Angels of love-L’inizio di una nuova era

di xalison
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo primo. ***
Capitolo 2: *** capitolo secondo. ***
Capitolo 3: *** Capitolo terzo. ***
Capitolo 4: *** Capitolo quarto. ***
Capitolo 5: *** Capitolo quinto. ***
Capitolo 6: *** Capitolo sesto. ***
Capitolo 7: *** Capitolo settimo. ***
Capitolo 8: *** Capitolo ottavo. ***
Capitolo 9: *** Capitolo nono. ***
Capitolo 10: *** Capitolo decimo. ***
Capitolo 11: *** Capitolo undicesimo. ***
Capitolo 12: *** Capitolo dodicesimo. ***
Capitolo 13: *** Capitolo tredicesimo. ***
Capitolo 14: *** Capitolo quattordicesimo. ***
Capitolo 15: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** capitolo primo. ***


Capitolo primo.


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C’èra così tanta quiete in quel posto,tanto amore e tanta felicità.Era vero tutto quello?Vedevo gli angeli sorridenti in ogni dove eppure i loro occhi vuoti,i loro sorrisi finti come se fossero obbligati ad essere felici solo perché si trovano nel regno della luce.
Nessuno di loro è solo eccetto me.Come può l’amore,quello vero,portare dei così piccoli sorrisi?
Tutto ciò intorno a me è falso,questa ‘luce’ presente in questo luogo non rispecchia le nostre anime buie.Così semplicemente alzo i miei muri e non permetto a nessuno di avvicinarsi,ho realizzato che preferisco sentirmi sola perché lo sono e non sentirmi sola con una persona accanto.Loro non si amano,loro semplicemente non vogliono essere soli.

Negli anni ho imparato ad osservarli ed ho capito tutto questo,la solitudine spesso è più benefica di quanto possiamo immaginare,ho imparato anche ad apparire calma e felice mentre dentro di me c’è solo il ricordo di quel giorno e nessuno riesce a notarlo,nessuno si accorge che ho bisogno d’aiuto.Forse un giorno troverò qualcuno.
Mi esporrò all’amore,abbasserò le mie imponenti mura,solo quando sarò sicura che ne varrà la pena.Probabilmente non troverò mai nessuno con cui condividere questo peso o che si accorga che ho questo grande baratro dentro,non ho ancora ben capito se sono ottimista o pessimista ma in entrambi i casi ne un pensiero ottimistico ne uno pessimistico possono cambiare il corso degli eventi.
 
 
Ero immersa nella mia lettura sulle origini dell’universo,secondo il nostro libro quando il nostro mondo è stato creato non esistevano angeli neri fin quando essi non si sono ribellati. 
Trovavo divertente il modo in cui gli umani ci rappresentavano,ali,aureole,vestiti bianchi in quel modo eravamo così ridicoli,ci ridicolizzavano eppure eravamo proprio noi a proteggerli.
In realtà non eravamo niente di tutto questo.Nessun’aureola,l’aureola la portano solo coloro che si trovano nella stanza dove proteggiamo ciò che a noi è più caro,ciò che i demoni voglio portarci via.Le ali,troppe fantasie anche su quelle,in realtà non spuntano per magia né ci nasci,nessuno mi hai mai voluto dire come ottenere delle ali e io non posso volare,ma vorrei.Mi ripetono che sono troppo estroversa per possederne un paio e mi dicono che un giorno avverrà e basta per una ragione.I demoni non hanno ali,in questo si riconoscono oltre che dall’oscurità dei loro occhi.Per i vestiti bianchi,magari posso dargli un punto ma non è sempre così.Oggi indossavo una semplice veste azzurra,lunga e coprente,come di regola e i miei capelli castani erano sciolti sulle lunghe spalle. 
Stavo per continuare la mia lettura ma la voce squillante e preoccupata della mia cara amica mi distrasse.  
 
“Elena!Elena!” 
“Caroline,che succede?”
“Un angelo nero!” urlò,scomponendosi tutta.
“Calmati,respira.E dimmi cosa è accaduto!”
“Da secoli loro vogliono impossessarsi del nostro sapere,dei nostri beni del nostro mondo per conquistare la terra,sai che noi non possiamo permetterglielo il nostro dovere è quello di proteggere la terra.Ma loro non si arrendono e stanotte c’è stato un altro attacco!Dobbiamo fermarli,abbiamo bisogno di un piano.E stai allerta pare che uno di loro sia rimasto indietro,se vedi qualcuno o qualcosa di strano chiama!”
“Certo Caroline.”
La mia amica si allontanò con il suo lungo vestito dorato,andando ad avvisare tutti gli altri angeli presenti.C’era un grande scompiglio quel giorno,ma non capivo di cosa si preoccupavano,gli angeli neri avevano da sempre attaccato e non avevano mai vinto e mai vinceranno.  
Eppure Caroline era così perennemente preoccupata ma molto decisa,aveva la mania del controllo sul tutto,ogni cosa doveva filare per il verso giusto e proprio questi quesiti la portano ad essere il cuore del nostro regno,senza di lei non sarebbe lo stesso,io non sarei la stessa.
Lei come me era sola ed era fantastico essere diverse lì,non mi piaceva quel luogo,mai piaciuto ma da quel giorno di molti anni fa le cose sono peggiorate e Caroline è la mia sola ancora di salvezza.
 
Decisi di allontanarmi per continuare la mia lettura,così mi incamminai verso i giardini.Adoravo quel luogo,era un posto magico,almeno più magico degli altri.
Il profumo della varietà dei fiori presenti era la cosa migliore che avessi mai sentito,il paesaggio era splendido:giardini e fontane ricoprivano il vasto territorio.La terra era sempre illuminata e molti angeli erano li a suonare la loro musica melodiosa era rilassante.Era il mio luogo ideale,l’unico in quel vasto regno.
Ero sui miei passi quando l’angelo anziano mi bloccò.
“Elena,dove stai andando?” disse preoccupato.
“Elijah.Io mi stavo recando ai giardini perché?”
“Non allontanarti è pericoloso!Caroline non ti ha avvisato?”
Caroline era l’angelo messaggero,era il suo dovere.Era ovvio che lo avesse fatto.
“Si certo ma..”
“E’ pericoloso”
Un rumore di campana lo fece voltare di scatto.
“E’ il richiamo Elena!Qualcuno ha provato ad andare nel regno oscuro!Vuol dire che un angelo nero è qui!” disse spalancando gli occhi e stringendomi le spalle con le mani.
“Vai a casa,Elena!Corri!”
Di tutta risposta lo ignorai.Il campanile,ah odiavo tanto anche quello!
Sorgeva accanto il centro del regno,lì si trovavano tutte le stanze e i luoghi più belli ed importanti,era tremendamente ingombrante e fastidioso,suonava per ogni sciocchezza.
A me non interessava di avari angeli neri,io volevo continuare la mia lettura e lì si stavano agitando troppo.
Il nostro era un luogo buono,non sarebbe accaduto nulla di male,lì non succedeva nulla di male. 


 
 
 
Mi ero perso nuovamente,ero bloccato in quel luogo da ore.Ma dove si erano cacciati i miei compagni?La musica era insopportabile e la luce troppo forte ed era in netto contrasto con il mio abbigliamento totalmente nero,dovevo tornare nel mio regno.Ero sicuro che la campana non avesse suonato eppure lo aveva fatto.Accidenti a te mondo della luce e del bene e di tutto quelle cose etiche!
Tutti gli angeli erano nelle loro case,potevo accamparmi solo nei giardini e aspettare i miei compagni.
Quel luogo era pieno di fiori,luce e acqua ma fortunatamente la musica era finita.Gli angeli che suonavano erano tutti scappati nelle loro case,eppure mi parve di vederne uno,uno che emanava bellezza  da tutti i pori.
Era bella,bellissima e quando all’improvviso ho alzato lo sguardo verso i suoi occhi ho capito cosa le era successo: sembrava una donna forte eppure i suoi occhi non trapelavano quel tipo di luce qualcuno doveva averla ferita,aveva gli occhi brillanti  ma erano persi nel vuoto,trafitti da un’assenza accecante.
 
 
 
Angolo Autrice.
Salve a tutti. :)
Vorrei iniziare con dire che ho questa storia da un po’ e finalmente ho trovato il coraggio di pubblicarla.E’ semplice il motivo:non ci sono vampiri,ne ibridi o altro.E’ un universo del tutto inventato da me,anche se la trama angeli-demoni è ricorrente.
Vorrei davvero sapere cose ne pensate perché sono molto insicura sulla trama poi è la prima volta che scrivo di un triangolo stefan-elena-damon.Ci saranno vari POV, 'vari' forse è esagerato direi solo di quattro personaggi.Non ho inserito 'pov' con il nome solo per creare l'effetto sorpresa nel capire chi dei due salvatore sarà il primo ad incontrarla,tutto qui. ahhaha
Aspetto le vostre critiche o complimenti,spero in entrambi.

Alla prossima!  

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Capitolo 2
*** capitolo secondo. ***


Capitolo secondo.  



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Ci sono giorni,la maggior parte dei miei giorni,in cui la mia vita è un completo disastro,giorni che passo interamente ubriaco con il mio amico,altri in cui un niente mi butta a terra,e sono tutto rancore e tristezza a causa sua.Poi raramente,ci sono giorni pessimi come questi che all’improvviso cambiano la tua prospettiva,il tuo modo di vedere,ti cambiano senza una ragione apparente e ti fanno venir voglia di sorridere.
Forse era vero ciò che tutti dicono ‘con il tempo tutte le ferite si rimarginano’ eppure ho sempre creduto che con il tempo le ferite fanno sempre più male fin quando credi che esse siano guarite per poi riaprirsi ferendoti come la prima volta.
Ricordo ancora come speravo che lei mi cercasse attraverso un qualsiasi mezzo invece no,dopo la mia scelta chissà per quale motivo ha deciso di buttarmi via come se fossi nulla mentre lei per me era tutto.
No.Non dovevo farmi trasportare dalla sua bellezza,era un nemico un angelo e dovevo fare ciò che era meglio per me,dovevo attacarla all'improvviso e usarla per fuggire.
 
Pov Elena.
 
Mi ero comodamente seduta sulla panchina del giardino,la musica non c’èra ma quello rimaneva il mio luogo preferito.In lontananza potevo udire ancora i vocii degli angeli preoccupati e il suono della campana era ancora assordante,sospirai e mi concentrai sulla lettura.   

-All’inizio dei tempi una grande famiglia governava sul regno della luce,unico regno esistente che salvaguardava la terra.Quest’età è chiamata ‘l’età d’oro’ furono secoli di pace per la terra e per il regno.Ma col trascorrere dei secoli le cose cambiarono.Ci fu una lotta tra due fratelli della famiglia originale:Elijah e Klaus.La battaglia fu vinta da Elijah che scacciò Klaus.Questi dopo secoli creò il regno del buio giurando vendetta:da questo momento ne sulla terra,ne tra i due regni ha regnato la pace se..- 

Finalmente ci fu silenzio,era tutto tranquillo a dir la verità troppo tranquillo,amavo il silenzio ma fino ad un certo punto in una situazione come la chiamava Caroline?Ah "d’allerta",che in realtà era un pretesto per urlare avanti e indietro come matti,tutto quel silenzio era surreale.
Iniziai ad aver paura così mi alzai e mi guardai intorno,nulla.Girai intorno alla grande fontana,per i giardini ancora nulla.Mi sedetti su una nuova panchina,dovevo calmarmi,cercai inutilmente di riprende la lettura ma dovetti alzare gli occhi:qualcuno era davanti a me. 

Un uomo dai capelli neri come i suoi abiti e dagli occhi più azzurri del nostro cielo,si avvento su di me lasciando cadere il mio libro sul prato e mettendomi una mano davanti alla bocca.
“Non urlare.” Sussurò.
Istintivamente cercai di liberarmi dalla sua presa,poi lo guardai negli occhi e in certo senso capii che mi potevo fidare di lui,i suoi occhi erano sinceri,non sembravano quelli di un angelo nero,sembravano quelli di uno come me.
“Andiamo.” disse freddo e distaccato.
“Dove?Sei impazzito?Ti prego lasciami andare non dirò nulla.” 

Aveva tolto la sua mano dal mio viso ora mi teneva strette le mani in modo da non farmi muovere e non avevo ben capito dove mi volesse portare. Era difficile formulare una frase sensata,i miei giorni trascorrevano apaticamente,nulla del genere mi era mai successo,capii subito che si trattava di un angelo nero di loro avevo letto parecchio nei miei libri,e li avevo sempre immaginati come persone orribili,senza alcun senno,senza sentimenti ne emozioni.Non credevo che avessero così tanto…fascino.
Nel mio immaginario e nell’immaginario collettivo i demoni sono con delle corna alte,magari rossi di pelle e spaventosi con un forcone in mano e circondati da fumo e fiamme,lui no anzi era l’opposto sembrava un progetto ben elaborato e perfettamente svolto da un grande artista dell’età classica ed emanava forza,una forza immensa.Una domanda mi sorse spontanea nel trambusto creatosi nella mia mente:erano tutti così?
“Sei un angelo giusto?Quanto pagherebbero per riaverti indietro libera?”
I suoi occhi avevano mandato un messaggio totalmente diverso,capii che era un angelo nero anche dentro.Le sue parole erano crudeli,pareva non avere una coscienza e così era.  
Ero totalmente disarmata,lui possedeva le frecce che hanno tutti quelli come lui,avevo letto qualcosa sul mio libro ma in quel momento non ricordai nulla.
“Dov’è la tua diginità?”urlai.
“Ti ho detto di stare zitta.” rispose lui di tutto tono.
 

Pov Damon. 
Quello stupido angelo mi stava facendo infuriare.Cosa c’era di difficile da capire nella frase ‘stai zitta’?La tenevo forte,non potevo permettere che scappasse per dire a tutti che io ero lì.Forse le stavo facendo male,ma non potevo permettere che mi scoprissero.
“Non so orientarmi in questo luogo,dov’è il confine con il mio regno?”
“Io..Io non lo so,ti prego lasciami andare.” Allentai un po’ la presa,non sapevo neanche il perché del mio gesto,non volevo farle del male più del necessario.
“D’accordo vieni con me allora,una sola richiesta d’aiuto e sei morta.Sono stato chiaro?E non sono un tipo che si fa prendere in giro.”  
 
 Pov Stefan.
Mi inchinai al cospetto del re del regno oscuro era sempre molto sgradevole fargli visita ma stavolta era importante.
“Mio signore.” Dissi.
“Alzatevi pure,Stefan.Ditemi com’è andata la vostra gita di perlustrazione al regno di sopra?”
“Mi dispiace deluderla signore,ma non è andata come previsto e Damon è rimasto indietro.Dobbiamo tornare.”
Il suo sguardo pareva prenderti in giro,come sempre,rimase impassibile a quell’affermazione eppure pareva controllasse i tuoi pensieri poteva ucciderti con un schiocco delle dita e i suoi occhi ti dilaniavano l’anima.
“Fa come ti pare,ma io ho bisogno delle loro ricchezze e soprattutto di ciò che tengono nascosto in quella sala.Dovete portare a termine la vostra missione se non volete essere uccisi.”
“Certo.” Mi inchinai e mi recai da Alaric. 

Il cammino mi rattristava,quel luogo era macabro e tenebroso.Le strade erano illuminate solo dal fuoco  che si trovava intorno ed era buio,si poteva ammirare un cielo rossastro raramente.Intorno a noi c’erano solo alte montagne,eravamo isolai dal resto del mondo se era difficile entrare nel regno della luce uscire da questo era praticamente impossibile.Al ricordo del mio luogo di nascita,il regno della luce,quasi mi rattristai.Ma in quel luogo non era permesso avere emozioni,dovevo concentrarmi per portare a termine la missione se non volevo morire. 

“Alaric,Klaus pare non importarsene,dobbiamo sbrigarci portare Damon qui e agire!” gli dissi serio.  
“Quel uomo riesce sempre a mettersi nei guai,come lo tiriamo fuori di lì senza entrare Stefan?” mi rispose inarcando le sopracciglia.
Era davvero impossibile,così pensai alla soluzione più semplice.
“Lasciamo che ci pensino gli angeli bianchi.”  
Ero in pena per mio fratello ma questo era il massimo che da qui potessimo fare,lo avevo avvisato prima dell’inizio della missione ma lui con il suo solito fare superiore credeva di poter prendere in giro anche un sistema ben ingegnato come quello del regno della luce,erano buoni ma furbi e tenevano molto a ciò che proteggevano.
“Come?”
“Se lo trovano lo faranno arrivare qui in un batter d’occhio,non gli faranno del male,lui troverà qualche scusa,non preoccuparti sa cavarsela ,stiamo parlando di Damon infondo.”
“Bene,allora noi concentriamo sul piano e se proprio devi,fatti venire un’altra brillante idea.”
“Ci servirà,ciò che dobbiamo prendere per Klaus è nel cuore del loro regno,è protetto da centinaia di angeli che darebbero la vita per ciò che stiamo cercando ma se noi non raggiungiamo il nostro obbiettivo saremo noi a perdere la vita.” sospirai ed iniziammo a lavorare sul nostro piano.   

Angolo Autrice. 
Prima di tutto volevo ringraziare tutti voi che avete lasciato una recensione al capitolo precendete siete state l'unica ragione per portare avanti questa storia,vediamo diversi pov in questo capitolo ma non credo succederà così spesso come in questo,per la felicità delle nostre lettrici il primo ad incontrarla è damon,ma le cose non saranno per niente facili.Veniamo a scoprire qualcosa sulla storia dei fratelli ma vi anticipo che quel libro che legge Elena non è per nulla esatto (si l'ho scritto io ahahah)
Mi scuso se c'è un pò di confusione ma la prima parte è sempre Damon a riflettere non ho aggiunto un POV per l'effetto sorpresa! ahahah 
Spero vi piaccia e alla prossima :)

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Capitolo 3
*** Capitolo terzo. ***


Capitolo terzo.  


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Pov Elena.
“Non vorrei insultare la tua intelligenza ma stiamo girando a vuoto.” Gli dissi sfrontata,mi ero stufata di fare il giro del regno ed ero pure stanca,ci eravamo allontanati tantissimo ed era deserto il luogo dove ci trovavamo,per lo più erano distese di sabbia e il cielo era rossastro,la temperatura era alta e non c’erano animali,tutti segnali che mi fecero comprendere una cosa:il regno oscuro era vicino.
“Ma davvero?non me ne ero accorto signorina-so-tutto-io.” mi rispose ironico.
“Devi dirmi dov’è il confine so che lo sai.”tornò serio.
Ero sempre stata in grado di leggere l’animo delle persone,eppure il suo rimaneva un enigma.I suoi cambiamenti d’umore mi facevano girare la testa e i suoi occhi trasmettevano emozioni,vere e pure non sono gli occhi di un angelo delle tenebre,erano tremendamente azzurri e le poche volte che ho avuto il privilegio di osservare degli occhi così mi hanno colpito emanavano un tale ardore,rabbia e forza ,eppure le sue parole dicevano tutt’altro.   
“Il mio nome è Elena,non signorina quel che è.” Risposi stizzita. “Io non lo so,te l’ho già detto,lasciami tornare a casa.”
 
