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di jawaadhugsme
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Harry. ***
Capitolo 2: *** 2. You Are Here. ***
Capitolo 3: *** 3. Always be together ***
Capitolo 4: *** 4.You are not alone. ***
Capitolo 5: *** 5. What is love? ***
Capitolo 6: *** 6. Look after you. ***
Capitolo 7: *** 7. Read all about it. ***
Capitolo 8: *** 8. Irresistible. ***
Capitolo 9: *** 9. Me and you, nothing else. ***
Capitolo 10: *** 10. Harry's passion. ***
Capitolo 11: *** 11. Louis's friends. ***
Capitolo 12: *** 12. Bad dreams. ***
Capitolo 13: *** 13. I'm never gonna dance again. ***
Capitolo 14: *** 14. A present for you. ***
Capitolo 15: *** 15. The start of the end. ***
Capitolo 16: *** 16. will you love me forever? / ultimo capitolo. ***



Capitolo 1
*** 1. Harry. ***


 

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1. Harry.




Louis Tomlinson è un ragazzo di diciannove anni con mille sogni. Sogna di diventare pediatra, sogna di avere una famiglia in un futuro, sogna di essere amato dagli altri per ciò che è. Si, perché Louis Tomlinson è gay e non è molto apprezzato dalla società se rivela il suo orientamento sessuale. La sua famiglia ha accettato senza problemi la sua dichiarazione fatta all'età di quindici anni mentre stringeva con tutta la forza che aveva la sua maglietta a righe e si mordeva il labbro a sangue. Ma si sa, la società è ignorante; ignorante perché ignora. Ignora ciò che Louis prova quando è innamorato di un ragazzo. Ignora che sia un essere umano. Ignora il fatto che provino gli stessi sentimenti quando si è innamorati. Ignorano, e basta. Louis ama i bambini ed è per questo che fa il pediatra, ma per il momento si limita a studiare e a visitarli negli ospedali sperando di regalare loro un sorriso. “Mi raccomando Louis, ritorna per l'ora di cena.” gli sorride la madre picchiettando l'indice sull'orologio stretto al polso insistendo. Il ragazzo sorride annuendo, per poi salutare la donna con un bacio sulla guancia e uscire di casa. Sospira stringendosi nel cappotto e iniziando a camminare nelle vie deserte della sua piccola città, Doncaster. E' una città tranquilla e gli abitanti sono tutti gentili e disponibili: di certo non è grande come Londra, ma è la città giusta per un come lui. Doncaster ospita un'ospedale per bambini e ragazzi malati che Louis va a fare visita ogni mese pur di strappare un sorriso a chi è meno fortunato di lui. Arrivato davanti all'edificio, l'insegna "The sun" lo accoglie ricordandogli di essere arrivato: sorride e sale quelle poche scale per poi spingere la porta d'ingresso e richiudersela alle spalle. Immediatamente, l'odore di disinfettante e pulito riempe le sue narici e, anche se lo ha sempre odiato, in questo momento crede di amarlo. “Ciao Louis!” sorride una donna dietro al bancone attirando l'attenzione del ragazzo che, alla vista di lei, sorride. “Ciao Amanda! Come stai?” domanda cortesemente raggiungendola e poggiandosi al bancone. “Tutto bene, e tu?” il giovane fa spallucce non riuscendo a trattenere un sorriso. “Sei qui per la solita visita giornaliera?” le sorride la donna e allora Louis annuisce con foga provocandole una risata. “Puoi andare, ormai la strada la sai.” la ringrazia con un sorriso e incomincia a camminare a passo deciso lungo il corridoio per poi salire le scale fino a giungere il terzo piano. Louis può già sentire le voci dei bambini che provocano baccano e le loro risate prima di salire gli ultimi scalini ed inoltrarsi nel corridoio del terzo piano. “Louis!” urla una bambina richiamando l'attenzione degli altri che subito, all'udire il nome del ragazzo, si voltano e gli corrono incontro. “Piccole pesti, vi sono mancato?” domanda ridendo spettinando i capelli di qualche bambino. “Vieni Louis, andiamo a giocare!” lo richiama il piccolo Leonard prendendolo per mano e strattonarlo, portandolo nell'area giochi. Col sorriso sulle labbra, inizia a giocare con i bambini e anche i ragazzini che sono li: hanno tutti tra i quattro e i tredici anni e ognuno vuole giocare con Louis a modo suo. Il ragazzo sorride, cercando di accontentare tutti e ridono e scherzano tutti insieme, portando sollievo al cuore di Louis e quello dei bambini. “Sai che tra due giorni esco Louis? Il dottore ha detto che sono quasi guarito del tutto dalla mia bronchite!” sorride Michael. Il diretto interessato sorride e scompiglia i capelli neri del piccolo. “Finalmente! Sono così felice!” I bambini si fermano e osservano qualcosa dietro le spalle del ragazzo: subito, Louis si volta incuriosito:
un ragazzo dagli occhi verdi fissa la scena e, quando incontra gli occhi azzurri di Louis, arrossisce leggermente. Verde nell'azzurro, azzurro nel verde. Boccheggiando si volta e a passo svelto, sparisce dalla visuale di Louis e dei bambini rifugiandosi nella sua stanza. “E' tutto matto...” sussurra la bambina continuando a pettinare la sua bambola. “In che senso?” domanda Louis spostando lo sguardo su di lei non capendo. “Vedi, non esce mai, urla la notte e le infermiere corrono sempre da lui” spiega Michael facendo spallucce. D'un tratto, un urlo fa raggelare il sangue di Louis: si alza e immediatamente segue le infermiere che lo conducono in una stanza. Sul lettino, il ragazzo di prima urla tappandosi le orecchie dimenandosi mentre le lacrime scorrono sul viso. “Hey, hey.” sussurra Louis avanzando per poi prendergli la mano e il ragazzo spalanca gli occhi tenuti serrati fino a poco prima e si calma incontrando i suoi. “Va tutto bene, stai tranquillo.” sussurra accarezzandogli il dorso della mano. Il ragazzo annuisce e sospira, tornando a sdraiarsi sul lettino chiudendo gli occhi. “Interessante..” sussurra la dottoressa Smith affiancandolo. “Cosa?” domanda Louis non capendo. “Non si è mai calmato o almeno, non senza i sonniferi e tranquillanti. E' la prima volta che succede.” spiega sussurrando per non svegliare il ragazzo che pare stia dormendo. “Cosa gli è successo?” domanda in un sussurro. “E' sopravvissuto in un incidente d'auto. E' solo al mondo ora, i suoi genitori sono morti e non ha parenti: sappiamo le sue informazioni grazie alle informazioni ricavate dalle ricerche basate sulla sua carta d'identità. Non ha parlato nemmeno una volta, troppo scosso dall'incidente.” Louis annuisce, accarezzando con l'indice il dorso della mano bianca e sospira. “Ti prego Louis, torna domani.” lo supplica la donna. “A quanto pare hai qualche effetto su di lui e vogliamo che stia bene questo povero ragazzo.” sussurra sconsolata. “Per quanto tempo rimarrà?” domanda portando gli occhi in quelli della donna. “Una settimana ancora.” risponde la dottoressa Smith sospirando. “E dopo?” domanda ancora.Silenzio. La donna fissa il ragazzino per poi abbassare lo sguardo. “E dopo finirà in un orfanotrofio.” risponde con dell'amaro in bocca per poi uscire dalla stanza. Louis posa lo sguardo sul ragazzo e sorride teneramente accarezzandogli i capelli ricci per poi cercare di sfilare la sua mano ancora stretta nella sua ma il ragazzino spalanca gli occhi impaurito iniziando ad agitarsi. “Hey, Hey, tranquillo! Devo solo andare a casa, ma torno domani.” sorride per rassicurarlo. “Lo giuro.” aggiunge poi non vedendolo convinto e il ragazzo annuisce tornando a chiudere gli occhi. Cercando di non fare rumore, Louis si richiude la porta alle spalle andando incontro alla dottoressa Smith. “Torno domani per lui.” le sorride indossando il cappotto per poi incamminarsi verso le scale. “Harry, si chiama Harry!” le urla dietro l'infermiera facendolo bloccare in corridoio. “Harry..”

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Capitolo 2
*** 2. You Are Here. ***


 

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2. You Are Here.




“Louis, dove stai andando?” domanda la madre notando il figlio alle prese con i bottoni del cappotto. Il moro alza lo sguardo e osserva la madre che si asciuga le mani con lo straccio da cucina. “Vado all'ospedale.” le sorride afferrando le chiavi della macchina. Johannah alza un sopracciglio. “Come mai? Ci sei andato ieri! Di solito vai sempre una volta a settimana.” domanda curiosa. Louis alza le spalle sorridendole e andandole incontro, per poi baciarle la fronte. “Ci vediamo dopo.” dice prima di uscire di casa e percorrere il vialetto di casa, diretto alla macchina. Non sa il perchè lo sta facendo, forse per le parole dette dalla dottoressa Smith il pomeriggio precedente. Ancora gli rimbombano in testa: hai qualche effetto su di lui, dopo finirà in orfanotrofio. O forse perchè quando ha incontrato gli occhi verdi di quel ragazzo ha capito che aveva bisogno di lui come quando lo ha preso per mano spaventato mentre se ne stava andando. Eppure c'è qualcosa che lo spinge a guidare verso l'ospedale e a tornare da quel ragazzo anche se non sa il motivo esatto. Quando intravede l'insegna "the sun", Louis si guarda attorno cercando un parcheggio che trova quasi subito anche non molto distante dall'entrata principale. Spegne la macchina e prende le chiavi uscendoci per poi chiudere lo sportello e mettere la sicura: il vento gli scompiglia i capelli e si stringe nel cappotto sentendo freddo. Sospira e a passo spedito percorre il marciapiede per poi salire i soliti gradini che lo conducono alla porta d'entrata che spinge con decisione sentendo, ancora una volta, l'odore di disinfettante tipico degli ospedali. “Louis! Come mai qui anche oggi?” domanda Amanda da dietro il bancone guardandolo sorpreso. Il ragazzo sorride e si gratta la nuca imbarazzato. “Vengo a trovare un amico.” spiega. La segretaria annuisce e fa cenno col capo che può salire. Il moro ringrazia con un sorriso e sale le scale a due a due correndo, fino a trovarsi al corridoio che lo conduce al solito reparto. Dopo aver preso un bel respiro profondo, sorride camminando e salutando le infermiere e i bambini che viene sempre a trovare. “Louis! Come mai qui?” domanda Michael aggrappandosi alla sua gamba mentre gli altri bambini lo circondano sorridendogli felici di rivederlo. “Sono venuto a trovare un amico, e voi piccole pesti? Come state?” dopo che i bambini gli rispondono in coro con un bene, cerca tra le dottoresse la signora Smith. Quando la scorge, sorride e sventola la mano in segno di saluto. “Dottoressa Smith!” la richiama e la donna sorride vedendolo, scusandosi con le colleghe per poi raggiungerlo. “Louis! Sei venuto! Ormai non ci speravo più!” ammette sconsolata forzando un sorriso. “Vieni caro, andiamo.” sorride prendendolo per mano e tirandolo fuori dalla cerchia dei bambini che lo guardano interrogativi così, per tranquillizzarli, fa loro un sorriso. “Come sta?” domanda una volta voltato guardandola di profilo.“E' ancora shoccato: non parla con nessuno, non mangia, ha sempre lo sguardo perso nel vuoto.” sospira sconsolata. Louis deglutisce e, finalmente, giungono davanti alla stanza riservata appositamente per lui: indeciso sul da farsi, osserva la porta e guarda insistente il numero diciassette scritto sulla targhetta appesa ad essa. “Entra, forza.” lo incita la dottoressa stringendogli la spalla sorridendogli. Il moro annuisce e osserva la dottoressa camminare lungo il corridoio, diretta in un'altra stanza. Titubante, poggia la mano sulla maniglia e l'abbassa aprendo poi la porta il più silenziosamente possibile guardando all'interno della stanza: il ragazzo ha gli occhi verso la finestra e sono lucidi mentre le braccia stringono le gambe al proprio petto per confortarsi. “Hey.” sussurra piano facendo si che il ragazzo lo sentisse e, quando sente il suo sussurro, si volta verso la porta: quando vede che è Louis, lascia andare le gambe che si stendono mentre le mani raggiungono gli occhi per asciugare il residuo delle lacrime. “Posso entrare?” continua Louis sorridendo leggermente e facendo segno col capo alludendo alla sedia affianco al lettino. Il riccio annuisce con foga e, senza paura, il più grande varca la porta richiudendosela alle spalle, per poi sedersi sulla sedia. Silenzio.
Per diversi minuti i due ragazzi si guardano in silenzio: Louis guarda dolcemente il più piccolo che stringe le lenzuola tra le mani e ha le guance rosse, essendo arrossito dallo sguardo del maggiore. “Ti chiami Harry, giusto?” domanda il moro schiarendosi la gola e sistemandosi meglio sulla sedia. Il diretto interessato annuisce timidamente sforzando un sorriso. “Quanti anni hai?” fa un'altra domanda Louis. Harry mostra dieci dita ben aperte sulle mani seguite da altre sei. “Sedici anni?” domanda ancora una volta Louis e il più piccolo annuisce. “Io invece mi chiamo Louis e ho diciannove anni. Di dove sei?” si presenta per poi formulare una nuova domanda. Harry abbassa lo sguardo: non vuole parlare, non ha voglia di parlare soprattutto dopo quello che è successo, così gli indica un cumulo di fogli sul suo comodino proprio accanto al più grande. Stranito dal comportamento del riccio, Louis afferra i fogli da lui indicati per poi portarseli alle gambe e iniziare a sfogliarli: la prima scheda dice Harry ha sedici anni ed è di Holmes Chapel, molto lontano da Doncaster e subito si domanda cosa ci facesse qui. “Quindi sei di Holmes Chapel..” farfuglia continuando a sfogliare i fogli. Nelle pagine che seguono, ci sono delle foto dei genitori di Harry e di una ragazzina, sua sorella da quanto dicono le carte. Louis non riesce a non pensare quanto sia carino Harry da piccolo e non riesce a non notare la somiglianza dei propri occhi a quelli della madre di lui. Forse è per questo che Harry non voleva che se ne andasse, i suoi occhi gli ricordano quelli della madre... Il più grande sorride e chiude il fascicolo riposandolo sul comodino sostituendolo con il vassoio pieno di cibo ancora non toccato. “Sai Harry, dovresti mangiare.” gli sorride posandolo sul letto. Il più piccolo scuote energicamente il capo incrociando successivamente le mani al petto e facendo labbruccio: Louis non può che sorridere intenerito e scompigliargli i capelli. “Dai, mangiamo insieme! Non puoi dirmi di no.” sorride ancora di più alzandosi dalla sedia e sedendosi al suo fianco portandosi poi il vassoio sulle gambe. “Cosa vuoi mangiare? C'è una mela anche se io odio le mele, c'è un bel muffin che ti consiglio siccome sono davvero buoni! Decidi tu, c'è una vasta scelta.” dice portando poi lo sguardo su di Harry che stava guardando il profilo del moro incantato. Harry è sicuro di non aver mai visto ragazzo più bello in vita sua: nessuno era mai stato gentile così gentile con lui, soprattutto uno sconosciuto. Così dopo aver avuto i suggerimenti di Louis, Harry prende il muffin che gli è stato consigliato e lo porta alla bocca addentandolo goloso: eccome se aveva fame... “Buono vero? Quando uscirai dall'ospedale ti porterò nella panetteria di mio zio: fa dei muffin buonissimi! Sono i più buoni di Doncaster!” dice entusiasta. Harry annuisce e sorride a trentadue denti ma, sapendo che quando uscirà dall'ospedale sarà in un orfanotrofio, il sorriso si spegne e lo stomaco si chiude impedendogli di addentare ancora quel dolce delizioso. “Oh...” sussurra Louis ricordandosi dell'orfanotrofio e capendo lo sguardo di Harry. “Ti prometto che non finirai in un orfanotrofio Harry, fosse l'ultima cosa che faccio.” sussurra Louis prendendogli le mani e accarezzandone il dorso. Il più piccolo sorride amaramente guardando le loro mani. Improvvisamente, la porta si apre e un'infermiera chiede scusa con lo sguardo per averli interrotti. “Il tempo delle visite è finito Louis, devi andare.” sorride amaramente la donna. Louis annuisce sospirando e lasciando le mani del più piccolo e si alza dal letto: prendere il cappotto e lo rindossa, per poi camminare verso la porta. Improvvisamente si sente tirato da dietro ed infatti Harry stringe tra le mani il cappotto implorandolo di rimanere. Il maggiore sorride amaramente e gli accarezza una guancia guardandolo intenerito. “Torno domani, te lo prometto.” sussurra per poi lasciargli un bacio sulla fronte. “E mi raccomando, mangia.” dice prima di uscire dalla stanza. “Com'è andata?” domanda subito la dottoressa Smith. “Tutto bene. Ha anche mangiato un po' e gli ho promesso che domani tornerò.” le sorride abbottonandosi il cappotto. La dottoressa Smith sorride e annuisce. “Allora a domani Louis.”


Louis lo ha promesso: Harry non sarebbe finito in un orfanotrofio. Ed è proprio per quello che sta guidando come un pazzo tra le strade di Doncaster diretto a casa per parlare con la madre della sua proposta.

 

















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How does it feel? Pretend it's ok.
My eyes deceive me, but it's still the same.
Pretend it's ok.


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Ciao a tutti, rieccomi!
Finalmente sono qui col secondo capitolo :)
In questa fanfictin, come si è capito, l'età è diversa da come è nella realtà:
Harry ha sedici anni mentre Louis ne ha diciannove.
Diciamo che siamo tornati indietro nel tempo :)
Insomma, di Harry si sa ben poco, ma siamo ai primi capitoli, è comprensibile!
Ora la domanda è questa: Johannah accetterà la proposta di Louis?
E soprattutto, qual'è?
Avete idee? :)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che la storia vi interessi, sono agitata essendo la mia prima ff larry cc
Fatemelo sapere con una recensione con più di dieci parole,
Elisa.


Se volete essere avvisati su twitter quando aggiorno, basta scrivermi il nick nella recensione :)
e se volete contattarmi:
jawaadhugsme

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Capitolo 3
*** 3. Always be together ***


 

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3. Always be together.




