CoMpLiCaTeD...

di Fucking_Princess
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ThE rEtUrN ***
Capitolo 2: *** AlOnE ***
Capitolo 3: *** HaPpY bIrThDaY, sAnA. ***
Capitolo 4: *** PrEsEnTs&TeArS ***
Capitolo 5: *** JuSt A dReAm? [PaRt 1] ***



Capitolo 1
*** ThE rEtUrN ***


Ciaooo! Allora, premetti che questa è la mia prima fic, quindi non siate troppo cattivi...Recensite se vi va e lasciate critiche costruttive! ^^ Voglio migliorarmi...Grazie 1000 e buona lettura! ^^


“Quindi parti…”
“Si…” Disse Sana ad Akito, con un espressione grave sul volto. “Questo film significa molto per la mia carriera…lo sai.”
“Si, lo so…ma…io ti aspetterò.” Affermò Akito risoluto, guardando Sana con i suoi occhi dorati.
“D-Davvero? Beh…io ti prometto che ritornerò. Le riprese dureranno due anni, ma appena finito tornerò da te.”
Akito la strinse forte a sé e la cullò tra le sue braccia. Quella notte non tornarono a casa: stettero su quella panchina al parco.
La stessa panchina su cui avevano litigato, avevano pianto, si erano baciati tante e tante volte. Ancora insieme, per quell’ultima volta.

Sana ripensava a quei momenti, mentre l’hostess mostrava il modo esatto di allacciarsi le cinture.
Quei due anni erano trascorsi, le riprese erano finite e il film, come previsto, fu un successo, e contribuì a rendere Sana ancora più famosa e stimata.
Con Akito si erano sentiti, ma ultimamente non molto spesso, a causa delle numerose partecipazioni di Sana ai lunghi ed interminabili spettacoli cinematografici.
Ma adesso lei era lì, su quell’aereo, pronta a rivederlo e abbracciarlo, come se il tempo non fosse mai passato.
“Io ti aspetterò…” Era stata quella frase a indurre a Sana il coraggio di continuare a sperare, a non mollare mai.
Appoggiò la fronte al finestrino e vide i paesaggi Giapponesi scorrere sotto di lei.
Stavano per atterrare e Sana era elettrizzata. Era il 7 Marzo.
Il giorno del suo diciassettesimo compleanno.
Quale modo migliore di festeggiarlo, se non riabbracciando dopo due anni il ragazzo che amava?

Akito si trovava a scuola, la testa abbandonata all’indietro, sullo schienale, le gambe accavallate.
Il 7 Marzo. Il compleanno di Sana.
Iniziò a giocherellare con la penna, lasciando che i pensieri deviassero in “zona-Sana”.
Ormai erano tre settimane che non si sentivano.
Durante l’ultima telefonata, da quello che aveva capito tra le varie interruzioni e cadute di linea, sarebbe dovuta tornare a breve.
Si, ma quanto era lungo questo “breve”?
Spesso immaginava di sentire la sua voce, di stringerla forte a sé, di sentire di nuovo il profumo dei suoi capelli…ma sapeva che era solo immaginazione.
Lei non c’era, e chissà quando sarebbe tornata.
“Signor Hayama, le dispiacerebbe renderci partecipi dei suoi pensieri?”
Tutta la classe si era voltata verso di lui. Il prof. Tanakamura aveva un aria contrita e infastidita.
“Ti ha chiesto ben tre volte di risolvere quella disequazione!” Gli sussurrò all’orecchio Tsuyoshi, il suo compagno di banco.
“Professore, i miei pensieri non la riguardano. E adesso se non le spiace andrei in bagno.”
Akito si alzò e uscì, chiudendosi la porta alle spalle con gran disappunto del professore.
“Erano anni che non si comportava così…” Pensò Tsuyoshi, tra lo spaventato e il preoccupato. “L’influenza positiva di Sana sta svanendo a mano a mano…ma quando tornerà?!”



