L'Accademia Pokemon

di _DeepSound_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Partenza ***
Capitolo 2: *** Stanze ***
Capitolo 3: *** Sfide ***
Capitolo 4: *** Tour ***
Capitolo 5: *** Lezioni ***
Capitolo 6: *** Il party ***
Capitolo 7: *** Le eliminatorie del torneo ***
Capitolo 8: *** Incontri difficili ***
Capitolo 9: *** Gli incontri finali ***
Capitolo 10: *** Segreti e feste ***
Capitolo 11: *** Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse ***
Capitolo 12: *** Squarcio dimensionale e Benedizione della foresta ***
Capitolo 13: *** Aria di tempesta ***
Capitolo 14: *** Arrivano i rinforzi ***
Capitolo 15: *** La fiera ***
Capitolo 16: *** Spionaggio, sfilate e festa ***
Capitolo 17: *** Battaglie difficili ***
Capitolo 18: *** Ferite ***
Capitolo 19: *** Leggenda ***
Capitolo 20: *** Sorprese ***
Capitolo 21: *** Rivelazioni ***
Capitolo 22: *** Allenamenti ***
Capitolo 23: *** Impegnarsi ***
Capitolo 24: *** Dicembre ***
Capitolo 25: *** Passato ***
Capitolo 26: *** Aparctias City ***
Capitolo 27: *** Stupore ***
Capitolo 28: *** Peter Pan ***
Capitolo 29: *** Canzoni ***
Capitolo 30: *** Vigilia ***
Capitolo 31: *** Natale ***
Capitolo 32: *** Preparativi ***
Capitolo 33: *** Esibizioni ***
Capitolo 34: *** Lotte ***
Capitolo 35: *** Finali- Parte I ***
Capitolo 36: *** Finale- Parte II ***
Capitolo 37: *** Cioccolata ***
Capitolo 38: *** Ultimo ***
Capitolo 39: *** Oscurità ***
Capitolo 40: *** Motivazione ***
Capitolo 41: *** Beethoven ***
Capitolo 42: *** Codice ***
Capitolo 43: *** Cattura ***
Capitolo 44: *** Esche ***
Capitolo 45: *** Prigione ***
Capitolo 46: *** Rayquaza ***
Capitolo 47: *** Isolamento ***
Capitolo 48: *** Onde ***
Capitolo 49: *** Voce ***
Capitolo 50: *** Risveglio ***
Capitolo 51: *** Trio ***
Capitolo 52: *** Chiave ***
Capitolo 53: *** Ricordi ***
Capitolo 54: *** Fiducia ***
Capitolo 55: *** Emozioni ***
Capitolo 56: *** Archeorisveglio ***
Capitolo 57: *** Rabbia ***
Capitolo 58: *** Riunione ***
Capitolo 59: *** Fine ***
Capitolo 60: *** Imbarazzo ***
Capitolo 61: *** Annunci ***



Capitolo 1
*** Partenza ***


****

Era appena sorto il sole ad Aranciopoli, il cielo aveva assunto un tenue colorito arancione ed i raggi solari si riflettevano sul mare creando un bellissimo gioco di luce e colori. Se si osservava attentamente il cielo si poteva ancora scorgere con chiarezza la stella di Diana grazie all'assenza di nuvole. 
Gli unici rumori udibili in quella zona era il cinguettio di alcuni Pidgey e Wingull mattinieri che volavano alti nel cielo. Quella mattina l'acqua era chiara, mostrando i vari pokémon acquatici che nuovatano allegramente , incuranti degli spettatori; alcuni di essi spruzzavano dei piccoli getti d'acqua e piccole bolle, mentre altri preferivano balzare fuori dal mare e sentire la piacevole brezza marina sulla propria pelle. La fioca luce solare illuminava le bollicine che galleggiavano e rimbalzavano sul pelo dell'acqua, assumendo vari colori, mentre dei piccoli arcobaleni si formarono sul mare, creando uno scenario quasi irreale.
Sulla sponda del mare alcuni ragazzi osservavano quello splendido scenario mentre attendevano con ansia l'arrivo della loro nave.
-Che bello, tra poco arriverà la nostra nave che ci porterà a Septer City! Sono così emozionato che potrei arrivarci a nuoto! Non vedo l'ora di sfidare tutti gli allenatori.- esclamò euforico un ragazzo con i capelli neri, con un berretto rosso e un Pikachu sulla spalla che squittì con entusiasmo.
-Ash, vedi che all'Accademia non potrai solo dedicarti agli incontri pokemon, dovrai anche studiare se non vuoi rischiare di essere bocciato!- gli ricordò un ragazzo con i capelli verdi, un po' più grande di Ash.
-Ha ragione Spighetto! Conoscendoti ti eri completamente dimenticato di dover seguire le lezioni.- disse una ragazza con i capelli neri tendenti al blu raccolti in una coda di cavallo, che teneva un Piplup tra le braccia.
Ash allora si grattò la testa con la mano destra ed iniziò a ridere nervosamente, facendo capire ai suoi amici che l'amica aveva indovinato. Il Pikachu del ragazzo sospirò affranto, Piplup scosse la testa mentre un Axew, uscito dai capelli selvaggi color prugna di un'altra ragazza, scoppiò a ridere.
-Non sarei così euforico al posto tuo. Gli allenatori dell'Accademia sono i migliori, quindi attento a non farti battere come un pivellino.- affermò un ragazzo castano con tono derisorio.
A sentire quella frase una vena sulla fronte di Ash iniziò a pulsare ed iniziò a stringere i pugni con un'espressione estremamente arrabbiata.
-La vuoi smettere di parlarmi così Gary! E ti vorrei ricordare che sei stato tu a perdere contro di me durante la Conferenza Argento.- urlò alterato il povero Ash, con il viso rosso di rabbia.
Anche Gary, al ricordo della sconfitta subita, si arrabbiò, iniziando ad urlare e a prendere una delle sue pokéball, stringendola saldamente nella sua mano destra.
-Se pensi di essere più forte di me, perché non combattiamo?- chiese Gary alterato, stendendo il braccio destro, mettendo in mostra la sua pokéball.
Ash allora sorrise e mise una mano sulla sua cintura per prendere anche una delle sue pokéball, mentre Pikachu cercava di far ragionare il suo allenatore. La ragazza con l'Axew tra i capelli si avvicinò ai due ragazzi e diede ad entrambi uno scappellotto molto energico.
-La volete smettere di litigare come dei ragazzini? Non vi siete accorti di star dando spettacolo?- urlò la ragazza dai folti capelli, mentre Axew annuiva, concordando con la ragazza.
-Ma ti sembra il modo di comportarti Iris? Vedi che mi hai fatto male.- esclamò Gary dolorante e toccandosi il punto su cui aveva ricevuto il colpo, sperando che non gli uscisse un bernoccolo.
-Invece ha ragione! Non vedete che si sono girati tutti verso di noi?- esclamò la ragazza con il Piplup, indicando le persone intorno a loro che li guardavano scioccati.
-Eh già, hai ragione Lucinda. Scusa!- disse Ash, inclinando il capo in avanti, dispiaciuto.
Subito dopo, una voce proveniente da un ripetitore annunciò l'arrivo della nave e che i passeggeri dovevano imbarcarsi. Sentito ciò, Gary fece un sorriso sghembo e si voltò verso il corvino.
-Ash ti sfido ad arrivare alla nave prima di me!- affermò Gary, sicuro di vincere.
-Penso che non sia una buona....- cercò di dire Spighetto, per poi essere subito interrotto da dall'amico.
-Ok, accetto!- accettò Ash con entusiasmo.
Pikachu scese dalla spalla del suo allenatore, abbassò le orecchie e sbuffò sconsolato. Piplup e Axew si avvicinarono a Pikachu, cercando di risollevarlo su di morale, ricevendo uno squittio di gratitudine da quest'ultimo. 
I due allenatori di Pallet avevano incominciato la loro folle corsa verso l'imbarco seguiti dai loro compagni di viaggio che li osservavano scioccati.
-Che ragazzini!- disse Iris, mentre Lucinda e Spighetto non poterono far altro che concordare con lei.
E dopo detto ciò, il trio incominciò a correre per raggiungere i due "ragazzini", seguita dai tre pokémon.
Durante la corsa Gary riuscì a superare Ash e si voltò verso il suo avversario per prenderlo in giro, ma non si accorse che c'era un ragazzo che arrivava alla sua destra, ma neanche lui notò il castano poiché era intento a leggere un libro.
Quando Gary si girò fu troppo tardi per fermarsi e non riuscì ad evitare di scontrarsi contro il passante, facendo cadere entrambi a terra. Il passante si alzò e fulminò Gary con lo sguardo, ancora seduto sul pavimento.
-Ehi idiota! Perché la prossima volta non cerchi di guardare dove metti i piedi?-
Gary si alzò in piedi e fronteggiò il ragazzo con cui si era scontrato, ricambiando il suo sguardo truce.
-Scusami tanto marmocchio, non l'ho mica fatto di proposito.- esclamò Gary, seccato per il tono usato dall'altro.
-Tzè! Imbranato.- disse il ragazzo freddamente.
Il castano allora si arrabbiò ancora di più: chi si credeva di essere quell'idiota per parlare in quel modo con il grande Gary Oak? Irritato, lo prese per il colletto della maglia e lo guardò trucemente.
-Prova a ripeterlo se ne hai il coraggio.- sibilò Gary furente.
-Credi davvero di riuscire ad intimorirmi?- ribatté il passante con un sorriso derisorio, facendo irritare maggiormente il castano che stava per perdere le staffe.
Prima che la situazione degenerasse i due ragazzi furono raggiunti dal gruppetto. Ash e Lucinda, appena videro con chi stesse litigando Gary, sgranarono gli occhi per lo stupore e stesero il braccio nella sua direzione.
-Cosa ci fai qui?- chiesero Ash e Lucinda in coro, indicando il ragazzo.
-Sto andando a Septer City.- rispose seccamente, allontanando malamente il giovane Oak.
-Voi due quindi conoscete questo marmocchio?- domandò acidamente Gary, guardando il suddetto con ira, che fu ben lieto di ricambiare lo sguardo con altrettanta rabbia.
-Si, lo conosco. Lui è Paul, un allenatore della regione di Sinnoh con cui ho combattuto più volte.- spiegò Ash ai suoi amici.
All'improvviso arrivò un ragazzo, probabilmente loro coetaneo, con un berretto in testa indossato al contrario, da cui fuoriusciva un ciuffo nero che gli ricadeva sul viso.
-Finalmente ti ho trovato!- urlò sollevato il ragazzo. -Ti sto cercando da un pezzo! Se non ci muoviamo perderemo la nave.-
Il nuovo arrivato afferrò Paul per un braccio per poi incominciare a correre, costringendo l'altro a fare lo stesso per non rischiare di cadere.
Mentre i due ragazzi si allontanarono di corsa, Axew notò un berretto giallo e nero sul pavimento, così picchiettò sulla gamba della sua allenatrice per richiamare la sua attenzione, la quale, sentendosi chiamata dal piccolo draghetto, abbassò il viso, notando che il suo amico gli porgeva l'oggetto che aveva trovato. La ragazza allora lo prese dalle zampe di Axew ed iniziò ad osservarlo, cercando di capire di chi fosse, ma, non riuscendosi, chiese ai suoi amici.
-Ragazzi, avete notato chi ha perso questo berretto?-
Gli altri quattro allora si voltarono verso la domadraghi per poi osservare l'oggetto indicato dalla ragazza.
-Se non sbaglio lo indossava il ragazzo che ha trascinato via Paul.- rispose Lucinda, ricordandosi del ragazzo spericolato.
-Allora lo troveremo senz'altro sulla nave! A quanto ho potuto capire il ragazzo viaggia insieme a Paul e quest'ultimo ha detto che andava a Septer City, proprio come noi!- constatò Spighetto, massaggiandosi il mento pensieroso.
-Cavolo, la nave!- urlò il corvino, ricordandosi della nave. -Se non ci sbrighiamo la perdiamo di sicuro. Forza ragazzi, muovetevi!- concluse, per poi incominciare a correre. 

 
****

Dopo aver corso a perdifiato fino all'imbarco, i nostri amici riuscirono a prendere la nave appena in tempo. Saliti sulla nave, si diressero verso le loro cabine, così da poter posare i propri bagagli e riposarsi per qualche minuto poiché la corsa verso la nave li aveva lasciati senza fiato.
Appena si sentirono meglio, i ragazzi si riunirono a Lucinda ed Iris per poi avviarsi verso il ponte per cercare il proprietario del berretto oppure Paul, così da poter restituire l'oggetto. Trovarli era più facile a dirsi che a farsi: la nave infatti era piena di loro coetanei e riuscire a trovare qualcuno in mezzo a quella folla era un'impresa ardua.
Durante la loro ricerca, Pikachu drizzò le orecchie sentendo un odore a lui familiare, così si guardò attorno, squittendo entusiasta nel vedere un volto a lui familiare, così corse verso quella persona.
Notando subito che l'amico si stesse allontanando, Piplup iniziò ad agitarsi, indicando ad Ash ed alla sua allenatrice la direzione verso cui Pikachu stava correndo, riuscendo ad attirare l'attenzione poco prima che il topo dalle gote rosse scomparisse tra la folla.
-Ehi Pikachu, fermati!- esclamò Ash, facendosi spazio tra la gente per cercare di fermare il suo pokémon.
Vedendo il corvino allontanarsi, anche il resto del gruppo lo seguì e si fermarono solo quando Pikachu , squittendo gioioso, non saltò in braccio ad una ragazza con i capelli castani corti che indossava un vestito arancione pallido.
-Mi scusi tanto per il mio Pikachu! Di solito non salta addosso agli estranei.- disse il corvino, facendo un inchino, dispiaciuto.
-Quindi adesso sarei un'estranea?- disse la ragazza fintamente offesa.
-È vero che è un po' cambiata, ma non riesci nemmeno a riconoscere una tua vecchia compagna di viaggio.- esclamò Lucinda roteando gli occhi.
-Cosa? Vera!- esclamò Ash scioccato per poi abbracciare la ragazza per poi allontanarsi un po' per guardarla meglio. -Cosa vi fai tu qui?-
-Probabilmente quello che stai facendo tu, ovvero andare all'Accademia Pokémon di Septer City con i miei compagni di viaggio.- rispose la castana per poi guardarsi intorno. -Ah, eccoli. Ragazzi sono qui!-
La castana iniziò ad agitare il braccio per farsi notare da due ragazzi, più precisamente da Paul ed il moretto che aveva perso il cappello.
-Ma tu sei il ragazzo di prima. Questo dovrebbe essere tuo.- disse la domadraghi porgendo al moretto il berretto nero e giallo.
Il ragazzo fissò attentamente il cappello per poi abbracciare con entusiasmo Iris.
-Grazie! Pensavo di averlo perso.- esultò il moretto con le lacrime agli occhi per poi lasciare la ragazza e mettersi il berretto sulla testa. -Comunque mi presento: il mio nome è Gold.-
-Io sono Vera, una vecchia compagna di viaggio di Ash.- si presentò al gruppetto la coordinatrice di Petalipoli.
-Io mi chiamo Iris, mentre loro sono Ash, Lucinda, Gary e Spighetto.-

 
****

In una stanza dell'Accademia Pokémon, più precisamente nell'aula del consiglio studentesco, vi erano due ragazzi intenti a leggere, compilare e firmare dei moduli. Uno di questi era un ragazzo dall'altezza media, lunghi capelli rosso cremisi e degli stupendi occhi argentei; l'altra invece era una ragazza leggermente più giovane, bassina con la pelle diafana che risaltava maggiormente per i suoi capelli neri con una ciocca rossa che ricadeva davanti ai suoi occhi blu oltremare.
La ragazza sbadigliò, stendendo le braccia al cielo per stiracchiarsi.
-Che noia! Non è nemmeno iniziato l'anno che dobbiamo già smaltire tutte queste scartoffie.- sospirò annoiata la ragazza.
-Mi dispiace, ma è compito nostro occuparci di queste pratiche, dato che siamo presidente e vicepresidentessa del consiglio.- spiegò il rosso senza distogliere lo sguardo dai fogli. -Comunque... hai già letto i nomi degli iscritti di quest'anno?-
-No, come mai me lo stai chiedendo?- domandò la corvina dondolandosi sulla sedia.
-Perché tra gli iscritti c'è un certo Ash Ketchum.-
Sentendo quel nome la corvina sgranò gli occhi e cadde all'indietro. Appena si riprese dallo stupore si alzò di scatto dal pavimento.
-Che cosa?!-

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Capitolo 2
*** Stanze ***


****

Mentre la nave solcava i mari di Hoenn, era giunta finalmente la mattina e mancava poco più di un'ora all'arrivo a Septer City. 
Nonostante mancasse poco allo sbarco, Ash continuava a dormire profondamente sul suo letto, mentre i suoi compagni, ormai pronti, cercavano in tutti i modi di svegliarlo.
-Su Pikachu usa superfulmine- mormorò il corvino nel sonno, stendendo il braccio verso l'alto.
-Ash, svegliati, tra poco sbarcheremo a Septer City- esclamò Spighetto scuotendo con delicatezza l'amico, cercando di fargli aprire gli occhi. 
Ash però continuava a dormire, dando le spalle all'intenditore,  sussurrando qualcosa d'incomprensibile.
-Ash svegliati! Siamo quasi arrivati.- urlò Gary direttamente nelle orecchie dell’amico per poi scuoterlo energicamente.
Ash però non dava segno di volersi svegliare e diede un pugno dritto sul naso del castano, continuando a dormire beatamente. Pikachu, conoscendo fin troppo bene il suo allenatore, iniziò a saltare sulla sua pancia, ma nemmeno questo riuscì a svegliarlo. Irritato, il topo lo colpì con una potente scarica elettrica che fece svegliare il povero Ash che cadde malamente dal letto, atterrando sulla faccia.
-Pikachu non potevi svegliarmi con più delicatezza?! - disse Ash un po’ arrabbiato per il brusco risveglio, massaggiandosi il naso.
-Ash abbiamo provato a fare di tutto per svegliarti, ma tu non continuavi a  dormire. Ora sbrigati a prepararti che tra poco dobbiamo attraccare.- esclamò Gary con una vena pulsante sulla sua tempia.

 
****

Dopo essersi preparata, Vera si diresse verso la cabina di Lucinda ed Iris per avvertirle dell'imminente sbarco. Dopo qualche minuto perso a cercare la cabina delle due ragazze riuscì finalmente ad arrivare fuori la porta e bussò, attendendo che le aprissero.
-Chi è?- chiese Iris da dietro la porta.
-Sono Vera, ragazze ma non siete ancora pronte, tra pochi minuti dobbiamo attraccare.- le avvertì la castana.
-Allora entra e spiegalo tu a Lucinda che tra poco dobbiamo attraccare.- disse la domadraghi spalancando la porta ed indicandole quella del bagno. -io ci sto provando da mezz'ora, ma non si muove!-
-Ah! Pechè non si sistemano!- urlò Lucinda.
-Ma che succede? Non è che sta male?- chiese preoccupata Vera.
-È da quando si è svegliata che fa così. Si lamenta del fatto che non riesce a sistemarsi i capelli.- spiegò Iris per poi sospirare.
Sentito ciò Vera decise di aiutare la sua amica e iniziò a bussare energicamente alla porta del bagno.
-Lucinda sono Vera fammi entrare, ti aiuto io a sistemare i capelli- disse Vera.
Lucinda le aprì la porta del bagno con i capelli tutti in disordine e guardando la castana come se fosse la sua salvatrice. Per qualche secondo Vera la osservò, cercando di capire quale acconciatura farle, per poi legarle i capelli in una coda di cavallo, lasciandole però due ciocche di capelli ai lati del viso.
-Visto? Non ci voleva poi molto.- affermò la coordinatrice di Petalipoli, soddisfatta del suo operato.
-Grazie Vera, non riuscivo proprio a sistemarli- disse Lucinda buttando le braccia al collo della ragazza, grata.
-Ti ringrazio anche io Vera, se non fossi arrivata tu ora starei ancora qui a cercare di farla uscire da quel maledetto bagno o almeno di farla smettere di urlare.- disse Iris scherzosamente mentre Lucinda la fulminava con lo sguardo, offesa per la sua affermazione.- Bene! Adesso andiamo sul ponte che sono sicura che i ragazzi ci stanno aspettando.-
Detto ciò la domadraghi prese la sua valigia ed uscì dalla camera, seguita a ruota dalle altre due ragazze.

 
****

-Paul sai che fine ha fatto Vera?- chiese Gold, cercandola con lo sguardo. 
-Se non mi sbaglio ha detto che andava nella camera di Lucinda e Iris.- disse mentre guardava il mare.
-Sei felice di andare a Septer City?- chiese l'allevatore curioso.
-Ovvio, così potrò combattere con i migliori allenatori.- disse senza guardare l'amico.
-Sicuro che sia solo questo il motivo?- chiese Gold con un sorriso malizioso. -Non è un altro il motivo?-
Sentendo ciò Paul distolse lo sguardo dall''oceano per poi fissarlo sull'amico, ma quando stava per rispondergli fu interrotto dall'arrivo delle ragazze.
-Buongiorno! Dormito bene?- esclamò Iris con un sorriso.
-Si.- disse Paul, e detto questo tornò a guardare il mare riflettendo sulla domanda fattagli dall'amico, chiedendosi cosa avesse voluto dire.
-Ciao ragazze.- disse Gold - Ma gli altri che fine hanno fatto?-
-Non lo so ma spero che si sbrighino.- disse Lucinda per poi osservare l'orologio sul suo polso. - tra poco dobbiamo sbarcare.-
- Ciao ragazzi- urlò Ash correndo dagli amici, seguito da Gary e Spighetto.
-Perchè avete fatto così tardi?- disse Vera guardandoli arrabbiati.
-Colpa di questo qui.- disse Gary indicando Ash. -Non voleva svegliarsi.-
-Ma cosa hai fatto alla faccia?- chiese la coordinatrice di Duefoglie osservando il castano. -Hai la guancia tutta rossa.-
Gary, sentendo quella domanda, si ricordò del pugno ricevuto dal corvino, così gli diede uno scappellotto.
-Così impari.- disse Gary soddisfatto.
Dopo qualche minuto il traghetto attraccò al porto di Septer City ed i ragazzi, appena scesero dalla nave, si diressero immediatamente verso la fermata degli autobus, attendendo il pullman che li avrebbe portati all'Accademia.
La prima cosa che saltò all'occhio ai ragazzi fu il folto gruppo di studenti riunitosi davanti ad una bacheca, così si avvicinarono incuriositi. Quando furono abbastanza vicini videro che si erano raggruppati lì per ascoltare ciò che stava dicendo un ragazzo con i capelli lunghi e cremisi che incorniciavano i suoi splendidi occhi argentei.
-Buongiorno ragazzi. Per chi non mi conoscesse mi presento: io sono Silver Dickson, il presidente del consiglio studentesco, quindi se avete dei dubbi o delle domande potete chiedere pure a me. Per sapere a quale stanza siete stati assegnati dovete consultare la bacheca.- disse il ragazzo, indicando la bacheca alle sue spalle.
Appena il ragazzo finì di parlare, Gold corse verso Silver e lo abbracciò di slancio, sotto lo sguardo confuso dei suoi compagni, mentre gli altri studenti li ignorarono bellamente, accalcandosi davanti alla bacheca per conoscere la stanza a loro assegnata.
-Silvy da quanto tempo non ci vediamo, mi sei mancato moltissimo.- disse l'allevatore, stringendo più forte l'amico.
-Gold potresti evitare di saltarmi addosso ogni volta che mi vedi.- disse il rosso divincolandosi dall'abbraccio di Gold, per poi voltarsi verso Paul e Vera. -Sono felice di rivedervi, ragazzi. Loro sono vostri amici?- concluse, indicando gli altri.
-Loro sono Ash, Lucinda, Gary, Spighetto e Iris.- li presentò l'allevatore, per poi andare a vedere quale camera gli fosse stata assegnata, seguito dagli altri.
-Che bello Lucinda, stiamo nella stessa camera!- esclamò Vera entusiasta, abbracciando la compagna di stanza.
-Silver tu in che stanza sei tu?- domandò Gold incrociando le dita.
-Nella 129, perché?- chiese incuriosito Silver.
All'improvviso Gold si mise in ginocchio per poi stendere le braccia verso il cielo, ringraziando il Grande Demone Celeste, o qualcosa del genere.
- Gold ma che ti prende?-gli chiese il rosso, sorpreso dalla reazione dell'altro.
-Sono così felice! Stiamo in camera insieme.- affermò l'allevatore, alzandosi da terra e iniziando a saltare come un pazzo a destra e manca mentre tutti gli altri, eccetto Paul, Silver e Vera, ormai abituati al carattere esuberante dell'amico, lo guardavo sconvolti.
-Uffa io sono l'unica tra noi tre che è finita in una camera diversa.- disse tristemente Iris pensando che le sue amiche non erano in stanza con lei.
-Dai non preoccuparti Ci vedremo comunque molto spesso, parola mia.- la consolò la castana.
-Ha ragione Vera! E poi in questo modo potrai conoscere una persona nuova.- affermò Lucinda, cercando di tirarla su. -In che camera sei?-
-Sono nella 215.- disse Iris sentendosi un po' meglio, ma era ancora un po' triste.
-Non preoccuparti allora! La tua compagna di stanza è una mia amica e ti assicuro che è molto simpatica.- esclamò Silver sicuro, riuscendo a rallegrare la domadraghi.
-E voi, in che stanza siete capitati? Io nella 135.- disse Spighetto
-Io e Ash siamo capitati nella stessa stanza, la 132, anche se avrei preferito stare in camera con qualcun'altro.- disse Gary, mentre Ash gli fece la linguaccia.
-Stanza 131.- lesse l'allenatore di Rupepoli.
-Quindi saremo compagni di stanza.- disse un ragazzo dietro di loro, attirando l'attenzione del gruppetto. -È da parecchio che non ci si vede, vero?-
-Ma tu sei Drew, il Signore delle Rose?- chiese Lucinda euforica
-Si, sono proprio io.- disse Drew scostandosi una ciocca dal viso per poi stringerle la mano. - lieto di conoscerti....-
-Lucinda e il piacere è tutto mio.- esclamò entusiasta la ragazza.
-Io invece sono Iris mentre lui è Spighetto.- disse Iris, stringendogli la mano.
-Mentre io sono Gary.-
-Piacere mio ragazzi e sono contento di rivedervi voi altri- disse guardando gli altri ragazzi.
-Ma come fai a conoscere Ash e gli altri?- chiese curiosa Lucinda.
-Io e Vera siamo rivali, quindi ho conosciuto Ash e successivamente Gold e Paul perché erano suoi compagni di viaggio, mentre Silver era il mio compagno di viaggio nella regione di Johto.- spiegò Drew per poi voltarsi verso quest'ultimo. -Perché  non ci fai fare un viaggio?- 
-Ottima idea Drew, però credo che sia meglio che voi andaste prima a posare le vostre valigie in camera. Ci vediamo tra mezz'ora qui!- propose il rosso.

 
****

-Scusa posso entrare? Sono Iris, la tua compagna di stanza.- disse Iris dopo aver bussato alla porta della sua camera.
Dopo qualche secondo la porta della stanza si aprì e la domadraghi osservò attentamente la ragazza che le aveva aperto la porta: era una ragazza bassina con i capelli lunghi e neri con una ciocca rossa davanti ai suoi occhi blu.
-Potevi anche evitare di bussare, infondo questa è anche camera tua.- disse la ragazza con un sorriso dolce per poi darsi una pacca sulla fronte. -Scusami, non mi sono nemmeno presentata: mi chiamo Charlie e sono un'allevatrice pokemon-Spero che andremo d'accordo.- concluse, stringendole la mano
-Io invece ne sono sicura. A proposito: io ed i miei amici andiamo a fare un giro per l'Accademia, vuoi venire?- propose la domadraghi.
-Solo se mi assicuri che i tuoi amici sono simpatici come te. -
-Allora non preoccuparti, sono simpaticissimi e con loro non ci si annoia mai.- affermò Iris.
-Allora sono costretta a venire anche io.- esclamò l'allevatrice fintamente dispiaciuta per poi sorriderle
Le due ragazze allora iniziarono ad avviarsi al luogo del loro incontro, chiacchierando vivacemente, mentre Iris era felicissima che la sua compagna di stanza fosse così dolce e simpatica.

 
****

-È permesso.- disse Spighetto per poi entrare nella sua stanza.
Quando aprì la porta rimase sconvolto da tutto il disordine nella stanza e c'erano talmente  tanti abiti ed altri oggetti buttati a terra che non riusciva a vedere il pavimento.
Mentre cercava di camminare senza pestare nulla, qualcuno ai buttò addosso a lui, facendo cadere entrambi a terra.
-Spighetto! Da quanto tempo non ci vediamo fratello.- esclamò il ragazzo abbracciandolo.
Riconoscendo la voce e la zazzera rossa del fratello minore ricambiò l'abbraccio e gli arruffò i suoi capelli, scompigliandoglieli.
-Mi sei mancato anche tu Chicco, ma adesso ti puoi alzare. Non sei certo un peso piuma.- disse Spighetto.
-Scusami Spighetto è che mi sono lasciato trasportare dalle emozioni- disse Chicco alzandosi ed per poi aiutare il fratello. - Scusa se ho lasciato tutto questo disordine.- 
-Ma c'è anche Maisello all'Accademia?-chiese il maggiore curioso.
-No, lui ha preferito rimanere in palestra.- 
-Chicco dopo mi devo incontrare con alcuni miei amici per fare un giro nell'Accademia, vuoi venire anche tu?-
-Intendi Iris e Ash?- chiese il rosso
-Si, ci sono anche loro ma anche altri ragazzi che ho conosciuto da poco, allora vieni o no?- disse aprendo la porta e voltandosi verso il fratello.
-Si eccomi Spighetto- disse, seguendo il fratello.

 
****

-E poi dicono che noi ragazze ci facciamo sempre attendere!- sbuffò Vera stizzita, battendo nervosamente il piede a terra.
-Dai calmati Vera,infondo alcuni di loro non conoscevano il loro compagno di stanza e di certo non potevano andarsene senza essersi presentati.- affermò Lucinda per far calmare l'amica.
-Ha ragione, quindi cercate di calmarvi.- esclamò Silver severamente, guardando la castana e Gold.
-Eccoci ragazzi scusate per il ritardo!- disse Iris accompagnata da Charlie che vedendo Gold, Silver e Vera li salutò calorosamente, per poi voltarsi verso la coordinatrice con i capelli lunghi.
-Piacere, io mi chiamo Charlie.-     disse l'allevatrice, stringendo la mano alla ragazza di Duefoglie.
-Lucinda. Ma come fate a conoscervi?- chiese la coordinatrice curiosa.
-Io, Charlie e Drew viaggiavamo insieme e spesso incontravamo Vera e i suoi compagni di viaggio.- spiegò Silver sintenticamente.
-Ciao ragazzi!- esclamò Drew gioioso, per poi abbracciare l'allevatrice. -Ciao Charlie!-
-Chi si aspettava che anche tu fossi qui.- disse Paul osservando l'allevatrice - Però mi aspettavo che fossi cresciuta almeno un po', invece sei rimasta una nanerottola.-
-La vuoi smettere di chiamarmi nanerottola, Paul.- ringhiò Charlie irritata, per poi sfoggiare un sorriso derisorio. - Si da il caso che questa nanerottola ti abbia sempre battuto negli incontri pokemon!- concluse cacciandogli la lingua
-Sentivo la mancanza dei loro battibecchi.- disse Drew, sorridendo.
-Sembrano proprio una coppia quando litigano così, mi domando perchè non si mettano insieme.- esclamò Iris guardando i due, mentre gli altri annuivano, concordando con lei.
-Noi non sembriamo una coppia!- urlarono Charlie e Paul offesi, per poi voltare la faccia nella direzione opposta all'altro.
Dopo qualche istante però i due ragazzi cominciarono nuovamente a litigare, mentre Gold osservava intenerito la scena: infondo dimostravano in quel modo l'affetto che li legava.
Mentre loro stavano discutendo, arrivò il resto del gruppo che inizialmente non notarono la presenza di Charlie.
-Ciao ragazzi, scusate se ci abbiamo messo tanto, ma Ash e Gary avevano iniziato a litigare  non la smettevano più.- disse Chicco, mentre Ash e Gary ridevano imbarazzati.
-è stata un'impresa farli smettere- affermò Spighetto mentre Charlie rideva sotto i baffi, attirando così l'attenzione dell'intenditore. -E tu chi sei?-
-Ragazzi vi voglio presentare la mia compagna di stanza.- esordì la domadraghi indicando l'allevatrice, ma fu interrotta dai due ragazzi di Pallet.
-Charlotte, che ci fai tu qui?-

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Capitolo 3
*** Sfide ***


-Bel modo di salutare qualcuno che non si vede da parecchio. Comunque sono qui perché anche io sono una studentessa dell'Accademia!- rispose Charlie leggermente seccata.
-Ehm, scusate se vi interrompo ma come vi conoscete voi tre?- chiese Lucinda un po' confusa.
-Forse ti sarà più facile capirlo se mi presento meglio. Il mio nome è Charlotte Ketchum e vengo dalla città di Pallet.-
-Siete fratelli?- chiesero i compagni, sconvolti dalla notizia.
-Già.-
-Come mai non hai mai detto di avere una sorella?- chiese Spighetto sorpreso.
-Beh, non me lo avete mai chiesto!- rispose Ash alzando le spalle.
-Poverina. Sopportare questi due ragazzini da sola.- disse Iris poggiando una mano sulla spalla dell'amica. -Mi dispiace tanto.-
-Ehi! Non offendeteci.- esclamò il corvino, offeso.
-Al massimo offendete solo Ash.- disse Gary, ottenendo un'occhiataccia dell'amico - E poi quand'è che ci avresti sopportato?-
-Forse quando litigavate come idioti?- chiese Charlie. -Meglio che mi fermi ora, altrimenti perderemo tutta la giornata.-
Sentendo ciò i due ragazzi di Pallet rimasero senza parole, sapendo bene di essere in torto e la corvina sorrise vittoriosa per essere riuscita a zittirli.
-Scusate per l'interruzione, ma non volevate fare un giro per l'Accademia? Da dove volete iniziare?- chiese Silver, voltandosi verso i nuovi studenti.
-Beh, non ho idea.- disse Lucinda sovrappensiero. -Qualcuno di voi ha qualche idea da proporre.-
-Penso che il club di nuoto sarebbe un luogo perfetto da cui iniziare, così posso presentarvi due miei amici.- esclamò l'allevatrice euforica, per poi voltarsi verso suo fratello, fingendosi pensierosa. -Forse è meglio se una di loro ve la presenti Ash, infondo lui la conosce da più tempo.-
-Chi è Charlotte?- chiese il corvino, avvicinandosi alla sorella, ma questa ignorò la sua domanda. -Dai dimmelo!-
Charlotte allora si voltò verso di lui e gli fece la linguaccia, facendolo rimanere di sasso.
-Cattiva!-
Dopo aver camminato per diversi minuti, il gruppetto vide un'enorme folla davanti all'ingresso della piscina, impedendo a chiunque d'entrare.
-Perché c'è tutta questa gente?- chiese Vera, osservando tutte quelle persone stranamente eugoriche.
-Il capitano ed il vice-capitano sono due tra gli studenti più popolari dell'Accademia.- disse Chicco.
-Davvero una grande idea Charlie! Come facciamo ad entrare se ci sono tutte quelle persone all'ingresso?- chiese Gary con tono sarcastico.
-Semplice: dalla porta secondaria usata dai membri del club.-
-E come facciamo ad aprirla genio?- ribattè il castano.
-Come possiamo aprirla...- disse Charlie pensierosa, toccandosi il mento con una chiave. -Proviamo con questa?-
Detto ciò l'allevatrice si avvicinò alla porta secondaria ed inserì la chiave nella serratura, facendola scattare. La corvina aprì la porta e si voltò verso Gary, mostrandogli un sorriso sfrontato.
-Come mai hai la chiave del club? Da quanto ricordo non sei una brava nuotatrice.- esclamò Drew, cercando di non offenderla.
-Diciamo pure che come nuotatrice fa schifo.- lo corresse Paul.
-Idiota.- sibilò Charlie, dando una gomitata a quest'ultimo. -Ho la chiave perché sono la vice-presidentessa del consiglio studentesco.-
-Stiamo messi davvero male allora.- borbottò l'allenatore con un sorrisetto ironico.
Irritata da quell'affermazione, Charlie cercò di dargli un pugno, ma Paul riuscì a bloccarlo facilmente, mentre un sorriso derisorio nasceva sulle sue labbra, facendo arrabbiare maggiormente la corvina che cercò invano di colpirlo nuovamente.
-Ma fanno sempre così loro due?- chiese Spighetto, sorpreso dal loro comportamento.
-Di solito sono anche peggio.- commentò Vera per poi sospirare.
-Loro mostrano così il loro amore.- disse Gold sorridendo, ricevendo due pugni da parte dei diretti interessati. -Che permalosi... Non si può scherzare nemmeno un po'? O forse reagite così perché ho colpito nel segno?-
-Non dire stupidaggini Gold!- esclamò la corvina, per poi prenderlo per il colletto della maglia e mettergli il pugno destro davanti alla sua faccia. -Smettila di continuare a dirlo, sennò un altro pugno non te lo toglie nessuno.-
-Ketchum smettila di infastidire i nuovi studenti, altrimenti non troverai mai un ragazzo.-
A parlare fu un ragazzo con i capelli castani tendenti al rosso in costume da bagno ed il fisico leggermente scolpito. Il ragazzo era appena uscito dalla piscina e si avvicinò al gruppetto.
-Da che pulpito! Nemmeno tu sei fidanzato.-
-Di certo non lo sono perché nessuna ragazza mi viene dietro.- ribattè il ragazzo, indicando un gruppetto di ragazze che se lo mangiavano con gli occhi.
-Questo ragazzo molto simpatico e modesto è il vicecapitano della squadra di nuoto: Kenny Dickson.-
-Nonché mio cugino.- concluse Silver.
-Kenny! Sei cambiato molto dall'ultima volta che si siamo visti.- esclamò Lucinda abbracciando il suo amico, facendolo arrossire.
Notando la reazione del nuotatore, Charlie fece un sorriso mefistofelico e, appena la coordinatrice si allontanò, si avvicinò a Kenny,
-Ma guarda un po'. Ho scoperto il tuo punto debole Kenneth.- sussurrò l'allevatrice con ironia. -Non preoccuparti, manterrò il segreto.- concluse poggiando il dito indice alle labbra.
Mentre il resto del gruppetto chiacchieravano con il nuovo arrivato, Charlie si guardò un po' in giro per poi allontanarsi per qualche minuto. Al suo ritorno l'allevatrice tornò insieme ad una ragazza atletica con i capelli ramati lunghi fino alle spalle che le incorniciavano i lineamenti delicati del viso ed alcune piccole ciocche ricadevano vicino agli occhi verdemare.
-Vi presento il capitano della squadra di nuoto, nonché capopalestra di Celestopoli. Misty Williams.-
Dopo averla presentata, Charlotte si voltò verso il fratello e sorrise nel notare il suo sguardo fisso sulla capopalestra che in quel momento si stava presentando agli altri.
-Ash se continui a fissarla così la consumi.- sussurrò Gary trattenendosi dal ridere.
Imbarazzato ed infastidito dall'affermazione dell'amico, il corvino gli diede una gomitata, stando però attento a non farsi vedere in viso a causa del rossore che aveva assalito le sue guance.
-Ragazzi vogliamo continuare il tour?- chiese Ash tenendosi a debita distanza sia da Gary che da Misty. -Voglio vedere dove si può lottare con i pokémon. Non vedo l'ora di sfidare qualcuno.- disse fremendo per l'impazienza.
-Sei sempre il solito.- sospirò Misty con un sorriso accennato.
-Onestamente anche io avrei voglia di lottare.- ammise Gary.
-Silver perché non li porti al campo lotta qui vicino, così possono disputare un incontro.- 
propose Kenny. -Nel frattempo io e Misty ci cambiamo e poi vi raggiungiamo, d'accordo?-
-Ok, allora ci incontriamo lì.- disse Silver mentre lui e gli altri si avviavano verso il campo lotta.
Dopo essere usciti dal club di nuoto il rosso li fece camminare per qualche minuto e lì portò in un campo lotta al coperto dove vi erano una trentina di posti a sedere, così da permettere ad un piccolo gruppo di persone di assistere alle lotte. Solitamente quel campo, a causa dello spazio limitato, veniva utilizzato per gli allenamenti e per piccoli incontri, mentre per gli incontri ufficiali usavano un campo di battaglia molto più ampio e con numerosi posti in tribuna, così da dare la possibilità a tutti gli studenti di assistervi.
Quando Ash mise piede nella stanza gli si illuminarono gli occhi e strinse tra le mani una delle sue pokéball.
-Ti va di lottare contro di me?- disse il corvino a Gary.
Prima che il castano potesse rispondere Charlie si intromise, sfoggiando un enorme sorriso.
-Io avrei una proposta migliore.- esordì l'allevatrice.
-Quale?- chiese Gary.
-Un doppio incontro. Voi due contro me e... qualcuno vuole lottare con me?-
Inizialmente Drew stava per proporsi, ma Paul lo fissò attentamente, facendogli capire di voler partecipare lui alla lotta.
-Lotto io, ma cerca di non starmi tra i piedi nanetta.- esclamò l'allenatore con un sorriso sghembo.
-La smetti di chiamarmi nanetta?! E poi sono io che dovrei dirlo dato che ti ho battuto spesso.- ribattè Charlie gonfiando le guance, per poi ricordarsi di un dettaglio. -Chi ci fa da arbitro?-
-Ci penso io!- esclamò Chicco agitando le braccia per aria.
-È da parecchio che non vi vedo all'opera, ma sono sicuro che sarà emozionante. Sempre se Charlie non si sia cullata sugli allori in mia assenza.- affermò Drew.
-Mi dispiace deluderti, ma senza di te sono riuscita ad allenarmi meglio.- ribattè Charlie facendogli la linguaccia.
I quattro ragazzi allora si misero a bordo campo ed iniziarono a squadrarsi tra di loro, pensando a quale pokémon fosse meglio mandare in campo. Quando Chicco fece segno di mandare in campo i pokémon ognuno mandò in campo il proprio pokémon.
Sul lato anteriore del campo si trovavano il Pikachu di Ash ed il Blastoise di Gary, mentre dal lato opposto vi erano il Weavile di Paul ed il Golduck di Charlotte.
Chicco allora stese un braccio verso l'alto per poi abbassarlo, segno che la sfida era appena incominciata.
-Ducky usa Gelopugno su Pikachu!- esclamò l'allevatrice.
Il papero si avvicinò rapidamente all'avversario e caricò il suo gancio destro ricoperto da un'aura gelida.
-Pikachu evita ed usa Codacciaio.-
Sentendo gli ordini del suo allenatore, il topo elettrico si diede una spinta con le zampe posteriori, così da evitare il pugno con uno splendido salto mentre la sua coda diventava più resistente dell'acciaio.
-Nottesferza!-
Prima che Pikachu riuscisse a colpire il suo avversario, Weavile lo raggiunse e lo colpì con i suoi artigli affilati avvolti dalle ombre, facendolo schiantare a terra, a qualche metro di distanza.
-Blastoise Idropompa su Weavile.-
Dai cannoni che spuntavano dal guscio la tartaruga sparò dei potenti getti d'acqua verso il pokémon lamartigli.
-Idropulsar e successivamente Gelopugno!- esclamò l'allevatrice.
Golduck si parò di fronte al pokémon buio-ghiaccio e creò un onda che li difese. Appena l'onda si infranse, il papero corse velocemente verso la tartaruga e lo colpì con un potente pugno gelato.
-Pikachu usa Fulmine su Golduck!-
Approfittando della distrazione dell'avversario, il topo elettrico emise delle scintille dalle gote per poi lanciare un potente fulmine in direzione del papero.
-Usa Geloraggio vicino a Ducky.-
Rapidamente Weavile creò una barriera ghiacciata tra Pikachu ed il papero, proteggendo quest'ultimo dalla scarica elettrica.
-Blastoise vai con Idrocannone.-
Lo starter prese la mira su Weavile e sparò due potenti proiettili acquatici. Il primo colpo fu facilmente evitato dal lamartigli, ma non riuscì ad evitare il secondo che lo fece indietreggiare.
-Rispondi con Iperaggio prima che si riprenda.-
Weavile scosse leggermente la testa per riprendersi dall'attacco e spalancò le fauci da cui emise un potente raggio d'energia. Blastoise, ancora stanco per la mossa eccelsa usata poco prima, dovette subire l'attacco inerme ed andò al tappeto a causa degli danni subiti.
 -Pikachu usa Energisfera su Golduck!-
Sulla coda del pokémon elettro si iniziò a formare una piccola sfera elettrica che crebbe in pochi secondi e Pikachu la lanciò contro il pokémon d'acqua.
-Rispedisciglielo con Gelopugno e poi potenzia l'attacco con Idropulsar.-
Quando la sfera elettrica fu abbastanza vicino, Ducky la colpì con il suo gancio destro, rispendolo al mittente e poi colpì la sfera con un getto d'acqua, aumentando la potenza e la velocità dell'attacco. Prima che la sfera potesse colpire il topo, Ash diede subito un comando al suo pokémon.
-Pikachu evitalo con Attacco Rapido.-
Grazie alla sua agilità, Pikachu riuscì ad evitare il colpo, ma questo si insospettì nel notare il sorriso della ragazza.
-Psichico!-
Gli occhi di Golduck si illuminarono e con un gesto della zampa riuscì a cambiare la sua traiettoria, facendo si che l'attacco colpisse Pikachu, mandandolo al tappeto.
-Blastoise e Pikachu non sono più in grado di combattere. I vincitori sono Charlie e Paul.- annunciò Chicco, stendendo un braccio verso i vincitori.
-Abbiamo vinto!- esultò Charlie, abbracciando Paul di slancio, per poi allontanarsi imbarazzata. -Scusami, mi sono lasciata trasportare dall'entusiasmo.-
 -Non preoccuparti.- disse il ragazzo, ancora sorpreso per il gesto dell'altra, mentre Vera e Gold li osservavano divertiti.
Appena si riprese dall'imbarazzo, Charlie prese una pokéball da cui uscì uno splendido esemplare di Lucario che fissava attentamente la sua allenatrice per capire il motivo per cui l'aveva fatta uscire.
-Aura usa Ondasana su Pikachu e Blastoise.-
Lucario allora si avvicinò ai due pokémon stremati e puntò il palmo della zampa verso di loro, mentre una luce tenue e calda li avvolgeva, curandoli dalla stanchezza e dalle ferite subite.
Nel frattempo l'allevatrice frugò nella piccola borsa appesa ai passacinta del pantalone, prendendo due Baccacedro che porse a Golduck e Weavile.
-Mangiatele, così recupererete le forze.- esclamò Charlie con un sorriso dolce, per poi accarezzare prima il papero e poi il lamartigli.
-Non pensavo che saresti riuscita ad allenarlo così bene, soprattutto perché inizialmente non andavate molto d'accordo.- affermò Paul osservando prima Golduck e poi l'allevatrice.
-Suona quasi come un complimento.- disse Charlie divertita, per poi voltarsi nuovamente verso il pokémon d'acqua e sorridergli. -Dopo aver passato più tempo con lui ho capito quale stile di lotta fosse adatto a lui.-
Complimenti sorellina!- esclamò Ash abbracciandola. -Non sapevo che fossi così abile nelle lotte.-
-Grazie.- sussurrò Charlie felice, ricambiando l'abbraccio.
-Secondo me è stato solo un colpo di fortuna.- borbottó Gary amareggiato.
-Secondo me siamo stati più bravi.- ribatté Paul irritato.
-Non è colpa mia se Ash non riusciva a tenere il mio ritmo.- cercò di giustificarsi il castano.
-Ehi!- esclamò il corvino irritato, ma Charlie lo fermò
-Meglio non intromettersi.- sussurrò l'allevatrice.
-No, la colpa è di entrambi! Se aveste collaborato di più sareste riusciti almeno a tenerci testa.- disse Paul alzando la voce.
-Cos'è quest'atmosfera pesante?- si intromise Misty, attirando l'attenzione su di lei e Kenny, appena arrivati.
-Questo bamboccio.- esordì l'allenatore di Rupepoli, indicando Gary. -Non ha digerito la sconfitta.-
Il castano, irritato, si avvicinò a Paul e cercò di dargli un pugno che fu bloccato da Kenny.
-Datevi una calmata!- esclamò il coordinatore con un tono che non accettava repliche.
-Ok, non ti alterare moccioso. È lui che ha incominciato!- disse Gary sbuffando, per poi sedersi sugli spalti.
Sentendo quell'affermazione, Paul stava per ribattere, ma lo sguardo irato di Kenny gli fece capire che doveva finirla lì, così si sedette anche lui sugli spalti, il più lontano possibile dal castano.
Non sopportando più quel silenzio pesante, Lucinda si mise velocemente in piedi e si parò di fronte la capopalestra di Celestopoli.
-Misty, se ho capito bene tu sei un'esperta di pokemon d'acqua giusto?- chiese la ragazza, ricevendo una risposta affermativa. -Allora ti va di lottare con me ed il mio Piplup?-
Appena lo disse, Lucinda fece uscire dalla sua pokéball il piccolo pinguino blu ed azzurro .
-D'accordo!- esclamò Misty accarezzando la testa di Piplup. -Mi fa sempre piacere combattere contro dei pokémon d'acqua, soprattutto se sono forti e ben allenati.-
Sentendo i complimenti fatti dalla ragazza con in capelli ramati, il pinguino gonfiò il petto ed assunse un'espressione fiera, facendo sorridere Misty e Lucinda, divertite da quella scena.
-Questa volta farò io da arbitro.- affermò Charlie posizionandosi a bordo campo, vicino la linea che divideva a metà il terreno di lotta.
Mentre si dirigeva a bordo campo, Misty pensò attentamente a chi mandare in campo e prese una delle sue pokéball per lanciarla, ma il suo Psyduck decise di uscire da una delle sfere appese alla cintura della ramata.
Misty allora prese la pokéball della papera con la mano libera e cercò di farlo rientrare, ma inutilmente.
-Va bene. Combatterai tu.- disse la capopalestra scuotando la testa per poi sorridere dolcemente quando gli occhi del suo pokémon si illuminarono per la gioia.
Nell'osservare quella scena Ash sorrise nel notare che Misty non era affatto cambiata nonostante fosse passato molto tempo dall'ultima volta che si erano visti. A quel pensiero il corvino capì quanto le fosse mancata.
A risvegliare Ash dai suoi pensieri fu sua sorella che annunciava l'inizio dell'incontro, così spostò lo sguardo dal fisico atletico della ragazza ai due pokémon acquatici che, in quel momento, si studiavano attentamente mentre attendevano i comandi delle loro allenatrici.
-Piplup iniziamo con Beccata.-
Appena sentì il comando, il piccolo pinguino andò subito all'attacco, colpendo il papero con il suo becco affilato.
-Rispondi con Sfuriate.-
Psyduck staccò le zampe anteriori dalla sua testa per usarle per graffiare il suo avversario riuscendo a causargli abbastanza danni, nonostante alcuni dei suoi colpi andarono a vuoto.
-Piplup salta ed usa Bollaraggio!-
Mentre si trovava a mezz'aria, il pinguino creò un vortice di bolle che impedì al papero di muoversi senza essere colpito.
Notando la buona riuscita della sua strategia, Lucinda sorrise ed ordinò l'attacco successivo, sicura che andasse a segno.
-Beccata!-
Quando Piplup iniziò a scendere in picchiata, prese la mira su Psyduck, colpendolo con una potente beccata.
Prima che potesse cantare vittoria, il sorriso di Misty fece capire alla coordinatrice che lei aveva qualcosa in mente. Spostò allora lo sguardo verso il papero che aveva gli occhi avvolti da una strana aura psichica.
-Ora inizia il vero incontro!- esclamò la capopalestra con sicurezza.

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Capitolo 4
*** Tour ***


-Adesso la lotta si farà molto dura per Lucinda, ma se rimarrà calma e concentrata sulla lotta sono sicuro che potrà tener testa a Misty e vincere.- disse Kenny osservando le due ragazze, per poi voltarsi verso il corvino. -Tu che conosci entrambe che ne pensi?-
Ash però non sentì la domanda che gli aveva posto il coordinatore poiché era molto preso a guardare l'incontro, soffermando il proprio sguardo soprattutto sulla ramata.
-Ora usa Psichico sulle bolle.- ordinò Misty.
Ancora avvolto dal vortice, Psyduck annuì e stese le zampe verso l'alto, riuscendo così a bloccare le bolle che lo circondarono, per poi indirizzare l'attacco verso Piplup.
-Rispondi con Beccata!-
Il pinguino allora colpì rapidamente le bolle, riuscendo a farle scoppiare tutte e riempendo l'aria di gocce d'acqua, rendendo il campo di battaglia molto umido.
-Ben fatto Piplup! Ora vai con Idropompa.-
-Se credi di spaventarmi, sbagli di grosso. Rispondi con lo stesso attacco, ma potenzialo con Psichico.-
Entrambi i pokémon acquatici scagliarono dei potenti getti d'acqua, ma l'attacco di Psyduck fu molto più potente grazie all'attacco Psichico, riuscendo a causare molti danni a Piplup.
-A quanto pare non mi ero sbagliata quando ho detto che il tuo Piplup fosse forte.- affermò Misty, sinceramente ammirata dalla forza e la tenacia del pinguino. -Psyduck usa Sfuriate.-
Prima che potesse riprendersi completamente dall'attacco precedente, Piplup si ritrovò a pochi centimetri di distanza dall'avversario, ma fortunatamente la sua allenatrice aveva già in mente una contromossa.
-Allontanalo con Bollaraggio.-
Il pinguino spalancò il becco da cui uscirono diverse bolle luminose che però non colpirono l'avversario perché riuscì ad evitarlo appena in tempo.
-Ottimo! Ora vai con Mulinello.-
Mentre Piplup stava generando un mulinello, Misty decise con quale mossa rispondere all'attacco.
-Surf!-
Psyduck alzò lentamente le braccia verso l'alto, mentre un'enorme onda anomala si formò davanti a sé, per poi stendere le braccia verso Piplup, così il suo attacco si diresse nella direzione indicata dal papero e si andò a scontrare con l'enorme vortice d'acqua del pinguino.
Nello scontro, i due attacchi si annullarono reciprocamente, mentre l'enorme massa d'acqua usata nei due attacchi si divise in due grandi onde che colpirono entrambi i pokémon, causandogli numerosi danni.
Piplup e Psyduck si fissarono attentamente, sperando che l'altro andasse al tappeto. Sfortunatamente i danni subiti dal pinguino erano maggiori, così fu il primo a cadere a terra, mentre il papero si mise seduto, stremato dalla lotta.
-Piplup non è più in grado di combattere. Vince l'incontro Psyduck.- annunciò Charlie, stendendo un braccio verso il vincitore. -Sei stata grandiosa Lucinda. Non sono in molti a riuscire a mettere in difficoltà Misty in una lotta tra pokémon d'acqua.- si interruppe per poi avvicinarsi a Piplup ed accarezzarlo. -Anche tu sei stai bravissimo.-
Detto questo Charlotte gli porse una Baccacedro che il pinguino mangiò in un solo boccone, sentendosi molto meglio.
-Siete stati bravissimi e se abbiamo vinto è solo perché abbiamo avuto molta fortuna.- affermò la ramata, porgendo la mano a Lucinda.
-Grazie mille.- disse la coordinatrice, lusingata ed imbarazzata, stringendo la mano a Misty. -Ma se hai vinto è stato perché sei stata più brava di me.-
A rovinare il momento fu il brontolio dello stomaco di Ash che rimbombava per tutto il campo, attirando così l'attenzione di tutti.
-Scusate, ma dopo questi incontri mi è venuta una fame da lupi.- esclamò il corvino, grattandosi la testa imbarazzato.
-Ash sei sempre il solito.- dissero Misty e Charlie divertite.
-Non ha tutti i torti. Ora è ora di pranzo.- lo difese Chicco, guardando l'orologio al suo polso. -Però c'è un problema: la mensa è chiusa.-
-Perché non andiamo nell'aula di economia domestica e ci prepariamo il pranzo?- propose Charlotte.
Notando che gli altri appoggiavano la sua proposta, la corvina frugò nelle sue tasche per prendere una chiave con una piccola targhetta con un numero, probabilmente quello dell'aula del club.
Dopo aver camminato lunghi i corridoi dell'Accademia, Charlie si fermò davanti alla porta per aprirla. L'aula era molto spaziosa e vi erano una decina di banconi forniti di lavello, fornelli e forno. Sulla parete di fronte alle finestre vi erano degli armadietti in cui erano contenuti pentole e padelle di diversa grandezza, coperchi vari ed altri utensili per la cucina.
In un angolo della stanza vi era un frigorifero di grandezza doppia rispetto al normale affiancata ad un congelatore a pozzo e delle credenze con ingredienti a lunga conservazione.
-Voi!- disse Charlotte indicando Drew, Silver, Ash, Misty e Gary. -State il più lontano possibile dai fornelli. Se poi c'è qualcun'altro che non sa cucinare può anche sedersi.-
Sentito ciò anche Vera e Gold si avvicinarono agli altri compagni lasciati in disparte.
-Io direi di dividerci in gruppi, così finiremo prima.- propose Spighetto.
-Ottima idea! Io e te ci occupiamo del secondo.- esclamò Chicco, passando un braccio sulle spalle del fratello.
-Io penso al dessert.- disse Lucinda, indossando uno dei grembiuli appesi vicino alla porta.
-Se vuoi poss...- cercò di dire Iris, ma una mano sulla bocca le impediva di parlare.
-Io, Iris e Paul ci occupiamo del primo. Kenny tu aiuta Lucinda.- esclamò Charlie, continuando a tenere una mano sulla bocca della domadraghi.
-Allora mettiamoci al lavoro!- disse Kenny allegro, guardando con gratitudine l'allevatrice.
Ogni gruppo allora prese posto vicino ad uno dei piani da lavoro e presero dalla credenza gli strumenti necessari.
Mentre Charlie tagliava i funghi ogni tanto osservava Iris, così notò che spesso si voltava a guardare Spighetto per poi sospirare.
-Ehi Iris.- sussurrò l'allevatrice, attirando l'attenzione dell'amica. -per caso ti piace Spighetto?-
A quella domanda la domadraghi avvampò e cercò di negare, tradita dalla voce diventata più acuta per l'imbarazzo.
-Centro al primo colpo! E pensare che mi ero buttata ad indovinare.- esclamò la corvina con entusiasmo.
Notando la reazione di Iris, Paul lanciò un'occhiata confusa a Charlie che, nonostante avesse capito ciò che volesse sapere l'altro, non gli diede spiegazioni, facendolo così sbuffare.
Intanto Lucinda stava mescolando l'impasto della torta, ma aveva difficoltà a farlo poiché era troppo denso.
-Kenny mi potresti passare il latte?-
Temendo che la crema si potesse bruciare, il castano le passò il latte senza distogliere lo sguardo dal pentolino che aveva sul fuoco, così fece scivolare la busta del latte, facendolo finire sulla maglia ed il grembiule di Lucinda.
Notando il suo errore, Kenny si voltò per scusarsi, ma quando la vide con gli occhi sgranati e le guance rosse di rabbia scoppiò a ridere, facendola irritare maggiormente.
-Scusa Lucinda, non volevo.- disse Kenny tra le risate.
Lucinda allora prese un po' di farina e la buttò in testa a Kenny, sporcandogli i capelli.
-Ora siamo pari.- esclamò la coordinatrice soddisfatta.
Il castano allora si avvicinò alla busta di farina per vendicarsi della ragazza, ma l'occhiata omicida che gli lanciò lo fece desistere all'istante e si concentrò nuovamente sulla crema.
Nel frattempo coloro che stavano seduti ad aspettare il pranzo avevano l'acquolina in bocca sentendo i vari odori che aleggiavano per tutta la classe.
-Finito!-
Appena disse ciò, Chicco si tolse il grembiule e lo lanciò verso il gancio su cui era appeso, ma invece di rimanere appeso, il grembiule cadde a terra, facendo sbuffare il rosso che dovette raccoglierlo ed appenderlo.
Vedendo Chicco vicino ai ganci, tutti quanti gli lanciarono il loro grembiule per farglielo posare, facendolo sbuffare sonoramente.
-Voi a che punto state?- chiese Spighetto.
-Abbiamo finito anche noi.- rispose Iris, senza guardarlo.
-Noi dobbiamo soltanto decorare la torta con la panna ed abbiamo finito.- disse Lucinda, mentre Kenny finiva di montare la panna.
-Cosa c'è per pranzo?- domandò Vera.
-Tagliatelle ai funghi.- rispose Paul, mentre alle sue spalle Charlotte iniziava già a preparare i piatti per ognuno di loro.
-Noi abbiamo preparato uno sformato di verdure.- disse Chicco appena finì di appendere tutti i grembiuli.
-E dulcis in fundo, io e Kenny abbiamo preparato un pan di spagna con crema pasticcera guarnita con la panna.-
-Ragazzi ho finito di preparare i piatti, quindi possiamo incominciare a mangiare il primo.- affermò Charlie, iniziando a passare i piatti con il primo.
Non essendoci un tavolo dove si potessero sedere tutti, avvicinarono gli sgabelli vicino ai banconi inutilizzati. Durante tutto il pranzo i ragazzi parlarono dei loro viaggi e vari aneddoti divertenti sui loro compagni.
-Se mangio anche solo un'altra briciola, scoppio.- disse Ash soddisfatto.
-Potevi anche evitare di fare il bis ad ogni portata.- lo sgridò Misty.
-Non potevo fare il bis di una sola portata, perché sarebbe stato offensivo verso gli altri.- si giustificò il corvino, mentre la ramata scuoteva la testa, sconsolata. -E poi non sono stato l'unico.- disse, indicando Gold.
-Si deve dire che il primo non era un granchè, ma infondo con un cuoco del genere.- disse Gary  acidamente guardando Paul.
-Se vuoi fare a pugni basta dirlo.- ribatté l'allenatore di Rupepoli alzandosi dalla sedia e guardando in cagnesco l'altro.
Prima che loro due passassero alle mani, Charlie diede un pugno ad entrambi che si voltarono verso l'allevatrice per lamentarsi, ma il suo sguardo carico di rabbia li fece desistere.
-Beh, adesso si devono lavare i piatti.- disse Iris con un enorme sorriso.
-Ed indovinate un po' a chi tocca?- disse Lucinda.
Kenny e Chicco passarono guanti, stracci, detersivi e spugne a tutti quelli che non avevano cucinato. Non avendo fatto nulla fin'ora, nessuno di loro si lamentò e si divisero equamente il lavoro, così da poter finire il prima possibile.
-Avete già pensato a quale club iscrivervi?- chiese Chicco curioso.
-Nessuna idea.- rispose Gary, mentre lavava dei bicchieri.
-Voi in che club siete iscritti?- chiese Iris per farsi un'idea su quale club scegliere.
-Io sono iscritto al club di tiro con l'arco, Chicco a quello di calcio...- rispose Silver, per poi essere interrotto.
-Di cui io sono il capitano.- affermò Chicco orgogliosamente, per poi voltarsi verso Ash. -Perché non ti iscrivi anche tu? Penso che saresti portato.-
-Se ci sei tu ci sarà senz'altro da divertirsi.- esclamò il corvino con entusiasmo, mentre asciugava dei piatti.
-Io invece faccio parte del club di teatro e di atletica leggera.- disse Charlie.
-Teatro? Ma tu non odiavi stare al centro dell'attenzione?- chiese Drew sorpreso.
-In realtà è stata una ragazza del club a convincermi ad entrare, però durante gli spettacoli o sto dietro le quinte o faccio piccole parti.- ammise l'allevatrice.
-Club di teatro? Essendo un intenditore di teatro penso di iscrivermi a quello.- affermò Spighetto, facendo sospirare Iris.
-Gold, Vera.- disse Charlie, attirando la loro attenzione. -Credo che per voi sarebbe perfetto il club di atletica leggera.-
-E a quale sport?- chiese Vera, molto interessata al club.
-Come sport io ho scelto la corsa dei 400 metri, ma penso che per voi sarebbe perfetto correre sui 200 metri, ma penso che l'allenatore sappia consigliarvi meglio.-
-Io vorrei iscrivermi al club di economia, ma vorrei praticare anche un altro club.- disse Lucinda sovrappensiero.
-Il club di danza ti potrebbe piacere?- propose la ramata.
-Ma è perfetto! Grazie.- esclamò la coordinatrice, entusiasta all'idea. -Iris vuoi iscriverti anche tu?-
-Va bene. Tanto non sapevo a quale club iscrivermi.-
-Paul perché tu non ti iscrivi al club di nuoto? Se non ricordo male sei molto bravo in questa disciplina.- propose Drew.
-Mh, perché no.- rispose il diretto interessato, alzando le spalle.
-Perché non ti iscrivi anche tu Gary? Da bambino te la cavavi piuttosto bene.- disse Charlie.
-Piuttosto bene? Io sono un campione!- affermò il castano con superiorità, lanciando uno sguardo di sfida a Paul che ricambiò molto volentieri.
-Forse non è stata un'idea brillante farli iscrivere allo stesso club.- sussurrò Misty alla corvina.
-Sono soltanto un po' competitivi.- rispose l'allevatrice sottovoce.
-Io stavo pensando al club di basket.- disse Drew.
-Quindi saremo compagni di squadra.- esclamò Kenny con entusiasmo.
Dopo aver lavato e posato tutte le stoviglie usate, Silver fece da guida ai nuovi studenti, mostrandogli le zone più importanti quali mensa, palestre, campi d'allenamento pokémon e via dicendo, per poi mostrar loro i club a cui erano interessati ad iscriversi.
Rimasero tutta la giornata girando per tutta l'Accedemia, per poi fermarsi a prendere un panino ad un piccolo chiosco rimasto aperto. FInito di mangiare si salutarono per poi dividersi per poi andare nelle proprie stanze.
Quando Gary ed Ash rimasero da soli nella loro stanza, quest'ultimo incrociò le braccia e si parò di fronte all'altro.
-Mi potresti spiegare perché oggi non facevi altro che attaccar briga con Paul?-
-Perché è antipatico e scorbutico.- rispose Gary acidamente, mentre si spogliava per indossare il pigiama.
-Non dire fesserie. Quando incontri ragazzi del genere tu fai sempre il superiore per farlo arrabbiare, mentre oggi sembrava che volessi passare alle mani.- affermò il corvino, sicuro di quello che diceva.
-Ti sei immaginato tutto! Ora lasciami stare che voglio dormire.- concluse il castano, finendo di indossare il pigiama per poi mettersi a letto, dando volutamente le spalle all'amico.
Capendo che Gary non gli avrebbe mai detto la verità, Ash si rassegnò, si mise il pigiama ed andò al letto.
Nel frattempo il castano si sentiva in colpa per come aveva trattato l'amico poiché voleva soltanto farlo sfogare, mentre lui aveva preferito mentire e tenersi tutto dentro.

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Capitolo 5
*** Lezioni ***


Era il primo giorno di lezioni e, come ogni anno, il preside dell'Accademia stava tenendo il discorso d'apertura. Mentre i nuovi arrivati erano entusiasti all'idea di non dover seguire di prima mattina i corsi, mentre gli altri sembravano infastiditi ed annoiati, così come gli insegnanti.
Mentre tutti gli studenti prendevano posto il preside saliva sul piccolo palco posto in fondo alla sala ed aggiustava l'altezza del microfono. Alle sue spalle c'erano delle sedie su cui si accomodarono diversi insegnati che non sembravano molto entusiasti.
Dopo essersi schiarito la voce, il preside spalancò le braccia per poi incominciare il suo discorso di benvenuto.
Per la prima mezz'ora l'uomo parlò delle lezioni da seguire, dei vari professori, dei diversi club e degli eventi annuali dell'Accademia. Dopodiché iniziò a parlare della struttura e della storia della scuola, elogiando gli studenti diplomati e dei suoi predecessori. 
-.... Spero che possiate migliorare voi stessi e le vostre abilità, così da portare alto il buon nome della nostra illustre Accademia. Un'ultima cosa prima di concludere vorrei dirvi che...- e il Preside continuò il suo discorso
-Vi prego qualcuno lo spari! È da un'ora sta dicendo "vorrei concludere dicendo",  vi prego fatelo smettere.- disse sottovoce Gold, tappandosi le orecchie con i palmi delle mani, per poi voltarsi verso Silver. -Come cavolo fai a sopportare questo discorso?!-
Non ricevendo nessuna risposta dall'amico, l'allevatore poggiò una mano sulla spalla dell'altro che, sentendosi toccare, si tolse un auricolare dall'orecchio e si girò verso l'amico, guardandolo confuso.
-Hai detto qualcosa?-
-Nulla d'importante, non preoccuparti.-
Sentendo la risposta, Silver lo guardò confuso, per poi rimettersi l'auricolare all'orecchio e continuare a sentire la musica. 
L'allevatore allora si voltò verso Charlie, notando che neanche lei stava seguendo il discorso, ma stava messaggiando, ignorando completamente lo sproloquio del preside.
-Non dovreste seguire il discorso?- chiese Gold, indicando anche Silver.
-Ci tengo alle mie orecchie.- disse la corvina, per poi distogliere lo sguardo dal cellulare per poi fissare seriamente l'altro. -Ieri ti volevo chiedere una cosa, ma non ne ho avuto l'occasione.-
-So cosa mi vuoi chiedere.- la interruppe l'allevatore abbassando lo sguardo sui suoi piedi. -Non ho intenzione di dichiararmi. Ci ho messo troppo tempo per diventare suo amico e non voglio rischiare di rovinare tutto.- sussurrò, mentre gli scappò una lacrima che si asciugò velocemente. -Infondo a me va bene che le cose rimangano così.-
-Così soffrirai, stupido!- disse Charlotte, accarezzandogli dolcemente la testa.
-Sempre meglio di essere odiato.-
Detto ciò, Gold si voltò verso l'amica ed accennò un sorriso che non la convinse nemmeno un po'. Qualche fila più indietro, Paul osservava Gold dispiaciuto, intuendo subito la discussione tra lui e la Charlie.

 
****

Sentendo il telefono di Kenny suonare più volte, Lucinda si allungava per leggere i messaggi che gli stavano arrivando, ma senza successo.
-Cosa sono tutti questi messaggi?-
-Sto scommettendo su quando finirà il discorso del preside. Per ora Misty ha già perso ed ora rimaniamo in gara solo io e Charlie.- disse Kenny, sicuro di vincere.
-Posso farti una domanda?- chiese la ragazza, tirandogli leggermente la manica della camicia.
-Dimmi.- rispose il castano, posando il telefono in tasca.
-Secondo te mi dona la divisa?-
Sentendo quella domanda, Kenny iniziò ad osservarla attentamente la sua amica, notando che era cresciuta rispetto all'ultima volta che l'aveva vista e che la divisa le risaltava le forme. A quei pensieri, il coordinatore arrossì leggermente e distolse lo sguardo, cercando di nascondere il suo imbarazzo, per poi riprendersi e sfoggiare un sorriso derisorio.
-Abbastanza, Lulù.- disse, sottolineando il nomignolo.
-Ti ho detto di smetterla di chiamarmi Lulù!- esclamò Lucinda.
Avendo alzato un po' troppo la voce, diverse persone si girarono verso di loro e li guardarono in cagnesco, per poi voltarsi nuovamente e continuare a chiacchierare tra loro.
-Stavo solo scherzando.- sussurrò Kenny dispiaciuto, ricevendo una linguaccia come risposta.

 
****

-Ti prego abbi pietà di noi, stai un po' zitto.- sussurrò Ash, le mani davanti al viso in segno di preghiera. 
-Ma non l'ha ancora capito che nessuno lo ascolta?- sbraitò Chicco, tenendo la voce bassa.
-Dai, qualcuno forse lo sta ascoltando.­- disse Spighetto.
-Ma dai, persino i professori stanno dormendo, guarda.- esclamò il rosso, indicando due professori che stavano sonnecchiando. -E quell'altro sta chiaramente sentendo musica.- indicando un professore concentrato che batteva il piede a ritmo e muoveva le labbra.
- Ed ora ragazzi vorrei dirvi che...- disse nuovamente il preside.
-Mi scusi preside, ma i ragazzi dovrebbero incominciare le lezioni.- disse una donna, anch'ella esausta di ascoltare quello sproloquio.
-Ha ragione, ma ero talmente preso dal mio discorso.- disse imbarazzato, mentre uno dei professori addormentati cadde dalla sedia. -Allora ragazzi potete andare in classe e spero che vi impegnerete al massimo.-

 
****

-Kenny, Misty! Sono così contenta di rivedervi.- esclamò Charlie entusiasta, sfoggiando un sorriso smagliante, per poi abbracciarli.
-Se solo non si fosse intromessa la vicepreside, io avrei vinto la scommessa.- disse Kenny, seccato per la sconfitta. 
-Io ero sicura che sarebbe intervenuta prima.- commentò la ramata, sbattendo un piede a terra.
-Però è andata diversamente dalle vostre aspettative, quindi ho vinto io!- esultò l'allevatrice, stendendo un braccio verso i due compagni, facendogli segno di pagare.
-Quest'anno sono sicuro sarà fantastico!- esclamò Gold per poi passare un braccio sulle spalle di Charlotte. -Staremo anche nella stessa classe. Ci divertiremo un mondo.-
-In che classe siete?- chiese Paul.
-Nella 3B.- rispose l'allevatore.
-Quindi un'altra volta nella stessa classe.- esultò Chicco, abbracciando di slancio la corvina, rischiando di farla cadere a terra.
-Anche io starò con voi.- disse Paul, pensando a qualche modo per infastidire Charlotte.
-Noi invece siamo nella 4 C.- disse Misty, indicando Ash e Gary.
Dopo aver lanciato un'occhiataccia a Paul, il castano si allontanò dal gruppo, sotto lo sguardo stupito del compagno di stanza.
-Io invece sto in 5 B.- disse Silver.
-Quindi saremo compagni di classe.- affermò Spighetto, felice di essere in classe con qualcuno che conosceva.
-Noi tre invece stiamo in 3A.- esclamò Iris, passando le braccia sulle spalle di Vera e Lucinda.
-Io sto nella 4A. Tu invece?- chiese Drew, guardando Kenny.
-Anche io.-
-Devo dire che la divisa dell'Accademia è davvero stupenda.- disse Vera.
Iris, Lucinda e Vera indossavano una camicia rossa con un fiocco bianco, una giacca nera e una gonna bianca a righe rosse, mentre ai piedi portavano delle scarpe da tennis bianche. Lucinda aveva i capelli legati in una coda di cavallo con un fiocco bianco tra i capelli, Vera invece li aveva lasciati sciolti, mentre Iris li teneva legati in una treccia poggiata sulla spalla sinistra. 
La divisa che indossava Misty era era un po' diversa: invece della gonna, lei indossava un pantaloncino bianco a righe rosse e un coprispalla nero con i bordi rossi su cui ricadevano i suoi capelli ramati, lasciati sciolti.
Charlie invece aveva indossato un pantaloncino nero sotto la gonna ed aveva sostituito il fiocco con un cravattino. I capelli li aveva lasciati sciolti e la ciocca rossa tendeva a coprirle l'occhio destro.
I ragazzi invece indossano tutti un pantalone bianco a striscie blu, una camicia blu con la cravatta nera, la giacca bianca con i bordi blu sui bordi e le scarpe nere.

 
****

-Buongiorno a tutti, ragazzi. Io sono il vostro coordinatore di classe e il vostro insegnante di letteratura.- disse un uomo affascinante di circa 35 anni e come sorrise tutte le ragazze si sciolsero, o almeno quasi tutte.
-Uffa il primo giorno già dobbiamo fare letteratura.- disse Charlie sbuffando.
-A quanto vedo sei l'unica ragazza che l'ha presa male.- disse Gold guardando la reazione delle sue compagne di classe
-Beh la letteratura è sempre noiosa, chiunque la insegni.- disse, per poi guardare il professore. - E poi non è il mio tipo.-
-Di certo non è il tuo tipo.- affermò Gold per poi sorridere maliziosamente. -Sorride troppo.- concluse sottovoce, ricevendo in risposta una gomitata.
-Da quando tu hai delle preferenze? Pensavo che non ti interessasse nessuno in quel modo.- commentò Chicco stupito.
-Non parlare di me come se fossi una persona dal cuore di ghiaccio.- borbottò Charlie, gonfiando le guance come una bambina.
-Allora perché non descrivi il tuo tipo ideale?- chiese allora il rosso, sotto lo sguardo divertito dell'allevatore e quello incuriosito di Paul.
-Non mi sembravo affari che vi riguardino.- disse Charlie con il viso leggermente arrossato. -Non possiamo cambiare argomento?-
-Giusto, perché non cambiate argomento? Per esempio letteratura mi sembra un argomento molto più interessante.- li interruppe il professore. - Perché lei non ci parla di un argomento a piacere di letteratura?- disse indicando Charlie.
In quel momento ne ebbe la conferma: Charlie odiava la letteratura ed il suo insegnante.

 
****
-Salve ragazzi, io sono la vostra coordinatrice e l'insegnante d'inglese. Essendo il primo giorno di lezioni vorrei che vi presentaste alla classe per cominciamo a conoscerci meglio.- disse una signora di cinquant'anni sorridendo dolcemente.
 Sentendo ciò tutti gli alunni esultarono e ringraziarono la professoressa.
-Sono così felice di avere questa professoressa.- sussurrò Iris con entusiasmo.
-Io avrei preferito avere un professore giovane ed affascinante.- disse Lucinda un po' delusa.
-Io non mi lamenterei: sembra una professoressa dolce e comprensiva.- ammise Vera osservando la donna.
-Ed hai visto giusto. L'ho avuta anche l'anno scorso ed è adorabile.- disse una ragazza seduta a fianco alla castana.
Sentendo una voce a lei familiare, la domadraghi si voltò per osservare attentamente la compagna di classe che aveva parlato: aveva gli occhi color lavanda ed i capelli legati in una coda di cavallo.
-Burgundy! Da quanto tempo.- esclamò Iris riconoscendola, per poi voltarsi verso le due coordinatrici. -Lei viene da Unima come me ed è un'intenditrice pokémon.-

 
****
-Che noia! Il prof non smette un attimo di parlare.- sbuffò Drew, appoggiando la testa sul banco.
-Almeno durante compiti ed interrogazioni non è severo.- disse Kenny per poi rimanere in silenzio per qualche secondo. -Posso chiederti una cosa?- 
-Dimmi.-
-Ma Charlie ha una cotta per Paul?-
Drew rimase per un po' in silenzio per capire se potesse rispondere o meno a quella domanda, ben consapevole di quanto fosse spaventosa la sua amica quando si arrabbiava.
Ripensandoci lei aveva sempre negato tutto, quindi avrebbe dato solo una sua opinione e poi lui e Charlie sembravano buoni amici.
Considerando tutto ciò, Drew decise di rispondere sinceramente a quella domanda.
-Charlotte ha sempre detto che loro due erano sono rivali, ma secondo me è innamorata di lui e non vuole ammetterlo. Invece a te piace Lucinda, vero?-
A quella domanda il castano divenne tutto rosso e per poco non cadde dalla sedia. Fortunatamente nessuno notò la sua gaffe eccetto Drew che trattenne a stento una risata.
-Si nota così tanto?- chiese imbarazzato Kenny.
-Un po', comunque penso che oltre me, solo Charlie e Paul l'hanno notato.- disse Drew cercando di tranquillizzare l'amico, dandogli una pacca amichevole sulla spalla. -Non preoccuparti. Non diremo nulla a nessuno.-

****
Essendo il primo giorno di lezione, Ash cercò di seguire la spiegazione del professore, ma quando sentì delle palline di carta colpirgli il collo sbuffò e si voltò alla sua sinistra.
-Cosa c'è?- sussurrò il corvino annoiato.
-Sai cosa gli è preso a Gary? È da ieri che è intrattabile.- disse Misty, tenendo la voce bassa per farsi sentire solo dal ragazzo.
-Ho provato a chiederglielo, ma ha detto che non ha niente.- disse Ash intristito dalla mancanza di fiducia dell'altro.
-Ehi Ash.- bisbigliò la ramata, facendo nuovamente voltare l'amico. -Mi trovi cambiata?-
A quella domanda Ash iniziò ad osservare con attenzione la sua ragazza: era diventata più alta, il suo viso aveva perso i tratti infantili ed infine il suo sguardo cadde sul seno della ragazza. Prima che Misty se ne accorgesse, il corvino si voltò di scatto ed osservò con attenzione il suo banco, sperando che la ramata non notasse il lieve rossore delle sue guance.
-A me sembri ancora un maschiaccio.- borbottò l'allenatore.
Irritata dalla risposta, Misty gli diede un pugno sul braccio che, molto probabilmente, gli avrebbe lasciato un livido.
-Mi hai fatto male.- si lamentò il corvino, massaggiandosi la parte lesa.
-Così impari ad offendere.- esclamò Misty, voltandosi dall'altro lato. -E tu rimani il solito idiota.-
****
-Il professore che dovrebbe farvi lezione non c'è, quindi avete due ore libere. Non fate troppo chiasso.- li ammonì la bidella per poi uscire dalla quinta B.
-Che fortuna.- esclamò Silver stiracchiandosi.
-Ci voleva una pausa dopo il discorso del preside.- affermò Spighetto, facendo ridere l'altro.
Mentre stavano chiacchierando una ragazza di statura media, capelli corti rosso fuoco e gli occhi verde chiaro si parò di fronte al banco del rosso. La camicia della divisa era completamente aperta, mostrando la canotta nera che portava sotto, ed il fiocco lo aveva indossato come un foulard. Sotto la gonna aveva indossato dei leggins strappati e degli anfibi ai piedi.
-Buongiorno Silver o preferisci essere chiamato presidente?- disse la ragazza con un sorriso che mozzava il fiato.
-Emy!- esclamò il rosso, alzandosi dalla sedia per poi abbracciarla. -Non sapevo che ti fossi iscritta.-
-Non mi sorprende dato che l'ho fatto all'ultimo momento, quindi il mio nome non era stato inserito nell'elenco dei nuovi iscritti, così sono riuscita a fare una sorpresa a te ed a mio fratello.-  spiegò la rossa, per poi notare l'intenditore fissarla confuso. -Scusa, non mi sono presentata: mi chiamo Emily Dickson e sono una coordinatrice di Duefoglie.- si presentò Emy, porgendogli la mano.
-Io invece mi chiamo Spighetto, vengo da Levantopoli e sono un intenditore pokemon. Per caso sei la sorella di Kenny?- chiese Spighetto, stringendole la mano.
-Hai indovinato. Ora esco e vado ad incontrarlo.-
Detto ciò la rossa si avviò verso la porta, ma Silver l'afferrò per un braccio, guadagnandosi un'occhiata infastidita.
-Dove credi di andare? Kenny sta a lezione ed andando da lui potresti infastidirlo.- esclamò il ragazzo severamente.
Sentito che suo fratello avrebbe potuto passare dei guai si calmò e iniziò a parlare con Silver e a conoscere Spighetto, anche se non vedeva l'ora che finissero le lezioni per riabbracciare Kenny.
Finite le lezione, tutti i ragazzi, come d'accordo, si incontrarono in mensa e gli ultimi ad arrivare furono i tre ragazzi del quinto anno. Appena Emy vide suo fratello corse ad abbracciarlo.
-Mi sei mancato tanto fratellino.- esclamò la rossa.
-Se continui a stringere così forte ti mancherò ancora di più.- disse Kenny cercando di liberarsi.
Sentendo la sua voce sofferente, Emy sciolse subito l'abbraccio e si scusò con il fratello, per poi presentarsi ai suoi compagni, lanciando ogni tanto qualche occhiata infastidita a Lucinda.
-Com'è andato il vostro primo giorno?- chiese Lucinda.
Mentre gli altri raccontavano di ciò che era successo e commentando alcuni compagni di classe, Charlie rimase in silenzio con un'espressione funerea.
-Come mai quella faccia? Che io sappia nella vostra classe c'è un insegnante di lettere molto affascinante.- disse Emy con un sorriso malizioso.
-Non nominarlo davanti a me. Quello stronzo mi ha interrogato e mi ha messo quattro e mezzo. Se non mi avessero suggerito Paul e Chicco sarebbe andata molto peggio e poi non è molto affascinante.- urlò l'allevatrice in preda alla rabbia.
-Lo dici solo perchè ti ha messo un brutto voto.- affermò Vera.
-No, lo aveva detto già prima che la interrogasse e ha detto precisamente "non è il mio tipo".- ammise Chicco difendendo la compagna di classe.
-Tu hai un tipo di ragazzo che ti piace?- chiese Misty sorpresa, passando un braccio sulle spalle di Charlie. -Dai, dici tutto alla tua adorata amica.-
Sentendo questa domanda tutti quanti si girarono verso Charlie: Drew, Vera, Kenny e Gold per vedere come avrebbe reagito, mentre gli altri erano curiosi di sapere la risposta.
-Come ho già detto questi sono affari miei.  Perchè invece non parliamo del tipo di ragazzo che piace a Misty?- disse l'allevatrice, cercando di cambiare argomento, riuscendo a spostare l'attenzione di tutti sulla ramata.
-Non cercare di cambiare argomento Charlie stavamo parlando di te.- ribattè Misty con il viso in fiamme.
Approfittando della distrazione dell'altra, la più piccola si liberò dalla presa della nuotatrice per andare verso la segreteria, ma fu velocemente riacciuffata.
-Dove credi di scappare Charlie?- chiese l'esperta di pokémon d'acqua.
-Io non sto scappando, voglio solo andare a iscrivermi al torneo di inizio anno.- si giustificò la corvina con aria innocente. 
-Torneo? Di che torneo parli sorellina?- chiese Ash, sperando che si trattasse di un evento legato ai pokémon.
-Ad inizio anno viene organizzato un torneo per allenatori e quest'anno ho deciso di iscrivermi.- spiegò Charlotte.
-Come mai? Non hai sempre detto che non ti piacciono molto i tornei?- chiese Drew, confuso dalla decisione dell'amica.
-Perché c'è una persona che devo assolutamente battere.- disse seria fissando il vuoto.
-Come mai vuoi combattere con quest'allenatore?- disse Gold
-Perché è molto forte e non si trattiene mai durante gli scontri, che l'avversario sia forte o meno.-
-Non preoccuparti troppo. Puoi contare su di me.- esclamò Ash con fierezza.
-E non sarà il solo.- disse Gary, appoggiando una mano sulla spalla di Charlotte, cercando di tranquillizzarla.
-E non dimenticarti di me nanetta.- affermò Paul arruffandole i capelli.
L'allevatrice allora sorrise dolcemente, cercando di nascondere ai suoi compagni la preoccupazione che provava, aumentata a causa della loro presenza al torneo.

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Capitolo 6
*** Il party ***


Salve, scusatemi per il ritardo ma sono stata impegnata con l'università ma almeno spero che vi piaccia questo nuovo capitolo... detto questo vi auguro buona lettura :D
 
-Che bello non vedo l'ora che sia domani che inizia il torneo- disse Ash gasato
 
-Si ma non essere troppo sicuro di te, lo sai benissimo che vincerò io- disse Gary
 
-No vincerò io- disse Ash sicuro di sè
 
Gary gli fece un sorriso derisorio in risposta e lui fece finta di non notarlo. Guardando l'amico si rese conto che il suo malumore era finalmente scomparso ed era ritornato il solito borioso ma ancora non aveva capito il perchè del suo cattivo umore
 
-Mi sono iscritto anche io, quindi non avrete vita facile- disse Gold guardando gli amici -la vittoria sarà mia- 
 
-Mi dispiace ma questa volta vincerò io- disse Misty -e poi sono avvantaggiata nel primo turno dato che il campo di battaglia è un campo per i pokemon d'acqua-
 
-Mi dispiace per voi mocciosi ma la vittoria andrà al migliore allenatore e quello sono io- disse un ragazzo albino con gli occhi rossi
 
-Ma chi ti credi di essere tu?- disse Paul irritato alle parole del ragazzo
 
-Quello che vincerà il torneo ovvio- disse il ragazzo seriamente
 
Il ragazzo lanciò uno sguardo di superiorità ai ragazzi e ciò fece arrabbiare sia Gary che Paul che stavano per scagliarsi contro il ragazzo
 
-Chi non muore si rivede Jake- disse Charlie, appena raggiunse insieme agli altri il gruppetto
 
-Guarda guarda, allora parteciperà anche la piccola Charlotte, allora il torneo non sarà così noioso- disse Jake e si allontanò - a domani- disse con un sorriso terrificante
 
- Spero di incontrarlo domani perchè voglio sconfiggerlo io stesso- disse Paul beccandosi un pugno da Charlie
 
-Non sottovalutarlo, quel ragazzo è molto più forte di quanto possa sembrare- disse Charlie seria -e lo stesso discorso vale per voi due- disse indicando Ash e Gary -lo so che stavate pensando la stessa cosa-
 
-E poi la sua specialità sono gli incontri nell'acqua- disse Silver
 
-Anche la mia specialità sono i combattimenti in acqua- disse Misty
 
-Aspetta, ma per caso Jake è l'allenatore che ha tenuto testa al campione di Hoenn, Adriano?- chiese Kenny
 
-Si è proprio lui- disse Charlie
 
-Allora sarà decisamente un osso duro- disse Emy -non vedo l'ora di assistere al torneo di domani-
 
-E non preoccupatevi noi penseremo a fare il tifo per voi- disse Lucinda
 
-Si saremo le vostre cheerleaders- dissero Vera e Iris
 
-Anche io farò il tifo per voi- disse Chicco con una fascia in testa e una bandiera grande 
 
-Sei il solito esagerato- disse una ragazza dietro di loro ridendo
 
-B-Burgundy è da parecchio che non ci si vede, n-non sapevo che anche tu fossi qui- disse Chicco mentre arrossiva
 
-Ehi tu sei la famosa Burgundy?- disse Charlie -Chicco mi ha parlato molto di te- e strinse la mano alla nuova arrivata -comunque io sono Charlie piacere-
 
-Piacere mio- disse Burgundy un po' arrossita
 
-Loro invece sono Paul, Silver, Gold, Gary,Drew e Kenny- disse Lucinda presentandola agli altri
 
-Se non mi sbaglio anche tu sei un'intenditrice pokemon giusto? Di che categoria sei?- chiese Charlie
 
-Sono di categoria B- disse Burgundy -tu sei un'intenditrice?-
 
-Si di categoria S mentre Chicco, come te, di categoria B- disse Charlie
 
-C-categoria S? Allora devi aver studiato molto per esserlo diventata ed aver seguito molti corsi- disse Spighetto
 
-Perchè si dovevano seguire dei corsi?- disse Charlie -io ho solo fatto l'esame per intenditori e sono passata con il massimo- disse tranquilla Charlie mentre la guardavano a bocca aperta
 
-Non ci si poteva aspettare niente di meno dall'allieva dell'ex campione Rocco- disse Gold
 
-Tu sei stata allieva dell'ex campione di Hoenn?- disse Gary -Non deve essere bravo a scegliere i suoi allievi-
 
-Infatti come allieva ha scelto una ragazzina che ti ha battuta Gary Oak- disse acida Charlie
 
-Colpito e affondato- disse Ash ridendo mentre Gary lo guardava storto, cosa che fece ridere di più Ash
 
-Partecipi anche tu al torneo Burgundy?- chiese Vera
 
-No, preferisco assistere soltanto- disse Burgundy
 
-Allora sarai anche tu una cheerleader- disse Lucinda prendendola per un braccio -e non accetto obiezioni-
 
-Menomale che partecipo al torneo- sussurrò Charlie
 
-Ti ho sentito Charlie- disse Lucinda -e comunque ti scelgo io gli abiti da indossare al torneo- disse Lucinda con uno sguardo che non ammetteva obiezioni
 
-ok, comunque io vado ad allenarmi- disse Charlie -ci vediamo domani al torneo- e se ne andò
 
-Allora Paul- disse Emy abbracciandosi a Paul- ti serve una mano con l'allenamento?-
 
-No, preferisco allenarmi da solo- e detto ciò sciolse l'abbraccio poco delicatamente e andò ad allenarsi
 
Anche gli altri andarono ad allenarsi: Silver si allenò insieme a Spighetto; Ash, Gary e Misty andarono ad allenarsi da soli; Kenny si allenò insieme a Drew mentre Gold si allenava con Chicco.
 
-Ehi ragazze ho un'idea- disse Burgundy
 
-Che idea?- chiese curiosa Iris
 
-Perchè non organiziamo un pigiama party per gli altri, così scaricheranno la tensione e domani saranno più calmi e concentrati al torneo- disse Burgundy
 
-Ottima idea, perchè non ci ho pensato io?- disse Emy
 
-Allora si dia inizio ai preparativi per il pigiama party- disse Vera mentre inviava a tutti un messaggio
 
"Alle 20 fatevi trovare fuori la 223, c'è una sorpresa per voi da parte delle vostre cheerleader"
 
 
-Avete idea di che sorpresa si tratta?- chiese Silver
 
-Spero qualcosa da mangiare perchè ho una fame da lupi- disse Gold mettendosi una mano sullo stomaco
 
-Ma pensi sempre a mangiare Gold?- disse Paul
 
-No, penso anche ai miei pokemon- disse Gold mentre Paul lo guardava come se fosse un idiota
 
-Mi ricorda qualcuno- dissero Gary e Spighetto girandosi verso Ash
 
-Ehi perchè guardate me?- disse Ash -Non penso solo al cibo e ai pokemon-
 
-Davvero? Pensi anche ad altro?- disse schettica Misty -Perchè non fai un esempio?-
 
-Ehm io penso anche agli amici- disse Ash con un sorriso
 
-Che moccioso- sussurrò Gary -Ma non manca qualcuno?- disse
 
-Si manca Charlie- disse Chicco
 
-Eccomi qui- disse Charlie -scusate per il ritardo, ma sono andata in infermieria-
 
Infatti Charlie aveva l'avambraccio destro e la mano sinistra fasciati, un cerotto sulla guancia e dei piccoli tagli sul braccio sinistro
 
-Ma che hai combinato nanetta?- disse Paul, cercando di non far trapelare la sua preoccupazione
 
-Me li sono fatta mentre mi allenavo con i miei pokemon. Sono solo taglietti, tranne quella sulla mano che è una piccola ustione ma niente di grave- disse Charlie beccandosi un pugno da Silver e uno schiaffo sulla nuca da Drew -Ahia, mi fate male-
 
-La devi smettere di preoccuparti Charlie- disse Drew
 
-Ma se sono calmissima- disse Charlie
 
-Se eri calma e tranquilla per l'incontro di domani non ti saresti combinata così e comunque ci sono altri modi per scaricare l'ansia, stupida- disse Silver arrabbiato
 
-Finalmente ci siete tutti- disse Vera, uscendo dalla 223 -allora adesso potete entrare- disse aprendo la porta
 
Quando entrarono si accorsero che la stanza era molto spaziosa ed era stato tolto il letto per fare spazio nella stanza,  in un angolo c'erano dei sacchi a pelo e su un tavolino in mezzo alla stanza pieno di cibarie e vicino ad una parete c'era un televisore con un lettore DVD
 
-Come mai avete organizzato tutto questo?- chiese Misty
 
-Beh, abbiamo organizzato tutto questo per farvi rilassare un po' per gli incontri di domani- disse Vera
 
-E dovete ringraziare Burgundy, è stata lei ad avere questa idea- disse Iris
 
-L'ho sempre detto io che sei una ragazza molto dolce Burgundy- disse Chicco
 
-G-grazie Chicco- disse Burgundy arrossendo e abbassando lo sguardo
 
-Ehi Burgundy stai bene? Sei tutta rossa- disse Spighetto beccandosi uno stivale e una ciabatta dritta in faccia
 
-Scusa Spighetto non l'abbiamo fatto apposta- dissero in coro Vera e Charlie con un sorriso tutt'altro che dolce
 
-Allora si inizi a mangiare- dissero Ash e Gold facendo ridere tutti i presenti
 
Il pigiama party iniziò e come prima attività decisero, come consigliato da Ash e Gold, di mangiare quello che avevano preparato le ragazze. Finito di mangiare decisero di incominciare a giocare a "Verità o Penitenza"
 
-Aspettate- disse Charlie -Voglio mettere una regola-
 
-Quale?- chiese Lucinda
 
-Se una persona sceglie penitenza non potete imporgli di rispondere ad una domanda- disse Charlie
 
-Ok va bene- disse Vera -Tanto io so già tutto di te-
 
-Ti do un consiglio Vera, non fare domande che tu sai che io non voglio rispondere perchè io so come vendicarmi- disse Charlie con un sorriso
 
-Bene allora inizio io- disse Misty -Verità o penitenza?- ed indicò Charlie
 
-Verità- disse Charlie
 
-Dimmi 5 cose sulla persona che ti piace- disse Misty
 
-Se credi di averla fregata ti sbagli Misty- disse Gold ridendo
 
-5 cose? Niente di più facile: è un ragazzo, è più alto di me, ha due braccia, due gambe e due occhi- disse sorridendo
 
-Non vale Charlie- disse Misty
 
-Perchè? Mi hai detto tu di dire cinque cose sulla persona che mi piace e io te le ho dette- disse con un sorriso strafottente -ed ora tocca a me, verità o penitenza?- ed indicò Iris
 
-Penitenza-
 
-Allora tu devi .....- e sussurrò a Iris la sua penitenza
 
Appena sentito cosa doveva fare si alzò e si mise di fronte a Spighetto e si avvincinò al suo viso e... gli diede un pugno in testa all'amico che si toccava la testa dolorante
 
-Ma che ti prende?- disse Spighetto -Guarda che mi hai fatto male-
 
-è stata Charlie a dire che dovevo darti un pugno energico in testa- si giustificò Iris mentre Charlie annuiva -Verità o penitenza?- disse a Emy
 
-Verità-
 
-Tra i ragazzi qui presenti, qual'è quello che si avvicina di più al tuo tipo ideale?-
 
-Paul, anzi è proprio lui il ragazzo che mi piace- disse senza vergogna Emy, scioccando tutti eccetto Paul -Verità o penitenza?- disse a Paul
 
-Verità-
 
-Da 0 a 10 quanto ti interesso?- disse maliziosa Emy 
 
-Zero- disse freddamente Paul -Verità o penitenza?- disse a Gary
 
-Verità-
 
-Io e te siamo rivali, giusto?- disse Paul -e non dico come allenatori-
 
-Si, siamo rivali- disse con sguardo di sfida Gary
 
-Allora è per questo che litigate sempre- disse Ash -ma se non lo siete come allenatori allora in cosa siete rivali?- chiese confuso Ash ma nessuno dei due rispose
 
-Verità o penitenza?- disse a Drew
 
-Penitenza-
 
-Dai un pugno molto forte ad Ash per favore- disse Gary
 
Drew allora si avvicinò ad Ash e gli diede un pugno molto forte in testa al povero ragazzo che si massaggiava la testa e si scusò con l'amico
 
-Verità o penitenza?- disse a Lucinda
 
-Ehm penitenza-
 
-Allora versati un bicchiere d'acqua in testa- disse Drew e Lucinda allora se lo versò addosso
 
-Verità o penitenza?- disse a Vera
 
-Anche io voglio fare penitenza- disse motivata Vera -dai su spara-
 
-Dai un bacio ad un ragazzo-
 
-Ok- si girò verso il ragazzo più vicino, Gold, e gli diede un bacio sulla guancia
 
-Io intendevo un bacio vero- disse Lucinda gonfiando le guancie
 
-Era un bacio vero- disse Vera -io l'ho VERAMENTE baciato sulla guancia-
 
-Hai imparato bene a rigirarti le parole a tuo favore- disse Charlie abbracciandola -sono molto fiera di te-
 
-Ahahah, grazie a lei mia maestra. Verità o penitenza?- disse ad Ash
 
-Verità-
 
-Chi ti piace?- disse Vera, mentre Misty aspettava trepidante la risposta di Ash, che non tardò ad arrivare
 
-Tutti i miei amici- disse Ash sorridendo mentre Charlie e Gold ridevano mentre gli altri lo fissavano a bocca aperta
 
-Anche essere ingenui aiuta in questo gioco, ahahah- disse Gold
 
-Verità o penitenza?- disse a Gold
 
-Verità-
 
-Qual'è il ristorante in cui hai mangiato meglio? - disse Ash mentre tutti lo guardavano di nuovo stupiti
 
-Ash in questo gioco si fanno domande imbarazzanti, no domande sceme- disse Lucinda
 
-Ma ognuno fa le domande che vuole e a me interessava questo- disse Ash- così scopro un nuovo ristorante in cui si mangia bene- e allora Gold gli spiegò dove si trovava
 
-Verità o penitenza?- chiese a Burgundy
 
-Penitenza-
 
A sentire la parola penitenza, gli si illuminarono gli occhi a Gold e Vera, notando il suo sguardo capì che aveva un piano in mente.
 
-Bacia sulle labbra un ragazzo che si trova in questa stanza- disse con un sorrisetto
 
-Burgundy, non preoccuparti puoi darlo a stampo, non per forza alla francese- disse Vera
 
-Che infame perchè gliel'hai suggerito?- disse offeso Gold
 
-Perchè è così carina- disse abbracciando l'amica -e poi è stata lei ad avere l'idea della festa-
 
Burgundy, rossissima in viso, cercava di prendere coraggio e si avvicinò a Chicco e Spighetto e diede un bacio veloce a Chicco che, resosi conto del bacio, arrossì e sorrise, contentissimo del bacio ricevuto e Burgundy si sedette senza dire niente, ancora imbarazzata.
 
-Burgundy posso farlo al posto tuo la domanda?- chiese Gold, e Burgundy annuì
 
-Verità o Penitenza?- disse Gold a Chicco
 
-Verità-
 
-Sei contento del bacio?- disse Gold malizioso
 
Alla domanda Chicco arrossì ancora di più e Burgundy, ancora un po' rossa in viso, alzò lo sguardo e iniziò a guardare Chicco, in attesa della risposta.
 
-Ovvio che sono contento- disse Chicco rossissimo in volto -infondo sono stato baciato da una ragazza molto dolce e bella- e Burgundy divenne bordeaux
 
-La domanda di Chicco la faccio io al suo posto- disse con un sorriso malefico Charlie -Verità o Penitenza?- disse a Misty
-Penitenza- disse con voce tremante Misty
 
-Non preoccuparti non sono cattiva come Gold, non ti farò fare quella penitenza- disse per tranquillizzare Misty
 
Charlie prese tabasco, ketchup e senape e li versò in un piatto e avvicinò le patatine a Misty
 
-Mangia alcune patatine insieme a questa salsa-
 
-Cavolo ma è piccantissimo e fa schifo- disse Misty dopo aver bevuto una bottiglia intera d'acqua e si voltò verso Silver -Verità o penitenza?- 
 
-Verità-
 
-Posso sapere chi ti piace?- disse Misty
 
-Si- rispose Silver imbarazzato
 
-e chi è?- chiese curiosa
 
-Ho già risposto ad una domanda Misty, quindi non sono tenuto a rispondere ad un'altra- disse Silver mentre Misty si dava mentalmente della stupida per essersi fatta fregare di nuovo
 
-Allora è finito il giro- disse Charlie
 
-No, io non ho ancora finito- disse Silver girandosi verso Charlie -Verità o penitenza?-
 
-Penitenza-
 
Sentito ciò Silver si fece dare un foglio e una penna da Emy e lo porse alla sua amica che lo guardava confusa
 
-Inviami un messaggio con su scritto nome e cognome della persona di cui sei innamorata- disse Silver -non preoccuparti non lo farò leggere a nessuno e come avrò letto cosa c'è scritto lo eliminerò. Capito?-
 
-Ok, ma se dici a qualcuno cosa c'è scritto su questo messaggio giuro che ti ammazzo- disse Charlie con il viso tutto rosso.
 
Charlie allora prese il telefono e incominciò a scrivere il messaggio, stando attenta che nessuno lo leggesse e lo inviò a Silver che appena lesse il nome lo cancellò e sorrise
 
-Non avevo dubbi che avresti scritto quel nome, sei prevedibile Charlie- disse Silver
 
-Che vorresti dire che si non lo nascondo bene?- disse Charlie fingendosi arrabbiata per nascondere l'imbarazzo
 
-No non lo nascondi molto bene, ma difficilmente qualcuno se ne accorge- disse Silver 
 
Charlie allora si alzò e si avviò verso la porta della camera per andare a fare quattro passi e riprendersi dall'imbarazzo ed uscì
 
-Forse è meglio che la seguo- dissero Paul e Gary per poi guardarsi male
 
-NO! SEDETEVI IMMEDIATAMENTE TUTTI E DUE- disse imperioso Gold e sia Paul che Gary si sedettero -Vado a cercarla io, so come farla riprendere subito- 
 
Mentre Gold stava per uscire dalla stanza, Gary lo afferra per il cappuccio per fermarlo; allora Gold si tolse velocemente la felpa, rimanendo con una t-shirt addosso, uscì dalla camera e chiuse la porta a chiave.
 
-Bye bye Mr Oak- disse Gold mentre rideva come un pazzo
 
Gary, resosi conto di essere stato fregato, si arrabbiò, buttò la felpa a terra e la calpestò per sfogare la sua rabbia e Paul rideva del povero Gary. Nel frattempo Charlie era andata vicino alle macchinette e prese un caffè
 
-Con tutte le bibite che ci sono in camera sei venuta qui a prenderne una tutta sola- disse Gold facendo sobbalzare l'amica
 
-Gold! Perchè mi hai seguita?- chiese Charlie girandosi verso l'amico - e perchè non hai la felpa addosso?-
 
-Beh è una storia lunga, diciamo che volevano impedire il nostro incontro o dolce fanciulla e ho dovuto affrontare l'ira di uno stolto che voleva rompere il nostro legame, mia amata- sentito questo Charlie rise contenta
 
-Ma ne spari di cavolate quando ti ci metti, Gold- disse Charlie mentre cercava di calmare le risate
 
-O mia amata, non spezzate il mio cuore- disse prendendo una mano di Charlie e mettendola sul suo cuore
 
-O messere la nostra storia non ha futuro- disse Charlie partecipando allo spettacolino di Gold - dato che nel vostro cuore c'è un'altra persona- togliendo la mano dal petto di Gold e portandola al suo -e nel mio un'altra- e concluse ridendo
 
-Stai meglio ora Charlie?- disse Gold con un sorriso dolce
 
-Si, grazie Gold mi ci voleva una delle tue stupidaggini- disse
 
-Ti posso chiedere una cosa?- disse Gold mentre Charlie finiva il suo caffè
 
-Si chiedi pure- disse sorridendo Charlie
 
-Sei uscita dalla camera anche perchè eri turbata da quello che ha detto Emy, vero?- chiese Gold prendendo alla sprovvista Charlie
 
-Era davvero così evidente?-
 
Gold allora si avvicinò all'amica abbassandosi alla sua altezza facendo congiungere le loro fronti, poi prese le sue mani e le strinse dolcemente
 
-No è che tu sei la mia migliore amica, capisco quando sei turbata e poi sono nella tua stessa situazione, ricordi?- disse Gold rassicurante
 
-Si hai ragione- disse sorridendo
 
Charlie si allontanò dall'amico e strinse solo una delle sue mani e mano nella mano si avviarono verso la 223. Quando aprirono la porta si ritrovarono i due ragazzi che si stringevano le mani
 
-Quanto siete carini- disse Lucinda -Allora era suo il nome che hai scritto?-
 
Charlie e Gold prima guardarono Lucinda, poi gli altri che li stavano fissando e poi si guardarono a vicenda scoppiando a ridere
 
-Io e lui una coppia?- disse Charlie -Ma se siamo come sorella maggiore e fratello minore-
 
-Sorellona mi dai qualche soldino che devo comprare le caramelle?- disse Gold facendo la voce da bambino
 
-No, altrimenti ti viene il mal di pancia e le carie- disse Charlie
 
-Cattiva- disse fingendo di frignare
 
-Su piccolo calmati- disse Charlie abbracciandolo e accarezzandolo sulla testa
 
-Ma questo sketch lo fate spesso?- disse Ash scioccato
 
-No- dissero in coro Charlie e Gold -Preferiamo non recitare sempre gli stessi personaggi e gli stessi sketch-
 
-Ehi ragazzi lo spettacolo non è gratuito dovete PA-GA-RE - disse Vera stendendo il braccio per chiedere i soldi del biglietto
 
-Dai su Vera smettila- disse Paul -Il primo lo offre la casa-
 
Tutti li guardavano scioccati e si chiesero che cosa stava succedendo mentre Drew e Silver sospirarono, ormai ci erano abituati a questi sketch e adesso avevano incominciato a coinvolgere anche Paul
 
-Basta ragazzi lo show è finito- disse Silver
 
-Può essere che dovete fare sempre così e scioccare tutti?- disse Drew e poi si girò verso Paul -e tu ti sei fatto infettare-
 
-Adesso sei ancora arrabbiata?- chiese Ash
 
-Perchè? Dovrei esserlo?- chiese confusa Charlie
 
-E allora perchè sei uscita dalla camera?- disse Ash
 
-Per un caffè- rispose Gold -adesso cosa facciamo ragazze?-
 
-Noi avremmo pensato ad un bel film- disse Lucinda -una bellissima storia d'amore-
 
-Che lagna, per forza un film d'amore?- disse Charlie sbuffando
 
-Anche se è "Orgoglio e Pregiudizio"?- disse Vera all'amica
 
-Beh allora posso fare un'eccezione- disse Charlie un po' imbarazzata
 
-Chi l'avrebbe detto che c'era una storia romantica che ti piaceva- disse Misty -non avevi detto che odiavi tutti i film romantici?- disse beffeggiando l'amica
 
-Beh mi piace "Orgoglio e Pregiudizio" va bene? Che c'è di male in questo?- disse Charlie con il viso tutto rosso -Allora lo vogliamo vedere si o no questo film?- 
 
Per nascondere l'imbarazzo Charlie diede le spalle agli amici, si sedette davanti al televisore mentre Gold si sedeva affianco a lei e iniziarono a sedersi anche gli altri
 
DOPO LA VISIONE DEL FILM...
 
-Io non la capisco proprio Elizabeth*- disse Gary alla fine del film- come fa a piacergli Darcy** , che si comporta in modo così freddo con tutti?-
 
-Invece ti sbagli- disse Charlie -lui ha fatto molto per aiutare il suo amico, sua sorella e dopo anche Elizabeth, lui è una di quelle persone che mostra il suo vero io solo a chi vale la pena di mostrarlo-
 
-Non capisco ancora perchè ti piace questo film- disse Lucinda
 
-Infatti non mi piace il film- disse Charlie -Mi piace il romanzo, perchè la scrittice ti fa notare come cambino gradualmente i sentimenti della protagonista-
 
-Non ti facevo così romantica Charlie- disse Kenny con un sorriso sghembo -anche se non mi sorprende che ti piaccia questo romanzo-
 
Sentito ciò, Charlie guardò confusa Kenny per cercare di capire cosa volesse dire però decise subito di lasciar perdere: troppo complicato cercare di capire Kenny. Quando si accorsero che si era fatto tardi decisero di cambiarsi e andare tutti a dormire dato che domani dovevano partecipare al torneo
 
 
 
*Darcy ed Elizabeth, per chi non lo sapesse, sono i due protagonisti del romanzo (e quindi anche del film) Orgoglio e Pregiudizio

Grazie per aver letto il mio capitolo ( sperando di non avervi annoiato ) e spero che continuiate a leggere e come in ogni capitolo vi esorto a scrivermi un commento (se vi fa piacere, s'intende) e al prossimo capitolo. Un bacione a tutti i lettori :D

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Capitolo 7
*** Le eliminatorie del torneo ***


Mi scuso moltissimo per il ritardo poichè questo capitolo avrei voluto pubblicarlo giovedì ma non ci sono stata e quindi l'ho posticipato fino ad oggi. Sono contentissima che qualcuno stia seguendo la storia, mi rendete felicissima. Vi ringrazio per aver letto questa piccola introduzione e vi lascio al mio nuovo capitolo e vi auguro buona lettura.

 
-SVEGLIATEVI!!!!!- urlò in un megafono Emy
-Ehi non potevi essere più gentile- disse Gary intontito -Ma ti ha sempre svegliato così, Kenny?-
-Scusa hai detto qualcosa- disse togliendosi i tappi dalle orecchie -Ma dov'è finita Charlie?-
-Probabilmente è andata a fare jogging- disse Iris -mi ha detto che lo fa tutte le mattine per allenamento-
-Good morning everybody- disse Charlie con delle buste di carta in mano con indosso una tuta blu con il pantalone a pinocchietto e la felpa con le maniche a tre quarti
-Dove sei stata?- chiese Ash -E cos'è quest'odorino?- 
-This is our breakfast- disse sorridendo mentre alcuni la guardavano confusi -Colazione-
-Grande Charlie- urlarono in coro
 
Aprirono le buste da dove uscirono una ventina di cornetti caldi e dei bicchieri di carta in cui c'era del latte e due caffè
 
-Tieni- disse porgendogli il caffè
-Perchè hai portato il caffè solo a Paul? Non poteva essere che qualcun'altro oltre voi volesse il caffè?-disse Gary
-Lui me l'ha detto stamattina- disse Charlie -quando stavo uscendo si è svegliato e quando gli ho detto che dopo andavo a prendere la colazione mi ha detto di portargli del caffè nero ed è tornato a dormire. Comunque se vuoi il caffè tieni, non l'ho ancora bevuto- porgendogli il bicchiere con un sorriso
-Non lo sai che ai bambini fa male il caffè?- disse Paul sorseggiando il caffè
-Io sarei un bambino? Ma se tu sei più piccolo di me- disse Gary 
-Si ma al contrario di una certa persona io non sto facendo i capricci come un bambino- disse Paul derisorio
 
Gary e Paul continuarono a litigare per un bel po' e stavano quasi per passare alle mani quando un Minun non si mise in mezzo a loro, fece loro un sorriso e poi li attaccò con un attacco tuono e i due ragazzi caddero a terra shockati dall'attacco
 
-Così imparate a litigare sempre- disse incazzata Charlie
-Non credi di aver esagerato ordinando al tuo Minun di attaccarli per farli smettere- disse Emy
 
Minun sentendo quella frase diede un pugno alla ragazza sulla testa e gonfiò le guancie
 
-Ma che gli è preso a quel pokemon- 
-Scusami è che Lapis detesta che si usi il maschile con lei e soprattutto detesta la gente che si mette a litigare, infatti non l'ho ordinato io l'attacco-
-Beh secondo me stai mentendo- disse Emy
-No invece ha ragione, fa sempre così Lapis- disse Kenny
-Di solito cerca di fermare i suoi attacchi elettrici ma oggi non l'ha fatto perchè questi due se lo meritavano. Hai fatto bene a non fermarlo- disse Misty
-Cambiando argomento, a che ora inizia il torneo? Non vedo l'ora di vincerlo- disse euforico Ash
-Tra un'ora e mezza- disse Silver-conviene finire la colazione ed andare a prepararsi- 
 
 
Tutti quanti allora tornarono nelle proprie stanze per lavarsi e prepararsi per la battaglia. Tutte le ragazze che non partecipavano alla gara si vestirono da cheerleader per fare il tifo, Charlie e Gold invece presero delle medicine pokemon per curare i loro pokemon tra un incontro e un altro. Subito dopo essersi preparati si incontrarono tutti fuori la porta del dormitorio e andarono nella palestra, dove la vicepreside iniziò a spiegare come si sarebbe svolta la prima fase del torneo: di tutti gli allenatori presenti dovevano combattere gli uni contro gli altri e non possono rifiutare una sfida e quando si perde una sfida l'allenatore viene eliminato. Gli incontri possono tenersi in ogni luogo dell'Accademia. Nelle battaglie può essere usato solo un pokemon ad incontro e passeranno alla fase successiva del torneo solo gli ultimi 16 concorrenti rimasti in gara.
 
-Allora ragazzi andate in un luogo qualsiasi dell'Accademia che tra un quarto d'ora inizia il torneo- disse la vicepreside mentre tutti annuivano
-Vi devo avvertire però che in alcuni luoghi ci sono delle regole da rispettare quindi scegliete con cura- e tutti iniziarono ad avviarsi
-Per coloro che invece vogliono assistere al torneo potete rimanere qui in palestra dove ci sono degli schermi in cui si possono vedere i campi di battaglia-
-Allora ci vediamo ciao- disse Charlie correndo chissà dove
-Chissà dove andrà- disse Ash
 
Tutti gli allenatori andarono in luoghi diversi, Misty si trovava in piscina, Ash sul campo da calcio, Gold sul campo dove si allenano nella corsa, Kenny nel club di teatro mentre gli altri si trovavano nei corridoi
 
-Chissà dove si è cacciato Jake- disse Charlie mentre curiosava nei dintorni quando
-Io ti sfido- disse un allenatore facendo uscire un Mienshao dalla pokeball
-Aura scelgo te- disse
 
L'incontro incominciò con un attacco sfuriate di Mienshao che Aura evitò agilmente e approfittando che l'avversario si era lasciato scoperto, Aura contrattaccò usando Zuffa e poi cocludendo con Forzasfera mandando KO l'avversario facilmente
 
 
-Allora qualcun'altro oltre me ha scelto questo campo di battaglia- disse un ragazzo, probabilmente di 5 -anche se sei un marmocchio
-Vediamo se la pensi così anche dopo che ti avrò battuto- disse Ash -Ti sfido-
 
Prima che i due potessero cominciare si sentì in fischio ed entrò un arbitro in campo e spiegò le regole del campo lotta scelto: la battaglia aveva un limite di tempo di 5 minuti e la battaglia veniva vinta o se si batte l'avversario prima dello scadere del tempo o facendo più goal dell'avversario se nessuno dei due è sconfitto. Ash mandò in campo Infenape mentre il suo avversario un Sceptile. Appena l'arbitro mise la palla in campo, diede inizio alla battaglia. Infernape iniziò subito con un Calciardente che fu evitato da Sceptile che prese a calciare la palla e fece il primo goal. 
 
-Ero sicuro che in questo campo si sarebbe combattuto utilizzando le regole del calcio e a quanto puoi notare questo è uno svantaggio per te- disse beffardo il ragazzo
-Mi dispiace per te ma io riuscirò a vincere- disse Ash
 
Infernape prese il pallone e cercò di tirare ma Sceptile fa un perfetto dribbling e segna un altro goal. Infernape allora risponde con un attacco lanciafiamme che fece perdere molta energia al pokemon e lo fece indietreggiare nella sua metà campo e iniziò ad usare sintesi. Ash allora guardando il pallone ebbe un'idea: ordinò a Infernape di prendere il pallone ed usare Calciardente su di esso per colpire Sceptile e poi di potenziarlo con Lanciafiamme e il tiro fatto da Infernape non solo mandò KO Sceptile ma fece anche uno splendido goal
 
 
Misty prima di arrivare in piscina aveva già combattuto e vinto diversi incontri ed adesso era sicura di vincere il prossimo dato che si trovava nel suo ambiente naturale:l'acqua
 
-Ti sfido- disse una ragazza a Misty 
 
Sentito ciò entrò l'arbitro che spiegò le regole: chi usciva fuori la piscina avrebbe perso e potevano essere usati solo pokemon d'acqua. Le due ragazze allora fecero uscire i loro pokemon: Misty scelse Gyarados mentre la sua avversaria scelse Milotic
 
-Davvero un bel pokemon d'acqua non c'è che dire- disse Misty sorridendo
-Ma il mio Gyarados è nettamente superiore- disse con voce seria e uno sguardo combattivo
 
Appena iniziò la battaglia Milotic usò Acquanello e Gyarados invece usò Gelodenti che non inflisse molti danni all'avversario che velocemente usò Codacciaio che Gyarados evitò usando Dragodanza, Milotic allora usò Mulinello ma fu reso inefficace dall'unione dell'attacco Tornado e Dragodanza. Milotic iniziò ad usare l'attacco Flagello a raffica contro l'avversario ma non andò neanche un colpo a segno poichè Gyarados li evitava usando Dragodanza
 
-Adesso è ora di mettere fine all'incontro- disse Misty -Usa Colpo-
 
Gyarados allora attaccò Milotic con il suo colpo più forte, potenziato dal fatto che aveva usato spesso Dragodanza aumentando il suo attacco e la sua velocità, Milotic non riuscì ad evitarlo ed andò KO
 
 
-Allora le regole di questo campo prooibiscono gli scontri tra pokemon- disse l'arbitro -chi riuscirà ad arrivare primo al traguardo vincerà. Adesso scegliete il pokemon che volete usare-
 
Gold non sapeva che pokemon usare e guardò i suoi avversari: Scizor, Ponita e Ninjask. Nessuno dei suoi pokemon era tanto veloce da tenergli testa così si concentrò ed ebbe un'idea e scelse il suo Mantine dove sotto di lui vi erano una ventina di Remoraid
 
-Posso partecipare con lui così o è contro le regole?- chiese Gold
-AHAHAH! Si partecipa così, già Mantine non è un pokemon veloce immagino con i Remoraid attaccati su di lui- disse uno dei tre mentre gli altri ridevano
-Si può partecipare-
 
La gara iniziò e mentre gli altri tre erano partiti una parte dei Remoraid usò Iperaggio e Mantine raggiunse gli avversari
 
-Non ti servirà a molto quando dovranno ricaricarsi i tuoi Remoraid-
-Infatti neanche la metà di loro ha usato Iperaggio- disse Gold ghignando -Andate al massimo forza-
 
Mentre una parte dei Remoraid riposava, gli altri usarono al massimo Iperaggio e fecero tagliare per primo il traguardo al pokemon
 
-Ha barato, non poteva attaccare-
-Infatti il ragazzo non attaccato nessuno di voi. Il regolamento diceva che non doveva attaccare gli avversari, no che era proibito usare degli attacchi- disse l'arbitro complimentandosi con Gold
 
 
Silver camminò fino ad arrivare al club di tiro con l'arco dove vi erano alcuni membri del club che appena lo videro si spaventarono ma ricordandosi di essere in tre mentre Silver era solo sorrisero vittoriosi e tutti e tre lo sfidarono insieme e l'arbitro iniziò a spiegare le regole: dovevano scegliere un pokemon, gli attacchi li potevano lanciare solo contro i bersagli; chi totalizzava più punti con tre attacchi avrebbe vinto. I suoi avversari scelsero Dustox, Beedrill ed Excadrill mentre Silver scelse Weavile. I tre allenatori fecero 26, 27 e 29 e adesso toccava attaccare a Weavile che riuscì a fare tre centri con un totale di 30 punti e appena vinse guardò con sufficienza i suoi avversari e si allontanò dal campo di battaglia
 
 
-Cavolo non so proprio dove andare per incontrare un avversario decente, tutti quelli con cui ho lottato erano delle schiappe- disse Paul mentre si rigirava tra le mani una delle sue pokeball
-Allora perchè non combatti contro di me, moccioso- disse un ragazzo, probabilmente del quinto anno
-Ok ma poi non piangere quando ti batterò-
 
Paul fece un sorriso sghembo mentre il suo avversario si infuriò e mandò in campo Empoleon mentre lui scelse Ursaring ed iniziò il combattimento. Il primo ad attaccare fu Empoleon con l'attacco Ferrartigli ma Ursaring evitò l'attacco e rispose con MartelPugno e mentre l'avversario era ancora stordito lo attaccò con Focalcolpo e il pokemon avversario finì KO
 
-Tzè facevi tanto lo sbruffone ma alla fine anche tu sei una schiappa- disse Paul facendo rientrare Ursaring nella sua pokeball ed allontandandosi
 
-Waaaa, Paul è così figo- disse Emy con sguardo adorante -sono sicura che vincerà lui-
-Di certo non avrà vita facile- disse Drew -anche i nostri compagni non se la cavano male-
-Pfff, il migliore è solo Paul- disse Emy agitando i pon-pon urlando il nome di Paul
-Uhm, guardate! Kenny sta per lottare in teatro- disse Vera indicando lo schermo -chissà se l'intuizione di Charlie era giusta-
-Che intuizione?- chiese Iris
-Secondo lei il teatro era uno dei campi di battaglia speciale e gli incontri lì sarebbero state vere e proprie gare- rispose Vera
 
-Allora ragazzi- disse l'arbitro- in questo campo di battaglia si combatterà come in una gara pokemon, quindi attenzione-
-Bene, allora è un campo adatto ad entrambi dato che siamo coordinatori- disse una ragazza
-Si ma la vittoria sarà mia- disse Kenny serio 
 
I cinque minuti di lotta incominciarono e la ragazza mandò in campo un Whimsicott mentre Kenny mandò in campo Floatzel e Floatzel incominciò con Idropompa ma Whimsicott si difese con Cottonspora e poi attaccò con Energisfera. Floatzel rispose con Ventagliente che distrusse Energisfera, colpì Cottonspora piena d'acqua potenziandosi e colpì in pieno Whimsicott facendogli perdere molti punti. Whimsicott stava cadendo e ammortizzò la caduta con Cottonspora e Kenny perse punti, ma non si scoraggiò e colpì l'avversario con Geloraggio e Whimsicott usò psichico. Lo scontro delle due mosse creò un'esplosione che colpì entrambi i pokemon, Whimsicott usò di nuovo Cottonspora per ammortizzare la caduta mentre Floatzel usò Idropompa che lo spinse a mezz'aria e colpì dall'alto l'avversario con Geloraggio e i punti dell'avversario scesero a 0 e quindi l'incontro lo vinse Kenny
 
-Evvai Floatzel sei stato grande- disse Kenny abbracciando il suo pokemon
 
La ragazza si avvicinò a Kenny, lo ringraziò per la battaglia svolta e gli diede un bacio sulla guancia, che fece arrossire un po' Kenny, e andò fuori dall'aula
 
 
-Chi l'avrebbe detto che Kenny era un tale rubacuori- disse Spighetto
-Già chi lo avrebbe detto- disse Lucinda un po' fredda
-Che c'è Lucinda, sei un po' gelosa?- disse Burgundy con un sorriso malizioso
-M-ma che dici, IO NON SONO GELOSA- disse scandendo l'ultima frase e voltandosi offesa mentre le altre se la ridevano sotto i baffi
 
 
Gary stava vagando per la scuola senza una meta precisa ed arrivò alle scale che lo portavano al tetto dove incontrò un allenatore che lo sfidò e lui accettò senza problemi e l'arbitro spiegò le regole: il loro non sarebbe stato un incontro pokemon normale ma una battaglia a Pokeringer e allora i due allenatori mandarono in campo i loro pokemon: Gary scelse Fearow mentre il suo avversario scelse Ninjask
 
-Ahahah, la vittoria sarà mia- disse l'avversario di Gary -il mio Ninjask è molto pià veloce del tuo Fearow- e rise
-Ride bene chi ride ultimo- disse Gary, determinato a vincere
 
L'incontro incominciò e Ninjask superò velocemente Fearow che usò l'attacco Ventoincoda per superare in velocità il suo avversario che rispose con Agilità e Furia. Fearow però riuscì ad evitare gli attacchi e rispose con Onda Calda che indebolì molto l'avversario e ne approfittò per afferrare l'anello e portarlo al gancio per vincere l'incontro ma Ninjask usò l'attacco Flash per intontire l'avversario e rubargli l'anello. Dato che Ninjask era troppo vicino al gancio, Gary ordinò al suo pokemon di usare Aerasoio sull'anello che cadde lontano da Ninjask e Fearow lo afferrò al volo e lo mise sul gancio, vincendo l'incontro
 
 
-Che figo che è Gary- disse Lucinda trasognante
-Se continuate tutte e due a sbavare dietro quei due- disse Chicco riferendosi a Lucinda ed Emy - allagherete tutta la palestra-
 
Sentita questa battuta il ragazzo si beccò due pugni dalle dirette interessate mentre continuavano a fare il tifo per i loro amici
 
 
A fine giornata rimasero solo 16 allenatori in gara, tra cui Ash, Gary, Misty, Charlie, Paul, Silver, Gold, Kenny e anche Jake. La vice-preside allora annunciò al ricevitore disse che gli incontri della giornata erano finiti e si riunirono in palestra per vedere i loro avversari. Il primo incontro della giornata era quello di Charlie, il secondo quello di Misty contro Jake, il terzo quello di Ash, il quarto quello di Kenny, il sesto quello di Paul , il settimo quello di Silver e l'ultimo Gary contro Gold.
 
-Però dovrò combattere con la principessa dell'acqua- disse Jake avvicinandosi a Misty -sarà un vero piacere schiacciarti-
-Non pensare che sia tanto facile sconfiggermi- disse Misty arrabbiata
-Calmati Misty, non ne vale la pena- disse Vera cercando di calmare l'amica
-E soprattutto non vedo l'ora di sconfiggerti Charlie- disse con un sorriso malefico, per poi voltargli le spalle e andarsene
-Non vedo l'ora di combattere contro di lui domani e sconfiggerlo- disse determinata Misty
-Ti prego Misty, sii prudente e se vedi che non ce la fai ritirati, ti prego- disse con uno sguardo preoccupato Charlie
-Mi dispiace ma non posso promettertelo- disse Misty
 
Charlie l'afferrò per le spalle e la fissò negli occhi con uno sguardo serio e preoccupato e Misty si accorse che l'amica aveva anche un po' gli occhi lucidi e tremava
 
-Non sottovalutarlo almeno e usa il tuo pokemon più potente domani- disse con voce tremante Charlie
-Ok, questo te lo posso promettere ma adesso calmati e fidati di me- 
 
Misty si tolse le mani di Charlie dalle spalle e l'abbracciò cercando di farla tranquillizzare e di farla smettere di tremare e si domandava il perchè quell'allenatore l'aveva scioccata tanto. Dopo ciò il gruppetto decise di andare ad allenarsi e poi dopo di andare a dormire. Domani sarebbe stata una giornata faticosa ma non tutti riuscivano a prendere sonno...
 
-Come mai stai qui da sola Charlie? Nervosa?- chiese Paul salendo sul tetto e sedendosi vicino a Charlie
-Non son sola, c'è Noir con me- disse indicando la sua Mightyena
-E non sono nervosa, sono solo venuta a guardare le stelle e tu invece perchè sei qui?-
-Perchè sei nervosa per domani?- chiese serio Paul
-Ma ti ho già dett...-
-Si sei venuta a vedere le stelle con il cielo tutto nuvoloso- disse e Charlie si accorse che, effettivamente, era nuvoloso e non si vedeva neanche una stella in cielo
-Come fai a saperlo?-
-Perchè quando sei nervosa vai sempre in un luogo alto in cui puoi guardare il cielo e pensare- disse Paul e poi la guardò negli occhi -che c'è che non va?-
 
Charlie arrossì un po' per la vicinanza con Paul, si voltò e iniziò a guardare di nuovo il cielo
 
-Sono preoccupata per l'incontro di domani di Misty-
-è così forte Jake- chiese Paul
 
Di risposta Charlie abbassò lo sguardo e annuì. Allora Paul le accarezzò dolcemente la testa per tranquillizzarla, Charlie allora si voltò verso Paul che la guardava con uno sguardo dolce e le sorrideva e Charlie arrossì vistosamente
 
-Non preoccuparti ce la farà Misty, è una ragazza forte- disse Paul 
-Si meglio che mi tranquillizzi- disse Charlie
 
Paul si alzò in piedi e porse la mano a Charlie per farla alzare e lei accettò l'aiuto arrossendo un po' e si avviarono nelle loro stanze e si misero nel letto a pensare al tempo passato insieme pochi minuti prima e con questi pensieri si addormentarono con un sorriso sulle labbra



Vi ringrazio ancora di seguire la mia storia e come ogni volta vi esorto sempre a recensire la mia storia di qualunque genere. Spero di riuscire a pubblicare il prima possibile il prossimo capitolo.
Un bacione e al prossimo capitolo :D

 

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Capitolo 8
*** Incontri difficili ***


 
-Buongiorno a tutti i partecipanti al torneo. Io sono il vostro amato preside e sono qui per commentare i vostri incontri-
-No anche lui qui- disse esasperato Kenny
-Dobbiamo sopportare anche oggi un discorso infinito?- disse Ash
-Speriamo di no- dissero in coro Kenny, Misty e Charlie
-Comunque vi stanno bene gli abiti che vi ha dato Lucinda- disse Ash a Misty e Charlie
 
Lucinda aveva fatto indossare a Charlie una maglia senza maniche azzurra, un coprispalla bianco, un pantaloncino blu e degli stivali bianchi con i lacci blu che arrivavano al di sotto del ginocchio e portava i capelli sciolti e ricci con un fermaglio blu sulla frangia per non fargliela andare davanti agli occhi.
Misty invece indossava una gonna verde acqua, un top bianco con un coprispalle azzurro e dei sandaletti bianchi al piede. I capelli li aveva lasciati sciolti e portava una frontiera bianca fra i capelli
 
-Si deve dire che ha decisamente buon gusto- disse Misty
-Avrei preferito sceglierli io gli abiti- disse Charlie gonfiando le guancie e incociando le braccia al petto come una bambina
-Come mai gli altri non sono qui- chiese Charlie
-Gli altri stanno sugli spalti e qui possono stare solo quelli che devono partecipare- disse Misty
-E poi in questo modo faranno anche il tifo per noi-
 
SUGLI SPALTI
 
-Ma dove sono le ragazze?- chiese Drew cercandoli con lo sguardo
-Si stavano preparando per fare il tifo- disse Chicco
-Eccoci- disse Lucinda -come stiamo ragazzi?-
 
Le ragazze avevano le divise da cheerleader con un top bianco e bordi oro con l'ombelico da fuori, una minigonna a pieghe bianca e oro e le scarpe da tennis. Lucinda, Burgundy e Iris avevano una coda di cavallo, Emy i capelli sciolti e Vera li aveva legati in due codini e i ragazzi a vederli rimasero imbambolati a guardarle, ad eccezione di Silver e Paul.
 
-Bene ragazze- disse Silver indifferente
-Potresti almeno guardare prima di commentare- disse seccata Emy -secondo te come mi sta Paul?- disse con tono malizioso
-Come al solito- disse Paul cercando di sentire quello che dicevano sulle gare
-Potresti anche impegnarti un po' a fare un complimento Paul- disse Lucinda e Paul rispose con uno sbuffo
-Se continui ad essere così dolce tutte le ragazze ti ignoreranno- disse acido Gary -soprattutto lei-
-Ma parla per te dato che non ti calcola- disse Paul fulminandolo con lo sguardo
-Adesso basta che sta per combattere Charlie- disse Vera e allora tutti si voltarono verso il palco
 
 
-Il primo incontro della giornata è Charlotte contro Davis- annunciò l'arbitro - e il campo di battaglia, per questa e le altre battaglie di oggi, è un campo di tipo acqua. Ognuno di voi può scegliere un solo pokemon e vince chi manda al tappeto l'avversario. Cominciate-
 
Il primo fu quello di Ducky, Golduck di Charlie, contro Sharpedo e quest'incontro fu vinto con facilità da Charlie.
 
