Amore Proibito

di directioner221
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Welcome to my life.. ***
Capitolo 2: *** Fuck Everything.. ***
Capitolo 3: *** A cheeky girl.. ***
Capitolo 4: *** He's mysterious ***
Capitolo 5: *** I let Myself go? ***
Capitolo 6: *** Nice to meet you... ***
Capitolo 7: *** You're Asshole ***



Capitolo 1
*** Welcome to my life.. ***


                               Welcome to my life..




Dopo si prega di leggere lo spazio autrice
altrimenti in seguito non
si capirà un caffo =)










La mia è sempre stata una vita difficile, non sono mai stato davvero felice, ho sempre sofferto. Ci sono molte cose che avrei voluto realizzare nella mia vita ma semplicemente non ho potuto. A volte penso che nessuno mi ha mai voluto bene, ho imparato ad andare avanti ogni giorno da solo, non ho mai avuto dei veri amici, una famiglia, la mamma che quando torni da scuola ti saluta e si siede insieme a te per mangiare, o il padre che ti porta alle giostre quando sei triste, che ti fa mille regali per renderti felice, no, non ho avuto mai niente ma credo che infondo sono sempre stato buono e non me n’è mai importato, ho sempre amato i miei genitori. Ora ho vent’anni, sono cresciuto e c’è una cosa di cui sono certo, voglio vendetta, la mia vendetta. Vendicherò la morte di mio padre, il dolore che ha provato mio padre.
-Zayn che stai facendo?-La voce di mia madre mi fece sussultare facendomi rendere conto che stavo solo pensando, che non ero solo.
-Tutto bene mamma, non preoccuparti- non sono un tipo di molte parole, preferisco parlare solo quando devo, e odio quelle persone che invece amano stare al centro dell’attenzione.
-Ci sono Harry e Niall, ti stanno aspettando- Mia madre chiuse  la porta della stanza e infilai le scarpe.Scesi quel piccolo gradino che divideva la mia stanza dal resto della casa, perché si, non sono ricco, sono sempre stato un ragazzo con una situazione difficile e avrò cambiato “casa” insieme a mia madre almeno sette volte.
-Hey lumacone ti sbrighi?- Ma certo, come poter dimenticare i miei due migliori amici. Niall ed Harry, sono gli unici che mi sono sempre stati vicino. Ricordo quando avevo dieci anni e mi trovavo a vagare per le strade, cercando qualcosa, dovevo trovare un modo per sopravvivere quando un bambino con una folta capigliatura riccia mi si avvicinò -Ciao, scusa ti va di fare una partita a calcio con me e il mio amico?- perché a me, nessuno mai ha voluto fare amicizia con me, con uno straccione, e infatti anche le loro famiglie mi andavano contro, finchè non siamo cresciuti e abbiamo deciso insieme cosa fare della nostra vita.
-Chi hai chiamato lumacone?- mi aggiustai la felpa velocemente ed uscii  insieme a loro, facendo un giro per la mia città, Bradford.
-Allora Zayn, hai deciso cosa fare? Ci andrai?- mi chiese Niall circondandomi il collo con un suo braccio mente ero preso a fumare una sigaretta
-certo-risposi secco senza pensarci neanche un minuto
Avevo deciso, mi sarei vendicato.


Tutto incominciò così…



Una semplice giornata di agosto, ricordo che ero appena adolescente, non capivo perché ma i miei erano sempre arrabbiati per un motivo o l’altro si finiva sempre per discutere, urlare e non sapevo mai cosa fare. Mio padre c’era si o no due volte a settimana e tutte le volte ne approfittava della bontà di mia mamma, io passavo le giornate da mia nonna e poi appena tornavo lui già non c’era più. Tredici anni, lo seguii, non ne potevo più di questa vita, ci volevo capire di più. Entrò in una casa grandissima, erano più di due piani e rimasi incantato per un secondo, mi feci coraggio ed entrai. Non c’era nessuno ma ad un tratto dal piano di sopra sentii un rumore, come un botto improvviso, un signore in giacca e cravatta scese con una pistola in mano si avvicinò ad una donna con un cappello grande e gli sussurrò delle parole
 -missione compiuta, l’ho ucciso- non ricordo bene il volto dell’uomo e neanche quello della donna. Tornai a casa non capendo niente ma mamma piangeva ogni notte, soffriva ancora di più. Papà era morto, lo avevano ucciso. Ritornai in quella casa dopo circa due giorni, il piano di sotto sempre isolato e mi nascosi vicino alle tende del salotto. Intravidi di nuovo quell’uomo, non lo riconobbi dal viso ma dagli stessi vestiti. Avevo il cuore in gola, non sapevo che fare e se mi fossi avvicinato? Probabilmente avrebbe sparato anche me.
-Dove la porto signore?- la voce di un altro uomo con una divisa diversa, più severa
-al cimitero, ho un funerale da festeggiare-un sorriso beffardo comparve sulle sue labbra
-funerale?-chiese di nuovo l’uomo al suo fianco con aria dubbia
- Slim, come sei ingenuo. La morte di mio fratello, aspettavo questo momento da troppo tempo- dopo quelle parole tutto mi fu più chiaro.
 
 
                                                             




Respirai un altro po’ d’aria steso sull’erba accarezzandomi i capelli, la missione sarebbe iniziata tra meno di un’ora. Sarei entrato in quella casa come un povero ragazzo delle pulizie, finchè non dirò la verità e finalmente fingendomi un innocente nipote, ucciderò quell’uomo e avrò la mia vendetta una volta e per tutte.
-Zayn, sei sicuro di quello che vuoi fare?- la voce di mia mamma mi riportò alla realtà
-mamma, stai tranquilla non preoccuparti- l’abbracciai forte come se fosse l’ultima volta, avevo paura di rimettere piede in quella casa anche se ora sono adulto.
-stai attento, ti prego- mi diede un bacio sulla guancia e gli lasciai la mano lentamente per poi prendere la mia strada verso quella paurosa villa.
 
 
 
 
 



Passa circa una mezz’ora e sono fuori, questa volta non sarò fifone. Bussai quella porta nonostante la mia paura  sempre più forte. Mi aprì una donna non molto anziana, di sicuro era una cameriera visto il suo abbigliamento
-posso aiutarla?-mi chiese con un sorriso abbastanza dolce e subito ricambiai
-certo, sto cercando il signor Vandem, ho un appuntamento- non finii neanche di dire l’ultima parola che la signora mi fece accomodare dentro. Sempre la stessa casa, le stesse tende tranne i mobili, sono certo che erano diversi tempo fa.
-mi segua-Cosi feci. Camminai insieme a quella donna per un lungo corridoio, quella casa sembrava davvero un manicomio per quanto fosse grande e vuota, una malinconia si formò dentro di me.
La cameriera bussò due volte alla porta dell’ufficio dell’uomo finchè non sentii quella voce, la voce che mi aveva tormentato per tutti questi anni
 –Avanti-Se avessi potuto l’avrei ucciso all’istante.
-Sono Zayn, ho chiamato circa un quarto d’ora fa..-non conclusi che il signore si alzò dalla sedia e mi porse la mano
-salve, io sono il signor Vandem, vada pure Anglesia- ma che nome era quello della cameriera?
-accomodatevi pure Zayn. Possiamo darci del tu?- accennai subito un si, aveva proprio una faccia da prendere a schiaffi quello
-allora, mi farebbe piacere sapere un paio di informazioni su di te anche se il tuo curriculum dice tutto- se dice tutto perché cavolo vuoi farmi domande
-certo, mi dica- risposi sedendomi meglio su quella sedia
-allora qui c’è scritto che hai venti’anni, sei molto giovane ma che hai esperienza nel tuo lavoro e che sei un tipo molto calmo e dipendente. Questo mi piace, vogliamo dei tipi che non si impiccino dei problemi della casa e delle discussioni altrui- finì con un sorriso sulle labbra e io ricambiai cercando di essere educato
-sei assunto, naturalmente c’è la settimana di prova per vedere come te la cavi- non sarei mai uscito da quella casa, avrei fatto del mio meglio, sarei diventato il loro incubo peggiore.
-Slim prepara l’auto- quel nome, sempre lo stesso, le cose allora non cambiano.
- Il nostro capo di pulizie se così si può definire è lui, si chiama Conor, seguilo ti mostrerà tutto e ti darà l’occorrente-
 mi spostai verso la porta raggiungendo quell’uomo questa volta anziano buffo con un berretto blu abbinato alla sua uniforme tutta blu di un pezzo, proprio come quella dei muratori.
 
 
 
 




Ma dove ero finito? A pulire quel salone da circa un’ora, era  grandissimo. Ogni tanto presi  qualche sosta notando qualcosa che fin ora non avevo mai visto. C’erano delle foto esposte sulle mensole, una donna abbastanza adulta, una bambina, poi un altro signore con una signora, sempre i soliti. Probabilmente abitavano tutti qui. Non distrarti Zayn, ricordati che non hai ottenuto ancora definitivamente il lavoro.
 
 
-Selena ho capito, certo, me ne occupo io, che cosa vuol dire coprimi? Sei per caso uscita fuori di te..-
qualcuno mi passò di fianco e mi accorsi che non fece caso  alla  mia presenza e del mio lavoro, visto che lavavo a terra da almeno un’ora. Presi il corpo di quella persona in tempo prima che scivolasse e cadesse definitivamente a terra.
Degli occhi marroni mi fissavano mettendomi anche in imbarazzo. Una giovane ragazza. Avevo salvato una ragazza tra le mie braccia.
 




Salve Peopleee...Mi presento, sono una pazza uscita dal manicomio ahhaha
ovviamente chi mi conosce già sa che mi piace scherzare.
Eccomi qui con questa nuova ff che mi è venuta così per caso e ho avuto la brillante idea di condividerla con voi.
Da come avrete potuto capire il protagonista è Zayn, infatti narra la storia però non sarà solo lui ma anche la famosa ragazza...Poi vi farò capire quand'è che c'è il punto di vista di lei e di lui, credo mettendo una foto ad inizio capitolo o scrivendo pov ecc...ecc.. ahha
Sto finendo di scrivere la mia ff "She is different..she's not afraid of me" e sta arrivando al termine per questo spero che non ci abbandoneremooo u.u
Sto parlando troppo, ecco lo sapevo mi ero promessa di non farlo e probabilmente nessuno sta vedendo tutto ciò e sto parlando sola.soletta.
Vi amo gente anche senza conoscervi e ...lasciatemi una piccola recensione, un messaggino per farmi capire che devo continuare altrimenti la elimino, finirò forever aloooone.
Fatemi sapere ...un grande bacio
e spero di poter iniziare questa nuova avvenutura insieme a tutti voi.




