So we can start it all over again

di Always_19
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Every End Is a New Beginning ***
Capitolo 2: *** Welcome again in my life ***
Capitolo 3: *** Hold on, pain ends ***
Capitolo 4: *** Never lose hope ***
Capitolo 5: *** Yeah, It's okay.I'm easy to forget ***
Capitolo 6: *** It'is hard for could do it alone ***
Capitolo 7: *** You Saved me ***
Capitolo 8: *** You are special ***
Capitolo 9: *** I don't know ***
Capitolo 10: *** -Don't leave me- ***



Capitolo 1
*** Every End Is a New Beginning ***









-Sharyl ricordati di chiamarmi quando sarai arrivata.. E stai attenta- queste furono le ultime parole che mi disse mia madre prima di partire, l'abbracciai, la strinsi forte a me e salii sull'aereo che mi avrebbe condotto verso la mia nuova vita.
Ero al penultimo anno di liceo, avevo appena compiuto 17 anni e tutto quello che avevo chiesto era stato questo stramaledetto biglietto aereo che forse avrebbe completamente rivoluzionato la mia vita, anzi togliamo il forse, da qui inaspettatamente sarebbe cominciata la mia avventura.
 
Ero diretta a Bradford, la cittadina nel nord dell'Inghilterra dove ero nata, li avevo tutto, scuola, amici, una famiglia, ma poi a causa del lavoro dei miei genitori ci siamo dovuti trasferire  in Italia, e per me non era stato per niente facile, lasciare tutto e tutti così all'improvviso, e ora dopo sei anni sentivo la necessità di tornare qui, a riprendermi quel passato che mi era stato portato via troppo in fretta, a rivivere i momenti che mi avevano fatto diventare ciò che ero, una ragazza solare, timida, pronta ad aiutare tutti, ma forse a volte troppo chiusa per dire come stava veramente, come la pensava sulle cose, e forse era proprio questo il motivo per cui non riuscivo mai a sentirmi pianamente me stessa.
 
"SI PREGANO I GENTILI PASSEGGERI CHE IL VOLO DIRETTO VERSO BRADFORD STA PER ATTERRARE,ALLACCIARE LE CINTURE DI SICUREZZA"
 
A quel suono proveniente dall'alto parlante dell'aereo che si trovava non molto distante da me, sentivo che questa volta ero davvero felice, che avevo preso una giusta decisione e che ero pronta ad affrontare ogni cosa che mi si sarebbe posta davanti. 
Presi la valigia dal portapacchi e uscii dall'aereo percorrendo quel lungo corridoio grigio fino a giungere all'uscita dell'aeroporto.
 
-Finalmente un po d'aria fresca- sussurrai tra me e me, sentivo il leggero vento di Londra sfiorarmi la pelle e mi accorsi che forse il clima era davvero più freddo rispetto all'Italia così tirai fuori dalla valigia il mio giubino jeans.
Lo indossai e presi un taxi.
-dove vuole che la porto?- chiese un uomo sulla mezz'etá con dei grossi baffi neri sotto il naso.
-Bradford..grazie- annuii dandogli la mancia.
Mise in moto il motore e partimmo sfrecciando tra le immense e caotiche vie di Londra, tutto era molto differente dall'Italia  e ciò lo ricordavo bene, come dimenticarlo.
 
Lessi lungo la strada dopo un oretta di viaggio un cartello stradale che dava segno che eravamo arrivati.
Mi guardai in tornò, mi era fottutamente mancato tutto questo, le numerose villette, i vialetti sempre così ordinati, i piccoli negozietti, le panchine lungo la strada...il taxi accostò e scesi. 
 
Camminai lungo la strada per qualche isolato e ogni cosa che vedevo mi riportava alla mente immagini della mia infanzia. Guardavo attentamente ogni particolare e mi stupivo di come riuscivo a ricordare anche i più stupidi dettagli avendo come dicevano i miei compagni del liceo una memoria a breve termine dato che in classe ogni cosa che mi dicevano mi rimaneva impressa si e no una decina di minuti. Ma ero così, un po sbadata e loro lo sapevano.
 
Finalmente arrivai difronte a casa della ragazza che affittava una stanza, ormai la casa che tenevamo qui era stata venduta e questa era l'unica soluzione.
 
Bussai insistentemente alla porta, avevo le mani ghiacciate e tutto cio di cui avevo bisogno ora era soltanto di una bella tazza di thè caldo.
 
La porta si spalancó e mi ritrovai davanti una ragazza, dai ricci capelli morì, alta, magra, avrebbe potuto benissimo fare la modella, nemmeno la conoscevo e già la invidiavo.
Era tutto il contrario di me, io avevo lunghi capelli biondi, un bel sorriso come dicevano tutti e degli occhi verdi, forse di ciò mi vantavo, ma il mio fisico non era mai stato del tutto perfetto, non ero grassa questa era una mia fissazione, ma entrare in una taglia di jeans più piccola avrebbe placato i miei desideri.
 
-piacere sono Sharyl... La nuova coninquilina-
-ehi entra avrai freddo...- disse prendendomi le valige e facendo accomodare in una casa niente male per essere in affitto. Era molto accogliente e dall'aria famigliare.
-è da stamattina, non vedevo l'ora di conoscerti..comunque io sono Eveline- mi porse la mano sorridendomi. Ricambiai il gesto.
 
-Allora..- disse sedendosi accanto a me sul divano - il viaggio come è andato? La città di piace?-
 
-viaggio un po agitato..ma tutto bene e la città è rimasta meravigliosa come sempre-
-ci sei già stata?- chiese non avendo capito il senso della mia frase
-beh sai io abitavo qui..a causa del lavoro dei miei ci siamo dovuti trasferire ma ora rieccomi qui- dissi poggiando la testa all'indietro stanca dal lungo viaggio.
 
-vedrai che ti piacerà stare qui.. E con me ci si diverte sempre...vieni ti mostrò la camera- disse conducendomi verso il piano di sopra dell'appartamento.
-i mobili ci sono già tutti..credo che non manchi nulla..io sono dillà..- disse chiudendo la porta, poggiai le valige sul letto quando la vidi riaffacciarsi - ah..Sharyl qualsiasi cosa puoi chiedere a me- disse sorridendo
-grazie lo faró se avró bisogno- se ne riandò e rimasi sola nella camera.
Cominciai a disfare le valigie e sistemare la roba, almeno mi sarei anticipata il lavoro per domani.
 
Dopo aver finito mi gettai sul letto e senza neanche accorgermene mi addormentai, sfinita per il lungo viaggio.Che la mia nuova vita abbia inzio!

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Capitolo 2
*** Welcome again in my life ***


Sentii il tiepido raggio del sole scaldarmi il viso e dalla finestra proveniva un leggero venticello. Aprii gli occhi e mi guardai intorno, era tarda mattina, credo di aver dormito molto a causa del lungo viaggio.
 
Mi alzai, mi guardai allo specchio. Avevo un aspetto riposato e tranquillo. Scesi di sotto, accolta in un ampio salone che la sera prima forse a causa della  non avevo notato. Vi era un divano angolare al centro della stanza, una tv dinanzi ad esso e un tavolo ad occupare una spazio poco sfruttato all'angolo del salone. Era uno stile molto giovanile, mi piaceva.
 
Mi osservai intorno notando numerose fotografie appese lungo le pareti, quando seduta sul divano notai Eveline intenta a sorseggiare una fumante tazza di latte.
 
-appena alzata?- chiesi sedendomi accanto a lei
-più che altro ho passato una nottataccia, non ho chiuso occhio...tu piuttosto, hai dormito bene?- mi domandó poggiando la tazza sul tavolino.
-niente male come inizio..credo che con il tempo mi abitueró-  risposi continuando a guardarmi intorno.
 
-posso farti una domanda?- mi chiede bevendo un ulteriore sorso di latte bollente -come mai hai deciso di tornare qui? Insomma in Italia, Roma è una grandissima città, credo abbia molto di più da offrirti di questa piccola cittadina...-
Il suo ragionamento era sensato, Roma avrebbe avuto sicuramente molte più occasioni da offrire ai giovani per crearsi una vita, ma qui era la mia, mi sentivo terribilmente attratta da questa città, dai suoi ricordi, e da quando mi ero trasferita non avevo mai spesso di pensarci.
 
-beh.. Qui ci sono nata, per me significa tutto questa cittadina...insomma.. Qui dentro si é fatta tutta la mia infanzia.. Qualcosa conta... E poi qui vorrei ritrovare persone che ho perduto con trasferimento...-dissi infine sospirando
-credo che abbia fatto la svelata giusta allora.. Ti piacerà ricominciare a vivere qui, te lo garantisco- si alzò e andò a lavarsi le mani- ah... Sharyl stasera preparati che ti portò a conoscere dei ragazzi.. Hanno una band sai? Sono molto bravi- 
 
La ringraziai, credo mi avrebbe fatto bene uscire e conoscere delle persone nuove, almeno mi sarei distratta dai mille pensieri che avevo per la testa.
 
-Eveline...io esco a fare un giro.. Serve che compro qualcosa?- domandai, credo non servisse nulla ma volevo contribuire per qualcosa altrimenti mi sentivo una nullafacente.
 
