S.O.S dalla Terra.

di Kirara
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** “È la terra! Hanno bisogno di voi!” ***
Capitolo 2: *** Sette ***
Capitolo 3: *** I veri guerrieri Sayan. ***
Capitolo 4: *** Qualcuno di cui potersi fidare. ***
Capitolo 5: *** Si comincia... ***
Capitolo 6: *** Il piano di Junior - vietato aumentare l'aura. ***
Capitolo 7: *** Nessuna traccia del dottore. ***
Capitolo 8: *** Ci renderemo trovabili! ***
Capitolo 9: *** Auto Difesa. ***
Capitolo 10: *** Il film della discordia. ***
Capitolo 11: *** Il buio della polvere. ***
Capitolo 12: *** Tale padre... ***
Capitolo 13: *** Faccia a faccia con un Ciborg. ***
Capitolo 14: *** Il Robot Pr-04. ***
Capitolo 15: *** “Tu sei un Guerriero Sayan!” parte prima. ***
Capitolo 16: *** “Tu sei un Guerriero Sayan!” - parte seconda. Il gesto di Trunks. ***
Capitolo 17: *** Quando finirà... ***
Capitolo 18: *** La decisione di Ben. ***
Capitolo 19: *** Paure. ***
Capitolo 20: *** Filo rosso e filo blu. ***
Capitolo 21: *** Quel dannato riso beffardo ***
Capitolo 22: *** You are not Alone – Tu non sei sola. ***
Capitolo 23: *** Danza di Metamor - Fusione! ***
Capitolo 24: *** Ben. ***
Capitolo 25: *** Un Eroe. ***
Capitolo 26: *** Vittoria. ***
Capitolo 27: *** How to save a Life. ***
Capitolo 28: *** “Ormai non c’è più niente che ci lega a questo mondo.” ***
Capitolo 29: *** Epilogo. Da quel giorno, trascorsero ben sei lunghi anni. ***



Capitolo 1
*** “È la terra! Hanno bisogno di voi!” ***


“È la terra! Hanno bisogno di voi!”

 

Bulma era seduta davanti allo schermo del Computer ormai da parecchie ore.

Continuava a ticchettare con insistenza sulla tastiera.

Davanti a lei scorrevano varie immagini; Stelle, Meteoriti, Polvere spaziale, Navicelle e Pianeti.

Si, aveva collegato il telescopio al PC ed ora stava osservando lo spazio.

Batté un pungo sul tavolo, facendo sobbalzare i due uomini alle sue spalle.

“Maledizione! Non può essere…” esclamò avvicinando il viso allo schermo.

“No, non ci credo! È assurdo!”

“Donna! La vuoi piantare di parlare da sola come una pazza!? Che sta succedendo?” sibilò il Principe.

“Taci scimmione! Dammi ancora qualche secondo, non ho finito di registrare tutte le informazioni!”

Vegeta scosse il capo e quasi a voler cercare comprensione, rivolse uno sguardo verso l’altro Sayan, tranquillamente appoggiato ad una colonna.

Come risposta ottenne solamente un gran sorriso. Tipico.

“Ci sono…finalmente!” concluse la donna alzandosi dalla sedia.

Si stiracchiò le gambe e le braccia e con un gesto della mano, fece cenno di raggiungerla.

“Allora, qual è il problema?” chiese Vegeta.

Bulma schiacciò un tasto e subito comparvero degli strani simboli.

“L’ho captato ieri notte. Era appena percettibile però c’era. È un segnale di S.O.S.”

“Chi è che richiede un segnale di S.O.S con così tanta urgenza?”

“Qualcuno che ha bisogno di aiuto, pazzo di Sayan!” sibilò lei.

“Bulma, spiegati meglio! Che sta succedendo?”

“Un’organizzazione terroristica chiamata BetaPiro, ha costruito un esercito di robot intelligenti, capaci di radere al suolo intere nazioni nel giro di pochi giorni. Ho trovato delle foto satellitari di questi robot e hanno una somiglianza terrificante con gli stessi Ciborg costruiti dal Dottor Gelo, inoltre, guardate quest’uomo…!” affermò facendo Zoom su una persona.

Vegeta sbarrò gli occhi.

“Ma…ma…non è possibile. È identico a quel pazzo!”

Annuì lentamente.

Il secondo Sayan, che per tutto il tempo si era limitato ad osservare, decise di avvicinarsi.

“Bulma, non capisco…che significa?”

“Goku, è la terra! Hanno bisogno di voi!” concluse.

“Come sarebbe a dire La Terra? Il primo…pianeta Terra?”

“Si, esatto…dove vive la PRIMA specie di terrestri.”

“No, è assurdo! Loro sono famosi in tutta la Galassia per essere gli unici capaci di auto-difendersi! Non hanno mai avuto necessità di interventi esterni, anche se in continuo subbuglio, sono un popolo pacifico!”

“Lo so benissimo anche io, però se hanno lanciato un S.O.S nello spazio, significa che hanno raggiunto lo stato di calamità. Non si lancia a caso una richiesta d’aiuto, non conoscendo gli abitanti degli altri pianeti!”

Goku osservò con più attenzione la foto dell’uomo sullo schermo.

Vegeta aveva ragione, era identico al Dottor. Gelo.

“Deve essere un suo discendente. È andato sulla terra con la precisa intenzione di sterminare l’intera popolazione, risparmiando solo l’organizzazione terroristica. Ha trovato una nuova base operativa…”

“Kaaroth, che cosa facciamo?”

Il Sayan fece un grande sorriso.

“…E me lo domandi? Andiamo ad aiutare gli esseri umani!”

“Fermi voi due! Frenate l’entusiasmo…avete dimenticato un piccolo dettaglio…” intervenne Bulma dopo aver spento il PC.

“Sarebbe a dire?” domandò Vegeta.

“Certo che voi Sayan a volte siete proprio imbecilli!...Riflettete, gli altri pianeti della Galassia vi conoscono, sanno della vostra esistenza perché in svariate occasioni li avete aiutati, scongiurando delle vere e proprie catastrofi…ma gli abitanti della Terra…beh loro…loro non vi conoscono…”

Goku e Vegeta si lanciarono un’occhiata di sorpresa e subito dopo scoppiarono a ridere. Strano ma vero, anche il Cinico Principe stava ridendo.

Rideva di gusto, forse era una delle rare, rarissime volte, in cui Bulma l’aveva visto così divertito.

Le loro risa, rimbombarono fra le pareti della stanza.

“Bulma –affermò Goku cercando di ricomporsi- oggi si direbbe che tu abbia voglia di scherzare!”

“Eh?”

“Dai…lo sai benissimo che anche gli esseri umani ci conoscono…noi per loro siamo…” Goku si bloccò. Sul viso dell’umana cominciò a formarsi un enorme sorriso che presto, si sarebbe tramutato in una risata isterica.

Vegeta deglutì lentamente e rimase a lungo ad osservare l’altro Sayan.

Entrambi scossero il capo.

“Kaaroth! Noi per loro siamo…siamo…”

“Dei cartoni animati!!” esclamarono in coro.

“Esattamente ragazzi! Come pensate di aiutare un popolo che vi considera dei disegni? Non credete che potrebbe essere difficile integrarsi fra le persone?”

Goku sospirò profondamente.

“Bulma, non temere, ho come l’impressione che sulla Terra, qualcuno di Speciale riusciremo a trovarlo!”

“Eh? Ma che dici? Sei forse impazzito? Non potete andare laggiù e presentarvi come…come…beh, quello che siete!”

“Taci Donna! Io e Kaaroth abbiamo preso la nostra decisione…”

“Goku…vuoi davvero andare sulla Terra senza prendere prima delle precauzioni?”

Il Sayan non ci pensò due volte. Sorrise ed annuì.

“Oh per tutte le sfere del Drago! Voi siete due pazzi! Due scimmioni impazziti e sentiamo…cosa dovrei fare io?”

“Mettiti in contatto con la persona che ha lanciato l’S.O.S, spiegagli tu chi siamo! Partiremo domani mattina presto con il Jet e con noi verranno anche Trunks, Gohan, Goten, Junior e Ub!”.

Salve a tutti ragazzi! Eccomi tornata qua con una nuova Fanfiction! Ho deciso di dedicarla a tutti quelli che hanno scritto FF simili, ad esempio Elechan e Vegetina94, FF nelle quali il nostro mondo entra in contatto con l’universo dragon ball. Questa volta ho voluto tentare un esperimento diverso…e spero che dal primo capitolo si capisca la situazione. Cmq non temete, anche qui ci sarà la pucciosa storiellina d’amore fra umana e Sayan e…(superSpoilerata) ho già deciso di farla finire bene! Ora basta però! Al prox capitolo! Baci Kirara…Aly!

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Capitolo 2
*** Sette ***


7

Sette “uomini” Misteriosi.

 

Leanne era seduta sul divano. A fianco a lei, vi era suo fratello gemello, intento nel leggere una rivista di moto.

“Accidenti! Guarda questo modello è spettacolare. Se lo avessi farei certamente colpo su tutte le ragazze!” esclamò.

“Shtt, piantala Jason! Sto cercando di seguire il notiziario!”

“Sei ancora convinta che il governo riuscirà a sventare gli attacchi terroristici?”

“Non ne sono convinta, ne sono sicura!”

“Lily, mettiti in testa che quelli sono dei pazzi criminali…prima o poi tutti saremo bombardati…”

“Ti ho detto di stare zitto! Pare che ci siano delle novità. Guarda! Si stanno collegando con la casa del Presidente…”

Il ragazzo chiuse la rivista e prese a seguire il notiziario, ascoltando attentamente la voce della donna che parlava al microfono.

“…grazie per il collegamento. Siamo qui in diretta dal Quartier Generale ed è appena atterrato un Jet con a bordo delle persone. Se non ho capito male sono in sette, ma nessuno è riuscito a vederli. A dire il vero hanno fatto di tutto per non essere intervistati. Le porte sono state chiuse immediatamente, noi però continueremo ad aspettarli qua fuori…”

La telecamera si spostò sul Jet.

Leanne sbarrò gli occhi e lentamente scese dal divano dirigendosi vicino allo schermo.

“Ehy, spostati! Non vedo niente!” sbraitò il fratello.

“Jason, guarda bene questo simbolo…non sembra anche a te di averlo già visto?”

“Ma che razza di domande fai? Sarà il logo della casa di produzione del Jet!...certo che sei proprio stupida!”

“Non intendevo in quel senso…è come se l’avessi già visto da qualche parte in T.v.”

 

***

 

“Signor Presidente…sono…loro sono…”

“Arrivati…” concluse l’uomo accomodandosi sulla poltrona nera di pelle.

“Si Signor Presidente.”

“Molto bene. Puoi farli entrare!”

“Sicuro?”

“Certo…”

Il segretario uscì silenziosamente dalla stanza e dopo pochi minuti, dal fondo del corridoio, il Presidente udì delle voci e l’avvicinarsi di qualcuno.

Bussarono.

“Entrate pure…” affermò prendendo un lungo respiro

Il primo a fare la sua entrata fu Ub, seguito da Vegeta, Goku e dietro tutti gli altri.

“Signor Presidente, grazie per non aver preso la nostra risposta come lo scherzo di qualche teppista…” affermò il giovane umano.

“Sapete, la donna con la quale ho parlato, Bulma se non ricordo male, mi aveva detto che sareste arrivati…dallo spazio. Non volevo crederci, nonostante io stesso avessi lanciato quel S.O.S in giro per la Galassia. Però questa notte i nostri radar hanno captato la vostra navic…il vostro Jet e allora ho capito che non si trattava di uno scherzo.”

Ub rivolse uno sguardo a Goku. Annuirono vicendevolmente.

“Perdonatemi, Signor Presidente –intervenne il Sayan- quindi Voi avete capito…avete capito chi siamo noi?”

L’uomo sospirò ancora una volta e si alzò in piedi avvicinandosi al gruppo di guerrieri.

Li osservò con molta attenzione. Studiò le loro espressioni, come erano vestiti, i capelli e rimase stupefatto nel vedere la pelle verde del Namecchano, ma non si scompose ulteriormente.

“Voi siete i Leggendari guerrieri che, grazie alle loro avventure, hanno fatto sognare migliaia e migliaia di ragazzini su tutto il Pianeta terra. Come ha detto mio figlio, siete i Sayan…”

“Dobbiamo pensare che non ci considera dei fenomeni da baraccone?”

“Mentre ero al telefono con quella donna, a fianco a me c’era Derek, mio figlio. Dall’altra parte della cornetta lei ha pronunciato i vostri nomi e subito i suoi occhi si sono illuminati. Ha cominciato a saltellare per la stanza gridando come un pazzo, diceva a tutti che eravamo salvi e che voi ci avreste aiutato…dunque, io mi fido di voi…”

Goku abbozzò un sorriso.

“Ci racconti esattamente come sono andate le cose…”

Il Presidente rimase in piedi davanti ai nuovi ospiti e dopo aver fatto chiudere le porte dal suo segretario, cominciò a parlare.

“È iniziata sei mesi fa. Le truppe di soldati mandate nelle terre dei terroristi, hanno scoperto una base operativa nella quale si riciclavano parti di macchine da demolire. Inizialmente non ci abbiamo dato peso, in quanto in quelle zone, il traffico illecito di merci avviene tutti i giorni. Solo in seguito si è scoperto che quei pezzi di metallo servivano per la costruzione dei Robot. Alcuni di loro per…per…fare pratica, hanno raso al suolo il nostro campo base, uccidendo molto dei miei uomini…”

“…E ditemi, siete riusciti a vedere chiaramente che aspetto hanno?”

“Abbiamo fatto di meglio, siamo riusciti ad abbatterne uno…”

A quel punto, Vegeta intervenne facendosi avanti, superando Trunks e Junior.

“Signor Presidente, se siete stati così tanto bravi da eliminare uno di quei cosi, per quale ragione avete lanciato un S.O.S? Nello spazio per giunta?”

Sopirò nuovamente.

“Sguardo di sfida, espressione fredda e braccia incrociate. Vegeta se non sbaglio, il Principe della razza Sayan?”

Annuì.

“Vostra Altezza –affermò l’uomo con una nota d’ironia- abbiamo lanciato un S.O.S perché per distruggere uno di quei robot, sono stati necessari ben 300 uomini, 50 dei quali hanno perso la vita. Il nostro esercito è in gamba, ma non posso permettermi di lasciar morire in questo modo la mia gente. La situazione diventa disperata ogni giorno di più. Più passa il tempo, più quello strano Scienziato costruisce i robot e ho la netta sensazione che nel giro di una settimana, avrà organizzato un’armata talmente forte e spietata, da radere al suolo l’intero pianeta…”

“Per quanto riguarda i civili?” chiese Goku.

“Beh, loro non sanno della gravità della situazione. Non sanno che ho lanciato un S.O.S e tanto meno che c’è questo terribile esercito di robot. Credono si tratti della solita guerra fra forze dell’ordine e terroristi e credo sia meglio, per il momento, tenerli allo scuro di tutto…”

“Certo, capisco perfettamente…”

Ci fu qualche secondo di silenzio, dopodiché il Presidente riprese parola.

“Bene, avete la mia autorizzazione ad agire come meglio credete. Vi lascio carta bianca…sempre nel limite del possibile. Sapete, di tanto in tanto guardavo la T.v con mio figlio e ho visto come riducete i luoghi in cui vi scontrate! Terra bruciata e nient’altro! Vi prego solo di non coinvolgere nessun cittadino!”

“Non si preoccupi Signor Presidente…”

“Prima di mostrarvi le vostre camere…- fu bloccato da Goku.

“A dire il vero noi preferiamo arrangiarci per conto nostro, troveremo alloggio altrove.”

Dietro alle spalle del Sayan si levò un leggero brusio e poté udire chiaramente le lamentele del Principe.

“Tsk e dove pensa che dormiremo? Sotto i ponti come i cani?” bisbigliò girandosi verso la porta.

Il Presidente rimase interdetto, però sapeva bene che quelli erano ospiti speciali e forse, la richiesta di Goku non era poi così strana.

“…D’accordo allora, niente alloggi qua dentro. Ad ogni modo Bulma mi ha detto che voi non avete molta simpatia verso le telecamere, dico bene?”

“Eh eh, già!”

“Avviserò le mie guardie di scortarvi al Jet e se nel frattempo qualche giornalista curioso dovesse avvicinarsi troppo…”

“Ci penserò io…” sibilò Junior illuminando di rosso i suoi occhi.

Quello sguardo era a dir poco inquietante.

“Mo-molto bene…-balbettò l’uomo avvicinandosi alla porta- non ho intenzione di tenervi sorvegliati, so benissimo che potete cavarvela da soli. Mettetevi in contatto con me, quando tutto è terminato. Nel frattempo noi cercheremo di tenere testa agli attacchi dei terroristi…”

Il gruppo si congedò ed uscì dal palazzo.

 

 

 

Eccomi qua con il secondo capitolo! Volevo ringraziare Pink_videl, SuperEllen e Vegetina94 per aver commentato!!!Grazie mille!

I primi capitoli mi serviranno per spiegare meglio questo fatto dei terroristi…però vedo ke avete capito bene la situazione!

Non temete…le romanticherie arriveranno presto…e a proposito…secondo voi Leanne(perkè tanto avete capito ke sarà lei) da quale dei guerrieri rimarrà ammaliata?  [nota: escludendo ovviamente Vegeta, Goku e Gohan che sono già felicemente sposati!]

Un bacio…aLY

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Capitolo 3
*** I veri guerrieri Sayan. ***


3

3. I veri Guerrieri Sayan.

 

“Urrrka! Che mangiata!” esclamò Goku massaggiandosi la pancia.

“Tsk, sei incorreggibile Kaaroth. Dobbiamo sventare un attacco alla terra e la prima cosa a cui pensi è il cibo! Non ti sei neppure preoccupato di cercare un posto dove possiamo dormire. Ah ma ti avverto, se non sarà una stanza con un letto asciutto e pulito, io me ne torno dritto sull’altro Pianeta Terra! Non ho intenzione di trascorrere un’altra notte su una panchina nel parco!”

“Dove sono Trunks e Goten?” domandò il Sayan come se non avesse sentito neppure una mezza parola di ciò che aveva detto, o meglio, sbraitato Vegeta.

“Sono andati a fare un giro con Ub. Goten ha detto di aver…di aver visto un gruppo di ragazze…” affermò Gohan imbarazzato.

“Eh eh, non si smentisce mai!”

Erano nel bel mezzo del centro della città e tutti coloro che passavano davanti al gruppo, rimanevano a bocca aperta.

Alcuni bisbigliavano riguardo lo strano colorito di Junior.

Altri invece sulle bizzarre acconciature dei Sayan.

Il Namecchano non faceva altro che guardarsi attorno con aria preoccupata, facendo attenzione ad ogni persona che si avvicinava troppo.

Vegeta era iper-irritato, mentre il povero Gohan non sapeva se essere più angosciato per lo strano ritardo del fratello o del fatto che il padre non si decidesse a muoversi.

“Goku forse è il caso di cercare davvero un posto per dormire, la gente comincia a fare troppe domande. Alcuni ragazzini ci hanno già riconosciuto. Cioè…i nostri…i nostri personaggi hanno riconosciuto…” affermò Junior.

“Patetico!” sibilò Vegeta.

“Oh andiamo…state tranquilli, sono certo che prima o poi riusciremo a trovare la persona giusta!”

“Per-persona giusta? Giusta per cosa?” chiese il suo primogenito.

L’assordante rumore di una campanella s’insinuò nell’aria.

Junior si coprì le orecchie con le mani e preso dal panico, s’infilò all’interno di un negozio.

“Toh, ma guarda…siamo davanti ad una scuola!” esclamò Goku.

 

***

“Leanne! Leanne!” chiamò un ragazzo.

“Max, che vuoi?”

“Tuo fratello è stato messo in punizione dal Prof. di Storia. Deve rimanere a scuola un’altra ora…”

“Uff e io che centro?”

“Ha chiesto se puoi aspettarlo…”

“Lo immaginavo! E che deve fare?”

“Pulire le aule del corridoio D e rimettere a posto gli strumenti nel laboratorio di Chimica…”

“D’accordo, ho capito, digli che lo aspetto qua in segreteria!Grazie!”

La ragazza ne approfittò per accendere la T.v ed aggiornarsi su gli ultimi fatti.

Ripensò al logo sul Jet; era sicura di averlo già visto da qualche parte, sapeva che era famoso, doveva esserlo, perché ogni volta che ci pensava, veniva pervasa da una strana sensazione.

“…Siamo qui con il Presidente che proprio ieri mattina ha incontrato i sette ragazzi misteriosi che sono atterrati nella pista della Base Operativa. Signor Presidente, è vero quello che si dice in giro? Che abbiamo finalmente trovato chi sarà in grado di aiutarci contro la minaccia terroristica?”

L’uomo inizialmente sembrava non aver intenzione di rispondere, ma l’insistenza della giornalista e il grande obbiettivo della telecamera puntato proprio sulla sua faccia, lo costrinsero a parlare.

“Come ben sapete abbiamo avuto dei problemi e…e questi sette ragazzi che voi avete visto, si sono offerti di aiutarci. I terroristi devono essere fermati!”

“Certo ma i telespettatori ne vogliono sapere di più! Chi sono? Da dove vengono? È vero che uno di loro ha un colorito della pelle particolare?”

Il Presidente si alzò dalla sedia.

“Per il momento non posso dirvi altro, mi spiace. Hanno preferito mantenere l’anonimato e colgo l’occasione per fare un annuncio. Lasciateli in pace, non cercate di intervistarli perché è tutto inutile, potrebbero reagire male…Grazie per l’attenzione!” concluse.

 

*** 

 

Il gruppo si era finalmente riunito.

Per sua grande sfortuna, Goten aveva scoperto che le ragazze che aveva seguito, erano già tutte occupate e l’ultima cosa che voleva, era attaccar briga sul Primo Pianeta Terra. Sapeva benissimo chi avrebbe avuto la meglio, ma di ragazze che cadevano ai suoi piedi poteva trovarne in qualsiasi circostanza.

“Finalmente vi siete decisi a tornare! Vi ricordo che non siamo qui in vacanza! Ragazzini incoscienti!” sbraitò il Principe.

“Goku, ora che ci siamo tutti, possiamo cercare un albergo dove dormire?” domandò Junior.

“……”

“Goku? Allora?”

In quel momento, il Sayan vide un gruppo di studenti uscire dalla scuola.

Si stavano avvicinando.

“Ehm Goku, credo sia meglio andare…”

Niente, lui rimase lì fermo in piedi ad attendere.

Ovviamente nessuno dei sette passò in osservato.

“Ehy guardate qua!” esclamò uno di loro.

“Venite a vedere questi tizi…” continuò chiamando gli amici.

Subito, intorno al Sayan si formò un piccolo gruppetto di ragazzini che, con occhi sbarrati, scrutavano increduli i sette guerrieri.

Il sangue del Namecchano si gelò, consapevole del fatto che di lì a pochi istanti sarebbero certamente stati smascherati e si preparò alla fuga.

“Ma…ma voi…come avete fatto a cucire questi costumi?” chiese qualcuno.

Vegeta scosse il capo allibito per la sciocca domanda. Gohan, il fratello, Ub e Trunks invece, scoppiarono in una grossa risata.

“Cos-costumi?” balbettò Goku.

“Si, costumi! Venite dalla fiera che c’è giù in paese vero?”

“Ah…la fiera…si, si…certo…quella!”

“Accidenti, siete stati proprio bravi! Sono perfetti, per non parlare poi della pelle verde di Junior!”

“Co-cosa? La mia pelle?” il povero Namecchano era sempre più spaventato.

“È fatta proprio bene, posso toccarla?” chiese uno avvicinando la mano al braccio sinistro di Junior che, non appena avvertì il contatto, afferrò il giovane spintonandolo via.

“Non toccarmi! Stupido ragazzino!”

“Eh? Ma cosa vai farneticando? Tranquillo, non rovinerò il tuo bel costume da Junior!”

“Adesso basta!” gridò Vegeta.

“Noi…noi…noi non siamo dei pagliacci travestiti! Noi siamo i veri Guerrieri Sayan! Dovete portarci rispetto!”

“Oh si, certo…e adesso mi dirai anche che l’uomo ragno e Batman vivono insieme a voi…Ah ah ah! Ma li avete sentiti questi pazzi?”

“Razza di insolente! Ti faccio vedere io!”

“Vegeta! –esclamò Goku- calmati! Non mi sembra il caso di creare panico inutilmente. Ora ce ne andiamo…”

“Ma, perché non l’abbiamo fatto prima, Kaaroth?”

“Perché ero convinto che qui avremmo trovato qualcuno…e invece mi sbagliavo!”

Goku cominciò a camminare, allontanandosi dall’edificio scolastico. Dietro di lui vi era Vegeta e il resto dei compagni.

Cosa aveva atteso così a lungo il Sayan? Perché si era voluto fermare proprio davanti ad una scuola?

Dopo aver percorso un breve tratto di strada, Goku si fermò. Ancora.

“E adesso che ti prende?” chiese Junior.

Sorrise.

Vide un ragazzo ed una ragazza nascosti dietro ad una macchina.

“Mi chiedevo quando vi sareste fatti vedere. Se non sbaglio è dalla scuola che ci state seguendo, dico bene?” domandò balzando fino alla macchina.

Jason si mise davanti alla sorella per proteggerla nel caso qualcosa fosse andato storto.

I due si fisarono a lungo.

Ma l’umano, scrutando dentro gli occhi del Sayan, non vide niente di cattivo. No, quell’espressione così ingenua e divertente. Il suo sorriso e le braccia appoggiate sui fianchi. La tuta arancione che a stento copriva quei muscoli.

Si, era davvero lui. Non c’erano dubbi.

“Vi crediamo…” bisbigliò Jason.

“Come?” chiese Goku spalancando gli occhi.

“Noi vi crediamo. Avete detto di essere i guerrieri Sayan e beh…vi crediamo…”

“Davvero?”

Annuì.

“Mia sorella ha visto il logo del Jet con il quale siete arrivati sulla Terra e beh…io le avevo detto che un simbolo come tanti, ma lei l’ha riconosciuto subito, è quello della Capsule & Corporation vero?”

“Si...è…è esatto!”

Leanne si mise a fianco del fratello e sorrise.

“Abbiamo deciso di aiutarvi…”

“A-aiutarci?”

“Si, ho sentito che avete bisogno di un posto dove dormire giusto?”

“Beh…si…”

“Bene, allora potete stare da noi! Abbiamo molte camere libere con dei letti, non sarà un Hotel a cinque stelle, ma è meglio che dormire su una panchina!”

“Dite davvero? Non ci state prendendo in giro?”

Jason scosse il capo.

“Sappiamo il motivo del vostro arrivo. Volete aiutare il Presidente a sgominare le truppe dei terroristi…”

Anche Goku sorrise.

“Siete sicuri che in sette non recheremo troppo disturbo?”

“Certo che no! E poi la mia sorellina penso che sarà molto felice di avere in giro per casa il suo amo…ehy…mi fai male!” sbraitò Jason massaggiandosi la testa.

Leanne infatti, gli aveva tirato un bel cazzotto.

“Lascialo perdere Goku, si diverte a prendermi in giro…non è meglio andare dagli altri così lo spieghiamo anche a loro…?”

Il Sayan si rigirò verso i compagni.

Vide Trunks e Goten darsi il Cinque vicendevolmente.

Junior sorrise e gli fece cennò di SI con la testa.

“Oh, penso che sappiano già tutto.” concluse.

 

 

 

Oh beh, io non so proprio come reagirei se per la strada dovessi incontrare qualcuno che si spaccia per Goku &Co…forse la prima cosa che gli chiederei è; bene, allora fammi vedere se sai volare…o se sai fare un’onda energetica…! [Dubiti forse delle nostre Capacità? Donna! Nd. Vegeta. Stai zitto e vatti a vestire! Fuori ci sono tre gradi e tu giri conciato così! Nd. Io]

Va beh, a parte questo, ecco qua il terzo capitolo!

Ringrazio Blackmoon34 per aver commentato, il tuo sostegno serve e non temere Junior non lo tocca nessuno!

Grazie sempre a SuperEllen e Vegetina!!! Pink_videl..non ti sarai dimenticata vero???

Un bacio grande a tt.

Al prossimo!

Aly!

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Capitolo 4
*** Qualcuno di cui potersi fidare. ***


4.

4. Qualcuno di cui potersi fidare.

 

“Come sarebbe a dire che Vengono a stare da noi?” esclamò, Ben, il padre nascondendosi dietro a divano.

“Papà, calmati, non sono pericolosi…avevano bisogno di un posto dove dormire e così gli abbiamo proposto casa nostra!” cercò di tranquillizzarlo Jason.

“Ma…ma voi non vi rendente conto di quello che avete appena fatto?! Se loro sono davvero i sette che devono sgominare i terroristi, non possono stare qui! Non possiamo tenerli in casa nostra! Lavorano per il governo!”

“No papà, non è stato il Governo a chiamarli…loro hanno deciso di aiutarci…”

“Tu e tua sorella siete impazziti! E poi mi spieghi per quale assurdo motivo sono conciati così? Dei militari non dovrebbero mascherarsi!”

Le vene sul collo del Principe cominciarono a pulsare violentemente, strinse i pugni e chiuse gli occhi cercando di rilassarsi.

“Vegeta non è il momento…non tutti riescono a capirlo…” bisbigliò Gohan.

“Mi domando perché quel pazzo di tuo padre abbia preso una decisione del genere. Gli esseri umani non capiranno mai chi siamo noi realmente. Era meglio fare tutto di nascosto, sarebbe stato più semplice…”

“Se mio padre ha deciso di venire qua, significa che si fida di questi umani.”

 

***  

 

Leanne era seduta sulle scale, nascosta dietro una pianta, a fianco a lei vi erano Ub e Junior.

“Credi sia stata una buona idea?” chiese l’umano alla ragazza.

“S-si…voi avevate bisogno d’aiuto e per quello che abbiamo visto io e Jason, le persone faticano a credervi. Avete bisogno di qualcuno che sia dalla vostra parte, qualcuno di cui potervi fidare…”

“…Come mai credete in noi?” domandò il pelle verde.

Leanne sospirò.

“Mai sentito parlare di Sensazione? Appena vi ho visti, ho capito immediatamente…non c’è stato bisogno di troppe domande o viaggi mentali…”

Sorrise. Junior era finalmente rilassato e tranquillo.

Anche lui, fin dal primo momento, aveva capito che di Leanne e Jason, ci si poteva fidare.

Qualcuno chiamò la giovane.

“Leanne…forza, vieni qua!”

“È tuo padre…” affermò Ub.

La ragazza si alzò dalle scale e lentamente raggiunse il salotto.

“Dunque è vero? È vero quello che dice tuo fratello?”

“Co-cosa ti ha detto?”

“Lui…lui dice che questi sono…sono i personaggi che guardavate alla T.v.”

“Beh…si, Jason ha ragione, è vero, loro sono i Guerrieri Sayan!”

Il padre sbatté un pugno sul tavolo.

“Ma è ridicolo! A dir poco ridicolo! Voi due non dovreste perdere tempo in certe sciocchezze! Non dovreste neppure disturbare i Militari!”

A quel punto, Trunks, stufo al limite di sentire sbraitare l’uomo, fece un balzo in avanti e prese in braccio Leanne, sollevandosi da terra fino raggiungere il muro del soffitto.

Tutti nella stanza, Goku compreso, rimasero senza parole.

“Lui…lui…può volare?” chiese Ben.

“Si, io posso volare, posso lanciare sfere d’energia e sollevare un aeroplano. Posso aumentare la mia aura fino a trasformarmi in Super Sayan, così come mio padre, Goku, Gohan e Goten, perché noi siamo veramente i guerrieri Sayan!”

“Trunks…forse è meglio che la riporti giù…” affermò Goku trattenendosi dal ridere.

Leanne infatti, stringeva forte le sue braccia attorno le spalle del giovane e aveva nascosto il viso sul suo petto.

Si sentiva avvampare ed era imbarazzata. Lì, davanti a tutti fra le braccia del tenebroso Trunks Brief. Il figlio del Principe dei Sayan.

“Oh, si scusate…scusami…non volevo…”

La ragazza fu riportata a terra e il giovane riprese la sua postazione precedente a fianco all’amico Goten.

“Ehy rubacuori…se volevi far colpo sulla bella terrestre, avresti potuto portarla nello spazio a vedere le stelle…”

“Piantala, era solo un modo per mostrare al padre che non siamo dei pagliacci!”

Goten sorrise.

“Pensala come vuoi, ma da quando siamo entrati in questa casa, lei non ha fatto altro che guardarti con la coda dell’occhio. Non hai notato l’espressione imbarazzata ogni volta che le sorridi?…”

La voce del padrone di casa, attirò l’attenzione di tutti.

“Bene, a questo punto non penso ci sia bisogno di ulteriori spiegazioni. I miei figli credono ciecamente in voi, non li ho mai visti così tanto convinti…spero che questa convivenza non sia troppo complicata, ad ogni modo, io ora devo uscire, perciò avete tutto il tempo per sistemarvi nelle vostre camere…”

“Ci pensiamo io e Lily, non preoccuparti…” affermò Jason.

L’uomo annuì e dopo aver indossato l’impermeabile, uscì di casa.

L’aria, che fino a quel momento era stata densa di tensione, si alleggerì e i due padri Sayan, tirarono un lungo sospiro di sollievo, lasciandosi andare sul divano.