Quando Louis giunge a casa, l'odore del pollo gli invade le narici.
Frettolosamente si toglie il cappotto e lo appende all'attacca panni per poi camminare con passo deciso verso la cucina dove, sicuramente, avrebbe trovato sua madre. “Mamma!” esclama facendo voltare la donna che si sta pulendo le mani con uno straccio. “Che succede, Lou?” domanda la donna con un sorriso. “Devo parlarti.” annuncia spostando la sedia e provocando un rumore assordante che la signora Tomlinson ignora, sedendosi davanti al figlio. “Ti ascolto.” gli sorride prendendogli la mano ed accarezzandone il dorso. Louis, dopo aver preso un respiro profondo, è pronto a raccontargli tutto. “Come sai, ieri sono andato all'ospedale a trovare i bambini, ma ieri pomeriggio c'era qualcosa di strano.” inizia. La signora Tomlinson corruga le sopracciglia non capendo. “Non c'erano più i soliti bambini piccoli, ma vi era un ragazzo di sedici anni.” prosegue rispondendo alla domanda mai fatta dalla madre. “E quindi?” domanda questa volta non capendo. “I bambini con cui gioco, mi han detto che è un tipo strano e mi sono incuriosito..Poi ho sentito urlare e ho visto le infermiere correre lungo il corridoio così, senza troppe cerimonie, mi sono alzato e le ho seguite.” Si interrompe un momento per far assemblare alla madre tutti i pezzi, per poi continuare. “Nella stanza, c'era il ragazzo considerato pazzo.” Louis vede la madre trattenere il fiato. “Cercavano di calmarlo, ma non ci sono riuscite ma poi, quando i nostri occhi si sono incontrati e gli ho detto di calmarsi, lo ha fatto.” La signora Tomlinson sospira il fiato trattenuto e, interessata, invita il figlio a continuare. “E oggi sono andato a trovarlo di nuovo.” conclude. Louis si sente un codardo, perché non ha il coraggio di raccontarle cos'ha Harry, la fine che farà e la promessa che gli ha fatto. Johannah si sistema meglio sulla sedia, grattandosi il mento come a voler pensare a una domanda da fargli. “E come mai è in ospedale?” domanda allora. Louis trattiene il respiro e sente le mani sudare anche se in casa non fa decisamente freddo. “Un incidente d'auto e i suoi genitori sono... morti.” conclude. La madre sgrana gli occhi “E che ne sarà di lui?” domanda. “Proprio di questo volevo parlarti.. E' solo al mondo e finirebbe in un orfanotrofio, m non voglio e non posso permetterlo. Gliel'ho anche promesso.” sospira sussurrando l'ultima frase. “Quindi volevo chiederti se potevamo adottarlo.” annuncia infine. Johannah sospira e si alza dalla sedia, per poi posare le mani sulle spalle del figlio. “Louis, lo sai che a stento mantengo te, me e le tue sorelle: siamo in cinque, e da quando tuo padre se ne è andato sono io che mantengo voi tutti.” “Ma io..” la madre lo interrompe con un gesto della mano. “No Louis, non se ne parla.” Il moro stringe i pugni e si alza dalla sedia, spostando le mani della madre che sono poggiate sulle sue spalle per poi uscire dalla cucina e scontrarsi con Lottie a cui da una spallata prima di superarla e salire le scale. “Ma che gli prende?!” la sente chiedere ma non ascolta il resto perché si chiude il camera e si stende sul letto. Louis fissa il soffitto mentre l'ipod preso poco prima riproduce musica dei The Script a tutto volume.
E' arrabbiato perché vuole portare Harry con se.
E' arrabbiato con se stesso perché non rispetterà la promessa.
E' arrabbiato con sua madre perché non l'ha compreso.
E' arrabbiato e non sa cosa dire a Harry il giorno dopo.

Dopo un po', sente il materasso abbassarsi così si volta verso destra, incontrando gli occhi della madre. Svogliatamente, si toglie le cuffie dalle orecchie e mette in pausa la musica. “Che c'è?” domanda sgarbatamente. Johannah sospira e gli carezza i capelli. “Mi spiace Louis. Non è che non voglio adottarlo, ma non sono sufficienti i soldi.” spiega. Louis annuisce capendo e stringe la mano della donna. Improvvisamente, si illumina. “E se iniziassi a lavorare?” domanda. Johannah strabuzza gli occhi e guarda il figlio come se fosse un alieno. “Si insomma, pagherò il vivere di Harry e il resto lo darò per voi!” sorride. “Ma Louis, tu stai ancora studiando..” dice incerta la madre. “Lo so mamma, ma io non voglio lasciarlo solo, non posso.” La donna ci pensa un po' su per poi annuire. “E va bene. Infondo, sei maggiorenne.” gli sorride. Il volto di Louis si illumina e, gioioso, abbraccia la madre. “Grazie mamma, grazie davvero.” Lei gli sorride e gli scompiglia i capelli, per poi alzarsi e dirigersi verso la porta. “Allora domani andiamo all'ospedale e lo adottiamo, ok?” Il moro annuisce sorridendo e, con un balzo, si alza dal letto e segue la madre giù per le scale così da aggiungersi a cena.


Quando il giorno seguente la sveglia è suonata, Louis si è subito alzato dal letto senza rigirarsi e trovar scuse per tornare a dormire. E' sempre stato un ragazzo pigro, ma quella mattina non avrebbe perso tempo: doveva andare da Harry. Ha indossato la sua maglietta a righe, i pantaloni rossi abbinati alle Toms dello stesso colore per poi scendere in salotto e trovare la madre con le chiavi della macchina e un sorriso sulle labbra che lo aspetta. Solo dopo cinque minuti di tragitto, sono arrivati all'ospedale e Louis ha trascinato la madre su per le scale percorrendo lo stesso tragitto di ogni giorno. “Dottoressa Smith!” la saluta agitando il braccio e subito, quando vede il ragazzo, si incammina preoccupata verso di lui. “Che succede?” domanda andandole incontro seguito dalla madre, perdendo il sorriso sulle labbra. “Harry, sono venuti a prenderlo poco fa Louis, sono al quinto piano ora. Lo porteranno in un orfanotrofio!” dice gesticolando e balbettando qualche parola. Subito, Louis afferra la mano della madre e la trascina all'ascensore: la scatola elettronica sta scendendo dal quinto piano e si dirige al piano terra. “Merda.” sussurra a denti stretti correndo verso le scale che scende a due a due seguito dalla madre. Quando scende l'ultimo scalino, nota il riccio tra due uomini che lo tengono per le braccia mentre lui cerca di divincolarsi urlando come due giorni fa. “Lasciatelo!” urla andandogli incontro e spostandoli, facendo lasciare loro la presa. Subito, Harry si rifugia tra le braccia di Louis che lo stringono possessivamente, mentre lui allaccia le braccia attorno al collo del maggiore bagnandogli la maglietta delle sue lacrime. “Il ragazzino viene con noi, non si discute!” risponde burbero quello. “Io voglio adottarlo!” si intromette Johannah parandosi davanti ai due ragazzi. Harry alza lo sguardo su di Louis placando le lacrime e il maggiore gli sorride. “Avevo promesso non ti avrei lasciato in un orfanotrofio.” sussurra. L'uomo arriccia il naso e annuisce. “Bene, allora deve firmare della carte.” dice estraendo dei fogli e porgendoli alla donna. Mentre Johannah firma le carte, Louis tiene stretto tra le braccia Harry e lo culla per calmarlo. “Tranquillo ci sono io, vieni a casa con me. Ci sono io.” sussurra baciandogli il capo.
Ed Harry, si sente al sicuro...

 

















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We'll always be together, don't you worry.
I'll always be by your side, don't you worry.


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Inanzi tutto, scusate per il ritardo!
Ho avuto dei problemi e oggi mio nonno è venuto a mancare..
Il capitolo lo avevo già pronto, ma non ho avuto tempo di postarlo..
Ringrazio le 36 persone che hanno commentato il precedente capitolo! Spero che aumenterete :)
Come avete capito, la madre di Harry non accetta ma Louis le propone un accordo: lo mantiene lui e così accetta.
Quando arriva all'ospedale, Harry non c'è.
Ma poi battono il tempo e fermano i due uomini che vogliono portarlo via, yeah.
Nel prossimo capitolo, vedremo Harry in una nuova casa, con una nuova "mamma" e quattro sorelle.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che la storia continui ad interessarvi, sono agitata essendo la mia prima ff larry cc
Fatemelo sapere con una recensione con più di dieci parole,
Elisa.


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Capitolo 4
*** 4.You are not alone. ***


 

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4.You are not alone.




Louis sente Harry tremare tra le proprie braccia: ha lo sguardo rivolto verso il finestrino e osserva il paesaggio al suo esterno. Si sente in colpa per non essere arrivato prima. Si sente in colpa per averlo lasciato tra le mani di quegli uomini. Si sente in colpa perché, in questo momento, trema terrorizzato tra le sue braccia e si lascia stringere sperando di calmarlo. “Tranquillo piccolo, ci sono io..” sussurra tra i suoi capelli strofinando il naso tra di essi ispirando il profumo di vaniglia che emanano. “Ragazzi, siamo arrivati.” annuncia Johannah spegnendo il motore della macchina. Harry sposta lo sguardo verso il finestrino di destra e osserva la sua nuova abitazione: una villa con giardino lo attende. “Te la senti di andare?” gli domanda Louis accarezzandogli i capelli. Il più piccolo annuisce e si stacca dal maggiore permettendogli di aprire la portiera di scendere: titubante, lo segue e subito si rifugia tra le sue braccia lasciandosi stringere. Johannah sorride intenerita e, in quel momento, capisce di aver fatto la scelta giusta. La donna apre la porta e invita Harry ad entrare che, facendosi coraggio, avanza a piccoli passi fino ad essere dentro in quella che sarà il suo nuovo rifugio. “Ragazze!” urla la donna e, quattro bambine, corrono giù dalle scale parandosi davanti a Harry. “Ciao, io sono Daisy!” sorride la più piccola e la sorella gemella la affianca “E io sono Pheobe.” sorride l'altra. Harry sorride timido e alza la mano come segno di saluto, come i bambini. Louis si ritrova a pensare che forse l'incidente l'ha traumatizzato così tanto da renderlo tale. “Io sono Félicité, ma puoi chiamarmi Fizzy.” sorride la mezzana tra le sorelle arricciando il naso per il suo nome intero. Harry ridacchia e, ancora una volta, la saluta alzando la mano e sventolandola un poco. “Perchè non parli? Sei sord- Hey!” urla voltandosi verso la maggiore che le ha appena tirato una sberla sul capo. “Scusala, è stupida.” fa una smorfia questa per poi allungare la mano verso il ragazzo “Io sono Charlotte, ma chiamami Lottie.” Harry stringe la mano della ragazza sorridendo. “Bene.” annuncia Louis battendo le mani una sola volta richiamando l'attenzione su di sé. “Porto Harry nella sua stanza, ovvero, la mia. A dopo.” sorride il castano prendendo la mano del più piccolo conducendolo al piano di sopra. Harry mantiene lo sguardo sulle pareti tappezzate di fotografie: Louis da piccolo sul divano, Louis con sopra le gambe sua sorella, le sorelline al mare e molte altre. “Pronto?” sussurra Louis una volta giunti davanti alla stanza. Il più piccolo annuisce stringendogli la mano e lascia che quella libera di Louis apra la porta spingendo la maniglia verso il basso per poi spingere. Harry sbircia all'interno: due letti sono al centro della stanza staccati e, ai loro lati, vi sono dei comodini. L'armadio è posto attaccato al muro a sinistra mentre, a destra, vi è la scrivania completa di computer e altro. “Ti piace?” domanda Louis quando il più piccolo avanza guardandosi attorno spensierato. Quando si volta e fa incontrare i loro occhi, Harry sorride e Louis quasi si sente mancare. “Allora io... scendo un attimo, ok? Tu riposati pure.” gli sorride e Harry annuisce stendendosi nel letto destinato a lui. Il maggiore sorride e richiude la porta sospirando, per poi scendere le scale dove trova le sue sorelle intente a litigarsi il telecomando. “Allora...” inizia attirando l'attenzione di tutte dopo essersi schiarito la voce e, le quattro pesti, lo fissano in attesa. “Harry ha dei problemi in quanto ha perso i genitori ed è solo al mondo quindi, vi chiedo di esser gentili con lui.” Le quattro annuiscono in silenzio. “Inoltre, credo che per un po' non parlerà siccome è ancora troppo shoccato quindi non dategli fretta.” Lottie sorride. “Quindi si chiama Harry?” domanda Daisy e Louis annuisce sorridendo. “E quanti anni ha?” domanda Pheobe. “Sedici. Altre domande?” Lottie alza la mano e il maggiore gli da il consenso della parola. “Sei innamorato di lui?” domanda maliziosamente facendola arrossire. “Abbiamo finito.” annuncia Louis cercando di non scomporsi dirigendosi verso le scale ma, la voce della madre lo interrompe. “Puoi venire un attimo?” domanda e il ragazzo annuisce seguendola in cucina. Entrambi si siedono uno di fronte all'altro. “Ci ho pensato Louis e sono felice di averlo adottato.” sorride Johannah prendendo le mani del figlio tra le sue. “Lavorerò il doppio se sarà necessario e si, voglio mantenerlo io.” sorride. Louis l'abbraccia di slancio stringendola forte. “Ma tu..” inizia la donna staccandolo e guardandolo negli occhi. “Devi amarlo con tutto te stesso.” sussurra. Louis annuisce. “Lo farò mamma.”


Quando Louis entra nella sua stanza, nota il più piccolo addormentato: egli ha unito i loro letti e stringe il cuscino con il profumo di Louis impresso tra le braccia. Sorride e, facendo il più piano possibile, si stende per poi stringerlo tra le braccia e facendo aderire la schiena al suo petto. “Notte piccolo.” sussurra piano baciandogli il capo per poi addormentarsi.

 

















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Don't you worry, don't you worry child.
See heaven's got a plan for you.
Don't you worry, don't you worry now.


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Ed eccomi qui!
Allora, spero che il capitolo vi piaccia, non voglio dilungarmi molto..
comunque, se volete, ho messo una ff rossa su Harry:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1783499&i=1
se volete passare :)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che la storia continui ad interessarvi, sono agitata essendo la mia prima ff larry cc

Fatemelo sapere con una recensione con più di dieci parole,
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Capitolo 5
*** 5. What is love? ***


 

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What is love?




Louis non sa cos'è l'amore, non lo ha mai saputo. Ha sempre saputo cosa fosse l'amore che ti dona la famiglia, l'amore di un amico, ma mai verso una persona che ami più di te stessa, quella persona che sarà per sempre al tuo fianco per il resto della vita e ti donerà tutto il suo cuore. Certo, ha avuto diversi ragazzi ma non ha mai provato quel sentimento, l'amore. Nei film, nelle favole e persino sua madre ha sempre descritto l'amore come un sentimento che ti fa perdere il senno, le farfalle nello stomaco non ti danno pace così come i brividi e Louis non ha mai provato una sensazione del genere, se non da quando ha conosciuto Harry. Quel ragazzino è piombato nella sua vita come un fulmine a ciel sereno, sconvolgendola completamente: non lo conosceva nemmeno ed aveva deciso di prenderlo con sè, evitandogli di finire in un orfanotrofio. Ma che gli era saltato in mente? Era forse pazzo? Probabile, anzi, sicuramente, ma c'era qualcosa che lo aveva spinto a seguire le infermiere quando sentì quell'urlo agghiacciante, a dire a quel ragazzo nel letto che andava tutto bene, a promettergli che non lo avrebbe abbandonato, a spingere sua madre ad adottarlo. Eppure, Louis sa che è la cosa più giusta che abbia fatto in vita sua anche se non sa il perché.
Harry Styles, d'altro canto, sa cos'è l'amore.
Lo ha scoperto quando terrorizzato dai ricordi stava urlando per scacciarli e dimenticarli, e poi aveva incontrato due occhi azzurri così limpidi come il cielo ma allo stesso tempo, così burrascosi come una tempesta. Quegli occhi, così tremendamente uguali alla madre,non lo fecero piangere al ricordo, anzi, lo fecero calmare e gli fecero provare una strana sensazione nel petto. Harry non riesce a parlare, ancora terrorizzato da ciò che successe quella notte. Ancora può vedere il camion che viene addosso la loro macchina, il suo patrigno prendere la mano di sua madre che urlava cercando di proteggere Harry con il proprio corpo. Per questo motivo il giorno precedente rimaneva attaccato a Louis durante il tragitto, aveva paura potesse accadere di nuovo. Due giorni prima che entrasse Louis nella sua vita, i medici gli diedero l'annuncio della morte dei genitori e pianse, pianse fino ad addormentarsi e non aver più voce per urlare e esprimere tutto il dolore che aveva nel petto. Harry si sente sicuro vicino al maggiore ed è per questo che è gli ha chiesto di restare tendendogli la mano all'ospedale, per questo si era rifugiato tra le braccia di Louis quando ebbe paura che lo avesse abbandonato, per questo ha unito i loro letti in modo tale da sentirsi meno solo e soprattutto protetto.


Quando quella mattina Harry si sveglia, trova Louis al suo fianco e sorride, mostrando le fossette: il maggiore lo abbraccia e Harry, per vedere il suo volto rilassato, alza la testa poggiata sul petto muscoloso di lui. Sente il cuore battere forte e le mani sudargli, morirebbe nelle braccia che lo stringono. Con lentezza, fa salire il braccio lungo il petto di Louis e porta timidamente la mano destra sul volto rilassato del ragazzo che lo stringe, iniziando ad accarezzargli la guancia fino a giungere alle labbra sottili che carezza con l'indice. Harry giura di non aver visto labbra più belle delle sue. Non si rende nemmeno conto che Louis lo sta fissando mentre è intendo a compiere quei movimenti senza staccare gli occhi dalle sue labbra e Louis sorride per poi mormorare un “Buongiorno” con voce roca. Imbarazzato e colto di sorpresa, Harry ritira il braccio portando i suoi occhi smeraldini in quelli di Louis. “Dormito bene?” domanda quest'ultimo accarezzandogli la schiena. Il più piccolo annuisce stringendo tra le mani la maglietta a righe del ragazzo lasciandosi stringere. La porta si apre di un poco facendo spuntare la testa di Johannah che, alla scena, sorride intenerita. “Sono svegli, chiamateli per la colazione.” si rivolge alle figlie sussurrando. Le piccole pesti annuiscono e, senza far rumore, gattonano fino ai piedi dei due letti uniti per poi alzarsi ed urlare “SVEGLIA BELLI ADDORMENTATI!” e iniziare a saltare sul letto. Harry si separa da Louis con uno scatto, analizzando la situazione e vedendo saltare le gemelle tra loro due mentre Lottie e Fizzy si tirano cuscinate a vicenda. Louis invece spalanca gli occhi quando Harry si allontana da lui e guarda le gemelle fulminandole con lo sguardo. “Forza Harry, salta con noi!” squittisce Daisy prendendogli le mani per poi aiutarlo ad alzarsi: la guarda dubbioso ma non riesce a nascondere un sorriso quando la piccola riprende a saltellare coinvolgendolo. Louis sorride divertito della situazione e sbuffa tirando un cuscino su Lottie che, arrabbiata, sale sul letto e inizia a colpire il maggiore in faccia seguita da Fizzy, mentre Harry e le gemelle saltano divertiti. “Piccole pesti!” urla ridendo Louis dando una cuscinata in faccia alle due sorelle che lo stanno importunando e, divertite, scendono dal letto. “Sei bravissimo a saltare Harry!” urla Pheobe esaltata per quanto salti in alto ma è solo un impressione siccome è molto più alto di lei e quindi riesce a sfiorare il soffitto con una mano. Louis sbuffa divertito e prende Harry per le gambe “Vieni qui, piccolo.” dice bloccandolo e facendolo cadere su di lui. Harry ride divertito e stringe le braccia dietro al collo di Louis strofinandoci il naso sopra, ispirando l'odore di pulito che emana. Le sorelline, con uno sguardo d'intesa, escono dalla stanza e corrono in cucina. “Bel risveglio, eh?” ride divertito il castano e il più piccolo annuisce sorridendogli. “Beh, abituati, perché sarà così ogni mattina.” sussurra sbuffando divertito facendolo ridere, ancora. E a Louis gli si stringe il cuore vedendolo ridere e pensa che non ci sia visione più bella del sorriso di Harry completo di fossette. E' forse il paradiso questo? si domanda davanti alla bellezza del ragazzo. “Andiamo a fare colazione?” domanda Louis e il più piccolo annuisce alzandosi dal petto dal più grande. Louis sente il vuoto dentro di lui, gli piaceva quel contatto.. Afferra la mano che Harry gli ha porso e scendono in cucina, dove le sorelle sono sedute al tavolo e Johannah armeggia con le pentole. “Piccole pesti.” sibila Louis sedendosi al suo posto seguito da Harry che si siede al suo fianco. Come risposta, Daisy e Pheobe gli fanno la linguaccia facendo ridere il più piccolo. “Buongiorno ragazzi!” sorride Johannah voltandosi e riempendo il piatto di ognuno con delle frittelle. “Spero ti piacciano le frittelle Harry!” gli sorride la donna e lui annuisce sorridendole. “Sai, ora sei un membro della nostra famiglia.” continua la donna scompigliandoli i capelli e baciandolo sulla fronte. Harry arrossisce lusingato e Louis sorrise intenerito, cingendogli le spalle con un braccio per poi baciargli una tempia. “Già, fai parte della famiglia Harry.” gli sussurra all'orecchio con voce roca, facendogli perdere un battito.

