CoMpLiCaTeD... di Fucking_Princess (/viewuser.php?uid=33782)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ThE rEtUrN ***
Capitolo 2: *** AlOnE ***
Capitolo 3: *** HaPpY bIrThDaY, sAnA. ***
Capitolo 4: *** PrEsEnTs&TeArS ***
Capitolo 5: *** JuSt A dReAm? [PaRt 1] ***
Capitolo 1 *** ThE rEtUrN ***
Ciaooo!
Allora, premetti che questa è la mia prima fic, quindi non
siate troppo cattivi...Recensite se vi va e lasciate critiche
costruttive! ^^ Voglio migliorarmi...Grazie 1000 e buona lettura! ^^
“Quindi parti…”
“Si…” Disse Sana ad Akito, con un
espressione grave sul volto. “Questo film significa molto per
la mia carriera…lo sai.”
“Si, lo so…ma…io ti
aspetterò.” Affermò Akito risoluto,
guardando Sana con i suoi occhi dorati.
“D-Davvero? Beh…io ti prometto che
ritornerò. Le riprese dureranno due anni, ma appena finito
tornerò da te.”
Akito la strinse forte a sé e la cullò tra le sue
braccia. Quella notte non tornarono a casa: stettero su quella panchina
al parco.
La stessa panchina su cui avevano litigato, avevano pianto, si erano
baciati tante e tante volte. Ancora insieme, per quell’ultima
volta.
Sana ripensava a quei momenti, mentre l’hostess
mostrava il modo esatto di allacciarsi le cinture.
Quei due anni erano trascorsi, le riprese erano finite e il film, come
previsto, fu un successo, e contribuì a rendere Sana ancora
più famosa e stimata.
Con Akito si erano sentiti, ma ultimamente non molto spesso, a causa
delle numerose partecipazioni di Sana ai lunghi ed interminabili
spettacoli cinematografici.
Ma adesso lei era lì, su quell’aereo, pronta a
rivederlo e abbracciarlo, come se il tempo non fosse mai passato.
“Io ti aspetterò…” Era stata
quella frase a indurre a Sana il coraggio di continuare a sperare, a
non mollare mai.
Appoggiò la fronte al finestrino e vide i paesaggi
Giapponesi scorrere sotto di lei.
Stavano per atterrare e Sana era elettrizzata. Era il 7 Marzo.
Il giorno del suo diciassettesimo compleanno.
Quale modo migliore di festeggiarlo, se non riabbracciando dopo due
anni il ragazzo che amava?
Akito si trovava a scuola, la testa abbandonata all’indietro,
sullo schienale, le gambe accavallate.
Il 7 Marzo. Il compleanno di Sana.
Iniziò a giocherellare con la penna, lasciando che i
pensieri deviassero in “zona-Sana”.
Ormai erano tre settimane che non si sentivano.
Durante l’ultima telefonata, da quello che aveva capito tra
le varie interruzioni e cadute di linea, sarebbe dovuta tornare a breve.
Si, ma quanto era lungo questo “breve”?
Spesso immaginava di sentire la sua voce, di stringerla forte a
sé, di sentire di nuovo il profumo dei suoi
capelli…ma sapeva che era solo immaginazione.
Lei non c’era, e chissà quando sarebbe tornata.
“Signor Hayama, le dispiacerebbe renderci partecipi dei suoi
pensieri?”
Tutta la classe si era voltata verso di lui. Il prof. Tanakamura aveva
un aria contrita e infastidita.
“Ti ha chiesto ben tre volte di risolvere quella
disequazione!” Gli sussurrò all’orecchio
Tsuyoshi, il suo compagno di banco.
“Professore, i miei pensieri non la riguardano. E adesso se
non le spiace andrei in bagno.”
Akito si alzò e uscì, chiudendosi la porta alle
spalle con gran disappunto del professore.
“Erano anni che non si comportava
così…” Pensò Tsuyoshi, tra
lo spaventato e il preoccupato. “L’influenza
positiva di Sana sta svanendo a mano a mano…ma quando
tornerà?!”
