Our fate;

di Mixmi_96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Semplici gesti ❤ ***
Capitolo 2: *** Una serata divertente; ***
Capitolo 3: *** I love you too; ***
Capitolo 4: *** Un nuovo inizio; ***



Capitolo 1
*** Semplici gesti ❤ ***


Kelly si svegliò di soprassalto durante quella notte tiepida di primavera. Il solito incubo le aveva impedito di dimenticarsi anche solo per una decina di ore notturne del periodo orribile che stava passando. I suoi bambini erano lontani e lei era impotente, più di quanto non lo fosse mai stata. La sua tenacia e il suo spirito inconfondibilmente forte le rendevano onore ma non poteva mentire anche a se stessa, lei soffriva, stava davvero male e niente poteva allietare la sua nostalgia, niente. L'unica persona che le era stata accanto era Matthew, l'uomo meraviglioso che la fortuna le aveva permesso di incontrare un paio di anni prima e che prestissimo era diventato il suo migliore amico, la sua spalla. L'uomo riaprì gli occhi e, senza aspettare spiegazioni le accarezzò i lunghi capelli biondi arruffati, stringendola, se possibile, ancora più forte fra le sue braccia. Sapeva bene quanto fosse difficile e voleva esserci, con tutto il cuore, in ogni momento. "Tutto si sistemerà." Sibilò Matthew al suo orecchio scandendo bene le parole, con il suo solito tono amorevole e comprensivo, chiunque si sarebbe sentito al sicuro insieme a lui. Kelly annuì riprendendo fiato e, come una bambina, si riaddormentò dopo qualche istante, senza muoversi di un solo millimetro dal suo petto coperto dal lino di una camicia da notte. Il suo corpo era stanco e senza forze, non avrebbe resistito sveglia un altro minuto di più. Il mattino seguente Matthew si svegliò di buon ora, fece una doccia calda nella comoda vasca della sua amica poi, uscì di casa con occhiali da sole scuri e una voglia matta di vedere un dolce sorriso fra le lenzuola in cui aveva dormito. Comprò una colazione per due, fece due chiacchiere con il barista e ritornò nell'attico non più di dieci minuti più tardi. Kelly dormiva ancora, abbracciata al suo cuscino e con volto sereno, quando Matthew si avvicinò e con estrema dolcezza appoggiò le sue labbra sulla sua fronte per lasciarle poi un bacio, il bacio del buongiorno. "Ehi dolcezza, ho portato la colazione." Disse lui scherzando mentre la guardava da vicino, una lunga giornata di lavoro li stava aspettando. Kelly riaprì gli occhi e li strofinò pigra con il palmo della mano, ancora intontita dal sonno profondo. Era felice di non essere da sola, adorava quando il suo Matty rimaneva a dormire insieme a lei, lui sapeva come coccolarla e, la colazione al letto era un'attenzione che nessuno le riservava da tempo. "Buongiorno." Sussurrò stiracchiandosi tutta poi si rimise seduta e lo abbracciò avvinghiandosi al suo collo per una manciata di secondi. "Cosa mi hai portato di buono?" "Croissant e caffè macchiato con una punta di zenzero." "Chiunque sarà lei, avrà una fortuna immensa, le auguro di trovarti presto!" I due risero insieme alla sua affermazione, era un modo perfetto per cominciare la giornata.

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Capitolo 2
*** Una serata divertente; ***