 

















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My my my my give me love.


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Eccomi qui dopo niente che popo di meno di tre giorni!
si, mi sentivo ispirata ed eccomi qui uu
Ho cambiato banner, avete notato?
A me piace un sacco, spero piaccia anche a voi! fatemelo sapere, fdjkg.
Insomma, abbiamo un Louis confuso e Harry innamorato, ma troppo timido e ancora non vuole parlare.
Louis cerca di tranquillizzarlo come può e sente qualcosa quando sta con lui, ed Harry sta bene con lui.
La famiglia Tomlinson è molto disponibile con Harry e Johannah lo tratta come un figlio, mentre le sorelline come un fratello.
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Capitolo 6
*** 6. Look after you. ***


 

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6. Look After You.




Harry ha incominciato ad amare la sua nuova routine.
La mattina, le sorelle Tomlinson vengono a svegliare lui e Louis saltando sul letto, per dar avvio una vera e propria battaglia di cuscini e solletico. La colazione si svolge tra le chiacchiere generali della famiglia, ed Harry si diverte ad ascoltare Louis e Charlotte litigare futilmente. Lui, naturalmente, rimane zitto. Dopo la colazione, la famiglia si chiude nei propri bagni: le sorelle a quello del piano terra, la madre in quello del primo piano e lui e Louis utilizzano quello comunicante con la camera del maggiore. Si alternano: una volta va prima uno e l'altra entra prima l'altro. Harry ama quei giorni in cui entra per secondo perché ascolta Louis cantare sotto la doccia:
si siede sul letto e ascolta la sua limpida voce ad occhi chiusi, mentre il cuore batte a mille. La mattinata, Louis e Harry rimangono nella stanza in silenzio: il maggiore studia per diventare un pediatra e Harry lo guarda in silenzio, contemplando la sua bellezza. Di una cosa Harry è certo: Louis Tomlinson è la creatura più bella che avesse mai visto. Vero le 12.30, Johannah chiama i due ragazzi per il pranzo dove lei e il figlio conversavano a tavola e Harry, come sempre, rimane in silenzio ascoltando i discorsi. Alle 14.50, Fizzy Tomlinson rientra a casa da scuola e subito corre da Harry per raccontargli la sua giornata: il ragazzo rimane zitto ad ascoltarla e a sorride di tanto in tanto, felice di sentirla entusiasta mentre parla della sua nuova cotta. Il pomeriggio, Louis e Harry vanno a prendere le gemelle e Charlotte a scuola e le accompagnano a prendere un gelato o una focaccia per fare merenda. Harry ama quei momenti perché, quando si sporca il naso con il gelato, Louis lo pulisce col fazzoletto mentre sorride dolcemente per poi mormorare un “Fatto” . La cena in casa Tomlinson è sempre movimentata: le gemelle giocavano col cibo, Louis litigava con Charlotte, Fizzy alzava gli occhi al cielo assieme alla madre ed Harry tratteneva le risate, sentendosi finalmente a casa. Dopo cena, Louis rimane giù un po' con le sorelle mentre Harry sale in camera: indossa il pigiama e unisce il suo letto con quello di Louis, per poi sdraiarsi in attesa che più grande lo raggiunga dopo una ventina di minuti. Harry lo sente muoversi nella stanza cercando di fare il meno rumore possibile: indossa il pigiama, cammina a piedi scalzi fino a raggiungere il letto, scostare le coperte e stendersi per poi stringere il più piccolo tra le braccia, baciargli la fronte e sussurrargli “Buona notte piccolo.”. Harry ama sentire le braccia di Louis attorno al suo corpo, ama sentire il suo battito cardiaco mentre l'orecchio è poggiato al petto del maggiore, ama sentire il respiro regolare di Louis che gli accarezza il collo e ama inalare il suo profumo. Perché Harry si sente a casa.


“Allora, come ti trovi?” chiede Louis addentando la sua pizza sorridendo al più piccolo che, timidamente, addenta la sua. Quella sera, Louis ha chiesto alla madre di far mangiare i due da soli in modo tale da parlargli e, magari, strappargli qualche parola. Harry sorride timidamente per poi annuire. Louis non sa cosa vuol dire quel gesto, Louis non sa mai cosa Harry vuole dire con i suoi gesti e vorrebbe tanto saperlo. Vorrebbe sentire la sua voce. Così, sorride semplicemente a quel gesto di Harry, continuando ad addentare la sua pizza. Un sorriso triste, un sorriso che nasconde dei desideri. “Ti va se guardiamo un film?” domanda allora interrompendo il silenzio ed Harry sorride e annuisce pulendosi le labbra col dorso della mano. Louis sorride intenerito per poi alzarsi e dirigersi verso lo scaffale dei dvd da dove prende il film Grease. “Che ne dici?” domanda sorridendo facendogli vedere la copertina ed il più piccolo annuisce sorridendo, muovendosi un poco sul letto. Louis ride leggermente per poi inserire il dvd nel lettore e farlo partire, stendendosi successivamente al fianco di Harry dopo aver liberato il letto dai cartoni della pizza. Il più piccolo, immediatamente, si rifugia tra le braccia del più grande e stringe tra le mani la sua maglia per poi lasciarsi stringere. “Amo quando fai così.” sussurra piano Louis strofinando il naso sul collo del riccio. Harry sorride timido e si stringe ancora di più a lui. E Louis sospira, accarezzandogli i capelli. “Sai, vorrei tanto sapere cosa pensi alle volte, come ora per esempio.” Harry alza il volto: lo guarda con la bocca socchiusa e gli occhi verdi illuminati dal televisore. Louis ha paura di averlo offeso, di aver detto una stupidata, di farlo soffrire. Ma capisce che le sue paure sono infondate quando le labbra di Harry si aprono in un sorriso. Il più piccolo si stacca dall'abbraccio e, il più grande, lo lascia andare. Louis lo osserva sporgersi sul suo corpo, sente il calore del suo petto a contatto col suo quando Harry si stende per poter raggiungere il telefono di lui. Lo guarda curioso quando torna al suo fianco e apre la cartella delle bozze, per poi digitare sui tasti qualcosa. E Harry sorride fiero, porgendogli successivamente il telefono mentre Louis lo guarda confuso per poi prenderlo.
Cosa penso? Amo quando mi stringi. Mi fai sentire al sicuro.
E Louis sorride, per poi abbracciarlo più forte e baciargli la fronte.
“Cosa altro ami? Di me, intendo..” domanda Louis allora.
A nessuno dei due importa del film il quale attende di esser riprodotto siccome è al menu principale: finalmente stanno avendo un rapporto più profondo. Harry gli porge la mano e Louis capisce che vuole il cellulare così, con mani tremanti, glielo mette sul palmo della mano. Harry sorride e inizia a scrivere. Louis lo osserva pigiare il display, lo osserva mentre di tanto in tanto sorride, lo osserva curioso della risposta. Una volta concluso, Harry glielo porge sorridendo.
“Amo i tuoi occhi. Inizialmente perché erano uguali a quelli di mia madre, ora li amo perché sono i tuoi
Amo quando mi stringi, mi fai sentire a casa.
Amo quando mi baci i capelli e me li carezzi, amo il tuo tocco.
Amo quando canti, mi porti in un mondo dove i miei incubi svaniscono.
E Amo te, perché sei la cosa più bella che mi sia mai capitata.”

E Louis, col cuore a mille, sorride strofinando il suo naso con quello del più piccolo.


Durante la notte, Louis si sveglia a causa dei movimenti bruschi di Harry. “Harry, piccolo.” lo chiama scuotendolo leggermente fino a quando Harry non apre gli occhi mentre ansima. “Tranquillo, era solo un brutto sogno, ci sono io.” gli sussurra stringendolo leggermente. Ed Harry, al ricordo di ciò che ha sognato, incomincia a singhiozzare mentre stringe la maglietta di Louis come se fosse la sua ancora di salvezza. “If I don't say this now, I will surely break. As I'm leaving the one I want to take. Forgive the urgency but hurry up and wait: my heart has started to separate.” Louis inizia a cantare a bassa voce carezzandogli i capelli, nella speranza di placare i suoi singhiozzi. Si ricorda le parole scritte da Harry e, volendo farlo sentire meglio, ha cercato di scacciare i suoi incubi cantando. “Oh, oh, be my baby, Ohhhhhh, Oh, oh, be my baby and I'll look after you.” Sente i singhiozzi di Harry diminuire mentre stringe le braccia attorno al suo collo e vi affonda la testa, strofinandovi poi il naso umido. “There now, steady love, so few come and don't go. Will you won't you, be the one I'll always know. When I'm losing my control, the city spins around. You're the only one who knows, you slow it down.” Non gli importa se sveglierà le gemelle, o Charlotte, o Fizzy o la mamma: tutto ciò che vuole è far sentire al sicuro Harry. “If ever there was a doubt . My love he leans into me. This most assuredly counts.He says most assuredly. ” Canta accarezzandogli la schiena e il più piccolo si rilassa sotto il suo tocco. E Louis ci crede, ci crede davvero quando cambia al maschile il testo, sperando che Harry capisca. “Oh, oh, be my baby, Ohhhhhh, Oh, oh, be my baby and I'll look after you.” Harry lo guarda nella penombra: guarda i suoi occhi che cercano i suoi, guarda le labbra muoversi e ascolta la sua voce. “It's always have and never hold : you've begun to feel like home. What's mine is yours to leave or take, what's mine is yours to make your own.” E Louis vuole davvero che quel che è suo diventi il suo, vuole che il suo mondo sia anche di Harry. Vuole che Harry faccia parte del suo mondo, ora più che mai. “Oh, oh, be my baby, Ohhhhhh, Oh, oh, be my baby and I'll look after you.” E Harry sorride mentre le palpebre si abbassano pesanti sui suoi occhi verdi. Con le poche forze che gli sono rimaste, si avvicina al volto di Louis e lascia un bacio sulle sue labbra per poi poggiare la testa sul petto sel maggiore e addormentasi, ascoltando il suo battito cardiaco che batte così forte.

 

















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It's always have and never hold,
You've begun to feel like home.
What's mine is yours to leave or take,
what's mine is yours to make your own.
Oh, oh
Be my baby, and i'll look after you.


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SCUUUUUUSAAATE DEL RITARDOO çç
No davvero, la scuola mi sta ammazzando visto che devo recuperare geografia ('ca troia!) e le altre materie vi sono verifiche su verifiche cc
Comunque, eccomi qui ad aggiornare!
Inanzi tutto, amo questo capitolo.
Bho, personalmente amo questa mia storia. Mi piace, perchè è diversa, dolce e.. inaspettata?
Amo questo capitolo perchè Harry comunica per la prima volta con Louis.
Amo questo capitolo perchè Harry spiega come si sente in casa Tomlinson e come si svolge la giornata.
Amo quando Harry spiega a Louis cosa ama di lui, svelandogli anche che lo ama.
Amo quando Louis canta a Harry per fargli dimenticare gli incubi. Notare poi che ha detto he e non she.
In un certo senso, gli ha fatto una dichiarazione.
Questo è solo un capitolo di passaggio e mi scuso per la lunghezza! Forse è un po' troppo corto?
Ringrazio Louis che mi ha accompagnato nella scrittura di questo capitolo con le sue cover look after you e because of you.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che la storia continui ad interessarvi, sono agitata essendo la mia prima ff larry cc

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Elisa.


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Capitolo 7
*** 7. Read all about it. ***


 

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7. Read all about it.




Harry è solo.
Ha le ginocchia strette al petto e il volto sepolto tra esso e le gambe mentre la musica invade la stanza. Louis è uscito per fare la spesa, la signora Tomlinson è ad accompagnare le ragazze a scuola. Le note di Look After You si affievoliscono e la canzone finisce, lasciando un vuoto nel petto di Harry. La sente sua quella canzone da quando Louis gliel'ha cantata la notte per scacciare i suoi incubi, gli appartiene. Nel frattempo, un'altra canzone inizia con le note di un pianoforte.


You’ve got the words to change a nation,
but you’re biting your tongue.
You’ve spent a life time stuck in silence
afraid you’ll say something wrong.
If no one ever hears it how we gonna learn your song?
So come, on come on,
Come on, come on.


Se prima nel petto di Harry vi era il vuoto, in questo momento sente un miscuglio di emozioni: paura, i ricordi che tornano a galla, la voglia di urlare. Harry è sempre stato in silenzio durante questi anni ed è per questo che lo è anche ora: non vuole dire le sue ragioni. Da quando in seconda media ha detto di esser gay, non ha più espresso i suoi pareri. Aveva persino il timore di rispondere alle domande personali proposte dagli insegnanti! Sua madre prima che morisse, lo aveva portato da uno psicologo per capire il perché il figlio si fosse così chiuso in sé stesso, perché avesse paura di parlare. Ovviamente, da quelle sedute, non vi si era ricavato un ragno da un buco: Harry rimaneva zitto con le mani tra le mani a testa china lasciando la stanza avvolta dal silenzio, un silenzio spezzato dallo psicologo qualche volta. Tutto, però, è cambiato da quando è arrivato Louis Tomlinson nella sua vita. Ancora Harry non si riesce a spiegare come sia possibile che i suoi occhi, le sue braccia, lui in per sé riesca a rassicurarlo così. Se lo è chiesto dal primo giorno in cui l'ha visto in ospedale. Harry era appena uscito dal bagno e aveva vomitato, vomitato l'anima per dimenticare ogni cosa. L'ha sempre fatto; vomita per dimenticare i problemi perché sente la bocca aspra, la lingua pastosa come se nella sua bocca vi fossero tutti i suoi ricordi, ogni suo più brutto ricordo. Si era chiuso nel bagno per vomitare e dimenticare i bambini sentiti la sera prima dire che fosse strano, che fosse diverso. Aveva pianto tutta la notte con le lenzuola strette tra le mani, il viso sul cuscino pronto a soffocare i suoi urli di frustrazione e tristezza. Ma quando aveva visto quegli occhi, un senso di pace aveva pervaso il suo petto: quegli occhi così simili a quelli della madre. Era arrossito e, accompagnato da due infermiere, era tornato in camera dove si era steso sul letto con l'intenzione di dormire e dimenticare. Ma la pace non era durata per molto. Gli occhi di sua madre che si spegnevano l'avevano fatto urlare di paura e sentire le mani delle infermiere addosso a lui, di certo, non migliorava le cose: Harry odia essere toccato. E quando ha incontrato gli occhi di Louis, la tempesta dentro di lui si era calmata lasciando spazio al bel tempo. Non capisce nemmeno il perché Harry non si sia ritirato quando Louis gli ha preso la mano perché come ho detto, lui odia essere toccato: forse perché era troppo impegnato a guardare i suoi occhi, forse perché il suo sorriso lo rassicurava, insomma, Harry non se lo sa spiegare. Harry ha sempre sperato che Louis non lo abbandonasse da quel momento e qualcuno aveva ascoltato le sue preghiere.


I wanna sing, I wanna shout
I wanna scream till the words dry out
so put it in all of the papers,
i’m not afraid!
they can read all about it,
read all about it oh.


Eppure, quando Louis è entrato nella sua vita, ha sempre desiderato urlare, gridare la sua opinione. Eppure, c'era qualcosa che lo bloccava.
La paura della sua opinione?
La paura dell'opinione della famiglia Tomlinson?
Oppure la paura del ritornare ad amare?

Certo, Harry è convinto di amare Louis, anche se la parola amore non l'ha mai provata così da vicino e ha paura di essere felice. Ed è per questo, che proprio ieri notte ha cercato di fargli capire che lo ama con tutto sé stesso ma che, allo stesso tempo, la paura lo logora dentro. Harry raddrizza le spalle e incrocia le gambe sul letto ricordandosi che la notte prima ha baciato Louis sulle labbra.
E se questa mattina si è svegliato prima per non incontrarlo?
E se lo ha fatto perché lui non prova nulla?
Che cosa ho fatto?

Il ragazzo si passa una mano tra i capelli e ne tira le punte come a volerli strappare dalla frustrazione. E le lacrime si fanno spazio sul suo volto mentre i denti bianchissimi mordono le labbra cercando di scacciare il dolore che ha dentro. Si volta verso destra e la porta del bagno gli ricorda che può vomitare per dimenticare il male che tiene dentro. Si alza barcollando e si asciuga le lacrime con la manica del pigiama per poi raggiungere la porta che apre e richiude con un tonfo secco. Nota sul ripiano in marmo il pigiama di Louis e sente una stretta allo stomaco: lo raggiunge e lo prende con mani tremanti per poi annusarne l'odore. Scuote la testa e lo butta per terra, per poi avvicinarsi al gabinetto lontano da esso e si caccia due dita in gola e vomita.
Vomita per dimenticare il bacio della sera prima.
Vomita per dimenticare che Louis se ne è andato.
Vomita per dimenticare che è solo.
Vomita per dimenticare che i rapporti con Louis non saranno più gli stessi.
Vomita per dimenticare l'odio che Louis ha nei suoi confronti.

