Better Than Revenge

di johnnyaddict
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Liam is back ***
Capitolo 2: *** Till the very end ***
Capitolo 3: *** Testimoni ***
Capitolo 4: *** Falling down ***
Capitolo 5: *** Trust me ***
Capitolo 6: *** Little Secret ***
Capitolo 7: *** Liar ***
Capitolo 8: *** The bitches are back ***
Capitolo 9: *** Homophobe ***
Capitolo 10: *** Lezioni di ballo ***
Capitolo 11: *** Tell me the truth ***
Capitolo 12: *** Dear Little Naya ***
Capitolo 13: *** What's happening?! ***
Capitolo 14: *** Midnight kisses ***
Capitolo 15: *** Stay away from me, please ***
Capitolo 16: *** Swimming pool ***
Capitolo 17: *** Louis?! ***
Capitolo 18: *** Rain ***
Capitolo 19: *** I'm sorry, my dear ***



Capitolo 1
*** Liam is back ***


a Margherita, perchè mi è sempre vicina e perchè sa già come va a finire la storia
e ad Alessia, perchè sono testarda e non le darò mai ascolto
nonostante lei abbia ragione
vi voglio bene






Liam is back

 

the story starts when it was hot
and it was summer


 

Blake

Uscii dalla mia stanza stringendo il telefono in mano, quasi temendo che quello che avevo appena sentito scappasse via. Mi fermai davanti allo specchio e sistemai un’ultima volta i miei capelli biondi, controllando che il trucco sugli occhi azzurri fosse stato applicato correttamente. Sorrisi soddisfatta della mia immagine e mi avviai verso il piano inferiore.
Spalancai la porta della nostra cucina e soffermai lo sguardo sulla figura della mia migliore amica, e coinquilina, seduta al tavolo, ancora in pigiama, intenta a mangiare dei biscotti intinti nel té. Non riuscivo a distinguere bene il suo viso perché era nascosto dai suoi lunghi capelli marroni, ma immaginai lo sguardo scocciato che avrebbero assunto a breve i suoi occhi verdi.
- Buongiorno Den! – la salutai. Per tutta risposta ricevetti un mugolio, segno che dovevo lasciarla stare.
Denise Carsen, la ragazza di fronte a me, poteva essere la persona migliore del mondo, ma, se era disturbata di prima mattina, poteva diventare moltoaggressiva.
- Blake risparmiami, ti prego. Perché sei così euforica? – chiese senza staccare il suo viso dalla tazza.
Io aggrottai le sopracciglia – Piuttosto tu perché sei così di poche parole? – chiesi.
Lei sollevò il viso e, al contrario delle mie aspettative, sorrise. Conoscevo benissimo quel sorriso malizioso: aveva fatto conquiste la notte scorsa. – Come si chiama? – chiesi curiosa prima che potesse parlare.
- David… – disse senza smettere di sorridere – Studia medicina e… È molto affascinante! – concluse mordendosi il labbro inferiore e tornando a concentrarsi sui biscotti.
Io urlai eccitata per lei. La mia amica, da quando aveva rotto con il fidanzato storico Liam Payne, si era data alla pazza gioia, dimenticando presto il ragazzo che l’aveva abbandonata per andare a studiare in Inghilterra.
Liam, giusto! Ecco perché ero entrata in cucina!
- Tu perché sei così euforica? – chiese lei quasi leggendomi nel pensiero.
- Reggiti forte… - cominciai mentre lei mi guardava preoccupata – Liam Payne è tornato! –
Appena seppe la notizia, Denise sputò tutto il tè che aveva in bocca davanti a sé sporcando il muro – Liam cosa?! – chiese.
- È qui, a New York. È tornato e vuole vederci! – spiegai battendo le mani.
- Io quello lì non lo voglio vedere! – disse lei asciugandosi la bocca.
- Come no? – chiesi delusa e sorpresa allo stesso tempo.
- Io non lo voglio vedere! Mi ha lasciato per un’università! Se ora ha cambiato idea sono affari suoi, io sono andata avanti! – urlò quasi alzandosi dalla sedia.
Sopirai molto rumorosamente. Come faceva a essere così orgogliosa? Era vero: Liam l’aveva lasciata per seguire i suoi interessi scolastici, anche se avrebbe potuto benissimo continuare a studiare in America, ma erano passati quasi tre anni! Era ora di lasciarsi il passato alle spalle.
- Non pensi che magari potrebbe tornare tutto come un tempo? – chiesi cercando di persuaderla.
Lei mi trucidò con lo sguardo – Non potrà mai tornare tutto come un tempo… - rispose uscendo dalla stanza.
- Denise, non ti sembra di essere esagerata? – continuai seguendola.
- Blake, io non sono esagerata, sono solo ancora arrabbiata. - rispose ancora voltandosi a guardarmi – Magari lo incontrerò, ma non oggi… E nemmeno la prossima settimana! –
- Bene! – dissi alzando le braccia al cielo – Allora se è questo che vuoi, io vado da sola a incontrarlo! –
- Bene! – rispose lei gesticolando.
- Bene! – urlai voltandomi verso la porta e uscendo nelle strade di New York.
 
Odiavo discutere con Den, ma quando esagerava non c’era altro da fare. E pensare che ero io quella meno intelligente della situazione!
Io e Den eravamo amiche dai tempi delle elementari ed eravamo sempre state diverse: io ero la biondina dal bell’aspetto, ma l’intelligenza sottovalutata, mentre lei la mora intelligente. Col passare del tempo poi, era diventata molto bella anche lei e, da quando era finita la storia con Liam, aveva avuto anche più ‘avventure’ di me.
Liam Payne era stato il mio migliore amico ed era stato anche quello di Denise, fino a quando non avevano cominciato a frequentarsi al secondo anno di liceo. Erano stati insieme fino al diploma, ma, quando Liam aveva deciso di frequentare l’università in Inghilterra, lasciò la mia amica. Lei era stata veramente innamorata di lui, ma non aveva mai sopportato che fosse scappato abbandonandola in quel modo. Nonostante fossero passati tre anni, lei non lo aveva ancora perdonato.
Quella mattina, però, avevo ricevuto una chiamata da un numero sconosciuto e, rispondendo, mi ero resa conto che il mio vecchio amico era tornato a New York con una grande novità. Peccato che non avesse voluto dirmi di cosa si trattasse. Mi aveva chiesto di vederci nel nostro bar preferito, quello in cui ci recavamo ai tempi del liceo, e aveva specificato di volerci vedere entrambe.
Nonostante Den non volesse incontrarlo, io non  vedevo l’ora di poter riabbracciare Liam.
Fremendo per l’emozione, aprii la porta di Starbucks cercando con lo sguardo il mio amico.
Scorsi i capelli scuri del mio amico, seduto a un tavolo mentre si guardava intorno. Non appena i nostri sguardi s’incontrarono, si fece spazio sul suo viso un enorme sorriso.
Io mi precipitai da lui e mi fiondi fra le sue braccia.
- Blake, sei ancora più bella di quanto ricordassi! – disse lui ancora stretto nel mio abbraccio.
- E tu hai dato un bel taglio ai tuoi riccioli! – riposi alludendo ai suoi capelli, decisamente più corti rispetto a tre anni prima, e allontandomi da lui per poterlo vedere meglio.
Nonostante il mio amico non avesse più il suo bulbo riccioluto e l’acne giovanile, era rimasto un bellissimo ragazzo.
Ci sedemmo al tavolo e, dopo aver preso le ordinazioni, cominciammo a parlare com’eravamo soliti fare una volta: - Cos’è successo di bello mentre ero in Inghilterra? – chiese lui sorseggiando il suo frappuccino.
- Io e Den siamo andate a vivere insieme e frequentiamo l’università – risposi sorridendo.
- Blake, è fantastico! È sempre stato il tuo sogno, lo dicevo che ce l’avresti fatta! – disse con un sorriso che andava da un orecchio all’altro. Liam sapeva bene quanto mi fossi impegnata per accedere all’università.
- Aspetta. – disse lui a un tratto – Denise? –
Speravo non si fosse accorto della sua assenza…
Io arricciai il naso – Non è voluta venire… - risposi.
Lui abbassò lo sguardo – Oh… è ancora arrabbiata con me? – chiese, visibilmente dispiaciuto.
- Lo sai com’è fatta… - cercai di spiegare: mi dispiaceva dover rovinare così la nostra rimpatriata – Dalle qualche giorno e tornerà tutto come prima che partissi – conclusi stringendo la sua mano nella mia.
- Lo spero! – disse lui tornando a sorridere.
- E tu cosa hai combinato a Londra? – chiesi per cambiare argomento e sempre più curiosa di sapere quale fosse la grande novità.
- Mi sono divertito tantissimo! Devo assolutamente presentarti dei ragazzi che ho conosciuto all’università – rispose raggiante.
- Un motivo in più per venire a trovarti in Inghilterra! – affermai sorridendo.
- Veramente… - rispose lui – Li conoscerai molto presto! –
Lo guardai interrogativa – Eh? – chiesi.
- Blake – cominciò prendendo la mia mano fra le sue – Sono tornato a New York perché la mia vita sta per cambiare radicalmente e voglio le mie migliori amiche vicino. –
Spalancai gli occhi, incitandolo con lo sguardo a continuare.
Lui prese un respiro profondo – Mi sposo. –
Ci misi qualche secondo per concepire la sua affermazione, ma appena compresi ciò che aveva detto mi alzai di scatto dalla sedia, guardandolo con gli occhi sbarrati.
- Tu fai cosa?! – chiesi quasi urlando e richiamando l’attenzione di qualche persona intorno a noi.
- Blake, tesoro, calmati – disse facendomi cenno di sedermi. Accorgendomi degli occhi puntati su di noi, mi costrinsi a obbedirgli.
Ero sconvolta: il mio migliore amico, nonché ex ragazzo della mia migliore amica, stava per sposarsi con una persona che non era Denise.
- Dimmi perché – dissi sporgendomi leggermente sul tavolo.
- Perché mi sono innamorato – rispose lui sorridendo.
Io lo incenerii con lo sguardo, togliendogli quel sorrisetto idiota dalla faccia.
- Chi è lei? – chiesi, quasi spaventata dalla possibile risposta.
- Potrà sembrare strano… - cominciò lui incerto.
- Allora? – lo incoraggiai.
- È Katherine Richardson –
Se prima mi ero sentita mancare, in quel momento sentii il terreno scomparire sotto i miei piedi.
- Con chi?! – urlai quasi.
Lui mi zittì ancora – Katherine Richardson?! – dissi, questa volta più a bassa voce – Quella che alle medie ti chiamava ‘Payne il figlio di papà’? Quella che ha perseguitato Denise fino all’università e che odiavamo tutti?! – continuai sottolineando l’ultima parola – Stai scherzando spero! –
Lui scosse la testa – Quando sono arrivato in Inghilterra, non conoscevo nessuno ed era difficile per me inserirmi fra le persone. Uno scherzo del destino ha fatto sì che Katherine frequentasse la mia stessa università e senza nemmeno saperlo frequentavamo gli stessi corsi! –
Certo Liam, uno scherzo del destino! Ma per favore…
Qualcosa mi diceva che Katherine aveva scelto apposta la stessa università di Liam, ma non riuscivo a capirne il motivo: quella ragazza bionda e dallo sguardo glaciale non era mai stata interessata al io amico!
- Siamo diventati molto amici e ho scoperto in lei una persona meravigliosa. – continuò – E mi sono innamorato. –
Una persona meravigliosa?! Stava parlando della stessa persona che in seconda media lo sfotteva per il suo accento e che lo ha sempre ritenuto lo ‘sfigato’ della scuola?
Cercai di calmarmi. Presi un profondo respiro.
Non dovevo essere così scettica dei confronti di Katherine: se Liam credeva che fosse cambiata forse aveva ragione. Forse.
- Liam, io ti voglio bene e ti appoggerò sempre nelle tue scelte ma… credi sia la cosa giusta? – chiesi un po’ più tranquilla.
Lui annuì sorridente – Ne sono certo! – rispose.
Io mi sforzai di sorridere e lo abbracciai: in fondo ero felice per lui, nonostante la sposa non mi andasse a genio.
– Voglio che te e Denise veniate al matrimonio. Sarebbe molto importante per me. – disse stretto fra le mie braccia.
- Ma certo che verremo, Liam. – lo rassicurai – Non mi perderei per nulla al mondo il mio migliore amico che si sposa! –
Era vero: volevo essere vicino a Liam in un passo così importante della sua vita.
Rimaneva un solo unico problema: dirlo a Denise.

 

Denise

Sentii la porta dell’ingresso e il dolce viso di Blake fare capolino sorridente.
- Come è andata con Liam? – chiesi distogliendo lo sguardo dal pc.
Blake si sedette sulla poltrona poco lontana dal divano, dove ero posizionata io.
Cominciai a insospettirmi quando notai che il suo sorriso non accennava a spegnersi.
- Kappa tutto a posto? – chiesi facendo riferimento al suo soprannome preferito.
Lei annuì troppo vigorosamente per i miei gusti.
- Cosa vi siete detti? – chiesi.
Nonostante non volessi rivedere Liam, ero comunque curiosa di sapere cosa avesse combinato in quei tre anni senza di me. Se erano stati vuoti, mentre per me si erano rivelati solo proficui.
- Che… Sta bene e che è tornato per un breve periodo… - rispose vaga.
Mi stava preoccupando sempre di più.
- E qual è la grande novità per cui ci ha convocato? – chiesi tornando con lo sguardo sul computer.
Lei sospirò – Den devi promettermi che andrai in escandescenza e che ti comporterai da persona matura… -
Guardai la mia amica negli occhi – Blake Thomson, hai intenzione di dirmi cosa sta succedendo? – quella domanda mi aveva spiazzata: per cosa avrei dovuto ‘dare in escandescenza’?
Prese un grande respiro – Liam si sposa – disse solo.
La fissai qualche secondo.
Liam si sposava. E a me cosa avrebbe dovuto interessare? Niente.
Proprio niente. Se aveva incontrato la persona giusta, ero solo contenta. Io non ero più innamorata di lui. Vero?
- E allora? – chiesi con noncuranza – Che cosa dovrebbe interessarmi? – continuai alzandomi dal divano a dirigendomi verso la cucina.
- Non … Non sei arrabbiata? – chiese lei stupita.
- No, ci siamo lasciati molto tempo fa ed è normale che abbia trovato un’altra – risposi prendendo un sorso d’acqua.
Lei sospirò – Meno male! – disse – Credevo che dicendoti che Liam sposerà Katherine Richardson, saresti uscita di testa! –
Sputai tutta l’acqua che avevo in bocca – Liam fa cosa?! –urlai.
Blake mi guardò spaventata ed io la osservai di rimando.
- Liam si sta per sposare con Katherine troia Richardson?! –
Al diavolo la maturità! Il mio Liam si stava per sposare con Katherine Richardson, la persona più odiosa sulla faccia della terra!


salve a tutti!
io sono johnnyaddict e questa è la mia seconda fan fiction, nonostante l'altra non sia ancora finita
ho deciso di pubblicare perchè questa storia mi frullava in testa da un sacco di tempo e avevo bisogno di staccare dall'altra ff
mi rendo conto di stare facendo una pazzia perchè domani ricomincia la scuola e avrò zero tempo per scrivere ecc
ma ormai il danno è fatto ahah
quindi vi ringrazio per aver letto questo primo capitolo e vi dico in anticipo che ho già quattro capitoli pronti, quindi almeno all'inizio aggiornerò regolarmente ahaha
penso che aggiornerò il martedì o il sabato, sinceramente non lo so ahahah
passiamo alla storia:
mi sto ispirando al film 'La rivincita delle damigelle' e vi consiglio di guardarlo perchè è a dir poco esilarate!
ma ho modificato praticamente tutto della trama HAHAH inoltre mi aiuta molto anche la canzone 'Better Than Revenge' di Taylor Swift (ascoltatela perchè è davvero unica)
detto questo vi presento i personaggi :)
Blake Thomson (
Sasha Pieterse) e Denise Carsen (Phoebe Tonkin) toccate sopra per vedere le gifs lkajdhsf
Katherine e gli altri personaggi verranno presentati nei prossimi capitoli lakfjhsdlfdk
il banner là sopra è di Blondine alskfjdh grazie mille bella asldjfhl
ho finito :)
vi prego di lasciarmi un commentino per capire se cancellare tutto o no AHAHA
un bacio e un abbracio a tutte (soprattutto a Lylyt perchè laskdjhfa lo sa lei AHHAAH) 
ciao a tutti askjf

 



questa è l'altra mia storia ajslhfd Try For Your Love

 
 

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Capitolo 2
*** Till the very end ***





Till the very end

 

she should keep in mind
there is nothing I do better than revenge

 

Blake

- Ripetimi perché lo stiamo facendo… - dissi sospirando e cercando di non perdere l’equilibrio aggrappandomi a un cespuglio. Sì, un cespuglio.
A quanto pare la mia richiesta di comportarsi in modo maturo era stata completamente ignorata da Denise, tanto che ora mi ritrovavo dietro un cespuglio a spiare Liam e Katherine a Central Park!
Normale, vero? Come tutti i piani strampalati di Denise.
- Zitta! O ci sentiranno! – la mia amica dal canto suo non sembrava per niente imbarazzata, anzi, pareva che essere acquattata dietro un cespuglio con un binocolo in mano fosse la cosa più normale del mondo.
- Che troia… - mormorò lei rivolta alla bionda che stringeva allegramente la mano di Liam – Cosa ci trova in lei? – chiese rivolta a me.
Un cervello, avrei voluto rispondere. Per mia fortuna mi trattenni, per evitare che la furia vendicativa di Denise si scagliasse contro di me.
- No, stanno andando via! – urlò lei.
Si alzò di scatto, mentre io ancora cercavo di capire cosa volesse fare.
- Muoviti Blake! – urlò ancora.
Mi ripromisi di non accompagnarla mai più a ‘fare shopping’ se prima l’avevo vista infilare un binocolo nella borsa.
Uscimmo da Central Park, sempre tenendo sott’occhio la coppia di fidanzatini, ma facendo attenzione a non farci riconoscere.
Per mia fortuna la corsa durò poco e appena svoltato l’angolo entrarono in un caffè.
- Cazzo – imprecò Den sbattendo un piede a terra – Come faccio a tenerli sott’occhio ora? –
Alzai gli occhi al cielo: mi sembrava di essere stata catapultata in un film per adolescenti in cui le protagoniste cercano di salvare il futuro sposo dalle grinfie della stronza approfittatrice.
- Liam non sa a cosa va incontro – parlò lei – Deve capire che Katherine non è la persona giusta per lui e che io sono quella perfetta! – terminò con poca modestia.
Ormai avevo smesso di commentare la situazione: mi ero rassegnata all’idea che la mia amica avesse definitivamente perso il cervello. Ci mancava solo che pensasse di poter mandare a monte il matrimonio.
- Kappa, ho avuto un’idea! – disse colpendosi la fronte – Questo matrimonio non si farà… Perché noi lo impediremo! – esclamò sorridendo compiaciuta.
Io la guardai con gli occhi fuori dalle orbite – Noi cosa?! –
Mi stava prendendo in giro? – Non credi che sia leggermente… Non so… Sleale, sbagliato o illegale?! –
- Tesoro… - disse lei cingendomi le spalle con un braccio – Non vederla da questo punto di vista. Pensa che piuttosto stiamo per salvare la vita a un nostro vecchio amico! – concluse facendomi l’occhiolino.
- Sei pazza! – esclamai.
- Blake – cominciò guardandomi negli occhi – Katherine Richardson non si è mai interessata a Liam, deve avere qualche doppio fine. Il nostro compito è di scoprire cosa e salvare il caro dolce Payne, facendolo finire dritto fra le braccia! –
Io non risposi, continuando a chiedermi cosa fosse successo alla ragazza tranquilla che fino a poche ore fa non fantasticava su come distruggere il matrimonio del nostro migliore amico.
Notando il mio silenzio, ricominciò a parlare – Io sono innamorata di Liam e non permetterò per niente al mondo che quella sgualdrina me lo porti via. Lei non è quello che lui pensa e lei deve capire che non si scherza con Denise Carsen. – mentre parlava assottigliava gli occhi e il suo odio verso Katherine sprizzava da tutti i pori – Non c’è niente che io faccia meglio della vendetta. –
 

Denise

Appena la porta scorrevole del caffè mi fu davanti, toccai il braccio di Blake, costringendola a guardarmi.
I suoi grandi occhi azzurri si soffermarono sui miei – Sei pronta? – chiesi sorridendo.
Lei sospirò – Certo… -
- Si va in scena! – esclamai.
Cercando di non far attirare l’attenzione su di noi, entrammo nel locale e subito scorsi Katherine e Liam seduti poco distante da noi.
Quella zoccola bionda si stava mangiando il mio Liam con gli occhi. Quanto avrei dato per poterla prendere a schiaffi!
Dal tavolino appartato in cui mi trovavo, riuscivo a scorgere la mano del ragazzo appoggiata sulla sua gamba. Allora Blake aveva ragione! Liam era assolutamente consapevole della sua scelta. Rabbrividii pensando a chissà quale lavaggio del cervello gli avesse inflitto.
Mentre ancora li osservavo scambiarsi effusioni, la piccola e dolce Katherine si alzò in direzione del bagno.
Oh, così era troppo facile!
- Comincia lo spettacolo! – esclamai alzandomi dal tavolo, mentre Blake mi guardava interrogativa.
Mi diressi spedita verso il bagno e, appena spalancai la porta, sentii la voce stridula di Katherine canticchiare.
Mi appostai vicino a un lavandino, aspettando che la mia vittima uscisse dai gabinetti.
Alle mie spalle una porta si spalancò e una testa bionda apparve nel riflesso dello specchio.
Io tenevo la testa bassa, fingendo di lavarmi le mani.
- Non ci credo! – alzai lo sguardo non appena sentii la sua voce più nitida – Denise Carsen! Quanto tempo che è passato! – senza che neanche rendermene conto ero finita dritta fra le sue braccia.
- Katherine! Che piacere vederti… - risposi sforzandomi di sorridere.
- Sono così contenta di averti incontrato! Ci siamo perse di vista negli ultimi anni… - la sua espressione mortificata sembrava quasi convincente, peccato che ormai la conoscessi troppo bene per crederle.
- Giusto… Io ho frequentato l’università e tu… Cosa hai fatto in questi tre anni Katherine? – chiesi fingendo di non sapere che mi avesse soffiato il ragazzo.
- Ho frequentato l’università in Inghilterra! – ripose.
- E cosa ti ha spinto a tornare qui? –
Il suo sorriso, per quanto possibile, si allargò ancora di più – Veramente non è ancora molto diffusa la notizia ma… Siccome sei una mia amica di vecchia data… - Oh certo, una tua amica, proprio – Mi sposo! –
Impiegai tutte le mie forze per fingermi felice di quella notizia. A quanto pare non ero così male come attrice, perché praticamente saltellando mi trascinò fuori dal bagno, per presentarmi al suo futuro sposo.
Nonostante cercassi di fermarla, in poco meno di trenta secondi mi aveva trascinato al suo tavolo annunciandomi come ‘un’amica di vecchia data’ a Liam.
Non appena gli occhi scuri del ragazzo si posarono sui miei, il mio cuore perse un battito: da quanto tempo non lo vedevo? Da quanto tempo aspettavo il suo ritorno, sperando di essergli mancata almeno la metà di quanto lui era mancato a me?
- Denise… - la sua voce era un sussurro, ma il modo in cui pronunciò il mio nome aveva una sfumatura quasi… triste?
- Ciao Liam. – mi sforzai di dire.
- Non è fantastico? – s’intromise la bambola bionda – Denise sarà presente per il nostro matrimonio! –
Fantastico, certo.
Blake intanto ci aveva raggiunto – E c’è anche Blake! – esclamò ancora – Tutti riuniti giusto in tempo per le nozze! –
Mi stavo veramente chiedendo se lo facesse apposta o se fosse stupida di suo.
- Liam, tesoro, ho avuto un’idea! – ma non la chiudeva mai quella cazzo di bocca? – Tu vuoi invitarle al matrimonio, giusto? E… se diventassero le mie damigelle? –
Mentre Liam annuiva più che entusiasta, per la prima volta da quando conoscevo Katherine, la classificai come la persona più intelligente del pianeta. Lei e la sua stupidità mi avrebbero portato direttamente nella tana del lupo.
Sorrisi compiaciuta.
- Non mi sembra necessario… - tappai immediatamente la bocca a Blake. ‘Bionda ossigenata con cui condivido la casa, anche chiamata migliore amica, taci un secondo!’
- Blake, perché non accettare? Potremmo stare vicine alla sposa in un momento così felice della sua vita – dissi mentre la mia amica mi fulminava con gli occhi – Saremmo onorate di poter essere le tue damigelle, cara Katherine! –
In tutta risposta lei cominciò a saltellare entusiasta.
- A quando le nozze? Così potremo prepararci… - cominciai, ma fui subito interrotta dalla Barbie – No, assolutamente, voi dovrete seguire un tirocinio di tre settimane a casa mia per poter diventare damigelle perfette! – rispose sorridente.
Un che cosa?! Per quanto tempo?! Stavo per dirle dove avrebbe dovuto ficcarsi il tirocinio, quando lei riprese a parlare – Così potrete stare vicine a me, Liam e gli altri testimoni prima del matrimonio! –
Ancora una volta l’intelligenza, o l’ingenuità, di Katherine giocava dalla mia parte.
Avremmo trascorso tre settimane in una villa fuori New York con i futuri sposini e gli altri testimoni: per mandare all’aria un matrimonio potevo chiedere di meglio?
Colsi l’occasione al balzo - Quando si comincia? -
 

Scaricai anche l’ultima valigia dal taxi e pagai il conducente.
Blake intanto era ferma di fronte all’enorme cancello di casa Richardson. La affiancai e non potei non rimanere affascinata dall’enorme villa: un enorme cancello ci separava da una distesa di prato quasi infinita con lontano quasi 100 metri una casa in mattoni scuri.
Dentro quella villa avremmo trascorso le prossime tre settimane, in balia di Katherine e della sua famiglia.
Avevo un piano: fare in modo che Liam capisse che persona egoista e approfittatrice fosse la sua futura mogliettina e farlo tornare da me.
Mi rivolsi alla bionda affianco a me – Sei ancora in tempo per tornare a casa – dissi abbassando gli occhiali da sole.
Lei accennò una risata – Anche se me ne penstirò presto, sono con te, Den. – rispose sorridendo – Fino alla fine. -




salve salvino a tutti c:
non ci credo di stare già pubblicando il secondo capitolo! cioè mi sembra ieri che pubblicavo il primo ed è già passata una settimana sfhalskjdfh
voglio dare un enorme abbraccio virtuale alle 4 laskjfhlkdfj ragazze che hanno recensito il capitolo scorso laskjfdhal grazie mille!
spero che questo capitolo vi sia piaciuto con tutto il cuore hahah
ho notato che molte di voi adorano Denise e laskjfdhjkdf sì anche io la adoro HAHAH
in questo capitolo abbiamo conosciuto Katherine Richardson che io immagino come
 Heather Morris (cliccate per poter vedere la gif laksdjfh)
voglio fare una precisazione: Katherine non sarà il personaggio stronzo e sinceramente scontato, imparerete a conoscerla laksjfdh
fidatevi di me HAHAHA
per questo ho scelto Heater: io adoro quell'attrice, ballerina, cantante e lei (vi prego fidatevi ahahah) è adattissima
poi cazzo è splendida HAHAH
ah non vi preoccupate, il resto dei one direction entrerà presto AHAHA
alskdjfhasldjkf bene lascio un bacio a tutti e CIAO a martedì ;) ashaksdjfh

 




incredibile ma vero ho aggiornato anche l'altra storia AHAHAH


 

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Capitolo 3
*** Testimoni ***




Testimoni

 

 

But something happened 

For the very first time with you 





Blake

Mi ritrovai a fissare il portone di casa Richardson quasi intimorita da esso. Mi sembrava di essere tornata indietro di tredici anni, quando Denise ed io eravamo solite venire qua a giocare con quella ragazzina bionda che credevamo nostra amica. Correvamo come pazze per l’enorme prato, mentre la signora Richardson ci rincorreva perché aveva paura che la sua dolce Katherine sudasse troppo. Quando eravamo solo delle innocenti bambine, non ci importava che Katherine possedesse la casa più grande della città o che sua madre fosse la più grande rompicoglioni del pianeta: giocavamo insieme senza pensare veramente al mondo intorno.
Quando si era interrotto tutto ciò? Probabilmente quando Katherine aveva cominciato a frequentare le figlie delle amiche di sua madre, snobbando completamente noi. E quando alle elementari avevamo fatto amicizia con Liam, il nuovo arrivato inglese. Qualcosa in tutti quegli anni ci aveva allontanato fino a odiarci. Addirittura fino a pensare di sabotare il suo matrimonio.
Non ero del tutto convinta di quello che stavo per fare, non ero d’accordo con Denise a proposito di Katherine. Poteva essere cambiata in quei tre anni e Liam poteva essersene davvero innamorato. Ma Den era la mia migliore amica da sempre, le sarei stata vicino appoggiandola, fino alla fine.
L’enorme portone di legno massiccio si spalancò improvvisamente e la figura della futura sposina ci corse incontro. Strinse me e Den in un abbraccio fin troppo caloroso mentre continuava a lanciare urletti eccitati – Sono così felice che siate venute! –
Io le sorrisi cordialmente, mentre Denise cercava di non vomitarle in faccia.
- Katherine perché devi sempre correre? Non hai nessun rispetto per la tua vecchia madre… - quella voce gracchiante avrei potuto riconoscerla lontano chilometri: Lydia Richardson. La signora sulla cinquantina che in quel momento stava di fronte a noi non sembrava essere cambiata di una virgola: stessi capelli biodi tinti, stessi vestiti firmati e stesso ghigno malefico sul viso.
- Salve signora Richardson! – disse Denise mostrando uno dei sorrisi più falsi che avessi mai visto.
Fra Lydia e noi non era mai corso buon sangue, anzi. Non aveva mai accettato la nostra amicizia con Katherine, semplicemente perché non eravamo né ricche né smorfiose come tutte le figlie delle sue compagne di circolo del Bridge. Aveva sempre criticato Denise per i suoi modi da maschiaccio, mentre aveva sempre insistito per chiamarmi Beatrice. Riteneva che gli unici nomi da ragazza con la B fossero Blair o Beatrice, Blake era troppo da contadina. Probabilmente aveva cominciato a odiarmi davvero quando le ero scoppiata a ridere in faccia sentendo quelle parole.
- È un piacere rivedervi ragazze. – disse squadrandoci dall’alto in basso.
- Anche per noi signora – mentii io, lanciando uno sguardo eloquente a Denise.
- Ora vi mostreremo la vostra stanza e il programma di queste giornate. Vedrete ci divertiremo tantissimo! – esclamò Katherine prendendoci a braccetto e scortandoci dentro casa.
Immaginavo come ci saremmo divertite….

 

 Denise

- Ho l’impressione di essere osservata… -

Blake sollevò lo sguardo dalla valigia per voltarsi verso di me, mentre indugiavo ancora sulla porta della nostra nuova stanza.

Non volevo entrare in quella camera: era piena di statuette di Cupido!

