From Past.

di shesmileybitch
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1. ***
Capitolo 2: *** Chapter 2. ***
Capitolo 3: *** Chapter 3. ***
Capitolo 4: *** Chapter 4. ***
Capitolo 5: *** Chapter 5. ***
Capitolo 6: *** Chapter 6. ***
Capitolo 7: *** Chapter 7. ***
Capitolo 8: *** Chapter 8. ***
Capitolo 9: *** Chapter 9. ***
Capitolo 10: *** Chapter 10. ***
Capitolo 11: *** Chapter 11. ***
Capitolo 12: *** Chapter 12. ***
Capitolo 13: *** Chapter 13. ***
Capitolo 14: *** Chapter 14. ***
Capitolo 15: *** Chapter 15. ***
Capitolo 16: *** Chapter 16. ***
Capitolo 17: *** Chapter 17. ***
Capitolo 18: *** Chapter 18. ***
Capitolo 19: *** Chapter 19. ***
Capitolo 20: *** Chapter 20. ***
Capitolo 21: *** Chapter 21. ***



Capitolo 1
*** Chapter 1. ***


«Ehi.»
«Ciao bellissima.»
Mi diede un lieve bacio a stampo.
«Come è andata oggi a scuola?»
«Bene, ma ora che ti vedo molto meglio.»
È il ragazzo più dolce del mondo! Stiamo assieme da 2 mesi neanche e va tutto a gonfie vele. È stato lui che mi ha aiutato ad ambientarmi quando mi ero appena trasferita a Londra, circa
un anno fa. Tutte le ragazze della scuola mi invidiano, alto, riciio, occhi verdi mozzafiato, il suo nome è Harry.
Mi prese la mano e mi risvegliò dai miei pensieri. Le sue dita si intrecciano perfettamente con le mie.
«Acosa pensavi?»
«Al fatto che sono fortunatissima ad avere un ragazzo come te.»
Si fermò.
«Ti devo dire una cosa.»
il mio cuore perse un colpo, il mio cervello iniziò a formulare un centinaio di possibili confessioni o quant' altro.
Si staccò da me.
«Volevo dirti che...»
Fece una piccola pausa. Si guardò in giro, poi tornò a fissare i suoi meravigliosi e penetranti occhi verdi nei miei. Subito dopo fece una cosa che mi tranquillizzò un pò, mi strinse a se.
«Volevo dirti che ti amo.»
Prima ancora che potesse aggiungere qualcos' altro lo baciai.
Che stupida che sono stata! Come ho potuto anche solo pensare che abbia voluto lasciarmi, o anche
peggio!
Ci staccamo.
Lui mi riprese per mano e ci avviammo assieme verso casa mia. Arrivati davanti alla porta ci baciammo ancora una volta. Poi lui mi salutò e se ne andò. Io rimasi sull' uscio a guardarlo andar via.
Quando non lo vidi più, entrai.
«Ciao mamma sono a casa.»
«Ciao tesoro. Vieni in cucina che c' è una sorpresa per te.»
Mia madre, chissà quale diavoleria mi aveva cucinato o comprato.
Il tempo di poggiare la borsa sul divano che già mi ero catapultata in cucina. Ero felicissima all' idea di una sorpresa, che non vidi nemmeno il ragazzo seduto al tavolo.
«Allora mamma, qual' è la sorpresa?»
«Ah Martina, è proprio per questo che ti dico di mettere più spesso gli occhiali, girati e guarda chi è venuto a farci visita.»
Quello che miei occhi videro però non era proprio ciò che mi aspettavo.
«Liam Payne, qual buon vento ti porta qui?»
Dissi con la voce più calma e tranquilla che mi riuscì.
«Bhè non ti fà piacere che il tuo ex ragazzo nonche migliore amico sia venuto a farti visita? Poi devi sapere che sono qui con la mia famiglia per uno scambio culturale, quindi non ti libererai
di me tanto facilmente.»
Sinceramente no, non mi faceva piacere, ammetto che era l' unico mio ex con cui avevo mantenuto un rapporto di amicizia, ma diciamo che da un qualche tempo lo odiavo profondamente.
Prima che cambiassi casa aveva detto alla mia migliore amica che ero andata a letto con il suo ragazzo. Lo so che non è giusto, ma era questione di orgoglio, 2 anni prima lei si era
scopata quello che mi piaceva durante la mia festa per i 16 anni, e per di più sul mio letto. Aveva detto che erano ubriachi, e io l' avevo perdonata, ma alla fine la tentazione di vendicarmi era
troppa.
Ma devo anche ammettere che era da un anno che non vedevo Liam ed era diventato davvero carino. Riccio occhi nocciola e fisico alquanto scolpito.
«Ora è meglio che vada, ciao Marti è stato bello rivederti.»
Mi diede un bacino sulla guancia, rimasi un attimo spiazzata.
«Ciao Liam.»
Appena se ne fu andata salì in camera mia e impugnai il cellulare, dovevo raccontare questa cosa a qualcuno. Harry no di sicuro. Chi sapeva di Liam? Ma certo, Melanie. La mia migliore
amica qui a Londra.
Lei sapeva tutto di me.
«Pronto?»
«Ciao, non sai cosa è successo!»
«Su dai racconta, hai scopato con quel figaccione di Zayn?»
«No ma va! Non tradirei mai Harry! Ti ricordi di Liam, il mio ex?»
«Si certo, e allora?»
«Bhè ecco è qui per uno scambio culturale ed è più bello che mai!»
«Cazzo ragazza, prima mi dici che non vuoi tradire Harry e poi che trovi il tuo ex più bello che mai? Fai una scelta su!»
«Senti non intenzione di darla a Liam, ho solo espresso un commento personale!»
«Comunque sia tienili d' occhio tutti e due.»
«lo farò, ora vado. Ciao.»
«Ok ciao.»
Dopo cena, mi cambiai veloce, accesi un attimo il computer e poi andai a letto.
Cavoli che giornata!

My Space

Allora, questo è il primo capitolo, spero non sia troppo pesante.
Entro domani penso di pubblicare il secondo.Mi raccomando recensite e fatemi sapere cosa ne pensate.
Almeno posso migliorare la storia.
Martii

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Capitolo 2
*** Chapter 2. ***


La mattina mi sveglio con un messaggio 'Ciao piccola. Oggi andiamo al lago?'

Harry. Mi manda sempre un messaggio al mattino.

Mi alzai e scesi.

«Ciao mamma. Oggi esco con Harry.»

«Mi dispiace amore. Ma oggi vengono Liam e la sua famiglia.»

«Come avvisarmi prima no?! Ora che faccio?!»

«Bhè prima di tutto dovresti dire ad Harry che non vai non credi?»

«Si hai ragione. Ma a che ora arrivano i Payne?»

«Credo verso mezzogiorno al più tardo mezzogiorno e mezza.»

«Oh cavolo! Ho pochissimo tempo! Sono già le 11, perchè mi sveglio sempre tardi?!»

Corsi su per le scale e mi fiondai sotto la doccia, mi vestì, un vestito viola, non troppo corto e delle ballerine,

non andavo di certo ad un ricevimento. Un po' di trucco, e poi toccava ai capelli, optai per tenerli lisci e arricciarli un po' con la piastra. Poi vediamo... Stavo dimenticando qualcosa, ne ero sicura... Ma certo, Harry! Cosa potevo dirgli? Non di certo 'Hey amore, oggi non vengo, il mio ex viene a pranzo da me'. Non mi piaceva mentirgli, quindi alla fine gli inviai un semplice messaggio con scritto che avevo un impegno familiare, senza dare troppi particolari. Il tempo di guardarmi l' ultima volta allo specchio, che ecco il suono del campanello. Scesi le scale e quello che vidi mi lasciò senza parole. Liam era di una bellezza assurda.

Mi venne in contro e si soffermò a guardarmi.

«Wow, sei bellissima.»

«Grazie, anche tu Liam.»

Mi abbracciò, e io sentì il suo profumo inebriante.

Per tutta la durata del pranzo, tutti chiacchierarono animatamente, tranne me, solo ogni tanto prendevo parte alla conversazione. Mi sentivo strana, ogni volta che Liam mi guardava sentivo qualcosa muoversi nel mio stomaco. No, Marti per favore sei fidanzata non puoi, non puoi e basta!

Nel pomeriggio i miei fecero fare un 'giro turistico' alla famiglia Payne per tutta la casa, poi arrivò il momento dei saluti, ma in quel momento arrivò una telefonata ai genitori di Liam, alla fine Liam dovette restare da noi ancora un po', perchè i suoi avevano un impegno di lavoro. Ci mancava solo questa, per di più i miei dovevano uscire a cena per il loro anniversario di matrimonio, e questo voleva dire io e Liam a cosa da soli!

Mia madre non ci aveva lasciato niente di pronto, e io ero una frana in cucina, quindi Liam comandò due pizze. Intanto che aspettavamo, guardammo un film, Liam sapeva come distruggermi, Titanic, un film strappalacrime, infatti già a metà film ero un fiume di pianto. Lui se ne accorse e mi asciugò alcune lacrime, poi mi mise un braccio attorno al collo, e mi avvicinò a se.

Ancora quella sensazione.

Perfortuna pochi attimi dopo suonarono alla porta. Liam andò ad aprire e tornò con 2 pizze, le appoggiò sul tavolo e riprendemmo a guardare il film, sempre abbracciati.

Alla fine del film, mi prese il mento con due dita e mi girò verso di se, con il pollice mi asciugò quelle poche lacrime che erano rimaste.

Madonna santa quant' è bello? No Liam perfavore non fissarmi con quello sguardo alquanto scopabile.

Mi fissò negli occhi per qualche secondo, poi si avvicinò pericolosamente a me, volevo scostarmi, ma non ci riuscivo, ero incollata al mio posto, e so che non avrei dovuto, ma ero felice. Le sue labbra morbide si appoggiarono sulle mie, ero spiazzata, e anche tanto, ma ricambiai il bacio, socchiusi un po ' la bocca e le nostre lingue si incontrarono, paradiso. Ma durò pochissimo. Bussarono alla porta.

I genitori di Liam, grazie al cielo. Se erano i miei non si sarebbero dati troppo fastidio nel bussare e ci avrebberò beccati in flagrante.

«Arriviamo»

Liam prese le sue cose e si avviò alla porta, prima di aprire, mi prese per i fianchi e mi sussurrò all' orecchio.

«È stata una bella serata, grazie,»

«Non dire cazzate Payne, è una cosa che non sarebbe dovuta accadere per nulla al mondo! Ora vattene!»

«Tanto lo so che ti è piaciuto, non sei capeca a mentire. Appena mi avvicino o ti sfioro aei percorsa da un brivido e diventi tutta rossa.»

«È solo una tua impressione.»

In realtà aveva più che ragione. Volevo tornare ancora solo per un secondo a quel bacio, ma non si poteva.

Si staccò da me e uscì, non prima di avermi fissato intensamente ancora un ultima volta.

 

My Space

 

Eccolo, ve lo avevo promesso :D

Ricordatevi di recensire e farmi sapere cosa ne pensate.

#Muchlove ♥

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Capitolo 3
*** Chapter 3. ***


Liam.-

 

Uscì da casa sua a malavoglia.

«Allora Liam com' è andata questa sera?»

«Bene mamma, pensavo peggio.» Mi trattenni da dire che era stata la serata più bella della mia vita e non dimostrai poi questo grand' entusiasmo, anche se dentro di me c' era un uragano di emozioni.

«Non mi sembri poi così felice.»

«No è che sono un po' stanco.» Il che non era del tutto falso. Infatti quando arrivammo nel modesto hotel a tre stelle che ci avevano dato per quel breve periodo di permanenza, salutai di sfuggita i miei genitori e salì di corsa le scale. Entrai nella mia camera -io e i miei dormivamo in due camere diverse, mia scelta- e mi buttai di peso sul letto, senza nemmeno cambiarmi, non ne avevo voglia.

Stavo per addormentarmi quando sentì qualcosa vibrare nella mia tasca.

Un messaggio.

'Scusa se ti ho trattato male prima, ma ero ancora fastornata per quello che è successo stasera. Ti va se domani ci prendiamo un gelato al parco? Marti'

I miei pensieri tornarono subito a quel bacio, quel bellissimo bacio e poi i sui occhi, di un marrone così profondo...Ok basta fantasticare Liam.

'Oh ma vedo che ti ricordi ancora il mio numero principessa, comunque a me va bene. Baci Liam'

Non feci in tempo a togliermi la maglia che mi aveva già risposto 'Facciamo alle 14 a casa mia?'

Risposi con un semplice 'ok'. Mi cambiai veloce e rimasi in boxer. Poi mi infilai sotto le coperte, spensi la luce sul comodino e mi addormentai pensando all' indomani.

 

Marti.-

 

Appena Liam se ne fu andato mi fiondai in camera mia. Chiusi la porta e scivolai fino a sedermi per terra, con la testa tra le mani. Lo so, avrei dovuto sentirmi in colpa, ma non era così.

Quel bacio mi era piaciuto e anche tanto. Odiavo ammetterlo, ma que ragazzo mi faceva un effetto strano, che nemmeno Harry riusciva a farmi provare. Decisi di non dire niente a nessuno, era la soluzione più saggia, almeno fino a quando non avessi chiarito il casino che avevo in testa.

Mi spogliai e mi misi il pigiama, ma prima mi soffermai a guardarmi allo specchio.

'Cosa avrò mai che fa impazzire così tanto Liam?'

Era una domanda che mi ero sempre posta, ma in generale. Insomma non ero poi questa gran bellezza.

Diciamo che c' erano ragazze molto più carine di me e soprattutto con più curve, cosa che i ragazzi guardano come prima cosa in una ragazza. Ma sia Harry che Liam avevano scelto me. E io non sapevo cosa pensare. Amavo Harry si, ma provavo ancora qualcosa per Liam.

Decisi una cosa, mi ero comportata fin troppo male con lui un attimo prima, quindi decisi di scusarmi. Sperai di avere ancora quel benedettissimo numero nella rubrica e...eccolo.

Chiesi se potevamo prenderci un gelato assieme, al parco. Firmai il messaggio e lo inviai. Spensi la luce e mi infilai sotto le coperte. Dopo un attimo lo schermo del telefono si illuminò.

'Oh ma vedo che ti ricordi ancora il mio numero principessa, comunque a me va bene. Baci Liam'

Principessa, senza nemmeno volerlo mi scappò un sorriso, buttai lì un orario e inviai.

Subito dopo mi rispose 'ok' wow quanto entusiasmo pensai semre sorridendo.

Si preannunciava un pomeriggio interessante. Chiusi gli occhi e dopo qualche minuto piomabai in un sonno profondo.

 

The next day.-

 

Mi svegliai, tardi come al solito e mi vestii, optai per qualcosa di legger, era pur sempre primavera, una cannottiera azzurra con un nastro nero che mi cingeva la vita appena sotto il seno e dei pantaloni a sigaretta. Poi scesi di sotto.

Al tavolo della cucina c' era mia mamma che lavorava con il computer, la salutai con un bacio sulla guancia e andai in cucina a prendere una tazza di cereali.

«Tesoro, ti ricordo che oggi alle 13.30 esco per motivi di lavoro e non ci sarò fino a domani, e tuo padre torna tardi, quindi sei a casa da sola.»

Perfetto, io a casa da sola, ma aspetta, oggi alle due veniva Liam, e avendo casa libera chissà cosa sarebbe potuto accadere. Ma io non lo avrei permesso. O almeno speravo di riuscirci.

«Si ok va bene.»

Mi posizionai davanti alla TV. Guardai un film comico, che davano su Sky, poi alle 13.30 mia madre se ne ando e io rimasi da sola. Salì in camera e mi misi le ballerine nere. Presi la borsa e andai di sotto. Tempo qualche minuto che il campanello suonò. Andai ad aprire e mi trovai di fronte un Liam tutto sorridente.

«Wow come siamo belle.»

Fece per darmi un bacio sulla guancia, ma all' ultimo si girò e mi baciò a stampo.

«Signorino Payne, andiamoci piano, ho detto che volevo farmi perdonare, non limonare con te.»

«Come siamo permalose oggi. Allora andiamo?»

Presi la felpa, chiusi la porta e ci avviammo verso il parco. Quando arrivammo, ci facemmo una passeggiata, chiacchierando del più e del meno come se non ci fosse mai stato nulla tra di noi. Ogni tanto mi lanciava delle occhiate sfuggenti, ma nulla di più. Prendemmo il gelato, e lui insistette per pagare.

«No, ti ripeto che pago io, tu hai già fatto abbastanza ok?»

