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di MelaChan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Capelli ***
Capitolo 2: *** 3. Schiena - parte 1 ***
Capitolo 3: *** 2. Mascella ***
Capitolo 4: *** 3. Schiena - parte 2 ***
Capitolo 5: *** 4. Mignolo ***
Capitolo 6: *** 6. Occhi ***
Capitolo 6: *** 5. Mani ***
Capitolo 7: *** 7. Nasi ***
Capitolo 9: *** 8. Colli ***
Capitolo 10: *** 9. Orecchie ***
Capitolo 11: *** 10. Gomiti ***
Capitolo 12: *** 11. Denti ***
Capitolo 13: *** 13. Dita ***
Capitolo 14: *** 13. Fossette ***
Capitolo 15: *** 14. Guance - prima versione ***
Capitolo 16: *** 14. Guance - seconda versione ***
Capitolo 17: *** 15. Bocca ***
Capitolo 18: *** 16. Piedi ***
Capitolo 19: *** 17. Passi ***
Capitolo 20: *** 18. Parole ***



Capitolo 1
*** 1. Capelli ***


I was shaking at the kneels,
Could I came again please?
 
Tony sbuffa, non riuscendo a trovare il guasto nel pistone della sua R8 che non produceva più quel suo solito potente rombo.
 
Yeah the ladies were too kind!
 
Appoggia il mento sui palmi delle mani mentre si perde qualche istante nel ritmo della canzone, riprodotta a tutto volume, non accorgendosi di una figura che sta scendendo le scale.
 
You've been...
 
Si ritrova a canticchiarla mimando con le mani le percussioni.
-... Thunderstruck!-
Il rock lo fa concentrare, anche se molte volte si lascia andare a qualche momento di pura devozione della band. La figura, intanto, ha aperto silenziosamente la porta di vetro e si sta avvicinando all'uomo.
Tony continua a canticchiare, rigirandosi tra le mani il pistone e l'ombra si ferma dietro di lui. Dopo qualche istante abbraccia il genio, miliardario, etc., etc. la storia la sanno tutti, facendolo sobbalzare di sorpesa. Si gira verso lo sconosciuto impugnando il pistone come potenziale arma.
-Sai che non mi faresti nemmeno male, vero?- scoppia a ridere la figura.
-Qualche livido ti uscirebbe lo stesso, Atttempato...- ribatte Tony ancora scosso dallo spavento. Lascia andare il pistone per terra e si alza dalla sedia -J.A.R.V.I.S., muto- ordina all'A.I. che esegue subito -Cosa ti porta nella mia tana?- gli chiede senza guardarlo negli occhi, andando a prelevare una chiave inglese dal mucchio.
-Volevo mostrarti una cosa...- risponde vago il Capitano, mettendosi le mani in tasca.
-Ci sarà tempo stasera per quello, ora sono un po occupato- il biondo arrossisce vistosamente ma non demorde il suo intento.
-Tony, girati- gli ordina dopo essersi ricomposto.
-Steve, lo sai che non... Che diamine hai fatto ai capelli?!- urla per la seconda volta in meno di cinque minuti, sgranando gli occhi. Il moro si avvicina, squadrandolo.
-Beh... Ecco, pensavo ti sarebbero piaciuti...- confessa leggermente dispiaciuto, portandosi le mani ai capelli.
-No no no!- esclama frettolosamente l'altro bloccandogli i polsi a metà strada -Non ho detto che non mi piacciono... Anzi! Ti trovo ancora più carino...- conclude osservandolo rapito mentre il biondo abbassa lo sguardo, imbarazzato.
-Credevo che... Che il mio vecchio taglio fosse... Troppo...- inizia balbettando.
-Vintage? Antiquato? Vecchio? Oh sì, lo era, ma ti stava molto bene!- il moro gli lascia i polsi -Posso dirti una cosa?- chiede.
-Mmh? Certo che puoi!- risponde immediatamente per poi pentirsi subito dopo.
-Ispiri sesso acconciato in quel modo!- termina scoccandogli languido un bacio sulle labbra.
Il biondo rimane pietrificato, osservando la figura dell'altro allontanarsi e tornare al suo lavoro.
-La prossima volta, però...- si gira -Ti mostro come spararli bene! Sarai come se ti fosse esploso un petardo in quelle ciocche bionde- termina sorridendo e chinandosi accanto alla macchina, lasciando che il Capitano si porti le mani alla testa.
"Mi piace questa... Modernità!" pensa soddisfatto uscendo sorridente dal laboratorio.
 
 
 
Note della pazza
Eccomi qua, con la raccolta promessa!
 
Devo innanzitutto ringraziare le mie due editor, che adoro davvero, per avermi ispirata in alcuni prompt e per avermi supportata (e menata!).
Grazie mille!
 
Okay, torno alle mie occupazioni, al prossimo capitolo!

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Capitolo 2
*** 3. Schiena - parte 1 ***