“Urrrka, per un attimo me la sono davvero vista brutta, ho temuto che avresti fatto esplodere qualcosa!” esclamò rivolgendosi al Principe.

“L’idea era di distruggere una sedia, almeno così avrebbe capito…poi però mio figlio è intervenuto e allora ho lasciato perdere…in ogni caso, ora è tutto risolto…”

“Allora ragazzi, se volete seguirci, io e mio fratello vi mostriamo le vostre stanze…” cominciò Leanne.

“Dunque, Junior, Ub e Gohan dormiranno nella mansarda, c’è un letto matrimoniale ed una brandina. A giudicare dalla vostra stazza, credo sia meglio lasciarla per Ub!”

“Si, credo anche io…” commentò Junior.

“Trunks e Goten dormiranno con me, nella mia stanza, è abbastanza grande per tutti e tre, inoltre ho il bagno personale…” affermò Jason.

“Infine, Goku e Vegeta, andranno in camera di nostra sorella! Non temete! Lei è grande, si è sposata ed ora vive in un’altra casa!”

“…Voglio sperare che ci siano due letti…SEPARATI!” esclamò Vegeta.

Leanne e Jason scoppiarono a ridere.

“Si Sua Maestà! I letti sono divisi, sono a castello, dovrete solo accordarvi su chi sta sopra e chi sotto!” concluse la ragazza.

Goku sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi e si alzò dal divano.

“Io sto sopra!” esclamò accostando due dita alla fronte.

Nel giro di pochi secondi, sparì, materializzandosi il piano superiore.

La voce del Sayan giunse fino in salotto.

“Urrrka com’è comodo questo letto!”.

“Dannato Kaaroth! Usi i tuoi sporchi trucchetti anche per dormire!” sibilò Vegeta.

 

***

 

La sera non era certo stata una delle più tranquille.

Goku e Vegeta avevano ingaggiato un vero e proprio duello per l’ultimo pezzo di pollo fritto.

Trunks, Goten, Ub e Jason avevano saltato la cena, passando l’intera serata e parte della nottata, davanti alla Play Station, mentre Junior e Gohan, nonostante avessero rimproverato più volte i ragazzi, dicendo loro di andare a letto, erano letteralmente crollati dalla stanchezza.

 

***

Ore 07.45. Mattina.

Leanne si era svegliata molto presto. Aveva preparato la colazione per tutti.

Sapeva bene che l’appetito di un Sayan poteva raggiungere livelli estremi e per non lasciare nessuno a bocca asciutta ed evitare nuovi scontri, aveva riempito il tavolo di frittelle, toast e ciambelle di ogni tipo.

Con ancora gli occhi mezzi chiusi e il pigiama tutto stropicciato, Jason arrivò in cucina.

“Buon giorno Fratello!” affermò la ragazza con voce squillante.

Lui non rispose, si limitò ad aprire il frigo ed afferrare la bottiglia del succo d’arancia.

Si schiantò sul divano cominciando a trangugiare.

“Ehy, per una volta puoi non comportarti da maiale, ti ricordo che abbiamo degli ospiti!”

“Ospiti? Quali ospiti?” chiese sorpreso.

In quel momento la sua attenzione fu catturata da uno stranissimo mantello bianco, appoggiato sulla poltrona accanto. Per poco non si strozzava.

“Ma…ma allora no-non è stato un s-sogno?” balbetto.

“Sogno?”

“Lily…ci sono davvero?”

Sorrise.

“Ah, ora capisco…ma si che ci sono! Non stavi sognando!”

Il ragazzo scattò in piedi e corse verso le scale.

“Dove pensi di andare? Sono quasi le 8.00 e tu non sei ancora vestito! Dobbiamo andare a scuola…”

“No, io oggi non vengo…se non ricordo male ci sono due giovani Sayan che dormono proprio nella mia stanza e non posso perdere l’occasione di fotografarli…sei pazza se pensi che oggi verrò a scuola! Io me ne torno a letto!”

“Ma…Jason non puoi!”

“Non preoccuparti…vedrò di fare un bel primo piano anche a Trunks! Ah, sono convinto che sarà felice di sapere che hai preparato la colazione con le tue stesse mani…”

Leanne arrossì violentemente, ma il fratello si era già chiuso la porta della stanza alle spalle e fortunatamente non poté mai vedere la reazione della gemella.

 

                                                        §***§

Sono tornata! Eh già!

Spero di non aver deluso le vostre aspettative!

Chiedo scusa se ancora non sono riuscita a dare delle parti rilevanti a tutti i personaggi, ma essendo tanti…mi ci vuole un po’ per ognuno di loro! Cmq non temete…

Come al solito ringrazio Blackmoon(ah si, io mica lo sapevo ke si scriveva Namecciano…grazie!) Pink_videl, SuperEllen, Vegetina, e Stella la new entry!

Vi ringrazio tantooo!!! [Lecchina! Nd. Goten. Stupido Scimmione smettila! E metti via quelle oscenità, chi ti ha detto di leggere certe riviste, proprio adesso? Nd.me.]

Baci….Aly.

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Capitolo 5
*** Si comincia... ***


5

5.  Si comincia…

 

Leanne non era mai stata così tanto con la testa fra le nuvole.

Aveva seguito la lezione di Storia solo per metà, o meglio, l’unica frase sensata che era arrivata alle sue orecchie era stata “Buon giorno ragazzi, aprite il libro a pagina 204…”.

Continuava ad osservare con aria assente, fuori dalla finestra.

Ripensava alle braccia del giovane Sayan e di quanto fosse stato bello trovarsi in quella situazione, certo, imbarazzante ma pur sempre bello.

Del resto Trunks era uno dei suoi preferiti ed ora poteva vantarsi con se stessa del fatto che il bel tenebroso dormiva proprio a casa sua, nella stanza accanto.

Arrossì nel ricordare l’espressione del ragazzo.

“Lily…ehy Lily…” chiamò un’amica.

“Eh? Si, che c’è?”

“Noi andiamo a prendere la merenda al bar qui a fianco, vuoi qualcosa?”

“No…no…non voglio niente, non ho fame!”

“D’accordo, ma sei sicura che vada tutto bene? Non hai fatto altro che sospirare guardando fuori dal vetro!”

“Certo che va tutto bene, alla grande!” esclamò sorridendo.

“Ok, allora ci vediamo dopo l’intervallo…”

Leanne annuì e rimase per gran parte del tempo da sola, seduta al suo banco, fin quando in classe, non tornarono alcuni dei suoi compagni.

“…Ah ah, ma li avete visti ieri? Giravano per la strada conciati in quel modo…erano convinti di essere Goku &Co. Inoltre il presunto Junior, pare che abbia reagito male ad un complimento! Sono proprio dei pagliacci!” fu il commento di un ragazzo.

“Non sono dei pagliacci!” gridò Leanne alzandosi dalla sedia.

“Co-come scusa?”

“Hai capito bene! Non sono dei pagliacci! Meritano rispetto!”

“Ma che stai dicendo? Certo che sono dei pagliacci, non si è mai visto nessuno passeggiare per strada e comportarsi in quel modo, sono dei pagliacci sbruffoni ed egocentrici! Come se fosse possibile l’esistenza dei Sayan, è assurdo!”

Scosse il capo e si riaccomodò sulla sedia, era del tutto inutile tentare di convincere i suoi amici, inoltre ne andava della sicurezza dei guerrieri.

 

***

“Lily! Forza sbrigati o finirai per perdere ancora l’autobus!” gridò la sua compagna di banco uscendo di corsa dalla classe.

“Si…si arrivo…eccomi…”

La giovane si precipitò in corridoio e cominciò a correre giù per le scale, travolgendo chiunque le si parava davanti.

“Permesso, scusate…sono di fretta…”

Finalmente riuscì ad uscire dalla scuola e sempre a passo spedito, prese a raggiungere la fermata per il Bus.

Qualcosa però non andò esattamente come tutti i giorni.

Sentì una forte presa allo stomaco e subito dopo si ritrovò sospesa per aria, sopra il tetto dell’istituto.

Istintivamente cominciò a sgambettare, ma più lei muoveva le gambe, più la presa si rafforzava; solo quando abbassò miglio lo sguardo e vide due mani attorno alla vita, capì in quale situazione si trovava.

“Ti conviene reggerti meglio, non vorrai mica cadere…?” affermò una voce.

Leanne deglutì ed alzò la testa.

I suoi occhi color cenere, incrociarono il sorridente sguardo di un giovane ragazzo dai capelli malva.

“C-ciao…Trunks” balbettò lei.

“Sai, tuo fratello mi ha detto che oggi saresti uscita prima e così ho deciso di venire a prenderti e farti una sorpresa! Di la verità, non eri mai tornata a casa da scuola…volando!?”

Scosse il capo. L’unica cosa sensata che le riuscì.

“Immaginavo!” il Sayan migliorò la presa e strinse la ragazza, ancora, contro il suo petto, per evitare spiacevoli cadute.

Nello spostare il braccio attorno le spalle di Trunks, Leanne sfiorò lievemente le labbra del ragazzo.

Arrossirono entrambi.

“Sc-scusami…”

Lui sorrise e scosse il capo.

“Allora tieniti forte! Si parte.”

Il Sayan volò più in alto in modo da sparire dalla visuale dei terrestri; oltrepassarono l’interno di due grosse nuvole e sfrecciarono accanto ad uno stormo di rondini.

“Tutto bene?” chiese rallentando.

“Si…si, tutto bene…grazie!”

“Ah, dimenticavo, la colazione questa mattina era ottima!” esclamò schioccandole un bacio in fronte.

Un bacio? Leanne arrossì, fu pervasa nuovamente da quella sensazione di caldo asfissiante provata la sera prima; aveva appena ricevuto un bacio da quel ragazzo che tutte le mattine osservava con sguardo perso sul muro della sua stanza.

Ecco di cosa si era accontentata per tutti questi anni, di un semplice poster trovato in un giornale.

Sapeva che non avrebbe mai incontrato il suo eroe perché era solo il risultato del Genio di un fumettista Giapponese, era solo una figura su un pezzo di carta, o almeno lo era stato fino a tre giorni prima.

Ora invece era stretta fra le sue forti braccia.

Poteva sentire quei muscoli d’acciaio, pulsare contro la sua pelle delicata e fragile. Quei muscoli che un tempo ammirava semplicemente davanti allo schermo della T.v.

Si lasciò sfuggire un piccolo sorriso.

Trunks atterrò in giardino e dopo aver adagiato la giovane sul terreno, le sorrise dolcemente.

“Oh, ecco dov’eri finito! Tuo padre ti sta cercando come un pazzo!” affermò Goten sorseggiando una lattina di Coca-cola.

“Mio padre?” fece eco il giovane.

“Si, Vegeta! Continua a girare per la casa dicendo che dovete allenarvi, che Junior ha sentito qualcosa…e bla bla bla bla…”

“Ho capito…”

Leanne aprì la porta di casa.

“Io…io…ti ringrazio per essermi venuto a prendere. Cerca di non farlo spesso perché potrei prenderci l’abitudine!” scherzò lei.

“Beh, magari potrei farlo davvero…” rispose.

La ragazza sorrise e si fiondò in camera.

Trunks si lasciò andare sull’amaca legata fra due alberi.

“Allora, che hai fatto? L’hai portata nello spazio?” chiese Goten.

“Ma ti pare? Sono solo andato a prenderla a scuola…”

“Eh eh, sei furbo…ma non abbastanza sveglio per provarci…”

Trunks arrossì.

“Chi ha mai detto che voglio provarci? Ti ricordo che siamo qui con uno scopo ben preciso…”

“Certo certo, lo so perfettamente…ma nessuno ha mai detto che Lily non è una bella ragazza!”

“Se ti piace così tanto, perché non ci provi tu! Mr. Rubacuori?!”

“Ehy calmo! Sarò anche uno sciupa femmine, ma la ragazza del mio migliore amico non si tocca!”

“Ra-ragazza? Non è la mia ragazza! Ti ho già detto che sono solo andato a prenderla a scuola, perché con noi è stata gentile!”

 

***

Mattina. Ore 7.56.

Qualcuno bussò alla porta della stanza di Leanne.

“Permesso…Lily posso entrare?”

“Oh, Goku, sei tu, hai bisogno?” chiese infilandosi un orecchino.

Il Sayan rimase imbambolato davanti ad una grande foto appesa proprio sulla porta.

“Goku? Ci sei?”

Tentò di trattenersi dal ridere, ma non ci fu nulla da fare.

“Ehy ma che ti prende? Sono solo le 8.00 di mattina e già sprizzi allegria da tutti i pori…?”

“No...no… -tentò di formulare una frase sensata- è che…Urrrka che ridere! È che non pensavo che in foto, la nostra espressione fosse così buffa!”

“Buffa?”

“Si! Guarda Vegeta, ma dai… come si fa ad avere quei capelli? Per non parlare poi del mio sguardo, è ridicolo! Ma siamo davvero così ai vostri occhi?”

“Beh…si, ma non siete ridicoli…anzi…”

Leanne focalizzò l’attenzione sull’abbigliamento del Sayan; aveva cambiato tuta. Non indossava più quella blu e marrone, bensì la sua solita arancione.

Eh si, quello era davvero il Guerriero Son Goku.

Un brivido attraversò l’intera colonna vertebrale dell’umana.

Il mezzo sorriso che gli si formò in volto non prometteva nulla di buono.

“Allora noi andiamo…”

“Andate?”

“Si, ieri sera Junior e Gohan hanno percepito, seppur lievemente, l’aura del presunto Dottore. Ora sappiamo esattamente dove trovarlo…”

“Certo…”

Goku si apprestò ad uscire dalla stanza.

“Lily, se mai dovesse accadere qualcosa, un attacco, qualcuno di sospetto, tu Jason e Ben dovete rifugiarvi qua dentro, intesi? Non uscite di casa per nessuna ragione!”

La giovane annuì.

“Mi raccomando, tornate tutti sani e salvi…”

“Non temere, non gli accadrà niente!”

Il Sayan richiuse la porta e sospirò.

“Si comincia!” pensò scendendo le scale.





§§§§§§§


Tadan! Sono tornata!! Ieri non ho aggiornato perchè dai...ci vuole un po di suspance no?
Cmq spero ke anke questo sia stato di vostro gradimento! Moon...eh immaginavo ke avresti detto qualcosa a riguardo di junior...però devo deluderti, io sono una ANTI-YAOI convinta!!
Grazie sempre a SuperEllen, Pink_videl, Vegetina, stella e la nuova haruka...grazie anke a tt quelli ke leggono in silenzio!!! Grazie grazie!!!
e adesso, come sempre il mio siparietto semi comico!! ih ih!!!!
[Ehy Goten! Brutto pervertito, ti avevo detto già una volta di mettere via quei giornali! nd. me Ma dai, uffa, non so che fare... nd. Goten. non me ne frega! Qui c'è gente seria! non siamo mica tutti depravati come te! nd. me. Che succede ragazzi? nd. Ub. niente, Goten legge i suoi giornaletti sporki! nd.me. Uhhh voglio vedere anche io! nd. Ub. Eh no, anche tu?! Forza tornate tutti e due nelle vostre sfere pokè!  nd.me Qualcuno mi ha chiamato? nd. Ash ketchum. Oh no, che confusione! Ash, tornatene nell'altra fanfiction e voi due fatela finita! nd.me Vaaaa bene! nd. gotenub.]
si lo so, sono pazza sklerotica!!!!
vabè un bacio!!! VI VOGLIO BENE!
Aly,

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Capitolo 6
*** Il piano di Junior - vietato aumentare l'aura. ***


6.

6. Il piano di Junior – vietato aumentare l’aura!

 

“Ondaaa…energeee…” Junior si precipitò verso Goku e lo afferrò per i polsi, stringendo.

“Ehy, ma che fai?” sbraitò il Sayan.

“Fermati immediatamente! –si guardò attorno- anzi, tutti fermatevi subito! Vegeta! Abbassa le mani e tu Gohan, che diavolo stai facendo?”

“No, tu Junior che cosa stai facendo?” domandò Goku.

“Siete impazziti forse? Avete intenzione di mandare tutto all’aria?”

“Eh eh…l’idea in effetti era quella di fare esplodere…tutto!”

“Sentite ragazzi, è vero, ieri sera io e Gohan abbiamo percepito un’aura molto simile a quella del Dottor. Gelo, ma arrivati in questo posto, io non ho sentito più niente…se ora attacchiamo l’angar dei Robot, l’unico essere in grado di percepire la nostra presenza, capirà che sulla terra è arrivato qualcuno in grado di sconfiggerlo e di conseguenza comincerà a fabbricarne ancora più.”

“Ah, lasciamo perdere certe sciocchezze e radiamo al suolo quel capannone!” sibilò Vegeta riposizionando le braccia per il Big Bang attack.

Junior si scagliò sul Principe bloccandolo.

“Fermo Vegeta! Non fare scemenze! Per favore ascoltami…dovete ascoltarmi ragazzi! Se anche cominciassimo a distruggere un Robot dopo l’altro, c’è sempre il rischio che qualcuno sfugga al nostro controllo e se ciò dovesse accadere, quel mostro comincerebbe a radere al suolo ogni città che incontra. Ucciderebbe qualsiasi forma di vita, seminando panico ovunque. …”

“Ma se si tratta di uno, noi siamo comunque in grado di abbatterlo!” commentò Goten.

“Ed è qui che ti sbagli, perchè nel frattempo quel pazzo di uno Scienziato, avrà certamente ultimato nuovi androidi e diventerebbe difficile sconfiggerli anche per noi!”

“Che cosa intendi fare allora muso verde?” domandò il Sayan Principe incrociando le braccia.

“La cosa più sensata è quella di ispezionare dettagliatamente la Base dell’organizzazione, se qualche umano dovesse attaccarci non sarà un problema metterlo fuori gioco, ma ciò che conta veramente è mantenere l’aura allo 0%...”

“Ma certo!” -esclamò Ub- Prima di tutto dobbiamo trovare il caro Dottore ed eliminarlo, in questo modo non ci sarà più nessuno in grado di ricostruire i Robot una volta che avremo cominciato ad attaccare!”

Il Namecciano annuì.

“Esatto, il mio piano era proprio questo, sempre che voi scimmioni guerrafondai non abbiate voglia di far esplodere ogni cosa, creando un altro cratere meteoritico!”

“No, hai perfettamente ragione…” affermò Trunks- non possiamo mettere in pericolo la vita di Miliardi di esseri umani…”

“Si, Miliardi, come no!...forse uno in particolare eh?” fu il commento sarcastico di Goten.

“Allora è deciso. Andremo in avanscoperta!” concluse Gohan.

“Ci divideremo in tre gruppi però. Non è sicuro andare da soli. Tu Junior andrai con Gohan e Trunks, Ub insieme a me e Vegeta con Goten…” affermò Goku.

“Fantastico Kaaroth, ora mi tocca fare la balia anche al tuo moccioso!”

Goku sorrise e scosse il capo.

“Forza ragazzi, è ora di mettersi al lavoro!”

 

***

 

“Le autorità locali hanno detto che presto saranno mobilitate delle squadre per la protezione dei confini nazionali, in quanto la minaccia terroristica è aumentata notevolmente. Ieri pomeriggio gli artificieri hanno fatto brillare una valigetta sospetta lasciata sotto una panchina nel celebre parco di Yellowstone e si è poi scoperto che era davvero una bomba ad ampio raggio esplosivo, inoltre due uomini sono stati fermati nella cittadina di Jackpot, Nevada.

Portavano tatuato sul collo il simbolo dell’organizzazione BetaPiro e nella loro auto nascondevano una gran quantità di esplosivo. La domanda che tutti in questo ci stiamo facendo è; dove sono i fantomatici sette eroi? Che fine hanno fatto proprio ora che l’umanità ha un estremo bisogno di protezione? Esistono realmente o è stata solo una trovata del Presidente per rassicurare la popolazione? Certamente non si…” qualcuno spense il televisore.

“Papà, ma che fai?” protestò Leanne.

“Non è bene che tu segua così assiduamente il telegiornale, spesso ingigantiscono le notizie e rischiano di spaventare la gente…”

“Io non sono spaventata!”

“Però continui a guardare la T.v. con la speranza di non dover sentire brutte notizie che li riguardano…vero?”

“Con i terroristi non bisogna scherzare.”

“Vedrai che se succede qualcosa,i giornalisti ce lo faranno sapere.”

La ragazza scosse il capo.

“Il Presidente è stato chiaro, non si faranno mai intervistare da nessuno, odiano le telecamere e se anche una dovesse avere la fortuna di catturarli in un breve filmato di pochi secondi, Junior la distruggerebbe immediatamente. È per questo che sono speciali, perché in cambio non chiedono niente, la fama non è nei loro interessi…”

“Però…?”

“Nessun però. Io mi fido e basta…”

Ben si chinò e le diede un tenero bacio sulla guancia.

“Sono partiti solo da due giorni, non preoccuparti, si faranno sentire!”

Sorrise.

“Non fare tardi d’accordo? Domani ti aspetta una lunga giornata…”

“Eh già, chi se la dimentica la partita di Basket?!”

“Tuo fratello invece? Che fine ha fatto?”

“Jason? È in camera sua e che tu ci creda o no, la sta pulendo!”

“Che cosa?”

“Si! Dice che vuole rimetterla in ordine per quando torneranno Trunks e Goten! Ha spostato il letto, dato aria ai materassi e spolverato i mobili!”

“Sicura che non ci sia di mezzo anche una ragazza?”

“E quando mai Jason ha avuto tempo per le ragazze? Gli si presenta l’opportunità di conoscere due tra i più famosi guerrieri Sayan, figuriamoci se proprio adesso si mette a cercare una fidanzata!”

Ben sorrise.

“…E tu?”

“I-io…?”

“Si, se non sbaglio avevi iniziato ad uscire con un tuo compagno di squadra…”

“S-si…però non sono molto convinta…”

“Specialmente ora che ci sono sette ragazzoni, tre dei quali hanno la tua stessa età, in giro per casa, dico bene?”

Leanne avvampò.

“Eh…si…hai ragione…” si limitò a farfugliare.

“Buona notte tesoro, io vado a letto!”

“Buona notte papà!”


*§*§*§


Ciao a tutti...sono tornata con l'ultimo capitolo per questa settimana...eh si perkè cercate di capirmi! Sto finendo di scrivere il seguito del mio libro e visto ke durante la settimana la voro per voi, nel week-end almeno devo continuare il mio libro, altrimenti la cada Ed. mi manda uno... tipo l'assistente della mamma di Rossana(presente?) e io non posso scappare per tutta la casa!
Cmq, come promesso ecco iniziata la "battaglia".  Il prossimo però sarà più movimentato...non temete!
Ora come di consuetudine, doverosa aggiungerei, perkè siete troppo carini a commentare...ringrazio: Pink_Videl, SuperEllen, BlackMoon e, cosa ke mi fa strapiacere...le due nuove, Lakie7 e ilarietta!!!!!
Besitossss a tutte e Buon Week-end!
 Non bevete troppo altrimenti lunedì non sarete in grado di leggere...!!!!
Baci, Aly.

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Capitolo 7
*** Nessuna traccia del dottore. ***


7

7. Nessuna traccia del Dottore.

 

“State giù! Tutti giù!” esclamò Ub nascondendosi dietro ad una lastra di metallo.

“Ma che succede?” domandò Trunks riparandosi accanto all’umano.

“Non lo vedi da solo? Ci sparano addosso!” sibilò il padre.

“Perché stiamo perdendo tempo a nasconderci quando possiamo benissimo uscire alloro scoperto e difenderci?” chiese Goten.

“Perché quelli hanno i fucili!” continuò Vegeta.

“Si ma noi abbiamo i muscoli!”

“Oh credimi figlio di Kaaroth,i tuoi muscoli potranno esserti utili se dovessero colpirti al petto o sulle braccia, ma che mi dici di un bel proiettile in testa? Questi pazzi sono stati addestrati per uccidere e non per ferire lievemente!”

“Allora hai qualche idea? Padre di Trunks?” domandò con ironia il giovane Sayan.

Scosse il capo e rivolse uno sguardo preoccupato verso Goku.

“No, mi spiace, ma neanche io ho qualcosa in mente…” confessò.

Improvvisamente, uno strano oggetto metallico, colorato di verde, piombò a pochi centimetri dal corpo di Gohan. Lo raccolse.

“E questo affare che diavolo è?” chiese scuotendolo energicamente.

Ub sbarrò gli occhi.

“No! Gohan lascialo! Lancialo il più lontano possibile, muoviti!”

“Eh? Ma perché?!”

“Fa come ti dico!!!”

Il Sayan gettò l’oggetto dentro al cassone di una camionetta e dopo qualche secondo, il veicolo esplose, producendo un’enorme fiammata.

Gohan deglutì.

“Era…era…”

“Una granata…” concluse Ub.

Gli spari sembravano non voler cessare e più il gruppo dei sette restava nascosto, più i terroristi aumentavano l’intensità dei colpi.

“Non possiamo nasconderci fin quando non avranno esaurito le munizioni!” affermò Trunks.

“Già ma colpirli con uno dei nostri attacchi a distanza, significherebbe aumentare l’aura…” commentò il coetaneo Sayan.

“Che scocciatura!”

“Ehy Gohan –chiamò Junior- saresti in grado di riconoscere l’aura del Dottore?”

“S-si…si, credo di si…”

“Allora ascoltami bene, ora io mi alzerò e in 5, massimo 7 secondi, riuscirò a disintegrare i fucili dei soldati, tu però devi concentrarti e se dovessi sentire la sua aura avvertimi immediatamente, intesi?”

“Pensi che se noi non possiamo sentirlo, neppure lui ci percepisce?”

Annuì.

“D’accordo…-Gohan chiuse gli occhi e si concentrò- ok, vai!”

Il Namecciano si alzò in piedi, ricevendo alcuni proiettili nel petto, sulle gambe e nelle braccia. Assunse un’insolita espressione diabolica e dopo aver preso la mira, illuminò di rosso i suoi occhi; un fascio di luce andò a colpire di seguito tutti i fucili e mitra dei soldati, facendoli esplodere.

I terroristi osservarono sconcertati i pezzi delle armi sparsi a terra.

“Allora!? Ne avete avuto abbastanza?” gridò Junior.

Replicarono qualcosa in arabo. Uno di loro prese una ricetrasmittente e cominciò a parlare.

“Che diavolo fanno?” chiese Goku.

“Non lo so, non ne ho idea, ma credo stiano comunicando con il loro capo…”

“Il Dottore?”

“Potrebbe darsi…”

“Allora sarà meglio tenerci pronti!” affermò Vegeta scrocchiandosi il collo.

“Gohan, tu percepisci qualcosa?” domandò Ub.

Scosse il capo.

“No, niente. Magari il discendente del Dottor Gelo non è il comandante, magari è un sottoposto con il solo incarico di costruire i Robot…”

“Anche questa non un’ipotesi da scartare, del resto, se lui fosse stato davvero la mente di tutto questo, i terroristi avrebbero potuto attaccarci con i robot senza farsi troppi problemi…” commentò Trunks.

“Mentre invece, se fosse un semplice operaio, messosi di sua spontanea volontà al servizio dell’organizzazione, si spiegherebbe come mai nessuno di noi ha ancora visto le sue creazioni…” concluse Goten.

“Ma se continua ad azzerare l’aura, non riusciremo mai a scovarlo!” obbiettò Vegeta.

“Certo che riusciremo trovarlo –affermò Goku con il suo solito sorrisetto- se come dite voi, quell’uomo è un semplice operaio, allora come tale si trova sicuramente in uno di questo capannoni. Del resto qui i soldati ci dormono, mangiano e vivono…”

“Sicuro Kaaroth, ma ancora non hai risposto alla nostra domanda! Come lo troviamo? Hai intenzione di metterti a cercare in ogni capannone della zona?”

Aumentò l’ampiezza del sorriso e si alzò in piedi, allontanandosi dal nascondiglio.

I terroristi, nel vedere la figura di Goku avanzare senza esitazione, indietreggiarono di qualche metro, puntandogli contro le bome a mano, pronti per sganciarle e farle esplodere.

Ma il Sayan non si fece intimidire, del resto erano solo esseri umani.

Qualcuno lanciò una bomba carica verso Goku; lui l’afferrò al volo, stritolandola nella sola mano destra e lasciando cadere a terra i resti.

“Mo-mostro…mostro!” mugugnò un soldato.

Si fermò a pochi passi dalla trincea ed incrociò le braccia.

“So che capite bene la mia lingua, non siete degli stupidi, perciò evitate di fare quelle facce ed ascoltatemi bene!” cominciò.

Scossero il capo.

Goku alzò gli occhi al cielo e sospirò.

“Ehy Goten, vieni qua un attimo!”

Il giovane Sayan corse verso il padre.

“Ci sono problemi?” chiese.

“Fai vedere a questi tizi, quello che accadrà se non collaborano!”

“Co-cosa? Devo ucciderne uno?”

“No, no…semplicemente, spaventali…”

Goten sorrise e cercò a terra un grosso pezzo di metallo; lo raccolse e in pochi secondi riuscì a piegarlo per poi spezzarlo.

Oh certo, avrebbe potuto far esplodere un’altra camionetta o meglio ancora trasformarsi in Super Sayan, ma questo implicava aumentare l’aura, e quindi preferì adottare una tecnica più grezza, ma estremamente efficace.

Spaventarli a morte!

“Allora, avete capito di che pasta siamo fatti? Non vi conviene farci arrabbiare perché la dietro c’è una persona che non aspetta altro se non fare esplodere tutto. Fate una mossa sbagliata è per voi è la fine!” sibilò Goku assumendo un tono di voce minaccioso.

L’uomo che precedentemente gli aveva lanciato la bomba, si fece avanti.

“Voi distrutto nostre armi, nostra auto…voi mostri…”

“Mostri a noi? Eh no amico, quelli che devono farsi un bell’esame di coscienza siete voi! Voi che lavorate per uccidere le altre persone e che state costruendo un esercito di Robot assassini!”

“Noi perseguiamo nostra fede, altre persone…infedeli! Infedeli meritano l’inferno!”

Goku afferrò l’uomo per la collottola della divisa e lo sollevò da terra di qualche metro.

“Stai a sentire brutto terrorista, se non mi dici immediatamente dove si trova il pazzo criminale che progetta i vostri robot, vi ucciderò uno dopo l’altro con le mie stesse mani!”

L’uomo prese ad agitarsi violentemente gridando frasi in arabo, incomprensibili per i sette guerrieri.

“Che succede Kaaroth?” chiese Vegeta.

Non rispose.

Improvvisamente dal fondo della trincea arrivò un altro gruppo di soldati che subito cominciò a scaricare colpi su Goku, Goten e gli altri nascosti dietro il lastrone di metallo.

“Goku, cosa facciamo? Questi non vogliono collaborare!” domandò Junior.

I due Sayan corsero a ripararsi, tornando accanto ai compagni.

“Non ci resta che arrangiarci, dovremo trovare un altro modo per scovare il Dottore…”

“E adesso?”

Ci pensò un attimo.

Sorrise.


*§*§*§*§*§*§*§

Buon lunedì a tutti! Passato un bel week-end?Io beh, come al solito a scrivere!
Allora, cominciamo dai vostri commenti, andando in fila: Black, come promesso ho aggiornato e cercherò di mantenere questo ritmo anche se...Avviso per tutti, dal 2 al 4 novembre non potrò aggiornare perkè sono a Lucca alla mitica fiera del fumetto e UDITE UDITE, mi traverstirò da Videl(costume già pronto!!!) quindi abbiate pazienza! in ogni caso, ti ringrazio tanto per il super commentone!aH, ho corretto in tutti i capitoli la parola NAMECCIANO!
Elechan, che bello risentirti, speravo tanto risucissi ad incappare nella mia fic e alla fine ce l'hai fatta! Allora, rispondo subito, il nome della ragazza, letteralmente si pronuncia Lien. per quanto riguarda la spoilerata, beh, vi ho solo detto come finisce....dietro poi c'è tutto un luuungo lavoro eh eh (me. Diabolika!) ultima cosa, si ho scritto un libro, fantasy per la precisione e ora sto ultimando il seguito!!! ke fatica!!! spero tu riesca a seguire la fic!
Pink_Videl, chi non vorrebbe avere 7ragazzoni come loro in giro per casa? io me li strapazzeri tutto il giorno! lakie7, mi fa piacerissimo ke ti stia piacendo!tvb!
Vegetina94(hi hi! sai ke hai l'età della mia sorellina?! è come se la stesse leggendo lei!!!) cmq...non temere, come già detto cercherò di essere costante con gli aggiornamenti!
SuperEllen, Junior DEVE essere geniale, perkè almeno per me, è l'unico in grado di tenere a freno la forza e cercare di calmare quei scimmioni ke vorrebbero distruggere tutto!!
Uh, per tutte le sfere del drago, ke fatica! Spero di essere stata esaudiente!
[ Ehy, hai visto? Ho cambiato rivista! nd.Goten. Bravo! Cosa leggi? nd.me. è focus! un numero di questa estate! nd. goten. Sarebbe? nd. me. Eh eh eh...il sesso nella storia! nd. goten. No...non ti smentisci mai...! =_=! nd. me]
Vi mando un bacio very very big! v.v.b!
A domani! aLY!

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Capitolo 8
*** Ci renderemo trovabili! ***


8.

8. “Ci renderemo trovabili!”