In quel momento realizzai che ero persa,totalmente.Anche se lui mi avesse lasciata andare non sarei potuta tornare a casa,avevamo cambiato così tante strade che era impossibile tornare a casa.Eravamo,almeno credo,in un luogo di passaggio non era buio ma nemmeno illuminato come era solito essere ed intorno a noi,il vuoto solo immense distese di sabbia.Cosa potevo aspettarmi?L’unica cosa che sapevo è che stava per accadere qualcosa di brutto,forse ero pessimista o forse no,ma al fianco di un demone non è che ci si possa aspettare di cavalcare un cavallo spensierata.
 
“Beh il mio è Damon e io credo che tu menta.”
“Perché dovrei?Se mentissi avrei già chiamato aiuto,invece sono qui e non sto facendo nulla.Lasciami andare.” Dissi quasi implorandolo.
Ci guardammo negli occhi e quei pochi attimi parvero infinito,lui poi fissò il pavimento come se fosse spaventato da ciò che si era creato in quel luogo,i nostri occhi erano riusciti a creare qualcosa di vero e grande in mezzo al nulla,fui sollevata dalla sua reazione non potevo reggere il suo sguardo a lungo.
“Sai cosa?Hai ragione.Non ho bisogno di te,me la caverò da solo.” Mi voltò le spalle e si allontanò.
 
Dovevo sentirmi libera in quel momento eppure non lo ero.Realizzai che al suo fianco,contro ogni legge logica,mi sentivo libera ora invece ero intrappolata nel mio mondo che sembrava perfetto ed invece era incredibilmente falso.
Mi guardai intorno,il nulla.
“No,aspetta ti prego,non lasciarmi qui.” Dissi impaurita.
Mi avvicinai a lui,ancora di spalle e gli presi il polso per farlo voltare.
“Ti aiuterò,lo prometto.”
“Bene,sbrigati.”abbozzò un sorriso o almeno a me così parve.  
 
 Pov Elijah.
Eravamo nella stanza centrale insieme a tutti gli altri angeli,tutti erano vispi e accorti dovevamo proteggerla.Sulle grandi mura in marmo si ammiravano le ombre di angeli,create dalla luce che emetteva l’oggetto che proteggevamo,gli angeli bisbigliavano e camminavano in attesa del demone,per lo più erano impauriti ed altri si fingevano eroi,l’idea della battaglia finale mi ha sempre spaventato,nessuno di loro sarebbe in grado di affrontarla,ma so bene che presto o tardi Klaus attaccherà.
“Elijah credo che potremmo terminare lo stato d’allerta,non credo ci siano angeli neri nei dintorni.” Mi disse l’angelo che governava al mio fianco.
“Ne sei sicura Katherine?”
“Certamente altrimenti già avrebbero attaccato,sono essere spregevoli e senza coscienza,a loro non importa di niente e di nessuno.”rispose la donna,cercando di consolarmi per quanto possibile.
“D’accordo,chiama Caroline e avvisiamo tutti.”
“Certo.” 

 Pov Elena.
Continuammo il nostro viaggio per il regno,visitai luoghi di cui non sapevo nemmeno l’esistenza,non erano descritti neanche nei miei libri.Più ci allontanavamo più era buio,il regno delle tenebre era vicino.  
“Dovrebbe essere qui,no?” chiesi.
“Si oltre queste colline”rispose anche se i suoi occhi erano concentrati sulle colline,poi continuò.
“Elena,ti sono grato di non aver chiamato aiuto,alla prossima.”disse ironico con un sorriso da Monna Lisa stampato in faccia,mi fece saltare i nervi e mi innervosii di scatto,come osava?
“Che?Quale prossima?Tu e tuoi avari amici dovete rimanere dove è giusto che voi stiate.”
“Si certo angelo buono dei miei stivali.” Ribatté ironico.
 
Stavo per risponderlo quando una freccia mi trapassò il fianco.Istintivamente toccai il punto dove mi aveva colpito,era di fianco e non sembrava una ferita superficiale era una freccia arrugginita con il segno di Klaus su di essa. 

-Damon guarda un po’ chi ci hai portato un angelo bianco,ottimo lavoro

Sentii queste parole in lontananza,anche se la voce doveva essere più vicina di quanto pareva alle mie orecchie,la vista si iniziava ad offuscare e il dolore era sempre più atroce,ricordai le parole del mio libro. 

-La freccia avvelenata di una angelo nero è fatale per uno bianco-
  
Pov Damon.
Elena era stata colpita da uno dei seguaci di Klaus,non capii bene come eravamo finiti entrambi immediatamente nel mio regno,istintivamente mi fiondai da lei per non farla cadere a terra.Appena vidi che le si chiudevano gli occhi uno strano senso di di…non sapevo come definirlo inondò il mio ventre.Era vero quello che si raccontava nel regno oscuro ‘’stare troppo nel regno di su fa male,fa riaccendere in te quella parte’’.  
 
Stava riemergendo poco a poco quel sentimento che per tanti anni avevo tenuto da parte,dopo di lei.Ora premeva così tanto per risalire,era una bomba ad orologeria e stava per esplodere dentro di me a causa di Elena e dei suoi occhi,non potevo permetterlo dovevo soffocare tutto quello.Avrei salvato la ragazza e poi sarei tornato alla mia solita ‘vita’. 


Angolo Autrice. 
Salve a tutti :) 
Ci ho messo un pò a pubblicare questo capitolo perchè non mi convinceva e continua a non convincermi ma spero che a voi piaccia. :) 
Elena e Damon non sono finiti per caso nel mondo oscuro c'è una ragione ma sarà svelata più in avanti! 
Nel prossimo ci saranno nuovi personaggi,ed ad ogni capitolo se ne aggiungeranno tanti altri alcuni di passaggio altri più importanti! 
Alla prossima.<3

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Capitolo 4
*** Capitolo quarto. ***


Capitolo quarto.  


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Pov Elijah.
Il regno della luce parve tornare alla sua quiete questo prima che l’uragano Caroline attraversasse le porte del tempio dove mi trovavo,sapevo che il peggio era passato eppure qualcosa mi diceva che l’impossibile sarebbe accaduto,preferivo proteggere io stesso ciò che mi era stato affidato secoli or sono,ciò che mi era stato detto di difendere da quel traditore di mio fratello,era la mia missione,il mio compito,il mio destino e dovevo portarlo a termine fino alla fine dei miei giorni. 

“Elijah,Elena è scomparsa,io non la trovo da nessuna parte.”disse la bionda con il fiato in gola e gli occhi spalancati.
“Calmati,ora Caroline.Vedrai che tornerà ha un carattere così esuberante sarà andata in uno dei più remoti giardini vedrai che sarà qui presto se non tornerà entro stasera allora inizieremo a cercarla ma non dirlo a nessuno, non agitiamo nessuno.” Risposi per calmarla.
“D’accordo non lo dirò a nessuno anche perché non ci sarebbe nessuno a cui dirlo,da quel giorno Elena è completamente sola.”  
Pronunciò queste parole cercando di nascondere il velo di tristezza che era apparso davanti ai suoi occhi.Qualcosa mi suggerì che Elena era ‘l’impossibile’ su cui stavo riflettendo ma dovevo dimostrarmi forte ero l’angelo anziano era mio dovere mantenere la calma.
 
 
 Pov Elena.
“Dove..dove mi trovo?”
Aprii gli occhi,o almeno credevo anche se li tenevo ben aperti quel luogo era così oscuro e tenebroso che la vista era offuscata,in un momento rammentai ciò che era accaduto,mi trovavo nel regno oscuro.
La paura fece spazio a quel senso di confusione.Notai di essere legata a qualcosa un palo o una grande colonna in marmo,era davvero fredda rispetto alla temperatura dell’ambiente esterno, la mia ferita stava ancora sanguinando con la freccia al suo interno.
Un signore biondo dagli occhi verdi si avvicinò mettendosi alla mia altezza mi fissò con superiorità poi con un sorriso maligno parlò,era più fastidio di quello di Damon,notai in una frazione di secondo. 

“Sai benissimo dove ti trovi,avviseremo i tuoi amici che ti abbiamo noi e vedremo quanto saranno disposti a pagare altrimenti morirai.”
“Sapete benissimo che non vi daranno mai ciò che volete,voi non avrete mai il potere sulla terra.”dissi disgustata.
“Lo vedremo”mi lasciò lì  mentre usciva da una grande porta nera,ridendo.
 
In quel momento realizzai quanto ero stata stupita ad intraprendere quel ‘viaggio’ con Damon,era ovvio che mi sarei cacciata nei guai eppure c’era qualcosa in lui che mi faceva desiderai di stare al suo fianco.Scacciai subito quel pensiero dalla mia testa,dovevo liberarmi al più presto non solo per me ma per un bene più grande.
 
 
Pov Damon.

 
“Damon,sei impazzito o cosa?Sei appena tornato non ti lascerò morire solo per salvare quella ragazza sai meglio di tutti noi che Klaus ti ucciderà.”
 
Ero sul punto di tappare la bocca a mio fratello.Non era lui da secoli il fratello buono?
Non so perché ma qualcosa mi diceva che avrei dovuto salvarla,era mio dovere farlo lei non mi aveva tradito ne fatto la spia e io dovevo ricambiare il favore.Si,era uno scambio di favore nien’altro.Eppure la determinazione che avevo per salvare faceva trapelare agli occhi altrui come se ci fosse altro sotto,si sbagliavano. 
 
“Lo so Stefan.”risposi con nonchalance mentre mi equipaggiavo.
“Almeno lascia che ti aiuti.”mi disse esasperato.
“Bene allora tu farai da palo,io entro e la riporto indietro.E non fare nulla di stupido.”
“Sono tuo fratello non posso prometterlo.”rispose con un sorriso ironico.
Di tutta risposta lo ignorai.Raramente mostrava la sua vena ironica e non era accentuata come la mia e le poche volte che lo faceva non perdevo occasione per ricordarglielo ma stavolta dovevo pensare ad altro.
 
Eravamo dinnanzi alla reggia di Klaus,il luogo più imponente di tutto il regno,tenuto al sicuro da alti cancelli in metallo nero,il posto più spaventoso e ricco di segreti nell’intero universo,neanche Klaus sapeva tutto della sua stessa casa.Io e Stefan conoscevamo abbastanza degli spazi del luogo visto che eravamo spesso li per accordarci sulle nostre missioni,dovevamo scendere direttamente nelle segrete.L’unica stanza con la porta chiusa era quella che conteneva Elena,le segrete erano la parte del castello posta nel terreno si trattava di un lungo corridoio di carceri con delle porte neri,chiunque entrava non sarebbe mai più uscito vivo,almeno fino ad oggi.
Klaus aveva chiuso tutte le porte,furbo.
Io e Stefan ci mettemmo un po’ prima di trovare Elena,stavo per entrare quando una voce ci fece scattare.
“Damon vai e distraili,tu ci sai fare meglio di me con queste cose!Corri!”
Così feci.
 
 Pov Elena.
Un rumore mi fece aprire gli occhi,un ragazzo dagli occhi verdi si avvicinò,ben diversi da quelli del ragazzo di prima, impaurita portai le ginocchia al petto,lui quasi intenerito dalla mia reazione,si avvicinò delicatamente. 

“Non voglio farti del male,sono qui per salvarti.” 

Lo guardai negli occhi,forse i libri non avevano ragione non tutti gli angeli neri erano subdoli come Damon e gli altri,alcuni come lui erano buoni. Damon,nonostante tutto ciò che era accaduto una domanda tartassava la mia mente come può il diavolo nascondersi in qualcuno che sembra un angelo?
Appena mi prese in braccio,mi sentii subito al sicuro,ero salva e con me il mio regno.Non mi sentivo sola mi sentivo protetta come una bambina nelle braccia del proprio padre.Era assurdo,era un perfetto sconosciuto eppure non mi sentivo così protetta da tanto.

“Io…grazie.”gli dissi quasi sussurrando,ero ancora confusa e dolorante e tra le sue braccia non mi sentivo meglio,ero in balia di tante emozioni.
“Non preoccuparti,qual è il tuo nome?”disse dolcemente.
“Elena,il tuo?”
“Stefan” mi sorrise,un sorriso sincero diversi da quelli di Damon.
“Cosa faremo ora,Stefan?”
“Ti riporterò nel tuo regno e cercherò di guarirti sta tranquilla,dobbiamo solo aspettare mio fratello.” 


Pov Elijah.
“Elijah abbiamo aspettato abbastanza,dobbiamo cercare Elena!”  
La bionda si tartassava le mani tra le dita e vagava per la grande stanza attendendo notizie.
“Si,Caroline hai ragione,dai l’annuncio a tutti,rafforza le guardie di barriera e non permettere che nessuno esca o entra da questo regno!”
“Subito signore!”   

Come non detto,Elena avrebbe causato tanti guai e la guerra tra i due mondi è sempre più vicina. 


Angolo Autrice. 
Salve a tutti :) 
Eccomi con un altro capitolo!Mi dispiace aggiornare lentamente ma ho un piccolo problema:non riesco più a scrivere,insomma ho idee ma non riesco a scriverle. 
Pubblico questi capitoli perchè già erano pronti ma di solito li rivisitavo attentamente e cambiavo qualcosina,ora invece nulla.Li pubblico poichè non voglio farvi attendere più del dovuto e ho altri capitoli già scritti,quindi scusate se vi faccio attendere. 
Spero vi piaccia,alla prossima.<3

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Capitolo 5
*** Capitolo quinto. ***


Capitolo quinto.
 


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Pov Damon.
“Damon,caro mio,cosa ci fai qui sotto?”disse Klaus,fissandomi con un aria ironica,quanto avrei desiderato prenderlo a pugni.
“Stavo cercando te,volevo sapere sul tuo piano con l’angelo che io ti ho portato.”risposi fiero,dovevo essere credibile.
“Abbiamo appena terminato il piano d’azione,è tutto pronto,siamo pronti a mandare il messaggio al regno degli idioti non appena porteremo l’angelo di sopra,chiama i tuoi uomini credo che ci sarà una guerra tra non molto”mi disse,serio stavolta.
“Allora vado.”risposi con lo stesso tono. 

Mi avviai nel luogo dove avevamo deciso in precedenza di ritrovarci io e Stefan speravo vivamente di ritrovarlo con Elena al suo fianco,anche se la visione di loro due insieme mi turbò per pochi secondi.Ma cosa andavo pensando.
Così fu e quando li vidi,non potei fare a meno di tirate un sospiro di sollievo.Erano vicino a quel vecchio casato abbandonato in pietre nascosto da alcuni alberi spogli,dalla nebbia e dal buio sempre onnipresenti,lui la stava guarendo e di nuovo una diversa emozione percorse ogni fibra del mio essere.
Gelosia?No,non lo era doveva essere solo uno scambio di favori,ma da quando io sono uno che scambia favori? 

Mi avvicinai ai due velocemente,Elena stava sorridendo a Stefan,era meravigliosa quando sorrideva,ogni suo sorriso era un dono dall’alto,nel vero senso della parola stavolta,pensai divertito.
Appena mi vide,la sua espressione mutò e si irrigidì,era spaventata,aveva paura di me. 

“Elena,sta tranquilla non ti farà del male,è mio fratello”disse Stefan calmo.
Io rimasi immobile,non capivo perché avesse paura di me,ero stato io ad organizzare la sua fuga e non avevo programmato che la prendessero.Cosa era accaduto?Credevo avessimo superato da un pezzo la cosa del “Oh mio dio,sei un demone!Essere oscuro bla-bla-bla.”
“No,Stefan è stato lui a farmi prendere.”disse lei ancora impaurita.
“Cosa?Ma è stato lui a salvarti,non è stata una mia idea,io ti ho salvata perché lui me lo ha chiesto.”rispose Stefan sicuro.
Elena sgranò gli occhi per poi fissare i miei.
“Oh,scusami io..grazie.”disse guardandomi negli occhi.
“Tu hai salvato me,io salvo te.Nulla di personale.”risposi freddo.
“Ora dobbiamo andare Elena,ci vediamo dopo Stefan.” continuai con lo stesso tono.
“No,aspettate io vengo con voi.”
Sia  io che Elena a quell’affermazione inarcammo le sopraciglia,Elena sembrava sorpresa,piacevolmente sorpresa ed eccola di nuovo quella sensazione che non era gelosia,no non lo era.Doveva esserci freddo tra noi,non dovevo permettere ad Elena di riscuotere le mie emozioni,non dovevo affezionarmi,non dovevo.Non dovevo far nulla eppure mi sembra che sia troppo tardi,è come se mi fossi già gettato dalla sommità di una montagna e non me ne fossi accorto.
“Fratello,ho bisogno di parlarti.” Risposi.
“Dimmi pure”
“In privato.” 
Ci allontanammo di poco rispetto ad Elena,la stradina era nascosta ed intorno a noi c’erano solo pietre era abbastanza sicuro,lei rimase in quel punto a finire di medicare la ferita.
“Cosa diavolo ti è preso?” parlai per primo molto più infuriato di ciò che volevo mostrare,quando si trattava di Elena ero pessimo a controllare le mie emozioni.
“Che c’è?Voglio solo assicurarmi che Elena stia bene,è così dolce e ..”ne parlava con gli occhi sognanti.
Gli tirai un pugno sulla spalla fissandolo incredulo.
 “Idiota.Torna alla realtà,noi siamo angeli neri e lei è solo un angelo bianco,noi non possiamo provare emozioni e soprattutto non potremmo mai stare con qualcuno di un altro regno.”
“Sei tu l’idiota Damon,noi scegliamo di non provare emozioni,noi fingiamo,ma in realtà proviamo tutto ed Elena contribuisce ad accentuarli.Senti se è così accompagnerò solo io Elena.Da quando siamo scappati dal nostro regno non ho mai provato una cosa del genere.”
“E lasciare voi due incapaci da soli?Non ci penso nemmeno.Andiamo prima che Klaus si accorga della sua assenza.”ritornai serio. 
Ci avvicinammo a lei nuovamente,aveva appena terminato con le bende e con la medicina che aveva accuratamente conservato da quando eravamo fuggiti dal regno di sopra,era un privilegio raro possedere una cura per una freccia,e fortunatamente ce ne era abbastanza.
 
Pov Elena.
“Allora andiamo?”disse Damon con il sorriso sghembo dipinto sul volto,come sempre.
“Si,certo e grazie.”risposi ancora confusa da tutto ciò che era accaduto.
Mi alzai a fatica infatti Stefan dovette aiutarmi.
“Io..mi dispiace..non credo di essere in grado di camminare.Anche se hai guarito la mia ferita non credo che..”
 
