La guardiana domata

di Echadwen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mi desideri come io desidero te ***
Capitolo 2: *** La mia piccola ***
Capitolo 3: *** Vecchi e nuovi legami ***
Capitolo 4: *** Seta, pizzo e merletti ***
Capitolo 5: *** Resta ***
Capitolo 6: *** Una sola anima ***
Capitolo 7: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Mi desideri come io desidero te ***


Angolino autrice: L'idea per questa ficcina mi è venuta in mente guardando questa gif http://24.media.tumblr.com/c61de1a5e1bd379773790c4703bf7016/tumblr_mk8co4vuwR1qal0zgo9_250.gif e dal commento della mitica Enedhil: "Va quant'è già scazzata quando parla con Leggy".

Grazie ancora tesora. Sei sempre fonte d'ispirazione.

L'avvertimento spoiler è perchè si narra della Battaglia dei Cinque Eserciti.

Un'altra precisazione. So che quella nella gif è Tauriel ma, per principio, mi rifiuto categoricamente di farla mettere insieme a Legolas, ecco il perchè della guardiana Luinil.

 

 

 

LA GUARDIANA DOMATA




Mi desideri come io desidero te




 

"Questa proprio non ci voleva" disse Bard, rivolgendosi a Thranduil che lo affiancava "non ora che avevamo quel testardo di un Nano in pugno" il sovrano sorrise all'appellativo che il mortale aveva dato a Thorin ma, non era quello il momento di farsi prendere dagli antichi odi.

"Dovremmo disporre i miei arcieri sugli speroni della Montagna" disse mentre osservava una mapppa della Conca "almeno potremmo avere un po' di vantaggio su quella feccia"

"Ed io con loro" aggiunse l'Uomo "mentre il resto si disporrà sul fianco in modo da evitare che entrino nella valle e ci circondino"

I si stavano organizzando alla meglio per fronteggiare le orde di orchi che velocemente stavano piombando su di loro, mentre altre tre creature se ne stavano in silenzio: Legolas, principe di Bosco Tetro, Dain, cugino di Thorin, e Luinil, la guardiana del Re.

"E voi?" chiese rivolto al Nano "Combatterete con noi oppure andrete a rintanarvi con il Re sotto la Montagna?" nella voce della creatura eterna risuonava tutto l'astio per quella razza ed in particolar modo per il Re di Erebor

"Noi combatteremo! Non siamo dei vigliacchi!" rispose quello alzandosi in preda alla rabbia "Vedrete quante teste cadranno grazie alle nostre asce" il fuoco nei suoi occhi, allorché si avvicinò anche lui al tavolo

"E sia allora" riprese la parola il biondo "Bard i tuoi ed i miei arcieri si posizioneranno sugli spuntoni, i nostri guerrieri ed i Nani sul fianco" ma sentì lo sguardo del figlio su di sé



"Luinil deve stare il più possibile lontana dalla battaglia" gli disse col pensiero, allora anche il padre puntò gli occhi su quelli di Legolas

"Legolas... Lei è il capo dei guardiani, non posso lasciarla all'accampamento. Mi ucciderebbe" sorrise

"Allora mettila a capo degli arcieri, almeno li sulla Montagna sarà più al sicuro"

"E sia figlio. Farò come vuoi ma te la vedrai tu con lei dopo" un cenno col capo



"Luinil tu guiderai gli arcieri" disse spostando lo sguardo dal figlio alla donna, cosa che non le passò inosservata

"Ma..." si trattenne dal controbattere, aveva giurato fedeltà e lealtà al suo signore e non avrebbe cominciato ora a disubbidirgli "come volete sire"

"Va a prepararti, anche tu Legolas" ed entrambi uscirono, lei stringendo talmente i pugni da far diventare le nocche bianche e lui pronto alla fine del mondo.

Non appena furono abbastanza lontani da sguardi indiscreti, la rabbia della donna esplose

"Cosa ti è saltato in mente?" la voce alterata e lo sguardo di fuoco, non rispose "Lo so che sei stato tu!" urlò "Non sono una fanciulla che ha bisogno di protezione..." sospirò alla fine, allorché il compagno la spinse contro un albero intrappolandola portando le braccia ai lati del suo viso

"Lo so..." disse semplicemente

"E sono più abile di te con le lame"

"So anche questo" rispose irritandola "ma questo non m'impedisce di temere per la tua incolumità e di fare tutto ciò che è in mio potere per tenerti al sicuro" avvicinò il volto al suo

"Solo perché ci siamo dati qualche bacio..." arrossì "non vuol dire che puoi dirmi cosa devo fare"

"Sono il tuo principe, posso eccome" si beò del rossore che tinse le sue guance

"Solo tuo padre può darmi ordini" rispose altezzosa "e non mi risulta che sia tu il re di Bosco Tetro. Inoltre, principino, io non appartengo a nessuno" gli si fece più vicina con aria di sfida

"Oh, invece sì. Sei mia" posò le labbra su quelle di Luinil, in un bacio forte e possessivo come a voler rimarcare la proprietà della guardiana.

Una volta ottenuto il permesso, avuto con facilità, prese ad esplorare la bocca della compagna, beandosi del calore che era capace di trasmettergli con un solo bacio, e solo quando sentì l'impellente bisogno di respirare le diede tregua, artigliando, però, il suo labbro inferiore tra i denti.
I respiri di entrambi rompevano il silenzio surreale creatosi intorno a loro, erano capaci di consumarsi soltanto con un bacio, un contatto che entrambi desideravano disperatamente tanto da trovarsi aggrovigliati contro un albero od una colonna senza nemmeno accorgersene, solo che la donna non l'avrebbe mai ammesso, l'orgoglio le scorreva nelle vene.
Legolas, infine, le lasciò andare il labbro, ed parlò, nonostante fosse l'ultima cosa che avrebbe voluto fare ed anche la più sbagliata

"Vedi... Non puoi continuare a negarlo. Sei mia e mi desideri come io desidero te, con la stessa bruciante intensità" Luinil aprì di scatto gli occhi ed il suo orgoglio offuscò il piacere appena provato

"Stai al tuo posto" lo redarguì ed in un battito di ciglia sfoderò il pugnale che teneva legato alla cinta per puntarlo alla gola del principe "Non ho bisogno di te", questi sorrise

"Quando smetterai di fare la dura ed accetterai il mio amore?" le chiese mentre con la mano le carezzava la guancia "Ammettere che anche tu mi ami, non ti renderà debole. Sarai sempre la donna forte ed indomita che ha catturato il mio cuore" si lasciò scappare un sorriso imbarazzato. Era troppo inesperta nell'amore e nei contatti con l'altro sesso, gli altri Elfi l'avevano sempre considerata un maschiaccio, un compagno d'armi e non una compagna con la quale condividere l'eternità, tutti tranne Legolas e non era preparata a ricevere quel tipo di attenzioni, a desiderare di averle e di donarle a propria volta così si mascherava dietro la maschera di guerriera che nei secoli aveva eretto.

"Non l'ho mai fatto" ribatté con un filo di voce, abbassando il pugnale

"Giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento, battaglia dopo battaglia, io sono sempre stato un po' più tuo e lo sarò se mi vorrai" lo voleva, lo desiderava davvero solo non sapeva come gestire la marea di sentimenti che l'Elfo suscitava in lei

"Se... se dopo la battaglia sarai ancora vivo, potrei pensarci" e per Legolas fu come se gli avesse detto che l'amasse, una gioia incontenibile lo pervase e d'impulso l'abbracciò ed il pugnale cadde a terra. Ricambiò l'abbraccio come meglio poté ma prima che qualcuno dei due potesse parlare i corni risuonarono... La battaglia stava per cominciare.





Fu un ecatombe. Alla fine il bene ebbe la meglio ma a caro prezzo. Il sangue bagnò i verdi prati della valle, sangue di tutti gli eserciti. A terra esanimi giacevano Kili e Fili, i nipoti di Thorin e quest'ultimo aveva riportato ferite mortali.