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Capitolo 2
*** Fuck Everything.. ***


                                      Fuck Everything...





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Presa dalla telefonata, scivolai e chiusi gli occhi per la paura. Non sentii niente, qualcuno mi prese. Alzai lo sguardo e iniziai a fissare ciò che mi trovavo davanti. Degli occhi forse un po’ più scuri dei miei.Un ragazzo che non avevo mai visto prima,era semplicemente stupendo, qualcosa di incredibile, Il suo sguardo in qualche modo mi aveva fatto perdere l’orientamento
-tutto bene?- porca miseria, eh questa voce?
Accennai un si imbarazzata dopo quello che era successo e con calma ripresi il cellulare caduto a terra alzandomi e lasciando la sua presa
-non ti ave-vo vis-to-fare la figura della cogliona è il mio mestiere, bene.
-eh tu chi sei?- non diedi molta importanza alle sue parole, Selena continuava a chiamarmi e riconobbi presto la sua voce dal cellulare-si sono viva, ho capito, non preoccuparti, cosa?-quella ragazza era capace di farmi venire un colpo nonostante fosse la mia migliore amica mi dava un milione di problemi.
 
Salii le scale in fretta raggiungendo la mia camera al piano di sopra. Mi stesi con calma sul letto ancora incredula e scossa di quello che avevo visto. Mio padre assumeva spesso nuove persone senza che io lo sapessi ma nonostante tutto, quel ragazzo aveva un’aria così conosciuta e molto misteriosa.
 
 
 




La mattina mi svegliai velocemente e indossai qualcosa di semplice accompagnato dalle mie scarpe preferite. Scesi  le scale cercando di fuggire velocemente da quel carcere, la mia casa. Slim mi accompagnò a scuola e subito entrai  nell’aula salutando tutti i miei amici.
Ogni giorno che passava, ero sempre più convinta di una cosa “La mia vita fa davvero pena”. Tutti dicevano ogni volta che non dovevo lamentarmi, sei Jennifer Vandem, hai una bella famiglia, un papà con un buon lavoro, una grandissima casa e una condizione economica molto favorevole, una vita perfetta… ma quale perfezione preferirei essere una ragazza povera e umile invece di sopportare ogni giorno questa schifosa vita.
-Cosa devi dirmi?-chiesi a Selena mentre uscivamo da scuola per andare a casa
-Ho visto Josh e mi ha chiesto di uscire- Josh, il ragazzo puttaniere della scuola anche se quando voleva riusciva ad essere dolce in un secondo. Sono stata in classe con lui alle elementari, era così carino come ora del resto.
-cosa vuoi fare?-tirai fuori dalla borsa le cuffie per poi infilarle alle orecchie e perdermi nel mio mondo
-non lo so, insomma è bellissimo ma è molto sfacciato però ha un’aria così misteriosa-finì prendendo le mie cuffie e mettendole nella sua borsa facendomi capire che dovevo ascoltarla.
“Aria Misteriosa” queste due parole mi fecero pensare per un attimo al dipendente che lavorava a casa.
-Jenny parliamo di te, c’è qualche novità a casa?-mi chiese fermandosi vicino al cancello della mia fottuta casa
-mio padre ha assunto un nuovo dipendente, ieri stavo per cadere ma grazie a lui non mi è successo niente..-ripensai di nuovo a quel momento, come sempre sono una combina guai e come poter evitare di fare figure mi sia difficile. Selena mi guardò incitandomi a dire qualcosa di più
-è stato gentile ed è molto carino-a quest’ultima parola Selena mi sorrise maliziosamente, perché ho un’amica così cretina?
- Jenny sei un genio, ti amo e voglio venire a casa tua-
Arrivammo al cancello di casa mia e Selena bussò a quel grandissimo portone dove ci aprì la domestica Anglesia. La consideravo più di una dipendente , lei mi trattava sempre come una padrona anche se effettivamente era vero, però mi sono molto affezionata a lei, è sempre stata speciale, ha sostituito il posto di mia madre in molte occasioni, già mia madre, cosa dire di lei, non è mai stata presente, lei è quella sua maledetta passione di viaggiare scoprire nuove cose e darsi da fare alla ricerca come se non avesse una famiglia da badare
-salve signorina Jenny, signorina Selena-prese immediatamente le borse dalle nostre spalle e anche i giubbini. La ringraziai con un semplice sguardo e vidi Selena già buttare lo sguardo per la casa
-saliamo sopra-la presi per il braccio e salimmo quelle enormi scale per andare in camera.




Le ore passano e dopo aver studiato, raggiungiamo il salotto per gioia di Selena
Eccolo. Al suo solito posto, un po’ più lontano dal centro del salotto mentre ripuliva dei mobili e lavava a terra. La tuta blu sporca e bagnata.
-è lui- mi uscì dalla bocca e solo dopo mi accorsi dell’errore che avevo combinato vedendo la mia amica già correre per il corridoio raggiungendolo.
-ciao-al suono delle parole di Selena il moro si voltò togliendo la cuffia destra e guardandoci. Ancora più bello di quello che era. Questa volta riuscii a notare meglio i suoi occhi, così profondi e misteriosi, da un lato mi intimoriva molto.
-ciao-rispose secco guardando la mia amica e imbarazzato dalla situazione si voltò ancora una volta verso di me chiedendo con lo sguardo spiegazioni
-ehm.. scusi il disturbo, per caso lei sa dove si trova mio padre in questo momento?-temo di non aver mai parlato così se non con quei zoticoni degli amici di mio padre e degli ispettori.
-E’ uscito circa un’oretta fa insieme a sua madre-mi soffermai sull’ultima parola
-mia madre?- impossibile, non poteva essere. Tornava da Parigi e neanche passava a salutarmi
-grazie dell’informazione-risposi innocentemente e feci un solo passo finchè non notai Selena guardarlo ancora con aria sognante.
 –Andiamo-a presi per il braccio e uscimmo velocemente da casa
-cavolo, cavolo, aspetta.. hai un dipendente così in casa? Ti rendi conto di quanto sei fortunata-iniziò  a delirare nel bel mezzo della strada
-Sel, ti stai zitta? Potrebbe sentirti-risposi notando la sua figura da dietro la finestra
-che importa, c’è dico lo hai visto? Altro che Josh, Orlando Bloom e tutti i poveri angeli di Arte e Bellezza-continuò prendendo la rivista e sfogliando quei bellissimi modelli
-esagerata, è un bel ragazzo ma è prima di tutto più grande, poi è un dipendente non scordartelo-la rimproverai
-uff, che peccato.. domani posso venire a casa tua?- Ecco, lo sapevo.
 
 
 
 
 








Dopo aver accompagnato Sel notai il moro parlare con mio padre vicino all’ingresso della cucina
-Jenny vieni qui-mi chiamò e mi avvicinai lentamente tentando di nascondere l’imbarazzo
-lui è Zayn, il nostro nuovo dipendente-
Accennai un si verso mio padre e lanciai un’occhiata velocissima al ragazzo ormai senza quella tuta,con una maglietta nera e un jeans scuro. Mi squillò il cellulare e papà mi fulminò con lo sguardo, non amava che avessi  sempre il telefono e che interrompessi i suoi discorsi, soprattutto quando eravamo a cena con persone lussuose e importanti.
Un messaggio di Liam, un mio amico di scuola dicendomi di una festa, di sicuro non ci sarei andata, stasera c’era la famosa cena con quella donna che dovrebbe essere chiamata “mamma”.
Lascio il salotto per andare nella mia stanza e cercare qualcosa da mettere la sera. Optai per un vestitino bianco e semplice. Aggiustai un po’ i capelli sulle spalle e misi un po’ di matita nera con mascara.
 




-figlia mia-Mia madre fece il suo ingresso in cucina venendo verso di me, mi abbracciò e io come al solito non ricambiai di tutto anche se non si notava perché cercavo di far finta di essere felice e sorridere. Mi sedetti si fianco al tavolo mente i miei a capo tavola.
-Tesoro, com’è andato il viaggio?- chiese papà di fianco a me sorridendo verso l’altro lato
-tutto bene James, è stato interessante e divertente come al solito-
 Anglesia insieme agli altri camerieri servì le portate a tavola.
Mangiavo senza voglia, con un disgusto dentro da farmi quasi dormire
-e tu piccola, non mi chiedi com’è andato il viaggio?-quanto cavolo odiavo il suo sorriso, non perché fosse brutto ma mi dava i nervi
-com’è Parigi?-gli chiesi ancora guardando la carne nel piatto
-sublime, scuola, ci sono novità?-
-l’unica cosa che sai dire dopo un mese che torni è come va a scuola, spero tu stia scherzando-risposi acidamente e papà si alzò dalla tavola abbastanza arrabbiato
-porta rispetto a tua madre signorina-mi rimproverò, mi trattavano sempre come un giocattolo, Jennifer di qua, Jennifer di là e mi sono davvero rotta.
Mi alzai anche io dalla tavola sbattendo la forchetta sulla tavola
-madre? Ma quale madre. Non c’è mai stata, l’unica volta che mi ha abbracciato è stato,non me lo ricordo neanche-
-Jennifer modera i termini, non capisci niente. Per la famiglia si fanno sacrifici, per andare avanti e avere il giusto per vivere. Dovresti ringraziarci per il lusso in cui vivi-dopo avermi umiliata papà si risiede continuando a mangiare.
-famiglia…Se per voi questo significa essere una famiglia, sapete che vi dico, non voglio farci parte, tenetevi tutto, i soldi, il lusso la villa, non me ne fotte un cazzo-
Mio padre si rialzò furioso insieme a mia madre che gli toccò la spalla-calmati James-
-Credete davvero che tutto questo mi rendi felice?- domandai prima che scoppiassi in un pianto liberatorio
-vattene subito in camera-urlò mio padre cacciandomi e non me lo feci ripetere più di una volta.
Senza accorgermene feci cadere un bicchiere di vetro a terra e passai per la così detta “servitù” che fissava la scena come se fosse un film.
Fanculo papà, fanculo mamma, fanculo tutto. 











