My life

di ItalianGirl30
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1° ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2° ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3° ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Eccomi. Aspettavo da tanto di cambiare scuola e compagni di classe.. Domani, finalmente, entrerò a far parte di un nuovo mondo pieno di sorprese e di... droga!! No, scherzo ;) E di nuove emozioni. Da una parte sono felice; dall'altra me la faccio sotto. Sì, perché non so quello che mi aspetterà... Cosa ne so... magari troverò l'orso yoghi o l'orso abbraccia tutti... chi lo sa?

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Capitolo 2
*** Capitolo 1° ***


E purtroppo mi ritrovo già qui, davanti all'entrata della mia nuova vita. Seduta a uno dei banchi della classe, ascolto l'appello e quando sento pronunciare il mio cognome, con timidezza rispondo un soffocato "Presente". Poi bussano alla porta: i ritardatari si stanno facendo riconoscere già dal primo giorno di scuola. Entrano alcuni ragazzi, e per ultimo vedo un viso bello da mozzare il fiato, da togliere il respiro e da far perdere i battiti al cuore. Ha i lineamenti duri, degli occhi neri da perdersi dentro e una bocca da baciare. Si gira verso di me, ma io troppo codarda per guardarlo in faccia, mi volto di scatto. Mi passa davanti, si siede vicino agli amici e le ore volano via in un batter d'occhio. Poi arriva il momento di uscire dalla classe per la ricreazione: oh cazzo e se cado e ci faccio una figura di merda? Meglio non pensarci. Lo vedo uscire dalla classe con il suo gregge dietro: caspita fanno in fretta le persone a scegliere da che parte stare! Io invece inizio a conoscere una ragazza abbastanza simpatica. Usciamo insieme dalla classe e mentre scendo le scale e parlo con Federica, mi scontro con lui... Fabio. Bruscamente si gira e mi dice "ma ti vuoi spostare dai coglioni bambinetta?" Raccolgo tutto il coraggio dentro di me e gli rispondo "ma veramente sei tu che dovresti guardare dove metti i piedi, rincoglionito!" Lui mi incenerisce con lo sguardo e io non ho il tempo di ricambiare, che la mia amica mi tira per un braccio e mi porta giù per le scale. Al suono della seconda campanella cambiamo classe, ma... io essendo rimasta indietro, mi allontano da Federica e mi perdo in quell'immensa prigione. Mi dirigo nell'atrio per controllare in che classe sono, passo per il giardino e incontro di nuovo lui, da solo, che fuma una Malboro. Gli passo davanti con aria indifferente, quando in un attimo vedo la sua sigaretta a terra e mi ritrovo attaccata al muro, con i polsi bloccati dalle sue mani. Avvicina le sue labbra al mio orecchio, tanto da sentire l'odore di sigaretta mischiato a un ipnotizzante profumo di colonia, e mi sussurra "Ascolta bambinetta non hai ancora capito con chi hai a che fare, perciò non ti azzardare più a rispondermi in quel modo" io cerco di sottrarmi dalle sue possenti braccia, ma non ci riesco e lui aumenta la stretta sui miei polsi. Tento invano di tirargli una ginocchiata dove ai maschi fa più male, ma lui mi blocca. E veloce come si era avvicinato, si allontana, accendendosi un'altra sigaretta. Sconvolta, comincio a cercare la classe, che trovo al secondo piano e vado a sedermi vicino a Federica, che preoccupata della mia espressione mi chiede che cosa mi sia accaduto. Le racconto tutto e poi spaventata dal violento rumore della porta che si chiude, mi giro, e cerco di incontrare i suoi occhi, ma lui non mi degna di uno sguardo. All'uscita devio per la segreteria quando un ragazzo, mi ferma e mi chiede informazioni riguardo ai tram: sembra molto gentile, così consegnati i moduli, andiamo al bar. Parliamo del più e del meno, finquando lui si alza e tocca la mano ad un altro tipo che è... Fabio! Scusa?? Ma quei due si conoscono??? Beeeneee. Fine Capitolo

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Capitolo 3
*** Capitolo 2° ***