 

Leanne udì la voce del padre rimbombare fra le pareti di casa. Stava ridendo.

Si accucciò maggiormente fra le coperte e continuò a dormire, almeno ci provò.

Ben sembrava non aver esattamente capito il concetto di -Sabato mattina-, quando in casa dovrebbe aleggiare solo un gran silenzio, rotto di tanto in tanto dal rumore della ruota di Tory, il loro criceto.

Percepì del movimento nella stanza a fianco, quella di Jason.

Impossibile che fosse già sveglio, erano entrambi rincasati tardi e lui, prima di mezzogiorno, solitamente, non si alzava mai.

Si rigirò nel letto ed appoggiò una mano sul comodino, tastando alla ricerca della sveglia. “Ecco!” pensò afferrandola.

La portò vicino agli occhi e lentamente ne aprì uno. 9.58.

“Uff, è presto, che diavolo ha da ridere tanto a quest’ora?” sbraitò trascinandosi seduta.

Di malavoglia abbandonò il suo caldo e comodo letto e dopo aver indossato le ciabatte, aprì la porta ed attraversando in corridoio, cominciò a scendere le scale.

Qualcuno parlava, qualcun altro rideva.

Un denso odore di caffè colpì il suo naso, costringendola ad affrettare il passo. Si, una buona tazza di caffè era quello che ci voleva.

Spinse violentemente la porta della cucina con in testa già pronta la ramanzina che avrebbe fatto al padre; aprì bocca per parlare, ma la scena che le si presentò davanti agli occhi, le bloccò ogni facoltà motoria.

Goku, Vegeta, Junior e Gohan, erano comodamente seduti al tavolo, mentre Ub, Trunks, Jason e Goten stavano giocherellando con Tory.

Il padre sorrise e sette si voltarono verso Leanne.

La giovane vide la sua immagine riflessa nel vetro della finestra; aveva i capelli tutti arruffati, gli occhi ancora sporchi di mascara ed indossava un buffo pigiama con le barchette.

“AAAAAAAHHHH!” fu la reazione di lei.

Richiuse immediatamente la porta e si catapultò nella sua stanza barricandosi all’interno.

“Che figura! Che figura!” esclamò sedendosi alla scrivania per riprendersi.

Dei passi si avvicinarono alla stanza.

“Lily…andiamo Lily apri la porta…sono Jason!”

“No! Non mi farò vedere da nessuno fin quando non avrò fatto la doccia, lavato i capelli e mi sarò vestita decentemente!”

“Dai! Goku e gli altri sono tornati questa notte! Non hai voglia di salutarli?”

“Ti ho detto di no!”

“Ufff, d’accordo, fai come ti pare, però sappi che più tardi andiamo con i ragazzi a fare un giro sulla collina, capito?”

“Si, si, ho capito…”

*** 

Erano in macchina ormai da trenta minuti e Leanne aveva tenuto lo sguardo fuori dal finestrino per tutto il tempo.

Alla guida c’era Jason, a fianco a lui Goten, mentre dietro, accanto a Lily, con gli occhi sbarrati, persi ad osservare il panorama vi erano Ub e Trunks.

“Dai Lily, smetti di fare l’asociale e di qualcosa! Non è mica successo niente, sei solo scesa con il pigiama!” commentò il fratello.

“Non sto facendo l’asociale, lo sai che stare in macchina mi rilassa…” risposta data con un timbro di voce quasi del tutto assente e distratto.

“Sarà…”

“Ehy Trunks, perché non racconti a Leanne quando hai dovuto affrontare ben quattro soldati…?” propose Goten cercando di alleggerire l’atmosfera.

“C-cosa?” balbettò il ragazzo.

“Si dai…non essere modesto, lo sanno tutti che sei stato coraggiosissimo! Racconta!!” esclamò Ub.

“Davvero ha combattuto contro quattro soldati?” domandò Leanne rivolgendosi al Sayan.

“Beh…si, si…loro hanno attaccato tutti assieme e così mi sono ritrovato sommerso…”

“E ti hanno ferito?”

Non rispose.

“Trunks, coraggio, perché tutta questa riservatezza? Mostrale il taglio!”

“Taglio? Ti sei fatto male allora?”

Il giovane annuì e sollevò la maglietta verde, mostrando una grande benda che gli circondava il bacino.

“Non è un taglio grande, è stato tuo padre ad insistere per metterla…” commentò.

Leanne rimase ferma ed immobile ad osservare il dorso perfetto del giovane; i suoi pettorali sembravano scoppiare, era decisamente magnifico e mai si sarebbe immaginata che un giorno avrebbe potuto ammirare lo splendido fisico del suo eroe.

Trunks prese la mano destra di Lily e l’accompagnò contro la benda.

“Senti, non è grande e non mi fa neanche male…”

Lei sorrise.

“Lo so, tu sei forte…” gli bisbigliò all’orecchio.

Jason osservò la scena dallo specchietto retrovisore, scosse il capo e sospirò.

“Bene ragazzi, siamo arrivati sulla collina più alta della città! Qua ancora, grazie al cielo, non hanno costruito nessuna palazzina, c’è solo l’erba, la terra e un paio di cannocchiali per godersi il panorama!” affermò il gemello parcheggiando l’auto.

Il gruppetto scese e Jason cominciò subito a stendere le varie coperte, mentre Ub legava l’amaca tra i tronchi di due alberi.

“Come si sta bene quassù, niente bombe, niente esplosioni e nessun soldato impazzito!” affermò Goten sdraiandosi sull’erba.

“Che ne dite? Facciamo qualche lancio con il freesby?” domandò Trunks.

“Ottima idea amico, avevo proprio voglia di sgranchirmi le ossa!”

“Allora prendi questo!” esclamò lanciandolo verso l’amico.

Mentre Ub era intento ad ultimare i nodi dell’amaca, Leanne si sedette a terra accanto al fratello.

“Hai visto? Alla fine ci siamo riusciti, si stanno divertendo…” commentò lei.

Jason sorrise e dall’osservare il paesaggio, spostò lo sguardo verso la sorella.

“Lily, ti chiedo solo una cosa…non voglio vederti soffrire…intesi?”

“Eh? Ma cosa stai dicendo? Perché mai dovrei soffrire?”

Non rispose, rimase imbambolato ad osservarla.

“…”

“Jason, allora?”

“No, niente…non voglio che questo problema dei terroristi ti faccia soffrire, tutto qui…”

Distolse lo sguardo e riprese ad osservare il fondovalle.

 

***

“Per quale ragione li abbiamo fatti uscire di casa?” chiese Gohan scostando le tende della cucina.

“Perché per loro, certi argomenti risulterebbero troppo complicati, sono pur sempre dei ragazzi…” spiegò il padre.

“Kaaroth, saranno anche dei ragazzi, ma sono anche dei guerrieri!”

“Come vi è sembrata la situazione?” domandò Ben versando del caffè nella tazzina di Junior.

“I terroristi non hanno la minima intenzione di collaborare, ovviamente. Del pazzo che sta costruendo di robot non ne abbiamo visto neanche l’ombra e come se non bastasse, pare che anche lui abbia azzerato l’aura…”

“Quindi, dovrete ritornare laggiù?”

“Temo di si, fin quando quel Dottore non deciderà di uscire allo scoperto…”

“Ma ai terroristi li avete fermati però, vero?”

Scosse il capo.

“No Ben, mi spiace!”

“Ma voi dovete fermarli! Almeno per tranquillizzare la popolazione! Oltre a me, nessuno sa che c’è di mezzo un uomo che costruisce macchine assassine e se gli abitanti della terra dovessero venire a saperlo, si scatenerebbe il panico e i terroristi non aspettano altro che questo!”

“…Noi dobbiamo occuparci solamente del Dottore…” intervenne Junior.

“Se il tuo pensiero principale è tenere al sicuro Jason e Leanne, non devi preoccuparti, io farò in modo che nessun pazzo dinamitardo tocchi i tuoi figli neppure con un dito…”

Ben si accomodò sulla sedia a fianco del Namecciano.

“Io…io temo per la loro vita ogni giorno. Quando vanno a scuola o sono al centro commerciale. Quando escono con gli amici e persino quando gettano fuori la spazzatura. Da sei mesi a questa parte, vivo nel costante terrore che possano finire in mezzo ad un attentato…perciò è per questo che vi chiedo di eliminare i terroristi…”

“Tsk, non devi assillarti per niente –affermò Vegeta- ti ricordo che i tuoi figli in questo momento sono in compagnia dei nostri e non per vantarmi, ma sono certamente in ottime mani! Non temere, il mio Trunks avrà molta cura della dolce Lily…”

“Vegeta! Ma che dici?” sibilò Goku tirandogli un calcione sotto il tavolo.

“Si, forse avete ragione, per il momento non c’è motivo di preoccuparsi troppo…”

“Ad ogni modo, ora dobbiamo decidere un piano d’attacco più dettagliato!” intervenne Gohan.

“Se noi non riusciamo a trovare il Dottore, vorrà dire che sarà lui a trovare noi…” proseguì.

“E come farà a trovarci?” chiese Vegeta.

“Semplice, ci renderemo trovabili!” concluse sorridendo.




*§*§*§*§*§*§*§*

Me è tornata! eh si ragassuole mie, la fiera di lucca mi attende, poi magari vedrò di mettere da qualche parte un pò di mie foto vestita da Videl! Kissà se riuscirò a trovare il mio Gohan? Mah, ki lo sa?
Cmq...mi sembra inutile dirvi grazie perkè ormai siete tutte TAAAAANTO gentili a commentare!
Voglio però dirvi una cosa.
la scorsa settimana, quando scrivevo questo capitolo, nella scena in cui Lily dice di volersi fare la doccia, mi era venuta una mezza idea di alzare il rating, facendo "casualmente" entrare Trunks in bagno e scatenare una strana passione fra i due...poi però mi sono detta "eh no! Trunks non è pervertito come Goten(xkè  per me goten è pervertito!), daiii lui è più gentiluomo...cn ci vuole dolcezza..."
e dopo questa vi saluto e a risentirci domani!!! vvb!
Aly.

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Capitolo 9
*** Auto Difesa. ***


8.

9. AutoDifesa.

 

“…Mi raccomando ragazzi, per mercoledì voglio vedere le vostre relazioni complete e terminate! Ricordatevi di mettere il titolo ed un pensiero personale in fondo, inoltre…”

La campanella, fedele alleata degli studenti, squillò, facendo rimbombare il suo trillo assordante per tutto il corridoio.

I ragazzi schizzarono in piedi e come dei razzi ed uscirono immediatamente dalla classe.

Leanne raccolse di fretta le sue cose e si precipitò in corridoio.

“Finalmente Lily, ce l’hai fatta!” incalzò Jason allacciandosi il giacchetto.

“Ehy ma dove corri?”

“Scusa Jas…ma oggi non torno a casa con te…”

“Dove vai?”

Lei sorrise.

“Sul tetto!”

“Ah, dunque viene…Trunks?”

“Si! Ora scappo, ci vediamo a casa fratellino!”

“Aspetta Lily…”chiamò lui.

“Che c’è?”

“No…no…niente, a dopo…”

La giovane annuì e cominciò a salire velocemente le scale; raggiunse la pesante porta metallica e dopo averla spalancata si ritrovò sul tetto, davanti alla ringhiera di protezione.

Guardò attorno alla ricerca di Trunks.

“Ciao Lily!” esclamò il ragazzo saltando giù dalla ringhiera.

“Ciao Trunks!”

“Tutto a posto?” chiese avvicinandosi.

Annuì.

“Si…tutto ok!”

“Bene, allora vieni qui… -la prese in braccio stringendola forte, ormai Leanne si era abituata a quel contatto e fra le braccia del giovane Sayan si sentiva al sicuro e protetta da qualsiasi tipo di pericolo- oggi i grandi hanno deciso di andare sulla collina, dobbiamo allenarci…”

“Possiamo venire anche io e mio fratello?”

“Non è che potete, dovete!”

 

***

“Prendi questo Kaaroth!” esclamò Vegeta sferrandogli un potente calcio nello stomaco, calcio che, ovviamente, l’altro Sayan riuscì ad evitare senza troppi problemi.

“Non provarci Vegeta, con me certi trucchetti non funzionano! Piuttosto guardati le spalle!”

“Eh, le spalle?”

Il Principe non fece neppure in tempo a girarsi; Goku, attraverso il teletrasporto, gli era piombato dietro, atterrandolo con un pugno.

“Che male! Questo è stato un colpo scorretto…” obbiettò massaggiandosi la guancia.

Il Sayan gli tese la mano, aiutandolo ad alzarsi.

“Coraggio, andiamo a vedere come procede con i ragazzi…”

Raggiunsero Junior che si trovava qualche metro più avanti; sotto il suo sguardo vigile ed attento, Trunks, Ub, Goten e Gohan si stavano allenando, migliorando la potenza dei colpi e la mira.

“Tutto bene?” chiese Goku avvicinandosi.

“Si…si. Anche se tendono a distrarsi facilmente…Ehy Goten, piantala di andare contro Ub!” sbraitò Junior.

“Ecco appunto…”

“Senti, forse è il caso di passare all’altro allenamento…? Non trovi?”

“Mmmm, dici? Allora facciamo così, prendo Gohan e Trunks, loro dovrebbero andare bene.”

“Che ne pensi Vegeta? Tuo figlio e Gohan, d’accordo?”

“Tsk! Per me puoi prendere chi vuoi, basta che noi due continuiamo a combattere!”

“D’accordo Junior…Gohan e Trunks vanno benissimo…”

Il Namecciano annuì e si allontanò per qualche minuto, dirigendosi verso Jason e Leanne, seduti sotto un albero.

“Forza, ora tocca a voi!”

Jason spalancò gli occhi.

“Come scusa?”

“Hai capito bene, ora tocca a voi…”

“E cosa centriamo in tutto questo?”

“Ho promesso a vostro padre che non vi sarebbe mai accaduto niente, però, nelle situazioni d’emergenza, dovrete essere in grado di difendervi da soli, perciò io e gli altri abbiamo deciso di darvi una sorta di corso di base per l’auto difesa. Non temete, non si tratta di esercizi psicologici per l’aura o cose simili…solo qualche calcio e un paio di pugni ben assestati…”

“Forte! Io ci sto!” esclamò il ragazzo.

Leanne scattò in piedi e sorrise.

“Ovvio che ci sto anche io!”

“Bene, allora seguitemi, Gohan e Trunks saranno i vostri maestri e io indicherò loro cosa fare!”

Accompagnati dal pelle verde, si allontanarono dalla zona in cui erano rimasti Ub, Goku e Vegeta, spostandosi verso l’interno del bosco.

“Dunque, tu Jason starai insieme a Gohan, lui è molto forte e metterlo con Leanne sarebbe un vero omicidio…mentre Trunks, ovviamente…”

“Io vado con Lily…” concluse il Sayan sorridendo.

Jason alzò gli occhi a cielo e scosse il capo.

“Bene ragazzi, ora ascoltatemi, Trunks e Gohan saranno gli assalitori, mentre voi due le vittime. Portate il braccio destro davanti alla faccia in questo modo e piegatelo. Fate lo stesso con il sinistro…” affermò Junior mostrando la posa.

“Se il vostro assalitore arriva da davanti avrete l’opportunità, prima di difendervi e poi di attaccare. Siete pronti?”

Annuirono e si prepararono allo scontro.

“Non credo che essere clemente faccia parte dell’allenamento…” bisbigliò Trunks a pochi passi dalla giovane.

“Nessuno ti ha detto di esserlo…”

“E se ti fai male?”

“E se tu, ti fai male?” rimbeccò lei.

“Via!” gridò Junior.

Jason riuscì subito a bloccare il pugno di Gohan e facendo un salto all’indietro, ebbe tempo per organizzare la sua difesa.

“Complimenti Jason! Che agilità, hai praticato le Arti Marziali per caso?” domandò Gohan.

“Arti Marziali? No, IO no…”

Leanne invece si fece prendere dal panico, o meglio, si fece distrarre dallo sguardo profondo di Trunks che non se la smetteva di osservarla; si spostò verso sinistra accucciandosi a terra.

“Ma che fai?” sbraitò il Sayan mandando a vuoto il colpo.

“Ni-niente è che…se mi arrivavi un pugno come quello…”

“Dai, rialzati!” esclamò porgendole una mano.

“Ehy voi due, avete finito di giocare?” li riprese il Namecciano.

“Scusa Junior! Ora ci riproviamo…” si giustificò il ragazzo.

“Io ci sono, sono pronta…”

“D’accordo…uno, due…tre!”

Si scagliò sulla giovane con l’intenzione di colpirla da sinistra; Leanne avanzò, afferrò il Sayan per un braccio e bloccandoglielo dietro la schiena, riuscì a fargli perdere l’equilibrio.

Trunks la prese la maglia tirandola a terra con sé.

Si ritrovarono uno sopra l’altro. Lui sopra di lei. I loro respiri si incrociarono.

“Sei brava…” commentò restando immobile.

“Cinque anni di Karate…comunque neanche tu sei male…”

“Sai com’è, sono un Sayan!”

Sorrise.

All’esterno del bosco, nella zona opposta, Ub, Goku e Vegeta avevano assistito alla scena.

“Guarda un po’ tuo figlio, Vegeta!” esclamò l’altro Sayan.

“Eh eh, l’avevo detto che Leanne era in buone mani…”

La voce del loro amico verde, risuonò attorno.

“Brava Lily, molto bene, hai improvvisato una buona difesa! Ora però alzatevi.”
“Già, ora alzatevi!” sibilò velenoso Jason.

Entrambi fecero caso alla posizione in cui erano finiti; Leanne fu colpita da un’improvvisa ondata di caldo e Trunks strisciò all’indietro allontanandosi il più possibile.

“S-sc-scusa…io non…non mi ero accorto che…si insomma…”

“Anche io…scusa…”

“Ora sto io con MIA SORELLA!” affermò Jason scandendo bene le ultime due parole.

 

***

Era steso sul divano con il telecomando in mano. La T.v. era accesa, ma non la stava guardando. Non sapeva se essere preoccupato o arrabbiato.

“Ciao fratellone!” esclamò una voce.

“Oh, sei tu Lily. Dovresti già dormire a quest’ora…”

“Già, ma ho sentito la Televisione e ho subito immaginato che ci fossi tu! Stai bene?”

“Si…si…” fu la sua risposta assente.

“Ma che hai? È tutto oggi che ti comporti in modo strano!”

“Non ho niente!” replicò con fare scocciato.

“E il non avere niente significa anche fare lo scorbutico con tutti?”

Si alzò in piedi e spense la T.v.

“Non dimenticare il motivo per il quale LORO sono qui…” affermò dirigendosi verso le scale.



§*§*§*§*§*§*

Ciao a tutti!....sono tornata con il capitolo pre-partenza per lucca...eh purtroppo per questa settimana dovrete accontentarvi fino qui! Ho mille cose da fare e sono idaffffffarata! Spero non me ne vogliate male se l'aggiornamento sarà lunedì pm! Scusate, scusate scusate!!!!
intanto vi ringrazio per i commenti del capitolo 8!! [Negligente! nd. Vegeta. Ehy ma te spunti fuori adesso?Cosa cavolo vuoi? nd.Me. Tsk, umani! nd.Vegeta. Scimmione! nd.me.]
Buon Halloween a tutti...buoni giorni di festa!
besitossss Aly!

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Capitolo 10
*** Il film della discordia. ***


10.

10. Il film della discordia.

 

Ricevette un potente calcio nello stomaco e subito dopo un sinistro in faccia; cercò di rialzarsi da terra, ma un piede, premuto forte sul suo petto gli bloccava i movimenti.

Osservò con aria perplessa la figura maschile che torreggiava sopra di lui; aveva un ghigno poco rassicurante.

“Che fai papà!” sbraitò il giovane.

“Sei distratto Trunks! Molto distratto. Negli ultimi giorni i tuoi riflessi sono notevolmente peggiorati, senza contare che la maggior parte delle volte in cui noi veniamo qua ad allenarci, tu fuggi chissà dove o peggio, non ti fai vedere!”

“Scusami…è che pensavo…”

“Questa non è una vacanza! Siamo sulla terra per uno scopo ben preciso e tu non puoi permetterti alcun tipo di distrazione!”

“Mi spiace…”

Vegeta tolse il piede lasciandogli il tempo per rialzarsi.

“Ora, o tu cerchi di concentrarti o io e te rimarremo su questa collina fin quando non sarai riuscito a stendermi! Mi sono spiegato?” tuonò il Sayan.

Annuì e si preparò ad un nuovo scontro.

 

***

 

“Come mai già a casa a quest’ora?” chiese Ben entrando in cucina.

“Gli allenamenti di Basket sono stati rimandati perché la palestra era occupata dalle Cheer-Leader e così ne ho approfittato per preparare la cena …”

“Ma io Lily esco fuori per cena, sono con i miei colleghi!”

“Oh lo so, infatti questo non è per te!”

“Come?”

“No papà. Lily ha preparato questo banchetto nuziale per i nostri ospiti. Ricordi? Alti, muscolosi, forti come la roccia, passano tutto il giorno in collina ad allenarsi e alcuni di loro sono dei…farfalloni!” sibilò Jason addentando un pezzo di pane.

“Piantala di dire certe cose! Ultimamente sei diventato insopportabile, prima ti piaceva averli in giro per casa…”

“Mi piace ancora, solo dovrebbero prendersi un po’ meno confidenze…tutto qua!”

Leanne scosse il capo e posò sulla tavola una bottiglia d’acqua.

In un batter d’occhio, sulla porta della cucina, si materializzò Goku, seguito da Vegeta, Junior e tutti gli altri.

“Urrrka che fame che ho questa sera! Mi sembra di non mangiare da una settimana!”

“Non temere, mia figlia vi ha preparato una di quelle cene che non dimenticherete facilmente. Io esco, buona serata a tutti!” affermò Ben sgattaiolando fuori di casa.

Jason prese il suo piatto e filò dritto in camera.

“Ma che gli prende?” chiese Ub.

“No…niente, è solo stanco. Voi mangiate pure…”

I sette si accomodarono a tavola ed iniziarono a divorare ogni cosa, sembravano le cavallette su un campo di grano.

“Bene, ora se volete scusarmi devo finire di fare un paio telefonate, questa sera vengono qui alcuni miei compagni di classe per vedere un film e vorrei che la situazione rimanesse…come dire…sotto controllo!”

“Qu-questa sera? Compagni di classe? Fi-film?” balbettò il Namecciano.

“Si, pensavo di avervelo detto, comunque non ci sono problemi perché tanto dopo cena voi tornerete in collina, vero?”

“Beh…eh eh…noi questa sera avevamo deciso di riposarci, è una settimana che non facciamo altro che allenarci…” spiegò Gohan.

Leanne spalancò gli occhi.

“Ma voi non potete farvi vedere! –gridò- non potete! Se quelli vi vedono è finita!”

“Non preoccuparti, ce ne staremo buoni e silenziosi nelle nostre stanze, non sentirai neppure volare una mosca…promesso!” affermò Goten.

Leanne sospirò ed uscì dalla cucina chiudendosi la porta alle spalle.

“Forse dovremmo veramente andarcene su in collina, almeno non corriamo alcun rischio…” commentò Trunks.

Goten scosse il capo.

“Scherzi? Questa sera io, te e Ub facciamo il mega torneo alla Play station nella stanza di Jason! Un’occasione del genere è impedibile!” esclamò entusiasta.

 

***

 

Fra le pareti della casa era calato il silenzio più totale; il film era già iniziato da più di un’ora e almeno per il momento, la situazione era rimasta sotto controllo.

Di tanto in tanto, dal piano superiore, risuonavano lievemente le musiche del video gioco ed appena percettibili, le urla dei ragazzi.

“Ci sono gli amici di tuo fratello?” chiese Mary.

“S-si…si…stanno giocando alla play station!” affermò Leanne dando un veloce sguardo alle scale.

Una porta si aprì e il sangue nelle vene della giovane, si gelò all’istante; dal riflesso del vetro della finestra, vide scendere furtivamente Junior e Goku e dirigersi silenziosamente in cucina.

“Ehm…vado a prendere qualcosa da bere…torno subito!” affermò alzandosi.

A passo svelto marciò verso la cucina.

“Che diavolo ci fate qui?” sbraitò.

“Volevamo vedere se era tutto sotto controllo. Nel caso non l’avessi notato, i tuoi amici sono gli stessi con i quali ci siamo scontrati i primi giorni!” commentò Junior.

“Si, e allora? Non fatevi vedere e andrà tutto bene…ora tornatevene nelle vostre stanze! Subito!”

I due annuirono e lasciarono Lily con i suoi amici.

La serata proseguì senza troppi problemi; il film finì, lasciando un senso d’insoddisfazione in tutti i presenti.

“Non pensavo che il finale fosse così scontato, mi ha un po’ deluso…” affermò Tom, il compagno di squadra di Leanne.

“Effettivamente potevano renderlo più movimentato!”

“Beh, nessuno si sognerebbe mai di prendere una navicella spaziale ed attraversare lo spazio per trovare la donna amata!” intervenne Mary.

Dall’alto delle scale, tre ragazzi stavano osservando la scena.

“Trunks, che cosa ti è venuto in mente di fare? Lo sai che se ci vede siamo tutti e tre morti?” bisbigliò Goten

“Eh no, solo voi due siete morti, vi ricordo che io sono suo fratello e…piccolo dettaglio, non sono un cartone animato!”

“Scusalo Jason è che da quando ha preso una sbandata per tua sorella, non ragiona più…”

“Piantala di dire certe sciocchezze! Io non ho preso una sbandata proprio per nessuno!” sibilò il Sayan.

“Oh, ed è perché non ti importa di lei che sei voluto venire a controllare, dico bene?”

“Volevo solo vedere con chi era!”

“Tradotto significa che voleva vedere se qualche ragazzo faceva il cretino con lei…”

La risata della giovane rimbombò fra le pareti della sala.

“…e voi davvero avete pensato che quelli fossero veramente Goku e i suoi compagni? Ah ah ah, ridicolo…” esclamò.

“Si sta divertendo…” commentò il Sayan moro.

“Si, si sta divertendo perché è con i suoi amici!” puntualizzò il fratello.

Lo sguardo dei tre, cadde simultaneamente sul braccio di Tom; si stava pericolosamente allungando sulla spalla di Leanne.

Jason deglutì lentamente.

Tom aveva abbracciato la ragazza attirandola verso di sé.

Trunks si morse nervosamente il labbro e strinse forte i pugni; attorno al suo corpo cominciò a formarsi un leggero turbinio d’aria che prese a fargli volteggiare i capelli.

“Ehy…amico calmati…”

“Ma che gli prende? Che sta facendo?”

“Parli di tua sorella o di Trunks?”

“Trunks! Che cos’ha?”

Goten sorrise.

“Mai sentito parlare di Gelosia? Quel bellimbusto laggiù sta facendo il furbo con Lily e come puoi vedere tu stesso, non è vero proprio niente che a Trunks lei non piace…”

“D’accordo, l’ho capito, però…non puoi fare qualcosa per fermarlo?”

“L’ideale per lui sarebbe piombare in salotto, spaccare la faccia a quel tipo e portare via Lily in modo eroico, ma sappiamo entrambi che succederebbe il finimondo…riportiamolo in camera…è meglio!”

“…E lasciamo Lily tra le grinfie di Tom?”

“Jason, se anche a tua sorella piace un po’ Trunks, vedrai che riuscirà a gestire da sola la situazione!”

“Ehy ma tu non dovresti essere quello scapestrato e svogliato? Il cui pensiero principale è come adescare una ragazza?”

“Si…cioè NO! Io non sono così…cioè forse un pochino, però quando Trunks è in difficoltà, io per lui ci sono sempre!”

Jason scosse Trunks per le spalle facendolo rinsavire.

“Forza amico, torniamo a giocare…”

“Io…quello…io lo…”

“Si lo ammazzi, ora però togliamo il disturbo…”



*§*§*§*§*§*§

http://tessaiga.spaces.live.com/

Ciao a tutti! Sono tornata da Lucca! Oh mamma ke esperienza! Quante cose ho comprato...e quando mi sono divertita a vestirmi da Videl! Per chi volesse vedere le foto, ho lasciato sopra il mio indirizzo del blog di msn, non è pubblicità occulta o roba simile vero?
Cmq...ora passiamo alla fic, eh eh...avete visto ke alla fine Jason ha..come dire...accettato il fatto ke a Trunks piaccia Lily, che caro fratello! cmq, per ki si sta kiedendo "ke fine ha fatto l'azione e i combattimenti?" non temete, non sto temporeggiando! è una successione di eventi e non è detto ke accada tutto alla base dei terroristi!
Detto questo vado!
Un bacio!

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Capitolo 11
*** Il buio della polvere. ***


11

11. Il buio della polvere.

 

“Un nuovo attacco terroristico oggi nella bella e pacifica cittadina sulla West side Coast. Due terroristi mascherati da venditori di Hot Dog, hanno fatto esplodere il loro chiosco proprio al centro della città. I morti sono ancora da definire e per il momento si parla di almeno 40 dispersi. In città si è scatenato il panico e le forze dell’ordine stanno cercando incessantemente i due uomini.

Ancora una volta nessuno ha visto in azione i 7 guerrieri. Che fine hanno fatto? Come mai tardano così tanto ad agire? Il Presidente si rifiuta di rispondere alle nostre domande e la popolazione è sempre più spaventata. Dove andremo a finire se questa Organizzazione riuscisse a prendere in mano il potere?”

Ub si sedette lentamente sul divano, seguito da Gohan e Junior.

“La situazione è sempre più complicata…” commentò il Namecciano.

“Perché non avete fatto nulla? Quelle persone si aspettano la vostra protezione!”affermò Ben.

Sospirò.

“Perché come già detto, fermare i terroristi spetta alle vostre forze dell’ordine, noi dobbiamo fermate i Robot.”
“Ma se ancora non siete riusciti a trovare colui che li costruisce, perché intanto non fate qualcosa?”

Nessuno rispose perché nelle parole di Ben non vi era niente di sbagliato, aveva perfettamente ragione.

“Dov’è quello scansafatiche di mio figlio?” chiese Vegeta guardandosi attorno.

“Credo sia uscito con Goten, avevano voglia di prendere una boccata d’aria…” rispose Goku.

“Boccata d’aria? Kaaroth! Mio figlio e tuo figlio non possono gironzolare per la città come nulla fosse, senza contare che ultimamente Trunks ha la testa da un’altra parte e negli allenamenti non si impegna abbastanza!”

“Dai Vegeta, almeno per oggi lasciali fare, da domani cominceremo a fare sul serio e troveremo il modo per rintracciare il Dottore!”

Junior si alzò di scatto dalla poltrona, avvicinandosi alla finestra.

“Che succede?” chiese Gohan.

“Non lo so…ho una strana sensazione…e non sono per niente tranquillo…”

 

***

 

Erano stesi sull’erba ormai da tre ore. La mattina era volata via in fretta, così come la pazienza di Goten.

“Insomma Trunks! Ti vuoi decidere si o no? Io non so più come diavolo fartelo capire…se continui a tergiversare in questo modo, presto o tardi qualcun altro metterà il suo braccio attorno alle sue fragili spalle…”

“Piantala di dire certe cose!” sbraitò di tutta risposta.

“Ma cosa c’è di così strano? Se Lily ti piace perché non glielo dici? Santo cielo non vedi come ti guarda ogni volta che parlate? Non ti accorgi dell’espressione beata sul suo viso, quando la riporti a casa da scuola?”

Non rispose, rimase steso sull’erba con le mani incrociate dietro la testa.

Perché era così difficile ammettere i suoi veri sentimenti?

Forse perché era la prima volta che provava una cosa del genere per qualcuno.

Lui era bello, niente da ridire. Se lo sentiva ripetere in continuazione da sua madre, dalla sorellina, persino Videl diceva che avrebbe fatto strage di cuori ed effettivamente, non aveva tutti i torti.

Le donne che lavoravano alla Capsule &corp. stravedevano per lui e facevano di tutto per attirare la sua attenzione; ogni scusa era buona per fare irruzione nell’ufficio del presidente e chiedergli, con occhi dolci, di firmare chissà quale documento o scartoffia, magari vecchia di due settimane.

Lui però non capiva il significato di tutte queste attenzioni, o meglio, non gli interessavano e lo mettevano in imbarazzo, cosa che forse lo rendeva ancora più dolce ed affascinante.

Per strada gli era sufficiente incrociare, per sbaglio, lo sguardo di qualche ragazza ed ecco che questa era subito ai suoi piedi.

Per non parlare poi delle vicine di casa.

Quando usciva in giardino per allenarsi con il padre, erano tutte acquattate sul terrazzo, pronte per ammirare i suoi fantastici addominali e sospirare sulla piccola goccia di sudore che sarebbe scivolata lentamente fra i bicipiti.

Si, Trunks Brief non era uno che passava inosservato.

Eppure come mai non riusciva ad essere disinvolto con le ragazze?

Come mai Goten, di appena un anno più piccolo, poteva vantare di avere una lunga esperienza nel campo?

Per quale motivo, davanti ad una semplice ragazza umana si sentiva inutile e debole? Non riusciva a reggere lo sguardo sereno di un essere umano e diventava completamente imbranato. 

Lui, il figlio del Principe dei Sayan. Il guerriero Sayan, uno tra i più forti della Galassia.

Ecco, forse, qual era il problema.

La loro diversità.