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Capitolo 2 *** AlOnE ***
Un
grazie particolare a coloro che hanno recensito, cioè:
Jessy grazie, sono
contenta che ti sia piaciuta…beh, per vedere
l’incontro tra Sana&Akito dovrai aspettare il
prossimo capitolo, ma intanto leggi questo, che ti chiarirà
maggiormente le idee! ^^
Ryanforever, il
continuo eccolo qui…e grazie!
Princess of Darkness,
grazie anche a te! Anche la tua FF è stupenda…!
^^ Spero ti piaccia anche quest’altro capitolo!
w.t.h.thill. grazie
per i complimenti! In effetti non è la mia prima fic, nel
senso che ho scritto altre storie, ma non le ho mai
pubblicate…e poi su Sana e Akito è davvero la
prima! ^^
Flydreamer, eccoti
accontentata…il secondo capitolo è qui! E
grazie…
Spero di non
deludervi! ^^
AlOnE
“Mammiiiina!
Mammiiiina! Sono a casa!” Urlò Sana, con la sua
inconfondibile allegria.
La signora
Patricia la accolse all’ingresso. “Sana! Che
piacere!”
“Signora
Patricia! Che bello rivederla! Mi è mancata tantissimo lo
sa?”
“Anche
tu Sana! Davvero!” Rispose l’anziana governante,
con gli occhi lucidi.
Una macchinina
si fermò a qualche metro da loro. “Bentornata
figliola!”
La signora
Kurata sorrideva dal suo angolo, con il piccolo scoiattolo Maro che
faceva girare la ruota posta sulla bizzarra capigliatura della madre di
Sana.
“MAMMINA!”
Sana le corse incontro, commossa e l’abbracciò.
“Mi sei mancata un sacco! Non pensavo di riuscire a stare
così tanto tempo senza di te”
“Su,
dai. Ci siamo sentite alla fine…e poi guardati, sei quasi
maggiorenne e fai ancora così?!” Chiese
ridacchiando. “A proposito, auguri per oggi figlia
mia!”
“Grazie
mamma!” Esclamò Sana. “Vorrei dare una
festa a casa stasera, posso? Dai, dimmi di si!”
“Ma
certo! Dopo due anni che non vedi i tuoi amici è
ovvio…e perché non approfittare del tuo
compleanno?”
“Siiii!
Che belloooo!” Urlò Sana saltellando per tutta la
casa.
“Dai,
monta sulla macchinina! Ti accompagno in camera tua!”
E madre e figlia
si allontanarono, facendo un gran baccano (come sempre! XD), mentre Rei
cercava di non essere travolto e nello stesso tempo di non far cadere
le due valigie che aveva in mano (povero Rei xD).
Akito
entrò in casa sbattendo la porta.
Che
giornataccia…era cominciata già male con la lite
con il prof….che bisogno c’era di finire pure dal
preside? Cos’era andato bene finora?
Assolutamente
nulla…
Lanciò
lo zaino per terra e si lasciò cadere sul letto.
Oggi pomeriggio aveva lezione di Karate.
Bene, gli
sarebbe servito…si sarebbe sfogato…avrebbe
cercato di sistemare il caos che aveva dentro…
Ripensò
a quell’ultimo periodo. Quell’ultimo periodo
così deprimente.
Suo padre si era
ammalato gravemente ed adesso era all’ospedale…sua
sorella che si era lasciata completamente andare. Da quando frequentava
la sua nuova compagna di classe, Hachiko, non tornava quasi mai a casa.
E quelle rare volte che c’era, era in bagno a vomitare o in
camera sua a bere.
È
vero, non era più una bambina sua sorella, anzi, era la
maggiore, ma ciò non le permetteva di uscire ed ubriacarsi.
“Alla
fine è la sua vita…può fare quello che
vuole…non me ne frega niente!” Pensava Akito tra
sé e sé, in quei momenti. Ma subito un altro
pensiero si faceva strada nella sua mente.
“Ma
vorrei qualcuno che si occupasse di me.”
Fino a qualche
anno fa, quel qualcuno era stato Sana, ma adesso non c’era
più.
