S.O.S dalla Terra. di Kirara (/viewuser.php?uid=3350)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** “È la terra! Hanno bisogno di voi!” ***
Capitolo 2: *** Sette ***
Capitolo 3: *** I veri guerrieri Sayan. ***
Capitolo 4: *** Qualcuno di cui potersi fidare. ***
Capitolo 5: *** Si comincia... ***
Capitolo 6: *** Il piano di Junior - vietato aumentare l'aura. ***
Capitolo 7: *** Nessuna traccia del dottore. ***
Capitolo 8: *** Ci renderemo trovabili! ***
Capitolo 9: *** Auto Difesa. ***
Capitolo 10: *** Il film della discordia. ***
Capitolo 11: *** Il buio della polvere. ***
Capitolo 12: *** Tale padre... ***
Capitolo 13: *** Faccia a faccia con un Ciborg. ***
Capitolo 14: *** Il Robot Pr-04. ***
Capitolo 15: *** “Tu sei un Guerriero Sayan!” parte prima. ***
Capitolo 16: *** “Tu sei un Guerriero Sayan!” - parte seconda. Il gesto di Trunks. ***
Capitolo 17: *** Quando finirà... ***
Capitolo 18: *** La decisione di Ben. ***
Capitolo 19: *** Paure. ***
Capitolo 20: *** Filo rosso e filo blu. ***
Capitolo 21: *** Quel dannato riso beffardo ***
Capitolo 22: *** You are not Alone – Tu non sei sola. ***
Capitolo 23: *** Danza di Metamor - Fusione! ***
Capitolo 24: *** Ben. ***
Capitolo 25: *** Un Eroe. ***
Capitolo 26: *** Vittoria. ***
Capitolo 27: *** How to save a Life. ***
Capitolo 28: *** “Ormai non c’è più niente che ci lega a questo mondo.” ***
Capitolo 29: *** Epilogo. Da quel giorno, trascorsero ben sei lunghi anni. ***
Capitolo 1 *** “È la terra! Hanno bisogno di voi!” ***
“È la terra! Hanno bisogno di
voi!”
Bulma era
seduta davanti allo schermo del Computer ormai da parecchie ore.
Continuava
a ticchettare con insistenza sulla tastiera.
Davanti a
lei scorrevano varie immagini; Stelle, Meteoriti, Polvere spaziale, Navicelle e
Pianeti.
Si, aveva
collegato il telescopio al PC ed ora stava osservando lo spazio.
Batté un
pungo sul tavolo, facendo sobbalzare i due uomini alle sue spalle.
“Maledizione!
Non può essere…” esclamò avvicinando il viso allo schermo.
“No, non
ci credo! È assurdo!”
“Donna!
La vuoi piantare di parlare da sola come una pazza!? Che sta succedendo?”
sibilò il Principe.
“Taci
scimmione! Dammi ancora qualche secondo, non ho finito di registrare tutte le
informazioni!”
Vegeta
scosse il capo e quasi a voler cercare comprensione, rivolse uno sguardo verso
l’altro Sayan, tranquillamente appoggiato ad una colonna.
Come
risposta ottenne solamente un gran sorriso. Tipico.
“Ci
sono…finalmente!” concluse la donna alzandosi dalla sedia.
Si
stiracchiò le gambe e le braccia e con un gesto della mano, fece cenno di
raggiungerla.
“Allora,
qual è il problema?” chiese Vegeta.
Bulma
schiacciò un tasto e subito comparvero degli strani simboli.
“L’ho
captato ieri notte. Era appena percettibile però c’era. È un segnale di S.O.S.”
“Chi è
che richiede un segnale di S.O.S con così tanta urgenza?”
“Qualcuno
che ha bisogno di aiuto, pazzo di Sayan!” sibilò lei.
“Bulma,
spiegati meglio! Che sta succedendo?”
“Un’organizzazione
terroristica chiamata BetaPiro, ha costruito un esercito di robot intelligenti,
capaci di radere al suolo intere nazioni nel giro di pochi giorni. Ho trovato
delle foto satellitari di questi robot e hanno una somiglianza terrificante con
gli stessi Ciborg costruiti dal Dottor Gelo, inoltre, guardate quest’uomo…!”
affermò facendo Zoom su una persona.
Vegeta
sbarrò gli occhi.
“Ma…ma…non
è possibile. È identico a quel pazzo!”
Annuì
lentamente.
Il
secondo Sayan, che per tutto il tempo si era limitato ad osservare, decise di
avvicinarsi.
“Bulma,
non capisco…che significa?”
“Goku, è
la terra! Hanno bisogno di voi!” concluse.
“Come
sarebbe a dire La Terra?
Il primo…pianeta Terra?”
“Si,
esatto…dove vive la PRIMA
specie di terrestri.”
“No, è
assurdo! Loro sono famosi in tutta la Galassia per essere gli unici capaci di
auto-difendersi! Non hanno mai avuto necessità di interventi esterni, anche se
in continuo subbuglio, sono un popolo pacifico!”
“Lo so
benissimo anche io, però se hanno lanciato un S.O.S nello spazio, significa che
hanno raggiunto lo stato di calamità. Non si lancia a caso una richiesta
d’aiuto, non conoscendo gli abitanti degli altri pianeti!”
Goku
osservò con più attenzione la foto dell’uomo sullo schermo.
Vegeta
aveva ragione, era identico al Dottor. Gelo.
“Deve
essere un suo discendente. È andato sulla terra con la precisa intenzione di
sterminare l’intera popolazione, risparmiando solo l’organizzazione
terroristica. Ha trovato una nuova base operativa…”
“Kaaroth,
che cosa facciamo?”
Il Sayan
fece un grande sorriso.
“…E me lo
domandi? Andiamo ad aiutare gli esseri umani!”
“Fermi voi
due! Frenate l’entusiasmo…avete dimenticato un piccolo dettaglio…” intervenne
Bulma dopo aver spento il PC.
“Sarebbe
a dire?” domandò Vegeta.
“Certo
che voi Sayan a volte siete proprio imbecilli!...Riflettete, gli altri pianeti
della Galassia vi conoscono, sanno della vostra esistenza perché in svariate
occasioni li avete aiutati, scongiurando delle vere e proprie catastrofi…ma gli
abitanti della Terra…beh loro…loro non vi conoscono…”
Goku e
Vegeta si lanciarono un’occhiata di sorpresa e subito dopo scoppiarono a
ridere. Strano ma vero, anche il Cinico Principe stava ridendo.
Rideva di
gusto, forse era una delle rare, rarissime volte, in cui Bulma l’aveva visto
così divertito.
Le loro
risa, rimbombarono fra le pareti della stanza.
“Bulma
–affermò Goku cercando di ricomporsi- oggi si direbbe che tu abbia voglia di
scherzare!”
“Eh?”
“Dai…lo
sai benissimo che anche gli esseri umani ci conoscono…noi per loro siamo…” Goku
si bloccò. Sul viso dell’umana cominciò a formarsi un enorme sorriso che
presto, si sarebbe tramutato in una risata isterica.
Vegeta
deglutì lentamente e rimase a lungo ad osservare l’altro Sayan.
Entrambi
scossero il capo.
“Kaaroth!
Noi per loro siamo…siamo…”
“Dei
cartoni animati!!” esclamarono in coro.
“Esattamente
ragazzi! Come pensate di aiutare un popolo che vi considera dei disegni? Non
credete che potrebbe essere difficile integrarsi fra le persone?”
Goku
sospirò profondamente.
“Bulma,
non temere, ho come l’impressione che sulla Terra, qualcuno di Speciale
riusciremo a trovarlo!”
“Eh? Ma
che dici? Sei forse impazzito? Non potete andare laggiù e presentarvi
come…come…beh, quello che siete!”
“Taci
Donna! Io e Kaaroth abbiamo preso la nostra decisione…”
“Goku…vuoi
davvero andare sulla Terra senza prendere prima delle precauzioni?”
Il Sayan
non ci pensò due volte. Sorrise ed annuì.
“Oh per
tutte le sfere del Drago! Voi siete due pazzi! Due scimmioni impazziti e
sentiamo…cosa dovrei fare io?”
“Mettiti
in contatto con la persona che ha lanciato l’S.O.S, spiegagli tu chi siamo!
Partiremo domani mattina presto con il Jet e con noi verranno anche Trunks,
Gohan, Goten, Junior e Ub!”.
Salve a tutti ragazzi! Eccomi tornata qua con una nuova Fanfiction!
Ho deciso di dedicarla a tutti quelli che hanno scritto FF simili, ad esempio Elechan e Vegetina94, FF nelle quali il nostro mondo entra in contatto con l’universo dragon ball. Questa volta ho voluto tentare un esperimento diverso…e spero che dal primo capitolo si capisca la situazione.
Cmq non temete, anche qui ci sarà la pucciosa storiellina d’amore fra umana e Sayan e…(superSpoilerata) ho già deciso di farla finire bene! Ora basta però!
Al prox capitolo!
Baci Kirara…Aly!
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Capitolo 2 *** Sette ***
7
Sette “uomini” Misteriosi.
Leanne
era seduta sul divano. A fianco a lei, vi era suo fratello gemello, intento nel
leggere una rivista di moto.
“Accidenti!
Guarda questo modello è spettacolare. Se lo avessi farei certamente colpo su
tutte le ragazze!” esclamò.
“Shtt,
piantala Jason! Sto cercando di seguire il notiziario!”
“Sei
ancora convinta che il governo riuscirà a sventare gli attacchi terroristici?”
“Non ne
sono convinta, ne sono sicura!”
“Lily,
mettiti in testa che quelli sono dei pazzi criminali…prima o poi tutti saremo
bombardati…”
“Ti ho
detto di stare zitto! Pare che ci siano delle novità. Guarda! Si stanno
collegando con la casa del Presidente…”
Il
ragazzo chiuse la rivista e prese a seguire il notiziario, ascoltando
attentamente la voce della donna che parlava al microfono.
“…grazie
per il collegamento. Siamo qui in diretta dal Quartier Generale ed è appena
atterrato un Jet con a bordo delle persone. Se non ho capito male sono in
sette, ma nessuno è riuscito a vederli. A dire il vero hanno fatto di tutto per
non essere intervistati. Le porte sono state chiuse immediatamente, noi però
continueremo ad aspettarli qua fuori…”
La
telecamera si spostò sul Jet.
Leanne
sbarrò gli occhi e lentamente scese dal divano dirigendosi vicino allo schermo.
“Ehy,
spostati! Non vedo niente!” sbraitò il fratello.
“Jason,
guarda bene questo simbolo…non sembra anche a te di averlo già visto?”
“Ma che
razza di domande fai? Sarà il logo della casa di produzione del Jet!...certo
che sei proprio stupida!”
“Non
intendevo in quel senso…è come se l’avessi già visto da qualche parte in T.v.”
***
“Signor
Presidente…sono…loro sono…”
“Arrivati…”
concluse l’uomo accomodandosi sulla poltrona nera di pelle.
“Si
Signor Presidente.”
“Molto
bene. Puoi farli entrare!”
“Sicuro?”
“Certo…”
Il
segretario uscì silenziosamente dalla stanza e dopo pochi minuti, dal fondo del
corridoio, il Presidente udì delle voci e l’avvicinarsi di qualcuno.
Bussarono.
“Entrate
pure…” affermò prendendo un lungo respiro
Il primo
a fare la sua entrata fu Ub, seguito da Vegeta, Goku e dietro tutti gli altri.
“Signor
Presidente, grazie per non aver preso la nostra risposta come lo scherzo di
qualche teppista…” affermò il giovane umano.
“Sapete,
la donna con la quale ho parlato, Bulma se non ricordo male, mi aveva detto che
sareste arrivati…dallo spazio. Non volevo crederci, nonostante io stesso avessi
lanciato quel S.O.S in giro per la Galassia.
Però questa notte i nostri radar hanno captato la vostra
navic…il vostro Jet e allora ho capito che non si trattava di uno scherzo.”
Ub
rivolse uno sguardo a Goku. Annuirono vicendevolmente.
“Perdonatemi,
Signor Presidente –intervenne il Sayan- quindi Voi avete capito…avete capito
chi siamo noi?”
L’uomo
sospirò ancora una volta e si alzò in piedi avvicinandosi al gruppo di
guerrieri.
Li
osservò con molta attenzione. Studiò le loro espressioni, come erano vestiti, i
capelli e rimase stupefatto nel vedere la pelle verde del Namecchano, ma non si
scompose ulteriormente.
“Voi
siete i Leggendari guerrieri che, grazie alle loro avventure, hanno fatto
sognare migliaia e migliaia di ragazzini su tutto il Pianeta terra. Come ha
detto mio figlio, siete i Sayan…”
“Dobbiamo
pensare che non ci considera dei fenomeni da baraccone?”
“Mentre
ero al telefono con quella donna, a fianco a me c’era Derek, mio figlio.
Dall’altra parte della cornetta lei ha pronunciato i vostri nomi e subito i
suoi occhi si sono illuminati. Ha cominciato a saltellare per la stanza
gridando come un pazzo, diceva a tutti che eravamo salvi e che voi ci avreste
aiutato…dunque, io mi fido di voi…”
Goku
abbozzò un sorriso.
“Ci
racconti esattamente come sono andate le cose…”
Il
Presidente rimase in piedi davanti ai nuovi ospiti e dopo aver fatto chiudere
le porte dal suo segretario, cominciò a parlare.
“È
iniziata sei mesi fa. Le truppe di soldati mandate nelle terre dei terroristi,
hanno scoperto una base operativa nella quale si riciclavano parti di macchine
da demolire. Inizialmente non ci abbiamo dato peso, in quanto in quelle zone,
il traffico illecito di merci avviene tutti i giorni. Solo in seguito si è
scoperto che quei pezzi di metallo servivano per la costruzione dei Robot.
Alcuni di loro per…per…fare pratica, hanno raso al suolo il nostro campo base,
uccidendo molto dei miei uomini…”
“…E
ditemi, siete riusciti a vedere chiaramente che aspetto hanno?”
“Abbiamo
fatto di meglio, siamo riusciti ad abbatterne uno…”
A quel
punto, Vegeta intervenne facendosi avanti, superando Trunks e Junior.
“Signor
Presidente, se siete stati così tanto bravi da eliminare uno di quei cosi, per
quale ragione avete lanciato un S.O.S? Nello spazio per giunta?”
Sopirò
nuovamente.
“Sguardo
di sfida, espressione fredda e braccia incrociate. Vegeta se non sbaglio, il
Principe della razza Sayan?”
Annuì.
“Vostra
Altezza –affermò l’uomo con una nota d’ironia- abbiamo lanciato un S.O.S perché
per distruggere uno di quei robot, sono stati necessari ben 300 uomini, 50 dei
quali hanno perso la vita. Il nostro esercito è in gamba, ma non posso
permettermi di lasciar morire in questo modo la mia gente. La situazione
diventa disperata ogni giorno di più. Più passa il tempo, più quello strano
Scienziato costruisce i robot e ho la netta sensazione che nel giro di una
settimana, avrà organizzato un’armata talmente forte e spietata, da radere al
suolo l’intero pianeta…”
“Per
quanto riguarda i civili?” chiese Goku.
“Beh,
loro non sanno della gravità della situazione. Non sanno che ho lanciato un
S.O.S e tanto meno che c’è questo terribile esercito di robot. Credono si
tratti della solita guerra fra forze dell’ordine e terroristi e credo sia
meglio, per il momento, tenerli allo scuro di tutto…”
“Certo,
capisco perfettamente…”
Ci fu
qualche secondo di silenzio, dopodiché il Presidente riprese parola.
“Bene,
avete la mia autorizzazione ad agire come meglio credete. Vi lascio carta
bianca…sempre nel limite del possibile. Sapete, di tanto in tanto guardavo la T.v con mio figlio e ho visto
come riducete i luoghi in cui vi scontrate! Terra bruciata e nient’altro! Vi
prego solo di non coinvolgere nessun cittadino!”
“Non si
preoccupi Signor Presidente…”
“Prima di
mostrarvi le vostre camere…- fu bloccato da Goku.
“A dire
il vero noi preferiamo arrangiarci per conto nostro, troveremo alloggio
altrove.”
Dietro
alle spalle del Sayan si levò un leggero brusio e poté udire chiaramente le
lamentele del Principe.
“Tsk e
dove pensa che dormiremo? Sotto i ponti come i cani?” bisbigliò girandosi verso
la porta.
Il
Presidente rimase interdetto, però sapeva bene che quelli erano ospiti speciali
e forse, la richiesta di Goku non era poi così strana.
“…D’accordo
allora, niente alloggi qua dentro. Ad ogni modo Bulma mi ha detto che voi non
avete molta simpatia verso le telecamere, dico bene?”
“Eh eh,
già!”
“Avviserò
le mie guardie di scortarvi al Jet e se nel frattempo qualche giornalista
curioso dovesse avvicinarsi troppo…”
“Ci
penserò io…” sibilò Junior illuminando di rosso i suoi occhi.
Quello
sguardo era a dir poco inquietante.
“Mo-molto
bene…-balbettò l’uomo avvicinandosi alla porta- non ho intenzione di tenervi
sorvegliati, so benissimo che potete cavarvela da soli. Mettetevi in contatto
con me, quando tutto è terminato. Nel frattempo noi cercheremo di tenere testa
agli attacchi dei terroristi…”
Il gruppo
si congedò ed uscì dal palazzo.
Eccomi qua con il secondo capitolo! Volevo ringraziare Pink_videl,
SuperEllen e Vegetina94 per aver commentato!!!Grazie mille!
I primi capitoli mi serviranno per spiegare meglio questo fatto
dei terroristi…però vedo ke avete capito bene la situazione!
Non temete…le romanticherie arriveranno presto…e a proposito…secondo
voi Leanne(perkè tanto avete capito ke sarà lei) da quale dei guerrieri rimarrà
ammaliata? [nota: escludendo ovviamente
Vegeta, Goku e Gohan che sono già felicemente sposati!]
Un bacio…aLY
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Capitolo 3 *** I veri guerrieri Sayan. ***
3
3. I veri Guerrieri Sayan.
“Urrrka!
Che mangiata!” esclamò Goku massaggiandosi la pancia.
“Tsk, sei
incorreggibile Kaaroth. Dobbiamo sventare un attacco alla terra e la prima cosa
a cui pensi è il cibo! Non ti sei neppure preoccupato di cercare un posto dove
possiamo dormire. Ah ma ti avverto, se non sarà una stanza con un letto
asciutto e pulito, io me ne torno dritto sull’altro Pianeta Terra! Non ho
intenzione di trascorrere un’altra notte su una panchina nel parco!”
“Dove
sono Trunks e Goten?” domandò il Sayan come se non avesse sentito neppure una
mezza parola di ciò che aveva detto, o meglio, sbraitato Vegeta.
“Sono
andati a fare un giro con Ub. Goten ha detto di aver…di aver visto un gruppo di
ragazze…” affermò Gohan imbarazzato.
“Eh eh,
non si smentisce mai!”
Erano nel
bel mezzo del centro della città e tutti coloro che passavano davanti al
gruppo, rimanevano a bocca aperta.
Alcuni
bisbigliavano riguardo lo strano colorito di Junior.
Altri invece
sulle bizzarre acconciature dei Sayan.
Il
Namecchano non faceva altro che guardarsi attorno con aria preoccupata, facendo
attenzione ad ogni persona che si avvicinava troppo.
Vegeta
era iper-irritato, mentre il povero Gohan non sapeva se essere più angosciato
per lo strano ritardo del fratello o del fatto che il padre non si decidesse a
muoversi.
“Goku
forse è il caso di cercare davvero un posto per dormire, la gente comincia a
fare troppe domande. Alcuni ragazzini ci hanno già riconosciuto. Cioè…i nostri…i
nostri personaggi hanno riconosciuto…” affermò Junior.
“Patetico!”
sibilò Vegeta.
“Oh
andiamo…state tranquilli, sono certo che prima o poi riusciremo a trovare la
persona giusta!”
“Per-persona
giusta? Giusta per cosa?” chiese il suo primogenito.
L’assordante
rumore di una campanella s’insinuò nell’aria.
Junior si
coprì le orecchie con le mani e preso dal panico, s’infilò all’interno di un
negozio.
“Toh, ma
guarda…siamo davanti ad una scuola!” esclamò Goku.
***
“Leanne!
Leanne!” chiamò un ragazzo.
“Max, che
vuoi?”
“Tuo
fratello è stato messo in punizione dal Prof. di Storia. Deve rimanere a scuola
un’altra ora…”
“Uff e io
che centro?”
“Ha
chiesto se puoi aspettarlo…”
“Lo
immaginavo! E che deve fare?”
“Pulire
le aule del corridoio D e rimettere a posto gli strumenti nel laboratorio di
Chimica…”
“D’accordo,
ho capito, digli che lo aspetto qua in segreteria!Grazie!”
La
ragazza ne approfittò per accendere la
T.v ed aggiornarsi su gli ultimi fatti.
Ripensò
al logo sul Jet; era sicura di averlo già visto da qualche parte, sapeva che
era famoso, doveva esserlo, perché ogni volta che ci pensava, veniva pervasa da
una strana sensazione.
“…Siamo
qui con il Presidente che proprio ieri mattina ha incontrato i sette ragazzi
misteriosi che sono atterrati nella pista della Base Operativa. Signor
Presidente, è vero quello che si dice in giro? Che abbiamo finalmente trovato
chi sarà in grado di aiutarci contro la minaccia terroristica?”
L’uomo
inizialmente sembrava non aver intenzione di rispondere, ma l’insistenza della giornalista
e il grande obbiettivo della telecamera puntato proprio sulla sua faccia, lo
costrinsero a parlare.
“Come ben
sapete abbiamo avuto dei problemi e…e questi sette ragazzi che voi avete visto,
si sono offerti di aiutarci. I terroristi devono essere fermati!”
“Certo ma
i telespettatori ne vogliono sapere di più! Chi sono? Da dove vengono? È vero
che uno di loro ha un colorito della pelle particolare?”
Il
Presidente si alzò dalla sedia.
“Per il
momento non posso dirvi altro, mi spiace. Hanno preferito mantenere l’anonimato
e colgo l’occasione per fare un annuncio. Lasciateli in pace, non cercate di
intervistarli perché è tutto inutile, potrebbero reagire male…Grazie per
l’attenzione!” concluse.
***
Il gruppo
si era finalmente riunito.
Per sua
grande sfortuna, Goten aveva scoperto che le ragazze che aveva seguito, erano
già tutte occupate e l’ultima cosa che voleva, era attaccar briga sul Primo
Pianeta Terra. Sapeva benissimo chi avrebbe avuto la meglio, ma di ragazze che
cadevano ai suoi piedi poteva trovarne in qualsiasi circostanza.
“Finalmente
vi siete decisi a tornare! Vi ricordo che non siamo qui in vacanza! Ragazzini
incoscienti!” sbraitò il Principe.
“Goku,
ora che ci siamo tutti, possiamo cercare un albergo dove dormire?” domandò
Junior.
“……”
“Goku?
Allora?”
In quel
momento, il Sayan vide un gruppo di studenti uscire dalla scuola.
Si
stavano avvicinando.
“Ehm
Goku, credo sia meglio andare…”
Niente,
lui rimase lì fermo in piedi ad attendere.
Ovviamente
nessuno dei sette passò in osservato.
“Ehy
guardate qua!” esclamò uno di loro.
“Venite a
vedere questi tizi…” continuò chiamando gli amici.
Subito,
intorno al Sayan si formò un piccolo gruppetto di ragazzini che, con occhi
sbarrati, scrutavano increduli i sette guerrieri.
Il sangue
del Namecchano si gelò, consapevole del fatto che di lì a pochi istanti
sarebbero certamente stati smascherati e si preparò alla fuga.
“Ma…ma
voi…come avete fatto a cucire questi costumi?” chiese qualcuno.
Vegeta
scosse il capo allibito per la sciocca domanda. Gohan, il fratello, Ub e Trunks
invece, scoppiarono in una grossa risata.
“Cos-costumi?”
balbettò Goku.
“Si,
costumi! Venite dalla fiera che c’è giù in paese vero?”
“Ah…la
fiera…si, si…certo…quella!”
“Accidenti,
siete stati proprio bravi! Sono perfetti, per non parlare poi della pelle verde
di Junior!”
“Co-cosa?
La mia pelle?” il povero Namecchano era sempre più spaventato.
“È fatta
proprio bene, posso toccarla?” chiese uno avvicinando la mano al braccio
sinistro di Junior che, non appena avvertì il contatto, afferrò il giovane
spintonandolo via.
“Non
toccarmi! Stupido ragazzino!”
“Eh? Ma
cosa vai farneticando? Tranquillo, non rovinerò il tuo bel costume da Junior!”
“Adesso
basta!” gridò Vegeta.
“Noi…noi…noi
non siamo dei pagliacci travestiti! Noi siamo i veri Guerrieri Sayan! Dovete
portarci rispetto!”
“Oh si,
certo…e adesso mi dirai anche che l’uomo ragno e Batman vivono insieme a voi…Ah
ah ah! Ma li avete sentiti questi pazzi?”
“Razza di
insolente! Ti faccio vedere io!”
“Vegeta!
–esclamò Goku- calmati! Non mi sembra il caso di creare panico inutilmente. Ora
ce ne andiamo…”
“Ma,
perché non l’abbiamo fatto prima, Kaaroth?”
“Perché
ero convinto che qui avremmo trovato qualcuno…e invece mi sbagliavo!”
Goku
cominciò a camminare, allontanandosi dall’edificio scolastico. Dietro di lui vi
era Vegeta e il resto dei compagni.
Cosa
aveva atteso così a lungo il Sayan? Perché si era voluto fermare proprio
davanti ad una scuola?
Dopo aver
percorso un breve tratto di strada, Goku si fermò. Ancora.
“E adesso
che ti prende?” chiese Junior.
Sorrise.
Vide un
ragazzo ed una ragazza nascosti dietro ad una macchina.
“Mi
chiedevo quando vi sareste fatti vedere. Se non sbaglio è dalla scuola che ci
state seguendo, dico bene?” domandò balzando fino alla macchina.
Jason si
mise davanti alla sorella per proteggerla nel caso qualcosa fosse andato
storto.
I due si
fisarono a lungo.
Ma
l’umano, scrutando dentro gli occhi del Sayan, non vide niente di cattivo. No,
quell’espressione così ingenua e divertente. Il suo sorriso e le braccia
appoggiate sui fianchi. La tuta arancione che a stento copriva quei muscoli.
Si, era
davvero lui. Non c’erano dubbi.
“Vi
crediamo…” bisbigliò Jason.
“Come?”
chiese Goku spalancando gli occhi.
“Noi vi
crediamo. Avete detto di essere i guerrieri Sayan e beh…vi crediamo…”
“Davvero?”
Annuì.
“Mia
sorella ha visto il logo del Jet con il quale siete arrivati sulla Terra e
beh…io le avevo detto che un simbolo come tanti, ma lei l’ha riconosciuto
subito, è quello della Capsule & Corporation vero?”
“Si...è…è
esatto!”
Leanne si
mise a fianco del fratello e sorrise.
“Abbiamo
deciso di aiutarvi…”
“A-aiutarci?”
“Si, ho
sentito che avete bisogno di un posto dove dormire giusto?”
“Beh…si…”
“Bene,
allora potete stare da noi! Abbiamo molte camere libere con dei letti, non sarà
un Hotel a cinque stelle, ma è meglio che dormire su una panchina!”
“Dite
davvero? Non ci state prendendo in giro?”
Jason
scosse il capo.
“Sappiamo
il motivo del vostro arrivo. Volete aiutare il Presidente a sgominare le truppe
dei terroristi…”
Anche
Goku sorrise.
“Siete
sicuri che in sette non recheremo troppo disturbo?”
“Certo
che no! E poi la mia sorellina penso che sarà molto felice di avere in giro per
casa il suo amo…ehy…mi fai male!” sbraitò Jason massaggiandosi la testa.
Leanne
infatti, gli aveva tirato un bel cazzotto.
“Lascialo
perdere Goku, si diverte a prendermi in giro…non è meglio andare dagli altri
così lo spieghiamo anche a loro…?”
Il Sayan
si rigirò verso i compagni.
Vide
Trunks e Goten darsi il Cinque vicendevolmente.
Junior
sorrise e gli fece cennò di SI con la testa.
“Oh,
penso che sappiano già tutto.” concluse.
Oh beh, io non so proprio come reagirei se per la strada dovessi
incontrare qualcuno che si spaccia per Goku &Co…forse la prima cosa che gli
chiederei è; bene, allora fammi vedere se sai volare…o se sai fare un’onda energetica…!
[Dubiti forse delle nostre Capacità? Donna! Nd. Vegeta. Stai zitto e vatti a
vestire! Fuori ci sono tre gradi e tu giri conciato così! Nd. Io]
Va beh, a parte questo, ecco qua il terzo capitolo!
Ringrazio Blackmoon34 per aver commentato, il tuo sostegno serve e non
temere Junior non lo tocca nessuno!
Grazie sempre a SuperEllen e Vegetina!!! Pink_videl..non ti sarai
dimenticata vero???
Un bacio grande a tt.
Al prossimo!
Aly!
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Capitolo 4 *** Qualcuno di cui potersi fidare. ***
4.
4. Qualcuno di cui potersi fidare.
“Come
sarebbe a dire che Vengono a stare da noi?” esclamò, Ben, il padre
nascondendosi dietro a divano.
“Papà,
calmati, non sono pericolosi…avevano bisogno di un posto dove dormire e così
gli abbiamo proposto casa nostra!” cercò di tranquillizzarlo Jason.
“Ma…ma
voi non vi rendente conto di quello che avete appena fatto?! Se loro sono
davvero i sette che devono sgominare i terroristi, non possono stare qui! Non
possiamo tenerli in casa nostra! Lavorano per il governo!”
“No papà,
non è stato il Governo a chiamarli…loro hanno deciso di aiutarci…”
“Tu e tua
sorella siete impazziti! E poi mi spieghi per quale assurdo motivo sono
conciati così? Dei militari non dovrebbero mascherarsi!”
Le vene
sul collo del Principe cominciarono a pulsare violentemente, strinse i pugni e
chiuse gli occhi cercando di rilassarsi.
“Vegeta
non è il momento…non tutti riescono a capirlo…” bisbigliò Gohan.
“Mi domando
perché quel pazzo di tuo padre abbia preso una decisione del genere. Gli esseri
umani non capiranno mai chi siamo noi realmente. Era meglio fare tutto di
nascosto, sarebbe stato più semplice…”
“Se mio
padre ha deciso di venire qua, significa che si fida di questi umani.”
***
Leanne
era seduta sulle scale, nascosta dietro una pianta, a fianco a lei vi erano Ub
e Junior.
“Credi
sia stata una buona idea?” chiese l’umano alla ragazza.
“S-si…voi
avevate bisogno d’aiuto e per quello che abbiamo visto io e Jason, le persone
faticano a credervi. Avete bisogno di qualcuno che sia dalla vostra parte,
qualcuno di cui potervi fidare…”
“…Come
mai credete in noi?” domandò il pelle verde.
Leanne
sospirò.
“Mai
sentito parlare di Sensazione? Appena vi ho visti, ho capito immediatamente…non
c’è stato bisogno di troppe domande o viaggi mentali…”
Sorrise.
Junior era finalmente rilassato e tranquillo.
Anche
lui, fin dal primo momento, aveva capito che di Leanne e Jason, ci si poteva
fidare.
Qualcuno
chiamò la giovane.
“Leanne…forza,
vieni qua!”
“È tuo
padre…” affermò Ub.
La
ragazza si alzò dalle scale e lentamente raggiunse il salotto.
“Dunque è
vero? È vero quello che dice tuo fratello?”
“Co-cosa
ti ha detto?”
“Lui…lui
dice che questi sono…sono i personaggi che guardavate alla T.v.”
“Beh…si,
Jason ha ragione, è vero, loro sono i Guerrieri Sayan!”
Il padre
sbatté un pugno sul tavolo.
“Ma è
ridicolo! A dir poco ridicolo! Voi due non dovreste perdere tempo in certe
sciocchezze! Non dovreste neppure disturbare i Militari!”
A quel
punto, Trunks, stufo al limite di sentire sbraitare l’uomo, fece un balzo in
avanti e prese in braccio Leanne, sollevandosi da terra fino raggiungere il
muro del soffitto.
Tutti
nella stanza, Goku compreso, rimasero senza parole.
“Lui…lui…può
volare?” chiese Ben.
“Si, io
posso volare, posso lanciare sfere d’energia e sollevare un aeroplano. Posso
aumentare la mia aura fino a trasformarmi in Super Sayan, così come mio padre,
Goku, Gohan e Goten, perché noi siamo veramente i guerrieri Sayan!”
“Trunks…forse
è meglio che la riporti giù…” affermò Goku trattenendosi dal ridere.
Leanne
infatti, stringeva forte le sue braccia attorno le spalle del giovane e aveva
nascosto il viso sul suo petto.
Si
sentiva avvampare ed era imbarazzata. Lì, davanti a tutti fra le braccia del
tenebroso Trunks Brief. Il figlio del Principe dei Sayan.
“Oh, si
scusate…scusami…non volevo…”
La
ragazza fu riportata a terra e il giovane riprese la sua postazione precedente
a fianco all’amico Goten.
“Ehy
rubacuori…se volevi far colpo sulla bella terrestre, avresti potuto portarla
nello spazio a vedere le stelle…”
“Piantala,
era solo un modo per mostrare al padre che non siamo dei pagliacci!”
Goten
sorrise.
“Pensala
come vuoi, ma da quando siamo entrati in questa casa, lei non ha fatto altro
che guardarti con la coda dell’occhio. Non hai notato l’espressione imbarazzata
ogni volta che le sorridi?…”
La voce
del padrone di casa, attirò l’attenzione di tutti.
“Bene, a
questo punto non penso ci sia bisogno di ulteriori spiegazioni. I miei figli
credono ciecamente in voi, non li ho mai visti così tanto convinti…spero che
questa convivenza non sia troppo complicata, ad ogni modo, io ora devo uscire,
perciò avete tutto il tempo per sistemarvi nelle vostre camere…”
“Ci
pensiamo io e Lily, non preoccuparti…” affermò Jason.
L’uomo
annuì e dopo aver indossato l’impermeabile, uscì di casa.
L’aria,
che fino a quel momento era stata densa di tensione, si alleggerì e i due padri
Sayan, tirarono un lungo sospiro di sollievo, lasciandosi andare sul divano.