E si accascia a terra, coprendosi gli occhi con le mani e piange come un bambino e viene scosso dai singhiozzi. Si volta verso il pigiama del ragazzo e apre gli occhi: è ancora li a terra nel punto in cui lo ha buttato. Tremante, gattona verso di esso: si sdraia in modo tale da poggiarvici il volto sopra e ne aspira il profumo iniziando a piangere ancora di più.
Piange bagnandone la stoffa.
Piange stringendolo tra le mani.
Piange strofinandoci il naso.
Piange sentendo un vuoto incolmabile dentro di lui.





“Sono a casa!” urla Louis posando il sacchetto di plastica sul pavimento per chiudere la porta.
Silenzio.
Il moro alza un sopracciglio sorpreso: come mai la madre non è ancora tornata? Alza le spalle e prende la busta tra le mani portandola in cucina dove la appoggia sul tavolo. Louis non vedeva l'ora di tornare a casa: era uscito il prima possibile quella mattina così da passare anche in una pasticceria e prendere la colazione per Harry. Col sorriso sulle labbra, sistema il cibo negli appositi ripiani per poi versare il latte fresco in un bicchiere che appoggia su un vassoio assieme alle ciambelle zuccherate. Sorride se è possibile ancora di più e lo prende tra le mani, dirigendosi verso il piano di sopra nella camera sua e di Harry. Facendo il meno rumore possibile, apre la porta e entra all'interno della stanza, camminando silenziosamente verso il letto. C'è solo la poca luce che entra dalle persiane a fargli vedere così, con attenzione, poggia il vassoio nella sua parte del letto e cammina verso quella di Harry dove si abbassa alla sua altezza e scosta le coperte: Harry non c'è. Louis sente una fitta allo stomaco e le sue mani si fanno strada tra i capelli che tira nervosamente. “Cazzo.” borbotta a bassa voce e esce dalla stanza, correndo al piano di sotto: ma nulla, Harry non c'è da nessuna parte come al primo piano nelle altre stanze. Il castano si siede sul letto e si passa una mano sul volto, ascoltando il silenzio. Un singhiozzo gli fa alzare il capo e si volta verso la posta del bagno: si alza inciampando nei suoi stessi piedi e cade atterra, ma si rialza immediatamente e spalanca la porta del bagno. Harry è lì sdraiato sul pavimento, con la sua maglietta del pigiama stretta tra le mani e piange scosso dai singhiozzi. Louis non sa definire le emozioni che sta provando, ma lo stanno distruggendo. Si accascia a terra e accarezza freneticamente il capo di Harry, sollevandolo e poggiandolo sulle sue ginocchia. “Piccolo, sono io, calmati, non piangere per favore.” sussurra cercando di rassicurarlo ma nel suo tono si capisce che è allarmato. Harry alza il capo e incontra gli occhi di Louis che lo guardano preoccupato. “Non mi odiare, ti prego..” sussurra e gli occhi di Louis si spalancano. Harry ha parlato, ha ascoltato per la prima volta la sua voce. “Non potrei mai odiarti piccolo.” sussurra abbassandosi alla sua altezza e facendo sfiorare i loro nasi che sono al contrario. Harry guarda il collo di Louis e lo vede sporgersi verso il suo. Ed è lì che Louis appoggia le sue labbra su quelle salate dalle lacrime di Harry. Il cuore del più piccolo martella nel suo petto e gli occhi sono spalancati dalla sorpresa. Louis muove piano le labbra e Harry lo asseconda: è la prima volta che bacia qualcuno, è la prima volta che bacia le labbra di qualcuno che sono al contrario rispetto alla sue. Non sanno quanto tempo rimangono a baciarsi, con la mano di Louis sulla guancia di Harry e la mano di Harry su quella di Louis. Ma quando Louis si stacca dalle labbra del più piccolo a entrambi pare sia passata un'eternità. “Lascia che curi il tuo cuore infranto Harry.” soffia sulle labbra del diretto interessato facendolo tremare piano per poi tornare a baciarlo.


And I can lend you broken parts
that might fit like this.
And I will give you all my heart,
so we can start it all over again.

 

















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Can we take the same road two days in the same clothes
And I know just what he’ll say if i make all this pain go
Can we stop this for a minute?
You know, I can tell that your heart isn’t in it or with it.


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VE LO CONCEDO, POTETE AMMAZZARMI.
Mi scuso per il TREMENDO ritardo cazzo.
La scuola mi sta ammazzando e sarà così fino a inizio luglio siccome dovrò aiutare a studiare dei ragazzi che quest'anno hanno gli esami.
Ho scritto più volte su twitter "oggi aggiorno","oggi è il giorno giusto, giuro!" ma sempre vi era poi un contrattempo!
SHIT.
Vabbè, che dire?
Inanzi tutto, vorrei iniziare con dei ringraziamenti siccome non li ho ancora fatti!
- ringrazio chi mi ha inserito tra gli autori preferiti.
- ringrazio tutti voi che state recensendo: la storia ha 234 recensioni totali!
- ringrazio le 130 persone che han inserito la storia tra le preferite.
- ringrazio le 23 persone che han inserito la storia tra le ricordate.
- ringrazio le 176 persone che han inserito la storia tra le seguite.
dswfhasjgh, grazie a tutti, davvero!
Passiamo a parlare del capitolo...
è abbastanza lungo e sono soddisfatta! sia per la lunghezza, appunto, e il contenuto.
Principalmente è un capitolo su Harry come avete potuto notare e si può capire qualcosa in più su di lui.
AMO QUESTO CAPITOLO, soprattutto la fine :')
Ne abbiamo aspettato di tempo per sentire Harry dire qualcosa, eh?
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che la storia continui ad interessarvi, sono agitata essendo la mia prima ff larry cc

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Elisa.


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Capitolo 8
*** 8. Irresistible. ***


 

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8. Irresistible




Midnight doesn’t last forever,
dark turns to light.
Heartache flips my world around.
I’m falling down, down, down,
That’s why.



Louis stringe Harry al suo petto lasciando che la schiena del più piccolo vi aderisca. Non riesce a dormire e quindi, nel silenzio della notte riempito dai respiri del ragazzo stretto tra le sue braccia, rimane a pensare. Nella sua mente le immagini di Harry steso sul pavimento che piange stretto alla sua maglietta scavalcano ogni suo pensiero e una morsa dolorosa stringe il suo cuore. Quando lo ha visto li, fragile ancor più di quando lo aveva visto la prima volta in ospedale avrebbe voluto morire. “Scusami piccolo..” sussurra nel silenzio accarezzandogli i capelli e sente Harry muoversi e mugugnare qualcosa per poi tornare a respirare regolarmente.
Ma perché si sta scusando?
Per averlo lasciato da solo ed esser lui la causa del suo pianto disperato?
Per avergli promesso un qualcosa che, forse, nemmeno riuscirà a mantenere?
Per aver paura di quella situazione?

Si, perché Louis ha paura, di tutto e di niente.
Ha paura di ciò che sta provando, qualcosa che mai prima dall'ora ha provato.
Ha paura di se stesso.
Ha paura di far crollare tutti i muri di cristallo che ha costruito attorno a se stesso.

Si, le sue mura non sono in cemento o in qualsiasi altro materiale resistente o almeno, lo pensava fino a quando Harry ha iniziato a far parte della sua vita. Harry ha la capacità di toccare le sue barriere e di farle cadere, facendole frantumare in mille pezzi di cristallo con i quali Louis si taglia e si ferisce. D'altro canto Harry, si è svegliato e rimane in silenzio cercando di percepire i pensieri del maggiore. Ancora non riesce a crederci di aver parlato qualche ora prima, e ancora si maledice per ciò. Eppure, si era sentito in dovere di dire quelle parole perché non voleva, non vuole che Louis lo odi. Quel ragazzo è diventato il suo porto sicuro, il riparo durante la pioggia, l'arcobaleno dietro le nuvole grige e Harry non potrebbe sopportare di perderlo. “Scusami ancora piccolo..” sussurra il maggiore prima di lasciare il corpo del più piccolo, stando attento a non svegliarlo. Harry ascolta con attenzione i passi del ragazzo sul pavimento per poi udire la porta del bagno aprirsi e vedere la luce che viene accesa. E la porta si chiude.


It makes your lips so kissable.
And your kiss unmissable.
Your fingertips so touchable.
And your eyes irresistible.


L'acqua fredda sbatte sulla pelle del viso di Louis. Le mani raggiungono l'acqua che scorre dal rubinetto e se la getta sul volto, strofinandole sulla pelle. Alla cieca, chiude cerca un asciugamano e se lo porta al viso, asciugandolo per poi chiudere il rubinetto. Si guarda allo specchio e incontra i suoi occhi rossi causati dal pianto trattenuto fino a poco prima e pensa che ciò è tremendamente sbagliato.
Come la prenderà Johanna?
Cosa penseranno le sue sorelle?
Cosa dirà Harry?

E pensa sia uno stupido, uno stupido innamorato.
La sua famiglia sa che è gay, ma cosa ne penserebbero del fatto che è innamorato del ragazzo adottato? Scuote la testa e i capelli spettinati oscillano fino a finirgli davanti al visto, impedendogli di guardare chiaramente la sua figura riflessa allo specchio. “Louis...” il ragazzo si volta e incontra gli smeraldi del più piccoli, così irresistibili. E Louis non pensa che diamine ci fa alzato? non dovrebbe vedermi così, ora che sono mezzo sconvolto, no. Semplicemente pensa ha parlato, ha parlato un'altra volta ed ha detto il mio nome. E' solo la seconda volta che sente la sua voce e quel tono roco e basso gli fa perdere dei battiti, così come è successo la prima volta. “Harry...” sussurra sorpreso osservando il ragazzo che stringe nella mano destra la maniglia e l'altra intenta a stropicciarsi l'occhio. “Tutto bene Lou?” domanda allora avvicinandosi piano al maggiore che, tra le mani, ancora tiene il suo asciugamano. Ma il diretto interessato non presta attenzione; troppo impegnato a osservare le labbra rosee del più piccolo che si muovono piano, troppo impegnato a memorizzare la morbidezza delle dita del più piccolo che gli sfiorano un braccio nudo. “Lou?” sussurra allora Harry non ricevendo nessun segnale.



I find your lips so kissable.
And your kiss unmissable.
Your fingertips so touchable.
And your eyes irresistible.



E Louis lascia andare l'asciugamano, incurante se renderà umido il pavimento o se da bianco diventerà grigio. Con un passo deciso si avvicina a Harry facendo scontrare i loro petti: gli fissa le labbra leggermente dischiuse e porta la sua mano verso la guancia di Harry, accarezzandola piano. E Harry lo guarda con occhi sbarrati per la sorpresa non aspettandosi una reazione simile. “Louis, cosa..?” e “Shhh.” sussurra piano il maggiore posando l'indice sulle labbra rosee di Harry per poi accarezzarle piano sentendole tremare sotto al suo tocco. Ed è un attimo che le loro labbra si incontrano per la terza volta.
Labbra che si sfiorano, occhi chiusi, cuori che battono sul petto dell'altro.
Louis trova le labbra di Harry così irresistibili; irresistibili da baciare.
Crede che siano la sua nuova droga, la più irresistibile che abbia mai provato.
Harry trova le labbra di Louis così baciabili, così perfette per baciare le proprie.
A differenza delle sue labbra carnose, quelle di Louis sono piccole e sottili e non può non trovarle irresistibili. La mano di Louis scende piano lungo il collo, il petto e il braccio del più piccolo fino a trovare la sua mano che stringe nella sua, lasciando che gli spazzi tra le sue dita si riempano delle dita di Harry. E Harry col pollice ne accarezza il dorso pensando a quanto ami le mani di Louis e le trovi così... toccabili. Ama le mani di Louis quando gli accarezzano i capelli.
Ama le mani di Louis quando lo stringono.
Ama le mani di Louis quando gli accarezzano la schiena.
Ama le mani di Louis quando prendono il suo volto tra di esse.
Ama le mani di Louis quando sono strette nelle sue.

Per la prima volta, Louis chiede un accesso più profondo a Harry che, timidamente, glielo concede.
Possono sentire il sapore dell'altro mentre le loro lingue si cercano timidamente e con dolcezza.
Possono sentire l'odore dell'altro inebriare le loro narici.
Possono sentire l'amore tramite quel bacio.

Louis scopre di amare le labbra di Harry, il suo sapore, i suoi occhi, le sue mani, scopre di amarlo. E quando tutti e due si staccano facendo incontrare i loro occhi, pare che siano una cosa sola.
Azzurro nel verde, verde nell'azzurro.
Spensieratezza nell'innocenza, innocenza nella spensieratezza.
Amore nell'amore.



It’s in your lips and in your kiss
It’s in your touch and your fingertips
And it’s in all the things and other things
That make you who you are and your eyes irresistible.

 

















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And your eyes, your eyes, your eyes,
Your eyes, your eyes, your eyes...
Irresistible.


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Spero che il capitolo di passaggio vi sia piaciuto, oggi non voglio dilungarmi molto...
voglio siate voi a dirmi ciò che avete provato leggendo, cosa vi è piaciuto di più e cosa ne pensate.
Dico solo che questo capitolo l'ho basato sulla canzone irresistible e lo amo, yep.
Fatemelo sapere con una recensione con più di dieci parole,
Elisa.


Se volete essere avvisati su twitter quando aggiorno, basta scrivermi il nick nella recensione :)
e se volete contattarmi:
jawaadhugsme
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Capitolo 9
*** 9. Me and you, nothing else. ***


 

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9. Me and you, nothing else.




Quando Harry si sveglia la mattina, ancora una volta, il posto nel letto accanto al suo è vuoto: è stato svegliato dalle ragazze che, come ogni giorno, sono saltate sul letto incitandolo a svegliarlo per fare colazione. E, dopo aver sorriso loro, si è voltato nella parte in cui dorme Louis trovandola vuota.< Le mani hanno stretto i capelli e gli occhi si sono riempiti di paura. Che fosse scappato? “Tranquillo Harry.” gli ha sorriso Lottie posandogli una mano sulla spalla. “Louis è giù ed ha preparato la colazione.” E Harry ha sospirato e riacquistato il sorriso, scendendo dal letto poggiando i piedi sul pavimento freddo per poi correre giù in cucina. “Buongiorno Harry!” l'ha salutato Johanna alle prese con le gemelle che, testarde, non volevano mangiare quella mattina. Ma il diretto interessato non ha prestato attenzione alla donna, bensì è rimasto a guardare Louis alle prese con i fornelli. “Buongiorno piccolo!” ha urlato col sorriso voltandosi nella sua direzione e Harry è arrossito mentre torturava la maglia del pigiama per il nervoso. E Louis gli si è avvicinato baciandogli la guancia per poi posizionare un piatto pieno di pancake al posto dove vi si siede il più piccolo. “Spero ti piacciano!” gli ha sorriso poi sedendosi al suo fianco e attendendo il primo boccone. Harry, sorridendo, ha messo in bocca il primo boccone e, apprezzandone il sapore e il gesto, ha abbracciato il castano strofinando il naso sul suo collo. “Certo che è proprio fortunato! Louis non ha mai cucinato la colazione nemmeno per se stesso.” aveva borbottato Fizzy facendo sorridere Harry.


“Allora, dove vuoi andare?” sorride Louis osservando Harry che si guarda attorno per decidere in quale negozio entrare. Johanna, vedendo che Harry usava vestiti di Louis e ricordandosi che non ne possedeva di propri,
ha proposto ai due ragazzi di andare a fare shopping per comprare qualche vestito. Harry è contento di aver la possibilità di possedere qualcosa di proprio, tuttavia, gli mancheranno i maglioni di Louis che ha indossato fino a quel momento. “H&M?” domanda Louis per aver conferma sul negozio indicato e Harry annuisce, così lo prende per mano e camminano fino al negozio in cui entrano.< Louis sa che Harry non parla ancora molto, o meglio, parla ma solo con lui. Non ne capisce ancora il motivo ma, da quello che ha dedotto, non fa così perchè è timido o altro: Harry ha paura di esprimersi: parla solo per dire qualcosa di importante. “Bene piccolo, sbizzarrisciti.” ride Louis e Harry lo segue iniziando a girare per il negozio alla ricerca di un qualcosa che gli piaccia. Osserva delle magliette a righe dello stile di Louis e sorride per poi passare oltre dove vi sono della camice che, subito, prende da provare. “Harry, vieni qui!” lo richiama la voce di Louis e, titubante, si avvicina al ragazzo che gli da le spalle. “Guarda!” urla entusiasta mostrandogli un capello azzurro. Harry sorride e annuisce. “Provatelo!” ride facendoglielo indossare di mano propria e ride ancora di più vedendo il più piccolo imbronciato. “Sei così carino, Harry.” dice intenerito baciandogli le labbra imbronciare che subito si stendono in un sorriso.


“Che ne dici di prendere un gelato?” domanda Louis indicandogli una gelateria. Entusiasta, Harry annuisce felice come un bambino e velocizza il passo. Louis ride intenerito: Harry sembra così piccolo sia fisicamente che nei modi di fare e forse è per questo che se ne vuole prender cura. “Cosa volete ragazzi?” sorride la donna dietro al bancone cordiale. Louis osserva i gusti indeciso perché, se fosse per lui, li prenderebbe tutti. “Cioccolato e Menta per me, grazie.” sorride e la donna annuisce prendendo un cono e iniziando a prepararlo mettendoci le palline dei gusti chiesti. “Tu Harry?” domanda piano e il riccio indica la menta e il puffo. Louis ridacchia piano. Gelato al puffo, davvero? E' proprio un bambino. “E un cono alla menta e puffo.” aggiunge dopo aver preso il suo dato dalla donna che, subito, prepara l'altro per il più piccolo per poi porgerglielo. “Fanno cinque sterline.” sorride picchiettando i tasti della cassa e Louis gli porge la banconota: la saluta con un sorriso e avvolge le spalle di Harry con un braccio portandolo a uno dei tavolini fuori dal locale. “Divertito oggi?” gli domanda sedendosi e Harry annuisce col sorriso imitandolo mentre lecca il suo gusto al puffo. “Sono felice.” sorride posando gli occhi sul suo gelato per poi riportarli su Harry e incominciare a ridere. Sentendo la risata di Louis, il più piccolo alza il volto e lo guarda cercando di capire e
“Sei sporco qui.” gli spiega prima di alzarsi e posargli il pollice all'angolo della bocca pulendolo dal gusto color verde. Harry arrossisce e si sente andare a fuoco mentre Louis è così vicino a lui mentre Louis sorride intenerito. Sta per posare le labbra su quelle del più piccolo quando una voce fastidiosa lo interrompe. “Louis! Che piacere!” “Grimshaw.” sibila tornando con la schiena attaccata alla schiena incominciando a mangiare il proprio gelato. “Tutto bene?” domanda poi il ragazzo dai capelli rossi. “ 'Na meraviglia.” risponde alzando gli occhi al cielo. Harry si sente confuso e, soprattutto, fuori luogo: non sa chi sia quel ragazzo che, adesso, ha spostato lo sguardo su di lui guardandolo intensamente. “E tu chi sei piccoletto?” gli domanda e Harry spalanca gli occhi portandoli poi sulle proprie scarpe. “Nessuno con cui devi avere a che fare, Nick.” sibila Louis avvicinando la propria sedia a quella di Harry per poi posargli una mano sulla coscia. “Beh, peccato.” ridacchia passandosi una mano tra i capelli rossi “Perché sai, ha proprio una bocca bellissima, perfetta per leccare.” ammicca. Harry se è possibile, diventa ancora più rosso dalla vergogna mentre Louis dalla rabbia. “Levati dal cazzo Grimshaw perché non potrei più rispondere delle mie azioni.” dice allora alzandosi dalla sedia e fronteggiandolo. Il rosso ridacchia alzando le mani in alto come resa e “Tranquillo, me ne vado Tomlinson. Ciao bocca di rose.” ammicca poi verso Harry e Louis vuole davvero tirargli un pugno in un occhio. “Tutto bene?” domanda poi sedendosi e Harry annuisce stringendogli la mano.


