Athazagorafobia: paura di essere dimenticata.

di Mona Quiet
(/viewuser.php?uid=261153)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

«If only you saw what I can see
You’ll understand why I want you so desperately
Right now I’m looking at you and I can’t believe»
 

 

Che poi che senso ha studiare la Divina Commedia ? Sono convinta che sarebbe stata un’ottima fan fiction all’epoca ma ora risulta solo una grandissima palla! Come ogni giorno al posto di approfondire il canto assegnato mi sono ritrovata a leggere una delle tante fan fiction di qualche pagina su facebook,che -a dirla tutta- non ricordo nemmeno il nome.
Magari domani se la prof per qualche strano e insensato motivo dovesse chiamarmi le racconterò una di quelle,e visto che mi sento buona le darò anche l’opportunità di scegliere se verde gialla arancione o rossa, dovrebbe ringraziarmi,oltretutto sarà sicuramente più interessante dei film mentali di Dante...
 Basta,chiudo tutto e vado a rilassarmi sotto il getto dell’acqua bollente della doccia. Basta con Dante e il suo noiosissimo idolo Virgilio,domani sarà una delle solite giornate  dove pregherò tutti i santi esistenti per non essere interrogata,insomma la solita scena che si ripete ogni santissimo giorno:è prassi. In ogni caso si può dire che affronterò la giornata a sentimento.
 
Ora le mie uniche preoccupazioni sono:prendere il pigiama,la mia fedelissima cassa,scegliere il brano e filare sotto la doccia,nella quale,probabilmente, resterò un’ora improvvisando concerti e sentendomi una superstar utilizzando bagnoschiuma come microfono. Riserverò i miei problemi all’ after-doccia,quel momento magico il cui ti vengono in mente milleuno cose che fanno spazio nella tua mente e- incantata a fissare un punto sperduto del bagno-pensi a più cose in quel momento che quante ne hai mai pensate in vita tua :cosa hai fatto ieri,cosa farai domani,cosa hai mangiato,come sta la nonna del vicino,il riscaldamento globale,il gatto giù al palazzo,il tuo idolo dove sarà mai,Dante che si è fumato mentre scriveva la divina commedia e molto altro per poi renderti conto solo alla fine di sembrare una perfetta idiota,immobile quanto una realistica statua di cera da Madame Toussoad ma...nel bel mezzo del bagno.
 
Premo il tasto play e regolo l’acqua. Parte la canzone che considero la mia droga: la ascolto praticamente ogni giorno,perché solo in quei 3 minuti riesco a sentirmi bene con me stessa e in armonia con il mondo. Diciamo che è una cura che mi sono imposta per stare meglio: ascoltare what makes you beautiful una volta al giorno è la medicina. Beh come si dice: una mela al giorno toglie il medico di torno? Io la riformulo dicendo: what makes you beautiful al giorno toglie i complessi di torno,o almeno per tre minuti assicurati.
«You don’t know
You don’t know you’re beautiful
»
 
Mi sento a mio agio,o meglio mi sentivo a mio agio finchè improvvisamente non ho sentito un rumore.
 
«Mamma sei tu? »
 
Nessuno fiatava. Panico. Tutta colpa di quella dannatissima divina commedia! Che poi cosa c’entra ora? Basta non pensarci,è stato solo un innocuo rumorino...
C’è solo una cosa da fare in questi momenti:alzare il volume e cantare a squarciagola per nascondere l’ansia.
 
«If only you saw what I can see
You’ll understand why I want you so desperately
Right now I’m looking at you and I can’t believe
»
 
Una risata,giuro di aver sentito una risata. Non sono sola o immagino voci? Sto impazzendo. Eppure avevo sentito qualcuno. Bah probabilmente mia madre mi stava facendo uno dei suoi soliti scherzi,non c’era da stupirsi del fatto che conosceva quasi tutte le canzoni dei one direction,Justin Bieber e Demi Lovato a memoria e forse,mi stava soltanto spaventando per farmi smettere di ascoltare quelle canzoni,che la irritavano particolarmente,come ogni canzone in inglese,perché non riusciva a spiccicare parola.
Ma c’era solo un modo per scoprirlo...
 
 
«You don’t knooooooow»
Improvvisamente stoppai la musica e –come sospettavo—la voce stava continuando a cantare,anche se aveva sostituito le parole originali con:
 
«What i’m doinghee-eeee-re? »
 
Respiro profondo...1,2,3...su Miley respira...guarda con calma fuori alla doccia e appena si avvicina  a te,chiunque esso sia gli butti il getto d’acqua in pieno viso e urli come una pazza. Devi essere proprio sfigata se nessuno viene a salvarti,no? No?....
 
Ma non potevo credere ai miei occhi...non poteva essere lui,stavo decisamente impazzendo. Cos’avevo? Allucinazioni? Eppure era proprio lì: Louis Tomlinson era proprio lì!



 
 

Are you ready?Let’s go!
Ecco la mia ff su Lou. L’ispirazione mi è venuta oggi e non
Ho potuto far a meno di non scrivere un prologo su questa mia idea.
Diciamo che è una ff diversa dalle altre e ci terrei tanto a sapere
Cosa ne pensate. Se insomma vale la pena di continuare perchè a mio parere
Non vedo l’ora! Ho tantissime idee e spero con tutto il cuore che anche a voi
Piaccia perchè sarà mooooolto divertente c:
 
Spero in qualche recensione,in modo da continuare al più presto
Fatemi sapere
Xx Mona

p.s. se volete aggiungetemi su twittah,ricambio tutti:
CLICCA QUI
p.s.2.ho fatto da poco una cover di over again dei ragazzi,se per caso vi va di
ascoltarla

CLICCA QUI

Per domande di qualsiasi tipo: CLICCA QUI

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo1 ***


Capitolo 1

“Oh oh oh…
Trouble troublemaker. yeah
That’s your middlename
Oh oh oh....”

 
Stavo sognando? A dirla tutta sognavo spesso Louis Tomlinson,era praticamente il mio amore segreto,o forse non tanto così segreto. Eppure non mi capacitavo del fatto che era proprio lì con me ,adesso,a poca distanza,con una sola tenda a separarci. Così mi misi in fretta l’accappatoio e i suoi occhi incrociarono i miei,ma la reazione che ebbe diciamo che non era...come...immaginavo:

«AAAAAAAAAAAAAAHHHHH» Iniziò lui
«AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHH» continuai io
«Chi sei?» domandò lui spaesato
«Chi sei tu!!» oh questa potevo risparmiarmela. 
Ma da dove mi era uscita? Forse mi ero fatta prendere dalla situazione. Sembrava uno di quei film d’azione fighi,con protagonisti altrettanto fighi e dialoghi ancora più fighi ma...chi non conosceva Louis Tomlinson?

«Riformulo: chi sei tu e cosa ci faccio qui!?» disse con estrema calma,fin troppa calma
«Primo sei nel bel mezzo del mio bagno,nel momento più sacro che ci sia ovvero uno dei miei famosissimi,fighissimi e tutto ciò che finisce in issimi concerti sotto la doccia e secondo non ho la più pallida idea di cosa ci fai qui!»
Il suo sguardo era ancora fisso su di me,non mi toglieva gli occhi di dosso nemmeno per un secondo
«Dove mi trovo? ....non dirmi che sono a Narnia!» oh mio dio...era più stupido di quanto pensassi. Narnia? Credeva davvero che Narnia esistesse?
«Sei in Italia, bellissimosplendore» eh già era proprio bello. Lo avevo immaginato molte volte ma solo dopo averlo visto a pochi centimetri da me realizzai che era la perfezione in persona.
«Ah,capisco ora...» come? Ora capiva? Improvvisamente il suo viso si illuminò
«Ho fatto un casino» continuò lui
«Potresti rendermi partecipe per favore? Sei apparso magicamente nel mio bagno e non so né come né perché...»
Si doveva essere un sogno,per forza,non c’erano altre soluzioni
«Dammi un pizzico» dissi io improvvisamente
«Come?» disse lui spalancando la bocca
«Devo capire se tutto questo è un sogno!»
Così obbedì. Chiusi gli occhi pronta e mi diede un pizzico...
«Aaaah mi hai uccisa!»
Ma appena aprii gli occhi lui non c’era più. Mi ero immaginato Louis Tomlinson per tutto questo tempo?
«BUUUUUUUUUUH» improvvisamente apparve da dietro le mie spalle e per poco non caddi a terra per lo spavento
«Ma sei deficiente? » gli dissi senza pensarci due volte
«Ok,adesso ti spiego perché sono qui...o meglio credo....»
Lo guardai con aria perplessa e continuò:
«Stavo giocando con il nuovo robot di Zayn che aveva comprato in Giappone: insomma una vera figata! Finchè....»
 
 

Lou’s Pov

«Lou non rompermi il robot!» esclamò per l’ennesima volta in quella giornata Zayn
«Ehi bro non preoccuparti ci so fare con questi aggeggi elettronici» perché non si fidava di me? Forse per i cellulari che avevo rotto in precedenza? O il computer con la batteria in fumo? O per la volta in cui per rabbia,visto che Niall mi aveva battuto a PES ho buttato il joystick dalla finestra,o quando...ok forse un po’ di paura al suo posto l’avrei avuta anche io
«Oh sentilo! Canta anche!» dissi soddisfatto in direzione verso i ragazzi
«Lou sei proprio un bambino! Lascia stare quel robot e vieni qui che stiamo parlando di cose serie» disse improvvisamente Liam
«Uffa...» così mi avvicinai a loro,ma con il robot in mano: volevo ancora capire le sue funzionalità,e poi mi divertivo troppo a vedere Zayn preoccupato per il suo nuovo giocattolino
«Di cosa parlavate?» domandai per inserirmi nel discorso
«Del tour! Ragazzi è fantstico! TOUR MONDIALE! »Harry iniziò a saltellare,e meno male che il bambino ero io
«Quando inizia il tutto?» chiesi io
«Lou è la milionesima volta che te lo diciamo:il mese prossimo!» risposero quasi in coro. Ok lo ammetto forse ero un po’ distratto ultimamente...
“what makes you beautifuuuuuullllll”
«No ragazzi questo robot è un mito!»
Stava intonando le note del nostro singolo più conosciuto:adoravo quel robot.
«Ok.si.Fantastico.» disse Liam ancora una volta «Ma ora ti concentri e guardi con noi le tappe?»
Incrociai le braccia al petto come un bambino offeso e osservai il tablet con le date,i luoghi,insomma il solito.
Liam iniziò a leggere a velocità supersonica tutte le tappe
«Londra,Parigi,Italia...»
Mi portai il robot al petto e lo coccolai,manco fosse un gatto. Quella lettura mi stava annoiando. Preferivo mille volte sapere al momento dove dovevo andare,tipo a sorpresa! Che senso ha leggere tutti i luoghi? Li avrei dimenticati  subito!
Notai che improvvisamente tutti mi stavano fissando.
«La smetti di armeggiare con il mio robot?» disse Zayn. Mi ero scocciato,così mi allontanai ,finchè la voce di Liam non mi fermò:
«Dove sei arrivato con le tappe?» urlò lui
«Italia» risposi io con aria indifferente
«Italia? Ma l’ho nominata una vita fa!» disse lui
«si,Italia,non ho detto Narnia Liam. Ho detto ITALIA, I T A L I A !» ma improvvisamente sentì qualcosa di strano. Sentivo solo waht makes you beautiful e nulla più. I miei amici erano spariti,ero stato come...risucchiato dal robot!
 