“Urrrka,
per un attimo me la sono davvero vista brutta, ho temuto che avresti fatto
esplodere qualcosa!” esclamò rivolgendosi al Principe.
“L’idea
era di distruggere una sedia, almeno così avrebbe capito…poi però mio figlio è
intervenuto e allora ho lasciato perdere…in ogni caso, ora è tutto risolto…”
“Allora
ragazzi, se volete seguirci, io e mio fratello vi mostriamo le vostre stanze…” cominciò
Leanne.
“Dunque,
Junior, Ub e Gohan dormiranno nella mansarda, c’è un letto matrimoniale ed una
brandina. A giudicare dalla vostra stazza, credo sia meglio lasciarla per Ub!”
“Si,
credo anche io…” commentò Junior.
“Trunks e
Goten dormiranno con me, nella mia stanza, è abbastanza grande per tutti e tre,
inoltre ho il bagno personale…” affermò Jason.
“Infine,
Goku e Vegeta, andranno in camera di nostra sorella! Non temete! Lei è grande,
si è sposata ed ora vive in un’altra casa!”
“…Voglio
sperare che ci siano due letti…SEPARATI!” esclamò Vegeta.
Leanne e
Jason scoppiarono a ridere.
“Si Sua
Maestà! I letti sono divisi, sono a castello, dovrete solo accordarvi su chi
sta sopra e chi sotto!” concluse la ragazza.
Goku
sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi e si alzò dal divano.
“Io sto
sopra!” esclamò accostando due dita alla fronte.
Nel giro
di pochi secondi, sparì, materializzandosi il piano superiore.
La voce
del Sayan giunse fino in salotto.
“Urrrka
com’è comodo questo letto!”.
“Dannato
Kaaroth! Usi i tuoi sporchi trucchetti anche per dormire!” sibilò Vegeta.
***
La sera
non era certo stata una delle più tranquille.
Goku e
Vegeta avevano ingaggiato un vero e proprio duello per l’ultimo pezzo di pollo
fritto.
Trunks,
Goten, Ub e Jason avevano saltato la cena, passando l’intera serata e parte
della nottata, davanti alla Play Station, mentre Junior e Gohan, nonostante
avessero rimproverato più volte i ragazzi, dicendo loro di andare a letto,
erano letteralmente crollati dalla stanchezza.
***
Ore 07.45.
Mattina.
Leanne si
era svegliata molto presto. Aveva preparato la colazione per tutti.
Sapeva
bene che l’appetito di un Sayan poteva raggiungere livelli estremi e per non
lasciare nessuno a bocca asciutta ed evitare nuovi scontri, aveva riempito il
tavolo di frittelle, toast e ciambelle di ogni tipo.
Con
ancora gli occhi mezzi chiusi e il pigiama tutto stropicciato, Jason arrivò in
cucina.
“Buon
giorno Fratello!” affermò la ragazza con voce squillante.
Lui non
rispose, si limitò ad aprire il frigo ed afferrare la bottiglia del succo
d’arancia.
Si
schiantò sul divano cominciando a trangugiare.
“Ehy, per
una volta puoi non comportarti da maiale, ti ricordo che abbiamo degli ospiti!”
“Ospiti?
Quali ospiti?” chiese sorpreso.
In quel
momento la sua attenzione fu catturata da uno stranissimo mantello bianco,
appoggiato sulla poltrona accanto. Per poco non si strozzava.
“Ma…ma
allora no-non è stato un s-sogno?” balbetto.
“Sogno?”
“Lily…ci
sono davvero?”
Sorrise.
“Ah, ora
capisco…ma si che ci sono! Non stavi sognando!”
Il
ragazzo scattò in piedi e corse verso le scale.
“Dove
pensi di andare? Sono quasi le 8.00 e tu non sei ancora vestito! Dobbiamo
andare a scuola…”
“No, io
oggi non vengo…se non ricordo male ci sono due giovani Sayan che dormono
proprio nella mia stanza e non posso perdere l’occasione di fotografarli…sei
pazza se pensi che oggi verrò a scuola! Io me ne torno a letto!”
“Ma…Jason
non puoi!”
“Non
preoccuparti…vedrò di fare un bel primo piano anche a Trunks! Ah, sono convinto
che sarà felice di sapere che hai preparato la colazione con le tue stesse
mani…”
Leanne
arrossì violentemente, ma il fratello si era già chiuso la porta della stanza
alle spalle e fortunatamente non poté mai vedere la reazione della gemella.
§***§
Sono tornata! Eh già!
Spero di non aver deluso le vostre aspettative!
Chiedo scusa se ancora non sono riuscita a dare delle parti
rilevanti a tutti i personaggi, ma essendo tanti…mi ci vuole un po’ per ognuno
di loro! Cmq non temete…
Come al solito ringrazio Blackmoon(ah si, io
mica lo sapevo ke si scriveva Namecciano…grazie!) Pink_videl,
SuperEllen, Vegetina, e Stella la new entry!
Vi ringrazio tantooo!!! [Lecchina! Nd. Goten. Stupido Scimmione
smettila! E metti via quelle oscenità, chi ti ha detto di leggere certe
riviste, proprio adesso? Nd.me.]
Baci….Aly.
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Capitolo 5 *** Si comincia... ***
5
5. Si comincia…
Leanne
non era mai stata così tanto con la testa fra le nuvole.
Aveva
seguito la lezione di Storia solo per metà, o meglio, l’unica frase sensata che
era arrivata alle sue orecchie era stata “Buon giorno ragazzi, aprite il libro
a pagina 204…”.
Continuava
ad osservare con aria assente, fuori dalla finestra.
Ripensava
alle braccia del giovane Sayan e di quanto fosse stato bello trovarsi in quella
situazione, certo, imbarazzante ma pur sempre bello.
Del resto
Trunks era uno dei suoi preferiti ed ora poteva vantarsi con se stessa del
fatto che il bel tenebroso dormiva proprio a casa sua, nella stanza accanto.
Arrossì
nel ricordare l’espressione del ragazzo.
“Lily…ehy Lily…” chiamò un’amica.
“Eh? Si,
che c’è?”
“Noi
andiamo a prendere la merenda al bar qui a fianco, vuoi qualcosa?”
“No…no…non
voglio niente, non ho fame!”
“D’accordo,
ma sei sicura che vada tutto bene? Non hai fatto altro che sospirare guardando fuori
dal vetro!”
“Certo
che va tutto bene, alla grande!” esclamò sorridendo.
“Ok,
allora ci vediamo dopo l’intervallo…”
Leanne
annuì e rimase per gran parte del tempo da sola, seduta al suo banco, fin
quando in classe, non tornarono alcuni dei suoi compagni.
“…Ah ah,
ma li avete visti ieri? Giravano per la strada conciati in quel modo…erano
convinti di essere Goku &Co. Inoltre il presunto Junior, pare che abbia
reagito male ad un complimento! Sono proprio dei pagliacci!” fu il commento di
un ragazzo.
“Non sono
dei pagliacci!” gridò Leanne alzandosi dalla sedia.
“Co-come
scusa?”
“Hai
capito bene! Non sono dei pagliacci! Meritano rispetto!”
“Ma che
stai dicendo? Certo che sono dei pagliacci, non si è mai visto nessuno
passeggiare per strada e comportarsi in quel modo, sono dei pagliacci sbruffoni
ed egocentrici! Come se fosse possibile l’esistenza dei Sayan, è assurdo!”
Scosse il
capo e si riaccomodò sulla sedia, era del tutto inutile tentare di convincere i
suoi amici, inoltre ne andava della sicurezza dei guerrieri.
***
“Lily!
Forza sbrigati o finirai per perdere ancora l’autobus!” gridò la sua compagna
di banco uscendo di corsa dalla classe.
“Si…si
arrivo…eccomi…”
La
giovane si precipitò in corridoio e cominciò a correre giù per le scale,
travolgendo chiunque le si parava davanti.
“Permesso,
scusate…sono di fretta…”
Finalmente
riuscì ad uscire dalla scuola e sempre a passo spedito, prese a raggiungere la
fermata per il Bus.
Qualcosa
però non andò esattamente come tutti i giorni.
Sentì una
forte presa allo stomaco e subito dopo si ritrovò sospesa per aria, sopra il
tetto dell’istituto.
Istintivamente
cominciò a sgambettare, ma più lei muoveva le gambe, più la presa si
rafforzava; solo quando abbassò miglio lo sguardo e vide due mani attorno alla
vita, capì in quale situazione si trovava.
“Ti conviene
reggerti meglio, non vorrai mica cadere…?” affermò una voce.
Leanne
deglutì ed alzò la testa.
I suoi
occhi color cenere, incrociarono il sorridente sguardo di un giovane ragazzo
dai capelli malva.
“C-ciao…Trunks”
balbettò lei.
“Sai, tuo
fratello mi ha detto che oggi saresti uscita prima e così ho deciso di venire a
prenderti e farti una sorpresa! Di la verità, non eri mai tornata a casa da
scuola…volando!?”
Scosse il
capo. L’unica cosa sensata che le riuscì.
“Immaginavo!”
il Sayan migliorò la presa e strinse la ragazza, ancora, contro il suo petto,
per evitare spiacevoli cadute.
Nello
spostare il braccio attorno le spalle di Trunks, Leanne sfiorò lievemente le
labbra del ragazzo.
Arrossirono
entrambi.
“Sc-scusami…”
Lui
sorrise e scosse il capo.
“Allora
tieniti forte! Si parte.”
Il Sayan
volò più in alto in modo da sparire dalla visuale dei terrestri; oltrepassarono
l’interno di due grosse nuvole e sfrecciarono accanto ad uno stormo di rondini.
“Tutto
bene?” chiese rallentando.
“Si…si,
tutto bene…grazie!”
“Ah,
dimenticavo, la colazione questa mattina era ottima!” esclamò schioccandole un
bacio in fronte.
Un bacio?
Leanne arrossì, fu pervasa nuovamente da quella sensazione di caldo asfissiante
provata la sera prima; aveva appena ricevuto un bacio da quel ragazzo che tutte
le mattine osservava con sguardo perso sul muro della sua stanza.
Ecco di
cosa si era accontentata per tutti questi anni, di un semplice poster trovato
in un giornale.
Sapeva
che non avrebbe mai incontrato il suo eroe perché era solo il risultato del
Genio di un fumettista Giapponese, era solo una figura su un pezzo di carta, o
almeno lo era stato fino a tre giorni prima.
Ora
invece era stretta fra le sue forti braccia.
Poteva
sentire quei muscoli d’acciaio, pulsare contro la sua pelle delicata e fragile.
Quei muscoli che un tempo ammirava semplicemente davanti allo schermo della
T.v.
Si lasciò
sfuggire un piccolo sorriso.
Trunks
atterrò in giardino e dopo aver adagiato la giovane sul terreno, le sorrise
dolcemente.
“Oh, ecco
dov’eri finito! Tuo padre ti sta cercando come un pazzo!” affermò Goten
sorseggiando una lattina di Coca-cola.
“Mio
padre?” fece eco il giovane.
“Si,
Vegeta! Continua a girare per la casa dicendo che dovete allenarvi, che Junior
ha sentito qualcosa…e bla bla bla bla…”
“Ho
capito…”
Leanne
aprì la porta di casa.
“Io…io…ti
ringrazio per essermi venuto a prendere. Cerca di non farlo spesso perché
potrei prenderci l’abitudine!” scherzò lei.
“Beh,
magari potrei farlo davvero…” rispose.
La
ragazza sorrise e si fiondò in camera.
Trunks si
lasciò andare sull’amaca legata fra due alberi.
“Allora,
che hai fatto? L’hai portata nello spazio?” chiese Goten.
“Ma ti
pare? Sono solo andato a prenderla a scuola…”
“Eh eh,
sei furbo…ma non abbastanza sveglio per provarci…”
Trunks
arrossì.
“Chi ha
mai detto che voglio provarci? Ti ricordo che siamo qui con uno scopo ben
preciso…”
“Certo
certo, lo so perfettamente…ma nessuno ha mai detto che Lily non è una bella
ragazza!”
“Se ti
piace così tanto, perché non ci provi tu! Mr. Rubacuori?!”
“Ehy
calmo! Sarò anche uno sciupa femmine, ma la ragazza del mio migliore amico non
si tocca!”
“Ra-ragazza?
Non è la mia ragazza! Ti ho già detto che sono solo andato a prenderla a
scuola, perché con noi è stata gentile!”
***
Mattina. Ore
7.56.
Qualcuno
bussò alla porta della stanza di Leanne.
“Permesso…Lily
posso entrare?”
“Oh,
Goku, sei tu, hai bisogno?” chiese infilandosi un orecchino.
Il Sayan
rimase imbambolato davanti ad una grande foto appesa proprio sulla porta.
“Goku? Ci
sei?”
Tentò di
trattenersi dal ridere, ma non ci fu nulla da fare.
“Ehy ma
che ti prende? Sono solo le 8.00 di mattina e già sprizzi allegria da tutti i
pori…?”
“No...no…
-tentò di formulare una frase sensata- è che…Urrrka che ridere! È che non
pensavo che in foto, la nostra espressione fosse così buffa!”
“Buffa?”
“Si!
Guarda Vegeta, ma dai… come si fa ad avere quei capelli? Per non parlare poi
del mio sguardo, è ridicolo! Ma siamo davvero così ai vostri occhi?”
“Beh…si,
ma non siete ridicoli…anzi…”
Leanne
focalizzò l’attenzione sull’abbigliamento del Sayan; aveva cambiato tuta. Non
indossava più quella blu e marrone, bensì la sua solita arancione.
Eh si,
quello era davvero il Guerriero Son Goku.
Un
brivido attraversò l’intera colonna vertebrale dell’umana.
Il mezzo
sorriso che gli si formò in volto non prometteva nulla di buono.
“Allora
noi andiamo…”
“Andate?”
“Si, ieri
sera Junior e Gohan hanno percepito, seppur lievemente, l’aura del presunto
Dottore. Ora sappiamo esattamente dove trovarlo…”
“Certo…”
Goku si
apprestò ad uscire dalla stanza.
“Lily, se
mai dovesse accadere qualcosa, un attacco, qualcuno di sospetto, tu Jason e Ben
dovete rifugiarvi qua dentro, intesi? Non uscite di casa per nessuna ragione!”
La
giovane annuì.
“Mi
raccomando, tornate tutti sani e salvi…”
“Non
temere, non gli accadrà niente!”
Il Sayan
richiuse la porta e sospirò.
“Si
comincia!” pensò scendendo le scale.
§§§§§§§
Tadan! Sono tornata!! Ieri non ho aggiornato perchè dai...ci vuole un po di suspance no?
Cmq spero ke anke questo sia stato di vostro gradimento! Moon...eh immaginavo ke avresti detto qualcosa a riguardo di junior...però devo deluderti, io sono una ANTI-YAOI convinta!!
Grazie sempre a SuperEllen, Pink_videl, Vegetina, stella e la nuova haruka...grazie anke a tt quelli ke leggono in silenzio!!! Grazie grazie!!!
e adesso, come sempre il mio siparietto semi comico!! ih ih!!!!
[Ehy Goten! Brutto pervertito, ti avevo detto già una volta di
mettere via quei giornali! nd. me Ma dai, uffa, non so che fare... nd.
Goten. non me ne frega! Qui c'è gente seria! non siamo mica
tutti depravati come te! nd. me. Che succede ragazzi? nd. Ub. niente,
Goten legge i suoi giornaletti sporki! nd.me. Uhhh voglio vedere anche
io! nd. Ub. Eh no, anche tu?! Forza tornate tutti e due nelle vostre
sfere pokè! nd.me Qualcuno mi ha chiamato? nd. Ash
ketchum. Oh no, che confusione! Ash, tornatene nell'altra fanfiction e
voi due fatela finita! nd.me Vaaaa bene! nd. gotenub.]
si lo so, sono pazza sklerotica!!!!
vabè un bacio!!! VI VOGLIO BENE!
Aly,
|
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Capitolo 6 *** Il piano di Junior - vietato aumentare l'aura. ***
6.
6. Il piano di Junior – vietato
aumentare l’aura!
“Ondaaa…energeee…”
Junior si precipitò verso Goku e lo afferrò per i polsi, stringendo.
“Ehy, ma
che fai?” sbraitò il Sayan.
“Fermati
immediatamente! –si guardò attorno- anzi, tutti fermatevi subito! Vegeta!
Abbassa le mani e tu Gohan, che diavolo stai facendo?”
“No, tu
Junior che cosa stai facendo?” domandò Goku.
“Siete
impazziti forse? Avete intenzione di mandare tutto all’aria?”
“Eh
eh…l’idea in effetti era quella di fare esplodere…tutto!”
“Sentite
ragazzi, è vero, ieri sera io e Gohan abbiamo percepito un’aura molto simile a
quella del Dottor. Gelo, ma arrivati in questo posto, io non ho sentito più
niente…se ora attacchiamo l’angar dei Robot, l’unico essere in grado di
percepire la nostra presenza, capirà che sulla terra è arrivato qualcuno in
grado di sconfiggerlo e di conseguenza comincerà a fabbricarne ancora più.”
“Ah,
lasciamo perdere certe sciocchezze e radiamo al suolo quel capannone!” sibilò
Vegeta riposizionando le braccia per il Big Bang attack.
Junior si
scagliò sul Principe bloccandolo.
“Fermo
Vegeta! Non fare scemenze! Per favore ascoltami…dovete ascoltarmi ragazzi! Se
anche cominciassimo a distruggere un Robot dopo l’altro, c’è sempre il rischio
che qualcuno sfugga al nostro controllo e se ciò dovesse accadere, quel mostro
comincerebbe a radere al suolo ogni città che incontra. Ucciderebbe qualsiasi
forma di vita, seminando panico ovunque. …”
“Ma se si
tratta di uno, noi siamo comunque in grado di abbatterlo!” commentò Goten.
“Ed è qui
che ti sbagli, perchè nel frattempo quel pazzo di uno Scienziato, avrà
certamente ultimato nuovi androidi e diventerebbe difficile sconfiggerli anche
per noi!”
“Che cosa
intendi fare allora muso verde?” domandò il Sayan Principe incrociando le
braccia.
“La cosa
più sensata è quella di ispezionare dettagliatamente la Base dell’organizzazione, se
qualche umano dovesse attaccarci non sarà un problema metterlo fuori gioco, ma
ciò che conta veramente è mantenere l’aura allo 0%...”
“Ma
certo!” -esclamò Ub- Prima di tutto dobbiamo trovare il caro Dottore ed
eliminarlo, in questo modo non ci sarà più nessuno in grado di ricostruire i
Robot una volta che avremo cominciato ad attaccare!”
Il
Namecciano annuì.
“Esatto,
il mio piano era proprio questo, sempre che voi scimmioni guerrafondai non
abbiate voglia di far esplodere ogni cosa, creando un altro cratere
meteoritico!”
“No, hai
perfettamente ragione…” affermò Trunks- non possiamo mettere in pericolo la
vita di Miliardi di esseri umani…”
“Si,
Miliardi, come no!...forse uno in particolare eh?” fu il commento sarcastico di
Goten.
“Allora è
deciso. Andremo in avanscoperta!” concluse Gohan.
“Ci
divideremo in tre gruppi però. Non è sicuro andare da soli. Tu Junior andrai
con Gohan e Trunks, Ub insieme a me e Vegeta con Goten…” affermò Goku.
“Fantastico
Kaaroth, ora mi tocca fare la balia anche al tuo moccioso!”
Goku
sorrise e scosse il capo.
“Forza
ragazzi, è ora di mettersi al lavoro!”
***
“Le
autorità locali hanno detto che presto saranno mobilitate delle squadre per la
protezione dei confini nazionali, in quanto la minaccia terroristica è
aumentata notevolmente. Ieri pomeriggio gli artificieri hanno fatto brillare
una valigetta sospetta lasciata sotto una panchina nel celebre parco di
Yellowstone e si è poi scoperto che era davvero una bomba ad ampio raggio
esplosivo, inoltre due uomini sono stati fermati nella cittadina di Jackpot,
Nevada.
Portavano
tatuato sul collo il simbolo dell’organizzazione BetaPiro e nella loro auto
nascondevano una gran quantità di esplosivo. La domanda che tutti in questo ci
stiamo facendo è; dove sono i fantomatici sette eroi? Che fine hanno fatto
proprio ora che l’umanità ha un estremo bisogno di protezione? Esistono
realmente o è stata solo una trovata del Presidente per rassicurare la
popolazione? Certamente non si…” qualcuno spense il televisore.
“Papà, ma
che fai?” protestò Leanne.
“Non è
bene che tu segua così assiduamente il telegiornale, spesso ingigantiscono le
notizie e rischiano di spaventare la gente…”
“Io non
sono spaventata!”
“Però
continui a guardare la T.v.
con la speranza di non dover sentire brutte notizie che li riguardano…vero?”
“Con i
terroristi non bisogna scherzare.”
“Vedrai
che se succede qualcosa,i giornalisti ce lo faranno sapere.”
La
ragazza scosse il capo.
“Il
Presidente è stato chiaro, non si faranno mai intervistare da nessuno, odiano
le telecamere e se anche una dovesse avere la fortuna di catturarli in un breve
filmato di pochi secondi, Junior la distruggerebbe immediatamente. È per questo
che sono speciali, perché in cambio non chiedono niente, la fama non è nei loro
interessi…”
“Però…?”
“Nessun
però. Io mi fido e basta…”
Ben si
chinò e le diede un tenero bacio sulla guancia.
“Sono
partiti solo da due giorni, non preoccuparti, si faranno sentire!”
Sorrise.
“Non fare
tardi d’accordo? Domani ti aspetta una lunga giornata…”
“Eh già,
chi se la dimentica la partita di Basket?!”
“Tuo fratello
invece? Che fine ha fatto?”
“Jason? È
in camera sua e che tu ci creda o no, la sta pulendo!”
“Che
cosa?”
“Si! Dice
che vuole rimetterla in ordine per quando torneranno Trunks e Goten! Ha
spostato il letto, dato aria ai materassi e spolverato i mobili!”
“Sicura
che non ci sia di mezzo anche una ragazza?”
“E quando
mai Jason ha
avuto tempo per le ragazze? Gli si presenta l’opportunità di conoscere due tra
i più famosi guerrieri Sayan, figuriamoci se proprio adesso si mette a cercare
una fidanzata!”
Ben sorrise.
“…E tu?”
“I-io…?”
“Si, se
non sbaglio avevi iniziato ad uscire con un tuo compagno di squadra…”
“S-si…però
non sono molto convinta…”
“Specialmente
ora che ci sono sette ragazzoni, tre dei quali hanno la tua stessa età, in giro
per casa, dico bene?”
Leanne
avvampò.
“Eh…si…hai
ragione…” si limitò a farfugliare.
“Buona
notte tesoro, io vado a letto!”
“Buona
notte papà!”
*§*§*§
Ciao a tutti...sono tornata con l'ultimo capitolo per questa
settimana...eh si perkè cercate di capirmi! Sto finendo di
scrivere il seguito del mio libro e visto ke durante la settimana la
voro per voi, nel week-end almeno devo continuare il mio libro,
altrimenti la cada Ed. mi manda uno... tipo l'assistente della mamma di
Rossana(presente?) e io non posso scappare per tutta la casa!
Cmq, come promesso ecco iniziata la "battaglia". Il prossimo però sarà più movimentato...non temete!
Ora come di consuetudine, doverosa aggiungerei, perkè siete troppo carini a commentare...ringrazio: Pink_Videl, SuperEllen, BlackMoon e, cosa ke mi fa strapiacere...le due nuove, Lakie7 e ilarietta!!!!!
Besitossss a tutte e Buon Week-end!
Non bevete troppo altrimenti lunedì non sarete in grado di leggere...!!!!
Baci, Aly.
|
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Capitolo 7 *** Nessuna traccia del dottore. ***
7
7. Nessuna traccia del Dottore.
“State
giù! Tutti giù!” esclamò Ub nascondendosi dietro ad una lastra di metallo.
“Ma che
succede?” domandò Trunks riparandosi accanto all’umano.
“Non lo
vedi da solo? Ci sparano addosso!” sibilò il padre.
“Perché
stiamo perdendo tempo a nasconderci quando possiamo benissimo uscire alloro
scoperto e difenderci?” chiese Goten.
“Perché
quelli hanno i fucili!” continuò Vegeta.
“Si ma
noi abbiamo i muscoli!”
“Oh
credimi figlio di Kaaroth,i tuoi muscoli potranno esserti utili se dovessero
colpirti al petto o sulle braccia, ma che mi dici di un bel proiettile in
testa? Questi pazzi sono stati addestrati per uccidere e non per ferire
lievemente!”
“Allora
hai qualche idea? Padre di Trunks?” domandò con ironia il giovane Sayan.
Scosse il
capo e rivolse uno sguardo preoccupato verso Goku.
“No, mi
spiace, ma neanche io ho qualcosa in mente…” confessò.
Improvvisamente,
uno strano oggetto metallico, colorato di verde, piombò a pochi centimetri dal
corpo di Gohan. Lo raccolse.
“E questo
affare che diavolo è?” chiese scuotendolo energicamente.
Ub sbarrò
gli occhi.
“No!
Gohan lascialo! Lancialo il più lontano possibile, muoviti!”
“Eh? Ma
perché?!”
“Fa come
ti dico!!!”
Il Sayan
gettò l’oggetto dentro al cassone di una camionetta e dopo qualche secondo, il
veicolo esplose, producendo un’enorme fiammata.
Gohan
deglutì.
“Era…era…”
“Una
granata…” concluse Ub.
Gli spari
sembravano non voler cessare e più il gruppo dei sette restava nascosto, più i
terroristi aumentavano l’intensità dei colpi.
“Non
possiamo nasconderci fin quando non avranno esaurito le munizioni!” affermò
Trunks.
“Già ma
colpirli con uno dei nostri attacchi a distanza, significherebbe aumentare
l’aura…” commentò il coetaneo Sayan.
“Che
scocciatura!”
“Ehy
Gohan –chiamò Junior- saresti in grado di riconoscere l’aura del Dottore?”
“S-si…si,
credo di si…”
“Allora
ascoltami bene, ora io mi alzerò e in 5, massimo 7 secondi, riuscirò a
disintegrare i fucili dei soldati, tu però devi concentrarti e se dovessi
sentire la sua aura avvertimi immediatamente, intesi?”
“Pensi
che se noi non possiamo sentirlo, neppure lui ci percepisce?”
Annuì.
“D’accordo…-Gohan
chiuse gli occhi e si concentrò- ok, vai!”
Il
Namecciano si alzò in piedi, ricevendo alcuni proiettili nel petto, sulle gambe
e nelle braccia. Assunse un’insolita espressione diabolica e dopo aver preso la
mira, illuminò di rosso i suoi occhi; un fascio di luce andò a colpire di
seguito tutti i fucili e mitra dei soldati, facendoli esplodere.
I
terroristi osservarono sconcertati i pezzi delle armi sparsi a terra.
“Allora!?
Ne avete avuto abbastanza?” gridò Junior.
Replicarono
qualcosa in arabo. Uno di loro prese una ricetrasmittente e cominciò a parlare.
“Che
diavolo fanno?” chiese Goku.
“Non lo
so, non ne ho idea, ma credo stiano comunicando con il loro capo…”
“Il
Dottore?”
“Potrebbe
darsi…”
“Allora
sarà meglio tenerci pronti!” affermò Vegeta scrocchiandosi il collo.
“Gohan,
tu percepisci qualcosa?” domandò Ub.
Scosse il
capo.
“No,
niente. Magari il discendente del Dottor Gelo non è il comandante, magari è un
sottoposto con il solo incarico di costruire i Robot…”
“Anche
questa non un’ipotesi da scartare, del resto, se lui fosse stato davvero la
mente di tutto questo, i terroristi avrebbero potuto attaccarci con i robot
senza farsi troppi problemi…” commentò Trunks.
“Mentre
invece, se fosse un semplice operaio, messosi di sua spontanea volontà al
servizio dell’organizzazione, si spiegherebbe come mai nessuno di noi ha ancora
visto le sue creazioni…” concluse Goten.
“Ma se
continua ad azzerare l’aura, non riusciremo mai a scovarlo!” obbiettò Vegeta.
“Certo
che riusciremo trovarlo –affermò Goku con il suo solito sorrisetto- se come
dite voi, quell’uomo è un semplice operaio, allora come tale si trova
sicuramente in uno di questo capannoni. Del resto qui i soldati ci dormono,
mangiano e vivono…”
“Sicuro
Kaaroth, ma ancora non hai risposto alla nostra domanda! Come lo troviamo? Hai intenzione
di metterti a cercare in ogni capannone della zona?”
Aumentò
l’ampiezza del sorriso e si alzò in piedi, allontanandosi dal nascondiglio.
I
terroristi, nel vedere la figura di Goku avanzare senza esitazione,
indietreggiarono di qualche metro, puntandogli contro le bome a mano, pronti
per sganciarle e farle esplodere.
Ma il
Sayan non si fece intimidire, del resto erano solo esseri umani.
Qualcuno
lanciò una bomba carica verso Goku; lui l’afferrò al volo, stritolandola nella
sola mano destra e lasciando cadere a terra i resti.
“Mo-mostro…mostro!”
mugugnò un soldato.
Si fermò
a pochi passi dalla trincea ed incrociò le braccia.
“So che
capite bene la mia lingua, non siete degli stupidi, perciò evitate di fare
quelle facce ed ascoltatemi bene!” cominciò.
Scossero
il capo.
Goku alzò
gli occhi al cielo e sospirò.
“Ehy
Goten, vieni qua un attimo!”
Il
giovane Sayan corse verso il padre.
“Ci sono
problemi?” chiese.
“Fai
vedere a questi tizi, quello che accadrà se non collaborano!”
“Co-cosa?
Devo ucciderne uno?”
“No,
no…semplicemente, spaventali…”
Goten
sorrise e cercò a terra un grosso pezzo di metallo; lo raccolse e in pochi
secondi riuscì a piegarlo per poi spezzarlo.
Oh certo,
avrebbe potuto far esplodere un’altra camionetta o meglio ancora trasformarsi
in Super Sayan, ma questo implicava aumentare l’aura, e quindi preferì adottare
una tecnica più grezza, ma estremamente efficace.
Spaventarli
a morte!
“Allora,
avete capito di che pasta siamo fatti? Non vi conviene farci arrabbiare perché
la dietro c’è una persona che non aspetta altro se non fare esplodere tutto.
Fate una mossa sbagliata è per voi è la fine!” sibilò Goku assumendo un tono di
voce minaccioso.
L’uomo
che precedentemente gli aveva lanciato la bomba, si fece avanti.
“Voi
distrutto nostre armi, nostra auto…voi mostri…”
“Mostri a
noi? Eh no amico, quelli che devono farsi un bell’esame di coscienza siete voi!
Voi che lavorate per uccidere le altre persone e che state costruendo un
esercito di Robot assassini!”
“Noi
perseguiamo nostra fede, altre persone…infedeli! Infedeli meritano l’inferno!”
Goku
afferrò l’uomo per la collottola della divisa e lo sollevò da terra di qualche
metro.
“Stai a
sentire brutto terrorista, se non mi dici immediatamente dove si trova il pazzo
criminale che progetta i vostri robot, vi ucciderò uno dopo l’altro con le mie
stesse mani!”
L’uomo prese
ad agitarsi violentemente gridando frasi in arabo, incomprensibili per i sette
guerrieri.
“Che
succede Kaaroth?” chiese Vegeta.
Non
rispose.
Improvvisamente
dal fondo della trincea arrivò un altro gruppo di soldati che subito cominciò a
scaricare colpi su Goku, Goten e gli altri nascosti dietro il lastrone di
metallo.
“Goku,
cosa facciamo? Questi non vogliono collaborare!” domandò Junior.
I due
Sayan corsero a ripararsi, tornando accanto ai compagni.
“Non ci
resta che arrangiarci, dovremo trovare un altro modo per scovare il Dottore…”
“E
adesso?”
Ci pensò
un attimo.
Sorrise.
*§*§*§*§*§*§*§
Buon lunedì a tutti! Passato un bel week-end?Io beh, come al solito a scrivere!
Allora, cominciamo dai vostri commenti, andando in fila: Black, come promesso ho aggiornato e cercherò di mantenere questo ritmo anche se...Avviso per tutti, dal 2 al 4 novembre
non potrò aggiornare perkè sono a Lucca alla mitica fiera
del fumetto e UDITE UDITE, mi traverstirò da Videl(costume
già pronto!!!) quindi abbiate pazienza! in ogni caso, ti
ringrazio tanto per il super commentone!aH, ho corretto in tutti i
capitoli la parola NAMECCIANO!
Elechan, che
bello risentirti, speravo tanto risucissi ad incappare nella mia fic e
alla fine ce l'hai fatta! Allora, rispondo subito, il nome della
ragazza, letteralmente si pronuncia Lien. per quanto riguarda la
spoilerata, beh, vi ho solo detto come finisce....dietro poi c'è
tutto un luuungo lavoro eh eh (me. Diabolika!) ultima cosa, si ho
scritto un libro, fantasy per la precisione e ora sto ultimando il
seguito!!! ke fatica!!! spero tu riesca a seguire la fic!
Pink_Videl, chi non vorrebbe avere 7ragazzoni come loro in giro per casa? io me li strapazzeri tutto il giorno! lakie7, mi fa piacerissimo ke ti stia piacendo!tvb!
Vegetina94(hi hi! sai ke
hai l'età della mia sorellina?! è come se la stesse
leggendo lei!!!) cmq...non temere, come già detto
cercherò di essere costante con gli aggiornamenti!
SuperEllen, Junior DEVE
essere geniale, perkè almeno per me, è l'unico in grado
di tenere a freno la forza e cercare di calmare quei scimmioni ke
vorrebbero distruggere tutto!!
Uh, per tutte le sfere del drago, ke fatica! Spero di essere stata esaudiente!
[ Ehy, hai visto? Ho cambiato rivista! nd.Goten. Bravo! Cosa leggi?
nd.me. è focus! un numero di questa estate! nd. goten. Sarebbe?
nd. me. Eh eh eh...il sesso nella storia! nd. goten. No...non ti
smentisci mai...! =_=! nd. me]
Vi mando un bacio very very big! v.v.b!
A domani! aLY!
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Capitolo 8 *** Ci renderemo trovabili! ***
8.