-Dov’è?Dov’è quella maledetta?Come ha fatto a scappare?-  

Sentimmo in lontananza una voce crudele che si avvicinava sempre di più.Restammo in silenzio e spalancammo gli occhi all’unisono.
“Dannazione Elena!Non possiamo rimanere qui dobbiamo andarcene e alla svelta,nessuno dei tre sarà più al sicuro!”
Disse Damon preoccupato,per la prima volta dinnanzi ai miei occhi aveva fatto trapelare un emozione,lui era evidentemente preoccupato,per me.
Finito di parlare mi afferrò e mi porto via dalle braccia di Stefan,appoggiò un mio braccio attorno al suo collo e poi le sue mani passarono sulle mie gambe.
“Damon ma cosa stai facendo?” disse Stefan preoccupato almeno quanto me.
“La prendo imbraccio no?Non può correre e noi non possiamo stare ai suo tempi.” Rispose sicuro poi mi guardò negli occhi “Andiamo” disse.
 
Per quanto fosse imbarazzante essere lì con due angeli neri,non poi così neri,sentivo che era quello il mio posto,mi sentivo completa e viva per la prima volta dopo tanto tempo.Forse era il dolore per la ferita,forse lo spavento,forse l’adrenalina ma sembra che il mio posto doveva essere con loro,non nel regno della luce e nemmeno nel regno dell'oscurità ma esattamente a metà.E’ una strana sensazione mi sento come se tutto questo mi fosse mancato,come se avessi avuto nostalgia di qualcosa che non ho mai provato,sentivo un netto cambiamento,percepivo che ciò che avevo sempre cercato era lì.Non dovevo sentire questo,dovevo aver paura,dovevo essere fredda e distaccata eppure non era così.
La cosa non era neanche più imbarazzante,era era…giusta.
 
 
Pov Klaus.
 “Dov’è?Dov’è?Quando troverò lei e chiunque l’abbia aiutata a scappare giuro che taglierò la testa a tutti loro.”
“Klaus calmatevi vi prego,abbiamo una lettere da vostro fratello.”
“Elijah?Cosa vuole?Si vanta per l’angelo?Se ne pentirà…”
“No vostra Maestà,al contrario chiede a voi notizie sull’angelo.”
“Che?Mi stai prendendo in giro?Fammi leggere.”
Dove aver letto attentamente ogni singola parola sorrise pieno di se.
“Perfetto,l’angelo è vicino non è ancora arrivato a destinazione abbiamo tempo per prenderli.So esattamente chi ha aiutato a scappare Elena,i due angeli Salvatore,quei due riescono sempre a cacciarsi nei pasticci a causa di una donna.”  

 
Angolo Autrice. 
Salve,vorrei iniziare con una premessa:questo capitolo non mi convince affatto.L'ho rivisitato spesso ma tutt'ora non mi convince in pieno,nonostante questo ho deciso di pubblicarlo perchè ero letteralmente 'bloccata' a questo punto e la storia sta continuando,e ci sono capitoli migliori che voglio pubblicare,quindi spero vi piaccia almeno un pochino e alla prossima :)

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Capitolo 6
*** Capitolo sesto. ***


Capitolo sesto.     


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Pov Elena. 

“Stefan,credo che siamo quasi al confine,non ricordi questa strada?”
“Al confine?Credo sia ancora lontano.” 

Erano circa tre giorni che giravamo  a vuoto – la ferita bruciava ancora,riuscivo a camminare anche se a fatica ma era un’alternativa decisamente migliore all’essere tra le braccia di Damon,almeno credo- per le strade del regno oscuro,fortunatamente Damon era ben equipaggiato eppure eravamo completamente bloccati in quel luogo,ogni volta che credevamo di essere vicini all’uscita,ci ritrovavamo al punto di partenza.Loro avevano percorso lo stesso tragitto qualche giorno prima per attaccare il regno della luce,perché era così difficile?E perché era stato così facile per loro uscire ed entrare dai due mondi?Perché…dovevo fermarmi assolutamente,il mio cervello era un corto circuito di domande,stavo pensando troppo,uno dei brutti vizi che mi portavo dietro dalla nascita. 

“Credo sia Klaus.” Interruppi i loro battibecchi -per lo più Stefan suggeriva qualcosa e Damon ci faceva su una battuta- sulla strada da prendere. Entrambi si voltarono meravigliati verso di me.
“Non fissatemi in questo modo”dissi,erano davvero increduli i loro sguardi “credo sia così.Lui non vuole che noi scappiamo e semplicemente non ci permette di trovare la strada,si sta prendendo gioco di noi.”
“Klaus ci starà cercando con esercito e armi,lui agisce così.” Rispose Damon.
“Appunto!” continuai sicura e con fare ovvio “Proprio perché lui sa che voi sapete che lui agisce in questo modo sta usando altri metodi a voi ignari!”
“Sono confuso..” rispose Stefan quindi.
“I giochi di parole non sono mai stati il tuo forte!” lo prese in giro Damon poi continuò “Credo che Elena abbia ragione,dobbiamo trovare un altro metodo.”
“Come possiamo ingannare il re del mondo degli inganni?Klaus attende che voi vi arrendiate e che mi riportiate indietro è questo il suo piano.Non ci farà uscire,ci farà impazzire qui dentro.”dissi con un tono disperato e lo ero davvero.  

Mi ero appena buttata nella trappola da sola,come una stupida ape che invece di andare su un bel fiore  si butta nella ragnatela del ragno solo perché detto ragno è irrimediabilmente affascinante,avevo rivelato a due angeli neri il piano del loro capo,ero convinta che mi avrebbero riportato da lui in un batter d’occhio avevano già lottato troppo per me,questo era il limite,Klaus doveva essere quella goccia che faceva traboccare il vaso.Era l’ultima spiaggia,avevamo toccato il fondo,stupida ape che si fa condizionare da due bei occhi azzurri.
Stefan mi fissava rattristato mentre Damon era voltato che fissava un punto nel vuoto. 

“Non succederà.”rispose sicuro Damon,ah,hai capito il malefico ragno.
“Ma è l’unico modo!” replicai .
“No!Non è l’unico modo Elena!Siamo nel mondo degli inganni ne usciremo fuori ingannando qualcuno!”ribatté Damon irritato.
“Damon anche se riuscissimo a portare Elena fuori da qui,noi dove potremmo stare?Qui non potremmo più tornare,Klaus ci ucciderebbe.” Obbiettò Stefan. 

I due fratelli si guardarono negli occhi e realizzai che quella enorme situazione era causata da me.Se solo avessi dato ascolto a Caroline in questo momento sarei lì nel regno della luce,ma sarei sola,ora invece nella disperazione con entrambi al mio fianco non ero sola.Non c’era tempo per sentirmi in colpa,il senno di poi non mi avrebbe aiutato in questo momento,dovevo trovare una soluzione. 

“Venite con me.” Risposi mantenendo il mio tono sicuro.
“Noi siamo angeli neri,Elena!Siamo demoni,loro non ci accetteranno.” Rispose Damon.
Era delusione quella che percepivo?Lui voleva venire  e restare con me?Impossibile.
“Forse potremmo,se Elijah ci concedesse il suo perdono inoltre noi avevamo anche le…”rispose Stefan fissando Damon.
“Cosa?”interruppi Stefan incredula.  

Entrambi si ostinavano a non rispondermi,cosa mi stavano nascondendo?Perchè loro potevano stare nel mio regno?Perchè da secoli solo per loro era stato facile entrare nel mio regno?Le solite domande che non ricevevano mai una risposta,ma ora era arrivato il momento di pretendere delle risposte.
“Siamo solo noi tre nel bel mezzo del nulla,se qualcosa può salvarci dovete dirmela.” Li implorai,volevo risultare più ferma ma ricordai solamente una bambina petulante.
“Elena..” iniziò Stefan dopo aver ricevuto uno sguardo d’approvazione dal fratello. “Noi non siamo angeli neri,o meglio lo siamo ma in origine non lo eravamo.Noi siamo nati nel tuo stesso luogo di nascita,noi vivevamo nel regno della luce.”
“Cosa è accaduto?Perchè ora vi ritrovate qui e state aiutando Klaus a sconfiggere il mio regno?”chiesi sempre più confusa e incuriosita.
“Questo è quello che ti serve sapere.” Rispose Damon con il suo solito tono distaccato.
“Damon,andiamo,deve sapere.” Disse Stefan stanco del comportamento del fratello,così continuò la narrazione “Come dicevo noi siamo cresciuti lì,esattamente come te fin quando non abbiamo incontrato Katherine,la regina.Credo tu conosca la sua inumana bellezza,sprigionava una tale forza,era la creatura più bella e radiosa che avessi mai visto,credo sia stato per i suoi occhi azzurri o i suoi cappelli biondi,oppure per entrambi.*Io e Damon ci innamorammo di lei e cademmo ai suoi piedi,ignari del fatto che lei usava e approfittava di entrambi ogni notte.Quando lo scoprimmo la delusione fu immensa,il dolore era troppo da sopportare così decidemmo di andare nel luogo dove nulla si prova,dove non hai una coscienza e un cuore,qui.” 

I suoi occhi trapelavano una tristezza immensa,Stefan mi aveva appena raccontato una vecchia tragica storia,aveva riaperto una ferita davanti a me era come se stesse sanguinando davanti ai miei occhi.Istintivamente lo abbracciai,davanti agli occhi di Damon  che immaginavo feriti anch’essi.
Di nuovo una sensazione mai provata prima mi avvolse,tra le braccia di Stefan trovai il mio rifugio sentii che non mi sarebbe accaduto nulla di male,come la prima volta che mi ritrovai tra le sue braccia. 

“Mi dispiace” sussurrai al suo orecchio.
“Si,tutto molto commovente davvero una storia strappalacrime,ma come ce ne andiamo di qui?”
Damon con  i suoi modi scontrosi interruppe quel momento e capii il perché dei suoi modi freddi e distaccati con tutti,dei due fratelli lui doveva essere quello più spezzato da Katherine,doveva averlo reso una persona diversa e doveva essere riuscita a congelargli l’anima,quanta crudeltà e che ironia sapere che proprio lei è a capo del mondo dei ‘buoni’.
“Facciamo esattamente ciò che hai detto tu,inganniamo qualcuno,avrà posto molte guardie ovunque,troviamo qualcuno e corrompiamolo.” Risposi.
“ah.” Rispose Damon soddisfatto,inscenando un’espressione teatrale “Hai capito la paladina del bene quale piano malvagio ha appena attuato.”
Gli sorrisi soddisfatta e lui ricambiò il sorriso,era forse la prima volta che lo vidi sorridere e realizzai che quella era la cosa più bella che avessi mai visto,mi riscaldò il cuore in un istante.
“Sarà meglio incamminarci allora” dissi. 

Damon era più avanti rispetto a me e Stefan,nonostante il racconto della loro storia,che per me rimaneva un mistero,i dubbi tartassavano la mia mente così iniziai a parlare.
“Stefan tu hai detto che qui non provi emozioni,eppure io non sono senza sentimenti,riesco a sentire tutto.”
“Elena,non è qualcosa che avviene come per magia succede con il passare dei giorni o degli anni,poi tu hai trascorso parecchi anni sopra ci vorrà tanto tempo per far spegnere le tue emozioni e poi tu vuoi provare tutto,chi è qua sotto non vuole provare nulla e accelera il processo.”
“Tu ora non provi nulla quindi?” 
“Ti svelerò un segreto:tutti quelli che son qui sotto provano.Siamo noi che fingiamo,Damon è un perfetto esempio di ciò che ti dicendo,fingiamo,pretendiamo,vogliamo non sentire ma in realtà sentiamo tutto,credo che qui si vengano a rifugiare le persone più fragili ma la maggior parte di loro dopo anni di permanenza si trasformano in angeli malvagi,in veri demoni e alla fine la maschera che portano diventa realtà.”  
“Se solo lo avessi saputo prima e in altre circostanze…” mormorai tra me e me.
“Che intendi Elena?”
“Oh,nulla stavo riflettendo ad alta voce.” Gli sorrisi.  
“Eccoci qui,qui troveremo il demone che ci aiuterà,ma prima dovremmo cambiare abiti.” esclamò Damon.  
“Come prego?” risposti sorpresa. 

Pov Klaus. 

“Ehilà,guarda chi si rivede.”
“Klaus.” Si inchinò.
“So che sai dov’è il tuo amico Damon e cosa sta combinando insieme a Stefan.Tu lo hai sempre saputo,siete così inseparabili.
“No..io giuro non so nulla!” urlò spaventato.
“Alaric,Alaric!Ma chi vuoi prendere in giro?Tu mi hai tradito,dovevi dirmi cosa stavano architettando quei due Salvatore,quindi ora morirai e vedremo se torneranno indietro,consideralo un sacrificio non una punizione.”
“No!”
Così disse Alaric e un secondo dopo una freccia trapassò il suo cuore,il suo freddo corpo sbatté sul pavimento e  compiaciuto strinsi il suo cuore fra le mani,Damon e Stefan avevano intrapreso una battaglia che avevano già perso,pensai soddisfatto.
 
*Katherine è diversa da Elena in questa ff,quindi ho scelto di descriverla come la Katherine/Elena del libro. 

Angolo Autrice. 
Salve :)   

Abbiamo un banner,spero vi piaccia perchè a me fa impazzire una mia amica è stata così gentile da farlo,quindi visto che so che stai leggendo grazie ancora per la foto.<3 

In questo capitolo non c'è molta azione -nei prossimi ce ne sarà- veniamo a conoscenza solo di una piccola e quasi insignificante parte della storia dei Salvatore,Katherine si farà sentire e più andremo avanti più ci saranno dettagli e rivelazioni sulla loro mesta storia,compresa quella di Elena. 
Ho descritto Katherine com'è nel libro e la storia dei Salvatore per il momento è come quella in tvd,ma le cose cambieranno... 
Alaric,perde la vita,dai credo che siate abituate dopo tutte le volte che è morto nel telefilm ahahaha  se ci siete rimaste un pò male vi anticipo che la sua morte porterà a un bel momento tra voi sapete chi,la frase non doveva risultare così sibillina ma non voglio anticiparvi nulla ahahah
Grazie per le recensioni,siete fantastiche davvero! 
Alla prossima. <3

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Capitolo 7
*** Capitolo settimo. ***


Capitolo settimo.  


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Pov Damon.  

“E’ davvero necessario indossare questi abiti?” chiese nuovamente Elena.
“Te lo ripeto:si è necessario.Se si accorgessero che sei un angelo ti ucciderebbero in un batter d’occhio.”
“Ma sono orribili!” esclamò.
“Cosa ti aspettavi di trovare?”   

Forse aveva ragione,il suo abito era orribile eppure le calzava benissimo.Il suo vecchio vestito azzurro ormai era solo un ricordo,indossava un abito nero ovviamente,e decisamente più provocante del precedente.Mentre quello la copriva fino alle caviglie questo si fermava poco prima delle ginocchia, cadeva sotto la vita leggero e delicato al contrario il busto sopra era rigido e le fasciava il petto,era strano vederla nei panni di un perfetto demone.
“Qualcosa di diverso..”
“Basta lamentarsi,è arrivato il momento di entrare.” 

“Un bordello?Davvero Damon?Questo è il miglior piano che tu sia riuscito ad attuare?” esclamò Stefan.
“Qui troveremo Alaric che ci aiuterà,poi sono tutti corrotti e una locanda trabocca di demoni e almeno io ho pensato a qualcosa fratellino!” risposi ironico dinnanzi a Elena e Stefan che si giravano intorno disgustati e avevano ragione quel luogo era squallido,ma io lo amavo per quello.
Le donne si vendevano senza alcun pudore e gli uomini le acquistavano alla stessa maniera,tutto era bagnato dall’alcool,tutto ciò che si udiva erano fragorose risate e urla.C’erano così tanti demoni che era difficile camminare tra loro,ed era difficile distinguerli anche a causa della luce fioca.Il tanfo era talmente forte che dovevi tapparti il naso,proprio come aveva appena fatto Elena,era così innocente in quel momento che avrei desiderato tanto…stringerla?Ah dovevo smetterla!Dovevo pensare a tenerla in vita.  
 
“Di demoni?E non ci sono le anime delle persone?” chiese Elena confusa.
“No,certo che no.Questo è il regno oscuro non l’inferno,noi siamo al di sopra delle anime che scontano le loro pene,qualcuno non ha studiato bene.Comunque voi due aspettate qui io vado a parlare con il ragazzo al bancone.” Dissi sicuro guardando i due.
“No,aspetta,vengo con te!” ribatté Elena.
“Non se ne parla!Che c’è?Non ti fidi di me?”risposi sorridendola,con quel sorriso.
“Io mi fido di te,Damon.Ma non voglio star qui a guardare te che corri un grande rischio.” Parlò tutto d’un fiato ma con un enorme sicurezza,rimasi paralizzato dalle sue parole.Nessuno mi aveva parlato così.
Stavo per rispondere ma conoscendo la testardaggine di Elena evitai di sprecare fiato,così Stefan rimase dinnanzi alla porta ed io con Elena andai a parlare con il ragazzo che era intendo a pulire lo sporco bancone,che fatica inutile tra qualche secondo sarebbe stato pieno di alcool.
 
“Tyler!Amico mio!” Esclamai con tono amichevole.
“Damon?Ma che diavolo ci fai qui?Accidenti a te!Vieni con me nel retro,subito!” disse spalancando gli occhi con un tono preoccupato a dir poco.
“E’ questo l’angelo che è scappato?” parlò ancora con il suo solito tono.
“Potrebbe esserlo.Allora?”risposi parandomi davanti ad Elena.
“Devi riportarla a Klaus.”
“Non lo farò.” Ribattei sicuro,riuscivo a percepire lo spavento di Elena che cresceva ogni secondo,lei si fidava di me e io non l’avrei delusa.  
“Seguimi.”
Ci portò dietro al bancone lungo un breve corridoio,aprì una piccola porta ed entrammo in una stanza dove c’era un piccolo armadio e una panchina,era talmente piccola che a malapena ci stava una persona.
“Mi dispiace dirtelo così Damon ma devo.Alaric è morto.E’ stato Klaus ad ucciderlo e ha messo una taglia su tutti e tre voi,ci sono cacciatori di testa ovunque per cercarvi.”
“Va fuori.”  Risposi.
Alaric,dopo mio fratello,era l’unico di cui potevo fidarmi ed ora era semplicemente …morto.
 
Pov Elena. 

Dopo quella rilevazione furono le uniche parole che Damon pronunciò, Tyler  lasciò la piccola stanza,il suo tono mi lasciò capire che era fortemente dispiaciuto e che quella notizia l’aveva colpito rendendolo più debole.Conoscevo bene quella sensazione,quando all’improvviso tutto sembra caderti addosso,non riesci a trovare una ragione,non riesci a trovare un perché,c’è solo il vuoto.
Si sedette su una panchina di legno mal ridotta e abbassò lo sguardo sul pavimento riuscii a intravedere i suoi occhi fiammanti lucidi stavolta,mi sedetti anche io vicino a lui e gli parlaii,era mio dovere aiutarlo tutto ciò era stato causato da me. 