 

 

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Capitolo 2
*** AlOnE ***


Un grazie particolare a coloro che hanno recensito, cioè:
Jessy grazie, sono contenta che ti sia piaciuta…beh, per vedere l’incontro tra Sana&Akito dovrai aspettare il prossimo capitolo, ma intanto leggi questo, che ti chiarirà maggiormente le idee! ^^
Ryanforever, il continuo eccolo qui…e grazie!
Princess of Darkness, grazie anche a te! Anche la tua FF è stupenda…! ^^ Spero ti piaccia anche quest’altro capitolo!
w.t.h.thill. grazie per i complimenti! In effetti non è la mia prima fic, nel senso che ho scritto altre storie, ma non le ho mai pubblicate…e poi su Sana e Akito è davvero la prima! ^^
Flydreamer, eccoti accontentata…il secondo capitolo è qui! E grazie…

Spero di non deludervi! ^^

AlOnE

“Mammiiiina! Mammiiiina! Sono a casa!” Urlò Sana, con la sua inconfondibile allegria.
La signora Patricia la accolse all’ingresso. “Sana! Che piacere!”
“Signora Patricia! Che bello rivederla! Mi è mancata tantissimo lo sa?”
“Anche tu Sana! Davvero!” Rispose l’anziana governante, con gli occhi lucidi.
Una macchinina si fermò a qualche metro da loro. “Bentornata figliola!”
La signora Kurata sorrideva dal suo angolo, con il piccolo scoiattolo Maro che faceva girare la ruota posta sulla bizzarra capigliatura della madre di Sana.
“MAMMINA!” Sana le corse incontro, commossa e l’abbracciò. “Mi sei mancata un sacco! Non pensavo di riuscire a stare così tanto tempo senza di te”
“Su, dai. Ci siamo sentite alla fine…e poi guardati, sei quasi maggiorenne e fai ancora così?!” Chiese ridacchiando. “A proposito, auguri per oggi figlia mia!”
“Grazie mamma!” Esclamò Sana. “Vorrei dare una festa a casa stasera, posso? Dai, dimmi di si!”
“Ma certo! Dopo due anni che non vedi i tuoi amici è ovvio…e perché non approfittare del tuo compleanno?”
“Siiii! Che belloooo!” Urlò Sana saltellando per tutta la casa.
“Dai, monta sulla macchinina! Ti accompagno in camera tua!”
E madre e figlia si allontanarono, facendo un gran baccano (come sempre! XD), mentre Rei cercava di non essere travolto e nello stesso tempo di non far cadere le due valigie che aveva in mano (povero Rei xD).

Akito entrò in casa sbattendo la porta.
Che giornataccia…era cominciata già male con la lite con il prof….che bisogno c’era di finire pure dal preside? Cos’era andato bene finora?
Assolutamente nulla…
Lanciò lo zaino per terra e si lasciò cadere sul letto.  Oggi pomeriggio aveva lezione di Karate.
Bene, gli sarebbe servito…si sarebbe sfogato…avrebbe cercato di sistemare il caos che aveva dentro…
Ripensò a quell’ultimo periodo. Quell’ultimo periodo così deprimente.
Suo padre si era ammalato gravemente ed adesso era all’ospedale…sua sorella che si era lasciata completamente andare. Da quando frequentava la sua nuova compagna di classe, Hachiko, non tornava quasi mai a casa. E quelle rare volte che c’era, era in bagno a vomitare o in camera sua a bere.
È vero, non era più una bambina sua sorella, anzi, era la maggiore, ma ciò non le permetteva di uscire ed ubriacarsi.
“Alla fine è la sua vita…può fare quello che vuole…non me ne frega niente!” Pensava Akito tra sé e sé, in quei momenti. Ma subito un altro pensiero si faceva strada nella sua mente.
“Ma vorrei qualcuno che si occupasse di me.”
Fino a qualche anno fa, quel qualcuno era stato Sana, ma adesso non c’era più.
Ed anche se la voglia di rivederla era davvero tanta, non poteva fare a meno di pensare a lei come una traditrice.
L’aveva abbandonato. L’aveva lasciato solo, completamente solo. Solo, quando lui aveva più bisogno di lei. Solo, quando lei era l’unica persona di cui lui sentiva di potersi fidare.
Solo, come molti, molti anni prima.
Mentre Akito si lasciava trasportare da questi cupi pensieri, il telefono squillò.
Una, due, tre volte.
Alla fine Akito decise di alzarsi e rispondere, solo per il gusto di farlo tacere e di risprofondare in quel suo buio abisso.
“Pronto?”
“Ehy Akito…sono io…”
“Sana…”

