la calzamaglia sia troppo stretta in alcuni punti e che sia totalmente antiestetica, che tutti quei vestiti frufru mi diano un'aria un po' gay e che la solita damigella in pericolo sia alquanto imbranata e appiccicosa.”

Quindi?”

Dico solo che sarei negato per la parte. Per non parlare poi del cavallo: l'unica volta che ho provato a salirci – qualche anno fa – sono caduto e mi sono rotto un braccio.”

Risi per la sua disavventura.

Allora sei l'opposto del perfetto principe azzurro. E a me che sembravi un cavaliere!”

Un cavaliere di oggi o dell'ottocento?”

Perché, c'è differenza?”

Credo che una volta, quando le donne nella società non erano niente, agli uomini servivano solo poche parole per autoproclamarsi cavalieri e dire di trattarle bene o di avere un codice morale. Vorrei vedere chi adesso potrebbe anche solo pensare di aiutare una donna in quei modi: si salvano tutti dicendo che siamo tutti uguali davanti alla legge.”

Vista così la cosa è una bella fregatura.”

Può essere vista anche in un'altra maniera però. Oggi quando vedi un uomo gentile lo sarà solo perché lo vuole lui veramente.”

Quindi si ritorna al punto iniziale: tu sei un cavaliere.”

Forse, lo ammetto. Credo però di esserlo solo quando posso ottenere qualcosa in cambio.”

E cosa ti piacerebbe avere, in questo momento.”

Non saprei. Un parente miliardario in fin di vita, girare intorno al mondo, vivere in Alaska per qualche giorno, che fuori nevichi, che esca un nuovo film di Woody Allen, avere una mongolfiera, mangiare un dolce al cioccolato... un'altra cena con te.”

Sorvolai sull'ultima parte della sua frase, ovviamente buttata lì per fare effetto.

Tutto quanto riconducibile ai soldi. Mai sentito dire che non portano alla felicità?”

Bha, stronzate. Se non puoi avere quello che desideri allora spiegami come si può essere felici.”

Credo dipenda dalle persone che ti sono affianco.”

E non sono proprio queste che ti spingono sempre a cercare un lavoro con uno stipendio maggiore.”

Vuoi dire che non ti piace il lavoro che fai?” Stavo cercando di seguire quello che diceva, ma era molto difficile. Più che altro buttavo lì domande a caso, sperando di azzeccarci.

No io sono stato fortunato: sono riuscito a collegare soldi con piacere. A te invece piace il tuo lavoro?”

Non mi lamento, però ho un capo che è una rompicoglioni terribile. Ogni giorno urla addosso a tutti per qualcosa che sa solo lei.” Vai così Cristina! Fai la parte della scaricatrice di porto che si lamenta del suo lavoro! Sicuramente lo stenderai grazie ai tuoi modi affascinanti.

Se vuoi il qui presente principe azzurro barra gay ti può venire a salvare tirandole addosso una padellata.” Eh? E questa da dove gli era uscita?

Una padellata, sicuro? Credo che finiresti solo in tribunale.”

Oppure in manicomio. Ho sempre voluto andarci almeno una volta.” Questa da dove gli era uscita (parte due)?

Questa è bella. Perché?”

Sai quando i bambini piccoli pensano a quello che vorrebbero fare da grandi, no? Tipo l'astronauta o l'attore. Bene, io volevo fare il matto.”

Solo il matto? Carina come cosa, molto normale.” Non sapevo se prenderlo sul serio o meno. La scelta era molto difficile vista la mancanza di un filo logico con cui mi rispondeva.

Bhe in realtà sarei voluto diventare anche un inventore, però non lo dico molto in giro.”

Ti ci vedo con una mascherina trasparente, un camice bianco e i capelli pettinati con i petardi in effetti.”

Ci hai azzeccato: volevo inventare fuochi d'artificio.”

E perché non lo dici in giro? Non mi sembra una cosa brutta.”