-no, stai tranquilla prima del tuo arrivò ho già fatto un pó di spese.. Ti accompagnerei ma.. Sono ancora in pigiama.-disse sorridendomi
-non ti preoccupare.. Vado giusto a fare due passi- indossai il cappotto e uscii dalla porta principale ritrovandomi nel piccolo giardinetto della casa. Iniziai a camminare sotto quei tiepidi raggi di sole che illuminavano la mia pelle.
 
 
Era tutto rimasto uguale ai miei occhi, mi sembrava come se nulla fosse mai cambiato. Come se quelle numerose villette ci fossero sempre state, come se tutti questi albero siano stati piantati qui da sempre, ovviamente non era così, tutto questo era accaduto quando io non c'ero, ma stare qui di nuova, mi fa credere di non essere mai andata via.
 
Tutto all'improvviso mentre la mia mente stava vagheggiando sui mille ricordi che ronzavano nel mio cervello mi scontrai con qualcuno.
 
-scusa...mi dispiace è col...- alzai lo sguardo e quello che vidi non era certo quello che mi aspettavo di vedere.
 
Incrociai lo sguardo di un ragazzo, quello sguardo che avrei riconosciuto tra mille, quegli occhi che ogni volta che avevo avuto paura mi avevano saputo dare il coraggio di sorridere, e affrontarla. Quegli occhi così misteriosi ma allo stesso tempo così profondi e sicuri.
Cominciai a osservare ogni tratto del suo volto, la sua bocca così rosea e delineata, i lineamenti cosi pronunciati della sua mandibola,era cambiato, era un ragazzo ormai, ma era rimasto sempre lui...il mio Zayn, il ragazzo che un tempo era il mio migliore amico, il bambino con cui passavo giornate intere a giocare, il bambino con cui era cresciuta e che mi aveva aiutata a diventare quello che sono.
 
-ehi..tutto bene?- mi domandó lanciandomi un sorriso poco più che perfetto. Credo si fosse accorto della mia momentanea assenza, ma dopo aver pensato di averlo perduto per tutto questo tempo e ora ritrovarselo davanti mi faceva una strana sensazione. Dei minuti di silenzio trascorsero prima di una mia risposta.
 
-oh..si, cioè tranquillo..va tutto bene..sono la solita distratta- dissi abbassando lo sguardo intimidita.
-sei nuova di qui?-domandó improvvisamente per eliminare quei secondi di imbarazzo.
 
-si...mi sono appena trasferita- risposi
-comunque io sono Zayn.. E tu sei?- mi porse la mano.
 
-io sono...- mi bloccai, non sapevo che fare, cosa dire, come reagire. Mi sentivo completamente persa e confusa. Lo avevo di nuovo davanti a me, forse quello che avevo sempre sognato da quando mi ero trasferita, ma ora tutto sembrava diverso e la prima cosa che mi venne in mente fu quella di nascondergli la verità e ricominciare tutto da capo, da dove eravamo rimasti sperando che non mi avrebbe riconosciuto.
 
-io sono...Sharyl- risposi tutto d'un fiato guardandolo dritto negli occhi e in quello stasso istante vidi un velo di tristezza oscurargli il viso.
 
Forse non aveva dimenticato.

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Capitolo 3
*** Hold on, pain ends ***


Zayn era stato il mio migliore amico, e credo che lo considerassi ancora tale, anche se le distanza ci avevano fatto dimenticare.
Eravamo cresciuti insieme qui, lui come il mio esempio da seguire, e io come la sua sorellina più piccola da badare. Potevamo contare ognuno sulla fiducia dell'altro e divertirci con quella naturale spensieratezza di un bambino.
Ma non tutto va sempre come vogliamo, non tutto rimane perfetto e immutabile così com'è. Le cose cambiano, e ciò bisogna accettarlo. Un trasferimento. Ecco cosa si era messo in mezzo frasi noi, questo stupido trasferimento che mi avrebbe condotto a migliaia di chilometri lontano da lui, dalla città in cui ero cresciuta, dai ricordi... E questo mi faceva male. 
 
Mio padre aveva accettato un posto di lavoro in Italia, e per tutta la famiglia fu un gran colpo, ma così doveva andare. Con l'innocenza di una bambina ero terrorizzata e pensavo che tutto questo forse era causa mia, mi ero chiusa in me stessa, evitando tutti e tutto finché arrivò il giorno della partenza, ed io, come una stupida non avevo nemmeno trovato il coraggio di salutare il mio migliore amico, di dirgli addio. Avevo paura di ferire lui, di ferire me, e così ero partita senza nemmeno un ultimo abbraccio.
 
Ed ora, io me lo ritorno qui davanti a me, io una semplice ragazza di 17 anni e lui un normale ragazzo di 19 anni, così vicini ma allo stesso tempo così distanti, senza più riuscire a ricordare quello che eravamo.
 
La sua espressione al sentire il mio nome mutó in tristezza, non penso  mi avesse riconosciuto, ma credo che al sentire quel nome una scarica di odio, se così si può definire, lo pervase. Ce l'aveva con me, e questo si capiva benissimo. Credo che se avesse saputo che la ragazza che gli aveva recato così tanto dolore, ora era tornata, e gli stava accanto, lo avrebbe mandato   fuori di testa.
 
Continuó ad avere un espressione strana, finché si mosse per dire qualcosa. 
 
-scusa vado di fretta..-  velocemente mi passò accanto facendo sfiorare il suo braccio con il mio, a passo svelto si allontanó per una delle tante vie.
 
Il modo in cui se ne era andato mi aveva spiazzata, lasciata di sasso, e la cosa mi faceva male. 
 
La mia testa in questo momento era un vortice di pensieri che vagheggiavano in cerca di una soluzione, una via d'uscita. Tornando verso casa mi ponevo mille dubbi, mille interrogativi.
Chissà se l'avrei rincontrato, chissà se fra noi si poteva ricreare il rapporto di un tempo, chissà se avrei mai trovato il coraggio di dirgli la verità. 
 
Bussai alla porta, Eveline mi venne ad aprire, per un attimo mi sembrò di rivivere il momento in cui arrivai ieri sera. Un dejavu, ne avevo spesso, e la cosa mi intrigava, è come se mi desse la sensazione di rivivere un momento trascorso e questo era uno dei tanti.
 
-così presto sei tornata?-mi domandó facendomi entrare.
Posai la borsa sul piccolo appendi panni di legno che Eveline aveva messo vicino la porta.
-ehm...si fa molto freddo fuori, non ricordavo un clima così secco- mentii, non gli dissi nulla, d'altronde lei non mi conosceva, magari con il tempo saremmo diventate grandi amiche. Ma ora rivelare un problema così grande non mi sembrava il caso. Dovevo farcela da sola.
 
 
 
-Sharyl cosa cè? Sei strana...so che non dovrei intromettermi ma cè qualcosa che non va.. Si vede- stavamo pranzando, avevamo ordinato una pizza. Eveline si accorse che qualcosa mi affliggeva ma non riuscivo a parlarne.
 
-un po di nostalgia sai...credo sia normale-risposi continuando a giocherellare con la forchetta stuzzicando la mozzarella sulla mia pizza.
 
 
Il pomeriggio passò molto monotono, tranquillo, e la mia testa continuava ad essere una specie di cruciverba con numerosi rebus da risolvere. Eravamo sedute sul divano,chiacchierando e cercando di conoscerci un po.
Eveline mi raccontò molto di lei, era davvero una ragazza coraggiosa per quante ne aveva passate, la separazione dei suoi, la malattia del padre, e mi meravigliavo di come ancora avesse il coraggio di affrontare altri problemi. Ed io sentendo queste cose mi sentivo soltanto una codarda che si tira indietro e ha paura di affrontare un solo problema.
 
Era fidanzata mi disse, e la loro storia era stato un po tormentata, una serie di tira e molla, ma ora stavano insieme, di nuovo, e questo la rendeva la persona più felice della terra.
 
-sai una volta lo trovai con un altra ragazza..la delusione fu enorme..non ci parlammo per qualche mese.. Ma poi mi spiegó... Aveva avuto paura, paura di affrontare una storia troppo grande, di non essere in grado, di non essere abbastanza..inizialmente non lo capii ma poi compresi che lo aveva fatto per me, per non ferirmi,per non deludermi...ed ora siamo di nuovo insieme più uniti che mai..- raccontava quella storia quasi con gli occhi lucidi. Le sue parole mi fecero pensare, sperare che Zayn capisse che non lo avevo abbandonato per ferirlo ma proprio perché non mi ero sentita di lasciarmelo alle spalle, di farmi l'idea che forse non Sarei più tornata. Ed ero stata codarda. Scese una lacrima lungo il mio viso. Eveline sorrise e me l'asciugó.
 
-ehi..ti ho fatto emozionare con il mio racconto? Maddai- rispose ridendo.
Forse era anche un po per quello ma credo che fosse più per la paura di non poter mai più riabbracciare Zayn come una volta. E la cosa mi terrorizzava.
 
-Sharyl è tardissimo .. Fra mezz'ora dobbiamo stare a casa dei ragazzi-
Il tempo era veramente volato, sembrava che 
avevamo iniziato ora a chiacchierarare.
 
