Stuck in the moment

di sheneedsbenzo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fifteen ***
Capitolo 2: *** Live it again and again ***
Capitolo 3: *** Oh, it's you ***



Capitolo 1
*** Fifteen ***


Piacere, sono una quindicenne abbastanza difficile che oggi, 5 novembre 2012, ha deciso di iniziare a scrivere un diario.
Mi hanno regalato questo affare qualche anno fa, ma solo oggi sento il bisogno di usarlo perché questo è un giorno da ricordare.
 
Non so esattamente a chi è indirizzato ciò che scrivo, ma forse tra cento anni, una quindicenne come me lo troverà sepolto nello splendido giardino della sua casa di Los Angeles e capirà che non è l’unica al mondo ad avere una vita complicata.
 
Oggi è un giorno speciale, almeno per me, come ho già detto. Forse mi sono innamorata, oddio. Non lo sono mai stata veramente e non voglio diventare una di quelle ragazze che impiegano ore ed ore a truccarsi la mattina, che piangono quando gli si rompe un unghia o che parlano con i ragazzi usando un tono di superiorità. NO. Mai e poi mai.
Non sento il bisogno di apparire sempre al meglio, voglio solo essere me stessa.
L’espressione ‘me stessa’ equivale a un maschiaccio che spesso prende i vestiti dall’armadio di suo fratello, camicie, felpe… quello che capita.
Odio lo smalto. Odio il rosa. Odio la maggior parte degli esseri umani femminili su questo pianeta, o almeno nella mia scuola. Però odiare non è la parola giusta, è solo che non sopporto tante, troppe persone, ecco tutto.
 
‘Be the change you want to see in the world’– Gandhi diceva così.
Forse un giorno sarò io a fare la differenza qui, magari potrei davvero cambiare il mondo. Chi lo sa. Di certo non io.
Ok, penso troppo e troppo in fretta. Sogno troppo. Ma sognare è un modo gratuito per divertirsi e rilassarsi, quindi perché rinunciare a sognare? Non potrei mai.
 
Think of a place I would go,
I'm daydreaming’
 
‘Destiny!’Urlò Mandy dal piano di sotto.
Dove sei? Ti ricordi che giorno è oggi, vero?’ In pochi minuti arrivò davanti alla porta della mia camera da letto.
Destiny Hope Cyrus. Ebbene sì, questo è il mio nome. Tutti sanno perché da queste parti, e forse un giorno ve lo spiegherò.
‘Accidenti! Te l’ho scritto ovunque, ovunque. Ti ho messo un biglietto nel diario e l’ho scritto sul tuo calendario.
E guarda, -
disse indicando il mio telefono che squillava –ti avevo inserito anche la sveglia sul cellulare. Tra due ore dobbiamo essere al concerto. Ho comprato i biglietti tre mesi fa. Aspetto questo momento da anni, e tu cosa fai? Dormi. Sono senza parole’.
Continuò a blaterare in questo modo fino a quando non le tirai un cuscino in faccia. E che cuscino, me lo aveva regalato lei e sopra c’è scritto ‘Keep calm and Shut up’. Ecco appunto. Si calmò. Era evidentemente troppo agitata, ma la capivo.
Io ero assonnata e non avevo dormito quasi per niente. Ho rotto con Lucas un mese fa circa, ventisette giorni per l’esattezza.
Un classico. ‘Il tuo fidanzato ti tradisce con il capo delle cheerleader.’
In questo caso si tratta di Lucas Thompson, alias il mio ex-fidanzato, e Cindy prostrateviaimieipiedi Cooper.
Credo non ci sia coppia più orribile su questo mondo, ma questo ormai non mi riguarda più, e menomale.
 
‘Scusa Mo’, aspettami qualche secondo. Tra mezz’ora saremo allo Staples Centre, calmati ora’‘non ti agitare così’.
In cinque minuti mi preparai, indossai la maglietta che mi aveva regalato mio fratello due giorni dopo la rottura con Lucas:
‘I will never find my prince charming’. Sì, molto dolce da parte sua, la persona più dolce del mondo.
Comunque lo devo ancora ringraziare.
Appena uscii dal bagno con un filo di matita nera sulla palpebra superiore ‘bella t-shirt’ fu l’unico commento di Mandy… beh, che mi aspettavo dopo tutto?
 