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Capitolo 3
*** HaPpY bIrThDaY, sAnA. ***


Allora...eccomi qui con il 3°Capitolo, che spero apprezzerete! ^^
Un grazie a JESSY, ho aggiornato presto, non riesco a tenere le persone troppo sulle spine! xD
A Ryanforever, eccoti accontentata...in questo capitolo si incontreranno, ma dovrai aspettare il prossimo per saperne di più... xD (oddio, quanto sono sadica xD)
A Princess of Darkness, ho accontentato anche te...in questo capitolo Akito verrà alla festa...beh, non ti resta che leggere! xD
E infine grazie anche a Kiasco...mi sono data la pacca sulle spalle, tranquilla! xD Spero ti piaccia anche questo chap...
Un bacio a tutti, e buona lettura! ^^

HaPpY bIrThDaY, sAnA.

"Sana…"
"Eh si, sono proprio io! Indovina da dove ti sto chiamando?? …da casa mia! Da casa mia qui, in Giapponeeee!!"
Akito si lasciò sprofondare nella poltrona accanto il telefono. "Non ci credo..."
"E invece si! Giuro!"
"Ma quando sei arrivata?"
"Appena una mezz'oretta fa!"
"Ah..."
Tra loro due cadde un silenzio imbarazzante. Entrambi si chiedevano dove erano sparite tutte le cose che avevano in mente di dire all'altro, tutti i loro dialoghi immaginari, tutti i loro buoni propositi e le novità.
"Comunque...stasera do una festa a casa mia per il mio compleanno..."
"Ah già. Auguri."
"Grazie...e, mi chiedevo se tu..."
"Certo..."
"Ok quindi...va bene?"
"Si, certo."
"A stasera allora."
"Certo Sana...a stasera."
Akito stava per poggiare la cornetta quando sentì la voce di Sana chiamarlo.
"Ah, Akito..."
"Si?"
"Mi sei mancato...tanto."
"Anche tu Sana. A stasera." E così dicendo poggiò la cornetta.

-Tututututu- Sana rimase con la cornetta in mano.
Era come in trance. Sconvolta? Delusa? Confusa? Ecco. Confusa e delusa, si.
Confusa, perchè non si aspettava una reazione talmente fredda da parte di Akito, e delusa, beh...sia da lui,quanto da lei stessa.
Dov'erano finite tutte le cose che aveva in mente di raccontargli?
Lui era una delle persone più importanti della sua vita, e lei cos'era riuscita a dirgli?
Soltanto 'Mi sei mancato'.
'Mi sei mancato'. Non rendeva nemmeno l'idea di come aveva sofferto senza di lui. Di come aveva passato questi due anni. Delle notti che aveva trascorso piangendo, pensandolo.
No, 'Mi sei mancato' era decisamente troppo, troppo poco.

Akito si sentiva allo stesso modo, se non peggio.
Era anche il compleanno di Sana, e lui a malapena era riuscito a dirle AUGURI.
Guardò l'orologio. Le 5 e un quarto.
Tra poco doveva andare a karate. E doveva anche comprarle un regalo...
Già, un regalo...
Quanti ricordi...