“Siamo a casa!” urla Louis aprendo la porta ma non riceve nessuna risposta se non da un post it attaccato al mobiletto in anticamera. Siamo uscite e andate al cinema! Ci vediamo più tardi e fate i bravi! -mamma. Louis alza gli occhi al cielo e porta lo sguardo verso Harry che si morde le labbra mentre osserva le scarpe che si strofinano tra di loro. “Ti va di guardarci un film?” domanda allora e il più piccolo annuisce contento seguendolo in salotto. Louis accende la TV e smette di fare zapping quando trova sul canale 4 Harry Potter e l'ordine della fenice. “Che dici, può andare?” domanda mentre si sdraia sul divano e Harry annuisce guardandosi attorno perché non sa dove sedersi perché, insomma, Louis si è preso tutto il posto! E “Vieni qui.” dice Louis picchiettando la mano sul proprio petto. Il più piccolo, timidamente, si avvicina al divano e si sdraia in mezzo alle gambe del più grande poggiando il petto su quello di Louis e mettendo il viso nell'incavo del suo collo. “Comodo?” domanda Louis mentre gli accarezza i capelli e Harry annuisce muovendosi piano e strofinando il naso sul braccio di lui. Non badano al film, nessuno dei due lo fa: Harry ormai si è addormentato sotto le carezze del maggiore mentre Louis osserva ogni tratto di Harry pensando a quanto sia fortunato.

 

















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My heart's a stereo
It beats for your, so listen close
Hear my thoughts in every note
Make me your radio
Turn me up when you feel low
This melody was meant for you
Just sing along to my stereo


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Mi scuso per la lunghezza, ma è un capitolo di passaggio c:
Spero vi sia piaciuto!
Vi dico solo che è entrato un nuovo personaggio: Nick Grimshaw, lo conoscete, no?
Beh, sappiate che romperà il clima di calma e amore ;)
Spero in un vostro parere in una recensione con più di dieci parole :)
jawaadhugsme

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Capitolo 10
*** 10. Harry's passion. ***


 

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10. Harry's passion.




“Allora Harry, cosa ti piace fare?” domanda Johanna facendo compagnia al ragazzo. Da poco, ha iniziato a parlare anche con i componenti della famiglia Tomlinson perché se Louis è buono, di certo anche le persone con il stesso DNA lo sono. “Mi piace cantare e suono anche la chitarra.” sorride asciugando un piatto e riponendolo assieme agli altri. La signora Tomlinson sorride passandogli un'altro piatto bagnato e “Potremmo uscire a comprarne una prima di passare a prendere le gemelle e Charlotte a scuola!” sorride e Harry annuisce. “Fizzy?” domanda allora notando che manca all'appello un nome. “Deve finire una ricerca di storia assieme a una sua amica quindi va a casa con lei.” sorride chiarendogli i dubbi. “Vai a metterti il cappotto che usciamo, forza.” gli sorride Johanna e Harry annuisce asciugandosi le mani con lo staccio che posa sul ripiano della cucina per poi andare in corridoio e indossare le all star bianche e il cappotto comprati assieme a Louis. “Sei pronto caro?” domanda Johanna facendo sbucare il capo dalla cucina e sorride vedendo il ragazzo sorridente che annuisce. “Perfetto! Andiamo allora.” annuncia prendendo le chiavi della macchina e conducendolo fuori dall'abitazione.


Quando Harry spinge la porta del negozio di musica, il campanellino posto vicino ad essa tintinna comunicando la loro entrata all'interno. Subito un ragazzo che lavora li si avvicina a loro sorridendo cordiale e “Posso aiutarvi?” domanda. Johanna annuisce sorridendo. “Questo giovanotto vorrebbe una chitarra nuova.” risponde al posto suo sapendo che, ancora, non può farcela. E “Certo, seguitemi!” annuncia il commesso che dal cartellino attaccato alla camicia dice di chiamarsi Alfred. Alfred li conduce al reparto degli strumenti e “Scegliete pure!” sorride cordiale per poi allontanarsi per lasciare spazio ai clienti. Harry osserva le chitarre acustiche poste una al fianco dell'altra: subito, lo colpisce una chitarra di colore azzurro e nero che gli ricordano tremendamente gli occhi di Louis. “Ti piace questa Harry?” domanda Johanna notando lo sguardo imbambolato su di essa e Harry annuisce. “Abbiamo scelto!” urla Johanna richiamando il commesso che si riavvicina col sorriso e “Questa.” aggiunge indicandogliela. Alfred sorride prendendola delicatamente per poi portarli verso le custodie e Harry ne sceglie una nera semplice in stoffa. “Qualcos'altro?” domanda il commesso sorridendo una volta giunti alla cassa e Johanna annuisce osservando i plettri racchiusi nella loro apposita scatola. “Posso avere questo plettro?” domanda indicandogliene uno color azzurro abbinato alla chitarra. “Certamente!” sorride prendendolo e aggiungendolo al conto. E Harry sorride tenendo tra le mani la sua nuova chitarra chiusa nella custodia e la tiene tra le mani come se fosse la cosa più preziosa del mondo e in effetti lo è: gli ricorda tanto Louis....


Dopo esser passati a prendere le sorelle Tomlinson a scuola, Harry si è rinchiuso nella stanza che condivide con Louis: si è seduto sul letto con la chitarra sulle gambe incrociate, il computer davanti aperto su uno spartito e il plettro tra il pollice e l'indice della mano destra. Ha scelto di suonare l'ultima canzone che Louis ha ascoltato su YouTube: She don't like the lights di un certo Justin Bieber e dopo averla ascoltata, ha cercato lo spartito su google e ha iniziato a impararlo a memoria.
“She don't like the flash, wanna keep us in the dark.
She don't like the fame, baby when we're miles apart.
And she getting to the point where it's too much for.
And she wanna throw us all away, it's too much for.
She can't hide away cause the world knows who we are ”

Harry strimpella le note cantando con voce incerta: gli è sempre piaciuto cantare ma odia la sua voce. Ed è una delle tante ragioni per cui Harry non parla: nessuno deve sentirla. Da quando un ragazzo di nome Stan gli ha urlato contro ridendo di aver una voce da checca e i suoi compagni hanno riso, lui non ha più cantato o almeno non in pubblico. Ricorda che pianse tutto il pomeriggio con le braccia strette attorno alle gambe bagnando tutto il cuscino di esse. Prima cantava nei Musical della scuola senza vergogna e gli piaceva quando a fine spettacolo, sua mamma gli portava i fiori come se fosse una vera star. Ma da allora, non ha più partecipato a nessuno spettacolo canoro.
“She don't like the lights.
She don't, she don't, she don't...
She don't like the lights.
She don't, she don't, she don't...
Don't wanna share no one else, want me for herself,
Don't want no love in front of the camera.
She don't like the lights.
She don't, she don't, she don't...
She don't like the lights ”



Quando Louis torna a casa, trova le sue sorelle sedute sul divano con una tazza di the verde tra le mani e sua madre che legge un libro. “Che succede?” domanda sentendo il suono di una chitarra strimpellata e Charlotte porta l'indice alle labbra intimandogli di far silenzio. “Harry sta cantando.” sussurra. Louis alza un sopracciglio non capendo ma la risposta gli viene data quando sente la voce roca del ragazzo proveniente dal piano di sopra intonare la canzone che ha ascoltato la sera precedente. “And it's getting to the point where it's too much for
Wanna throw it all away, cause it's too much for
She don't wanna live this life.”

Louis sente la voce roca di Harry che è decisamente bellissima e riesce a mettergli i brividi. “Ma come..?” domanda portando lo sguardo verso sua madre che l'ha affiancato. “Stamattina ho portato Harry al negozio di musica e gli ho preso una chitarra. E' da due ore che prova a cantare e strimpellare quella canzone e, finalmente, ci riesce dannatamante bene.” Louis sorride a sua madre ed è contento che abbia comprato qualcosa a Harry piuttosto che a lui. “Why can I choose between the two
One of the nights i'll run right now
I wish she could see, how good this can be
I hope she waits a little bit longer
Cause I don't wanna live life, without her by my side
Cause she gets the light that is in me
But she don't know, she don't know.”
Louis sente le gambe tremare agli acuti di Harry e si regge al muro temendo di cadere: sente il cuore nel petto battergli come mai prima di allora. “Tutto bene?” domanda Charlotte sorridendo bastarda sentendo il respiro affannato del fratello. Louis la fulmina con lo sguardo e annuisce disfandosi della giacca che butta per terra e corre su per le scale fino a quando giunge davanti alla porta socchiusa della loro camera e sente meglio la voce di Harry accompagnata dalla chitarra. Sbircia dalla serratura e nota il riccio con lo sguardo sulle corde che vengono pizzicate del plettro e ascolta la sua voce “Sei bravissimo Harry.” sussurra rapito facendolo smettere. Il più piccolo arrosisce e stringe la chitarra di più al petto e sorride timidamente. “Grazie mille, Louis.” dice riponendo la chitarra nella custodia e poggiandola a terra. Louis sorride e si avvicina al più piccolo per poi stendersi sul letto al suo fianco e lo abbraccia tirandoselo addosso. “Hai una voce meravigliosa, davvero.” sussurra ancora accarezzandogli dolcemente i capelli. Harry stringe tra le mani la sua maglietta e strofina il naso sul petto lasciato libero dallo scollo a V “Mai quanto te però.” sorride baciandogli le labbra. Louis scuote la testa sorridendo e gli accarezza la guancia con le nocche. “Domani ti faccio conoscere i miei amici, va bene?” domanda piano e Harry annuisce un po' titubante. “Come si chiamano?” domanda. “Zayn, Niall e Liam. Ti piaceranno, stanne certo.” sorride baciandolo ancora.
Harry ha paura di relazionarsi con gente nuova e quindi con gli amici di Louis, ma non può non essere felice del fatto che lo stia portando nel suo mondo.

 

















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Don't wanna share no one else, want me for herself,
he want the love in front of the camera.


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Inanzi tutto, volevo farvi notare che ho cambiato lo stile del capitolo (a tutti i capitoli) e che ho messo un NUOVO BANNER! Yoo.
Personalmente, lo AMO. Voi che ne pensate? Vi piace? c:
Comunque, parlando del capitolo! E' corto, lo so ç_ç ma è di passaggio!
nel prossimo capitolo Louis presenterà ai suoi amici Harry c:
Non vedo l'ora!
Spero che vi sia piaciuto e spero in un parere :)
-Elisa

jawaadhugsme

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Capitolo 11
*** 11. Louis's friends. ***


 

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11. Louis's friends.




Harry ha sempre avuto paura di approciarsi con le persone di qualsiasi età e sesso: donne, uomini, bambini, ragazzi, anziani. Per questo, in questo momento, si trova davanti all'armadio a specchio a guardare il suo riflesso: si sistema il maglioncino che indossa per poi passarsi una mano tra i capelli nervosamente. E' felice di conoscere gli amici di Louis perchè forse, o almeno così lui pensa, vuole che Harry entri a far parte del suo mondo e non solo nell'ambito famigliare. “Andrà tutto bene Haz, sono sicuro che gli piacerai.” gli aveva sorriso Louis prima di entrare in bagno a docciarsi e prepararsi per la serata. Ma nonostante tutto, si trova nella stanza sua e di Louis ad attendere il più grande mentre pensa a cosa dire, cosa fare e si impone di non fare figuracce perchè ci tiene che gli amici di Louis pensino bene di lui. “Piccolo, sei pronto?” domanda Louis uscendo dal bagno. Harry si volta e ammira il maggiore: indossa dei jeans stretti, una camicia bianca e i capelli sono tirati in un ciuffo disordinato. Deglutisce annuendo e gli prende la mano sentendosi così stupido vestito con un pantalone della tuta, una maglioncino con scritto sopra teenage ranaway mentre Louis è così dannatamente perfetto. “Noi andiamo mamma.” annuncia il maggiore prendendo le chiavi della macchina e sorridendo alla donna che guarda i due ragazzi. “Divertitevi ragazzi!” sorride loro e li segue con lo sguardo fino a quando non escono di casa. “Sei agitato?” domanda Louis portando per un breve tempo lo sguardo su Harry che gioca nervosamente con il maglioncino. “Abbastanza.” borbotta Harry salendo in macchina e si allaccia la cintura per poi osservare Louis che fa lo stesso sedendosi al posto di guida. “Stai tranquillo.” sussurra sporgendosi verso il sedile accanto ed accarezzandogli la guancia sorridendogli dolcemente “Gli piacerai. Ne sono certo.” Harry alza lo sguardo ed incontra gli occhi di Louis sentendosi a casa, un po' più tranquillo grazie anche alle sue parole. “Dici sul serio?” domanda sussurrando con voce tremante. “Fidati di me Hazza.”


“Sei pronto?” domanda Louis una volta giunti davanti al bowling, luogo dove si sono dati appuntamento lui e i suoi amici. Louis non vuole fare pressione ad Harry, vuole dargli tutto il tempo che gli serve pur di far si che si senta a suo agio, perchè vuole solo che stia bene. Accanto a lui, Harry guarda davanti a lui la porta scorrevole con su stampato sul vetro di essa la scritta "Doncaster's Bowling" e sente lo stomaco attorcigliarsi su se stesso. La paura lo sta mangiando vivo ma non vuole, non può deludere Louis: vuole fare bella figura con i suoi amici e dimostrargli che ci tiene a lui. “Sono pronto.” sussurra deglutendo. Louis sorride e gli afferra la mano facendo intrecciare le loro dita per diffondergli la forza che gli manca e Harry gli sorride per questo. “Andiamo piccolo.” sorride allora aprendo la porta e lasciandolo passare per primo per poi richiudersela alle spalle. “Dovrebbero già essere alla pista da bowling tre che ci aspettano.” annuncia controllando il messaggio mandatogli da Zayn qualche minuto prima e gli sorride. “Andiamo a prendere le scarpe.” annuncia conducendolo verso un bancone dove, dietro di esso, vi sta una ragazza che sorride loro una volta giunti. “Avete bisogno ragazzi?” domanda sorridendo e ammiccando verso Harry. Gelosamente Louis circonda la vita del più piccolo e lo porta verso di sé stringendolo possessivamente. “I nostri amici sono già sulla pista e aspettavano solo noi. Abbiamo bisogno delle scarpe.” dice fingendo un sorriso. La biondina annuisce e “Che numeri?” chiede allontanandosi di un po' per raggiungere gli armadietti dietro di lei dove vi sono le scarpe. “Un quaranta e un trentanove.” dice e la ragazza porge subito loro il paio di scarpe. “Grazie.” dice per poi prenderli e passare il numero più piccolo a Harry e tenendo il suo nella mano sinistra mentre quella destra rimane sul fianco del più piccolo. In silenzio, si avviano verso la pista numero tre e Harry inizia a sudare quando vede tre ragazzi che ridono tra di loro seduti ai divanetti. “Hey ragazzi!” urla Louis alzando il braccio con cui tiene le scarpe e i tre si voltano sorridendo nella loro direzione. “Lou, finalmente! Pensavo fossi caduto nel cesso.” dice il ragazzo moro con la cresta alzandosi e raggiungendoli seguito dagli altri tre. Harry non riesce a nascondere un sorriso divertito della battuta di lui e forse non c'è così bisogno di avere paura pensa. “Simpatico come al solito, Zayn.” sbuffa Louis divertito. I tre ragazzi portano lo sguardo verso di Harry e sorridono raggianti. “E tu dovresti essere Harry, giusto?” domanda Zayn sorridendo e andando davanti a lui. Il più piccolo sorride per niente pauroso e annuisce “Si, sono io.” dice stringendogli la mano. “E' un vero piacere conoscerti Harry. Louis ci ha parlato molto di te.” sorride il ragazzo dietro di Zayn che lo affianca e gli stringe la mano. “Grazie.” sussurra timido guardando le mani intrecciate di Zayn e del ragazzo di cui ancora non sa il nome. “Sono Liam Payne.” gli sorride porgendogli la mano che Harry stringe con il sorriso. “Ed io sono Niall.” urla il terzo ragazzo circondando le spalle di Zayn e Liam facendo spuntare la testa in mezzo alle loro. Harry ride stringendosi un po' a Louis che non può sorridere di felicità alla scena: Harry non ha più paura. “Bene ragazzi, che ne dite di giocare?” domanda Zayn indicando con cenno del capo la pista e tutti annuiscono felici dirigendosi verso i divanetti. “Come ti sembrano i ragazzi?” domanda Louis mentre sono seduti sui divanetti a togliersi le scarpe per sostituirle con quelle per giocare. “Simpatici.” sorride Harry sincero alzandosi seguito da Louis andando verso i ragazzi che hanno una palla da bowling tra le mani. “Chi inizia?” sorride Zayn e Louis sorride andando verso la fine della pista e caricando la forza nel braccio destro per poi lasciare la palla e “Strike!” urla alzando le braccia facendo ridere tutti.