Oggi tutte le persone che hanno un minimo d'intelligenza superiore alla media o si rintanano in laboratori di ricerca a vantarsi con il mondo, oppure inventano cellulari. La scelta è molto limitata.”

Nessuno ti ha mai detto che sei giusto un po' cinico?”

Ci hanno provato, si.”

In che senso?”

Diciamo che prima dei vent'anni mi arrabbiavo con poco. Una volta ho anche spaccato il naso a uno che mi prendeva in giro.” Matteo in versione stronzo adolescente mi mancava.

Affascinante.”

Lo so, so avere molto charme quando la situazione me lo richiede.” Assottigliai lo sguardo, cercando di capire se era sul serio così o se veramente stesse scherzando.

Il mio commento era sarcastico.”

Il mio no invece.” E qui mi aveva zittita nuovamente. Appena dicevo qualcosa eccolo che era pronto a rispondermi a tono. Era come se avesse la risposta pronta a tutto quello che dicevo: dio se mi innervosiva la cosa!

Mai pensato che avresti potuto praticare uno sport per sfogare il tuo nervosismo?”

Si, e lo praticavo molte volte. Era molto... appagante, ma non aiutava molto in quel senso.”

Quale era?” Sorrise alla mia domanda, facendomi temere che intendesse qualcosa di divertente. Aspetta un attimo, non è che intendesse...?

Ah. Capito.”

Non pensare male, ero un adolescente anche io.”

Ma non mi dire, lo sapevo già. Solo mi dispiace che tu lo sbandieri ai quattro venti.”

Me l'hai chiesto tu.” Solo un'uscita e già litigavamo come una coppia di sposini: orrore.

Intendevo che mi dispiace per TE. Deve essere difficile vivere nel passato, mentre ci si vanta di essere stati dei puttanieri modello.” Rise alla mia risposta, mentre sorseggiavo un po' d'acqua. Guardai il mio piatto, praticamente ancora pieno di cibo. Dovevo ammetterlo, Matteo sicuramente era strano e difficile da capire, ma affascinava. Non riuscivo a smettere di parlarci e di sentire come mi avrebbe risposto, tanto da non accorgermi che i camerieri mi avevano già portato il secondo. Guardai il suo piatto e potei costatare con piacere che anche quello fosse pieno.

Di questo non mi preoccuperei. Potrei vantarmi di esserlo anche nel presente.”

Quindi sei a questa cena per...?” Chiedevo conferma, tanto per sapere. Sto tizio sbuca fuori dal nulla e mentre è con la sottoscritta si vanta di avere uno stuolo di ragazze ai suoi piedi. Ma soffocati!

Per lo stesso motivo tuo credo.”

Perché te l'ha imposto Tess?” Del tipo: ehi guarda che se fosse stato per me io non ci sarei mai venuta.

Diciamo che me l'ha imposto Simone, il suo ragazzo e mio migliore amico.”

Ergo ti ha obbligato lei. Non credo che lui decidi tanto fra loro due: in quella coppia assomigliano più alla versione femminile Attila accompagnata da un pacifista.”

Di sicuro lui è un tipo molto paziente. Ma torniamo a noi... di cosa stavamo parlando?” Si era perso anche lui, miracolo!

A quanto eri strano da piccolo. Credevo volessi fare l'inventore pazzo, ma sei finito sulla strada alle superiori.”

Sulla strada?”

Sai com'è... Avrei usato le parole alzare un po' troppo la gonna, ma non mi sembrava appropriato.” E adesso volevo proprio sentire cosa avrebbe detto. Dopo questa mi uscita fantastica volevo il premio nobel!

E chi ti dice che io non abbia origini scozzesi?” Cristo. Avevo trovato pane per i miei denti, dovevo ammetterlo.

Comunque sia il concetto è lo stesso, anche se non ti facevo tipo da cornamusa, cappelli strani e gonne a quadri.” Me lo immaginai come l'avevo appena descritto, e per poco non mi soffocai mentre mangiavo a furia di trattenermi dal ridere sguaiatamente.