"Akito, che cosa stai facendo?"
"Uh?"
"Ahahahah, cosa c'è? Il freddo ti ha bloccato la lingua e non riesci più a parlare?"
"Spiritosa...questo pupazzo di neve è per te."
"Uh? Cosa? è un regalo per me? Grazie mille!"
"Figurati."
"Evviva, Akito mi ha fatto un regalo! Evviva, evviva!"

Era così felice...si era accontentata di quel pupazzo di neve.
Poteva regalarle qualsiasi cosa, ma le aveva fatto solo quel pupazzo...
E lei era stata sinceramente felice...
E poi, l'aveva baciata...il loro secondo bacio.

Akito sospirò ed afferrò la borsa in cui c'era l'attrezzatura per il karate.
Cosa le avrebbe comprato?

Ore 21:00, casa di Sana.

Driiiiin!

"Che bello, i primi invitatiiii! Yuppie!" Sana corse ad aprire.
Erano Fuka, Tsuyoshi e Aya.
"Sana! Che bello rivederti! Ma fatti vedere...sei bellissima!" Esclamò Fuka alla vista dell'amica.
E non aveva tutti i torti. Ovviamente era cresciuta in quei due anni, il suo corpo assomigliava più a quello di una donna e le movenze si erano fatte più femminili (nonostante fosse sempre una pazza scatenata! xD NdA).
Indossava un abitino argentato, forse troppo leggero per quel periodo, ma che le donava un sacco.
I lunghi capelli rossicci erano mossi e le ricadevano sulle spalle, leggeri.
Infine il trucco leggero e le decolletè anch'esse argentate completavano l'opera.
"Eh beh, sono stata a Parigi, sono diventata una vera madamoille!"
"Si dice mademoiselle!" La corresse Tsuyoshi. "Comunque tieni...questo regalo è da parte mia, di Aya e di Fuka. Auguri!"
"Ma grazieeee! Non dovevate!" Ribattè lei con un sorriso a trentadue denti, togliendo il pacco dalle mani di Tsuyoshi. "Ma visto che vi siete disturbati, me lo tengo!"
I tre amici risero e chiusero la porta.
"Allora Sana, chi hai invitato stasera?"
"Beh, allora...tutti i nostri compagni di classe, Naozumi...e basta..."
"Anche Akito, quindi?" Chiese Aya.
"Si, perchè?" Ribattè Sana, sospettosa. "Non è che ha trovato un'altra?"
"No, ma che dici?!" Esclamò Tsuyoshi, terrorizzato alla sola idea della reazione di Sana a questa ipotesi.
"Ah, ecco...!"
"Ma..."
"Ma?" Lo spronò a continuare Sana, vedendo la preoccupazione dell'amico.
"Diciamo che sta lentamente tornando l'Akito di prima."
"Akito di prima? Cioè, prima che ci conoscessimo meglio? Quello antipatico, scorbutico e cattivo?"
"Si...a scuola sta riprendendo ad avere problemi con i prof..."
"Oddio...no, dai non ci posso credere!" Esclamò Sana, gli occhi spalancati dallo stupore. "Ma..."

Driiin!

Il campanello suonò di nuovo e Sana si dovette interrompere.
Erano i restanti della sua classe. Tutti, meno Akito ovviamente.
Poi fu la volta di Naozumi.
Intanto il tempo passava, e Sana era sempre più nervosa.
Dov'era finito Akito? Aveva detto che sarebbe venuto...non poteva mancare.
Non dopo due anni che non si vedevano!
Le 21:30, 22:00, 22:30...
Si stava facendo tardi, e Sana doveva aprire i regali.
Dopo un'ultima occhiata desolata all'orologio, si apprestò a scartare il primo pacco, quando...

Driiiin!

Sana corse ad aprire, le guance in fiamme, un sorriso sul volto...
Ormai mancava solo lui.
Aprì la porta di scatto, ed eccolo lì.
Bello, come se lo ricordava.
L'espressione era la stessa di quella con cui l'aveva lasciato, ma qualcosa era diverso.
Gli occhi? Lo sguardo?
Era più cupo, più buio.
Una nuvola grigia l'oscurava.
"Buon Compleanno, Sana."