Miley’s Pov

«Adesso capisci?»
«No Louis,no. Non capisco!»
«Come fai a conoscere il mio nome?»
«Sarebbe stato strano il contrario non credi?»
Ma un rumore inaspettato interruppe la nostra conversazione
«Oh cavolo è mia madre! NASCONDITI!»




Are you ready?Let’s go!
Ecco il primo capitolo di questa fan fiction. Cosa ne pensate?Siete curiosi?
A mio parere non vedo l’ora di continuare :3
Dai dai dai dai daiiiii lasciate una recensione? In modo da farmi capire se posso continuare
Nel frattempo ringrazio le 3 persone che hanno messo la storia tra le seguite
se volete aggiungetemi su twittah,ricambio tutti:
CLICCA QUI
p.s.2.ho fatto da poco una cover di over again dei ragazzi,se per caso vi va di
ascoltarla

CLICCA QUI

Per domande di qualsiasi tipo: CLICCA QUI

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

“And all those conversations are the secrets that I keep
Though it makes no sense to me”

 
 
 
«Miley sei in casa?» si mamma peccato che non sono sola
«Si...» ti prego non venire in bagno,ti prego non venire in bagno,ti scongiuro non venire in
«Eccoti,ma...cosa succede?» oh cazzomerda
«Nulla mamma...» oltre il fatto che Louis Tomlinson è a pochi passi da entrambe
«Ma cosa fissi?» prima che potessi rispondere Louis ci interruppe:
«Non può vedermi a quanto pare»
«Silenzio idiota!» dissi io non pensando alla stupidaggine che avevo fatto
«Miley!! Ti senti bene?» forse Louis aveva ragione,non poteva vederlo né sentirlo a quanto pare
«Si mamma tutto bene,finisco di prepararmi...» e chiusi la porta prima di ricevere altre domande
 
Per evitare che mia madre pensasse che avessi bisogno di uno psicologo,mi chiusi in camera e Louis mi seguì a ruota
«Non capisco perché puoi vedermi solo tu Miley...» come aveva detto?
«Come fai a sapere il mio nome?» soffocò una risata e disse:
«C’è scritto lì!» già,mi ero dimenticata la scritta nella mia camera con il mio nome a caratteri cubitali
«In ogni caso non saprei...davvero non so che dirti...anzi si una cosa ci sarebbe...» lui si illuminò subito
«Spara!»
«Mi fai un autografo?» dissi io tra le risate,l’avevo sorpreso di certo
«Peccato che in questo momento sia più una sorta di amico immaginario per te che altro! Ti ricordo che sono una sottospecie di fantasma vagante...oh no....» cosa c’era ora?
«Cosa succede Louis?»
«Il tour...mi hanno ripetuto miliardi di volte quando avremo cominciato e mi sono dimenticato...»
«Tra un mese Louis»
«Esatto tra un...aspetta come fai a saperlo?» mi domandò incuriosito
Ma mia madre improvvisamente aprì la porta
«Miley con chi parlavi?» oh merda
«Ero...a....telefono....!» dissi io con aria poco convinta
«Ok...la cena è pronta!»
«SIIIIIII MANGIAAAAAAAAAA» disse Louis improvvisamente
«Eh no,tu resti qui stavolta!» ma ancora una volta non mi resi conto di aver alzato troppo la voce
«Miley ma...?»
«Nulla mamma era...un gioco...il prof di filosofia ci ha detto di....provare questa sorta di gioco...per comprendere meglio....mamma non ci pensare arrivo tra poco!»
«Se lo dici tu...»
Aspettai che mia madre rientrasse in cucina per poi rivolgermi a Louis con aria seria:
«E tu....guai a te se osi fiatare intesi? Giuro che te ne pentirai per il resto della tua vita...o non vita...insomma quel che è!»
Dopo di ciò si mise sull’attenti imitando un soldato e riuscì a far svenire quel poco di serietà che c’era in me e per evitare di dargli troppa soddisfazione uscii con gesto teatrale dalla stanza.
 
 
«Miley devo parlarti...» disse mia madre mentre l’aiutavo a sistemare la tavola.
«Dimmi mamma...» qualcosa mi diceva che non era nulla di buono...
«Non so ti vedo strana...sei sicura che vada tutto bene? La scuola? Gli amici?»
«Mamma va tutto bene,sono solo un po’ stanca...»
«Tu a me puoi dire tutto,lo sai vero?»

Devo dire che non c’era da lamentarsi sul mio rapporto con lei: basato sulla sincerità e mai una volta mi era capitato di mentirle per qualche strano motivo;eppure per la prima volta lo stavo facendo...

«Lo so,certo mamma...» le baciai una guancia ma una voce attirò la mia attenzione:
«MI SCOCCIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO !» oh merda
«MI SCOCCIO,MI SCOCCIO,MI SCOCCIO,MI SCOCCIOOOO!» doveva smetterla...
«Miley guarda che se non vieni continuo all’infinito!!» disse Louis infine.

Stavo impazzendo,anzi no impazzire è dir poco. Non mi resi conto nemmeno di avere le mani sulle tempie e la faccia sconvolta finchè mia madre non intervenne:
«Sono certa che qualcosa non và...hai un’aria fin troppo strana...» mi sentivo come Raven quando aveva le visioni,anzi no più sconvolta di Raven!
«MILEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEY» Disse Louis per l’ennesima volta facendomi alzare di scatto dalla sedia,costringendomi a inventare una palla all’ultimo secondo:
«Mi sono ricordata improvvisamente di una ricerca,scappo in camera mamma!»
 
 
 
«Ma sei completamente deficiente? Ora mia madre pensa abbia le allucinazioni!» dissi chiudendo la porta dietro di me,rivolta a Louis che era intento a guardare le foto appese sul muro
«Colpa tua. Pensa prima di parlare» come come come?
«AH AH AH signorino fino a prova contraria non voglio che la gente pensa stia impazzendo a causa tua quindi evita di darmi a parlare quando sono in presenza di altri,grazie!»
«OK,ok calma. Hai il ciclo per caso?» che idiota
«Ma che simpaticone!»
«In ogni caso non ho voglia di litigare,dobbiamo escogitare un modo per rispedirmi a Londra!»
«Ah ed ora vorresti che trovi io un modo? Ho altro a cui pensare » in realtà nulla,ma mi divertiva stuzzicarlo
«Ti prego Miley,tra un mese parte il tour ed io sono bloccato qui! Sottoforma di fantasma! Devo tornare a Londra,umano! Le directioners staranno in pena per me!»
«Allora avvertiamo almeno i tuoi amici...non so...» ma mi interruppe immediatamente
«NO!Non devono sapere nulla! Penseranno che sono un’idiota che non sa badare a se stesso e poi cosa potrei mai dirgli? “sono stato risucchiato da un robot ora mi trovo in italia ma non sono...come dire...UMANO” ?» mi faceva ridere. Il suo modo di agitarsi e come nascondeva l’evidente panico mi divertiva. Forse non sarebbe stato tanto tremendo averlo con me per un po’ di tempo.
«Escogiteremo qualcosa e sarai a casa entro un mese!»
Inaspettatamente mi abbracciò. Fu un abbraccio strano,davvero. Era come se mi avesse travolto una folata di vento. Ma ciò che mi stupì non fu tanto questo quanto il battito del  suo cuore: potevo percepirlo poiché a contatto con la mia pelle era l’unica cosa che potevo sentire,perché il suo abbraccio era qualcosa di irreale,mentre il suo battito era qualcosa di inaspettato e fantastico. Per non parlare del suo profumo,eccezionale,non mi ero mai sentita così bene. Finchè non sciolse l’abbraccio e la mia sensazione di pace,serenità e felicità cessò.
«Grazie» mi sorrise. Un sorriso difficile da  rimuovere,era mozzafiato.
«Ora vado a dormire,tu...»
«Non preoccuparti starò bene da qualsiasi parte,non voglio darti impiccio »
 

Mi svegliai nel bel mezzo della notte e con sorpresa notai che Louis era proprio accanto a me,che dormiva beato. Somigliava più ad un angelo che altro.
«Miley...»
«Cosa c’è Lou?»
«Non riuscivo a dormire...mi sento incredibilmente solo...scusami...»
«Sssshhhh ci sono io con te. Non sei solo,non lo sarai mai»
Avrei giurato di aver visto scendere dal suo viso una piccola lacrima,ma prima che potessi controllare lui interruppe i miei pensieri
«Sogni d’oro Miley e.....grazie....»









Are you ready?Let's go!

eieieieiiiiiiii ciao a tutti C:
inanzitutto voglio ringraziare le 6 persone che hanno
messo la storia tre le seguite
e le 2 tra i preferiti,vi ringrazio davvero tanto,mi fa piacere che
in un certo senso la storia vi incuriosisce.

Ed ecco il 2° capitolo,cosa ne pensate?Avete voglia di scoprire di più?
Se si,perchè non mi lasciate una recensione? In modo da capire
il vostro punto di vista.Mi farebbe davvero piacere C:

Per qualsiasi cosa mi trovate su twittah(ricambio tutti): :
CLICCA QUI
e ci sono anche su ask,per qualsiasi tipo di domanda:: CLICCA QUI

XOXO MONA
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

“Too much light in this window,
Don’t Wake Me Up!!”




