London Calling

di _Lolita
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** On the Wagon ***
Capitolo 2: *** Cause everyone's heart doesn't beat the same ***
Capitolo 3: *** Like Friends ***



Capitolo 1
*** On the Wagon ***


Sera :D

Questa storia mi venne in mente la bellezza di due anni fa.

Allora è prevalentemente incentrata su Christian e Gloria, i Green Day avranno un ruolo importante verso la fine essendo che gli avvenimenti narrati ruoteranno intorno anche al live al National Bowl.

E' ambientata a Londra poiché l'idea nacque mentre camminavo per Camden Town e notai un graffito che era la copia esatta della copertina di 21st Century Breackdown.

L'ho pubblicata principalmente perché volevo scrivere una storia su due adolescenti legati dalla loro musica senza mettere i Green Day come personaggi principali.

Inutile dire da dove ho preso il titolo XD

Questa storia non mi impedirà di continuare "I found my way" dato che questa è praticamente finita, è solo da ricontrollare.

Fatemi sapere cosa ne pensate, le vostre opinioni sono importanti :D

L'avevo pubblicata qualche giorno fa ma l'ho rimossa per ricontrollarla, non ero sicura che fosse tutto corretto.

 

P.S:

Se qualcuno di voi avesse già letto questo capitolo, non vi preoccupate, l'avevo già pubblicato con il mio vecchio account per poi cancellarlo in seguito senza una valida ragione XD

 

_Lolita

 

 

 

London Calling

 

 

 

 

Gloria se ne stava lì, seduta nell'ultimo vagone della metropolitana che l'avrebbe riportata a casa.

Sotto il sedile c'era il suo skate che non accennava il minimo spostamento.

Teneva le gambe strette al petto fissando la punta delle sue converse mal ridotte come se realmente avessero avuto qualcosa di interessante.

Nelle orecchie le risuonavano le note di Noveber Rain dei Guns N Roses

-'Cause nothin' lasts forever even cold november rain-

Come si rese conto di aver cantato alzò al massimo il volume per coprire qualsiasi pensiero, qualsiasi altra voce se non quella di Axl Rose.

La musica era alta, decisamente troppo alta, si riusciva a sentire benissimo anche a un metro di distanza.

All'improvviso si sentì tamburellare su una spalla, si levò un auricolare e si voltò scazzata, ritrovandosi a pochi centimetri da un bellissimo paio di occhi castani

-Abbassa quel rumore- disse lo sconosciuto dagli occhi nocciola quasi come se fosse un ordine, al suono di quelle parole Gloria si riscosse immediatamente

-No!- gli disse secca girandosi nuovamente

"Rumore, quello stupido e insolente ha osato definire i Guns N Roses rumore" pensò Gloria

Un altra volta lo sconosciuto stava picchiettando sulla sua spalla, si girò per la seconda volta ancora più scazzata di prima

-Si può sapere che cazzo vuoi?!- gli chiese

-Senti, prima sono stato sgarbato, potresti gentilmente abbass... ma Gloria non lo fece nemmeno finire, si voltò nuovamente

"Questa smorfiosa mi sta prendendo per il culo, ora le faccio vedere io." Pensò il ragazzo alzandosi e strappando via a Gloria gli auricolari

-Che cazzo fai?- gli gridò la ragazza balzando in piedi permettendo allo sconosciuto di squadrarla da capo a piedi.

Era alta, snella, non doveva avere più di 17 anni. Aveva i capelli lunghi, che le arrivavano sotto i seni, rossi come il fuoco, che creavano un contrasto davvero meraviglioso con la pelle chiara come l'alabastro. Il ragazzo si soffermò a guardarle gli occhi rimanendo incantato da quel colore, azzurri, no verdi, no grigi, tempesta...

Portava dei jeans chiari stracciati e una felpa nera, aveva tutta l'aria di essere una di quelle punk che giravano per Camden Town, e mentre lo sconosciuto arrivava a quella conclusione anche Gloria lo stava "analizzando".

Capelli castani, quasi neri, tirati indietro col gel, portava un uniforme tirata a lucido della Oxford High, il liceo più prestigioso di tutta Londra, era il prototipo di figlio di papà.

Gloria lo fissava con rabbia e odio, tese la mano in avanti per farsi ridare gli auricolari, lo sconosciuto, quasi spaventato da quello sguardo lo fece senza replicare.