Ed anche se la
voglia di rivederla era davvero tanta, non poteva fare a meno di
pensare a lei come una traditrice.
L’aveva
abbandonato. L’aveva lasciato solo, completamente solo. Solo,
quando lui aveva più bisogno di lei. Solo, quando lei era
l’unica persona di cui lui sentiva di potersi fidare.
Solo, come
molti, molti anni prima.
Mentre Akito si
lasciava trasportare da questi cupi pensieri, il telefono
squillò.
Una, due, tre
volte.
Alla fine Akito
decise di alzarsi e rispondere, solo per il gusto di farlo tacere e di
risprofondare in quel suo buio abisso.
“Pronto?”
“Ehy
Akito…sono io…”
“Sana…”
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Capitolo 3 *** HaPpY bIrThDaY, sAnA. ***
Allora...eccomi
qui con il 3°Capitolo, che spero apprezzerete! ^^
Un grazie a
JESSY, ho aggiornato presto, non riesco a tenere le persone troppo
sulle spine! xD
A Ryanforever,
eccoti accontentata...in questo capitolo si incontreranno, ma dovrai
aspettare il prossimo per saperne di più... xD (oddio,
quanto sono sadica xD)
A Princess of
Darkness, ho accontentato anche te...in questo capitolo Akito
verrà alla festa...beh, non ti resta che leggere! xD
E infine grazie
anche a Kiasco...mi sono data la pacca sulle spalle, tranquilla! xD
Spero ti piaccia anche questo chap...
Un bacio a
tutti, e buona lettura! ^^
HaPpY
bIrThDaY, sAnA.
"Sana…"
"Eh si, sono
proprio io! Indovina da dove ti sto chiamando?? …da casa
mia! Da casa mia qui, in Giapponeeee!!"
Akito si
lasciò sprofondare nella poltrona accanto il telefono. "Non
ci credo..."
"E invece si!
Giuro!"
"Ma quando sei
arrivata?"
"Appena una
mezz'oretta fa!"
"Ah..."
Tra loro due
cadde un silenzio imbarazzante. Entrambi si chiedevano dove erano
sparite tutte le cose che avevano in mente di dire all'altro, tutti i
loro dialoghi immaginari, tutti i loro buoni propositi e le
novità.
"Comunque...stasera
do una festa a casa mia per il mio compleanno..."
"Ah
già. Auguri."
"Grazie...e, mi
chiedevo se tu..."
"Certo..."
"Ok quindi...va
bene?"
"Si, certo."
"A stasera
allora."
"Certo Sana...a
stasera."
Akito stava per
poggiare la cornetta quando sentì la voce di Sana chiamarlo.
"Ah, Akito..."
"Si?"
"Mi sei
mancato...tanto."
"Anche tu Sana.
A stasera." E così dicendo poggiò la cornetta.
-Tututututu-
Sana rimase con la cornetta in mano.
Era come in
trance. Sconvolta? Delusa? Confusa? Ecco. Confusa e delusa, si.
Confusa,
perchè non si aspettava una reazione talmente fredda da
parte di Akito, e delusa, beh...sia da lui,quanto da lei stessa.
Dov'erano finite
tutte le cose che aveva in mente di raccontargli?
Lui era una
delle persone più importanti della sua vita, e lei cos'era
riuscita a dirgli?
Soltanto 'Mi sei
mancato'.
'Mi sei
mancato'. Non rendeva nemmeno l'idea di come aveva sofferto senza di
lui. Di come aveva passato questi due anni. Delle notti che aveva
trascorso piangendo, pensandolo.
No, 'Mi sei
mancato' era decisamente troppo, troppo poco.
Akito si sentiva
allo stesso modo, se non peggio.
Era anche il
compleanno di Sana, e lui a malapena era riuscito a dirle AUGURI.
Guardò
l'orologio. Le 5 e un quarto.
Tra poco doveva
andare a karate. E doveva anche comprarle un regalo...
Già,
un regalo...
Quanti ricordi...
"Akito,
che cosa stai facendo?"
"Uh?"
"Ahahahah,
cosa c'è? Il freddo ti ha bloccato la lingua e non riesci
più a parlare?"