Una parte di me era convinta che avevo sognato tutto. La medesima parte mi condizionò a tal punto di rattristirmi al solo pensiero:non volevo aver sognato Louis. E’ vero che probabilmente mi avrebbe incasinato la vita ma... mi piaceva,senza fraintendere ovviamente. Mi piaceva perché era simile a me: Divertente,combina guai,sempre con la risposta pronta e pieno di vita. Avevo bisogno di una persona come lui al mio fianco,ma non volevo...insomma...che fosse stato “mio” solo in un sogno. Anche se,pur se non si fosse rivelato tale,rimaneva sempre una sorta di “amico immaginario” per me. Oltretutto nessuno poteva vederlo,né sentirlo...evidentemente mi sarei andata a cacciare in un grandissimo casino. E a confermare le mie ipotesi fu proprio il nostro risveglio.
“DRIN DRIN DRIN DRINNNNNNNNNNNNNNNNNN”

«Miley svegliati! E’ tardissimo!» mia madre,la solita mattiniera che non comprende il fatto che ho la sveglia a un centimetro di distanza ed è ovvio che la senta. Iniziò ad alzare le serrande e fece ogni tipo di rumore,-ma come se non bastasse a lei si aggiunse Louis:
«NOOOOOOOOO!!! DON’T WAKE ME UUUUUUUUUUUUPPPPPPP» era prima mattina e già aveva la forza di cantare,o meglio stravolgere,la canzone di Chris Brown.
«Too much light in this window,Don’t Wake Me uuuuuuuuuuup!!»
«Fai silenzio!» risposi a lui,anche se mia madre pensò che l’affermazione era rivolta a lei.
«Miley non fare storie,farai tardissimo!!!!» come le potevo spiegare stavolta che non mi ero rivolta a lei? Meglio tacere,avrei solo combinato altri casini
 
Stavo per uscire di casa e ne approfittai per fare qualche raccomandazione:
«Louis ti ricordo che colei che deve andare a scuola sono io,tu resta qui,ci vediamo dopo e tenteremo di risolvere il tuo problema,ok?ok!»
«Mmmmmh....» si limitò a dire,meglio così.
Presi la mia felpa,le mie cuffiette e mi incamminai verso la metro. Stava per ricominciare la solita routine.
 
Ero più che consapevole che non avevo studiato un cazzo,eppure non me ne fregava,forse perché avevo altro a cui pensare:Louis. Come avremo fatto a farlo tornare un uomo a tutti gli effetti? Certo che è proprio una calamita attira guai.
«Cosa sta pensando signorina? Al fidanzatino? Non è il momento!» la prof di latino interruppe i miei pensieri,ma la guardai con aria del tutto indifferente: pur se fosse ? sono libera di pensare a ciò che voglio.
«No mi dispiace prof,non era il “fidanzatino”» che rompipalle non la sopportavo proprio
«Hai un fidanzato e non me l’hai detto?» oh no...no....no....non poteva averlo fatto,non poteva avermi seguito...ammenochè non mi sono immaginata la voce...si decisamente,avevo immaginato tutto. Louis mi stava dando alla testa!
«Cosa succede signorina? Troppo impegnata a pensare a chissàchè?» ma proprio mentre stavo per aprire bocca per porre fine a quella ridicola conversazione una figura attirò la mia attenzione: proprio lui.
Se ne stava seduto come se nulla fosse sulla cattedra,con i piedi che facevano su e giù,proprio come un bambino sull’altalena,e a peggiorare tutto era proprio il suo sorriso,capace di distrarmi e portarmi in un’altra dimensione.
«Noooooo! Vai via da qui!»
«Cos’ha detto signorina?» la mia fortuna? Pari a zero! Stavo dicendo a quel deficiente che doveva andarsene,e avevo approfittato del chiacchiericcio continuo. Ma ovviamente tutti smisero di parlare proprio appena aprii bocca. In modo tale che la prof mi sentisse chiaro e tondo...
«Nulla. Mi scusi.» come se non bastasse Louis-  evidente iperattivo -si alzò e iniziò a fare linguacce alla prof,imitando ogni suo gesto. Tant’è che mi misi a ridere. Ma non fu una risata...inosservata...
«Signorina la porto dal preside se non la smette! Come osa deridere il docente?» ma non riuscii proprio a smettere. Chiamatemi idiota ma Louis era esilarante. Imitava la faccia super incazzata delle prof alla perfezione,finchè,non arrivò la fatidica frase:
«Signorina dal preside....ORA!»

Uscì dall’aula che ancora ridevo,finchè non capii la gravità della situazione.
«Sei un idiota...un fottutissimo idiota!» dissi ancora tra le risate
«Perché sei venuto?» continuai io,finalmente calma
«Mi annoiavo...» rispose lui con altrettanta calma
«Ti annoiavi e hai pensato bene di farmi andare a visitare il preside stamattina?»
«Mmmhh....se proprio vuoi metterla così...» non capiva la gravità della situazione?
«Mai andata dal preside prima d’ora! Pensano minimo sia impazzita!»
«C’è sempre una prima volta piccola» quelle parole mi fecero rabbrividire,brividi di piacere quando sentii come mi aveva chiamata. Non che non era mai successo prima,ma detto da lui risuonava perfetto quel nomignolo. Evidentemente notò il mio volto da “Miley e il paese delle meraviglie” e continuò:
«Sai io ci andavo spesso...» non avrei mai dubitato di ciò: Louis era un pasticcione,fin troppo rumoroso e iperattivo.
«Meglio che ci avviamo...aspetta no....tu non vieni con me!» dissi freddamente
«Perché? Dove vuoi che vada da solo? Stai dicendo che vorresti lasciare solo e sconsolato un visino così?» mi mostrò il broncio e sbatté le palpebre,facendomi perdere nell’azzurro dei suoi occhi...
«Va.....bene....ma non fiatare intesi?» la parte della dura non mi riusciva per niente bene
«Sissignora! » rispose lui con il suo super sorriso.
 
Ci incamminammo verso l’ufficio del preside e ancora non realizzavo che stavo per varcare quella soglia. Cosa avrei potuto dire a mia discolpa?
“Preside conosce per caso Louis Tomlinson dei one direction? Bene! È piombato la sera scorsa nel mio bagno ed è una sottospecie di fantasma perché nessuno può vederlo né sentirlo...ma indovinate un po’? io si!! Io può preside ha capito bene! Ed è per quel deficiente senza cervello che ora sono qui!”
Ma Louis interruppe il mio film mentale degno di oscar,evidentemente catturato dalla mia espressione sovrappensiero.
«Ehi tutto bene?» disse lui quasi preoccupato
«Cosa cavolo gli dico?» dubito avesse una risposta a questo ma tentai
«La verità: la tua professoressa sembrava una iena in calore e tanto che era esilarante ti sei messa a ridere portando scompiglio in classe» disse sorridendo
«Perché la fai così facile? Non lo è per niente!»
«Oh beh vedi tu allora. Preferisci dire di me? “il famosissimo,bellissimo,fighissimo Louis Tomlinson mi ha accecata da così tanta bellezza e personalità che mi sono distratta e...”» ma prima che continuasse la sua messa in scena lo spinsi. Evidentemente chi mi avesse visto avrebbe sicuramente pensato che stessi delirando,alla fine per gli occhi esterni poteva sembrare quasi che avessi spinto a vuoto.
«Idiota!!» esclamai io,senza pensarci due volte. Ma prima che potesse rispondere la voce del preside ci richiamò:
«Deve entrare signorina? Prego.»
Prima o poi avrei ucciso Louis Tomlinson.



Are you ready?Let's go!
Ciaaaaaaaaaaaaao a tutti C:
ci ho messo un po' a mettere questo capitolo(anche se
lo avevo già scritto da un po') per mancanza di tempo.
Insomma in questi giorni mi è capitato di tutto e di più,
ma non sto qui a scocciarvi. Vi ho detto questo solo
perchè mi giustifico dagli eventuali errori,visto che non
ho riletto il capitolo prima di metterlo(UHUH CHE BULLA).
Spero davvero in qualche recensione
se ne ricevo almeno 2 metterò il capitolo
PRESTISSIMISSIMISSIMO!



                Per domande di qualsiasi tipo: CLICCA QUI



(vi scoccio sempre chiedendovi di guardare la mia cover e magari passare per il mio canale,lo so che sono una rompipalle
CLICCA QUI PERFAVOREEEEEEEEEEEEEE *-*)

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

“Don't you worry,
Cause everything's gonna Be Alright,ai-ai-ai-aight
Be Alright,ai-ai-ai-aight.”

 
 
E così mi ritrovai,di sabato pomeriggio oltretutto,a fare compagnia alle bidelle. No ma dico io,Louis non poteva starsi a casa? Ovviamente doveva incasinarmi un pomeriggio e come se non bastasse i miei non mi avrebbero nemmeno fatto scendere di sera. Gliene avrei dette quattro!

«Scusami...» disse lui per la millesima volta in quel pomeriggio
«No Louis non ti scuso per niente! Guarda come sono ridotta.» uno schifo....come direbbe lui “simple but effective” ecco. Ero convinta che il trucco dal viso praticamente era scomparso e fisicamente ero ridotta uno straccio
«Sei adorabile»  ora non solo ero orribile,ero un pomodoro orribile.
«E tu sei poco divertente!» dissi per nascondere l’imbarazzo
«Non scherzavo...»
«Si si certo Lou come no...»
 
«Come si chiama il tuo fidanzato?» disse improvvisamente
«Louis non sono fidanzata. Dai ti sembro il tipo?» dissi io ridendo
«Perché no? Sarai anche una rompipalle ma sei carina» disse lui sorridendo
«Smettila,mi hai preso in giro fin troppe volte in una giornata!» la sua schiettezza era unica,eppure avevo bisogno di sentirmi dire quelle parole. Non che volessi sapere di essere rompipalle ma non mi dispiacque per nulla sentirmi dire di essere “carina”,non era cosa da tutti i giorni insomma...
«Sei la classica persona che crede in ogni insulto e non accetta nessun tipo di complimento. Con te è inutile...» aveva ragione,ed era anche per questo che allontanavo le persone
«Ora hai capito perché nel rapportarmi con la gente non sono granchè...» dissi con un filo di tristezza
«ok,io non sono “la gente” mettiamola così» soffocai una risata e lo guardai negli occhi: era sincero,non come le altre persone che solitamente frequentavo.
«Mi piace quando sorridi,lo fai spesso...» disse poi improvvisamente.

Eppure aveva ragione,io ridevo spessissimo a dir la verità. La mia risata la maggior parte delle volte non era da considerare “risata di gusto”,spesso la utilizzavo per tutt’altro: per nascondere la tensione,l’ansia o semplicemente per trattenermi dal piangere. All’apparenza sembrava tutt’altro,ma mai,mai in vita mia mi era mai capitato che qualcuno capisse il motivo della mia risata,e sinceramente non tenevo a spiegarlo a nessuno,perché nessuno mi avrebbe capita alla fine.