La metropolitana stava per fermarsi e la ragazza realizzò che doveva scendere; prese lo skate da sotto il sedile e si avvicinò all'uscita del vagone

-Scusami- Gloria si girò nuovamente di mala voglia e lo fissò per almeno 5 secondi senza dire nulla specchiandosi in quelle iridi scure

La metrò si fermò

-Io mi chiamo Christian, tu?- chiese il ragazzo educatamente porgendole la mano; Gloria scese dalla metro, si voltò un ultimo istante e gli mostrò il dito medio, per poi girare i tacchi non appena le porte si richiusero, lasciando Christian a fissarle come un perfetto idiota.

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Capitolo 2
*** Cause everyone's heart doesn't beat the same ***


Gloria uscì dalla stazione della metro e cominciò a correre sul suo skate per le vie di Camden Town.

Sfrecciava sulla sua tavola evitando bidoni rovesciati a terra o bruciati, pezzi di vetro e altra spazzatura.

Camden Town è sempre stato un spettacolo per turisti, tutti andavano li per vedere i negozi più strani, quelli che vendevano dalle creepers alle tutine in lattice per il sadomaso, i saloni dei piercer e dei tatuatori, tutte cose a cui nessun abitante del quartiere faceva più caso in quanto abituato a vederle tutti i giorni, ma che per un turista armato di polaroid diventavano immediatamente un valido soggetto per una foto.

Erano tutti attratti da quella facciata che faceva molto Punk 77 ma nessuno ovviamente si curava di ciò che c'era dietro.

Camden in realtà faceva schifo, da tutti i punti di vista, oltre quei bei negozi vi era un quartiere devastato, lasciato inuno stato di più totale abbandono.

Gloria scacciò quei pensieri dalla testa è svoltò in un vicoletto che puzzava di spazzatura.

Si fermò davanti a una palazzina grigia e decadente, diede un calcio al portone semi distrutto e cominciò a salire le scale.

Gloria viveva li da otto anni ormai; dopo la morte di sua madre venne affidata allo zio, un uomo menefreghista che spesso spariva per giorni con la sua nuova compagna, rigorosamente di almeno 10 anni più giovane, lasciando Gloria e Josh, suo cugiono, con un affitto da pagare e senza cibo nel frigo.

Salì al penultimo piano a piedi stando attenta a non cadere quando metteva i piedi sugli scalini più mal ridotti e alla fine arrivò indenne davanti alla porta di casa, iinfilò la chiave nella toppa ed entrò.

Il minuscolo appartamento che divideva con lo zio e il cugino vantava la bellezza di un minuscolo soggiorno munito di un divano sfondato verde oliva, un tavolino una poltrona e un televisore, un minuscolo angolo bar che divideva il soggiorno dal piccolo cucinino. Vi era poi, accanto alla cucina un piccolo corridoi che dava a sinistra sulla porta del minuscolo bagno e a destra sull'armadio che conteneva i vestiti della "famiglia".

Dopo di che in soggiorno vi era un altima porta che dava sulla camera di suo zio arredata con solo un letto matrimoniale e un televisore.

Gloria trovò suo cugino straiato sul tappeto del soggiorno che fissava il soffitto con una canna fra le labbra; abbandonò lo skate accanto alla porta e si sdraio accanto a lui, in meno di 5 scondi si ritroò lo spinello fra le dita

-Sei pronta per il concerto di sta sera?- gli chiese il cugino senza staccare lo sguardo dal lampadario

Quella sera al Barfly Club si esibiva una cover band dei NOFX che a Londra era già diventata abbastanza famosa, e Gloria aveva un assoluto bisogno di andarci, dove staccare il cervello almeno per una sera

-Sono sempre pronta- disse prendendo un lungo tiro

 

 

Kensinghton distava da Camden Town solo poche fermate di metro.

Chris una volta uscito dalla stazione si ritrovò a camminare per immacolate strade del quartiere reale.

Pensava a quella ragazza, a quegli occhi, cupi come il mare dopo un uragano...

Si sedette su una panchina e, dopo aver controllato che in giro non ci fosse nessuno, cominciò a rollarsi una canna in assoluta tranquillità; una volta finito se la portò alle labbra e se la accese.

Mentre il fumo si mescolava col grigio cielo Londinese Chris pensava, se lo avessero beccato sì che sarebbero stati cazzi amari, i suoi probabilmente sarebbero stati più preoccupati di ciò che il vicinato potesse pensare all'idea che il loro amato figlioletto fumasse erba che alla sua salute, ma non era questo a turbare Christian, se l'avesso saputa gli avrebbero proibito di fare qualcunque cosa e ciò non poteva accadere, Chris era se stesso solo quando era lontano da quella prigione d'orata, se gli avessero impedito di uscire sarebbe stato l'inizio della sua rovina.