Lei scoppiò a ridere – Den ti prego, non fare l’idiota! – disse tornando a sistemare la roba nei cassetti.
Mi feci forza e superai l’angioletto nell’ingresso che sembrava puntare la sua freccia proprio contro di me.
La stanza era accogliente e… rosa. Ma non quel rosa che portano le bambine, era un rosa salmone che sinceramente cominciava a darmi la nausea dopo neanche venti secondi in quella camera.
Era abbastanza spaziosa, con due grandi finestre che davano sul giardino con dei piccoli balconi, mentre dall’altra parte due grandi letti, regolarmente rosa, facevano venir voglia di saltarci sopra e non alzarsi più.
- Mi piace questa stanza! – esclamai abbandonandomi su uno di essi – A parte per il colore… -
- Mi ero quasi dimenticata di quanto questa casa fosse grande! – disse Blake – Hai visto quante stanze ci sono? –
- Piuttosto, quante persone dovranno ospitare? – chiesi senza alzarmi da quel comodissimo letto.
- Liam mi ha parlato di alcuni suoi nuovi amici simpaticissimi… Secondo te saranno loro i testimoni? –
- Può essere… - mentre ancora scrutavo il soffitto della stanza, Blake aveva già finito di sistemare le sue cose.
- Non ci credo… - mormorò. Mi voltai verso il lei.
- Che succede, Kappa? – chiesi.
Lei mi mostrò un foglio, naturalmente rosa salmone, con sopra scritti una serie di orari e date, con affianco gli ‘impegni delle damigelle’.
- Dimmi che sta scherzando, ti prego – dissi con gli occhi sbarrati.
- Non credo… - rispose lei – Sveglia ogni mattina alle sette e mezzo, colazione su consiglio della dietologa personalmente contattata dalla signorina Richardson, fitness alle ore nove, pranzo sempre su consiglio della dietologa, impegni variabili a seconda del giorno e cena ore otto. Coprifuoco alle dieci. –recitò Blake imitando la voce della nostra carissima amica Katherine.
- Cosa cazzo c’è alle nove?! – chiesi alzandomi dal letto e strappandole il foglio di mano. Fitness. Odiavo l’attività fisica, qualsiasi cosa che comprendesse sudare o sforzarsi. E Katherine lo sapeva bene. Probabilmente voleva assicurarsi che le sue damigelle avessero una forma smagliante. Che andassero a quel paese lei e il suo matrimonio! Cominciavo a odiare sempre di più la mia permanenza lì.
Feci un respiro profondo e porsi il foglio a Blake – Se usciamo vive da qua, ricordami di non partecipare mai più a un matrimonio. –
 
 
Il sole di quella giornata estiva era accecante, mentre io e Blake ci incamminavamo per l’enorme giardino, alla ricerca di Katherine.
Si era raccomandata di recarci da lei non appena avessimo finito di mettere a posto le nostre cose. O meglio, non appena Blake avesse finito di sistemare le sue cose. Io l’avrei fatto dopo.
Sul retro della casa si apriva un vastissimo prato verde, ombreggiato da alcuni alberi che ondeggiavano al vento.
Finalmente scorgemmo Katherine in mezzo alla distesa verde, ma non era sola. Con lei potevo distinguere sua madre, una ragazza e altre tre persone, senza però riconoscerle.
Non appena la bionda ossigenata ci vide, ci corse incontro, nonostante i tacchi a spillo sull’erba le impedissero i movimenti. Con lei ci raggiunse anche la ragazza che ero riuscita a distinguere.
Bastò che le due si avvicinassero di qualche metro per riconoscere la mora affianco a Katherine: Naya Thorne, amica inseparabile di Katherine da sempre.
Ci mancava solo lei per completare il quadretto.
- Ragazze! – ci accolse Katherine – Vi ricordate di Naya, vero? – chiese.
Certo! Come dimenticarsi della ragazza per cui dieci anni prima ci aveva completamente snobbato e con cui per tutta la nostra adolescenza si era divertita a rovinarci la vita?
Naya ci sorrise cordialmente con il suo sorriso bianco mozzafiato in contrasto con la carnagione e gli occhi scuri. Provai un moto di disgusto verso tutta quella perfezione.
- Certo! – risposi – Ci sei mancata così tanto! – aggiunsi.
Blake sorrideva come un’ebete per nascondere l’enorme gioia che aveva provato nel rivedere Naya, mentre io mi sforzavo di trattenermi dal dire qualcosa di offensivo nei confronti di quelle due ragazze.
Katherine sembrava non aver capito nulla – Siccome voi sarete, insieme a Naya, le damigelle – stavo per scoppiare dalla gioia a quella notizia – Vogliamo presentarvi i testimoni dello sposo che provengono direttamente dall’Inghilterra! – esclamò prendendoci a braccetto e scortandoci verso il gruppo di persone al centro del prato.
Ci avrei scommesso che i testimoni erano gli amici inglesi di Liam!
Più ci avvicinavamo a loro, più riuscivo a distinguere le loro figure: uno era biondo, tinto, un altro ricciolino, mentre un terzo si distingueva per la carnagione scura e i capelli perfettamente in ordine.
Accidenti! Per essere inglesi sottomessi agli ordini di Katherine, non erano per niente male. ‘Denise, non ti distrarre! Devi rimanere concentrata sulla missione mandiamo a monte il matrimonio di Liam
- Signorine – ci salutò Lydia. Noi sorridemmo cordialmente, anche se mi era piuttosto difficile non cercare di strozzarla.
Subito Katherine si attaccò al braccio di Liam, che fino a quel momento non avevo notato. Mi soffermai qualche secondo a guardarlo. Diversamente dalle mie aspettative, sorrideva mentre la cozza bionda gli si attaccava al braccio. Strinsi i denti, sforzandomi di non saltare addosso a Katherine e strapparle tutti i capelli.
- Per questo matrimonio abbiamo pensato a un modo nuovo e originale della cerimonia – cominciò la signora Richardson, mentre cercavo di non sbadigliare – Vorremmo ‘accoppiare’ i testimoni e le damigelle, in modo che sia durante la cerimonia sia durante la festa ogni ragazza abbia il suo accompagnatore e viceversa. –
Mi voltai verso Blake per vedere la sua espressione: come me aveva gli occhi spalancati. Dove eravamo finite? Stavano cercando di far trovare un marito anche a noi? Se non ci fosse stata in ballo la mia storia con Liam, sarei scappata a gambe levate.
- I ragazzi sanno già a chi di voi sono stati assegnati – continuò la vecchia sorridendo ai tre ragazzi. Dovevo forse ricordarle che era già sposata?! – In questi giorni vi conoscerete meglio, così non arriverete impreparate al matrimonio! –
Ero finita in un reality show, altroché.
- Cominciamo! – esclamò Katherine entusiasta.
Il primo a muoversi fu il biondino, che senza esitare si diresse verso Naya. Senza neanche presentarsi, la mora attirò a sé il poveretto, lasciandogli un bacio sulle labbra.
Dall’espressione nel biondino capii che quei due si conoscevano anche da troppo tempo. – Era necessario questo spettacolo raccapricciante? - chiese Blake disgustata, mentre si voltava verso di me.
Era evidente che le interessasse quanto me essere ‘accoppiata’ a uno di quei damerini inglesi, che nel frattempo avevano cominciato a parlare con Liam, non prestando attenzione a noi. Ringraziai il cielo per questo.
- Den, siamo finite in una gabbia di matti! – esclamò Blake a bassa voce – Ci manca solo che ci facciano seguire un corso intensivo di buone maniere! –
- Lo so che è terribile e anch’io non vedo l’ora di andarmene, ma ricordati perché siamo qui! – dissi sorridendole e sperando di averla convinta.
Lei sbuffò. Mentre la mia amica abbassava la testa sconsolata, notai alle sue spalle il ricciolino inglese avvicinarsi. Oh cazzo.
- Kappa. – la richiamai – Kappa! –
Lei sollevò lo sguardo distrattamente e appena le feci cenno di girarsi, si trovò di fronte gli occhioni verdi del ragazzo.
L’espressione di Blake era impagabile: era rossa come un peperone, mentre scrutava le iridi chiare del ragazzo.
Lui le sorrise, facendo comparire un paio di adorabili fossette. Era davvero bello.
- Io sono Harry – si presentò senza minimamente guardarmi e concentrando le sue attenzioni solo sulla mia amica. Gentile il ragazzo, davvero! Però, non potei fare a meno di sorridere. Era davvero un bel ragazzo e Blake sembrava essersene accorta.
Harry afferrò delicatamente la mano della mia amica prima di lasciarci un delicato bacio, sotto lo sguardo allibito e la bocca spalancata per lo stupore di Blake – E tu devi essere Beatrice Thomson – continuò.
Io scoppiai a ridere – Non ci credo! – avevo le lacrime agli occhi – Quella vecchia ti ha modificato il nome! –
Per tutta risposta ricevetti un’occhiata omicida da Blake, mentre il ricciolino sembrava molto in imbarazzo – Scusala – lo tranquillizzò lei – Denise intendeva che Lydia si è sbagliata. Io mi chiamo Blake. – concluse sorridendogli.
Sul viso di Harry tornarono quelle adorabili fossette – è ancora più bello del precedente. – rispose.
Giurai di aver visto Blake arrossire ancora, per quanto fosse possibile.
Senza staccare le loro mani, il ricciolino si diresse dove Naya e il suo accompagnatore stavano chiacchierando con Lydia e i futuri sposi.
Mentre Blake si allontanava, si voltò e, indicando Harry, mi sorrise estasiata. Io risi – Kappa non ti dimenticare del piano! – esclamai – Ricordati per cosa siamo qui! –
Non potevo permettere a un paio di begli occhi e fossette di portarmi via la complice!
- Ehm… - sussultai avvertendo una persona alle mie spalle. Mi voltai, dove avevo sentito la voce e mi ritrovai a faccia a faccia con gli occhi scuri e profondi di un ragazzo. Erano due pozze scure, circondate da ciglia fitte e lunghe.
Dopo un primo momento di smarrimento capii che era il terzo e ultimo testimone dello sposo: il mio accompagnatore.
- Tu sei Denise, giusto? – chiese atono.
Annuii - Per gli amici Den – risposi porgendogli la mano.
Mi sentivo veramente in imbarazzo: quegli occhi continuavano a scrutarmi e non riuscivo a non affondarci dentro.
Aveva carnagione e capelli scuri, e faticavo a crederlo inglese.
- Io sono Zayn – continuò stringendomi la mano e accennando un sorriso. Sentii il cuore accelerare e le mie guance arrossire a quel contatto. ‘Denise, rimani concentrata! Hai una missione, non puoi farti distrarre dal primo ragazzo con begli occhi e un sorriso mozzafiato!’




ciao bellissime e buon appetito (?)
scusate vi saluto così perchè sono appena tornata a casa da scuola e sto mangiando :P HAHAHA
pubblico ora perchè dopo devo andare a studiare e rischio di non farlo più AHAHAH
sono entrati Harry, Zayn e Niall! laskjhflskd
come avete potuto constatare Niall sta con Naya (
Shay Mitchell cliccate per vedere la gif lakjd)
mi sono resa conto solo rileggendo e parlando con Meg che ho accoppiato Niall e Naya AHAHHA sembra una scioglilingua ahahah
comunque: mi dispiace dirlo ma questi due fidanzatini avranno un ruolo abbastanza marginale, anche se non sono ancora sicura HHAHA
non perchè non sopporti Niall, semplicemente perchè non ho abbastanza fantasia HAHAHA sorry
vedrete invece cosa combineranno Harry e Zayn ;))))
ditemi cosa pensate di loro lakjdhfldsfjk
BENE spero che il capitolo vi sia piaciuto (perchè a me piaciucchia abbastanza) e vi prego di farmi sapere cosa ne pensate perchè è importante ;)
se vi interessa qui ci sono le altre mie storie (cliccate sopra il titolo per arrivarci)

7 Little Things (One Shot)
All I want for Christmas is you (One Shot)
Try For Your Love (Long)

ajsdhflkdjf 
se volete inoltre contattarmi per pormi i vostri dubbi ecc
su twitter sono 
@johnnyaddict e qua
 c'è il mio account ask :)

vi ringrazio tanto per le recensioni e le seguite/preferite/ricordate alhjsljd
ci vediamo martedì splendooori ;))

 





ho trovato questa gif di Liam non posso non metterla AHHAHA


dolce lui :')

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Capitolo 4
*** Falling down ***




Falling down

 

she's not a saint
she's not what you think



 

Denise

- Liam! –
La sua figura snella si girò verso di me, rivolgendomi uno dei suoi meravigliosi sorrisi. Arrestai la mia corsa nel prato verde e mi soffermai ad ammirarlo. Era bellissimo, proprio come lo ricordavo. Il marrone dei suoi occhi nei miei più verdi, mentre il mio cuore sembrava essersi fermato a quella vista.
- Avvicinati – ordinò. Con passo incerto lo raggiunsi, mentre lui avanzava di qualche passo.
- Che cosa volevi dirmi? – chiesi quando fui abbastanza vicina a lui. Lui non rispose, ma continuò a sorridere, annullando sempre di più la distanza fra noi.
Quando fu abbastanza vicino, da poter sentire il suo respiro sul mio viso, parlò: - Den, io… -
- SVEGLIA! – improvvisamente Liam scomparve, insieme al prato verde e mi ritrovai ad ammirare il vomitevole colore rosa salmone della mia stanza.
Era solo un fottutissimo sogno. Mi trattenni dall’imprecare in lingue a me sconosciute.
- Belle fanciulle, sono le sette e mezza, il sole splende ed è ora di cominciare una nuova ed emozionante giornata! – la voce gracchiante di Katherine era ancora peggio della radiosveglia che usavo nel periodo scolastico.
Mi buttai il cuscino sopra la testa per almeno fingere di non volerla insultare. Impiegai tutta me stessa per non dirle dove avrebbe dovuto ficcarsi la sua nuova ed emozionante giornata.
- Vi aspetto di sotto per la colazione! – e, saltellando sui suoi tacchi dodici, uscì dalla stanza.
Presi il cuscino e lo lanciai contro la porta, ormai chiusa – Sai dove te la metto la colazione? - borbottai lasciandomi cadere sulle lenzuola rosa salmone.
Per quanto m’imponessi di riaddormentarmi, la cornacchia aveva interrotto il mio magnifico sogno e ora niente mi avrebbe più fatto chiudere occhio.
Sbuffai e, alzandomi, mi soffermai a guardare Blake, che dormiva ancora tranquilla, come se niente fosse. I suoi capelli biondi erano scompigliati sul cuscino, mentre sul suo viso troneggiava un lieve sorriso.
Il telefono abbandonato affianco al suo viso si illuminò. Ebbi la tentazione di leggere il contenuto del messaggio appena arrivato, ma mi trattenni. Dopotutto non era cortese spiare le conversazioni della mia migliore amica, no?
Mi alzai e mi diressi in bagno per lavarmi. Una volta uscita, ero vestita e lavata, mentre Blake continuava a dormire. Che io sapessi non era una dormigliona. Ed erano quindici anni che la conoscevo! La sera prima però non eravamo uscite o andate a dormire tardi… Che fosse sgattaiolata fuori?
Osservai di nuovo il telefono, che proprio in quel momento s’illuminò nuovamente. Insieme all’iPhone m’illuminai pure io. Era stata sveglia a messaggiare! Ma con chi? Che io sapessi non frequentava nessuno…
Una parte di me fremeva all’idea di scoprire chi fosse il diretto interessato, l’altra credeva che fosse assolutamente sbagliato: era la mia migliore amica!
La mia migliore amica… A cosa servono le migliori amiche se non a spiare le conversazioni? Insomma, ci si scambia i segreti e quelle cose lì, no? Al diavolo!
Con qualche falcata arrivai al suo letto e afferrai il cellulare. Dopo averle lanciato una fugace occhiata, aprii i messaggi in arrivo e lessi gli ultimi due:
 
Buon giorno, splendore
 
Tesoro, dove sei? Katherine sta impazzendo. Scendi presto ;)
 
Non era tanto il contenuto dei messaggi che mi fece urlare, ma il destinatario.
- Blake Thomson! – gridai.
Lei aprì gli occhi di scatto e, nel sollevarsi, si contorse con le lenzuola, cadendo ai piedi del letto – Buon giorno anche a te, Den… – disse con la voce impastata sfregandosi gli occhi.
Mentre lei cercava di svegliarsi, io avevo già visto i destinatari di tutti i messaggi di quella notte. O meglio, il destinatario.
- Hai massaggiato con Harry fino alle due del mattino! – gridai ancora.
Lei mi guardò con gli occhi sbarrati, per poi sorridere al ricordo del ragazzo, mordendosi il labbro inferiore. Sembrava un’ebete! Quel damerino riccio l’aveva fatta impazzire.
- Ora mi racconti tutto, senza tralasciare nulla! –
 
 
- Mi stai dicendo che mentre io spiavo Liam e la Richardson nella piscina, tu e Harry facevate ‘conoscenza’?! – chiesi sbattendo la porta della nostra stanza.
Lei sorrise – Ehm… sì. – e rise. Che cosa aveva da ridere? Io avevo trascorso la giornata in mezzo ai cespugli dietro la piscina a studiare i due futuri sposini, mentre lei rimorchiava Mister Fossette! Nonostante mi sforzassi di mantenere un’espressione corrucciata, la sua espressione sorridente ed estasiata era impagabile. Se conoscerlo da neanche due giorni le faceva quest’effetto, forse li avrei accettati. Forse.
Scendemmo le scale e arrivammo in cucina, dove letteralmente tutti, mamma Richardson compresa, ci aspettavano.
Blake si accomodò nel posto affianco a Harry – Dormito bene? – le chiese regalandole uno dei suoi sorrisoni. – Certo – rispose lei melensa.
Non vomitai solo perché non avevo ancora mangiato nulla.
L’unico posto rimasto era quello affianco a … Come si chiamava? Dal giorno prima, dopo la presentazione, l’avevo perso di vista, dato che ero stata troppo impegnata a tenere d’occhio l’oca bionda.
- ‘Giorno – dissi sedendomi affianco a come-si-chiama e prendendo una fetta di pane tostato. Sollevò la testa e finalmente i suoi occhi scuri incontrarono i miei. ‘Finalmente?! Denise torna in te, per favore!’
Zayn. Ecco come si chiamava. Improvvisamente mi passò tutta la fame. Fottuti occhi scuri.
- Den, tesoro! – quella voce gracchiante sembrava una maledizione – Non hai letto il programma? Devi seguire le indicazioni della dietologa. – perché anche mentre mi riprendeva sorrideva come un’idiota? Katherine Richardson rimaneva un mistero per me.
- E con questo? – chiesi alzando un sopracciglio.
- La tua colazione è questa – esclamò indicando un piatto con sopra frutta e una fetta di torta al cioccolato. Sbattei le palpebre per qualche secondo. Perché avrei dovuto rinunciare alla mia adorata fetta di pane col burro?
Lei sembrò leggermi nel pensiero – Per i vestiti delle damigelle abbiamo pensato a un modello che richiede una taglia di reggiseno … Maggiore alla tua. – disse. In poche parole avevo le tette piccole e dovevo ingrassare!
La mia mascella non precipitò a terra solo perché era attaccata al resto della testa. ‘Ricordati per cosa lo fai, Den.’ Pensai prima di poterle saltare addosso e strozzarla.
Mi rassegnai e avvicinai il piatto. – Tranquilla. Non sei l’unica a dover sopportare in silenzio: anch’io devo prendere peso… - la voce di Zayn era atona come il solito, ma sembrava veramente volermi consolare.
- Se Liam non tenesse tanto a questo matrimonio, l’avrei già fatta fuori. – mormorai addentando la torta al cioccolato. Ci mancava solo che dovessi ingrassare per far contenta quella lì.
Di fronte a me il biondino (Niall credo…) e Naya non facevano altro che scambiarsi effusioni o sguardi poco consoni.
Bleah. Zayn intuì il mio disgusto e ridacchiò divertito – Che cazzo ridi? – esclamai.
- Denise! Modera i toni. – sentendo quelle parole rivolsi uno sguardo schifato alla vecchia padrona di casa e tornai ad addentare la torta.
- Comunque secondo me non hai bisogno di prendere peso. Hai già la taglia perfetta per portare qualunque vestito – disse Zayn qualche momento dopo.
- Grazie! – risposi sorridente. Ero sollevata che almeno una persona comprendesse il mio disagio nel dover ingrassare! Si vede che in quel poco tempo che avevamo passato insieme mi aveva osservata bene e soprattutto le mie t… Oh. Ora capivo tutto.
Quando realizzai a pieno, m’irrigidii e sentii il ragazzo affianco a me ridacchiare, ancora.
- Porco – mormorai dandogli una leggera spinta.
 
 
Per il giardino regnava la calma più completa. Non sembrava esserci nessuno a parte Liam e Katherine che passeggiavano tranquillamente. Nessuno avrebbe mai immaginato che ci fossi io appostata su un albero a spiarli.
Per chiarire: non ero appostata esattamente sopra di loro, per chi mi avete presa? Nel caso fossi caduta ero a quasi cinquanta metri dai fidanzatini, quindi nessuno mi avrebbe sentito. Geniale, no?
Naturalmente, non avendo una vista da falco, mi ero armata del mio amatissimo binocolo! Dire che ero un genio è poco.
Non riuscivo a sentire la loro conversazione, ma il mio intento era capire se Liam fosse più interessato al portafoglio della biondina o se Katherine cercasse… Non so cosa in Liam.
Cosa poteva volere quella lì dal mio Liam? Nulla, ecco.
Era ormai un’ora che camminavano, camminavano e camminavano per il giardino, parlando senza mai fermarsi. Forse si erano fermati giusto per scambiarsi qualche bacio ma nulla di più.
Mi aspettavo che da un momento all’altro Katherine gli saltasse addosso e lo stuprasse, oppure che Liam si fermasse a vomitare dopo uno dei loro baci rivoltanti. Ma niente di tutto questo era successo, anzi, sembrava che Liam, ogni volta che lei gli si buttava al collo, fosse … Felice?
Non riuscivo a sopportare quell’opzione. Doveva esserci qualcos’altro sotto.
Improvvisamente, senza che io potessi fermarla, Katherine si portò una mano sul ventre con un’espressione dolorante e dopo aver detto qualcosa a Liam, sparì in direzione della casa. Lui, senza farselo ripetere due volte, la seguì, sparendo completamente dalla mia visuale.
- No! Dove andate?! Tornate qua! – urlai – Cazzo! – imprecai cercando di raddrizzarmi.
Sfortunatamente, mentre cercavo di trovare una posizione comoda per scendere, mi sbilanciai, finendo a peso morto a terra.
- Merda! – urlai dolorante. Per mia fortuna non avevo scelto un ramo molto alto e atterrai sull’erba morbida. Che poi era morbida per modo di dire.
- Fottuto albero! – continuai cercando di rialzarmi.
- Denise? –
Oh ci mancava solo lui! Rotolai su un fianco per ritrovarmi di fronte Zayn con una sigaretta in mano che mi guardava interrogativo.
- Be’? Non hai mai visto una ragazza sdraiata su un comodissimo prato? – chiesi alzandomi.
- Veramente non ho mai visto una ragazza cadere da un albero… - rispose lui.
Lo incenerii con lo sguardo mentre ancora mi pulivo la terra dai pantaloni.
- Cosa ci fai qua? – chiesi.
Lui indicò la sigaretta – Nonna Richardson te lo permette? – dissi stupita.
Lui rise – Infatti non lo sa. – concluse facendomi l’occhiolino.
Credeva di potermi impressionare? – E tu cosa facevi su un albero? – chiese con un sorrisetto furbo. Ora si credeva pure divertente!
- Senti Malik – cominciai avvicinandomi con fare minaccioso – O smetti di fare domande idiote e non spifferi a nessuno la mia esperienza da scoiattolo, o la nonna imbottita di botox verrà a sapere delle tue capatine sul retro della casa a fumare. –
Lui assottigliò gli occhi – Come fai a sapere il mio cognome? –
- Riccioli d’oro è disposto a dire molte cose pur di sapere il colore preferito di Blake. – risposi, ricordandomi del povero Harry venuto a chiedermi se Blake preferisse il verde smeraldo o acqua.
- Affare fatto Carsen – disse facendomi un sorriso soddisfatto.
Cosa aveva da sorridere in quel modo? E perché continuava a guardarmi con quello sguardo fra il malizioso e l’appagato? Proprio non sopportavo quegli occhi su di me: erano profondi, subdoli, scuri, furbi e… bellissimi.


saaaaaaaalve a tutti
siete cresciuti in questa settimana e siamo già a 20 seguite :')
lasdfjhlakjdf grazie davvero
vi chiedo però di dirmi cosa pensate dei capitoli, perchè nel caso faccia degli errori o non vi convinca qualcosa posso capirlo :))
sono un po' di fretta quindi mi sbrigo laskdfh
se avete dubbi naturalmente potete spiegarmeli nelle recensioni oppure contattarmi nell'account
ask (che non uso spesso, ma posso fare un'eccezione lol)
fino alla fine della scuola non andrò pià su twitter per motivi personali quindi evitate di scrivermi lì :D
beeeeeeeeeeeene vi ringrazio tanto e direi di non avere nulla di altro da dire :P
vi lascio con una bellissima Blake e CIAAAO
a martedì prossimo ;)

 

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Capitolo 5
*** Trust me ***




Trust Me

 

 

Get me with those beautiful green eyes


 

Denise

L’unica cosa che volevo era sdraiarmi sul letto e non rialzarmi più. Mi trascinai lungo il corridoio, diretta alla porta rosa salmone della mia stanza. Sfortunatamente per me, proprio quando pochi passi mi separavano dal pomello, la figura del damerino riccio sbucò da dietro una statua di Cupido – No, Harry, non ti dico il dessert preferito di Blake questa volta! – esclamai cercando di aggirarlo e rifugiarmi nella mia tana.
- No, non volevo chiederti questo – disse lui ostacolandomi il passaggio.
Alzai gli occhi al cielo – Che cosa vuoi da me, allora? – chiesi cercando di mantenere la calma.
Lui sorrise soddisfatto. Se dovevo essere sincera, aveva un bel sorriso, poi quelle fossette contribuivano a dargli un’aria da bambino spensierato – Che tu sappia a Blake piace lo zoo? –
Peccato che avesse il cervello di un opossum! – Che cazzo di domanda è? – sbottai.
Lui alzò le spalle – Per sapere… -
Sbuffai – A chi non piace lo zoo … ? – risposi cercando di liquidarlo.
I suoi occhi s’illuminarono e capii di aver c’entrato la risposta – Grazie mille Den, ci vediamo! – mi ringraziò scappando via.
Sì, come se non fossi stata costretta a vederlo tutti i santi giorni dato che ero rinchiusa dentro quella specie di gabbia di lusso!
Spalancai la porta e mi buttai sul mio letto decisa a non alzarmi più fino a quella sera.
 

 Blake

- Tranquilla mamma, non siamo degli internati! – cercai di rassicurare mia madre al telefono che sembrava visibilmente preoccupata di sapermi ‘imprigionata’ in una villa a fare un tirocinio per damigelle.
- Mangio e a breve comincerò a fare attività fisica, non hai nulla di cui preoccuparti! –
Mentre parlavo, osservavo sotto di me il giardino verde nel pieno della luce estiva. Soffiava una leggera brezza e anche dal balcone su cui mi trovavo, riuscivo a sentire l’odore dei fiori sparsi per il parco.
- Ti chiamerò tutti i giorni, se vuoi – continuai, cercando di placare le sue domande.
- Non c’è bisogno che chiami la signora Richardson! – esclamai.
- Blake! – mentre ancora mia madre blaterava a non finire, mi affacciai dal balcone fino a scorgere la testa riccioluta di Harry. Non potei fare a meno di sorridere.
- Scendi! – urlò sbracciandosi.
- Scusa mamma, ma devo andare – dissi liquidando mia madre.
- Cosa vuoi fare? – urlai poi a Harry, senza smettere di sorridere.
- Voglio portarti in un posto! – rispose sempre urlando.
- Dove?! –
- Scendi e vedrai! –
Scossi la testa divertita e sparii dietro le tende.
Dentro la mia stanza trovai Denise sdraiata sul letto mentre si lamentava di quanto odiasse Katherine, il suo matrimonio e… gli alberi?
- Den, io esco. – annunciai.
- E dove vai? – chiese lei sollevandosi sui gomiti.
Io sorrisi – Non lo so! – risposi afferrando la borsa.
Mentre mi chiudevo la porta alle spalle la sentii borbottare qualcosa, ma ero troppo impegnata a sistemarmi i capelli mentre scendevo le scale.
 
- Eccomi! – esclamai non appena raggiunsi Harry nel giardino.
- Perché hai preso la borsa? – chiese divertito.
Mi soffermai a osservarlo: indossava i soliti jeans e una camicia azzurra estiva. A farmi fermare il respiro, però, fu il suo sorriso: una schiera di denti bianchi allineati perfettamente.
Mi riscossi – Non mi serve? – chiesi aggrottando la fronte.
- No, ho tutto io. – rispose. Con un movimento veloce prese la mia borsa per poi buttarla su uno sdraio poco lontano da noi.
- Seguimi – continuò.
Ancora scossa per la sua impetuosità, non mi accorsi che aveva preso la mia mano e l’aveva stretta nella sua decisamente più grande. La sua pelle era morbida e calda: senza accorgermene sorrisi a quel contatto.
Lui, velocemente e assicurandosi che nessuno ci vedesse, mi portò fino al confine del parco di casa Richardson.
- Cosa hai in mente di fare? – chiesi quando lasciò, ahimè, la mia mano per cominciare a cercare qualcosa fra i cespugli.
Sì, fra i cespugli! A quanto pareva Denise non era l’unica ad avere una fissa con gli arbusti…
- Fidati di me. – rispose
Dopo qualche momento, mentre io mi assicuravo che nessuno ci stesse guardando, lui si alzò con aria soddisfatta e mi fece cenno di seguirlo.
Mi accovacciai affianco a lui che mi mostrò, come un bambino il suo nascondiglio segreto, un’apertura nella rete che separava la villa dall’esterno.
- Non possiamo uscire! – esclamai.
- Non preoccuparti: Zayn ci coprirà le spalle con la strega e Liam con Katherine – concluse facendomi l’occhiolino.
- Ma dopo devo aiutare Denise con la preparazione degli inviti! – cercai di oppormi.
Una parte di me gridava di scappare e tornare dalla mia amica, l’altra implorava di restare vicino a quel bellissimo ragazzo.
Lui mi guardò con aria di sfida.
- Va bene, ma se ci scoprono dirò che mi hai rapita – risposi scuotendo la testa.
- Vedrai che andrà tutto bene! –
Dopo che ebbe attraversato l’apertura nella rete, mi aiutò a uscire e potei assaporare l’aria fresca di poco fuori New York. Era incredibile come ci si sentisse più liberi anche fuori di pochi metro da quella villa.
- E ora? – chiesi.
Lui sorridendo indicò uno scooter poco distante da noi.
Io scossi la testa – Non ci salgo su quell’affare! – dichiarai.
Harry sospirò – Blake, fidati di me –
Lo guardai truce e afferrai controvoglia il casco che mi stava porgendo. Dopo averlo indossato, mi sedetti dietro di lui che, già col casco indosso, stava mettendo in moto il veicolo. Avevo tanta paura: mi avevano sempre spaventato le moto!
Cinsi le braccia intorno al suo torace e appoggiai la testa alla sua schiena, decisa a tenere gli occhi chiusi per tutto il viaggio.
- Ti prego: guida piano! – implorai.
Non rispose, ma sentii una risata rimbombare nel suo petto e la moto partire. Nonostante non potessi vederlo, lo immaginai socchiudere i suoi bellissimi occhi verdi.
In breve ci ritrovammo a sfrecciare sull’autostrada verso New York, mentre il vento mi scompigliava i capelli lasciati scoperti dal casco.
Io non accennavo a lasciare la presa da Harry, mentre lui sicuro superava gli altri veicoli.
- Guarda che puoi aprire gli occhi! – urlò diretto a me.
- Pensa a guidare! – lo rimproverai.
Lo sentii nuovamente ridere e questa volta non potei fare a meno di sorridere anch’io.
Aprii piano un occhio e mi ritrovai ad ammirare il fiume Hudson dal ponte di Brooklyn. Era uno spettacolo unico.
Sollevai leggermente la testa, senza lasciare la presa da Harry, e inconsciamente cominciai a ridere spensieratamente – è bellissimo! – esclamai.
Lui annuì – Non c’è niente di cui aver paura! –
Con ancora il sorriso sulle labbra, riappoggiai la testa alla schiena di Harry, ringraziandolo mentalmente di avermi convinto a scappare con lui.
 