Già hai ragione. Potrei però essere un trans.” Ma davvero riusciva a rimanere serio mentre diceva queste cavolate?

Se mi dici dove ti esibisci ti vengo a trovare uno di questi giorni allora.”

Hai visto che mi vorresti rivedere!” Capiva solo quello che voleva lui, inconcepibile.

Credo che mi farei convincere nuovamente da Tess. Dovrebbe aprire un'agenzia matrimoniale.”

Perché, mi vorresti già sposare? Siamo lontanucci da Las Vegas e il biglietto costa giusto un po', ma per te questo e altro.”

Si certo. Se ci andiamo potresti anche esibirti nei migliori locali per ballerine.”

Non ci riuscirei mai: a volte so essere talmente timido...” Chi, lui? Ah ah ah.

Come non detto.” Guardai distrattamente l'orologio, gelandomi appena vidi che ore fossero. Era mezzanotte passata e non me n'ero nemmeno accorta.

Raccolsi la mia mia borsa e il mio giubbotto, mentre gli facevo presente che sarei dovuta ritornare a casa. Andammo a pagare velocemente, e lui insistette talmente tanto di offrirmi la cena che dovetti rinunciare e misi via il portafoglio.

Usciti dal ristorante mi girai per ringraziarlo della serata, ma quando lo vidi in piedi con le mani dentro le tasche della giacca e tutto imbacuccato nella sua sciarpa per il freddo mi avvicinai.

Sono stata bene sta sera.”

Anche io. Posso accompagnarti alla macchina?” E come potevo rifiutare? Era così bello con il naso rosso e la sua finta spavalderia che mi era impossibile dire di no.

Camminammo fianco a fianco senza parlare, mentre le nuvolette che si formavano dai nostri respiri segnavano lo scorrere del tempo.

Sono arrivata. Grazie mille ancora per la serata.” Non sapevo se avvicinarmi, se scappare in macchina o se tuffarmi fra le sue braccia per baciarlo sul momento in stile filmetto americano, ma alla fine vinse la codardia.

Mi girai, non sentendo risposta, prendendo dalla borsa le chiavi della macchina, quando sentii una mano trattenermi per il braccio e il suo fiato sulla mia guancia.

Facciamo venerdì prossimo?”

Per cosa?”

Oh lo sai bene. Ti vengo a prendere con la carrozza milady.” Rise alla sua uscita, forse pensando all'inizio della nostra discussione di quella serata.

Prima me lo dovresti chiedere, non pensi?”

Mi scusi.” Si schiarì la voce per darsi un falso tono d'importanza “Vorrebbe uscire con me un'altra volta, mia acida Cristina?” E la solita espressione dolce dov'era finita?

Sono curiosa di come finirà la storiella del principe azzurro senza cavallo e del ragazzo col naso rotto, quindi temo che dovrò accettare.”

Visto che quando la situazione lo richiede so avere charme? Alla fine ti ho convinta.” Mi fece l'occhiolino, sorridendo divertito.

Non credere di averne il merito. Ho accettato perché sei l'unico uomo al quale ho mai sentito dire “antiestetico”.

Un punto per me per avere un coinquilino fissato con la moda!” Ah, questa mi mancava.

Prada, gucci e robe varie?”

Si, sta rivoluzionando i nostri armadi. Nelle nostre camere sembra essere scoppiata una bomba atomica.”

A me la moda non piace proprio. Troppo scomoda per i miei gusti.”

Io invece non mi lamento. Sono felice di avere qualcuno che mi aiuta a non vestirmi perennemente da straccione.”

Perennemente?”

Quando non sono in ufficio è già tanto se giro in mutande.”

Affascinante.”

Oh, tu non sai quanto.” Mi fece nuovamente l'occhiolino, mentre io arrossivo dall'imbarazzo. La parola affascinante io la usavo come risposta quando non sapevo cosa dire, quindi mi era venuta normalmente anche in quell'occasione, senza pensare al significato che avrebbe potuto avere.