Salii le scale andando al piano di sopra nella mia camera. Mi sistemai un attimo, giusto per dare una bella impressione come primo incontro. Di solito a queste cose non ci badavo tanto, un jeans, una maglietta, un velo di trucco ed ero apposto. Ero una ragazza semplice e credo che ciò si capisca. Non mi ero mai vista come una ragazza affascinante, ma tutti mi avevano sempre detto di non sottovalutarmi, perché ero davvero bella. Forse dovevo credere soltanto un po più in me stessa. Le qualità le avevo.
 
Presi la borsa dall'appendi abiti e aspettai che Eveline prese le chiavi di casa. 
Uscimmo fuori, il freddo di sera era notevolmente aumentato. L'inverno si faceva sentire. 
 
Camminammo per qualche isolato con il vento che ci sfiorava il viso, ghiacciandomi le guance che erano diventati due pomelli rossi.
 
Eveline si fermò davanti alla porta di una piccola villetta, era molto graziosa da fuori.
Bussó più volte alla porta, per un attimo pensai non ci fosse nessuno,finché si sentì la serratura muoversi e ci aprirono la porta.
 
-pensavamo non arrivaste più- disse un ragazzo dai capelli corti, che guardo Eveline con così tanta dolcezza e amore che mi fece involontariamente sorridere come un ebete.
 
-questo è Liam, il mio ragazzo- Eveline me lo presentò. Ci stringemmo la mano.
-Sharyl giusto? Eveline mi ha parlato molto di te..sicura di voler entrare in questa casa di pazzi?- chiese ironico
-credo di si...io non sono da meno- lui sorrise, per mano Eveline e ci guidò verso un altra stanza da cui proveniva un baccano assurdo.
 
Il panorama che mi si presentò davanti era davvero buffo. C'erano due ragazzi seduti a guardare la televisione mentre scherzavano fra loro. Ed un altro ragazzo in piedi che tentava in mano una ciotola piena di popcorn e il modo in cui si stavano stuzzicando era davvero divertente per dei ragazzi della loro età.
 
Il ricciolino seduto sul divano giro la testa e mi vide vicino la porta.
 
-finalmente è arrivata!- annuncio facendo voltare anche gli altri due. 
Il ricciolina si alzó, venendomi di fronte, era davvero... Attraente. Aveva dei morbidi riccioli e due occhi verdi. Era davvero bello.
 
-piacere Harry...- disse porgendomi la mano
-senti...tieni già un ragazzo? No perché se vuoi..-
-Harry scemo, finiscila- lo riprese spiritosamente Eveline - lei non entrerà a far parte della tua lista di ragazze che ti sei portato a letto.. SPARISCI-
 
-scusa scusa stavo scherzando- gli strinsi la mano, ridendo per quello che era appena accaduto.
-io sono Louis- urló il ragazzo seduto sul divano.
Gli feci un cenno con la mano.
 
-ah si..io sono Niall- rispose il ragazzo biondo dagli occhi celesti masticando delle pop corno.
-Niall sei il solito..- disse Liam
 
Tutti insieme formavano davvero un bel quadretto. Erano simpatici.
 
-dov'è quel dormiglione nulla facente?- chiese Louis con un tono di voce alto.
Sicuramente al piano di sopra c'era qualcun'altro.
 
Eravamo ancora vicini alla porta quando si sentì scendere qualcuno.
 
Un ragazzo.

La mia espressione cambió rapidamente e sentii il cuore accelerare.
 
Non poteva essere lui. 

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Capitolo 4
*** Never lose hope ***


Era lui. Lui era di nuovo li, di fronte a me.
 
Scesaele scale con un leggero saltellare fin quando non mi vide.
 
-Zayn lei è...-
-So già chi è..ci siamo scontrati oggi- rispose. Il suo modo di parlare era indifferente, quasi nervoso.
 
-ehm..ok- disse Liam capendo dal tono e dallo sguardo di Zayn che qualcosa non andava -che ne dite di andare a mangiare?- domandó  interrompendo quello strano silenzio che si era creato.
 
-credo sia un ottima idea, sono un ottimo cuoco sai?- rispose Niall in modo scherzoso rivolgendosi a me.
 
-beh.. Lo spero- risposi. Seguendo Eveline passammo, per recarci in cucina, davanti a Zayn. Per un attimo i nostri sguardi si incrociarono, sentii che qualcosa non andava, non era lo stesso sguardo che casualmente avevo incrociato oggi, e sentivo che io c'entravo qualcosa. Lo distolse subito, abbassandolo.
Lo feci anche io, e andai avanti, cercando di non  dare molto peso a questa assurda situazione. Non lo avevo visto per anni e ora tutto insieme torniamo uno nella vita dell'altro, senza nemmeno riconoscerci.
Ma credo che in parte io ero tornata a Bradford anche per questo, non avevo mai smesso di sperare che un giorno fra noi tutto sarebbe tornato come prima.
 
 
Poco dopo ci ritrovammo tutti quanti in cucina, l'atmosfera che regnava era famigliare, mi ambientai subito, come se li conoscessi da sempre. Ma da una parte ero molto turbata da tutto questo.
 
-Sharyl come mai sei tornata qui dall'Italia?-  mi domandó Louis. Ecco la domanda fatale, so che qualcuno me l'avrebbe fatta, ne ero più che certa. 
 
-Non cè un motivo preciso..credo sia più perché mi sentivo ancora così legata al passato che ho vissuto qui, che ho deciso di tornare...un po per tutto..anche per ritrovare persone che avevo abbandonato- dissi questa frase volgendo lo sguardo a Zayn, sperando mi vedesse, ma lui stava guardando da un altra parte con aria molto confusa e assente.
 
-Un giorno Sharyl, mi dovrai portare in Italia, la notte sogno di mangiare una bella pizza e non riesco più ad attendere!- Niall era il solito, da quello che ho capito pensava sempre a mangiare, chiedigli cosa avrebbe preferito fra un bella giornata al mare e un piatto di pasta, credo avrebbe scelto la seconda.
Ma aveva un carattere molto dolce e sensibile, si vedeva, credo fosse un po il tipo pronto ad aiutare tutti ed è bello.
 
Louis invece credo fosse il ragazzo più pazzo del mondo, un po tipo peterpan, un ragazzo maturo ma sempre pronto a prendere ogni cosa con lo spirito allegro di un bambino.
Mi piaceva questo suo carattere un po ribelle.
 
La cena trascorreva bene, stavamo parlando tutti insieme del più e del meno, tranne Zayn, che per tutta la sera era rimasto in disparte.
 
-io vado di sopra..- annunció tutto ad un tratto risalendo velocemente le scale e lasciandoci tutti un po sbalorditi. 
 
Aiutai a sparecchiare, era il minimo che potevo fare dopo questa serata magnifica e subito dopo ci sedemmo tutti insieme a vedere un film.
 
-scusate...esco un attimo a prendere un pó d'aria- dissi. Sentivo che avevo il bisogno di distrarmi un attimo, di uscire e stare un momento da sola.
 
Mi affacciai sulla piccola veranda che contornava la casetta. Osservavo distrattamente il cielo. Quella sera sembrava bellissimo.
 
-ehi...- sentii qualcuno posizionarsi vicino a me, era Harry.
-..ehi- gli sorrisi.
-Pensierosa?- mi domandó
-no..è tutto apposto, avevo bisogno di un po d'aria- dissi continuando a fissare il cielo stellato.
 
-ho visto che ci sei rimasta male...si leggeva nello sguardo- disse guardandomi
Non capii a cosa si riferiva.
-Che intendi?- chiesi
-intendo..ci sei rimasta male quando Zayn non ti ha salutato, ma lui è così, Zayn all'inizio può sembrare un duro, uno dal carattere difficile, ma..ma non è così, bisogna conoscerlo bene e scoprirai che è davvero speciale- disse e a quelle parole annuii. Aveva ragione, Zayn era speciale, era speciale per me più di chiunque altro e per riaverlo al mio fianco avrei fatto di tutto.
 
-hai ragione...è speciale, lo so bene- risposi senza pensarci.
-come fai a saperlo Sharyl?- Harry era rimasto incuriosito dalla risposta che avevo dato, mi era sfuggita, non avrei dovuto dirlo.
 
-nel senso...credo sia vero quello che dici, tutti infondo abbiamo un lato un po nascosto no?- cercai di fargli scordare quello che avevo appena detto, sperando non ci facesse caso.
E fu così.
 
-Sharyl...qualunque cosa puoi contare su di me-  disse rientrando in casa. Quella frase mi fece  sollevare, in questa situazione avevo soltanto bisogno dell'appoggio di qualcuno, e forse in loro avrei trovato un spalla su cui appoggiarmi.

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Capitolo 5
*** Yeah, It's okay.I'm easy to forget ***


Era stata una bella serata dopotutto, ero stata bene, mi ero sentita a mio agio. L'unica cosa che continuava a tormentarmi era stato il comportamento di Zayn per tutto il tempo, e so benissimo fosse a causa mia, ma il motivo di ciò mi era sconosciuto, e continuavo a pensarci non trovando una risposta.
 