Alla fine cedetti. Continuammo a camminare per altri 10 minuti, poi vedemmo una panchina libera e ci sedemmo. Controllai veloce l' ora sul cellulare, e quando rialzai lo sguardo vidi una persona che non avrebbe dovuto essere in quel parco.

 

My Space

 

Eccomi, scusate il ritardo, ma non avevo ispirazione.

Lo so non ü un granchè, ma è solo di passggio, capirete di più nel prossimo capitolo.

Vi ricordo di recensire e farmi sapere cosa ne pensate, sia che siano complimenti o critiche fa sempre piacere :)

Ora vi lascio che mi sto dilungando troppo #MUCHLOVE

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Capitolo 4
*** Chapter 4. ***


Harry.-

 

Passeggiavo tranquillamente per il parco quando vidi la mia ragazza assieme ad un ricciolino tutto muscoli.

«Ehi piccola» Dissi dandole un bacio a stampo tanto per far capire che ero il suo ragazzo.

«Ciao amore»

«Dimmi, cosa ci fai qui con...lui» Dissi con il tono più gentile che mi riuscì.

«Oh che scema, scusami, lui è Liam, mio...cugino, si, è arrivato qualche giorno fa, è venuto a trovarmi.»

«Piacere Liam, spero che andremmo d' accordo per il tempo che resterò, e mi dispiace se ci siamo dovuti conoscere in questa situazione imbarazzante. Spero capirai che tra noi due non c'è...»

«Tranquillo amico ho capito, comunque io sono Harry il ragazzo di Marti.»

La presi per la vita. Ok che era suo cugino, ma non mi fidavo del tutto.

«Bene amore, ora che ci siamo chiariti, noi dobbiamo andare, mamma ci aspetta a casa per le 18»

«Si, ci vediamo domani a scuola piccola. Ti amo.»

La baciai.

Poi se ne andarono e rimasi a guardare i due fino a quando scomparvero alla mia vista.

 

Liam.-

 

«Ma come ti è venuto in mente? Cugini?» Dissi un po' scocciato da quello che era appena successo

«È la prima cosa che mi è venuta in mente ok? Sentiamo tu cosa avresti detto? 'Oh ciao, sono l' ex della tua ragazza e ieri a abbiamo limonato senza nessun problema!'»

«Si forse hai ragione, ma quindi io ora devo fingere per tutto il tempo che rimarrò qui che siamo cugini?»

«Bravo hai capito al volo!»

Litigammo su questo fatto per tutta la durata del tragitto, e arrivati a casa sua decidemmo di non dire niente a nessuno, per ora. Poi ci salutammo, senza troppe smancerie, lei entrò in casa e io mi diressi all' hotel.

Misi le mani in tasca quando mi accorsi di avere qualcosa in tasca, lo tirai fuori. Era il cellulare di Marti, le era caduto quando aveva visto Harry, io lo avevo raccolto, ma poi mi ero completamente dimanticato di averlo.

Decisi di tornare indietro e ridarglielo.

Arrivato davanti alla porta, suonai, ma nessuno mi aprì, allora entrai. La casa era deserta, no aspetta, un rumore d' acqua, si stava facendo la doccia. Ok non era il momento più opportuno, ma salì comunque le scale ed entrai in camera sua, facendo attenzione a non provocare alcun rumore. Individuai la borsa sul letto assieme ai vestiti, la aprì e ci buttai dentro il cellulare. Poi feci per uscire, ma me la ritrovai davanti, tutta bagnata e con solo un ascigamano addosso.

«Oddio Liam che ci fai qui, sei un maniaco sessuale forse?» Disse con un tono tra lo spaventato e il divertito.

«Oh scusa» Mi coprì con la prima cosa che mi capitò in mano, la sua maglietta, il suo profumo mi inebriò facendomi andare in estasi.

«Allora Liam hai due possibilità, o esci e quando sarò per lo meno vestita mi spieghi che ci fai qui, oppure ti caccio fuori io a calci nel culo?»

«Ok esco da solo.»

Uscì e chiusi la porta dietro di me. Dopo un attimo uscì in lingerie.

«Cos' hai payne, hai visto un fantasma? Sono pur sempre la tua ex, mia hai già visto in mutande e reggiseno.»

«Si lo so, ma eri diversa ora sei più..wow»

«Liam, sei capace di mettere assieme una frase compiuta o mi devo mattere la tuta da sci e i Moon Boot?»

«No, va bene così.»

Mi fece entrare.

«Allora, mi spieghi gentilmente che cosa ci fai qui?»

«Prima al parco quando hai visto Harry ti ü caduto il telefono, e io te l' ho raccolto, ma poi mi sono dimenticato di ridartelo. Quindi eccomi qua.»

Mentre raccontavo la fissi ovunque tranne che in faccia, quindi si avvicinò e mi alzò il mento con due dita.

«Payne, i miei occhi sono un po' più su.»

«Si lo so, ma preferisco le tue labbra.»

La baciai, ma questa volta, non sembrò infastidita, anzì ricambio con entusiasmo. Ci sdraiammo sul letto. Lei iniziò a togliermi la maglia, e io le slacciai il reggiseno.

«Mi sa che per tanto così potevi restare in asciugamano, avrei fatto più in fretta.»

Le sussurrai all' orecchio.

Forse non dovevo dirlo, perchè lei si accorse di quello che stava per accadere, si stacco da me e si riallacciò il reggiseno.

«Liam, mi dispiace ma sono fidanzata, deo pensarci su. E poi non mi sento pronta, per favore rimettiti la maglia e vattene.»

«Va bene se è quello che vuoi, non voglio metterti fretta.»

«Non so nemmeno io quello che voglio» Disse a bassa voce, evidentemente convinta che io non potessi sentirla.

«Ciao dissi uscendo dalla porta.»

«Liam aspetta!»

Si avvicinò a me e mi diede un piccolo bacio a stampo.

«Ciao Payne.»

Poi chiuse la porta, e io me ne andai.

 

My Space

 

Innanzitutto grazie mille per le recensioni, mi scaldate il cuore <3

Poi, il prossimo capitolo penso di non riuscire a pubbliacrlo domani, ma lo farò il prima possibile. :)

Ricordatevi di recensire e darmi delle vostre opinioni :D

#MUCHLOVE Martii :3

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Capitolo 5
*** Chapter 5. ***


Non sapevo proprio a cosa pensare, non capivo più niente, per tutta la sera mi chiesi cosa fosse meglio per me, Harry o Liam? Proprio non lo sapevo.

 

Mi cucinai un piatto di pasta, poi guardai un attimo la televisione, niente di interessante, e andai a letto.

Prima di addormentarmi pensai a cosa fare, ma alla fine decisi che c'era solo una soluzione possibile, l' indomani avrei baciato entrambi, solo così potevo capire se provavo ancora qualcosa per Harry, e se ero veramente innamorata di Liam.

 

The next day, at school.-

 

Ero davanti all' entrata della scuola, e come sempre aspettavo Harry, poi lo vidi, e gli corsi in contro. Lo baciai a stampo, lui mi prese per mano e ci avviammo verso la palestra, la prima ora avevamo ginnastica insieme.

Prima che iniziasse l' ora, eravamo sempre un po' in anticipo noi due, lo portai con una scusa nel locale attrezzi, dove lo baciai, come non avevo mai fatto. Lui sulle prime fu un po' spiazzato, ma poi ricambiò il bacio. Ci staccammo e lui mi morse il labbro, adoravo quando lo faceva.

«Amore, wow, ma come mai tutte queste smancerie?»

«Sono o no la tua ragazza? E poi pensavo che dopo la situazione di ieri te l' eri presa, quindi volevo farmi perdonare e farti capire che amo solo te.»

Lo baciai ancora.

«Tranquilla, per la storia di ieri è tutto a posto, davvero non me la sono presa.»

«Sei sicuro?»

«Sicurissimo»

Questa volta fu lui a baciarmi.

«Ora sarà meglio che andiamo, la lezione starà per iniziare.»

 

Four hours after.-

 

Ero seduta ad un tavolo della mensa, mentre aspettavo Harry. Quando vidi una banda di quattro ragazzi, un biondino dagli occhi azzurri, un moretto con la pelle olivastra, un ragazzo altissimo con degli occhi di un azzurro intenso e il mio ricciolino dagli occhi verdi, Harry.

Quando mi vide mi salutò e venne a sedersi al mio tavolo, seguito ovviamente dagli altri quattro ragazzi.

«Ciao piccola» Mi diede un bacio sulla guancia.

«Ciao amore, chi sono...»

«Ah si scusa, allora ragazzi lei è la mia fidanzata Marti, e piccola loro sono Louis, Zayn e Niall.»

«Ciao» dissero tutti in coro.

«Sei italiana?» Mi chiese il biondino dagli occhi azzurri, Niall.

«Non proprio, sono Svizzera, ma siamo lì. I miei si sono trasferiti prima a Doncaster, e ora qui, a Londra.»

«Ehi io sono nato a Doncaster» Fece il ragazzo alto, Luois.

Risata generale.

«Ma dov'è tuo cugino, Liam giusto?» Mi chiese Harry.

«Non saprei, a guarda eccolo.»

Gli feci cenno di venire da noi.

«Cugino ti va di mangiare con noi?»

«Ehm si certo, ciao Harry.»

«Ciao Liam, ti presento Niall, Zayn e Louis. Così almeno avrai degli amici maschi e non starai tutto il giorno ad annoiarti con tua cugina, ma passerai dei momenti con veri uomini»

Altra risata generale. Mi mimò un 'Ti amo' con la bocca, e io di rimando gli feci la linguaccia.

«Ok veri uomini, me ne vado se è questo che volete.»

«No dai scherzavamo.»

Passammo tutto il pranzo a parlare e scherzare, poi ripresero le lezioni.

Alla 6a, e per fortuna ultima ora ero di nuovo con Harry, e ne approfittai per chiedergli da dove venissero fuori quei tre ragazzi. Scoprì che lo avevano cambiato di corso a letteratura e così si erano conosciuti.

 

Mentre tornavo a casa, sentì qualcuno che mi tirava per il polso, mi girai e vidi Liam che mi sorrideva.

«Allora sei ancora arrabbiata per ieri o ti va se facciamo la strada assieme?»

«No, va benissimo, andiamo.»

Parlammo del più e del meno, mi disse che i ragazzi erano molto simpatici e che si trovava molto bene.

Arrivati davanti a casa mia fece per andarsene, ma io lo bloccai.

«Ti va di entrare un attimo?»

Ci prendemmo una tazza di te, poi lo riaccompagnai alla porta, ma prima di lasciarlo andare lo baciai.

Non so per quanto ci baciammo, ma so per certo che quello che avevo provato con Harry non era niente in confronto alle emozioni che mi stava facendo provare Liam.

Mi staccai io alla fine, non volevo che finisse come ieri, e poi a momenti mia mamma sarebbe tornata a casa.

«E questo cosa significa?»

«Significa che stamattina ho baciato Harry, ma non ho provato granchè, mentre tu mi hai fatto vedere il paradiso.»

«Quindi?»

«Quindi credo di amarti Payne, ma non sono pronta per lasciare Harry, dobbiamo tenere segreta questa storia.»

«Quello che vuoi principessa.»

E mi baciò, odiavo infinitamente quel ragazzo, aveva trasformato completamente la mia vita, mia aveva messo in una situazione più grande di me, ma lo amavo perchè riusciva a farmi sentire speciale, e unica.

 

My Space

 

Buoongiorno :)

Allora questo capitolo è penoso ed è corto, vorrei dire che è solo di passaggio, ma non sarebbe vero, io lo chiamo un capitolo di chiarimento (?)

Lei finalmente ha capito chi ama veramente

Vi ringrazio di cuore per le recensioni, siete troppo gentili *--*

Fatemi sapere cosa ne pensate di questo 'capitolo di chiarimento' ahahahaha #MUCHLOVE Martii

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Capitolo 6
*** Chapter 6. ***


«Senti, ti andrebbe di venire a casa mia, stasera?» Mi chiese Liam.

«Mi dispiace, mia mamma sta per torna...»

Mi mise un dito sulla bocca.

«Non ti preoccupare, risolvo tutto io. Dammi il numero di tua madre.»

Compose il numero e attese.

«Si buongiorno, sono Liam. Volevo chiederle se Marti poteva aiutarmi con un compito...Davvero?...Non si preoccupi la porto a casa io,...a che ora?...Si ok. Arrivederci.»

«Allora?»

«Allora vieni nella mia camera d' albergo a fare un 'compito', e alle 20 ti riporto a casa.»

Disse avvicinandosi sempre di più, mi cinse per i fianchi, e mi baciò, l' ennesimo bacio mozzafiato.

Andammo all' albergo in cui alloggiava.

Tolsi la giacca, poi sentì lui che mi abbracciava da dietro, mi girai e iniziammo a baciarci.

Tutto ad un tratto mi prese in braccio e mmi appoggiò sul letto.

«E con i tui come facciamo?»

«I miei non ci sono.» Mi rispose con un sorriso.

Continuammo a baciarci mentre lui mi toglieva la maglia e i pantaloni , io feci lo stesso con lui.

Rimanemmo in intimo abbracciati l' uno all' altra, poi lui mise la protezione e andammo oltre, eravamo una cosa sola, dopo un po' venimmo tutti e due.

«Ti amo» Gli dissi ansimando.

Restammo ancora un po' così, poi io mi alzai e mi rivestì.

Andai verso la 'cucina' se così si poteva definire, che c' era nella stanza di Liam, e preparai un veloce piatto di pasta.

Mangiammo in silenzio, scambiandoci qualche sguardo di tanto in tanto.

Alla fine arrivarono le 20 e lui mi riportò a casa.

 

Ten minutes after.-

 

«Allora ciao.»

Fece per baciarmi, ma io lo fermai.

«Che c' è ci hai ripensato?» Disse facendo l' offeso.

«No, non ci ho ripensato. È che siamo troppo allo scoperto, capito? Quindi accontentati di un bacio sulla guancia Payne.»

Annuì un po' scocciato, mi salutò, e io entrai in casa.

«Mamma sono a casa!» Urlai.

«Ciao. Com' è andata con Liam?»

«Bene, aveva bisogno di aiuto in...storia.» Improvvisai, sperando di non mettermi nella merda da sola.

«Va bene, se hai fame, c' è ancora un po' torta nel frigo.»

Andai in cucina, presi la mia fetta, e andai in camera. Accesi veloce il computer e controllai le mail.

Niente di nuovo.

Potevo considerarmi una ragazza fortunata, ma se nella mia vita mancava qualcosa, erano delle amiche con cui divertirmi, con cui confidarmi. Nessuno si era mai interessato veramente a meda quando mi ero trasferita. Ero l' 'intrusa'. Tutti mi avevano sempre ignorato, tutti tranne Harry, si, Harry.

Lui era stato così gentile con me, e ora io lo stavo trattando malissimo, a sua insaputa.

No Marti, non pensarci, ti fai solo male.

Spensi la luce e mi infilai nel letto. Cercai di addormentermi, ma non riuscivo a non pensare al male che stavo facendo ad un ragazzo che si era sempre preoccupato per me.

Scoppiai in un pianto silenzioso, pieno di sensi di colpa.

 

My Space

 

Salve a tutti, questo capitolo è molto corto e non è un granchè, calcolando che l' ho scritto a scuola. ùù

Vi ringrazio per le recensioni che mi avete scritto, e che spero scriverete anche per questo capitolo piccino picciò (?) #MUCHLOVE Martii

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Capitolo 7
*** Chapter 7. ***


Liam.-

 

Mi svegliai presto, molto prima del suono della sveglia. Decisi di alzarmi, tanto non avevo più sonno. Feci una doccia, mi vestì e poi mi diressi verso la 'cucina'. Preparai veloce dei pancake, e mi sedetti davanti all TV. Misi MTV, mi dava sempre la carica giusta per iniziare la giornata.

 

There’s Something, something about this place
Something about lonely nights and my lipstick on your face
Something something about my Cool Nebraska Guy

Yeah something about, baby you and I.

 

You and I, Marti amava quella canzone.

Finalmente arrivarono le 7.45, uscì dall' albergo, e mi diressi verso la scuola. Sulla strada decisi di passare a prendere Marti, ecco, lei era il motivo per cui ero felice di andare a scuola. Arrivai davanti a casa sua, sull' altro lato della strada, ma la vidi con Harry, quindi ci rinunciai. Harry era un mio amico si, ma odiavo quando si scambiava smancerie co Marti, la mia Marti, ma d' altronde era pur sempre la sua ragazza. Arrivai davanti alla scuola e poco dopo arrivò anche la coppietta 'felice'. Li salutai, poi ci raggiunsero anche gli altri ragazzi.

«Ehi, sapete che giorno è oggi?» Chiese Zayn ammiccando.