-Non avrei mai detto che Charlie era così abile negli incontri pokemon- disse Burgundy vedendo le abilità di Charlie
-Si vede che si è allenata molto duramente e per molto tempo per raggiungere quei livelli- disse Spighetto
-E in questo incontro non si è neanche impegnata più di tanto- disse Gold
-Se avesse combattuto al massimo probabilmente l'avversario non sarebbe riuscito neanche a sferrare un attacco- disse Silver
-Esagerato, non può essere così forte quella mocciosa- disse Emy acida -lo sanno tutti che è entrata in questa scuola solo perchè era raccomandata-
-Non dire stupidaggini. non hai visto le sue abilità?- disse Vera arrabbiata
-è vero che è entrata grazie ad una raccomandazione- disse Gold -ma solo perchè non ha mai combattuto in incontri ufficiali-
-La smettete di parlare di me alle mie spalle- disse Charlie -adesso zitti che inizia l'incontro di Misty-
 
Detto ciò si sedette e guardava preoccupata il palco. Misty scelse il suo fidato Gyarados mentre Jake scelse Jellicent e l'arbitro fece incominciare l'incontro. Gyarados incominciò subito con Dragodanza e Gelodenti ma Jellicent lo evitò ed usò Idrovampata e Funestovento e nel campo di battaglia si alzò una nebbia nera e comparvero diversi Jellicent e allora Misty usò Tornado e Dragodanza ma la nebbia non si dilatò e colpì tutti i Jellicent ma erano tutti delle copie. Jellicent allora uscì dalla nebbia e l'attaccò con Iperaggio e poi si nascose nella nebbia
 
-Ma che succede?- chiese Drew stupito
-è la strategia di Jake, crea delle illusioni per indebolire l'avversario- disse Charlie
-Ma perchè dicevi che era pericoloso? è forte ma nulla di più- disse Chicco
-Ha appena iniziato a combattere-
 
Gyarados attaccò di nuovo con Gelodenti ma colpì soltanto le copie e Jellicent riutilizzò l'attacco Funestovento e la nebbia divenne più fitta e dopo poco tempo Misty assunse un'espressione terrorizzata e cadde sulle ginocchia e non riusciva a dare ordini al suo pokemon
 
-Misty combatti, non arrenderti- urlarono le ragazze
-Misty non lasciarti influenzare da ciò che vedi, è solo un'illusione- urlò invece Charlie
-Che cosa dici, io non vedo niente- disse Gary
-I pokemon di Jake riescono a creare con alcuni attacchi delle illusioni e di mostrarti ciò che più ti terrorizza o un ricordo orribile- disse Charlie
-Ecco perchè non riesce ad attaccare- disse Paul
-MISTY RIPRENDITI E TORNA ALLA REALTA'- urlarono tutti
 
Misty non riusciva a sentire perchè bloccata nell'illusione mentre Jellicent utilizzò psichico che spinse Gyarados fuori dall'acqua che stava per finire addosso a Misty ma fortunatamente Ash, che si trovava dietro le quinte, riuscì ad allontanarla ma Misty sbattè la testa a terra e svenne
 
-MISTY- urlarono gli amici mentre Ash cercava di farla riprendere
 
L'infermiera della scuola si avvicinò ad Ash e Misty, la prese in braccio e la stava portando in infermeria e stavano tutti seguendo Misty
 
-Ragazzi non preoccupatevi vado io da Misty, voi rimanete qui a fare il tifo per Ash- disse Charlie
-Ok ma appena sai qualcosa facci sapere- disse Lucinda preoccupata
-è meglio che vada io Charlie- disse Vera -penso che tuo fratello preferisca avere te al suo fianco in questo momento-
-Grazie Vera- disse Charlie abbracciandola -dimmi tutto quando sai qualcosa-
 
L'incontro successivo era tra Ash e Gaia e scelsero rispettivamente Oshawott e Leavanny. Fu un incontro molto difficile per Ash a causa dello svantaggio di tipo ma approfittando del vantaggio del campo di battaglia riesce a vincere. Kenny invece non ebbe molte difficoltà a vincere l'incontro poichè era molto abile negli incontri d'acqua, dato che per allenare i suoi pokemon d'acqua si era fatto aiutare da Misty. Appena annunciarono il vincitore Ash e i suoi amici corsero in infermieria per vedere come stesse Misty.
 
-Allora come sta?- chiese Ash
-Ha soltanto perso i sensi a causa della botta in testa ma nulla di grave. Se non fosse stato per te giovanotto la ragazza sarebbe molto grave- disse l'infermiera - se non l'avessi spinta sicuramente avrebbe alcune ossa rotte-
 
Mentre l'infermiera parlava Charlie diede un pugno al muro e aveva un espressione arrabbiata
 
-è tutta colpa mia, se fossi riuscita a trovarlo e batterlo nell'eliminatorie non sarebbe successo- disse Charlie amareggiata -e se non fosse stato per Ash adesso sarebbe in pericolo di vita- e cadde sulle ginocchia
-Calmati Charlie non è colpa tua- disse dolce Gary
-Invece è colpa mia, avrei potuta avvertirla sulle sue abilità, avrei dovuto impedirle di partecipare oppure- mentre parlava fu interrotta da uno schiaffo di Ash
-Ma la smetti Charlie di colpevolizzarti. L'unico colpevole qui è Jake- disse Ash - e se ti colpevolizzi di nuovo giuro che ti darò un pugno molto forte-
-Charlie forse è meglio che ti ritiri. L'avversario è molto forte e potresti finire peggio di Misty- dissero Gary mentre Paul gli dava ragione
 Charlie allora gli rispose dando un  pugno ad entrambi e li guardò malissimo
 
-Mi dispiace ma io combatterò contro di lui e lo batterò che vi piaccia o meno- disse con voce glaciale -non posso fargliela passare liscia, non dopo quello che ha fatto a Misty-
-Charlie io sono sicuro che tu possa vincere- disse Silver prendendola per le spalle -ma devi calmarti. Se combatti in questo stato perderai sicuramente, quindi se vuoi partecipare all'incontro di domani devi calmarti-
 
Charlie allora cercò di calmarsi respirando profondamente e piano piano si calmò: infondo aveva ragione Silver, avrebbe perso se avrebbe combattuto con rabbia perchè non si sarebbe concentrata e i suoi pokemon disobbidirebbero ai suoi comandi.
 
-Hai ragione, ora sono più calma. Grazie Silver- disse Charlie dopo essersi calmata - e io vincerò di sicuro insieme a Flare- disse Charlie mostrando una sua pokeball -sono sicura che io e lei vinceremmo l'incontro-
-Ora sei un po' troppo sicura Charlie- disse Misty con voce affaticata
-Ti sei ripresa Misty- disse Ash abbracciandola
-Si ma se continui a stringermi così forte sverrò di nuovo- disse Misty mentre Ash, imbarazzato, la lasciava
-Comunque grazie per avermi salvata- disse Misty con il viso un po' arrossito
-Di niente- disse Ash mentre si grattava la testa imbarazzato
-Secondo me siamo di troppo- disse Gold agli amici
-Già- dissero gli altri
-Hey piccioncini noi torniamo in arena perchè tra poco incomincia la seconda fase del torneo- disse Gold
-Ash rimani qui a fare compagnia alla povera Misty, noi andiamo a fare il tifo per gli altri- disse Burgundy
-E non accettiamo repliche- disse Vera mentre tutti loro si avviavano nell'arena
 
Gli incontri degli altri procedettero senza intoppi, Paul e Silver avevano battuto i loro avversari ed adesso mancava solo l'incontro tra Gary e Gold. Gary schierò il suo Blastoise mentre Gold scelse Politoed. Blastoise incominciò con un attacco Idropompa e Politoed rispose con lo stesso attacco che si annullarono a vicenda. Blastoise attaccò velocemente con Capocciata, cogliendo impreparato Politoed e facendogli subire non pochi danni. Politoed appena si riprese usò Baraonda, stordendo l'avversario, ed attaccò con Bottintesta. Blastoise aspettò il momento giusto e colpì Politoed con Idrocannone che non riuscì ad evitare. Politoed usò Psichoshock e  Idropompa e Blastoise Idropompa, ma ebbe la meglio l'attacco di Politoed e Blastoise subì molti danni e iniziò ad illuminarsi di blu
 
-Che succede?- chiese Chicco
-Quello è Acquaiuto, fa diventare più forte gli attacchi speciali di Blastoise quando ha poca energia- disse Emy
-Però è davvero appassionante quest'incotro- disse euforico Spighetto 
-Forza Gary, sei il migliore- urlò Lucinda mentre tutti la guardavano scioccati
-Gold puoi farcela forza- urlò Silver mentre Charlie sghignazzava -che hai da ridere?-
-Non sono abituata a vederti fare il tifo per qualcuno ecco tutto- disse Charlie
-Non pensavo che fossi un tifoso così accanito- disse Paul mentre Silver si zittì e con il viso tutto rosso abbassava lo sguardo
 
Gary vedendo che si era attivato Acquaiuto di Blastoise sorrise perchè aveva la vittoria in pugno. Gold allora usò di nuovo Psicoshock e Idropompa e Blastoise rispose con Idropompa ma questa volta gli attacchi si eguagliarono, allora Blastoise potenziò l'attacco con Idrocannone e la combinazione andò a segno causando molti danni a Politoed che però non era ancora sconfitto, Politoed usò Bottintesta e Blastoise Capocciata ma ebbe la meglio quest'ultimo mentre Politoed invece andò KO
 
-Grande incontro siete stati grandiosi entrambi- disse Drew congratulandosi con entrambi
-Beh però ho perso- disse Gold abbattuto -ma sono comunque contento perchè Silver ha fatto il tifo per me. Grazie Silvy- disse euforico abbracciando Silver
-La smetti di chiamarmi Silvy- disse con il viso tutto rosso Silver -e soprattutto lasciami- e cercò di staccarsi dall'abbraccio, anche se non ci mise molta forza
-Siamo stati tutti noi fantastici, da uno a uno. Ma soprattutto io- disse Kenny ridendo
-Scemo- disse Charlie dandogli un piccolo spintone
-Però si deve dire che il nostro tifo per te era inutile, dato che avevi già una marea di ragazze che facevano il tifo per te- disse un po' contrariata Lucinda
-Gelosa?- dissero maliziose Iris e Charlie
-Ma che dite idiote- disse Lucinda dando ad entrambe un pugno in testa
-Ragazzi siete stati bravissimi- disse Misty avvicinandosi a loro
-Che ci fai già in piedi Misty?- disse preoccupato Spighetto
-Già non dovresti riposare? E tu Ash non potevi fermarla?- disse Iris irritata
-L'infermiera ha detto che ora poteva anche andare via, solo che non doveva stancarsi- spiegò Ash
-Allora sei sicura di voler lottare domani?- chiese Silver a Charlie
-Certo che sono sicura- disse fermamente Charlie
-Ma è pericoloso! Il tuo avversario è molto forte e lo hai detto tu stessa- disse Gary
-Non ricordi che ha tenuto testa ad Adriano?- disse Paul
-Certo che me lo ricordo e sono anche terrorizzata al pensiero di combattere con lui ma di certo non posso fargliela passare liscia, non dopo quello che stava per fare a Misty-
-Appunto per questo dovresti rinunciare o vuoi finire all'ospedale?- disse Ash
-Preferisco finirci io per averci combattuto piuttosto che farci finire qualcun'altro perchè non ho avuto la forza e il coraggio per affrontarlo- disse con decisione Charlie 
-Ricordati che dovrai riuscire ad affrontare le tue paure e i tuoi ricordi, te la senti?- chiese Misty
-Si me la sento- disse con fermezza Charlie per poi andarsene ad allenarsi
 
Charlie aveva appena finito di allenarsi ed aveva appena fatto entrare la sua Flare nella pokeball e stava pensando all'incontro del giorno seguente: doveva vincere, non poteva farsi battere. Mentre pensava però qualcuno le lanciò qualcosa in testa
 
-Ahio, mi hai fatto male- disse Charlie massaggiandosi la testa
-Smettila di preoccuparti troppo altrimenti tu usciranno le rughe- disse Gary indicandole la fronte -ah il danno è già fatto. Qui già ci sono-
-Idiota- disse dando un pugno in testa a Gary -così siamo pari-
-Guarda che mi hai fatto male- disse Gary massaggiandosi la testa
-Mi scusi, signorino Oak mi ero dimenticata che lei è molto delicato- 
-Davvero divertente Charlie- disse con sarcasmo Gary mentre Charlie scoppiava a ridere
-Almeno adesso sei di buon umore- disse Gary sorridendole
 
Charlie capendo le intenzioni di Gary di rallegrarla sorrise lo lo abbracciò.
 
-Grazie mille Gary, mi ci voleva proprio- 
 
Gary arrossì per l'abbraccio e sorrise felice perchè era riuscito a farla calmare. Charlie sciolse l'abbraccio e lo salutò, per poi avviarsi verso la sua camera, mentre lui rimase a fissarla fin quando non la perse di vista
 
-Allora è lei la ragazza di cui siete innamorati tu e Paul- disse Emy, facendo sobbalzare Charlie -prima avevo dei dubbi ma adesso sono sicura che è lei-
-Che vuoi Emy?- disse Gary
-Voglio che tu mi aiuti a conquistare Paul- disse Emy -tu dovrai tenere Charlie lontana da Paul così io potrò conquistare Paul senza quella palla al piede-
-Non parlare così di Charlie- disse freddo Gary
-Ok, calmati- disse Emy per poi stendere il braccio verso di Gary -affare fatto?-
-Affare fatto- disse stringendole la mano
 
Mentre parlavano però non si erano accorti che Gold stava passeggiando di lì ed aveva assistito a tutta la scena e stava studiando un piano per mandare all'aria quello di Gary ed Emy e allora decise di andare da Silver per chiedergli una mano per ostacolare il piano poco elaborato dei due. 
 
 
Oggi è appena incominciato il terzo giorno del torneo, in cui si terranno i quarti di finale e i primi a combattere saranno Charlie e Jake. Nel gruppetto c'è molta ansia, poichè l'avversario di Charlie è fortissimo e allora sono tutti in ansia per l'amica ed hanno paura che le succeda la stessa cosa che è successa a Misty o peggio. Dietro le quinte Charlie si è messa un po' in disparte con la pokeball di Flare e cerca di infondersi coraggio e scacciare via la rabbia. I presentatori annunciano il suo nome e lei allora entra in arena e si accorge che quest'oggi il campo scelto è di tipo normale; poi cerca con lo sguardo i suoi amici e come li vede si tranquillizza e si sente più sicura perchè sa che i suoi amici sono lì per sostenerla. E poi incrocia lo sguardo di Jake
 
-Finalmente io e te combatteremo Jake-
-Davvero credi di riuscire a tenermi testa Charlotte. Io, allievo di Adriano, dovrei farmi battere da un moscherino come te, allieva di Rocco. Ma non farmi ridere, ti spazzerò via- disse con un ghigno Jake -fammi vedere tutta la tua forza-
 
L'arbitro fisciò per annunciare l'inizio dell'incontro e i due sfidanti mandarono in campo i loro pokemon: Jake mandò in campo il suo Ninetales e Charlie lanciò la sua pokeball e ne uscì un drago nero con le ali cremisi e lo sguardo fiero e combattivo, ovvero Flare, la sua Charizard shiny. Jake non parve per nulla sorpreso o spaventato dal pokemon scelto dalla sua avversaria, anzi ne sembrava quasi contento
 
-Voglio proprio vedere la potenza del tuo Charizard- disse ghignando
 
Ninetales incominciò ad attaccare usando Frustazione e Flare riuscì giusto in tempo ad evitarlo ma Ninetales continuò ad usarlo e allora Flare rispose con Codadrago che andò a segno
 
-Mi deludi cara mi aspettavo qualcosa di meglio. Perchè non usi i tuoi attacchi di fuoco?- disse Jake ridendo
 
-Quel ragazzo ha qualcosa in mente- disse Ash pensieroso
-Secondo me vuole vedere fin da subito la potenza del suo avversario- disse Gary
-Perchè non usa una mossa di tipo fuoco?- disse Kenny un po' alterato -La specialità di Flare sono gli attacchi di fuoco, perchè non li usa?-
-Proprio per questo motivo- disse Silver serio
-Cosa vuoi dire Silver? A quanto ho capito anche tu conosci quell'allenatore- disse Paul e Silver annuì
-Lui vuole usare le fiamme di Flare per usare meglio le sue illusioni- disse Silver -Probabilmente Charlie sta cercando di evitarlo il più tempo possibile-
-Allora perchè ha usato Flare? Se quello che dici è vero tutto ciò non ha senso- disse Paul arrabbiato mentre guardava l'incontro
 
-Se pensi che io aspetti le fiamme del tuo pokemon ti sbagli- disse con voce seria Jake -Usa Fuocobomba-
 
Ninetales attaccò Flare con Fuocobomba ma essendo lento come attacco riuscì ad evitarlo velocemente ma all'improvviso le fiamme aumentarono e circondarono Flare e Charlie mentre Ninetales si trovava al di fuori di esse ed iniziò a potenziarle con un attacco combinato di Fuocobomba e Psichico e le fiamme iniziarono a muoversi in modo strano
 
-Vediamo come affronterai il tuo peggior incubo-
 
Quando Charlie guardò le fiamme le tornò in mente un incidente che le cambiò la vita, quella sera tempestosa e quella frana in cui perse suo padre. Charlie a quei ricordi gli occhi si inumidirono, cadde sulle ginocchia abbassò il viso e incominciò mentre la sua Flare subiva gli attacchi di Ninetales, poichè non riusciva ad attaccare. Poi Charlie iniziò a piangere e smise di tremare e si alzò in piedi e guardò dritto negli occhi il suo avversario
 
-Hai sbagliato a mostrarmi il mio ricordo più triste- disse Charlie atona -perchè è a causa di quello che io ho deciso di allenarmi e diventare più forte- disse con tenacia e la sua Flare sorrise
 
Allora Flare evitò gli attacchi di Ninetales e usò Lanciafiamme ruotando su se stesso e il pokemon iniziò ad emettere delle fiamme blu che, non solo spazzarono via quelle di Ninetales ma riuscì anche ad attaccare il suo avversario spingendolo qualche metro più lontano ma il pokemon si rialzò subito ed usò Fuococarica e Flare rispose con Ritorno e Lanciafiamme ma i due pokemon erano alla pari e furono entrambi spinti qualche metro più distante dall'avversario. Ninetales allora usò Psichico, Lanciafiamme e Psichico insieme mentre Flare usò l'attacco Incendio che scontrandosi con le fiamme di Ninetales si potenziò e riuscì ad attaccare Ninetales mandandolo KO
 
-I vincitori dell'incontro sono Charlotte e Charizard- disse l'arbitro e la folla andò in visibilio per l'incontro e Charlie fece rientrare Flare nella pokeball e si avviò con passo incerto verso gli spogliatoi
 
 
-Bravissima ce l'hai fatta Charlie- disse Ash abbracciando da sorella
-Grazie Ash- disse sorridendo debolmente per poi svenire tra le braccia di suo fratello
-Charlie che ti succede? Stai bene?- dissero preoccupati gli amici mentre si avvicinava a loro l'infermiera
-Non preoccupatevi ha avuto soltanto un calo di pressione. Probabilmente causato dal calore presente sul campo di battaglia, appena si sveglia fatele bere molta acqua e fatela mangiare, ok?-
-Grazie mille- dissero in coro
-Ragazzi adesso andate a combattere, penso io a Charlie- disse Gary mentre Paul si allontanava
 
 
 
 
I pokemon schierati sono Empoleon e Pikachu. Il primo attacco viene sferrato ta Empoleon che usa l'attacco Ferrartigli e Pikachu lo para con Codacciaio, ma Empoleon usa l'altra zampa per attaccarlo e Pikachu non riesce ad evitarlo ma usa l'attacco Tuono appena fu attaccato da Empoleon così entrambi i pokemon subiscono danni
 
-Niente male la tua mossa Kenny-
-Nemmeno la tua. Non mi sarei mai aspettato una mossa del genere-
 
Detto questo i due pokemon cominciarono di nuovo a combattere: Pikachu usò Energisfera ed Empoleon rispose con Idrocannone che fu potenziato da Energisfera e colpì Pikachu che riuscì ad alzarsi in fretta. Pikachu allora usa Locomovolt ed Empoleon, non potendo rispondere all'attacco perchè doveva ricaricarsi, cercò inutilmente ti evitarlo e subì un grave danno. Il pokemon si illuminò d'azzurro ed usò Bollaraggio che Pikachu non riuscì ad evitare, poichè era affaticato da Locomovolt. I due pokemon erano allo stremo delle forze quindi l'attacco che avrebbero eseguito sarebbe stato quello decisivo: Pikachu usò Energisfera mentre Empoleon Cannonflash e poco prima che gli attacchi si scontrassero, Pikachu potenziò l'attacco Energisfera con Tuono e si creò una forte esplosione che alzò un nuvolone denso. Quando la nuvola si dilatò videro Empoleon al tappeto quindi la vittoria andava ad Ash
 
-Forza Ash, sei stato bravissimo- urlò Misty
-Grazie- disse Ash salutandole e poi si avvicinò a Kenny e gli porse la mano -Bell'incontro-
-Già davvero un bell'incontro- disse stringendogli la mano mentre dagli spalti partiva un forte applauso
-Mi dispiace che Kenny abbia perso- disse dispiaciuta Lucinda
-Qui sento puzza di cotta- disse Burgundy
-Ho la tua stessa sensazione- disse Iris
- M-ma che dite, io e lui siamo solo amici d'infanzia- disse Lucinda un po' arrossita
-Si si certo, dicono tutti così- disse Drew
-Si inizia dall'amicizia e poi pian piano diventa qualcosa di più- disse Misty
-Parli per esperienza personale?- dissero in coro Gold e Vera, beccandosi un pugno in testa
-Ma la smettete, perchè non pensate ai vostri problemi di cuore?- disse rossissima in volto
-Perchè è più divertente pensare ai tuoi- dissero i due amici con un sorriso stampato in faccia
 
 
Nel frattempo negli spogliatoi Charlie si era appena ripresa e chiese a Gary cosa fosse successo e come fosse finito l'incontro di Ash e Kenny; mentre i due ragazzi di Pallet parlavano tornò Paul con delle bottigline d'acqua e un integratore e li diede a Charlie che lo guardava confuso
 
-L'infermiera aveva detto che appena ti fossi ripresa ti dovevamo far bere dell'acqua e dopo l'ho incontrata di nuovo e mi ha consigliato di portarti anche un integratore-
-Grazie- disse Charlie iniziando a bere -tra poco tocca a voi combattere, nervosi?-
-No, sono sicuro di passare il turno- dissero in coro i due e per poi guardarsi in cagnesco
-Beh in bocca al lupo- disse con un sorriso
-Ti sei svegliata finalmente- disse Ash abbracciandola -domani allora saremo avversari-
-E che vinca il migliore tra noi due- disse Charlie stringendo la mano al fratello
 
Gli incontri successivi furono vinti da Paul e Gary, quindi i semifinalisti sono Charlie, Ash, Paul e Gary e i quattro pensarono che gli incontri del giorno dopo sarebbero stati duri da vincere e pensando agli incontri del giorno dopo Paul e Gary si guardarono con aria di sfida poichè entrambi erano intenzionati a vincere contro l'altro


Spero che il capitolo vi sia piaciuto e scusatemi per il ritardo ma ho cercato di metterlo il prima possibile. Un grazie a tutti quelli che mi seguono e al prossimo capitolo :D

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Capitolo 9
*** Gli incontri finali ***


09
-Signori e signore oggi è l'ultimo giorno del torneo in cui si terranno le semifinali e dopo una pausa di due ore, i due allenatori vincitori si scontreranno nell'incontro finale. Bene allora iniziamo col presentare i primi due sfidanti: Charlotte Ketchum e Ash Ketchum- disse la presentatrice e gli spettatori iniziarono ad incoraggiare i due allenatori

Quando i due fratelli si sentirono chiamare entrarono nell'area di battaglia e si misero ai due lati opposti del campo. Appena l'arbitro dette inizio all'incontro i due fratelli mandarono in campo i loro pokemon: Pikachu e Lapis
Il primo attacco fu sferrato da Pikachu che attaccò subito con Tuono che colpì in pieno Lapis. Lapis allora attacca con Comete e Pikachu usa Attacco Rapido per evitare l'attacco ma mentre evitava l'attacco non si accorse che l'avversario si era avvicinato ed aveva usato Ritorno che colpì in pieno il povero Pikachu. Pikachu allora usò di nuovo Tuono ma stranamente l'attacco elettrico appena si avvicinò all'avversario cambiò traiettoria

-Ma che succede?- disse Ash
-Ash guarda dov'è caduto l'attacco- urlò Misty dagli spalti

Ash seguì il consiglio di Misty e confuso guardò il luogo dov'era caduto l'attacco e notò una fioca luce gialla che proveniva da quel luogo. Aguzando lo sguardo notò una sfera elettrica gialla che emanava piccole scintille

-Cos'è quella sfera?- disse Iris girandosi verso gli amici, sperando che almeno i suoi amici avessero capito cosa fosse
-è una sfera elettrica creata da Lapis, serve per attrarre l'elettricità ma posso farlo soltanto se gli attacchi elettrici sono caricati positivamente- disse Kenny mentre osservava attentamente l'incontro
-Quindi all'inizio Lapis si è fatta attaccare di proposito dal Tuono- disse Spighetto pensieroso - è stata davvero un'idea molto astuta e penso che ci abbia messo anche molto tempo per ideare una strategia del genere-
-Avrà una bella gatta da pelare Ash, chissà come risponderà- disse Silver
-Anche Ash è un allenatore in gamba, quindi sono sicura che troverà un modo per contrastarla- disse Misty sicura

-Beh Pikachu non conosce solo Tuono, vai Pikachu usa Codacciaio-

La coda del pokemon si illuminò e divenne più resistente e si scagliò contro Lapis che evitò l'attacco ma Pikachu passò subito al contrattacco e Lapis non riuscì ad evitare il secondo colpo e cadde un po' più distante. Appena si rialzò Lapis attaccò con Scintilla e Ritorno mentre Pikachu usò Locomovolt e entrambi i pokemon subirono molti danni dall'attacco. Pikachu allora attaccò ancora con Attacco Rapido che Lapis evitò e Pikachu allora usò Codacciaio che colpì Lapis e la scaraventò vicino la sfera elettrica e sia Lapis che Pikachu erano allo stremo

-Mi aspettavo qualcosa di meglio da Charlie, era partita bene con la strategia di deviare gli attacchi elettrici- disse Emy con superiorità -alla fine è tutto fumo e niente arrosto-
- Ma non è ancora finita la battaglia- disse Gold con un sorriso -e la sua strategia non si limitava a deviare i colpi-
-Cosa intendi?- chiesero gli altri confusi

Lapis si alzò e mise la sua coda nella sfera che dopo pochi secondi scomparve e Lapis emetteva scintille dalle sue guance. Ash, vedendo che la sfera era scomparsa disse a Pikachu di usare Tuono e Charlie fece altrettanto. I due attacchi si scontrarono creando una fortissima esplosione ed alzando un fitto polverone e nessuno riusciva a vedere chi avesse vinto, appena scomparve il polverone si accorsero che Pikachu era a terra mentre Lapis anche se era molto ferita era ancora in piedi, quindi l'incontro lo vinse Charlie che abbracciò il fratello e complimentandosi per il bell'incontro

-Ora ho capito- disse Chicco alzandosi di scatto dal suo posto -Charlie è un genio-
-Perchè? E soprattutto, cos'hai capito?-
-Quella sfera non serviva per deviare gli attacchi ma per assorbirli-
-E che cambia scusa- chiese Lucinda
-Forse ho capito cosa intende Chicco- disse Burgundy -la sfera che ha assorbito gli attacchi di Pikachu si è caricata anche della sua elettricità e quindi Lapis alla fine ha potuto assorbirla-
-Ma Pikachu ha usato solo un attacco Tuono- disse Lucinda
-Ma ha assorbito anche l'elettricità emessa da Pikachu durante l'attacco Locomovolt e comunque penso che abbia assorbito anche un po' di elettricità dal corpo di Pikachu- disse Burgundy
-ma se le cose stanno così allora assorbe anche l'elettricità da Lapis- disse Emy -quindi la sfera avrebbe dovuto assorbire anche l'elettricità di Minun, quindi non la portava in vantaggio-
-No- disse Kenny -la carica della sfera e quelle di Lapis sono uguali quindi si respingono e rimanevano nel corpo di Lapis e dopo ha assorbito l'elettricità che Pikachu aveva perso-
-Comunque basta parlare di loro. Concentriamoci sul prossimo incontro: quello tra Gary e il mio adorato Paul- disse Emy preparandosi per fare il tifo


Subito dopo l'incontro i due fratelli si avviarono negli spogliatoi e a metà via incontrarono Gary e Paul che si avviavano verso il campo di battaglia e nel frattempo si guardavano con aria truce. Appena notarono i due fratelli smisero di guardarsi e si congratularono con i due fratelli per l'incontro mozzafiato mentre Gary sbeffeggiava l'amico

-Davvero molto gentile da parte tua Gary- disse irritato Ash -pensa a concentrarti sul tuo incontro dato che tocca a voi combattere adesso
-Come se fosse difficile battere questo marmocchio- sbuffò Gary
-Non lo sai che non si deve mai sottovalutare il proprio avversario? E comunque la vittoria sarà mia- disse Paul irritato, lanciando un'occhiataccia a Gary
-Nei tuoi sogni forse- disse Gary ricambiando l'occhiata irritata
- Signori spettatori adesso inizieremo il prossimo incontro e il vincitore combattera contro la finalista Charlotte- disse la presentatrice
-Ragazzi smettetela di litigare, sta per iniziare il vostro incontro, muovetevi- disse Charlie spingendo i due verso lo stadio

Mentre i due avversari si avviavano al loro campo di battaglia, i due fratelli correvano verso gli spalti per assistere all'incontro tra i loro amici. Arrivati sugli spalti, Charlie e Ash assistettero ad un litigio tra Lucinda ed Emy

-Ragazze ma cosa succede- disse Ash mettendosi tra le due ragaze -perchè state litigando?-
-Non stiamo litigando- disse Emy -sto spiegando a Lucinda che Paul è nettamente superiore a Gary e vincerà senz'alcun dubbio lui l'incontro- e girò la faccia nella direzione opposta a dove si trovava Lucinda
-Sei tu che ti sbagli l'incontro lo vincerà Gary, Paul è solo uno sbruffone-
-Perchè non la smettete e non guardate l'incontro così scopriremo chi ha ragione tra voi?- disse Spighetto
-Ottima idea, tanto sono sicura di aver ragione io- dissero insieme Lucinda ed Emy sedendosi ai loro posti
-Secondo te chi vorresti come tuo avversario Charlie?- chiese Iris
-Beh non saprei...- disse titubante Charlie - Forse Paul dato che io e lui siamo rivali- disse con un leggero rossore
-Non è che c'è qualche motivo? Spesso succede che nella rivalità sfocia l'amore- disse con malizia Drew
-Parli per esperienza personale, Drew?-
-Ah ah, colpito e affondato Drew- disse tra le risate Silver, facendo ridere anche Gold e Charlie
-N-non so di c-cosa tu stia p-parlando- disse col viso rosso Drew
-Shhhh ragazzi sta per iniziare l'incontro- disse Kenny, mentre Drew gli mimava un grazie

-Che l'incontro abbia inizio- url l'arbitro mentre i due ragazzi facevano uscire i loro pokemon dalla pokeball. Gary aveva scelto Blastoise mentre Paul aveva scelto Weavile. Weavile, sfruttando la sua velocità, riuscì ad attaccare per primo con Nottesferza ma mentre stava per colpirlo Blastoise iniziò a librarsi in aria

-Cosa succede?-disse stupito Spighetto
-C'est génial, usare l'attacco Idropompa per alzarsi in aria- disse Burgundy
-Infondo stiamo parlando sempre di Gary Oak- disse adorante Lucinda
-Se continua così vincerà Gary, giusto Charlie?- disse Ash voltandosi verso la sorella che non rispose perchè era troppo contentrata sull'incontro

-Pensi davvero di avere la vittoria in pugno solo per quest'attacco? Non farmi ridere, io e il mio Weavile abbiamo appena iniziato-
-La stessa cosa vale per me e Blastoise-
Blastoise, ancora a mezz'aria, usò Bottintesta e aumentò la fora d'impatto del colpo aumentando la pressione dell'attacco Idropompa e colpì in pieno Weavile che atterrò malamente qualche metro più distante dalla sua posizione iniziale. Prima che si rialzasse, Blastoise usò l'attacco Idrocannone e colpì in pieno Weavile e Paul assunse un'espressione preoccupata. Charlie si alzò in piedi e iniziò ad urlare

-Ti vuoi dare una svegliata o no Paul? Se continui così ti farai battere come un pivellino e tu sei molto più bravo di così, quindi datti una svegliata e inizia a combattere bene- e detto questo Charlie si sedette con un'espressione arrabbiata
-Che caratterino- disse Spighetto -si vedi che siete molto legati- disse Spighetto guadagnandosi un'occhiataccia da Charlie
-L'ho fatto solo perchè se viene sconfitto facilmente sarebbe sminuita anche io dato che siamo rivali- disse Charlie con un tono poco credibile

Paul, sentendo le parole di Charlie, si rincurò e lanciò uno sguardo agguerrito a Gary che ricambiò volentieri. Weavile si rialzò velocemente e usò di nuovo Nottesferza e Blastoise lo evitò di nuovo usando Idropompa ma poco dopo atterrò malamente a terra

-Che succede?- disse Gary sorpreso
-Pensavi davvero di poter usare due volte lo stesso trucco? Dopo aver capito come facevi è bastato congelare l'acqua nei cannoni di Blastoise-

-Ingegnoso, così gli impedisce anche di usare Idropompa e Idrocannone- disse Chicco
-Finalmente sta dando il meglio di sè Paul- disse Vera esultando
-Che bello, Paul vincerà- urlò felice Emy
-Non cantare vittoria troppo presto, Può ancora usare Bottintesta e un altro attacco che non ha ancora mostrato- disse serio Gold - la partita è tutt'altro che finita-

-Un'ottima idea la tua ma non così buona da fermare Blastoise, usa Idrovampata- il pokemon obbidì e riuscì a scongelare i cannoni
-Beh sarebbe stata una delusione finire l'incontro così facilmente-
Weavile, sfruttando l'acqua sparsa sul terreno da Idropompa, congelò il campo di battaglia ed iniziò a scivolare sul ghiaccio per muoversi più velocemente ed iniziò ad attaccare l'avversario con Nottesfera e Geloraggio e Blastoise, anche se riuscì ad evitare metà degli attacchi stava perdendo energia ed aspettò che Weavile fosse abbastanza vicino per attaccarlo con Idrovampata che causò molti danni a Weavile che subito dopo usò Neropulsar. Blastoise usò Idrovampata sui blocchi di ghiaccio e si alzò una fitta nebbia che diminuiva la visuale e dopo attaccò con Bottintesta e Idropompa, mentre Weavile rispose con Nottesferza; i due attacchi si scontrarono e i due pokemon caddero entrambi a terra e due allenatori, così come tutti gli spettatori dello stadio, attendevano che uno dei due pokemon di rialzasse ed entrambi si rialzarono ma si tenevano in piedi a stento. Ormai sia Gary che Paul avevano capito che l'attacco che il loro pokemon avrebbe sferrato sarebbe stato decisivo quello che avrebbe decretato il vincitore e quindi decisero di far sferrare ai loro pokemon il loro attacco più potente: Blastoise usò Idrocannone potenziato con Idropompa mentre Weavile usò Iperraggio e Neropulsar; questi attacchi crearono una forte esplosione che scaraventò entrambi i pokemon distanti ed entrambi gli allenatori iniziarono ad incoraggiare i propri pokemon a rialzarsi e, così come prima, entrambi i pokemon iniziarono a rialzarsi ma Blastoise svenne per la stanchezza mentre Weavile si reggeva a stento.

-Il vincitore dell'incontro è Paul, con il suo Weavile- urlò l'arbitro mentre la folla esultava
-Bell'incontro- disse Paul stringendo la mano a Gary
-Se ti aspetti qualche complimento da parte mia, aspetterai invano perchè non arriveranno- disse seccato Gary andandosene irritato negli spogliatoi

-è stato un incontro sensazionale Gary, siete stati bravissimi e Paul ha vinto solo per un colpo di fortuna- disse Lucinda cercando di consolare Gary
-Siete stati entrambi bravissimi, davvero- disse Ash congratulandosi con Paul e Gary
-Anche se Paul l'ha scampata per un soffio- disse ridendo Vera e in risposta Paul le scompigliò i capelli
-Così impari- disse sorridendo e poi si voltò verso Charlie -e grazie per il sostegno Charlie-
-Io non ho fatto nient'altro che farti svegliare, dato che stavi lottando malissimo. E comunque non rilassarti troppo perchè il tuo prossimo avversario sarò io e di certo non riuscirai a sconfiggermi questa volta-
-Da come parli sembra quasi che tu mi stia sottovalutando-
-No, questa è una semplice constatazione dei fatti- disse Charlie per poi fargli la linguaccia
-Comunque Charlie prima hai mentito- disse Lucinda -non avevi detto che era indifferente per te chi avrebbe vinto?-
-Io non ho fatto il tifo per nessuno- disse Charlie con il viso rossissimo -ho solo dato una svegliata a Paul dato che più che combattere stava dormendo sul campo-
-Grazie mille per i complimenti Charlie- disse sarcastico Paul
-Di niente, sono sempre disponibile a farti questi complimenti-
-Comunque penso che sia meglio che voi portiate i vostri pokemon al centro pokemon, si sono stancati molto negli incontri- disse Spighetto

I quattro semifinalisti decisero di seguire il consiglio di Spighetto e portare i loro pokemon al centro pokemon per farli medicare e gli altri li accompagnarono

-Bene ragazzi mi potreste mostrare i vostri pokemon?- disse una signora sui trent'anni con i capelli lunghi e rossi, raccolti in una coda di cavallo
-Certo, ma non c'è l'infermiera Joy?- chiese curioso Gary
-No, sono io l'infermiera addetta alla cura dei pokemon di questa scuola, insieme ad altre tre persone che non sono presenti al momento-
-Come? Non ci sono infermiere Joy??- chiese stupita Vera
-Credete che solo le infermiere Joy sappiano prendersi cura dei pokemon? Anche io, così come i miei colleghi ci siamo laureati per curare i pokemon feriti e ammalati- disse l'infermiera offesa per la loro affermazione
-No scusa, non volevamo mancarti di rispetto, solo che siamo abituati a vedere solo infermiere Joy che si occupano di queste cose- disse Drew pacatamente
-Non preoccupatevi è la mia collega che si è arrabbiata per niente- disse un uomo con i capelli corti e biondi -comunque non preoccupatevi, i nuovi studenti reagiscono sempre così. Allora potreste gentilmente mostrarvi i vostri pokemon?-

Paul, Gary e Charlie fecero uscire dalle loro pokeball Weavile, Blastoise e Lapis, Ash invece prese in braccio Pikachu e lo mostrò agli infermieri

-Weavile e Blastoise hanno subito danni molto gravi e le loro ferite sono abbastanza profonde, ma nulla di grave. Rimaneteli qui per due gioni e vedrete che si riprenderanno del tutto-
-Mmm a quanto vedo la tua Minun è in perfetta salute mentre il tuo Pikachu ha soltanto qualche graffio e si è stancato troppo in un incontro pokemon, niente di preoccupante-
-Come può essere?- disse stupita Burgundy -Ha combattuto da poco un incontro, vincendolo in extremis, come può essere che è in perfetta salute?- e iniziò ad osservare Lapis e si accorse che effettivamente gli infermieri avevano ragione
-E che poco dopo l'incontro ho medicato la mia Lapis, forse è per questo che adesso è in perfetta salute- disse un po' titubante Charlie
-Già, forse hai ragione- disse poco convinta Burgundy osservando Charlie e domandandosi come abbia fatto Lapis a guarire così in fretta e cosa ha fatto Charlie per farla guarire.

Mentre Burgundy cercava di chiarire tutti i suoi, tutti quanti decisero di approfittare della pausa per andare a mangiare qualcosa in mensa e quando gli altri si avviarono Burgundy decise di rimandare tutti i suoi dubbi a più tardi, in modo tale da poterci riflettere meglio. Una volta che tutti finirono di mangiare decisero di avviarsi di nuovo verso il campo in cui si sarebbe tenuto l'incontro tra Paul e Charlie

-Benvenuti a tutti voi. Ora sta per cominciare l'attesa finale in cui si scontreranno Paul di Rupepoli e Charlotte di Pallet.- disse la presentatrice e subito dopo entrarono i due sfidanti

Appena l'arbitro annunciò l'inizio dell'incontro Paul e Charlie mandarono in campo i loro pokemon: Electivire e Aura. Aura fu la prima ad attaccare usando Ritorno che andò a segno, Electivire subito dopo usò Fuocopugno che fu velocemente parato da Aura. Approfittando della vicinanza Electivire usò Tuono e, dato che i pokemon erano in contatto tra loro una parte dell'elettricità dell'attacco colpirono anche Electivire che, grazie ad elettrorapid, non subì danni ed aumentò anche la sua velocità. Aura allora si allontanò da Electivire ed usò Forzasfera che Electivire riuscì ad evitare facilmente e quest'ultimo si avvicinò al suo avversario per colpirlo con Fuocopugno che andò a segno

-Però, Paul la sta mettendo in difficoltà- disse Chicco
-Secondo me è acora tutto da vedere, infondo hanno appena incominciato l'incontro e loro devono ancora scaldarsi in pieno- disse Silver
-Forza Paul la puoi battere-. urlò Emy mentre faceva il tifo per Paul
-Dai Charlie ce la puoi fare- urlò Gary

Aura si rialzò subito e si avvicin velocemente a Electivire per colpirlo con Cannonflash e subito dopo con Forzasfera che causarono non pochi danni a Electivire. Electivire usò Energisfera e Tuono ma Aura usò Forzasfera per creare uno scudo con cui proteggersi, subito dopo Electivire attaccò con Fuocopugno e Aura rispose con Forzasfera; Aura, avendo ricevuto molti danni, decise di usare Ondasana su se stessa per curare alcune delle sue ferite e subito dopo attaccò con Ritorno e Electivire rispose con Gigaimpatto: i due attacchi si scontrarono ed entrambi i pokemon che a causa dell'impatto furono scaraventati entrambi alle due estremità opposte del campo. Aura si alzò velocemente e usò Cannonflash su Electivire che, avendo usato Gigaimpatto, non potette rispondere all'attacco; subito dopo Aura usò Ritorno e Forzasfera e il pokemon fu avvolto da una luce blu-azzurra e si avvicinò rapidamente all'avversario che rispose con Gigaimpatto e Tuono e i due colpi si scontrarono e l'impatto alzò un grande polverone sul campo di battaglia e quando iniziò a diradarsi videro solo un pokemon ancora alzato mentre l'altro era al tappeto

-Il vincitore dell'incontro è......-


Buonasera a tutti, scusatemi per il tremendo ritardo ma ho avuto dei problemi col computer e quindi non ho potuto aggiornare la storia, quindi vi scongiuro di perdonarmi. Spero di riuscire a pubblicare il prima possibile il prossimo capitolo, ma non vi assicuro nulla perchè non sono molto affidabile.
Ringrazio tutti quelli che stanno leggendo la mia storia ma in particolar modo  A q u i l e g i a  e  ran_miki_sue  perchè hanno commentato la mia storia, sono stata molto felice di sapere ciò che ne pensate e, come faccio in tutti i capitoli, vi esorto a commentare la mia storia, perchè mi fareste molto felice e se mi date dei consigli, meglio ancora. Comunque adesso vi saluto e spero che questo capitolo vi sia piaciuto

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Capitolo 10
*** Segreti e feste ***


10
-Il vincitore dell'incontro è Electivire, quindi il vincitore del torneo è Paul- disse la presentatrice entusiasta -Un bell'applauso ad entrambi i finalisti e a tutti quelli che hanno partecipato al torneo-

La folla andò in visibilio per lo splendido incontro a cui avevano assistito: i due pokemon si erano dati filo da torcere ed avevano combattuto al massimo.
Charlie si avvicinò alla sua Aura ringraziandola per l'ottimo incontro, poi le fece una carezza sul capo, la fece rientrare nella sua pokeball per poi dirigersi verso gli spogliatoi. Poco dopo anche Paul fece rientrare il suo pokemon nella sua pokeball e andò negli spogliatoi, come entrò negli spogliatoi Charlie si congratulò e gli tese la mano ma Paul le strinse un polso, la tirò verso di sè e l'abbracciò

-Paul ma che ti prende?- disse Charlie imbarazzatissima, ma ricambiò comunque l'abbraccio
-Non lo so, avevo soltanto voglia di farlo- sussurrò Paul un po' a disagio

I due rimasero così per qualche minuto, fin quando non sentirono un romore di passi nel corridoio e decisero di staccarsi

-Congratulazioni per la vittoria Paul- urlarono tutti, eccetto Gary
-è stato davvero un bell'incontro, davvero elettrizzante- disse euforico Gold
-Era da parecchio che non vedevo un incontro lotta tra voi due, mi ero proprio dimenticata come fosse emozionante vedervi lottare- disse Vera, battendo il pugno con Paul
-Anche se la piccola orgogliosa è stata sconfitta, come ci si sente?- chiese Drew per stuzzicarla
-è la stessa sensazione che provi tu quando vieni battuto ad una gara, amico mio- disse Charlie scherzosamente e dando una pacca amichevole all'amico
-Colpito e affondato mio caro- disse ironicamente Silver
-Non ci si poteva aspettare niente di meno da Paul- disse Emy con sguardo trasognante, poi si girò e guardò in cagnesco Charlie -di certo una mocciosa come te non avrebbe mai potuto competere con un allenatore come lui-
-La mocciosa qui presente è arrivata in finale ed ha messo in seria difficoltà Paul che ha vinto in extremis- disse Charlie ricambiando l'occhiataccia a Emy
-Dai non litigate- disse Misty mettendosi in mezzo alle due ragazze -non siamo qui per litigare ma per congratularci col vincitore- e dopo queste parole Charlie si scusò e abbassò la testa dispiaciuta mentre Emy voltò la faccia offesa.
Mentre stavano discutendo qualcuno entrò ed iniziò a battere le mani, tutti si girarono verso la persona appena entrata e videro Jake in piedi che li guardava freddamente
-Che ci fai qui Jake?- disse freddamente Charlie
-Sono venuto semplicemente a congratularmi con il vincitore- disse con tono freddo Jake -anche se mi ha davvero deluso quest'incontro, mi aspettavo qualcosa di meglio da te, Charlie-
-Capita anche ai migliori di perdere- disse freddamente Charlie
-Se solo avessi usato le tue abilità il tuo avversario avrebbe perso sicuramente-
-Non so di cosa tu stia parlando, Jake- disse con voce un po' tremante Charlie
-Se non sai di cosa io stia parlando perchè ti trema la voce?- concluse Jake
Non sapendo cosa rispondere, Charlie abbassò lo sguardo e Jake se ne uscì con un sorriso sghembo. Per un paio di minuti ci fu il completo silenzio nella stanza e gli unici rumori erano le urla della folla nello stadio. Il primo a rompere il silenzio fu Gary
-Cosa intendeva dire con quelle parole Charlie?- ma Charlie non rispose
-Perchè non rispondi Charlie- disse Ash prendendola per le spalle, scuotendola -vuoi rispondere o no-
Charlie scosse la testa, si tolse le mani del fratello dalle spalle per poi scappare fuori gli spogliatoi
-Perchè non risponde?- chiese alterato Ash, mettendosi una mano tra i capelli
-Non avresti dovuto reagire in quel modo Ash, non hai visto che tua sorella era sconvolta?- disse alterato Paul -se ne vorrà parlare, sarai lei a dircelo-
-Ma è mia sorella, sono solo preoccupato per lei- disse con un tono di voce tra il triste e il preoccupato
-Penso che ora abbia solo bisogno di essere lasciata sola- disse Misty appoggiando una mano sulla spalla di Ash -e quando si sentirà meglio glielo potrai chiedere di nuovo, ma non insistere come prima-
-Ok- disse sospirando Ash

Charlie corse a perdifiato fino ad arrivare al tetto della scuola, stare lì, in quel luogo isolato si sentiva tranquilla ed ora aveva solo bisogno di riflettere. Prese una delle sue pokeball e fece uscire Aura, si guardò intorno e, appena si accorse di essere sola, appoggiò una mano sulla testa del pokemon che era ferito e affaticato, chiuse gli occhi e si concentrò. Dopo un po' riaprì gli occhi e iniziò ad accarezzare la testa del pokemon che ora era in piena salute
-Ti senti meglio Aura- disse guardando Aura che annuì e guardò intensamente la sua allenatrice
-No, non sono preoccupata, sono solo confusa. Secondo te che devo fare?- disse guardando la sua Lucario che le rispose con dei versi guardando decisa la sua allenatrice
-Hai ragione Aura, glielo dirò appena mi sentirò pronta- disse con un sorriso, facendo rientrare Aura nella pokeball e scese dal tetto per poi correre dai suoi amici. Appena li vide corse più veloce, si fermò di fronte a loro e fece un inchino
-Scusatemi tutti per come mi sono comportata, non avrei dovuto reagire così- disse dispiaciuta Charlie
-Non preoccuparti, non è colpa tua- disse gentilmente Drew
-Infatti, è colpa di qualcuno che ti ha aggredito- disse Iris voltandosi verso Ash
-L'unico che deve scusarsi sono io. So che non è niente ma quando ti ho vista così mi sono preoccupato per te e mi sono comportato male con te- disse dispiaciuto Ash e, sentito ciò, Charlie abbracciò il fratello e quando si allontanò da lui gli sorrise
-Quando ti senti pronta di parlare con noi, noi stiamo qui ad ascoltarti- disse Lucinda
-Grazie a tutti voi- disse sorridendo
-Bene, ora che ci siamo chiariti passiamo ad argomenti più importanti- disse seria Emy
-Di che argomenti parli?- chiese curioso Gary
-Ovvio, come festeggiare la vittoria di Paul-
-Non voglio festeggiare- disse Paul allontanandosi dal gruppo
-Che gli prende? Non solo vogliamo festeggiare la sua vittoria- disse seccata Iris
-Non arrabbiatevi, Paul è fatto così, non gli piacciono molto le feste- disse Vera
-è solo una persona riservata ecco tutto- disse Gold per far calmare l'amica
-Asociale- disse tra i denti Gary
-Beh, se non c'è il vincitore non ha senso festeggiare. Io torno in camera- disse Burgundy dirigendosi verso il dormitorio
-Vengo anch'io- disse Chicco raggiungendo Burgundy
-Allora vad...-cercò di dire Spighetto ma fu subito zittito da Silver che gli tappò la bocca. Iris allora si voltò verso gli altri con aria minacciosa per fargli capire di non seguirli. Appena si furono alontanati i due ragazzi, Silver liberò il verdino e Iris tirò un respiro di sollievo
-Ragazzi ma che vi prende?- chiese confuso Gary
-Infatti, che modi sono questi?- disse seccata Emy -Perchè ci avete impedito di andare con loro-
-Per lasciarli da soli, ovvio- disse Drew
-Perchè?- chiese Lucinda, mentre Ash, Gary, Emy, Vera e Spighetto guardavano gli altri per aspettare una loro risposta
-Ma siete seri?- chiese sarcastica Misty mentre loro annuivano
-Non ci posso credere!- disse Charlie battendosi una mano sulla fronte
-Su, meglio lasciar perdere. Prima o poi ci arriveranno anche loro- disse Kenny
-Io ne dubito altamente- disse Iris
-Ehi, non offendete-
-Lasciamo stare, meglio andarci a prendere qualcosa al bar- disse Silver scuotendo la testa e facendo cenno agli altri di seguirlo
-Scusate io salto, preferisco andare un po' a riposare. Divertitevi- disse Charlie, salutandoli con la mano e si avviò verso il dormitorio prendendo una strada diversa da Burgundy e Chicco per lasciarli da soli

Intanto Chicco e Burgundy erano a metà strada per arrivare al dormitorio ma non si erano ancora detti nemmeno una parola e l'unico rumore che si sentiva era quello dei loro passi. All'improvviso Chicco si fermò ed iniziò ad arruffarsi i capelli
-Ehm Chicco, che ti prende?- disse confusa Burgundy
-Scusa, non ci pensare- disse con il volto rosso, ma poco dopo scosse la testa per riprendersi -è solo che dovevo prendere coraggio-
-Coraggio? Per cosa?- chiese curiosa Burgundy
-Ecco vedi, da un po' di tempo mi sono accorto che t...t...- cercava di dire Chicco con il viso rosso per l'imbarazzo mentre la ragazza lo guardava molto confusa
-Accorto di cosa?- chiese Burgundy, mettendo una mano sulla spalla di Chicco per incoraggiarlo a continuare
-Non ce la faccio a dirlo- disse rosso in volto
Il ragazzo, capendo di non avere il coraggio di dire a Burgundy quello che voleva dirle decise di dimostrarglielo. Fece un respiro profondo per tranquillizzarsi, la guardò dritta negli occhi, facendola arrossire, le prese dolcemente il viso e la baciò. Burgundy, non aspettandosi un bacio si irrigidì ma poco dopo strinse tra le mani la camicia di Chicco per farlo avvicinare più a se e ricambiò il bacio. Dopo un po' si separarono e Chicco, tenendole ancora il viso tra le mani, appoggiò la propria fronte a quella della ragazza e la guardò negli occhi
-Tu mi piaci Burgundy-
Burgundy appena sentì queste parole divenne tutta rossa, abbracciò Chicco e appoggiò la testa sulla sua spalla
-Anche tu mi piaci- sussurrò Burgundy, diventando, se è possibile, ancora più rossa e strinse pi forte òa camicia di Chicco
-Allora vuoi essere la mia ragazza?-
Appena Burgundy sentì quelle parole pensava di essersele immaginate, quindi sciolse l'abbraccio e guardò il viso di Chicco che la stava guardando in attesa di una risposta con il viso rosso per l'imbarazzo. Appena vide Chicco in quello stato capì che non se l'era immaginato e quindi buttò le braccia al collo di Chicco e lo baciò
-Lo devo prendere come un si?- chiese dolcemente e scherzosamente Chicco
-Non fare domande idiote- sussurrò Burgundy imbarazzata e Chicco l'abbracciò
-Grazie, non ti immagini neanche quanto io sono felice-

Charlie aveva appena raggiunto il dormitorio, fortunatamente senza incontrare i due amici, dato che non li voleva disturbare. Mentre stava per entrare notò che qualcuno era seduto sul tetto ma, essendo troppo lontano, non riusciva a capire chi era e, curiosa, decise di andare anche lei sul tetto. Appena la ragazza raggiunse il tetto si accorse che la persona sul tetto altri non era che Paul e si avvicinò all'amico
-Come mai qui da solo?-
-Avevo voglia di guardare le nuvole- disse stendendosi sul tetto ed appoggiando la testa sulle proprie braccia e Charlie lo imitò
-Non te la senti di dirmi come mai sei scappata?-
-Non lo so. Non me la sentivo di parlare del mio segreto, soprattutto mi sorprende sapere che lo conosca anche Jake, poi Ash mi ha aggradito e non sapevo cosa fare se non scappare per riflettere-
-Su cosa?-
-Se parlarne o meno di quello che parlava Jake- disse con aria un po' cupa Charlie
-E cosa hai deciso?- disse Paul voltandosi verso Charlie e guardandola intensamente
-Che sarebbe meglio parlarne a qualcuno di cui mi fidi- disse Charlie per poi voltarsi verso Paul -Se io te ne parlo, sei disposto ad ascoltarmi e non dirlo a nessuno?-
-Certo, non ne farò parola ad anima viva- disse con fermezza Paul
-Grazie- disse sorridendo Charlie per poi raccontare tutto

-Io ho deciso- disse Emy alzandosi di scatto dalla sedia, facendo quasi rovesciare il suo succo
-Cosa avresti deciso?- chiese annoiata Iris
-Di organizzare una festa a Paul-
-Perchè insisti tanto per fare questa festa? Infondo ha detto che non la vuole- rispose Ash
-No, lui ha detto così perchè non voleva forzarci nell'otganizzargli una festa-
-Secondo me ha detto che non vuole la festa, perchè non vuole la festa- disse Kenny
-Eddai, aiutatemi- supplicò Emy e tutti allora furono costretti ad accettare. Andarono al dormitorio e iniziarono ad addobbare una stanza del dormitorio che, precedentemente era un salotto.
-Ecco fatto- disse Spighetto asciugandosi la fronte -ora è tutto pronto-
-Se ci fossero stati anche Chicco, Burgundy e Charlie avremmo faticato sicuramente di meno- disse Gold buttandosi su un divanetto
-Su non lamentatevi, abbiamo finito in tempo no? Ora possiamo anche rilassarci un po'- disse Silver sedendosi vicino all'amico, mettendo le braccia sotto la testa ed appoggiando i piedi sul tavolino
-Togli subito le gambe dal tavolo- disse Emy spostando con la scopa le gambe del ragazzo dal tavolino
-Rompiscatole- disse tra i denti Silver mentre Gold tratteneva a stento le risate
-Ora dobbiamo chiamare gli altri per farli venire- disse Lucinda scrivendo un messaggio a Burgundy -Burgundy ha risposto! Ha detto che lei e Chicco stanno venendo-
-Charlie invece ha detto di avvertirla di quando sono arrivati tutti- disse Drew leggendo il messaggio dell'amica
-Come mai?- chiese Kenny
-Ha detto che si sta allenando con Paul e che lei, quando sarà tutto pronto, lo trascinerà qui-
-Eccoci, siamo arrivati- dissero Burgundy e Chicco con il fiatone

Come entrarono in stanza Iris li squadrò da capo a piedi e quando si accorse che si tenevano per mano fece un sorriso complice. Quando i due si accorsero che l'amica aveva notato che si tenevano per mano se le lasciarono senza farlo notare agli altri.
Dopo un quarto d'ora arrivarono anche Charlie e il festeggiato
-Congratulazioni Paul- dissero tutti
-Contento che ti abbiamo anzi, che ti ho organizzato?- chiese Emy stringendo un braccio di Paul -spero ti piaccia-
-Quale parte di " non voglio festeggiare" non ti era chiara?- disse sospirando Paul e staccandosi di dosso Emy
-Idiota, non solo ti prepariamo una festa tu ti lamenti pure?- disse irritato Gary
-Non ho detto questo, solo che non mi piace festeggiare. Tutto qui- disse Paul sedendosi sul divano
-Su non dovete arrabbiarvi, tutti noi abbiamo organizzato la festa quindi divertiamoci- disse Ash
-Ha ragione Ash oggi bisogna divertirsi- disse gasata Charlie -quindi diamo inizio alla festa-
-Con cosa iniziamo?- chiese Vera
-Io direi di fare karaoke, siete d'accordo?- chiese Kenny
-Ok, se non vi dispiace inizio io a cantare- disse elettrizzata Emy -vi farò sentire la mia splendida voce-
-Guarda Emy, non vedevamo l'ora- disse sarcasticamente Lucinda
Come sentì quelle parole Emy le lanciò un'occhiataccia ed andò vicino allo stereo e scelse la canzone da cantare e mentre cantava guardava con aria di sfida Charlie e Lucinda ed iniziò a cantare

"I'm too cool for you
You see I'm all beauty, brains and talents
I got it all
Well others have to try all their lives
Still they never get the call
That's the difference  between you and me
Obliviously
I'm a natural
I'm the real deal"


-é parecchio egocentrica la ragazza- disse Charlie annoiata
-davvero perfetta per lei questa canzone- disse sarcasticamente Lucinda
Quando finì la canzone fece un incino e lanciò uno sguardo di sfida a Lucinda e Charlie
-Provate a fare di meglio- disse passando il microfono a Charlie
-Io passo, non ho voglia di cantare- disse annoiata Charlie, dando il microfono a Drew, che gli era seduto affianco
-La nanerottola è stonata ed ha paura di non reggere il confronto?- disse acidamente Emy -infondo non tutti sono bravi come me-
-Non voglio cantare per il semplice motivo che non ne ho voglia- disse un po' spazientita Charlie
-Dicono tutti così i perdenti- disse acidamente Emy
Charlie allora riprese il microfono da Drew, si alzò dal divano e fronteggiò Emy
-Se proprio ci tieni a sentirmi cantare ti accontento- disse Charlie dirigendosi al centro della sala

Charlie allora chiuse gli occhi ed aspettò che partisse la base ed appena sentì le prime note della canzone aprì gli occhi ed iniziò a cantare, stando però totalmente concentrata sulla canzone. Sentiva come se le parole della canzone uscissero spontaneamente dalla sua bocca e chiuse di nuovo gli occhi e si lasciò trasportare dalla canzone, era come se lei e la musica fossero diventate una cosa sola. Appena finì la canzone riaprì gli occhi e vide la faccia stupita di tutti i suoi amici poichè nessuno l'aveva mai sentita cantare, ad eccezione di Ash

-Wow Charlie sei migliorata molto dall'ultima volta che ti ho sentito cantare- disse Ash abbracciando sua sorella
-Grazie mille Ash- disse un po' in imbarazzo Charlie
-Quindi tu sai cantare?- chiese Misty
-Si, perchè non lo sapevi?- chiese confuso Ash
Misty allora mise un braccio intorno al collo di Charlie ed iniziò a spettinarla
-Che bugiarda, avevi detto che eri stonata e hai fatto cantare sempre me al tuo posto-
-Ma tu sei più brava di me- disse Charlie, liberatasi da Misty e le passò il microfono -Dai ora tocca a te cantare-
Passarono molto tempo a cantare fin quando alcuni ragazzi del dormitorio non gli chiesero di spegnere la musica perchè dovevano studiare o andare a dormire, così decisero di sedersi di nuovo sui divani e stavano decidendo cosa fare
-Perchè non ci vediamo un altro film?- chiese Gold
-Basta che non è di nuovo un film romantico
- disse Kenny
-Dai vediamo un altro film romantico- chiese invece Lucinda
-L'altra volta abbiamo scelto noi ragazze il film, questa volta tocca ai ragazzi scegliere- disse Iris
-Un bel film d'azione- disse gasato Ash
-Non c'è un'altra scelta?- chiese Vera
All'improvviso si spensero le luci e Gold accese una torcia sotto il suo mento, per darsi un'aria più inquietante
-Perchè non vediamo un film dell'orrore?- chiese con voce macabra Gold facendo sussultare alcuni di loro
-Come hai fatto a spegnere le luci se tutti stiamo seduti?- chiese Silver con voce un po' tremante
-Si dai vediamo un film dell'orrore- disse Ash
-Un'ottima proposta Gold- disse Kenny
-Ripensandoci non è male come idea vedere un film d'azione- disse Iris mentre tremava leggermente
-Non avrete mica paura di un film?- disse Gold con ancora la torcia in mano e una voce macabra
Vera allora si alzò e dette un pugno sulla testa a Gold
-La smetti di fare l'idiota? Ora dammi la torcia- disse autoritaria Vera
Gold allora le diede la torcia e si alzò per accendere la luce
-Allora vogliamo vederlo si o no questo film dell'orrore?- disse con un sorriso poco rassicurante Gold
-Ok, tu che ne dici Charlie? Non hai detto niente-
Appena terminò di fare la domanda, Gary si voltò verso Charlie che stava leggermente tremando. Drew allora si girò anche lui verso Charlie e vedendola gli scappò una risata
-Ma che hai da ridere?- chiese Kenny
-è che mi fa sempre ridere vedere Charlie che nasconde di essere spaventata dai film horror- disse tra le risate Drew
-Non è vero che ho paura dei film horror- disse Charlie prendendo Drew per il colletto della maglia
-
Certo, come no. Allora perchè prima stavi tremando?- disse con un  sorriso sghembo Drew, liberandosi dalla presa dell'amica
-è che io..... avevo freddo- disse Charlie poco convinta
-Che mocciosa, aver paura di un film dell'orrore- disse acida Emy
-Ognuno ha le sue debolezze, va bene?- disse irritata Charlie
-Allora è deciso, vediamo il film horror- disse gasato Ash inserendo nel videoregistratore il dvd del film

Durante il film Charlie mise le gambe sul divano, le strinse con le braccia e vi appoggiò il viso per non vedere le scene più spaventose, Lucinda invece abbracciò Kenny e nascose il viso sul suo petto e quest'ultimo sorrideva soddisfatto, Emy tremava spaventata e si coprì la faccia con le mani, Misty invece tremava come una foglia e Ash l'abbracciò per farla calmare, Chicco e Burgundy invece si abbracciarono e parlavano tra loro, ignorando completamente il film, Spighetto e Silver invece presero un cuscino mentre tutti gli altri guardarono interessati il film. Quando il film finì e accesero la luce Gold si girò verso gli altri
-Vi è piaciuto il film ragazzi?- chiese interessato Ash
-Davvero un bel film- disse Emy
-Perché, sei riuscita a vedere il film anche con le mani davanti gli occhi? Complimenti- disse Vera ridendo
-Sempre meglio che tremare come Charlie-
-Io mi sono coperta gli occhi solo per le scene di squartamento ma il resto l'ho guardato- disse Charlie, gonfiando le guance come una bambina
-La prossima volta guardiamo un film d'azione, vi prego- disse Silver
-Perchè? Non era male come film- disse Iris mentre mangiava dei pop-corn
-Come ha fatto a piacerti un film del genere- disse Spighetto un po' pallido
-A quanto vedo sei rimasto scioccato dal film fratellone- disse Chicco guardando Spighetto
-Infatti, potevi fare come Chicco, al posto di guardare il film si è messo a parlare con la ragazza che le piace ignorando il film- disse Charlie
-Charlie, la smetti di mettere in imbarazzo le persone- la sgridò Misty
-Perché dovrebbe essere in imbarazzo se si sono messi insieme?- disse Paul
-Cosa?!- urlarono tutti in coro, ad eccezione di Paul, Charlie e i due fidanzati
-Ecco, prima ci siamo dichiarati e ci siamo messi insieme- disse imbarazzata Burgundy
-E voi come avete fatto a capirlo?- chiese Silver
-Beh prima li abbiamo incontrati nel corridoio e ce l'hanno detto- disse Charlie tranquilla
-Ah ecco come avete fatto, mi sembrava strano che tu te ne fossi accorta dato che non sei molto sveglia in queste cose- disse Silver
Charlie allora gli diede un calcio sulla gamba facendo cadere a terra il povero Silver
-Così impari- disse facendogli la linguaccia -e guarda che neanche tu sei molto sveglio-
-Perché?- disse Silver ma Charlie non gli rispose
-Come mai non ci avete detto niente?-
-Perchè non volevamo stare al centro dell'attenzione, infondo oggi è la giornata di Paul- disse Burgundy
-Non mi importa un granchè- disse Paul -anzi, odio essere al centro dell'attenzione- concluse sorridendo
-Bando alle ciancie, ragazzi si è fatto tardi, meglio che andiamo a dormire- disse Spighetto
Notando che si era fatto tardi decisero di andare tutti a dormire, dato che il giorno seguente dovevano svegliarsi presto per seguire le lezioni.



Salve a tutti, come potete vedere sono riuscita a pubblicarlo abbastanza presto, non avrei mai pensato di riuscire a pubblicarlo tanto in fretta a causa di impegni ma con un po' d'impegno sono riuscita a pubblicarlo :D
Voglio ringraziare tutti quelli che hanno letto la mia storia e che la sta seguendo. Vorrei ringraziare in particolar modo Nice to meet you  e  Dark Legend Trainer  per aver recensito la mia storia e per i consigli che mi hanno dato, grazie mille. Voglio anche ringraziare  QueenLove_Koishi_Komeiji per averla messa tra le preferite, A q u i l e g i a, DZ13, fedina e, di nuovo, Nice to meet you per averla messa tra le seguite e Kirito e, nuovamente, fedina per averla messa tra le ricordate; grazie mille, sono contenta che apprezzate il mio lavoro e spero di non deludere nessuno. In questi giorni ho notato le persone che non sono poche le persone che mi sostengono e quindi ho cercato di pubblicare il prima possibile, quindi mi sentivo in debito con voi :D
Come in ogni capitolo  vi esorto a recensire la mia storia perchè le vostre recensioni mi fanno sempre piacere e mi motivano a continuare la mia storia :D
Arrivederci al prossimo capitolo

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Capitolo 11
*** Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse ***


11 Scusate se questo capitolo è più breve rispetto ai precedenti ma mentre perdevo tempo sul web ho letto due frasi che mi hanno ispirato e con una di queste volevo proprio concludere il capitolo. Mi dispiace se vi ho fatto perdere tempo con questa introduzione e vi auguro buona lettura


-Bene bene ragazzi, sono felice che sia finito il torneo perchè domani potrò finalmente fare una verifica scritta delle vostre conoscenze nella mia materia- disse il coordinatore della 3 B
Appena fece quest'affermazione tutti gli studenti dissero in coro "no" e allora il professore continuò
-Mi dispiace farvi fare una verifica ma sono costretto a farla per capire quanto siete preparati- disse il professore con un sorriso
-No scusi lei professore se non l'abbiamo capita- disse una studentessa guardando in cagnesco i suoi compagni
-Non si preoccupi, ci fa piacere fare una verifica- disse un'altra ragazza

-Che sceme- sussurrò Charlie sbuffando
-Perchè?- chiese Chicco
-Si sono fatte ingannare dal sorriso falso del prof e dal suo "bel faccino"- sussurrò Charlie facendo il gesto delle virgolette
-Signorina Ketchum a quanto vedo le piace molto parlare, preferisce fare una verifica orale per caso?- disse il professore sorridendo ancora
-No, non vorrei recarle disturbo- disse Charlie con un sorriso falso
-A quanto vedo il professore ti ha puntata amica mia- sussurrò Gold dispiaciuto
-Comunque signorina Ketchum se nella prova scritta prenderà otto potrei anche toglierle il brutto voto dell'ultima volta, sempre che ci riesca-
-Non si preoccupi, ce la farò- disse con sicurezza Charlie

Detto questo il professore iniziò a fare un riepilogo degli argomenti degli anni passati e parlò degli argomenti che probabilmente sarebbero stati nella verifica.
Nella 4 C non andava certo meglio, il professore di matematica, subito dopo l'appello, iniziò a spiegare alcuni teoremi

-... quindi il teorema di Ruffini vi serve per scomporre un polinomio di grado n in due polinomi di grado n-1 e 1. Può essere....- disse il professore mentre scriveva gli appunti alla lavagna
-Che noia questa lezione e soprattutto non si capisce un tubo- sussurrò Ash
-Se provassi a seguire un po' meglio il professore forse capiresti, Ashy- disse Gary
-La smetti di chiamarmi in questo modo Gary- disse Ash irritato
Mentre Gary stava per rispondere lui e Ash furono colpiti da due gessetti sulla fronte e iniziarono a cercare con gli occhi chi era stato
-Oak, Ketchum la smettete di discutere durante le mie lezioni- disse con voce autoritaria il professore - o vi devo cacciare dall'aula-
-Ma professore è stato Ga...- stava per dire Ash ma fu zittito da Misty
-Li scusi professore, non volevano disturbarla- si scusò Misty con il professore
-Per questa volta ve la faccio passare liscia- disse il professore per poi tornare a spiegare
Mentre Misty stava scrivendo i suoi appunti fu colpita da un fogliettino di carta e quando lo prese si accorse che c'era scritto qualcosa
"Grazie mille Misty, ti dobbiamo un favore"
Letto il messaggio scrisse sul foglietto qualcosa e lo lanciò ad Ash e Gary
" Allora per sdebitarvi mi offrirete il pranzo :P"
Dopo fu colpita da un altro foglietto ma non c'era scritto niente, allora si girò verso Ash e Gary e notò che quest'ultimo aveva il quaderno di matematica alzato con su scritto "CRUDELE" e appena lesse la scritta le scappò una piccola risata e gli rispose con una linguaccia per poi riprendere a scrivere appunti


Dopo le lezioni, il gruppetto si riunì a mensa e si sedettero al tavolo per parlare di come fosse andata la giornata

-Niente di che, una giornata come le altre- disse Iris -voi?-
-A noi la prof di scienze non la finiva di spiegare, stavo quasi per addormentarmi- disse Emy sbadigliando
-Scusa Misty ma dove sono Ash e Gary?- chiese curiosa Lucinda
-A prendere il pranzo-
-Ma già ce l'hanno sul tavolo- disse Vera indicando i due vassoi
-Sono andati a prendere il mio, me lo dovevano- disse Misty bevendo un succo
-Ma dove sono quelli della 3 B?- chiese Silver mentre mangiava un pezzo di carne
-Eccoci- disse Gold
Appena entrarono a mensa Burgundy andò a salutare il suo fidanzato con un bacio per poi sedersi vicini. Subito dopo arrivarono anche Ash e Gary con il vassoio di Misty che li ringraziò con un sorriso
-Come mai le avete portato il pranzo?- chiese Spighetto
-Perchè Ash ha urlato e il professore ci aveva sgridati e se non fosse stato per Misty il prof ci avrebbe cacciati- disse Gary
-Vedi che è colpa tua se stavamo per essere cacciati dall'aula- disse irritato Ash
-Ma sei stato tu ad urlare in classe-
-Io non ho urlato-
-Basta! Smettetela immediatamente- disse Drew -Ora sedetevi e mangiate-
-A proposito dov'è Charlie?- chiese curioso Gary
-è andata a studiare per la verifica di domani- disse Paul mentre posava il suo vassoio sul tavolo e si sedeva
-Non era meglio se mangiava qualcosa prima?- chiese un po' preoccupata Vera
-Glil'ho detto anch'io a quella testarda ma ha detto che avrebbe mangiato qualcosa più tardi- disse Gold irritato
-Ma di che materia si tratta?- chiese Kenny
-Letteratura- 
-Da quando Charlie si impegna in letteratura? Io sapevo che odiava quella materia- disse Kenny
-Il professore ha detto che avrebbe cancellato il suo brutto voto se avesse preso otto- spiegò Chicco
-Ma dato che il prof gli ha detto che dubitava che sarebbe riuscita a prenderlo lei ha deciso di impegnarsi al massimo e prendere più di otto- disse Gold
-Tipico di Charlie- disse Paul con un piccolo sorriso sulle labbra
Finito il pranzo Misty e Kenny andarono in piscina ad allenarsi, Silver andò nella sala del consiglio studentesco, Chicco andò al campo di calcio, Paul andò in stanza a studiare mentre gli altri andarono in segreteria ad iscriversi ai corsi pomeridiani.

Nel frattempo Charlie era nella sua camera a studiare ma aveva qualche difficoltà
-Cavolo perchè non riesco a capire cosa vuole dire questo scrittore, maledizione-
Dopo detto questo Charlie prese il libro di letteratura e lo scaraventò sulla porta. Poco dopo sentì bussare alla porta e si alzò per aprire e vedere chi era e vide Paul che abbassò lo sguardo, notò il libro sul pavimento e lo raccolse
-Di solito tu per studiare lanci i libri all'aria?- chiese sarcastico Paul
Charlie a quell'affermazione arrossì e prese bruscamente il libro dalle mani di Paul. A quella reazione Paul rise e Charlie gonfiò le guancie e voltò la faccia dall'altro lato e questo fece ridere ancora di più Paul che smise di ridere solo quando sentì lo stomaco di Charlie brontolare e lei arrossì
-Non hai mangiato, vero?- chiese apprensivo Paul
Charlie annuì a Paul che le porse un sacchetto di carta in cui vi era un panino che aveva preso al bar prima di andare lì. Charlie allora lo abbracciò e lo ringraziò ma appena si accorse di averlo abbracciato si staccò di scatto da Paul ed entrambi avevano il volto arrossito per l'imbarazzo. L'imbarazzo fu rotto dal brontolio dello stomaco di Charlie e la ragazza decise che era meglio mangiare
-Come mai hai lanciato il libro a terra?- chiese Paul mentre Charlie stava buttando la carta del panino
-Ehm, non ho capito alcune cose- disse un po' imbarazzata Charlie
-Fammi vedere cosa non hai capito che te lo spiego io- disse Paul
-Ecco io non capisco questa frase- disse Charlie indicando un rigo di un canto
Paul allora si avvicinò a Charlie per leggere quale frase intendesse
-Con questa frase Dante voleva enfatizzare la forza dell'amore travolgente tra i due amanti e la frase vuole dire che se una persona è amata veramente non può far altro che ricambiare, ecco cosa vuole dire con "amor, ch'a nulla amato amar perdona"*, hai capito?-
Detto ciò Paul si voltò verso Charlie per vedere se aveva capito e si accorse che il volto di Charlie era molto vicino al suo ed entrambi iniziarono ad avvicinarsi senza accorgersene e stavano quasi per baciarsi quando entrò Iris
-Ehi Charlie ancora a studiare?- disse Iris
Quando vide i due molto vicini e che stavano per baciarsi arrossì di botto e stava per andarsene ma fu più veloce Paul che salutò velocemente le due e se ne andò. Mentre succedeva tutto ciò Charlie rimase paralizzata e appena metabolizzò l'accaduto arrossì come un peperone e si mise le mani davanti il volto
-Scusami tanto se ti ho disturbato mentre "studiavi" con Paul- disse Iris, anch'essa imbarazzata per aver interrotto i due -Ma cosa stavate studiando?-
-Mi stava spiegando il V canto dell'Inferno della Divina Commedia- disse Charlie ancora imbarazzata -Mi stava spiegando il significato di "amor ch'a nulla amato amar perdona"-
-Ah "Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse"*. Fammi indovinare, non leggeste più avante questo giorno* vero?- disse ridendo
-La smetti Iris di prendermi in giro-
-Ahah, allora avevo visto giusto-
-Eh?-
-A te piace Paul- disse saltellando da una parte all'altra della stanza - e non provare neanche a negarlo, è palese che ti piace- disse infine indicandola
-Si vede così tanto?- disse Charlie e Iris annuì
-Non preoccuparti non se ne accorto nessuno e io non ne farò parola con anima viva, lo giuro- disse Iris con la mano destra sul cuore e la sinistra alzata
Charlie quando la vide così rise sollevata e l'abbracciò, ringraziandola. Dopo essersi ripresa si ricordò del test di letteratura del giorno dopo e si mise a studiare con l'aiuto di Iris e rimasero fino a tardi a studiare letteratura

Drew era appena tornato nella sua camera e si era steso sul letto per riposarsi un po' ma mentre stava per appisolarsi sentì un rumore brusco provocato dalla porta della sua stanza. Quando aprì gli occhi vide Paul un po' rosso in volto e con una faccia tra lo sconvolto, l'imbarazzato e il seccato; Drew preoccupato si alzò di scatto dal letto e si avvicinò a Paul
-Paul che hai?- chiese preoccupato Drew -Che ti è successo?-
Paul rispose alla domanda con un tono di voce molto basso e Drew infatti non capì nulla e chiese all'amico di calmarsi e ripete cosa ciò che aveva detto. Paul seguì il consiglio dell'amico e, dopo un respiro profondo, rispose alla sua domanda
-Io e Charlie stavamo quasi per baciarci- disse Paul con voce bassa
-Che cosa?- urlò Drew -Che intendi con "quasi"?-
-E che Charlie mi aveva chiesto di spiegarle una cosa e mi ero avvicinato per leggere cosa c'era scritto e dopo averglielo spiegato mi sono girato verso di lei ed eravamo molto vicini ed ho avuto l'istinto di baciarla ma poco prima è entrata Iris e me ne sono andato- disse Paul in imbarazzo
-Cavolo- disse semplicemente Drew mettendosi una mano nei capelli
Mentre Paul pensava a ciò che era successo gli venne in mente un verso di quel canto e rise pensando quanto fosse adatto a quello che era successo, anzi quello che stava per succedere con Charlie:

"Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse"


*Come ho già detto anche nella storia queste frasi sono delle citazioni del V canto dell'Inferno della Divina Commedia, una frase a cui ho messo l'asterisco, ovvero "non leggeste più avante questo giorno" diciamo che ho tratto ispirazione da un verso di quel canto in cui Dante scrive "quel giorno più non vi leggemmo avante". Tanto per la cronaca io sono ignorante e mentre scrivevo queste frasi avevo il canto davanti, la mia memoria non è così buona.
Grazie mille per aver letto questo capitolo e mi scuso ancora del fatto che è molto breve, mi rifarò ( spero ) nel prossimo capitolo. Voglio ringraziare soprattutto Dark Legend Trainer per aver recensito, ma soprattutto voglio ringraziare DZ13 perché mi ha dato un'idea per la storia ma per ora non ho potuto ancora metterla in atto. Ringrazio anche MegaDarky per aver messo la mia storia tra seguite.
Vi esorto a recensire la storia, anche per messaggi privati, poichè mi fa sempre piacere sapere cosa gli altri pensano della mia storia. Se volete darmi consigli, critiche, correggere errori o, perchè no, darmi anche qualche idea fatelo perchè a me fanno sempre piacere e dato che questa storia verrà lunga delle idee in più di certo non mi faranno certo male
Un abbraccio a tutti e al prossimo capitolo :D

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Capitolo 12
*** Squarcio dimensionale e Benedizione della foresta ***


12
Il giorno della verifica era arrivato e in classe tutti gli studenti erano molto nervosi poichè si erano dovuti preparare in poco tempo per l'esame a causa del poco preavviso del professore, molti di loro infatti avevano dormito poco a causa di quella verifica, soprattutto le ragazze che volevano fare bella figura con l'affascinante professore. Alcuni studenti stavano ancora con la testa sui libri, a ripedere più e più volte gli argomenti che il professore aveva detto di rivedere con maggior attenzione e solo pochi studenti in aula non stavano ripetendo in questo momento

-Charlie chiudi quel libro! Se continui così ti verrà un mal di testa e ti scorderai anche le cose che già sai- gli consigliò Gold
La ragazza stava ripetendo con attenzione le regole dell'analisi del testo, poichè sospettava che una parte della verifica vertesse proprio su di essa e quando sentì Gold lo zittì con un gesto della mano
-Infatti Charlie, le cose che non ricordi bene scrivile sul banco-affermò Chicco
Charlie allora si girò verso il banco dell'amico non notando nessuna scritta, allora Chicco spostò un po' il quaderno e notò gli appunti scritti sul banco
-Chicco secondo me sbagli a fare così perchè il prof potrebbe spostarti di posto- disse Gold -sono molto più sicuri i bigliettini-
Gold allora poggiò il braccio sul banco e mostrò i fogliettini nascosti nei polsini; si alzò dalla sedia e mostrò i bigliettini nascosti nella cintura e sotto la vita dei pantaloni, si sedette nuovamente ed alzò la gamba per mostrare i bigliettini nascosti nei calzini, nelle scarpe e poi mostrò loro che si era scritto  degli appunti persino sotto le suole delle scarpe
-Gold non so se sei idiota o se sei un genio-affermò Charlie
-Per questa domanda stanno cercando una risposta i più grandi scienziati della regione, amica mia. A proposito avete visto Paul? è da ieri a mensa che non lo vedo- domandò ad un tratto Chicco
A quelle parole Charlie si mise di nuovo a ripetere dicendo di non sapere nulla e a quella reazione Gold capì che era successo qualcosa tra i due ed era deciso a scoprire cosa fosse. Poco prima del suono della campanella videro la porta aprirsi ed entrare Paul con il fiatone in aula e quando vide Charlie arrossì un po' ed entrambi si salutarono imbarazzati, senza guardarsi negli occhi, subito dopo salutò anche Chicco e Gold e si sedette al suo posto.
Dopo qualche minuto dall'arrivo di Paul arrivò il professore di letteratura e le ragazze andarono in visibilio quando lo videro. Il professore fece l'appello e chiamò una ragazza e le chiese di consegnare ai compagni le schede della verifica di letteratura
-Bene ragazzi questa verifica si divide in due parti: la prima parte è rispondere alle domande di teoria e le domande sono a risposta aperta con un limite di cinque righi ognuna, la seconda parte invece dovete leggere il brano che vi ho dato e rispondere alle domande di analisi che si trovano sul retro del foglio. Per fare questa verifica avete tre ore di tempo quindi vi consiglio d'incominciare non appena vi saranno consegnate le fotocopie e impegnatevi al massimo, mi raccomando-
Quando furono consegnate i fogli della verifica Charlie pensò che a volte la vita è davvero strana, poichè su uno dei fogli vi era scritto: "Analizzare il seguente brano: V canto dell'Inferno"
Charlie fu una delle prime a consegnare il suo compito che, a suo parere, era andato benissimo dato che era riuscita a rispondere a tutte le domande ed era riuscita anche a fare delle domande facoltative della verifica.
Il professore allora iniziò a correggere alcune delle verifiche e la prima, casualmente, fu proprio quella di Charlie e il professore si stupì molto di non aver usato quasi mai la penna sul compito della ragazza e le mise otto meno
-Mi dispiace Ketchum ma non sei riuscita a prendere otto, ti ho dovuto mettere otto meno perchè vi erano alcuni errori che non potevo non contare- disse il professore con un sorriso falso sul volto -quindi non posso toglierle il brutto voto all'orale-
-Non si preoccupi, quel voto lo riuscirò a recuperare- esclamò decisa Charlie
Appena finirono la verifica avevano una materia amata da tutti gli studenti: educazione fisica. Anche la persona meno sportiva del mondo ama questa materia poichè l'ora di educazione fisica è il momento in cui ci si diverte di più, si può chiacchierare liberamente e si rimane in bagno per perdere tempo insieme a studenti di altre classi. Dato che era una bella giornata e dato che faceva ancora abbastanza caldo il professore decise di tenere la lezione di educazione fisica all'esterno anzichè nella palestra.Arrivati nello spiazzale in cui avrebbero tenuto la lezione si accorsero che c'era anche un'altra classe a fare educazione fisica: la 4B. I due professori decisero allora di fare una partita di calcio tra le due classi e gli studenti che non giocavano sarebbero stati le riserve e la tifoseria della classe. Nella 3 B giocarono Paul in attacco, Chicco come centrocampista e Gold come portiere; nella 4B invece Ash e Misty come attaccanti e Gary come centrocampista. Charlie naturalmente era rimasta a bordocampo per fare il tifo per la sua classe quando ad un tratto una ragazza saltò addosso a Charlie abbracciandola
-Come sono contenta di fare educazione fisica con te scricciolo- urlò una ragazza
La ragazza aveva dei capelli corti e biondo scuro, quasi castano, indossava un cerchietto tra i capelli per non farli finire davanti agli occhi; era alta e di corporatura media. Ma ciò che colpiva maggiormente le persone erano i suoi occhi che erano di un colore molto particolare: gli occhi erano azzurri con sfumature verdi e grigie e per questo motivo, a seconda del tempo, apparivano di un colore diverso.
Appena sentì quel soprannome si staccò bruscamente la ragazza da dosso facendola cadere a terra
-Quante volte ti ho detto di non chiamarmi in quel modo Wendy- urlò Charlie
-Dai non essere così cattiva con me scricciolo-
-Charlie ma chi è questa ragazza?- chiese Gold
-Piacere io mi chiamo Wendy Zephyr e sono un'allenatrice pokemon e sono la presidentessa del club di teatro-
-Ecco come vi conoscete, fate parte dello stesso club- disse Ash
Charlie allora presentò i suoi amici a Wendy e quest'ultima si dimostrò subito molto amichevole con tutti loro. Poco dopo dovettero interrompere la loro chiacchierata poichè stava per iniziare la partita e mentre loro giocavano, Charlie e Wendy fecero il tifo, ognuna per la propria classe. Il primo tempo era finito 1 a 0, grazie ad Ash che era riuscito a segnare un goal nella porta avversaria e dato che un ragazzo della 3 B si era fatto male per continuare la partita dovette entrare Charlie come centrocampista e Chicco si spostò in attacco
-Forza scricciolo ce la puoi fare- urlò con tutta la sua voce Wendy facendo imbarazzare Charlie
I primi dieci minuti della partita furono giocati nel campo della terza che si dovette chiudere in difesa ma grazie a Gold non riuscirono neanche ad avvicinarsi alla porta. Quando Gold riuscì a recuperare la palla la passò a Charlie che iniziò ad andare nell'altra metà campo e tutti gli avversari non riuscivano a tener testa alla velocità di Charlie che, arrivata sotto rete, calciò la palla che andò a sbattere contro il palo ma Chicco riuscì a colpirla con un colpo di testa facendo un meraviglioso goal e grazie ad esso, le due squadre erano pari. Dopo questo goal la palla fu rimessa in gioco e Ash si avviava verso la porta ma Chicco riuscì subito a rubargli il pallone e passarlo a Charlie che poco dopo fu rubata facilmente da Misty che passò la palla ad Ash che, essendo marcato, non poteva far altro che passare la palla a Gary che appena ebbe la palla corse verso la porta ma Paul lo marcava stretto e appena Ash si liberò dagli altri giocatori gli passò la palla e riuscì a superare la difesa degli avversari ma Gold riuscì a rubargli la palla e cercò di passarla a Chicco ma Gary, capite le intenzioni di Gold, riuscì a bloccare il passaggio per poi fare un magnifico goal portando di nuovo in vantaggio la sua squadra. Dopo pochi minuti suonò la campanella e la partita fu vinta dalla 4 B grazie ai goal di Ash e Gary e quest'ultimo si girò verso Paul e lo guardò con aria di superiorità
-Guarda e impara come si gioca, moccioso-
Però Paul ignorò completamente Gary ed andò negli spogliatoi a cambiarsi poichè dovevano tornare in classe per seguire l'ultima lezione della giornata
Durante l'ultima ora la 4 A aveva lezione di musica, quindi il professore li portò nel laboratorio di musica. Essendo la prima lezione di musica che la classe seguiva, tutti gli studenti dovevano decidere quale strumento dovevano suonare. Kenny appena entrò prese subito la chitarra mentre Drew come strumento invece scelse il basso
-Non avrei mai pensato che tu sapessi suonare il basso, amico-
-Perchè scusa?-
-Non so, sembravi più tipo da pianoforte o da violino-
-Ad essere sincero anche io non ti ci vedevo proprio con la chitarra, ti avrei visto bene con il sassofono-
-Dato che questa è la prima lezione, oggi non suonerete ancora ma dovrete formare dei gruppi di due o tre persone e la settimana prossima dovete eseguire un brano a vostra scelta. Vi consiglio di scegliere con cura i vostri compagni- consigliò il professore
-Io direi che noi due saremo un ottimo duo- asserì Kenny
-Ti sbagli- disse Drew con voce seria -noi saremo il miglior duo-
-Così si parla Drew- concordò Kenny battento il cinque con il suo amico

Dopo le lezioni il gruppetto si incontrò in mensa come ogni giorno ma, mentre stavano andando in mensa, Ash si accorse di essersi dimenticato un quaderno in classe e quindi tornò in aula per cercarlo. Fortunatamente non ci mise molto tempo per cercarlo, dato che l'aveva rimasto sul banco, quindi prese il quaderno e si avviò in mensa quando si scontrò con Jake. Durante lo scontro Jake notò che Ash portava al collo un ciondolo con una pietra strana di un colore simile allo smeraldo
-Hey stai più attento a dove vai- disse irritato Ash
-Sei stato tu a finirmi contro quindi non dare la colpa a me- disse Jake fissando il ciondolo di Ash
-Beh non importa. Io però voglio dirti una cosa: non avvicinarti più a mia sorella Charlie-
-Perchè? Sennò cosa mi fai?-
-Saranno guai grossi per te-
-Non preoccuparti con le abilità che ha, anche volendo non riuscirei a farle del male- affermò Jake
-Di cosa stai parlando? Dimmelo-
-Guarda che io non do nulla per nulla. Se vuoi quest'informazione devi fare una cosa per me-
-Io non farò nulla di male- gli urlò contro Ash
-No, nulla del genere. L'unica cosa che devi fare è toglierti il ciondolo e non indossarlo per un po'. Mi raccomando, mettilo in un luogo sicuro, quella è una pietra molto rara e preziosa-
Ash guardò stranito Jake e pensava che era meglio non eseguire i suoi ordini ma poi pensò a sua sorella ed aveva paura che fosse in pericolo quindi decise, anche se un po' riluttante, di togliersi il ciondolo che iniziò pian piano a perdere il suo colore e divenne trasparente efissò per qualche istante la pietra, cercando di capire perchè avesse cambiato colore. Dopo un po' si ricordò il motivo per cui si era tolto il ciondolo e si girò verso Jake lanciandogli uno sguardo carico di rabbia e preoccupazione
-Ora dimmi tutto quello che sai su Charlie-
-Adesso non posso parlartene. Questa notte vieni in questo luogo e li ti dirò tutto ciò che vuoi sapere su tua sorella-
Jake si avvicinò ad Ash e gli diede un foglio e subito dopo se ne andò mentre mille dubbi assalivano il povero Ash: perchè Jake gli ha detto di non indossare il ciondolo? Perchè non l'ha preso? Perchè la pietra era diventata trasparente? Ma soprattutto cos'era quest'abilità di Charlie di cui Jake parlava?
Quando andò in mensa Ash era stranamente silenzioso e chiunque gli domandasse cosa avesse lui rispondeva che si stava impressionando e che lui non aveva niente. Dopo aver mangiato decisero di andare un po' all'aria aperta per allenarsi un po' con i loro pokemon ma mentre stavano andando fuori Ash ebbe una forte emicrania e all'improvviso vide qualcuno che scivolava dalle scale e stava per cadere, ma non era riuscito a capire chi fosse. Poco dopo le immagini scomparvero dalla sua testa e gli passò l'emicrania. La scena che aveva visto nella sua mente non sapeva cosa fossero ma gli fecero provare una strana sensazione, aveva l'impressione che quelle immagini fossero reali. Anche se sentiva il bisogno di sfogarsi con qualcuno per capire cosa gli era successo, non disse nulla ai compagni per non farli preoccupare inutilmente.
Mentre camminavano Lapis, la Minun di Charlie, uscì dalla pokeball, corse sulle scale e Charlie allora l'inseguì. Quando vide quella scena Ash ebbe un brutto presentimento, molto simile ad un deja vu, e, mentre inseguiva Lapis, sua sorella scivolò dalle scale ma fortunatamente Ash riuscì ad afferrarla prima che cadesse e si facesse male
-Grazie mille Ash, se non fosse stato per te ora starei in infermieria- lo ringraziò sua sorella
Dopo averlo ringraziato si accorse che Ash aveva un'espessione shockata ma non gli diede troppo peso perché pensava fosse dovuto al fatto che poco prima lei stava per cadere dalle scale.
Si allenarono tutto il giorno e prima di andare ognuno nelle proprie camere ebbe una visione toccando Charlie: lei ad otto anni che giocava con un Riolu e subito dopo vide lei a dodici anni piena di graffi e lividi che si arrampicava lungo una montagna ripida insieme ad un Lucario, probabilmente il suo.
Durante la notte, mentre il suo compagno di stanza e il suo Pikachu dormivano, Ash decise di andare al luogo d'incontro che aveva stabilito Jake per sapere cosa gli aveva fatto, ma soprattutto per sapere qualcosa su sua sorella. Appena arrivato lì riconobbe subito il ragazzo e gli corse incontro
-Cosa mi hai fatto?- urlò irritato -Come mai ho strane visioni?-
-Io non ho fatto niente, l'unica cosa che ho fatto è stato farti togliere il sigillo che bloccava la tua abilità-
-Di cosa parli? Sigillo? Abilità? Centra per caso con Charlie? Dimmi tutto- disse furioso Ash
-La pietra che portavi al collo bloccava la tua abilità, il tuo potere-
-Di che potere parli?- chiese Ash dopo essersi calmato
-Il tuo potere si chiama Squarcio Dimensionale. Con questo potere tu puoi avere delle visioni su cose successe nel passato o cose che devono succedere nel futuro. Chi è stato a darti quella pietra?- domandò Jake
-Mio padre quando avevo tre anni perchè facevo dei sogni strani e disse che serviva per tenere lontano gli incubi-
-Molto probabilmente si era accorto dei tuoi poteri e ti ha dato quella pietra per sigillarli-
-Comunque non sono qui per parlare di questo. Dimmi cos'è l'abilità di Charlie-
-L'abilità di tua sorella si chiama "benedizione della foresta". Ogni dieci anni a Smeraldopoli nasce un bambino che ha la capacità di leggere il pensiero dei pokemon, curarli e, quelli che riescono a legare cuore e mente con i propri pokemon, riescono a risvegliare il potere nascosto di ogni pokemon, facendo si che possano mostrare la loro vera potenza, ma usare questo potere richiede molta energia quindi la persona in questione perde i sensi-
.-Sei sincero?- chiese dubbioso Ash
-Prova a pensarci: mentre combatteva con me il suo Charizard all'improvviso è diventato più potente e poco dopo l'incontro è svenuta. Dopo che i suoi pokemon avevano combattuto erano in perfetta forma. Tutte queste informazioni non combaciano con quello che ti ho appena detto?- chiese serio Jake ed Ash non potette che dargli ragione. Quindi sia lui che sua sorella hanno dei poteri ma erano rimaste ancora delle domande senza risposta
-Perchè hai fatto in modo che i miei poteri si risvegliassero? E poi perchè mia sorella nascondeva il suo potere?-
-Perchè i tuoi poteri mi torneranno utili. La risposta all'altra domanda la conosce solo una persona quindi solo lei può dartela- disse Jake prima di usare Teletrasporto di Gardevoir per sparire nel nulla.
Ash rimase per un po' lì fermo mentre cercava di capire tutto quello che aveva scoperto e più pensava a ciò che aveva detto Jake e più pensava che il ragazzo non stesse mentendo poichè nel suo racconto troppe cose combaciavano con la realtà e alcune cose a cui prima non riusciva a dare una spiegazione adesso poteva dargli una spiegazione plausibile. Doveva quindi fidarsi di Jake? L'unica che poteva fargli capire la verità era sua sorella.
Quando aprì la porta della stanza, entrò facendo meno rumore possibile e mentre stava per mettersi al letto si accese la luce e Gary e Pikachu fissavano arrabbiati Ash
-Dove sei stato Ash?- chiese Gary
-Mi sono svegliato e non riuscivo ad addormentarmi così sono andato a fare una passeggiata- rispose Ash senza guardare ne l'amico e ne il suo pokemon, A quella risposta Gary lo fissò dubbioso, poi si avvicinò all'amico, lo afferrò per le spalle e lo fece voltare in modo tale da trovarsi faccia a faccia con Ash
-Dimmi la verità Ash e fallo guardandomi in faccia-
-Non è successo nulla Gary, ora per piacere andiamo a dormire- esclamò con voce esausta e preoccupata Ash
-No, non posso dormire sapendo che il mio migliore amico non sta bene, e non dire il contrario perchè da quando sei arrivato in mensa che sei strano. Ti prego dimmi cosa ti è successo- gli chiese Gary con un tono di voce preoccupato
Ash all'iniziò lo fissò pensieroso, poi si sedette sul suo letto ed invitò Gary a fare lo stesso e, appena Gary si sedette, Ash iniziò a raccontare ciò che gli era successo, parlandogli anche della sua abilità ma non fece parola di ciò che Jake gli aveva detto su Charlie.
-Quindi quel ciondolo che indossi sempre sotto la maglietta era una specie di sigillo per bloccare il tuo potere, stento ancora a crederci-
-Anche io non riuscivo a crederci, ma poi ho pensato alla visione che avevo avuto su Charlie che scivolava dalle scale e al fatto che mio padre quando mi regalò il ciondolo disse di non togliermelo mai-
-Quindi tuo padre aveva capito che tu avevi lo Sguardo Dimensione-
-Si dice Sguardo Dimensionale Gary- lo corresse Ash -comunque penso di si dato che mio padre era un archeologo e si interessava molto a questo genere di miti-
Detto ciò lo sguardo di Ash si fece triste e i suoi occhi divennero lucidi e cercò di nasconderlo all'amico, Pikachu allora, vedendo il suo allenatore triste, si avvicinò e strofinò il suo musetto vicino alla mano del suo allenatore mentre Gary appoggiò una mano sulla spalla dell'amico e cercò di consolarlo poichè sapeva che Ash stava pensando a suo padre che ormai non poteva più riabbracciare. Appena Ash si riprese un po' si voltò verso i suoi amici e li ringraziò per il sostegno ed andarono a dormire. Poco prima di addormentarsi Ash pensava a cosa avrebbe dovuto chiedere a sua sorella l'indomani.


Salve a tutti voi, miei affezionatissimi lettori. Come potete notare sono riuscita a pubblicare molto presto questo nuovo capitolo e di questo devo ringraziare DZ13 poichè è stato lui a darmi l'idea per questo capitolo.
Mi scuso in anticipo se tra un capitolo ed un altro ci metterò molto tempo poichè a causa di impegni non so quando riuscirò ad aggiornare la mia storia, anche se spero vivamente di riuscirci il prima possibile. Con questo voglio dire che non dovete preoccuparvi se non aggiornerò per un po' di tempo perchè io non voglio abbandonare questa storia.
Detto questo voglio ringraziare ancora una volta Nice to meet you per aver recensito la mia storia, grazie mille anche per avermi fatto notare i miei "orrori" d'ortografia, sperando che io non ne abbia fatti altri e mi sto impegnando al massimo per non farne e di correggere gli errori che trovo.
Ringrazio anche XxInfinityxX per aver aggiunto la mia storia tra le preferite e ringrazio N1hal98 per averla messa tra le seguite. Ringrazio anche tutti quelli che leggono la mia storia perchè e grazie a voi che riesco a darmi la giusta carica per continuare a scrivere questa storia e se qualche volta dirò di non volerla continuare vi do io il permesso di uccidermi o di farmi cambiare idea.
Vi esorto a lasciare una recensione alla mia storia o a scrivermi per messaggi privati per chiedermi qualunque cosa o darmi un consiglio, un'idea e quant'altro perchè mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate della storia. Un abbraccio a tutti voi e al prossimo capitolo :D

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Capitolo 13
*** Aria di tempesta ***


13

Era giunta l'alba a Septer City e all'Accademia Pokemon regnava il silenzio. La maggior parte degli studenti stava ancora riposando nella propria camera, mentre altri erano già svegli. Uno di questi era Charlie che, come faceva spesso, si era alzata presto ed era andata a fare jogging. Adorava svegliarsi presto e iniziare a correre senza una meta precisa e senza pensare a niente e a nessuno, correndo riusciva a svuotare completamente la mente da ogni pensiero e preoccupazione e quel giorno sentiva il bisogno di svuotare la propria mente poichè era preoccupata ma non sapeva neanche lei per cosa e non riusciva proprio a liberarsi di questa strana sensazione. Dopo aver corso un quarto d'ora, Charlie si sedette su una panchina, appoggiò i gomiti sulle ganbe ed appoggiò la testa sulle sue mani e si mise a pensare e a cercare il motivo di tale preoccupazione e, mentre era concentrata, sentì dei passi dietro di lei che la fecero alzare di scatto e voltarsi verso il suono che aveva udito. Appena notò che era Kenny rilassò le spalle, tirò un sospiro di sollievo e si sedettero entrambi sulla panchina

-Come mai anche tu sveglia a quest'ora?- chiese Kenny
-Non riuscivo a dormire, tu invece?-
-Mi sono svegliato con una strana sensazione, come se stesse per accadere qualcosa- esclamò preoccupato Kennny -come se ci fosse aria di tempesta-
-Spero che sia una sensazione sbagliata- disse Charlie alzando lo sguardo verso il cielo
-Perchè sei così preoccupata?- chiese Kenny mettendole una mano sulla spalla 
-Mi preoccupa il fatto che abbiamo entrambi questa sensazione-
-Sarà soltanto una coincidenza Charlie. Non darci troppo peso-
Charlie allora si voltò verso Kenny notando che ,anche se stava sorridendo, non ne era pienamente convinto delle sue parole e Charlie allora guardò di nuovo il cielo con un'espressione preoccupata
-Mi piacerebbe credere a quello che hai detto ma non ci riesco e, a quanto vedo, non ci credi neanche tu-
Kenny fece una risata nervosa pensando che Charlie avesse proprio ragione. Lui allora si voltò anche lui a guardare il cielo notando delle nuvole che presagivano pioggia


Appena si svegliò, Ash si alzò e si girò verso la finestra ma, appena noto che era ancora l'alba, tornò di nuovo a letto per provare a dormire un altro po' ma si rigirò più e più volte nel letto e, non riuscendo a prendere sonno, si alzò dal letto, si cambiò lasciando un biglietto a Gary, andò a fare una passeggiata per schiarirsi le idee e ripensava ancora a quello che gli aveva detto Jake, se credergli o meno, e alle domande che voleva fare alla sorella
Mentre stava passeggiando senza meta arrivò ad una panchina e vide due persone dall'aria ma, essendo ancora lontano, non riuscì a capire chi fossero. Ash allora decise di avvicinarsi di più e notò che le due persone sulla panchina altri non erano che Charlie e Kenny

-Ciao ragazzi-

-Ciao Ash- ricambiarono Kenny e Charlie con un sorriso appena accennato

-Come mai già svegli?-
-Non riuscivamo a prendere sonno- rispose Kenny
Kenny osservò Ash e si accorse che anche lui era preoccupato e sembrava che volesse chiedere qualcosa a Charlie così decise di lasciarli soli a parlare.
L'aria tra i due era un po' tesa e Charlie, non capendo cosa avesse il fratello, fu la prima a parlare
-Ash che succede? Cosa ti preoccupa?-domandò Charlie con una voce preoccupata
-Non sono bravo con i giri di parole quindi arrivo dritto al punto- disse Ash mettendo le mani sulle spalle di Charlie
Appena la toccò ebbe subito un forte mal di testa e iniziò a vedere delle immagini prima offuscate, poi divennero sempre più nitide

" Era sera e un uomo che correva con una bambina di sette anni in braccio e seguito da una piccola Riolu e cercava un riparo dalla pioggia
-Papà ho paura- disse la piccola che, tremante dal freddo e dalla paura, abbracciò il padre
-Non avere paura Charlie, è solo un temporale- cercò di tranquillizzarla l'uomo accarezzando la figlia sulla testa
-Non è questo, è che mi sembra che deve succedere qualcosa di brutto- affermò spaventata la bambina, incominciando a piangere
L'uomo allora mise a terra Charlie, l'accarezzò sulla testa per tranquillizzarla e le asciugò le lacrime quando all'improvviso si sentì un'esplosione e ci fu una frana.
L'uomo non potendo evitare la frana, spinse Charlie vicino la piccola Riolu che, vedendo la frana, usò Protezione per proteggere se stessa e Charlie."

Pian piano le immagini nella mente di Ash si fecero sempre meno chiare fino a sparire del tutto e appena capì che ciò che aveva visto era l'incidente in cui era morto suo padre cadde sulle ginocchia e scoppiò a piangere. Charlie guardava seriamente preoccupata il fratello e, anche se non aveva capito cos'era successo, si mise anche lei in ginocchio ed abbracciò il fratello. Come smise di piangere Ash, Charlie sciolse l'abbraccio, prese tra le mani il viso di Ash e gli asciugò le lacrime rimaste
-Cosa c'è Ash? Perchè ti sei messo a piangere?- chiese preoccupatissima Charlie
-I-io ho... ho avuto una visione-rispose Ash con voce tremante
Charlie gli accarezzò dolcemente il viso e cercò di farlo calmare e di non mettergli fretta. Ash appena si calmò un po' raccontò a Charlie quello che era successo il giorno prima: l'incontro con Jake, il ciondolo, le visioni e la discussione con Jake. Charlie lo ascoltò e non lo interruppe.
-Quindi ora vuoi chiedermi perchè nascondevo i miei poteri?- chiese Charlie e suo fratello annuì
-è stato Rocco, il mio insegnante a dirmi di nascondere i miei poteri a tutti e per questo che non te ne ho parlato, avevo paura che dicendotelo ti avrei messo in pericolo-
Ash allora diede un colpo leggero sulla testa della sorella
-Sei una stupida, non sarei stato in pericolo per questo e soprattutto dovevi fidarti più di me-concluse Ash con un sorriso dolce
Charlie allora vedendo il fratello sorridere, ricambiò il sorriso.
 

"Drake hai scoperto qualcosa? La mia pazienza ha un limite"
-Certo capo. Ho scoperto finalmente chi è l'allenatore che possiede lo Squarcio Dimensionale, ma sarà difficile da catturare-
"E mi vorresti spiegare il perché?" chiese alterato l'uomo all'altro capo della ricetrasmittente
-Insieme a lui c'è l'allieva dell'ex campione Rocco-
"Basta che tieni lontano la ragazzina da lui e lo prendi, con le buone o con le cattive. Non accetterò fallimenti" concluse l'uomo per poi terminare la comunicazione
-Dovrò ideare un piano per tenere lontana la ragazzina, è troppo pericolosa-
Drake si mise una mano tra i capelli mentre cercava di ideare un piano per catturare l'allenatore il prima possibile.Appena vide che altri studenti si stavano avvicinando decise che era meglio andarsene da lì prima di essere scoperto, quindi usò Teletrasporto del suo Alakazam per allontanarsi da lì senza farsi notare.

Le lezioni erano ormai incominciate e Paul seguiva con difficoltà le lezioni a causa di una forte emicrania. Cercò di seguire le lezioni guardando alla lavagna ma non riuscì a leggere a causa della vista offuscata e all'improvviso cadde dalla sedia e perse i sensi. Fortunatamente Charlie se ne accorse in tempo e riuscì a fermare la caduta di Paul tirandolo per un braccio
-Ketchum che succede?- chiese il professore allarmato
-Professore Paul è svenuto all'improvviso, posso portarlo in infermeria?- chiese seriamente preoccupata Charlie
-Ok, lo porti in infermieria-
Charlie allora mise una spalla sotto il braccio di Paul e lo portò all'infermeria, poco distante dalla loro aula. Quando entrò fece stendere Paul su uno dei lettini vuoti e chiese all'infermiere di visitare Paul che la rincuorò dicendo che era svenuto a causa dell'abbassamento di pressione e chiese alla ragazza di rimanere in infermeria con lui perchè doveva andare a fare delle commissioni. Charlie, ancora preoccupata per Paul, accettò e chiese all'uomo di avvertire il professore di tutto ciò e lei poco dopo si sedette su una sedia vicino al letto di Paul e lo fissò preoccupata.
L'uomo fissò i due ragazzi, uscì dall'infermeria salutando la ragazza che rispose con un cenno con la mano senza voltarsi verso l'infermiere che, appena uscì dalla stanza, chiuse a chiave la porta e si allontanò con un ghino malefico sul suo viso
-E pensare che non ho dovuto fare niente per farla cadere in trappola- sussurrò a sè stesso per poi allontanarsi dall'infermeria

Le lezioni erano ormai finite e Gold e Chicco corsero verso l'infermeria per vedere come stava il loro amico. L'infermiere li fermò e non gli permise d'entrare  
-Ragazzi non entrate, potreste disturbare gli studenti-
-Ma il nostro amico Paul è in infermeria. Vogliamo solo vedere come sta- disse preoccupato Gold
-Non preoccupatevi, ora ha solo bisogno di riposo. A proposito siete amici della ragazza insieme a lui?- chiese l'infermiere mentre i due annuivano -Mi ha chiesto di dire ai suoi amici e suo fratello di andare nel cortile sul retro della palestra-
-Sa come mai ci ha chiesto questo?- domandò Gold un po' titubante
-Probabilmente si vorrà allenare. Su Gold andiamo ad avvertire gli altri- affermò Chicco tirando Gold per un braccio mentre salutava l'infermiere
I due allora si diresse dai suoi amici notando che mancava all'appello solo Kenny. Chicco e Gold allora riferirono il messaggio di Charlotte agli amici e spiegarono la mancanza di Paul. Mentre camminavano Gold fece una domanda a Drew
-Ma dov'è Kenny?- chiese curioso Gold
-è andato in infermeria perché ha detto di non sentirsi molto bene-
Detto ciò allora si diressero verso il luogo dell'incontro e nessuno di loro immaginava cosa, o meglio chi, aspettasse loro.

Kenny si teneva la testa tra le mani camminando lentamente e oramai la sua emicrania era diventata più intensa, al punto tale da farlo barcollare un po' e quando finalmente raggiunse l'infermeria tirò un sospiro di sollievo e mise una mano sulla maniglia della porta, ma questa non decideva ad aprirsi così iniziò a bussare energicamente e man mano la sensazione che aveva avuto questa mattina si faceva sempre più forte in lui. Charlie s
entendo quei rumori si allarmò e si avvicinò alla porta cercando di aprirla ma non ci riuscì
-Ehi qualcuno mi sente. Potete aprire la porta?- chiese Kenny con voce un po' affaticata a causa dell'emicrania
-Kenny sei tu?- chiese confusa Charlie cercando di aprire la porta -Cavolo perché non si apre questa porta?-
Mentre i due parlavano vicino la porta cercando di aprire la porta, Paul, sentendo la voce di Charlie, aprì gli occhi e cercando di focalizzare il luogo in cui si trovava ma, non avendo capito dove si trovasse, si voltò verso Charlie
-Charlie ma dove siamo?- domandò Paul ancora un po' intontito
-Siamo in infermeria, ti ho portato qui perchè eri svenuto. Ma ora c'è un problema, l'infermiere della scuola ci ha rinchiuso qui-
-Infermiere? Ma nella scuola c'è soltanto un'infermiera- rispose Kenny dall'altra parte della porta -C'è qualcosa di strano e questa maledetta porta mi ha rotto-
Kenny allora fece uscire Machamp dalla sua pokeball, avvertì gli amici di allontanarsi dalla porta per poi buttarla giù con l'attacco Megapugno che buttò giù la porta come se fosse fatta di carta. Appena entrò Charlie gli diede subito un'aspirina per farlo un po' riprendere e appena l'amico prese il medicinale, Paul parlò
-Ragazzi qui c'è qualcosa di strano e penso che sia meglio andare a cercare gli altri. Questa faccenda mi puzza-
-Meglio cercare gli altri, ho un brutto presentimento ed ho paura che siano in pericolo- appena finì di parlare Kenny chiuse gli occhi, mise una mano in tasca e chiuse gli occhi
Quando Paul lo vide stava per chiedergli cosa gli prendeva ma fu subito zittito da Charlie che lo osservava curiosa, cercando di capire cosa volesse fare l'amico. All'improvviso spalancò gli occhi e iniziò a correre come un forsennato lungo il corridoio, come se avesse una meta ben precisa. Gli altri due rimasero spiazzati dal suo comportamento e iniziarono subito a seguire l'amico
-Kenny dove ci stai portando?- chiese Paul affannato mentre correva
-Dagli altri. Sono in pericolo, adesso stanno combattendo- rispose Kenny con un tono di voce che esprimeva tutta la sua preoccupazione -e non chiedetemi come faccio a saperlo, non è il momento adatto a queste spiegazioni, dobbiamo muoverci- concluse Kenny accellerando il passo
Corsero fino all'esterno della scuola dove erano iniziate a cadere le prime gocce di pioggia e allora Charlie fermò i due compagni e fece uscire dalla pokeball Flare, gli salì in groppa e fece segno agli altri di fare lo stesso
-Faremo senz'altro prima così. Flare segui la via che ti indica Kenny e mi raccomando vai più veloce che puoi-
Flare allora ruggì per annuire e, come chiesto dalla sua allenatrice, Flare andò il più veloce possibile ma quando arrivarono al cortile della palestra si accorsero che non c'era nessuno tranne che il povero Pikachu che era svenuto e dalle ferite si direbbe che fossero causate da una lotta molto dura. Guardando più attentamente notarono che vi erano anche delle pokeball a terra ma dei loro amici nessuna traccia. Charlie allora corse da Pikachu, gli poggiò una mano sul ventre e chiuse gli occhi, dopo pochi secondi le ferite del topino giallo erano scomparse e appena si rialzò si guardò intorno e corse intorno ai tre ragazzi agitato
-Fermati Pikachu- gli chiese preoccupata Charlie -Ora chiudi gli occhi e pensa a quello che è successo-
Pikachu allora si fermò e chiuse gli occhi, ripensando a quello che era successo. Charlie allora mise una mano sulla testa del topo e chiuse gli occhi e, tramite Pikachu, vide tutto ciò che era successo e,
man mano che visualizzava i ricordi di Pikachu, cercava di narrarli il più chiaramente possibile, cercando di non dimenticare neanche il più piccolo particolare

" Chicco e Gold raggiunsero il gruppetto e gli riferirono ciò che era successo a Paul e che Charlie aveva detto all'infermiere che lei li aspettava nel cortile fuori la palestra. Allora si avviarono verso il luogo ma Ash non sembrava del tutto convinto ma gli altri dissero che non doveva preoccuparsi e anche Pikachu gli fece segno di seguire gli altri
-Non vi sembra strano che Charlie non sia venuta di persona a dircelo ma lo ha chiesto all'infermiere?- chiese preoccupato Ash, mentre camminava
-Ash, da quando sei diventato così paranoico?- domandò Misty -Probabilmente si scocciava di aspettare così si è avviata da sola-
-Ora che ci penso ha ragione Ash. Non è da Charlie comportarsi così, lei sicuramente sarebbe venuta a dircelo di persona per poi andare tutti insieme- disse pensieroso Silver
-Siete troppo paranoici voi, glielo chiederemo appena siamo arrivati- concluse Gold

-Probabilmente voleva rimanere un po' da sola con Paul- affermò maliziosa Vera
Appena arrivarono al luogo dell'incontro notarono che non c'era nessuno. Allora iniziarono a cercarla con lo sguardo ma l'unico che era lì era l'infermiere
-Allora siete caduti nella mia trappola mocciosi-
-Chi sei tu e cosa vuoi? Ma soprattutto dov'è Charlie?- urlò Ash adirato
-Non è importante io chi sia ma posso dirti ciò che voglio, ovvero te- rispose l'uomo con un sorriso diabolico -Tua sorella è in un luogo dove non potrà infastidirci-
-Maledetto- disse Ash arrabbiato -ora te la faccio pagare-
-Provateci- disse l'uomo ma i ragazzi anche se cercavano di muoversi non ci riuscirono
-Cos'hai fatto?- chiese Lucinda cercando di muoversi
-Il mio Parasect aveva sparso nell'aria le sue spore paralizzanti e voi senza accorgervene, ne avete aspirata molta, sin da quando vi siete avviati per venire qui-
-Ecco perchè non ce ne siamo accorti. Avevi aumentato la dose man mano che ci avvicinavamo a te in modo tale che, arrivati qui, non potevamo muoverci- disse arrabbiato Silver
-Davvero intelligente per essere un moccioso-
-Non la passerai liscia, Pikachu Tuono-
Da quel momento in poi i ricordi di Pikachu erano molto confusi e l'ultima cosa che si ricordava era un elicottero che aveva preso tutti i ragazzi e li aveva portati via"


Charlie dopo aver visto tutto questo battè violentemente i pugni a terra fino a far sanguinare le mani e Paul la prese per i polsi e la fece alzare da terra ma lei comunque non smise di agitarsi
-Ti vuoi calmare o no Charlie? Non vedi che ti stai facendo male?- urlò preoccupato Paul per farla calmare
Charlie aveva lo sguardo basso e i capelli coprivano il suo volto e dopo che aveva sentito Paul urlare sussurrò qualcosa ma i due non capirono cosa dissero
-è successo di nuovo- sussurrò nuovamente Charlie mentre tremava -non ci sono riuscita di nuovo-
-Di cosa parli Charlie?- chiese preoccupato Kenny
-Non sono riuscita di nuovo a proteggere le persone a me care, sono inutile-
Dopo detto ciò Paul, sorpreso, allentò la presa sui polsi di Charlie e lei cadde sulle proprie ginocchia ed alzò il viso lasciando che il suo viso fosse bagnato dalla pioggia e le gocce di pioggia iniziarono a mischiarsi con le lacrime che Charlie aveva iniziato a versare
-Che persona inutile sono. Mi sono illusa di essere diventata abbastanza forte per poter proteggere le persone a cui tengo ma non ce l'ho fatta, ora mio fratello è in pericolo e io non sono stata in grado di proteggerlo-
Mentre stava per continuare a parlare uno schiaffo la colpì e lei si portò una mano alla guancia colpita voltandosi verso la persona che l'aveva colpita e ora la guardava con rabbia
-La vuoi smettere o no di dire tutte queste stronzate? Non è colpa tua ne di nessun altro se tuo fratello è stato rapito e tu non potevi fare niente dato che eri stata chiusa nell'infermeria. Dici di essere debole e allora perchè quell'uomo ha fatto in modo che tu non potessi raggiungerlo, neh? Non hai pensato che lui ha fatto in modo di chiuderti nell'infermeria proprio perchè eri pericolosa?- urlò con tutto il fiato che aveva in corpo
Paul poi si mise anche lui in ginocchio e l'abbracciò
-Soprattutto non dire mai più che sei inutile. Tu sei importante per me- disse Paul
Charlie allora si calmò, ricambiò l'abbraccio di Paul e lo ringraziò. Appena sciolsero l'abbraccio cercarono di ideare un piano per liberarli ma non avendo informazioni ne del luogo in cui erano stati portati, ne del loro nemico era impossibile ideare un piano
-Dobbiamo trovare un modo per trovarli, ma come?- affermò Charlie pensierosa
-Non puoi provare a cercarli con Aura, di solito non riesce ad individuare le aure delle persone con cui è stata in contatto?- chiese speranzoso Paul
-Il problema è che le può rintracciare solo se si trovano in un raggio di cento metri e non penso che siano così vicini- rispose Charlie afflitta
Mentre loro due cercavano di pensare a qualcosa Kenny ispezionava il luogo in cerca di un indizio ma non trovò nulla oltre le pokeball dei loro amici ma all'improvviso Pikachu corse verso Kenny portandogli un polsino nero e Kenny lo guardò confuso e poi guardò Pikachu
-Cos'è questo?- chiese Kenny
Charlie lo guardò e si accorse che le era familiare ma non riusciva proprio dove l'aveva visto e appena chiuse gli occhi per concentrarsi gli apparvero i ricordi di Pikachu in cui vedeva l'uomo misterioso con un polsino nero
-è dell'uomo che li ha rapiti- affermò sicura Charlie
-Si ma a cosa può servirci? Anche se avessimo un pokemon con un ottimo fiuto non riuscirebbe mai a captare il suo odore dato che saranno già molto distanti- disse scoraggiato Paul
-Invece ci sarà molto utile a capire dove si trovano- disse Kenny
-E come scusa?-
-Beh ecco, vi ricordate che prima sono riuscito a portarvi qui?- domandò Kenny e i due annuirono -Io ho un'abilità chiamata "Mille Miglia" e quindi riesco ad individuare le persone grazie ad oggetti che possiedono . Prima vi ho portati qui perchè avevo un fazzoletto che mi aveva dato Drew, quindi grazie a quello sono riuscito a trovare il luogo ma dato che l'ho avuto per troppo tempo io non sono più riuscito ad usarlo-
-Il problema però è anche un altro- affermò Paul serio - sarà difficile raggiungerli dato che volano in elicottero, per quanto sia veloce il tuo Charizard non penso che tenga testa a un elicottero-
-Su questo non dovete preoccuparvi, se li volete raggiungere più velocemente possibile vi aiuterò io. Sono sicura che con il mio pokemon li raggiungeremo subito- disse qualcuno alle loro spalle
Appena si girarono notarono che la persona che aveva parlato altri non era che Wendy
-Come può un pokemon volante tener testa ad un elicottero?- domandò dubbioso Paul
-Il mio non è un pokemon volante qualunque. Lui è il re del cielo- affermò sicura Wendy mostandogli la pokeball

Salve a tutti, grazie ad una notte insonne in cui non riuscivo a prendere sonno sono riuscita a concludere questo capitolo che spero vi piaccia. Mi ero dimenticata di dire che i poteri che hanno Charlie, Ash e, adesso, anche quello di Kenny non li ho ideati io. Infatti il potere di Ash, come alcuni già sapranno, è un potere introdotto nel gioco Pokemon Mystery Dungeon.
Il potere di Charlie invece è un potere invece di due personaggi del manga Pokemon Special ma non avendo mai detto il nome del potere me lo sono inventato(lo so che fa schifo il nome ma non sono molto brava in queste cose), così come anche quello di Kenny ma il nome del suo potere non l'ho inventato io.
 Mi duole ammetterlo ma mi sarebbe piaciuto riuscire a immaginare io dei poteri del genere ma (s)fortunatamente uno dei personaggi gli darò un potere inventato da me, sperando che non faccia troppo schifo.
Ora, come in ogni capitolo (ormai mi ci sono affezionata) voglio ringraziare i miei lettori, perchè anche se non recensite comumque noto che alcuni piace la mia storia e continuano a leggerla e di questo ne sono contenta.
Ma un ringraziamento speciale va naturalmente a DZ13, Nice to meet you e Dark Legend Trainer perchè recensiscono sempre e mi fa sempre piacere leggere quello che pensate della storia e anche perchè mi incoraggiate sempre.
Ringrazio anche tutti quelli che l'hanno messa tra le preferite, tra le seguite e le ricordate.
Spero che vi sia piaciuto il capitolo e vi esorto a commentare la mia storia o mandarmi un messaggio che mi fa sempre piacere.
Un abbraccio e al prossimo capitolo :D

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Capitolo 14
*** Arrivano i rinforzi ***




 
-Bene allora è ora di mettersi in viaggio. Siete sicuri di voler venire anche voi? Non siete obbligati- domand Charlie per farli desistere
-Guarda che quell'uomo ha rapito i nostri amici e di certo non li abbandoneremo-rispose sicuro Kenny
Paul invece si avvicinò a Charlie e le scompigliò affettuosamente i capelli, facendola arrossire
-E se andassi da sola combineresti senz'altro dei guai-
-Non possiamo di certo abbandonare un scricciolo come te e mandarla da sola nella tana del lupo cattivo- esclamò teatralmente Wendy
-Grazie mille amici- disse Charlie con un sorriso dolce per poi voltarsi verso Wendy, guardandola irritata -e tu smettila immediatamente di chiamarmi scricciolo-
Poco prima di partire presero le pokeball dei loro amici e Wendy fece uscire il suo pokemon. Quando si aprì la pokeball il cielo si rischiarì ed uscì un grande pokemon simile ad un lungo serpente verde con due grandi e lunghe squame sulla testa, simili a corna, sulla testa e con una linea dorata che percorre tutto il suo corpo per poi terminare sulla fronte del pokemon con un cerchio dorato.
-Questo è un Rayquaza- esclamarono sorpresi i tre per poi votarsi verso Wendy
-C-c-come hai fatto a catturarlo?- chiese un po' scioccata Charlie
-Infondo sono la miglior allenatrice di pokemon volanti, quindi è normale che abbia il Re del Cielo- 
-Bene, ora è il momento di andare forza- affermò Charlie per poi salire su Rayquaza che fu subito seguita dagli altri  
Mentre loro salivano su Rayquaza, Wendy si voltò verso un albero notando che qualcuno li stava spiando e quest'ultimo, appena si accorse che era stato notato,fuggì con Teletrasporto
 
 
Appena si risvegliò Ash si accorse di trovarsi sul pavimento, si ricordò dello scontro con quello strano e misterioso allenatore e si alzò bruscamente da terra per vedere dove si trovasse ma mentre lo faceva sentì qualcosa stringere sui suoi polsi e, in quel momento, si accorse di avere le mani legate. Preoccupato si agitò per capire dove si trovasse e dove fossero i suoi amici; si accorse di essere in una gabbia con le sbarre d'acciaio, insieme ai suoi compagni che erano ancora svenuti e anch'essi con le mani legate
-Guarda guarda, la mia preda si è svegliata- 
Sentendo qualcuno parlare si girò nella direzione in cui gli era sembrato provenisse la voce e si accorse che era l'uomo che li aveva attaccati: aveva una giacca lunga e nera, un pantalone nero e degli stivali bianchi
-Chi sei tu ma soprattutto perché ci hai rapito?- chiese irritato Ash
-Se proprio vuoi saperlo te lo dirò: io sono Drake e faccio parte del Team Rocket. Riguardo la seconda domanda il mio bersaglio, come ti ho già detto, sei tu- rispose con un ghigno malvagio sul volto.
Mentre loro parlavano Misty si svegliò e iniziò ad ascoltare il loro discorso
-Perché io? Ma soprattutto cos'hai fatto a mia sorella?- chiese irato Ash
-Come, non lo immagini? Ciò che m'interessa è la tua abilità, lo "Squarcio Dimensionale". E se proprio vuoi saperlo non le ho fatto niente, le ho solo impedito di intromettersi nella mia missione-
-Cosa di preciso?- chiese Misty
-Ed ecco che si è svegliata un'altra. Non le ho fatto niente, era un'avversaria troppo pericolosa-
-Cosa avete...- domandò irritata Misty, ma non riscì a finire la frase perchè venne colpita dall'uomo
-Mi state stufando mocciosi, ora state in silenzio se non volete fare una brutta fine. Infondo l'unico che mi serve vivo è questo moccioso- disse Drake tirando Ash per i capelli per portaro più vicino al suo viso, per quanto permettessero le sbarre - quindi se vuoi che i tuoi amici rimangano integri e non vuoi essere pestato, consiglio a te e ai tuoi amici di starvene buoni buoni-
Dopo detto questo scaraventò bruscamente Ash sul pavimento della gabbia per poi andarsene dalla stanza ridendo di gusto.
-Ash stai bene?-
Misty si avvicinò ad Ash per vedere come stava e, appena vide che l'amico si era azato un po' dolorante ma senza ferite, tirò un sospiro di sollievo. Appena si alzò, Misty notò che Ash aveva uno sguardo preoccupato, capendo che era preoccupato per sua sorella
-Non preoccuparti, tua sorella è un'allenatrice forte e sono sicura che sta bene. Poi con lei c'è Paul e sicuramente Kenny e Wendy li aiuteranno di certo, stai tranquillo- cercò di rincuorarlo Misty, facendogli un sorriso dolce
Ash allora si tranquillizzò per poi sorriderle di rimando. Mentre si guardavano degli occhi sentirono dei colpi di tosse, quindi i due si voltarono notando che i loro amici si erano svegliati e li guardavano un po' imbarazzati
-Mi dispiace interrompere questo momento da fidanzatini ma penso che dovremmo ideare un piano per fuggire- affermò Emy facendo arrossire i due ragazzi
-Sarà difficile dato che siamo legati e senza pokemon. Poi non penso che lui sia l'unico allenatore qui- disse Spighetto, visibilmente preoccupato
Tutti si accorsero che Spighetto aveva ragione e,anzi, era stato ottimista dato che non avevano speranza di uscire da lì così com'erano ridotti .Poi si sarebbero sicuramente imbattuti in quell'allenatore e se non erano riusciti a batterlo prima, di certo non ci sarebbero riusciti adesso
-Basta! Non siate negativi, abbiamo ancora una speranza- urlò serio Gold
-Davvero? E sentiamo, quale sarebbe scusa?- chiese sarcastico Gary
-Ovvio, sono i nostri amici! Sono sicuro che gli altri verrano in nostro soccorso, abbiate fede- disse Gold, ma ciò non bastò a consolare gli altri
-Ha ragione Gold! Sono sicura che verranno a salvarci- lo appoggiò Vera
-Davvero? Secondo te come faranno?- domandò Emy un po' irritata
-Charlie e Paul sono molto testardi ed hanno il brutto vizio di mettersi in pericolo per salvare i propri amici- rispose Drew
-E di certo non si arrenderebbero alla prima difficoltà- disse invece Silver
-E sono sicura che anche Kenny verrà ad aiutarci, lui non abbandona mai un amico in pericolo- affermò sicura Lucinda mentre Misty annuiva
-Chi l'avrebbe detto che riponi così tanta fiducia in Kenny. Non è che c'è qualcosa sotto?- domand Burgundy un po' maliziosa
-Ma che dici? Ti impressioni- disse Lucinda imbarazzatissima
-L'unica cosa che possiamo fare quindi è aspettare- sospirò Chicco
-Mentre aspettiamo possiamo anche sentire da Ash ciò che sa sullo Squarcio Dimensionale- disse Misty
Sentita questa frase tutti loro si girarono per sentire una spiegazione da Ash e capire di cosa stesse parlando Misty. Ash allora iniziò a raccontare agli amici tutto ciò che sapeva sui suoi poteri e tutti lo fissarono sbalorditi. Iris però non capiva come li avesse scoperti i suoi poteri, così Ash decise di raccontare quello che era successo con Jake, ma senza nominare il fatto che sua sorella avesse anche lei un potere.
Mentre stava raccontando ciò si sentì una scossa, simile ad un terremoto, e poi si accese una sirena che probabilmente era un segnale di allarme.
-Cos'è stata quella scossa?- chiese Chicco mentre abbracciava Burgundy per tranquillizzarla e proteggerla
-Sono arrivati altri ospiti a quanto vedo- disse Drake che era appena entrato nella stanza -A quanto vedo la mocciosa e la sua combriccola è arrivata. Ma qui io gioco in casa- 
All'improvviso si accesero diversi schermi nella stanza e videro in due di questi l'immagine di Charlie, Paul, Kenny e Wendy. Tutti guardarono lo schermo attoniti, mentre alcuni di loro esultarono per il loro arrivo
-Adesso non hai scampo. Ce la faranno a liberarci- affermò convinta Iris 
-Vi sbagliate invece, io sono più forte- disse Drake con una risata malvagia
-Perchè ridi? Hai ammesso anche tu che era d'intralcio nei tuoi piani- affermò invece Ash
-Ho detto che mi sarebbe stata d'intralcio, è vero. Ma ora ho il coltello dalla parte del manico e non sono l'unico allenatore a bordo- concluse l'uomo continuando a ridere mentre gli altri si preoccuparono per la sorte degli amici
 