Io ed Eveline percorremmo nuovamente le vie buie e irriconoscibili di notte di quella città tornando verso casa.
 
-Eveline...grazie davvero della bella serata- dissi dandole la buonanotte.
-Non devi ringraziarmi.. Io ti consiglierei di andare a dormire sai? Domani ti portò in un posto- Eveline detto questo, mi salutó ed entrò in camera sua, era stanca e si vedeva notevolmente.
 
Mi gettai a peso morto sul letto, cercando di addormentarmi, ma non ci riuscivo. Pensavo continuamente a lui, non riuscivo a togliermelo dalla testa, il suo sguardo, era ancora impresso, inciso come un disegno nella mia mente, quegli occhi che mi avevano sempre dato sicurezza ora mi guardavano con disprezzo e senza riconoscermi. Non ci volevo credere che tutta questa situazione fosse causa mia. Mi tormentava l'idea che potesse avermi riconosciuto, ma non credo fosse così, o almeno cercavo di convincermi di ciò. So che se avesse scoperto tutto non avrei avuto nessuna speranza di avvicinarmi di nuovo a lui e forse la sua ignoranza della situazione giocava a mio favore.
 
Con il tempo forse, sarei riuscita a rientrare nella sua vita senza più andarmene.
 
Aprii gli occhi all'improvviso, alla fine ieri sera ero riuscita lo stesso ad addormentarmi fortunatamente. Guardai l'ora erano le 10 passate, ero crollata profondamente.
 
Mi alzai dal letto, mi infilai le ciabatte e scesi giù per fare colazione. Eveline non c'era, era uscita, la mattina come mi aveva detto il pomeriggio precedente, molto spesso frequentava dei corsi di fotografia, era la sua più grande passione. 
 
Anche io amavo la fotografia, la consideravo come un modo di trattenere rinchiusi su un pezzo di carta i ricordi e i momenti migliori della tua vita e riguardandole ogni volta ti facevamo rivivere esattamente quell'attimo, come se tutto stesse accadendo di nuovo. Era una bella sensazione.
 
Presi in mano una tazza di latte caldo, cominciando a fare avanti e indietro per la stanza, finché notai appesa alla parete una cornice con una foto. Mi avvicina meglio per guardare. La foto rappresentava lei e i ragazzi. 
 
Erano felici insieme, e per un attimo mi sentii come se fossi soltanto un estranea in tutto questo. Mi ero catapultata nelle loro vite come se nulla fosse, non rendendomi conto che magari bisognava restare, restare una sola volta.
 
Posai la tazza di latte vicino al lavandino quando sentii la porta aprirsi. Eveline era tornata.
 
-buongiorno..dormi come un ghiro mi dicono?- disse ridendo
-quando dormo dormo.. Credo non possa svegliarmi nemmeno lo sbattere dei coperchi....piuttosto.. Come è andato il corso?- chiesi con tanta curiosità che mi guardó sbalordita.
 
-piuttosto bene.. Ma è stata dura alzarsi questa mattina..comunque a pranzo andiamo fuori, vatti a preparare- posó la macchinetta nella custodia e si diresse verso la camera.
-dove dovremmo andare?- chiesi inseguendola per le scale
-è una sorpresa...fidati- entró in camera e si
chiuse la porta alle spalle.
 
 
Feci lo stesso anche io, presi la borsa, ci misi dentro il cellulare e bussai ad Eveline.
 
-Eveline sei pronta?-
-sono già giù- sentii la sua voce provenire dal piano di sotto, era stata più veloce di me. Scesi di corsa le scale e uscimmo di casa.
 
Camminammo per circa una ventina di minuti finché entrammo in un pub.
Era pieno di ragazzi con birre in mano e molti gruppetti seduti ai tavolo che ordinavano il loro pranzo.
 
I colori erano molto accesi, giovanili e al centro del locale c'era un piccolo palco attrezzato di microfoni e una batteria.
 
Ci sedemmo al primo tavolo vuoto che trovammo poco più di lato al palco.
Ordinammo qualcosa da mangiare, tutto era molto buono.
 
-Come mai siamo qui?- domandai ad Eveline
Lei non disse nulla, continuò a sorseggiare la sua bibita come se nulla fosse quando con un gesto della mano mi indicò di guardare verso il palco.
 
Voltai lo sguardo sentendo già della musica provenire dalle casse. Tenevo lo sguardo fisso sul palco quando li vidi fare il loro ingresso.
Liam, Harry, Niall, Louis e...Zayn. È vero, mi ero completamente dimenticata che  mi aveva detto che avevano formavano una band. 
Erano strepitosi lì, tutti insieme,ed a unirli ancora di più la passione per il canto.
 
La musica inizió ad aumentare e una melodia molto bella invase il locale.
Iniziarono a cantare, uno dopo l'altro, avevano davvero talento, le loro voci combaciavano perfettamente, l'una compensava l'altra, rendendo la canzone poco più che fantastica.
 
Toccó a Zayn, un brivido mi percorse la schiena al sentire quella voce, una voce così..profonda, così dolce...rendeva il tutto più perfetto. Lui era perfetto. Sentendolo cantare provai qualcosa di strano.. Mi pervase una scarica di adrenalina. C'era qualcosa che mi attraeva in lui, qualcosa che aveva sempre avuto ma non ero mai riuscita a capire cos'era.
 
Lo osservai,osservai ogni suo singolo movimento, ascoltai ogni suo singolo acuto e sapere che a provocarmi questo effetto era il ragazzo più importante nella mia vita mi rendeva  più sicura. Dovevamo tornare ad essere quello che eravamo un tempo, il punto di appoggio l'uno per l'altra. Mi mancava tutto ció.
 
La canzone finì, Eveline si alzó di scatto e mi trascinó dietro il palco dove c'erano anche loro.
 
-Siete stati davvero incredibili- urló lei saltando nelle braccia di Liam, che la accolse stringendola forte.
 
Rimasi in disparte salutando tutti con un cenno della mano.
-Sharyl che ne pensi?- mi domandó Niall richiudendo la bottiglietta d'acqua
-penso che siate veramente bravi...non credevo aveste delle voci così belle- risposi cercando di incoraggiarli a inseguire la loro passione. Perché così deve essere, quando uno a un obbiettivo deve fare di tutto per raggiungerlo, anche se a volte sembra così difficile, così pieno di ostacoli che appare quasi impossibile, ma una volta superato tutto questo, la ricompensa sarà la più bella di tutte, perché sarà fatta di quello che più amiamo.
 
Cercavo con lo sguardo Zayn, ma non lo vidi da nessuna parte, forse se ne era già andato, giusto per evitarmi.
 
Harry si avvicinò a me. Mi sorrise e di fianco alla sua bocca si formarono due fossette molto simpatiche.
Si avvicinó con il suo viso al mio, per un attimo temetti volesse baciarmi ma all'improvviso si fermò.
-che buon profumo stamattina...vaniglia?- chiese come se nulla fosse stato e sul suo viso si formò un sorrisetto soddisfatto per la razione che aveva provocato in me, ero tutta rossa. Penso che Harry sia il tipo di ragazzo che sappia mandare completamente fuori di testa una ragazza soltanto con uno sfiorarsi di mani, basta vedere quello che era appena successo.
 
-ti approcci sempre così con le persone che conosci da poco Styles?- risposi ironica
-soltanto se quelle persone sono dannatamente belle- ecco un altra frecciatina.
-Styles ...-
-si?- chiese pensando che dovessi dirgli qualcosa.
-perché non vai a provarci con qualcun'altra?- ci  fissammo per qualche secondo in atto di sfida, sapeva che scherzavo, come io sapevo che lui lo faceva.
 
-comunque se stai cercando ..Zayn ...è li- mi stupii del modo in cui ogni volta capiva cosa mi serviva, come se avesse un potere speciale che mi leggeva nel pensiero.
 
Non gli risposi, seguii solamente la direzione che mi aveva indicato.
Zayn era proprio lì, ed era letteralmente , totalmente ,stretto tra le braccia di una ragazza e sembrava gli piacesse la cosa. 
 
Provai un sentimento di gelosia e rabbia, avrei voluto andare li e mettermi al posto di quella ragazza, per abbracciarlo e stringerlo a me come solo io sapevo fare.

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Capitolo 6
*** It'is hard for could do it alone ***


Mi voltai dall'altra parte, cercando di dimenticare la scena che avevo appena visto. Mi allontanai, la voglia di complimentarmi con lui mi era passata.
Mi sedetti ad un tavolino, ordinando qualcosa da bere, gli altri erano usciti.
 
Spostai più volte lo sguardo dietro di me, per vedere se quei due stessero ancora lì, avvinghiati uno sopra l'altra. Ma di loro non c'era traccia. Ebbi una piacevole sensazione di sollievo e lanciai un sospiro. Ero rimasta sola e così decisi di avviarmi verso casa dei ragazzi sperando di trovarli lì, Eveline non mi aveva detto nulla su dove sarebbero andati, io volevo rimanere un attimo in disparte. Loro erano tanto amici e io ancora mi sentivo una perfetta estranea.
 