Lo guarda da diero la porta di vetro del laboratorio. E' totalmente ed irrimediabilmente rapito dalla sua figura, girata di spalle. Sta di nuovo apportando modifiche alla sua armatura, come un neopatentato quando gli amici gli propongono di truccare il nuovo bolide. A quel pensiero sorride. Paragonarlo ad un adolescente è forse il metodo più facile per comprendere la sua mente contorta.
Si concentra un'altra volta sull'uomo che si è allungato per prendere su uno scaffale più alto un cacciavite retraibile, lasciando che la sua canottiera nera si sollevi leggermente scoprendo una porzione di pelle. Nota i muscoli lombari contrarsi ed una leggera patina di sudore che li ricopre. Lascia quella posizione e si china ancora sul suo giocattolo, chiamando con un cenno della mano il robottino, che lo segue fedele. Gli indica con il cacciavite un punto sui gambali dell'armatura ed entrambi iniziano a lavorarci sopra.
Mentre si alza per girare intorno al tavolo da lavoro, Steve rimane nuovamente affascinato dalla linea della sua schiena. Le spalle possenti sulle quali più volte si è strusciato nelle missioni, involontariamente o non. L'attaccatura larga del collo, che adora mordere, lasciando segni più o meno visibili, giustificati poi dall'altro come un assemblaggio mal riuscito del casco. Le vertebre visibili sulle quali gli piace passare un dito, provocandogli brividi in tutto il corpo. La curva sinuosa e leggermente più decisa a metà della schiena, che ha osservato più e più volte segretamente quando alle riunioni si presentava sfacciatamente con una maglietta aderente. I fianchi stretti, che facilmente circonda con le braccia e sembrano invitarlo a morderli.
Sospira pensando a quanta fortuna abbia avuto nel trovare Anthony dopo l'incidente, anche se un po' si sente in colpa, per non aver rispettato l'appuntamento con Peggy. In minor parte pure perchè Pepper aveva messo gli occhi su Tony prima di lui. Si mordicchia il labbro, non accorgendosi che il moro lo ha notato e gli si è avvicinato. Apre la porta del laboratorio e strizza l'occhio.
-Hai intenzione di rimanere lì a fissarmi ancora per molto o vuoi entrare?- gli chiede con un sorriso sornione e Steve non può far altro che sorridergli di rimando. Lo abbraccia e gli mordicchia piano il collo. -St... Steve!- mugola sorpreso appoggiandogli le mani sui fianchi.
-Zitto- gli ordina con voce bassa adagiandolo sulla prima superficie che trova.
 
 
 
 
 
 
Note dell'autrice
Eccomi qua, con la prima parte del terzo prompt!
Non pensate male, la seconda parte è POV Tony, ma non voglio anticipare nulla!
Ringrazio chi abbia avuto il coraggio di arrivare fino a qui e incoraggio chiunque voglia leggere la storia di farlo (chiamasi 'intimidazione implicita').
Va bene, la smetto con le mie cavolate ed auguro una buona Epifania a tutte :)

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Capitolo 3
*** 2. Mascella ***


Sono stesi sul divano, a 'guardare' un film di cui non sanno nemmeno il titolo, probabilmente. Infatti i loro occhi, puntati vagamente sullo schermo davanti a loro, non riescono a registrare le immagini. Finalmente il film termina ed iniziano a scorrere i titoli di coda.
-Evvai...- sussurra sollevato Steve, che alza le braccia per poi andare a posarle sull'addome di Tony, che si è assopito. A quel contatto improvviso il moro apre le palpebre e si stropiccia gli occhi.
-E' finito?- domanda con la voce arrochita dal sonno.
-Meno male sì...- risponde il biondo con un sorriso dolce. osservando alla luce fioca della televisione i lineamenti forti e decisi dell'erede delle industrie Stark. Il naso piccolo ed aquilino, il mento stretto e deciso, la linea delle labbra sottile e la mascella... QUELLA mascella, che tanto piace al Capitano. Si sofferma su quel particolare, allungando titubante una mano che si posa sulla parte interessata, acarezzandola.
Il moro apre maggiormente gli occhi.
-Cosa stai facendo?- chiede e vede il biondo allungarsi su di lui, cingendogli la vita con un braccio per paura che cada. Si ferma a pochi centimetri dalle labbra ed entrambi, istintivamente, chiudono le palpebre. A sorpresa del moro, il Capitano si sporge ancora, fino a posare le labbra sulla mascella di Tony, che mugola dispiaciuto quando si allontana dal suo volto.
-Perchè?- si lamenta quest'ultimo.
Steve, in risposta, gli accarezza nuovamente la mascella, sorridendo.
-Perchè mi piace questa parte di te...- gli da un pizzicotto -... Oltre a tutto il resto, ovviamente-.





Note dell'autrice
Secondo prompt (di tanti, eheheh).
Mi scuso per il tempo trascorso, tuttavia ringrazio chi vorrà continuare a leggere la storia.
In particolare, ringrazio vampirella per la recensione;
iceathena per averla aggiunta tra le preferite;
FelpataMalandrina94, mya95, vampirella e zampetta per averla messa fra le seguite.
Grazie mille e spero vi sia piaciuta!

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Capitolo 4
*** 3. Schiena - parte 2 ***


Dovrebbero arrestarlo. Dico davvero. E' illegale avere una schiena così bella e provocante. E pensare che tutto quel ben di Dio appartiene solo a me. Anche ora che è sdraiato prono, coperto solo da un lenzuolo dalla vita in su, gli salterei addosso.

Mi alzo a sedere e lo osservo nella penombra della camera da letto. Dire che è bellissimo è dire poco: è perfetto. Le spalle quadrate e forti, la sua... Sì, ok, la smetto di tediarvi con cose che vorreste sapere sul mio soldatino del cuore. Anche perchè 'Tony Stark' e 'romanticismo' non legano nella stessa frase.

Mi chino ed inizio a lasciargli una scia di baci sulla linea dei muscoli, sorprendendomi della mia stessa delicatezza. Gli mordicchio gentilmente una spalla dopo essermi poggiato con la mano su un suo fianco. Ricomincio il lavoro inadatto al mio ruolo, esatto, avete capito bene, e gli accarezzo con la mano di prima la schiena.

-Tony...- quella voce roca e sexy!

-Sì, tesoro?- odia quando lo chiamo così, perchè arrossisce come una ragazzina alla prima cotta e io amo quando diventa rosso.

-Smettila... Voglio dormire...- si lamenta e mi chino sul suo orecchio, mordicchiandone il lobo.

-Immagino quanto tu voglia realmente dormire...- gli sussurro. Mugola e allontana la mia mano sul suo fianco, senza però lasciarla andare.

-Domani ho una riunione con la Guardia Interna...- sento che sta già cedendo, dato che ha intrecciato le sue dita alle mie.

-Effettivamente non sei quel granchè con le occhiaie e le sembianze di uno zombie...- gli lecco il collo. Lasciando piccoli segni del mio passaggio.

Silenzio.

Stringe la presa sulla mia mano, sbuffando.

Ho vinto.

 

 

 

NOTE DELLA PIGNA

Cialve!