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Capitolo 4
*** PrEsEnTs&TeArS ***


Allooooooooora...vorrei avvertirvi che dalla prossima settimana non potrò aggiornare molto in fretta, dato che sarò piena di interrogazioni e versioni in classe (*__* HELP!)...ma adesso passiamo ai ringraziamenti!
Sakuretta94, eccoti accontentata! Qui c'è la continuazione! ^^
Ryanforever, è vero, lo sguardo di Akito non promette nulla di buono...leggendo questo chap penso sarà tutto più chiaro! ^^
Jessy, grazie 1000! ^^ E scusa se non posterò molto in fretta da ora in poi...!
Rossana93, grazie davvero, ed eccoti la continuazione! ^^
Princess of Darkness, colpi di scena ce ne saranno...quindi continua a seguire la mia FF che mi fa un immenso piacere! ^^
Flydreamer, grazie! Sono contenta che ti piaccia...e spero che questo chap non ti deluda! ^^
Sana88, sono felice che ti piaccia il mio modo di scrivere, e spero davvero che continuerai a seguire la mia FF! Grazie! :)
Fallen Star, anche io sono contenta di aver beccato la tua...troppo sweet! *___*
Infine ringrazio tutte voi per il supporto che mi state dando ^^...Sono felice che la mia FF piaccia!
...Ma adesso basta, vi lascio leggere in pace! xD Baci!

PrEsEnTs&TeArS

"Buon Compleanno, Sana."
Lei gli gettò le braccia al collo, felice come non mai.
"Akito, oh...quante cose avrei voluto dirti al telefono, ma...non lo so, sembrava fossero uscite dalla mia testa, cioè...non so se hai presente, tipo PUFF! Sparite! Volatilizzate! Ma adesso sono così felice, dopo due anni di nuovo insieme!"
"Anche io sono felice. Ma adesso mi faresti entrare? Ho freddo." E con questa risposta glaciale, scostò Sana con delicatezza ma con decisione ed entrò.
"Ah, a proposito. Ecco il tuo regalo." E le lanciò un pacchettino.
Sana, che era rimasta impalata davanti la porta, si riscosse leggermente, afferrò il pacchettino ed entrò.

"Ragazzi! Sana sta per aprire i regali!" Urlò Fuka, con il suo buonumore, il più delle volte contagioso.
Tsuyoshi, Aya, Akito e gli altri si misero attorno al tavolo, in attesa.

San, rimasta ancora in disparte, sfoderò il suo sorriso falso (utile in tutte le occasioni! xD NdA) e con finta allegria esclamò "Alloooora, vediamo cosa c'è qui!"

"Primo pacchetto...di chi è?"
"Nostro!" Urlarono Fuka, Aya e Tsuyoshi.
"Bene, vediamo che cos'è...oh! Una sciarpa e dei guanti! Che cariiiiiini! Grazieeee!" Disse estatica, rivolta al gruppetto di amici.
Fuka le sorrise. "Beh, adesso finalmente, eviterai di essere sempre raffreddata!"
Sana l'abbracciò, coinvolgendo anche Aya e Tsuyoshi. "Grazie! Siete degli amici stupendi!"
Ritornò alla postazione di poco prima.
"Seeeeeeecondo pacchetto! Questo di chi è? Oh, di Hisae e Mami? Vediamo...Un profumo!! Mmm, che buono! Grazieeeee!"
Passarono dieci minuti tra 'oh wow, grazie, bellissimo, fantastico, non dovevi', e alla fine rimase solo un pacchetto.
"E questo?" Chiese Sana, anche se conosceva già la risposta.
"Mio." Disse Akito, dal suo angolino.
Sana cominciò a strappare la carta, con le mani tremanti.
Non poteva fare a meno di pensare alla reazione di Akito di poco prima, quando l'aveva liquidata con quella frase glaciale.