Luinil ebbe paura quando scendendo dagli speroni vide i corpi dei due giovani fratelli. Se loro avevano trovato la morte, Legolas poteva essere ferito o peggio. Corse a perdifiato verso la tenda del principe, senza dar peso alla stanchezza delle gambe, il cuore le batteva prepotentemente nel petto e nella testa un pensiero fisso: Legolas.

Purtroppo quando giunse all'interno della tenda i suoi timori trovarono conferma. Il principe era steso sul suo giaciglio con un Elfo che lo stava medicando, lentamente si avvicinò, vide la manica destra della sua tunica intrisa di sangue ed uno squarcio all'altezza del petto sull'armatura.

Gli occhi le si riempirono di lacrime allorché il futuro re fece uscire il curatore, appena furono soli si gettò fra le sue braccia, stringendolo forte e nascondendo il volto nell'incavo del collo di questi.
Un piccolo gemito di dolore sfuggì al biondo

"Scusa" disse alzando lo sguardo su di lui

"Non fa niente" le sorrise e con il braccio illeso la strinse

"Non so se essere felice che tu sia qui o se debba riempirti di botte perché ti sei quasi fatto ammazzare" entrambi risero

"Se posso scegliere... preferisco la prima scelta"

"Quando..." si mise a sedere "Quando ho visto Kili e Fili ed ho saputo delle condizioni di Thorin ho temuto per te" Legolas le sfiorò la guancia "anzi sono stata in ansia da quando lo scontro è cominciato"

"Nessuno, nessuno potrebbe mai portarmi via da te. Non sono il pessimo combattente che credi..."

"Non sei pessimo" ribatté "solo, non sei bravo quanto me" lo prese in giro ma il suo viso si rabbuiò subito "Ho avuto così tanta paura" una lacrima le scese sulla guancia "paura che te ne andassi senza sapere..."

"Senza sapere cosa?"

"La mia risposta..." l'altra creatura eterna sgranò gli occhi

"Vuoi dire che?"

"Beh sei tornato vivo, malconcio ma vivo" le braccia di lui le circondarono la vita

"Legolas il tuo braccio..."

"Non m'importa" sorrise contro il suo collo "Mi hai appena detto che mi ami"

"Veramente non l'ho detto" e gli occhi blu di lei andarono ad incrociare lo sguardo perplesso di lui

"Ma..."

"Shh..." gli posò un dito sulle labbra "Sta zitto principino e fammi finire di parlare. Intendo dirtelo ora. Ti amo" per Legolas fu come morire e rinascere mille volte.

Posò le labbra sulle sue ma non in un bacio violento e famelico bensì in un bacio pieno d'amore come lo era il cuore di entrambi.


Luinil aveva capito. Amare non voleva dire essere deboli e succubi del compagno ma esserne la forza, sostenersi a vicenda.

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Capitolo 2
*** La mia piccola ***


LA MIA PICCOLA



 

La vita nel Bosco era tornata a scorrere normalmente ad eccezione di quella del principe Legolas che, in seguito al suo comportamento sconsiderato ed alla ferita riportata in battaglia, era stato relegato nelle sue stanze. Non che la ferita fosse così grave da costringerlo a letto, anzi era guarita già da un pezzo, ma era troppo giovane ed impulsivo. Il tutto andava a vantaggio di Luinil, la quale non perdeva l'occasione per schernire il compagno infatti, anche quel giorno, entrò nella stanza del principe con l'intento di punzecchiarlo un po'.

Lo trovò steso sull'ampio letto con il braccio "sano" sugli occhi, si stava decisamente annoiando, poteva percepirlo dai suoi sospiri.

"Come sta oggi la bambolina di cristallo del regno?" chiese ridendo, Legolas indispettito prese uno dei cuscini e lo scagliò contro la giovane che, grazie all'agilità tipica della loro razza, evitò prontamente l'oggetto e scoppiò in una fragorosa risata.

"Con una mira e prontezza di riflessi del genere, mi sembra un miracolo che tu sia ancora vivo" lo schernì, ma quello era anche un modo per esorcizzare quella battaglia, per non pensare alla morsa che le aveva attanagliato il cuore quando aveva temuto il peggio per l'Elfo che amava, Legolas lo sapeva, ormai la conosceva, ed accettava di buon grado stando al gioco.

"Evidentemente i Valar hanno altri progetti per me" le prese il braccio di scatto, tirandola a sé, così che si ritrovasse immersa nel suo abbraccio "Mi hanno salvato la vita affinchè io ti stessi appresso come una spina sul fianco" le sussurrò all'orecchio, rafforzando la stretta su di lei. Luinil riuscì, a malapena, a scostarsi quel tanto che bastava per guardare il compagno con finta aria sconvolta

"No!" poggiò le mani sulle spalle del principe "I Valar non possono essere così crudeli con una loro servitrice devota. Non mi infliggerebbero mai una tale condanna..." scherzò

"Ah" ribatté prontamente l'Elfo "Sarei una condanna allora?" la guardiana non fece in tempo a ribattere che, si trovò stesa sul materasso con il biondo che le bloccava i fianchi con le ginocchia "Ora ti faccio vedere io quanto posso essere perfido" e prese a solleticarle i fianchi, restando piacevolmente sorpreso quando, la risata cristallina di lei, gli giunse all'orecchio. Si conoscevano da secoli eppure non ricordava di averla mai sentita ridere. Era un suono che gli scaldava il cuore e vederla ridere ed agitarsi come una bambina, la rese ancora più bella e preziosa ai suoi occhi. La poteva vedere solo lui.

"Basta! Ti prego..." le sue suppliche erano come una dolce musica, avrebbe voluto tenerla così sempre, allegra e spensierata, lontana dalla guardiana di ghiaccio.

"Legolas..." il suo tono era un misto tra risa ed esasperazione. Si stava arrendendo, si stava mostrando docile, gli stava permettendo di entrare nel suo cuore.

A quel pensiero il futuro re dovette trattenere alcune lacrime che tentavano di farsi strada tra le iridi blu e si concentrò sulla bellissima creatura che aveva tra le mani e tortura che le stava infliggendo.

"Non ce la faccio più..." aveva le guance lievemente arrossate ed il respiro corto "ti prego..." ma non sembrava volergliera dare vinta così facilmente

"Dillo" le sussurrò all'orecchio mentre rallentava l'attacco per permetterle di parlare

"Co... cosa?" chiese fra gli ansiti e le risa che si facevano più distanti

"Dillo!" aumentò il ritmo nuovamente, lasciandola senza fiato ma dopo qualche istante arrivarono le parole che tanto voleva sentire

"Ti amo principino" allorché il principe cessò la tortura e si stese accanto a Luinil, che stremata tentava di recuperare il fiato e la compostezza "Sei perfido..." aggiunse poi in un sospiro

"Posso esserlo molto di più, piccola" le rispose baciandole il collo, la donna sorrise nel sentirsi chiamare in quel modo.

Il padre era morto in battaglia quando ancora era una bambina per i canoni elfici e non lo era mai potuta essere per davvero, era cresciuta in fretta e con fatica ed impegno era arrivata a proteggere il re, compito che prima era stato del genitore. Un velo di tristezza calò su di lei ed il compagno lo percepì, mordendosi la lingua per ciò che aveva appena detto.

"Io..." tentò di scusarsi ma, subito, l'Elfa premette il volto contro il suo petto, alla ricerca del calore che solo lui sapeva darle e lui non poté fare altro che stringerla a sé.

"Ti proteggerò io. Sempre. Qualsiasi cosa succeda" le carezzò i capelli "non dovrai temere niente e nessuno con me al tuo fianco" scandì bene quelle parole, la sua promessa. Luilin, solitamente, avrebbe ribattuto, gli avrebbe risposto che non gli serviva protezione ma era così bello non doversi mostrare dura e forte a tutti i costi e potersi appoggiare a qualcuno, senza la paura di un giudizio.

Si sentiva al sicuro tra le braccia di Legolas, al sicuro come quando il padre le rimboccava le coperte, prima di darle un bacio sulla fronte e lasciare che i sogni la cullassero.