"Spiritosa...questo
pupazzo di neve è per te."
"Uh?
Cosa? è un regalo per me? Grazie mille!"
"Figurati."
"Evviva,
Akito mi ha fatto un regalo! Evviva, evviva!"
Era
così felice...si era accontentata di quel pupazzo di neve.
Poteva regalarle
qualsiasi cosa, ma le aveva fatto solo quel pupazzo...
E lei era stata
sinceramente felice...
E poi, l'aveva
baciata...il loro secondo bacio.
Akito
sospirò ed afferrò la borsa in cui c'era
l'attrezzatura per il karate.
Cosa le avrebbe
comprato?
Ore 21:00, casa
di Sana.
Driiiiin!
"Che
bello, i primi invitatiiii! Yuppie!" Sana corse ad aprire.
Erano Fuka,
Tsuyoshi e Aya.
"Sana! Che bello
rivederti! Ma fatti vedere...sei bellissima!" Esclamò Fuka
alla vista dell'amica.
E non aveva
tutti i torti. Ovviamente era cresciuta in quei due anni, il suo corpo
assomigliava più a quello di una donna e le movenze si erano
fatte più femminili (nonostante fosse sempre una pazza
scatenata! xD NdA).
Indossava un
abitino argentato, forse troppo leggero per quel periodo, ma che le
donava un sacco.
I lunghi capelli
rossicci erano mossi e le ricadevano sulle spalle, leggeri.
Infine il trucco
leggero e le decolletè anch'esse argentate completavano
l'opera.
"Eh beh, sono
stata a Parigi, sono diventata una vera madamoille!"
"Si dice
mademoiselle!" La corresse Tsuyoshi. "Comunque tieni...questo regalo
è da parte mia, di Aya e di Fuka. Auguri!"
"Ma grazieeee!
Non dovevate!" Ribattè lei con un sorriso a trentadue denti,
togliendo il pacco dalle mani di Tsuyoshi. "Ma visto che vi siete
disturbati, me lo tengo!"
I tre amici
risero e chiusero la porta.
"Allora Sana,
chi hai invitato stasera?"
"Beh,
allora...tutti i nostri compagni di classe, Naozumi...e basta..."
"Anche Akito,
quindi?" Chiese Aya.
"Si,
perchè?" Ribattè Sana, sospettosa. "Non
è che ha trovato un'altra?"
"No, ma che
dici?!" Esclamò Tsuyoshi, terrorizzato alla sola idea della
reazione di Sana a questa ipotesi.
"Ah, ecco...!"
"Ma..."
"Ma?" Lo
spronò a continuare Sana, vedendo la preoccupazione
dell'amico.
"Diciamo che sta
lentamente tornando l'Akito di prima."
"Akito di prima?
Cioè, prima che ci conoscessimo meglio? Quello antipatico,
scorbutico e cattivo?"
"Si...a scuola
sta riprendendo ad avere problemi con i prof..."
"Oddio...no, dai
non ci posso credere!" Esclamò Sana, gli occhi spalancati
dallo stupore. "Ma..."
Driiin!
Il campanello
suonò di nuovo e Sana si dovette interrompere.
Erano i restanti
della sua classe. Tutti, meno Akito ovviamente.
Poi fu la volta
di Naozumi.
Intanto il tempo
passava, e Sana era sempre più nervosa.
Dov'era finito
Akito? Aveva detto che sarebbe venuto...non poteva mancare.
Non dopo due
anni che non si vedevano!
Le 21:30, 22:00,
22:30...
Si stava facendo
tardi, e Sana doveva aprire i regali.
Dopo un'ultima
occhiata desolata all'orologio, si apprestò a scartare il
primo pacco, quando...
Driiiin!
Sana corse ad
aprire, le guance in fiamme, un sorriso sul volto...
Ormai mancava
solo lui.
Aprì
la porta di scatto, ed eccolo lì.
Bello, come se
lo ricordava.
L'espressione
era la stessa di quella con cui l'aveva lasciato, ma qualcosa era
diverso.