8. “Ci renderemo trovabili!”
Leanne
udì la voce del padre rimbombare fra le pareti di casa. Stava ridendo.
Si
accucciò maggiormente fra le coperte e continuò a dormire, almeno ci provò.
Ben
sembrava non aver esattamente capito il concetto di -Sabato mattina-, quando in
casa dovrebbe aleggiare solo un gran silenzio, rotto di tanto in tanto dal
rumore della ruota di Tory, il loro criceto.
Percepì
del movimento nella stanza a fianco, quella di Jason.
Impossibile
che fosse già sveglio, erano entrambi rincasati tardi e lui, prima di
mezzogiorno, solitamente, non si alzava mai.
Si rigirò
nel letto ed appoggiò una mano sul comodino, tastando alla ricerca della
sveglia. “Ecco!” pensò afferrandola.
La portò
vicino agli occhi e lentamente ne aprì uno. 9.58.
“Uff, è
presto, che diavolo ha da ridere tanto a quest’ora?” sbraitò trascinandosi
seduta.
Di
malavoglia abbandonò il suo caldo e comodo letto e dopo aver indossato le
ciabatte, aprì la porta ed attraversando in corridoio, cominciò a scendere le
scale.
Qualcuno
parlava, qualcun altro rideva.
Un denso
odore di caffè colpì il suo naso, costringendola ad affrettare il passo. Si,
una buona tazza di caffè era quello che ci voleva.
Spinse violentemente
la porta della cucina con in testa già pronta la ramanzina che avrebbe fatto al
padre; aprì bocca per parlare, ma la scena che le si presentò davanti agli
occhi, le bloccò ogni facoltà motoria.
Goku,
Vegeta, Junior e Gohan, erano comodamente seduti al tavolo, mentre Ub, Trunks,
Jason e Goten stavano giocherellando con Tory.
Il padre
sorrise e sette si voltarono verso Leanne.
La
giovane vide la sua immagine riflessa nel vetro della finestra; aveva i capelli
tutti arruffati, gli occhi ancora sporchi di mascara ed indossava un buffo
pigiama con le barchette.
“AAAAAAAHHHH!”
fu la reazione di lei.
Richiuse
immediatamente la porta e si catapultò nella sua stanza barricandosi all’interno.
“Che
figura! Che figura!” esclamò sedendosi alla scrivania per riprendersi.
Dei passi
si avvicinarono alla stanza.
“Lily…andiamo
Lily apri la porta…sono Jason!”
“No! Non
mi farò vedere da nessuno fin quando non avrò fatto la doccia, lavato i capelli
e mi sarò vestita decentemente!”
“Dai!
Goku e gli altri sono tornati questa notte! Non hai voglia di salutarli?”
“Ti ho
detto di no!”
“Ufff,
d’accordo, fai come ti pare, però sappi che più tardi andiamo con i ragazzi a
fare un giro sulla collina, capito?”
“Si, si,
ho capito…”
***
Erano in
macchina ormai da trenta minuti e Leanne aveva tenuto lo sguardo fuori dal
finestrino per tutto il tempo.
Alla
guida c’era Jason, a fianco a lui Goten, mentre dietro, accanto a Lily, con gli
occhi sbarrati, persi ad osservare il panorama vi erano Ub e Trunks.
“Dai
Lily, smetti di fare l’asociale e di qualcosa! Non è mica successo niente, sei
solo scesa con il pigiama!” commentò il fratello.
“Non sto
facendo l’asociale, lo sai che stare in macchina mi rilassa…” risposta data con
un timbro di voce quasi del tutto assente e distratto.
“Sarà…”
“Ehy
Trunks, perché non racconti a Leanne quando hai dovuto affrontare ben quattro
soldati…?” propose Goten cercando di alleggerire l’atmosfera.
“C-cosa?”
balbettò il ragazzo.
“Si
dai…non essere modesto, lo sanno tutti che sei stato coraggiosissimo!
Racconta!!” esclamò Ub.
“Davvero
ha combattuto contro quattro soldati?” domandò Leanne rivolgendosi al Sayan.
“Beh…si,
si…loro hanno attaccato tutti assieme e così mi sono ritrovato sommerso…”
“E ti
hanno ferito?”
Non
rispose.
“Trunks,
coraggio, perché tutta questa riservatezza? Mostrale il taglio!”
“Taglio?
Ti sei fatto male allora?”
Il
giovane annuì e sollevò la maglietta verde, mostrando una grande benda che gli
circondava il bacino.
“Non è un
taglio grande, è stato tuo padre ad insistere per metterla…” commentò.
Leanne
rimase ferma ed immobile ad osservare il dorso perfetto del giovane; i suoi
pettorali sembravano scoppiare, era decisamente magnifico e mai si sarebbe
immaginata che un giorno avrebbe potuto ammirare lo splendido fisico del suo
eroe.
Trunks
prese la mano destra di Lily e l’accompagnò contro la benda.
“Senti,
non è grande e non mi fa neanche male…”
Lei
sorrise.
“Lo so,
tu sei forte…” gli bisbigliò all’orecchio.
Jason
osservò la scena dallo specchietto retrovisore, scosse il capo e sospirò.
“Bene
ragazzi, siamo arrivati sulla collina più alta della città! Qua ancora, grazie
al cielo, non hanno costruito nessuna palazzina, c’è solo l’erba, la terra e un
paio di cannocchiali per godersi il panorama!” affermò il gemello parcheggiando
l’auto.
Il
gruppetto scese e Jason cominciò subito a stendere le varie coperte, mentre Ub legava
l’amaca tra i tronchi di due alberi.
“Come si
sta bene quassù, niente bombe, niente esplosioni e nessun soldato impazzito!”
affermò Goten sdraiandosi sull’erba.
“Che ne
dite? Facciamo qualche lancio con il freesby?” domandò Trunks.
“Ottima
idea amico, avevo proprio voglia di sgranchirmi le ossa!”
“Allora
prendi questo!” esclamò lanciandolo verso l’amico.
Mentre Ub
era intento ad ultimare i nodi dell’amaca, Leanne si sedette a terra accanto al
fratello.
“Hai
visto? Alla fine ci siamo riusciti, si stanno divertendo…” commentò lei.
Jason
sorrise e dall’osservare il paesaggio, spostò lo sguardo verso la sorella.
“Lily, ti
chiedo solo una cosa…non voglio vederti soffrire…intesi?”
“Eh? Ma
cosa stai dicendo? Perché mai dovrei soffrire?”
Non
rispose, rimase imbambolato ad osservarla.
“…”
“Jason,
allora?”
“No,
niente…non voglio che questo problema dei terroristi ti faccia soffrire, tutto
qui…”
Distolse
lo sguardo e riprese ad osservare il fondovalle.
***
“Per
quale ragione li abbiamo fatti uscire di casa?” chiese Gohan scostando le tende
della cucina.
“Perché
per loro, certi argomenti risulterebbero troppo complicati, sono pur sempre dei
ragazzi…” spiegò il padre.
“Kaaroth,
saranno anche dei ragazzi, ma sono anche dei guerrieri!”
“Come vi
è sembrata la situazione?” domandò Ben versando del caffè nella tazzina di
Junior.
“I
terroristi non hanno la minima intenzione di collaborare, ovviamente. Del pazzo
che sta costruendo di robot non ne abbiamo visto neanche l’ombra e come se non
bastasse, pare che anche lui abbia azzerato l’aura…”
“Quindi,
dovrete ritornare laggiù?”
“Temo di
si, fin quando quel Dottore non deciderà di uscire allo scoperto…”
“Ma ai
terroristi li avete fermati però, vero?”
Scosse il
capo.
“No Ben,
mi spiace!”
“Ma voi
dovete fermarli! Almeno per tranquillizzare la popolazione! Oltre a me, nessuno
sa che c’è di mezzo un uomo che costruisce macchine assassine e se gli abitanti
della terra dovessero venire a saperlo, si scatenerebbe il panico e i
terroristi non aspettano altro che questo!”
“…Noi
dobbiamo occuparci solamente del Dottore…” intervenne Junior.
“Se il
tuo pensiero principale è tenere al sicuro Jason e Leanne, non devi
preoccuparti, io farò in modo che nessun pazzo dinamitardo tocchi i tuoi figli
neppure con un dito…”
Ben si
accomodò sulla sedia a fianco del Namecciano.
“Io…io
temo per la loro vita ogni giorno. Quando vanno a scuola o sono al centro commerciale.
Quando escono con gli amici e persino quando gettano fuori la spazzatura. Da
sei mesi a questa parte, vivo nel costante terrore che possano finire in mezzo
ad un attentato…perciò è per questo che vi chiedo di eliminare i terroristi…”
“Tsk, non
devi assillarti per niente –affermò Vegeta- ti ricordo che i tuoi figli in
questo momento sono in compagnia dei nostri e non per vantarmi, ma sono
certamente in ottime mani! Non temere, il mio Trunks avrà molta cura della
dolce Lily…”
“Vegeta!
Ma che dici?” sibilò Goku tirandogli un calcione sotto il tavolo.
“Si,
forse avete ragione, per il momento non c’è motivo di preoccuparsi troppo…”
“Ad ogni
modo, ora dobbiamo decidere un piano d’attacco più dettagliato!” intervenne
Gohan.
“Se noi
non riusciamo a trovare il Dottore, vorrà dire che sarà lui a trovare noi…”
proseguì.
“E come
farà a trovarci?” chiese Vegeta.
“Semplice,
ci renderemo trovabili!” concluse sorridendo.
*§*§*§*§*§*§*§*
Me
è tornata! eh si ragassuole mie, la fiera di lucca mi attende,
poi magari vedrò di mettere da qualche parte un pò di mie
foto vestita da Videl! Kissà se riuscirò a trovare il mio
Gohan? Mah, ki lo sa?
Cmq...mi sembra inutile dirvi grazie perkè ormai siete tutte TAAAAANTO gentili a commentare!
Voglio però dirvi una cosa.
la scorsa settimana, quando scrivevo questo capitolo, nella scena in
cui Lily dice di volersi fare la doccia, mi era venuta una mezza idea
di alzare il rating, facendo "casualmente" entrare Trunks in bagno e
scatenare una strana passione fra i due...poi però mi sono detta
"eh no! Trunks non è pervertito come Goten(xkè per
me goten è pervertito!), daiii lui è più
gentiluomo...cn ci vuole dolcezza..."
e dopo questa vi saluto e a risentirci domani!!! vvb!
Aly.
|
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Capitolo 9 *** Auto Difesa. ***
8.
9. AutoDifesa.
“…Mi
raccomando ragazzi, per mercoledì voglio vedere le vostre relazioni complete e
terminate! Ricordatevi di mettere il titolo ed un pensiero personale in fondo,
inoltre…”
La
campanella, fedele alleata degli studenti, squillò, facendo rimbombare il suo
trillo assordante per tutto il corridoio.
I ragazzi
schizzarono in piedi e come dei razzi ed uscirono immediatamente dalla classe.
Leanne
raccolse di fretta le sue cose e si precipitò in corridoio.
“Finalmente
Lily, ce l’hai fatta!” incalzò Jason allacciandosi il giacchetto.
“Ehy ma
dove corri?”
“Scusa
Jas…ma oggi non torno a casa con te…”
“Dove
vai?”
Lei
sorrise.
“Sul
tetto!”
“Ah,
dunque viene…Trunks?”
“Si! Ora
scappo, ci vediamo a casa fratellino!”
“Aspetta
Lily…”chiamò lui.
“Che
c’è?”
“No…no…niente,
a dopo…”
La
giovane annuì e cominciò a salire velocemente le scale; raggiunse la pesante
porta metallica e dopo averla spalancata si ritrovò sul tetto, davanti alla
ringhiera di protezione.
Guardò
attorno alla ricerca di Trunks.
“Ciao
Lily!” esclamò il ragazzo saltando giù dalla ringhiera.
“Ciao
Trunks!”
“Tutto a
posto?” chiese avvicinandosi.
Annuì.
“Si…tutto
ok!”
“Bene,
allora vieni qui… -la prese in braccio stringendola forte, ormai Leanne si era
abituata a quel contatto e fra le braccia del giovane Sayan si sentiva al
sicuro e protetta da qualsiasi tipo di pericolo- oggi i grandi hanno deciso di
andare sulla collina, dobbiamo allenarci…”
“Possiamo
venire anche io e mio fratello?”
“Non è
che potete, dovete!”
***
“Prendi
questo Kaaroth!” esclamò Vegeta sferrandogli un potente calcio nello stomaco,
calcio che, ovviamente, l’altro Sayan riuscì ad evitare senza troppi problemi.
“Non
provarci Vegeta, con me certi trucchetti non funzionano! Piuttosto guardati le
spalle!”
“Eh, le
spalle?”
Il
Principe non fece neppure in tempo a girarsi; Goku, attraverso il
teletrasporto, gli era piombato dietro, atterrandolo con un pugno.
“Che
male! Questo è stato un colpo scorretto…” obbiettò massaggiandosi la guancia.
Il Sayan
gli tese la mano, aiutandolo ad alzarsi.
“Coraggio,
andiamo a vedere come procede con i ragazzi…”
Raggiunsero
Junior che si trovava qualche metro più avanti; sotto il suo sguardo vigile ed
attento, Trunks, Ub, Goten e Gohan si stavano allenando, migliorando la potenza
dei colpi e la mira.
“Tutto
bene?” chiese Goku avvicinandosi.
“Si…si.
Anche se tendono a distrarsi facilmente…Ehy Goten, piantala di andare contro
Ub!” sbraitò Junior.
“Ecco
appunto…”
“Senti,
forse è il caso di passare all’altro allenamento…? Non trovi?”
“Mmmm,
dici? Allora facciamo così, prendo Gohan e Trunks, loro dovrebbero andare
bene.”
“Che ne
pensi Vegeta? Tuo figlio e Gohan, d’accordo?”
“Tsk! Per
me puoi prendere chi vuoi, basta che noi due continuiamo a combattere!”
“D’accordo
Junior…Gohan e Trunks vanno benissimo…”
Il
Namecciano annuì e si allontanò per qualche minuto, dirigendosi verso Jason e
Leanne, seduti sotto un albero.
“Forza,
ora tocca a voi!”
Jason
spalancò gli occhi.
“Come
scusa?”
“Hai
capito bene, ora tocca a voi…”
“E cosa
centriamo in tutto questo?”
“Ho
promesso a vostro padre che non vi sarebbe mai accaduto niente, però, nelle
situazioni d’emergenza, dovrete essere in grado di difendervi da soli, perciò
io e gli altri abbiamo deciso di darvi una sorta di corso di base per l’auto
difesa. Non temete, non si tratta di esercizi psicologici per l’aura o cose
simili…solo qualche calcio e un paio di pugni ben assestati…”
“Forte!
Io ci sto!” esclamò il ragazzo.
Leanne
scattò in piedi e sorrise.
“Ovvio
che ci sto anche io!”
“Bene,
allora seguitemi, Gohan e Trunks saranno i vostri maestri e io indicherò loro
cosa fare!”
Accompagnati
dal pelle verde, si allontanarono dalla zona in cui erano rimasti Ub, Goku e
Vegeta, spostandosi verso l’interno del bosco.
“Dunque,
tu Jason starai insieme a Gohan, lui è molto forte e metterlo con Leanne
sarebbe un vero omicidio…mentre Trunks, ovviamente…”
“Io vado
con Lily…” concluse il Sayan sorridendo.
Jason
alzò gli occhi a cielo e scosse il capo.
“Bene
ragazzi, ora ascoltatemi, Trunks e Gohan saranno gli assalitori, mentre voi due
le vittime. Portate il braccio destro davanti alla faccia in questo modo e
piegatelo. Fate lo stesso con il sinistro…” affermò Junior mostrando la posa.
“Se il
vostro assalitore arriva da davanti avrete l’opportunità, prima di difendervi e
poi di attaccare. Siete pronti?”
Annuirono
e si prepararono allo scontro.
“Non
credo che essere clemente faccia parte dell’allenamento…” bisbigliò Trunks a
pochi passi dalla giovane.
“Nessuno
ti ha detto di esserlo…”
“E se ti
fai male?”
“E se tu,
ti fai male?” rimbeccò lei.
“Via!”
gridò Junior.
Jason
riuscì subito a bloccare il pugno di Gohan e facendo un salto all’indietro, ebbe
tempo per organizzare la sua difesa.
“Complimenti
Jason! Che agilità, hai praticato le Arti Marziali per caso?” domandò Gohan.
“Arti
Marziali? No, IO no…”
Leanne
invece si fece prendere dal panico, o meglio, si fece distrarre dallo sguardo
profondo di Trunks che non se la smetteva di osservarla; si spostò verso
sinistra accucciandosi a terra.
“Ma che
fai?” sbraitò il Sayan mandando a vuoto il colpo.
“Ni-niente
è che…se mi arrivavi un pugno come quello…”
“Dai,
rialzati!” esclamò porgendole una mano.
“Ehy voi
due, avete finito di giocare?” li riprese il Namecciano.
“Scusa
Junior! Ora ci riproviamo…” si giustificò il ragazzo.
“Io ci
sono, sono pronta…”
“D’accordo…uno,
due…tre!”
Si
scagliò sulla giovane con l’intenzione di colpirla da sinistra; Leanne avanzò,
afferrò il Sayan per un braccio e bloccandoglielo dietro la schiena, riuscì a
fargli perdere l’equilibrio.
Trunks la
prese la maglia tirandola a terra con sé.
Si
ritrovarono uno sopra l’altro. Lui sopra di lei. I loro respiri si
incrociarono.
“Sei
brava…” commentò restando immobile.
“Cinque
anni di Karate…comunque neanche tu sei male…”
“Sai
com’è, sono un Sayan!”
Sorrise.
All’esterno
del bosco, nella zona opposta, Ub, Goku e Vegeta avevano assistito alla scena.
“Guarda
un po’ tuo figlio, Vegeta!” esclamò l’altro Sayan.
“Eh eh,
l’avevo detto che Leanne era in buone mani…”
La voce
del loro amico verde, risuonò attorno.
“Brava
Lily, molto bene, hai improvvisato una buona difesa! Ora però alzatevi.”
“Già, ora alzatevi!” sibilò velenoso Jason.
Entrambi
fecero caso alla posizione in cui erano finiti; Leanne fu colpita da
un’improvvisa ondata di caldo e Trunks strisciò all’indietro allontanandosi il
più possibile.
“S-sc-scusa…io
non…non mi ero accorto che…si insomma…”
“Anche
io…scusa…”
“Ora sto io
con MIA SORELLA!” affermò Jason scandendo bene le ultime due parole.
***
Era steso
sul divano con il telecomando in mano. La T.v. era accesa, ma non la stava guardando. Non
sapeva se essere preoccupato o arrabbiato.
“Ciao
fratellone!” esclamò una voce.
“Oh, sei
tu Lily. Dovresti già dormire a quest’ora…”
“Già, ma
ho sentito la Televisione
e ho subito immaginato che ci fossi tu! Stai bene?”
“Si…si…”
fu la sua risposta assente.
“Ma che
hai? È tutto oggi che ti comporti in modo strano!”
“Non ho
niente!” replicò con fare scocciato.
“E il non
avere niente significa anche fare lo scorbutico con tutti?”
Si alzò
in piedi e spense la T.v.
“Non
dimenticare il motivo per il quale LORO sono qui…” affermò dirigendosi verso le
scale.
§*§*§*§*§*§*
Ciao
a tutti!....sono tornata con il capitolo pre-partenza per lucca...eh
purtroppo per questa settimana dovrete accontentarvi fino qui! Ho mille
cose da fare e sono idaffffffarata! Spero non me ne vogliate male se
l'aggiornamento sarà lunedì pm! Scusate, scusate
scusate!!!! intanto vi ringrazio per i commenti del capitolo 8!!
[Negligente! nd. Vegeta. Ehy ma te spunti fuori adesso?Cosa cavolo vuoi? nd.Me. Tsk, umani! nd.Vegeta. Scimmione! nd.me.]
Buon Halloween a tutti...buoni giorni di festa!
besitossss Aly!
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Capitolo 10 *** Il film della discordia. ***
10.
10. Il film della discordia.
Ricevette
un potente calcio nello stomaco e subito dopo un sinistro in faccia; cercò di
rialzarsi da terra, ma un piede, premuto forte sul suo petto gli bloccava i
movimenti.
Osservò
con aria perplessa la figura maschile che torreggiava sopra di lui; aveva un
ghigno poco rassicurante.
“Che fai
papà!” sbraitò il giovane.
“Sei
distratto Trunks! Molto distratto. Negli ultimi giorni i tuoi riflessi sono
notevolmente peggiorati, senza contare che la maggior parte delle volte in cui
noi veniamo qua ad allenarci, tu fuggi chissà dove o peggio, non ti fai
vedere!”
“Scusami…è
che pensavo…”
“Questa
non è una vacanza! Siamo sulla terra per uno scopo ben preciso e tu non puoi
permetterti alcun tipo di distrazione!”
“Mi
spiace…”
Vegeta
tolse il piede lasciandogli il tempo per rialzarsi.
“Ora, o
tu cerchi di concentrarti o io e te rimarremo su questa collina fin quando non
sarai riuscito a stendermi! Mi sono spiegato?” tuonò il Sayan.
Annuì e
si preparò ad un nuovo scontro.
***
“Come mai
già a casa a quest’ora?” chiese Ben entrando in cucina.
“Gli
allenamenti di Basket sono stati rimandati perché la palestra era occupata
dalle Cheer-Leader e così ne ho approfittato per preparare la cena …”
“Ma io Lily
esco fuori per cena, sono con i miei colleghi!”
“Oh lo
so, infatti questo non è per te!”
“Come?”
“No papà.
Lily ha preparato questo banchetto nuziale per i nostri ospiti. Ricordi? Alti,
muscolosi, forti come la roccia, passano tutto il giorno in collina ad
allenarsi e alcuni di loro sono dei…farfalloni!” sibilò Jason addentando un
pezzo di pane.
“Piantala
di dire certe cose! Ultimamente sei diventato insopportabile, prima ti piaceva
averli in giro per casa…”
“Mi piace
ancora, solo dovrebbero prendersi un po’ meno confidenze…tutto qua!”
Leanne
scosse il capo e posò sulla tavola una bottiglia d’acqua.
In un
batter d’occhio, sulla porta della cucina, si materializzò Goku, seguito da
Vegeta, Junior e tutti gli altri.
“Urrrka
che fame che ho questa sera! Mi sembra di non mangiare da una settimana!”
“Non
temere, mia figlia vi ha preparato una di quelle cene che non dimenticherete
facilmente. Io esco, buona serata a tutti!” affermò Ben sgattaiolando fuori di
casa.
Jason
prese il suo piatto e filò dritto in camera.
“Ma che
gli prende?” chiese Ub.
“No…niente,
è solo stanco. Voi mangiate pure…”
I sette
si accomodarono a tavola ed iniziarono a divorare ogni cosa, sembravano le
cavallette su un campo di grano.
“Bene,
ora se volete scusarmi devo finire di fare un paio telefonate, questa sera
vengono qui alcuni miei compagni di classe per vedere un film e vorrei che la
situazione rimanesse…come dire…sotto controllo!”
“Qu-questa
sera? Compagni di classe? Fi-film?” balbettò il Namecciano.
“Si,
pensavo di avervelo detto, comunque non ci sono problemi perché tanto dopo cena
voi tornerete in collina, vero?”
“Beh…eh
eh…noi questa sera avevamo deciso di riposarci, è una settimana che non
facciamo altro che allenarci…” spiegò Gohan.
Leanne
spalancò gli occhi.
“Ma voi
non potete farvi vedere! –gridò- non potete! Se quelli vi vedono è finita!”
“Non
preoccuparti, ce ne staremo buoni e silenziosi nelle nostre stanze, non
sentirai neppure volare una mosca…promesso!” affermò Goten.
Leanne
sospirò ed uscì dalla cucina chiudendosi la porta alle spalle.
“Forse
dovremmo veramente andarcene su in collina, almeno non corriamo alcun rischio…”
commentò Trunks.
Goten
scosse il capo.
“Scherzi?
Questa sera io, te e Ub facciamo il mega torneo alla Play station nella stanza
di Jason! Un’occasione del genere è impedibile!” esclamò entusiasta.
***
Fra le
pareti della casa era calato il silenzio più totale; il film era già iniziato
da più di un’ora e almeno per il momento, la situazione era rimasta sotto
controllo.
Di tanto
in tanto, dal piano superiore, risuonavano lievemente le musiche del video
gioco ed appena percettibili, le urla dei ragazzi.
“Ci sono
gli amici di tuo fratello?” chiese Mary.
“S-si…si…stanno
giocando alla play station!” affermò Leanne dando un veloce sguardo alle scale.
Una porta
si aprì e il sangue nelle vene della giovane, si gelò all’istante; dal riflesso
del vetro della finestra, vide scendere furtivamente Junior e Goku e dirigersi
silenziosamente in cucina.
“Ehm…vado
a prendere qualcosa da bere…torno subito!” affermò alzandosi.
A passo
svelto marciò verso la cucina.
“Che
diavolo ci fate qui?” sbraitò.
“Volevamo
vedere se era tutto sotto controllo. Nel caso non l’avessi notato, i tuoi amici
sono gli stessi con i quali ci siamo scontrati i primi giorni!” commentò
Junior.
“Si, e
allora? Non fatevi vedere e andrà tutto bene…ora tornatevene nelle vostre
stanze! Subito!”
I due
annuirono e lasciarono Lily con i suoi amici.
La serata
proseguì senza troppi problemi; il film finì, lasciando un senso
d’insoddisfazione in tutti i presenti.
“Non
pensavo che il finale fosse così scontato, mi ha un po’ deluso…” affermò Tom,
il compagno di squadra di Leanne.
“Effettivamente
potevano renderlo più movimentato!”
“Beh,
nessuno si sognerebbe mai di prendere una navicella spaziale ed attraversare lo
spazio per trovare la donna amata!” intervenne Mary.
Dall’alto
delle scale, tre ragazzi stavano osservando la scena.
“Trunks,
che cosa ti è venuto in mente di fare? Lo sai che se ci vede siamo tutti e tre
morti?” bisbigliò Goten
“Eh no,
solo voi due siete morti, vi ricordo che io sono suo fratello e…piccolo
dettaglio, non sono un cartone animato!”
“Scusalo
Jason è che da quando ha preso una sbandata per tua sorella, non ragiona più…”
“Piantala
di dire certe sciocchezze! Io non ho preso una sbandata proprio per nessuno!”
sibilò il Sayan.
“Oh, ed è
perché non ti importa di lei che sei voluto venire a controllare, dico bene?”
“Volevo
solo vedere con chi era!”
“Tradotto
significa che voleva vedere se qualche ragazzo faceva il cretino con lei…”
La risata
della giovane rimbombò fra le pareti della sala.
“…e voi
davvero avete pensato che quelli fossero veramente Goku e i suoi compagni? Ah
ah ah, ridicolo…” esclamò.
“Si sta
divertendo…” commentò il Sayan moro.
“Si, si
sta divertendo perché è con i suoi amici!” puntualizzò il fratello.
Lo
sguardo dei tre, cadde simultaneamente sul braccio di Tom; si stava pericolosamente
allungando sulla spalla di Leanne.
Jason
deglutì lentamente.
Tom aveva
abbracciato la ragazza attirandola verso di sé.
Trunks si
morse nervosamente il labbro e strinse forte i pugni; attorno al suo corpo
cominciò a formarsi un leggero turbinio d’aria che prese a fargli volteggiare i
capelli.
“Ehy…amico
calmati…”
“Ma che
gli prende? Che sta facendo?”
“Parli di
tua sorella o di Trunks?”
“Trunks!
Che cos’ha?”
Goten
sorrise.
“Mai
sentito parlare di Gelosia? Quel bellimbusto laggiù sta facendo il furbo con
Lily e come puoi vedere tu stesso, non è vero proprio niente che a Trunks lei
non piace…”
“D’accordo,
l’ho capito, però…non puoi fare qualcosa per fermarlo?”
“L’ideale
per lui sarebbe piombare in salotto, spaccare la faccia a quel tipo e portare
via Lily in modo eroico, ma sappiamo entrambi che succederebbe il
finimondo…riportiamolo in camera…è meglio!”
“…E
lasciamo Lily tra le grinfie di Tom?”
“Jason,
se anche a tua sorella piace un po’ Trunks, vedrai che riuscirà a gestire da
sola la situazione!”
“Ehy ma
tu non dovresti essere quello scapestrato e svogliato? Il cui pensiero
principale è come adescare una ragazza?”
“Si…cioè
NO! Io non sono così…cioè forse un pochino, però quando Trunks è in difficoltà,
io per lui ci sono sempre!”
Jason
scosse Trunks per le spalle facendolo rinsavire.
“Forza
amico, torniamo a giocare…”
“Io…quello…io
lo…”
“Si lo
ammazzi, ora però togliamo il disturbo…”
*§*§*§*§*§*§
http://tessaiga.spaces.live.com/
Ciao a
tutti! Sono tornata da Lucca! Oh mamma ke esperienza! Quante cose ho
comprato...e quando mi sono divertita a vestirmi da Videl! Per chi
volesse vedere le foto, ho lasciato sopra il mio indirizzo del blog di
msn, non è pubblicità occulta o roba simile vero?
Cmq...ora passiamo alla fic, eh eh...avete visto ke alla fine Jason
ha..come dire...accettato il fatto ke a Trunks piaccia Lily, che caro
fratello! cmq, per ki si sta kiedendo "ke fine ha fatto l'azione e i
combattimenti?" non temete, non sto temporeggiando! è una
successione di eventi e non è detto ke accada tutto alla base
dei terroristi!
Detto questo vado!
Un bacio!
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Capitolo 11 *** Il buio della polvere. ***
11
11. Il buio della polvere.
“Un nuovo
attacco terroristico oggi nella bella e pacifica cittadina sulla West side
Coast. Due terroristi mascherati da venditori di Hot Dog, hanno fatto esplodere
il loro chiosco proprio al centro della città. I morti sono ancora da definire
e per il momento si parla di almeno 40 dispersi. In città si è scatenato il
panico e le forze dell’ordine stanno cercando incessantemente i due uomini.
Ancora
una volta nessuno ha visto in azione i 7 guerrieri. Che fine hanno fatto? Come
mai tardano così tanto ad agire? Il Presidente si rifiuta di rispondere alle
nostre domande e la popolazione è sempre più spaventata. Dove andremo a finire
se questa Organizzazione riuscisse a prendere in mano il potere?”
Ub si
sedette lentamente sul divano, seguito da Gohan e Junior.
“La
situazione è sempre più complicata…” commentò il Namecciano.
“Perché
non avete fatto nulla? Quelle persone si aspettano la vostra protezione!”affermò
Ben.
Sospirò.
“Perché
come già detto, fermare i terroristi spetta alle vostre forze dell’ordine, noi
dobbiamo fermate i Robot.”
“Ma se ancora non siete riusciti a trovare colui che li costruisce, perché
intanto non fate qualcosa?”
Nessuno
rispose perché nelle parole di Ben non vi era niente di sbagliato, aveva
perfettamente ragione.
“Dov’è
quello scansafatiche di mio figlio?” chiese Vegeta guardandosi attorno.
“Credo
sia uscito con Goten, avevano voglia di prendere una boccata d’aria…” rispose
Goku.
“Boccata
d’aria? Kaaroth! Mio figlio e tuo figlio non possono gironzolare per la città
come nulla fosse, senza contare che ultimamente Trunks ha la testa da un’altra
parte e negli allenamenti non si impegna abbastanza!”
“Dai
Vegeta, almeno per oggi lasciali fare, da domani cominceremo a fare sul serio e
troveremo il modo per rintracciare il Dottore!”
Junior si
alzò di scatto dalla poltrona, avvicinandosi alla finestra.
“Che
succede?” chiese Gohan.
“Non lo
so…ho una strana sensazione…e non sono per niente tranquillo…”
***
Erano
stesi sull’erba ormai da tre ore. La mattina era volata via in fretta, così
come la pazienza di Goten.
“Insomma
Trunks! Ti vuoi decidere si o no? Io non so più come diavolo fartelo capire…se
continui a tergiversare in questo modo, presto o tardi qualcun altro metterà il
suo braccio attorno alle sue fragili spalle…”
“Piantala
di dire certe cose!” sbraitò di tutta risposta.
“Ma cosa
c’è di così strano? Se Lily ti piace perché non glielo dici? Santo cielo non
vedi come ti guarda ogni volta che parlate? Non ti accorgi dell’espressione
beata sul suo viso, quando la riporti a casa da scuola?”
Non
rispose, rimase steso sull’erba con le mani incrociate dietro la testa.
Perché
era così difficile ammettere i suoi veri sentimenti?
Forse
perché era la prima volta che provava una cosa del genere per qualcuno.
Lui era
bello, niente da ridire. Se lo sentiva ripetere in continuazione da sua madre,
dalla sorellina, persino Videl diceva che avrebbe fatto strage di cuori ed
effettivamente, non aveva tutti i torti.
Le donne
che lavoravano alla Capsule &corp. stravedevano per lui e facevano di tutto
per attirare la sua attenzione; ogni scusa era buona per fare irruzione
nell’ufficio del presidente e chiedergli, con occhi dolci, di firmare chissà
quale documento o scartoffia, magari vecchia di due settimane.
Lui però
non capiva il significato di tutte queste attenzioni, o meglio, non gli
interessavano e lo mettevano in imbarazzo, cosa che forse lo rendeva ancora più
dolce ed affascinante.
Per
strada gli era sufficiente incrociare, per sbaglio, lo sguardo di qualche
ragazza ed ecco che questa era subito ai suoi piedi.
Per non
parlare poi delle vicine di casa.
Quando
usciva in giardino per allenarsi con il padre, erano tutte acquattate sul
terrazzo, pronte per ammirare i suoi fantastici addominali e sospirare sulla
piccola goccia di sudore che sarebbe scivolata lentamente fra i bicipiti.
Si,
Trunks Brief non era uno che passava inosservato.
Eppure
come mai non riusciva ad essere disinvolto con le ragazze?
Come mai Goten, di appena un anno
più piccolo, poteva vantare di avere una lunga esperienza nel campo?
Per quale
motivo, davanti ad una semplice ragazza umana si sentiva inutile e debole? Non
riusciva a reggere lo sguardo sereno di un essere umano e diventava
completamente imbranato.