«No, non lo sappiamo.» Rispose Niall sbuffando.

«È il compleanno di quel bel ragazzo di Zayn Malik, che poi sarei io.»

Scoppiammo tutti a ridere, tranne Zayn, che fece il finto offeso.

«Vabbè, quando avrete finito di prendermi in giro, vorrei dirvi una cosa.»

«Dica signor Malik.» Disse Louis mentre cercava di ricomporsi.

«Stasera, ho casa libera, quindi ho deciso di organizzare una festa per i miei 19 anni, ci venite?»

«Certo!» Rispondemmo tutti in coro.

 

Six hours after.-

 

Uscì da scuola speranzoso, questa sera ci sarebbe stata la festa di compleanno di Zayn, e se fossi riuscito a far ubriacare Harry, magari, avrei potuto passare un po' di tempo con Marti.

Arrivai all' albergo, salutai Lori, la ragazza della reception, e andai nella mia camera. Come prima cosa, mi spogliai e feci una doccia, era ancora tardi, ma mi rilassava. Una volta uscito, mi misi i boxer, aprì l' armadio e iniziai a cercare qualcosa da mettermi. Dopo aver messo sul letto mezzo armadio, optai per dei jeans scuri, una camicia blu con sopra una giacchetta, sempre blu, ma un po' più chiaro. Mi guardai allo specchio, oh si liam, sei un gran figo, mi dissi tra me e me.

Il resto della giornata lo passai a fare i compiti, poi finalmente a salvarmi arrivarono le 20 e così presi la giacca, misi le scarpe e scesi ad aspettare Louis.

«Payne come siamo lenti.» Disse Luois, che era già arrivato.

«Senti, sei tu che sei in anticipo.»

«Bhè la futura signora Styles era già pronta quando sono arrivato.»

Futura signora Styles, si certo... Aspetta un attimo...

«Come? Lì dentro c' è Marti?»

«Harry ha avuto un contrattempo...»

«Quindi non viene?» Si, ringraziai non so chi per quella botta di culo.

«Si viene, ma arriva un po' dopo.»

Ecco, perchè i miei sogni di gloria venivano sempre stronacati sul nascere?

Salì in machina e...

«Wow, sei...sei...bellissima.»

Aveva un tubino nero, con una striscia di brillanti che partiva da sinistra e scendeva verso destra fino alla fine del vestito, circa a metà coscia. Il tutto corredato con una pochette nera e delle scarpe nere con il tacco sempre con i brillanti.

«Grazie, anche tu non sei niente male.»

«Ehm Liam, niente pensieri perversi, la ragazza è fidanzata.» Disse Louis.

«Sta tranquillo lo so.» 'Lo so fin troppo bene' pensai tra me e me.

Ci dirigemmo verso casa Malik, e dopo circa mezz' ora arrivammo a destinazione.

Scendemmo dall' auto e io aiutai Marti a salire le scale per arrivare al portone, aveva poco equilibrio su quei trampoli.

«Senti noi due stasera come facciamo?» Chiesi.

«Facciamo che io sto con Hary e tu ti limoni una biondona con una 4a ben piazzata, non voglio andare nella merda.»

«Se è questo che vuoi, però potrò baciarti almeno una volta?»

«Non credo, Harry mi starà attaccato come una cozza.»

«E se lo facciamo ubriacare?»

«Non ci sperare, quando è con me non beve mai perchè poi mi deve riportare a casa.»

«Okay ho capito che questa » sera non si fa niente.»

«Purtroppo si.» Disse lei, più dispiaciuta di me.

Entrammo, la musica era assordante. Una cosa positiva c' era, finchè non sarebbe arrivato Harry, avrei potuto stare con lei, ma senza fare ciò che volevo.

«Allora ragazzi vi state divertendo?» Ci chiese Zayn urlando, già mezzo ubriaco.

«Si è bellissima!» Risposimo noi due più forte che potemmo.

«Bene, ora vado, ho avvistato un paio di ragazze che fanno al caso mio, ciao» E se ne andò, alla ricerca dell' ennesima ragazza disposta a passsare una serata di fuoco con il signor Malik.

«Balliamo?» Mi chiese lei.

«Si ok.»

Ci alzammo e andammo al centro della sala da ballo.

Ci scatenammo, sempre tenendo una certa distanza. Poi lei si avvicinô e mi urlò nell' orecchio che aveva visto Hary, e quindi se ne andò. Io rimasi in mezzo alla pista come un imbecille. Andai a sedermi sui divanetti che erano disseminati per la casa. Non mi mossi da li er tutto il resto della serata. Non mi stavo affatto divertendo, anzi non volevo divertirmi, sapendo che la ragazza che amavo limonava con un altro.

Forse l' unico momento in cui mi lascia un po' andare, fu al momento della torta, naturalmente non bevevo, ero astemio, ma chiacchierai comunque con gli altri ragazzi e ballai un po'.

Alla fine della serata louis mi toccò accompagnare Louis a casa, perchè era ubriaco marcio pure lui.

Mentre uscivo dalla residenza Malik vidi Harry e Marti che si facevano, e distolsi subito lo sguardo, non lo sopportavo. Caricai Louis in macchina, salutai un po' di gente e andai verso casa Tomlinson. Lo accompagnai almeno fino alla porta d' entrata, poi da lì alla sua camera poteva farcela da solo, almeno così speravo. Dovetti tornare all' albergo a piedi, il che non mi dispiaceva, amavo stare all' aria fresca, poi di notte era tutto così silenzioso. Arrivai in camera mia che erano le 2.30, non mi cambai nemmeno. Mi distesi sul letto e caddi in un sonno profondo.

 

My Space

 

Ciaoo :3 Allora questo capitolo è in ritardo di un giorno, dovevo pubblicarlo ieri, ma non ho avuto il tempo materiale per scriverlo, quindi fate finta che oggi (o quando le leggerete) sia il 12 gennaio (?)

Questo capitolo è un po' lunghetto, ma dopo quello piccino picciò che ho pubblicato l' altra volta ve lo dovevo. Fatemi sapere cosa ne pensate :D #MUCHLOVE Marti

P.S.Mi dispiace che sia scritta così larga, ma non riuscivo a metterla in modo normale .-. Spero non vi dia fastidio.

 

Spazio pubblicità.-

 

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=886981&i=1 FF di Marta :D

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=921012&i=1 FF di Miriana :D

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Capitolo 8
*** Chapter 8. ***


 

Marti.-

 

Mi svegliai che il sole era già alto, non ricordavo molto della festa di ieri sera. Mi rigirai nel letto e mi ritrovai davanti i ricci scompigliati di Harry. Quanto era bello? Dovevo dirglielo, ma non volevo farlo soffrire...no, avrei mandato avanti la farsa ancora per un po'. Gli accarezzai i capelli facendo attenzione a non svegliarlo, ma fu tutto inutili, aprì gli occhi, i suoi magnifici occhi verdi e mi guardò.

«Buongiorno meraviglia.» Mi sorrise.

«Meraviglia dove, sono mezza addormentata, spettinata, e di sicuro sembro un panda!» Esclamai.

«Ok come vuoi, ma ricorda che sei il mio panda preferito.» Mi baciò veloce, si alzò e si vestì. Poi andò alla porta, la aprì e si fermò, poi si girò verso di me.

«Scendi?»

«Prima mi rendo presentabile.»

«D' accordo, ma sappi che per me sei bella anche così.»

Uscì e si chiuse la porta alle spalle. Lo setì scendere le scale, poi quando tornò il silenzio andai in bagno, mi feci una doccia, mi asciugai i capelli con un asciugamano. Poi tornai nella sua camera ed aprii l' armadio alla ricerca di qualcosa da mettermi. Alla fine scelsi una camicia un po' troppo grande, e sotto rimasi in mutande. Mi legai i capelli in una coda e mi spacchiai, non ero di certo una bellezza, ma era sempre meglio di niente.

Scesi in cucina, dove Harry stava cucinando chissà che cosa.

«Cosa prepari di buona amore?»

«Uova strapazzate. So che ti piacciono molto.»

«E come fai a saperlo?»

«Sono pur sempre il tuo ragazzo no.» Rise e mi baciò, poi tornò a spadellare.

Io apparecchiai il piccolo tavolo che c' era in soggiorno e poco dopo arrivò Harry con le sue uova.

Mangiammo parlando del più e del meno, poi mi venne in mente che avevo una famiglia e non vivevo da sempre con Harry, e forse mia mamma si stava preoccupando.

«Senti, ma mia madre?»

«Non ti preoccupare, l' ho avvisata che restavi da me.»

Finito di mangiare sparecchiammo, e mentre mettevo i piatti nella lavastoviglie Harry mi abbracciò da dietro e iniziò a baciarmi il collo. Io mi girai, e iniziammo a baciarci. Gli tolsi la maglia, e lui mi face sdraiare sul divano, se c' era una cosa positiva di casa Styles, era che non ti dovevi preoccupare di nulla, i genitori di Harry non c' erano quasi mai. Lui mi tolse la maglia e il reggiseno e mutande, io feci lo stesso con i pantaloni e i boxer. Entrò dentro di me, eravamo una cosa sola. Ma, non era come una volta. Ormai non provavo più niente di un normale piacere, era bello si, ma era solo sesso, e Harry non era Liam. Alle 13 mi riportò a casa. Feci per entrare ma la porta era chiusa. Allora presi le chiavi dalla pochette.

«Mamma sono a casa!» Nessuna risposta.

Sul tavolo della cucina c' era un biglietto.

 

Sono via per motivi di lavoro assieme a tuo padre. Staremo via qualche giorno. Chiama appena arrivi a casa. Mamma e papà

 

Presi il telefono e composi il numero. Per dieci minuti buoni mia mamma mi fece la ramanzina su quello che potevo o non potevo fare. Poi ci salutammo. Andai in camera mia e mi cambiai.

Pantaloni della tuta e una maglia nera.

Poi decisi di chiamare Mèlanie, la mia unica amica, era da un po' che non la sentivo. Anche perchè era a casa malata.

«Oh finalmente ti fai sentire!»

«Scusa è che sono successe talmente tante cose!»

«Va bene aspetta, dieci minuti e sono lì.» E m attaccò in faccia.

Effettivamente ci mise poco ad arrivare. Come aprì la porta mi saltò addosso urlando 'amore'

Andammo in camera mia.

«Su, racconta! Voglio sapere tutto, nei minimi particolari!»

«Ok, l' hai volto tu.»

Come un fiume inpiena iniziai a raccontarle tutto per filo e per segno.

Alla fine conclusi con un bel 'tadada'.

«Vuoi dirmi che stai tradendo Harry con il tuo ex ragazzo?»

«Più o meno.» Dissi alquanto imbarazzata.

«E quando hai intenzione di dirlo a Harry?»

«Non lo so, e tu non farmi la ramanzina!»

«Va bene va bene, comunque ora devo andare, mamma ha detto che dovevo fare presto.»

«Torna domani, ho la casa libera per qualche giorno.»

«Vedrò, ehi perchè non organizzi una festa?»

«Ci penserò.»

«Pensa anche a cosa fare con Harry.»

Mi scoccò un baciò sulla guancia, poi uscì, edIo rimasi da sola con i miei problemi.

 

My Space

 

Eccomi, sono un po' in ritardo lo so, ma non odiatemi t.t

Questo capitolo tutto sommato mi piace, sempre meglio dell' altro ùù

Vi ringrazio per le recensioni e ricordatevi di passare dalla FF di Marta http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=886981&i=1 e da quella di Miriana http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=921012&i=1 #MUCHLOVE Martii

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Capitolo 9
*** Chapter 9. ***


Marti.-

 

Quando Melanie se ne fu andata, decisi di chiamare Laim, avevo bisogno di stare un po' con lui, soprattutto dopo la festa di ieri sera in cui lo avevo competamente ignorato.

Composi il numero e attesi.

Non mi rispose nessuno, chissà, magari era arrabbiato con me. Sentì salire un' angoscia indescrivibile, no, non era possibile, lo sapeva benissimo anche lui che non potevamo uscire allo scoperto. Provai a richiamarlo, magari non aveva semplicemente sentito il cellulare.

 

Liam.-

 

Stavo facendo un bagno rilassante, quando squillò il telefono.

Maledizione proprio adesso?

Presi un asciugamano e me lo legai attorno alla vita. Facendo attenzione a non perderlo per strada corsì fino alla camera. Sentivo il cellulare suonare, ma non lo vedevo.

Dovrei fare un po' di ordine!

Alla fine lo trovai sotto una montagna di vestiti accatastati dietro la porta. Ormai non squillava più, cliccai sul display, che si illuminò. Una chiamata persa, Marti. Stavo per richiamarla, ma lei mi precedette.

«Oh, finalmenre mi hai risposto!»

«Calmati! Stavo facendo il bagno, e il mio telefono non ha una vita propria e due gambe con cui arrivare fino alla vasca.»

«Oh wow, il bagno. Va bhe, scusa. Comunque ti va di venire a casa mia?»

«Si ok, vengo vestito o tengo solo l' asciugamano?» Chiesi malizioso.

«Non so fai tu.» Rispose lei facendo la vaga.

«Allora ci vediamo a casa tua fra 20 minuti?»

«Ok ti aspetto.»

Strano, solitamente ero io a fare il primo passo in queste cose...

Mi cambiai velocemente e praticamente corsì fino a casa sua. Non sapevo se i suoi erano in casa o meno, fatto sta che aprì la porta senza curarmi di buassare. Lei era sul divano, e non si accorse nemmeno che ero arrivato. Feci più silenzio possibile e mi avvicinai, ecco perchè non mi aveva sentito era sdraiata con le cuffie nelle orecchie e la musica a tutto volume. Decisi di fare una cosa idiota, contai fino a tre, poi mi buttai su di lei. Si riscosse e mi urlò 'Payne!' poi scoppiò in una fragorosa risata. Dopo 5 minuti buoni smettemmo di ridere e ci sistemammo un po' più comodi. Poi le chiesi i perchè di quell' improvvisa richiesta.

«Volevo farmi perdonare per ieri sera, visto che ti ho completamente ignorato. E visto che ho casa libera ho pensato subito a te.» Mi disse mettendomi le braccia attorno al collo.

«Quindi ammetti che ti mancavo?» La strinsi per la vita.

«Non sai quanto.» Disse quasi in un sussuro. Inizziammo a baciarci, poi come ogni incontro Marti-Liam finimmo per fare l' amore, si ormai non era più solo sesso.

Alla fine mangiai a casa sua, avevo detto a mia madre che ero a casa di un mio 'compagno di classe' e lei ci aveva creduto. Dopo cena guardammo un film, io non lo conoscevo, ma Marti lo aveva visto almeno un centinaio di volte. Rimase abbracciata a me per tutto il tempo, piangeva come una fontana e in poco tempo la mia maglia fu completamente zuppa delle sue lacrime. Alla fine del film si girò verso di me e mi fissò, io le asciugai le lacrime. Lei mi prese la mano.

«Liam mi prometti di non abbandonami mai?» Quella improvvisa domanda mi spiazzò, ero uno che amava immaginare il meglio per la mia ragazza, e anche se io e Marti non stavamo insieme l' amavo come non avevo mai amato nessuno, ma ero anche un realista, e sapevo che a questa solo poche storie durano, e poi io a giorni sarei dovuto tornare a Doncaster. Giusto, dovevo dirglielo ma come?

«Si amore, te lo prometto, ti starò vicino adesso, e anche dopo. E ti prometto che non smetterò mai di amarti, anche quando saremo lontani l' uno dall' altra.»

«Giusto, quando torni a Doncaster?» Disse con una nota di tristezza nella voce.

«Fra qualche giorno.» Risposi amareggiato quanto lei.

«Ah,... Senti ti va di dormire da me stasera?»

«Certo, tutto quello che vuoi. Ora che non abbiamo più molto tempo ci conviene sfruttare quello che abbiamo.»

«Hai ragione, ma or basta deprimerci.» Disse sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi a trentadue denti.

Passammo il reto della serata a ridere e a scherzare. Poi lei si addormentò tra le mie braccia emi toccò portarla fino in camera sua. La adagiai sul letto e mi sdraiai difianco. Quant' era bella. Rimasi a fissarla per qualche minuto, poi il sonno si fece padrone di me, la abbracciai, e mi addormentai respirando il suo dolce profumo.

 

My Space

 

Allora, questo capitolo mi piace assai (?) anche se è corto. Non ho molto da dire, vi ringrazio per le recensioni e vi chiedo perfavore, se la storia vi piace, mettetela tra le seguite o le preferite, mi farebbe davvero piacere :D #MUCHLOVE Martii

 

Marta http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=886981

Miriana http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=921012

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Capitolo 10
*** Chapter 10. ***


Liam.-

 

Mi svegliai, lei lo era già, mi dava la schiena ed era al telefono. Me ne fregai altamente e iniziai a baciarle il collo. Lei sussultò e mi tirò una gomitata nelle costole.