Cosa faccio io adesso? Me ne sto zitta e seduta senza parlare? Anche quando lo invita a sedersi con noi? aspetta cosa ha fatto? merda merdina merdetta! Okey, Lola tranquilla fai finta di niente: è solo un tuo compagno di classe. Sì, proprio: CHE MI HA ATTACCATA AL MURO. Oh, ma guarda è arrivato il mio tram! Che disdetta devo andare!! Saluto Carlo e me ne vado senza guardare Fabio in faccia: senza incontrare quegli occhi stupendi, senza vedere quei tratti mascolini e quelle....Lola ma che cazzo dici: sei uscita fuori di testa! Mi siedo in tram cercando di non pensare a niente, ma quei maledetti occhi si ripresentano nella mia mente. Arrivata alla mia fermata, scendo, percorro il pezzo di strada a piedi e quando entro in casa vedo mio fratello seduto sul divano. Non lo saluto e vado in cucina da mamma e babbo che sono intenti a preparare la cena. Mi dirigo in camera mia, accendo il pc e mentre parlo con Federica della mia fantastica giornata, lo cerco su facebook. Oh, ma guarda ha la bacheca aperta: vediamo un po cosa scrive. A quanto pare non scrive molto...Ma in compenso le ragazze scrivono per lui. Che bastardo: non si degna neanche di risponderle. Perciò, innervosita, decido di chiudere il computer. Perché mi incazzo tanto? È solo un ragazzo: bello, sì, ma come tanti altri. Allora perché non smetto di pensarlo e di rivedere in continuazione quei bellissimi occhi ? Forse è meglio che mi faccio una bella dormita, così magari mi passa tutto. Dopo un pò mi sveglio all'improvviso per colpa del mio telefono che squilla: un messaggio "Ehi bambinetta cerca di stare lontano da Fabio che lui non ti degnerà mai di uno sguardo, ho visto come lo guardavi, vedi di stargli alla larga". Bene ci mancava solo questa: le sue amichette se la stanno prendendo con me. Manca solo che venga Superman e mi porti a Disneyland: non mi sorprenderei visto quello che mi è capitato oggi. "È prontoo" grida mamma, "arrivoo"rispondo io. Vado a cenare, finita la cena saluto tutti e cerco Federica. Dopo un oretta, che messaggio con lei, mi addormento sulle note di Yuruma - River Flows In You. Bip bip bip "maledetta sveglia ma la vuoi smettere di suonare" grido. Mi alzo e con gli occhi ancora chiusi, cerco di uscire dalla stanza, ma vado a sbattermi allo stipite della porta. "Se il buongiono si vede dal mattino, oggi sarà una pessima giornata" mormoro con voce impastata e con la testa ancora dolorante per il colpo ricevuto. Vado in bagno a prepararmi, uscita dal bagno prendo in fretta un croissant e mi dirigo alla fermata. Dopo un bel quarto d'ora arriva il mio bellissimo tram e come al solito non ci sono posti a sedere... Allora mi metto sulla porta. Arrivata a scuola, scendo e con la coda dell'occhio vedo che Fabio è dietro la scuola, da solo, che si fuma una sigaretta. Allora decisa e a passo svelto, mi dirigo verso di lui, per cercare di chiarire la storia del messaggio di ieri. Lui si gira verso di me e sulla sua faccia spunta un ghigno. È talmente bello da riempirlo di baci. No! Pugni! Ma che cosa penso!? Dai, Lola concentrati! Allora sono qui per.... Ma il mio pensiero viene bloccato dalla sua roca voce: "Ehi bambina come mai da queste parti?" mi chiede lui muovendo quelle labbra fantastiche, che io mi fermo a guardare. Non mi sono davvero paralizzata a fissarle.. Ma no! È invece sì, e lui se n'è accorto. Mon Dieu, ma quanto posso essere stupida! Allora sono qui per... Ah, sì! "Ieri mi è arrivato un messaggio. Penso da una delle tue amichette che mi minacciava di non guardarti: dille di starmi alla larga che io non la sto cercando" dico, con voce tremante. Lui mi guarda con il un ghigno più accentuato e iniziando ad avvicinarsi, mi dice: " perché tu mi guardi?". Oh cazzo, ditemi che non l'ho detto davvero! Sono nella cacca, SONO NELLA CACCA! E adesso cosa cavolo gli rispondo? "ah..no..veramente..­io" Non sto balbettando! Non sto davvero balbettando!!! Sì, invece lo sto facendo, cazzo! Superman ma dove sei quando servi?? Cavolo! Adesso che gli rispondo? Fine capitolo