Suonai il campanello una volta ma purtroppo senza ricevere risposta.Non c'erano, forse erano andati fuori.
 
Scesi le scale, quando sentii la porta aprirsi dietro di me, mi voltai di scatto.
 
-pensavo foste uscit..- non feci in tempo a finire la frase che mi ritrovai Zayn davanti. Era bellissimo. I capelli bagnati avevano abbassato il ciuffo che era solito portare, il suo petto era scoperto mettendo in mostra un bel fisico non troppo muscoloso ma allo stesso tempo perfetto. La sua pelle ambrata luccicava sotto i tiepidi raggi del sole e a coprirlo soltanto un asciugamano stretto in vita.
 
Sentii il calore del mio corpo aumentare e divenni rossa in volto. Non ero abituata a ritrovarmi queste situazioni difronte.
Lui lanció un piccolo sorrisetto quasi soddisfatto della reazione che aveva scatenato in me. Lui era in piena conoscenza della reazione che aveva sulla gente, lo sapeva, e ció lo divertiva. 
Era sempre stato fin da bambino un ragazzo misterioso ma allo stesso tempo sicuro di se è del suo aspetto e credo lo fosse ancora.
 
-Zayn.. Scusa pensavo non ci..- alzai lo sguardo, giusto in tempo per vedere la sua aria quasi scocciata.
 
-cosa vuoi?- rispose freddo
-volevo sapere se Eveline era qui..- dissi abbassando il tono di voce.
-No...-
-Beh..se la vedi dille che l'aspetto a casa allora..- dissi facendo per andarmene e dandogli le spalle quando me afferró per un braccio.
 
-no aspetta..-
 
-rimani- disse facendomi segno di entrare. La sua reazione mi aveva colpito, lasciata di stucco. Fino alla sera prima mi aveva evitata ed ora mi stava gentilmente chiedendo di stare con lui.  
 
Mi voltai lentamente, il nostro sguardo si incrociò, sapevo fosse in imbarazzo per il suo modo di stringere i pugni, ma non voleva dimostrarlo abbassando lo sguardo, questo era certo.
 
Mi avvicina a lui quasi timorosa. Si spostò di lato della porta, lasciandomi spazio per entrare. Lo sfiorai, e il tocco della mia pelle contro la sua bagnata mi fece rabbrividire. 
 
-grazie...- sussurrai timidamente quando gli ero vicina. Non disse nulla.
 
Entrai di nuovo in quella casa dove mi avevano accolto la sera prima. Era silenziosa rispetto al giorno precedente, si sentiva che i ragazzi non erano in casa. Rimasi immobile, al centro della stanza, guardandomi intorno, non sapendo cos'altro fare dato che Zayn era rimasto dietro di me con fare indifferente.
 
All'improvviso lo sentii muoversi e si avvió al piano di sopra lasciandomi sola nell'ingresso. 
Non sapendo cosa dire o cosa fare mi diressi verso il salone dove sapevo ci fosse il divano sedendomi cautamente sperando che Zayn tornasse. Avevo bisogno di averlo vicino, osservare il suo viso, i suoi occhi, nel modo in cui non avevo potuto fare in questi anni. Mi era mancato tutto di lui, anche il vederlo camminarmi vicino, una cosa che mi aveva sempre dato sicurezza essendo più grande di me.
 
Sentii dei passi avvicinarsi, era lui. Mi voltai a guardarlo arrivare, si era cambiato e messo una tuta. Sembrava ancora più bello ai miei occhi.
Camminó con passo deciso verso il divano dove si sedette, cercando di non starmi troppo vicino.  Caló il silenzio.
 
-mi dispiace..- disse tutto d'un tratto
-ti dispiace per cosa?- chiesi curiosa.
Zayn allungo le gambe, appoggiando i piedi sul quel piccolo tavolino posto al centro. 
Sospiró.
-per ieri sera..- rispose freddo e velocemente.
 
Aveva capito che c'ero rimasta male, sapeva che aveva sbagliato, che meritavo delle spiegazioni, ma già le sue scuse per me erano abbastanza, ero troppo nel torto io per essere arrabbiata con lui. Non potevo o almeno non ci riuscivo ad essere arrabbiata, più che altro ce l'avevo con me stessa per quello che gli avevo fatto.
 
-non ti preoccupare..- risposi abbassando lo sguardo verso il tappeto.
Nessuno osava dire più nulla, anche se entrambi avevamo migliaia di cose da dirci a nostra insaputa.
 
Continuavo ad osservarlo, lui lo notó, ma non fece nulla, era abituato a queste attenzioni da parte femminile. Lo osservai per bene, ogni punto di quel corpo scolpito, quando al collo notai appesa una collanina con un laccetto nero rovinato dal tempo. La riconobbi subito. Gliela avevo regalata io, era il suo compleanno, faceva 12 anni quando gliela allacciai per la prima volta intorno al collo. Gli dissi che era il segno della mia amicizia, che gli sarei stata sempre vicino e ci avrebbe legati. Ma quello fu l'ultimo compleanno che passammo insieme, perché io poi me ne andai, rompendo la promessa che gli avevo fatto.
 
Sobbalzai quando la vidi, e quasi involontariamente, con un gesto di tale spontaneità che nemmeno me ne resi conto, mi allungai verso di lui, stringendo con la mano il ciondolo di quella collanina. Lo osservai, e sentii gli occhi diventarmi lucidi. Zayn mi guardó, ma subito dopo si allontanó di scatto, lasciandomi perplessa, quel gesto lo aveva irritato.
 
-non so quando torneranno...- disse alzandosi velocemente con fare frettoloso, strinse in pugno la collana, e come  stesse per dire qualcosa , se ne andó vià.
 
Scese la prima lacrima, la sua reazione mi aveva colpito, quel gesto lo aveva turbato, e la colpa era mia, soltanto mia. Pensieri su pensieri invasero la mia testa, quando sentii la serratura della porta girare. 
 
Per fortuna erano tornati. Avevo bisogno di qualcuno con cui sfogarmi.

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Capitolo 7
*** You Saved me ***


-Sharyl...- sentii una voce che mi fece distrarre. Era Eveline, si trovava vicino la porta di casa stringendo intorno a se un piccolo scialle per riscaldare le spalle.
 
-Che succede?- mi chiese avvicinandosi a me. La guardai malinconica.
-Forse dovrei tornare in Italia..- sussurai quasi avendo gli occhi lucidi. Forse tornare qui era stato soltanto uno sbaglio. Forse mi ero illusa solamente.
 
Eveline mi guardó con aria triste, quasi cercando di capire cosa frullasse nella mia mente, cosa c'era che non andava.
 
-Perchè dici questo?- chiese
-Perchè pensavo di poter tornare a far parte della vita di Zayn..ma mi sbagliavo- dissi sospirando -ma forse è meglio così...-
-Harry mi ha detto tutto Sharyl..- disse Eveline - so che non è facile...Ma Zayn se a te teneva veramente capirà..- disse
-Capire cosa? Capire che sono stata un egoista? Capire che oltretutto ora sto ancora continuando a mentirgli? A non dirgli chi sono e come stanno veramente le cose? Credevo davvero che tutto potesse sistemarsi ma non è così..- dissi sul punto di scoppiare, di sfogarmi, di liberarmi di tutto quello che fino ad ora mi ero tenuta dentro.
Abbracciai forte Eveline, lei ricambió cercando di tranquillizzarmi.
 
-Torniamo dentro..- sussurrò facendomi segno di entrare. Ero titubante.
-Eveline..ringrazia i ragazzi ma vorrei tornare a casa..ti aspetto lì- dissi decisa.
-Sicura che non vuoi rimanere un altro pó?- mi chiese cercando di farmi accettare.
-No..vorrei stare un pò sola- a quel punto la salutai e voltandomi mi avviai lungo la stradina per tornare a casa.
 
Era tutto così dannatamente silenzioso, si sentiva solamente il vento frusciare impetuoso fra le foglie degli alberi che indirizzavano la via.
Mi sentii spaesata e sola. Un senso di inquietudine mi pervase. 
Ero totalmente immersa nei miei pensieri, quando sentii dei passi e risate provenire da dietro di me.
Sapevo che sicuramente non era un buon segno, così cominciai ad aumentare il passo cercando di allontanarmi il più possibile.
 
-Che fai scappi?- sentii da lontano la voce di uno dei due riferirsi a me. Cercai di non farci caso, di continuare a camminare e non voltarmi.
Ma aumentarono il passo anche loro, raggiungendomi.
Uno dei due mi afferró bruscamente il braccio, costringendomi a fermarmarmi.
-Lasciami...- dissi agitandomi ancora di più.
-Perché senó che fai?- disse l'altro con un sorrisino beffardo sulla faccia.
Nulla. Non potevo fare assolutamente nulla. Ero fragile e non avrei mai potuto ribellarmi.
 
-Lasciami..- replicai sperando in una loro risposta positiva.
 
Uno mi tiró nuovamente per il braccio, trascinandomi con se, nel cuore di un piccolo vicolo, lontano da qualche possibile passante.
 
-Piccola...vogliamo solo divertirci un pó- disse uno passando una mano lungo la mia coscia. Mi irrigidii, quel contatto ero disgustoso. Loro ero disgustosi.
 