“Damon” iniziai “mi dispiace,non vorrei che nulla di questo fosse accaduto è tutta colpa mia.E se decidessi di riportarmi da Klaus non avrei nulla contro di te,ti capisco e hai già fatto abbastanza,so cosa si prova a perdere qualcuno di importante,credimi.”
Alzò lo sguardo ma ancora non si decideva a guardarmi negli occhi,sorrise.
“Tu?Tu non sai niente Elena.Tu vieni da quel mondo perfetto.” mi parlò come se stesse parlando ad una bambina,avrei tanto desiderato prenderlo a pugni,odiavo quando mi trattavano così,ma sospirai e cercai di nascondere la mia ira.
“Perfetto?Quel luogo è la cosa più irreale che esista.E io lo so,fidati di me.” Risposi compassionevole,in un qualche strano modo mi feriva vederlo in quel modo e mi passò velocemente l’ira,iniziavo a gestire il suo modo d’essere.
“Perché dovrei fidarmi?Riflettici Elena,non siamo nulla,siamo compagni di sventura ecco tutto.” 

Quelle parole contribuirono a ferirmi,perché erano vere.Non eravamo nulla,solo tre persone che a causa di controverse circostanze si erano ritrovati a combattere insieme.Eppure sembravamo qualcosa di più,eravamo legati,da altro,non solo dalla sfortuna.
“Allora perché mi stai aiutando?”risposi irritata.
“Io..non lo so.La vita di Alaric è solo una delle tante vite che se andranno,non posso far si che la sua morte sia invana,devo farla valere e l’unico modo è portare a termine la missione.”mi disse confuso.
“Damon,lascia che ti aiuti.So cosa si prova,io sono sola.Nel mio mondo “perfetto” come lo chiami tu,nulla è perfetto.E' successa la stessa cosa a me,alcuni anni fa e non so come sia potuto accadere ,è avvenuto all’improvviso,coinvolgendo la mia famiglia,che è semplicemente scomparsa.E credimi quando ti dico che ti capisco.”
Stavolta nessun sorriso,nessuna battutina,nessuna parola scontrosa ma ancora non si decideva a guardarmi,così presi il suo viso tra le mani e lo costrinsi a fissarmi negli occhi.
“Ascoltami,farò esattamente quello che vorrai.Sta a te la scelta.Un tuo amico è morto a causa mia è il minimo che ti devo,se deciderai ti riportami da Klaus non mi opporrò se mi aiuterai allora io aiuterò te,lo prometto.”
A gran sorpresa il suo sguardo non trapelò nulla di ironico,mi fissava con quei due zaffiri che pareva leggermi dentro,nessuno mi aveva mai guardato in quel modo.L’unico rumore che si sentiva,che speravo solo io sentissi,era quello del battito del mio cuore che aumentava all’impazzata.
“Andiamo Elena,ci stanno cercando,dobbiamo sbrigarci.Vedrai che Tyler ci aiuterà.” Disse spezzando nuovamente ciò che avevamo creato.
  
Pov Damon. 

 
Elena abbassò lo sguardo,e notai che aveva sempre gli occhi un po’ bassi l’avevo notato dalla prima volta che l’avevo vista,sembra che fosse lì che aspettava qualcosa,aspettava d’essere salvata da quel dolore che mi aveva appena confessato,ma rimaneva immobile senza parlare,quel silenzio rumoroso,urlava dentro,potevo percepirlo.Eravamo talmente uguali da questo punto di vista e lei era riuscita a buttare giù le mura della mia solitudine,la solitudine di chi aspetta qualcuno che lo salvi.
Cos’era Elena per me?Qual era il motivo per cui avevo deciso ancora una volta di salvarla?
 
Uscimmo e ci avviammo sicuri verso Tyler.
“Tyler tu devi aiutarci.”
“Ah,sei sempre il solito!Sei fortunato perché mi piacciono i guai e ti aiuterò.So chi  può aiutarvi,una strega la trovate al piano di sopra,è un po’ strana ma vi aiuterà.E sbrigati se dovesse venire un cacciatore di testa sai che gli dirò che tu sei qui.”
Sorrisi e lo ringraziai.Cosa mi aspettavo?Era già un un grande gesto altruistico ciò che aveva fatto. 

Io ed Elena andammo da Stefan che ci attendeva in ansia e tutti e tre salimmo,in breve gli spiegammo la situazione.
C’era un’unica stanza al piano di sopra entrai lentamente ed Elena e Stefan subito dopo di me.La stanza era buia.La  luce di una candela illuminava il viso di una donna scura che aveva le gambe al petto e canticchiava una strana canzone mentre  dondolava avanti e dietro. 
“Cosa volete?” disse scontrosa per poi continuare a canticchiare ciò che pareva essere una ninna nanna.
“Abbiamo bisogno del tuo aiuto.Dobbiamo uscire da questo regno e Klaus ce lo sta impedendo.” Parlò Stefan e notai che Elena era terrorizzata infatti teneva il suo braccio stretto con una mano, a quel contatto Stefan  sorrise,mi salii la nausea involontariamente.
“Prendete quella.” Disse indicando con la mano che tremava una pergamena.
Davvero?Voleva per caso insegnarci il testo della sua più inquietante canzone?
“Cosa vuoi in cambio?” dissi.
“La collana della ragazza.”
“Cosa?Non pensarci nemmeno.” urlò Elena.  

Pov Klaus
Ne ero sicuro.Mancava poco e si sarebbero arresi avrei avuto l’angelo e avrei ripreso il controllo sulla terra distruggendo mio fratello e tutto ciò che gli apparteneva,avrei ripreso la cosa che rendeva l’altro regno più forte,ci sarei riuscito ad ogni costo.
“Klaus li abbiamo trovati.Tyler ci ha dato una soffiata,sono alla locanda.” mi avvisò Kol,mio braccio destro e mio fratello.
“Perfetto,andiamo a prenderli.”  
Appunto,sarebbe successo. 


Angolo autrice. 
Salve a tutti :) 
Prima di tutto mi scuso con tutti voi per l'enorme ritardo,ma sapete come è,maggio è un mese pieno d'impegni con la scuola e finalmente ho trovato il tempo di pubblicare la storia.Quindi scusate ancora,spero non succeda più. çç 
Credo di aver un pò esagerato nel precedente capitolo quando ho parlato di 'un bel momento',forse vi aspettavate bacio/abbraccio ma è solo un dialogo tra damon ed elena,spero di non aver deluso le vostre aspettative perchè non è il solito battibecco è un dialogo che ripesca il passato di Elena,ed Elena ne ha parlato solo con Damon. 
La storia che lei confessa e ben diversa,c'è un grande mistero nella famiglia scomparsa che poche persone conoscono e non sarà scoperto così facilmente dalla nostra paladina. 
Detto questo,al prossimo capitolo,aspetto come sempre le vostre recensioni. 
Ciao! 

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Capitolo 8
*** Capitolo ottavo. ***


Capitolo ottavo.


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Pov Elena. 

Un rumore improvviso ci fece balzare perfino la strega smise di dondolarsi e parlò.
“E’ qui Klaus.Fuggite ma prima la collana.”
Damon e Stefan avevano gli occhi puntati su di me.Io avevo la mano sulla collana e fissavo la strega interdetta.Ma cosa voleva?Era solo un regalo della mia mamma non potevo separarmene.
“Andiamo Elena,non c’è tempo!” disse in ansia Stefan.
Chiusi gli occhi e strappai velocemente la collana senza pensarci,eravamo in pericolo.Non potevo pensare ai sentimenti che provavo verso un oggetto.Eppure mi rattristai.Era l’unico ricordo che mi legava a mia madre e alla mia famiglia.
In una frazione di secondo quattro uomini,che riconobbi essere le guardie di Klaus ,ci circondarono.Stefan si parò dietro di me,Damon davanti.In meno di mezzo secondo mi ritrovai circondata da Damon e Stefan e quattro guardie,un’insolita trappola mortale. 

“Non ti muovere.” sibilò Damon.
La strega era ferma in un angolo continuando a sussurrare la ninna nanna,i fratelli impugnarono le loro spade ed iniziarono a combattere con le guardie che parevano essere ,dai loro modi,delle vere bestie cresciute libere senza esser ammaestrate da nessuno erano come dei tori inferociti,Damon e Stefan non avrebbero mai vinto non potevo non fare qualcosa.
Starò a sentire Damon in un’altra vita,mi guardai intorno:tra i vecchi aggeggi della strega c’era pure una spada,il problema era attraversare il cerchio letteralmente infernale che si era creato attorno a me.Damon ne colpì uno  e Stefan un altro,ne rimasero due.
Era questo il momento,dovevo agire ora o mai più,l’istinto prese il sopravvento sulla ragione,mi fiondai dalla strega e  tra i vari arnesi e candele che la circondavano presi la spada,speravo di distrarre i due avversari:fu l’opposto.
Damon e Stefan quando mi videro con la spada si distrassero e qualcuno colpì Damon,sulla spalla.
L’ira offuscò del tutto la mia capacità di pensiero davvero bassa in quella situazione,presi tutto il coraggio che avevo dentro e trafissi con la spada colui che aveva colpito Damon,lasciai la spada nel suo corpo e come paralizzata rimasi a fissare il morto e a malapena mi accorsi che Damon e Stefan si erano liberati dell’ultima guardia,sentivo dei passi,altri stavano per arrivare.
Damon mi prese e mi trascinò via,i miei occhi erano ancora fissi nel vuoto:avevo appena ucciso un demone,un essere malvagio ma pur sempre qualcuno,e lo avevo fatto senza esitare con estrema e spaventosa facilità.
Li sentivo parlare,ma non importava,l’immagine del corpo senza vita di quel qualcuno era impressa nella mia mente era come se qualcuno la sventolasse davanti ai miei occhi e non mi facesse pensare ad altro che a ciò che avevo fatto.
“Damon,cosa faremo ora?” chiese Stefan.
“Se non c’è possibilità di fuggire,scapperemo per altre vie.”
“Cioè?”
“Mai sentito parlare del mare?”
Damon mi teneva ancora per mano ed io ero letteralmente un burattino nelle sue mani,dove mi tirava brutalmente per il braccio lì andavo,probabilmente correvo,e probabilmente avevamo cambiato diverse scorciatoie,non ero capace di agire ne tantomeno di riflettere.Entrai in una specie di trans e mi ritrovai dopo svariate strade su una nave e su un mar nero. Davvero nero.  
Alzai gli occhi e incontrai quelli di Stefan.
“Elena,come stai?”chiese.Con le mani tenevo stretto il mio vestito ma lui ne prese una e continuò a parlare.
“Ciò che hai fatto lo hai fatto per salvare Damon,non era intenzionale o meglio lo era ma è un atto legittimo: hai ucciso una persona crudele per salvare mio fratello,Elena.”
Le sue parole non riuscirono a farmi sentire meglio ma riuscirono a farmi parlare.
“Dove siamo?” dissi.
“In mare.” Rispose Damon al timone.
“Come?”
“La strega ci ha consegnato una mappa,ma è quasi impossibile da decifrare,ed è contradditoria.Quando tornerai alla realtà,che ne dici di aiutarci?”
“Damon!” lo riprese Stefan.
Lui sbuffò e parlò sempre con gli occhi concentrati sul mare.
“Me la sarei potuto cavare benissimo da solo e ti avevo ordinato di stare ferma.”
“Non prendo ordini da te.” Risposi tagliente  “ e non ce l’avresti fatta senza di me,ti ho salvato la vita ed inoltre ho compiuto un gesto oltraggioso per farlo.”
“Lo so.” Rispose con il suo solito tono superbo.
“Dov’è la mappa?” dissi.
Era inutile aspettarsi un ‘grazie’ da una persona come Damon,ma chissà per quale motivo sapevo che lui non avrebbe mai pronunciato quelle parole eppure oltre la baraonda di emozioni che avevo dentro sentii anche un pizzico di delusione.
“Lì.Su quel tavolo.” 
Mi alzai e mi guardai intorno.Quella nave era peggio della locanda.C’erano topi ovunque e il legno della nave era mal ridotto a dir poco, una strana melma verde ricopriva il tutto.E uomini sporchi remavano in ogni lato della nave.Stimolava molto la mia nausea insomma,ma dovevo aiutarli.
Mi andai a sedere dove mi aveva sgarbatamente indicato Damon e fissai incredula la mappa.Indicifrabile?A mala pena riconobbi che fosse una mappa.I nostri mondi erano facilmente riconoscibili,in altro era bianco in basso era nero.Tra i due c’era la terra,disegnata in verde e azzurro,rappresentavano ciò che possedevano i mondi:la terra possedeva terreni e acqua,il mio regno possedeva luce e quello di Damon e Stefan l’oscurità.Fino a qui nulla di complicato,le scritte intorno dovevano essere un’antica lingua morta impossibile provare solo a decifrarle,dovevo concentrarmi sui disegni. Quando capii dove dovevamo andare.
“Damon!Stefan!Ho capito.” Urlai cercando di nascondere l’orgoglio sbocciato dal  fatto che io avevo trovato la soluzione.
“Cosa?”
“Chi sono questi uomini e come mai sono qui?” chiesi sospettosa prima di rivelare ciò che avevo scoperto. 
“Li ho pagati no?Ho preso in prestito qualcosa dalla strega mentre lei era distratta a dondolare d’accordo?Era l’unico modo che avevamo non possiamo gestire una nave in tre persone e poi non devo giustificarmi con te.” Rispose con i suoi solidi modi alla Damon.C’era da aspettarselo.
“Comunque,dobbiamo cambiare rotta.Vedi?Dobbiamo passare da qui?Il disegno lo mette in evidenza,arriveremo dritti al mio mondo,poi servirà questa cosa..questo cerchio per entrare ma  questo oggetto disegnato non so cosa sia.”  
In basso dopo il nero,che rappresentava il regno oscuro,c’erano varie rotte che portavano a tanti altri luoghi,dovevamo cercare di non farci notare da nessuno di questi.
“La tua collana.” Rispose Damon “ecco come abbiamo fatto a passare in un batter d’occhio da un mondo all’altro senza che la campana suonasse e  perché la tua strega bramava la tua collana,la tua collana è la chiave dei due mondi.”
“Come?E ora cosa faremo?” risposi desolata.
E come mai l’avevo io?E come era arrivata a mia madre?E ne esiste solo una?E..ancora una volta troppe domande che non riceveranno risposte.
“Arriveremo davanti al tuo mondo e vedremo cosa fare magari la strega sarà lì.” Rispose Stefan. 

Pov Klaus.  

“Signore!Signore!Sono scappati via mare,cosa faremo ora?Dobbiamo raggiungerli con i cannoni?” mi chiese il soldato.
“No.La nostra cara strega ha la chiave,o meglio aveva visto che me l’ha appena riconsegnata per l’anima di suo figlio,li aspetteremo nel posto dove meno si aspettano che noi potremmo essere.” 
“Intende?”
“Si,prepara i miei bagagli andremo nel mondo della luce.”  



Angolo Autrice. 
Buonasera :) 
Stavolta non ho ritardato più di tanto,ma il capitolo è breve rispetto ai precedenti. 
Inizio col dire che la mia sanità mentale è stravolta dopo la 4x23 (insomma elena ha scelto damon,lo ha scelto! "I'm not sorry") non so se sono stata in grado di prendere atto delle mie azioni e non so quando smetterò di festeggiare per la scelta e non so quando tornerò normale quindi mi pareva inutile aspettare e mi sono appoggiata a quel poco di cervello sano che mi è rimasto per pubblicare il capitolo.  
Poche parole,più azioni.Avevano parlato troppo ed erano stati troppo nel regno oscuro,la situazione doveva cambiare o diventava monotona.Ovviamente Elena nelle sue condizioni non ha capito 'na cippa insomma e sbaglieranno rotta...ma questo lo vedremo nel prossimo capitolo. 
Per quanto riguarda il primo "demonicidio" di Elena la questione non è chiusa e porterà risvolti interessanti. 
La collana è di Elena per un motivo,è legata alla storia della famiglia di Elena,che prima o poi saprete.Penso poi. 
Detto questo,grazie per le recensioni e alla prossima. :)

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Capitolo 9
*** Capitolo nono. ***


Capitolo nove.    



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Cinque anni prima,mondo della luce,residenza imperiale.  

“Signorina Katherine.”
Sapevo che ciò era terribilmente sbagliato.
Sapevo che Katherine aveva fini diversi dai miei.
Sapevo che questa storia mi avrebbe portato dolore.
Ma non mi importava,la desideravo profondamente.
I suoi biondi capelli,il suo dolce e passionale viso,le sue carnose labbra era tutto ciò a cui riuscivo a pensare,non mi importava di infliggermi dolore se potevo provare emozioni con lei,di nascosto,ma pur sempre vere.

“Damon,sei arrivato finalmente.Mi sei mancato così tanto.Vieni andiamo in un posto sicuro.”
Ci allontanammo dalla stanza secondaria dell’edificio che prepotentemente occupava gran parte del regno della luce,quella stanza era il nostro luogo di incontro.Nessuno ci veniva mai,soprattutto Elijah.C’erano solo due sedie e qualche libro antico,nemmeno le parete erano decorate come il resto del luogo,né  i pavimenti,né una candela,solo polvere e oggetti non riconosciuti.A nessuno importava di quella stanza,a nessuno importava che io mi buttassi nel più profondo dolore,avevo solo Katherine ma  in seguito capii che a lei non importava.  
“Mi sei mancata anche tu,non puoi immaginare quanto.”
Sapevo che quel sorriso non era causato dalla felicità,ma era un sorriso egoistico,un sorriso vincente,un sorriso che mi dimostrava quanto a Katherine importasse della sua vittoria personale e non del mio amore.  

Presente,punto di passaggio,cabina del capitano. 

Pov Elena

Eravamo sulla giusta via,il mare era sempre più azzurro e l’oscurità sembrava un ricordo lontano,eravamo arrivati quasi tornati nel mio mondo.Come potevo rimettere piede in un luogo come quello dopo che ho ucciso un essere?Ho commesso un atto impuro,la peggior cosa che potevo fare,anche se colui che ha perso la vita era un demone io non avevo nessun diritto di decretare il giorno della sua morte.
Ero nell’ufficio del capitano,l’unico luogo meno sporco rispetto al resto della nave era notte ed ero sola e finalmente potei lasciar cadere le lacrime,avevo commesso un gesto orribile.Magari quel angelo nero poteva avere una famiglia tutto sommato ed io gliel’ho portato via senza esitare.Mi sentivo un mostro.
Ero lì da un bel po’ e anche se il pianto mi aveva liberato,portavo sempre questo peso dentro di me quando all’improvviso la porta si aprì e un uomo entrò con una candela in mano che in seguito appoggiò sulla scrivania che si trovava sul lato destro della stanza,seguiva il letto su cui ero poggiata e accanto un mobile con liquori,cartine ed altri utensili. 
“Elena?”
Ed ecco il cliché dei cliché,ovviamente l’ultima persona che vuoi vedere in questo momento è quella si presenta nel cuore della notte mentre sei uno stato pietoso.
“Si?” risposi cercando di nascondere la voce da ho-appena-finito-di-piangere.
“Che ci fai qui?” disse curioso.
“Nulla,stavo cercando un posto pulito. “
Damon accese altre candele,ora la stanza era abbastanza illuminata.
“Già peccato che io non ti creda.Hai pianto,Elena?”
Appena me lo chiese abbassai lo sguardo.Non avevo bisogno della pietà di nessuno almeno di questo potevo esser sicura,Damon non mi avrebbe mai consolata,non era nel suo stile.
“Seriamente?Ancora con la stessa storia?Era legittima difesa e forse ma forse non ce l’avrei fatto da solo e poi hai ucciso una persona orribile.”  Rispose,stufato dal mio pianto.
“Orribile o meno,ora è morta.”
“Anche il mio migliore amico è morto eppure reagisco non sto a piagnucolare come una bambina.” Urlò.
Come poteva dire una cosa del genere?
“Forse perché io ho un cuore a differenza tua.E non mai desiderato la morte di nessuno,quante volte dovrei chiederti scusa?Lo so che è stata colpa mia è sto male per questo.” Risposi irritata.
La rabbia invase ogni fibra del mio essere e a giudicare dal suo sguardo e dal suo tono,anche lui doveva essersi irritato.
“Ma chi diavolo sta dando la colpa a te?Accidenti Elena!E’ tutta colpa mia ma star qui come una bambina..”
“Smettila,Damon!Non sono una bambina!” lo interruppi sempre più inasprita.
“Non mi interrompere” ribatté agitato.  
“Ma chi ti credi di essere?” se fosse stato possibile avrei urlato più di lui.
“Il demone senza cuore che ti ha salvato la vita!” disse con il mio stesso tono. 