Harry non avrebbe mai pensato che avrebbe legato così in fretta con i tre amici di Louis e, soprattutto, non avrebbe mai pensato di essere così espansivo con loro. Ha scoperto che Zayn è pakistano e studia arte, Liam studia medicina e ha un debole per i cartoni disney e, come dice lui fiero, ai cartoni disney non c'è un età!", mentre Niall è irlandese ed è qui dopo il divorzio dei suoi genitori assieme a sue madre e suo fratello Greg. “Tu Harry? Cosa studi?” domanda Liam sorridendo mentre Zayn, il suo ragazzo, gli circonda il collo con un braccio. “Oh...” sussurra sorpreso poggiando la lattina di coca cola sul tavolo “Per ora non studio... Diciamo che ho preso emh... una paura?” dice e annuisce cercando di convincersi delle sue stesse parole. “Forte! Anche io mi sono preso una pausa.” interviene Niall col sorriso sulle labbra per poi aggiungere “Ma dicci....” sussurra invitandolo con la mano ad avvicinarsi. “Tu e Louis state insieme?” domanda poi col sorriso facendolo arrossire spaventosamente. “Quanto sei idiota Nialler.” sbuffa Louis mollandogli un coppino che lo fa gemere dal dolore. “Comunque si, io ed Harry stiamo assieme.” sorride Louis circondandogli le spalle con un braccio. Se è possibile, Harry arrossisce ancora di più sia per le parole che del gesto: insomma, mai prima di allora avevano confermato la loro relazione! “Siete proprio carini.” sussurra sospirando come una dodicenne Liam guardandoli con occhi sognanti. “Ha ragione, state bene insieme.” concorda Zayn baciando una tempia di Liam e intrecciando le loro mani sopra al tavolo. “Emh.. vado un attimo in bagno.” annuncia Harry alzandosi dal tavolo e scusandosi con un sorriso camminando poi verso di esso a passo svelto. “E' molto timido, vero?” domanda Liam sorridendo dolcemente e Louis annuisce.


Dopo essersi richiuso la porta alle spalle, Harry si avvia al lavandino e stringe il marmo tra le mani guardandosi allo specchio mentre ascolta il suo cuore battere forte all'interno della cassa toracica. Giura che potrebbe piangere di gioia da un momento all'altro. D'un tratto, un'altra figura viene riflessa nello specchio e Harry incontra gli occhi di lui. “Ciao bocca di rosa.”


“Che ci fa qui Grimshaw e i suoi amici?” domanda Niall facendo spostare gli occhi di tutti sul gruppetto seduto al bar. “Ma soprattutto, perchè Nick sta seguendo Harry in bagno?” domanda Liam notando il ragazzo seguire il più piccolo. Louis stringe i pugni e si alza tirando indietro la sedia provocando un rumore fastidioso “Figlio di puttana.” sibila iniziando a incamminarsi ma viene fermato da Zayn. “Louis, resta calmo per favore.” dice ma Louis se lo scrolla di dosso. “No Zayn. Non posso permettere che riaccada di nuovo, soprattutto con Harry: lui non può e non deve portarmelo via.” dice con tono fermo per poi dirigersi verso il bagno.


“Che ci fai qui bocca di rosa, mh?” domanda avvicinandosi a Harry che, automaticamente, indietreggia. “I-i-io n-n-” Harry non riesce a parlare, non riesce. Vorrebbe urlare di andarsene, di lasciarlo in pace, urlare il nome di Louis ma non riesce. “Avanti, non ti faccio nulla.” sorride Nick mentre Harry, ormai, è in trappolato tra il lavandino e il corpo del ragazzo più grande di lui. “Hai una bocca bellissima, sai?” aggiunge poi toccandogli le labbra e Harry sente le lacrime farsi spazio verso i suoi occhi. “Stai lontano da lui, Grimshaw.” una voce fece voltare il diretto interessato e Harry vide il volto di Louis in lontananza. “Eddai Tomlinson, stavo per avere una bella conversazione assieme a bocca di rose. ” sbuffa divertito Nick felice di farlo innervosire. Incazzato nero, Louis si dirige a passo svelto verso il ragazzo che afferra per le spalle e lo spinge verso il muro lontano da Harry, facendogli sbattere la schiena su di esso. “Stammi bene a sentire Grimshaw: potrai esserti preso Stan, ma non permetterò che farai lo stesso con Harry, è chiaro?” sussurra al suo orecchio per poi inchiodare gli occhi in quelli marroni del ragazzo. “Chiaro.” dice Nick sorridendo e Louis si allontana prendendo per mano Harry conducendolo verso la porta pronto per uscire. “Vedremo quando cambierà idea una volta che glielo succhierò.” disse il ragazzo dietro di loro ancora inchiodato al muro. Accecato dalla rabbia, Louis si volta e gli tira un pugno proprio sul naso giurando di aver sentito un crack. “Hai rotto il cazzo adesso Grimshaw.” dice tenendolo per il colletto della camicia per poi buttarlo a terra. “Andiamocene piccolo.” sorride a Harry abbracciandolo cercando di calmarlo.

 

















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stay away from him, Grimshaw.


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Mi scuso per il ritardo!
Beh, non che non aggiorni da secoli, lol, ma volevo aggiornare prima e non son riuscita ç_ç
FINALMENTE SONO LIBERA DALLA SCUOLA DA ESATTAMENTE... IERI!
yoooooooohhhh. però avrò a che fare con lo studio fino a fine giugno perchè aiuterò dei ragazzi alle prese con gli esami ç_ç
anyway, ecco col capitolo che (io) attendevo.
Louis presenta Harry ai suoi amici e entra in scena anche Nick e_e
comunque, ho una notizia: questa storia andrà avanti tutta l'estate (siccome arriverà intorno ai 35 capitoli e poi vi dirò perchè più avanti)
e dopo di questa ci sarà una nuova storia sempre Larry a cui sto già lavorando.
Non vi accenno nulla se non che è AU e Harry sarà figlio dei fiori e Louis un ragazzo punk.
Vi ho incuriosite, eh?
btw, spero che vi sia piaciuto e spero in un parere :)
-Elisa

jawaadhugsme

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Capitolo 12
*** 12. Bad dreams. ***


 

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12. Bad dreams.




“Stai bene Harry?” domanda Niall andandogli in contro vedendoli uscire dal bagno. Il più piccolo annuisce e si stringe a Louis che l'ha tenuto tra le proprie braccia tutto il tempo. “Che è successo?” domanda Liam seguito dal suo ragazzo. “Quel pezzo di merda di Grimshaw lo stava importunando.” risponde Louis stringendolo possessivamente. “Sicuro di stare bene, Harry?” domanda Liam comprensivo poggiandogli una mano sulla spalla. Harry annuisce e porta il viso nell'incavo del collo del maggiore strofinandoci il naso e le guance bagnate dalle lacrime. Louis sospira e gli accarezza i capelli dolcemente. “Andiamo a casa, dai..” sussurra e Harry annuisce stringendosi a lui.


“Che è successo?” domanda Johannah alzandosi dal divano quando vede Louis che tiene tra le braccia un Harry addormentato. “Niente mamma...” sospira il maggiore chiudendo la porta con un calcio cercando di non fare molto rumore. Johannah rimane in silenzio e osserva il proprio figlio salire le scale con tra le braccia il più piccolo.
Louis osserva il viso rilassato del proprio ragazzo che stringe con una mano la sua camicia bianca bagnata dal residuo della lacrime che vi erano sulle guance del più piccolo. “Louis!” strilla a bassa voce Charlotte andandogli incontro “Che succede?” domanda allarmata. “Niente Lottie. Puoi aprire la porta della nostra camera?” domanda con un sorriso stanco alla sorella che annuisce e la apre immediatamente facendolo passare. “E' successo qualcosa a Harry?” insiste osservando il fratello posare il più piccolo con delicatezza sul letto. “Davvero, nulla Lottie, tranquilla.” le sorride falsamente e la ragazza lo nota ma si limita a non fare domande. “Come vuoi Lou.” sorride di rimando tornando in camera sua. Louis si lascia sfuggire un sospiro di sollievo mentre inizia a spogliare dei vestiti il più piccolo cercando di non svegliarlo. “Boo?” biascica nel sonno il più piccolo stropicciandosi l'occhio con una mano. “Hey.” sorride Louis chinandosi a baciargli la fronte facendolo rilassare sotto il suo tocco. “Tutto bene Harry?” domanda apprensivo e il più piccolo annuisce di risposta. Lo copre con le coperte e Harry si rannicchia sotto le lenzuola. Quando fa per andarsene, allarmato, Harry gli prende un braccio costringendolo a voltare il viso. “Non andartene Boo.” sussurra il più piccolo implorandolo con lo sguardo. Louis sorride e gli prende la mano tra le sue baciandogli il dorso. “Scendo un attimo in cucina piccolo, non scappo.” gli sorride. Harry annuisce e gli lascia il polso tornando a rannicchiarsi sotto le lenzuola. E Louis non può che non sorridere notando quanto sia tenero. Si spoglia dei vestiti e indossa una maglia dei Ramones per poi scendere in cucina dove c'è sua madre ad aspettarlo con la solita tazza di thè. Fin da bambino, prima di dormire, lui e sua madre si sedevano in cucina con una tazza di thè tra le mani di ciascuno e discutevano dei problemi di Louis. “Che è successo Louis?” domanda Johannah una volta che il ragazzo si siede sulla sedia davanti alla sua. Louis sospira e gira il cucchiaino nella tazza e guarda negli occhi la madre che attende curiosa una spiegazione. “Sta risuccedendo mamma..” sussurra semplicemente stringendo la tazza bollente tra le mani e non si preoccupa del bruciore sulla propria pelle: deve distrarsi dal dolore emotivo con il dolore corporeo. Johannah lo guarda non capendo. “Che cosa Louis?” domanda sussurrando non volendo spezzare il silenzio che si è creato. “Nick. Nick vuole portarmi via anche Harry ed io ho una paura matta.” sussurra deglutendo portandosi la tazza alle labbra bevendo un sorso del liquido giallognolo abbassando lo sguardo. Non gli importa del liquido che gli brucia la lingua e la gola: il solo pensiero di perdere Harry gli fa ancora più male. “Non lo perderai, Louis.” sussurra convinta la donna prendendogli la mano. Louis, quasi avesse paura di lei, alza la testa e la guarda negli occhi sentendosi un po' più rassicurato. “Come fai a saperlo?” domanda. Johannah sorride “Perchè Harry non cadrà mai nella sua trappola e perchè tu non lo permetterai.” e Louis sorride perchè sa che è vero, o almeno, la parte in cui lui non lo permetterà.


“Bene bene, Louis.” sorride Nick vedendo il ragazzo. Louis si pietrifica sul posto. Nick tiene intrappolato tra le proprie braccia Harry che piange: con una mano gli stringe i capelli facendogli andare la testa all'indietro mentre nell'altra tiene stretto un coltello puntato alla gola di Harry. “Louis, aiuto.” sussurra il più piccolo puntando gli occhi nei suoi e Louis deve fare uno sforzo notevole per non crollare a terra. “Lascialo Nick!” urla stringendo le mani in un pugno. La risata del più grande lo fa rabbrividire “Perchè dovrei Tomlinson? Che ne dici se rifacessi a lui ciò che ho fatto con Stan?” domanda sogghignando. “NO! Lui no! Lascialo Nick, ti prego!” urla avvicinandosi di qualche passo e nota la presa sui capelli più salda e più lacrime bagnare le guance di Harry. “Come vuoi Tomlinson, prendilo.” sussurra lasciando i capelli di Harry. Subito, si precipita verso il più piccolo ma Nick gli mette il coltello nella schiena: la voce gli muore in gola, il cuore smette di battere quando vede gli occhi di Harry spalancarsi assieme alla sua bocca. “NOOOOO!” urla.


“Louis, Louis.”
Louis si sveglia spalancando gli occhi con il fiato pesante: si volta verso destra e vede gli occhi di Harry che lo scrutano preoccupati. Immediatamente, lo abbraccia facendogli spalancare gli occhi dalla perplessità. “Sei qui... Sei qui..” sussurra baciandogli il capo e stringendolo mentre le sue mani lo accarezzano convulsamente. No, non può permettere che gli succeda ciò che è successo a Stan.

 

















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i have fear.


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Ma salve a tutti :)
ho un po' di cose da dirvi, quindi andiamo per gradi...
grazie per i complimenti che mi avete fatto mentre oggi ho fatto la twitcam!
grazie per i complimenti che mi fate nella mia pagina «my real first crush was Louis Tomlinson.» .
grazie per i complimenti che mi fate menzionandomi su twitter! (@jawaadhugsme)
Detto questo, se volete, su facebook sono qui: Elisa Olivieri dovete cliccare su "segui" visto che non posso più accettare le richieste.
Ora devo dire una cosa importante sulla storia:
Overboard sarà divisa in due ovvero, verso il 22° capitolo ci sarà il sequel ma non in un'altro link, sempre in questo o almeno, devo ancora decidere.
Se avete bisogno di chiarimenti, chiedete pure nella recensione :)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, io l'ho amato particolarmente..
Louis sogna ciò che era successo a Stan anni prima e ha paura che accada a Harry.
si, lo so, è corto ma serviva per spiegare chi fosse Nick e la paura di Louis :)
Fatemi sapere cosa ne pensate c:
Al prossimo :)
-Elisa

p.s: qui c'è un'anteprima del SEQUEL DI OVERBOARD.


jawaadhugsme

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Capitolo 13
*** 13. I'm never gonna dance again. ***


 

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13. I'm never gonna dance again.




“Che cosa hai sognato?” domanda Zayn a bassa voce perché sono in una biblioteca e non possono alzare la voce. “Nick che faceva la stessa cosa che ha fatto con Stan.” sussurra Louis passandosi una mano tra i capelli stancamente. E “CHE COSA?” urla mandando a puttane il tono di voce facendo voltare la bibliotecaria che, immediatamente, posa l'indice sulla sua bocca intimandogli di fare silenzio. Zayn alza gli occhi al cielo e riporta l'attenzione sul suo migliore amico. “E hai paura immagino.” sussurra cercando di cogliere qualsiasi emozione nel suo viso. Louis semplicemente annuisce e beve un sorso dal bicchierino di thè preso poco prima alle macchinette. La verità, è che Louis ha troppe emozioni dentro di se: la paura che accada qualcosa a Harry, gli incubi che lo assillano la notte, la felicità che gli fa provare Harry.. Forse, la verità, è che si è trovato coinvolto in qualcosa molto più grande di lui. “Cosa farai Louis?” domanda Zayn allora. Il maggiore sospira sfogliando distrattamente il libro che tiene davanti a lui. “Non lo so, non lo so davvero Zayn. L'unica cosa che so è che non permetterò che riaccada.” Zayn annuisce posando un gomito sul tavolo e reggendosi il viso con la mano. “Hai paura Louis, vero? Sogni ancora Stan?” domanda a bassa voce perché non vuole alzare la voce anche se di poco per paura di ferirlo in qualche modo. “Si.” sussurra con lo sguardo fisso nel vuoto. “Sogno le sue urla. Sogno i suoi occhi che mi guardano con speranza mista a terrore. Sogno il sangue che cola sul pavimento.” prosegue e deve metterci tanta buona volontà per impedire alle lacrime di scendere. “Non è giusto.” borbotta Zayn facendogli alzare lo sguardo. “Cosa?” domanda non capendo. “Che Nick sia libero! Cazzo, solo perché è il figlio del giudice.” sbuffa sbattendo il bugno sul tavolo attirando, ancora una volta, l'attenzione della bibliotecaria. “Signor Malik!” sussurra indignata quella per poi tornare al suo lavoro. “Quella dovrebbe scopare di più.” borbotta Zayn facendo ridere di gusto Louis facendosi fulminare ancora una volta dalla vecchia bisbetica.


“Sono a casa!” annuncia quando spalanca la porta richiudendosela alle spalle. “Ciao Lou!” lo saluta Fizzy alzando la testa dal libro di favole che sta leggendo alle gemelle. “Harry?” domanda spogliandosi del cappotto che appende all'attacca panni. “E' su di sopra.” gli risponde Charlotte sorridendo. Louis la ringrazia con un cenno del capo e si precipita su per le scale salendole due a due fino a quando non apre la porta della loro camera e vi trova Harry alle prese con un suo libro dell'università. “Boo!” urla entusiasta questo notando la presenza del fidanzato alzandosi dal letto e buttandogli le braccia al collo. Louis ride leggermente per poi chinarsi e baciargli le labbra. “Tutto bene piccolo?” domanda accarezzandogli i capelli e sorride teneramente quando sporge il labbro in un broncio adorabile. “Affatto Boo, mi annoio.” si lamenta afferrando la maglietta e scuotendolo leggermente. E Louis sorride perché ama gli atteggiamenti da bambino di Harry. “Che ne dici se allora andiamo all'acquario?” domanda e, entusiasta, il più piccolo annuisce staccandosi dall'abbraccio e indossando il maglione buttato a caso sulla scrivania per poi sorridergli mostrando le fossette. Il maggiore scoppia a ridere notando che, per la foga, l'ha indossato al contrario e si avvicina afferrandogli i lembi e tirandolo su fino a sfilarglielo. “Calma tigre, te lo sei messo al contrario.” ridacchia mettendoglielo bene e Harry sorride imbarazzato. “Forza, andiamo.” sorride Louis prendendolo per mano e conducendolo fuori dalla stanza.


“Quanto manca Louis?” domanda Pheobe seduta sui sedili posteriori che continua a chiederlo assieme alla sorella gemella. Louis alza gli occhi al cielo e maledice sua madre che doveva andare a fare compere imponendogli di portare le sorelline all'acquario con lui e Harry. Insomma, vuole passare un pomeriggio col suo ragazzo senza quel Grimshaw tra le palle e si trova le sorelle. La vita è proprio ingiusta. “Siamo arrivati.” annuncia, finalmente, parcheggiando la macchina nel primo posto libero e, una volta spento il motore, le sorelle schizzano fuori facendo ridacchiare Harry. “Mi dispiace.” sussurra lasciandosi andare contro il sedile. “Hey, non fa niente, Louis.” gli sorride Harry prendendogli una mano e carezzandone il dorso “L'importante è passare del tempo insieme, no?” gli sorride dolcemente. Louis sorride a sua volta annuendo e sporgendosi per baciarlo ma il bussare al finestrino lo interrompe “Piccioncini! Volete muovervi!” strilla Charlotte guardandoli divertiti con alle sue spalle le altre sorelle che ridacchiano. E Louis vorrebbe giocare con le loro teste a biliardo mentre Harry vorrebbe sprofondare.