 Denise

Mi strascinai controvoglia per le scale, diretta alla cucina, dove avrei dovuto cominciare a preparare gli inviti per il matrimonio.
Dopo aver smarrito la strada per due volte in quel labirinto di corridoi, arrivai a qualche passo dalla porta della cucina.
- Come stai? – nella stanza era già presente qualcuno e dalla voce riuscii a distinguere Naya.
- Le nausee non accennano a smettere! – la voce solitamente gracchiante di Katherine, ora era … afflitta? E … Sofferente?
Perché? Fino a una prima nel parco stava benissimo. Improvvisamente mi tornò in mente la bionda con le mani sul ventre mentre correva verso la villa, rincorsa da Liam.
- È più che normale, tesoro – cercò di rassicurarla Naya.
Con un gesto secco spalancai la porta, entrando nella stanza sotto gli occhi delle due ragazze impreparate.
- Denise! – esordì la barbie – Come mai qui? – continuò guardandosi intorno visibilmente a disagio.
- Gli inviti – risposi indicando il plico di buste da lettere sul tavolo, ma continuando a guardarla truce.
- Giusto! – si alzò e, dopo essersi sistemata il vestito, cominciò a raccattare come poteva qualche carta.
- Devi prendere gli inviti, già scritti, da questo plico e piegarli precisamente in questo punto per poi… -
- Sei sicura di stare bene, Katherine? – chiesi inquisitoria.
Nonostante cercasse di nasconderlo, la signorina era a disagio e aveva un colorito abbastanza pallido.
- Certo! – rispose – Mai stata meglio… -
Annuii e mi concentrai sui biglietti da mettere nelle relative buste.
Katherine, però, non me la raccontava giusta… Ero decisa a scoprire cosa stesse nascondendo.
 

Blake

- Mi hai portato allo zoo? –
La mia domanda era alquanto stupida dato che l’insegna dello zoo di Central Park non era esattamente piccola.
Harry mi guardò preoccupato, mentre il vento gli scompigliava un poco i capelli – Perché? Non ti piace? –
- No, non è questo… - cercai di rassicurarlo – Il fatto è che io sono di New York e non è esattamente la prima volta che vengo qua – conclusi alzando le spalle.
Lui abbassò lo sguardo afflitto. Mi faceva tenerezza – Ma se tu non ci sei mai stato, sono disposta a vederlo ancora… – aggiunsi poi.
Lui sembrò riscuotersi e i suoi occhi tornarono a brillare. Sorrise e mi fece cenno di seguirlo.
Mentre ci addentravamo nel parco, sentii la sua mano afferrare la mia timidamente, per poi stringerla non appena si accorse che non avrei opposto resistenza. E come avrei potuto? Ogni sua attenzione nei miei confronti mi provocava un arresto cardiaco: non avrei mai potuto oppormi!
Harry mi sorrise dolcemente, mentre il sole pomeridiano gli illuminava le iridi color prato. Al riflesso del sole i suoi occhi erano ancora più chiari, arrivando quasi alle tonalità dell’azzurro.
– Fammi una foto con il leone! – esclamò all’improvviso, riscuotendomi dai pensieri e lasciando la mia mano.
Io scossi la testa e afferrai il suo telefono, mentre lui si collocava affianco alla ringhiera che dava sull’enorme recinto del leone.
Scattai la fotografia e lui cominciò a fare facce buffe, facendomi ridere e ricordandomi un bambino alla sua prima allo zoo. In effetti, Harry mi ricordava un po’ uno dei miei nipotini, con la differenza che solitamente non mi fermavo a pensare quanto uno di loro fosse bello mentre sorrideva, cosa che con lui succedeva troppo spesso.
 

 Denise

Piegai con maniacale precisione il foglio di carta rosa salmone. Stavo diventando strabica a sistemare quegli inviti! Mi guardai intorno cercando anche solo l’ombra di Blake, senza successo naturalmente. Ero sola da ormai mezz’ora, dato che sia che Katherine che Naya mi avevano abbandonata… Dove era finita Blake?!
Mentre ancora ero concentrata sul pezzo di carta, sentii la porta della cucina aprirsi – BLAKE! – urlai.
- A meno che non mi sia schiarito i capelli e abbia perso venti chili,  no non sono io. – invece che la mia amica mi ritrovai davanti il sorrisetto furbo di Zayn.
Alzai gli occhi al cielo – Cosa vuoi? – chiesi tornando agli inviti.
- Darti una mano! – dichiarò sedendosi accanto a me al tavolo della cucina.
Lo guardai accigliata – Dovrebbe arrivare Blake tra poco, se non ti dispiace – risposi.
Lui accennò una risata. Che cosa aveva da ridere ora?! – Non credo che Blake tornerà presto – disse accennando un sorrisetto malizioso.
Mi bastò fare due più due per capire che Harry Fossette Styles mi aveva portato via l’alleata.
Sbuffai rassegnata – Hai intenzione di startene lì a guardare o mi dai una mano? –
Lui alzò le mani in segno di resa – Come vuole lei, Carsen –
Doveva smetterla di chiamarmi per cognome. Probabilmente Lydia lo aveva informato anche su tutta la mia vita, dato che sarebbe stato il mio accompagnatore. Bleah. Solo il pensiero mi faceva rabbrividire.
- Cos’altro ti ha detto Lydia sul mio conto? – chiesi porgendogli qualche invito e alcune buste – Devi mettere gli inviti dentro le buste – precisai poi vedendolo in difficoltà.
Lui annuì e cominciò a concentrarsi sulle buste – Mi ha detto molte cose – disse – Molto più di quanto pensi, Denise Clelia Carsen – concluse con un sorrisetto.
Lo fulminai con lo sguardo – Se osi chiamarmi così sei un uomo morto – precisai.
Lui accennò una risata. Era strano mentre rideva: socchiudeva esageratamente gli occhi e la lingua faceva capolino fra i denti perfettamente allineati. Era allo stesso tempo tenero e … affascinante? ‘Denise riprenditi!’
- A parte gli scherzi – tornò serio – Frequenti al NYU e vivi insieme a Blake, tu e Liam siete amici da tanto tempo e, quando eri piccola, eri molto amica di Katherine… - rifletté un secondo su cosa dire – Hai un nome da maschiaccio terribile e… Basta non mi ha detto nient’altro – concluse guardandomi soddisfatto.
Se non fossi stata scandalizzata per quello aveva appena detto, avrei anche potuto dire che non avevo mai visto i suoi occhi da così vicino e che erano davvero mozzafiato, ma aveva appena detto che il mio nome era da maschiaccio: non potevo soffermarmi sulle sfumature delle sue iridi!
- Che cazzo ha detto?! – gridai.
- Den, tranquilla, non presterai davvero importanza a quello che dice quella vecchia? – disse cercando di tranquillizzarmi.
Io respirai profondamente per poi tornare a calmarmi.
Nella mia mente tornarono a farsi vive delle parole uscite dalla sua bocca: tu e Liam siete amici da tanto tempo. Quindi era questo che quella strega gli aveva riferito? Una fottuta amicizia?! Mi trattenni dall’andare ad affogare Lydia nella piscina.
- Zayn – dissi dopo qualche secondo di silenzio – Liam ti ha mai parlato di me e Blake? – chiesi vaga. In realtà il mio intento era capire come Liam avesse trascorso i tre anni in Inghilterra, dove appunto aveva conosciuto Zayn.
- Certo che ci ha parlato di voi! – rispose – Inoltre all’inizio parlava sempre della sua ragazza americana… - notai subito cambiare il suo tono di voce: sembrava stesse ricordando un periodo non esattamente felice – Inizialmente era abbastanza triste, ma dopo qualche mese è scoppiata la scintilla con Katherine e non si sono più lasciati. –
Oh certo! Una scintilla…
Annuii – Den – disse lui questa volta – Sai chi era questa ragazza? Tu la conoscevi? –
Riflettei qualche secondo su se rivelare la verità o meno, poi accennai un sorriso amaro – Ero io – mormorai.
Lui sgranò un poco gli occhi – Lui ha scelto di studiare in Inghilterra e non potevo sopportare una relazione a distanza – spiegai alzando le spalle. Avevo un po’ di rimpianti per quel periodo: sapevo benissimo che Liam non mi avrebbe mai tradito con nessuna se avessimo portato avanti la nostra storia, ma avevo preferito troncare ogni rapporto. Ora me ne pentivo e non poco.
Lui si addolcì un po’ – è molto maturo da parte tua ora stare qua e sostenerlo in un momento così importante – disse.
Io annuii. Sì, ero molto matura. Se solo avesse saputo dei miei piani…
Senza che me ne accorgessi, lui aveva stretto la mia mano nella sua dalla pelle scura, come per confortarmi. In quel momento le nostre iridi s’incontrarono e questa volta riuscii a costatare quanto quegli occhi scuri fossero profondi e attraenti.
Per la prima volta mi sentii in colpa per quello che stavo facendo a Katherine.
 

 Blake

Harry mi guardò confuso, ma allo stesso tempo sorpreso. Il suo sorriso brillava, nonostante il sole fosse già sceso e le prime stelle fossero comparse – Un pub? - chiese.
Io annuii convinta – Certo! – risposi – Voi inglesi non avete neanche idea di come ce la spassiamo qua a New York! –
Non avevo voglia di tornare alla villa dopo una giornata alla zoo: volevo far vedere a Harry come la mia città non fosse solo zoo e grattacieli.
Lui rise e, mentre ancora scuoteva la testa, lo trascinai dentro il locale.
Scendemmo qualche scalino per poi ritrovarci dentro la zona adibita alla vita notturna. Nonostante non fosse troppo tardi, era già sovraffollato di gente.
Mi avvicinai al barista e ordinammo due birre.
- Alla salute! – brindammo. Presi a sorseggiare la mia birra, sotto il suo sguardo sorpreso.
- Be’? Non hai visto una ragazza bere? – che poi era solo birra: cosa avesse da meravigliarsi non lo sapevo.
Lui sorrise e scosse la testa, prendendo un sorso dalla sua bottiglia.
Il silenzio calò fra noi e mi ritrovai a osservarlo illuminato solo dalle luci stroboscopiche del locale: i suoi occhi brillavano e il suo sorriso sembrava illuminare tutto lo spazio intorno a lui. Cominciai a desiderare che la sua mano tornasse a stringere la mia come aveva fatto per tutto il pomeriggio o di potergli stare vicino come solo sulla moto avevo potuto fare.
- Ti va di ballare? – chiese poi, appoggiando la birra finita sul bancone.
Annuii e lo imitai, dopo aver pagato il barista. Ci addentrammo fra la folla verso un punto dove fosse possibile muoversi. Le nostre mani si cercarono e appena si trovarono vidi un sorriso comparire sulle sue labbra, seguito a ruota dal mio.
Cominciammo a muoverci a ritmo, cercando si non essere travolti dalla gente intorno a noi. Io ero stata spesso a ballare e non si poteva dire che fossi impacciata, ma lui sembrava un burattino. Risi vedendolo muoversi decisamente in imbarazzo. Quando si accorse che il motivo della mia ilarità era proprio lui, smise di ballare e cercò di nascondere il volto imbarazzato dietro le sue grandi mani. Mi ricordò un bambino a cui era appena stato chiesto di ballare davanti a un pubblico: le mie risate si trasformarono in un sorriso addolcito. Gli spostai le mani dal viso per vederlo in viso e gli sorrisi incoraggiante. Sfortunatamente, o fortunatamente per lui, non tornammo più a ballare, perché una specie di armadio con le gambe cercò di farsi spazio fra la folla, urtandomi e facendomi andare a finire praticamente fra le braccia del ragazzo riccio davanti a me.
- Scusa – sussurrai, anche se a causa del volume della musica sapevo non mi avrebbe sentito. Lui non rispose, ma si limitò a puntare i suoi grandi occhi verdi, che illuminati da quelle luci sembravano quasi trasparenti, nei miei. Solo quando sentii i suoi riccioli solleticarmi la fronte e la sua mano accarezzarmi la guancia, capii che eravamo molto vicini. Sentivo il suo respiro sulle mie guance e le due dita toccarmi i capelli, mentre il cuore stava per esplodermi nel petto. ‘ Bacialo bacialo!’
Fu tutto una frazione di secondo: improvvisamente la sua mano si spostò sul mio collo, mentre le mie braccia cingevano il suo, mi sollevai di qualche centimetro per annullare quei pochi centimetri d’altezza che ci separavano e permettere alle sue labbra, ormai bramose, di posarsi sulle mie.


BOOOOOOOOOOM
essì avete visto cosa succede a questi due, eh? laksdjfhlaskd
allora lo so cosa state pensando: 'ma è solo il quinto capitolo!!!' 
lo perfettamente che è presto eccetera eccetera ma, fidatevi, la storia è così laskdfhlakjsdhf 
AHAHAHHA spero vivamente che non mi abbandoniate perchè i Blarry (adoro questo nome) si baciano già lakjdhlaksjd 
perchè se no vi perdereste tutto il meglio che arriverà fra poco alksdfhlaksjdhf
COMUNQUE mi è piaciuto tanto scrivere questo capitolo laskjdfh e non solo per le parti Blarry (chi ha orecchi intenda) AHAHHA
alskdfhlksd ma ma ma siete tantissime!
30 seguite? :')
mi viene da piangere HAHAHA grazie, davvero tantissimo lasdkjfhlaksdhf
spero vivamente che il capitolo vi piaccia e che mi lasciate un commentino per sapere cosa ne pensate laskdjfhlaksd
vi mando un bacio grande se volete contattarmi potete chiedere su
ask lakfhjalkjds
lsjdhflakjdfhlkjfd a martedì splendori
(vi lascio con Blarry lajhdf)

 

  

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Capitolo 6
*** Little Secret ***




Little Secret

 

 

 

we're not lovers,
but more than friends 


Denise

La luce estiva era accecante anche di primo mattino, nonostante fosse oscurata dalle tende… indovinate? Rosa salmone. Ancora non riuscivo a capacitarmi di come potessi essermi addormentata mentre preparavo gli inviti con Zayn. Fatto stava che mi ero ritrovata sul divano del salotto adiacente alla cucina, con il moro addormentato su quello di fronte. Probabilmente mi stava raccontando uno dei suoi aneddoti talmente noiosi da farmi addormentare.
Ma chi volevo prendere in giro? La sera prima con lui mi ero divertita forse troppo. Era stato gentile e aveva ascoltato la mia storia con Liam senza criticarmi per essermi rifiutata di seguirlo in Inghilterra. Mi aveva guardato tutto il tempo comprensivamente e aveva anche affermato che ero matura! Ancora potevo sentire qualcosa svolazzare nel mio stomaco al ricordare i suoi occhi nei miei. Scacciai quel pensiero e quella sottospecie di farfalle e mi diressi ancora mezza addormentata verso la mia stanza. Appena Blake si fosse svegliata, le avrei fatto un bel discorsetto: mi aveva lasciato da sola per andare chissà dove con Harry, doveva come minimo raccontarmi tutta la serata!
Spalancai la porta e, appena i miei occhi si posarono sul letto di Blake, gridai – Oh santo cielo!!! –
La testa riccioluta di Harry si sollevò presa alla sprovvista dal cuscino, mentre la mia amica, con addosso la maglietta del riccio, cercava di capire dove si trovasse.
- Cosa ci fa lui qui?! – chiesi mentre un Harry tranquillo si alzava dal letto con solo i boxer addosso raccattando i suoi vestiti.
- Possiamo spiegarti tutto – rispose Blake cercando di calmarmi.
- Non è come pensi! – a quelle parole guardai il riccio con gli occhi fuori dalle orbite.
- Esci immediatamente da qui! – urlai. Lui, visibilmente spaventato, lanciò un bacio a Blake e si precipitò fuori dalla stanza, ancora in mutande.
- Blake, ti prego, dimmi che non ti ha toccato – dissi rabbrividendo al solo pensiero.
Lei alzò le braccia in segno di resa – Nemmeno con un dito! – affermò.
Aggrottai le sopracciglia – Quindi voi due non avete fatto… -
- No! – rispose lei subito.
Ora ero stupita: avrebbero potuto fare qualsiasi cosa, dato che non ero stata presente. – Perché? – chiesi.
- Ci conosciamo appena, Den – rispose ridendo. Alzai le spalle: aveva ragione.
- Ora sei obbligata a raccontarmi la serata, dato che mi hai lasciato sola, mentre te la spassavi con quello. –
Lei sorrise – Mi ha portato allo zoo! –
Oh cielo, non l’aveva fatto davvero, no. Alzai gli occhi al cielo – Principiante – risposi ridendo.
Blake continuò a raccontarmi il resto della serata, fino al bacio e alla parte sotto le coperte, che si era conclusa con una risata e una lunga dormita.
- Mi dispiace di averti lasciato sola a preparare gli inviti – disse poi sporgendo il labbro inferiore.
Sola. Sì, proprio….
- Ehm, veramente non ero proprio sola… - lei mi guardò curiosa – Ero con Zayn, sai che roba! – dissi più per convincere me stessa che la sera prima non mi ero divertita per niente.
- E…? –
- è stato simpatico e abbiamo chiacchierato, stop – risposi.
Lei annuì – Ti ha detto qualcosa di Liam? –
- No… - sospirai. Il volto del mio amico/ex-fidanzato mi ricordò il motivo per cui ero dentro quella villa e che non dovevo farmi distrarre dalle ciglia lunghe di Zayn e i suoi occhi magnetici. Nascosi la mano che lui la sera prima aveva stretto, quasi fosse un’arma del delitto, e mi concentrai sul sorrisone di Blake mentre leggeva un messaggio appena arrivato da Harry.
 

Blake

- Denise ha fatto tante storie? – a sentire quella domanda alzai di scatto il viso dal petto di Harry, per guardarlo in quei suoi magnifici occhi verdi che in quel momento si confondevano col prato intorno a noi.
- Non mi ha scambiato per un maniaco, spero – precisò poi ridendo.
Io lo imitai e scossi la testa – No, era più arrabbiata perché l’ho lasciata da sola ieri. – risposi.
Lui aggrottò le sopracciglia – Ma eri occupata con qualcuno di estremamente importante – disse avvicinandosi pericolosamente al mio viso. Rimasi incantata dalla curva delle sue labbra, così morbide e lisce.
Sorrisi impercettibilmente mentre lui mi portava una ciocca di capelli dietro l’orecchio e non accennava ad allontanarsi. In breve tempo la distanza fra noi si ridusse fino a scomparire del tutto. Le sue labbra erano morbide come le ricordavo dalla sera prima e la sua mano delicata mentre sfiorava la mia guancia. Non conoscevo Harry da molto, anzi era praticamente uno sconosciuto per me, ma mi sentivo bene insieme a lui e niente in quel momento avrebbe potuto farmi sentire meglio.
Non ero pentita di quello che non era successo quella notte, anzi pensavo che stessimo già correndo troppo con quei baci rubati sul retro del giardino.
Facendo scendere la mano sul mio collo si allontanò di poco dal mio viso per poi puntare i suoi occhi grandi nei miei.
- Non dovrebbe lamentarsi – disse poi – Ha trascorso tutta la serata con Zayn –
Mi ci volle qualche secondo per capire che stava parlando ancora di Denise. Annuii un poco stordita da quel bacio.
Lui rise e alzò lo sguardo al cielo sopra di noi – Secondo te potrebbe mai succedere qualcosa fra quei due? – chiese poi guardandomi.
Io storsi la bocca pensando a tutto l’amore incondizionato che la mia amica provava verso il moro. Inoltre era troppo occupata alla realizzazione del suo piano per correre dietro a uno dei testimoni.
- Non credo – risposi ridendo.
Improvvisamente però mi ricordai che Denise non aveva trascorso la notte in camera nostra, perché occupata da me e Harry. Dove aveva dormito la mia amica?
Sorrisi al pensiero che magari, in qualche universo parallelo, Denise potesse interessarsi a una persona che non stesse per sposarsi.
- Dobbiamo per forza parlare di loro? – chiese poi Harry avvicinandosi nuovamente alle mie labbra.
Io risi – E di cosa vorresti parlare? – chiesi accennando un sorrisetto malizioso.
- Non dobbiamo per forza parlare – mormorò lui, mentre la sua mano tornava a farsi spazio fra i miei capelli.
Nuovamente la distanza fra noi si annullò, mentre il bacio diventava sempre più approfondito. Lo sentii sorridere mentre le mie mani s’incastravano fra i suoi ricci.
Delicatamente mi spinse con la schiena sull’erba, mentre i suoi gomiti si appoggiavano ai lati delle mie spalle. Era tutto perfetto e sentivo che se anche fosse arrivata Lydia a intimarci di non dare spettacolo, l’avrei completamente ignorata.
Ma quel momento era destinato a finire, perché ancora prima che potessi accorgermene il telefono di Harry suonò e lui con una smorfia si allontanò da me, sedendosi sull’erba.
- Chi è? – rispose infastidito.
Il suo sguardo scocciato si tramutò brevemente in un sorriso – Sì, capisco. Arrivo subito, Zayn –
Chiuse la chiamata e mi guardò – Mi dispiace, ma hanno bisogno di me per lo sposo – disse alzandosi e lasciandomi un bacio a stampo.
Accennai un sorriso – Ci vediamo stasera – continuò poi.
Io annuii sempre con un po’ di rammarico – Non fare così – disse avvicinandosi a me – Fammi un sorriso – continuò mostrando tutti i suoi denti. Io risi a quella vista e ubbidii.
- Così ti voglio! – esclamò.
Mi lasciò un ultimo bacio e si allontanò verso la villa.
Mi abbandonai sull’erba morbida del prato. Stavo dando di matto per quegli occhi verdi!
 
Vagavo per i corridoi della villa in cerca di qualcosa da fare. Harry era andato dai suoi amici/testimoni e a me non era rimasto che crogiolarmi dei miei pensieri. Cosa avevano avuto di così urgente gli altri testimoni e Liam da interrompere il nostro pomeriggio nel prato?
Mi passai le dita sulle labbra sorridendo al pensiero dei baci scambiati con Harry pochi momenti prima.
Ero ancora sovrappensiero quando vidi la figura di Katherine uscire di corsa dalla cucina per dirigersi verso uno dei bagni della villa.
Teneva le mani sul ventre e sembrava molto preoccupata. Non c’era nessuno nei dintorni, quindi, nonostante non la sopportassi, mi precipitai dietro di lei per almeno sapere il motivo di tanta fretta.
Spalancai la porta del bagno e una puzza pungente mi bloccò il respiro. Sembrava… Vomito?
Mi tappai il naso per raggiungere la bionda accovacciata davanti al gabinetto.
Le tirai i capelli indietro mentre rimetteva l’anima e sopportavo in silenzio quel tanfo terribile.
- Grazie, Blake. – mormorò poi quando ebbe finito di vomitare.
Mi scostai – Non preoccuparti – risposi.
Lei si appoggiò al lavandino dietro di noi e guardò la sua espressione riflessa nello specchio: pallida e stanca.
Non sembrava più la Katherine che ero abituata a vedere: per una volta la sua sofferenza non sembrava creata apposta per avere compassione da parte degli altri, ora era tutto vero.
- Ora stai bene? – chiesi premurosa.
Lei accennò un sorriso – Sì… - sospirò.
Stavo per chiederle cose le avesse provocato una nausea così forte, ma lei mi precedette – Blake, devi promettermi che non lo dirai a nessuno – dichiarò.
Mi sorprese sentirla parlare così – Certo… - risposi subito – Ma cosa ti ha provocato un attacco così forte? La cuoca ha usato cibo avariato? – scherzai un po’ ridendo. Lei mi guardò seria e scosse la testa amareggiata, quasi preferisse aver mangiato topi morti.
Cosa nascondevano quegli occhi cristallini come i miei?
Lei sembrò leggermi nel pensiero e guardandomi dritta in viso disse – Blake, sono incinta –
Sbarrai gli occhi. In quel momento capii quale fosse il problema di Liam che aveva fatto scappare Harry quel pomeriggio.


ciao ciao ciaaaaaaaao
come state? laksfdhalskdjfh
scusate se sto pubblicando così tardi, ma ho dovuto studiare e devo pure scappare a fare la doccia laskjfh
alkjfhalskdjfhlaskdjfhk avete visto cosa ci combina Katherine? eheheheh
mi sembra scontato chiedervi chi è il padre HAHAHAHAH
allora vi giuro che io avevo pensato la storia della gravidanza prima che Heather rimanesse incinta davvero HAHAHAHAH
il giorno che ho pubblicato il primo capitolo ho scoperto poi della gravidanza ed ero tipo .O. AHHAHAHA
alsfjhalskjfhlaksjdf sono una veggente lskjfhglakgshsalkjf
beeeeeeeene
che dolci i Blarry <3 <3 <3 
io li adoro <3 <3 <3
e cosa pensate di Denise? 
spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto lasjkfh
e vi prego di dirmi il vostro parere così posso capire se sbaglio qualcosa laksjhf
se avete dubbi/cosa varie chiedete pure su
ask laksjfhalskjdf
beeeene ora scappo alskdjf
un bacio grande grande a voi che siete bellissime laksjdfh
a martedì ;))


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Capitolo 7
*** Liar ***


dedico questo capitolo a Margherita
perchè oggi è il suo compleanno
ed è la directioner/amica grande/ tutto il resto migliore del mondo <3




Liar

 

 

All you are is mean 

And a liar 

and pathetic 

and alone in life 
 

Denise

 

La luce entrava dalle tende chiare, mentre un odore di fumo mi pizzicava il naso. Aprii piano gli occhi, mentre una smorfia si faceva spazio sul mio viso a causa di quell’odore sgradevole.
Mi rigirai sull’enorme divano del salotto di villa Richardson, cercando di ricadere nel sonno profondo che mi aveva avvolto, fino a quando qualcuno non aveva cominciato a fumare! Chi poteva mettersi a fumare a quest’ora nel salotto di una villa con Lydia sempre in agguato poi proprio non lo sapevo…
Anche quella notte avevo dovuto dormire sul divano perché Blake e Harry mi avevano delicatamente sbattuta fuori dalla nostra camera… Dolci, vero?
Almeno il giorno prima c’era stato Zayn a farmi compagnia sul divano accanto…
No non dovevo fare pensieri del genere! La mia missione era riconquistare Liam, non perdere tempo con Zayn!
Ma chi era che continuava a fumare?!
Aprii controvoglia gli occhi e misi a fuoco la stanza intorno a me.
Vicino alla finestra la figura di un ragazzo mi stava scrutando. Mi stropicciai gli occhi per vedere meglio – Zayn? – chiesi in un sussurro a causa del sonno.
Sentii come una finestra chiudersi e un confuso – Scusa se ti ho svegliato – da parte di quello che potevo confermare essere Zayn.
Scossi la testa quasi per fermarlo, ma lui era già uscito dalla stanza.
Cosa ci facesse poi in un salotto a fumare non lo sapevo.

 

Blake

Aprii gli occhi lentamente, risvegliata dal solletico che sentivo alla guancia.
Sorrisi impercettibilmente – Buongiorno – mormorò Harry di fianco a me – Ti ho svegliato io? – chiese poi.
Scossi la testa – Ero mezza sveglia – mentii.
Lui intrecciò ancora le dita fra i miei capelli, gesto che compiva spesso provocandomi un brivido per tutta la schiena.
Mi rigirai pigramente nel mio letto troppo piccolo per due persone, luogo in cui quella notte avevamo dormito abbracciati e cullati da qualche tenera carezza.
Non era successo nulla oltre a qualche bacio approfondito, ma io non me ne pentivo minimamente. Non sapevo ancora cosa provare verso quel ragazzo riccio, ma la sua vicinanza mi faceva stare bene.
Forse stavamo correndo troppo, ma non volevo rinunciare a lui e quello che stavamo costruendo.
- Forse è meglio se vado, prima che la strega mi scopra fuori dalla mia stanza – disse poi senza sembrare entusiasta.
Storsi la bocca e annuii – Ci vediamo a colazione? – chiesi speranzosa.
Lui mi regalò uno dei suoi sorrisi – certo – mormorò prima di lasciarmi un lungo bacio sulle labbra.
Sorrisi imbarazzata mentre appoggiava la sua fronte alla mia. Quel ragazzo era in grado di mettermi in soggezione semplicemente con quegli occhi.
Si allontanò di poco dal mio viso per sfilarsi dal collo una collana con come ciondolo una targhetta, su di essa era incisa una H.
- Se spesso devo scappare, sarò lo stesso con te – disse stringedosi nelle spalle, quando me la porse.
Io sorridevo come un’ebete anche mentre mi aiutò a infilarla – Grazie, è… è bellissima! – sussurrai.
Lui si grattò la nuca imbarazzato e sorrise, per poi baciarmi un’ultima volta e scappare dalla stanza senza essersi ancora infilato la maglietta.
 
M’incamminai canticchiando per i corridoi della villa. Ero talmente sovrappensiero che mi persi qualche volta per le numerose scalinate.
Mentre cercavo la cucina, incontrai Denise con ancora lo sguardo addormentato e pensieroso quanto il mio – Dormito bene, Den? – chiesi.
Lui sorrise falsamente – Sul divano è stata una goduria! Non hai idea… - sbuffò.
Io la abbracciai calorosamente – Non hai idea di quanto ti sia grata! – esclamai.
Lei sembrò brontolare qualcosa sulla mia spalla – La prossima volta però andate in camera di Harry così è Zayn a dover dormire sul divano, non io! – rispose.
Io risi e la lasciai dirigersi verso la nostra stanza per sistemarsi. Ancora sorridente mi diressi verso la cucina alla quale mancavano pochi metri.
La stanza di Katherine era ancora chiusa, segno che stava ancora dormendo come un sasso. Fortunatamente non era più venuta a svegliarci la mattina, o avrebbe trovato me e Harry al posto di Denise!
Non avevo più avuto occasione di parlare con lei della gravidanza, perché, dopo avermi rivelato il suo segreto, era scappata dal bagno lasciandomi senza parole.
L’idea di dirlo a Denise non mi aveva minimamente sfiorato, naturalmente: avrebbe significato guerra ancora più sanguinaria verso Katherine e questa volta ci sarebbe finito in mezzo un bambino innocente.
Finalmente arrivai davanti alla porta della cucina, ma, prima di fare il mio ingresso, sentii le voci di Harry e Niall ridere.
- Allora dove scappi tutte le sere? – chiedeva il biondo.
Harry rise – Ho passato la notte nella stanza di Blake – rispose lui.
Non potei trattenere un sorriso mentre delle grida di approvazione riempivano la cucina. Riuscii a riconoscere anche la voce di Liam e Zayn.
- Non credevo fosse una ragazza così precoce – continuò Niall.
Sentii Liam tossire – Blake?! No, assolutamente – disse infatti il mio amico.
- Non abbiamo ancora fatto nulla, Niall! Non pensare subito male – rise poi Harry.
Più si addentravano nella conversazione e più approfondivano l’argomento, più sembrava che Harry parlasse di come un oggetto. Non volevo però cedere a delle semplici impressioni: non lo conoscevo da tanto, dopotutto.
- Allora Niall ha vinto! – esclamò a un certo punto Zayn.
Aveva vinto? Che cosa aveva vinto Niall?
- Ti sbagli: Niall non ha ancora vinto la scommessa – rispose Harry – Io e Blake non abbiamo ancora fatto nulla! –
- Ma se continuate così vedrai che vincerà presto! – disse Zayn.
Avevano scommesso su di me?
- Vedrai che te la farai entro domani – sentenziò Niall.
Non potevo crederci. Mi sentivo delusa, ferita e usata. Ripensai a tutti i momenti passati insieme in quei pochissimi giorni, ma nei suoi occhi non avevo mai letto un doppio scopo, oltre a quello di stare con me.
Sentii gli occhi pizzicare, ma mi affrettai a trattenere quelle stupide lacrime dovute alla delusione.
Stavo per andarmene, quando sentii Niall ridere soddisfatto della situazione. Perché rideva?!
Fu la goccia che fece traboccare il vaso: io non ero un oggetto di cui scherzare con gli amici! Tornai indietro e spalancai la porta furente di rabbia. I quattro si voltarono spaventati, ma la loro espressione divenne terrorizzata quando capirono il mio umore.
- Voi – cominciai indicando Niall e Zayn – Non sono un oggetto su cui potete scherzare prima di colazione! Io non sono una poco di buono come la battona che Liam sta per sposare, non mi conoscete e non avete il diritto di dire nulla riguardo alla mia vita privata! –
Tu – continuai indicando Harry. Non appena incrociai i suoi occhi, così pieni di dispiacere e sorpresa per la mia reazione, sentii un groppo salirmi in gola – Mi sono fidata di te, ma non meritavi nemmeno un secondo della mia attenzione. Hai fatto una fottutissima scommessa su quando mi avresti portato a letto?! Sei un bambino, ecco cosa. Vaffanculo – conclusi.
- Blake, non hai capito nulla – cercò di spiegare lui avvicinandosi a me.
Mi bastò guardarlo negli occhi, fargli capire quanto mi avesse deluso, per zittirlo – Grazie per avermi presentato questi idioti, Liam! Sappi che odio anche te – esclamai guardando di traverso anche il mio migliore amico che sembrava il più mortificato di tutti.
Uscii dalla cucina prima che le lacrime potessero tradire la mia sfuriata degna di un Oscar.