Mi scuso con tutti dell'imperdonabile ritardo con cui pubblico la seconda parte di questo prompt, che non c'entra niente con la prima ma son dettagli u.u

Sono di fretta (solo oggi?!), quindi mi limiterò a ringraziare chiunque legge, preferisce, ricorda, segue o recensisce, siete i migliori! <3

Ringrazio anche NCSP che finalmente ha confermato l'account (<3)

Ci sentiamo con il prossimo capitolo e spero che questo vi sia piaciuto :)

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Capitolo 5
*** 4. Mignolo ***


Non sapeva bene che cosa ci facesse il mignolo del piede, lì.

Era buono solo ad attirare botte contro gli spigoli dei mobili.

Eppure, senza quello, il piede sarebbe stato strano, incompleto.

Con Steve era lo stesso.

Si trovava in un'altra epoca, non sapeva cosa ci facesse lì, litigavano spesso, ma in un certo senso lo completava.

Non sarebbe stato lo stesso, senza di lui.

 

 

NOTE DELLA PIGNA

Ricialve, per oggi!

Approfitto del fatto di non avere compiti extra o da studiare, così posso aggiornare le mie storie.

Detto ciò, quest capitolo NON è mio. Niente di cui preoccuparsi, ho già pagato il mio debito all'autrice di questo capolavoro (<3 la mia Watson, è un po' come il mignolo).

La smetto qui, altrimenti le note diventano più lunghe del capitolo stesso, buona giornata a tutti e grazie ancora a chi si interessa a questa raccolta :)

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Capitolo 6
*** 6. Occhi ***


Come facciano quegli occhi ad essere così profondi non lo sa nemmeno lui, dopo quasi tre anni passati insieme. Adora perdersi in quel marrone scuro vispo e curioso, con delle pagliuzze dorate quando trova qualcosa di nuovo.

-Rogie- lo chiama muovendogli la mano di fronte al viso e lo risveglia dal torpore che lo accompagna quando si ritrova ad osservarlo.

-Sì?-

-Cos'ho in faccia? No, è che sono tipo dieci minuti che sei là fermo, con il mento appoggiato sulla mano in estasi mistica che mi osservi- ribatte avvicinandosi al biondo, che scuote la testa divertito ed imbarazzato.

-Non... Non è niente...- si alza dalla sedia e si stiracchia.

-Come vuoi tu, principessa- gli da' un buffetto sul naso e si lancia nelle scale.

-Ah! Steve?- si ferma improvvisamente, quasi cadendo.

Il diretto interessato alza la testa.

-Preferisco i tuoi occhi ai miei, se vuoi saperlo- strizza l'occhio e riparte, lasciando il Capitano più imbarazzato che mai.

 

 

 

 

NOTE DELLO SPELACCHIOTTO (così faccio contento qualcuno...)

Buonsalve!

Secondo prompt in assoluto di cui non vado decisamente fiera... Saltato fuori come un funghetto per un mio capriccio mentre ero in adorazione degli occhi di RDJ, quindi a mia discolpa posso dire che non ero completamente lucida LOL

Ringrazio chiunque sia arrivato a questo punto delle shot, siete fantastici <3 e pregherei lettori fantasma di lasciare un segno del loro passaggio, qualunque esso sia!

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Capitolo 6
*** 5. Mani ***


Quelle mani.

Grandi, calde, enormi.

Quando lo stringevano, lo facevano sentire a casa.

Lo facevano sentire amato come nessun'altra persona al mondo era in grado di farlo sentire.

Quelle mani.

Le aveva osservate innumerevoli occasioni nelle prime volte che si erano conosciuti.

I guizzi improvvisi quando si alterava.

I gesti delicati quando gli porgeva i fascicoli della missione, che solo da lui accettava di prendere.

L'attenzione e la forza quando lo aveva sollevato da terra quando la detonazione aveva colpito l'Helicarrier.

Quelle mani.

Le stesse che lo sostengono quando brancola nel buio in preda agli incubi.

Le stesse che ora sono poggiate sul suo vis, accarezzandolo con tenerezza.

Quelle mani.

 

 

 

 

NOTE DELLA PIGNA

Che dite, salto i convenevoli? XD

Va bene, va bene, non urlate LOL

Questo capitolo non mi soddisfa quasi per niente, rileggendolo, proprio niente...

Vabbe', spero sia solo un'impressione :)

Ciao a tutti e grazie ancora!! <3

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Capitolo 7
*** 7. Nasi ***


Era un loro personale rituale.

Dopo la decima... No, forse era la dodicesima... Comunque! Dopo qualche notte che Steve aveva acconsentito a fermarsi a 'dormire' da Tony, avevano preso quell'abitudine.

Inizialmente il moro lo aveva rifiutato, giudicandolo poco virile nei suoi confronti, poi però aveva apprezzato la tenerezza del biondo.

Anche in quel momento, sorridevano come ebeti, mentre si strusciavano i nasi in un bacio alla Eschimese.

-Stebe..- lo cantilena Tony -Hai il naso freddo!-

 

 

 

 

NOTE DELLO SPELACCHIOTTO

Di nuovo qui!

Posso dire che anche questo prompt è uscito dal nulla...

Effettivamente non c'è molto da dire al riguardo, quindi evito di cadere nella solita trappola 'Note più lunghe della storia'!

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Capitolo 9
*** 8. Colli ***


-Tony! Tony vieni!- urla il biondo dalla terrazza della Stark Tower.

Il suddetto arriva correndo, mettendosi i bracciali per indossare velocemente il Mark VII.

-Cosa c'è? Cosa c'è? Chitauri? Qualche alieno? Esplosioni? Governo?- domanda allarmato guardandosi intorno.

-No no no!- si affretta a dire Steve -Nulla di pericoloso!-

-E allora perchè mi hai chiamato?- si lamenta l'altro.

Il biondo mostra uno dei meravigliosi sorrisi a 520 denti -La neve!- esclama allargando le braccia. Il moro si spalma la mano sul viso, divertito, e rientra in casa.