«Ma certo che mi va di venire al lago con te HARRY.»

Oh cazzo! Harry, era al telefono con il suo ragazzo!

«Amore, che succede lì? Ti si è irrigidita la voce tutto d' un colpo.» Sentì Harry dire mentre si faceva serio.

«Niente, Melanie ha dormito a casa mia, e quando si è svgliata, cioè circa due minuti fà, ha iniziato a farmi il solletico.» Che scusa banale! Siamo nella merda fino al collo!

«Ah, ok. Iniziavo a preoccuparmi...»

«No, stai tranquillo, non ti tradirei mai.» Certo, Suor Martina. Per lo meno Harry non ci aveva beccato.

«Si, ti amo anche io, ciao.» Attaccò, e si girò verso di me con uno sguardo pieno di istinti omicidi.

«Liam James Payn, sei un emerito idiota!»

«Liam? Marti devi essere ancora nel mondo dei sogni, perchè io sono Melanie.» Trattenni a stento una risata.

«Si certo, molto divertente. Comunque non farlo mai più!»

«D' accordo, ma dove eravamo rimasti?»

Mi gettai su di lei e iniziai a farle il solletico.

«Ti prego,...Liam,...smettila per favore...» Riuscì a dire lei tra una risata e l' altra.

«E perchè dovrei?»

«Perchè se non la smetti, appena avrò finito di ridere ti riempirò di botte!»

«Uh che paura.» La canzonai io.

Dopo dieci minuti buoni, decisi di lasciarla respirare un pochino. Ero sopra di lei, ci fissavamo negli occhi. Lei mi prese per la maglia e mi tirò a se. Mi baciò dolcemente, poi avvicinò le sue labbra al mio orecchio.

«Mi dispiace, ma oggi esco con Harry.»

«Non ti dispiacere, è pur sempre il tuo ragazzo.»

«È che mi sento in colpa, e poi io non lo amo. Sono pazza di te.»

«Tu non hai nessuna colpa, tranne quella di avermi rubato il cuore.»

La baciai sulla fronte, subito dopo mi spostai, così che potes, prepararsi. Io avevo dormito vestito, quindi ero già pronto. Scesi di sotto a preparare la colazione. Quando scese e vide la tavola apparecchiata con al centro un piatto di frittelle fumanti, si rallegrò.

«Grazie.» Mi buttò le braccia al collo.

«Tutto per te piccola.»

Dopo colazione me ne tornai all' albergo.

«Liam,tesoro, eccoti!» Mia madre mi stritolò tra le sue braccia.

«Ciao mamma.» Cavolo faticavo a respirare.

«Devo dirti una cosa importante.» Disse lei mollandomi per farsi subito seria.

«Mamma, così mi metti l' ansia.»

«Non dire sciocchezze James. Devi fare la valigia. Domani torniamo a Doncaster.»

Ci misi un attimo a collegare tutte le parole. Poi quando finalmente capii che sarei partito l' indomani, e per non so quanto tempo non avrei più visto la ragazza che amavo, mi crollò il mondo addosso.

Corsi in camera mia, non volevo crederci. Non sapevo cosa fare, ero dilaniato dalla tristezza.

 

Marti.-

 

Quando Harry arrivò con l' auto ero già solla soglia ad aspettarlo. Scese dall' auto, mi scoccò un bacio sulla guancia e poi mi aprì la portiera per farmi salire. Arrivammo al lago che era mezzogiorno passato. Facemmo una passeggiata sulla 'spiaggia', poi ci sdraiammo nell' erba. Rimanemmo per un po' in silenzio, a fissarci negli occhi, se devo dire la verità mi sentivo un po' in imbarazzo. Ad un certo punto, così senza preavviso, mi prese la testa tra le mani e iniziò a baciarmi. Per la prima volta dopo non so quanto tempo, provai ancora qualcosa per Harry, ma fu soltanto una cosa veloce, che in poco tempo finì. Non so, forse per il semplice fatto che non mi baciava così da molto, molto tempo, ma sentì di nuovo quelle famose farfalle, che ormai credevo fossero scomparse. Ci rialzammo e lui mi riportò a casa. Quando entrai c' era un pacco e un bigliettino sul tavolo della cucina. Prima lessi il biglietto.

 

Molto probabilmente quando aprirai questo pacchetto, ti chiederai il perchè di questo regalo. Te lo spiegherò stasera, quindi fatti trovare pronta e piu bella che mai entro le 20.00. Ti amo, Liam

 

Che tenero, chissà che regalo mi aveva fatto. Aprii la scatola quasi fosse una rara reliquia, e quando vidi quel che c' era dentro rimasi senza fiato. Quel ragazzo era da sposare. Mi aveva comprato un tubino viola con un ricamo a rose e delle scarpe con il tacco abbinate. Poi in un sacchettino trovai una collana con scritto 'My love'. A quel punto mi scapparono alcune lacrime. Le asciugai subito e corsi in camera per prepararmi.

Alle 20 ero prontissima, e puntuale come sempre arrivò pure lui. Andai ad aprirgli, e quando lo vidi rimasi senza fiato, era bellissimo. Non so cosa pensò quando mi vide, fatto sta che non disse niente, si limito a sorridere. Mi prese per mano e mi porto in un taxi, quando fummo saliti tutti e due, notai che tra di noi e il tassista c' era un vetro oscurato.

«Sono senza parole, sei bellissima.»

«È tutto merito tuo amore.» A quella parole la sua faccia si illuminò in un sorriso a trentadue denti, poi mi avvicinò a se e mi baciò appassionatamente.

«Sai, ho dimenticato la benda, quindi in un qualche modo dovrò pur tenerti occupata.»

Ricominciò a baciarmi.

«Per me non ci sono problemi, preferisco di gran lunga questo alla benda.»

Gli morsi il labbro. Dopo la mezz' ora più bella della mia vita il taxi si fermò, Liam pagò e mi fece scendere. Quando capii dove ci trovavamo strinsi la mano a Liam e lo abbracciai. Amavo quel ragazzo, e la cosa più bella era che lui amava me, non avrei potuto chidere una persona migliore.

 

My Space

 

Allora, innanzitutto scusate il ritardo, poi secondo, questo capitolo è un po' più lungo degli altri, ma mi piace. Apparte il primo pezzo che è un po' posso. Ringrazio tutti per le recensioni e vorrei chiedervi per favore di mettere la storia tra le seguite o addirittura le preferite (?) se vi piace. #MUCHLOVE Martii

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Capitolo 11
*** Chapter 11. ***


Liam.-

 

«Amore, non ci posso credere, è bellissimo.»

Le asciugai una lacrima.

«Piccola non piangere.» La strinsi tra le mie braccia.

«Come faccio a non piangere? Tu mi tratti come se fossi speciale, mi riempi di attenzioni, mi capisci. Io invece la maggiorparte del tempo ti ignoro, non ti considero, mi sento una merda quando passo del tempo con Harry, perchè so che tu ci stai male.»

Iniziò a singhiozzare.

«Sh, per prima cosa io ti tratto così, perchè vederti sorridere mi rallegra le giornate, tu per me sei speciale, e si, hai ragione, quando stai con Harry, ci sto male, ma so che lo fai per noi, quindi va bene. Davvero.»

«Grazie di tutto Liam, davvero.»

«Grazie a te piccola.»

La condussi verso la barca che ci avebbe portati fino al capannone che avevo nolleggiato. Lo avevo fatto costruire su una piattaforma galleggiante, nel mezzo di un laghetto. Avevo provato ad arredarlo come meglio potevo. Al centro c' era un tavolo con due sedie, poi lateralmente uno stereo, con della musica di sottofondo. Le luci, leggermente soffuse completavano il tutto. La feci sedere, poi andai verso un ' economica borsa frigo. Ecco, se avevo cercato di fare il mio meglio per rendere quella serata perfetta, non ero un ottimo cuoco, quindi la cena consisteva in pasta al forno leggermente fredda.

«Mi dispiace, ma sai che la cucina non è il mio forte.»

«Hai già fatto abbastanza, va bene così.»

Mi sorrise. Mangiammo veloce, ammetto che la pasta non era poi così male. Quando avemmo finito entrambi le porsi la mano.

«Posso avere l' onore di questo ballo?»

«Ma certo.» Disse sempre sorridendo, questa volta molto divertita.

Ballavamo abbracciati l' uno all' altra, il mio cuore e il suo battevano all' unisono, come se fossero fatti per stare assieme. Le sollevai il mento con due dita e la guardai negli occhi.

 

Baby you light up my world like nobody else.

 

«Canti benissimo amore.» Mi sussurrò in un orecchio.

«Grazie, mi è venuto così.»

«Lo pensi veramente?»

«Certo, perchè dovrei dirti qualcosa che non penso?»

«Non lo so.»

«Siediti, devo dirti una cosa.» Si fece subito seria. Sono sicuro che già sapesse cosa stavo per dirle.

«Quando?» Mi chiese senza lasciarmi il tempo di parlare.

«Domani, non so l' ora, ma so che parto domani.»

«Quindi non ci vedremo più?» Disse con gli occhi lucidi.

«No, non dire così, verrò a trovarti, te lo prometto.»

«Tanto poi non va mai a finire così bene. Tu non avrai il tempo, e i tuoi non ti lasceranno. Mi dimenticherai e io tornerò a essere triste.»

«No, non potrei mai dimenticarti, ti amo troppo. Te lo prometto.»

«Ti amo.»

La baciai, non sopportavo vederla soffrire. Sapevo che quel gesto insignificante l' avrebbe resa almeno un po' felice, o almeno, lo speravo.

«Posso dormire da te sta notte?»

«Per me va bene, ma come facciamo con i miei?»

«Basta non dirgli la verità.»

«Hai sempre la soluzione giusta tu?»

Scoppiammo a ridere.

A fine serata tornammo a casa a piedi, perchè di lì i taxi passavano raramente. L' ultimo tratto di strada la portai in braccio, era stanca morta e non ce la faceva più.

Entrai nell' ascensore, quando la porta si chiuse si svegliò.

«Dove siamo?»

«All' albergo.»

«Mi hai portato in braccio fino qui?»

«Certo, non sei un peso piuma, ma ce l' ho fatta.»

«Come sei simpatico. Però ammetto che senza di te non ce la farei. »

Mi baciò. Uscimmo e ci dirigemmo verso la mia camera.

Una volta arrivati non ci cambiammo neanche, ci buttammo nel letto e un sonno profondo ci avvolse tutti e due.

 

My Space

 

Buooongiorno. Questo capitolo non mi convince, è corto. Non so cosa dire, quindi vi ringrazio per le recensioni e basta (?) #MUCHLOVE Martii

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Capitolo 12
*** Chapter 12. ***


Marti.-

 

Ero lì, in piedi, a fissare l' aereo che da qui a pochi minuti mi avrebbe portato via il ragazzo che amo.

 

La mattina mi ero svegliata ancora vestita, e abbracciata a Liam. Lui era già sveglio, mi fissava.

«Buongiorno.»

«Buongiorno, anche se non lo è proprio. Oggi te ne vai.»

«Dai non essere triste, ti chiamerò tutti i giorni.»

«Sentire la tua voce per telefono non è come starti vicino, ma è un inzio.»

«Brava, ora alzati. Mi accompagni all' aeroporto?»

«Certo, anche se scoppierò a piangere come una bambina.»

Eravamo andati fino all' aeroporto con un taxi. Fu un viaggio silenzioso. La madre di Liam chiamò la mia dicendole che ero con loro all' aeroporto e che per tornare a casa mi avrebbero pagato un taxi. Liam aveva insistito per parlarmi da solo. I suoi avevano acconsentito, ma dovevamo fare in fretta.

«Ti amo.»

«Anche io.»

Non riusci a trattenere le lacrime. Mi aggrappai alla sua maglia e iniziai a piangere. Lui mi strinse a se e appoggiò il suo mento sulla mia testa.

«Dai piccola, non fare così che poi piango anche io.»

Mi staccai e vidi che aveva gli occhi lucidi.

«D' accordo.»

Mi asciugai le lacrime e sorrisi, un sorriso spento.

«Ecco così ti voglio.» Mi abbracciò forte.

«Posso baciarti o siamo troppo allo scoperto?» Mi chiese con un tono divertito nella voce.

«Non me ne frega niente degli altri, io voglio solo te.»

Lo baciai. L' ultimo baciò. Volevo renderlo speciale, ma non sono sicura di esserci riuscita.

«Ora devo andare.»

«Dimmi che tornerai.»

«Te lo prometto.»

Prese le valigie e raggiunse i suoi genitori. Io rimasi al mio posto e lo salutai con la mano. Lui fece un sorriso triste, poi mi salutò e se ne andò.

 

L' aereo emise un rombo di motori e poi decollò. Le lacrime iniziarono a rigarmi il viso, iniziarono a scendere senza che io lo volessi. Uscì dall' aeroporto e, con i soldi che mi avevano dato i genitori di Liam, mi pagai un taxi. Piansi per tutto il viaggio. Quando arrivai a casa, nel parcheggio c' era l' auto di famiglia, segno che i miei erano tornati. Mi asciugai le lacrime, poi mi specchiai nei vetri dell' auto. Non avevo una bella cera, ma per lo meno non si vedeva che avevo pianto.

«Eccomi mamma.»

Mi madre sbucò dalla cucina, mi salutò e tornò al lavoro. Feci per andare in camera mia, ma come misi piedi sul primo scalino, suonarono alla porta. Andai ad aprire e mi ritrovai davanti i riccioli di Harry.

«Ehi amore. Cosa c' è? Sei triste perchè tuo cugino se n' è andato?»

«Si, sono triste per...ehm...mio cugino, Liam.» Quel nome mi provocò un' altra ondata di lacrime, ma le trattenni.

«Senti, magari non è il modo giusto per consolarti, -disse lui imbarazzato- ma ti va di venire a casa mia, ci sono i ragazzi. Magari ti distrai un pochino.»

«Mi farebbe piacere, ma volevo chiamare Melanie, per stare un po' con lei.»

«Capisco, ma se non ti da fastidio, può venire anche lei.»

«Oh certo, è fantastico, ora la chiamo e poi ti dico, vuoi entrare?» Chiesi mostrando uno dei migliori sorrisi che potevano venirmi in una situazione del genere.

«Certo, ti aspetto qui elefono in salotto.»

Gli scoccai un bacio sulla guancia e salì a prendere il cellulare e composi il numero. Restammo al telefono forse un po' troppo, ma dovevo raccontarle tutto, e farle giurare di non dirlo a nessuno. Alla fine accettò. Massimo dieci minuti e sarebbe arrivata a casa mia.

 

30 minute after.-

 

«Eccoci arrivati.»

Harry mi aprì la porta e ci fece entrare. Dentro c' erano già tutti. Impegnati a giocare all' Xbox. Quando ci notarono misero in pausa la partita e si precipitarono a salutarci. L' unico che si accorse che avevo qualcosa che non andava fu Niall.

«Sta tranquillo, sto bene. Sono solo triste per Liam.»

«Capisco, manca a tutti noi.»

Passammo oltre. Presentai Melanie a tutti, anche se fu inutile presentarla a Zayn. Come la mia migliore amica aveva messo piede in quella casa e lui si era accorto della nostra presenza, aveva subito iniziato a flirtare, e lei sembrava starci. Ero felice per lei. Si meritava un ragazzo dolce come Zayn. Ma dovevo avvertirla che era un donnaiolo. Decisi di farlo più tardi. Restammo tutto il pomeriggio a scherzare, giocammo a Monopoly, poi guardammo un film. Alla fine io e Melanie ce ne andammo. Nel momento dei saluti, vidi che lei e Zayn si scambiavano i numeri. Salutammo tutti e ce ne andammo.

Sulla strada le chiesi spiegazioni. Lei fece la vaga. Ma poi inizò a saltellare come un idiota. Ero davvero felice per lei.

 

My Space

 

Hello, scusate il ritardo, ma non avevo voglia di scrivere t.t Ma alla fine ce l' ho fatta, sono orgogliosa di me. :'D Questo capitolo mi piace, spero piaccia anche a voi :) Chissà che sviluppi subirà la relazione Zayn-Melanie? Potrei chiamarli Zelanie oppure Melayn (?) ahahahah ok basta sono da ricovero. Recensite per favore :3 #MUCHLOVE Martii

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Capitolo 13
*** Chapter 13. ***


Melanie.-

 

«Donna potevi dirmelo che il tuo ragazzo aveva degli amici così carini!»