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Capitolo 4
*** Capitolo 3° ***


Cazzo, continua ad avvicinarsi! Adesso è più o meno a 20 cm da me: continua e continua imperterrito. Le mie gambe iniziano a tremare: non so precisamente il perché. So solo che voglio scappare, ma contemporaneamente restare. Restare lì per guardare quegli occhi ancora un’ultima volta e quel volto bello e dannato. Cerco di allontanarmi, ma in realtà non voglio spezzare questo momento. Voglio che duri per sempre... ma il rumore di alcuni passi mi fanno voltare. Vedo in lontananza Carlo che si avvicina: non so se essere felice o triste. L'unica soluzione è andarmene: faccio così e seguo la mia mente, senza ascoltare il mio cuore. Mi dirigo verso l’entrata dell'istituto e vado dritta per la mia strada, senza voltarmi. Le lezioni iniziano, ma non riesco a seguire la professoressa, perché continuo a pensarlo. Così mi viene in mente la malsana idea di girarmi e fissarlo: farlo per tutte quelle 5 ore chiusa dentro quella scatola gigante, piena di ragazzini che non sanno niente. Le ore passano: ricreazione. Oggi manca Federica, allora, stanca di stare in classe seduta, decido di fare una passeggiata per la scuola. Passo per tutti i corridoi, le aule, poi improvvisamente mi ritrovo in giardino. Dietro di me sento delle voci: cerco di non farci caso e continuo per la mia strada. Fin quando un gruppo di ragazzi tra cui Fabio, mi si para davanti. Lui mi si avvicina: ci guardiamo, o meglio fissiamo, per un istante ed io in quel momento mi specchio dentro di lui. Poi successivamente lui inizia a parlare rivolgendosi agli amici :“ Ehi ragazzi, guardate chi c’è? La stronzetta che si azzarda a rispondermi male” dice, gesticolando. Ci fissiamo nuovamente e io stento a credere a quello che ha detto. Cerco di scappare, delusa da lui e da quello che pensavo potesse significare per me. Ma imperterriti mi si parano ancora una volta davanti e lui mi si riavvicina, continuando a sfottermi dicendo :"Che c’è adesso? Solo perché non c’è la tua amica non fai più la dura?” e io con l’amaro in bocca e con la paura di essere incapace di rispondergli di fronte a un mucchio di ragazzi, lo prego di lasciarmi in pace. Ma lui non la vuole smettere e continua a infastidirmi, strattonandomi per un braccio. Presa dalla paura grido “LASCIAMI" e presa dal panico scaglio la mia mano contro la sua guancia: facendogli così voltare la testa dalla parte opposta. La gota gli si inizia a colorarsi di un rosso acceso e la sua mascella inizia a contrarsi. Io faccio un passo indietro per scappare, ma vengo velocemente bloccata dalla sua mano che afferra il mio collo: stringendolo. Vedo per un secondo nei suoi occhi la furia di essere stato deriso, colpito da una ragazza, ma il minuto dopo la consapevolezza del gesto. Allora mi lascia il collo e sentendo la gola secca, comincio a tossire, ma successivamente mi accorgo di averlo ancora davanti. Colta di nuovo dalla paura, mi alzo e lui arrabbiato mi sussurra :“vattene”. Io rimango per un attimo ferma e interdetta, ma poi spaventata dal suo grido inizio a correre. Non volevo più vederlo, né guardarlo in faccia, o vedere quegli occhi che mi avevano fatto provare emozioni orribili. Non so neanche come avrei fatto ad entrare in classe facendo finta che non fosse successo nulla e fingere di non essere stata quasi strangolata dal ragazzo che pensavo mi piacesse. Così mi alzo il colletto, coprendomi i lividi blu che avevano lasciato le sue mani e mi incammino, con lo stomaco sottosopra, verso quella che sarebbe dovuta essere la mia classe, ma che in realtà era solo uno spazio chiuso. Nel quale sarei dovuta sopravvivere con la mia paura più grande: rivederlo.

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