Salimmo in macchina. Mo’ ha già sedici anni quindi ha la patente; io devo aspettare ancora cinque mesi.
Solo per inciso, mi piace chiamarla Mo’.
C’era un odore di vaniglia, e io amo la vaniglia.
Restammo in silenzio per tutto il viaggio, quindici minuti eh, niente di che, ma Mandy aveva un sorriso così ebete sulla faccia. Avete presente quando siete davvero tanto tanto tanto felici per qualcosa e non riuscite a smettere di sorridere? Ecco. È una sensazione meravigliosa secondo me. Awesome.
 
‘Remember when you were young,
you shone like the sun.
Shine on you crazy diamond.
now there's a look in your eyes,
like black holes in the sky.
Shine on you crazy diamond’
 
Eccoci qui. Io e Mandy. Staples Center. 5 novembre 2012. Concerto dei Jonas Brothers.
Non mi sono mai interessati particolarmente, ho solo accompagnato la mia migliore amica a realizzare il suo sogno, niente di più.
Mezz’ora di fila. Io tranquilla. Lei ci è mancato poco che svenisse. Piangeva a dirotto per la contentezza.
Ecco i cancelli aperti. Entriamo. Mitico parterre.
L’ho sempre amato. Ma devi sbrigarti o non vedi nulla neanche sul megaschermo. Ok, come non detto, eravamo in prima fila.
Conto alla rovescia ’00:00:03’ ’00:00:02’ ’00:00:01’ finalmente.
Le canzoni andavano avanti e sinceramente non mi ricordo neanche l’ordine, le avevo sentito così tante volte che le sapevo quasi tutte a memoria.
Eccolo. Mister Nicholas Jerry Jonas che passa tra le prime file dando la mano destra a tutti, niente di particolare.
 
‘Now I'm speechless, over the edge
I'm just breathless’
 
Lui guarda me. Della serie ‘Stuck in the moment’.
 
‘Now Romeo & Juliet,
bet they never felt the way we felt,
Bonnie & Clyde,
Never had to hide like
we do’
 
Io guardo lui come non avevo mai guardato nessuno.
‘Bella maglietta!’ arrossisco e inizio a piangere.
Lucas non esiste più. Mio fratello non esiste più. Mandy è sparita. Le migliaia di persone nello Staples Center non ci sono più.
C’è solo lui di fronte a me.
Occhi negli occhi.
Il suo sorriso è magnifico. Pazzesco. Meraviglioso.
I suoi capelli ricci. Morbidi. Misteriosi.
Lui. Di nuovo: Nicholas Jerry Jonas. Un angelo.
Eccolo che riparte a cantare.
 
Non è finita qui. Io lo rivedrò prima o poi.


Ehii,
Allora, ho iniziato da poco a scrivere questa ff e mi piacerebbe ricevere delle recensioni, anche negative. Voglio solo migliorare nella scrittura creativa, perché è una cosa che adoro. Grazie mille a tutti c:

P.S. su twitter sono @demisfreedom , se volete seguitemi e ricambio c:

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Capitolo 2
*** Live it again and again ***


Eccomi di nuovo qui.
8 novembre 2012.
Sono passati tre giorni.
Ancora nessuna novità, fino ad oggi almeno.
 
‘I can't get your smile out of my mind,
I think about your eyes all the time.
You're beautiful but you don't even try,
Modesty is just so hard to find’
 
15:30. Io e Mandy eravamo a casa mia.
 
‘Destiny!’ Rieccoci di nuovo.
 
‘Mi sto lavando i denti, Mo’! Ora arrivo e scegliamo il film, intanto tu ordina le pizze. Io una con wurstel e patatine, Ok?’
 
Certo certo. Andiamo sul leggero’.
 
Brontolò Mandy, dal momento che doveva pagare lei il conto e la pizza con wurstel e patatine costa due dollari in più.
 
‘Come sempre’.
 
Tagliai la conversazione.
 
Ero troppo presa dai miei pensieri.
Quella notte si ripeteva all’infinito nella mia mente.
Ancora e ancora.
E io ogni volta fermavo il nastro e rivivevo la parte più bella della serata: dieci secondi scarsi che mi hanno resa la ragazza più felice di questo mondo. Insomma, come potrei non esserlo?
Era tutto così magico.
Non avrei potuto desiderare niente di più.
 