-Tony?- lo richiama senza risposta, ma per poi vederlo tornare con due giacche e due sciarpe, sorridente. Lo guarda con curiosità mentre si mette quella più piccola e gli porge quella più grande. Rimangono ancora in silenzio quando il miliardario si mette la spessa sciarpa di lana blu, facendo s' che il biondo lo osservi con maggiore attenzione.

-Quindi quella rossa è la mia?- domanda innocentemente.

-Certo, di chi altrimenti?- ribatte -Però devi venire a prenderla- conclude legandosela intorno alla vita stretta e iniziando ad allontanarsi di qualche passo.

Steve sgrana gli occhi per poi umettarsi le labbra e buttarsi all'inseguimento del compagno, il quale tuttavia soccombe dopo pochi istanti. Cadono entrambi nella neve, ridendo, il più grande a cavalcioni del moro, che si mette a sedere, per stampargli un bacio sulle labbra leggermente violacee per il freddo. Mentre lascia il biondo interdetto per qualche momento, si slaccia la sciarpa rossa dalla vita e gliela passa intorno al collo con premura. Terminato il lavoro, gli rivolge un sorriso sornione.

-Mi sta gelando il culo- esclama tranquillamente Tony, facendolo ridere il Capitano.

-Dai, entriamo- propone quest'ultimo e si alza, porgendogli una mano che viene prontamente afferrata.

Varcano la soglia della Tower e la sciarpa del biondo finisce per terra, subito sostituita dal fiato caldo del moro, impegnato a leccare e baciare quella diafana pelle ora infreddolita.

 

 

 

 

 

NOTE DELLO SPELACCHIOTTO (perchè?!)

Buona domenica a tutti! (?)

Mi sto gasando un casino leggendo le recensioni e le visite che ha racimolato questa raccolta e ne sono davvero orgogliosa e appagata :) grazie mille di cuore a tutti <3

Aggiungo un'ultima cosa, riguardo alla parte “M sta gelando il culo”, citando una delle mie due editor: “LOL che poesia”. Ci rido ogni fottutissima volta, sappilo! XD

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Capitolo 10
*** 9. Orecchie ***


Tony non aveva mai fatto caso a quanto le orecchie di Steve diventassero rosse quando si impegnava in qualche cosa.

Assumevano una lieve tonalità scarlatta quando arrossiva di fronte al resto dei Vendicatori mentre lo derideva con una delle sue solite battutine.

La tinta si faceva più marcata in quei momenti di incomprensione reciproca e nelle poche volte in cui litigavano, scambiandosi parole pesanti.

Diventavano vermiglie quando combattevano o quando la mattina tornava dal suo allenamento o dalla corsa mattutina quotidiana, sfidando il freddo pungente di New York.

Infine, e forse questa era l'occasione in cui diventavano talmente paonazze da sembrare quasi di dover scoppiare, quando Tony lo abbracciava dicendo di amarlo dopo un loro tipico litigio.

Il compagno avrebbe dato qualunque cosa per vederlo arrossire a quella maniera.

 

 

 

 

NOTE DELLO SPELACCHIOTTO

Mi chiedo ancora perchè continui a chiamare questa roba 'note'...

Vabbe'! Siamo già al nono capitolo, wow. Pensando che queste storielle nascono per capriccio o per improvvisa epifania, mi sorprendo!

Grazie ancora di cuore a tutti coloro che leggono, seguono, preferiscono e recensiscono, siete fantastici <3

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Capitolo 11
*** 10. Gomiti ***


Guardatelo! No, dico, guardatelo!

E poi dice di essere stato vergine per qualcosa come più di 70 anni! Se il mio vecchio avesse ancora gli occhi nelle orbite e non liquefatti lungo le guance chiederei chiarimenti riguardo la vita sessuale del Capitano.

Continuo ad osservarlo mentre cammina sculettando come solo una pornodiva riesce a a fare con i suoi boxer neri attillati che lasciano ben poco all'immaginazione e una sua camicia che gli sta larga. Forse perchè non ha riallacciato i bottoni lasciandola svolazzare lungo i fianchi o forse perchè l'ha voluto lui.

Non voglio rovinare l'elemento sorpresa, quindi decido di rimanere tra le coperte.

Tuttavia, scelgo di rinunciare all'impresa, dato che ha superato i limiti della decenza, tirando le maniche dell'indumento sopra i gomiti, lasciandoli scoperti e rivelando parte delle sue braccia muscolose.

Mi alzo dal letto e mi fiondo sulla sua figura di spalle, prendendogli una mano ed alzandola quel tanto che basta per portare i gomito all'altezza delle mie labbra, per poi lasciarci un bacio ed un lieve morso, facendolo sussultare.

-Se non vuoi perdere ulteriori ore di sonno, ti consiglio di abbassare le maniche, Capitano...- sussurro lascivamente a pochi centimetri dal suo volto.

 

 

 

 

 

NOTE DELLO SPELACCHIOTTO

Credo di aver superato anche io i limiti della decenza con questa storia, non solo quei due...

Comunque!

Non voglio anticipare molto, ma dal prossimo capitolo le storie cominceranno ad avere una sorta di filo conduttore, voglio vedere se qualcuno ci arriva in questa settimana :) NCSP, tu lo sai, quindi non vale per te <3

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Capitolo 12
*** 11. Denti ***


-Tieni. Non ho avuto tempo di impacchettarlo- mi porge una scatolina di velluto, totalmente in imbarazzo. La afferro guardandolo curioso e la apro.

-Oh, Tony...- dico in preda all'emozione.

Dentro alla confezione, infatti, ci sono due fedine, di sottile oro bianco, molto semplici ma molto belle.

-Sono meravigliose!- esclamo indossandone una e mettendogli l'altra all'indice sinistro

Alzo lo sguardo e lo trovo con un sorriso talmente disteso da potergli contare tutti i denti perfetti.