Restarono così a bearsi del calore reciproco ed ad ascoltare i battiti dei propri cuori per un tempo indefinito ma il dovere aspettava la guardiana che si congedò dal principe, con non poche proteste di quest'ultimo.

 

 

 

Finalmente il periodo di reclusione per Legolas finì e come prima cosa fece in modo di poter attuare il piano che, durante quei giorni, aveva architettato.

Raggiunse Luinil al campo d'addestramento e li davanti alle reclute, iniziò la fine della guardiana di ghiaccio

"Principe" tutti chinarono il capo perfino lei

"Posso fare qualcosa per voi?"

"In effetti sì" sorrise "vorrei combattere contro di voi" la giovane sgranò gli occhi mentre quest'ultimo sguainava i pugnali "Non vorrete tirarvi indietro davanti alle giovani leve" e seppe di aver toccato il tasto giusto: il suo orgoglio. In risposta la guardiana sfoderò le proprie, le incrociarono ed i giovani soldati si prepararono per godersi uno spettacolo memorabile.

Legolas era più alto, più muscoloso ma la giovane non aveva nulla da invidiarli anzi, la sua corporatura le permetteva di essere ancora più veloce ed agile, così lo sfidante si trovò più volte a dover parare colpi insidiosi anche a pochi centimetri dal viso.

Erano compagni ma non si poteva certo dire che si stessero risparmiando o trattando con riguardo, il silenzio calato tra i giovani era spezzato solamente dal rumore delle lame che s'incrociavano, seguite da movimenti veloci ed aggrazziati. Sembrava una vera e propria danza. La danza dell'amore.

L'Elfa ad un tratti si trovò a parare un attacco a pochi centimetri del viso ed il principe lasciò cadere a terra uno dei due pugnali, cosa che naturalmente fece distrarre quest'ultima. Ne approfitò subito e con la mano libera strinse i polsi di lei, talmente forte da costringerla a lasciare le impugtnature delle lame

"Così è scorretto" si difese mentre cercava di divincolarsi dalla presa ma il principe non rispose, fece cadere anche l'ultima

"Cosa...?" la ragazza non capiva, non riusciva a cogliere il perchè di quei gesti ma proprio mentre stava per parlare nuovamente, le parole le vennero a mancare.

"Shh... Lasciami fare guardiana" Legolas, dalla tasca dei pantaloni, tirò fuori un piccolo anello d'argento "è tuo... Se lo vorrai, insieme al mio cuore" continuò mentre faceva scivolare il gioiello lungo l'anulare della compagna

"Io..." arrossì violentemente, voltando lo sguardo verso gli altri Elfi presenti che tra i risolini e lo stupore avevano assistito a tutta la scena ma che ebbero anche la decenza, dopo un'occhiataccia del principe, di dileguarsi per lasciare un po' d'intimità ai due compagni.

Guardò l'anello che rifletteva gli ultimi raggi del sole che, lentamente stava calando oltre l'orizzonte, per poi alzare lo sguardo ed incrociare gli occhi in attesa e pieni di speranza del principe.

"Ero serio quando ti ho detto che voglio prendermi cura di te" le prese le mani tra le proprie "Ti amo Luinil. Non so cosa mi hai fatto..." sorrise "Nessuno è mai riuscito a farmi provare tutto ciò, che tu scateni in me, anche solo con un sorriso e mi sento così bene quando stiamo insieme. Voglio che mi prendi in giro, che mi batti a duello, che mi sorridi, che mi baci, che mi ami... Desidero conoscere ogni tua più piccola sfumatura e voglio farlo per l'eternità" aveva pronunciato quella dichiarazione tutta d'un fiato, senza mai distogliere gli occhi dai suoi "Voglio vivere la mia eternità con te al fianco, farti mia sposa e mia regina" le carezzò la guancia "Mi vuoi sposare?"

Luinil ascoltò con attenzione ogni parola, mentre, il suo cuore prendeva a battere forte fino a quella domanda. Sorrise. Sua madre le aveva detto che, una volta trovato l'amore, sarebbe stato travolgente ma non pensava così tanto. Si sentiva completamente in balia di quel magnifico Elfo, il quale le aveva appena aperto il proprio cuore e che, ora, attendeva solo una sua risposta.

Si sentiva pronta anche se un po' intimorita ma lo amava. Lo amava più che mai. Ne era certa, da quando aveva temuto di perderlo e non voleva perdere ancora tempo. L'eternità non sarebbe stata comunque sufficiente.

"Credevo che..." alcune lacrime le bagnarono le guance "Non sarebbe mai capitato a me." poggiò la mano sulla sua "Tu..." sorrise "piccolo principino viziato mi sei entrato dentro, senza che me ne accorgessi e hai fatto del mio cuore il tuo regno..." afferrò di scatto il colletto della sua tunica per tirarlo a sé "Ed io non posso più vivere senza il mio principe" lo baciò a lungo, dolcemente, lasciando che fossero i loro sentimenti a parlare.

Si staccarono ansanti "Sì" sospirò, infine, contro le sue labbra mentre in un istante veniva stretta forte e fatta volteggiare da un Legolas ben oltre il culmine della felicità.

 

Avrebbero affrontato tutto insieme, un passo alla volta ed il primo sarebbe stato legarsi davanti ai Valar.



Angolino autrice:  Ed eccomi di nuovo qui. Spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto.
Un grazie a tutti.
Echadwen

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Capitolo 3
*** Vecchi e nuovi legami ***


VECCHI E NUOVI LEGAMI

 

 

"Ah! La mia bambina si sposa!" la madre stritolò Luinil in un abbraccio, dimenticando la grazia ed il contegno elfici, davanti agli sguardi divertiti di Legolas e del sovrano Thranduil, mentre la povera guardiana si tingeva di rosso fino alla punta delle orecchie.

"Madre..." aveva tentato di richiamarla all'ordine, con scarso successo "non respiro" ma l'Elfa sembrava persa in un altro mondo

"Sembra ieri che... indossavi tutti i miei gioielli, ti facevi bella e poi chiedevi a tuo padre di sposarti" la poveretta sgranò gli occhi, se già era rossa, ora doveva avere le guance color porpora

"Madre! Non davanti al re e a lui" la redarguì, lanciando uno sguardo di fuoco al principe che a stento riusciva a trattenere le risate

"Scusa..." si staccò lentamente "è solo che, sei cresciuta così in fretta"

"Ed è diventata una splendida fanciulla" aggiunse il sovrano dando una pacca sulla schiena del figlio

"Ehi!" gli rispose con un'occhiataccia "Non starai per caso corteggiando la mia donna?"

"Non mi permetterei mai, ci hai impiegato così tanto tempo per conquistarla..." disse rivolto a Legolas che arrossì lievemente

"È stata un'ardua conquista" rispose affiancando la futura sposa "ma alla fine ce l'ho fatta" le strinse un braccio intorno alla vita e le baciò la fronte

"Mi ha presa per sfinimento" scherzò Luinil

"Dopo 1400 anni era anche ora" la riprese il principe

"Forse..." sorrise "non sei così bravo nel corteggiamento"

il principe sgranò gli occhi a quella provocazione "Cosa?!?" non fece in tempo a ribattere che le labbra della guerriera erano ad un soffio dalle sue

"Zitto e baciami" sorrise nel sentire quell'ordine e senza obiettare eseguì la richiesta della compagna "Hai qualche altro ordine per me, mia signora?" le chiese tra un bacio e l'altro

"Non smettere..." soffiò mentre le braccia di lui le cinsero la vita, non curanti degli spettatori, che osservavano i due giovani scambiarsi quelle tenerezze, con il cuore gonfio di gioia nel sapere che i loro figli si erano trovati.

Avevano sempre saputo che sarebbe successo. Da tempo la fiamma dell'amore dardeggiava nei loro occhi, da quando avevano iniziato insieme l'addestramento, quasi 1500 anni fa; anche se la ragazza aveva continuato a negarlo a sé stessa fino a qualche mese prima.