Il quartiere reale di Londra era una comunità a se, piena di gente pronta a surclassarti nella scala sociale usando anche i mezzi più infimi e ovviamente per i suoi genitori quello sì che sarebbe stato motivo di preoccupazione.

Sorrise amaramente a quel pensiero buttando il mozzicone a terra, l'unica cosa che stonasse con qei marciapiedi perfetti e con le aiuole tagliate col righello, e si avviò verso casa, in testa aveva sempre quella ragazza...

 

 

Gloria e Josh erano già in macchina diretti al locale.

Mentre Josh guidava parlando animatamente con un suo amico che era seduto accanto a lui Gloria guardava fuori dal finestrino, tossici, spacciatori, puttane, ragazzini che brobabilmente erano scappati di nascosto dalle loro camere per venire a sentire quella cover band.

Camden cambiava radicalmente dalla sera alla mattina, di giorno era solo una fogna lasciata al degrado urbano, ma di notte allora si che si mostrava per quello che era.

Pareva quasi che tutto ciò che di sbaglaito e immorale secondo la gente "normale" la notte si riversasse li.

Passarono accanto a un vicolo poco distante dal locale e Gloria riuscì a distinguere la figura di Alex, il migliore amcio di Josh, che vendeva delle pasticche a una ragazzina di si e no 15 anni.

Gloria non potè fare a meno di sentirsi amareggiata da quel posto, una città di dannati, ecco cos'era...

 

 

Chris aveva passato più di due ore straiato sul letto ad ascoltare musica.

I suoi non c'erano, erano a casa di alcuni amici di famiglia e gli avevano lasciato un messaggio dicendo che si fermavano a cena.

Perfetto, procedeva tutto secono i piani.

Chris guardò l'ora, erano le 20:35. Spense l'ipod, interrompendo così la voce di Tim Armstrong, e si alzò dal letto.

Spalancò l'armadio e dopo aver frugato un pò ne estrasse una grande scatola bianca.

La appoggiò sul letto e l'aprì. Il contenuto avrebbe spaventato Ozzy Osbourne in persona: nero, tutto nero, qualcosa di rosso, un pò come una macchia di sangue nel buio.

Tirò fuori dei jeans neri, logori e una maglietta dei Rancid, mise ai piedi un paio di converse e si scompigliò i capelli rendendoli una mezza imitazione di quelli di Sid Vicious e fu pronto.

Sgattaiolò fuori passando dal retro aggirando abilmente il giardignere e una volta in strada si mise a correre come un dannato verso la stazione della metro.

Era abbastanza inutile quella stazione a pensarci bene, la usavano solo i turisti che volvano visitare Kensinghton, gli abitanti del quartiere, ovviamente, si spostavano con macchine di lusso guidate da poveri autisti sottopagati.

Riuscì a prendere la metro per poco, quella sera a Camden suonava una cover band dei NOFX e lui non poteva mancare.

Si lasciò cadere su un sedile e cominciò a riprendere fiato, quella notte sarebbe stato solo se stesso.

 

 

Allora, so che fa schifo, non ne posso nulla.

Camden Town è bellissima, ho peggiorato di mala maniera la situazione ai fini della storia, ma se mai andaste a Londra vi consiglio di passarci.

Kensinghton è davvero uno dei quartieri di lusso di Londra bellissimo davvero, anche nella sua descrizione ho esasperato un pò le cose XD

Questo capitolo serve fondamentalmente a far capire le personalità dei nostri due giovani eroi XDXD

Non posso credere che sto davvero pubblicando questa cosa dopo due anni XD

Le recensioni sono sempre gradite :D Ci terrei a sapere cosa ne pensate, dato che questa è effettivamente la prima ff che io abbia mai scritto in vita mia XD

 

Pace, amore, empatia e cioccolato :D

 

_Lolita

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Capitolo 3
*** Like Friends ***


Il Barfly Club era pieno. In strada, davanti al locale, c'era già chi non si reggeva più in piedi, chi rimorchiava qualche bella ragazza e vi ci si appartava in un vicolo, chi si andava a imboscare nella macchina di qualche amico per farsi una canna, o una striscia o solo dio sa cosa.