«Dai Lou smettila...facciamo così ti perdono,così la smetti di dire cavolate! Usa la bocca per dire cose intelligenti per una volta!» dissi senza pensarlo minimamente
«Ma per la millesima volta non sto scher...» ma venne interrotto dalla mia faccia minacciosa che non gli fece concludere la frase e finì la sua considerazione dicendo un banalissimo:
«Ho capito,sto zitto» e teatralmente fece segno di “cucirsi la bocca”.
«Non c’è bisogno che stai zitto,in questo paese è ancora valido il diritto alla parola,ti prego solo di non dire cazzate,grazie!»
«Volevo solo risollevarti il morale! Grazie per la riconoscenza. Tolgo il disturbo!»
 
 
 
 
Tornai a casa sola,non sapendo minimamente Louis dove si era andato a cacciare.
Dopo aver saputo della punizione “post scuola” –come se non bastasse già il fatto di aver tenuto compagnia alle bidelle e agli strofinacci- che infondo mi aspettavo una reazione del genere e quindi non ci rimasi male più di tanto. Forse perché il pensiero che non ero più del tutto sola mi rasserenava e pensando a Louis vedevo il lato positivo della cosa. Certo i miei avevano detto chiaramente “ questo weekend resti a casa,senza nessuno” ma in teoria Louis non era una persona a tutti gli effetti quindi non stavo neanche disubbidendo,perfetto. In ogni caso per il momento Louis era sparito,forse si era offeso perché non lo prendevo mai sul serio,ma una parte di me era convinta che prima o poi sarebbe apparso dal nulla –come ormai suo solito- e avremo risolto.
Nel frattempo per non annoiarmi ancora di più accesi il pc con una sola intenzione: scrivere il mio blog. Uno spazio completamente mio,ci può essere cosa più bella? Soprattutto in una città,o meglio in un modo,che non da spazio a nulla. Non da spazio ai sogni,non da spazio alle aspirazioni,ai desideri,alle voglie,al sapere...e demoralizza ogni giorno di più. Quanti la pensano come me? Credo di non essere la sola a pensare che questo mondo non fa assolutamente per me. Eppure basterebbe solo abituarsi,ma a cosa servirebbe? No,no,no...non fa per me di certo. Chi vorrebbe abituarsi a sapere che nel mondo vanno avanti i raccomandati,gli eterni fortunati o quelli sfondati di soldi,figli di papà ... e tu? Cosa puoi fare? Adattarti,lo fanno tutti,o meglio tutti gli altri. Riprendiamoci in mano le speranze e combattiamo,questa è la chiave di tutto,così bisognerebbe andare avanti. Ed io lo faccio scrivendo e tentando di comunicare le mie idee. Anche se non posso pretendere di salvare un modo già distrutto.
 
Passò più di un’ora quando decisi di spegnere il pc e distaccarmi dal mio mondo virtuale,con un solo pensiero in testa: Louis. Non si era fatto più vivo dopo che aveva reso fine alla sua parlantina. E sembrava strano ma mi mancava incredibilmente.  Che poi come avrei fatto a ritrovarlo? Di certo non avrei potuto chiedere in giro,mi avrebbero presa per pazza. Affiggere cartelloni?
“Scomparso Louis Tomlinson (si,quel Louis Tomlinson)
p.s. non potete vederlo in teoria perché non è del tutto umano ma questi sono dettagli”
 
non potevo di certo fare cose del genere...
improvvisamente mi sentii in colpa,perché era questa la verità:era tutta colpa mia e del mio orribile carattere. Oramai il pasticcio era stato fatto: perché me la sono presa con lui per ogni cosa che diceva? E se in quel frangente di tempo lontano da me gli fosse successo qualcosa? Non me lo sarei mai perdonato! Certo che sono stata un’amica di merda,nonostante sapevo che ero l’unica sua “ancora” in questo momento io l’avevo fatto andar via. riconoscevo il fatto che evidentemente non avevo la fila di amici che solitamente hanno i teenager e forse anche per mezzo del mio caratterino che tanto poteva essere acido,tanto comprensivo,tanto debole. E così,mi sfuggì una lacrima..e poi ne seguì una seconda, e una terza e persi il controllo. Odiavo piangere,era umiliante. La paura di perdere qualcuno si fa sentire e nel mio caso ha riempito la mia mente: non volevo perdere Louis. L’avrei aiutato come da brava amica,nonostante sia debole,fragile e magari l’ultima persona che andrebbe bene per lui ma l’avrei fatto,perché dal primo giorno che l’ho visto ho sentito che di lui posso fidarmi. Di certo non sarebbe stato facile,come metterlo in dubbio? Ma mi sentivo pronta stavolta,pronta per lui. Il bene che provavo nei suo confronti era già grande,forse perché anche se lui non se ne accorgeva,ogni giorno stava facendo qualcosa per me,rendendo le mie giornate più movimentate e felici. E adesso avevo disperatamente bisogno del suo sorriso che riusciva a comunicarmi serenità,o un suo abbraccio...così irreale ma tanto sentito. Perché lui colmava gli spazi vuoti che in questi anni avevano lasciato tanti: persone importanti,amici,amori...
«Non trattarmi più come uno stupido,come se tutto ciò che dico sia una cazzata perché non è così!» mi girai di scatto,vedendo il suo viso leggermente arrabbiato,ma bastò vedere il mio viso che subito si rilassò,mi venne vicino e mi strinse a se
«Ehi ci sono...ci sono io con te...andrà tutto bene!»
«Me lo prometti?» dissi io a bassa voce
«Si!»
 



Are you ready?Let's go!!
Ciao a tutti lettori,sileziosi e non C: beh inanzitutto so che
è passato un po' di tempo prima di pubblicare questo capitolo e
mi dispiace,anche perchè ci tengo davvero a questa storia
anche se è un po' particolare e magari
potrebbe non piacere a tutti,anzi indubbiamente è così,ma Louis
è il mio "supereroe" e di conseguenza
ho cercato di creare una fan fiction alla sua altezza.
Okay dopo questa piccola premessa tengo a ringraziare
i 7 che seguono la storia
i 2 che la ricordano
i 5 che la preferiscono
e i commenti più che graditi di
LoLasmiley
(grazie mille ancora dolcezza)
beh voglio concludere per non farvi il papiello di commento:
una recensione è seeeempre gradita,e spero di trovarne di più.

P.S. ho messo la mia cover di More than this,semmai non avete nulla
da fare mi piacerebbe tanto una vostra considerazione; Clicca qui

Per domande di qualsiasi tipo ci sono su ask: QUI
Se volete aggiungermi su twittah eccomi(ricambio tutti):QUI

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5
 

I giorni passarono  e le cose ...si complicarono. Oramai la maggior parte delle persone con le quali avevo un minimo contatto nemmeno incrociavano più lo sguardo con il mio e per quanto riguarda le persone che stavano a stretto contatto con me..beh oramai avevano tratto le loro conclusioni: stavo diventando pazza. Eppure non ho mai provato a smentire queste voci,che si dileguarono da scuola,ai vicini,al quartiere e ai miei,ovviamente. Ma cosa potevo mai fare? Se avessi detto che la causa della mia presunta pazzia era Louis Tomlinson –si,sempre QUEL Louis Tomlinson- avrebbero solo avuto conferma delle loro supposizioni. E perciò eccomi qui,sul divano,circondata dai miei genitori,al fianco di Louis,come routine oramai.

«Miley sei sicura di stare bene?» disse per l’ennesima volta mio padre
«Si»
risposi con quanta più enfasi possibile,visto che stavamo sfiorando il ridicolo. Insomma alla fine loro sapevano tramite pettegolezzi che la loro “amata,dolce,solare figliola” stava impazzendo. Addirittura arrivarono voci del tipo “lei vede i fantasmi” o “parla con i morti” insomma chi più ne ha più ne metta. E poi a che scopo? Non saprei. Ah si,volevano rovinarmi la vita,ecco la soluzione.

«In ogni modo...» disse mio padre continuando il discorso –che stava durando più di un’ora- interrompendo i miei pensieri
«Io e tua madre abbiamo preso una decisione...» ora iniziarono a spaventarmi...
«Cosa intendi per soluzione?» dissi io notevolmente spaventata.

A dirla tutta la risposta non arrivò subito,anzi tardò ad arrivare,tant’è che iniziai a guardare prima mia madre,poi mio padre,poi mia madre,poi...vabbè insomma facevo avanti e indietro con lo sguardo e finalmente dopo il silenzio la risposta arrivò:

«Abbiamofissatounappuntamentoconlapsicologa» disse mia madre tutto d’un fiato,speravo di aver capito male,anche se,nonostante aveva detto a stento quelle parole,disturbando il tutto con una lieve tosse,avevo capito benissimo

«Come scusa?» il panico iniziò ad invadere il mio corpo
«Psicologa Miley, P S I C O..» ma la interruppi subito
«Ok,non sono sorda!» adesso dal panico in me stava nascendo un nuovo tipo di emozione: rabbia.
«Stanno impazzendo Miley! Le loro supposizioni sono infondate! Il sentirti parlare con qualcuno,che oltretutto nel tuo caso stiamo parlando della super super star Louis Tomlinson e..»

Per evitare di sembrar ancora più pazza mi alzai di scatto,per far segno a Louis di smettere di parlare e senza dire nulla mi allontanai,entrando nella mia stanza e sbattendo la porta dietro di me.
Mi fiondai sul letto e –senza dir più una parola a nessuno- mi addormentai profondamente.
 
 
 

«Miley....Miley la cena è pronta... » era Louis,al mio fianco sul letto che mi avvertiva
«Come lo sai?» dissi io con la voce simile ad un trans,poiché mi ero appena svegliata
«Tua madre sta urlando da più di mezz’ora...» disse lui,mentre contemporaneamente mia madre confermò ciò che aveva appena esposto
«Laaaaaaaa ceeeeeenaaaaa è prontaaaaaaaaaaa!»

Ma che merda! Era l’ultima cosa che volevo: la cena. E quella doveva essere una ragione valida per farmi alzare dal letto? No,non bastava! Che si fottessero loro e la cena. La verità è  che non mi capivano;nessuno lo fa. La cosa peggiore? L’unica “persona” che ci prova è Louis,e il bello è che non so se prima o poi scomparirà,o peggio tornerà dai suoi amici,si dimenticherà di me,scapperà senza darmi spiegazione...
Lui si stancherà di me. Tutti lo fanno.
Tutti che dicono “io ci sarò fino alla fine” e alla prima occasione mi mollano,magari sbattendomi una porta in faccia. Non a caso avevo imparato a non fidarmi più.  Eppure il segreto sta nel fregarsene,dovrebbe essere semplice,non avrei avuto più problemi. La cosa peggiore è che mi importerà sempre,anche se solo ad una piccola parte di me e ciò mi fa sentire incredibilmente stupida. E la situazione era sempre la stessa:
Piango,lacrime e lacrime versate,altrettanti fazzoletti e delusioni. Ma dopotutto spero ancora.
Spero di risvegliarmi,con un bel sorriso stampato in faccia,perché la verità è che piangere è facile,ridere è difficile,troppo.
Ed eccolo lì,il mio sole,la mia luce personale. Lui che riesce a distrarmi,a farmi rialzare. Vorrei dirgli “ti voglio bene”,un bene sincero vorrei dirgli “grazie”,non avendolo fatto fin ora,e tutto ciò che ottengo è un sorriso. Le parole mi si sono bloccate in gola. Lo sentivo vicino a me più che mai e non lo avrei perso,no,non lo avrei permesso!
«Stai bene Miley?»
«Ora si ...» lo guardai fisso nei suoi occhi azzurri e mi placai. Ora ero serena,avrei affrontato qualsiasi cosa.
 