Gli occhi? Lo
sguardo?
Era
più cupo, più buio.
Una nuvola
grigia l'oscurava.
"Buon
Compleanno, Sana."
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Capitolo 4 *** PrEsEnTs&TeArS ***
Allooooooooora...vorrei
avvertirvi che dalla prossima settimana non potrò aggiornare
molto in fretta, dato che sarò piena di interrogazioni e
versioni in classe (*__* HELP!)...ma adesso passiamo ai ringraziamenti!
Sakuretta94, eccoti
accontentata! Qui c'è la continuazione! ^^
Ryanforever,
è vero, lo sguardo di Akito non promette nulla di
buono...leggendo questo chap penso sarà tutto più
chiaro! ^^
Jessy, grazie 1000!
^^ E scusa se non posterò molto in fretta da ora in poi...!
Rossana93, grazie
davvero, ed eccoti la continuazione! ^^
Princess of Darkness,
colpi di scena ce ne saranno...quindi continua a seguire la mia FF che
mi fa un immenso piacere! ^^
Flydreamer, grazie!
Sono contenta che ti piaccia...e spero che questo chap non ti deluda! ^^
Sana88, sono felice
che ti piaccia il mio modo di scrivere, e spero davvero che continuerai
a seguire la mia FF! Grazie! :)
Fallen Star, anche
io sono contenta di aver beccato la tua...troppo sweet! *___*
Infine ringrazio
tutte voi per il supporto che mi state dando ^^...Sono felice che la
mia FF piaccia!
...Ma adesso
basta, vi lascio leggere in pace! xD Baci!
PrEsEnTs&TeArS
"Buon
Compleanno, Sana."
Lei gli
gettò le braccia al collo, felice come non mai.
"Akito,
oh...quante cose avrei voluto dirti al telefono, ma...non lo so,
sembrava fossero uscite dalla mia testa, cioè...non so se
hai presente, tipo PUFF! Sparite! Volatilizzate! Ma adesso sono
così felice, dopo due anni di nuovo insieme!"
"Anche io sono
felice. Ma adesso mi faresti entrare? Ho freddo." E con questa risposta
glaciale, scostò Sana con delicatezza ma con decisione ed
entrò.
"Ah, a
proposito. Ecco il tuo regalo." E le lanciò un pacchettino.
Sana, che era
rimasta impalata davanti la porta, si riscosse leggermente,
afferrò il pacchettino ed entrò.
"Ragazzi! Sana
sta per aprire i regali!" Urlò Fuka, con il suo buonumore,
il più delle volte contagioso.
Tsuyoshi, Aya,
Akito e gli altri si misero attorno al tavolo, in attesa.
San, rimasta
ancora in disparte, sfoderò il suo sorriso falso (utile in
tutte le occasioni! xD NdA) e con finta allegria esclamò
"Alloooora, vediamo cosa c'è qui!"
"Primo
pacchetto...di chi è?"
"Nostro!"
Urlarono Fuka, Aya e Tsuyoshi.
"Bene, vediamo
che cos'è...oh! Una sciarpa e dei guanti! Che cariiiiiini!
Grazieeee!" Disse estatica, rivolta al gruppetto di amici.
Fuka le sorrise.
"Beh, adesso finalmente, eviterai di essere sempre raffreddata!"
Sana
l'abbracciò, coinvolgendo anche Aya e Tsuyoshi. "Grazie!
Siete degli amici stupendi!"
Ritornò
alla postazione di poco prima.
"Seeeeeeecondo
pacchetto! Questo di chi è? Oh, di Hisae e Mami?
Vediamo...Un profumo!! Mmm, che buono! Grazieeeee!"
Passarono dieci
minuti tra 'oh wow, grazie, bellissimo, fantastico, non dovevi', e alla
fine rimase solo un pacchetto.
"E questo?"
Chiese Sana, anche se conosceva già la risposta.
"Mio." Disse
Akito, dal suo angolino.
Sana
cominciò a strappare la carta, con le mani tremanti.
Non poteva fare
a meno di pensare alla reazione di Akito di poco prima, quando l'aveva
liquidata con quella frase glaciale.