"Anche io sono felice. Ma adesso mi faresti entrare? Ho freddo."

'Vabè, poteva anche essere che poveretto aveva DAVVERO freddo...' si disse Sana, mentre cercava di sciogliere il fiocco.
'Si, ma come giustifichi quel suo sguardo? E quel suo comportamento scostante?' ribattè una vocina dentro di lei.
Oddio, stava iniziando anche lei ad avere una doppia personalità! Questo era grave.
Si picchiò mentalmente la fronte con il suo immancabile martello di gomma e ritornò con i piedi per terra.
Finalmente con un suono secco, la carta si era strappata e aveva rivelato una scatoletta, quella che solitamente contiene i gioielli.

"Oh...ma..." Sana l'aprì, senza riuscire a spiccicare una parola. Che fosse...?
Ma appena il coperchio si tolse, rivelò che la scatola era...vuota.
Tutti i presenti ammutolirono e Sana rimase immobile a fissare quell'oggetto.
Era vuota.
Il silenzio nella sala era insopportabile e tocco a Sana romperlo.
"Oh, beh...non c'è che dire...un regalo molto...umh...particolare! Beh, grazie Akito!" Disse con voce incerta, cercando di simulare una finta allegria.
Ma nemmeno le sue doti di attrice la salvarono stavolta.
La sua delusione era palese.

I primi ad esplodere furono Fuka e Naozumi (mmm...li vedo bene insieme... *_* NdA), quasi contemporaneamente.
"Ma mi spieghi che regalo è, brutto idiota?!" Urlò Fuka.
"Ma cosa ti passa per la testa, scemo! Ti pare normale, regalare scatole vuote alla tua ragazza?!" Gridò Naozumi.
E cominciarono ad urlare addosso ad Akito, che non sembrava minimamente scalfito da ciò che gli stava succedendo intorno.
"Tsk." Commentò lui, esibendosi nel suo famoso ghigno, quello che non si vedeva dai tempi delle elementari. "Che m'importa? Anzi, che importa a voi? Io me ne torno a casa."
"A CASA?!" Sia Fuka che Naozumi sbottarono nella stessa esclamazione incredula.

"No, finitela. Basta." Sana aveva ripreso l'uso della parola, e con un espressione apparentemente calma, stava cercando di mettere fine a quella discussione.
"Akito, se vuoi tornare a casa lo puoi fare tranquillamente. Anzi, considerato l'orario, chi vuole può benissimo andarsene...come si dice in questi casi? La festa è finita.
Ho apprezzato molto i regali di voi tutti, e vi sono grata per avermi regalato questo meraviglioso compleanno, amici." Continuò, sorridendo pacatamente.
"Ma..." Iniziò Fuka.
"Tranquilla Fuka...è tutto ok."

La porta sbattè. Akito se n'era andato.

Appena fuori da quella casa, Akito iniziò a correre.
Voleva correre, correre senza più fermarsi.
Non sapeva dove stava andando, ne che ora fosse, voleva solo scappare via.
Si guardò intorno.
Era arrivato al parco. E come un automa si diresse verso una panchina.
Quella panchina. La loro panchina.
Lì si lasciò cadere e pianse. Pianse come non piangeva da molto, molto tempo.
Pianse come quando Sana era partita, due anni fa.
E pensare che per DUE ANNI INTERI non aveva fatto altro che aspettare questo momento...il momento di riabbracciarla...
E invece adesso, lo aveva rovinato così.
Aveva rovinato anche il suo compleanno. Si sentiva un verme.
Si lasciò asciugare le lacrime dalla brezza pungente della notte, e ripensò a quello che aveva fatto...
A cominciare dalla scatoletta vuota, a finire alla sua uscita di scena senza una spiegazione.
Cos'avrebbe pensato Sana di lui?
Probabilmente non ne avrebba MAI più voluto sapere.
Proprio ora che lui, aveva così bisogno di lei.