 
Noncurante delle urla continue di mia madre andai sotto il getto d’acqua bollente della doccia. Mi ricordai che era proprio lì che tutto ha avuto inizio. Più o meno una settimana fa Louis era piombato nel mio bagno senza sapere né come né perché.
Accesi la radio,avevo bisogno di musica. Avrei alzato il volume talmente tanto da non sentire più nessuno,nemmeno i miei pensieri,nemmeno quelli volevo sentire più. Eppure la musica non riuscì a distrarmi dal pensiero incessante di Louis.
Ho bisogno del suo affetto, davvero, davvero tanto.
L’ho cercato. L’ho cercato in ogni persona, fra ogni braccia o sguardo. Infine l’ho trovato in lui,ciò che mi mancava. La verità è che vorrei amare ed essere amata, vorrei svegliarmi con un profumo diverso, ricevere un abbraccio,vorrei essere amata da schifo,vorrei che mi salvasse da questa merda che chiamano realtà. È la ragione per la quale mi sveglio ogni mattina e sopporto le prediche,gli insulti...
Devo smettere di pensare,stavolta nemmeno la musica basta ad interrompere questo flusso infinito di pensieri.
Mi asciugo in fretta e piombo in camera.

«Sono uno schifo!» urlo disperata,incrociando gli occhi di Louis
«Miley...ci sono io con te,andrà tutto bene»
«Sono uno schifo!» ripetei per la seconda volta,urlando più di prima,a differenza che le lacrime stavano per invadere il mio viso
«Quello che voglio dire è che sei bella. Sei bella con i tuoi capelli spettinati,il viso di chi soffre in silenzio,di chi sopporta le critiche e ha cicatrici sul cuore. Sei bella quando piangi di gelosia, quando tremi e ti fai stringere durante il brutto tempo. Sei bella quando ridi e mostri i denti, ma anche quando urli un vaffanculo disperato. Quando la tua forza si impossessa di te nonostante ti ritieni fottuta in tutto: fottuta in amicizia, in amore, e con sempre più lacrime sospese. Sei donna e sei complicata...»

Le lacrime continuavano a scorrere,incuranti dell’imbarazzo evidente. Lui aveva centrato ogni punto e delicatamente aveva affrontato ogni mio problema racchiudendolo in poche parole.

«Forse non sai, ma sei più presente di qualsiasi altra cosa qua vicina,e sai,vorrei che fossi tu, questo venticello che continua ad avvolgermi,tu e nessun altro.»
-aspetto te e voglio solo te- pensai tra me e me




Are you ready ? Let's go!
bene bene bene,mi sento malinconica oggi
si vede? beh vi assicuro che il lato comico
che prima aveva la storia di certo non è sparito
ci sarenno molte situaizoni che vi faranno ridere
non preoccupatevi. Ma purtroppo quando uno scrive è
condizionato dalle proprie situazioni ed ecco il perchè
di questo capitolo. Forse mi pento quasi di averlo scritto.
In ogni caso vorrei ricevere qualche commento
critica positiva o negativa che sia
Ringrazio sempre:
i 6 che hanno messo la storia tra i preferiti
i 7 che l'hanno messa tra le seguite
e 1 che l'ha messa tra le ricordate
e tutti coloro che seguono la storia
anche se non danno cenni di vita <3


Lasci un commentino? Se vedo che la
storia vi piace continuo al più presto

Per qualsiasi informazione eccomi:
su twitter -> https://twitter.com/monaquiet
su ask-> http://ask.fm/MonasQuiet

Alla prossima <3

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

"Give me love like her
‘Cos lately I’ve been
waking up alone"


 


Il mare: quel colore che tanto ammiravo,che mi trasmetteva pace e tranquillità.
Ed io,io ero proprio lì ad osservarlo,ascoltando il rumore delle onde che si infrangevano sugli scogli. E quell’odore di buono,di estate che respiravo lentamente con gli occhi chiusi per concentrarmi sulla bellezza di quel momento.
Poi un fruscio di vento.
Non era vento comune,era una sensazione che conoscevo bene,l’avevo provata sulla mia pelle. Ne ero certa,non era vento.
Sapevo cos’era,ma non sapevo minimamente cosa ci facesse in un momento di pace e calma,dove lui nella mia vita non stava facendo altro che portare scompiglio. Era uno scenario non adatto a noi,io ci avrei piazzati in un posto affollato e frenetico,di certo non al mare.

«Cosa ci fai qui Louis?» chiesi,capendo che era proprio dietro di me
«Ho bisogno di parlarti,guardami negli occhi...»
E lo feci: i sui occhi azzurri,azzurri come il cielo,come il mare,come la calma,come la tranquillità,come la sicurezza che ogni volta mi dava quando stavo con lui.
«Ho bisogno di dirti una cosa...che non posso più tener dentro»
Il cuore mi batteva forte,vedevo solo l’azzurro: il mare il cielo i suoi occhi e ancora il mare il cielo e ...
«Forse è meglio che lo dimostro con i fatti. Mille parole neanche basterebbero...»
Si avvicinò a me,lentamente...chiusi gli occhi e...

 
 

«Miley sto uscendo,tuo padre già è al lavoro. Ci vediamo questo pomeriggio!!!!!»
Se non avesse sbattuto la porta e non fossi stata così tanto pigra e stanca le avrei urlato contro.
Aveva appena rovinato il mio sogno,e mi sentivo una tale stupida al solo pensare –se pur nel sogno- ad una cosa del genere.
In ogni caso dopo circa mezz’ora trovai la forza di alzarmi e vestirmi: di Louis non c’era traccia,strano.

Ne approfittai del momento di solitudine per mettermi a suonare;non desideravo altro che suonare il pianoforte. Lo facevo sempre,fin da piccola. Il pianoforte era il mio rifugio segreto. Suonare mi faceva sentire bene,probabilmente era una delle poche occasioni in cui mi sentivo in armonia con il resto del mondo. Ma proprio nel bel mezzo della mia melodia sentii una voce,la sua voce:
«Suoni? » mi domandò incuriosito.
«Sono autodidatta,non sono granché» risposi io imbarazzata.
«Fammi sentire qualcosa !» suonare davanti agli altri mi risultava difficile,avevo sempre e solo suonato per me stessa. Suonavo in situazioni tristi,quando sentivo il mondo crollarmi addosso,e mai,mai avevo pensato di suonare per qualcuno,o meglio far conoscere a qualcuno l’esistenza del mio rifugio. Ma in quel momento non sapevo neanche io cosa mi era preso,iniziai a suonare. La melodia era ispirata al sogno fatto poche ore prima,e alla sera stessa che incontrai Louis per la prima volta. Suonai ricordandomi dei suoi occhi e la sua semplicità,anche se la melodia risultò incompleta.
«So che è incompleta ma... »
«L’hai composta tu? » mi domandò lui con gli occhi fissi su di me.
«Si... » in quel momento si che mi sentivo in imbarazzo.
«Davvero non ho parole,è bellissima,non importa quanto sia incompleta è semplice e dolce,proprio come te » dopo quella frase mi stupii e non riuscii a dire niente al di fuori di un banalissimo:
«Grazie»
«Non hai mai pensato di intraprendere una carriera musicale? » disse incuriosito
«No,mai a dire la verità. Suonare lo riservo solo per me stessa »
«Me la fai sentire ancora? » e così ricominciai.
 

***
 

Purtroppo a rovinare la mia giornata quasi-serena furono proprio i miei genitori e la loro comunicazione più che sgradita:
«Miley come ti abbiamo accennato pochi giorni fa,abbiamo fissato l’appuntamento con la psicologa;io e tuo padre crediamo davvero che possa aiutarti. Non la devi prendere a male! Pensa che è qualcuno con cui puoi confidarti. Guarda che l’adolescenza è difficile,piena di problemi,ansie»
Continuava a parlare ma evitavo di fermarla,come di ascoltarla. Se l’avessi fermata ci sarebbe stata qualche altra predica e predica vuol dire nervosismo e nervosismo vuol dire uscire fuori di me e alla fine sarebbero arrivati alla conclusione che la mia era una pazzia nervosa e chissà cosa.
«perciò lo riteniamo opportuno» concluse finalmente mia madre.

Con un gesto teatrale,fingendomi indifferente,mi voltai cercandoli di guardare negli occhi prima l’uno e poi l’altro accennando un sorriso,quasi come se apprezzassi il loro gesto favoloso e altruista,per poi alzarmi e tornare al pc per scrivere il mio blog
 
 
Genitori: esseri comprensivi al momento sbagliato
Allora io l'ho sempre detto che questo mondo non faceva per me. Non è per me. Sono decisamente una figlia sbagliata piena di problemi che non capisce se stessa quanto non capisce gli altri.Io lo scrivo, così potrò dire di aver parlato anche di questo, nonostante tutto, perché no? E allora vi dico che va bene così, che forse sono proprio nata per provare tutto questo,non essere compresa e starci male, sopportare tutte le urla che vorrei esternare,ma come conclusione ottengo solo che rimbombano nella mia testa. Forse mi sono abituata a non parlare più, a starmene zitta in modo da non aver contro nessuno e non stare dalla parte di nessuno. Vi dico che... sapete che vi dico? Che non lo so, non ho la più pallida idea di niente, ho solo paura di me stessa, di ciò che potrei fare o peggio di ciò che potrei non fare. Sono sempre stata una dalle grandi aspettative: sognavo Londra,una grande famiglia,magari un marito inglese super perfetto e un lavoro che mi gratificasse e magari anche accettarmi e sentirmi accettata,come ciliegina sulla torta. Ma cosa pretendo? Sono io che rimango ferma,sono io che resto indietro mentre il mondo continua ad andare avanti. Devo cambiare pagina.