"Anche
io sono felice. Ma adesso mi faresti entrare? Ho freddo."
'Vabè,
poteva anche essere che poveretto aveva DAVVERO freddo...' si disse
Sana, mentre cercava di sciogliere il fiocco.
'Si, ma come
giustifichi quel suo sguardo? E quel suo comportamento scostante?'
ribattè una vocina dentro di lei.
Oddio, stava
iniziando anche lei ad avere una doppia personalità! Questo
era grave.
Si
picchiò mentalmente la fronte con il suo immancabile
martello di gomma e ritornò con i piedi per terra.
Finalmente con
un suono secco, la carta si era strappata e aveva rivelato una
scatoletta, quella che solitamente contiene i gioielli.
"Oh...ma..."
Sana l'aprì, senza riuscire a spiccicare una parola. Che
fosse...?
Ma appena il
coperchio si tolse, rivelò che la scatola era...vuota.
Tutti i presenti
ammutolirono e Sana rimase immobile a fissare quell'oggetto.
Era vuota.
Il silenzio
nella sala era insopportabile e tocco a Sana romperlo.
"Oh, beh...non
c'è che dire...un regalo molto...umh...particolare! Beh,
grazie Akito!" Disse con voce incerta, cercando di simulare una finta
allegria.
Ma nemmeno le
sue doti di attrice la salvarono stavolta.
La sua delusione
era palese.
I primi ad
esplodere furono Fuka e Naozumi (mmm...li vedo bene insieme... *_*
NdA), quasi contemporaneamente.
"Ma mi spieghi
che regalo è, brutto idiota?!" Urlò Fuka.
"Ma cosa ti
passa per la testa, scemo! Ti pare normale, regalare scatole vuote alla
tua ragazza?!" Gridò Naozumi.
E cominciarono
ad urlare addosso ad Akito, che non sembrava minimamente scalfito da
ciò che gli stava succedendo intorno.
"Tsk."
Commentò lui, esibendosi nel suo famoso ghigno, quello che
non si vedeva dai tempi delle elementari. "Che m'importa? Anzi, che
importa a voi? Io me ne torno a casa."
"A CASA?!" Sia
Fuka che Naozumi sbottarono nella stessa esclamazione incredula.
"No, finitela.
Basta." Sana aveva ripreso l'uso della parola, e con un espressione
apparentemente calma, stava cercando di mettere fine a quella
discussione.
"Akito, se vuoi
tornare a casa lo puoi fare tranquillamente. Anzi, considerato
l'orario, chi vuole può benissimo andarsene...come si dice
in questi casi? La festa è finita.
Ho apprezzato
molto i regali di voi tutti, e vi sono grata per avermi regalato questo
meraviglioso compleanno, amici." Continuò, sorridendo
pacatamente.
"Ma..."
Iniziò Fuka.
"Tranquilla
Fuka...è tutto ok."
La porta
sbattè. Akito se n'era andato.
Appena fuori da
quella casa, Akito iniziò a correre.
Voleva correre,
correre senza più fermarsi.
Non sapeva dove
stava andando, ne che ora fosse, voleva solo scappare via.
Si
guardò intorno.
Era arrivato al
parco. E come un automa si diresse verso una panchina.
Quella panchina.
La loro panchina.
Lì si
lasciò cadere e pianse. Pianse come non piangeva da molto,
molto tempo.
Pianse come
quando Sana era partita, due anni fa.
E pensare che
per DUE ANNI INTERI non aveva fatto altro che aspettare questo
momento...il momento di riabbracciarla...
E invece adesso,
lo aveva rovinato così.
Aveva rovinato
anche il suo compleanno. Si sentiva un verme.
Si
lasciò asciugare le lacrime dalla brezza pungente della
notte, e ripensò a quello che aveva fatto...
A cominciare
dalla scatoletta vuota, a finire alla sua uscita di scena senza una
spiegazione.
Cos'avrebbe
pensato Sana di lui?
Probabilmente
non ne avrebba MAI più voluto sapere.
Proprio ora che
lui, aveva così bisogno di lei.