Mi mossi velocemente cercando di sfuggire, ma ero bloccata da loro con le spalle contro il muro.
Ero sola, e avevano il pieno possesso di me.
 
Uno allungó la mano sotto la mia maglietta portandola su e sfilandola. Mi ribellavo, non volevo accadesse ció che temevo. Di certo questo non era il modo in cui avevo sognato la mia prima volta. Il solo pensiero di ció che stava accadendo mi spaventó. 
-Sta calma..tra poco arriva il bello- dissero prendosi gioco di me quasi fossi una bambola.
 
Anche i miei jeans ormai giacevano a terra. Le loro mani scorrevano viscide lungo tutto il mio corpo, toccando e stringendo ogni parte come un giocattolo che esplori per la prima volta.
Mi dimenavo, cercando di mettere fine a ció.
Le lacrime e il terrore cominciarono a scendere sul mio viso. Ero stremata.
 
-Vi prego basta!- urlai. 
Sentii una mano scendere nel mio interno coscia, fino a salire più sù. Era vicino la mia intimita, quando le sue dita entrarono violente in me, facendomi urlare.
 
Sopportai il dolore senza poter far nulla se non aspettare che tutto finisse.
Sfiló la mano sorridendo.
-Adesso ci siamo..- disse l'altro.
 
-Che state facendo?- la voce di un altro ragazzo li fece fermare, mettere fine a quella tortura.
Si avvicinó deciso.
-E tu che credi di fare?- disse uno
-Cosa credevi di fare tu..- a quel punto il ragazzo si avvicinô sempre di più quando potei vederlo bene.
Era Zayn. Lui era lì.
Alzó il braccio, sferrando violentemente un pugno ad uno di loro, facendolo cadere.
L'altro guardava la scena rimanendo immobile.
Il ragazzo si alzô tentando di picchiarlo, ma Zayn si sposto sferrandogli un altro pugno. 
Del sangue usci dal naso del ragazzo che portandosi una mano al viso fece segno all'amico di andarsene.
 
Strusciando con la schiena contro il muro, mi rannicchiai per terra portando le ginocchia al petto. Scoppiai a piangere al pensare a ció che era successo. Avevo subito uno stupro, e se non fosse arrivato lui forse ora il mio corpo era ancora nelle loro mani.
 
Zayn strinse la mano in un pugno. Si avvicinó a me poggiandomi sopra la sua giacca jeans.
 
-Vieni..- disse prendendomi. Mi strinsi a lui. Camminó per qualche metro finché arrivammo davanti casa mia. Dalla mia borsa prese le chiavi, aprì la porta con un calcio e velocemente mi fece sdraiare sul divano.
 
Mi guardava, arrabbiato per ció che quei due mi avevano fatto.
-Mi dispiace..- disse.
-mi dispiace essere arrivato tardi..-
-ma non è colpa tua Zayn..-dissi cercando di calmarlo.
-se non ti avessi trattata male forse ció non sarebbe successo- disse stringendo ancora di più il pugno.
Non risposi.
-Guarda che ti hanno fatto..- disse indicando il livido che mi avevano procurato sul braccio. 
-Bastardi..- sussuró fra se e se serrando i denti.
 
-Non è niente...- risposi. Anche se facevano male e anche tanto. 
-Ti prendo dei vestiti..- si alzó e salì in camera mia.
Averlo qui accanto mi rassicurava, mi sentivo al sicuro.
Chiusi gli occhi per qualche momento, quando lo sentii tornare.
-Ho trovato solo questo- disse indicandomi il pigiama che aveva portato.
Mi alzai con la schiena, cercando di mettermi dritta. Feci scivolare il giacchetto di Zayn via dalle mie spalle, rimanendo così in reggiseno difronte a lui. Ero in imbarazzo, mentre a lui sembró che la cosa non turbasse affatto.
Cercai di mostrare il meno possibile, coprendo il corpo che tanto detestavo.
-Sei bellissima..- disse all'improvviso. Lo guardai negli occhi, sorrisi, diventando rossa in volto.  
Mi infilai la maglietta e il pantalone ancora un tantino dolorante, poggiandomi sullo schienale del divano.
 
Zayn era lì, impiedi.
-Dimmi che non sono andati oltre ti prego...- alzó la voce.
Mi guardó attendendo una mia risposta.
 
-No.. Si sono fermati..- risposi.
 
-se penso alle loro mani sul tuo corpo mi viene una rabbia che..-
-è tutto finito...- lo bloccai -Grazie...-dissi abbassando lo sguardo -ma perché eri li?- domandai curiosa.
Zayn non rispose subito.
-Stavo venendo a chiederti scusa per come mi sono comportato quando ti ho sentito urlare...- disse sedendosi.
 
-Allora non mi odi Zayn?- chiesi. Volevo una risposta. Volevo sapere quello che pensava veramente di me. Ma il silenzio fu l'unico risultato che ottenni.
 
-Perchè hai baciato Harry?-chiese all'improvviso . Quella domanda mi lasciò senza parole. Non sapevo nemmeno io il perché di quel gesto, era successo e basta.
 
 Mi aveva spiazzato.

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Capitolo 8
*** You are special ***


Rientrarono a casa facendo un gran chiasso, ridendo e scherzando. 
Entrarono in salone. Eveline mi venne vicino e mi abbracció per salutarmi. La strinsi forte a me.
 
-Sharyl..ci sei mancata- urló Louis dalla cucina facendomi scappare un piccolo sorriso. Vidi Niall passarmi davanti tenendo in mano delle popcorn. Mi fece un gesto della mano e ricambiai gentilmente. 
 
-Sharyl..stavi piangendo?- mi chiese poggiandomi una mano sulla spalla Eveline.
-No..va tutto bene- cercai di rassicurarla facendogli capire che forse gliene avrei parlato dopo.
 
-Sharyl sicura? Centra qualcosa Zayn? No perché se è così vado su e lo prendo per le orecchie! - disse scherzando.
 
In quel preciso istante rientrarono anche Liam e Harry, tendono fra le braccia due enormi buste di spesa.
 
-che succede qui?- domandó Liam entrando, vendendo la mia faccia ricoperta di dispiacere.
 
-Liam, tranquillo è tutto apposto- disse Eveline, per non farlo impicciare e portandolo in cucina seguito da lei.
 
Ero rimastar solo Harry che continuava a fissarmi  con aria confusa per capire cosa avessi.
 
-Non è tutto apposto Sharyl- disse avvicinandosi a me, talmente velocemente che non mi resi conto che mi aveva afferrato per un braccio e mi stava trascinando fuori.
 
-Andiamo!- disse aprendo la porta e guardandomi per incoraggiarmi.
 
-Harry fermo!-gridai nel bel mezzo di quel marciapiede fra le numerose villette colorate.
- dove stiamo andando? -chiesi
-da nessuna parte- disse fermandosi di scatto 
-voglio solo sapere che succede, non mi piace l'idea che una ragazza pianga- disse
 
-Harry non posso...- dissi abbassando la testa
-si che puoi...fidati..so che posso sembrare quello che ci prova con tutte ma..in questo momento ci tengo davvero a te..non potrei prenderti in giro- disse alzandomi il volto poggiando una mano sotto il mio mento.
Mi spaventó il significato delle parole che aveva appena pronunciato. Ma aveva ragione ed io sentivo l'imminente bisogno di parlarne con qualcuno.
 
-Zayn...- sospirai  prima di continuare a parlare - io e lui..eravamo migliori amici da piccoli..ma io un giorno sono partita, lasciandolo solo e credo che lui non mi abbia mai perdonato. È un pó per questo che sono tornata, ma lui per ora sembra non ricordarsi nemmeno di me, ma solo di provare un grande odio nei miei confronti - dissi e scesero delle lacrime lungo il mio volto - ed ora  mi sento uno schifo, perché tramite la bugia sto cercando di recuperare un qualcosa che ormai non esiste più e questo mi fa star male- dissi infine, lanciandomi completamente tra le rassicuranti braccia di Harry. La sua altezza di sovrastava e mi sentivo al riparo. Non sembrava il solito che ci prova con tutte. Aveva un lato comprensivo,tenero, rassicurante che aveva deciso di dimostrami stringendomi forte a se.
 
-vedrai che Zayn capirà.. Che tutto si risolverà- disse -ma guarda il lato positivo, stai stretta nelle braccia del ragazzo più Figo della città- disse dandosi delle arie.
-non la smetterai mai vero? - chiesi allontanandomi da lui e con le mani cercando di asciugarmi le lacrime.
 
Harry mi guardo divertito per qualche secondo.
- posso fare una cosa?- chiese 
- si...- risposi incerta non sapendo che aveva intenzione di fare. Alzai lo sguardo e lo vidi avvicinarsi al mio viso temendo quello che sarebbe accaduto di lì a poco finché due calde e morbide labbra si posarono sulle mie, muovendosi dolcemente.
 
 Non so perché accettai quel bacio. Non so perché non mi scansai. Sapevo solo che Harry mi stava dando la forza necessaria per affrontare tutto ciò. 
 