Kelly ritornò a casa tardi quella sera, il lavoro la aveva tenuta impegnata e adesso si ritrovava da sola, in una grande casa, con nulla nel frigo a parte un paio di birre e gli avanzi di una pizza. Ella si voltò a mani vuote senza guardarsi indietro e andò a sedersi sul comodo sofà del soggiorno, poggiò i piedi sul tavolinetto e cominciò a fare zapping annoiata. La sua serata andò avanti in quel modo fin quando non sentì il suo cellulare vibrare. Lo estrasse dalla borsa perplessa, non si aspettava di essere cercata da qualcuno a quell'ora. Lesse il nome di Matthew sul blocca schermo e spontaneamente sorrise. Sapeva fosse a cena con una donna, aveva scelto lei i vestiti da fargli indossare ma non pensava sarebbe finito presto. "Keelly! So che sei stanca, sola e buttata su un letto o su un divano ma... Vorrei trascorrere un po' di tempo con la mia migliore amica, raccontarle del mio assurdo appuntamento e offrirle ogni tipo di shortino che esista per poi portarla a casa in braccio, se necessario. Pensi sia possibile farsi belle in meno di 15 minuti? Perchè non proviamo? Ti aspetto sotto e non accetto un no come risposta!" La donna scosse la testa, era sempre il solito scemo. Non vedendo motivo alcuno per rifiutare, Kelly saltò giù dal divano e corse in bagno per prepararsi, sciolse i capelli dallo chignon che la sua Lily portava sempre e li lasciò mossi cadere lungo le spalle, rifece il trucco senza fare parecchi sforzi, sul set ogni cosa doveva essere impeccabile e il make up veniva rifatto molto spesso. In camera da letto, una donna si ritrovava sempre a dover combattere contro il suo corpo, ogni vestito sembrava sottolineare dei difetti, i fianchi, le braccia, la schiena, Kelly non si stupiva di essere single, di fronte a quell'abitino verde smeraldo che la faceva sentire a disagio. Alla fine optò per un semplicissimo vestito nero, non troppo corto, non troppo scollato, che esaltava la sua figura longilinea e la rendeva attraente persino ai suoi occhi. Non erano le atmosfere in della città o i pensieri di Matthew che la vedeva sempre bellissima a preoccuparla, bensì erano i giudizi di se stessa, crudeli. Prese le ultime cose e, con un trench nero e una voglia matta di incontrare la perdizione, uscì di casa per raggiungere la macchina. Kelly e Matthew, innocentemente si baciarono sulle labbra come facevano spesso per salutarsi poi lui mise la marcia e partì. "Dove mi porti di bello mio caro Don Giovanni?" "C'è l'inaugurazione del Type e noi siamo sulla lista, ricordi?" "Non pensavo fosse oggi ma... Ok.. Ci saranno tanti fotografi e dell'ottimo champagne, quindi.. Và bene." "Voglio solo farmi vedere poi giuro, scappiamo di lì e andiamo in un posto più tranquillo a ubriacarci allegramente!" Kelly ridacchiò divertita guardando le luci abbaglianti della grande mela come stregata, adorava quella città sin da bambina. Non appena arrivati, i due si presero la mano e percorsero insieme un tratto di strada a piedi. "Voi uomini siete fortunati, questi tacchi sono peggio di uno strumento di tortura!" Bisbigliò Kelly sedendosi sul primo divanetto di pelle disponibile, con in mano un flu di cristallo, sorrideva ai flash che le stavano addosso. Entrambi sapevano ciò che i fotografi desideravano in trepidante attesa. "Perchè non gli diamo quello che vogliono?" Chiese Matthew con fare malizioso. Kelly prese al volo la provocazione e, con una mano dietro la sua nuca, lo baciò fingendo molto trasporto, tutti e due ignoravano completamente la stampa ma raggirarla era esilarante, sopratutto con tale facilità. Si volevano bene come fratelli ma non avevano mai negato la presenza di una certa attrazione fisica, mai consumata ma sempre presente, inconsciamente, in entrambi. Matthew si allontanò solo dopo un po', baciava spesso Kelly per via del lavoro ma questa volta era stato diverso e non ne capiva ancora le ragioni. "Sei stato bravo" Disse lei notandolo assente per attirare la sua attenzione. "Perchè adesso non ce ne andiamo?" Le rispose velocemente rimettendosi in piedi. Kelly corrugò la fronte perplessa, erano appena arrivati ma comunque lo seguì riprendendogli la mano e lasciando il bicchiere semi pieno sul tavolino. Salirono in auto come se nulla fosse successo. "Qualcosa ti ha infastidito?" Domandò Kelly sorridendogli. "No tesoro, assolutamente no, tranquilla. Avevo voglia di fare qualcosa di meno snob insieme a te e appena siamo entrati mi sono pentito della mia scelta." Per il resto del tragitto il silenzio prevalse aleggiando nell'aria, non era imbarazzo quello che si percepiva, bensì tranquillità. Arrivati, entrarono in un bar, molto raccolto