Ma Salveeeeeeeeee, come state bellissima gente?
Ho aggiornato yeep yeep (non importa a nessuno) 
Allora...da questo capitolo ovviamente si è capito molto di più. 
Prima di tutto Jennifer è la ragazza di cui vi ho parlato e si capisce bene com'è la sua vita e infatti narra lei la storia qui. Abbiamo visto anche il rapporto non molto bello che ha con sua madre e ci saranno
tante ma tante nuove novità. u.u
Metterò sempre la foto all'inizio per farvi capire chi sta narrando o altrimenti scriverò il nome.
Vi amè così, così eeeee cosììì ok. Basta
Vi lascio e 
mi raccomando se recensite in tanti e recensite presto, faccio di tutto per metterlo prima di domenica.
Un bacio vi adorooo *-*

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Capitolo 3
*** A cheeky girl.. ***


                                                                                         A cheeky girl....










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Infilai la prima canottiera che trovai e andai fuori notando mia madre presa a stendere i panni mentre ascoltava le sue canzoni preferite
-vai a lavoro?- non si era neanche girata che già aveva capito fossi dietro di lei
-si-risposi secco dandomi un’aggiustata al ciuffo vicino allo specchio. Mi avvicinai al suo corpo e gli lasciai un bacio sulla guancia facendola sorridere
-ci vediamo dopo mamma- sapevo benissimo che non approvasse che io andassi in quella casa per vendicarmi, per arrivare al mio scopo ma sono cresciuto e questo è il modo anche per far riscattare mia madre.
 
 
 
 




Non bussai alla porta o meglio portone, era già spalancato ma sentivo delle leggere urla provenire dallo studio del signor Vandem. Mi avvicinai con calma alla porta per capirci meglio
-non mi piace che frequenti persone del genere-la voce dell’uomo si fece più dura e notai dalla fessura la sua espressione cupa e fredda
- e qual è il problema, non deve piacere a te, è la mia vita lo vuoi capire? So badare a me stessa-una voce femminile che subito riconobbi, la figlia di Vandem.
-La tua vita la comando io, sono tuo padre lo vuoi capire? Non puoi fare quello che vuoi tu sei ancora minorenne-rispose posando gli occhiali per leggere sul tavolino e alzandosi dalla sedia
-ecco il punto, sei mio padre e non sai niente di me, non ti importa di nulla se non del tuo schifo di lavoro e di tutti i tuoi affari,hai idea di quanto possa fare schifo tutto questo?-la ragazza ha fegato a quanto pare,non sono l’unico che odia l’uomo. Mi sporsi un po’ troppo e feci cadere la scopa di lato a me a terra. Immediatamente entrambi si girarono verso di me e feci finta di pulire a terra.
-ho trovato una soluzione, scusami Zayn-mi disse il signor Vandem socchiudendo la porta anche se riuscivo a sentire tutto
-oh e sentiamo qual è la tua super soluzione?-acidamente rispose la ragazza appoggiandosi al muro
-da oggi in poi Zayn ti accompagnerà a scuola- notai l’espressione soddisfatta sulla sua faccia ma ..cosa? Ho sentito bene?
-ahahah se volevi farmi ridere ci sei riuscito-
-non scherzo, ti accompagnerà e ti verrà a prendere all’uscita, ti terrà d’occhio-esclamò Vandem sedendosi di nuovo -tu non puoi farmi questo,perché dovrei andare a scuola con un dipendente?-arrabbiata gli rispose a tono
-non complicarti la vita figliola, si fa a modo mio, ora vai non voglio che la preside della scuola mi chiami per un tuo ennesimo ritardo-che bastardo.
La ragazza non rispose,semplicemente uscì spalancando la porta con violenza e dandomi una spallata visto che mi trovavo di lato alla porta, che caratteraccio.
Il signor Vandem mi raccomandò di tutto quello che avevo appena sentito e poi uscì come al suo solito per fare affari. A quanto pare oggi avrei lavorato di meno, bene.





La vidi scendere, indossava un jeans e una maglietta bianca con sopra una giacca nera abbinata con le scarpe, portava sempre i capelli lunghi sciolti e liberi sulle spalle e notai anche un piccolo tatuaggio dietro al collo mentre si abbassava per prendere la borsa da terra vicino alla poltrona. Venne verso di me e sperai in tutti modi che non avesse notato che la stavo fissando. Mi lanciò uno sguardo e poi spalancò la porta
-andiamo?-mi chiese bruscamente senza neanche guardarmi. Mi sono trovato un’amica.
La seguii fuori e iniziammo a camminare verso la scuola. Impossibile non notare il silenzio, io ero un tipo di poche parole è vero ma lei non mi sembra da meno
-guarda che puoi anche andartene non sei costretto-mi disse senza guardarmi. Ho parlato troppo presto
-no, non posso. Sono ordini di tuo padre-mi girai a guardarla e sembrava più che arrabbiata
-me ne sbatto di quello che pensa mio padre-disse tutto ad un fiato continuando a guardare avanti
Arrivammo vicino a quella che doveva essere la scuola, c’erano poche persone, la campanella doveva essere suonata già da un pezzo.
-ok, sono arrivata. Ci si vede dopo-si girò e mi guardò, credevo avesse paura di guardarmi negli occhi. Accennai un si debole e aspettai ovviamente che entrasse dentro definitivamente, non voglio problemi e se questo è un modo per guadagnarmi la fiducia del signor Vandem, deve riuscire tutto bene.





Avendo un po’ di tempo libero, decisi di andare a casa di Harry e di Niall visto che era molto vicina da quelle parti. Bussai una sola volta alla porta e sentii dei rumori, quei cretini dormivano ancora.
Mi aprì un Niall assonnato con addosso solo un paio di boxer, sempre il solito
-sapevo dormivate-dissi entrano e gettandomi sul divano
-allora perché cazzo hai bussato sei venuto?-la finezza di Harry a prima mattina andava sempre a farsi fottere
-calma bad boy e copriti-dissi lanciandogli una coperta e lui immediatamente si coprì sorridendo
Niall aprì due birre e me ne porse una mentre Harry prese una maglietta grigia da sopra il mobile.
Ne bevvi solo un sorso, non potevo mica sembrare un ubriaco di prima mattina in casa Vandem
-stasera c’è una festa Malik, vieni?-mi chiese il biondo accendendo una televisione e mangiando delle patatine sul divano
-se non sono stanco-risposi stiracchiandomi sul divano
-come va alla villa? Stai giocando bene?-Harry con aria divertita si sedette di fianco a me fregandomi la birra
-a meraviglia, mi sto guadagnando man mano la fiducia, accompagno anche la figlia a scuola ora-Niall scoppiò subito a ridere
-adesso fai anche il baby sitter?-
-veramente ha diciassette anni-risposi ed entrambi smisero di ridere
-ah, te la sei scelta bene allora-diedi immediatamente una gomitata ad Harry che si irrigidì
-smettetela, sapete già cosa devo fare-mi alzai spegnendo la televisione e levando i cuscini da terra
-si certo. Zayn dovremo assumerti come donna delle pulizie-il sentii ridere alle mie spalle, non che volessi mettere a posto ma quel casino introno mi dava tanto fastidio.
-stronzi, vado-li salutai ed uscii dal loro appartamento. Ci sono dentro ormai e non faccio altro che pensare a quell’episodio, quella volta in cui mio padre è morto ingiustamente,come fa un fratello ad uccidere un altro fratello?
Nonostante i dieci minuti di anticipo,aspettai fuori scuola, appoggiato ad una macchina di fronte.
 
-ci vediamo domani-la sua voce suonò nelle mie orecchie ed alzai lo sguardo notando la ragazza uscire da scuola insieme a tutti gli altri studenti. Sorrideva, era allegra a differenza di stamattina. La campanella non smetteva di suonare, maledetta.
Non mi avvicinai, ovviamente aspettai che lei arrivasse qui ma ad un certo punto sentii un blocco dentro di me. La vidi saltare sulle spalle di un ragazzo moro, divertito e non stupito-Hey-disse facendola scendere e avvicinò le sue labbra a quelle di Jenny. Abbassai lo sguardo immediatamente, lei si era appena girata verso di me.
-devo andare, ci vediamo-disse il ragazzo lasciandogli un ultimo bacio per poi abbracciarla.
Ho sempre pensato che schifo la vita adolescenziale, la scuola, gli amici e le cotte, fortunatamente che tutto sia finito per me.
-ciao-mi disse avvicinandosi ormai a me e senza risponderla iniziai a camminare sperando che mi seguisse
-posso darti del tu, vero?-disse girandosi verso di me. Non mi diede il tempo di rispondere che continuò
-Sei di poche parole tu eh?- chiese al mio fianco. Con la coda dell’occhio la guardai meglio. Era davvero molto carina, gli occhi di forma allungata e luminosi, labbra carnose e quel sorriso bellissimo
-ho capito, non vuoi rispondere ma almeno dammi un cenno se sei vivo-camminò più avanti a me e mi uscì un piccolo sorriso sulle labbra, non era la prima che me lo diceva.
-stai ridendo? Wau non mi dire che è un miracolo-continuò lei tirando il telefono dalla tasca dei jeans
-bel tatuaggio-non so perché ma l’unica cosa che riuscii a dire fu questa.
-che?-la notai imbarazzata e si toccò dietro al collo
-senti, questa è..una cosa privata, non devi assolutamente dirla a mio padre-hai capito la ragazzina, anche i segreti adesso.
-certo-gli risposi e sulle sue labbra spuntò un leggero sorriso.
-come mai litigate con i vostri genitori?-nessuno mi costrinse a parlarle ma volevo capirci di più, volevo sapere di più.
-mm..Argomento emozionante. Ti riassumo tutto con una sola parola, preferirei non essere mai nata-mi spiazzò come poteva essere così triste?
-perché dite questo? Insomma,avete tutto-continuai io fissandola e dandole del voi, non volevo creare confidenza
-ed è qui che ti sbagli, io non ho niente o almeno tutto quello che ho per me non vale assolutamente nulla. Una madre assente in continuazione e che quando torna non si degna di salutarti, un padre preso sempre con il suo lavoro, senza domandarsi se sono viva o morta, spiegami una persona come può essere felice.-abbassò lo sguardo verso il basso, non volevo renderla triste. Cercai di rispondergli ma non sono bravo con le parole.
-lasciamo stare, non è uno dei mie argomenti preferiti, tu invece?-mi chiese salendo su un muretto e camminando lì sopra
-io?-
-si tu.    Insomma lavori a casa come un dipendente e sei molto giovane, perché?-ecco, aveva toccato proprio la parte dolente della mia vita.
-non ho un padre, una casa stabile e una mamma in buone condizioni quindi devo portare avanti la famiglia in un modo-non potevo di certo dirgli la verità.
-capito, mi dispiace.-
Entrammo insieme e Anglesia naturalmente ci aprì il portone con il suo sorriso a trentadue denti da metterti allegria
-il signor Vandem mi ha riferito che tornerà con quarto d’ora di ritardo>>Anglesia ci fece ingresso nel salotto e la mora subito urlò di gioia-che libertà-
-signorina aspetti, il signor Vandem mi ha assicurato di farvi mangiare continuò la cameriera avvicinandosi alle scale
-non ho fame-rispose la mora salendo velocemente le scale e scomparendo dal salotto del tutto
-voi, volete mangiare?-chiese verso di me
-nono,ho mangiato qualcosa prima, continuo a lavorare-proseguo la stanza andando da Conor che già puliva i vetri con cura
-alla buon ora!-scherzando mi tirò una pezza. Non lo conoscevo da molto ma già mi era simpatico quel vecchio.
Dopo qualche ora decisi di uscire e fumare una sigaretta per prendere un po’ d’aria, chiamai mia madre per dirgli che tutto andava bene e rientrai quando Conor mi chiamò.