In quel momento mi accorsi che eravamo molto più vicini di prima,tra un urlo e l’altro c’era stato qualche passo da parte di entrambi,riuscivo a sentire il suo respiro affannoso  su di me e tra noi neanche un pelo sarebbe potuto passare.
Come dicono gli umani ‘farfalle nello stomaco’?Peccato che le farfalle accompagnate da altri animali della foresta avessero colonizzato non solo il mio stomaco ma anche i miei polmoni,il mio fegato ed il resto degli organi.Involontariamente quasi istintivamente posai gli occhi sulle sue labbra realizzai quando le bramassi da sempre solo in quel momento.Quando Stefan aprì la porta e ci fece girare di scatto. 
“Ma che state facendo?Le vostre urla stanno facendo traballare tutta la nave!” disse preoccupato.
Damon sbuffò,evidentemente infastidito dalla presenza del fratello e lasciò la stanza.
“Ciò che avete fatto,chi è morto,ciò che è accaduto non è colpa di nessuno.” Continuò saggiamente Stefan,non urlando,ma con un tono abbastanza alto in modo che sia io che Damon potessimo ascoltare.
Chiuse la porta e mi lasciò lì sola e potei realizzare quanto anche io fossi rimasta infastidita da ciò che aveva fatto Stefan,perché si intrometteva?E perché in quel momento?
Ma cosa andavo a pensare?Sembravo davvero una bambina.Scacciai quel pensiero dalla mia mente e mi concentrai sulle parole di Damon,erano forse ringraziamenti e scuse?E come avevo potuto dirgli tali parole?
 
Pov Damon.  

Ingenua,stupida,irritante.Ecco cos’era.
Piangere,quanto può essere inutile in quest’occasione?Per lo più piangere per un demone che avrebbe impiegato pochi secondi ad ucciderla.Era ingenua,eppure la sua innocenza,per quanto seccante ed inopportuna,mi porta in un luogo felice.
Mi ricorda l'infanzia trascorsa a giocare nei giardini del regno della luce con mio fratello,quando non avevamo responsabilità né nemici,non avevamo nessun pensiero se non quello di andare a caccia di farfalle o di far spaventare gli angeli anziani che stavano tutto il tempo a leggere,quando ci divertivamo a far spuntare le rughe sul viso di Giuseppe,quando un angelo si lamentava di noi e ci chiamavano ‘le piccole pesti’,quando c’era un problema qualcuno lo risolveva al posto tuo,io credevi in mio padre e non conoscevo ancora la cattiveria,tutto era chiaro e roseo,tutto era tremendamente bello.Elena mi faceva sentire così,un suo sorriso semplice e puro mi bastava per far ritornare quella sensazione di libertà e spensieratezza,ecco perché non accetto l’idea che lei pianga. 

“Damon puoi dirmi cosa è successo con Elena?” mio fratello,era arrivata l’ora della paternale.
“Nulla che ti riguardi fratellino” risposi disturbato.
“Andiamo Damon,smettila di essere così!Sei terribilmente e perennemente arrabbiato con tutti,tratti le persone in modo freddo,tratti così anche me.Non puoi far così!Le persone non ti conoscono,non sanno che anche se fai di tutto per nasconderlo hai un cuore d’oro,comandato dall’istinto,imprechi con tutti,uccidi eppure sei qui con noi,non hai abbandonato mai né me né Elena,e continui a difendere e salvare tutti,io so che tu ami le persone in modo smisurato allora perché le allontani da te?Perchè hai paura dell’altro?”
“Perché le persone non fanno altro che illuderti,ferirti,chiederti scusa e ricominciare il vorticoso giro fin quando non ti  spezzano il cuore in mille pezzi.”  
Risposi prendendo la bottiglia di bourbon che qualche marinaio doveva aver lasciato,era notte e la mattina seguente secondo il nostro piano saremmo arrivati al regno della luce,avevo bisogno di alcool e in fretta.Ignorai lo sguardo compassionevole di mio fratello e andai a dormire insieme agli altri. 

Il giorno arrivò in men che non si dica,una luce accecante mi costrinse ad aprire gli occhi,sbuffai ed improvvisamente tutti i pensieri tornarono a viaggiare nella mia testa.Mi alzaii ed uscii dalla cabina,vidi due figure che riconobbi essere quelle di Elena e Stefan che fissavano increduli il paesaggio.
“Che c’è da guardare?” chiesi.
“Damon…”disse Stefan.
“Cosa?”risposi irritato,ah mio fratello!Aveva la capacità di farmi perdere le staffe in pochi secondi.
“Siamo finiti a Walhalla.”
“Wal..che?”
“Il paradiso dei guerrieri.”  

Angolo Autrice. 
Sono in ritardo di nuovo lo so,perdonatemi ma la scuola mi sta rubando tanto tempo libero.Fortunatamente termina tra due giorni.Come si suol dire 'sento gli angeli cantar' e visto che siamo in tema il detto ci sta. 
Tornando alla storia,abbiamo un brevissimo flashback sul passato di Damon e Katherine,ne avremo anche di Elena e Stefan.Inoltre abbiamo un piccolo assaggio dell'infanzia dei fratelli.Io li ho sempre immaginati burloni. 
Capitolo un pò concentrato sui sentimenti di Damon ed Elena che sfociano in rabbia e in passione,la strada è lunga gente. E si anche io scrivendo avrei desiderato uccidere Stefan. Erano vicini tanto così al bacio. 
Comunque ripeto ce ne vorrà un pò ma a Walhalla (paradiso dei guerrieri secondo le leggende dei barbari) succederanno tante cose e molte cambieranno.E vedremo anche cosa sta combinado Klaus,Elijah e gli altri personaggi che non sono stati nominati in questo capitolo. 
Grazie,grazie e grazie di cuore per le recensioni,siete fantastiche.<3 
A presto! :)

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Capitolo 10
*** Capitolo decimo. ***


Capitolo dieci.


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Pov Damon. 

“Walhalla,meglio conosciuto come ‘’il paradiso dei guerrieri” .”
“Si,ho capito Stefan,potresti continuare?”
“Secondo le leggende..”  
Perché continuava a blaterale sull’isola?Dovevamo andarcene,non c’èra molto su cui riflettere.
“No,non mi interessa.Voglio sapere chi c’è su quest’isola e come andarcene.Il resto puoi tenerlo per te.”
“Qui vengono addestrati guerrieri,centinaia di guerrieri,in caso Klaus attaccasse o in caso di apocalisse.Si preparano da secoli,qui governano donne,giovani e forti,che li addestrano e si occupano di loro.”
“Finalmente una spiegazione!Come ce ne andiamo di qui?”
“Non lo so,dobbiamo scendere,salpare sull’isola e chiedere,dopotutto,Elena è un angelo bianco daranno ascolto a lei e non la feriranno,secondo le leggende,non possono.”
“Sei impazzito,Stefan?Non saranno mai benevoli con degli angeli neri e poi dovremmo  fidarci di leggende?”
“Lo so,per questo andrà solo Elena.”
“Non lascerò che Elena vada da sola in un isola come questa.” Risposi fermo.
“Non ho bisogno di protezione.” ribattè Elena,che si ostinava a non voltarsi verso di me.
“No,è sbagliato.Tu credi di non averne bisogno.”
Si limitò a non rispondermi,forse voleva evitare l’ennesimo battibecco.E lo preferii anche io.
“Scendiamo tutti e tre d’accordo?” intervenne Stefan.
“Bene,vado a prendere tutto il necessario.”
Mi voltai ancora una volta verso Elena e senza degnarmi di uno sguardo andò con Stefan nella cabina del capitano.
Non sapevo cosa era successo.
Ma quante volte è accaduto nella storia dei regni che due angeli litigassero?Milioni di volte.
Ma quante volte è accaduto che entrambi,o almeno spero,non vogliono uccidersi l’un l’altro?Mai.
Forse questa era davvero la prima volta,l’astio tra gli angeli dei due regni è sempre stata l’unica cosa certa,ora nulla lo è.  
 
Pov Elena.  


Ero nella cabina del capitano e avevo appena trascinato Stefan con me,dopo quello che era successo la notte precedente potevo contare solo su di lui.
“Stefan,ti prego,devi tenere Damon a bada.” dissi.
“A bada?” rispose confuso.
“Quell’isola,insomma..non sappiamo ciò che ci aspetta e non possiamo permetterci che lui inizi ad urlare o ad uccidere,io non so molto su queste guerriere…so solo che le persone qui non sono proprio buone,tengono molto al loro lavoro.”
“Oh,capisco.Certo Elena.Non preoccuparti cercherò ti non fargli fare pazzie.Fidati di me.”
“D’accordo,ora andiamo di sopra,dobbiamo salpare.” dissi sorridendogli.
Ricambiò il mio sorriso,io ero già sulle scale ma lui era qualche gradino più in basso di me e prese la mia mano,dalle piccole finestre la luce illuminava solo i suoi occhi,meravigliosamente e incredibilmente verdi.
“Elena,io..” disse esitante.
“Cosa?”
“Nulla,andiamo” rispose fissando il pavimento e lasciando la mia mano come se all’improvviso quel contatto lo avesse scottato,come se la mia mano fosse ardente più del sole. 

Quando salimmo potei avere una visuale  migliore,quel luogo era incantevole.
L’isola davanti era un immensa spiaggia di sabbia dorata che i raggi del sole faceva risplendere ancora di più,il male azzurro quasi quanto il cielo e dall’altro lato dell’isola montagne verdi da cui nascevano lunghissime cascate che circondavano il tutto,come se non bastasse degli alberi alti di ogni specie rendevano il tutto misterioso ed affascinante.Più ci avvicinavamo,più il rumore di spade e uomini che combattevano erano vicini.Quel luogo era molto più pericoloso di quanto ci aspettassimo.
Scendemmo dalla nave,io ero saldamente vicino a Stefan,avevo deciso di  non parlare con Damon non perché ero ancora arrabbiata con lui o perché volevo fare un dispetto ma semplicemente perché non sapevo che dire o fare,non mi era mai successo nulla del genere e con lui era tutto così complicato e frustante,invece vicino a Stefan sembrava tutto scorrere liscio,come se ci conoscessimo da anni,eppure erano passati  solo pochi giorni.
Ci avviammo per l’isola eravamo noi tre e due marinai che però presto tornarono indietro verso la scialuppa.
Io,Stefan e Damon camminavamo davanti,Stefan era tra me e Damon e un silenzio rotto dalle urla dei guerrieri governava tra noi,nessuno osava dire una parola fin quando una voce femminile ma ferma,urlò:“Chi siete?”
Era arrivato il mio momento,dovevo agire,feci qualche passo in avanti e parlaii.
“Siamo angeli..bianchi.” mentii cercando di essere più convincente possibile.  
Non poteva capire che Damon e Stefan fossero angeli neri,fortunatamente avevamo trovato in un baule dei “costumi imitatori” spesso i demoni li usavano come travestimenti per entrare nel regno della luce,essendo quella una nave proveniente dal regno del buio,trovammo tanti vestiti e armi che sicuramente ci sarebbero serviti.
Tre donne sbucarono davanti ai nostri occhi,una di loro,quella che doveva aver urlato,era bionda con gli occhi azzurri e sembrava così forte,emanava tanta energia che me ne accorsi nell’attimo in cui la vidi,ardeva ogni sua molecola,era una donna coraggiosa ne ero sicura.
“Io sono Rebekah.”
Erano vestite da guerriere,vestite per modo di dire.Ai piedi avevano dei sandali fatti di un materiale che non avevo mai visto a casa mia,le gambe erano scoperte eccetto per una gonna di pelle di animale marrone che copriva a malapena fino a sopra le ginocchia il bordo della gonna era pieno di coltelli ed altre piccole armi,indossavano una fascia per coprire il seno sempre di pelle marrone e fu in quel momento che mi accorsi cosa avevano al collo:dei ciondoli.Non semplici ciondoli,erano identici alla mia collana. 
“Cosa volete?” continuò la bionda puntando gli occhi su Damon,voltai gli occhi verso al cielo immaginando che lui avesse ricambiato il suo sguardo,e continuai a parlare.
“Abbiamo bisogno del vostro aiuto.”
“Perché dovremmo aiutarvi?”
“E’ il codice no?Voi dovete allenare guerrieri,ma anche aiutare gli angeli bianchi,è vostro dovere.”
“Hai studiato,vedo -disse sfoggiando uno dei sorrisi più falsi che avevo mai visto,una combinazione di miele e acciaio-venite con noi.”  
Eravamo in viaggio da poco,ed anche se era meraviglioso il posto numerose piante intralciavano il percorso.Decisi di parlare con Damon del ciondolo,lui era più astuto e date le occhiatine che aveva appena scambiato con la guerriere sarebbe riuscito ad ottenere delle  informazioni su di esse.
“Damon..” sussurai.
“Oh,adesso mi parli noto.” disse ironico spostando un ramo di un albero.
“Damon ti prego,è importante.” lo implorai,in questo momento mi importava ben poco del mio orgoglio,si trattava delle mie origini,della mia famiglia e avevo bisogno della sua piccola mente oscura e manipolatrice.
“Dimmi di cosa si tratta,su.” rispose quasi infastidito continuando a fissare la bionda.E ancora una volta i miei occhi si alzarono al cielo.
“Vedi il ciondolo che hanno le  guerriere?” dissi seria.
“In realtà sto guardando ad altro.” esclamò con il suo solito tono.
Gli diedi una gomitata e lui sorrise,insopportabile ogni giorno di più,decisamente irritante.
“Smettila di farecosì! Il loro ciondolo è il mio ciondolo!”
“Elena non urlare,so che sei gelosa,ma contieniti.” disse ironico sfoggiando il suo ennesimo sorrisino della giornata.
“Non sono gelosa” ribattei irritata.
“Sisi,certo come vuoi.”
“Comunque,puoi ottenere informazioni su quel ciondolo?”
“Ovvio,stai parlando con me.”  
Così disse avvicinandosi alla bionda e in quel momento avrei tanto desiderato avere Caroline al mio fianco con le sue battute sul pessimo stile di quelle donne e sui loro capelli rovinati.
Non mi mancava casa,né Elijah né gli altri.Mi mancava solo lei,le sue battute,le sue espressioni strane cambiavano le mie giornate,le rendevano migliori e avevo davvero bisogno di lei,sarei tornata nel mio regno solo per lei.Lei era la mia unica e vera famiglia,era molto di più di una sorella,è l’unica persona di cui mi importa molto,l’unica per cui darei la vita.So che lei non mi tradirà mai,so di poter contare su di lei,so di potermi rivolgere a lei nel caso commettessi un guaio.Tipo questo.Ma ora è lontana e la sua assenza  è  un peso che mi porto dentro.
Mentre Damon si inoltrava con le guerriere che lo circondavano e lo ammiravano morbosamente,Stefan si avvicinò a me.
“Cosa è accaduto?”disse preoccupato.
“Credo che il mio ciondolo sia lo stesso di quello delle guerriere,è identico.” Bisbigliai.
Rimase stupito da quell’affermazione,significava solo una cosa quel ciondolo non era un semplice tesoro di famiglia era qualcos’altro,significava tanto se era bramato.
“Tu cosa ne sai?”continuai. 
“So solamente che quel ciondolo appartiene solo a coloro che vengono da una discendenza di guerriere e coloro che lo hanno ereditato sono destinate ad essere guerriere.”
“Qual è il tuo concetto di ‘solamente’?” dissi sorridendo.
“Elena,-si fermò e indietreggiò trascinandomi con se - se ho ragione questo potrebbe significare che il tuo destino è quello di essere una guerriera,non un angelo bianco e se loro lo venissero a scoprire,ti tratterrebbero con la forza sai come sono rigidi su queste cose,inoltre questo posto ti attirerà sempre di più è il fato che agisce non tu,dobbiamo andarcene in fretta.” Dopo avermi terrorizzata a morte,si avvicinò a Damon e gli bisbigliò qualcosa.
“E’ stato un piace signore.” Esclamò Damon. “Ma a malincuore devo,anzi dobbiamo,allontanarci tutti dall’isola ci serve solo il vostro aiuto e poi potremmo andarcene,purtroppo.”
Santa Pace!Come poteva essere così fastidiosamente irritante e affascinante allo stesso tempo?Scatenava in me una tale ira quando si comportava in questo modo:un ruffiano,sicuro di se e gigolò,peggio  di così.
“Non potete andarvene.” esclamò Rebekah sicura.
“Come?” risposi avvicinandomi al gruppo con Stefan.
“Qui le cose si guadagnano solo se hai valore in battaglia!Volete andarvene?Battete i nostri più potenti guerrieri in duello e vi sarà dato ciò che desiderate.” continuò Rebekah.
“Non lo faremo.” ribatté Stefan.
“O lo farete O morirete-pronunciò Rebekah queste parole con una tale sicurezza e continuò con lo stesso tono-se perderete e siete così fortunati da poter essere guariti,significa che resterete qui per sempre.”
“Oh!Questo si che è grandioso!” disse Damon e ancora una volta il desiderio di riempire i suoi meravigliosi lineamenti di schiaffi invase ogni fibra del mio essere.
“Io,io avevo un ciondolo,come il tuo..”dissi insicura,il mio tono si contrapponeva fortemente a quello di Rebekah. Ogni suo movimento faceva capire che è una donna forte,una guerriera dentro e non solo fuori.Io ero così terrorizzata che avevo parlato senza pensare,in quel momento la invidiai,volevo essere come lei e non un piccolo  e inutile angelo in fuga.
“Cosa hai detto?” rispose socchiudendo gli occhi.
“Ti giuro è così!Una strega nel regno oscuro me lo ha chiesto in cambio di una mappa per fuggire che,a quando pare,non funziona e ora vengo a scoprire che tutte voi ne avete uno identico!” dissi queste parole senza nemmeno respirare  e  ad una tale velocità che a stento capirono tutti.
“Voi siete stati nel regno oscuro?Come mai?”
“Ehm,ecco noi…Klaus,ci ha catturati!” mentii.
“Oh,giusto,avevo sentito qualcosa dal piano di sopra ma credevo fosse solo una ragazza,comunque..”
“Aspetta!” la interruppi “Se hai sentito qualcosa,vuol dire che sei collegata al regno della luce?”
“Certo,tutte noi guerriere lo siamo e se resterai qui con noi,lo sarai anche tu.Ma certo è tutto chiaro,il cerchio delle dodici guerriere è finalmente completo,sei tu la dodicesima che discende dall’ultima famiglia imperiale di Walhalla,tu devi restare qui con noi.Ci stiamo preparando per la battaglia finale tra i due fratelli.Non puoi ignorare il tuo destino.”   
La invidiavo?In questo momento invidiavo tutti gli angeli,tutti gli esseri viventi che non erano me.Volevo essere chiunque ma non Elena,un finto angelo in realtà guerriera difettosa.Io non potevo essere una guerriera. 