Dall'altra parte dell'aeronave quattro ragazzi correvano all'impazzata nei corridoi alla ricerca dei loro amici. Il primo della fila era Kenny che indicava loro la strada mentre gli altri lo seguivano a ruota.
Arrivarono in una stanza in cui vi erano una ventina di pokemon selvatici con dei strani collari e dietro di loro un uomo di mezz'età con un misterioso telecomando in mano
-Avete avuto davvero fegato a venire nell'aeronave del Team Rocket, mocciosi. Ma vi assicuro che non riuscirete ad uscirne- asserì l'uomo
Il gruppetto però non gli diede ascolto e si avviarono verso l'uscita della stanza che fu chiusa velocemente per non farli scappare ma il piano fallì perché tutti, ad eccezione di Wendy, riuscirono a scappare
-Poverina, sei stata abbandonata dai tuoi amici ed ora sei rimasta sola soletta ad affrontare venti pokemon. Quasi mi dispiace di schiacciarti- affermò sarcasticamente
La ragazza allora scoppiò a ridere e prese una frusta dalla sua cinta
-Ti sbagli, era proprio nei nostri piani dividerci e posso sconfiggerti anche da sola, senza usare nemmeno uno dei miei pokemon- affermò sicura Wendy
-E come farai a sconfiggere venti pokemon senza utilizzare i tuoi, sentiamo-
-Abbiamo raccolto delle informazioni su di voi prima di venire qui: lei, nonnino è il professor Namba e riesce a controllare i pokemon selvatici con un macchinario che li fa infuriare e può controllare a piacimento. Il mio scopo non è sconfiggere i pokemon ma lei-
Il professor Namba, irritato dall'atteggiamento di Wendy, ordinò ai pokemon di attaccare ma lei li evitò e colpì i loro collari cercando di romperli, ma invano.
-Il tuo piano è miseramente fallito-
Wendy però non si scoraggiò e saltò sulle spalle di un Electivire e gli mise una mano sulla fronte. Inizialmente il pokemon stava caricando un attacco ma all'improvviso si fermò, i suoi occhi non vi era più rabbia ma trasmettevano tranquillità e Wendy allora tolse facilmente il collare al pokemon che si guardava attorno, frastornato. Usò la stessa strategia con un Electrode e un Manetric, ovvero tutti i pokemon di tipo elettro, e fece schioccare la frusta sul pavimento e i tre pokemon si voltarono verso di lei
-Vi prego pokemon mi dovete aiutare a liberare i vostri amici e l'unico modo per farlo è distruggere quel telecomando.- supplicò Wendy
I tre pokemon, grati alla ragazza, annuirono ed attaccarono il professore che si fecere proteggere dai pokemon. Wendy però fissò pensierosa i pokemon, non riuscendo a capire come potesse controllare più pokemon con un unico telecomando e i pokemon l'attaccarono di nuovo e lei riuscì ad evitare gli attacchi usando le scarpe da corsa.  Prima dell'attacco aveva sentito un rumore simile ad uno schiocco di frusta e, osservando i pokemon capì che era stato Tauros a farlo e che ogni volta che lo faceva gli altri l'attaccavano. Allora chiese di nuovo ai pokemon elettrici di attaccare il professore che fu protetto e,mentre tutti erano concentrati sui tre, saltò in groppa a Tauros mettendo una mano su uno dei corni per tenersi e l'altra sulla testa. Dopo pochi secondi Tauros si calmò e Wendy riuscì a togliergli il collare
-Cosa? Come hai fatto?- chiese lo scenziato stupito
-Ho capito che usavi Tauros per controllare gli altri così ho deciso di fermare lui così da fermare gli altri. Tauros chiedi agli altri pokemon di distruggere il telecomando-
I pokemon allora distrussero il telecomando e il professore, messo alle spalle al muro, scappò a gambe levate mentre Wendy esultò, liberò i pokemon dal collare e scapparono usando Teletrasporto di Kirlia. Dopo ciò la ragazza prese il pokégear e, appena guardò lo schermo,fece una strana espressione per poi informare gli altri che ritardava e corse in un altro corridoio con lo sguardo fisso sul pokégear
 
Arrivarono in un'altra stanza in cui vi era dell'acqua che arrivava a metà ginocchia e, mentre cercavano il loro nemico, furono attaccati da uno Sharpedo. Fortunatamente riuscirono ad evitarlo ma il pokemon puntò Kenny e lo attaccò che fu bloccato da Ferrartigli di Empoleon.
-Bene, cosa abbiamo qui? Cinque deliziosi bocconcini per i miei adorati pokemon- disse una donna -ma a quanto vedo il primo boccone sarà il pinguino con il ragazzo castano-
-Mi dispiace per te ma rimarranno a digiuno i piccolini- fece Kenny, facendo segno ai due ragazzi e Pikachu di andarsene
I due ragazzi annuirono per poi seguire il topo giallo che aveva sentito l'odore dell'allenatore. Il pokemon li portò di fronte ad una porta blindata che aprirono grazie a Iperaggio di Magmortar che sfondò la porta.
Appena entrarono nella stanza furono attaccati da Scizor e i due ragazzi riuscirono ad evitarlo, solo che Charlie si era graffiata ad un braccio ma non gli diede troppo peso
-Guarda guarda, due su quattro mi hanno raggiunto. Chi l'avrebbe detto, ma di certo non uscirete vincitori. Dovresti averlo notato anche tu Charlotte Ketchum, che io non sono alla tua altezza o il tuo maestro non ti ha insegnato a riconoscere chi è più forte di te- disse Drake
Mentre Drake parlava Scizor e Parasect attaccarono i due che evitarono gli attacchi e coprendosi il viso con una mascherina.
-A quanto vedo sei stata previdente, non volevi fare lo stesso errore dei tuoi amici a quanto vedo, ma questo non ti servirà a niente-
Charlie fece uscire Aura per combattere mentre Pikachu corse verso il suo allenatore, disobbedendo a Charlie. Il povero pokemon fu colpito da Ferrartigli di Scizor che lo scaraventò contro la parete opposta. Charlie si avvicinò al topino e lo prese in braccio, così da tenerlo lontano da altre battaglie.
Magmortar e Aura partirono subito all'attacco ma ben presto capirono che i loro avversari erano troppo forti per loro, quindi si misero sulla difensiva, cercando di schivare i colpi e attaccare solo se è necessario. Sfortunatamente però non ebbe effetto la loro strategia e, pian piano furono sconfitti tutti i pokemon dei due allenatori. Mentre per Drake erano rimasti ancora tre pokemon, a Charlie e Paul era rimasto solo Flare che era quasi esausto; il drago usò Lanciafiamme alla massima potenza mentre Slawot e Venusaur usarono Iperaggio e Solarraggio. Flare però, non riuscendo a tenergli testa, si scansò
-Visto i vostri pokemon non sono riusciti a fare niente contro di me, e a quanto puoi vedere dallo schermo neanche al vostro amico non sta andando bene. L'altra invece è scappata- esclamò Drake ridendo
Infatti a Kenny era rimasto solo Floatzel, che era in difficoltà, ed aveva delle ferite. Stranamente però, tutti e tre avevano un sorriso stampato in faccia.
Drake allora notò che la porta della gabbia era distrutta e i ragazzi stavano uscendo
-Non vi saranno d'aiuto i vostri amici dato che non hanno pokemon con se-
-Infatti noi non dovevamo sconfiggervi. La nostra missione era quella di liberare i nostri amici e guadagnare tempo- disse un po' affannata Charlie
Appena finì la frase vi fu una nuova esplosione, molto più forte di quella che avevano causato prima per entrare e dopo pochi secondi arrivò un uomo alto, albino con una sciarpa rossa, una giacca nera con due righe viola e pantaloni neri.
Drake, appena vide l'uomo impallidì e si girò verso lo schermo in cui vide che vi era un nuovo arrivato anche lì: un uomo con i capelli rossi, un mantello nero, una giaccia rosso, maglia e pantalone neri e stivali bianchi
-Cosa ci fate tu e Lance qui?- disse Drake shockato
-Davvero pensavi che lasciassi la mia allieva fare qualcosa di così avventato? Cosa volete fare allora? Arrendervi o combattere?- chiese l'albino con voce ferma e gelida
-Non sono così pazzo da mettermi contro un campione ed un ex campione- affermò Drake facendo segno di resa
Come abbassarono la guardia Ariados catturò Charlie, le bloccò i polsi e la portò al suo allenatore. Drake le afferrò il mento con una mano mentre con l'altra le puntò un cortello alla gola
-Non pensavo che foste così sciocchi da credermi. Avvicinatevi e la ragazza farà una brutta fine-
-Charlie puoi farcela a liberarti da sola- urlò Silver
-Può essere che in situazioni normali lei si sarebbe potuta difendere, ma avendo in circolo il veleno di Parasect non penso che possa fare molto-
Quando Drake disse ciò, gli altri si accorsero che Charlie era affannata, aveva il viso molto pallido e sudato. Allora tutti loro decisero di non far nulla e Drake allontanò di qualche millimetro il cortello e Charlie sorrise. Drake la guardò sorpreso ma non ebbe il tempo neanche di capire il perchè che fu colpito da un Energisfera che partiva dalla schiena di Charlie.
L'uomo cadde a terra e si ritrovò ricoperto da Millebave e si accorse che Charlie sulla schiena aveva un piccolo Joltik e Ariados fu steso da Aggron di Rocco.
Dopo pochi secondi Charlie, non riuscendo a reggersi sulle proprie gambe, stava per cadere ma Rocco la prese in braccio e si diressero verso la sala comandi
 
Mentre Rocco mise a tappeto Drake, Lance mise a tappeto la donna che combatteva contro Kenny e curando le ferite di quest'ultimo
-Grazie per l'aiuto- esclamò Kenny con un sorriso
-Non ringraziarmi, sono qui solo perchè volevo fermare il Team Rocket.Di certo non l'ho fatto per voi marmocchi- disse freddamente Lance
-Beh però il tuo intervento mi ha comunque salvato, che sia stato il tuo scopo o meno non importa, per questo ti ringrazio- affermò Kenny, per nulla offeso dalle sue parole
Lance gli lanciò uno sguardo freddo per poi avviarsi per i corridoi e si voltò nuovamente verso Kenny
-Se non ti sbrighi ti rimango qui, sia chiaro. Muoviti che dobbiamo raggiungere gli altri-
Il gruppetto si riunì nella sala macchine dove vi erano due uomini tramortiti a terra ma senza alcun segno che lasciasse intendere che ci fosse stato uno scontro. Ai comandi non vi era nessuno ma di fronte ad essi vi era Wendy e, poco distante vi era anche Jake, anche lui incosciente.
-Cos'è successo qui? Ma soprattutto chi sta guidando?-
-Non preoccupatevi, della guida se ne sta occupando Porygon2. E non preoccupatevi, sono tutti privi di coscienza e si dovrebbero svegliare tra un'oretta-
-Che ci fa Jake qui?- chiese preoccupato Rocco
-Anche lei conosce Jake? è stato un suo allievo?- chiese curioso Ash
Lo sguardo dell'uomo esprimeva preoccupazione ed una profonda tristezza ed era fisso su Jake
-Jake è mio fratello- disse con voce cupa Rocco ma subito dopo scosse la testa -ora non è ne il momento ne il luogo per pensare a queste cose, per ora dobbiamo solo pensare ad atterrare e non penso che Porygon2 ce la faccia da solo- concluse per poi mettersi ai comandi
Appena trovarono un luogo adatto per l'atterraggio e Rocco, con non poche difficoltà, riuscì ad atterrare. Dopo una mezz'ora dall'atterraggio arrivarono dei poliziotti che arrestarono i membri del Team Rocket e diedero un antidoto a Charlie per farla riprendere. Rocco decise di accompagnare i ragazzi all'Accademia e scoprire cosa fosse successo ed Ash raccontò ciò che era successo loro e poi chiesero a Paul e gli altri tre di cosa fosse successo
-... appena siamo saliti su Rayquaza per raggiungervi Charlie ha avvertito Rocco dell'accaduto e ci ha informati su alcuni membri della squadra di Drake e ha spiegato il suo piano a Rocco e Lance, poi il resto già lo conoscete- spiegò Kenny
-A quanto vedo da diventando un po' più matura la mia allieva, se una situazione del genere sarebbe andata da sola per poi cacciarsi in guai seri- disse Rocco guardando dolcemente Charlie, che stava dormendo, a cui voleva bene quasi come se fosse sua figlia -oppure sarebbe caduta in depressione perché non era riuscita ad aiutarvi-
-In realtà lei era...- stava per parlare Wendy ma fu zittita da Kenny
-Lei cosa?- chiese Gary -Cosa stavi per dire?-
-Ehm... mi sono dimenticata- 
Appena finì di parlare iniziò a ridere nervosamente ed a grattarsi la testa. Allora si girarono verso Kenny e Paul, ma non risposero e voltarono la faccia per evitare di rispondere. 
Appena arrivarono sia Charlotte che Jake si svegliarono e quest'ultimo stava per andarsene ma fu bloccato da Charlie che aveva lo sguardo furente
-Cosa ci facevi sull'aeronave?-
-Ci ha spiati prima di partire, ma non ero sicura se era stata solo una mia impressione- rispose Wendy dato che Jake non decideva a rispondere alla domanda
-Ora che lo sai vuoi lasciarmi andare?- chiese irritato Jake
SI tolse di dosso la mano di Charlie che lo bloccava e si stava allontanando da lì ma fu bloccato dalla voce severa di Rocco
-Dove pensi di andare ora? Che ci facevi sulla nave?- domandò alterato Rocco
-Non sono affari che ti riguardano Rocco-
-Non volevi mica portare a termine la tua vendetta? Non capisci che anche se la porterai a termine, non cambierebbe nulla. Quello che stai facendo ora non è vivere, ma sopravvivere. Se proprio non vuoi abbandonare questa missione per te o per tuo fratello, almeno fallo per tua madre- urlò con tutto il fiato che aveva in corpo Charlie
-E secondo te io per chi voglio vendicarmi? Voglio darle giustizia- rispose freddamente Jake, voltando loro le spalle per poi andarsene
-Pensi che tua madre abbia sacrificato la sua vita per proteggerti, così tu potessi vendicarla? Non pensi che tua madre volesse che tu riuscissi ad andare avanti?-
A quelle parole Jake si fermò per qualche secondo poiché Charlie, con quelle parole, aveva fatto nascere in lui il dubbio che tutto ciò che stava facendo era sbagliato. Poi gli tornò in mente il giorno in cui sua madre fu uccisa e i suoi dubbi si affievolirono e se ne andò.
Charlie abbassò lo sguardo dispiaciuta, dato che non era riuscito a convincerlo. Rocco allora le si avvicinò, gli accarezzò dolcemente la testa per tranquillizzarla e Charlie allora alzò il capo guardando Rocco negli occhi
-Mi dispiace di non averlo fermato- disse con aria affranta Charlie
-Non preoccuparti, hai fatto il possibile. Grazie- la tranquillizzò Rocco con un sorriso dolce -Scusate ma ora devo proprio andare. Arrivederci- e salì sull'elicottero per poi andarsene
 
-Penso che ora dovreste spiegarci un paio di cose voi- affermò Paul guardando Kenny e Wendy
-Se proprio vogliamo dirlo, deve spiegarle anche Charlotte- disse Kenny guardando l'amica -ma meglio non parlarne qui, meglio andare nella mia stanza-
Arrivati nella camera di Kenny tutti si accomodarono e il primo a parlare fu Gary
-Ora penso che una spiegazione ce la dovete dare. Come sapevate cos'era successo? Come avete fatto a sapere dove eravamo e come avete fatto a raggiungerci?-
-Non era meglio fare una domanda per volta? A quale domanda dovremmo rispondere per prima?- chiese Wendy
-Sapevamo cosa vi era successo perchè me l'ha fatto vedere Pikachu- rispose Charlie accarezzando il topino giallo
-In che senso "te l'ha fatto vedere"?- domandò curiosa Lucinda
Charlie allora chiuse un attimo gli occhi e cercò di rilassarsi e di trovare le giuste parole. Appena ci fu riuscita iniziò a spiegare ai suoi amici la sua abilità
-Io ho un'abilità chiamata Benedizione della Foresta. Ogni dieci anni a Smeraldopoli nasce un bambino benedetto dalla foresta che riesce a curare i pokemon feriti, a leggere i loro pensieri e di risvegliare i loro poteri nascosti.- rispose Charlie 
-Sapevamo dove eravate con precisione perché io, come Charlie, ho un potere chiamato Mille Miglia e se ho un oggetto di una persona posso riuscire a scoprire dove si trovi il proprietario. Siamo riusciti a raggiungervi grazie a Rayquaza di Wendy-
Mentre Charlie e Kenny parlarono tutti gli altri, ad eccezione di Paul e Wendy, rimasero ad ascoltare tutto questo a bocca aperta. Appena Kenny finì di parlare, Charlie si voltò verso Wendy e la guardò con aria interrogativa
-Come hai fatto a mettere a tappeto quegl'uomini senza combattere? E se vi state chiedendo come faccio a sapere che non ha combattutto è perché non vi erano tracce di lotta- spiegò Charlie -hai anche tu un'abilità innata, giusto?-
-Ottima intuizione scricciolo, hai perfettamente ragione. Ho un potere che riesce a tranquillizare persone e pokemon, chiamato Soffio di Smeraldo- rispose Wendy e tutti loro rimasero attoniti per tutte le rivelazioni ricevute
-Penso che ora sia meglio andare a dormire. Abbiamo avuto una giornata pesante ed ora ci vorrebbe proprio un po' di riposo- esclamò Iris sbadigliando e stiracchiandosi
Tutti loro allora decisero di andare nelle proprie stanze per avere un po' di meritato riposo


Finalmente sono riuscita a pubblicare questo capitolo, dato che mi ero sbloccata a metà, ma alla fine ci sono riuscita. Come in ogni capitolo voglio ringraziare DZ13, Nice to meet you e Dark Legend Trainer che recensiscono sempre la mia storia e mi scrivono per messaggio, grazie ancora :D
Naturalmente voglio ringraziare anche tutti quelli che leggono la mia storia, anche se non la recensiscono perchè sono contenta di vedere che leggete la mia storia :D
Voglio dirvi che nel prossimo capitolo i nostri amici si rilasseranno e che i poveri Ash e Gary avranno una sorpresa non molto piacevole e ci sarà da ridere XD
Vi esorto a continuare a leggere la mia storia e, se volete, scrivetemi :D.
Un abbraccio da GIRLANG3L :D

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Capitolo 15
*** La fiera ***


Salve a tutti, finalmente sono riuscita a finire questo capitolo dato che l'ho completamente riscritto e spero che vi piaccia. Comunque voglio subito dirvi che finalmente ci sarà una nuova coppia che è anche una delle mie preferite :)
Auguro a tutti voi una buona lettura


 
Era passato un po' di tempo da "l'avventura" che avevano vissuto i nostri amici sull'aeronave del Team Rocket e finalmente avevano potuto trascorrere un po' di tempo in traquillità, per quanto possa essere tranquilla la vita trascorsa tra compiti ed interrogazioni s'intende. Erano appena finite le lezioni e Ash, Misty, Gary e Wendy si stavano dirigendo in mensa per raggiungere gli altri
-Finalmente sono finite le lezioni ed è arrivato l'atteso weekend e posso anche mettere da parte i libri - esultò Ash
-Perchè, tu hai davvero aperto i tuoi libri?- chiese shockata Misty
-Ovviamente-
-Quindi tu riesci a prendere voti così bassi studiando?-
-Non sono così bassi, uffa- sbuffò il povero Ash, offeso
-Guarda che la media del cinque e mezzo non è tanto buona- disse Gary
-Ma che, ti ci metti anche tu ora?-
-Gary potresti anche aiutare un po' Ash nello studio, infondo siete compagni di stanza e tu hai un'ottima media- consigliò Wendy
-Ma anche no. Dice un vecchio detto "a lavare la testa all'asino si perde tempo, acqua e sapone "- rispose Gary facendo ridere le due ragazze e sbuffare Ash
-Se Charlie stesse nella mia stessa situazione correresti subito ad aiutarla- sussurrò Ash
-Cosa? Non è vero Ash- esclamò Gary arrossendo come un peperone
-Ma stai zitto che si vede da lontano un miglio che ti piace, e per capirlo Ash deve essere proprio palese- affermò Misty convinta -Non preoccuparti ti daremo una mano a conquistarla, giusto?-
-No- esclamarono all'unisono Ash e Wendy
-Non aiuterò nessuno a conquistare mia sorella. Non voglio che abbia un fidanzato- urlò arrabbiato Ash
-Tu invece perchè non vuoi aiutarlo?- domandò curiosa Misty, ignorando completamente la risposta di Ash
-Semplice, non voglio combattere battaglie perse in partenza- rispose secca Wendy
Non fecero in tempo a chiedere a Wendy cosa volesse dire perchè erano arrivati in mensa ed, essendoci anche Charlie, non potevano continuare la discussione.
Appena si avvicinarono al loro tavolo si accorsero che Charlie, Paul e Silver sembravano scocciati mentre gli altri erano molto felici e gasati
-Salve ragazzi, che succede qui?- chiese Gary
-Guardate qui- rispose Lucinda
Detto ciò Lucinda mostrò loro il volantino di una fiera a Septer City che si sarebbe tenuta quella sera. Misty allora esultò ed iniziò a discutere con le altre ragazze su cosa indossare dopo mentre Wendy si sedette vicino a Charlie
-Perchè così seccata? Sarà divertente- esclamò euforica Wendy
-Che c'è di divertente in una fiera? L'unica cosa bella è lo spettacolo pirotecnico che si tiene di sera, il resto è una noia mortale- sbuffò Charlie
-Vedi che non è tutto noioso come dici tu, ci sono cose molto interessanti- disse serio Gold
-E sarebbero?- chiese Silver 
-Ovvio, le bancarelle che vendono il cibo- rispose Gold con uno sguardo trasognante
-Non cambierai mai Gold- disse Silver
Paul cercava di non ridere, Vera e Drew invece non ci provarono neanche a trattenersi, invece Silver scuoteva la testa sconsolato, cercando di nascondere il sorriso che gli era nato sulle labbra. Vedendo la reazioni dei compagni Gold si finse offeso, ma quando notò il sorriso di Silver arrossì leggermente
-Siete davvero cattivi con me, solo Charlie non mi ha deriso- esclamò Gold
-Beh ci sono abituata, anche una certa persona si comportava così quando andavamo ad una fiera- disse Charlie indicando il fratello, facendo ridere tutti
-Non è vero Charlie, smettila- disse Ash arrossendo
-Mi dispiace per te Ash, ma non riusciamo a crederti- esclamò Iris continuando a ridere
-Io non riderei al posto tuo, Gary. Di certo non sei meglio di lui. Ogni volta che c'era una fiera sfidavi Ash a qualunque gioco- affermò Charlie con un sorriso di derisione
-In compenso ho sempre vinto- esclamò con superiorità Gary
-Infantile- sussurrò Wendy
A questa affermazione iniziarono tutti a ridere, in un primo momento Gary arrossì dalla vergogna, ma dopo iniziò anche lui a ridere per i bei ricordi d'infanzia
-Allora è deciso, stasera andremo alla fiera, si!- esclamò entusiasta Vera
-Io direi di andarci tutti insieme sarà più divertente- propose Ash
-No uffa, io voglio andarci solo con Paul e senza queste due mocciose- affermò Emy
Emy prese per un braccio Paul e lo tirò più vicino a se per poi indicare Charlie e Lucinda. Paul allora se la staccò di dosso seccato mentre le due "mocciose" ridevano a crepapelle per la figuraccia appena fatta da Emy
-Sei davvero una persona riservata, Paul- affermò Emy afferrando di nuovo Paul
-No, sono solo uno che non sopporta le oche invadenti- esclamò Paul, cercando di staccarsela di dosso
-Ahah, dopo questa affermazione mi sei più simpatico Paul- disse Lucinda tra le risate
-La vuoi smettere di ridere stupida?- urlò Emy furiosa
-Chi sarebbe la stupida? Brutta vecchiaccia- rispose Lucinda agli insulti
-La volete smettere di litigare una buona volta, soprattutto tu Emy smettila di provocare Lucinda- affermò Kenny mettendosi tra le due ragazze
-La vuoi smettere di difendere quella mocciosa?- disse Emy offesa
Il litigio fu interrotto dalle risate di Charlie e Wendy cercava di zittirla per non far infuriare ulteriormente i tre
-Ecco perchè ti sta antipatica Lucinda, perchè hai il complesso del fratello maggiore- esclamò Charlie mentre continuava a ridere
Emy a quell'affermazione arrossì e negò tutto, cosa che non fece che far aumentare le sue risate. Vedendo la scena iniziarono a ridere anche Wendy e Vera
-Spero di non diventare così con Max anche io- disse tra le risate Vera
-Fortuna che Ash non ha anche lui questo complesso- affermò Charlie asciugandosi le lacrime che aveva versato a causa delle risate
-Mi dispiace per te, ma anche tuo fratello ha il complesso del fratello maggiore. Fortuna che non c'era l'altra volta quando P....- disse Wendy zittita da Charlie, che aveva smesso di ridere
-Cosa stavi per dire? Forse a quello che è successo in camera?- chiese Iris
A quelle parole Wendy si liberò dalla presa di Charlie, si avvicinò alla domadraghi e le appoggiò il braccio sulla spalla, avvicinandola a sè
-Non parlavo di quello, ma giusto per curiosità a cosa ti riferivi?- sussurrò alla domadraghi
-Ora siamo curiosi anche noi- dissero Misty e Gary
Charlie allora andò nel panico e si girava a destra e manca per cercare una via di fuga quando ebbe un'idea per distrarli: mise le mani dietro la schiena, più precisamente sotto la sua giacca, tirando fuori un Joltik
Misty e Gary, quando videro il piccolo ragnetto elettrico che li fissava, urlarono spaventati e si allontanarono dal pokemon. Tutti quanti allora guardarono i due allenatori di Kanto shockati, cercando di capire cos'era successo mentre Charlie tirò un sospiro di sollievo. All'inizio nessuno di loro riuscì a proferire parola, ma dopo poco tempo Drew si riprese e domandò loro che gli era preso ma nessuno dei due riscì a parlare ed indicarono il ragnetto. Charlie allora decise di rispondere lei alla domanda dell'amico
-Misty ha paura dei pokemon coleottero mentre Gary ha paura dei ragni-
-Paura dei ragni?- chiese sbigottito Spighetto
-Si ho paura di quei esseri orrendi- disse Gary con voce tremante, mentre Misty gli dava ragione
Il povero pokemon appena sentì quelle parole gli si umidirono gli occhi e Charlie allora lo consolò e fulminò con lo sguardo i due
-Come fai a dire che è orrendo, è così carino. Vedi che bei occhietti che ha?- esclamò Charlie dolcemente mentre coccolava Joltik che si era tranquillizzato e si godeva le coccole
-Effettivamente è davvero carino e poi ti assomiglia Charlie, è piccolo e tenero come te- affermò Wendy abbracciando e coccolando Charlie
-Lo prendo come un complimento- disse Charlie in imbarazzo
-Sei l'unica che ritiene un complimento quando ti paragonano ad un coleottero- balbettò Misty
-Ma è così carino- 
Charlie si staccò da Wendy ed avvicinò il pokemon a Misty che, spaventata, corse via. Charlie allora la inseguì per mostrarle il pokemon mentre tutti ridevano a crepapelle alla quella scena buffissima.
 
Il gruppetto decise di andarsene ognuno nelle proprie stanze a prepararsi e si dettero appuntamento al tramonto all'uscita dell'Accademia. I primi ad arrivare furono i ragazzi, anche se mancavano Gary, Drew, Kenny e Chicco il quale aveva deciso di andare da solo con la sua ragazza quindi non ci sarebbe stato.
Poco dopo arrivarono le ragazze ed gli altri iniziarono a fissarle: Charlie aveva i capelli che solitamente aveva davanti gli occhi tirati all'indietro con un fermaglio e portava una felpa nera a tre quarti sbottonata, una maglia bianca, un pinocchietto di jeans e delle scarpe da tennis. Vera invece portava i capelli legati in un codino laterale, simile a quello che portava MIsty solo un po' più lungo e aveva arricciato le punte, un top azzurro con un coprispalle blu, un pantaloncino bianco e degli stivali blu lunghi fino a sotto le ginocchia. 
Lucinda invece aveva una coda di cavallo, un vestitino rosa con un coprispalle bianco, calze trasparenti e ballerine rosse. Misty aveva indossato invece una camicia azzurra a tre quarti , una minigonna di jeans e degli stivaletti neri lunghi fino a metà polpaccio e aveva rimasti i capelli sciolti ed un fermaglio a forma di goccia sulla frangia, per non farle andare i capelli davanti gli occhi. Emy aveva un cerchietto tra i capelli, un top nero scollato, una minigonna rossa e degli stivali con il tacco. Wendy aveva i capelli sciolti ad eccezione di alcune ciocche che aveva legato con un codino laterale, una maglia a maniche lunghe nera con delle stelle argentate, una gonna bianca, leggins neri e stivali nero ed argento.
Iris invece aveva i capelli legati in una treccia alta che rendeva i suoi capelli insolitamente ordinati, un vestito bianco lungo fino al di sotto delle ginocchia che faceva risaltare la sua carnagione scura, una giacchetta di un giallo molto chiaro e delle ballerine bianche ed oro. Per completare il tutto aveva anche un fermaglio a forma di iris giallo.
-Cavolo che eleganza- disse Gold facendo loro un fischio -potevi anche vestirti un po' più femminile Charlie- 
Per tutta risposta Charlie sbuffò e mise le mani nelle tasche della felpa per poi iniziare a fissarli uno per uno: Gold portava una maglia rossa a maniche lunghe con i bordi neri, un pantalone nero e delle scarpe da ginnastica; Ash indossava una maglia a maniche corte rossa e un jeans stretto; Silver aveva un pantalone nero, una maglia a mezze maniche bianca, una giacca in mano ed aveva i capelli legati in una coda bassa; Spighetto aveva i suoi abiti da intenditore;  Paul invece aveva una felpa blu larga, con una tasca davanti, ed un jeans largo.
Wendy notando gli abiti di Paul si voltò verso Charlie, poi di nuovo verso Paul ed infine esclamò indicandoli
-Dio prima li fa e poi li accoppia-
-Smettila- le urlarono imbarazzati Paul e Charlie
-Meno male che sono sempre le donne a fare tardi, infatti stiamo aspettando quei tre maschi- esclamò Vera esasperata
Charlie si voltò verso Vera e la guardò shockata, come se le avesse appena spiegato il senso della vita, e disse scioccata
-Drew è un maschio?-
-Davvero molto spiritosa, maschiaccio- esclamò qualcuno alle loro spalle
Charlie allora si voltò verso la persona che aveva parlato, ovvero Drew, e gli fece un inchino
-Modestamente sono troppo simpatica-
Come Ash vide Drew seguito da Gary e Kenny gli fece un fischio
-Davvero molto eleganti, ma vi voglio ricordare che stiamo andando ad una fiera e non ad una sfilata-scherzò Ash
Infatti i tre si erano vestiti abbastanza eleganti: Drew aveva indossato una camicia bianca con le maniche piegate a tre quarti, un panciotto nero ed un pantalone beige; Gary invece aveva una giacca sbottonata grigio chiara, una camicia azzura con i primi due bottoni sbottonati ed un pantalone grigio scuro; Kenny invece aveva tagliato i capelli più corti (come quelli del personaggio maschile di Pokemon NB), indossava una camicia nera ed un pantalone bianco
-Beh devo mostrarmi sempre al meglio, infondo sono pur sempre Gary Oak- 
E dopo questa frase Ash e Paul fecero una pernacchia, infondo se l'era tirata lui con quell'affermazione
-Secondo voi chi sta meglio?- chise Gary, ignorando completamente i due e fissando Charlie
-Lui- rispose prontamente Charlie indicando il suo Joltik che stava su un albero distante da loro
-Intende tra i ragazzi- disse Lucinda scuotendo la testa
L'unica che rispose fu Emy che indicò subito Paul e cercò di abbracciarlo ma lui la riuscì prontamente ad evitare. Charlie era ancora un po' pensierosa, poi tirò per un braccio Misty e le sussurrò qualcosa all'orecchio che annuì e allora le due ragazze votarono per Kenny che si grattò la testa imbarazzato. A quell'affermazione Ash e Lucinda erano un po' irritati, Gary se avesse potuto avrebbe ucciso Kenny con uno sguardo e Emy urlava come una pazza isterica. 
Charlie si voltò prima verso Lucinda e Ash e come notò la loro reazione sorrise soddisfatta.
-Perchè proprio Kenny?- domandò Gary arrabbiato
-Che c'è? Ti sei arrabbiato perchè non stai tu sotto i riflettori prima donna?- esclamò Paul sarcasticamente e ridendo sotto i baffi
-Perchè mi vuoi far credere che tu non sei arrabbiato? Ammettilo che anche a te sta rodendo il fegato-
-No, mica sono una prima donna che deve stare sempre al centro dell'attenzione-
-La smettete si o no di litigare? Sembrate dei bambini- esclamò Silver
-Perchè al posto di litigare per queste cretinate non andiamo alla fiera?- disse Gold cercando di farli calmare
I due allora sbuffarono e si avviarono verso il centro di Septer City per partecipare alla fiera. 
 
Mentre camminavano Misty si avvicinò a Gary, ancora irritato per prima, e gli spiegò cosa si erano dette lei e Charlie
-Abbiamo votato Kenny perchè Charlie voleva vedere come reagiva Lucinda e, a quanto ho capito, è andata secondo i suoi piani- sussurrò Misty
Sentendo quella frase Gary si calmò e tirò un sospiro di sollievo, felice che Charlie non provasse niente per quel coordinatore da strapazzo
-Comunque non preoccuparti, cercherò di farvi stare da soli così tu potrai farti avanti- disse Misty facendogli l'occhiolino
 
Arrivati alla fiera notarono che erano molte le persone che erano andate alla fiera dato che da quelle parti era molto famosa la fiera, infatti erano in molti le persone che venivano dalle città vicine per assistere a quella fiera. Vi erano moltissime bancarelle e, per la gioia di Gold, la maggior parte vendevano cibi diversi.  Ash e Charlie erano andati a giocare al tiro a segno mentre gli altri si erano fermati davanti ad un palchetto dove i pokemon si esibivano in un balletto.
 
 Gold invece si fiondava su ogni bancarella dove vi era qualcosa di commestibile e, dato che si stava allontanando, Silver lo seguì cercando di non perderlo ma nessuno dei due si accorse di essersi allontanato dal gruppo.
Appena Silver lo raggiunse lo afferrò per un braccio e gli fece una bella lavata di capo
-Guarda che se fai così potresti perdere gli altri, su torniamo indietro- disse trascinandolo per un braccio ma dopo un po' si accorse di essersi perso
-Fammi indovinare, abbiamo perso gli altri- esclamò Gold ridendo, beccandosi un pugno
-è tutta colpa della tua stupidità-
-Dai non arrabbiarti e seguimi- disse tirando l'amico per il braccio per portarlo vicino ad una scogliera dove non c'era nessuno dato che la fiera si trovava dalla parte opposta
-Dove cavolo ci hai portato, come facciamo a trovare gli altri?- urlò arrabbiato Silver e Gold per zittirlo gli mise in bocca un takoyaki in bocca
-Non arrabbiarti, qui si sta molto bene e poi so benissimo che a te non piace stare in mezzo alla folla perchè ti senti a disagio- rispose Gold facendogli un sorriso dolce
A quell'affermazione arrossì un po' e ringraziò l'amico che si era seduto su una panchina lì vicino. Silver allora fece lo stesso e iniziò a mangiare i takoyaki ed altre schifezze che gli aveva offerto l'amico; Gold invece mentre mangiava guardava dritto davanti a sè, senza mai voltarsi, ed aveva uno sguardo triste e pensieroso. Vedendo l'amico in quello stato Silver gli mise una mano sulla spalla ed a quel contatto Gold sobbalzò ma non scostò la mano di Siver, anzi chiuse gli occhi, mise una mano su quella di Silver, che arrossì a quel gesto, e si rilassò 
-Cosa c'è che ti preoccupa?- sussurrò Silver un po' preoccupato
-Nulla, non preoccuparti- disse con voce atona Gold
Silver allora si alzò di scatto dalla panchina, facendo aprire gli occhi a Gold che vide Silver rosso di rabbia
-Ma la smetti di dire cazzate? Si vede da lontano un miglio che c'è qualcosa che ti preoccupa e da come hai detto che non è nulla si capisce che stai mentendo- urlò Silver arrabbiato
Irritato lo prese per le spalle e Gold notò che a Silver tremavano leggermente le braccia e che lo guardava con aria preoccupata. Gold stava per dire qualcosa ma poi si bloccò e voltò il viso da un'altra parte
-Scusa ma non posso-
-Perchè scusa? Forse non ti fidi di me?- disse Silver mentre la sua presa su Gold si fece più forte che rischiava anche di rimanerci dei segni
-Non è questo. Ho paura che tu mi odieresti se te lo dicessi- esclamò Gold con voce rotta mentre due lacrime gli solcavano il viso
Silver vedendolo in quello stato allentò la presa sulle spalle e con la mano sinistra voltò il viso di Gold verso il suo, in modo tale da poterlo guardare negli occhi
-Perchè dici che ti odierò? Perchè dovrei? Io e te siamo amici infondo e dovresti fidarti di me-
-Ti ho già detto che non è questione di fiducia idiota. Io mi fido di te ma se ti dicessi cosa penso il nostro rapporto andrebbe in frantumi, capisci?- esclamò Gold con gli occhi lucidi e con voce disperata
-Ti ho già detto di fidarti di me, dimmi cos'hai?- disse Silver un po' alterato
Gold allora afferrò le braccia di Silver e lo avvicinò a se, erano talmente vicini che se uno di loro si fosse mosso, anche di poco, avrebbe baciato l'altro e Silver, a causa di quella inaspettata vicinanza e sentiva il suo respiro sul suo viso e sulle sue labbra, arrossì ma non si mosse poichè voleva una risposta dell'amico
-Ti amo- disse Gold con un tono di voce serio
Silver rimase paralizzato, il suo respiro gli rimase bloccato in gola poichè non si aspettava una risposta del genere dall'amico. Gold dopo qualche secondo allontanò Silver da sè e sciolse la presa da lui e Silver, essendo ancora sorpreso dalle parole dell'amico, appena Gold lo lasciò cadde a terra
-Ahia- esclamò Silver massaggiandosi la schiena
Appena sentì Silver lamentarsi, Gold si voltò verso di lui sorpreso e, capendo cosa fosse successo, rise nervosamente
-Cioè io cado a terra perchè sono sorpreso della tua dichiarazione e mi faccio male e tu ridi?- disse un po' alterato Silver con il viso rosso per l'imbarazzo
Sentendo quella frase Gold spalancò gli occhi fissandolo
-Quindi tu non mi odi?- chiese con voce tremante Gold
-Perchè dovrei odiarti?- disse Siver con il viso tutto rosso -è vero che a volte sei insopportabile e sei completamente scemo ma-
-Ma cosa?- domandò Gold impaziente
-Ma credo che tu- cercò di dire Silver ma non riusciva a continuare a causa dell'imbarazzo
-Che io...?-lo spronò Gold un po' in ansia
-Che tu mi piaci- sussurrò Silver mentre il suo viso divenne dello stesso colore dei capelli
Gold lo fissò per qualche secondo per capire se avesse capito bene ma vedendo la reazione dell'altro capì di aver sentito bene e saltò addosso a Silver facendolo distendere a terra dandogli un bacio a stampo sulle labbra per poi nascondere il suo viso rosso tra i capelli di Silver
-Ti amo- sussurrò Gold 
Silver a quelle parole si rilassò tra le braccia di Gold e ricambiò il suo abbraccio
 
Dopo che era finito lo spettacolo si accorsero che mancavano Gold e Silver all'appello
-Non preoccupatevi, stanno insieme quei due e se avranno problemi ci chiameranno- esclamò Charlie
-Probabilmente non torneranno perchè Silver odia stare in mezzo alla folla- spiegò Vera
-E poi hanno i nostri numeri, se ci saranno problemi ci chiameranno- disse Paul
-Se lo dite voi-disse Lucinda
-Comunque ora che facciamo?- chiese Misty
-Io direi di mangiare qualcosa, sto morendo di fame- esclamò Ash
-Può essere che tu pensi sempre al cibo?- domandò seccato Gary
-Ad essere sincera anche io avrei fame- disse Charlie grattandosi la testa imbarazzata
-Allora che aspettiamo: Charlie e Gary andate a comprare qualcosa da mangiare per tutti- ordinò Misty spingendoli verso le bancarelle
Capendo ciò che aveva in mente Misty, Ash si propose di accompagnarli ma Emy glielo impedì e i due si avviarono. Mentre andavano verso le bancarelle i due non parlavano dato che Gary non riusciva ad attaccare bottone e la fissava imbarazzato.
Gary allora fece un respiro profondo per calmarsi, ma quando aprì la bocca per parlare furono interrotti dalle urla di alcune ragazze
-Ah! Quello è Gary Oak- urlarono in coro tre ragazze
 
Charlie guardò confusa Gary per capire chi fossero e lui, intuendo cosa stesse pensando Charlie, scostò in modo sensuale i capelli dalla sua fronte e rispose
-Modestamente sono un ragazzo molto affascinante e popolare, è normale che le ragazze agiscano così quando mi vedono. Invidiosa-
-Certo- esclamò sarcasticamente Charlie roteando gli occhi
Gary allora iniziò a flirtare con le tre ragazze davanti a Charlie che aspettava che l'amico finisse per andare a prendere il cibo ma vedendo che non si muoveva, decise di andare da sola a comprare qualcosa da mangiare per tutti e decise di prendere degli spiedini.
Passando di nuovo davanti a Gary gli indicò la busta con il cibo e lui le disse di avviarsi da sola dagli altri
 
Vedendo che ci stavano mettendo un po' troppo Paul, senza farsi vedere dagli altri, andò nella stessa direzione che avevano preso i due e iniziò a cercare Charlie. Appena la trovò si accorse che era senza Gary e sembrava agitata così si avvicinò alla ragazza per tranquillizzarla
-Charlie che succede? Come mai sei agitata?- domandò Paul un po' preoccupato
-E che questo bambino non trova la sua mamma e lo sto aiutando a cercarla- rispose Charlie mentre si girava intorno per vedere dove fosse
A quella frase Paul abbassò lo sguardo e notò che c'era un bambino di circa quattro anni avvinghiato alla gamba di Charlie che piangeva e lei lo accarezzava cercando di farlo calmare. Paul allora si abbassò all'altezza del bambino e cercò di calmare il piccolo che, come lo vide, si nascose di più dietro Charlie. Allora Paul accarezzò dolcemente la testa del bambino
-Su piccolo non piangere, ti prometto che noi due troveremo tua mamma. Facciamo così: sali sulle mie spalle così forse sarà lei a trovarci, okay?- chiese dolcemente Paul
A quelle parole il bambino si avvicinò a Paul, si asciugò le lacrime agli occhi ed annuì deciso. Paul allora si abbassò e lo fece salire sulle proprie spalle. Dopo pochi minuti riuscirono a trovare la madre del bambino e il bambino appena vide sua mamma scese dalle spalle di Paul e corse dalla mamma con un sorriso sulle labbra.
-Quindi è lei la madre del bambino?- chiese Charlie
-Si, l'ho perso nella folla e grazie a voi l'ho ritrovato, non so proprio come ringraziarvi- disse con gli occhi lucidi la donna
-Si figuri. L'importante è che vi siate ritrovati- esclamò Paul
-Almeno prendete questo- disse la donna porgendogli una scatola con due dolcetti dentro
-Grazie ma non c'è bisogno-
-Insisto, tenete- insistette la donna dando la scatola a Paul
La donna li ringraziò ancora e se ne stava andando con suo figlio ma prima di andarsene il bambino urlò
-Spero che non ho rovinato il vostro appuntamento, ciao-
I due ragazzi a quelle parole arrossirono e, ancora rossi in viso, stavano per andare dai loro amici ma si fermarono dopo aver sentito un fischio ed alzarono la testa verso il cielo per assistere allo spettacolo pirotecnico.
Entrambi assistevano a quello spettacolo con un sorriso sulle labbra perchè erano riusciti a vedere lo spettacolo insieme alla persona amata
 
Gary aveva ormai raggiunto il gruppetto e appena vide che mancavano Charlie e Paul si irritò non poco e chiese il motivo della loro assenza, dato che Charlie si era avviata prima di lui.
Vera ricevette un messaggio da Paul in cui spiegava il perchè della loro assenza e lo riferì a tutto il gruppo
-Perchè avevi lasciato da sola Charlie?- chiese incazzato Ash
-Mi butto ad indovinare: delle ragazze ci provavano con te e tu hai cercato di far ingelosire Charlie, ho indovinato?- domandò Wendy e Gary, anche se un po' irritato, annuì
-Ma sfortunatamente il tuo piano è fallito- esclamò Iris facendo irritare Gary maggiormente
Misty allora sbuffò e diede dell'idiota a Gary, per aver pensato ad un piano tanto scemo ed infantile. Mentre discutevano sentirono un fischio che li zittì tutti perchè capirono che era iniziato lo spettacolo pirotecnico



Ciao a tutti quelli che hanno appena finito di leggere la mia storia, spero che vi sia piaciuta. Voglio ringraziare tutti quelli che continuano a leggere la mia storia, anche se più vado avanti e meno persone la leggono e questo mi fa star male :'(  , ed è per questo che voglio ringraziare tutti quelli che mi seguono ancora anche se ci sono rimasta male perchè non ho ricevuto recensioni, quindi vi chiedo di recensire la mia storia e dirmi cosa ne pensate, se volete farmi notare i miei errori (cosa che, anche se può sembrare strano, apprezzo molto) o anche per darmi dei consigli, quelli sono sempre ben accetti.
P.S. Mi scuso molto per come è finito il capitolo ma non sapevo proprio come terminarlo, mi dispiace 
Ora non mi rimane altro che salutarvi e dirvi di continuare a seguire la mia storia :D
Un abbraccio

 

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Capitolo 16
*** Spionaggio, sfilate e festa ***


 
 
 
Era ormai giunta la domenica e la maggior parte di loro si stavano dedicando all'attività più importante a cui si dedicano gli studenti, ovvero dormire. Non tutti però dormivano fino a tardi, infatti Lucinda, anche se erano solo le otto, era già sveglia ed era impegnata a prepararsi mentre la sua compagna di stanza dormina beatamente.
Finito di prepararsi Lucinda cercò di svegliare Vera, ma lei non decideva proprio ad alzarsi, anzi nascondeva maggiormente la testa sotto le coperte quando Lucinda la chiamava. Lucinda allora per svegliarla la buttò "delicatamente" giù dal letto
-Lucinda perchè mi svegli così presto?- disse Vera per poi sbadigliare
-Ma se sono quasi le nove Vera- affermò Lucinda
-Appunto, sono quasi le nove di domenica mattina- controbattè Vera
-Mi avevi promesso che oggi saremo andati a fare compere, dai che devo comprarmi un vestito nuovo. Dai fammi contenta, oggi è il mio compleanno- la supplicò Lucinda, congiungendo le mani davanti al volto per pregarla e con gli occhi da cucciolo
Vera a quella scena annuì, anche se un po' scocciata, ed iniziò a prepararsi.
-Ci sono tutti quanti?- chiese Vera ancora assonnata, per poi uscire dalla camera
-No. Silver e Gold hanno detto che non venivano, la coppietta felice aveva un appuntamento romantico e il club di nuoto ha gli allenamenti- rispose Lucinda un po' avvilita
-Su, sii più allegra. Oggi è il tuo compleanno e poi ci saranno sempre gli altri, no?- disse Vera per consolare l'amica
Lucinda allora si diede dei leggeri schiaffetti sul viso per riprendersi, per poi annuire e fare un enorme sorriso. Vera allora sorrise anche lei, prese il polso dell'amica e le mise un bracciale con dei pendenti a forma di fiocchi, come quelli che si vincono alle gare di Sinnoh.
-Buon compleanno- esclamò Vera
Lucinda appena vide il regalo le saltò al collo, la ringraziò con un enorme sorriso e si avviarono verso il punto di ritrovo.

 
-Perchè non mi avete chiesto se volevo venire?- chiese Gary un po' irritato
-Come? Non avevi allenamenti di nuoto?- 
-No, oggi non c'era nessun allenamento. La domenica puliscono la piscina quindi non c'è nessun allenamento- rispose Gary ancora un po' arrabiato
-Ma Misty e Kenny avevano detto che avevano gli allenamenti di nuoto e non potevano venire- rispose confusa e un po' delusa Lucinda
-Questa mattina ho visto Misty e da come era vestita non sembrava proprio che stesse andando ad allenarsi- confessò Drew
-Ormai è tutto chiaro, mio caro Watson- esclamò Wendy guardando Lucinda
Tutti allora si girarono verso Wendy che aveva subito indossato un cappelo alla Sherlock Holmes ed una pipa, che non si sapeva da dove li avesse tirati fuori. Tutti stavano aspettando cosa avesse capito la loro amica mentre Drew la guardava confuso.
-E allora? Cosa aspetti a dire cosa hai capito?- chiese curiosa Lucinda
-Ma soprattutto, dove hai  preso quella roba? Di solito vai girando con un cappello da detective ed una pipa?- domandò un po' confuso Drew
-è ovvio che Misty aveva un appuntamento con Kenny, altrimenti perchè mancherebbero all'appello?- constatò Wendy
-Perchè proprio con Kenny? Secondo il tuo ragionamento potrebbe anche avere un appuntamento con Paul, Silver o Gold- controbattè Spighetto con un cappello da detective in testa ed una lente d'ingrandimento in mano.
-Elementare Watson, Gold e Silver stavano studiando perchè Gold ha preso un'insufficienza in algebra e Silver lo sta aiutando a recuperare. Invece Paul è molto improbabile- dichiarò Wendy.
-Ha ragione Wendy, di sicuro non è uscita con Paul- l'appoggiò Vera.
-E cosa vi fa essere così sicure di questo?- domandò Spighetto.
-Cioè, sei davvero così tonto da non aver capito il perché non può essere Paul? Ma hai proprio le fette di prosciutto davanti agli occhi- disse Iris esasperata.
-Neanche io ho capito il perché di tanta sicurezza- ammise Charlie ingenuamente.
Iris allora sbattè violentemente la mano sulla propria fronte e poi scosse a destra e manca la testa, esasperata per l'ingenuità dell'amica che la guardava confusa.
-Beh perché Paul e Misty non sono così in confidenza- intervenne Gary.
Charlie allora annuì un po' incerta mentre Spighetto, non essendo sicuro delle argomentazioni di Gary, tartassava di domande le tre ragazze per capire il perchè di tale sicurezza.
-Poi è molto falice che sia uscita insieme a Kenny perché entrambi hanno mentito riguardo ciò che dovessero realmente fare- argomentò Wendy
-Adesso basta!- intervenne Ash alterato, facendo voltare tutti i suoi amici verso di lui che lo guardavano straniti.
-Ha ragione Ash, così non risolveremo nulla. C'è solo una cosa da fare per capire se Wendy ha ragione o meno. Dobbiamo trovare Misty e Kenny e pedinarli, solo così sapremo se sono usciti insieme o meno- affermò convinta Emy per poi far uscire il suo Chatot e chiedergli di trovare i due bugiardi.
Appena Chatot tornò fece cenno all'allenatrice di seguirlo ed Emy corse fuori, seguita dagli altri. Drew rimase un po' indietro e si grattò la testa un po' confuso
-Alla fine non mi ha detto da dove ha preso quella roba-
Detto questo Drew sbuffò e raggiunse gli altri
 
Dopo una decina di minuti di corsa avvistarono Misty che era vestita decisamente per un appuntamento: aveva una maglia a maniche lunghe nera che le scopriva le spalle, una gonna a fantasia tartan viola e degli stivali neri. Aveva lasciato i suoi capelli sciolti ed indossava un basco con visiera, della stessa fantasia della gonna. 
Misty muoveva la testa come se stesse cercando qualcuno tra la folla e poi alzò la mano, probabilmente per far segno alla persona che stava aspettando di avvicinarsi. La persona in questione era proprio Kenny che indossava un pantalone un po' stretto fango ed una camicia a maniche lunghe verde mela. Appena si avvicinò abbracciò Misty per salutarla e poi entrambi si incamminarono chiacchierando tra loro
-Ci avrei scommesso che si erano dati un appuntamento e a quanto vedo sono molto affiatati. Sono davvero una bella coppia, non è vero?-esordì Wendy 
-Già si direbbe proprio che quei due stiano uscendo insieme. Però, me lo poteva dire Kenny che stava uscendo con Misty, infondo siamo amici- disse Lucinda
Charlie notò che Lucinda aveva gli occhi lucidi ed aveva la voce rotta, stava chiaramente cercando di non piangere. Charlie allora le accarezzò dolcemente la testa per consolarla.
Ma Lucinda non era l'unica scioccata, infatti Ash era visibilmente geloso e, se avesse potuto, avrebbe ucciso con lo sguardo il povero Kenny.
Kenny, sentendosi osservato, si voltò e si guardava intorno per capire chi lo stesse fissando, ma, fortunatamente, il gruppetto di stalker, perchè ormai solo così potevano essere definiti, si nascosero dietro dei cespugli. Misty, notando che il suo accompagnatore si era fermato, si voltò e gli chiese qualcosa, probabilmente se avesse qualche problema o se non si sentisse bene, ma Kenny negò e continuarono a camminare.
Appena iniziarono ad allontanarsi Emy uscì dal nascondiglio e si voltò verso gli altri
-Vi volete muovere si o no? Se non ci sbrighiamo li perderemo di vista- urlò Emy arrabbiata
Ash fu il primo ad alzarsi, si girò verso gli altri facendo segno di seguirli e dal suo sguardo si capiva che non avrebbe accettato un rifiuto. Si erano avviati tutti a seguire i due, ad eccezione di Lucinda; Charlie allora la raggiunse, la prese per un polso e la trascinò con sè
-Io non voglio seguirli, è il loro appuntamento e non mi sembra giusto- disse Lucinda dimenandosi
Charlie allora si fermò e, tenendo sempre l'altra per un polso, fece cenno agli altri di avviarsi. 
 
Appena gli altri si allontanarono Charlie lasciò il polso di Lucinda, le appoggiò le mani sulle spalle e la guardò dritta negli occhi con un sorriso dolce sulle labbra
-Non è un appuntamento il loro- affermò Charlie con fermezza
All'inizio Lucinda era titubante, però appena notò la fermezza con cui aveva detto ciò e il suo sguardo sicuro si fidò e rilassò le spalle, ma poi si irrigidì dopo un po' e distolse lo sguardo da quello dell'altra ragazza
-Non è solo questo- disse con voce rotta Lucinda
Lucinda dopo quelle parole iniziò a piangere silenziosamente e Charlie, vedendola piangere, l'abbracciò accarezzandole dolcemente la testa per tranquillizzarla.
-Allora cosa c'è che ti rattrista tanto da farti piangere? Se non vuoi rispondermi, sentiti libera di non farlo mi raccomando- le sussurrò Charlie dolcemente
Rimasero in silenzio per una decina di minuti, un silenzio rotto soltanto da qualche singhiozzo che Lucinda si lasciava scappare ogni tanto. Il pianto di Lucinda iniziò gradualmente a scemare ed appena si tranquillizzò, Charlie sciolse l'abbraccio e mentre con una mano le accarezzava la testa, con l'altra teneva un fazzoletto con cui le asciugava le lacrime che erano rimaste sul viso di Lucinda. Appena finì di asciugarle le lacrime le scostò i capelli che le erano finiti davanti al viso
-Adesso mi vuoi rispondere?- le domandò Charlie
-Si è dimenticato- sussurrò Lucinda -Si è dimenticato della nostra promessa-
-Quale?-
-Il giorno del decimo compleanno di Kenny ci eravamo promessi che ogni volta che avessimo potuto, avremmo festeggiato i nostri compleanni insieme. A quanto pare sono l'unica tra noi due che si ricorda questa promessa- sussurrò Lucinda abbassando lo sguardo
-Secondo me ti sbagli. Non si è dimenticato la vostra promessa, o forse non ti fidi di lui?- chiese Charlie seria
-Certo che mi fido di lui, che domande fai- esclamò sicura Lucinda, alzando il viso e mostrando uno sguardo sicuro
Charlie allora le sorrise, scostò le mani dalle spalle di Lucinda e le porse la mano
-Allora che aspettiamo a raggiungere gli altri- disse Charlie euforica
-Perchè vuoi seguirli?- chiese Lucinda con sguardo indagatore
-Non sono interessata a pedinarli ma a vedere Ash che cerca di nascondere la sua gelosia- ammise Charlie
Lucinda allora scoppiò a ridere, strinse la mano di Charlie ed entrambe corsero nella direzione che avevano preso gli altri cercando di raggiungerli. 
 
Dopo una decina di minuti le due ragazze raggiunsero i loro amici e all'improvviso scoppiarono a ridere per la scena che videro: Wendy aveva indossato un impermeabile color cuoio preso da chissà dove, Ash, Emy e Gary indossavano un cappotto cuoio nero, un cappello e degli occhiali da sole, Drew stava bevendo una cioccolata calda ignorando completamente gli altri, quelli rimasti invece si erano nascosti dietro dei cespugli che sarebbe stato un buon travestimento se non si fossero trovati su una strada in cui non c'era neanche l'ombra di un albero o un cespuglio. Appena osservarono tutti Lucinda e Charlie scoppiarono a ridere in modo poco discreto.
-La smettete di ridere così forte? Se continuate ci rovinerete la copertura- sussurrò Gary da dietro un lampione
-Cioè, voi credete davvero che passiate inosservati in questo modo?- disse Lucinda tra le risate
-Io mi sono vestita così perché volevo calarmi a pieno nel personaggio di Sherlock Holmes- affermò Wendy seria
-Guarda che nessuno ci ha notati- rispose Spighetto
-Ma se tutti quelli che passavano per qua ridevano come dei pazzi- esclamò Drew roteando gli occhi
Mentre stavano discutendo Emy vide che Misty aveva appoggiato una mano sulla spalla di Kenny e iniziò ad avvicinarsi ai due con uno sguardo furioso. Fortunatamente Wendy se ne accorse in tempo e la bloccò
-Lasciami devo andare ad uccidere Misty, come si permette di toccare mio fratello- urlò arrabbiata Emy cercando, inutilmente, di liberarsi
-Gli ha toccato solo la spalla che esagerata- affermò Vera
-Infondo sono ad un appuntamento, è normale- disse pacatamente Iris
-Ma che appuntamento! Chi cavolo vorrebbe uscire con un maschiaccio manesco come Misty?- sbottò Ash in preda alla gelosia
-Ehm fammi pensare chi vorrebbe mai uscire con una delle ragazze più corteggiate della scuola- disse Charlie
 Charlie si toccò il mento con un dito con aria fintamente pensosa. Dopo qualche secondo sgranò gli occhi e fece un sorrisetto tra il malizioso ed il diabolico
-Non è che forse il mio caro fratellone è geloso di Misty?-  dichiarò Charlie con uno sguardo malizioso
-Cosa? Ma che dici, io e Misty siamo solo amici- balbettò Ash completamente imbarazzato
-Si certo, ed io sono la regina di Hoenn- dichiarò Lucinda
-Ma se non facciamo altro che litigare- urlò Ash col viso tutto rosso
-Certo ma non lo sai che se due persone litigano è perché sono molto intime?- affermò Gary
-Infatti, è per questo che Charlie e Paul hanno sempre dei battibecchi- disse Iris
-Ehi, non mettermi in mezzo. Io non c'entro niente- arrossì Charlie per poi voltarsi da un altra parte per nascondere il rossore
-Il suo era solo un esempio, maschiaccio- esclamò Drew mentre sorseggiava la sua cioccolata calda
-Sta un po' zitta principessa- controbattè Charlie facendo la linguaccia mentre Drew sospirava
Mentre continuavano la loro "pacata" discussione, Misty e Kenny, stranamente, si accorsero della loro presenza e allora si avvicinarono
-Che ci fate qui?- chiese Misty
-Passavamo di qui per puro caso- rispose Emy fulminandola con lo sguardo
-Vestiti in questo modo?- domandò Kenny, curioso delle scuse che si sarebbero inventati
-Andavamo ad una parata- disse Vera incerta
-Allora questa mattina quando ci siamo riuniti avevamo notato che avevate mentito e pensavamo che avevate un appuntamento segreto, quindi Emy ha mandato il suo Chatot per cercarvi e Ash ci ha gentilmente obbligato a seguirvi. Io e Lucinda però eravamo rimaste indietro per parlare tra noi e qualche minuto fa siamo arrivati qui per assistere alla loro parata.- rispose Charlie tutto d'un fiato
Misty e Kenny rimasero per qualche secondo fermi cercando di assimilare tutte le informazioni che Charlie aveva dato loro troppo velocemente e, una volta capito tutto, scoppiarono a ridere
-Voi pensavate davvero che io e Misty avessimo un appuntamento? Davvero?- disse Kenny mentre rideva
-Io no- risposero Drew e Charlie alzando una mano
-Io avevo un dubbio ma quando ho visto la vostra uscita ho capito che non era un appuntamento- affermò Wendy
-E da cosa lo avresti capito Sherlock?- domandò Spighetto
-Elementare Watson, i due ragazzi andavano solo in negozi e si notava che stessero cercando qualcosa da comprare, non si sono tenuti nemmeno la mano e si vedeva da lontano un miglio che parlavano amichevolmente. Poi da come giravano per negozi si notava che stessero cercando qualcosa per qualcun'altro- rispose Wendy con un orrendo accento inglese
-Ma c'è ancora un mistero da spiegare.-interruppe Drew con tono molto serio -Da dove hai preso il tuo costume? Dove cavolo lo tenevi nascosto?- domandò Drew curioso mentre gli altri lo guardavano scioccati
-Un'attrice non rivela mai i suoi segreti- dichiarò teatralmente Wendy
Charlie allora si schiaffeggiò la fronte, Kenny roteò gli occhi, Misty scuoteva la testa sconsolata mentre tutti gli altri la guardavano confusi
-Fa sempre così Wendy?- chiese scioccato Drew mentre i tre annuivano
-Allora se non avete un appuntamento perché siete qui?- sbottò un po' irritato Ash
-Geloso- disse Gary nascondendolo con un colpo di tosse, guadagnandosi una gomitata di Ash e facendo ridere Drew. Allora Kenny prese qualcosa dalla tasca, lo porse a Lucinda e voltò il viso per nascondere il rossore.
-è per me?- chiese Lucinda e Kenny, ancora voltato, annuì
-Pensavo che ti fossi dimenticato del mio compleanno- confessò Lucinda con gli occhi un po' lucidi
Kenny allora si voltò e stava per dire qualcosa ma fu zittito da un abbraccio di Lucinda che lo fece arrossire di più, ma ricambiò l'abbraccio e appoggiò la propria fronte sulla testa di Lucinda.
-Ti avevo promesso che avremmo trascorso tutti i nostri compleanni insieme e io mantengo sempre le promesse- sussurrò Kenny per non farsi sentire dagli altri
-Sono così felice che te ne ricordi- disse Lucinda, alzando il viso per guardare Kenny negli occhi e sorrise
-Allora vuoi staccarti da mio fratello o no?- tuonò Emy
I due allora si staccarono velocemente e arrossirono. Poi Lucinda si ricordò del pacchetto e lo aprì, curiosa di vedere il suo regalo. Nel pacchetto vi era una collana a forma di luna ed un paio di orecchini lunghi con uno zaffiro a metà lunghezza per poi terminare con una stella. Lucinda allora per ringraziarlo gli diede un bacio sulla guancia facendo arrossire entrambi e far incazzare di più Emy che, se avesse potuto, avrebbe attaccato Lucinda con una delle mosse finali di Mortal Kombat. 
 
Dopo questo piccolo siparietto i nostri amici decisero di togliersi i loro travestimenti, sempre se potevano essere definiti in questo modo, e ,essendo ora di pranzo, si diressero in una pizzeria lì vicino a mangiare qualcosa. Trascorsero il pranzo in allegria, risero per la loro pessima carriera da spie che decisero intelligentemente d'abbandonare, per i battibecchi tra Misty ed Ash e quant'altro.
Nel pomeriggio decisero di fare un giro per negozi, con somma gioia di Vera, Misty, Lucinda ed Emy mentre i ragazzi portavano le loro buste. Charlie ed Iris invece decisero di sfidarsi in una sfilata di moda: chi avrebbe indossato il vestito più brutto o ridicolo avrebbe vinto ed avevano solo dieci minuti di tempo a disposizione ed una sola possibilità.
Iris indossò un top leopardato, una gonna a vita alta zebrata e degli stivali pelosi beige. Il completo di Iris sembrava uscito fuori più da uno zoo o da scarti di un vestito da carnevale.
Charlie invece era andata un po' più sul classico: un vestito con le maniche a palloncino, molto gonfie, un corpetto fucsia acceso ed una gonna lunga molto ampia, di circa un metro di diametro alla fine, ed a balze fucsia, verde acido e giallo evidenziatore. Il vestito poteva definirsi con diverse parole: orrendo, schifoso, uno degli errori più grandi del genere umano e così via.
Anche se il completo di Iris sembrava preso da una discarica, quello di Charlie era decisamente orrendo, l'unica cosa che poteva renderlo peggiore sarebbe stato un bel fiocco gigante sulla schiena. Per essere sicure di chi fosse il vestito più orrendo chiamarono i loro compagni per farli giudicare.
-Esiste davvero un abito del genere?- esclamò Misty che sembrava che stesse per vomitare
-Non avrei mai pensato di vedere un vestito più brutto di quelli che indossi di solito, Charlie- disse Emy con un sorriso più falso di una banconota da sette euro
Charlie, come suo solito, ignorò completamente Emy, cosa che la fece irritare, ed aspettò un giudizio degli altri che in un primo momento rimasero paralizzati alla vista di quel vestito, indecisi se vomitare o ridere, ma, fortunatamente per i commessi, preferirono la seconda per poi contagiare anche le ragazze, inclusa naturalmente anche Charlie.
-Ho capito, devo ritenermi sconfitta. Il tuo è decisamente più brutto- annunciò Iris teatralmente, appoggiandosi il polso sulla fronte per poi fare una faccia fintamente delusa per poi andarsene in uno degli spogliatoi, subito seguita da Charlie.
 
Dopo la loro sfilata e le compere delle ragazze decisero di andarsene per un po', con somma gioia dei ragazzi, alla sala giochi. Wendy, vedendo il tappeto da ballo, spinse le due persone più vicine a lei, ovvero Ash e Gary, sul tappeto per iniziare una sfida che fu facilmente vinta da Gary. Appena finì la sfida Wendy cacciò dal tappeto Gary che fu sostituito da Charlie.
-Ehi, volevo sfidare qualcun'altro. Perchè fai continuare Ash, come ballerino fa schifo- sbottò Gary un po' irritato
-Perché è più divertente far ballare due pessimi ballerini che uno bravo. Giusto?- chiese Emy mentre tutti annuivano
-Ehi- esclamarono i due fratelli offesi
Anche se controvoglia, i due iniziarono una partita e anche se riuscivano ad eseguire bene solo un passo su dieci, si divertirono un mondo a commentare i propri errori insieme ai loro compagni e quindi risero tutti, inclusi i due "esperti" ballerini. Passarono tutto il resto della giornata nella sala giochi e, quando era quasi tramontato il sole, decisero di ritirarsi.
 
Quando arrivarono al dormitorio Kenny prese Lucinda per mano, facendola arrossire, e fece segno agli altri di seguirlo. Arrivati fuori la porta trovarono Paul appoggiato al muro con una scatola di media grandezza in una mano e nell'altra una busta da cui s'intravedeva una bottiglia di vetro. Kenny allora lasciò, anche se controvoglia, la mano di Lucinda, aprì la porta della sua stanza ed aprì la scatola portata da Paul da cui uscì una torta con panna e fragole con su scritto "Buon compleanno Lulù"
-Kenny la smetti o no di chiamarmi Lulù? Me l'hai scritto anche sulla torta- disse Lucinda fintamente offesa dandogli dei pugni leggeri
-Su ti poteva andare peggio con il soprannome.- esclamò Iris
-Pensa a Charlie, Drew la chiama maschiaccio e Paul nanerottola. Almeno il tuo è carino- affermò Vera
-Ma oggi è il compleanno di Lucinda o la giornata "prendiamo in giro Charlie"?- sbottò Charlie gonfiando le guancie
A quell'espressione iniziarono tutti quanti a ridere.
Kenny allora mise sedici candeline sulla torta e le accese; dopo spensero le luci ed iniziarono tutti, ad eccezione di Paul ed Emy, a cantare la canzone di compleanno, Lucinda chiuse gli occhi, concentrandosi sul suo desiderio, e spense in un solo soffio tutte le sue candeline. Paul allora prese lo spumante e, dopo aver preso accuratamente la mira, lo aprì colpendo accidentalmente Gary che, come suo solito, incominciò a litigare con Paul mentre tutti gli altri bevevano allegramente lo spumante.
 
Era abbastanza tardi, quindi tutti quanti decisero di andarsene nelle proprie stanze. Lucinda però rimase con Kenny per aiutarlo a pulire, anche se c'era ben poco da fare.
-Scusa- esclamò all'improvviso Lucinda dispiaciuta, mentre continuava a pulire, dando volutamente le spalle a Kenny
A quelle parole Kenny si voltò verso di lei che gli dava le spalle e stava buttando dei bicchieri nel cesto dei rifiuti
-Per cosa?- chiese Kenny un po' confuso
-Per aver pensato che ti fossi dimenticato della nostra promessa- continuò Lucinda, con un tono triste e dispiaciuto, senza voltarsi verso l'amico e continuando a pulire.
Kenny allora si avvicinò a Lucinda e la stava per abbracciare, però si fermò poco prima di farlo, posò lungo i fianchi il braccio sinistro mentre con il destro le accarezzava i capelli.
-Non preoccuparti, anch'io pensavo che ti fossi dimenticata della nostra promessa. Sono felice di sapere che la ricordi ancora- disse Kenny
Entrambi allora iniziarono a ricordare il giorno in cui si fecero quella promessa

"Era il decimo compleanno di Kenny e mentre tutti quanti parlavano e scherzavano, Lucinda si era messa un po' in disparte e guardava Kenny con uno sguardo triste sapendo che lui il giorno dopo sarebbe partito per il suo viaggio di formazione e non si sarebbero visti per chissà quanto tempo. Vedendola pensierosa Leona, la sua migliore amica, le si avvicinò e le mise una mano sulla spalla.
-Cos'hai Lucinda, perchè sei così triste?- chiese Leona un po' preoccupata
-E solo che non vedrò Kenny per chissà quanto tempo e non voglio- disse Lucinda con gli occhi lucidi e la voce rotta, come se stesse per piangere
-Penso che devi dirglielo, sono sicura che sarà felice di sapere ciò che pensi e anche tu ti sentirai meglio- esclamò Leona con un sorriso rassicurante mentre l'amica scuoteva la testa in segno di negazione
-Non voglio che si preoccupi- affermò convinta Lucinda con un tono di voce molto triste.
Detto questo Lucinda abbassò il viso in modo tale che la frangia nascondesse i suoi occhi lucidi ed uscì fuori per prendere una boccata d'aria, sperando di riuscire a calmarsi. Leona non la bloccò ma tenne gli occhi fissi su Lucinda e quando non riuscì più a vederla si avvicinò a Kenny, tirandoselo in disparte
-Devi parlare con Lucinda- gli ordinò Leona con uno sguardo che non ammetteva un no come risposta
-Come mai?- chiese Kenny confuso ed un po' preoccupato
-è triste che tu parta e che non vi vedrete per un po'- rispose Leona tristemente
Kenny allora annuì e si allontanò dalla sua festa per cercare Lucinda che si era nascosta dietro un albero e stava seduta a terra a piangere. Kenny allora si mise in ginocchio davanti a lei e le asciugò le lacrime conun fazzoletto . A quel contatto inaspettato Lucinda sobbalzò e quando vide che era Kenny sgranò gli occhi, si alzò in piedi e diede le spalle a Kenny cercando di nascondere gli occhi rossi e lucidi.
-Cosa ci fai tu qui, dovresti andare dentro. è il tuo compleanno- esclamò Lucinda con voce rotta per poi mordersi le labbra per cercare di non piangere ancora
-Ma tu stai piangendo- disse Kenny molto preoccupato
-Non è vero, mi era andata solo della polvere negli occhi- mentì Lucinda
-Mi hai preso per uno scemo? Lo so che stai mentendo. Poi ho parlato con Leona- continuò Kenny prendendola per un braccio -Ti prego dimmi cos'hai- la supplicò
-è che ho paura che non ci vedremo più, che non potremo più festeggiare insieme i nostri compleanni insieme- disse Lucinda voltandosi, mostrando i suoi occhi lucidi
-Invece non è così. Tra qualche mese anche tu inizierai il tuo viaggio e ci incontreremo sicuramente per la regione, quindi ti prego: non piangere- spiegò Kenny per poi abbracciarla.
Appena capì che Lucinda si era calmata sciolse l'abbraccio e le porse il mignolo
-Facciamoci una promessa. Ogni volta che potremo, festeggeremo insieme il compleanno. Giuro.-
Lucinda allora si asciugò le lacrime e gli strinse il mignolo.
-Giuro- disse Lucinda con un sorriso
Appena la vide sorridere Kenny ne fu felice e gli iniziò a battere forte il cuore. In quel preciso momento Kenny si accorse di avere una cotta per la sua amica ed arrossì. Lucinda lo guardò un po' confusa e gli chiese se stesse bene, Kenny allora annuì, la prese per mano ed entrambi tornarono alla festa."



Ed ecco arrivato il mio sedicesimo capitolo e, per la gioia di Nice to meet you, è una Penguin (evvai :D). L'unica cosa che non mi è piaciuta di questo mio capitolo è che non sono riuscita a descrivere bene la gelosia di Ash :'( , ma mi rifarò statene certi. Comunque voglio dirvi che le (dis)avventure dei nostri amici non sono ancora finite, anzi sono appena iniziate, soprattutto perchè non ho spiegato un bel niente riguardo a quello che è successo, quindi anche se non volessi ( però io VOGLIO farlo) devo comunque spiegare delle cose. 
Ed ecco giunti ad una delle parti che preferisco, quella dei ringraziamenti.
Voglio ringraziare XxInfinityxX per aver recensito per la prima volta la mia storia, dato che mi fa sempre piacere sapere le vvostre opinioni.
Ringrazio Dark Legend Trainer per la sua recensione e per essere dispiaciuto per Gary (lo sto maltrattando troppo, poverino).
Un altro ringraziamento va a Nice to meet you per aver recensito e corretto alcuni miei errori e averne giustificato uno con la licenza poetica (brava :D).
E naturalmente ringrazio anche A q u i l e g i a per i consigli riguardo il carettere di scrittura e i colori dei capitoli, per avermi detto vari sostituti per il verbo dire (e dopo ciò ho anche bruciato il dizionario dei sinonimi e contrari che non vale una cicca) e per avermi detto degli errori di punteggiatura, anche se so già che ce ne sono ancora parecchi nel mio capitolo (ho litigato con la punteggiatura, quindi per far pace ci vorrà ancora un po' di tempo)
Ringrazio anche DZ13 per avermi detto cosa pensa della storia per messaggio e, mi dispiace, ma mi copierò una cosa che hai detto tu su Ash (penso che tu abbia già capito cosa XD).
Prima che me ne dimentichi, ringrazio anche tutti gli altri lettori che continuano a leggere la mia storia, sono contenta di vedere che ci sono lettori che continuano a leggere la mia storia.
Vi invito tutti a dirmi cosa ne pensate della mia storia con una recensione, un messaggio, qualcosa di soldi (naturalmente scherzo, ma se proprio volete io non rifiuto XD) e spero che continuerete a seguire la mia storia.
Un abbraccio :D

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Capitolo 17
*** Battaglie difficili ***


Salve a tutti, anche se avete dovuto aspettare un po' sono riuscita a pubblicare il diciasettesimo capitolo (dovevo pubblicarlo ieri, ma non ho avuto tempo). Cosa più importante devo ringraziare la mia beta-reader A q u i l e g i a che mi ha corretto il capitolo e quando lo leggerete noterete senz'altro la differenza. 
Allora vi auguro buona lettura e spero che il nuovo capitolo vi piaccia :D



 
Erano finalmente terminate le lezioni per quella giornata e, stranamente, la maggior parte degli studenti era molto euforica ed impaziente che arrivasse il giorno dopo. 
Lucinda, Vera, Iris e Burgundy, non conoscendo il motivo di tutta questa esuberanza, chiesero ad alcuni dei loro compagni di classe il perché di tutta questa euforia ed agitazione.
-Come non lo sapete?- chiese stupito uno di loro, ricevendo una risposta negativa.
-Beh, domani sera si terrà una prova di coraggio- spiegò una loro compagna -Anche se organizzata dagli stessi studenti, è fatta molto bene.
-Infatti l'anno scorso è stata superata da poche persone, e la maggioranza degli studenti che vi partecipano si arrendono quasi subito.- concluse un altro ragazzo dall'aria molto esaltata.
-Sembra interessante!- esclamò euforica Vera.
-Chissà se gli altri già lo sanno...- disse dubbiosa Lucinda.
-Sarebbe un'idea grandiosa andarci tutti insieme!- propose Burgundy.
-Sarà una buona occasione per te, potresti fingerti spaventata e farti proteggere da Chicco...- affermò Iris con malizia.
A quella frase Burgundy divenne tutta rossa e iniziò a balbettare, facendo scoppiare tutti quanti a ridere, aumentando l'imbarazzo della ragazza. Dopo aver salutato i loro compagni di classe, si avviarono in mensa per incontrare i loro amici.
 
Arrivati nella grande sala, notarono che i loro amici stavano già discutendo della prova di coraggio che si sarebbe tenuta la sera successiva. Erano tutti entusiasti al pensiero della sera successiva e scommettevano su chi si sarebbe arreso per primo fra di loro.
Dopo un po' Kenny si accorse che Ash era molto pallido, così decise di accompagnarlo in infermeria, seguiti da Charlie, preoccupata per il fratello. 
Appena uscirono dalla mensa e si allontanarono abbastanza dal gruppo, Ash si fermò e si voltò verso Kenny e Charlie, guardandoli con aria spaventata e preoccupata.
-Ash perché ti sei fermato? Dobbiamo andare in infermeria, non stai bene!- esclamò Charlie preoccupata, prendendo Ash per il braccio.
-Sto bene Charlie, non devi preoccuparti.- disse Ash serio, scostando la mano della sorella.
-Ash tua sorella ha ragione, sei molto pallido ed hai un'aria strana.- controbatté Kenny, anche lui preoccupato per Ash. 
-È perché ho avuto una visione.- rispose Ash, visibilmente teso.
-Cos'hai visto che ti ha turbato tanto?- chiese Kenny agitato.
-Ho visto Misty e Gary in pericolo. Non sono riuscito a capire però dove fossero, ma sono sicuro fosse sera.- rispose Ash.
Ash stava leggermente tremando ed aveva lo sguardo abbassato. Pikachu, notando la preoccupazione del suo allenatore, strusciò il suo musetto sulla guancia di Ash per fargli capire di essergli vicino e di tranquillizzarsi. Kenny e Charlie appoggiarono una mano sulla schiena di Ash per farlo calmare.
-Ash, prova a focalizzare il meglio possibile ciò che hai visto. Come fai ad essere sicuro che fosse sera?- chiese Kenny gentilmente, nascondendo la sua preoccupazione.
Ash, allora, fece dei respiri profondi e chiuse gli occhi, cercando di rivedere nella propria mente la propria apparizione, provando a mettere a fuoco più dettagli possibili.
Era sera, quasi notte: lo aveva già notato in precedenza a causa della poca luce e di alcune stelle che riusciva ad intravedere, ma il suo sguardo era ostruito da degli alberi e notò anche che non c'era la luna in cielo, quindi era una sera di luna nuova. Appena riaprì gli occhi informò Charlie e Kenny dei dettagli che era riuscito a vedere questa volta.
-Probabilmente si trovavano in un bosco, c'erano molti alberi.- suggerì pensieroso Ash.
-Almeno abbiamo un indizio sul luogo, ma c'è anche un altro problema: quando saranno attaccati?- si domandò Kenny.
-Ho paura che saranno attaccati domani perché sarà il periodo di luna nuova, e penso che succederà durante la prova di coraggio, nell'ultimo tratto c'è proprio un bosco.-rispose Charlie.
-Allora basta solo non andarci, giusto?- disse Ash con un tono più rilassato.
-Pensi davvero che sia così semplice? Lo Squarcio Dimensionale ti mostra una parte del futuro, ma questo non vuol dire che tu possa cambiarlo.- gli rispose qualcuno dietro di loro.
Sentendo qualcuno parlare si voltarono per vedere chi fosse e videro Wendy con un'espressione seria e turbata.
-Anche se non ci andassero, probabilmente saranno comunque trascinati lì.- concluse Wendy.
-L'unica soluzione è quella di rimanere vicino a loro per proteggerli.- disse Ash, mettendosi una mano tra i capelli.
-Ma c'è il rischio che anche qualcun altro venga attaccato. In quel caso cosa faremo?- domandò Charlie frustata.
-Possiamo solamente rimanere all'erta e tenerci pronti a combattere.- sospirò Kenny stringendo i pugni.
Tutti e quattro rimasero fermi. La tensione era palpabile. Non potendo evitare che i loro amici fossero in pericolo, il senso di impotenza era forte. Decisero, quindi, di preparare una strategia per difendere al meglio tutti loro: Ash avrebbe protetto Misty, Wendy invece si sarebbe occupata di Gary mentre Kenny e Charlie non avrebbero partecipato alla prova di coraggio per pattugliare il bosco e sorvegliare gli altri.
 
Il gruppo, tuttavia, non s'era accorta di un ombra che li origliava attentamente, e che s'era dileguata in un attimo, non appena la conversazione finì. 
 
*
 
Era ormai arrivato il giorno in cui si sarebbe tenuta la prova di coraggio. Erano tutti eccitati all'idea di parteciparvi. 
-Non vedo l'ora che inizi la prova di coraggio, sono sicura di vincerla!- disse Lucinda con un sorriso.
-Come se una mocciosa come te riuscisse a superarla, ma figurati.- la punzecchiò Emy.
Mentre le due ragazze discutevano animatamente, Gary si guardava intorno un po' confuso e dopo un po' toccò la spalla di Ash per attirare la sua attenzione.
-Ash, sai dov'è Charlie?- chiese curioso Gary.
A quella domanda Ash sobbalzò non sapendo che dire, mentre Gary e gli altri lo guardavano confusi. Prima che Ash potesse aprire bocca intervenne subito Wendy a salvare la situazione.
-Charlie ha detto che non voleva partecipare perché non si sentiva bene.- disse Wendy.
-Probabilmente aveva soltanto paura, la mocciosa!- esclamò acidamente Emy.
-Ora che ci penso non c'è neanche Kenny, sapete dov'è?- domandò Lucinda.
-Kenny non si è sentito bene durante le lezioni, quindi l'infermiere gli ha sconsigliato di partecipare alla prova.- rispose Drew.
-Speriamo che non sia nulla di grave.-sussurrò Lucinda.
-Ragazzi prima di incominciare la prova di coraggio dovremmo formare delle coppie.- spiegò Silver.
Tutti quanti annuirono ed incominciarono a formare le varie coppie: Misty ed Ash, Gary e Wendy, sotto insistenza di quest'ultima, Silver e Gold, Burgundy e Chicco, Paul e Drew, Vera e Lucinda, Spighetto ed Iris, mentre Emy faceva coppia con un ragazzo della sua classe. Dopo aver formato tutte le pariglie uno studente spiegò brevemente il percorso da fare: la prima parte della prova si sarebbe tenuta al dormitorio, la seconda parte invece a scuola mentre l'ultimo tratto invece era in un bosco dietro la scuola. Le coppie formate dal gruppetto furono le prime a partire, ad eccezione di Emy che fu una delle ultime.
 
La prima parte della prova di coraggio fu abbandonata da pochi elementi, poiché incuteva poco timore, data la presenza di inanimati e finti fantasmi e rumori sinistri.
La seconda parte, invece, cominciò da subito a mietere le prime “vittime”, tra cui anche Emy, Burgundy e Chicco. In questo percorso vi erano molti studenti vestiti e truccati da mummie e vampiri, vi erano urla e rumori sinistri di sottofondo.
Alla fine della seconda parte erano rimaste pochissime coppie: circa una decina. Nell'ultimo tratto di percorso, gli studenti si erano impegnati molto: vi erano molti alberi con delle incisioni, simili a quelle lasciate da qualche Pokémon, inoltre delle macchie rosso sangue facevano capolino dietro ogni dove e si potevano sentire inquietanti e tetri ululati, nonché dei lamenti sinistri, i quali facevano fuggire ogni briciola di coraggio ai poveri sventurati che erano riusciti ad arrivare sino a lì. 
 
-Ash sei spaventato?- chiese Misty con voce tremante, nascondendosi dietro al corvino.
-No, non lo sono!- rispose Ash con finta fermezza.
-Allora perché hai quell'espressione preoccupata?- insistette Misty.
A quella domanda Ash divenne teso, cercando di nascondere la sua ansia per quella visione.
-È una tua impressione, Misty! Non sono preoccupato!- esclamò Ash un po' teso.
Misty lo guardò stranito, non capendo come mai Ash fosse così strano e cosa lo stesse preoccupando. All'improvviso, Misty si sentì afferrare da qualcuno che l'allontanò subito da Ash.
-Ash, aiuto!- urlò Misty terrorizzata
Ash si voltò verso Misty e notò che un uomo con la divisa del Team Rocket la stava afferrando con grande veemenza. La ragazza era sollevata da terra, con le mani dell'aggressore strette attorno al collo. Misty si dimenava con tutte le sue forze; avrebbe fatto qualunque cosa per liberarsi. Ash si buttò subito contro l'uomo, ma non riuscì a colpirlo perché bloccato, improvvisamente, dall'attacco Frustata di un Victreebel.
-Pensavi davvero che mi facessi attaccare così facilmente, Ash Ketchum?- disse l'uomo ridendo. -Ti consiglio di non muoverti, perché più ti agiti e più le liane si stringeranno.-
Pikachu allora cercò di attaccare il Pokémon che aveva attaccato Ash, ma fu prontamente bloccato da un feroce Ariados. L'uomo, vedendo quella scena scoppiò a ridere, mentre Ash, nel frattempo, cercava di raggiungere le sue Poké Ball.
-Pensavi davvero di cogliermi impreparato?- domandò con sarcasmo l'uomo, stringendo con maggiore fermezza la cervice della ragazzina.
 
Misty si sentì soffocare. Sarebbe svenuta di lì a poco, e la tensione era palpabile. La fanciulla era in procinto di arrendersi: chiudere gli occhi era l'unica via. Ma, inaspettatamente, sentì il suo corpo libero dalle grinfie dell'uomo e si accorse di essere a terra, illesa. Non perse tempo e, di istinto, si voltò verso l'aggressore. La prima cosa che notò, fu una profonda riga rossa sul braccio del membro del Team Rocket. Era sangue.
Riuscì ad intravedere Krokodile, con i suoi sgargianti occhiali. In un istante, infilò la mano nella tracolla e ne tirò fuori una Poké Ball. Psyduck, con i suoi poteri psichici, sarebbe stata la sua arma vincente per liberare Ash e Pikachu.
 
-Non pensavo che foste così bravi! Allora sarà ancora più piacevole schiacciarvi!- esclamò l'uomo leccandosi le labbra con gioia sadica, facendo venire i brividi a chiunque lo avesse guardato.
 
*
 
-Drew che hai? Sei un po' strano- domandò Paul con noncuranza.
-Ho una strana sensazione, come se stesse per succedere qualcosa.- rispose Drew un po' preoccupato.
-Io invece mi sento osservato, come se ci stesse seguendo qualcuno.- disse Paul.
Non appena finita la frase, il viola sentì il fruscio delle foglie di un albero e si girò verso di esso. Quando osservò per bene l'arbusto, si accorse che c'era qualcuno sull'albero. Senza perdere tempo, scagliò con grande potenza un sasso nella direzione dei mormorii. Un corpo, pesante, cadde dall'albero e, quando i due riconobbero l'identità della persona, rimasero stralunati.
-Cosa ci fai tu qui?- chiesero all'unisono Paul e Drew, osservando la persona caduta dall'albero.
Quando il malcapitato stava per rispondere, fu interrotto dall'arrivo di un Charizard nero che, appena atterrò, fece scendere due ragazze, per la precisione: Vera e Lucinda, che erano scioccate e terrorizzate. Il primo a parlare fu proprio la persona caduta poco prima dall'albero.
-Cos'è successo e perché siete arrivati qui con il Charizard di Charlie?- chiese scioccato il ragazzo.
Le due ragazze, allora, si voltarono verso il loro interlocutore, notando che era Kenny, e raccontarono cosa fosse successo loro qualche minuto prima, cercando di riprendersi un po' dallo shock.
 
*
 
"Avevano appena con successo la prova di coraggio. Nel luogo in cui essa finì, c'era un enorme spazio aperto. Poco dopo essere arrivati, sentirono qualcuno fischiettare una canzone, la quale ricordava molto un requiem. Vera e Lucinda, di conseguenza, si girarono verso quel suono, anche se un po' spaventate, e videro una donna bionda con un cappello bianco e rosso e la divisa del Team Rocket. Ciò che scioccava maggiormente era che aveva un sorriso dolce ma uno sguardo glaciale.
-Buonasera ragazze, vi state divertendo?- chiese con un tono dolce e ingenuo la donna.
Le ragazze si misero immediatamente in allerta e cercarono di prendere le loro Poké Ball, ma la donna fu più veloce di loro e colpì le loro mani con dei tulipani neri , i quali emisero delle scosse elettriche abbastanza potenti da paralizzarle. La donna scosse la testa a destra e a manca e mosse il dito come per negare.
-Non vi conviene fare le bambine cattive, altrimenti sarò costretta a farvi del male.- disse la donna con tono gelido.
-Certo, come no. Se facciamo le brave ci darai un lecca-lecca e ci libererai.- urlò Vera con sarcasmo.
-Non siete il mio bersaglio. Voi siete solo delle esche.- continuò la donna -Vediamo, forse se vi ferisco un po' uscirà fuori.-
La donna, allora, estrasse un pugnale e avvicinò pericolosamente a Lucinda. Ma poco prima di raggiungerla, Charlie bloccò coraggiosamente la donna, venendo ferita ad una mano di rimando.
-Ecco qui il mio bersaglio. Chi l'avrebbe mai detto che avrei combattuto contro la figlia di Jack Ketchum!- esclamò entusiasta la donna.
A quelle parole Charlie si irrigidì ed alzò lo sguardo verso la donna, stupita e irritata.
-Chi sei e come fai a conoscere mio padre?- chiese Charlie scioccata.
-Il mio nome è Domino, il Tulipano Nero. Conosco tuo padre perché dava molte grane al Team Rocket, così abbiamo dovuto liberarcene!- esclamò Domino fredda.
Charlie iniziò a ribollire di rabbia, ma allo stesso tempo non riusciva a muoversi a causa dello shock causatole dalla dolorosa ferita. Domino ne approfittò per colpirla con un tulipano, trapassandole il braccio destro. Charlie non poté fare altro che urlare dal dolore.
La ragazza, tuttavia, non voleva dargliela vinta e, con tutte le sue forse e raggranellando tutto il suo coraggio, fece uscire Flare dalla Poké Ball e gli ordinò di portare Lucinda e Vera al sicuro. Il Charizard nero, anche se un po' titubante, si alzò in volo, portando con se le due ragazze che guardavano preoccupate la propria amica."
 
*
 
-Che stupida!- esclamò Paul, preoccupato per Charlie.-Che stava cercando di fare da sola?- 
-Dobbiamo andare ad aiutarla. Forza andiamo!- esortò allora Drew.
Vera e Lucinda, ripresesi dallo shock e dalla paralisi causata dalla scossa elettrica, annuirono e cercarono di mostrare loro il luogo in cui si trovasse Charlie, ma furono bloccati da una decina di uomini del Team Rocket.
-Pensate davvero che vi lasceremo andare così facilmente?- chiese uno degli scagnozzi del Team Rocket.
-Dopo che vi avremo messi a tappeto, avrete poco da ridire!- rispose Paul facendo uscire il suo Torterra dalla Poké Ball.
Il Team Rocket fece uscire subito i propri Pokémon, pronti per combattere. La stessa cosa fu fatta anche da Kenny e gli altri. Flare, invece, cercò di tornare dalla sua allenatrice, ma fu bloccato da una decina di Crobat che non lo fecero passare.
 
*
 
Wendy era molto tesa e si guardava intorno preoccupata: c'era troppo silenzio per i suoi gusti. Gary, invece la guardava confuso, cercando di capire che cosa avesse. Le toccò la spalla destra per attirare la sua attenzione, ma lei, essendo sovrappensiero, gli bloccò il braccio dietro la schiena. Si accorse solo dopo che si trattava di Gary e, dispiaciuta, lo liberò dalla presa in stile “Femme Fatale”.
-Perché sei così tesa? Sembra quasi che ti debbano attaccare da un momento all'altro.- disse Gary, appoggiandole le mani sulle spalle per farla calmare.
A quel contatto Wendy si rilassò e si sentì leggermente in imbarazzo, ma cercò comunque di calmarsi: essere troppo tesa e nervosa non l'avrebbe di certo aiutata.
-Ti sbagli!- balbettò, cercando di riacquistare la tranquillità.
L'unica cosa che ottene, fu uno sguardo dubbioso provenienti dagli occhi del ragazzo.
Mentre stavano parlando, Wendy sentì dei rumori e vide una strana luce. Capì in fretta che si trattava di un attacco e atterrò Gary per proteggerlo, evitando per un soffio un potente attacco Solaraggio. Subito dopo si voltarono nella direzione da cui proveniva il raggio di energia, notando un Vileplume ed una donna con i capelli rossi, vestita di bianco e con il simbolo del Team Rocket vicino la spalla destra.
-Tzè! Quanto odio quando si intromettono nelle mie faccende.- esclamò la donna, irritata.
-Su, non lamentarti Athena. Abbiamo avuto la fortuna di trovare in un colpo solo due dei nostri bersagli!- esclamò un uomo con la divisa ed un cappello nero da cui uscivano dei ciuffi di capelli verde mare.
-Chi siete e che volete da noi?- chiese Gary irritato.
-Siamo Athena e Milas, due generali del Team Rocket e il nostro capo ci ha ordinato di portarvi da lui.- rispose Milas.
-Ora venite con noi senza fare storie.-ordinò loro Athena, con voce fredda ed autoritaria.
-Mi dispiace ma non siamo disposti a seguirvi.- disse Wendy facendo uscire il suo Altaria.
Gary allora fece subito uscire Umbreon, mentre Milas scagliò il suo Weavile.
 
*
 
Ash e Misty erano in difficoltà alle prese con quell'aggressore: gli unici Pokémon rimasti a loro erano Pikachu, Charizard, Corsola e Kingdra , ma erano tutti allo stremo delle forze, e tutti, ad eccezione di Charizard, furono sconfitti da Terremoto di un Nidoking particolarmente forte.
L'uomo approfittò del suo vantaggio ed attaccò Charizard con Idropompa di Mantine, mentre Nidoking caricava un Centripugno indirizzato ad Ash e Misty. Ash spinse a terra Misty per proteggerla, ma prese in pieno l'attacco che lo scaraventò contro un albero, facendogli perdere i sensi. Anche Charizard, come il suo allenatore, cadde a terra esausto, Misty, anche se era senza difese e con qualche ferita, corse verso Ash parandosi davanti a lui per proteggerlo. A quella scena l'uomo rise di gusto.
-Cosa pensi di fare? Credi davvero di riuscire a proteggere il tuo amico?- chiese sarcastico l'uomo.
L'uomo si avvicinò a Misty e la tirò per i capelli per portare il viso della ragazza alla stessa altezza del proprio.
-Siete davvero patetici. Combattere così duramente contro un avversario nettamente superiore. Pensavo che sarebbe stato più divertente schiacciarvi e portarvi dal mio capo.- disse l'uomo. La vena sadica arrivò al culmine dando un calcio nello stomaco ad Ash.
Misty stava ormai piangendo e cercava di liberarsi per proteggere Ash, invano. Quando stava per perdere le speranze l'uomo fu colpito alla testa con un bastone e perse immediatamente i sensi. Misty cadde con il viso a terra e quando alzò lo sguardo notò Iris con una trave in legno in mano, mentre Spighetto, con un attacco scagliato con grande maestria, riuscì a sconfiggere gli ultimi Pokémon rimasti, i quali erano sperduti senza la guida dell'allenatore. 
Iris buttò a terra quell'arma in legno e prese la cinta che aveva Spighetto e la usò per legare i polsi al nemico.
Misty allora si alzò da terra e si avvicinò immediatamente ad Ash per vedere come stesse. Dopo qualche minuto Ash riprese i sensi, gemendo un po' dal dolore a causa delle ferite.
-Misty stai bene?- le domandò Ash affaticato.
-Io sto bene Ash, grazie a te!- esclamò Misty sollevata.
-Dov'è quell'uomo?- chiese ancora Ash, cercando di guardarsi intorno, ma non riuscendosi a causa delle ferite.
-Non preoccuparti, Ash. Io e Spighetto siamo riusciti a metterlo a tappeto e gli abbiamo legato i polsi.- rispose Iris.
Ash sospirò sollevato.
-Meglio che ci muoviamo, dobbiamo portare Ash all'ospedale. Non è molto sicuro stare qui!- esclamò il verde.
-No, non possiamo- affermò Ash, gemendo dal dolore per essersi mosso di scatto, dimenticandosi delle proprie ferite.
-Ash cosa dici? Hai urgentemente bisogno di cure mediche!- urlò Misty, arrabbiata per la testardaggine dell'amico.
-Non siamo stati gli unici ad essere attaccati. Anche Gary e Wendy sono stati attaccati, come noi.- spiegò Ash con grande affanno.
-Una visione?- chiese Iris ed Ash annuì.
-Noi non possiamo fare niente.- disse Misty, cercando di far ragionare il ragazzo -I nostri Pokémon sono completamente esausti e siamo anche feriti.-
Il corvino, intuendo che la compagna avesse ragione, decise di seguire il consiglio di Misty, e fece, dunque, rientrare i suoi Pokémon nelle loro Poké Ball e si avviò insieme a Misty verso l'Accademia. 
Iris e Spighetto invece iniziarono a cercare i propri amici per dar loro una mano.
 
*
 
Silver e Gold, mentre camminavano assieme, sentirono dei rumori: probabilmente era in corso una battaglia e, quando si avvicinarono, si accorsero che Wendy e Gary stavano combattendo con Athena e Milas, due generali del Team Rocket. Durante la battaglia uscirono fuori due reclute che volevano attaccarli con i loro due Golbat. I due ragazzi si accorsero troppo tardi di quei Pokémon, ma i due Golbat furono attaccati dagli attacchi Incendio ed Idropompa di Typhlosion e Feraligatr.
-Gary, Wendy ci occupiamo noi delle reclute non preoccupatevi- dissero Gold e Silver.
 
*
 
Erano già riusciti a battere alcune dei membri del Team Rocket, anche se con un po' di difficoltà. Durante la battaglia però Vera stava per essere colpita da Lanciafiamme di un Houndoom, Drew allora si parò davanti alla ragazza ed entrambi chiusero gli occhi, aspettando l'impatto con le fiamme. Stranamente non furono minimamente toccati dall'attacco del Pokémon e, quando aprirono gli occhi, notarono una barriera blu, simile a quella creata dal Forzasfera di Aura, che proveniva proprio da Drew.
-Che cosa?!- disse Drew, più a se stesso che a qualcun altro, guardandosi le mani confuso.
-Quindi è lui il guardiano dell'aura.- esclamò uno dei membri del Team Rocket.
-Cambio di programma, dobbiamo portare anche il ragazzo dal capo!- disse un altro.
-Mi spiace per voi, ma non ci riuscirete.- affermò Vera sicura.
 
L'incontro tra Charlie e Domino fu molto duro e Charlie era in netto svantaggio a causa dell'assenza di Flare. Charlie era anche accecata dall'ira e questo le impediva di ragionare razionalmente ed usare i propri poteri. Domino le aveva, inoltre, arrecato gravi danni alle gambe e alle braccia.
-Povera bambina, ti sei stancata?- chiese Domino ancora piena di energie -Vedi che non ho ancora finito.-
All'improvviso apparve alle spalle di Charlie uno Scizor che l'attaccò con un attacco Lacerazione, ferendola alla schiena. Charlie si accasciò a terra a causa del dolore e, vedendo la sua allenatrice a terra, Joltik attaccò Domino che lo colpì violentemente, facendolo atterrare a qualche metro più distante. Domino allora ordinò al suo Manectric di attaccare Charlie con Gigaimpatto e quando arrivò a pochi centimetri di distanza da Charlie, fu colpito da Fuococarica di un Ninetales. Charlie come vide il Pokémon lo riconobbe subito: era il Ninetales di Jake.
-Come al solito ti metti sempre nei guai. Non saresti dovuta venire qui a combattere Domino. Che ti passa per la testa, idiota!- esclamò Jake aiutandola ad alzarsi.
-Che ci fai qui?- chiese stupita Charlie
-Ho sentito in che guaio te e i tuoi amichetti vi stavate cacciando e sono venuto qui a batterli.- rispose Jake freddamente.
-Grazie.- sussurrò Charlie.
-Bene bene, a quanto vedo c'è anche il fratellino di Rocco. Sarà un vero piacere distruggervi!- esclamò Domino con un sorriso sadico e lo sguardo freddo.
Manectric attaccò Ninetales con Fulmindenti, ma il Pokémon Volpe lo evitò ed usò Fuocobomba su Scizor, causandogli molti danni. Manectric ne approfittò per colpire Ninetales con Ondashock, ma non riuscì a colpirlo perché fu protetto da Quagsire. Scizor cercò di colpire il Pokémon Acquapesce con Forbice X, ma riuscì ad evitarlo. Stanco di continuare l'incontro, Jake ordinò a Quagsire di usare Terremoto che colpì in pieno Manectric, che andò al tappeto, e Scizor, mentre Ninetales lo evitò saltando su un albero lì vicino.
Domino, capendo di essere in netto svantaggio, prese un tulipano nero con uno stelo molto lungo e resistente e cercò di colpire Jake, ma quest'ultimo si protesse usando i suoi tonfa e subito dopo attaccò Domino allo stomaco, facendola cadere a terra. Domino allora lo colpì con la sua arma facendogli perdere l'equilibrio, ma riuscì a non cadere facendo una sforbiciata e subito dopo colpì Domino con un calcio in pieno volto, facendola nuovamente cadere.
Nel frattempo Ninetales e Quagsire misero al tappeto Scizor. Mentre era a terra Domino ricevette una comunicazione dai suoi sottoposti scoprendo che erano stati battuti e che i due generali, ovvero Athena e Milas, erano in difficoltà. Domino, capendo di aver perso, lanciò un lacrimogeno vicino a Jake e Charlie e scappò con il suo zaino-jet.
Anche gli altri membri del Team Rocket scapparono da lì, capendo di aver perso, ed i nostri amici, essendo troppo stanchi per continuare a lottare ed a causa dei lacrimogeni, non riuscirono a fermare la loro ritirata. 
Durante la battaglia tra Domino e Jake, Charlie perse i sensi. Jake portò Charlie vicino ad un albero su cui le fece appoggiare la schiena e, quando sentì i compagni della ragazza, fece ritornare nelle loro Pokè Ball Ninetales e Quagsire, per poi dileguarsi.
 
*
 
Dopo la battaglia furono portati all'ospedale per farsi medicare le ferite. La maggior parte di loro non aveva ferite gravi, erano quasi tutte superficiali o poco gravi. L'unica ad avere ferite più gravi era Charlie che aveva perso molto sangue a causa dei tagli inferti da Domino. I dottori, dopo averle saturato il taglio sulla schiena e sulla mano e medicando il resto dei tagli superficiali, andarono da Ash, l'unico parente presente, per informarlo della situazione di Charlie.
 
-Lei è il fratello della paziente, giusto?- chiese uno dei dottori.
-Si, come sta mia sorella?- chiese Ash, preoccupato per Charlie.
-Sta bene, adesso. Fortunatamente nessuna delle sue ferite era infetta, così non abbiamo avuto problemi. Adesso le stiamo facendo delle trasfusioni perché ha perso molto sangue e dobbiamo tenerla per qualche giorno in osservazione.-
-Perché, c'è qualche problema?- domandò Vera, preoccupata per l'amica.
-No, nessun problema. È solo per qualche controllo di routine, nulla di preoccupante.- disse una dottoressa, cercando di tranquillizzare i ragazzi.
-Dopo possiamo vederla?- chiese invece Lucinda.
-No, oggi lasciatela riposare, se andaste tutti insieme potreste agitarla.- spiego la dottoressa, un po' dispiaciuta.
Dopo aver detto ciò i dottori si congedarono e nella sala d'aspetto regnava il completo silenzio. Tutti erano rimasti in silenzio, preoccupati per lo stato di Charlie, anche se ormai sapevano che era fuori pericolo. Si era ormai fatto molto tardi e decisero di andarsene al dormitorio mentre Ash sarebbe rimasto all'ospedale per rimanere il più vicino possibile alla sorella. 
Ash si trovava di fronte alla camera della sorella ed era seduto su una poltrona. Aveva i gomiti appoggiati alle gambe e il viso nascosto dalle mani. All'improvviso sentì qualcosa di caldo appoggiato alla propria mano ed alzò il viso per capire cosa fosse, notando che era un bicchiere di cioccolata calda portatole da Misty.
-Che ci fai qui?- chiese Ash, prendendo la cioccolata offerta da Misty.
-Ero preoccupata per Charlie- disse Misty bevendo un sorso della sua cioccolata - E per te.-
-Guarda che sto benissimo.- affermò Ash, mostrando un sorriso forzato.
Misty allora si voltò verso di Ash con uno sguardo dolce e mise una mano sulla sua spalla.
-Non hai bisogno di fingere con me. Ti conosco fin troppo bene e so che stai mentendo. Non c'è nulla di male nell'essere tristi!- esclamò Misty con tono rassicurante.
Ash allora smise di sorridere ed appoggiò la testa al muro, chiuse gli occhi ed appoggiò una mano su quella di Misty per poi stringerla.
-Grazie Misty.- sussurrò Ash, facendo arrossire un po' Misty.
-Di nulla.- disse Misty, ricambiando la stretta di Ash.


Ed eccovi giunti, sani e salvi al termine del capitolo. Devo dire che in questo capitolo ho cercato di descrivere il meglio possibile i combattimenti che, da questo capitolo in poi, saranno più presenti. Ho messo il raiting della storia così alto proprio perché già sapevo di voler descrivere in questo modo i combattimenti e ho pensato che il raiting arancione fosse più adatto. Devo dire che più descrivo Jake e più mi ricorda Hibari di Katekyo Hitman Reborn, per questo ho pensato di dargli dei tonfa. Spero di essere riuscita a descrivere bene Domino, dato che è apparsa solo in Mewtwo Return, ma mi sono impegnata molto per descriverla il meglio possibile cercando di non farla OOC.
Ed ora passo ai ringraziamenti.

Ringrazio nuovamente A q u i l e g i a per aver corretto il capitolo e per aver recensito la storia.
Ringrazio DZ13 per aver commentato la storia per MP e mi dispiace che il tuo messaggio bomba non sia esploso XP.
Ringrazio Nice to meet you e Dark Legend Trainer per aver recensito la storia.
Ringrazio naturalmente anche tutti gli altri lettori che seguono la mia storia, sono contenta di vedere che ci sono persone che leggono assiduamente la mia storia :D
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che continuerete a leggere la storia. Un abbraccio :D

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Capitolo 18
*** Ferite ***


Scusate mille per il ritardo, ma a causa della correzione del capitolo da parte di A q u i l e g i a, ci vuole più tempo per pubblicare i capitoli. Le più sentite scuse da parte mia e di Aquilegia. Buona lettura.

********


Era mattina e i raggi del sole entravano dalla finestra, illuminando il viso di Charlie che, infastidita dalla luce, aprì gli occhi e iniziò a guardarsi intorno cercando di capire dove si trovasse. Charlie cercò di alzarsi dal letto, ma una fitta alla schiena la fece distendere nuovamente. Cercò, quindi, di osservare la stanza in cui si trovava e notò che aveva delle bende sulla mano sinistra, sul braccio destro e sulla schiena ed una flebo attaccata al braccio sinistro. Allora si ricordò di quello che era successo la sera prima e s'incupì.
Dopo qualche minuto la porta della stanza si aprì ed entrò un'infermiera con un carrello di cibarie.
-Allora si è svegliata, signorina. Come si sente?- chiese dolcemente l'infermiera.
-Stanca- disse Charlie con un filo di voce -Dove mi trovo?-
-Si trova all'ospedale: le hanno messo i punti alle ferite- rispose l'infermiera mentre posava la colazione sopra il tavolo di fronte al letto.
Charlie cercò di alzarsi da sola, ma l'infermiera la bloccò, le alzò lo schienale del materasso per non farla sforzare troppo e l'aiutò a scendere dal letto. 
-E gli altri?- chiese Charlie con voce tremante.
-Stavano tutti bene e sono stati dimessi. Una coppia, rimasta fuori la porta ad aspettare che si svegliassero, è resistita fino all'alba, prima di crollare- disse l'infermiera con un sorriso dolce.
Charlie, allora, appoggiandosi al muro, si appressò vicino alla porta scorrevole e la aprì, cercando di far meno rumore possibile. Quando guardò fuori la porta le nacque un piccolo sorriso sulle labbra: Misty poggiava la propria testa sulla spalla di Ash, che la stringeva a sé, mentre teneva con estrema dolcezza la mano della compagna.
-Meglio non disturbarli!- sussurrò Charlie, ancora intenerita dalla scena: erano rimasti fuori per lei! Insieme come coppia, per giunta.
Si sedette vicino al tavolo per mangiare la colazione, mentre l'infermiera usciva dalla camera cercando di non disturbare i due addormentati.
 
Una jeep s'era appena parcheggiata fuori dall'ospedale. Dal grande veicolo, scesero una donna con i capelli lunghi e castani, legati in una coda bassa, e con gli occhi del medesimo colore che trasmettevano la sua preoccupazione, ed un uomo anziano con i capelli grigi e gli occhi blu scuro.
Appena scesero dall'auto, si diressero subito all'ufficio informazioni del policlinico. L'infermiera, non appena vide l'uomo, esultò con grande euforia.
-Ma lei è il Professor Oak? Mi può fare un autografo?- chiese l'infermiera porgendo al professor Oak un blocchetto ed una penna.
La donna, rimasta vicino al professore, buttò a terra il blocchetto e la penna, lanciando un'occhiataccia all'infermiera.
-Le sembra il modo di comportarsi?- urlò stizzita la giovane donna.
-Mi scusi tanto, ma io vorrei sapere qual'è la stanza di mia figlia, Charlotte Ketchum!- rispose la signora irritata.
-Potrebbe chiederlo anche con gentilezza.- sussurrò l'infermiera acidamente.
-La smetta di perdere tempo e mi dica dov'è mia figlia.- urlò stizzita Delia.
-Per favore calmatevi!- le sgridò il prof.
L'infermiera allora controllò sul computer e comunicò loro quale fosse la stanza della ragazza. I due, allora, si diressero immediatamente verso la stanza indicata e notarono subito che, vicino alla porta, vi erano Ash e Misty che dormivano insieme.
-Ash, Misty!- esclamò il Professor Oak.
I due, sentendosi chiamare, si svegliarono e si voltarono verso i due arrivati.
-Professore! Mamma! Che ci fate qui?- chiese Ash stupito.
-Gary ci ha chiamato dicendo quello che è successo. Come sta Charlie?- disse Delia preoccupata.
Mentre Ash stava per rispondere alla madre, si aprì la porta e uscì Charlie appoggiata allo stipite della porta. Delia, appena vide la figlia, l'abbracciò, ma quando sentì la figlia trattenere un lamento, sciolse subito la stretta.
-Come stai, Charlotte?- chiese Delia preoccupata, accarezzando una guancia di Charlie.
-Ora sto meglio. Mi fa un po' male la schiena e la mano, però.- rispose Charlie, cercando di far tranquillizzare la madre.
-Charlotte, dovresti tornare al letto, sei molto pallida!- le consigliò il prof.
Charlie annuì e andò a letto, appoggiandosi alla parete per non perdere l'equilibrio. Misty allora si avvicinò a Charlie e l'aiutò a rimettersi a letto, evitando di farle sforzare la schiena.
-Grazie.- sussurrò Charlie e Misty le rispose con un sorriso.
Per tutto il tempo Delia tenne gli occhi fissi sulla figlia, preoccupata. Appena si mise al letto, la madre si sedette su una sedia vicino il letto, fece cenno agli altri di uscire, che, anche se controvoglia, seguirono le sue indicazioni. La giovane mamma strinse la mano senza bende della figlia. 
-Cosa c'è che non va, Charlotte?- chiese Delia preoccupata.
-Sono solo un po' stanca per la perdita di sangue e per le ferite.- rispose Charlie atona.
Delia lasciò la mano di Charlie, si sedette sul letto e fece appoggiare il viso di sua figlia sul suo petto, accarezzandole dolcemente la testa per tranquillizzarla.
-Non intendevo questo. Perché sei così cupa?- disse la donna.
A quella domanda Charlie si irrigidì, ma sua madre continuò ad accarezzarle la testa e la strinse ancor più a sé, cercando di non farle male. La ragazza iniziò a tremare e a trattenere, ma senza riuscirci, i singhiozzi e le lacrime, per poi stringere sua madre e nascondere il proprio viso.
-Non sono riuscita a combattere! Non sono riuscita a far nulla per fermare il Team Rocket e a causa mia Vera e Lucinda sono state ferite. Volevo diventare abbastanza forte per proteggere le persone a me care, ma mi sono resa conto che tutti i miei sforzi sono stati inutili.- singhiozzò Charlie, stringendo maggiormente la maglia della madre.
Charlie smise di trattenere le lacrime e scoppiò a piangere, mentre sua madre cercava di tranquillizzarla. Alla fine Charlie si addormentò tra le braccia di sua madre ed il viso ancora bagnato dalle lacrime. 
Delia allora sciolse l'abbraccio, le asciugò le lacrime che aveva sul viso e la fece stendere sul letto. Prima di uscire si avvicinò a Charlie, le scostò i capelli dal viso e le diede un bacio sulla fronte.
-Allora come sta Charlie?- chiese Ash, preoccupato per la sorella.
-È un po' sconvolta perché non è riuscita a proteggervi.- rispose Delia.
Ash e Misty guardarono Delia confusi e sorpresi, non capendo ciò che intendesse dire. Delia, intuendo i dubbi dei due ragazzi, capì che era arrivato il momento di raccontare ad Ash il perché dell'atteggiamento di Charlie. 
-Ash, ti ricordi che vostro padre è morto durante un'escursione in cui c'era anche Charlotte?- chiese Delia al figlio, che annuì ancora confuso - È morto in una frana davanti agli occhi di tua sorella, messa in salvo proprio da tuo padre. Charlie rimase sconvolta e si sente ancora in colpa per quello che è successo, convinta che se non fosse stato per lei vostro padre si sarebbe salvato. Per questo motivo Charlotte ha deciso di diventare abbastanza forte per proteggere tutte le persone a lei care. Ieri si è sentita in colpa perché non è riuscita a evitare che voi vi faceste male e questo l'ha sconvolta.- spiegò Delia, con un'espressione molto cupa.
Ash, in quel momento, non sapeva cosa dire e cosa fare, ma sapeva ciò che stava provando in quel momento: un profondo senso di colpa. Provava questi sentimenti perché non aveva capito quanto fosse realmente cambiata sua sorella dalla morte del padre, per non averla protetta in quel momento e come l'avesse messa in pericolo, sia il giorno prima sia quando furono rapiti dal Team Rocket, quel giorno in cui aveva piegato il proprio orgoglio per proteggere lui e tutti i suoi amici, facendosi aiutare da Rocco e Lance. 
Ma ciò che lo fece sentire più in colpa fu proprio il dolore che aveva provato quando morì il loro padre: è vero, anche lui aveva sofferto quando morì, ma non lo aveva visto morire, come era successo a lei. 
Abbassò la testa, coprendosi il viso con i capelli, e strinse i pugni fino a far diventare le nocche pallide.
Misty si voltò verso Ash, ma sapeva di non poter fare nulla per poterlo tirare su di morale: in quei momenti era meglio mantenere il silenzio.
 
Erano ormai finite le lezioni e tutti quanti decisero di riunirsi nell'entrata dell'Accademia e di andare a far visita a Charlie. Sapevano che non era nulla di grave, ma erano comunque in pensiero per lei, quindi presero il primo autobus diretto all'ospedale dov'era ricoverata Charlie.
Durante il viaggio il gruppo cercò di trovare l'allegria parlando e discutendo, per quanto Vera e Lucinda s'erano isolate, mantenendo una palese e ben chiara tristezza. Cercarono in tutti i modi di invogliarle a partecipare alla chiacchierata, ma le uniche risposte che riuscirono ad ottenere non furono parole ben distinte, ma semplici cenni con la testa.
Arrivate fuori la camera di Charlie, notarono Ash, Misty, Delia e il prof Oak e chiesero loro come stesse Charlie.
-Sta bene, non preoccupatevi. Prima si è svegliata; abbiamo parlato un po', ma poco dopo si è riaddormentata.- disse Delia con un sorriso un po' forzato, evitando volutamente di parlare dello sfogo della figlia.
-Ha pianto.- annunciò Paul, nascondendo la sua preoccupazione.
Delia, sentendo le parole del ragazzo, divenne un po' tesa, ma cercò di nasconderlo con un sorriso.
-No, non ha pianto.- affermò Delia con un tono dolce.
-La mia non è una domanda, ma un'affermazione.- concluse Paul.
A quella frase, ma soprattutto a quella sicurezza, Delia non sapeva cosa rispondere e quindi rimase in silenzio, facendo capire a tutti che ciò che aveva detto Paul fosse esatto.
Sentendo quelle parole Lucinda e Vera cercarono di trattenere le lacrime, ma dopo qualche minuto iniziarono a singhiozzare sonoramente. Tutti quanti allora si voltarono verso le due ragazze che, sentendosi osservate, cercarono di trattenersi, ma non ci riuscirono, e si asciugarono velocemente gli occhi, ma alcune lacrime, che non riuscirono a fermare, iniziarono a cadere, rigando le loro guance.
Burgundy, Iris e Misty si avvicinarono a loro due, cercando di consolarle, ma invano. Vedendo che stavano ancora piangendo, decisero di portarle fuori per prendere una boccata d'aria e cercare di capire il perché di quelle lacrime.
Appena se ne andarono, nel gruppo regnò nuovamente sovrano il silenzio, un silenzio pesante che non faceva che aumentare la loro preoccupazione per Charlie. All'improvviso si sentì un forte rumore causato da Gary che, preoccupato e frustato, aveva dato un calcio ad una delle panche nel corridoio.
-Ma che ti prende tutto ad un tratto Gary?- chiese Wendy irritata.
-è frustrante stare qui fuori e non sapere nulla.- disse tirando un pugno sul muro di fronte la stanza di Charlie -Se non avesse combattuto da sola tutto questo non sarebbe successo.- concluse stringendo i pugni.
-Non ha combattuto da sola.- esclamò sicura Wendy.
-Come fai ad esserne certa?- disse seccato Gary, prendendo Wendy per il colletto della camicia.
Wendy però non si scompose, scostò le mani di Gary dal colletto e lo guardò dritto negli occhi. Tutti quanti si voltarono verso loro due, cercando di capire perché Wendy avesse avuto tale impressione.
-I Pokémon di Charlie erano tutti esausti, ad eccezione di Flare che non era con lei, ed era ferita. Se fosse stata da sola l'avrebbero certamente portata via, era un bersaglio troppo facile, quindi perché ritirarsi?- esclamò Wendy convinta -Sono sicura che qualcuno abbia raggiunto Charlie ed attaccato il membro del Team Rocket, sicuramente è stato un allenatore forte.-
-E secondo te chi può essere stato?- chiese Gold titubante.
-Non saprei proprio.- rispose Wendy pensierosa.
-E se fosse stato Jake?- ipotizzò Emy.
-Perché pensi proprio a quel delinquente. Non ricordi cos'ha fatto durante il torneo a Misty e cosa ha cercato di fare a Charlie?- urlò Ash irritato.
-Forse è una mia impressione, ma a me sembrava che Charlie e Jake si conoscessero bene.- dedusse Emy.
-In effetti sembrava che Charlie conoscesse le motivazioni di Jake, non vi pare?- dichiarò Spighetto, appoggiando l'ipotesi di Emy.
Quasi tutti si erano convinti dell'ipotesi di Emy e Wendy, ma Ash e Gary non erano ancora convinti, anzi la ritenevano impossibile.
-Penso che sia inutile continuare questo discorso, non concluderemo niente e potremmo anche infastidire gli altri pazienti. L'unica cosa da fare per scoprire cosa è successo è aspettare che Charlie si risvegli e chiedere direttamente a lei- esclamò Kenny, facendo terminare la discussione.
 
-Allora ragazze che vi è successo?- domandò Misty dolcemente.
Vera e Lucinda, appena calmate , abbassarono nuovamente il capo e non rispondendo alla domanda dell'amica.
-Ragazze, se continuate a non sfogarvi sarà peggio.- dichiarò Burgundy.
-Provate a dirci che cosa avete, sono sicura che vi sentirete meglio.- l'appoggiò Iris.
Le due ragazze presero un respiro profondo per calmarsi e cominciarono a parlare.
-Non siamo riuscite a far nulla.- sussurrò Vera con voce tremante.
-Per colpa nostra Charlie si è ferita.- disse Lucinda abbassando la testa, facendo cadere i capelli davanti agli occhi- Se solo fossi stata più forte, sarei potuta rimanere lì e combattere insieme a lei.- concluse, mentre faceva cadere delle lacrime silenziose e stringeva i pugni.
-So come vi sentite. Anche io ieri mi sono sentita debole, se non fosse stato per Iris e Spighetto molto probabilmente anche io ed Ash saremmo stati ricoverati o, peggio ancora, saremmo stati rapiti dal Team Rocket.- disse Misty tristemente, guardando il cielo con aria triste, e stringendo i pugni.
-Ora penso che sia meglio tornare dagli altri, saranno in pena.- esclamò Misty con un piccolo sorriso sulle labbra.
 
Un'infermiera con una flebo in mano arrivò fuori la camera di Charlie e chiese loro di allontanarsi perché stavano disturbando, così si avviarono nella sala d'aspetto dell'ospedale per attendere notizie di Charlie. Mentre stavano per uscire dal reparto furono fermati da un infermiere.
-Come mai state uscendo tutti?- chiese l'uomo.
-Un'infermiera ci ha detto che disturbavamo e ci ha chiesto di andare nella sala d'aspetto.- rispose il prof Oak.
-Impossibile, a quest'ora solo io ed un altro infermiere siamo di turno. A quest'ora non c'è nessuna infermiera.- esclamò l'uomo dubbioso.
Ash, Paul e Gary corsero a perdifiato verso la camera di Charlie, ma trovarono la porta chiusa a chiave, quindi Gary fece uscire Umbreon che sfondò la porta con Palla ombra. I tre ragazzi, entrati in camera, notarono che l'infermiera aveva preso Charlie e, notando l'entrata dei tre ragazzi, le puntò un bisturi alla gola.
-State fermi ed alzate le braccia!- urlò la donna, avvicinando il bisturi alla gola, facendo uscire una goccia di sangue da essa che macchiò la lama. -Questo vale anche per te!- continuò indicando il Pokémon
I tre allenatori ed Umbreon fecero quello che era stato chiesto loro, mentre la donna si allontanava dai quattro e si dirigette lentamente verso la finestra, sorridendo e tenendo lo sguardo fisso su di loro. Mentre si allontanava, Charlie si svegliò e, resosi conto della situazione, diede una testata alla donna alle sue spalle, colpendola al naso, e quest'ultima, presa alla sprovvista, allontanò il coltello dalla gola di Charlie ed allentò la presa su di lei.
Charlie allora la spinse, allontanandola da sé, per poi cadere a terra, non riuscendo ancora a reggersi sulle proprie gambe. Umbreon allora la colpì con un attacco Palla Ombra, facendola cadere a terra, Gary le schiacciò il viso sul pavimento e le bloccò il braccio sinistro dietro la schiena mentre Paul prese il lenzuolo da sopra il letto di Charlie per poi usarlo per legare la donna. Nel frattempo Ash aiutò sua sorella ad alzarsi e la fece sedere su una sedia lì vicino.
-Grazie.- sussurrò Charlie un po' scioccata.
Ash si mise in ginocchio di fronte alla sorella, le prese il viso e mise le loro fronti a contatto per poi guardarla negli occhi.
-Stai bene Charlie?- chiese Ash un po' preoccupato.
Charlie annuì per poi voltarsi verso la donna che l'aveva attaccata e vedendola legata tirò un sospiro di sollievo. Dopo aver sentito tutto quel fracasso, l'infermiere di prima insieme a tutti gli altri corsero nella stanza di Charlie e guardarono la scena un po' sconvolti.
-Cos'è successo?- chiese Chicco, confuso.
-Quella donna ha cercato di portar via Charlie! Fortunatamente siamo arrivati in tempo.- disse Paul, fissando con rabbia la donna legata.
-Chi ti ha mandato qui? Il Team Rocket?- chiese Silver.
La donna ignorò la domanda e voltò la faccia, facendo capire ai presenti che lei non era disposta a rispondere alle loro domande. Silver allora le mise una mano sulla testa e la costrinse a voltarsi verso di lui per poi guardarla con rabbia.
-Rispondi!- le ordinò Silver con freddezza, facendo capire alla donna che doveva dargli immediatamente una risposta.
La donna si spaventò, iniziando a tremare, capendo che non era nella posizione adatta per rimanere in silenzio, così decise di parlare.
-Si sono del Team Rocket, è stata Domino a mandarmi qui per rapire la ragazza.- rispose la donna, spaventata.
-Perché voleva rapire Charlie?- domandò con freddezza Gary.
Quando la donna stava per rispondere fu colpita ad una spalla da un tulipano nero che emise delle scosse elettriche, facendole perdere i sensi. Tutti guardarono nella direzione in cui era arrivato il tulipano, ovvero fuori la finestra, e videro Domino su un albero che rideva. Approfittando della loro distrazione, uno Xatu si teletrasportò all'interno della stanza, prese la donna e si teletrasportò via, e tutto ciò accadde così velocemente che nessuno riuscì a far nulla per fermarlo.
-Pensavate davvero che noi vi lasciassimo avere delle informazioni riservate sul Team Rocket?- esclamò Domino per poi ridere.
Ash ordinò al suo Pikachu di usare Fulmine su Domino, ma la donna saltò lontano dall'albero per poi usare il suo jet-pack per scappare. Gary allora diede un pugno vicino alla finestra per scaricare la rabbia e la frustrazione.
 
Mentre stavano andando verso la stanza di Charlie, le ragazze sentirono un'esplosione e, preoccupate, iniziarono a correre per vedere cosa fosse successo. Arrivate nel corridoio in cui vi era la camera di Charlie sentirono un'altra esplosione e videro tutti gli altri scioccati. Le ragazze allora si avvicinarono alla camera e notarono che non vi era la porta e che tutti quanti erano sotto shock e con la testa abbassata.
-Che succede?- chiese Misty entrando in camera.
-Il Team Rocket ha cercato di rapire Charlie, fortunatamente siamo riusciti ad impedirglielo.- rispose Paul guardando fuori dalla finestra.
Lucinda e Vera si avvicinarono a Charlie con la testa bassa e gli occhi ancora lucidi. Charlie, vedendole in quello stato, si preoccupò.
-Che succede? Il Team Rocket ha attaccato anche voi?- chiese Charlie apprensiva.
Le due ragazze negarono, ma senza guardare Charlie negli occhi, si sentivano ancora in colpa per ciò che era successo il giorno prima. Vedendo le bende sulla mano e sul braccio e iniziarono a formarsi delle lacrime che si fermarono tra le loro ciglia e, cercando di non farle notare a Charlie, le asciugarono velocemente.
-Mi dispiace.- sussurrarono all'unisono Vera e Lucinda con la voce un po' rotta e trattenendosi le lacrime.
-Per cosa?- domandò Charlie dolcemente per non farle agitare.
-Se fossimo state più forti avremmo potuto aiutarti e non avresti dovuto allontanarci per proteggerci.- continuò Lucinda piangendo come l'amica.
-Vi sbagliate! Se voi c'eravate o meno, io sarei stata ferita comunque, e anche se foste state più forti di me io vi avrei allontanato. Quella era la mia battaglia, non la vostra.- disse Charlie seria e con sguardo sicuro -Anche se ci fossero stati Wendy o Ash mi sarei comportato nello stesso modo, ero io il bersaglio, quindi non avete nulla da scusarvi.- concluse con un tono di voce più cupo, facendo riaffiorare dentro di sé il forte senso di colpa.
-No invece.- urlò Vera alterata -Noi siamo amiche e le amiche si aiutano nel momento del bisogno! Lo vuoi capire che così facendo non fai altro che metterti in pericolo e far preoccupare tutti?-
Charlie sgranò gli occhi, stupita dalla determinazione dell'amica per poi guardare tutti gli altri e capì che Vera aveva perfettamente ragione: aveva fatto preoccupare tutti. Questa consapevolezza la fece rattristare, quindi chiuse gli occhi e strinse i pugni, facendosi anche male alla mano sinistra a causa dei pugni.
Lucinda notò subito che si stava facendo male, così strinse la mano ferita di Charlie, facendole capire che era lì con lei. Quando sentì una mano che stringeva la sua, Charlie aprì gli occhi e vide Lucinda con un sorriso dolce sulle labbra e i suoi occhi, anche se erano rossi, ma ormai asciutti, a causa delle lacrime, le trasmettevano sicurezza; Charlie allora smise di stringere la sua mano in un pugno per stringere quella di Lucinda, cercando un po' di sicurezza.
-Charlie, grazie a quello che è successo ieri ho capito di essere un peso, perché sono debole.- si interruppe Lucinda per prendere un respiro profondo per calmarsi e continuare -Ho capito di voler diventare più forte per proteggere tutte le persone a me care! Voglio diventare forte in modo tale da poter sostenere i miei amici nel momento del bisogno!- concluse Lucinda con uno sguardo sicuro e determinato.
A sentire quelle parole, Charlie sorrise dolcemente a Lucinda, con uno sguardo che trasmetteva gioia e sicurezza e strinse la mano di Lucinda ancora più forte, per quanto la benda le permettesse.
-Sono sicura che se sarai determinata riuscirai a diventare più forte.- le disse Charlie guardandola negli occhi.
-Penso sia meglio che tutti voi vi alleniate seriamente.- disse qualcuno alle loro spalle.
Tutti si girarono nella direzione in cui avevano sentito la voce, ma non riuscirono a vedere l'interlocutore in viso a causa della luce del tramonto in controluce.
Quando si spostò dall'entrata della stanza in modo tale da non avere la luce alle spalle, riuscirono a capire chi fosse: era un uomo con i capelli dello stesso colore del tramonto, un lungo mantello cremisi e sotto di esso si poteva intravedere una giacca rossa, un pantalone e maglia neri e un paio di stivali rossi. Al suo arrivo rimasero tutti in silenzio, sorpresi della presenza di Lance, il Campione di Johto. La prima persona a rompere il silenzio fu il professor Oak.
-Cosa ci fa lei qui?-
-Stavo indagando sul Team Rocket ed ho scoperto che ieri avevano attaccato l'Accademia Pokémon, ferendo uno studente.- rispose Lance.
-Comunque perché hai detto di allenarci?- chiese Gold confuso.
-Non è stato un caso che il Team Rocket abbia attaccato proprio voi. Ho scoperto che loro due hanno dei poteri - disse indicando Ash e Wendy - e hanno attaccato voi perché avevate dei legami con loro.-
Tutti i presenti allora fissarono Lance confusi, non capendo cosa c'entrassero Ash e Wendy con l'attacco del Team Rocket.

********

Ed eccoci arrivati a fine capitolo, spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto. Voglio dirvi che anche se Delia in questo capitolo potrebbe sembrare un po' OOC, a causa del comportamento tenuto con l'infermiera, in realtà non è così. Penso che chiunque al suo posto, anche la persona più calma del mondo, si sarebbe comportata allo stesso modo. Mi ero dimenticata di dire che Lance non è OOC, dato che io prendo in considerazione quello del manga e non quello dell'anime. Vi ringrazio ancora per continuare a leggere la mia storia, ma ringrazio soprattutto A q u i l e g i a perché, poverina, deve correggere i miei capitoli. Grazie mille
Ma devo assolutamente ringraziare Nice to meet you e Dark Legend Trainer per recensire sempre la mia storia, come farei senza di loro.
Spero che continuiate a leggere la mia storia e vi prometto di impegnarmi a massimo per scriverla.
Un abbraccio a tutti voi e al prossimo capitolo :D

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Capitolo 19
*** Leggenda ***


Scusatemi tanto per il ritardo, ma a causa di problemi d'organizzazione, non sono riuscita a pubblicare prima di oggi il capitolo. Vi avverto che da ora in poi i miei capitoli non saranno revisionati da altri come successo per gli ultimi capitoli, quindi mi scuso in anticipo per i miei "orrori" di ortografia.
Auguro a tutti voi buona lettura.