Lui, il
figlio del Principe dei Sayan. Il guerriero Sayan, uno tra i più forti della
Galassia.
Ecco,
forse, qual era il problema.
La loro
diversità.
Il fatto
di esistere e allo stesso tempo di non esistere.
Il fatto
di essere considerato un Cartone Animato.
Sospirò.
“Trunks, che hai ora?”
“Non
lo
so…è che…ti sembrerà strano,
ma…io…credo…credo di aver paura…”
confessò a bassa
voce.
“Quando
ti piace qualcuno è normale…”
“Ma che
fai? Non mi prendi in giro?”
Goten
sorrise.
“Perché
dovrei prenderti in giro? Sei il mio migliore amico e se hai un problema non mi
metto a riderti in faccia…”
Il
giovane Sayan si alzò in piedi improvvisamente, come se non avesse neppure
sentito le parole dell’amico.
“Cosa
c’è?”
“Lo senti
anche tu?”
Goten
imitò Trunks ed avanzò di qualche passo verso il burrone.
“Sta
succedendo qualcosa, torniamo a casa!” concluse questi.
***
La scuola
di Jason e Leanne, per preservare la sicurezza degli alunni, aveva ultimato
alcuni sistemi di sicurezza e ordini di evacuazione, nel caso i terroristi
decidessero di attaccare la zona in cui si trovava la scuola o peggio ancora,
l’edificio stesso.
Da una
settimana infatti,dopo l’intervallo, due classi alla volta dovevano recarsi
nella sala comune, per seguire le nuove regole impartite dai professori e dal
preside.
Quel
giorno, era toccato alla classe di Leanne.
I ragazzi
però non sembravano prendere seriamente l’iniziativa e continuavano a fare
confusione, senza ascoltare le importanti informazioni spiegate dai docenti.
“Insomma
ragazzi, avete finito di chiacchierare fra di voi? Se facciamo tutto questo è
per la vostra sicurezza…” continuava a ripete il Preside.
Niente.
Gli studenti erano convinti che stare seduti nella sala comune, fosse un modo
come un altro per perdere un’ora di lezione ed evitare una spiacevole
interrogazione.
La voce
di un professore tuonò per tutta la sala, spaventando gli studenti che subito
si ricomposero sulle proprie sedie.
“Ora
basta ragazzi, basta veramente! Siete qui per ascoltarci e non per perdere
tempo…state zitti!”
Calò il
silenzio e finalmente il Preside ebbe l’opportunità di prendere la parola.
La quiete
però fu breve, perché presto, fra le pareti della scuola rimbombò un rumore
assordante e subito dopo l’intero edificio cominciò a tremare.
Gli
studenti si alzarono spaventati; alcuni uscirono di fretta dalla sala, altri
invece rimasero seduti, confusi per quello che stava accadendo.
“Lily che
succede?” chiese un’amica.
“Non lo
so…non ne ho idea, forse c’è il terremoto…”
“Sbrighiamoci
ad uscire!!!”
Ancora
quel rumore assordante, un pezzo di lampadario si schiantò a terra, il soffitto
prese a sbriciolarsi ed un denso polverone di fumo grigio ricoprì l’intera
sala.
Buio.
***
Goku e
Vegeta si rivolsero un’occhiata preoccupata. Annuirono entrambi.
“Ora
riesco a percepirlo anche io!” affermò il Principe.
“Si, lui
è qui!”
“Allora
andiamo!” concluse Gohan aprendo la porta di casa.
*§*§*§*§*§*§*§*
Trallallero trallallà...sono proprio qua! Allora? Che ne pensate? C'è abbastanza suspance?
Cosa succederà?
Elechan,
non preoccuparti, so cosa significa avere mille e mille impegni, quindi
non preoccuparti, quando avrai tempo, sai ke io qua ci sono!
Ma ke belli ke siete quando mi fate tutti questi commenti...non so più cosa dire per ringraziarvi!
Ah, dimenticavo! Ben Arrivata Spoil3r...mi
fa piacere ke la fic sia di tuo gradimento! Pensa ke l'idea mi è
venuta una mattina mentre andavo a scuola e per tutta la durata delle
lezioni non ho fatto altro ke buttare giù una bozza per quello
da scrivere, infatti non ho seguito praticamente nulla!! eh
vabè!!!
Ci si vede domani...sempre ke non mi venga il prillo di aumentare l'angoscia dell'attesa!!!!! eh eh!!!
Vi voglio bene!GRAZIE ANCORA!
Aly!
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Capitolo 12 *** Tale padre... ***
12
12. Tale padre…
“Qui
Juliet Conrad con l’edizione straordinaria del Tg. Tre diverse esplosioni hanno
scatenato il panico nell’intera città. Si pensa ovviamente ad un nuovo attacco
della BetaPiro. Le forze dell’ordine sono appena sopraggiunte sui luoghi
dell’incidente, ovvero la stazione Principale, la Piazza di Central Square ed
infine, purtroppo, l’istituto Superiore Lones…”
***
“Da che
parte andiamo? Sono tre i posti dove potrebbe essere!” affermò Ub.
“A questo
punto la cosa migliore è dividerci…” propose Gohan sfrecciando accanto al
padre.
“Aspettate
un momento… -intervenne Junior fermandosi, sospeso nel cielo- Trunks e Goten si
stanno avvicinando, percepisco la loro aura, è bene aspettarli e quando saremo
tutti insieme decideremo.”
“Tsk,
alla buon’ora, quei due si sono decisi di degnarci della loro presenza! Oh ma
adesso Trunks mi sente, questa non gliela faccio passare liscia!”
I due
arrivarono dopo qualche minuto e sui loro volti si leggeva chiaramente molta
preoccupazione.
“L’avete
sentito anche voi, vero?” domandò Ub.
Goten
annuì.
“Dobbiamo
trovarlo al più presto!” esclamò Trunks.
A quel
punto Vegeta, afferrò il figlio per la giacca e lo tirò verso di sé.
“Stammi
bene a sentire scapestrato che non sei altro. Non ho la minima idea di quello che
ti sta succedendo in quest’ultima settimana e non lo voglio neanche sapere, sta
di fatto che tu non puoi andare in giro quando e come vuoi, senza dirmi niente
e comportarti come se nulla fosse! Certo che dobbiamo trovarlo e tu ORA verrai
insieme a me e Kaaroth, sono stato chiaro?” sbraitò il Sayan scuotendo il
giovane.
“Ma io…io
e Goten pensavamo di andare a…andare a cercare Jason e…”
“Taci!
Sono tuo padre e IO decido cosa devi fare! Ai due umani ci penseranno Goten e
Ub, sono stato chiaro?” chiese alzando la voce.
Trunks
abbassò il capo ed annuì.
“Vegeta,
non pensi di aver esagerato?” domandò Goku bisbigliando all’orecchio del
Principe.
Non
rispose.
“Forza
ora andiamo!” esclamò trascinando il figlio nella direzione in cui si trovava la Stazione.
Junior e
Gohan, dopo aver salutato il resto del gruppo, si lanciarono verso la Piazza a velocità elevata, dileguandosi
in pochi secondi.
“Trunks,
sei pronto?” insistette il padre trasformandosi in Super Sayan.
In quel
momento però, Trunks afferrò Goten per la casacca e con un cenno della testa,
indicò in direzione della scuola.
L’amico
annuì, avendo capito le intenzioni del ragazzo.
Trunks si
divincolò dalla presa del padre, allontanandosi.
“Che
fai?” sbraitò questi.
“Mi
spiace papà, ma non la posso abbandonare!” gridò sparendo nel cielo insieme a
Goten.
Vegeta
fece per seguirlo, ma Goku lo bloccò all’istante.
“Kaaroth
non immischiarti!”
“Lascialo
stare, non hai ancora capito qual è il suo problema?”
Sospirò.
“Andiamo
Kaaroth…” si limitò a rispondere.
***
“Sai a
cosa stai andando incontro vero?” domandò Goten preoccupato.
“Certo,
ho provocato l’ira del Principe dei Sayan, ma non mi interessa!”
“Immaginavo
una risposta simile…e ora che pensi di fare?”
“Semplice,
andiamo nella scuola di Lily e vediamo se è tutto sotto controllo!”
“Hai
intenzione di entrare?”
“Ovvio!
Nessuno sarà in grado di portarmela via, neppure un branco sbandato di stupidi
robot!”
“Se
questo non è Amore, non so più come fartelo capire…” commentò Goten.
Trunks
sorrise.
***
Goku, Ub
e Vegeta arrivarono sul luogo della prima esplosione.
La
stazione era andata completamente distrutta; dozzine di camionette dei pompieri
cercavano disperatamente di spegnere il grande incendio che si era sviluppato.
A terra
vi erano molti feriti e su alcune barelle, si contavano già i primi sacchi
neri.
C’era chi
urlava il nome di qualche parente o amico, rimasto intrappolato fra le macerie,
chi piangeva a terra, in ginocchio e chi, preso da un istintivo atto di
coraggio, si era lanciato dentro ciò che restava della stazione per aiutare
coloro che erano bloccati.
I tre
volarono in basso di qualche metro e presero ad osservare attentamente l’area
circostante.
“Lo sento
chiaramente, è qui!” commentò Ub.
“Già,
anche io lo percepisco bene…e come ha detto Gohan, l’unico modo per farlo
saltare fuori è fargli capire che non è solo…” confermò Goku.
Sul volto
di Vegeta si formò un piccolo sorrisetto diabolico, pareva avere la stessa
espressione della volta in cui Babidi aveva preso possesso della sua mente.
Strinse i
pugni e cominciò lentamente ad aumentare l’aura attorno al corpo.
“Ma che
fai?” chiese Goku.
“Quello
che hai detto tu, gli faccio capire che non è solo!”
“Si… ma
non qui, davanti a tutti i terrestri, se ci scoprono poi?”
“Tsk, non
me ne frega, anzi, meglio così! Per quale motivo dovremmo tenere nascosta la
nostra natura?”
Il
Principe continuò imperterrito a fare di testa sua, senza dare ascolto alle
parole dell’amico Sayan.
Passarono
pochi minuti e dal fumo del fuoco, si intravide la figura di un uomo.
“Guardate
laggiù!” esclamò Ub.
“È lui!
Deve essere lui!” affermò Goku.
“Bene,
che stiamo aspettando allora? Raggiungiamolo!”
Vegeta
scattò in avanti seguito a ruota da Ub e Goku.
L’uomo si
allontanò dal centro dell’esplosione, dirigendosi verso un grande furgone nero,
qui si fermò; alzò la testa verso il cielo e nel vedere i tre guerrieri
scendere in picchiata sorrise.
Il primo
a toccare il suolo fu Goku, poi Vegeta ed infine Ub.
Finalmente
erano davanti al famoso Dottore che aveva costruito i Robot, erano davanti al
discendente del Dottor. Gelo.
“Mi
chiedevo per quale ragione ancora non vi foste fatti vedere…”
Goku
sbarrò gli occhi.
L’uomo
sghignazzò.
“Oh,
si…si…io sapevo che voi eravate sulla terra. I soldati che avete attaccato dieci
giorni fa sono corsi subito da me, sbraitando che un mostro li aveva
minacciati, un mostro che risponde esattamente alla descrizione del caro Son
Goku!”
“Parla!…come
mai ha scelto il primo pianeta terra? Che cosa vuoi fare? Provare a distruggere
anche questo?”
Ghignò
nuovamente e fece qualche passo in avanti.
“Prima di
tutto mi presento, io sono il Dottor. Tanatos* e a discapito di quello che
avete creduto fino adesso, non sono un lontano discendente del Dottor. Gelo,
bensì un Ciborg creato da lui stesso. Prima che quei due smidollati di C17 e C
18 lo eliminassero, egli mi ibernò in una capsula, programmata per riaprirsi dopo
20 anni. Il sogno del mio creatore era quello di generare una nuova razza,
potente ed indistruttibile, così ho deciso di venire su questo pianeta terra
per creare un nuovo esercito fatto di umani e Robot. Nel mio corpo sono
presenti tutte le informazioni che egli possedeva nella sua testa; in poche
parole, io sono l’esatta copia del Dottor. Gelo!”
“Molto
bene, allora se possiedi così tante informazioni, credo sia inutile dirti
perché siamo qui, così almeno eviteremo troppe perdite di tempo…” ringhiò Vegeta.
“Sciocchi!
Avete intenzione di battervi contro di me? Sapete, uno dei pericolosi Robot che
avete tanto cercato in questo periodo, ora è in giro per la città…sicuri di
voler perdere tempo qua con me?”
Ub
deglutì lentamente.
“Hai…hai
liberato un Robot?” chiese l’umano.
“Si…e
volete sapere dove gli ho ordinato di colpire?”
“Parla
pazzo di un Ciborg!” sibilò Goku avanzando minaccioso.
“All’istituto
superiore Lones…” concluse.
***
Goten e
Trunks atterrarono poco distanti dalla scuola e lo spettacolo che gli si
presentò davanti, fu tutt’alto che rassicurante.
“Oh mio
Dio!” bisbigliò il Sayan più piccolo.
Metà
dell’edificio scolastico era crollato e la parte rimanente era ancora invasa
dal fumo. Alcuni studenti si erano riversati in strada, terrorizzati, mentre
altri cercavano disperatamente di chiamare i soccorsi.
Trunks
scattò in avanti, sbrigandosi a raggiungere l’entrata o una qualsiasi apertura
che gli permettesse di entrare.
“Fermati!”
gridò un ragazzo bloccandogli il passaggio.
Il Sayan
rabbuiò l’espressione; due vene cominciarono a gonfiarsi sul suo collo e
lentamente, i capelli del giovane cominciarono a volteggiare.
“Spiegami,
stupido di un umano per quale ragione non posso entrare?” chiese cercando di
mantenere la calma.
“Non lo
vedi? La scuola rischia di crollare definitivamente ed è pericoloso!!”
“E le
persone che sono ancora dentro?”
“Dobbiamo
aspettare i soccorsi!”
“Lasciami
andare! I soccorsi potrebbero arrivare troppo tardi!”
“Ti
conviene ascoltarlo…” intervenne Goten.
“Non
potete entrare! Avete voglia di fare gli eroi solo perché siete vestiti da
Sayan? Ridicoli! Smettete di girare per la città facendo i pagliacci, nel caso
non ve ne foste accorti, i terroristi dilagano!” sibilò l’umano.
A quel
punto Trunks si divincolò dalla presa del ragazzo e lo afferrò per la maglia,
sollevandolo da terra.
“Guardami
bene adesso…” ringhiò.
Una
strana folata di vento si insinuò fra i corpi dei due giovani.
Trunks
prese a gridare ed in pochi secondi, i suoi capelli color malva, divennero
dorati e il suo corpo circondato da una strana luce gialla; spinse lontano il
ragazzo umano, fulminandolo con lo sguardo.
“Noi non
siamo ridicoli e tanto meno siamo dei pagliacci! Noi siamo i guerrieri Sayan e
se proverai a metterti contro di me, ti farò esplodere la testa con le mie
stesse mani!!!”
“Non ti
conviene metterti contro di noi…hai davanti un Sayan innamorato e il suo
migliore amico…” scherzò Goten.
Il
ragazzo li osservò perplesso.
“Ma
voi…voi…tu…i tuoi capelli…voi…siete…”
“Andiamo
Goten!” esclamò Trunks.
“Ti seguo
a ruota fratello!”.
*§*§*§*§*§*
Eh si...è proprio vero...tale padre tale figlio! Ke paura, certo non me lo vorrei trovare davanti Trunks arrabbiato!!!!
Anche quest'oggi la vostra Aly vi ha tenuto compagnia per qualche minuto...spero vi sia piaciuta!
Vi ringrazio
tanto per i commenti del capitolo precedente, mentre scrivevo la parte
in cui Trunks si allenava in giardino con Vegeta...ero in una
situazione di SBAV SBAV ASSOLUTA!!!ma ve li immaginate tutti belli
sudati??? oddddddiooooooooooooo!!!!!
Va beh...dopo questa uscita vi mando un bacio e ovviamente alla prossima!
Aly.
*Nota: tanatos in greco viene inteso come il sentimento negativo, riferito alla morte, che noi abbiamo dentro. Ma era inteso così per filosofi come aristotele o Platone. |
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Capitolo 13 *** Faccia a faccia con un Ciborg. ***
13.
13. Faccia a Faccia con un Ciborg.
“Da dove
è spuntato fuori questo bestione?” domandò Goten saltando indietro.
“Non ne
ho idea ma, credo si tratti di uno dei famigerati robot! Quel pazzo ha deciso
di seminare il panico in città!”
Trunks si
scagliò contro il robot sferrandogli un potente calcio, ma la macchina,
costruita con un particolare metallo spaziale, era indistruttibile.
I due
Sayan cominciarono ad attaccare simultaneamente, cercando di scalfirlo, almeno
in parte.
Pugni,
calci, attacchi d’energia, le provarono tutte e neppure la Leggendaria Spada
di Tapion riuscì ad incrinare la robusta corazza del Robot; era
indistruttibile.
E la cosa
ancora più inquietante, era che il Ciborg, per tutta la durata dello scontro,
si era limitato a parare i colpi, senza attaccare mai veramente.
Dai suoi
circuiti non provenivano parole, ma solo strani rumori. Di umano non aveva
proprio niente, era solo una macchina mostruosa progettata per uccidere.
Dopo
svariati tentativi ed aver subito numerosi colpi, i ragazzi caddero a terra
esausti.
Il Robot
rimase lì, fermo davanti a loro senza attaccare, senza muoversi o scappare via.
“Stai
bene Trunks?”
“Mi ha
tirato un pugno in faccia micidiale, cioè sono andato a sbattere ad un suo
tentacolo…per un attimo ho creduto mi avesse rotto il collo, però oltre ad un
leggero dolore alla schiena…si va tutto bene e tu?”
Sorrise.
“Ci vuole
più di un bestione di metallo per mettermi al tappeto!” commentò sarcastico.
“E quella
ferita allora?” chiese indicando la gamba.
“Posso
camminare senza problemi, è solo un po’ di sangue…”
“Si però
non possiamo lasciarlo scorrazzare libero per la scuola, potrebbe uccidere
tutti gli studenti…”
“Ma non
possiamo neanche restare qua tutto il tempo, se l’edificio crollasse
definitivamente…beh…non voglio neanche pensarci…”
“Lily…non
abbiamo ancora trovato né Lily né Jason…”
Goten si
rialzò in piedi dirigendosi verso il nemico, scrocchiò le dita delle mani e
fece roteare le braccia.
“Che
fai?” domandò Trunks.
“Tu devi
fare una cosa e come ha già detto, stare qui ci fa solo perdere tempo, perciò
io cercherò di distrarlo…”
Anche
Trunks si alzò.
“Grazie
Goten…”
“Hey non
devi neanche dirlo! Ora muoviti e porta i miei saluti a Lily…dille che poi a
casa, ho voglia di una cioccolata calda!”
Trunks
sorrise ed annuì; si alzò in volo e sparì lungo uno dei pochi corridoi che
ancora non erano crollati.
Setacciò
ogni aula, le scale, i bagni, spostò interi blocchi di cemento alla ricerca dei
suoi amici, ma non riuscì a trovare nessuno.
“Maledizione!
Quel ragazzo fuori, ha detto che ci sono ancora degli studenti intrappolati e
allora perché non li trovo?!” sbraitò prendendo a calci una porta.
In quel
momento, da piano inferiore udì un mugolio.
“Ma
certo, che imbecille che sono!”
Si
precipitò giù per le scale seguendo il rumore e alla fine, dopo aver fatto
esplodere alcune colonne, riuscì a trovare la stanza dalla quale proveniva il
mugolio.
A terra,
fra le macerie, vi erano almeno una dozzina di ragazzi svenuti e feriti.
Trunks
sospirò.
“Sono
ancora vivi, meno male!”
“Tru-Trunks…”
mormorò qualcuno.
Il
giovane squadrò attentamente l’aula e in un angolo, con la mano destra premuta
sul braccio, vide Jason.
“Oh meno
male, almeno ho trovato te!” esclamò correndogli incontro.
“Si-significa
che non hai visto Lily? Nemmeno fuori?”
Scosse il
capo.
“Come
stai?”
Jason
tossì violentemente.
“Abbiamo
respirato il fumo e la polvere. Credo mi sia finito un pezzo di soffitto sulla
testa…però sto bene, posso camminare a differenza di molti miei amici qua
dentro!”
“Jason
ascoltami bene, al piano superiore c’è Goten che sta combattendo contro un
Robot…è molto pericoloso, ma devi farti aiutare da chi riesce a camminare,
dovete portare fuori i vostri amici!”
“Ma tu…tu
ti sei trasformato in Super Sayan!”
“Si, ma a
quanto pare non è stato sufficiente per fermare il Robot, credo che gli unici
in grado di combatterlo siano i grandi. L’unica cosa che possiamo fare io e
Goten è mettervi tutti in salvo!”
Jason si
aggrappò ad un banco e riuscì ad alzarsi, tese le braccia verso l’unica
finestra ancora apribile ed afferrando la maniglia, tentò di fare entrare
l’aria. Era bloccata.
Trunks
diede un pugno al vetro.
“Così è
più semplice…” commentò.
Attorno
ai due, alcuni ragazzi erano riusciti ad alzarsi e lentamente si stavano
avvicinando.
“Jason…tu…tu
lo…conosci?” chiese un amico.
Annuì.
“Spiega
anche a loro la situazione, io devo trovare gli altri vostri compagni…” affermò
Trunks indietreggiando verso la porta.
“Hey…Sayan!
–chiamò Jason. Trunks si fermò- ti prego, riportala a casa…”
“Te lo
prometto sul mio onore!”
***
“E con questo
abbiamo finito…” concluse Gohan incastrando l’ultimo pezzo di fontana.
“Ci è
andata bene. Fermare quei due terroristi non è stato difficile, inoltre,
fortunatamente i feriti si riprenderanno presto…”
“Già, mi
preoccupa di più la Stazione…l’hai
sentito anche tu, vero?”
Junior
annuì.
“Si!Lui è
lì…insieme a tuo padre, Ub e Vegeta…”
“Pensi
sia il caso di andare ad aiutarli?”
“No, le
loro aure non sono aumentate e non percepisco alcun combattimento. Ti sembrerà
strano, ma ho l’impressione che stiano semplicemente parlando…”
“Allora
andiamo dagli altri…non sopporto l’idea di stare qui con le mani in mano!!!”
esclamò il ragazzo.
“Goten
calmati, dobbiamo cercare di tranquillizzare gli umani, non possiamo lasciarli
qui, senza contare che tu ti sei anche trasformato e molti ragazzi qua attorno
ti hanno visto. Non credi di dover loro qualche spiegazione?”
Il Sayan
fece spallucce e si sedette a terra.
Sospirò.
“Anche se
dovessimo spiegargli la situazione, cambierebbe qualcosa forse? Loro ci vedono
come dei pagliacci…non esistiamo se non sullo schermo. La cosa migliore è
sparire senza dire niente e anche se qualcuno ci ha visto, beh non importa!”
Junior
sorrise e gli si sedette a fianco.
“È vero
che all’inizio abbiamo avuto qualche problema, ma come hai potuto constatare,
non tutti gli umani sono così prevenuti. Lily e Jason ci hanno creduto
immediatamente, senza farci troppe domande…”
“Lily e
Jason sono speciali…”
“Tutti
gli umani sono speciali!”
Gohan si
alzò nuovamente in piedi e cominciò ad osservare la piazza semi-distrutta.
C’erano
ancora alcune ambulanze e i paramedici stavano medicando gli ultimi feriti,
inoltre molte persone si erano radunate attorno alle macerie di un negozio,
seguite dai pompieri.
“D’accordo
allora, andiamo a parlare con loro!”
*§*§*§*§
Tornata sono!! Eh eh eh...come promesso, piano piano l'azione comincia!
Allura...tanto per cominciare, anche
se ormai mi sembro monotona, ringrazio tutti i miei SEMPER FIDELIS
commentatori e un saluto anke ai nuovi lettori!
Poi...ke cavolo sono solo le 17.05 ed è quasi buio!!! Uffi!
Cmq, in questi giorni non sono come mai, mi è venuta la fissa di
Paolo Torrisi e così mi sono messa a cercare un pò di
info su di lui. Speravo di trovare un video in sala di doppiaggio
mentre doppiava Goku, ma non l'ho trovato, però non mi arrendo.
sta di fatto ke dopo aver letto un'intervista fatta ad Emanuela
Pacotto(la doppiatrice di Sakura haruno e Jessie del team rocket...)
sigh sigh sono scoppiata in lacrime!!! Mamma miaaaa lo ricorda come
fosse un eroe...e cioè, lui lo è stato davvero! Ha dato
la voce al mitico Sayan! Ma voi vi starete kiedendo cosa centra tt
kuesto?!?!?!...boh ...nn lo so neanke io però mi andava di
dirvelo!
A doma x l'ultimo aggiornamento della settimana!!!
Besitosssss
Aly.
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Capitolo 14 *** Il Robot Pr-04. ***
14.
14. Il Robot Pr-04.
Si erano
studiati per molto tempo; osservando con attenzione l’espressioni del viso, i
gesti ed ogni movimento.
Tanatos
continuava a rimanere in piedi accanto al furgone, senza battere ciglio.
La
somiglianza con Gelo era spaventosa, sembrava di avere davanti, ancora una
volta, quel pazzo svitato che, senza pensarci troppo liberò come nulla fosse
due Ciborg spietati e micidiali.
La storia
si stava ripetendo. Gli umani erano ancora in pericolo.
Vegeta,
stanco di tutto quel silenzio, decise di prendere in mano la situazione.
“Allora
vecchio! Cos’hai intenzione di fare? Rimarrai lì tutto il giorno a guardarci?”
“Scommetto
che voi Sayan…morite dalla voglia di combattere, dico bene?”
“…Di
certo non siamo venuti fin qui per lasciarti fare il tuo comodo! Non ti
permetteremo mai di eliminare gli umani di questo pianeta. A differenza
dell’altra razza, questi sono più pacifici, l’unica specie ancora così tanto
pacifica che è rimasta nell’intero universo…”
Tanatos
sorrise nuovamente, quasi a volersi prendere gioco dei guerrieri.
“Sapete…con
i vostri discorsi mi state deludendo parecchio- si rivolse il Son- Goku, se non
ricordo male, neppure Gelo aveva un valido motivo per voler uccidere gli altri
esseri umani, eppure costruì due Ciborg in grado di farlo e voi, come al solito
siete intervenuti, facendovi delle grandi domande tipo…Perché? Come mai?...Secondo
voi, IO…ora posso avere una ragione sensata, se non quella di voler avere più
potere?”
“Eh eh,
temevo una risposta del genere e se non riusciamo a dissuaderti con le
buone…non temere, le maniere forti rimangono sempre la nostra arma migliore,
giusto Vegeta?”
“Non
potevi dirlo meglio Kaaroth!”
“Stupidi!
In questo momento uno dei miei robot sta seminando il panico all’interno di una
scuola…o meglio, all’interno di ciò che rimane della scuola. L’edificio è
certamente crollato e non appena la mia adorata creatura avrà fatto fuori i
mocciosi, passerà subito a setacciare l’intera zona, quindi perché perdete
tempo a chiacchierare con me?”
Goku fece
qualche passo in avanti, avvicinandosi pericolosamente all’uomo.
“Vuoi
sapere perché?...Ti accontento subito. Perché in questo momento, oltre al tuo
adorato Robot, in quella scuola si trovano altri due Sayan, accorsi
appositamente per proteggere quei ragazzi e dubito fortemente che l’ammasso di
metallo sia riuscito a combinare dei grossi danni…”
“Sempre
che LORO siano riusciti a fermarlo…”
“Oh non temere, i nostri figli, sotto certi aspetti sono molto più in gamba di
noi!”
Il
Dottore allargò il grande mantello che portava sulle spalle, fece un inchino ed
abbassò la testa.
“Molto
bene allora. Se lor Signori vogliono scusarmi, il mio padrone sta richiamando
le truppe e a differenza di quello che pensante, io sono solo un semplice
operaio, perciò devo eseguire gli ordini, però non preoccupatevi, ci rivedremo
presto e sarà la resa dei conti…arrivederci…”
Di tutta
fretta s’imbucò all’interno del furgone e l’uomo alla guida sgommò via lontano.
“Che fai
Kaaroth? Gli permettiamo di passarla liscia in questo modo?”
Scosse il
capo.
“Avrei
voluto dargli una bella lezione Vegeta, ma questo posto pullula di esseri umani
e non so se l’hai notato, ma abbiamo attirato l’attenzione…ci stanno guardando
tutti…”
Il Sayan
sbarrò gli occhi e si girò lentamente verso il luogo dell’esplosione.
Goku
aveva ragione, un gran numero di persone si era avvicinata e ciliegina sulla
torta, stava arrivando anche un gruppo di giornalisti, muniti di microfoni,
registratori e telecamere.
“A loro
ci penso io, voi preoccupatevi di quelli che ancora sono fra le macerie…” commentò
Ub avanzando verso la folla.
***
Aveva
udito delle voci provenire dall’esterno, segno che i soccorsi erano realmente
arrivati.
Era sceso
di almeno tre piani e ogni corridoio perlustrato, non aveva dato alcun
risultato.
Era
preoccupato per Goten, rimasto solo ad affrontare il Ciborg e per Lily, che
ancora non era riuscito a trovare.
La
situazione sembrava sempre più critica
In lui
cominciò a farsi strada un terribile pensiero; scosse il capo e cercò di
restare lucido, nonostante il gas fuoriuscito dalle bombole, fosse ovunque.
“No
Trunks, lei sta bene…sta bene…devi solo trovarla…” continuava a ripetere a sé
stesso.
Scese una
nuova rampa di scale, questa quasi completamente crollata e dopo averne rimosso
alcuni pezzi dal passaggio, giunse all’interno di una grande sala.
La
polvere si era depositata a terra e tutto attorno era ricoperto da un sottile
strato grigio; aguzzò meglio la vista e fra le macerie, i calcinacci e il
legno, distinse chiaramente le sagome di molti corpi umani.
“Ci
siamo…questa deve essere la sala grande…”
Istintivamente
avrebbe cominciato a sbattere a destra e a sinistra tutti i pezzi di soffitto
crollati, ma sapeva bene che quel luogo era estremamente pericolante e che
poteva venir giù definitivamente da un momento all’atro, inoltre i cavi
elettrici erano scoperti e c’era il rischio di un’esplosione, così decise di
setacciare con calma.
Scosse i
primi corpi davanti a lui, erano due ragazzi.
Nessuna
risposta.
“Sono
arrivato troppo tardi…stupido!”
Altri due
ragazzi.
Questi
fortunatamente erano solo svenuti e avevano qualche contusione sulla testa.
“Lily…-bisbigliò-
Lily mi senti…?”
Silenzio.
Avanzò
all’interno della stanza, vide i professori accasciati a terra, vide altri
ragazzi e altri ancora.
“Perché i
soccorsi non si sbrigano!?”
Improvvisamente
sentì qualcuno tirarlo per i pantaloni.
Abbassò
lo sguardo e sotto una sedia, trovò una ragazza.
“A-aiutami…”
ansimò lei.
“Io…io
devo…-non sapeva cosa fare, lui era lì per un unico motivo, si forse era
egoista, ma per gli altri ragazzi c’erano i soccorsi, non poteva farsi vedere
ancora una volta, già aveva rischiato troppo trasformandosi davanti agli occhi
di quell’umano- …riesci ad alzarti?” le chiese.
Annuì e
si attaccò saldamente al braccio del Sayan.
“Tutto
bene?”
“Non…non
riesco a respirare…”
“Stai
tranquilla i soccorsi stanno arrivando, presto uscirete tutti da questo
inferno…”
La
giovane si sedette e dopo aver preso un lungo respiro, il suo sguardo cadde
sulla figura di colui che l’aveva appena salvata.
“Tu…tu…-tossì-
tu sei uno…sei uno di quelli che gira in città, sei uno di loro, vero?”
“Sono qui
per aiutarvi…-cercò di sviare il discorso- ora però, devi dirmi se conosci una
ragazza che si chiama Leanne…”
La
giovane annuì.
“Lily…si,
era qui con noi quando è crollato tutto, non è riuscita a scappare…è fra le
macerie…”
Senza
dire una parola, Trunks prese a cercare freneticamente fra i ragazzi fin quando
ad un certo punto, nel grigiume della polvere, vide risplendere qualcosa a
forma di luna.
“È il suo
ciondolo, lo porta sempre al collo!” pensò dirigendosi verso il bagliore.
Spostò
delicatamente un pannello di legno e con sua grande sorpresa trovò Lily,
riversa a terra.
Il viso
era sporco di sangue e sulla sua fronte c’era un livido ben evidente.
Come
tutti aveva il respiro strozzato, però stava bene, era viva.
Trunks la
prese dolcemente fra le braccia, stringendola contro il suo petto, il cuore gli
batteva fortissimo, tremava, eppure non era certo lui quello a cui era crollato
il soffitto in testa.
“Lily…-le
sussurrò all’orecchio- ora ci sono io, sei al sicuro…per sempre…”
La
ragazza, che fino a quel momento non aveva ripreso conoscenza, fu invasa da una
strana sensazione di sollievo; aprì lentamente gli occhi e nonostante fossero
terribilmente arrossati per via del fumo, riuscì a scorgere una figura
familiare proprio davanti a lei.
“Sei…Trunks…è
già ora di tornare a casa?” domandò con un filo di voce.
Lui
sorrise e continuò a cullarla.
“Sono
felice di vedere che stai bene Lily, io…io ero molto preoccupato…temevo di non
poterti più rivedere e se non fossi riuscito a salvarti, l’avrei rimpianto in
eterno!”
Leanne si
accovacciò maggiormente tra le braccia del giovane Sayan, finalmente era al
sicuro.
Trunks
avvicinò le labbra alla sua fronte, sfiorando appena la pelle della ragazza.
“Ti…ti
voglio bene, Trunks Brief…” mormorò lei.
***
Il Ciborg
combattuto da Goten, aveva un nome. Si chiamava Pr-04 e nel momento in cui il
ragazzo stava per lanciargli un’onda energetica, caricata al 50%, questi si era
dileguato via, sparendo.
Non era
scappato per paura di essere annientato, bensì perché qualcuno l’aveva
richiamato alla base.
La
partita quindi, non era ancora finita.
Dall’alto
di una finestra, Goten vide uscire i primi ragazzi scortati da alcuni vigili
del fuoco. Sentì delle voci provenire dai piani inferiori.