ed accogliente dove un gruppo di ragazzi guardava del buon football americano e l'altra metà giocava a biliardo o a freccette... Entrambi non erano vestiti nel modo adatto ma... a chi importava? Si fecero largo fra tutta quella gente e al bancone cominciarono a ordinare un drink dietro l'altro, come due ragazzini la cui sola responsabilità era rigare dritto. "Come hai intenzione di riportarmi a casa geniaccio?" Rise lei, dopo aver constatato che Matthew fosse brillo, di certo non gli avrebbe permesso di mettersi al volante, era troppo assennata e responsabile. "Questo lo scopriremo solo con il tempo, non pensarci, divertiti!" Rispose Matthew prima di alzare di nuovo il gomito e mandar giù l'ennesimo drink. I due parlarono di tutto, come facevano sempre ma la compagnia dell'alcol rese tutto più lontano, i problemi sembravano astratti e meno dolorosi. Uscirono di lì solo dopo aver giocato a biliardo e aver chiacchierato con la gente del posto, non potevano tornare a casa ma, fortunatamente non avevano desiderio di farlo. Matthew si accomodò su un muretto, dopo una breve camminata in cui aveva stretto la mano di Kelly per tutto il tempo. Guardò le onde sbattere contro gli scogli sorridente, era davvero un panorama bellissimo e lo apprezzava, lo apprezzava tantissimo. Kelly sorrideva a quella vista e, rimanendo per un po' in piedi respirò a pieni polmoni quell'aria leggera, il mare di notte era splendido. Successivamente si sedette sulle gambe del suo migliore amico e appoggiò la testa sulla sua spalla. "Allora...l'appuntamento?" "È stato strano... Ha parlato ininterrottamente dei suoi figli, mi è sembrata noiosa, noiosa quanto te!" Kelly spalancò gli occhi e la bocca fingendosi sconvolta poi cominciò a ridere. "Ma come ti permetti? Io non sono noiosa, tu sei noioso!" "Certo, come no!" "Cosa vuoi dire con questo?" "Sei un tipo con la testa sulle spalle, mi stupisce che sia arrivata fino a questo punto stasera." "Io posso arrivare molto, molto più in là!" "Dimostramelo." Disse lui per sfidarla. "Dimostramelo e ti chiederò scusa in ginocchio." Le accarezzo i capelli chiudendo gli occhi, in attesa di una sua mossa. Kelly estrasse dalla borsa una biglia bianca, appartenente al biliardo del pub in cui erano stati e cominciò a ridere esibendo il suo trofeo. "Questa l'ho presa perché avevo voglia di farlo, ho sempre desiderato farlo." Alzò le spalle per giustificarsi, in condizioni normali non avrebbe avuto il coraggio di commettere un'azione simile. "Bene bene bene, quanto sei trasgressiva, Rutherford!" Kelly gli diede un piccolo bacio sulle labbra. "Hai intenzione di richiamarla?" Aprì il palmo della sua mano e ci lasciò dentro la biglia. Matthew strinse la pallina nella sua mano e la baciò nuovamente, questa volta però, su una guancia. "Tu vuoi che la richiami?" "Ma certo! Non la conosci e.. Magari lei è di più di una madre single. Potrebbe essere una pazza maniaca suicida ma anche l'amore della tua vita.. Io la richiamerei." "Allora va' bene, la richiamerò." "Spero solo capisca che io e te siamo inseparabili. Non voglio che scappi solo perchè dormiamo nello stesso letto come ha fatto quell'altra e non voglio rinunciare alla colazione insieme per la sua gelosia." "Tu sei compresa nel pacchetto." Matthew la strinse fra le sue braccia dopo aver appoggiato la biglia nella sua borsetta e sospirò perplesso. Forse avrebbe voluto che la sua migliore amica diventasse anche la sua amante, la moglie dei suoi figli ma nessuna era meritevole di tale considerazione, nessuna era affidabile quanto Kelly, da quando era entrata nella sua vita, aveva lasciato da parte l'amore, non sentiva la necessità di un affetto che non le appartenesse, che non fosse il suo. "Eh tu invece? Quando hai intenzione di cominciare a uscire?" "Io... Uscirò quando ne avrò voglia, non mi va' di conoscere altre persone che mi portino via i bambini in un altro paese, magari in Francia, sarebbe esilarante. Si sbaglia una volta ma non... Due." "Allora ci assicureremo che sia un americano, bello, tenebroso, abile con la chitarra magari." "Perchè mi sembra che tu stia parlando di Rufus?" Gli chiese lei ridendo. "So quanto lui ti piaccia, non ti sei sposata cinque volte, tua figlia non si droga ma.. Tu e Lily avete qualcosa in comune." "Il buon gusto in fatto di moda? O forse i capelli.. Me lo sono sempre chiesta." Kelly rise per un istante poi scese dalle sue gambe e gli afferrò una mano. "Andiamo a fare i piccioncini sulla sabbia, su." Matthew, come sempre, assecondò e si distese al suo fianco su quella fanghiglia fredda e sottile per guardare le stelle. Nulla li avrebbe separati.