Tornai in camera.
Mandy l’altra sera ha visto la scena poiché era accanto a me, e alla fine del concerto abbiamo urlato per qualche ora. Non sto scherzando. Davvero, abbiamo gridato per ore in macchina: nessuna delle due poteva credere che fosse successo per davvero, MA ERA SUCCESSO.
Devo dirlo, avrei preferito che fosse successo a lei, è lei la Jonatic, la vera fan, colei che ama quei tre ragazzi più della sua stessa vita. Ma è successo a me, e ne sono più felice.
 
'Lost in your eyes everytime you look in mine’
 
‘Oh, eccoti finalmente’.
 
Disse Mo’ quasi mormorando per non farsi sentire.
Era un po’ strana, ma dopotutto abbiamo passato tre giorni a casa per le vacanze… Abbiamo pensato, guardato la TV, ascoltato musica, fatto i compiti, e, soprattutto, abbiamo divorato una due dozzine di ciambelle con il ripieno alla nutella, le nostre preferite. Sono qualcosa di meraviglioso e disgustoso allo stesso tempo: tutto quello zucchero dopo un po’ da veramente fastidio.
Della serie ‘Fanculo la dieta!’
A volte mi sento ‘carina’, o almeno ‘accettabile’, ma altre mi guardo e penso di essere orribile, riesco a trovare tutti i difetti possibili e immaginabili, anche quelli che non esistono. Che ci posso fare? Sono fatta così e vorrei cambiarmi, ma dato che non posso, sto cercando di accettarmi così come sono. Sarà un percorso molto lungo, davvero lungo. Spero di concludere qualcosa… Almeno avrò la consapevolezza di non aver sprecato tutte le ore a cantare ‘Beautiful’ di Christina Aguilera, mi aiuta molto.
 
Io e Mandy abbiamo trascorso solamente il giorno del ringraziamento con le nostre famiglie, per il resto ci piace passare il tempo libero insieme.
Nulla di speciale.
 
Rovistai tra la nostra roba:
 
‘Abbiamo qualche film strappalacrime visto e rivisto centinaia di volte, film deprimenti e tutta la prima serie di Pretty Little Liars in DVD… c’è molta scelta ma non credo di essere dell’umore oggi’.
 
Ero semplicemente stanca di pensare. Avevo solo bisogno di un po’ di aria fresca.
Decidemmo di uscire a fare una passeggiata fuori, spostai la tenda e non scorsi nessuna nuvola, è in momento come questi che ringrazio il cielo per il fatto che vivo a Los Angeles, il tempo qui è magnifico e c’è sempre qualcosa da fare: concerti, party, balli, serate in discoteca, nuove aperture dei nostri negozi preferiti, e se vuoi puoi anche studiare da Starbucks mentre divori un cupcake e bevi il tuo frappuccino al caramello.
Chiamasi P A R A D I S O.
 
‘And dreamed of para-para-paradise’
 
Indossai le mie Vans a quadri neri e azzurri, il primo paio di jeans che trovai girovagando per la camera, e la stessa maglietta del concerto, mi ci ero affezionata anche se non era tra le mie preferite, assolutamente.
Mo’ era già pronta, solita felpa azzurra di Abercrombie e dei leggins neri.
 
Eravamo sulla porta di casa, finalmente un po’ di sole, mi facevano male gli occhi.
All’improvviso il cellulare di Mo’ squillò e partì ‘SOS’, era Jenna Marshall, una nostra ‘amica’, anzi meglio, conoscente.
 
‘Ehi Mo’, sono Jenna, io e Ashley stiamo andando a fare una passeggiata nel parco dietro casa sua, ci vieni a fare compagnia?’
 
Mi misi a gesticolare in tutti i modi possibili per far capire a Mo’ che doveva rispondere di essere occupata. Accidenti.
Quelle ragazze fanno parte della categoria che non sopporto. Sono delle oche che ti chiamano solo quando non c’è nessun altro libero o quando devono copiare qualche compito. Ridicole, e per di più anche antipatiche.
 
‘Oh, ma certo! Io e Destiny stavamo proprio per uscire, vi raggiungiamo tra una decina di minuti’.
 
Attaccò il telefono.
 
Come mi aspettavo. Assurdo. È dalla prima media che Mandy tenta di diventare la ‘migliore amica’ di Jenna, le va dietro come una schiavetta e questo è uno dei suoi comportamenti che ho sempre criticato e non smetterò di farlo.
 