 

Denise

Stavo ancora decidendo cosa indossare quel giorno, quando la porta della stanza si spalancò e una Blake in lacrime si abbandonò sul letto sfogando tutta la rabbia (o tristezza) contro il mio cuscino.
M’infilai in fretta la prima T-shirt che vidi e mi sedetti affianco alla mia amica, che in quel momento assomigliava più a un sacco di patate abbandonato sul mio letto che a una persona.
Le misi una mano sulla schiena sperando di calmare la sua furia omicida che in quel momento si stava scatenando contro il mio cuscino, ma quello che ottenni fu solo un grugnito ammonitore.
- Cosa è successo, Kappa? – chiesi stando ben attenta a non toccarla più.
Improvvisamente sembrò calmarsi. Tirai un sospiro di sollievo, ma rimaneva sempre la curiosità di sapere chi avesse scatenato quella reazione. Avevo dei sospetti e, nel caso fossero stati veri, mi sarebbe piaciuto scatenare la mia furia vendicatrice anche contro di lui, oltre che Katherine.
Blake si mise seduta, puntando i suoi occhi azzurri, che in quel momento avrei giurato fossero quasi rossi, nei miei – Harry – sibilò – Quell’idiota mi ha usata: non sono mai contata niente per lui, ero solo l’oggetto di una stupida scommessa –
Forse non avevo sentito bene. Forse stava scherzando. Eppure il suo sguardo furente lasciava intravedere il contrario. I miei sospetti erano veri, ma avrei preferito non aver ragione.
Harry aveva usato Blake per una stupida scommessa.
- Io lo faccio fuori!!! – urlai alzandomi dal letto – Brutto damerino con le fossette e gli occhi ammaliatori, quell’idiota dovrà pagare per questo errore! –
Blake, nonostante la rabbia cercasse di prendere il sopravvento su di lei, fu molto più ragionevole – Den, secondo me dargli una lezione non avrebbe senso – spiegò – La scommessa consisteva nel portarmi a letto, ma niente di tutto ciò è avvenuto! Quindi la vendetta migliore sarà ignorarlo completamente e fargli capire cosa si è perso usandomi solo per una scommessa – concluse con un sorriso furbo.
Se a volte mi chiedevo perché avessi scelto quella celebro lesa di Blake come migliore amica, mi ricredevo sempre quando il suo spirito vendicatore finiva per superare il mio – Così ti voglio, Kappa! – risposi.
Si alzò e, venendo verso di me, disse – Scusa se Harry mi ha distratto dal nostro piano. Ora sono più motivata che mai a farla pagare a Katherine per avermi presentato quell’idiota! –
Non a caso, oltre a essere la mia migliore amica, era la migliore complice che potessi avere.
Spesso l’allievo supera il maestro.

 


scusate ma sono di fretta perchè il libro di matematica mi chiama ahahha

scusate anche se posto così tardi, ma sono stata a Modena a teatro fino ad adesso HAHAHA
cooooooooomunque
lo so che mi state odiando HAHAHHAHA
ho fatto baciare i Blarry al quinto capitolo e al settimo li faccio litigare AHAHAHHA
ma diciamolo: che divertimento ci sarebbe stato?
AHAHAHHA lo so che odiate Harry
ma questo Harry è molto.... mi verrebbe da dire stronzo, ma non è stronzo e capirete perchè HAHAHAHA <3 <3
volevo anche però chiedervi scusa se aggiorno solo una volta alla settimana ma ho pochissimo tempo materiale anche solo per aggiornare :(
vi chiedo scusa in ginocchio laksdhfksf
ora devo proprio scappare
GRAZIE mille a tutte voi alskjfhkjdf
vi voglio davvero davvero tanto bene alsfdhalskdfh
un bacio grande e a martedì laksfjhaksd


 

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Capitolo 8
*** The bitches are back ***


 

The bitches are back
 

bitches never die

Denise

Se c’era una cosa che odiassi più di Katherine, dei matrimoni e degli alberi, quella era l’attività fisica. Odiavo andare a correre, camminare, nuotare e anche solo dover muovere un muscolo per mantenermi allenata.
Ero stata baciata dalla fortuna e la mia costituzione mi aveva sempre concesso di non fare alcun genere di sport, senza prendere un solo chilo.
Ma della mia linea a Katherine non importava nulla: lei voleva le sue damigelle toniche e pronte a sopportare ore e ore sui tacchi a spillo sorridendo senza dar la minima impressione di stare soffrendo le pene dell’inferno.
Ecco perché alle sette e mezza in punto di quella mattina ero stata svegliata da una Katherine più pimpante del solito e in quel momento mi ritrovavo in pantaloncini e coda di cavallo nel giardino della villa.
Non ero pronta psicologicamente per due ore di attività fisica.
Al contrario Blake sembrava più carica che mai mentre si riscaldava prima dell’arrivo del nostro personal trainer. Se avessi potuto, mi sarei buttata oltre la rete che separava la villa dalla civiltà in quello stesso instante.
Poi però la vista della barbie rifatta accollata a Liam a pochi metri da me, mi ricordò il mio scopo.
- Pronta per questa nuova ed emozionante giornata? – chiese Zayn alle mie spalle imitando la voce di Katherine.
Gli rivolsi uno sguardo annoiato – Non farmici pensare, Malik. –
Lui rise – Chissà se lo sport dell’arrampicata sugli alberi sarà previsto nel programma… - disse poi enigmatico.
Finsi di ridere – Come sei spiritoso. – risposi. Non sapevo perché la mia espressione lo facesse sempre ridere, ma a quanto pare dovevo essere esilarante dato che si piegava in due dalle risate.
M’imbambolai ad ammirare il suo sorriso, così brillante in confronto alla pelle scura. ‘Denise, svegliati!’
- Blake e Harry hanno fatto pace? – chiese poi guardandomi un po’ più serio di prima.
Rivolsi lo sguardo verso la mia amica, che faceva le flessioni, e poi al ricciolo seduto sotto uno dei grandi alberi del giardino.
Scossi la testa – No. –
Zayn m’imitò sconsolatamente – Non si parlano da ieri? – chiese ancora.
- No… -
Blake sembrava decisissima nel suo intento di non rivolgere più la parola a Harry. Dopotutto aveva ragione: lui l’aveva usata per una scommessa.
In quel momento mi ricordai di stare parlando con uno dei compagni del riccio ingannatore quindi gli rivolsi uno sguardo truce.
Lui rise – Non ce l’avrai anche tu con me? – chiese.
- Se provi a scommettere su di me, sei morto – lo avvertii.
Lui non fece in tempo a ribattere, perché proprio in quel momento Lydia richiamò la nostra attenzione battendo le mani.
- Damigelle e testimoni, vi presento il vostro personal trainer per queste tre settimane! –
Si scansò per permetterci di vedere la figura snella e alta di una donna sulla cinquantina avvolta in una tuta aderente rosa fluorescente.
- Io sono Dinah! E sono pronta a rendervi i testimoni e le damigelle più tonici di tutta New York! – esclamò con un sorriso soddisfatto. Se credevo che la voce di Katherine fosse fastidiosa, in confronto a quella della personal trainer era un piacere ascoltarla: il timbro era basso e gracchiante allo stesso tempo.
La donna aveva i lunghi capelli biondi, tinti, che scendevano fino alle spalle, il viso tirato dal troppo botox e il fisico troppo magro e muscoloso per la sua età.
- Cominciamo subito con qualche esercizio! – esordì.
Lanciai un’occhiata spaventata a Zayn, che ricambiò con un “aiuto” sillabato.
Che la tortura avesse inizio.
 

Blake

- Vi prego: basta! – la voce ansimante di Den mi raggiunse da qualche metro di distanza.
Mi voltai senza smettere di correre e aggrottai le sopracciglia – Sei già stanca? – chiesi.
- Starai scherzando spero! – urlò cercando di continuare a correre – Avremo corso per almeno dieci volte intorno alla villa! –
In quel momento, esausta, si abbandonò sull’erba verde del giardino.
Sbuffando mi fermai e la raggiunsi. Sembrava avesse appena scalato non so quale montagna – Den – la richiamai – Abbiamo corso nemmeno dieci minuti e questo è il mio terzo giro, per te al massimo è il secondo – dissi alzando le sopracciglia.
Per tutta risposta continuò ad ansimare come se le avessero rubato tutta l’aria dai polmoni. Alzai gli occhi al cielo – Ora ti penti di non essere venuta a correre con me in tutti questi anni, eh? – chiesi con fare provocatorio.
Lei m’incenerì con lo sguardo – Mai. – sentenziò.
Risi della sua espressione e mi sedetti affianco a lei, che ancora cercava di far tornare il suo respiro regolare.
In quel momento ci passarono davanti Zayn e Harry, intenti in una specie di competizione. Uomini…
- Pappamolli! – urlarono vedendoci sedute. Den, molto cordialmente e senza nemmeno sollevarsi dal prato nel suo stato comatoso, gli rivolse il dito medio, facendo ridere me e i due ragazzi. In breve ci superarono ed io mi ritrovai a osservare Harry e le sue spalle larghe. Mi ricordai di tutti i tatuaggi che le sue magliette nascondevano.
Stupida! Non dovevo pensare a quell’idiota. Mi aveva solo usato.
Prima che potesse svoltare l’angolo della villa, però, lui si voltò un’ultima volta verso di me e rivolgendomi un timido sorriso, lasciandomi sorpresa. Appena i suoi occhi incontrarono i miei, abbassai lo sguardo, per poi rivolgergli le spalle e guardare Den.
Mi aveva beccato mentre lo stavo osservando. Questo non contribuiva al mio atteggiamento di offesa e incazzata. Stupida, ancora!
Den si mise a sedere e puntò i suoi occhioni verdi scuro nei miei azzurri – Smettila di mangiarti con gli occhi Harry o finisce che lo sciupi – disse.
Boccheggiai oltraggiata a quell’insinuazione – C-cosa?! –
Lei alzò un sopracciglio – E dai, Kappa. Lo so che vuoi fare l’arrabbiata, ma le vostre notti abbracciati nel mio letto non te le sei scordate. –
- Certo che le ho dimenticate! – negai l’evidenza.
- Blake, non prendermi in giro – rispose ridendo – Ti ho sentito questa notte mormorare nel sonno ‘Harry… Harry, Harry!’ – continuò imitandomi.
Spalancai gli occhi – Dimmi ch non l’ho fatto davvero! – la pregai ormai ridendo anch’io.
Lei scosse la testa ormai piegata in due dalle risate. Mi abbandonai sul prato con le mani a nascondermi il viso, per coprire le guance infuocate e l’imbarazzo per la mia linguaccia, che neanche di notte riusciva a stare zitta!
Mentre ancora ridevamo come delle pazze, sentii la voce di Miss Tuta Aderente raggiungerci – Ragazze, che ne dite, mentre i maschietti finiscono la corsa, di fare una fantastica sessione di addominali? – chiese sorridendo, come se la cosa potesse interessarci davvero, e cercando di raggiungerci, nonostante fosse ancora lontana.
Prima che potessi accorgermene, Denise si era già alzata dal prato e mi aveva afferrato il polso urlando – Scappiamo!!! –
Continuando a ridere seguii la mia amica che cercò di riparasi dietro la prima porta finestra dalla casa.
Quando i nostri respiri tornarono regolari, lei controllò di aver seminato la vecchia e infine disse – Giuro che faccio fuori lei, i suoi addominali e poi Katherine! –
 
- Finalmente! – esclamò Denise buttandosi a peso morto sul letto.
Per la centesima volta in quel giorno alzai gli occhi al cielo. Avevo l’amica più pigra e meno atletica del pianeta!
- Non posso sopportare altre due settimane così – continuò – Dobbiamo trovare una soluzione! –
Mi sedetti sul mio letto – E cosa pensi di fare? – chiesi sciogliendomi i capelli dalla coda di cavallo.
Lei mi rivolse uno sguardo furbo. Improvvisamente mi pentii di averglielo chiesto. Fulmineamente lei si alzò dal letto e si diresse verso l’armadio – Credo di saper perfettamente cosa fare… - disse cercando la sua valigia.
Dopo qualche minuto che rovistava fra i vestiti rimasti là dentro, ne estrasse una confezione di medicinali.
- Den, cosa hai intenzione di fare con quello? – chiesi sinceramente spaventata dalla mia amica.
- Tranquilla, Kappa, non voglio avvelenarla! – rispose rialzandosi – è del semplicissimo lassativo. –
- Perché mai hai del lassativo nella valigia?! – chiesi alzandomi e prendendolo dalla sua mano.
- Nel caso Katherine si fosse rivelata più difficili da allontanare. – rispose con aria di sufficienza e sorridendomi soddisfatta.
Io ero solamente sempre più sorpresa dal suo comportamento. Mi vennero i brividi pensando a quali effetti collaterali avrebbe potuto avere del lassativo su una donna incinta.
- Comunque – disse poi riprendendosi la confezione – Io voglio solo versarne qualche goccia nella cena della nonna palestrata, e i nostri problemi saranno risolti! O quasi… -
- Io questa volta non ti aiuto! – esclamai.
- Blake, non voglio ucciderla o mandarla all’ospedale! – rispose esasperata -  Non dirmi che vuoi fare tutte le mattine gli addominali per tonificarti ! – continuò lei.
In effetti mandare via Dinah non avrebbe comportato lati negativi, anzi…
Avrebbe evitato ginnastica a coppie con… Harry. Mi vennero i brividi solo a pensarci.
Mi riscossi – Va bene – risposi infine – Ma devi promettermi che non userai il lassativo con Katherine! –
Lei assottigliò gli occhi con fare minaccioso – E per quale strano motivo? –
Mi morsi il labbro: non volevo che Denise venisse a sapere della gravidanza o si sarebbe scatenato il finimondo.
Usai la prima scusa che mi venne in mente – Devi riconquistare Liam, non avvelenare il nemico. Liam non tornerebbe da te, ma la seguirebbe in ospedale. – cercai di essere il più convincente possibile, anche se cominciavo a sudare freddo.
Il sorriso soddisfatto di Denise, però, mi fece capire di aver centrato il bersaglio.
 

Denise

A forza di sorridere rischiavo una paralisi facciale, ma continuavo a ripetermi di sembrare cordiale con il tassista, mentre caricava le valigie di Dinah nel portabagagli.
- Grazie per essere venuto immediatamente, ma è stata una vera e propria emergenza! – dissi all’uomo di origini messicane che mi sorrideva cordialmente per la mancia abbondante che gli avevo offerto.
Mi avvicinai al finestrino che la nostra (ex)personal trainer aveva appena abbassato per salutarci – Mi dispiace tantissimo per quello che è successo: spero si rimetta presto da questa indigestione! –
Un’indigestione… Certo!
Il lassativo aveva funzionato ancora meglio del previsto.
‘Sorridi, Denise, e mostrati dispiaciuta!’
- Mi rincresce dovermene andare così presto, ma non posso continuare a svolgere il mio incarico in questo stato. – rispose posandosi una mano sul ventre dolorante.
- Ora pensi solo a guarire, Dinah, troveremo altri modi per tenerci in forma! – dissi per chiudere il prima possibile quella conversazione. Feci cenno al tassista di partire.
- Spero di rivederla presto, Denise! – mi salutò mentre l’auto sfrecciava via dal vialetto della villa.
- A mai più rivederci! – esclamai attenta a non farmi sentire, mentre Blake mi raggiungeva.
- Dovremmo entrare a far parte di qualche organizzazione criminale, altroché damigelle! – esclamò lei ridendo.
- Mai mettersi contro Carsen e Thomsom, o ne pagheresti le conseguenze! – dichiarai battendo il cinque alla mia amica.


chiedo umilmente perdono per l'enorme ritardo laskjdfh
vi ho fatto aspettare ben due settimane per un capitolo che sinceramente non mi fa impazzire laskjfdh
vi chiedo scusa in tutte le lingue lakshjfdalksdf
SORRY laskjfhlaskjdfh
okay basta
alskdjfhlaksd per fortuna la scuola sta per finire e dopo riucirò ad aggiornare anche più di una volta alla settimana!
<3 <3 <3
cosa pensate di questo capitolo? come potete vedere Blake è ancora arrabbiata con Harry laksjdf ma non gli è indifferente u.u
ed è entrata (e uscita lol) Dinah laskjfd
ora vi chiederete: ma a cosa serviva se poi è uscita così presto?
Serve fidatevi HAHAHA nel prossimo capitolo entrerà in scena un personaggio importantissimo lsakjdhfksja
che secondo me potete benissimo immaginare chi sia AHAHAH
basta fare 5-4 (ooooops troppi indizi lakfjsd)
vi chiedo ancora scusa per il ritardo ma la scuola mi ha distrutta (e continua a farlo)
voglio ringraziarvi perchè siamo arrivati a 17 preferite, 9 ricordate e 30 seguite laskjfd 
grazie davvero laksdjfhalskdjf
grazie anche a chi legge solo e un grazie enorme con abbraccio a chi recensisce laksjdfhaksdf
fatemi sapere cosa ne pensate, perchè è importante laksfjhsdf
un bacio grande e a martedì alskfjdhakjdhfs
<3 <3 <3
ps: se volete scrivermi su ask, c'è il mio account qui!

 

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Capitolo 9
*** Homophobe ***




Homophobe

 

crossed the room,
your sillohuette


Denise

 


- È un caso che Dinah si sia sentita male ieri? –
Alzai la testa di scatto dal mio piatto per poi incontrare gli occhi scuri di Zayn che mi scrutavano divertiti.
- Non so di cosa tu stia parlando. – risposi tornando a intingere i biscotti nel caffè.
- Certo… - continuò lui – E non c’entra niente col fatto che tu odi l’attività fisica? – chiese.
Ma quel ragazzo oltre a essere bello, doveva essere anche intelligente e perspicace?! Aveva capito troppe cose.
Fortunatamente una Blake assonnata e ancora con gli occhi mezzi chiusi entrò nella cucina, distogliendo l’attenzione dalla sottoscritta.
- Buongiorno! – esclamò.
- Ciao, Kappa. – salutai la mia amica ringraziandola mentalmente di avermi salvato.
- Ciao, Blake. – la salutò Zayn.
- Chissà cosa si inventerà Lydia per mantenerci in forma ora che Dinah se ne è andata… - disse lei, sedendosi accanto a me.
Io la fulminai e lei capì di aver toccato un argomento poco desiderato. Mormorò uno ‘scusa’ lanciando un’occhiata a Zayn che ci guardava come chi la sapesse lunga.
Stava per dare voce ai suoi pensieri, quando nella stanza entrò Harry tanto addormentato quanto prima lo era stata Blake. La bionda, non appena il riccio fece la sua entrata, abbassò lo sguardo sulla sua tazza e sembrava intenzionata a non rialzarlo più.
Scossi il capo guardando Zayn che alzò le spalle rassegnato.
Harry intanto non sembrava interessato a socializzare con altri noi esseri umani.
- Den, io vado a vestirmi, ci vediamo dopo in giardino! – e detto questo Blake si alzò più in fretta di quanto avesse mangiato i suoi biscotti e uscì dalla stanza.
Harry si sedette dall’altra parte del tavolo, quasi non fosse successo nulla. – Be’? Non dici niente? – chiesi sventolandogli una mano davanti al viso.
- Cosa dovrei dire? – rispose lui guardandomi con gli occhi ancora assonnati.
- Dovresti dare un parere sul comportamento di Blake, dato che ne sei la causa! – esclamai indicandolo col cucchiaio che avevo in mano.
- Mi odia… Non posso farci niente. – dichiarò con un’espressione affranta.
Sbuffai alzando gli occhi al cielo – Muovi quel sedere e vai a dirle che ti dispiace, che l’hai sempre amata e che sei stato un idiota, fate pace e se volete vi presto la camera per una notte, basta che me la fai tornare normale! – sbottai.
Sentii Zayn ridere. Lo fulminai con lo sguardo: che aveva da ridere?! Io ero serissima!
- Per fortuna che eri sua amica! – esclamò appunto, una volta ripresosi.
- Sentite amichetti del cuore, io ho bisogno di Blake cosciente e attiva, non lo zombie che è ora. Quindi, ricciolino, hai poche possibilità: vai a riprendertela! –
Detto ciò mi alzai e uscii dalla cucina diretta verso la mia camera. Fra me e Blake non sapevo chi si meritasse di più l’Oscar per le uscite di scena!
 
Non potevo crederci. No, non stava succedendo davvero. Non ancora.
- Dimmi che non è quello che penso. –
Zayn scosse la testa sconsolato quasi quanto me.
Mi veniva da piangere. O da uccidere qualcuno.
- È tutto reale. – rispose.
Non mi sforzavo neanche di sembrare contenta di tutto ciò. Era una vera e propria tragedia: avevo sprecato tempo, idee e lassativo per poi ritrovarmi al punto di partenza!
Il rumore dei tacchi di Katherine fece irruzione in quelle che era la palestra della villa, luogo dove eravamo stati costretti a ritrovarci sotto ordine della bionda ossigenata. Quella gallina aveva impiegato neanche due giorni a trovare già una sostituta per il nostro mantenimento fisico. Era un incubo.
- Buon pomeriggio, amici! – esclamò lei raggiante di felicità – Vi ho convocato qua perché, con grande gioia, abbiamo già trovato un sostituto! –
Un sostituto?! Un uomo?
Ci mancava solo che avessero reclutato uno di quegli armadi con le gambe, pronti a farti sudare anche l’anima!
Guardai Harry e Zayn accanto a me cercando sostegno, siccome dall’irlandese, accollato a Naya, e da Liam, soffocato da Katherine, non potevo aspettarmelo.
- Fortunatamente un mio caro amico si è offerto di aiutarci! Diamogli il benvenuto! – esclamò indicando la porta. Neanche fossimo in un talk show.
I miei pensieri furono interrotti dall’entrata di un ragazzo che poteva sembrare tutto tranne che un armadio con i piedi. Sembrava anche più basso di Katherine, a causa dei tacchi di lei, ma aveva una corporatura piuttosto magra e dalla T-shirt nera riuscivo a intravedere alcuni tatuaggi sulle braccia e sul petto.
Non appena si posizionò al centro della palestra, riuscii a distinguere un paio di luminosi occhi azzurri e un sorriso che sembrava brillare. Quel ragazzo sembrava sprizzare gioia da tutti i pori, al contrario di me.
Katherine gli circondò le spalle con un braccio - Per chi non lo conoscesse lui è… -
Harry tossì – Quel frocio di Tomlinson. – disse mentre quei trogloditi dei suoi due amici (quali Zayn e Niall) ridevano come dei deficienti.
Io gli tirai uno scappellotto non tanto cortese – Che cazzo di problemi hai? – esclamai.
Lui mi guardò ridendo – Ma è vero! –
Rivolsi un’occhiata di scuse al ragazzo, che doveva chiamarsi Tomlinson, che mi regalò un sorriso confortante – Non ti preoccupare, li conosco anche da troppo tempo e a loro piace scherzare! – disse lui
Sentii Harry mormorare un – certo… -
– Comunque io sono Louis. –
- Piacere, Denise. – non riuscivo a non sorridere davanti a quegli occhi: anche se fosse stato gay, era uno dei ragazzi più belli che avessi mai visto.
Sentivo ancora sghignazzare i tre ragazzi alle mie spalle, mentre Louis si avvicinava a Blake per presentarsi.
- Mi spiegate che avete da ridere, omofobi che non siete altro?! – chiesi guardandoli con aria di rimprovero.
- Se io fossi lesbica come reagireste? – chiesi poi sfidandoli.
Smisero all’istante di ridere. Harry rivolse un’occhiata a Zayn – Io non avrei nulla in contrario… - rispose facendo un cenno all’amico che invece lo fulminò con lo sguardo.
Prima che potessi però chiedere spiegazione di quegli scambi di sguardi, Niall richiamò l’attenzione di Harry e gli indicò Louis in dolce compagnia della mia amica – Guarda Tomlinson come si lavora la tua damigella! –
Io fissai Harry con gli occhi sgranati – Ti avevo detto di riconquistarla! –
Lui mi guardò smarrito, come se si trovasse davvero in difficoltà – Ehm… Sì, stavo ancora pensando a come, ma non mi aspettavo che quello lì ci provasse subito! – esclamò muovendosi verso Blake.
Io lo fermai parandogli una mano davanti al viso. Era troppo facile attivarsi per riconquistarla solo quando un paio di dolcissimi occhi azzurri cercavano di mettergli i bastoni fra le ruote!
Volevo che Harry riconquistasse Blake, perché sapevo che lei era ancora pazza di lui, ma volevo una persona affidabile, non un idiota. – Hai perso il treno, mi spiace! – lo presi in giro.
Lui boccheggiò – Non… Non è possibile! – esclamò – A quello neanche piacciono le donne! – stava cominciando a scaldarsi e la cosa sinceramente mi divertiva: così imparava a prendere in giro le persone sul proprio orientamento sessuale!
Rivolsi lo sguardo alla mia amica che stava chiacchierando animatamente con Louis e sfoggiava un sorriso che negli ultimi due giorni avevo visto poche volte.
Esultai dentro di me: Louis 1 – Harry 0!
 
- Credo che fare attività fisica, prove del ricevimento e della cerimonia con Louis saranno più piacevoli di quanto pensassi. – confessai mentre m’incamminavo con Zayn per i corridoi della villa, diretta alla mia stanza.
Lui si fermò a guardarmi – Sei sicura di stare bene? – chiese ironico.
Alzai gli occhi al cielo, a mio malgrado, sorridendo – Sì, idiota! –
Lui rise e questa volta fui io a fermarmi a guardarlo. Perché doveva avere una risata così incantevole?
Incantevole?! L’aria del matrimonio e la dolcezza di Louis mi stavano facendo male!
- Zayn – lo richiamai – Louis è davvero gay? – chiesi curiosa.
Lui scosse la testa divertito – No, Harry è un idiota che si diverte con delle cazzate. – rispose facendo spallucce.
Io tirai un sospiro di sollievo appoggiandomi allo stipite della mia porta, che avevamo appena raggiunto.
- E tu non sei davvero lesbica, vero? – chiese lui con un pizzico di preoccupazione.
Scossi la testa – No, tranquillo! – risposi ridendo – Te l’ho detto che stavo con Liam, no? –
Forse mi stavo prendendo troppa confidenza con lui. Forse gli stavo raccontando troppo e cominciavamo a passare troppo tempo insieme. Forse non avrebbe proprio dovuto accompagnarmi alla mia camera. Forse, io appoggiata allo stipite della porta e lui davanti a me con le mani nelle tasche dei jeans, eravamo troppo vicini e riuscivo a vedere troppo bene i suoi occhi. Forse i suoi occhi erano troppo belli e tentatori per quella poca distanza. Eppure con lui stavo bene e in quel momento non avrei voluto essere in nessun altro luogo.
Lui annuì smettendo di ridere – Lo so, ma non si sa mai: ora che Liam sta per sposarsi e Katherine è incinta, potresti essere diventata lesbica. –
Smisi di ridere anch’io. E all’improvviso la distanza fra noi non era più un problema, come i suoi occhi erano diventati l’ultima cosa che m’interessasse in quel momento. L’unica cosa che riuscissi a pensare era a Katherine incinta.



eccomi qui! laksjhfd questa volta sono puntuale!
sono stra contenta perchè sta per finire la scuola laksjhfd <3
ho deciso che appena finita la scuola mi concentrerò sull'altra fan fiction a cui mancano solo due capitoli laksjfh
poi sarò tutta vostra MUAHAHHA 
pensavo di non aggiornare solo una volta alla settimana perchè non avrò molto da fare quindi AHAHAH
bene! passiamo al capitolo lakjsdhf
come vedete Denise incita Harry a riconquistare Blake perchè entrambi provano ancora qualcosa ma Blake è arrabbiata <3
POI entra Louis slkdjhf
come vi sembra? <3 <3 io lo adoro laksjdfh
cosa pensate del comportamento di Harry nei suoi confronti? u.u
eeeeee alla fine Den e Zayn? cosa pensate della loro chiacchierata?
e Den viene a sapere dell gravidanza DAN DAN DAAAAAAN cosa farà? lakjsfdh
aksfhlaksdjfh bene ora devo proprio scappare 
vi ringrazio tantissimo perchè siamo a 18 preferite, 9 ricordate e 34 seguite! 
per me sono tantissime laksjhdfksaf
un abbraccio super mega iper grande a voi e un bacio a quelle che recensiscono <3 <3
alla prossima <3 <3 <3
alskdjfh se volete scrivermi su ask, cliccate
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Capitolo 10
*** Lezioni di ballo ***




Lezioni di ballo!