Il fatto di esistere e allo stesso tempo di non esistere.

Il fatto di essere considerato un Cartone Animato.

Sospirò.

 “Trunks, che hai ora?”

“Non lo so…è che…ti sembrerà strano, ma…io…credo…credo di aver paura…” confessò a bassa voce.

“Quando ti piace qualcuno è normale…”

“Ma che fai? Non mi prendi in giro?”

Goten sorrise.

“Perché dovrei prenderti in giro? Sei il mio migliore amico e se hai un problema non mi metto a riderti in faccia…”

Il giovane Sayan si alzò in piedi improvvisamente, come se non avesse neppure sentito le parole dell’amico.

“Cosa c’è?”

“Lo senti anche tu?”

Goten imitò Trunks ed avanzò di qualche passo verso il burrone.

“Sta succedendo qualcosa, torniamo a casa!” concluse questi.

 

***

 

La scuola di Jason e Leanne, per preservare la sicurezza degli alunni, aveva ultimato alcuni sistemi di sicurezza e ordini di evacuazione, nel caso i terroristi decidessero di attaccare la zona in cui si trovava la scuola o peggio ancora, l’edificio stesso.

Da una settimana infatti,dopo l’intervallo, due classi alla volta dovevano recarsi nella sala comune, per seguire le nuove regole impartite dai professori e dal preside.

Quel giorno, era toccato alla classe di Leanne.

I ragazzi però non sembravano prendere seriamente l’iniziativa e continuavano a fare confusione, senza ascoltare le importanti informazioni spiegate dai docenti.

“Insomma ragazzi, avete finito di chiacchierare fra di voi? Se facciamo tutto questo è per la vostra sicurezza…” continuava a ripete il Preside.

Niente. Gli studenti erano convinti che stare seduti nella sala comune, fosse un modo come un altro per perdere un’ora di lezione ed evitare una spiacevole interrogazione.

La voce di un professore tuonò per tutta la sala, spaventando gli studenti che subito si ricomposero sulle proprie sedie.

“Ora basta ragazzi, basta veramente! Siete qui per ascoltarci e non per perdere tempo…state zitti!”

Calò il silenzio e finalmente il Preside ebbe l’opportunità di prendere la parola.

La quiete però fu breve, perché presto, fra le pareti della scuola rimbombò un rumore assordante e subito dopo l’intero edificio cominciò a tremare.

Gli studenti si alzarono spaventati; alcuni uscirono di fretta dalla sala, altri invece rimasero seduti, confusi per quello che stava accadendo.

“Lily che succede?” chiese un’amica.

“Non lo so…non ne ho idea, forse c’è il terremoto…”

“Sbrighiamoci ad uscire!!!”

Ancora quel rumore assordante, un pezzo di lampadario si schiantò a terra, il soffitto prese a sbriciolarsi ed un denso polverone di fumo grigio ricoprì l’intera sala.

Buio.

***

Goku e Vegeta si rivolsero un’occhiata preoccupata. Annuirono entrambi.

“Ora riesco a percepirlo anche io!” affermò il Principe.

“Si, lui è qui!”

“Allora andiamo!” concluse Gohan aprendo la porta di casa.


*§*§*§*§*§*§*§*

Trallallero trallallà...sono proprio qua! Allora? Che ne pensate? C'è abbastanza suspance?
Cosa succederà?
Elechan, non preoccuparti, so cosa significa avere mille e mille impegni, quindi non preoccuparti, quando avrai tempo, sai ke io qua ci sono!
Ma ke belli ke siete quando mi fate tutti questi commenti...non so più cosa dire per ringraziarvi!
Ah, dimenticavo! Ben Arrivata Spoil3r...mi fa piacere ke la fic sia di tuo gradimento! Pensa ke l'idea mi è venuta una mattina mentre andavo a scuola e per tutta la durata delle lezioni non ho fatto altro ke buttare giù una bozza per quello da scrivere, infatti non ho seguito praticamente nulla!! eh vabè!!!
Ci si vede domani...sempre ke non mi venga il prillo di aumentare l'angoscia dell'attesa!!!!! eh eh!!!
Vi voglio bene!GRAZIE ANCORA!
Aly!

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Capitolo 12
*** Tale padre... ***


12

12. Tale padre…

 

“Qui Juliet Conrad con l’edizione straordinaria del Tg. Tre diverse esplosioni hanno scatenato il panico nell’intera città. Si pensa ovviamente ad un nuovo attacco della BetaPiro. Le forze dell’ordine sono appena sopraggiunte sui luoghi dell’incidente, ovvero la stazione Principale, la Piazza di Central Square ed infine, purtroppo, l’istituto Superiore Lones…”

 

***

“Da che parte andiamo? Sono tre i posti dove potrebbe essere!” affermò Ub.

“A questo punto la cosa migliore è dividerci…” propose Gohan sfrecciando accanto al padre.

“Aspettate un momento… -intervenne Junior fermandosi, sospeso nel cielo- Trunks e Goten si stanno avvicinando, percepisco la loro aura, è bene aspettarli e quando saremo tutti insieme decideremo.”

“Tsk, alla buon’ora, quei due si sono decisi di degnarci della loro presenza! Oh ma adesso Trunks mi sente, questa non gliela faccio passare liscia!”

I due arrivarono dopo qualche minuto e sui loro volti si leggeva chiaramente molta preoccupazione.

“L’avete sentito anche voi, vero?” domandò Ub.

Goten annuì.

“Dobbiamo trovarlo al più presto!” esclamò Trunks.

A quel punto Vegeta, afferrò il figlio per la giacca e lo tirò verso di sé.

“Stammi bene a sentire scapestrato che non sei altro. Non ho la minima idea di quello che ti sta succedendo in quest’ultima settimana e non lo voglio neanche sapere, sta di fatto che tu non puoi andare in giro quando e come vuoi, senza dirmi niente e comportarti come se nulla fosse! Certo che dobbiamo trovarlo e tu ORA verrai insieme a me e Kaaroth, sono stato chiaro?” sbraitò il Sayan scuotendo il giovane.

“Ma io…io e Goten pensavamo di andare a…andare a cercare Jason e…”

“Taci! Sono tuo padre e IO decido cosa devi fare! Ai due umani ci penseranno Goten e Ub, sono stato chiaro?” chiese alzando la voce.

Trunks abbassò il capo ed annuì.

“Vegeta, non pensi di aver esagerato?” domandò Goku bisbigliando all’orecchio del Principe.

Non rispose.

“Forza ora andiamo!” esclamò trascinando il figlio nella direzione in cui si trovava la Stazione.

Junior e Gohan, dopo aver salutato il resto del gruppo, si lanciarono verso la Piazza a velocità elevata, dileguandosi in pochi secondi.

“Trunks, sei pronto?” insistette il padre trasformandosi in Super Sayan.

In quel momento però, Trunks afferrò Goten per la casacca e con un cenno della testa, indicò in direzione della scuola.

L’amico annuì, avendo capito le intenzioni del ragazzo.

Trunks si divincolò dalla presa del padre, allontanandosi.

“Che fai?” sbraitò questi.

“Mi spiace papà, ma non la posso abbandonare!” gridò sparendo nel cielo insieme a Goten.

Vegeta fece per seguirlo, ma Goku lo bloccò all’istante.

“Kaaroth non immischiarti!”

“Lascialo stare, non hai ancora capito qual è il suo problema?”

Sospirò.

“Andiamo Kaaroth…” si limitò a rispondere.

 

***

“Sai a cosa stai andando incontro vero?” domandò Goten preoccupato.

“Certo, ho provocato l’ira del Principe dei Sayan, ma non mi interessa!”

“Immaginavo una risposta simile…e ora che pensi di fare?”

“Semplice, andiamo nella scuola di Lily e vediamo se è tutto sotto controllo!”

“Hai intenzione di entrare?”

“Ovvio! Nessuno sarà in grado di portarmela via, neppure un branco sbandato di stupidi robot!”

“Se questo non è Amore, non so più come fartelo capire…” commentò Goten.

Trunks sorrise.

 

***

Goku, Ub e Vegeta arrivarono sul luogo della prima esplosione.

La stazione era andata completamente distrutta; dozzine di camionette dei pompieri cercavano disperatamente di spegnere il grande incendio che si era sviluppato.

A terra vi erano molti feriti e su alcune barelle, si contavano già i primi sacchi neri.

C’era chi urlava il nome di qualche parente o amico, rimasto intrappolato fra le macerie, chi piangeva a terra, in ginocchio e chi, preso da un istintivo atto di coraggio, si era lanciato dentro ciò che restava della stazione per aiutare coloro che erano bloccati.

I tre volarono in basso di qualche metro e presero ad osservare attentamente l’area circostante.

“Lo sento chiaramente, è qui!” commentò Ub.

“Già, anche io lo percepisco bene…e come ha detto Gohan, l’unico modo per farlo saltare fuori è fargli capire che non è solo…” confermò Goku.

Sul volto di Vegeta si formò un piccolo sorrisetto diabolico, pareva avere la stessa espressione della volta in cui Babidi aveva preso possesso della sua mente.

Strinse i pugni e cominciò lentamente ad aumentare l’aura attorno al corpo.

“Ma che fai?” chiese Goku.

“Quello che hai detto tu, gli faccio capire che non è solo!”

“Si… ma non qui, davanti a tutti i terrestri, se ci scoprono poi?”

“Tsk, non me ne frega, anzi, meglio così! Per quale motivo dovremmo tenere nascosta la nostra natura?”

Il Principe continuò imperterrito a fare di testa sua, senza dare ascolto alle parole dell’amico Sayan.

Passarono pochi minuti e dal fumo del fuoco, si intravide la figura di un uomo.

“Guardate laggiù!” esclamò Ub.

“È lui! Deve essere lui!” affermò Goku.

“Bene, che stiamo aspettando allora? Raggiungiamolo!”

Vegeta scattò in avanti seguito a ruota da Ub e Goku.

L’uomo si allontanò dal centro dell’esplosione, dirigendosi verso un grande furgone nero, qui si fermò; alzò la testa verso il cielo e nel vedere i tre guerrieri scendere in picchiata sorrise.

Il primo a toccare il suolo fu Goku, poi Vegeta ed infine Ub.

Finalmente erano davanti al famoso Dottore che aveva costruito i Robot, erano davanti al discendente del Dottor. Gelo.

“Mi chiedevo per quale ragione ancora non vi foste fatti vedere…”

Goku sbarrò gli occhi.

L’uomo sghignazzò.

“Oh, si…si…io sapevo che voi eravate sulla terra. I soldati che avete attaccato dieci giorni fa sono corsi subito da me, sbraitando che un mostro li aveva minacciati, un mostro che risponde esattamente alla descrizione del caro Son Goku!”

“Parla!…come mai ha scelto il primo pianeta terra? Che cosa vuoi fare? Provare a distruggere anche questo?”

Ghignò nuovamente e fece qualche passo in avanti.

“Prima di tutto mi presento, io sono il Dottor. Tanatos* e a discapito di quello che avete creduto fino adesso, non sono un lontano discendente del Dottor. Gelo, bensì un Ciborg creato da lui stesso. Prima che quei due smidollati di C17 e C 18 lo eliminassero, egli mi ibernò in una capsula, programmata per riaprirsi dopo 20 anni. Il sogno del mio creatore era quello di generare una nuova razza, potente ed indistruttibile, così ho deciso di venire su questo pianeta terra per creare un nuovo esercito fatto di umani e Robot. Nel mio corpo sono presenti tutte le informazioni che egli possedeva nella sua testa; in poche parole, io sono l’esatta copia del Dottor. Gelo!”

“Molto bene, allora se possiedi così tante informazioni, credo sia inutile dirti perché siamo qui, così almeno eviteremo troppe perdite di tempo…” ringhiò Vegeta.

“Sciocchi! Avete intenzione di battervi contro di me? Sapete, uno dei pericolosi Robot che avete tanto cercato in questo periodo, ora è in giro per la città…sicuri di voler perdere tempo qua con me?”

Ub deglutì lentamente.

“Hai…hai liberato un Robot?” chiese l’umano.

“Si…e volete sapere dove gli ho ordinato di colpire?”

“Parla pazzo di un Ciborg!” sibilò Goku avanzando minaccioso.

“All’istituto superiore Lones…” concluse.

 

*** 

Goten e Trunks atterrarono poco distanti dalla scuola e lo spettacolo che gli si presentò davanti, fu tutt’alto che rassicurante.

“Oh mio Dio!” bisbigliò il Sayan più piccolo.

Metà dell’edificio scolastico era crollato e la parte rimanente era ancora invasa dal fumo. Alcuni studenti si erano riversati in strada, terrorizzati, mentre altri cercavano disperatamente di chiamare i soccorsi.

Trunks scattò in avanti, sbrigandosi a raggiungere l’entrata o una qualsiasi apertura che gli permettesse di entrare.

“Fermati!” gridò un ragazzo bloccandogli il passaggio.

Il Sayan rabbuiò l’espressione; due vene cominciarono a gonfiarsi sul suo collo e lentamente, i capelli del giovane cominciarono a volteggiare.

“Spiegami, stupido di un umano per quale ragione non posso entrare?” chiese cercando di mantenere la calma.

“Non lo vedi? La scuola rischia di crollare definitivamente ed è pericoloso!!”

“E le persone che sono ancora dentro?”

“Dobbiamo aspettare i soccorsi!”

“Lasciami andare! I soccorsi potrebbero arrivare troppo tardi!”

“Ti conviene ascoltarlo…” intervenne Goten.

“Non potete entrare! Avete voglia di fare gli eroi solo perché siete vestiti da Sayan? Ridicoli! Smettete di girare per la città facendo i pagliacci, nel caso non ve ne foste accorti, i terroristi dilagano!” sibilò l’umano.

A quel punto Trunks si divincolò dalla presa del ragazzo e lo afferrò per la maglia, sollevandolo da terra.

“Guardami bene adesso…” ringhiò.

Una strana folata di vento si insinuò fra i corpi dei due giovani.

Trunks prese a gridare ed in pochi secondi, i suoi capelli color malva, divennero dorati e il suo corpo circondato da una strana luce gialla; spinse lontano il ragazzo umano, fulminandolo con lo sguardo.

“Noi non siamo ridicoli e tanto meno siamo dei pagliacci! Noi siamo i guerrieri Sayan e se proverai a metterti contro di me, ti farò esplodere la testa con le mie stesse mani!!!”

“Non ti conviene metterti contro di noi…hai davanti un Sayan innamorato e il suo migliore amico…” scherzò Goten.

Il ragazzo li osservò perplesso.

“Ma voi…voi…tu…i tuoi capelli…voi…siete…”

“Andiamo Goten!” esclamò Trunks.

“Ti seguo a ruota fratello!”.

*§*§*§*§*§*

Eh si...è proprio vero...tale padre tale figlio! Ke paura, certo non me lo vorrei trovare davanti Trunks arrabbiato!!!!
Anche quest'oggi la vostra Aly vi ha tenuto compagnia per qualche minuto...spero vi sia piaciuta!
Vi ringrazio tanto per i commenti del capitolo precedente, mentre scrivevo la parte in cui Trunks si allenava in giardino con Vegeta...ero in una situazione di SBAV SBAV ASSOLUTA!!!ma ve li immaginate tutti belli sudati??? oddddddiooooooooooooo!!!!!
Va beh...dopo questa uscita vi mando un bacio e ovviamente alla prossima!
Aly.

*Nota: tanatos in greco viene inteso come il sentimento negativo, riferito alla morte, che noi abbiamo dentro. Ma era inteso così per filosofi come aristotele o Platone.

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Capitolo 13
*** Faccia a faccia con un Ciborg. ***


13.

13.  Faccia a Faccia con un Ciborg.

 

“Da dove è spuntato fuori questo bestione?” domandò Goten saltando indietro.

“Non ne ho idea ma, credo si tratti di uno dei famigerati robot! Quel pazzo ha deciso di seminare il panico in città!”

Trunks si scagliò contro il robot sferrandogli un potente calcio, ma la macchina, costruita con un particolare metallo spaziale, era indistruttibile.

I due Sayan cominciarono ad attaccare simultaneamente, cercando di scalfirlo, almeno in parte.

Pugni, calci, attacchi d’energia, le provarono tutte e neppure la Leggendaria Spada di Tapion riuscì ad incrinare la robusta corazza del Robot; era indistruttibile.

E la cosa ancora più inquietante, era che il Ciborg, per tutta la durata dello scontro, si era limitato a parare i colpi, senza attaccare mai veramente.

Dai suoi circuiti non provenivano parole, ma solo strani rumori. Di umano non aveva proprio niente, era solo una macchina mostruosa progettata per uccidere.

Dopo svariati tentativi ed aver subito numerosi colpi, i ragazzi caddero a terra esausti.

Il Robot rimase lì, fermo davanti a loro senza attaccare, senza muoversi o scappare via.

“Stai bene Trunks?”

“Mi ha tirato un pugno in faccia micidiale, cioè sono andato a sbattere ad un suo tentacolo…per un attimo ho creduto mi avesse rotto il collo, però oltre ad un leggero dolore alla schiena…si va tutto bene e tu?”

Sorrise.

“Ci vuole più di un bestione di metallo per mettermi al tappeto!” commentò sarcastico.

“E quella ferita allora?” chiese indicando la gamba.

“Posso camminare senza problemi, è solo un po’ di sangue…”

“Si però non possiamo lasciarlo scorrazzare libero per la scuola, potrebbe uccidere tutti gli studenti…”

“Ma non possiamo neanche restare qua tutto il tempo, se l’edificio crollasse definitivamente…beh…non voglio neanche pensarci…”

“Lily…non abbiamo ancora trovato né Lily né Jason…”

Goten si rialzò in piedi dirigendosi verso il nemico, scrocchiò le dita delle mani e fece roteare le braccia.

“Che fai?” domandò Trunks.

“Tu devi fare una cosa e come ha già detto, stare qui ci fa solo perdere tempo, perciò io cercherò di distrarlo…”

Anche Trunks si alzò.

“Grazie Goten…”

“Hey non devi neanche dirlo! Ora muoviti e porta i miei saluti a Lily…dille che poi a casa, ho voglia di una cioccolata calda!”

Trunks sorrise ed annuì; si alzò in volo e sparì lungo uno dei pochi corridoi che ancora non erano crollati.

Setacciò ogni aula, le scale, i bagni, spostò interi blocchi di cemento alla ricerca dei suoi amici, ma non riuscì a trovare nessuno.

“Maledizione! Quel ragazzo fuori, ha detto che ci sono ancora degli studenti intrappolati e allora perché non li trovo?!” sbraitò prendendo a calci una porta.

In quel momento, da piano inferiore udì un mugolio.

“Ma certo, che imbecille che sono!”

Si precipitò giù per le scale seguendo il rumore e alla fine, dopo aver fatto esplodere alcune colonne, riuscì a trovare la stanza dalla quale proveniva il mugolio.

A terra, fra le macerie, vi erano almeno una dozzina di ragazzi svenuti e feriti.

Trunks sospirò.

“Sono ancora vivi, meno male!”

“Tru-Trunks…” mormorò qualcuno.

Il giovane squadrò attentamente l’aula e in un angolo, con la mano destra premuta sul braccio, vide Jason.

“Oh meno male, almeno ho trovato te!” esclamò correndogli incontro.

“Si-significa che non hai visto Lily? Nemmeno fuori?”

Scosse il capo.

“Come stai?”

Jason tossì violentemente.

“Abbiamo respirato il fumo e la polvere. Credo mi sia finito un pezzo di soffitto sulla testa…però sto bene, posso camminare a differenza di molti miei amici qua dentro!”

“Jason ascoltami bene, al piano superiore c’è Goten che sta combattendo contro un Robot…è molto pericoloso, ma devi farti aiutare da chi riesce a camminare, dovete portare fuori i vostri amici!”

“Ma tu…tu ti sei trasformato in Super Sayan!”

“Si, ma a quanto pare non è stato sufficiente per fermare il Robot, credo che gli unici in grado di combatterlo siano i grandi. L’unica cosa che possiamo fare io e Goten è mettervi tutti in salvo!”

Jason si aggrappò ad un banco e riuscì ad alzarsi, tese le braccia verso l’unica finestra ancora apribile ed afferrando la maniglia, tentò di fare entrare l’aria. Era bloccata.

Trunks diede un pugno al vetro.

“Così è più semplice…” commentò.

Attorno ai due, alcuni ragazzi erano riusciti ad alzarsi e lentamente si stavano avvicinando.

“Jason…tu…tu lo…conosci?” chiese un amico.

Annuì.

“Spiega anche a loro la situazione, io devo trovare gli altri vostri compagni…” affermò Trunks indietreggiando verso la porta.

“Hey…Sayan! –chiamò Jason. Trunks si fermò- ti prego, riportala a casa…”

“Te lo prometto sul mio onore!”

 

***

 

“E con questo abbiamo finito…” concluse Gohan incastrando l’ultimo pezzo di fontana.

“Ci è andata bene. Fermare quei due terroristi non è stato difficile, inoltre, fortunatamente i feriti si riprenderanno presto…”

“Già, mi preoccupa di più la Stazione…l’hai sentito anche tu, vero?”

Junior annuì.

“Si!Lui è lì…insieme a tuo padre, Ub e Vegeta…”

“Pensi sia il caso di andare ad aiutarli?”

“No, le loro aure non sono aumentate e non percepisco alcun combattimento. Ti sembrerà strano, ma ho l’impressione che stiano semplicemente parlando…”

“Allora andiamo dagli altri…non sopporto l’idea di stare qui con le mani in mano!!!” esclamò il ragazzo.

“Goten calmati, dobbiamo cercare di tranquillizzare gli umani, non possiamo lasciarli qui, senza contare che tu ti sei anche trasformato e molti ragazzi qua attorno ti hanno visto. Non credi di dover loro qualche spiegazione?”

Il Sayan fece spallucce e si sedette a terra.

Sospirò.

“Anche se dovessimo spiegargli la situazione, cambierebbe qualcosa forse? Loro ci vedono come dei pagliacci…non esistiamo se non sullo schermo. La cosa migliore è sparire senza dire niente e anche se qualcuno ci ha visto, beh non importa!”

Junior sorrise e gli si sedette a fianco.

“È vero che all’inizio abbiamo avuto qualche problema, ma come hai potuto constatare, non tutti gli umani sono così prevenuti. Lily e Jason ci hanno creduto immediatamente, senza farci troppe domande…”

“Lily e Jason sono speciali…”

“Tutti gli umani sono speciali!”

Gohan si alzò nuovamente in piedi e cominciò ad osservare la piazza semi-distrutta.

C’erano ancora alcune ambulanze e i paramedici stavano medicando gli ultimi feriti, inoltre molte persone si erano radunate attorno alle macerie di un negozio, seguite dai pompieri.

“D’accordo allora, andiamo a parlare con loro!”

*§*§*§*§


Tornata sono!! Eh eh eh...come promesso, piano piano l'azione comincia!
Allura...tanto per cominciare, anche se ormai mi sembro monotona, ringrazio tutti i miei SEMPER FIDELIS commentatori e un saluto anke ai nuovi lettori!
Poi...ke cavolo sono solo le 17.05 ed è quasi buio!!! Uffi!
Cmq, in questi giorni non sono come mai, mi è venuta la fissa di Paolo Torrisi e così mi sono messa a cercare un pò di info su di lui. Speravo di trovare un video in sala di doppiaggio mentre doppiava Goku, ma non l'ho trovato, però non mi arrendo. sta di fatto ke dopo aver letto un'intervista fatta ad Emanuela Pacotto(la doppiatrice di Sakura haruno e Jessie del team rocket...) sigh sigh sono scoppiata in lacrime!!! Mamma miaaaa lo ricorda come fosse un eroe...e cioè, lui lo è stato davvero! Ha dato la voce al mitico Sayan! Ma voi vi starete kiedendo cosa centra tt kuesto?!?!?!...boh ...nn lo so neanke io però mi andava di dirvelo!
A doma x l'ultimo aggiornamento della settimana!!!
Besitosssss
Aly.

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Capitolo 14
*** Il Robot Pr-04. ***


14.

14. Il Robot Pr-04.

 

Si erano studiati per molto tempo; osservando con attenzione l’espressioni del viso, i gesti ed ogni movimento.

Tanatos continuava a rimanere in piedi accanto al furgone, senza battere ciglio.

La somiglianza con Gelo era spaventosa, sembrava di avere davanti, ancora una volta, quel pazzo svitato che, senza pensarci troppo liberò come nulla fosse due Ciborg spietati e micidiali.

La storia si stava ripetendo. Gli umani erano ancora in pericolo.

Vegeta, stanco di tutto quel silenzio, decise di prendere in mano la situazione.

“Allora vecchio! Cos’hai intenzione di fare? Rimarrai lì tutto il giorno a guardarci?”

“Scommetto che voi Sayan…morite dalla voglia di combattere, dico bene?”

“…Di certo non siamo venuti fin qui per lasciarti fare il tuo comodo! Non ti permetteremo mai di eliminare gli umani di questo pianeta. A differenza dell’altra razza, questi sono più pacifici, l’unica specie ancora così tanto pacifica che è rimasta nell’intero universo…”

Tanatos sorrise nuovamente, quasi a volersi prendere gioco dei guerrieri.

“Sapete…con i vostri discorsi mi state deludendo parecchio- si rivolse il Son- Goku, se non ricordo male, neppure Gelo aveva un valido motivo per voler uccidere gli altri esseri umani, eppure costruì due Ciborg in grado di farlo e voi, come al solito siete intervenuti, facendovi delle grandi domande tipo…Perché? Come mai?...Secondo voi, IO…ora posso avere una ragione sensata, se non quella di voler avere più potere?”

“Eh eh, temevo una risposta del genere e se non riusciamo a dissuaderti con le buone…non temere, le maniere forti rimangono sempre la nostra arma migliore, giusto Vegeta?”

“Non potevi dirlo meglio Kaaroth!”

“Stupidi! In questo momento uno dei miei robot sta seminando il panico all’interno di una scuola…o meglio, all’interno di ciò che rimane della scuola. L’edificio è certamente crollato e non appena la mia adorata creatura avrà fatto fuori i mocciosi, passerà subito a setacciare l’intera zona, quindi perché perdete tempo a chiacchierare con me?”

Goku fece qualche passo in avanti, avvicinandosi pericolosamente all’uomo.

“Vuoi sapere perché?...Ti accontento subito. Perché in questo momento, oltre al tuo adorato Robot, in quella scuola si trovano altri due Sayan, accorsi appositamente per proteggere quei ragazzi e dubito fortemente che l’ammasso di metallo sia riuscito a combinare dei grossi danni…”

“Sempre che LORO siano riusciti a fermarlo…”
“Oh non temere, i nostri figli, sotto certi aspetti sono molto più in gamba di noi!”

Il Dottore allargò il grande mantello che portava sulle spalle, fece un inchino ed abbassò la testa.

“Molto bene allora. Se lor Signori vogliono scusarmi, il mio padrone sta richiamando le truppe e a differenza di quello che pensante, io sono solo un semplice operaio, perciò devo eseguire gli ordini, però non preoccupatevi, ci rivedremo presto e sarà la resa dei conti…arrivederci…”

Di tutta fretta s’imbucò all’interno del furgone e l’uomo alla guida sgommò via lontano.

“Che fai Kaaroth? Gli permettiamo di passarla liscia in questo modo?”

Scosse il capo.

“Avrei voluto dargli una bella lezione Vegeta, ma questo posto pullula di esseri umani e non so se l’hai notato, ma abbiamo attirato l’attenzione…ci stanno guardando tutti…”

Il Sayan sbarrò gli occhi e si girò lentamente verso il luogo dell’esplosione.

Goku aveva ragione, un gran numero di persone si era avvicinata e ciliegina sulla torta, stava arrivando anche un gruppo di giornalisti, muniti di microfoni, registratori e telecamere.

“A loro ci penso io, voi preoccupatevi di quelli che ancora sono fra le macerie…” commentò Ub avanzando verso la folla.

 

***

Aveva udito delle voci provenire dall’esterno, segno che i soccorsi erano realmente arrivati.

Era sceso di almeno tre piani e ogni corridoio perlustrato, non aveva dato alcun risultato.

Era preoccupato per Goten, rimasto solo ad affrontare il Ciborg e per Lily, che ancora non era riuscito a trovare.

La situazione sembrava sempre più critica

In lui cominciò a farsi strada un terribile pensiero; scosse il capo e cercò di restare lucido, nonostante il gas fuoriuscito dalle bombole, fosse ovunque.

“No Trunks, lei sta bene…sta bene…devi solo trovarla…” continuava a ripetere a sé stesso.

Scese una nuova rampa di scale, questa quasi completamente crollata e dopo averne rimosso alcuni pezzi dal passaggio, giunse all’interno di una grande sala.

La polvere si era depositata a terra e tutto attorno era ricoperto da un sottile strato grigio; aguzzò meglio la vista e fra le macerie, i calcinacci e il legno, distinse chiaramente le sagome di molti corpi umani.

“Ci siamo…questa deve essere la sala grande…”

Istintivamente avrebbe cominciato a sbattere a destra e a sinistra tutti i pezzi di soffitto crollati, ma sapeva bene che quel luogo era estremamente pericolante e che poteva venir giù definitivamente da un momento all’atro, inoltre i cavi elettrici erano scoperti e c’era il rischio di un’esplosione, così decise di setacciare con calma.

Scosse i primi corpi davanti a lui, erano due ragazzi.

Nessuna risposta.

“Sono arrivato troppo tardi…stupido!”

Altri due ragazzi.

Questi fortunatamente erano solo svenuti e avevano qualche contusione sulla testa.

“Lily…-bisbigliò- Lily mi senti…?”

Silenzio.

Avanzò all’interno della stanza, vide i professori accasciati a terra, vide altri ragazzi e altri ancora.

“Perché i soccorsi non si sbrigano!?”

Improvvisamente sentì qualcuno tirarlo per i pantaloni.

Abbassò lo sguardo e sotto una sedia, trovò una ragazza.

“A-aiutami…” ansimò lei.

“Io…io devo…-non sapeva cosa fare, lui era lì per un unico motivo, si forse era egoista, ma per gli altri ragazzi c’erano i soccorsi, non poteva farsi vedere ancora una volta, già aveva rischiato troppo trasformandosi davanti agli occhi di quell’umano- …riesci ad alzarti?” le chiese.

Annuì e si attaccò saldamente al braccio del Sayan.

“Tutto bene?”

“Non…non riesco a respirare…”

“Stai tranquilla i soccorsi stanno arrivando, presto uscirete tutti da questo inferno…”

La giovane si sedette e dopo aver preso un lungo respiro, il suo sguardo cadde sulla figura di colui che l’aveva appena salvata.

“Tu…tu…-tossì- tu sei uno…sei uno di quelli che gira in città, sei uno di loro, vero?”

“Sono qui per aiutarvi…-cercò di sviare il discorso- ora però, devi dirmi se conosci una ragazza che si chiama Leanne…”

La giovane annuì.

“Lily…si, era qui con noi quando è crollato tutto, non è riuscita a scappare…è fra le macerie…”

Senza dire una parola, Trunks prese a cercare freneticamente fra i ragazzi fin quando ad un certo punto, nel grigiume della polvere, vide risplendere qualcosa a forma di luna.

“È il suo ciondolo, lo porta sempre al collo!” pensò dirigendosi verso il bagliore.

Spostò delicatamente un pannello di legno e con sua grande sorpresa trovò Lily, riversa a terra.

Il viso era sporco di sangue e sulla sua fronte c’era un livido ben evidente.

Come tutti aveva il respiro strozzato, però stava bene, era viva.

Trunks la prese dolcemente fra le braccia, stringendola contro il suo petto, il cuore gli batteva fortissimo, tremava, eppure non era certo lui quello a cui era crollato il soffitto in testa.

“Lily…-le sussurrò all’orecchio- ora ci sono io, sei al sicuro…per sempre…”

La ragazza, che fino a quel momento non aveva ripreso conoscenza, fu invasa da una strana sensazione di sollievo; aprì lentamente gli occhi e nonostante fossero terribilmente arrossati per via del fumo, riuscì a scorgere una figura familiare proprio davanti a lei.

“Sei…Trunks…è già ora di tornare a casa?” domandò con un filo di voce.

Lui sorrise e continuò a cullarla.

“Sono felice di vedere che stai bene Lily, io…io ero molto preoccupato…temevo di non poterti più rivedere e se non fossi riuscito a salvarti, l’avrei rimpianto in eterno!”

Leanne si accovacciò maggiormente tra le braccia del giovane Sayan, finalmente era al sicuro.

Trunks avvicinò le labbra alla sua fronte, sfiorando appena la pelle della ragazza.

“Ti…ti voglio bene, Trunks Brief…” mormorò lei.

 

***

Il Ciborg combattuto da Goten, aveva un nome. Si chiamava Pr-04 e nel momento in cui il ragazzo stava per lanciargli un’onda energetica, caricata al 50%, questi si era dileguato via, sparendo.

Non era scappato per paura di essere annientato, bensì perché qualcuno l’aveva richiamato alla base.

La partita quindi, non era ancora finita.

Dall’alto di una finestra, Goten vide uscire i primi ragazzi scortati da alcuni vigili del fuoco. Sentì delle voci provenire dai piani inferiori.

“Qua ce ne sono altri…” gridò un uomo.

Rimase per qualche minuto davanti alla finestra, cercando di capire se fra quegli studenti vi fossero anche Lily o Jason.