-Steve, ci ho riflettuto al ungo e... Volevo dirti che...- quanto è dolce. Fin dalle prime settimane ho imparato che, come me, non è il suo forte fare certi discorsi -Sì, insomma... In fondo, siamo nel 2012 e... Ora è cosa normale che due persone dello stesso sesso...- No. Non oserà chiedermelo davvero?! -Ecco.. Mi vuoi sposare?-

Oddio.

Lo fisso sbalordito per qualche istante e, in cuor mio, mi rendo finalmente conto di aver trovato la persona che ho aspettato per più di 70 anni.

-S-sì...- sussurro, abbracciandolo e baciandolo.

Mi stacco da lui e di nuovo incontro i suoi denti perfetti.

Cosa non è perfetto in quell'uomo?

 

 

 

 

NOTE DELLA PIGNA

Cialve!

Esordisco dicendo che non sono per niente soddisfatta di questa accozzaglia di parole qui sopra...

Spero di aver incuriosito qualcuno dei miei quindici lettori sul filo conduttore implicito che da questo capitolo ho inserito :)

Detto ciò, vedo quanti altri capitoli riesco a pubblicare questa mattina, buona mattinata! <3

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Capitolo 13
*** 13. Dita ***


La mano abbandonata sul cuscino del divano. Posa lo sguardo sulla piccola fascetta d'oro bianco che gli cinge l'anulare sinistro, le lunghe dita affusolate che stringono appena il tessuto scuro. Si alza piano per non svegliarlo e si avvicina al bancone che attraversa la cucina quasi mai utilizzata del loft nella Stark Tower e prende una bottiglia di scotch, svita il tappo di cristallo e se ne versa un generoso bicchiere. Lo afferra e sente lo strano tintinnio della fedina contro il vetro. Sorride tra sé e sé. Non pensava che Steve avrebbe accettato, non credeva che la mente del suo soldatino fosse così aperta.

Effettivamente, fin da piccolo aveva ammirato Captain America ed adorava le storie su di lui che gli raccontava suo padre Howard, tuttavia quest'ultimo non riusciva a nascondere un certo velo di malinconia mentre ne parlava al figlio. Crescendo, non era diminuita la sua stima, anzi, se possibile si era ancora più rafforzata. Tony era un bambino molto sveglio e fermo nelle sue idee, forse è anche per questo che i suoi giocattoli e gadget dell'eroe non erano finiti in soffitta. Quando finalmente l'aveva incontrato in Germania aveva faticato a mantenere il controllo, per il quale è famoso, riempiendolo con battutine di scherno. Ma alla fine, erano diventati migliori amici, fino a quando Steve, rosso per l'imbarazzo, lo aveva baciato quella sera. Da quel momento, Tony aveva insistito per ospitarlo, più che altro per averlo sempre accanto a lui. Dopo qualche giorno, l'altro aveva acconsentito e poi, beh, il resto si sa.

Butta ancora giù un sorso e posa il bicchiere sulla superficie lignea del suo angolo bar, voltandosi verso il Capitano, che ha aperto un occhio. Si sorridono entrambi e Stark torna a sdraiarsi accanto a lui, prendendogli una mano e passandovi le labbra prima sul dorso e poi su tutte le dita.

 

 

 

 

NOTE DELLA PIGNA

Come promesso, tredicesimo capitolo della raccolta!

Ringrazio la (cara) NCSP per aver contribuito almeno all'inizio del capitolo <3

Ringrazio ancora tutti quelli che leggono e quelle anime pie che recensiscono :)

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Capitolo 14
*** 13. Fossette ***


Adorabile.

Una sola parola per descriverlo in quel momento.

Davanti a lui, vestito con uno smoking bianco e un papillon color blu cobalto.

I capelli ordinatamente pettinati con una leggera aggiunta di gel, opera di Pepper, sicuramente.

Gli occhi di un azzurro glaciale, talmente limpido da poter scorgere tutte le emozioni.

I denti perfetti e bianchissimi scoperti dal sorriso che gli incornicia il viso.

Quel sorriso.

E quelle profonde fossette che appaiono ogni qual volta gli sorride a quella maniera, evidenziando il leggero rossore sugli zigomi.

Gli zigomi ora rigati dalle lacrime dopo aver pronunciato un timido -Sì, lo voglio-.

Adorabile.

E da quel momento solamente suo.

 

 

 

 

NOTE DELLA PIGNA

Okay.

A mio parere, questo è il miglior capitolo della mia raccolta, ispirata dai sorrisoni del magnifico Chris Evans. Quelle fossette assolutamente adorabili... * fangirling mode: ON *

Ringrazio NCSP e la mia Wartson per avermi aiutato a decidere tutti dettagli delle nozze del millennio. Le mie Wedding Planner <3 xD

Va bene va bene, la smetto e pubblico altri chappy :)

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Capitolo 15
*** 14. Guance - prima versione ***


-Perchè ci avete chiamati nel cuore della notte e perchè proprio oggi che sarebbe il nostro giorno di ferie, unico in tutto l'anno?- sbotto arrabbiata, lasciandomi cadere sulla poltrona di peso.

-Perchè sapete che amo infastidirvi- risponde ovviamente Stark, tirandosi su le maniche della maglia nera attillata che indossa. Ma non ce l'ha una maglia che non sia nera, grigia o blu scuro?!

Sbuffo e vedo Clint arrivare trascinando assonnato i piedi.

-Barton, pensavo che le spie avessero il sonno più leggero di tutti, al mondo- gli fa notare sempre acido il miliardario. Il chiamato in causa prende posto accanto a me, sbadigliando.

-Hai ragione, ma io di solito passo il mio unico giorno di ferie a dormire, tutto il tempo- calca maggiormente sull'ultima parola ed intanto è arrivato anche il dottor Banner, con i capelli ancora più spettinati e gli occhiali malamente messi sul naso.

-Banner- lo salutiamo all'unisono, più che tutto preoccupati che l'Altro possa passare anche lui a salutare. Ricambia con un cenno della testa, si siede al suo posto e appoggia scocciato il mento sui palmi delle grandi mani.