 

 

There's no time for tears

I'm just sitting here planning my revenge

Denise


- Tu!!! – urlai spalancando la porta della mia stanza – Tu sapevi tutto! –
Blake si alzò immediatamente dal letto sul quale stava leggendo un libro e mi guardò con gli occhi sbarrati.
- P-posso spiegarti… - disse indietreggiando.
- Che razza di amica sei?! – urlai mentre con qualche falcata stavo sempre più riducendo la distanza fra lei e me.
- Denise! – Zayn fece irruzione nella stanza e mi allontanò il più possibile dalla mia amica.
Probabilmente, se non ci fosse stato lui, l’avrei strozzata.
- Ora respira profondamente e calmati. – disse mentre ancora mi teneva ferma per le braccia – Uccidere Blake non risolverà i tuoi problemi, qualunque essi siano! – aggiunse poi facendomi sedere sul letto.
Presi un respiro profondo. Dovevo calmarmi o avrei finito per spifferare tutto il piano a Zayn, cosa assolutamente non conveniente!
Chissà cosa poteva aver pensato di me! Non appena si era lasciato scappare che Katherine era incinta, mi era bastano collegare il comportamento strano di Blake e la promessa che mi aveva ordinato di fare qualche giorno prima per capire che lei aveva sempre saputo tutto, ma non mi aveva mai voluto informare. E naturalmente mi ero precipitata dentro la stanza pronta a ucciderla per questo! Ma avrei fatto meglio a tranquillizzarmi o mi sarei ritrovata senza alleata e con delle spiegazioni da dare a Zayn.
Non appena riuscii a placare la mia furia omicida nei confronti della mia migliore amica, guardai Zayn sorridente – Grazie per aver evitato un omicidio e avermi tranquillizzato. Ora puoi andare! – esclamai.
Lui guardò Blake come per chiederle conferma e lei annuì tranquillizzandolo.
Quando finalmente la porta si chiuse, mi voltai verso la mia amica.
- Non vuoi uccidermi, vero? – chiese portandosi le mani davanti al viso per nascondersi.
Sbuffai e alzai gli occhi al cielo – No, Kappa. Non mi conviene o mi ritroverò senza alleata. – risposi.
Lei sollevò gli occhi sollevata e sorridendo – però voglio sapere perché non me l’hai detto! – aggiunsi.
- Perché sapevo che avresti dato in escandescenza! – ripose.
La fulminai con lo sguardo – Be’ ti sbagliavi! Come puoi vedere sono calmissima. – affermai.
- Ma se non ti avesse fermato Zayn, prima mi avresti uccisa! – rispose ridendo.
Risi anch’io – Sì, ma era più per farti paura! Secondo te non ho un piano riguardo a questa… faccenda? – chiesi cercando di non pronunciare la parola “gravidanza”.
Lei sbarrò gli occhi – Perché ho l’impressione che non sarà una bella notizia? – chiese più a se stessa che a me.
Io risi – Piccola, dolce Blake, secondo te Katherine è davvero incinta? – chiesi cingendole le spalle con un braccio.
Lei aggrottò le sopracciglia – Certo! –
- Risposta sbagliata! – esclamai – è ovvio che quell’oca non è davvero incinta! –
Blake cercò di ribattere la mia teoria, ma la precedetti – Ed è per questo che la nostra missione si estende a smascherare quell’imbrogliona e salvare il mio Liam! –
Blake alzò gli occhi al cielo.
– Non fare quella faccia e preparati alla prima fase del piano: spionaggio. –

 

Blake

Il tubino rosso che mia madre aveva portato il giorno del matrimonio di mia zia mi andava troppo largo sul seno, ma era l’unico vestito che mi fossi portata in valigia. In più le scarpe col tacco che ero stata costretta a indossare erano troppo larghe per il mio piedino da fata.
Mi chiedevo perché dovessimo indossare un vestito elegante e le scarpe col tacco semplicemente per le prove del ricevimento!
Proprio in quel momento, nell’enorme ingresso della villa, Katherine fece il suo ingresso con indosso un vestito estivo color arancio e i suoi immancabili tacchi a spillo. Per essere incinta camminava divinamente su quei trampoli e il suo sorriso era raggiante. Gli occhi di Liam s’illuminarono non appena la vide. Le andò in contro e, dopo averle preso la mano, le fece fare una piroetta per poi lasciarle un dolcissimo bacio sulle labbra.
Non riuscii a trattenere un sorriso davanti a quel quadretto, nonostante accanto a me Denise avesse sbuffato almeno un centinaio di volte.
Al contrario della mia amica, vedevo quella coppia con occhi diversi: Liam sembrava tutt’altro che sottomesso alla bionda e lei sembrava davvero innamorata!
- Che dolci i nostri piccioncini. – un sussurro arrivò al mio orecchio e istintivamente mi voltai verso dove avevo sentito la voce, per poi incontrare il luminoso sorriso di Louis e i suoi brillanti occhi azzurri. Sorrisi anch’io, imbarazzata, alla sua vista.
- Pronta per le prove, Blake? – chiese sempre mantenendo un volume di voce basso, quasi non volesse coinvolgere nessun altro nella nostra conversazione.
- Certo! – esclamai. Grazie ai tacchi la mia statura era avvantaggiata ed eravamo esattamente alti uguali.
- In cosa consistono le prove di oggi? – chiesi, nonostante sapessi già la risposta. Lui era non solo il nostro nuovo personal trainer, ma anche il responsabile della nostra preparazione al matrimonio, cioè si sarebbe dovuto occupare dei vestiti e di cose avremmo dovuto dire o fare durante la cerimonia.
Non volevo che si allontanasse da me: la sua compagnia era piacevole e mi trattava come in poche occasioni ero stata trattata. Avevo impiegato qualche ora prima che smettesse di darmi del lei e cominciasse a chiamarmi per nome; mi parlava sempre con grandissimo rispetto e sembrava quasi che avesse paura a farlo.
- Faremo soprattutto le prove dei balli che si terranno durante la festa: Lydia è stata categorica e vuole che imperiate i balli di coppia in modo da guidare tutti gli invitati! – rispose entusiasta.
Quel ragazzo sembrava essere sempre felice, anche quando certi idioti (quali Harry e compagnia) lo prendevano in giro. Il volto del riccio s’impresse nella mia mente, ma cercai di scacciarlo immediatamente. L’ultima cosa che volevo era ricordare quel povero idiota!
Purtroppo però la possibilità di dover ballare con lui mi paralizzò. – Louis, posso provare con te oggi? – chiesi speranzosa.
Lui storse la bocca – Mi dispiace, Blake, ma Lydia ci tiene molto che le damigelle provino con i loto rispettivi testimoni. – rispose dispiaciuto.
Proprio in quel momento la vecchia chiamò Louis e lui si congedò dopo essersi scusato.
No, no, no! Non volevo avere il minimo contatto con quell’imbecille di Harry!
Non potevo neanche vederlo, figuriamoci ballare!
Dovevo scappare prima che fosse tr…
- Buon pomeriggio, dolcezza. – questa volta il sussurro che arrivò alle mie orecchie era profondo e le mie narici furono invase da un profumo che conoscevo anche troppo bene.
Presi un respiro profondo, chiudendo gli occhi. Ero in trappola.
- Harry, hai cinque secondi per allontanarti da me e lasciarmi in pace. – risposi freddamente.
- Come siamo acidi quest’oggi. – continuò facendosi vedere e posizionandosi di fronte a me. Al contrario di Louis, lui mi avrebbe sovrastata anche se avessi indossato un tacco più alto di me stessa!
- Sono gentile solo con le persone che lo meritano. – risposi guardandolo fisso negli occhi. Dovevo sforzarmi di guardare quelle iridi senza il tremore alle ginocchia.
- Tipo Louis? – chiese con aria di sfida.
- Tipo Louis. – risposi incrociando le braccia sotto il seno.
- Blake – cominciò – Dovremmo parlare del perché ce l’hai con me, non credi? – chiese cercando la mia mano.
Io avvicinai le braccia sempre più al mio corpo – Se osi toccarmi comincio a urlare. – minacciai.
Per tutta risposta lui scosse la testa divertito – Non ti sembra di esagerare? –
- Mi fai schifo, tu e la tua stupida scommessa. –
Fece per rispondere, ma Louis dal centro della stanza comunicò di mettersi a coppie.
Harry scrutò con le sopracciglia sollevate le mie braccia ancora incrociate. Alzai gli occhi al cielo e assecondai i suoi movimenti, mentre, sotto indicazione di Louis, Harry posava le sue mani sui miei fianchi delicatamente, provocandomi un brivido lungo la schiena. Riluttante e deglutendo, circondai il suo collo con le braccia.
La musica partì e mi ritrovai a oscillare dolcemente con il cuore che batteva all’impazzata per la troppa vicinanza col riccio, mentre lui non smetteva di sorridere.
Non riuscivo a guardarlo in faccia per paura di incrociare quelle iridi troppo chiare e quindi far capire il mio imbarazzo in quel momento. Sarebbe bastato anche solo uno sguardo e il mio viso sarebbe andato a fuoco.
- Cos’hai da sorridere?! – chiesi sempre senza guardarlo.
Lo sentii abbassarsi per raggiungere il mio orecchio e come poco prima sussurrò quasi soffiando – Sei bellissima, oggi. –
Bastarono quelle poche parole per farmi andare a fuoco le guance. Cercai di non darlo a vedere nascondendo sempre più il mio viso dai suoi occhi.
- E grazie ai tuoi tacchi, se volessi, potrei baciarti senza neanche dovermi chinare troppo. – continuò.
In quel momento il colore cambiò da un rosso imbarazzato a un verde rabbia. Mi allontanai di qualche centimetro, giusto per potergli pestare un piede con uno dei miei dolcissimi tacchi dodici.
Lui gemette di dolore allontanandosi quindi da me. – Stronzo. – mormorai incrociando le braccia al petto.
 

Denise

- Denise, posso capire che il ballo non sia la tua passione, ma almeno potresti provarci. –
Povero Louis. Era sempre così dolce e gentile nei miei confronti, nonostante mi stessi categoricamente rifiutando di ballare.
Zayn intanto ci scrutava annoiato. Come biasimarlo! Era un quarto d’ora che Louis tentava di convincermi senza successo!
- Senti Louis, la danza non fa per me: qualunque attività fisica non fa per me! – ripetei per almeno la centesima volta.
- Lo so, cara, ma vedrai che cominciando ti accorgerai che è molto più divertente di quanto sembri. –
Ancora sorridendo per il “cara” che mi aveva riservato, osservai oltre le sue spalle, cosa molto semplice dato che la mia altezza sommata ai tacchi lo sovrastava, e mi soffermai a guardare i due sposini che piroettavano allegri sulla pista da ballo.
Un moto d’invidia m’invase e storsi la bocca a quella vista. Quella gallina stava imbrogliando il mio Liam con una falsa gravidanza. Non potevo continuare a sopportare un tale affronto!
Afferrai la mano di Zayn – Vieni a ballare. – ordinai.
Lui, sorpreso ma allo stesso tempo sollevato, mi assecondò e dopo qualche secondo le sue mani  cingevano già i miei fianchi.
- Sai come si fa questa cosa? – chiesi mentre Louis trotterellava verso Lydia.
Zayn si guardò un po’ intorno - Ehm… Credo che dobbiamo oscillare a tempo di musica, o qualcosa del genere… - rispose.
- Perfetto. –
La musica era per quel momento abbastanza lenta e i miei movimenti non erano ancora più di tanto ostacolati dal vestito porpora che ero stata costretta a indossare.
Grazie ai tacchi la mia statura raggiungeva quella di Zayn e riuscivo a scrutare attentamente i suoi occhi scuri.
Oscillavamo più come dei tronchi d’albero che come persone, ma non era così male in fondo. Forse era anche piacevole sentire le sue mani sui miei fianchi e senza rendermene conto, non appena Zayn notò con piacere il mio divertimento, gli sorrisi.
Quando ricambiò, mostrano una schiera di denti bianchissimi, il mio cuore prese a correre all’impazzata nel petto e fui quasi costretta ad abbassare lo sguardo.
Improvvisamente, però, la musica cambiò ritmo e tutti intorno a noi cominciarono a muoversi più velocemente.
Anche noi, spiazzati, cominciammo a seguire la musica. Roteavamo sempre più velocemente per l’enorme salone, fino a quando lui mi afferrò una mano facendomi fare una piroetta.
Non so per quale strano motivo, ma cominciai a ridere, seguita da Zayn.
Dato che era l’unico passo che riuscissimo a fare, continuavo a piroettare per la stanza, ridendo come una scema, mentre Louis ci incoraggiava a non fermarci.
Senza preavviso Zayn mi fece fare un’ultima piroetta, mi afferrò per i fianchi e mi guidò in un espertissimo casquet.
Buttai la testa all’indietro, mentre ancora continuavamo a ridere. Aveva avuto ragione Louis: era stato divertentissimo, nonostante io e Zayn conoscessimo a mala pena due passi!
Risollevai il capo e mi accorsi solo in quel momento della vicinanza fra il mio e il volto di Zayn.
I suoi occhi m’incatenarono e l’interna stanza intorno a me sembrò sparire: esistevano solo Zayn, la sua barbetta appena accennata e le sue lunghe ciglia. 


salve a tutti! 
scusate ma proprio non ero ispirata in questi giorni e non sono riuscita a scrivere ahaha
l'unico momento che ho avuto è stato praticamente ora HAHAHHA
scusatemi !
beeeeene cosa pensate di questo capitolo?
a me sinceramente piace un pochino laskjdfh
soprattutto la parte di blarry e la parte finale <3
Louis è adorabile laskjdhf
detto questo spero che il capitolo vi sia piaciuto e voglio ringraziare le 6 persone che hanno recensito lo scorso capitolo!!!
vi amo alskjdfh
inoltre ringrazio i 19 preferiti, le 9 ricordate e le 36 seguite! davvero io vi adoro alksjfdh
ora devo proprio scappare!
un bacio e spero a presto! <3 <3

 



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Capitolo 11
*** Tell me the truth ***




Tell me the truth

 

 

there's nothing stopping me

from going out with all of your best friends

 
 
 

 

Blake

Il sole splendeva in quella giornata e il vento mi scompigliava i capelli lasciati liberi dal casco. La moto correva veloce per le strade di New York, mentre Louis guidava abilmente nel traffico. Mi tenevo con le braccia salde al suo petto e il suo profumo invadeva le mie narici.
- Blake! – mi chiamò lui – Apri gli occhi! –
Spalancai gli occhi a sentire quella frase, ma soprattutto quella voce.
Sollevai lo sguardo e invece che Louis mi ritrovai avvinghiata a Harry.
- No! No no no! – cominciai a gridare – Fermati! –
- Blake, apri gli occhi! – continuava a dire lui.
- No! –
- Ma guarda cosa sono costretta a fare per svegliarti! –
All’improvviso la voce di Harry sembrava assomigliare a quella di… Denise?
Pian piano il vento fra i capelli diminuì e invece che al petto di Harry mi ritrovai avvinghiata al mio cuscino color salmone.
- Blake, ti conviene svegliarti o ho già l’acqua pronta per essere rovesciata! – esclamò Denise arrivando dal bagno.
- Sono sveglia! – esclamai mettendomi a sedere e stropicciandomi gli occhi.
Avevo bisogno di riprendermi da quella specie d’incubo: avevo sognato una metamorfosi fra Louis e Harry!
- Ah, perfetto! – esclamò lei appoggiando la bottiglia d’acqua a terra.
Si sedette accanto a me sul letto e mi circondò le spalle con un braccio – Il sole splende, è un nuovo giorno e sono le sei di mattina… -
- Le sei di mattina?! – esclamai alzandomi di scatto – Per quale strano motivo mi hai svegliato a quest’ora?! –
Lei alzò gli occhi al cielo – Se mi lasciassi spiegare… -
Presi un respiro profondo.
- Abbiamo bisogno di prove: è ovvio che Katherine non sia davvero incinta, ma dobbiamo trovare il suo punto debole e smascherarla. – cominciò lei.
- Ed era necessario svegliarmi così presto? – mi lamentai abbandonandomi sul letto.
- Certo! – esclamò Denise – Che la seconda parte del piano abbia inizio! –
 
- Guarda cosa sono costretta a fare. – mormorai a me stessa incamminandomi verso uno degli enormi bagni della villa.
- Dopo questa come minimo mi è debitrice a vita! – continuai aprendo la porta.
Non badai a bussare, troppo impegnata a lamentarmi, e, non appena spalancai la porta, mi trovai un’enorme cappa di vapore, da cui emerse – signore e signori – Harry, coperto solo da un asciugamano.
- Cazzo! – esclamai chiudendo immediatamente la porta.
Mi presi qualche secondo per focalizzare quello che era appena successo e, prima che potessi scappare a gambe levate, la porta si spalancò nuovamente e Harry più nudo che vestito mi si presentò davanti.
- Blake! – esclamò.
Feci un cenno di saluto – Hei! – risposi.
L’imbarazzo mi stava consumando.
- Cosa ci fai qui? – chiese.
- Dovrei farti la stessa domanda. – risposi cercando di sviare l’argomento piano diabolico di Denise.
Lui accennò una risata – Be’… Mi sono fatto la doccia. Credevo si capisse. – disse.
Giusto, che idiota a fargli una domanda simile!
- Senti facciamo in fretta – dissi superandolo per entrare nel bagno – Devo cercare una cosa, tu intanto fai come se non ci fossi. –
Nello scostarlo avevo per un secondo sfiorato la sua pelle calda per la doccia e un brivido mi aveva percorso la schiena. Doppia idiota!
- Okay. – rispose poi alzano le spalle.
Cominciai ad aprire tutti gli scaffali in cerca di una prova della gravidanza di Katherine, come un test o qualsiasi altra cosa.
Harry intanto si rase la barba, per quanto potesse, per poi cominciare a spogliarsi, cioè togliendosi l’asciugamano.
- No okay scherzavo. – esclamai paonazza coprendomi gli occhi – Non fare come se non ci fossi! –
Lui come risposta rise e si tolse completamente l’asciugamano – Mi passi le mutande? –
Trattenni un’imprecazione e, ancora più rossa di prima, afferrai le sue mutande, per poi lanciargliele – Ti odio, Harry Styles. –
Lui rise ancora e continuò a vestirsi.
– Hai trovato ciò che cercavi? – chiese poi infilandosi la maglietta.
Tolsi la mano dal mio viso e scossi la testa – No… -
- Se vuoi, posso darti una mano. – propose.
Io scoppiai a ridere – No, meglio di no! – e m’incamminai verso l’uscita del bagno.
Quando fui sulla soglia della porta, lui mi richiamò – Ci vediamo dopo la colazione? – chiese speranzoso.
Mi morsi l’interno della guancia sorridendo: come poteva credere che non ce l’avessi ancora con lui?
– Nei tuoi sogni, Styles. –
 

Denise

Spalancai ogni sportello della mensola, ogni cassetto e passai in rassegna ogni scaffale, ma niente. Né alcolici, né test di gravidanza nascosti nelle scatole dei biscotti, né sigarette elettroniche nel caso avesse deciso di cominciare a fumare.
Sbattei con forzo l’ultimo sportello e sospirai. Katherine stava fingendo bene di essere incinta.
- Se chiudi così tutti gli sportelli tra un po’ dovrò ristrutturare l’intera cucina! – una voce roca accompagnata da una risata mi fece sobbalzare.
La figura di Liam stava appoggiata al passa-vivande al centro della cucina.
Sorrisi – Ciao, Liam. –
- Ciao, Den. – rispose lui avvicinandosi – Stai cercando qualcosa, a quest’ora in cucina? – chiese premurosamente.
- No! – mentii – Che cosa potrei mai cercare, ora, in cucina?! – risi istericamente. Mi facevo tremendamente pena.
- Perfetto! – esclamò battendo le mani e sorridendo (il più bel sorriso del mondo).
- Den, ho notato che fra te e Zayn c’è molto feeling… - parlò poi lui.
Io scossi la testa – Fra me e lui? – risi ancora – In quale pianeta? –
Perché me lo stava chiedendo? Geloso?
Lui rise con me – Zayn è un bravo ragazzo, come te e stareste bene! –
Sì: una brava ragazza… Le brave ragazze non vanno in giro a rovinare i matrimoni, ma fa lo stesso.
- Non credo che succederà mai niente fra me e lui… Non c’è motivo di preoccuparsi! – esclamai battendo una mano sulla sua spalla.
Lui rise ancora – Vado a vedere come sta Kath, a dopo Den. –
E uscì dalla stanza.
- “Non c’è motivo di preoccuparsi” – mi scimmiottai quando fu uscito. Ma cosa mi era saltato in mente di dire?! Idiota al cubo!
 

Blake

- Hai trovato qualcosa? –
- Se intendi Harry Styles nudo nel bagno, allora sì! – esclamai mentre gattonavo per la stanza di Katherine
Denise scoppiò in una fragorosa e, nonostante non potessi vederla perché al telefono, avrei scommesso che si fosse dovuta appoggiare al ripiano della cucina in cui si trovava.
- Io in compenso sono stata trovata da Liam! –
Mi bloccai nella mia ricerca per la camera della bionda (che fortunatamente era uscita insieme alla madre poco prima) e pregai con tutta me stessa che non avesse fatto stupidaggini!
- E abbiamo parlato di Zayn! – esclamò lei.
Tirai un sospiro di sollievo – Liam ha detto che staremmo molto bene insieme! – continuò esasperata – Come può saltargli in mente una cosa simile?! –
Anch’io avevo avuto occasione di pensarci: fra quei due sembrava esserci un’intesa particolare!
Proprio quando stavo per rispondere sentii dei passi nella stanza e – Den, devo lasciarti ci vediamo dopo. – dissi per poi attaccare.
Mi appiattii al pavimento quasi finendo sotto il letto e potei costatare che nemmeno sotto il letto ci fossero test di gravidanza per incriminare Katherine.
- Blake, sei tu? – ricominciai a respirare quando riconobbi la voce di Zayn.
- Ehm… Ciao! – esclamai imbarazzata quando si accorse che ero sdraiata sul pavimento ai piedi del letto.
- Cosa stai facendo? – chiese.
- Ehm niente! – risposi alzandomi – E tu? Cosa fai nella camera di Katherine? – chiesi cercando di raggirare la sua domanda.
- Cercavo Liam. – rispose dubbioso.
Fece schioccare la lingua contro il palato e poi disse – Blake, non è che stai nascondendo qualcosa? –
Scossi la testa – No! – mentii.
Perché quel ragazzo doveva avere degli occhi così scuri, profondi e accusatori?
Mi mettevano a disagio!
- Va bene. – ammisi – Sto cercando delle cose, ma non ti dirò che cosa! Se vuoi spiegazioni, chiedi a Denise. – sentenziai.
E, ancora sotto il suo sguardo perplesso, uscii dalla stanza.
 

Denise

Perché Liam e la bambola bionda non arrivavano? Erano le dieci in punto, solitamente dopo colazione a quell’ora erano sempre in giardino a fare la loropasseggiatina quotidiana. Eppure quel giorno sembravano spariti.
Continuavo a spiare il giardino da dietro un albero con il mio amato binocolo, quando sentii qualcuno chiamarmi – Denise! –
Sobbalzai e buttai il binocolo alle mie spalle senza curarmi di sapere dove arrivasse – Zayn! Ciao! – esclamai – Cosa fai qui? –
- Dovrei farti la stessa domanda. – rispose lui.
- Be’… Io sto… Prendendo aria! Fa un gran caldo d’estate a New York, non trovi? – chiesi sorridendo come un’ebete.
A dir poco penosa!
- Oh certo: fa caldo. – rispose ironico - Tu e Blake state tramando qualcosa ed io sono determinato a capire cosa. – spiegò – O me lo dici tu o troverò un modo per scoprirlo. – minacciò assottigliando gli occhi.
Cominciai a sudare freddo: un testimone, nonché amico dello sposo, non doveva sapere assolutamente cosa stessimo combinando!
- No, Zayn, fidati noi… -
- Zayn, Den! Cosa fate qua fuori? – mentre ancora stavo parlando, la voce di Liam ci interruppe, seguito dalla biondona.
Mi ritrovavo lo sguardo di Zayn accusatore addosso e Liam che voleva delle spiegazioni: cosa avrei potuto fare?
Mentire a Liam? Zayn non ci avrebbe creduto e mi avrebbe smascherato.
Dovevo trovare un modo per tappare la bocca a Zayn e una scusa del perché fossi lì fuori così appartati.
In uno scatto di pazzia, attirai Zayn per il colletto a me fino ad annullare la distanza fra noi e baciarlo.


ciaaaaao a tutti c:
come stanno andando le vacanze? 
voglio fare un grande in bocca al lupo a quelle (se ce ne sono fra di voi) che domani hanno l'esame di maturità! 
poooooooooooooi vi chiedo scusa per il capitolo penoso, ma avevo immaginato tutto molto meglio, poi il caldo ha prosciugato ogni mia capacità nello scrivere!
.------------------------------.
non ho molto da dire.... se non che sono curiosa di sapere cosa pensate della parte finaleeeeee lakjdhflaksjdfhlaskf
bene, ora me ne vado perchè sto crepando di caldo e vi mando un bacio!
vi anticipo che io venerdì parto e torno il 12 luglio (credo) e quindi non riusciò più a postare :(((
se in questi giorni mi prende una grandissima ispirazione aggiorno, se no vi chiedo scusa in ginocchio :(((
spero che questo capitolo vi sia piaciuto
ringrazio le 19 persone che preferiscono, le 10 che ricordano e le 37 che seguono!
davvero grazie milleeeeeeeee 
un mega bacio a tutte e buone vacanze! <3 <3 <3

 



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Capitolo 12
*** Dear Little Naya ***




Dear Little Naya

 

got a secret. 

can you keep it? 


Denise

Sentivo le morbide labbra di Zayn sulle mie e per qualche secondo dimenticai dove mi trovassi e cosa stessi facendo. Poi una risata acuta e dei passi che si allontanavano mi ricordarono il giardino, Liam e Katherine e le mie mani ancora sul colletto del moro.
Mi staccai da lui velocemente e, senza guardare quei profondi occhi scuri, cercai con lo sguardo i due futuri sposini. Tirai un sospiro di sollievo nel vederli allontanarsi - grazie al cielo! - esclamai.
- Denise... - improvvisamente mi ricordai di Zayn e soprattutto del bacio che gli avevo appena lasciato. Le sue iridi mi fissavano interrogativamente, mentre io non riuscivo ancora a togliermi il suo sapore dalle labbra. 
- Che cosa voleva dire? - chiese. In quel momento la sue espressione era indecifrabile: non riuscivo a capire se fosse contento o meno. Insomma aveva appena baciato la sottoscritta, non doveva essere così insoddisfatto! 
Cominciai a balbettare frasi insensate, per prendere tempo e aggirare l'argomento principale: a me quel bacio era piaciuto.
Ma come potevo spiegargli che mi era piaciuto un bacio dato solo per metterlo a tacere e per ingelosire Liam? 
Senza controllarmi e prima che lui potesse obbiettare, girai i tacchi e scappai lungo il giardino. 
Correvo veloce lungo il prato verde della villa e mi chiesi circa un milione di volte perché avessi cercato un nascondiglio così lontano da qualsiasi porta. Insomma, c'erano così tanti cespugli vicino alle porte-finestre del soggiorno!
Finalmente raggiunsi l'entrata principale e, una volta salite a due a due le scalinate di marmo dell'entrata, spalancai il portone e ricominciai a correre in direzione della mia stanza. 
Intanto sentivo la voce di Zayn chiamarmi a una decina di metri di distanza. Non potevo credere che mi stesse correndo dietro! Era proprio determinato il ragazzo.
Improvvisamente sembrava che le scale e i corridoi della villa si fossero moltiplicati e portassero tutti allo stesso punto: Zayn.
Mentre ancora cercavo di evitare cameriere e domestiche varie, rischiai di andare contro al povero Harry che usciva tranquillamente dalla cucina.
- Attenta! - esclamò divertito - dove corri così?! - 
Non mi curai minimamente di rispondere, sia per la fretta di scappare sia perché sembrava che mi avessero prosciugato tutta l'aria dai polmoni. Non ero affatto allenata e per il mio fisico correre attraverso un giardino praticamente sconfinato non era stata affatto una buona idea!
Poco dopo aver superato Harry, sentii il riccio ridere e fare la stessa domanda che poco prima aveva fatto a me anche a Zayn. Cazzo. Mi aveva praticamente raggiunta.
Come un'oasi nel deserto, la porta della mia stanza mi parve un miraggio e, senza preoccuparmi di bussare, mi precipitai dentro girando la chiave nella toppa. 

 
Blake 
Improvvisamente la porta si spalancò e Denise, come se stesse scappando da non so quale mostro, entrò nella stanza, per poi richiudere a chiave la porta.
- Non aprire, per nessun motivo, a nessuno! - disse lei - Per nessun motivo!!! -
Senza che potessi obbiettare, uscì sul balcone borbottando qualcosa tipo "dopo questa corsa ho bisogno d'aria"
Dire che avevo capito nulla era poco. La mia amica era entrata come una furia nella stanza, per poi chiedermi di non aprire a nessuno. Cosa stava succedendo?!
Alzai le spalle rassegnata alla mia amica. Non passò però più di un minuto, che bussarono con insistenza - Denise, apri subito questa porta!!! - 
La voce a parlare era quella di... Zayn?!
Cosa stava succedendo?! 
- non osare aprire quella porta! - 
La mia amica aveva fatto nuovamente irruzione nella stanza dal balcone e mi stava guardando con gli occhi sbarrati. 
- Den, cosa hai combinato questa volta? - chiesi alzando gli occhi al cielo. 
- Niente di cui tu debba preoccuparti. - rispose sdraiandosi sul letto - prima o poi si stancherà di bussare e se ne andrà. - continuò indicando la porta.
- Io non me ne vado! - tuonò invece Zayn. 
Sbuffai - Non credi di dover affrontare Zayn, qualunque cosa tu abbia fatto? - 
Lei sembrò volermi incenerire con lo sguardo - No. Non aprirgli e se ne andrà! - 
- Okay... - risposi, mentre piano piano mi avvicinavo alla porta. 
Lo so che poteva sembrare un gesto poco fedele da parte di un'amica, ma io ero propensa a farla chiarire con Zayn! È questo che fanno le amiche, no?
Ben attenta a non farmi scoprire, girai la chiave nella toppa. Fortunatamente Zayn era un ragazzo intelligente e, avendo capito le mie intenzioni, spalancò la porta.
- Blake!! Ti avevo detto di non farlo entrare! - esclamò Denise alzando si dal letto. 
- Mi dispiace, ma non puoi comportarmi come una bambina e non affrontare questa situazione! - esclamai, nonostante non sapessi cosa stesse succedendo. Okay, li ammetto: volevo sapere cosa fosse accaduto, e sapevo che da Denise avrei saputo molto poco. 
- Grazie, Blake. - disse Zayn sorridendomi - Denise, pretendo delle spiegazioni. - continuò poi rivolgendosi alla mia amica.
- Non so di cosa tu stia parlando. - rispose lei incrociando le braccia.
Lui sbarrò gli occhi - Che cosa?! Ti chiedo di dirmi cosa stiate nascondendo voi due, mi baci in mezzo al cortile e poi non "sai di cosa stia parlando"?! - esclamò scioccato.
- L'hai baciato?! - chiesi io scioccata tanto quanto lui. 
- Chi ha baciato chi? - 
Sfortunatamente avevamo dimenticato la porta aperta e Harry fece capolino dalla porta con un sorriso malizioso.
- Ci mancava solo lui! - esclamò Denise alzando occhi e braccia al cielo. 
- Esigo delle spiegazioni anche io, adesso! - fossi cercando di non curarmi della presenza di Harry.
- Sentite: posso spiegare tutto. - rispose la mia amica. 
Prese un respiro profondo - Zayn, io ho bisogno di te. - continuò posando i suoi occhi sul moro. 
Lui aggrottò le sopracciglia - Non capisco. -
Denise prese un altro respiro: sembrava molto in difficoltà - Là fuori ti ho baciato perché stava arrivando Liam e... Non è vero che l'ho dimenticato: io sono qui per mandare a monte il matrimonio. - 
Harry a quel punto capì la serietà della situazione e si chiuse la porta alle spalle, senza però alcuna intenzione di andarsene.
Zayn, intanto, sembrava essere rimasto senza parole. Scrutava me e Denise quasi cercando di capire se lo stessimo prendendo in giro.
Per quanto riguardava me, ero allibita, ma ero anche in un certo senso fiera della mia amica: quel momento sarebbe dovuto arrivare prima o poi, meglio ora che in altre occasioni.
Voltai lo sguardo verso Zayn e annuii - È vero: io sono la sua 'complice' - risposi alzando le spalle.
- Una specie di missione segreta? - chiese Harry, che si era seduto sul letto - Strafigo! - esclamò.
Alzai gli occhi al cielo - Harry! - esclamammo tutti e tre all'unisono.
Zayn sembrò riscuotersi dallo stato di trance in cui era caduto - Quindi, fammi capire, tu sei qui in veste di damigella, solo per far lasciate quei due? - chiese a Denise - Ma Katherine è incinta, è una cosa praticamente impossibile! - 
- Ed è qui che ti sbagli! - rispose lei - Katherine non è incinta! Questa mattina cercavamo dei test di gravidanza incriminati o bottiglie di vino, per poterla smascherare e far tornare Liam fra le mie braccia. - spiegò - ma non abbiamo trovato nulla, se non te e Harry nudo nel bagno... - 
A quella informazione mi scappò un sorriso, che affrettai a nascondere.
- ho bisogno che tu finga di avere una sottospecie di relazione con me per far ingelosire Liam e per coprirmi quando faccio le mie 'indagini' -
Scrutai lo sguardo cupo di Zayn, che sembrava stare seriamente rendendo in considerazione l'idea di aiutare Denise. 
Dopo qualche minuto, che sembrarono secoli, Zayn alzò gli occhi su Denise e sospirò - Okay, ci sto. –

 
Denise
 
- Non ci credo che abbia veramente accettato! - esclamò Blake dopo aver bevuto un abbondante bicchiere di succo all'arancia.
- Grazie al cielo! Ci mancava solo avere un altro nemico. - risposi appoggiandomi al passa-vivande della cucina.
Lei finì di bere un altro bicchiere di succo, per poi guardami - Quale sarà, dunque, la prossima mossa, generale Carsen? - chiese prendendomi in giro.
Io sbuffai - Abbiamo bisogno di una persona molto vicina a Katherine che sia facilmente corrompibile e ci dia le informazioni necessarie.... - risposi picchiettandomi il mento con un dito.
Neanche a farlo apposta, proprio in quel momento davanti alla finestra della cucina passò, a braccetto con Niall, la figura statuaria della migliore amica della sposa.
Sogghignai e voltai lo sguardo verso Blake, che scoprii starmi già guardando - Naya. - mormorammo all'unisono. 
 