“Trunks, dimmi che…-si bloccò, un’aura a lui familiare si stava espandendo velocemente- Sei grande!” pensò schizzando sul tetto.



*§*§*§*§*§*§

Ecco qui il capitoletto per il week-end, fatevelo bastare ok?
Visto ke siamo alla fine della settimana, vi lascio con questa frase detta da Vegeta....frase ke adoro [Grazie, modestamente sono le parole di un Principe! n.d Vegeta. Oh ma adesso spunti fuori? n.d me. Taci Donna! n.d. Vegeta. Donna lo dici a tua moglie...scimmione....!!!!] scusate...problemi con gli attori...dicevamo? Ah si...ecco la frase! Ah prima vi ringrazio in anticipo per i commenti! un saluto a tutti e buon week-end! vi voglio bn!
Aly.

*Puoi controllare il mio corpo, puoi controllare la mia mente, ma non controllerai mai il mio Orgoglio!* -Vegeta-





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Capitolo 15
*** “Tu sei un Guerriero Sayan!” parte prima. ***


15

Ma ciao! Questo piccolo capitoletto è stato suddiviso in due parti perchè così, forse, ci sarà di più l'effetto sorpresa-suspance!
Vedrete un Vegeta alquanto ostile ad accettare i sentimenti del figlio...

Elechan, effetivamente l'anolone di mistero ke ruota attono alla figura di Torrisi non l'ho mai capito...del resto era un personaggio importante ed è brutto sapre ke tutto quello ke rimane ai fan è solo la sua voce e peggio ancora...la data di morte..!!!

Ringrazio SEMPRE OVVIAMENTE ki ha commentato...ormai i soliti fedeli lo sanno ke sono grata e mi sembra inutile fare una lunga tiritera!!!

Ora vi lascio leggere...

15. “Tu sei un Guerriero Sayan!”

Parte Prima - L’opinione di Vegeta.

 

“Sta crollando tutto! Ragazzi presto…uscite, scappate! Leanne…”

Leanne aprì gli occhi di scatto, sedendosi sul letto.

Era stato solo un sogno, perché lei ora era, era, già, dov’era?

Non ricordava molto di ciò che era accaduto nelle ultime ore.

Guardò attorno perplessa e dopo aver messo a fuoco le prime immagini, si rese conto di essere nella sua stanza.

Sentì uno strano calore avvolgerle la mano destra, si voltò.

Seduto su una sedia accanto al letto, con testa appoggiata al materasso, vi era Jason; stava dormendo.

Lei sorrise gli accarezzò la schiena.

“Meno male, anche tu stai bene…” pensò.

Il ragazzo percepì del movimento provenire dal letto e così aprì gli occhi.

“Lily! Ti sei svegliata! Come ti senti?”

La sorella abbracciò forte Jason.

“Sto bene, anche se per un attimo me la sono davvero vista brutta, ho pensato che non sarei mai uscita viva da quel posto. Era pieno di fumo, tutti urlavano e poi ad un certo punto è calato il silenzio ed è diventato buio…fin quando…”

“Fin quando Trunks non è venuto a prenderti…vero?”

“Si, è vero! È stato lui a portarmi fuori…”

“Già, lui e Goten ci hanno riportati a casa. Tu però eri svenuta e così Trunks è rimasto tutto il tempo qui accanto a te, bagnandoti la fronte ogni volta che la febbre aumentava, sai hai dormito per due giorni.”

“Due giorni?”

“Si. Lui…lui era molto preoccupato…”

Lily arrossì.

“…Se riesci a camminare, hai voglia di salutare papà e gli altri?”

“Certo!”

Jason aiutò la giovane a scendere dal letto, sorreggendola fino alla porta, dopodiché, entrambi uscirono in direzione delle scale.

“Stanno tutti bene?”

“Chi? Ti riferisci forse a Junior, Ub e i Sayan? Ovvio che stanno bene, sono stati la nostra speranza di salvezza…”

Giunsero in salotto e Lily si appoggiò allo schienale del divano; dalla cucina udì delle voci a lei familiari, erano tutti lì insieme a Ben.

“Aspetta, vado a chiamarli…”

Il fratello aprì la porta sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi.

I presenti l’osservarono con aria incuriosita.

“Che c’è ragazzo?” chiese Junior.

“Lily si è svegliata, è in salotto!” esclamò.

Goten saltò via dalla sedia, seguito da Ub e Gohan.

Anche Trunks si era fiondato in direzione del salotto, ma una strana forza, l’aveva bloccato.

“Fermati immediatamente! Noi due dobbiamo parlare!” sibilò il Principe dei Sayan.

“Ma papà…”

“Stai zitto Trunks, vieni fuori con me immediatamente!” affermò indicando la porta di servizio.

I due uscirono in giardino e il giovane Sayan dai capelli color Malva, si mise davanti al padre assumendo un’espressione stranamente minacciosa.

“Oh è inutile che mi guardi in quel modo, non mi fai paura!”

“Spiegami che diavolo ti è preso! Io voglio andare da lei!”

Vegeta sospirò.

“Ed è proprio questo il problema Trunks! Tu non puoi…”

“Non…non posso? Come sarebbe a dire che non posso?”

“Proprio non ti rendi conto vero?”

Scosse il capo.

“Di cosa? Papà spiegati meglio!!”

“La presenza di quella ragazza ti sta trasformando. Sei più distratto, hai perennemente la testa per aria, sospiri in continuazione e la osservi di sfuggita senza badare a quello che ti accade intorno. Figliolo, tu sei un Guerriero Sayan, sei una tra le persone più forti della galassia, non puoi permetterti certe distrazioni!”

“Distrazioni? Tu pensi che Lily per me sia una distrazione? -gridò Trunks- Ti sbagli papà, lei mi piace veramente, mi piace molto! Quando la vedo sto male, il cuore comincia a battermi così forte che ho quasi paura possa saltarmi fuori dal petto, perdo ogni cognizione e l’unica cosa che vorrei fare è andare da lei e…e…darle…un bacio…”

Il padre gli si avvicinò, mettendogli una mano sulla spalla.

Per lui era davvero difficile dover affrontare certi discorsi. Trunks era il suo erede maschio e normalmente, il loro rapporto sarebbe dovuto essere come quello fra Goku e i suoi ragazzi, ma Vegeta non era mai riuscito a comportarsi come un vero padre, non si era mai preoccupato di sapere quali pensieri circolassero nella testa di Trunks, l’aveva sempre visto come un guerriero, nient’altro.

“Ascolta Trunks, noi veniamo da un altro pianeta, siamo qui per proteggere gli esseri umani da una pericolosa minaccia, non sappiamo quanto tempo ci vorrà per eliminare Tanatos. Forse tre mesi, tre settimane o tre anni. Resta il fatto che prima o poi dovremo tornare a casa e quando arriverà quel momento, a Lily si spezzerà il cuore, vivete in due mondi diversi e noi, nel suo non siamo inclusi. Ricordi? Siamo dei cartoni animati…solo questo…”

“No…io…io…tu non puoi chiedermi di rinunciare a lei! Non puoi pensare che mi lasci scivolare via dalle mani la prima ragazza che abbia fatto battere il mio cuore così forte! Sei un pazzo!”

“Trunks, come devo fare per mettertelo in testa? Tu sei un combattente e vivi su un altro pianeta! Noi qui non esistiamo!”

Il figlio mandò via la mano del padre e fece qualche passo indietro.

Era arrabbiato, furioso come forse non lo era mai stato.

Lui, il ragazzo dallo sguardo dolce e timido, che s’imbarazzava anche delle attenzioni della sua stessa madre, in quel momento Odiava l’uomo che gli stava davanti.

“Allora sai cosa ti dico, papà? Io per lei sono pronto anche ad abbandonare definitivamente il mio ruolo di guerriero! Non mi importa essere un Sayan, non me ne frega! Adesso, voglio solo stare con lei!”.

*§*§*§*§*§*§*§*

Sfortuna per voi...ho la fissa per le frasi...e ora ve ne lascio un'altra!

...Nella luna si trova tutto ciò che gli uomini hanno perso sulla terra...
Ariosto.

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Capitolo 16
*** “Tu sei un Guerriero Sayan!” - parte seconda. Il gesto di Trunks. ***


16

Sigh Sigh ç_ç me piange…spero ke nn abbiate commentato perkè aspettavate il seguito vero? Mi sono sentita sola per un attimo!!

Cmq, finalmente, ecco il momento ke tutti stavamo aspettando, Trunks si ribella….e che cavolo, mica deve sempre fare il bravo ragazzo e ascoltare quello ke gli dice il Principe scimmione, dico bn?

[Se ti senti sola posso farti la vedere la mia collezione di Francobolli n.d Goten con occhi da maniaco. Da quando collezioni francobolli? n.d me. Vieni vieni…sono in camera mia, sotto le coperte, te li faccio vedere! N.d Goten. Allontanati brutto pervertito (no! no avvicinati!!) me ke pensa.]

Buona lettura ragassuoli miei!!!!! Ora vado a studiare il tessuto nervoso!!!
Aly

*§*§*§*§*§*§*§*

16. “Tu sei un Guerriero Sayan!”

Parte Secondaà Il gesto di Trunks.

 

“Non dire scemenze!Come puoi pensare una cosa del genere?”

“Posso pensarlo perché alla fine io e te non siamo poi così diversi! Anche tu hai rinunciato ai tuoi desideri di vendetta per stare con la mamma. Perché io non posso avere una possibilità come l’hai avuta tu?”

Vegeta abbassò il capo, nelle parole del figlio rivide la stessa grinta e ostinazione di Bulma, le stesse speranze e gli stessi sogni.

Aveva ragione, anche lui aveva diritto ad una chance, anche se quella situazione era a dir poco complicata.

“Dalle tue parole, direi che il sentimento che provi per Lily sia molto vicino all’amore…” commentò.

“Non lo so, è per questo che voglio stare con lei…perché se davvero l’amo, di certo non sarà il tuo giudizio a farmi cambiare idea!”

Vegeta annuì.

“Ho capito figlio mio, se è questo quello che vuoi veramente, io vedrò di farmi da parte permettendoti di vivere la tua vita. Sei grande ormai…e se…se… -dire quelle ultime parole era un’impresa davvero difficile, si sentiva morire dentro- se…deciderai di…di starle accanto, lasciando il nostro pianeta, allora io sarò dalla tua parte, d’accordo?”

Trunks si lasciò sfuggire un lungo sospiro, erano queste le parole che voleva sentir uscire dalla bocca del padre, parole di comprensione.

Sorrise.

“Grazie papà!”

Vegeta annuì. Stava per avvicinarsi al figlio per abbracciarlo, quando qualcuno piombò in giardino. Era Goten.

“Ehm, scusate se interrompo la vostra piccola riunione di famiglia, ma…beh ecco…c’è qualcuno che vuole vedere Trunks…non so se mi spiego…”

“Tsk…ma quale riunione di famiglia figlio di Kaaroth? Stavamo definendo alcuni schemi per attaccare Tanatos e comunque abbiamo finito, forza Trunks, ora rientra!”

Il Sayan non ci pensò due volte e si precipitò all’interno della casa.

“Ehy amico, belle parole…” commentò Goten.

“Lei dov’è?”

“In camera sua, l’ha riportata Jason!”

“Volo!” esclamò.

 

***

Qualcuno bussò piano sul legno della porta.

Lei era seduta sul letto intenta nel leggere un libro.

“Papà ti ho detto che sto bene! Non voglio la minestra della nonna…non mi piace!” esclamò scendendo dal letto.

Aprì la porta di scatto, pronta per rifiutare quella sbobba putrida, e i suoi occhi incontrarono quelli del giovane.

“Trunks?”

“Ciao Lily… -bisbigliò cercando di non arrossire- posso…posso entrare?” chiese.

Annuì e dopo aver fatto accomodare Trunks, richiuse la porta.

“Come stai?” domandò fermandosi davanti al letto.

“Bene. Se non fosse stato per te…a quest’ora…beh…”

“Non devi neanche dirla una cosa del genere. Io non ti avrei mai lasciata sola!”

Sorrise.

Trunks osservò meglio la ragazza.

Sul suo viso erano ben evidenti i segni del crollo; un grande cerotto ricopriva la guancia destra e sul collo vi erano parecchie escoriazioni, per non parlare poi del livido in fronte.

Si avvicinò, posando delicatamente una mano sul cerotto.

Lily si ritrasse, non voleva fargli toccare le sue ferite.

“Non preoccuparti…” mormorò lui.

Continuò ad accarezzare il cerotto, spostando le dita dalla guancia alle labbra.

Lily si sentì avvampare, un’ondata di caldo improvvisa la fece quasi svenire.

Trunks era così perfetto, così bello e dolce. Possibile che fosse davvero davanti a lei con quei suoi occhi azzurri?

Il ragazzo mise l’altro braccio attorno ai fianchi della giovane e l’attirò verso di sé, lentamente.

Abbassò piano la testa, quasi a voler prima studiare i movimenti di Lily, spostò la mano sotto al mento di lei e stringendo quel fragile corpo contro il suo petto, posò le sue labbra su quelle della giovane, inizialmente con esitazione, poi con più sicurezza.

Lily rimase immobile. Sentiva le labbra del Sayan premute sulle sue, sentiva le sue mani accarezzarle i capelli con una dolcezza infinita.

Provava un senso di sicurezza mai sentito prima.

Trunks alzò la testa per osservare l’espressione della giovane; era diventato rosso come un peperone e le mani gli stavano sudando, sentiva caldo e non sapeva cosa dire.

“Io…io…volevo…”

Lily sorrise e lo abbracciò forte, nascondendo il viso sotto la sua giacca.

Quel bacio era tutto ciò che lei poteva desiderare.

Quel bacio, quella situazione, Trunks che la stringeva, tutte cose che lei aveva sempre e solo sognato o fantasticato davanti alla sua foto.

Mentre adesso era tutto reale, non si trattava di uno di suoi soliti sogni, Trunks l’aveva davvero baciata.

Aveva baciato lei, non un’altra ragazza, ma lei.

“Sono felice che tu sia qui…” sussurrò.

“…Anche io…” rispose lui.

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Capitolo 17
*** Quando finirà... ***


17.

17. Quando finirà…

 

“E’ di 13 morti e 28 feriti il bilancio finale pervenuto dai rapporti della polizia e purtroppo fra le perdite, siamo costretti anche a contare tre ragazzi dell’istituto Lones. I danni provocati dalle tre diverse esplosioni hanno danneggiato in parte la Stazione, i trasporti infatti, resteranno sospesi fino al prossimo week-end mentre l’Istituto superiore, necessita di più tempo. La scuola sarà chiusa fino a nuovo ordine. Passiamo ora la linea alla nostra inviata Juliet Conrad, in diretta dalla Base del Presidente…”

“…Grazie per la linea. Siamo qui in diretta con il nostro Presidente. Signor Presidente, le indiscrezioni sono tante, ma tutte ricongiungono ad un unico quesito. È vero che i sette guerrieri misteriosi questa volta sono realmente intervenuti per bloccare l’attacco terroristico?”

L’uomo sospirò. Ancora si chiedeva perché insistessero tanto per avere informazioni a riguardo.

“…Voi per caso li avete visti?”

“La nostra Troupe era riuscita a registrare un filmato di pochi minuti in cui si vedevano chiaramente due di loro all’opera, ma stranamente nel momento in cui abbiamo tolto la pellicola, la telecamera è esplosa ed è andato tutto perduto…però abbiamo diverse testimonianze raccolte da alcuni studenti dell’istituto Lones. Uno di loro ci ha detto di aver avuto una discussione con due ragazzi dalla forza spaventosa, ha visto i loro capelli diventare color dell’oro. Signor Presidente, questo ragazzo ha detto di aver visto quelle persone in un famoso Cartone animato, cosa sa dirci a riguardo?”

Il Segretario del Presidente intervenne all’istante, intimando i giornalisti di spegnere le telecamere ed andarsene.

Ben spense il televisore, appoggiando il telecomando sul tavolino.

Scosse il capo e trangugiò in un sol fiato il suo caffè.

Osservò con attenzione le tre figure sedute sul divano; Junior, Goku e Vegeta.

“Cosa pensate di fare?” domandò.

Goku sospirò ed affondò la testa nel cuscino.

“Tanatos ha detto che la prossima volta in cui ci vedremo, sarà la resa dei conti, ma non voglio che semini ancora il terrore in città. Per colpa sua sono morti dei ragazzi innocenti e se vuole combattere contro di noi, dovrà essere in un luogo isolato…”

“E i robot?”

“Questa situazione diventa sempre più difficile e pericolosa perché, non possiamo uccidere Tanatos senza prima sapere come disattivare i Robot e allo stesso tempo, non possiamo attendere troppo perché lui potrebbe sguinzagliarne altri in qualsiasi momento!”

“Quindi?”

“Quindi dobbiamo muoverci e agire prima di lui!”

Vegeta si alzò in piedi e scrutò il panorama fuori dalla finestra.

“Dove sono gli altri?” domandò.

“In giro…” si limitò a rispondere l’altro Sayan.

“Dove?” insistette serio il Principe.

“Jason è uscito con Ub e Goten, Gohan sta riposando e Trunks è…è…”

“Con Lily al funerale dei suoi tre amici…” concluse Ben abbassando il capo.

 

*** 

Erano entrambi sdraiati sull’erba. Lei teneva la testa appoggiata sul suo petto; poteva sentirgli battere il cuore o meglio, scalpitare. Andava come un treno lanciato in folle corse.

“Ehy Trunks, stai bene?” domandò alzando il capo.

Lui sorrise, capendo il motivo della domanda.

“È sempre così quando tu sei con me. Quando mi guardi o anche solo mi sfiori! Vorrei cercare di controllarlo, ma non ci riesco!”

“Pensi che tutto questo prima o poi finirà?”

“I terroristi intendi?”

Annuì.

“Si che finirà! Nessuno di noi permetterà al Dottor. Tanatos di rovinare il vostro pianeta! Tornerete a vivere pacificamente come un tempo!”

“…e voi…voi ritornerete sul VOSTRO pianeta…”

Trunks strinse a sé quella fragile ragazza umana. Anche lei aveva pensato le stesse cose di Vegeta, anche lei era preoccupata per il DOPO.

“Quando avrete sconfitto Tanatos, non occorrerà più il vostro aiuto e potrete far ritorno alle vostre case…e io…io…”

“Tu non soffrirai! Io non ti farò soffrire, non ti spezzerò il cuore come ha detto mio padre. Non accadrà mai perché io voglio davvero stare con te!”

Una piccola lacrima scese lenta sul giovane viso di Leanne.

“Ho solo paura di svegliarmi un giorno e scoprire che questo è stato solo un sogno o peggio, svegliarmi ed essermi dimenticata tutto, essermi dimenticata di voi…e anche di te! Io non voglio dimenticarmi di te!” esclamò.

“E non ti dimenticherai di me…come ho già detto, sono disposto anche restare qui per sempre…perché io adesso…adesso credo di essermi innamorato di te e l’unica cosa che voglio è trascorrere più tempo possibile con la persona che mi fa battere il cuore così forte!”

Leanne rimase senza parole. Vide quegli occhi azzurri come il cielo, illuminarsi, prendere vigore e coscienza delle parole appena pronunciate.

Sentì il cuore del giovane battere ancora più forte di prima, la voce tremargli, ma non vi percepì la minima esitazione.

“Tu…tu faresti questo per me? Veramente?”

“Per te farei questo e molto altro!”

Lily posò nuovamente la testa sul suo petto e chiuse gli occhi, stringendo la maglia del ragazzo.

Tutto sarebbe potuto finire anche il giorno dopo o la sera stessa, Trunks prima o poi sarebbe tornato a casa con i suoi compagni e sulla terra, la pace avrebbe ancora una volta regnato sovrana, ma nonostante tutto, nonostante le diversità dei due mondi, l’unica cosa che desiderava quel ragazzo tanto timido, era poter stare con la SUA Lily.

 

***

Junior era serio, troppo serio. Se ne stava seduto davanti alla finestra da diverse ore, con lo sguardo fisso fuori e le lunghe dita affusolate, appoggiante contro il legno.

Ancora una volta quella strana sensazione di inquietudine, ancora una volta quel presentimento.

“Che hai Junior? -domandò Goku avvicinandosi- Ben ha preparato qualcosa da mangiare se hai fame…i ragazzi sono fuori e questa sera ceneremo in tranquillità…”

“Goku, tu non senti nulla?”

Il Sayan spalancò gli occhi, ma prima che potesse dare risposta, uno strano rumore echeggiò fra le pareti della sala.

Junior si trattenne dal ridere.

“Eh eh, scusami tanto è che…sai…si…ho fame!”

Il Namecciano scosse il capo.

“Comunque non ho fame ora…preferisco stare qui, mangiate pure intanto…”

“Come preferisci amico…ma sicuro che vada tutto bene?”

Annuì, fingendo.

Goku si volatilizzò nell’altra stanza, aveva davvero molta fame.

Junior sentiva le voci dei suoi compagni; ridevano, scherzavano come se nulla fosse, lui però era agitato, aveva l’impressione che qualcosa sarebbe successo da un momento all’altro.

Improvvisamente vide un bagliore giallo nell’oscurità del cielo notturno; cercò di percepire una qualche aura, ma niente, Tanatos non era nelle vicinanze.

Ancora quella luce gialla.

Si alzò di scatto dalla sedia e lanciò uno sguardo verso la porta della cucina.

Goku e gli altri erano troppo occupati a mangiare per potersi accorgere del pericolo.

“Devo sbrigarmi! I ragazzi…” pensò uscendo fuori di casa.

 

*§*§*§*§*§*§*§*§*

Eccomi tornata!!! Allora rispondo subito…Ciao Elechan! Dunque prima di tutto ci tengo a precisare ke non ho preso in considerazione la serie Gt… io la odio!!! E la considero un insulto al povero Toriyama!Tutto parte dopo il torneo, quindi si presume ke Goku abbia ovviamente terminato l’allenamento con Ub, però la Gt non l’ho proprio calcolata!!!...Per quanto riguarda il carattere di Vegeta, è vero che si sarebbe dovuto ammorbidire però comunque il discorso “tu sei un guerriero” lo fa perché, prima di tutto spiazzato per il pensiero del figlio e comunque io a Vegeta, per quanto possa essere cambiato nel corso degli anni, l’ho sempre visto come un personaggio duro, che mantiene sempre una buona dose di orgoglio guerriero nelle vene. Per l’appunto del gt diventa troppo “buono”!

Cmq non preoccupatevi x i commenti, io skerzavo!! So cosa vuol dire andare a scuola, si professori infami…cosa vogliono anche un rene magari??

Beh, spero ke questo capitolo vi sia piaciuto!!! Grazie per ki legge!!! vi voglio bene!!!

Alla prox!!!

Aly.

(Ah, pubblicità occulta, ma visto ke ci sono… ho scritto una veloce one-shot su inuyasha..se passate di là, leggetela –IL DOLORE DELLA MANCANZA-)

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Capitolo 18
*** La decisione di Ben. ***


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18. La decisione di Ben.

 

“State tutti bene?” domandò Junior aiutando Ub a sedersi su una panchina.

“Si si…stavamo ordinando la pizza, quando una ragazza è piombata dentro al ristorante gridando che due autobombe si erano schiantate dentro la vetrina di un negozio…siamo subito usciti tutti fuori e ne è arrivata una terza, proprio nel bar accanto al ristorante…” spiegò Goten.

“Non siete feriti vero?”

“No…no, stiamo bene, solo io mi sono slogato una caviglia, per aiutare un bambino che era caduto a terra e nella fretta di raggiungerlo, sono inciampato in un pezzo di lamiera…” aggiunse Ub.

“Lily, Jason…anche voi tutto ok?”

I due gemelli annuirono.

“Molto bene, allora torniamo subito a casa…”

“No! Fermo!” gridò la giovane.

Junior si bloccò.

“Non possiamo andare via così…loro…hanno bisogno di aiuto!”

Il Namecciano si avvicinò alla ragazza.

“So che sei preoccupata per quelli che sono stati coinvolti nell’attentato, però qua intorno, io non percepisco l’aura di Tanatos e non ci sono neppure i Robot. Questo attacco è servito solo per spargere ancora più paura fra i cittadini, ma io sono costretto a lasciare la situazione nelle mani delle vostre forze dell’ordine. Ci penseranno i militari…d’accordo?”

Lily annuì. Junior le sorrise e rivolse uno sguardo al Sayan dai capelli malva.

“Beh, che fai lì impalato Trunks? Lei non sa volare…hai intenzione di lasciarla qui?” domandò con tono scherzoso.

 

***

 

Il primo a varcare la soglia di casa fu Ub, sorretto dal Sayan moro.

Subito Goku e Vegeta si precipitarono in salotto.

“Abbiamo sentito ora alla televisione, altri tre attacchi!” esclamò il Principe.

Ben si fece strada fra i due guerrieri.

“State bene? Siete feriti? Avete bisogno di medicine?” domandò preoccupato ai due figli.

Jason scosse il capo.

“Stiamo bene papà, non preoccuparti…Junior è venuto a prenderci…”

“Già, Junior, come mai non hai detto niente? Saremmo potuti venire con te!” intervenne Gohan.

“Pff…voi Sayan quando si tratta del cibo non vedete nient’altro se non quello che c’è sulla tavola, inoltre si trattava solo di esseri umani, Tanatos non c’entra…”

Goku sospirò.

“Però non possiamo lasciargli fare il suo comodo mentre finisce di ultimare i robot rimasti, così ci fa perdere solo del tempo!”

“Allora dobbiamo ritornare alla base e combattere lì…” propose il figlio.

Sui volti dei due gemelli comparve un’espressione preoccupata; le autobombe certo li avevano spaventati ed ora sentire tutti quei discorsi sulla base dei terroristi non era molto rassicurante. Lily si strinse al fratello.

“Jas…ho paura…” bisbigliò.

Il ragazzo prese la sorella per mano e fece un cenno con la testa a Trunks.

“Scusate…noi…noi preferiamo andare in camera, è meglio che risolviate voi questa questione…”

“Avete ragione ragazzi, non è bene che ascoltiate certi discorsi…” -affermò il Namecciano- comunque se avete bisogno noi siamo qui…”

Trunks vide Lily e il fratello salire sulle scale, seguì ogni loro mossa senza batter ciglio. Sparirono; sentì aprirsi la porta della camera di lei, per poi richiudersi lentamente.

Sospirò.

Vegeta si avvicinò al giovane e gli mise una mano sulla spalla.

Il padre mantenne sempre la sua espressione austera ed imbronciata.

“Vai da lei…sarà spaventata all’idea di un nuovo attacco…”

Scosse il capo.

“No papà…Lily è al sicuro e io, ora servo qui…”

La voce di Goku risuonò per le pareti della casa.

“Conviene partire il prima possibile, ora sappiamo che solo Tanatos è in grado di controllare i Ciborg…”

“Quindi eliminato lui…nessuno sarà più in grado di attivarli…” ipotizzò Goten.

“Sempre che LUI stesso non l’abbia già fatto…” commentò il fratello più grande.

“Sono due cose che vanno fatte contemporaneamente, qualcuno dovrà distruggere i robot e qualcun altro eliminare il Dottore!” commentò Ub.

“Allora è deciso, ci divideremo in due gruppi. Io, Vegeta e Junior ci occuperemo di Tanatos, mentre voi ragazzi penserete ai robot…” dichiarò Goku.

“Che cosa? Anche noi vogliamo combattere! Non ci siamo ancora confrontati contro il Vecchio!” protesto Goten.

“Ma questo non è un gioco!” lo rimproverò il padre.

“Lo so…però anche noi siamo forti…”

“Se ti dovesse accadere qualcosa, la mamma soffrirebbe troppo…a Tanatos ci pensiamo noi…è meglio!”

“Egoista! Sei solo un’egoista! Lo sei sempre stato! Anche se dovesse accadere qualcosa a te, la mamma soffrirebbe…”

“Goten, non mi sembra il caso di…”

“Stai zitto! Come pensi saremmo in grado di tenerli a bada? Certo, possiamo distruggerli, ma sono troppi e nessuno di noi qua ha delle nozioni di meccanica, nel caso te ne fossi dimenticato!”

“Figliolo, calmati. Un Sayan arrabbiato, in una circostanza del genere ci serve a ben poco, senza contare che…”

“Io sono ingegnere elettronico…” affermò Ben interrompendo la discussione.

Goku spalancò gli occhi.

“Io sono ingegnere elettronico –ripeté l’uomo- posso aiutarvi. Posso stare insieme ai ragazzi e…”

“No! -tuonò Trunks- toglitelo dalla testa Ben. Non ti permetterò di correre un rischio del genere. Sei un essere umano e i tuoi figli non acconsentirebbero comunque…”

“Ma a voi serve qualcuno che sia in grado di manovrare certi circuiti e io sono quella persona! Ho la specializzazione in medicina robotica!”

Goku e Vegeta si lanciarono un’occhiata d’intesa.

“Se pensi di poterci essere utile, allora sei dei nostri…” affermò il Principe.

“Ma…ma…ma cosa state dicendo? Siete forse impazziti? Papà, perché glielo permetti?” protestò il giovane.

“Perché anche lui Trunks, vuole proteggere coloro che ama…”

Il Sayan abbassò il capo e si rassegnò alla decisione dei grandi.

 

*** 

Non era mai salito sul tetto. Da quando si trovava in quel luogo non si era mai isolato, ma quella sera il suo animo era in subbuglio e nonostante l’ora fosse estremamente tarda, nonostante l’oscurità della notte avesse già da tempo avvolto tutte le case, lui si era rifugiato sul tetto.

Sospirò.

Una figura a lui familiare s’insinuò fra le tenebre notturne, sedendosi poco distante.

“Dovresti dormire…” affermò.

“Dovresti dormire anche tu…”

“Perché sei qui?”

“Perché…perché…non lo so…-confessò alzando le spalle. Prese un altro lungo respiro e distese le gambe- Perché glielo stiamo permettendo?”

“La decisione l’hanno presa loro.”

“Ma è pericoloso.”

“Ben lo sa da solo…inoltre, sapendo che rischia tanto, dovresti avere un motivo in più per fare il tuo dovere…”

“Hai scritto il biglietto?”

Annuì.

“L’ho appoggiato sulla scrivania di Jason e tu?”

“Si, anche io.”

“Allora andiamo a letto, domani si parte…”

 

 *§*§*§*§*§*§

 

Salve a tutti voi! Buon lunedì, spero abbiate passato un bel Week-end, io sono andata a vedere Beowulf.

Comunque…ecco a voi un nuovo capitoletto! È di vostro gradimento?

Rlsvictory ciao!!! Che bello risentirti! Non preoccuparti…non c’è problema, hai il mio perdono!

Elechan, sai, della serie Gt, la cosa ke mi ha fatto più imbestialire…e ke mi ha fatto anke piangere dal NERVOSO, è stato il modo in cui hanno deciso di eliminare Junior! Ma come si fa? Come diavolo si fa a decidere di eliminarlo?? Ci sono rimasta malissimo…e vedere Gohan così abbattuto mi ha messo una depressione…!!! Cmq goku e Vegeta SSJ4 sono uno spettacolo e sai, quello è l’unico elemento nel quale ha collaborato Toriyama, per il resto…come si usa dire, non è farina del suo sacco, infatti in un’intervista ha dichiarato di aver collaborato solo in maniera marginale per la realizzazione del Gt in quanto secondo lui i guerrieri erano già perfetti della serie Z!!!

Vegetina ti ringrazio tanto, carina come sempre!!! Kiss!!!

Ora vi lascio, sigh sigh mi aspetta un pomeriggio in compagnia del caro Freud! Oddio help!!!

Baci..

Aly!

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Capitolo 19
*** Paure. ***


19

19. Paure.

 

“Lily, cerca di calmarti adesso, per favore, è inutile che continui a correre su e giù per le scale urlando come una pazza…”

“No Jason, io non mi calmo! Calmarmi è l’ultima cosa che voglio fare! Ma ti rendi conto? Ti rendi conto di cosa è appena successo?”

Lui si sedette lentamente sul divano, seguendo con lo sguardo ogni movimento della sorella, era nel pieno di una crisi di nervi.

Leanne si avvicinò minacciosa e gli sventolò davanti alla faccia un foglio.

“Un biglietto!! Ci ha liquidato con un biglietto dove dice solamente che…”

“Smettila! Adesso basta! So cosa c’è scritto! Pensi che non l’abbia letto?” gridò Jason strappandole il foglio dalle mani.

Lei si lasciò andare sul divano. Sentì gli occhi cominciare a bruciarle enormemente, tentò di trattenere le lacrime; non voleva piangere davanti a suo fratello, non in quella circostanza, doveva essere forte.

Jason la circondò in un abbraccio.

“Ascolta Lily, papà ha deciso di aiutare Goku e tutti gli altri. Noi non dobbiamo essere spaventati, tutt’altro. Lui sta collaborando con degli eroi per salvare il futuro del nostro pianeta…”

“Ma come puoi non essere spaventato o preoccupato? Hai visto anche tu cosa sono in grado di fare quei robot…sono pericolosi e Papà…Papà…è andato appositamente per disattivarli!”

“Perché lui è l’unico in grado di decifrare i codici o maneggiare certi circuiti!...Papà è la mente e gli altri sono la forza…”

Scosse il capo e riprese possesso della lettera, si schiarì la voce e cominciò a leggere.