Angolo Autrice. 
Scusate,scusate,scusate.Le mie più sincere scuse a voi che mi seguite sempre.Sono in ritardo di un mese. #shameonme 
Non accadrà più comunque,ero davvero ad un punto morto con questa storia tanto che ho cancellato ben sette capitoli che avevo già scritto non mi convinceva affatto,così ho tentanto di inserire una storyline diversa per Elena,non più un angelo indifeso ma una forte guerriera,anche se lei non sa di esserlo,lo è.Ho deciso di sfruttare Walhalla al massimo.Scopriremo tante altre cose. 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che mi abbiate perdonato,aspetto le vostre recensioni e a presto. :) P.s. Mi scuso per eventuali errori ma è quasi mezzanotte e il mio cervello non è al massimo,e non volevo farvi attendere oltre.

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Capitolo 11
*** Capitolo undicesimo. ***


Capitolo undici. 


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Pov Elena. 

“Io dovrei restare qui con voi?Questo significa che questo è il mio destino?Probabilmente è per questo che mi sono sentita sempre fuori posto.”   
L’ultima frase la balbettai tra me e me.Ascoltavo le mie stesse parole,il suono stridente delle spade dei guerrieri,le loro urla di vittoria o dolore,il canto degli uccelli che si innalzava dalla foresta,il fruscio dell’acqua e all’improvviso mi sentii come se quel posto fosse casa mia,mi sentivo a mio agio per una volta,ma sembrava tutto così surreale.Mi voltai verso Damon e come se si fosse spezzato un incantesimo,ritornai in me,Stefan aveva ragione quel luogo aveva uno strano effetto su di me.
“Si,Elena è così, e non preoccuparti se hai amici nel regno della luce,potrai vederli ogni volta che vorrai,potrai andare ovunque eccetto che nel regno del buio.Quel luogo è vietato a tutte le creature con un’anima.E’ il tuo destino Elena,tu sei una delle prescelte.Vuoi vivere una vita che non ti appartiene da angelo oppure essere colei che sei destinata a diventare?” rispose Rebekah,e le sue parole per me erano come oro colato per un ladrone,il mio desiderio di restare aumentava di più ad ogni sua parola,mi sentivo sempre più forte in quel luogo rispetto al regno della luce.
“Smettila di dire idiozie!Elena non può restare qui!” disse Damon scontroso.
“Oh,che fine ha fatto il ragazzo misterioso e gentile di prima?” rispose Rebekah avvicinandosi a lui.
“A quel ragazzo misterioso e gentile e aggiungerei meraviglioso,da profondamente fastidio quando vengono portate via..come dire qualcosa dalla sua vita,capisci?”
“Damon ti devo parlare.” 
Interruppi gli sguardi focosi di quei due,lo tirai per il polso e lo trasportai qualche albero più in là.
“Potresti essere più gentile,sai?” disse ironico.
“Senti Damon non ho tempo per scherzare,né per ascoltare le tue fandonie,è una mia scelta quella di restare o no,ed io credo di voler restare.”
“Come?Sei impazzita!” ribatté quasi urlando.
“Damon,tu non sai cosa si ci prova.”
“Spiegamelo.”
“Per tutta la mia vita mi sono sentita sbagliata in un modo illusorio,ma da quando sono qui mi sento la ragazza giusta al posto giusto,ho un obbiettivo e persone che mi desiderano che hanno bisogno di me,non che mi ignorano e che mi definiscono un difetto di fabbrica.Quella è una vita che non mi appartiene,una vita in cui non mi ci ritrovo,mi sento qualcun altro e  voglio esserlo,voglio sentirmi dentro la mia vita,voglio essere la protagonista,non la comparsa e questo posto pare sia quello che ho sempre cercato.Cerca di capire.”  
Istintivamente gli presi la mano,non sapevo bene il perché del mio gesto.
“Il sole deve averti battuto in testa troppo forte,stai delirando.” Rispose immobile senza dare un minimo di tonalità alla sua voce o alle sue espressioni.
“Damon non arrabbiarti con me per qualsiasi mio gesto,decisione o parola!”
“Elena,se mi arrabbio è perché mi importa di una nevrotica,capricciosa e infelice guerriera!”  
“Come prego?Io nevrotica?Capricciosa?”
“Si,Elena questo è tutto ciò che sei.E sai cosa?Non ho intenzione di sprecare neanche un minuto della mia vita a salvare un angelo che non vuole essere salvato,a salvare te.”
“Non sono un angelo ormai e quindi sarei un peso di cui ti devi liberare?”
A quell’affermazione rimanemmo in silenzio,nuovamente ormai era un’abitudine,pieni di tanta ira uno di fronte all’altro a stare in silenzio fissandoci.
“Elena!” mi chiamò Rebekah,interrompendo nuovamente la discussione.
“Si?”
“Vieni con me ti devo parlare?”  
“Certo.” risposi lasciando Damon solo nel bel mezzo del bosco di Walhalla.   


Ritornai dove eravamo prima e le guerriere  mi attendevano impazienti.Erano così curiose e ancora una volta mi sentii felice.Era qualcosa di straordinario.
“Elena,ti mostrerò la nostra fortezza e ti dirò tutto ciò che so sulla profezia e sui tuoi genitori.Sai,girano delle voci,e pare che la battaglia finale sia sempre più vicina.Abbiamo bisogno di te ora più che mai.Allora cosa vuoi sapere?” Rebekah era così seria che non riuscivo a dubitare delle sue parole.  
“Cosa è successo alla mia famiglia?Cos’è la profezia del cerchio?E  cosa fate voi?E quando ci sarà la battaglia?E dove si svolgerà?” chiesi curiosa.
“Aspetta,Elena.Sono troppe cose a cui rispondere.Iniziamo dalla profezia del dodicesimo cerchio.”
“D’accordo,cos’è?” risposi titubante.
“Elena,stavo per spiegartelo.Devi essere più paziente.Vieni,dobbiamo parlare in un posto sicuro.Andiamo alla fortezza.” Ribatté infastidita.  
Così ci spostammo da quella foresta che pareva essere un’infinità di macchie verdi e mi fecero strada verso la fortezza  che si trovava al centro dell’isola.Durante il tragitto non parlammo,secondo Rebekah non era sicuro,avevo cose tante cose da chiederle,sulla mia famiglia,sul mio destino,lei conosceva tutte le risposte,ne ero sicura.Per un momento mi chiesi che fine avessero fatto Stefan  e Damon,ma ci avrei pensato dopo.Arrivammo alla fortezza che si presentò come un grosso fortilizio.
Ricordava molto i castelli che descrivevano nei libri che leggevo a casa,o meglio quella che credevo fosse la mia casa.Era interamente in cemento grigio,stonava molto con la tonalità del verde,un grosso portone in legno occupava la facciata principale e due grandi torri rendevano la fortezza ancora più imponente.Piccole finestre poste in ordine,mi fecero capire che non era una prigione.Mi avvicinai intimorita e le guerriere mi fecero entrare.L’interno era totalmente adatto alle storie che leggevo.
Appesi ai muri c’erano dipinti di numerose guerriere,in terra tappeti di tonalità diversi talmente morbidi che mi facevano venir voglia di stendermi sopra,salimmo delle scale in marmo -con una splendida ringhiera decorata- che si trovavano di fronte al portone e arrivammo in un lungo corridoio,molto più semplice rispetto all’atrio,totalmente in marmo con tante porte nere.Lo attraversammo tutto e mi fecero entrare in una delle tante porte.
“Questa è la stanza dove ci riuniamo per discutere delle strategie,dei nuovi guerrieri e delle prove che dovranno affrontare.” Annunciò Rebekah.
La stanza era molto grande e circolare,ma vuota.Al centro era posto un tavolo semplice di legno con alcune sedie attorno ed un unico grande libro al centro di esso.Il resto dello spazio non era occupato.
“Elena,le origini della profezia risalgono in un tempo immemore.I regni che compongono ciò che non è la terra,sono dodici in ognuno di questi regni ci sono dodici angeli o guerrieri,o qualsiasi cosa abiti quel posto,speciali.Che formano un cerchio.Noi siamo il dodicesimo regno,quindi il dodicesimo cerchio.Ti starai chiedendo a cosa servirà,tutto si racchiude in un’unica parola:apocalisse.La battaglia tra i due fratelli.Sei regni con a capo il regno della luce e altri sei con a capo il regno del buio.Questi si scontreranno.”
Ascoltavo ogni minima parola di Rebekah,e tutto mi sembrava così difficile.Nessuno mi ha mai detto una cosa del genere,nemmeno Caroline,e lei deve saperlo.Nemmeno i libri ne dicevano tante.
“E a cosa serve il cerchio?E la mia famiglia?Dov’è?Perché io sono sempre stata nel regno della luce e non qui?” chiesi cercando di nascondere la tristezza che mi provocava quel ricordo.  
“Dov’è la tua collana Elena?” chiese Rebekah turbata.
Non capivo perché si ostinava a non rispondermi quando le chiedevo della mia famiglia,ma avevo così tanti pensieri per la testa che non ci feci caso.
“Quando ero nel regno del buio l’ho data ad una strega in cambio di una mappa per scappare.” Ammisi timidamente.
“Cosa?” urlò.
“Non volevo separarmene,ma era l’unico modo.”
“Accidenti,Elena!Il regno delle streghe e il terzo regno,lavorano per Klaus.La collana deve averla lui.Devi recuperarla.”
“Come?”
Avevo capito che in una scala da dodici,dal primo al sesto erano il nemico,mentre dal sesto al dodicesimo erano alleati.Tutto sembrava nascondere ancora un mistero.
“Klaus conosce l’importanza di quella collana,in questo momento sarà alle porte del regno della luce su tutte le furie perché avrà appena scoperto che solo il possessore della collana può aprire quella porta.Ti spediremo noi nel regno della luce insieme ai tuoi amici,la battaglia è vicina noi non possiamo venire,dobbiamo allenare i guerrieri.Va a chiamare i tuoi amici e tornate con la collana.” 

Confusa più che mai decisi di eseguire gli ordini di Rebekah,mi avrebbero aspettato in quella stanza,Damon e Stefan mi avrebbero aiutato,infondo raggiungere il regno della luce è sempre stato il nostro obbiettivo.Non sapevo dove cercare,pensai subito alla nave e mi avviai verso la spiaggia.Era quasi il tramonto,il cielo non era più cristallino,era rosso ardente,il mare calmo e il canto degli uccellini era cessato come le urla dei guerrieri.Notai l’ombra di Damon sulle rive della spiaggia,che fissava un punto indefinito.Subito mi avvicinai e lo feci voltare.
“Damon.” Lo chiamai.
“Dimmi,guerriera in missione.Hai cambiato idea?”
Notai nei suoi occhi un pizzico di speranza,dopotutto e dopo tutti quei misteri ancora una cosa era segreta per me:il cuore di Damon e i sentimenti che racchiudeva.
“No,Damon è il mio destino.Ma ho bisogno del vostro aiuto.”
“Come puoi pretendere il nostro aiuto?Sai che non sono d’accordo,io non mi fido di quelle lì,è chiaro come il sole che nascondo qualcosa.”
 La quiete del venire della sera fu interrotta bruscamente dal tono di voce di Damon piuttosto alterato.Morivo dalla voglia di chiedergli “Perché non lo sei?” ma dovevo concentrarmi.
“Damon devo recuperare la collana,ho bisogno di voi.Le guerriere ci manderanno nel regno della luce e lì contratteremo con Klaus,in qualche modo.Non abbiamo ancora deciso cosa fare,ma per aprire la porta Klaus ha bisogno di me e-“
Non mi diede il tempo di terminare la frase pronunciando un rumoroso.
“No,Elena.Non se ne parla.E’ troppo pericoloso.”
Ora non resistivo,dovevo chiederlo.
“Perché non sei d’accordo?Perché non vuoi che io resti qui?”
Non ottenni una risposta,ma un secondo dopo le sue labbra erano sulle mie. 
Forse le guerriere non erano le uniche ad aver bisogno di me. 
Forse io non desideravo soltanto stare con loro,desideravo anche questo. 


Angolo Autrice. 
Buonasera a tutte :) 
Vi ho fatto aspettare un pò,ma ho nuovamente cambiato rotta per questa storia! 
Inutile dire che le guerriere nascondo qualcosa di grosso,ed Elena è importante per un altro motivo. 
Spero abbiate capito per il momento ciò che ha raccontato Rebekah,nel prossimo capitolo avremo una GRANDE rivelazione vi avviso,da una persona che non vi aspettate probabilmente! 
Spero vi piaccia,vi aspetto con le recensioni come sempre! 
A presto. 
Alison.<3

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Capitolo 12
*** Capitolo dodicesimo. ***


Capitolo dodici.  


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Pov Elena. 

Nel regno della luce tutto accadeva per un motivo e ,spesso,quel motivo era devozione al capo degli angeli.Tutto era programmato e tu dovevi solamente sottometterti.Ora,per la prima volta,sono libera.Libera di sbagliare,di scegliere,di fare qualcosa per me,non in funzione di altri.Ora so cosa significa quando qualcosa ti sorprende e accade all’improvviso.Ecco cosa stava accadendo:l’ inatteso.E queste sono le cose migliori,se poi ‘le cose’ in questione sono le labbra di Damon,tanto meglio.Il bello delle cose improvvise è che ti colpiscono,non ti danno il tempo di ragionare,riflettere o opporti.Accadono e basta,come se fossero volute dall’universo e tu non puoi farci niente.E’ come una trappola,e in questo momento non volevo uscirne,io stessa avrei buttato le chiavi della gabbia.
“Perché abbiamo bisogno di te.Specialmente io.”
Non sapevo esattamente da quanto tempo ero ferma,su quella spiaggia,tra le sue braccia.Mentirei se dicessi che non ho provato qualcosa, il problema  ero che non sapevo definire il qualcosa.A malapena avevo ascoltato le sue parole,ero troppo occupata a cercare di respirare regolarmente e formula una frase concreta,inoltre la nostra distanza era ancora pari a zero e questo non mi hai mai aiutato a riflettere.
“Resterai con noi?Troveremo un altro piano.Migliore del loro,io non mi fido di quella biondina.”
Ero tornata bruscamente alla realtà,la parola biondina mi fece tornare in mente tutto:la guerriera,il cerchio,i regni e questa cosa della profezia.Così mi allontani di qualche passo e sciolsi le nostre mani che fino a quel momento erano state strette e finalmente presi nuovamente il controllo di me stessa.
“Vorrei poter dire qualcosa di diverso, ma la verità è che io mi fido di loro  e voglio seguire il loro piano.E’ l’unico piano che abbiamo,Damon.Una volta tornati sulla nave cosa faremo?Useremo una cartina che non sappiamo decifrare?”
“Non ti sei mai chiesta perché?”
“Perché cosa?”
“Ecco lo sapevo,non stai ragionando.C’è qualcosa che non va in quest’isola,una forza …io riesco a percepirla.”  
Damon si voltò verso la foresta,poi puntò di nuovo gli occhi verso la spiaggia.Stava cercando qualcosa.La forza.
“Damon,cosa stai facendo?Cosa stai cercando?”  
Si voltò all’improvviso, ma non verso di me.Non osava guardarmi negli occhi,così fisso la nave.
“Ti sei mai chiesta perché ti vogliono ora?Perché ora e non prima quando eri tutta sola nel regno della luce?E ti hanno detto cosa ne è stato della tua famiglia?E cosa significa far parte degli eletti?”
Lei sue parole innescarono in me una reazione a catena di dubbi,ipotesi e domande le cui risposte creavano solamente altre domande, ma non sapevo cosa fare.Sapevo che era inutile tornare sulla nave:ci saremmo persi e chissà in quale regno saremmo approdati.L’unica cosa che abbiamo è il piano delle guerriere. Lo costrinsi a voltarsi,prendendogli la mano e cercai di convincerlo un’ultima volta.
“Damon,ti prego,facciamo come dicono loro.So che non ti fidi, ma è tutto ciò che abbiamo per il momento.Scopriremo qualcosa sulla profezia nel regno della luce,e poi decideremo cosa fare.Ora dobbiamo andare lì,Caroline ci aiuterà.”
Sorrise,come lo sentivo sorridere quando prima allontanava le sue labbra dalle mie e prepotentemente mi riavvicinavo.Arrosii a quel ricordo.
“Chi è Caroline?” chiese incuriosito.
“Lei è la migliore,ti piacerà vedrai.Ora va a chiamare Stefan,le guerriere non aspetteranno tutto il giorno.”
Fece come gli avevo chiesto,ora sapevo cosa fare –più o meno- ma non sapevo chi ero e da che parte fossi.
Dovevo essere fedele alle guerriere o a Damon e Stefan?Fidarmi di Rebekah o indagare?
 
Pov Damon.

Salii sulla nave alla ricerca della spina del fianco che era il mio fratellino.Sapevo che la situazione era tragica,sapevo che Elena avrebbe potuto tradirci a causa della forza di cui era succube,sapevo che non dovevo andare in giro sorridendo,eppure sorridevo.Non era una di quelle situazioni dove la felicità prendeva il sopravvento su tutte le altre emozioni,anzi ora dovevano governare la paura o la preoccupazione.Invece andavo in giro sfoggiando un sorriso,se una forza che definirei malefica incombe su Elena,su di me deve agire qualcosa simile alla pazzia.Ma nonostante tutto ero felice.Avevo baciato Elena,lei aveva baciato me,perché non dovrei sorridere?
“Stefan!” cantilenai.
Finalmente lo vidi spuntare da una delle cabine e dirigersi meravigliato verso di me.
“Cosa succede?” chiese.
“Ho un piano o meglio,tutti noi abbiamo un piano in mente che nessuno conosce – di questo ne ero sicuro- ma per il momento dobbiamo tutti fingere di essere dalla stessa parte.Andremo nel regno della luce grazie alle guerriere,quando arriveremo lì fa quello che ti dico.”
“Damon cos’hai in mente?”
Devo ammettere che se non fissavo il suo viso macchiato dalle rughe della sua espressione damon-sono-preoccupato-farai-solo-guai non riconoscevo  mio fratello.
“Solo…fidati di me,d’accordo?Solo di me,qualunque cosa ti chieda Elena o le guerriere tu non ascoltarle.”
“Io mi fido di te,Damon.Sei tu quello che ha problemi con la fiducia.”
Sbuffai,senza dire un’altra parola ci avviammo sulla spiaggia dove Elena ci aspettava.Il tragitto fu uno scambio,di dubbi e preoccupazioni di Stefan ed Elena,ma io non li ascoltavo molto:dovevo elaborare il mio piano. 