Comunque uscimmo di casa, finalmente, e decidemmo di andare al parco a piedi, era una bella giornata, sarebbe stato uno spreco di benzina usare la macchina, e inoltre volevo smaltire un po’ di calorie.
Presi le cuffiette, volevo solo godermi il paesaggio …
 
Oh think twice,
it’s another day for
you and me in paradise.

Oh think twice,
it’s just another day for you,
You and me in paradise’
 
… Avevamo rallentato un po’ il passo, ma non mi interessava, desideravo solo godermi al massimo quei momenti magici.
Sentii delle urla, vidi una massa di gente che urlava e spingeva, ma ad un tratto si fermarono. Non ci feci caso. Ero sempre intenta a pensare.
Eravamo arrivate al parco; Mandy si sdraiò per terra mentre io andai a prendere due cioccolate calde al bar di fronte la stazione.
 
‘Ehi, dove vai così di fretta?’
 

SALVE GENTEEEEEEEE
 
Sono sempre io, c: spero davvero che questa volta recensirete in parecchi, mi farebbe piacere ricevere consigli e, perché no, anche critiche.
Ho deciso di lasciare la storia in sospeso alla fine di questo capitolo, la continuerò naturalmente nel terzo, ma mi sarei prolungata troppo a lungo quindi ho deciso di dividere la ‘giornata’.
A prestoooo c:
 
 

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Capitolo 3
*** Oh, it's you ***


‘Ehi, dove vai così di fretta?’
 
Mi sentii dire mentre camminavo a passo molto veloce nella zona del parco con più alberi.
 
‘O-o-oh, m-mio Dio!’
 
Non riuscivo a dire altro. Ero paralizzata dalla testa ai piedi.
‘Stai sognando, Destiny, stai sognando, non c’è altra spiegazione’.
 
Mi continuai a ripetere da sola, non riuscendo a credere ai miei occhi.
 
‘When you come around I get paralyzed’
 
Capii che era tutto vero solo quando caddi a terra e lui mi aiutò a rialzarmi.
Lo stavo fissando in modo alquanto strano da alcuni secondi. Cercai di riprendermi senza sembrare sciocca come tante fan che incontrano in giro. Che poi io non sono neanche una vera fan. Sono solo innamorata di una celebrità, non credo ci sia nulla di male.
 
‘Non svenire, ti prego. Se vuoi ti prendo un succo di frutta. Torno subito, tranquilla’.
 
‘No, a-aspetta. Rimani qui. T-ti prego’.
 
‘L’altro giorno ti ho notata subito al concerto, hai un viso dolce, misterioso e straordinariamente perfetto’.
 
Arrossì e io lo notai.
Io sorrisi semplicemente, non volevo mostrarmi sovraeccitata… ma dentro di me stavo urlando, gridando, saltando.
 
Tutto diventò più naturale.
 
‘Questa maglietta – disse indicando la t-shirt che stavo indossando - mi piace davvero molto, ma potresti darmi il tuo rossetto giusto un secondo?’
 
‘Ehm… a cosa ti serve?’All’inizio non capii. Cosa ci dovrebbe fare un ragazzo con un rossetto?
 
Devo ammettere che in quel momento ero leggermente smarrita. Un po’ confusa.
 
‘Dammelo e basta’. Può sembrare rude, ma ha usato un tono dolcissimo nel dirlo.
 
Rovistai nella borsa e tirai fuori un rossetto che avevo preso da mia mamma, era color rosa pesca. Glielo porsi. Ero curiosa di vedere cosa ci avrebbe fatto.
Non sapevo cosa aspettarmi.
 
Disegnò una ‘X’ sulla parole ‘never’ sulla mia maglietta.
 
‘I will find my prince charming’.
 
Ecco cosa c’è scritto ora sulla mia maglietta.
 
Non essere così negativa’. Mormorò avvicinandosi al mio orecchio.
 
Prima o poi troverai anche tu in principe azzurro, non credi?’
 
Continuò a dire soffermandosi sulla parola ‘prima’.
Avrei potuto dirgli che quella maglietta era solo un regalo di mio fratello, che non sono assolutamente una persona negativa, avrei potuto anche dirgli che ero innamorata dei suoi ricci, del suo sorriso e della sua voce già che c’ero, ma rimasi in silenzio. Ad aspettare. Cosa? Non so neanche io cosa aspettavo sinceramente.
 