- Non potete fare niente per convincermi! Non parlerò! - 
E dopo aver detto ciò, Naya si sistemò meglio sulla sedia e fece gesto di chiudersi la bocca con una chiave. 
Alzai gli occhi al cielo. Quella ragazza era anche più stupida della sua amica! Era inutile ripeterle che la sua situazione non era esattamente conveniente: essere rinchiusa in una soffitta con Harry e Zayn a controllare che non si muovesse dalla sedia e Blake alla porta non la metteva in posizione di opporsi! 
- Allora Naya, non lo ripeterò all'infinito, dopo passerò alle maniere forti: Katherine è davvero incinta? - chiesi quasi fosse un interrogatorio. In effetti mi sentivo molto simile a uno di quei poliziotti cattivi dei film...
- Ho già detto che non dirò nulla che incriminerebbe la mia amica! - ribattè. 
- Okay. - mormorai - Se è questo che vuoi... Zayn! - feci schioccare le dita e il moro si posizionò affiancò a me mostrando chiaramente a Naya cosa avesse in mano: i suoi adorati maglioncini di cachemire. 
Mi rivolsi nuovamente a Naya, che aveva gli occhi sbarrati - O parli o i tuoi adorati capi di Chanel faranno una brutta fine. - minacciai.
Lei assottigliò gli occhi - Non avresti il coraggio, Denise Carsen. - rispose.
- Ah sì? - ribattei - Harry? - il riccio, come il moro prima di lui, mi affiancò e mostrò al nostro ostaggio un barattolo di marmellata alle fragole.
Naya sbiancò - No, ti prego, non farlo! - implorò guardandomi coi suoi occhioni scuri.
- Devi solo parlare.... - mormorai mentre aprivo il barattolo. 
Lei sembrava volersi distruggere il labbro inferiore da quanto se lo stava mordendo - Denise, ti prego, non fare del male ai miei bambini! -
- Devi solo parlare. -
Di scatto lei afferrò il suo maglioncino dalle mani di Harry - Okay, parlerò. - disse - Katherine è davvero incinta. Il matrimonio è riparatore perché Lydia non avrebbe mai sopportato di avere in casa una ragazza madre e Liam ha accettato! - 
Sgranai gli occhi. Certo, Liam stava per sposare una ragazza che al novanta per cento non amava solo per una gravidanza, ma Katherine rimaneva incinta comunque e non in colpa di qualche reato!
Pestai un piede a terra - Che cazzo! -
Naya sembrò spaventata dalla mia reazione - è vero: puoi chiedere al dottor Clarke! -
La incenerii col mio sguardo - Vattene. - sibilai.
Lei con un gridolino si alzò e si avviò alla porta. Sentii Blake rivolgersi a lei - Se osi fare parola con qualcuno di questa storia, farai bene a tenere tutto il tuo guardaroba sotto controllo. -
Sentii Naya uscire più che spaventata dalla soffitta e gridare il nome del suo ragazzo.
Mi passai una mano fra i capelli e sospirai. Non poteva essere che Katherine fosse davvero incinta! 
Guardai negli occhi i miei tre compari - Noi andremo da quel dottore. - sentenziai prima di uscire dalla stanza. 

Buona sera a tutti!
non sono sparita ahhaah
scusate se ci ho messo tanto, ma ero in vacanza e vi avevo avertito che sarei stata via un po' :)))
vi avverto che riposterò ad agosto perché domani parto per Londra (ancora HAHAHA)
scusate se in estate sparisco, ma non ho nemmeno un portatile quindi non posso fare altrimenti :((
COMUNQUE
spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto! Mi mancavano talmente tanto i personaggi che ne ho scritto metà sulle note del telefono ahah <3
alle nosstre due amiche si sono uniti i due compari Harry e Zayn, come andrà avanti? eheheheh vedrete!
spero che la parte con Naya vi abbia fatto sorridere AHHAH ci tengo a precisare che è praticamente uguale a una scena di 'La rivincita delle damigelle' laksdjfh
perché era esilarante ahahah
BENE 
vi ringrazio infinitamente perché siete cresciuti tantissimo!
ringrazio le 23 persone che preferiscono, le 11 che ricordano e le 43 (quarantatre!!!!!! vi amo) che seguono!
ah volevo anche dirvi che ho trovato un prestavolto anche per Lydia!
eccola
v
i mando tantissimi baci e vi auguro una buona estate!

 




se vi interessa, ieri ho pubblicato una os ziam c:
spero passiate e vi piaccia! <3


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Capitolo 13
*** What's happening?! ***




What's happening?!
 

 

come back and tell me why 

I'm feeling like i've missed you all this time

Denise

 

Aprii la porta cercando di fare il minimo rumore possibile. Nella stanza buia regnava il silenzio, interrotto solo dal respiro regolare di Zayn. Grazie al cielo Harry era uscito qualche minuto prima diretto alla doccia, o avrei dovuto dare spiegazioni anche a lui, oltre che al bello addormentato!
Chiusi la porta alle mie spalle, sempre senza fare rumore, e mi avvicinai al letto di Zayn. Da sotto le tende entrava un filo di luce e riuscivo a vedere il profilo perfetto del moro che, con un sorriso accennato, vagava fra le braccia di Morfeo.
Mi dispiaceva doverlo svegliare, ma il dovere chiamava ed io e lui avevamo un accordo.
- Zayn. – lo chiamai dolcemente. Lui mugolò qualcosa, ma non sembrò essersi accorto più di tanto della mia presenza.
Lo scossi per una spalla – Zayn. – ripetei con un po’ più di decisione. Questa volta il mugolio fu più udibile, ma niente, non sembrava volersi scollare a quel letto.
- Zayn! Svegliati! – esclamai alzando la voce.
Lui però si girò dall’altra parte mormorando – Ancora cinque minuti… -
Stava scherzando, spero! Ne avevo abbastanza. Mi diressi a passo di carica verso le finestre e - È ora di alzarsi, dormiglione! – urlai mentre scostavo le tende.
- Ma che diavolo… Denise! – esclamò esasperato mentre si copriva il viso con un cuscino.
- Abbiamo un accordo, ricordi? – risposi – è tempo di metterlo in pratica. –
- Alle sette di mattina? – chiese con la voce schiacciata contro il cuscino.
- Soprattutto alle sette di mattina! – dissi alzando le braccia al cielo – Quindi in piedi, che abbiamo del lavoro da fare! -
 
- Denise, ho fame. – alzai gli occhi al cielo.
- Sei una palla al piede, Malik. – risposi mentre salivamo le scale di una fermata della metropolitana di New York.
- Mi hai svegliato di soprassalto alle sette di mattina, mi hai costretto a sgattaiolare fuori dalla villa e stavamo anche per perdere la metro, tutto questo senza fare colazione! Ho diritto a una pausa. – sentenziò fermandosi in mezzo al marciapiede.
Alzai le braccia in segno di resa – Okay, fermiamoci da Starbucks… - concessi.
Lui mi regalò un luminoso sorriso e si fiondò dentro il locale. Dopo cinque minuti era fuori con in mano due caffè fumanti e un mega biscotto.
- Uno per lei e uno per me. – disse porgendomi uno dei due bicchieri firmati Starbucks.
Lo guardai con gli occhi sgranati – Zayn… - mormorai stupita – Non dovevi. –
Alzò le spalle accennando un sorriso – Non mi sembrava giusto magiare lasciandoti a bocca asciutta. –
- Grazie. – mormorai sorridendogli riconoscente. Nonostante lo trascinassi sempre più spesso nei miei piani diabolici, Zayn rimaneva sempre gentile e disponibile nei miei confronti. Dovevo ammettere che la sua compagnia non mi era per nulla pesante.
Ci incamminammo verso l’indirizzo del dottor Clarke, fornitoci con estrema disponibilità da Niall, dopo averlo gentilmente minacciato di lasciarlo a digiuno per il resto del soggiorno a casa Richardson.
- Ricordami perché non c’è Blake al mio posto. – disse Zayn qualche minuto dopo con in bocca un morso del suo mega biscotto.
Storsi la bocca – Ha deciso di avere une lezione extra col suo adorato personal trainer Louis… - risposi prendendo un sorso di caffè – Quel tipo le sta mandando il cervello in pappa! – continuai con un po’ di risentimento ricordando quanto la mia amica parlasse solo di lui e di quanto fosse fantastico, simpaticissimo e bellissimo.
- È meglio che Harry non lo venga a sapere o dopo sarò io a dovermi sorbire i suoi piagnistei su ‘perché Blake esce con lui e non con me???’ – disse imitando la voce di Harry e fingendo di piangere.
Io scoppiai a ridere: era uguale al riccio!
- Non capirò mai quei due! – constatai scuotendo la testa.
- Nemmeno io – rispose buttando i bicchieri di Starbucks ormai finiti nel primo cestino – Non avevo mai visto Harry così preso da una ragazza. –
Aggrottai le sopracciglia e mi voltai verso di lui – Ma non aveva fatto quella scommessa su di lei con te e Liam? –
Lui aggrottò la fronte a sua volta – Sì, ma veramente… -
Non lo lasciai finire. Alle sue spalle, su uno dei grigi palazzi di New York, brillava una targhetta dorata con inciso sopra ‘Ginecologo Dottor Clarke.’ – Siamo arrivati! – esclamai mentre ancora Zayn continuava a parlare.
Sentii un sospiro da parte di Zayn, poi sorrise e mi seguì all’interno del palazzo.
 

Blake

- Louis! – urlai fra le risate, mentre cercavo di proteggermi il viso con le mani.
- Non osare scappare! – esclamò lui lanciandomi un pugno di farina addosso – Devo ancora avere la mia vendetta! –
- Ma sono già completamente sporca! – ribattei indicando il mio viso e i miei capelli, ormai completamente sporchi per l’appena conclusa guerra con la farina.
Lui si soffermò a osservarmi e annuì – Forse hai ragione… -
Mi avvicinai titubante a lui porgendogli la mano – Tregua? – chiesi.
Lui mi regalò uno dei suoi più luminosi sorrisi - Pace fatta. – rispose stringendomi la mano. In quell’attimo di distrazione, lui mi attirò a sé, imbrattando la mia maglietta con le sue braccia ricoperte di farina. – Sei uno stronzo! – esclamai fingendomi offesa e allontanandomi da lui.
- Io sono molto più sporco di te! – si giustificò assumendo un’espressione da cucciolo indifeso.
Alzai gli occhi al cielo e cercai di recuperare il libro di cucina che stavo cercando di seguire ormai da un’ora per cucinare una torta, ma che grazie a Louis non ero ancora riuscita a leggere.
- Meno male che dovevamo fare gli esercizi mattutini! – esclamò lui sedendosi sul passa vivande della cucina. La sua maglietta nera a maniche corte era completamente imbrattata di farina come il viso, i capelli, le braccia e i pantaloni. Risi a quella visione.
- È sabato: possiamo permetterci una pausa. – risposi azionando il Bimby alla velocità indicata dal ricettario.
- Lydia ci ucciderà non appena vedrà questo disastro. – disse poi guardandosi intorno. In effetti avevamo combinato un bel disastro: tutti i mobili della cucina erano passati dal tenue color avorio a un bianco farina con chiazze di fragole qua e là.
- Le diremo che l’esercizio del giorno era il lancio delle fragole contro i bersagli di farina. – proposi alzando le spalle.
Lui rise e con un salto mi raggiunse – A proposito di esercizio fisico – cominciò prendendo un morso da una fragola lasciata incustodita – Tu e Harry siete bravi a ballare, siete una grande coppia! –
Sbarrai gli occhi a quella frase – Per il ballo sì, per altro no. – scandii sottolineando l’ultima parola.
Lui aggrottò le sopracciglia – Cosa intendi? –
- Intendo che Harry è uno stronzo e non succederà mai più nulla fra noi. – conclusi sorridendo e infilando la teglia con l’impasto per la torta nel forno.
- Ha fatto qualcosa? – il suo tono non era più scherzoso, ma sembrava essere serio e interessato all’argomento.
Non sapevo cosa rispondere: non volevo sbandierare di essermi fidata di un ragazzo dopo averlo conosciuto solo per due giorni. – è un argomento che preferisco non toccare. –
Tenevo gli occhi bassi sul libro di cucina, anche se avevo smesso di leggerlo da molto tempo. Quando sollevai lo sguardo verso il suo viso, Louis stava sorridendo.
- Capisco, pulce. Non ti preoccupare. – rispose raccogliendo con un dito una rimanenza d’impasto abbandonato nel Bimby e lasciandomela sul naso.
 

Denise

- Mi spieghi come facciamo a capire se Katherine mente? – chiese Zayn mentre l’ascensore segnava il numero dei piani. 24, 25, 26, 27…
- Tu distrai la segretaria, dirò che siamo qui per un esame dell’igiene o una cavolata simile, mentre io sbircio le schede mediche dei pazienti. – risposi.
- Ma è una pazzia! Se ci scoprono, potrebbero mandarci in prigione! –
Mi voltai a guardarlo negli occhi – Zayn, devi essere deciso in questa missione: il minimo sbaglio e siamo fuori. Sono stata chiara? –
Okay, forse stavo un po’ esagerando, ma dovevo fargli capire l’importanza della situazione.
Lui annuì e giurai di vedere un pizzico di paura nei suoi occhi.
Trentesimo piano e l’ascensore si fermò. Un piano pieno d’infermieri che andavano e venivano da varie stanze si aprì di fronte a noi. In mezzo a quel casino sarebbe stato anche più facile non farsi notare.
Alla mia destra c’era un attaccapanni con vari camici da laboratorio e niente m’impedì di fregarne due passando inosservata. – Prendi questo. – dissi lanciandone uno a Zayn. Una volta vestiti, ci incamminando verso l’ufficio ricevimenti del Dottor Clarke.
Mi stampai sul viso il sorriso più falso del mondo – Salve. – richiamai la segretaria seduta all’unico tavolo della stanza – Io e il mio collega siamo qui per un controllo dell’igiene negli uffici. – continuai appoggiando un braccio al bancone – Sa com’è, tutti si preoccupano delle scuola, degli ospedali, ma nessuno degli uffici. Noi siamo qui per consentire un lavoro sicuro anche a lei. –
La segretaria, una specie di pesce palla ancorato alla sedia con gli occhiali più grandi della faccia, mi guardava – sempre che riuscisse a vedermi – come se stessi parlando arabo. – Posso entrare? – chiesi indurendo il tono di voce. Quell’ameba stanziata lì cominciava a infastidirmi.
- Certo! – rispose timorosa – Cosa posso fare per lei? –
Ma mi aveva ascoltato prima?! Alzai gli occhi al cielo – Niente, signora, deve semplicemente stare ferma e rispondere alle domande del mio collega mentre controlliamo che il suo ufficio sia nella norma. – risposi entrando nell’ufficio e facendo cenno a Zayn di seguirmi.
Lui obbedì e cominciò a fingere di controllare che la stanza rispettasse le norme igieniche dello stato. Intanto le faceva le più stupide domande, come se le concedevano le giuste ore di pausa o se pulivano regolarmente la stanza.
Mentre Zayn distraeva la segretaria pesce palla, mi addentrai nell’ufficio completamente deserto e arrivai agli schedari. Ogni mobile appoggiato al muro aveva sette cassetti, ognuno contrassegnato da una lettera dell’alfabeto. Senza esitare aprii la lettera “R” e cominciai a leggere tutti i nomi delle cartelle cliniche presenti nel cassetto.
“Deve essere qui.” Finalmente trovai fra le ultime la cartella che stavo cercando: Katherine Richardson.
Presi un respiro profondo e con le mani tremanti aprii la cartella. Sfogliai ogni pagina leggendo solo di controlli annuali che la barbie bionda veniva a fare per assicurarsi di non avere malattie sessualmente trasmissibili. Poi, come ultimo foglio, lessi di una visita risalente a un mese prima.
 
Esito dell’ecografia del 17 luglio 2013: positivo.
Incinta.
 
 - Porca puttana! – urlai stringendo talmente forte la cartella che temetti di averla danneggiata – Quella stronza è davvero incinta! –
Sentii un urlo della segretaria – Ha trovato un ratto nel mio ufficio?? –
Rimisi la cartella clinica al suo posto e ritornai dove Zayn stava intrattenendo una conversazione con la segretaria – No, non si preoccupi. È tutto nella norma e lei è al sicuro. – risposi. Presi Zayn per un braccio – Il nostro compito è finito qui, buona giornata. –
Non sentii nemmeno la risposta del pesce perchè con poche falcate ci allontanammo e, dopo aver appeso i camici all’attaccapanni, ci affrettammo a uscire da lì.
 
- Non può essere davvero incinta! – mi lamentai mentre scendevamo le scale della fermata della metropolitana.
Zayn aveva le mani nelle tasche e aveva ascoltato le mie lamentele dallo studio del dottore fino a quel momento molto pazientemente – Denise, io conosco sia Liam che Katherine e sono stato con loro tutto il tempo della loro storia: Katherine è davvero incinta. – cominciò mentre passavamo i biglietti per la metro nell’obliteratore – Credo che ormai non ci sia più niente da fare. –
- Non è vero! – obiettai – Liam sta per sposare Katherine semplicemente perché obbligato ed è una persona troppo buona per lasciare quella sottospecie di barbie da sola. –
Arrivammo vicino alle rotaie, in attesa del treno. Zayn affondò ancora le mani nelle tasche e sospirò – Come ti pare… - mormorò. Il volume della sua voce era quasi inudibile e sembrava quasi che non volesse che lo sentissi. Sembrava anche un po’ scocciato e in disappunto. Una morsa si strinse intorno al mio stomaco: non volevo che Zayn fosse arrabbiato con me. “Denise, che sta succedendo?!” Da quando me ne fregava dell’opinione degli altri? Perché m’importava dell’opinione di Zayn?!
I miei pensieri furono interrotti dall’arrivo della metropolitana. Un flusso di persone uscì dalle porte automatiche e finalmente potemmo entrare.
Trovammo due posti a sedere non vicini e mi ritrovai a spiarlo durante il tragitto. Aveva un profilo assolutamente perfetto: la mascella marcata e i capelli sempre pettinati perfettamente. Non era molto muscoloso, come Liam o Harry, ma aveva le spalle larghe e gli occhi che sembravano brillare, nonostante fossero molto scuri. Ero così presa da analizzare Zayn che non mi accorsi del flusso di gente che era entrato nel treno. Un ragazzo con le stampelle cercava di tenersi in piedi attaccandosi a uno dei pali della metro, ma sembrava parecchio in difficoltà. Mi alzai quasi di scatto – Vuoi sederti? – chiesi accennando un sorriso – Tanto scendo alla prossima. – Non era vero, ma non era importante. Il ragazzo mormorò un – grazie! – e mi sorrise mentre si sedeva sul sedile blu.
Mi appoggiai al palo più vicino e sollevai lo sguardo verso Zayn, quasi automaticamente, che mi accorsi stare sorridendo: aveva visto tutto. Alzai le spalle accennando un sorriso che lui ricambiò subito socchiudendo gli occhi. Rimasi incantata dalla luce che riusciva a sprigionare quando scopriva quella distesa di denti bianchi, tanto che non mi accorsi subito che mi stava facendo cenno di avvicinarmi. Aggrottando le sopracciglia obbedii e, dopo aver spinto un po’ di gente, fui davanti a lui – Siediti sulle mie gambe. – propose.
Sbarrai gli occhi e poi scossi la testa con forza – No, non ce n’è bisogno! –
Lui però non volle sentire ragioni e afferrandomi per i fianchi mi attirò a sé, costringendomi a sedermi. Mi teneva stretta a sé con un braccio intorno alla vita e se mi fossi lasciata andare avrei potuto appoggiare il viso nell’incavo del suo collo. Sentivo il suo odore misto al tabacco per la sigaretta che aveva fumato dopo essere usciti dallo studio medico. Mi soffermai ancora una volta a osservare i suoi occhi scuri e le sue labbra piegate in un sorriso. Cosa mi stava succedendo? Non mi ero mai fermata a riflettere sui lineamenti di Zayn Malik! Eppure, lì, così vicino a lui, mi sentivo quasi più in imbarazzo di quando l’avevo baciato dietro un albero del giardino della villa.
E ripensando a quel momento mi venne quasi voglia di baciarlo.

 


chi non muore si rivede! ahahha
buon pomeriggio a tutte! vi chiedo scusa per questo imperodnabile ritardo, ma sono stata via e non avevo il pc :(
non avete idea di quanto mi siano mancati questi personaggi <3 <3
spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto perchè mi sono divertita a scriverlo e mi sento anche abbastanza soddisfatta per la parte finale <3
ditemi cosa ne pensate, per favore :D
ah il Bimby è uno strumento da cucina ahaha è una specie di mega frullatore (?) ahahha 
ci tengo tantissimo a ringraziarvi perché siete cresciuti a vista d'occhio!
ringrazio le 30 persone che preferiscono, le 14 che ricordano e le 48 che seguono!!! siete davvero tante e io vi adoro <3 <3 <3
ieri ho pubblicato una OS sulle Cronache di Narnia (vi lascio il link sotto), se seguite anche quella saga mi farebbe piacere che la leggeste <3 <3
ora, prima di scappare, voglio lasciare un ultimo saluto a Cory Monteith, che nonostante non c'entri con la storia era amico del presta volto di Katherine, Heather Morris <3
ora vi mando un bacio e spero di pubblicare presto <3 :D

 





I'd be the king

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Capitolo 14
*** Midnight kisses ***





Midnight kisses



 

we're dancing around the kitchen in the refrigerator light

 

 

 

 

 


Denise

 

 

 

Per essere una che non faceva il minimo esercizio fisico non mi ero mai preoccupata di chili in eccesso o cellulite, e naturalmente la cucina era sempre stato un mio punto debole. Davanti ai dolci, soprattutto, era difficile mantenere il controllo. In più dovevo tenere sotto controllo il mio povero Liam dalla sua – ahimè – incinta fidanzata. Ecco perché l’aiuto di Zayn mi era più che prezioso in determinate situazioni. Per fortuna la vecchia bisbetica, anche chiamata Lydia, voleva che le damigelle e i loro relativi testimoni vivessero come due gemelli siamesi e che, anche durante la degustazione delle torte per il matrimonio, stessimo insieme come una coppietta felice in procinto di sposarsi. Contando ciò che era quasi successo con Zayn il giorno prima, la situazione era piuttosto imbarazzante, ma mi ero decisa a non perdere di vista l’obbiettivo di quella missione: Liam.
- Non trovi che questa torta sia deliziosa? – la voce della biondona, seduta esattamente di fronte a me al grande tavolo addobbato appositamente per l’occasione all’entrata della villa, stava degustando con molto piacere una delle dieci torte a noi proposte.
Ne porse un pezzetto a Liam e, da quanto potei constatare, era alle noci. ‘Liam odia le noci.’
Infatti il ragazzo fece una smorfia e, tirando un sorriso cordiale, disse – Non vado pazzo per le noci… -
Katherine sembrò rabbuiarsi – Oh… - rispose – Che ne dici di questa? – continuò porgendogli un altro pezzo – è all’ananas! –
Liam fece un verso di approvazione – Questa mi piace! –
Katherine batté le mani e fece un cenno a Louis – Louis, segna quella all’ananas fra le possibili per la torta di nozze! –
Louis con un sorriso luminoso segnò su un taccuino un appunto e ci fece un cenno di saluto.
Liam, con in mano un’altra forchetta, si sporse verso la sua fidanzata – Assaggia questa. –
Katherine mesticò qualche secondo – è buonissima! – esclamò poi.
- È alla banana, ci credo che le piaccia. – mormorai io mentre mi portavo alla bocca un boccone di torta al cioccolato. Probabilmente avevo parlato a voce troppo alta, perché ricevetti come risposta un calcio sotto il tavolo da Zayn seduto di fianco a me.
- Ma che cazzo fai?! – esclamai rivolta al moro, mentre Liam cercava di trattenersi dal ridere.
Zayn si avvicinò di più al mio viso per potermi parlare all’orecchio – Cerco di salvarti la pelle. –
Inizialmente non capii poi la voce di Lydia mi arrivò alle orecchie come le unghie contro una lavagna – Signorina Carsen, quante volte devo dirle di non usare certi linguaggi? –
- Un’altra per favore. – risposi con aria di sfida. Quella vecchia m’infastidiva anche più delle figlia.
Lydia stava per ribattere quando Louis arrivò a salvarmi – Denise, quale torta hai scelto fra quelle proposte? –
Gli lancia un’occhiata annoiata: non poteva ritenere così importante una stupida degustazione! – Ho assaggiato solo quella al cioccolato ed è davvero buona. – risposi poco convinta.
Lydia sembrò soddisfatta e si allontanò.
Zayn sembrò tirare un sospiro di sollievo, mentre io tornai a concentrarmi sui due piccioncini di fronte a noi. Katherine stava imboccando Liam con l’ennesimo pezzo di torta e avrei potuto vomitare da un momento all’altro.
Era arrivato il momento di darsi da fare.
Mi voltai verso Zayn – Assaggia questa buonissima torta! – esclamai porgendogli un assaggio di quella alle noci.
Lui inizialmente aggrottò le sopracciglia, poi mi assecondò.
- Buona davvero. – constatò masticando.
- Invece questa? – chiesi sporgendomi un po’ sul tavolo e prendendo un pezzo alle fragole.
Lui la assaggiò di buon gusto – Anche questa mi piace! –
Dopo la terza torta che gli proponevo imboccandolo, mi accorsi che aveva dei residui di dolce ai lati della bocca e istintivamente accennai una risata – Hai la bocca sporca. – constatai raccogliendo un tovagliolo dal tavolo.
Senza il minimo imbarazzo mi sporsi verso di lui e raccolsi quei piccoli pezzi di torta rimasti, ma, mentre i nostri visi erano a pochi centimetri di distanza, sentii il suo sguardo addosso e il suo respiro come mozzarsi. Non riuscii a trattenermi e incrociai il suo sguardo. Avrei preferito mille volte non farlo: i suoi occhi scuri m’incatenarono e rimasi qualche secondo a fissarli in tutte le loro sfumature. Perché Zayn mi faceva quell’effetto? Perché reagivo in quel modo anche solo a incontrare i suoi occhi? Era sbagliato, sbagliato sbagliato, sbagliato.
- Ragazzi, vi siete incantati? – chiese Liam con una risata accennata.
Mi riscossi velocemente e rivolsi lo sguardo ai due sposini di fronte a noi. Liam mi guardava con un accenno di divertimento, ma i suoi occhi sembravano volermi studiare da cima a fondo. Era geloso per caso?
- No, lo stavo solo pulendo dalle briciole… - risposi come cercando di giustificarmi.
Aspettate: Denise Carsen che si giustificava? Non era mai successo in vita mia e mai l’avrei fatto! Cosa stava accadendo in me?!
Zayn, completamente in silenzio e senza che io me ne accorgessi, prese la mano distesa sul tavolo fra la sua dalla pelle più scura, intrecciando le nostre dita.
Fui tentata di chiedergli cosa stesse facendo, ma mi trattenni: Zayn aveva capito a che gioco volevo giocare e mi stava assecondando.
Intanto la futura sposina aveva strabuzzato gli occhi e un sorriso da ebete era comparso sul suo viso, mentre scrutava le mani mie e di Zayn. Fortunatamente, prima che potesse fare domande, arrivò Lydia – Liam, Katherine, venite che dobbiamo decidere il colore del coltello per tagliare la torta. –
Io e Zayn soffocammo una risata. Insomma, i coltelli per le torte? Faceva ridere.
Liam e Katherine ci salutarono e si alzarono dal tavolo.
Anche se se n’erano andati e la farsa poteva considerarsi finita, Zayn non accennò a spostare la sua mano dalla mia.
 