Are you ready? Let's go!
la rompipalle è tornata con un nuovo capitoloooo yeee
beh che dire,non saprei davvero come commentarlo questo
capitolo sinceramente,forse perchè
sono ancora scossa dal super annuncio fatto poche ore fa
TOUR MONDIALE NEGLI STADI!
Che altro? Tenevo a ringraziare le poche,ma buone
persone che commentano la storia:davvero mi rendete felicissima!
Non c'è cosa più bella che dedicare il proprio tempo a qualcosa
e vedere che viene apprezzata! Ma ringrazio anche:
8 che seguono la storia
7 che la preferiscono
2 che la ricordano <3
Altro? si,io non finisco mai di rompervi le balls:
se volete farmi qualche domanda di qualsiasi
genere,o sapere quando aggiorno askatemi:

http://ask.fm/MonasQuiet
se per qualche strano caso volete seguirmi su twittah eccomi
(ricambio tutti basta che dite che seguite la
mia storia):
https://twitter.com/MonaQuiet

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7

"Putting my defenses up
‘Coz I don’t wanna fall in love
If I ever did that, I think I’d have a heart attack…."

 


 


La mia mente rifiutava completamente l’evidente situazione: io,mia madre,mio padre e Louis in macchina. Destinazione? Psicologa. Ma cosa ho fatto di male,cosa? Mi stavo praticamente imparando un copione mentale pur di terminare quella messa in scena. Non volevo che ciò si ripetesse ogni settimana. Eppure al posto di pensare a come poter uscire da quella situazione il mio pensiero fisso era sempre solo uno: Louis.
La verità è che sto bene finchè non ci penso,fin quando non me lo ritrovo davanti come un’apparizione angelica,fin quando non leggo il suo nome ovunque,perfino nella mia testa,sto bene quando mi tappo orecchie e occhi,quando dormo,perché sembra che tutte le ansie e preoccupazioni non esistano. Ma lui è sempre qui. Qui che mi aiuta,che mi rende la vita incasinata,anzi no...che mi rende viva e basta.
Ma dire di star bene non posso. Non posso perché la paura mi invade ogni qual volta penso che questi attimi non si ripeteranno più quando lui ritornerà...lui insomma. Sono sicura che scapperà da me,che si dimenticherà di me;lo fanno tutti,perché lui non dovrebbe? Eppure è lì,davanti a me,si...lo vedo! Ma è proprio questo il problema,lo vedo solo io.
Non potrò mai vantarmi di aver ricevuto un abbraccio da lui,né un simpatico buffo sulla guancia per tutte le volte che lo prendo in giro,né potrò sentire il suo tocco sulla mia pelle quando ha voglia di scompigliarmi i capelli,o la sua mano sulla mia spalla quando vuole rassicurarmi che vada tutto bene. Niente,non sento niente,né posso sentire niente. Perché lui c’è ma non c’è,sembra quasi una proiezione della mia mente. Ma la cosa peggiore è che nessuno sa di noi e nessuno lo saprà mai.
Nessuno saprà degli abbracci che avrei voluto dargli,per sentire il suo profumo,il suo corpo contro il mio; nessuno saprà della mia voglia di stringergli la mano,per poter camminare io e lui tra la folla. Perché? Perché non accadrà mai,perché non può accadere.
Perché L'ultima buonanotte dovrebbe essere mia, con qualche parola tenera ed un brivido, il primo buongiorno con qualche cornetto caldo, o semplicemente latte e biscotti come piace a lui. Un bacio posato sulla guancia e qualche risatina. Eppure si dice: “Se hai paura di amare qualcuno è proprio con quel qualcuno che devi stare.” Ma come faccio? E soprattutto lo amo? È questo che provo? Cos’è l’amore? So solo che è una cosa più grande di me.

La maggior parte delle persone pensa che sia il cervello a controllare le nostre azioni, tuttavia è spesso il cuore che fa la maggior parte del lavoro. Può farci fare le cose più pazze, ma può anche farci provare nuove avventure. Perché quando apriamo il nostro cuore possiamo conoscere un mondo di amore ed essere piacevolmente sorpresi dalle persone che sono già nella nostra vita. Sfortunatamente, i nostri cuori sono molto... sensibili, e quando si spezzano si spezza tutto intorno a noi. Eclissi di cuore totale....

«Miley tutto bene?»
«Si Lou non preoccuparti,supereremo anche questa» sussurrai io

Avevo detto davvero “supereremo”? avrei voluto un tasto per riavvolgere e  ripetere tutto.

«Hai detto bene piccola,la affronteremo insieme,ci sono io con te.»

Sorrisi alla sua affermazione. Eppure non sapevo come interpretarla. Lui era pur sempre Louis Tomlinson dei One Direction,evidentemente stava riservando a me lo stesso trattamento idolo-fan. Si stava complicando tutto,questa era la verità. Eppure in quel momento una cosa avevo capito:
Per essere innamorati ci vogliono le palle. Devi avere il coraggio di abbattere le barriere che ti circondano, dimenticare il passato e tutto il dolore che hai provato crescendo. Dimenticare quello che ti hanno insegnato i genitori, quello che hai visto al cinema e tutte le tue aspettative, per vivere fino in fondo. Amare l'altro senza paura. È la cosa più difficile da fare.

«Arrivati tesoro. Mi raccomando appena finisci chiamaci e veniamo a prenderti.» almeno un qualcosa l’avevo ottenuto in quei giorni:entrare da sola. Ero convinta che se non avessi messo i piedi per terra e non avrei urlato come una pazza si sarebbero intrufolati,o peggio ad origliare,o magari mi hanno messo un microcip? Sto diventando paranoica.
 

La sala odorava di buono,ma non fui l’unica ad accorgermene.
«Devo consigliare ai ragazzi questo profumo per ambienti!» sempre il solito Louis.

Aspettammo in sala d’attesa con un numeretto a dir poco imbarazzante: 69. È stata l’unica cosa che è riuscita a far distrarre Louis dal profumo per ambienti. Un semplice numero che ha scatenato la sua risata e di conseguenza anche la mia. La cosa peggiore è che avevo gente attorno e mi avevano presa per pazza. Tant’è che due signore si allontanarono da me con aria anonima e impaurita. In effetti alla vista degli altri stavo ridendo da sola come una cretina con un numero in mano...e che numero in mano...

«Numero 69 può entrare» La risata di Louis divenne ancora più forte,ma alla sua si unirono le persone in attesa: alcuni ridevano sotto i baffi,altri invece mi guardavano come per dire “Pervertita ecco perché ridevi”

Dopo la situazione più che imbarazzante la psicologa,Giselle era il suo nome-dedotto dal suo cartellino in caratteri cubitali- mi fece stendere su un lettino tipo antichi romani. Pensavo di aver scambiato tutto questo per un centro oculistico,ma dovetti cambiare idea: non sarei scesa più questo fantastico lettino era poco ma sicuro.
1)perché la gente nell’altra stanza mi avrebbe derisa ulteriormente
2)perché era di una comodità mai sentita

«Allora Miley iniziamo...»

Aveva un tono pacato e dolce,eppure ero in ansia,e Louis lo capì

«Ehi piccola non preoccuparti a breve finirà,torneremo a casa e capiranno che non sei disturbata mentalmente»

Mi girai verso di lui con aria seria e lui fece il gesto di “mi cucio la bocca”
«Quanti anni hai?» iniziò lei
«17»
«Qual è il tuo stato civile?»
«Sono sola»
Ok forse avevo sbagliato a dare la risposta. Magari avrei potuto dire “sono cazzi miei” o meglio “single” semplicemente. Eppure la situazione era imbarazzante anche perché Louis stava sentendo tutto.

«Hai avuto contrasti con i tuoi genitori durante l’adolescenza?» merda,i cazzi suoi no eh?
«Non andiamo particolarmente d’accordo » risposi io secca,senza aggiungere altro

«Il possesso di una cosa te ne fa perdere il desiderio?»

Pensai immediatamente a Louis. Sapevo che era con me,perchè d’altronde non poteva fare altrimenti,ma era proprio questo il punto: lo desideravo con tutta me stessa,lo desideravo come quando...

«Capisco che ci metti molto a rispondere ma è proprio questo il punto,voglio sentire i tuoi pensieri,esternali! Siamo solo io e te non aver paura!
Disse lei con tono calmo. Anche se sull’ultima frase aveva poco ragione: eravamo io lei e Louis.

«Allora....» cercai di iniziare. Un bel respiro e...
«Credo che la risposta non sia difficile eppure ci ho pensato parecchio. Quando so che qualcosa o qualcuno è con me,perché magari non può fare altrimenti,io non posso far altro che desiderarlo sempre di più. Come quando da bambina pregavo mamma per nuovi accessori alla mia barbie preferita. Come quando desideravo con tutta me stessa sempre di più,con oggetto sempre la stessa persona...la risposta è semplice:non perdo il desiderio. Perché la persona...o la cosa... stessa è stato un mio desiderio e non svanisce. Magari non avrei mai immaginato che proprio questo sarebbe stato il mio desiderio,eppure lo è. La realtà dei fatti né è testimone!»

«Bene,mi fa piacere ne parli così apertamente. È così che devi fare,brava!»
Magari dovevo solo smettere di pensare a Louis per ogni risposta che davo.

«Qual è il tuo colore preferito?» disse poi,aspettandosi un di più da me...non un semplice colore,ma una spiegazione,glielo leggevo negli occhi.
«E’ l’azzurro.» risposi istintivamente
«Perché l’azzurro mi trasmette pace,serenità. Quando mi immergo in quel fantastico azzurro sono felice,mi sento bene. Non potrei desiderare vista migliore»

Mi accorsi solo dopo che stavo praticamente descrivendo ciò che provavo guardando gli occhi di Louis.

«In amore hai dei rimpianti?»
Questa era la domanda che sinceramente non mi sarei mai aspettata

«Posso avvalermi della facoltà di non rispondere?» dissi io improvvisamente
«Tesoro,siamo io e te. Ciò che dici in questa stanza è un segreto,vigila la privacy. Non aver paura,io voglio aiutarti,credo di aver individuato il problema.»
Per concentrarmi fin dalla prima domanda avevo tenuto gli occhi chiusi e non potevo far sbaglio più grande che riaprirli e vedere Louis seduto accanto la psicologa,di fronte a me,pronto ad ascoltare ogni mia risposta.