Gloria sospirò rassegnata e, senza aspettare suo cugino che era andato a parcheggiare, entrò nel locale.

La prima cosa che colpì Gloria, come sempre, fu l'innaturale puzza di sudore e di fumo che invadeva la stanza; superato l'impatto olfattivo la situazione poteva anche essere accettabile, la band di apertura stava già facendo pogare un pò di gente per tanto raggiungere il bar fu un impresa

-Una Ceres- ordinò Gloria e il barista non se lo fece ripetere due volte

-Noto con piacere che ti stai divertendo sorellina- Gloria si girò di scatto, accanto a lei, appoggiato al bancone, c'era Josh che aspettava la vodka liscia che aveva appena ordinato

-Che ti fa pensare che non mi stia divertendo?- chiese la rossa cercando di fare le finta tonta

-Beh, hai la faccia di una che butta un biglietto della lotteria nel cesso e poi si rende conto che era quello vincente- bel paragone davvero

-Non è vero..

-Dai retta a me tesoro, smettila di dannarti per i problemi dell'umanità- disse Josh prendendo la sua vodka e andandosene

Nell'esatto istante in cui i ragazzo se ne andò a Gloria arrivò la birra, ne prese u lungo sorso e poi, senza pensarci due volte si fiondò in mezzo alla gente.

Forse Josh aveva ragione, perchè rovinarsi la vita per problemi irrisolvibili? Viveva in un quartiere di merda? Fanculo. Sarebbe morta senza mai aver fatto davvero nulla per cui valesse la pena essere ricordati? Fanculo. Non aveva un futuro e non riusciva a crearsene uno? Fanculo.

Era davvero il vaffanculo la risposta giusta? Gloria non lo sapeva. Ma per una sera decise di dar pace alla sua mente affollata e di lasciarsi andare.

Si muoveva a ritmo di musica, in una danza statica che la faceva sembrare una bambolina di pezza, ma in quel momento la sua mente era sgombra e Gloria era felice.

Finché non andò a sbattere contro qualcuno che le fece rovesciare a terra la birra

-Fanculo!-

-Vaffanculo cosa? Guarda dove cazzo vai!- esclamò una voce maschile

-Tu?!- esclamarono poi all'unisono i due non appena si guardarono in faccia

-Tu, sei in coglione di sta mattina, che cazzo ci fai qui?-

-Perchè, non posso stare qui?-

-Non credevo che a un ragazzino tutto casa chiesa come te potessero piacere delle cover band di morti di fame-

-Ci sono tante cose che non sai di me- disse serio

-Tipo che soffri di personalità multipla? Sei leggermente diverso da questo pomeriggio- disse Gloria alludendo al fatto che poche ore prima pareva uscito da un Country Club e in quel momento sembrava uno scappato di casa

-Ti ripeto la risposta di prima-

-Me la farò bastare. Non ricordo il tuo nome comunque-

-Sono Christian, tu invece?- il ragazzo le porse la mano

-Gloria- rispose lei stringendogliela per poi afferrarlo per il polso e trascinarlo in mezzo al pogo.

 

Dopo un ora e mezza di pogo, strilli e canzoni cantate a squarcia gola il concerto terminò e il locale cominciò a svuotarsi rapidamente, o almeno, chi riusciva a stare in piedi se ne andava, gli altri erano già collassati sui divani del Barfly.

-Senti.. io non ho voglia di andare a casa, che dici se ci facciamo un giro?- propose Chris

-Ci sto, devo solo recuperare la macchina- detto questo partirono alla ricerca di Josh in quanto fosse lui ad avere le chiavi della macchina

La ricerca fu breve, lo trovarono con lontano dal bar completamente ubriaco che camminava abbracciato ad Alex cantando una canzone troppo volgare persino per lui

-Jo, dov'è la macchina?- chiese Gloria dandogli una pacca sulla spalla per farlo riprendere

-Macchina? Che macchina?- chiese il cugino con la voce alterata dall'alcol ridendo come un coglione

-La tua macchina!- esclamò la ragazza enfatizzando sul "tua" -La Mercury cristo santissimo!-

-Ah... eh non so...l'ho parcheggiata dietro...o davanti...ehi ma tu chi sei?- chiese poi indicando Chris che non potè fare a meno di sorridere divertito dalla situazione

-Dio, non c'è limite al peggio!- esclamò Gloria esasperata passandosi una mano fra i capelli -Alex lo porti a casa tu perfavore?- chiese poi rivolta all'amico del cugino che di certo era più sano di lui