Sentiamo un rumore di stoviglie che cadono, frantumandosi, e Stark si precipita nella cucina pressocchè inutilizzata. Sussurra qualche parola alla persona al suo interno e porta fuori dalla stanza il Capitano Rogers in canottiera e pantaloncini del pigiama che oppone una debole resistenza.

-Lo farai dopo il caffè, tesoro, ora vieni di qua e smettila di evitare il discorso- tornano in sala e... Aspetta aspetta aspetta! Da quando Stark chiama il Capitano 'tesoro'?! Mi guardo intorno per cercare conferma di ciò che ho sentito e la trovo negli occhi dei presenti, tra i quali si è aggiunto Thor, vestito in abiti terrestri e con il Mjolnir in mano.

Ci sediamo tutti, tranne il Capitano e Iron Man, che sono dallo stesso alto del tavolo senza aver decretato con la forza quale sia il migliore.

-Siamo tutti qui riuniti per...-

-Oh smettila, Steve, mi fai venire i brividi, non siamo qui per celebrare un funerale!- lo interrompe subito Stark, mettendogli una mano sulla spalla muscolosa -Il punto è questo: io e Capitan Ghiacciolo... Ci sposiamo- termina la frase guardandolo sorridente, incurante dell'evidente, e preoccupante, rossore sulle guance dell'altro.

Shock. Assoluto shock.

Come possono sposarsi, quei due, se non stanno nemmeno insieme? A meno che... A meno che non abbiano magistralmente tenuto nascosto il tutto! Effettivamente, in missione capitavano sempre nello stesso gruppo di ricognizione o di attacco, a questo punto non più solo per ordine di Fury. No, mi rifiuto di credere a questa pagliacciata. Da Stark avrei potuto aspettarmelo, ma da Rogers... Da Rogers proprio no! Anche se, a guardarli meglio, non starebbero male come coppia... Piantala, Natasha!

-L-le mie... Congratulazioni, ragazzi- dico con un filo di voce, sorridendo inconsciamente.

-Congratulazioni!- si sente immediatamente il vocione di Thor, che copre quello fievole di Clint -Posso notare con piacere che anche voi avete adottato questa tipica usanza di Asgard!-

Lo guardiamo scioccati.

-Vi auguro tutto il bene del mondo- Banner si alza distogliendo lo sguardo da Thor e stringe la mano ai due. Ci alziamo tutti e gliele stringiamo anche noi. Mi avvicino di soppiatto a Clint e gli sussurro all'orecchio.

-Hai sentito? Loro si sposano...- gli do un leggero morso al lobo e lo lascio confuso a guardarmi allontanare sorridendo.

 

 

 

NOTE DELLO SPELACCHIOTTO

Prima versione della dichiarazione dei due al resto dei Vendicatori, la seconda (quella di NCSP <3) la pubblico subito dopo, così magari qualche buona anima può dirmi quale versione preferisce, in modo da smontare il super ego di una di noi due xD

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Capitolo 16
*** 14. Guance - seconda versione ***


-Si può sapere perchè ci avete trascinati qui la domenica mattina?- chiede Natasha, arrabbiata.

-E' una cosa importante- Steve abbassa lievemente la voce e lo sguardo. Sembra volersi fare piccolo piccolo dietro Tony, cosa che peraltro non gli riesce dato che è quasi il doppio del suo nascondiglio.

-Cosa?-

Stark prende la mano di Steve e le guance di quest'ultimo diventano scarlatte -Ci sposiamo-

Risata generale.

-Bella trovata- Banner gli da una pacca sulla spalla -Ma potevi anche risparmiartelo questo scherzo- si asciuga una lacrima all'angolo dell'occhio.

-Te l'ho detto che avrebbero reagito così...- sussurra il Capitano all'orecchio di Tony, ma tutti riescono a sentirlo.

-Non è uno scherzo- questa volta sono le guance di Stark ad arrossire violentemente mentre mostra un anello di oro bianco intorno all'anulare sinistro e Steve alza la mano sinistra, rivelandone uno uguale nella stessa posizione.

Ammutoliscono tutti.

 

 

 

NOTE DELLA PIGNA

Su, ditelo, è meglio la mia versione! XD questa è troppo... troppo!

D'accordo, la smetto, altrimenti NCSP mi cava gli occhi con l'uso di sole due dita.

Mancano solo più due capitoli alla fine... Ciò non vuol dire che se mi torna la voglia potrei tornare a scrivere qualche altra shot :)

Esatto, dovrete sopportarmi ancora per un po'.

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Capitolo 17
*** 15. Bocca ***


Non è tanto il rumore della doccia a cinquanta spruzzi di Tony a darmi fastidio, quanto lui che canta a squarciagola. Questa canzone mi pare di averla già anche sentita, ma non mi viene in mente il titolo. Sbuffo e giro pagina del libro, sistemandomi meglio gli occhiali sul naso.

Finalmente l'acqua viene chiusa. Dopo qualche minuto sento la porta aprirsi e, convinto che abbia avuto il tempo necessario per vestirsi, alzo lo sguardo.

Ha solo un asciugamano in vita.

Istantaneamente tutte le mie facoltà mentali vengono inibite, di fronte a quello spettacolo. Mi si secca la bocca e cerco di deglutire, inutilmente, mentre la mia mente sta partorendo pensieri che ben poco si addicono al mio personaggio. Si passa una mano tra i capelli ancora bagnati camminando verso l'armadio. Tira fuori da un cassetto un paio di boxer rossi con la bordatura dorata e li indossa sempre con naturalezza, mentre io sto lottando contro la voglia di saltargli addosso e violentarlo sul pavimento. Lascia cadere l'asciugamano.

Si butta letteralmente sul letto, accanto a m. Sono ancora in paralisi facciale e totale. Mi guarda e mi sorride.

-Chiuda la bocca, Capitano-

 

 

 

NOTE DELLO SPELACCHIOTTO

Penultimo capitolo pronto della raccolta * sigh *

Venuto in mente durante una (noiosissima) ora di matematica e non potevo non scriverla, eheheh.

