LE STELLE DI ASART

di Silco
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** La chiamata ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***




PROLOGO


Una forte luce argentata baleno dalle valli di Haerlek,non era che la prima di una lunga serie che qualche nottambulo di passaggio avrebbe visto nei dintorni di Groodoll.Se si fossero mobilitati in tempo forse si sarebbero salvati quasi tutti,in fondo erano solo 600-650 anime.
Invece, man mano che la notte trascorse,il paese venne completamente isolato e messo a tacere per sempre.
La mattina dopo,qualche amico,parente o semplicemente chi lavorava nei paesi vicini si ritrovo in un luogo deserto.Non erano scappati,o almeno cosi si era pensato,in realta erano semplicemente scomparsi nel nulla.
Nei giorni successivi ci furono indagini,il caso venne affrontato dai mass media come EPISODIO INSPIEGABILE",venne poi taciuto dai soliti problemi climatici che stavano peggiorando e ormai le temperature stavano decisamente arrivando a livelli insopportabili in ogni parte del mondo.
Il caso venne riaperto dopo 12 soli-periodo (circa un mese dopo)dato che un altro villaggio venne privato dei suoi abitanti in una sola notte.
Il fratello del nostro protagonista abitava proprio li.

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Capitolo 2
*** La chiamata ***


1

 

 

 

"Vedo solo macchie," brontolò Udjio sfregandosi gli occhi mentre Kehs gli teneva il casco termico.

Erano fermi all'imboccatura del terzo tunnel, quello che precedeva l'uscita all'aria infuocata, quando il noto professore ebbe la brillante idea di sbirciare nei pertugi ovali senza la giusta protezione.

“Ti passera presto, basta che non ti comporti  più come uno stupido adolescente in gita di gruppo”, gli disse Kehs mentre gli diede il casco, poi proseguirono per l’uscita affiancati da Terv, l’assistente del professore.

“Non pensavo che al naturale fosse cosi splendente, mi ha quasi accecato”, affermò  Udjio mentre s infilo il casco con il visore schermato.   

Kehs sorrise                                                                                                                                                .

“Uno che vive dentro quelle citta sigillate si dimentica sempre che i nostri amici di luce sono veri e pulsanti senza veli protettivi, e non sono solo splendenti,” affermò il suo vecchio amico di corso ma che il destino ha diviso in percorsi molto diversi.

Uno sempre rinchiuso a studiare la termografia planetaria e il suo ambiente, l’altro sempre in giro per il mondo senza una meta ma solo alla ricerca dei suo più segreti misteri.

“Ci credi che solo due stagioni fa qui c’era un bellissimo lago, “gli disse Udjio con un filo di malinconia.

Erano appena usciti dal tunnel e passeggiavano davanti a un a grande spiazzo lastricato che sovrastava una vasta area ghiaiosa e biancastra.

La luce era sfolgorante e i tre uomini erano ben protetti dai visori e anche da tute riflettenti che mantenevano la temperatura del corpo sotto i 30°. Senza si sarebbero già arrostiti perché la temperatura superava i 60°.

“Ormai ci sta mangiando il nostro mondo. Sarà sempre peggio, “continuo amareggiato il professore e il suo assistente inizio a regolare la piccola sonda portatile.

“Ci sono venuto due volte in questa zona, ma molto tempo fa. Il lago me lo ricordo e anche la distesa di alberi che vedevamo all’orizzonte, da qui non vedo più nulla: Un incendio deve avere distrutto tutto, “osservo Kehs.

“Se vuoi puoi anche farti un giro, noi ne avremo per un po,”spiego Udjio accendendo il monitor dal mini sonda.

“Non che ci sia molto da guardare, ormai di questi paesaggi ne ho visti fin troppi. Sono venuto solo perché volevi un po’ di compagnia, di solito io frequento posti un po’ meno tranquilli,”rispose Kehs ingrandendo le immagini del visore fino a trovare la fine del lago desolato. Solo rocce e terriccio polveroso.

“Non ci vediamo mai, ho approfittato solo perché eri in citta, so che ripartirai presto e non volevo rimandare ancora. Ogni volta che ci vediamo i miei capelli sono sempre meno e sempre più grigi.”

“Se vuoi domani mangiamo insieme,ma sappi che non sono molto largo con gli inviti, per te faro una grande  eccezione," disse Kehs e Udjio rise sommessamente.

La spia dell’auricolare si accese e subito dopo vibrò.

Chiamata da Drekec – codice A

Kehs rimase perplesso, non conosceva nessuno a Drekec.

E un codice A significava grossa urgenza.

“Nome,” domandò con filo di preoccupazione.

“Bashina Sellihee,”rispose la voce metallica che convergeva le chiamate extra distrettuali.

Kehs si bloccò di colpo. Quel nome lo conosceva bene.

Era quello della figlia di suo fratello.

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