Ma con sto qua bisogna pensare a tutto quello che si dice?

Credo che investigherò con l'auto di Simone in questi giorni.” E questo che centrava?

Per cosa?” Gli chiesi curiosa.

Devo pur sapere che indirizzo ha la mia bella Cristina oppure devo andare a tentativi suonando per tutti i campanelli della città?”

Non sia mai.” Mi sorrise, facendosi sempre più vicino.

Un leggero sfioramento di bocche, nessun bacio passionale o da commedia romantica. Un banale, stupidissimo bacio a stampo.

Quando si girò per andarsene, lasciandomi il braccio e rivolgendomi l'ultimo sorriso, non potei fare a meno di portarmi una mano davanti alla bocca.

Dopo dieci secondi la tirai via subito con stizza. Solo un'uscita e già mi comportavo come un'adolescente innamorata? Non c'era stato nessun colpo di fulmine, nessun “oddio questo da quanto è bello me lo faccio sul momento”, solo un uomo affascinante con un sorriso mozzafiato e una parlantina che batteva pure la mia, eppure mi sembrava di sciogliermi, mentre sorridevo come una scema.

Mentre montavo in macchina ripensai a quando mi aveva parlato del principe azzurro e di come mi aveva zittita più volte. Cristo, quanto mi faceva innervosire!

C'era solo da sperare quindi che nelle uscite successive non si comportasse in questo modo strafottente.

Oh, al diavolo! Era affascinante anche per questo, dovevo ammetterlo.

Maledetto il giorno in cui avevo accettato la proposta di conoscere un amico di Simone – come lo definiva Tess –. Mi aspettavano giorni d'inferno a sopportare un tipo del genere, così... così...

Maledettamente intrigante.

 

 

 

 

 

Sono orgogliosa di me stessa: mi è piaciuto da morire scrivere questa piccola shot! Ci stavo pensando da giorni, e et voilà! I personaggi mi piacciono abbastanza, ma non vi dico quanto è stato difficile scrivere di Matteo. Giuro, se mi si fosse presentato un tipo del genere davanti altro che padellata! Gli avrei tirato dietro tutta la cucina!

Stare dietro a tutti i suoi pensieri mi ha fatto venire mal di testa.

Per Cristina invece ho tirato solo fuori una parte del mio carattere e l'ho messa in pratica. Sono una che risponde sempre a tutto quello che le si dice, quindi non ho avuto difficoltà per lei.

Comunque sono fiera del risultato che spero sia piaciuto anche a voi :)

 

Anna

 

PS mi scuso per eventuali Orrori di ortografia, ripetizioni o altro. Questa shot l'ho letta e riletta così tante volte che non mi accorgerei nemmeno se avessi scritto cavoli al posto di pensieri.

 

 

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Capitolo 2
*** Parte due ***


Appuntamento con La Stramba

 

Parte Due

 

 

 

Era un giornata calda con afa e tutto l'ambaradan che ci sta dietro, e perciò avevo invitato Cristina al mare per prendere il sole, anche se non eravamo nella stagione estiva. Ormai ci stavamo frequentando da molti mesi, e le cose fra di noi non potevano andare meglio. I nostri caratteri erano molto simili, ma allo stesso tempo diametralmente opposti: entrambi preferivamo nascondere una malinconia passeggera dietro ad un sorriso e i pensieri tristi dietro ad una battuta, ma per il resto non ci assomigliavamo più di tanto.

Nelle ultime settimane Cristina mi aveva ricordato spesso – e ridendo – di quanto l'avessi stupita al nostro primo incontro con paroloni sofisticati e filosofie di vita, ma se non mi riteneva con pensieri normali, non si era ancora sentita parlare. Dopo quella sera infatti il punto focale delle nostre discussioni stupide erano diventate le sue schizzate mentali, quello che faceva nella sua vita d'idiota e quello... che le passava per la mente all'istante, del quale ovviamente mi voleva rendere partecipe.