 

 

"Ormai avevo quasi perso le speranze" ammise l'Elfa al sovrano

"Tua figlia è un osso duro" ribatté sorridendo nel guardare quanto amore trapelava dai due Elfi

"Ha preso dal padre, come vostro figlio del resto"

"Mi stai dando del testardo?" gli occhi della dama si spalancarono, convinta di aver offeso il proprio sovrano che, però, la rassicurò con un altro sorriso "Visto com'è stato caparbio mio figlio, un po' devo esserlo anche io"

"Mio signore..."

"Non c'è compagna migliore per mio figlio..."

"Rivedo in lei lo spirito di suo padre" sospirò tristemente per un momento al ricordo dell'amato

"È un dono..." disse avvicinandosi alla donna "i Valar hanno fatto in modo che una parte di lui restasse sempre qui nella Terra di Mezzo, accanto a te, così da esserti sempre vicino, anche nei momenti più bui"

la madre della guardiana sorrise e guardando il principe si ricordò di quanto questi somigliasse alla madre, di cui era stata la dama di compagnia "Come il principe..." alzò lo sguardo, incontrando gli occhi del sovrano "Ha il suo stesso sorriso ed i suoi occhi"

"Ciò che mi ha fatto innamorare di lei..." il volto della regina di Bosco Atro riaffiorò nella sua mente; bellissima, splendida e sorridente mentre congiungeva le mani all'altezza del ventre, gonfio di una nuova vita. Legolas, il loro unico figlio.

Le mancava immensamente, ogni giorno e la notte quel letto diveniva troppo grande e pieno di ricordi, ma lei stessa gli aveva dato un motivo per andare avanti: quel piccolo fagottino che aveva tenuto in braccio dopo ore passate fuori dalla porta ad aspettare mentre la sua regina compiva il miracolo della nascita.

Lo aveva preso tra le braccia, con fare un po' incerto ed intimorito, sotto lo sguardo stanco ma allo stesso tempo felice della propria sposa ed il piccolo, come se percepisse i suoi timori, aveva spalancato gli occhi e lo fissava incuriosito. Il sovrano sorrise nel vedere quegli occhioni blu fissarlo, lo stesso blu di quelli della sua amata, alzò una mano per carezzargli la guancia ma Legolas fu più svelto di lui e chiuse la manina a pugno attorno al suo dito. A quel punto lacrime di gioia gli bagnarono le guance "Hannon le" sussurrò prima di baciare la fronte della madre di suo figlio ed accomodarsi al suo fianco "Im melin llie" disse alle persone più importanti della sua vita.

Ed ora lui era li davanti a lui. Adulto, splendido come lo era stata sua madre. Un giovane principe degli Elfi, pronto a vivere l'eternità con la fanciulla che a lungo aveva corteggiato e alla fine conquistato come lo era stato lui, molti secoli prima.

Ne era fiero ed era sicuro che lo fosse anche lei...

 

"Dovremmo..." la voce dell'Elfa lo riportò alla realtà

"Sì..."

 

 

"Ehm... Ehm..." si schiarì la voce ed i due si allontanarono immediatamente con le guance lievemente arrossate e lo sguardo colpevole

"Dovremmo pensare alle nozze" proseguì facendo finta di non notare le condizioni dei due giovani "Oh no..." s'intromise la madre "prima dobbiamo occuparci della festa di fidanzamento. Bisogna rispettare la tradizione, dopotutto si sta parlando di nozze reali"

A quelle parole la guardiana perse completamente il colorito acquistato prima e divenne bianca come un cencio, festa... La festa di fidanzamento...

Lei non era mai stata tipo da feste e ricevimenti, se ci partecipava era solamente per il suo ruolo di guardiana del re difatti, indossava sempre la divisa e mai un vestito degno di questo nome.

E, giustamente, credeva che la madre non avrebbe visto di buon occhio la sua uniforme per quell'occasione...

Si sentiva sempre un pesce fuor d'acqua in quelle occasioni mentre, in disparte, guardava le altre fanciulle della sua età danzare aggraziate in meravigliosi abiti di seta ed ammaliare i giovani Elfi presenti ed ora doveva essere lei il centro dell'attenzione... Non se ne parlava proprio!

La mano di Legolas strinse immediatamente la sua, la conosceva e sapeva che la faccenda la preoccupava non poco.

 

"Sei bellissima qualsiasi cosa indossi. Non c'è dama qui o in altri regni che possa rivaleggiare con la tua bellezza"

"I tuoi occhi vedono ciò che il tuo cuore innamorato dice loro di vedere e non ciò che veramente si staglia davanti ad essi"

"Luinil... Allora farò in modo che tutti possano vederti con i miei occhi. Ogni Elfo dovrà provare invidia nei miei confronti perché possiedo il tuo cuore"

"Mi vuoi sfoggiare come un trofeo di caccia?" inarcò un sopracciglio

"No, come il tesoro più prezioso che possiedo" l'Elfa sorrise e gli sfiorò la guancia timidamente con la punta delle dita

"Che Elfo sentimentale e romantico sto per sposare" lo prese in giro

"Ed io sto per prendere in sposa un'arrogante e presuntuosa guardiana" gli fece la linguaccia

 

 

"e poi bisogna pensare agli invitati, alla musica, ai fiori..." la donna si era lanciata in un monologo su cosa servisse per la festa e persino Thranduil la guardava esasperato, cercando qualche appiglio per distrarla.

"Madre non ci sposiamo mica domani" le sorrise allorché l'altra Elfa arrossì rendendosi conto che stava parlando solamente lei da svariati minuti "non c'è nessuna fretta"

"Io..." sospirò "è solo che attendo da molto questo giorno" la figlia l'abbracciò

"Ora che mi ha incastrata, non mi tirerò indietro" le sussurrò "io lo amo e spero di essere felice come lo eravate voi e mio padre" le baciò la fronte piena d'orgoglio, il sovrano le offrì il braccio

"Vieni. Abbiamo tanto di cui parlare ed anche loro" ma prima che potessero incamminarsi la Luinil richiamò il sovrano

"Mio signore" questi si voltò "io... vorrei chiedervi..." abbassò lo sguardo imbarazzata

"Cosa, mia cara?" le si avvicinò alzandole il mento

"Io..." fece un profondo respiro "lo so che è presto ma... sarei onorata se vorreste voi a condurmi all'altare quando giungerà il momento" il sovrano sorrise intenerito a quella richiesta

"L'onore sarà tutto mio" le rispose tirandola a sé in un abbraccio quasi paterno

"Vi ringrazio. Siete stato come un padre per me" gli confidò

"Ed io ti ho amata come una figlia da quando girovagavi per il palazzo insieme a mio figlio con le gambe che ancora non ti tenevano ben salda" la ragazza sorrise "Sarò onorato di poterti finalmente chiamare figlia" e si perse nel calore di quell'abbraccio.

Il sovrano lentamente sciolse la stretta e si allontanò prendendo la madre sotto braccio, lasciando i due compagni da soli.

 

"Sono felice" disse Luinil rivolta a Legolas

"Io di più" la strinse a sé, in una stretta ben diversa da quella in cui era stata immersa fino a pochi istanti prima, un abbraccio pieno d'amore.

"Ti avverto" puntò un dito contro il suo petto con fare minaccioso "se mi troverò i fiori tra i capelli, rimpiangerai amaramente il campo di battaglia"

"Prenderò nota" rise il compagno baciandola dolcemente "Sfida con l'arco?" le sussurro sulle labbra

"Ci sto" e mano nella mano corsero fuori nei giardini "Questa volta preparati a perdere"

"Forse con l'arco potrai anche battermi ma" lo costrinse contro un albero "io sarò sempre e comunque la vincitrice" gli sorrise

"Perché?" chiese

"Perché io ho te" e lo baciò per poi correre via, lasciando Legolas stordito e con il cuore a mille per quella semplice e allo stesso tempo profonda dichiarazione d'amore.

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Capitolo 4
*** Seta, pizzo e merletti ***


SETA, PIZZO E MERLETTI


 

Quel giorno tutto il popolo si era riunito nella radura di Bosco Atro per assistere all'annuncio di quella che si vociferava fosse la notizia del secolo.