Dopo aver delirato, posso ringraziare chi ancora legge e chi recensisce :)

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Capitolo 18
*** 16. Piedi ***


Entra nella stanza sorseggiando il suo succo all'ananas ghiacciato e la scena che gli si presenta di fronte gli fa bloccare il liquido a metà della gola. Peter, seduto sulla sedia, con ai piedini le sue scarpe nuove, poggiate sulle cosce di Steve, inginocchiato davanti al bambino.

-Allora, devi fare un nodo qui, prendere questo laccio e fare la prima ala della farfalla, poi prendi l'altro, lo passi intorno all'ala e stringi. Così esce l'altra ala. Prendi le due ali e stringi. Ecco la tua farfalla- Mostra le scarpine legate al bimbo, che le osserva affascinato, Tony sorride teneramente.

-Ora prova tu-

Vede la fronte di Peter corrucciarsi mentre si china sui suoi piedi. Esegue i primi due passaggi senza difficoltà, trovando qualche problema nel 'formare la seconda ala', come l'ha chiamata Steve. Riparte da capo e svolge tutti i passaggi velocemente. Mostra orgoglioso il lavoro a Steve, che sorride a 520 denti e fa un applauso.

Si avvicina ai due, dando un bacio in fronte a Steve e scompigliando i capelli al piccolo.

-Bravo, genio di papà- si siede sulle gambe del compagno ed osserva il suo lavoro impeccabile -Sai, c'è un altro modo più semplice della farfalla per legarsi le scarpe- Steve allarga gli occhi, stringendo la presa intorno alla vita di Tony, che aveva circondato prima per sostenerlo, e l'espressione di Peter si illumina.

Il sorriso del moro si allarga-

-JARVIS!-

 

 

 

 

NOTE DELLA PIGNA

Posso dire che ho chiuso in bellezza? Ma sì, posso!

Allora, ringrazio chiunque abbia prestato un po' di attenzioni a questi deliri mattutini e di mezzanotte :D

Ringrazio le mie due fantastiche editor, vi voglio bene ragazze <3

Detto ciò, spero di riuscire a trovare ancora ispirazione, anche se con la Superfamily non si può mai dire, ehehe xD ciao a tutti e grazie ancora!

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Capitolo 19
*** 17. Passi ***


Rumore di passi.
Serratura della porta che viene aperta.
Altro rumore di passi.
-Papà! Papà! Papà!-
Piccolo bambino di tre anni e mezzo che salta sul materasso, iniziando a zampettare verso di noi.
-Papà! Papà! Papà!-
Mi volto lentamente verso di Steve.
-Tuo figlio ti sta chiamando...-
-E' tuo figlio prima dell'alba...-
Mi passo una mano sugli occhi e alzo la testa.
-Cosa c'è, Peter?-
Gli occhi sono già svegli nonostante siano le cinque e trenta del mattino, i capelli spettinati.
Sorrido. Proprio come il suo papà.
-Vieni fuori! Vieni fuori!- continua a strillare e a saltare sul letto.
Mi decido ad alzarmi e sento chiaramente Steve sussurrare -Grazie a Dio...-
Mi prende per mano e mi trascina letteralmente correndo nel corridoio.
-C'è qualcosa di nostro interesse, là fuori?- ho ancora la voce impastata dal sonno e dalla nottata precedente.
-Guarda! Guarda! Guarda!-
-Va bene! Va bene! Va bene!- lo prendo un po' in giro parlando come lui, che alza la testa sopra la spalla e mi fa la linguaccia.
Raggiungiamo la sala principale del loft e sorrido.
Neve.
-Nevica, papi!- inizia a saltellare sul posto, mentre guardo fuori dalle finestre.
Oggi è mercoledì. Giorno di scuola. E toccherebbe a me portarlo.
Valuto i pro e i contro di un'uscita con quel tempaccio.
Naso rosso. Contro.
Mani ghiacciate. Contro, ma a casa ci sarà uno Steve che me le scalderà.
Piedi congelati, ma a casa ci sarà uno Steve che me li scalderà.
Rischio di buscarsi una gran bella influenza. Contro, ma Steve si prenderà cura di me.
Tristezza di Peter da solo in classe mentre gli altri suoi amichetti sono fuori a giocare. Contro.
Mi giro verso il bimbo.
-Puoi restare a casa-
Mi si butta al collo.
-Solo se farai una cosa per me- sorridiamo complici.
Gli illustro brevemente il piano e dopo avergli messo giaccone, sciarpa, cappello e guanti usciamo. Prende una grossa palla di neve da terra.
-Ora corri e fai in fretta, altrimenti la neve si scioglie. Vai!- lo guardo correre dentro e mi precipito a seguirlo, iniziando già a ridere.
Arrivati in camera da letto, lo osservo avvicinarsi con attenzione a Steve che sta ancora dormendo e cerco di trattenere le risate. Peter sale sul letto e preme la palla di neve sul collo scoperto di Steve, che si sveglia urlando mentre noi due ci pieghiamo in due dal ridere. Guarda sia me sia Peter, per poi prendere quest'ultimo e iniziare a giocare alla lotta.
-Iron Man, salva tuo figlio!- il vocione di Steve mi convince a intervenire e mi butto sul letto, separandoli dopo una breve colluttazione.
Steve ci circonda con le sue enormi braccia e ci guarda, dando a ognuno di noi un bacione sulla fronte.