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Capitolo 5
*** JuSt A dReAm? [PaRt 1] ***


Allora, chiedo scusa se non vi ringrazio ad uno ad uno, ma sto morendo di shonno...! *_____*
Perciò posto questo chap e vado a ninna...in ogni caso grazie a tutte per il vostro appoggio, e per scoprire se Akito e Sana faranno pace, beh...non vi resta che leggere i prossimi chap! xD
Baci a tutti! :*
Spero di non deludervi...! ^^

JuSt A dReAm?

Finalmente Sana congedò gli ultimi invitati e si chiuse la porta alle spalle.
Non poteva, non DOVEVA esplodere adesso.
Augurò velocemente la buonanotte a Rei e a sua madre e salì di corsa le scale che portavano in camera sua.
Chiuse la porta a chiave e finalmente si lasciò andare in un lungo pianto liberatorio.
Soffocò i singhiozzi nel suo soffice cuscino e pianse, fino a non avere più la forza e le lacrime per continuare.
Cos'era succeso ad Akito? Al SUO Akito?
Aveva promesso di aspettarla...
E invece?
Lui dov'era? Non l'aveva aspettata...
Se n'era andato, lasciando un vuoto incolmabile nel suo cuore...
Afferrò la scatoletta.
La aprì, sperando che ci fosse qualcosa che potesse spiegarle...che potesse permetterle di capire...
Ma non trovò nulla, se non quell'ispiegabile vuoto.
"E che palle, Akito! Perchè?!" Urlò dentro di sè, scagliando la scatoletta contro il muro.
Si lasciò cadere sul letto, mormorando solo "Perchè...perchè...perchè..."

Akito tornò a casa. Era notte fonda, ormai.
Salì le scale e sentì un conato di vomito. Sua sorella era a casa.
Sospirò e chiuse la porta della sua stanza.
Che gran casino.
Voleva chiarire con Sana.
Voleva spiegarle il perchè...
Ma sapeva che non ce l'avrebbe mai fatta...
A cominciare da quel suo stupido orgoglio, a finire al fatto che non sapeva nemmeno da dove iniziare.
"Dannazione!" Sibilò tra sè e sè, dando un pugno alla parete.
"Sana...scusa..."
E si addormentò, con questo pensiero ancora in mente.

"Dove mi trovo?" Sana si guardò intorno. Era un posto a lei apparentemente sconosciuto, ma che aveva qualcosa di familiare.
Sembrava una scuola. La sua vecchia scuola elementare!
Sana si diresse verso il corridoio che portava alla sua classe.
Quanta polvere! Era tutto buio, illuminato solo da una fioca luce che proveniva dal neon sopra la sua testa.
Svoltò l'angolo, ed eccola lì.
La sua vecchia aula.
Sorrise tra sè e abbassò la maniglia.
Quello che non si aspettava, era di trovare qualcuno.
Akito.
Era seduto all'ultimo banco e si dondolava sulle gambe posteriori della sua sedia.
"Hayama, ma che ci fai qua?" Chiese Sana, confusa.
"Potrei farti la stessa domanda." Ribattè lui, con aria perplessa.
"Non lo so...pensavo che stessi sognando..."
"Beh, anche io...ma...mi sono ritrovato qui all'improvviso!"
"Già." Sana abbassò lo sguardo. Chissà se quest'Akito sapeva cos'era successo quella stessa sera...
"Sana?"
"Uh?" Chiese lei alzando la testa.
"Ma tu...sei la mia Sana del passato, presente o futuro?"
"Ma che domanda è?!" Esclamò lei, tra lo sconvolto e il confuso. "So solo che TU nel mio PRESENTE hai fatto una cosa molto cattiva, umph!"
'Alla fine è un sogno' si disse Sana 'posso sfogarmi quanto mi pare...'
Akito si prese il volto tra le mani. "Bene...sei la mia Sana del presente, allora."
Sana gli rivolse un'occhiata interrogativa e si avvicinò a lui.
"Del presente? Non capisco..."
"Questo non è un semplice sogno...io sono qui. Tu sei qui. Entrambi sappiamo cos'è successo stasera."
"Oh." Mormorò la rossa, iniziando a capire.
"Beh...a questo punto, penso di doverti una spiegazione. Siediti accanto a me."
Lei si accomodò sulla sedia accanto e lo fissò.