Chiusi la finestra e notai una nuova persona nella stanza, una donna tutta vestita di nero con un cappello grande sulla testa, di sicuro era una donna di corte.  Si girò verso di me e sembrò stupita, di cosa? Non credo sia la prima volta che vede uno straccione in tutta la sua vita.
Non mi disse niente perché fu preceduta da Jenny,la figlia di James Vandem.
-Zia Lory, mi sei mancata-abbracciò la donna con molta calma e subito lei ricambiò
-Jenny nipotina mia, sono due mesi che non ci vediamo. Mi sei mancata tesoro-gli diede un bacio sulla fronte
-vieni, ti devo raccontare un sacco di cose-la ragazza la trascinò di sopra.
Non mi sono mai sentito così osservato, chi era quella donna? Non la conosco eppure mi ha guardato in modo strano

 











Saaaaaalve..gente bella come state?
Scusate la mia assenza, mi dispy ahahah
Grazie per le recensioni, siete davvero dolci e non so cosa farei senza di voi hahaha
Siete adorabili. Spero che anche questo capitolo vi piaccia. 
C'è un nuovo dialogo tra Jenny e Zayn che ne pensate?
Se volete il continuo ditemelo con una recensione e io lo metto. 
Oggi è il mio compleanno e mi sento buona quindi l'ho messo u.u.u.u.u.
Avete visto nel concerto a Londra, Liam abbassa i pantaloni ad Harry davanti a tutte le fans, ho visto
il video e ho sbavato da un pc, pensate da vicino ahahah
Mi dileguo...
Mi raccomando siate buone ahahah
UN bacio.

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Capitolo 4
*** He's mysterious ***




                                                                    He's Mysterious





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-com’è andato il viaggio?-mi stesi sul letto e mia zia sorridente fece lo stesso, anche lei spesso viaggiava però mi è sempre stata vicina,  nonostante la morte di zio Luke.
-molto bello, non ce la facevo più però, mi mancavi-mi iniziò a fare il solletico.
Vidi la donna alzarsi dal letto velocemente
-e ora di tornare giù altrimenti Tuo padre mi uccide- sorridente mi  rispose senza aggiungere altro.
E quando meno te lo aspetti le cene di famiglia sono sempre in serva per te. Indossai un vestito blu corto e abbastanza stretto, gli orecchini che mi aveva regalato mia zia e i tacchi neri che avevo comprato lo scorso mese.
Scesi le scale come al solito cercando di non cadere e notai che non c’era nessuno nel salotto. Ne approfittai per levare le scarpe e prendere il cellulare. Qualche messaggio di Louis, il mio ragazzo. L’ho conosciuto l’anno scorso, è molto carino e stiamo insieme da più di due mesi. Siamo come una delle coppie più invidiate della scuola anche se a me di quello che pensa la gente non me n’è mai importato tanto.
Infilo di nuovo le scarpe ed entro nella sala dove mi aspettavano gli altri. Mia zia era seduta vicino a mio padre e mi sorrise subito appena entrai per poi parlare ai miei genitori
-guardate Jennifer,  si fa ogni giorno più bella-
-lei è bellissima, un po’ disubbidiente -rispose mio padre e risi forzata così che i miei si potessero lamentare ancora di più.
Per tutta la cena non fanno che parlare di fatti personali, di lavoro, di viaggi e di cose passate. Sapevo benissimo che a mio padre dava fastidio il mio atteggiamento ma questa sono io, sono sua figlia e deve imparare ad accettarmi, non è con le punizioni che si insegna l’educazione.
Mi squillò il telefono nel bel mezzo della cena e uscii fuori con la scusa di prendere un po’ d’aria, non ne potevo più.
-non può rimanere sempre così-mi girai sentendo una voce e vidi il dipendente nuovo, si, Zayn. Mi alzai dall’amaca e lo raggiunsi
-in che senso?-gli chiesi non capendo a cosa si riferiva
-Signorina non può scappare per sempre dai problemi familiari, deve affrontarli prima o poi..-lo guardai e mi sembrò molto sincero
-guarda che puoi anche darmi del tu, comunque io ci provo ma alla fine fidati non si risolve niente-dissi senza farmi problemi
-secondo me lei non deve comportarsi così-ancora del lei, come devo fare? Mi avvicinai a lui e lo guardai negli occhi
-che ne sai tu?-gli chiesi e notai un sorriso comparire sulle sue labbra
-forse perché io non sono mai stato con mio padre ed è come se non lo avessi mai avuto-la sua espressione divenne seria in un secondo, come se ce l’avesse con me.
Zayn mise il cappuccio sulla testa e con molta calma allontanò la villa. Così misterioso, così anonimo, troppo strano e la curiosità per me diventava sempre di più.
 
 
 
 
 
 
-Giorno!-vidi la figura di Anglesia vicino alla porta della mia camera e mi alzai velocemente sapevo di un ennesimo ritardo.
-non si preoccupi signorina, vostro padre mi ha ordinato di svegliarvi prima per fare colazione-che cosa?
-ah, certo, adesso da anche gli ordini su di me. Non ho fame Anglesia e dici pure a mio padre che sono abbastanza grande per sapere quando ho fame-chiusi la porta e iniziai a cercare qualcosa da mettere per un’altra giornata.
 
 
 
Scesi le scale e presi la borsa, stavo per uscire quando mio padre mi chiamò
-Jenny, vieni un attimo qui!-con più calma possibile mi avvicinai a lui
-cosa c’è?-
-stasera io e tua madre usciamo per andare ad una cena con la famiglia Okins-il mio umore migliorò sentendo quelle parole.
-Davvero? Mi fa piacere-aprii il protone per uscire
-ho detto a Slim di controllarti, starai in casa naturalmente-che stress, non lo sopporto
-si papà!-pronunciai fortemente l’ultima parola.
Aprii il cancello ma non mi accorsi della gradinata sotto e stavo per cadere quando qualcuno mi aiutò tirandomi per il braccio e facendomi spostare
-ehy ehy, calma-Alzai lo sguardo e vidi Zayn ridere per quello che stava succedendo
-non me ne sono accorta-che imbarazzo, cavolo.
-ti accompagno-ma no? Davvero? Meglio non essere acida di prima mattina.
-finalmente hai imparato a darmi del tu, quella è tua?-indicai la sua moto vicino alla macchina di papà.
-si-rispose subito
-e mi spieghi perché dobbiamo andare a scuola a piedi?-gli chiesi sorridendo
-non è permessa.-certo, mio padre non vuole e blablabla meglio non contraddirlo.
-senti oggi esco prima da scuola e mi fermo al bar di fronte, quindi ci vediamo là?-
Accennò un si con il capo e mi staccai da lui per raggiungere la scuola pocihè eravamo già arrivati
-guarda che parlare non è un reato-urlai e lui fece finta di non sentirmi, che bastardo.
 
 
 
 
Zayn passò a casa dei suoi amici e di sua madre per poi ritornare fuori scuola di Jenny.
 
 
 
 
-allora com’è andata con i tuoi genitori?-Selena si avvicinò a me mentre uscivamo da scuola
-come può andare secondo te?-si limitò ad abbracciarmi e insieme ai nostri amici raggiungemmo il bar.
-mi sei mancata ieri-Louis mi baciò davanti a tutti che ci fissavano, come dimenticare il fatto che tutti sono invidiosi di me poichè sto con Louis.
-perché non hai risposto alle mie telefonate?-mi chiese il moro chiudendo leggermente gli occhi color cielo.
-non potevo, sai com’è papà, no?-gli dissi prendendolo per mano e facendo un giro fuori scuola lasciando gli altri fuori a prendere qualcosa al bar.
-si però ultimamente ci stiamo vedendo molto poco e vorrei tanto passare più tempo con te-concluse Louis mettendo le mani sui miei fianchi e guardandomi negli occhi
-anche io-dissi sorridendo per poi baciarlo.
Zayn nel frattempo era vicino al bar e non sapeva cosa fare poichè Jenny non era lì fuori.
-Zayn!-Selena lo chiamò sperando che lui si avvicinasse
-sono Sel, l’amica di Jenny-gli sorride e lui ricambia leggermente
-sta arrivando, è andata a fare un giro con Louis-disse Selena mentre gli altri ridevano vedendo Sel imbarazzata davanti ad un ragazzo
-non vuole uscire con te Selena!-Liam la richiamò causando la furia della ragazza
 
 
-Lou, devo andare!-gli dissi staccandomi da lui e prendendo la sua mano riandando dagli altri
-chi è quello?-mi chiese vedendo che ci fissava poiché eravamo vicini al bar
-è un dipendente, mi viene a prendere a scuola-vidi Louis irrigidirsi
-non preoccuparti…Ciao!-dissi e Zayn come suo solito non rispose.
-Jenny sei una scostumata, ti sta aspettando da un po’-Liam si avvicinò a me e Louis per poi voltarsi verso Zayn
-ciao, io sono Liam-gli porse la mano e Zayn dopo averlo guardato bene gliela strinse, dopo si girò verso Louis incitandolo a fare la stessa cosa.
-Louis-gli porse anche lui la mano con malizia.
-Zayn-continuò il moro girandosi a guardarmi.
-ok, ora dobbiamo andare-lasciai la mano di Louis
-ma potete rimanere qui a bere qualcosa insieme a noi-Jason un nostro amico si avvicinò mostrandoci una pizzetta appena comprata
-no, l’ordine chiama-risposi lasciando un bacio sulla guancia di Jason che mi rispose
-abbiamo dimenticato che Jenny è la precisina-che cretino.
Liam e Sel salutavano il moro e nonostante la presenza di tutti, compresa quella di Zayn, Louis mi tirò a se stampandomi un bacio sulle labbra. Non sono stupida, so che lo ha fatto proprio perché c’è Zayn.
-a domani-dissi abbassando lo sguardo imbarazzata poiché tutti ci fissavano. Mi allontano dal bar sentendo gli occhi di Louis puntati su di me e Zayn.
 