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Capitolo 3
*** I love you too; ***


La serata era passata velocemente, i due si erano divertiti come matti, comportandosi come dei ragazzi immaturi e per questo, si ripromisero di ripetere l'esperienza, di dedicarsi una serata al mese, così da poter andare al mare, parlare ininterrottamente e fare cose che molti amici facevano. Kelly si rimise seduta dalla sabbia, aveva molto freddo ma l'alba era spettacolare, i colori pastello si mescolavano fra di loro creando un panorama più prezioso di chissà quale pietra preziosa, in ginocchio si abbassò avvicinando il suo volto a quello di Matthew e,dolcemente cercò di svegliarlo. "Ehi Matty, c'è una cosa che dovresti vedere..." Lo baciò sulle labbra guardo si accorse che si stava muovendo poi, in piedi fece una decina di passi in avanti, avvicinandosi, pericolosamente alla riva, così da non perdere neanche un istante di quel fenomeno, apparentemente normale ma inguaribilmente romantico. Matthew aveva sentito quel bacio e il solito macigno gli si era posato sullo stomaco. La amava come una sorella, forse per questo le sue attenzioni lo rendevano emozionato, gli donavano leggerezza e nello stesso tempo ansia. Si alzò ma rimase a debita distanza, guardò la figura della sua amica e ciò che stava di fronte a entrambi: un'alba accompagnata dal clima primaverile fresco. Kelly lo raggiunse e lo abbracciò. "Ben svegliato. Sto congelando, davvero. Andiamo a fare colazione?" Matthew annuì stringendola "Visto che bello?" "É bellissimo." I due ritornarono alla macchina con le scarpe in mano e accostarono in un semplicissimo e dismesso bar che era di strada. La cameriera, dopo aver scritto le ordinazioni, domandò loro foto e autografo, non perdeva neanche un episodio di Gossip Girl ed era molto felice di poterli conoscere. "Quindi siete una coppia? Da come si guardano Lily e Rufus ho sempre pensato di si, sono troppo belli!" "Ti ringrazio tesoro, anche io li amo quei due ma.. Noi non siamo affatto così anche se devo ammettere che lo amo da morire." Matthew fece un enorme sorriso, confermando tale affermazione. "Lo amo da morire ma come amico." Le spiegò Kelly, per non farsi fraintendere. Dopo quella semplice colazione, lui la accompagnò a casa e, prima di dire qualsiasi cosa, le prese la mano. "Anche io ti amo da morire." Guardò i suoi occhi profondi poi la baciò rapidamente. Kelly, per tutta risposta, gli mise le mani al collo, cingendolo a se con dolcezza. "Chiamala e divertiti. Voglio vederti felice." Kelly disse riferendosi alla donna dell'appuntamento che Matthew aveva definito strano e noioso ma, non si era fidata. "Lo farò, grazie per tutto."

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Capitolo 4
*** Un nuovo inizio; ***


Matthew riaprì gli occhi e realizzò che la figura femminile che gli era stato affianco tutta la notte si era dileguata nel nulla. Lexie, così si chiamava, era molto coinvolta, in quella sottospecie di relazione che andava avanti da più di un mese. Matthew non lo aveva premeditato ma in un attimo si era fatto scappare la situazione di mano: da un bacio al sesso, dal sesso alla notte insieme e così via. Senza neanche volerlo, poteva affermare di avere una relazione con una donna, per la prima volta dopo tanto tempo. Kelly aveva ragione, non era solo una bellissima madre single ma anche ambiziosa, brillante, spiritosa, un ottimo menager, una donna che qualunque uomo sano di mente avrebbe apprezzato e anche lui lo faceva, era consapevole della sua fortuna. Si guardò intorno mettendosi seduto e sorrise non appena mise a fuoco l'abitino grigio di Lexie disteso sul pavimento. Non poteva essere lontana. Matthew si alzò ancora assonnato e scese la lunga scalinata per arrivare in cucina. Lexie era lì, indaffarata sulla penisola della cucina, armeggiava un paio di cucchiai in un impasto liquido che prometteva davvero bene. L'uomo si avvicinò e furtivamente alle sue spalle, mise una mano sul suo addome piatto e le baciò il collo, aveva la sua camicia addosso e questo la rendeva sexy, irresistibile. "Buongiorno" Disse lei godendosi il tocco sensuale del suo amante. "Buongiorno, cosa cucini?" Sussurrò lui mordendo il lobo del suo orecchio. "Pancakes" Si morse istintivamente le labbra, era eccitata a suo modo "Mmmh..mi piacciono molto". Lexie lasciò i mestoli appoggiati sul bordo della ciotola e si voltò per baciare Matthew con un forte desiderio. Lui appoggiò le mani sui suoi glutei per sistemarla sul bancone e, fra le sue gambe minute, ricominciò a baciarla. Il loro momento fu interrotto dallo squillo del cellulare di Lexie che, essendo una madre, non poté fare a meno di rispondere. "Devo andare." Disse solo scendendo dalla penisola su cui era seduta. "Ci vediamo per pranzo? Vorrei farti conoscere Kelly." "Ma certo. Solito posto?" Schioccò un altro bacio sulle sue labbra. "Solito posto." "Sono certa che lei mi piacerà" Lexie sgattaiolò via sorridendo, aveva sentito parlare di lei infinite volte e, la curiosità di capirne di più c'era, come negarlo? Matthew era sexy e lei recitava al suo fianco, amandolo appassionatamente e questo la rendeva segretamente gelosa. "Lei piace a tutti." Rispose quando ormai non poteva sentirlo.

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