“Qua ce
ne sono altri…” gridò un uomo.
Rimase
per qualche minuto davanti alla finestra, cercando di capire se fra quegli
studenti vi fossero anche Lily o Jason.
“Trunks,
dimmi che…-si bloccò, un’aura a lui familiare si stava espandendo velocemente-
Sei grande!” pensò schizzando sul tetto.
*§*§*§*§*§*§
Ecco qui il capitoletto per il week-end, fatevelo bastare ok?
Visto ke siamo alla fine della settimana, vi lascio con questa frase
detta da Vegeta....frase ke adoro [Grazie, modestamente sono le parole
di un Principe! n.d Vegeta. Oh ma adesso spunti fuori? n.d me. Taci
Donna! n.d. Vegeta. Donna lo dici a tua moglie...scimmione....!!!!]
scusate...problemi con gli attori...dicevamo? Ah si...ecco la frase! Ah
prima vi ringrazio in anticipo per i commenti! un saluto a tutti e buon
week-end! vi voglio bn!
Aly.
*Puoi
controllare il mio corpo, puoi controllare la mia mente, ma non controllerai
mai il mio Orgoglio!* -Vegeta-
|
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Capitolo 15 *** “Tu sei un Guerriero Sayan!” parte prima. ***
15
Ma
ciao! Questo piccolo capitoletto è stato suddiviso in due parti
perchè così, forse, ci sarà di più
l'effetto sorpresa-suspance!
Vedrete un Vegeta alquanto ostile ad accettare i sentimenti del figlio...
Elechan,
effetivamente l'anolone di mistero ke ruota attono alla figura di
Torrisi non l'ho mai capito...del resto era un personaggio importante
ed è brutto sapre ke tutto quello ke rimane ai fan è solo
la sua voce e peggio ancora...la data di morte..!!!
Ringrazio
SEMPRE OVVIAMENTE ki ha commentato...ormai i soliti fedeli lo sanno ke
sono grata e mi sembra inutile fare una lunga tiritera!!!
Ora vi lascio leggere...
15. “Tu sei un Guerriero Sayan!”
Parte Prima - L’opinione di Vegeta.
“Sta
crollando tutto! Ragazzi presto…uscite, scappate! Leanne…”
Leanne
aprì gli occhi di scatto, sedendosi sul letto.
Era stato
solo un sogno, perché lei ora era, era, già, dov’era?
Non
ricordava molto di ciò che era accaduto nelle ultime ore.
Guardò
attorno perplessa e dopo aver messo a fuoco le prime immagini, si rese conto di
essere nella sua stanza.
Sentì uno
strano calore avvolgerle la mano destra, si voltò.
Seduto su
una sedia accanto al letto, con testa appoggiata al materasso, vi era Jason;
stava dormendo.
Lei
sorrise gli accarezzò la schiena.
“Meno
male, anche tu stai bene…” pensò.
Il
ragazzo percepì del movimento provenire dal letto e così aprì gli occhi.
“Lily! Ti
sei svegliata! Come ti senti?”
La
sorella abbracciò forte Jason.
“Sto
bene, anche se per un attimo me la sono davvero vista brutta, ho pensato che
non sarei mai uscita viva da quel posto. Era pieno di fumo, tutti urlavano e
poi ad un certo punto è calato il silenzio ed è diventato buio…fin quando…”
“Fin
quando Trunks non è venuto a prenderti…vero?”
“Si, è
vero! È stato lui a portarmi fuori…”
“Già, lui
e Goten ci hanno riportati a casa. Tu però eri svenuta e così Trunks è rimasto
tutto il tempo qui accanto a te, bagnandoti la fronte ogni volta che la febbre
aumentava, sai hai dormito per due giorni.”
“Due
giorni?”
“Si. Lui…lui
era molto preoccupato…”
Lily
arrossì.
“…Se
riesci a camminare, hai voglia di salutare papà e gli altri?”
“Certo!”
Jason
aiutò la giovane a scendere dal letto, sorreggendola fino alla porta,
dopodiché, entrambi uscirono in direzione delle scale.
“Stanno
tutti bene?”
“Chi? Ti
riferisci forse a Junior, Ub e i Sayan? Ovvio che stanno bene, sono stati la
nostra speranza di salvezza…”
Giunsero
in salotto e Lily si appoggiò allo schienale del divano; dalla cucina udì delle
voci a lei familiari, erano tutti lì insieme a Ben.
“Aspetta,
vado a chiamarli…”
Il
fratello aprì la porta sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi.
I
presenti l’osservarono con aria incuriosita.
“Che c’è
ragazzo?” chiese Junior.
“Lily si
è svegliata, è in salotto!” esclamò.
Goten
saltò via dalla sedia, seguito da Ub e Gohan.
Anche
Trunks si era fiondato in direzione del salotto, ma una strana forza, l’aveva
bloccato.
“Fermati
immediatamente! Noi due dobbiamo parlare!” sibilò il Principe dei Sayan.
“Ma
papà…”
“Stai
zitto Trunks, vieni fuori con me immediatamente!” affermò indicando la porta di
servizio.
I due
uscirono in giardino e il giovane Sayan dai capelli color Malva, si mise
davanti al padre assumendo un’espressione stranamente minacciosa.
“Oh è
inutile che mi guardi in quel modo, non mi fai paura!”
“Spiegami
che diavolo ti è preso! Io voglio andare da lei!”
Vegeta
sospirò.
“Ed è
proprio questo il problema Trunks! Tu non puoi…”
“Non…non
posso? Come sarebbe a dire che non posso?”
“Proprio
non ti rendi conto vero?”
Scosse il
capo.
“Di cosa?
Papà spiegati meglio!!”
“La
presenza di quella ragazza ti sta trasformando. Sei più distratto, hai
perennemente la testa per aria, sospiri in continuazione e la osservi di
sfuggita senza badare a quello che ti accade intorno. Figliolo, tu sei un
Guerriero Sayan, sei una tra le persone più forti della galassia, non puoi
permetterti certe distrazioni!”
“Distrazioni?
Tu pensi che Lily per me sia una distrazione? -gridò Trunks- Ti sbagli papà,
lei mi piace veramente, mi piace molto! Quando la vedo sto male, il cuore
comincia a battermi così forte che ho quasi paura possa saltarmi fuori dal
petto, perdo ogni cognizione e l’unica cosa che vorrei fare è andare da lei
e…e…darle…un bacio…”
Il padre
gli si avvicinò, mettendogli una mano sulla spalla.
Per lui
era davvero difficile dover affrontare certi discorsi. Trunks era il suo erede
maschio e normalmente, il loro rapporto sarebbe dovuto essere come quello fra
Goku e i suoi ragazzi, ma Vegeta non era mai riuscito a comportarsi come un
vero padre, non si era mai preoccupato di sapere quali pensieri circolassero
nella testa di Trunks, l’aveva sempre visto come un guerriero, nient’altro.
“Ascolta
Trunks, noi veniamo da un altro pianeta, siamo qui per proteggere gli esseri
umani da una pericolosa minaccia, non sappiamo quanto tempo ci vorrà per
eliminare Tanatos. Forse tre mesi, tre settimane o tre anni. Resta il fatto che
prima o poi dovremo tornare a casa e quando arriverà quel momento, a Lily si
spezzerà il cuore, vivete in due mondi diversi e noi, nel suo non siamo
inclusi. Ricordi? Siamo dei cartoni animati…solo questo…”
“No…io…io…tu
non puoi chiedermi di rinunciare a lei! Non puoi pensare che mi lasci scivolare
via dalle mani la prima ragazza che abbia fatto battere il mio cuore così
forte! Sei un pazzo!”
“Trunks,
come devo fare per mettertelo in testa? Tu sei un combattente e vivi su un altro
pianeta! Noi qui non esistiamo!”
Il figlio
mandò via la mano del padre e fece qualche passo indietro.
Era
arrabbiato, furioso come forse non lo era mai stato.
Lui, il
ragazzo dallo sguardo dolce e timido, che s’imbarazzava anche delle attenzioni
della sua stessa madre, in quel momento Odiava l’uomo che gli stava davanti.
“Allora
sai cosa ti dico, papà? Io per lei sono pronto anche ad abbandonare
definitivamente il mio ruolo di guerriero! Non mi importa essere un Sayan, non
me ne frega! Adesso, voglio solo stare con lei!”.
*§*§*§*§*§*§*§*
Sfortuna per voi...ho la fissa per le frasi...e ora ve ne lascio un'altra!
...Nella
luna si trova tutto ciò che gli uomini hanno perso sulla terra...
Ariosto.
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Capitolo 16 *** “Tu sei un Guerriero Sayan!” - parte seconda. Il gesto di Trunks. ***
16
Sigh Sigh ç_ç me piange…spero ke nn abbiate commentato perkè
aspettavate il seguito vero? Mi sono sentita sola per un attimo!!
Cmq, finalmente, ecco il momento ke tutti stavamo aspettando,
Trunks si ribella….e che cavolo, mica deve sempre fare il bravo ragazzo e
ascoltare quello ke gli dice il Principe scimmione, dico bn?
[Se ti senti sola posso farti la vedere la mia collezione di
Francobolli n.d Goten con occhi da maniaco. Da quando collezioni francobolli? n.d
me. Vieni vieni…sono in camera mia, sotto le coperte, te li faccio vedere! N.d
Goten. Allontanati brutto pervertito (no! no avvicinati!!) me ke pensa.]
Buona lettura ragassuoli miei!!!!! Ora vado a studiare il tessuto nervoso!!!
Aly
*§*§*§*§*§*§*§*
16. “Tu sei un Guerriero Sayan!”
Parte Secondaà Il gesto di Trunks.
“Non dire
scemenze!Come puoi pensare una cosa del genere?”
“Posso
pensarlo perché alla fine io e te non siamo poi così diversi! Anche tu hai
rinunciato ai tuoi desideri di vendetta per stare con la mamma. Perché io non
posso avere una possibilità come l’hai avuta tu?”
Vegeta
abbassò il capo, nelle parole del figlio rivide la stessa grinta e ostinazione
di Bulma, le stesse speranze e gli stessi sogni.
Aveva
ragione, anche lui aveva diritto ad una chance, anche se quella situazione era
a dir poco complicata.
“Dalle
tue parole, direi che il sentimento che provi per Lily sia molto vicino
all’amore…” commentò.
“Non lo
so, è per questo che voglio stare con lei…perché se davvero l’amo, di certo non
sarà il tuo giudizio a farmi cambiare idea!”
Vegeta
annuì.
“Ho
capito figlio mio, se è questo quello che vuoi veramente, io vedrò di farmi da
parte permettendoti di vivere la tua vita. Sei grande ormai…e se…se… -dire
quelle ultime parole era un’impresa davvero difficile, si sentiva morire
dentro- se…deciderai di…di starle accanto, lasciando il nostro pianeta, allora
io sarò dalla tua parte, d’accordo?”
Trunks si
lasciò sfuggire un lungo sospiro, erano queste le parole che voleva sentir
uscire dalla bocca del padre, parole di comprensione.
Sorrise.
“Grazie
papà!”
Vegeta
annuì. Stava per avvicinarsi al figlio per abbracciarlo, quando qualcuno piombò
in giardino. Era Goten.
“Ehm,
scusate se interrompo la vostra piccola riunione di famiglia, ma…beh ecco…c’è
qualcuno che vuole vedere Trunks…non so se mi spiego…”
“Tsk…ma
quale riunione di famiglia figlio di Kaaroth? Stavamo definendo alcuni schemi
per attaccare Tanatos e comunque abbiamo finito, forza Trunks, ora rientra!”
Il Sayan
non ci pensò due volte e si precipitò all’interno della casa.
“Ehy
amico, belle parole…” commentò Goten.
“Lei
dov’è?”
“In
camera sua, l’ha riportata Jason!”
“Volo!”
esclamò.
***
Qualcuno
bussò piano sul legno della porta.
Lei era
seduta sul letto intenta nel leggere un libro.
“Papà ti
ho detto che sto bene! Non voglio la minestra della nonna…non mi piace!”
esclamò scendendo dal letto.
Aprì la
porta di scatto, pronta per rifiutare quella sbobba putrida, e i suoi occhi
incontrarono quelli del giovane.
“Trunks?”
“Ciao
Lily… -bisbigliò cercando di non arrossire- posso…posso entrare?” chiese.
Annuì e
dopo aver fatto accomodare Trunks, richiuse la porta.
“Come
stai?” domandò fermandosi davanti al letto.
“Bene. Se
non fosse stato per te…a quest’ora…beh…”
“Non devi
neanche dirla una cosa del genere. Io non ti avrei mai lasciata sola!”
Sorrise.
Trunks
osservò meglio la ragazza.
Sul suo
viso erano ben evidenti i segni del crollo; un grande cerotto ricopriva la
guancia destra e sul collo vi erano parecchie escoriazioni, per non parlare poi
del livido in fronte.
Si
avvicinò, posando delicatamente una mano sul cerotto.
Lily si
ritrasse, non voleva fargli toccare le sue ferite.
“Non
preoccuparti…” mormorò lui.
Continuò
ad accarezzare il cerotto, spostando le dita dalla guancia alle labbra.
Lily si
sentì avvampare, un’ondata di caldo improvvisa la fece quasi svenire.
Trunks
era così perfetto, così bello e dolce. Possibile che fosse davvero davanti a
lei con quei suoi occhi azzurri?
Il
ragazzo mise l’altro braccio attorno ai fianchi della giovane e l’attirò verso
di sé, lentamente.
Abbassò
piano la testa, quasi a voler prima studiare i movimenti di Lily, spostò la
mano sotto al mento di lei e stringendo quel fragile corpo contro il suo petto,
posò le sue labbra su quelle della giovane, inizialmente con esitazione, poi
con più sicurezza.
Lily
rimase immobile. Sentiva le labbra del Sayan premute sulle sue, sentiva le sue
mani accarezzarle i capelli con una dolcezza infinita.
Provava
un senso di sicurezza mai sentito prima.
Trunks alzò
la testa per osservare l’espressione della giovane; era diventato rosso come un
peperone e le mani gli stavano sudando, sentiva caldo e non sapeva cosa dire.
“Io…io…volevo…”
Lily
sorrise e lo abbracciò forte, nascondendo il viso sotto la sua giacca.
Quel
bacio era tutto ciò che lei poteva desiderare.
Quel
bacio, quella situazione, Trunks che la stringeva, tutte cose che lei aveva
sempre e solo sognato o fantasticato davanti alla sua foto.
Mentre
adesso era tutto reale, non si trattava di uno di suoi soliti sogni, Trunks
l’aveva davvero baciata.
Aveva
baciato lei, non un’altra ragazza, ma lei.
“Sono
felice che tu sia qui…” sussurrò.
“…Anche
io…” rispose lui.
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Capitolo 17 *** Quando finirà... ***
17.
17. Quando finirà…
“E’ di 13
morti e 28 feriti il bilancio finale pervenuto dai rapporti della polizia e purtroppo
fra le perdite, siamo costretti anche a contare tre ragazzi dell’istituto Lones.
I danni provocati dalle tre diverse esplosioni hanno danneggiato in parte la Stazione, i trasporti
infatti, resteranno sospesi fino al prossimo week-end mentre l’Istituto
superiore, necessita di più tempo. La scuola sarà chiusa fino a nuovo ordine.
Passiamo ora la linea alla nostra inviata Juliet Conrad, in diretta dalla Base
del Presidente…”
“…Grazie
per la linea. Siamo qui in diretta con il nostro Presidente. Signor Presidente,
le indiscrezioni sono tante, ma tutte ricongiungono ad un unico quesito. È vero
che i sette guerrieri misteriosi questa volta sono realmente intervenuti per
bloccare l’attacco terroristico?”
L’uomo
sospirò. Ancora si chiedeva perché insistessero tanto per avere informazioni a
riguardo.
“…Voi per
caso li avete visti?”
“La
nostra Troupe era riuscita a registrare un filmato di pochi minuti in cui si
vedevano chiaramente due di loro all’opera, ma stranamente nel momento in cui
abbiamo tolto la pellicola, la telecamera è esplosa ed è andato tutto
perduto…però abbiamo diverse testimonianze raccolte da alcuni studenti
dell’istituto Lones. Uno di loro ci ha detto di aver avuto una discussione con
due ragazzi dalla forza spaventosa, ha visto i loro capelli diventare color
dell’oro. Signor Presidente, questo ragazzo ha detto di aver visto quelle
persone in un famoso Cartone animato, cosa sa dirci a riguardo?”
Il
Segretario del Presidente intervenne all’istante, intimando i giornalisti di
spegnere le telecamere ed andarsene.
Ben
spense il televisore, appoggiando il telecomando sul tavolino.
Scosse il
capo e trangugiò in un sol fiato il suo caffè.
Osservò
con attenzione le tre figure sedute sul divano; Junior, Goku e Vegeta.
“Cosa
pensate di fare?” domandò.
Goku
sospirò ed affondò la testa nel cuscino.
“Tanatos
ha detto che la prossima volta in cui ci vedremo, sarà la resa dei conti, ma
non voglio che semini ancora il terrore in città. Per colpa sua sono morti dei
ragazzi innocenti e se vuole combattere contro di noi, dovrà essere in un luogo
isolato…”
“E i
robot?”
“Questa
situazione diventa sempre più difficile e pericolosa perché, non possiamo
uccidere Tanatos senza prima sapere come disattivare i Robot e allo stesso
tempo, non possiamo attendere troppo perché lui potrebbe sguinzagliarne altri
in qualsiasi momento!”
“Quindi?”
“Quindi
dobbiamo muoverci e agire prima di lui!”
Vegeta si
alzò in piedi e scrutò il panorama fuori dalla finestra.
“Dove
sono gli altri?” domandò.
“In
giro…” si limitò a rispondere l’altro Sayan.
“Dove?”
insistette serio il Principe.
“Jason è
uscito con Ub e Goten, Gohan sta riposando e Trunks è…è…”
“Con Lily
al funerale dei suoi tre amici…” concluse Ben abbassando il capo.
***
Erano
entrambi sdraiati sull’erba. Lei teneva la testa appoggiata sul suo petto;
poteva sentirgli battere il cuore o meglio, scalpitare. Andava come un treno
lanciato in folle corse.
“Ehy
Trunks, stai bene?” domandò alzando il capo.
Lui
sorrise, capendo il motivo della domanda.
“È sempre
così quando tu sei con me. Quando mi guardi o anche solo mi sfiori! Vorrei
cercare di controllarlo, ma non ci riesco!”
“Pensi
che tutto questo prima o poi finirà?”
“I
terroristi intendi?”
Annuì.
“Si che
finirà! Nessuno di noi permetterà al Dottor. Tanatos di rovinare il vostro pianeta!
Tornerete a vivere pacificamente come un tempo!”
“…e
voi…voi ritornerete sul VOSTRO pianeta…”
Trunks
strinse a sé quella fragile ragazza umana. Anche lei aveva pensato le stesse
cose di Vegeta, anche lei era preoccupata per il DOPO.
“Quando
avrete sconfitto Tanatos, non occorrerà più il vostro aiuto e potrete far
ritorno alle vostre case…e io…io…”
“Tu non
soffrirai! Io non ti farò soffrire, non ti spezzerò il cuore come ha detto mio
padre. Non accadrà mai perché io voglio davvero stare con te!”
Una
piccola lacrima scese lenta sul giovane viso di Leanne.
“Ho solo
paura di svegliarmi un giorno e scoprire che questo è stato solo un sogno o
peggio, svegliarmi ed essermi dimenticata tutto, essermi dimenticata di voi…e
anche di te! Io non voglio dimenticarmi di te!” esclamò.
“E non ti
dimenticherai di me…come ho già detto, sono disposto anche restare qui per
sempre…perché io adesso…adesso credo di essermi innamorato di te e l’unica cosa
che voglio è trascorrere più tempo possibile con la persona che mi fa battere
il cuore così forte!”
Leanne
rimase senza parole. Vide quegli occhi azzurri come il cielo, illuminarsi,
prendere vigore e coscienza delle parole appena pronunciate.
Sentì il
cuore del giovane battere ancora più forte di prima, la voce tremargli, ma non
vi percepì la minima esitazione.
“Tu…tu
faresti questo per me? Veramente?”
“Per te
farei questo e molto altro!”
Lily posò
nuovamente la testa sul suo petto e chiuse gli occhi, stringendo la maglia del
ragazzo.
Tutto
sarebbe potuto finire anche il giorno dopo o la sera stessa, Trunks prima o poi
sarebbe tornato a casa con i suoi compagni e sulla terra, la pace avrebbe
ancora una volta regnato sovrana, ma nonostante tutto, nonostante le diversità
dei due mondi, l’unica cosa che desiderava quel ragazzo tanto timido, era poter
stare con la SUA Lily.
***
Junior
era serio, troppo serio. Se ne stava seduto davanti alla finestra da diverse
ore, con lo sguardo fisso fuori e le lunghe dita affusolate, appoggiante contro
il legno.
Ancora una
volta quella strana sensazione di inquietudine, ancora una volta quel
presentimento.
“Che hai
Junior? -domandò Goku avvicinandosi- Ben ha preparato qualcosa da mangiare se
hai fame…i ragazzi sono fuori e questa sera ceneremo in tranquillità…”
“Goku, tu
non senti nulla?”
Il Sayan
spalancò gli occhi, ma prima che potesse dare risposta, uno strano rumore
echeggiò fra le pareti della sala.
Junior si
trattenne dal ridere.
“Eh eh,
scusami tanto è che…sai…si…ho fame!”
Il
Namecciano scosse il capo.
“Comunque
non ho fame ora…preferisco stare qui, mangiate pure intanto…”
“Come
preferisci amico…ma sicuro che vada tutto bene?”
Annuì,
fingendo.
Goku si
volatilizzò nell’altra stanza, aveva davvero molta fame.
Junior
sentiva le voci dei suoi compagni; ridevano, scherzavano come se nulla fosse,
lui però era agitato, aveva l’impressione che qualcosa sarebbe successo da un
momento all’altro.
Improvvisamente
vide un bagliore giallo nell’oscurità del cielo notturno; cercò di percepire
una qualche aura, ma niente, Tanatos non era nelle vicinanze.
Ancora
quella luce gialla.
Si alzò
di scatto dalla sedia e lanciò uno sguardo verso la porta della cucina.
Goku e
gli altri erano troppo occupati a mangiare per potersi accorgere del pericolo.
“Devo
sbrigarmi! I ragazzi…” pensò uscendo fuori di casa.
*§*§*§*§*§*§*§*§*
Eccomi tornata!!! Allora rispondo subito…Ciao Elechan! Dunque
prima di tutto ci tengo a precisare ke non ho preso in considerazione la serie
Gt… io la odio!!! E la considero un insulto al povero Toriyama!Tutto parte dopo
il torneo, quindi si presume ke Goku abbia ovviamente terminato l’allenamento
con Ub, però la Gt
non l’ho proprio calcolata!!!...Per quanto riguarda il carattere di Vegeta, è vero
che si sarebbe dovuto ammorbidire però comunque il discorso “tu sei un guerriero”
lo fa perché, prima di tutto spiazzato per il pensiero del figlio e comunque io
a Vegeta, per quanto possa essere cambiato nel corso degli anni, l’ho sempre visto
come un personaggio duro, che mantiene sempre una buona dose di orgoglio guerriero
nelle vene. Per l’appunto del gt diventa troppo “buono”!
Cmq non preoccupatevi x i commenti, io skerzavo!! So cosa vuol
dire andare a scuola, si professori infami…cosa vogliono anche un rene magari??
Beh, spero ke questo capitolo vi sia piaciuto!!! Grazie per ki legge!!! vi voglio bene!!!
Alla prox!!!
Aly.
(Ah, pubblicità occulta, ma visto ke ci sono… ho scritto una
veloce one-shot su inuyasha..se passate di là, leggetela –IL DOLORE DELLA
MANCANZA-)
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Capitolo 18 *** La decisione di Ben. ***
,,,,,
18. La decisione di Ben.
“State
tutti bene?” domandò Junior aiutando Ub a sedersi su una panchina.
“Si
si…stavamo ordinando la pizza, quando una ragazza è piombata dentro al
ristorante gridando che due autobombe si erano schiantate dentro la vetrina di
un negozio…siamo subito usciti tutti fuori e ne è arrivata una terza, proprio
nel bar accanto al ristorante…” spiegò Goten.
“Non
siete feriti vero?”
“No…no,
stiamo bene, solo io mi sono slogato una caviglia, per aiutare un bambino che
era caduto a terra e nella fretta di raggiungerlo, sono inciampato in un pezzo
di lamiera…” aggiunse Ub.
“Lily,
Jason…anche voi tutto ok?”
I due
gemelli annuirono.
“Molto
bene, allora torniamo subito a casa…”
“No!
Fermo!” gridò la giovane.
Junior si
bloccò.
“Non
possiamo andare via così…loro…hanno bisogno di aiuto!”
Il
Namecciano si avvicinò alla ragazza.
“So che
sei preoccupata per quelli che sono stati coinvolti nell’attentato, però qua
intorno, io non percepisco l’aura di Tanatos e non ci sono neppure i Robot.
Questo attacco è servito solo per spargere ancora più paura fra i cittadini, ma
io sono costretto a lasciare la situazione nelle mani delle vostre forze
dell’ordine. Ci penseranno i militari…d’accordo?”
Lily
annuì. Junior le sorrise e rivolse uno sguardo al Sayan dai capelli malva.
“Beh, che
fai lì impalato Trunks? Lei non sa volare…hai intenzione di lasciarla qui?”
domandò con tono scherzoso.
***
Il primo
a varcare la soglia di casa fu Ub, sorretto dal Sayan moro.
Subito
Goku e Vegeta si precipitarono in salotto.
“Abbiamo
sentito ora alla televisione, altri tre attacchi!” esclamò il Principe.
Ben si
fece strada fra i due guerrieri.
“State
bene? Siete feriti? Avete bisogno di medicine?” domandò preoccupato ai due
figli.
Jason
scosse il capo.
“Stiamo
bene papà, non preoccuparti…Junior è venuto a prenderci…”
“Già,
Junior, come mai non hai detto niente? Saremmo potuti venire con te!”
intervenne Gohan.
“Pff…voi
Sayan quando si tratta del cibo non vedete nient’altro se non quello che c’è
sulla tavola, inoltre si trattava solo di esseri umani, Tanatos non c’entra…”
Goku
sospirò.
“Però non
possiamo lasciargli fare il suo comodo mentre finisce di ultimare i robot
rimasti, così ci fa perdere solo del tempo!”
“Allora
dobbiamo ritornare alla base e combattere lì…” propose il figlio.
Sui volti
dei due gemelli comparve un’espressione preoccupata; le autobombe certo li
avevano spaventati ed ora sentire tutti quei discorsi sulla base dei terroristi
non era molto rassicurante. Lily si strinse al fratello.
“Jas…ho
paura…” bisbigliò.
Il
ragazzo prese la sorella per mano e fece un cenno con la testa a Trunks.
“Scusate…noi…noi
preferiamo andare in camera, è meglio che risolviate voi questa questione…”
“Avete
ragione ragazzi, non è bene che ascoltiate certi discorsi…” -affermò il
Namecciano- comunque se avete bisogno noi siamo qui…”
Trunks
vide Lily e il fratello salire sulle scale, seguì ogni loro mossa senza batter
ciglio. Sparirono; sentì aprirsi la porta della camera di lei, per poi
richiudersi lentamente.
Sospirò.
Vegeta si
avvicinò al giovane e gli mise una mano sulla spalla.
Il padre
mantenne sempre la sua espressione austera ed imbronciata.
“Vai da
lei…sarà spaventata all’idea di un nuovo attacco…”
Scosse il
capo.
“No
papà…Lily è al sicuro e io, ora servo qui…”
La voce
di Goku risuonò per le pareti della casa.
“Conviene
partire il prima possibile, ora sappiamo che solo Tanatos è in grado di
controllare i Ciborg…”
“Quindi
eliminato lui…nessuno sarà più in grado di attivarli…” ipotizzò Goten.
“Sempre
che LUI stesso non l’abbia già fatto…” commentò il fratello più grande.
“Sono due
cose che vanno fatte contemporaneamente, qualcuno dovrà distruggere i robot e
qualcun altro eliminare il Dottore!” commentò Ub.
“Allora è
deciso, ci divideremo in due gruppi. Io, Vegeta e Junior ci occuperemo di
Tanatos, mentre voi ragazzi penserete ai robot…” dichiarò Goku.
“Che
cosa? Anche noi vogliamo combattere! Non ci siamo ancora confrontati contro il
Vecchio!” protesto Goten.
“Ma
questo non è un gioco!” lo rimproverò il padre.
“Lo
so…però anche noi siamo forti…”
“Se ti
dovesse accadere qualcosa, la mamma soffrirebbe troppo…a Tanatos ci pensiamo
noi…è meglio!”
“Egoista!
Sei solo un’egoista! Lo sei sempre stato! Anche se dovesse accadere qualcosa a
te, la mamma soffrirebbe…”
“Goten,
non mi sembra il caso di…”
“Stai
zitto! Come pensi saremmo in grado di tenerli a bada? Certo, possiamo
distruggerli, ma sono troppi e nessuno di noi qua ha delle nozioni di
meccanica, nel caso te ne fossi dimenticato!”
“Figliolo,
calmati. Un Sayan arrabbiato, in una circostanza del genere ci serve a ben
poco, senza contare che…”
“Io sono
ingegnere elettronico…” affermò Ben interrompendo la discussione.
Goku
spalancò gli occhi.
“Io sono
ingegnere elettronico –ripeté l’uomo- posso aiutarvi. Posso stare insieme ai
ragazzi e…”
“No! -tuonò
Trunks- toglitelo dalla testa Ben. Non ti permetterò di correre un rischio del
genere. Sei un essere umano e i tuoi figli non acconsentirebbero comunque…”
“Ma a voi
serve qualcuno che sia in grado di manovrare certi circuiti e io sono quella
persona! Ho la specializzazione in medicina robotica!”
Goku e
Vegeta si lanciarono un’occhiata d’intesa.
“Se pensi
di poterci essere utile, allora sei dei nostri…” affermò il Principe.
“Ma…ma…ma
cosa state dicendo? Siete forse impazziti? Papà, perché glielo permetti?”
protestò il giovane.
“Perché
anche lui Trunks, vuole proteggere coloro che ama…”
Il Sayan
abbassò il capo e si rassegnò alla decisione dei grandi.
***
Non era
mai salito sul tetto. Da quando si trovava in quel luogo non si era mai
isolato, ma quella sera il suo animo era in subbuglio e nonostante l’ora fosse
estremamente tarda, nonostante l’oscurità della notte avesse già da tempo
avvolto tutte le case, lui si era rifugiato sul tetto.
Sospirò.
Una
figura a lui familiare s’insinuò fra le tenebre notturne, sedendosi poco
distante.
“Dovresti
dormire…” affermò.
“Dovresti
dormire anche tu…”
“Perché
sei qui?”
“Perché…perché…non
lo so…-confessò alzando le spalle. Prese un altro lungo respiro e distese le
gambe- Perché glielo stiamo permettendo?”
“La
decisione l’hanno presa loro.”
“Ma è
pericoloso.”
“Ben lo
sa da solo…inoltre, sapendo che rischia tanto, dovresti avere un motivo in più
per fare il tuo dovere…”
“Hai
scritto il biglietto?”
Annuì.
“L’ho
appoggiato sulla scrivania di Jason e tu?”
“Si,
anche io.”
“Allora
andiamo a letto, domani si parte…”
*§*§*§*§*§*§
Salve a tutti voi! Buon lunedì, spero abbiate passato un bel
Week-end, io sono andata a vedere Beowulf.
Comunque…ecco a voi un nuovo capitoletto! È di vostro gradimento?
Rlsvictory ciao!!! Che bello risentirti! Non preoccuparti…non c’è
problema, hai il mio perdono!
Elechan, sai, della serie Gt, la cosa ke mi ha fatto più
imbestialire…e ke mi ha fatto anke piangere dal NERVOSO, è stato il modo in cui
hanno deciso di eliminare Junior! Ma come si fa? Come diavolo si fa a decidere
di eliminarlo?? Ci sono rimasta malissimo…e vedere Gohan così abbattuto mi ha
messo una depressione…!!! Cmq goku e Vegeta SSJ4 sono uno spettacolo e sai,
quello è l’unico elemento nel quale ha collaborato Toriyama, per il resto…come
si usa dire, non è farina del suo sacco, infatti in un’intervista ha dichiarato
di aver collaborato solo in maniera marginale per la realizzazione del Gt in
quanto secondo lui i guerrieri erano già perfetti della serie Z!!!
Vegetina ti ringrazio tanto, carina come sempre!!! Kiss!!!
Ora vi lascio, sigh sigh mi aspetta un pomeriggio in compagnia
del caro Freud! Oddio help!!!
Baci..
Aly!
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Capitolo 19 *** Paure. ***
19
19. Paure.
“Lily,
cerca di calmarti adesso, per favore, è inutile che continui a correre su e giù
per le scale urlando come una pazza…”
“No
Jason, io non mi calmo! Calmarmi è l’ultima cosa che voglio fare! Ma ti rendi
conto? Ti rendi conto di cosa è appena successo?”
Lui si
sedette lentamente sul divano, seguendo con lo sguardo ogni movimento della
sorella, era nel pieno di una crisi di nervi.
Leanne si
avvicinò minacciosa e gli sventolò davanti alla faccia un foglio.
“Un
biglietto!! Ci ha liquidato con un biglietto dove dice solamente che…”
“Smettila!
Adesso basta! So cosa c’è scritto! Pensi che non l’abbia letto?” gridò Jason
strappandole il foglio dalle mani.
Lei si
lasciò andare sul divano. Sentì gli occhi cominciare a bruciarle enormemente,
tentò di trattenere le lacrime; non voleva piangere davanti a suo fratello, non
in quella circostanza, doveva essere forte.
Jason la
circondò in un abbraccio.
“Ascolta
Lily, papà ha deciso di aiutare Goku e tutti gli altri. Noi non dobbiamo essere
spaventati, tutt’altro. Lui sta collaborando con degli eroi per salvare il
futuro del nostro pianeta…”
“Ma come
puoi non essere spaventato o preoccupato? Hai visto anche tu cosa sono in grado
di fare quei robot…sono pericolosi e Papà…Papà…è andato appositamente per
disattivarli!”