“Guarda Louis!” urla Harry indicandogli una vasca dove, al loro interno, ci sono degli squali bianchi che nuotano come ogni giorno. Il maggiore ridacchia e circonda la vita del più piccolo con un braccio buttando un'occhio verso le sorelle che hanno il naso spiaccicato al vetro della vasca dei pinguini. “Sono belli, vero?” domanda Harry poggiando le mani sul vetro e osservando lo squalo più piccolo nuotare poco distante da loro. “Si, ma sei più bello tu.” sussurra mentre gli bacia il capo facendogli tingere le guance di un rosso acceso. “Non credo proprio.” sorride il più piccolo sfuggendo dalla sua presa per poi dirigersi verso la vasca delle razze. “Boo, si possono davvero accarezzare?” domanda indicandogli il cartello alla sua destra una volta che lo ha raggiunto. “Certo, non ti mangiano mica.” ridacchia immergendo la mano nell'acqua e accarezzando il manto di una razza vicino. Harry lo guarda ammaliato e decide di mettere la sua paura da parte e di immergere anche lui la mano ma, quando sfiora il manto di una, strilla ritirando la mano. Louis ride scuotendo la testa. “Sei proprio un fifone! Dammi la mano!” sorride prendendogliela e immergendola nell'acqua: lo accompagna e tiene la mano sopra la sua facendogli accarezzare la manta di una razza. “Visto? Non è poi così terribile.” ridacchia ritirando la mano e, d'istinto, la ritira anche Harry. Iniziano a camminare in silenzio e si guardano in torno notando dei piccoli acquari con dentro dei pesci pagliaccio, dei pesci gialli e dei pesci tropicali. “Cosa facciamo ora?” domanda Harry poggiando il volto su un vetro di uno dei tanti acquari. “Che ne dici, balliamo?” domanda Louis facendogli staccare il volto dal vetro per prestare attenzione a lui. Harry alza un sopracciglio guardandosi intorno. “Qui? Adesso? E con quale musica?” domanda imbarazzato. Louis ridacchia e lo prende per mano, portandolo velocemente nella galleria dove le vasche ti circondano se non per il passaggio. “Qui.” sussurra poi a un centimetro dalle sue labbra facendolo deglutire. “E con quale musica?” domanda ancora sperando che cambi idea. “Time can never mend the careless whispers of a good friend.” inizia a intonare sorridendo. Harry arrosisce sentendo la sua voce anche perchè la sta cantando per lui. “To the heart and mind, ignorance is kind, there's no comfort in the truthpain is all you'll find... Should've known better.” Harry sorride leggermente vedendo Louis impacciato che si guarda in torno perché, infondo, sa che si vergogna a cantare eppure lo sta facendo per lui. “I feel so unsure. As I take your hand and lead you to the dance floor.” Timidamente, Louis gli porge la mano che, senza esitazioni, Harry accetta: lo trascina verso il suo corpo e gli poggia l'altra mano sul fianco mentre Harry sulla spalla. “as the music dies, something in your eyescalls to mind the silver screen, and all its sad good-byes.” continua a cantare iniziando a muoversi leggermente assieme a Harry. Louis non stacca nemmeno per un secondo gli occhi da quelli di Harry e può vedere la felicità che li riempe facendoli brillare di luce. “I'm never gonna dance again, guilty feet have got no rhythm. Though it's easy to pretend, I know you're not a fool.. Should've known better than to cheat a friend, and waste the chance that I've been given. So I'm never gonna dance again, the way I danced with you” conclude e Harry ormai ha la testa poggiata al suo petto che dondola assieme a lui mentre le persone che passano li osservano. C'è chi li guarda inteneriti, chi con disprezzo anche se sono pochi, chi con ammirazione e chi si è proprio fermato a guardarli. “Ti amo Boo.” sussurra Harry alzandosi in punta di piedi e strofinando il naso nell'incavo del collo del maggiore. Louis sente i battiti del proprio cuore diminuire per poi aumentare furiosamente all'interno della cassa toracica. Con forza ma allo stesso tempo con delicatezza, lo stringe tra le proprie braccia e lo guarda intensamente negli occhi. “Ti amo anche io, piccolo.”


 

















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so i'm never gonna dance again, the way i dance with you.


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Ma salve a tutti :)
Ho aggiornato dopo un giorno, CIOE'. AHAHAH
no, la verità è che volevo ringraziarvi per le 41 recensioni in meno di 24h!
Inoltre, molte sono eccitate per il sequel di overboard!
Credo che alla fine non sarà dentro questa ff, ma ci sarà un nuovo link.
Questa è un'anteprima del sequel:

“Non ho bisogno del tuo aiuto, Harry.” singhiozza Louis stringendosi nelle spalle.
Harry si abbassa alla sua altezza e gli accarezza una guancia bagnata.
“Ti sei preso cura di me anni fa, ora lascia che sia io a prendermi cura di te.”

Personalmente, NON VEDO L'ORA.
E mancano ancora solo 9 capitoli!
Godetevi questo Harry ingenuo, perchè poi non esisterà più!
E soprattutto, nella storia non ci saranno solo baci e bacetti lol.
Vorrei anche fare un trailer di overboard e del sequel, ma sono negata ç__ç
Se c'è qualcuno disponibile, fatemi sapere c:
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e ringrazio chi ha letto e chi recensirà!
Se volete, su facebook sono qui: Elisa Olivieri dovete cliccare su "segui" visto che non posso più accettare le richieste.
Fatemi sapere cosa ne pensate c:
Al prossimo :)
-Elisa

jawaadhugsme

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Capitolo 14
*** 14. A present for you. ***


 

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14. A present for you.




“Cosa vorresti fare, Harry?” domanda Zayn, l'amico di Louis. Il moro ha accettato di accompagnarlo a cercare il regalo di compleanno di Louis senza esitazioni quando ha ricevuto la sua telefonata e ora, a due giorni di distanza del compleanno del suo ragazzo, si trovano con i visi immersi nelle sciarpe per ripararsi dal freddo alla ricerca di un regalo. Harry davvero non sa cosa rispondere: hanno girato molte bancarelle mentre la neve si posava sui loro berretti di lana ma non aveva trovato nulla che faceva al suo caso, nulla che avrebbe regalato a Louis. Harry è una di quelle persone che, quando deve farti un regalo, sceglie qualcosa che ti si addica, qualcosa che ti rappresenti e impiega giorni e giorni prima di trovarlo. Questa volta, invece, vuole cercare un regalo che rappresenti ciò che prova per Louis. Si è scervellato più volte cercando di associare un oggetto o un qualcosa che potesse rappresentare il loro amore, ma si è reso conto che è qualcosa di troppo grande per essere rappresentato da un oggetto. Harry sospira e si ferma in mezzo alle bancarelle facendo fermare a sua volta Zayn: si massaggia le tempie per scacciare il mal di testa procurato dalle urla dei bambini e degli adulti per poi tornare a guardare il ragazzo davanti a lui negli occhi. “Non lo so Zayn.” sbuffa aggiustandosi i capelli coperti per metà dal cappellino azzurro per poi tornare a guardarsi attorno. “Devo fare anche il regalo di Natale!” urla tirandosi i capelli dalla disperazione. Zayn scoppia a ridere vedendolo così nervoso e gli circonda il collo con un braccio. “Forza riccio, abbiamo dei regali da cercare!” esulta facendolo ridere leggermente e tornano a camminare per le strade. Harry pensa che Zayn sia davvero una brava persona: negli ultimi mesi lo ha visto solo di sfuggita quando riaccompagna Louis dalla biblioteca e l'ha sempre salutato con un abbraccio ed un sorriso. Harry si fida di Zayn e anche Louis si fida avendogli concesso il permesso di uscire prima di ricevere un “Trattamelo bene o finisci all'ospedale.”. Zayn, d'altro canto, si è molto affezionato a Harry ed è felice che Louis abbia trovato una persona come lui. Se deve essere sincero, quando Louis gli ha parlato della sua storia, ha avuto timore che il suo migliore amico si fosse cacciato in qualcosa di troppo grande per lui: in effetti, è stato così, ma non ne è uscito ferito ma bensì da vincitore. “Tu cosa regalerai a Liam?” gli domanda Harry facendolo riscuotere dai propri pensieri. Un'altra cosa che Harry ammira di Zayn è la sua relazione con Liam: i due si conoscono dall'asilo e si sono messi assieme alle medie e, dopo alti e bassi, stanno insieme da sei anni. Zayn sorride e “Gli ho regalato un palla di cristallo, quelle di Natale che quando muovi c'è la neve dentro.” risponde. Harry sorride perché anche lui adora le palle di cristallo. A Holmes Chapel, nella sua vecchia cameretta, ci dovrebbe essere ancora sul comodino quella che la sua nonna gli ha regalato a cinque anni: dentro vi è un ragazzo con le mani in tasca con un regalo tra le mani e sorride mentre la neve si muove attorno quando la scuoti. “Ottima scelta!” annuncia e, finalmente, un'idea gli balena in testa. “Zayn!” urla fermandosi e attirando su di sé l'attenzione di qualche passante alla ricerca degli ultimi regali. “Potrei fargli una palla di neve particolare!” annuncia sorridendo come un bambino per la sua scelta. Zayn sorride dandogli una pacca sulla spalla e allontanandosi “Ottima idea Harry!” ma subito il più piccolo perde il sorriso. “Si, ma dove le troviamo?” domanda tristemente. Zayn sorride e gli scompiglia i capelli dopo avergli alzato il cappellino. “Semplice! So io dove andare.”


Harry si guarda attorno nel negozio in cui Zayn lo ha portato: è veramente enorme e vi sono giocattoli, possibili regali su ogni ripiano disponibile. Ha sempre amato i negozi di giocattoli per la magia che li caratterizza. “Zayn! Che piacere rivederti.” saluta un uomo dietro al bancone quando poggia lo sguardo sul moro. “Zio! Anche per me. QUesto è Harry, un mio amico, e abbiamo bisogno di un favore.” sorride. Harry saluta timidamente e l'uomo sorride. “Di cosa avete bisogno ragazzi?” domanda l'uomo e Zayn sorride spiegandogli ciò che gli serve.


Harry non vede Louis da due giorni. Il più grande è andato dal padre assieme alle sorelle per festeggiare la viglia di Natale proprio per poter passare il Natale con Harry. A mezzanotte della vigilia, Harry lo ha chiamato e gli ha fatto gli auguri dicendogli che non vedeva l'ora di vederlo il giorno dopo e di dargli il suo regalo di Natale. E ora il più piccolo si trova seduto sul divano con le gambe incrociate e tra le mani i regali che deve dare al suo ragazzo. Johannah lo guarda con il sorriso sulle labbra perché ormai ha capito che Louis e Harry stanno insieme anche se ancora non glielo hanno detto: li aveva sorpresi a baciarsi e a stringersi come se fossero l'uno per l'altro la cosa più fragile che ci fosse e, se proprio dobbiamo parlarne, è proprio così. “Agitato Harry?” gli domanda la donna sedendosi al suo fianco e poggiandogli la mano sulla spalla con fare rassicurante. Harry boccheggia gesticolando leggermente “Si, cioè, no!” dice facendo ridere Johannha che gli posa un bacio sul capo e torna in cucina a cucinare per il pranzo. Quando il campanello trilla pochi minuti dopo, Harry sobbalza irrigidendosi: Louis è tornato. Johannah si sfila il grembiule andando ad aprire la porta e subito gli schiamazzi giungono alle sue orecchie. “Buon Natale mamma!” esclama una voce ormai famigliare che gli fa perdere qualche battito. E “Dov'è Harry?” domanda poco dopo e può sentire il cuore battere all'impazzata. Quando sente i passi sempre più vicini, Harry scatta in piedi vedendo Louis sulla soglia della porta che lo guarda con un sorriso dolce. “Buon Natale e buon compleanno Louis.” urla quasi porgendo le braccia verso di lui per porgergli i regali. Louis sorride intenerito e si avvicina a Harry chiudendogli il corpo tra le sue braccia. Harry sgrana gli occhi dalla sorpresa e ricambia come meglio può. “Buon Natale Harry.” gli sussurra all'orecchio facendogli venire i brividi. Quando si staccano, Harry gli mette tra le mani i regali e sorride timidamente. Louis ride leggermente e si siede sul pavimento seguito da Harry e prende il primo pacchetto tra le mani: quello per Natale. Sul biglietto c'è scritto Buon Natale alla persona che ha portato la gioia nel mio cuore quest'anno. Ti amo Boo, tuo Harry. e ciò lo fa sorridere. Velocemente, si disfa della carta rivelando un pupazzetto con una magliettina con su scritto "Louis". Automaticamente, il più grande ride e Harry si sente morire dentro. Non gli piace? si domanda giocando con le mani nervosamente. “Che c'è da ridere?” domanda a bassa voce e Louis esclama “Perché ti ho regalato la stessa cosa!” dice porgendogli il sacchettino e Harry constata che è vero. Così ride abbracciandolo e baciandogli il collo provocandogli un brivido. “Ora apri quello del compleanno!” urla entusiasta. Louis sorride e apre le gambe facendoci sedere Harry e facendogli poggiare la schiena al suo petto. Lo scarta sulle gambe del più piccolo e rimane meravigliato della sorpresa: una palla di cristallo. All'interno, vi sono due ragazzi che si baciano: il più piccolo, cioè Harry, è sulle punte di piedi alzato e bacia il più grande, ovvero Louis. “Ti piace?” domanda il più piccolo timidamente e Louis lo bacia.
Non gli importa di cosa penserò la madre.
Non gli importa cosa penseranno le sorelle.
Non gli importa di nulla.

“E' perfetto Harry.” sussurra sulle sue labbra per poi tornare a baciarlo dolcemente. Johannah, con ancora la telecamera che riprende, guarda la scena commossa assieme alle sorelle Tomlinson.
Si, è decisamente un bellissimo giorno quello di Natale.

 

















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Merry Christmas, Boo.


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51 :) RECENSIONI :) AL :) CAPITOLO :) PRECEDENTE :))) ????
Voi siete tutti matti! Dal primo all'ultimo!
Oh mamma mia, io davvero non riesco a crederci che questa storia vi piaccia così tanto!
Vorrei ringraziare anche tutti voi che su facebook ogni volta mi fate una testa tanta dicendo che devo aggiornare e che vi piace :')
Vi amo, dal primo all'ultimo.
Bene, che dire?
MENO SEI CAPITOLI AL SEQUEL!
Omg, io non vedo l'ora! skdjfksla.
Si, pensavo fossero di più inizialmente, ma li ho già buttati giù e sono di meno u_u
Che dire? A me piace particolarmente questo capitolo perchè Harry che cerca il regalo per Louis e poi la scena finale particolarmente dolce jkdfg
Qui c'è un'altra anteprima del sequel:

"Ci sarò Louis, non ti abbandonerò." sussurra Harry tenendogli il viso tra le mani.
"Perché? Perché vuoi rimanere e non mi odi per ció che ti ho fatto?" domanda il più grande a bassa voce guardandogli le labbra.
"Perché nonostante tutto, non ho smesso di amarti, Louis."

Voglio farvi morire come voi state facendo con me :)
Nel prossimo capitolo, vi rivelerò il titolo del sequel c:
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e ringrazio chi ha letto e chi recensirà!
Se volete, su facebook sono qui: Elisa Olivieri dovete cliccare su "segui" visto che non posso più accettare le richieste.
Fatemi sapere cosa ne pensate c:
Al prossimo :)
-Elisa

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Capitolo 15
*** 15. The start of the end. ***


 

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15. The start of the end.




Harry pensa che ha trovato la giornata giusta per uscire: la neve ricopre Doncaster e le coppiette girano mano nella mano per la città deserta. Gennaio è ormai arrivato e Louis è a scuola per dare gli ultimi esami per diventare un pediatra quindi, per non deprimersi a casa, ha deciso di uscire e distrarsi. Il giorno di Capodanno, dopo quello di Natale e il giorno in cui i suoi occhi hanno incontrato quelli di Louis, è stato il più bello di tutti.


Quella, Harry si era svegliato con la consapevolezza che quello sarebbe stato l'ultimo giorno dell'anno: era particolarmente entusiasta perché era consapevole che, da tradizione, se baci una persona a mezzanotte quella è quella con cui vuoi passare il resto dell'anno successivo. Quella persona, si era detto, doveva assolutamente essere Louis. Non avevano aspettato la mezzanotte in un bar, in una discoteca o a casa: la famiglia Tomlinson assieme a quelle deggli amici di Louis, avevano affittato affittato un locale per festeggiare e attendere la mezzanotte insieme. C'erano tutti: Zayn e la sua famiglia allargata, Niall con solo i suoi genitori e suo fratello Greg e Liam assieme a i suoi genitori, la sorella e i parenti. Harry aveva avuto la possibilità di conoscere tutti, soprattutto i parenti del suo ragazzo: il padre Troy, i nonni di Louis, le zie e le numerose cugine. Il più piccolo, fin da subito, aveva pensato quanta fortuna avessero i ragazzi ad avere una famiglia mentre, a lui, non era rimasto nessuno. I suoi nonni, sia materni che paterni, non aveva mai avuto la possibilità di conoscerli essendo morti prima che nascesse e non avevano dato nessun fratello o sorella ai suoi genitori morti in un incidente d'auto cinque mesi prima di quel giorno. Ma non è stato triste quella sera, anzi, tutti l'avevano messo a suo agio trattandolo come se fosse un membro della famiglia e si era sentito tale. Quella sera Louis ha svelato ai suoi amici di esser fidanzato con Harry il quale, all'esclamazione “Cazzo, finalmente!” di Zayn era arrossito fino alla punta dei capelli così come per il resto della serata nel quale i ragazzi ripetevano quanto fossero sdolcinati. Quando era arrivata la mezzanotte, tutti si erano spostati in giardino a fare il conto alla rovescia.
“10!”
Harry aveva stretto il braccio di Louis sorridendo.
“9!”
E Louis aveva sorriso abbassando lo sguardo su di lui.
“8!”
Harry gli aveva sorriso.
“7!”
Louis si era chinato facendo sfiorare i loro nasi dolcemente.
“6!”
E Harry era arrossito facendolo ridere dolcemente.
“5!”
“Ti amo, lo sai?” aveva domandato Louis al suo orecchio.
“4!”
E Harry aveva sorriso mostrando le fossette.
“3!”
“Si, lo so.” aveva risposto.
“2!”
E Louis allora aveva sorriso prendendogli il volto tra le mani.
“1!”
“Allora baciami, stupido.” ha sussurrato sulle sue labbra.
“BUON ANNO!”
E Harry aveva posato le labbra su di lui perchè aspettava quel momento da quando si era svegliato.
Louis era la persona con cui voleva passare l'anno.