C'erano tutti, non mancava nessuno fatta eccezione per la famiglia reale e Luinil. Un tonfo sordo dello stendardo di una guardia annunciò l'ingresso dei reali con la fedele guardiana al seguito. Thranduil prese posto, qualche passo più avanti rispetto alle altre due creature, davanti alla folla che aspettava in trepidante attesa di scoprire quale fosse il lieto evento.

I più accorti, però, avevano notato gli sguardi che i due giovani Elfi si scambiarono...

 

"Mio amato popolo" esorì il sovrano "insieme abbiamo superato gravi difficoltà. Abbiamo visto la guerra, l'ombra sorgere e devastare le nostre terre, la furia del drago ed abbiamo affrontato tutto insieme, uscendone vittoriosi" si sbloccò per osservare l'orgoglio ardere negli occhi della propria gente "Quest'oggi, però, voglio mettere da parte tutto questo e condividere con voi la mia gioia, la gioia di un padre che vede il proprio figlio" si girò e porse una mano a Legolas che, avvicinandosi, la prese "trovare la compagna della propria anima, una persona a cui donare il proprio cuore, con cui condividere l'eternità" prese la mano di Luinil e la congiunse con quella del figlio, i due imbarazzati si sorrisero ed intrecciarono le dita. Thranduil si spostò di lato, guardando la felicità riflessa negli occhi del figlio, lasciando che tutti potessero vedere l'amore che scorreva quasi palpabile tra di loro "Questo regno avrà una nuova principessa" riprese "Luinil..." la guardiana volse lo sguardo verso di lui mentre il compagno le avvolgeva un braccio intorno alla vita per tirarla a sé "e non potrei esserne più felice" le rivolse uno sguardo paterno, carico d'affetto che trovò come risposta un timido sorriso, il quale venne rapidamente sigillato in un bacio dalle labbra del principe tra le grida festanti della folla.

 

 

La data prevista stava piombando letteralmente su di loro.

Nella stanza della giovane vi era un andirivieni di persone e metri e metri di stoffe preziose che coprivano completamente il pavimento. Tutti erano in fermento per l'imminente festa di fidanzamento tra il principe di Bosco Atro e Luinil, che si sarebbe tenuta dopo qualche giorno, tutti meno la futura sposa; la quale era stata trasformata dai sarti in un puntaspilli vivente.

 

"Questo colore ti sta d'incanto" disse la madre, poggiando un lembo di stoffa rosso fuoco, sul collo della figlia

"Lo avete detto anche di tutte le altre stoffe, madre" sbuffò annoiata Luinil.

Non era mai stata incline a perdersi nelle frivolezze come i vestiti, i gioielli e tutte quelle cose che sembravano interessare alle altre fanciulle, ma, se c'era una cosa che detestava, era il dover stare li ferma come un manichino e lasciare che sua madre ed il sarto si divertissero, infliggendole quella tortura che era la seta, il pizzo ed i merletti.

"Non posso farci niente se, ho messo al mondo una bellissima dama" le rispose la donna guardando felice la figlia "Andiamo, è la tua festa di fidanzamento, puoi avere tutto ciò che vuoi e l'unica cosa che ti chiedo è di vestirti come si conviene ad una futura principessa. Non vorrai certo, che vedendoti, Legolas possa ripensarci?"

"Dopo quanto l'ho fatto penare..." sorrise "Non annullerebbe di certo le nozze, solo per un vestito"

"Questo è vero, ma ricordati tesoro che diventerai una principessa..." le carezzò la guancia "e come tale dovrai agire, comportarti e vestirti"

 

D'un tratto si sentì fuori posto e completamente sbagliata. Una principessa avrebbe dovuto essere dolce, gentile, aggraziata nei movimenti, con un'innata eleganza nel vestire, docile e affabile; tutte qualità che lei credeva estranee alla sua personalità. Avrebbe dovuto organizzare e presenziare ai ricevimenti, passando ore ed ore con gente noiosa e reali mantenendo il sorriso e la compostezza.

Questo ci si aspettava da una principessa e Luinil era sicura di non poter essere all'altezza delle aspettative, non sarebbe mai potuta essere una dama come tutte le altre, una compagna degna di un principe, degna di Legolas.

Con questi pensieri il suo petto prese ad alzarsi ed abbassarsi freneticamente, la paura si fece largo in lei e di scatto si tolse di dosso le varie stoffe e fuggì fuori dalla stanza con l'abito ancora da terminare, con gli spilli che lasciavano una scia lungo il pavimento.

 

Corse a perdifiato, fino a raggiungere il luogo a lei caro. Si fermò a pochi passi dal fiume dove un grosso salice stendeva i suoi rami in una cascata di foglie che si immergevano in acqua creando un meraviglioso nascondiglio, suo padre la portava li ogni qualvolta terminava gli allenamenti con le reclute o semplicemente voleva passare del tempo con la sua bambina. S'inginocchiò ed immerse i piedi in acqua e si perse nei ricordi di quei momenti felici.

Di li a poco udì i passi leggeri ed inconfondibili di Legolas, non si voltò nemmeno

 

"Sapevo che ti avrei trovata qui" ma non udì risposta "Tua madre mi ha detto cos'è successo..." si avvicinò cautamente, andandosi a sedere di fronte all'Elfa

"Cosa stiamo facendo?" sussurrò lei ed allora vide le lacrime che le rigavano il viso, Legolas rimase sgomento e confuso da quella domanda

"Non... Cosa vuoi dire? Non vorrai..." non riuscì nemmeno a terminare la frase, le alzò il mento con l'indice per cercare risposta nei suoi occhi, spaventato

"A cosa serve?" continuò lei, prendendosi il viso fra le mani, singhiozzando copiosamente "È solo un errore"

"Cos'è un errore?" era sul punto di crollare, il suo mondo era appena stato distrutto in mille pezzi "Amarmi? Avermi detto di sì? L'esserti lasciata convincere? Il nostro amore?" ma anche questa volta non ottenne risposta "Non mi ami più?" la scosse prepotentemente mettendole le mani sulle spalle ".È così?" Legolas non sapeva più a cosa credere, le prese le mani così da poter vedere il suo viso "Oppure ami un altro?" le urlò in preda alla paura e alla rabbia

"Non sarò mai degna di te!" alzò la voce, puntando gli occhi velati di lacrime nei suoi "Non sarò mai in grado di essere una principessa! Non lo sarò mai! Non sono come le altre fanciulle..." si alzò "Non voglio deluderti" fece per andarsene ma Legolas, messosi in piedi, le afferrò il braccio e la costrinse contro il proprio petto.

"Lasciami!" lottò con tutte le forze per liberarsi dalla stretta ma il principe la strinse saldamente, le prese nuovamente il mento con l'indice per farlo rialzare e ciò che vide la fece rabbrividire.

Calde lacrime stavano solcando il volto perlaceo di Legolas, gli occhi pieni di disperazione, amarezza e amore.

"Sei una sciocca!" la baciò con una foga tale da farle vacillare le gambe "Stupida Elfa testarda!" un altro bacio "Quante volte te lo dovrò ripetere? Ti amo perché sei diversa da tutte le altre. Non ti amo per cosa indossi ma per quello che hai qui dentro" posò una mano sul suo cuore, tenendola saldamente con l'altro braccio.

"Ma una principessa deve essere..." la interruppe

"Io voglio te come mia principessa, esattamente come sei, pregi e difetti" le sorrise

"Deve organizzare feste..."

"Abbiamo tanti consiglieri, almeno faranno qualcosa..."

"Deve conversare amabilmente con gli invitati..."