Blake

Presi una delle forchette di acciaio da affianco al mio piatto e, dopo aver infilzato un piccolo pezzo di torta, me la portai alla bocca assaporando quel delizioso dolce alla crema.
- Meglio quello alla crema o alle noci? –
Trattenni il respiro al sentire quella voce. Perché me lo ritrovavo ovunque? Perché non mi lasciava in pace?
- Harry, ci sono tanti posti in questo enorme tavolo, devi stare per forza vicino a me? – chiesi con apparente calma. In realtà non ero per niente calma e quello era l’unico posto rimasto, ma erano solo dettagli.
- Non sono rimasti altri posti e Lydia vuole che le damigelle e i testimoni si scambino le loro opinioni a proposito dei dolci. – rispose con un sorriso strafottente, mentre una sua mano andava a portarmi dietro l’orecchio delle ciocche di capelli ribelli. Rabbrividii a quel contatto e mi allontanai il più possibile da lui, per quanto la sedia me lo permettesse.
- Quella al cioccolato è molto buona. – dissi poi facendo riferimento alla domanda di poco prima.
Un altro sorriso si fece spazio sul suo viso a vedere l’effetto che aveva su di me. Perché in sua presenza non riuscivo a mantenere il sangue freddo?
- Me ne fai assaggiare un pezzo? – chiese quindi lanciando un’occhiata al mio piattino.
Deglutii rumorosamente e tirai un lungo sospiro. Presi un altro pezzo di torta con la forchetta e la avvicinai al viso di Harry. Lui, sempre con quel dannato sorriso sulle labbra, addentò il dolce, per poi masticare senza mai smettere di guardarmi.
In quel momento il mio odio per lui si era moltiplicato. Non poteva continuare a giocare così con me!
- Allora, che torta avete scelto? – fortunatamente, la voce di Louis arrivò come un aiuto dal cielo.
Rivolsi un sorriso strafottente a Harry e mi voltai verso Louis che si era appena seduto di fianco a me, dalla parte opposta rispetto al riccio, sbattendo ripetutamente le ciglia.
- Quella alla crema è la migliore. – risposi senza smettere di sorridere. Sentii un verso di disappunto da parte di Harry ed esultai dentro di me: il piano stava funzionando.
Che c’è? Il mio obbiettivo era di allontanare Harry e con Louis avrei di certo portato a termine la missione.
- Perfetto! – esclamò Louis segnandosi il nome della torta sul suo taccuino – Anche se io ho un debole per quella alle noci… - continuò guardandomi con i suoi profondi occhi blu.
- Che strano, avrei scommesso che ti piacesse quella alla banana. – alzai gli occhi al cielo a sentire l’ennesima uscita infelice di Harry. Gli tirai una gomitata e tornai a guardare Louis.
Il ragazzo stava sorridendo – Harry si diverte a fare queste battute, ma in fondo mi vuole bene, vero? – chiese sporgendosi verso il riccio.
- Sicuro. – rispose questo tirando un sorriso.
L’attenzione di Louis tornò su di me – Assaggia un pezzo alle noci. – propose mentre afferrava il piattino poco distante da noi.
Titubante addentai quel dolce e assaporai con interesse in sapore delle noci. Sentivo lo sguardo di Louis sul mio viso e sembrava quasi bruciare. Non sembrava una sensazione… piacevole.
- È buonissima! – esclamai una volta finito di masticare.
- Allora segnerò anche questa fra le preferenze. – mormorò alzandosi dal tavolo e lasciandomi un buffetto sulla guancia. Non potei fare a meno di paragonare quel semplice gesto con quello di Harry quando mi tirava i capelli dietro un orecchio. Una sensazione di freddo m’invase.
Automaticamente mi girai verso il riccio, ma l’unica cosa che vidi fu la sua schiena mentre si alzava dal tavolo.
- Dove vai? – chiesi quasi senza rendermene conto.
Lui si voltò e mi scrutò con un’espressione priva di sentimento – In qualsiasi posto dove non sia costretto a vedere te e Tomlinson amoreggiare. –
 
La villa era completamente al buio e nella cucina riuscivo a malapena a distinguere la figura del passavivande. Cercai di non fare alcun rumore e passai affianco ai fornelli, diretta al frigorifero.
Spalancai una delle ante e una luce debole riempì il piccolo spazio della cucina. Frugai fra i vari resti delle torte di quel giorno e trovai finalmente quella al cioccolato. Presi in mano il piatto che al contatto con la mia pelle mi provocò un brivido lungo la schiena e mi sedetti sotto la luce debole del frigorifero per non mangiare al buio.
Quella sera non riuscivo a prendere sonno, mi ero rigirata nel letto per ore, invidiando Denise che russava beatamente. Avevo avuto bisogno di distrarmi dai miei pensieri e, senza neanche rendermene conto, mi ero ritrovata nella cucina.
La torta gelato al cioccolato era ancora più buona di quanto la ricordassi e ne mangiai quasi metà senza neanche rendermene conto. Mentre la mia concentrazione era ancora tutta sul dolce, sentii un movimento nella cucina e mi si gelò il sangue nelle vene. Chi era sveglio a quell’ora?
Istintivamente appoggiai il piatto al passavivande e mi alzai dalla mia postazione, senza chiudere il frigorifero: volevo tenere tutta la cucina sotto controllo.
- Chiunque tu sia, vieni fuori ora! -
Improvvisamente, dal buio della sala adiacente alla cucina, uscì la figura robusta di Harry – Tranquilla, non voglio ucciderti e mangiare tutta la torta rimasta da solo. – disse chiudendo istintivamente gli occhi al contatto con la luce del frigorifero.
Tirai un lungo sospiro di sollievo – Anche se vedo che non ne è rimasta molta per me… - constatò con un sorriso.
Accennai una risata – Cosa ci fai qui? –
- Potrei farti la stessa domanda… – rispose senza smettere di sorridere – Comunque non riuscivo a dormire. – concluse appoggiando i grandi palmi delle mani al passavivande.
Senza che potessi impedirlo, il mio corpo si mosse verso di lui e gli arrivai a quasi un metro di distanza – Idem. – sospirai.
Lui fissò i suoi grandi occhi verdi nei miei. La luce del frigorifero li faceva sembrare ancora più chiari, ma insieme anche esageratamente scuri.
La mia mano si mosse, quasi avesse una vita propria, verso la sua molto più grande. Timidamente strinsi le sue dita fra le mie e non potei fare a meno di sorridere al contatto con la sua mano calda. Lui si limitò a sorridere, quasi volesse darmi tempo di realizzare cosa stessi facendo e non volendo accelerare i tempi stringendomi a sua volta.
Alzai gli occhi verso i suoi e notai un grande sorriso sul suo viso. Quello sguardo fu come un silenzioso messaggio che lui apprese all’istante: strinse la sua mano fra la mia e attirò delicatamente il mio corpo al suo. Le mie braccia andarono automaticamente intorno al suo torace, mentre le sue grandi mani si perdevano fra i miei capelli. Appoggiai la testa al suo torace e mi sembrava quasi di sentire il battito del suo cuore attraverso la maglietta della Guinness che usava come pigiama. Lentamente mi cullò con un movimento fluido mentre, nonostante i non indifferenti centimetri di differenza, mi cantava una dolce melodia all’orecchio. Sentivo il suo naso che solleticava il mio orecchio e i suoi riccioli contro la mia guancia. La melodia che intonava sembrava quasi un sussurro, come se volesse tenerlo solo per noi, come se fosse un piccolissimo segreto.
Gli sfiorai il collo con la punta delle dita e la melodia s’interruppe. Sollevò il viso fino a incrociare lo sguardo con il mio, il suo verde con il mio azzurro.
In quegli occhi lessi preoccupazione e anche come un sentimento di sfinimento, quasi avesse paura di aver sbagliato qualcosa e volesse rimproverarsi per essere andato ancora troppo in fretta. Ma non era assolutamente così: in quel momento, con lui, illuminati solo dalla luce del frigorifero, mi stavo sentendo bene e il senso d’incompletezza che mi aveva avvolto sotto le lenzuola mi aveva completamente abbandonato.
Quasi volessi assicurargli di non stare sbagliando nulla, quasi volessi confermargli quello che stavo provando, mi alzai sulle punte dei piedi scalzi e feci combaciare le nostre labbra.
L’avevo già baciato a sorpresa una volta, ma questa era completamente diversa. Questa volta era davvero sorpreso. Inizialmente le sue labbra rimasero immobili, ma, quando capì che non sarei scappata dalla sua morsa, ricambiò il bacio. E le sue labbra erano ancora meglio di tutta la torta al cioccolato che avevo mangiato quel giorno. Le sue mani si muovevano delicate fra i miei capelli e le mie andarono a incastrarsi perfettamente fra i suoi ricci.
Sembrava volessimo assaporare ogni sfumatura dei nostri sapori, perché non riuscivo a stancarmi delle sue labbra. Solo in quel momento capii davvero quanto mi fossero mancate.
Era caduta in sua balìa, ma il sogno non durò a lungo. Il suo petto contro il mio, mi fece avvertire una sensazione di freddo al livello del torace e impiegai qualche secondo per ricordare di cosa si trattasse: la catenina che lui stesso mi aveva donato qualche giorno prima. Bastò quel piccolo oggetto per ricordarmi di ciò che Harry mi aveva fatto.
M’immobilizzai all’istante e tornai ad appoggiare i piedi a terra. Abbassai lo sguardo, quasi non volessi vedere il suo, quasi non volessi ammettere che non lo avevo ancora perdonato.
Quando tornai a guardarlo negli occhi i miei erano pieni di lacrime e, scuotendo con forza la testa, mi allontanai correndo verso la mia stanza.


buon pomeriggio a tutte!
sono un pochino in ritardo, ma perché sono stata via (ancora ahah)
cooooomunque
spero davvero che questo capitolo perché ci ho messo l'anima, soprattutto alla fine!
spero vivamente che si capiscano i sentimenti di Blake perché non è una situazione facile lsadkjfh
e poi...
dai si baciano! laksjdfhaksjdf non sono carinissimi? <3 <3
ahahah okay io non potrei sbilanciarmi così tanto ma fa lo stesso dai ahah
spero che le vostre vacanze stiano passando bene anche se stanno finendo :((
vi mando un grosso bacio e voglio ringraziare le 34 persone che preferiscono, le 11 che ricordano e le 49 che seguono!
Vi ADORO <3 <3
l'altro giorno ho anche pubblicato una OS su Zayn e vi lascio il link sotto nel caso voleste passare :D
vi mando un bacione lskjhgf <3

 



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because of me

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Capitolo 15
*** Stay away from me, please ***




Stay away from me, please

 

tell me a lie


 

Blake

La luce del sole mattutino entrava delicatamente dalle tende color salmone. Aprii piano gli occhi e mi abituai in fretta a quella debole luce. Mi rigirai nel letto, appoggiando una guancia al morbido cuscino, mentre sbirciavo dal telefono di Denise l’orario: erano le sette. Avremmo dovuto alzarci e andare a fare colazione, ma Denise dormiva troppo beatamente per svegliarla. Con un sospiro mi levai il lenzuolo dalle gambe e mi alzai, affrettandomi a raggiungere il bagno.
Non appena fui lavata e presentabile, uscii dalla stanza e mi diressi verso la cucina. Speravo con tutto il cuore che nessuno si accorgesse delle grosse occhiaie che mi ritrovavo o non sarei riuscita a dare spiegazioni. Avevo dormito sì e no quattro ore quella notte e mi sentivo a pezzi. Harry non aveva fatto altro che peggiorare la situazione. Mi passai una mano sul viso al solo pensiero: che cosa avevo fatto?
Avevo rovinato maggiormente il nostro rapporto. Perché avevamo entrambi capito quali fossero i miei sentimenti, ma quel bacio era stato solo la conferma che non ero ancora riuscito a perdonarlo. Eppure lui mi mancava, da morire.
Dovevo fare chiarezza nei miei pensieri, ma averlo così vicino era tutto tranne che utile. Avrei cercato di evitarlo, anche se sapevo si sarebbe rivelata un’impresa più difficile del previsto.
Spalancai la porta della cucina e scoprii che Liam, Katherine, Naya e Harry erano già svegli e intenti a mangiare delle deliziose brioche. Salutai cordialmente, mentre i miei occhi andavano a posarsi sulle mie scarpe, con l’intenzione di non muoversi più.
Cercai di fare la mia colazione senza considerare le altre persone, ma sentivo gli occhi di Harry, seduto esattamente di fronte a me, perforarmi il cranio.
A un certo punto, però, sentii la sua voce rivolgersi a me «Vuoi dello zucchero da mettere nel caffè?»
Smisi immediatamente di mescolare quel liquido scuro e rivolsi il mio sguardo nel suo «No, grazie.» risposi accennando un sorriso e affrettandomi ad abbassare nuovamente lo sguardo. Non riuscivo a mantenere il contatto visivo con quelle pozze verdi. Sembravano quasi urlarmi i miei sentimenti nei suoi confronti e rinfacciarmi il bacio di quella notte.
L’aria in quella stanza cominciava a diventare troppo pesante e avevo l’impressione che il mio cuore battesse talmente forte da farlo rimbombare contro le pareti della cucina.
Mi affrettai a finire il mio caffè e uscii diretta alla mia stanza.
 
- Devi trovare la respirazione giusta. Se riesci a controllare il tuo respiro insieme alle
gambe, vedrai che andrai anche ben oltre i cinque chilometri che fai normalmente! - la voce di Louis cercava di darmi consigli mentre facevamo il solito giro di corsa come riscaldamento intorno alla casa. 
- La fai facile! - risposi. Nonostante mi tenessi spesso in allenamento, non ero abituata a ricoprire distanze esagerate. 
- Secondo me ci riusciresti perfettamente, basta solo un po' di esperienza in più. - stavamo correndo ormai da dieci minuti, ma lui non aveva un accenno di fiatone e sulla maglietta non aveva un accenno di sudore. 
Come faceva?! 
Passammo davanti a Denise, che cercava di fare stretcing con alcuni suggerimenti di Zayn, ma non sembrava la cosa stesse procedendo nel migliore dei modi. 
- Meglio se vado a dargli una mano. - disse Louis, prima di rivolgermi un sorriso e dirigersi verso la mia amica. 
Accennai una risata e scossi la testa: Den e l'attività fisica non sarebbero mai andati d'accordo! 
Dopo qualche metro, delle risate mi raggiunsero, seguite subito da Liam e Harry che si rincorrevano durante il riscaldamento. 
Era una della loro tipiche gare sportive, ormai tutti ne eravamo abituati. 
Quando, però, gli occhi di Harry si voltarono a guardarmi e sorpresero il mio sguardo nel suo, il riccio rallentò - Liam, ti raggiungo dopo. - disse fermandosi e senza staccare gli occhi verdi da me. 
Ormai l'avevo raggiunto e non potei evitare di continuare il mio riscaldamento con lui.
- È proprio una bella giornata oggi, non credi? - chiese indicando con un cenno di capo il cielo. 
In effetti aveva ragione, il sole era alto e il caldo aveva ormai invaso New York. 
- Già. - risposi senza guardarlo.
Mi ero decisa di rispondere a monosillabi e giusto all'essenziale: non potevo scappare perché le sue gambe erano il doppio delle mie e mi avrebbe raggiunto molto presto, quindi l'unica scelta era di ignorarlo.
Lui però non sembrò voler intavolare una conversazione sul tempo e senza il minimo preavviso arrivò subito al sodo - Blake, perché mi eviti? - 
La sua voce aveva un accenno di tristezza, evidenziato dal fiatone per la corsa. 
- È da stamattina che mi eviti. È per ieri notte? - chiese fermandosi in mezzo alla ghiaia. 
Interruppi anch’io la mia corsa e mi voltai a guardarlo negli occhi. 
La sfumatura verde era accentuata dal sole e mi salì un enorme groppo alla gola.
- Se è per la storia della scommessa, vorrei che tu mi lasciassi spiegare... - 
A sentire nominare quella parola, un senso di fastidio m’invase. Non volevo sentire le sue spiegazioni: non ero così stupida da non capire.
- Non c'è nulla da spiegare. - lo interruppi. 
Non volevo affrontare l'argomento “scommessa” e tantomeno volevo affrontare l'argomento “noi”. La notte scorsa era stata un errore, che non sarebbe più stato commesso. 
Harry non doveva spiegarmi nulla, era tutto più che chiaro. 
- Lasciami stare, per favore. - dissi poi, nonostante pronunciare quelle parole fosse più difficile che guardare gli occhi di Harry rabbuiarsi – Non mi cercare o non provare a darmi spiegazioni: non ne ho bisogno. -
Era difficile, ma non potevo continuare a rimanere vicino a una persona che mi aveva imbrogliato. 
Mi voltai e continuai la mia corsa, mentre sentivo i miei occhi cominciare a pizzicare. 
 

Denise

- Devi respirare a pieni polmoni, poi scendi a toccarti le punte dei piedi. – Louis era paziente, certamente di più di quanto lo fosse stato Zayn prima di lui.
Presi quindi un respiro profondo e andai a toccarmi le punte dei piedi con le punte delle dita – Così va bene? – chiesi, una volta che mi ero risollevata.
- Era perfetto! – esclamò lui.
Sorrisi, un minimo soddisfatta dal mio risultato, e guardai Zayn con un’espressione trionfante sul viso – Vedi che ce la posso fare? –
Lui scosse la testa rassegnato e accennò un sorriso.
- Ora fate un po’ di corsetta! – ci incoraggiò dopo qualche secondo Louis. Lui sembrava così a suo agio mentre mi spronava a correre, ma non sapeva che era proprio l’ultima cosa che avrei voluto fare in tutta la mia esistenza. – Insieme sarà più divertente! – esclamò poi facendoci cenno di partire.
Contro voglia, cominciai a correre alla velocità di una lumaca, ma mi accorsi ben presto che per stare al passo con Zayn avrei dovuto accelerare il passo.
- Rallenta, ti prego! – esclamai con già il fiatone.
Lo sentii ridere – No! Smetti di fare la lumaca e seguimi! – esclamò.
Mi ripromisi che non appena lo avessi raggiunto, lo avrei strozzato.
- Sei uno stronzo, Zayn Malik. – risposi e lo sentii ridere nuovamente.
Dopo neanche dieci metri fui penosamente sorpassata da Naya e Niall che correvano mano nella mano come una di quelle coppiette da telenovela.
- Pappe molli! – esclamarono.
Okay, il mio spirito competitivo cominciava a venire a galla. Accelerai il passo, nonostante sentissi il fiato mancarmi dai polmoni.
Ero ormai a un metro da Zayn e, quando finalmente gli fui accanto, dissi – Non vorrai mica che quei due ci battano? –
- Non sono io il problema, ma tu! – rispose lui, senza il minimo accenno ad accelerare.
Lo guardai indignata e lui per tutta risposta scoppiò a ridere e si fermò indicandosi la schiena – Dai, monta su. – faticai qualche secondo a capire cosa intendesse poi scossi la testa – Non se ne parla, ti spezzerei la schiena! –
Lui roteò gli occhi al cielo – Ho fatto abbastanza palestra e non credo che il tuo peso vada oltre i settanta chili, quindi non fare storie. –
Gli lanciai un’occhiataccia per far sparire quel sorriso trionfante e mi collocai alle sue spalle. Appoggiai le mie mani alle sue spalle larghe lasciate scoperte dalla canottiera nera e con un salto gli saltai in groppa, allacciando completamente le mie braccia intorno al suo collo. Un urletto scappò dalle mie labbra – Non correre: ho paura! –
Lui rise ancora, e la sua risata rimbombò contro le mie orecchie, esageratamente vicine alla sua bocca. Ignorandomi completamente, cominciò a correre e sembrava davvero non fare il minimo sforzo nonostante avesse un peso morto sulle spalle.
Dopo pochi metri avvistammo Niall e Naya intenti a scambiarsi effusioni vicino a un albero, senza però essere arrivati al “traguardo” stabilito da Louis.
- Li stiamo superando! – urlai alzando un braccio al cielo, ma affrettandomi a riabbassarlo a causa del precario equilibrio.
Una risata scappò a Zayn, ma mi accorsi che questa corsa stava diventando troppo impegnativa per lui. Decisa però a vincere, balzai giù dalle sue spalle e lo superai, afferrando la sua mano e trascinandolo dietro di me per gli ultimi dieci metri rimasti da correre.
Quando tagliammo il “traguardo”, segnato solo da Louis ad aspettarci, alzai le braccia al cielo ed esultai, senza che però Niall e Naya si muovessero dal loro albero.
- Abbiamo battuto i piccioncini! – esclamai battendo il cinque a Zayn che a mala pena riusciva a reggersi in piedi – Siamo i migliori! – continuai imperterrita nella mia gioia.
Le mie urla stavano facendo sbellicare Louis a pochi metri da noi e anche Liam, Katherine e Blake si erano avvicinati.
- Nessuno ci batterà mai siamo la squadra migliore! – continuavo a urlare, mentre Zayn cercava di riprendere fiato di fronte a me – Potremmo darci un nome, per farci riconoscere e fare la maratona e vincere tutte le gare del distretto! –
Zayn intanto si era ripreso e mi stava guardando cercando di trattenere le risate – Che ne pensi di “Zayn e Denise, i vincitori in coppia!”? No, è molto meglio “Denise e Zayn, i… -
Non ebbi il tempo di finire la frase, perché due mani forti e dalla pelle scura afferrarono con delicatezza il mio viso, e pochi secondi dopo sentii le labbra di Zayn sulle mie.
Rimasi un attimo stordita da quel gesto e mi mancò il fiato per qualche secondo, ma mi convinsi che probabilmente era stato l’unico modo per zittirmi, ma non tentai di allontanarmi di un solo centimetro. Le labbra di Zayn erano più che piacevoli sulle mie e sue due dita tenevano fermo il mio mento, quasi temesse che me ne potessi andare. E chi se ne sarebbe andato?
Era scomparso tutto intorno a me e il ricordo della “vittoria” era completamente sparito.
Purtroppo quel bacio fu tanto inatteso quanto breve, perché senza poterlo fermare Zayn si allontanò da me. Aveva un accenno di sorriso sulle labbra che però svanì immediatamente – Liam ci stava guardando: ho pensato fosse un ottimo modo per continuare il tuo piano. –
Liam. Troppo presa dalle emozioni mi ero completamente dimenticata di lui.
Abbassai lo sguardo – Hai fatto benissimo. – risposi cercando di non far intravedere il rossore alle mie guance.
Lui annuì e, senza dire altro, si allontanò da me, mentre io mi mordevo il labbro inferiore e pregavo che il motivo di quel bacio non fosse stato solo Liam.



buona sera a tutte! 
sto aggiornando un po' tardi perché ho praticamente finito di scrivere il capitolo adesso alksjfd
quindi mi scuso se ci sono degli errori ma ho ricontrollato in fretta :(
ci tengo ad aggiornare oggi perché domani parto e starò via una settimana (acncora ahah)
quindi, niente, vi auguro un fine vacanza meraviglioso e mando un bacio a tutte voi! 
spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che si cominci a vedere cosa provino i personaggi!
vi ringrazio perché per me siete tantissime <3
37 preferiti, 14 ricordati e 52 seguiti! inoltre abbiamo avuto 6 recensioni allo scorso capitolo <3
davvero grazie mille io vi adoro :D
vi mando un bacio grande e vi lascio con un'immagine di Phoebe Tonkin che sembra proprio Denise ahahha
vi adoro <3 <3 <3
Ila

 



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Capitolo 16
*** Swimming pool ***




Swimming pool
 
where were you?



Blake
 
Presi un lungo respiro e chiusi gli occhi. Sentivo intorno a me il rumore del vento e il frusciare delle foglie contro di esso. Espirando, andai a toccare le punte dei miei piedi.
- Bravissima. – mormorò Louis appoggiando il palmo della sua mano alla mia schiena, con delicatezza – Rimani giù fino a quando puoi. Ricorda che puoi sempre osare un po’ di più. –
Annuii e cercai di concentrarmi. Non ero così spiacevole stare a testa in giù. Sentivo il sangue affluire sempre più alle mie guance e di conseguenza al resto del mio viso, ma anche la testa svuotarsi da tutti i pensieri. In mezzo al parco della villa e con il rumore dell’autostrada in lontananza, sentivo come se il peso al petto che mi attanagliava negli ultimi giorni se ne stesse andando.
Quando, però, la tempia cominciò a pulsare, mi sollevai e sbattei le palpebre velocemente, cercando di rimettere a fuoco gli alberi intorno a me.
- Bravissima! – esclamò Louis al mio fianco – Hai raggiunto un ottimo risultato e non ti sei alzata dopo un secondo perché spaventata! –
Lui aveva un sorriso che andava da un orecchio all’altro ed io mi sentii soddisfatta del mio piccolo risultato.
- Corsetta? – propose sempre col sorriso stampato sulle labbra.
- Certo! – risposi. Nonostante mi girasse un po’ la testa, riuscivo a stare al suo passo sostenuto.
Dopo qualche minuto di silenzio, interrotto solo dai nostri respiri regolari, lui parlò – Blake, è una mia impressione o Harry non sembra più lui negli ultimi tempi? –
Mi mancò il fiato per un secondo: quindi lui sapeva?
E se avesse pensato che lo stavo usando come scusante per rimanere lontano da Harry? “Non è per caso così?”
Scossi la testa per allontanare quei pensieri. No, a me piaceva stare con Louis.
“Ma non ti piace Louis.”
- Non so proprio di cosa parli. – dissi fingendo indifferenza. Come se avessi potuto ignorare la faccia del riccio ogni mattina a colazione e i suoi sguardi durante tutto il resto del tempo!
- È successo qualcosa? – chiese quindi preoccupato.
Mi fermai nel bel mezzo del vialetto che costeggiava la villa e lo guardai con sguardo duro – No. Assolutamente no. –
Lui si fermò a sua volta e mi guardò con le sopracciglia aggrottate – Blake, se qualcosa non va puoi parlarne con me: io conosco Harry da più tempo e posso… aiutarti. – terminò come cercando le parole giuste.
Era inutile continuare a fingere: Louis aveva capito tutto e sembrava anche più sicuro di me sull’argomento.
Eppure non riuscivo a rassegnarmi all’idea di essere dipendente da Harry. Continuavo ad aggrapparmi all’idea della mia “cotta” per Louis.
- Con Harry non è successo nulla degno d’importanza. – sentenziai quindi, sotto ancora il suo sguardo cristallino e interrogativo.
Detto ciò, girai i tacchi e m’incamminai vero la prima porta finestra dell’abitazione.  
Proprio quando entrai con passo pesante nell’enorme salotto, sentii dei passi affrettati verso il corridoio e una porta sbattere. Chi era appena stato in quella stanza? La finestra sul muro inoltre era spalancata. Chi l’aveva aperta?
Ma la domanda principale era: chi aveva spiato me e Louis?
 
Denise
- Attenzione!!! – un urlo mi fece alzare automaticamente gli occhi dal libro aperto sulle mie ginocchia – Sta arrivando Zayn Malik! –
Immediatamente il rumore del ragazzo che si tuffava a bomba nella piscina mi fece sobbalzare. E, senza che neanche potessi evitarlo, mi ritrovai con la maglietta bagnata dagli schizzi d’acqua.
- Zayn, non ti azzardare a farlo mai più! – urlai cercando di trattenere la rabbia. Com’era possibile che gli schizzi fossero arrivati dalla piscina fino allo sdraio su cui ero seduta?!
Intanto, senza il minimo rimpianto, Zayn nuotava tranquillo, come se nulla fosse successo.
- Ringrazia che non ho il costume con me e che non posso venire ad annegarti. – sibilai controllando che il libro non avesse riportato danni, come invece i pantaloni.
A parte qualche pagina da asciugare, però, la mia copia di “Ragione e sentimento” era sana e salva.
- Non avresti dovuto metterti a leggere a bordo piscina. Non si sa mai chi potrebbe arrivare! – disse lui appoggiandosi con le braccia color cappuccino al suolo.
- Non avevo previsto l’arrivo di un uragano. – spiegai togliendomi gli occhiali da sole e appoggiandoli alla testa.
- L’uragano Malik. – precisò lui regalandomi uno dei suoi sorrisi.
Rimasi un momento a osservare la sua pelle bagnata in contrasto con il sole estivo del pieno pomeriggio e non potei non rimanerne incantata. Lui era sempre una sorpresa per me: non passava giorno in cui non trovassi un suo particolare che mi catturasse sempre di più. E, forse, era vero: Zayn Malik era un uragano.
I miei pensieri furono interrotti da un altro tuffo, che al contrario di quello di Zayn era quasi rabbioso ed esasperato. Io e Zayn ci voltammo di scatto a guardare la figura che colpiva con pugni pesanti l’acqua, per poi immergersi ancora e ancora.
Quando finalmente riuscimmo a scorgere la testa dell’infiltrato in piscina, alzai gli occhi al cielo: Harry si era buttato nell’acqua con tanto di vestiti addosso e jeans attillati.
- Che cosa fai, amico? – Zayn mi precedette.
Harry sembrò solo in quel momento accorgersi della nostra presenza. Come se non si fosse reso conto che stava int… “Stava interrompendo qualcosa?”
Misi a tacere quella vocina il prima possibile e mi concentrai su Harry.
- Scusate… - rispose con la voce roca – Avevo bisogno di schiarirmi le idee. –
- Da cosa? – chiesi ingenuamente. Ma la risposta era più che ovvia e lo sguardo del riccio me lo confermò.
Mi alzai di scatto dallo sdraio – Invece che buttarti in piscina o spiarla da dietro le tende, perché non ti decidi a parlarle? – dissi camminando sul bordo della vasca. Sì, lo avevo sorpreso qualche ora prima mentre si nascondeva dietro una tenda per spiare Blake e Louis. Era decisamente patetico!
Lui alzò le braccia al cielo e la maglietta fradicia lasciava intravedere il fisico robusto – Non mi vuole neanche vedere! – quasi urlò – Io non so più cosa dirle, perché ogni volta che provo a parlarle mi evita o semplicemente non mi risponde. –
Ero arrivata di fronte a lui e, se avessi fatto anche solo un passo verso la piscina, mi sarei ritrovata immersa fino al collo nell’acqua.
- Puoi provare a parlarci tu, Denise? – la sua voce ora era quasi implorante. Non sopportavo vedere le persone implorarmi: mi sentivo troppo responsabile nei loro confronti.
Alzai di un poco le spalle e molto di più gli occhi – Okay – risposi con un sospiro – Ci posso provare. –
Il viso di Harry si distese in un enorme sorriso e, dopo aver risalito in fretta la scaletta della piscina, si precipitò a stringermi in un abbraccio. Senza che potessi allontanarlo, mi ritrovai stretta fra le sue braccia e a causa dei centimetri in più d’altezza mi ritrovai con la faccia schiacciata contro la sua maglietta bagnata. In fondo, però, non mi dispiaceva. Sentivo che una persona si stava davvero affezionando a Blake e se questa doveva essere Harry non mi sarei opposta. Era un ragazzo d’oro in fondo.
- Okay, Styles. – parlai poi dopo qualche minuto spingendolo verso la porta finestra più vicina – Ora basta. Mi avete già bagnato abbastanza. – conclusi riferita anche a Zayn e accennando una risata.
A proposito dov’era finito Zayn? Mentre ancora Harry si dirigeva verso la casa, un paio di braccia mi sollevarono da terra, e, senza che potessi rendermi conto di chi fosse, mi ritrovai con la testa sott’acqua.
Cercai il prima possibile l’aria e mi accorsi ben presto che, le stesse braccia che avevano attentato alla mia vita, mi tenevano sollevata in superficie.
- Che razza idiota! – urlai aggrappandomi alle spalle di Zayn, mentre la sua risata m’invadeva le orecchie.
- Cos’hai da ridere?! – urlai rivolto a lui – Mi hai buttata in piscina ancora vestita, mi spieghi come ci torno in casa? –
Mentre sbraitavo lui non riusciva a trattenere le sue risate e, dopo qualche minuto di insulti, mi ritrovai a ridere a crepapelle con lui, stretta fra le sue braccia.
- Ti odio, Zayn Malik. – sentenziai scuotendo la testa rassegnata.
Lui m’imitò – Non è vero. – rispose, poi.
Mi concentrai per un secondo sui suoi occhi e sul suo viso, così vicino al mio. E, sì, aveva ragione: non lo odiavo affatto.


io vi chiedo SCUSA in ginocchio!
davvero ho avuto un periodo in cui l'idea di scrivere mi faceva venire la nausea e l'ispirazione era svanita completamente!
e mi dispiace tantissimo, davvero, io non so come dirlo!
spero davvero che questo capitolo vi sia piaciuto, nonostante sia abbastanza di passaggio ma è necessario ahah
spero che vi sia piaciuto l'abbraccio fra Den e Harry <3
la loro è un'amicizia che adoro :D
davvero io voglio ringraziarvi tantissimo perché nonostante io non aggiornassi voi siete cresciute tantissimo <3
siamo a 42 preferiti, 15 ricordate e 57 seguiti! 
siete tantissime per i miei standard e sono davvero al massimo della felicità!
vi adoro e vi mando tantissimi baci <3
alla prossima che vi assicuro sarà presto!
<3<3<3


 
 
 
 


 

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Capitolo 17
*** Louis?! ***




Louis?!
 
when you own a secret,
always know it will be told


 
Denise
Abbassai la maniglia lentamente, mentre cercavo di scorgere il più possibile dallo spiraglio che si stava a poco a poco aprendo davanti a me. La mia testa fece capolino nella stanza e scorsi immediatamente la figura di Blake sdraiata sul letto, intenta a fissare il soffitto.
- Che cosa fai qui tutta sola? – chiesi immediatamente, mentre aprivo definitivamente la porta e la richiudevo alle mie spalle.
- Conto le ore che mancano alla fine di questa tortura. – rispose lei senza voltarsi a guardarmi.
Accennai una risata e mi appoggiai alla porta ormai chiusa alle mie spalle – Abbiamo superato la metà della seconda settimana, quindi hai ancora poco da contare. – risposi a mia volta senza pensare. Poi l’idea che il tempo da passare in quella villa stesse diminuendo sempre più velocemente mi provocò una sorda fitta al petto. E l’immagine di Zayn comparve immediatamente nella mia mente.
Cercai di scacciarla insieme al pensiero di dover tornare nel mio bilocale di Brooklyn sbattendo velocemente le ciglia – Tu piuttosto dov’eri? – chiese Blake poi salvandomi dai miei stessi pensieri – Come mai hai i capelli bagnati? –
- Oh – mi portai una mano alla testa, tastano i miei lunghi capelli scuri ancora umidi dal bagno in piscina di qualche ora prima – Volevo… Fare un tuffo in piscina, ma… Mi ero dimenticata di avere ancora addosso i vestiti! – inventai sul momento indicando i miei pantaloncini e la maglietta ormai non più fradici – E poi sono rimasta ad asciugarmi in giardino. –
Evitai di raccontare che in realtà era stato Zayn a cercare di affogarmi e che poi eravamo rimasti a fare gli idioti e a ridere a crepapelle sul bordo della piscina. Un sorriso invase il mio viso al solo pensiero.
Lei però sembrò accorgersi di tutto - Den, stai sorridendo? – chiese infatti alzandosi dal letto.
- No. - risposi immediatamente.
- Sì, invece! – aveva un’espressione trionfante sul volto e la cosa non mi tranquillizzava affatto – Ci sono novità con Liam? –
Avrei voluto rispondere che avevo fatto tanti progressi, che lui aveva confessato di essere terribilmente innamorato di me, che c’eravamo baciati sul retro della casa di nascosto e che saremmo scappati il giorno stesso con solo il portafogli; ma non era vero. Avevo passato gli ultimi giorni a “collaborare” con Zayn, quando invece Liam era passato assolutamente in secondo piano.
Senza che potessi impedirlo, Blake era arrivata di fronte a me e mi stava fissando puntandomi contro l’indice – Eri con Zayn. –
E non era una domanda. Lei lo sapevo benissimo e aveva capito anche più di quanto fossi riuscita a fare io.
- No. – ripetei.
- Non dirmi bugie! Lo so che eri con Zayn, ti si legge in faccia. – se avessi potuto guardarmi allo specchio probabilmente in quel momento, avrei visto solo uno sguardo colpevole. Mi si leggeva così chiaramente ciò che non sapevo neanche di provare?
Ero terrorizzata all’idea e diedi voce ai miei pensieri più per nascondere la verità di quelle parole, che per aiutare Harry – E tu non mentire a te stessa! –
Blake abbassò l’indice e sgranò gli occhi – Cosa.. –
- Decidi cosa fare con Harry o Louis, non puoi fare la gallina prima con uno poi con l’altro, sperando che sopportino entrambi i tuoi sbalzi d’umore! – non mi rendevo nemmeno conto di cosa stesse uscendo dalla mia bocca, ma non riuscivo a smettere e tutti i pensieri che avevo messo a tacere per l’affetto che provavo verso Blake vennero fuori in un colpo solo, ferendola nel profondo.
- Io non sto facendo la gallina! – rispose lei a tono, alzando la voce – O di sicuro non prendo in giro il povero Zayn! –
Mi sentii profondamente colpita da quelle parole: soprattutto perché sapevo quanto fossero vere.
- Continua a ignorare Harry convincendoti che Louis t’interessi davvero, ma tieni a mente che qui non stiamo parlando solo di te: non sei l’unica a soffrirne. Prova a considerare i sentimenti altrui e ad andare oltre il tuo cieco orgoglio. – sentenziai quasi con un sibilo.
E detto ciò uscii nuovamente dalla stanza, lasciandola crogiolarsi con i suoi stessi problemi.
 