***


-Non è stato un caso che il Team Rocket abbia attaccato proprio voi. Ho scoperto che loro due hanno dei poteri - disse indicando Ash e Wendy - e hanno attaccato voi perché avevate dei legami con loro.-
Tutti i presenti allora fissarono Lance confusi, non capendo cosa c'entrassero Ash e Wendy con l'attacco del Team Rocket.
-Cosa significa tutto ciò?- gli domandò il prof Oak.
-I loro poteri sono legati ad una vecchia leggenda secondo cui i draghi leggendari e i guardiani del lago diedero ad alcuni umani delle abilità speciali. I prescelti, poi hanno sempre dei legami tra loro, per questo motivo il Team Rocket ha attaccato Misty, Gary e Charlotte.- spiegò Lance.
-Quindi non è una coincidenza che Ash e Charlie abbiano entrambi dei poteri.-  dedusse Paul.
-E che legami hanno invece Wendy, Drew e Kenny?- chiese Emy dubbiosa.
-Kenny è amico di Wendy e Drew. E poi, a quanto ho potuto constatare, Wendy è anche molto amica di Charlie.- dedusse Spighetto.
-Aspettate un secondo! Io so che Charlie non è l'unica ad avere questi poteri, infatti ogni dieci anni nasce qualcuno con questa abilità!- disse Silver confuso.
-Quello che dici è vero, infatti anche io ho questa abilità, ma non forte come i suoi. Infatti io posso solamente curare le ferite dei pokemon e leggere i loro pensieri, non posso risvegliare le loro abilità latenti.- spiegò Lance.
-Ma Rocco non mi aveva detto tutto questo.- sussurrò Charlie molto confusa, guardando Lance stralunata.
-Ti ha detto queste cose perché lui già sapeva che tu fossi una prescelta, solo che ha preferito tenerti all'oscuro di ciò per proteggerti!- dichiarò Lance, cercando di usare un tono di voce un po' più dolce rispetto al suo solito tono di voce.
-Le posso chiedere una cosa?- disse Delia educatamente a Lance.
-Mi dica.- rispose Lance.
-Lei come fa ad avere tutte queste informazioni?- domandò la donna.
Delia fissava attentamente Lance con uno sguardo deciso e trepitante. A sentire quella domanda, tutti si voltarono verso il domadraghi, volendo conoscere la risposta. Lance allora sospirò, capendo che era costretto a rivelare tutto ciò che sapesse riguardo la leggenda.
-Riguarda una leggenda che si tramanda a Memoride di cui sono a conoscenza pochissime persone, tra cui io e Rocco, l'ex campione di Hoenn. Molti secoli fa Arceus e gli altri leggendari vivevano insieme agli umani in armonia ed  aiutandoli, ma tutto questo non durò per sempre. Più il tempo passava e più crescevano le ostilità tra vari popoli per poi sfociare in vere e proprie guerre. Inizialmente gli uomini scendevano in campo unicamente con le proprie armi, ma, dopo un po', iniziarono a coinvolgere anche i pokémon. Alcuni di essi, comprendendo il grande potere che possedevano i pokémon leggendari, li sottomisero per sfruttare i loro potere e sconfiggere facilmente i propri nemici. Arceus allora perse la fiducia negli uomini e ordinò a tutti i pokémon di allontanarsi dagli umani che cercavano solamente di sfruttarli.
Allora tutti i pokémon, sapendo di essere inferiori ad Arceus, decisero di obbedire ai suoi ordini. Gli unici pokémon che si opposero al suo volere furono i tre draghi leggendari e i guardiani del lago, i primi pokémon creati dalla divinità, poiché avevano stretto un forte legame con degli umani che si erano opposti a tutte le guerre tra i popoli.
Arceus, accecato dalla rabbia, decise di combattere contro i sei pokémon per costringerli a seguirlo. Fu una battaglia molto dura ed Arceus era in netto vantaggio, ma anche se stavano perdendo, i sei pokémon si rifiutavano di seguirlo e volevano rimanere accanto a quegli umani che non li chiamavano pokémon, ma li chiamavano "amici". Il pokémon creatore allora, accecato dall'ira, sferrò il suo attacco più potente contro i sei pokémon ribelli, ovvero Giudizio, ma l'attacco non li colpì. I sei umani legati ai pokémon li difesero, sacrificando la propria vita.
L'intervento degli umani sconvolse Arceus, non pensava che degli umani, quegl'esseri tanto egoisti che non pensavano ad altro che sfruttare i pokémon, potessero arrivare a tanto per difendere i sei ribelli. I tre draghi leggendari e i guardiani dei laghi decisero quindi di rinunciare ad una parte dei loro poteri per salvare quegli umani che li avevano protetti in nome del loro legame, ma a causa dello sforzo, caddero in un lungo sonno.
Arceus, comprendendo il legame che li univa, decise di perdonare gli uomini e permise ai pokémon di tornare a vivere con gli umani.
I sei umani chiesero ad Arceus di allontanare i sei leggendari perché, se fossero rimasti, qualcuno avrebbe provato a sottometterli e sfuttare i loro poteri, soprattutto ora che erano più deboli sarebbero stati una preda troppo facile. Arceus, capendo le buone intenzioni degli umani, seguì il loro consiglio e prima di andarsene anche lui decise di premiarli, donando loro delle abilità speciali, che nessun altro uomo possedeva e diede loro la chiave per richiamare i tre draghi leggendari ed i guardiani del lago se ne avessero avuto la necessità. Il Team Rocket, venuti a conoscenza della leggenda, ha deciso di trovare i prescelti per evocare i leggendari per poi controllarli.-
Una volta concluso il racconto, tutti rimasero senza fiato, increduli per ciò che avevano sentito.
-Lance, lei ha detto che sono poche le persone a conoscenza di questa storia, allora come ha fatto il Team Rocket a scoprirla?- domandò il professor Oak serio, credendo alle parole del domadraghi.
Lance sospirò nuovamente poiché sperava che non gli venisse fatta questa domanda, ma i ragazzi avevano tutti i diritti di conoscere ciò che era successo.
-Nove anni fa il Team Rocket cercò di rapire il presidente della Devon Spa per riuscire ad impossessarsi di alcuni suoi progetti, ma qualcosa andò storto e invece di rapire il presidente, rapirono sua moglie, una famosa archeologa e la madre di Jake e Rocco. Cercando di rimediare al loro errore, decisero di ricattare l'uomo e ipnotizzarono la donna  per scoprire se avesse delle informazioni importanti. Ciò che scoprirono però non riguardava minimamente la Devon, anzi scoprirono proprio questa leggenda. Mentre cercarono di ricevere ulteriori informazioni, furono attaccati da Jack Ketchum il quale riuscì a mettere in salvo la donna.- disse Lance.
Appena si riprese dallo stupore iniziale, Drew iniziò a parlare.
-E questo cosa centra con noi? Non siamo stati certo noi a salvarli!- esclamò Drew scioccato, non comprendendo ancora il nesso tra loro e la leggenda.
-Ogni volta che i prescelti muoiono, i draghi leggendari e i guardiani del lago scelgono sei persone che ereditino quelle abilità per mantere vivo il legame tra loro e gli umani. Questi sei prescelti sono quelli che hanno vivo dentro di sè degli ideali simili agli umani che gli salvarono la vita.- 
-Quindi sai quale ideale deve avere ogni prescelto?- disse Drew prendendo per le spalle Lance -allora puoi dirci chi tra noi potrebbe essere il sesto prescelto.- 
Lance scosse la testa a destra e a manca, scostando bruscamente le mani di Drew dalle proprie spalle e lanciandogli un'occhiataccia.
-Allora vorresti dire che tutte le persone che hanno un legame con noi sono in pericolo? E noi cosa dovremmo fare? Dovremmo aspettare pazientemente che i suoi poteri si risveglino mentre tutte le persone a noi care vengono messe in pericolo?- urlò Drew in preda alla rabbia, mentre Silver cercava di tenerlo fermo.
-Ti vuoi calmare Drew? Non capisci che così non risolvi nulla?- cercò di calmarlo Silver.
-Dovrei calmarmi? Come potrei star calmo sapendo tutto questo?- tuonò Drew, mentre cercava di liberarsi dalla presa dell'amico.
Kenny allora si avvicinò all'amico e gli diede uno schiaffo in pieno viso, facendogli voltare il viso e lasciandogli il segno della sua mano sulla guancia lesa.
-Secondo te sei l'unico ad essere preoccupato? Agitarti non serve a nulla!- disse Kenny freddo.
Drew stava per urlare contro Kenny, ma quando si voltò verso di lui tacque. Anche se Kenny aveva usato un tono freddo, celando le proprie emozioni, il suo corpo non fece altrettanto: il suo corpo tremava di rabbia, si tormenta le mani e i suoi occhi mostravano rabbia, frustazione, senso di colpa e soprattutto senso d'impotenza.
Quello stesso senso d'impotenza che attanagliava anche lui, la consapevolezza che le persone a lui importanti sono in pericolo, ed era tutta colpa sua, ma non può far nulla per proteggerli.
Drew allora guardò anche gli altri, cercando di capire cosa stavano provando: Ash aveva abbassato lo sguardo e si mordeva il labbro inferiore, graffiandosele; Wendy invece diede un pugno contro il muro, cercando di sfogare la frustazione; Charlie invece aveva coperto i propri occhi con la mano bendata. 
Drew, come tutti gli altri, non notò che Charlie stava piangendo, asciugando le proprie lacrime sulla benda, mischiandosi con il sangue della sua ferita.
Il silenzio regnò sovrano in quella stanza fino a quando non entrò l'infermiera per dire a Charlie di cambiare stanza, poiché questa era ridotta molto male, e avvertì gli altri che l'orario di visite era finito, quindi dovevano uscire.
 
****
 
Su un albero distante qualche metro dalla finestra della stanza di Charlotte, vi era un uomo che li spiava con un binocolo ed indossava delle cuffie.
-Quindi sono loro i prescelti!- disse l'uomo stupito, mentre osservava i prescelti uno ad uno.
All'improvviso l'uomo saltò via dal ramo che, qualche istante dopo, fu distrutto da un attacco Pallaombra. Appena atterrò, l'uomo si voltò rapidamente, riuscendo a parare con facilità due colpi che gli furono scagliati da una persona incappucciata. Subito dopo stava per essere colpito da uno Zoroak, ma fu bloccato da un Venomoth con un attacco Iperaggio, mandando KO il pokémon illusione.
-Davvero un ottimo piano attaccarmi mentre ero distratto, ma sfortunatamente per te, mi ero accorto della tua presenza. Mi dispiace per te, Jake Petri.- esclamò l'uomo, sussurrando il nome del ragazzo.
A causa dello stupore, Jake allentò la presa sui tonfa e l'uomo allora ne approfittò per disarmare il ragazzo, prendendogli i tonfa e puntandoli alla gola del ragazzo. Jake cercò di rimanere calmo e cercò di prendere le sue pokéball, ma Venomoth usò Psichico per rubargli le pokéball, facendole lievitare dietro l'uomo.
Jake però, invece di andare nel panico, sorrise, stupendo l'uomo. Dopo qualche secondo il corpo di Jake iniziò a scomparire ed al suo posto comparì uno Zorua, i tonfa nelle mani dell'uomo divennero dei rami e le pokéball divennero pietre. 
Jake apparve alla destra dell'uomo, puntandogli alla gola i suoi tonfa; Venomoth, vedendo il proprio allenatore in pericolo, cercò di aiutarlo, ma non riuscì a nuoversi perché Zorua l'aveva bloccato con Psichico.
-Invece a me dispiace per lei, perché ora è spacciato.- concluse Jake con un tono di voce freddo e distaccato.
L'uomo invece sorrise, per nulla preoccupato. La loro battaglia era appena iniziata e questo lo sapevano entrambi.
 
****
 
Era ormai sera e tutti quanti si trovavano nell'atrio dell'ospedale.
-Io rimango di nuovo qui! Non me la sento di andarmene sapendo che mia sorella è all'ospedale.- affermò Ash determinato.
-Ash invece devi andare! Rimarrò io con Charlotte, non preoccuparti.- disse dolcemente Delia, mettendo una mano sulla spalla del figlio.
-No, io invece rimango qui!- obiettò Ash con fermezza.
Delia mise una mano sulla guancia del figlio, continuando a sorridere, per poi smettere di sorridere e spostare la mano sul suo orecchio, tirandoglielo con forza verso il basso, per portare il viso di Ash all'altezza del suo.
-Vai immediatamente all'Accademia, hai già perso un giorno di scuola e di certo non te ne farò perdere un altro.- ordinò Delia categorica, per poi lasciare l'orecchio del figlio e sorridergli dolcemente -Se succede qualcosa ti avvertirò, non preoccuparti.-
Dopo aver ricevuto l' "amorevole" consiglio dalla madre, sbuffò e si avviò con gli altri verso l'Accademia. Il professor Oak decise di rimanere con Delia mentre Lance, anche se un po' seccato, accompagnò i ragazzi in Accademia.
Durante il viaggio verso l'Accademia, Iris tenne lo sguardo fisso su Lance, cercando dentro di sè il coraggio di parlargli. Lance, accortosi di essere fissato dalla piccola domadraghi, fulminò la ragazza con lo sguardo.
- Se vuoi dirmi qualcosa, fallo!- sbraitò Lance, senza celare la sua irritazione.
Iris sobbalzò al sentirgli dire quelle parole e abbassò lo sguardo intimorita, ma subito dopo si diede dei buffetti sulle guancie per riprendersi, per poi alzare nuovamente lo sguardo di Lance, fissandolo con determinazione.
-Potrei essere allenata da lei?- chiese Iris con fermezza.
All'inizio il domadraghi la fissò un po' sorpreso, stupito da tanta determinazione, per poi fissarla seriamente, cercando qualche incertezza nei suoi occhi, ma non ne trovò traccia. Quando vide la sua determinazione sorrise, quella ragazza aveva la stessa determinazione di Sandra quando aveva la sua età. 
-Accetto, ma a due condizioni.- affermò Lance.
-Quali?- chiese curiosa Iris, aspettando con ansia la sua condizione.
-Una volta iniziato il mio allenamento, non accetterò né consigli né lamentele ed una volta iniziato, non potrai più tirarti indietro. Allora accetti queste condizioni?- domandò Lance, tenendo lo sguardo fisso sulla ragazza.
Iris allora strinse i pugni e tenne lo sguardo fisso negli occhi di Lance, mostrando tutta la sua determinazione e sicurezza.
-Accetto.- rispose Iris sorridendo.
-Cosa? Pensaci bene Iris. Lance è il Campione di Johto e il suo allenamento sarà durissimo, non essere troppo azzardata nell'accettare.- disse Spighetto, cercando di farla ragionare.
-Mi dispiace, ma io sono sicura della mia scelta! Voglio allenarmi con Lance!- dichiarò Iris, con un tono di voce che non ammetteva repliche.
Spighetto allora sospirò, capendo che non sarebbe mai riuscito a far cambiare idea ad Iris. Ash allora intervenne anche lui, deciso a chiedere a Lance la stessa cosa, ma fu subito interrotto da quest'ultimo.
-Non perdete tempo a chiedermelo, io non allenerò nessun'altro! Se volete allenarvi o lo fate da soli o vi trovate un altro maestro, non ho così tanto tempo da perdere.- comunicò Lance, per poi voltarsi verso la sua allieva -Il nostro allenamento incomincierà alle sei di domani mattina, e non accetterò un ritardo.- concluse Lance, per poi guardare fuori dal finestrino dell'autobus.

****
 
Rimasta sola in camera, Charlie iniziò a fissare il soffitto pensierosa, cercando di metabolizzare tutto ciò che era successo in quei due giorni. Si risvegliò dai suoi pensieri solo quando sua madre le toccò una spalla, facendola sobbalzare.
-Mamma, ma quando sei entrata?- chiese Charlie, mettendosi una mano sul cuore che batteva velocemente a causa dello spavento.
-Sono entrata da poco e ti ho anche chiamato tre volte, ma tu non mi hai proprio sentito. Cos'hai?- chiese Delia, preoccupata.
Charlie allora fissò sua madre negli occhi per poi farle un piccolo sorriso, il primo sorriso sincero da quando si era risvegliata. La madre allora si rilassò, capendo che finalmente la figlia si era ripresa un po', le fece un enorme sorriso per poi abbracciarla.
-Sono felice che ora ti senta meglio, Charlotte.- disse il professor Oak, sorridendo alla vista di quella scena.
Charlie allora sciolse lentamente l'abbraccio per poi guardare entrambi, sorridendo ancora.
-Ho capito che non avrei risolto nulla, disperandomi.- si interruppe Charlie, facendo un respiro profondo e guardandoli con determinazione. -Ho deciso che dopo essere guarita, ricomincerò ad allenarmi seriamente e non mi farò più cogliere impreparata. La prossima volta che attaccheranno, non mi farò più prendere alla sprovvista.-
-Ho saputo che tu, Ash e altri due ragazzi eravate a conoscenza dell'attacco, vero?- domandò il professor Oak con voce seria.
Charlie annuì, continuando a guardare il professor Oak ed intuendo cosa le avrebbe chiesto.
-Perché non hai cercato di avvertire qualcuno che potesse aiutarvi? Per esempio, potevi chiamare Rocco e dirglielo, infondo sei una sua allieva.- la sgridò Oak, alzando un po' troppo la voce.
-Ci ho provato, ma non sono riuscita a mettermi in contatto con lui. Il Pokégear, così come anche gli altri telefoni, non funzionavano.- spiegò Charlie al professore.
-Probabilmente è stata opera del Team Rocket.- esclamò Delia pensierosa.
-Non mi sorprenderebbe, dato che sono a conoscenza del mio legame con Rocco e quindi hanno preferito non correre rischi.- dedusse Charlie.
-Ho ancora un dubbio però: cos'è successo durante lo scontro con il Team Rocket, dato che non penso che tu, in quelle condizioni, abbia potuto combattere.-
-è stato una mia vecchia conoscenza ad aiutarmi.- rispose Charlie, ripensando all'intervento di Jake. Se non fosse stato per lui, nel migliore dei casi sarebbe finita nelle mani del Team Rocket.
-Jake?- domandò Delia, ripensando al discorso di Ash e i suoi compagni.
Charlie fissò la madre, un po' sorpresa dall'affermazione della madre: come faceva a conoscere Jake e perché aveva pensato che fosse stato proprio lui ad aiutarla? 
-Si, è stato lui, ma... come facevi a saperlo?- chiese Charlie, molto confusa.
-Veramente ne stavano parlando Gary e gli altri, se non mi sbaglio era stata la ragazza con i capelli rossi a dirlo.- rispose Oak.
-Però, non avrei mai detto che fosse così sveglia Emy...- sussurrò Charlie, tra sé e sé.
-Charlotte! Lo sai che non è carino dire queste cose!- la sgridò Delia con un'espressione severa.
-No, non volevo certo dire che fosse stupida. Solo che io e Jake non andiamo d'accordo.- si giustificò Charlie, scuotendo le mani vicino al suo viso. Dopo aver detto questo, abbassò le mani ed iniziò a fissare il vuoto, con aria malinconica. -Non più.- sussurrò Charlie con un tono di voce talmente basso che nemmeno sua madre riuscì a capire cosa avesse detto Charlie.
Delia stava per chiederle cosa avesse detto, ma quando vide il suo sguardo malinconico non le chiese niente e le accarezzò la testa, facendole capire che, se si volesse sfogare, lei era lì per lei, pronta ad ascoltarla. Charlie, al tocco gentile della mano della madre, si risvegliò dai suoi ricordi, le fece un dolce sorriso, sussurrando un "grazie".
Delia e il professor Oak decisero di uscire dalla stanza, in modo tale da lasciar riposare la ragazza: dopo ciò che aveva passato il giorno prima, quello che le era successo qualche ora fa e quello che le aveva detto Lance, aveva davvero bisogno di riposo.
Quando i due uscirono dalla camera, Charlie si stese nuovamente sul letto per riposarsi. Anche se odiava l'idea di dover stare ferma a non far nulla in quel dannato letto, decise comunque di farlo perché sapeva che se non si fosse riposata a dovere, le ferite ci avrebbero messo più tempo a rimarginarsi, quindi avrebbe dovuto aspettare più tempo per riprendere i suoi vecchi ritmi di allenamento e, se non fesse stata al pieno delle sue forze, non sarebbe mai riuscita a diventare più forte.
All'improvviso si alzò di scatto dal letto, per poi fare un verso di dolore, causato dal movimento brusco. Si alzò dal letto e si diresse verso il professor Oak e Delia per informarli della decisione che aveva preso. Era fermamente decisa a seguire la propria scelta, anche se la rattristava un po'.

****
 
Era ormai mezzanotte passata ed Emy continuava a rigirarsi nel proprio letto, ma non riusciva proprio a prendere sonno: l'idea che il suo fratellino fosse in pericolo la spaventava a morte. Dopo essersi rigirata per l'ennesima volta nel suo letto, invano, sbuffò, togliendosi le coperte di dosso, irritata, si cambiò e decise di prendere una boccata d'aria per rilassarsi.
Appena uscì il suo viso fu colpito in pieno da un soffio di vento gelido, così Emy decise di coprirsi maggiormente il viso con la sciarpa ed affondò le sue mani, sprovviste di guanti, nelle tasche del suo giubbino. Camminò per più di un quarto d'ora, ma non riuscì a calmarsi, così diede un calcio ad una pietra vicino ai suoi piedi. La ragazza non sentì il rumore della pietra che cadeva a terra o contro qualcosa, ma sentì solamente un gemito di dolore, quindi intuì di aver colpito qualcuno, ma chi poteva essere a quell'ora?
La rossa pensò che poteva essere qualche scagnozzo del Team Rocket e, terrorizzata, cercò di prendere le sue pokéball, per poi maledirsi per non essersele portate dietro. Iniziò a guardarsi intorno, cercando qualcosa per difendersi e trovò un ramo di circa sessanta centrimetri e lo prese in mano, impugnandola come arma di difesa. ar
-Chiunque tu sia,ti sconsiglio di attaccarmi. Sono armata!- urlò Emy con voce tremante.
-Armata? E quel bastone dovrebbe farmi paura?- chiese qualcuno, sarcastico.
Emy ebbe l'impressione di aver già sentito quella voce, aveva qualcosa di familiare, ma l'unica cosa di cui era certa era che a parlare fosse stato un ragazzo, probabilmente un suo coetaneo.
-Dove sei? Esci immediatamente!- continuò Emy, guardandosi attorno.
-Sono qui.- sussurrò qualcuno al suo orecchio, facendola tremare di paura.
Il ragazzo era dietro di lei, le prese facilmente il bastone e gli puntò qualcosa alla gola. Emy, impaurita, riuscì a mordergli la mano per poi scappare, ma il ragazzo le prese il braccio e le fece sbattere la schiena contro un albero puntandogli di nuovo qualcosa alla gola.
-Non solo mi hai colpito con la pietra, ma dopo mi hai dato anche una testata.- esclamò seccato il ragazzo.
Emy fissò il ragazzo di fronte a sè, riuscendo finalmente a riconoscerlo.
-Cosa vuoi da me, Jake?- chiese Emy, cercando di celare la sua paura, ma invano.
Il ragazzo abbassò il tonfa e si avvicinò maggiormente alla ragazza.
-Le tue scuse, mocciosa!-
La ragazza, temendo per la propria incolumità, si scusò come ordinatole da Jake e chiuse gli occhi, aspettandosi un colpo da Jake, ma ciò non avvenne. Appena chiuse gli occhi Jake posò i propri tonfa e si stava allontanando. 
Emy, notando di non essere stata attaccata, aprì gli occhi, guardando confusa Jake.
-Cosa? Come mai non mi hai attaccato?- disse un po' incerta Emy.
Jake allora si voltò verso la rossa, guardandola confuso ed alzando un sopracciglio per poi prendere uno dei suoi tonfa.
-Vuoi che ti colpisca? Per caso sei masochista?- chiese Jake con un ghigno ironico, avvicinandosi alla ragazza, portando il suo viso a pochi centimetri da quello di Emy.
Emy schiacciò maggiormente la schiena vicino all'albero dietro di se, arrossendo vistosamente per la loro vicinanza. Anche se era imbarazzata, era ancora un po' intimorita dal ragazzo, non sapendo cosa avrebbe potuto farle.
-No no, solo che sono sorpresa, pensavo che volessi attaccarmi!- esclamò Emy.
-Non ho motivi per attaccarti.- dichiarò Jake atono.
-E allora perché hai attaccato Misty così brutalmente durante il torneo?- disse Emy un po' alterata.
-Non sono affari tuoi.- rispose Jake, lanciandole uno sguardo crudele e un tono di voce gelida.
Jake le diede nuovamente le spalle per poi allontanarsi, ma fu fermato nuovamente da Emy che lo teneva per la manica della giacca.
-Sei stato tu ad aiutare Charlie ieri, vero? Perché l'hai fatto?- chiese Emy, sicura di ciò che aveva detto.
-L'unica cosa che volevo era combattere contro il Team Rocket, il resto non mi importava. Hai capito, mocciosa?- disse Jake fulminandola con lo sguardo.
-Emy.- sussurrò all'improvviso la rossa, fissando il terreno.
Jake allora la guardò confuso, non capendo cosa volesse dire la ragazza.
-Il mio nome è Emy, non certo mocciosa!- esclamò Emy, con un tono di voce un po' più alto.
Il ragazzo allora la fissò divertito.
-Ci tieni così tanto a farmi sapere il tuo nome, mocciosa?- disse Jake con tono malizioso, per poi andarsene.
Emy sbuffò stizzita, per poi avviarsi verso il dormitorio per andare a coricarsi, quella discussione con Jake l'aveva sfiancata completamente.

****
 
Drew si era seduto sulla scrivania di fronte alla finestra, e teneva una gamba stesa sulla superficie mentre l'altra era piegata. Stava fissando il cielo, notando che la luna era quasi piena, solo una piccola parte di essa era scura. Erano davvero poche le stelle che si riuscivano a vedere quella sera, probabilmente il giorno dopo avrebbe piovuto. 
Mentre fissava il cielo sovrappensiero fu distratto da uno sbuffo irritato, proveniente dal letto del suo amico, quindi si voltò verso di esso. Paul si alzò bruscamente dal letto, irritato dalla mancanza di sonno, per poi voltarsi verso Drew per vedere come stesse facendo.
Appena questo si voltò il coordinatore iniziò ad osservarlo: aveva il pigiama molto stropicciato, probabilmente si era rigirato più volte nel letto, ed i suoi occhi non erano lucidi o rossi, quindi intuì che l'amico, così come lui, non era riuscito ad addormentarsi.
 Paul allora si sedette anche lui sulla scrivania, in modo tale che loro due fossero uno di fronte all'altro.
Questa volta toccò a Drew sbuffare a causa di tutti quei pensieri che gli ronzavano in testa: l'idea di mettere in pericolo i suoi amici, ma soprattutto l'idea di mettere in pericolo Vera, lo facevano star male e non facevano altro che rimanere nella sua mente. Non che volesse dimenticare tutto ciò, ma vorrebbe riuscire a non pensarci sempre, che non fosse un chiodo fisso, poiché sapeva che il tormentarsi con quel pensiero sarebbe stato controproducente.
-Non dovresti pensarci troppo, non risolverai nulla facendo così!- disse Paul preoccupato per Drew.
-Vorrei, ma non ci riescò.- sospirò il povero Drew.
Il più piccolo guardò il verdino dispiaciuto, anche se poteva sembrare una persona fredda, ci teneva molto ai suoi amici. Iniziò a far vagare il suo sguardo in tutta la stanza pensieroso, cercando un'idea per tirarlo su. Mentre si arrovellava il cervello in cerca di una soluzione, qualcosa attrasse la sua attenzione, facendolo sorridere: aveva trovato il modo per distrarlo.
Scese dalla scrivania ed andò vicino all'armadio di Drew, mentre quest'ultimo fissando nuovamente il cielo. Paul si avvicinò nuovamente alla scrivania e lanciò il suddetto oggetto sulla testa dell'altro. 
-Ahia! Mi hai fatto male!- esclamò Drew dolorante, massaggiandosi la testa.
-Eddai! Mica ti sei fatto veramente male?- chiese Paul retoricamente, sapendo di non aver fatto tanto male al ragazzo. -Allora ti va di fare una partita uno contro uno?-
Drew si voltò verso l'altro, notando che stesse cercando di far ruotare il pallone da Basket, con cui gli aveva colpito la testa, ma fallendo miseramente. Quella scena lo fece scoppiare a ridere, Paul invece si innervosì, capendo il perché l'altro fosse scoppiato a ridere. L'allenatore allora attaccò Drew nel suo punto debole: i capelli. Gli mise un braccio intorno al collo e con l'altra mano gli arruffò i capelli.
-Che stronzo! Io cerco di risollevarti e tu invece mi prendi in giro.- esclamò Paul, fingendosi arrabbiato. 
Dopo aver concluso la sua vendetta, lasciò l'amico e guardò la pettinatura creata da lui per il suo compagno di stanza e si accorse che con i capelli ridotti in quello stato sembrava proprio un Chimchar. Paul si mise una mano davanti alla bocca, nascondendo le sue risate con dei colpi di tosse. Drew si irritò parecchio e si voltò verso lo specchio per vedere come gli avesse ridotto i capelli si arrabbiò moltissimo, odiava quando gli toccavano i capelli dato che lui li curava moltissimo. Per vendicarsi, Drew prese un pennarello da sopra la scrivania, bloccò l'amico e gli fece degli scarabocchi sulla faccia, facendo assomigliare Paul ad uno Spinda.
Dopo essersi guardati entrambi come si fossero combinati risero, come due bambini dopo una marachella. Quando entrambi si calmarono, Paul prese il pallone e lo porse a Drew.
-Uno contro uno?- chiese Paul con un sorriso.
Drew allora afferrò il pallone e sorrise anche lui.
-Ok, se hai proprio voglia di perdere.- esclamò Drew con superiorità. -Ma dove giochiamo?-
-Beh, nel cortile del dormitorio c'è un canestro. Andiamo là- propose Paul, facendo segno di andare.
-E ci andiamo combinati così? Con il pigiama e con il nostro look da pokémon?- chiese scioccato Drew.
-Tanto non c'è nessuno, che te ne frega.- esclamò Paul, portando l'amico su una spalla, come se fosse un sacco di patate.

****
 
Ash si trovava di fronte alle macchinette del dormitorio perché non riusciva a prendere sonno, così aveva deciso di prendersi una cioccolata calda, forse l'avrebbe aiutato a prendere sonno. Dopo aver inserito i soldi nella macchinetta e aver selezionato la cioccolata calda non usciva nulla.
-Dannata macchinetta, dammi la mia cioccolata!- disse dando un calcio alla macchinetta.
A causa del calcio alla macchinetta si fece male al piede ed Ash iniziò a saltellare sul piede sano, tenendosi quello leso, lamentandosi per il dolore.
-Ash che succede?- chiese Kenny un po' confuso, cercando di trattenere le risate.
Ash, sentendo l'amico, mise il piede a terra, ormai non più dolorante, ed indicò la macchinetta con un'espressione irritata.
-Quella cosa non mi vuole dare la mia cioccolata!- affermò con rabbia Ash, per poi guardare la macchinetta come se fosse il suo peggior nemico.
Kenny allora si avvicinò alla macchinetta per vedere che problema avesse.
-Forse se metti i soldi che mancano, ti darà la cioccolata.- spiegò Kenny, cercando di trattenersi dal ridergli in faccia.
-Ah giusto.- disse Ash, accorgendosi che l'amico avesse ragione. 
Ash allora inserì i soldi, poi prese la cioccolata calda ed iniziò a sorseggiarla.
-Anche tu non riesci a dormire?- chiese Kenny prendendo una camomilla, sperando che in questo modo riuscisse a rilassarsi e dormire.
-Già, sono successe troppe cose in poco tempo.- rispose Ash tra un sorso e un altro.
-Io direi di fare una passeggiata, potrebbe servirci, no?- propose Kenny.
Ash accettò subito la proposta e dopo che ebbero finito di bere entrambi, uscirono dal dormitorio e passarono per il cortile del dormitorio. Quando uscirono fuori videro una scena esilarante: un Chimchar coi capelli verdi che giocava a Basket contro uno Spinda con i capelli viola. Ash e Kenny allora scoppiarono a ridere a quella scena, ma questo non impedì a quest'ultimo di far loro una foto, ed i due ragazzi si voltarono verso i nuovi arrivati.
-Te l'avevo detto io che dovevamo sistemarci!-urlò Drew a Paul con il viso in fiamme per l'imbarazzo.

****

Questo è il capitolo più lungo che io abbia scritto fino ad ora e devo dire che ne sono contenta, soprattutto perché è uno dei capitoli più importanti, dato che spiego cosa mi è passato per il mio cervellino bacato. Devo specificare una cosa: Lance, anche se può sembrare completamente OOC in questa storia, in realtà non è così. Infatti ho cercato di renderlo come quello nel manga Pokémon Special a cui faccio spesso riferimento.
Spero di non aver reso OOC Delia, ma infondo una mamma deve anche essere un po' autoritaria e penso che sia normale che capisca un figlio cosa pensa solo guardandolo. 
In questo periodo ho aggiornato più lentamente la mia storia, ma per farmi perdonare pubblicherò il prossimo capitolo tra due o tre giorni. Penso che da ora in poi riuscirò a pubblicare con la stessa frequenza di prima, spero che vi faccia piacere :D.
Come in ogni capitolo, ora passo ai ringraziamenti.
Ringrazio molto Nice to meet you e XxChiccaxX per aver recensito la mia storia.
Ringrazio anche B l a k i e  per aver messo la storia tra le ricordate, e Cri cri 26 per averla messa tra le preferite.
Ringrazio tutti voi che leggete la mia storia.
Spero tanto di non deludere le vostre aspettative. Vi invito a recensire la storia e di continuare a seguirla. Al prossimo capitolo.
Un abbraccio :D

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Capitolo 20
*** Sorprese ***


Come vi avevo promesso nel capitolo precedente, ho già pubblicato il ventesimo capitolo per farmi perdonare dei ritardi dei capitoli precedenti. 
Vi annuncio che da ora in poi pubblicherò un capitolo ogni lunedì, e se non ci riuscirò a causa d'impegni, imprevisti o quant'altro, l'aggiornerò di mercoledì.
Spero che vi faccia piacere e vi auguro buona lettura.

 
****

Era ormai pomeriggio e Ash, insieme ai suoi amici, si stava dirigendo verso l'ospedale per vedere come stesse Charlie, ma, mentre stavano andando verso la fermata degli autobus, una jeep si  fermò poco distante da loro e ne uscirono il professor Oak, Delia e Charlie.
-Scricciolo sei stata dimessa? Sono così felice che tu sia meglio.- esclamò Wendy abbracciandola.
-Si, ma se continui a stringermi così forte mi ricovereranno di nuovo. Ti sei dimenticata della ferita alla schiena?- disse Charlie un po' dolorante.
Appena si ricordò della ferita dell'amica sciolse velocemente l'abbraccio scusandosi, mentre l'altra tirò un sospiro di sollievo.
-Ah, c'è un'altra cosa che vorrei dirti. Puoi avvicinarti?- chiese Charlie dolcemente.
La bionda annuì, si avvicinò all'amica scostandosi i capelli da vicino l'orecchio. Charlie allora si accostò all'orecchio della ragazza.
-Ti ho detto di non chiamarmi scricciolo!- urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.
Wendy stava quasi per cadere a causa delle urla che le rimbombavano ancora nella testa. Charlie invece si sentì meglio, ma Delia, notando il comportamento infantile della figlia, le tirò l'orecchio energicamente.
-Solo perché sei ancora convalescente, non vuol dire che puoi comportarti male.- la sgridò Delia, mentre sua figlia si dimenava.
Tutti quanti, vedendo Charlie che si agitava come una bambina, scoppiarono a ridere e Charlie, sentendo le risate degli amici, gonfiò le guance cercando di staccare la mano della madre dal proprio orecchio, facendo soltanto aumentare le risate. Alla fine Charlie capì che era meglio smettere di dimenarsi e scusarsi con Wendy. Delia allora stese il braccio alzando indice e medio in segno di vittoria, facendo sbuffare sonoramente la figlia.
Dopo qualche minuto Charlie iniziò a guardarsi intorno, come se stesse cercando qualcuno, per guardare confusa gli altri.
-Dov'è Iris?- domandò Charlie.
-Si sta allenando con Lance.- rispose Spighetto, con un tono di voce che fece trapelare la sua preoccupazione.
-Davvero strano.- sussurrò Charlie, grattandosi il mento sovrappensiero.
-Perché scusa? Infondo non ci ha consigliato di allenarci, mi sembra normale che alleni almeno uno di noi.- esclamò Gary, un po' confuso per l'affermazione di Charlie.
-Di solito Lance è un tipo solitario e soprattutto non gli piace dover allenare altre persone. Che io sappia, l'unica con cui si allenava era Sandra, la capopalestra di Ebanopoli.- spiegò Silver.
-Penso che dovremmo seguire tutti l'esempio di Iris ed iniziare ad allenarci il prima possibile.- esclamò Ash determinato.
-Già, hai ragione.- sospirò Lucinda.
-Scusate se cambio argomento, ma sapete come stanno i miei pokémon?- domandò Charlie in ansia.
Tutti loro scossero la testa in segno di negazione e Charlie sospirò affranta. 
-Comunque non preoccuparti! Ora si trovano al Centro Pokémon, sotto le cure dell'infermiera Melanie*- disse Misty.
-Penso che la cosa migliore sia andare al Centro Pokémon per vedere come stiano.- propose il professor Oak.
 
****
 
Decisero quindi di andare al Centro Pokémon per vedere come stessero i pokémon feriti nella battaglia di qualche giorno prima. Appena arrivarono una trentenne bionda vestita da infermiera informò Charlie dello stato dei suoi pokémon.
-Non preoccuparti, i tuoi pokémon stanno bene ed ora stanno riposando.- li informò l'infermiera gentilmente.
-Grazie mille. Per caso è stato ricoverato anche un Joltik?- chiese Charlie speranzosa.
-Si certo. È stato portato qui da un ragazzo albino. Anche se era gravemente ferito, si è ripreso in fretta! Vuoi vederlo?- le domandò l'infermiera, indicandole la stanza in cui si trovava il ragnetto elettrico.
Charlie annuì e corse nella stanza indicata. Appena aprì la porta, Joltik saltò in braccio a Charlie, emettendo delle piccole scosse elettriche per la contentezza, segno che il pokémon si era ristabilito.
-Meno male stai bene!- disse Charlie, stringendo il piccolo ragno.
-C'è una cosa che mi chiedo da un po'...- disse ad un tratto Ash -Come fai ad avere sette pokémon nella tua squadra?-
-Infatti lei ha solo sei pokémon, Joltik è un pokémon selvatico che si è affezionato a lei.- spiegò Drew.
Ash allora annuì. Dopo essere entrati, iniziarono ad osservare gli altri pokémon presenti nella stanza, notando che questi avessero un'aria familiare. 
-Ehi ma questi pokémon non sono del Team Rocket?- esclamò Vera, osservando i pokémon presenti in quella stanza.
-Che crudeli, hanno abbandonato i loro pokémon.- sussurrò Spighetto con disdegno.
A quella vista Pikachu, che ora si trovava sopra la spalla di Ash, abbassò le orecchie, facendo un piccolo verso di tristezza per poi strofinare il suo musetto sul viso del proprio allenatore, come se volesse essere sicuro che il suo allenatore fosse ancora lì.
Quando Ash sentì il lamento di Pikachu e il suo musetto strofinarsi sulla sua guancia, lo prese in braccio per coccolarlo meglio. Al pensiero di quei brutti ceffi che abbandonano i propri pokémon, gli venne il voltastomaco.
-Si deve essere davvero crudeli per abbandonare i propri pokémon! Che bestie!- esclamò Kenny con ribrezzo.
Paul si incupì, attanagliato dai sensi di  colpa: spesso in passato aveva abbandonato i suoi pokémon perché li riteneva deboli, pensando che avrebbe perso tempo inutilmente cercando di allenarli. Però grazie ad Ash era riuscito a maturare, capendo che allenando i propri pokémon e trattarli come compagni ed amici, sarebbero diventati più forti. Anche se non lo aveva mai ammesso, Ash è stato l'unica persona a fargli davvero capire i propri errori riuscendo a renderlo più forte, e forse non sarebbe stato male averlo come amico.
Dopo quel ragionamento iniziò a fissare tutti quei pokémon feriti, stravolti sia nel corpo che nell'anima, e si sentì in colpa, mentre sentiva una stretta al petto. Anche se non capì il perché c'era un pokémon che attrasse la sua attenzione: un piccolo Kirlia che, nonostante il dolore e il senso d'abbandono, aveva lo sguardo di chi non aveva intenzione di abbattersi. Dopo averlo osservato bene, capì finalmente cosa l'aveva colpito: non era stata la sua forza fisica, essendoci pokémon più forti di lui in quella stanza, ma fu la sua forza interiore e la sua testardaggine, poiché, anche se esausto, tentava inutilmente di mettersi in piedi, ma le sue zampe non lo ressero e stava per cadere. Fortunatamente Paul se ne accorse in tempo e lo afferrò al volo, fermando la sua caduta; il ragazzo lo poggiò nuovamente sul lettino per farlo riposare, ma lui, testardo, cercò nuovamente di alzarsi.
-La vuoi smettere di alzarti? Non ti reggi in piedi!- affermò Paul irritato, facendolo nuovamente distendere.
Il pokémon gli lanciò un'occhiataccia, cercando nuovamente d'alzarsi, ma gli fu impedito, attirando l'attenzione di tutti i presenti, incuriositi ed allo stesso tempo sorpresi.
Dopo l'ennesimo tentativo fallito, Kirlia si arrese e si stese, capendo che quell'allenatore testardo non si sarebbe arreso tanto facilmente. Quando l'infermiera entrò vide tutta la scena tra i due e quando vide che Kirlia stava finalmente riposando, tirò un sospiro di sollievo.
-Quel Kirlia non si decideva proprio a stare steso sul lettino a riposare. Da quando è arrivato in infermeria, non è stato un attimo fermo. Grazie mille.- esclamò la donna con un sorriso dolce, intenerita dalla scena.
Paul annuì ed abbassò il viso per nascondere il suo imbarazzo. Gold allora sorrise: il suo amico non era cambiato di una virgola, era sempre il solito duro dal cuore tenero.
-Di nulla.- disse Paul con un filo di voce.
-Charlotte i tuoi pokémon si sono svegliati e dopo qualche ultimo esame di routine posso dirti con assoluta certezza che ora sono guariti, ma sarebbe meglio non farli sforzare troppo. Ecco a te!- affermò, porgendole le pokéball.
Charlie allora la ringraziò e poi mise le sfere nella sua cintura. Joltik vece un versetto allegro, felice per la guarigione dei suoi amici e saltò sulla spalla dell'allevatrice.
Quando stavano per uscire dalla stanza Kirlia afferrò la manica della camicia di Paul, per non farlo andare via, e lo fissò negli occhi, con uno sguardo deciso. Paul, non riuscendo a capire cosa volesse il pokémon, lo fissò disorientato.
Kirlia allora pose la propria zampa sulla mano di Paul e quest'ultimo iniziò a sentire un dolce tepore provenire dalla zampa del pokémon mentre gli sorrise con gentilezza.
-Penso che voglia essere un tuo pokémon, ragazzo.- esclamò il professor Oak, dandogli una pacca sulla spalla.
-Ma perché proprio io? Penso di essere il meno adatto ad allenarlo!- disse Paul abbassando lo sguardo, mentre ricordava i pokémon che aveva abbandonato.
Le corna di Kirlia iniziarono ad illuminarsi, intensificò la stretta sulla mano dell'allenatore emettendo maggior calore, come se volesse liberarlo dai sensi di colpa che lo attanagliavano.
Ash assunse uno sguardo dubbioso e prese il pokédex per confermare la sua ipotesi.
"Kirlia, pokémon emozione.
Percepisce molto bene i sentimenti del suo Allenatore. Danza quando si sente felice."
Dopo aver ascoltato le informazioni del pokédex, lui e Pikachu si guardarono negli occhi e sorrisero. La loro intuzione era giusta.
-Io penso che lui abbia scelto te proprio perché ha capito che tu ti sei sentito in colpa per aver abbandonato i tuoi pokémon e hai compreso i tuoi errori. Penso che siate una squadra perfetta.- affermò con sicurezza Ash, stendendo il braccio ed alzando il pollice.
-Pika-pi- squittí Pikachu, dando ragione al proprio allenatore.
Paul pensò che forse Ash avesse ragione, quindi guardò di nuovo Kirlia in cerca di una conferma e lui annuì soddisfatto.
-A quanto pare io e te saremmo una squadra.- disse Paul con un piccolo sorriso.
Il pokemon emozione allora fece dei versetti felici, mostrando la sua felicità. Paul allora prese una sua pokéball e toccò lievemente la fronte di Kirlia con il pulsante. Una luce rossa illuminò il pokémon per poi farlo entrare nella sfera che iniziò ad agitarsi. Quando la sfera si fermò e il pulsante si spense, Paul sorrise e fece nuovamente uscire il pokémon perché aveva ancora bisogno di cure. Quest'ultimo però, invece di esserne felice, gonfiò le guancie, offeso.
-Mi dispiace, ma l'infermiera deve ancora finire di curarti!- spiegò Paul, un po' dispiaciuto.
Kirlia però tenne ancora il broncio e si voltò dall'altro lato, ancora offeso, anche se sapeva che Paul l'aveva fatto per lui.
Drew allora prese una delle sue pokéball, facendo uscire Roserade e chiese a Charlie di far uscire anche Aura. Intuendo le intenzioni dell'amico, Charlie annui e fece come gli aveva chiesto; i due pokémon usarono Aromaterapia e Ondasana su Kirlia per farlo riprendere rapidamente. Dopo questi attacchi, Kirlia era nuovamente pieno di energia, quindi saltò giù dal letto e ballò vicino a Paul con entusiasmo.
-Wah!- urlò Gold all'improvviso, indicando Aura.
-Ma sei scemo? Che diavolo ti è preso?- disse Emy irritata.
-Ho avuto un'idea geniale!- esclamò alzando il dito indice verso l'alto, mentre l'altra mano era sul proprio fianco.
-Dovremmo preoccuparci?- chiese Misty un po' dubbiosa a Vera.
Vera e Paul annuirono sconsolati mentre Gold li osservava offesi.
-Su dicci, qual'è questa tua grande idea?- domandò Silver con sarcasmo.
-Penso che Aura sarebbe perfetto come maestra di Drew, non trovate?- propose Gold.
Quasi tutti i presenti scoppiarono a ridere, ad eccezione di Charlie ed del professor Oak.
-Io penso che il ragazzo abbia avuto una buona idea invece!- affermò l'uomo, mentre tutti lo guardavano sconvolti.
-Anche io penso che sia una buona idea. Tu sei il Guardiano dell'Aura, no? E allora chi, meglio del Pokémon Aura può insegnarti ad utilizzare la tua abilità?- continuò invece Charlie.
-E come dovrebbe fare ad insegnarmelo, scusa? Mi spiegherà a gesti cosa fare?- domandò Drew sconvolto.
"Penso che sia molto più semplice spiegartelo a voce. Se poi preferisci che te lo spieghi a gesti, mi adatterò." 
All'improvviso una voce dolce e calda pronunciò queste parole con tono sarcastico. Iniziarono quindi a guardarsi intorno, per capire da dove provenisse la voce e quando scoprirono che la fonte si essa era proprio Aura tutti rimasero a bocca aperta, sorpresi dall'inaspettato colloquio con il pokémon.
Il professor Oak invece, a contrario delle altre persone presenti, osservava il pokémon con ammirazione.
-Ma perché non aveva mai parlato fino ad ora?- chiese Silver a Charlie, sorpreso dalla del pokémon, poiché nel periodo in cui aveva viaggiato con loro non aveva proferito parola.
"Mi sembra abbastanza scontata la risposta: non avevo nulla da dire! Poi Charlotte mi capiva anche senza che io parlassi."
-Come ragionamento non fa una piega.- disse Gold.
-Allora la prossima volta che vuoi dire una delle tue idiozie segui il suo esempio: stai zitto.- esclamò Silver.
Gold allora assunse l'espressione da Growlithe bastonato e abbracciò il suo "amico" Silver, facendolo arrossire.
-Perché sei sempre così cattivo con me?- piagnucolò Gold con le sue lacrime da coccodrillo ai lati degli occhi.
-Smettila di fare l'idiota, Gold!- urlò, cercando di torglierlo di dosso, arrossendo maggiormente.
 -Scusatemi tanto se vi disturbo, ma vi devo chiedere di uscire dalla stanza. I pokémon hanno ancora bisogno di riposo.- esclamò uno degli assistenti dell'infermiera.
-Ci scusi tanto, non volevamo disturbare.- si scusò Delia dispiaciuta.
-Nessun disturbo. Anzi penso che il vostro arrivo abbia messo quei pokémon di buon umore.- esclamò l'uomo con un sorriso.
L'uomo infatti non stava mentendo: tutti quei pokémon abbandonati stavano perdendo le speranze verso gli umani e stavano soffrendo moltissimo, ma grazie a ciò che era successo tra Kirlia e Paul aveva riacceso la loro speranza. Infatti prima del loro arrivo, l'atmosfera che alieggiava nella stanza era cupa e triste, mentre ora era rilassante.
 
****
 
Usciti dalla stanza, Kirlia stava per uscire all'aria aperta, ma a causa della pioggia dovette desistere. Infondo lui era testardo, mica scemo.
-Allora ieri avevo visto giusto: oggi non è una bella giornata.- esclamò Drew, guardando la pioggia battere sulla finestra.
-Questo prima o dopo "l'allegra partita di basket"?- chiese Kenny con ilarità, facendo con le mani il segno delle virgolette.
Quella frase fece venire in mente a Drew, Paul ed Ash la scena della sera prima, ed ognuno di loro ebbe una reazione diversa: Drew sbiancò ed iniziò a contare le piastrelle sul pavimento, Paul fece finta di nulla ed iniziò a fissare la finestra, mentre Ash rise talmente tanto da piangere dalle risate, non versò qualche lacrima, come può spesso succedere, ma pianse nel vero senso della parola. Aveva gli occhi rossi e lucidi, mentre le guance erano bagnate dalle lacrime.
Per qualche secondo Misty si preoccupò per l'amico, pensando che non si sentisse bene, ma quando notò che le sue non erano lacrime di tristezza o dolore, ma solo causate da risate, gli diede un pugno sulla testa talmente forte da farlo piegare sulle ginocchia per il dolore.
-Ma sei impazzita? Guarda che mi hai fatto male.- disse Ash sofferente.
-Sarei io quella impazzita? Ma se tu stavi piangendo per le risate.- controbatté Misty, lasciando Ash senza parole.
-Beh anche se la reazione di Ash è un tantino esagerata, non posso dargli completamente torto. La scena di ieri era una cosa da non perdere.- esclamò Kenny, ripensando al giorno prima ridacchiando.
-Uno di voi può spiegarci di cosa parlano quei due?- domandarono Spighetto e Wendy, voltandosi verso Drew e Paul.
-Perché lo domandate proprio a noi?- balbettò Drew nel panico.
All'improvviso Spighetto prese un cappello simile a quello di Sherlock Holmes, una lente d'ingrandimento e dei baffi finti. Wendy invece indossava il cappello ed il soprabito di Holmes ed aveva una pipa in bocca, da cui fuoriuscivano bolle di sapone.
-Ci mancava soltanto che facessero squadra quei due.- sospirò Charlie esasperata.
-Charlie, quei due rubano il nostro amato pubblico! Che buzzurri!- urlò Gold indignato.
Silver allora gli tirò un orecchio allontanandolo dal "palcoscenico" dei due detective.
-Almeno evitate di fare gli idioti tutti insieme! Due alla volta sono più che suffienti. Ma soprattutto da dove è uscita fuori la parola "buzzurri"?- disse Silver mentre trascinava Gold.
-Scusate mille ladies e gentlemen, ma ora dovremmo interrogare due sospettati!- esclamò Wendy, usando nuovamente il suo orrendo accento britannico.
-Sospettati?- chiese Paul, alzando un sopracciglio.
- Mi dispiace per lei, ma il suo complice si è tradito da solo. È ovvio che ciò di cui Ash e Kenny parlavano, riguardava voi due. A Drew tremavano le mani, si mordeva le labbra e sudava.- dedusse Spighetto con un sorrisetto.
-Devo dire che sei stato bravo a fare il finto ingenuo, ma non sei così bravo da ingannare me, il grande Sherlock Holmes!- esclamò Wendy teatralmente, con l'accento britannico.
-Mi dispiace, ma vi hanno fregato!- sghignazzò Kenny.
-Che stronzi!- sibilò Paul.
-Ah! Bonjour finesse.- disse invece Lucinda, riferito all'affermazione precedente.
-Ora siamo curiosi! A cosa ti riferivi con "l'allegra partita di basket"?- esclamò Vera, copiando il gesto fatto da Kenny.
-Già, cosa c'è di tanto comico in una partita di basket da far piangere dalle risate Ash?- continuò invece Misty.
-Se i due giocatori assomigliano ad un Chimchar verde ed uno Spinda frigido, la scenetta è comica.- rispose Ash, ridendo in modo più moderato.
Kenny allora prese il suo telefono e mostrò la foto a tutti quanti, e la loro reazione fu una sola: risate. Ad un certo punto Kenny iniziò a guardare severamente Lucinda scuotendo la testa, mentre quest'ultima lo guardava confusa.
-Che c'è?- chiese Lucinda, asciugandosi le lacrime.
-Lucinda io non so come tu faccia a ridere!- esclamò Kenny, fintamente sconvolto, guadagnandosi degli sguardi confusi. -Al posto tuo io denuncerei Drew per plagio. Rubare una tua personale creazione nel campo delle acconciature.-
Lucinda iniziò ad inseguire Kenny con il chiaro intento di ucciderlo, mentre la vittima continuava a ridere cercando di evitare la sua carnefice.
-Dai, non è mica così male la foto. Avete un look... interessante.- cercò di dire Charlie per tirarli su, ma facendosi scappare una piccola risata quando disse "interessante".
-Davvero divertente, nanetta.- rispose alla provocazione Paul.
-Ma vedi un po', io non solo cerco di farvi tirare su e mi becco pure le offese. Non pensavo che gli Spinda fossero così permalosi.- lo sbeffeggiò Charlie, entusiasta di aver trovato un soprannome per Paul.
-Quindi io sarei un Chimchar?- chiese Drew, sperando di avere un nuovo soprannome: meglio Chimchar che principessa.
-Non potrei mai farti questo. Non preoccuparti, tu sei e rimarrai sempre una principessa!- esclamò Charlie sorridendo.
 
****
 
Un uomo stava spiando il gruppetto, aspettando il momento adatto per attaccarli; quest'uomo era affiancato dal suo Venomoth, impaziente e pronto a combattere.
-Calmati, dobbiamo aspettare il momento adatto.- disse l'uomo, continuando a spiarli.
Venomoth iniziò a ronzare insistentemente per far capire all'allenatore che voleva agire subito.
-Non è ancora giunto il momento, dobbiamo aspettare che abbassino maggiormente la guardia e poi sei ancora un po' debilitato dallo scontro con Jake.- esclamò l'uomo, riuscendo a calmare il pokémon.
Finalmente il gruppetto abbasso la guardia, poiché stavano ridendo e scherzando tra loro. Questo era senz'altro il momento perfetto per attaccarli.
Venomoth allora produsse velocemente delle spore soporifere, Ash e gli altri furono colpiti.
Piplup, notando subito l'attacco, usò l'attacco Mulinello come barriera, riuscendo così a proteggere la sua allenatrice e Kenny, che in quel momento si trovava poco distante da loro. Appena si dissolse l'attacco si voltarono verso i compagni, notando che erano svenuti, intuendo che erano stati attaccati o da un attacco Sonnifero o da Spora.
I due coordinatori portarono entrambi una mano sulla propria cinta su cui vi erano le pokéball, iniziando a guardarsi intorno per scoprire da dove provenisse l'attacco.
All'improvviso furono attaccati da Coleomorso di Venomoth che riuscirono ad evitare appena in tempo grazie a Kenny che aveva spinto entrambi e il piccolo pinguino a terra. Appena evitarono l'attacco, Kenny fece uscire Alakazam dalla pokéball.
-Usa Psicoraggio, forza!- ordinò Kenny.
Alakazam allora incrociò i due cucchiai, uno dei quali era torto, che iniziarono ad emettere dei raggi rosa diretti verso Venomoth, ma quest'ultimo evitò il colpo senza però evitare di ferirsi ad un'ala.
I due ragazzi e i loro pokémon udirono dei passi e Venomoth volò nella direzione da cui proveniva il suono, mentre i due ragazzi si voltarono verso quel suono. L'uomo allora sorrise e fece un piccolo applauso ai due ragazzi.
-Davvero un ottimo lavoro, bravi. Non mi sarei mai aspettato che sareste riusciti ad evitare Sonnifero ed Aeroassalto. Siete persino riusciti a ferire il mio Venomoth, infondo siete pur sempre studenti di quest'Accademia!-
Kenny appena vide l'uomo rimase sconvolto, riconoscendo la persona che li aveva attaccati.
-Kenny ma cos'hai?- chiese Lucinda confusa.
-Quell'uomo è un professore dell'Accademia, è il coordinatore della 3B.- rispose Kenny ancora scioccato.
-Venomoth usa Psichico!-
Gli occhi del coleottero si illuminarono, facendo lievitare le pokéball dei due ragazzi, ma Alakazam approfittò della distrazione dell'avversario colpendolo con Psicoraggio, facendogli perdere molta energia e facendogli perdere anche il controllo delle sfere, che furono velocemente recuperate dai proprietari.
Piplup corse verso Venomoth, caricando un attacco Perforbecco, ma quest'ultimo lo colpì con Psichico, facendolo sbattere contro il muro alla sua schiena. Prima di essere nuovamente attaccato da Alakazam, usò Velenodenti che avvelenò il pokémon psico.
Kenny afferrò la mano di Lucinda che aveva appena preso in braccio il suo Piplup ed iniziò a correre, seguito dal suo Alakazam che aveva appena colpito Venomoth con Introforza.
-Ma che fai Kenny? Così i nostri amici saranno in pericolo!- urlò Lucinda irritata.
-Proprio per questo dobbiamo allontanarci e farci inseguire da lui, altrimenti potrebbero essere coinvolti nella battaglia.- spiegò Kenny voltandosi verso l'uomo per essere sicuro di essere seguito. -Come pensavo, ci sta seguendo.- concluse aumentando il passo.
Il coordinatore sorrise, fortunatamente il suo piano stava funzionando, anche se era ancora preoccupato per i suoi amici: e se ci fossero stati altri nemici?
Anche se non capivano il motivo, diventava sempre più faticoso camminare per quei corridoi e quando abbassarono lo sguardo videro che il pavimento era pieno di melma, che rendeva la fuga impossibile.
Appena si fermarono furono attaccati da Fangobomba di un Muk, intercettato dall'Idropompa di Piplup. Venomoth allora approfittò dell'occasione per finire Alakazam con Coleomorso.
-Bene ragazzi, ora siete in trappola e non potete più sfuggirmi!- esclamò il professore con voce fredda ed un sorriso che metteva i brividi.
 
****

E come al solito termino il capitolo sul più bello. In questo capitolo ho voluto descrivere ciò che Paul ha imparato combattendo con Ash e per questo motivo, anche se non lo mostra, lo rispetta molto.
Spero di avervi sorpreso con l'attacco a sorpresa del professore, vi voglio anticipare che non è un mio OOC, quindi voglio proprio vedere se qualcuno di voi ha già scoperto chi è in realtà. 
Ora, come in tutti i capitoli, passo ai ringraziamenti.
Ringrazio Dark Legend Trainer e Lola22 per aver recensito.
Ringrazio Himeko Stukishiro e, nuovamente, Lola22 per aver inserito la storia tra le preferite.
Ringrazio di nuovo Himeko Stukishiro per aver messo la storia tra le seguite.
Ringrazio anche tutti coloro che mi sopportano e leggono le mie storie.
Un abbraccio a tutti voi e alla prossima settimana :D

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Capitolo 21
*** Rivelazioni ***



Emy aveva appena aperto gli occhi e cercava di focalizzare il luogo in cui si trovava. Si rese conto di non essere sul suo letto, ma sul pavimento e, facendo forza sulle braccia, si mise seduta per poi cercare di ricordare come fosse finita lì. Ad un tratto le tornò tutto in mente: stava insieme a tutti gli altri a chiacchierare per i corridoi dell'Accademia, ma non riusciva a ricordare altro.
Emy, preoccupata per gli altri, si guardò intorno e vide tutti quanti a terra privi di senso. Tutti ad eccezione di suo fratello. Agitata, cercò di svegliare gli altri, ma inutilmente e allora prese una pokéball facendo uscire il suo Chatot.
-Chatot usa Baraonda!- urlò Emy presa dal panico.
Il pappagallo allora iniziò ad emettere il suo cinguettìo ad alta frequenza, facendoli svegliare e guadagnandosi delle occhiataccie da tutti i presenti.
-Ti sembra il modo di svegliare qualcuno?!- urlò Wendy irritata.
-Scusami tanto se non vi ho svegliato offrendovi le Kider Colazione più, ma siamo stati attaccati e mio fratello è scomparso!- tuonò Emy fulminando con lo sguardo la biondina. 
-Non c'è nemmeno Lucinda!- esclamò Vera preoccupata.
-Non penso che siano svenuti anche loro.- disse il professor Oak, indicando un punto poco distante da loro. -Quelli sono sicuramente segni di lotta e continuano in quella direzione. Penso che sia meglio seguire questa direzione.-
Charlie e Silver fecero uscire Mightyena e Houndoom dalle loro pokéball.
-Sono sicura che Noir e Houndoom ci saranno d'aiuto. Sono molto bravi a fiutare tracce!- affermò Silver sicuro.
-Bene. Ora muoviamoci!- disse Emy per poi incominciare a correre, seguita a ruota dagli altri.

****

Kenny e Lucinda erano ormai circondati: davanti a loro la strada era bloccata da Muk, dietro da Venomoth e il loro nemico. Muk iniziò ad emettere del fumo violaceo, mentre Venomoth produsse nuovamente delle spore soporifere.
Fortunatamente Lucinda riuscì a far uscire la sua Togekiss in tempo che usò Salvaguardia per proteggerli dai due attacchi. Kenny iniziò a guardarsi in giro per vedere cosa potessero fare: il campo di battaglia era pieno di fango, quindi i loro pokémon non potevano muoversi rapidamente e questo dava un enorme vantaggio al loro avversario. Il suo sguardo cadde su una finestra, ma questa era sigillata e non c'era altra via di fuga oltre quella.
-Lucinda possiamo usare quella per fuggire, è abbastanza grande per far uscire noi e Togekiss.- sussurrò Kenny.
Kenny fece uscire il suo Breloom gli ordinò di usare Energisfera sulla finestra frantumando il vetro e creando una scappatoia, e subito dopo tornò nella sua sfera.
Togekiss volò velocemente fuori dalla finestra, per rimanere leggermente più in basso di essa, aspettando i due ragazzi; Lucinda afferrò la mano di Kenny ed entrambi corsero verso la finestra per poi lanciarsi fuori ed atterrare sulla schiena di Togekiss. Il pokemon volante iniziò ad agitare le ali e si allontanò il più velocemente possibile dal campo di battaglia.
L’uomo fece un piccolo sorriso, fece ritornare Muk nella sua sfera per poi far uscire Crobat e inseguì i due coordinatori. Venomoth, sotto comando del suo allenatore, usò Velenodenti su Togekiss. Il pokémon festa non riuscì ad evitare di ferirsi all'ala destra ed iniziò a perdere quota.
-Empoleon Bollaraggio!- urlò Kenny, facendo uscire il suo starter dalla pokéball.
-Piplup, aiutalo!- disse Lucinda.
I due pinguini iniziarono ad emettere delle bolle luminose dal becco verso il suolo che si accumularono.
Kenny attirò a sé l'amica e la strinse, coprendole la testa con una mano. Quando caddero sulle bolle i due pinguini e Togekiss saltarono fuori dal cumulo di bolle, ma i due ragazzi non ci riuscirono e furono coinvolti dall'esplosione delle bolle.
-Kenny stai bene?- chiese Lucinda un po' preoccupata.
-Si, non preoccuparti.- rispose Kenny un po' affaticato, mentre scioglieva la stretta sulla ragazza.
-Davvero un ottimo piano per attutire la caduta.- esclamò l'uomo battendo le mani, mentre atterrava.
Lucinda si voltò verso Togekiss per controllare come stesse: fortunatamente non era molto grave il danno subito e poteva ancora volare, ma non sarebbe riuscita a trasportarli a causa della ferita. I due ragazzi si alzarono in piedi e ripresero la loro battaglia.
-Piplup Idropompa su Venomoth!-
-Empoleon usa Idrocannone su Venomoth!-
I due pokémon caricarono i due attacchi che mandarono KO l'avversario. Kenny sostituì subito Empoleon, poiché doveva ricaricarsi, e mandò in campo Floatzel. Il professore non stette con le mani in mano, infatti fece uscire il suo Muk per combattere.
-Una buona idea sostituire Empoleon, ora vulnerabile a causa di Idrocannone. Ma non vi basterà per sconfiggermi! Muk usa Fangobomba, Crobat usa Fulmindenti!-
-Piplup Mulinello!-
Il piccolo pinguino annuì per poi creare un enorme vortice d'acqua. Poco dopo Floatzel affiancò Piplup, potenziando la potenza del vortice e lo indirizzarono ai due pokémon.
Crobat, a causa del Mulinello, non riuscì ad attaccare, mentre Muk si tuffò dentro ed usò Scudo Acido, così da fondersi con l'acqua. Piplup, non riuscendo ad intercettare l'avversario non poté evitare l'attacco, finendo a tappeto.
Togekiss ruggì e si alzò in piedi, facendo capire alla coordinatrice di essersi ripreso ed essere pronto a scendere in campo.
Lucinda gli ordinò di usare Aerasoio su Muk mentre Kenny comandò a Floatel di usare Ventagliente. 
I due attacchi distrussero il Mulinello che si riversò a terra, ma il pipistrello riuscì ad uscire dal Mulinello all'ultimo secondo, evitando i due attacchi. Una delle pozze d'acqua che si era formata divenne viola, iniziò ad addensarsi e si alzò: era Muk.
I due pokémon veleno colpirono gli avversari con un potente Iperaggio, mandando KO i propri avversari.
I due coordinatori però non demorsero: mandarono velocemente sul campo di battaglia Pachirisu ed Empoleon che attaccarono contemporaneamente Crobat con Tuono e Cannonflash, mandandolo al tappeto.
Il professore sorrise soddisfatto, facendo preoccupare maggiormente i due ragazzi. Mandò sul campo di battaglia Forretress e fece tornare Muk nella pokéball, confondendo gli avversari. Il pokémon coleottero-acciaio attaccò con un potente Terremoto, mandando immediatamente KO Pachirisu e sfiancando Empoleon. Forretress approfittò della stanchezza del suo avversario per attaccarlo velocemente con Falcecannone, sconfiggendo il pinguino imperatore.
Lucinda allora mandò in campo Quilava, mentre Kenny scelse Breloom e quest'ultimo, appena uscì dalla sfera, attaccò Forretress con Pugnorapido, ma fu facilmente evitato dall'avversario che usò nuovamente Terremoto. Capendo subito le intenzioni del nemico e ricordandosi della strategia usata da Gary con Blastoise, Lucinda ordinò a Quilava di saltare ed usare Lanciafiamme sul terreno, riuscendo così ad evitare l'attacco.
I due coordinatori non si accorsero che il loro avversario aveva mandato nuovamente in campo Muk e l'uomo ne approfittò ordinando al pokémon melma di colpire Breloom FangoBomba, causandogli seri danni ed avvelenandolo. 
Quilava, ancora a mezz'aria, usò Ruotafuoco e Lanciafiamme per attaccare Forretress, indebolendolo, ma l'esplosione alzò un gran polverone che diminuì la visuale sia degli allenatori che dei pokémon.
Approfittando della situazione, Forretress usò Voltex Palla su Breloom mentre Muk usò Fanghiglia su Quilava i quali, non riuscendo a capire da dove provenissero gli attacchi, non potettero far altro che subire gli attacchi, fino allo sfinimento.
Lucinda e Kenny mandarono in campo Mamoswine e Machamp, mentre il loro avversario sostituiva Forretress con Ariados. Mamoswine attaccò Muk con Forzantica, ma il pokémon riuscì ad evitare il colpo usando Scudo Acido.
Muk però non riuscì ad evitare la combinazione di Zuffa e Gelopugno di Machamp, riuscendo comunque a resistere ai suoi attacchi. Mamoswine usò Riduttore su Ariados fallendo a causa delle ragnatele create da Ariados che gli fecero perdere l'equilibrio.
Vedendo il suo compagno in difficoltà, Machamp lo raggiunse velocemente cercando di aiutarlo a liberarsi, I due pokémon veleno approfittarono della situazione per attaccarli con Iperaggio e Psichico. Machamp, non riuscendo a liberare il compagno, usò Forza su Mamoswine per sollevarlo ed evitare i due attacchi.
Ariados usò nuovamente Millebave, facendogli perdere l'equilibrio, ed attaccò Mamoswine con Iperaggio, mandandolo a tappeto.
Machamp attaccò Ariados con Colpokarate, ma il ragno riuscì ad evitare il colpo.
Lucinda allora fece uscire Buneary, il suo ultimo pokémon, e gli fece usare Geloraggio su Muk, congelandolo. L'uomo allora fece uscire nuovamente Forretress e attaccò Buneary con Voltex Palla ripetutamente. Mentre il coniglietto cercava di resistere agli attachi, questo si illuminò ed iniziò ad evolversi in un Lopunny che si scagliò contro Forretress usando Ritorno, mandando KO l'avversario.
Pensando di avere la vittoria in pugno, Lucinda e Kenny sorrisero ed ordinarono ai loro pokémon di attaccare con Geloraggio e Gelopugno, ma i due pokémon non si mossero.
-Cosa ti succede Machamp?- domandò Kenny preoccupato, ricevendo come risposta dei lamenti dal suo pokémon.
-Se fossi in voi, proverei ad osservare meglio il campo di battaglia!- esclamò l'uomo.
I due ragazzi iniziarono a fissare attentamente il campo di battaglia e notarono come le gocce di pioggia seguissero uno strano percorso. Osservando meglio notarono che i loro pokémon erano bloccati dalle ragnatele di Ariados. Machamp e Lopunny, preoccupati per i loro allenatori, riuscirono a liberarsi dalle ragnatele, ma non riuscirono ad attaccare perché Muk, scongelatosi da poco, li aveva bloccati.
Il professore, insieme al suo Ariados, iniziò ad avvicinarsi ai due ragazzi con un sorriso vittorioso sulle labbra. Kenny, preoccupato per Lucinda, si parò davanti all'amica e fissò serio il loro avversario, sperando che la lasciasse libera.
-Sono io quello che vuoi catturare. Sono io ad avere l'abilità "Mille Miglia", quindi lascia stare Lucinda.- affermò Kenny serio.
L'uomo sgranò gli occhi stupito e iniziò a fissare i due ragazzi ridacchiando.
-Guarda che vi sbagliate. Io non voglio catturare nessuno.-
Prima che riuscissero a chiedere spiegazioni, l'uomo fu attaccato da un Aerasoio, che riuscì ad evitare senza problemi. Appena abbassò un po' la guardia, una Mightyena cercò di mordergli un braccio, ma l'uomo gli fece mordere il fodero della sua spada, tenuta nascosta sotto il soprabito.
Poco dopo furono raggiunti da tutti i loro compagni ed ognuno di loro aveva una pokéball in mano, pronti ad agire al primo passo falso del nemico.
-Vedo che vi siete ripresi.- disse l'uomo pacatamente.
Emy si avvicinò velocemente al professore, prendendolo per il colletto della maglia e portò il suo viso all'altezza del proprio.
-Chi l'ha mandato qui e perché ci ha attaccato?- ringhiò Emy con rabbia.
Silver allontanò la cugina dall'uomo e cercava di farla calmare tenendola ferma, mentre questa continuava ad agitarsi.
-Lasciami Silver!- urlò Emy, continuando ad agitarsi.-Non capisci che lui è un nemico! Ci ha attaccato e soprattutto ha cercato di portar via Kenny!-
-Se avessi davvero voluto farvi del male, avrei lasciato un mio pokémon ad attaccarvi mentre eravate svenuti.- disse l'uomo per poi voltarsi verso i due coordinatori, guardandoli con rispetto.- Devo dire che vi siete battuti egregiamente.- 
-Lei chi è? Non penso che lei sia un semplice docente dell'Accademia.- disse Kenny continuando ad osservare l'uomo e a tenere dietro di sé Lucinda.
-Ottima intuizione, signor Dickson.- 
Il professore arretrò di qualche passo, si mise una mano alla base del collo e tirò via la maschera che aveva sul volto. Era un uomo con i capelli neri tendenti al blu ed aveva all'in circa quarant'anni.
-Ma lei è il capopalestra di Fucsiapoli, Koga!- esclamarono Ash e Gary all'unisono.
-Guardate che Koga è uno dei Superquattro di Johto! Non è più un capopalestra da sei anni.- lo corresse Silver.
-Ma perché si è finto un professore e ci ha attaccato?- domandò Misty confusa.
-Sono stato io a chiederlo.- disse qualcuno sopra di loro.
Quando alzarono lo sguardo videro Lance in groppa al suo Charizard, seguito da Iris e il suo Dragonite.
-Lance mi aveva detto di tenervi sotto controllo. Quando eravate andati all'ospedale vi ho spiato e, scoperto tutto, ho pensato che fosse saggio allenare qualcuno di voi. Vi ho messo alla prova per capire chi potesse essere all'altezza dei miei allenamenti e questi due ragazzi hanno dimostrato di essere più che degni.- spiegò Koga, cercando di non tralasciare nulla.
Koga fece segno al suo Muk di liberare i due pokémon; questo obbedì all'ordine del suo allenatore e si mise al suo fianco, cosicché i rispettivi allenatori potessero farli rientrare nelle sfere per farli riposare.
-Penso che dovremmo cercare anche noi qualcuno che ci aiuti con l'allenamento, non possiamo certo restare indietro!- esclamò Ash determinato.
-Non per forza dobbiamo trovare qualcuno che ci aiuti. Potremo anche allenarci in gruppo o in coppia, che ne pensate?- propose Misty.
-Sono d'accordo. Charlie vogliamo allenarci insieme?- domandò Gary porgendole la mano.
Paul, sentendosi messo in disparte, diede una leggera spinta al ragazzo e mettendosi di fronte a Charlie.
-Credo che sia meglio per te allenarti insieme a me piuttosto che con questa mezza calzetta.- affermò Paul indicando Gary con un sorriso sghembo.
-Ma senti quante arie si da questo marmocchio.- ribattè Gary con un ghigno, mentre una vena iniziava a pulsargli su una tempia.
-Io non mi sto vantando! Ti vorrei ricordare che sei tu ad essere stato battuto da questo marmocchio.- disse Paul ironicamente, lanciandogli uno sguardo vittorioso.
Gary allora si arrese, non potendo più ribattere contro quel marmocchio, e sbuffò irritato per la sconfitta. I due allenatori allora si voltarono verso Charlie aspettando la sua risposta.
-E allora con chi ti allenerai?- chiesero entrambi, per poi fulminarsi con lo sguardo.
Charlie sospirò ed abbassò lo sguardo, capendo di comunicare a tutti loro la sua decisione, così prese un profondo respiro per poi incominciare a parlare.
-Non posso allenarmi con voi.- rispose Charlie calma.
-Per le ferite?- chiese Iris.
Charlie scosse la testa, in segno di negazione.
-Ho deciso di tornare a Kanto con mia mamma e il professor Oak, starò li per un po' di tempo.- spiegò Charlie con fermezza e determinazione.
-Ma che stai dicendo Charlie? Perché vuoi tornare a Kanto tutt’ad un tratto?- urlò Ash un po’ irritato e confuso per la decisione della sorella.
Da quando aveva incominciato il suo viaggio di formazione che non passava così tanto tempo con sua sorella e quella decisione l’aveva lasciato senza parole ed anche un po’ irritato. Poteva anche discuterne con lui prima di fare questa scelta, invece aveva deciso tutto da sola e questo lo feriva molto.
-Torno a Kanto perché voglio allenarmi senza distrazioni e preoccupazioni, ma soprattutto perché devo farlo da sola. Se rimanessi qui, dipenderei troppo da voi.-
"Sei sicura della tua scelta? Lo sai che io devo rimanere qui per allenare Drew, quindi non potremmo rimanere insieme." disse Aura un po' sorpresa della scelta della sua allevatrice, ma comprendendola.
A quell'affermazione Charlie sgranò gli occhi, stupita. Si era dimenticata che qualche ora prima Aura aveva deciso di fare da maestra a Drew, perciò non potrebbe portarla a Kanto con sé. L'idea di non stare lontano da Aura la fece vacillare: lei era stata il suo primo pokémon e l'aveva anche salvata dalla frana di nove anni prima, non si era mai allenata senza di lei. 
Aura osservò la sua allevatrice per qualche minuto e, notando il conflitto interiore che l'attanagliava, si avvicinò a Charlie e le mise una zampa sulla spalla, facendo sobbalzare la ragazza per la sorpresa.
"Qualunque decisione prenderai, io l'accetterò." esclamò il pokémon con fare rassicurante.
-Ma noi due ci siamo sempre allenate insieme, siamo una squadra.- balbettò Charlie abbassando lo sguardo.
-Ti sei accorta di esserti contraddetta, nanetta?- affermò Paul tutt'ad tratto con tono freddo e severo. -Hai appena detto che non vuoi dipendere da nessuno e poi non vuoi partire senza Aura?-
Nonostante fosse stato duro con lei, Paul l'aveva fatto perché sapeva di riuscire a smuovere Charlie con quelle parole, facendole prendere la scelta giusta, pur sapendo che non gli sarebbe piaciuta.
Charlie si voltò verso l'allenatore stupita, non si aspettava certo una frase del genere da Paul, ma gli era comunque grata poiché, grazie a lui, era riuscita a prendere una decisione.
-Quindi rimaremo separate per un bel po'.- sussurrò Charlie, mentre Aura annuiva.
"Vedi di non fare sciocchezze e di non cacciarti nei guai mentre non saremo insieme." si raccomandò Aura con tono dolce.
-Cosa? E quando l'avrei fatto?- esclamò Charlie offesa.
"Devo davvero rispondere a questa domanda?" domandò Aura retoricamente.
Charlie e Lucario risero, contagiando tutti quanti con una risata malinconica, poiché sapevano che di lì a poco si sarebbero dovuti separare da lei.
-Quando partirai?- domandò Drew triste.
-Domani mattina.- rispose l'allevatrice, anch'essa triste.

****

Era ormai notte fonda e Charlie passeggiava per i corridoi del dormitorio con aria malinconica, sapendo che non li avrebbe rivisti per un po' di tempo. 
Decise di andare nel cortile del dormitorio per guardare il cielo: contrariamente a quel pomeriggio non vi era nemmeno una nuvola e si potevano vedere chiaramente le stelle. Uscita fuori dal dormitorio, si abbottonò meglio il giubbino per non far passare il freddo e si aggiustò meglio il suo cappello e i capelli in modo da coprire le sue orecchie. Si avviò verso una panchina poco distante ed appena si avvicinò maggiormente si accorse che c'era seduto Gary.
-Come mai ancora sveglio?- chiese Charlie mentre si sedeva sulla panchina per poi alzare il viso per osservare le stelle.
-Non avevo sonno, tutto qui.- rispose Gary secco.
L'allevatrice abbassò lo sguardo per poi fissare l'amico con stupore, non capendo il motivo del suo tono seccato. Sentendosi osservato, Gary si voltò verso la ragazza, cercando di capire perché l'osservasse.
-Che c'è?-  esclamò Gary freddamente, fissando Charlie dritto negli occhi.
-Come mai di cattivo umore? Ho fatto qualcosa di sbagliato?- domandò stupita la ragazza.
-Perché hai preso questa decisione senza interpellare nessuno? Non potevi parlarne con Ash.- disse Gary un po' nervoso, per poi prendersi una pausa e sussurrare. -o con me?-
Lo sguardo di Charlie si fece subito serio e fissò nuovamente il cielo.
-È una mia scelta e riguarda solo me, quindi non vedo il motivo di parlarne con mio fratello o con te!- rispose Charlie seria ed un po' fredda.
La risposta data da Charlie fece infuriare Gary, il quale si alzò di scatto dalla panchina, fancendo sobbalzare Charlie facendola voltare verso l'altro che la fissava con rabbia e tristezza.
-Perché? Tu mi chiedi il perché? Non ti è passato per la testa che eravamo preoccupati per te?- tuonò il giovane Oak. -  Ma soprattutto, valgo davvero così poco per te da non rendermi partecipe delle tue preoccupazioni e le tue scelte?- concluse con un tono triste ed abbassando la testa.
Charlie si alzò dalla panchina, si avvicinò a Gary e gli toccò un braccio per attirare la sua attenzione.
-Questo non c'entra niente! Preferisco prendere da sola queste decisioni, ma questo non vuol dire che io non tenga a voi.- affermò Charlie con dolcezza.
-Davvero non capisci perché io voglio che tu mi parli dei tuoi problemi? Sei davvero tanto ingenua da non comprenderlo da sola?- sussurrò Gary guardandola negli occhi per poi abbracciarla.
Charlie rimase paralizzata, non sapendo né cosa fare, né cosa dire e nemmeno cosa pensare. Gary la strinse maggiormente tra le sue braccia ed accarezzandole la schiena per farla rilassare.
Charlie iniziò a rilassarsi ed a ricambiare l'abbraccio confusa, non riuscendo a capire cosa volesse dirgli l'amico.
-Tu mi piaci.- sussurrò Gary imbarazzato.
L'allevatrice rimase immobile per qualche secondo, cercando di metabolizzare tutto. Appena si riprese, sciolse l'abbraccio e tenne lo sguardo basso, non avendo il coraggio di guardarlo negli occhi.
-Mi dispiace, ma non posso ricambiarti.- sussurrò Charlie, tenendo sempre lo sguardo basso, per poi correre verso il dormitorio.
Gary rimase scioccato per quello che era successo: non si aspettava certo un rifiuto del genere. Il ragazzo allora si accasciò sulla panchina senza forze, mentre sentiva affiorare la tristezza e la delusione.
Rimase lì a fissare le stelle per un tempo indeterminato, fin quando non sentì dei passi dietro di lui. Gary si voltò, sperando che fosse Charlie, e, appena notò che era Wendy, sospirò sconsolato per poi tornare a fissare le stelle.
Wendy si sedette vicino a Gary senza dire una parola, porgendogli una barretta di cioccolato.
-Prendi!- disse Wendy con gentilezza, porgendogli la cioccolata.
-Non mi va.- esclamò Gary distaccato.
-Guarda che la cioccolata è il miglior rimedio per le delusioni.- affermò la ragazza.
-Cosa ti fa pensare che io abbia avuto una delusione?- domandò Gary irritato, ma con voce stanca e triste.
-Ho intravisto Charlie per i corridoi e poi ho visto come stai tu. Non ci è voluto molto per capirlo.- spiegò Wendy con calma per poi iniziare a scartare la barretta di cioccolata ed offrendogliela nuovamente.
Gary allora allungò una mano e prese un pezzo della barretta di cioccolato, mangiandolo mentre guardava ancora il cielo.
-Grazie.- disse Gary con un sorriso appena accennato.
In tutta risposta Wendy gli diede un altro pezzo di cioccolata, per poi prendere un pezzo per lei e mangiarlo. I due rimasero in silenzio a guardare le stelle ed a mangiare cioccolata e di questo Gary non potè che esserle grato: l'ultima cosa che avrebbe voluto in quel momento è parlare di cosa fosse successo e di come si sentisse. Wendy invece si era solamente seduta lì per offrirgli della cioccolata e la sua compagnia, anche se non avevano molta confidenza trovava la sua presenza molto rincuorante e lo tranquillizzava. 
Mentre era preso dai suoi ragionamenti passò una stella cadente, ma non riuscì ad esprimere un desiderio.
-Sei riuscita ad esprimere un desiderio?- domandò Gary per distrarsi un po'.
Come risposta Wendy sorrise ed alzò il pollice verso l'alto e fece la stessa domanda a Gary.
-No. A quanto pare oggi non è la mia giornata.- esclamò Gary ironicamente, tornando a guardare le stelle.

****



Spero di avervi sorpreso con l'apparizione di Koga, beh ad eccezione di Dark Legend Trainer che lo aveva già capito. Anche se credo che nessuno di voi aveva capito che il personaggio misterioso non fosse un cattivo, ma era dalla loro parte. 
Nel prossimo capitolo ci sarà una vecchia conoscenza di Ash, naturalmente un personaggio secondario (se metto un altro personaggio principale, la mia testolina scoppia).
Ringrazio Dark Legend Trainer e Lola22 per aver recensito la mia storia, e ringrazio anche Anna_inazuma per aver recensito e messa tra le preferite la mia storia.
Grazie anche a tutti quelli che leggono la mia storia.
Un abbraccio ed alla prossima settimana :D

 

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Capitolo 22
*** Allenamenti ***


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-Prima di tutto voglio mettervi in guardia: il Team Rocket non si fa scrupoli ad attaccare anche gli allenatori, sia con le armi che con i loro pokémon. Penso che sia opportuno allenare non solo la vostra squadra, ma anche voi!- spiegò Koga autoritario.
-In che senso scusi?- domandò Lucinda confusa.
-Nel senso che dovrete essere preparati ad essere attaccati voi stessi dai vostri avversari! Per iniziare penso che sia opportuno una corsetta di mezz'ora. Forza partite!- 
I due coordinatori si guardarono negli occhi sconsolati e sospirarono: Koga non ci sarebbe andato leggero con i loro allenamenti. Vedendo che non volevano partire, Koga li fulminò con lo sguardo così Lucinda e Kenny iniziarono a correre, seguiti dai loro pokémon.
Durante la corsa, Kenny notò uno splendido Rapidash intento a mangiare delle bacche da una pianta poco distante da loro. Il coordinatore ne rimase talmente affascinato che decise di catturarlo, così lanciò un'occhiata d'intesa al suo Floatzel che, intuendo le intenzioni del suo allenatore, annuì con decisione.
I due allora si pararono di fronte all'equino che, appena li vide, sbattè uno zoccolo sul terreno e soffiò delle piccole fiamme dalle narici, deciso più che mai a combattere contro di loro. Kenny allora sorrise soddisfatto alla determinazione di quel Rapidash, facendo crescere maggiormente il desiderio del ragazzo di catturarlo.
-Floatzel usa Mulinello!-
La Maridonnola creò un enorme vortice d'acqua sulla propria testa e lo indirizzò contro Rapidash che rispose con un potente Turbofuoco. I due colpi si scontrarono, distruggendosi a vicenda. L'equino infuocato partì immediatamente all'attacco con un potente Fuococarica.
-Floatzel rispondi con Cascata!-
Il corpo di Floatzel fu ricoperto da una colonna d'acqua e questo partì all'attacco, scontrandosi nuovamente con Rapidash, ma questa volta l'attacco della maridonnola andò a segno.
Rapidash aveva ormai subito molti danni a causa del contraccolpo di Fuococarica e dall'attacco Cascata. Kenny approfittando del tentennamento dell'avversario causato da Cascata, lanciò una pokéball sul suo corno, poiché suo cugino Silver gli aveva detto che per catturare con successo un pokémon bisognava colpirlo nel punto in cui è concentrata maggiormente l'energia vitale. Dopo che la pokéball traballò un po', il pulsante si spense e la sfera smise di agitarsi.
-Visto Lulù, sono riuscito a catturarlo!- affermò contento Kenny, mostrandole la pokéball.
-Si, però continuiamo a correrre.- disse Lucinda ricominciando a correre, seguita a ruota da Kenny. -E smettila di chiamarmi Lulù!-

****

Uno Stoutland, seguito da un ragazzo alto con i capelli simili ad un ciuffetto d'erba, correva, alla ricerca di qualcosa, o meglio, di qualcuno.
-Stoutland sei sicuro che sia qui Iris?- chiese Spighetto con apprensione.
Il pokémon generosità abbaiò, sicuro di sè, ed il suo allenatore non potè far altro che seguirlo.
Era preoccupatissimo per Iris: sicuramente l'allenamento che stava seguendo era durissimo, soprattutto perché Lance aveva l'aria di essere molto duro e severo. L'idea che la ragazza potesse essere in pericolo gli fece aumentare il passo. Dopo qualche minuto di corsa sentì delle esplosioni poco distanti da lui, così decise di andare in quella direzione.
Raggiunto il luogo delle esplosioni, ciò che vide lo lasciò di stucco: alcuni alberi erano stati distrutti o abbattuti, la causa era sicuramente una battaglia pokémon. Guardando meglio riconobbe le figure di Lance e Iris e poi notò un Gyarados rosso ed un Fraxure, probabilmente l'Axew della giovane domadraghi si era evoluto durante gli allenamenti.
Dopo un potente Gelodenti di Gyarados, il povero Fraxure andò al tappeto. Iris lo fece tornare nella sua pokéball per farlo riposare.
-Penso che ora sia meglio allenare il tuo nuovo pokémon adesso!- esclamò Lance, facendo tornare il drago cromatico nella sua sfera per poi far uscire un piccolo Dratini.
Iris annuì e fece uscire un piccolo Deino che, a prima vista, era di livello basso, probabilmente era ancora un cucciolo, così come il Dratini del Campione.
I due cuccioli di drago iniziarono subito a combattere e il verdino cercò di avvicinarsi senza farsi notare, ma inciampò su una radice sporgente di un albero, cadendo rovinosamente a terra. I due domadraghi, sentendo dei rumori provenire da dietro un albero, si allarmarono e si voltarono verso la fonte dei rumori per poi notare che fosse semplicemente l'intenditore.
-Spighetto! Cosa ci fai qui?!- urlò sorpresa Iris.
-Stavo passeggiando qui per puro caso!- balbettò l'intenditore ridendo nervosamente.
-Passeggiavi "per puro caso" a tre kilometri dall'Accademia?- chiese Lance ironicamente.
L'intenditore annuì, non sapendo cosa risponde, per poi alzarsi da terra e ripulirsi dalla polvere e dalle foglie.
Iris si avvicinò al ragazzo, guardandolo dritto negli occhi divertita.
-Certo. Il tuo Stoutland aveva bisogno di sgranchirsi le zampe così l'hai fatto correre fino a qui!- esclamò la giovane domadraghi con sarcasmo, roteando gli occhi.
-Esatto!- concordò Spighetto un po' in imbarazzo.
Iris iniziò a fissarlo in modo truce, facendo indietreggiare l'intenditore, mentre Lance sospirava per l'interruzione e per il tempo che gli stava facendo perdere quel ragazzo dalla testa a prato.
-La vuoi smettere di dire stupidaggini e di rispondere seriamente?- urlò Iris, anch'essa irritata per l'interruzione.
-Ero preoccupato per te, va bene?- confessò il ragazzo imbarazzato, guardando da un'altra parte. -A quanto vedo mi sono preoccupato per nulla, quindi scusate per l'interruzione.-
Detto questo Spighetto e Stoutland corsero via, lasciando da soli i due domadraghi. La rabbia di Iris sfumò dopo aver sentito ciò, ed il suo viso passò dal rosso di rabbia a rosso d'imbarazzo: il fatto che lui era preoccupato per lei la rendeva felice ed il suo cuore aveva perso un battito al sentire quelle parole.
Deino si avvicinò ad Iris e fece un piccolo versetto, facendo risvegliare la ragazza, così poterono tornare ai loro allenamenti.

 
****

Era quasi ora di pranzo, così Ash e Pikachu si diressero verso la mensa per mangiare qualcosa, ma era ancora chiusa e decise di andare a prendere qualcosa alle macchinette dell'Accademia.
Mentre passeggiavano per i corridoi Ash sentì degli strani rumori provenire da una stanza, così socchiuse silenziosamente la porta per capire cosa fossero quei rumori.
Quando aprì la porta notò delle spade di legno poggiate vicino al muro, probabilmente era il club di kendo. Nella stanza c'era soltanto una persona che indossava la divisa da kendo, ma invece d'impugnare lo (1)shinai, aveva una spada con una lama lunga quasi un metro e mezzo.
Ash si sporse maggiormente per vedere meglio l'allenamento di quella pensona, ma inciampò facendo voltare l'altro verso di sè.
-Scusami, non volevo disturbarti durante i tuoi allenamenti, ma avevo sentito dei rumori provenire da qui, così mi sono incuriosito e ho iniziato ad osservarti.- esclamò Ash grattandosi la testa imbarazzato.
-Non preoccuparti Ash, dovevo comunque prendermi una pausa.- disse questo.
Ash si stupì sentendosi chiamare per nome da quella persona, dalla voce era sicuramente un ragazzo, ma soprattutto era sicuro di averla già sentita la sua voce. Il ragazzo allora si tolse il (2)men, mostrando il suo viso. 
Era un ragazzo con gli occhi blu ed i capelli castano-rossicci che fuoriuscivano leggermente dal (3)tenugui, ed assomigliava vagamente ad Ash. Poco dopo un Pikachu con il pelo leggermente più lungo del normale sulla sua fronte si avvicinò a quello di Ash, mettendo a contatto le loro code per poi emettere entrambi delle piccole scosse elettriche da esse.
-Richie!- urlò Ash, stringendo la mano all'amico. -Non sapevo che anche tu fossi iscritto a quest'Accademia! Come mai non hai partecipato al torneo d'inizio anno?-
-In realtà ho iniziato a frequentare l'Accademia quando il torneo era già terminato perché stavo sfidando gli Assi del Parco Lotta di Sinnoh, da cui sono uscito vincitore.- affermò Richie con fierezza, mentre Sparkie, il Pikachu del ragazzo, squittiva contento.
-I miei complimenti Richie! A proposito, di solito il kendo non si pratica con lo shinai, come mai stai usando una spada vera?- domandò Ash curioso.
-In realtà questo non era proprio kendo. Nella mia famiglia è tradizione che ogni primogenito impari ad usare la (4)nodachi, per questo ho chiesto ai membri del club se potevo allenarmi qualche volta al club e mi hanno dato il permesso di farlo quando loro non hanno gli allenamenti.- spiegò Richie.
Ash rimase a bocca aperta, sorpreso che il suo amico-rivale sapesse usare così abilmente la spada. Ne era rimasto talmente colpito ed affascinato dallo stile del ragazzo che non riuscì a trattersi dal fare una richiesta a Richie.
-Potresti insegnare anche a me ad usare la spada?- chiese Ash senza pensarci.
Richie rimase stupito da questa richiesta, così come Pikachu che guardò confuso il suo allenatore: di solito Ash si concentrava soltanto sui pokémon, non si era mai interessato ad altro, ma ricordandosi come fosse preoccupato per sua sorella, capì il perché di quella decisione.
-Certo, ma posso chiederti perché vuoi farlo?-
-Durante un attacco del Team Rocket hanno indirizzato i loro attacchi addosso a noi allenatori e non voglio farmi trovare di nuovo impreparato.- rispose Ash con lo sguardo basso stringendo i pugni per la frustratione, ricordandosi dell'ultimo attacco subito e come non fosse riuscito a proteggerla.
Richie mise una mano sulla spalla dell'amico e gli fece un sorriso rassicurante per poi passargli lo shinai, ricevendo un'occhiata interrogativa da parte di Ash.
-Mi dispiace per te, ma sei un principiante e non posso farti usare subito una nodachi, ti faresti male!- disse Richie serio.
Di tutta risposta Ash sbuffò sonoramente, facendo ridere i due Pikachu e il suo nuovo maestro. Richie iniziò a prendere l'attrezzatura per il kendo, spiegando ad Ash come indossare ogni elemento della divisa ed aiutandolo a metterla correttamente.

 
****

Gary stava spazzolando il suo Umbreon che (5)guaiolò felice strusciando il proprio musetto contro il viso del suo allenatore, facendolo sorridere dolcemente. Tutte le volte che era triste, Gary spazzolava la volpe nera perché lo rilassava e lo tirava su di morale.
Appena finì di spazzolare il pokémon qualcuno lo accarezzò e Gary, incuriosito, alzò lo sguardo per vedere chi fosse questa persona.
-Sei la prima persona da cui si fa accarezzare, oltre me naturalmente.- disse Gary con stupore.
-Ma io non sono come tutte le altre persone, io sono la grande Wendy.- dichiarò la ragazza con fierezza per poi ridere.
-Come mai sei qui?- chiese Gary, mentre Umbreon si strusciava contro la ragazza.
-Ah giusto!- esordì, sbattendosi una mano sulla fronte. -Ero venuta qui per vedere te!-
-Me?- domandò il ragazzo indicandosi.
Wendy annuì per poi indicarlo con il dito indice.
-Volevo proporti di allenarti insieme a me poiché contro il Team Rocket abbiamo fatto un ottimo gioco di squadra. Che ne dici?-propose Wendy, attendendo la risposta del giovane Oak.
Gary ci pensò un po' su: da quanto aveva potuto vedere, Wendy era un'abile allenatrice e il suo Umbreon l'aveva presa subito in simpatia. Infondo era una buona idea e poi gli era molto grato per quello che aveva fatto per lui il giorno prima e quella mattina.
-Perché no!- rispose Gary.
A quella risposta Umbreon esultò contento, facendo ridere i due ragazzi.

 
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La squadra di Misty aveva il morale a terra a causa della sconfitta subita dal Team Rocket qualche giorno prima, così la sirena maschiaccio decise di andare in piscina per farli nuotare lì e sperava che in questo modo si sarebbero rallegrati.
Appena arrivata al club, Misty corse ad indossare il costume da bagno per poi far uscire i suoi pokémon che, alla vista dell'acqua, si tuffarono immediatamente. Psyduck invece era terrorizzato all'idea di tuffarsi in acqua e Misty, conoscendolo , gli fece indossare un salvaggente ed una cuffietta a fiori. 
Il papero allora agitò le zampe contento e si tuffò in acqua, giocando con il piccolo Marill. Misty andò verso il bordo della piscina per poi tuffarsi elegantemente in acqua, raggiungendo i suoi amici con poche bracciate per poi giocarci insieme, come faceva ogni volta che lei o uno dei suoi pokémon era triste.
Troppo occupati a giocare non si accorsero della presenza di Vera in palestra, la quale si era fermata ad osservare la scena. Dopo qualche minuto Marill notò la ragazza ed iniziò a salutarla con una zampina facendo voltare Misty nella stessa direzione.
-Vera, come mai qui?- chiese Misty sorpresa dalla presenza dell'amica.
La coordinatrice iniziò a grattarsi la guancia un po' imbarazzata mentre Skitty l'incitava a parlare.
-Mi chiedevo se ti volessi allenare con me.- disse Vera un po' imbarazzata.
-Per me va bene, meglio allenarsi in gruppo che da sole!- esclamò Misty felice.
Vera assunse un'espressione stupita e confusa, come se non si aspettasse quella frase dall'amica. Misty iniziò a guardarla confusa, non capendo il perché di quella reazione.
-Come mai sei così stupita?-
-Io pensavo che tu ti allenassi con Ash, non mi aspettavo di certo che lo facessi da sola.-
-Perché dovrei allenarmi proprio con lui?-
Vera assunse un'espressione maliziosa e si avvicinò al bordo piscina.
-Ovvio! Lui ti piace.-
Il viso di Misty divenne più rosso di una Baccamodoro e rischiò d'annegare, ma fu aiutata dal suo Corsola.
-Io innamorata di Ash? Ma non farmi ridere.- balbettò Misty, guardando da un'altra parte.
Vera si tolse le scarpe e i calzini per poi sedersi a bordo piscina, immergendo i piedi nell'acqua senza perdere mai di vista Misty.
-Lo sai che sei una pessima bugiarda?- asserì Vera trattenendosi dal ridere.
Misty si arrese, intuendo che fosse inutile mentire e si sedette vicino a Vera.
Psyduck allora uscì anche lui dall'acqua, si agitò per togliersi di dosso l'acqua in eccesso e portò l'asciugamano a Misty.
-Come hai fatto a capirlo?- bisbigliò Misty imbarazzata asciugandosi i capelli.
-Come ho fatto a capirlo?- esordì Vera con ironia. -L'hanno capito persino i muri che a te piace Ash, solo il diretto interessato non l'ha capito, il che non mi sorprende minimamente.-
-Stranamente non sorprende neanche me.- concordò Misty annuendo.
Vera si mise in piedi, si stiracchiò e si voltò verso la capopalestra porgendole una mano. Misty la strinse per poi alzarsi guardando dritto negli occhi l'amica, entrambe pronte per allenarsi.

 
****

Emy correva per il cortile dell'Accademia seguita dal suo Arcanine e si agitava come se stesse cercando qualcosa o qualcuno. 
-Ma dove cavolo è finito Paul? Ed io che volevo sfruttare la scusa di volermi allenare con lui per passare più tempo insieme, uffa!- affermò la rossa arrabbiata.
Irritata per non essere riuscita a trovare Paul, Emy calciò violentemente un albero lì vicino, facendo cadere qualcuno. La ragazza, preoccupata, si avvicinò per vedere chi fosse; appena vide chi avesse fatto cadere, cercò di scappare, ma questo l'afferrò per un polso, facendola cadere sopra di sè.
-Ti diverti a farmi male o volevi semplicemente una scusa per rivedermi.- disse il ragazzo a terra con malizia.
-Come se vederti fosse un piacere, Jake.- ribattè Emy cercandosi d'alzare, ma la mano premunta sulla sua schiena glielo impediva.
-Strano. Da come sei arrossita non si direbbe.- le sussurrò all'orecchio. -Persino le tue orecchie sono diventate rosse.-
Emy, irritata, fece maggior forza sulle braccia riuscendosi ad alzare, per poi scappare coprendosi le orecchie con le mani. A quella scena Jake fece un ghigno: stuzzicare e mettere in imbarazzo quella ragazza era estremamente divertente, ma anche piacevole per lui.
Quando la ragazza si fu allontanata, Jake raccolse una foto da dietro ad un cespuglio che gli era caduta poco prima. L'albino iniziò a guardare malinconicamente la foto che ritraeva due bambini sorridenti abbracciati e due cuccioli pokémon, poi girò la foto per leggere la frase scritta dietro.
"Farò sempre il tifo per te perché sei e sarai sempre il mio migliore amico."

 
****

A qualche kilometro di distanza dall'Accademia, più precisamente su un vulcano inattivo da anni, vi era uno splendido lago dove c'erano soltanto alcuni pokémon selvaggi. Difficilmente le persone andavano lì, ad eccezione di pochi esploratori esperti, poichè era molto ripida e non c'era nessun percorso percorribbile a piedi.
Due individui, o meglio, un pokémon ed un ragazzo si stavano arrampicando sulla parete del vulcano.
-Dobbiamo per forza arrampicarci?- chiese Drew un po' affaticato, mentre osservava Lucario davanti a sé.
"Come ti ho già detto prima, questa è l'unica strada per raggiungere il luogo in cui ci alleneremo." rispose scocciata Aura, mentre continuava a scalare.
-Potevamo arrivare in cima usando Flygon, sarrebbe stato più facile!- ribattè Drew.
"Scalare il vulcano fa parte del tuo allenamento."
A sentire la parola "vulcano", Drew si agitò e cadde giù dalla parete. Fortunatamente, prima d'iniziare a scalare, Aura aveva pensato di fare una cordata con il coordinatore, così la sua caduta si frenò.
-Sei pazza, ci stiamo arrampicando su un vulcano?- domandò Drew scioccato, afferrando delle sporgenze.
"Non preoccuparti Drew, questo vulcano è inattivo da decenni." disse Aura con voce rassicurante, per poi ricominciare a scalare.
A quella risposta il ragazzo si calmò per poi ricominciare a scalare: quell'allenamento era appena incominciato e già lo stava sfiancando.
Raggiunta la vetta, lo spettacolo a cui assistettero fu impagabile: un Milotic era fermo su una piccola zolla di terra in mezzo al lago e cantava una dolce melodia; dei Luvdisc e dei Feebas nuotavano sul pelo dell'acqua, danzando intorno al pokémon tenerezza; sulle sponde del lago i Corpish, i Crawdaunt, i Krabby ed i Kingler riempivano l'aria di bolle che riflettevano la luce del tramonto. Drew rimase esterrefatto da quello spettacolo stupendo: nessuna parola, foto o quadro avrebbe potuto far comprendere la bellezza di quella scena.
Aura fece segno a Drew di rimanere fermo e zitto per non rovinare quel momento, aveva paura di spaventare o disturbare qualcuno. Appena il sole fu tramontato, i pokémon d'acqua se ne andarono, lasciando spazio ai Volbeat e Illuminise che danzavano leggiadramente sul lago, facendo illuminare le proprie code e resero la scena più eterea usando Ventargenteo.
L'attacco dei coleotteri fece scoppiare le bolle che ancora volteggiavano sull'acqua; le bolle scoppiate e Ventargenteo riflettè la luce lunare, facendo sembrare che i Volbeat e le Illuminise volteggiassero tra le stelle.
Dopo che la danza dei pokémon terminò, Drew si lasciò scappare un verso stupefatto.
"Ne è valsa la pena, vero?" sussurrò Lucario, anch'ella meravigliata.
-Lo sapevi?- domandò Drew sorpreso, parlando sottovoce, come se non volesse rompere quel momento idilliaco.
"Si. Ero venuta qui già altre volte insieme a Charlie. Ora è meglio che usiamo Flygon per tornare in Accademia, altrimenti arriveremo troppo tardi!"
-Come?- esclamò Drew scioccato. -Non avevi detto che dovevamo allenarci qui e che scalare il vulcano faceva parte dell'allenamento. Ora perché dici che dobbiamo andarcene, per di più usando Flygon?-
"L'allenamento di oggi consisteva nell'osservare questi pokémon e come collaborassero in perfetta armonia. Ho preferito farti scalare la montagna perché avresti apprezzato maggiormente questa scena."
Pensandoci su, Aura non aveva tutti i torti: se avesse usato Flygon per raggiungere il lago non avrebbe apprezzato così tanto quello spettacolo e avrebbe corso il rischio di disturbarli.
-Quindi più che un allenamento fisico, è stato un insegnamento filosofico quello di oggi?- chiese Drew con calma.
"Si, anche questo. Tu sei un guardiano dell'aura e devi imparare ad essere in armonia con la natura e gli altri esseri viventi, così come hanno fatto oggi loro." spiegò Aura, indicando i pokémon.
Drew allora annuì, avendo capito il suo insegnamento, e le fece un sorriso grato per avergli fatto assistere a tutto ciò.

****

Per tutto il tragitto per tornare in Accademia, Spighetto non fece altro che pensare alla figuraccia fatta e ad un allenamento efficace per i propri pokémon. Mentre stava entrando in Accademia qualcuno gli cadde addosso, facendolo sbattere con la testa a terra.
-Che male!- esclamò Spighetto massaggiandosi la testa dolorante.
-Scusa Spighetto, non l'ho fatto apposta.- disse Emy dispiaciuta, aiutandolo ad alzarsi.
-Non preoccuparti. Puoi spiegarmi come mai stavi correndo?- chiese con gentilezza l'intenditore.
-Niente di che, credimi.- rispose la ragazza un po' imbarazzata.
Anche se Spighetto aveva capito che la rossa stesse mentendo, preferì non fare altre domande, infondo non erano affari suoi.
-Emy vuoi allenarti con me?- domandò Spighetto tutt'ad un tratto.
La rossa si stupì a quella richiesta, però capì che le sarebbe stato utile allenarsi con un intenditore pokémon, così da capire meglio i propri errori e correggerli.
-D'accordo!-
 
****

Gold prese un enorme respiro e sospirò, cercando di rilassarsi; poi si mise in posizione, prese la mira e lanciò tre freccette una dopo l'altra, di cui solo una riuscì a colpire il bersaglio.
Gold, Silver e Paul si erano allenati tutta la giornata insieme e, dopo gli allenamenti, decisero di andare a giocare una partita a freccette per rilassarsi. 
-Gold, te l'ha mai detto nessuno che in questo gioco fai schifo?- lo prese in giro Paul. -Tra tanti punti in cui potevi colpire il bersaglio, hai colpito proprio il settore da un punto.-
-Se credi che sia tanto facile, perché non ci provi tu?- intervenne Silver passandogli le freccette.
Senza farselo ripetere due volte, l'allenatore di Rupepoli prese le tre freccette e le lanciò, andando a centrare con tutte e tre le freccette il bersaglio, guadagnando cinquanta punti per ogni dardo. Paul si voltò verso i due avversari, sorridendo vittorioso per poi andare a prendere le freccette lanciate da lui e da Gold.
-è stato solo un colpo di fortuna!- urlò Gold, puntandogli un indice  contro.
-No, è soltanto bravura.- lo sbeffeggiò il viola.
-Allora perché non ci dimostri il contrario?- propose Silver, indicandogli il bersaglio.
-E se perdi, devi pagare!- disse Gold, posando dei soldi sul tavolo.
Silver fece lo stesso, sicuro di non perdere: se Gold scommetteva, era sicuro di vincere.
Paul allora sospirò e mise la sua parte sul tavolo, insieme a quelli degli altri due, sicuro della sua vittoria.
L'allevatore, per essere più sicuro di vincere, gli passò quattro freccette e Paul non si tirò indietro. Lanciò prima due freccette, facendo nuovamente due centri e le tolse, per poi fare lo stesso con le altre due.
-A quanto pare ho vinto io!- commentò Paul con un sorrisetto sghembo, prendendosi la vincita.
Silver sbuffò, pensando a tutti i soldi che aveva perso, per poi voltarsi verso Gold, sgranando gli occhi a causa della scena a cui stava assistendo: il suo "amico" in ginocchio con gli occhi lucidi e le braccia tese verso il cielo.
-O mio maestro, insegnami i tuoi segreti!- 
-Mi dispiace, ma come ha appena detto sono i miei segreti.- annunciò Paul, scandendo meglio le ultime due parole.
Gold allora stese le braccia sul pavimento e vi nascose il viso, fingendo di piangere; Silver invece si sbattè una mano sulla faccia e scosse la testa. Dopo un po' i due allenatori decisero di ignorare completamente l'allevatore, parlando tra di loro.
-Come fai ad essere così bravo con le freccette?- chiese Silver curioso.
-Infatti, dove hai imparato?- domandò Gold scattando in piedi per poi sedersi ad uno sgabello vicino al tavolino.
-Ho sempre avuto una vista perfetta ed un'ottima mira. Ma penso che sia dovuto anche al fatto che da piccolo giocavo a freccette con mio fratello, battendolo sempre!-
-Se lo avessi saputo prima, ti avrei obbligato ad iscriverti al club di tiro con l'arco!- esclamò Silver.
-Per quanto può sembrare strano, con arco e frecce sono una frana.- confessò Paul.

 
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Erano passati anni dall'ultima volta che era stata nella sua camera e fu felicissima di vedere che sua madre non aveva mosso niente. Sul letto c'era ancora il peluche con cui giocava da bambina, la foto sua e di Ash quando erano piccoli ed un fiore che aveva fatto essiccare regalatogli da suo fratello quando prese la febbre.
Quando appoggiò la borsa sulla sua scrivania, fece cadere un libro da cui uscì una vecchia fotografia in cui erano ritratti due bambini e due pokémon. Charlie allora si abbassò per prenderla, fissandola con tristezza per qualche minuto per poi voltarla e leggere cosa c'era scritto.
Appena lesse quella frase, dai suoi occhi uscirono due piccole lacrime.
-Charlie, è pronta la cena!- esclamò Delia dalla cucina.
Charlie si asciugò il viso, posò la foto dove stava prima e si recò in cucina, mentre nella sua mente pensava ancora alla frase dietro la foto.
"Qualunque cosa farai saremo sempre amici."

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(1) shinai: spada di legno, usata per praticare il kendo.
(2)men: elmo protettivo usato nel kendo con una griglia metallica a protezione della faccia.
(3)tenugui: asciugamano di cotone con cui viene avvolta la testa sotto il men.
(4)nodachi: spada giapponese a due mani, lunga tra il 1,4 e 1,8 metri.
(5)guaiolare: verso della volpe.

****
 
 Ed eccoci alla fine di questo capitolo. Ho perso molto tempo per scrivere la parte in cui Ash incontra Richie, poiché ho dovuto fare delle ricerche sia sul kendo che sulla spada da far usare a Richie. Ho voluto usare i nomi dell'attrezzatura del kendo perché mi sembrava più realistico usarli.
Alla fine non ho resistito ed ho messo Charlie anche in questo capitolo: penso che abbiate capito che i due bambini ritratti nella foto sono lui e Charlotte.
Va beh, ora passiamo ai ringraziamenti.
Ringrazio Nice to meet you, Dark Legend Trainer e DZ13 per aver recensito la storia.
E ringrazio anche tutti quelli che leggono la mia storia.
Spero che il mio capitolo vi sia piaciuto e che continuerete a leggere la storia.
Al prossimo lunedì, un abbraccio :D

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Capitolo 23
*** Impegnarsi ***



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Non era la prima volta che lui si pentiva delle sue scelte, ma mai così tanto come in quel momento: era vero che voleva diventare più forte e che grazie all'allenamento con Wendy ci stava riuscendo, ma quella ragazza non gli faceva prendere fiato.
Ogni giorno lo svegliava alle sei del mattino per fare riscaldamento ed una mezz'ora di corsa, dopo pranzo si allenava nelle lotte pokémon ed appena finito ciò, correvano fino ad ora di cena. All'inizio del loro allenamento Gary si lamentava spesso e quando malauguratamente non seguiva un suo comando, la biondina lo convinceva facendo scioccare la frusta ai suoi piedi. Nonostante Gary le facesse perdere spesso le staffe, Wendy non lo aveva mai colpito con la sua amata frusta, ma la usava solo per far impaurire il ragazzo, cosa che la divertiva moltissimo.
Sapeva benissimo di poter decidere di non allenarsi più con lei, inizialmente stava quasi per abbandonare l'allenamento con la ragazza, ma quando notò quanto fossero migliorati i suoi pokémon in breve tempo e come fosse aumentata la sua resistenza fisica, cambiò idea.
Un altro motivo per cui continuava ad allenarsi con lei era perché la trovava molto simpatica e, grazie a lei, riusciva a farlo distrarre dai suoi pensieri, soprattutto da quelli che riguardavano Charlie ed il suo rifiuto.
-Su Gary non battere la fiacca, altrimenti ti batterò di nuovo oggi e mi dovrai offrire di nuovo la cena!- esclamò Wendy ridendo, per poi continuare a correre.
E continuava a farlo anche per il suo orgoglio: doveva riuscire a superare ad ogni costo quella ragazza e questa, per fargli perdere le staffe, lo punzecchiava e lo prendeva in giro.
-Non ci sperare, oggi sarai tu a mangiare la polvere!- ribattè Gary, superando la ragazza.
-E dov'è finita la cavalleria? Non sai che devi far passare prima le donne?- controbattè Wendy, cercando di tenergli testa.
-Sei davvero subdola Wendy! Usare la scusa della cavalleria per battere il tuo avversario e farti offrire la cena, non ti vergogni?- domandò Gary con ironia.
-Neanche un po'.- rispose la ragazza con il fiato corto sorridendo. -Dovresti vergognarti tu, cerchi di farti offrire qualcosa da una bella ragazza!-
-Perché? Qui intorno ci sono belle ragazze?- la prese in giro Gary.
-Questa non te la farò passare liscia Oak.- affermò Wendy, cercando di colpire Gary con un calcio, mancandolo.
-Di certo non mi fai paura Zephyr!- disse Gary distanziandola e ridendo.

****

Iris, seguita da Emolga, correva nella foresta, balzando di ramo in ramo, cercando di evitare gli attacchi di un Charizard che sorvolava la foresta, trasportando con sé Lance.
Mentre scappavano, aspettavano il momento giusto per sferrare un attacco. Iris aveva già provato ad usare Attrazione per rallentarlo, ma a causa di Mentalerba l'attacco fu inefficace.
A causa della velocità di Iris ed Emolga e la scarsa visibilità causata dagli alberi, Lance e Charizard non erano ancora riusciti a mettere a segno nessuna mossa.
Dopo qualche minuto di corsa, la domadraghi e lo scoiattolo volante arrivarono in una zona in cui vi era un'ottima visibilità dall'alto e Lance colse al volo l'occasione.
-Charizard usa Incendio!- ordinò Lance al drago di fuoco.
A quel comando Charizard emise un forte ruggito per poi scagliare contro l'avversario una potente fiammata, ma Iris riuscì ad elaborare in fretta una strategia difensiva per Emolga.
-Emolga usa Introforza come scudo!-
La scoiattolina volante creò delle sfere d'energia che la circondarono, diminuendo drasticamente la potenza di Incendio. Quando l'attacco terminò, scagliò le sfere verso il pokémon fiamma, facendogli subire molti danni poiché l'Introforza di Emolga era di tipo Acqua.
-Usa Tuono prima che si riprenda!-
Emolga caricò velocemente l'attacco, facendo perdere molta energia a Charizard, già provato dall'attacco precedente. Poco prima che Charizard fosse attaccato, Lance scese dalla sua schiena, atterrando su un albero.
-Charizard ora usa Dragopulsar e poi Lanciafiamme.-
Il drago allora avvicinò le zampe anteriori, creando tra esse una sfera blu che scagliò contro Emolga, ma questa l'evitò facilmente per poi essere subito colpita da Lanciafiamme.
-Vai con Invertivolt.-
Emolga alzò una delle sue zampe, concentrando l'elettricità in un unico punto e la scagliò contro Charizard, ma senza mandarlo a tappeto. Il pokémon elettrovolante tornò immediatamente nella propria pokéball, facendo uscire il suo pokémon più forte: Dragonite.
-Charizard usa Dragopulsar!- ordinò Lance.
-Dragonite aspetta il momento giusto ed usa Tuonopugno.- disse Iris.
Charizard lanciò un potente attacco Dragopulsar, ma Dragonite, per nulla intimorito, caricò il Tuonopugno, colpendo prima Dragopulsar, aumentando la potenza del suo pugno, e poi si scagliò contro Charizard, mandandolo a tappeto. 
Iris non ebbe nemmeno il tempo per tirare un sospiro di sollievo che Lance mandò in campo il suo potente Dragonite, ma di stazza maggiore rispetto a quello di Iris.
-Dragonite usa Dragobolide!- ordinò Lance al suo drago.
-Dragonite evita e rispondi con Dragofuria!-
Il Dragonite di Lance iniziò a creare un'enorme sfera d'energia nelle sue fauci, lanciandola in cielo e questa si divise in altre sfere più piccole che si trasformarono in piccole meteore. 
Il Dragonite di Iris evitò tutte le meteore, fu circondato da delle fiamme blu ed attaccò direttamente il Dragonite di Lance.
-Usa Bora!- esclamò Lance.
-Dragonite Lanciafiamme.- disse la giovane domadraghi.
Bora e Lanciafiamme si scontrarono ed i due attacchi erano alla pari, ma alla fine il vento gelato prevalse sulla fiammata, colpendo il giovane Dragonite in pieno, congelandogli la coda ed la bocca. 
-Dragospiro!-
Il Dragonite più esperto emise una potente fiammata viola indirizzata all'avversario colpendolo in pieno. Dopo essere colpito dall'attacco, Dragonite si schiantò contro una roccia alle sue spalle, distruggendola.
Il drago più giovane era allo stremo, ma guardò la sua allenatrice con determinazione, facendole capire che non voleva tornare nella pokéball e che volesse continuare a combattere. Iris allora annuì decisa e decise di usare il miglior attacco del suo pokémon.
-Dragonite finiscilo con Oltraggio!- urlò il campione, sicuro della sua vittoria.
Iris attese che l'avversario fosse abbastanza vicino per ordinare al drago di attaccare. Appena l'avversario si trovò abbastanza vicino, la domadraghi sorrise, confondendo Lance.
-Ora è il momento giusto. Dragonite usa Geloraggio!- disse Iris, fiduciosa del suo pokémon.
Il Dragonite di Iris ruggì, sicuro di sè, e colpì con un potente Geloraggio l'altro drago, causandogli non pochi danni. Anche se debilitato, dopo qualche secondo si preparò ad usare nuovamente Oltraggio.
-Dragonite usa subito Dragofuria!-
Delle fiammè blu circondarono il corpo del giovane drago che si diresse verso l'avversario e i due potenti attacchi si scontrarono, mandando KO entrambi i draghi.
-Davvero un ottimo lavoro, sei riuscita a sconfiggere il mio pokémon più forte!- si complimentò Lance, prendendo un'altra pokéball. -Ma lo scontro non è ancora finito!-
Iris sorrise, lusingata per il complimento, per poi prendere una pokéball, pronta a continuare la battaglia.

****

-Blaziken Stramontante!- disse Vera, mentre il suo starter annuì.
-Evitalo Corsola!- ordinò Misty al pokémon corallo.
Gli artigli della zampa destra del pokémon fuoco e cercò di colpire Corsola, ma questo con una capriola riuscì ad evitare l'attacco.
-Usa Bollaraggio!-
Il pokémon corallo sparò delle bolle luminose verso l'avversario che non riuscì ad evitare il colpo. Sorprendendo sia Corsola che Misty, il pokémon vampe caricò uno Stramontante con la zampa sinistra, causando molti danni a Corsola.
-Corsola Ripresa e Sparalance.-
-Blaziken usa Calciardente.-
Corsola si illuminò facendo rimarginare alcuni graffi sulla sua pelle, poi iniziò a lanciare degli aghi dalla sua schiena verso l'avversario. Nel frattempo Blaziken infiammò una delle sue zampe posteriori e, mentre veniva colpito da Sparalance, si avvicinò al corallo per colpirlo con un energico calcio, facendolo finire in un laghetto, poco distante da loro.
Quando Corsola cadde in acqua cadde addosso ad uno dei pokémon del lago che, irritato, lo attaccò con Idropompa, buttandolo fuori dall'acqua cadendo vicino alla propria allenatrice.
-Corsola cos'è successo?- le chiese Misty, vedendo che fosse stata colpita.
Poco dopo dal lago uscì un esemplare di Dewott che attaccò Corsola con Conchilama, ma il corallo lo evitò per poi colpirlo con Sparalance.
-Ma cos'è quel pokémon?- domandò la capopalestra a Vera.
La castana alzò le spalle, non sapendo chi fosse, e prese il suo pokédex per scoprire di che pokémon si trattasse.
"Dewott, pokémon apprendista di tipo acqua. Ha appreso tramite un durissimo allenamento l'arte di maneggiare le sue due conchiglie come fossero lame."
-Ho deciso, quel pokémon sarà mio!- esclamò Misty decisa. -Corsola usa Gelolancia!-
Il pokémon corallo annuì e iniziò a lanciare contro Dewott con degli aghi ghiacciati. Dewott prese le sue conchiglie per proteggersi e cercò di colpirlo nuovamente con Conchilama.
-Corsola usa Bollaraggio sulle zampe di Dewott.-
Grazie a quelle bolle, Corsola riuscì a disarmare Dewott, ma questo non si scoraggiò e l'attaccò con Idropompa, facendo indietreggiare il nemico, ed afferrò nuovamente le due conchiglie.
-A quanto pare è un osso duro, ma di certo non mi faccio intimidire. Corsola usa Forzantica.-
Il pokémon acqua-roccia fu circondato da una luce per poi racchiuderla davanti a sé e lanciarla contro Dewott, colpendolo in pieno.
-Sparalance e Gelolancia!-
Corsola iniziò a sparare una raffica di lance dure insieme ad altre lance di ghiaccio verso Dewott che cercò di difendersi dalla maggior parte di esse, ma non riuscì ad evitarle tutte ed arrivò al limite.
Misty prese una pokéball vuota e la lanciò sulla testa della lontra marina. Una luce rossa investì Dewott che lo fece entrare nella sfera.
La pokéball iniziò a scuotersi con il pulsante illuminato per poi fermarsi e il pulsante si spense.
L'allenatrice di pokémon d'acqua prese la pokéball per poi stendere il braccio, tenendo stese l'indice e il medio in segno di vittoria.
-Bravissima Misty!- esclamò Vera.
-Infondo sono la capopalestra di pokémon d'acqua di Celestopoli.- disse Misty fiera.
-Anche molto modesta.- affermò Vera ridendo.

****

Un Breloom ed un Lopunny stavano combattendo tra di loro, facendo scontrare un Pugnorapido con uno Stordipugno. Essendo alla pari, entrambi i pokémon indietreggiarono a causa dell'impatto.
-Breloom Energipalla!-
-Lopunny usa Geloraggio.-
I due attacchi si scontrarono, ma, essendo svantaggiato, l'Energipalla si distrusse e Geloraggio si diresse verso il pokémon fungo.
-Pugnorapido.-
Breloom, grazie a questo attacco, acquistò maggior velocità, riuscendo non solo ad evitare l'attacco avversario, ma anche a colpirlo, causandogli un bel po' di danni.
-Lopunny Ritorno.-
-Breloom Bottintesta!-
I due pokémon si scontrarono, ma l'attacco di Lopunny fu più efficace, facendo cadere Breloom contro il tronco di un albero.
-Finiscilo con Geloraggio.-
Ancora intontito per lo schianto, questa volta Breloom non potè evitare l'attacco e finì KO.
Una ragazza con i capelli neri-blu esultò per la vittoria ed abbracciò la sua Lopunny, congratulandosi per l'ottimo incontro. 
-A quanto pare abbiamo perso Breloom.- disse un po' sconsolato un ragazzo castano.
Il pokémon fungo abbassò la testa dispiaciuto, il suo allenatore allora accarezzò la testa del pokémon per consolarlo.
-Non abbatterti! Sei stato bravissimo.- esclamò il ragazzo incoraggiante.
-Ha ragione Kenny. Tu e Lopunny siete stati bravissimi.-
-Grazie Lulù.- disse Kenny con un sorriso.
Un colpo di tosse li fece girare verso il loro maestro che guardava Kenny con uno sguardo molto serio.
-Ricordi cosa avevo detto Kenny?- chiese Koga serio.
-C-certo maestro.- sospirò Kenny. -Gli sconfitti devono fare cinquanta flessioni.-
Koga allora sorrise e Kenny si stese prono, iniziando le serie di flessioni, imitato dal suo pokémon. Lucinda guardò l'amico un po' dispiaciuta, anche se era anche sollevata per non esserci lei al suo posto. Koga si voltò verso Lucinda e Lopunny guardandola con severità.
-Non credere di poter battere la fiacca solo perché avete vinto. Fai una corsa di un quarto d'ora!- ordinò Koga.
-Ma noi abbiamo vinto-- ribattè la coordinatrice.
-Non ho mai detto che chi vincesse potesse poltrire, quindi incominciate a correre. Forza!-
Lucinda allora sbuffò ed iniziò a correre, seguita dalla sua Lopunny. Appena si allontanarono Koga si voltò verso l'altro allievo e il suo Breloom con un sopracciglio alzato.
-Pensate davvero che non me ne sia accorto?- domandò Koga un po' seccato.
-Di cosa?- chiese Kenny affannato, continuando a fare flessioni.
-Tu e Breloom non vi siete impegnati al massimo perché non volevate far fare a loro le flessioni per non farle stancare!- rispose Koga.
A quella risposta, Kenny e Breloom non si ressero più sulle braccia e caddero a terra.
-Come ha fatto a capirlo?-
-Sono pur sempre un Superquattro. Non pensare che sia così facile ingannarmi, ma devo dire che mi avevate quasi convinto.-

****

Drew fissava intensamente la benda che aveva tra le mani per poi spostare lo sguardo verso Lucario, guardandola confuso ed indicandole la benda.
-Mi puoi spiegare perché devo indossarla?- chiese Drew confuso.
Aura allora sospirò e decise di spiegarglielo un'altra volta.
"Te l'ho detto già tre volte: ti devi bendare e devi combattere contro di me dando degli ordini a Roserade."
-Perché?-
"Devi riuscire ad usare la tua abilità per vedere i miei movimenti e quelli di Roserade." spiegò Aura secca.
-E come faccio a vedervi se sono bendato?-
"Ti ho già spiegato che con l'aura puoi vedere tutto ciò che ci circonda senza usare la vista, ma la tua mente." disse Aura e continuò, intuendo già cosa stesse per chiedergli. "Spesso la visibilità durante un combattimento potrebbe essere scarsa, o addirittura nulla. Altre volte i tuoi occhi potrebbero persino ingannarti!"
-E uno di quei casi sarebbe quando ci sono delle illusioni?-
"Esatto, a quanto vedo stai iniziando a capire."
Capendo il motivo di tale allenamento, Drew si mise la benda sugli occhi ed iniziò a concentrarsi al massimo. Aura usò l'aura per creare un bastone ed attaccare con colpi deboli e lenti Roserade, dandole così il tempo di evitarli nel caso in cui Drew non riuscisse a seguire l'incontro.
Per i primi cinque minuti infatti Drew non riusciva a percepire niente e si stava quasi per arrendere quando iniziò a vedere nella propria mente delle immagini sfocate in movimento. Drew cercò di mettere a fuoco le immagini ed una di esse prese la forma di Lucario con un bastone d'aura, ma le altre rimanevano ancora sfocate.
-Roserade usa Velenpuntura!-
Il pokémon floreale annuì e le rose sulle sue zampe anteriori si illuminarono di una luce viola per poi cercare di attaccare Aura che usava il bastone d'aura per parare i colpi.
Quando Roserade iniziò ad attaccare, una delle macchie nella sua mente iniziò a muoversi ed ad apparire meno sfocata. Capendo chi fosse, Drew si concentrò maggiormente su di essa e cercò di focalizzare meglio l'immagine, riuscendoci dopo qualche minuto.
Vedendo chiaramente entrambi i pokémon, Drew riuscì finalmente a dare più ordini al suo pokémon.
-Ora usa Petalodanza!-
Le rose sulle zampe di Roserade iniziarono a schiudersi, generando dei vortici di petali rosa che andarono a colpire il pokémon aura. Notando le difficoltà di Aura, Drew sorrise ed ordinò l'attacco successivo.
-Roserade usa Solaraggio!-
Roserade annuì ed iniziò a concentrare la luce solare sulle sue zampe anteriori, facendo illuminare le rose. Aura ne approfittò per avvicinarsi all'avversario ed attaccarlo con Forzasfera, ma fortunatamente Drew lo notò in tempo.
-Indietreggia Roserade!-
Per evitare Forzasfera, Roserade fece come gli fu ordinato, ma nessuno dei due aveva notato la roccia alle spalle di Roserade, così questo cadde e fu colpito da Aura.
Dopo essersi ripreso dall'attacco Roserade colpì Aura con Solaraggio, ma non riuscì a prenderlo in pieno. 
"Basta così!" 
-Perché? Stavamo per vincere!- esclamò un po' seccato Drew, togliendosi la benda.
Appena fece un passo verso Aura e Roserade ebbe un capogiro e cadde sulle ginocchia. Il pokémon del coordinatore corse verso di lui per vedere come stesse.
-Come mai sono così stanco?- disse Drew affannato e con un filo di voce.
"Non sai ancora controllare bene l'aura e quindi ne consumi molta, non sapendo quanta usarne, ma devi riuscirci da solo. Io in questo non posso aiutarti." 
-Non mi sarei mai aspettato che questo allenamento fosse così stancante!-
"Non ti preoccupare! Quando imparerai ad usarla, questa tecnica sarà semplice come respirare." spiegò Aura con tono dolce.
-Allora spero di riuscirla ad imparare il prima possibile!- sospirò Drew ancora affaticato.
"Se proprio lo vuoi sapere avrei vinto io se avessi voluto. Mi bastava attaccare Roserade con Cannonflash invece che con Forzasfera."
-Quando parli così sembri proprio Charlie!- esclamò Drew sbuffando.
"Quindi posso chiamarti anche io principessa?" domandò Aura sarcastica.
-No, grazie!- rispose Drew serio.

****

Era da un pezzo che Gold e Silver avevano finito di allenarsi con lui, ma Paul ed i suoi pokémon avevano preferito continuare ancora un po'.
Anche se si era allenato come tutti gli altri, Kirlia scoppiava ancora d'energia e non riusciva a stare un po' fermo, correndo intorno a Torterra che si stava riposando sotto un'enorme quercia. Notata l'iperattività del pokémon psico, Paul la chiamò a sè per allenarsi con lei. 
-Kirlia usa Calmamente.-
Kirlia si sedette a terra incrociando le zampe posteriori, si concentrò, facendo illuminare le proprie corna, ed iniziò a lievitare. Quando fu abbastanza concentrato iniziò a guardare il suo allenatore, aspettando il comando successivo.
-Prova ad usare Psichico su quella roccia.-
La roccia che aveva indicato Paul era grande il doppio di Torterra, ma Kirlia non si scoraggiò ed usò Psichico su di essa. La roccia iniziò a tremare leggermente e dopo qualche secondo si alzò di qualche metro da terra.
-Adesso posala a terra ed usa Focalcolpo!-
Kirlia posò con delicatezza la roccia a terra per non danneggiarla, smise di usare l'attaco psico e creò una sfera d'energia che colpì il suo obiettivo, ma non lo scalfì.
-A quanto pare dobbiamo ancora lavorare su questo attacco.- constatò Paul osservando il bersaglio, per poi voltarsi verso Kirlia che aveva abbasssato il capo, abbattuto. -Non scoraggiarti, hai imparato da poco questa mossa, è normale non riuscirci al primo colpo.-
Quando percepì la fiducia che Paul provava per lui, sorrise felice e provò ancora ad usare nuovamente Focalcolpo, creando una piccola crepa sulla roccia per poi esultare entusiasto.
-Hai visto? Stai migliorando a vista d'occhio!- disse Paul con un piccolo sorriso, accarezzando Kirlia, mentre questo emetteva un piccolo versetto felice.

****

Aveva appena finito l'allenamento di kendo con Richie ed Ash e Pikachu si buttarono sopra al letto esausti. Ash si voltò verso Pikachu, guardandolo un po' confuso.
-Come mai sei stanco se mi sono allenato io?- domandò Ash guardando Pikachu.
Il topo elettrico iniziò a squittire e fare dei gesti per farsi capire dal suo allenatore, riuscendo nel suo intento.
-Quindi ti sei allenato insieme a Sparkie! Ora capisco.-
Il topo elettrico annuì e continuò a comunicare con il suo allenatore. Appena Pikachu concluse il suo discorso, Ash si grattò una guancia.
-Hai ragione. Anche quando alleno voi dico che sono stanco!- gli diede ragione Ash.
Pikachu si avvicinò al suo allenatore ed iniziò a strusciare il suo musetto contro la guancia di Ash in cerca di coccole ed il suo allenatore non lo fece certo attendere.
Mentre coccolava e giocava con Pikachu, questo emise delle piccole scosse elettriche dalle gote ed Ash iniziò a fissarle. All'improvviso un'emicrania colpì Ash ed iniziò ad avere delle visioni: vide delle potenti scosse elettrice, una risata agghiacciante echeggiava nelle sue orecchie, Jake con i tonfa in mano che combatteva contro qualcuno ed infine una misteriosa figura con una katana.
Dopo aver visto e sentito ciò Ash cercò di capire il collegamento tra tutti quegli elementi, ma più ci provava e meno ci riusciva. Il corvino allora iniziò a scompigliarsi i capelli frustrato, mentre Pikachu squittiva e lo guardava preoccupato.
Non sapendo cosa fare, Ash sospirò e raccontò la sua visione a Pikachu, sia per sfogarsi sia per sapere cosa ne pensasse, ma il topo elettrico squittì sconsolato ed abbassò le orecchie, dispiaciuto per non essere riuscito ad aiutare il suo allenatore.
Vedendo l'espressione di Pikachu, Ash scacciò via quei pensieri ed accarezzò il suo pokémon sorridendo.
-Non essere triste Pikachu. Qualunque cosa fosse, sono sicuro che riusciremo a farcela.- disse Ash sicuro.
Pikachu allora squittì sicuro, poiché loro due insieme riuscirebbero a farcela in qualunque situazione.

 
****


Ed eccoci arrivati alla fine di questo capitolo (scusate per il titolo, ma non sapevo proprio come chiamarlo). Mi dispiace di essere stata molto breve e di non aver parlato di tutti i personaggi, ma ho pensato fosse inutile scrivere anche di loro, ripetendo cose già dette in precedenza. All'inizio non dovevo mettere anche Misty e Vera in questo capitolo, ma ho pensato che Dewott sarebbe stato un pokémon perfetto per Misty. Ho notato che non faccio avere molte visioni ad Ash, così gli ho fatto avere una visione e, allo stesso tempo ho dato un'anticipazione del prossimo capitolo che pubblicherò questa settimana, più precisamente mercoledì o giovedì. 
Ora passiamo ai ringraziamenti:
Ringrazio Jack_Skeletron_4ever per aver inserito la mia storia tra le preferite.
Ringrazio anche Nice to meet you, Dark Legend Trainer e Lola22 per aver recensito la mia storia.
E ringrazio tutti quelli che seguono la mia storia.