«Ehi, non ti esaltare! Ebbene si, gli amici di Harry sono molto belli, ma mi pare di aver capito che Zayn è di tuo gradimento più degli altri.» Mi guardò con uno sguardo indagatore. Io le scoppiai a ridere in faccia.

«Scherzi? È bellissimo ed è così gentile. In più il suo profumo mi fa andare in estasi!» Ero ridicola, ma un ragazzo non mi faceva quell' effetto da almeno una vita.

«Si, sono d' accordo con te. Ma ascoltami, Zayn è un donnaiolo, e fuma. Sbaglio o tu non sopporti quelli che fumano?»

«Hai ragione, non li sopporto. Ma lui è un eccezione.» Dissi tutta sorridente. Per lo più speravo che lo fosse. Mio nonno era morto per un tumore ai polmoni, fumava 2 pacchetti al giorno di sigarette. Da quel momento, non sopportavo i fumatori. Non era odio, più che altro un rimpianto, non volevo che facessero la sua stessa fine. Arrivammo a casa sua. Io chiamai mia mamma per dirle che sarei rimasta lì a dormire. Intanto Marti era andata in camera sua. Io la raggiunsi. Vidi che era accasciata a terra e si teneva il viso tra le mani, piangeva.

«Amore che hai? Rispondimi ti prego.» Nessuna risposta. Ma vidi che di fianco a lei c' era il cellulare. Lo presi e lessi il messaggio.

 

Ehi piccola. Sono appena arrivato a Doncaster. Ho chiesto ai miei se saremmo tornati lì a Londra, da te. Loro mi hanno risposto che sarà quasi impossibile vista la nostra situazione economica. Mi dispiace dovertelo dire così, ma non volevo illuderti. Ti amo Liam.

 

Dio! Quel ragazzo sarà stato romantico e tutto quello che volete, ma tatto zero! La abbracciai. Ad un certo punto lei si staccò, mi fissò e mi sorrise.

«Devo smetterla di piangermi addosso! Non voglio dimenticare Liam, lo amo troppo. Però voglio divertirmi. Voglio essere felice anche senza di lui. Quindi oggi io e te usciamo, con o senza i ragazzi. Io mi godrò Harry, e tu, ti dedicherai al signor Malik.»

Detto questo si alzò e si diresse verso il bagno.

«Io faccio la doccia. Intanto tu scegli qualcosa di sexy da metterti stasera. Non voglio che Zayn ti salti addosso, ma credimi conosco il genere di ragazzo.»

Le feci la linguaccia. Lei uscì e si chiuse dietro la porta. Io aprì il suo armadio. Sembrava un campo di guerra, c' erano vestiti ovunque, buttati dentro alla cazzo. Alla fine optai per un vestitino forse un po' troppo corto. Era nero con un nastro appena sotto il seno. Delle scarpe con il tacco nere e una pochette con il fiocco. Appena Marti ebbe finito di fare la doccia entrai io. Quando uscì, lei indossava un vestito a balze blu che arrivava fino a metà coscia. Mi vestii mentre lei chiamava i ragazzi. Alla fine ci trovammo tutti sotto casa. Louis ci accompagnò con la sua auto fino al locale. La musica era assordante. Ci separammo. Lei scomparve assieme ad Harry, Niall andò a prendere del cibo e io rimasi con Louis e Zayn. Quest' ultimo mi squadrava con sgurdo malizioso, ma non fece niente, fino a quando una biondona gli sussurrò qualcosa all' orecchio e lui di malavoglia la seguì verso i divanetti. Alla fine rimasi a chiacchierare con Louis. Mi fece un sacco di complimenti, e mi rassicurò sul conto di Zayn. Faceva sempre così, ma quando era innamorato era il ragazzo migliore che si potesse desiderare. Quandi mi tranquillizzai. Pensavo già che se ci fossimo messi insieme mi avrebbe tradito dopo neanche cinque minuti.

«Vado a prendere da bere, vuoi qualcosa?» Disse Louis togliendomi dai miei pensieri.»

«Ehm, no grazie.»

«Ok torno subito.» Mi scoccò un bacio sulla guancia e si allontanò tra la folla. Rimasi da sola in mezzo ad una marea di ragazzi ubriachi marci, mentre io ero una delle poche persone ancora sane lì dentro. Sentì della braccia che mi cingevano i fianchi.

«Piccola ora sei tutta mia. Lou se n' è andato e io mi sono liberato di quella lì, ti va di ballare.»

Mi girai e vidi Zayn che sfoderava uno dei suoi migliori sorrisi. Gli presi la mano e lui mi portò al centro della pista da ballo. Eravamo abbracciati l' uno all' altra. Lui mi sollevò il viso e lo avvicinò al suo. Un attimo prima che potesse fare ciò che speravo. Si sentì un urlo e tutti ci girammo nella direzione da cui proveniva. C' era una ragazza accasciata al suolo che perdeva sangue dalla testa.

«Che è successo?» Chiesi ad una ragazza difianco a me.

«È Mary, stava ballando con Tyler, quel ragazzone, quando è inciampata e cadendo ha battuto la testa.»

«Mioddio! È grave?» Domandai preoccupata. Intanto notai che anche gli altri ragazzi si erano aggiunti al gruppetto che si era formato intorno a Mary e Tyler.

«No, almeno è quello che ho sentito. Non farti spaventare dal sangue, cadendo si è rotto il bicchiere che aveva in mano e si è tagliata.»

«Va bene. Grazie.» Ci fecero uscire tutti dal locale mentre arrivava l' ambulanza.

«Ragazzi, che ne dite di continuare la festa a casa mia? Domani è pur sempre il mio compleanno.» Disse Harry distraendoci da ciò che era appena successo.

«Ottima idea.» Disse Niall di rimado.

«Potreste restare anche a dormire.»

«Però io voglio dormire con te.» Disse Louis facendo la faccia da cucciolo ad Harry.

«Va bene amore mio tutto quello che vuoi.» Rispose il riccio mimando un bacio con la bocca. Scoppiammo tutti a ridere.

«Caro Louis William Tomlinson, mettiti in fila.» Marti fece l' offesa e afferrò la mano di Harry. Sembrava davvero felice, però sapevo che soffriva per Liam, era sempre stata una ragazza forte e capace di nascondere i suoi sentimenti, ma non l' avevo mai vista come oggi pomeriggio.

Salimmo in macchina e andammo tutti quanti a casa di Harry.

«E ora che facciamo? È solo la 1.00, la notte è ancora giovane.» Disse Zayn con ritrovato entusiasmo.

«Andiamo a letto. Domani c' è il compleanno di Harry. Vorrei evitare di addormentarmi sulla torta.» Liam aveva sempre ragione.

«Hai intenzione di fare una festa Hazza?» Gli chiese Zayn.

«Pensavo di si, i miei sono fuori città .Ma siccome l' ho saputo solo ieri non ho avuto tempo di far spargere la voce.» Rispose Harry con un accento amaro nella voce.

«Non ti preoccupare amoruccio ci pensiamo noi. Superman is here!» Urlò Louis strappandosi i bottoni della camicia. Un gesto che fatto in pubblico avrebbe mandato in visibilio le ovaie di tutte le ragazze presenti.

«Allora notte.» Disse zayn prendendomi per mano.

«Notte ragazzi e niente sesso.» Ci disse Niall.

«Vale anche per voi due.» Disse Luois con la sua faccia cattiva rivolta ad Harry e Marti.

«Si stai tranquillo, non ti tradirei mai.»

Loro andarono nella camera dei genitori di Harry. Io e Zayn nella stanza del riccio e gli altri rimasero di sotto in salotto. Entrati nella stanza, stranemente in ordine, Zayn buttò i vestiti su una sedia e rimase in boxer. Poi si buttò nel letto e rimase a guardarmi.

«Che c' è? Non mangio mica! Prometto che non ti toccherò nemmeno con un dito.» Presi coraggio e mi spogliai. Rimasi in lingerie e mi infilai sotto le coperte. Lui subitò mi abbracciò e un brivido mi percorse la schiena.

«Buona notte piccola.»

«Notte Malik.»

Mi diede un piccolo bacio a stampo. Poi mi addormentai tra le sue braccia.

 

My Space

 

Eccomi :) Allora questo capitolo mi piace, e spero piaccia anche a voi. Vi ricordo che se vi piace la storia mi faresta un grandissimo favore nel metterla tra le segite o addirittura le preferite. Recensite mi racomando ci tengo a sapere cosa ne pensate :3 #MUCHLOVE Martii

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Capitolo 14
*** Chapter 14. ***


Marti.-

 

Mi svegliai coccolata dalle braccia di Harry. Lui dormiva ancora. Sembrava un angelo, i riccioli gli cadevano scompigliati sulla fronte. Gli accarezzai una guancia. Oggi avrebbe compiuto 18 anni. Lo baciai delicatamente a stampo e lui si svegliò.

«Buon compleanno amore.»

Lui ricambiò il mio bacio, solo molto più appassionatamente.

«Non potevo desiderare miglior regalo, che risvegliarmi con te al fianco piccola.»

Mi baciò la fronte, poi si alzò e si vestì. Io feci lo stesso. Uscimmo dalla porta e un ondata di palloncini e corriandoli colorati ci investì.

«Sorpresa!» I ragazzi erano li in corridoio che se la ridevano. Dal gruppo saltò fuori Louis con una maglia stampata 'IO AMO HARRY EDWARD STYLES' e tanto di cuoricino con le loro foto. Harry fece finta di commuoversi e gli saltò al collo baciandolo a stampo.

«Harry, se volevi tradirmi con Louis potevi farlo non davanti ai miei occhi?» Gli dissi facendo l' offesa.

«Scusa Marti, ma io ho sempre avuto un debole per Louis.» Disse staccandosi.

«Però diciamo che ti preferisco.» Mi baciò. Si sentì un mormorio generale e Louis che si disperava abbracciando Niall.

«Allora, noi apettavamo solo te.» Disse Liam facendo il superiore.

«Dobbiamo organizzare la festa ma non sappiamo chi invitare.»

«Ragazzi, chiunque invitate va bene, voglio che sia una festa strepitosa!»

«Allora mano ai telefoni!» Urlò Zayn scendendo le scale.

Passammo tutta la mattina a chiamare amici e conoscenti, poi uscimmo a mangiare, la casa era quasi pronta per la festa e non ci andava di rovinare tutto.

«Allora dove andiamo?» Chiese Niall impaziente di mangiare.

«Al primo ristorante che incontriamo?» Proposi io.

«Era proprio quello che intendavamo fare.» Disse Louis ridendo.

Alla fine ci fermammo a mangiare in un ristorantino in faccia a Starbucks e finito il pranzo io andai con Melanie a comprare un vestito per la festa ed un regalo per Harry, mentre i ragazzi tornavano a casa per finire i preparativi.

«Allora baby, da dove iniziamo?» Mi chiese lei accennando ad alcuni negozi sulla strada.

«Per me è uguale» Risposi facendole l' occhiolino.

Andammo in giro per Londra tutto il pomeriggio, alla fine tornai a casa con un orologio per Harry, non era molto ma non avevo trovato nulla di meglio, e per me un tubino turchese con le scarpe e la pochette abbinate, mentre Melanie comprò un abito fucsia con scollatura a V. Andammo in camera mia per cambiarci, sulla strada incontrammo Zayn che usciva dal bagno con uno spazzolino in mano.

«Wow Malik come siamo sexy oggi.» Dissi canzonandolo.

«Vacci piano sorella.» Mi rimproverò Melanie abbracciando Zayn.

«Ragazze, basto per tutte e due.» Ci calmò lui facendo il prezioso.

Ce ne andammo ridendo ed entrammo in camera chiudendo la porta dietro di noi. Ci facemmo una doccia, ci vestimmo, un po' di trucco, ci sistemammo i capelli ed eravamo pronte. Uscimmo in corridoio facendo attenzione a non cadere con quei trampoli. Non c' era ancora nessuno, solo i ragazzi ammucchiati su un divano. Non appena ci videro si alzarono e ci vennero in contro.

«Sei bellissima.» Disse Harry prendendomi per mano.

«Grazie, ma non credo che rimarrò tutta la sera con queste scarpe.»

«Ahahahah, posso immaginare la sofferenza anche se non sono una ragazza.»

Verso le 21.30 arrivarono le prime persone e la festa iniziò ad animarsi, alle 22 la casa era piena, e c' era già chi non si reggeva in piedi. Zayn era scomparso all' inizio con Melanie e una bottiglia di vodka, Niall chiacchierava con un gruppetto di ragazze e Louis ballava con Eleonor, non la conoscevo, ma sembrava simpatica. Stavano assieme da circa due mesi, e ammetto che nemmeno io Harry, naturalmente prima che arrivasse Liam, eravamo così affiatati. Andai in cucina a prendermi un bicchiere d' acqua ed incontrai Niall.

«Ehi Horan, come va con le ragazze, ne hai puntata qualcuna?»

«A dire il vero si, e tu con Harry, come va?»

«A dire il vero è un po' che non lo vedo, doveva andare in bagno e poi non è tornato.»

«Capiscilo poverino, è il suo diciottesimo compleanno, si sarà ubriacato e ora starà dormendo.»

«Si lo penso anche io. Io vado Niall, ci si vede.»

Provai ad andare in camera sua per vedere se effettivamente dormiva oppure si era semplicemente perso in casa sua. Entrai e lo trovai con una ragazza mora alta e delle gambe da far invidia ad una modella.

«Marti posso spiegarti...» Disse lui lasciando la mora.

«Tu non mi devi spiegare niente.» Detto questo scesi le scale e uscì in giardino. Sentivo i suoi passi dietro di me, ma non volevo girarmi. Non piangevo, ma ero lo stesso arrabbiata con lui, non so il motivo.

«Aspetta!» Mi prese per un polso e mi fece girare.

«Mi dispiace.»

«no, tu non devi dispiacerti.»

«Perchè? È inutile che fai finta che non ti importa, ti conosco Marti, sei arrabbiata con me.»

«È vero mi importa, ma non sono arrabbiata con te, me lo merito!»

«Come te lo meriti?»

«Io ti tradivo con Liam ok? Lui non è mio cugino, è solo il mio ex!»

«Capisco, quindi non ce l'hai con me?»

«Perchè dovrei? Al massimo dovresti essere tu ad avercela con me.»

«No, per me vale la stessa cosa, abbiamo fatto lo stesso sbaglio.»

«Quindi è finita?»

«Dire di si.»

«Ti voglio bene Styles, potresti abbracciarmi?» lo so che non era il momento giusto, ma ne avevo bisogno.

«Certo. Ti voglio bene anche io, spero troverai un ragazzo che non ti tradisca.» Mi baciò sulla fronte.

«Ora torno dentro. Vuoi che ti accompagno a casa?»

«No, andrò a divertirmi alla tua festa di compleanno.»

Mi abbracciò un' ultima volta e corse via. Io rimasi in giardino ancora un attimo. Poi feci un respiro profondo, sorrisi ed entrai.

 

My Space

 

Ok, avete tutto il diritto di prendermi a mazzottate, me lo merito! Scusate, è che 1. Non avevo ispirazione 2. La voglia di scrivere mi aveva momentaneamente abbandonato. Ma alla fine ce l' ho fatta e sono orgogliosa di me :') Boh allora spero che il capitolo vi piaccia e vi ricordo di recensire e mettere la storia tra le preferite o le seguite. #MUCHLOVE Martii

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Capitolo 15
*** Chapter 15. ***


Niall.-

 

Avevo lasciato le ragazze per andare da Marti. Sinceramente non avevo nemmeno più voglia di stare con loro, erano tutte ubriache e l' unica cosa a cui pensavano era portarmi a letto. L' avevo vista scendere le scale seguita da Harry, poi era uscita.

Giuro che se quel bastardo la fa soffrire lo uccido.

Per privacy non li avevo seguiti, ero rimasto sull' uscio della vetrata che dava sul giardino. Non li vedevo era buoio, ne li sentivo.

Si saranno allontanati.

Dopo circa 10 minuti scorsi una figura nell' ombra che si avvicinava, era Harry. Feci l' indifferente e mi misi a ballare. Lui non mi notò nemmeno e mi sorpassò. Decisi di uscire a cercare Marti. Non fu difficile trovarla, stava rientrando anche lei.

«Ehi piccola è successo qualcosa?»

«No niente, stai tranquillo Niall.»

«Non è vero. Lo so che è successo qualcosa. Sei uscita di corsa seguita da Harry, e ora lo appena visto rientrare come se non fosse successo niente. Ma se non vuoi dirmelo va bene.»

«Ok va bene, di te mi fido. Io e Harry ci siamo lasciati.»

«Cosa? Dov' è quel bastardo...»

«No Niall, ti prego. Non è colpa sua, abbiamo sbagliato tutti e due.»