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Capitolo 5 *** JuSt A dReAm? [PaRt 1] ***
Allora,
chiedo scusa se non vi ringrazio ad uno ad uno, ma sto morendo di
shonno...! *_____*
Perciò
posto questo chap e vado a ninna...in ogni caso grazie a tutte per il
vostro appoggio, e per scoprire se Akito e Sana faranno pace, beh...non
vi resta che leggere i prossimi chap! xD
Baci a tutti! :*
Spero di non
deludervi...! ^^
JuSt
A dReAm?
Finalmente Sana
congedò gli ultimi invitati e si chiuse la porta alle spalle.
Non poteva, non
DOVEVA esplodere adesso.
Augurò
velocemente la buonanotte a Rei e a sua madre e salì di
corsa le scale che portavano in camera sua.
Chiuse la porta
a chiave e finalmente si lasciò andare in un lungo pianto
liberatorio.
Soffocò
i singhiozzi nel suo soffice cuscino e pianse, fino a non avere
più la forza e le lacrime per continuare.
Cos'era succeso
ad Akito? Al SUO Akito?
Aveva promesso
di aspettarla...
E invece?
Lui dov'era? Non
l'aveva aspettata...
Se n'era andato,
lasciando un vuoto incolmabile nel suo cuore...
Afferrò
la scatoletta.
La
aprì, sperando che ci fosse qualcosa che potesse
spiegarle...che potesse permetterle di capire...
Ma non
trovò nulla, se non quell'ispiegabile vuoto.
"E che palle,
Akito! Perchè?!" Urlò dentro di sè,
scagliando la scatoletta contro il muro.
Si
lasciò cadere sul letto, mormorando solo
"Perchè...perchè...perchè..."
Akito
tornò a casa. Era notte fonda, ormai.
Salì
le scale e sentì un conato di vomito. Sua sorella era a casa.
Sospirò
e chiuse la porta della sua stanza.
Che gran casino.
Voleva chiarire
con Sana.
Voleva spiegarle
il perchè...
Ma sapeva che
non ce l'avrebbe mai fatta...
A cominciare da
quel suo stupido orgoglio, a finire al fatto che non sapeva nemmeno da
dove iniziare.
"Dannazione!"
Sibilò tra sè e sè, dando un pugno
alla parete.
"Sana...scusa..."
E si
addormentò, con questo pensiero ancora in mente.
"Dove mi trovo?"
Sana si guardò intorno. Era un posto a lei apparentemente
sconosciuto, ma che aveva qualcosa di familiare.
Sembrava una
scuola. La sua vecchia scuola elementare!
Sana si diresse
verso il corridoio che portava alla sua classe.
Quanta polvere!
Era tutto buio, illuminato solo da una fioca luce che proveniva dal
neon sopra la sua testa.
Svoltò
l'angolo, ed eccola lì.
La sua vecchia
aula.
Sorrise tra
sè e abbassò la maniglia.
Quello che non
si aspettava, era di trovare qualcuno.
Akito.
Era seduto
all'ultimo banco e si dondolava sulle gambe posteriori della sua sedia.
"Hayama, ma che
ci fai qua?" Chiese Sana, confusa.
"Potrei farti la
stessa domanda." Ribattè lui, con aria perplessa.
"Non lo
so...pensavo che stessi sognando..."
"Beh, anche
io...ma...mi sono ritrovato qui all'improvviso!"
"Già."
Sana abbassò lo sguardo. Chissà se quest'Akito
sapeva cos'era successo quella stessa sera...
"Sana?"
"Uh?" Chiese lei
alzando la testa.
"Ma tu...sei la
mia Sana del passato, presente o futuro?"
"Ma che domanda
è?!" Esclamò lei, tra lo sconvolto e il confuso.
"So solo che TU nel mio PRESENTE hai fatto una cosa molto cattiva,
umph!"
'Alla fine
è un sogno' si disse Sana 'posso sfogarmi quanto mi pare...'
Akito si prese
il volto tra le mani. "Bene...sei la mia Sana del presente, allora."
Sana gli rivolse
un'occhiata interrogativa e si avvicinò a lui.