A volte era noiosa, a volte con lei ti faceva mal di pancia dalle risate, ma era un bel soggetto. E io, da gran filosofo-fai-da-te e da grande osservatore del comportamento delle altre persone, non potevo che ammirare il suo temperamento forte, ma allo stesso tempo quasi ingenuo.

La nostra attenzione fu catturata da una coppia davanti a noi, che era abbracciata su un asciugamano. O almeno, la ragazza stava stritolando quel povero ragazzo, che dall'espressione sembrava stesse soffocando.

Per me non dura un giorno.” Disse Cristina.

La biondona dall'aria poco intelligente ma molto poliposa, stava abbracciando quel suo ragazzo dall'espressione poco felice giusto davanti a noi. E lungi da noi il fatto che tirassimo fuori le nostre abilità di pettegoli naturali, scommettendo sulla speranza della ragazza di rientrare nelle grazie del bellimbusto!

Eh amico mio... prima te le fai, poi rimpiangi. Capisco perfettamente.

Nah, a una settimana ci arriva.”

Dici? Ma sembra così... stupida. Se ne accorgerebbe anche il mio pappagallo.” In effetti con quei suoi gridolini starnazzanti – che raggiungevano gli ultrasuoni – non si poteva pensare che fosse Einstein in persona.

Pappagallo? Non sapevo che ne avessi uno.” Le dissi.

E' carino: ha tutte le piume colorate e un umorismo di pochi.”

Umorismo?” E da quando in qua un pappagallo fa battute?

Si, spara cazzate a raffica, ma credo che ripeta solo quelle che sente dire da me. Soprattutto quelle rivolte a mia madre nelle chiamate settimanali del mercoledì sera.”

Capisco. Nome?”

Adriana del Rompi-beep Giornaliero.” Bhe, originale.

Quando conoscerò i suoi genitori questa cosa me la dovrò annotare.

Non lo metto in dubbio. Ma non lei, il pappagallo.”

Hai ragione, è sicuramente più interessante di mia madre. Si chiama Number Due.”

Perché non Number uno?”

Number uno sembra tanto importante come nome. Non voglio che si creda l'Illuminato della mia vita: non è mica al centro perennemente dei miei pensieri. Bhe, di quelli con io con una scopa che gli tiro in testa si, ma degli altri come soggetto ci gira al largo.”

In effetti la modestia è fondamentale.” Vai così! Non sapere che rispondere e dire una solita minchiata che va sempre bene. Ti stimo Matteo.

Parla quello senza peccato.”

Se non fossi vanitoso, sarei perfetto; lungi da me il fatto di non essere uomo con l'aggiunta di difetti vari.” Aggiunsi un sorriso, per conferirmi più charme. Avevo notato nelle ultime uscite che quando le sorridevo sembrava sciogliersi e rispondermi all'istante, la maggior parte anche baciandomi delicatamente.

Si avvicinò per scoccarmi infatti un bacio a stampo, come volevasi dimostrare.

Hai ragione, sarebbe troppo noioso starti ad ascoltare senza la tua fastidiosa superbia.”

Io si che adoravo questa ragazza per come mi adulava!

Lo dico sempre io. Comunque ritorniamo all'argomento di prima: capisco il perché dell'uno al posto del due, ma perché il nome del pappagallo è metà in inglese?”

Gli anni stanno avanzando, ormai la lingua inglese viene sempre più parlata: mi devo adeguare. Non ci ho mai capito una cippa di quella materia alle superiori, ma questo non vuol dire che, con l'avanzamento della lingua in tutto il mondo, non possa essere anche io alternativa.”

Alternativa?” Del tipo: più di così?

La scelta ricadeva su due possibili mie azioni: o mi rimettevo a studiare, oppure tutto il dizionario di inglese lo distribuivo per la casa per ricordarmelo meglio. E siccome il solo pensiero di ritornare sui libri mi impressiona, la scelta è ovvia.”

Distribuirlo per casa? Sei una serial killer di vocabolari e non me lo hai detto? Se vuoi ti passo quelli miei di latino e greco, non si sa mai che me li levi dalla libreria.”