«Non ci credo, lo dici solo per evitare che gli spacchi la faccia.»

«Niall James Horan, smettila! L' ho trovato che limonava con una tipa ok? Ma non è l' unico che ha fatto una cazzata qui, io lo tradivo con Liam!» Disse queste parole praticamente urlando, e delle lacrime iniziarono rigarle il volto.

«Come tu...ma Liam non è tuo cugino?»

«No! È una bugia che mi sono inventata sul momento quando Harry ci ha visti per la prima volta assieme.» La abbracciai. Non sapevo cosa altro fare.

«Sono una puttana Niall.»

«Non dire così. Tu sei una persona fantastica, e solo perchè hai sbagliato una volta non significa che tu sia una cattiva persona ok? Ora asciugati le lacrime che sei bellissima e andiamo a ballare ti va?»

«Va bene.» Si asiugò le lacrime e mi sorrise.

«Ti voglio bene Niall.»

«Anche io te ne voglio piccola.» La baciai sulla fronte, ammetto che ero in assoluto imbarazzo.

Entrammo dentro, e la prima cosa che ci trovammo davanti era Harry con quella tipa.

«Vuoi che andiamo da un' altra parte?» Le domandai. Più che preoccuparmi per lei in quel momento volevo evitare di uccidere il ragazzo che mi stava davanti.

«No sta tranquillo non è un problema. Andiamo a prendere da bere?»

«Certo, magari anche qualcosa da mangiare.»

«Tu pensi sempre al cibo Horan.»

«Possibile ahahahaha.»

Andammo in cucina, sul tavolo c' era un pizza mezza mangiata, poco male. Ne presi una fetta e la riscaldai nel micronde, mi sapevo adattare. Lei aprì il frigo e prese una birra, che io prontamente le tolsi di mano per berne un sorso.

«Qualla sarebbe mia.» Puntualizzò Marti.

«Tranquilla non ho intenzione di berla tutta. L' alcolizzata qui sei tu non io.» Le risposi ridandole la birra.

Lei per tutta rispose mi tirò un pugno sul braccio. Ci mettemo a ridere come due scemi, ma fummo quasi subito interrotti da una coppietta molto affiatata che era piombata in cucina, limonando tranquillamente.

«Togliamo il disturbo.» Dissi sempre ridendo. Uscimmo e andammo a sederci sul divano, c' erano ancora quelle ragazze, che non appena mi videro si alzarono in piedi e inizi

arono a strusciarsi su di me.

«Bellezze aria, andate a strusciarvi su una mazza dentata.» Disse Marti facendole andare via.

«Tu e la tua solita gentilezza.»

«Lascia perdere, andiamo a ballare? Amo questa canzone.»

Mi prese per mano e senza che io potessi risponderle mi portò al centro della pista da ballo.

 

Make me come alive
Come on turn me on
Touch me, save my life
Come on and turn me on
I’m too young to die
Come on and turn me on

 

«Grazie Niall, stasera mi sono divertita con te.»

«Grazie a te che mi hai dato la possibilità di farti divertire.»

Alla fine della serata la riaccompagnai a casa, non volevo che andasse a casa da sola, anche se abitava a 5 minuti da casa Styles. Arrivammo davanti alla porta d' entrata, lei mi diede la buona notte con un piccolo bacio sulla guancia poi entrò e scomparve. Io rimasi imbambolato davanti all' uscio con lo sguardo fisso sulla porta.

 

My Space

 

Per farmi perdonare la mia assenza ho deciso di pubblicare questo capitolo oggi, anche se non mi convince molto, è corto e parlano troppo non trovate? Ringrazio tutti per le recensioni e per avermi messo tra i preferiti e le seguite, ma per chi ancora non lo avesse fatto, su, non muore nessuno (?) Vi starò scartavetrando le ovaie, quindi me ne vado c: Recensite e fatemi sapere cosa ne pensate #MUCHLOVE Martii

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Capitolo 16
*** Chapter 16. ***


                                                 Martii.-
Mi ero appena svegliata, erano appena le 8.00 e già ero in piedi, mi sorprendevo da sola. Questo era l’ ennesimo giorno in cui mi sentivo una merda. Erano passate ormai due settimane da quel giorno, quando io e Harry ci eravamo lasciati. Non lo rimpiangevo, ormai era fatta, non aveva senso soffrire per lui. Ammetto che ci stavo male, questo si, non avevo idea di cosa si provasse ad essere traditi, e ora lo sapevo. Non era per niente una bella sensazione, ma con quello che era successo avevo avuto modo di togliermi un peso, dire tutto mi aveva reso più leggera, ma non più felice.A distogliermi dai miei pensieri fu lo squillare del mio telefono.
‘Si può sapere chi mi chiama a quest’ ora?’ Seguii il suono del cellulare, ma come al solito non lo trovai. ‘Sarà sepolto nel disordine della mia camera.’ Pensai. Spostai la pila di libri che c’ era sulla mia scrivania. Ultimamente studiavo molto, lo facevo per tenere la mente occupata, non per altro. Eccolo lì, sepolto da tutti i miei fogli ricoperti da tutti i miei appunti e scarabocchi. Sul display lampeggiava la scritta ‘Horan’. ‘Cosa vuole ora quel benedetto ragazzo?’. Niall mi era stato molto vicino in questo periodo. Diciamo che ora come ora, era l’ unico vero amico che avevo. Zayn e Melanie erano impegnati a mandare avanti la loro relazione, Louis era impegnato con Eleonor e Harry, con lui non ci avevo più parlato da quando ci eravamo lasciati. Non gliene faccio una colpa, forse era anche colpa mia, che per tutte queste due settimane ero rimasta chiusa in camera e uscivo raramente.
«Ehi Horan, cosa ci fai sveglio a quest’ ora del mattino?»
«Niente, avevo fame e mi sono alzato, poi non avevo più voglia di andare a letto.»
«D’accordo, perché mi hai chiamata?»
«Ti va di venire al cinema oggi? C’ è anche Harry, quindi magari ti da fast…»
«Tranquillo Nialler, non mi importa niente di lui. E poi siamo amici.»
«Se ne sei convinta… Allora a oggi pomeriggio, davanti al cinema alle 14. Ti voglio bene.»
Mi attaccò praticamente in faccia. Facendo due calcoli, avevo tutto il tempo del mondo per prepararmi, ma a me tutto il tempo del mondo non bastava, dovevo farmi la doccia, asciugarmi i capelli -sennò diventano gonfi, mossi, in poche parole, orribili- e scegliere cosa mettermi il 15 febbraio. Ok, ce l’ avrei fatta, o almeno speravo. Mi fiondai sotto la doccia. Dieci minuti e avevo inforcato il fohn, ora ci avrei messo come minimo un’ ora ad asciugarli come si deve, ma calcolavo di essere pronta per le 10, poi avrei indossato la tuta e verso le 13 mi sarei messa i vestiti per uscire, non volevo sporcarli mentre mangiavo. Alla fine avevo preparato tutto entro l’ orario stabilito. Avrei indossato dei pantaloni a sigaretta, una maglia bianca  di quelle che stanno su da sole con un fiocco, e delle ballerine –si, io metto le ballerine a febbraio- in tinta con la maglia. Essendo già pronta, preparai anche la borsetta, long champ nera. Ci ficcai dentro telefono, Ipod, borsellino, le mie inseparabili cicche e nient’ altro. Per pranzo mangiai pasta al forno, mia madre me l’ aveva lasciata nel forno da scaldare, non ero un mago in cucina. Pulii i piatti, li misi in lavatrice e salii in camera mia per cambiarmi. Presi a caso una giacca dall’ armadio, un giubbino nero di pelle che si abbinava perfettamente con la borsa. Uscii di casa e mi incamminai verso il cinema, quando arrivai erano già tutti là, Zayn e Melanie, Louis ed Eleonor, Niall e Harry con Amber, la ragazza con cui mi aveva tradito. Salutai tutti, anche Amber, sembrava simpatica e speravo potessimo diventare amiche.
«Allora, cosa andiamo a vedere?»
«Ora decidiamo.» Disse Melanie prendendo per mano Zayn e dirigendosi verso l’ entrata.
Dopo un buon cinque minuti di discussioni optammo per un classico, titanic, e io ero l’ asociale che non lo aveva mai visto. Entrammo, e appena iniziò il film, il mio cellulare iniziò a vibrare, grazie a dio era sul silenzioso e non se ne accorse nessuno. Continuava a squillare, ad un certo punto mi alzai e fingendo un malore andai in bagno.
‘Si può sapere cosa succede di così importante da dovermi chiamare ininterrottamente?’
Mi chiusi in un bagno, presi il cellulare. 3 chiamate perse, Liam.
Il cuore iniziò a battermi all’ impazzata.
‘E ora che faccio?’
Me lo ripetevo in continuazione anche se sapevo già la risposta, dovevo richiamarlo, subito. Sapevo che nel sentire la sua voce sarei scoppiata in lacrime, ma era la cosa giusta da fare.
Cliccai quel benedetto tasto verde e aspettai.
«Marti, perché non mi hai risposto?»
«L-liam.» Iniziai a singhiozzare sperando vivamente che non ci fosse nessuno nel bagno.
 «Ehi piccola, non piangere.»
«Come faccio a non piangere? Prima ho dovuto rinunciare a stare con te perché dovevi tornare a Doncaster, perché quello stupido scambio culturale era finito, poi mi prometti che saresti venuto a trovarmi e con un inutile massaggio mi dici che invece sarà difficile tornare da me e non ti fa più sentire. Mi spieghi come faccio a non piangere?!»
«Hai ragione, sono stato uno stupido, ma on volevo che ti attaccassi ad inutili speranze.»
«Ma farti sentire ogni tanto?» Ora stavo urlando e chissenefrega se c’ era qualcuno.
«Non mi hai più risposto e pensavo che fossi arrabbiata con me.»
«Bhè si, hai torto, io non sono arrabbiata con te, menchemeno da quando io e harry ci siamo lasciati.»
«Tu e Harry cosa?»
«L’ ho visto con una e gli ho detto tutto. A te? Come va con le ragazze?» La mia voce aveva un tono scazzato che non mi sforzai di nascondere.
«A dire il vero tu sei l’ unica che mi interessa, io ti amo Marti.»
‘Lui mi ama ancora? Dopo tutto quello che gli ho fatto? Gli ho appena dato tutta la colpa e nonostante tutto, lui mi ama ancora?’
«Anche io ti amo Liam, ma questa cosa non può continuare.»
«Mi stai lasciando?»
«Liam la nostra storia è già finita da un pezzo, lo capisci?»
«Si, hai ragione, ma sappi che io ti aspetterò. Ti amo.»
Mi appese in faccia, senzab lasciarmi il tempo di rispondere. Gettai il cellulare per terra e mi accasciai per terra. Non so quanto rimasi così, ma penso poco tempo, dopo pochi minuti mi rialzai, mi sciaquai la faccia e mi resi presentabili, faci un respiro profondo e tornai in sala.
 
My Space
 
Picchiatemi, si me lo merito. Vi ho fatto aspettare un sacco di tempo e vi chiedo infinitamente scusa. Ma visto che sono finalmente arrivate le vacanze di pasqua sono riuscita a scrivere questo benedetto capitolo. Parlando del capitolo, mi piace, ma l’ opinione che conta è la vostra, quindi mi fareste un grandissimo favore a recensirla.  Poi se la mettete tra i preferiti o le seguite, giuro che vi sposo (?) Ok, sto divagando. Grazie ancora a chi recensisce. Vi amo e scusate gli errori cwc
Domande c:
-Avete visto le foto dei ragazzi in australia? Io si, e ho avuto un principio di orgasmo.
-Credete che la foto in cui Niall fuma sia vera? Io sinceramente non lo so, ma è la sua vita e fa quello che vuole uu


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Capitolo 17
*** Chapter 17. ***


                   Niall.-

Marti era tornata dal bagno dopo un quarto d’ ora, avevo capito subito che qualcosa non andava, e quando era rientrata in sala, ne avevo avuto la conferma. Nonostante fosse buio sono riuscito a scorgerla in volto e ho notato che aveva gli occhi rossi. Avevo lasciato correre, magari era solo una mia impressione, e poi non eravamo soli nel cinema, non potevamo metterci a conversare animatamente in mezzo alla sala intanto che jake insegnava a rose come sputare. Si sedette di fianco a  me, e mi sorrise, o almeno speravo che fosse un sorriso. Verso la fine del film, iniziò il pianto da titanic, non fraintendetemi, non sono uno che piange guardando i film, al massimo mi sarà scappata un lacrima quando jake è morto, ma dettagli. Io intendevo Marti, iniziò a singhiozzare, e io colsi l’ occasione per stringerla a me e consolarla. In quel momento ero felice di essermi seduto nei divanetti doppi, non avevo il bracciolo che divideva il mio posto dal suo. Alla fine ci alzammo e uscimmo tutti dalla sala, io porsi un fazzoletto a Marti che si asciugò le lacrime, si ricompose e mi regalò un di quei suoi sorrisi a trentadue denti che mi facevano impazzire. Ci salutammo e andammo ognuno a casa propria. Io però volevo scoprire cosa era successo a Marti, per questo andai per la mia strada, ma dopo nemmeno cinquecento metri mi fermai, feci dietro front e andai nella direzione opposta, ossia a casa della ragazza. Quando arrivai davanti a casa Mason lei era già entrata. Esitai prima di suonare il campanello, contemplando il cognome sul campanello come se fosse la cosa più interessante al mondo. ‘Marti Mason’ mi ripetei il suo nome all’ infinito. Non mi ero mai accorto di come fosse strano l’ accordo tra il suo nome e cognome. ‘Diamine Niall, ti decidi a suonare? Chissenefrega se Marti Mason stona un pochino’ . La solita vocina rompicoglioni che presumevo fosse la mia coscienza, aveva ragione. Pigiai il dito sul tasto bianco accanto alla porta e attesi. Dopo una decina di secondi mi aprì. Aveva i capelli raccolti in uno chignon alto, i pantaloni della San Diego e una maglia di quelle che stanno su da sole, avete capito no? Era bella anche in quello stile così trasandato, lei era sempre bella.
«Ehi Horan, hai intenzione di stare li a guardarmi imbambolato per tutto il tempo?»
Mi fece accomodare in salotto, poi si mise di fianco a me.
«Allora, perché sei venuto? Ti ho visto mentre andavi a casa, cosa ti ha fatto cambiare idea?»
«Quando sei tornata dal bagno, beh, cosa è successo?»
Mi raccontò ogni singolo dettaglio, senza tralasciare nulla, dopo n po’ senza saperne il motivo preciso la strinsi a me, e lei iniziò a singhiozzare. Le presi il mento con due dita e lo alzai verso di me. Lei mi fissò con quei suoi occhioni marroni, poi si avvicinò di più a me e mi baciò. Fu un bacio lungo e intenso. Non so dire quanto durò, ma fu il bacio più bello di tutta la mia vita. Mi sorrise, poi riprese a baciarmi. Ci sdraiammo sul divano , le accarezzavo la schiena mentre lei giocava con il colletto della mia camicia. Ad un certo punto iniziai a slacciarle il reggiseno, non so esattamente cosa provasse lei, ma mi lasciò fare senza problemi, anche se non ero molto esperto in questo cose, e alla fine infatti ci misi più del previsto. Lei mi slacciò i bottoni della camicia, lentamente diventammo una cosa sola. Nella mia mente si fece avanti un pensiero, prima cercai di ignorarlo, poi sempre più chiaro e deprimente mi riempì la testa. Era la mia migliore amica, non da molto, ma pur sempre una persona che aveva lasciato il segno nella mia vita. Eravamo avvinghiati l’ uno all’ altra, era stupendo, ma dentro di me sapevo che non era la cosa giusta, e a mio malgrado pensai che lo sapeva pure lei. Mi allontanai lentamente, in un primo momento aprì la bocca ma non mi uscì alcuna parola, poi da stupido com’ ero riuscì solamente a dire:
«Quello che stiamo facendo è sbagliato.»
«Ma non potremmo almeno provarci?»
Era così innocua, sembrava davvero disposta a creare una relazione. Solo io e lei. Ma rimaneva ancora un piccolo particolare, era ancora innamorata di Liam, e lo sapevo. Lo avevo visto quando era tornata dal bagno, quando mi aveva raccontato quello che le era successo tutto d’ un fiato e l’ avevo visto in come era scoppiata in lacrime quando aveva nominato il suo nome. Liam JamesPayne aveva lasciato un segno nel suo cuore, e io Niall James Horan a confronto non ero niente.
«Che c’è?»
«Niente, è solo che è inutile che fingi che io ti piaccia, sei ancora innamorata di Liam, non puoi negarlo.»Iniziai a giocare nervosamente con una sua ciocca di capelli.
«i tuoi non ci sono?»
«Niall non cambiare discorso, non attacca. È vero, amo ancora Liam anche se mi costa ammetterlo, ma tu mi hai fatto provare delle sensazioni nuove. Con Liam ci nascondevamo, facevamo finta. E so che con te potrò sentirmi libera. Amare qualcuno senza rimpianti.»
Restammo abbracciati per un po’ poi lei si alzò, raccolse la biancheria e andò in camera a vestirsi, io feci lo stesso, e quando tornò la accolsi tra le mie braccia. Mi chiese se volevo restare a cena, io dissi di no, volevo passare più tempo con lei, ma dovevo andare casa, pensare a quello che era successo e capire se stavo facendo la cosa giusta. Mi accompagnò fino alla porta, poi mi diede un piccolo bacio a stampo e mi lasciò sotto il portico di casa sua da solo con i miei pensieri.
 