“Perché
lui è l’unico in grado di decifrare i codici o maneggiare certi
circuiti!...Papà è la mente e gli altri sono la forza…”
Scosse il
capo e riprese possesso della lettera, si schiarì la voce e cominciò a leggere.
“…Sono
felice di aver cresciuto due figli come voi e sono felice di aver avuto questa
opportunità, tutti noi meritiamo una seconda chance ed è per questo motivo che
ho deciso di seguire i Sayan. Non so dove andrò a finire e non so neppure come si
concluderà la vicenda, ma nel bene e nel male, ragazzi miei ricordatevi che vi
voglio bene, sappiate che non sono mai stato così fiero di voi di quanto lo
sono adesso. Spero di non avervi deluso come padre, perché voi non l’avete mai
fatto…” –Lily si fermò- Jason, questa è una lettera di addio, lui…lui pensa di
morire laggiù!”
“Lo so, è
triste e fa male, però noi dobbiamo avere fiducia…”
Una
lacrima, che con tanta perseveranza aveva cercato di trattenere dentro ai sui
occhi, le scese veloce sul viso.
“…E se
non dovesse più tornare?” chiese con voce tremula.
Jason
sospirò.
“Ci
ricorderemo di lui come l’uomo che ha cercato di salvare la terra…”
***
Si erano
già separati. Vegeta, Junior e Goku, dopo aver percepito seppur lievemente
l’aura di Tanatos, si erano incamminati verso un Angar isolato, nel bel mezzo
del deserto.
Trunks,
Ub, Gohan, Goten e Ben invece, erano rimasti fermi nel punto in cui tre
settimane prima, furono attaccati dai militari.
Gohan,
infatti, riconobbe la carcassa della camionetta che lui stesso fece esplodere
gettando la bomba a mano.
Ub si
guardò attorno.
“Sembra
tutto tranquillo…”
“La
quiete prima della tempesta…” commentò Trunks.
“Dunque è
questa la base dell’organizzazione?” domandò Ben scrutando in lontananza i vari
Angar.
Gohan annuì.
“Non
sappiamo dove si trovano i robot, l’ultima volta ci hanno sparato addosso. Ora
però procederemo con più cautela e soprattutto resteremo uniti!”
“Tsk, che
stiamo uniti o no, è sempre pericoloso!” sibilò acido il figlio del Principe.
“Trunks…da
quando in qua sei così pessimista?”
“Da
quando avete deciso di farlo venire con noi! -rispose puntando un dito verso
Ben- sapete benissimo quello che rischia eppure siete stati tanto egoisti da
accettare la sua proposta!”
L’uomo si
avvicinò al ragazzo con aria seria.
“Ascolta
figliolo, non ho preso questa decisione così su due piedi, ci ho riflettuto a
lungo, anche io voglio avere l’opportunità di fare qualcosa per i miei simili.”
“E a chi
hai lasciato a casa non pensi?”
Sorrise.
“Jason e
Lily sono due ragazzi forti…”
Trunks
scosse il capo. Non avrebbe mai capito e accettato questa pazza decisione, ma
d’altronde, oramai era troppo tardi per obbiettare.
“Sentite,
la cosa importante ora è trovare al più presto l’Angar dei robot e sperare che
papà e gli altri riescano a tenere fermo Tanatos…” affermò Gohan salendo in
aria.
Goten
afferrò Ben sotto le braccia e seguì il Sayan più grande.
“Cominceremo
da quel grande capannone laggiù?” domandò il fratello.
Gohan
annuì.
Il gruppo
atterrò silenziosamente davanti all’entrata; c’era un’immensa e pesante porta
metallica a far da barriera, ma questo, per i guerrieri non era certo un
ostacolo insormontabile.
Ub tese
le orecchie verso l’entrata.
Annuì.
“C’è
silenzio e non percepisco la presenza di nessuno…credo sia vuoto…” concluse.
“Molto
bene, allora apriamo la porta!” affermò Trunks accostando le mani contro il
metallo; prese un lungo respiro e cominciò a spingere con forza, facendo
spostare molto lentamente il metallo.
Riuscì ad
aprire la porta sufficientemente per il passaggio di una persona alla volta.
I cinque
entrarono uno dopo l’altro, facendo attenzione a paesaggio circostante ed
assicurandosi di non essere visti.
Quell’enorme
Angar era buio come di notte e tutt’attorno aleggiava una strana nebbiolina
che, con l’apertura delle porte si stava lentamente dissolvendo.
“Che
diavolo ci tengono qua dentro? Sembra chiuso da anni!” sbraitò Goten avanzando.
Improvvisamente
i neon si attivarono da soli, o meglio, così pensarono tutti, fin quando
voltandosi verso la porta, non videro un Ub imbarazzato, trafficare con alcuni
interruttori.
“Ehm…scu-scusate,
colpa m-mia…”balbettò.
Gohan
annuì e gli fece cenno di avvicinarsi.
Il gruppo
si voltò nuovamente e lo scenario che gli si presentò davanti, lasciò tutti
senza fiato.
“…Sono…dunque
sono…sono questi i famosi Robot?” chiese Ben allargando gli occhi.
*§*§*§*§*§*§*§
Chiedo umilmente perdono se questa settimana non riuscirò ad
aggiornare tutti i giorni, ma ora sono incasinata con la copertina del libro…sto
decidendo i disegni…e ovviamente devo anke disegnarla…quindi aggiornerò a
singhiozzo!
Spero cmq ke questo capitolo vi sia piaciuto!
Un bacio grande e ringrazio per i commenti del capitolo precedente…
Ah, dimenticavo, Beowulf si dai…è carino, non è spettacolare come
il signore degli anelli…è semplicemente carino, da vedere una volta e basta!
Baci Aly!
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Capitolo 20 *** Filo rosso e filo blu. ***
20
20. Filo rosso e filo blu.
“Piantala
di ridere Tanatos! Siamo qui per fermati…definitivamente!” tuonò Junior
facendosi avanti.
Goku lo
bloccò tirandolo per il mantello.
“Aspetta,
prima sentiamo che ha da dirci…” bisbigliò.
Il
Dottore aumentò l’ampiezza del sorriso. Prendersi gioco di coloro che gli
stavano davanti, sembrava divertirlo terribilmente, forse per lui quella
situazione era una sorta di gioco di ruolo, forse i Sette erano solamente delle
banali pedine.
“E così,
voi tre siete venuti da me per fermarmi? Nonostante sappiate benissimo che la
vera minaccia non sono io, bensì ciò che IO ho costruito…come mai tutta questa
superbia?”
“Tsk, c’è
chi si sta occupando dei tuoi robottini, non temere…” commentò Vegeta.
“Oh
certo, i vostri cari figlioletti, non ne dubito, ma ho come l’impressione che
contro i miei fedeli Ciborg potranno fare ben poco!”
Goku
avanzò.
“Non
illuderti Tanatos, questa volta rimarrai sorpreso!”
Dalla
tasca del camice grigio, l’uomo tirò fuori un piccolo telecomando nero, con al
centro tre pulsanti bianchi.
“Anche
voi rimarrete sorpresi –schiacciò un tasto- Dovete sapere che in questo preciso
istante, cinque Ciborg sono appena usciti da uno degli Angar di prova. Nei loro
circuiti sono state inserite le coordinate per raggiungere cinque importanti
Capitali Mondiali…l’ordine impartitogli è…distruggere!”
“Bastardo!”
gridò Junior.
“…Piano
con le parole muso da rettile! Se uno di voi tre dovesse cercare di ostacolare
il piano di distruzione, premerò anche gli altri due tasti e a quel punto,
TUTTI i Ciborg funzionanti nei vari Angar, scorrazzeranno liberi per il
pianeta…allora non ci sarà più speranza per nessuno. Gli umani saranno
eliminati…tutti, fino all’ultimo…”
A quel
punto Goku, colmo di rabbia, si scagliò con violenza contro Tanatos e prese a
colpirlo violentemente.
A
discapito di quello che aveva pensato il Sayan, Tanatos riuscì a difendersi
senza troppi problemi, parando i pugni del Son. Ma Goku era furibondo e ben
presto, l’intensità dei suoi colpi si fece sempre più rapida e violenta.
“Tu sei
pazzo!” gli gridò contro.
“Pensavi
che saresti riuscito a sconfiggermi così facilmente? Assestandomi qualche
pugno? Ti ricordo che io stesso sono un Ciborg! Ricordi la fatica fatta per
sconfiggere C17 e C18?”
“Non mi
importa se dovrò usare tutte le mie energie fino l’ultima goccia! Io ti
sconfiggerò e quegli orrori finiranno assieme a te!”
Tanatos
fece un salto indietro e si scrocchiò il collo.
“Siete
sicuri di volervi misurare contro di me…proprio adesso?” domandò.
Vegeta
sorrise.
“Oh, mai
stati più sicuri!” sibilò di tutta risposta.
***
“Goten!
Piantala di fare il cretino! Smetti di toccarli…se poi uno si attiva lo fermi
tu!” sbraitò Gohan.
Il
ragazzo alzò gli occhi al cielo e si avvicinò a Trunks che per tutto il tempo
non aveva fatto altro che starsene in un angolo, seduto ad osservare con
attenzione Ben.
Avevano
infatti trovato, in mezzo a tutti quei robot, un prototipo ancora in fase di
costruzione e Ben aveva deciso di lavorare su quello.
Si era
sistemato a terra, prendendo i suoi strumenti da lavoro e come se nulla fosse,
aveva cominciato a trafficare con i circuiti, come si trattasse solo di un
semplice robot da laboratorio.
“Hai
scoperto qualcosa?” chiese Gohan.
“Questo
Dottore è un Genio! -rispose Ben- un Genio spaventosamente inquietante…”
aggiunse.
Si lasciò
sfuggire un leggero sorriso.
“Che ci
trovi di così divertente?” domandò subito Trunks.
Scosse il
capo.
“Forse
non dovresti essere così oppressivo…sento il tuo sguardo su di me e mi metti
agitazione…”
“Beh,
forse allora tu non dovresti essere qui!” rimbeccò.
“Se ti
lascio il mio posto, saresti in grado di distinguere un filo Alfa da un filo
Beta?”
“Filo
Alfa filo rosso, filo Beta filo blu! Anche mia madre è ingegnere elettronico!”
“Mi fa
piacere, ma non penso che tua madre abbia mai unito i due fili con dei Nervi
umani!”
“Ne-nervi
umani?” esclamarono tutti in coro.
Annuì.
“Alfa e
Beta sono stati collegati fra loro attraverso i nervi di esseri umani, è per
questo che ho detto che Tanatos è un Genio spaventosamente inquietante…
-posò a
terra la chiave inglese- Tu…vieni qua!” affermò rivolgendosi a Trunks.
Il
giovane sgranò gli occhi.
“Io?”
“Si
Trunks, vieni qua, aiutami…”
“Ma…ma
veramente non so se…”
“E vai…”
bisbigliò Goten dandogli uno spintone.
Trunks si
avvicinò con titubanza, sedendosi accanto all’uomo.
“Allora,
prendi il filo rosso e tienilo lontano da quei Microchip. Dobbiamo separare i
tre collegamenti perché ho come l’impressione che questi bestioni si muovano
grazie ai nervi…non mi stupirei se nella loro testa dovessi trovare anche un
cervello…umano…”
Trunks
scosse il capo.
“No, non
penso. Quando io e Goten abbiamo combattuto contro uno di loro, non ha mai
detto niente, stava zitto e si sentiva solo il rumore dei circuiti…”
“Allora
sarà più facile, significa che possono essere disattivati schiacciando un
qualche bottone o tagliando dei fili…”
Gohan
lasciò i due al loro lavoro e riprese a girovagare all’interno dell’Angar,
osservando con sguardo attento tutti i ciborg; Tanatos avrebbe potuto
fabbricarli nella stessa maniera di C17 e C18, eppure questi non avevano alcuna
fattezza umana, erano dei veri e propri robot, con tre tentacoli allungabili,
una testa enorme ed un computer sul dorso.
“Mi
chiedo per quale assurdo motivo non possiamo distruggerli direttamente? Che
bisogno c’è di perdere tempo a mettere le mani dentro i loro circuiti?” sbraitò
Goten al fratello.
“Perché
Tanatos è in grado di costruirne di nuovi e allora sarebbe tutto inutile…”
“Ma è
assurdo!Papà e gli altri lo possono uccidere, così non ci sarebbe più alcun
problema!”
Gohan
sospirò.
“Già,
sembra facile…ma dei cinque robot che sono appena stati liberati…che mi dici?”
Goten si
bloccò.
“Qu-quindi
li hai sentiti anche tu?”
Annuì.
“Tutti
qua dentro li abbiamo sentiti, ma nessuno a quanto vedo ha avuto il coraggio di
parlare…ad ogni modo, se adesso ci lanciassimo all’inseguimento di quei mostri,
Tanatos ne attiverebbe di nuovi e sparsi in giro per la terra, con la loro
lieve aura, sarebbe impossibile fermali prima che combinino qualche disastro. LUI
lo sta facendo di proposito, sa che ci siamo divisi in due e quindi vuole
tenerci buoni, vuole vedere fino a che punto siamo disposti ad arrivare…
-prese
fiato ed appoggiò la mano destra sul tentacolo penzolante di un robot- se ora
noi li disattiviamo, senza fare rumore, senza dare nell’occhio, Tanatos non se
ne accorgerà e sarà più facile fermare quelli che già sono stati attivati…”
Il
fratello alzò gli occhi al cielo.
“A volte
mi chiedo da chi hai preso tutta questa saggezza! Mamma e papà sono entrambi
impulsivi…”
Sorrise.
“Credo
sia merito di Junior…” concluse.
Ad un
certo punto però, la quiete del capannone fu interrotta.
Qualcosa
esplose proprio davanti all’entrata; le due enormi porte erano ridotte in
macerie e dopo pochi secondi, dal fumo s’intravide qualcosa di lucente, che
come un serpente si stava muovendo all’interno.
Tutti,
Ben e Trunks compresi, si voltarono spaventati.
Ub si
avvicinò.
“E quello
da dove arriva?” domandò Ub indicando un robot.
*§*§*§*§*§*§
Ho aggiornato, spero di non avervi fatto penare troppo!
Spoil3r...eh si ho scritto un libro, è una storia fantasy…un
remix tra signore degli anelliharry pottereragon, ma ovviamente è tutto
inventato da me! La prima parte è uscita a maggio ed ora sto ultimando il
seguito!...ora basta xkè magari qualcuno potrebbe arrabbiarsi, si può parlare di
certe cose qui? Boh!
Grazie Vegetina per il commento!
Ilarietta non preoccuparti,
l’importante è ke ti stia piacendo!
Saluto anke Elechan, so ke con l’univ. fa
fatica a leggere costantemente!
Un bacio a rlsvictory, Pink_videl (ma
sei sparita???) Blackmoon(anke tu!!!!) Lightangel_93, Lakie7,
SuperEllen(un’altra da mettere nella lista di ki l’ha visto!?) Ciaccy,
Haruka.
Oggi credo di avervi salutato proprio a tutti!!!
Ah cmq, x qualsiasi cosa...il mio contatto msn è tessaiga88@hotmail.com
Ciauuuu!!!! Vi voglio bene!
|
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Capitolo 21 *** Quel dannato riso beffardo ***
21
21. Quel dannato riso beffardo
Goku e
Tanatos erano nel pieno di un violento scontro corpo a corpo; il Sayan aveva
cercato in più di un’occasione di colpire irreparabilmente il Dottore, del
resto anche lui era un Ciborg e come tale, qualche punto debole doveva avercelo
per forza, indipendentemente dal fatto che fosse stato progettato dal Dottor
Gelo.
Avrebbe
potuto danneggiarlo gravemente con una bella onda Energetica, ma sarebbe stato
troppo pericoloso, Goku non riusciva a controllarsi quando ne scagliava una, era
sempre troppo impetuoso ed impulsivo.
“Kaaroth!
Che diavolo stai combinando? Perché non ti decidi ad eliminarlo?”
Il Sayan
arretrò leggermente. Tanatos continuava ad avere quel dannato riso beffardo sul
volto, sapeva che Goku aveva le mani legate.
“Allora…scimmione,
hai paura di distruggere mezzo pianeta? Hai capito che contro di me non puoi
niente? Questo scontro è destinato ad andare avanti in eterno…io sono
indistruttibile e tu sei troppo furbo per distruggermi!”
Goku
scese a terra per riprendere fiato.
“…Non…non
illuderti Tanatos –affermò ansimando- come ti ho già detto, i nostri ragazzi
sotto certi aspetti sono molto più in gamba di noi!”
“Lo so,
ed è proprio per questo motivo che ho attivato un sesto robot mandandolo in
ricognizione. Ovunque si siano nascosti, lui li troverà e li porterà da me!”
Il Sayan
si pulì il sangue sul labbro e ritornò dai suoi compagni.
“Ma…ma
che stai facendo Kaaroth?” sbraitò Vegeta spalancando gli occhi.
Nel suo
tono di voce si poteva chiaramente sentire l’acuta nota di disappunto nel
vedere il Son tirarsi indietro così facilmente.
Una
piccola vena prese al pulsargli sulla tempia; strinse i pugni e con fare
minaccioso si avvicinò al compagno.
“Che cosa
pensi di fare agendo in questo modo? Dovevi distruggerlo! Disintegrarlo in un
sol colpo!”
Sospirò.
“Non
temete ragazzi…aspettiamo che Ben e gli altri riescano nel loro intento…dobbiamo
avere fiducia! Una volta che avranno finito, sarà tutto più semplice!”
“Goku hai
sentito quel pazzo? Ha attivato un robot! Li sta cercando!” puntualizzò Junior.
Il Sayan
sorrise. Nessuno era mai riuscito a capire quale strana alchimia era in grado
di sprigionare il sorriso di Goku, ad ogni modo, ogni qual volta egli
spalancava le sue sottili labbra, sfoderando il suo sorriso migliore, chi gli
stava davanti non poteva non provare immediatamente una strana sensazione di
sollievo. Fu ciò che accadde a Junior e all’imbronciato Principe.
Goku
aveva un’aria molto sicura.
“Andrà
tutto bene!” affermò.
***
“Trunks!
Presto! Tu e Ben andate a ripararvi in fondo all’Angar, nascondetevi dietro gli
altri robot, qua ci pensiamo noi!” ordinò Gohan.
“Come
nasconderci? Io posso combattere!” obbiettò il giovane.
Gohan
scosse il capo.
“No! Devi
aiutare Ben, inoltre se dovesse accadere qualcosa, ci saresti tu a proteggerlo…”
“Ma…ma
io…”
Una
seconda esplosione attirò l’attenzione del Sayan più grande.
“Forza,
dovete andare! Muovetevi!”
Trunks
annuì, prese di peso la carcassa metallica del robot che stavano analizzando e
spinse Ben verso il fondo, assicurandosi di non essere seguito o notato dal
Ciborg.
“Trunks,
so quanto sia importante per voi guerrieri misurarvi in un duello del genere,
non sei costretto a restare qua a fare la balia…” bisbigliò Ben.
“No…no…non
preoccuparti…al bestione ci penseranno gli altri, ora noi due dobbiamo trovare
il modo per fermare questi robot…”
Dal fondo
dell’Angar, Ben e Trunks sentivano il rimbombo assordante del combattimento;
Gohan gridò a Goten di spostarsi e di cercare di colpirlo da dietro,
evidentemente questi fallì perché dopo pochi istanti si udì il suo mugolio e
subito dopo un tonfo a terra.
Ben
scosse il capo.
“Trunks!
Vai ad aiutarli…hanno bisogno, qua finisco io…forza!” ordinò.
“Ma Ben,
non posso lasciarti qua da solo, è pericoloso!”
“Ragiona
un attimo…fin quando voi lo terrete a bada da quella parte, io quaggiù non
correr alcun rischio…capito?”
Il
giovane Sayan osservò a lungo l’espressione decisa dell’uomo e per un attimo,
gli parve di rivedere la stessa determinazione di Lily. Un flash.
Già Lily,
a casa da sola, preoccupata e forse anche spaventata. I terroristi capaci di
attaccare in qualsiasi istante, ovunque.
Il
ragazzo si alzò di scatto ed annuì.
“D’accordo
Ben, farò come dici tu…però cerca di stare molto attento!”
“…E tu
cerca di tornare tutto intero!”
Trunks
sorrise. Si alzò in volo dirigendosi immediatamente verso i suoi compagni.
“Trunks…ma
tu…dov’è Ben?” domandò Goten.
“Non è il
momento per certe domande…lui sta bene, mi ha detto di venire ad aiutarvi…”
***
Rimasero
per alcuni minuti fermi immobili, con lo sguardo minaccioso puntato sul
Dottore.
“Insomma
Tanatos, non siamo venuti qui per perdere tempo!” gridò Vegeta impaziente.
“Oh ma
non ti devi preoccupare mio caro Sayan, l’attesa e la vostra irrefrenabile
voglia di combattere saranno presto soddisfatte…”
“Cosa vuoi
dire?” chiese Junior.
“Significa
che tra pochi minuti, qui arriveranno alcuni militari e…prima che possiate
dirlo, la risposta è no! Non si tratta di semplici esseri umani, bensì persone
addestrate che vengono direttamente dalle ultime armate del Fiocco Rosso…”
“Il…il
Fiocco Rosso?” balbettò Goku.
“Si,
esattamente! Non siete contenti? Potrete fare una rimpatriata con dei vecchi
amici…queste cose mi commuovono sempre!” affermò beffardo.
“Adesso
basta! Tu ci stai prendendo in giro maledetto vecchio! Combatti contro di noi o
preparati a soccombere!” sibilò Vegeta.
Tantatos
sbuffò annoiato.
“Uffa,
certo che voi Sayan siete proprio testardi eh? Non ricordi Vegeta? Un passo
falso e i cinque Robot che ho sguinzagliato faranno piazza pulita dell’intero
pianeta!...vi conviene assecondare i miei ordini…”
Il
Principe diede un’occhiata veloce a Goku, questi scosse piano il capo
facendogli cenno di indietreggiare.
Sospirò.
Lui, il Grande Principe, costretto a piegarsi al volere di un pazzo.
“Sentiamo
Tanatos, hai intenzione di farci combattere contro i tuoi scagnozzi?” domandò
Junior.
“Esattamente
e mentre loro vi terranno occupati… -si fermò e prese un lungo respiro,
assumendo un’espressione alquanto maligna- …io andrò alla ricerca dei vostri
cari figlioletti…” concluse poco prima di scomparire.
I tre
guerrieri sbarrarono gli occhi.
“Ma…ma
dove…è scappato!” esclamò il Namecciano.
“Dobbiamo
inseguirlo!” sbraitò Vegeta.
“No
ragazzi…no! Fermatevi…purtroppo in questa circostanza non possiamo fare altro
che aspettare, ve l’ho detto…”
“Ma il
suo Ciborg potrebbe aver già scovato Gohan e gli altri, inoltre adesso anche
Tanatos li sta cercando! Diventa sempre più pericoloso, senza contare che Ben è
un essere umano!” rimbeccò Junior.
“Ora non
c’è tempo per queste cose…guardate laggiù, stanno arrivando!” concluse Goku.
*§*§*§*§
Buon Lunedì a tutti...eccomi tornata ad aggiornare la fic!
Come avete passato il week-end, tutto bene....??
Beh, io oggi non ho molto da dire...sono un pò triste...si
perchè putroppo si è spento un altro grande doppiatore
italiano; ROBERTO DEL GIUDICE, la mitica voce di Lupin....
Mando un bacio a tutti i miei commentatori e anche a quelli che leggono
"di nascosco"...xkè so ke ci siete...lo vedo dal numero dei
lettori!!!
grazie grazie!
Aly-
|
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Capitolo 22 *** You are not Alone – Tu non sei sola. ***
22
Salve a tutti! ….oggi ci sono riuscita ad aggiornare…non so se
domani sarà lo stesso!...forse mi sarò buttata giù da un ponte dopo la fine della
sesta serie di inuyasha (stasera dalle 21 alle 22 su mtv!!!)…forse cadrò in
depressione! Mah ki lo sa!!!
Ora cmq vi lascio a questo capitoletto!
Un bacio a tutti i commentatori! Grazie!
Aly.
*§*§*§*§*
22. You are not Alone – Tu non sei
sola.
Era stesa
sul letto, nella sua stanza, con la testa affondata nel cuscino, lo sguardo
verso l’alto perso nel vuoto. Stava piangendo, le lacrime scendevano da sole,
senza il bisogno di singhiozzare, come se qualcuno avesse lasciato aperto un
rubinetto.
Fra le
pareti risuonava una canzone.
Another day has gone
I'm still all alone
How could this be
You're not here with me
You never said goodbye
Someone tell me why
Did you have to go
And leave my world so cold…
Aveva trascorso l’intera notte ascoltando quella melodia,
quelle parole, piangendo.
Guardare il Telegiornale non le interessava più, vedere le
immagini di morte e distruzione provocate dai terroristi l’era del tutto
indifferente, nessuno avrebbe potuto ridarle ciò che aveva perso. Ciò che stava
lentamente perdendo.
Everyday I sit and ask myself
How did love slip away
Something whispers in my ear and says…
Le sarebbe stato sufficiente uno sguardo, un bacio o un
sorriso. E invece no, era rimasta sola, con un banale e fragile pezzo di carta,
con tante foto sparse per la casa e il ricordo di una voce e di due grandi
occhi azzurri.
Perché due fra le persone più importanti, avevano deciso
di andare via senza dirle niente, senza darle il tempo di accettare la cosa?
Lei era lì, sola in quella grande casa.
That you are not alone
For I am here with you
Though you're far away
I am here to stay…
Jason entrò nella stanza senza bussare. Lily non si
scompose, rimase ferma ed immobile sul letto. La canzone fu interrotta, Jason
spense lo stereo.
“Lily, coraggio alzati! Non puoi stare in quello stato
fino al loro ritorno…”
La giovane si rigirò su sé stessa.
“Sempre che tornino…” bisbigliò piano, quasi a non voler
far sentire a nessuno quel pensiero che da tanto tempo le balenava in testa,
distruggendola.
Sentì due forti mani afferrarla con violenza per le
braccia.
Si voltò ed incontrò gli occhi del fratello, i suoi stessi
occhi.
“Adesso basta Lily! Basta stare davanti ad una lettera e
piangere…basta ascoltare queste canzoni! Devi reagire perché io non posso
farcela da solo, ho bisogno di sapere che se dovesse accadere qualcosa, se i
terroristi dovessero cominciare a bombardarci…tu sarai al mio fianco…”
Vide gli occhi del fratello arrossarsi improvvisamente,
vide quel ragazzo così forte e coraggioso perdere credibilità, perdere fiducia
in sé stesso.
Lily deglutì lo abbracciò.
“Si Jason! Io sarò con te, non sei solo…e neanche io lo
sono, perdonami…”
*Nota; la canzone
è un piccolo pezzo di You are not alone – Michael Jackson.
***
Goten fu
sbalzato in aria per diversi metri e se non fosse stato per la sua immediata
prontezza nel rimanere sospeso, sarebbe certamente caduto rovinosamente a
terra.
Digrignò
i denti, arrabbiato più che mai per il colpo subito dal Robot e si scagliò con
maggiore violenza verso il Ciborg.
Suo
padre, ma soprattutto Gohan, gli avevano insegnato che era scorretto combattere
contro un avversario che era già impegnato con un’altra persona e soprattutto,
era sleale attaccarlo alle spalle.
“…Ma
questo bastardo non merita alcuna pietà…” pensò il Sayan colpendolo con una
sfera di energia.
“Goten,
cerca di sincronizzare il tuo attacco con Trunks, forse sarà più potente!”
gridò Gohan bloccando un tentacolo.
Il Son
più grande cercò invano di attorcigliare insieme, due dei quattro tentacoli, ma
con scarsi risultati.
Il
Ciborg, Pr-06, infatti, riuscì immediatamente a liberarsi, colpendolo in pieno
stomaco.
“Gohan!”
esclamò il fratello, vedendolo schiantarsi contro il fianco dell’Angar.
“An-andate
avanti, sto bene!”
Ub si
mise a cavalcioni sulla corazza di metallo e prese ad infliggergli una potente
scarica di pugni, ma tutto ciò che ottenne furono delle escoriazioni sulle
nocche ed una leggera ammaccatura nel metallo. L’aveva solo piegato.
Trunks
invece, per tutto il tempo non aveva fatto altro che volargli intorno, cercando
di confondergli le idee, ma quel dannato aggeggio aveva quattro occhi, o
meglio, quattro palle meccaniche poste sulla testa che gli permettevano di
combattere contro più avversari nello stesso momento. Sembrava immune a
qualsiasi sorta di attacco.
Goten si
estraniò per un attimo cercando di riprendere fiato, era al limite, aveva
consumato tutte le sue energie in soli trenta minuti. Non era da lui.
“Tutto
bene amico?” chiese Trunks.
“Scusami…è
che…non so come ma…sono a pezzi!” confessò.
Improvvisamente,
la pancia del robot si aprì e dall’interno dei circuiti fuoriuscirono due
enormi granate.
“Attenti!
Cercate di bloccarle!” esclamò Ub.
Trunks si
gettò subito verso il Ciborg, ma non fece in tempo a fermarlo; le due granate
furono lanciate a gran velocità proprio sul fondo dell’Angar dove Ben stava
lavorando.
“No! Ben!
Ben attento!” gridò il Sayan.
L’uomo
dal fondo alzò il capo e vide le bombe avvicinarsi. Cercò di spostarsi, ma i
pezzi del robot che stava analizzando erano troppo pesanti per poter essere
spostati.
Tutto
sembrava per sfociare in una tragedia, ma la prontezza di riflessi di Gohan
riuscì ad evitare il disastro.
Caricando
un’onda energetica al livello minino, deviò la traiettoria delle granate
facendole esplodere ugualmente all’interno dell’Angar.
Migliaia
di schegge metalliche presero a schizzare in giro come tanti piccoli
proiettili, Ben rimase ferito ma in modo lieve.
Parte del
capannone esplose, così come almeno una dozzina di robot.
Tutto
attorno si era alzato un denso fumo grigio che lentamente andava dissolvendosi.
“Bravo
fratellino, magari la prossima volta mira meglio e distruggi anche gli altri
Ciborg!” commentò Goten.
“Piantala,
non siamo qui per distruggerli, Tanatos se ne accorgerebbe…non ho voglia di
spiegarti tutto un’altra volta!”
I
presenti si accorsero dell’improvviso silenzio che era calato dopo il frastuono
delle esplosioni, il Ciborg era rimasto fermo ed immobile, circondato dai
quattro guerrieri.
“Ehy,
perché non attacca?” domandò Trunks.
“Sembra…sembra
che si sia…spento!” affermò Ub.
“Sciocchezze!
Non può spegnersi per conto suo! –sbraitò Goten avvicinandosi- Pronto? Bestione
senza cervello! Ci sei?” strepitò colpendolo sulla testa.
Niente,
sembrava davvero essersi spento.
“E adesso
cosa facciamo?” chiese.
“Salve…miei
cari Sayan…” sibilò una voce dall’esterno.
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Capitolo 23 *** Danza di Metamor - Fusione! ***
23
23. Danza di Metamor – Fusione!
“Kaaroth!
Vogliamo andare avanti così? Questi non mollano…e noi non possiamo combattere
liberamente! Se fossimo sul nostro pianeta a quest’ora li avrei già fatti
esplodere tutti!”
“Vegeta
piantala di lamentarti e pensa a metterli fuori gioco, ce ne saranno almeno un
centinaio e spetta a noi!” affermò Junior parando il colpo di un soldato.
“Già…spetta
a noi…mentre qualcuno si diverte a giocare allo scienziato pazzo eh!?”
Un
soldato, forse preso da un raptus di follia suicida, si scagliò con violenza
verso il Principe, stringendo fra le mani un appuntito pugnale.
Si fiondò
sul corpo del Sayan con una rabbia immensa, puntando dritto alla gola.
“Pazzo
suicida!” sibilò Vegeta poco prima di sferrargli un potente pugno nello
stomaco; sentì alcune costole cedere sotto la potenza del colpo.
Il
soldato prese ad urlare e si accasciò a terra.
“Vegeta!!!
–gridò Goku- cerca di controllarti!”
“Smetti
di dirmi cosa devo fare Kaaroth! Piuttosto, non credi forse…eh? Ma che diavolo…
-si bloccò, due uomini per vendicare il compagno colpito, avevano attacco il
Sayan alle spalle, afferrandolo per il collo. Vegeta aumentò l’aura e i due
volarono per terra- stavo dicendo, piuttosto non credi forse che qualcuno dovrebbe
raggiungere i ragazzi? Se Tanatos li ha già trovati potrebbero essere nei
guai!”
Goku si
guardò attorno. Vegeta aveva ragione, era inutile continuare a colpirli solo
per metterli K.O. Quelli erano i soldati del Fiocco Rosso e mai per alcuna
ragione si sarebbero arresi. Occorreva trovare un’altra soluzione.
Sospirò.
“D’accordo
facciamo così allora… io e te rimarremo qui a tener buoni i soldati, mentre
Junior andrà ad aiutare Gohan e gli altri, intesi?”
Il
Namecciano si scrollò di dosso un soldato ed annuì.
“Hai in
mente qualcosa?” domandò l’altro Sayan.
Goku
sorrise. Ancora. Quel suo solito sorriso ambiguo.
“Vieni
qua Vegeta, mettiti in posizione…”
“P-po-posizione?”
balbettò il Principe.
Annuì.
“N-non
vorrai mica fare la…”
“Fusione…”
concluse.
***
Erano
tutti pietrificati. Dall’alto del tetto sventrato dell’Angar, comparve una
figura maschile, un vecchio con barba e baffi neri, dall’espressione seria.
Questi
saltò giù, ritrovandosi allo stesso livello dei guerrieri.
“Che c’è?
Siete forse sorpresi di vedermi? Strano…pensavate che vi avrei fatto
distruggere le mie creature senza neppure combattere?”
A quel
punto capirono.
“Sei tu!
–gridò Goten- sei tu il pazzo maniaco decerebrato, parente di Gelo! Tu che hai
costruito queste schifezze!”
Tanatos
arricciò il naso ed assunse un’espressione quasi divertita.
“…vedo
che già mi conoscete… -cominciò ad avanzare verso il Robot che, fino a pochi
minuti prima, aveva combattuto contro i Sayan e Ub- …ma vediamo di non perdere
tempo! Cosa pensavate di fare? Farli esplodere uno dopo l’altro credendo che
non me ne sarei mai accorto?”