"Allora temo che dovranno rassegnarsi a vederti ballare con me per tutta la notte" insistette

"Non so ballare..." ammise con le gote rosse

"Prenderemo lezioni insieme. Non dirlo a nessuno ma io sono un pessimo ballerino" disse facendo ridere Luinil

"Non vuoi proprio arrenderti"

"No..." le carezzò dolcemente la guancia "Io ti amo e, se anche tu provi lo stesso, allora null'altro conta. Solo noi e quello che sentiamo qui dentro" posò nuovamente la mano all'altezza del suo cuore

"Batte per te" lo guardò intensamente

"Allora..." lasciò la presa per andare a sfiorare entrambe le sue mani

"Allora imparerò un po' alla volta, giorno per giorno e alla fine ti renderò fiero di me. Sarai fiero di chiamarmi tua sposa" le prese intrecciando le dita

"Lo sono già" la baciò con amore e senza sciogliere la stretta delle mani, si sedettero li sull'erba a contemplare il tesoro più grande che avevano: l'uno per l'altra.

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Capitolo 5
*** Resta ***


RESTA

 

 

Per tutto il giorno vi era stato un via vai continuo della servitù, le cucine erano traboccanti di qualsivoglia prelibatezza dei reami immortali, le cantine rifornite del miglior vino di Dale e di mirvuor, per chi non amasse il vino quanto il re. I fabbri ed i sarti avevano lavorato senza sosta per giorni, tutti volevano apparire al meglio per questo giorno di festa.
L'ora era finalmente giunta. Dietro a quel portone tutto era pronto; la corte, il sovrano e Legolas attendevano con ansia l'arrivo della giovane guardiana, mentre quest'ultima, si stava sottoponendo all'ultimo controllo da parte della madre.
Luinil si lasciò sfuggire un sospiro nervoso mentre l'altra donna le portava alcune ciocche della lunga chioma in avanti sulle spalle così da incorniciarle il viso "Ecco, così sei perfetta" le sorrise.
Aveva scelto di essere semplice, come lo era la sua natura. Indossava un vestito che richiamava il colore del bosco, con un fiore argentato sul fianco per richiamare l'unico gioiello che aveva deciso di portare. Un semplice laccio di cuoio nero dal quale pendeva un giglio di cristallo, il tesoro più prezioso che possedesse.
L'ultimo regalo del padre che, glielo aveva legato al collo, poco prima di partire per la battaglia che lo avrebbe strappato alla sua famiglia per sempre, surrandole: "Il mio piccolo fiore. Conservala con cura perché il giorno in cui un Elfo tenterà di portarti via da me, io te l'allaccerò di nuovo così anche lui saprà che sei e sarai sempre il mio tenero e piccolo fiore e che nessuno ti amerà mai quanto il tuo papà. Ed ora abbracciami"

Una lacrima le sfuggì, mentre carezzava il pendaglio, al ricordo degli ultimi istanti passati con il genitore "Ti manca, vero?" chiese la donna, guardando la figlia con tenerezza
"Immensamente" ammise "La sua voce ed i suoi abbracci" la donna le carezzò la guancia
"Doveva accompagnarti lui" abbassò lo sguardo, triste
"Va bene così. Lui è qui" posò una mano sul proprio cuore e su quello della madre
"E qui" disse carezzandole il viso "C'è molto di lui in te: la tenacia, la determinazione, il coraggio, la bravura con le armi, l'immenso amore e la dolcezza che dimostrate con le persone a voi care... Sarebbe fiero di te, il suo piccolo fiore"
"E adesso starebbe svenendo" risero entrambe
"Pronta?" la prese sottobraccio, un cenno d'assenso e aprirono il portone.


La musica cessò e gli occhi di tutti furono per le due dame che fecero ingresso in sala, a Legolas si mozzò il respiro nel vedere la sua piccola. Rimase sorpreso da quanto regale fosse in quell'abito semplice che ne risaltava la bellezza, anche se lei lo negava, ai suoi occhi era una principessa nata. Ricambiò il sorriso imbarazzato che vide sul volto di Luinil, era così bella.
Finalmente prese posto al suo fianco
"Sei bellissima" le sussurrò all'orecchio "una vera principessa" aggiunse e la fece arrossire ancora di più
"Anche tu sembri un principe" rise mentre le strinse la mano nella sua per rassicurarla.


La festa proseguiva tra bella musica e buon cibo quando Luinil fece un cenno al sovrano, che si alzò in piedi richiamando l'attenzione di tutti
"Amici, conoscete tutti il motivo per cui stiamo festeggiando e vi ringrazio anche a nome dei nostri innamorati per averci onorato della vostra presenza. Ora, come vuole la tradizione, i promessi sposi si scambieranno gli anelli simbolo dell'amore e dell'impegno reciproco o per meglio dire l'anello, visto che mio figlio era talmente impaziente da non riuscire ad aspettare" si avvicinò ai due giovani aprendo lo scrigno contenente il gioiello per Legolas e Luinil lo prese e lo mise al dito del principe guardandolo dritto negli occhi, uno sguardo carico d'infinite promesse.
Tra l'applauso generale Legolas offrì la mano alla compagna e l'attirò fino al centro della sala
"È giunto il momento di mettere a frutto le lezioni di ballo" le sorrise "e di far morire d'invidia tutti i cavalieri presenti" aggiunse mentre la strinse a se, la fanciulla scosse la testa leggermente e rise contro il suo petto
"Fai finta di niente se ti pesto i piedi..." lo guardò sorridendo "Ti amo" disse mentre il principe conduceva il ballo
"Anch'io" le baciò la fronte.
Un amore forte ed impetuoso quanto il mare, mani intrecciate, due cuori che battevano all'unisolo l'uno per l'altra e due anelli, simbolo di un legame indissolubile, che brillavano ad ogni movimento; questo si rifletteva negli occhi dei presenti che fissavano in silenzio, estasiati l'erede al trono e la sua compagna.



Legolas e Luinil si stavano godendo la reciproca compagnia all'ombra di un albero mentre, a poca distanza, all'ombra del gazebo, Thranduil leggeva alcuni documenti ma furono ben presto interrotti da un messaggero che a grandi falcate li stava raggiungendo.
"Mio signore.... un messaggio da Sire Elrond" disse l'Elfo porgendo una pergamena al sovrano, il quale lesse velocemente il foglio e congedò il messaggero con una nota di preoccupazione nella voce, cosa che non sfuggì ai due giovani.
"Padre, ci sono problemi ad Imladris?" chiese al genitore
"Temo che sia qualcosa che vada ben oltre i confini del regno di Elrond"
"Di che cosa si tratta, mio signore?" s'intromise la guardiana
"Lord Elrond ha indetto un concilio" Luinil ed il principe si guardarono non cogliendo la gravità della situazione "È in ballo la salvezza della Terra di Mezzo... L'Unico è stato trovato" affermò grave
"L'Unico anello..." ripeté la giovane
"Ma non era andato perduto in mare dopo la morte di Isildur?" chiese il figlio
"No, figlio mio... Molte cose sono state taciute per il bene della Terra di Mezzo. Ricordi la creatura che Gandalf ed quel ramingo ci diedero in consegna?"
"Gollum"
"Ebbene questi trovò l'anello e lo tenne per se per 500 anni ma come abbiamo potuto constatare non è più in suo possesso" rilesse velocemente il foglio "Uno Hobbit lo ha trovato.... Bilbo!" sussultò a quel nome "E suo nipote l'ha portato a Gran Burrone, inseguito dai cavalieri neri"
"I nove... Questo vuol dire che..." cominci Luinil con voce piena di terrore
"L'Oscuro Signore vive ancora" finì Legolas
"E vuole riprendersi ciò che è suo per avvolgere il mondo in una nuova ed eterna oscurità." affermò il sovrano "Bisogna agire in fretta. Tutte le razze sono state chiamate a decidere del destino della Terra di Mezzo"
"Un vostro ordine e mi recherò ad Imladri per portare a Sire Elrond le vostre decisioni, mio re" si alzò prontamente ma la mano di Legolas si chiuse immediatamente sul suo polso in evidente segno di disaccordo
"No Luinil" disse pacato "andrà Legolas. Deve onorare il nostro regno dopo l'onta subita" alzò lo sguardo sulla giovane "inoltre c'è bisogno di te qui. Gli attacchi delle creature del male si fanno sempre più frequenti, è ora di liberarcene."
"Come ordinate, mio signore"
"Ora se non ti dispiace, vorrei parlare restare da solo con mio figlio. Abbiamo molto di cui parlare prima della partenza di domani"
"Come desiderate" si inchinò leggermente, posò un bacio sulla guancia di Legolas e lasciò i due Elfi mentre il suo cuore prese a battere con forza in preda alla paura e all'ansia per la nuova minaccia e l'imminente separazione del suo amato.