Un abbraccio :D 

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Capitolo 24
*** Dicembre ***




****



Era passato più di un mese dalla partenza di Charlie ed era ormai dicembre inoltrato. Il freddo si faceva ormai sentire, anche se non aveva ancora nevicato.
Arrivato il periodo natalizio, tutte le strade ed i negozi della città esibivano sfarzosi addobbi, facendo assomigliare Septer City ad un villaggio natalizio. Le vie principali erano le vie maggiormente decorate: tutti gli alberi che si trovavano sul bordo della strada erano stati riempiti di palline di Natale e fuori a quasi tutti i negozi vi era un vaso di Stelle di Natale.
Septer City era molto frequentata a Natale, infatti arrivavano persone dalle città vicine per osservare le luci natalizie d'artista : alcune luci andavano a formare il Sistema Solare; altre formavano un'enorme arcata sotto cui passare e chiunque passasse lì sotto, non poteva non rimanere incantato a quella vista. Quella che attirava più persone erano le luci della piazza principale che andavano a formare uno splendido albero natalizio. Ma le luci non erano l'unica attrazione della città: Septer City vantava un quartiere commerciale molto fornito in cui si poteva trovare ogni genere di negozio.
Per questo motivo tutte le ragazze del gruppo si erano riunite per fare shopping, senza la compagnia dei ragazzi.
-Che bello, tra pochi giorni sarà Natale e inizieranno le vencanze!- affermò euforica Misty.
-Non vedo l'ora che inizino le vacanze, non ce la faccio più con lo studio e gli allenamenti!- disse Iris un po' esausta.
-A chi lo dici! Gli allenamenti di Koga sono distruttivi, fortunatamente abbiamo finito gli allenamenti io e Kenny, così Koga ha detto che non aveva altro da insegnarci e potevamo continuare ad allenarci senza il suo aiuto.- esclamò Lucinda sollevata.
-Al posto tuo io non mi lamenterei. è un grande onore essere allenati da un Superquattro, anche se mi sto ancora chiedendo il motivo per cui ha deciso di farlo.- dichiarò Burgundy pensierosa.
Quando andarono a trovare Charlie all'ospedale e anche quando Koga li attaccò, Burgundy e Chicco non erano presenti, così tutti quanti decisero di tenerli all'oscuro della faccenda per non far correre anche a loro rischi inutili, anche se erano a conoscenza delle abilità dei due Ketchum, di Kenny e di Wendy.
-Beh, ecco...- esordì Vera pensierosa, per poi riuscire a trovare una scusa credibile. - Koga era rimasto colpito dalle abilità di Lucinda e Kenny durante le gare della coppa Adriano!-
-Ah, quindi è per questo.- disse Burgundy un po' incerta.
Wendy e Emy, avendo paura che l'intenditrice facesse troppe domande, decisero di distrarla ed iniziarono a guardarsi intorno per trovare il giusto pretesto.
-Su, non parliamo di cose inutili!- interruppe Wendy mettendo un braccio intorno alle spalle dell'intenditrice. -Siamo venute qui per fare shopping e divertirci!-
-Perché non ci fermiamo in quel bar a prenderci qualcosa?- propose invece Emy., indicando un bar poco più avanti.
-Un'ottima idea! Quel bar ha dei dolci très magnifique.- aggiunse Burgundy, notando quale bar avesse indicato la rossa.
Appena Burgundy terminò la domanda, Vera corse velocemente verso il bar indicato e si sedette ad un tavolino per poi voltarsi verso le altre, facendo rimanere le altre senza parole, sorpresi della velocità della castana.
-Vi muovete o no ad arrivare!- le incitò Vera.
-Wow! Quando si tratta di mangiare, Vera non aspetta nessuno!- esclamò Lucinda sorpresa, mentre vedeva l'altra coordinatrice sfogliare il menù.
Dopo essersi sedute ed aver ordinato, iniziarono a chiacchierare un po' tra di loro, per ammazzare il tempo durante l'attesa. La prima a parlare, come spesso succedeva, fu Wendy con una domanda un po' indiscreta.
-C'è qualcuno in particolare a cui dovete fare il regalo di Natale?- chiese Wendy con malizia.
-Dovrei comprare un regalo per Chicco, anche se penso che già lo sapevate.- disse Burgundy con nonchalanche, ma era un po' arrossita.
-Io devo comprare un regalo a Paul e Kenny!- esclamò Emy, determinata a conquistare Paul.
-Da un po' sto pensando ad una cosa.- esordì Lucinda con curiosità. -Come mai ti piace Paul?-
-Perché è un bel ragazzo e soprattutto è sempre così calmo e riflessivo.- rispose Emy trasognante.
Tutte le altre la guardavano a bocca aperta, stupiti dalla risposta della ragazza; Vera invece la guardò un po' dispiaciuta, sapendo benissimo che l'allenatore di Rupepoli era già interessato a qualcun'altro.
-Voi invece?- chiese Wendy guardando le altre, capendo che sarebbe stato molto divertente guardare le loro reazioni.
Sentendo quella domanda, Lucinda pensò immediatamente a Kenny, non capendo il motivo. Da quando aveva iniziato a frequentare l'Accademia e, soprattutto, a passare più tempo con l'amico d'infanzia, era sempre più confusa riguardo i suoi sentimenti. La coordinatrice di Duefoglie, capendo che non fosse il momento giusto per le sue riflessioni, accantonò quel pensiero e rispose alla biondina.
-Beh, nessuno in particolare. Sono solo venuta a fare shopping.- rispose Lucinda un po' titubante, guadagnandosi un'occhiataccia di Emy.
Vera e Iris arrossirono e iniziarono a balbettare qualcosa, ma nessuno riuscì a capire cosa stessero dicendo; Misty invece negò fingendosi indifferente, ma il rossore sulle guance la tradiva.
-Misty senza che neghi, tanto sappiamo tutte a chi vuoi fare il regalo.- ammise l'intenditrice con malizia.
-Davvero? A chi?- domandò ingenuamente Lucinda, scioccando tutti.
-Ad Ash, naturalmente.- rispose Wendy.
Lucinda iniziò di nuovo a respirare, non si era nemmeno resa conto di star trattenendo, e rilassò le spalle. Per qualche secondo aveva avuto il timore che lei avesse una cotta per Kenny, facendole provare le stesse emozioni che provò al suo compleanno quando li vide insieme.
Essendo seduta vicino alla moretta, Vera fu l'unica a notare le reazioni di Lucinda, si stupì molto del suo nervosismo e, successivamente, del suo sollievo.
-Come mai sei sollevata?- sussurrò Vera curiosa, non facendosi sentire dalle altre.
Lucinda si risvegliò dai suoi pensieri e scosse la testa, facendo capire all'altra che non aveva nulla. La castana allora annuì poco convinta, cercando di capire cosa passasse per la testa alla compagna di stanza.



****



I ragazzi erano rimasti in Accademia per evitare di portare le buste delle ragazze, e si riunirono nella camera di Ash e Gary, ma iniziarono anche ad annoiarsi, non sapendo che fare. Dopo una mezz'oretta persa a pensare a come ammazzare il tempo, Gold ebbe una proposta da fare.
-Perché non giochiamo a carte?-
-Perché no! Ora dobbiamo solo procurarci un mazzo di carte.- disse Richie entusiasto all'idea.
Da quando Ash e Richie avevano iniziato ad allenarsi insieme, il castano iniziò a passare il tempo con il gruppetto e fece velocemente amicizia con tutti, persino con Paul legò quasi subito, trovandosi subito a proprio agio con questo.
Gold mise subito un mazzo di carte sul tavolo di fronte a sè.
-Che ne dite di una partitella a poker?- propose Gold con un sorriso ingenuo.
-No, sarebbe troppo noioso dato che non abbiamo nulla da puntare. Giochiamo a strip poker.- concluse Gary con un sorrisetto furbo.
Tutti accettarono la proposta di Gary, anche se Paul e Silver furono un po' riluttanti. I primi a perdere e rimanere in mutande furono Ash, Spighetto e Chicco, pessimi giocatori di carte, poi fu il turno di Silver, a causa della sua sfortuna in quel gioco.
Alla fine rimasero Richie e Gary, che non avevano perso nemmeno una mano, Paul, rimasto solo con i pantaloni, e Gold, che aveva perso solo le scarpe. Dopo qualche mano uscirono anche Paul e Richie, Gold era rimasto con il berretto in testa, insistendo che valesse come indumento e Gary aveva ancora tutto addosso.
-Qualcosa mi dice che tra poco perderai, Gold!- esclamò Gary, sicuro di vincere. -Pensa positivo: hai perso con il migliore.-
-Secondo te dobbiamo dirglielo?- sussurrò Silver a Paul.
-No, voglio proprio vedere la faccia di Oak quando lo capirà!- rispose sottovoce Paul, facendo un sorrisetto malefico.
-Non preoccuparti, non sarò io a perdere.- ribattè Gold con superiorità.
-Tzè! Certo, come no.-
-Se sei così sicuro di vincere, perché non scommettiamo?- propose il moretto, posando dei soldi sul tavolo.
Gary, per nulla intimorito, posò il doppio dei soldi messi da Gold, guadagnadosi degli sguardi confusi e stupiti.
-Dato che ho più vestiti, mi sembra più che giusto.
-Sono sicuro che te ne pentirai!- esclamò Gold spavaldo.
Gold riuscì a vincere la partita, lasciando tutti a bocca aperta, ad eccezione di Paul e Silver che conoscevano già il talento dell'amico con il gioco d'azzardo, probabilmente aveva anche imbrogliato un po'.
L'allevatore si mise in tasca sia le carte che i soldi e saltò sul tavolo, esultando e facendo un balletto ridicolo che lui definì "danza della vittoria".
-Nessuno può battere nei gochi d'azzardo il grande Gold!- urlò il ragazzo per poi ululare.
Silver allora tirò Gold per un braccio, facendolo cadere malamente sulla sedia.
-E smettila di fare il megalomane.- sospirò Silver esasperato.
-Come diamine ha fatto a vincere?- disse Gary, ancora scioccato dalla sconfitta.
-Gold è un esperto giocatore di poker, infatti a Fiordoropoli è riuscito a vincere 4000 gettoni in dieci minuti!- lo informò Paul.
-Quindi era questo quello che Silver voleva dire a Gary?- domandò Richie all'allenatore di Sinnoh.
-Sapevamo benissimo che Gary non aveva la minima speranza di vincere.- rispose Paul con un ghigno sulle labbra.
Dopo questa discussione tutti quanti si vestirono e, dato che ad Ash era venuta sete pensò di andare a prendersi qualcosa da bere dalle macchinette, così chiese ai suoi amici se qualcuno di loro volesse qualcosa da bere e tutti dissero ad Ash le proprie preferenze.
-Aspetta Ash, vengo a darti una mano.- esclamò Paul, seguendo il rivale.
Ash si stupì all'offerta di Paul, ma accettò comunque il suo aiuto. Così i due ragazzi e Pikachu si avviarono verso le macchinette.
-Come mai ti sei offerto di aiutarmi?- domandò Ash un po' stupito.
-Nessuno l'aveva fatto e non penso che saresti riuscito a portarle tutte da sole.- rispose Paul alzando le spalle.
-Grazie mille!- esclamò Ash con un sorriso amichevole.
-Di nulla.- disse Paul accennando un piccolo sorriso.



****



-Vai Rapidash usa Lanciafiamme!- urlò Kenny.
Il cavalfuoco nitrì e spalancò la bocca, emettendo un'enorme fiammata contro il suo avversario.
-Absol usa Flash ed evita l'attacco.- ordinò Drew.
Il pokémon catastrofe illuminò l'ovale sulla sua fronte, accecando l'equino che non riuscì a controllare completamente Lanciafiamme, così da permettere all'avversario di evitare facilmente l'attacco.
-Ora usa Ventagliente.-
Il corno del pokémon buio iniziò lentamente ad illuminarsi per caricare l'attacco ed un piccolo vortice iniziò a formarsi ai suoi piedi, mentre Rapidash scuoteva velocemente il capo, cercando di riprendersi dal Flash dell'avversario. Appena la sua vista si riprese, sbattè energicamente una zampa sul terreno, facendo capire al suo allenatore che fosse pronto al prossimo attacco.
-Rapidash, attenti il momento giusto ed usa Rimbalzo.-
Il cavallo fissò con attenzione il suo avversario, aspettando trepidante l'attacco avversario. Appena fu pronto, Absol scosse la testa ed una lama di vento partì dal suo corno indirizzato a Rapidash, ma questo riuscì ad evitare l'attacco saltando ed atterrò addosso all'avversario.
-Absol usa Codacciaio!-
Il pelo scuro della coda di Absol iniziò ad indurirsi e a cambiare colore, assumendo quello tipico dell'acciaio, e colpì Rapidash con forza, scagliandolo verso un masso.
-Usa Rimbalzo sulla roccia e dopo usa Megacorno.-
Prima di schiantarsi, Rapidash colpì il masso con le zampe posteriori, riuscendo ad evitare l'impatto con la roccia e si spinse contro Absol, mentre il suo corno s'illuminò.
-Neropulsar, presto.-
Absol non riuscì ad evitare Megacorno, subendo molti danni, ma riuscì a colpire l'equino con Neropulsar a distanza ravvicinata, facendogli subire un brutto colpo.
Entrambi i pokémon erano arrivati allo stremo, così i due coordinatori decisero di utilizzare l'attacco più forte, per terminare l'incontro.
-Rapidash concludi con Fuocobomba.- disse Kenny, sicuro di vincere.
-Absol, vai con Neropulsar.-
Absol spalancò le fauci emanando un raggio nero che andò a scontrarsi con il Fuocobomba del cavalfuoco. Nessuno dei due era intenzionato a perdere e, per questo motivo, aumentarono la potenza dei loro attacchi, causando un'enorme esplosione che mise a tappeto entrambi i pokémon.
I due coordinatori si strinsero la mano, congratulandosi per lo splendido incontro, mentre Aura curò i due pokémon esausti con Ondasana, rimettendoli completamente in sesto. Quando i due pokémon si misero in piedi andarono verso il proprio allenatore, ricevendo dei complimenti da loro.
-Devo dire che il tuo Rapidash è fortissimo! Siete un'ottima squadra.- si complimetò Drew, ricevendo un nitrito entusiasta dal cavalfuoco.
-Si può dire lo stesso di te ed Absol.- ammise Kenny con un sorriso.
Mentre i due ragazzi chiacchieravano, furono raggiunti da Ash e Paul che corsero verso di loro con delle espressioni preoccupate.
"Che succede?" chiese Aura preoccupata.
I due ragazzi cercarono di riprendere fiato, mentre Pikachu squittiva qualcosa preoccupato.
"Gli altri sono spariti? Allora fate uscire i vostri pokémon volanti ed andiamo a cercarli, potrebbero essere in pericolo. Kenneth usa la tua abilità per individuarli.”
Il coordinatore di Sinnoh si concentrò al massimo per scoprire la loro locazione. Appena li individuò, granò gli occhi sconvolto e preoccupato.
-Dobbiamo fare alla svelta! Dividiamoci!- esclamò Kenny serio.



****



Un piccolo pinguino blu seguito da una scoiattolina volante si fermarono di fronte ad una ruota panoramica guardandola estasiati, poi si voltarono verso le loro allenatrici, supplicandole a salirci sopra.
-Ok, andiamo sulla ruota panoramica!- esultò Iris andando verso la ruota, per poi essere bloccata da Emy.
-Guarda che noi dobbiamo ancora finire di fare compere!- la sgridò Emy.
-Ma noi due abbiamo già finito!- pigolò Lucinda.
-Allora facciamo così: io, tu e Iris andiamo sulla ruota mentre voi continuate a fare shopping.- propose Wendy, facendo calmare la rossa.
-Voglio venire anch'io sulla giostra!- dichiarò Vera, abbracciando Lucinda da dietro.
-Ok, allora ci incontriamo tra mezz'ora qui.- disse Emy, appena calmata.
Dato che in ogni cabina potevano salire solo due persone, Vera andò con Wendy, Iris invece con Lucinda. Man mano che salirono, Piplup e Emolga osservavano estasiati il panorama sottostante, quando all'improvviso il motore della giostra fu colpito da due fulmini, facendo fermare la ruota e spegnere le luci.
-Cos'è successo?- domandò Vera preoccupata.
Le due ragazze si affacciarono per vedere cosa fosse successo, per poi notare che un Charizard stava per attaccare la loro cabina con Iperaggio. Wendy allora sfondò lo sportello della ruota per poi saltare giù, tirando con sè Vera.
Poco prima di cadere Wendy colpì con la frusta un braccio della ruota, per poi usare la propria arma come liana e, tenendo Vera per un braccio, rotolò a terra.
Iris e Lucinda invece scesero usando Dragonite, evitando per un pelo l'attacco Cannonflash di uno Skarmory. Appena Wendy vide l'armuccello sgranò gli occhi sconvolta.
-Wendy che succede?- chiese Lucinda con apprensione.
-Quello è lo Skarmory di Gary!- rispose Wendy scioccata, per poi essere trascinata da Iris per scappare dai pokémon. Dopo aver corso per qualche metro, la strada fu bloccata da Electivire, un Pikachu con il pelo più lungo sulla fronte e Simisage, seguiti da Gary, Richie e Spighetto.
I tre ragazzi, così come i loro pokémon, avevano lo sguardo perso nel vuoto, come se fossero sotto ipnosi.
-Ragazzi ma che vi prende?- chiese Wendy confusa.
Appena Wendy cercò di avvicinarsi agli altri, Sparkie lanciò un attacco Falcecannone in direzione della ragazza. Fortunatamente Lucinda lo notò appena in tempo, riuscendo a farle evitare l'attacco.
-È inutile, sono sotto ipnosi!- disse Vera facendo uscire Skitty dalla sfera. -Dobbiamo trovare in fretta il pokémon che li ha ipnotizzati e sconfiggerlo!-
Sparkie attaccò nuovamente usando Locomovolt, ma Skitty riuscì a difendere Wendy e Lucinda usando Sdoppiatore. Appena Wendy si alzò in piedi, Richie l'attaccò con un fendente della sua nodachi, ma la ragazza riuscì ad evitare il colpo e prese la sua frusta.
-Di certo loro non ci permetteranno di farlo. Siamo costretti a lottare!- affermò Wendy seria, aspettando la mossa successiva di Richie.
Mentre osservavano i loro amici, dei dardi furono lanciati verso Lucinda. La coordinatrice di Duefoglie, grazie all'allenamento con Koga, li notò subitò, riuscendo a difendersi con dei ventagli d'acciaio che portava con sé.
-Come hai fatto?- chiese Iris stupita.
-Koga ha insegnato a me e Kenny a combattere. Io mi sono allenata ad usare questi!- spiegò Lucinda, cercando chi l'aveva attaccata con lo sguardo.
Poco dopo ci furono altri dardi e Piplup colpì nella direzione da cui provenivano, colpendo il misterioso nemico. Poco dopo notarono che era stato Silver ad attaccarli, usando una piccola balestra che portava al polso.
-A quanto pare fanno sul serio.- esclamò Vera, pronta a difendersi.



****



-Finalmente abbiamo finito!- disse Misty, stiracchiandosi.
-Come se avessimo fatto chissà che lavoro!- affermò Burgundy ridacchiando.
-Sarebbe stato meglio venire insieme ai ragazzi, così le avrebbero portate loro le buste.- dichiarò Emy ridendo, per poi vedere Gold e Chicco poco distante. -Ehi, ragazzi!- urlò agitando il braccio, ma i due non si voltarono.
Burgundy allora corse verso Chicco e lo fece voltare, ma quando lo guardò negli occhi notò che il suo ragazzo avesse qualcosa di strano.
-Ma che ti prende?- domandò Burgundy preoccupata.
Chicco però non parlò e cercò di darle un pugno, ma l'intenditrice riuscì ad evitare il colpo. Gold invece prese un piccolo bastone e con uno scatto del polso si allungò, diventando una stecca da biliardo. L'allevatore si scagliò contro Misty ed Emy, cercando di colpirle con la stecca, facendo perdere l'equilibrio ad entrambe. Quando stava per colpirle di nuovo, Gold fu colpito ad una mano con una pietra, facendogli cadere la stecca.
Burgundy stava per essere colpita da un pugno di Chicco, ma un Pikachu lo colpì con Codacciaio, facendogli perdere i sensi. Poco dopo le tre ragazze furono raggiunte da Ash e Paul. Nel frattemoi Gold recuperò la stecca e cercò di colpire Ash, ma lui si difese con la nodachi per poi colpirlo con l'impugnatura sulla nuca, facendogli perdere i sensi.
-Ragazze, state bene?- chiese Paul aiutando Emy e Misty ad alzarsi.
-Si, ora stiamo bene. Ma cos'è successo?- disse Burgundy confusa.
-Non lo sappiamo. Ci eravamo riuniti in camera mia, dopo io e Paul siamo andati a prendere qualcosa alle macchinette e quando siamo tornati non c'era nessuno!- spiegò Ash.
-Anche Kenny?-
-No, lui e Drew si stavano allenando e sono andati a cercare le altre. Penso che sia meglio raggiungerli!- esclamò Paul.
-Davvero un ottimo lavoro.- ammise un uomo con la divisa del Team Rocket e degli strani guanti. -Siete riusciti a fargli perdere i sensi, ma se pensate che io vi lasci andar via vi sbagliate di grosso!-



****



Wendy e Lucinda erano ormai esauste dal combattimento e Silver ne approfittò per colpire la mano della bionda, facendole cadere da mano la frusta, così Richie ne approfittò per colpirla quando questo fu colpito da una sfera d'energia blu-azzurra.
-Drew!- disse Vera sollevata, vedendo la figura familiare del suo rivale.
-A quanto vedo siamo arrivati in tempo!- esclamò Drew, felice di vedere che Vera e le altre stessero bene.
Appena finì di pronunciare la frase, Silver fu colpito alle spalle da Kenny con un bastone, facendo perdere i sensi al rosso.
Lucinda allora corse ad abbracciare Kenny, contenta di essere stata salvata da lui, mentre il castano arrossì leggermente.
-Mi dispiace interrompere il vostro momento romantico, ma la battaglia non è ancora finita!- li interruppe Wendy.



****



-Chi sei e cosa gli hai fatto?- tuonò Emy, facendo uscire il suo Ampharos dalla sua pokéball.
-Mi chiamo Archen ed ho ipnotizzato i vostri amici. Ora sono sotto il mio controllo.- rivelò l'uomo per poi concludere con una risata maligna.
-Quindi è colpa tua!- urlò Burgundy facendo uscire il suo Samurott. -Usa Conchilama.-
Samurott afferrò le due conchiglie sulle sue zampe anteriori e cercò di colpire l'uomo, che si difese con l'attacco Protezione di Hypno il quale colpì il suo avversario con Psichico.
Con uno scatto felino, Archen arrivò alle spalle di Burgundy e le toccò le spalle: dai guanti partì una forte scarica elettrica che fece perdere i sensi alla ragazza.
Ash allora si avvicinò all'uomo, cercando di colpirlo con un affondo di spada.
-No Ash, non farlo!- l'avvertì Misty.
Archen lo lasciò avvicinare e scansò l'attacco all'ultimo secondo, poi afferrò la lama con entrambe le mani, fulminando il povero Ash che cadde sulle ginocchia, paralizzato.
-Sei stato davvero un ingenuo, moccioso!- disse Archen divertito.
Nel frattempo Hypno usò Psichico per rubare le pokéball dei ragazzi per poi porgerle al suo allenatore, che lanciò uno sguardo gelido a Misty, Paul ed Emy.
-Siete finiti ragazzi.-
Prima che si potesse avvicinare ai tre ragazzi, l'uomo fu colpito violentemente da Jake con i suoi tonfa, facendolo sbattere contro un albero. Archen allora sorrise e lanciò un piccolo dardo elettrificato contro l'albino, paralizzandolo.
L'uomo allora si alzò ed iniziò a ridere, facendo raggelare il sangue nelle vene ai ragazzi. Avvicinò entrambe le mani, senza farle entrare in contatto, creando una sfera elettrica e prese la mira su Jake, intenzionato ad eliminarlo.
Paul, Misty ed Emy cercarono di aiutare Jake, ma Hypno fu più veloce di loro e li bloccò con Psichico, bloccando anche i loro pokémon. Ash cercò di rimettersi in piedi, ma i suoi muscoli erano ancora intorpiditi dalla scossa subita poco prima.
-Questa è la tua fine ragazzo.-
Jake allora sudò freddo e chiuse gli occhi, aspettando di essere colpito dalla sfera elettrica, e dopo l'unica cosa che sentì fu il suo corpo cadere a terra a causa dell'impatto.





****



Richie era riuscito a mettere al tappeto Lucinda, Kenny e Wendy, mentre il povero Drew si teneva a stento in piedi, cercando di far rinsavire i compagni ed allo stesso tempo proteggeva gli altri.
Con un forte calcio, Silver, appena rinvenuto, fece cadere Drew a terra mentre Richie stava per colpirlo con la spada, ma quando la lama aveva quasi raggiunto il viso del coordinatore, Richie si fermò e iniziò a guardarsi intorno, disorientato.
-Dove sono?- chiese il ragazzo spaesato.
Ma Richie non era l'unico ad essersi ripreso, anche Gary, Silver e Spighetto si erano risvegliati dall'ipnosi ed appena videro i loro amici feriti ed esausti li aiutarono.
-Ma cosa è successo?- domandò Silver confuso, aiutando Drew a rimettersi in piedi.
-Eravate sotto ipnosi e ci avete attaccato.- rispose Wendy mentre cercava di rimettersi in piedi.
-Grazie per averci fatto svegliare.- esclamò Spighetto grato.
-Noi non abbiamo fatto niente!- disse Iris.
-Allora devono essere stati gli altri a sconfiggere il pokémon che ci aveva ipnotizzato.- dedusse Gary.
Sia Aura che Drew spalancarono gli occhi e si voltarono l'uno verso l'altro, cercando di capire se avessero percepito la stessa cosa.
-L'hai sentito anche tu, vero?- chiese Drew ad Aura.
Lucario allora sorrise e si voltò verso la direzione in cui aveva percepito quell'aura, sorridendo entusiasta.
"Penso proprio di si. Andiamo forza!"
Appena finì di pronunciare questa frase, Aura iniziò a correre in quella direzione, volendo raggiungere al più presto quella meta.
Inizialmente tutti rimasero interdetti, non capendo di cosa stessero parlando Drew ed Aura, ma il coordinatore invece di spiegare agli altri cosa stesse succedendo, fece segno di seguirlo.



****



Stranamente anche se era finito a terra, non aveva sentito delle scosse elettriche colpirlo, ma soprattutto sarebbe dovuto cadere di schiena mentre era caduto di lato, quindi qualcuno l'aveva salvato. Rendendosi conto di ciò, l'albino si sforzò di aprire gli occhi per vedere chi fosse stato, ma l'unica cosa che riuscì a vedere fu Hypno messo al tappeto da un attacco Ripicca di un Mightyena.
Fissando il pokémon morso, Jake si accorse di averlo già visto e se la sua intuizione fosse esatta, la persona che l'aveva salvata poteva essere soltanto una.



****



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Ta-dan! Come vi ho promesso, sono riuscita a pubblicare il ventiquattresimo capitolo. Ho messo i link delle luci perché quando io le ho viste, me ne sono innamorata e mi hanno lasciato senza fiato, quindi mi sembrava giusto mostrarle anche a voi.
Ho deciso di pubblicare in anticipo questo capitolo perché questo inizialmente doveva essere il ventitreesimo capitolo, infatti ho terminato prima questo capitolo e poi ho incominciato a scrivere l'altro. Spero di avervi sorpreso con l'attacco dei stessi personaggi.
Era da molto tempo che volevo far usare delle armi ad alcuni personaggi, devo dire che è stato molto difficile trovare un'arma che potesse essere adatta a Lucinda e mentre vagavo su Wikipedia (stessa cosa per trovare la spada da far usare ad Ash) ho trovato finalmente quella perfetta. Per l'arma di Archen invece ho usato le armi usate in “La leggenda di Korra” (seguito di Avatar: la leggenda di Aang).

Dopo aver finito di ciarlare (se non la smetto non finisce più il capitolo), passo ai ringraziamenti:
Ringrazio i miei affezionati recensori, ovvero
Dark Legend Trainer e Nice to meet you, un capitolo senza le vostre recensioni sarebbe come un mondo senza nutella;
Ringrazio anche
A m e t h y s t e hola1994 per aver inserito la storia tra le ricordate;
E ringrazio anche tutti quelli che leggono la mia storia

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Capitolo 25
*** Passato ***



-Charlie.- sussurrò Jake dolorante.
-A quanto pare sono tornata al momento giusto.- disse Charlie tenendo gli occhi fissi sul nemico, cercando di non perderlo di vista.
-Cosa credi di fare contro di me, mocciosa?- tuonò Archen con freddezza, facendo uscire i suoi due Houndoom.
Uno di loro attaccò con Fuococarica Noir che schivò l'attacco e rispose con Sdoppiatore.
L'altro Houndoom invece lanciò una potente fiammata verso Charlie. La ragazza sorrise, prese una pokéball e l'aprì poco prima di essere investita dalle fiamme. Ash e gli altri guardarono la scena sconcertati, vedendo la ragazza essere investita dalle fiamme; ma quando pensarono al peggio, le fiamme iniziarono a diratarsi, facendo uscire dei magnifici petali rossi in fiamme.
Ma i petali non furono gli unici ad uscire dalle fiamme: poco dopo ne uscì anche Charlie che avanzava verso Archen, estrasse una katana completamente nera da sotto il suo cappotto e lo attaccò con un potente fendente bloccato da Archen con gli avambracci.
Nel frattempo Liligant attaccò Houndoom con Petalodanza e subito dopo lo colpì ripetutamente con Taglio, senza dargli tempo per contrattaccare.
-Hai scelto l'arma sbagliata per attaccarmi, ragazzina!- rise l'uomo. 
Archen afferrò con entrambe le mani la lama della spada, ma, contro ogni sua previsione, Charlie non fu fulminata. L'allevatrice allora sorrise per poi colpire l'uomo con un calcio allo stomaco, facendolo indietreggiare e cadere a terra. Tutti quanti guardarono la scena stupiti: come aveva fatto Charlie a non essere fulminata da quei guanti, come era successo ad Ash?
-Come hai fatto?- ringhiò Archen irritato.
-Pensavo che tu lo sapessi: il legno è un cattivo conduttore d'elettricità.- rispose Charlie con un sorriso spavaldo.
-Pensi davvero di potermi battere con una spada di legno? Illusa.- esclamò l'uomo.
Mentre stava a terra, Archen diede un poderoso calcio all'impugnatura della katana della ragazza, disarmandola,  facendo cadere l'arma lontana dalla proprietaria, per poi colpire anche Charlie facendola indietreggiare. Subito dopo Archen si alzò e lanciò dei dardi paralizzanti contro Charlie.
Paul, ormai libero di muoversi, si guardò intorno, cercando qualcosa che gli potesse essere utile e notò che da una delle tasche di Gold uscivano delle carte. Non trovando nient'altro, Paul prese una decina di carte e le lanciò verso i dardi, riuscendo a colpirli tutti.
-Stupido impiccione!- esclamò Archen, lanciando una scossa elettrica verso Paul.
Ash spinse il compagno a terra, facendo evitare ad entrambi la scossa che colpì il muro alle loro spalle.
-Stai bene Paul?- 
-Si, grazie Ash!- rispose Paul grato, continuando ad osservare la battaglia.
-Grazie per aver aiutato Charlie.- dichiarò Ash grato.
Notando dove fosse la katana, Misty corse verso di essa e la lanciò a Charlie. Nel frattempo Archen aveva caricato al massimo i suoi guanti e lanciò una potente scossa elettrica verso l'allevatrice, ma lei lo riuscì ad evitare abbassandosi.
Charlie però non aveva notato che dietro di lei c'era Jake, ancora paralizzato. L'unica a notarlo fu Emy ordinò al suo Ampharos di pararsi dinnanzi all'albino.
-Ampharos usa Sottocarica!-
Il pokémon luce si mise in posizione difensiva e parò l'attacco elettrico senza subire molti danni. Ampharos si voltò per vedere come stesse Jake per poi prenderlo sulle proprie spalle, portandolo al sicuro vicino agli altri.
-Voglio darti due consigli.- disse Charlie tutt'ad un tratto ad Archen.
L'uomo lanciò altri dardi verso Charlie, ma lei si difese con la sua katana avvicinandosi ad Archen.
-Uno, non sottovalutare mai il proprio avversario.-
Archen allora caricò un pugno elettrico, ma Charlie lo evitò indietreggiando.Capendo di avere l'occasione giusta per attaccarlo, lo colpì con un  rapido fendente, facendo cadere a terra il suo avversario.
-Due, non attaccare mai le persone a me care.- affermò Charlie seria.
Poco dopo Archen perse i sensi. Charlie fece un fischio e Joltik saltò da un lampione poco distante per poi atterrare vicino ad Archen, bloccandolo con Millebave. 
"Charlie!" esclamò Aura, saltando addosso a Charlie.
Nonostante fosse stata colta di sorpresa, l'allevatrice ricambiò immediatamente l'abbraccio di Aura, avendo sentito la sua mancanza . Poco dopo furono raggiunti anche dagli altri che accolsero con allegria l'allevatrice.
-Tu devi essere Richie, giusto? Piacere, io sono Charlie, la sorella di Ash.- si presentò Charlie porgendo la mano al castano.
-Piacere mio, ma come fai a sapere io chi sono?- chiese Richie confuso, stringendole la mano.
-Ash mi ha parlato di te quando lo chiamavo.- spiegò la ragazza.
Dopo essersi presentata si ricordò di Jake, si avvicinò a lui per vedere come stesse e, notando che non fosse più paralizzato, gli porse la mano.
-Come stai?- chiese Charlie preoccupata.
L'albino ignorò l'allevatrice, si alzò per poi allontanarsi.
-Potresti anche ringraziarla!- urlò Emy irritata.
-Beh ora siamo pari, no?- dichiarò Jake atono. -Non è per questo che mi hai aiutato?-
-No, l'ho fatto perché sei un mio amico!- rispose Charlie malinconica.
-Amici?- esclamò Jake con sarcasmo, voltandosi verso Charlie. -Io e te non siamo più amici.-
-Fattene una ragione, io ti ho sempre considerato il mio migliore amico e questo non cambierà mai!- ammise Charlie decisa.
Jake si stupì di quella frase, non aspettandosi quelle parole da Charlie che lo resero felice. Il ragazzo allora si voltò, dando le spalle agli altri, nascondendo il sorriso malinconico.
-Devi essere davvero una stupida per considerarmi il tuo migliore amico.- concluse Jake con tono distaccato, allontanandosi.
Dopo aver osservato quella scena, Ash ebbe una nuova visione:


"-Papà!- urlò una bambina di sette anni tra le lacrime.
La bambina corse verso il cumulo di detriti dove poco prima c'era suo padre ed iniziò a scavare, graffiandosi le mani cercando di liberarlo mentre le lacrime e i suoi capelli le offuscavano la vista. La piccola Riolu che l'aveva protetta corse verso la bambina e l'aiutò a scavare, riuscendo a liberare un braccio ed il viso dell'uomo che riuscì solamente a pronunciare poche parole alla figlia.
-Ti voglio bene Charlie e non perdere mai il tuo sorriso.- sussurrò l'uomo sorridendo, scostando i capelli dal viso della figlia per poi esalare l'ultimo respiro.
-Papà svegliati.- urlò Charlie continuando a togliere le pietre da sopra il corpo del padre, ignorando il dolore e le ferite alle mani.
Poco dopo un bambino dai capelli bianchi di nove anni corse verso Charlie e l'allontanò dal corpo dell'uomo. Charlie continuava ad agitarsi e il bambino la fece voltare per poi abbracciarla forte, accarezzandole i capelli con dolcezza cercando di farla calmare. Un piccolo Zorua corse verso Riolu e strusciò il suo musetto su quello dell'altro pokémon cercando di consolarlo. Un uomo con i capelli bianchi e gli occhi viola invece corse verso il padre della bambina e, notando che era morto, scosse la testa sconsolato.
-Dobbiamo aiutare il mio papà, Jake.- disse Charlie mentre cercava di liberarsi di Jake.
-Jack è morto.- singhizzò Jake, iniziando anche lui a piangere.
La bambina pianse ancora più forte, nascondendo il proprio viso sulla spalla dell'amico, stringendolo più forte, cercando sostegno e conforto.
Invece di cercare di farla smettere di piangere, Jake le accarezzò la testa e la fece sfogare: nonostante non volesse veder piangere l'amica, preferiva che si sfogasse piuttosto che si tenesse tutto dentro.
-è colpa mia. Se non mi avesse salvata, lui poteva salvarsi.- disse la bambina con la bocca impastata dalle lacrime, con voce rotta.
-Se la pensi così allora devi vivere una vita felice, sia per te che per tuo padre!- urlò Jake stringendo l'amica. -E poi se fossi morta tu, saremmo noi e tuo padre a piangere e soffrire.-
A quelle parole Charlie iniziò a calmarsi ed a farsi cullare dall'amico, addormentandosi piangendo, ma con il cuore più leggero, non sentendo più i sensi di colpa.
**
Jake si trovava davanti ad una tomba e piangeva, la lapide con una donna dai capelli candidi come la neve e gli occhi rosso fuoco su cui era  inciso il nome Yuki Shiro. Poco dopo il ragazzo sentì dei rumori e si girò, vedendo Charlie con gli occhi gonfi e un mazzo di gigli in mano.
-Cosa ci fai qui?- domandò con freddezza l'albino, guardandola con rabbia.    
-Sono venuta a portare dei fiori alla signora Yuki ed a vedere come stai.- pigolò Charlotte con voce tremante, porgendogli i fiori.
-Come vuoi che stia? Quello che è successo è solo colpa tua. Vattene via e non farti più vedere.- urlò Jake tra le lacrime, buttandole il mazzo di fiori in faccia.
Charlie abbassò la testa, stringendo una mano all'altezza del cuore, sentendo i sensi di colpa riaffiorare e la solitudine per aver perso il suo migliore amico. La ragazza si voltò per nascondere le sue lacrime.
-Mi dispiace tanto, scusami.- disse Charlie con la voce piena di tristezza e dolore.
Subito dopo aver detto ciò Charlie scappò via senza sapere dove andare e con la vista offuscata dalle lacrime che continuavano imperterrite a bagnarle il viso.
Jake non fece nulla, ma nonostante la rabbia e la tristezza fossero ancora vivi dentro di sè, gli si spezzò il cuore sentendo la voce di Charlie così sofferente: nemmeno quando morì suo padre aveva usato quel tono.
Da quel momento Jake seppe che la loro amicizia era ormai in frantumi e soltanto in seguito capì il suo sbaglio. "



Poco prima che Jake si fosse allontanato del tutto Charlie sussurrò uno -Scusami-, ma gli unici a sentirlo furono Jake, il Pikachu di Ash ed Emy.
Il topino elettrico corse verso Charlie saltandole sulla spalla e strusciando la sua guancia contro quella dell'allevatrice per consolarla.
-Grazie mille Pikachu.- sussurrò Charlie con tono sofferente.
Dopo aver detto ciò, nascose tutti quei sentimenti dentro di sè e decise di comportarsi come tutti i giorni. 

****

Appena arrivarono in Accademia decisero di portare i tre ragazzi privi di senso nelle loro camere e spiegargli cosa fosse successo la mattina successiva.
Charlie invece si separò dal gruppo per portare all'infermeria pokémon Flare, esausto per il viaggio fatto per arrivare a Septer City. Dopo aver consegnato i suoi pokémon, Charlie andò in biblioteca, sapendo che a quell'ora non ci fosse nessuno, e si buttò a peso morto su una delle poltrone poste d'innanzi un piccolo caminetto.
La discussione con Jake le aveva fatto affiorare ricordi che preferiva non riportare alla mente, ma soprattutto sentì di nuovo i sensi di colpa che gravavano sul suo cuore, facendole quasi mancare l'aria. Pensando che la sala fosse vuota, Charlie lasciò cadere delle lacrime dai suoi occhi senza curarsene, ma un tonfo la fece sobbalzare, così si asciugò subito le lacrime e si voltò di scatto per vedere chi fosse.
-Scusa, non volevo.- disse Emy a disagio, non sapendo che dire.
Le due ragazze si guardarono negli occhi con evidente disagio, poiché non erano mai andate molto d'accordo.
-Non preoccuparti, non hai fatto nulla.- affermò Charlie cercando di sembrare calma, ma la voce tremante e gli occhi lucidi la tradivano.
Entrambe rimasero in religioso silenzio, non sapendo che dire o che fare in quell'occasione. L'unico suono che sembrava quasi rimbombare in quel profondo silenzio era lo scoppettìo delle fiamme ed i respiri delle due ragazze.
-Non dovresti raccoglierlo?- chiese Charlie, rompendo il silenzio.
Emy sobbalzò sentendola parlare e, non capendo a cosa si riferisse, la guardò confusa. La distrazione della rossa fece sorridere la più giovane, anche se era un sorriso appena accennato.
-Parlavo del libro caduto.- specificò, usando un tono più rilassato.
-Ah, già. Il libro!- 
Emy si abbassò per raccogliere il libro e stava per uscire, ma qualcosa la bloccò: Charlie non le era mai stata molto simpatica, soprattutto perché riusciva sempre a ribattere ogni cosa lei dicesse, ma non se la sentiva di lasciarla sola in quello stato, infondo l'aveva salvata quel giorno.
La rossa allora tornò sui suoi passi per poi sedersi sulla poltrona vicino a quella di Charlie e, tenendo lo sguardo fisso sul caminetto, iniziò a parlare.
-Grazie.- esordì Emy.
-Non devi ringraziarmi, non ho fatto niente di che.- ribattè Charlie con un sorriso dolce, ma anche triste.
-Ma che brutto vizio hai.- esclamò Emy seccata, sorprendendo l'allevatrice. -Può essere che hai sempre da ridire su quello che dico io!-
Non aspettandosi minimamente una risposta del genere, Charlie rise. La rossa allora si offese alla reazione dell'altra, pensando che la stesse prendendo in giro.
-Io ti ringrazio e tu mi ripaghi prendendoti gioco di me?!- esplose Emy arrabbiata.
-Scusa io non volevo offenderti.- si spiegò Charlie gioiosamente. -E che non mi aspettavo proprio una risposta del genere e, a dirla tutta, penso che tu abbia ragione. Ma devi ammettere anche che spesso sei tu ad incominciare.- 
-Su questo non posso darti torto.- affermò Emy ridendo. 
Appena smisero di ridere Emy stese una mano a Charlie, come simbolo della fine delle ostilità. La più piccola inizialmente si stupì, ma, nonostante ciò, strinse volentieri
-Grazie. Mi serviva proprio una distrazione.- disse Charlie sorridendole grata.
-Ma che grazie, guarda che mi devi pagare!- esclamò Emy ironicamente.
-Avara!- rispose l'allevatrice cacciando giocosamente la lingua. -La mia compagnia ti sta già influenzando.-

****

Essendosi procurata molti tagli durante il combattimento con Richie ed essendo vuota l'infermeria, Wendy prese il kit di pronto soccorso e cercò di medicarsi alla bell'e meglio.
Quando Gary entrò in infermeria per medicarsi scoppiò a ridere, poiché ogni volta Wendy stringesse una benda se ne scioglieva un'altra.
-Cos'hai tanto da ridere?- chiese Wendy, ingarbugliandosi con le bende.
-Sembri uno Skitty che ha litigato con un rotolo di carta igienica.- rispose Gary continuando a ridere.
Notando le difficoltà dell'amica, il castano la liberò dalle bende, prese un batuffolo di cotone ed acqua ossigenata ed iniziò a disinfettarl le ferite.
-Ahia, brucia!- piagnucolò Wendy.
-Mi correggo, sei una bambina di cinque anni.- la prese in giro il giovane Oak.
-Faccio la brava solo se mi dai un lecca-lecca!- disse Wendy con la voce in farsetto.
-Prima ti devo medicare però.- esclamò Gary ridacchiando.
Gary allora continuò a medicarle le ferite, stando attento ad essere il più delicato possibile, non facendo lamentare la paziente. Dopo che ebbe finito di medicarla, Gary stava per andarsene, ma fu fermato da Wendy.
-Dove vai? Non eri venuto qui per farti medicare?- 
-Si, ma non è nulla di grave non preoccuparti. Mi fa solo un po' male la caviglia.-
Poco convinta della risposta di Gary, Wendy lo spinse con poco garbo sul lettino e si abbassò per controllargli le caviglie, notando che una di esse era distorta.
La ragazza allora gli mise un po' di crema antinfiammatoria sulla caviglia lesa per poi bendarla con cura. Appena terminò di mettere la benda, prese una busta di ghiaccio secco e la poggiò sopra la ferita, facendo emettere a Gary un piccolo lamento.
-Lo so che è un po' fastidioso, ma questo ti aiuterà a guarire prima.- disse Wendy.
-Come fai a saperlo?- chiese Gary scettico.
-Mi è successa la stessa cosa un anno fa!- spiegò la ragazza, mantenendo la borsa del ghiaccio sulla caviglia.
-Beh, almeno non sono diventato una mummia.- ironizzò Gary.
Wendy allora diede uno scappellotto sulla testa di Gary per vendicarsi.
-Così impari, mai offendere qualcuno di più forte di te.-
Gary allora bloccò la ragazza e l'attaccò con la sua tecnica micidiale: il solletico. Iniziò a solleticarle la pancia e Wendy scoppiò a ridere, non riuscendosi a trattenere, e cercò inutilmente di liberarsi, ma l'altro era più forte.
-Lasciami, lasciami!- protestò Wendy tra le risate cercando di liberarsi.
-Solo se mi supplichi.- la ricattò Gary con un sorriso vittorioso, sicuro che la ragazza si sarebbe arresa. Contro le sue aspettative, Wendy si morse il labbro inferiore, provando con tutte le sue forze a non ridere ed ad arrendersi.
Gary allora iniziò a farle il solletico sotto le braccia, facendola ridere più forte di prima.
-Ok, mi arrendo. Ti supplico, lasciami andare.- disse tra le risate Wendy, cercando di usare un tono supplichevole.
-Per questa volta avrò pietà di te.- esclamò Gary magnanimo, liberandola.
-Sei proprio un'idiota.- affermò Wendy scuotendo la testa.
-Posso catturarti di nuovo Zephyr e non ti libererò tanto facilmente.-disse Gary con tono fintamente freddo.
-Che bello, mi terrai stretta tra le tue braccia. Mi batte forte il cuore solo a pensarsi.- squittì Wendy ironicamente, fingendosi un'ochetta.
-Non sai quante ragazze vorrebbero stare al tuo posto Wendy.- gongolò il castano.
-Wow che originalità! Hai usato la battuta squallida usata in tutti i film di basso livello.- commentò Wendy con superiorità.
-Non che la tua sia stata molto originale.- ribattè Gary.
-Così mi spezzi il cuore! Io ti rivelo i miei sentimenti e tu mi tratti così freddamente.- piagnucolò Wendy, per poi scoppiare a ridere. -Comunque hai ragione, era squallida.-

****

Ash era subito corso al club di kendo, indossò velocemente la divisa ed iniziò ad allenarsi, colpendo con furia un manichino che solitamente usava per allenarsi.
Dopo qualche colpo troppo violento, lo shinrai si spezzò ed Ash lo gettò a terra violentemente, facendo preoccupare il suo Pikachu che iniziò a squittire, cercando di calmare il suo allenatore.
Il corvino si tolse il men e lo lanciò frustrato per poi sedersi a terra, appoggiando le spalle al muro con uno sguardo furioso. 
-Ti sembra il modo di comportarti, Ash Ketchum.- urlò Misty arrabbiata.
-Non è il momento Misty. Voglio stare da solo.- affermò Ash con freddezza.
Sentendo il tono di voce dell'amico, Misty si sorprese, ma non se ne andò, anzi si sedette vicino ad Ash, accarezzando Pikachu.
-Che hai?- chiese Misty dolcemente.
-Sto benissimo, voglio solo essere lasciato solo.- ribadì Ash con il capo chino.
-Ash io non me ne vado fin quando non mi dici cosa ti preoccupa, chiaro? E non permetterti di dire che non hai nulla!- dichiarò la ragazza con tono autoritario, per poi posare una mano sulla sua guardandolo dolcemente. -Non tenerti tutto dentro e dimmi cosa ti preoccupa.- 
Sentendo quelle parole ed il tepore che gli trasmetteva la mano di Misty, si calmò e le  strinse la mano.
-Ho avuto una visione, anzi due.- esordì Ash triste.
-Cos'hai visto?- chiese Misty pacatamente, anche se era preoccupata.
-Erano visioni del passato: in una Jake consolava Charlie per la morte di mio padre.- continuò Ash con voce tremula, per poi deglutire ed andare avanti. -Nella seconda invece Charlie stava soffrendo moltissimo, non l'avevo mai vista in quello stato. Non so cos'era successo, ma Jake l'allontanava con parole cariche di rabbia, dicendole che era colpa sua.-
Quando terminò il racconto Ash aveva uno sguardo carico di rabbia, quella che provava per Jake per aver fatto stare così male sua sorella, e strinse troppo forte la mano di Misty che gemette per il dolore.
Quando sentì quel lamentò lasciò subito la mano di Misty, guardandola dispiaciuto.
-Scusami.- sussurrò Ash, abbassando lo sguardo, colpevole.
-Non preoccuparti Ash.- disse Misty con gentilezza per poi alzarsi. -Non so cosa sia successo a loro, ma penso che sia meglio non intromettersi, potresti peggiorare le cose e far soffrire Charlie.- 
-Cioè dovrei rimanere in disparte mentre mia sorella sta male, è questo che vuoi dire?- urlò Ash sconvolto, alzandosi di scatto per fronteggiare Misty.
-Ash non puoi intrometterti nella sua vita senza il suo permesso. L'unica cosa che puoi fare è aspettare che sia lei a parlartene.-
-Ma se non l'ha fatto in questi nove anni, perché dovrebbe farlo ora?-
-Allora parla con lei, falla sfogare, ma non devi far altro.- disse MIsty con calma, cercando di calmare l'amico. -So che vorresti farla pagare a Jake, è comprensibile, ma non conosci tutti i fatti, potrebbe esserci di più dietro il loro litigio.-
Ash allora sospirò e si calmò. Era arrabbiato molto con Jake e gli avrebbe spaccato volentieri la faccia, ma sapeva benissimo che Misty aveva ragione, quindi decise di seguire il suo consiglio e andare da Charlie per parlarle, sperando che funzionasse.

****

Si trovava di fronte a quella porta dannata porta da più di cinque minuti, fissando il 215 inciso sulla porta, indeciso se bussare o meno. Notando il tentennamento del suo allenatore, Pikachu si sporse dalla spalla di Ash e bussò alla porta, ma non ricevettero risposta.
Acquistato nuovamente la sua determinazione, Ash iniziò a bussare violentemente sulla porta, rischiando di buttare la porta a terra, ma fortunatamente non fu distrutta perché Iris l'aprì, lanciandogli un'occhiata furiosa.
-Cavolo Ash, ti sembra il modo di bussare?- tuonò la domadraghi irritata.
-C'è Charlie?- chiese Ash, ignorando completamente ciò che le aveva detto Iris.
-No, non c'è. Mi ha detto che andava in biblioteca.- rispose Iris scocciata.
Non diede nemmeno il tempo di concludere la frase che Ash iniziò a correre verso la biblioteca, intenzionato a parlare con sua sorella, ma quando arrivò la trovò appisolata sulla poltrona con la testa appoggiata sulla spalla di Emy, anch'essa addormentata.
Vedendo l'espressione beata e tranquilla, Ash non ebbe il coraggio di svegliarla, così fece segno a Pikachu di far silenzio ed uscirono dalla sala.
-Pikachu, secondo te dovrei chiedere a Charlie cos'è successo?- chiese Ash pensieroso, appena trovata la sua calma.
Dopo aver visto che sua sorella era rilassata, ebbe dei dubbi su cosa fare. Probabilmente aveva ingigantito la questione, pensando che fosse qualcosa di molto grave, mentre era solo uno sciocco litigio. Se fosse stato qualcosa di grave, sua sorella gliene avrebbe parlato; nonostante ebbe questi pensieri, non lo convincevano molto.
Pikachu scosse la testa a destra e a manca, in segno di negazione.
-Quindi pensi che sia meglio aspettare che lo faccia lei.- sussurrò Ash.

****

Ed eccoci alla fine del venticinquesimo capitolo. Spero di essere riuscita a sorprendervi con il particolare intervento di Paul e della nuova amicizia tra Emy e Charlie (sono sicura che non ve lo aspettavate).
Ash ha avuto una nuova visione riguardo il passato di sua sorella che parlava dell'amicizia tra Charlie e Jake, mostrando anche la fine della loro amicizia. Chi sarà Yuki Shiro? Di cosa è incolpata Charlie da Jake? Perché quella si scusa con il suo ex amico? 
Queste domande, sfortunatamente, non avranno subito risposta, ma verranno rivelate solo in seguito.
Ringrazio infinitamente Dark Legend Trainer, Nice to meet you e Lola22 per aver recensito la mia storia.
Voglio ringraziare anche tutti coloro che leggono la mia storia e li esorto a recensirla.
Alla prossima settimana ed un abbraccio a tutti voi :D
 
 
 
 
 

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Capitolo 26
*** Aparctias City ***


-Driiing, driing!-
Seppellito sotto le coperte, Ash mugugnò infastidito e iniziò cercare con la mano la sua “amata” sveglia per spegnerla, ma il rumore continuava a persistere. Nel frattempo Pikachu uscì da sotto le coperte e si stiracchiò per poi passare la fonte di quel suono, ovvero il telefono, al proprio allenatore.
Ash prese il telefono dalle zampe del suo compagno d'avventura, portandolo sotto le coperte e leggere il messaggio ricevuto, così da far smettere di suonare quell'aggeggio infernale.
“Vieni insieme a Gary al bar dell'Accademia. Charlie :D”
Nonostante fosse stato inviato da sua sorella, Ash decise d'ignorare il messaggio e  tornò a dormire, ma Charlie, conoscendo suo fratello, aveva inviato un messaggio anche al suo compagno di stanza.
Al suono del proprio telefono, Gary sbuffò per poi alzarsi e prendere il telefono, stropicciandosi gli occhi per mettere a fuoco le parole.
"Fai alzare quello stupido di mio fratello, se è necessario anche con la forza, e venite qui!"
Dopo aver letto il messaggio ricevuto, Gary si alzò dal letto sbadigliando e cercò di far svegliare Ash il quale, invece di mettersi in piedi, nascose maggiormente la testa sotto le coperte, voltando le spalle all'amico. Il giovane Oak sbuffò scocciato ed afferrò le coperte dell'amico, tirandole con forza, scoprendo il corvino che lanciò un urlo poco virile.
-Gary sei uno stronzo!- urlò Ash adirato, mentre tremava a causa del freddo improvviso.
-Alzati, su! Dobbiamo andare al bar, Charlie ci aspetta!- disse Gary, trattenendo le risate alla vista della reazione dell'amico.
Ash si alzò dal letto per poi correre verso il letto del castano, buttandosi sotto le coperte per poi continuare a sonnecchiare al calduccio. Gary e Pikachu sospirarono sconsolati e si guardarono negli occhi, per vedere se avessero avuto entrambi la stessa idea, sorridendo diabolicamente. 
Il topo giallo accumulò l'elettricità fino ad emettere delle piccole scintille dalle sue gote rosse e colpì con un potentissimo attacco Fulmine il corvino, facendo svegliare completamente il suo allenatore e facendolo cadere dal letto.
Pikachu si avvicinò ad Ash e lo guardò severamente, mentre emetteva delle scariche elettriche che non facevano presagire nulla di buono.
-Ho capito, mi sono alzato Pikachu, vedi?- esclamò Ash un po' impaurito, mettendosi immadiatamente in piedi.

**

-Adesso ci spieghi perché ci hai fatto venire qui così presto?- domandò Misty irritata.
-Avete qualcosa da fare per le vacanze natalizie?-chiese Charlie.
Tutti quanti risposero negativamente a questa domanda, guardandola con rabbia per averli buttati giù dal letto solo per far loro quella stupida domanda. L'unico entusiasta della chiamata improvvisa della ragazza era Pikachu che, appena vide la bottiglietta di ketchup, le lanciò uno sguardo innamorato ed iniziò a mangiare pian piano la salsa, emettendo ogni tanto uno squittìo estasiato.
-Allora che ne dite di andare a Aparctias City?- disse Charlie sorridente.
-Hai detto Aparctias City? Non penso che possiamo andarci senza una prenotazione.- esclamò Drew, escludendo sul nascere la proposta dell'amica.
-Non preoccuparti per questo. Ho già prenotato per tutti noi!- spiegò l'allevatrice.
-Quindi passeremo le vacanze lì? Sei grande Charlie!- esultò Vera al settimo cielo, saltandole addosso.
-Come mai tutto quest'entusiasmo? È una città  come un'altra.- sbadigliò Ash.
-Invece ti sbagli, d'inverno è la meta più popolare di tutta la regione di Hoenn. Stazioni sciistiche, ristoranti, alberghi e persino delle spa.... è una meraviglia.- dichiarò Lucinda estasiata, fantasticando. 
-Ti sarà costato un mucchio di soldi organizzare questa vacanza. Sei sicura che puoi permettertelo?- chiese Emy sorpresa.
Charlie scosse la testa e sorrise dolcemente. Era davvero contenta che lei ed Emy fossero diventate amiche: all'inizio le era sembrata una ragazza acida ed antipatica, soprattutto perché era conscia della cotta di Emy per Paul, ma dopo averla conosciuta aveva scoperto il lato gentile  della rossa.
Tutti quanti si voltarono verso l'allevatrice, osservandola preoccupati e curiosi per le spese affrontate da lei.
-Non ho avuto nessuna difficoltà.- rispose Charlie, rassicurandoli.
-Da quando voi due andate così d'accordo?- esclamò Gold scioccato.
Dopo detto ciò, l'allevatore rimase paralizzato per lo shock, con un braccio steso che indicava le due ragazze e la bocca spalancata, per poi riprendersi grazie ad una "delicata" sberla sulla nuca da parte di Silver, facendo quasi cadere a terra il povero Gold.
-Beh, abbiamo parlato un po' ed abbiamo deciso di seppellire l'ascia di guerra.-ammise la rossa un po' imbarazzata.
-Sono contento che siate diventate amiche!- disse Kenny felice.
Mentre stavano discutendo di Aparctias City e cosa fare appena arrivati lì, Wendy si pose una domanda importante che nessuno aveva ancora posto all'aica.
-Charlie, quando dobbiamo partire?- domandò Wendy.
L'allevatrice guardò l'orologio, poi si voltò verso il gruppetto.
-Tra tre ore viene un autobus che ci porterà alla stazione. Lì dobbiamo prendere il treno per raggiungere Aparctias City.-
-Cosa? La partenza è oggi?- urlarono in coro.
-Scusa, ma cosa aspettavi a dircelo?- esclamò Misty irritata.
-Volevo farvi una sorpresa.- rispose Charlie un po' dispiaciuta per averli avvertiti prima.
Anche se erano un po' innervositi per essere stati avvertiti all'ultimo momento, ma non riuscirono ad essere arrabbiati con loro poiché l'aveva fatto a fin di bene

 
**

Era da poco passata l'ora di pranzo quando il gruppetto arrivò in città. A differenza di Septer City, questa città era completamente ricoperta di neve. Il centro cittadino era abbastanza piccolo: una piccola stazione di polizia, qualche piccolo negozietto, un Centro Pokémon e dei piccoli condomini con il tetto a spiovente.
Qualche metro più avanti invece vi era una funivia che portava alle varie stazioni sciistiche. Dietro una di essa si trovava un enorme albergo in stile rustico e, poco distante vi erano delle stupende baite, connesse all'albergo. Se si saliva maggiormente con la funivia si poteva accedere alle piste da sci. Quando arrivarono all'albergo rimasero tutti senza parole: anche se in stile rustico, l'albergo era molto lussuoso ed il camino presente nella hall rendeva l'ambiente più caldo ed accogliente. In mezzo alla sala si trovava un bellissimo albero di Natale con delle palline bianche ed argentate con delle piccole luci bianche. Su tutte le colonne e le ringhiere dell'albergo vi erano intrecciati dei boa rossi e verdi decorati con delle stelle di Natale.
Appena si registrarono alla reception, uno dei dipendenti della struttura li accompagnò mostrando loro la strada, mentre altri dipendenti presero i loro bagagli. Charlie non aveva prenotato delle stanze, come avevano pensato fino ad ora, ma aveva affittato un'enorme baita di tre piani.
All'interno di essa vi era un salone con un piccolo camino, dei tavolini, dei divanetti ed una televisione a schermo piatto connessa ad una console di videogame e ad un lettore dvd; dal lato opposto della camera vi era un enorme tavolo che poteva ospitare anche una trentina di persone e, per la gioia di Spighetto, una cucina molto attrezzata.
Vicino alle scale per il piano superiore c'era uno stupendo albero di Natale, mentre sui due piani restanti vi erano le camere da letto. 
-È tutto per noi?- domandò Richie entusiasto.
-No, ci saranno anche altri ospiti. Arriveranno dopodomani, alla Vigilia di Natale- rispose Charlie dispiaciuta.
-È un vero peccato che Chicco e Burgundy non siano venuti.- esclamò l'intenditore mentre osservava la cucina.
-Beh, anche io al posto loro non sarei venuta. Infondo volevano fare una vacanza da soli.- disse Emy maliziosa.
-E perché? Si sarebbero divertiti di più insieme a noi, più siamo e meglio è.- affermò Ash, non capendo minimamente cosa intendesse la rossa.
-Diciamo che nel loro caso quel proverbio non vale.- spiegò vagamente Vera.
-In che senso, scusa?- chiesero Ash e Spighetto all'unisono.
-Non capireste. Siete solo dei ragazzini.- sospirò Iris scuotendo la testa sconsolata.
-Ehi! Noi due siamo più grandi di te. Non ho ragione?- disse Ash indispettito, chiedendo agli altri la loro opinione.
Quando i due ragazzi si voltarono verso i compagni notarono le loro reazioni: c'era chi, come Emy, ignorò la domanda, altri invece, come Vera, sospirarono scuotendo la testa a destra ed a manca, altri ancora, come Misty, si colpirono la fronte con il palmo della mano.
-Meglio che lasciamo perdere e che sistemiamo i bagagli.- disse infine Gary sospirando, mettendo fine alla scena.
Dopo che tutti quanti sistemarono i propri bagagli, scesero nuovamente al piano terra e si sedettero sui divani, aspettando gli altri per poi pensare a cosa fare nel pomeriggio. Il primo a proporre un'attività fu Richie.
-Allora che ne dite di andare in avanscoperta?- propose Richie agli amici.
-Ottima idea!- rispose Wendy.
-Voi andate, io voglio andare a pattinare sul ghiaccio!- disse Charlie entusiasta.
-Credo che verrò anch'io! Ho proprio voglia di fare un po' di movimento, dopo essere stato seduto per così tanto tempo durante il viaggio.- esclamò Kenny, stendendo le braccia in alto per sgranchirsi i muscoli intorpiditi
-Allora ci vediamo più tardi nella Hall.- affermò Misty, salutando i due.
Così mentre Kenny e Charlie si dirigevano verso il laghetto poco distante dall'hotel, gli altri andarono verso l'edificio centrale.
Arrivati nella sala centrale, Wendy si diresse verso la bacheca,notando un foglio su cui vi erano trascritti i giorni e le ore di apertura delle terme per poi correre verso gli altri euforica.
-Ragazzi andiamo alle terme!- disse Wendy entusiasta, saltellando sul posto.
-Mi sorprende che tu abbia avuto un'ottima idea Wendy.- la stuzzicò Gary.
-Davvero divertente Gary.- rispose Wendy con sarcasmo. -Sei divertente come un pugno nello stomaco.-
-Attenta Wendy, ricordati che conosco il tuo punto debole.- ribattè il castano, muovendo le dita come se volesse farle il solletico.
La biondina allora rise e si nascose dietro Emy, usandola come scudo, guadagnandosi un'occhiata stupita da parte del suo scudo umano.
-Aiuto, mi vuole attaccare!- disse Wendy, fingendosi terrorizzata.
-E ti nascondi dietro di me per difenderti?- domandò Emy ridendo, cercando di usare un tono autoritario.
-Meglio te che me.- spiegò la ragazza sorridendo innocentemente.

 
**

-Ci voleva proprio un bel bagno alle terme.- esclamò Lucinda estasiata, tirando un sospiro di sollievo.
-Dovremmo proprio ringraziare Charlie come si deve. È merito suo se siamo potuti venire qui.- disse Emy mentre appogiava la testa sul bordo della vasca, rilassandosi.
-Io non posso ancora credere che tu e Charlie andiate d'accordo.- affermò Wendy fissando la rossa.
Sentendosi offesa, Emy sobbalzò e la fissò in modo truce, mentre una piccola vena sulla sua tempia incominciò a pulsare.
-Perché scusa? Vorresti forse dire che sono antipatica?- domandò l'altra irritata.
Capendo il malinteso creatosi, la biondina scosse lentamente la testa in segno di negazione e spiegò il motivo della sua precedente affermazione.
-No, non intendevo questo. Il motivo per cui sono stupita è perché voi siete rivali in amore, cosa che credo tu abbia già intuito.- spiegò Wendy pacatamente.
-Certo, lo so, ma non per questo non possiamo essere amiche. E poi, amicizia o meno, io vincerò la guerra.- dichiarò la rossa determinata.
-Peccato che ha già perso in partenza.- sussurrò Vera, facendosi sentire solo dalla biondina che, sentito ciò, si fece scappare una piccola risata.
Quei due, per quanto cercassero di nasconderlo, si vedeva da un lontano un miglio quanto tenessero l'uno all'altra, ma sfortunatamente erano troppo stupidi da non accorgersi di nulla.
Nel frattempo Emy ripensava al giorno prima, quando aveva visto Charlie in quello stato. Lei non era mai stata brava a consolare le persone, ad eccezione di suo fratello, ma lo sguardo ferito e sofferente della ragazza più piccola l'aveva colpita moltissimo.
In quei mesi in cui aveva frequentato l'Accademia, Charlie aveva dimostrato più di una volta di essere una ragazza forte e scoprire il dolore che nascondeva dentro aveva fatto nascere in lei un profondo rispetto per quella ragazza ed una grande curiosita di conoscere la causa di tanta sofferenza, ma sapeva benissimo di poter far riaffiorare quei sentimenti. Così decise di accantonare la sua curiosità e farla distrarre, decidendo di non toccare mai quell'argomento. Se Charlie avesse voluto parlarne con qualcuno, lei sarebbe stata lì ad ascoltarla.

 
**

Dopo aver finito il loro bagno termale, il gruppetto aveva deciso di fermarsi nella sala giochi dell'albergo, poco distante dalla Hall. Quando uscirono, Drew mandò un messaggio a Kenny per avvertire lui e Charlie di raggiungerli in quella sala.
-Ragazze, ce ne avete messo di tempo!-esclamò Ash mentre giocava a ping pong contro Gary.
-Le persone importanti si fanno sempre attendere.- rispose Misty sorridendo.
-Ma io non vedo nessuna persona importante.- ribattè Ash ghignando.
Per rispondere alla sua battuta, Misty gli diede uno scappellotto sulla testa del corvino, il quale fu successivamente colpito sulla fronte dalla pallina tirata da Gary, mentre questo faceva un segno di vittoria ridendo.
Ash allora raccolse la pallina e la lanciò contro Gary, colpendolo sul naso. Irritato, il giovane Oak prese nuovamente la pallina e si preparò ad attaccare nuovamente Ash, ma fu interrotto dal sopraggiungere di Kenny e Charlotte.
-Salve ragazzi!- esclamò Charlie con uno strano sorriso sulle labbra.
-Ciao.- disse Kenny fulminando l'allevatrice con lo sguardo, facendola soltanto sorridere maggiormente.
-Ma che avete voi due?- indagò Emy.
-Niente, niente.- rispose il coordinatore.
-Kenny ha fatto conquiste ed è imbarazzato.- affermò Charlie dando una pacca sulla spalla al castano.
-Non sono imbarazzato, è solo che non volevo pensarci, ma una certa persona non riesce a tenere la boccaccia chiusa.- ribattè il coordinatore tra i denti.
-Tu fai conquiste e non ce ne parli. Male, male.- dichiarò Drew, avvicinandosi all'amico scuotendo la testa e gli mise un braccio sulla spalla del suddetto. -Non siamo i tuoi più cari amici?-
Kenny era molto infastidito da tutto ciò, soprattutto perché non voleva che Lucinda lo venisse a sapere. Quando il castano si voltò verso Lucinda quello che vide lo stupì non poco: teneva i pugni stretti lungo i fianchi ed uno sguardo ferito. Quando la moretta si accorse di essere osservata, voltò il viso da un'altra parte, nascondendo la sua gelosia ed il suo imbarazzo per essere stata presa con le mani nel sacco, sperando che Kenny non si fosse accorto di nulla.
Kenny sospirò frustrato per poi fulminare la ragazza con lo sguardo e Charlie scoppiò a ridere per poi raccontare ciò che era successo.

"Mentre pattinavano sul ghiaccio, una bambina di cinque anni correva a più non posso, senza guardare avanti a sè. 
La piccola si voltò per salutare sua sorella, e non si accorse di un altro pattinatore che la urta, facendola cadere a terra. Una signora, non avendo visto la bimba, stava per colpire la piccola con uno dei suoi pattini, ma Kenny l'afferrò poco prima che fosse colpita dalle lame dei pattini.
-Piccola, stai bene?- domandò Kenny, preoccupato.
-Sto bene, grazie signore.- disse la bambina abbracciandolo forte, ancora un po' spaventata.
Una ventenne, molto simile alla bambina, corse verso i due. Quando la bambina la vide corse subito tra le sue braccia con un sorriso sulle labbra.
-Sorellona, quel signore mi ha salvato. É un Principe azzurro.- esclamò entusiasta la bambina, facendo arrossire Kenny.
-Grazie mille per averla aiutata.- esclamò la ragazza, lanciandole uno sguardo grato.
-Di nulla.-
La bambina allora si avvicinò nuovamente al coordinatore e gli diede un bacetto sulla guancia.
-Quando sarò grande sarò la tua principessa, promesso.- concluse la bambina, tenendo per mano sua sorella e salutandolo con la manina libera.
-Alla prossima, Principe azzurro.- disse la ragazza, facendogli l'occhiolino."


-Che carina, la bambina si è presa una cotta per te.- esclamò Vera.
-Era anche così carina, un amore.- disse Charlie dolcemente. -Però io parlavo della sorella maggiore, ti ha lanciato certi sguardi.- concluse usando un tono malizioso.
Kenny allora arrossì per l'imbarazzo, allontanando Drew e Charlie, per poi lanciare a quest'ultima un sorriso derisorio.
-Dai smettila di fare l'idiota. Piuttosto, perché non parliamo della tua bellissima scivolata al centro del laghetto?- ribattè Kenny, sapendo quando fosse orgogliosa l'amica.
-Non sono scivolata! Avevo semplicemente perso l'equilibrio, ma non sono caduta.- rispose Charlie gonfiando le guancie in modo infantile.
-Ma se per poco non facevi rompere la lastra di ghiaccio a causa dell'urto.- esclamò Kenny ridendo.
 Al pensiero della caduta dell'allevatrice, scoppiarono tutti a ridere, facendo sbuffare la povera infortunata che abbassò il cappello per coprire il viso, cercando di nascondere il suo imbarazzo per la figuraccia.
Le risate furono interrotte da un ragazzo che si avvicinò al gruppetto, fissando intensamente la sirena maschiaccio con le gote lievemente arrossate.
-Misty, sei davvero tu?- domandò stupito un ragazzo con i capelli castano chiaro e gli occhi verdi.
Appena Misty notò il ragazzo, sorrise allegra e si avvicinò al nuovo arrivato.
-George! Non mi aspettavo di incontrarti qui. Sono venuta qui insieme ad i miei amici per le vacanze natalizie.- spiegò Misty, indicando il gruppetto.
Il ragazzo sorrise un po' imbarazzato si voltò verso il gruppetto, iniziando a presentarsi timidamente agli altre.
Wendy osservò attentamente George e, appena notò gli sguardi che lanciava alla compagna di classe, sorrise maliziosamente a questo quando si presentò, facendolo imbarazzare. 
Conoscendo la biondina, Charlie capì che stava tramando qualcosa, così si avvicinò di soppiatto a Wendy, lanciandole uno sguardo confuso. La più grande allora si abbassò all'altezza di Charlie per parlarle all'orecchio.
-A quanto pare, Misty ha un ammiratore.- sussurrò Wendy maliziosamente.
-Devo dire che è anche un bel ragazzo.- commentò Emy ammiccando, avendo ascoltato l'affermazione precedente della biondina.
-Voglio proprio vedere come si comporterà Ash.- ridacchiò Charlie, parlando a voce bassa. -Sperando che se ne accorga.- affermò, sospirando affranta.
Sapeva benissimo quanto fosse scemo Ash nelle questioni di cuore, persino più di sè stessa.
-Io credo che lo capirà.- disse Emy con voce moderata, ridacchiando.
-Lo spero proprio per Misty.-
Dopo questa frase, le tre ragazze portarono nuovamente la loro attenzione su George.
-Come mai invece tu sei qui?- domandò Misty curiosa.
-Devo andare da alcuni miei parenti qui vicino per passare le vacanze, così ho deciso di fare una piccola sosta qui. Se avessi saputo che ci fossi anche tu qui, sarei rimasto più tempo ad Aparctias City per passare le vacanze insieme a te.- dichiarò George imbarazzato, ma anche con sicurezza.
Anche Misty arrossì, imbarazzata e lusingata per le belle parole dette dal compaesano, non era abituata a sentire parole così dolci con tanta spontaneità. A causa di questi pensieri, fece un piccolo sospiro, cercando di non farsi notare da nessuno, pensando quanto sarebbe stato bello sentire queste parole da Ash, ma sapeva benissimo che ciò fosse possibile poiché il ragazzo aveva in mente soltanto i pokémon.
Osservando le reazione dei due ragazzi, soprattutto quelle del castano, Ash iniziò ad arrabbiarsi, trattenendo a stento il forte istinto di allontanare quei due. Per lui era davvero irritante vedere quanta confidenza quei due avessero, soprattutto lo faceva imbestialire tutti quei complimenti che il ragazzo faceva a Misty, mentre la guardava come qualcosa di prezioso, e l'amica arrossiva imbarazzata e lusingata allo stesso tempo, per poi ricambiare con uno splendido sorriso.
Senza accorgersene, Ash iniziò a fulminare con lo sguardo e George, sentendo lo sguardo del corvino addosso,  si voltò verso questo, guardandolo interrogativo per poi capire il motivo di quelle frecciatine: Misty. Così decise di passare all'attacco, cogliendo subito l'occasione per trascorrere un po' di tempo da solo con lei.
-Misty, ti va di prendere qualcosa al bar insieme a me?- propose George balbettando e con il viso rosso, mentre guardava Misty in trepidante attesa.
La ragazza si soffermò per qualche secondo a pensare alla sua proposta. Sapeva benissimo dei sentimenti di George nei suoi confronti, ma dopo aver passato del tempo insieme a lui aveva scoperto di trovare molto piacevole trascorrere il tempo con lui.
Quando stava per dare una risposta al castano, fu subito interrotta da Ash, mettendosi tra i due.
-Mi dispiace, ma Misty è venuta qui a passare le sue vacanze insieme a noi.- affermò Ash cercando di sembrar calmo, ma dal tono della voce si poteva capire subito quanto fosse infastidito dalla presenza dell'altro, marcando soprattutto l'ultima parola.
George ricambiò ben volentieri lo sguardo di Ash e si poteva intuire che non volesse demordere.
-Non mi sembra che abbia chiesto la tua opinione, è Misty a dover decidere. Non tu.-
-Ho un'idea migliore. Facciamo una lotta pokémon.- propose Ash prendendo una delle sue pokéball.
-Mi sta bene! Se vinco io, Misty avrà un appuntamento con me.- dichiarò George, prendendo anche lui una delle sue sfere.
-E se vinco io, la lascerai in pace.- affermò Ash determinato.
I due allenatori si prepararono a lanciare le proprie pokéball, ma furono colpiti da qualcuno che li fece cadere a terra, mentre Misty osservava la scena scioccata.

 
**

Salve a tutti e scusate tanto per l'ora, ma questa settimana sono stata poco davanti al computer, quindi dovevo ancora terminare e correggere il capitolo e fortunatamente sono riuscita a pubblicarlo lunedì, come promesso.
Inizialmente in questo capitolo non dovevo inserire George come personaggio, ma un altro. Però poi mi è venuta voglia di dare una svegliata ad Ash e far entrare in scena il suo rivale d'amore che preferisco. Mi scuso se George è venuto un po' OOC, ma ho visto l'episodio in cui c'è lui un secolo fa e non ho trovato da nessuna parte quell'episodio.
A quanto pare la loro lotta è stata terminata da qualcuno che non è Misty (se fosse stata lei non mi sarei divertita XD).
Ora passo, come mio solito, ai ringraziamenti:
Ringrazio Lola22 e Nice to meet you per le loro recensioni, è sempre bello vederli recensire assiduamente.
Ringrazio anche Hinata Uchiha per aver inserito la mia storia tra le preferite.
E ringrazio tutti coloro che continuano a leggere e seguire la mia storia.
Al prossimo capitolo ed un abbraccio :D

 

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Capitolo 27
*** Stupore ***


-Ehi, ma che ti prende?- disse George irritato, fissando la pensona che l'aveva buttato a terra.
-Wendy ti sembra il modo di comportarti?- domandò invece Ash, guardando stupito la ragazza.
La persona che li aveva buttati a terra era proprio Wendy. La biondina si trovava in piedi, in mezzo ai due con un'espressione scioccata, ma appena i due aprirono bocca si riprese e li fulminò con lo sguardo. 
-Cosa mi prende?- sussurrò Wendy con freddezza.
-Adesso sono davvero nei guai!- esclamò Charlie intimorita, mentre si nascondeva dietro Paul.
-Perché?- chiese Paul curioso, guardando la ragazza nascosta dietro di sé.
-Wendy detesta usare le maniere forti, ma quando lo fa, significa che ha perso completamente le staffe.- spiegò Silver guardando intimorito la biondina.
Il rossiccio non si sarebbe sorpreso se all'improvviso il corpo della ragazza fosse circondato da un'aura nera, simile a quella di Gastly, o se avesse iniziato ad emanare delle fiamme dalla bocca.
-Voi stavate facendo una battaglia pokémon per stare insieme a Misty?- urlò la biondina, usando lo stesso tono precedentemente usato.
-Si. E allora?- disse invece Ash con nonchalance.
-Che idiota.- sospirò Gary, sperando che l'amico si sapesse difendere e scappare.
-Ma vi sembra per caso un oggetto Misty? Come avete potuto minimamente pensare ad una cretinata del genere. Fino a prova contraria, Misty ha una sua volontà e può scegliere anche da sola ciò che vuole fare.- tuonò la biondina, terrorizzando i due validi cavalieri.
Misty era rimasta senza parole: quando stava per fare una sfuriata ai due allenatori, è stata anticipata dalla compagna di classe. Ciò che aveva fatto e detto Wendy l'avevano lasciata senza fiato e le era molto riconoscente per averla aiutata, anche se non le sarebbe dispiaciuto urlar contro a quei due.
Notando la mancanza di reazione dei due ragazzi, Wendy afferrò la mano di Misty, trascinandola lontano da lì, per allontanarla da Ash e George.
Quando le due ragazze se ne andarono, regnò un pesante silenzio. 
-Perché se l'è presa così tanto? Questo non riguardava lei.- dichiarò George per poi sbuffare, mentre Ash annuiva.
Mentre i due si stavano per alzare in piedi, Charlie afferrò il colletto della maglia di entrmbi, facendo scontrare le due teste. Ash e George allora iniziarono a massaggiarsi la parte lesa, lanciando un'occhiataccia all'allevatrice la quale ricambiò molto volentieri.
-Ma che ti è preso?- dissero gli infortunati.
-Siete talmente idioti che non capite nemmeno di aver sbagliato quando ve lo dicono?- urlò Charlie furiosa. -Sembravate bambini immaturi di cinque anni che litigano perché vogliono lo stesso giocattolo. Secondo voi, alla vosta età, questa è una cosa normale?-
-Ma ha incominciato lui!- esclamarono in coro i diretti interessati, indicando l'altro.
-Non importa chi abbia incominciato, ma non vi siete comportati bene nei confronti di Misty. Mica è un premio in palio.- intervenì Gary, rimproverando i due.
Sia Pikachu che Sparkie annuirono, dando torto ad Ash e George.
-Di certo tu non puoi parlare dato che litighi per ogni idiozia con Paul.- ribattè Lucinda, difendendo il suo amico.
-Non è la stessa cosa, noi non abbiamo mai messo in palio C...- si interruppe Paul, per poi correggersi. -qualcuno in una sfida.-
-Ma questo cosa centra con ciò che sta succedendo?- chiese Charlie confusa, guardando Gary e Paul.
-Non preoccuparti, niente di che.- affermò Emy, cercando di farla cambiare argomento.
Charlie la guardò per qualche secondo confusa ed, allo stesso tempo, curiosa, ma preferì accantonare la questione, sapendo che la sua domanda non avrebbe ricevuto risposta.
-Avete capito dove avete sbagliato?- chiese Richie pacatamente.
I due ragazzi chinarono la testa, comprendendo, finalmente, il loro errore, per poi lanciarsi delle occhiatacce. Dopo un po' lo stomaco di Ash iniziò a brontolare rumorosamente.
-Qualcosa mi dice che si è fatta ora di cena.- esclamò Spighetto, riuscendo finalmente a cambiare argomento.
Drew allora guardò il suo orologio, per poi guardare Ash e Spighetto con stupore.
-Tu usi Ash come una sveglia?- esclamò stupito Drew.
-Beh, il suo stomaco è più preciso di un orologio svizzero.- spiegò l'intenditore alzando le spalle. 
-Perché non mangi anche tu insieme a noi?- propose Kenny a George gentilmente.
-Cosa?- esclamò Ash con disappunto.
-Accetto.- rispose George felice, sapendo che ci sarebbe stata anche Misty.
-Allora io vado a chiamare Wendy e Misty!- affermò Gary per poi andarle a cercare.

 
****

Wendy camminò per cinque minuti prima di accorgersi di star trascinando ancora la povera Misty. Appena lo notò, la biondina le lasciò il polso per poi fare un inchino per scusarsi.
-Scusami tanto Misty, ma non sono riuscita a trattenermi.- urlò Wendy mortificata.
-Non agitarti! Se non saresti intervenuta tu, l'avrei fatto io. Anche a me ha dato fastidio il modo in cui si sono comportati.- disse Misty con dolcezza per poi arrabbiarsi al pensiero di quei due. -Dannazione! Pensano che io non sappia pensare con la mia testa?-
Wendy allora rise, contenta del fatto che la compagna non fosse arrabbiata con lei, soprattutto perché l'altra ne aveva tutto il diritto, ma soprattutto rise di come Misty abbia cambiato da un momento all'altro il suo umore. Wendy sapeva benissimo di non doversi impicciare di cose che non la riguardassero, ma quel litigio le aveva riportato in mente un vecchi ricord che aveva ormai accantonato da un po'. A quel pensiero, smise di ridere assumendo un'espressione triste.
-Wendy ti senti bene?- domandò Misty preoccupata, appoggiandole una mano sulla spalla.
Sentendo il tocco della mano di Misty, Wendy si risvegliò dai suoi pensieri per poi voltarsi verso l'altra con un sorriso, cercando di scacciare i ricordi riaffiorati.
-Niente di che! Ho avuto semplicemente un capogiro, tutto qui.- rispose Wendy con il suo solito tono gioioso.
-Allora è meglio se andiamo a prendere qualcosa al bar, così ti riprenderai prima.- propose Misty, anche se non era totalmente convinta della sua risposta.
Dopo qualche minuto passati a chiacchierare al bar dell'albergo, furono raggiunti dal giovane Oak ed insieme a lui si avviarono alla baita, notando che vi erano tutti gli altri e sorprendentemente c'era anche George insieme a loro.
-Misty.- disse George avvicinandosi alla ragazza.
Ash, vedendo l'altro avvicinarsi a Misty, anche lui fece lo stesso dando una leggera spallata all'altro per farsi spazio. Quando i due stavano per iniziare un nuovo patetico litigio, Charlie colpì le loro teste  con un mestolo d'acciaio .
-La volete smettere di litigare per ogni cretinata?- tuonò l'allevatrice irritata.
Charlie stava per continuare la sua sfuriata, ma fu interrotta da qualcuno che l'afferrò per il cappuccio della felpa, sollevandola da terra. Lei allora iniziò ad agitare freneticamente le gambe e le braccia, cercando di liberarsi dalla presa.
-Lasciami andare!- ordinò Charlie continuando ad agitarsi come un ossessa.
-Questi non sono affari che ti riguardano e soprattutto non urlare anche tu, questi due bastano ed avanzano.- la sgridò Paul.
-Mettimi giù!- continuò Charlie imperterrita, senza dare segno di essersi calmata.
La ragazza allora sbuffò e gonfiò le guancie come una bambina. A quella scena scoppiarono tutti a ridere, poiché Charlie sembrava più minuta di quanto già non fosse.
-Quando fai così sembri proprio un piccolo Meowth infuriato.- disse Misty cercando di trattenere le risate.
Charlie arrossì imbarazzata e si calmò, non volendo più essere presa in giro, così Paul le fece mettere finalmente i piedi a terra. Dopodiché all'allenatore di Rupepoli, scappò una piccola risatina che non passò di certo inosservata alle orecchie di Charlie, la quale si girò guardandolo con rabbia ed imbarazzo.
-Ora ti metti anche tu? Contando il fatto che è tutta colpa tua che si sono messi a ridere.- domandò Charlie arrabbiata.
-Non è certo colpa mia se ti agiti come uno Meowth impaurito, nanetta.- ribattè Paul con un ghigno.
Charlie allora provò a colpirlo, ma a causa della differenza di altezza e soprattutto di forza, non riuscì a colpirlo come si deve.
-Ma che coppietta tenera!- affermò Wendy, intenerita dalla scena.
A quell'affermazione i due si voltarono verso Wendy, arrossendo vistosamente.
-Non è vero!- balbettarono imbarazzati Paul e Charlie.
-È davvero facile mettervi in imbarazzo.- ridacchiò Vera osservando le loro reazioni.
Fortunatamente per le due vittime, Spighetto li interruppe per avvertirli della cena, così andarono tutti a sedersi e sfortunatamente Misty si trovò seduta tra i due litiganti che non smisero per un secondo di fulminarsi con lo sguardo.
-Potreste smetterla di guardarvi storto, Misty non riesce nemmeno a mangiare.- disse Iris.
-Scusami tanto Misty, non volevo che per colpa di Ash tu non potessi mangiare.- si scusò George, guardandola dispiaciuto, pronunciando con astio il nome del suo rivale.
-Colpa mia? Sei stato tu a cominciare.- controbattè Ash, indicandolo.
Provando pena per lei, Emy si alzò, strattonò i due ragazzi per il colletto della maglietta e si sedette al posto di George, mentre Wendy prese quello di Ash.
-Ma quello è il mio posto!- reclamarono in coro i due allenatore, indicando le due ladre.
-Beh, non più.- rispose Wendy facendo loro la linguaccia.
I due furono costretti a cambiare posto, allontanandosi da Misty, continuando a dare la colpa all'altro per ciò che era accaduto, mentre lei tirò un sospiro di sollievo. Era molto lusingata delle loro attenzioni, su questo non ci piove, ma era anche vero che la stavano portando all'esasperazione.
- A proposito Kenny, hai deciso con cosa partecipare al concorso?- chiese Charlie per poi bere un sorso d'acqua.
Kenny sospirò affranto, non avendo ancora prese una decisione, e scosse la testa in segno di negazione.
-Di che concorso parlate?- domandò Drew all'altro coordinatore.
Charlie allora posò il bicchiere che aveva in mano ed iniziò a frugare nelle sue tasche, per poi cacciare un volantino e lo porse al verdino.
-"Una canzone per te". Che cos'è?- 
-È una gara canora che si tiene tutti gli anni alla vigilia di Natale in cui può partecipare chiunque. L'unica regola è che la canzone deve essere dedicata a qualcuno.- spiegò Charlie. 
-Quindi quando sali sul palco devi dire a chi la dedichi?- domandò Emy curiosa.
-No, la canzone deve parlare di qualcuno o di ciò che si prova per l'altro, non devi per forza dire a chi è dedicata.- specificò suo fratello.
-E voi parteciperete?- s'informò Misty.
-Io no, ma Kenny si.-
-Figurati se tu avresti il coraggio di dedicare a qualcuno una canzone.- la punzecchiò Drew.
- La stessa cosa vale per te, principessa.- ribattè Charlie.
-Touché.- 
Charlie allora alzò l'indice ed il medio in segno di vittoria, mentre  Drew sospirò per il comportamento infantile della ragazza, nonostante sapesse come fosse l'amica, non smetteva mai di sorprenderlo.
-Perché hai detto che non avrebbe coraggio? A chi dovresti dedicarla?- indagò Ash, fissando insistentemente sua sorella.
Charlie allora arrossì leggemente e voltò il viso in un'altra direzione, ammirando la bellezza di una foto appesa al muro ed ignorando completamente la domanda fatta da suo fratello.
Ash però non si arrese e ripetette nuovamente la stessa domanda, volendo assolutamente sapere a chi volesse dedicarla. Lo infastidiva molto l'idea che sua sorella fosse interessata a qualcuno, quasi quanto gli dessero fastidio le avances di George, o di chiunque altro, fatte a Misty, anche se non capiva bene il motivo.
-Non ci arrivi da solo? Dovrebbe dedicarla al ragazzo che gli piace.- rispose Wendy con malizia.
Il viso di Charlie, sentendo l'affermazione dell'amica, divenne porpora ed assunse un'espressione tra l'imbarazzo e rabbia, ma questo non le impedì di tirare un calcio alla biondina.
-Come? Charlie è vero? Chi è?- urlò Ash alzandosi di scatto dalla sedia, facendola cadere.
-Beh, non posso biasimarla. Con il brutto carattere che si ritrova di certo sarebbe rifiutata.- concluse George.
All'improvviso i due ragazzi furono entrambi colpiti in pieno viso da uno stivale, facendoli cadere rovinosamente a terra, facendo rimanere il segno della suola sulle loro facce. Quando guardarono gli stivali si accorsero che erano di Charlie, quindi era stata lei a colpirli.
-Che mira.- si complimentò Gold.
-Ma che ti prende?- urlarono in coro i due ragazzi, massaggiandosi la parte infortunata per poi fulminarsi con lo sguardo.
Charlie fece scricchiolare le dita, segno che fosse molto arrabbiata, e si avvicinò ai due.
-Cosa mi prende?- esclamò l'allevatrice alterata, per poi indicare George. -Tu non mi conosci nemmeno, quindi non mi giudicare! E tu.- disse indicando Ash. -Fatti gli affari tuoi!-
-Ragazza rozza.- borbottò George stizzito.
Ignorando completamente Ash e George, la giovane Ketchum indossò nuovamente gli stivali e tornò a mangiare e grazie a questa sfuriata era riuscita finalmente a zittire i due litiganti.
Dopo aver finito di mangiare, Charlie andò subito nella sua stanza, confessando di essere stanca per il viaggio. Anche Kenny, poco dopo, decise di andare in camera sua per scegliere la canzone per il concorso, seguito da Paul e Drew che volevano dare una mano all'amico.
Gli altri invece decisero di sedersi sui divanetti per chiacchierare e giocare un po' ai videogiochi. 
-Secondo me prima avete davvero esagerato con Charlie.- asserì Vera guardando severamente George e Ash che si stavano sfidando ad un videogioco.
-Ha ragione, sono affari suoi se a lei piace qualcuno e come si vuole comportare.- li ammonì Richie.
-Devo ammettere che anche io sono curiosa di sapere chi sia il ragazzo per il quale ha una cotta.- ammise Lucinda un po' imbarazzata.
-Potrebbe anche essere Gary!- ipotizzò Misty, guardando il castano.
-Non sono io, altrimenti non mi avrebbe rifiutato.- disse Gary per poi sospirare.
Ash fece cadere da mano il controller della console, perdendo la partita, per poi voltarsi verso Gary con un'espressione sconvolta.
-Ti sei dichiarato a mia sorella?- urlò Ash, rompendo i timpani a tutti.
-Hai davvero dei gusti orrendi Gary.- affermò George, guardandolo dispiaciuto.
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, facendo perdere la pazienza ad Ash.
-Posso anche accettare che tu mi offenda e litighi con me, ma non permetterti di offendere Charlie o giuro di non fartela passare liscia.- lo minacchiò Ash con rabbia.
Avendo paura che passassero alle mani, Silver allontanò il corvino dall'altro, stando attento a non fargli fare stupidaggini, mentre Gold si era messo in mezzo per evitare scontri.

 
****

-Cavolo! Non ho la minima idea di cosa cantare.- esclamò Kenny, arruffandosi i capelli frustrato.
-Dai calmati Kenny, sono sicuro che riuscirai a trovare la canzone giusta.- lo incoraggiò Drew, dandogli una pacca amichevole sulla spalla.
-Perché non provi a dirci cosa vuoi esprimere, così potremmo aiutarti.- disse Paul con calma, cercando di tranquillizzarlo.
Kenny iniziò a pensare attentamente a cosa dire. Aveva sempre avuto molte difficoltà quando doveva parlare dei suoi sentimenti, poiché era una persona abbastanza timida. Così prese un profondo respiro per calmarsi.
-Vorrei far
lo, ma è come se ogni volta che volessi esprimerli, avessi la lingua annodata e non riuscissi mai a trovare le parole giuste per farle capire il mio forte bisogno di averla al mio fianco.- confessò Kenny con il viso un po' rosso per l'imbarazzo.
Drew pensò attentamente alle parole dell'amico, notando che aveva già sentito qualcosa del genere, ma non riusciva a capire dove. Dopo qualche minuto si ricordò che durante il viaggio in treno, Charlie gli aveva fatto ascoltare una canzone con parole simili a quelle dette da Kenny, così uscì velocemente dalla stanza e bussò alla porta della camera di Charlie per poi ricordarsi che la ragazza si sentiva stanca, quindi probabilmente stava già dormendo.
Il coordinatore sospirò e stava per tornare indietro, ma Charlie uscì dalla sua camera.
-Come mai hai bussato?- chiese Charlie confusa.
-Ti volevo chiedere di una canzone che mi hai fatto sentire questa mattina nel treno.- disse Drew, sperando di essersi fatto capire.
-Ah, ho capito a quale ti riferisci, ora prendo il mio mp3.- esclamò Charlie con sicurezza.
L'allevatrice cercò nei cassetti del comodino vicino al suo letto, riuscendo a trovarlo, ed appena riuscì a trovare la canzone di cui parlava Drew, uscì dalla camera e gli porse le cuffie, facendogli ascoltare la musica.
-Era questa quella che cercavi, vero?- 
-Si, era proprio questa. Grazie mille.- disse Drew per poi osservare la camera. -A quanto pare non sei salita sopra perché eri stanca, ma per quello.- concluse il ragazzo, indicando il letto della ragazza, anzi ciò che c'era sopra il letto.
Charlie arrossì un po', imbarazzata per essere stata colta con le mani nel sacco, ed annuì, per poi unire le mani in segno di preghiera.
-Ti prego non dirlo a nessuno.- lo supplicò.
-Non preoccuparti, sarò una tomba.- giurò Drew con la mano destra sul cuore per poi salutarla.
-Grazie, sei un vero amico.-
Drew allora tornò da Kenny e Paul per fargli ascoltare la canzone a cui aveva pensato, così passò un auricolare ad ognuno ed aspettò di sentire il loro parere.
-Io penso che potrebbe andar bene, ma devi essere tu a scegliere.- disse Paul, togliendosi l'auricolare dall'orecchio, per poi voltarsi verso il castano, in attesa del suo parere.
-Grande Drew, è perfetta.- dichiarò Kenny, alzando i pollici.
-A proposito dove hai trovato questa canzone?- domandò l'allenatore curioso.
-Beh, me l'ha fatta sentire Charlie così le ho chiesto se ci poteva prestare il suo mp3.- spiegò Drew alzando le spalle.
-Adesso devi soltanto imparare il testo della canzone ed il gioco è fatto.-

 
****

-Perché alla fine è toccato a me lavare i piatti?- sospirò la domadraghi sconsolata.
La piccola Emolga sospirò insieme alla sua allenatrice mentre l'aiutava ad asciugare i piatti. Mentre stava per dare un bicchiere alla scoiattolina, Iris fece scivolare un bicchiere, ma fortunatamente Spighetto riuscì a recuperarlo e lo porse ad Emolga.
-Grazie Spighetto. Come mai sei venuto qui?- domandò la ragazza mentre lavava alcune pentole.
-Sono venuto a darti una mano a pulire. Su fammi spazio che ti aiuto.- disse Spighetto prendendo la spugna dalle mani dell'amica, mentre questa arrossì lievemente.
A causa della vicinanza di Spighetto, Iris si sentiva un po' a disagio poiché, da quando avevano iniziato a viaggare insieme, non erano mai stati da soli, così a stretto contatto. L'intenditore si accorse che la ragazza era tesa, così avvicinò il proprio viso a quello di Iris per scrutarla meglio.
Notando la diminuzione della distanza fra loro, Iris iniziò ad osservare le bollicine nel lavandino per distrarsi, ma le sue guancie si imporporarono.
Osservando attentamente la sua ex compagna di viaggio, Spighetto si accorse di quanto fosse carina Iris. Forse non se n'era mai reso conto perché non l'aveva mai guardata attentamente come ora e pensava a lei solo come un'amica, ma dopo tutto quello che avevano passato da quando si erano iscritti all'Accademia, si era accorto di quanto realmente tenesse alla giovane domadraghi.
Allora iniziò a guardare con più attenzione il viso della ragazza, notando piccoli dettagli che fino ad ora non aveva visto, per esempio come fossero belli e profondi i suoi occhi da poter passare ore a guardare quelle gemme, oppure di come trovasse tenere quelle due ciocche che le ricadevano sulla fronte. Ciò che colpì maggiormente l'intenditore non furono queste cose, bensì le labbra di Iris: gli sembravano davvero morbide e in lui si fece sempre più largo il pensiero di assaggiarle. Non riusciva più a distogliere lo sguardo da quelle labbra e come ipnotizzato da esse, si avvicinò pian piano alla domadraghi, la quale non seppe far altro, se non di socchiudere gli occhi.
Il rumore dei passi fece rinvenire Spighetto che si allontanò da Iris con il viso in fiamme per poi andarsene dalla cucina. Iris era ancora intontita da ciò che era successo, ma appena si riprese si voltò verso la fonte del suono che aveva distratto Spighetto, trovandosi di fronte...
-Paul.- urlò Iris, cadendo rovinosamente a terra con il viso in fiamme.
Anche l'allenatore era un po' imbarazzato per essere arrivato proprio al momento sbagliato.
-Mi dispiace, non volevo interrompere nulla.- disse Paul, visibilmente a disagio.
Dopo aver sentito ciò Iris si riprese dall'imbarazzo iniziale e scoppiò a ridere, mentre l'allenatore la guardava come se fosse pazza, ma, dopo qualche secondo, capì il motivo per cui la ragazza stesse ridendo.
-A quanto pare i ruoli sono invertiti questa volta.- ironizzò Paul, non sentendosi più a disagiò.
-Già, che destino beffardo.- esclamò Iris tra le risate.

 
****

Ormai era iniziato a fioccare, ma nonostante il freddo Wendy si trovava fuori, con le braccia appoggiate alla ringhiera del balcone ad osservare i piccoli fiocchi di neve che pian piano scendevano dal cielo per poi scomparire, unendosi ai suoi simili. Mentre guardava l'ennesimo fiocco fondersi con gli altri, sentì qualcosa poggiarsi sulle sue spalle per poi constatare che si trattasse di una coperta.
-Se stai fuori senza nulla che ti copra, prenderai la febbre.- affermò Gary.
Detto ciò, il castano appoggiò la schiena alla ringhiera per poi osservare Wendy che, sentendo il suo sguardo addosso, si voltò per capire perché la stesse fissando, ma prima che potesse aprire bocca, Gary gli fece una domanda.
-C'è qualcosa che ti turba?- chiese il castano, guardandola dritta negli occhi.
La biondina sussultò leggermente per poi voltarsi di nuovo a vedere la neve scendere dal cielo con un sorriso forzato.
-Nulla, sto benissimo.-
-Non mentire! Quando ti sei intromessa tra Ash e George sembravi sconvolta.- sussurrò Gary mettendogli una mano sul braccio e guardandola preoccupato. -Ti prego, parlamene. Potresti sentirti meglio.-
Wendy lo fissò dritto negli occhi, notando quanto fosse preoccupato per lei, ma allo stesso tempo quello sguardo voleva trasmetterle tranquillità e sicurezza, ed il sorriso della ragazza svanì, facendo trapelare tutta l'insicurezza che stava assalendo la biondina.
-Se te ne parlo, giuri che non riderai e non lo dirai a nessuno?- sussurrò Wendy insicura, appoggiando una mano sul proprio braccio, vicino alla mano di Gary.
-Te lo giuro!- asserì Gary con sicurezza, sfiorandole la mano.
-So che sembrerà un po' stupido, ma il loro litigio mi ha portato alla mente le liti dei miei genitori quando dovevano decidere da chi dovessi vivere dopo il divorzio.- spiegò Wendy tristemente.
Sentendo la biondina usare questo tono, l'aveva fatto star male, ma soprattutto era nato in lui un forte desiderio di proteggerla. Per questo motivo Gary, senza nemmeno rendersene conto, strinse la mano di Wendy per poi tirarla a sè, abbracciandola.
Mentre una mano rimaneva stretta a quella di Wendy, l'altra mano affondò tra i suoi capelli biondi, accarezzandole dolcemente la testa.
Nonostante quell'abbraccio l'avesse presa alla sprovvista, Wendy ricambiò subito, appoggiando la mano libera sulla schiena del ragazzo e posò la fronte sulla spalla di Gary, cullata dalle sue carezze e dal suo respiro che le scaldava il viso, mentre le loro mani strette le infondevano una grande sicurezza, facendole desiderare che quell'abbraccio durasse il più a lungo possibile. 


 
****
 
Ed eccomi qua a pubblicare il ventisettesimo capitolo. Spero di avervi sorpreso con l'intervento di Wendy, anche se credo di esserci riuscita con le motivazioni del suo gesto. Mi dispiace di aver messo poche scene del triangolo amoroso tra Misty, George ed Ash, ma nel prossimo capitolo penso che ce ne saranno di più.
Dopo tanto tempo sono riuscita a far svegliare Spighetto, ma dato che sono cattiva li ho fatti interrompere sul più bello, così ora Paul ed Iris sono pari. Chissà cos'ha visto Drew che Charlie lo ha pregato di non dire a nessuno....
Bene, ora passo ai miei soliti ringraziamenti, perché se non lo facessi non sarei io u.u
Ringrazio i miei adorati recensori, ovvero Lola22, Dark Legend Trainer e Nice to meet you.
E ringrazio anche tutti coloro che continuano a leggere le mie storie e vi invito a recensire (un parere in più non fa mai male).
Un abbraccio :D

 

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Capitolo 28
*** Peter Pan ***


Salve a tutti e scusatemi per il ritardo, ma a causa di forze maggiori (ovvero febbre alta) non ho potuto pubblicare il capitolo lunedì. Fortunatamente sono riuscita almeno a pubblicarlo oggi, avevo paura di non riuscirci a completarlo.
Vi auguro buona lettura :D

 
****

-Ash ti sfido ad una lotta pokémon, ci stai?- lo sfidò George, sicuro della propria vittoria.
-Ok, accetto la tua sfida!- accettò Ash senza esitazione.
-Ragazzi.- sbadigliò Charlie, stropicciandosi gli occhi. -Sono solo le sette di mattina e già avete la forza di litigare?- disse per poi ficcarsi poco elegantemente un cornetto in bocca.
-Ha ragione, prima fate colazione e poi incominciate l'incontro!- propose Spighetto, poggiando un vassoio con dei cornetti appena sfornati.
-A quanto vedo siete già pieni di energie!- disse Misty con voce impastata dal sonno.
-Misty hai dormito bene?- domandò George con gentilezza.
-Si, grazie.- rispose la sirena con un sorriso dolce.
A quella scena Ash sbuffò infastidito dalla scena, mentre la sua cara sorellina rideva sotto i baffi per poi dare un morso alla brioche.
Nel frattempo Spighetto continuava a destreggiarsi tra i fornelli, anche se la tavola da pranzo era già piena di leccornie che potevano sfamare una trentina di persone. Notando ciò, Charlie lo fermò, prendendolo per la manica della camicia.
-Non pensi di star esagerando?- chiese Charlie indicando la tavola piena di cibo.
-Meglio abbondare che deficere.- spiegò l'intenditore per poi tornare ai fornelli.
-Non è che ti stai dando tanto da fare perché c'è qualcosa a cui non vuoi pensare?- sussurrò l'allevatrice per non farsi sentire dagli altri.
Spighetto sussultò, facendo cadere uno straccio a terra per la sorpresa, poi si voltò verso Charlie cercando di negare, ma notò subito che la più piccola non se l'era bevuta, così decise di salire in camera sua per rimanere solo.
-Chissà cos'è successo...- sussurrò l'allevatrice per poi voltarsi nuovamente per assistere al triangolino amoroso.
Più tempo passava e più quella vacanza assomigliava ad una telenovelas.
-Come mai sei venuto già qui di prima mattina?- s'informò Misty, facendo sbuffare il corvino.
-Sono qui per invitarti a far colazione con me al bar. Ti va?-la invitò il castano.
-Non c'è bisogno! Spighetto ha preparato moltissime cose per colazione e potrebbe offendersi se non mangiaste nulla.- intervenì l'allevatrice, facendo accomodare Misty davanti alla tavola imbandita.
George allora fulminò la povera Charlie che, per tutta risposta, si sedette vicino a Misty, mentre Lapis, la sua Minun, occupò il posto libero vicino alla rossa. Ash invece guardò la sua sorellina grato per poi occupare il posto di fronte a Misty e Pikachu si sedette in braccio alla moretta poiché gli aveva offerto una bottiglietta di ketchup, il suo punto debole.
-Non pensate che abbia un tantino esagerato?- esclamò George un po' stupito.
-Non preoccuparti! Ash ha un grande appetito.- disse Misty ridendo.
-Beh, neanche Gold e Vera scherzano.- continuò la Ketchum più piccola.
-Beh, neanche il tuo Minun scherza!- affermò il maggiore indicando la suddetta.
Infatti Lapis era saltata sul tavolo ed aveva già divorato una decina di cornetti ed ora aveva il musetto sporco di marmellata. Pikachu la raggiunse e la pulì, ricevendo per ringraziamento un pasticcino al cacao, così il topo elettrico si sedette vicino all'altro pokémon facendogli compagnia.
-Devo dire che Spighetto è davvero molto bravo a cucinare.- dichiarò il castano mentre mangiava un dolcetto.
Charlie si alzò dal proprio posto e si diresse verso i fornelli per preparare un po' di caffè per sè, poi si voltò verso glia altri.
-Volete un po' di latte, caffè, the?- domandò l'allevatrice mentre caricava la macchinetta del caffè.
-Un po' di caffè anche a me, grazie.- rispose George.
Quando il caffè fu pronto, la moretta riempì due tazzine e ne porse una a George che, appena lo bevve, lo sputò per poi tracannare un bicchiere stracolmo d'acqua per sciacquarsi la bocca. Charlie invece lo sorseggiò con molta calma per gustarsi in pieno il sapore forte ed amaro della bevanda.
-Ma fa schifo! È amarissimo ed è anche molto forte.- 
-A me il caffè piace così perchè adoro i cibi e le bevande amare.- spiegò l'allevatrice continuando a degustare il suo caffé.
-Che gusti rozzi.- borbottò il castano.
-Che gusti da poppante.- ribattè Charlie pacatamente, mentre sorseggiava il suo caffè.
A quella risposta, George rimase a bocca aperta, non sapendo come ribattere, mentre Ash ridacchiava ed alzò il pollice a sua sorella.

 
****

-Spighetto dovremmo parlare di ciò che è successo ieri.- esordì Iris un po' imbarazzata.
-Hai ragione.- balbettò Spighetto a disagio.
L'intenditore pokémon prese dei lunghi respiri, cercando di riprendersi poi, quando era riuscito a calmarsi, guardò dritto negli occhi la domadraghi.
-Ieri mi sono lasciato un po' trasportare troppo dalle emozioni.- cominciò il verdino, per poi fare qualche passo in direzione di Iris.
-In che senso?- chiese la domadraghi rossa in viso.
-Quello che volevo dirti è che tu mi piaci.- disse Spighetto, ma un rumore fastidioso coprì le ultime parole dette dal ragazzo.
-Scusa Spighetto ma non ho capito l'ultima parte.- esclamò Iris confusa.
-Ho detto che mi pia....-

Prima che Spighetto potesse finire la frase, Iris si ritrovò sul pavimento della propria camera, mentre la sveglia continuava a suonare ininterrottamente.
La porta della sua camera si spalancò ed entrò Lucinda la quale era andata lì per svegliarla.
-Ehi Iris stai bene?- domandò la coordinatrice, spegnendo la sveglia.
Capendo che ciò che era successo prima era soltanto un sogno, scosse la testa, come a liberarsi da quei pensieri, e si alzò da terra sorridendo all'amica.
-Si, tutto apposto. Sono soltanto caduta mentre dormivo.- rise nervosa Iris, grattandosi la testa imbarazzata.
-Su vestiti ed andiamo a fare colazione.- esclamò Lucinda sorridendo.

 
****

Dopo aver fatto una colazione, tutti quanti andarono ad un campo di lotta per assistere all'incontro tra Ash e George.
-Finalmente possiamo batterci!- esclamò il castano, prendendo una delle sue pokéball.
-Perché, fino ad ora che avete fatto?- domandò Vera con sarcasmo.
-Che cosa romantica! Due ragazzi che litigano per il cuore di una ragazza, come vorrei essere al posto di Misty.- disse Lucinda trasognante.
-Credi davvero che Ash ci sia arrivato?- chiese retoricamente Iris.
-Già, a questo non avevo pensato.- borbottò la coordinatrice di Duefoglie, pensierosa.
-Ehi, noi dovremmo combattere!-esclamò Ash un po' seccato.
Ash e George si fronteggiarono e presero una pokéball, attendendo un cenno di Silver che faceva da arbitro per la loro sfida.
-Allora ripetiamo le regole: potete usare tre pokémon a testa che non possono essere cambiati durante il combattimento. Vince il primo che manda a tappeto tutti i pokémon avversari.- spiegò Silver ai due contendenti. -Incominciate.-
-Unfezant scelgo te!-
-Esci fuori, Pelliper!-
I due pokémon volanti uscirono dalle loro sfere urlando il proprio verso per far capire ai propri allenatori di essere pronti a combattere.
-Unfezant iniziamo con Attacco Rapido.-
-Pelliper schiva ed usa Aeroassalto.-
Unfezant si diresse verso l'avversario con velocità crescente, ma sfortunatamente il pellicano riuscì ad evitare l'impatto per poi attaccare frontalmente l'obiettivo in picchiata, per aumentare velocità e potenza d'impatto, facendo perdere quota ad Unfezant.
Il pokémon orgoglio però riuscì a riprendersi quasi subito ed evitò la collisione con il terreno grazie ad Attacco Rapido per poi portarsi al di sopra di Pelipper, intuendo la prossima mossa che gli avrebbe fatto usare il suo allenatore.
-E quello lo chiami Aeroassalto? Unfezant mostragli come si fa!- esclamò Ash.
-Pelipper di nuovo Aeroassalto!-
I due pokémon volanti si scontrarono in aria, ma Unfezant ebbe la meglio sull'avversario, facendolo cadere violentemente al suolo, alzando un cumulo di polvere.
-Wow che differenza di potenza!- disse Misty meravigliata.
-Beh, Ash ha saputo sfruttare bene la situazione: attaccando con Aeroassalto subito dopo aver usato Attacco Rapido aumenta la potenza dell'attacco.- spiegò Wendy.
-E grazie alla sintonia tra Ash ed Unfezant, quest'ultima ha facilmente intuito le intenzioni del suo allenatore, così si è diretto sopra all'avversario, aumentando la potenza del suo attacco.- disse invece Spighetto.
Sfruttando la nube creatasi durante l'impatto Pelipper, secondo il comando di George, attaccò Unfezant con Idropulsar, riuscendo a confonderla.
-Oh no! Unfezant riprenditi e usa Aerasoio!-
-Pelipper Tifone.-
Il pellicano iniziò a roteare su se stesso, agitando le sue ali, creando un enorme tornado che travolse la povera Unfezant che, a causa della confusione, colpì se stessa.
-Ora potenzialo con Idropulsar!-
Pelipper continuò a ruotare su se stesso ed unì al tornado un potente getto d'acqua  e grazie a questa combinazione di mosse riuscì a mandare KO la sua avversaria.
-Unfezant non è più in grado di combattere.-
Ash si congratulò con il suo pokémon per risollevargli il morale per poi sostituirlo con la sua Snivy.
-Davvero una pessima idea usare un pokémon erba contro il mio Pelipper, Ash.-
-Non preoccuparti, Snivy è in grado di mettere a tappeto il tuo pokémon in un battibaleno. Usa Attrazione e poi usa Fendifoglia!-
Snivy annuì per poi lanciare dei piccoli cuori rosa contro il suo avversario, facendolo innamorare. La sua coda divenne più dura ed affilata e con questa colpì il suo avversario, facendo finire KO l'avversario.
Appena il suo avversario fu sconfitto, Snivy si illuminò mentre il suo corpo iniziava a mutare: iniziò a diventare più alto, la striscia sul suo collo si espanse, assumendo la forma di un collare, sulla sua schiena crebbero due splendide foglie ed un ciuffetto sulla sua testa si allungò per poi arricciarsi all'in su.
Notando la nuova forma del pokémon, Kenny prese il suo pokédex, di colore verde smeraldo, per controllare in cosa si fosse evoluto.
"Servine, pokémon Serperba.
Evita gli attacchi sgusciando tra la folta vegetazione. Contrattacca con colpi di frusta."
-Grande! Ti sei evoluta in Servine.- esultò Ash entusiasta.
George prese un'altra delle sue pokéball e mandò in campo il suo splendido Delcatty, il quale uscì dalla sua sfera con eleganza per poi miagolare con determinazione e mettersi in posizione d'attacco.
-Delcatty usa Nemesi.-
Con estrema eleganza, il pokémon finezza si scagliò contro il suo avversario, causandogli numerosi danni. 
-Non pensavo che Nemesi fosse un attacco così potente!- esclamò Gold con stupore.
-L'attacco è stato molto potente perché nel turno precedente è stato sconfitto un suo compagno.- spiegò sapientemente Gary.
-Servine usa Verdebufera!-
-Delcatty usa Sdoppiatore.-
Servine creò un enorme e potente vortice di foglie intorno a sè per poi indirizzarlo contro il felino che resistette all'attacco per poi sferrare un potente attacco Sdoppiatore.
Sorprendendo tutti, Servine rispose all'attacco nemico scontrandosi direttamente contro di lui, causando molti danni ad entrambi i pokémon.
-Non sapevo che Servine conoscesse Facciata!- disse Paul stupito.
-Ha imparato una nuova mossa evolvendosi.- dichiarò Iris entusiasta.
Poco dopo l'impatto, Servine si era infatuato di Delcatty a causa di Incantevole, abilità del felino.
-Servine usa Fendifoglia!-
-Delcatty Codacciaio.-
Sfortunatamente Servine non seguì l'ordine di Ash, subendo il potente attacco avversario. Rimanendo con poca energia, la piccola Serperba fu avvolta da una tenue luce verde.
-A quanto pare è entrato in azione Erbaiuto proprio al momento giusto!- affermò Richie sollevato.
-Si, ma per essere utile Servine deve riuscire ad attaccare l'avversario, ma sfortunatamente ha meno probabilità di colpirlo, ora che è infatuata.- commentò Drew, osservando attentamente il pokémon d'erba.
-Finalmente è giunta l'ora di metterti a tappeto. Delcatty, concludi con Codacciaio.-
-Servine usa Fendifoglia.-
Anche se sotto effetto di Incantevole, Servine riuscì ad attaccare il suo avversario con un fendente che andò a scontrarsi contro l'attacco di Delcatty, mandando entrambi i pokémon KO.
-Questo incontro è davvero avvincente! Non trovi anche tu Charlie?- domandò Emy voltandosi verso l'amica, trovandola addormentata. -Ti sembra il momento di dormire?- le urlò in un orecchio, facendola cadere a terra.
-Ma che succede?- sbadigliò Charlie cercando di svegliarsi.
-Ash e George stanno combattendo e tu che fai? Ti addormenti?- la sgridò Drew severamente.
-E quindi? Mica sto combattendo io!- rispose l'allevatrice assonnata.
-Non mi sembra gentile nei confronti di George e di tuo fratello.- esclamò la rossa, leggermente seccata.
-Squirtle tocca a te.- esclamò Ash, facendo uscire il suo primo pokémon d'acqua.
-Whimsicott vai!- disse invece George.
-è da un sacco di tempo che non vedevo lo Squirtle di Ash!- affermò Misty, osservando affettuosamente la tartarughina, mentre le tornavano in mente i ricordi del suo viaggio con Ash.
-Però Ash in questo incontro è sventaggiato!- ammise Gold.
-A me sembra un osso duro Squirtle! Non credo che sarà semplice per il poppante sconfiggerlo.- dichiarò Charlotte sicura.
-Da quando offendi le persone che non conosci?- disse Paul osservando stupito l'amica.
-Beh, lui mi chiama ragazza rozza, io lo chiamo poppante.- esclamò l'allevatrice indispettita.
-Su questo non posso darle torto.- concordò Richie.
-Whimsicott usa Raffica!- 
-Squirtle usa Voltex-palla.-
Whimsicott colpì la tartaruga con una forte raffica di vento, ma Squirtle entrò subito nel guscio ed iniziò a ruotare su se stesso, creando delle sfere di acciaio vicino all'entrata della sua testa, e sfruttò l'attacco nemico per aumentare la sua velocità e, di conseguenza, la sua potenza d'attacco.
-Vai con Giornodisole e Solaraggio!-
-Squirtle preparati a rispondere con Idropompa.-
Whimsicott usò in rapida successione i due attacchi, così non dovette attendere molto per scagliare il Solaraggio, ma l'attacco Idropompa di Squirtle lo spazzò via in un battibaleno.
-Non sottovalutare il mio Squirtle! Era il caposquadra di una squadra di pompieri.- dichiarò Ash orgoglioso.
-Se questo pensi che mi intimorisca, ti sbagli di grosso. Whimsicott usa Gigaimpatto!-
-Rispondi con Capocciata.-
I due pokémon partirono subito alla carica, entrambi determinati a vincere non si lasciavano sopraffare dall'altro così entrambi subirono molti danni. Sia Ash che Squirtle attesero la mossa successiva dell'avversario, pur sapendo che dovesse ricaricarsi.
-Hai sbagliato ad attendere una mia mossa. Whimsicott attacca di nuovo con Solaraggio!-
-Squirtle vai con Idropompa!-
Diversamente da prima, fu un testa a testa fino all'ultimo secondo, ma alla fine prevalse il Solaraggio di Whimsicott, mandando quasi al tappeto Squirtle.
-Whimsicott usa di nuovo Gigaimpatto!-
-Squirtle usa Capocciata e Bora!-
La tartaruga si diresse contro il suo avversario per poi creare una barriera di ghiaccio intorno a sè, potenziando notevolmente la forza d'impatto, e quando i due pokémon si scontrarono, ma a causa della differenza di potenza dei due, Squirtle ebbe la meglio e mandò il suo avversario a tappeto.
-Whimsicott non è più in grado di combattere e l'incontro se lo aggiudica Ash.-
George si avvicinò al suo Whimsicott e lo accarezzò, ringraziandolo per il suo impegno. Dopo essersi congratulato con il suo Squirtle, Ash si avvicinò al suo avversario porgendogli la mano.
-Davvero un ottimo incontro, sei stato un degno avversario.- ammise Ash sorridendo.
-Beh, anche tu.- disse George stringendogli la mano.-A quanto pare non riuscirò mai a farmi notare da Misty.- affermò il castano per poi terminare con un sospiro.
-Tu mi hai sfidato solo per questo motivo?!- esclamò il corvino con evidente stupore.
-Mi sto pentendo di non aver fatto il tifo per George.- borbottò Charlie, scioccata dalla stupidità del fratello per poi voltarsi verso Drew. -E poi dici che io sono stupida. E lui che sarebbe?-
-Guarda che ti sento sorellina.- disse Ash offeso.
-Lo so.-
-Scusa, secondo te perché ti avrei sfidato?- domandò George sorpreso.
-Perché sono un allenatore formidabile.- dichiarò il corvino orgoglioso.
-Ed anche molto modesto.- aggiunse Misty con sarcasmo.
Ignorando il "formidabile allenatore", George si avvicinò a Misty, mentre veniva fulminato con lo sguardo da Ash.
-Posso parlarti un secondo in privato?- chiese il castano alla capopalestra con il viso leggermente rosso.
-Si, va bene.- annuì Misty, seguendolo.
Naturalmente tutti quanti seguirono i due per origliare la loro conversazione ed il primo a partire fu proprio Ash.
Appena Misty e George si chiusero in una stanza, Ash si mise a spiarli dal buco della serratura, Drew usò un bicchiere di vetro per ascoltare meglio la loro conversazione, Wendy, più attrezzata, utilizzò invece uno stetoscopio, mentre tutti gli altri si arrangiarono poggiando l'orecchio alla porta.
-Di cosa volevi parlarmi George?- esordì Misty un po' a disagio.
-Volevo soltanto dirti che io sono ancora innamorato di te.- disse George guardandola come se fosse una gemma preziosa. -E ti volevo chiedere se ti andasse di viaggare insieme a me.-
Sentendo quello sguardo amorevole su di sè e la sua dichiarazione d'amore, Misty non potè far altro che arrossire come una baccamodoro matura.
-Come vorrei riceverla anche io una dichiarazione del genere.- sussurrò Vera.
-Ah, quant'è fortunata Misty.- disse Emy con voce moderatamente bassa.
-Shh. Altrimenti ci scoprono.- avvertì Kenny.
Non ricevendo alcuna risposta, George si avvicinò a Misty scostandole una ciocca dalla guancia e mettendogliela dietro un orecchio per poi accarezzare dolcemente il suo viso.
-Allora cosa rispondi?- chiese George guardandola intensamente.
Notando la vicinanza dei due, Ash ebbe l'istinto di spalancare la porta e tirare un pugno al castano, ma Gary e Paul, notando la rabbia dell'amico, intuirono cosa volesse fare e lo bloccarono, ognuno per un braccio, e Paul mise una mano davanti alla sua bocca per evitare che urlasse qualcosa.
-Ash non fare cazzate per la tua gelosia!- lo ammonì Gary.
-Io non sono geloso.- sussurrò Ash stizzito, dopo essersi liberato la bocca.
-E allora non sono fatti che ti riguardano!- disse Paul con freddezza.
-Mi dispiace ma non posso.- affermò Misty scostando la mano del castano dal suo viso.
-Perché?-
-Ti ho già detto che non contraccambio i tuoi sentimenti e non mi sembra giusto viaggare insieme a te, sapendo che potresti illuderti e quindi soffrire.- concluse la capopalestra sicura, ma anche molto dispiaciuta.
-Ami già qualcun'altro vero?- domandò George triste, ricevendo una risposta affermativa. -Spero tanto che sappia e capisca di quanto lui sia fortunato.-
-Sono sicura che anche tu troverai una persona che ricambierà i tuoi sentimenti e che capisca quanto tu sia speciale.-
-Lo spero.-
Dopo aver detto ciò i due si avviarono verso la porta, mentre il gruppetto andò a nascondersi in un corridoio adiacente, in modo tale da poter continuare a spiarli.
-Arrivederci Misty.- disse George con un sorriso un po' forzato.
Emy, Ash e Charlie si affacciarono leggermente per osservare cosa stesse succedendo e quello che videro li lasciò senza fiato: George aveva dato un bacio sulla guancia a Misty.
Dopo ciò il castano se ne andò, mentre la capopalestra lo guardò fin quando non uscì dal suo campo visivo. 
Ash invece sentì affiorare dentro di sè una grande gelosia, mentre guardava con astio nella direzione in cui si era allontanato il suo rivale. Emy e Charlie invece sorrisero vedendo l'espressione di gelosia dell'altro.
-Fratellone, c'è qualcosa che non va?- chiese l'allevatrice con un sorriso sornione.
-No, nulla.- rispose Ash cercando senza successo di nascondere la propria gelosia.
-Sicuro? A me sembri geloso marchio.- affermò Emy stuzzicandolo.
-Non è vero.- urlò Ash, facendosi sentire da Misty. -Io non sono geloso di una ragazza così poco femminile.-
Sentendo quelle parole Misty si sentì ferita così, cercando di non farsi notare, scappò via, ma fu vista da Joltik che corse subito dalla sua allevatrice.
Dopo un urlo terrorizzato di Gary, Charlie raccolse il ragnetto per capire perché fosse corso  da lei con un'espressione preoccupata in viso. Joltik allora iniziò a vare a fare dei piccoli versi per spiegare cosa fosse successo.
-Maledizione!- sbottò la ragazza, colpendo suo fratello mentre correva nella stessa direzione precedentemente presa da Misty.
-Cosa le è preso?- chiese Ash dolorante.
Pikachu allora iniziò ad agitare le zampe per far capire cosa avesse detto il piccolo ragno elettrico a Charlie pochi istanti fa.
-Cavolo mi ha sentito.- disse il corvino maledicendo la propria boccaccia.
Quando si trattava di Misty non riusciva a combinarne una giusta e si sentì un completo idiota a causa di ciò che aveva detto, soprattutto perché quelle cose non le aveva mai pensate. 

 
****

Dopo aver corso un po', Misty aveva raggiunto la loro baita e corse nella propria stanza, poi chiuse la porta e si buttò sul letto fissando il soffitto. Non era la prima volta che Ash diceva quelle cose, ma sentirglielo dire alle proprie spalle la faceva star male.
Si sentiva un'idiota perché si era innamorata di un ragazzo infantile che la prendeva in giro, anche se affettuosamente, ma soprattutto che non si era fatto sentire per un sacco di tempo. Prima di iscriversi a questa scuola, Ash non l'aveva mai chiamata o scritto una lettera, nulla e quelle rare occasioni in cui si erano incontrati era stata lei a dover fare il primo passo.
Ogni volta che pensava a tutto ciò si domandava il perché non si era innamorata di un ragazzo dolce come George, oppure di uno affascinante e romantico come Rudy, invece di doversi innamorare di Peter Pan.
Mentre era immersa nelle sue riflessioni qualcuno bussò alla porta, facendola risvegliare dai suoi pensieri e si mise seduta sul letto.
-Chi è?- chiese Misty mogia.
-Sono Charlie, apri per favore.-
Prima che la capopalestra si alzasse dal letto, il suo Psyduck uscì dalla pokéball ed aprì la porta, guadagnandosi delle carezze affettuose dall'allevatrice. Dopo aver ringraziato il papero, Charlie entrò in camera e chiuse la porta alle sue spalle per poi fissare l'amica dispiaciuta.
-Mi spiace che mio fratello abbia detto quelle cattiverie, ma non le pensava sul serio.- disse Charlie triste.
-Non preoccuparti, lo so ma...- si interruppe Misty, non sapendo se dovesse continuare a parlare.
-Ma quelle parole ti hanno fatto star male lo stesso.- concluse l'altra, sedendosi sul letto, accanto alla sirena. -Beh anche io mi sarei sentita così se la persona di cui sono innamorata dicesse quelle cose.-
-Quindi tu sapevi che sono innamorata di lui?- balbettò Misty completamente rossa, facendo ridacchiare l'amica.
-Sono un'idiota non se ne accorgerebbe.- disse Charlie ridendo. -Per questo Ash non se n'è accorto.-
-Beh più che un idiota, è la reincarnazione di Peter Pan.- esclamò Misty per poi incominciare a ridere.
-Effettivamente.- concordò la giovane Ketchum tra le risate.
-Ma per quanto possa essere idiota io non voglio mollare e voglio stargli vicino.- disse Misty un po' triste.
-E allora non arrenderti e fagli capire cosa provi!- affermò Charlie sicura, alzandosi di scatto e stendendo un pugno verso il soffitto.
-E come?- chiese la sirena speranzosa.
-Beh, non sono la persona adatta per rispondere a questa domanda.- ammise Charlie imbarazzata, grattandosi la testa.
-Perché si tratta di tuo fratello?-
-No, perché non ho la minima idea di come far capire a Peter Pan qualcosa che non riguardi il mondo dei pokémon. Mi dispiace piccola Wendy.- dichiarò la moretta.
Mentre le due ragazze cercavano d'ideare un piano, sentendo un rumore nel corridoio, Psyduck aprì la porta facendo entrare il ragnetto elettrico che teneva in bocca un foglietto e lo porse a Charlie, mentre Misty prese un cuscino e lo usò come scudo, terrorizzata dal piccolo coleottero.
-Joltik sei geniale.- esultò l'allevatrice abbracciando il pokémon. 
Dopo aver abbracciato il ragno, Charlie mostrò il foglio all'amica la quale scoprì che si trattava dello stesso mostrato ieri sera a Drew, ovvero il volantino per il concorso canoro.
-Come potrebbe aiutarmi?- domandò Misty fissandola. -Hai detto anche tu che è uno stupido, no?-
-Beh, su questo non ci piove, ma credo che esprimendo i tuoi sentimenti con una canzone ti possa far sentire meglio.- affermò Charlie con dolcezza.
-Non ti facevo così romantica.- esclamò la sirena senza pensarci, facendo arrossire la più piccola. -Ma con quale canzone dovrei partecipare?-
-Ti ho sentito spesso canticchiare una canzone, perché non porti quella?- propose Ketchum.
-Dici quella di Avril Lavigne? Beh, perché no, hai avuto davvero un'ottima idea.- rispose Misty felice.
-Ed io ti aiuterò con la base musicale.-


 
****

Ed eccoci alla fine del ventottesimo capitolo. La nostra cara Charlie sospetta che sia successo qualcosa a Spighetto e non mollerà tanto facilmente la sua missione XD
Ho deciso di far partecipare anche Misty ad "Una canzone per te" e, diversamente da come ho fatto con il brano di Kenny, per quello della capopalestra ho messo un paio di indizi. Avevo un dubbio su quale canzone di Avril Lavigne mettere, poiché sono due quelle che reputavo perfette per Misty, ma alla fine ho preso la mia decisione! Chissà se qualcuno ha già capito qual'è...
Quasi sicuramente parteciperanno solo loro due, ma non è sicuro. Se volete suggerirmi qualcun'altro potete farlo benissimo con una recensione od un messaggio privato.
Ora passo ai miei ringraziamenti:
Come sempre ringrazio i miei cari Nice to meet you, Lola22 e Dark Legend Trainer per le loro recensioni.
Ringrazio anche Demon Heart per aver aggiunto la storia tra le seguite.

Un abbraccio ed al prossimo capitolo :D

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Capitolo 29
*** Canzoni ***


Salve a tutti, prima di incominciare a leggere voglio dirvi che i titoli ed i link delle canzoni presenti nella storia li metterò a fine capitolo ed ora vi lascio alla lettura.
 
 
 
 

****

Il sole era sorto da poco e due ragazze, per la precisione Misty e Charlie, erano rimaste sveglie fino a tardi la sera prima per prepararsi al concorso canoro. Essendosi prolungata fino a tarda notte la sua visita, Charlie era rimasta a dormire nella camera dell'altra, condividendo il letto.
-Misty è mattina, dobbiamo alzarci.- sbadigliò Charlie, stiracchiandosi.
-Altri cinque minuti.- borbottò la sirena, affondando maggiormente tra le coltri di coperte.
-Se non ti alzi da sola, chiamo Joltik.- l'avvertì l'allevatrice.
Sentendo la minaccia, Misty scese dal letto in un lampo per poi fiondarsi in bagno per prepararsi. Charlie si fece scappare un risolino, per poi salutare l'amica e recarsi in camera sua a prepararsi.

 
****

Quella mattina Iris si era alzata di buon ora e dopo essersi vestita, scese in cucina per bere qualcosa. Arrivata al piano inferiore trovò Spighetto destreggiarsi tra i fornelli. Da quando erano stati interrotti da Paul che non riusciva a parlargli, soprattutto perché Spighetto la evitava sempre, ma questa volta sarebbe stata diverso. Iris allora si avvicinò a Spighetto, ma non prima di stringere in mano la pokéball del suo fidato Excadrill in caso cercasse di scappare.
-Buongiorno.- disse Iris, un po' a disagio. 
Non aspettandosi la presenza di qualcuno in cucina, ma soprattutto quella di Iris, sobbalzò mentre evitava lo sguardo della ragazza.
-Buongiorno Iris.- balbettò l'intenditore.
-Dobbiamo parlare.- esclamò la ragazza sicura, facendo un passo verso Spighetto.
-Scusa ma non posso parlare, sto preparando la colazione.- disse l'intenditore a disagio, indietreggiando. 
-Hai già preparato abbastanza cibo, ora fermati e parliamo.- ordinò Iris categorica.
Il ragazzo, intimorito dal tono di voce usato dall'amica, seguì il suo consiglio e si sedette davanti il tavolo e la domadraghi fece lo stesso. Anche se la ragazza era seduta di fronte a lui, Spighetto guardava altrove, facendo così irritare Iris.
-Potresti guardarmi in faccia?- esclamò la domadraghi irritata, facendo voltare finalmente verso di sé l'altro. -Perché l'altro ieri hai...- si interruppe e deglutì, per poi diventare completamente rossa in viso, imbarazzata. -cercato di baciare?- concluse balbettando.
Spighetto non sapeva davvero cosa rispondere, era da due giorni che si faceva la stessa domanda e non riusciva a trovare una risposta. Se non ci era arrivato fino ad ora, come poteva riuscire a trovare in quel momento una risposta?
L'intenditore fissò la domadraghi con uno sguardo dispiaciuto ed esausto.
-Non lo so cosa mi sia preso, ma quando ho osservato da vicino il tuo viso mi sono sentita attratto dalle tue labbra.- disse Spighetto mettendosi una mano davanti alla bocca, voltandosi in un'altra direzione, troppo imbarazzato per reggere lo sguardo della domadraghi.
Iris non riusciva a credere a ciò che il verdino gli avesse detto e naturalmente le sue guance andarono in fiamme. Nonostante avesse sperato in una dichiarazione dell'intenditore, la confessione fatta le aveva accelerato il battito del cuore, tanto che sentiva il suono rimbombarle nelle orecchie. Non si sarebbe sorpresa se anche l'altro fosse riuscito a sentirlo.
La domadraghi, entusiasta, stava per chiedere a Spighetto cosa provasse per lei, ma la sua richiesta la fece desistere.
-Ti prego, dimentichiamoci tutto questo o non avrei il coraggio di guardarti in faccia.- la supplicò Spighetto.
Iris sentì una fitta al cuore nel sentire quelle parole, ma accettò comunque la sua richiesta. Preferiva fingere di dimenticare, poiché non sarebbe mai riuscita a farlo, ciò che stava per succedere due sere fa se l'alternativa era farsi ignorare dall'amico, ma una cosa l'aveva capita: non era indifferente a Spighetto e lo attraeva, quindi non tutto era perduto.