Goten e
Trunks si lanciarono immediatamente un’occhiata. Annuirono.
Tanatos
non si era accorto della presenza di Ben. Non sapeva che sul fondo del
capannone vi era un essere umano che, in silenzio, stava trovando il modo per
disattivare i Robot.
Trunks
spostò lo sguardo verso il fondo.
Ben era
nascosto dagli altri Ciborg, impossibile da individuare in mezzo a quei
bestioni metallici.
“Bene
ragazzi…ora faremo un giochetto –sibilò afferrando nuovamente il telecomando
usato in precedenza; spinse due volte lo stesso bottone e dopo pochi secondi,
si udì il rumore di alcuni circuiti in movimento- ho appena attivato due nuovi
Robot, Pr-110 e Pr-111. I due mocciosi e l’umano che sa volare si occuperanno
di loro, mentre io avrò il grande onore di misurarmi contro colui che anni fa è
riuscito a sconfiggere il grande Cell…” affermò rivolgendosi a Gohan.
“Non
credere che asseconderemo le tue sporche richieste, pazzo di uno scienziato!”
ringhiò il Son più grande.
“Ah no?
Pensi di essere nella posizione per darmi ordini? Sayan? Scommetto che tutti
voi qua dentro avete sentito gli altri Robot che ho attivato, dico bene? Dunque
avete forse intenzione di lasciare i vostri cari umani al loro crudele destino?
Mi è sufficiente anche solo una parola e cominceranno a far esplodere tutte le
città!”
Nel
frattempo i due Ciborg avevano cominciato a muoversi e si stavano dirigendo
verso Goten, Trunks e Ub.
“Non
preoccuparti Gohan, qua ci pensiamo noi…tu preoccupati di uccidere lui!”
affermò il fratello.
Tanatos
sorrise e lasciò cadere a terra il telecomando nero, alzò un piede e lo
calpestò, facendo esplodere in giro i pulsanti ad alcuni microchip.
“Ma che
diavolo hai fatto? Pazzo! Adesso non potrai più…”
“…fermarli?
Dici che non posso più fermali? Oh certo che posso. Posso farlo attraverso il
mio cervello! Anche io, come già detto al tuo caro paparino, sono un Ciborg e i
miei circuiti sono collegati a quelli delle mie bellissime creature…”
“Perché
hai distrutto il telecomando?”
“Perché
nessun altro, oltre a me, è in grado di costruire quei Robot. E nessun altro
possiede il telecomando per la loro attivazione, quello che ho appena distrutto
era l’unico… -si fermò. Gettò lontano il camice grigio e si scrocchiò il
collo-…uccidi me…ed ucciderai anche i Ciborg!” concluse.
Il
giovane Sayan, in un primo momento rimase sconcertato, poi però nella sua testa
riecheggiarono le ultime parole pronunciate dallo scienziato “…uccidi me…ed
ucciderai anche i Ciborg!”
Non ci
pensò due volte, si trasformò in Super Sayan e subito si scagliò verso Tanatos,
colpendolo con un poderoso pugno, dritto sul naso.
L’uomo
perse un attimo l’equilibrio, poi riuscì a ricomporsi e sorrise beffardo.
“Bravo
Sayan, vedo che ti impegni fin da subito…ma non pensare che sarà così facile
sconfiggermi! Prendi questo…scimmione!” gridò tirandogli un calcio nello
stomaco.
“Gohan!”
esclamò il fratello.
“Tranquillo…è
solo un calcio…tu pensa ad aiutare gli altri…”
Gohan
riprese subito la sua posizione e dopo aver fatto roteare le braccia, si
scagliò nuovamente su Tanatos. Questa volta fece più attenzione alle mosse del
suo avversario, a come muoveva le gambe e le braccia, da che parte preferiva
colpire e se era più potente nell’attacco o nella difesa.
Poco
distanti, i tre ragazzi erano alle prese con i Robot, ma sembrava impossibile
colpirli senza poi essere scaraventati in giro da quei maledetti tentacoli,
erano sempre in mezzo.
Trunks fu
sbalzato da Pr-111, contro il busto di Pr-110, che non si fece scappare
l’occasione di afferrare il ragazzo per un piede e farlo volteggiare come una
trottola, per poi lasciarlo cadere a terra.
“Trunks!
Va tutto bene?” domandò Goten correndo verso l’amico.
“S-si…si…sto
bene, però quel maledetto mi fa salire un nervoso pazzesco! Sembra che si stia
divertendo a prenderci in giro!”
“Ehy
ragazzi…non è che potreste venire a darmi una mano?...tutti e due…” domandò Ub
bloccando a fatica un tentacolo.
In
quell’istante, il Sayan dagli occhi azzurri ebbe un flash.
“Goten!
Ci sono! Forse ho trovato il modo per tenere a bada questi due bestioni!”
“Sarebbe?”
chiese il giovare inarcando un sopraciglio.
“Allontanati
di tre passi…”
Sorrise.
“La
fusione! Vuoi fare la fusione! Hai ragione, dovevamo pensarci prima!”
Goten si
allontanò ed entrambi misero le braccia parallele al corpo.
Si
diedero un’ultima occhiata. Sorrisero.
“Fuuuu...”
“...sion...”
“...eh!!”
Un’accecante
luce bianca, invase l’intero Angar.
*§*§*§*§*§
Umilmente perdono per non aver aggiornato ieri, ma la scuola mi
sta portando via ciò ke rimane della mia vita sociale. Inoltre, da martedì sera
alle 22.00, fino a martedì prossimo, stessa ora, ho aperto la settimana di
lutto nazionale per la fine della sesta serie di inuyasha e (non skerzo)
mercoledì mattina sono andata a scuola con una fascia nera e viola legata al
braccio. Sigh sigh, me very very triste…e cmq ecco qua a voi il nuovo
capitoletto…State tutti molto attenti, perkè l’irreparabile è vicino…presto
accadrà qualcosa di terribile!
Buona lettura e fate sapere!
Un saluto a Rlsvictory,
Elechan e Vegetina! Grazie per i commenti…e spero ke anke gli altri si
facciano vivi presto!
Baci Baci.
Aly.
|
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Capitolo 24 *** Ben. ***
24
Salve belli! Eccomi qua con il capitolo
della disgrazia!...Quale sarà il destino di una tal persona? Ce la farà?
Resisterà?...
Sigh sigh…oggi finisce la mia settima di
lutto per la fine della sesta serie di Inuyasha, da questa sera due nuovi anime
nel palinsesto Mtv e già ke ci sono butto anke un po’ di pubblicità occulta…dalle
21 alle 22 Gintama, dalle 22 alle 22.30 Black Lagoon, ma niente potrà mai
prendere il posto del mio Mezzo demone preferito! Niente! Oltre ovviamente
dragon ball!
Eh vabè, dopo questa digressione… passo
ai ringraziamenti!
Spoil3r, pensa ke invece faccio sempre una faticaccia a scrivere
le scene di battaglia perkè ho paura che non si capiscano bene, cmq se ti sn
piaciute vuol dire ke sn capace! >_
Elechan, non temere, i momenti pucciosi arriveranno presto e quasi
quasi pensavo di inserirci un’altra semi-song-fic, mi riesce bene ad esprimere
certi sentimenti con le canzoni, specialmente il dolore!
rlsVictory, a
tanatos ho deciso di farlo combattere direttamente contro i Sayan perkè era più
avvincente… senza che mandasse qualche sicario…come poi vedrai in questo
capitolo.
Saluto anche tutti “i scomparsi” spero
che tornino presto a commentare!!
Un kiss.
Aly.
24. Ben.
“Prendi
questo stupido seguace del Fiocco Rosso!”
LUI, afferrò l’uomo per il giubbotto e
scaraventandolo lontano, fece cadere a terra almeno una dozzina di soldati.
Come fossero birilli.
Sorrise.
Né un ghigno né un sorriso allegro, semplicemente una torsione delle labbra
verso l’alto. Nessuna emozione traspariva da quei due grandi occhi neri.
Alcuni
militari erano rimasti pietrificati dal terrore, nel vedere quella strana
scena, ma che di divertente, oltre alle mosse, aveva ben poco.
“Per voi
è finita! -gridò avanzando- Avete fatto molto male a lasciare che questi due
guerrieri si unissero, adesso la vostra fine è vicina…” sibilò.
Alcuni
soldati cominciarono a sparpagliarsi in giro, abbandonando a terra le proprie
armi, si nascosero dietro le camionette, sperando di non essere localizzati.
Altri,
forse quelli che ormai non avevano più niente da perdere, si lanciarono verso
l’avversario scaricandogli addosso, tutti i proiettili che avevano nei fucili.
Inutile,
quello strano uomo comparso subito dopo il fulmine, pareva essere invincibile.
“Se non
ti decidi a crepare con i proiettili, allora prendi queste!” gridò un soldato
lanciandogli contro due granate.
Sorrise
nuovamente ed afferrandole al volo, ci diede una veloce occhiata, dopodiché
prese a stringerle sempre più forte, fin quando dalle sue mani non cominciò a
scendere una strana polvere verdastra.
Il
soldato, che aveva azzardato il colpo, indietreggiò spaventato.
“Cosa
diavolo sei?” gridò.
Fece
scrocchiare il collo e lentamente si avvicinò al gruppo di uomini rimasti.
“Il mio
nome è Vegeth, unione dei grandi guerrieri Vegeta e Kaaroth…e voi avete avuto
la sfortuna di incrociare il mio cammino!” affermò poco prima di atterrare un
soldato con un calcio.
“Non ho
intenzione di uccidervi, qualcosa dentro di me lo impedisce, però sappiate che
non avrò pietà con coloro che oseranno ostacolarmi. I Sayan sono qui per
aiutare gli esseri umani e voi, sporchi seguaci del Fiocco Rosso, non
riuscirete a fermarli!”
Dalla
mano destra di Vegeth cominciò a generarsi una specie di palla di luce, prima
piccola, poi lentamente prese a crescere e a diventare sempre più luminosa.
“Coraggio…chiunque
di voi voglia farsi avanti…io sono pronto!” ringhiò preparandosi a scagliare la
palla d’energia.
Alcuni
soldati imbracciarono i fucili, ma nel vedere l’espressione maligna sul volto
del guerriero decisero di lasciare perdere.
“D’accordo
–affermò qualcuno- hai vinto, molti di noi qui hanno sentito storie riguardanti
un certo Son Goku, un ragazzo Sayan dotato di forza e coraggio mai visti,
sappiamo che mettersi contro dei Sayan sarebbe un vero suicidio e anche se
alcuni qua non hanno più niente da perdere, la vita resta comunque cara…”
***
Il duello
intrapreso fra Gohan e Tanatos aveva davvero raggiunto livelli estremi; si
erano spostati all’esterno e l’arido paesaggio deserto, era diventato un campo
minato sul quale si susseguivano una dopo l’altra, violente esplosioni che
mandavano in aria cumuli di terra.
“Per
quanto dovrà andare avanti questo giochetto?” domandò Tanatos colpendo il
giovane in faccia.
“L’hai
detto tu ricordi? Uccidi me ed ucciderai anche i Ciborg! Bene, fin quando il
tuo maledetto corpo non rotolerà a terra senza vita, qui ci sarà sempre un
Sayan pronto a combattere!”
Tanatos
azzardò un sorriso.
“…Certo
–affermò ripulendosi il sangue dal naso- a combattere e a proteggere la vera
mente di tutto ciò!”
Gohan si
bloccò.
“Come?”
“Pensavi
forse che non me ne fossi accorto? Che non avrei mai notato l’umano nascosto
sul fondo dell’Angar? Sei stato poco furbo Sayan, hai fatto di tutto per
allontanarmi dall’interno, convinto che l’umano sarebbe stato al sicuro, ma
nulla sfugge ai miei occhi da Ciborg! So cosa avete in mente!”
***
“Super
attacco del Fantasma Kamikaze!” gridò Gotenks alzando le mani verso il cielo.
In pochi
secondi, tre simpatici fantasmi si materializzarono davanti gli occhi increduli
di Ub, che mai aveva visto Goten e Trunks fare la fusione.
Un
guerriero ancora più potente ma che comunque pareva non poter niente contro il
metallo del Robot.
I tre
fantasmi infatti, si attaccarono alla corazza del Robot e facendo brillare i
propri corpi, esplosero simultaneamente, provocando un gran polverone
asfissiante.
“Gotenks
–affermò Ub ansimando- non credi che certe tecniche sarebbe meglio usarle
all’esterno?”
Il
ragazzo sorrise compiaciuto.
“No, va
benissimo così…guarda tu stesso…”
Il fumo
si dissolse rapidamente, ma lo spettacolo che si presentò davanti agli occhi
dei due ragazzi, andò ben oltre le aspettative.
Il Ciborg
Pr-111 era intatto, la sua armatura certo un po’ graffiata, ma non aveva subito
alcun danno grave.
Gotenks
deglutì.
“Se…se…se
neppure io sono riuscito a scalfirli, dubito che qualcun altro possa farlo…
-commentò rassegnato- ho usato tutti gli attacchi più potenti che avevo, li ho
picchiati fino allo sfinimento, ma non è servito a niente…”
Ub gli si
avvicinò.
“Gotenks,
anche se non possiamo eliminarli, dobbiamo comunque resistere! Ricordi? C’è Ben
che sta cercando una soluzione per disattivarli!”
“Ub ha
ragione –affermò qualcuno- bisogna aiutare Ben, mentre Gohan è impegnato con
Tanatos e i vostri padri contro l’Esercito del Fiocco Rosso…dobbiamo mettercela
tutta ragazzi!” concluse il Namecciano facendosi avanti.
“Hai
ragione Junior! Non possiamo cedere proprio adesso!”
Gotenks
si preparò per un altro attacco Kamikaze.
***
Continuava
a tenere le mani dentro ai circuiti ormai da quasi due ore, spostandoli,
cambiando collegamento ed invertendo le varie posizioni, le aveva davvero
provate tutte, ma più si sforzava a venirne a capo, più gli sembrava difficile
e complicato.
“Questo
Tanatos deve aver studiato tutta la vita per poter raggiungere certi livelli…”
pensò staccando un chip.
Ben non
poteva davvero sospettare che l’artefice di tutto, fosse egli stesso un Ciborg.
Cominciò
a trafficare con alcuni bulloni tolti da uno dei quattro tentacoli e decise di
provare a reinserirli nel sistema.
“Vediamo
se cambia qualcosa…-affermò avvitando il primo - Oh no…questo non andava
qui…era quello di destra…!” uno strano ticchettio attirò l’attenzione di Ben;
il display nero sul petto del Robot si illuminò improvvisamente ed una scritta
prese a scorrere veloce.
L’uomo
spalancò gli occhi.
“Di-di-dispositivo
per l’auto-spegnimento…attivato…?”
Ben era
incredulo. Spostò lo sguardo verso i tentacoli del Robot e vide che stavano
fumando.
“Cosa?
N-non può essere…”
Aveva
letteralmente fuso tutti i circuiti e lentamente l’intero Robot prese a
generare tante piccole scintille gialle, dopodiché i tentacoli esplosero.
Si grattò
confuso la testa.
Sorrise.
“Ma
certo…!!! -esclamò alzandosi in piedi- I tentacoli! I tentacoli! Sono il centro
vitale…dovete mirare ai tentacoli!” gridò.
Improvvisamente,
un fascio di luce bianca attraversò l’intero capannone, andandosi a schiantare
esattamente nel luogo in cui Ben si trovava.
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Capitolo 25 *** Un Eroe. ***
un eroe
*Dedico questo
capitolo al grande Paolo Torrisi, il mitico doppiatore di Goku, scomparso il 7
dicembre 2005.
Grazie Paolo!
25. Un eroe.
L’esplosione
generò un’alta cortina di fumo e i pezzi di lamiera dell’Angar, ricaddero a
terra rumorosamente.
Junior
rimase pietrificato, così come Gotenks e Ub.
“No!!!
-gridò il Namecciano- No! Ben!”
In quello
stesso istante, il tempo per la fusione venne meno e i due giovani Sayan si
divisero.
“Maledizione!”
Trunks si lanciò subito in avanti, pronto per soccorrere l’uomo, ma Junior
l’afferrò per un braccio, costringendolo a tornare a terra.
“Che fai?
Lasciami andare! Devo vedere se sta bene –Junior lo strattonò più forte- ho
detto lasciami!”
“Trunks,
vado io…qualsiasi cosa possa essergli accaduta, non è bene che tu la veda! Mi
hai capito?”
“Ma lui è
il padre di Lily e Jason!”
“Lascia
perdere! Ci penso io! Tu e Goten occupatevi dei Robot, hai sentito cosa ha
detto Ben vero?”
Annuì.
“…Dobbiamo
mirare ai tentacoli…”
“Forza
amico…vieni con me…” affermò Goten cercando di distrarre il giovane.
Annuì e
guardò Junior allontanarsi, correndo velocemente nella zona dell’esplosione.
Trunks
rabbuiò la sua espressione e dopo essersi trasformato in Super Sayan, volò
lentamente fuori dall’Angar.
“Che
fai?” chiese Goten sorpreso.
Trunks si
rigirò e non appena il suo sguardo incrociò gli occhi dell’altro Sayan, questi
sentì uno strano brivido percorrergli l’intera colonna vertebrale; gli occhi
del suo amico erano come indemoniati.
“Sai cosa
fare...ai due Cibori pensateci tu e Ub…io devo prima risolvere una questione
che ora è diventata PERSONALE!”
sibilò marcando particolarmente sull’ultima parola.
Sfrecciò
fuori dall’Angar a gran velocità e senza curarsi di Gohan, si scagliò con una
furia bestiale contro Tanatos, l’afferrò per il collo e stringendo, lo spinse
con violenza sulla parete del capannone.
“Sei un
maledetto bastardo! Cosa centrava LUI?...perchè l’hai fatto?” gridò continuando
a stringere.
Tanatos
ghignò e senza perdere neanche un secondo, afferrò anch’egli il Sayan per il
collo, premendo il pollice sulla giugulare.
Trunks
forse, nella foga, non si era reso conto che strangolare l’uomo era totalmente
inutile, non sarebbe mai riuscito ad ucciderlo. Certo, forse gli avrebbe
arrecato qualche dolore, ma solo ai circuiti.
Tanatos
invece stava lentamente privando il giovane del suo respiro e tanto più Trunks
stringeva il Dottore, più lui comprimeva la gola del Sayan, impedendogli di
respirare.
Qualcuno
però, dall’alto del cielo fece brillare una potente scarica d’energia,
mandandola ad infrangersi a pochi metri dai due; Tanatos si voltò di scatto,
lasciando andare il giovane Sayan, che ricadde a terra.
“Adesso,
il tuo avversario sono io…” sibilò Vegeth.
“Sapevo
che prima o poi quei due scimmioni si sarebbero uniti…” sbraitò poco prima di
lanciarsi verso il suo rivale.
***
-inizio flashback-
Ben
chiuse la valigetta con dentro tutti i suoi attrezzi.
“Ascolta
se per caso dovesse accadermi qualc…”
“Non ti
accadrà niente!” l’interrupe Junior.
L’uomo
sorrise.
“Se per
caso dovesse accadermi qualcosa –riprese Ben- dentro questa valigetta c’è un
biglietto che dovrete leggere…”
Junior annuì lentamente.
-fine
flashback-
Il
Namecciano era seduto in un angolo, con lo sguardo rivolto verso terra.
Accanto a
lui vi era il corpo di Ben.
Lo aveva
scosso con una violenza inaudita, gridando e rigridando il suo nome, lo aveva
schiaffeggiato e tentato di mettere in piedi, ma fu tutto inutile.
Spostò lo
sguardo verso la valigetta e vide spuntare fuori il piccolo foglietto; lo
afferrò, aprendolo confusamente.
A
discapito di quello che si poteva pensare, non era una lettera chilometrica,
bensì poche parole, ma che arrivarono dritte al cuore, come la punta di una
freccia.
“Fate in modo che i miei ragazzi
stiano bene…”
Junior
accartocciò il foglietto, gettandolo lontano.
Osservò
nuovamente Ben; a terra non vi era sangue e lui non presentava alcun tipo di
ferita visibile, se non una contusione alla testa e probabilmente, era stata
proprio quella che se l’era portato via nel giro di pochi istanti.
L’esplosione
l’aveva proiettato in aria per diversi metri, facendolo sbattere violentemente
contro le lamiere dell’Angar e per quanto Junior avesse tentato di auto
convincersi che l’uomo davanti a lui fosse solo svenuto, in realtà sapeva bene
che non era così.
Ben era
morto.
Strinse
forte i pugni delle mani e si alzò.
“Giuro
sul mio onore di Namecciano, che Lily e Jason staranno bene, farò in modo che
nessuno di loro corra alcun rischio. Sapevi meglio di chiunque altro che questa
missione era molto pericolosa e nonostante tutto hai voluto provarci e ce l’hai
fatta Ben! Sei un eroe…”
Junior allacciò
la cintura della sua casacca e sorrise.
“Hai
detto di mirare ai tentacoli eh? Nessun problema, non rimarrà in piedi neanche
uno di questi bestioni, hai la mia parola!”
Si alzò
in volò, solo dopo essersi assicurato che il corpo dell’uomo fosse al sicuro,
nascosto sotto un telone.
***
Lily si
accasciò sul lavandino, lasciando andare per terra il bicchiere con l’acqua,
che si disintegrò in tanti piccoli pezzettini.
Sentì i
passi di suo fratello muoversi velocemente giù per le scale.
“Lily…che
è successo? -chiese preoccupato- Stai bene?”
“Io…io…ho
avuto…ho una strana sensazione. Come se mi si fosse svuotato lo stomaco
improvvisamente…” bisbigliò.
Jason si
passò nervosamente la lingua sulle labbra.
“Anche
tu?”
“Come
sarebbe a dire anche tu?”
“Anche
io…poco fa ho avuto la stessa sensazione di vuoto…” ammise.
La
giovane trovò le forze per raggiungere il fratello; lo puntò dritto negli
occhi, avevano ormai perso il loro luccichio, anche lui ormai si stava
consumando nell’angoscia.
Lily lo
abbracciò forte e nascondendo il viso sotto la sua giacca, prese a piangere.
Jason
deglutì e una vena gli si gonfiò sul collo; doveva trattenersi, essere forte
per la sua sorellina, che per tutto quel tempo non aveva fatto altro che
struggersi e soffrire.
Lei
sapeva bene che probabilmente, da quella missione, solo uno dei DUE sarebbe
tornato vivo, ma non era mai riuscita ad ammetterlo neppure a se stessa.
Il loro
padre era sempre stato un uomo molto coraggioso e lo aveva dimostrato prima di
tutto nell’aver cresciuto da solo due figli, senza avvalersi di alcun supporto
esterno e quello che aveva deciso di affrontare, per proteggere la sua
famiglia, ne era la conferma più assoluta.
Il
fratello ricambiò la stretta di Lily ed appoggiò il suo viso contro la testa di
lei.
“….Significa
che fra poco torneranno a casa…” si limitò a dire.
*§*§*§*
Avete
visto cosa sono riuscita a combinare?
Cominciamo
con le spiegazioni; Vegeta e Goku si sono uniti con la normalissima danza della
fusione, perché ho dato per scontato che comunque il caro Principino avesse
deciso già in precedenza di impararla. Vegeth è il nome vero che avrebbe nel
fumetto in quanto Vegeta e Kaaroth,
solo che “occidentalizzatoitalianizzatomodificato” ne è uscito Vegekou nel
cartone. I potara assolutamente no! Significherebbe fusione definitiva! Gogeta
sempre no, cioè non mi piaceva il nome, Vegeth è meglio, almeno tutti conoscono
bene com’è fatto fisicamente, dato che l’hanno visto nella saga di MajinBu e
poi mi stava simpa! Cmq elechan, non temere, Ben avevo già deciso da tempo di
farlo passare a miglior vita!
Vi
ringrazio come sempre per i commenti!
Saluti
a Spoil3r, rslvictory e elechan!
Ora vado
a vedere la tv, tra poco c’è naruto! Il grande scontro tra Sasuke e Naruto…ma
io cmq tengo per il biondino testa quadra! Sasuke è fascinoso ma complessato!!
Ciaooo!!!
Aly-
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Capitolo 26 *** Vittoria. ***
26
26. Vittoria.
Era
schizzato nel cielo come una scheggia, dopo aver spiegato la situazione a Ub,
Goten e Trunks. Aveva chiesto a Gohan di seguirlo e questi, senza chiedere il
perché di così tanta apprensione, si era limitato a volargli dietro.
Junior sapeva
che in giro per il mondo c’erano cinque Ciborg che altro non aspettavano, se
non ricevere l’ordine di uccidere e chissà quali disastri avevano già
combinato.
Il Sayan
continuava a fissare perplesso il Namecciano, sembrava preoccupato o peggio
ancora triste. Gohan non aveva mai visto Junior triste. Mai.
“Ho fatto
una promessa…” pensava e ripensava volando alto.
Il suo
infallibile sesto senso gli fece percepire una presenza proprio nella cittadina
dopo le montagne.
“Ah,
dunque abbiamo già raggiunto una delle cinque capitali!” sibilò scendendo a
bassa quota.
“Guarda
laggiù…” commentò Gohan indicando la valle.
Vide una
densa colonna di fumo nero levarsi oltre le case e il suo udito finissimo,
avvertì il classico rumore metallico.
Sorrise.
“Sto
venendo a prendervi…”
***
Un Vegeth
più furioso che mai, stava scaricando la sua furia contro Tanatos che a sua
volta tentava in tutti i modi di mettere in difficoltà il Sayan, avvicinandosi
nella zona in cui Ub e gli altri stavano disperatamente cercando un modo per
colpire i Robot ai tentacoli.
I
maledetti infatti, sembravano sapere che il loro punto debole erano proprio gli
allungamenti metallici e facevano di tutto per evitare i colpi.
“Ragazzi…dovete
fare in fretta! –sbraitò il Sayan più grande, scagliando lontano una sfera
d’energia lanciata da Tanatos- Io posso tenerlo buono, ma il resto sta a voi!”
concluse.
Pr-110
tentò di afferrare Trunks per la vita, per proiettarlo nuovamente contro le
pareti dell’Angar.
“Adesso
basta! –gridò il giovane- mi sono stufato di tutti questi giochetti! È ora di
finirla!”
Prese ad
urlare a pieni polmoni e lentamente la normale aura da Sayan iniziò ad
aumentare; i suoi capelli d’orati erano avvolti in un turbinio d’aria e la sua
forza stava aumentando enormemente.
“Sta provando
a superare il secondo limite! È impazzito!” commentò Ub cercando di bloccare
Pr-111.
“Trunks,
non esagerare, finirai con l’esaurire tutta l’energia!” affermò Goten.
Pochi
secondi dopo, il Sayan dagli occhi azzurri terminò l’incremento di energia e
assumendo un’espressione quasi divertita, si lanciò all’attacco del primo
Ciborg.
“Io lo
distraggo, voi pensate ai tentacoli!” esclamò tirandogli un calcio.
Ub e
Goten si avvicinarono ed insieme prepararono l’attacco; l’onda energetica del
Sayan moro, fu integrata con la forza spirituale di Ub.
“Sei
pronto?” domandò l’umano.
“Certamente!
Vediamo di fare una cosa rapida…là c’è qualcuno che vuole tornare dalla sua
ragazza!” affermò Goten sorridendo.
Ub annuì,
congiunsero entrambi le mani nella classica posa della Kamehameha e in pochi
secondi, tutto attorno fu illuminato da una potente luce bianca.
Un’esplosione
ed infine il rumore del metallo che ricadeva a terra.
Il fumo
svanì nel giro di poco e tutti, Vegeth e Tanatos compresi, si fermarono ad
osservare la scena; sparsi a terra, ridotti in tanti piccoli pezzettini, vi
erano i resti dei tentacoli del Ciborg Pr-110.
Di lui,
non era rimasto nulla, se non il corpo, un rotondo ammasso di metallo spaziale.
Goten e
Ub si scambiarono un cinque e rivolsero lo sguardo verso Tanatos.
Il
Dottore aveva assunto un’aria preoccupata, stava tremando e non riusciva a
muoversi.
“Non…non
è possibile…come diavolo avete scoperto il loro punto debole?” domandò.
“Vedi
Tanatos –intervenne Trunks- avrai anche ucciso l’umano, ma non ti sei accorto
che poco prima di eliminarlo, lui ha scoperto come distruggere i tuoi preziosi
robot!”
“Ma…ma
come…”
“Sei
finito pazzo maniaco!” sibilò Vegeth atterrandolo con un destro.
L’uomo
ricadde a terra rantolando e coprendosi il viso; un pugno infertogli
dall’unione di Goku e Vegeta, certo era più micidiale che un pugno di Gohan.
“In
questo momento, Junior e il figlio di Kaaroth si trovano in giro per la terra
alla ricerca dei tuoi carissimi Robottini… -Tanatos cercò di divincolarsi, ma
fu subito bloccato dal piede del Sayan, affondato prepotentemente dentro al suo
stomaco- …è tutto inutile! Pagherai per il male che hai fatto e ormai non puoi
più fare niente per scappare!”
Vegeth lo
afferrò per la divisa, costringendolo ad alzarsi e dopo averlo osservato
attentamente, dopo aver scrutato all’interno dei suoi occhi, prese a colpirlo
ripetutamente senza pietà, senza sosta.
“Questo è
per aver distrutto la scuola, la stazione e fatto esplodere mezza piazza…
-ringhiò tirandogli un calcio in faccia- Questo invece è per aver ucciso tre
studenti innocenti!” concluse lanciandolo per aria e facendolo ricadere a terra
con un pugno alla schiena.
Tanatos
ormai era in completa balia del suo avversario; i robot stavano per essere
tutti disattivati, l’esercito sarebbe stato presto annientato dalle forze
armate e per lui non vi era più alcuna speranza. Aveva fallito, il suo grande
sogno, il sogno dello stesso Dottor Gelo, stava svanendo, definitivamente.
A causa
dei violenti e ripetuti colpi ricevuti, sentì che lentamente, i circuiti delle
gambe iniziavano a perdere potenza, non riusciva più a controllarle e
nonostante Vegeth l’avesse esortato più di una volta a combattere, Tanatos era
ridotto ad un ammasso di metallo ambulante.
Il Sayan
continuava a tenerlo sospeso per aria, stringendogli il collo.
“Allora?
Come ti senti adesso? Quello in trappola sei tu ora!...dov’è finito tutto il
tuo entusiasmo? Ti sei forse arreso?”
Inutile,
Tanatos non riusciva più a formulare alcuna frase sensata.
Le
ripetute urla di Ub attirarono l’attenzione del guerriero, facendogli allentare
la presa per qualche secondo.
“Fermati
Trunks! Fermati! Che diavolo vuoi fare…non è il caso!” continuava a gridare l’umano.
Vegeth
alzò gli occhi verso il cielo e intravide la figura del giovane Sayan, planare
in picchiata come un’aquila sulla sua preda, aveva sguainato la spada e si
stava preparando ad attaccare.
Non disse
niente, si limitò a spostarsi di qualche passo.
Tanatos
non fece neppure in tempo a realizzare ciò che stava accadendo, ormai sapeva di
non poter più nulla contro i grandi guerrieri Sayan; vide la scintillante Spada
di Tapion, conficcarsi con violenza all’interno del suo petto mezzo umano e
mezzo robotico, sentì i circuiti perdere definitivamente potenza e del fumo
prese ad uscirgli dalla ferita. Rivolse un ultimo sguardo al suo assalitore,
dopodiché si lasciò cadere a terra.
“Sarai
pure un Ciborg, ma a quanto pare, il tuo amato Dottor Gelo ti ha costruito
usando un corpo umano e come ben sai, la carne non può nulla contro la lama di
una spada, specialmente ora che sei ridotto ad un catorcio…-sibilò Trunks
estraendo l’arma-…questo è per aver ucciso Ben…” concluse allontanandosi.
Tutti i
presenti rimasero senza parole.
L’incubo
pareva essere finito, Tanatos era stato sconfitto.
Goten
cominciò ad esultare e dopo aver caricato un’onda energetica all’80%, colpì
senza farsi troppi problemi anche Pr-111, distruggendo ciò che restava
dell’Angar, creando una gran confusione.
“E adesso
che LUI non c’è più…possiamo?”
domandò il Sayan con uno strano sorrisetto in viso.
“Possiamo
cosa?” fece eco Ub.
“Passare
alla vecchia maniera con questi bestioni addormentati!!”
“Beh…credo…”
Qualcuno
posò una mano sulla spalla del giovane.
“Divertiti
pure figliolo, se lo desideri, sono tutti tuoi!” affermò Goku sorridendo.
“Papà!
Sei tornato!”
“Ci sono
sempre stato…ero solo… -sorrise- si…hai ragione, sono tornato!”
“Kaaroth!
–chiamò Vegeta dal fondo dell’Angar- …ci pensi tu o ci penso io?” domandò
rivolgendo lo sguardo a terra.
Goku si avvicinò
e vide il corpo di Ben nascosto sotto un telone, sospirò e scosse il capo.
“Pover
uomo…”
“Per
Jason e Lily sarà un duro colpo, spero siano in grado di andare avanti…”
commentò Vegeta.
“Fidati…ho
la netta sensazione che quei due gemelli abbiano già intuito qualcosa…ad ogni
modo, per quanto mi riguarda non ho intenzione di lasciarli soli…”
Il
Principe sbarrò gli occhi.
“Cosa
vuoi dire?”
Non
rispose, si limitò a prendere in braccio il corpo di Ben ed uscire dall’Angar,
sotto lo sguardo preoccupato di Trunks.
Un rombo
occupò il cielo e da terra s’innalzò un gran polverone di sabbia; tutti
alzarono gli occhi verso l’alto. Un elicottero si stava preparando all’atterraggio.
***
“Hey
Gohan…ho come l’impressione che sia
finita…credo…si…abbiamo vinto…”
affermò
Junior.
“Cosa?
Come fai a dirlo?”
“Le auree
di tuo padre e degli altri sono diminuite di colpo e a meno ché Tanatos non
abbia tirato fuori un asso nella manica…beh…ce l’abbiamo fatta…”
Gohan
tirò un lungo sospiro di sollievo.
“Coraggio
allora, ne mancano ancora due e poi si torna a casa!” esclamò.