 
Dopo una bella dormita pomeridiana, mi alzai dal letto e notai se ci fossero ancora i miei in casa. Prendo un pantalone grigio con una maglietta blu accompagnata da cinta, ovviamente anche la piastra con il trucco dal bagno silenziosamente. Tutti i miei amici sarebbero andati ad una festa quindi perché non andarci?
Presi il cappotto lungo e scesi le scale velocemente senza che Slim mi vedesse. Uscita di casa trovai subito la macchina di Liam più avanti, era nera e abbastanza grande, suo padre gli permetteva tutto.
-Quanto ci hai messo?-Selena mi rimproverò ed entrai in macchina salutando subito Louis.
 
 
La casa era un po’ più piccola della mia, aveva una piscina e tutte le persone erano dentro a ballare. C’erano persone di scuola, conoscenti e riconobbi una persona in particolare, non può essere.



Ma ciaooooooo...finalmente sono ritornata yeyeyeyeye...
Vi piace come si sta svolgendo la storia?
Non avete idea delle cose che mi sono venute in mente per il continuo..ovviamente ci sarà solo se lo volete voi *-*
Vi prego recensiteeee.....vi ame tutter per piacereee!
Vi lascio ora devo scappare !
Alla prossimaaaaaaaaa :)


 

 
 
 
 

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Capitolo 5
*** I let Myself go? ***



                                 I let Myself go?









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Ero appena entrato con Niall e Harry in quella casa,non conoscevo molta gente ma almeno era divertente.
Entrai nel salotto enorme e intravidi una figura familiare, camminai più avanti insieme ai miei amici e no, non mi ero sbagliato. Jenny stava al fianco di quel ragazzo moro a parlare con altre persone.
-Lei è Jenny-dissi guardandola da lontano, non sembrava essersi accorta di me.
-lei?-continuò Niall e Harry subito si avvicinò a noi per vederla
-alla faccia della ragazzina-Harry ridacchiò e mise una mano sulla mia spalla.
Feci un solo passo avanti per avvicinarmi a dove si trovava ma Harry mi bloccò
-Zayn che fai? Il piano!-giusto, il maledettissimo piano.
-non preoccuparti, un po’ di stuzzicamento non fa male a nessuno-un sorriso malizioso comparve sulle mie labbra e mi allontanai dai due ragazzi per arrivare lì
-ma guarda chi c’è…-la mora si girò verso di me e sbarrò gli occhi
-ah allora non mi ero sbagliata-disse tenendo la mano ancora a quel ragazzo. Lui sembrò abbastanza turbato dalla mia presenza
-che ci fai tu qui?-Jenny mi guardò negli occhi e per l’ennesima volta mi mise in imbarazzo
-in realtà mi ha invitato il tuo amico Liam-gli dissi subito e la mora sbarrò di nuovo gli occhi incredula per poi scoppiare in una risata nervosa
-scusami un attimo..-disse continuando a ridere e avvicinandosi a Liam. Gli diede un calcio nelle parti basse e uno schiaffo dietro al collo, non vorrei mai essere stato al posto di Liam.
-ti rendi conto di cosa hai combinato? Hai fatto venire Zayn qui, ora mi controllerà  per tutta la serata-feci finta di non sentirla ma invece riuscii a capire bene le sue parole
-scusami, sembra simpatico!-mi salutò nonostante l’espressione ancora dolorante sul suo volto
-ti ammazzo Liam, ti ammazzo-Jenny arrivò di nuovo vicino a me e ai suoi amici
-sei fuggita vero?-gli chiesi subito prima che parlasse
-io, che? Nono…-non la conoscevo da molto ma avevo capito benissimo che non era brava a mentire.
-mm..chissà perché ma non sei affatto convincente.-Posai il bicchiere sul tavolino
-Piccola, andiamo a ballare-il suo ragazzo si avviò insieme agli amici e Jenny prima di raggiungerli posò anche lei il bicchiere.
-stai attenta, ricordati che ti osservo…piccola-gli sussurrai all’orecchio con quel nomignolo che aveva utilizzato il suo ragazzo  e subito capii di averla irritata e la cosa mi provocava davvero tanto piacere.
 



Per tutta la serata Jenny non fa altro che ballare e divertirsi. Più la guardavo e più mi convincevo, era molto carina ma una ragazzina, atteggiamenti da bambina e quei sguardi tremendamente fastidiosi. Parlavo con Niall e Harry ma continuavo a fissarla così da metterla in imbarazzo e facendola sentire osservata.
Il ragazzo continuava a baciare Jenny nonostante lei fosse contro voglia e -non mi baci perché c’è lui?- a quelle parole sorpassai la ragazza bionda che si trovava davanti a me per sedurmi ,e mi avvicinai al moro
-qualche problema?-chiesi e vidi Jenny abbastanza preoccupata
-si, tu sei il problema-si mise davanti a me guardandomi seriamente
-Louis, ti prego-Jenny prende il ragazzo per il braccio
-non ti conviene metterti contro di me-dissi ridendo
-faresti meglio a non parlare-Louis mi diede una spinta e presi il colletto della sua maglietta
-ragazzi smettetela-urlò Jenny e la mia voglia di dargli un pugno in faccia aumentava come il volume alto della musica
-ehy, non voglio risse in casa mia, uscite su!-un ragazzo biondo staccò i nostri corpi e la folla intorno a noi ritornò a ballare e a scatenarsi.
Jenny prese Louis per mano e lo portò fuori mentre Harry e Niall cercavano di calmarmi facendo lo stesso
-ma..che cavolo ti prende?-
-ha messo gli occhi su di te tutta la serata,come dovrei comportarmii?-continuò lui verso Jenny che sembrava molto arrabbiata
-tu sei uno stupido, che cosa vai a pensare?  Louis sono stanca-
-tu ? ed io? Non vuoi mai stare con me, e non dirmi che è colpa dei tuoi, esci con qualcun altro vero?-Jenny sembrò rimanere scioccata a quella domanda
-cosa?-gi chiese avvicinandosi
Louis non rispose e abbassò lo sguardo-non c’è altra spiegazione-
-si, non c’è altra spiegazione per quanto sei cretino e immaturo Louis-detto ciò fece qualche passo cercando di andarsene ma Louis la fermò
-ti prego Jenny, fermati, scusami..-continuava a blaterare tenendola per il braccio
-ma stai scherzando? Cresci un po’ Louis-levò il suo braccio dalla presa del ragazzo e si avvicinò a me.  Per un secondo mi passa l’idea che volesse picchiarmi.
-portami a casa-mi diede una spinta e sorrisi divertito.
Raggiunsi l’auto di Harry poiché avevo le chiavi mentre lei con il broncio mi seguiva. Subito ci sedemmo e dopo aver chiuso le porta mi fissò
-fammi capire, hai una moto, un’automobile e lavori a casa mia come un poveraccio?-stupida domanda. Misi in moto e notai di aver fatto una brutta retromarcia così che Jenny mi guardò male
-la macchina non è mia e la moto l’ho rubata ad un mio amico-risposi senza guardarla
-ah perché giustamente tu rubi le cose ai tuoi amici-continuò lei acidamente.
-amico è un modo di dire, faresti meglio a mettere la cintura-dissi alzando le mani dal volante
-ah ma per piacere,non sono una bambina- a quanto pare abbiamo pensieri diversi.
 
 
 



Scendemmo dall’auto e chiuse la porta molto violentemente
-puoi stare attenta?-
-se la macchina non è tua-quella sua risposta mi fece ridere.
-che c’è? Entra-gli dissi ma lei bloccò la mia mano prima che bussassi, giusto, la ragazzina era scappata.
-non fiatare-mi raccomandò mettendo le chiavi nella serratura del portone
La casa al buio faceva ancora più paura, non si vedeva niente tranne che per la luce della luna proveniente dalla finestra. Si girò verso di me dicendomi di stare zitto, non ero mica scemo.
-Puoi stare attento a dove metti i piedi-ma che caratterino
Un rumore improvviso fa sussultare entrambi
-cos’è?-mi chiese, feci spallucce, lei sembrava molto più preoccupata di me. Mi tirò per il braccio ed entrammo in una piccola porta, doveva essere uno stanzino.Jenny rimase la porta socchiusa per guardare quello che stava succedendo
-questa cena è da cancellare-la donna che mi aveva guardato stranamente quel pomeriggio entrò in compagnia dei genitori di Jenny.
-non è stata poi così male,dovremo dirlo a Jenny-in quel esatto momento mi squillò il cellulare, menomale che avevo la vibrazione e non la suoneria.
-io devo andare, devo riportare la macchina ad Har…-
-ssshhh, zitto-mi rimproverò Jenny
-non credo sia una buona idea, lei ci tiene tanto. Forse domani-
-che cosa? Cosa vogliono dirmi-continuava a sussurrare Jenny con rabbia. Vidi da lontano i genitori di Jenny andarsene e rimanere per qualche minuto solo quella donna, ero particolarmente curioso di sapere chi fosse e perché mi avesse guardato così.
-Zayn, che stai facendo?-mi chiese vendendo che mi avvicinavo per vedere meglio
-ma riesci a stare zitta un secondo?-
-io? Questo posto già è stretto poi ti ci metti anche tu-con la confusione non avevo notato che ci trovavamo da soli, in un minuscolo stanzino.
La donna sentendo un mormorio di voci si avvicina allo stanzino fino ad aprirlo definitivamente
-zia!-disse Jenny con un finto sorriso
-salve-risposi in imbarazzo
-ti spiegherò tutto ma non dirlo a mamma e papà, per favore-continuò Jenny implorandola.
-va bene ma uscite da qui!-
Una volta libero, uscii dalla casa per raggiungere la macchina e ritornare alla festa per prendere i ragazzi.
 