"Del presente?
Non capisco..."
"Questo non
è un semplice sogno...io sono qui. Tu sei qui. Entrambi
sappiamo cos'è successo stasera."
"Oh."
Mormorò la rossa, iniziando a capire.
"Beh...a questo
punto, penso di doverti una spiegazione. Siediti accanto a me."
Lei si
accomodò sulla sedia accanto e lo fissò.
Akito era
cosciente che non poteva essere un semplice sogno, eppure era tutto
così assurdo!
Evidentemente il
destino voleva che loro chiarissero, e gli ha dato questa
opprtunità attraverso il sogno.
Chissà
se una volta svegli lo avrebbero ricordato...in ogni caso, tentar non
nuoceva.
Hayama trasse un
profondo respiro e iniziò.
"Allora, ci sono
molte cose non sai...
Poco dopo la tua
partenza, a mio padre è stato diagnosticato un tumore ai
polmoni.
Inizialmente
reagiva bene alla chemio e tutto, e non si pensava fosse il caso di
ricoverarlo.
Ma da quando mia
sorella ha iniziato ad uscire con Hachiko, la situazione è
precipitata."
"Ha...Hachiko?"
Chiese Sana timidamente.
"Si,
è una sua nuova compagna di classe. Una ragazza carina, con
una bella casa e una bella famiglia.
Peccato che sia
una poco di buono. Da quando Natsumi ha iniziato ad uscire con lei,
beve, torna a casa ubriaca...qualche volta sniffa pure."
"O mio
Dio...è terribile..." Commentò Sana, con le
lacrime agli occhi.
"Già...E
mio padre è peggiorato ulteriormente.
L'ultima
litigata non gli ha fatto per niente bene. Lei è tornata a
casa alla tre, con la maglietta mezza strappata e lui ha dato fuori di
matto. Cioè, le ha urlato che non poteva trattare questa
casa come una albergo, che lui era pur sempre suo padre e che doveva
darsi una regolata.
Lei ha risposto
che ormai era maggiorenne e che di noi non gliene fregava
più nulla.
A quel punto mio
padre è svenuto e l'hanno portato all'ospedale. Tutto questo
è successo un mese fa. E da allora non migliora."
"Akito,
è davvero...perchè non me l'hai detto subito?"
Chiese lei, tra il dispiaciuto e l'arrabbiato. "Lo sai che io posso
darti una mano! Lo sai che io ti avrei ascoltato! Saresti venuto a
stare da noi, avremmo aiutato tua sorella, sarei andata da tuo padre!"
Esclamò singhiozzando. "Io ti sarei rimasta accanto..."
"Tu eri in
Francia a girare quel dannato film!" Sbottò lui.
"Appunto ERO!
Adesso sono qui!" Ribattè lei, continuando a singhiozzare,
il volto rigato dalle lacrime. "Allora è per questo, eh? Questo
è il motivo per cui stasera mi hai trattato
così...MI RITIENI RESPONSABILE DI TUTTO QUESTO?"
"No, ma tu non
c'eri nel momento del bisogno! Mi hai lasciato solo!" Akito sapeva che
tutto questo discorso era infondato. Non era colpa sua. Ma non poteva
fare a meno di pensare che se lei fosse rimasta...se non se ne fosse
andata...magari tutto questo non sarebbe successo.
Un pò
come nelle favole...
Spesso, quando
capisci che non è colpa di nessuno, ti convinci che se quel
piccolo particolare fosse andato diversamente, probabilmente non
sarebbe successo nulla.
Un ragionamento
infondato, irrazionale, infantile...
Ma te ne
convinci...e quando capisci che non sarebbe cambiato ASSOLUTAMENTE
nulla, è troppo tardi...
"Akito, sei un
bambino! Sai benissimo che non ti ho lasciato solo! Sai benissimo che
io ti sarei rimasta accanto! Non è la lontananza fisica a
determinare quella morale, o come la vuoi intendere! Come te lo devo
spiegare!?"
"Sana...io..."
Si interruppe e trasse un respiro profondo. "Scusa."
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