-Harry io...- cercai di giustificate il fatto appena avvenuto.
-tranquilla...volevo soltanto sentire il sapore delle tue labbra- disse lanciadomi un sorrisetto che mi mandó in tilte non sapedo più  cosa dire. Quel bacio era stato speciale, lui era speciale,ma non volevo significasse qualcosa. La mia testa in questo periodo era troppo e totalmente occupata da Zayn per potermi concentrare su altro e Harry era soltanto  un amico.
 
Quel bacio aveva messo in imbarazzo tutti e due , anche  se lui cercava di non mostrarlo.
 
Harry si girô, facendomi il gesto di tornare dentro casa ma lo fermai.
 
-Harry...- lo chiamai - ti prego non dire nulla- 
-non dire nulla di te e Zayn o di questo innocente bacio?- chiese ironicamente.
-di tutte e due..- sospirai. Rimasi ferma li fuori mentre Harry si avvicinó alla porta di casa.
 
Si voltó un attimo guardandomi.
-ah..comunque le tue labbra sanno di fragola- disse maliziosamente passandosi la lingua sulla bocca ed entrando, lasciandomi ancora una volta lì fuori da sola.
 
Vidi una luce accendersi alle finestre superiori della casetta. Alzai gli occhi in quella direzione e lo vidi. Zayn era affacciato alla finestra fumando una sigaretta. Non so quanto tempo passai ad osservarlo, non so se lui se ne fosse accorto. So solo che in quell'attimo mi sembrò di osservare la cosa più bella e importante che ci fosse al mondo. 

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Capitolo 9
*** I don't know ***


A quella domanda rimasi in silenzio.
Zayn continuava a guardarmi, i suoi occhi erano fissi su di me senza un minimo di esitazione.
Avevo come la sensazione che riuscissero a vedermi dentro, a leggere ogni mio dubbio o pensiero. La sola idea mi fece agitare.
 
-Io...non lo so- risposi infine. Ed era vero. Era accaduto e basta. Non pensavo di provare niente per Harry. Era un amico, un amico un pó particolare.
 
Annuì in segno di intuizione. Ci aveva visti, e non riuscivo a perdonarmelo, anche se in fondo io e lui, per ora, eravamo come due perfetti estranei. Lui per me non provava nulla.
 
-Harry ci sa fare con le ragazze...- disse andando verso il tavolo e poggiandosi ad esso. - non mi sorprenderei se tu fossi una delle sue nuove conquiste..- si portó alla bocca un bicchiere con dentro dell'acqua.
 
-Harry non è sempre così..-  dissi. Lui aveva un lato dolce, non era il solito puttaniere, e questo me lo aveva dimostrato.
 
 
-L'hai baciato per questo?- domandó di nuovo, lasciandomi ancora una volta senza una risposta sicura.
-Forse...ma..- 
-E se io ti baciassi?- disse serio avvicinandosi a me in un attimo. Forse  troppo vicino.
 
In quel momento la mia testa fu offuscata da mille dubbi. Non lo sapevo nemmeno io perché. 
Insomma, lui in fondo era il mio migliore amico, ed io gli stavo solamente nascondendo quello che forse avrebbe dovuto sapere dall'inizio. 
 
Alzai lo sguardo incrociando i suoi occhi, di quel color marrone ramato dove mi ci persi subito dentro. Spostai lo sguardo sulla sua bocca rosea e definita. Io volevo quel bacio, lo desideravo, desideravo quel contatto fra di noi.
 
-Puoi farlo..- sussurai colorando le mie guance di rosso.
Vidi Zayn mostrare un sorrisino soddisfatto e avvicinare il suo viso al mio. I nostri nasi si sfiorarono, finché le sue labbra aderirono delicatamente sulle mie. Rabbrividii.
 
Si muovevano insieme, cercandosi come se avessero bisogno una dell'altra.
Quelle labbra che da piccola avevo visto aprirsi in mille sorrisi, pianti, quelle labbra che ora bramavo, che erano diventate qualcosa di nuovo per me.
 
-Sharyl sei a casa?- sentimmo la porta aprirsi. Eveline era tornata. Zayn si staccó da me e ci scambiammo uno sguardo quasi imbarazzato per quello che era successo.
-Zayn..- Eveline rimase stupita nel vederlo a casa sua -che ci fai qui?- chiese
 Zayn in modo agitato si guardó attorno.
-Stavo andando via..- rispose secco, mi salutó con gesto della mano, cercando di non farsi vedere e uscì.
 
- Sharyl tutto bene?- mi chiese vedendomi ancora un pó scossa. 
-Si.. Si tutto bene- dissi.
-Come te li sei fatta?- domandó, aveva visto i lividi sul braccio.
Non potevo dirgli quello che era successo, non volevo. Ripensare mi faceva male.
-Ho intruppato..- mentii cercando di non guardarla in viso - comunque io vado in camera..- mi alzai prendendo la giacca di Zayn rimasta sul divano.
 
-Buonanotte allora..- dissi nuovamente salutandola.
Salii le scale finché arrivai in camera mia.
Aprii la porta, gettando la giacca sul letto e mi diressi verso il piccolo bagno. Mi fermai di fronte allo specchio, sollevando il braccio per vedere i lividi lasciati su di esso.
Dei flash mi tornarono in mente e provai paura e ribrezzo a ripensare alle loro viscide mani intrufolarsi sul mio corpo.
Scese nuovamente una lacrima che asciugai sciacquando il viso con dell'acqua fredda e cercando di scacciare quei pensieri.
 
Tornai in camera e mi distesi sul letto. Quella interminabile giornata era finita.
 
 
 
-Sharyl, svegliati- sentii la voce di Eveline rimbombare nella stanza. Aprii gli occhi.
-Sai che ore sono vero?- chiese sorridendo.
Mi guardai intorno mettendo le pantofole.
 
-Credo sia presto... A giudicare dalla luce- dissi infine.
-È nuvoloso Sharyl... Comunque è l'ora di pranzo se proprio ti interessa- disse uscendo dalla stanza.
La sera precedente ero proprio crollata, senza avere l'accortezza di mettere una stupida sveglia. Andai in bagno a lavarmi e mi preparai.
 
-Prendi la borsa che andiamo a pranzare da StarBucks-urló Eveline dal piano di sotto.
 
Feci quello che mi aveva detto infilando la borsa marrone a tracolla.
-Ah eccoti..forza siamo in ritardo-disse portandomi velocemente fuori.
-In ritardo per cosa?- chiesi
-I ragazzi ci aspettano-mi tirò per il braccio, camminando a passo veloce per il viale. 
 
Giungemmo dopo un pó presso le vie più frequentate e conosciute di Bradford. Insomma quelle vie dove si passa la maggior parte del tempo quando ci si vuole divertire, piene di negozi e caffè.
 
Ci fermammo difronte allo StarBucks entrando dalla porta principale.
 
-Eccoci- Annunció Eveline andando verso i ragazzi.
-BuonGiorno bellezze-disse Niall salutandoci e allungandoci i due panini che avevano preso per noi.
 
Erano tutti intenti ad addentare il loro pranzo, mentre io di fame non ne avevo molta, così divisi il mio panino con Louis.
Spostai lo sguardo verso Zayn, il quale non mi aveva rivolto parola. 
 
-Sharyl cosa hai sul braccio?- chiese Liam. Avrei dovuto aspettarmi una domanda del genere, ma mi ero fatta ritrovare impreparata.
-È da ieri che ha quei lividi..ha intruppato- disse Eveline avendo abboccato alla scusa che le avevo detto la sera prima.
 
Zayn alzó gli occhi, guardandomi, quasi per rassicurarmi e farmi capire che andava tutto bene.
 
Uscimmo dal bar e ci indirizzammo verso il parco li vicino, dove mi avevano detto che erano soliti andare.
Vi era un piccolo laghetto recintato al centro, e una zona bambini affianco ad esso.
Il luogo era ricco di alberi e sotto vi era una piccola zona cementata dove ci fermammo.
 
Zayn si sedette sulla scalinata ed io mi avvicinai a lui.
 
-Ciao..-dissi
Non rispose, dovevo aspettarmelo. Si portò alla bocca un sigaretta appena accesa, gli dava un aria più matura. Buttó fuori il fumo.
 
-Non mi va di parlare di quello che è successo ieri sera se è questo che vuoi sapere-disse all'improvviso alzandosi. 
Rimasi delusa. Non capivo perché faceva così. Perché cambiava comportamento. Perché un attimo Prima sembrava disposto a darmi tutto e subito dopo tirarsi indietro.
 
-Va bene..- sospirai. 
Zayn si allontanó salutando tutti. Scappando ancora una volta da me.
 
-Sharyl facciamo due passi?- chiese Harry.
-si- dissi alzandomi.
 
 
Ci allontanammo per qualche metro.
 
-Di nuovo?- domandó
Sapevo a cosa si riferiva.
-Di nuovo..- sospirai.
-Zayn ci ha visti ieri..- dissi fermandomi.
-e tu che ne sai?- chiese
-Ieri è venuto da me..- dissi - voleva sapere perché-
- e tu cosa le hai detto?- domandó, lo vidi cominciarsi a innervosire.
-che non lo sapevo Harry..- risposi - io non so più niente di nulla..- dissi infine - l'unica mia certezza è lui- 
 
-Prova a sorridere Sharyl.. Non pensarci per un attimo- disse. Mi voltai verso di lui. Perché volevo stargli così dannatamente vicino?.
Mi piaceva l'influenza che aveva su di me, mi rafforzava.
Lo vidi di nuovo avvicinarsi a me, sapevo che voleva fare.
 