 
****

-Ladies e gentlemen, come ogni anno,  Aparctias City ha organizzato il concorso canoro per la Vigilia di Natale, "Una canzone per te"!Tra tutti i concorrenti saranno scelti due finalisti che si sfideranno esibendosi con un'altra canzone.-esclamò il sindaco della città, con un completo fucsia pieno di merletti per poi continuare a parlare al pubblico.
-Che look.... eccentrico ha il sindaco.- commentò Emy, fissando l'uomo disgustata.
-Cavolo, il suo vestito potrebbe scatenare un attacco epilettico a chiunque lo fissi troppo.-  concordò Gold.
-Non posso darvi torto.- disse Richie fissando orripilato il vestito dell'uomo.
-Ehi, ma gli altri dove sono?- chiese Ash ad un tratto.
Nel gruppetto infatti mancavano Kenny, Paul, Silver, Drew, Misty, Charlie e Wendy.
-Beh, questa mattina ho incontrato Misty ed ha detto che lei e Charlie avrebbero partecipato al concorso.- spiegò Vera.
-Come? Charlie non aveva detto che non avrebbe mai partecipato?- domandò Lucinda esterrefatta.
-A quanto mi ha detto Misty, lei deve suonare la chitarra.-
-E tutti gli altri?- chiese Spighetto.
-La stessa cosa: Kenny canta mentre gli altri suonano.- rispose Gold.
-Wendy ha detto che sentiva la mancanza del palcoscenico così ha deciso anche lei di partecipare.- disse Iris.
-Mai una volta che quella pazza dicesse qualcosa di normale o sensato.- dichiarò Gary per poi sospirare.
-A quanto pare tra voi due c'è un bel feeling.- affermò Iris maliziosa.
-Cosa? Tra me e lei c'è solo amicizia, nulla di più!- esclamò il castano un po' imbarazzato.
-Ma si sa, da cosa nasce cosa...- alluse Vera, punzecchiandolo.

 
****

-Un applauso a Jane ed accogliamo sul palco Kenny insieme alla sua band che si esibiranno con la canzone "Tongue tied".- li presentò l'uomo "eccentrico".
-Finalmente si esibisce mio fratellino- affermò Emy entusiasta. -Forza Kenny!-
-Spero proprio che riesca a vincere.- disse invece Lucinda, speranzosa.
-A quanto pare qui c'è qualcuno che ha una preferenza. Non è che, sotto sotto, lui ti piace?- chiese Vera con malizia.
-Cosa?- esclamò la coordinatrice di Duefoglie, stupita ed imbarazzata.
-Su, non nasconderlo a noi. Infondo siamo tue amiche.- dichiarò Iris, cercando di far sputare il rospo alla ragazza.
-Shhh! Stanno per incominciare.- le zittì Spighetto.
L'illuminazione sul palco si fece più soffusa, mentre i quattro ragazzi si posizionavano sul palco: Silver si era seduto dietro la batteria, stringendo saldamente le bacchette; Drew invece si posizionò alla destra del cantante, posizionandosi dietro ad un microfono, per poi afferrare il basso e il plettro; Paul invece andò a sinistra per poi raccogliere due chitarre e
lettriche, passandone una a Kenny che invece si era posizionato al centro del palco, dinnanzi al microfono e prese la chitarra, pronto per la sua esibizione.
La luce sul palco si accese normalmente e, appena Kenny fece un segno agli altri Paul e Drew iniziarono a suonare e questo cantò un verso della canzone.
Come on, yeah!
Dopo questo verso, Drew si concentrò sul basso mentre Silver e Kenny incominciarono a suonare i propri strumenti. Il castano chiuse gli occhi, concentrandosi sulla sua musica e sul canto, esprimendo tutti i suoi sentimenti su quella canzone.
Got caught in a dream world,
Where you are my dream girl
Since you first came around and talked to me.
But my words got choked up, wish I would've spoke up
But now you and me are only make believe
.
Arrivato a ritornello Kenny aprì gli occhi cercando con lo sguardo Lucinda e guardarla dritto negli occhi, sperando che le parole di quella canzone le arrivassero dritte al cuore.
Because I'm tongue tied.
I can't find the words to say that I-I need you by my side.
But I'm terrified just to talk to you
.
I won't be satisfied 'til I'm tongue tied with you.
Inizialmente Lucinda non era sicura che Kenny la stesse fissando, pensava che se lo fosse seplicemente immaginato, ma quando i loro sguardi si incontrarono, il castano le regalò uno splendido sorriso che le fece battere il cuore.
Fino alla fine della canzone i loro sguardi erano rimasti incatenati tra
loro, senza mai lasciarsi, incapaci di ciò. Quando la musica finì i loro sguardi si sciolsero, rompendo quell'idillica sintonia creatasi tra loro.
-I miei complimenti a Kenny che per avere la lingua annodata ha cantato splendidamente.- disse il sindaco, facendo calare il silenzio in sala.
-Quella doveva essere una battuta?- sussurrò Charlie alla sirena.
-Spero di no, era davvero pessima.- rispose Misty sottovoce.
Essendosi accorto della brutta figura, il sindaco fece qualche colpo di tosse per poi presentare i prossimi concorrenti.
-Dopo una boyband accog
liamo una splendida solista. Ecco a voi Wendy.- disse l'uomo per poi lasciare libero il palco per l'esibizione della ragazza.
Wendy salì subito sul palco, facendo un inchino verso il pubblico, per poi prendere il microfono ed aspettare l'inizio della base musicale.
Appena la musica partì, la ragazza incominciò a cantare muovendosi a ritmo con la canzone.
I'm feeling sexy and free 
Like glitter's raining on me 
You like a shot of pure gold 
I think I'm 'bout to explode 
I can taste the tension like a cloud of smoke in the air 
Now I'm breathing like I'm running cause you're taking me there 
Don't you know you spin me out of control 
-Ora capisco perché fa parte del club di teatro, Wendy ha una formidabile presenza scenica.- esclamò la rossa con stupore.
-Già, non si riesce a distogliere lo sguardo da lei.- sussurrò Gary estasiato, fissando con attenzione la sua figura muoversi a ritmo con la musica.
Rock my world into the sunlight 
Make this dream the best I've ever known 
Dirty dancing in the moonlight 
Take me down like I'm a domino 
Mentre cantava l'ultimo verso del ritornello, Gary ebbe l'impressione che Wendy stesse guardando lui e questo lo fece leggermente arrossire. Dopo qualche secondo si sentì uno stupido per aver pensato queste cose, poiché durante la canzone il suo sguardo vagava per tutta la sala, sicuramente era stata solamente una sua impressione.
Ooh baby baby got me feeling so right 
Ooh baby baby dancing in the moonlight 
Ooh baby baby got me feeling so right 
Ooh baby baby dancing in the moonlight 
Ooh baby baby got me feeling so right 
Ooh baby baby dancing in the moonlight 
Ciò che non riusciva proprio a capire era il perché si fosse emozionato quando aveva creduto che lei lo stesse guardando, infondo per lui Wendy era solo un'amica e, anche se era stato rifiutato, provava ancora qualcosa per Charlie, anche se da quando era tornata, i suoi sentimenti verso l'allevatrice si erano affievoliti.
Anche se era ancora immerso nelle sue riflessioni il suo sguardo fu sempre fisso su Wendy, senza perdere nemmeno un'istante dei suoi movimenti e della sua voce, dolce e piena di energia, che rispecchiava a pieno il suo carattere.
Riuscì a staccare i
l suo sguardo da Wendy solo quando la sua esibizione finì ed uscì dal palcoscenico, mentre nella sua mente si faceva spazio la confusione più totale. 
Dopo le esibizioni di altri cantanti arrivò finalmente il turno di Misty e Charlie. Il loro modo di vestire era agli antipodi, mentre Misty indossava un maglione blu con una minigonna bianca e stivali lunghi fino al ginocchio di colore blu, con dei lacci laterali bianchi, Charlie indossava un pantalone nero con delle catene attaccate vicino alla tasche, degli anfibi neri, una felpa rossa ed una kefiah nera e rossa intorno al collo.
Salite sul palco entrambe si sedettero su degli sgabelli, Misty iniziò ad aggiustare i due microfoni in altezza ed inclinazione mentre Charlie accordava meglio la chitarra acustica.
Mentre le prime note della canzone risuonavano nell'aria, Misty si avvicinò al microfono, chiuse gli occhi, incominciando ad intonare le prime parole.
I can be tough 
I can be strong 
But with you, it's not like that at all 
There's a girl 
That gives a shit 
Behind this wall 
You just walk through it 
Nella propria mente riaffiorarono i ricordi dei momenti passati insieme ad Ash e come riuscisse a farla sentire fragile, completamente dipendente dalle sue parol
And I remember all those crazy things ya said 
You left them running through my head 
You're always there 
You're everywhere 
But right now I wish you were here 
All those crazy things we did 
Didn't think about it, just went with it 

 
Tutti i ricordi delle loro avventure, dei loro litigi, ma soprattutto di tutte le sciocchezze fatte e dette da Ash le riempirono la testa, facendole ancora battere forte il cuore, così come quando li aveva vissuti. Dopo questa strofa, Charlie accompagnò la voce di Misty con la propria durante il ritornello.
You're always there 
You're everywhere 
But right now I wish you were here
Poi le tornò in mente quando dovettero salutarsi e le loro strade si separarono. Erano ancora vividi nella propria mente tutta la tristezza provata quando dovettero salutarsi e dell'irrefrenabile desiderio di averlo accanto, soprattutto quando aveva affrontato le prime difficoltà da capopalestra.
Damn, Damn, Damn,
What I’d do to have you
Here, Here, Here
I wish you were here
Damn, Damn, Damn,
What I’d do to have you
Near, Near, Near
I wish you were here
.
Ascoltando quella canzone, Ash si emozionò ed iniziò a sentirsi geloso della persona a cui era stata dedicata. Anche se non conosceva il significato di quelle parole, la voce e lo sguardo di Misty, dolce e maliconico, gli fecero capire che la persona a cui era dedicata la canzone doveva essere molto speciale per lei, forse era per la persona di cui lei era innamorata.
Più ascoltava quella voce e più desiderava che quelle parole fossero dedicate a lui, non voleva che qualcuno fosse più importante di lui per Misty.
A quel pensiero Ash riuscì a capire tutto. Aveva capito perché il legame tra Misty e George lo infastidisse, perché aveva sofferto mo
lto di più quando si era separato da lei rispetto a quando si era dovuto separare dagli altri e il motivo per cui ogni volta che diceva "arrivederci" a Misty si sentiva sprofondare. Era innamorato di lei e non se n'era mai accorto ed in quel momento si sentì la persona più idiota di tutto il pianeta.
No, I don't want to let go 
I just wanna let you know 
That I never wanna let go 
Let go-o-o
No, I don't want to let go 
I just wanna let you know 
That I never wanna let go 
In quel verso Iris si sentì molto vicina a Misty perché, così come lei, non voleva mollare e prese la decisione di impegnarsi al massimo per far capire i suoi sentimenti a Spighetto e cercare di far breccia nel suo cuore.
 
****

-I semifinalisti sono Jane e Kenny.- annunciò il sindaco.
Dietro le quinte Wendy, Charlie e Misty si congratularono con i ragazzi per il risultato ottenuto, per nulla dispiaciute per la sconfitta. Infondo l'importante non era vincere, ma partecipare dando i
l meglio di sè e loro ci erano riuscite.
Kenny tirò un sospiro di sollievo, felice di essere arrivato fin lì. Quando aveva preso la decisione di partecipare a quel concorso si era ripromesso una cosa: se avesse vinto il concorso si sarebbe dichiarato a Lucinda. L'unico che era a conoscenza di ciò era Drew che, appena saputo, gli diede tutto il suo appoggio e crebbe la stima che il coordinatore di LaRousse provava verso l'amico per il coraggio dimostrato nel prendere questa decisione.
-Dato che ci avete battuto siete obbligati a vincere. Sono stata chiara?- esclamò Charlie severamente.
-Ma che nanetta fastidiosa. Solo perché avete perso non vuol dire che hai il diritto di pressarci.- disse Paul arruffandole i capelli.
-La smetti di chiamarmi nanetta?! Stupido Spinda.- ribattè l'allevatrice cercando di aggiustarsi i capelli con le guance gonfie, facendo ridere Kenny.
-Finalmente ti sei rilassato.- esclamò Drew sollevato.
-Eh?-
-Da quando ci eravamo esibiti eri molto nervoso.- disse Silver.
-A quanto pare i vostri litigi tra fidanzatini sono serviti a qualcosa.- affermò Wendy appoggiando le mani sulle spalle dei due.
-La smetti di chiamarci così?- urlarono in coro i due, rossi d'imbarazzo.
-Ah, siete troppo carini quando siete in imbarazzo.- disse 
la biondina dolcemente.
-Su, smettetela di litigare. Ragazze dobbiamo uscire da qui ed andare tra il pubblico.- li interruppe Misty tirando Charlie e Wendy verso l'uscita, ma prima si voltò verso il gruppetto. -In bocca al lupo ragazzi.-

****

I primi a doversi esibire furono i ragazzi e Kenny era persino più nervoso di prima, ma Silver, Drew e Paul rassicurarono l'amico toccandogli una spalla.
Saliti sul palco furono accolti da un forte applauso del pubblico, conquistato dalla precedente esibizione dei quattro.
Anche se
le due canzoni avevano il testo simile ed esprimevano gli stessi sentimenti, ma mentre la prima era piena di energia e molto vivace, riuscendo a coinvolgere maggiormente il pubblico, questa era molto più lenta e dolce, capace di riscaldare il cuore a chiunque l'ascoltasse.
L'impegno messo da Kenny ne
l cantarla ed i sentimenti messi in quell'esibizione resero quella canzone molto più romantica, facendola sembrare una dichiarazione d'amore.
I need a little more luck than a little bit
'Cause every time I get stuck, the words won't fit
And every time that I try, I get tongue tied
I need a little good luck to get me by
Aveva davvero bisogno di molta più fortuna adesso, doveva riuscire a trovare le parole giuste per dichiararsi. Non voleva commettere altri errori.
I need a little more help than a little bit
Like the perfect one word no one's heard yet
'Cause every time that I try, I get tongue tied
I need a little good luck to get me by this time
Non voleva usare nuovamente le parole sbagliate per dirle ciò che provava, come quando, ad Arenipoli, per far si che lei viaggiasse insieme a lui, aveva deciso di sfidare Ash senza neanche farle sapere il perché, troppo impaurito delle conseguenze di una possibile dichiarazione.
Al termine della canzone tutto il pubblico andò in delirio, esultando per la dolce canzone. Dopo che si fu esibita anche l'altra ragazza, guadagnandosi anche
lei un enorme successo il sindaco fece salire sul palco i finalisti ed annunciò l'esito del concorso.
-Il vincitore di "Una canzone per te" è....- disse il sindaco creando pathos tra il pubblico ed i due concorrenti. -Kenny!-
Il pubblicò applaudì per entrambi i concorrenti mentre la ragazza si congratulava sportivamente con il vincitore.
Quando lo spettacolo finì Paul, Drew e Silver si avviarono all'uscita mentre Kenny rimase nello spogliatoio, mandando un messaggio a Lucinda.
"Ti devo parlare, per favore vieni dietro le quinte da sola."
Appena lesse la scritta "Messaggio inviato" Kenny deglutì rumorosamente. Ormai era fatta e non poteva più tirarsi indietro.
Dopo un paio di minuti fu raggiunto da Lucinda che lo guardava interrogativa, cercando di capire cosa passasse per la testa all'altro. Quando i loro sguardi si incrociarono il cuore di Lucinda perse un battito notando lo sguardo serio ed indecifrabile dell'amico.
-Cosa volevi dirmi?- chiese Lucinda titubante, ma continuando a sostenere lo sguardo del castano.
-So che ti potrà sembrare strano ciò, ma quello che ho da dirti è qualcosa di cui avrei sempre voluto parlarti, ma non sono mai riuscito a trovare il coraggio e le parole giuste per farlo.- disse Kenny deciso. 
-Quindi quelle canzoni erano dedicate a me?- intuì Lucinda, abbassando il viso per nascondere il proprio imbarazzo.
-Si.- rispose il castano senza esitazione per poi alzarle il viso per guardarla negli occhi. -Ciò che volevo dirti è che ti amo. Ho capito ciò che provo per te durante il mio compleanno e ti ho vista piangere. Da quel preciso momento ho nutrito dei forti sentimenti verso di te.- dichiarò Kenny con un dolce sorriso.
-Scusami Kenny ma io non sono sicura di quello che provo per te.- sussurrò la ragazza dispiaciuta.
Kenny allora l'abbracciò per poi darle un bacio sulla fronte.
-Non devi rispondermi adesso, aspetterò di ricevere una tua risposta quando sarai sicura dei tuoi sentimenti.- disse il castano con tono dolce, accarezzandole la testa. -Quindi non essere dispiaciuta.-
Detto ciò Kenny sciolse l'abbraccio sorridendole, per poi prenderle una mano e andare verso i loro amici.
-Su non facciamo aspettare gli altri adesso.- esclamò il castano stringendole la mano.
Lucinda arrossì a quel gesto e ricambiò la stretta, mentre sentiva il battito cardiaco accellerare leggermente.

 
****

-Su muoviamoci ad andare nella baita, sto morendo di fame.- affermò Gold, mentre il suo stomaco brontolò rumorosamente.
-Se una persona non mi avrebbe costretto a venire al concorso, adesso avrei già cucinato tutto.- disse Spighetto lanciando una frecciatina all'allevatrice.
-Infondo è la Vigilia di Natale anche per te, non mi sembrava giusto che noi ci divertissimo mentre tu stavi da solo ai fornelli.- ribattè Charlie decisa.
-Sono sicura che se ci mettiamo tutti d'impegno riusciremo a cucinare tutto in un lampo!- esclamò Iris, sicura delle sue parole.
Arrivati alla loro baita sentirono dei rumori provenire dall'interno, facendo
li spaventare. Erano tutti fuori ed il personale dell'albergo aveva finito da un pezzo di pulire le camere, quindi poteva soltanto essere un intruso.
Il gruppetto allora si mise in allerta ed ognuno prese una pokéball in mano per essere subito pronti per combattere, mentre Pikachu e Sparkie emettevano delle scintille dalle loro gote, pronti ad attaccare. Con la mano libera Wendy strinse con forza la maniglia della propria frusta.
I ragazzi si scambiarono delle occhiate per essere sicuri di essere tutti pronti e, appurato ciò, spalancarono la porta e si fiondarono all'interno della baita, trovandosi di fronte agli intrusi...


 
****
Stereo Skyline-Tongue tied: http://www.youtube.com/watch?v=gwWaEdmAXn0
Jessie J- Domino: http://www.youtube.com/watch?v=lHPU8kvlhLc
Avril Lavigne- Wish you were here: http://www.youtube.com/watch?v=v6S4iZ2dTBY
Faber Drive- Tongue tied: http://www.youtube.com/watch?v=WMnLqb_EPv0

E come al solito termino il mio capitolo con un po' di suspense, anche se di solito mi riesce meglio. Chi saranno mai gli intrusi?
Quando Lola22 mi aveva consigliato di inserire anche Wendy nel concorso pensavo di non riuscire a trovare una canzone adatta per lei, ma quando mi sono messa a cercare ho pensato che "Domino" fosse perfetta per lei. 
Devo dire che avevo dei dubbi sulla canzone di Misty perché sia questa che "He wasn't" di Avril Lavigne erano perfette per lei, ma ho preferito l'altra perché è più romantica.
Per Kenny non sono riuscita a scegliere tra le due e, seguendo il consiglio di Nice to meet you,
le ho messo entrambe.
Per la gioia di tutti i fan della Pokéshipping Ash è riuscito a capire finalmente i suoi sentimenti per Misty, chissà se si può definire "Miracolo di Natale".....
Alla fine Kenny si è dichiarato a Lucinda, ma quest'ultima non è ancora sicura dei propri sentimenti.
Ora passo ai ringraziamenti:
Ringrazio Dark Legend Trainer, Lola22 e Nice to meet you per le recensioni ed anche per i consigli (non fanno mai male a nessuno u.u)
Ringrazio anche tutti i lettori che continuano a leggere la mia storia.
Un abbraccio :D

 

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Capitolo 30
*** Vigilia ***


****


-Fermi tutti!- urlò Gold facendo uscire dalla propria pokéball il suo Ambipom.
La scimmia però, invece di mettersi in posizione d'attacco, si buttò tra le braccia di uno degli intrusi con entusiasmo.
-Anche io sono felice di vederti Aibo.- disse una donna con i capelli neri legati in due codini mentre accarezzava Ambipom.
-Eh? Mamma?- esclamò l'allevatore con stupore.
-Davvero un bel modo di accogliere tua madre alla vigilia di Natale.- lo sgridò la madre con severità.
-No, è che sono sorpreso di vederti qui.- si giustificò l'allevatore.
-Eh? Quindi non hai ancora detto nulla?- domandò la donna all'allevatrice.
-Dirci cosa?- chiese invece Drew confuso, guardando l'amica.
-Beh, se andiamo nell'altra stanza sono sicura che capirete.- rispose Charlie vaga con un piccolo sorriso sulle labbra.
Arrivati nel salone notarono le varie decorazioni sui muri e sul camino, assenti quella mattina, la tavola completamente imbandita ed Ash notò la presenza di sue vecchie conoscenze: il professor Oak, sua madre, Max, Maisello, Reggie, Brock, Aristide e le tre sorelle sensazionali, ovvero Lily, Violet e Daisy.
Ma questi non erano gli unici presenti, infatti vi erano una donna, molto probabilmente coetanea al professor Oak, con i capelli corti e brizzolati, un uomo con i capelli ramati e corti  con gli occhi blu ed infine due persone che stavano facendo flessioni, per la precisione una donna con i capelli lunghi e biondo platino legati in una coda di cavallo ed un uomo con i capelli castano scuro con la barba leggermente incolta.
Appena videro entrare i ragazzi tutti, ad eccezione dei due atleti, si voltarono verso di loro accogliendoli con un caldo saluto, senza dimenticare la solita esclamazione usata in queste occasioni.
-Sorpresa!- urlarono tutti, ad eccezione delle due persone impegnate nelle flessioni che, sentendola, terminarono la loro attività.
-Co-cosa?- dissero i ragazzi, alternando lo sguardo da i loro familiari a Charlie.
-Prima di tornare all'Accademia, Charlie ha organizzato tutto questo per festeggiare tutti insieme il Natale.- spiegò il professor Oak.
-E poi è andata ad invitare ognuno di loro.- concluse Delia, sorridendo alla figlia.
-Beh, infondo non è stato poi così impegnativo.- sussurrò l'organizzatrice grattandosi una guancia, imbarazzata.
-Sei la migliore scricciolo!- urlò Wendy buttando le braccia al collo dell'amica.
Dopo quest'introduzione tutti quanti incominciarono a presentarsi, sia gli studenti che i loro familiari quando poi arrivò il turno dei cinque individui estranei al corvino.
-Il mio nome è Danielle, la nonna di quella scatenata di Wendy.- si presentò la signora con un grande sorriso amichevole.
-Io invece sono la signora Margie.- esclamò invece la madre di Gold.
-Piacere, io sono David, il padre di Richie.- disse l'uomo pacatamente, poggiando una mano sulla spalla del figlio.
-Io invece sono Gil, la madre di Drew, mentre questo perdente è Sean Dickson.- affermò la donna.
-Guarda che la nostra sfida non era ancora finita Gil, perché se avremmo continuato ti avrei stracciato.- dichiarò strafottente Sean lanciando una frecciatina alla donna che, per tutta risposta, scoppiò a ridere.
-Come se ci fossi mai riuscito, perdente.- disse Gil, marcando l'ultima parola, facendo irritare il povero Sean.
-Sembra quasi di vedere come sarete tra qualche anno voi due.- esclamò Silver, riferendosi a Drew e Charlie. 
-Naturalmente io vincerò sempre come ha fatto tua madre.- affermò l'allevatrice, guadagnandosi una gomitata dal verdino.
-Lotty, nipotina mia!- urlò qualcuno.
Dalle scale era sceso un uomo anziano che, appena individuata Charlie, era corso nella sua direzione con le braccia spalancate, ma la sua folle corsa fu bruscamente interrotta da una barriera creata da Joltik.
-Nonno, ci sei anche tu?- disse Ash sorpreso e contento, per poi voltarsi verso sua sorella per sgridarla. -Potresti evitare di trattarlo male Charlie?-
-Io non ho fatto niente, ha fatto tutto Joltik.- affermò l'allevatrice coccolando il ragnetto.
-Perché sei così fredda con me, Lotty?- chiese l'uomo in lacrime, mettendosi in ginocchio.
-Per prima cosa, smettila di chiamarmi in quel modo, sai benissimo che detesto quel soprannome.- sibilò Charlie fulminandolo con lo sguardo. -è persino peggio del nomignolo datomi da Wendy.- concluse la frase assumendo una faccia disgustata.
-Ma è così cari...- cercò di spiegare l'uomo, ma il piede piantato in faccia dalla nipote glielo impedì. -Uffa, quando eri tornata a Kanto mi permettevi di chiamarti così.- borbottò il nonno, appena riuscì a liberarsi.
-Solo perché avevi detto che se mi fossi lamentata non mi avresti più allenato!- urlò Charlie irritata. -Se proprio non vuoi chiamarmi Charlie come tutti quanti, puoi usare il mio nome completo?-
-Va bene mi accontenterò di chiamarti Charlotte.- borbottò l'uomo gonfiando le guance.
-Ecco da chi hai preso quest'abitudine.- disse Paul ridendo, per poi scoppiare a ridere dopo aver detto. -Piccola Lotty.-
-Smettila di ridere, stupido Spinda.- esclamò Charlie cercando di sferrargli un pugno, ma fu bloccato.
Dopo ciò anche Paul cercò di sferrare un pugno, ma l'allevatrice lo bloccò con la mano libera ed iniziarono un testa a testa.
-Non sapevo che ti fossi fidanzato Paul.- dichiarò Reggie con malizia.
-Non siamo fidanzati.- urlarono all'unisono, arrossendo lievemente.
I due misero termine al loro litigio e lanciarono la prima cosa che capitò loro tra le mani che, fortunatamente per Reggie, furono due cuscini i quali, essendo stati lanciati energicamente, lo fecero cadere a terra. 
Vedendolo a terra, Lily e Violet corsero subito verso di loro per aiutarlo ad alzarsi, dandosi anche delle spallate per allontanare l'altra e guardandosi storto.
-Stai bene?- esclamarono le due per poi lanciarsi un'occhiataccia.
-Grazie alla vostra presenza, ora sto già meglio.- disse Reggie sorridendo, facendo tirare un sospiro estasiato alle due sorelle.
-Davvero quell'idiota è tuo fratello?- chiese Charlie scioccata.
-Sfortunatamente si.- rispose Paul sospirando.
-Guarda che ti ho sentita!- disse Reggie irritato.
Durante i loro battibecchi e le loro chiacchiere, Silver si sentì messo un po' da parte. Diversamente dagli altri non c'era qualche parente stretto lì presente, ad eccezione di suo zio, ma infondo non ha mai avuto molti rapporti con lui. Non che volesse i suoi genitori presenti, poiché sua madre non sapeva neanche chi fosse e suo padre.... beh, preferiva proprio non pensare a quell'uomo che si definiva tale.
Il primo a notare la sua tristezza fu Drew, infondo aveva imparato a conoscerlo bene durante il loro viaggio e quindi aveva intuito il motivo per cui fosse così triste. Non ne conosceva i particolari, ma evitava sempre di parlare dei suoi genitori, probabilmente non aveva un buon rapporto con loro, poiché ogni volta che si toccava l'argomento lui diventava molto evasivo e malinconico. 
Il coordinatore diede una leggera gomitata a Charlie e le indicò Silver, per poi lanciarle un'occhiata d'intesa; così i due si misero vicino al rosso ed ognuno afferrò un braccio dell'amico per fargli sentire la propria presenza.
-Non devi essere giù, infondo oggi è la Vigilia di Natale.- affermò Charlie con un dolce sorriso.
-Già non devi buttarti giù. Te l'abbiamo detto un miliardo di volte, noi tre siamo una famiglia.- continuò Drew con dolcezza.
-Già, Drew è tuo fratello ed io...- disse l'allevatrice, toccandosi il mento pensierosa per poi trovare la giusta soluzione.- Tua nonna!- 
-Ma te una cosa normale non la dici nemmeno oggi che è la Vigilia?- esclamò Silver alzando un sopracciglio, ma cercando di trattenere una risata.
-Ehi non dimenticarti di me!- affermò Gold saltando al collo del rosso da dietro, con il risultato di far cadere tutti quanti a terra.
-Ma tu non centri nulla qui, vai via!- disse Charlie scherzosa.
-Cattiva, tu voi Silvy tutto per te!- piagnucolò l'allevatore, stringendosi maggiormente al suddetto.
-La smettete di fare gli idioti voi due.- urlò Silver completamente rosso.
A quella reazione, Gold si accoccolò maggiormente addosso al rosso, ma alla fine decise di alzarsi da terra ed aiutare i tre malcapitati. 
-Certo che siete davvero molto allegri giovanotti!- esclamò Danielle dando una pacca sulla spalla a Charlie, la quale si massaggiò la spalla offesa.
-A quanto pare siete anche un gruppo molto affiatato. Viaggiavate tutti e quattro insieme?- chiese Brock curioso.
-Noi tre si, mentre Gold viaggiava con Paul e Vera e durante il nostro viaggio capitava spesso di incontrarci, soprattutto durante qualche gara.- rispose Drew.
-Già ed ogni volta che ci incontravamo in qualche viaggio, due persone mi mia conoscenza finivano sempre per scontrarsi.- ammise Vera, voltandosi verso Charlie e Paul.
-Cosa? Non sapevo che tu viaggiassi con altre due persone, fratellino.- affermò con stupore Reggie. -Non dicevi sempre che preferivi stare da solo?-
-Ci siamo conosciuti ad un torneo a tre ed abbiamo formato un'ottima squadra insieme così avevamo chiesto a Paul di viaggiare con noi e lui ha accettato!- rispose Gold sorridendo.
-Diciamo pure che ha insistito molto.- specificò Paul.
Dopo qualche chiacchierata Max, un po' titubante, si avvicinò ad Ash, fissandolo con determinazione. Quando avevano viaggiato insieme Ash gli aveva promesso che appena fosse diventato un allenatore, lui avrebbe accettato una sua sfida.
-Ash ti sfido!- esclamò Max, sicuro di sè.
-Max siamo in vacanza, dai!- affermò la castana sospirando.
-Accetto.- rispose il corvino con un sorriso.
-E figurati se Ash rifiutasse mai una sfida.- sospirò Misty scuotendo la testa sconsolata.
-Questo si che è il fuoco della gioventù!- urlò il nonno dei due corvini, stendendo entrambe le braccia stese al cielo.
-Papà stai dando spettacolo, calmati.- disse Delia, cercando di aquietare l'uomo.
-Tony noi sei cambiato di una virgola!- dichiarò Danielle scoppiando a ridere.
-Se per questo anche tu sei rimasta sempre la stessa, Dannie.- esclamò il prof. Oak.
-Voi tre vi conoscevate già?- domandò Gary stupito.
-Noi tre da giovani viaggiavamo insieme per le varie regioni.- rispose suo nonno, riportando alla mente i ricordi delle loro avventure.
-Chi l'avrebbe mai detto.-disse Ash stupito, per poi cambiare argomento. -Ma ora vogliamo uscire fuori, così io e Max possiamo combattere.-
-Se non vi spiace io farò da arbitro.- propose Brock.
-Si, come ai vecchi tempi.- esultò Max, ricordando il loro viaggio.

 
****

-Ogni allenatore userà un solo pokémon, va bene?- chiese Brock, mentre i due allenatori annuirono.
-Sceptile scelgo te!- disse Ash, facendo uscire dalla propria sfera il pokémon foresta che teneva un rametto in bocca.
-Gallade vai!- esclamò il più piccolo, facendo scendere sul campo di battaglia il proprio pokémon.
I due pokémon si fissarono negli occhi attentamente, studiandosi a vicenda.
-Sceptile Semitraglia.-
-Gallade evitalo con Danzaspada!-
Sceptile spalancò la bocca ed iniziò a lanciare velocemente dei semi luminosi diretti all'avversario, ma questo riuscì ad evitarne la maggior parte danzando con eleganza, aumentando leggermente il suo potere d'attacco.
-Quel ragazzo è davvero furbo: usare Danzaspada per evitare gli attacchi ed allo stesso tempo potenziarsi.- si complimentò Gil, osservando il giovane allenatore ed il suo pokémon.
Osservando il ragazzino, Gil si accorse subito che era ancora alle prime armi, ma la sua inesperienza sul campo di battaglia era compensata dalla sua conoscenza dei pokémon ed dal suo ingegno.
-Gallade usa Psicotaglio!-
-Rispondi con Fendifoglia!-
Le lame sull'avambraccio di Gallade iniziarono ad allungarsi ed indurirsi, assumendo una colorazione rosa. Le due foglie sulle braccia di Sceptile divennero verde acceso ed iniziarono ad allungarsi per poi unirsi all'estremità, formando delle lunghe lame.
Appena furono pronti i due pokémon attaccarono il loro avversario con le lame cercando di evitare quelle dell'avversario, ma la maggior esperienza sul campo e la velocità superiore a quella del proprio avversario portarono in vantaggio Sceptile che riuscì a mettere a segno molti colpi, mentre il pokémon psico lotta riuscì a metterne a segno pochi, ma di potenza maggiore.
Dopo gli ultimi colpi di lame i due pokémon si allontanarono dal proprio avversario per preparare la mossa successiva.
-Vai con Zuffa e Danzaspada Gallade!-
-Sceptile evitalo usando Attacco Rapido e colpiscilo con Verdebufera.- 
Il lottatore si avvicinò rapidamente al suo avversario ed iniziò ad attaccarlo con una raffica di calci e pugni eseguiti con estrema eleganza, ma per sua sfortuna Sceptile riuscì ad evitare i colpi con estrema rapidità dovuta all'Attacco Rapido e colpì il pokémon psico lotta con un enorme vortice di foglie, mettendo in difficoltà il proprio avversario.
-Finiscilo con Fendifoglia!-
-Gallade, cerca di evitare tutti i colpi con Danzaspada!-
Il pokémon d'erba allora attaccò nuovamente il suo nemico con le sue lame, ma questo riuscì ad evitarli tutti usando più volte Danzaspada, riuscendo anche ad affaticare il suo avversario.
Max allora sorrise e guardò il suo compagno di squadra che, notando lo sguardo del suo allenatore, annuì immediatamente e si preparò per l'attacco successivo.
-Te la stai cavando benissimo Max.- esclamò Ash felice.
-Anche tu, ma questo incontro lo vincerò io!- dichiarò Max determinato. -Terminiamo l'incontro con Veicolaforza.-
-Sceptile finiscilo con Verdebufera!-
Gallade emise un forte raggio in direzione di Sceptile colpendolo, ma allo stesso tempo subì l'attacco Verdebufera dell'avversario, finendo KO, mentre il pokémon d'erba era in ginocchio, non riuscendosi più a reggersi in piedi per la fatica.
-I vincitori sono Ash e Sceptile!- annunciò Brock.
-Cavolo ero sicuro che saremmo riusciti a vincere, ma anche se abbiamo perso sei stato bravissimo Gallade!- disse Max, accarezzando il suo amico.
-Beh, devo dire che sono riuscito a vincere per un soffio!- ammise Ash, mentre stringeva la mano al giovane amico.
Charlie allora si avvicinò ai due pokémon iniziando a medicare tutte le loro ferite con l'aiuto di Aura per poi fargli mangiare della Baccacedro in polvere per fargli riprendere più velocemente le forze.
-Te la cavi benissimo nella cura dei pokémon.- si complimentò l'allevatore di Plumbeopoli.
-Beh, mi sembra il minimo dato che sono un'allevatrice.- esclamò Charlie continuando a medicarli.
-Pensavo che tu fossi un'allenatrice come tuo fratello.- disse Brock stupito.
-No, non mi piace molto combattere se non ho un buon motivo.- dichiarò l'allevatrice per poi alzarsi.

 
****

Dopo l'incotro di Max ed Ash decisero tutti di rientrare nella baita e incominciare a mangiare, poichè era sopraggiunta l'ora di cena. 
Gli ultimi ad entrare furono Gary, Wendy, Kenny e Gold; appena entrarono, quest'ultimi puntarono lo sguardo nella direzione di Gary e Wendy, più precisamente sulle loro teste. I due, incuriositi, chiesero perché li stessero fissando, ma invece di rispondere i due indicarono il soffitto.
Anche se un po' confusi, i due ragazzi alzarono lo sguardo per poi arrossire leggermente: si trovavano sotto il vischio.
-Guarda che porta male non baciarsi sotto il vischio!- disse Kenny con un sorrisetto malizioso.
-Su, non pensateci troppo e baciatevi!- esclamò Gold con tono gioioso.
Detto ciò andarono a sedersi, lasciandoli soli, ma fissandoli di nascosto da lontano, curiosi di sapere se si sarebbero baciati.
Notando che nessuno li stava guardando, Wendy diede un bacio a stampo a Gary, facendolo arrossire vistosamente e pietrificandolo. I due spettatori allora sorrisero complici.
-Che c'è Gary Oak, era il tuo primo bacio?- domandò la bionda con malizia, nascondendo il suo imbarazzo.
-Certo che no, solo che... mi ha sorpreso, tutto qui.- rispose Gary con onestà per poi fissarla.
La frase detta dal castano ed il suo sguardo fecero arrossire l'avicoltrice che, per nascondere il proprio rossore all'altro, corse a sedersi a tavola, mentre al giovane Oak mancò un battito quando la vide in imbarazzo, trovandola ancora più bella del solito.

 
****

Il resto della Vigilia fu passata in allegria, tra l'eccessivo entusiasmo di Gold, spesso fermato da Silver o da Margie, i battibecchi tra Paul e Charlie, i racconti di vecchie avventure e le sfide tra Gil e Sean che misero in imbarazzo Drew e Kenny, ma anche loro alla fine si divertirono osservando le bizzarre sfide tra i due.
Poi avevano deciso di cantare un po' al karaoke e, naturalmente, Emy lanciò la sfida alla sua amica/rivale Charlie, la quale non si tirò indietro.
Anche Lily e Violet decisero di esibirsi in qualche canzone, cercando di far colpo sull'allevatore di Rupepoli, ma appena incominciarono a cantare intervennero Daisy e Misty a togliere dalle loro mani i microfoni, riuscendo a salvare così le orecchie di tutti i presenti.
Dopo aver mangiato, cantato e chiacchierato, si fece molto tardi così decisero di andare tutti nelle loro camere. Tutti ad eccezione di Charlie che rimase in salotto. 
Notando l'assenza della figlia, Delia, senza farsi notare da nessuno, scese al piano inferiore per vedere cosa stesse facendo. La trovò seduta su un divanetto a guardare fuori dalla finestra e stringendo un pugno.
-Problemi di cuore?- chiese Delia con dolcezza, facendo sobbalzare sua figlia.
-Ma che dici mamma!- rispose Charlie con il viso in fiamme.
-Non mentire a tua madre Charlotte, non sono stupida. Se non fossi innamorata di qualcuno perché a casa mi hai chiesto dei consigli su un regalo ad un ragazzo.- spiegò la donna con un sorriso malizioso.
-Lo chiedevo per un'amica, non per me.- cercò di giustificarsi Charlie, ma il suo balbettare la tradì.
Quando vide lo sguardo scettico di sua madre capì che non se l'era bevuta e che era inutile mentire. Sua madre riusciva sempre a capire cosa le passasse per la testa ed alcune volte aveva avuto persino il sospetto che lei sapesse leggere nel pensiero.
-Hai ragione.- sospirò l'allevatrice mogia. -Non ho il coraggio di dargli il mio regalo.-
-è normale, ma alla fine ti sei impegnata tanto per farlo e sono sicura che ce la puoi fare!- la incoraggiò Delia dolcemente per poi farla alzare. -Ora vai sopra e gli dai il tuo regalo!-
Charlie allora si incamminò verso le scale, ma prima di salire il primo gradino tornò indietro ed abbracciò sua madre.
-Grazie.- sussurrò un po' imbarazzata.
Quando sciolse l'abbraccio, Charlie salì subito le scale per poi andare in camera sua, mentre sua mamma si chiedeva chi potesse essere la persona a cui era diretto il regalo.

 
****

Dopo essere andata in camera sua, Vera aveva preso un libro dalla propria valigia e si stese sul letto, dedicandosi interamente alla lettura.
Mentre era immersa nella lettura fu riportata alla realtà da qualcuno che stava bussando alla sua porta, così dovette abbandonare il suo libro per andare ad aprire alla porta, ritrovandosi di fronte Drew che sembrava un po' a disagio.
-Posso entrare?- chiese Drew titubante.
Vera allora si spostò al lato della porta per permettere al verdino di entrarvi. La prima cosa che notò il ragazzo fu il disordine della camera, così decise di prenderla un po' in giro per calmarsi.
-Ma c'è stato un terremoto e non me ne sono accorto?- chiese il coordinatore con ironia.
-Davvero simpatico Drew!- rispose con sarcasmo la castana. -Come mai sei qui?-
Non sapendo che dire, Drew porse una busta bianca con un fiocchetto rosso a Vera un po' in imbarazzo.
Vera rimase per qualche secondo ferma, cercando di capire se quello che aveva visto se l'era immaginato od era reale, appena appurò che non era vero arrossì prese la busta dalle mani del ragazzo.
-Questo è per me?- chiese titubante Vera.
-Se lo sto dando a te.- esclamò il ragazzo.
Vera allora aprì la busta e vi trovò dentro una rosa senza spine ed una scatola blu. Nella scatola vi era una spilla con dei bellissimi fiorellini gialli.
-Buon Natale Vera.-
-Grazie, è bellissimo!- sussurrò la castana abbracciandolo per poi agganciarla al suo maglione. -Allora, come mi sta?-
-Ti sta bene! Sono felice che ti piaccia.- rispose il coordinatore sorridendole.
-Mi dispiace ma io non ti ho fatto nessun regalo per Natale.- disse dispiaciuta Vera.
Il verdino allora le accarezzò dolcemente la testa, facendola arrossire.
-Non preoccuparti, non ti ho fatto un regalo per riceverne uno in cambio da te. L'ho fatto perché volevo regalartela.-
Detto ciò Drew si avvicinò a Vera e le diede un bacio sulla fronte per poi uscire dalla camera, salutandola con la mano.
-Buonanotte Vera.- sussurrò Drew.
-Buonanotte e buon Natale anche a te, Drew.- disse Vera prima di chiudere la porta.
Era felice che Vera aveva accettato il suo regalo e la rosa perché l'aveva scelto entrambi per un motivo ben preciso. Da piccolo sua madre gli aveva insegnato il linguaggio dei fiori e per questo motivo aveva regalato sempre alla sua rivale una rosa senza spine che significava "amore a prima vista".
I fiori sulla spilla di Vera invece erano dei calicanti che, nel linguaggio dei fiori, simboleggiava protezione e dopo tutto ciò che stavamo passando, ne aveva proprio bisogno.

 
****

Due minuti. Era da due interminabili minuti che Charlie fissava quella porta con la mano a mezz'aria, cercando di trovare il coraggio di bussare a quella porta. 
L'allevatrice sospirò sconsolata: non riusciva neanche a bussare alla porta per farsi aprire e di sicuro non sarebbe riuscita a dargli il suo regalo.
Appena si arrese e stava per andarsene, la porta si aprì e si trovò d'innanzi a sè Paul che la guardava stupito, mentre lei aveva fatto un balzo all'indietro per la sorpresa.
-Volevi chiedermi qualcosa?- chiese Paul, anch'egli sorpreso per aver visto Charlie.
Essendo troppo imbarazzata per parlare, l'allevatrice annuì semplicemente e il ragazzo si scansò per farla entrare, mentre affondava maggiormente la mano destra nella tasca, stringendo forte il contenuto.
Appena chiuse la porta, Charlie abbassò il viso e stese le braccia di fronte a Paul, porgendogli una busta blu e bianca, che il ragazzo non tardò a prendere.
Impaziente, Paul aprì subito la busta, trovandoci una sciarpa di lana bianca, probabilmente fatta a mano.
-Grazie mille. L'hai fatta tu?-
-Si.- sussurrò Charlie tenendo lo sguardo basso. -Grazie.-
-Perché mi ringrazi?-
-Se non fosse stato per te non avrei avuto il coraggio di andare ad allenarmi a Kanto senza Aura.- disse l'allevatrice con un sorriso timido ed le guance rosee.
-La scelta l'hai presa da sola, io non ho fatto nulla.- ribadì Paul con un sorriso ed arruffandole affettuosamente i capelli.
Poi il ragazzo tolse la mano dalla propria tasca e porse un pacchetto bianco con un fiocco argentato a Charlie.
-Tieni, stavo venendo a dartelo, ma poi ti ho trovato fuori la porta.- affermò l'allenatore un po' in imbarazzo.
Charlie rimase sorpresa, di certo non si aspettava di ricevere un regalo da Paul, e, con il battito accellerato, aprì il pacchetto e vi trovò una catenina con un pendente con una pietra azzurra*.
Il ragazzo le prese la collana dalle sue mani e le allacciò la catenina al collo, mentre Charlie si scostò i capelli.
-Questa pietra è amazzonite, serve per tener lontani dolore e tristezza.- spiegò l'allenatore.
Charlie allora lasciò i capelli e si voltò verso Paul, sorpresa e felice per la frase detta da lui.
-Perché me l'hai regalata?- chiese l'allevatrice curiosa, fissandolo negli occhi.
-Si vede che c'è qualcosa che ti fa soffrire e ti rende triste. Se hai bisogno di parlare con qualcuno sai dove trovarmi.- disse Paul accarezzandole la testa.
Charlie appoggiò la testa al petto di Paul sconsolata e si strinse a lui. Rimasero così un bel po', senza parlare, poichè Charlie non si sentiva pronta a parlarne con qualcuno.
Paul non le chiese nulla, l'unica cosa che fece è stringerla maggiormente a sè. Aveva capito che Charlie non se la sentiva di parlarne con qualcuno, ma aveva anche capito che lei avesse bisogno di qualcuno e lui era felice di aiutarla almeno in questo. Forse non avrebbe mai parlato di ciò che la tormenta, ma lui le sarebbe stato comunque a fianco se ciò la faceva sentire meglio.

 
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*  http://www.cosepreziose.eu/public/prodotti/63856SC53156BJ.jpg



Salve a tutti voi e mi scuso tanto per il ritardo, ma a causa di virus e di Pokémon X (già, è anche colpa sua u.u)  che mi ha preso troppo. 
Mi dispiace dirvi che da ora in poi non pubblicherò più ogni settimana, ma ogni due settimana perché lunedì incominciano i corsi all'università. In questo capitolo ho dovuto inserire dei personaggi nuovi che molto probabilmente non scriverò spesso di loro (forse ci saranno ancora nel prossimo capitolo), anche se credo che capiteranno in altri capitoli Danielle e Tony perché mi sono piaciuti molto (soprattutto Dannie).
Ed ora passo nuovamente ai ringraziamenti:
Ringrazio Lola22 e Nice to meet you per le loro recensioni.
E naturalmente ringrazio tutti i mie lettori che seguono ancora la mia storia.

Un abbraccio ed al prossimo capitolo :D

 

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Capitolo 31
*** Natale ***



****

Era finalmente Natale e nella baita in cui soggiornavano Ash ed i suoi amici vi era molto movimento per la preparazione del pranzo, di cui se ne occuparono Brock, Spighetto e Maisello, lasciando riposare tutte le donne lì presenti che si erano già occupate della cena del giorno prima.
Delia, Margie, Olga e Daisy stavano preparando la tavola per tutti i commensali, Lily e Violet invece continuavano a corteggiare Reggie che invece le assecondava, Sean e Gil si stavano sfidando in una gara di braccio di ferro, David e Artemisio parlavano di pokémon, Tony, Dannie ed il professor Oak riportavano alla mente i vecchi ricordi dei loro viaggi. Gli altri ragazzi invece discutevano maggiormente di pokémon e si chiedevano il motivo dell'assenza delle ragazze quando all'improvviso sentirono un urlo.
-Tieni quell'aggeggio infernale lontano da me!- urlò Charlie terrorizzata.
-Scricciolo, è un pennello non uno strumento di tortura.- disse Wendy.
Sentendo i rumori provenienti dal piano di sopra, molto probabilmente Charlie stava correndo mentre l'altra l'inseguiva e dopo qualche minuto questi rumori terminarono con il suono di un tonfo.
-L'ho catturata!- esclamò Iris felice.
-Ma cosa diamine stanno combinando le ragazze?- chiese Max, osservando il soffitto.
-Conoscendo Charlie, la stavano truccando.- rispose Drew sicuro, mentre Silver concordava con l'amico.
-Chissà perché non mi sorprende.- borbottò Delia per poi sospirare.
Dopo che furono passati circa quindici-venti minuti, si sentirono dei passi vicino alle scale. Intuendo che fossero le ragazze, Ash e gli altri ragazzi, insieme a Max, decisero di andar loro incontro e quando videro tutte le ragazze rimasero di stucco.
Tutte quante erano vestite e truccate elegantemente: Wendy indossava una minigonna nera, un top viola e degli scaldamuscoli su
lle braccia a righe viola e nere, degli anfibi neri con i lacci viola ed aveva un fermaglio sulla frangia per non farla finire davanti al viso.
Emy invece indossava un tubino lilla con un coprispalla bianco e delle decoltè bianche con il tacco. I suoi capelli erano stati alzati con un elegante fermaglio bianco con dei fiori color lavanda.
Misty aveva un maglione rosso che le scopriva le spalle con una spilla a forma di chiave di violino con un piccolo zaffiro incastonato al centro, un pantaloncino bianco e degli stivali bianchi, lunghi quasi fino al ginocchio.
Lucinda portava una camicia rosa con dei merletti bianchi, una gonna a balze bianca e rosa e dei sandali argento. I capelli li aveva legati in una coda laterale simile a quella che si faceva spesso Misty.
Vera aveva semplicemente allisciato i propri capelli ed aveva indossato un pantalone aderente nero lungo fino al ginocchio, una maglia arancione con un gilet nero con la spilla regalatole da Drew appuntata e degli stivaletti corti.
Charlie portava un vestito bianco semplice che scendeva lungo fino alle ginocchia con un coprispalla blu con delle ballerine de
l medesimo colore; i capelli erano stati arricciati e la frangia era stata tirata indietro. Al collo indossava la collana regalatole da Paul.
Iris invece colpiva più di tutte: aveva stirato i capelli e una parte erano stati legati in una piccola coda laterale che scendava morbida su una spalla mentre quelli sottostanti erano stati lasciati sciolti. Aveva un vestitino giallo pallido con una giacca di jeans a maniche lunghe, degli scaldamuscoli bianchi sui polpacci e delle ballerine gialle ai piedi.
Tutti i ragazzi rimasero a bocca aperta ed i
l primo a parlare fu Max.
-Wow, state benissimo.- esclamò il ragazzino a bocca aperta.
Notando che Paul stesse fissando Charlie, Emy gli bloccò la visuale, ponendosi di fronte al ragazzo mettendosi in posa.
-Allora Paul, mi sta bene questo vestito?- chiese Emy maliziosa, facendogli l'occhiolino.
-No.- rispose l'allenatore di Rupepoli, guardando da un'altra parte.
La povera Emy quasi non cadde a terra per la delusione, mentre i
l piccolo allenatore lo fissò, sconvolto per il tono usato dall'altro.
-Che freddezza.- borbottò Max aggiustandosi gli occhiali.
Nel frattempo Ash fissava con la bocca aperta Misty, rimanendo paralizzato dal suo vestito che la faceva apparire più femminile, ma soprattutto più bella di quanto già non fosse. La prima che notò lo sguardo di Ash fu sua sorella che, non volendosi fare gli affari suoi, prese in braccio Pikachu, gli fece indossare un cappellino natalizio e lo mise davanti al fratello per bloccargli la visuale e facendolo sobbalzare per la sorpresa.
-Ti piace come sta Pikachu?- chiese Charlie con un sorriso a trentadue denti.
-Si certo, ma potevi anche evitare di mettermelo in faccia all'improvviso!- disse Ash mettendosi Pikachu sulla spalla.
Charlie allora si avvicinò all'orecchio del fratello e si mise una mano a coprirla, in modo tale che nessun'altro, ad eccezione di lui, capisse cosa stesse dicendo.
-Beh, non volevo che quacun'altro notasse che ti stessi mangiando con gli occhi Misty.- sussurrò Charlie, leggermente divertita.
Capendo di essere stato colto in flagrante, Ash arrossì leggermente e sussurrò un timido "grazie" a sua sorella. Anche se l'aveva preso un po' in giro, aveva anche fatto in modo che nessuno si accorgesse del suo comportamento e di questo gliene fu grato.
Mentre fissava suo fratello, Charlie si accorse che il comportamento de
ll'altro fosse strano, anche più del solito, ed, avendo intuito qualcosa, lo tirò in disparte.
-Ma non è che per caso ti piace Misty?- chiese curiosa sua sorella.
Non avendo il coraggio di risponderle, Ash arrossì maggiormente ed annuì un po' in imbarazzo.
-Non preoccuparti, non lo dico a nessuno. Giurin giurello!-
-Ehi voi due! Cosa state confabulando?- chiese Gold, poggiando un braccio sulle spalle di Charlie e l'altro su quelle di Ash.
-Segreti tra fratelli.- rispose Charlie sorridendo, per poi ritornare vicino al gruppetto, seguita dagli altri due.
-Lucinda sei bellissima con quel vestito.- ammise Kenny con sincerità per poi sorriderle.
A quella frase, Lucinda divenne rosso porpora e cercò di ringraziarlo, ma le uniche cose che uscirono dalla sua bocca furono suoni senza senso.
-Che invidia. Come vorrei che qualcuno mi facesse complimenti del genere.- borbottò Vera per poi sospirare sconso
lata, mentre Misty e Iris concordarono con lei.
-Di che ti lamenti! Infondo hai Drew che ti regala le rose!- esclamò Max, non prima di essersi messo a distanza di sicurezza.
I due coordinatori naturalmente arrossirono, anche più di Lucinda, ed appena si fu ripresa un po', Vera iniziò ad inseguire il suo "adorato" fratello per strangolarlo, ma in suo soccorso arrivò Gold che bloccò la castana mentre Paul si mette tra lei ed il fratello.
-Su, infondo Max non ha tutti i torti!- disse Brock avvicinatosi al gruppetto.
-Non ti ci mettere anche tu!- urlò Vera, talmente rossa da potersi mimetizzare benissimo con i capelli di Emy.
-Come sei carina Lotty!- affermò Tony con dolcezza, appena vide come era vestita Char
lie.
Finito di dire ciò cercò di abbracciare sua nipote che, irritata per essere stata chiamata "Lotty", gli diede un'energica gomitata nello stomaco, facendolo cadere sulle proprie ginocchia.
-Che ragazza acida! Sicuramente non troverà mai un fidanzato!- esclamarono Li
ly e Violet, stringendo ognuna un braccio di Reggie.
-Ehi! Smettetela di parlar male di lei, non la conoscete nemmeno.- disse Emy, difendendo Charlie. -Sarà anche poco femminile, ma di certo non è come la descrivete voi!-
-Senti chi parla, quella che è stata appena snobbata.- affermò Lily acida facendo
le la linguaccia.
-Io queste due oche le strozzo!- tuonò la rossa, cercando di avventarsi su di loro.
Fortunatamente Charlie riuscì ad afferrarla per la vita e cercò di farla calmare, mentre le due ochette ridevano della sfuriata di Emy, il che la fece arrabbiare maggiormente.
-Lasciami Charlie, voglio picchiarle! Dovresti appoggiarmi, infondo hanno offeso anche te, no?- dichiarò Emy, fulminando le due sorelle con lo sguardo.
-Perché dovrei? Sono solo due zitelle che non avevano nessuno con cui passare il Natale se non con gli amici di sua sorella.- disse Charlie alzando le spalle. 
-Come ti permetti?- urlarono all'unisono Lily e Violet indignate.
Le due ragazze senza accorgersene strinsero maggiormente le braccia di Reggie, facendolo gemere dal dolore.
-Scusami Reggie!- cinguettarono le due sorelle con l'allevatore, lasciando le sue braccia. -Ti abbiamo fatto ma
le?-
-Non preoccupatevi, due splendide ragazze come voi non potrebbero mai farmi soffrire.- disse Reggie sorridendo malizioso.
Detto ciò l'allevatore accarezzò le loro guance con delicatezza, facendole fare un gridolino estasiato. Vedendo quella scena Brock fissò la scena invidioso.
-Cavolo, questa scena mi ha fatto cariare un dente.- borbottò Gold disgustato, facendo ridacchiare Silver.
-Però, niente male il ragazzo.- borbottò Emy per poi voltarsi verso Paul, guardandolo innamorata. -Ma mai quanto te, Paul.-
Dopo quella frase, Charlie gonfiò le guancie e voltarsi nella direzione opposta a quella dell'amica, mentre Paul sbuffò annoiato.
-Ma sei cieca! Reggie è molto meglio di quello stupido moccioso.- disse Violet guardando la rossa come se fosse pazza.
-Un ragazzo così acido e freddo non è lontanamente paragonabile a suo fratello.- concordò Lily annuendo.
Queste parole fecero irritare non poco Paul, ma prima che lui od Emy aprissero bocca furono anticipati dall'allevatrice.
-Smettetela subito! Voi non conoscete Paul, quindi non azzardatevi a parlar male di lui!-
-Uhm, ma che paura. Una nanetta che ci minaccia.- esclamò Violet fingendosi impaurita.
Capendo le intenzioni dell'allevatrice, Paul l'afferrò per il colletto del coprispalle e la sollevò da terra, mentre Charlie agitava gambe e braccia, cercando di strozzare la povera Violet.
Naturalmente Lily e sua sorella scoppiarono a ridere per la scenetta patetica e Charlie, ricordandosi di non indossare scarpe chiuse ma ballerine, lanciò le sue scarpe dritte sul naso delle due ragazza, buttandole a terra.
-Strike!- esultò Charlie per poi stendere le braccia in segno di vittoria.
-Guarda che se non chiedi scusa io non ti metto a terra.- l'ammonì Paul sospirando.
L'allevatrice allora stese maggiormente le braccia, in modo tale da sfilarsi il coprispalle che rimase tra le mani del ragazzo. Appena atterrò Charlie si voltò verso Paul per poi fargli una linguaccia, facendolo nuovamente sospirare.
Mentre sua figlia era distratta, Delia si avvicinò e le diede un energico scappellotto sulla testa, facendola lamentare a causa della botta.
-Charlotte Ketchum ti sembra il modo di trattare le persone?- la sgridò la madre stizzita.
-Beh, neanche loro si sono comportate bene, dato che hanno offeso Emy, Paul e me senza un motivo.- si difese la ragazza.
-Ha ragione Charlie! Voi due avete proprio esagerato.- esordì Daisy guardando severamente le due sorelle infortunate. -Scusatevi immediatamente con loro!- ordinò infine la maggiore.
-Ma noi...- cercarono di dire le due, ma un'occhiataccia di Daisy, seguita a ruota da una di Misty le fecero zittire ed abbassare la testa. -Scusate.- mormorarono poco convincenti.
-Wow, tua sorella Daisy sa proprio farsi rispettare.- esclamò Kenny sorpreso. -E dire che sembrava la più calma.-
-Allora dovresti vederla al volante, diventa una vera pazza spericolata.- disse Misty ridacchiando, ricordandosi sua sorella al volante.
Quando il corvino notò la confidenza tra Misty e Kenny sentì dentro di sé una grande gelosia, così si frappose tra i due, in modo da aumetare la distanza tra loro.
-Wow, vorrei davvero vederla.- si intromise Ash.
Notando immediatamente il comportamento del fratello, Charlie si fece scappare una piccola risata, intuendo che quel gesto era stato dettato dalla sua gelosia per poi fare un sorriso a trentadue denti.
-Cosa stai tramando?- domandò Drew fissandola preoccupato.
Una cosa che i
l coordinatore aveva capito viaggiando con Charlie era che quando sorrideva in quel modo, stava tramando qualcosa e sapeva benissimo che non era mai nulla di buono.
-Io non sto tramando niente Drew.- rispose con dolcezza l'allevatrice, senza perdere il suo sorriso.
-Si, sta tramando qualcosa.- confermò Silver annuendo. -Quando sorridi così e non lo chiami "principessa" stai tramando qualcosa senza alcun dubbio.-
-Non è vero, ero solo contenta perché ho scoperto che esistono i miracoli di Natale.- disse Charlie entusiasta.
-Ehm?- esclamarono tutti, non capendo di cosa stesse parlando.
-Beh, se ci pensi bene credo che ci arriverai fratellone.-
Intuendo finalmente cosa intendesse sua sorella, il volto di Ash assunse un colorito purpureo, negando di aver capito.
Essendo una persona molto curiosa per natura, Wendy appoggiò le proprie mani sulle spalle del corvino e lo fissò attentamente negli occhi, facendo leggermente indietreggiare il viso ad Ash, per quanto gli fosse possibile.
Dopo qualche secondo la biondina chiuse gli occhi e si allontanò, per poi lanciare uno sguardo malizioso al ragazzo, accopagnato con un sorrisetto.
-Finalmente ti sei dato una svegliata Ash.- disse Wendy ridachiando.
-Sei grande Wendy!- esclamò Charlie, battendo il cinque con la suddetta. -Ma come hai fatto?-
-Sono o non sono Sherlock Holmes?- chiese la biondina con un orrendo accento inglese, una pipa da cui uscivano bolle di sapone ed il tipico cappello da detective.
Con un'espressione seccata, Gold girò intorno alla ragazza con lo sguardo indagatore per poi sbuffare e sedersi a terra.
-Uffa, non ho ancora capito da dove riesci a cacciare i tuoi travestimenti.- piagnucolò l'allevatore sconsolato, disegnando dei cerchi immaginari sul pavimento.
-Infondo è la nipote della sottoscritta. La grande Houdini!- annunciò Danielle con un cilindro in testa, un mantello ed un bastone neri.
-Ma sono una tradizione di famiglia queste buffonate?- domandò Gary stupito, con gli occhi ridotti a due fessure.
-Non so la tua amica, ma Dannie ha sempre fatto così.- sospirò il prof Oak, appoggiando una mano sulla spalla del nipote.
-Di certo non ci siamo mai annoiati insieme a lei.- dichiarò Tony per poi scoppiare a ridere.
Dopo una risata sguaiata, il nonno di Ash si interruppe improvvisamente, spalancando gli occhi con l'espressione di una persona che ha avuto un lampo di genio.
-Ho avuto un'idea: dato che è ancora presto per pranzare perché non facciamo una bella lotta tripla. Nuova generazione contro vecchia generazione.- propose Tony con entusiasmo.
-Ottima idea!- esclamò Dannie, buttando le braccia sulle spalle dei suoi vecchi compagni di viaggio. -Noi tre contro i nostri nipoti.-
-Ok, a
llora io farò da arbitro!- affermò Charlie alzando un braccio.
-Quindi saremo noi tre a combattere. Che ne dite?- chiese Wendy.
La biondina si voltò verso i due allenatori di Pallet, Ash naturalmente accettò immediatamente, mentre Gary, appena incrociò lo sguardo di Wendy, distolse subito lo sguardo, scuotendo lievemente la testa in segno affermativo.
Era da ieri che il giovane ricercatore si sentiva molto confuso riguardo a ciò che stava provando. Fino a poco tempo fa era convinto che gli piacesse Charlie, mentre adesso aveva perso tutta la sua sicurezza. Da quando Wendy si era esibita sul palco, aveva iniziato a guardar
la da un altro punto di vista: l'aveva sempre vista come un'amica, ma solo in quel momento aveva notato quanto fosse affascinante. 
E poi c'è stato quel bacio, quando aveva sentito le labbra rosee della ragazza sulle sue, era nato in lui il desiderio di approfondire quel contatto. Aveva ancora impresse nella mente tutte le sensazioni, come se le stesse provando in quel preciso istante: il respiro di Wendy sulla sua pelle che aveva sentito pochi istanti prima che le loro labbra entrassero in contatto, i suoi capelli color grano che gli solleticavano il viso, il suo dolce profumo che gli ricordava
l'odore trasportato dai venti primaverili, ma ciò che l'aveva maggiormente colpito erano i suoi occhi, di un colore che non riusciva a definire. 
I suoi occhi ed il suo sguardo l'avevano ipnotizzato, lasciandolo senza fiato e sentiva quasi un bisogno fisico di perdersi nuovamente dentro, ma allo stesso tempo non riusciva a reggerlo, avendo quasi paura che riuscisse a leggergli dentro. Ogni vo
lta che provava questi sentimenti contrastanti, si sentiva un vero idiota, poiché non riusciva a spiegarsi il motivo di ciò.
Si risvegliò dai suoi pensieri solo quando sentì Ash trascinarlo all'esterno per incominciare la lotta.
Appena si furono posizionati tutti, mettendosi ai due estremi del campo, mentre Charlie si mise a mise all'altezza della metà campo, a debita distanza di sicurezza, e poi dichiarò l'inizio dell'incontro.
I primi a mettere in campo fu la vecchia generazione, mandando il Fearow di Danielle, il Vaporeon del professor Oak ed il Luxray di Tony.
Gary, Ash e Wendy invece fecero scendere in campo rispettivamente Umbreon, Pikachu e Pelliper.
Il primo ad attaccare furono Pikachu e Umbreon usando Attacco Rapido contro Luxray e Vaporeon, que
llo rispose immediatamente con Facciata, scontrandosi con il topo elettrico, mentre questriuscì ad evitarlo e, sotto ordine del proprio allenatore, usò Pioggiadanza.
Fearow scese in picchiata e cercò di colpire Umbreon con Aeroassalto, ma il pellicano lo intercettò subito e lo colpì con Attacco d'ala.
-Niente male per essere dei ragazzini.- affermò Tony, piacevolmente sorpreso.
-Niente male per dei vecchietti.- ribattè Wendy.
-Touché.- 
Dopo questo scambio di battute ripresero a lottare tra loro. Vaporeon attaccò Pelliper con Raggiaurora, congelandogli l'ala destra, ma fortunatamente Umbreon riuscì a rompere il ghiaccio con Sgranocchio. 
Approfittando della pioggia, Luxray caricò un potente Tuono sul pokémon acqua-volante, che rispose con un potente attacco Tifone e subito dopo Pikachu lo attaccò con Codacciaio.
Fearow si avvicinò velocemente ad Umbreon e iniziò ad attaccarlo con Furia e Perforbecco. Il pokémon bollajet indirizzò un potente Idropompa verso Pelliper che rispose immediatamente con Idrovampata.
Il pokémon occhilampo iniziò a ruggire, mentre il suo corpo veniva avvolto da un fascio elettrico e iniziò a correre per attaccare Pikachu con Sprizzalampo. Il topo elettrico allora rispose all'attacco del suo avversario con Locomovolt e quando si scontrarono entrabi i pokémon indietreggiarono a causa dell'impatto.
-Io direi di concludere l'incontro, che ne dite?- propose Dannie sicura, mentre i suoi compagni annuirono.
-Di certo noi non ci tireremo indietro!- controbattè Ash, ricevendo un cenno d'assenso dai pokémon e dai loro allenatori.
Il corpo di Fearow fu avvolto da una luce bianca-grigia per poi scendere in picchiata verso Pelliper, pronto per un Aeroattacco, nel frattempo Vaporeon fu avvolto da un'enorme colonna d'acqua per poi correre verso il pokémon buio per co
lpirlo con Cascata, ed infine Luxray caricava un altro attacco Sprizzalampo.
Deciso a non farsi sconfiggere da un suo simile, gli occhi di Umbreon divennero più scuri mentre il suo corpo fu avvolto da un'aura oscura e corse verso Vaporeon, usando Ripicca a
lla massima potenza.
Il pellicano assunse un'espressione seria e si diresse contro l'altro pokémon uccello mentre dei fasci di luce giallo-arancione iniziarono a vorticare intorno a sè per colpirlo con un potente Gigaimpatto.
Il topo elettrico iniziò a correre velocemente, mentre le sue gote emisero una gran quantità di elettricità che lo avvolsero completamente, scontrandosi con Luxray.
Appena i sei pokémon si scontrarono ci fu un'esplosione che fece balzare all'indietro tutti i pokémon, facendoli finire a terra. Gli unici che riuscirono a rimettersi in piedi, anche se molto affaticati, furono Vaporeon e Pelliper, che avevano recuperato le proprie energie con le loro abilità, Assorbacqua e Copripioggia.
-Umbreon, Pikachu, Fearow e Luxray non sono più in grado di combattere.- disse Charlie, dopo un'attenta osservazione dei pokémon al tappeto.
-Quindi ora è una sfida tra Wendy ed il professor Oak. Penso che sarà molto dura per lei.- esclamò Lucinda pensierosa.
-Invece penso che lei possa farcela. Ho visto come combatte e non è una da sottovalutare.- la difese Silver.
-Vaporeon usa Fanghiglia.- 
-Pelliper difenditi con Tifone.-
Il pokémon bollajet alzò la testa verso il cielo mentre davanti a sè si innalzò una grande onda d'acqua sporca, ma il pellicano riuscì a proteggersi creando un
tornado intorno a sè che impedì a l'acqua di colpirlo. Appena l'onda di fango si calmò, il pokémon alacquatico aumentò la potenza e la velocità del tornado per poi indirizzarlo verso Vaporeon, confondendolo.
-Vaporeon attacca con Raggiaurora.-
-Pelliper evitalo e termina l'incontro con Ondashock.-
Essendo troppo confuso, Vaporeon perse l'equilibrio e mancò il suo bersaglio, colpendo solo il terreno. Il pellicano allora aspettò che il suo avversario riuscisse a mettersi in piedi e poi lo colpì con una potente onda elettrica, mandandolo KO.
-Vaporeon non è più in grado di combattere. I vincitori sono Wendy, Ash e Gary, insieme ai loro pokémon.- annunciò Charlie.
-Hai davvero un gran talento per gli incontri.- si congratulò il professero Oak, stringendole la mano.
-Grazie, ma il merito è tutto di Pelliper.- esclamò Wendy imbarazzata.
Il pellicano allora strusciò il proprio becco contro la mano libera della ragazza, felice dei complimenti ricevuti dall'allenatrice.
-Non essere modesta, è anche merito tuo se siamo riusciti a vincere.- disse Ash, per poi voltarsi verso l'amico. -Non lo pensi anche tu Gary?-
Anche Wendy allora si voltò verso il castano, aspettando la risposta e sperando che non evitasse nuovamente il suo sguardo.
Nonostante fosse ancora imbarazzato, non voltò lo sguardo e rispose alla domanda dell'amico con le gote leggermente rosse a causa deg
li occhi di Wendy fissi su di sé.
-Si, è stato merito tuo se abbiamo vinto.- rispose Gary con voce un po' bassa.
-No, è stato un gioco di squadra.- lo corresse Wendy con un sorriso.
Dopo la loro lotta tutti quanti entrarono dentro e mangiarono fino a scoppiare per poi mettersi a giocare a carte. Naturalmente vinse quasi sempre Gold, o almeno fin quando non hanno scoperto i suoi trucchetti.
Quando si fecero le sette Vera si alzò in piedi ed indicò l'orologio del salone agli altri per poi 
trascinare tutti gli altri all'esterno, grazie all'aiuto delle altre ragazze.
-Bella sciarpa fratellino, dove l'hai presa?- domandò Reggie, toccando la sciarpa che portava al collo l'allenatore ed osservandola da vicino. -Sembra fatta a mano.-
-Non sono affari tuoi.- rispose seccato Paul, scostando violentemente la mano 
di suo fratello dalla propria sciarpa ed allontanandosi da lui.
Sentendo quelle parole, Delia si incuriosì ed osservò l'indumento nominato, accorgendosi che era lo stesso che sua figlia aveva iniziato a fare quando stava ancora a Pallet. La donna allora ridacchiò, felice di aver scoperto chi fosse il destinatario.
Poco dopo essere usciti, le ragazze tennero lo sguardo fisso verso il cielo, così tutti quanti, curiosi, lo alzarono anche loro. 
Si sentì un fischio proveniente da lontano e pochi secondi dopo il cielo si riempì di mille luci prodotte dai fuochi d'artificio a forma di pokémon.
L'unico che abbassò lo sguardo verso gli altri fu Drew che preferì rimanere ad osservare Vera con il viso rivolto verso le luci, mentre queste si riflettevano sul suo viso e nei suoi occhi azzurri.
Poi notò che la ragazza stava trem
ando leggermente per il freddo e la sua mano sinistra era arrossata per il freddo, mentre l'altra la teneva in tasca, in cerca di calore. Drew allora mise il suo braccio destro sulle spalle della ragazza, attirandola a sé, poi si tolse il guanto dalla mano sinistra e strinse quella della ragazza per scaldargliela.
-Cosa?- sussurrò Vera arrossendo e balbettando leggermente.
-Beh, ho visto che avevi freddo.- rispose Drew sottovoce, stringendola maggiormente a sé.
-Grazie.- disse la castana timidamente, poggiando la testa sulla spalla del coordinatore mentre continuava ad osservare i fuochi, stringendo maggiormente la sua mano.
Poco più in là Max aveva osservato 
tutta la scena e poi tornò a fissare i fuochi d'artificio con un sorriso sulle labbra, felice per il rapporto tra sua sorella e Drew, sperando che quei due si dichiarassero una volta per tutte. Alla fine sospirò, pensando che se qualcuno non li aiutasse di certo non l'avrebbero mai fatto.
-Spero di non fare la loro fine.- borbottò Max.
-Hai detto qualcosa?- chiese Ash confuso.
-Niente d'importante.-rispose il più piccolo.
Beh, almeno sperava di non fare la fine di Ash.

****
 
Ed ecco a voi, anche se con un leggero ritardo, il trentunesimo capitolo. Mi dispiace tantissimo, ma pensavo di riuscire a farcela a pubblicarlo lunedì, ma alla fine ci sono riuscita solo oggi.
Devo dire che mi sono accorta da poco che non avevo messo pochissime scene tra Vera e Drew, infatti ho messo in due capitoli di seguito per rimediare. Una curiosità, quando Gary parla dell'odore di Wendy era un riferimento al suo nome. Infatti Wendy Zephyr non è un nome scelto a caso: Wendy assomiglia molto alla parola inglese "wind", ovvero vento,
 mentre il cognome è un vento, per la precisione lo zefiro, un venticello primaverile. Eccetto Yuki Shiro che significa "neve bianca" (mi piaceva molto come nome lo trovavo molto adatto per una donna albina :D), tutti gli altri sono stati messi a casaccio.
Non so perché, ma Reggie mi da 
l'impressione di essere un Dongiovanni ed è per questo motivo che l'ho fatto flirtare con Lily e Violet (Daisy non si tocca u.u). 
Dopo aver terminato il mio monologo passo ai ringraziamenti:
Ringrazio Lola22, Nice to meet you e Dark Legend Trainer per aver recensito la mia storia. 
Ringrazio anche reachid per averla inserita tra le preferite.

Un grazie anche a tutti coloro che continuano a leggere la mia storia.
Ora non mi resta altro da fare che salutarvi e dirvi arrivederci.
Un abbraccio :D

 

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Capitolo 32
*** Preparativi ***


Dopo aver aspettato per così tanto tempo le vacanze natalizie, queste sembrarono arrivate al termine ancor prima d'incominciare. Questo era il pensiero che attraversò la mente di tutti gli studenti dell'Accademia Pokémon di Septer City che disfavano con tristezza la valigia, tristi al pensiero dei libri nelle loro stanze che aspettavano soltanto di essere aperti per qualche verifica.
Nel corridoio di un dormitorio dell'Accademia, più precisamente in uno di quelli in cui vi erano le stanze delle ragazze, si sentì un urlo disperato di una ragazze che correva a perdifiato, alla ricerca di una stanza. Trovata la camera, la ragazza iniziò a bussare con violenza alla porta, rischiando quasi di buttarla a terra. 
Meno di un minuto dopo dalla stanza uscì Wendy con un'espressione non proprio cordiale, guardando talmente male la bussatrice folle che avrebbe quasi potuta ucciderla. L'avicoltrice ebbe nemmeno il tempo di urlarle contro qualcosa che questa le buttò le braccia al collo piagnucolando, facendo rimanere senza parole la povera Wendy.
-Zephyr, c'è un'enorme problema!- 
-Cosa è successo di così tanto grave da farti reagire in modo così melodrammatico?- chiese la bionda seccata.
-Lo spettacolo del club di teatro è stato anticipato e molti attori, tra cui i  due protagonisti, sono ammalati e non possono partecipare.- urlò disperata la ragazza, facendo andare nel panico la presidentessa del club.

 
****

-Era da parecchio che non correvo sul campetto della scuola.- esclamò Charlie mentre faceva stretching. -Mi mancava correre qui insieme a voi.- concluse, parlando con i suoi compagni del club.
-Beh, a me no!- disse un suo compagno di club con sarcasmo.
-Ma che stronzo! Questa me la pagherai.- lo minacciò l'allevatrice, per poi terminare con una risata.
-Io mi sono sentito tanto solo! Non avevo nessuno che mi appoggiasse nelle mie stupidaggini!- piagnucolò Gold, buttandole le braccia al collo. -Nemmeno Vera lo faceva.-
-Non è vero, qualche volta ti ho appoggiato, ma tu facevi le tue idiozie ogni cinque secondi.  È davvero stancante darti corda.- si giustificò Vera. 
-Comunque hai davvero un bel ciondolo al collo.- esclamò una compagna, indicando la collana di Charlotte. -Non è che te l'ha regalata un ragazzo?-
A quella domanda il viso dell'allevatrice assunse un colorito vermiglio per poi iniziare a correre.
-Qualcosa mi dice che hai fatto centro!- esclamò un'altra ragazza.
Detto ciò tutti quanti iniziarono gli allenamenti ridacchiando. Dopo una buona mezz'oretta di corsa, Wendy arrivò di corsa per poi buttarsi addosso a Charlie, facendola finire a terra. Accortasi di averla messa KO, si alzò per poi aiutarla a rimettersi in piedi.
-Stai bene?- chiese Wendy trafelata.
-Si, non preoccuparti. Cosa succede, ti vedo strana.- disse Charlie preoccupata.
La bionda allora afferrò l'amica per le spalle ed iniziò a scuoterla energicamente.
-Tra una settimana inizierà il festival culturale ed hanno anticipato lo spettacolo teatrale al primo giorno del festival. Sfortunatamente quasi tutti gli attori si sono ammalati ed ora non ci sono abbastanza persone per lo spettacolo.- annunciò completamente sconsolata la povera Wendy, lasciando le spalle dell'amica.
Charlie iniziò un po' a traballare ed appena si riprese guardò Wendy, completamente a terra, e se ne dispiacque molto, capendo lo stato d'animo della compagna. Infondo era la presidente del club, quindi era un compito suo risolvere certi problemi, ma lei avrebbe fatto comunque tutto ciò che poteva per esserle d'aiuto.
-I membri rimasti non bastano per tutti i ruoli.- disse Wendy esausta lasciandosi cadere su una panca, mettendosi le mani tra i capelli.
-Allora l'unica soluzione è chiedere a membri di altri club.- propose Vera. 
-E noi tre siamo disposta a darti una mano.- esclamò entusiasta Gold, mettendo le braccia sulle spalle di Charlie e Vera, attirandole a sé.
-Si, infondo non partecipiamo a nessun club oltre questo, quindi per il festival culturale non avevamo nulla da fare.- concordò la coordinatrice.
-Quindi dobbiamo chiedere aiuto ai membri di altri club sportivi, sperando che se la cavino a recitare.- sospirò Charlie.
-Allora dividiamoci! Io vado al club di calcio, tu.- disse Gold indicando Vera. -Andrai al club di basket. Mentre voi due andate al club di nuoto.-
-Signorsì signore!- risposero in coro le tre ragazze, facendo un saluto militare.

 
**** 

-Wow, quante persone ci sono qui fuori.- esclamò Wendy, cercando invano di farsi spazio dalla folla.
Dopo qualche tentativo, la biondina fu buttata a terra da un gruppo di ragazzi e, soprattutto, di ragazze urlanti. Charlie allora l'aiutò ad alzarsi e gli fece segno di far silenzio, facendosi seguire ed usarono la porta di servizio.
Quando entrarono videro altre persone urlanti che sostenevano Kenny, Misty, Gary e, sorprendentemente, anche Paul. "Stranamente" a quella scena Charlie si irritò leggermente e gonfiò leggermente le guance, mentre gli occhi di Wendy se la rideva sotto i baffi per la reazione dell'allevatrice. La biondina allora prese per un polso l'amica irritata e si avvicinò a bordo piscina.
-Ragazzi!- urlò Wendy, agitando il braccio libero per salutarlo.
-Cosa ci fate qui?- chiese Misty sorpresa.
Wendy lasciò il polso dell'allevatrice per poi buttare le braccia al collo di Misty, piagnucolando leggermente.
-Ma che le prende?- domandò Kenny, raggiungendoli a nuoto per poi sedersi sul bordo piscina.
-Si sono ammalati quasi tutti i membri del club, così stiamo cercando dei sostituti. Potete aiutarmi?- supplicò la biondina.
-Io non posso, ho già promesso di dare una mano al club di danza.- si scusò Kenny.
-Chissà come mai proprio quello di danza...- alluse Charlie con un sorriso malizioso.
-Per lo stesso motivo per cui sei qui.- sussurrò il castano, facendo arrossire l'allevatrice.
-Io invece posso aiutarti.- disse Misty, tranquillizzandola. 
Le loro chiacchiere furono interrotte dalle grida estasiate delle ragazze, così Kenny e le ragazze si voltarono nella direzione in cui stavano guardando tutte le spettatrici, notando che Gary e Paul si stavano sfidando in una gara di nuoto, vinta dal più grande.
Quando i due ragazzi uscirono dall'acqua le spettatrici andarono in visibilio, fissando i due allenatori dal fisico tonico e leggermente muscoloso.
Osservando Paul in costume da bagno che si scosta a i capelli bagnati dal viso, Charlie arrossì ed iniziò a fissare l'acqua della piscina per calmarsi.
-Cosa ci fate voi qui?- chiese Gary, sorpreso della presenza delle due ragazze.
-Siamo venute qui per cercare qualche attore per lo spettacolo teatrale. Giusto Charlie?- disse Wendy voltandosi verso l'amica, la quale annuì semplicemente, continuando a fissare l'acqua.
-Di che spettacolo si tratta?- domandò invece Paul curioso.
A quella domanda Wendy fece un sorriso a trentadue denti, facendo accapponare la pelle a Charlie: ormai la conosceva abbastanza bene da sapere bisognava preoccuparsi.

 
****

-GOAL!- urlò Ash entusiasto.
Non ebbe nemmeno il tempo di stendere le braccia al cielo che Chicco quasi non lo buttò a terra, seguito dagli altri compagni.
-Te la sei cavata bene Ketchum, e pensare che ad inizio anno a stento riuscivi a tenere il pallone tra i piedi.- esclamò un ragazzo più grande.
-Ehm, grazie.-
Dopo qualche altro minuto il club terminò la partita, così si avviarono tutti verso lo spogliatoio, o almeno era questa la loro intenzione.
-Ragazzi!- urlò Gold correndo per poi fermarsi davanti alla squadra.
-Gold che ci fai qui?- chiese Chicco sorpreso.
-Il club di teatro ha avuto dei problemi, così stiamo cercando dei partecipanti. Per ora abbiamo chiesto al club d'atletica e gli altri sono andati a quello di basket e nuoto.- spiegò Gold tutto d'un fiato.
-Cosa? Quindi potrebbe partecipare anche Misty Williams?- domandò un ragazzo.
-Credo di si.- 
-Allora io partecipo!- risposero in coro cinque ragazzi.
-Conta anche su di me.- esclamò allegro Chicco.
-Anche io vi aiuterò.- disse Ash digrignando i denti.

 
****

-Bene, ora che siamo tutti qui dobbiamo assegnare tutti i ruoli mancanti.- annunciò Wendy con entusiasmo.
-Scusa.- esordì Drew alzando il braccio. -Di che storia si tratta?-
-Mettiamo in scena "Peter Pan".- rispose Spighetto.
Dopo aver sentito ciò, Misty stese il braccio in alto ed attese di attirare l'attenzione di tutti su di sé.
-Io propongo Ash come Peter Pan!- propose Misty ridendo.
-Concordo.- dissero in coro tutti i presenti.
-Ok, Ash Ketchum fa la parte di Peter Pan.- sussurrò Wendy mentre trascriveva il nome del ragazzo vicino a quello del personaggio che doveva interpretare. -E Misty Williams come Wendy Darling.-
-Cosa? Perché?- chiese la capopalestra sorpresa.
-Beh, tu sei una ragazza molto popolare ed avere te come co-protagonista attirerebbe molte più persone.- spiegò Spighetto, convinto della scelta della biondina.
-E con persone intende ragazzi.- lo corresse Vera.
-Ora dobbiamo scegliere chi farà Tinkerbell.- disse una ragazza del club.
Wendy allora si voltò verso Charlie con un sorriso, mentre questa indietreggiava avendo capito le sue intenzioni.
-Io credo che tu sia perfetta Wendy: sei una bella ragazza bionda e slanciata, proprio come ci si aspetta da una fatina.- affermò un ragazzo del club.
-Ma io volevo farla fare a Charlie.-si lamentò Wendy. 
-Lei è mora ed è una nanetta, non penso sia molto adatta.- esclamò Paul prendendola in giro.
Dopo aver discusso per una mezz'oretta furono decisi tutti gli altri ruoli: Charlie e Gold interpretavano Micheal e John Darling, i fratelli minori di Wendy, Paul invece interpretava Capitan Uncino, Gary faceva Spugna, Drew e Chicco invece erano dei pirati, mentre tutti gli altri si erano divisi gli altri parti minori a cui mancava  l'attore oppure si occupavano dell'allestimento del palco sotto le direttive del regista, ovvero Spighetto.
Avendo poco tempo, ma soprattutto poche persone a disposizione, tutti coloro che avevano poche battute diedero una mano anche loro ad allestire il palco fino a quando non si fece ora di cena.

 
****

Il secondo giorno invece iniziarono le discussioni su alcune scene e misurarono gli abiti dello spettacolo. Sfortunatamente i vestiti di Paul, Wendy e Misty non calzavano bene.
-A quanto pare dobbiamo cucire dei vestiti nuovi per voi due.- disse una ragazza del club prendendo un metro da sarta.
-Potresti accorciare anche il mio, è un po' lungo.- fece notare l'allevatrice.
Il costume di Charlie consisteva in un pigiama con la camicia a maniche lunghe ed un pantalone, entrambi azzurri. Le maniche erano molto lunghe e facevano intravedere solo le punte delle dita delle sue mani, la camicia arrivava quasi al ginocchio e le gambe del pantalone nascondevano completamente i piedi.
-Io trovo che ti stia bene scricciolo e poi sei così tenera con il pigiama troppo grande.- affermò Wendy abbracciandola e strusciando la propria guancia contro quella dell'altra.
-Credo che sia meglio accorciare il pantalone, potrebbe rischiare d'inciampare.- consigliò Gold.
-Soprattutto se consideriamo la tua tendenza a cadere.- la prese in giro Paul con un sorriso sghembo.
-Non è vero!- obiettò l'allevatrice gonfiando le guance come una bambina.
Senza farsi notare Wendy sussurrò qualcosa ad una ragazza addetta ai costumi per poi scambiarsi uno sguardo d'intesa, sorridendo maliziosamente.
-Beh volevo proporre un altro modello più carino per la protagonista femminile, ma non credo che ti doni molto Misty.- si interruppe per sospirare la costumista. -A quanto pare dovrò fare un vestito che si adatti alla tua mancanza di femminilità.- 
Misty si irritò non poco a quell'affermazione e si avvicinò con aria minacciosa alla ragazza.
-Cosa hai detto scusa?- sibilò la sirena irritata.
-Semplicemente che non ti starebbe bene un vestito più femminile, tutto qui.- rispose l'interpellata alzando le spalle innocentemente.
-Misty, non...- cercò di dire Charlie, ma fu interrotta dall'amica.
-Come ti permetti, io potrei indossare benissimo qualunque vestito e mi starebbe bene.- urlò Misty irritata.
Avendo capito le intenzione della presidentessa, uno degli scenografi sorrise divertito, deciso a stuzzicare il povero Peter Pan.
-Di certo non sarà un granché lo spettacolo con voi due come protagonisti, sicuramente non avrete il coraggio di esibirvi di fronte al pubblico.- intervenne con un sorriso derisorio, cambiando completamente argomento.
Conoscendo suo fratello e come avrebbe reagito, Charlie cercò nuovamente d'intervenire, ma fu ignorata anche questa volta.
-Ti sbagli invece! Io, anzi, noi riusciremo ad esibirci alla perfezione ed avremmo sicuramente un enorme successo.- esclamò Ash stizzito.
Dopo questa frase il ragazzo sorrise vittorioso, mentre Charlie si schiaffeggiò la fronte energicamente, scuotendo la testa. Tutti gli amici della ragazza si voltarono verso di lei, guardandola scioccati.
-Cosa ti prende?- chiese Chicco stupito.
-C'è che Misty ha accettato di indossare un vestitino succinto per la recita, mentre Ash ha accettato di baciarla in pubblico e Wendy ha registrato tutto.- spiegò l'allevatrice con la mano ancora sulla fronte.
-Mi conosci troppo bene scricciolo.- ridacchiò Wendy, tirando fuori un registratore a cassette dalla propria tasca. -Non vedo l'ora di vedere la scena del bacio.- concluse facendo arrossire i diretti interessati.
-Che fortuna Ash, devi baciare una splendida ragazza.- disse uno dei suoi compagni di squadra con invidia.
-Ma non potevi avvertirci?- balbettò Misty completamente rossa.
Charlie roteò gli occhi e sbuffò stizzita, evitando di rispondere per non essere troppo sgarbata, così diede loro le spalle e cercò di andarsene, ma inciampò nel pantalone, sbattendo la faccia sul pavimento.
 -Ok, ti accorcio il pantalone di qualche centimetro, meglio non rischiare di farti cadere di nuovo.- dichiarò un'altra ragazza del club, trattenendo le risate.
Charlie si sedette a terra con le gambe incrociate, massaggiandosi il naso mentre Paul se la rideva sotto i baffi, contagiando anche gli altri. L'allevatrice allora incrociò le braccia al petto e gonfiò le guance, offesa.
-Su, non prendertela.- disse Vera cercando di non ridere.
-Almeno non sei caduta nello stesso momento in cui hai negato di essere goffa.- dichiarò Drew con un sorriso derisorio.
-Io non sono goffa.- borbottò la moretta offesa. 
-Devo dire che più tempo osservo tua sorella e più penso che sia perfetta come fratellino di Wendy.- disse un compagno di squadra di Ash al suddetto.
Mentre continuavano a ridere e scherzare la porta del teatro si aprì ed entrò un ragazzo affascinante con i capelli biondo cenere e gli occhi blu.
-Scusate, c'è per caso Wendy Zephyr qui?- chiese il nuovo arrivato.
-Mi dispiace Dean, ma come puoi ben vedere non è qui.- disse Charlie guardandolo storto.
Tutti quanti allora si voltarono nella direzione in cui, qualche istante prima, si trovava la biondina, ma non la videro né lì, né da nessun'altra parte.
-Ketchum smettila di impicciarti di affari che non ti riguardano e dimmi dov'è.- sibilò Dean stringendole l'avambraccio.
-Sei tu che non deve impicciarsi.-
Detto ciò Charlie strinse il polso della mano di Dean che la stringeva, facendogli perdere la presa, per poi bloccarglielo dietro la schiena.
Quando il biondo stava per colpirla con una gomitata, Paul la bloccò stringendogli il braccio energicamente, tanto da lasciargli un segno rosso. Appena il ragazzo si arrese, Charlie e Paul lasciarono la presa, mentre quello se ne andava, tremendamente irritato.
-Ma chi è quel tipo?- domandò Drew irritato.
-Un idiota.- rispose l'allevatrice, voltandosi verso l'allenatore di Sinnoh. -Non c'era bisogno del tuo intervento, un beota del genere potrei buttarlo a terra persino con le mani legate dietro la schiena.-
-Nom sopravvalutarti nanetta.- disse Paul scompigliandole i capelli, mentre questa cercava invano di liberarsi.
-Dov'è andata a finire Wendy?- disse Gary guardandosi intorno.
Appena si voltò a destra, il castano si trovò a pochi centimetri di distanza dal volto di Wendy che, non capì come, si trovava a testa in giù, con i piedi incollati ad una sbarra d'acciaio, contro ogni legge della fisica.
-Come hai fatto?- esclamò Chicco stupito.
-Semplice: il Joltik di Charlie ha usato Millebave  per tenere i miei piedi attaccati al soffitto. Divertente, vero?- disse la bionda con un sorriso sulle labbra.
-Tu sei pazza.- ridacchiò il giovane ricercatore scuotendo la testa. -Come mai quel ragazzo ti cercava?-
-Non è che tra te ed il ragazzo di prima c'è qualcosa.- ipotizzò Drew con malizia.
Wendy sgranò lievemente gli occhi, si agitò un po' e, per questo motivo, cadde per terra, facendo ridere i presenti.
-No, quel ragazzo le fa la corte da inizio anno, ma lei lo rifiuta sempre.- spiegò Spighetto.
-Come mai? Infondo è davvero un bel ragazzo.- disse Misty curiosa.
-Da che pulpito.- commentò Paul sottovoce.
-A me non sembrava un granché.- affermò Ash infastidito.
-Brutta cosa l'invidia.- lo prese in giro un compagno di Ash.
-Perché è un idiota narcisista e viscido.- affermò l'avicoltrice con un'espressione disgustata sul viso.
-A me invece non sarebbe dispiaciuto se facesse la corte a me un ragazzo come lui, il perfetto principe azzurro. Non è forse il sogno di tutte le donne avere al proprio fianco un ragazzo così?-
-No.- rispose Charlie disgustata.
-Giusto, tu preferisci uno come Darcy*.- la derise Drew.
L'allevatrice allora si voltò in un'altra direzione, cercando di nascondere il suo rossore. Sorpreso dalla reazione di sua sorella, Ash si voltò verso di lei.
-Vuol dire che a te piace qualcuno. Chi è?- chiese il corvino curioso.
-Non sono affari tuoi.- disse l'allevatrice seccata.
Ash allora si avvicinò a lei per poi sussurarle una cosa.
-Ma io ti ho detto chi mi piace. Dai sarà un segreto tra fratelli.-
Nel frattempo il corvino si ingelosì al pensiero di sua sorella con un ragazzo. No, non avrebbe permesso che qualcuno gliela portasse via, perché se fosse successo, non l'avrebbe mai sopportato.
-Detto? Ma se ti ho beccato con le mani nel sacco.- concluse Charlie sottovoce per poi andare verso gli spogliatoi per cambiarsi.
Prima di chiudere la porta del camerino, Charlie si voltò verso il fratello con un sorriso sghembo sulle labbra.
-E poi la risposta non ti piacerebbe.- concluse l'allevatrice facendogli la linguaccia e chiudersi la porta dietro di sé.
 
****

-Charlie, Gold, Drew, venite un secondo qui.- disse Spighetto, tenendosi in disparte.
I tre ragazzi allora si avvicinarono all'intenditore per sapere cosa volesse. Quando fu raggiunto, Spighetto si guardò intorno ed appena fu certo di essere solo con loro, prese alcuni fogli e li porse agli altri tre.
-Cos'è?- chiese Gold curioso.
-È una scena che ho aggiunto io. Mi raccomando, nessuno ad eccezione di voi deve conoscerla.- li avvertì il più grande.
Non capendo il motivo di tanta segretezza i tre attori lessero cosa fosse scritto. Appena terminarono di leggere scoppiarono a ridere divertiti.
-Questa scena è stupenda, sono sicura che avrà molto successo.- commentò Charlie dopo aver smesso di ridere.
-Però io credo che sia meglio mettere a conoscenza anche Ash. Sono sicuro che migliorerà molto la scena e la renderà molto più comica.- gli suggerì Drew.
-Povera Misty, chissà come reagirà sul palco.- disse Gold, ridendo al pensiero della sua reazione.

 
****

-Come stanno andando le prove?- chiese Iris tra un sorso del suo succo di bacca ed un altro.
-Bene, anche se Ash è un po' troppo teso.- rispose Vera mentre magiava dei biscotti.
-Però devo dire che il ruolo di Peter Pan gli calza a pennello.- affermò Burgundy per poi sorseggiare il suo thè. -Ma quanto tempo ci mette Lucinda ad arrivare?-
-Probabilmente c'è la fila al bar.- ipotizzò la domadraghi.
Dopo qualche minuto Lucinda arrivò al tavolo dove c'erano le tre compagne di classe tutta trafelata. Appena le raggiunse cercò di dire qualcosa, ma a causa della sua corsa aveva ancora l'affanno, così aspettò di riprendere fiato per poi parlare.
-Durante il festival culturale ci sarà una gara pokémon. La prima fase ci sarà il primo giorno, di pomeriggio.-
-Evvai! Posso partecipare allora, tanto lo spettacolo si terrà di mattina.- esultò Vera mettendosi in piedi e facendo cadere la sedia su cui, pochi istanti prima, era seduta.
-Una gara pokémon? Che bello, non ne ho mai vista una. Per me sarà una buona occasione affinare le mie abilità come intenditrice.- disse Burgundy con entusiasmo.
-Vorrei provare anche io a partecipare, ma non so cosa fare. Mi aiuterete?- pregò Iris.
-Certo.- esclamarono le due coordinatrici.
-E naturalmente puoi contare anche su di me.- affermò l'intenditrice.

 
****

Mancavano pochi minuti alle dieci di sera e Wendy era ancora al club di teatro per controllare se tutto fosse apposto ed a regolare alla perfezione le luci. Il rumore della maniglia della porta d'ingresso la fece sobbalzare e si girò per vedere chi fosse entrato.
-Cosa ci fai qui a quest'ora Gary?- chiese la bionda sorpresa.
 -Avevo dimenticato il telefono nello spogliatoio. Piuttosto cosa ci fai tu qui?- ribattè il castano con un sopracciglio alzato.
-Domani è il giorno dello spettacolo e sono venuta a controllare che tutto fosse perfetto.- rispose Wendy osservando la posizione delle luci.
Gary prese le chiavi della porta del teatro, si avvicinò alla ragazza e se la caricò su una spalla come un sacco di patate, mentre la bionda iniziò ad agitare gambe e braccia per farsi mettere a terra.
-Cosa stai facendo? Lasciami.- urlò l'avicoltrice , continuando ad agitarsi.
-No. Prima ti porto fuori e chiudo l'ingresso, poi ti metterò giù.- dichiarò il giovane ricercatore con serietà.
Appena chiuse a chiave la porta, lasciò la biondina ed agitò il mazzo di chiavi davanti al viso dell'altra.
-Queste le tengo io.- esordì, mettendosi le chiavi in tasca. -Sennò torneresti di nuovo al club invece di andare a dormire.-
-Non posso darti torto.- ammise Wendy, colta con le mani nel sacco. 
-Wendy.- la chiamò qualcuno.
I due ragazzi allora si voltarono nella direzione da cui proveniva la voce, constatando che si trattasse di Dean.
-Cosa ci fai qui?- disse Wendy freddamente. 
Il biondo allora si avvicinò alla ragazza, alzandole il viso con una mano per guardarla negli occhi.
-Naturalmente per vedere te.- sussurrò Dean avvicinando le sue labbra a quelle della ragazza.
Wendy cercò di allontanarsi, ma Dean la bloccò con una mano dietro la schiena. Quando le loro labbra stavano per toccarsi, Gary mise un braccio sulla vita di Wendy, mentre con l'altro spinse via il biondo, facendolo cadere con il sedere a terra.
-Ehi, ma che vuoi?- 
-Voglio che smetti di dare fastidio a Wendy. Non so se te ne sei accorto, ma lei non ti vuole.- ringhiò Gary,  tenendo vicino a sé la ragazza.
Dean si alzò da terra e si avvicinò al castano, guardandolo con astio.
-Cosa c'è? Ti da fastidio che io possa fare una cosa che tu stesso vuoi fare, ma non ne hai il coraggio?- sibilò malignamente il biondo.
Gary allora cercò di dargli un pugno, ma fortunatamente Wendy riuscì a fermarlo in tempo. Dopo questa scenetta Dean scoppiò a ridere.
-Ho una proposta da farvi.- esordì Dean con un sorriso.
-Cosa?- chiese Wendy infastidita.
-Se uno di voi due mi batte alla gara pokémon io ti lascerò stare.-
-E se invece vinci tu?- chiese il castano.
-Wendy sarà la mia ragazza.- concluse Dean sorridendo.
-Ma stai scherzando?- urlò Gary arrabbiato.
-Accetto.- rispose Wendy con freddezza.
Il biondo sorrise vittorioso e se ne andò, salutandoli con un piccolo cenno della mano. Appena se ne fu andato, Gary si voltò verso l'amica, guardandola scioccato.
-Perché hai accettato? Se uno di noi due perderà tu dovrai stare con quel.- si interruppe, cercando un termine meno volgare di quello che aveva in mente. -Verme.-
-E allora vuol dire che vinceremo.- 
-Non so te, ma io non ho la minima esperienza in gare pokémon.- esclamò sconvolto Gary.
-Allora vuol dire che chiederemo aiuto a Vera od a qualche altro coordinatore.-

 
****
 
*Darcy: protagonista di Orgoglio e Pregiudizio con un carattere freddo, ma che si addolcisce quando si innamora della protagonista. Detto in parole povere, uno tsundere, per la precisione di tipo A

Salve a tutti quanti, come potete notare questa volta sono riuscita a rispettare le scadenze da me imposte. All'inizio ero indecisa se dovevano fare lo spettacolo di Peter Pan, Orgoglio e Pregiudizio (se non si è capito, io AMO questo libro), come protagonisti Paul e Charlie, oppure Romeo e Giulietta e far recitare come protagonisti Gary e Wendy.
Ho dovuto mettere i nomi dei personaggi del libro perché avrei corso il rischio di confondere Wendy, il personaggio del libro, con la sua omonima.
Vorrei annunciare che da oggi potete anche contattarmi su facebook su un account creato apposta per Efp, così potete anche contattarmi lì per chiarimenti, cose varie. Se volete sul facebook metterò anche delle anticipazioni sui capitoli nuovi, dato che nelle note non posso metterle subito poichè non sempre (anzi mai) ho iniziato a scriverlo.
Ora che ho ciarlato come mio solito, posso passare ai soliti ringraziamenti:
Ringrazio Nice to meet you, reachid e Dark Legend Trainer per aver recensito la mia storia.
Ringrazio anche tutti i miei assidui lettori che continuano ancora a seguirmi.
Non mui rimane altro che salutarvi e di dirvi arrivederci.

Un abbraccio da Ro :D

 

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Capitolo 33
*** Esibizioni ***



Prima di incominciare a leggere voglio dirvi che le parole scritte in corsivo si riferiscono ai nomi dei personaggi e dei luoghi della recita (es. Peter Pan, Isola che non c'è, ecc.) ed ai soprannomi dei concorrenti della gara.
Buona lettura.
 
**** 

Alle sette di mattina il teatro della scuola era pieno di attori che si occupavano degli ultimi preparativi, ma l'aria che si respirava era molto carica di tensione.
Gli unici ad essere più calmi erano i membri effettivi del club, ormai abituati all'ansia. Stranamente però Wendy, solitamente molto tranquilla durante questi spettacoli, era nervosa, anche se cercava di nasconderlo.
-Su, non siate così nervosi. Andrà tutto bene, fidatevi.- esclamò con entusiasmo uno dei ragazzi del club.
-Ma come diamine ci riuscite ad essere così calmi?- disse Chicco molto teso.
-Abitudine.- rispose un'altra alzando le spalle.
-Ehi Wendy, come mai sei così tesa? Di solito corri a destra ed a manca entusiasta.- affermò Charlie curiosa.
-Perché ieri ha fatto un patto con Dean.- si interruppe Gary con espressione disgustata. -Se io o lei non riusciamo a batterlo nella gara di oggi è costretta a diventare la sua ragazza.-
-E solo questo? Allora basta solo vincere.- dichiarò Gold con naturalezza.
-Io non so nemmeno cosa dovrei fare.- affermò il castano per poi sospirare.
Charlie allora fischiò per attirare la sua attenzione e poi gli lanciò tra le mani una delle sue pokéball. Il castano prima guardò la sfera per poi spostare il suo sguardo confuso sull'allevatrice.
-Ti sto prestando Spring per la gara, è abituato ad allenarsi con il Roserade di Drew. Credo che ti possa essere molto utile per l'esibizione.- 
Gary allora le diede una pacca sulla spalla e le sorrise, grato per l'aiuto.
-Grazie mille. Ma chi è Spring?- chiese il castano.
-È il mio Lilligant.- 

 
****

Sebbene non lo desse a vedere, Emy amava molto leggere, e per questo motivo le succedeva spesso di svegliarsi presto per dirigersi subito in biblioteca, trovandola deserta. Cercava un libro che l'attirasse per poi sedersi su una delle poltrone e si immergeva completamente nella lettura, mentre il suo fidato Chatot si appollaiava sulla sua spalla.
Stranamente quella mattina non era sola in biblioteca così, curiosa di sapere chi fosse venuto lì a quell'ora, cercò di capire di chi si trattasse. Mentre si avvicinava, notò un'inconfondibile chioma albina, ed Emy decise di avvicinarsi silenziosamente per vedere cosa stesse facendo.
Si recò negli scaffali dei miti e cercò freneticamente un libro, per poi sorridere, facendo intuire alla rossa che avesse trovato ciò che stesse cercando. Quando stava per prenderlo Emy starnutì, facendosi scoprire da Jake che, accortosi di una presenza estranea, fece cadere il libro trovato pochi secondi prima.
-Ancora tu? Non è che ti sei innamorata di me?- disse con un sorriso malizioso Jake.
-Come se potessi innamorarmi di uno come te.- rispose la rossa, voltando la faccia indignata.
-Tsk, ragazzina.- affermò l'albino ironico, fissando la ragazza per assistere alla sua reazione.
Emy allora fece qualche passo avanti, portandosi di fronte all'albino e puntandogli l'indice contro, mentre una ciocca di capelli le ricadde davanti agli occhi.
-Ti ho già detto che non sono una ragazzina e mi chiamo Emy.- tuonò la rossa, irritata.
Jake afferrò con delicatezza il polso della mano puntata contro di sé, si avvicinò ad Emy scostandole la ciocca di capelli dal viso e la mise dietro l'orecchio per poi accostarsi ad esso.
-Ok, Emy.- sussurrò l'albino.
Sentendo la voce profonda di Jake pronunciare il suo nome, Emy arrossì violentemente, ma non si allontanò, non avendo la forza, ma soprattutto la volontà di farlo.
Quando l'albino si allontanò da lei, la fissò negli occhi, perdendosi nei suoi occhi verde primavera, mentre la mano con cui le aveva scostato i capelli si posò sulla sua guancia ed il pollice posato sulle labbra rosse della ragazza, accarezzandole dolcemente.
Rimasero così per un po', come se il tempo si fosse fermato, poi però Jake si riprese, lasciò il polso della ragazza e scostò con dolcezza la mano dalla sua guancia. soffermandosi a guardare le labbra tentatrici della rossa per poi scostare lo sguardo.
Per la prima volta da quando l'aveva incontrato, Emy ha visto sulle labbra di Jake nascere uno splendido sorriso, ma non uno ironico o malizioso, ma uno dolce e sincero, facendole accelerare il battito cardiaco.
Emy riuscì a riprendersi solo quando vide l'albino allontanarsi e sentì la porta chiudersi. Appena si riprese la ragazza si mise una mano sul petto, all'altezza del cuore, e si voltò nella direzione in cui Jake si era allontanato, sentendo la tristezza affiorare dentro di lei constatando che l'albino, per poi stupirsi lei stessa delle proprie emozioni. 
"Emy, Emy!" ripetè più volte Chatot per attirare l'attenzione della sua allenatrice.
Sentendosi chiamare Emy si voltò e vide il suo Chatot su un libro a terra, più precisamente quello fatto cadere da Jake poco prima. La rossa, presa dalla curiosità, si abbassò all'altezza del suo pokémon che volò sulla spalla della ragazza per osservare meglio.
La rossa prese il libro ed osservò attentamente la copertina. Su di essa vi erano due triangoli dorati sovrapposti, quello sopra aveva la punta rivolta verso l'alto, mentre quello sottostante era rivolta verso il basso. Su ogni vertice dei due triangoli vi erano delle pietre: tre pietre rosse sul triangolo con la punta verso il basso, mentre nell'altro vi erano un diamante, una perla ed un opale.
Ogni pietra rossa era collegata da una linea argentata ed al centro di questo disegno vi era una sfera dorata.
Sopra il cerchio vi era il titolo del libro: "La battaglia leggendaria". Incuriosita Emy aprì il libro e sfogliò il libro, ma era scritto con il linguaggio degli Unown.
La rossa allora cercò un libro sul linguaggio Unown per decifrarlo, ma le parole scritte erano in una lingua arcaica, per questo motivo non riuscì a comprendere il contenuto del libro.

 
****

-Ma quanto ci metti a cambiarti Misty? Siamo i primi ad andare in scena.- disse Ash bussando alla porta dello spogliatoio.
-Io da qui non esco.- balbettò Misty imbarazzata.
-Dai non fare tante storie, esci e basta.- affermò Gold un po' seccato.
Charlie si fece spazio tra i due corvini, aprì la porta ed entrò nella stanza. Dopo qualche litigio ed urla, l'allevatrice riuscì a convincere Misty ad uscire. Appena varcò la porta Ash rimase a bocca aperta.
Misty infatti indossava una camicia da notte corta rossa con il pizzo nero ed aveva indossato delle extension dello stesso colore dei suoi capelli, facendo si che ricadessero sul suo petto.
-Come sto?- sussurrò la sirena guardando di sottecchi il corvino.
Ash non riuscì a rispondere, ancora intento a fissarla estasiato. Le uniche cose che uscivano dalla sua bocca erano più che altro suoni sconnessi.
-Traduco io: sei bellissima.- intervenne Gold, facendo arrossire entrambi.
-Ragazzi, entrate in scena.- annunciò Spighetto un po' in ansia. 
A quella frase Misty, Charlie e Gold salirono sul palco e si misero in posizione. Prima che si aprisse il sipario il narratore iniziò ad introdurre la storia, mentre Wendy ed Ash, con l'aiuto di alcuni pokémon psico, volarono sulle teste degli spettatori per poi appoggiare ad un pezzo del palcoscenico, posto abbastanza in alto, simile ad un tetto. Appena gli spettatori videro la biondina iniziarono tutti a fischiare per il fascino della ragazza: indossava un corpetto lilla con dei nastrini verdi, le ali verde chiaro ed una minigonna lilla. I capelli erano stati legati in uno chignon ed si era truccata con le stesse tonalità del vestito, risaltando al meglio i tratti del suo viso.
 Wendy iniziò ad agitare lievemente le braccia, emettendo dei suoni leggeri, simile al verso di un Butterfree, assumendo un tono ed un'espressione severa.
-Lo so che potrebbero scoprirmi, ma le sue storie d'avventura mi piacciono troppo.- disse Ash alla piccola fatina.
La povera Tinkerbell incrociò le braccia sotto il seno e sbuffò, assumendo un'espressione di gelosia pura.
Detto ciò il sipario si aprì mostrando Gold e Charlie seduti sul pavimento che avevano gli occhi fisso su Misty che era intenta a raccontare una stupenda storia di pirati, per poi iniziare a giocare insieme.

 
****

Essendoci pochi attori, Drew dovette interpretare anche una piccola scena come bimbo sperduto, indossando un cappello con le orecchie di Teddiursa
-Su, muovetevi. Tra poco c'è la vostra scena.- disse Spighetto per farli accelerare. 
Il coordinatore, seguito da Charlie e Gold, raggiunse sul palco i due protagonisti e Wendy.
-Ti ho detto che è così. Questo me l'ha detto la mia mamma.- s'impuntò Charlie, gonfiando le guance.
-Ti ho già detto che ho controllato un sacco di volte e non ho mai trovato nulla.- ribattè il verdino.
Mentre camminavano, l'allevatore vide i tre ragazzi presenti sul palco, spalancando leggermente gli occhi per poi sorridere.
-Sorellona devi spiegarci una cosa.- esordì Gold, avvicinandosi a Wendy. -Come nascono i bambini?-
-Cosa?- esclamò Misty sorpresa per il loro ingresso e sperando che avesse capito male.
La povera sirena allora si voltò verso Ash e Wendy, cercando di capire cosa stesse succedendo, poiché quella scena non c'era sul copione, ma la bionda le disse di improvvisare per poi ridacchiare mettendosi elegantemente una mano davanti la bocca.
-Io gli ho spiegato che i bambini nascono sotto i cavoli, ma non mi credono. Diglielo pure tu che è così.- pigolò l'allevatrice.
-È impossibile. Qui ci sono delle piante di cavoli e non ci abbiamo mai trovato dei bambini.- spiegò Drew con semplicità.
-Infatti sono i Pelliper a portare i neonati alle famiglie che li possono crescere.- affermò Gold, sicuro di sé.
-A me sembra una sciocchezza questa.- borbottò il coordinatore.
-Per questo siamo venuti da te, vogliamo sapere la risposta.- disse Gold curioso.
-Non mi sembra il momento giusto per spiegarvi queste cose. Siete ancora troppo piccoli.- balbettò Misty completamente rossa.
Tinkerbell allora scoppiò a ridere, guardando la povera sirena con sufficienza, consapevole che sarebbe stata dura per lei uscire da quella situazione.
-Allora spiegalo a me. Infondo abbiamo la stessa età.- dichiarò Ash curioso. -Ho sempre voluto sapere come nascono i bambini.-
-È una cosa un po' troppo complicata da spiegare.- disse la povera Misty assumendo una tonalità di rosso sempre più accesa.
La fatina allora iniziò nuovamente a fare degli strani ed eleganti gesti con le mani per esprimersi, emettendo dei suoni con la bocca.
-Tinkerbell dice che non è complicato. Su dai, me lo spieghi?- la supplicò il corvino, poggiando la mano sulla spalla della povera Misty.
-Ho detto di no.-
Detto questo Misty gli diede le spalle e lasciò velocemente il palco, completamente imbarazzata.
-Che cattiva, non ha risposto.- disse Gold incrociando le braccia con un'espressione offesa.
-Sorellona dai, rispondimi.- piagnucolò Charlie inseguendo la fuggitiva.
Durante tutta la scena il pubblico scoppiò a ridere, divertiti dall'imbarazzo della coprotagonista, la quale dietro alle quinte si sgranchiva le ossa delle mani per "ringraziare" i suoi amici per lo scherzetto.

 
****

Sul palco ora c'era solo la povera Tinkerbell con lo sguardo basso ed i capelli che le ricadevano sul viso, nascondendo i suoi occhi.
Le sue spalle iniziarono a tremare e lei, lentamente, alzava il viso verso il pubblico, mostrando i suoi splendidi occhi, lucidi per le lacrime, mentre calde lacrime scendevano dalle sue guance, stringendo i pugni lungo i fianchi. Gli spettatori, bel frattempo, rimanevano in religioso silenzio ed a bocca aperta, colpiti dalla semplice, ma, allo stesso tempo, perfetta interpretazione, soprattutto un ragazzo biondo con gli occhi blu che la fissava incantato.
Dei rumori di passi però fecero sobbalzare la piccola fatina che si mise immediatamente in allerta. Tinkerbell infatti era stata raggiunta da Capitan Uncino.
Questo indossava una camicia bianca con i primi bottoni aperti, mostrando il fisico atletico, un pantalone nero con stivali scarlatti ed un cappotto rosso con cuciture dorate appoggiato sulle spalle. Sull'occhio sinistro portava una benda ed i capelli erano stati tirati indietro e legati in un codino basso. 
Dietro le quinte Gary rimase ipnotizzato a fissare Wendy, dimenticandosi completamente di dover salire anche lui sul palco. Fortunatamente Chicco notò subito ciò, così gli diede una leggera gomitata al ragazzo e gli indicò il palco, ricordandogli che dovevano entrare in scena.

 
****

-Rose usa Aeroassalto.- esclamò Richie.
Swellow urlò con tenacia mentre scendeva in picchiata verso il suo avversario, un maestoso pinguino imperatore, cercando di colpirlo con un attacco frontale.
-Empoleon vai con Surf!- 
Il pokémon acquatico ruggì e stese le zampe al cielo, mentre vicino ai suoi piedi si alzò un'enorme onda che avvolse Empoleon.
-Ed ora Gigaimpatto!- 
Il pinguino fu avvolto da un'aura viola e gialla che andò ad unirsi con il vortice d'acqua, per poi scontrarsi violentemente con Swellow, mandandolo al tappeto.
-Abbiamo vinto.- esultò Kenny battendo il cinque con la zampa del suo pokémon. -Oggi è la nostra giornata.-
-Sono sicuro che riuscirai a vincere. Io e Sparkie faremo il tifo per noi.- affermò Richie mentre il suo Pikachu squittì felice. 
L'allenatore sgranò leggermente gli occhi, ricordandosi di chiedere una cosa al coordinatore.
-A proposito, come va tra te e Lucinda?-
Sentendo questa domanda, l'entusiasmo di Kenny svanì in un'istante, facendo posto ad un'aura tetra.
-Mi sono dichiarato alla Vigilia e lei non mi ancora dato una risposta. Secondo te?- dichiarò il coordinatore cupo, tirando un sospiro.
Richie assunse un'espressione molto dispiaciuta, capendo di aver toccato, anche se inconsapevolmente, un tasto dolente, così mise una mano sulla sua spalla, come per dargli sostegno.
-Non preoccuparti. Sono sicuro che andrà tutto bene, infondo si vede che lei ci tiene molto a te.- lo consolò l'allenatore. -Se ti considerasse solo un amico di certo non ti avrebbe lasciato in stallo.-
-Spero che tu abbia ragione.- disse Kenny rincuorato, sorridendo.
-Ehi ragazzi!- urlò una voce femminile.
I due ragazzi si voltarono nella direzione da cui proveniva quella voce, notando che fosse stata proprio Lucinda a chiamarli.
-Cosa state facendo qui?- chiese la coordinatrice stupita.
-Ci alleniamo.- rispose Richie.
-Ma non venite a vedere lo spettacolo del club di teatro?-
-Era oggi, ma non era un altro giorno?- domandò Kenny.
-L'hanno anticipato ad oggi. Comunque siete ancora in tempo a vedere almeno il secondo atto che dovrebbe iniziare a minuti. Su, andiamo.-
Così il trio si diresse verso il teatro, mentre Lucinda pensava alla scena del bacio tra Ash e Misty, voleva proprio vedere come si sarebbe comportato il suo vecchio compagno di viaggio.

 
****

Finalmente erano giunti alla scena clou. Peter Pan e Capitan Uncino si stavano sfidando a duello, ma il povero protagonista era in netto svantaggio, indebolito dalla decisione dei bimbi sperduti e dei fratelli Darling, ma soprattutto di quella di Wendy, di lasciare per sempre L'isola che non c'è, e della fuga di Tinkerbell, facendolo sentire solo ed abbandonato.
-Da come maneggia il fioretto, si vede che Paul si è impegnato moltissimo per questa scena.- intuì Richie osservando con attenzione la battaglia.
-E a quanto pare il suo sforzo è molto apprezzato dalle sue fan, vero Emy?- disse Burgundy, intuendo la reazione della rossa.
Quando si voltò a guardarla, l'intenditrice si stupì molto notando che, anche se Emy aveva gli occhi puntati verso il palco non stava osservando veramente lo spettacolo, ma aveva lo sguardo perso nel vuoto.
Burgundy allora attirò la sua attenzione passandogli una mano davanti alla sua faccia, facendola tornare alla realtà.
-Come mai così pensierosa?- chiese l'intenditrice con una nota di preoccupazione nella voce.
-Nulla, non preoccuparti.- rispose Emy con un sorriso incerto sulle labbra.
Dopo aver visto la sofferenza di Peter Pan, Wendy corse verso di lui, abbracciandolo, facendogli capire che lei era li per lui, poi si allontanò leggermente dal ragazzo e fissarlo negli occhi.
I loro visi si avvicinarono sempre di più, fin quando le loro labbra non entrarono in contatto, facendo applaudire tutti gli spettatori per lo stupendo bacio scambiato dai protagonisti. Appena i due ragazzi si allontanarono l'uno dall'altra, un tenue rossore imporporò le loro guance e Peter Pan fu di nuovo pronto a combattere.
Il flash di una macchina fotografica abbagliò il povero Kenny che si stropicciò gli occhi per riuscire a vedere nuovamente bene.
-Cavolo Lulù! Stai attenta con quel flash.- l'ammonì Kenny un po' infastidito.
-Che ci fai con una fotocamera?- chiese Silver.
-Charlie mi ha chiesto di fare una foto ad Ash e Misty mentre si baciano.-
-Chissà perché non mi sorprende.- borbottò il rosso assottigliando gli occhi. 

 
****

-Salve a tutti. Per chi non mi conoscesse io sono Vivian, la vostra presentatrice mentre loro tre.- esclamò Vivian indicando due professoresse e l'infermiere pokémon della scuola. - saranno i vostri giudici.-
Dopo aver presentato tutti i giudici ed una breve spiegazioni su come si sarebbe svolta la gara, Vivian presentò il primo concorrente.
-Accogliamo con un forte applauso La brezza d'Orocea, Wendy Zephyr.- 
Il sipario si spalancò, facendo entrare Jumpluff, ma di Wendy nessuna traccia.
Appena il pokémon soffione si pose al centro del palco saltellando, usò Cottonspora, riempendo il terreno di cotone bianco, trasformando il palco in un'enorme coltre di nuvole. Riempito tutto il terreno qualcosa, o meglio, qualcuno, cadde dal soffitto, rimbalzando sulle nuvole e con incredibile agilità questa vilteggiò a mezz'aria, atterrando con eleganza.
La persona in questione era Wendy con una minigonna e giacca viola,  una maglia nera con degli stivali dello stesso colore ed infine degli occhiali da aviatore sulla testa.
-Bene Jumpluff, adesso usa Rimbalzo.-
Il piccolo soffione iniziò a saltellare a destra ed a manca, piroettando e volteggiando a mezz'aria, dando l'impressione di osservarlo volare tra le nuvole.
-Ed ora concludi con Confusione.-
Jumpluff allora si diede una forte spinta, sollevandosi da qualche metro dal terreno ed i suoi occhi assunsero una sfumatura rosea. All'improvviso i batuffoli di cotone si sollevarono in aria e esplosero come dei fuochi d'artificio , creando una polvere bianca che avvolse il pokémon d'erba.
 Il fiorellino atterrò affianco alla sua allenatrice ed entrambe fecero un perfetto inchino, mentre tutti gli spettatori applaudirono, entusiasti per l'esibizione appena assistita.

 
****

Lucinda entrò in campo con eleganza, indossando un vestito nero con le maniche corte a sbuffo con dei nastrini bianchi sulla parte superiore del vestito e sulle maniche.
-Togekiss scelgo te!- disse Lucinda, lanciando la pokéball.
Il pokémon festa uscì fuori la sua sfera in un fascio di stelle blu e gialle, per poi volteggiare su tutto il terreno di battaglia, facendo varie piroette e volteggi.
-Usa Eterelama su te stessa e subito dopo Forzasfera.-
La colomba allora roteò su se stessa ed un vortice d'aria l'avvolse. Quando riuscì a stabilizzare la corrente d'aria, Togekiss emise una sfera d'energia dalla sua bocca che si unì al vortice, illuminandolo con una luce blu-azzurrina.
-Ed ora usa Aeroattacco.-
Togekiss allora cinguettò con decisione ed iniziò a ruotare su se stessa, scendendo in picchiata contro la sua allenatrice per poi fermarsi a pochi centrimetri dalla testa di Lucinda senza alcuna difficoltà.
-Concludi con Ultimascelta.-
Il pokémon festa allora volò a qualche metro da terra e, mentre continuava a muoversi, un fascio di stelle lo avvolse per poi allontanarsi dal suo corpo, insieme al vortice luminoso che lo avvolgeva, per poi concludere con un atterraggio perfetto.

 
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Uno splendido esemplare di Rapidash corse subito al centro del campo con una sella rosso fuoco e le briglie dello stesso colore e sulla sua groppa vi era Kenny che indossava un pantalone ed una giacca verde scuro, una camicia bianca e degli stivali neri. Sul palco, per l'occasione, erano stati messi un paio di cerchi  elettrificati e stretti, cosicché un minimo errore avrebbe potuto ferire entrambi.
Il primo cerchio, leggermente più largo del secondo, fu facilmente superato. 
-Vai Rapidash, attraversalo con Fuococarica!-
Il cavallo produsse una potente fiammata che li avvolse completamente, stando molto attento a non ustionare il suo allenatore. Quando saltò in mezzo al secondo cerchio le fiamme li protesse da eventuali scosse e le assorbì, formando un vortice elettroinfuocato che avvolgeva Rapidash e Kenny.
-Rimbalzo.-
Il cavallo, appena poggiò gli zoccoli a terra, si diede una forte spinta, riuscendo a scavalcare con un salto solo entrambi i cerchi, per poi atterrare con eleganza, liberandosi anche dal vortice.

 
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-Skitty Assistente.- urlò Vera.
La castana indossava un vestito rosa senza spalline lungo fino a metà coscia in avanti, mentre dietro invece fino alle ginocchia, sotto indossava un pantaloncino nero e degli stivali neri con i lacci rosa. Sulle braccia portava dei guanti lunghi dello stesso colore del vestito e portava i capelli legati in una coda di cavallo.
Come la gattina rosa uscì dalla pokéball, su una delle due zampe anteriori apparve una sfera luminosa da cui partì un attacco Ventargenteo.
-Ora usa Supplica.-
Skitty iniziò a giocare un po' con la sua coda, poi si voltò verso il pubblico ed abbassò le orecchie miagolando con tristezza, concludendo sferrando un attacco con la coda sul terreno. Miagolò soddisfatta per poi iniziare ad inseguirsi la coda gioiosamente.
-Concludi con Bora.-
La gattina si stese con la schiena a terra ed usò la coda per ruotare su se stessa, mentre lanciava dalla sua bocca una ventata gelida che si scontrò sul soffitto, creando una piccola nevicata nello stadio, per poi miagolare con dolcezza verso gli spettatori.

 
****

-Il prossimo concorrente viene dalla città di LaRousse, ecco a voi Il signore delle rose.-
Dopo la sua presentazione il sipario si aprì ed uscì fuori Drew con indosso una giaccia bianca con delle decorazioni oro e verdi sui bordi, un pantalone bianco ed infine un mantello rosso sulle spalle. Naturalmente il pubblico femminile andò in visibilio quando lo videro.
-Mi ero dimenticata quanto urlassero le ragazze durante le gare con Drew.- borbottò Silver tappandosi le orecchie.
-Vai Masquerain, Introforza.-
La falena azzurra uscì in mezzo ad un vortice di petali rosa e lanciò subito delle sfere che colpirono il terreno, alzando un cumulo di terra che coprì il pokémon.
-Ora usa Ronzio.-
Masquerain mosse velocemente le ali, producendo un forte stridio che era stranamente melodico, creando delle onde sonore che mossero armoniosamente la nube di polvere
-Deve essersi allenato molto per riuscire a creare un suono  "très doux" con un'attacco che solitamente dovrebbe stordire.- commentò Burgundy.
-Ha un sapore dolce e speziato allo stesso tempo.- affermò invece Spighetto.
-La smetti di voler avere sempre l'ultima parola? Dillo che lo fai per farmi irritare- urlò l'intenditrice alzandosi di scatto dal suo posto.
-Su Burgundy calmati, sono sicuro che Spighetto non voleva farti arrabbiare.- la tranquillizzò Chicco per poi abbracciarla, riuscendo subito a calmarla e farla sedere.
-Ora concludi con Idropompa.-
La falena spruzzò l'acqua verso l'alto, formando una fontana che spazzò via tutte le tracce di terreno rimaste nell'aria, mentre le gocce d'acqua cadute sul suo corpo facendolo splendere.

 
****

Dopo l'ennesima esibizione Vivian presentò il prossimo concorrente, Iris.
La domadraghi indossava un vestito con le maniche a tre quarti rosa che scopriva le spalle con uno strascico ed un nastro giallo sulla vita. I capelli erano ricci ed erano legati in due codini con dei nastri dorati.
Dopo aver tirato un sospiro per calmarsi, Iris prese coraggio e lanciò una pokéball da cui uscì Emolga avvolto da dei potenti fulmini blu. 
-Emolga Attrazione.-
Quando i fulmini scomparvero Emolga fece un salto all'indietro, atterrando sulla testa della sua allenatrice, facendo l'occhiolino, mentre lanciava dei piccoli cuori rosa verso gli spalti.
-Ora usa Introforza e subito dopo Scarica.- 
La scoiattolina allora si diede una spinta per poi incominciare a volteggiare in aria. Appena si trovò al centro del palco lanciò quattro sfere d'energia  dirette verso i quattro angoli del palco e prima che toccassero terra le colpì con un fulmine. Grazie alla scarica elettrica riuscì a muovere le sfere, facendole ruotare attorno a sé mentre piroettava.
Dopo aver ricevuto il segnale di Iris, Emolga aumentò la potenza dell'attacco elettrico, in modo da far scoppiare le sfere, creando delle scintille intorno alla scoiattolina che, piroettando, atterrò su una zampa sola per poi concludere con un inchino, seguito subito da uno della sua allenatrice.
Nel frattempo sugli spalti Spighetto era rimasto a fissarla incantato per tutto il tempo, tanto che non aveva nemmeno assistito all'esibizione di Emolga.
Sentendosi osservato, l'intenditore pokémon si voltò, trovando Charlie ad osservarlo con un sorriso malizioso.
-Fammi indovinare, stai pensando: "non avrei mai pensato che fosse così bella Iris".-
-Non è vero, mi ero già accorto quanto lo fosse.- ribattè Spighetto senza pensarci, per poi darsi mentalmente dello stupido.
-I miei complimenti per la discrezione.- esclamò Chicco scoppiando a ridere.
-Dopo l'esibizione de
lla ragazza dal cuore di drago e presentiamo il prossimo concorrente, un applauso a Gary Oak.- esclamò Vivian.
Sentendosi nominare Gary salì sul palco, mentre molte ragazze esultarono alla sua vista: indossava un frac.
-Chi l'avrebbe detto che fosse così popolare Gary, chissà perché non è ancora fidanzato.- commentò Burgundy.
-Perché ha scelto un osso duro come rivale.- rispose Gold ridendo.
-Cosa intendi?- domandò Ash confuso, voltandosi verso l'allevatore.
-Ehi guarda Ash, sta incominciando l'esibizione!- intervenne Charlie, costringendo suo fratello a voltarsi verso il palco.
Il castano aveva appena fatto uscire dalla pokéball Lilligant, iniziò a suonare un'allegra melodia con un flauto trasverso. Sentendo la musica, Spring iniziò con Eledanza, mentre le foglie sul suo corpo si illuminarono, mentre il fiore iniziò ad assumere un colore dorato.
Quando la canzone divenne un po' più veloce, Lilligant continuò a ballare usando Petalodanza, creando un vortice di petali rossi che riempirono tutto lo stadio. La melodia si alzò di un'ottava e Spring iniziò a piroettare sul posto, mentre il raggio del vortice divenne più stretto. Appena la luce del fiore aumentò d'intensità, Lilligant creò una sfera di luce, grazie a Solarraggio, facendola scoppiare sulla sua testa e nello stesso momento, la canzone terminò, facendo andare il pubblico in visibilio.
-Per essere uno alle prime armi ha fatto un'esibizione con i fiocchi.- si complimentò Richie.
-Non ha fatto niente di che, dato che è stata Charlie a dire cosa fare.- brontolò Paul.
-In realtà è stato lui a trovare la melodia giusta ed è stata Spring ad ideare quel ballo, io non ho nessun merito.- intervenne Charlie.
-Ehi ragazzi! Ora tocca a Emy.- li interruppe Silver.
La rossa era appena salita sul palco con un kimono corto nero con dei fiori rossi sui bordi, delle calze nere e degli stivali rossi. Appena lanciò la pokéball una nube azzurrina coprì il pokémon.
Appena la nube si diradò gli spettatori potettero osservare il pokémon mandato in campo: aveva il pelo della testa e del busto bianco, mentre le zampe ed un ciuffo sulla fronte blu; infine aveva due code bianche con le punte blu.
Richie prese il suo pokédex, per cercare informazioni sul pokémon sconosciuto.
"Meowstic, pokémon Temperanza di tipo psico.
Se si sente minacciato, drizza le orecchie e libera un potere psichico devastante, in grado di accartocciare un camion da 10 t come se fosse una lattina. Mentre i maschi sono più difensivi ed hanno il pelo più scuro, le femmine sono più aggressive."

-Sembra un pokémon molto potente.- disse Richie osservando il gatto.
-Meowstic Divinazione.- 
Gli occhi del pokémon temperanza divennero rosa ed alzò le orecchie, scoprendo i sensori presenti sulle sue orecchie per poi riabbassarle.
-Vai con Pallaombra e poi usa Extrasenso.-
Meowstic congiunse le zampe anteriori, le quali iniziarono ad emettere una luce nera, per poi allontanarle lentamente, creando una Pallaombra molto più grande del normale. Gli occhi del gatto si illuminarono nuovamente mentre la sfera nera aumentò la sua stazza, avvolgendolo.
Dopo qualche istante entrò in azione Divinazione che aumentarono ulteriormente la grandezza della sfera, avvolgendo tutto il palcoscenico, creando una nebbia violacea intorno alla gatta contenuta in una barriera rosa, controllata dai poteri psichici del pokémon.
-Concludi con Incantavoce.-
Il gatto bianco cantò con voce soave, creando delle onde sonore che fece dilatare la nebbia, rendendo l'aria nuovamente normale.
Sentendo osservata in modo strano, Emy si voltò nella direzione da cui le sembrava essere fissata ed appena vide chi fosse, il suo cuore perse un battito e lo guardò con la stessa intensità con cui lui la stava fissando.
Notando l'espressione della ragazza ed il lieve rossore che stava iniziando a colorarle il viso, Charlie e Lapis intuirono che Emy stesse fissando qualcuno a cui teneva molto, così entrambe si sporsero per vedere chi fosse.
L'allevatrice scattò subito in piedi, mentre il suo pokémon elettrico balzò sulla sua spalla, e la ragazza iniziò a correre a perdifiato, fermandosi poco distante dal punto che Emy stava fissando, ma non vi trovò nessuno.
-Lei stava guardando Jake, vero?- esclamò Charlie cercando di riprendere fiato, mentre Lapis annuì sicura. -Che lei sia...- si interruppe per poi scuotere la testa. 
Quando stava per tornare al suo posto , qualcuno la tenne per un braccio per fermarla.
-Finalmente sono riuscita a trovarti Ketchum.- esclamò sollevata una voce femminile.