*§*§*§*§*§*
Ciao a Tutti, dopo l’entusiasmante
puntata di Naruto eccomi qua che torno ad aggiornare! Eh eh…lo so Spoil3r!
Sasuke è un gran figo ma resta pur sempre un gran complessato! Troppo! Naruto è
il migliore!! Anche se ho come l’impressione ke la serie shippuuden non ce la
faranno mai vedere! Sigh sigh!
Elechan, eh si…i
gemelli hanno una sorta di 6senso e quando qualcosa non va lo capiscono in
fretta!
Vegetina nn ti
preoccupare! Però mi sempre piacere vedere ke hai commentato!
Un saluto anke a
rlsvictory che mi segue dalla lontana ff dei pokemon! Mamma mia ke stenta è
stata quella!
Oggi scusate ma vado
di fretta! Faccio il presepe!!!!
Alla prox.
Aly-
|
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Capitolo 27 *** How to save a Life. ***
27
27. How to
save a Life.
C’era
poca gente. A dire il vero di Civili ce n’erano solamente due, due giovani
ragazzi dallo sguardo basso e triste, gli altri erano tutti militari.
La stampa
non era stata invitata, o meglio, il comunicato di un funerale privato, fu
divulgato dal Vice Presidente, ma nessuno era a conoscenza di altri dettagli.
Molti
uomini erano stati messi di guardia alle porte del cimitero, per impedire il
passaggio di qualche giornalista troppo curioso.
Le sedie
erano contate, 24 per la precisione, 24 sedie poste sull’erba, davanti ad un
palchetto di legno che sorreggeva una bara di Noce, decorata forse anche in
maniera estrema, con una quantità esagerata di fiori bianchi e gialli.
Sulla
parte superiore, era stata infissa una splendente medaglia d’oro ed accanto vi
era la foto di un uomo sorridente.
-inizio flashback-
Loro lo
sapevano, forse l’avevano sempre saputo che quella “guerra” gli avrebbe
certamente tolto qualcosa. Sapevano che LUI non avrebbe mai più fatto ritorno e
che non avrebbero mai più sentito la sua voce.
La
conferma era arrivata quel giorno, quando seduti davanti alla Televisione,
guardando l’ennesimo telegiornale, con la speranza di avere qualche
informazione concreta, la porta di casa si era aperta lentamente e la prima
persona a varcare la soglia, fu Goku.
Entrambi
si alzarono.
Il Sayan,
senza neppure attendere l’arrivo dei compagni, si era subito diretto in cucina,
facendo cenno ai due di seguirlo.
Lily si
sedette accanto al fratello ed improvvisamente, nella sua testa, cominciò a
circolare una strana melodia, una canzone.
*Step one you say
we need to talk
He walks you say "Sit down it's just a talk"
He smiles politely back at you
You stare politely right on through
Goku
cominciò a parlare, spiegando tutto dal principio, l’unico però ad essere
interessato sembrava solo Jason. Lily infatti, continuava ad osservare fuori
dalla finestra, non badando alle parole del Sayan. Pensando ai fatti suoi.
Some sort of
window to your right
As he goes left and you stay right
Between the lines of fear and blame
And you begin to wonder why you came
E proprio
come in quella canzone, che senza alcuna vera ragione continuava a martellarle
la testa, anche lei cominciò a chiedersi perché aveva deciso di seguire il
fratello.
Where did I go
wrong? I lost a friend
Somewhere along in the bitterness
And I would have stayed up with you all night
Had I known how to save a life
Ad un tratto
però, l’unica parola che arrivò alle orecchie della giovane, aprì una ferita
profonda nel suo cuore, ecco la crudele e definitiva conferma.
“Putroppo…”
Solo
questa parola, pronunciata piano, le rimbombò dentro come un tamburo.
Si alzò
di scatto dalla sedia facendola cadere a terra ed uscendo dalla cucina,
raggiunse di fretta la sua stanza.
Per quel
breve tragitto non guardò in faccia nessuno, neppure Trunks, che per tutto quel
tempo non aveva fatto altro che aspettare di vederla finalmente uscire.
Era
pronto ad offrirle la sua spalla, a stringerla forte tra le braccia e
permetterle di piangere. Non l’avrebbe mai lasciata sola, ma Lily andò via
dritta come un treno, sforzandosi il più possibile di trattenere le lacrime.
Giunse
finalmente nella sua stanza e qui, lasciandosi cadere a peso morto sul letto,
affondò il viso nel cuscino.
Prese fra
le braccia il suo vecchio orsetto e lo strinse, lo strinse fortissimo, come
fosse l’unica cosa alla quale poteva aggrapparsi in quel momento. Continuava a
tenere la faccia premuta sul cuscino, soffocando i singhiozzi per non farsi
sentire da nessuno.
Piangeva
stringendo a sé quel oggetto inanimato.
Dopo
qualche minuto però, la porta della sua stanza si aprì e si richiuse
velocemente.
Lily
rimase nella medesima posizione, ascoltando i passi di qualcuno che si stava
avvicinando.
Percepì
il calore di un corpo contro la sua schiena, due braccia che, avvolte attorno
alle sue spalle, la costrinsero ad alzarsi.
Incontrò
quegli occhi azzurri che per tanto tempo aveva sperato di poter rivedere,
riconobbe il viso Trunks. Il suo bellissimo viso.
Non le
stava sorridendo, era serio.
Continuando
a stringere il vecchio orsetto, si lasciò abbracciare dal Sayan, sentì ancora
una volta quella stupenda sensazione di sicurezza e protezione, sentì
nuovamente i suoi muscoli, ormai stanchi a causa della battaglia, il suo
respiro.
“Ci sono
io qui con te…” si limito a bisbigliarle all’orecchio.
-fine flashback-
Le parole
del Presidente, pronunciate con voce greve e solenne, fecero quietare il suono
delle trombe.
“…Il
nostro nemico finalmente è stato sconfitto. La pace sulla terra è ritornata e
questo lo dobbiamo ai sette grandi guerrieri venuti da fuori, che con grande
umiltà si sono offerti di aiutarci –riprese fiato e si appoggiò meglio al
leggio- …ma se oggi siamo qui, amici miei, è per salutare un uomo che forse ha
avuto più coraggio di tutti noi messi insieme, un semplice cittadino che altro
non desiderava se non poter garantire un futuro ai suoi amati figli, ai suoi
conterranei. Io non conoscevo Ben di persona, ma quello che ha fatto per tutti
noi, mi fa pensare che fosse un uomo pieno di speranze e progetti… –si fermò
ancora una volta, il suo sguardo cadde sui due giovani, sospirò- Non era un
militare o che altro, era semplicemente un Ingegnere Elettronico, un padre di
famiglia, ma noi oggi per quanto possa servire, vogliamo ricordarlo come un
eroe ed è per questa ragione che abbiamo assegnato a Ben la medaglia al valore.
La sua bara inoltre sarà sepolta proprio in questo cimitero militare, tutti
devono comprendere il valore del suo sacrificio…grazie Ben!” concluse.
Un grande
applauso si levò nell’aria e poco dopo, tutti i militari, uno per uno,
cominciarono a posare una rosa sul legno della bara, mettendosi sull’attenti. Tre
colpi di fucile furono sparati all’unisono nel cielo e il Comandante della
squadra, porse ai due gemelli una seconda medaglia al valore.
I sette
guerrieri che per tutto quel tempo si erano limitati a restare in un angolo,
osservando la scena in silenzio, decisero di avanzare; per Lily e Jason era
tempo di far ritorno a casa.
***
“Tutto
bene? -chiese Junior sedendosi accanto a Jason- Si, lo so è una domanda
stupida…” ammise.
Il
ragazzo scosse il capo.
“Non è
morto squallidamente in un attentato, nessuna strana malattia se l’è portato
via e neppure la vecchiaia, che lui temeva tanto. Mio padre è morto da Eroe e
io non posso non essere fiero di questa cosa…”
“Siete
due ragazzi molto forti…”
Nonostante
i suoi occhi stanchi fossero ancora imprigionati nelle lacrime versate, Jason
abbozzò un piccolo sorriso, forse il primo dopo tanto tempo.
“…E voi
come mai siete ancora qua?...Del resto Tanatos l’avete sconfitto…”
Anche
Junior sorrise.
“Goku, è
stato lui a dire che dovevamo aspettare. Che cosa non lo sa nessuno…però dice di
aspettare…”
“La
nostra decisione…” affermò Jason alzando gli occhi verso il camino.
“Cosa
scusa?”
“Goku…lui
sta aspettando la nostra decisione.” concluse.
*how to save a Life – the Fray.
*§*§*§*§*§*§
Triste?
Forse troppo? Mah non lo so neppure io!
Spero solo
vi sia piaciuto…
Spoil3r
ma noooo ke parlare di Naruto non è spam! Ho visto un sacco di foto su internet
di lui da grande ed è very very coooool! Altroché quel mezzo nudo dell’uchiha
più piccolo! Cmq il fumetto ho iniziato a prenderlo da poco, diciamo ke la
maggior parte li ho presi a lucca alla fiera! Cmq sn in poki a sapere ke cos’è
la spada di Tapion!
Elechan,
non sentirti in colpa daiii! Te l’ho detto, avevo già deciso di farlo morire…anke
se per un po’ di tempo, devo confessarvelo, l’idea era quella di far morire
Jason, era lui ke doveva andare a combattere! Poi però ci ho ripensato!
Vegetina non
ti preoccupare! Si la storia è agli sgoccioli non mancano molti capitoli alla
fine…dopo smetterò di scassarvi…e cercherò di scrivere solo one-shot! Promesso…anke
perkè non voglio fare la fine di quella dei pokemon…116cap. di pura follia!
Ora vi
lascio!
Alla
prossima….
Besitos.
Aly-
|
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Capitolo 28 *** “Ormai non c’è più niente che ci lega a questo mondo.” ***
28
28. “Ormai non c’è più niente che ci lega a questo
mondo.”
“Già due
settimane…” pensò Lily infilando alcune fotografie dentro una scatola.
Si guardò
attorno. Scosse il capo. No, quella ormai non era più la sua stanza, non aveva
neppure più l’aria di una camera, sembravano solo quattro pareti unite dal
cemento.
Chiuse la
scatola e a fatica riuscì ad appoggiarla sulla scrivania, accanto ad altre due
più grandi e forse, anzi sicuramente, più pesanti.
***
Si
sedette sulle scale che portavano alla zona notte, dove c’erano le camere da
letto.
Attorno
aleggiava un gran silenzio, interrotto soltanto dallo sporadico suono della
caldaia.
In casa
non vi era nessuno, o meglio solo coloro che dovevano affrontare l’argomento.
Goku
infatti, aveva chiesto, ordinato, a tutti, Trunks compreso, di uscire ed
andarsene altrove perché lui, Jason e Lily avevano bisogno di parlare.
I due
giovani ancora non si erano decisi a scendere e così di sua iniziativa, andò a
chiamarli nelle loro stanze.
“Lily…ci
sei?” chiese bussando.
Sentì uno
strano rumore, probabilmente era caduto qualcosa.
“Lily
posso entrare?”
“…”
“Lily!”
esclamò alzando il tono di voce.
“Si…si…ora
puoi entrare, scusa è che… -la porta si aprì- è che stavo finendo di
sistemare…” affermò sorridendo.
Il Sayan
rimase in piedi al centro della stanza, mentre la giovane preferì sedersi sul
letto.
“Jason,
dov’è?”
“Sono
qui, eccomi…” intervenne facendo il suo ingresso.
Goku gli
fece cenno con la testa di andare anche lui a sedersi accanto alla sorella.
Per un
attimo rimase fermo ad osservarli; le loro espressioni non erano più tristi e
colme di angoscia, certo il dolore era rimasto, ma negli occhi, gli si leggeva
una nuova vena di speranza.
Sospirò e
prese a parlare.
“Non
voglio mettervi fretta, se siamo ancora qui è perché volevo aspettare con
sicurezza la vostra decisione, ma a giudicare dalle poche cose rimaste in
questa casa, credo che l’abbiate già presa…dico bene?”
Jason annuì.
“Voi
sapete vero che esiste una piccola possibilità per evitare tutto questo? Ne ho
parlato con Re Kaioh l’altra notte e se volete…”
“No
–l’interruppe il ragazzo- …non vogliamo…sapevamo di questa possibilità, infatti
ne abbiamo parlato…”
“Quindi?”
insistette Goku.
“Sai, ci
piaceva alla Televisione vedervi mettere a posto ogni cosa usando le sfere,
tutti quelli morti ingiustamente tornavano alle loro vite come se nulla fosse
successo, ma adesso che siamo coinvolti NOI
…ci rendiamo conto che sarebbe tutto inutile…”
“…E
assurdo…” aggiunse Lily a bassa voce.
“Assurdo?”
fece eco il Sayan assumendo un’espressione confusa. Si grattò la testa, forse
non capiva.
“Si,
assurdo. Non puoi spiegare il motivo della ricomparsa di un morto…non puoi e
oltretutto, anche se lo facessimo, lui non accetterebbe mai di cambiare vita,
perché è qui che è nato e cresciuto con i suoi genitori, la sua vita e qui…”
spiegò la giovane.
“E la
vostra vita allora? Anche voi siete nati qui!”
Jason
annuì ancora, sembrava difficile per lui esprimersi con le parole.
“Vedi
Goku, ormai non c’è più niente che ci lega a questo mondo, l’unica persona che
era in grado di farlo ormai è morta. Nostra mad –si bloccò, non era così che
era solito chiamare quella donna- LEI…lei
se n’è andata quando noi avevamo appena cinque anni, è scappata via una mattina
presto, senza lasciare a papà neppure uno squallido straccio di biglietto! Io
la odio infinitamente per questo e se restiamo qui, in questa casa, non
sopporterei l’idea di dovermela ritrovare davanti un giorno, non le
permetteremo di venire a vivere con noi, lasciandole fare ciò che non ha fatto
per undici anni…lei non è e non sarà mai…nostra…nostra madre!”
“Non
fraintenderci Goku –intervenne ancora Lily- forse questo discorso ti potrà
sembrare egoista…però…non lo è…”
“No, no
ragazzi, non siete affatto egoisti, vi capisco benissimo…”
“Noi…noi
vogliamo solo non andare contro gli eventi. Forse LUI doveva morire per salvarci, forse doveva andare così, però la
decisione l’abbiamo presa e non siamo pentiti o spaventati, siamo pronti per
andare avanti, non ricominciare dall’inizio…semplicemente andare avanti
mantenendo nel cuore i ricordi più belli…”
“Bene…non
sono venuto qui con l’intenzione di farvi cambiare idea, solo volevo sentire
con le mie orecchie la vostra certezza e ora so che ne avete!”
***
C’era
qualcuno nascosto sul terrazzo della camera di Lily, per la precisione due
giovani ragazzi che, con le facce premute sul vetro, stavano ascoltando ogni
singola parola.
“Che ne
pensi?” chiese il moro.
“Io…beh…è
logico, non potrei essere più felice…”
“E se non
dovesse funzionare?”
“Indipendentemente
da quello che sarà il NOSTRO futuro,
io non l’abbandonerò mai…”
“E tuo
padre?”
Sbuffò.
“Ma tu
sai solo trovare il lato negativo di questa vicenda?”
“N-no…no…-balbettò
imbarazzato- dico solo che forse lui potrebbe non essere d’accordo!”
“Oh certo
che è d’accordo, altrimenti non avrebbe mai permesso a Goku di rimanere solo
con loro due…”
“Si
però…”
“Però
niente, figlio di Kaaroth…” l’interrupe qualcuno.
I due
giovani si voltarono e sospesi a mezz’aria, con loro enorme sorpresa, videro
Junior, Gohan, Vegeta e Ub. A quanto pare, nessuno voleva farsi i fatti propri,
c’era troppa curiosità per il destino dei due umani.
Non l’avevano
mai detto chiaramente, ma tutti speravano in un’unica decisione.
“Non
dovremmo essere qui…” commentò Junior avvicinandosi alla finestra.
“Eppure
ci siamo!” puntualizzò Gohan.
“Qual è
il resoconto?” proseguì il Namecciano.
***
“Quando?
-chiese Jason alzandosi dal letto- ho molte cose da fare…” concluse.
“Tre
giorni. Bulma è già stata avvisata e dal nostro pianeta, all’interno di una
Capsula, giungerà del carburante per il Jet. Arriverà fra tre giorni…”
“D’accordo,
cercheremo di preparare il minimo indispensabile.”
Goku
scosse il capo.
“Potete
portare con voi tutto ciò che volete, lo spazio non manca e io non vi chiederei
mai, per alcun motivo, di rinunciare anche alla più piccola e banale delle cose…”
“Grazie
Goku!” esclamò Lily alzandosi per abbracciarlo.
“Ora è
meglio che vada, ho come l’impressione che i miei compagni non abbiano ben
capito il concetto di andate a farvi un
giro lontano da questa casa… -affermò rivolgendo lo sguardo verso la
finestra, coperta dalle tende- …inoltre credo ci sia qualcuno che voglia stare
un po’ con te. Forza Jas, togliamo il disturbo, ti do una mano ad imballare le
tue cose!”
Il
giovane annuì e seguì il Sayan fuori dalla stanza.
Dall’esterno,
si udì il bisbigliare di alcune voci e dopo qualche secondo, Trunks entrò dalla
finestra.
Lily
sorrise e rimase ad osservarlo per lungo tempo trafficare con le tende,
cercando goffamente di richiuderle.
“Sc-scusami
non volevo entrare in questo modo, ma Goten…sai com’è insistente, a volte
sembra più preso lui che noi due messi insieme…”
“Non
preoccuparti, ormai qua dentro non c’è più niente che si può rompere!”
“Dunque
alla fine avete seriamente deciso?!”
Annuì.
“Si,
perché? Tu non…non vuoi?” domandò distogliendo lo sguardo.
Trunks
scosse il capo e avvicinandosi l’abbracciò.
“Non
potrei desiderare altro, vederti tutti i giorni, sapere che in casa ci sarai tu
ad aspettarmi…avere qualcuno da proteggere. In ogni caso, se avessi deciso di
restare qua, io sarei rimasto con te…perché come ti ho già detto, ADESSO è con te che voglio stare!”
Lily si
lasciò sfuggire sulla guancia una piccola lacrima, neppure lei sapeva perché le
aveva permesso di scendere, forse perché era felice.
Trunks
non le diede il tempo per formulare una risposta sensata, non ci pensò due
volte; si abbassò leggermente e dopo aver scrutato nei suoi occhi, la baciò
dolcemente conducendola verso il letto.
Oh certo,
avrebbero potuto spingersi oltre, la voglia c’era per entrambi, ma sapevano
bene che un certo Principe dei Sayan girovagava fra un piano e l’altro e non
era solito bussare neppure a casa sua. Se li avesse scoperti in flagrante,
nonostante ormai accettasse la decisione di Trunks, avrebbe certamente creato
un affare di stato, cominciando a gridare a destra e a manca.
Lily
quindi cercò di controllarsi, facendo risalire le mani che, inconsciamente
erano scese verso i pantaloni del ragazzo.
Si
distaccò, sedendosi composta.
“Io…io…devo…ho
molte cose…devo finire…”
Trunks
sorrise e le spostò una ciocca di capelli dal viso.
“Certo,
hai ragione… -scattò in piedi dirigendosi verso la porta- avremo tempo per
questo, ma non credere che la prossima volta ti lascerò scappare!” esclamò.
“La
prossima volta sarò meno accondiscendente! –rispose lei di rimando, afferrò un
cuscino e lo scagliò contro il ragazzo- e ora fuori Sayan! Ho un bel po’ di
valigie da preparare!”
***
Così alla
fine di tutto, Lily e Jason avevano preso la decisione di trasferirsi sul
Secondo Pianeta Terra, il luogo che tutti pensavano esistesse solo sulla carta
del fumetto o alla Televisione.
Nel loro
cuore c’era una grande ferita sanguinante. Ben era morto per salvarli e nonostante
Goku avesse tirato in ballo le Magiche Sfere del Drago, i due gemelli avevano
preferito non mettere i bastoni fra le ruote al destino. Era giusto che fosse
così.
Nessuno
avrebbe mai pensato che la vita di due normalissimi terrestri potesse cambiare
tanto nel giro di neanche tre mesi. In altre circostanze, qualcuno sarebbe
impazzito, credendo fosse tutto un sogno.
Lily e
Jason ci avevano pensato innumerevoli volte a questa possibilità, forse quello
che stavano vivendo era davvero un sogno?
No, la
bara del padre scendere nella terra, l’avevano vista veramente, così come il
suo nome inciso sulla lapide di marmo bianco e Jason, non avrebbe mai più
dimenticato le immagini dei suoi amici, che gli morivano davanti agli occhi.
Era tutto
vero e ancora una volta, i grandi guerrieri che in passato sventarono terribili
disgrazie, erano riusciti a salvare altre vite. Perché è proprio così che fanno gli eroi.
Erano corsi
in aiuto dei più deboli e per questo, per averli fatti piangere, ridere e
divertire davanti allo schermo di una Tv, per avergli permesso di entrare a far
parte delle loro complicate vite, Lily e Jason gli sarebbero stati riconoscenti
in eterno.
*§*§*§*§*§*§*§
Ciao raga. Eccomi
qua…eh si, teoricamente questo dovrebbe essere l’ultimo capitolo, però non
temete…ho già pronto l’epilogo con alcune rivelazioni e sorprese interessanti.
Alcune cose, come il
viaggio verso il nuovo pianeta, le ho lasciate all’immaginazione, perkè è
questo il bello della scrittura, non tutto va spiegato nei minimi dettagli, o
almeno è quello ke penso io!
Spero ke questa fic (anche
se non è ancora finita!!!!!!!) vi sia piaciuta, tanto io continuerò ugualmente
a scrivere!
Vegetina, sono stata
io, io ho scritto una ff dei pokemon di ben116 capitoli, ero in seconda
superiore quando l’ho iniziata e ancora nn avevo preso coscienza delle mie
abilità nella scrittura, ora ke ci penso potrei correggerla tutta e ripubblicarla..vabè…
Spoil3er, non so
cosa tu avessi pensato, forse far ritornare in vita Ben con le sfere? Spero di
nn averti delusa!
Mi auguro ke anke
gli altri leggano questi ultimi capitoli!
All’epilogo!
Kiss!
Aly.
|
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Capitolo 29 *** Epilogo. Da quel giorno, trascorsero ben sei lunghi anni. ***
epilogo
Epilogo. Da quel giorno, trascorsero ben sei lunghi
anni.
“Papà! –esclamò un bambino
volandogli incontro- dove sono la mamma e lo Zio?” chiese fermandosi a pochi
metri dal ragazzo.
Interruppe per un attimo
il suo allenamento e dopo essersi asciugato la fronte con un asciugamano, si
sedette a terra, tendendo le braccia verso il piccolo.
“Vieni qua Ben! La mamma e
lo Zio sono andati in un posto molto lontano da dov’è la nostra casa…”
“Perché?” insistette
tirandogli la divisa.
“Beh…dovevano…dovevano
andare a trovare una persona. Tu non lo conosci, non l’hai mai conosciuto…”
Il piccoletto sbuffò.
“Uffa papà! Voglio sapere
chi è! Dai…dimmelo! Dimmelo!”
***
Si ritrovarono davanti ad
una grande lapide di marmo bianco. Così come quella volta c’erano ancora
tantissimi, troppi fiori. Il tempo pareva non essere mai passato.
Lily si avvicinò
maggiormente e posò sull’erba UN
fiore, una piccola orchidea che fra tutto quel lusso di rose, gigli, girasoli e
quant altro, aveva l’aria del tutto insignificante.
“Sembra passato un
secolo…” azzardò Jason.
“A me invece sembra
passato neanche un giorno…”
“Sarebbe molto fiero di
tutti e due!”
“Tu dici? Siamo cambiati
entrambi da quella volta. Tu ora sai…sai volare e io beh…Credi che lui lo
sappia?”
Jason tirò fuori
dall’interno del giaccone una busta azzurra e la porse a Lily.
“Su forza! Leggila…siamo
qui per questo…”
La giovane prese la
lettera e schiarendosi bene la voce, cominciò.
“Ciao Papà, scusaci tanto
se non siamo mai venuti a trovarti in tutto questo tempo, ma sia io che Jason,
avevamo bisogno di rimettere ordine nelle nostre vite. È buffo come nel giro di
appena sei anni, le cose siano cambiate così tanto. Spesso ci siamo chiesti se
quella volta abbiamo fatto la scelta giusta, quando Goku ci propose di
riportarti in vita e noi rifiutammo. Però sapevamo che chiederti di venire a
vivere con noi su un altro pianeta sarebbe stato impossibile. Sai, io e Trunks
alla fine… -Lily si bloccò, improvvisamente i suoi occhi cominciarono a
bruciare e li sentì riempirsi velocemente di lacrime, prese un lungo respiro e
cercò di proseguire- …io e Trunks alla fine, a discapito di tutto ciò che pensavano
gli altri, ci siamo sposati e… -ancora la sua voce si ruppe nei singhiozzi che,
seppur a fatica, cercò di trattenere- …e…tre anni fa sei…sei…diventato nonno di
un bellissimo bambino, l’abbiamo chiamato come te. E’ stato Vegeta, ti rendi
conto? Vegeta, il Principe dei Sayan, a dirci di chiamarlo Ben. Lui ha i tuoi
occhi e ogni volta che lo guardo, ogni volta che Ben mi guarda, è come se ci
fossi tu, come se mi avessi mandato un piccolo angelo per proteggermi. Nessuno
di noi però gli ha ancora spiegato quali siano le sue vere origini, è ancora
troppo piccolo, ma un giorno papà lo faremo, quando sarà più grande, così come
ti prometto che lo porteremo qui, perché LUI deve sapere la verità!” Lily si
fermò per riprendere fiato, leggere quella lettera era veramente difficile.
“Continuo io?” domandò
Jason.
Scosse il capo.
“No, non c’è bisogno, ce
la faccio… -girò il foglio e dopo avergli dato una veloce occhiata, riprese
nella lettura- …Sai, è davvero buffo il modo in cui il destino si è preso gioco
di noi. Ci pensi mai da lassù? Per trovare l’uomo con il quale avrei condiviso
il resto della vita, ho dovuto aspettare l’arrivo di una specie di alieno, un
ragazzo venuto dallo spazio e allo stesso tempo Jason…ah si, giusto, anche lui
si è fidanzato e anche lui per trovare l’anima gemella si è dovuto trasferire
su un altro pianeta. Non so se l’hai visto, ma personalmente non condivido
questo suo nuovo look ossigenato, con le lenti a contatto azzurre, dice che in
città, va molto di moda assomigliare ad un Super Sayan e anche se non lo sei,
le ragazze cadono ai tuoi piedi una dopo l’altra… -Lily si lasciò sfuggire una
piccola risata, quella non era una lettera indirizzata ad una persona morta,
bensì a qualcuno che ancora era presente nei loro ricordi, per questo, il
giorno cui l’aveva scritta, aveva anche cercato di essere ironica, perché era
così che faceva con suo padre, scherzavano spesso- …dovresti vederli, lui e
Goten a caccia per la città! Inoltre devi sapere che nonostante il brusco
cambio di vita, io ho cominciato a studiare Ingegneria Aerospaziale, mentre
Jason ha intrapreso gli studi di Biologia Marina, oltre ovviamente a fare il
teppistello volando fra i Monti Paoz. Ci sono tante cose che vorremmo dirti e
farti sapere, ma speriamo tu possa ugualmente vederle dal posto in cui ritrovi
adesso…non devi preoccuparti, stiamo bene e lo dobbiamo a tutte le persone che
ci hanno accolto nelle loro case.
Certo, saremmo voluti
restare bambini ancora per un po’, ma la vita il nostro parere non l’ha mai
chiesto, quello che è accaduto ci ha segnati per sempre e quello che abbiamo
passato non lo dimenticheremo, però, nonostante tutto, tu Papà, farai sempre
parte di noi e per quanto ci sforzeremo di guardare avanti, per quanto la
nostra vita futura sarà piena di sorprese e felicità, tu resterai il numero
uno. Ti vogliamo Bene Papà! I tuoi Jason e Lily!” Abbassò la lettera e dopo
averla piegata nuovamente, fece qualche passo indietro, avvicinandosi al
fratello.
“Tutte le cose che gli
abbiamo detto, lui le ha sempre sapute…” bisbigliò abbracciandola.
Annuì e si strinse
maggiormente all’interno del cappotto, coprendosi il viso con il grande
cappuccio nero.
Rimasero imbambolati
davanti alla lapide per qualche minuto, ascoltando l’insinuarsi del rumore del
vento, fra i rami dei due grandi cipressi.
Quel silenzio ovattato, fu
bruscamente interrotto dalla voce di una donna; anch’ella si avvicinò alla
lapide, posando a terra un grande mazzo di Lilyum rossi, inginocchiandosi.
Jason sussultò e fece
cenno alla sorella di indietreggiare.
“Chi è quella donna?”
domandò Lily sotto voce.
Non rispose, si assicurò
che Lily rimanesse in disparte, dopodiché avanzò lentamente.
“Salve ragazzo…” affermò.
“Salve Signora…”
“Anche tu a visitare la
tomba di un caro?” domandò sistemando i fiori.
“S-si…a dire il vero…è
proprio questa la tomba che siamo venuti a visitare…”
La donna alzò lo sguardo
ed osservò attentamente il ragazzo.
“Tu conoscevi Ben?”
“Lui…lui era…no…non lo
conoscevo direttamente, era il padre di due miei cari amici…”
Sgranò gli occhi.
“Due…due tuoi
amici?...Leanne e Jason?”
Annuì.
“…E dimmi come stanno? Li
hai visti? Sai dove sono?”
Jason sospirò.
“Stanno bene, ma non so
dove si trovano…ma Lei chi è?”
Aveva capito benissimo chi
fosse quella donna, ma voleva avere una conferma.
“Il mio nome è Allison…
-spostò lo sguardo verso la lapide- …io…io ero la moglie di Ben…”
“Capisco…” si limitò a
rispondere.
Jason si allontanò,
lasciando la donna da sola.
Raggiunse Lily ed insieme
si apprestarono ad uscire dal cimitero Militare.
“Aspettate un attimo
ragazzi! –gridò LEI da lontano- se doveste rivedere Leanne e Jason…dite loro
che…che io…non li ho ma i dimenticati…”
Uscirono dal cimitero e si
avviarono verso il Jet.
***
“Adesso basta Ben, se la
mamma vede che sei uscito di casa senza finire i compiti potrebbe arrabbiarsi,
lo sai che ci tiene alla tua istruzione!”
“Uffa papà, ma io voglio
combattere con te! Voglio allenarmi!”
Dal fondo della collina,
una figura femminile stava avanzando lentamente.
“Adesso sono guai!”
esclamò il padre.
Il figlioletto prese a
correre e una volta raggiunta la madre le saltò in braccio.
“Mamma…mamma…è vero che tu
e Zio Jason avete preso una navicella e siete andati nello spazio?” chiese.
Lily lanciò un’occhiata di
rimprovero verso Trunks.
“Sc-scusami…è che ha
insistito tanto…” si giustificò.
“Ed è vero che tu e lo Zio
Jason siete andati a trovare il vostro papà e che voi non siete nati su questo
pianeta?”
Sospirò, facendo scendere
a terra il piccolo.
“Facciamo un patto tesoro
mio…tu pensa a fare i compiti e a crescere, quando diventerai abbastanza
grande, la mamma ti racconterà tutto d’accordo?” affermò sorridendo.
“Ma proprio tutto tutto?”
“Certo, ogni cosa. Ora
però fila a casa! Zio Jason ti sta aspettando laggiù”
Il bambino fece uno scatto
verso l’alto e dopo aver salutato i genitori, sfrecciò lontano.
“Tutto bene?” domandò
accarezzandole dolcemente il viso.
“È stato bello poter
tornare ancora in quel posto…ma penso che sia ancora troppo presto per
spiegarlo a Ben…”
“Certo, lo capisco. Hai
rivisto qualcuno che conoscevi?”
Lily appoggiò la testa
sulla spalla del ragazzo e chiuse gli occhi.
“No –affermò- solo una sconosciuta che ha portato dei fiori a
mio padre…”
“Sono felice di averti al
mio fianco…Ti Amo.” le sussurrò all’orecchio.
“…anche io Trunks,
infinitamente…”
***
Negli anni successivi,
Jason e Lily riuscirono finalmente a laurearsi e con l’aiuto di Bulma, Jason
aprì il primo centro di Studi Marini della città, diventando uno fra i
ricercatori più famosi della regione.
Il giorno del suo Settimo
compleanno, Ben junior, insieme a Trunks e Lily, salì su un Jet ed insieme,
partirono alla volta del Primo Pianeta Terra. Qui, il piccolo fu messo al
corrente di quali fossero le sue vere origini, raccontandogli la vicenda di
Tanatos.
Promise ai genitori che
avrebbe continuato a studiare e che sarebbe diventato un grande Ingegnere,
proprio come il defunto nonno.
Nessuno dei due ragazzi
aveva rimpianti per aver intrapreso una nuova strada, erano riusciti a
realizzare i loro più grandi sogni e questo, lo dovevano soltanto all’uomo che
anni prima, sacrificò la sua vita per proteggerli.
-Fine-
*§*§*§*§*
Eccomi qua ragazzi miei, come promesso l’epilogo.
La storia dei due Gemelli umani finisce qui. Spero vi sia
piaciuto e che vi abbia tenuto compagni in queste giornate. Ora cercherò di
scrivere solo One-shot, mi riesce più facile!
Ah, prima di dimenticarmi. Ho visto qualche giorno fa che sono
fra i preferiti di alcune persone che hanno sempre letto in silenzio…perciò
adesso le voglio ringraziare!
angelika4ever
eLiSeTtA
Femke
Haibara88
Grazie
mille!! Spero che la fic sia piaciuta anche a voi!
Ovviamente ringrazio anke tutti gli altri che hanno commentato, i
miei fedeli!! Grazie a
Spoil3r
vegetina94
Rlsvictory,
Elechan,
Ciaccy
SuperEllen
Lakie7
Blackmoon34
Pink_Videl,
ilarietta,
LightAngel_93,
Haruka
Stella
A presto a tutti…molto presto non temete…più presto di quanto
immaginiate!
Ah non so se la prox sarà su dragon ball, voi però tenetemi sotto
controllo!
Un bacio! Vi voglio bene!
-Aly-
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