NOTE DELLA PIGNA
Di nuovo qui! Mi scuso per l'eventuale assenza p ritardo ma, ehi, vado anche io a scuola!
Questa è una Superfamily, la prima di tre che posterò questa mattina (spero...) e voglio ringraziare la cara (e malata LOL) NCSP che l'ha betata nonchè scritta ^-^

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Capitolo 20
*** 18. Parole ***


-Vola, Peter, vola!- il Capitano sta letteralmente impazzendo per quel piccolo pargoletto che da quasi mezzo anno circola in casa loro e nella base operativa dello SHIELD. Lo si intuisce da come lo guarda, da come pensi prima al suo bene che al proprio, da come sbrighi il più velocemente possibile le ultime commissioni per poter rientrare prima a casa e vedere il piccolo.
-Se proprio vuoi gli posso costruire una piccola armatura- Tony entra nella stanza e lo sorprende con le braccia in aria intento a far 'volare' il piccolo, che strilla entusiasta, il più in alto possibile.
-Non pensarci nemmeno- abbassa le braccia e stringe il bambino al petto protettivo. Tra quelle braccia enormi sembra quasi sparire.
-Non stritolarmelo, Capitano-
Sorride con dolcezza e posa un bacio sulla testa del piccolo, che mugola felice allungando al contempo le braccia nella direzione dell'ultimo arrivato, che non tarda a afferrargli una manina e a baciarla.
-Non potrei mai, non avrei altra ragione di vita altrimenti- dice il Capitano e il miliardario alza di scatto la testa, quasi offeso.
-Grazie, Rogers-
Il biondo scoppia a ridere e circondandogli la vita con un braccio lo stringe forte a sè.
-Non fare l'offeso- gli passa il naso nei capelli, approfittando della differenza di altezza.
-Quasi quasi ti ricongelo- borbotta piccato.
-Saprò farmi perdonare-
Battutine allusive? Da Steve? Sono come una bestemmia detta dal papa.
-Questo lo vedremo- sporge le braccia per farsi consegnare il bambino e il biondo lo accontenta.
Il piccolo si accoccola subito contro il petto del moro, osservando rapito la lucina blu proveniente da sotto la maglietta e Tony sospira, improvvisamente triste e angosciato da quell'orribile presenza nel suo corpo. Riporta lo sguardo su Peter, che è passato a cercare di ingoiarsi il pugno.
-No. Non devi mangiarti le mani. Servono e non si possono mangiare- afferra con delicatezza il polso minuscolo e gli allontana la mano dalla bocca, lasciando che il bambino torni a fissare incantato la lucina, scatenando nuovamente la tristezza di Tony.
-Si, papà luccica- Steve li abbraccia da dietro, sorprendendo il più anziano -Ed è una cosa molto utile quando uno di notte vuole andare a bere-
Questa definizione del congegno che lo tiene in vita fa ridere Tony. Si volta leggermente andando a posare un bacio sulla fronte del soldato, che arrossisce leggermente.
-Ci credi che tutto questo è vero?- domanda dopo qualche minuto di silenzio il moro.
-Sinceramente, no. Pensando a tutte le volte che Fury ha voluto ostacolarci, non credo ancora si sia realizzato- stringe leggermente di più la stretta intorno alla vita del compagno, che ha meglio accolto tra le sue braccia il bambino, che li fissa curioso e boccheggiando.
-Non guardarci così. So che vuoi mangiare ma hai fatto pappa appena un'ora fa- Tony lo rimprovera con dolcezza.
-Accontentalo, se ha fame...-
-Se gli dessi da mangiare tutte le volte che lo chiede questo bambino diventerebbe una botte, Steve-
Il Capitano scoppia a ridere e Tony si aggiunge a lui mentre il bimbo li fissa confuso. All'improvviso gli si illuminano gli occhi e agita le manine di fronte alle facce dei suoi papà.
-... Pa!- esclama estasiato e mostrando le gengive prive di denti, lasciando i due pietrificati e con le bocche spalancate dallo stupore.
-Ha...- Tony prova a riscuotersi dallo shock senza riuscirci.
-Parlato?- completa Steve, gli occhi ancora sgranati in direzione del bambino.
-... Pà!- ripete la sillaba, eliminando gli eventuali dubbi.
-Ha parlato...- ripetono all'unisono, un sorrisone che si fa strada sul volto di entrambi. Tony solleva il bambino in aria ridendo come un matto e posandogli un bacione sulla fronte, mentre Steve gli scompiglia la piccola chioma di capelli corvini.
-Solo su una cosa sono confuso...- inizia il miliardario dandosi un contegno.
-Cosa?- domanda Steve, circondandogli la vita con le braccia e posando il mento sulla sua spalla.
-Chi intendeva con 'pa'?-
Silenzio.
-Stava guardando verso di me...- accenna il biondo.
-Ma figuriamoci! Era in braccio a me, e poi era voltato verso di me. Vero Peter?- tiene il bambino all'altezza del proprio volto e questo inclina la testolina di lato, incuriosito.
-Visto? Parlava con me- gongola Steve quando il piccolo non risponde.
-Ma piantala!-
Tony si volta, non lasciando però il bimbo, che gli afferra una ciocca di capelli e tirandogliela leggermente.
-Risolviamo la cosa in modo maturo e responsabile- pausa -JARVIS!-
-Tony, ti prego...-
-Sì, Signore?-
-Secondo quello che hai sentito...-
-Tony non credo sia...-
-... Chi intendeva Peter quando...-
-... Il caso di interpellare un computer per...-
-... Ha detto 'pa'?-
-... Sapere chi dei due intendeva-
-Non sono riuscito a sentire cosa ha detto signore, il signor Roger stava parlando-
-Sta zitto un attimo, Steve-
-Non puoi sempre ricorrere a un computer per...-
-Paura che dicesse a me?-
Sospira -Fa come ti pare-
-Allora JARVIS, a chi si stava rivolgendo?-
-Mi consenta un attimo per la rielaborazione dei calcoli-
-Se non ti sbrighi ti aggiorno!-
Restano in attesa qualche secondo, visibilmente nervosi e in contesa. Stark poggia una mano sulla coscia del Capitano.
-Sappi che nonostante quello che ne uscirà, tu resterai sempre il mio Capitan Ghiacciolo- sorriso falso e pugno sulla spalla da parte del biondo.
-Signore, ho terminato-
-Oh, bene, finalmente! Allora?-
-Sembra che il signorino Peter si stesse riferendo a lei, Signore-
Urlo di vittoria.





NOTE DELLA PIGNA
Seconda Superfamily di questa mattina :)
Lo so che il titolo non è il nome di una parte del corpo, ma non sapevo quale altro mettere, siate indulgenti...
Sempre grazie a NCSP <3

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