 
****

-Siamo arrivati all'ultima concorrente, facciamo un applauso a Misty, la Sirena di Celestopoli.-
La sirena indossava uno splendido vestito azzurro con una sola spallina lungo fino alle caviglie, mentre i suoi capelli ricadevano lisci sulle sue spalle.
Quando Misty entrò in scena, il pubblico maschile andò su di giri ed alcuni avevano persino preparato un enorme striscione con su scritto "Misty sei la migliore <3", mentre Ash digrignò i denti, strinse le mani, facendo sbiancare le nocche, ed una piccola vena pulsava violentemente sulla sua tempia.
-Credo che dovresti calmarti Ash, infondo sono solo dei tipi... eccentrici. Se ti arrabbi per queste sciocchezze ti stresseresti inutilmente.- sussurrò Paul all'orecchio del corvino, riuscendo a farlo calmare.
-Grazie.- rispose Ash sottovoce, mentre Pikachu fissava l'allenatore di Rupepoli con gratitudine.
-Gyarados, scelgo te.-
Il drago acquatico fece la sua entrata con un forte ruggito, mostrandosi potente ed, allo stesso tempo, elegante.
-Vai con Idrondata.-
Gyarados mise la propria coda sul terreno da cui partì una spirale acquatica, avvolgendo il drago acquatico.
-Ed ora continua con Fulmine.-
  Le pinne dorsali di Gyarados emisero dei fasci elettrici che illuminarono l'acqua intorno a sé ed i vari strati d'acqua erano collegati da scintille gialle.
-Gyarados, termina con Baraonda e Flash.- ordinò Misty.
Il drago blu emise delle forti urla che ruppero la spirale, riempiendo l'aria di scintille e gocce di pioggia. Poco dopo le sue pinne si illuminarono, facendo si che si formasse uno splendido arcobaleno sul campo di battaglia.

 
****

-Ragazzi siete stati grandiosi!- si complimentò Richie.
-Grazie, ma che fine ha fatto Charlie?- chiese Drew, notando la mancanza dell'allevatrice.
-Non lo sappiamo. Dopo l'esibizione di Emy ha visto qualcosa ed è corsa via.- spiegò Silver.
All'improvviso il gruppetto fu avvicinato timidamente da due ragazze, una si avvicinò a Kenny, l'altra rimase un po' più indietro ad osservarla ed incoraggiarla.
-Kenny volevo dirti che la tua esibizione è stata stupenda.- balbettò una di loro con il viso in fiamme.
-Grazie, sono contento che ti sia piaciuta.- rispose Kenny sorridendo gentile, facendola arrossire maggiormente.
La ragazza allora si voltò verso l'amica dietro di lei, la quale le sussurrò di buttarsi.
-Ecco io volevo dirti che tu mi piaci.- esclamò la ragazza per poi abbassare lo sguardo, attendendo una risposta.
Quella dichiarazione attirò l'attenzione di Lucinda che fu assalita da un forte attacco di gelosia, così strinse i pugni e si morse il labbro, cercando di calmarsi.
Kenny invece sgranò gli occhi, sorpreso per la dichiarazione ricevuta, ed anche a disagio, soprattutto perché era successo sotto gli occhi di Lucinda. Allora si voltò verso la moretta e quando notò la sua reazione non potè che sentirsi felice, capendo di avere qualche speranza.
­-Mi dispiace, ma io sono già innamorato di un'altra ragazza.- confessò dispiaciuto il ragazzo.
La povera ragazza si allontanò con il morale a terra, mentre l'amica la consolava, portandola altrove.
Lucinda invece, sentendo la sua risposta, sospirò sollevata per poi arrossire, consapevole che fosse lei la persona a cui si stava riferendo Kenny. Quando si voltò nuovamente verso il castano, i loro sguardi s'incatenarono, ma prima che potessero parlare furono interrotti dall'annuncio di Vivian.
"Signori e signore siamo pronti per annunciare i sedici coordinatori che passano al prossimo turno." disse la voce della presentatrice dallo schermo presente dietro le quinte.
I primi ad apparire sullo schermo furono Drew, Emy e Vera, poi toccò a Lucinda, Dean e Kenny, poco dopo uscirono anche i volti di Wendy, Iris e Misty.
Erano rimasti solo altri due volti da scoprire ed il povero Gary si morse il labbro, cercando di placare il suo nervosismo, sperando vivamente di essere passato. Il penultimo concorrente era stato svelato e sfortunatamente non era il giovane Oak, il quale ormai temeva di non essere riuscito a superare la prova, così chiuse gli occhi, non volendo vedere il suo fallimento.
"Questi sono i sedici concorrenti che domani si sfideranno nella seconda fase della gara."
All'improvviso Gary sentì qualcuno abbracciarlo con slancio, rischiando quasi di farlo finire a terra, ed era certo che quella persona fosse Wendy.
-Siamo passati, che bello.- esultò l'avicoltrice entusiasta, mentre il castano ricambiava il suo abbraccio.


****




Mi scuso tanto per il ritardo, ma non ero riuscita a completare il capitolo la settimana scorsa, ma almeno sono riuscita a completarlo oggi (come avevo detto qui ) e credo che sia uno dei più lunghi che io abbia scritto.
A quanto pare Emy ha trovato uno strano libro, ma molto probabilmente avete già capito il suo legame con la leggenda narrata da Lance tanti capitoli fa. Se vi chiedete il perché non riesca a leggerlo Emy il libro la spiegazione è semplice: la leggenda viene tramandata solo a poche persone, quindi sarebbe stato da idioti scrivere un libro che potesse leggere chiunque.
I soprannomi dati a Misty e Iris sono stati presi dai videogiochi, quello di Drew è stato detto in una puntata pokémon (non so nemmeno come faccia a ricordarmelo). Dal nome di Wendy si capisce che proviene da Orocea e fa riferimento a
l suo cognome. Questo è il primo capitolo in cui vi è un pokémon di sesta generazione. Probabilmente ne inserirò qualcun'altro, ma vi dico fin da subito che non saranno molti.
Come sempre ringrazio Nice to meet you, Dark Legend Trainer, Lola22 e reachid per le loro recensioni.
Ringrazio anche Alecraft Mounts per aver inserito la mia storia tra le preferite.
Detto ciò vi saluto e vi auguro Buon Natale
Un abbraccio :D

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Capitolo 34
*** Lotte ***



****

-Signori e signore siamo pronti per mostrare il grafico delle lotte. Oggi si terranno solamente gli ottavi di finale, mentre domani ci saranno gli incontri finali.- esordì Vivian per poi indicare lo schermo sopra il palco. 
Su di esso apparvero sedici carte che ruotavano e si mescolavano, per poi fermarsi e girarsi, mostrando i volti dei coordinatori che avevano superato le eliminatorie.
La prima metà dello schema era Iris contro Emy, Wendy contro Sean, Lucinda contro Agatha, Drew contro Misty, mentre la seconda parte era Gary contro Dean, Mary contro David, Kenny contro Elliot e Vera contro Dafne. 
-Quindi io e Dean ci sfideremo già agli ottavi.- sussurrò Gary, guardando con determinazione l'immagine del suo avversario.
-E ti assicuro che non arriverai al prossimo turno.- esclamò Dean con aria superiore.
-Aspetta a cantare vittoria.- ribattè il castano, fulminandolo con lo sguardo.
Poco più in là Iris fissava nervosa il suo viso sullo schermo. Già essere la prima a combattere la rendeva nervosa, ma affrontare Emy al primo round l'aveva fatta tendere come una corda di violino.
Non era né una coordinatrice esperta come Vera, né tantomeno un intenditore pokémon come Spighetto, ma aveva capito anche lei che la rossa fosse una coordinatrice esperta.
Si risvegliò dai suoi pensieri solo quando sentì qualcuno toccarle la spalla, facendola voltare in quella direzione, notando con stupore che fosse proprio la sua avversaria.
-Non dovresti essere così tesa, rischi di romperti.- la prese in giro la rossa, pizzicandole le guance.
La domadraghi staccò bruscamente le mani di Emy dal proprio viso per poi massaggiarsi la parte dolente.
-Non è carino bullarsi di una alle prime armi Emy.- esclamò severamente Lucinda.
-Io non ho fatto nulla del genere!- ribattè la rossa, per poi dirigersi verso il palco.

 
****

-Ma dove diamine è finita Charlie? È da ieri che si è volatilizzata.- sbuffò Ash irritato.
-Beh, forse qualche ragazzo l'ha invitata ad uscire e ce lo sta tenendo nascosto.- ipotizzò Burgundy maliziosamente, facendo prendere un colpo ad Ash ed a Paul.
-Non dirlo nemmeno per scherzo.- singhiozzò il corvino, terrorizzato all'idea che qualcuno potesse portarle via la sua adorata sorellina.
-Impossibile.- esclamarono Gold e Chicco, sicuri di ciò che avevano detto.
-Veramente i membri di club le hanno chiesto se potesse aiutarli e lei ha accettato.- disse Silver. -E prima che me lo domandate: no, non so di che club si tratti.-
-Come mai tanta sicurezza nel negarlo?- chiese Burgundy curioso.
Quando Chicco stava per rispondere Gold mise una mano davanti alla sua bocca per evitare che parlasse.
-Beh, se non l'hai capito da sola non vedo il motivo per cui dovremmo dirtelo noi.- rispose Silver.
-Quindi è per "quel" motivo?- ipotizzò Richie, ricevendo un cenno d'assenso da Silver.
-Di che motivo parli?- domandò Ash curioso.
La discussione fu interrotta dall'entrata in scena di Iris ed Emy che, dopo un inchino verso il pubblico e l'annuncio dell'inizio dell'incontro, lanciarono le proprie pokéball: da quella della domadraghi uscì Fraxure avvolto da un'enorme fiammata bluastra, mentre dall'altra uscì Chatot circondato da stupende note variopinte.
-Chatot inizia con Schiamazzo!-
Il pappagalino allora urlò, emettendo delle potenti onde sonore che trasportarono le note circostanti, colpendo dritto l'avversario, facendogli perdere numerosi punti.
-Una grande idea sfruttare le note musicali nell'attacco del suo pokémon, soprattutto usando Schiamazzo che è una mossa peculiare del pokémon musicale.- disse Silver.
Dopo la descrizione dettagliata dell'allenatore, tutti si voltarono verso di lui guardandolo con occhi sgranati ed a bocca aperta.
-Che avete da fissarmi così?- tuonò l'allenatore acidamente.
-Non ci aspettavamo che fossi così esperto di gare pokémon, tutto qui.- rispose Spighetto un tantino imbarazzato. 
-Dopo aver viaggiato insieme a Drew ed essermi sorbito tutte le sue spiegazioni non dovute, queste cose le ho imparate facilmente.-
-Fraxure riprenditi ed usa Lacerazione.-
-Rispondi con Aeroassalto.-
Gli artigli del draghetto divennero più lunghe ed affilate, usandole per attaccare il pokémon musicale, scontrandosi con l'attacco diretto di quest'ultimo, facendo indietreggiare entrambi.
-Bene, è il momento giusto per usare la nostra arma segreta. Fraxure usa Oltraraggio.-
Sentendo quella frase Emy sorrise vittoriosa. Da quando aveva incominciato l'incontro aveva aspettato un'occasione del genere.
-Contrattacca con Speculmossa.-
Entrambi i pokémon furono avvolti da un'aura violacea ed i loro occhi divennero scarlatti. Quando i loro sguardi si incrociarono ingaggiarono una lotta corpo a corpo senza esclusioni di colpi, mentre i loro punti diminuivano gradualmente.
Dopo un paio di minuti l'aura attorno a loro sparì, mentre i loro occhi riacquistarono il loro colorito naturale, ma al contempo iniziarono a muoversi in modo strano a causa della confusione che li aveva colpiti, ma le piccole narici sul becco del pappagallo si allargarono impercettibilmente.
Riconosciuto un odore familiare e piacevole, Chatot iniziò a frugare tra le sue piume, trovando una piccola Baccaprugna che lanciò in aria per poi volare verso di esso e inghiottirlo, facendolo riprendere dalla confusione.
-Fraxure riprenditi ed usa Lacerazione.-
Il draghetto invece di colpire il proprio avversario, si diede un pugno in testa. Fortunatamente però il colpo alla testa lo risvegliò dalla confusione, facendolo tornare nuovamente nel pieno delle sue energie.
-Si deve dire che ha avuto fortuna nella sfortuna.- esclamò Spighetto, sorridendo felice e fiero.
-Vai con Dragospiro.-
Fraxure ruggì fortemente, per poi spalancare le fauci ed emettere una potente fiammata blu diretta verso il pokémon musicale. Emy però non sembrava per nulla intimorita dall'attacco e lo stesso valeva per Chatot che iniziò ad sbattere più rapidamente le ali, chiamando la propria allenatrice, facendole capire di essere prontissimo all'azione.
-Usa Ondaboato!-
Chatot urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, mentre il suono prodotto creò una potente esplosione sonora che spense le fiamme e scaraventò a terra il draghetto.
Un fischio proveniente dal tabellone annunciò la fine dello scontro, decretando Chatot ed Emy vincitori.
Quando uscirono dal ring, la rossa si avvicinò ad Iris, porgendole la mano.
-Sei stata bravissima. Se non l'avessi saputo, non ci avrei creduto che questa fosse la tua prima gara.- si complimentò sinceramente Emy.
Senza tentennare nemmeno un secondo, la domadraghi strinse la mano della sua avversaria facendo un enorme sorriso a trentadue denti.
-Grazie!- 
-Hm? Per cosa?- chiese la rossa confusa.
-Beh.- incominciò a dire Iris, grattandosi una guancia, imbarazzata. -Se non fosse stato per te non sarei nemmeno riuscita a salire sul palco.-
-Io non ho fatto niente di che.- balbettò Emy, voltando il viso per cercare inutilmente di nascondere il rossore che le imporporava le guance.
All'improvviso una ragazza abbracciò entrambe, facendole cadere a terra.
-Quanto siete carine.- affermò Wendy estasiata. -Soprattutto tu Emy, sei arrossita fino alle punte delle orecchie.-
-Smettetela di tirare sempre in ballo questo.- urlò imbarazzata la rossa, coprendo le orecchie con le mani.
-Forse è stato un ragazzo a fartelo notare?- indagò la domadraghi con malizia.
In quel momento le venne in mente il viso di Jake, quando la prese in giro per il rossore delle sue orecchie ed infine il sorriso che le aveva rivolto il giorno precedente. Tutti quei ricordi la fecero arrossire maggiormente ed, allo stesso tempo, la fecero sentire molto confusa, così si alzò di scatto e si allontanò di corsa dal corridoio.
Sentendosi in colpa per la reazione dell'amica, Iris la seguì, mentre Wendy, dopo l'annuncio del suo incontro, si diresse verso il palco. Appena raggiunse la più grande, la domadraghi l'afferrò per un braccio, facendola voltare verso di sé, per poi fare un inchino, dispiaciuta.
-Scusami, non volevo essere troppo invadente e darti fastidio.-
-Non preoccuparti, non è colpa tua, solo che mi sono venute in mente alcune cose e... non so che mi sia preso.- sussurrò Emy imbarazzata, portandosi una mano davanti alla bocca.
Come è facilmente presumibile, Wendy e Lucinda riuscirono facilmente a passare al secondo round, vincendo con molti punti di scarto rispetto al proprio avversario, ed ora era il turno di Drew e Misty che, appena saliti sul palco, fecero andare in visibilio il pubblico semplicemente per la loro presenza.
-Sei stata davvero sfortunata ad incontrare me al primo turno Misty.- esclamò Drew con aria strafottente.
-Mi hai rubato le parole di bocca.- ribattè la sirena, determinata a vincere.
Dopo un'occhiata di sfida, i due allenatori lanciarono le proprie sfere, facendo uscire tra bolle azzurrine la Vaporeon di Drew e il Dewott di Misty.
-Vaporeon iniziamo con Idropulsar.-
-Dewott, usa Danzaspada e Conchilama.-
Il pokémon bollajet produsse un potente vortice acquatico, facendo perdere alcuni punti, seppur molto pochi, di Misty. La lontra incrociò le zampe anteriori, afferrando saldamente le due conchiglie sulle proprie ginocchia, formando delle lame azzurre su di esse. Quando il vortice d'acqua si avvicinò al pokémon, questo puntò le lame dritto d'innanzi a sè, per poi aprire le zampe elegantemente e ruotare su se stesso, usando le conchiglie per indirizzare lontano da sé i getti acquatici, facendo calare vertiginosamente il punteggio di Drew.
-Cavolo.- commentò Drew, colto di sorpresa, per poi riprendersi subito. -Granvoce.-
Vaporeon corse rapidamente verso Dewott, portandosi dietro di lui e urlò con forza contro il suo avversario, mentre questo appoggiava le zampe sulle sue orecchie, diminuendo il rumore percepito.
-Dewott usa di nuovo Conchilama.-
-Rispondi con Codacciaio a raffica.-
Dopo questi ordini, i due pokémon iniziarono uno scontro corpo a corpo che portò la lontra in vantaggio, così Drew decise di cambiare strategia.
-Raggiaurora!-
-Usa Nottesferza.-
Le lame delle conchiglie di Dewott divennero nere e questo le usò per attaccare Vaporeon che lo evitò con un salto all'indietro per poi lanciare un raggio policromatico diretto verso il suo avversario. Il pokémon apprendista evitò gli attacchi con delle sforbiciate, ma non riuscì ad evitare che il raggio glaciale colpisse una zampa posteriore e la coda.
-Rompi i blocchi di ghiaccio con le conchiglie.-
-Vaporeon approfitta della situazione ed attacca con Bollaraggio.
Mentre la lontra cercava di liberarsi del ghiaccio, il pokémon bollajet cercò di colpirlo con le bolle e Dewott, accortosi dell'attacco, fece un leggero ruggito per attirare l'attenzione della sua allenatrice ed attese un suo ordine.
-Attento Dewott, usa Idropompa.-
I due attacchi acquatici si scontrarono, distruggendosi a vicenda e formando dei piccoli arcobaleni sul terreno mentre alcune piccole gocce d'acqua galleggiavano ancora in aria.
-Usa Conchilama.-
-Raggiaurora.-
Dewott afferrò rapidamente le conchiglie, creando una lama più lunga del normale per l'acqua presente nell'aria, e corse verso il suo avversario, ma il pokémon acquatico colpì il terreno, creando una colonna di ghiaccio. La lontra indietreggiò per poi scalare agilmente la barriera velocemente, ma appena la superò si trovò la sua avversaria poco distante che la colpì con un altro attacco glaciale, spingendolo verso il bordo del campo di lotta.
-Usa Idropompa.-
Prima di atterrare malamente a terra, Dewott riuscì a rimettersi in piedi e colpì la bollajet.
Quando i due pokémon acquatici si stavano preparando a sferrare un potente attacco, il fischio del termine della gara interruppe l'incontro.
Drew e Misty, seguiti dai loro pokémon e tutti gli spettatori, si voltarono a guardare lo schermo per scoprire chi avesse vinto. Ad entrambi erano rimasti pochissimi punti e la differenza tra i due era minima.
-I vincitori sono Drew e la sua Vaporeon.- annunciò Vivian, mentre lo schermo mostrava la foto di Drew con la scritta "Winner". -Prima di passare agli incontri successivi ci sarà una pausa di mezz'ora.-

 
****

-Ho un dubbio Lapis. La ragazza di ieri aveva detto di venire qui per aiutarla con i volantini, giusto?- chiese Charlie a Minun che annuì. -Chissà perché ci sta mettendo tanto.- concluse con un sospiro.
"-Finalmente sono riuscita a trovarti Ketchum.- 
-Hm? Perché mi cercavi?- chiese stupita la ragazza.
-Abbiamo avuto un problema con il club di cucina. I ragazzi che dovevano fare volantinaggio si sono ammalati e sono rimasta solo io, mi puoi dare una mano?- la supplicò la ragazza.
-Ok, ma perché cercavi proprio me?-
La ragazza tentennò per qualche istante per poi fare un enorme sorriso amichevole.
-Beh, sei la vicepresidente del consiglio studentesco e mi hanno detto che tu mi avresti senz'altro aiutato.-"
Mentre ripensava alla discussione del giorno prima, la porta del magazzino fu aperta violentemente, facendola sbattere, ed entrarono una ventina di ragazzi dall'aria poco raccomandabile.
Lapis scese dalla spalla della sua allenatrice, ponendosi tra lei ed i nuovi arrivati, emettendo delle piccole scintille dalle gote. Un Mightyena si pose davanti a lei, ringhiandole contro.
-Non pensavo che sarebbe stato così facile attirarti in trappola Ketchum.- esclamò uno del gruppo.
-Cosa volete da me?- disse guardigna l'allevatrice.
Quando tentò di avvicinare la mano destra alle pokéball un Ariados le bloccò il polso con Millebave. Notando ciò, Joltik attaccò il ragno con un attacco Energisfera, ma un altro Ariados rispose con Pallaombra ed immobilizzò i due pokémon elettrici con Ragnatela.
-Non vogliamo te. Ci serviva un'esca per catturare un pesce molto più grosso.-
-Cosa intendi? Parla.- urlò Charlie irritata.
Uno dei ragazzi si avvicinò alla ragazza gli diede un pugno nello stomaco, facendola cadere sulle ginocchia, per poi legarle i polsi vicino ad un palo.
Il ragazzo che aveva parlato fino ad ora si avvicinò alla ragazza e le alzò il mento, costringendola a guardarlo negli occhi. Quando Charlie vide il sorriso sadico del ragazzo e il suo sguardo truce iniziò ad avere paura, ma cercò di nascondere ciò a quegli sconosciuti.
-Non fare domande o sarò costretto a rovinare il tuo bel faccino.- sibilò, stringendo il suo mento energicamente, lasciandogli dei segni su di esso.

 
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-Sei davvero un osso duro Misty. Ho avuto quasi paura di essere battuto.- ammise Drew stringendole la mano.
-Sei stata davvero bravissima per essere stata la tua prima gara.- si complimentò Vera.
-Beh, sono abituata a far esibire i miei pokémon durante gli spettacoli in palestra.- spiegò Misty.
Dopo qualche minuto la porta del retroscena si aprì, facendo entrare Ash e tutti gli altri.
-Ragazzi siete stati grandiosi.- esclamò Gold euforico.
-Alla fine sono stata io la peggiore.- sospirò affranta Iris.
Spighetto si sentì dispiaciuto ed ebbe l'istinto di abbracciarla e consolarla, ma non aveva il coraggio di farlo, così sospirò anch'egli, sconfitto dai suoi stessi timori.
Allora Emy si avvicinò ad Iris, ponendosi di fronte a lei, ed iniziò ad arruffarle i capelli.
-Te l'ho già detto prima che sei stata brava, quindi smettila di farmi ripetere sempre le stesse cose.-
-Ok, ma ora lasciami.- si scusò la domadraghi per poi essere liberata.
-A quanto pare avete fatto amicizia.- esclamò Kenny sorpreso.
Affamato per la lotta di quel giorno, la pancia di Chatot brontolò ed iniziò a svolazzare per tutta la stanza in cerca di cibo. Notando il comportamento del suo compagno, Emy si allontanò dal gruppo per acciuffare il pappagallino.
Nel frattempo Chicco colpì piano Ash per attirare la sua attenzione, per poi farlo avvicinare per sussurrargli qualcosa.
-Non dovresti consolare Misty per la sua sconfitta con un bel bacio?- 
-Non dire stupidaggini. Perché dovrei fare una cosa del genere?- urlò il corvino con il viso in fiamme e le braccia incrociate sul petto.
-Mi sembravate così affiatati sul palco quando vi siete scambiati un bacio alla francese.- lo prese in giro Chicco.
Ash però non ribattè alla sua provocazione, ma divenne vermiglio e cercò di scappare.
-Quindi vi siete davvero scambiati un bacio profondo?- esclamò Chicco stupito a voce bassa. -E bravo Ashy. Non vedo l'ora di dirlo a Charlotte.-
-Ma che hanno da urlare Ash?- si domandò Lucinda osservandoli.
-Probabilmente Chicco ha toccato un punto dolente e si sta divertendo a stuzzicarlo.- ridacchiò Gold.
-Ragazzi.- li interruppe Emy tenendo il suo Chatot tra le braccia. -Non si sente molto bene Chatot, lo porto in infermeria.-
-Se vuoi ti accompagno.- propose Iris.
-No.- disse la rossa con voce un po' troppo alta, per poi scusarsi e moderare il tono. -Non preoccuparti e goditi la gara.-
Appena chiuse la porta dietro di sé lasciò libero Chatot ed insieme iniziarono a correre, mentre Emy sentiva ancora nella sua mente le parole di quelle due ragazze.
"-Non ti senti in colpa?! Come hai potuto accettare quella proposta?-
-Quella banda ha minacciato di picchiarmi se non avessi portato da loro Ketchum.-
Sentendo quel cognome, Emy si nascose dietro un armadietto lì vicino per ascoltare indisturbata ciò che stessero dicendo, ma soprattutto per capire cosa fosse successo a Charlie.
-Potevi avvertire i professori, infondo Ketchum è una brava ragazza che non ha mai fatto male a nessuno.-
-Beh, non credo che sia così. Infondo è amica di quel mostro, di Jake Petri.-
La rossa allora strinse energicamente le mani, causandosi dei piccoli tagli sulle mani per trattenere la rabbia. Aveva un forte desiderio di prendere a pugni quella ragazza, ma non lo fece, doveva correre via per aiutare la sua amica.
-Come fai a sapere questo?-
-Perché la vogliono usare come esca per attirarlo in una trappola.-"
Arrivati all'uscita, Emy fece uscire il suo Arcanine per cercare Charlie, mentre Chatot volò via per cercare Jake ed avvertirlo della trappola.

 
****

-Dopo questo intervallo possiamo riprendere le lotte. Presentiamo i due sfidanti Gary Oak ed "il principe dell'oscurità", Dean.-
Dean entrò coperto con un mantello cremisi, un completo nero ed un fioretto sul suo fianco sinistro. I due ragazzi si guardarono trucemente, mentre mandavano in campo i loro pokémon. Gary mandò in campo il suo Scizor, mentre Dean mandò Bisharp.
-Bisharp, incomincia con un attacco Nottesferza.-
-Scizor rispondi con Ferrartigli.-
Le lame sulle zampe del pokémon buio si affilarono e divennero nero pece, mentre diventavano più lunge. Bisharp cercò di colpire l'avversario con un fendente, ma Scizor riuscì ad evitarlo abbassandosi per poi rendere le sue tenaglie più dure dell'acciaio e sferrare un potente montante che il fildilama riuscì ad evitare, colpendo il coleottero con un altro attacco proveniente da destra, scaraventando l'avversario in quella direzione.
-Cannonflash e Comete.-
Il pokémon chele riuscì a rimettersi in piedi agilmente e puntò una tenaglia da cui uscirono una moltitudine di stelle che si diressero verso Bisharp, il quale dovette subire la pioggia di stelle. Mentre continuava a tempestarlo con Comete, Scizor stese anche l'altra chela verso il pokémon buio, colpendolo con un potente raggio. Bisharp però riuscì a diminuire i danni subiti grazie a Ferroscudo.
-Mi sono già stancato di lottare contro di te, Bisharp Ghigliottina.-
-Scizor ora.-
Con una velocità straordinaria, Bisharp corse verso il suo avversario e lo colpì alla gola con un colpo incrociato delle due lame. Scizor cadde a peso morto sul campo di battaglia, per poi svanire nel nulla.
-Che cosa?- esclamò Dean scioccato.
-Conviene che tu ed il tuo pokémon vi voltiate.- disse Gary con un sorriso beffardo, indicando un punto. -    Comete.-
Dean si voltò nella direzione indicata dal castano, notando Scizor con le chele incrociate da cui partì un altro attacco Comete. Il coleottero iniziò a saltare su una stella all'altra per poi colpire Bisharp con un attacco Ferrartigli, sconfiggendolo. 
-I vincitori sono Gary ed il suo Scizor.-

 
****

Dopo aver corso per mezza scuola, Emy sentì dei mormorii poco distanti da dove si trovasse, così si avvicinò silenziosamente alla porta della stanza da cui provenissero quelle voci per poi sbirciare dalla serratura.
Non riusciva a vedere molto da lì, riusciva solo a vedere Charlie legata ad un palo e buttata a terra, mentre un teppista la riempiva di calci sulla schiena ed un altro le teneva il viso alzato tirandole i capelli.
-Ti avevamo già detto che dovevi tacere.- tuonò il ragazzo irritato per poi avvicinarsi al suo viso. -Se mi supplichi potrei anche pensare di smettere di pestarti.-
Anche se era terrorizzata, Charlie non si abbassò a supplicarli, anzi, gli diede una testata, mentre l'altro si allonanò, tenendosi la fronte.
-Brutta.- disse un altro dei teppisti cercando di sferrare un pugno, ma un altro lo bloccò.
-Ti avevo avvertita.- sussurrò l'altro, passando il coltello sulla sua fronte, aprendo una ferita poco sopra il suo occhio destro.
Non riuscendo a trattenersi oltre Emy sfondò la porta con un calcio mentre Arcanine si poneva davanti alla sua allenatrice.
-Cosa diavolo vuoi mocciosa?- esclamò un teppista prendendo un coltello serramino dalla tasca.
 Fortunatamente Charlie lo notò subito così si girò sul pavimento, in modo da essere stesa con la schiena sul pavimento, provocandosi una fitta alla schiena, e bloccò le gambe dell'aggressore di Emy, facendolo cadere a terra.
-Cosa aspetti Emy? Scappa.-
Il teppista che lo stava pestando prima le diede un altro calcio, facendola gemere di dolore. 
-Ti ho già detto di stare calma!- urlò irritato il suo aggressore.
All'improvviso sì sentì un potente urlo che ruppe tutte le finestre da cui entrarono Jake e Chatot.
-Finalmente l'ospite d'onore è arrivato. Ti stavamo aspettando tutti.- disse uno dei teppisti con un sorriso gelido sulle labbra.
-Se non vuoi essere pestato a morte ti consiglio di lasciarle stare.- disse l'albino atono con uno sguardo che faceva raggelare il sangue.
L'aggressore di Charlie le fece alzare la schiena tirandole i capelli, facendola rimanere seduta a terra, per poi mettersi dietro di lei con il coltello sulla sua gola.
-Al posto tuo non darei degli ordini, oppure la tua amichetta potrebbe perdere la vita.-
-Tzè, idiota.- sussurrò Jake con un sorriso sulle labbra.
Irritato da quella reazione, il teppista decise quindi di passare all'azione, ma, per quanto tentasse, non riuscì a muoversi.
"Non ti eri accorto della mia presenza, vero?" sussurrò una voce maschile. "Non toccare mai più Charlotte."
-Zoroak!- esclamò sollevata l'allevatrice.
Con un attacco Psichico, Zoroak allontanò il teppista da Charlotte per poi essere colpito da due Ariados.
Dopo ciò Jake fu completamente circondato da alcuni uomini, mettendolo in seria difficoltà. Pensando di non essere notata, Emy abbracciò Charlie come per proteggerla, macchiandosi la maglia con il sangue dell'amica, e si assicurò che stesse bene, ma il teppista buttato a terra dall'allevatrice attaccò la rossa alle spalle con una mazza d'acciaio, facendole perdere i sensi, cadendo addosso l'allevatrice. Distratto da ciò Jake non vide arrivare un pugno allo stomaco che lo fece piegare dal dolore.
Arrabbiata e preoccupata per tutto ciò che stava succedendo, Charlie riuscì a rompere la corda che le teneva legate le mani; appena si fu liberata scattò immediatamente in piedi e fece uscire la sua Mightyena dalla pokéball per poi afferrare la sua katana che la cagnolina nera portava sulla propria schiena.
-Questa non la passerete liscia.- disse Charlie irritata.
Approfittando della propria velocità, l'allevatrice riuscì a schivare i diversi colpi dei teppisti per poi colpirli dietro il collo con colpi non troppo energici, riuscendo a far perdere i sensi ai propri avversari, mentre Joltik, appena liberato da Mightyena, li immobilizzava con Millebave, per non rischiare di essere riattaccati da loro appena riprendessero i sensi.*
Dopo aver steso ed immobilizzato tutti i nemici, Charlie appoggiò la schiena al muro, scendendo pian piano poiché le gambe non riuscivano più a reggerla, con il respiro rotto. Quando vide Jake si mosse, l'allevatrice sorrise.
-Ce la fai a portare Emy in infermieria?- chiese la corvina appoggiando la testa al muro e chiudendo gli occhi.
-Non preoccuparti, piuttosto come ti senti?- 
-Sono stata peggio. Ora porta Emy in infermeria.-

 
****

-A quanto pare io e te dovremmo sfidarci domani.- disse Kenny alla castana.
-Di certo sarà un incontro molto interessante, ma se credi di battermi ti sbagli di grosso.- ribattè Vera con determinazione.
-Sicuramente domani non ci sarà un attimo di respiro.- commentò Richie, notando la determinazione dei coordinatori.
Mentre chiacchieravano allegramente furono raggiunti da un'infermiera con un'espressione preoccupata.
-Sei tu Kenneth Dickson?- chiese l'infermiera a Chicco.
-No, in realtà è lui.- rispose il rosso, indicando l'interpellato.
-Tua sorella è arrivata in infermieria a causa di una rissa in cui erano immischiati altri ragazzi, tra qui Charlotte Ketchum e Jake Petri. Quando è arrivata era sporca di sangue.-
-Come? Mia sorella era coinvolta in una rissa?- intervenne Ash preoccupato.
-Non c'è tempo per questo. Dobbiamo correre subito in infermieria.-
Arrivati fuori la stanza, un dottore gli chiese di aspettare fuori poichè doveva finire di controllare Emy e Jake. Durante la loro attesa furono raggiunti da Charlie con il volto stremato e preoccupato, con i capelli che le ricoprivano l'occhio destro.
-Come stanno?- s'informò Charlie, usando un tono basso.
Preoccupato per sua sorella e sapendo che fosse stata coinvolta a causa di Charlie, Kenny si avvicinò a lei, dandole un forte schiaffo guardandola con rabbia.
-Perché hai coinvolto mia sorella nei tuoi problemi? Ma soprattutto con che faccia vieni qui a chiedere del suo stato?- urlò Kenny con la voce deformata per la rabbia. -Vattene via.-
Charlie sapeva benissimo che tutto ciò era vero, infatti erano gli stessi pensieri che l'avevano tormentata da quando aveva lasciato il magazzino fino ad arrivare all'infermieria, così l'unica cosa che fece fu abbassare lo sguardo e fare ciò che gli aveva detto Kenny, ovvero andarsene.
Non sentendosela di lasciarla da sola, Paul la seguì per vedere come stesse, ma dopo qualche minuto la vide barcollare ed appoggiare una spalla ad un muro, cercando di riprendersi.
L'allenatore di Rupepoli allora la prese in braccio come una principessa, facendola sobbalzare per lo spavento.
-Paul mettimi giù, ce la faccio.- affermò Charlie fievolmente e con aria stanca.
-No che non ce la fai. Prima barcollavi ed ora hai l'aria stanca, ti porto subito nella tua camera.- disse Paul con un tono che non accettava repliche.
Appena il ragazzo strinse un po' in più la schiena dell'allevatrice, questa si morse il labbro per trattenersi un gemito di dolore. Accortosi di ciò Paul allentò leggermente la presa ed aumentò il passo.

 
****

-Non si preoccupi Dickson, sua sorella ha avuto solo un colpo alla testa ed oltre un bernoccolo è sana come un pesce, ma per ora sta ancora riposando.- lo tranquillizzò il dottore.
-E il sangue sulla sua maglietta?- chiese preoccupato il castano.
-Di sicuro non era suo dato che non aveva nessun taglio.-
-Infatti era di Charlie.- spiegò Jake mentre si alzava dal letto e l'infermiera cercava di farlo distendere. -Quando sono arrivato aveva un tagl    io sulla fronte, nulla di grave.-
-Cosa?- esclamò Kenny, sentendosi assalire dai sensi di colpa per come aveva trattato la ragazza.
-Brutto idiota, se avessi lasciato a Charlie il tempo di spiegarsi invece di colpirla...- sibilò Ash per poi cercarlo di colpire, ma Misty riuscì a bloccarlo, frapponendosi tra i due.
-Ash cerca di calmarti, infondo era solo troppo preoccupato per sua sorella. Al suo posto credo che anche io avrei reagito in quel modo, ed anche tu.- disse la sirena per farlo calmare.
Fortunatamente le parole di Misty riuscirono a tranquillizzarlo, però continuava ad essere arrabbiato con il coordinatore di Duefoglie.
-Non credo proprio che Charlie si sarebbe spiegata, in quel momento stava pensando le stesse cose dette dal ragazzo.- disse Jake, riferendosi a Kenny.
Sentendo parlare di nuovo l'albino, Ash si avvicinò a lui, ponendosi di fronte per guardarlo dritto negli occhi.
-Io e te dobbiamo parlare. In privato.- dichiarò Ash determinato.
-Ok, sapevo che prima o poi me l'avresti chiesto.-

 
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-Ahia, brucia.- piagnucolò Charlie con gli occhi lucidi, mentre teneva i capelli che erano scappati dalla coda di cavallo fatta poco prima.
-Così impari a non cacciarti nei guai.- affermò Paul severamente, tamponando la ferita sul viso della ragazza con dell'ovatta bagnata di disinfettante.
Appena finì di pulire e disinferrare il taglio, l'allenatore buttò il batuffolo nel secchio dell'immondizia per poi prendere un cerotto dalla cassetta del pronto soccorso e metterlo a Charlie. Anche dopo aver curato la ferita, Paul, seduto con le gambe incrociate sul letto della corvina di fronte a lei, continuò a frugare nella cassetta per poi sorridere soddisfatto per aver trovato ciò che cercava.
-Voltati ed alzati la maglia.- ordinò il ragazzo serio.
Naturalmente Charlie arrossì vistosamente, rischiando anche di cadere dal letto. Guardando le reazioni dell'altra, Paul si accorse della frase facilmente fraintendibile detta qualche istante prima, arrossendo leggermente, così decise di correggersi.
-Intendevo dire di alzarti la maglia, così ti posso curare le ferite che ti sei fatta sulla schiena.- borbottò Paul imbarazzato.
-Come hai fatto ad accorgertene?- chiese Charlie completamente rossa, evitando accuratamente di non guardare l'altro.
-Quando ti preso in braccio ed ho stretto un po' in più il braccio sulla tua schiena hai assunto un'espressione dolorante.- spiegò l'allenatore, voltando il viso della ragazza in modo tale da guardarla negli occhi. -Ora fatti medicare.-
Un po' titubante la giovane Ketchum annuì per poi dargli le spalle, togliendosi la maglia che indossava, rimanendo semplicemente con la canotta, per poi sollevare anche quella, senza togliersela, così da permettere al ragazzo di curarla.
Anche se gliel'aveva detto lui, Paul si sentiva leggermente in imbarazzo ed aveva paura di fare qualcosa di sbagliato, ma quando vide la sua schiena bianca piena di lividi, sentì una stretta al cuore perché non aveva potuto far nulla per proteggerla ed allo stesso tempo un'enorme rabbia lo stava assalendo, ma cercò di scacciar via questi pensieri ed incominciare a metterle la crema sulla schiena.
Il tocco di Paul era estremamente delicato, così da non causare ulteriore dolore alla povera Charlie. Erano solo due le cose che l'allevatrice percepiva in quel momento: la freddezza della crema in contrasto con il calore della propria pelle e le mani dell'allevatore, facendole provare mille brividi ogni volta che la toccasse, mentre si sentiva quasi mancare quando questo allontanava la mano per metterle ulteriore crema. 
La sensazione della sua pelle liscia sotto le sue mani e il calore del suo corpo, fecero accelerare il battito del cuore di Paul che cercava di scacciare il desiderio di baciare quella pelle chiara, seppur coperta di lividi. Non l'avrebbe mai detto che la pelle di Charlotte fosse così calda, quel colorito diafano gli aveva sempre dato l'impressione che la sua pelle fosse fredda, mentre in realtà emanava un calore intossicante che, come una droga, gli faceva desiderare di averne sempre di più.
L'allenatore dovette fare affidamento a tutto il suo autocontrollo per concentrarsi solamente a medicarle le ferite, ma quando ebbe finito si sentì quasi mancare nell'interrompere il contatto con la sua pelle, ma lo fece ugualmente.
Dopo che la ragazza abbassò la canotta, Paul l'abbracciò da dietro, appoggiando la fronte sulla sua spalla, mettendo le mani sull'addome della corvina.
-Ero così preoccupato quando ho sentito che eri stata coinvolta in una rissa. Perché non hai chiesto aiuto?- sussurrò Paul, stringendo lievemente la maglia dell'allevatrice.
-Sono stata attirata in una trappola.- disse Charlie, poggiando le proprie mani sulle sue, mentre questo la strinse maggiormente. -Non sapevo cosa stesse per accadere.-
-Perché non riesco mai a proteggerti? Non ce la faccio più a vederti sempre ferita.- dichiarò Paul con tristezza.
-Non ho bisogno di essere protetta.- rispose freddamente l'allevatrice.
L'allenatore sciolse l'abbraccio per poi farla voltare delicatamente per guardarla negli occhi, mentre stringeva con fermezza le mani di Charlotte.
-E allora combatterò al tuo fianco, che ti piacca o no.- disse il ragazzo determinato.
Sentendo quell'affermazione, Charlie arrossì, mentre il suo cuore non accennava a rallentare il suo battito accelerato.
-Sei un idiota, metterti in pericolo solo per proteggermi.- borbottò l'allevatrice, completamente imbarazzata. -Perché lo fai?-
-Perché ti amo.- rispose Paul guardandola negli occhi, mentre le sue mani incominciarono a tremare, intimorito dalla risposta e dalla reazione della corvina.

 
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-Cos'è che vuoi sapere Ketchum?- chiese Jake serio.
-Perché hai incolpato Charlie della morte di Yuki Shiro?- domandò Ash determinato.

 
****

(*) Sul collo ci sono delle arterie che portano il sangue al cervello e se si fa pressione su queste, l'avversario dopo il colpo o poco dopo essersi rialzato perderà i sensi a causa della diminuzione di afflusso di sangue al cervello [la fonte non è sicura, queste informazioni potrebbero anche essere sbagliate]



Salve a tutti, spero che abbiate passato uno splendido Natale e che stiate passando splendide vacanze. Come potete ben vedere questa festa a reso me più cattiva con i miei personaggi, mi mancavano troppo le lotte. Dopo 33 capitoli Paul si dichiara a Charlie (il kharma l'ha ripagata) ed Ash ha finalmente l'occasione di chiedere a Jake il motivo del loro litigio. Cosa risponderà Jake alla domanda? Charlie cosa dirà invece a Paul? (va beh, questa è ovvia).
Ringrazio Nice to meet you, Dark Legend Trainer, Lola22 e reachid per le recensioni.
Grazie a tutti quelli che leggono le mie storie :D
Questo è l'ultimo capitolo del 2013, non so perché ma mi rende un po' triste questo pensiero. Ora vi lascio e ci risentiamo l'anno prossimo con il prossimo capitolo.
Un abbraccio ed auguri di Buon Anno.

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Capitolo 35
*** Finali- Parte I ***


-Perché io ti amo.- disse Paul guardandola negli occhi.

Per qualche istante Charlie rimase immobile, cercando di capire se si fosse immaginata tutto o se Paul le avesse veramente detto quelle parole, ma notando l'espressione imbarazzata leggermente tesa le fece capire di aver sentito bene, così arrossì vistosamente ed iniziò a torturarsi le mani.

-Anche io ti amo.- sussurrò Charlie balbettando, distogliendo lo sguardo su Paul e portandolo sulle proprie mani.

L'allenatore allora le accarezzò la guancia dandole un bacio sulla fronte, sulla ferita bendata, per poi voltarsi verso la porta, fissandola con evidente irritazione. Paul si alzò dal letto, guadagnandosi un'occhiata confusa dall'allevatrice, prese la sedia e la mise dietro la porta, bloccandola.

-Cosa?- chiese Charlie confusa.

-Non voglio essere interrotto nuovamente da Iris.- rispose Paul con un sorriso furbo.

Il ragazzo appoggiò un ginocchio sul letto, abbassandosi verso la corvina, per poi poggiare le sue labbra su quelle rosee della ragazza. Inizialmente fu soltanto un leggero contatto, ma poi Paul mise una mano dietro la nuca di Charlie, avvicinandola maggiormente a sé, mentre le accarezzava le labbra con la lingua, invitandola a schiuderle, cosa che Charlotte non tardò a fare. Le loro lingue iniziarono una danza lenta e dolce, intenti a godersi appieno il loro primo bacio, cercando di imprimere nelle loro menti il calore trasmesso dall'altro, il suo sapore e persino il respiro infrangersi sulla propria pelle.

Quando si separarono si scambiarono un'occhiata dolce, interrotto da Charlie che, imbarazzata, appoggiò la testa sul petto del ragazzo per nascondere il suo rossore. A quella reazione Paul sorrise dolcemente, le sciolse i capelli per poi accarezzarli, notando quanto fossero morbidi e lunghi. Rimasero così per molti minuti e Charlie, completamente rilassata per le carezze e per il suono del battito leggermente accelerato di Paul, felice di essere lei la causa di ciò, si addormentò profondamente abbracciata all'allenatore. Quando l'allenatore notò che la ragazza si era addormentata profondamente, le tirò leggermente una ciocca di capelli, stando attento a non svegliarla, e le diede un bacio sulla testa.

-Ingenua! Addormentarsi così tranquillamente, sola con un ragazzo che si è appena dichiarato.- sussurrò Paul facendo stendere la ragazza e coprirla con la coperta, per poi uscire dalla stanza.


****

 

-Hai avuto una visione.- affermò l'albino.

-Rispondi.- dichiarò Ash freddamente.

-All'epoca ero solo un bambino ingenuo che soffriva per la morte della madre e la incolpavo perché mia madre ha perso la vita per proteggere quella di Charlotte.- rispose Jake con tono triste e sofferente, mentre vecchi ricordi gli tornavano in mente.

"Da bambino non aveva nessun amico a causa dei suoi capelli bianchi e gli occhi scarlatti. Tutti i bambini infatti lo guardavano spaventati, lo maltrattavano e lo chiamavano "mostro", ma la prima volta che incontrò Charlie, nascosta dietro le gambe del padre con il viso rosso per l'imbarazzo, non l'aveva minimamente colpito. Quando rimasero soli a giocare la corvina però rimase a guardarlo con curiosità.

-La smetti di fissarmi?- sibilò Jake, spaventando Charlie.

-Scusami, è che non avevo mai visto degli occhi così rossi e belli.- pigolò la più intimorita.

-Non dire bugie, so che pensi che io sia un mostro per il colore dei miei occhi e dei miei capelli.- disse duramente l'albino.

-Io non dico le bugie.- urlò ad un tratto Charlie con le guance gonfie, parandosi di fronte al ragazzo. -E tutti quelli che pensano quelle cretinate sono dei babbei.- concluse per poi fare uno splendido sorriso.

La bambina si mise sulle punte dei piedi ed accarezzò la testa del ragazzo.

-I tuoi capelli sono molto morbidi ed i tuoi occhi invece sono rossi come il fuoco.- disse la più piccola con dolcezza.

-Grazie.- sussurrò Jake con il viso più rosso dei suoi occhi.

-Jake ti posso chiedere un favore?-

-Si, dimmi.- rispose con dolcezza l'albino.

-Non dire a papà che ho detto  cretinate e babbeo, altrimenti mi sgrida perché ho detto delle brutte parole.-

A quella richiesta Jake scoppiò a ridere, contagiando subito la piccola Charlie. Quello che le aveva detto la corvina fece nascere in Jake un forte affetto per lei, volendole bene come alla sua migliore amica, anzi come ad una sorella minore."

-Non sai nemmeno quanto io mi sia pentito di ciò che le ho detto. Il primo giorno che la conobbi presi la decisione di proteggerla come se fosse una sorella e di farla sempre sorridere, ma alla fine sono riuscito soltanto a farla piangere e soffrire.- borbottò l'albino con voce rotta, mentre stringeva i pugni tanto da far sbiancare le nocche.

Sentendo quanto fosse sincero Jake e provando i suoi stessi sentimenti verso Charlie, Ash non riuscì ad essere arrabbiato con lui, così gli appoggiò una mano sulla sua spalla.

-Credo che dovresti chiarirti con Charlie, sono sicuro che lei non è arrabbiata con te e ti accoglierebbe a braccia aperte.- affermò Ash, sicuro di sé.

-Non è questo il problema. So benissimo che tu hai ragione, ma non merito di essere perdonato dopo averla fatta soffrire così tanto. Ho paura di commettere nuovamente gli stessi errori.- rispose Jake, passandosi le mani tra i capelli, sconsolato.

-Sei idiota? Non capisci che così la fai soffrire di più? Chiarisciti subito con Charlotte e smettila di preoccuparti di certe stronzate.- urlò Ash, mentre il topino elettrico sulla sua spalla annuiva.

-Ci penserò.- sussurrò l'albino per poi andarsene.

Ash allora sospirò e si voltò verso Pikachu, il quale si era voltato verso di lui. Ormai si conoscevano da tantissimo tempo e il topino elettrico si era accorto che il suo allenatore volesse chiedergli qualcosa.

-Secondo te ritorneranno ad essere amici?- chiese il corvino sottovoce.

Pikachu ci pensò un attimo su, per poi ricordarsi dell'ultimo attacco del Team Rocket e dello sguardo malinconico dell'allevatrice. Sicuramente, pensò il pokémon, Charlie era ancora molto legata all'albino e lo stesso valeva per lui, ma aveva paura di ferire la sua amica. Dopo le sue riflessioni Pikachu annuì sicuro e squittì felice, capendo che Ash avesse fatto la cosa giusta. Il suo allenatore poteva anche essere un tantino sciocco, soprattutto nelle questioni di cuore, ma anche lui, ogni tanto, riusciva a dare qualche buon consiglio.


****

 

Dopo aver dormito per qualche ora, la rossa iniziò a muoversi leggermente nel letto, per poi aprire leggermente gli occhi ed iniziare a stiracchiarsi.

-Finalmente è sveglia signorina Dickson.- disse il dottore con un sorriso rassicurante.

Notando la sua espressione confusa e disorientata il dottore capì di dover spiegare alla ragazza cosa fosse successo.

-È stata colpita alla testa ed è svenuta, così il signorino Petri l'ha portata in braccio fino a qui. Se vuole può rimanere a dormire qui se è preoccupata.- propose il dottore.

-No, grazie mille.-

Emy scese dal letto, si mise la cintura con le pokéball alla vita ed afferrò il suo zaino, probabilmente l'aveva portato lì Kenny, per poi andare nella sua stanza.

Appena chiuse la porta alle sue spalle si buttò a peso morto sul letto, poi afferrò il suo zaino e prese il libro perso da Jake in biblioteca, osservando attentamente la copertina del volume con aria pensierosa.

-Come posso leggere questo libro?- sussurrò Emy fissando attentamente ciò che stringeva tra le mani. -Forse se lo chiedessi a Jake...- sussurrò per poi arrossire, pensando al giorno prima in biblioteca ed a ciò che aveva detto il dottore.

Emy allora si rigirò nel letto, restando stesa su un fianco, e strinse il libro tra le braccia, mettendolo davanti al suo viso e poggiando la fronte sulla copertina, come per nascondere il suo imbarazzo, nonostante nessuno potesse vederla.

-Jake, cosa mi stai facendo?- sussurrò la rossa, nascondendo maggiormente il volto dietro il libro.


****

 

-Il sole è ormai alto nel cielo di Septer City ed i suoi raggi illuminano il palco, come ad esortare i coordinatori a dare il massimo in questa gara.- esordì Vivian per poi continuare la sua introduzione per gli incontri della giornata.

-Sono davvero impaziente di vedere chi riuscirà a vincere la gara.- esclamò Burgundy euforica.

-Beh, io invece non vedo l'ora che inizino le lotte.- esultò Ash gasatissimo.

-Guardate, stanno entrando Emy e Wendy.- disse Misty indicandole. -Forza Wendy, falle vedere come si combatte.-

-In bocca al lupo Emy.- urlò la domadraghi alzandosi in piedi.

-Si dia inizio allo spettacolo.- annunciò Vivian.

Dopo essersi scambiate uno sguardo carico di determinazione, le due ragazze lanciarono le loro pokéball. Dalla sfera di Emy uscì il suo Ampharos circondato da fulmini e saette, mentre da quella dell'avicoltrice uscì un falco con le piume della testa e delle ali rosse, ad eccezione delle estremità di quest'ultime, le quali erano ricoperte da splendide e lunghe penne color pece. La parte inferiore del corpo invece era ricoperta quasi completamente da piume grigie, mentre in alcuni punti erano rosse creando delle macchie sul suo piumaggio, che lo ricoprivano fino all'attaccatura dei possenti artigli gialli.

-È la prima volta che vedo da vicino un Talonflame.- affermò Charlie più felice del solito.

Iris fissò attentamente la sua amica con aria interrogativa, cercando di capire cosa avesse. Ieri sera quando era tornata in camera l'aveva trovata addormentata, così non hanno potuto parlare, quando si era alzata aveva il viso rosso ed un sorriso enorme sulle labbra e mentre si dirigevano nella sede della gara fischiettava allegramente. Aveva avuto persino il dubbio che l'allevatrice avesse sbattuto la testa, ma poi aveva scartato l'idea quando si ricordò che il giorno prima Paul l'aveva seguita per vedere come stesse, quindi arrivò alla conclusione che era lui la causa del buonumore dell'amica. L'unico modo di sapere se avesse visto giusto era chiedere alla diretta interessata, cosa che avrebbe fatto quella sera stessa, così da non essere interrotte od ascoltate.

Vedendo il pokémon sconosciuto, Paul prese il pokédex per avere informazioni su di esso.

"Talonflame, pokémon ardifiamma di tipo fuoco volante. Durante lotte senza esclusione di colpi, spicca il volo sprizzando scintille dalle fessure che ha tra le piume."

-Sembra un pokémon molto potente, ma Emy è stata ingegnosa mandando in campo Ampharos.- dichiarò Spighetto osservando i due pokémon nel campo di battaglia.

-Ampharos usa Campo Elettrico.-

-Lanciafiamme.-

Il pokémon elettrico formò una sfera luminosa, la lanciò in aria e questa esplose, riempiendo il campo di lotta con fulmini, rendendo l'aria carica d'elettricità. Nel frattempo Talonflame spalancò il becco da cui si generò un potente vortice infuocato, ma il pokémon luce riuscì ad evitarlo con una sforbiciata, facendo perdere punti all'avicoltrice.

-Ampharos usa Falcecannone.-

-Talonflame evitalo con Agilità e poi attacca con Baldeali.-

Il pokémon elettrico aprì la bocca e concentrò la carica elettrica in un unico punto, producendo una sfera gialla per poi lanciarla verso il pokémon ardifiamma, ma questo riuscì ad evitarlo grazie ad Agilità, portandosi vicino al soffitto. Il falco lanciò un potente urlo e scese velocemente in picchiata ed appena si avvicinò al terreno stese le ali e si diresse verso il suo avversario, mentre un'aura azzurra avvolgeva tutto il suo corpo.

Emy ed Ampharos fissarono attentamente il pokémon volante, attendendo il momento propizio, ed appena si fu avvicinato a sufficienza la rossa fece un cenno alla sua compagna che schivò l'attacco con un balzo, dandosi una spinta con la coda, e saltò in groppa a Talonflame.

Naturalmente il falco iniziò ad agitarsi per far scendere il pokémon elettrico, ma la presa di quest'ultimo era troppo salda.

-Ora usa Tuono!-

Le due sfere rosse sul corpo di Ampharos si illuminarono ed insieme a tutto il suo corpo produssero delle potenti scariche elettriche, causando molti danni al suo avversario, che atterrò malamente, mentre Ampharos scese elegantemente dalla groppa del suo avversario poco prima che si schiantasse.

-Niente male.- esclamò Wendy sorridendo. -Ma questo non basta per batterci! Fuocobomba.-

Talonflame generò una potente fiammata nella direzione di Ampharos, colpendolo in pieno. Il pokémon luce riuscì a riacquistare l'equilibrio e guardò con determinazione il suo avversario, il quale fu ben lieto di ricambiare lo sguardo con la stessa intensità.

-Talonflame usa Lanciafiamme!-

-Rispondi con Dragopulsar.-

L'ardifiamma produsse una potente fiammata che andò a scontrarsi contro una sfera d'energia violacea, portando il falco in netto vantaggio, ma Emy non si diede per vinta.

-Tuono!-

Ampharos lanciò un lampo giallo contro la sfera violacea, unendo i due attacchi e portandosi alla pari con il suo avversario. Un forte rumore annunciò il termine della lotta, mentre sullo schermo appariva il volto della vincitrice, ovvero Emy.  

Appena seppe di aver vinto, la rossa buttò le braccia al collo di Ampharos e si voltò verso gli spalti, salutando i suoi amici, poi cercò tra gli spalti qualcuno.

Per quanto cercasse di negarlo a sé stessa, Emy sapeva benissimo di non star cercando Charlie, né tantomeno Paul, ma cercava tra la folla una testa albina ed un paio di occhi rossi e quando li incontrò il suo cuore perse un battito, facendola rimanere incantata.

Essendo curiosa di natura, Wendy si voltò nella stessa direzione in cui stava guardando la sua avversaria e si sorprese molto notando che non stesse fissando l'allenatore di Rupepoli, ma qualcuno in mezzo a quell'enorme folla che lei non riusciva proprio ad individuare, non sapendo nemmeno chi cercare.

-Allora non mi sono impressionata.- sussurrò Charlie osservando prima Emy e poi Jake.

L'allevatrice sorrise dolcemente, capendo che tra i due stava nascendo qualcosa. L'unica cosa che riuscì a distogliere la sua attenzione da loro fu la mano di Paul poggiarsi sulla propria che, nonostante la sorpresa, Charlie intrecciò subito con la sua, mentre il suo viso divenne leggermente rosso.


****

 

-Absol, scelgo te!- disse Drew, facendo uscire il pokémon buio.

-Vai Pachirisu.- affermò Lucinda lanciando la sua pokéball.

Appena entrarono in campo, il pokémon catastrofe fissò con determinazione il piccolo scoiattolo, facendogli abbassare lievemente le orecchie, ma quando vide il sorriso dolce della sua allenatrice Pachirisu scosse la testa e ricambiò lo sguardo del suo avversario.

-Absol incomincia con Codacciaio.-

-Rispondi con Superzanna.-

Con un agile scatto il pokémon buio si avvicinò al suo avversario sferrandogli un potente colpo con la coda, ma questo riuscì ad evitarlo e sferrò un attacco Superzanna che andò a scontrarsi con il successivo attacco Codacciaio, facendo perdere ad entrambi i concorrenti dei punti.

-Pachirisu usa Dolcebacio e poi Scintilla.-

-Ventagliente.-

Lo scoiattolo elettrico appoggiò le zampe anteriori sulla sua bocca e lanciò un bacio, emettendo dei cuoricini rosa verso Absol che li spazzò via con una lama d'aria, facendoli esplodere. Pachirisu corse verso il suo avversario, mentre il suo corpo veniva avvolto dall'elettricità emessa soprattutto dalle sue gote gialle e dalla coda, colpendolo in pieno.

-Usa subito Neropulsar.- esclamò Drew

-Scarica.-

I due colpi si scontrarono, causando una forte esplosione che scaraventò Pachirisu al bordo campo e fece indietreggiare Absol, mentre tra i due pokémon si era formata una nube densa.

-Ventagliente V e Nottesferza.-

Il corpo di Absol fu avvolto da un vortice ed usò più volte di seguito Ventagliente, così facendo creò un ciclone che circondò lo scoiattolino, impedendogli la fuga.

-Afferralo!- affermò la coordinatrice.

Il pokémon catastrofe attraversò tutto il ciclone e colpì in pieno Pachirisu con il corno sulla sua fronte. Il pokémon elettrico non provò nemmeno ad evitare il colpo, così poté approfittare della vicinanza dell'avversario per afferrare il corno del pokémon buio con la sua lunga coda.

-Usa Scarica!-

A causa del contatto diretto con lo scoiattolo, Absol dovette subire il colpo, mentre il vortice che copriva i due pokémon scompariva.

-Non l'avrei mai detto che Lucinda fosse una brava coordinatrice, pensavo fosse una pivella.- bisbigliò Paul pensieroso, ricevendo un pizzicotto poco delicato sul fianco da parte dell'allevatrice.

-Liberati con Neropulsar!-

Mentre lo scoiattolo era intento a colpirlo con la potente scossa elettrica,Absol spalancò le fauci, colpendo Pachirisu con un raggio formato da anelli neri, facendo perdere la presa al suo avversario a causa del colpo subito.

-Dolcebacio.-

Questa volta i cuoricini rosa riuscirono a colpire il pokémon catastrofe, mentre questo barcollava a causa della confusione. Drew si morse nervosamente il labbro inferiore, ma allo stesso tempo sentiva una forte scarica d'adrenalina percorrergli tutto il corpo: era da parecchio tempo che non trovava un nuovo avversario valido e di certo avrebbe dato il massimo per vincere.

-Superzanna.- affermò Lucinda.

-Allontanati, svelto!-

Le zanne di Pachirisu si illuminarono, diventando più lunghe ed affilate, e lo scoiattolino cercò di mordere il suo avversario che, poco prima di essere morso, inciampò goffamente nelle sue stesse zampe e lo scoiattolino, non avendo più nessuno nella sua traiettoria, non riuscì a colpirlo e cadde, rotolando per un paio di metri.

-Ha avuto davvero molta fortuna Absol! Se non fosse inciampato avrebbe perso un bel po' di punti.- commentò Ash.

-In realtà gli ha ordinato di allontanarsi velocemente proprio perché aveva immaginato che sarebbe successo.- spiegò Silver, intuendo la sua idea.

-Davvero una strategia poco ortodossa.- disse Iris stupita.

-Pachirisu usa Scintilla!-

-Absol, Nottesferza.-

La lama sulla testa del pokémon buio si allungò e fu avvolta da una luce nera che la rese più spessa e resistente; il corpo del pokémon elettrico fu avvolto dall'elettricità. I due pokémon si scontrarono più volte senza trattenersi, poiché nessuno dei due era intenzionato ad perdere, così come i loro allenatori. Quando la presentatrice annunciò la fine della lotta entrambi i coordinatori trattennero il fiato e si guardarono negli occhi, felici di come fosse andato l'incontro, perché sapevano di aver dato il massimo; così, rincuorati dalle loro riflessioni, si voltarono verso lo schermo per scoprire chi fosse il vincitore.

Entrambi sorrisero e si strinsero la mano, in segno di rispetto verso il proprio avversario.

-Ci avrei scommesso che avrebbe vinto Lucinda!- esultò Iris, contenta per la vittoria dell'amica.

Lapis invece emise delle piccole scintille dalle guance, triste per la sconfitta di Absol e Drew a cui era molto affezionata. Vedendo Minun triste, Pikachu le si avvicinò, accarezzandole dolcemente la testa.


****

 

-Smettila.- sibilò Charlie stritolando la mano a Paul, il quale aveva un sorriso soddisfatto stampato sulla faccia.

-Smettere di far cosa?- chiese l'allenatore voltandosi verso la corvina.

-Di essere così soddisfatto perché Gary ha perso l'incontro.- l'ammonì l'allevatrice, guardandolo severamente.

Senza farsi notare, Paul si avvicinò all'orecchio di Charlie, sussurrandole. -Sto sorridendo perché ha perso in amore contro di me.-

-Idiota.- borbottò l'allevatrice arrosita vistosamente e distolse lo sguardo dal ragazzo a fianco a lei, concentrandosi sul campo di battaglia in cui erano appena entrati Kenny e Vera.

-Esci Beautifly.- disse la ragazza.  

-Drifblim vieni sul palco.- esclamò Kenny.

-Iniziamo con Ventargenteo!- ordinò Vera.

-Funestovento.-

Il dirigibile iniziò a ruotare su se stesso, creando una forte folata di vento violacea che andò a scontrarsi con un vento argentato, prodotto dallo sbattere delle ali della farfalla, creando un'atmosfera cupa, ma allo stesso tempo elegante.

-Beautifly ora usa anche Psichico.-

Il Ventargenteo della farfalla assunse una sfumatura rosea che potenziò ed accelerò il vento, spazzando via il vento violaceo e colpendo il povero Drifblim, facendolo ruotare anche su se stesso.

-Drifblim usa Voltexpalla.-

Approfittando della rotazione obbligata, il dirigibile ruotò molto velocemente su se stesso, mentre sulle sue zampe si formarono delle sfere grigio luminoso e usò queste per attaccare il suo avversario, colpendolo in pieno.

-Usa Pallaombra.- disse Kenny.

Davanti alla bocca di Drifblim si formò una sfera nera e questo usò le zampe anteriori per lanciarlo verso la farfalla che attendeva il momento giusto per attaccare.

-Questo è il momento giusto, usa Aeroassalto su Pallaombra.-

Sentendo l'ordine della sua allenatrice, Beautifly annuì, volò più in alto e dopo scese in picchiata, colpendo l'attacco del nemico, rompendo la sfera nera che andò a creare un'aura nera che avvolse tutto il suo corpo. Quando arrivò alla stessa altitudine del dirigibile si diresse contro di lui. Per nulla turbato, Kenny sorrise, come se stesse aspettando proprio quell'occasione.

-Drifblim attacca con Fulmine.-

Agilmente il pallone viola si portò sopra Beautifly, toccando le sue ali con le proprie zampe, colpendolo con un potente fulmine, causando parecchi danni alla farfalla che, appena potè, si allontanò dall'avversario.

-Beautifly, Mattindoro.-

-Funestovento!-

Mentre la piccola farfalla recuperava energia grazie alla luce solare, illuminando la propria pelle, Drifblim lo attaccò con un vento nero, così Beautifly, per subire meno danni mentre si ricaricava, chiuse leggermente le ali, usandole come scudo. Recuperate le energie la farfalla volò più in alto per uscire dalla corrente avversa e puntò gli occhi sulla Vera.

-Bene Beautifly, ripaghiamoli con la stessa moneta. Psichico su Funestovento e poi usa Aeroassalto.-

-Drifblim usa Voltexpalla.-

Grazie all'attacco psico, il vento cambiò traiettoria, andando verso il pokémon spettro, mentre il coleottero scendeva in picchiata verso di lui molto velocemente grazie al vento favorevole. Drifblim non si scoraggiò ed iniziò a ruotare su se stesso, formando quattro sfere d'acciaio, sembrando quasi un unico anello luminoso grazie alla grande velocità di rotazione del pallone, e si diresse verso Beautifly, mentre il vento lo avvolgeva come uno scudo d'ombra. Quando i due pokémon si scontrarono furono scaraventati in direzioni opposte, cadendo ai bordi del ring, ma entrambi riuscirono velocemente a rialzarsi. Prima che uno dei due coordinatori potesse dare un nuovo comando al proprio pokémon, i giudici annunciarono il vincitore.

-Beautifly a perso tutti i punti, quindi la vittoria va a Drifblim e Kenny.-

La barra dei punti di Vera era infatti completamente vuota, mentre a Kenny era rimasto ancora qualche punto.

All'improvviso Spighetto iniziò a tremare sul posto ed aveva la testa abbassata ed Ash, preoccupato per l'amico, gli toccò la spalla.

-Stai bene?-

-Mi chiedi se sto bene?- disse l'intenditore con voce tremula, per poi alzare il viso e mostrare i suoi occhi pieni d'euforia. -Non ho mai assistito a degli incontri così emozionanti.-

-Cavoli Spighetto, mi hai fatto venire quasi un infarto inutilmente!- urlò Iris irritata, tenendosi una mano sul petto.

Vedendo l'espressione di Iris, che faceva trasparire la sua preoccupazione, il povero intenditore perse un battito e si voltò, cercando di nascondere il suo rossore. Spighetto si era dimenticato che vicino a lui era seduto suo fratello il quale, notando il suo imbarazzo, gli sorrise malizioso, così il verdino decise di farlo distrarre cambiando argomento.

-Ragazzi perché non andiamo a congratularci con gli altri per gli incontri?- propose Spighetto, alzandosi di scatto dalla sedia, con la voce leggermente incrinata a causa dell'imbarazzo.

Tutti quanti annuirono e si diressero verso gli spogliatoi, ma Paul disse che voleva qualcosa da bere, così andava al bar e fece segno a Charlie, evitando di farsi notare dagli altri, di fare lo stesso.

Quando rimasero da soli, Paul si abbassò e diede un bacio a stampo a Charlie, facendola arrossire violentemente.

-Cosa?- urlò l'allevatrice balbettando leggermente.

-Avevo una voglia matta di baciarti.- le sussurrò l'allenatore all'orecchio, facendola arrossire maggiormente. -Ed adoro farti arrossire.-

-Stupido.- sussurrò Charlie, distogliendo lo sguardo dal ragazzo, avendo timore di poter arrossire di più guardandolo.

Dopo aver sorriso dolcemente alla reazione della corvina ed averle accarezzato la testa, Paul le alzò il viso, fissandola seriamente, e la ragazza fece lo stesso.

-Cosa c'è Paul?- chiese Charlie, capendo che l'altro volesse dirle qualcosa.

-Ieri mi ero dimenticato di chiederti una cosa. Vuoi essere la mia ragazza?- disse Paul, leggermente imbarazzato.

Non riuscendo a parlare per l'imbarazzo, Charlie annuì semplicemente e distolse lo sguardo da Paul. L'allenatore allora l'abbracciò e le diede un bacio tra i suoi capelli neri, felice per la risposta ricevuta.

-Cerca di non addormentarti di nuovo.- affermò l'allenatore per poi sorridere, notando che Charlie aveva gonfiato le guance.


****

 

-Siete stati grandiosi!- si congratulò Misty.

Lapis saltò sulla panchina vicino il suo amico Absol per accarezzargli dolcemente la testa, cercando di risollevargli il morale. Vedendo quella scena, Pikachu rimase colpito dal suo comportamento. Inizialmente pensava che Minun fosse solo un pokémon infantile, ma poi aveva avuto modo di capire che lei fosse anche molto dolce e combattiva.

-Ma dove sono Charlie e Paul?- chiese Drew, notando la loro mancanza.

-Sono andati al bar a prendersi qualcosa da bere.- rispose Spighetto.

Il coordinatore di LaRousse non sembrava così convinto e pensava che ci fosse qualcosa sotto, così si voltò verso Silver, notando che anche lui aveva avuto la stessa impressione. Ebbe la conferma di averci visto giusto quando vide lo strano sorriso sulle labbra di Gold: per quanto poteva essere idiota, quando si parlava di faccende di cuore altrui, l'allevatore era un vero genio.

Iris si avvicinò a Emy per congratularsi con lei, ma quando la vide pensierosa decise di chiederle cosa avesse.

-Beh, quando sono arrivata nello spogliatoio ho trovato questo sulla mia borsa.- spiegò Emy, mostrando un mazzetto di fuori bianchi. -Chi me li ha mandati?- concluse sussurrando l'ultima frase.

-Non c'è nemmeno un biglietto?- chiese Kenny curioso, ricevendo un no come risposta.

-È sicuramente da parte di un ammiratore anonimo.- dichiarò Wendy sicura.

-Posso vedere?- chiese Charlie, appena entrata nello spogliatoio, seguita da Paul.

La rossa le porse il mazzo di fiori, mentre l'allevatrice li osservò attentamente.

-Sono camelie, vero Drew?- chiese Charlie con aria assorta.

-Si. Perché me lo chiedi? Vuoi sapere il significato di quei fiori?- disse il coordinatore confuso.

-No, conosco il loro significato, ma la persona che glieli ha regalati no.- rispose la corvina con un piccolo sorriso sulle labbra.

"Una donna con i capelli lunghi e bianchi come la neve era intenta ad annaffiare i fiori del suo giardino, mentre due bambini, insieme ad uno Zorua ed una Riolu, osservavano il paesaggio. Un bambino molto simile alla donna era rimasto incantato ad osservare un particolare fiore.

-Ti piace questo fiore Jake?- disse una bambina con i capelli neri.

Il bambino albino annuì e si voltò verso la donna con un sorriso enorme sulle labbra.

-Come si chiama questo mamma?- domandò Jake.

-Questo fiore si chiama camelia.- rispose la donna, accarezzando la testa al figlio.

-Che c'è Jakie? Non è che ti piace qualcuno e glielo vuoi regalare?- esclamò la corvina sorpresa.

-No. Però ho deciso che quando troverò una persona da proteggere glielo regalerò.- disse semplicemente il bambino, per poi arrossire. -Chacha non dirlo a Rocco, sennò mi prenderà in giro.-

-Ok. Ma smettila di chiamarmi Chacha, mi chiamo Charlie.- disse la bambina gonfiando le guance.

Poco dopo Zorua vide un Volbeat volare lì vicino, così lo rincorse per giocarci, seguito da Jake che cercava di richiamare la sua attenzione.

-Ha scelto davvero un fiore adatto.- affermò ad un tratto la donna, con un sorriso dolce sul viso.

-Perché Yuki?- chiese Charlie.

-La camelia si dona alla persona di cui si è innamorati.- "

-Quindi sai chi è il mittente?- chiese Vera, anch'essa curiosa.

-Si.-

Tutti quanti allora si voltarono verso Charlie, aspettando che dicesse loro chi li aveva mandati, ma questa rimase in silenzio.

-Allora, vuoi dirci chi è?- la incitò Misty.

-Io ho detto che sapevo chi li avesse mandati, ma non ho mai detto di voler dire chi fosse.- rispose l'allevatrice alzando le spalle.

Lapis, attratta da un foglietto rosso sotto la borsa di Emy, si avvicinò ad essa e prese il foglietto, porgendolo alla rossa sorridendole.

Quando Emy lesse cosa c'era scritto sul foglio prima s'innervosì, per poi arrossire.

"Mocciosa, attenta a non metterti nei guai."

-Stupido.- borbottò Emy stringendo il foglio, stropicciandolo leggermente, per poi buttarlo in borsa.

-A quanto pare avevamo visto giusto Lapis.- disse Charlie, mentre il suo pokémon annuiva. -E poi la principessa dice che sono idiota.-

-Beh, lo sei. E smettila di chiamarmi così.- urlò stizzito Drew.

-Dichiarati e non ti chiamerò più principessa.- ribattè l'allevatrice con un sorriso sghembo.

-A proposito di idioti.- esclamò ad un tratto Chicco. - Devo dirti cos'ho scoperto ieri.-

Capendo cosa volesse dire con ciò il ragazzo, Ash cercò di impedirgli di parlare, ma il rosso fu più veloce di lui, sussurrando qualcosa all'orecchio di Charlie.

La reazione della piccola Ketchum fu impagabile: si avvicinò a suo fratello e gli accarezzò la testa.

-Sono così fiera di te, stai finalmente crescendo.- disse Charlie commossa.

-Visto che ho ragione io! Spighetto è più idiota di Ash.- affermò sicuro Chicco.

-Non cantar vittoria! Abbiamo stabilito che avremmo deciso chi fosse più idiota quando uno dei due si sarebbe trovato una ragazza.- chiarì Charlie.

-Voi due avete scommesso su chi avesse il fratello più idiota?- domandò Iris scioccata, mentre i due ragazzi annuirono. -Una bella lotta.-

-Guarda che nemmeno Spighetto è poi così idiota.- intervenne Paul in sua difesa.

-Grazie.- dichiarò il nominato, grato.

-Infatti quando eravamo ad Aparctias City...- iniziò l'allenatore per poi sussurrare il resto a Charlie e Chicco.

Appena finì di raccontare tutto, Chicco si voltò verso il fratello con i due pollici sollevati, mentre Charlie scoppiò a ridere avvicinandosi alla domadraghi.

-A quanto pare tu e Paul ora siete pari.- sussurrò l'allevatrice tra le risate.




 

****

 

Salve a tutti da parte di Ro. Mi scuso molto per il ritardo, ma ho avuto dei problemi tecnici, così ci ho messo più tempo del previsto.

Finalmente Paul e Charlie si sono messi insieme, ma solo quattro persone hanno intuito che qualcosa bolle in pentola.

Non so perché, ma ho pensato che una scommessa su chi fosse il fratello maggiore più idiota era adatta ad una persona come Chicco.

Dato che Ash si è svegliato (alleluia!), anche Pikachu sta aprendo gli occhi... Sono sicura che sarebbero carini insieme Pikachu e Lapis.

Dopo i miei sproloqui passo ai ringraziamenti.

Ringrazio tutti quelli che leggono la mia storia, ma in particolar modo Nice to meet you, Lola22 e reachid per le loro recensioni.   

Un abbraccio :D

 

 

 

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Capitolo 36
*** Finale- Parte II ***


-Complimenti Kenny, sei stato grandioso durante l'incontro.- si complimentò Misty dando una pacca sulla spalla al ragazzo.
-Grazie Misty.- disse il castano sorridendole.
Nel frattempo due persone guardavano con aria truce la scena, più precisamente Ash e Lucinda. Stanchi di vederli così vicini, si frapporsero tra i due con la scusa di complimentarsi con il ragazzo.
Silver osservò la scena molto interessato, mentre un sorriso furbo nasceva sulle sue labbra.
-Ho paura a chiederti cosa stai architettando.- disse Drew guardando il rosso.
-Diciamo che voglio dare una spinta alla loro situazione.- sussurrò Silver indicando Lucinda e Kenny. -E mi serve il tuo aiuto, ci stai?- chiese alla sirena.
Misty annuì, infondo Kenny era un suo caro amico ed è anche innamorato perso di Lucinda, così aprì bene le orecchie per sentire il piano ideato dal rosso. 

 
****
 
-Togekiss scelgo te.- esclamò Lucinda lanciando la pokéball.
-Infernape, tocca a te!- disse Emy, facendo entrare nel campo di battaglia il pokémon fuoco.
Dopo il fischio d'inizio i due pokémon e le rispettive coordinatrici si studiarono per qualche secondo e dopo passarono all'attacco.
-Infernape Fuocofatuo.-
-Salvaguardia, presto!-
Il pokémon festa fu avvolto da una barriera verde, proteggendolo dalle fiammelle rosse che lo colpirono in pieno, ma senza causargli danno.
-Ombrartigli.- ordinò Emy.
-Rispondi con Eterelama.-
La scimmia infuocata iniziò a correre verso il proprio avversario, mentre le sue zampe furono avvolte da una luce nera che prese le sembianze di artigli affilati. Nel frattempo Togekiss mosse elegantemente le ali, formando una sfera d'aria e la indirizzò poco distante dalle zampe dell'avversario, costringendolo ad indietreggiare.
-Togekiss usa Aeroattacco.-
-Evita l'attacco ed usa Lanciafiamme.-
La colomba bianca allora si diresse velocemente contro il bersaglio, mentre una luce intensa avvolgeva tutto il suo corpo, Infernape però non si mosse nemmeno di un millimetro, tenendo gli occhi chiusi.
Appena fu abbastanza vicino, il pokémon fuoco spalancò gli occhi e fece un enorme balzo, portandosi al di sopra della colomba, si diede una spinta con una delle sue zampe anteriori, usando come base proprio la testa di Togekiss, per poi colpirlo con una potente fiammata che fece atterrare malamente la colomba.
-Usa Forzasfera!-
-Focalcolpo!-
Dalla bocca di Togekiss si generò una luce blu-azzurrina che si focalizzò in un unico punto, formando una sfera indirizzata ad Infernape. Naturalmente questa non rimase con le mani in mano e rispose immediatamente all'attacco lanciando una sfera bianca. Lo scontro delle due sfere causò un forte flash che abbagliò per qualche istante i presenti.
-Ora usa Zuffa.-
Infernape corse all'impazzata verso Togekiss per poi saltare sulla sua groppa e lo colpì ripetutamente con varie parti del corpo, per poi concludere con un potente calcio che fece schiantare sul ring la povera colomba.
-Emy ed Infernape sono davvero affiatati.- esclamò Richie osservando attentamente i due.
Anche Sparkie, come il suo allenatore, stava osservando il pokémon fuoco-lotta e la sua allenatrice, mentre dentro di sé nasceva un forte desiderio di combattere contro di loro.
Lucinda sembrò tentennare per qualche secondo, cercando di pensare ad una buona strategia per sconfiggere la sua avversaria, ma la consapevolezza che il tempo fosse limitato non la faceva ragionare in modo completamente lucido.
-Non essere tesa altrimenti sarà peggio.- le consigliò Emy.
La più piccola sgranò gli occhi, stupita dal suggerimento ricevuto dalla sua avversaria, con cui, tra l'altro, non era mai andata d'accordo, ma riuscì a riprendere lucidità ed a trovare una buona tattica.
-Togekiss usa Aeroattacco.-
-Lanciafiamme.-
Proprio come prima, appena la colomba si avvicinò abbastanza, Infernape saltò, portandosi al di sopra del suo avversario. Lucinda allora sorrise vittoriosa.
-Forzasfera.-
Con una velocità impressionante Togekiss ruotò il suo corpo di 180 gradi per colpire in pieno lo scimpanzé con l'attacco Forzasfera. A causa del colpo Infernape atterrò malamente a terra, ma riuscì comunque a rialzarsi abbastanza velocemente.
-Usa Lanciafiamme.-
-Togekiss usa Eterelama su te stesso, forza!-
Le guance dello scimpanzé si gonfiarono leggermente ed appena spalancò le fauci emise una potente fiammata diretta alla colomba. Togekiss iniziò a girare su se stessa, mentre una bolla d'aria l'avvolgeva e lo difendeva dall'attacco infuocato.
Il suono dell'orologio avvertì le due concorrenti della fine dell'incontro e guardarono il tabellone, scoprendo che l'incontro era stato vinto da Emy ed Infernape.
 
****
 
-Siamo giunti all'incontro finale in cui si sfideranno i fratelli Dickson. Un bell'applauso ad Emy e Kenny.- li presentò Vivian.
-Forza Emy!- urlarono in coro Iris e Charlie.
-Vai Kenny, faccio il tifo per te.- disse Misty con un sorriso a trentadue denti.
A quella frase Lucinda strinse i pugni a causa della propria gelosia, mentre Ash sbuffò stizzito ed iniziò anche lui a fare il tifo per Emy.
-Che ragazzino.- disse la domadraghi, scuotendo la testa, sconsolata.
-Io credo che sia più corretto idiota.- suggerì Paul con un sorriso derisorio.
-Non posso darvi torto.- sospirò Charlie, seguita a ruota da Pikachu.
-Ma voi due non dovreste essere dalla mia parte invece di offendermi?- esclamò Ash scioccato. Lapis allora saltò sulla spalla del corvino e gli accarezzò la testa per farlo calmare e dargli il suo appoggio. -Almeno ho l'appoggio di qualcuno.- concluse, mandando una frecciatina a sua sorella ed a Pikachu
-Ora fate silenzio, l'incontro sta per cominciare.- comunicò Silver indicando loro il palco.
I due ragazzi lanciarono le loro pokéball ed uscirono, tra nastri colorati e stelle, il Breloom di Kenny e lo Slowbro di Emy.
-Vai Breloom incomincia con Energipalla.-
-Rispondi con Psicoraggio!-
Dalla bocca del lottatore uscì delle piccole lucine verdi che si condensarono fino a formare una sfera dello stesso colore e la lanciò verso il suo avversario con un potente colpo di coda. Nel frattempo gli occhi di Slowbro divennero azzurri ed emisero un potente raggio policromatico che si scontrò con l'attacco nemico.
-Pugnorapido.-
Con estrema rapidità Breloom si portò a pochi centrimetri di distanza da Slowbro e lo colpì con un potente montante, facendolo indietreggiare. Prima che il paguro e la sua coordinatrice potessero prendere fiato, il fungo, sotto comando di Kenny, lo colpì con un attacco Gigassorbimento, facendogli perdere un bel po' d'energia.
-Idrovampata!-
Prima che il suo avversario si allontanasse, Slowbro lo colpì con un potente getto d'acqua bollente.
-Breloom usa Codacciaio.-
-Proteggiti con la coda.-
La coda del lottatore divenne resistente come il metallo e cercò di colpire Slowbro, ma invece di scontrarsi con il suo bersaglio, colpì lo Shellder attaccato alla coda dell'avversario, facendo si che si staccasse, assumendo nuovamente la sua forma originale, mentre il paguro si mise a quattro zampe, tornando ad essere uno Slowpoke.
-Shellder mordi la testa di Slowpoke.-
Shellder allora si diede una spinta con un piccolo getto d'acqua per poi mordere la testa di Slowpoke che fu avvolto da una tenue luce bianca, facendolo evolvere in uno Slowking, mentre lo Shellder aveva assunto una forma a spirale.
-Che cosa?- esclamò scioccato Kenny, totalmente spiazzato, per poi scuotere la testa e riprendersi. -Energipalla.-
-Evitalo ed usa Cozzata Zen.-
La sfera verde fu subito indirizzata verso il pokémon d'acqua, ma questo riuscì ad evitarlo e colpì il lottatore con una potente testata, facendolo cadere qualche metro più distante. All'improvviso Slowking chiuse gli occhi ed iniziò a dormire, russando rumorosamente, ma dopo qualche secondo, mentre era addormentato a causa di Spargispora, prese la baccaprugna nascosta nel guscio di Shellder e la mangiò, svegliandosi.
-Ora è il momento giusto, Slowking usa Rutto.-
Il paguro spalancò la bocca per poi emettere una forte e rumorosa flatulenza che colpì in pieno Breloom, facendolo indietreggiare.
-Non so se ridere o fare un applauso per questa mossa.- esclamò Wendy, per poi notare l'espressione soddisfatta di Slowking che la fece scoppiare a ridere. -Di certo si sente molto più sollevato adesso.-
-Breloom usa Pugnorapido.-
-Slowking rispondi con Cozzata zen.-
Lo scontro tra i due pokémon fu molto ferrato e portò in vantaggio il lottatore, abituato agli scontri a distanza ravvicinata. Dopo diversi attacchi, il povero Slowking, a causa dell'abilità dell'avversario, fu avvelenato.
-Gigassorbimento!-
-Slowking usa Rutto.-
Breloom produsse dei raggi verdi diretti verso il panguro, mentre questo emise un altro rutto che ostacolò l'avanzata di Gigassorbimento e colpì il lottatore. Il fungo però non si arrese ed aumentò la potenza dell'attacco, colpendo in pieno Slowking. I due pokémon si guardarono attentamente negli occhi, mentre la stanchezza li stava assalendo, ma il povero Slowking perse i sensi a causa dei numerosi attacchi subiti, facendo vincere Breloom e Kenny.
-Bravo fratellino. Sei stato grandioso!- esclamò Emy, porgendo la mano a Kenny.
-Grazie.- disse il vincitore stringendole la mano. -Anche se abbiamo vinto per un soffio.-
Infatti mancavano due secondi alla fine dello scontro e Slowking era in netto vantaggio.
-Non ho bisogno che tu mi addolcisca la pillola.- ribattè la rossa scherzosa.
-Ero sicurissima che la gara l'avesse vinta Emy e invece...- borbottò Iris un po' dispiaciuta.
-Durante gli scontri tra coordinatori di alto livello anche pochi secondi sono fondamentali per la vittoria.- affermò Drew.
 
****
 
-I miei complimenti Kenny, tu e Breloom siete stati grandiosi.- si congratulò Misty, stringendogli la mano. -Anche se avrei preferito vedere in campo uno dei tuoi pokémon d'acqua. Sarebbe stata sicuramente molto più avvincente la lotta.-
-Allora la prossima volta ti accontenterò e ti mostrerò la potenza dei miei pokémon acquatici. Contenta?- chiese Kenny sorridendo.
Per qualche minuto i due ragazzi chiacchierarono amichevolmente tra loro, ignorando completamente gli altri e stando molto vicini. Poco più in là Lucinda osservava irritata i due, gelosa della confidenza che Misty aveva con Kenny, ma soprattutto perché il ragazzo le permetteva di stargli così vicino: non aveva detto che era innamorato di lei, allora perché stava parlando con la nuotatrice invece che con lei?
Senza rendersene conto, Lucinda si frappose tra i due, allontanandoli l'uno dall'altra.
-Perché parli così animatamente con Misty e le stai così attaccato? Non hai detto che eri innamorato di me?- urlò la coordinatrice gelosa, per poi arrossire vistosamente per ciò che aveva detto.
Dopo aver balbettato frasi senza senso, Lucinda diede loro le spalle e si allontanò di corsa, imbarazzata e confusa per ciò che aveva detto e fatto. Per qualche istante Kenny rimase paralizzato, sorpreso per lo sfogo della ragazza, ma un forte calcio nel didietro da parte di Misty riuscì a risvegliarlo.
-Cosa stai aspettando? Corri subito da lei.- lo spronò Misty.
Dopo aver ringraziato velocemente l'amica, Kenny incominciò a correre a perdifiato per raggiungere Lucinda, anche se non sapeva nemmeno lui cosa volesse dirle esattamente.
-Cavolo! Il tuo piano ha funzionato alla perfezione.- disse la sirena sorpresa, voltandosi verso Silver.
-Modestamente i miei piani sono sempre infallibili.- dichiarò il rosso con decisione ed un sorriso soddisfatto sulle labbra.
-Allora potresti escogitarne uno per far diventare più sveglio Ash?- chiese Misty.
-Io elaboro piani, non faccio mica miracoli.- rispose Silver alzando le spalle.
-Ma la smettete di prendermi in giro?- urlò esasperato il povero corvino.
-No!- urlarono in coro tutti i presenti, facendo sospirare il diretto interessato.
 
****
 
Dopo aver corso per una decina di minuti, Lucinda si sedette sotto un albero e nascose il viso, rosso per l'imbarazzo e per la corsa, dietro le sue ginocchia, mentre Piplup, uscito spontaneamente dalla sua pokéball, osservò accigliato la sua coordinatrice, non riuscendo a capire cosa avesse. Poco dopo il pinguino vide arrivare Kenny, anche lui con il fiatone, che si guardava intorno, probabilmente in cerca di Lucinda, così decise di corrergli incontro, ma inciampò poco prima di raggiungerlo, riuscendo però ad attirare l'attenzione del ragazzo.
-Dov'è Lucinda?- sussurrò Kenny, aiutando Piplup ad alzarsi.
Il pinguino allora gli indicò l'albero dietro cui vi era la sua coordinatrice e Kenny si avvicinò silenziosamente per poi sedersi anche lui sotto l'albero, ma dal lato opposto.
-Questa è la seconda volta che t'inseguo da quando ti conosco e ti trovo nuovamente sotto un albero.- asserì Kenny, riportando alla mente il suo decimo compleanno. -Mi dici perché sei scappata?-
-Perché ho detto cose imbarazzanti e mi sono comportata da stupida.- balbettò Lucinda fievolmente.
Il coordinatore sorrise e si sedette al fianco della ragazza, per poi appoggiare un braccio sulle sue spalle ed abbracciarla.
-Io sono stato molto felice della tua reazione.- affermò Kenny dolcemente, baciando la nuca della ragazza. -Posso chiederti perché l'hai fatto?-
Lucinda nascose maggiormente il proprio viso dietro le sue gambe, sentendo ormai le sue guance andare a fuoco.
-Credo che tu mi piaccia.- sussurrò la coordinatrice, per poi correggersi. -Anzi, ne sono sicura.-
Kenny allora prese Lucinda per le spalle, così da vedere il suo viso completamente rosso, per poi abbracciarla di slanciò, facendo cadere entrambi a terra.
-Sono così felice.- esclamò il castano, stringendo maggiormente la ragazza, cercando di non pesarle addosso.
Dopo qualche secondo che sembrarono un'eternità ad entrambi, Kenny sciolse l'abbraccio, portando il suo viso a pochi centimetri di distanza da quello di Lucinda, mentre questa chiuse gli occhi, sperando che l'altro la baciasse, ma improvvisamente sentì il corpo dell'altro allontanarsi dal proprio, così spalancò gli occhi. Piplup, geloso di Kenny, lo aveva colpito con un potente Bollaraggio, allontanandolo dalla sua coordinatrice e facendolo andare a sbattere contro l'albero.
-Piplup.- lo sgridò Lucinda.
 
****
 
Finita la gara, Charlie si era allontanata dal gruppo per andare a prendersi qualcosa da bere al bar, ma, notando la fila, aveva optato per le macchinette. Quando raggiunse la sua meta però sobbalzò, sorpresa di vedere Jake, e, decisa a non infastidirlo, fece per allontanarsi.
-Ferma! Devo parlarti.- disse l'albino categorico.
Charlie allora si voltò nuovamente verso Jake e si portò davanti a lui, ma con lo sguardo fisso sui propri piedi, non avendo il coraggio di guardarlo in faccia. L'albino ebbe una fitta al cuore vedendo Charlotte, la sua migliore amica, con lo sguardo basso, così le alzò il viso per guardarla dritta negli occhi, notando il suo sguardo triste e colpevole.
-Mi dispiace. Scusami.- sussurrò l'allevatrice triste, distogliendo nuovamente lo sguardo.
-La smetti di colpevolizzarti e di scusarti! L'unico che deve scusarsi sono io.- affermò Jake triste, per poi abbracciarla dolcemente. -Ti ho addossato colpe che non avevi, facendoti soffrire. Scusami.- concluse trattenendo a stento le lacrime.
-Allora non sei arrabbiato con me?- sussurrò l'allevatrice titubante.
-Si.- rispose Jake, stringendola di più.
-Siamo di nuovo amici?- chiese Charlie speranzosa, ricambiando l'abbraccio.
-No, siamo migliori amici.- affermò l'albino deciso. Dopo qualche minuto in cui rimasero abbracciati Jake abbassò lo sguardo su Charlotte e trattenne una risata. -A quanto pare non sei cresciuta molto da quando abbiamo litigato.-
-Idiota.- borbottò l'allevatrice, dando una testata allo stomaco del suo migliore amico. -Ora andiamo.-
-Andiamo?- domandò Jake appena si riprese dalla botta.
Charlie allora lo prese per un braccio e lo trascinò via.
-Si, gli altri mi stanno aspettando e tu dovresti congratularti con Emy per il suo incontro, anche se ha perso.- disse l'allevatrice voltandosi verso l'amico con un sorrisetto malizioso, per poi tornare a guardare avanti a sé. -E si, ho capito che tieni molto a lei.-
 
 ****
 
Era passata circa mezz'ora da quando la gara era terminata e dalla premiazione di Kenny, così Ash e gli altri avevano deciso di organizzare una piccola festa per il vincitore, anche se questo non era ancora tornato, così come Lucinda e Charlie.
I primi ad arrivare furono i due coordinatori e Piplup che, appollaiato sulla spalla del castano, continuava a beccarlo in testa, irritato dal fatto che stesse tenendo la mano di Lucinda.
-Siamo tornati.- disse Kenny, sospirando per la testardaggine del pinguino.
-Che succede?- chiese Drew indicando il pokémon.
-È geloso della sua allenatrice. Fa così da quando ho cercato di baciarla.- commentò seccato il povero castano.
-Kenny!- urlò Lucinda, completamente rossa in viso.
-Che c'è? È vero.-
Prima che Lucinda potesse ribattere la porta della stanza si spalancò, facendo entrare Charlie e Jake i quali attirarono subito l'attenzione di tutti i presenti. A causa di tutte quelle attenzioni, l'albino assunse l'espressione di un Mightyena intimorito.
-Cosa ci fa lui qui?- chiese Misty, guardando malamente il nuovo arrivato.
-Beh, prima io e Jake ci siamo chiariti e siamo tornati amici.- rispose Charlie entusiasta.
A causa degli sguardi seccati ed infastiditi indirizzati a lui, Jake abbassò lo sguardo, si liberò della presa dell'allevatrice e se ne andò, non volendo causare fastidio agli altri.
Emy fissò titubante la porta, non sapendo se dovesse seguirlo o meno, ma optò per la seconda vedendo che anche suo cugino era uscito dalla stanza, essendo sicura che Silver era la persona giusta per aiutare Jake.
Dispiaciuta per l'amico, Charlie cercò di seguirlo, ma Paul la trattenne per un braccio
-So che vorresti seguirlo, ma non credo che tu possa aiutarlo.- disse l'allenatore, accarezzandole la testa.
-Non preoccuparti.- intervenne Drew per poi indicare la porta. -Silver è andato a cercarlo.-
  
****
 
-Eccoti qui.- esclamò Silver, salendo sul tetto.
-Cosa vuoi?- chiese atono Jake, osservando intensamente le stelle.
Il rosso incrociò le braccia dietro la testa e si stese sul tetto, osservando anche lui il cielo. Quella sera non vi era nemmeno una nuvola in cielo e le stelle si potevano guardare bene.
-So come ti senti.- esordì Silver, rimanendo in silenzio per qualche secondo. -Quando iniziai il mio viaggio ho fatto cose di cui non vado molto fiero e se non fosse stato per Gold  ora sarei solo ed avrei preso senz'altro una brutta strada.-
-Perché mi stai dicendo questo?- domandò l'albino confuso, voltandosi finalmente a fissare l'altro.
-Perché io e te siamo simili.- rispose Silver, fissando l'altro dritto negli occhi per poi alzarsi in piedi. -Voglio dirti una cosa: se continuerai a pensare agli sbagli del passato ne rimarrai intrappolato. Ciò che devi fare è chiedere perdono alle persone a cui hai fatto del male ed andare avanti.-
A quelle parole Jake sorrise rincuorato e si alzò in piedi per poi incamminarsi insieme al rosso verso la stanza che poco prima avevano lasciato.
Appena entrò, Jake si diresse verso Misty, portandosi di fronte alla ragazza per guardarla fisso negli occhi per poi fare un inchino.
-Mi dispiace per quello che è successo durante il torneo scolastico, non volevo mandarti in infermeria.- urlò l'albino dispiaciuto.
Misty rimase un po' scioccata per ciò che era successo, non si aspettava certo delle scuse da lui, soprattutto urlate in quel modo, ma notando il tono che aveva usato decise di perdonarlo.
-Ti perdono e comunque grazie ancora per averci salvato durante l'ultimo attacco del Team Rocket. Se non fosse stato per il tuo intervento non credo che saremmo riusciti ad uscirne integri.- ammise la sirena con sincerità.
-A quanto pare ora fai parte ufficialmente del gruppo!- esclamò Gold saltando su un comodino esuberante ed incominciò a ballare. -Ora si che possiamo iniziare la festa!-
Per far smettere l'allevatore, Silver diede un calcio al comodino, facendo cadere il mobile sul pavimento, mentre il ragazzo atterrò sul letto.
-Per te ogni scusa è buona per festeggiare.- borbottò Silver.
-Io avrei una proposta.- esordì l'albino, attirando l'attenzione dei presenti. -Credo che sarebbe meglio festeggiare nel mio appartamento, avremmo molto più spazio.-
-Tu hai un appartamento? Non abiti nel dormitorio?- domandò Emy.
-Conoscendo tuo padre avrà detto una cosa del tipo "per un ragazzo della tua età è molto importante la privacy" per poi concludere con una risatina maliziosa.- disse Charlie sicura.
-Come hai fatto ad indovinare?- chiese Jake stupito.
-Non è così difficile da capire cosa passi per la testa di Pierangelo Petri.-
  
****
 
-Wow!- esclamarono tutti, appena entrarono nell'appartamento di Jake.
Era un bilocale composto da una stanza spaziosa, utilizzata sia come salotto che come cucina, in cui vi era un divano a tre posti, due enormi librerie piene di libri di vario genere, un televisore di media grandezza ed una piccola scrivania su cui vi era poggiato un portatile ed altri libri.
Infondo vi erano altre due porte, probabilmente quella del bagno e della camera da letto.
Quando Lapis vide il divano corse subito verso di esso ed incominciò a saltarci sopra, facendo qualche capriola a mezz'aria. Notando quando si stesse divertendo, Piplup seguì il suo esempio, mentre Pikachu, avendo paura che si facessero male, cercava di fermarli, ma senza successo. Fortunatamente Joltik corse in suo soccorso e fermò i due saltatori con l'attacco Millebave, per poi liberare Lapis appena si calmò ed prima che liberasse anche Piplup fu interrotto.
-Joltik non potresti rimanerlo così per qualche altro minuto?- lo supplicò Kenny.
Il pinguino azzurro, irritato, spalancò il becco, colpendolo con delle potenti bolle luminose. Il castano prese dalla propria cinta un bastone d'acciaio e con un rapido movimento del polso, lo aprì, per poi usarlo per rompere tutte le bolle prima che lo colpissero.
-Non mi faccio fregare due volte dallo stesso trucco.- esclamò Kenny con un sorriso sghembo, per poi portarsi all'altezza del pinguino. -Se prometti di non attaccarmi più io ti libero, altrimenti rimarrai legato come un salame per tutta la serata.-
Anche se riluttante, Piplup annuì seccato per poi voltare il viso altrove, facendo sorridere Kenny che, poco dopo, lo slegò.
-I miei complimenti: in un giorno sei riuscito a vincere la gara e conquistare il cuore della tua amata.- disse Drew, pogendogli la mano.
 -Modestamente sono il migliore.- affermò il castano con un sorriso vittorioso, stringendogli mano e la usò per alzarsi.
-A quanto pare dovresti seguire il suo esempio principessa.- esclamò Charlie beffarda.
-Guarda che lo stesso vale per te, Chacha.- borbottò Jake appoggiando il gomito sulla testa corvina dell'amica.
-Smettila di chiamarmi così. Stupido Jakie.- urlò Charlie gonfiando le guance e dimenandosi, cercando in qualche modo di liberarsi.
-Non credo che ne abbia più bisogno. Giusto?- dichiarò Gold fissando l'allevatrice e poi Paul.
-Come hai fatto?- urlarono in coro Paul e Charlie.
-Nulla sfugge al grande Gold.- disse con tono imperioso l'allevatore per poi scoppiare a ridere.
-Capito cosa?- chiese ad un tratto Ash.
A quella richiesta Charlie rimase paralizzata, mentre Paul si voltò verso la finestra ed osservò il panorama, ignorando completamente la presenza altrui. Jake invece cercava di trattenersi dal ridere, ma dopo qualche secondo scoppiò a ridere ed a dare delle pacche su una spalla di Charlie.
-Chi l'avrebbe mai detto che ti saresti fidanzata con uno come Paul.- disse l'albino tra le risate, facendo arrossire Charlie.
-Dovevi per forza urlarlo davanti a tutti?- tuonò Charlie dandogli una gomitata allo stomaco.
Gli ex compagni di viaggio della coppia, insieme a Kenny ed Iris sorrisero, felici per loro. Chicco invece rideva tra sé e sé, sussurrando un -allora non mi sbagliavo-. Wendy invece prese un fazzoletto e si asciugò  lacrime inesistenti, sussurrando -crescono così in fretta.-
Gary rimase stupito per ciò che stava provando: non era triste o geloso, ma era solamente un po' seccato e questi sentimenti lo fecero sentire sempre più confuso.
Gli altri invece rimasero paralizzati e fissarono sconvolti i diretti interessati, non capendo come quei due potessero stare insieme.
Emy aveva spalancato gli occhi: sapeva che Paul era innamorato di Charlie, ma non si aspettava certo che questa ricambiasse.
La rossa, stanca di quella strana atmosfera, si avvicinò a Charlie e le pizzicò le guance, facendole assumere delle espressioni strane e buffe.
-Scema! Perché non me l'hai detto?- domandò Emy irritata.
-Sei arrabbiata?- disse Charlie tristemente.
-Ovvio che sono arrabbiata.- rispose la rossa, lasciandole le guance e poggiando la propria fronte su quella della ragazza. -Dovevi dirmelo che provavi qualcosa per Paul, le amiche si dicono tutto.-
-Scusa.- sussurrò dispiaciuta Charlie.
-La smetti di avere quest'espressione da Skitty ferito?- urlò Wendy abbraccia sola da dietro. -Sei fidanzata e sei ad una festa. Biasogna divertirsi.-
-Non vorrei rovinarvi la festa.- intervenne Richie, uno dei pochi a non essere rimasto scioccato, indicando gli altri. -Ma loro non si sono ancora ripresi.-
Dopo aver scosso la testa, Ash finalmente a riprendersi ed indicò prima Paul e poi sua sorella.
-Io non voglio.- urlò il corvino.
-Come?- disse Paul con un cipiglio alzato, leggermente arrabbiato.
-Non voglio che Charlie stia con qualcuno.- ripetè Ash, questa volta senza urlare e sporgendo leggermente il labbro inferiore.
Notando l'espressione dell'allenatore, la rabbia di Paul scemò e questo riuscì a comprendere ciò che stesse provando.
Charlie invece si avvicinò a suo fratello e lo abbracciò, venendo subito ricambiata.
-Ash non essere triste, infondo non sto mica andando in guerra.- sussurrò l'allevatrice con tono dolce.  -E ricordati che tu non puoi proprio parlare.-
Appena concluse la frase, Charlie indicò con lo sguardo Misty e sfoderò un sorriso complice, facendo arrossire suo fratello, il quale aveva intuito la sua allusione.
Poiché alcuni erano ancora paralizzati, Lapis e Joltik decisero di colpirli con un debole attacco elettrico che li svegliò dal torpore, scompigliando loro i capelli.
-Ci hanno messo parecchio a riprendersi.- esclamò stupito Silver.
-Se qualcuno non glielo avesse detto così bruscamente.- commentò Vera, voltandosi verso l'albino.
-Non pensavo che fossero tanto scemi da non essersi accorti di nulla.- affermò Jake innocentemente.
-Ehi!- urlarono in coro i diretti interessati.
-Wow, sono stato più efficace io che le scariche elettrice.- affermò l'albino con un sorriso ironico.
-Io non ti capisco. Hai rifiutato Gary per Paul!- esclamò scioccata Lucinda, facendo irritare quest'ultimo.
-Non mi sembrano cose che ti riguardano.- borbottò l'allevatrice irritata.
-Effettivamente non ha tutti i torti.- disse Drew, appoggiando la sua amica.
-Adesso basta!- urlò Wendy seccata. -La smettiamo di discutere inutilmente? Siamo qui per festeggiare.-
-È così che si parla sorella!- esclamò Gold euforico saltando sul divano. -Via con la festa!-
-La smetti di saltare sui mobili?- lo sgridò Silver severamente.
 
****
 
-Gary tutto bene?- sussurrò Misty preoccupata.
Il ragazzo annuì, continuando a fissare attentamente la bevanda dentro il suo bicchiere, come se celasse chissà quale segreto.
-Sei triste per la relazione tra Charlie e Paul?- continuò a chiedere la sirena imperterrita.
-No.- disse Gary sospirando, per poi voltarsi finalmente a guardare l'amica. -Sono solo confuso perché non sono geloso.-
Il castano allora iniziò ad arruffarsi i capelli, cercando di ordinare le proprie idee, na senza successo. Misty allora appoggiò una mano sulla spalla dell'amico ed incominciò ad accarezzargli la schiena, cercando di tranquillizzarlo.
-Spesso la cosa più difficile da fare è capire i propri sentimenti. Può essere che avevi confuso l'affetto che provavi per Charlie con qualcosa di più, oppure sei semplicemente andato avanti.- affermò la ragazza con tono dolce.
Quando sentì l'ultima frase, Gary si voltò verso Wendy che, in quel momento, si stava divertendo a far perdere le staffe ad Emy. Quella biondina aveva l'abilità di confonderlo completamente, impedendogli di formulare un solo pensiero coerente.
Sentendo qualcuno spingerlo via, Gary si voltò per capire cosa fosse successo, scoprendo che era stato Ash per sedersi tra lui e Misty con un'espressione irritata. Il castano riuscì a stento a trattenere una risata per il comportamento infantile del suo amico, ma fu comunque felice che si stava dando finalmente una svegliata.
-Ehi tu!- urlò l'avicoltrice afferrando il giovane ricercatore per un braccio, costringendolo ad alzarsi. -Meglio lasciare da soli i due piccioncini.- sussurrò Wendy divertita all'orecchio di Gary, facendogli perdere un battito. -Anche perché c'è il rischio che Ash ti fulmini con lo sguardo perché stai troppo vicino alla sua Misty.- concluse per poi incominciare a ridere insieme a Gary.
-Devo farti i miei complimenti Paul.- disse ad un tratto Jake, sedendosi sul pavimento, di fianco al diretto interessato, mentre questo lo guardava confuso. -Riuscire a far innamorare una come Charlie è un'impresa epica.-
-Diciamo che sono stato fortunato.- affermò Paul sorridendo, mentre osservava Charlie.
-Voglio mettere subito in chiaro una cosa: falla soffrire e ti farò provare le pene dell'inferno.- lo avvertì l'albino serio.
-E tu falla piangere ancora e giuro che ti ammazzo.- ribattè l'allenatore di Rupepoli con il medesimo tono, fissandolo attentamente.
-Sei davvero un tipo sveglio.- commentò Jake sorridendo. -Andremo senz'altro d'accordo.-
Mentre parlavano Jake guardava i suoi ospiti, puntando poi lo sguardo su Emy che stava litigando con Lucinda per qualche motivo. Sentendosi osservata la rossa smise di discutere con la coordinatrice e si voltò verso di lui, per poi arrossire e voltandosi per nascondere il suo rossore, ma Jake notò il rossore delle sue orecchie e sorrise, felice di sapere di essere la causa del suo imbarazzo.

 
****
 
AVVISO: Da ora in avanti non pubblicherò più ogni due settimane a causa di mancanza di tempo, ma pubbicherò più sporadicamente.

Salve a tutti, mi dispiace per il ritardo, ma l'importante è che sono riuscita a pubblicare il trentaseiesimo capitolo. 
Riguardo al Slowbro mi sono ispirata alle informazioni date da alcuni pokédex, ovvero che se Shellder lascia la sua coda, questo ritorna uno Slowpoke e che se lo morde sulla testa diventa uno Slowking. Non so voi, ma io sono scoppiata a ridere pensando all'attacco Rutto (Slowpoke può impararlo grazie ad una catena di accoppiamento) e all'espressione soddisfatta del paguro XD
Oggi sono di poche parole e passo subito ai ringraziamenti:
Ringrazio Dark Legend Trainer, Heijixkazuha22 ed Hailstorms per le loro recensioni.
E un grazie anche Stellina1281 e Hakai Chinmoku per aver aggiunto questa storia tra le preferite.
Un abbraccio :D

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Capitolo 37
*** Cioccolata ***


Dopo più di un mese di assenza sono finalmente riuscita a terminare questo capitolo (Alleluja!!!)

****

-Come diavolo hai fatto Gold?- esclamò Gary seccato, indicando la bacheca della scuola.
-Ho fatto il test e per questo motivo il mio voto è sulla bacheca.- rispose l'allevatore, alzando le spalle.
Sulla bacheca indicata da Gary vi era l'elenco dei cento studenti che avevano preso il voto più alto nell'esame di metà corso, calcolato in millesimi.
-Non intendevo questo. Come hai fatto ad essere arrivato al quinto posto nella graduatoria?- urlò il castano, leggermente invidioso.
-Brutta cosa l'invidia Gary.- esclamò Ash ridacchiando. 
-Anche se non si direbbe Gold è molto intelligente, solo che non studia quasi mai.- spiegò Vera.
-Ed ora lo sta facendo solo perché Silver lo sta costringendo.- continuò Paul indicando il rosso.  
-Io invece sono molto più sorpresa che Jake sia al primo posto.- esclamò sorpresa Emy.
-Cosa vorresti dire con questo?- domandò l'albino voltandosi verso la rossa con un sopracciglio alzato.
-Nulla.- rispose Emy distogliendo lo sguardo. -Solo che non immaginavo che tu fossi così intelligente.-
-Grazie.- sussurrò Jake, lusingato per il complimento.
Nel frattempo Lapis stava giocando ad acchiapparella con Pikachu e Sparkie, quando il suo sguardo cadde su una rivista caduta sul pavimento, così lo prese e lo porse alla sua allenatrice per capire cosa fosse.
Quando si sentì chiamare da Lapis, Charlie si inghinocchiò per accarezzarle la testa e prenderle dalle sue zampe la rivista.
-Cos'è?- chiese Drew curioso.
-Una rivista che Lapis ha trovato sul pavimento.- rispose Charlie per poi alzarsi e leggere il titolo. -"Dolci passioni".-
-Un libro di ricette.- constatò Richie, notando la foto di una torta in copertina.
Appena aprì la rivista dove c'era il segnalibro si fece scappare un piccolo sorriso, capendo subito a chi appartenesse quella rivista. Curioso per la reazione dell'allevatrice Paul l'abbracciò da dietro, appoggiando il mento sulla testa della ragazza per leggere la rivista.
-Di certo ora sappiamo a chi appartiene.- disse Paul con un sorriso ironico. -Hai scelto una ricetta perfetta Vera.- concluse, beccandosi il libro in faccia. 
-Come avete fatto a capire che era suo?- domandò Ash curioso, cercando di leggere la ricetta, ma sua sorella chiuse immediatamente la rivista.
-C'era il suo nome sul segnalibro.- mentì Charlie, porgendo la rivista alla legittima proprietaria.
-Grazie.- sussurrò la castana grata, ricevendo un sorriso malizioso come risposta.
-A quanto pare siete molto affiatati.- commentò Gold indicando Paul e Charlie, facendo arrossire quest'ultima che sciolse l'abbraccio, troppo imbarazzata per gli sguardi degli amici.
-Non potevi proprio fare a meno di commentare.- affermò Paul, fulminando con lo sguardo l'allevatore.

 
****

-Ci voleva proprio una bella uscita tra donne.- esclamò Iris allegra.
-Ricordati che non è un'uscita di piacere, perché dobbiamo comprare il necessario per i cioccolatini di San Valentino!- affermò Emy determinata.
-Il problema principale è riuscire a prepararli ed io non so nemmeno da che parte iniziare.- ammise Charlie sospirando.
-A chi lo dici! Io sono una frana ai fornelli.- disse Misty.
-Per vostra fortuna io sono la migliore quando si parla di dolci. È stata mia nonna ad insegnarmi tutti i trucchi del mestiere.- dichiarò Wendy sorridendo.
-Allora ci darai una mano?- chiese Vera speranzosa.
-Ovvio. Ora andiamo, altrimenti prenderanno tutti i migliori ingredienti.- disse l'avicoltrice, iniziando a correre verso il supermercato.
Appena furono entrate videro tantissime ragazze che compravano cioccolata e simili poiché mancavano pochi giorni a San Valentino.
-Cavolo! Non mi aspettavo tutte queste persone.- borbottò Burgundy sorpresa. 
-Sicuramente ci saranno file infinite alla cassa.- disse invece Vera sospirando.
Dopo varie lotte e file interminabili le ragazze riuscirono ad uscire dal negozio con tutto il necessario, naturalmente in quantità superiore rispetto a quanto serviva loro e si avviarono verso l'Accademia chiacchierando.
L'unica volta in cui vi fu un silenzio imbarazzante fu quando Wendy fece una domanda indiscreta.
-Allora Lucinda, come bacia Kenny?-
Dopo alcuni minuti, durante i quali tutta l'attenzione era catalizzata sulla diretta interessata, Lucinda si voltò da un'altra parte, non avendo il coraggio di guardare in faccia le altre mentre rispondeva a quella domanda.

*

-Tu e Lucinda non vi siete ancora baciati?!- urlò Drew sconvolto. -Ma è quasi un mese che state insieme.-
-Come mai?- chiese Silver curioso.
-La prima volta che l'ho cercata di baciare sono stato colpito dal Bollaraggio di Piplup. Dopo ciò provai di nuovo a farlo, ma lei mi ha rifiutato.- sospirò Kenny triste.
-Ti ha detto almeno il perché?- domandò il rosso, poggiandogli una mano sulla spalla per consolarlo.
-Si, il motivo è che...-

*

-Voglio che il mio primo bacio sia qualcosa di molto romantico e memorabile.- disse Lucinda estasiata.
-E tu lo hai rifiutato per un motivo tanto idiota?- sbottò Charlie irritata. -Baciatevi e basta!-
-Perché tu e Paul vi siete già baciati?- domandò Lucinda sorpresa.



 
****


-Mi sembra ovvio dato che stiamo insieme.- esclamò Paul alzando le spalle.
-Cosa?!- urlò Ash sconvolto.
-Tu non puoi proprio commentare Ash!- disse Chicco severamente. -Almeno lui non l'ha baciata prima di dichiararsi come una certa persona...-
-Questo non centra.- dissero i due allenatori di Pallet.
-A quanto pare anche Gary aveva il suo piccolo segreto.- esclamò Jake con un sorriso sghembo. -Scommetto che hai baciato la biondina, dico bene?-
L'imbarazzo e il tentativo di negazione del giovane Oak confermarono la supposizione dell'albino, facendo sorridere maggiormente questo, mentre Paul ringraziava mentalmente l'avicoltrice per aver tolto di mezzo un suo rivale.
-Se vogliamo essere corretti è stata Wendy a baciarlo.- precisò Gold. 
-Ci hai visti?- esclamò Gary leggermente imbarazzato.
-In realtà vi ha visti anche Kenny.- disse l'allevatore per poi guardarsi intorno. -A proposito, dov'è finito?-
-Voleva parlare in privato con Drew e Silver, chissà perché...- rispose Richie pensieroso.

 
****

-Ora voglio dirti una cosa Lucinda: è una cretinata ciò che hai detto. L'importante non è trovare il momento giusto, ma la persona giusta a cui dare il tuo primo bacio.- disse Emy seria.
-Ora basta con tutte queste sdolcinatezze, altrimenti mi verrà una carie.- esclamò Charlie, interrompendo quella chiacchierata, assumendo un'espressione disgustata.
-Disse lo scricciolo che faceva la sdolcinata nel corridoio con il suo fidanzato.- affermò Wendy con sarcasmo.
-Co... Ma di che stai parlando?- disse Charlie arrossendo.
-Sai, quando stavate abbracciati a leggere il ricettario. Davvero una scena dolcissima.- alluse Misty con un sorriso malizioso, facendo arrossire l'allevatrice.
-E poi anche tu hai comprato il necessario per preparare i cioccolatini.- affermò Iris, indicando la busta che portava tra le mani l'allevatrice.

 
****

Era finalmente il 14 febbraio e l'Accademia era stata riempita da addobbi fucsia e rossi, facendola assomigliare alle case delle bambole.
Vi era tensione nell'aria: le ragazze cercavano dentro di sé il coraggio di dare la cioccolata al ragazzo per cui avevano la cotta, sperando che questi li accettassero e una tra queste era senz'altro Iris. 
La domadraghi continuava a fissare le decorazioni sulla carta da regalo che avvolgeva la scatola contenente i suoi cioccolatini. Si era impegnata tantissimo per prepararli, ma, nonostante avessero un buon sapore, i cioccolatini avevano un aspetto orrendo e non aveva il coraggio di consegnarli a Spighetto. Alla fine Iris scosse la testa e si pizzicò una guancia: non poteva arrendersi! Si era impegnata tantissimo per preparare quei cioccolatini e di certo non si sarebbe arresa così presto, poi sapeva che Spighetto non li avrebbe giudicati per il loro aspetto, ma per il loro sapore.
Finite le lezioni di quella giornata, Iris si alzò di scatto dalla sedia e corse verso l'aula di Spighetto con un sorriso a trentadue denti.
Appena raggiunse la porta dell'aula prese un respiro profondo per rilassarsi e l'aprì. 
Una ventina di ragazze avevano circondato Spighetto e gli porgevano la cioccolata che questo accettò molto volentieri, sorridendo loro in modo dolce, facendo arrossire le sue ammiratrici.
-Spighetto, ma a te piace qualcuna?- chiese una ragazza curiosa.
Per qualche istante Spighetto sembrò pensieroso, cercando di dare una risposta sincera a quella ragazza. Quando il viso della domadraghi le venne in mente, il verdino si stofinò leggermente le palpebre, come per scacciare quel pensiero.
-No, nessuna.- rispose Spighetto un po' indeciso.
In pochi istanti il coraggio di Iris sparì completamente e nascose velocemente la scatola di cioccolatini in tasca. Sapeva che era una semplice amica per Spighetto, ma dopo ciò che era successo, o meglio, che stava per succedere la Vigilia di Natale aveva fatto nascere in lei una piccola speranza, quella che l'intenditore aveva fatto sparire con quella semplice frase.
Senza farsi vedere da nessuno la domadraghi chiuse silenziosamente la porta e buttò la scatola nel cestino dei rifiuti. Un ragazzo però aveva assistito a tutta la scena e raccolse il pacchetto buttato nell'immondizia per poi volgere lo sguardo verso la direzione presa dalla ragazza.
Nel frattempo Emy era seduta al suo posto, intenta ad osservare la scatola che aveva nella borsa, domandandosi più e più volte perché l'aveva preparata, ma soprattutto perché l'avesse fatta pensando a Jake. Capì che arrovellandosi il cervello non risolveva nulla, così si alzò e si diresse in biblioteca per leggere un bel libro, sperando che in questo modo di distogliere i suoi pensieri da quel piccolo pacchetto.

 
****

-Mi dici perché mi hai portato qui?- chiese Gary, osservando l'amica.
-Non ti piace qui?- disse Wendy entusiasta, spalancando le braccia per poi chiudere gli occhi, sentendo il vento freddo soffiarle sul viso, facendola sentire piena di energie.
-Si, è bello qui, ma non mi sembra il caso di salire sul tetto in pieno inverno e non credo che possiamo restare.- esclamò il castano, leggermente infreddolito.
-Ti preoccupi inutilmente Oak.- affermò l'avicoltrice per poi voltarsi verso Gary, guardandolo fisso negli occhi con un'espressione seria sul volto. -E poi ero sicura che qui non ci avrebbe disturbato nessuno.-
Wendy fece qualche passo verso Gary, portandosi poco distante da lui, e gli porse un sacchetto viola con un fiocco verde.
-Cioccolatini?- chiese sorpreso Oak, mentre l'altra scuoteva leggermente la testa in segno di assenso. -Perché?-
-Semplice, perché ti amo.- rispose Wendy, fissandolo con decisione.
Prima che Gary potesse dire qualcosa, la bionda gli tappò la bocca con le proprie labbra, per poi superarlo ed aprire la porta.
-Non voglio una tua risposta subito, perché so cosa mi diresti.- disse la ragazza fissando la porta, per poi voltarsi di nuovo verso Gary, guardandolo intensamente. -Ma ti voglio dire una cosa.- esclamò per poi indicare il castano. -Gary Oak, preparati ad innamorarti di me.-
Detto ciò Wendy entrò di nuovo nell'edificio e corse giù per le scale, mentre il ragazzo rimase paralizzato sia per l'affermazione di Wendy e sia per l'intensità del suo sguardo. Aveva passato molto tempo insieme all'avicoltrice, ma quella era la prima volta che aveva visto uno sguardo così intenso e sincero, come il colore dei suoi occhi in quel momento: solitamente i suoi occhi erano grigi o azzurri, mentre in quel momento avevano assunto una particolare tonalità di verde.
 
****

Era davvero seccato. Una cosa che aveva sempre detestato era l'essere osservato, soprattutto quando leggeva. Senza farsi notare, l'albino cercò con la coda dell'occhio la persona che lo stava osservando. 
-È così piacevole osservarmi?- chiese Jake con un sorriso strafottente, voltandosi verso la persona che la stava spiando.
Emy sobbalzò, non aspettandosi che il ragazzo l'avesse notata e non sapendo cosa dire. Lei non aveva avuto intenzione di fissarlo, ma quando era entrata in biblioteca il suo sguardo fu attratto da quella capigliatura candida come la neve, in contrasto con la sua carnagione mediterranea. Quando lo vide lì, intento a leggere, le ritornò in mente il pacchetto nella sua borsa e non riusciva a decidere se darglielo o meno.
-Non volevo.- rispose Emy incerta, distogliendo lo sguardo per nascondere l'imbarazzo.
-E perché lo hai fatto?- chiese Jake con dolcezza, avvicinandosi.
Anche se un po' titubante, Emy prese la scatola dalla sua borsa e la porse all'albino.
-Per ringraziarti dei fiori.- disse la rossa imbarazzata, per poi correre via per non far notare al ragazzo il rossore del suo viso. 
Emy però non sapeva di non essere l'unica ad essere arrossita: infatti Jake aveva messo una mano sulla bocca, cercando di nascondere il lieve rossore che gli aveva imporporato le guance.
Appena il suo viso ritornò alla sua normale tonalità, Jake aprì il pacchetto, curioso di vedere cosa contenesse. Erano dei petali di cioccolata bianca uniti, in modo da assumere la forma di una camelia. 
Quando la vide, Jake non poté trattenere il sorriso dolce nato sulle sue labbra.

 
****

-Fantastico.- esclamò Charlie estasiata.
L'allevatrice fissò attentamente un bassorilievo antico trovato in alcune rovine di Hoenn e messo in mostra, insieme ad altri reperti archeologici, al museo di Septer City.
Paul invece osservava Charlie sorridendo, contento di averla resa così allegra. Dopo aver camminato per i corridoi del museo per più di mezz'ora, Charlie si voltò verso il suo accompagnatore.
-Devi annoiarti parecchio a vedere tutti questi ruderi.- mormorò la ragazza dispiaciuta.
-Ti sbagli invece! Se mi fossi annoiato non ti avrei portato qui, non credi?- disse Paul accarezzandole la testa.
-Come mai hai scelto questo posto?- 
-Jake mi ha detto che sei interessata all'archeologia, così ho pensato che sarebbe stata una buona idea portarti qui.- esclamò Paul. -E poi qui non c'è molta gente, così non sono costretto a stare in mezzo alla folla.-
Charlie fu estremamente felice di sentire quelle parole ed afferrò la mano del ragazzo, facendolo fermare davanti ad una gradinata. Poco dopo salì un gradino e, mettendosi sulle punte dei piedi, premette le proprie labbra su quelle di Paul, avvolgendo le proprie braccia al collo dell'allenatore.
L'allenatore non poté che ricambiare il bacio e stringerla maggiormente a sé, portando una mano tra i capelli lisci e corvini della ragazza.
-Se avessi saputo che avresti reagito così ti avrei portato qui molto prima.- affermò Paul malizioso.

 
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-Quanta gente.- disse Kenny, osservando l'enorme folla, composta quasi esclusivamente da coppiette.
-È normale a San Valentino.- commentò Drew per poi guardare la mappa. -Da quale giostra incominciamo?-
-Andiamo su quella.- esclamò Vera, indicando le montagne russe.
-Noi vi aspettiamo giù.- disse Lucinda per poi sedersi con Kenny su una panchina.
Dopo una ventina di minuti i due coordinatori di Hoenn tornarono dai due ed ognuno aveva un'espressione diversa: Vera era allegra e felice, mentre Drew era leggermente pallido poiché non amava molto l'alta velocità.

 
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Era da un po' che Silver aveva notato che Gold lo stava osservando mentre studiava, ma aveva fatto finta di non averlo notato per non essere disturbato e, diversamente da come si aspettava, il moretto non lo interruppe nemmeno una volta.
Non riuscendosi a concentrare, Silver chiuse il libro ed osservò l'altro con aria interrogativa.
-Come mai mi stai osservando?- chiese il rosso.
-Mi piace guardarti mentre studi.- rispose Gold con naturalezza.
Solitamente quando leggeva, Silver non notava ciò che succedeva attorno a lui, troppo concentrato per notare ciò che gli succede intorno, e Gold, avendolo notato, non si era mai permesso di interromperlo, attendendo che l'altro terminasse. Sapere che il moretto avesse tale premura, fece arrossire Silver.
-Sei davvero adorabile quando arrossisci.- disse Gold con un sorriso enorme.
-Smettila.- urlò il rosso con il volto in fiamme, lanciandogli il libro in testa, ma l'allevatore non smise di sorridere.
Non resistendo oltre, Gold baciò Silver, il quale lo ricambiò subito, stringendo tra le mani la camicia del più piccolo per non farlo allontanare, anche se sapeva benissimo che l'altro non si sarebbe staccato da lui tanto facilmente.
Quando ebbero bisogno d'aria i due ragazzi riuscirono a staccarsi e Silver frugò nel cassetto della sua scrivania e prese una manciata di caramelle al limone che mise tra le mani di Gold, guadagnandosi un'occhiata confusa dall'altro.
-È il mio regalo di San Valentino.- ammise Silver senza guardarlo in faccia.
-Grazie.- disse Gold sorridendo, mentre scartava una caramella per poi metterla in bocca.
Gold era davvero contento. Sapeva benissimo quanto fosse costato quel gesto a Silver poiché era una persona molto orgogliosa.

 
****

Iris aveva sempre adorato arrampicarsi sugli alberi per poi rilassarsi su di un ramo robusto, sentendo il vento soffiargli sulla pelle e nelle proprie orecchie, lasciandosi cullare da quel suono dolce e tranquillizzante. Aveva chiuso gli occhi e si concentrò su tutte queste sensazione, quando un rumore di foglie e rametti calpestati la fecero sobbalzare e scivolò dal ramo, ma grazie alla sua agilità riuscì ad atterrare elegantemente in piedi, senza farsi male.
-Fantastica.- affermò una voce maschile estasiata.
Sentendo la voce di qualcuno la domadraghi si voltò in quella direzione, notando un ragazzo con degli splendidi ricci biondo cenere che incorniciavano un paio di occhi blu scuro, quasi neri, che la fissava intensamente.
Il ragazzo allora iniziò a frugare dalle sue tasche, prese una mano di Iris dove mise il pacchetto che questa aveva gettato poco prima.
-So che non sono affari miei, ma credo che dovresti trovare il coraggio di darli alla persona a cui tieni.- disse il biondo dolcemente.
Il viso della ragazza si rabbuiò e voltò il viso in un'altra direzione, non volendo vedere più quei cioccolatini. Aveva capito che Spighetto l'avrebbe sempre vista come un'amica e qualunque cosa avesse fatto non sarebbe riuscita a cambiare quella situazione.
Il biondo, notando il cambio d'umore dell'altra, le accarezzò la testa con dolcezza, leggermente dispiaciuto per essersi intromesso in cose che non lo riguardavano.
-Scusa se mi sono intromesso senza nemmeno essermi presentato. Comunque io sono Keith.- si presentò, porgendole la mano.
-Iris.- rispose la domadraghi, stringendogli la mano. 
-Già conosco il tuo nome.- esclamò Keith con un sorriso. -Ti ho visto partecipare alla gara dell'Accademia. Sei stata bravissima.-
-Grazie.- disse Iris imbarazzata e lusingata.
-Scusa, ma ora devo andare. Sono felice di essere riuscito finalmente a parlare con te.- affermò il ragazzo, salutandola con un sorriso dolce.

 
****

Dopo aver dribblato un paio di giocatori, Ash si ritrovò davanti alla porta e tirò una forte pallonata che però rimbalzò sul palo, colpendo la testa di un altro giocatore. Seccato, il corvino sbattè energicamente il piede a terra e digrignò i denti.
-Ash credo che dovresti calmarti. Un'altra pallonata del genere e distruggi la porta e la testa del difensore.- affermò Chicco ridendo, dandogli una pacca sulla spalla.
-Io sono calmo.- sibilò il corvino con una vena pulsante sulla tempia.
Detto ciò Ash si avvicinò ad una panchina per bere un po' d'acqua e fissò alcuni suoi compagni di squadra che chiacchieravano animatamente con Misty.
Quando vide che uno di loro si avvicinò troppo a lei, stritolò la bottiglia tra le sue mani, bagnandosi la maglietta.
-Sei sempre il solito Ketchum.- esclamò uno dei ragazzi che chiacchierava con la sirena.
-Ash stai bene? Mi sembri un po' strano.- disse Misty preoccupata, avvicinandosi al corvino.
-Sto bene, ho solo un leggero mal di testa.- rispose Ash leggermente stizzito.
-Meglio se lo accompagni in infermeria Misty, così si riposa un po'.- propose Burgundy apprensiva.
Prima che gli altri ragazzi potessero dire qualcosa, l'intenditrice lanciò loro un'occhiata gelida che li zittì all'istante.
-Non c'è bisogno.- disse Ash, ma Misty lo tirò per un braccio, trascindandolo in infermeria, ignorando completamente le proteste dell'altro.
-Davvero un ottimo piano Burgundy.- si complimentò Chicco, baciandole la fronte ed abbracciandola.
Quando andarono in infermeria notarono che non c'era nessuno, nemmeno l'infermiere, così decisero di andarsene e Misty decise di accompagnarlo in camera.
-Se vuoi andare, vai. Mi sento meglio.- affermò Ash controvoglia.
Oggi è San Valentino e se hai altri piani puoi anche andare.- sussurrò il corvino, infastidito dalle sue stesse parole.
-In realtà non ho nulla da fare.- ammise MIsty arrossendo.
-Ah.- disse semplicemente Ash, mentre dentro di sé scoppiava di felicità.
Ad un tratto Misty si fermò in mezzo al corridoio, trattenendo Ash per la maglia. L'allenatore allora si voltò verso la sirena, cercando di capire il motivo della sosta, e questa le diede una scatola, ma senza guardarlo in viso.
Ash prese il pacchetto dalle mani di Misty e lo aprì, vedendo che erano dei cioccolatini con una strana forma, ma nonostante ciò avevano un aspetto invitante.
-Li hai fatti per me?- chiese il corvino esitante.
-Se li ho dati a te...- 
Senza pensarci un attimo Ash l'abbracciò, stando però attento a non far cadere i cioccolatini. Inizialmente Misty rimase immobile con il viso in fiamme, non aspettandosi una reazione del genere, ma quando il corvino le sussurrò all'orecchio "Grazie", appoggiò la testa sulla sua spalla e ricambiando l'abbraccio.

 
****

-Andiamo sulla ruota?- supplicò Vera indicandola.
-Ecco io...- cercò di dire Drew prima di essere interrotto.
-Che bella idea! Io rimango giù ad aspettare Kenny.- esclamò Lucinda entusiasta.
Prima che i due coordinatori di Hoenn se ne accorgessero si ritrovarono in una cabina della ruota panoramica spinti dalla coordinatrice di Duefoglie. Sentendosi un tantino a disagio Vera iniziò a guardare fuori il finestrino.
-Guarda Drew! Hai visto che splendido panorama?-
-Bello.- disse Drew poco convinto, fissando le proprie mani.
Vera si sentì leggermente a disagio per il silenzio, ma poi capì che era il momento adatto per consegnargli il suo regalo di San Valentino, ma quando si voltò verso Drew si spaventò a morte.

-Hai fatto salire Drew sulla ruota panoramica?- domandò Kenny sconvolto.
-Si, perché?- chiese Lucinda confusa.
-Drew soffre di claustofobia.- rispose il castano preoccupato. -Spero che non si senta male.-
Quando il giro sulla ruota panoramica finì, Vera aiutò il verdino a scendere, facendogli appoggiare un braccio sulle proprie spalle per poi farlo stendere sulla panchina con una pezza bagnata sulla fronte.
-Mi dispiace Vera, non volevo macchiarti la giacca.- sussurrò Drew imbarazzato.
-È tutta colpa mia. Volevo salire con te sulla ruota e Lucinda mi ha dato una mano.- esclamò Vera dispiaciuta.
Il coordinatore allora si alzò lentamente dalla panchina, mettendosi seduto, e la guardò dritto negli occhi.
-Perché volevi salirci con me?- chiese Drew, appoggiando una mano su quella dell'altra.
Vera, imbarazzata, gli porse un pacchetto, senza riuscire a guardarlo in faccia ed iniziò leggermente a tremare, spaventata all'idea di un suo rifiuto, ma Drew prese il pacchetto dalle sue mani e lo aprì, notando che erano dei cioccolatini fatto con dei petali di rosa.
-Grazie, ma voglio dirti una cosa: io non accetto la cioccolata da nessuna ragazza se non è la persona che amo.- ammise Drew fissandola negli occhi.
-Ed io li preparo solo alla persona di cui sono innamorata.- confessò Vera un po' in imbarazzo.
Detto ciò la castana si avvicinò a Drew per baciarlo, ma questo la fermò, guadagnandosi un'occhiata stranita da Vera.
-Non credo sia il caso di baciarci dopo che io ho dato di stomaco.- dichiarò il ragazzo, indicando la giacca macchiata.