Giunse la sera e la guardiana entrò nella camera del principe, decisa a dissuaderlo dal partire; un'ombra le cresceva nella mente. Legolas era intento a preparare il proprio bagaglio, non si voltò verso la compagna ma ne percepì comunque il turbamento, lo stesso che albergava nel suo cuore ed in un secondo si trovò avvolto dalle braccia della donna ed una richista mormorata contro la sua schiena che gli risuonò distintamente tra le orecchie: "Resta"
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Capitolo 6
*** Una sola anima ***


UNA SOLA ANIMA

 

 

 

Giunse la sera e la guardiana entrò nella camera del principe, decisa a dissuaderlo dal partire; un'ombra le cresceva nella mente. Legolas era intento a preparare il proprio bagaglio, non si voltò verso la compagna ma ne percepì comunque il turbamento, lo stesso che albergava nel suo cuore ed in un secondo si trovò avvolto dalle braccia della donna ed una richista mormorata contro la sua schiena che gli risuonò distintamente tra le orecchie: "Resta".

 

 

In un solo istante tutta la sua risolutezza svanì, la decisione che si era imposto di mantenere si dissolse come la foschia al mattino, era incredibile l'effetto che quella donna aveva su di lui.

"Ti prego, non andare" Luinil si maledì mentalmente per come quel sentimento, che la legava al principe, la stesse facendo agire, sicuramente adesso stava facendo la figura della fanciulla piagnucolosa che non riesce a stare nemmeno un secondo lontana dal proprio cavaliere ma non poteva farne a meno. Doveva almeno provare al dissuaderlo dal partire.

Il principe si voltò senza sciogliere la stretta ed incatenò lo sguardo a quello della compagna, velato di lacrime, le carezzò la guancia incrociando la scia di una goccia salata.

Pensò di averla vista piangere così soltanto in un'altra circostanza, anni prima, più di mezzo secolo addietro, nella sua tenda alla fine della Battaglia dei Cinque Eserciti quando giaceva ferito e d'un tratto capì. Si rese conto che Luinil aveva follemente paura di perderlo, che gli potesse accadere di nuovo qualcosa e sorrise, era un'altra dimostrazione che lei non aveva più paura di mostrare l'amore che provava per lui.

"Cos'hai da sorridere?" chiese recuperando un po' della guardiana "Non c'è nulla per cui sorridere"

"Invece c'è" le carezzò nuovamente il viso "Tu sei qui e queste" le asciugò l'ennesima lacrima "dimostrano che mi ami, quanto tieni a me. Direi che sono motivi validi per sorridere"

"Certo che ti amo, idiota!" affondò il viso contro il petto di lui, nel tentativo di fermare le lacrime ma Legolas, passandole la mano fra i capelli, le fece reclinare indietro il capo e le baciò entrambe le palpebre

"Ma tu domani non ci sarai..." sussurrò abbassando lo sguardo "Vorrei che non partissi. Un'ombra cresce nella mia mente ogni volta che ripenso alla lettera di Sire Elrond"

"Luinil... Tutti noi siamo rimasti sconvolti dalla notizia del ritrovamento dell'Unico ma non possiamo lasciare che la paura c'impedisca di agire... o all'amore di prevalere sui nostri doveri"

La guardiana capì perfettamente, anche lei sarebbe stata combattuta se Legolas le avesse chiesto di non prendere parte all'imminente battaglia che sire Thranduil aveva deciso di muovere con l'aiuto dei sovrani di Lorièn per liberare la sua terra dalle creature d'ombra. Semplicemente annuì per poi prendere il viso dell'amato tra le mani e posare dolcemente le labbra sulle sue, mettendo in quel semplice contatto tutto l'amore di cui era capace

"Capisco" sussurrò contro le sue labbra "ma se non ci sarai domani, almeno permettimi di restare stanotte"

Il principe sgranò gli occhi "Come?" aveva ben compreso il significato di quelle parole, solo non si aspettava che la situazione prendesse quella piega

"Voglio passare la notte con te" sorrise imbarazzata "Desidero unirmi a te... Ti amo... e così... sapremo sempre che l'altro sta bene... potremo infonderci fiducia a vicenda" nel pronunciare quelle parole, si allontanò leggermente dando le spalle al compagno. Il cuore le batteva all'impazzata, le guance ardevano dall'imbarazzo e il desiderio le cresceva dentro, fu allora che l'altro Elfo la strinse dolcemente a se

"Piccola..." le scostò i capelli di lato scoprendole il collo, ci lasciò un piccolo bacio "Non c'è nulla che desideri di più... Unirmi a te... alla persona che amo" di scatto portò un braccio all'altezza delle ginocchia di lei e la sollevò dolcemente per adagiarla, poi, sul grande letto. La fanciulla sorrise cercando di mascherare il sempre più crescente imbarazzo, non era mai stata con un ragazzo in quel modo ma non voleva dar a vedere il suo nervosismo ma, come sempre, il compagno aveva capito ed era deciso a metterla il più possibile a proprio agio. Si sedette accanto a lei e con estrema dolcezza prese a baciarla ovunque in viso poi Luinil si sporse ed incontrò le morbide labbra del compagno, si assaporarono a lungo e con calma finché la lingua dell'Elfo chiese ed ottenne accesso alla bocca di Luinil. Andò a stuzzicarla sapientemente, leccando il palato e coinvolgendo la lingua di lei in una sensuale danza che accrebbe il desiderio di entrami, un gemito uscì dalle labbra della fanciulla che, prendendo coraggio, carezzò il petto del principe da sotto la tunica sentendo i muscoli guizzare sotto il proprio tocco, prese un bel respiro e mettendosi in ginocchio lo privò della tunica. Restò in silenzio a contemplare i disegni che, la luce della luna creava sulla pelle diafana

"Sembra che tu non mi abbia mai visto senza la tunica" la canzonò, le guance le andarono a fuoco e si morse il labbro ben oltre l'imbarazzo

"Io... non..." prese a balbettare mentre sulle labbra del compagno si andava formando un tenero sorriso

"Va tutto bene" le carezzo la guancia "però, ora, è il mio turno di vederti priva di veli"

La giovane prese a boccheggiare quando Legolas si spostò velocemente dietro di lei e cominciò ad allentare i lacci del vestito "Non devi temermi" sussurrò baciando la pelle della donna "Ti amo... Ti amo... Ti amo" continuò a ripetere in una dolce nenia senza smettere di percorrere la sua pelle, nel tentativo di rilassarla ed i brividi che le causò funzionarono. La veste si allargò e si raccolse all'altezza del bacino, percepì uno spostamento dietro di sè e velocemente spostò i capelli in avanti per nascondere il petto ma Legolas non desistette e, sempre con delicatezza, le sollevò le gambe per poterle sfilare la veste. Si soffermò a guardare la stoffa scivolare contro la candida pelle della guardiana ed indugiò nell'adagiare il vestito ai piedi del letto, cosa che diede, a Luinil, il tempo di ritrarre le gambe e sistemarsi alla bene e meglio per coprire le sue intimità

"Non devi nasconderti... Non da me" si avvicinò lentamente sfiorandole l'orecchio

"Nessuno... mi ha mai vista così" si giustificò scossa dai brividi

"E nessun'altro dovrà mai vederti così" le carezzò le labbra con il pollice "Non nasconderti" ripeté dolcemente facendola stendere

"Nessun'altro mi vedrà" sorrise mentre Legolas le scostava i capelli e prendeva a baciarle dolcemente i seni e poi più giù fino ad arrivare all'ombelico, si sollevò e la guardò piena d'amore

"Sei bellissima e" si avvicinò al suo orecchio "deliziosa"

"Sciocco!" gli diede un pugno sul petto e rise.

Le baciò la punta del naso e poi le fece la fatidica domanda: "Vuoi? Se... hai qualche dubbio... Non dobbiamo..."