Harry sorride al sol ricordo mentre il cameriere lo guarda attendendo una risposta. “Allora ragazzino? Hai deciso cosa prendere?” gli domanda con un ghigno sulle labbra. “Oh, umh...” gli indica con l'indice la cioccolata calda e questo annuisce tornando dietro al bancone per prepararla. Sorride quando lo schermo del cellulare si illumina segnalandogli l'arrivo di un nuovo messaggio.
Hey piccolo! Dove sei? Ho appena finito l'esame così vengo da te :) xx
Il suo sorriso si allarga mostrando le fossette leggendo il nome di Louis in alto alla schermata. Con le mani tremanti e frettolosamente digita la risposta.
Sono al bar di Tony. Ti aspetto :)
“Hey, bocca di rose.” gli fa alzare la testa quella voce. Deglutisce perché quel tipo è ancora davanti a lui. “Passato bene Capodanno?” gli domanda sedendosi nella sedia davanti alla sua trovandosi così vicino a lui separato da un tavolino. Harry annuisce e stringe tra le mani il cellulare per darsi forza. “Si, e tu?” chiede gentilmente adagiando la schiena sulla sedia. “Finalmente sento la sua voce!” esulta il ragazzo davanti a lui sorridendogli mentre si toglie la sciarpa. “Comunque bene.” aggiunge facendogli un occhiolino. Harry pensa che, forse, ha avuto un'idea completamente sbagliata su di lui: è un ragazzo carino con i capelli sistemati, un bel sorriso e, se proprio deve ammetterlo, è anche carino. “Come mai da queste parti?” gli domanda interrompendo i suoi pensieri. Harry scuote la testa per riprendersi e per cacciare quel è anche carino dalla propria mente. “Sto aspettando una persona.” risponde guardandosi intorno e sperando di vedere Louis. “Tomlinson immagino.” riflette pensieroso il ragazzo davanti a sé. “E anche se fosse?” domanda perdendo le staffe. Harry non è mai stato un ragazzo violento, ma quel Nick gli ispira molta violenza. E Nick sorride facendo scivolare i gomiti sul tavolo per avvicinarsi di più a lui. “Se fosse, ti conviene stare attento Harry Styles.” gli sussurra per poi tornare ad appoggiare la schiena alla sedia. “A chi? A te o a lui?” sputa acidamente facendogli perdere il sorriso strafottente che gli è nato sul volto. “Alla tua vita, Harry Styles.” sibila per poi riacquistare quel sorriso semplicemente odioso. Harry non gli da molto peso, però si ritrova a deglutire spaventato perché quel tono di voce, proprio non gli piace. “Grimshaw.”
I due alzano il volto e Harry non può che tirare un sospiro di sollievo vedendo il volto del fidanzato anche se la mascella è contratta per la rabbia e gli occhi più profondi del solito.
“Ma ciao anche a te, Louis.” risponde il diretto interessato divertito portandosi le mani dietro alla testa. “Sparisci da qui e stai alla larga dal mio ragazzo.” sibila abbassandosi alla sua altezza e facendo sfiorare i loro nasi. Nick, nonostante ciò, non perde il sorriso e sorride ancora di più mostrando i denti perfetti. “Perché? Sono arrivato prima io ed è maleducazione!” dice con un finto tono drammatico facendogli chiudere i pugni successivamente portati sul colletto del cappotto che indossa. “Levati. Dal. Cazzo.” scandisce Louis alzandolo dal posto per poi spingerlo lontano per poi lanciargli la sciarpa. Nick, divertito, alza le mani al cielo e ride leggermente. “Calma Tomlinson, me ne vado, me ne vado.” dice indossando la sciarpa. “Ma tu stai attento alla vita del tuo ragazzo.” dice divertito per poi allontanarsi e uscire dal bar facendo tintinnare i campanellini posti sopra la porta. “Stai bene?” domanda Louis a Harry il quale ha guardato la scena sbiancando sempre più. “Si, sto bene.” risponde sorridendogli leggermente per tranquillizzarlo. “Dobbiamo andare.” dice Louis assumendo uno sguardo duro. “Ma io ho prenotato-” Louis non gli fa finire la frase che dice “Non importa, dobbiamo andare adesso.”. E Harry ha paura, perchè non ha mai visto Louis così arrabbiato nemmeno la volta in cui lo stavano portando in orfanotrofio quegli uomini. Così, in silenzio e senza ribattere, si alza dalla sedia e indossa il cappotto seguendo il suo ragazzo.


“La situazione è diventata insostenibile Zayn. Mi ha detto le stesse parole che mi aveva detto prima di uccidere Stan!” urla Louis camminando nervosamente. “Calmati Louis, calmati.” cerca di tranquillizzarlo il moro dall'altra parte del telefono. La verità è che nemmeno lui è calmo, perché in poco tempo, si è affezionato a Harry. “Incontriamoci domani al bar dell'università, ok? Dobbiamo parlare.” gli dice prima di attaccare e di lasciarsi andare con la schiena contro la parere. E Louis si lascia scivolare contro di essa fino a sedersi sul pavimento e piange rannicchiandosi.
Piange, perché ormai sa che non potrebbe evitare ciò che potrebbe succedere.
Piange, perché deve proteggere Harry.
Piange, perché la decisione che sta per prendere distruggerà entrambi.
Piange, perché è l'inizio della fine.

 

















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Everything it's falling down.


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56 :) RECENSIONI :) AL :) CAPITOLO :) PRECEDENTE :))) ????
VOI SIETE MATTE DA LEGARE OMG.
Comunque, MENO CINQUE CAPITOLI AL SEQUEL CHE SI CHIAMERÀ "will the past destroy us?"
ok, sono gasata al massimo per il sequel, AHAHAHAH, omg.
Comunque, che dire?
Nick è tornato alla carica e Louis si è decisamente rotto le palle!
Nel prossimo capitolo vedremo Louis che parlerà assieme ai ragazzi della situazione e...
SIETE PRONTE ALLE LACRIME E A ODIARMI PER I DUE CAPITOLI SUCCESSIVI E L'EPILOGO?
Cosa pensate che Louis deciderà? E soprattutto, qual'è la decisione che distruggerà entrambi?
Fatemi sapere quali sono le vostre supposizioni u_u
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e ringrazio chi ha letto e chi recensirà!
Se volete, su facebook sono qui: Elisa Olivieri dovete cliccare su "segui" visto che non posso più accettare le richieste.
Fatemi sapere cosa ne pensate c:
Al prossimo :)
-Elisa

jawaadhugsme

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Capitolo 16
*** 16. will you love me forever? / ultimo capitolo. ***


 

Comunicazione: leggete anche lo spazio autrice, è importante :)
Detto questo, buona lettura :)



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16. will you love me forever? / ultimo capitolo.




Harry dorme in camera sua e di Louis stretto al cuscino del maggiore per sentirlo più vicino, ignaro di tutto ciò che sta accadendo al piano di sotto.

“Cosa pensi di fare Louis?” domanda la madre che stringe lo straccio per asciugare i piatti tra le mani perchè, ormai, si è affezionata a Harry. Seduto davanti a lei, Louis cerca di non piangere e di essere forte combattendo contro il proprio egoismo. Louis ama da impazzire Harry e lo vorrebbe sempre al suo fianco ma d'altro canto, non vuole che Nick gli faccia del male come ha fatto in passato con Stan. Certo, allora Louis era un ragazzino e non poteva di certo impedire ciò che sarebbe successo, ma ora può e deve. “Non lo so mamma.” sussurra il ragazzo con lo sguardo vacuo “So solo che devo trovare una soluzione al più presto.” aggiunge alzando finalmente lo sguardo. Johannah perde un battito alla vista dello sguardo del figlio perchè, in venti anni di vita, non l'ha mai visto così. Improvvisamente, il campanello di casa li fa sobbalzare entrambi. “Vado io.” annuncia la donna alzandosi dalla sedia e sparendo nel corridoio. Louis sospira e torna a osservare ogni sfumatura del tavolo in legno e non sente nemmeno le voci dei suoi amici che varcano la soglia della cucina e non li nota nemmeno quando si siedono al suo fianco. Zayn deglutisce e manda un'occhiata preoccupata al suo ragazzo. “Louis...” sussurra Niall posandogli una mano sulla spalla. Liam sospira e si alza dalla sedia, andando a inginocchiarsi affianco al ragazzo e posandogli una mano sulla gamba ed ha quasi paura di romperlo vedendolo così fragile. “Louis, siamo qui.” sussurra Zayn posandogli una mano sulla spalla. “Troveremo una soluzione Louis.” sussurra Niall sorridendogli, un sorriso che Louis nemmeno vede. “No.” dice fermo alzando lo sguardo e i tre sobbalzano. “No, non troveremo una soluzione perchè so già cosa fare.” dice e mette loro paura per il tono di voce che usa. Zayn deglutisce lentamente. “Cosa hai deciso di fare?” domanda Liam perchè nessuno ha il coraggio di chiederglielo temendo la risposta. “Questo sarà l'ultimo giorno che Harry starà in questa casa, in questa città.” annuncia alzandosi e facendoli rabbrividire. Johannah guarda il figlio con le lacrime agli occhi perchè ha capito che ha preso la decisione di cui avevano parlato. “Mamma, sai cosa devi fare.” sussurra Louis e deve schiarirsi la gola perchè ha un enorme macigno che gli blocca le parole. La donna reprime un singhiozzo e si stacca dal muro sul quale è appoggiata e, lentamente, sale le scale per andare a chiamare Harry.
“Harry..” sussurra la donna accarezzandogli dolcemente il capo e, dopo poco, il ragazzo si sveglia. “Mh.. che ore sono?” domanda con la voce impastata dal sonno cercando con lo sguardo la radio sveglia. “Sono le tre di pomeriggio caro. Hai dormito fino ad ora.” gli sorride e lo aiuta a mettersi a sedere. “Che ne dici di andare a fare un giro con Louis e i ragazzi? Ti stanno aspettando sotto.” dice Johannah e le ultime parole le muoiono in gola. Harry sorride raggiante e si scopre dalle lenzuola: indossa le all star bianche comprate con Louis e le da un bacio sulla guancia prima di lasciarla con un Ci vediamo dopo Jay!. Quando Harry chiude la porta Johannah, ancora seduta sul letto, scoppia in un pianto liberatorio e non può crederci che gli stia davvero per dire addio.


“Dove andiamo?” domanda Harry prendendo la mano del suo ragazzo che si sforza di sorridergli ignorando il macigno che tiene nel petto. “Andiamo al Luna Park!” esulta Niall posandogli un braccio attorno alle spalle e trascinandolo più avanti, lasciando così Louis solo con Zayn e Liam. “Stai bene Louis?” domanda Liam posandogli una mano sulla spalla. Il castano scuote la testa e si asciuga una lacrima che gli è sfuggita. “No. Non riesco a fingere sapendo che dopo questo giorno, potrei ammazzarlo.” sussurra guardando il più piccolo ridere assieme a Niall. “Devi essere forte Louis. Perchè gli stai salvando la vita.” sussurra Zayn e gli sorride amaramente perchè, anche a lui, Harry mancherà. “Louis, vivi questa giornata perchè poi tutto sarà finito.” sussurra Liam prima che Harry li raggiunga e tiri Louis per andare a pagare il biglietto.


“Questo gelato è buonissimo!” urla Harry assaggiando il gusto menta e Louis sorride dolcemente avvicinando il fazzoletto al suo viso pulendoglielo dal gelato. “Che succede Louis?” domanda Harry estremamente serio perchè sarà pure ingenuo, ma capisce quando qualcosa non va. Louis sorride amaramente e scuote la testa. “Nulla, tranquillo.” e il solito groppo in gola non gli permette di dire le parole senza timore. “Mh, sicuro?” domanda ancora non convinto. Louis allora si alza dalla panchina e si inginocchia davanti a lui prendendogli la mano libera. “Harry, mi promettimi che continuerai ad amare, che starai bene e che ti ricorderai di me?” domanda Louis con gli occhi leggermente lucidi. Harry ride dolcemente e gli bacia la guancia sporcandogliela di gelato. “Ovvio Louis! Tu sarai con me ed è certo che amerò, starò bene e mi ricorderò di te.” gli sorride. Louis scuote la testa e si alza prendendogli le spalle facendogli alzare lo sguardo. Harry lo guarda preoccupato perchè davvero non riesce a capire di cosa Louis abbia paura. “No Harry, devi promettermelo.” sussurra posando la fronte su quella del più piccolo guardandolo intensamente negli occhi. Harry deglutisce e annuisce senza staccare i suoi occhi da quelli azzurri del ragazzo davanti a lui. “Lo prometto, Louis.” E Louis sospira e poggia le sue labbra sottili su quelle carnose di Harry baciandolo disperatamente lasciandosi sfuggire una lacrime. “Mi amerai per sempre , Harry?” domanda Louis sulle labbra del più piccolo. “Ti amerò per sempre, Louis Tomlinson.” sussurra Harry facendo sfiorare le loro labbra per poi baciarlo di nuovo.


Quando a sera tornano davanti a casa Tomlinson il primo a salutare Harry è Zayn il quale lo abbraccia con tutta la forza che possiede. Harry ricambia titubante ma comunque felice dal gesto dell'amico e sorride. “Abbi cura di te, Harry Styles.” gli sussurra all'orecchio e Harry proprio non capisce il significato di quelle parole. “Ti voglio bene.” aggiunge poi facendogli morire in gola la domanda del perchè di quella affermazione e “Anche io Zayn.” risponde il più piccolo. “Buona fortuna Harry.” lo abbracciando anche Liam e Niall per poi allontanarsi velocemente aspettando Zayn che sta incoraggiando Louis che tiene la testa bassa. “Pensa solo che stai facendo la cosa giusta per lui, Louis.” gli sussurra Zayn e il più grande annuisce. “Buona notte ragazzi!” dicono Harry e Louis in coro salutandoli. Louis sospira e suona il campanello. Harry lo guarda perplesso e non capisce ma non si fa domande quando Johannah esce dalla porta richiudendosela alle spalle. “Forza, andiamo.” sussurra iniziando a camminare verso la macchina e Louis la segue non assicurandosi nemmeno che Harry li stia seguendo perchè sa che lo sta facendo. Salgono in macchina e i due ragazzi si siedono nei sedili posteriori. “Dove stiamo andando Boo?” domanda Harry una volta partiti e Louis gli sorride tristemente accarezzandogli i capelli. “Dormi Harry, il viaggio è lungo.” e Harry annuisce e non fa domande mentre si accoccola al petto di Louis cadendo in un sonno profondo. Johannah guarda i due dallo specchietto e si assicura che il figlio stia bene ma, ovviamente, si accorge che sta cercando di reprimere le lacrime. “Stai facendo la cosa giusta Louis.” sussurra la donna per non svegliare Harry. E il ragazzo sospira accarezzando i capelli ricci del ragazzo che lo stringe. “Lo so, ma fa male. Gli spezzerò il cuore.” sussurra guardandolo. “Ora riposati Louis..” sussurra Johannah e Louis annuisce chiudendo gli occhi. Non dorme, non riesce. Non può dormire sapendo che questa è l'ultima volta che terrà tra le braccia il suo ragazzo.


Quando Harry si sveglia nota che stanno parcheggiando la macchina davanti a un cancello. “Dove siamo?” domanda guardando Louis una volta che Johannah scende dalla macchina per andare a suonare. Louis rimane in silenzio e abbassa la testa. “Boo, rispondimi.” sussurra scuotendolo un poco. “Ti prego..” lo supplica prendendogli il viso tra le mani ma i suoi occhi rimangono bassi. Improvvisamente, la portiera della macchina si apre e c'è Johannah affiancata da un uomo sorridente. “E così è lui Harry Styles.” dice l'uomo con voce roca. Harry rabbrividisce e si stringe a Louis perchè ha un brutto presentimento, bruttissimo. “Chi è Boo? Come sa il mio nome?” gli sussurra sperando di ottenere una risposta. Louis semplicemente apre la portiera della macchina e scende perchè sa che Harry lo seguirà e così accade. “Un giorno capirai Harry.” sussurra Louis e Harry spalanca gli occhi. “Cosa capirò Louis? Cosa?!” urla scuotendolo ma l'uomo lo prende e lo allontana mentre urla di lasciarlo andare e le lacrime bagnano il suo viso. “Ci prenderemo noi cura di lui, state tranquilli.” li rassicura e Johannah stringe il figlio tra le braccia perchè ha iniziato a singhiozzare. “Non lasciarmi andare Louis! Ti prego!” urla Harry attaccandosi alle sbarre del cancello sperando che si rompano per potere uscire. “Un giorno capirai, Harry.” sussurra interrotto da un singhiozzo per poi salire in macchina. Johannah guarda per l'ultima volta Harry che sta urlando e muovendo le sbarre e reprime le lacrime. “Hai fatto la cosa giusta Louis.” sussurra la madre facendo partire la macchina e può sentire le urla di Harry ancora più insistenti. “Lo so mamma.” sussurra questo lasciandosi andare ad un pianto liberatorio quando capisce che si sta definitivamente allontanando da Harry. “Mi odierà, mi odierà per sempre.” urla nascondendo il volto tra le mani. Johannah si asciuga una lacrima sfuggita e torna a guardare la strada.
“Non può avermi lasciato qui.” sussurra Harry guardando la macchina allontanarsi. “Mi dispiace figliuolo, ormai questa sarà casa tua.” sussurra l'uomo dandogli una pacca comprensiva sulla spalla e lo conduce all'interno dell'istituto dove Harry rimarrà senza Louis.


Quando Louis arriva a casa sono le due di notte.
Senza ascoltare la madre, sale al piano superiore e si rinchiude nella stanza che è stata sua e di Harry: guarda il letto ancora disfatto, annusa l'odore del più piccolo e le lacrime iniziano a scendere copiose sul suo volto mentre stringe la sua felpa che era solito indossare da Harry.
E ora, di Harry, non rimangono che ricordi.
Perchè ormai, la fine è giunta.

 

















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Don't let me go.


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Inanzi tutto, ho una comunicazione:
QUESTO E' L'ULTIMO CAPITOLO!
Ho cambiato programma (?), se così si può dire, perchè ho fatto male i conti mortacci mia :c
Vi spiego il perchè:
questo doveva essere l'ultimo e poi ci sarebbe stato l'epilogo che avrebbe spiegato delle cose ma ho deciso di metterle nel sequel per renderlo più interessante!
Ok, ora potete anche uccidermi :)
Sia per il capitolo, che per la comunicazione e tutto.
Voi non potete capire quante lacrime abbia versato per scriverla ascoltando don't let me go ma vabbè...
Eh si, Overboard è finita, ma NON la storia di Louis e Harry nonostante tutto.
Si babe, eccovi qui l'immagine che vi porterà al sequel:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1922188

passateci, mi raccomando se volete sapire come continuerà tra Louis e Harry!
E che dire? E' finita.
Si, doveva finire così perchè appunto c'è un continuo e spero di non ricevere critiche solo perchè la fine non vi è piaciuta e doveva andare diversamente perchè, onestamente,
mi farebbe arrabbiare ciò anche perchè ripeto che NON E' FINITA.
Ringrazio voi che avete amato la dolcezza di Harry e la sua insicurezza.
Ringrazio voi che avete amato la protettività di Louis nei suoi confronti.
E ringrazio voi, che seguirete un Harry completamente cambiato così come un Louis totalmente diverso.
Ci vediamo, se volete, al continuo della storia ovvero: Will the past destroy us?
Se volete, su facebook sono qui: Elisa Olivieri dovete cliccare su "segui" visto che non posso più accettare le richieste.
Grazie a tutte voi che avete amato questa storia e grazie dei vostri complimenti.
E ricordate: THIS IS NOT THE END.
-Elisa

jawaadhugsme

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