Scemo. Nel senso che tutto ciò che compro lo battezzo con il primo nome che mi viene in mente della lingua.”

Quindi se in questo momento tu stessi per acquistare un divano come lo chiameresti?” ma la stavo veramente incoraggiando a continuare un discorso di questo tipo?

Così deciso su due piedi... credo Donut o Hurricane.”

Come mai, se posso chiederlo?”

Al divano ci ricollego due momenti della mia vita. Il primo è quando mi sono strafogata di gelato in quarta superiore e sono diventata un budino, o una ciambella, come preferisci. Ma non pensare male eh, era solo stress pre-traumatico per la maturità!”

Ero rimasto agli anni in cui il diploma era in quinta.”

Ho un metabolismo che fatica a digerire i cibi che ingurgito. Sono dovuta prendermi per tempo.”

In anticipo di un anno?”

Eh, i misteri della vita. Comunque il secondo, ovvero Hurricane, è perché lo ricollego con il mio ex. Mi teneva sempre sul divano quando andavo a casa sua, nemmeno fossi un cane.”

Ok la faccenda si fa interessante. Quindi uragano... perché?” Pensai in due secondi alle cose a cui lei avrebbe potuto ricollegarlo, e capii che in verità non volevo esserne messo a conoscenza.

Ho cambiato idea, non lo voglio sapere.” Mi strozzai con i miei stessi pensieri, mentre mi veniva un leggero mal di pancia. Aveva detto ex fidanzato... quindi in teoria era cancellato, tolto completamente dalla sua vita, vero?

Ma dai sciocchino,” E via con lo scappellotto “non è niente di perverso!”

Ho appurato che il tuo cervello di perverso ingrana tante cose e ne spara altrettante in stile mitragliatrice, quindi non vorrei essere a conoscenza di...”

Nemmeno avevo finito di sparare una dozzina di scuse, che aveva già ripreso a parlare. E poi dicevano che quello strano e schizzato ero io! Ma guardate lei, amici ingrati del cavolo! Sembra esser stata rinchiusa per ore dentro una stanza piena di droghe a inalazione.

Soddisfacente se all'inizio è visto da lontano, disastroso alla fine se lo vedi da vicino.”

Uh bene.” Quindi dell'ex non aveva bei ricordi? Perfetto. Assolutamente perfetto.

Ti sei imbarazzato? Oh povero scricciolo.”

Ma quando mai! Stavo solo cercando di cancellarmi le immagini mentali che mi stavo facendo.” Si, di te e del tuo tizio passato che ve la spassate sul divano.

Seguì un silenzio lungo pochi minuti, mentre osservammo la miss X che si piegava per raccogliere il portafoglio del suo santo ragazzo, permettendoci – a me e a lui – un'ampia visuale su quelle che avrebbe potuto battere le montagne dell'Himalaya.

Cristina intercettò il mio sguardo – anche se non del tutto, perché non mi arrivò nessuna strigliata sul fatto che stessi bellamente stampandomi in testa le doppie virtù di un'altra ragazza – e felice capì che poteva ritornare sull'argomento iniziale.

Quindi non sei geloso.” E io che pensavo volesse parlare del santo davanti a noi. Cacchio, ero stato preso sul fatto.

Neanche un po'.”

Bugiardo. Girai lo sguardo verso l'orizzonte segnato dal mare, mentre lei mi si avvicinava e posava le sue mani sul mio petto.

Quindi se ti dico che con lui facevo queste cose...” E mi morse una guancia, per poi scivolare con piccoli baci fino alla mascella, mentre io sospiravo piano.

Forse si, ma non che ci pensi... più di tanto.” Dentro di me invece mi stavo corrodendo. Lei al mare con un altro ragazzo, che gli faceva le stesse cose che stava facendo in quel momento a me: non riuscivo a sopportare tutti questi pensieri.

Le afferrai il polso della mano che era scesa ad accarezzarmi il petto.