 
 
 









-giorno amore della mamma-per l’ansia aprii gli occhi in un istante ritrovando mamma con un vassoio in mano e un grandissimo sorriso sulle labbra
-mamma, sai che odio questi nomignoli-misi di nuovo la testa sul cuscino sperando di riaddormentarmi
-ti ho portato la colazione-appoggiò il vassoio sul comodino e si sedette vicino a me accarezzandomi i capelli
-Zayn, io sono abbastanza preoccupata-mi girai verso di lei e vidi la sua espressione triste in volto
-mamma, ti ho detto già che non devi preoccuparti, ho tutto sotto controllo-mi alzai dal letto prendendo una maglietta dal cassetto
-Zayn tu non capisci, facendo così non è che riavrai tuo padre qui e sai bene che infondo è sbagliato, tu non sei così Zayn, per favore-si mise davanti a me prendendo il mio volto tra le mani
-mamma vuoi capire che tutto quello che sto facendo è per noi? Tutto sta andando a meraviglia e non mi fermerò-gli diedi un bacio sulla guancia e lei istintivamente mi abbracciò.
-Zayn, loro sono una famiglia come noi due, non sbagliare ti prego-aveva anche ragione ma non diedi tanta importanza alle sue parole.
 
 
La mattina passò velocemente e mi ritrovai già ad andare a prendere Jenny a scuola. L’aspettai come al solito di fronte all’ingresso e la vidi sorridente come sempre in compagnia di Selena,Liam e gli altri suoi amici. Per un secondo pensai di avvicinarmi e salutare tutti ma cambiai idea all’istante quando vidi quel moro vicino a loro
-Jenny, ti fermi un secondo-gli chiese lui mentre gli altri si avvicinarono a me per salutarmi.
-cosa vuoi, Louis ne abbiamo già parlato-
-no, sono stato uno stupido lo so, ti prego perdonami, è solo che tu sei la mia ragazza e sai quanto ti amo, non starti vicino come vorrei mi distrugge e quindi mi lascio trasportare dai brutti pensieri anche se so che non saresti mai capace di fare una cosa del genere, altrimenti non ti avrei mai scelta-prese la mano della ragazza e lei sembrò cadere ai piedi del moro. Si baciarono e un sorriso comparve sul volto di Jenny che in compagnia di Louis si avvicinò a noi
-oh siete ritornati insieme, lo sapevo-Liam aprì la mano verso Selena che prese qualcosa dalla tasca dandogliela. Quei cretini avevano scommesso, neanche io lo facevo.
-ci vediamo domani-Jenny mi seguì e lasciammo la scuola.
-a quanto pare i miei amici si sono legati a te-mi disse e mi girai verso di lei sorridendo
-sono simpatici, a differenza tua-si fermò alle mie parole e mi misi a ridere istintivamente
-da quand’è che ti viene da fare le battute?-mi chiese mentre entravamo dentro casa
-quello di una settimana fa, era Zayn il misterioso, quello di ieri sera Zayn l’intraprendente, il malizioso, quello di oggi invece è Zayn il divertente, c’è qualche altro Zayn dentro di te?-possibile che riusciva a parlare solo lei?
-oh di sicuro non un Zayn chiacchierone- continuai io e lei sorrise
-ho fame!-la seguii in cucina, probabilmente non c’era nessuno se non i poveri camerieri che giravano per la casa.
-vuoi un panino?-mi chiese aprendo il frigorifero e accendendo la radio
-no, grazie-mi sedetti sullo sgabello mentre lei si preparava da mangiare
-hai fatto pace con il tuo ragazzo-dissi e lei mi fissò
-si, Lou è così, certe volte spara cazzate-certe volte?
-l’ho notato-
-adoro questa canzone-disse posando la forchetta sul tavolo e alzando il volume
-vieni!-mi tirò per il braccio, voleva ballare?
-non so ballare-urlai
-non fare il modesto Zayn!-

Improvvisai qualcosa da coppia che avevo visto nei film, gli feci fare un giro e iniziò a ridere insieme a me per quello che stavamo combinando.  Misi un braccio lungo la sua schiena e la feci scivolare giù sostenendola ancora con il braccio, come caschè. Non mi accorsi di trovarmi sempre più vicino a lei, le nostre espressioni divennero serie per un minuto ed è come se avessi la voglia di lasciarmi andare e fare qualcosa di inaspettato.

 







Ma Ciaaaaaaaaaao.
Come state?
Scusate se ho fatto un pò tardi e spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento.
Che ne pensate?
Almeno 6 recensioni e continuo sicuro... se il capitolo è gradito da ancora più persone lo faccio più lungo e cerco di pubblicarlo
prima ovviamente.
Questa è l'altra mia ff per chi avesse voglia di passare
 http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1407501&i=1
Profilo Twitter per chi volesse seguirmi, sapere informazioni sul continuo della ff ecc..eccc : https://twitter.com/dily4ever

B
astaaaaa, mi dileguo ahahahahaha
Recensite per favore... 
Un bacio <3

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Capitolo 6
*** Nice to meet you... ***



                                 Nice to meet you...







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E come se improvvisamente il mio cuore avesse smesso di sbattere, avevo il suo viso a pochi centimetri dal mio e la cosa non mi dispiaceva. Riuscii meglio a riconoscere i suoi lineamenti, era un ragazzo davvero molto bello, i miei occhi si abbassavano sulle sue labbra perché con quel mio maledetto vizio di guardarle sempre era diventata un’abitudine.
-ehm..ehm-una voce mi fece sussultare ed immediatamente Zayn mi lasciò andare alzandomi e lasciando la presa
-Mamma, sei tornata-dissi imbarazzata. La donna accennò un si con il capo e immediatamente  Zayn si intromise
-bhè, io allora torno a lavoro, con permesso-
Spensi la radio e posai i panini che avevo messo sulla mensola della cucina
-sai che se volevi farti un panino, c’era Anglesia, tutti i dipendenti..-continuò alzando un sopracciglio e facendo la dura
-se ti ricordi,  ho diciassette anni so prepararmi un panino e non c’è bisogno di avvisare mezzo mondo se ho fame, con pemesso-presi il panino tra le mani e mi feci largo per uscire quando mi blocca
-E’ un bel ragazzo ma ricordati che è un dipendete, non bisogna mischiare i sentimenti con il dovere, lo dico per il tuo bene-ma stava scherzando? L’ho sempre odiata quando fa finta di fare la madre protettiva e quel “lo dico per il tuo bene” è troppo banale.
-risparmiati questo ruolo di madre protettiva, papà non c’è-diedi un morso al panino rimanendo mia madre lì sulla soglia della porta della cucina.
 
 
 
 
 


Un nuovo giorno , e non avevo per niente voglia di andare a scuola. Mi alzai di fretta per cercare di non fare  ritardo,e la cosa più brutta era scendere di sotto e affrontare quelle teste dei miei genitori. Scesi le scale ed entrai subito in cucina salutando Anglesia e prendendo una mela per infilarla nella tasca dello zaino. Papà entrò improvvisamente con gli occhiali appoggiati sul naso e dei documenti come al solito tra le sue mani
-buongiorno!-urlò e io non risposi facendo un semplice cenno con la mano
-avete dormito bene?-mia madre arrivò legando i capelli con un codino alto e aggiustando i grandi braccialetti vicino al polso.
-a meraviglia tesoro-rispose l’uomo seduto al mio fianco.
-uff…c’è una grandissima tempesta!-ridacchiò Slim entrando con un giubbino impermeabile e la cosa mi fece sorridere
-devo andare a scuola-presi la borsa da terra e anche il mio cappotto pesante per evitare di bagnarmi anche se sarebbe stato inutile
Zayn era già fuori, aveva il cappuccio della felpa alzato coprendo la maggior parte del suo viso, non ce lo avevo un ombrello?
Fortuna che io avevo il mio.
Stavamo camminando abbastanza velocemente e l’obbligai a venire sotto all’ombrello per ripararsi, quando un tuono improvviso mi fece sussultare
-hai paura?-mi chiese il moro con un piccolo sorriso sulle labbra
-no..-dissi tremando. Fin da quando ero bambina, ho sempre avuto paura di lampi e tuoni e la cosa di uscire di casa con la pioggia era abbastanza inquietante per me
-cazzo-dissi notando che l’ombrello iniziava ad alzarsi verso l’alto a causa del vento
-aspetta-Zayn mi prese per mano e proprio mentre stavamo passando vicino ad un bar chiuso per ripararci, l’ombrello si rompe sul serio.
-e adesso?-continuò lui alzando gli occhi al cielo
-sono le otto e tre minuti, niente scuola-gioivo, proprio quello che ci voleva
-no signorina, tu ci vai a scuola-
-ma chi sei mio padre? Mi basta quello che tengo-dissi appoggiando la testa al muro freddo, mi stavo gelando e il moro sembrò accorgersene. Rabbrividii quando un tuono ancora più forte si fece vivo nel bel mezzo del nostro silenzio
-ti prego, portami via!-quasi urlai. Zayn si girò verso di me e lo fissai per bene,sembrava abbastanza insicuro su cosa fare
-corriamo-prese la mia mano e mi alzai d’istinto anche io il cappuccio della felpa. Sembravamo due pazzi che correvano in una strada deserta, non c’era un’anima viva.
-Zayn!-mi fermai per riprendere fiato e lui si girò verso di me gettando lo sguardo sulle nostre mani ancora incrociate. Arrossii
-bhè, a casa non possiamo andare-
Alle mie parole sembrò riflettere-non dire niente-
Iniziammo a correre di nuovo finchè non arrivammo ad un piccolo palazzo dove la gente ci squadrò dalla testa ai piedi vedendoci pieni d’acqua. Salimmo delle scale fino ad arrivare ad un appartamento,come faceva ad avere la chiave?
-abiti qui?-dissi chiudendo la porta alle mie spalle e dando un’occhiata al posto
-no, è l’appartamento di Niall ed Harry, due miei amici-Spostò dei cuscini dal divano, si sfilò la felpa rimanendo in una canottiera nera e si voltò verso di me. Era così bello, le piccole gocce che ricadevano sul suo volto e i capelli bagnati…
-ora non ci sonoò-continuò la frase dopo un pò e ritornai alla realtà capendo che probabilmente aveva capito che lo stessi fissando, figura di merda.
-Siediti, ehm..vado a preparare qualcosa di caldo,giù al corridoio c’è il bagno, vai ad asciugarti prima tu!-possibile che faceva tutto lui?
Accennai un si mettendo la borsa al lato della porta. Attraversai il divano e metà cucina finchè lui non mi bloccò per il polso-tu non sai niente di questo posto, chiaro?-non capivo ancora bene i suoi atteggiamenti ma comunque accennai un altro si dirigendomi poi verso il bagno. Con il phon asciugai un po’ i capelli e la mia felpa per poi uscire dal bagno quando  una foto attirò la mia attenzione, c’erano tre bambini, quello al centro capii subito che era Zayn e gli altri due dovevano essere i suoi amici
-Mamma ti ho detto di stare calma, sto bene…-la voce di Zayn mi riportò alla realtà e mi avvicinai alla cucina per sentire meglio
-no, non ho preso freddo..mamma ti prego!-iniziai a sorridere come una cretina e quando il moro si voltò verso di me notando che avevo sentito si imbarazzò
-eh, ti richiamo-attaccò velocemente
Pensandoci, io non avevo mai avuto una conversazione così con mia madre, non mi ha mai chiesto come stessi, se avessi preso feddo…mai
-scusa, mia madre è protettiva-versò quello che doveva essere del the nella mia tazza e si aggiustò il ciuffo con le mani
-vado in bagno-disse andandosene. Mi ero leggermente ripresa e avevo una leggera voglia di dormire. Nonostante tutto riuscii a sentire dei rumori provenire dal salotto e appena mi girai vidi un cane non molto grande, doveva essere un labrador stile maremmano
-hey-subito mi avvicinai accarezzando il cane,gli animali erano il mio punto debole
-ciao bello, chi sei tu?come se potesse rispondermi, scodinzolò un po’ e iniziò a correre per la casa e io lo seguii
-ehy aspetta..-entrò nel bagno ed istintivamente feci lo stesso dimenticando che dentro ci fosse Zayn
-oh, scusa!-urlai mettendo la mano destra davanti agli occhi-non ho visto nulla-continuai
-non preoccuparti,non sono nudo-alle sue parole aprii pian piano la mano vedendo che era vestito se non per la canottiera che ero non indossava più, sei nella merda Jenny.
-ehm..ho seguito il cane.-ma che bella scusa
-si, lui è’ Bob, il cane di Niall-disse sorridente ma allo stesso tempo irritato dalla presenza del cane che gli girava intorno
-è adorabile-pensai al cane ovviamente ma ero completamente distratta dalla presenza di Zayn senza maglietta
-intendevo il cane-continuai subito arrossendo
-certo..-ridacchiò lui abbassando la testa e mettendo finalmente una dannata maglietta, respiro di nuovo.
 