-Sì, sta da me stasera, e comunque la macchina è laggiù- disse indicando un vicoletto non molto distante e passandogli le chiavi che probabilmente Josh gli aveva dato prima

-E che aspettavi a dirmelo?-

-Volevo divertirmi un po- rise, "troppe canne" pensò Gloria prendendo Chris per un braccio e trascinandolo verso l'auto

-Dove andiamo?- chiese Chris una volta seduto al posto del passeggero

-Nel posto migliore di tutta Camden- rispose la ragazza mettendo in moto

Ingorando ogni limite di velocità Gloria, dopo venti minuti, parcheggiò davanti a un palazzo abbandonato decisamente più alto degli altri

-Siamo arrivati- sentenziò non appena la ragazza scese dall'auto

-Che posto è questo?- chiese

-Ora vedrai- Gloria andò sul retro del palazzo seguita a ruota da Chris che era sempre pià confuso

-La vedi quella scala anti-incendio?- chiese la ragazza indicando una scala di ferro arrugginita che collegava tutti i terrazzini di quel palazzo distrutto

-Si-

-Ecco comincia a salire, arriva sul tetto-

Chris obbedì, cominciando a salire per quella scala pericolante che sembrava potesse crollare da un momento all'altro, un tocca sana per la sua paura dell'altezza davvero

Dopo un numero di scalini indeterminato i due arrivarono sul tetto del palazzo;

Gloria sorrise senza dire una parola mentre Chris fissava il panorama stregato, si vedeva tutta Londra, Il Tamigi, il London Eye e le stelle brillavano sicure in cielo illuminando la città, una vista del genere non c'era nemmeno a Kensinghton

-E' bellissimo..-

-Lo so-

Dopo un ora erano ancora li, straiati a terra a passarsi uno spinello, avevano parlato del più e del meno come se si conoscessero da una vita scoprendo che avevano molte cose in comune a discapito di ciò che diceva l'apparenza

-Senti ma a che ora devi essere a casa?- chiese Christian dopo un pò, Gloria scrollò le spalle

-Ho la macchina, volendo potrei tornare anche domani mattina- non lo disse ostentando superiorità o vantandosi della libertà che aveva, anzi, lo disse quasi con una punta di rammarico

-E' tipo da due giorni che mio zio non si fa vedere, alle volte succede, se ne va da qualche parte a Manchester o solo dio sa dove con la sua nuova ragazza, o con degli amici, non so, non mi interessa.. il fatto è che le bollette da pagare restano a me e Josh a siamo entrambi disoccupati- aggiunse poi

-Ah.. e con la scuola come fai?-

-Io non vado più a scuola, mi sono diplomata con un anno di anticipo facendo gli ultimi anni che mi mancavano in uno, ora dovrei pensare al college, ma giuro che non è di mio interesse-

-Capisco, io sono iscritto a Oxford da quando avevo 9 anni, mio padre mi ha riservato un posto nella sua vecchia università ovviamente, spera che io mi laurei in legge così da poter prendermi il titolo una volta che passerà a miglior vita-

-Titolo?- chiese Gloria prendendo un tiro

-Mio padre è un conte nella fattispecie- Gloria annuì

-Quindi fa parte della camera dei lord- dedusse la ragazza

-Esattamente. Personalmente mi eviterei volentieri di diventare come lui-

-Mica sei costretto. Tu hai mille possibilità Chris, non buttarle via- Gloria si accese una sigaretta, lasciando ciò che rimaneva dello spinello al ragazzo

-E tu invece?-

-Io cosa?- chiese la ragazza -Quelle come me non hanno possibilità, quando mia madre morì venni affidata ai servizi sociali che quando si resero conto che mio zio era l'unico parente vivo che avevo mi mandarono da lui senza troppe storie, senza preoccuparsi di capire che persona fosse, all'epoca avevo 8 anni, non potevo capire che per loro ero solo una pratica da evadere, potevano mettermi in una altra famiglia, magari di brave persona, con un lavoro stabile e una bella casa, ma no, hanno voluto privarmi di questa possibilità. Ho mollato il liceo e ora ho un diploma che non può garantirmi nulla di che, non ho idea di cosa potrà accadere domani o tra una settimana, non so se questo mese riusciremo a pagare l'affitto, non so nulla..No Chris, quelle come me non possono avere possibilità-