“…Sono felice di aver cresciuto due figli come voi e sono felice di aver avuto questa opportunità, tutti noi meritiamo una seconda chance ed è per questo motivo che ho deciso di seguire i Sayan. Non so dove andrò a finire e non so neppure come si concluderà la vicenda, ma nel bene e nel male, ragazzi miei ricordatevi che vi voglio bene, sappiate che non sono mai stato così fiero di voi di quanto lo sono adesso. Spero di non avervi deluso come padre, perché voi non l’avete mai fatto…” –Lily si fermò- Jason, questa è una lettera di addio, lui…lui pensa di morire laggiù!”

“Lo so, è triste e fa male, però noi dobbiamo avere fiducia…”

Una lacrima, che con tanta perseveranza aveva cercato di trattenere dentro ai sui occhi, le scese veloce sul viso.

“…E se non dovesse più tornare?” chiese con voce tremula.

Jason sospirò.

“Ci ricorderemo di lui come l’uomo che ha cercato di salvare la terra…”

 

***

Si erano già separati. Vegeta, Junior e Goku, dopo aver percepito seppur lievemente l’aura di Tanatos, si erano incamminati verso un Angar isolato, nel bel mezzo del deserto.

Trunks, Ub, Gohan, Goten e Ben invece, erano rimasti fermi nel punto in cui tre settimane prima, furono attaccati dai militari.

Gohan, infatti, riconobbe la carcassa della camionetta che lui stesso fece esplodere gettando la bomba a mano.

Ub si guardò attorno.

“Sembra tutto tranquillo…”

“La quiete prima della tempesta…” commentò Trunks.

“Dunque è questa la base dell’organizzazione?” domandò Ben scrutando in lontananza i vari Angar.

Gohan annuì.

“Non sappiamo dove si trovano i robot, l’ultima volta ci hanno sparato addosso. Ora però procederemo con più cautela e soprattutto resteremo uniti!”

“Tsk, che stiamo uniti o no, è sempre pericoloso!” sibilò acido il figlio del Principe.

“Trunks…da quando in qua sei così pessimista?”

“Da quando avete deciso di farlo venire con noi! -rispose puntando un dito verso Ben- sapete benissimo quello che rischia eppure siete stati tanto egoisti da accettare la sua proposta!”

L’uomo si avvicinò al ragazzo con aria seria.

“Ascolta figliolo, non ho preso questa decisione così su due piedi, ci ho riflettuto a lungo, anche io voglio avere l’opportunità di fare qualcosa per i miei simili.”

“E a chi hai lasciato a casa non pensi?”

Sorrise.

“Jason e Lily sono due ragazzi forti…”

Trunks scosse il capo. Non avrebbe mai capito e accettato questa pazza decisione, ma d’altronde, oramai era troppo tardi per obbiettare.

“Sentite, la cosa importante ora è trovare al più presto l’Angar dei robot e sperare che papà e gli altri riescano a tenere fermo Tanatos…” affermò Gohan salendo in aria.

Goten afferrò Ben sotto le braccia e seguì il Sayan più grande.

“Cominceremo da quel grande capannone laggiù?” domandò il fratello.

Gohan annuì.

Il gruppo atterrò silenziosamente davanti all’entrata; c’era un’immensa e pesante porta metallica a far da barriera, ma questo, per i guerrieri non era certo un ostacolo insormontabile.

Ub tese le orecchie verso l’entrata.

Annuì.

“C’è silenzio e non percepisco la presenza di nessuno…credo sia vuoto…” concluse.

“Molto bene, allora apriamo la porta!” affermò Trunks accostando le mani contro il metallo; prese un lungo respiro e cominciò a spingere con forza, facendo spostare molto lentamente il metallo.

Riuscì ad aprire la porta sufficientemente per il passaggio di una persona alla volta.

I cinque entrarono uno dopo l’altro, facendo attenzione a paesaggio circostante ed assicurandosi di non essere visti.

Quell’enorme Angar era buio come di notte e tutt’attorno aleggiava una strana nebbiolina che, con l’apertura delle porte si stava lentamente dissolvendo.

“Che diavolo ci tengono qua dentro? Sembra chiuso da anni!” sbraitò Goten avanzando.

Improvvisamente i neon si attivarono da soli, o meglio, così pensarono tutti, fin quando voltandosi verso la porta, non videro un Ub imbarazzato, trafficare con alcuni interruttori.

“Ehm…scu-scusate, colpa m-mia…”balbettò.

Gohan annuì e gli fece cenno di avvicinarsi.

Il gruppo si voltò nuovamente e lo scenario che gli si presentò davanti, lasciò tutti senza fiato.

“…Sono…dunque sono…sono questi i famosi Robot?” chiese Ben allargando gli occhi.

 

 

*§*§*§*§*§*§*§

 

Chiedo umilmente perdono se questa settimana non riuscirò ad aggiornare tutti i giorni, ma ora sono incasinata con la copertina del libro…sto decidendo i disegni…e ovviamente devo anke disegnarla…quindi aggiornerò a singhiozzo!

Spero cmq ke questo capitolo vi sia piaciuto!

Un bacio grande e ringrazio per i commenti del capitolo precedente…

Ah, dimenticavo, Beowulf si dai…è carino, non è spettacolare come il signore degli anelli…è semplicemente carino, da vedere una volta e basta!

Baci Aly!

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Capitolo 20
*** Filo rosso e filo blu. ***


20

20. Filo rosso e filo blu.

 

“Piantala di ridere Tanatos! Siamo qui per fermati…definitivamente!” tuonò Junior facendosi avanti.

Goku lo bloccò tirandolo per il mantello.

“Aspetta, prima sentiamo che ha da dirci…” bisbigliò.

Il Dottore aumentò l’ampiezza del sorriso. Prendersi gioco di coloro che gli stavano davanti, sembrava divertirlo terribilmente, forse per lui quella situazione era una sorta di gioco di ruolo, forse i Sette erano solamente delle banali pedine.

“E così, voi tre siete venuti da me per fermarmi? Nonostante sappiate benissimo che la vera minaccia non sono io, bensì ciò che IO ho costruito…come mai tutta questa superbia?”

“Tsk, c’è chi si sta occupando dei tuoi robottini, non temere…” commentò Vegeta.

“Oh certo, i vostri cari figlioletti, non ne dubito, ma ho come l’impressione che contro i miei fedeli Ciborg potranno fare ben poco!”

Goku avanzò.

“Non illuderti Tanatos, questa volta rimarrai sorpreso!”

Dalla tasca del camice grigio, l’uomo tirò fuori un piccolo telecomando nero, con al centro tre pulsanti bianchi.

“Anche voi rimarrete sorpresi –schiacciò un tasto- Dovete sapere che in questo preciso istante, cinque Ciborg sono appena usciti da uno degli Angar di prova. Nei loro circuiti sono state inserite le coordinate per raggiungere cinque importanti Capitali Mondiali…l’ordine impartitogli è…distruggere!”

“Bastardo!” gridò Junior.

“…Piano con le parole muso da rettile! Se uno di voi tre dovesse cercare di ostacolare il piano di distruzione, premerò anche gli altri due tasti e a quel punto, TUTTI i Ciborg funzionanti nei vari Angar, scorrazzeranno liberi per il pianeta…allora non ci sarà più speranza per nessuno. Gli umani saranno eliminati…tutti, fino all’ultimo…”

A quel punto Goku, colmo di rabbia, si scagliò con violenza contro Tanatos e prese a colpirlo violentemente.

A discapito di quello che aveva pensato il Sayan, Tanatos riuscì a difendersi senza troppi problemi, parando i pugni del Son. Ma Goku era furibondo e ben presto, l’intensità dei suoi colpi si fece sempre più rapida e violenta.

“Tu sei pazzo!” gli gridò contro.

“Pensavi che saresti riuscito a sconfiggermi così facilmente? Assestandomi qualche pugno? Ti ricordo che io stesso sono un Ciborg! Ricordi la fatica fatta per sconfiggere C17 e C18?”

“Non mi importa se dovrò usare tutte le mie energie fino l’ultima goccia! Io ti sconfiggerò e quegli orrori finiranno assieme a te!”

Tanatos fece un salto indietro e si scrocchiò il collo.

“Siete sicuri di volervi misurare contro di me…proprio adesso?” domandò.

Vegeta sorrise.

“Oh, mai stati più sicuri!” sibilò di tutta risposta.

 

***

“Goten! Piantala di fare il cretino! Smetti di toccarli…se poi uno si attiva lo fermi tu!” sbraitò Gohan.

Il ragazzo alzò gli occhi al cielo e si avvicinò a Trunks che per tutto il tempo non aveva fatto altro che starsene in un angolo, seduto ad osservare con attenzione Ben.

Avevano infatti trovato, in mezzo a tutti quei robot, un prototipo ancora in fase di costruzione e Ben aveva deciso di lavorare su quello.

Si era sistemato a terra, prendendo i suoi strumenti da lavoro e come se nulla fosse, aveva cominciato a trafficare con i circuiti, come si trattasse solo di un semplice robot da laboratorio.

“Hai scoperto qualcosa?” chiese Gohan.

“Questo Dottore è un Genio! -rispose Ben- un Genio spaventosamente inquietante…” aggiunse.

Si lasciò sfuggire un leggero sorriso.

“Che ci trovi di così divertente?” domandò subito Trunks.

Scosse il capo.

“Forse non dovresti essere così oppressivo…sento il tuo sguardo su di me e mi metti agitazione…”

“Beh, forse allora tu non dovresti essere qui!” rimbeccò.

“Se ti lascio il mio posto, saresti in grado di distinguere un filo Alfa da un filo Beta?”

“Filo Alfa filo rosso, filo Beta filo blu! Anche mia madre è ingegnere elettronico!”

“Mi fa piacere, ma non penso che tua madre abbia mai unito i due fili con dei Nervi umani!”

“Ne-nervi umani?” esclamarono tutti in coro.

Annuì.

“Alfa e Beta sono stati collegati fra loro attraverso i nervi di esseri umani, è per questo che ho detto che Tanatos è un Genio spaventosamente inquietante…

-posò a terra la chiave inglese- Tu…vieni qua!” affermò rivolgendosi a Trunks.

Il giovane sgranò gli occhi.

“Io?”

“Si Trunks, vieni qua, aiutami…”

“Ma…ma veramente non so se…”

“E vai…” bisbigliò Goten dandogli uno spintone.

Trunks si avvicinò con titubanza, sedendosi accanto all’uomo.

“Allora, prendi il filo rosso e tienilo lontano da quei Microchip. Dobbiamo separare i tre collegamenti perché ho come l’impressione che questi bestioni si muovano grazie ai nervi…non mi stupirei se nella loro testa dovessi trovare anche un cervello…umano…”

Trunks scosse il capo.

“No, non penso. Quando io e Goten abbiamo combattuto contro uno di loro, non ha mai detto niente, stava zitto e si sentiva solo il rumore dei circuiti…”

“Allora sarà più facile, significa che possono essere disattivati schiacciando un qualche bottone o tagliando dei fili…”

Gohan lasciò i due al loro lavoro e riprese a girovagare all’interno dell’Angar, osservando con sguardo attento tutti i ciborg; Tanatos avrebbe potuto fabbricarli nella stessa maniera di C17 e C18, eppure questi non avevano alcuna fattezza umana, erano dei veri e propri robot, con tre tentacoli allungabili, una testa enorme ed un computer sul dorso.

“Mi chiedo per quale assurdo motivo non possiamo distruggerli direttamente? Che bisogno c’è di perdere tempo a mettere le mani dentro i loro circuiti?” sbraitò Goten al fratello.

“Perché Tanatos è in grado di costruirne di nuovi e allora sarebbe tutto inutile…”

“Ma è assurdo!Papà e gli altri lo possono uccidere, così non ci sarebbe più alcun problema!”

Gohan sospirò.

“Già, sembra facile…ma dei cinque robot che sono appena stati liberati…che mi dici?”

Goten si bloccò.

“Qu-quindi li hai sentiti anche tu?”

Annuì.

“Tutti qua dentro li abbiamo sentiti, ma nessuno a quanto vedo ha avuto il coraggio di parlare…ad ogni modo, se adesso ci lanciassimo all’inseguimento di quei mostri, Tanatos ne attiverebbe di nuovi e sparsi in giro per la terra, con la loro lieve aura, sarebbe impossibile fermali prima che combinino qualche disastro. LUI lo sta facendo di proposito, sa che ci siamo divisi in due e quindi vuole tenerci buoni, vuole vedere fino a che punto siamo disposti ad arrivare…

-prese fiato ed appoggiò la mano destra sul tentacolo penzolante di un robot- se ora noi li disattiviamo, senza fare rumore, senza dare nell’occhio, Tanatos non se ne accorgerà e sarà più facile fermare quelli che già sono stati attivati…”

Il fratello alzò gli occhi al cielo.

“A volte mi chiedo da chi hai preso tutta questa saggezza! Mamma e papà sono entrambi impulsivi…”

Sorrise.

“Credo sia merito di Junior…” concluse.

Ad un certo punto però, la quiete del capannone fu interrotta.

Qualcosa esplose proprio davanti all’entrata; le due enormi porte erano ridotte in macerie e dopo pochi secondi, dal fumo s’intravide qualcosa di lucente, che come un serpente si stava muovendo all’interno.

Tutti, Ben e Trunks compresi, si voltarono spaventati.

Ub si avvicinò.

“E quello da dove arriva?” domandò Ub indicando un robot.

 

 

 

*§*§*§*§*§*§

 

Ho aggiornato, spero di non avervi fatto penare troppo!

Spoil3r...eh si ho scritto un libro, è una storia fantasy…un remix tra signore degli anelliharry pottereragon, ma ovviamente è tutto inventato da me! La prima parte è uscita a maggio ed ora sto ultimando il seguito!...ora basta xkè magari qualcuno potrebbe arrabbiarsi, si può parlare di certe cose qui? Boh!

Grazie Vegetina per il commento!

Ilarietta non preoccuparti, l’importante è ke ti stia piacendo!

Saluto anke Elechan, so ke con l’univ. fa fatica a leggere costantemente!

Un bacio a rlsvictory, Pink_videl (ma sei sparita???) Blackmoon(anke tu!!!!) Lightangel_93, Lakie7, SuperEllen(un’altra da mettere nella lista di ki l’ha visto!?) Ciaccy, Haruka.

Oggi credo di avervi salutato proprio a tutti!!!

Ah cmq, x qualsiasi cosa...il mio contatto msn è tessaiga88@hotmail.com

Ciauuuu!!!! Vi voglio bene!

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Capitolo 21
*** Quel dannato riso beffardo ***


21

21. Quel dannato riso beffardo

 

Goku e Tanatos erano nel pieno di un violento scontro corpo a corpo; il Sayan aveva cercato in più di un’occasione di colpire irreparabilmente il Dottore, del resto anche lui era un Ciborg e come tale, qualche punto debole doveva avercelo per forza, indipendentemente dal fatto che fosse stato progettato dal Dottor Gelo.

Avrebbe potuto danneggiarlo gravemente con una bella onda Energetica, ma sarebbe stato troppo pericoloso, Goku non riusciva a controllarsi quando ne scagliava una, era sempre troppo impetuoso ed impulsivo.

“Kaaroth! Che diavolo stai combinando? Perché non ti decidi ad eliminarlo?”

Il Sayan arretrò leggermente. Tanatos continuava ad avere quel dannato riso beffardo sul volto, sapeva che Goku aveva le mani legate.

“Allora…scimmione, hai paura di distruggere mezzo pianeta? Hai capito che contro di me non puoi niente? Questo scontro è destinato ad andare avanti in eterno…io sono indistruttibile e tu sei troppo furbo per distruggermi!”

Goku scese a terra per riprendere fiato.

“…Non…non illuderti Tanatos –affermò ansimando- come ti ho già detto, i nostri ragazzi sotto certi aspetti sono molto più in gamba di noi!”

“Lo so, ed è proprio per questo motivo che ho attivato un sesto robot mandandolo in ricognizione. Ovunque si siano nascosti, lui li troverà e li porterà da me!”

Il Sayan si pulì il sangue sul labbro e ritornò dai suoi compagni.

“Ma…ma che stai facendo Kaaroth?” sbraitò Vegeta spalancando gli occhi.

Nel suo tono di voce si poteva chiaramente sentire l’acuta nota di disappunto nel vedere il Son tirarsi indietro così facilmente.

Una piccola vena prese al pulsargli sulla tempia; strinse i pugni e con fare minaccioso si avvicinò al compagno.

“Che cosa pensi di fare agendo in questo modo? Dovevi distruggerlo! Disintegrarlo in un sol colpo!”

Sospirò.

“Non temete ragazzi…aspettiamo che Ben e gli altri riescano nel loro intento…dobbiamo avere fiducia! Una volta che avranno finito, sarà tutto più semplice!”

“Goku hai sentito quel pazzo? Ha attivato un robot! Li sta cercando!” puntualizzò Junior.

Il Sayan sorrise. Nessuno era mai riuscito a capire quale strana alchimia era in grado di sprigionare il sorriso di Goku, ad ogni modo, ogni qual volta egli spalancava le sue sottili labbra, sfoderando il suo sorriso migliore, chi gli stava davanti non poteva non provare immediatamente una strana sensazione di sollievo. Fu ciò che accadde a Junior e all’imbronciato Principe.

Goku aveva un’aria molto sicura.

“Andrà tutto bene!” affermò.

 

***

“Trunks! Presto! Tu e Ben andate a ripararvi in fondo all’Angar, nascondetevi dietro gli altri robot, qua ci pensiamo noi!” ordinò Gohan.

“Come nasconderci? Io posso combattere!” obbiettò il giovane.

Gohan scosse il capo.

“No! Devi aiutare Ben, inoltre se dovesse accadere qualcosa, ci saresti tu a proteggerlo…”

“Ma…ma io…”

Una seconda esplosione attirò l’attenzione del Sayan più grande.

“Forza, dovete andare! Muovetevi!”

Trunks annuì, prese di peso la carcassa metallica del robot che stavano analizzando e spinse Ben verso il fondo, assicurandosi di non essere seguito o notato dal Ciborg.

“Trunks, so quanto sia importante per voi guerrieri misurarvi in un duello del genere, non sei costretto a restare qua a fare la balia…” bisbigliò Ben.

“No…no…non preoccuparti…al bestione ci penseranno gli altri, ora noi due dobbiamo trovare il modo per fermare questi robot…”

Dal fondo dell’Angar, Ben e Trunks sentivano il rimbombo assordante del combattimento; Gohan gridò a Goten di spostarsi e di cercare di colpirlo da dietro, evidentemente questi fallì perché dopo pochi istanti si udì il suo mugolio e subito dopo un tonfo a terra.

Ben scosse il capo.

“Trunks! Vai ad aiutarli…hanno bisogno, qua finisco io…forza!” ordinò.

“Ma Ben, non posso lasciarti qua da solo, è pericoloso!”

“Ragiona un attimo…fin quando voi lo terrete a bada da quella parte, io quaggiù non correr alcun rischio…capito?”

Il giovane Sayan osservò a lungo l’espressione decisa dell’uomo e per un attimo, gli parve di rivedere la stessa determinazione di Lily. Un flash.

Già Lily, a casa da sola, preoccupata e forse anche spaventata. I terroristi capaci di attaccare in qualsiasi istante, ovunque. 

Il ragazzo si alzò di scatto ed annuì.

“D’accordo Ben, farò come dici tu…però cerca di stare molto attento!”

“…E tu cerca di tornare tutto intero!”

Trunks sorrise. Si alzò in volo dirigendosi immediatamente verso i suoi compagni.

“Trunks…ma tu…dov’è Ben?” domandò Goten.

“Non è il momento per certe domande…lui sta bene, mi ha detto di venire ad aiutarvi…”

*** 

Rimasero per alcuni minuti fermi immobili, con lo sguardo minaccioso puntato sul Dottore.

“Insomma Tanatos, non siamo venuti qui per perdere tempo!” gridò Vegeta impaziente.

“Oh ma non ti devi preoccupare mio caro Sayan, l’attesa e la vostra irrefrenabile voglia di combattere saranno presto soddisfatte…”

“Cosa vuoi dire?” chiese Junior.

“Significa che tra pochi minuti, qui arriveranno alcuni militari e…prima che possiate dirlo, la risposta è no! Non si tratta di semplici esseri umani, bensì persone addestrate che vengono direttamente dalle ultime armate del Fiocco Rosso…”

“Il…il Fiocco Rosso?” balbettò Goku.

“Si, esattamente! Non siete contenti? Potrete fare una rimpatriata con dei vecchi amici…queste cose mi commuovono sempre!” affermò beffardo.

“Adesso basta! Tu ci stai prendendo in giro maledetto vecchio! Combatti contro di noi o preparati a soccombere!” sibilò Vegeta.

Tantatos sbuffò annoiato.

“Uffa, certo che voi Sayan siete proprio testardi eh? Non ricordi Vegeta? Un passo falso e i cinque Robot che ho sguinzagliato faranno piazza pulita dell’intero pianeta!...vi conviene assecondare i miei ordini…”

Il Principe diede un’occhiata veloce a Goku, questi scosse piano il capo facendogli cenno di indietreggiare.

Sospirò. Lui, il Grande Principe, costretto a piegarsi al volere di un pazzo.

“Sentiamo Tanatos, hai intenzione di farci combattere contro i tuoi scagnozzi?” domandò Junior.

“Esattamente e mentre loro vi terranno occupati… -si fermò e prese un lungo respiro, assumendo un’espressione alquanto maligna- …io andrò alla ricerca dei vostri cari figlioletti…” concluse poco prima di scomparire.

I tre guerrieri sbarrarono gli occhi.

“Ma…ma dove…è scappato!” esclamò il Namecciano.

“Dobbiamo inseguirlo!” sbraitò Vegeta.

“No ragazzi…no! Fermatevi…purtroppo in questa circostanza non possiamo fare altro che aspettare, ve l’ho detto…”

“Ma il suo Ciborg potrebbe aver già scovato Gohan e gli altri, inoltre adesso anche Tanatos li sta cercando! Diventa sempre più pericoloso, senza contare che Ben è un essere umano!” rimbeccò Junior.

“Ora non c’è tempo per queste cose…guardate laggiù, stanno arrivando!” concluse Goku.



*§*§*§*§

Buon Lunedì a tutti...eccomi tornata ad aggiornare la fic!
Come avete passato il week-end, tutto bene....??
Beh, io oggi non ho molto da dire...sono un pò triste...si perchè putroppo si è spento un altro grande doppiatore italiano; ROBERTO DEL GIUDICE, la mitica voce di Lupin....
Mando un bacio a tutti i miei commentatori e anche a quelli che leggono "di nascosco"...xkè so ke ci siete...lo vedo dal numero dei lettori!!!
grazie grazie!
Aly-

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Capitolo 22
*** You are not Alone – Tu non sei sola. ***


22

Salve a tutti! ….oggi ci sono riuscita ad aggiornare…non so se domani sarà lo stesso!...forse mi sarò buttata giù da un ponte dopo la fine della sesta serie di inuyasha (stasera dalle 21 alle 22 su mtv!!!)…forse cadrò in depressione! Mah ki lo sa!!!

Ora cmq vi lascio a questo capitoletto!

Un bacio a tutti i commentatori! Grazie!

Aly.

 

 

 

*§*§*§*§*

 

 

 

22. You are not Alone – Tu non sei sola.

 

Era stesa sul letto, nella sua stanza, con la testa affondata nel cuscino, lo sguardo verso l’alto perso nel vuoto. Stava piangendo, le lacrime scendevano da sole, senza il bisogno di singhiozzare, come se qualcuno avesse lasciato aperto un rubinetto.

Fra le pareti risuonava una canzone.

 

Another day has gone 
I'm still all alone                                                                            
How could this be                                                                          
You're not here with me                                                                 
You never said goodbye                                                                
Someone tell me why                                                                   
Did you have to go                                                                       
And leave my world so cold…

 

Aveva trascorso l’intera notte ascoltando quella melodia, quelle parole, piangendo.

Guardare il Telegiornale non le interessava più, vedere le immagini di morte e distruzione provocate dai terroristi l’era del tutto indifferente, nessuno avrebbe potuto ridarle ciò che aveva perso. Ciò che stava lentamente perdendo.

 

Everyday I sit and ask myself
How did love slip away
Something whispers in my ear and says…

 

Le sarebbe stato sufficiente uno sguardo, un bacio o un sorriso. E invece no, era rimasta sola, con un banale e fragile pezzo di carta, con tante foto sparse per la casa e il ricordo di una voce e di due grandi occhi azzurri.

Perché due fra le persone più importanti, avevano deciso di andare via senza dirle niente, senza darle il tempo di accettare la cosa?

Lei era lì, sola in quella grande casa.

 

That you are not alone
For I am here with you
Though you're far away
I am here to stay…

 

Jason entrò nella stanza senza bussare. Lily non si scompose, rimase ferma ed immobile sul letto. La canzone fu interrotta, Jason spense lo stereo.

“Lily, coraggio alzati! Non puoi stare in quello stato fino al loro ritorno…”

La giovane si rigirò su sé stessa.

“Sempre che tornino…” bisbigliò piano, quasi a non voler far sentire a nessuno quel pensiero che da tanto tempo le balenava in testa, distruggendola.

Sentì due forti mani afferrarla con violenza per le braccia.

Si voltò ed incontrò gli occhi del fratello, i suoi stessi occhi.

“Adesso basta Lily! Basta stare davanti ad una lettera e piangere…basta ascoltare queste canzoni! Devi reagire perché io non posso farcela da solo, ho bisogno di sapere che se dovesse accadere qualcosa, se i terroristi dovessero cominciare a bombardarci…tu sarai al mio fianco…”

Vide gli occhi del fratello arrossarsi improvvisamente, vide quel ragazzo così forte e coraggioso perdere credibilità, perdere fiducia in sé stesso.

Lily deglutì lo abbracciò.

“Si Jason! Io sarò con te, non sei solo…e neanche io lo sono, perdonami…”

 

*Nota; la canzone è un piccolo pezzo di You are not alone – Michael Jackson.

 

***

 

Goten fu sbalzato in aria per diversi metri e se non fosse stato per la sua immediata prontezza nel rimanere sospeso, sarebbe certamente caduto rovinosamente a terra.

Digrignò i denti, arrabbiato più che mai per il colpo subito dal Robot e si scagliò con maggiore violenza verso il Ciborg.

Suo padre, ma soprattutto Gohan, gli avevano insegnato che era scorretto combattere contro un avversario che era già impegnato con un’altra persona e soprattutto, era sleale attaccarlo alle spalle.

“…Ma questo bastardo non merita alcuna pietà…” pensò il Sayan colpendolo con una sfera di energia.

“Goten, cerca di sincronizzare il tuo attacco con Trunks, forse sarà più potente!” gridò Gohan bloccando un tentacolo.

Il Son più grande cercò invano di attorcigliare insieme, due dei quattro tentacoli, ma con scarsi risultati.

Il Ciborg, Pr-06, infatti, riuscì immediatamente a liberarsi, colpendolo in pieno stomaco.

“Gohan!” esclamò il fratello, vedendolo schiantarsi contro il fianco dell’Angar.

“An-andate avanti, sto bene!”

Ub si mise a cavalcioni sulla corazza di metallo e prese ad infliggergli una potente scarica di pugni, ma tutto ciò che ottenne furono delle escoriazioni sulle nocche ed una leggera ammaccatura nel metallo. L’aveva solo piegato.

Trunks invece, per tutto il tempo non aveva fatto altro che volargli intorno, cercando di confondergli le idee, ma quel dannato aggeggio aveva quattro occhi, o meglio, quattro palle meccaniche poste sulla testa che gli permettevano di combattere contro più avversari nello stesso momento. Sembrava immune a qualsiasi sorta di attacco.

Goten si estraniò per un attimo cercando di riprendere fiato, era al limite, aveva consumato tutte le sue energie in soli trenta minuti. Non era da lui.

“Tutto bene amico?” chiese Trunks.

“Scusami…è che…non so come ma…sono a pezzi!” confessò.

Improvvisamente, la pancia del robot si aprì e dall’interno dei circuiti fuoriuscirono due enormi granate.

“Attenti! Cercate di bloccarle!” esclamò Ub.

Trunks si gettò subito verso il Ciborg, ma non fece in tempo a fermarlo; le due granate furono lanciate a gran velocità proprio sul fondo dell’Angar dove Ben stava lavorando.

“No! Ben! Ben attento!” gridò il Sayan.

L’uomo dal fondo alzò il capo e vide le bombe avvicinarsi. Cercò di spostarsi, ma i pezzi del robot che stava analizzando erano troppo pesanti per poter essere spostati.

Tutto sembrava per sfociare in una tragedia, ma la prontezza di riflessi di Gohan riuscì ad evitare il disastro.

Caricando un’onda energetica al livello minino, deviò la traiettoria delle granate facendole esplodere ugualmente all’interno dell’Angar.

Migliaia di schegge metalliche presero a schizzare in giro come tanti piccoli proiettili, Ben rimase ferito ma in modo lieve.

Parte del capannone esplose, così come almeno una dozzina di robot.

Tutto attorno si era alzato un denso fumo grigio che lentamente andava dissolvendosi.

“Bravo fratellino, magari la prossima volta mira meglio e distruggi anche gli altri Ciborg!” commentò Goten.

“Piantala, non siamo qui per distruggerli, Tanatos se ne accorgerebbe…non ho voglia di spiegarti tutto un’altra volta!”

I presenti si accorsero dell’improvviso silenzio che era calato dopo il frastuono delle esplosioni, il Ciborg era rimasto fermo ed immobile, circondato dai quattro guerrieri.

“Ehy, perché non attacca?” domandò Trunks.

“Sembra…sembra che si sia…spento!” affermò Ub.

“Sciocchezze! Non può spegnersi per conto suo! –sbraitò Goten avvicinandosi- Pronto? Bestione senza cervello! Ci sei?” strepitò colpendolo sulla testa.

Niente, sembrava davvero essersi spento.

“E adesso cosa facciamo?” chiese.

“Salve…miei cari Sayan…” sibilò una voce dall’esterno.

 

 

 

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Capitolo 23
*** Danza di Metamor - Fusione! ***


23

23. Danza di Metamor – Fusione!

 

“Kaaroth! Vogliamo andare avanti così? Questi non mollano…e noi non possiamo combattere liberamente! Se fossimo sul nostro pianeta a quest’ora li avrei già fatti esplodere tutti!”

“Vegeta piantala di lamentarti e pensa a metterli fuori gioco, ce ne saranno almeno un centinaio e spetta a noi!” affermò Junior parando il colpo di un soldato.

“Già…spetta a noi…mentre qualcuno si diverte a giocare allo scienziato pazzo eh!?”

Un soldato, forse preso da un raptus di follia suicida, si scagliò con violenza verso il Principe, stringendo fra le mani un appuntito pugnale.

Si fiondò sul corpo del Sayan con una rabbia immensa, puntando dritto alla gola.

“Pazzo suicida!” sibilò Vegeta poco prima di sferrargli un potente pugno nello stomaco; sentì alcune costole cedere sotto la potenza del colpo.

Il soldato prese ad urlare e si accasciò a terra.

“Vegeta!!! –gridò Goku- cerca di controllarti!”

“Smetti di dirmi cosa devo fare Kaaroth! Piuttosto, non credi forse…eh? Ma che diavolo… -si bloccò, due uomini per vendicare il compagno colpito, avevano attacco il Sayan alle spalle, afferrandolo per il collo. Vegeta aumentò l’aura e i due volarono per terra- stavo dicendo, piuttosto non credi forse che qualcuno dovrebbe raggiungere i ragazzi? Se Tanatos li ha già trovati potrebbero essere nei guai!”

Goku si guardò attorno. Vegeta aveva ragione, era inutile continuare a colpirli solo per metterli K.O. Quelli erano i soldati del Fiocco Rosso e mai per alcuna ragione si sarebbero arresi. Occorreva trovare un’altra soluzione.

Sospirò.

“D’accordo facciamo così allora… io e te rimarremo qui a tener buoni i soldati, mentre Junior andrà ad aiutare Gohan e gli altri, intesi?”

Il Namecciano si scrollò di dosso un soldato ed annuì.

“Hai in mente qualcosa?” domandò l’altro Sayan.

Goku sorrise. Ancora. Quel suo solito sorriso ambiguo.

“Vieni qua Vegeta, mettiti in posizione…”

“P-po-posizione?” balbettò il Principe.

Annuì.

“N-non vorrai mica fare la…”

“Fusione…” concluse.

 

***

Erano tutti pietrificati. Dall’alto del tetto sventrato dell’Angar, comparve una figura maschile, un vecchio con barba e baffi neri, dall’espressione seria.

Questi saltò giù, ritrovandosi allo stesso livello dei guerrieri.

“Che c’è? Siete forse sorpresi di vedermi? Strano…pensavate che vi avrei fatto distruggere le mie creature senza neppure combattere?”

A quel punto capirono.

“Sei tu! –gridò Goten- sei tu il pazzo maniaco decerebrato, parente di Gelo! Tu che hai costruito queste schifezze!”

Tanatos arricciò il naso ed assunse un’espressione quasi divertita.

“…vedo che già mi conoscete… -cominciò ad avanzare verso il Robot che, fino a pochi minuti prima, aveva combattuto contro i Sayan e Ub- …ma vediamo di non perdere tempo! Cosa pensavate di fare? Farli esplodere uno dopo l’altro credendo che non me ne sarei mai accorto?”