Pov. Elena 

Arrivammo nella camera dove mi aspettava Rebekah,erano occupate a parlare fra loro, ma appena mettemmo piede nella stanza smisero di parlare.Lo sapevo che mi nascondevano qualcosa,ma io ero una guerriera.Potevo rinnegare le mie stesse origini?
“Finalmente” disse seccata la bionda “il piano è semplice,noi ora apriremo un varco,una volta che tutti e tre lo avrete attraversato si chiuderà alle vostre spalle,lo riapriremo tra quattro ore.In questo lasso di tempo dovete recuperare la collana e ritrovarvi nel luogo dove vi ha portato il varco.C’è solo un piccolo problema.”
“Quale?” risposi.
“Gli archi non sono progettati per farvi entrare all’interno del regno,arriverete davanti al cancello,lì le guardie vi faranno entrare – ci diede tre pietre di bronzo ciascuno,incise in una lingua antica che sono gli angeli anziani conoscono- con queste vi lasceranno passare.”
“Veramente,c’è un altro piccolo problema.” Intervenne Damon.
“Quale?” ribatté la guerriera serrando gli occhi.
“L’ultima volta la collana era nel regno delle tenebre.Come è arrivata nel regno della luce?”
“Sarà lì vedrai.”
“Credi che sia uno stupido?” rispose Damon minaccioso.
Rebekah sorrise,poi portò la mano sul suo ciondolo e un fascio di luce invase la stanza,per poi diventare un arco,non riuscivamo a vedere cosa ci fosse oltre il varco:era buio al suo interno ma il perimento dell'arco emanava una luce capace di illuminare tutti e dodici i regni.
“Presto!Andate!” urlò una guerriera. 

Istintivamente presi la mano di Damon e saltai con lui,subito dopo ci seguì Stefan.Le guerriere non avevano mentito.Eravamo davanti all'imponente cancello,ma non eravamo soli.Fissai l’enorme cancello nero,l’unico oggetto che si distingueva dalla nebbia che ci circondava e in terra c’erano le guardie del paradiso…morte.
“Ed ecco qui il nostro agnello sacrificale,mia cara Elena!Ti stavamo aspettando.” Esordì una voce.
Una voce che ricordavo,la stessa che mi aveva spaventata rinchiudendomi in una stanza:Klaus era lì con tre uomini armati e noi avevamo delle piccole pietre in bronzo.Ecco come era arrivato il ciondolo lì,Klaus l’aveva preso e Rebekah lo sapeva.Una della tante bugie è stata scoperta.Perché non dirmelo?Voleva che Klaus mi usasse per entrare?Quindi era dalla parte di Klaus?No,queste pietre devono servire a qualcos’altro ‘vi lasceranno passare’ aveva detto Rebekah,dovevo solo ragionare,Rebekah mi aveva mandato un messaggio in codice su queste pietre,perché non dirlo apertamente?Non si fida di Damon?Sa qualcosa di loro che io non conosco?
Così tante domande invasero la mia mente che non mi ero accorta di essere circondata da molti uomini di Klaus,non più tre.
“Tesoro,stai cercando questa?” disse prendendo dalla tasca della sua giacca nera la mia collana.
“Cosa vuoi,Klaus?” urlò Stefan.
“Vediamo,quel tipo di portale è aperto solo dalle guerriere,quindi loro vi avranno detto dei regni,della battaglia e bla-bla-bla.La domanda che ora vi pongo,miei cari amici,su cosa vi avranno mentito?” chiese Klaus,più a se stesso che a noi.
“Credo che abbiano mentito su tutto.Cosa vuoi da noi?” ribatté Stefan.
“Dirvi la verità,angioletti.La verità sul sacrificio della dodicesima,sul sacrificio di Elena se non lo avesse capito,su tutto ciò che serve per dare inizio alla guerra,su la profezia.Elena può essere la chiave o il muro.Posso dirvi della sua famiglia.C'è una ragione per ogni avvenimento,un tempo per ogni cosa e per ogni cosa uno spazio.*”
“Perfetto,diavoletto.Potresti essere meno criptico?Parla.” rispose Damon.
“La verità ha un prezzo e io ho una proposta da farvi.”  

*un tempo per ogni cosa e per ogni cosa uno spazio.Frase ripetuta nel telefilm 'charmed' dalla madre delle sorelle. 

Angolo Autrice. 
Buonasera :) 
Ho ritardato un pò il capitolo di proposito:domani partirò e ritornerò il 29 luglio,quindi volevo farvi aspettare il meno possibile.Diciamo che questo capitolo,se avessi dato un titolo ai capitoli lo avrei chiamato 'il capitolo dei casini',si perché TUTTI hanno in mente qualcosa e questo porterà solo guai.
La grande rivelazione è stata detta da Klaus:Elena deve morire ed è lei la protagonista dell'imminente apocalisse.Ovviamente nel prossimo capitolo Klaus spiegherà di più ai nostri protagonisti ma voi verrete a sapere delle rivelazioni man mano,tramite i dialoghi dei personaggi. (sono cattiva muah muah muah) 
Visto che vi farò aspettare vi anticipo qualcosa che troverete nel prossimo capitolo: 
- saremo due ore più avanti. 
-incontreremo tanti nuovi angeli del paradiso e ci sarà Katherine,che sorprenderà tutti.  
Grazie mille per le recensioni,conta molto il vostro giudizio per me :) 
A presto.<3

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Capitolo 13
*** Capitolo tredicesimo. ***


Capitolo tredici.   



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Due ore dopo, regno della luce.  

Pov Elena. 

“Il vero problema è: chi sta mentendo?Klaus o Rebekah?Tra i due non so chi dei due abbia più una faccia da traditore. “ esordì Damon.
“Il mio libro.” Dissi, più a me stessa che a loro.
Eravamo da poco entranti nel regno della luce, ero finalmente tornata a casa eppure ai miei occhi non esisteva posto più inospitale ed ostile.Avevamo intrappolato Klaus, anche se per poco, grazie al suo aiuto e alle pietre di Rebekah, le pietre più utili di tutto l’universo: messe in cerchio creano un campo di forze per intrappolare il nemico. Un punto a favore di Rebekah. La cosa non mi sorprende tanto, l’avevo intuito, l’unica cosa che non avevo programmato e mai avrei immaginato è stato il suo aiuto,quello di Katherine. E’ stata lei ad aiutarci ad intrappolare Klaus prima che ci costringesse ad accettare l’accordo da lui stabilito.Troppi misteri,troppe domande, troppi nemici : il mio libro era l’unica soluzione.
“Io devo andare.”
Eravamo appena dopo i cancelli, nessuno sapeva ancora del nostro arrivo. Eravamo lì fermi a pensare, noi tre e Katherine che non faceva altro che  osservare e talvolta sospirare infastidita.
“Come prego?Dove credi di andare?” finalmente la bionda parlò, usando un tono seccante, ma meglio di niente. 
“A cercare delle risposte, magari?Stare qui fermi non serve a nulla.” Ribattei. 
“Non c’è molto da fare o muori e salvi tutti oppure vivi e muoiono i buoni. Devi fare una scelta non cercare le risposte.” Continuò Katherine.
“D’accordo.Basta così voi due.” Urlò Damon. “Elena vai pure dove ti pare e cerca ciò che ti serve – a quest’ affermazione la bionda alzò gli occhi al cielo e io non potetti fare a meno di dipingere un sorriso vittorioso sul mio viso- e tu Katherine, non credo fossi così stupida.”
“Stupida?” chiese.
“Si, stupida.Elena dovrebbe scegliere tra due menzogne? Non conosciamo la verità, non sappiamo se è vero ciò che accadrà dopo la sua morte o se è vero ciò che accadrà se lei non muore.Scegliere è la peggiore delle opzioni.” Poi continuò con un tono più pacato “ Io e Stefan non possiamo farci vedere, Elena . Raccogli tutte le informazioni che puoi, ci rivediamo qui.Ma ricorda che tra due ore dobbiamo tornare o le guerriere si insospettiranno." 
“D’accordo.” Dissi,prima di correre da Caroline. Potevo giurare di sentirli parlare, morivo dalla voglia di ascoltare ciò che dicevano, ma c’erano cose più importanti da fare.
 
Pov. Damon.  


Subbuglio.
Tutto era in subbuglio, tutto era incasinato. Di chi potevo fidarmi? Dietro ogni parola si nascondeva qualcosa di più grande,ogni frase racchiudeva una bugia. Certo, ora che Elena era via dal regno delle guerriere sembrava più se stessa, sembrava dalla nostra parte, ma avrei tanto voluto seguirla. Decisi di fidarmi di lei come avevo sempre fatto. Ora dovevo occuparmi di Katherine.
“Cosa vuoi Katherine?” chiesi scontroso.
“Che fine hanno fatto i tuoi modi gentili?Ho semplicemente aiutato due vecchi amici.Che c’è? Non ti fidi di me?”  
“No.Non mi fido di nessuno. “ A questa affermazione mio fratello tossì, così dovetti corregermi . “Eccetto mio fratello.”
“E che mi dici della piccola guerriera in missione, ti fidi di lei?”
“Si.”
“Tesoro, se vuoi vincere questa battaglia dovrai avere più di due alleati.” 
“Cosa vuoi Katherine?” ripetei.
“Aiutarvi.Questo è il mio regno e voglio proteggerlo, tutto qui. Quando avremmo finito potete anche andarvene, ma ora dovete fidarmi di me. Le persone cambiano.Ve lo dimostrerò.”
“Dimostracelo.” Disse Stefan.
Non ero arrabbiato o stupito di quello che aveva detto, mio fratello aveva solo detto quello che il mio orgoglio mi impediva di pronunciare. Ero disperato, avevo solo bisogno di informazioni poi avrei potuto anche uccidere la bionda manipolatrice.
 
Pov. Elena  


“Caroline!” urlai.
“Shht.” Risposero in coro tutti gli altri angeli, era uno dei giardini più belli di tutti il regno, ma vigeva il silenzio assoluto, tranne per coloro che suonavano. Tutti gli angeli borbottarono qualcosa infastiditi, tutti eccetto Caroline. 
La vidi spuntare da dietro la fontana -che si trovava al centro del giardino circondata da rose bianche e panchine- con uno dei suoi meravigliosi sorrisi e in un baleno mi strinse in uno dei suoi abbracci miracolosi. E in quel momento mi sentii finalmente a casa.
“Elena,sei davvero tu! Come stai? Che è successo? Qui girano delle voci, ci sono così tante cose che devo dirti. Inizio io, con la cosa più importante..ricordi l’angelo maggiore Tyler?Finalmente si è dichiarato, e poi il mio lavoro qui è in continuo aumento, tutti non fanno altro che parlare di guerra e bla-bla-bla…ma dimmi a te cosa è successo?”
Ed eccola.Il solito uragano di felicità, vulcano che spruzza superficialità e vivacità da ogni crepa, ne avevo bisogno.
“In realtà…” iniziai a bassa voce,visto che tutti gli altri angeli fissavano Caroline sconcertati.
“Non mi dire” esclamò “tu piccola furbetta, hai incontrato qualcuno, e insieme avete fatto una fuga da amore.”
“Più o meno.Vorrei fosse così semplice.” Replicai ad occhi bassi.
Caroline la smise di parlare di amore, mi strinse nuovamente in un abbraccio e i suoi occhi persero un po’ della loro luce che li caratterizzava da sempre.Anche la sua voce perse dei toni.
“Cosa è successo,Elena?”
“Ti racconterò tutto, solo aiutami a trovare il mio libro, quello che stavo leggendo il giorno in cui sono scomparsa.”
“Certo, Elena. L’ho preso io, sapevo che quando saresti tornata l’avresti voluto indietro.”
“Come facevi a sapere che sarei tornata?”
“Perché ti conosco e so che non mi avresti mai abbandonata… e poi so che non puoi vivere senza di me!” Entrambe scoppiammo a ridere, solo in questo momento realizzai quanto mi fosse mancata una sorella sui cui contare,qualcuno che conosci da sempre, di cui ti fidi cecamente, con cui puoi parlare liberamente.
Mi restuii il libro, stavo per aprirlo quando Caroline mi bloccò.
“Dimmi prima cosa sta succedendo.”
Ci allontanammo dal centro del giardino e rangiuggemmo un luogo più sicuro, che quasi nessuno frequentava mai. Era sempre un’area del giardino, ma priva di fiori o fontane, solo erba verde e qualche albero, nessuno la prediligeva tranne me. Ci sedemmo accanto ad un albero e decisi di raccontarle tutto dall’inizio fino alle due storie di Rebekah e Klaus.
“… così Rebekah mi hai spiegato che ci sono dodici regni, e durate l’apocalisse sei di loro si scontreranno contro gli altri restanti ed ogni cerchio di prescelti deve essere completato all’interno di ogni regno, tutti i regni oscuri hanno completato il loro cerchio, sono forti e aspettano solo il via da Klaus che attende..”
“Perché?” mi interruppe nuovamente Caroline.
“Car,puoi aspettare di farmi terminare la frase?”
“Oh,scusa.Continua.” disse.
“Klaus attende perché spera che io non completi il cerchio sacrificandomi, in questo modo lui vincerà sicuramente senza il potere delle guerriere sviluppato, ma Rebekah non mi ha parlato di nessun sacrificio.Inoltre, ne andrà di mezzo la terra. Milioni di umani. L’apocalisse è una guerra tra Klaus e Elijah per aggiudicarsela. Uno vuole il paradiso in terra, l’altro l’opposto. Mi sacrificherei in men che non si dica se non fosse per ciò che mi ha detto Klaus sulla mia famiglia..”
“Cosa?”
“Caroline!” dissi esasperata.
“La mia famiglia è stata a portarmi qui, loro volevano tenermi lontana dal regno delle guerriere anche se sono nata lì.Loro sono morti pur di tenermi lontana da lì, c’è qualcosa altro che devo scoprire. Per questo ho bisogno del libro, non posso rendere la loro morte invana o fidarmi di Klaus.”
“Mi dispiace così tanto Elena, farò qualsiasi cosa per aiutarti, se potessi mi sacrificherei al posto tuo.Come mai Klaus ti ha restituito la collana?”
“Oh,questa” dissi toccandola “ no,è stata Katherine ad aiutarci, li ha distratti e poi mi ha detto come intrappolarli e ci ha lasciato entrare.”
“Perché?”
“E’ semplicemente un’altra cosa da aggiungere alla lista dei misteri.”
“Ora apri questo dannato libro!”   

-All’inizio dei tempi una grande famiglia governava sul regno della luce,unico regno esistente che salvaguardava la terra.Quest’età è chiamata ‘l’età d’oro’ furono secoli di pace per la terra e per il regno.Ma col trascorrere dei secoli le cose cambiarono.Ci fu una lotta tra due fratelli della famiglia originale:Elijah e Klaus.La battaglia fu vinta da Elijah che scacciò Klaus.Questi dopo secoli creò il regno del buio:da questo momento ne sulla terra,ne tra i due regni ha regnato la pace se solo gli oracoli non avessero predetto l’apocalisse le cose sarebbero cambiate.Da questo momento i fratelli attendono l’apocalisse per lo scontro finale, uno scontro pieno di sangue e odio che può essere impedita solo se l’intuito,la forza,il coraggio e l’amore arriveranno all’unica soluzione.L’amore può vincere su tutto.I due regni, con i loro quattro rispettivi regni alleati una volta attivati i dodici cerchi (grazie ad un sacrificio della dodicesima) non potranno essere fermati fin quando uno dei fratelli non vinca la terra.Così narra la profezia e così sia…-  

Chiusi il libro di scatto, Klaus aveva ragione, dovevo sacrificarmi…per cosa?Per dare il via all’uccisione di milioni di essere umani?Di milioni di streghe o guerriere e qualsiasi cosa abiti questo universo?E poi c’èrano i miei genitori.Loro mi avevano portato via dal regno delle guerriere per un motivo, loro non volevano che io mi sacrificassi,loro avevano trovato la soluzione per evitare la guerra e sono morti dopo esserne venuti a conoscenza.
“Elena, dobbiamo parlare.”
Un uomo si parò davanti me e Caroline, riconobbi subito la voce,sapevo chi era:Elijah.Mi accorsi solo ora, che non c'èra tempo. Dovevo tornare dalle guerriere o prendere una decisione, Klaus nel frattempo si sarà già liberato delle guerriere.Dovevo pensare in fretta.Quando vidi Katherine,Stefan e Damon alle spalle di Elijah che cercavano di nascondersi e carrorere contemporaneamente. 
 
Angolo Autrice. 
Salve a tutti, ieri sono tornata dalle vacanze e come promesso ecco il capitolo. 
Questo capitolo è privo di azione, ma ne avevo bisogno e credo ne avevate bisogno anche voi. E' un pò il capitolo delle rivelazioni. I nostri eroi trovano due alleati e capiscono la verità siulla profezia e sulla famiglia di Elena, ci sono ancora dei misteri ma tutto è collegato su come impedire la guerra, quindi spero di essermi spiegata bene tramite le parole di Elena e del libro. 
Il prossimo capitolo invece sarà privo di questa ''tranquillità apparente'', ci sarà azione e molti rischieranno la vita, inoltre i Salvatore troveranno una specie di soluzione insieme a Katherine ma  risulterà nociva. Smetto di essere criptica, prima o poi. 
A presto e grazie a tutti coloro che seguono la mia storia! <3

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Capitolo 14
*** Capitolo quattordicesimo. ***


Capitolo quattordici.  


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Pov Damon. 

“Non ci pensate nemmeno, non leggerò mai tutti questi libri.” Ammisi.
Grazie a Katherine (non avrei mai pensato di pensare una cosa del genere) eravamo entrati nella libreria del regno, la più grande ed immensa di tutto l’universo.C’erano molte storie su  questo luogo.C’era chi diceva fosse infinita, alte narravano  che solo i due fratelli avevano letto tutti i libri.Io credevo alla prima.Era infinita, pareti rigorosamente bianche come il pavimento e il soffitto e poi solo scaffali,scaffali,scaffali e ancora scaffali pieni di libri.Mi veniva il mal di testa solo a fissarlo, mio fratello invece sembrava ammaliato da tutti quei libri.
“Vuoi salvare Elena o no?” chiese Katherine.
Sospirai, era vero, l’unica ragione per cui eravamo lì era aiutare Elena e salvare tutti.Non c’è l’avremmo mai fatta.Ma avrei tentato tutto, avrei tentato l’impossibile.
“Come immaginavo” continuò  “ cercate ovunque, leggete in fretta, ma con attenzione non tralasciate ogni minimo dettaglio,se lascerete che Elijah e il mio regno vadano in guerra…io”
“Si Katherine, abbiamo capito.Sei la nuova salvatrice.Ora mettiamoci a lavoro.” 
 