-Harry no...- lo fermai - ti prego..- 
 
Scoppió in una risata fragorosa che fece sorridere anche me. Non capivo il motivo del suo divertimento.
 
-Possibile che sei così ingenua?- rise - Volevo soltanto toglierti questa foglia dai capelli..- disse mostrandomela.
Misi una mano sulla fronte ripensando alla figuraccia che avevo fatto, ma che potevo saperne.
 
-È che.. - cercai di giustificarmi, ma lui mi bloccò.
-Lo so.. È tutto ok, ieri sei stata chiara- disse - torniamo indietro..-
Afferrai la sua mano, avvolse la mia e tornammo dagli altri.
 
Osservai Harry.
 
Non avrei mai voluto perderlo. Lui era così..Non sapevo nemmeno io com'era, ma ne avevo bisogno.



SPAZIO AUTRICE

Ciao belle :) vi sono piaciuti gli altri capitoli? Spero che questo non risulti tanto noioso, ma mi serve per agganciare il seguito che forse pubblicherò domani in pomeriggio! Un bacio e ditemi cosa ne pensate <3

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Capitolo 10
*** -Don't leave me- ***


Entrai in camera, togliendo quelle scarpe da ginnastica che mi stavano dando fastidio dalla mattina.
Mi avvicinai alla finestra, guardando di fuori, il tempo si stava aprendo in confronto a prima e la cosa mi rendeva felice, le nuvole portavano solo tristezza, tutto diventava grigio, e proprio non ne avevo bisogno.
 
Voltai lo sguardo verso il letto ancora non sistemato, non avevo avuto tempo di rifarlo e vidi la giacca che Zayn mi aveva lasciato.
La afferrai allungando la mano, la portai vicino al viso, odorandola. Sapeva di lui. Feci un lungo respiro, cercando di catturare tutta la sua essenza.
Mi scappó un sorriso.
 
Riposi la giacca nella borsa, prendendo il cellulare.
Scesi al piano di sotto raggiungendo Eveline in cucina.
 
-Vado a portare una cosa a Zayn..- annunciai.
Lei mi guardó stupita.
 
-Che mi nascondi Sharyl?- chiese Eveline curiosa sorridendo.
-Assolutamente nulla.. Ha scordato qui la giacca- detto questo, tirai la maniglia della porta e uscii, lasciandola con i suoi interrogativi.
 
Camminai a passo molto veloce, cercando di superare rapidamente il tratto dove l'altra sera era successo l'accaduto. Scacciai nuovamente i pensieri dalla testa.
 
Suonai al campanello per parecchie volte. Sicuramente erano presi, anzi immersi totalmente in qualche nuovo videogioco.
 
Mi venne ad aprire Niall.
 
-Sharyl...- disse salutandomi e facendomi entrare.
-Ciao Niall..- ricambiai.
-Stavi dormendo?- domandai vedendo la sua faccia un pó assonnata.
-No tranquilla..serve qualcosa?- domandó successivamente lui.
Mi guardai un attimo attorno prima di rispondere, vedendo una chioma di capelli ricci nel salone, era Harry, ma non mi aveva vista, meglio così dopo la figuraccia della mattina.
 
-C'è Zayn?- chiesi
-Zayn è di sopra..- disse -successo qualcosa?- 
-no.. Devo restituirli una cosa - dissi- allora salgo..-
 
Mi allontanai da Niall facendogli un cenno con la mano.
Salii le scale in fretta, finchè mi ritrovai la camera di Zayn di fronte.
 
-Sharyl noi usciamo..- sentii la voce di Liam dal piano di sotto.
-Va bene..- annuii.
 
Mi voltai di nuovo. Incerta su cosa fare.
Abbassai la maniglia.
 
-Zayn ero venuta a riport..- 
Lo vidi. Era lì sul letto, mentre stringeva sotto di se una ragazza. Erano nudi.
 
Zayn giró la testa, incrociando il mio sguardo. I miei occhi erano sul punto di esplodere. Non avrei mai voluto vedere. Mi sentii strana, come se avessi perso tutto da un momento all'altro.
Mi aveva fatto male.
 
Zayn notó il mio dispiacere, spostandosi subito da sopra la ragazza.
 
Chiusi di scatto la porta. Scoppiando in lacrime.
 
Corsi al piano di sotto, incredula per quello che era appena successo.
 Cercai di asciugarmi le lacrime, trattenendo i singhiozzi.
 
Non riuscivo a vederlo con altre ragazze, non riuscivo a pensarlo stretto fra braccia che non erano le mie. Non ci riuscivo.
 
Io ero tornata con lo scopo di riprenderlo come amico, ma forse ora ero io a provare sentimenti diversi, forse avevo bisogno di qualcosa di più da lui.
 
Me ne stavo innamorando senza nemmeno accorgermene.
 
Mi calmai, andando verso il divano e sedendomi.
 
Fortunatamente i ragazzi erano usciti, almeno non mi avrebbero visto così.
 
Tenevo lo sguardo fisso, quasi perso nel nulla. Non riuscivo a vedere o pensare a nulla oltre a quello che avevo visto. 
 
Sentii qualcuno scendere e uscire dalla porta. Forse era la ragazza. Aveva finito di farselo per bene e se ne stava andando. 
 
Ma d'altronde che dovevo aspettarmi. Non viviamo mica in una favola dove tutto va nel verso giusto. Dove appena troviamo un ragazzo alla quale siamo disposte a dare il nostro cuore automaticamente diventa il principe azzurro.
Non funziona così nella realtà e Zayn era libero di fare ciô che voleva.
 
-Sharyl..- sentii chiamarmi. Mi voltai trovandolo accanto a me. 
 
Si sedette.
-Zayn non sei dovuto a darmi spiegazioni.. Va tutto bene..- dissi nervosa
-Stai piangendo?- mi chiese. 
-No..- risposi cercando di mandare via le ultime lacrime - Io non piango mai.. - dissi cercando di essere forte.
-E cosa sono queste allora?- allungó una mano e con un dito catturó una lacrima.
 
Non dissi nulla.
 
 
-Perchè sei così Zayn?- chiesi non abbassando lo sguardo.
-Così come?- replicó lui.
-Perchè mi eviti? Perché prima fai qualcosa per me e poi cancelli tutto come se non fosse successo nulla?- dissi sperando di ottenere un perché.
-Ti riferisci a quel bacio?- domandó. Le mie guance si tinteggiarono di rosso.
 
-Anche..- risposi, strusciando la mano sulla gamba per stare calma. 
-So che volevi quel bacio Sharyl..- disse lui semplicemente.
 
-Cosa c'è che non va in me allora?-
-Niente..ma allo stesso tempo tutto- rispose. Non lo capii.
 
-Da quando sei arrivata non sto capendo più nulla.. Vorrei averti vicina, vorrei poterti abbracciare, vorrei baciare le tue labbra o fare l'amore con te ...ma..- Zayn serró la mascella. 
 
Le sue parole mi fecero percorrere la schiena da dei brividi.
 
-Ma?- lo incitai a continuare.
-ma non ci riesco.. Tutto di te mi ricorda la mia migliore amica..lei mi ha lasciato solo tanto tempo fa e non riesco a perdonarla.. E ora che sei arrivata tu è come se avessi di nuovo una parte di lei..- disse quelle parole con dolore e rabbia dentro, si vedeva dai suoi occhi. Ora capivo perché si comportava così, perché cercava di evitarmi. Aveva ragione. Gli avevo procurato troppo dolore.
 
 
 
 -Zayn..prova a perdonarla..l'ha fatto per te..ne sono sicura- dissi.
-Ci Provo..- rispose passandosi una mano tra i capelli.
-Ce la puoi fare..- ripetei.
Zayn mi guardó. Io abbassai lo sguardo, non potevo reggere quel suo modo di farmi sentire ogni volta che i nostri occhi si incotravano. Mi sentivo al settimo cielo, come se esistessimo solo noi due.
 
-Zayn baciami..- lo esortai. Avevo bisogno di sentire di nuovo il suo respiro sul mio viso e il contatto delle nostre labbra.
 
Non se lo fece ripetere due volte che Zayn si fiondó su di me, ricreando quel contatto fra di noi, che in quel momento mi sembró tutto l'essenziale per poter andare avanti.
 
 
Lo sentii muoversi e venirmi sopra. Mi sdraiai per metterci più comodi.
Sentii la sua bocca lasciare baci lungo la mandibola fino ad arrivare al collo. Sussultai a quella nuova sensazione.
 
Si allontanó con il viso.
E vidi i suoi occhi osservarmi come se io fossi tutto ció che avessero sempre cercato.
 
Sorrise.
 
-Sharyl non mi lasciare..- disse
-Non lo faró...- risposi. 
 
Questa volta ne ero sicura.

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