Goten e Trunks si lanciarono immediatamente un’occhiata. Annuirono.

Tanatos non si era accorto della presenza di Ben. Non sapeva che sul fondo del capannone vi era un essere umano che, in silenzio, stava trovando il modo per disattivare i Robot.

Trunks spostò lo sguardo verso il fondo.

Ben era nascosto dagli altri Ciborg, impossibile da individuare in mezzo a quei bestioni metallici.

“Bene ragazzi…ora faremo un giochetto –sibilò afferrando nuovamente il telecomando usato in precedenza; spinse due volte lo stesso bottone e dopo pochi secondi, si udì il rumore di alcuni circuiti in movimento- ho appena attivato due nuovi Robot, Pr-110 e Pr-111. I due mocciosi e l’umano che sa volare si occuperanno di loro, mentre io avrò il grande onore di misurarmi contro colui che anni fa è riuscito a sconfiggere il grande Cell…” affermò rivolgendosi a Gohan.

“Non credere che asseconderemo le tue sporche richieste, pazzo di uno scienziato!” ringhiò il Son più grande.

“Ah no? Pensi di essere nella posizione per darmi ordini? Sayan? Scommetto che tutti voi qua dentro avete sentito gli altri Robot che ho attivato, dico bene? Dunque avete forse intenzione di lasciare i vostri cari umani al loro crudele destino? Mi è sufficiente anche solo una parola e cominceranno a far esplodere tutte le città!”

Nel frattempo i due Ciborg avevano cominciato a muoversi e si stavano dirigendo verso Goten, Trunks e Ub.

“Non preoccuparti Gohan, qua ci pensiamo noi…tu preoccupati di uccidere lui!” affermò il fratello.

Tanatos sorrise e lasciò cadere a terra il telecomando nero, alzò un piede e lo calpestò, facendo esplodere in giro i pulsanti ad alcuni microchip.

“Ma che diavolo hai fatto? Pazzo! Adesso non potrai più…”

“…fermarli? Dici che non posso più fermali? Oh certo che posso. Posso farlo attraverso il mio cervello! Anche io, come già detto al tuo caro paparino, sono un Ciborg e i miei circuiti sono collegati a quelli delle mie bellissime creature…”

“Perché hai distrutto il telecomando?”

“Perché nessun altro, oltre a me, è in grado di costruire quei Robot. E nessun altro possiede il telecomando per la loro attivazione, quello che ho appena distrutto era l’unico… -si fermò. Gettò lontano il camice grigio e si scrocchiò il collo-…uccidi me…ed ucciderai anche i Ciborg!” concluse.

Il giovane Sayan, in un primo momento rimase sconcertato, poi però nella sua testa riecheggiarono le ultime parole pronunciate dallo scienziato “…uccidi me…ed ucciderai anche i Ciborg!”

Non ci pensò due volte, si trasformò in Super Sayan e subito si scagliò verso Tanatos, colpendolo con un poderoso pugno, dritto sul naso.

L’uomo perse un attimo l’equilibrio, poi riuscì a ricomporsi e sorrise beffardo.

“Bravo Sayan, vedo che ti impegni fin da subito…ma non pensare che sarà così facile sconfiggermi! Prendi questo…scimmione!” gridò tirandogli un calcio nello stomaco.

“Gohan!” esclamò il fratello.

“Tranquillo…è solo un calcio…tu pensa ad aiutare gli altri…”

Gohan riprese subito la sua posizione e dopo aver fatto roteare le braccia, si scagliò nuovamente su Tanatos. Questa volta fece più attenzione alle mosse del suo avversario, a come muoveva le gambe e le braccia, da che parte preferiva colpire e se era più potente nell’attacco o nella difesa.

Poco distanti, i tre ragazzi erano alle prese con i Robot, ma sembrava impossibile colpirli senza poi essere scaraventati in giro da quei maledetti tentacoli, erano sempre in mezzo.

Trunks fu sbalzato da Pr-111, contro il busto di Pr-110, che non si fece scappare l’occasione di afferrare il ragazzo per un piede e farlo volteggiare come una trottola, per poi lasciarlo cadere a terra.

“Trunks! Va tutto bene?” domandò Goten correndo verso l’amico.

“S-si…si…sto bene, però quel maledetto mi fa salire un nervoso pazzesco! Sembra che si stia divertendo a prenderci in giro!”

“Ehy ragazzi…non è che potreste venire a darmi una mano?...tutti e due…” domandò Ub bloccando a fatica un tentacolo.

In quell’istante, il Sayan dagli occhi azzurri ebbe un flash.

“Goten! Ci sono! Forse ho trovato il modo per tenere a bada questi due bestioni!”

“Sarebbe?” chiese il giovare inarcando un sopraciglio.

“Allontanati di tre passi…”

Sorrise.

“La fusione! Vuoi fare la fusione! Hai ragione, dovevamo pensarci prima!”

Goten si allontanò ed entrambi misero le braccia parallele al corpo.

Si diedero un’ultima occhiata. Sorrisero.

 

“Fuuuu...”

“...sion...”

“...eh!!”

 

Un’accecante luce bianca, invase l’intero Angar.

 

 

*§*§*§*§*§

 

Umilmente perdono per non aver aggiornato ieri, ma la scuola mi sta portando via ciò ke rimane della mia vita sociale. Inoltre, da martedì sera alle 22.00, fino a martedì prossimo, stessa ora, ho aperto la settimana di lutto nazionale per la fine della sesta serie di inuyasha e (non skerzo) mercoledì mattina sono andata a scuola con una fascia nera e viola legata al braccio. Sigh sigh, me very very triste…e cmq ecco qua a voi il nuovo capitoletto…State tutti molto attenti, perkè l’irreparabile è vicino…presto accadrà qualcosa di terribile!

Buona lettura e fate sapere!

Un saluto a Rlsvictory, Elechan e Vegetina! Grazie per i commenti…e spero ke anke gli altri si facciano vivi presto!

Baci Baci.

Aly.

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Capitolo 24
*** Ben. ***


24

Salve belli! Eccomi qua con il capitolo della disgrazia!...Quale sarà il destino di una tal persona? Ce la farà? Resisterà?...

Sigh sigh…oggi finisce la mia settima di lutto per la fine della sesta serie di Inuyasha, da questa sera due nuovi anime nel palinsesto Mtv e già ke ci sono butto anke un po’ di pubblicità occulta…dalle 21 alle 22 Gintama, dalle 22 alle 22.30 Black Lagoon, ma niente potrà mai prendere il posto del mio Mezzo demone preferito! Niente! Oltre ovviamente dragon ball!

Eh vabè, dopo questa digressione… passo ai ringraziamenti!

Spoil3r, pensa ke invece faccio sempre una faticaccia a scrivere le scene di battaglia perkè ho paura che non si capiscano bene, cmq se ti sn piaciute vuol dire ke sn capace! >_

Elechan, non temere, i momenti pucciosi arriveranno presto e quasi quasi pensavo di inserirci un’altra semi-song-fic, mi riesce bene ad esprimere certi sentimenti con le canzoni, specialmente il dolore!

rlsVictory, a tanatos ho deciso di farlo combattere direttamente contro i Sayan perkè era più avvincente… senza che mandasse qualche sicario…come poi vedrai in questo capitolo.

Saluto anche tutti “i scomparsi” spero che tornino presto a commentare!!

Un kiss.

Aly.

 

24. Ben.

 

“Prendi questo stupido seguace del Fiocco Rosso!”

LUI, afferrò l’uomo per il giubbotto e scaraventandolo lontano, fece cadere a terra almeno una dozzina di soldati. Come fossero birilli.

Sorrise. Né un ghigno né un sorriso allegro, semplicemente una torsione delle labbra verso l’alto. Nessuna emozione traspariva da quei due grandi occhi neri.

Alcuni militari erano rimasti pietrificati dal terrore, nel vedere quella strana scena, ma che di divertente, oltre alle mosse, aveva ben poco.

“Per voi è finita! -gridò avanzando- Avete fatto molto male a lasciare che questi due guerrieri si unissero, adesso la vostra fine è vicina…” sibilò.

Alcuni soldati cominciarono a sparpagliarsi in giro, abbandonando a terra le proprie armi, si nascosero dietro le camionette, sperando di non essere localizzati.

Altri, forse quelli che ormai non avevano più niente da perdere, si lanciarono verso l’avversario scaricandogli addosso, tutti i proiettili che avevano nei fucili.

Inutile, quello strano uomo comparso subito dopo il fulmine, pareva essere invincibile.

“Se non ti decidi a crepare con i proiettili, allora prendi queste!” gridò un soldato lanciandogli contro due granate.

Sorrise nuovamente ed afferrandole al volo, ci diede una veloce occhiata, dopodiché prese a stringerle sempre più forte, fin quando dalle sue mani non cominciò a scendere una strana polvere verdastra.

Il soldato, che aveva azzardato il colpo, indietreggiò spaventato.

“Cosa diavolo sei?” gridò.

Fece scrocchiare il collo e lentamente si avvicinò al gruppo di uomini rimasti.

“Il mio nome è Vegeth, unione dei grandi guerrieri Vegeta e Kaaroth…e voi avete avuto la sfortuna di incrociare il mio cammino!” affermò poco prima di atterrare un soldato con un calcio.

“Non ho intenzione di uccidervi, qualcosa dentro di me lo impedisce, però sappiate che non avrò pietà con coloro che oseranno ostacolarmi. I Sayan sono qui per aiutare gli esseri umani e voi, sporchi seguaci del Fiocco Rosso, non riuscirete a fermarli!”

Dalla mano destra di Vegeth cominciò a generarsi una specie di palla di luce, prima piccola, poi lentamente prese a crescere e a diventare sempre più luminosa.

“Coraggio…chiunque di voi voglia farsi avanti…io sono pronto!” ringhiò preparandosi a scagliare la palla d’energia.

Alcuni soldati imbracciarono i fucili, ma nel vedere l’espressione maligna sul volto del guerriero decisero di lasciare perdere.

“D’accordo –affermò qualcuno- hai vinto, molti di noi qui hanno sentito storie riguardanti un certo Son Goku, un ragazzo Sayan dotato di forza e coraggio mai visti, sappiamo che mettersi contro dei Sayan sarebbe un vero suicidio e anche se alcuni qua non hanno più niente da perdere, la vita resta comunque cara…”

 

***

Il duello intrapreso fra Gohan e Tanatos aveva davvero raggiunto livelli estremi; si erano spostati all’esterno e l’arido paesaggio deserto, era diventato un campo minato sul quale si susseguivano una dopo l’altra, violente esplosioni che mandavano in aria cumuli di terra.

“Per quanto dovrà andare avanti questo giochetto?” domandò Tanatos colpendo il giovane in faccia.

“L’hai detto tu ricordi? Uccidi me ed ucciderai anche i Ciborg! Bene, fin quando il tuo maledetto corpo non rotolerà a terra senza vita, qui ci sarà sempre un Sayan pronto a combattere!”

Tanatos azzardò un sorriso.

“…Certo –affermò ripulendosi il sangue dal naso- a combattere e a proteggere la vera mente di tutto ciò!”

Gohan si bloccò.

“Come?”

“Pensavi forse che non me ne fossi accorto? Che non avrei mai notato l’umano nascosto sul fondo dell’Angar? Sei stato poco furbo Sayan, hai fatto di tutto per allontanarmi dall’interno, convinto che l’umano sarebbe stato al sicuro, ma nulla sfugge ai miei occhi da Ciborg! So cosa avete in mente!”

 

***

“Super attacco del Fantasma Kamikaze!” gridò Gotenks alzando le mani verso il cielo.

In pochi secondi, tre simpatici fantasmi si materializzarono davanti gli occhi increduli di Ub, che mai aveva visto Goten e Trunks fare la fusione.

Un guerriero ancora più potente ma che comunque pareva non poter niente contro il metallo del Robot.

I tre fantasmi infatti, si attaccarono alla corazza del Robot e facendo brillare i propri corpi, esplosero simultaneamente, provocando un gran polverone asfissiante.

“Gotenks –affermò Ub ansimando- non credi che certe tecniche sarebbe meglio usarle all’esterno?”

Il ragazzo sorrise compiaciuto.

“No, va benissimo così…guarda tu stesso…”

Il fumo si dissolse rapidamente, ma lo spettacolo che si presentò davanti agli occhi dei due ragazzi, andò ben oltre le aspettative.

Il Ciborg Pr-111 era intatto, la sua armatura certo un po’ graffiata, ma non aveva subito alcun danno grave.

Gotenks deglutì.

“Se…se…se neppure io sono riuscito a scalfirli, dubito che qualcun altro possa farlo… -commentò rassegnato- ho usato tutti gli attacchi più potenti che avevo, li ho picchiati fino allo sfinimento, ma non è servito a niente…”

Ub gli si avvicinò.

“Gotenks, anche se non possiamo eliminarli, dobbiamo comunque resistere! Ricordi? C’è Ben che sta cercando una soluzione per disattivarli!”

“Ub ha ragione –affermò qualcuno- bisogna aiutare Ben, mentre Gohan è impegnato con Tanatos e i vostri padri contro l’Esercito del Fiocco Rosso…dobbiamo mettercela tutta ragazzi!” concluse il Namecciano facendosi avanti.

“Hai ragione Junior! Non possiamo cedere proprio adesso!”

Gotenks si preparò per un altro attacco Kamikaze.

 

***

Continuava a tenere le mani dentro ai circuiti ormai da quasi due ore, spostandoli, cambiando collegamento ed invertendo le varie posizioni, le aveva davvero provate tutte, ma più si sforzava a venirne a capo, più gli sembrava difficile e complicato.

“Questo Tanatos deve aver studiato tutta la vita per poter raggiungere certi livelli…” pensò staccando un chip.

Ben non poteva davvero sospettare che l’artefice di tutto, fosse egli stesso un Ciborg.

Cominciò a trafficare con alcuni bulloni tolti da uno dei quattro tentacoli e decise di provare a reinserirli nel sistema.

“Vediamo se cambia qualcosa…-affermò avvitando il primo - Oh no…questo non andava qui…era quello di destra…!” uno strano ticchettio attirò l’attenzione di Ben; il display nero sul petto del Robot si illuminò improvvisamente ed una scritta prese a scorrere veloce.

L’uomo spalancò gli occhi.

“Di-di-dispositivo per l’auto-spegnimento…attivato…?”

Ben era incredulo. Spostò lo sguardo verso i tentacoli del Robot e vide che stavano fumando.

“Cosa? N-non può essere…”

Aveva letteralmente fuso tutti i circuiti e lentamente l’intero Robot prese a generare tante piccole scintille gialle, dopodiché i tentacoli esplosero.

Si grattò confuso la testa.

Sorrise.

“Ma certo…!!! -esclamò alzandosi in piedi- I tentacoli! I tentacoli! Sono il centro vitale…dovete mirare ai tentacoli!” gridò.

Improvvisamente, un fascio di luce bianca attraversò l’intero capannone, andandosi a schiantare esattamente nel luogo in cui Ben si trovava.

 

 

 

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Capitolo 25
*** Un Eroe. ***


un eroe

*Dedico questo capitolo al grande Paolo Torrisi, il mitico doppiatore di Goku, scomparso il 7 dicembre 2005.

Grazie Paolo!

 

25. Un eroe.

            

L’esplosione generò un’alta cortina di fumo e i pezzi di lamiera dell’Angar, ricaddero a terra rumorosamente.

Junior rimase pietrificato, così come Gotenks e Ub.

“No!!! -gridò il Namecciano- No! Ben!”

In quello stesso istante, il tempo per la fusione venne meno e i due giovani Sayan si divisero.

“Maledizione!” Trunks si lanciò subito in avanti, pronto per soccorrere l’uomo, ma Junior l’afferrò per un braccio, costringendolo a tornare a terra.

“Che fai? Lasciami andare! Devo vedere se sta bene –Junior lo strattonò più forte- ho detto lasciami!”

“Trunks, vado io…qualsiasi cosa possa essergli accaduta, non è bene che tu la veda! Mi hai capito?”

“Ma lui è il padre di Lily e Jason!”

“Lascia perdere! Ci penso io! Tu e Goten occupatevi dei Robot, hai sentito cosa ha detto Ben vero?”

Annuì.

“…Dobbiamo mirare ai tentacoli…”

“Forza amico…vieni con me…” affermò Goten cercando di distrarre il giovane.

Annuì e guardò Junior allontanarsi, correndo velocemente nella zona dell’esplosione.

Trunks rabbuiò la sua espressione e dopo essersi trasformato in Super Sayan, volò lentamente fuori dall’Angar.

“Che fai?” chiese Goten sorpreso.

Trunks si rigirò e non appena il suo sguardo incrociò gli occhi dell’altro Sayan, questi sentì uno strano brivido percorrergli l’intera colonna vertebrale; gli occhi del suo amico erano come indemoniati.

“Sai cosa fare...ai due Cibori pensateci tu e Ub…io devo prima risolvere una questione che ora è diventata PERSONALE!” sibilò marcando particolarmente sull’ultima parola.

Sfrecciò fuori dall’Angar a gran velocità e senza curarsi di Gohan, si scagliò con una furia bestiale contro Tanatos, l’afferrò per il collo e stringendo, lo spinse con violenza sulla parete del capannone.

“Sei un maledetto bastardo! Cosa centrava LUI?...perchè l’hai fatto?” gridò continuando a stringere.

Tanatos ghignò e senza perdere neanche un secondo, afferrò anch’egli il Sayan per il collo, premendo il pollice sulla giugulare.

Trunks forse, nella foga, non si era reso conto che strangolare l’uomo era totalmente inutile, non sarebbe mai riuscito ad ucciderlo. Certo, forse gli avrebbe arrecato qualche dolore, ma solo ai circuiti.

Tanatos invece stava lentamente privando il giovane del suo respiro e tanto più Trunks stringeva il Dottore, più lui comprimeva la gola del Sayan, impedendogli di respirare.

Qualcuno però, dall’alto del cielo fece brillare una potente scarica d’energia, mandandola ad infrangersi a pochi metri dai due; Tanatos si voltò di scatto, lasciando andare il giovane Sayan, che ricadde a terra.

“Adesso, il tuo avversario sono io…” sibilò Vegeth.

“Sapevo che prima o poi quei due scimmioni si sarebbero uniti…” sbraitò poco prima di lanciarsi verso il suo rivale.

 

***

-inizio flashback-

 

Ben chiuse la valigetta con dentro tutti i suoi attrezzi.

“Ascolta se per caso dovesse accadermi qualc…”

“Non ti accadrà niente!” l’interrupe Junior.

L’uomo sorrise.

“Se per caso dovesse accadermi qualcosa –riprese Ben- dentro questa valigetta c’è un biglietto che dovrete leggere…”

Junior annuì lentamente.

 

-fine flashback-

 

Il Namecciano era seduto in un angolo, con lo sguardo rivolto verso terra.

Accanto a lui vi era il corpo di Ben.

Lo aveva scosso con una violenza inaudita, gridando e rigridando il suo nome, lo aveva schiaffeggiato e tentato di mettere in piedi, ma fu tutto inutile.

Spostò lo sguardo verso la valigetta e vide spuntare fuori il piccolo foglietto; lo afferrò, aprendolo confusamente.

A discapito di quello che si poteva pensare, non era una lettera chilometrica, bensì poche parole, ma che arrivarono dritte al cuore, come la punta di una freccia.

“Fate in modo che i miei ragazzi stiano bene…”

Junior accartocciò il foglietto, gettandolo lontano.

Osservò nuovamente Ben; a terra non vi era sangue e lui non presentava alcun tipo di ferita visibile, se non una contusione alla testa e probabilmente, era stata proprio quella che se l’era portato via nel giro di pochi istanti.

L’esplosione l’aveva proiettato in aria per diversi metri, facendolo sbattere violentemente contro le lamiere dell’Angar e per quanto Junior avesse tentato di auto convincersi che l’uomo davanti a lui fosse solo svenuto, in realtà sapeva bene che non era così.

Ben era morto.

Strinse forte i pugni delle mani e si alzò.

“Giuro sul mio onore di Namecciano, che Lily e Jason staranno bene, farò in modo che nessuno di loro corra alcun rischio. Sapevi meglio di chiunque altro che questa missione era molto pericolosa e nonostante tutto hai voluto provarci e ce l’hai fatta Ben! Sei un eroe…”

Junior allacciò la cintura della sua casacca e sorrise.

“Hai detto di mirare ai tentacoli eh? Nessun problema, non rimarrà in piedi neanche uno di questi bestioni, hai la mia parola!”

Si alzò in volò, solo dopo essersi assicurato che il corpo dell’uomo fosse al sicuro, nascosto sotto un telone.

 

***

Lily si accasciò sul lavandino, lasciando andare per terra il bicchiere con l’acqua, che si disintegrò in tanti piccoli pezzettini.

Sentì i passi di suo fratello muoversi velocemente giù per le scale.

“Lily…che è successo? -chiese preoccupato- Stai bene?”

“Io…io…ho avuto…ho una strana sensazione. Come se mi si fosse svuotato lo stomaco improvvisamente…” bisbigliò.

Jason si passò nervosamente la lingua sulle labbra.

“Anche tu?”

“Come sarebbe a dire anche tu?”

“Anche io…poco fa ho avuto la stessa sensazione di vuoto…” ammise.

La giovane trovò le forze per raggiungere il fratello; lo puntò dritto negli occhi, avevano ormai perso il loro luccichio, anche lui ormai si stava consumando nell’angoscia.

Lily lo abbracciò forte e nascondendo il viso sotto la sua giacca, prese a piangere.

Jason deglutì e una vena gli si gonfiò sul collo; doveva trattenersi, essere forte per la sua sorellina, che per tutto quel tempo non aveva fatto altro che struggersi e soffrire.

Lei sapeva bene che probabilmente, da quella missione, solo uno dei DUE sarebbe tornato vivo, ma non era mai riuscita ad ammetterlo neppure a se stessa.

Il loro padre era sempre stato un uomo molto coraggioso e lo aveva dimostrato prima di tutto nell’aver cresciuto da solo due figli, senza avvalersi di alcun supporto esterno e quello che aveva deciso di affrontare, per proteggere la sua famiglia, ne era la conferma più assoluta.

Il fratello ricambiò la stretta di Lily ed appoggiò il suo viso contro la testa di lei.

“….Significa che fra poco torneranno a casa…” si limitò a dire.

 

 

*§*§*§*

 

Avete visto cosa sono riuscita a combinare?

Cominciamo con le spiegazioni; Vegeta e Goku si sono uniti con la normalissima danza della fusione, perché ho dato per scontato che comunque il caro Principino avesse deciso già in precedenza di impararla. Vegeth è il nome vero che avrebbe nel fumetto in quanto Vegeta e Kaaroth, solo che “occidentalizzatoitalianizzatomodificato” ne è uscito Vegekou nel cartone. I potara assolutamente no! Significherebbe fusione definitiva! Gogeta sempre no, cioè non mi piaceva il nome, Vegeth è meglio, almeno tutti conoscono bene com’è fatto fisicamente, dato che l’hanno visto nella saga di MajinBu e poi mi stava simpa! Cmq elechan, non temere, Ben avevo già deciso da tempo di farlo passare a miglior vita!

Vi ringrazio come sempre per i commenti!

Saluti a Spoil3r, rslvictory e elechan!

Ora vado a vedere la tv, tra poco c’è naruto! Il grande scontro tra Sasuke e Naruto…ma io cmq tengo per il biondino testa quadra! Sasuke è fascinoso ma complessato!!

Ciaooo!!!

Aly-

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Capitolo 26
*** Vittoria. ***


26

26. Vittoria.

 

Era schizzato nel cielo come una scheggia, dopo aver spiegato la situazione a Ub, Goten e Trunks. Aveva chiesto a Gohan di seguirlo e questi, senza chiedere il perché di così tanta apprensione, si era limitato a volargli dietro.

Junior sapeva che in giro per il mondo c’erano cinque Ciborg che altro non aspettavano, se non ricevere l’ordine di uccidere e chissà quali disastri avevano già combinato.

Il Sayan continuava a fissare perplesso il Namecciano, sembrava preoccupato o peggio ancora triste. Gohan non aveva mai visto Junior triste. Mai.

“Ho fatto una promessa…” pensava e ripensava volando alto.

Il suo infallibile sesto senso gli fece percepire una presenza proprio nella cittadina dopo le montagne.

“Ah, dunque abbiamo già raggiunto una delle cinque capitali!” sibilò scendendo a bassa quota.

“Guarda laggiù…” commentò Gohan indicando la valle.

Vide una densa colonna di fumo nero levarsi oltre le case e il suo udito finissimo, avvertì il classico rumore metallico.

Sorrise.

“Sto venendo a prendervi…”

 

***

Un Vegeth più furioso che mai, stava scaricando la sua furia contro Tanatos che a sua volta tentava in tutti i modi di mettere in difficoltà il Sayan, avvicinandosi nella zona in cui Ub e gli altri stavano disperatamente cercando un modo per colpire i Robot ai tentacoli.

I maledetti infatti, sembravano sapere che il loro punto debole erano proprio gli allungamenti metallici e facevano di tutto per evitare i colpi.

“Ragazzi…dovete fare in fretta! –sbraitò il Sayan più grande, scagliando lontano una sfera d’energia lanciata da Tanatos- Io posso tenerlo buono, ma il resto sta a voi!” concluse.

Pr-110 tentò di afferrare Trunks per la vita, per proiettarlo nuovamente contro le pareti dell’Angar.

“Adesso basta! –gridò il giovane- mi sono stufato di tutti questi giochetti! È ora di finirla!”

Prese ad urlare a pieni polmoni e lentamente la normale aura da Sayan iniziò ad aumentare; i suoi capelli d’orati erano avvolti in un turbinio d’aria e la sua forza stava aumentando enormemente.

“Sta provando a superare il secondo limite! È impazzito!” commentò Ub cercando di bloccare Pr-111.

“Trunks, non esagerare, finirai con l’esaurire tutta l’energia!” affermò Goten.

Pochi secondi dopo, il Sayan dagli occhi azzurri terminò l’incremento di energia e assumendo un’espressione quasi divertita, si lanciò all’attacco del primo Ciborg.

“Io lo distraggo, voi pensate ai tentacoli!” esclamò tirandogli un calcio.

Ub e Goten si avvicinarono ed insieme prepararono l’attacco; l’onda energetica del Sayan moro, fu integrata con la forza spirituale di Ub.

“Sei pronto?” domandò l’umano.

“Certamente! Vediamo di fare una cosa rapida…là c’è qualcuno che vuole tornare dalla sua ragazza!” affermò Goten sorridendo.

Ub annuì, congiunsero entrambi le mani nella classica posa della Kamehameha e in pochi secondi, tutto attorno fu illuminato da una potente luce bianca.

Un’esplosione ed infine il rumore del metallo che ricadeva a terra.

Il fumo svanì nel giro di poco e tutti, Vegeth e Tanatos compresi, si fermarono ad osservare la scena; sparsi a terra, ridotti in tanti piccoli pezzettini, vi erano i resti dei tentacoli del Ciborg Pr-110.

Di lui, non era rimasto nulla, se non il corpo, un rotondo ammasso di metallo spaziale.

Goten e Ub si scambiarono un cinque e rivolsero lo sguardo verso Tanatos.

Il Dottore aveva assunto un’aria preoccupata, stava tremando e non riusciva a muoversi.

“Non…non è possibile…come diavolo avete scoperto il loro punto debole?” domandò.

“Vedi Tanatos –intervenne Trunks- avrai anche ucciso l’umano, ma non ti sei accorto che poco prima di eliminarlo, lui ha scoperto come distruggere i tuoi preziosi robot!”

“Ma…ma come…”

“Sei finito pazzo maniaco!” sibilò Vegeth atterrandolo con un destro.

L’uomo ricadde a terra rantolando e coprendosi il viso; un pugno infertogli dall’unione di Goku e Vegeta, certo era più micidiale che un pugno di Gohan.

“In questo momento, Junior e il figlio di Kaaroth si trovano in giro per la terra alla ricerca dei tuoi carissimi Robottini… -Tanatos cercò di divincolarsi, ma fu subito bloccato dal piede del Sayan, affondato prepotentemente dentro al suo stomaco- …è tutto inutile! Pagherai per il male che hai fatto e ormai non puoi più fare niente per scappare!”

Vegeth lo afferrò per la divisa, costringendolo ad alzarsi e dopo averlo osservato attentamente, dopo aver scrutato all’interno dei suoi occhi, prese a colpirlo ripetutamente senza pietà, senza sosta.

“Questo è per aver distrutto la scuola, la stazione e fatto esplodere mezza piazza… -ringhiò tirandogli un calcio in faccia- Questo invece è per aver ucciso tre studenti innocenti!” concluse lanciandolo per aria e facendolo ricadere a terra con un pugno alla schiena.

Tanatos ormai era in completa balia del suo avversario; i robot stavano per essere tutti disattivati, l’esercito sarebbe stato presto annientato dalle forze armate e per lui non vi era più alcuna speranza. Aveva fallito, il suo grande sogno, il sogno dello stesso Dottor Gelo, stava svanendo, definitivamente.

A causa dei violenti e ripetuti colpi ricevuti, sentì che lentamente, i circuiti delle gambe iniziavano a perdere potenza, non riusciva più a controllarle e nonostante Vegeth l’avesse esortato più di una volta a combattere, Tanatos era ridotto ad un ammasso di metallo ambulante.

Il Sayan continuava a tenerlo sospeso per aria, stringendogli il collo.

“Allora? Come ti senti adesso? Quello in trappola sei tu ora!...dov’è finito tutto il tuo entusiasmo? Ti sei forse arreso?”

Inutile, Tanatos non riusciva più a formulare alcuna frase sensata.

Le ripetute urla di Ub attirarono l’attenzione del guerriero, facendogli allentare la presa per qualche secondo.

“Fermati Trunks! Fermati! Che diavolo vuoi fare…non è il caso!” continuava a gridare l’umano.

Vegeth alzò gli occhi verso il cielo e intravide la figura del giovane Sayan, planare in picchiata come un’aquila sulla sua preda, aveva sguainato la spada e si stava preparando ad attaccare.

Non disse niente, si limitò a spostarsi di qualche passo.

Tanatos non fece neppure in tempo a realizzare ciò che stava accadendo, ormai sapeva di non poter più nulla contro i grandi guerrieri Sayan; vide la scintillante Spada di Tapion, conficcarsi con violenza all’interno del suo petto mezzo umano e mezzo robotico, sentì i circuiti perdere definitivamente potenza e del fumo prese ad uscirgli dalla ferita. Rivolse un ultimo sguardo al suo assalitore, dopodiché si lasciò cadere a terra.

“Sarai pure un Ciborg, ma a quanto pare, il tuo amato Dottor Gelo ti ha costruito usando un corpo umano e come ben sai, la carne non può nulla contro la lama di una spada, specialmente ora che sei ridotto ad un catorcio…-sibilò Trunks estraendo l’arma-…questo è per aver ucciso Ben…” concluse allontanandosi.

Tutti i presenti rimasero senza parole.

L’incubo pareva essere finito, Tanatos era stato sconfitto.

Goten cominciò ad esultare e dopo aver caricato un’onda energetica all’80%, colpì senza farsi troppi problemi anche Pr-111, distruggendo ciò che restava dell’Angar, creando una gran confusione.

“E adesso che LUI non c’è più…possiamo?” domandò il Sayan con uno strano sorrisetto in viso.

“Possiamo cosa?” fece eco Ub.

“Passare alla vecchia maniera con questi bestioni addormentati!!”

“Beh…credo…”

Qualcuno posò una mano sulla spalla del giovane.

“Divertiti pure figliolo, se lo desideri, sono tutti tuoi!” affermò Goku sorridendo.

“Papà! Sei tornato!”

“Ci sono sempre stato…ero solo… -sorrise- si…hai ragione, sono tornato!”

“Kaaroth! –chiamò Vegeta dal fondo dell’Angar- …ci pensi tu o ci penso io?” domandò rivolgendo lo sguardo a terra.

Goku si avvicinò e vide il corpo di Ben nascosto sotto un telone, sospirò e scosse il capo.

“Pover uomo…”

“Per Jason e Lily sarà un duro colpo, spero siano in grado di andare avanti…” commentò Vegeta.

“Fidati…ho la netta sensazione che quei due gemelli abbiano già intuito qualcosa…ad ogni modo, per quanto mi riguarda non ho intenzione di lasciarli soli…”

Il Principe sbarrò gli occhi.

“Cosa vuoi dire?”

Non rispose, si limitò a prendere in braccio il corpo di Ben ed uscire dall’Angar, sotto lo sguardo preoccupato di Trunks.

Un rombo occupò il cielo e da terra s’innalzò un gran polverone di sabbia; tutti alzarono gli occhi verso l’alto. Un elicottero si stava preparando all’atterraggio.

 

***

“Hey Gohan…ho come l’impressione che sia finita…credo…si…abbiamo vinto…” affermò Junior.

“Cosa? Come fai a dirlo?”

“Le auree di tuo padre e degli altri sono diminuite di colpo e a meno ché Tanatos non abbia tirato fuori un asso nella manica…beh…ce l’abbiamo fatta…”

Gohan tirò un lungo sospiro di sollievo.

“Coraggio allora, ne mancano ancora due e poi si torna a casa!” esclamò.