My Space
 
aalora gente, questo capitolo e quello prima sono cortissimi, lo so. Ma il fatto è che non ho idea, ho un blocco dello scrittore, chiamiamolo così. So che ultimamente non sto facendo un ottimo lavoro, e se potete perdonatemi, ma potreste pubblicizzare un po’ la ff? Sapete, ne ho in programma un’ altra sui oned, e vorrei farne una con bieber, ma il fatto è che vorrei mettere un limite di recensioni, tipo 5 prima di pubblicare il prossimo capitolo. Quindi se faceste conoscere la ff ne sarei molto felice. Per il resto nulla. Scrivetemi quello che ne pensate, ho davvero bisogno di sapere cosa ne pensate. Quindi non limitatevi a un ‘si mi piace’ ‘è ok.’ ‘voglio sapere il seguito e scrivete recensioni più lunghe di 10 parole che sennò mi arrivano come messaggio. #Muchlove Martii
 
 
 

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Capitolo 18
*** Chapter 18. ***


two month later.
 
Con Niall andava tutto a gonfie vele. Erano passati due mesi da quando eravamo finiti a letto e poi avevamo deciso di portare avanti una relazione seria. Ci avevo pensato molto ultimamente, continuavo a chiedermi se avessi fatto la cosa giusta, e più me lo chiedevo più ne ero sicura. All’ inizio ero un po’ scettica. Eravamo migliori amici, non sapevo se sarei riuscita a mandare avanti una relazione con una persona che fino a poco tempo fa consideravo un fratello. Infatti all’ inizio era strano, mi ricordo ancora come mi sentivo in imbarazzo il giorno in cui decidemmo di dirlo agli altri.
 

 
 
“Niall era venuto a prendermi a casa, io mi ero svegliata alle sei talmente ero agitata. Non sapevo cosa avrebbero pensato gli altri, e sinceramente preferivo non saperlo. Ero terrorizzata al solo pensiero di dover dire ‘ehi ragazzi, ormai lo conoscete, lui è Niall Horan. Quello che non sapete è che due giorni fa ci siamo messi assieme”. Pensavo che almeno uno dei tre avrebbe iniziato a fare il paparino premuroso e mi avrebbe riempito di ammonimenti tipo ‘usate il preservativo’ o ‘Marti sei troppo giovane per una relazione fissa.’ Ma la cosa che più mi preoccupava era la reazione di Harry. Se si fosse messo ad urlare e si fosse fiondato addosso al biondo prendendolo a pugni in piena faccia non so come avrei reagito. Mi sarei messa a piangere? Avrei iniziato ad urlargli di smetterla? Fortunatamente andò molto meglio del previsto. Alle 7.45 bussarono alla porta.
«Arrivo!» Ero praticamente pronta. Mi guardai allo specchio e decisi che il mio abbigliamento era perfetto. Era la fine di febbraio, ma faceva relativamente caldo. Avevo un paio di pantaloni a sigaretta, un maglia a righe bianche e blu, e delle ballerine dello stesso blu della maglia. Presi la borsa di scuola, la giacca e uscì. Niall mi abbracciò, poi mi baciò leggermente a stampo.
«Buongiorno principessa, sei pronta?» No che non lo ero!
«Sinceramente? No, ho paura che Harry possa spaccarti la faccia.» Lui mi baciò sulla fronte.
«L’ importante è che non ti tocchi nemmeno con un dito.» Sorrisi. Harry era dolce, Liam era dolce. Ma nessuno batteva il biondino. Ok, questo catalogare le mie vecchie relazioni mi faceva sentire una troia, quindi alzai lo sguardo verso i suoi occhi, i sui meravigliosi occhi azzurri.
«Ti amo.» Per tutta risposta lui mi stampò un lieve bacio sulle labbra e intrecciò le sue dita con le mie. Insieme ci incamminammo verso la scuola. Arrivati davanti ai cancelli feci un respiro profondo, lo guardai e lui mi sorrise.
«Andrà tutto bene vedrai.» Mi sussurrò in un orecchio. I ragazzi erano tutti lì, sotto il vecchio albero dove ci riunivamo sempre. Zayn e Mela, Louis ed Eleonor, Harry ed Amber, tutti che ci fissavano con una faccia sbigottita sul volto, della serie ‘wtf?’. Ci avvicinammo un po’ titubanti, poi grazie a dio Niall prese il controllo della situazione e annunciò ufficialmente la nostra relazione. Mi aspettavo un silenzio di tomba, invece arrivarono segni di assenso da tutti, perfino da Harry. Sembrava felice. Quindi tutto sommato era andata bene ed ero ancora viva.”
 

 
Il suono della campanella mi risvegliò dai miei pensieri. Inizialmente pensai che fosse finalmente finita l’ ora di letteratura, invece era il preside che doveva comunicare qualcosa di importante.
 
“Cari allievi e care allieve. La  Balham High School, come tutti voi sapete, non è più molto accogliente come qualche anno fa. Sotto richiesta di vari professori abbiamo deciso che l’ anno scolastico finirà con un mese d’ anticipo e che quindi gli esami finali saranno verso metà-fine maggio. Grazie il vostro preside Harrison.”
 
Scoppiò la ‘fine del mondo. C’ era chi urlava dalla gioia, chi si abbracciava. Io personalmente facevo parte di quella percentuale. Ma c’ erano pure quelli che non avevano ancora iniziato a studiare nulla, e quindi erano nel panico più assoluto. Inizio maggio, più precisamente il due. Questo significava che avevamo pochissimo tempo per studiare e sperare di passare gli esami di fine anno. Finalmente me ne sarei andata da quella scuola, non sapevo ancora esattamente dove, ma me ne sarei andata, e anche con il botto. Era per questo che avevo deciso di impegnarmi l’ ultimo anno. Volevo lasciare un segno, anche se quel segno fosse stato essere ricordata come la secchiona di quell’ anno, andava benissimo. Pensavo ad un college non troppo lontano, ma mi piaceva l’ idea di vivere un po’ lontana da casa. Chissà cosa avrebbe fatto Niall, odiavo l’ idea che avremmo dovuto separarci dopo così poco tempo. Non ero brava con le relazioni a distanza, si era visto con Liam. Finalmente la campanella suonò. Andai al mio armadietto e nemmeno il tempo di aprirlo che mi sentì abbracciare da dietro.
«Allora, avremo un estate più lunga da passare assieme.» Il biondo mi baciò il collo.
Buttai i libri così a casaccio e richiusi l’ armadietto. Mi girai per baciarlo, ma lui mi precedette. Mi mise un braccio attorno alle spalle e poi uscimmo dalla scuola.
«Ehi biondo non ci pensare nemmeno. Oggi io e la mia migliore amica andiamo a fare shopping, non si discute. Niente sesso oggi Horan. »
«Ai suoi ordini signora Malik.» Melanie gli sferrò un pugno sul braccio mentre rideva poi mi prese a braccetto e senza nemmeno lasciarmi salutare Niall mi portò verso il bus. Mentre andavamo in città parlammo del più e del meno. Ultimamente non ci vedevamo molto. Tutte e due eravamo occupate con i nostri ragazzi, poi c’ era lo studio e altre cose, quindi era bellissimo poterci ritrovare ogni tanto e parlare. Parlammo anche di questa novità della scuola e purtroppo scoprimmo che avremmo preso strade diverse. Lei voleva studiare medicina, e io personalmente odiavo l’ odore delle farmacie o ospedali che siano. Quindi decidemmo di passare questi ultimi mesi il più assieme possibile. Poi le disse che avevo paura per la relazione con Niall, lei sapeva di quella con Liam e sembrava preoccupata tanto quanto me. Alla fine scendemmo alla nostra fermata dove ci aspettava un pomeriggio di shopping compulsivo che non mi sarei persa per nulla al mondo. Mentre passavamo da un negozio all’ altro capitai davanti ad una vetrina in cui si pubblicizzava l’ apertura di un nuovo college. Niente male mi dissi, magari faceva al caso mio. Presi un volantino e continuai a cercare il paio di scarpe perfetto. Avevo letto almeno due volte il volantino, eppure non mi ero resa conto che il college era a Doncaster, e Liam era a Doncaster. Stando con Niall mi ero completamente dimenticando di lui, o quasi, il che era un bene. Per me quella città era una come tutte le altre, la città da cui mi ero trasferita circa ormai due anni fa, non la collegavo nemmeno più a quel ragazzo. Alla fine andai a mangiare da Melanie e rimasi pure a dormire. Ripassammo un pochino e chiamai mia madre per dirle che non sarei tornata a casa. Poi ne approfittai per chiederle del college e lei mi disse tranquillamente di si. Quindi senza troppi indugi scrissi una lunga e-mail con i miei dati e la inviai. Ormai era fatta. Molto probabilmente sarei stata ammessa e sarei tornata nel mio luogo di nascita, dai miei vecchi amici, e non solo.
 
My Space.
 
Bene bene bene (?) avete visto come ho postato in fretta? Questo capitolo mi piace, anche se non accade questo chissachè, è di passaggio ecco. Come avrete avuto modo di capire, la ff sta per finire, e se non lo avevate capito ora lo sapete uu non vi preoccupate, ne ho in mente altre due come ho già detto (:
Anyway, ultimamente ho notato che ci sono tante visite e poche recensioni, cosa vi costa vi prego. Ne ho davvero bisogno per sapere cosa ne pensate. Non mi offendo mica davvero. I consigli e le critiche sono ben accettate. Quindi detto questo vi ringrazio di cuore se recensirete. #Muchlove Martii 

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Capitolo 19
*** Chapter 19. ***


«Mamma! Mamma è arrivata. Mi hanno ammesso!»
Corsi dentro casa e buttai la busta mezza stracciata sul tavolo. Non erano nemmeno le nove, da qualche settimana, appena sentivo arrivare il postino mi alzavo dal letto e correvo a controllare la posta. Purtroppo tutte le settimane era la stessa storia, quintali di pubblicità, ma nessuna lettera dal college. Ma finalmente oggi era arrivata, e con la migliore delle notizie. Come al solito mi ero catapultata giù dal letto e mi ero fiondata fino alla buca lettere, rigorosamente in pigiama. Ero decisamente pessima e tutta spettinata. Presi quella che doveva somigliare ad una lettera. Appena ebbi capito di cosa si trattava, con la voce impastata dal sonno, lanciai un urlo che penso abbia svegliato tutto il vicinato.
«Tesoro cos’ hai da urlare a quest’ ora?»
Mia madre mi raggiunse in cucina e cominciò ad esaminare la busta e tutto quello che c’ era dentro.
«Complimenti tesoro sono molto felice per te.» disse mentre mi abbracciava.
Corsi in camera e mandai un messaggio ai ragazzi e a Melanie.
 
‘Alle 14.00 al lago? Devo farvi vedere una cosa molto importante. Vi voglio bene’
 
C’è chi mi mandò a fanculo per averlo svegliato a quest’ ora e chi non vedeva l’ ora di quel pomeriggio. Io siccome non avevo più sonno me ne tornai in salotto ed accesi la tele. Mentre c’ era la pubblicità andai in cucina e mi preparai una tazza stracolma di cereali. Mi sedetti con molta grazie sul divano e inizia a trangugiare quella bomba ipercalorica.
Il tempo passava e in un attimo si fecero le undici. Avevo fatto la larva per più di due ore e ora mi toccava ridurmi all’ ultimo minuto. Andai di sopra e mi misi una tuta al posto del pigiama, certo potevo tranquillamente restare com’ ero, ma non mi andava di sporcare il pigiama, ok ero strana. Scesi di sotto e preparai il pranzo, dei semplicissimi spaghetti in bianco. Una volta cotti andai sul divano a mangiarli, i miei non c’ erano quindi potevo fare la ribelle. Mia mamma non sopportava che si mangiasse davanti alla tv. Finiti gli spaghetti erano già le dodici, avevo ancora un ora e mezza buona per prepararmi. Salii di sopra e mi feci una doccia, mi misi un paio di shorts e una canotta, le mie amate converse, presi la borsa con tutto il necessario e tornai di sotto ad aspettare.
Alle 13.30 mi incamminai verso il lago, quando arrivai c’erano già Louis, Harry, e Melanie. Tempo qualche minuto ed eravamo tutti presenti.
«Allora signorina, perché ci hai svegliati alle otto, dico otto e mezzo?» mi disse Zayn facendo il finto offeso.
«Oh Zayn, vedo che ti sei fatto il ciuffo biondo per nascondere i capelli bianchi.»
«Non cambiare discorso, voglio sapere perché hai disturbato il mio sonno.»
«Bhe ecco…»
«Dai muoviti, non sto più nella pelle, ti piace farmi soffrire vero? » Mi disse Melanie strattonandomi il braccio.
«D’ accordo, d’ accordo.» Presi la borsa, la aprii e tirai fuori una lettera. Melanie mi fissò con un sorriso che andava da orecchia a orecchia.
«Non dirmi che quella è…»
«Esatto, mi è arrivata stamattina!» Mi abbracciò così forte che la lettera mi cadde di mano.
«Ehi ragazze, ci siamo anche noi. Volete dirci cosa sta succedendo?» Zayn iniziava ad innervosirsi veramente.
 «Te lo dico io Malik.» Disse Niall prendendo la lettera da terra e aprendola.
«Alla signorina Martina blablablabla ecco qua.»
 
‘Abbiamo il piacere di dirvi che la signorina Martina è stata ammessa al Doncaster High College.
L’ anno scolastico inizierà lunedì 3 settembre alle 8.00 in punto. Vitto e alloggio sono offerti dalla scuola. Grazie e a presto la direzione.’
 

                        Niall.-

 
«Doncaster High College…»
«Ehi biondo. Niall?» Zayn mi schioccava le dita davanti al naso.
«Che c’è?»
«Che c’è? Hai finito di leggere la lettera, sei sbiancato e te ne sei rimasto li a bocca aperta mentre fissavi il vuoto, ecco cosa c’è.»
«Sono solo…molto felice per lei…»
«Non sembri molto convinto, ma ok. Magari sei solo scosso per la notizia. Ehi Marti, il tuo ragazzo qui è quasi svenuto.»
«Cosa? Niall stai bene?»
«Sisi certo, sono solo un po’ scosso, perché è una notizia meravigliosa, sono molto felice per te.»
«Oh grazie amore. Comunque stai tranquillo, lo so che non è facile avere una relazione a distanza, ma noi ci riusciremo.»
«Lo spero.»
«Ehi ragazzi, voi che fate?» Chiese Marti.
«Pensavamo di andare da Starbucks, venite anche tu e Niall?»
«Non credo, Niall mi sembra un po’ pallido, preferisco portarlo a casa e stare un po’ con lui.»
«Ok, come preferite. Andiamo ragazzi.» Disse Harry dandomi un bacio sulla guancia.
 
half an 'hour after
 
Eravamo seduti sul divano a coccolarci quando Marti mi prese il viso tra le mani, e mi fissò negli occhi.
«Niall, dimmi che succede, è da quando hai letto quella lettera che sei strano.
«Niente, ho solo paura di perderti.»
«Andiamo Niall, sappiamo tutti e due che non è solo quello.»
«Ci hai pensato? Hai pensato che a Doncaster c’è Liam?»
«Cazzo Liam.»
«Visto, non ci hai pensato. Io ti amo, ma so benissimo che anche se hai dimenticato Liam per un po’ appena lo rivedrai scatterà di nuovo la scintilla.»
«No Niall, ti giuro che non succederà.»
«Credimi quando ti dico che è così. Però so che lui ti può rendere felice, molto felice e se tu sei felice lo sono anche io.»
«Niall io ti amo.»
«Non dirlo Marti, ti prego non dirlo.»
«Niall promettimi che anche se Liam dovesse tornare nella mia vita non mi dimenticherai mai, che ci sentiremo sempre.»
«Te lo prometto.»
 