Pov. Elena

“Parlare di cosa?” 
“Della tua famiglia, della profezia, di tutto ciò che vorrai.Io non ti mentirò.”
“D’accordo.” Dissi.
“Caroline puoi lasciarci da soli?”
“No” ribattei “ lei resta.”
“Come vuoi,Elena – disse sedendosi davanti a noi- la tua famiglia è arrivata qui circa diciassette anni fa, impauriti, con una piccola guerriera fra le mani, avevano i soldati di Walhalla alle calcagna, fecero in tempo a raccontarmi ciò che sapevano, poi uccisero i tuoi genitori e io ti portai in salvo qui.Ti ho fatta crescere come un angelo, ma questo non ti rende meno guerriera. I tuoi genitori sono morti per tante ragioni..”
“Già, come ad esempio che quelli di Walhalla sono dei bastardi!” esclamò la bionda.
“Caroline!” la rimproverammo all’unisono.
“Che c’è?E’ la verità.”
Elijah sospirò e continuò la storia.
“Non volevano che tu ti sacrificassi, perché loro sapevano che il compito degli angeli era proteggere gli umani e la guerra li avrebbe uccisi ed io sono d’accordo con loro : combatterò solo se necessario.Inoltre eri la loro bambina, hanno sempre avuto uno spirito di indipendenza e tanto coraggio, proprio come te Elena.Loro non hanno mai voluto questo.Scoprirono come fermare l’apocalisse per questo ti hanno lasciato la collana, perché tu capissi.”
“Capire cosa?”
“La collana è la chiave.Tutte le collane, di tutti i regni sono collegate, se si rompe una tutte si rompono, niente più vie di passaggio, niente più cerchio, niente potere né guerra.Tutto finito, ma questo significa che ogni essere sarà riportato al loro regno di appartenenza: il potere che hai sentito sull’isola delle guerriere, si ho origliato, quella è la forza che una volta rotta la collana ti condurrà a casa, la tua vera casa.Non potrai rivedere mai più Caroline, o i tuoi nuovi amici.Sarai bloccata lì, per sempre.Questo sacrificio chiedono i tuoi genitori, questo hanno sempre sperato che facessi.Non morire per una guerra, ma andartene per evitarla.”
“Lo farò.”
“Cosa?Elena, no! Possiamo trovare un altro modo.Possiamo sconfiggere Klaus.” Si intromise Caroline.
“Come?Lui ha già completato i cerchi, molte persone moriranno.Preferisco andarmene e far vivere tutti e lasciare le cose così come stanno.”
Sbagliato.Non volevo andarmene, non volevo lasciare Caroline o Stefan e Damon.Volevo rimanere lì, ma Klaus a momenti avrebbe attaccato.Poi c’erano le guerriere, troppo poco tempo per pensare a qualche altro piano.
Dovevo difendere la terra.
Dovevo essere coraggiosa come i miei genitori.  
Dovevo farlo per loro.
Una volta tornata al regno delle guerriere, mi avrebbero ucciso, nel migliore dei casi.Loro volevano la guerra,loro avevano attesto la guerra.Ma non mi importava.
 “Elena, sono fiero di te.Dovevi scegliere e hai fatto la scelta giusta, hai scelto il bene degli altri piuttosto che il tuo.Ora andiamo ad avvisare Damon e Stefan..”
“Come fai a sapere che sono qui?” lo interruppi.
“Mia cara Elena, sono in giro da molto più di quanto tu possa immaginare, ci vuole molto per passare inosservati sotto i miei occhi.Ora andiamo nella sede centrale lì spezzeremo la collana e l’intero universo sarà salvo.” 
Seguii Elijah insieme a Caroline, lei aveva già iniziato a piangere.Era fatta così.Mi sarebbe mancata più di ogni altra cosa al mondo…credo.Le tenevo stretta la mano, per dar forza a lei e per saccheggiare un po’ della sua.Eravamo fatte così. Quando all’improvviso,un rumore assordante ci costrinse a voltarci.
“E’ Klaus,Elena!Dobbiamo sbrigarci!Sta entrando con le sue truppe,sta spingendo contro il cancello, ora ha il potere del cerchio e può farlo.” 

Corremmo a perdifiato fino al castello, accorremmo davanti alle porte della libreria e ci fermammo, finalmente.Avevo corso così forte, che non avevo pensato a nulla, non avevo sentito nulla.
“Katherine,Stefan e Damon venite qui, presto!”
Dall’esterno riuscivo a sentire le urla di tutti gli altri angeli che cercavano rifugio impauriti.Klaus stava arrivando.
“Abbiamo pochi minuti” esclamò Elijah “ora eliminerò la collana di Elena, ed ognuno di noi sarà riportato al proprio regno di appartenenza, quindi resteremo tutti qui eccetto..”
“Eccetto Elena.” Disse Damon, con un tono talmente duro che riuscii a sentire il peso del palazzo cadermi addosso.Non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi, non avevo la forza di piangere, sentivo solo il mio corpo afflitto da lame, ancora e ancora. 

Katherine ed Elijah si riunirono vicino ad un piccolo altare, accesero un fuoco e in men che non si dica trovarono un libro, antico quanto questo mondo, sfogliarono in fretta le pagine e iniziarono a parlare nell’antica lingua.
“Elena,è questione di secondi.E’ il momento degli addii.” Disse Elijah comprensivo.
Un momento dopo mi ritrovai stritolata tra le braccia di Caroline, ora le lacrime riempivano il mio viso.
“Elena,sei stata fantastica.Sei stata molto più di una sorella per me.Ti prego,dimmi che ti rivedrò.Ti prego.” Disse piangendo.
“Non succederà,altrimenti ci sarà l’apocalisse.”
“E allora?” 
Sorridemmo entrambe,è sentivo il mio cuore spezzarsi pezzo dopo pezzo lentamente.Non potevo dire addio a Damon e Stefan.Stavo dicendo addio alle uniche persone che amavo.Dissi a Caroline quanto la volessi bene e che se avesse  provato a fare qualcosa per salvarmi sarei tornata a casa solo per prenderla a calci.
“Stefan..” dissi avvicinandomi “ sei la persona più dolce che abbia mai incontrato,hai salvato una perfetta sconosciuta  e mi sei stato così vicino.Promettermi solo di prenderti cura di tuo fratello,d’accordo?”
“D’accordo.” Rispose prima di abbracciarmi. 
Mi sorrise un’ultima volta, avrei ricordato quel sorriso, era così genuino e dolce.Ma ora era arrivato il momento.Dovevo dire addio all’ultima persona alle quale avrei immaginato di dirlo.Provai a respirare, ma non ci riuscivo era come se stessi combattendo con l’aria.Era finita, eppure la strada doveva essere tanto lunga. Non riesco a immaginare come farcela senza di loro.Senza di lui. Elijah e Katherine avevano quasi completato l’incantesimo, dovevo dire addio ora.
“No,Elena.Non lo farò.” Decretò Damon,per poi allontanarsi. 

Senza pensarci due volte lo inseguii ,si infilò tra uno di quei milioni di scaffali,lo presi per la mano e  lo costrinsi a voltarsi.Era come se quegli scaffali mi stessero soffocando, riuscivo a percepire di nuovo quella forza.
“Ci deve essere un altro modo.” Disse.
“Ti prego,Damon.Sappi solo che la mia vita prima di incontrarti era così miserabile, non ero nulla, ero qualcuno di sbagliato in un posto quasi perfetto.Tu sei riuscito a cambiare tutto, in così poco tempo.Hai stravolto tutto ciò in cui credevo.Il mio mondo sta crollando eppure qui, con te, sono felice.Quindi grazie, per aver reso tutto migliore, non lo dimenticherò mai.Non ti dimenticherò mai perché , non quando o tra quale litigio, ma credo anzi so di essermi innamorata di te.Promettimi solo di non provare a salvarmi.”
E’ il momento peggiore della mia vita, eppure lui era lì.Non so dove andrò,cosa farò, so solo che in questo momento siamo io e lui,senza nessun’altro.E questo mi basta per sorridere e basta a far sorridere entrambi. 
“Io vorrei solo essere abbastanza forte per salvare entrambi,Elena.Un giorno lo sarò."  
Quella luce nei suoi occhi talmente azzurri, quella luce mi avrebbe guidato per il resto dei miei giorni.
"Io ero un tale ottuso prima di incontranti.Non credevo più nell’amore, poi sei arrivata tu e ci ho creduto,ci credo.So che non si ripeterà la storia. “
“Quindi è colpa mia se ti innamorerai di qualcun altro?”  Sorridemmo entrambi.Poi ritornò serio e mi prese le mani.
“Elena,non andare.”
In quel momento un portale si aprì dietro di me, emanando una forte luce rossa ,mi voltai stringendo ancora le mani di Damon.Non sentivo più il mio corpo ormai, era come se fosse da un ‘altra parte. Il battito del mio cuore era così forte che riuscivo a sentirlo nella mia testa.
“Elena,ti prego, non andare.Resta con me,combatteremo.”
“Non voglio andare.” dissi in lacrime “ Ma devo."
Lasciai le sue mani, lasciai il mio cuore e la mia anima in quel regno in cui non avrei mai più messo piede.Non avrei mai più rivisto l’unico angelo che amavo così tanto, né la sorella che mi aveva insegnato così tanto.Non riuscivo a non pensare a due occhi azzurri che mi avevano fatto sentire così viva.
 
Pov Damon

Avevo perso,avevo perso lei.Avevo perso la speranza.Perché Elena era stata questo per me: speranza.Non ero neanche riuscito a dirgli quanto l'amassi.Non avevo provato abbastanza,non ero stato abbastanza.Avrei potuto salvarla.Una sola lacrima solcò il mio viso, ma era niente in confronto a ciò che sentivo dentro.Non volevo vedere gli idioti che avevano architettato questo gran casino, ma dovevo rivedere mio fratello.Katherine ed Elijah corsero ad avvisare gli altri angeli,tutto era finito.Tutti erano al sicuro,tranne Elena.Cosa le avrebbero fatto le guerriere? 

“…saremo al sicuro per sempre” diceva Elijah alla folla appena radunata sotto il castello “ e dobbiamo ringraziare,la nostra guerriera,Elena.” 

Non volevo ascoltare le sue parole.Aveva permesso ad Elena di andarsene e rientrava nella mia lunga lista di idioti senza possibilità di redenzione.
“Elijah, Katherine e Caroline sono andati via e stanno calmando la folla.Elena se ne è andata vero?E non possiamo fare niente per riportarla indietro o ci sarà una guerra.” Sussurò Stefan,seduto sotto l’altarle.
“Si,è uno bello schifo.” Dissi sedendomi accanto a lui.  “Ma cercherò qualcosa,qualsiasi cosa.Ci deve essere.”
 
Sospirammo all’unisono, un attimo dopo il paradiso fu in guerra. Klaus, come Elena, era stato richiamato dalla forza, dalla sua casa,  quella vera,  quella d’origine. 
Devi correre, pensai. Devi prendere tuo fratello e correre fuori di qui per combattere.L’istinto urlava così forte nella mia testa di combattere, ma non potevo farlo. Eravamo incastrati, ci eravamo messi in trappola con le nostre stesse mani. L’unica cosa da fare era riaprire i passaggi, cercare  nei libri come per far arrivare i rinforzi. Morire in battaglia sarebbe stato inutile.
“Stefan, in fretta cerca un qualsiasi libro!”
Presto il castello sarebbe stato colpito, non riuscivo a guardare fuori dalle grande finestre: tutto stava bruciando. Klaus era preparato, Klaus aveva progettato tutto, non eravamo riuscito ad intrappolarlo; lui ci aveva concesso di farlo.Sapeva che avremmo rotto la collana, sapeva che sarebbe riuscito ad entrare. Dall’esterno si innalzavano urla di disperazione, era così forte la voglia di andare eppure non riuscivo neanche a sbirciare dalla finestra, non volevo pensarci, non volevo sentirmi inutile ancora una volta.
“Damon!” urlò Stefan da qualche scaffale più in là  “abbiamo bisogno di aiuto, dobbiamo chiamare altri angeli.”
“Sai cosa Stefan?Sono stanco di questi libri, troveremo noi il passaggio accidenti!”
“Anche se lo trovassimo? E’ chiuso. Forse so come potremmo riparare tutto questo.”
E bravo fratellino.Questo era lo Stefan che conoscevo. 
“La strega.” 
“La strega?” 
“Il libro dice che loro sono le uniche che possono usare la magia dei portali quando vogliono, essendo loro nate da essi. Le streghe sono letteralmente fatte della stessa sostanza dei portali. Loro possono viaggiare, sono le uniche a poterlo fare.”
“Ma le streghe sono con Klaus o con noi?E come facciamo ad avvisarle?” 
“La mappa!”
“Cosa?Stefan stai derilando.”
“Dov’è la mappa? Ora mi  è tutto chiaro, la strega ci aveva avvisato di tutto. Damon, dov’è la mappa? So, come salvare il regno della luce.”
“Ed Elena? Come la riportiamo qui?”   
Non rispose alla domanda, venne con un grosso libro ricoperto di cuoio piuttosto malandato, mi tolse da mano i libri che avevo e parlò.
“Damon, so che vuoi rivederla. Lo voglio anche io. Ma ora dobbiamo occuparci del regno della luce. E forse abbiamo un piano, dimmi solo dov’è la mappa e ti spiegherò tutto. In fretta Damon, Klaus arriverà le legioni di angeli non reggeranno a lungo. Loro saranno anche milioni, ma Klaus è spinto dalla vendetta tra poco sarà qui e non ci metterà più di due secondi ad ucciderci.” 

Angolo Autrice. 
Buonpomeriggio a tutti voi! 
Scusate per il ritardo, ma sono stata impegnata in questo periodo e inoltre ero molto indecisa sul finale, avrò scritto circa altre tre versioni ma alla fine ho scelto questa. Non è l'ultimo capitolo, ma il prossimo lo sarà. Avevo scritto tre finali molto diversi tra loro, ho scelto questo che non è neanche il più triste dei tre (si, sono drammatica). Saprete tutta la verità nel prossimo capitolo, spero vi sia piaciuto l'addio tra Elena&Damon, è stato difficilissimo da scrivere per me. 
Alla prossima <3 P.s. Ho scritto una OS un pò fuori dalle righe, i personaggi sono sempre il nostro amatissimo trio, ma è ambientata in un'altra serie tv : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2051057&i=1 spero vi piaccia :)

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Capitolo 15
*** Epilogo. ***


Epilogo.


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Pov. Damon  

“Chi l’avrebbe mai immaginato?” esclamò Stefan soddisfatto.
“Di certo non io, fratellino.”
La dannata soluzione era sempre stata davanti ai nostri occhi, la mappa o meglio l’incantesimo.Non indicava la via per il regno della luce, non esistono carte del genere, indicava come invocare una strega.Dovevi attraversare il regno della luce e del buio e poi leggere tutti i segni scritti su essa.Quindi l’abbiamo fatto. E’ arrivata la strega che avevamo incontrato nell’altro regno , lei ha rinchiuso Klaus grazie al potere del regno della luce – ho imparato perfino che ogni regno ha un potere, come quello che sentivo sull’isola delle guerriere-  e lo ha rinchiuso dove lui aveva rinchiuso suo figlio.Il nome della strega è Bonnie, ha salvato tutti poco prima che il regno cadesse a pezzi, salvato tutti tranne me.Ha detto che non c’è un rimedio per me, una volta che si rompe un ciondolo non si può riaggiustare. Ma io ci credo ancora. In fin dei conti il nostro amore è frutto dell’impossibile. Una guerriera ed un angelo che si fingevano angelo e demone,che hanno attraversato entrambi i regni, scappati dall’isola delle guerriere e infine sfidato il destino e  vinto contro la profezia dell’apocalisse.Chi ci crederebbe mai? Quindi si, ne sono sicuro, un giorno la rivedrò.
 
Pov. Elena 


Quindi questa è la storia di come due angeli possano salvare un intero universo contro tutti e la loro stessa felicità loro hanno scelto di salvare gli altri.Io non conosco bene la storia, dopotutto io sono bloccata qui, penserete che non mi abbiano salvata; è l’opposto.   

“Elena, hai finito di scrivere quel libro? Abbiamo bisogno di te per l'allenamento!”  mi chiamò l'allievo. 

E’ un giorno come un altro a Walhalla.Il sole splende e fa brillare il verde degli alberi che ci circondano, i guerrieri si allenano, Rebekah gli insegna sempre più cose, tutto scorre alla normalità. Poi ci sono io.Sono nella mia stanza, all’interno dell’enorme castello e ho appena terminato il libro che ho portato con me dal regno della luce. Ho scritto della mia storia, della nostra storia, mia di Damon e Stefan.Di come abbiamo superato tutti i limiti, ignorato le regole e salvato l’universo.Quindi ho deciso che meritiamo di essere ricordati, il mio orgoglio ha preso il sopravvento e inoltre ho scritto per non dimenticare, per non far dimenticare a nessuno del mio sacrificio. E’ vero, sono viva, le guerriere mi hanno perdonato perché ci sarà sempre un’altra battaglia da combattere, ma ho perso tutto. La mia famiglia, la mia migliore amica e l’amore. Sono sicura che non è ancora terminata questa storia, magari un giorno incontrerò di nuovo Damon, Stefan e Caroline.Continuo a chiedermi se lui pensa mai a me.Penso che volevo credere che Damon sarebbe arrivato, ma non si sa mai. Ogni giorno ci scommetto, un giorno lo rivedrò. 


Angolo Autrice. 
Siamo arrivati al termine di questa storia e - si l'ammetto- ne sono felice e un tantino orgogliosa. E la seconda storia che finisco ed è una bella sensazione.Prima dei ringraziamenti a tutti voi, vorrei parlarvi dell'epilogo, breve ma efficace. Volevo qualcosa che descrivesse la loro situazione ed emozioni, senza tristezza o guerra, ma la speranza. La sperazna di rincontrassi. Ecco perché ho scritto i POV sottoforma di  brevi racconti. E' triste, ma non del tutto. Magari un giorno scrivero una OS sul loro futuro, vedremo :3

Ed ora, un enorme, enorme, enorme (tanto grande insomma) grazie di cuore a tutti voi, che avete recensito e che avete seguito la storia in silenzio. Sono arrivata fin qui, solo grazie a voi, quindi grazie mille. Senza di voi non starei qui a scrivere l'epilogo. Un grazie speciale ad AngelCruelty (la dolcissima Marika) ed Esperanza97 che sono qui con me dall'inzio e non hanno mai abbandonato la storia, grazie per le vostre splendide recensioni. Sarà la ventesima volta che lo ripeto ma grazie a tutti per le recensioni ( 100+) mi avete resa felicissima. Infine, grazie. 
A preso, Alison.<3

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