 


-Zayn!-qualcuno chiudendo la porta di casa urlò e il moro iniziò a correre nel salotto seguito dal cane
-Biondo-lo vidi abbracciarsi con un ragazzo, doveva essere un suo amico
Ehm…-mi squadrò e diventai rossa solo al pensiero
-lei è Jenny, ti ho spiegato già che ci facciamo qui non rompere-continuò Zayn
-piacere bella, io sono Niall-gli porsi la mano e lui me la baciò, non potevo crederci.
-eh si Niall, abbiamo capito-il moro staccò le nostre mani
-sei geloso eh?-a quelle parole sbarrai gli occhi e Zayn diede un leggero schiaffo sulla schiena del biondino-Harry?-
-è uscito-sorrise Niall dopo aver risposto.
-noi andiamo-Zayn mi fece segno di iniziare a prepararmi
-alla prossima Jenny-
Prima di rispondere guardai la finestra notando che ormai aveva smesso di piovere così presi la mia borsa e accennai un debole saluto a Niall preso a giocare con il cane.
 
 
-simpatico il tuo amico-dissi  continuando a scendere le scale. Come al solito Zayn non mi rispose e vidi che mentre attraversavamo la strada camminava sempre più veloce
-Zayn, aspettami-ok, non sono mai stata un asso nella corsa ma questa volta mi stavo stancando
-non ti fermare qui,corri, poi ti spiegherò-mi prese la mano e proprio in quel momento la voce di una persona ci fermò
-Zayn-ma tutti lo conoscevano tranne me? Notai Zayn irrigidirsi e infine girarsi verso la donna
-ciao mamma-tutto è più chiaro adesso
-amore non mi presenti la tua ragazza?-oh cazzo.
-no, lei..-prima di continuare per l’ennesima volta staccammo le nostre mani ancora incrociate-non è la mia ragazza, è la figlia del signor Vandem mamma..-
-ah, molto piacere io sono Miriam-gli strinsi la mano e vedendola meglio, vidi che aveva gli stessi occhi di Zayn, mora e abbastanza snella, davvero una bella donna
-entrate, vi offro qualcosa…-
-no, mamma dobbiamo ritornare, ci vediamo stasera-
-sei in imbarazzo cucciolino..-gli prese le guancie e scosse un po’ la testa del figlio.
Misi la mano davanti alla per non ridere, cucciolino.
-mamma, ciao!-
-è stato un piacere, signora-ripresi la strada cercando di stare al passo di Zayn.
In qualche modo era la mia invidia, aveva una madre che lo amava davvero, lo voleva bene e che si preoccupava per lui.










Ciiiiiiiiiao.
E' tantissimo che non aggiorno, mi dispiace davvero tanto. Scusatemi.
Troppe cose che mi impedivano di continuare e davvero spero di poter continuare la ff se voi volete.
Perdoooooooon....ok, basta 
Che ne pensate del capitolo? Vi piace, non vi piace, fa cagare? ahahahahahah
Continuo a 6 recensioni e ovviamente se il capitolo è recensito da più persone lo aggiorno presto lol.
Mi raccomandoooooo non abbandonatemi pleeeease.
Un bacioooo alla prossima *-*

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Capitolo 7
*** You're Asshole ***



                                                                                         You're Asshole










Zayn





-Ma che giornata-aprii gli occhi in un secondo rendendomi conto che Conor sarcastico mi aveva appena urlato contro
-che stanchezza-dissi appoggiando di nuovo la testa alla porta mentre il vecchio di fianco a me ridacchiava
-non farmi ridere, sei giovane e non ti reggi in piedi, guarda me-rispose con un’aria beffarda sul volto e aggiustandosi il cappello
-per te è facile svegliarsi tutti i giorni presto?-gli chiesi prendendo lo straccio che avevo appoggiato sulla spalla sporcando la tuta. Conor fece spallucce e sorrise di nuovo passandomi uno spruzzo
-sappi che se svieni e cadi a terra io non ti alzo-continuò e quando stavo per rispondere la mia attenzione cadde su qualcosa in particolare. Jenny stava scendendo le scale, oggi essendo sabato non era andata a scuola e probabilmente stava tentando una fuga visto il suo correre per arrivare alla porta. Quando la vedevo c’era sempre qualcosa che mi spingeva ad avvicinarmi e a stuzzicarla, quanto mi piaceva farlo.
-perché guardi la figlia di Vandem?-Conor mi scosse dai miei pensieri e ripresi a pulire
-non la stavo guardando-mentii cercando di essere indifferente
-attento Pinocchio che il naso ti cresce-continuò urlando e facendoci notare dalla ragazza che sorrise verso di noi prima di chiudere la porta alle sue spalle.
-torno subito-il vecchio di fianco a me, mi abbandonò e quindi decisi di riposarmi un po’. Pensandoci, era passata più di una settimana e non avevo concluso un bel niente, la fiducia va guadagnata e comunque mi trovavo a buon punto con il piano ma c’era qualcosa nella mia testa che mi diceva di arrendermi, cosa praticamente impossibile.
-ciao-mi girai di scatto ritrovandomi la zia di Jenny che mi fissava da almeno qualche minuto
-salve-dissi alzandomi e continuando a pulire
-tu sei Zayn, giusto?-mi chiese con aria dolce ma allo stesso tempo curiosa. Accennai un si non sapendo cosa dire
-sei di fuori città?-continuò appoggiandosi al mobile e bevendo da un piccolo bicchierino
-no, nato e vissuto a Bradford, signora-come al solito non mi sporgevo troppo nel parlare anche se quella donna mi  incuriosiva fin troppo
-Puoi chiamarmi Loren, senti e i tuoi genitori?-perché quella domanda, cosa voleva sapere? Era così diretta nel dirmi le cose
-vivo con mia madre e mio padre è morto da otto anni-non esitai a dirgli la verità
-mm..capito,scusa di queste domande e solo che hai un’aria così familiare-mi fissò per qualche secondo finchè il signor Vandem non fece ingresso verso di noi
-ehy Zayn, ancora qui?-l’uomo osservò l’orologio sul polso e mi guardò di nuovo
-si, manca ancora mezz’ora-lo avvisai cercando di sembrare rispettoso
-ah, non preoccuparti-Mi fece cenno di posare tutto ciò che stavo usando
-apprezzo quello che stai facendo per noi e soprattutto per tenermi sott’occhio mia figlia-un sorriso comparve sulle mie labbra perché effettivamente era vero, Jenny era una ragazza davvero difficile da addestrare
-grazie-risposi semplicemente avvicinandomi a lui e stringendogli la mano sinistra che mi aveva appena mostrato.
-devo chiederti un favore, stasera non c’è nessuno a casa quindi se mi guardi mia figlia prometto di darti qualcosa in più, te lo meriti. Se non vuoi ti capisco..-mi spiazzò a quelle parole, non sapevo che dire, avevo acquistato la sua fiducia così facilmente?
-no, si figuri. Non ci sono problemi per me-
-sapevo di poter contare su di te, sei un ragazzo con la testa sulle spalle, grande e responsabile-
 
 
 


Quando uscii di casa silenziosamente notai Jenny vicino al portone parlare con quel moro, Louis si chiamava.
-Jenny sai bene che ci tengo-lo sentii mormorare mentre appoggiava il volto nell’incavo del collo della ragazza
-lo so Lou, mi è difficile-continuò  Jenny stringendo le mani del ragazzo con le sue
-promettimi che proverai a convincerli-continuò Louis dando un bacio a stampo a Jenny, che pivello, io non l’avrei mai solo baciata a stampo, non in quel senso ovviamente, lasciamo perdere.
-Zayn-mi notò Jenny poiché mi ero avvicinato abbastanza per farmi notare
-sempre a casa tua questo-Louis alzò gli occhi al cielo infastidendomi
-questo? Mi hai davanti ragazzo-mi avvicinai di più ma Jenny posò una delle sue piccole mani sul mio petto invitandomi ad indietreggiare
-siamo davanti casa mia, per favore-guardò entrambi e infine si girò verso di me. Ecco, l’esatto momento in cui mi guarda e mi mette un leggero imbarazzo, com’è possibile che una ragazzina riesca a farmi quest’effetto?
-vado a casa, tuo padre mi ha dato il permesso di uscire prima, notte Jenny- ridacchiai visto che prima di andarmene feci l’occhiolino alla ragazza infastidendo il moro che ci fissava, che soddisfazione.
 