Blake
Non potevo credere che Denise avesse detto quelle cose. Non riuscivo a togliermi dalla testa la sua espressione scossa e ogni singola parola uscita dalla sua bocca. E naturalmente il pensiero che avesse ragione mi stava devastando. Stavo prendendo in giro Louis?
NO. A me piaceva la compagnia di Louis e di conseguenza mi piaceva anche lui. O no?
Non avevo idea di quale fosse la risposta.
Sollevai la racchetta e colpii che forza il piccolo volano che avevo tenuto in mano fino a qualche istante prima e che sarebbe andata a cadere semplicemente dall’altra parte del campo, oltre la rete del campo da tennis della villa. Guardai sconfitta il piccolo oggetto di plastica giacente a terra e con stizza ne lanciai un altro, prendendolo dall’enorme sacca affianco a me.
Non mi serviva un compagno con cui giocare a volano. Non avevo bisogno di nessuno.
- Blake! – una voce squillante, però, mi fermò dallo scagliare l’ennesimo colpo e mi voltai di scatto verso l’entrata del campo – Stai giocando da sola? –
La figura di Katherine era stretta in una divisa da tennista e stringeva fra le mani una racchetta da volano; ma soprattutto non sembrava voler smettere di sorridere. Se uno sconosciuto l’avesse vista avrebbe giurato che non fosse incinta, ma per me, che ero sempre stata abituata al suo fisico statuario e perfetto, notare i chili che aveva preso non era difficile. Eppure Katherine sembrava assolutamente a suo agio con la gravidanza.
- Sì… - risposi alzando le spalle e rendendomi conto solo in quel momento di quanto dovessi sembrare patetica.
- Vuoi che giochi con te? – propose sorridente. In quel momento notai la sincerità e l’innocenza di quello sguardo cristallino, e non potei fare a meno di provare un moto di senso di colpa per quello che Denise ed io stavamo architettando.
- Sì. – risposi tirando un sorriso. Forse era solo un modo per sentirmi meno colpevole nei suoi confronti, o forse era il primo passo dal distaccarmi dal piano strampalato di Denise.
Dopo che Katherine si fu posizionata di fronte a me, mi fermai a guardarla qualche istante, col suo sorriso stampato sul viso e l’innocenza che avevo cominciato a notare solo da quando l’avevo rincontrata a New York, e che negli anni delle superiori era stata sempre mascherata da una smorfia di superiorità.
Quello fu il primo momento in cui pensai seriamente che quella ragazza bionda e dal fisico più tondeggiante di qualche anno prima fosse innamorata del mio migliore amico, e la cosa non mi dava affatto fastidio.
- Palla! – esclamai, per zittire quei pensieri, prima di colpire il volano con la mia racchetta.
Lei parò il colpo con energia e cominciò una partita che non mi permise la minima perdita di concentrazione. Scoprii presto che giocare e ridere con Katherine era più piacevole di quanto avessi pensato e che era un’avversaria più che rispettabile.
Quando chiese una pausa per fermasi a bere dalla bottiglietta appoggiata a una sedia, non perse occasione di tirare la Katherine pettegola che ancora viveva in lei – Come mai non stavi giocando con Denise? –
La sua espressione, però, non era maligna, sembrava invece semplicemente curiosa. Forse è per questo che, mentre riprendeva in mano la racchetta, diedi voce ai miei pensieri – Abbiamo litigato. – risposi semplicemente.
Colpì il volano – Perché? – chiese mentre io rispondevo alla battuta.
Mentre il gioco continuava, cominciai a raccontare di come Denise fosse opprimente alle volte e di come fosse inevitabile discutere quando tirava fuori tutta la rabbia repressa contro il mondo intero e la riversava contro di te.
- Poi non accetta che io stia cominciando a interessarmi a Louis… - continuai a dire, ma fui costretta a fermarmi, perché Katherine sembrava essersi immobilizzata al centro del campo.
- Louis? – chiese.
Aggrottai le sopracciglia – Sì… Lo so che è strano, ma è un ragazzo fantastico e non puoi negare che sia parecchio affascinante! –
Lei scosse la testa – Certo, certo, Louis è fantastico, ma… Louis?! – chiese ancora lei.
Che sapesse in realtà della mia vecchia relazione con Harry? No, non poteva saperlo.
- Non c’è niente di male, per carità! – si affrettò a precisare – Mi sembra solo molto strano, ecco. – concluse accennando una risatina nervosa.
Raccolse il volano e la nostra partita ricominciò. Non affrontammo più l’argomento, ma una strana sensazione continuò ad attanagliarmi il petto: Katherine mi stava nascondendo qualcosa?



buona seraaaaa
scusatemi ma sono estremamente di fretta!
questo capitolo è abbastaza di passaggio, ma è necessario; infatti le nostre protagoniste cominciano ad avere dei disaccordi 
che poi vedrete come si svilupperanno :D
spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto
E: tenete bene a mente cosa dice Katherine!
vi mando tantissimi baci e abbracci perché continuate a crescere e io vi adoro <3 <3 <3
davvero vi ringrazio tantissimo!
ora devo proprio scappare, risponderò alle recensioni probabilmente domani :D
un bacio ENORME
 

 

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Capitolo 18
*** Rain ***




Rain

 
oops I think I'm in love

Blake

La persona che era riflessa nello specchio di fronte a me non potevo essere io. Non mi facevo uno chignon dai tempi del ballo del liceo e dovevo ammettere che la truccatrice contattata da Katherine era davvero brava.
- Direi che i capelli sono perfetti, su tutte le damigelle. – la parrucchiera dai gonfi capelli rossi mi osservava nel riflesso dello specchio e sembrava avere un’espressione compiaciuta.
Sentii uno spillo pungermi la caviglia – Ahia! – esclamai d’istinto.
- Scusa, bellezza. – rispose la sarta senza alzare il viso dall’orlo del vestito – Ho quasi finito, non dovrai soffrire ancora a lungo. – e mi fece un veloce occhiolino.
Annuii. Il vestito delle damigelle era color porpora e senza spalline. Cadeva lungo fino ai piedi con un nastro bianco sotto il seno. Era davvero bello e Lydia avevo visto bene riguardo al nostro abbigliamento.
La prova del vestito era stato l’evento della giornata e avevo visto che i miei sforzi patiti durante gli allenamenti con Louis erano serviti a molto.
Lanciai un’occhiata a Denise, in piedi come me davanti a un altro specchio, mentre la truccatrice valorizzava la sua carnagione già olivastra. Non ci parlavamo da qualche giorno in cui c’eravamo limitate a ignorarci e rivolgerci solo le frasi obbligatorie per una convivenza civile. Mi morsi dolorosamente il labbro inferiore e spostai lo sguardo su Naya, stretta fra le braccia di Niall e seduta sulle sue ginocchia su una delle poltrone dell’enorme guardaroba di Katherine. Non sapevo se fosse più frustrante dover ignorare Denise per mantenere il mio atteggiamento da amica offesa o accettare il fatto che non fossi ancora riuscita fare chiarezza sui miei sentimenti.
Quasi a farlo apposta, la porta del guardaroba si spalancò e la voce cristallina di Louis sovrastò la compilation di canzoni delle Spice Girls che fino a quel momento aveva invaso la stanza – Lo sposo è sistemato; ora siamo curiosi di vedere la sposa! – esclamò mentre si faceva spazio in quello che assomigliava più a una boutique che a una cabina armadio.
- Non c’è Liam nei paraggi, vero? – chiese Katherine prima di uscire da dietro uno dei tanti separé.
- Non ti preoccupare, Kath. – rispose il castano cercando con gli occhi la bionda.
Lei, che fino a quel momento era rimasta nascosta dalla vista di tutti, tranne che dell’altra sarta, uscì finalmente alla nostra vista. Il primo pensiero che mi attraversò la testa era che mi sembrava di stare di fronte a un angelo. Il vestito bianco era stretto in vita, con le maniche di pizzo e una gonna larga e morbida. I capelli erano arricciati con dei boccoli e ricadevano sopra le spalle scoperte di Katherine.
- Wow. – fu il mio commento.
- Tesoro, sei la sposa più bella che io abbia mai visto! – fu l’esclamazione di Louis, che si precipitò ad abbracciarla contro il volere della parrucchiera.
Avevo sempre pensato che vedere Katherine con l’abito da sposa mi avrebbe provocato qualcosa come un conato di vomito, soprattutto pensando a chi avrebbe sposato, ma in quel momento non potevo non essere felice per lei. Aveva un sorriso raggiante mentre si osservava allo specchio e commentava ogni particolare con Louis e Naya.
- Tu non sei da meno. –
Talmente rapita dal vedere la sposa, non mi ero resa conto della vicinanza e del profumo inebriante di uno dei testimoni.
Mi voltai a guardare la mia immagine riflessa nello specchio e forse era vero: non ero affatto da meno di Katherine e quel colore porpora accostato al colore dei miei capelli dava un senso di eleganza in più. Ma c’era qualcosa che mancava.
L’espressione mia e di Katherine non erano minimamente paragonabili: lei sembrava non voler più smettere di sorridere, mentre io… sembrava che fosse uno sforzo troppo grande anche solo trattenere le lacrime.
Presi un profondo respiro – Grazie. – risposi – Neanche tu stai male. –
E dire che “non stava male” era decisamente poco. Lo smoking nero stringeva le larghe spalle di Harry e dalla camicia sbottonata per le prime asole si riusciva a intravedere una delle due rondini tatuate sul petto.
La sua immagine era riflessa nello specchio, di fianco alla mia decisamente più bassa e indifesa. Eppure, mi sembrava di vedere armonia nei nostri vestiti, nelle nostre stature, in noi.
- Non siamo così brutti da vedere insieme, non credi? – mi resi conto di aver pronunciato quelle parole dopo aver visto gli occhi di Harry spalancarsi per qualche frazione di secondo, per poi tornare come prima. Con la differenza che ora un sorriso aveva invaso il suo viso.
- No. – rispose – Affatto. –
Un sorriso invase automaticamente anche il mio, di viso, e forse, in quel momento, capii che Harry non era uno stronzo. Per niente. Anzi la stronza ero stata io, per tutto quel tempo.
E avrei dovuto ascoltarlo, anzi che scappare ed evitare di sentire le sue ragioni.
Silenziosamente lasciai scivolare la mai mano sinistra fino alla sua, che, al solo contatto con la mia pelle, la intrappolò nel grande palmo, fatto quasi per accoglierla e stringerla.
- Ti va se dopo andiamo in città a berci qualcosa? – chiese lui, senza staccare gli occhi dalla mia immagine riflessa, che ora era intrappolata alla sua mediante le nostre mani intrecciate.
- Certo. Mi piacerebbe molto. – risposi. E fu come rispondere al suo riflesso, a lui e, forse, anche al mio cuore.
 
Denise
L’aria estiva di New York quel giorno sembrava essere completamente sparita, sostituita da una brezza fredda e un cielo pieno di nuvole. Appena uscita dalla porta principale della villa, rischiai di inciamparmi nell’enorme vestito da damigella, che con le converse basse non stava a dire un bel nulla.
- ‘Fanculo. – mormorai, prima di stringermi ancora di più nella felpa che avvolgeva le mie spalle. Neanche quella c’entrava molto col vestito.
Mi feci strada nel giardino, alla ricerca di cosa, poi, non lo sapevo. L’unica cosa che volevo era distrarmi e non dover stare ancora in mezzo al profumo di Chanel e alle rose. Cominciava a venirmi la nausea a forza di tutta quella lacca.
Inoltre vedere Katherine col vestito da sposa mi aveva provocato una strana sensazione alla bocca dello stomaco: era stata… sollievo?
Sollievo che si sposasse? Sollievo che tutta quella pazza idea di mandare a monte il matrimonio non fosse andata in porto?
Dopotutto mancava un solo giorno alla data delle nozze, ed io avevo pensato a tutto, tranne che a Liam. Mi sentivo insoddisfatta di me stessa, ma il motivo non erano le nozze, non era Liam e un’altra donna. Io sentivo di aver solo rovinato la mia amicizia con Blake e ogni cosa che sentivo sicura.
Persa nei meandri dei miei pensieri, non mi ero accora di essere arrivata ormai a metà del vialetto che conduceva all’ingresso del parco della villa. E una figura scura era voltata di spalle a pochi metri da me.
Non mi ci volle molto per riconoscere la sigaretta e lo smoking di Zayn. Anzi.
Forse avevo sperato fin dal primo momento di vederlo lì.
- Zayn! – lo chiamai.
Lui immediatamente si voltò e un sorriso sorpreso mi accolse – Denise! –
Lo raggiunsi cercando di non inciampare nel mio vestito, per quanto la ghiaia me lo permettesse, e arrivai di fianco a lui.
Zayn diede un altro tiro alla sigaretta, senza smettere di guardarmi.
- Allora – cominciò – perché qua furoi? – chiese osservando la mia felpa extralarge in contrasto col vestito da damigella.
- Cominciavo a sentirmi soffocare là dentro. – risposi con un’alzata di spalle.
Lui spostò lo sguardo verso la strada trafficata – Anche io. – sospirò.
Ci fu un silenzio un po’ imbarazzato, dove io continuavo a scrutare la sua mascella, mentre lui sembrava non volermi rivolgere il minimo sguardo.
- È per Liam? – chiese poi, tornando a puntare i suoi occhi nei miei.
Rimasi senza fiato al contatto con quelle iridi, erano ancora più profonde con quella luce.
Cercai di deglutire – Non credo. –
La mia voce era praticamente un sussurro, ma ero certa che lui mi avesse sentito. – Non credo di riuscire più a sopportare questa situazione, qui, rinchiusi e con Blake che non vuole rivolgermi la parola. – cominciai a sfogarmi – Non vedo l’ora che questo matrimonio sia finito, che Liam e Katherine si sposino e che me ne possa tornare a casa a Brooklyn. Non vedo l’ora di tornare all’università e alla vita di prima! Non sopporto più nessuno e se probabilmente non ci fossi tu a sopportarmi io avrei già fatto fuori qualcuno e… -
Mi fermai di colpo rendendomi conto che Zayn stava apertamente ridendo di me e del mio sfogo – Cos’hai da ridere? – chiesi. Ma insieme alla domanda uscì dalla mia bocca un accenno di risata.
Lui alzò le spalle - È esattamente ciò che provo io. – rispose – E non pensavo di essere una specie di “ancora” per te. –
Mi resi solo conto in quel momento di quanto fosse vero ciò che stava dicendo e avrei voluto abbracciarlo, lì su due piedi, per dimostrargli quanto gli fossi grata e quanto avrei voluto continuare a vederlo anche dopo il matrimonio.
Sfortunatamente, però, un tuono interrupe quel momento e il rumore dello scrosciare dell’acqua precedette un acquazzone.
- Cazzo! – imprecai pensando al vestito, ai capelli e al trucco.
Cominciai subito il ritorno verso la villa, ma dopo pochi metri mi accorsi di essere sola. Mi voltai di scatto indietro e – Zayn! – urlai – Cosa fai?! –
Il moro non si era mosso dalla sua posizione e la sigaretta giaceva ormai a terra completamente consumata. Rimaneva impassibile, mentre lo smoking si bagnava e i capelli si afflosciavano.
- Razza d’idiota, andiamo dentro! – urlai, pensando che la sarta mi avrebbe volentieri ucciso non appena avesse visto il vestito.
- Vieni qui! – rispose invece lui, con un sorriso stampato sulle labbra.
Che razza di stupido! Stava diluviando e probabilmente assomigliavo più a un panda che ad altro, non ero di certo un bello spettacolo!
Ma ormai peggio conciata di così non potevo essere, quindi tornai sui miei passi e lo raggiunsi.
- Ora mi spieghi cosa stai cercando di fare, perché qua fuori con questo diluvio io… - non riuscii a finire la frase perché lui prese delicatamente il mio viso fra le sue mani e chiuse le mie labbra con un bacio.
Il cuore cominciò a battere forte nel petto e automaticamente chiusi gli occhi, trasportata dall’emozione che quel bacio mi stava portando. Zayn sapeva ancora di sigaretta e le sue mani che piano scesero lungo il mio collo sembravano essere state fatte apposta per le mie clavicole.
Piano piano il bacio divenne sempre più intenso e le nostre labbra sembravano cercare di chiudere ogni spazio vuoto di quelle dell’altro, senza freno, senza pace.
Mi sembra di essere completamente abbandonata fra le sue braccia e al contempo di condurre i giochi, tenendolo in pugno.
La pioggia continuava a battere forte, ma mi ricordai davvero di dove fossi solo quando le mie mani andarono avidamente alla ricerca dei suoi capelli, che erano bagnati e morbidi.
Non c’era Liam, non c’era Katherine, non c’era nessuno, al di fuori di noi e il desiderio che ci aveva perseguitato per quelle lunghe settimane.
Col ricambiare quel bacio stavo rispondendo a tutte le domande insite di Zayn e alle stesse che mi ero fatta per tutto quel tempo e a cui non avevo trovato soluzione.
Improvvisamente, senza che potessi dirmi soddisfatta o sorpresa, lui si staccò e appoggiò la sua fronte alla mia, senza staccare i suoi occhi dai miei.
- Ti amo. – sussurrò. Fu come sentire ogni mia speranza prendere vita e cuore sembrava volermi esplodere nel petto.
Chiusi gli occhi – Anche io. –
E fu solo quando sentii quelle parole rimbombare alle mie orecchie che mi resi conto di quanto fossero vere e di quanto fossi spaventata da tutto ciò.
Perché lui non era Liam, non era un ideale, non era una missione da portare a termine. Era un ragazzo in carne e ossa che amava me, una specie di schizzata per lo più lunatica.
Senza riflettere un secondo di più, quasi cominciassi già a pentirmi di qualcosa che non avevo ancora fatto, mollai la presa dai suoi capelli e scossi la testa.
Era tutto sbagliato e un ragazzo come Zayn non meritava una ragazza come me.
Senza rivolgergli un altro sguardo, mi voltai e mi precipitai dentro la villa, mentre la pioggia si mischiava alle lacrime.


maaaaaaaaa avete visto chi è tornato?
davvero io non so cosa dire per questi miei ritardi, se non che mi scuso praticamente in ritardo ahah
maaa mi sono fatta perdonare con questo capitolo? ;))))
pensate che la riappacificazione muta dei Blarry non doveva esserci, anzi volevo farli litigare ancora per un po', invece.. è andata così ahah
mentreeee che ne pensate di Zayn e Denise?? 
<3 <3 <3 <3 <3
e ora cosa succederà? dan daaaaaaan vedrete!
davvero vi ringrazio tantissimo per il sostegno perché siete tantissime!
44 preferite 16 ricordate e 65 seguite !!!!!!!!!!!!!
vi prego di dirmi cosa pensate di questo capitolo e vi mando tantissimi baci <3
un bacio particolare a Mariangela perché mi è stata di supporto ieri mentre scrivevo la scena finale ahah
un abbraccio <333

 

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Capitolo 19
*** I'm sorry, my dear ***


 


I'm sorry, my dear
 
but I have to go

 
Blake
Anche se la pioggia era finita da qualche ora, si respirava ancora l’odore del terreno bagnato e il cielo non era ancora completamente azzurro. Nonostante questo, però, Harry aveva insistito per sederci nelle sedie esterne del bar in cui mi aveva trascinato.
E in effetti non era stata una cattiva idea: eravamo appartati da tutti gli altri clienti e le auto che sfrecciavano di fianco a noi erano un sottofondo rilassante.
«Non mi hai mai lasciato spiegare.» parlò Harry dopo quasi trenta minuti di silenzio interrotto solo dal rumore dei bicchieri che venivano appoggiati al tavolino di plastica.
«Non mi hai mai lasciato spiegarti il vero significato di quella scommessa.» spiegò.
Dopo un primo momento di stupore – stava pur parlando di quell’argomento - io sollevai lo sguardo sui suoi occhi chiari di fianco a me e lo incitai silenziosamente a continuare.
«Devi sapere che in Inghilterra, e al college, sono un ragazzo… conteso.» cominciò con un sorriso.
«Ah sì?» chiesi con un sorriso mentre prendevo un altro sorso di succo alla pesca.
«Certo!» rispose lui «e… Nonostante questo sono sempre stato un ragazzo fedele.» si morse il labbro inferiore con gli occhi distanti, come stesse rievocando dei ricordi lontanissimi «Quando sono venuto qui avevo appena concluso una relazione durata tre anni con probabilmente la ragazza più importante della mia vita. Ero a pezzi e ho pensato che venire in America mi avrebbe solo fatto bene, così ho seguito Liam senza indugi. Poi sei arrivata tu, e ho sentito che quella ragazza che mi avevo lasciato con un messaggio di quattro righe era completamente sparita dalla mia testa perché c’eri solo tu e i tuoi bellissimi capelli biondi.»
Si bloccò, come per prendere un respiro e mettere una pausa a tutti i sentimenti che stavano venendo fuori in quel momento.
Io lo guardai con gli occhi di poco sgranati. Questi erano i suoi sentimenti per me? Aveva davvero provato tutto questo?
«La scommessa consisteva in quanto tempo avrei impiegato a dimenticare Cindy, come lei aveva dimenticato me. Ma nessuno sapeva per me lei non esisteva più dal primo momento in cui ti ho visto.» concluse.
Mi sentii la persona più spregevole del mondo. Mi ero rifiutata di ascoltarlo quando le sue intenzioni erano completamente diverse da quelle che avessi mai immaginato.
«Sono stata un mostro.» sussurrai prendendomi la testa fra le mani.
Lui strinse le sue grandi e morbide mani intorno alle mie, voltando il mio viso verso il suo.
Lo guardai negli occhi e lessi tutta la sincerità delle sue parole.
Perché avevo lasciato agire il mio stupido orgoglio? Perché non lo avevo ascoltato?
In quel momento non mi sarei trovata in quel pasticcio con Harry e non avrei avuto quel mezzo dubbio sui miei sentimenti per Louis!
Mi morsi il labbro inferiore «Harry, mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto passare, io… Sono pronta a ricominciare.»
Lui sgranò gli occhi «Da… davvero?» chiese incredulo, con la voce che gli si strozzava in gola.
«Sì.» risposi più decisa delle mie azioni che mai. «ma prima devo fare una cosa. Ti vengo a cercare dopo!»
Mi alzai dalla sedia e mi diressi in direzione dell’uscita, correndo per non farmi raggiungere da Harry. Dopo qualche metro di distanza, però, mi ricordai di dover fare una cosa più importante.
Tornai al bar dove il ragazzo stava ancora seduto al tavolo rigirandosi il bicchiere di succo alla pesca e gli scoccai un bacio su una guancia.
 
 
Entrai quasi di corsa nella cucina della villa e non appena vidi i capelli castani di Louis tirai un sospiro di sollievo.
«Oh, meno male sei qui! Non avevo più voglia di correre.» dissi sedendomi al tavolo dove lui stava bevendo un tea. Dopotutto era pur inglese!
«Ciao, tesoro!» mi salutò «mi stavi cercando?» chiese con il solito sorriso sul viso.
«Sì, e sono qui per parlare seriamente.» dissi portando i gomiti sopra il tavolo e cominciando a torturarmi le mani.
«Dimmi tutto.» rispose sorseggiando dalla tazza un po’ di bevanda calda.
Feci un respiro profondo: da dove cominciare?
«Va bene» iniziai «tu conosci Harry, no? Lui è un cretino, è stupido e anche una pappamolla, ma se possibile io lo sono ancora di più. Perché non l’ho lasciato spiegare, insomma, mi ha baciato, abbiamo dormito insieme e poi non ho esitato a credere a quegli stupidi dei suoi amici – fra cui anche il mio migliore amico – ma ora mi sono resa conto di aver sbagliato tutto fin dall’inizio e che lui è l’unico che voglio, ma c’è anche questa cosa con te che…»
«Blake, Blake.» mi fermò mettendo una delle sue callose mani sulle mie «che cosa stai blaterando? Non sto capendo nulla!» disse accennando una risata.
Io lo guardai in quei dolcissimi occhi azzurri e presi l’ennesimo respiro di quella giornata «io sono innamorata di lui.» e fu solo quando pronunciai quelle parole ad alta voce che mi resi conto di quanto fossero veritiere.
Il volto del ragazzo che mi stava di fronte si aprì in un sorriso raggiante «ma è fantastico! Lui ricambia?»
Liberai le mie mani dalla sua presa, che le aveva tenute strette per darmi incoraggiamento, e scossi la testa, confusa «che cosa?! Certo che ricambia, ma… Non ti dà fastidio?» chiesi.
Lui alzò le spalle «no… Certo Harry è un bel ragazzo, ma in Inghilterra io…»
«Mi stai dicendo che tu non hai mai provato nulla per me?» chiesi con la bocca spalancata.
Non che ci avessi davvero sperato in dei sentimenti da parte di Louis, ma ero… stupita.
Lui sgranò gli occhi «Cosa?» chiese inizialmente, poi si alzò dalla sedia cominciando a gesticolare nervosamente e «oh, no, Blake, mi dispiace, io credevo tu lo sapessi!»
Sapere cosa?!
La domanda che mi ero appena posta mentalmente doveva essere parecchio leggibile sul mio volto perché lui non mi fece attendere per sapere una risposta «mi dispiace davvero di essere stato una delle fonti della separazione tra te e Harry, non ne avevo idea!»
Louis continuava a girovagare per stanza passandosi le mani fra i capelli «Blake, davvero, sei molto carina e simpatica, e potresti piacermi anche parecchio, ma… Io sono gay!»
 
 Denise
Finalmente, con addosso una felpa asciutta e i miei amati jeans, riuscivo a pensare più lucidamente. Il guardino era completamente vuoto e la pioggia aveva lasciato il posto a un cielo coperto a tratti da delle bianche nuvole, non più cariche d’acqua, che mi sovrastavano dalla mia postazione sulle gradinate della villa.
Al solo pensiero di ciò che era successo qualche ora prima, un’ondata di caldo mi invadeva il petto. Mi sentivo soffocare, nonostante la temperatura fosse decisamente scesa rispetto al giorno prima, causa l’acquazzone.
Zayn, dopo avermi baciato e confessato i suoi più sinceri sentimenti, non mi aveva seguito nella mia fuga. E forse era meglio così: chissà cosa avrei combinato se avessi visto quelle iridi scure implorare una spiegazione!
Mi presi la testa fra le mani all’idea di cosa gli avevo detto giusto qualche ora prima. Lo amavo? Potevo ritenermi degna di sapere cosa fosse l’amore?
Io? Che avevo cercato in tutti i modi di mandare all’aria il matrimonio di due persone innamorate?
Non ero degna neanche di continuare a stare in quella casa. Non riuscivo a concepire l’idea di assistere al matrimonio di Liam e pensare a tutto ciò che avevo progettato, senza sentirmi il petto esplodere per il senso di colpa.
Non sopportavo l’idea di pensare che Zayn mi amasse e quindi che il sentimento che incondizionatamente provavo per lui fosse ricambiato. Lui non meritava una persona come me, chi mi avrebbe impedito di cospirare contro di lui? O contro la sua futura ragazza, nel caso la nostra storia non fosse funzionata?
Nessuno avrebbe mai dovuto avere a che fare con una pazza come me. Non Blake, non Zayn, non Liam e tantomeno Katherine.
Fu forse per questo che mi alzai da quelle gradinate in pietra grigia e cominciai a camminare lungo il viale alberato del parco della villa. Fu per tutti i problemi che avevo causato a quella povera famiglia e a quelle persone che con tutte le mie forze aprii il cancello della villa. E fu pensando a tutti i sorrisi dei miei amici e delle persone che avevo conosciuto in quell’esperienza che mi precipitai per le scale della prima metropolitana che vidi.
Me ne stavo andando per loro.
 

okay
potete prendermi a sprangate, a insulti, lanciarmi pomodori perché torno dopo troppissimo tempo con un capitolo corto che è 'na merda
MA
c'è sempre un MA
se è possibile, ho ritrovato la voglia di scrivere queste storia e sinceramente la voglia di scrivere in generale
è stato un periodo pieno pienissimo di avvenimenti e questo sito era l'ultima cosa a cui pensare
ma sono tornata e sono qui ora
voglio ringraziarvi perché ci siete ancora e siete ancora tante e io davvero non so come ringraziarvi!
in questo capitolo vediamo un'evoluzione da parte di tutti i personaggi! si capisce cos'era quella cavolo di scommessa di Harry e soprattutto che entrambi vogliono ricominciare!
POI grande scoperta da parte di Louis! solo una ragazza c'era arrivata e sinceramente aspetto di sapere i vostri commenti :D
infine abbiamo Denise che scappa dalla villa e da tutti perché si sente in colpa! tornerà? ;)
vi avverto che ci saranno ancora due capitoli e FORSE (devo valutare) una os ambientata parecchi anni dopo, ma non ne sono certa, non assicuro nulla ahah
sappiate che ho deciso di cambiare un dettaglio importante del finale della storia, grazie a una frase che canta Liam (direi ahah) in Why don't we go there :) a voi le interpretazioni ;D
ultima cosa che vi dico: nel prossimo capitolo ci saranno POV di Zayn e Harry :D
ora vi lascio con un immenso bacione <3

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