Akito era cosciente che non poteva essere un semplice sogno, eppure era tutto così assurdo!
Evidentemente il destino voleva che loro chiarissero, e gli ha dato questa opprtunità attraverso il sogno.
Chissà se una volta svegli lo avrebbero ricordato...in ogni caso, tentar non nuoceva.
Hayama trasse un profondo respiro e iniziò.
"Allora, ci sono molte cose non sai...
Poco dopo la tua partenza, a mio padre è stato diagnosticato un tumore ai polmoni.
Inizialmente reagiva bene alla chemio e tutto, e non si pensava fosse il caso di ricoverarlo.
Ma da quando mia sorella ha iniziato ad uscire con Hachiko, la situazione è precipitata."
"Ha...Hachiko?" Chiese Sana timidamente.
"Si, è una sua nuova compagna di classe. Una ragazza carina, con una bella casa e una bella famiglia.
Peccato che sia una poco di buono. Da quando Natsumi ha iniziato ad uscire con lei, beve, torna a casa ubriaca...qualche volta sniffa pure."
"O mio Dio...è terribile..." Commentò Sana, con le lacrime agli occhi.
"Già...E mio padre è peggiorato ulteriormente.
L'ultima litigata non gli ha fatto per niente bene. Lei è tornata a casa alla tre, con la maglietta mezza strappata e lui ha dato fuori di matto. Cioè, le ha urlato che non poteva trattare questa casa come una albergo, che lui era pur sempre suo padre e che doveva darsi una regolata.
Lei ha risposto che ormai era maggiorenne e che di noi non gliene fregava più nulla.
A quel punto mio padre è svenuto e l'hanno portato all'ospedale. Tutto questo è successo un mese fa. E da allora non migliora."
"Akito, è davvero...perchè non me l'hai detto subito?" Chiese lei, tra il dispiaciuto e l'arrabbiato. "Lo sai che io posso darti una mano! Lo sai che io ti avrei ascoltato! Saresti venuto a stare da noi, avremmo aiutato tua sorella, sarei andata da tuo padre!" Esclamò singhiozzando. "Io ti sarei rimasta accanto..."
"Tu eri in Francia a girare quel dannato film!" Sbottò lui.
"Appunto ERO! Adesso sono qui!" Ribattè lei, continuando a singhiozzare, il volto rigato dalle lacrime. "Allora è per questo, eh? Questo è il motivo per cui stasera mi hai trattato così...MI RITIENI RESPONSABILE DI TUTTO QUESTO?"
"No, ma tu non c'eri nel momento del bisogno! Mi hai lasciato solo!" Akito sapeva che tutto questo discorso era infondato. Non era colpa sua. Ma non poteva fare a meno di pensare che se lei fosse rimasta...se non se ne fosse andata...magari tutto questo non sarebbe successo.
Un pò come nelle favole...
Spesso, quando capisci che non è colpa di nessuno, ti convinci che se quel piccolo particolare fosse andato diversamente, probabilmente non sarebbe successo nulla.
Un ragionamento infondato, irrazionale, infantile...
Ma te ne convinci...e quando capisci che non sarebbe cambiato ASSOLUTAMENTE nulla, è troppo tardi...
"Akito, sei un bambino! Sai benissimo che non ti ho lasciato solo! Sai benissimo che io ti sarei rimasta accanto! Non è la lontananza fisica a determinare quella morale, o come la vuoi intendere! Come te lo devo spiegare!?"
"Sana...io..." Si interruppe e trasse un respiro profondo. "Scusa."

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