Arrivai a casa velocemente anche perché non era poi così distante e la scena che trovai ai miei occhi mi fece davvero bloccare il cuore per qualche secondo. Mia madre stava piangendo sul divano silenziosamente, com’era solita a fare in queste situazioni
-mamma..-sussurrai correndo subito verso di lei e abbracciandola forte
-che succede?-continuai preoccupato e allo stesso tempo curioso
Senza parlare mi diede una carta bianca e così la guardai, scrutandola attentamente.
-Ci vogliono fuori Zayn-continuò la donna vicino a me asciugandosi le lacrime
Il proprietario voleva la nostra “casa”, e non potevamo pagare tantissimi soldi per protestare quindi dovevamo come al solito arrenderci.
-mamma, ascolta,ce la faremo come ce l’abbiamo sempre fatta fino ad adesso, ok?-gli diedi un bacio sulla fronte e poi l’abbracciai così forte nascondendo la verità, non sapevo cosa fare.
 








Jenny
 





Uscii velocemente da casa per andare al parco insieme a Selena, Louis e Liam. Eravamo seduti su una panchina a parlare e a discutere un po’ di tutto, a dire il vero ero più che distratta e poco interessata alle loro parole, non sapevo neanche il perché ma tutto mi annoiava terribilmente
-Hey, Jenny mi stai ascoltando?-una leggera mano mi spostò una ciocca di capelli che ricadeva sul mio viso e mi sfiorò la guancia con dolcezza. Scuoto la testa sorridendo e senza dire altro Louis si avvicina alle mie labbra per lasciarmi un bacio
-Vi prego, non davanti a noi-disse Liam lanciandoci il suo cappello vicino alla panchina
-allora stasera che si fa?-domandò Selena e mi girai verso i due ragazzi alzati con le braccia incrociate al petto
-potremmo tipo andare al falò che hanno organizzato quelli di scuola?-proposi voltandomi anche verso il mio ragazzo che m fissava
-non è male come idea ma se vi dico che mi annoierei a morte?-mi stuzzicò Liam facendo il finto arrogante come sempre
-e se ti dicessi che non mi importa niente se ti annoierai o no?-Selena e Louis inizarono a ridere e Liam si sedette su di me a peso morto
-no, Liam, alzati..mi stai facendo male-dissi ridendo e Louis subito lo scostò
-Non dire le bugie piccola Jen, io per te solo la persona più importante all’universo-continuò il ragazzo di fronte a me
-non prima di me-si intromise Louis abbracciandomi
-come vi pare,allora ci sentiamo verso le otto?-dissi alzandomi seguita dagli altri che annuirono velocemente.
 
 


Quando arrivai a casa non mi stupii per niente della scena che avevo davanti agli occhi, papà seduto sul divano insieme a dei suoi colleghi, non li sopportavo proprio
-Hey Jenny, vieni qui-cercai di saltare il soggiorno per non essere vista  da papà ma sfortunatamente non andò così. Mi avvicinai a quel gruppo di poveri uomini che volevano fare i giovani solo perché portavano giacca e cravatta
-come sei cresciuta piccola Jennifer-uno di loro disse osservandomi
-diventa sempre più simile a te-continuò un altro che riconobbi subito, era il padre di Louis, lui e mio padre non si sopportavano molto ma lavoravano comunque insieme
-oh che guaio-mi lasciai uscire dalla bocca e qualcuno rise mentre papà rimase impassibile sulla mia piccola battuta
-il carattere di sicuro è quello di mia moglie-rispose dopo avermi fulminata con lo sguardo
-papà stasera vado al falò organizzato da…-non mi lasciò finire che si avvicinò a me guardandomi soddisfatto
-stasera non vai da nessuna parte-
-cosa? Eh perché?-gli chiesi arrabbiata
-stasera deve partire mamma e tu devi essere presente quando se ne va, è tua madre!-di tutta quella frase che aveva appena pronunciato era la parola “deve partire”, tanto per cambiare.
-non posso salutarla prima?-cercai di non alterarmi
-no-rispose secco
-perché?-sono sicura che avrei pianto
-dillo alla tua professoressa che oggi ha chiamato dicendo che hai voti pessimi, ti assenti spesso e non so nulla-dire che mi aveva chiuso con quella risposta era poco. Non dissi più niente e mi precipitai in camera in mezzo secondo, non ne potevo più di questa vita, stavo sempre peggio e nessuno mi avrebbe aiutata.Inviai un messaggio a Selena spiegandogli la situazione e poi mi addormentai.
 



-Sveglia Signorina, sono quasi le nove-una dolce voce mi svegliò e notai che era Anglesia ancora con la veste rossa da cameriera e il cappellino
-lei se n’è andata?-dissi alzandomi dal letto e aggiustando i capelli
-no, tua madre ti sta aspettando di sotto e tuo padre mi ha ordinato di svegliarti-accennai un sorriso alle sue parole e mettendo le scarpe scesi di sotto raggiungendo il salotto.
I miei genitori chiacchieravano e si scambiano qualche bacio,che schifo
-tesoro, sei arrivata-accennai un si a mia madre e mi misi immobile davanti a loro due
-parti di nuovo-
-amore, prometto che ti porterò un ricordo dell’Italia-sorrise la donna. Un silenzio si fece largo nella stanza finchè mamma non mi abbracciò forte
-mi mancherai piccola-
-si certo, dici sempre così-detto ciò feci qualche passo indietro per ritornare in camera quando mio padre mo fermò
-Jenny io stasera devo andare ad una cena di lavoro..-disse mio padre sembrando di essere carino davanti agli occhi di mamma
-ma non resterai sola-continuò irritandomi
-ah no? Nessuno mi mangia-risposi sarcastica
-ho chiesto a Zayn di tenerti compagnia, so che è una persona di fiducia e che non ti lascerà scappare come ha fatto Slim in passato-il mio cuore si bloccò, perché Zayn?
-non puoi..-
-non posso cosa? Finchè non cambierai atteggiamento farai quello che dico io, lo faccio per il tuo bene-
Chiuse la porta alle sue spalle e una volta sola a casa decisi di dare un urlo liberatorio, che tristezza
-cos’è uno sfogo?-giusto, non ero sola,c’èra la persona che mi doveva controllare
-chiamalo come vuoi..-mi avvicinai a lui
-senti io non ho bisogno di un baby sitter- sospirai leggermente nascondendo l’imbarazzo.
Il ragazzo rise allegramente-tuo padre sembra non pensarla così-
Perché tra tanta gente proprio lui? Cosa ho fatto di male per meritarmi questo?
Non gli risposi e avanzi verso il divano per accendere la televisione. E’ strano, mio padre non si è mai fidato di una persona così tanto, se non Slim, figuriamoci un ragazzo.
-se hai fame, la tua servitù ha preparato la cena-scherzò quando sembrava tutto tranne che ironico
Prima che potessi rispondere, la suoneria di un cellulare mi interrompe.
-pronto?-il moro cacciò il telefono dalla tasca dei jeans allontanandosi dalla sala pranzo e un’idea passò per la mia mente. Fortunatamente ancora vestita, mi alzai dal divano e silenziosamente attraversai il salotto, Zayn era girato e non sarebbe mai riuscito a vedermi. Aprii la finestra della stanza dei dipendenti in modo veloce e mi girai di nuovo per vedere se tutto stava funzionando bene. Non sentendo nulla, feci spallucce pensando a quanto fosse stato semplice e prima che poggiassi l’altro piede per scavalcare, due possenti mai mi tirano per i fianchi facendomi finire a terra schiacciata all’indietro su un altro corpo
-dove credevi di andare?-mi chiese. Se non lo conoscessi lo prenderei per un’agente del FBI. Mi resi conto di stare ancora sdraiata su di lui e quindi mi alzai di scatto
-senti, sappiamo entrambi che è una vera buffonata tutto questo, quindi ti consiglio di lasciarmi andare al falò così che tu potrai uscire con qualche tuo amico o qualche tua ragazza, va bene?-gli dissi tutto ad un fiato ma l’agitazione aumentò quando si avvicinò a me e prendendo il mio mento tra le sue dita mi sussurrò sulle labbra
-l’idea è allettante lo sai?-
Chiusi gli occhi per un solo secondo sentendomi davvero troppo debole, una sensazione allo stomaco e qualche piccolo brivido lungo le braccia
-ma.. no-continuò con un’aria strafottente e allegra sul suo volto. Se non fosse stato così alto in confronto a me e il mio viso raggiungesse qualche centimetro in più di quello che è il suo mento, lo avrei sputato in faccia
Gli diedi una spinta talmente forte pensando di averlo fatto cadere mentre era ancora saldo nella sua posizione.
-Pertanto, sono quasi le dieci e mezza-diede un’occhiata al suo orologio al polso e poi mi guardò di nuovo
-meglio andare a dormire, altrimenti domani non riesci ad alzarti per andare a scuola-ma è mio padre? Chi si crede di essere questo?
Camminai verso di lui e passandogli di fianco le nostre spalle si sfiorarono, mi alzai sulle punte per raggiungere meglio il suo orecchio
-sei uno stronzo- mi allontanai e senza guardarloimmmaginai che stesse ridendo, lo sentivo, e mi meravigliai benchè fosse la prima persona a farmi "saltare i nervi."









mVamos a la playa oh oooh oh,  Vamos a la playa oh oooh oh, ma dove con questo tempo?
ahaahaha
Helpppppppppppppppp, ora volete uccidermi.
Istinti omicidi verso di me..quanto tempo è che non aggiorno?
SCUSOOOO, SCUSOOO, SCUSOOOO  non volevo, sto per piangere, disperarmi..ookok, ora c'è il capitolo.
Come vi pare? Iniziate a capire un pò di più?
Ma quanto posso amare i comportamenti di Zayn? haahhaha
Povera Jenny però...
Come volevate ho espresso i pensieri di entrambi i personaggi.
Vi prego in ginocchio, vi imploro di recensire. Sono contentissima per quelli che hanno messo la storia tra le seguite, preferite e ricordate. Se arrivo ad almeno 5 recensioni lo metto, promesso.






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