My Space
 
ehilà geeente, sono tornata dopo anni. lo so, potete picchiarmi, il fatto che non ho avuto l’ ispirazione giusta, ma finalmente mi è arrivata. prometto di non aspettare troppo per la pubblicazione del prossimo capitolo, ma voglio almeno 5 recensioni, quindi se volete il seguito pubblicizzate la ff e recensite (mi raccomando mettela pure trai preferiti o le seguite, non mi dispiace per niente ahahah) byeee #Muchlove

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Capitolo 20
*** Chapter 20. ***


Marti.-

La fine dell’ anno scolastico si avvicinava, e io invece, nel profondo del mio cuore speravo non arrivasse mai.
Quella sera, la sera in cui Niall mi aveva ricordato che a Doncaster c’ era Liam, e in cui mi aveva praticamente lasciato, mi aveva lasciato l’ amaro in bocca.
Non era questo quello che mi ero immaginata una volta finito il liceo, non pensavo che la storia con Niall sarebbe finita così, ancora una volta per colpa di Liam; perché si, era colpa di Liam, era sempre stata colpa di Liam, con Harry era finita anche per colpa sua, e ora anche la storia con Niall stava andando a scatafascio, per colpa sua.
Ma cosa stavo pensando? Mi odiavo per questi pensieri, pensieri in cui la realtà era facile, e pensieri in cui ancora più facile era accettarla, visto che nella mia testa era sempre e solo colpa di Liam, ma il mio problema era che non volevo accettare che in fondo lui non c’ entrava nulla, ero io quella che aveva mandato a monte le relazioni che avevano segnato il mio ultimo anno scolastico.
La colpa era solo mia, della mia ingenuità e del fatto che non sapessi tenere vicino a me una persona.
Io e Niall  non parlavamo quasi mai, era già un miracolo se nei corridoi ci salutavamo.
Con Harry, bhè con lui andava tutto bene, ma non come una volta; sapevo di averlo fatto soffrire, l’ ennesima persona a cui spezzavo il cuore.
Anche con Melanie, Zayn e Louis non era così male, ma inutile dire che dopo il liceo ci saremmo dovuti separare e chissà che cosa ne sarebbe stato della nostra amicizia.
 
Questi erano i pensieri che mi assillavano ormai da giorni.
Le mie giornate erano sempre uguali e noiose, e la cosa che più le caratterizzava era che per la maggior parte del tempo me ne stavo sdraiata nel letto a piangermi addosso, ah si, e quando non mi auto commiseravo stavo seduta alla piccola e disordinata scrivania che si trovava nell’ angolo di fianco alla finestra della mia stanza.
Ogni tanto, mentre ripassavo chimica, o una delle tante materie che dovevo preparare per gli esami sbirciavo fuori dalla finestra.
Vedevo i miei amici, o anche persone a me sconosciute che si divertivano: scherzavano, parlavano, ridevano, insomma, si godevano la vita.
Mentre io? Io ero sempre più convinta che questo atto di auto commiserazione mi stesse rovinando le ultime settimane di liceo, dovevano essere le migliori settimane della mia vita e invece si stavano rivelando le peggiori di sempre.
Piangermi addosso proprio in questo momento, non era quello che volevo, ma la cosa migliore da fare, visto che mi facevo schifo da sola.
 
Finalmente, o purtroppo, non so quale dei due sia l’ aggettivo migliore, il dannato giorno del diploma arrivò e io mi sentivo sempre più sola.
Vedevo tutti che si abbracciavano e io lì, imbambolata davanti all’ entrata, aspettando che arrivasse qualcuno e mi dicesse che andava tutto bene stringendomi in un caloroso abbraccio, ne avevo bisogno.
Dopo minuti che sembravano infinti arrivò Melanie, che mi salutò con un abbraccio che mai mi sarei aspettata.
Aveva gli occhi lucidi, evidentemente era commossa dal fatto che da lì a qualche giorno me ne sarei andata e chissà quando avremmo potuto rivederci.
«Mi mancherai.» Mi disse lei.
«Anche tu.» Trattenni le lacrime a stento.
Era da giorni, anzi settimane che non mi sentivo amata.
Quell’ abbraccio, e quel mi mancherai mi fecero sentire speciale per la prima volta dopo tanto tempo.
Mi mancava sapere che qualcuno al mondo mi voleva bene, che non ero sola e che potevo contare sulla mia migliore amica.
Ci avviamo verso l’auditorium ma prima di poter imboccare il corridoio che ci avrebbe portato verso il nostro diploma venimmo fermate da uno Zayn molto trafelato che indossava già la tunica rossa classica del nostro liceo e il Goliardo abbinato.
«Dove pensate di andare senza la tunica e questo meraviglioso cappellino?» Disse indicando con sarcasmo il copricapo.
«Nello spogliatoio a cambiarci, Malik.»
«Giusto, come sono perspicace. D’accordo, vi aspetto in auditorium.» Salutò Melanie con un bacio a stampò e se ne andò.
«Andiamo o faremo tardi.» Melanie mi prese per mano e insieme andammo a indossare le nostre tuniche.
Tempo dieci minuti eravamo pronte, lei ovviamente perfetta, mentre io…bhè io ero sempre Marti.
Ci dirigemmo verso l’ auditorium e finalmente entrammo.
Erano già tutti seduti, cercammo il nostro posto e ci sedemmo.
 
Cristo, proprio qui dovevano mettermi?!
 
Non poteva andarmi peggio, ero seduta vicino a Niall, l’ ultima persona che volevo vedere.
Lo salutai con un impercettibile ‘ciao’, lui ricambiò senza neanche guardarmi e poi tornò a fissare la sedia del ragazzo davanti a lui.
Finalmente, dopo una decina di minuti di puro imbarazzo, il preside si decise ad iniziare con il suo lunghissimo e noioso discorso su quanto fossimo cresciuti in questi ultimi anni e su quanto la vita fosse dure al di fuori del liceo.
Iniziò poi a chiamare i diplomandi per nome. Alla fine ognuno aveva in mano il suo diploma, compresa io anche se per me non era più che un pezzo di carta visto quello che mi aspettava.
La sera ci aspettava un festone a casa Malik.
C’era l’ impossibile da bere e in poco tempo,c’era chi aveva in circolazione più alcol che sangue.
Pure io ero sbronzo, non la messa peggio, ma diciamo che non stavo benissimo, tutto girava e avrei potuto vomitare l’anima di lì a poco.
Alla fine non ce la feci più e corsi in bagno, ma quello che vidi mi fece perdere persino la forza di respirare.
Davanti a me, avvinghiati fino a diventare una cosa sola, c’ erano una ragazza, alta, bionda e con un vestito fin troppo corto e la persona che mai mi sarei aspettata di trovare in una situazione del genere: Niall
«Marti… »
«Tranquillo, continua pure. Io ho rovinato la nostra storia e hai tutto il diritto di stare con…lei. »
«Ma…»
«Davvero non mi arrabbio. Sai spero di essere stata almeno un po’ importante nella tua vita. Il solo sapere questo mi renderebbe felice, e…»
«Si lo sei stata. La più importante.»
«Davvero? Comunque spero che sabato verrai a salutarmi in aeroporto.»
«Si, davvero; e stai pure tranquilla che verrò.»
Abbozzai un sorriso e uscì dal bagno.
Dovevo forse essere triste per questa situazione? Trovarmi un angolino in disparte e piangere fino a quando non avessi avuto più lacrime?
Non lo so, forse avrei dovuto, ma non ci riuscivo.
Credo che il motivo fosse che la mia storia con Niall era finita, e piangere ormai era pressoché inutile.
 
My Space.
 
Alloraaa sono tornataaaa. Lo so, è passato molto dall’ultima volta che ho aggiornato e poi per citare Hilary Duff in Cinderella story: ‘aspettare cinque recensioni è come aspettare la pioggia in un periodo di siccità: inutile e deludente’ quindi ho deciso di continuare. Non sapevo cosa scrivere  e alla fine è uscito questo capitolo, che così per informazione è l’ ultimo. Non spaventatevi, non finisce così di merda lol il più presto possibile pubblicherò l’ epilogo della storia. Prima che io me ne vada mi fareste un grande favore se recensiste e grazie a chi mette la storia tra le seguite, le preferite o le ricordate. Ora me ne vado gente #Muchlove Marti.

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Capitolo 21
*** Chapter 21. ***


Un raggio di sole filtrava dalle persiane lasciate leggermente aperte.
Erano circa le otto e la svegliava da qualche minuto faceva risuonare nella stanza della ragazza una canzone dal testo triste, ma dalla melodia abbastanza energica.
Qualsiasi ragazza sarebbe stata felice di andarsene, per qualche anno, via da tutto e da tutti, ma lei no.
Andare via le metteva addosso una forte paura.
Non era il cambiamento a spaventarla, ne il fatto di doversi separare da quella che per anni era stata la sua vita, ma lui, solo e semplicemente lui.

 Alla fine tutto torna, bisogna avere paura del passato?

 Se lo era chiesto tante volte nei giorni prima della partenza; lui era a tutti gli effetti il passato, e già una volta il passato si era mischiato al presente sconvolgendole la vita, non voleva ripetere un’ altra volta gli stessi sbagli, non poteva.
Si alzò lentamente dal letto  e, come se ogni passo le costasse un immensa fatica, andò verso il bagno per rinfrescarsi e prepararsi.
Si tolse i vestiti e li ammucchiò in angolo vicino alla porta.
Aprì il getto della doccia, attese qualche minuto e poi vi si mise sotto.
Lasciò che l’ acqua le scorresse addosso. Fredda. Lavò via ogni residuo di sonno, ma i pensieri rimasero lì, sempre presenti.
Non riusciva a non pensare a quello che stava per succedere, nemmeno per un istante.
Raffreddò ancora di più l’ acqua. Un’ ondata gelida la travolse, facendola rabbrividire.
Passò qualche altro minuti, poi uscì, si avvolse nell’ accappatoio e raccolse i capelli in un asciugamano così da non farli sgocciolare.
Si incamminò lentamente verso la poltrona su cui la sera prima aveva lasciato i vestiti per il viaggio. Canticchiava fra sé una melodia, una canzone sconosciuta, ma che era in grado di distrarla un po’.
Un paio di shorts di jeans, una maglia bianca senza maniche e le sue amate converse, sempre bianche.
Ah si, la collana con la croce che le aveva regalato Melanie, come poteva dimenticarla.
Infilò nel bagaglio a mano - il suo zaino nero - il telefono, il borsellino e un libro ‘Noi siamo infinito’

 Certo, Noi…

 Prese la valigia e trascinandosela dietro uscì dalla camera, dando però prima uno sguardo a quella stanza che per così tanti anni era stata sua.
Adesso che lei se ne andava sarebbe diventata uno studio per suo padre, ma per ora tutti i mobili erano ancora al loro posto.
Con qualche problema riuscì a portare la valigia giù dalle scale, fino in salotto, dove i suoi genitori stavano già facendo colazione.
«Marti…» sua madre le corse incontro abbracciandola, suo padre fece lo stesso.
«Sopravviverò mamma. È solo un college, non vado mica in guerra.» Cercò di sdrammatizzare. Si sciolse dal abbraccio e andò a sedersi a tavola, lî l’ aspettavano dei pancakes fumanti e un bicchiere di succo d’ arancia.
Mangiò tutto, anche se di malavoglia, un nodo allo stomaco le impediva di godersi la colazione che sua mamma le aveva preparato con cura.
Appena ebbe finito aiutò i suoi a sistemare le stoviglie nel lavandino e, non appena anche loro furono pronti, uscirono di casa.
Mentre il padre caricava la valigia nel baule, lei si posizionò sul sedile posteriore e si mise gli auricolari nelle orecchie, quasi a volersi isolare da tutto e da tutti.

 No sense pretending it's over
Hard times just don't go away
You gotta take that chip off your shoulder
It's time you open up have some faith

Don't waste your time on the past
It's time you look to the future
It's all right there if you ask
This time you could try much harder
You'll be the best that you can be


Non potevo scegliere canzone peggiore

Schiacciò immediatamente il tasto  per cambiare canzone e, appena ne ebbe trovata una adatta alla situazione e che non le facesse ricordare cose che non voleva ricordare, si addormentò.
Il viaggio durò circa un’ ora, forse anche meno, l’
aeroporto non distava molto dalla casa della ragazza, ma per lei durò per un tempo infinito.
Scese e aiutò suo padre a scaricare la valigia, mentre sua madre controllava scrupolosamente che fosse tutto pronto per la partenza, biglietti compresi.
«Mamma gli altri li aspettiamo qua o dentro?» Chiese la ragazza. Aveva paura che entrando e perdendosi tra la marea di persone pronte ad imbarcarsi i suoi amici non sarebbero riusciti a trovarla e salutarla.
«Tranquilla, ti troveranno. Li aspettiamo alla reception ok?»
Lei annuì e si diressero alla reception.
Aspettarono una decina di minuti e finalmente eccoli, una banda di ragazzi che si guardava intorno spaesata, come se si trovassero su un altro pianeta.
«Eccola!» Urlò l’ unica ragazza del gruppo correndole incontro e saltandole letteralmente al collo.
Tutti gli altri fecero lo stesso, attirando così lo sguardo di alcuni curiosi.

L’ ultimo a salutarla fu Niall, che dopo un attimo di esitazione l’ abbraccio lasciando da parte l’imbarazzo.

«Vedo che alla fine sei venuto davvero…»
«Te l’ avevo promesso, non potevo mancare.»
Si staccò appena e le sorrise, lei fece altrettanto.
«Marti non vorrei interrompere questo momento» si intromise la madre «ma il tuo volo parte fra un ora, ti devi imbarcare.»
«D’ accordo mamma.»
Abbracciò ancora una volta tutti i suoi amici, e, come prima, l’ ultimo fu Niall.
«Allora, buon viaggio.»
«Grazie Niall.»
Lui le lasciò un piccolo bacio sulla guancia che la fece subito arrossire, dopodiché salutò i suoi genitori, e tra i pianti della madre prese la valigia e andò a fare il check-in.
Mentre si incamminava si chiese cosa sarebbe successo d’ ora in avanti, insomma, ormai non poteva tornare indietro e il futuro un po’ la spaventava.

 Smettila di pensare a queste cose ok? Smettila di farti del male

 Mentre si confondeva nella folla si girò un momento, e l’ ultima cosa che vide prima di essere inghiottita dalla quatità di gente furono due occhi azzurri velati dalle lacrime.

 ***

 Il volo era passato lento, pieno di pensieri, quasi tutti rivolti a Niall e ai suoi occhi azzurri.

 Sei una stronza, ecco cosa sei

 Uscì dall’ aereo e si incamminò verso l’ uscita, voleva arrivare al più presto agli alloggi del college, voleva sdraiarsi su un letto e auto commiserarsi per tutto quello che aveva fatto in questi ultimi tempi.
Prese il primo taxi che si trovò davanti, diede l’ indirizzo all’ autista e, mentre lui guidava per le strade di Doncaster si isolò dal mondo inserendo gli auricolari nelle orecchie.
In lontananza vedeva apparire la sagoma del college.

Eccolo, ci siamo

L’ autistà parcheggiò appena fuori dal cortile principale, scaricò la borsa di lei, si fece pagare e sfrecciô via, diretto nuovamente in aeroporto.
La ragazza si incamminò verso l’ entrata, entrò e si present alla segretaria, che le diede tutte le informazioni necessarie per il suo soggiorno.
La sua camera era la numero 234, vi si diresse.
Fece le due rampe di scale che l’ avrebberò portata nella sua “nuova casa” e quando fece per voltare l’ angolo un ragazzo le andò addosso accidentalmente facendola quasi cadere.

«Oddio scus…»
Non poteva essere vero.
Dall’ ultima volta che si erano visti aveva tagliato i capelli
, ma era inequivocabilmente lui.
Era lì, nella sua stessa scuola, lei voleva evitarlo a tutti i costi e ora se lo ritrovava davanti, costretta a condividere la sua vita con lui, per l’ ennesima volta.

Liam.

 

My Space
Sono tornaaata, ma per l’ ultima volta con questa ff D:
Ebbene si, questo è l’ ultimo capitolo, ma non vi preoccupate, ho in mente una nuova ff, però non più sui oned, ma su justin (:
Per l’ ultima volta vi chiedo di recensire e dirmi cosa ne pensate, se la storia vi è piaciuta o meno.
Grazie a tutti quelli chehanno recensito e messo la storia fra le seguite o le preferite.
Vi voglio bene,
Marti. <3

Ps. La canzone che Marti ascolta mentre è in auto si chiama “On the Line” di Micheal Jackson (:

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