*§*§*§*§*§*

 

Ciao a Tutti, dopo l’entusiasmante puntata di Naruto eccomi qua che torno ad aggiornare! Eh eh…lo so Spoil3r! Sasuke è un gran figo ma resta pur sempre un gran complessato! Troppo! Naruto è il migliore!! Anche se ho come l’impressione ke la serie shippuuden non ce la faranno mai vedere! Sigh sigh!

Elechan, eh si…i gemelli hanno una sorta di 6senso e quando qualcosa non va lo capiscono in fretta!

Vegetina nn ti preoccupare! Però mi sempre piacere vedere ke hai commentato!

Un saluto anke a rlsvictory che mi segue dalla lontana ff dei pokemon! Mamma mia ke stenta è stata quella!

Oggi scusate ma vado di fretta! Faccio il presepe!!!!

Alla prox.

Aly-

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Capitolo 27
*** How to save a Life. ***


27

27. How to save a Life.

 

C’era poca gente. A dire il vero di Civili ce n’erano solamente due, due giovani ragazzi dallo sguardo basso e triste, gli altri erano tutti militari.

La stampa non era stata invitata, o meglio, il comunicato di un funerale privato, fu divulgato dal Vice Presidente, ma nessuno era a conoscenza di altri dettagli.

Molti uomini erano stati messi di guardia alle porte del cimitero, per impedire il passaggio di qualche giornalista troppo curioso.

Le sedie erano contate, 24 per la precisione, 24 sedie poste sull’erba, davanti ad un palchetto di legno che sorreggeva una bara di Noce, decorata forse anche in maniera estrema, con una quantità esagerata di fiori bianchi e gialli.

Sulla parte superiore, era stata infissa una splendente medaglia d’oro ed accanto vi era la foto di un uomo sorridente.

 

-inizio flashback-

 

Loro lo sapevano, forse l’avevano sempre saputo che quella “guerra” gli avrebbe certamente tolto qualcosa. Sapevano che LUI non avrebbe mai più fatto ritorno e che non avrebbero mai più sentito la sua voce.

La conferma era arrivata quel giorno, quando seduti davanti alla Televisione, guardando l’ennesimo telegiornale, con la speranza di avere qualche informazione concreta, la porta di casa si era aperta lentamente e la prima persona a varcare la soglia, fu Goku.

Entrambi si alzarono.

Il Sayan, senza neppure attendere l’arrivo dei compagni, si era subito diretto in cucina, facendo cenno ai due di seguirlo.

Lily si sedette accanto al fratello ed improvvisamente, nella sua testa, cominciò a circolare una strana melodia, una canzone.

 

*Step one you say we need to talk
He walks you say "Sit down it's just a talk"
He smiles politely back at you
You stare politely right on through

 

Goku cominciò a parlare, spiegando tutto dal principio, l’unico però ad essere interessato sembrava solo Jason. Lily infatti, continuava ad osservare fuori dalla finestra, non badando alle parole del Sayan. Pensando ai fatti suoi.

 

Some sort of window to your right
As he goes left and you stay right
Between the lines of fear and blame
And you begin to wonder why you came

 

E proprio come in quella canzone, che senza alcuna vera ragione continuava a martellarle la testa, anche lei cominciò a chiedersi perché aveva deciso di seguire il fratello.

 

Where did I go wrong? I lost a friend
Somewhere along in the bitterness
And I would have stayed up with you all night
Had I known how to save a life

 

Ad un tratto però, l’unica parola che arrivò alle orecchie della giovane, aprì una ferita profonda nel suo cuore, ecco la crudele e definitiva conferma.

“Putroppo…”

Solo questa parola, pronunciata piano, le rimbombò dentro come un tamburo.

Si alzò di scatto dalla sedia facendola cadere a terra ed uscendo dalla cucina, raggiunse di fretta la sua stanza.

Per quel breve tragitto non guardò in faccia nessuno, neppure Trunks, che per tutto quel tempo non aveva fatto altro che aspettare di vederla finalmente uscire.

Era pronto ad offrirle la sua spalla, a stringerla forte tra le braccia e permetterle di piangere. Non l’avrebbe mai lasciata sola, ma Lily andò via dritta come un treno, sforzandosi il più possibile di trattenere le lacrime.

Giunse finalmente nella sua stanza e qui, lasciandosi cadere a peso morto sul letto, affondò il viso nel cuscino.

Prese fra le braccia il suo vecchio orsetto e lo strinse, lo strinse fortissimo, come fosse l’unica cosa alla quale poteva aggrapparsi in quel momento. Continuava a tenere la faccia premuta sul cuscino, soffocando i singhiozzi per non farsi sentire da nessuno.

Piangeva stringendo a sé quel oggetto inanimato.

Dopo qualche minuto però, la porta della sua stanza si aprì e si richiuse velocemente.

Lily rimase nella medesima posizione, ascoltando i passi di qualcuno che si stava avvicinando.

Percepì il calore di un corpo contro la sua schiena, due braccia che, avvolte attorno alle sue spalle, la costrinsero ad alzarsi.

Incontrò quegli occhi azzurri che per tanto tempo aveva sperato di poter rivedere, riconobbe il viso Trunks. Il suo bellissimo viso.

Non le stava sorridendo, era serio.

Continuando a stringere il vecchio orsetto, si lasciò abbracciare dal Sayan, sentì ancora una volta quella stupenda sensazione di sicurezza e protezione, sentì nuovamente i suoi muscoli, ormai stanchi a causa della battaglia, il suo respiro.

“Ci sono io qui con te…” si limito a bisbigliarle all’orecchio.

 

-fine flashback-

 

Le parole del Presidente, pronunciate con voce greve e solenne, fecero quietare il suono delle trombe.

“…Il nostro nemico finalmente è stato sconfitto. La pace sulla terra è ritornata e questo lo dobbiamo ai sette grandi guerrieri venuti da fuori, che con grande umiltà si sono offerti di aiutarci –riprese fiato e si appoggiò meglio al leggio- …ma se oggi siamo qui, amici miei, è per salutare un uomo che forse ha avuto più coraggio di tutti noi messi insieme, un semplice cittadino che altro non desiderava se non poter garantire un futuro ai suoi amati figli, ai suoi conterranei. Io non conoscevo Ben di persona, ma quello che ha fatto per tutti noi, mi fa pensare che fosse un uomo pieno di speranze e progetti… –si fermò ancora una volta, il suo sguardo cadde sui due giovani, sospirò- Non era un militare o che altro, era semplicemente un Ingegnere Elettronico, un padre di famiglia, ma noi oggi per quanto possa servire, vogliamo ricordarlo come un eroe ed è per questa ragione che abbiamo assegnato a Ben la medaglia al valore. La sua bara inoltre sarà sepolta proprio in questo cimitero militare, tutti devono comprendere il valore del suo sacrificio…grazie Ben!” concluse.

Un grande applauso si levò nell’aria e poco dopo, tutti i militari, uno per uno, cominciarono a posare una rosa sul legno della bara, mettendosi sull’attenti. Tre colpi di fucile furono sparati all’unisono nel cielo e il Comandante della squadra, porse ai due gemelli una seconda medaglia al valore.

I sette guerrieri che per tutto quel tempo si erano limitati a restare in un angolo, osservando la scena in silenzio, decisero di avanzare; per Lily e Jason era tempo di far ritorno a casa.

 

***

“Tutto bene? -chiese Junior sedendosi accanto a Jason- Si, lo so è una domanda stupida…” ammise.

Il ragazzo scosse il capo.

“Non è morto squallidamente in un attentato, nessuna strana malattia se l’è portato via e neppure la vecchiaia, che lui temeva tanto. Mio padre è morto da Eroe e io non posso non essere fiero di questa cosa…”

“Siete due ragazzi molto forti…”

Nonostante i suoi occhi stanchi fossero ancora imprigionati nelle lacrime versate, Jason abbozzò un piccolo sorriso, forse il primo dopo tanto tempo.

“…E voi come mai siete ancora qua?...Del resto Tanatos l’avete sconfitto…”

Anche Junior sorrise.

“Goku, è stato lui a dire che dovevamo aspettare. Che cosa non lo sa nessuno…però dice di aspettare…”

“La nostra decisione…” affermò Jason alzando gli occhi verso il camino.

“Cosa scusa?”

“Goku…lui sta aspettando la nostra decisione.” concluse.

 

 

*how to save a Life – the Fray.

 

 

*§*§*§*§*§*§

 

 

Triste? Forse troppo? Mah non lo so neppure io!

Spero solo vi sia piaciuto…

Spoil3r ma noooo ke parlare di Naruto non è spam! Ho visto un sacco di foto su internet di lui da grande ed è very very coooool! Altroché quel mezzo nudo dell’uchiha più piccolo! Cmq il fumetto ho iniziato a prenderlo da poco, diciamo ke la maggior parte li ho presi a lucca alla fiera! Cmq sn in poki a sapere ke cos’è la spada di Tapion!

Elechan, non sentirti in colpa daiii! Te l’ho detto, avevo già deciso di farlo morire…anke se per un po’ di tempo, devo confessarvelo, l’idea era quella di far morire Jason, era lui ke doveva andare a combattere! Poi però ci ho ripensato!

Vegetina non ti preoccupare! Si la storia è agli sgoccioli non mancano molti capitoli alla fine…dopo smetterò di scassarvi…e cercherò di scrivere solo one-shot! Promesso…anke perkè non voglio fare la fine di quella dei pokemon…116cap. di pura follia!

Ora vi lascio!

Alla prossima….

Besitos.

Aly-

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Capitolo 28
*** “Ormai non c’è più niente che ci lega a questo mondo.” ***


28

28. “Ormai non c’è più niente che ci lega a questo mondo.”

 

“Già due settimane…” pensò Lily infilando alcune fotografie dentro una scatola.

Si guardò attorno. Scosse il capo. No, quella ormai non era più la sua stanza, non aveva neppure più l’aria di una camera, sembravano solo quattro pareti unite dal cemento.

Chiuse la scatola e a fatica riuscì ad appoggiarla sulla scrivania, accanto ad altre due più grandi e forse, anzi sicuramente, più pesanti.

 

 

***

Si sedette sulle scale che portavano alla zona notte, dove c’erano le camere da letto.

Attorno aleggiava un gran silenzio, interrotto soltanto dallo sporadico suono della caldaia.

In casa non vi era nessuno, o meglio solo coloro che dovevano affrontare l’argomento.

Goku infatti, aveva chiesto, ordinato, a tutti, Trunks compreso, di uscire ed andarsene altrove perché lui, Jason e Lily avevano bisogno di parlare.

I due giovani ancora non si erano decisi a scendere e così di sua iniziativa, andò a chiamarli nelle loro stanze.

“Lily…ci sei?” chiese bussando.

Sentì uno strano rumore, probabilmente era caduto qualcosa.

“Lily posso entrare?”

“…”

“Lily!” esclamò alzando il tono di voce.

“Si…si…ora puoi entrare, scusa è che… -la porta si aprì- è che stavo finendo di sistemare…” affermò sorridendo.

Il Sayan rimase in piedi al centro della stanza, mentre la giovane preferì sedersi sul letto.

“Jason, dov’è?”

“Sono qui, eccomi…” intervenne facendo il suo ingresso.

Goku gli fece cenno con la testa di andare anche lui a sedersi accanto alla sorella.

Per un attimo rimase fermo ad osservarli; le loro espressioni non erano più tristi e colme di angoscia, certo il dolore era rimasto, ma negli occhi, gli si leggeva una nuova vena di speranza.

Sospirò e prese a parlare.

“Non voglio mettervi fretta, se siamo ancora qui è perché volevo aspettare con sicurezza la vostra decisione, ma a giudicare dalle poche cose rimaste in questa casa, credo che l’abbiate già presa…dico bene?”

Jason annuì.

“Voi sapete vero che esiste una piccola possibilità per evitare tutto questo? Ne ho parlato con Re Kaioh l’altra notte e se volete…”

“No –l’interruppe il ragazzo- …non vogliamo…sapevamo di questa possibilità, infatti ne abbiamo parlato…”

“Quindi?” insistette Goku.

“Sai, ci piaceva alla Televisione vedervi mettere a posto ogni cosa usando le sfere, tutti quelli morti ingiustamente tornavano alle loro vite come se nulla fosse successo, ma adesso che siamo coinvolti NOI …ci rendiamo conto che sarebbe tutto inutile…”

“…E assurdo…” aggiunse Lily a bassa voce.

“Assurdo?” fece eco il Sayan assumendo un’espressione confusa. Si grattò la testa, forse non capiva.

“Si, assurdo. Non puoi spiegare il motivo della ricomparsa di un morto…non puoi e oltretutto, anche se lo facessimo, lui non accetterebbe mai di cambiare vita, perché è qui che è nato e cresciuto con i suoi genitori, la sua vita e qui…” spiegò la giovane.

“E la vostra vita allora? Anche voi siete nati qui!”

Jason annuì ancora, sembrava difficile per lui esprimersi con le parole.

“Vedi Goku, ormai non c’è più niente che ci lega a questo mondo, l’unica persona che era in grado di farlo ormai è morta. Nostra mad –si bloccò, non era così che era solito chiamare quella donna- LEI…lei se n’è andata quando noi avevamo appena cinque anni, è scappata via una mattina presto, senza lasciare a papà neppure uno squallido straccio di biglietto! Io la odio infinitamente per questo e se restiamo qui, in questa casa, non sopporterei l’idea di dovermela ritrovare davanti un giorno, non le permetteremo di venire a vivere con noi, lasciandole fare ciò che non ha fatto per undici anni…lei non è e non sarà mai…nostra…nostra madre!”

“Non fraintenderci Goku –intervenne ancora Lily- forse questo discorso ti potrà sembrare egoista…però…non lo è…”

“No, no ragazzi, non siete affatto egoisti, vi capisco benissimo…”

“Noi…noi vogliamo solo non andare contro gli eventi. Forse LUI doveva morire per salvarci, forse doveva andare così, però la decisione l’abbiamo presa e non siamo pentiti o spaventati, siamo pronti per andare avanti, non ricominciare dall’inizio…semplicemente andare avanti mantenendo nel cuore i ricordi più belli…”

“Bene…non sono venuto qui con l’intenzione di farvi cambiare idea, solo volevo sentire con le mie orecchie la vostra certezza e ora so che ne avete!”

 

***

C’era qualcuno nascosto sul terrazzo della camera di Lily, per la precisione due giovani ragazzi che, con le facce premute sul vetro, stavano ascoltando ogni singola parola.

“Che ne pensi?” chiese il moro.

“Io…beh…è logico, non potrei essere più felice…”

“E se non dovesse funzionare?”

“Indipendentemente da quello che sarà il NOSTRO futuro, io non l’abbandonerò mai…”

“E tuo padre?”

Sbuffò.

“Ma tu sai solo trovare il lato negativo di questa vicenda?”

“N-no…no…-balbettò imbarazzato- dico solo che forse lui potrebbe non essere d’accordo!”

“Oh certo che è d’accordo, altrimenti non avrebbe mai permesso a Goku di rimanere solo con loro due…”

“Si però…”

“Però niente, figlio di Kaaroth…” l’interrupe qualcuno.

I due giovani si voltarono e sospesi a mezz’aria, con loro enorme sorpresa, videro Junior, Gohan, Vegeta e Ub. A quanto pare, nessuno voleva farsi i fatti propri, c’era troppa curiosità per il destino dei due umani.

Non l’avevano mai detto chiaramente, ma tutti speravano in un’unica decisione.

“Non dovremmo essere qui…” commentò Junior avvicinandosi alla finestra.

“Eppure ci siamo!” puntualizzò Gohan.

“Qual è il resoconto?” proseguì il Namecciano.

 

***

“Quando? -chiese Jason alzandosi dal letto- ho molte cose da fare…” concluse.

“Tre giorni. Bulma è già stata avvisata e dal nostro pianeta, all’interno di una Capsula, giungerà del carburante per il Jet. Arriverà fra tre giorni…”

“D’accordo, cercheremo di preparare il minimo indispensabile.”

Goku scosse il capo.

“Potete portare con voi tutto ciò che volete, lo spazio non manca e io non vi chiederei mai, per alcun motivo, di rinunciare anche alla più piccola e banale delle cose…”

“Grazie Goku!” esclamò Lily alzandosi per abbracciarlo.

“Ora è meglio che vada, ho come l’impressione che i miei compagni non abbiano ben capito il concetto di andate a farvi un giro lontano da questa casa… -affermò rivolgendo lo sguardo verso la finestra, coperta dalle tende- …inoltre credo ci sia qualcuno che voglia stare un po’ con te. Forza Jas, togliamo il disturbo, ti do una mano ad imballare le tue cose!”

Il giovane annuì e seguì il Sayan fuori dalla stanza.

Dall’esterno, si udì il bisbigliare di alcune voci e dopo qualche secondo, Trunks entrò dalla finestra.

Lily sorrise e rimase ad osservarlo per lungo tempo trafficare con le tende, cercando goffamente di richiuderle.

“Sc-scusami non volevo entrare in questo modo, ma Goten…sai com’è insistente, a volte sembra più preso lui che noi due messi insieme…”

“Non preoccuparti, ormai qua dentro non c’è più niente che si può rompere!”

“Dunque alla fine avete seriamente deciso?!”

Annuì.

“Si, perché? Tu non…non vuoi?” domandò distogliendo lo sguardo.

Trunks scosse il capo e avvicinandosi l’abbracciò.

“Non potrei desiderare altro, vederti tutti i giorni, sapere che in casa ci sarai tu ad aspettarmi…avere qualcuno da proteggere. In ogni caso, se avessi deciso di restare qua, io sarei rimasto con te…perché come ti ho già detto, ADESSO è con te che voglio stare!”

Lily si lasciò sfuggire sulla guancia una piccola lacrima, neppure lei sapeva perché le aveva permesso di scendere, forse perché era felice.

Trunks non le diede il tempo per formulare una risposta sensata, non ci pensò due volte; si abbassò leggermente e dopo aver scrutato nei suoi occhi, la baciò dolcemente conducendola verso il letto.

Oh certo, avrebbero potuto spingersi oltre, la voglia c’era per entrambi, ma sapevano bene che un certo Principe dei Sayan girovagava fra un piano e l’altro e non era solito bussare neppure a casa sua. Se li avesse scoperti in flagrante, nonostante ormai accettasse la decisione di Trunks, avrebbe certamente creato un affare di stato, cominciando a gridare a destra e a manca.

Lily quindi cercò di controllarsi, facendo risalire le mani che, inconsciamente erano scese verso i pantaloni del ragazzo.

Si distaccò, sedendosi composta.

“Io…io…devo…ho molte cose…devo finire…”

Trunks sorrise e le spostò una ciocca di capelli dal viso.

“Certo, hai ragione… -scattò in piedi dirigendosi verso la porta- avremo tempo per questo, ma non credere che la prossima volta ti lascerò scappare!” esclamò.

“La prossima volta sarò meno accondiscendente! –rispose lei di rimando, afferrò un cuscino e lo scagliò contro il ragazzo- e ora fuori Sayan! Ho un bel po’ di valigie da preparare!”

 

***

Così alla fine di tutto, Lily e Jason avevano preso la decisione di trasferirsi sul Secondo Pianeta Terra, il luogo che tutti pensavano esistesse solo sulla carta del fumetto o alla Televisione.

Nel loro cuore c’era una grande ferita sanguinante. Ben era morto per salvarli e nonostante Goku avesse tirato in ballo le Magiche Sfere del Drago, i due gemelli avevano preferito non mettere i bastoni fra le ruote al destino. Era giusto che fosse così.

Nessuno avrebbe mai pensato che la vita di due normalissimi terrestri potesse cambiare tanto nel giro di neanche tre mesi. In altre circostanze, qualcuno sarebbe impazzito, credendo fosse tutto un sogno.

Lily e Jason ci avevano pensato innumerevoli volte a questa possibilità, forse quello che stavano vivendo era davvero un sogno?

No, la bara del padre scendere nella terra, l’avevano vista veramente, così come il suo nome inciso sulla lapide di marmo bianco e Jason, non avrebbe mai più dimenticato le immagini dei suoi amici, che gli morivano davanti agli occhi.

Era tutto vero e ancora una volta, i grandi guerrieri che in passato sventarono terribili disgrazie, erano riusciti a salvare altre vite.  Perché è proprio così che fanno gli eroi.

Erano corsi in aiuto dei più deboli e per questo, per averli fatti piangere, ridere e divertire davanti allo schermo di una Tv, per avergli permesso di entrare a far parte delle loro complicate vite, Lily e Jason gli sarebbero stati riconoscenti in eterno.

 

 *§*§*§*§*§*§*§

Ciao raga. Eccomi qua…eh si, teoricamente questo dovrebbe essere l’ultimo capitolo, però non temete…ho già pronto l’epilogo con alcune rivelazioni e sorprese interessanti.

Alcune cose, come il viaggio verso il nuovo pianeta, le ho lasciate all’immaginazione, perkè è questo il bello della scrittura, non tutto va spiegato nei minimi dettagli, o almeno è quello ke penso io!

Spero ke questa fic (anche se non è ancora finita!!!!!!!) vi sia piaciuta, tanto io continuerò ugualmente a scrivere!

Vegetina, sono stata io, io ho scritto una ff dei pokemon di ben116 capitoli, ero in seconda superiore quando l’ho iniziata e ancora nn avevo preso coscienza delle mie abilità nella scrittura, ora ke ci penso potrei correggerla tutta e ripubblicarla..vabè…

Spoil3er, non so cosa tu avessi pensato, forse far ritornare in vita Ben con le sfere? Spero di nn averti delusa!

Mi auguro ke anke gli altri leggano questi ultimi capitoli!

All’epilogo!

Kiss!

Aly.

 

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Capitolo 29
*** Epilogo. Da quel giorno, trascorsero ben sei lunghi anni. ***


epilogo

Epilogo. Da quel giorno, trascorsero ben sei lunghi anni.

 

“Papà! –esclamò un bambino volandogli incontro- dove sono la mamma e lo Zio?” chiese fermandosi a pochi metri dal ragazzo.

Interruppe per un attimo il suo allenamento e dopo essersi asciugato la fronte con un asciugamano, si sedette a terra, tendendo le braccia verso il piccolo.

“Vieni qua Ben! La mamma e lo Zio sono andati in un posto molto lontano da dov’è la nostra casa…”

“Perché?” insistette tirandogli la divisa.

“Beh…dovevano…dovevano andare a trovare una persona. Tu non lo conosci, non l’hai mai conosciuto…”

Il piccoletto sbuffò.

“Uffa papà! Voglio sapere chi è! Dai…dimmelo! Dimmelo!”

 

***

 

Si ritrovarono davanti ad una grande lapide di marmo bianco. Così come quella volta c’erano ancora tantissimi, troppi fiori. Il tempo pareva non essere mai passato.

Lily si avvicinò maggiormente e posò sull’erba UN fiore, una piccola orchidea che fra tutto quel lusso di rose, gigli, girasoli e quant altro, aveva l’aria del tutto insignificante.

“Sembra passato un secolo…” azzardò Jason.

“A me invece sembra passato neanche un giorno…”

“Sarebbe molto fiero di tutti e due!”

“Tu dici? Siamo cambiati entrambi da quella volta. Tu ora sai…sai volare e io beh…Credi che lui lo sappia?”

Jason tirò fuori dall’interno del giaccone una busta azzurra e la porse a Lily.

“Su forza! Leggila…siamo qui per questo…”

La giovane prese la lettera e schiarendosi bene la voce, cominciò.

“Ciao Papà, scusaci tanto se non siamo mai venuti a trovarti in tutto questo tempo, ma sia io che Jason, avevamo bisogno di rimettere ordine nelle nostre vite. È buffo come nel giro di appena sei anni, le cose siano cambiate così tanto. Spesso ci siamo chiesti se quella volta abbiamo fatto la scelta giusta, quando Goku ci propose di riportarti in vita e noi rifiutammo. Però sapevamo che chiederti di venire a vivere con noi su un altro pianeta sarebbe stato impossibile. Sai, io e Trunks alla fine… -Lily si bloccò, improvvisamente i suoi occhi cominciarono a bruciare e li sentì riempirsi velocemente di lacrime, prese un lungo respiro e cercò di proseguire- …io e Trunks alla fine, a discapito di tutto ciò che pensavano gli altri, ci siamo sposati e… -ancora la sua voce si ruppe nei singhiozzi che, seppur a fatica, cercò di trattenere- …e…tre anni fa sei…sei…diventato nonno di un bellissimo bambino, l’abbiamo chiamato come te. E’ stato Vegeta, ti rendi conto? Vegeta, il Principe dei Sayan, a dirci di chiamarlo Ben. Lui ha i tuoi occhi e ogni volta che lo guardo, ogni volta che Ben mi guarda, è come se ci fossi tu, come se mi avessi mandato un piccolo angelo per proteggermi. Nessuno di noi però gli ha ancora spiegato quali siano le sue vere origini, è ancora troppo piccolo, ma un giorno papà lo faremo, quando sarà più grande, così come ti prometto che lo porteremo qui, perché LUI deve sapere la verità!” Lily si fermò per riprendere fiato, leggere quella lettera era veramente difficile.

“Continuo io?” domandò Jason.

Scosse il capo.

“No, non c’è bisogno, ce la faccio… -girò il foglio e dopo avergli dato una veloce occhiata, riprese nella lettura- …Sai, è davvero buffo il modo in cui il destino si è preso gioco di noi. Ci pensi mai da lassù? Per trovare l’uomo con il quale avrei condiviso il resto della vita, ho dovuto aspettare l’arrivo di una specie di alieno, un ragazzo venuto dallo spazio e allo stesso tempo Jason…ah si, giusto, anche lui si è fidanzato e anche lui per trovare l’anima gemella si è dovuto trasferire su un altro pianeta. Non so se l’hai visto, ma personalmente non condivido questo suo nuovo look ossigenato, con le lenti a contatto azzurre, dice che in città, va molto di moda assomigliare ad un Super Sayan e anche se non lo sei, le ragazze cadono ai tuoi piedi una dopo l’altra… -Lily si lasciò sfuggire una piccola risata, quella non era una lettera indirizzata ad una persona morta, bensì a qualcuno che ancora era presente nei loro ricordi, per questo, il giorno cui l’aveva scritta, aveva anche cercato di essere ironica, perché era così che faceva con suo padre, scherzavano spesso- …dovresti vederli, lui e Goten a caccia per la città! Inoltre devi sapere che nonostante il brusco cambio di vita, io ho cominciato a studiare Ingegneria Aerospaziale, mentre Jason ha intrapreso gli studi di Biologia Marina, oltre ovviamente a fare il teppistello volando fra i Monti Paoz. Ci sono tante cose che vorremmo dirti e farti sapere, ma speriamo tu possa ugualmente vederle dal posto in cui ritrovi adesso…non devi preoccuparti, stiamo bene e lo dobbiamo a tutte le persone che ci hanno accolto nelle loro case.

Certo, saremmo voluti restare bambini ancora per un po’, ma la vita il nostro parere non l’ha mai chiesto, quello che è accaduto ci ha segnati per sempre e quello che abbiamo passato non lo dimenticheremo, però, nonostante tutto, tu Papà, farai sempre parte di noi e per quanto ci sforzeremo di guardare avanti, per quanto la nostra vita futura sarà piena di sorprese e felicità, tu resterai il numero uno. Ti vogliamo Bene Papà! I tuoi Jason e Lily!” Abbassò la lettera e dopo averla piegata nuovamente, fece qualche passo indietro, avvicinandosi al fratello.

“Tutte le cose che gli abbiamo detto, lui le ha sempre sapute…” bisbigliò abbracciandola.

Annuì e si strinse maggiormente all’interno del cappotto, coprendosi il viso con il grande cappuccio nero.

Rimasero imbambolati davanti alla lapide per qualche minuto, ascoltando l’insinuarsi del rumore del vento, fra i rami dei due grandi cipressi.

Quel silenzio ovattato, fu bruscamente interrotto dalla voce di una donna; anch’ella si avvicinò alla lapide, posando a terra un grande mazzo di Lilyum rossi, inginocchiandosi.

Jason sussultò e fece cenno alla sorella di indietreggiare.

“Chi è quella donna?” domandò Lily sotto voce.

Non rispose, si assicurò che Lily rimanesse in disparte, dopodiché avanzò lentamente.

“Salve ragazzo…” affermò.

“Salve Signora…”

“Anche tu a visitare la tomba di un caro?” domandò sistemando i fiori.

“S-si…a dire il vero…è proprio questa la tomba che siamo venuti a visitare…”

La donna alzò lo sguardo ed osservò attentamente il ragazzo.

“Tu conoscevi Ben?”

“Lui…lui era…no…non lo conoscevo direttamente, era il padre di due miei cari amici…”

Sgranò gli occhi.

“Due…due tuoi amici?...Leanne e Jason?”

Annuì.

“…E dimmi come stanno? Li hai visti? Sai dove sono?”

Jason sospirò.

“Stanno bene, ma non so dove si trovano…ma Lei chi è?”

Aveva capito benissimo chi fosse quella donna, ma voleva avere una conferma.

“Il mio nome è Allison… -spostò lo sguardo verso la lapide- …io…io ero la moglie di Ben…”

“Capisco…” si limitò a rispondere.

Jason si allontanò, lasciando la donna da sola.

Raggiunse Lily ed insieme si apprestarono ad uscire dal cimitero Militare.

“Aspettate un attimo ragazzi! –gridò LEI da lontano- se doveste rivedere Leanne e Jason…dite loro che…che io…non li ho ma i dimenticati…”

Uscirono dal cimitero e si avviarono verso il Jet.

 

***

 

“Adesso basta Ben, se la mamma vede che sei uscito di casa senza finire i compiti potrebbe arrabbiarsi, lo sai che ci tiene alla tua istruzione!”

“Uffa papà, ma io voglio combattere con te! Voglio allenarmi!”

Dal fondo della collina, una figura femminile stava avanzando lentamente.

“Adesso sono guai!” esclamò il padre.

Il figlioletto prese a correre e una volta raggiunta la madre le saltò in braccio.

“Mamma…mamma…è vero che tu e Zio Jason avete preso una navicella e siete andati nello spazio?” chiese.

Lily lanciò un’occhiata di rimprovero verso Trunks.

“Sc-scusami…è che ha insistito tanto…” si giustificò.

“Ed è vero che tu e lo Zio Jason siete andati a trovare il vostro papà e che voi non siete nati su questo pianeta?”

Sospirò, facendo scendere a terra il piccolo.

“Facciamo un patto tesoro mio…tu pensa a fare i compiti e a crescere, quando diventerai abbastanza grande, la mamma ti racconterà tutto d’accordo?” affermò sorridendo.

“Ma proprio tutto tutto?”

“Certo, ogni cosa. Ora però fila a casa! Zio Jason ti sta aspettando laggiù”

Il bambino fece uno scatto verso l’alto e dopo aver salutato i genitori, sfrecciò lontano.

“Tutto bene?” domandò accarezzandole dolcemente il viso.

“È stato bello poter tornare ancora in quel posto…ma penso che sia ancora troppo presto per spiegarlo a Ben…”

“Certo, lo capisco. Hai rivisto qualcuno che conoscevi?”

Lily appoggiò la testa sulla spalla del ragazzo e chiuse gli occhi.

“No –affermò- solo una sconosciuta che ha portato dei fiori a mio padre…”

“Sono felice di averti al mio fianco…Ti Amo.” le sussurrò all’orecchio.

“…anche io Trunks, infinitamente…”

 

***

Negli anni successivi, Jason e Lily riuscirono finalmente a laurearsi e con l’aiuto di Bulma, Jason aprì il primo centro di Studi Marini della città, diventando uno fra i ricercatori più famosi della regione.

Il giorno del suo Settimo compleanno, Ben junior, insieme a Trunks e Lily, salì su un Jet ed insieme, partirono alla volta del Primo Pianeta Terra. Qui, il piccolo fu messo al corrente di quali fossero le sue vere origini, raccontandogli la vicenda di Tanatos.

Promise ai genitori che avrebbe continuato a studiare e che sarebbe diventato un grande Ingegnere, proprio come il defunto nonno.

Nessuno dei due ragazzi aveva rimpianti per aver intrapreso una nuova strada, erano riusciti a realizzare i loro più grandi sogni e questo, lo dovevano soltanto all’uomo che anni prima, sacrificò la sua vita per proteggerli.

 

-Fine-

*§*§*§*§*

Eccomi qua ragazzi miei, come promesso l’epilogo.

La storia dei due Gemelli umani finisce qui. Spero vi sia piaciuto e che vi abbia tenuto compagni in queste giornate. Ora cercherò di scrivere solo One-shot, mi riesce più facile!

Ah, prima di dimenticarmi. Ho visto qualche giorno fa che sono fra i preferiti di alcune persone che hanno sempre letto in silenzio…perciò adesso le voglio ringraziare!

angelika4ever
eLiSeTtA
Femke
Haibara88

Grazie mille!! Spero che la fic sia piaciuta anche a voi!

Ovviamente ringrazio anke tutti gli altri che hanno commentato, i miei fedeli!! Grazie a

Spoil3r
vegetina94
Rlsvictory,
Elechan,
Ciaccy

SuperEllen

Lakie7
Blackmoon34

Pink_Videl,
ilarietta,
LightAngel_93,
Haruka  
St
ella

A presto a tutti…molto presto non temete…più presto di quanto immaginiate!

Ah non so se la prox sarà su dragon ball, voi però tenetemi sotto controllo!

Un bacio! Vi voglio bene!

-Aly-

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