«Non credo di avere rimpianti veri e propri. Ora via con l’altra domanda!» dissi io liquidandola subito
«”Abbiamo quel che meritiamo” cosa pensi di questa citazione?» disse lei subito
«Direi che allora sono sfigata proprio. Direi che non so cos’ho fatto di male per meritarmi questo...»
«Di cosa parli?» disse immediatamente

Louis aveva il volto triste,evidentemente aveva frainteso e non potevo permettermi di ferirlo solo per orgoglio,così chiarii:
«Meritarmi ciò che non mi merito. Perché se pur penso di avere qualcosa io non credo di meritarmela. Non credo di aver fatto così tanto del male,o esser stata così tanto cattiva da avere una persona ma vedere nella mia mente,solo nella mia mente ciò che potrebbe accadere con essa!» mi scapparono un paio di lacrime,e richiusi gli occhi per non incrociare lo sguardo di Louis.

«Capisco benissimo cosa intendi Miley...» disse poi lui,a mia sorpresa. Ma purtroppo fu interrotto da un’altra domanda della psicologa.
«Hai mai desiderato di andar via,lontano da tutto?»
«Si,decisamente. Ma c’è stato qualcosa che me l’ha impedito»
«Cosa Miley?» mi disse lei
«Una persona» risposi senza pensarci due volte
«Chi?» disse ancora lei,approfittando delle mie risposte veloci
«La mia più grande fantasia,che c’è ma è come se non ci fosse» dissi io liquidandola.
«Io ho la risposta per te,so cosa ti turba...»
Ero ansiosa. Magari mi avrebbe prescritto qualche cura stramba...o peggio... non sapevo cosa immaginarmi. Ma la sua risposta fu semplice e secca:
«Sei innamorata!»



Are you ready? Let's go!
Eccomiiiiiii dopo un po' di tempo con il capitolo.
Finalmente la psicologa e il vero problema di Miley. Lascio a voi
i commenti e le considerazioni C:
Beh ringrazio sempre chi segue la storia,in modi diversi:
chi commenta(vi adoro)
le 8 che hanno messo nei preferiti
le 3 nelle ricordate
le 9 nelle seguite.

Mi rendete strafelice,anche se mi piacerebbe qualche
commento in più,questo non lo nascondo. Infatti
ho deciso che se davvero ci tenete alla storia,io andrò avanti
a seconda dei commenti: più commentate più presto aggiorno.
LOVE YOU ALL <3

In ogni caso per domande ci sono su ask:
http://ask.fm/MonasQuiet
 

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8


LOU’S POV

Dal ritorno dalla psicologa io e Miley non ci rivolgemmo la parola,forse perché troppo imbarazzati...
Ma a chi volevo sfottere? Forse la ragione per non parlare lei ce l’aveva ed era anche più che valida,ma io...no. So per certo che tornare indietro non posso;ma rimediare? Forse quello si! Anzi,avrei fatto di tutto per rimediare,poco ma sicuro.
Così cercai di non fare casino e andai in cucina,cercando l’ispirazione.

“Louis tu cosa provi?”

Oh merda no! La vocina interiore che rompe il cazzo sempre nei momenti meno opportuni! Ma forse era una domanda più che lecita,che da quel momento in poi avrei dovuto risolvere. Cosa provavo? Cosa provo? Situazione scomoda. Più che scomoda anzi,proprio perché sono condizionato da questo maledettissimo “non essere”. Se davvero provavo qualcosa per lei come l’avrei conquistata? Come l’avrei amata? Come l’avrei baciata? Come avremo...ok il concetto è chiaro.

“Louis ti batte il cuore?”

La voce ritorna. Eh beh si,il cuore mi batte. Mi batte ogni qual volta che la vedo,che ho paura di farla innervosire,che non voglio causarle problemi...
Ogni volta che desidero abbracciarla,sentire il suo profumo e ascoltarla quando è triste o incredibilmente felice.
Ma quanto avrei dovuto aspettare per poter averla mia? E soprattutto: sarebbe mai stata mia?
Son consapevole che l'attesa aumenti il desiderio, ma aspettare di essere importante per qualcuno senza sapere se ne valga o no la pena e se soprattutto è realizzabile....distrugge,ecco la parola esatta “ DISTRUGGE”.  Chi mi ripagherà di queste distruzioni? Se dovessi dare tutto, fino a spogliarmi di orgoglio e gelosie, e non dovesse bastare? Perché io non tornerò mai quello di prima?
Poi non la biasimerei,certo che no. Come potrebbe stare con una persona che c’è ma non c’è?
Ma sai che ti dico Lou? Quando c ‘è di mezzo l’amore le persone a volte si comportano in modo stupido. Magari sbagliano strada, ma comunque ci stanno provando,ed è questo che farai!
Ora c’è solo da stabilire come...
 
 
 

 
 MILEY'S POV

 
Non dormii molto quella notte,e a svegliarmi fu la luce che pian piano invase completamente la mia stanza. La casa era stranamente invasa da una tranquillità sospetta,fin troppo sospetta. Così decisi di scendere al piano di sotto per fare colazione,magari avrei visto Louis,o qualche accenno di vita almeno.
E proprio a stile rallenty cercai di alzarmi dal letto per fiondarmi sulla prima cosa commestibile che avrei trovato. Ovviamente frigo vuoto e io fottuta: solito insomma,nulla di nuovo.
Stavo per risalire in camera-e magari buttarmi a peso morto sul letto senza pietà- prima che delle calamite attrassero la mia attenzione:
le calamite colorate che occupavano il frigo in modo più che disordinato,ora formavano un vero e proprio messaggio.
11 A.M. / OUT
Dovevo uscire alle 11? Ovvero tra mezz’ora?
Ma chi poteva mai avere l’indecenza di lasciare un messaggio sul frigo senza nemmeno firmarsi,o chiamare magari? Vivono nel paleolitico? Giusto per informazione,hanno inventato i telefoni!
In ogni caso mi vestii in fretta e furia senza badare a dove mettessi i piedi,tanto che, per la fretta, inciampai più volte nei miei stessi piedi.
 
Uscii dalla porta e non riuscii a credere ai miei occhi. Potevo aspettarmi tutto ma non ciò che stavo vedendo. Se proprio dovevo immaginare per qualche strano motivo un mezzo di trasporto avrei pensato a una macchina supernuova oppure una moto, o una bici,o uno skate ...o su un triciclo!Tutto tranne che in una fantastica limousine.
«Cosa aspetti a salire?» era proprio lui,anche se sembrava più sogno che realtà.
Tutto quello che desideravo in quel momento era non sembrare troppo stupita,o perlomeno non inciampare. Camminare su una linea retta non sarebbe stato tanto difficile,o meglio non lo era per le persone normali. Oltretutto come se non bastasse al mio essere imbranata si aggiunse una visione a dir poco paradisiaca: Louis. 
«Hey Lou mi hai fatto spaventare stamattina. Puoi dirmi che succede?»
«Vedrai. Arriveremo tra poco e soddisferò tutte le tue domande»
Eppure Louis mi sembrava tutto tranne che un ragazzo misterioso
«Ma come hai..»
«Shhhhh» mi interruppe lui bruscamente prima che potessi completare la domanda. La realtà è che volevo sapere come aveva fatto a organizzare tutto,ma evidentemente,per non parlarne non gli dava minimo peso e magari non voleva nemmeno dirmelo....
 
 
 
«Sei stata zitta tutto il tempo,davvero strano. In ogni caso, siamo arrivati» scese dalla macchina e in meno di un secondo lo trovai vicino la mia portiera che mi tendeva una mano.
«Venga principessa,la sorpresa non può attendere ancora»
Avrei giurato che era davvero elettrizzato: non riusciva a star fermo un secondo,mi stringeva la mano con forza eccessiva ed eravamo appena entrati in un edificio. Ma prima che potessi cercare di orientarmi,o almeno capire dove mi trovassi, indicò un nastro appeso al mio pantalone e mi ordinò di utilizzarlo come una sorta di benda così obbedii,ora non vedevo nulla... tranne il buio.
«Quante sono queste??» non potevo crederci,sembravamo due bambini dell’asilo
«Lou! Come faccio a vedere se mi hai coperto gli occhi?»  
«Devo assicurarmi che non vedi davvero nulla» disse come per giustificarsi. E così procedemmo,anche se a passo svelto e con la paura di cadere .
 
Dopo cinque minuti arrivammo in una sala abbastanza grande: lo dedussi dalla voce di Lou che rimbombava.
«Eccoci arrivati» detto questo mi chiese di chiudere la porta: non ci voleva molto a capire che eravamo soli,ma la cosa non mi preoccupava più di tanto.
«Adesso ti faccio sedere,pochi minuti e scoprirai tutto»
Aspettai con impazienza,non riuscivo ad immaginare minimamente cosa potesse farmi vedere, e in più non capivo perché tutta quella scena. Non che non mi piacesse ma c’era fin troppo mistero per i miei gusti e l’attesa iniziò ad essere snervante: la mia curiosità era ingestibile. Così,finalmente la mia irrequietezza venne placata,placata da una dolce melodia. Una melodia che avrei riconosciuto tra mille,perché era la MIA melodia. La canzone incompleta che iniziai a comporre subito dopo aver sognato Louis per la prima volta,o meglio dopo aver sognato i suoi occhi. Così,mi tolsi la benda e notai che eravamo in uno studio di registrazione e la musica invadeva ogni angolo di quella bellissima sala. Ma poi,a mia sorpresa, si avvicino a me e  iniziò a cantare:
I know you’ve never love the sound of your voice on tape
You never want to know how much you weight
You still have to squeeze into your jeans
But you’re perfect to me

I won’t let these little things slip out of my mouth
But if it’s true, it’s you, it’s you
They add up to, i’m in love with you
And all these little things



Non riuscivo a crederci. La mia melodia e le sue bellissime parole. Mi sentivo quasi un’idiota,ma non riuscii a smettere di piangere. Ero commossa e.... felice. Aveva registrato la mia melodia la prima volta che gliela feci ascoltare e lui aveva scritto delle parole,parole perfette per completarla.
«Ti pia..» ma io non lo feci finire di parlare
«E’ stupenda. Sul serio non ci sono parole per descriverla è perfetta»
«La melodia è tua,e le parole...si sono mie,ma sono pure sempre ispirate a te. La perfezione è stata opera tua piccola» non era così,o almeno non per me. Le parole completavano quella melodia. Sembrava quasi che da sola non avesse più senso,questa era la realtà: le parole e la musica si completavano ed erano dannatamente perfette insieme, e non sarei riuscita ad immaginare l’uno senza l’altro,parole senza musica o musica senza parole. Come non sarei riuscita ad immaginare me senza lui e lui senza me.
Mi venne vicino e a suo modo mi abbracciò. Come due pezzi di puzzle eravamo destinati a stare insieme per completarci. Un pezzo senza l’altro sarebbe stato insignificante. Ed io non riuscivo ad immaginare nessuno al di fuori di lui.



aaaaaaaaaaaaaaaaare you ready? let's go!