-Mi spiace..- fece una pausa -Sai, sto passando la mia vita a far finta di essere un altra persona, almeno tu sei te stessa..secondo me siamo entrambi imprigionati in qualcosa che non possiamo gestire..- Gloria annuì e ci fu l'ennesima pausa di silenzio, era strano per lei parlare della sua vita cn un perfetto sconosciuto, ma Christian gli ispirava fiducia dopo tutto, e pareva capirla fino infondo

-E' tardi, tu non dovresti essere a casa?- chiese Gloria pensando che lui dei genitori e delle regole da seguire le aveva

-Perchè, che ora è?-

-L'una- disse Gloria

-Porca puttana!- esclamò il ragazzo balzando in piedi come se avesse preso la scossa

-Cosa c'è?-

-Ho perso l'ultima metro-

-E allora?-

-E allrora dovrei essere a casa da due ore- disse passandosi un mano fra i capelli

-Sveglia, ho la macchina ti porto io- disse la rossa alzandosi

-Ma se ti sei fumata una piantagione!- gridò esasperato

-A parte che non è vero, non hai scelta, la prossima metro c'è alle 6 del mattino e non credo ti convenga, quindi non fare la ragazzina e scendi-

Chris obbedì senza troppe storie, tanto non aveva alternative.

Scese piano la scala anti-incendio e quando si ritrovò dalla macchina disse a Gloria

-Ti spupplico vai piano-

Gloria nemmeno gli diede retta e mise in moto, nel giro di neanche venti minuti parcheggiò davanti a un immensa villa bianca in stile vittoriano circondata da muri ricoerti d'edera a da e chiusa da un cancella nero

-Cazzo che casa- esclamò la ragazza appena scese dall'auto

-Credimi, non è nulla di che..- disse Chris, Gloria lo guardò storto

-Casa mia solo che nel tuo giardino ci sta otto volte- si accese l'ennesima sigaretta -E poi sarà anche una prigione dorata, ma è qui che devi tornare-

-Già..- disse Chris cominciando fissando il muro

-Come pensi di entrare?- chiese poi la ragazza

-Contavo di scvalcare il muro- Gloria lanciò un occhiata la muro, era alto almeno 3 metri e mezzo ed era ricoperto d'edera

-Sali sul tetto della macchina e arrampicati- disse poi con semplicità dopo quella breve analisi

-Ecco..il fatto è che... soffro di vertigini- Gloria alzò gli occhi da terra e lo guardò di sbieco

-Ok, ti dò una mano io- disse gettando il mozzicone a terra

Salì sul tetto della Mercury e fece cenno a Chris di imitarla, unì poi le mani e diede una spinta al ragazzo che intanto vi aveva appoggiato un piede.

Dopo svariati tentativi e Chris riuscì ad arrivare sulla cima del muro e a sedersici a cavalcioni

-Ehi, quando ci rivediamo?- chiese a Gloria che nel frattempo era scesa dal tetto dell'auto e si guardava intorno per assicurarsi che nessuno li avesse visti, del resto uno spettatore ignaro non poteva certo pensare che quella fosse la casa di Christian

-Che dici di domani? Vengo a prenderti alla Oxford High- chiese poi dopo aver accertato che la strda era deserta

-Come fai a sapere ceh vado a scuola li?- chiese Chris stupito

-Oggi, o meglio, ieri pomeriggio avevi la loro uniforme, e poi figuriamoci se un figlio di papà come te non va nel liceo più prestigioso di Londra- la ragazza rise di gusto

-Touché. Esco alle due domani, sii puntuale-

-Pensa ad andare a letto, sennò col cazzo che riesci ad alzarti fra qualche ora- Gloria salì in macchina

-Ci vediamo alle due- urlò poi dal finestrino partendo a tutta velocità per tornare a Camden.

 

 

 

MI SCUSO IMMENSAMENTE PER QUESTO RITARDO VERGOGNOSO.

Davvero, ma tra scuola, prove con la band e casini vari non sono riuscita a fare nulla.

E poi come se non bastasse si sono sciolti i MCR e la cosa mi ha abbastanza scossa.

Perdonatemi davvero.

 

Un grazie a tutte voi che leggerete e magari recensirete questa cazzate, il capitolo non mi entusiasma, farò meglio col prossimo lo giuro.

Un grazie speciale a Stallion_Duck che mi ha spronata a scrivere :3 Spero che il capitolo ti piaccia <3

 

Perdonate eventuali errori ho scritto di fretta.

 

Grazie a tutte voi <3

 

Pace, amore, empatia <3

 

_Lolita

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