Il tuo ex non lo vedi più, vero?” Quasi lo ringhiai. Emminchia! Fece un sorrisino di chi sa di avere la vittoria in tasca.

Mmm si, ogni tanto ci sentiamo ancora...” Che COSA? Eh no, cara. Ormai sei proprietà privata del sottoscritto. Non ti permettere.

Bene. Fai come vuoi.” Con un gesto secco le spostai le mani, girandomi incazzato. Subito sentii che aveva iniziato a ridere forte, appoggiando la testa contro una mia spalla.

Quando ritornò a fissarmi negli occhi capii il perché.

Mi stavi prendendo in giro, vero?” Le chiesi sussurrando, per non urlare un: Sono caduto nel tuo gioco, cazzo.

Ah-ah.” Altro sorriso. “Dovresti saperlo: ultimamente sto uscendo con un tipo, tutto filosofico e strano, ma che mi piace tanto. Non avrei nemmeno il tempo di chiedere a qualcun altro di trovarci.”

Bene, mi piaceva dov'era andato a finire il nostro discorso.

Sorrisi, felice di quella piccola dichiarazione.

Continua, dai. Il mio ego ti sta ringraziando.” la vidi spalancare leggermente gli occhi, e nella sua confusione mi allungai per rubarle un altro bacio. Forse si aspettava che dicessi qualcosa anche io di smielato?

Scemo! Io qui a fare la sdolcinata e tu che continui a fare battutine delle tue! Ingrato.”

Nascose la testa come all'inizio sul mio petto, mentre io sorridevo. Quando ero con lei mi sembrava quasi impossibile non avere perennemente il sorriso in faccia: mi faceva bene solo con la sua presenza.

Passarono alcuni minuti di silenzio, ma per entrambi non era di nessun peso.

Spostai nuovamente lo sguardo sulla coppia davanti a noi, con il ragazzo agonizzante.

Mi dispiace per il tipo.” Ammisi.

Vero, fra puttanieri ci si comprende.” Cara la mia dolce ragazza, sempre uno zuccherino con me.

Ma che centra quello! Si chiama semplice solidarietà maschile.”

Ah quella cosa che consiste nel battersi una mano sulla spalla e dirvi – con voce roca e bassa alla James Bond –: “Ehi amico! Se quella non te la fai entro questo mese, le do io una una bella ripassatina del kamasutra”.

Il fatto che siamo maschi non vuol dire che siamo tutti dei pervertiti cronici, sai?”

Bhe... circa.

Uh, capisco. Devo ammettere che a me questa rappresentazione di te me l'avevi data però.”

Quella del figaccione bello e dannato?”

No, quella del disperato.” Pugnalata alla mia autostima. Certo che questa ragazza ci sapeva fare nell'abbassarmi la cresta.

Simpatica.” In tutta risposta mi morse piano ancora la guancia. Se fare il finto arrabbiato le faceva fare certe cose, non avrei mai smesso.

Se ti può consolare, quello sembra più disperato di te.” Ammise, lanciando l'ennesima occhiata verso la coppia di fronte.

Risi, portando una mano fra i suoi capelli. Mi stava piacendo sempre di più Cristina, con le sue uscite infelici, con i suoi sorrisi sempre seguiti da un pizzico di timidezza... era affascinante. Non di quelle bellezze che si vedono nei film e dalle quali non si riesce a staccare gli occhi, nemmeno quelle che vedi per strada. Nella sua complessità caratteriale aveva quello spiraglio di ingenuità e felicità che mi piaceva un casino.

Come la potevo definire? Affascinante... sia dentro che fuori.

 

 

 

 

Ed eccomi qui! Vi sono mancata? E' da un bel pezzo che non pubblico un'originale, e perciò ieri mi è venuta voglia e voilà mi sono messa a scrivere.

Spero che vi piaccia e che nella sua semplicità vi abbia fatto fare almeno un sorriso.

Che dire? Mi ri-eclisso per un altro mesetto o giù di lì.

Au revoir,

 

Anna

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