"Lo voglio" sorrise baciandogli il naso a sua volta "solo baciami mentre..."

Appena il tempo di sfilarsi i pantaloni e fu di nuovo sulle sue labbra mentre lentamente si faceva strada nel corpo della compagna. Il dolore fu accecante tanto che pensò di allontanarlo, tutto il proprio corpo s'irrigidì e serrò la bocca per trattenere i lamenti tuttavia si decise a resistere. Il principe si accorse della sua reazione, prese a toccare il suo corpo con lunghe carezze ma, vedendo ancora il bel viso della compagna serrato in una smorfia di dolore, prese a lambirle con la lingua la punta dell'orecchio e finalmente sentì il corpo sotto al suo rilassarsi, la paura, però, di causarle ancora dolore, lo fermò dal proseguire.

"Cosa?" la fanciulla lo guardò

"Ti ho fatto male..." sussurrò incatenando lo sguardo al suo

"No... No..." si mise a sedere, senza farlo uscire da sé ma gli occhi dell'altro Elfo le fecero capire di non essersela bevuta "Un po' sì" ammise prima di baciarlo con passione "però è normale..." sorrise "Siamo arrivati fin qui... Ti prego" lo baciò di nuovo "Ti amo" allorchè si convinse. La tirò a cavalcioni su di sé e cominciò a muoversi, incoraggiato dai suoi gemiti di piacere sempre più forti

"Ti amo" urlò quasi mentre entrambi raggiungevano il piacere, un tenue alone di luce li circondò.

Il legame era avvenuto.

 

Rimasero in silenzio l'uno tra le braccia dell'altra, non c'era bisogno di parlare; bastavano i battiti ancora furenti dei loro cuori e le tenere carezze che si scambiavano.

"È stato..." Luinil tentò di parlare ma le sue labbra vennero sigillate da un bacio, si accoccolò contro il suo petto. Il silenzio tornò a regnare nella stanza

"Promettimi che starai attento e che tornerai" si decise a parlare

"Lo prometto" intrecciò le dita con le sue "e quando tornerò sarai mia. La mia sposa" sorrise.

La guardiana rise ed incrociando lo sguardo offeso di Legolas non poté trattenersi e proruppe in una risata sguaiata, il principe mise il broncio.

"L'idea di sposarmi ti fa ridere?" inarcò un sopracciglio

"No..." gli carezzò dolcemente la guancia "Solo che mi hai chiesto di sposarti dopo la Battaglia dei Cinque Eserciti, ci sposeremo al tuo ritorno e per avere dei figli?" si tirò a sedere "Dovremmo aspettare che Morgoth risorga e sconfiggerlo?" fu il turno del principe di ridere

"Morgoth" la tirò sopra di sé "dovrà aspettare perché una volta tornato non ti libererai di me tanto facilmente" la baciò ancora ed ancora.

Il desiderio si riaccese e si amaro di nuovo, più volte finché sazi l'uno dell'altra crollaro avvinti dalla stanchezza.

 

 

 

 

Angolino autrice: mi scuso per lo stratosferico ritardo. Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo.

P.S. È la prima volta che scrivo di sesso per cui non stupitevi se la scena fa schifo. Ci ho provato. A breve l'epilogo.

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Capitolo 7
*** Epilogo ***


EPILOGO

 

 

La luce del sole penetrò nella stanza scoprendo i due amanti stretti l'uno all'altra in un tenero abbraccio. I lunghi capelli di entrambi, come una coperta, coprivano i corpi delle creature eterne; il biondo dorato di lui ed il rosso dei capelli della guardiana fusi insieme esattamente, come, le loro anime.

Il principe sentì un tiepido calore all'altezza del cuore, aprì gli occhi con cautela per paura che fosse stato solo un sogno, invece, lei era li stretta a lui, bellissima e con un'espressione beata in viso; sorrise. Non resistette e con estrema dolcezza le portò dietro l'orecchio una ciocca per poi cominciare a carezzarle il collo. Lievi sospiri lasciarono le labbra di Luinil che piano piano cominciò a muoversi rispondendo a quei tocchi. Si svegliò non appena le dita di lui andarono a sfiorarle il profilo dell'orecchio, trattenne a stento i brividi ma non disse nulla, consapevole che, una sola parola avrebbe potuto riportarli nel mondo esterno. Le sue labbra s'incuvarno in un sorriso mentre il pollice di Legolas andava a segnarne il profilo, lo baciò lievemente dopo aver scostato i capelli dal volto del compagno e rimasero così, persi l'uno negli occhi dell'altra, per un attimo che parve infinito ma la realtà li stava chiamando a gran voce. L'Elfo si sporse e baciò la fronte della compagna, mettendo, di fatto, fine al loro piccolo momento di felicità; si rivestirono entrambi riprendendo con quei vestiti i loro ruoli e i loro doveri. Le loro mani s'incrociarono per un istante sotto le lenzuola ed i loro sguardi fecero altrettanto, nessuna parola fu pronunciata perché, grazie al legame che li aveva uniti, nel cuore di ognuno battevano furiosamente anche i sentimenti e le emozioni dell'altra, non era l'unico motivo; entrambi avevano paura che l'altro gli chiedesse di restare, rubandolo, così, della forza e della determinazione per poter uscire da quella porta. Le mani lentamente si lasciarono e tornarono ad essere il principe di Bosco Atro e la guardiana di sire Thranduil.

 

 

Salutò il padre alla maniera degli Elfi, un leggero cenno del capo e la mano battuta sul petto, poi volse lo sguardo verso Luinil, la sua compagna, la fanciulla che lo faceva impazzire e della quale nonostante tutto, non riusciva a fare a meno, la linfa che gli scorreva nelle vene, il calore che gli scaldava il cuore... Semplicemente la sua Luinil. Non c'era bisogno di parole, non in quel momento. I loro occhi erano pieni di tacite raccomandazioni, di parole d'amore e di promesse di ritornare per poter vivere il loro amore, così Legolas fece l'unica cosa possibile. Si sporse dal cavallo per posare le labbra su quelle della giovane che gli venne in contro alzandosi sulle punte; non appena le loro labbra si sfiorarono un lampo bianco di luce li avvolse e l'immagine di un piccolo bambino con le orecchie a punta, i capelli ramati e due grandi occhioni blu, apparve. Loro figlio.

E come in un attimo comparve, in un attimo scomparve.

I due compagni si sorrisero col cuore ricolmo di felicità ed alla fine il principe spronò il cavallo a partire, con il cuore più leggero.

"Im melin le" sussurrò voltandosi un ultima volta ed il sorriso, che illuminò il viso della compagna, gli fece capire che l'avesse udito.

Quella visione diede loro la forza per portare a termine le loro missioni, consapevoli che alla fine si sarebbero ritrovati ed il loro combattere sarebbe stato ricompensato da una nuova vita da crescere ed accudire.

 

 

Potrei raccontarvi di come Legolas si unì alla Compagnia dell'Anello e ciò che ha vissuto assieme ai compagni oppure di come Luinil, guidando la coalizione degli Elfi di Bosco Atro e di Lorien, cacciò i ragni e le altre creature oscure che minacciavano i due regni ma quello che mi premeva era di raccontare di come l'amore rapì inesorabilmente il cuore della guardiana considerata di ghiaccio. Perché l'amore quando sceglie di bussare alla tua porta, non guarda in faccia nessuno.

 

 

 

 

 

Angolino autrice: Ed eccoci giunti al termine di questa breve storia.

Ringrazio tutti coloro che hanno dedicato alcuni minuti del loro tempo alla sua lettura e a lasciare qualche recensione. Spero vivamente di avervi fatto sorride o semplicemente fatto passare dei bei momenti.

Un ringraziamento speciale va a e a tutti coloro che hanno commentato ed inserito la mia storia tra le preferite ma voglio bene anche agli altri <3.

Un grande bacio a tutti e alla prossima storia.

Non disperatevi. Credo che li incontrerete di nuovo, in arrivo una sorpresa tutta per voi.

Namaarie Echadwen

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