PRIMA voglio scusami,con tutti coloro che leggono
la storia con piacere e hanno aspettato così tanto
per un nuovo capitolo. Questo lo dedico a voi ovviamente
voi che aspettate con ansia un proseguo e continuate a
seguire con piacere. Spero con tutto il cuore più
di ogni altro capitolo che questo vi piaccia.
Voglio lasciare le considerazioni a voi,io ovviamente ho la
mia opinione di tutto ciò che scrivo ma mi piacerebbe sentire
il vostro parere tramite recensione;le aspetterò con ansia c:
beh adesso voglio dirvi solo un'ultima cosa per poi lasciarvi
in pace: ho appena fatto la cover della canzone di Harry DON'T LET ME GO
E ho bisogno di pareri: se mi considerate mi fa piacere eccola:

CLICCA QUI!!
Mona

P.S. se avete voglia di parlare,di consigli,di richieste sappiate che ci sono su ask http://ask.fm/MonasQuiet

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


La mia cover di Don't let me go di Harry -> http://www.youtube.com/watch?v=X8h4zIoyAK8



Capitolo 9


Dopo la fantastica giornata con Louis avevamo deciso di parlare un po’ di noi,insomma confidarci finalmente. Di certo,nonostante l’evidenza,non avrei confessato la verità...l’unica cosa certa è che non sono in grado nemmeno di spiegare le cose come stanno,più che altro vedo solo punti di domanda ovunque e non riesco a risolvere nemmeno uno di quelli. Eppure la psicologa aveva concluso il suo interrogativo dicendo la fatidica frase “sei innamorata” e mi aveva piantato in asso,dicendo che cure d’amore non esistevano.

Per questo abbiamo deciso di reagire,Louis aveva fatto il primo passo portandomi a quello studio e facendomi la sorpresa più bella che avessi mai ricevuto. Ma nonostante un po’ di razionalità in me stava emergendo,Louis non volle sapere nulla,né di future complicazioni né di impossibili situazioni e così avevamo  iniziato a domandarci del più e del meno,per avere un quadro più chiaro della situazione. Ora stavamo approfondendo la questione “desideri”... avevo un bisogno indescrivibile di sapere se lui provava qualcosa per me...qualsiasi cosa... anche se un’idea mi balenava nella mente...un’idea non del tutto piacevole,ma l’avrei tenuta in secondo piano,almeno per ora...

« Ti rendi conto che i tuoi desideri sono strettamente collegati alle tue paure?» esordì lui che in effetti aveva ragione...più che ragione.
«Certo lo so benissimo. Ma credo che la cosa più bella sia questa. Sono convinta che per i miei desideri mi batterò finché non li otterrò perché non c’è cosa più bella che battersi per ciò che si vuole davvero . Ogni cosa si ottiene con la fatica e nulla è per caso. Se riuscirò a superare gli ostacoli e le paure,se riuscirò ad eliminare tutte le barriere...riuscirò a dire che i miei sogni non erano solo sogni,ma destinati a diventare realtà,e allora la paura sarà solo un vago ricordo» continuavo a non capire perché stessi rivelando tutto a lui,così,nel bel mezzo della mia stanza...ma poi improvvisamente le sue labbra si aprirono in un fantastico sorriso e i perché andarono in secondo piano.

Erano passate settimane dalla sua prima “apparizione”, lui mi stava aiutando a crescere,lui non se ne era andato dopo aver conosciuto tutte le mie stranezze,e i miei evidenti difetti per non parlare dei miei errori. E dopo varie riflessioni,analizzando i pro e i contro,potevo mai permettere che soffrisse a causa del suo essere? O meglio non essere? Lo avrei aiutato,ad ogni costo,e sarebbe tornato a casa,per il tour,sano e salvo...anche se ciò comportava l’allontanarsi da me,probabilmente per sempre
*****


Scuola. Maledettissima scuola che non porta nulla di buono. Perché qualcuno non si decide a fare qualcosa? So che manca poco,ma a maggior ragione...buttate una bomba! O qualsiasi altra cosa che la faccia chiudere! Dovrei chiedere a Lou il numero di Zayn,mi aiuterebbe di sicuro;sono convinta che ha la riserva di bombe a casa. E meno male che mi ero ripromessa di non pensare più a Louis e tutto ciò che gli circonda...ma di certo non è colpa mia se in qualsiasi pensiero o discorso lui esce fuori? Lui c’è sempre,che lo voglia o no.

«Fai attenzione!!!!» una voce dietro di me,probabilmente,frutto della mia immaginazione?
Invece non mi sbagliavo. Eccolo lì con le braccia incrociate.
A causa sua,della sua espressione e dei suoi falsi allarme stavo ritardando,e sempre a causa sua caddi a terra.

«Te l’avevo detto di far attenzione» Louis era proprio dietro di me,con le braccia incrociate ed io ero...beh proprio sotto un ragazzo che aveva,evidentemente,la mia stessa cognizione del tempo.
«Scusami. Ti ho fatto male? Sono....di un ritardo pazzesco e...»
«Non preoccuparti è tutto okay ...»
«Posso sapere il nome della ragazza che ho appena investito?» chiese lui
«Mi ...chiamo Miley» dissi titubante,forse ancora scossa dalla botta
«Beh io sono Jake,spero di rivederti » sfoderò un sorriso raggiante e si diresse verso l’aula
Io rimasi a terra a fissarlo da lontano
«Terra chiama Miley!!» cercò di distrarmi Lou,ma con pochi risultati. Nonostante volesse sembrare serio il suo tono era sempre di una dolcezza unica.
«Miley non dirmi che...no Miley! Si vede dalla faccia che è uno stronzo! Sai quante volte facevo io il giochetto del “ritardo” cadendo poi “causalmente” su una bella ragazza?» lo fulminai con lo sguardo per aver interrotto i miei sogni ad occhi aperti. In quel momento non sapevo se prendermela con lui poiché indirettamente si era chiamato stronzo,o pensare al fatto che mi ritenga una bella ragazza. Ma optai per affrontare il primo punto,in modo che lo avrei lasciato di stucco e avremo finito lì.

«Ti sei dato dello stronzo da solo!» dissi e velocemente mi catapultai in aula,convinta che la mia improvvisa freddezza l’avesse spiazzato
 


***
 
«Miley reagisci!» disse Lou di punto in bianco...o meglio aveva passato la maggior parte del pomeriggio a cercare di smuovermi,senza riuscirci. Avevo incontrato Jake nuovamente all’uscita di scuola e ci eravamo scambiati i numeri,convinti entrambi che se era stato il destino a farci incontrare dovevamo sfruttare l’opportunità.

«Che poi quella scusa idiota del destino!! Gnè gneè » continuava Lou,camminando avanti e indietro per la mia stanza.
«Il romanticismo fa parte di te eh?» dissi d’un tratto per poi venir trafitta da uno sguardo di ghiaccio
«Cosa vorresti dire Miley? E’ stato Jake a farti una sorpresa l’altro giorno? Lui ha fatto l’impossibile,perché non è del tutto presente e forse non potrà mai esserlo nella tua vita?» disse d’un fiato,cacciando quella parole senza pensarci nemmeno,senza prendere aria.
 
 
Delle idee fecero spazio nella mia mente,idee ovviamente che a Lou non avrebbero fatto piacere,anche perché dietro quel volto da duro che stava assumendo c’era un ragazzo sensibile,dolce,protettivo...insomma c’era il ragazzo che in poche settimane mi aveva fatto innamorare, e per la prima volta lo stavo ammettendo a me stessa. E proprio per questa ragione volevo preservarlo da me,dai miei guai,dall’impossibilità della nostra relazione. Se per fargli del bene avrei dovuto allontanarlo l’avrei fatto,avrei fatto qualsiasi cosa per lui.
 
“TI VA DI ANDARE A CENA STASERA? –JAKE”
 
Finsi un sorriso stupito. I ragazzi sono così prevedibili,la fantasia non è di certo parte di loro. Ma il sorriso lo finsi per Louis,non di certo per me. In un certo senso dietro quel falso sorriso c’era la voglia di attuare ciò che sarebbe stato meglio per la persona che avrei voluto al mio fianco;e non so come,ma si incuriosì del mio improvviso “entusiasmo” e arrivò la fatidica domanda

«Chi è?» disse lui severo
«Jake. Stasera vado a cena con lui.» dissi semplicemente,cercando di sfoderare uno dei miei sorrisi più convincenti.
«Va bene! Sai che ti dico? Fai ciò che vuoi! Ma se dovesse usarti per scopi personali sappi che non devi venire a piangere da me!»

Finsi indifferenza,presi i vestiti e mi fiondai in bagno per far scorrere quelle poche lacrime intrappolate nei miei occhi.
L’avrei salvato,non importava cosa mi avrebbe comportato: sofferenza? Probabilmente si,ma per lui l’avrei messa da parte,l’avrei schiacciata...anche se probabilmente mi avrebbe frantumata prima che potessi reagire in qualche modo. Ma cos’altro avrei potuto fare? Salvare la persona che amo è il mio compito,non l’avrei fatto sprofondare,come stavo facendo io,o meglio come mi sarei ritrovata non appena lui sarebbe sparito dalla mia vita;così come ne è entrato.

L’impossibilità di prepararmi aumentò con i mille pensieri che facevano spazio dentro di me e che di conseguenza facevano scendere lacrime dai miei occhi,troppo sensibili per tener tutto dentro.
L’avrei fatto, PER LUI.
Così misi l’abito scelto e dopo essermi calmata finalmente riuscì anche a truccarmi.
Tornai in stanza,cercando di sembrare il più calma e distaccata possibile ma appena rientrai Louis non era lì,al suo posto c’era il mio cellulare,che avevo lasciato lì distrattamente,ancora illuminato con l’indirizzo preciso di dove mi sarei vista con Jake...
Quindi probabilmente Louis aveva letto e...

«MERDA!»








ARE YOU READY? LET'S GO!
*si nasconde*
Mi dispiace aver fatto aspettare tutto questo tempo
alle persone che ci tengono a questa storia e al suo
proseguo,ma prometto che da ora sarò più presente.
Ho avuto il blocco dello scrittore,internet più bloccato
di me...insomma tutto a mio sfavore ma ora ho delle
strategie da attuare visto che le idee sono tornate
e non ho intenzione di farvi aspettare più di tanto
per i prossimi capitoli c:
spero mi abbiate perdonata,e che leggiate la storia
sempre con piacere,magari lasciando una recensione.
La storia prendeerà pieghe diverse e ...non voglio anticiparvi nulla u.u


p.s. se magari mi dite anche che ne pensate della cover
mi farebbe più che piacere C:
se volete potete contattarmi su ask:
http://ask.fm/MonasQuiet

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1728017