‘Now I'm speechless, over the edge
I'm just breathless
I never thought that I'd catch this love bug again
Hopeless, head over heels in the moment
I never thought that I'd get hit by this love bug again’
 
‘Ti va di andare a fare una passeggiata in un posto un po’ più tranquillo?’
 
Mi invitò lui.
 
‘Ehm… aspetta – mi sfilai la felpa con il cappuccio – è meglio se ti copri con questa’
 
Gliela lanciai.
 
‘Oh, hai ragione, grazie…’
 
Avvertii che era molto imbarazzato.
Pensai di dover chiamare Mandy per avvisarla, ma le inviai solo un breve messaggio: ‘Mo’, devo scappare a casa, dopo ti spiego, scusa’. In realtà non credo le abbia dato tanto fastidio che io l’abbia mollata lì con la vipera, almeno ha avuto la possibilità di passare del tempo con la ragazza che insegue da anni, e poi mi ha detto un’oretta fa che escono di nuovo insieme la prossima settimana. Buon per lei, almeno credo.
 
Ci dirigemmo verso la macchina di Nick.
 
Sto scrivendo tutto questo su alcuni fogli in camera mia, il motivo è semplice, ma probabilmente sciocco: se lui fosse davvero il mio prince charming, vorrei ricordare la prima volta che mi ha guardata, cosa ho provato in quel preciso istante, la prima volta che abbiamo parlato, la prima volta in cui è successo.
 
Ci sedemmo entrambi nel portabagagli dell’auto. Può sembrare sciocco, ma i vetri erano oscurati e volevamo avere un po’ di spazio per noi due.
Solo un’osservazione: il portabagagli della sua auto è grande circa il triplo di quello di una macchina normale.
In un primo momento siamo stati in silenzio, pian piano mi sdraiai sulle sue gambe, il mio volto incrociava i suoi meravigliosi occhi color marrone-nocciola. Faccia a faccia, proprio come volevamo.
Iniziammo a parlare senza seguire un filo ben preciso. Cercammo di evitare le domande del tipo ‘come ti chiami?’ ‘quanti anni hai?’ perché avrei parlato solo io. Volevo solo ascoltare la sua voce angelica.
 
‘Ti piace la musica?’Chiese prendendo il mio mento tra le sue morbide dita, obbligandomi a guardarlo negli occhi, non che mi dispiacesse.
 
Riflettei un secondo.
 
‘Ti piace respirare?’ Ribattei senza muovere ciglio.
 
Sorrise, come se questa fosse l’ultima risposta che si aspettava da me.
Mi strinse ancora.
Non aspettai una sua risposta.
 
Preferisci cantare o suonare la chitarra?’ Domandai io.
 
Sapresti scegliere tra la pizza e il gelato?’ Replicò immediatamente.
 
Ero tentata di sparare una stupidaggine come ‘Beh, dal momento che sono intollerante al lievito preferisco mangiare un buon gelato invece che gonfiarmi e rischiare lo shock anafilattico’, ma evitai, volevo dargli un po’ di soddisfazione.
 
Questa volta fui io a stringermi al suo petto.
C’erano circa dieci centimetri di distanza tra le nostre bocche.
 
C’era alchimia.
 
Sorrise ancora. I suoi occhi si fecero più lucidi. Mi baciò.
Pian piano mi risollevai da terra, affinché fossimo seduti uno di fronte all’altra.
Non avrei potuto desiderare di meglio.
Chiusi gli occhi, ma li riaprii subito per ammirare ancora i suoi ricci.
Lui non sapeva neanche il mio nome, ma non importava in quel momento. Eravamo solo noi, noi e basta.
 
‘Settle down with me
Cover me up
Cuddle me in,
Lie down with me,
Hold me in your arms’
 
Ecco le nostre lingue vicine, muoversi, sfiorarsi in un semplice bacio, c’era sempre più alchimia, ed io ero sempre più innamorata.
 
 
 

Spazio autrice

 
Eccomi di nuovo, come promesso ho aggiornato, un po’ in ritardo ma ce l’ho fatta c:
Ancora una volta ho lasciato la ‘giornata’ in sospeso, preferisco dividere gli avvenimenti in più capitoli per non prolungarmi troppo. c:
Nello scorso capitolo ho ottenuto una sola recensione, e mi ha fatto davvero molto piacere, ma questa volta vorrei riceverne qualcuna in più. c:
 
P.s. Potete notare la citazione del film ‘It’s kind of a funny story’.

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