-A quanto pare tutto è finito bene.- sussurrò Lucinda, nascosta dietro un cespuglio poco distante dalla coppia.
-Se non fosse stato per te, probabilmente non si sarebbero dichiarati.- disse Kenny dandole un bacio sulla fronte.
Lucinda arrossì leggermente a quel lieve contatto e si ricordò ciò che le aveva detto Emy.
-Kenny.- mormorò la ragazza un tantino imbarazzata, dandogli un leggero bacio a fior di labbra.
Il castano rimase sorpreso dal suo gesto, ma alla fine chiuse gli occhi e la ricambiò.

 
****
 
Da quando era tornato in camera Gary si era seduto davanti alla sua scrivania e si mise a studiare, cercando di non pensare a cosa era successo quel pomeriggio, ma gli occhi di Wendy gli tornavano sempre in mente.
-Dannazione!- sbottò Gary, arruffandosi i capelli frustato.
-Ma che succede?- esclamò Ash, appena entrato.
-Nulla.- sospirò il castano mogio.
Pikachu saltò sul letto di Gary ed indicò al proprio allenatore il pacchetto.
-Stai così perché hai ricevuto solo una scatola?- domandò il corvino poco convinto.  
-Non è per questo.- 
-Non dirmi che stai così per mia sorella.- urlò Ash sconvolto.
-Sto così perché Wendy si è dichiarata e non riesco a togliermela dalla testa.- esclamò Gary urlando, mettendosi le mani tra i capelli. -È la prima volta che una ragazza mi riesce a stravolgermi in questo modo.- concluse con voce bassa.

 
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La suoneria assordante del suo PokéNav fece svegliare di soprassalto Jake che, ancora un po' assonnato, lo afferrò malamente per vedere a cosa era dovuto il suo risveglio.
Sul suo schermo erano usciti una serie di numeri e l'albino corse al suo portatile per vedere se i suoi timori fossero fondati. Dopo aver inserito i numeri nella mappa satellitare sullo schermo apparve Canalipoli.
-A quanto pare hanno finalmente scoperto la sparizione del libro ed a giudicare dall'ora è stato sicuramente uno scagnozzo del Team Rocket!- 

 
****

Era ormai notte fonda e Domino si aggirava furtivamente nella biblioteca di Canalipoli, frugando tra i vari libri di mitologia.
-Bingo!- disse la bionda, prendendo uno dei libri.
Sorrise malignamente e prese un grande volume con su scritto "La battaglia leggendaria" con scritte dorate. Volendo essere sicura che fosse quello autentico, Domino aprì il libro per constatarlo ed improvvisamente vi fu una piccola esplosione che fece partire l'allarme della biblioteca.
La donna si voltò un ultima volta verso il libro, notando che dentro le pagine erano state tagliate, formando un solco rettangolare in cui vi era un piccolo ordigno esplosivo.
-Maledizione!- esclamò Domino per poi scappare velocemente da lì per non essere catturata dalle guardie.

 
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Salve a tutti! Mi mancavano tantissimi i miei monologhi sotto la mia storia. Non avrei mai pensato di riuscire a scrivere un capitolo così..... sdolcinato e trovo un po' strano pubblicare un capitolo ambientato un mese dopo San Valentino. Comunque non so se si è capito, ma i numeri ricevuti da Jake erano i valori di latitudine, longitudine ed altitudine.
Quanto amo le dichiarazioni dopo una situazione imbarazzante e Drew era la mia vittima sacrificale, ma alla fine l'ho anche ripagato con una splendida ragazza ed i cioccolatini con i petali di rosa...esiste questo tipo di cioccolata, l'ho vista ad una fiera del cioccolato a Torino (e pensare che ci sono stata solo una volta in quella città e sono capitata durante la fiera. Che fortuna).
Ringrazio LolaKasth
le22, Dark Legend Trainer ed Hailstorms per aver recensito.
Un ringraziamento va anche a Lunaix e vera101 per aver inserito la storia tra le preferite, e ringrazio anche Lizzie98 per averla aggiunta tra le seguite.
Grazie anche a tutti quelli che continuano a leggere la mia storia.
Un abbraccio :D


 

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Capitolo 38
*** Ultimo ***



"Buongiorno a tutti. Questa notte c'è stato un furto nella Biblioteca di Canalipoli ed il ladro ha cercato di sostituire il volume rubato con un falso. Fino ad ora la polizia non ha trovato nessuna prova utile per riuscire a scoprire l'identità dell'autore del furto." esclamò un giornalista al telegiornale. 
Lucinda, Paul e Kenny stavano seguendo con attenzione il telegiornale, curiosi di sapere cosa fosse successo nella propria regione, mentre gli altri ascoltavano distrattamente le informazioni date dal giornalista. L'unica persona che ignorava completamente le informazioni date dalla televisione era Jake, preferendo di gran lunga gustarsi il suo caffè.
"Ci dica direttore, cos'hanno rubato?" domandò il giornalista al bibliotecaio.
"Il libro rubato è di inestimabile valore, tra i più importanti dal punto di vista mitologico: il suo titolo è "La battaglia leggendaria"."
"È stato rubato uno dei libri più preziosi della biblioteca: "La battaglia leggendaria".  " rispose l'uomo apprensivo.
Il rumore di un bicchiere rotto distolse l'attenzione del gruppo dal telegiornale e la spostò su Emy, la causa di quel suono. Iris le toccò la spalla con un dito, riuscendo ad attirare la sua attenzione e farla voltare verso di lei.
-Emy tutto ok?- chiese Iris preoccupata.
-Si, tutto bene.- rispose la rossa con voce lieve.
Emy lanciò un'occhiata fugace all'albino, facendogli capire che lei sapesse del libro, anche se non conosceva tutto. 
"Il libro in questione è uno dei più criptici mai scritti che tratta di una battaglia tra alcuni leggendari ed Arceus. Alcuni studiosi pensano che questo libro possa contenere il segreto per risvegliare il pokémon primevo, anche se ciò non è confermato poiché l'unica persona che era riuscita a decifrarla è stata l'ormai defunta Yuki Shiro, filologa di fama mondiale e moglie del presidente della Devon Spa, Pierangelo Petri." informò il giornalista.
Improvvisamente Ash iniziò ad avere la vista annebbiata e la testa iniziò a pulsargli, mentre varie immagini e parole confuse gli apparvero nella mente, fino a che non divenne tutto più nitido.
*
"Una donna dai lunghi capelli bianchi con l'aria stravolta stava su una scrivania con un libro scritto con il linguaggio Unown, diversi fogli con parole e frasi incomprensibili ed infine un quaderno su cui la donna scriveva, mentre dietro di lei vi era Rocco Petri che non aveva più di vent'anni.
La porta della camera fu aperta bruscamente ed entrò Jack Ketchum con un'aria molto preoccupata.
-E allora cos'hai scoperto?- urlò l'uomo agitato.
-Si calmi maestro. Non penso sia molto saggio mettere fretta a mia madre.- esclamò Rocco, cercando di farlo calmare.
-Come posso star calmo sapendo che mia figlia possa essere legata al risveglio di Arceus?- affermò Jack furioso, sbattendo un pugno sulla parete, causando una piccola crepa su di essa.
L'albina sospirò e guardò Jack con aria dispiaciuta, sapendo che lei si sarebbe comportata allo stesso modo se si fosse trovata nella sua stessa situazione. Dopo aver deglutito, la donna fece segno a Jack di sedersi, non facendo presagire nulla di buono ai due.
-Hai detto che tuo figlio Ash ha fatto sogni strani di recente, giusto?- domandò l'albina titubante.
-Si, ma cosa centra con questo Yuki?- chiese il corvino allarmato.
-Qui dice che due prescelti hanno un legame di sangue ed uno di loro, quando i suoi poteri si stavano risvegliando, faceva degli strani sogni. Anche se questo al risveglio non ricordasse cosa avesse sognato sentiva una strana inquietudine.- rispose Yuki dispiaciuta.
Jack iniziò a tremare, impaurito da tutto ciò che stava succedendo. Sapere che i suoi figli si trovavano in una situazione pericolosa e la consapevolezza di non poter far nulla lo fecero irritare con se stesso. La sua rabbia poi si trasformò in sconforto e cadde sulle proprie ginocchia, mettendosi le mani tra i capelli. 
-Però possiamo ancora cercare di assopire i suoi poteri. Quando avete trovato il libro tra quelle rovine non avevate detto che c'era anche una pietra?- domandò l'albina speranzosa.
-Si, perché?- disse Rocco, mostrandogli la pietra.
-Il libro dice che quella pietra riesce ad assopire i poteri dei guardiani. Dallo ad Ash così i suoi poteri rimarranno assopiti.- 
Dopo quella frase i suoni divennero confusi e l'ultima immagine chiara che aveva visto era il piccolo Jake che era nascosto in soffitta che origliava la discussione con espressione sconvolta."
*
Quando riaprì gli occhi, la prima cosa che Ash vide fu le espressioni preoccupate di Misty e sua sorella, sedute sul letto su cui lui era steso, per poi notare anche Jake, un po' più distante. 
-Dove mi trovo?- chiese Ash con voce fievole.
-Sei in infermeria perché a mensa sei svenuto.- rispose Misty.
Nel frattempo Jake si guardò intorno per poi chiudere le tende davanti al letto, facendo si che solo loro quattro potessero ascoltare il loro discorso.
-Per caso hai avuto una visione?-domandò l'albino serio.
-Si, riguardava tuo fratello, tua madre e nostro padre.- disse Ash, mettendosi seduto sul letto. -Una discussione che tu conosci senz'altro.-
-Che discussione?- chiese Charlie preoccupata, guardando prima suo fratello e poi l'albino.
-Mia madre era riuscita a scoprire tramite il libro che hanno rubato che vi sono dei legami tra i guardiani. Due dei guardiani avevano un legame di sangue, ma sfortunatamente non riuscì a scoprire la connessione con gli altri.- 
-Jake posso chiederti una cosa?- dichiarò Ash con serietà, stringendo le lenzuola che aveva addosso, rischiando di strapparle. -Se mio padre poteva bloccare i poteri di un guardiano perché ha preferito bloccare i miei e non quelli di Charlotte? Come ha potuto scegliere di mettere lei in pericolo e proteggere solo me?-
Per qualche secondo ci fu un silenzio pesante, poiché Jake non sapeva cosa rispondere, poiché quelli erano le stesse domande che lo avevano assalito da bambino e che tutt'ora non era riuscito a trovare risposta.
-Non credo sia stata una scelta facile per tuo padre decidere chi di voi due proteggere perché qualunque scelta avesse fatto, avrebbe messo uno di voi due in pericolo.- disse Misty con dolcezza, stringendo una mano di Ash per tranquillizzarlo.
-Io ero già a conoscenza dei miei poteri e sono stata io a parlarne a papà. Se avesse dato quel ciondolo a me io non l'avrei mai indossato, perché amavo il modo in cui riuscivo a capire i pokémon.- dichiarò Charlie con sincerità, mentre sorrideva.
Dopo questa frase l'infermiere spalancò bruscamente le tende per poi intimare ai visitatori di uscire dall'infermeria per lasciar riposare il ragazzo e di andare in classe a seguire le lezioni.

 
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Durante le lezioni Emy non riuscì ad ascoltare nemmeno una parola dei professori o di chiunque altro a causa delle domande che le frullavano nella mente.
Come mai il libro rubato ce l'aveva Jake? Perché l'aveva portato con sé in biblioteca? 
Si ripeteva queste domande più e più volte, come se facendo ciò riuscisse a trovarvi risposta, mentre in questo modo non faceva altro che far crescere la sua voglia di conoscerne le risposte. Facendo ciò, oltre che farsi venire una forte emicrania, le tornò in mente la leggenda raccontata da Lance,in particolar modo la parte in cui si narra che Arceus avesse dato agli umani una chiave per risvegliare i leggendari. Probabilmente esiste un legame tra il libro e la leggenda e se la sua ipotesi è corretta il ladro faceva senz'altro parte del Team Rocket.
-Signorina Dickson potrebbe smettere di avere la testa tra le nuvole ed iniziare a seguire la lezione?- tuonò il professore fulminandola con lo sguardo.
-Mi scusi.- esclamò Emy imbarazzata ed iniziando a prendere appunti, decidendo ad accantonare i suoi dubbi.

 
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A differenza di Charlie e Misty, Jake non era tornato in classe, ma era andato sul tetto a riflettere.
Quando aveva cercato di nascondere il libro nella biblioteca scolastica era stato visto da Emy e a causa sua l'aveva lasciato sul pavimento. Il ragazzo aveva perciò deciso di mandare Zorua a darle un' occhiata, e quando il piccolo pokèmon gli disse che la ragazza l'aveva portato in camera sua, si era calmato un po', perchè certamente non sarebbe stata in grado di decifrarlo.
Era sicuro che Emy a fine lezioni sarebbe andata da lui per capire ciò che era successo. Poco dopo il suono della campanella il Chatot della rossa arrivò sul tetto, ma se ne andò quasi subito per poi ritornare qualche minuto più tardi insieme alla sua allenatrice.         
-Dobbiamo parlare.- disse Emy seria con il fiato corto.
Sentendo ciò, Jake si mise in piedi e fece uscire il suo Braviary.
-Si, ma non qui.- affermò l'albino, prendendo in braccio Emy e salire sul suo pokémon.
Appena il suo allenatore gli fece segno di partire, Braviary spiccò il volo e si diresse all'appartamento di Jake, stando attento a tenere una velocità che Chatot potesse mantenere senza troppi sforzi.
-Potevi anche dirmi semplicemente di seguirti.- esclamò Emy con il viso completamente rossa.
-Se lo avessi fatto non sarei riuscito a farti arrossire fino alle orecchie.- ammise Jake sorridendole.
-Smettila!- affermò la rossa coprendosi le orecchie.
Con grande dispiacere di Jake non ci misero molto ad arrivare, e quando atterrarono mise giù la coordinatrice e fece tornare nella sua pokéball il volatile, per poi far strada alla sua ospite che si accomodò sul divano.
-Prego.- disse Jake gentilmente, offrendole un bicchiere di succo di frutta per poi sedersi sulla poltrona.
-Perché avevi quel libro?- chiese Emy a bruciapelo, per poi sorseggiare la bibita.
-Quando mia madre riuscì a decifrare il libro, scoprì che c'erano delle importanti informazioni sui prescelti, ma soprattutto aveva scoperto il modo per risvegliare Arceus tramite essi. Dopo aver scoperto l'interesse del Team Rocket per quel libro il padre di Ash e Charlie tenne il mondo all'oscuro del suo ritrovamento, ma dopo la sua morte e quella di mia madre alcuni dei loro colleghi consegnarono il libro alla biblioteca di Canalipoli. Quando il Team Rocket ha scoperto le abilità di Ash e Wendy ho capito che non ci avrebbero messo molto a scoprire anche del libro, così ho deciso di rubarlo e di sostituirlo con un falso contenente una piccola carica esplosiva che attivasse l'allarme e un piccolo sensore che mi avvertisse quando venisse attivato l'ordigno.-
-Ma se quel libro era così importante perché l'hai lasciato nella biblioteca scolastica?- chiese la ragazza confusa. 
-Inizialmente volevo nasconderlo, ma poi mi sono distratto...- ammise l'albino leggermente imbarazzato, per poi continuare. -E quando Zorua mi ha avvertito che l'avevi preso tu ho capito che era al sicuro.-
-Perché lo hai pensato?- 
-Ho visto la premura che riservi ai libri, quindi ero sicuro che avresti capito il suo valore.- 

 
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"Sei riuscita a recuperare il libro?" chiese un uomo tramite videoconferenza.
-Mi spiace capo, ma qualcuno è arrivato prima di me.- affermò Domino mortificata.
"Non m'importa!" urlò l'uomo dando un pugno alla scrivania. "Devi portarmi quel libro."
-Certo capo.- disse la donna poco prima che terminasse la chiamata. -A quanto pare riavrò la mia rivincita, ragazzino coi tonfa.-

 
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Era ormai notte inoltrata quando Drew si svegliò di soprassalto con un'espressione poco rassicurante, svegliando anche il suo compagno di stanza.
-Drew che ti succede?- disse Paul leggermente assonnato.
-Un'aura negativa si sta avvicinando a Septer City, ma non posso dire con esattezza chi sia, però è probabile che si tratti di uno del Team Rocket.- spiegò il verdino, alzandosi dal letto e cambiandosi.  
Vedendo il suo amico uscire, Paul si vestì velocemente e lo seguì. Camminando tra i corridoi incontrarono anche Charlie, Iris ed Aura.
-L'hai percepita anche tu, vero?- 
"Si e so anche di chi si tratta... È Domino." 
Risentire quel nome fece tremare leggermente Charlie: ricordava perfettamente il suo sguardo sadico e le ferite che le aveva inferto. 
-Strano, la sua meta non è l'Accademia.- affermò Drew sorpreso.
-Se non sta venendo qui allora...- disse Iris, interrotta dalla fuga di Lucario.
-Aspetta Aura!- esclamò Charlie, correndole dietro.
-Voi andate ad avvertire gli altri, mentre io le seguo.- dichiarò Paul per poi voltarsi nella direzione presa da Charlie. -Probabilmente la sua meta è la casa di Jake.- concluse per poi incominciare a correre.

 
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Nell'appartamento di Jake vi fu un'esplosione che ruppe la finestra della camera da letto, dei tulipani neri furono lanciati sul letto e Domino fece il suo ingresso. Come lei aveva immaginato, l'albino non si trovava sotto le coperte.
-Pensavi davvero che saresti riuscita a cogliermi impreparato?- esclamò Jake alla destra della donna.
Appena finì la frase, l'albino cercò di colpirla con un colpo di tonfa, ma Domino l'aveva subito parato con il suo bastone con un tulipano in cima.
-Credi di riuscire a mettermi in difficoltà con un colpo del genere?- 
La bionda sferrò un forte calcio nell'addome del ragazzo, facendolo sbattere contro il muro dietro di lui.
La sua immagine iniziò a deformarsi, fino a quando non assunse l'aspetto di Zoroak, mentre Jake scese dal soffito, colpendola in pieno viso con un tonfa.
La donna allora incominciò a ridere, sorprendendo Jake che però continuò a tener stretti i tonfa tra le sue mani. I tulipani lanciati sul letto si schiusero per poi emettere dei potenti getti di gas soporifero, mentre Domino aveva indossato una maschera antigas.
Jake si sforzò di non cedere al sonno, ma la bionda lo colpì con un forte montante, facendogli perdere completamente i sensi.
Zoroak cercò di difendere il suo allenatore ma fu subito attaccato da Alacciaio di Noctowl che lo fece cadere giù dalla finestra.
Prima che atterrasse Aura riuscì a salvarlo e lo fece stendere sotto un albero lì vicino. Con un paio di salti Lucario riuscì ad entrare nella camera e sferrò subito un attacco Forzasfera, ma Domino riuscì ad evitarlo facilmente.
-Cosa vedono i miei occhi, il Lucario della marmocchia.- affermò la bionda divertita. -Mi dispiace per te, ma sei troppo debole da sola.-
Un Hypno si teletrasportò dietro di lei ed insieme a Noctowl colpì Aura con Ipnosi, facendola cadere addormantata.
-A quanto pare ho persino guadagnato un altro ostaggio. Hypno hai trovato il libro?- chiese Domino severa, ricevendo un cenno negativo.
"Signora, siamo la Squadra alpha: il libro non si trova nell'edificio."
-Ritiratevi!- sbottò la bionda irritata, per poi sorridere guardando Jake ancora addormentato.
All'improvviso un attacco Pallaombra si diresse verso la donna, ma Noctowl riuscì facilmente a bloccarla con Alacciaio. Osservando nella direzione da cui provenivano gli attacchi, Domino vide arrivare un Honchkrow che trasportava Charlie e Paul.
-Vi consiglio di non attaccare o potrei fargli del male.- disse Domino con un sorriso sadico, puntando un pugnale al collo di Jake.
-Cosa diavolo vuoi?- urlò Charlie irritata, ma allo stesso tempo terrorizzata.
-Lo sapete benissimo. Voglio "La battaglia leggendaria" e questo ragazzo mi dirà dov'è, con le buone o con le cattive.- affermò la donna con freddezza.
Hypno allora teletrasportò Domino, Noctowl e Jake altrove, facendo perdere le loro tracce.

 
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-Dannazione.- sibilò Paul sferrando un pugno contro il muro. -Se solo fossimo stati più veloci.-
-Paul con i "se" e con i "ma" non si risolve nulla.- disse Silver cercando di farlo calmare.
-Come mai ha rapito Jake? Tutto questo non ha senso.- affermò Wendy pensierosa.
-Domino è convinta che Jake abbia il libro rubato a Canalipoli.-rispose Charlie mentre curava Zoroak.
-Cosa? Perché lo crede?- domandò Spighetto confuso.
-Perché è così.- ammise Emy, per poi raccontare ciò che gli aveva detto Jake quel pomeriggio.
-È per questo che hanno rischiato tanto, perché quel libro è legato al risveglio di Arceus.- disse Kenny scioccato.
-Se è così non possiamo farlo cadere nelle mani del Team Rocket.- affermò Ash deciso.
-E allora cosa dovremmo fare? Lasciare Jake ed Aura nelle loro grinfie?- urlò Charlie spazientita.
-Smettila di arrabbiarti e prova a riflettere. Capisci quanto sia pericoloso dare quel libro al Team Rocket e soprattutto chi ci assicura che libereranno Aura e Jake.- urlò Paul cercando di farla riflettere, per poi continuare a parlare. -Non voglio dire di abbandonarli, ma solo che dobbiamo ideare un piano.-
A quelle parole Charlie sembrò calmarsi e capire che Paul non aveva tutti i torti. Dopo aver fatto le sue scuse l'allevatrice si voltò verso Emy, notando che, come lei, era rimasta sconvolta dal rapimento di Jake. Non sapeva di preciso cosa provasse Emy per l'albino, ma aveva capito che tra i due stava nascendo un forte legame.
-Dobbiamo mettere il libro in un posto sicuro. Dov'è ora?- chiese Spighetto alla rossa, ma senza ricevere risposta.
Notando anche lei il turbamento della ragazza, Iris si avvicinò ad Emy cercando di farla riprendere.
-Credo che dovremmo ideare un piano per riuscire a liberarli.- esclamò Wendy, sperando che gli altri avessero qualche buona idea.
-Kenny puoi cercare di scoprire più informazioni possibili sul luogo in cui è imprigionato Jake?- chiese il rosso.
-Posso provare, ma non vi assicuro niente. Mi serve qualcosa di Jake.-
Ripresosi del tutto, Zoroak iniziò a frugare tra gli oggetti del suo allenatore, riuscendo a trovare un anello d'argento, un regalo di sua madre a cui teneva moltisso, ma che non indossava mai perché troppo piccolo.
"Tieni ragazzo." disse la volpe, lanciandogli l'oggetto.
Kenny allora strinse l'anello in una mano e chiuse gli occhi, focalizzando l'immagine dell'albino. Sentiva che Jake si trovava ancora lì ad Hoenn e cercò di focalizzare meglio il luogo: vedeva una ripida parete rocciosa in cui vi era situata una fortezza non molto grande. Cercò di individuare altri dettagli e riuscì a notare la strana colorazione delle rocce, notando che erano di natura lavica, quindi doveva essere vicino ad un vulcano e dal loro aspetto capì che doveva essere un vulcano attivo. Coi suoi poteri poi cercò la figura del ragazzo e lo vide all'interno della fortezza, rinchiuso in una cella con i polsi legati al muro ed era ancora privo di sensi.
Quando riaprì gli occhi, le sue gambe non lo ressero più, facendo finire Kenny in ginocchio con la fronte imperlata di sudore, il fiato corto ed il viso pallido.
Emy e Lucinda andarono dal coordinatore e lo fecero sedere sul divano, mentre Drew gli porgeva un bicchiere di acqua e zucchero per farlo riprendere.
Appena si sentì meglio ed il suo respiro tornò regolare iniziò a descrivere il luogo in cui era tenuto prigioniero Jake nei minimi dettagli, sperando di essere stato utile.
Zoroak allora creò un'illusione davanti ai loro occhi, mostrando una zona vicino al Monte Camino, distante dai centri abitati.
"Assomigliava a questo?" chiese Zoroak, mentre il castano annuì. "è un luogo molto isolato, frequentato solamente da avventurieri esperti."
Charlie prese il portatile di Jake e dopo qualche minuto mostrò una mappa delle zone circostanti al Monte Camino, indicando un punto preciso.
-Parli di questa zona vero?- chiese Charl    ie, ricevendo una risposta affermativa. -Ottimo, sono pochissimi i luoghi che possono coincidere con la descrizione di Kenny.- concluse indicando tre punti in particolare.
-Charlie spostati.- disse Gary sedendosi al posto della ragazza.
Dopo una ventina di minuti Oak sorrise, riuscendo finalmente a trovare delle foto satellitari delle zone indicate dall'allevatrice.
-Trovata!- esclamò Gary, mostrando agli altri la foto di un edificio.
-Come hai fatto?- domandò Spighetto curioso.
-Mi sono infiltrato nel sistema aerospaziale e sono riuscito a prendere le foto delle zone indicate da Charlie.- spiegò il castano.
-Ottimo! Ci sarà molto utile per l'attacco alla base del Team Rocket.- esclamò Silver soddisfatto. -La cosa migliore da fare ora è andare a dormire e domani andremo all'attacco.-
Tutti quanti seguirono il consiglio di Silver, così uscirono dall'appartamento di Jake e si diressero verso il dormitorio. Emy si avvicinò a Charlie ed Iris ed toccò loro le spalle, così da attirare la loro attenzione.
-Posso venire a dormire da voi, non credo che ci riuscirei da sola in camera mia.- ammise la rossa imbarazzata.
-Ad essere sincera mi sentirei più tranquilla se verresti in camera nostra.- disse Iris con dolcezza.
-Zoroak vieni anche tu.- affermò l'allevatrice stringendo una zampa della volpe.

 
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-Non sarebbe stato più veloce raggiungere la fortezza volando invece che scalando la parete rocciosa?- chiese Lucinda affannata.
-Ci noterebbero subito e noi dobbiamo sfruttare l'effetto sorpresa.- spiegò Wendy dando una mano alla coordinatrice a scalare.
-Allora Silver qual'è il piano?- disse Vera curiosa, appena raggiunto un luogo vicino alla base nemica, ma da cui non potevano essere visti dai nemici.
-Richie ha detto che se ne sarebbe occupato lui di farci entrare.- rispose il rosso.
-E come farai?- chiese Gary poco convinto.
Richie allora sorrise e lanciò una delle sue pokéball da cui ne uscì un esemplare di Porygon-Z. 
-Se ne occuperà Byte.- esclamò Richie sicuro.
Detto questo prese il suo palmare ed il pokémon virtuale si smaterializzò, diventando un raggio di luce rosso che colpì il palmare, per poi scomparire.
Dopo diversi minuti d'attesa Richie avvertì gli altri che il suo pokémon aveva il controllo dell'intera fortezza.
-Allora fagli aprire l'ingresso e creare dei falsi filmati per le telecamere.- disse Emy.
-Non possiamo usare le illusioni di Zoroak per ingannarle?- propose Lucinda.
-No, le illusione ingannano la mente, no le telecamere.- spiegò Charlie.

 
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-Cavolo.- borbottò Ash seccato.
Grazie ai trucchetti del pokémon virtuale potevano ingannare il sistema di sicurezza, ma di certo non potevano ingannare gli scagnozzi del Team Rocket che camminavano per i vari corridoi, quindi spesso si dovevano nascondere in piccoli cunicoli o, quando non fosse possibile, accostarsi al muro ed usare le illusioni di Zoroak per nascondersi, ma era comunque un rischio usare questa tecnica.
Dopo nemmeno dieci minuti i ragazzi furono infatti scoperti da una giovane recluta che sbatté contro Gold, rompendo l'illusione della volpe.
-Intrusi!- urlò la recluta, facendo uscire un Golbat.
-Pikachu usa Superfulmine!-
Il topo elettrico emise un potente tuono contro il pipistrello, mettendolo subito KO.
-Kenny vai a cercare Jake, mentre tu Drew vai da Aura.- esclamò Silver, facendo uscire il suo Weavile.
-Drew vengo con te!- disse Charlie categorica.
-Allora veniamo anche io e Paul.- annunciò Vera determinata.
Emy e Zoroak invece seguirono subito Kenny senza dargli nemmeno il tempo di contestare.
-I corridoi sono troppo stretti per lottare liberamente. Se rimaniamo tutti insieme non riusciremo a combattere.- fece notare Spighetto.
-Allora dividiamoci in piccoli gruppi!- propose Iris, mentre tutti annuivano.

 
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-Ampharos Tuonopugno!- urlò Emy, mentre il suo pokémon eseguiva gli ordini, sconfiggendo subito i suoi avversari mentre Kenny mise a tappeto alcuni uomini, stendendo con il suo bastone.
-A quanto pare più ci avviciniamo a Jake e più sono forti gli allenatori.- esclamò il castano, mordendosi il labbro.
"L'importante è riuscire a mandarli KO oppure sfuggirgli." borbottò Zoroak.
-Ci siamo è dietro quella porta!- esultò Kenny.
-Mi dispiace ma dovete prima vedervela con me!- sibilò una voce maschile. 
A sbarrare loro la strada c'era uno dei generali del Team Rocket che affrontò Wendy e Gary, ovvero Milas, affiancato dal suo Arcanine.
-Mentre io lo tengo occupato, tu e Zoroak andate da Jake.- sussurrò Kenny.
Detto ciò fece subito uscire Floatzel che colpì il cane con Idropompa, mentre lui attaccò il generale con il bastone, ma questo si difese con il suo bastone da passeggio. Emy capì che quello era il momento adatto per superarli, così corse verso la porta e riuscì ad entrare insieme ad Ampharos.
Lo scatto della serratura fece sobbalzare la rossa, facendole capire che la porta era chiusa a chiave e loro non potevano uscire. Quando si guardò intorno notò che stranamente non c'era nessun nemico, ma aveva trovato Jake incatenato al muro, chiuso dietro le sbarre. Il Tuonopugno di Ampharos ruppe la serratura della gabbia, mentre l'attacco Nottesferza liberò l'albino dalle catene.
-Jake stai bene?- chiese Emy cercando di fargli riprendere i sensi.
Uno strano sorriso si formò sulle labbra del ragazzo fece immediatamente preoccupare la volpe, che allontanò subito la coordinatrice dal
l'albino che sferrò un potente montante, andato a vuoto grazie a Zoroak.
-Che succede Zoroak?- domandò Emy preoccupata.

 
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-Aura!- esclamò Charlie sollevata nel vedere la sua amica.
Quando provò ad avvicinarsi alla teca di vetro che la imprigionava un tulipano nero quasi non la colpì, ma fortunatamente fu bloccato da una carta lanciata da Paul.
-Guarda guarda, la figlia di Jack si è trovata una guardia del corpo.- cinguettò Domino sorridente. -A quanto pare sei rimasta la vecchia bambina impaurita che si nasconde dietro gli altri.-
-Ti sbagli! Non la sto proteggendo, sto combattendo con lei.- affermò Paul, lanciando altre carte.
La donna usò nuovamente il suo tulipano con lo stelo lungo un metro per pararsi dagli attacchi e sferrò un attacco ravvicinato, parato da Charlie con la sua katana, così Paul poté colpirla con un gancio destro.
Drew voleva intervenire nella lotta, ma altri scagnozzi circondarono lui e Vera, così da impedirgli di intromettersi.
-Mi dispiace, ma questa è una festa privata.- esclamò Domino ridendo.

 
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-Sono davvero troppi.- esclamò Gary preoccupato.
-Sei davvero negativo Gary! Ti sei forse dimenticato che ci sono io al tuo fianco.- affermò Wendy cercando di tranquillizzarlo, ma il castano sapeva benissimo che anche lei era preoccupata.
-Vi siete forse dimenticati di me.- disse Ash per poi ordinare un nuovo attacco a Pikachu.
-Cavolo Ash! Ed io che volevo fare la romantica.- dichiarò la bionda.
Wendy osservò attentamente l'ambiente circostante e sorrise: era una stanza molto spaziosa, probabilmente utilizzata dal Team Rocket per gli allenamenti. I suoi pokémon si erano stancati molto in quelle lotte consecutive e notando il gran numero di draghi presenti in quella stanza decise di puntare tutto sul suo miglior pokémon: Rayquaza.
Quando l'imponente drago verde fece il suo ingresso nel campo emise un potente ruggito che intimorì i suoi avversari.
-Ragazzi tenetevi forte.- li avvertì Wendy.
I due ragazzi fecero tornare i loro pokémon nelle sfere, mentre Pikachu strinse saldamente il suo allenatore.
-Rayquaza usa Tornado.- 
Il drago iniziò a ruotare su se stesso, mentre la folata di vento coinvolse tutti i suoi avversari, mandandoli KO.
Tutti i nemici presenti nella stanza scapparono via, capendo che non avevano speranza, ma i tre ragazzi non ebbero il tempo di esultare poiché i muri si strinsero, così Wendy fu costretta a ritirare dalla lotta il dragone.
All'improvviso si sentì riecheggiare una risata sadica, ma i tre allenatori non riuscirono a capire da dove provenisse a causa del rimbombo. Approfittando dell'effetto sorpresa, un Rhyperior spuntò silenziosamente dal pavimento ed usò Cadutamassi sui tre ragazzi.
Riuscendo a notare l'attacco Wendy spinse via Gary, subendo il colpo al suo posto che la fece sbattere violentemente contro il muro, facendole perdere i sensi. Il secondo attacco fu molto rapido però Ash riuscì lo stesso a non essere colpito in pieno, ma la sua gamba destra rimase bloccata sotto la roccia.
Quando Gary si rialzò, vide il suo migliore amico urlare per il dolore e l'avicoltrice distesta, priva di sensi vicino al muro con il sangue che gli colava sul viso. Era tutta colpa sua se Wendy era ridotta in quello stato, poiché aveva subito l'attacco destinato a lui.
Un altro membro del Team Rocket entrò nella stanza, ridendo alla vista dell'operato di Rhyperior.
-Non ci è voluto molto per zittirti biondina.- rise l'uomo dandole un calcio, facendola sbattere contro il muro adiacente.
A quella scena Gary sentì crescere dentro di sé una rabbia incontenibile e l'unica cosa che riusciva a vedere erano quell'uomo e Rhyperior.
Sentì il sangue ribollire, mentre una strana e misteriosa energia scorreva dentro di lui e cercava di uscire.
-Non toccarla.- urlò Gary perdendo completamente la ragione.
Le rocce scagliate dal pokémon trapano iniziarono a sollevarsi in aria, avvolte da una luce porpora, per poi scagliarsi contro i due nemici. L'uomo riuscì a non farsi colpire, mentre Rhyperior subì il colpo, sorpreso da ciò che stesse succedendo.
-Allontanati da lei.-
Il corpo dell'uomo fu spinto con forza inaudita contro il muro. Rhyperior allora cercò di colpire il ragazzo con un attacco Assorbipugno, ma Gary si voltò verso di lui e spinse il pokémon a tappeto.
-Gary ti prego smettila!- urlò il corvino, cercando di farlo rinsavire, ma fu bloccato contro il pavimento da Gary.

 
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Dopo il periodo "Pubblico quando capita" posso finalmente pubblicare un capitolo ogni due settimane! Quanto mi mancavano le scene d'azione nella storia, anche se questo capitolo è solo l'inizio della lotta, quindi preparatevi.
Ho perso una decina di minuti solo per sceg
liere il titolo del capitolo ed alla fine ho pensato di farvi spaventare intitolandolo "Ultimo", ma questo non è l'ultimo capitolo (se avessi fatto finire così la storia qualcuno mi avrebbe senz'altro ucciso). Spero che al termine del capitolo sia chiaro il significato di tale nome, ma penso che qualcuno avesse intuito a cosa mi riferivo.
Spero di essere riuscita a farvi rimanere con il fiato sospeso, perché ho cercato di fare questo. Alla fine credo che tutti se l'aspettavano che io terminassi il capitolo sul più bello (lo faccio sempre).

Come al solito ringrazio LolaKastle22 e Hailstorms per aver recensito la storia.
Un ringraziamento va anche a tutti coloro che continuano a leggerla.
Ci vediamo tra due settimane allora con il prossimo capitolo.
Un abbraccio :D

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Capitolo 39
*** Oscurità ***


Era davvero stanco. Ash stava usando tutta la sua forza per provare a muoversi, ma era ancora bloccato dalla misteriosa energia emanata da Gary. In preda al panico cercò con lo sguardo il suo Pikachu, notando che anche lui si trovava nella medesima situazione.
Un forte urlo del loro nemico riecheggiò nella stanza, mentre Gary continuava a spingerlo contro la parete con i suoi poteri.
Le urla del nemico furono il primo suono percepito da Wendy quando si riprese, per poi essere seguito dagli squittii acuti di Pikachu e da alcuni lamenti di Ash. Appena riuscì a mettere a fuoco ciò che stava succedendo, Wendy cercò di dire al castano di fermarsi, ma per quanto si sforzasse la sua voce era troppo fievole, un suono quasi inudibile.
La bionda allora si appoggiò al muro, avvicinandosi con fatica verso il ragazzo per poi abbracciarlo.
-Calmati Gary, va tutto bene.- sussurrò Wendy , accarezzandogli con dolcezza la schiena per tranquillizzarlo.
Il tocco e la voce della ragazza riportarono Gary alla realtà e il potere esercitato da lui svanì, liberando Ash, Pikachu ed i loro nemici, per poi cadere all'indietro, trascinando con sé anche Wendy, troppo stanca per tenersi in piedi.
Approfittando della distrazione della coppietta, l'uomo cercò di attaccarli con una spada a lama corta, ma Ash riuscì ad anticiparlo e lo colpì con un fendente della sua nodachi, mandandolo definitivamente al tappeto. Il corvino prese il fodero dal fianco di Krokodile, fatto uscire dalla ball per prendere la sua spada, e se lo legò alla schiena, inguaiando la spada dentro di esso.
Dopo il coccodrillo con gli occhiali si caricò su una spalla Gary, tenendolo per una zampa, e si caricò sotto il braccio l'avicoltrice.
-Portali all'esterno in un luogo sicuro e proteggili.- ordinò Ash, mentre il coccodrillo eseguì i suoi ordini.

 
****

Poco dopo essersi separati dal gruppo, Lucinda e Misty avevano incontrato due generali del Team Rocket, di un livello nettamente superiore rispetto agli altri allenatori incontrati. 
Uno di loro cercò di colpirle con degli shuriken, ma Lucinda riuscì a difendere se stessa e la capopalestra con i suoi ventagli. Il suo compagno lanciò nella sua direzione una dozzina di cortelli che si conficcarono nei ventagli.
La coordinatrice però non aveva notato i fili d'acciaio collegati ad essi, così non poté far nulla quando l'uomo li tirò verso di sé, riuscendo a disarmarla.
-Dannazione!- esclamò Lucinda frustrata.
L'attacco successivo dei due uomini furono subito notati da Misty che prese per mano Lucinda ed iniziò a scappare, cercando di evitare i colpi.
Corsero senza meta per diversi minuti, arrivando fino all'impianto idrico della base. Non potendo più scappare le due ragazze decisero di nascondersi, cercando di regolare il proprio respiro accelerato per non farsi trovare.
-Uscite fuori.- disse uno dei due giocando con lo shuriken.
-Infondo non avete la minima speranza di uscire sane e salve da qui. Cosa possono fare da sole due piccole principesse contro due cavalieri neri?- chiese l'altro giocando con i ventagli della coordinatrice.
Misty allora si tolse il bracciale con le perline e lo ruppe, stando attenta a non far cadere nemmeno una perlina, e ne diede una manciata a Lucinda.
La sirena lanciò una perlina contro dei tubi distanti da loro, facendo scattare i due scagnozzi che colpirono i tubi, formando delle crepe in esse da cui iniziò a fuoriscire dei piccoli getti d'acqua. Capendo la strategia della compagna, Lucinda colpì diversi tubi ed i nemici reagirono come prima ed entrambe fecero ciò fin quando il pavimento della stanza si riempì d'acqua, formando uno strato di circa cinque centimetri.
-Ho un piano Misty, ma mi serve il tuo aiuto.- esordì Lucinda per poi spiegarle la sua idea.
-Ok, esci Psyduck.- sussurrò Misty, facendo uscire il papero, tappandogli il becco per evitare di farlo starnazzare.
-Lopunny vieni.- disse la coordinatrice, facendo uscire il coniglio.
-Psyduck usa Psichico sull'acqua.- 
Vedendo tutta la fiducia che gli stava dando la propria allenatrice, il papero si concentrò ed usò al meglio i suoi poteri psichici, colpendo i due nemici con due colonne d'acqua, facendoli sbattere contro dei tubi. Al momento giusto Lucinda fece un segno alla coniglietta che colpì i due uomini, quando erano ancora ricoperti parzialmente dalla colonna d'acqua, con Geloraggio, bloccando i membri del Team Rocket con il ghiaccio vicino a dei tubi, lasciando libere solo le teste.
-Come potete vedere non abbiamo bisogno di principi che ci proteggano.- esclamò Misty scimmiottandoli.
Prima di andarsene Lucinda raccolse i suoi ventagli che l'uomo aveva perso a causa del colpo di Psyduck.

 
****

Essendo in svantaggio numerico Domino si trovava in difficoltà, così prese un telecomando dal suo stivale e premette un pulsante. Delle potenti scariche elettriche colpirono la povera Aura che si agitò, ma non riprese i sensi.
-Aura!- urlò Charlie arrabbiata, voltandosi verso la sua amica.
Approfittando della distrazione dell'allevatrice la bionda cercò di colpirla con dei tulipani neri, ma Paul seguì il suo istinto, difendendola con il proprio corpo, ferendosi a gambe e braccia per poi cadere all'indietro, tra le braccia di Charlotte. La bionda allora scoppiò a ridere, guardando con superiorità l'allevatrice ed il ragazzo.
-Davvero patetico. Rischiare di morire per una ragazza.- disse Domino ridendo sguaiatamente.
Nel frattempo Charlie si era messa in ginocchio, estraendo gli steli dal corpo di Paul con mano tremante, mentre cercava di farlo rinvenire.
La bionda allora si inginocchiò di fronte alla ragazza e le alzò il viso, scontrandosi con i suoi occhi blu, in quel momento pieni di terrore.
-Guarda in faccia la realtà: tu sei una sciagura. Porti sventura a tutte le persone che si legano a te, trascinandole nel baratro.- sussurrò freddamente Domino con espressione seria. -Puoi provare con tutte le tue forze ad uscire dall'oscurità che ti circonda, ma facendo ciò non fai altro che trascinare le persone a te vicine.-
Gli occhi di Charlie divennero spenti e non mostravano alcuna emozione, mentre pian piano si allontanava dal corpo di Paul e da Domino, finché non toccò il muro con la propria schiena.
-Charlie riprenditi!- urlò Vera, mentre continuava a lottare con le reclute che aumentavano sempre di numero.
-A quanto pare non avete ancora capito che per voi è finita.- dichiarò Domino allegramente, fissando con soddisfazione il suo operato.

 
****

-Allora Zoroak mi rispondi?- chiese Emy preoccupata, guardando prima la volpe e poi l'albino.
"Non so come, ma qualcuno sta controllando Jake." sibilò l'illusionista.
L'allenatore cercò nuovamente di colpire i due, ma Zoroak riuscì a bloccare il colpo con i suoi artigli rossi, senza però riuscire ad evitare il calcio nell'addome, facendo andare a sbattere Zoroak contro le sbarre in cui prima era rinchiuso, sussurrando qualcosa.
Jake allora si voltò nuovamente verso Emy e cercò di colpirla con i tonfa, prontamente intercettati dalla coda di Ampharos che emise delle piccole scariche elettriche per paralizzargli un braccio.
La rossa rimase completamente scioccata vedendo lo strano comportamento di Jake, soprattutto perché l'albino non aveva lo sguardo vacuo come Gold e Chicco quando erano sotto ipnosi, anzi il suo era carico di odio e rancore.
-Me la pagherai.- sibilò l'albino, colpendo il pokémon elettrico con un gancio destro, per poi voltarsi nuovamente verso Emy. -Finalmente avrò la mia vendetta!-
-Di che parli Jake?- esclamò Emy confusa.
Per qualche istante l'albino sembrò tentennare, ma si riprese quasi subito e colpì Emy con un tonfa, facendola cadere a terra.
Grazie alla distrazione di Jake, Zoroak riuscì a disarmarlo, facendo infuriare maggiormente l'albino che caricò contro il suo pokémon, iniziando una zuffa.
-Ti supplico Jake fermati!- urlò Emy alzandosi a fatica.
Il ragazzo stava per sferrare un pugno alla volpe, ma sentendo la voce della rossa fermò per qualche secondo il pugno a pochi centimetri dal suo muso, per poi riprendere da dove si era fermato e colpirlo, ma mettendoci meno forza di prima.
Ampharos colpì il ragazzo con un calcio, allontanandolo così dal corpo dell'illusionista.
"Emy continua a parlare!" urlò Zoroak verso la rossa.
-La vuoi smettere di attaccarci! Perché lo stai facendo?- disse Emy con tono apprensivo avvicinandosi al ragazzo.
Jake per qualche istante rimase fermo, per poi coprirsi le orecchie, non volendo più ascoltarla.
-Smettila! Non so come tu faccia, ma smettila di usare la voce di Emy!- urlò Jake in preda alla confusione. -Sei uno sporco verme Giovanni!-
-Jake ma cosa stai dicendo? Sono io, Emy.- esclamò la rossa avvicinandosi al ragazzo, ma questo indietreggiò per evitare qualunque contatto.
Ampharos iniziò ad emettere dei lunghi versi, cercando di farsi capire dall'allenatrice, ma senza successo.
"Certo! Il Team Rocket gli ha fatto il lavaggio del cervello, facendo si che lui credesse che tu fossi Giovanni." esclamò Zoroak, mentre il pokémon elettrico annuiva. "Davvero sveglia Ampharos." concluse, facendo arrossire lievemente il pokémon luce.
-Come?- disse Jake spaesato, riconoscendo la voce del suo Zoroak, per poi scuotere la testa. -No, volete solo ingannarmi.- balbettò in preda al panico.
-Ti sbagli invece, sono davvero Emy!- disse con voce tremante. -Ricordi che ti ho preparato della cioccolata a forma di camelia?-
-Emy.- disse in un sussurro Jake, stringendole una mano.
-Ieri mi hai preso in braccio per poi prendermi in giro perché, a detta tua, ero arrossita fino alla punta delle orecchie.- continuò la rossa imperterrita, notando che stava facendo effetto. -E quando ci siamo incontrati in biblioteca quella volta.-
L'albino la tirò per il polso e l'abbracciò, sentendo un piacevole tepore avvolgerlo, così come tutte le altre volte che le era vicino.
-Sei tu.- sussurrò Jake con voce rotta, stringendola maggiormente a sé. -Scusami.-
-Non preoccuparti! L'importante è che sia tutto finito.- disse Emy, ricambiando il suo abbraccio ed appoggiando la fronte sulla sua spalla.

 
****

Silver stava tremando, spaventato come non mai. Dopo aver battuto diversi nemici lui e Gold erano stati presi alla sprovvista da una donna che aveva puntato un coltello al collo dell'allevatore, intimando al rosso di non fare un passo falso.
-Se non vuoi che gli succeda qualcosa seguimi.- sibilò la donna facendogli strada.
Temendo per l'incolumità del moro, Silver abbassò il capo e la seguì insieme all'Ambipom del ragazzo ed il suo Weavile.
Quando entrò nella camera indicata dalla donna Silver impallidì e rimase paralizzato a guardare il viso raffigurato sull'enorme schermo presente sulla parete.
-Giovanni!- urlò Gold agitandosi, ma si calmò quando sentì il coltello premere maggiormente sulla carotide.  
"Finalmente ci rivediamo Silver." disse l'uomo con un sorriso affettuoso.
-Cosa diavolo vuoi da me?- sibilò il rosso freddamente.
-Non parlare così al capo.- tuonò la donna.
"Taci!" urlò Giovanni alla sua subordinata, per poi voltarsi verso il figlio. "Voglio che tu ti unisca a me."
-Unirmi a te? Non lo farò mai.- esclamò Silver irato, mentre le sue mani tremavano.
"Allora ti offro un accordo: unisciti a me ed io lascio liberi i tuoi amici." 
Lo schermo mostrò tutti i suoi amici: tutti erano coinvolti in lotte difficili, affrontando moltissimi nemici, ma quelli che erano messi peggio erano Kenny, Paul e Charlie.
Kenny stava lottando contro Milas, ma quest'ultimo era in netto vantaggio e metteva a segno molti colpi contro suo cugino che, nonostante le ferite, continuava imperterrito a combattere.
Paul invece era pieno di ferite sanguinanti, privo di sensi e con un colorito molto pallido.
Charlie invece veniva colpita più e più volte dai calci di Domino, ma questa stranamente non provava nemmeno a reagire ed i suoi occhi erano privi d'emozione, come se non fosse lei a subire quel trattamento.
"Vuoi davvero rischiare la loro vita? Vieni da me e saranno liberi, figliolo." disse l'uomo con dolcezza.
-Figliolo? Giovanni è tuo padre?- chiese Gold sorpreso, guardandolo con gli occhi sgranati.
-Si.- ammise Silver con tristezza guardando il moro, per poi voltarsi nuovamente verso suo padre. -Accetto.-
"Terminate l'attacco." ordinò l'uomo, comunicandolo tramite gli autoparlanti della base ed infine terminare la telecomunicazione.
Per essere sicura di non essere seguita la donna legò le mani ed i piedi del moro per poi spingerlo sul pavimento ed uscire dalla stanza. Prima di andarsene anche lui, Silver si avvicinò a Gold, sussurrandogli qualcosa all'orecchio e guardandolo con maliconia.
Silver seguiva la donna con lo sguardo perso nel vuoto. Ci aveva davvero sperato questa volta! Per quanto provasse a vivere una vita calma e serena, l'oscurità lo raggiungeva sempre, ma questa volta aveva sofferto molto di più perché era stato strappato via dalla sua fonte di luce: Gold.
Il povero allevatore rimase paralizzato per qualche minuto, mentre gli si inumidirono gli occhi, ripensando a ciò che gli aveva detto Silver prima di andarsene.
"Addio Gold, ricordati che ti amo."
Era da molto tempo che aspettava di sentire quelle due parole dal rosso, ma non si sarebbe certo aspettato che quando le avesse sentite, Silver gli avrebbe detto addio per poi unirsi a quella banda di criminali per proteggere tutti loro
.
 
****

-Anche se le ferite che Ketchum ha riportato non sono molto gravi, il danno psicologico è enorme. Abbiamo provato a farla parlare, ma la ragazza non ha aperto bocca e, mentre la medicavamo, non ha avuto nessuna reazione di nessun genere.- l'informò un'infermiera, seriamente preoccupata per lo stato della ragazza.
Quando l'infermiera si congedò Vera si avvicinò ad Ash con espressione triste e preoccupata.
-È colpa di Domino. Quella donna le ha detto che era colpa sua se le persone vicine a lei soffrono.- raccontò la castana, stringendo i pugni, arrabbiata.
Ash allora aprì la porta della stanza di sua sorella ed impallidì quando la vide: gli occhi di Charlie erano completamente spenti, persi nel vuoto. Il corvino si avvicinò lentamente alla sorella e si sedette sul suo letto, accarezzando con estrema delicatezza la sua mano e cercando le parole giuste da dirle.
-Charlie cos'è successo?- sussurrò Ash gentilmente.
L'allevatrice però non ebbe alcuna reazione, come se fosse sola nella stanza, e continuava a fissare fuori dalla finestra, ma senza guardare nulla in particolare.
-Charlie, ti prego, parla.- disse il corvino agitato, stringendole la mano.
Questa volta Charlie sussurrò qualcosa, ma era un suono troppo fievole per essere udito, e poi ripeté la stessa frase, questa volta con voce leggermente più alta.
-È colpa mia.- sussurrò la corvina. -Se non fosse stato per me non sarebbe successo di nuovo.- disse incominciando a tremare, portando le mani ai capelli.
-Cosa?- chiese Ash preoccupato.
-Domino aveva ragione:è tutta colpa mia se le persone che mi sono vicine finiscono sempre per ferirsi.- disse Charlie con voce tremante.
-La smetti di colpevolizzarti! Non è colpa tua, chiaro?- urlò Ash afferrandola per le spalle costringendola a guardarla negli occhi. -Se vuoi dare la colpa a qualcuno dalla al Team Rocket! Lo vuoi capire che quella donna voleva solo vederti soffrire? È stata lei a colpire Paul, non tu!-
Finalmente gli occhi di Charlie non erano più vuoti come prima, ma mostravano tutto il suo terrore e la sua tristezza. Ash allora l'abbracciò, accarezzandole dolcemente la testa, mentre questa scoppiò a piangere, sfogandosi.
-Ho paura fratellone.- singhiozzò Charlie tra le lacrime, stringendo saldamente il corvino. 
-Ci sono io qui e non ti lascio.- sussurrò Ash con dolcezza.
-Non dimenticarti di me nanetta.- intervenne Paul, accarezzandole con dolcezza la testa.
-Grazie.- sussurrò l'allevatrice grata.
Charlie sciolse l'abbraccio e si asciugò le lacrime con il dorso della mano.
-Potresti andare a vedere come sta Aura?- chiese l'allevatrice a suo fratello con voce bassa e questo annuì, lasciando i due ragazzi da soli. -Non farlo mai più.- esordì la ragazza abbassando lo sguardo.
-Tu al mio posto avresti fatto lo stesso e poi sto bene.- disse Paul serio.
-Ma tu hai rischiato davvero grosso per proteggermi. Non voglio rischiare di perderti perché mi hai protetto.- affermò Charlie, fissandolo negli occhi con uno sguardo pieno di paura.
-Mi dispiace, ma non posso prometterti di non rifarlo. Hai detto che tu non vuoi perdermi e la stessa cosa vale per me, quindi se posso proteggerti io lo farò sempre.- ammise l'allenatore con decisione per poi stringerla a sé.

 
****

Per Zoroak era una tortura vedere Aura, inerme su quel letto del Centro Pokémon con il corpo pieno di ferite, soprattutto perché sapeva che era colpa sua se era stata rapita.
Per colpa della sua debolezza erano stati rapiti sia Jake che Aura, coloro a cui teneva maggiormente. Diede un pugno contro il muro per sfogare tutta la sua frustazione.

"Era successo di nuovo. Aveva litigato nuovamente con altri pokémon, questa volta con un gruppo di Linoone, perché aveva invaso il loro territorio per raccogliere del cibo.
"Cavolo!" sibilò il piccolo Zorua, laccandosi una ferita sulla zampa.
"Con chi hai litigato questa volta?" chiese una Riolu, avvicinandosi alla volpe e medicandogli la zampa offesa con delle erbe medicinali.
"Non ho incominciato io, sono stati loro che mi hanno attaccato quando ho preso queste!" si lamentò il volpino, mostrando due mele che aveva raccolto.
"Dovresti stare più attento la prossima volta! Lo sai che in questa zona ci sono pokémon molto territoriali." disse la lupetta, accarezzandogli affettuosamente la testa.
Un fruscio di foglie fece sobbalzare i due pokémon che si misero subito in allerta. Tre Linoone balzarono fuori da un cespuglio, ringhiando contro Zorua per poi attaccarlo con Bottintesta. Riolu allora lo difese con il suo corpo, facendosi colpire dai tre pokémon, per poi usare Contrattacco, causando molti danni agli avversari che fuggirono.
Riolu, stanca per gli attacchi subiti, barcollò per un po' e si appoggiò al tronco di un albero cercando di regolare il suo respiro.
"Sorellona!" disse il volpino preoccupato, avvicinandosi a lei con le orecchie basse.
Riolu si voltò verso il piccolo Zorua e gli rivolse un sorriso dolce, cercando di tranquillizzarlo, non volendo farlo preoccupare troppo. Un rumore di passi fece sobbalzare i due fratelli e Zorua si parò davanti a Riolu. Quando dal cespuglio uscirono due bambini il volpino iniziò a ringhiare contro di loro.
-Chacha allontanati, potrebbero attaccarti.- disse l'albino, trattenendo la corvina per il braccio.
-Jakie sono feriti ed ora la cosa più importante è curarli.- affermò determinata Charlie guardando l'amico, per poi inginocchiarsi vicino ai due pokémon, porgendogli delle Baccacedro. -Dovreste mangiarle, così vi sentirete subito meglio.- concluse con un sorriso dolce.
La volpe, non fidandosi della bambina, cercò di morderla, ma Riolu lo fermò ed iniziò a mangiare la bacca, sentendosi subito meglio.
-Ehi volpe, mangia.- disse Jake avvicinando la Baccacedro a Zorua, ma questo, invece di accettarla, morse la mano al ragazzo. -Dannato.-
Il bambino allora iniziò a correre dietro Zorua, cercando di acciuffarlo, ma questo era più veloce di lui e rideva del suo inseguitore che non riusciva a raggiungerlo, ma una fitta alla zampa offesa gli fece perdere l'equilibrio. Jake smise di correre e lo prese in braccio, voltandosi verso Riolu e Charlie.
-Ha una zampa ferita! Portiamolo da mamma.- disse il bambino alla sua amica, mentre la volpe si dimenava, cercando di liberarsi dalla presa ferrea dell'albino.
-Ok.- annuì la bambina per poi voltarsi verso la lupa, porgendole la mano. -Non preoccuparti piccola, tuo fratello è in buone mani.-
Riolu allungò la zampa ed afferrò la mano della corvina, fidandosi delle sue parole, per poi seguire Jake. Mentre camminava la lupetta continuava a chiedersi come avesse fatto quella bambina a capire che erano fratello e sorella. "


Sorrise ripensando a quel giorno, soprattutto perché aveva morso il suo attuale allenatore, il primo umano di cui si fosse mai fidato. Ricorda ancora alla perfezione di quanto litigassero ogni volta che si vedevano, mentre Charlotte e sua sorella cercavano in tutti i modi di farli calmare.
Dalla prima volta che Charlie ed Aura si erano guardate negli occhi si sono subito fidate l'una dell'altra, cosa strana per sua sorella poiché era sempre stata molto diffidente, soprattutto degli umani. Quando erano cuccioli Zorua e Riolu si fidavano solo dell'altro e la volpe si ingelosì molto a causa del rapporto tra sua sorella e la corvina. Conoscendo meglio l'allevatrice la sua gelosia sparì, lasciando spazio ad un profondo e reciproco rispetto.
Il suono di passi lo fecero ritornare alla realtà e si voltò verso colui che l'aveva disturbato, notando poi che era il fratello di Charlie.
-Come sta Aura?- chiese il corvino preoccupato.
"Ora sta bene, ma ha bisogno di molto riposo." rispose la volpe continuando a guardare sia sorella che ora aveva assunto un'espressione rilassata nel sonno.
-Come mai non sei con Jake?-
"Volevo stare vicino a mia sorella, non potevo lasciarla sola." ammise Zoroak.
-So cosa provi: l'unico motivo per cui ora non sono con lei è perché so che in questo momento c'è Paul al suo fianco.- rispose Ash sinceramente.
Per quanto fosse geloso del rapporto tra Paul e sua sorella, sapeva benissimo che lui l'avrebbe protetta e quello stesso giorno aveva avuto conferma di ciò.
"Non pensavo che li avresti lasciati soli. Ho notato che sei molto possessivo con tua sorella." lo prese in giro Zoroak.
-Non è vero!- esclamò il corvino offeso.
La volpe allora sorrise. Aveva sempre trovato divertente prendere in giro i ragazzini ed aveva trovato in Ash una perfetta vittima. 

 
****

-Calmati Gold!- urlò Emy sconvolta. 
L'allevatore però ignorò completamente la rossa e tirò un altro gancio destro a Jake con tutta la rabbia, facendolo finire a terra. Gold si buttò contro l'albino e gli sferrò un forte pugno, ma questo non provò né ad evitarlo né a bloccarlo.
Emy cercò di bloccare Gold per un braccio, ma il ragazzo si liberò facilmente della presa e la fece cadere. L'albino allora ribaltò le posizioni e colpì il terreno, sfiorando il viso del ragazzo, senza però ferirlo.
-Sei arrabbiato con me? Va bene, ma non prendertela con Emy.- esclamò irritato Jake, sorprendendo gli altri due. -Sai perché non sto reagendo ai tuoi pugni?-
-Non lo so e francamente non mi interessa. È tutta colpa tua se Silver non è qui.- urlò Gold, ribaltando nuovamente le posizioni e dandogli un altro pugno, ma questa volta fu bloccato dall'albino.
-Io invece te lo dirò lo stesso: voglio che tu sfoghi tutta la rabbia. So benissimo cosa si prova a tenersi tutto dentro, quindi colpisci.- disse l'albino, chiudendo gli occhi in attesa del pugno.
Gold caricò un pugno, ma questo non arrivò perché Emy gli aveva bloccato il braccio.
-Ti prego non farlo.- sussurrò la rossa con voce tremante.
L'allevatore finalmente riuscì a calmarsi ed abbassò il braccio, mentre Jake aprì gli occhi percependo delle lacrime non sue cadergli sul viso.
-Scusami.- sussurrò Gold con voce rotta, mentre con il braccio libero cercava di asciugarsi le lacrime che, imperterrite, continuavano a cadere.
Emy allora lasciò il braccio del ragazzo e lo abbracciò, cercando di consolarlo, mentre le si inumidirono gli occhi per la perdita del cugino.
-Non scusarti, non eri molto lucido.- disse Jake scivolando via dalla presa di Gold e mettersi seduto di fronte a lui.

 
****

In quel momento Drew si sentiva molto confuso a causa di tutte quelle emozioni: preoccupazione per lo stato dei suoi amici, ma soprattutto per Silver; tristezza per la mancanza del rosso; tradito da un suo caro amico.
Si conoscevano da un bel po' e lui ormai si fidava ciecamente di Silver, ma il sapere che gli aveva nascosto una cosa così importante lo faceva star male. Quando viaggiavano insieme si erano sempre confidati l'uno con l'altro, ma ora si era reso conto che Silver gli aveva nascosto una parte importante del suo passato. Era davvero così poco importante la loro amicizia? Credeva forse che si sarebbe allontanato da lui per via di suo padre? Pensava forse che lo avrebbe giudicato o, peggio ancora, lo avrebbe odiato?
Drew allora sferrò un forte pugno contro la parete, cercando di lasciar uscire fuori la sua rabbia. Quando si calmò, il coordinatore si appoggiò al muro e si sedette sul pavimento, mentre la preoccupazione per il suo amico divenne forte, così come il dolore della mano causato dalla ferita procuratosi poco prima.

 
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-La prego signorina, smetta di agitarsi altrimenti non posso medicarle le ferite.- disse un'infermiera con tono supplichevole.
-Ma fa male.- piagnucolò Wendy con le lacrime agli occhi.
Notando la reazione infantile dell'avicoltrice, Gary si coprì la bocca per trattenere le risate, ma la ragazza lo notò e gli lanciò un'occhiataccia, facendolo scoppiare a ridere.
-Su calmati Wendy! La stai facendo esaurire.- esclamò Gary appena smise di ridere, indicando la povera infermiera, esasperata. -E se continui ad agitarti l'infermiera ci metterà più tempo per medicarti e sentirai più dolore.-
-Va bene.- sospirò la biondina, restando ferma senza lamentarsi troppo.
Dopo qualche minuto, per la gioia di tutti, l'infermiera riuscì finalmente a terminare le medicazioni di Wendy e ringraziò il castano per il suo aiuto. Quando loro due rimasero da soli, Gary si avvicinò alla ragazza sfiorandole appena le fasciature, guardandole con estrema tristezza.
-Mi dispiace che per proteggermi tu ti sia ferita.- sussurrò Gary con un groppo alla gola.
-Non sentirti in colpa. è stata una mia scelta proteggerti e se mi trovassi nuovamente nella stessa situazione lo rifarei.- affermò Wendy decisa.
-Non permetterti di farlo di nuovo. Non puoi nemmeno immaginare come mi sono sentito nel vederti in quello stato.- urlò il castano con le mani tremanti, mentre un vaso presente nella stanza si frantumò.
-Cosa dovrei fare allora? Vedere la persona che amo ferirsi senza far nulla?- ribattè Wendy con lo stesso tono.
Gary spostò lo sguardo dalle ferite di Wendy ai suoi occhi, che gli fecero mancare il fiato a causa delle emozioni che trasmettevano, ma soprattutto i suoi sentimenti erano diventati più forti e confusi.

 
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Sorpresa! Ho pubblicato con un giorno d'anticipo perché oggi è un giorno molto speciale, ovvero "L'Accademia Pokémon" ha compiuto un anno!!
Appena ho notato ciò mi sono impegnata a finire la storia e correggerla in tempo per pubblicarla oggi stesso e ci sono riuscita (Evvai!).
Dopo tutte le serie dei pokémon e 38 capitoli della storia il Team Rocket si fa finalmente valere. Il povero Silver ha finalmente detto "ti amo" a Gold (infatti gli aveva detto "mi piaci" quando l'allevatore si era dichiarato), ma è stato costretto a separarsi da lui ed i suoi amici per proteggerli.
Ho avuto l'ispirazione per questo capitolo leggendo "Pokémon Special", quando Silver scopre chi è suo padre, ma avevo già pensato di fare ciò per un motivo in particolare, ovvero... nah, non ve lo dico :P
Sono stata davvero troppo crudele in questo capitolo, molto più del solito.
Dato che è passato un anno dalla pubblicazione della storia ringrazierò tutti quanti, anche ci ho già ringraziato perché alla fine è anche merito vostro se mi impegno per continuare la storia (e poi sono di splendido umore :D)
Ringrazio Demon Heart, DZ13, fedina, Himeko Stukishiro, Lizzie98, Lunaix, MegaDarky per aver messo la storia tra le seguite; ringrazio Alecraft Mounts, AngyloveMika, Chicca_chan_, Cri cri 26, Hakai Chinmoku, Himeko Stukishiro, Hinata Uchiha Arclight, Jack_Skeletron_4ever, Lunaix, nuclearfusion_girl_Koishi, reachid, shadowhunterschiara, Stellina1281 vera101 per averla messa tra le preferite e ringrazio A m e t h y s t, fedina, hola1994 Kirito per averla inserita tra le ricordate.
Un ringraziamento speciale va a HailstormsLolaKastle22Dark Legend Trainer e _ o d a m a k i _ non solo perché hanno inserito la storia tra le preferite e/o tra le ricordate, ma soprattutto perché mi hanno sostenuta con le loro recensioni, soprattutto Hailstorms ed _ o d a m a k i _ che mi hanno aiutato molto correggendomi spesso (eh già, ne faccio tanti di errori :P), quest'ultima è stata anche la mia b-reader per un po', grazie a loro sono riuscita anche a migliorare molto il mio stile ed ora scrivo finalmente in italiano XD
Naturalmente ringrazio tutti quelli che continuano a seguire la mia storia, infondo è anche merito vostro se continuo a tormentare tutti voi con i miei aggiornamenti.
Spero che continuate a leggere la mia storia.
Un abbraccio :D

 

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Capitolo 40
*** Motivazione ***


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Quando  tutti furono medicati, il gruppo lasciò l'ospedale per dirigersi verso il Centro Pokémon per informarsi sullo stato di Aura.
Raggiunta la loro meta notarono subito Rocco in compagnia di una donna alta con la coda di cavallo rossa, affiancata da una Torkoal.
-Quelli sono Rocco e Fiammetta.- esclamò Vera indicando i due citati, attirando la loro attenzione.
-O cavolo.- sussurrò Jake, cercando inutilmente una via di fuga.
-Non provarci Jake.- disse Rocco guardandolo severamente, intuendo immediatamente i pensieri del fratello. -Siete i soliti irresponsabili! Attaccare il Team Rocket impreparati. È un miracolo che ne siate usciti integri.- urlò l'albino verso i ragazzi, ma guardando soprattutto Charlie e Jake.
-Non essere così severo, credo che abbiano capito di aver sbagliato.- intervenne Fiammetta per calmarlo.
La donna non aveva tutti i torti: tutti quanti erano ancora scossi per quello che avevano affrontato poco prima, notando il divario tra loro ed il Team Rocket. Rispetto agli incontri antecedenti, questo era stato molto più brutale ed i loro nemici erano diventati molto più forti e pericolosi.
Dalla porta del Centro Pokémon uscirono Ash, Zoroak ed Aura, la quale andò subito dalla sua allenatrice per consolarla.
"Mi dispiace per non esserti stata vicina." sussurrò con dolcezza Lucario, appoggiando una zampa sulla testa dell'allevatrice, la quale l'abbraccio quasi subito.
-L'importante è che tu stia bene.- rispose Charlie sollevata.
-È solo colpa mia se si sono cacciati in questa situazione: loro si sono infiltrati nel covo solo per liberarmi perché ero stato catturato.- ammise Jake sentendosi responsabile di ciò che era accaduto.
Un pugno ben assestato colpì la testa dell'albino che si voltò irritato verso chi l'aveva colpito, sgranando gli occhi nel notare che era stata Emy.
-Smettila di sentirti in colpa, sono stata chiara?- urlò la rossa categorica, con una vena che le pulsava sulla tempia.
-Ricordami di non far mai arrabbiare tua sorella.- sussurrò Misty a Kenny, facendolo sorridere e facendo ingelosire Lucinda ed un certo corvino
"Come hai fatto a sapere cosa è successo?" chiese Zoroak, stupito dalle informazioni dell'ex campione.
-Ho sentito che c'era una Lucario ed uno Zoroak al Centro Pokémon e che alcuni ragazzi erano stati portati all'ospedale di Cuordilava, quindi non ci ho messo molto a capire cosa fosse successo, soprattutto perché già sospettavo la presenza di uno o più covi del Team Rocket ad Hoenn.- spiegò Rocco, per poi fissare suo fratello con aria preoccupata. -Perché ti hanno rapito?-
-Per "La battaglia leggendaria".- rispose il minore dei Petri. -Il Team Rocket ha scoperto che in realtà non si trovava alla biblioteca, ma fortunatamente non l'hanno trovato grazie ad Emy.- concluse, facendo arrossire leggermente la rossa.
-Abbiamo davvero sbagliato ad attaccarli. Siamo stati troppo sicuri di noi stessi ed ecco cos'è successo: abbiamo perso Silver.- sussurrò Gold sofferente, abbassando lo sguardo e mordendosi il labbro inferiore.
Paul si avvicinò all'allevatore e gli mise una mano sulla spalla, facendogli capire che poteva contare su di lui. Vera invece intrecciò il proprio braccio con quello di Gold. Questi piccoli ed all'apparenza insignificanti avevano fatto sentire meglio l'allevatore, alleggerendo il peso che gravava sul suo cuore perché sapeva di poter contare sui suoi amici.
Charlie invece si mise di fronte a Rocco e lo fissò con determinazione. Nonostante fosse passato molto tempo, lo spirito della corvina non era minimamente cambiato in quegli anni, infatti aveva lo stesso sguardo di tanti anni fa e ciò fece riaffiorare un vecchio ricordo nella mente dell'ex campione.

"Una bambina di otto anni con i capelli neri ed occhi blu, arrossati a causa delle lacrime, fissava Rocco con determinazione.
-Insegnami a lottare.- disse semplicemente la corvina, mentre stringeva la zampa di Riolu, anch'essa con lo stesso sguardo della bambina.
-Perché Charlotte? Non hai sempre detto che non ti piaceva lottare?- chiese stupito l'albino.
Gli occhi di Charlie si inumidirono e la sua mano strinse maggiormente la zampa della lupa, ma senza farla male. Quando non riuscì più a trattenersi si mise il braccio libero davanti agli occhi, mentre le lacrime le bagnavano le guance.
-Voglio diventare più forte per proteggere a cui voglio bene. Non voglio più avere paura.- rispose la bambina tra le lacrime.
Rocco si abbassó alla sua altezza, le tolse il braccio dagli occhi e le asciugò le lacrime per poi arruffarle teneramente i capelli, così come aveva sempre fatto il padre della piccola con lei.
-D'accordo.- esclamò Rocco lasciandole un bacio sulla fronte."


Prima che potesse dire qualcosa Rocco le arruffò i capelli, così come fece anni fa, e le baciò la fronte, facendo irritare non poco Paul, il quale passò un braccio sulle spalle di Charlotte e la tirò a sé, mentre guardava male l'uomo.
-Non m'importa che tu sia l'ex campione di Hoenn e il suo maestro, se provi a toccare un'altra volta la mia ragazza te la vedrai con me.- sibilò Paul con aria minacciosa.
-Paul!- esclamò la corvina con il volto in fiamme.
Rocco sembrò molto sorpreso di quella rivelazione e passò il suo sguardo dal volto di Charlie a quello di suo fratello, come a cercare conferma.
-Quindi voi due non state insieme.- disse l'uomo guardando suo fratello e poi la sua allieva.
-Eh?- esclamò Charlie confusa.
-Non so quante volte te l'ho detto quando eravamo bambini, ma io e Charlie siamo e saremo sempre solo amici.- rispose Jake categorico, eliminando fraintendimenti.
-Te l'avevo detto io.- affermò Fiammetta alzando le spalle, per poi stendere il pugno verso Charlie ed alzare il pollice. -Hai davvero buon gusto!-
La corvina non rispose e nascose il viso dietro il braccio del ragazzo per celare il proprio rossore, facendo sorridere l'allenatore di Rupepoli, intenerito dalla reazione della sua ragazza.
-Perché le hai dato un bacio?- domandò Paul, ancora irritato per il gesto dell'uomo.
-Per farle capire che l'ho ripresa come mia allieva.- rispose Rocco.
-No, non voglio che tu stia da sola con lui.- disse l'allenatore di Rupepoli, geloso.
Charlie allora si liberò dall'abbraccio per guardare dritto negli occhi Paul.
-Invece mi allenerò! Vuoi capire in che situazione ci troviamo? Se il Team Rocket ci riattaccasse cosa faremo?-
-Idiota, non è per questo.- esordì Paul dandole un pugno leggero sulla testa dell'allevatrice. -Non voglio che voi due stiate soli e poi ricordati cosa ti ho detto: io combatterrò sempre al tuo fianco.- 
-Per caso sei geloso?- ipotizzò Charlie.
Sentendo ciò Paul si mise una mano davanti alla bocca, cercando di nascondere il lieve rossore che gli aveva colorato le guance.
-Io ho una proposta migliore.- intervenne Fiammetta con un sorriso a trentadue denti, attirando l'attenzione della coppietta. -Voi due vi allenerete con Rocco e me.-
-E come farai con la palestra?- chiese l'albino più grande.
-Mi sostituirà mio nonno e poi è più importante il loro allenamento, soprattutto perché probabilmente il Team Rocket tornerà per prendere il libro.- disse la rossa seriamente.
-E così avrete una scusa convincente per stare più tempo insieme.- si intromise Jake, facendo arrossire i due adulti. -Troppo facile.- sussurrò con un sorriso malizioso.
-Posso allenarmi anche io con voi?- chiese Gold, stringendo i pugni lungo i fianchi.
Aveva deciso! Sarebbe diventato più forte, così da portar via Silver dal Team Rocket e non gli avrebbe mai più permesso allontanarsi da lui, a costo d'incatenarlo a sé.
-Per me va bene.- rispose Rocco, voltandosi verso Fiammetta ed i due ragazzi, i quali accettarono.
-Quando iniziamo l'allenamento?- chiese Paul curioso.
L'ex campione di Hoenn allora sorrise, mentre la terra sotto i piedi dei tre ragazzi tremò e sbucò un enorme Aggron che cercò di colpirli con un Centripugno, agilmente bloccato dal Metaltestata di Aura.
-Inizia ora!-

 
****

Silver si trovava di fronte allo specchio ed osservando la sua immagine riflessa ebbe un conato di vomito: indossava un lungo soprabito grigio con i bordi neri, un pantalone grigio chiaro, dei guanti neri, un mantello bianco ed infine una cinta con incisa la R del Team Rocket.[*img link]  
Il rosso appoggiò la mano destra sopra a quello stemma e lo strinse, avendo il forte impulso di strapparla, ma alla fine non lo fece e lasciò scivolare il braccio lungo il suo fianco.
Aveva abbandonato i suoi amici ed ora era nuovamente solo.
Capendo subito cosa stesse provando il suo allenatore,Weavile si avvicinò al suo allenatore e strinse la sua mano tra le proprie zampe, facendogli sentire la propria presenza. Sul volto di Silver nacque un piccolo sorriso, ricordandosi che il suo primo amico era ancora al suo fianco e sarebbe sempre rimasto con lui.
Il peso che gli opprimeva il petto sembrò alleggerirsi e tutto grazie al suo amico. Ora si trovava ancora su un'aeronave e probabilmente si stavano dirigendo da lui, da quell'uomo che aveva il suo stesso sangue. Una piccolissima parte di lui aveva voglia di incontrare lui, la sua famiglia, ma aveva anche paura di cambiare e diventare proprio come suo padre.
Silver si stese sul letto, cercando di dormire, ma l'unica cosa che riuscì a fare fu ripensare a tutti i bei momenti passati all'Accademia ed insieme ai suoi vecchi compagni di viaggio. Poi gli venne in mente lui, quel bambino che lo inseguì per tutta la regione di Johto per riprendersi Totodile, il pokémon che aveva rubato al professor Elm per combattere contro il Team Rocket, ma alla fine non lo fece, capendo che il pokémon acquatico si era affezionato al ladro. 
Il suo rivale, la ragione per cui si allenava; il suo amico, che era sempre pronto ad ascoltarlo ed aiutarlo; il suo amore, la persona per cui avrebbe sacrificato tutto; la sua luce, quella che con la sua sola presenza riusciva a cancellare tutte le sue ombre, senza farlo mai vacillare.
E con questi pensieri vividi nella mente Silver riuscì finalmente a riposarsi, mentre il suo Weavile vegliava sul suo sonno, stringendogli nuovamente la mano.
 
****

Dopo una lotta tra Paul, Charlie e Gold con i loro attuali maestri, il gruppetto decise di tornare all'Accademia, insieme a Fiammetta e Rocco. Appena tornati, Emy andò in camera sua, si buttò a peso morto sul letto e chiuse gli occhi, cercando di riposare, ma una folata di vento la fece rabbrividire, così si mise sotto le coperte.
Dopo qualche secondo spalancò gli occhi, ricordandosi di non aver aperto la finestra, e si alzò di scatto dal letto, stringendo una delle sue pokéball, pronta a mandare in campo uno dei suoi pokémon.
-Calmati, sono venuto in pace.- disse Jake entrando dalla finestra con il suo Zorua sulla spalla.
La rossa rimase per qualche istante a bocca aperta, senza sapere cosa dire, per poi riprendersi e lanciare una scarpa verso il viso dell'albino, ma questo riuscì facilmente a bloccarla.
-Cavolo Jake, esistono le porte! Cosa avresti fatto se non fossi stata presentabile?- urlò Emy completamente rossa in viso.
-Mi sarei goduto lo spettacolo.- esclamò Jake con malizia, beccandosi un cuscino in pieno viso, mentre Zorua sghignazzava.
-Ora mi spieghi cosa ci fai qui?- chiese la rossa, ancora stizzita.
-Volevo proporti di allenarti con me.- disse Jake serio.
-Perché con me?- domandò Emy curiosa.
-Perché ti ho vista lottare ed ho notato quanto sei forte.- ammise l'albino con sincerità, facendo nuovamente arrossire la ragazza. -Hai nuovamente le orecchie rosse.-
Emy si coprì le orecchie con la coperta, mentre, con il viso completamente rosso, fulminava con lo sguardo l'albino.
-Idiota.- borbottò Emy irritata ed imbarazzata, facendo sorridere Jake.
Dopo qualche secondo il sorriso dell'albino si spense, lasciando lo spazio ad un'espressione seria e preoccupata.
-Il libro è ancora al suo posto?-
Emy allora si alzò dal letto, chiuse la porta a chiave e coprì la finestra con le tende. Subito dopo entrambi frugarono nella stanza per essere sicuri che non ci fossero piccole telecamere nascoste, ma fortunatamente non vi era nulla di simile.
La rossa allora spostò leggermente il piede del letto e tolse una mattonella con un cacciavite ed il suo sguardo cadde immediatamente sulla copertina del libro. Subito dopo mise della colla a presa rapida sulla mattonella, chiudendola nuovamente.
-Non preoccuparti è ancora qui!- rispose Emy con un sorriso.
-Non mi sorprende che il Team Rocket non lo abbiano trovato.- disse Jake sorpreso.

 
****

-Ehi Iris!- disse Keith andando incontro la domadraghi. -Finalmente ti ho trovata!-
-Come mai la stavi cercando?- chiese Spighetto.
Prima di rispondere Keith guardò prima Iris e poi il verdino, intuendo che il ragazzo fosse il destinatario della cioccolata, così decise di farlo ingelosire.
Il biondo appoggiò un braccio sulla  spalla di Iris e l'attirò a sé, facendo arrossire la domadraghi ed irritare l'intenditore.
-Volevo solo vedere come si sentiva, dato a San Valentino mi sembrava un po' giù di morale.- rispose Keith sorridendo.
-Non preoccuparti, ora sto bene.- lo tranquillizzò Iris, ricambiando il sorriso.
-Sicura? Mi sembri un po' stanca...- mormorò il biondo pensieroso, per poi voltarsi verso l'intenditore. -Anzi entrambi sembrate star male. Avverto l'infermiere?- concluse con tono apprensivo.
-No, abbiamo soltanto dormito poco. Una notte di riposo ci rimetterà in sesto. Grazie per il pensiero.- esclamò Spighetto poco gentilmente, esibendo un sorriso un po' forzato.
-Rimettetevi presto. Alla prossima.- disse Keith dolcemente, salutandoli con la mano mentre si allontanava.
Era davvero seccato Spighetto e non riusciva nemmeno a spiegarselo. Aveva anche una voglia irrefrenabile di sapere perché loro due avevano passato San Valentino insieme, ma alla fine non chiese nulla poiché non erano affari che lo riguardavano.
Poi quando aveva visto con quanta confidenza parlasse con Iris lo aveva irritato, poi notando la sua gentilezza verso entrambi si era arrabbiato nuovamente, ma questa volta la rabbia era indirizzata verso se stesso per il comportamento infantile avuto verso il ragazzo.
Spighetto, confuso da tutto ciò, scacciò via dalla sua mente quei pensieri, per poi ricordarsi cosa volesse dire alla domadraghi prima che venissero interrotti.
-Iris che ne dici di allenarti con me?-
-Ok.- rispose Iris con le gote leggermente rosse e felice di poter passare più tempo con l'intenditore.

 
****

Drew e Gary si trovavano seduti uno di fronte all'altro, guardandosi per molto tempo per studiarsi a vicenda, cercando di nascondere il lieve disagio tra loro.
Era vero che loro due facevano parte dello stesso gruppo, ma non avevano mai parlato tra di loro, quindi quando si ritrovavano da soli non sapevano cosa dire.
-Mi spieghi perché mi hai chiesto di allenarmi con te? A stento ci salutiamo.- chiese ad un tratto Gary, mettendo fine a quell'opprimente silenzio.
-È stata Aura a dirmi di allenarmi con te. Ha detto che ero il più adatto ad aiutarti a controllare il tuo potere.- rispose Drew secco.
-Non sarebbe stato meglio allenarmi con Wendy, dato che con i suoi poteri riuscirebbe senz'altro a fermarmi.- esclamò il castano curioso.
-Ma i nostri poteri si assomigliano molto e poi la sua presenza ti avrebbe distratto.-
-Distratto?-
-So cos'è successo: hai perso la calma quando lei era in pericolo. E poi ho notato come la guardi, quindi non dirmi "siamo solo amici" perché io non ci credo.- esclamò il coordinatore con un sorrisetto derisorio.
Non sapendo come ribattere Gary si zittì, voltando leggermente il viso per nascondere il lieve rossore delle sue guance. Notando la reazione del castano, il sorriso sul viso del coordinatore si allargò, per poi riassumere un'espressione seria.
-Credo che sia ora d'incominciare l'allenamento.- disse Drew serio, riempiendo un bicchiere con l'acqua quasi fino all'orlo. -Prova ad alzare il bicchiere con i tuoi poteri senza far cadere l'acqua da dentro.-
-Ma che allenamento è questo? Come mi può essere utile in battaglia?- esclamò irritato Gary, alzandosi di scatto dalla sedia, facendola traballare.
-Che c'è? Non ne sei capace?- lo stuzzicò il coordinatore con un sorriso ironico.
Deciso a dimostrare all'altro che si stesse sbagliando, il castano si sedette nuovamente e provò ad usare i suoi poteri sul bicchiere, ma invece di muoverlo lo ruppe.
Per nulla sorpreso, Drew prese un altro bicchiere, questa volta di plastica, e lo riempì nuovamente con dell'acqua.
-Prova di nuovo, ma questa volta usa meno energia.- disse il verdino, senza però prenderlo in giro.
Gary rimase sorpreso dalla sua reazione, aspettandosi che l'altro lo prendesse in giro, ma non per questo aveva cambiato opinione su quell'allenamento: era inutile!
Il castano provò nuovamente a muovere il bicchiere, ma riuscì soltanto a lanciarlo in faccia a Drew, visibilmente irritato.
-Potresti almeno provare ad impegnarti?- sbottò il coordinatore spazientito, asciugandosi il viso con un fazzoletto.
-Ti ho già detto che è uno spreco di tempo! Dovrei provare a sollevare rocce o cose del genere, non uno stupido bicchiere d'acqua.- rispose Gary sbuffando.
-Ma sei idiota o cosa? Ti vorrei ricordare che durante l'attacco del Team Rocket hai perso completamente il controllo dei tuoi poteri, attaccando anche Ash e Pikachu. Ora non hai bisogno di potenziarti, ma di riuscire a controllare i tuoi poteri!- urlò Drew, riuscendo finalmente a far ragionare il castano, ma soprattutto riuscì a fargli chiudere la bocca.
Gary provò diverse volte ad usare il suo potere sul bicchiere, questa volta impegnandosi seriamente, ma nonostante i vari tentativi non vi era stato nessun miglioramento. Dopo l'ennesimo fallimento il castano strinse i pugni e li sbattè violentemente contro il tavolo, facendo cadere nuovamente il bicchiere con l'acqua.
-Dannazione.- sibilò Gary irritato.
-Posso chiederti a cosa pensi quando provi ad usare il tuo potere?- chiese Drew, avendo intuito il problema.
-Penso ai vari attacchi del Team Rocket.- rispose il castano, curioso di capire il motivo di quella domanda.
-Questo è il motivo per cui non riesci a controllarti! Invece di usare la rabbia, prova a concentrarti su un altro tipo di sentimenti.- propose Drew.
-E su quali sentimenti dovrei concentrarmi maestro?- chiese Gary, pronunciando l'ultima parola con sarcasmo.
-Beh, perché non mi dici cosa pensavi quando hai usato i tuoi poteri per la prima volta?-
-Non ricordo con esatezza cosa stavo pensando. L'ultima cosa che ricordo è Wendy priva di sensi e piena di ferite.- rispose Gary stringendo i pugni e mordendosi il labbro.
Lo sguardo di Drew cadde immediatamente sul bicchiere davanti a sé che tremava, probabilmente a causa dei sensi di colpa provati da Gary.
-Quindi volevi proteggerla?- chiese il verdino.
-Ma è una seduta di psicanalisi questa?- domandò il castano con aria dubbiosa, ma lo sguardo serio dell'altro gli fece capire che doveva rispondergli. -Ho avuto paura che potesse succederle qualcosa e volevo portarla al sicuro.-
-Bene.- esclamò Drew accennando un sorriso. -Prova ad usare i tuoi poteri concentrandoti su questi sentimenti.-
Gary annuì con poca convinzione. Non era molto facile provare a concentrarsi su sentimenti così confusi, sentimenti che non riusciva nemmeno a dare un nome.
Quando il bicchiere fu nuovamente riempito, Gary provò a concentrarsi sul suo desiderio di proteggere gli altri, ma i suoi poteri erano troppo deboli ed il bicchiere non si mosse. Il castano sospirò sconsolato e si passò una mano tra i capelli, cercando di sfogare su di essi una parte della sua frustrazione.
-Non essere precipitoso: prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno.- disse Drew premuroso, cercando di farlo calmare.
Gary allora fece dei respiri profondi e chiuse gli occhi, cercando di calmarsi e di svuotare la mente da tutti i pensieri superflui, concentrandosi unicamente sul desiderio di portare a sicuro le persone a lui care, finché nelle sua mente non apparve solo il volto sorridente di Wendy, mentre le immagini delle altre persone diventavano più sbiadite.
Ad un tratto le tornò in mente quando ad Aparctias City Wendy le aveva parlato dei suoi genitori, mostrandogli tutta la sua insicurezza, facendo nascere in lui il desiderio di proteggerla e di scacciar via tutte le sue preoccupazioni, sentendo il forte bisogno di farla sorridere.
Con la mente ed il cuore pieni di quel desiderio, Gary aprì lentamente gli occhi e sollevò il bicchiere dal tavolo e lo porse a Drew senza versarne nemmeno una goccia. Poco dopo si concentrò sull'acqua versata durante i precedenti tentativi e creò una piccola colonna d'acqua che si riversò lentamente nella brocca lì vicino.
-Ottimo lavoro, ma ricordati che questo è solo il primo passo e la strada è ancora lunga e tutta in salita.-

 
****

-Professore potremmo parlare con lei?- chiese Lucinda.
Sentendo qualcuno parlare, l'uomo posò i compiti che stava correggendo e guardò attentamente i due ragazzi davanti a lui.
-Cosa vorreste? Io non sono un vostro professore.- disse l'uomo con un'espressione confusa.
-In realtà vorremo partecipare al concorso di poesia e vorremmo ricevere dei consigli da lei.- disse Kenny. -Ma preferiremmo parlarle in privato.-
-Ok, seguitemi.- rispose il professore sospirando.
L'uomo portò i due ragazzi in un'aula vuota, chiuse a chiave la porta e si voltò verso i due ragazzi in cerca di spiegazione.
-Perché siete venuti a cercarmi in aula professori? Avreste potuto rovinare la mia copertura.- disse il professore con voce più profonda.
Lucinda si accorse di essere stata troppo impulsiva, così fece un piccolo inchino per scusarsi.
-Mi dispiace Koga, non ci avevo pensato.- esclamò la ragazza dispiaciuta.
-La prossima volta dovresti prima trovare una scusa come ha fatto Kenny.- la rimproverò Koga, ancora mascherato da professore. -Comunque cosa siete venuti a chiedermi?-
-Vorremmo tornare ad allenarci con lei.- disse Kenny con un'espressione seria e decisa.
-No, io non ho più nulla da insegnarvi.- affermò Koga, per poi girare la chiave nella serratura.
-Ma cosa dice? Noi dobbiamo ancora imparare molto.- esclamò Lucinda, afferrandolo il braccio per non farlo andar via.
-È vero, dovete imparare ancora tanto, ma, come ho detto prima, io non ho altro da insegnarvi.- disse Koga liberando il proprio braccio e voltandosi verso i suoi ex allievi.- Però posso dirvi cosa potete fare per diventare più forti: dovete trovare un motivo per lottare.-
-Un motivo per lottare? Noi lottiamo per difenderci dal Team Rocket!- rispose la ragazza decisa.
-Io intendevo una motivazione migliore. Se non riuscirete a trovarla, non riuscirete mai a diventare veramente forti.- concluse l'uomo per poi uscire dall'aula e chiudendosi la porta alle spalle.

 
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Gold si buttò sul letto con le braccia aperte, osservando l'altro letto con attenzione. Ritornare di nuovo in quella camera era una vera sofferenza per lui. Gli sembrava di sentire ancora la sua presenza lì, come se non se ne fosse mai andato, ma sapeva benissimo che quella era soltanto la sua crudele immaginazione.
Nelle sue orecchie vi era ancora l'eco della dichiarazione e l'addio di Silver e ciò non fece altro che aumentare la sua tristezza.
Non sapeva dire quando aveva iniziato a piangere, ma si era accorto di ciò solo quando sentì il sapore salato delle lacrime. Non avendo la forza ne tantomeno la voglia per smettere di piangere, Gold si coprì gli occhi con un braccio e continuò a versare le sue lacrime, sperando che il suo dolore si affievolisse.
Quando sentì bussare alla porta smise di piangere,si asciugò il viso ed andò ad aprire, trovandosi di fronte Paul e Drew.
-Che ci fate qui?- chiese l'allevatore con gli occhi rossi e l'aria stanca.
-Siamo venuti a portarti via.- disse l'allenatore, caricandoselo sulle spalle.
-Ehi, lasciami!- urlò Gold, cercando di liberarsi.
Nonostante le urla dell'allevatore, Paul continuò a camminare, ignorandolo bellamente.
Quando Gold rimise i piedi a terra notò che si trovava nella stanza di Paul e Drew, ma ciò che lo sorprese era la presenza di un terzo letto.
-Abbiamo pensato che sarebbe stato meglio che dormissi qui con noi, piuttosto che da solo nella tua camera.- spiegò Drew.
-Grazie.- esclamò Gold con gratitudine.
Detto ciò l'allevatore abbracciò i due ragazzi con troppo slancio, facendo cadere tutti e tre a terra, per poi scoppiare a ridere, contagiando gli altri due.

 
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Lucinda era seduta alla scrivania a spazzolarsi i capelli, mentre le parole di Koga continuavano a ripetersi più e più volte nella sua mente in cerca di una spiegazione, senza trovare risposte.
-Un motivo per lottare.- sussurrò la coordinatrice osservando la sua immagine riflessa.
-Cosa?- chiese Vera, pensando che stesse parlando con lei.
-Stavo ripensando a ciò che ha detto Koga a me ed a Kenny: trovare un motivo per lottare.- disse Lucinda, sperando che la compagna riuscisse a trovare un senso in quella frase, per poi poggiare con poca delicatezza la spazzola sulla scrivania. -Poteva anche essere più chiaro invece che parlare in modo così enigmatico.-
-Io credo che abbia parlato in questo modo perché ogni persona ha un motivo diverso per andare avanti per la propria strada, quindi nessuno può sapere la tua motivazione ad eccezione di te stessa.- disse la castana sovrappensiero.
-E tu hai un motivo per combattere?- domandò Lucinda curiosa.
-Questa si che è una domanda difficile a cui rispondere.-

 
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-Un motivo per lottare.- borbottò Kenny tra sé e sé. -Come faccio a sapere se sia giusta o sbagliata?-
-Non esistono motivazioni giuste o sbagliate.- disse Wendy, saltando giù da un albero, facendo sobbalzare il castano. -Ma solo motivi più o meno validi.-
-Diamine Wendy! Potresti evitare di farmi venire un'infarto?!- esclamò Kenny con una mano sul petto.
-Scusa, non volevo. Comunque chi ti ha detto quelle parole?- chiese l'avicoltrice.
-È stato Koga. Ha detto che solo trovando una motivazione per lottare si può diventare più forti.- disse Kenny, passandosi una mano tra i capelli.
-Se vuoi posso darti un consiglio.- esordì Wendy poggiandogli la mano all'altezza del cuore del coordinatore. -La tua risposta la troverai qui.- disse per poi colpire con l'indice dell'altra mano la fronte del ragazzo, lasciandogli un piccolo segno rosso su di essa. -Quindi è inutile che tu usi questa per cercarla.-
-Ahia.- disse Kenny massaggiandosi la parte lesa. -Grazie per il consiglio, anche se potevi evitare di colpirmi.-
-Dai, è solo un colpetto da nulla.- affermò Wendy ridacchiando, per poi assumere un espressione seria. -Che ne dici di allenarti con me?-
-E Gary?-
-Me lo ha rubato Drew.- esclamò l'avicoltrice per poi sbuffare. -E poi vorrei anche allenarmi con la mia frusta. Tanto so benissimo che non ti alleneresti mai con il bastone insieme a Lucinda per paura di ferirla.-
-Non hai tutti i torti.- sussurrò Kenny, grattandosi la guancia imbarazzato. -Accetto.-

 
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Se volete ammazzarmi, fate pure! Me lo merito, ma preferirei vivere ancora un altro po' ^-^"
Scusatemi tanto per il ritardo, ma io avevo una fifa tremenda per questo capitolo perché il trentanovesimo capitolo era scritto benissimo e mantenere quei livelli è difficile, quasi impossibile e poi non avevo uno straccio d'idea per questo capitolo. Fortunatamente ho già delle idee per il prossimo capitolo, infatti posso già anticiparvi che parlerò nuovamente di Silver e tra qualche capitolo ci sarà l'entrata in scena di vecchie conoscenze (anche se vi buttate ad indovinare io non vi dico chi saranno :P).
Non so perché, ma quando si tratta di Silver e Gold divento talmente sdolcinata che potrei cariarmi un dente, ma alla fine voglio addolcirvi la vita :)
Drew invece ha passato troppo tempo con Aura ed è diventato anche lui un aspirante filosofo e, come ci ha fatto ben notare Gary, psicologo.
Se continuo ancora a parlare scrivo altre tre pagine di commenti, quindi termino qui per passare ai ringraziamenti! (non devono mai mancare u.u)
Ringrazio LolaKastle22Cri cri 26Dark Legend Trainer ed Hailstorms per aver recensito la mia storia.
Un grazie va anche a tutti coloro che seguono la storia nonostante i miei continui ritardi.
Un abbraccio :)

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Capitolo 41
*** Beethoven ***


****

L'aeronave aveva iniziato ad atterrare quando Silver si svegliò. Il rosso corse immediatamente verso il finestrino per poter osservare attentamente il paesaggio, vedendo una piccola colonia di Mudkip illuminati dalla luce rosea dell'alba, facendogli supporre di trovarsi ancora a Hoenn. Poco dopo notò che l'aeronave stava sprofondando, quindi la base doveva essere per forza sotterranea.
Quando mise i piedi a terra la porta del covo si spalancò, mostrando al rosso una sala con le pareti neri con tappeti e tende rosso porpora. Due reclute gli fecero da scorta, mostrandogli la strada per la sua stanza, e ogni scagnozzo si inchinava al suo pasaggio, facendogli provare un maggior disgusto per tutto ciò.
Arrivati davanti alla porta della sua stanza i due uomini si congedarono e Silver poté finalmente tirare un sospiro di sollievo, finalmente lontano dai tirapiedi.  Aperta la porta si trovò in un'enorme stanza con le pareti azzurre con diversi mobili ed una cornice appoggiata sul comodino vicino al letto.
Silver fu immediatamente attratto da quella foto ed iniziò ad osservarla con attenzione: la foto ritraeva lui quando aveva poco più di due anni in braccio ad una donna con dei lunghi capelli rossi ed i suoi stessi occhi, Giovanni che abbracciava la donna ed il suo Sneasel che affiancava la rossa. Erano tutti sorridenti in quella foto e quell'uomo sembrava quasi gentile, ma Silver notò subito la presenza di quel luccichio sinistro nei suoi occhi.
-Spero che ti piaccia la tua camera.- disse Giovanni, entrando in camera per più chiudere dietro di sé la porta.
-Almeno non ha le pareti nere.- commentò Silver acidamente, dando le spalle a suo padre.
Quando Giovanni notò la foto tra le mani del figlio sorrise malinconicamente, ricordando quei giorni lontani, ricchi di felicità.
-Tua madre era una donna dolcissima ed il suo nome rispecchiava a pieno il suo carattere. Si chiamava Angelica.-
Le mani del rosso iniziarono leggermente a tremare e continuò a fissare la foto con gli occhi lucidi. Era troppo piccolo e non riusciva nemmeno a ricordare il nome di sua madre.
Due lacrime solitarie bagnarono le guance del rosso, ma riuscì ad asciugarle prima che l'uomo alle sue spalle se ne accorgesse. Dopo aver deglutito, cercando vanamente di sciogliere il nodo formatosi alla gola, fece la domanda che da tempo lo tormentava.
-Dov'è?- chiese il rosso con la voce tremante, spaventato dalla risposta che avrebbe potuto ricevere.
-È morta.- disse Giovanni con rabbia, dando un pugno alla parete.
I suoi timori erano fondati: sua madre era morta. Gli occhi di Silver divennero lucidi e la foto gli scivolò dalle mani, cadendo sulla moquette bianca, seguita a ruota dalle lacrime del rosso.
Giovanni allora si avvicinò al figlio per abbracciarlo, ma questo si allontanò immediatamente da lui, come scottato dal contatto con il padre.
L'uomo, nonostante fosse stato ferito da tale gesto, si mostrò impassibile, porgendo un fazzoletto al figlio per poi uscire dalla camera, sbattendo violentemente la porta.
Silver osservò attentamente il fazzoletto e notò la scritta "Silver" ricamata su di esso, così iniziò a frugare tra le sue tasche tirando fuori un fazzoletto identico.
-Cosa?- sussurrò il rosso in preda alla confusione ed alle lacrime.

 
****

Iris era davvero preoccupata per Charlie. Quella notte si era agitata nel sonno e quando si era svegliata aveva il viso pallido e tremava vistosamente, mentre il suo respiro era affannato. Appena vide lo stato della sua compagna di stanza, la domadraghi corse immediatamente da lei per vedere come stesse, ma Charlie l'aveva tranquillizzata dicendole che era stato solo un brutto sogno, così, stanca per tutti gli avvenimenti, Iris andò nuovamente a dormire.
Quella mattina però Charlotte non era nel suo letto, probabilmente non aveva nemmeno tentato di riaddormentarsi.
Mentre questi pensieri le affollavano la mente Charlie entrò in camera con il viso pallido e gli occhi leggermente arrossati per la mancanza di sonno.
-Che ti succede? Mi sono preoccupata tantissimo quando non ti ho visto.- disse Iris preoccupata, abbracciando l'allevatrice.
-Non ho nulla, solo che non riuscivo a riaddormentarmi e sono andata a fare una passeggiata.- spiegò Charlie con l'aria stanca.
-Credo che oggi sia meglio che tu rimanga in camera, non hai una bella cera.-
-Non c'è bisogno: riesco a seguire le lezioni. Appena finisco gli allenamenti  verrò in camera a riposarmi.-
-Sei sicura? A me non sembra che tu sia nello stato di allenarti.- disse Iris apprensiva.
-Ti stai preoccupando troppo! È solo mancanza di sonno.- la tranquillizzò Charlie sorridendole.
La domadraghi non sembrò molto convinta, ma alla fine le credette ed andò in bagno. Appena rimase da sola in stanza, Charlie tolse le mani dalle tasche per poi pulirsele con un fazzoletto, sporcandolo di terra, e si stese sul letto, osservando pensierosa il soffitto.

 
****

-Gold sbrigati od arriveremo tardi per la colazione!- esclamò Paul appoggiato allo stipide della porta con le mani in tasca.
-Non aspettiamo Drew?- chiese l'allevatore mentre si annodava la cravatta.
-No, ci mette sempre una vita a prepararsi. Se aspettiamo lui non troveremo nulla.-
Sentendo queste parole Gold si fiondò fuori la stanza in pochi secondi ed iniziò a saltare sul posto freneticamente.
-Muoviamoci!- urlò per poi correre verso l'esterno.
Paul scosse leggermente la testa e sorrise: nonostante stesse ancora soffrendo per la mancanza di Silver, Gold stava affrontando il suo dolore ed ora si era tirato un po' su di morale.
-Noi andiamo Drew. Prendo qualcosa anche per te.- disse l'allenatore per poi chiudersi la porta alle spalle.
Il coordinatore era seduto alla scrivania ad aggiustarsi i capelli davanti allo specchio quando il suo sguardo cadde su una cornice capovolta.
Drew prese la cornice ed osservò per qualche istante la fotografia che ritraeva lui, Charlie e Silver con una coppa in mano.
"Aveva vinto, o meglio avevano vinto il torneo di lotta tripla insieme a due persone di cui a stento conosceva il nome. La ragazza bassina si complimentò con lui ed il suo stile di lotta, lei che lo aveva chiamato principessa per la sua eccesiva cura del suo look.
Il rosso invece gli rivolse un piccolo sorriso sincero, lui che per tutto il tempo aveva avuto un'espressione seria e concentrata. Loro due avevano avuto anche un brutto litigio per la sua scarsa collaborazione durante il torneo. Se non ci fosse stata quella ragazzina a calmare entrambi quel litigio sarebbe finito male, ma grazie a quell'inconveniente il loro legame era migliorato molto, rendendoli una vera squadra.
Dopo la premiazione i tre ragazzi si diressero al Centro Pokémon, pronti per continuare il loro viaggio, ognuno per la propria strada, ma Drew sapeva benissimo che anche a loro, proprio come lui, dispiaceva sciogliere quel trio nato per necessità, così decise di dire ciò che gli altri due non avevano il coraggio di dire.
-Che ne dite di viaggiare insieme?-
-Perché no. Sarà interessante osservare altri stili di lotta.- rispose Silver alzando le spalle.
L'allevatrice arrossì leggermente ed annuì, facendo sorridere il coordinatore: per tutta la durata del torneo Charlie aveva fatto la dura, ma alla fine era soltanto una ragazza gentile, non abituata a lottare in squadra." 
Gli sembrava passato un secolo da quel torneo e da quando viaggiava da solo. Silver e Charlie erano stati i suoi primi compagni di viaggio ed all'inizio erano a disagio, non abituati a viaggiare con qualcun'altro, ma alla fine erano diventati inseparabili e lui aveva dato fiducia a loro due, ma dopo ciò che era successo si sentiva tradito da una delle persone di cui si fidava di più, rendendolo confuso, non sapendo più di chi fidarsi o meno.
Seccato, Drew scosse la testa energicamente e posò la foto come prima, ovvero capovolta, per poi uscire dalla camera sbattendo la porta.  

 
****

Appena finite le lezioni, Lucinda corse fuori dall'aula fino a raggiungere la classe di Ash. Il suo sguardo cadde immediatamente sulla ragazza con i capelli rosso arancio ed agitò le braccia per attirare l'attenzione di Misty, la quale, appena la notò, si avvicinò alla più giovane.
-Vuoi parlare con me?- chiese la sirena, indicandosi.
-Si, volevo sapere se ti andrebbe di allenarti con me.- disse Lucinda, mentre Piplup, uscito dalla sua pokéball, annuiva, entusiasta all'idea di allenarsi con Misty e Psyduck.
-Ok, ma come mai vorresti allenarti con me?-
-Beh, contro il Team Rocket abbiamo formato un'ottima squadra, quindi ho pensato che sarebbe stata una buona idea fare squadra.- rispose la coordinatrice.
Sentendo ciò che si erano dette le due ragazze, Ash sospirò. Era da tutta la mattina che cercava il momento giusto per chiedere a Misty di allenarsi con lui, ma a causa della sua indecisione era stato battuto sul tempo da Lucinda.
All'improvviso un braccio gli avvolse il collo, distraendolo dai suoi pensieri.
-Non sarai mica geloso perché Misty ti sta ignorando per parlare con Lucinda?- lo prese in giro Gary.
-Non dire sciocchezze.- sbuffò il corvino infastidito, per poi demoralizzarsi. -Solo che volevo allenarmi io con Misty.-
-A me sembra più una scusa per rimanere da solo con lei.- affermò Gary, stupendosi per il lieve rossore che assalì le guance dell'amico. -Hai finalmente capito che ti piace?- esclamò piacevolmente sorpreso.
-Potresti abbassare la voce?- disse Ash con il viso in fiamme, imbarazzato a morte
-Il piccolo Ash è finalmente cresciuto.- affermò Gary fingendosi commosso. -Ehi, perché non ti alleni con me e Drew?-
Una mano afferrò rudemente il colletto della camicia di Gary, trascinandolo lontano dall'amico.
-Mi dispiace per te, ma dovrai sopportarmi da solo.- disse Drew.
Il verdino si fermò solamente per baciare la fronte della sua fidanzata per salutarla, per poi riprendere a camminare trascinando senza fatica Gary, il quale continuava ad agitarsi, cercando inutilmente di liberarsi.
-Che ne dici di allenarci insieme come ai vecchi tempi?- propose Vera, con il viso un po' rosso per il bacio di Drew.
-Ok.-
-Potrei allenarmi con voi?- chiese Richie.
-Infondo più siamo e meglio è.- affermò Ash.    

 
****

Un leone dalla folta criniera fiammeggiante si muoveva con estrema rapidità tra gli alberi e morse con le sue zanne infuocate una scimmietta bicoda, bloccando una delle due code palmate.
-Usa Tuonopugno contro Pyroar.- esclamò Paul.
La zampa destra di Electivire fu avvolto da un'aura elettrica e il pokémon elettrico iniziò a correre verso il leone per colpirlo con il suo potente gancio destro.
-Metagross usa Voltexpalla!-
Il pokémon ferrarto creò delle sfere luminose all'estremità dei suoi arti ed incominciò a ruotare, dirigendosi contro Electivire, ma una combinazione di Surf e Geloraggio creò una barriera di ghiaccio che protesse il pokémon elettro che superò la barriera per concludere il suo attacco, così da liberare Ambipom.
Metagross allora cambiò la direzione del suo attacco, così da attaccare Golduck, senza però riuscire a causargli seri danni.
-Ducky usa Idropompa su Pyroar.-
Il papero saltó da un ramo all'altro così da poter colpire il leone infuocato dall'alto, mandandolo al tappeto.
Fiammetta fece rientrare il suo pokémon, per poi mandare in campo Houndoom.
-Iniziamo con Lanciafiamme su Ambipom!- esclamò la capopalestra.
Il mastino spalancò le fauci, emettendo una potente fiammata, colpendo una delle code della scimmia, causandogli una scottatura. Charlie rimase per qualche secondo ferma, osservando intimorita le fiamme, non accorgendosi dell'attacco Psichico di Metagross che sconfisse Golduck.
-Basta così!- disse Rocco leggermente seccato.
Gli altri allora si voltarono verso l'albino, non capendo il perché di tale affermazione.
-L'allenamento per te è finito Charlotte.- 
-Perché?- urlò l'allevatrice, stringendo i pugni.
-Durante la lotta eri troppo distante e poi sei molto pallida oggi.-
Charlie rimase sorpresa che Rocco avesse notato tutto ciò e non poteva contestare la sua decisione perché sapeva benissimo che il suo maestro aveva perfettamente ragione: si stava perdendo troppo nei suoi pensieri, quindi non riusciva a rimanere concentrata a lungo su una lotta.
-Mi dispiace.- sussurrò l'allevatrice, mordendo il labbro inferiore, come a sfogare la frustrazione.
-Meglio che vai in camera a riposare.- disse Paul poggiando una mano sulle sue spalle.
-Va bene.-
Mentre Charlie si allontanava, Paul teneva i pugni stretti lungo i fianchi, frustrato per non aver notato come stesse la sua ragazza, troppo concentrato sugli allenamenti.
Mentre si dirigeva in camera Charlie sentiva la sua stanchezza aumentare, così si appoggiò con la schiena al muro per riposare qualche secondo.
-Charlie stai bene?- chiese Ash preoccupato.
-Sono solo stanca, tutto qui.- rispose Charlie con un sorriso accennato, dando una pacca sulla spalla del fratello per poi superarlo per dirigersi in camera sua.
Un tonfo riecheggiò nel corridoio mentre Ash aveva lo sguardo perso nel vuoto con la testa piena di ricordi mai vissuti.

"Era notte fonda e le strade di Ferrugipoli erano deserte, ad eccezione di una ragazza con un cappotto nero ed un giglio bianco in mano, diretta al cimitero cittadino, più precisamente davanti alla tomba di Yuki Shiro dove quella depositò il fiore per poi fermarsi a pregare. 
Una delle pokéball della ragazza si aprì ed emise una luce rossa che si addensò per poi mostrare una Lucario.
"Perché sei venuta qui?" chiese la lupa.
-Non lo so nemmeno io, ma ne sentivo davvero il bisogno.- disse la ragazza per poi inginocchiarsi e pregare davanti alla tomba. -Mi dispiace.-
"Charlie cos'è successo? È notte fonda e tu sei venuta davanti alla sua tomba, dev'esserci un motivo." esclamò Aura preoccupata.
Charlie si alzò da terra e le sue braccia iniziarono a tremare, mentre il suo sguardo mostrava il puro terrore.
-Ho fatto uno strano sogno. Ho sognato quel giorno, ma questa volta ho ricordato qualcosa in più: Yuki mi diceva qualcosa e subito dopo, prima che il sogno si interrompesse, ho visto il volto di Domino.- raccontò Charlie, ancora spaventata.
"Probabilmente dipende da ciò che ti ha detto nel covo." spiegò la lupa, cercando di tranquillizzarla.
Charlie si voltò verso Lucario per fissarla negli occhi, riuscendo a calmarsi un po', e scosse la testa a destra ed a manca.
-Non è per quello, lei era diversa, più giovane e poi sono sicura che quello sia successo davvero, io l'ho incontrata quel giorno!- disse l'allevatrice sicura di ciò che aveva detto, ma con la voce piena di terrore.
"Come fai ad esserne sicura? A causa dello shock hai rimosso i ricordi di quel giorno, perché sei certa che quello che hai sognato è davvero successo?" domandò Aura, cercando di farla ragionare.
-Perché sentivo il calore delle fiamme, la sua stretta ferrea sulle mie spalle e la sua voce riecheggiarmi nelle orecchie.- spiegò Charlie, mettendosi le mani sulle orecchie.
"Perché sei venuta qui allora?"
-C'è una cosa importante da fare.-
La corvina uscì dal cimitero e camminò per diversi minuti, affiancata da Aura, raggiungendo un edificio ormai dismesso con un piccolo giardino, ormai invaso dalle erbacce.
Charlie si diresse immediatamente verso le erbacce del giardino, finché non arrivò ai piedi di una quercia che osservò per diversi secondi per poi incominciare a scavare a mani nude."


Quando le immagini sparirono dalla sua mente Ash sentì una fitta di dolore, così portò una mano dietro la nuca, sentendo sotto le punte delle dita un bernoccolo.
Solo qualche secondo dopo notò di trovarsi a terra, probabilmente era caduto quando aveva avuto quella visione. Ripensando a tutto ciò che aveva visto ed alla stanchezza dipinta sul volto di sua sorella, Ash capì che quello che aveva visto doveva essere successo quella notte.
Ash cercò di mettersi in piedi, ma un brusco giramento di testa lo fece ricadere a terra, così decise di alzarsi lentamente da terra appoggiandosi al muro.
-Stai bene?- chiese una studentessa più giovane vedendo il corvino in difficoltà.
-Si, non preoccuparti. Ho solo un giramento di testa.-
La ragazza allora frugò nelle sue tasche, per poi porgere ad Ash una manciata di caramelle.
-Probabilmente è stato un abbassamento di pressione, quindi ti consiglio di mangiarne qualcuna.- disse la ragazza per poi salutarlo con la mano ed allontanarsi.
Ash allora mangiò le caramelle ricevute, così riuscì a riprendersi, così da potersi alzare e correre verso la camera di sua sorella.
Arrivato davanti alla porta iniziò a bussare freneticamente finché la porta non fu aperta da Charlie con gli occhi rossi ed i capelli spettinati, segno che si era appena alzata dal letto.
-Ash, c'è qualcosa che non va?- chiese l'allevatrice preoccupata.
-Posso entrare?-
Charlie si scostò dalla porta per far entrare suo fratello che si sedette sul letto, seguito dalla corvina.
-Ti senti bene Ash? Non hai una bella cera.-
-Ho avuto una visione.- esordì Ash per poi voltarsi verso di lei, guardandola negli occhi. -Ho visto cos'è successo questa notte.- disse, per poi raccontargli la sua visione.
-Ash non era nulla di preoccupante, ho solo cercato una cosa.- rispose Charlie con sincerità, per farlo calmare.
-Cos'era?-
Charlie assunse un'espressione dubbiosa, non sapendo se parlarne o meno, ma quando suo fratello le strinse le mani si sentì rassicurata così si alzò dal letto, aprì la cerniera del materasso e prese un quaderno voluminoso, porgendoglielo.
Appena lo ebbe tra le mani Ash iniziò a sfogliarlo e notò immediatamente che si trattasse di uno spartito musicale.
-Sei uscita in piena notte per questo?- chiese Ash irritato.
-So che ti sembrerà assurdo, ma quello è la chiave per decifrare "La battaglia leggendaria".- rispose Charlie sedendosi nuovamente con espressione sconvolta.
-Ma come può essere, ma soprattutto come fai a saperlo?-
-Me l'ha detto Yuki il giorno in cui è morta. Lei era l'unica ad essere riuscita a decifrare il libro.- disse l'allevatrice per poi sospirare.
-Perché non l'hai cercato prima allora?!-
-Per quanto io cerchi di ricordare qualcosa di quel giorno non ci riesco.- disse Charlie, guardando le sue mani tremanti per poi passarsela tra i capelli e continuare a parlare. -Ricordavo solo le fiamme e Yuki che veniva a salvarmi, o almeno fino era così fino ad ieri.- fece una piccola pausa per calmarsi e non parlare con voce tremula. -Yuki mi aveva detto dove trovarlo e che serviva per decifrare il libro, ma non so come possa essere utile.-
Ash allora lo sfogliò nuovamente, notando una frase scritta nell'ultima pagina.
"Come il pianista è riuscito a comporre questa sinfonia, tu riuscirai a capire ciò che ti ho lasciato."
-Cosa significa questa frase?- chiese Ash indicando l'ultima pagina.
Charlie allora scattò in piedi e fece segno ad Ash di seguirla. I Ketchum camminarono per diversi minuti nel dormitorio, fino ad arrivare di fronte ad una camera più grande delle altre e bussarono alla porta.
-Cosa volete?- chiese un ragazzo di circa quattordic'anni uscito dalla camera che li fissiva, visibilmente imbarazzato.
-Scusami se siamo venuti a disturbarti, ma mi serve il tuo aiuto.- esordì Charlie cordiale.
-Nessun disturbo. Mi fa piacere che i famosi fratelli Ketchum siano venuti a parlare con me.- ammise il più piccolo lusingato.
-Famosi?- ripeté Ash.
-Beh siete arrivati nelle fasi finali del torneo scolastico. Vi ammiro tantissimo.-
-Sei davvero gentile.- disse il più grande arrossendo.
-So che tu suoni il pianoforte e che conosci alla perfezione tutte le sinfonie ed i musicisti più famosi. Mi sapresti dire cos'è questa e di chi è?- chiese l'allevatrice porgendo al ragazzo lo spartito.
Il ragazzo guardò rapidamente tutta la sinfonia, per poi sorridere ai due fratelli, sicuro di cosa fosse.
-Sono sicuro che questa sia la nona sinfonia di Beethoven.-
Charlie allora ringraziò il musicista e se ne andò, cercando di comprendere la frase della donna.
-Perché ha scelto proprio questa?- disse ad alta voce Ash.
-Non so, ma ho intenzione di scoprirlo.- esclamò Charlie avviandosi in biblioteca.
-Cosa vuoi fare?-
-Cercare delle informazioni su Beethoven.- rispose la corvina, mentre cercava un libro di musica.
-Non potevi chiedere a quel ragazzo?-
-Non ho preferito coinvolgerlo ulteriormente.- concluse Charlie per poi sorridere, prendendo il libro che tanto cercava. 

 
****

Meowstic lanciò un attacco Pallaombra verso Sceptile, ma questo lo intercettò con Fendifoglia, facendo così diventare le lame sul suo braccio violacee, per poi colpire l'avversaria, causandole seri danni per aver sfruttato il duo attacco con uno di tipo Spettro.
-Bravo Sceptile, ora usa Forbice X- disse Jake.
-Extrasenso sul terreno!- esclamò Emy agguerrita.
Il pokémon erba incrociò le zampe anteriori e le foglie sulle braccia si allungarono fino a formare quattro lame e Sceptile iniziò a correre verso la gattina, ma questa creò un vortice di sabbia attorno a sé, così da occultarsi.
-Ora usalo contro il tuo avversario.- disse la rossa.
-Cerca di evitare l'attacco.-
Quando la tempesta si placò, Meowstic attaccò rapidamente Sceptile, senza dargli il tempo di evitare il colpo o di contrattaccare. Dopo aver subito questo attacco, il pokémon d'erba fu subì dei danni a causa di un'aura rosea che lo colpì, mandandolo al tappeto.
-Ma quando hai usato Divinazione?-
-Prima che attaccasse con Fendifoglia.- rispose Emy sorridendo vittoriosa.
-Bella ed intelligente, un mix davvero pericoloso.- disse Jake, facendo arrossire la coordinatrice fino alla punta delle orecchie.

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-Non posso credere ai miei occhi.- disse Lucinda sconvolta alla scena che aveva di fronte.
La coordinatrice stava osservando lo Psyduck di Misty nuotare allegramente con il salvagente ed una cuffietta azzurra in testa.
-Lo so, ho provato in tutti i modi a farlo nuotare senza, ma non c'è stato verso.- spiegò la sirena sospirando.
-Io ho un'idea! Aspettami qui.- disse Lucinda per poi correre lontano dal laghetto dove si trovavano.
Dopo diversi minuti la coordinatrice tornò con una piscina gonfiabile alta poco più di un metro, per poi gonfiarla con la pompa e, successivamente, riempirla d'acqua.
Quilava colpì l'acqua con un debole Lanciafiamme, così da rendere l'acqua calda, ma non bollente. Piplup allora uscì dal laghetto per poi fare un tuffo a bomba nella piscina, per poi invitare Psyduck a tuffarsi, ma senza il salvagente.
Il papero saltò sul bordo piscina, ma aveva timore ad entrare in acqua senza il suo amato ciambellone, così si allontanò dalla piscina.
Misty allora prese con dolcezza la zampa del papero e gli fece toccare l'acqua.
-Hai visto? L'acqua è calda ed è poco profonda.- disse Misty, ma senza riuscire a convincere il suo pokémon. -Non avere paura: ti terrò io!-
Psyduck annuì un po' timoroso, così la sua allenatrice lo prese in braccio e lo fece entrare in acqua, mentre il papero si teneva alle braccia della sirena. Poco dopo Psyduck iniziò a sbattere le sue zampe palmate, riuscendo a nuotare con l'aiuto di Misty, e quando si sentì più sicuro riuscì a farlo da solo, ridendo allegramente per avercela fatta.
Notando che il papero aveva attirato l'attenzione della sua allenatrice, Piplup iniziò a fare delle acrobazie sia dentro che fuori l'aria, ma durante una di esse perse l'equilibrio e sbattè la testa sul fondo della piscina, mentre un bernoccolo rosso si formò sulla sua nuca.
-Piplup stai bene?- chiese Lucinda preoccupata, prendendo pinguino in braccio.
Piplup assunse un'espressione fiera, cercando di non mostrarsi dolorante di fronte alla coordinatrice. Lucinda sorrise nel notare quanto il suo pokémon si sforzasse per non farla preoccupare, per poi coccolarlo per risollevargli il morale.



 
****



Eccomi qui con il capitolo 41 che si è scritto praticamente da solo, quindi se ci sono errori o non vi piace è solo colpa sua XD
Immagino che tutti voi, quando avete letto il titolo vi siete chiesti "Cosa diamine centra Beethoven con la storia?". Se invece vi eravate dati una spiegazione sicuramente non vi aspettavate una cosa del genere.
Se avete studiato un po' di musica (oppure se avete cercato su Google "Beethoven")  forse potreste capire il perché io ho scelto proprio lui
Ed ecco che il mistero sulla morte di Yuki ritorna, ma forse potreste immaginare perché Jake aveva colpevolizzato Charlie per la sua morte. Il mistero verrà risolto nel prossimo capitolo.... No, in realtà dovete aspettare parecchio per conoscere la risposta.
Ormai credo che abbiate capito che io adoro i flashback che ormai ci sono un capitolo si ed un altro pure (questa volta ho abbondato e ne ho messi due).
Ora smetto di chiarlare e passo ai ringraziamenti.
Ringrazio LolaKastle22, Cri cri 26 ed Hailstorms per aver recensito la storia.
Ringrazio NyxNyx per aver inserito la storia tra le seguite.
Ringrazio ferdi poke ed Hakai Chinmoku per averla inserita tra le preferite.
Ringrazio tutti coloro che continuano a leggere la mia storia (cavoli, mi sopportate da 41 capitoli °O°).
Alla prossima :)

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Capitolo 42
*** Codice ***


 
*****

Dopo aver corso per tutto il bosco ed aver raggiunto una zona senza alberi, Kenny individuò un'enorme roccia dietro cui si nascose insieme al suo fidato Breloom, per poi osservare attentamente la zona circostante mentre riprendevano fiato. Nonostante non avessero una visuale perfetta, loro erano ben nascosti e non potevano essere sorpresi alle spalle per la presenza di un'alta parete rocciosa.
Il grido acuto di un condor fece sobbalzare i due che alzarono lo sguardo verso il cielo, notando un Mandibuzz che volava in circolo sopra le loro teste.
-Dannazione! Ci hanno già trovato.- sibilò Kenny stringendo maggiormente il bastone tra le sue mani.
Qualche istante dopo Wendy saltò da un albero, atterrando proprio sulla roccia dietro cui stavano nascosti Breloom ed il suo allenatore, e sorrise per poi far scioccare la propria frusta.
-Beccati! Mandibuzz usa Aeroassalto.-
Dopo aver dato il comando al suo pokémon, Wendy scagliò la sua frusta contro uno spuntone della parete rocciosa lì vicino e la usò come liana, così da colpire la faccia di Kenny con un calcio ben assestato, ma questo riuscì a parare il colpo con il bastone.
Nel frattempo Mandibuzz scese in picchiata verso il lottatore, ma questo scansò l'attacco all'ultimo secondo il colpo con un salto.
-Velenoshock!-
Il lottatore allora si voltò verso il suo avversario ed emise dalla sua bocca del potente veleno che colpì un'ala del condor, costringendolo ad atterrare.
Con un abile movimento del polso, Wendy tirò la cinghia della frusta per liberarla dallo spuntone e la usò per afferrare il braccio sinistro del coordinatore. L'avicoltrice allora tirò verso di sé Kenny e lo colpì con una gomitata in pieno viso.
-Spennata!-
-Evita con Danzaspada e poi usa Pugnorapido.- disse Kenny, per poi colpire l'avversaria con un calcio allo stomaco, facendola indietreggiare.
Ripresasi dal colpo subito all'ala, Mandibuzz volò verso il canguro sferrando diversi colpi con il suo becco affilato, ma l'avversario riuscì ad evitarli con un'elegante danza che rafforzò i suoi muscoli. Quando l'attacco Spennata terminò, Breloom sorrise e stese completamente il suo braccio destro per sferrare un rapido e potente pugno al condor, facendolo indietreggiare.
Mentre Wendy e Mandibuzz si riprendevano dai colpi subiti, Kenny liberò il braccio bloccato dalla cinghia della frusta e sostituì Breloom con Rapidash.
-Finiscilo con Lanciafiamme!- esclamò il coordinatore.
-Mandibuzz rispondi con Neropulsar.-
Rapidash inspirò profondamente dalle narici per poi spalancare la bocca, emettendo una potente fiammata che andò a scontrarsi con il raggio violaceo del condor.
Kenny si avvicinò rapidamente a Wendy e la colpì alla mano destra, riuscendola a disarmare, sferrando un colpo dall'alto verso il basso, ma la bionda riuscì a schivarlo facilmentw e bloccò l'arma con il piede destro per poi ruotare il proprio corpo di 180 gradi e colpirlo con un forte calcio sferrato con la gamba sinistra, colpendolo sul fianco.
Debilitato dalla lotta contro Breloom, Mandibuzz non riuscì a tener testa al suo avversario ed andò al tappeto.
Rapidash nitrì vittorioso per poi mettersi in piedi, appoggiandosi sulle zampe posteriori.
Lo stridio di alcuni Zubat fecero capire ai due ragazzi che era quasi ora di cena, così decisero di terminare il loro allenamento. Wendy raccolse da terra la sua frusta e porse una mano a Kenny, aiutandolo così a rimettersi in piedi.
-Bella lotta.- disse l'avicoltrice leggermente affannata.
-Anche se è stata molto stancante. Era da troppo tempo che non mi allenavo in questo modo.- ammise Kenny massaggiandosi il collo.
Il cavallo infuocato si avvicinò al proprio allenatore con un'espressione fiera e valorosa, facendo nascere un sorriso entusiasta sulle labbra del castano che gli accarezzò affettuosamente la testa, fiero del suo compagno di squadra.
-Sei stato grandioso.- affermò Kenny, per poi farlo tornare nella pokéball.
-Anche tu sei stato bravo Mandibuzz.- disse Wendy, facendogli mangiare una Baccacedro per poi farlo rientrare nella pokéball. -Meglio se rientriamo. Ho una fame da lupi.- concluse, stiracchiando le braccia.

 
****

-Trovato qualcosa?- chiese Ash muovendo nervosamente la gamba.
-La smetti di chiedermelo?! Se stai zitto per qualche secondo forse riesco a trovare la biografia di Beethoven.- esclamò Charlie stizzita.
Alcuni ragazzi si voltarono verso i due Ketchum zittendoli e fulminandoli con lo sguardo. Charlie abbassò la testa, dispiaciuta per aver disturbato, per poi continuare a leggere il libro tra le sue mani, mentre Ash decise di osservarla in silenzio, così da permettere a sua sorella di concentrarsi meglio.
Dopo qualche minuto l'allevatrice assunse un'espressione confusa. Era sicura che fosse sulla strada giusta, ma cosa voleva dire Yuki con quello?
-Charlie?- sussurrò il più grande, fissando confuso sua sorella.
-Ho trovato quello che ci serviva....o almeno credo.-
-In che senso?- chiese Ash, prendendo il libro dalle mani di Charlie per leggere anche lui. -Dici che si riferisse alla sua sordità? Cosa centra con il libro?-
-Non lo so.- disse l'allevatrice, più confusa di suo fratello.
Sentendo il brontolio dello stomaco di Ash, Charlie guardò l'orologio della biblioteca e scoppiò a ridere, ricevendo delle lamentele dai presenti.
-Il tuo stomaco è più puntuale di un orologio svizzero.- disse la più giovane sottovoce, trattenendo le risate ed uscendo dalla biblioteca, seguita a ruota dal fratello. -Comunque andiamo in mensa, anch'io sono affamata.-
Durante tutto il tragitto nessuno dei due non proferirono parola poiché entrambi cercavano di risolvere l'enigma della nona sinfonia. Arrivati in mensa i due fratelli furono fermati dal ragazzo a cui avevano chiesto informazioni sullo spartito.
-C'è qualcosa che non va?- chiese Ash.
-In realtà volevo parlarvi dello spartito. Prima ve ne siete andati subito e non ho avuto modo di chiedervelo: per caso lo spartito apparteneva ad un cieco?- disse il ragazzino.
-No, ma come mai ce lo chiedi?- domandò l'allevatrice confusa.
-Perché mentre lo sfogliavo ho notato che ci fosse qualcosa scritto in braille, ma era poco in rilievo. Pensavo vi potesse interessare.- rispose il ragazzo, per poi salutarli con un sorriso timido.
-Braille... Ma certo! Come ho fatto a non pensarci!- esclamò Charlie dandosi una pacca sulla fronte.
-Potresti spiegare anche a me?- disse Ash, alzando la mano.
-Ora ti spiego: il braille è un tipo di carattere utilizzato per permettere la lettura ai ciechi. Nella musica invece il senso che si utilizza è l'udito, quindi Yuki voleva dirci di non utilizzare la vista, il senso utilizzato per la lettura.- spiegò la corvina. -E poi ha usato il braille anche perché era utilizzato da alcune popolazioni antiche perché i ciechi non si soffermavano sulla conoscenza sensibile, ma riuscivano a raggiungere la "vera" conoscenza, ovvero quella che non si basa sulle apparenze.-
-Come fai a sapere tutte queste cose sul braille?- esclamò Ash con ammirazione.
-Me le ha insegnate Rocco perché sono nozioni indispensabili per esplorare le rovine di Hoenn.- rispose Charlie, lusingata per lo sguardo ricco d'ammirazione del fratello. 
-Cosa fate qui in piedi? Stiamo aspettando solo voi per mangiare.- disse Gold appena li raggiunse, trascinandoli verso il loro tavolo.
Arrivati al tavolo Charlie non riuscì a trattenere un sorriso notando come si divertisse Jake a stuzzicare Emy e come lei reagisse alle provocazioni.
-Ti senti meglio ora?- chiese Paul stringendo la mano di Charlie.
-Si, non preoccuparti.- rispose l'allevatrice con le guance leggermente arrossate.
-La smettete di flirtare voi due?- esclamò Jake divertito.
-Da che pulpito viene la predica.- ribatté Charlie, indicando la rossa con la testa.
-Ma che stai dicendo?!- disse Emy arrossendo vistosamente, facendo sorridere maliziosamente l'albino. -E tu smettila di sorridere in quel modo!- urlò, digrignando i denti ed indicando Jake.
-Sai benissimo che mi diverte un mondo vederti arrossire fino alle orecchie.-
-Basta! Pensa a mangiare.- disse Emy, comprendosi le orecchie.
Il sorriso di Jake si ampliò, facendo arrossire maggiormente Emy, ed iniziò a mangiare.
Durante tutta la cena Ash rimase in silenzio, lasciando di stucco tutti i presenti che non poterono non preoccuparsi.
-Ash ti senti bene?- chiese Misty apprensiva.
-Si, solo che io e...- disse il corvino per poi essere interrotto da un morso alla gamba.
Ash allora guardò sotto il tavolo, scoprendo così che il colpevole fosse Joltik.
-Ne parliamo dopo.- disse Charlie, lanciando un'occhiata eloquente al fratello.

 
****

-Mi spiegate perché siete venuti tutti qui?- chiese Rocco seccato, osservando il folto numero di ragazzi presenti nel salone della casa da lui affittata a Septer City.
-Abbiamo scoperto come possiamo decifrare il libro.- esclamò Ash euforico.
Charlie appoggiò lo spartito in suo possesso e lo pose sul tavolino basso vicino al divano su cui sedeva.
-Come può esserci utile uno spartito?- domandò Fiammetta, osservando confusa l'oggetto in questione.
-Yuki ci ha nascosto le informazioni per la decifrazione di "La battaglia leggendaria".- rispose Charlie.
-Cosa centra mia madre con questo?- dissero i fratelli Petri contemporaneamente.
-Questa notte ho sognato il giorno della sua morte e mi è tornato in mente che Yuki mi aveva detto dove si trovasse...- rispose l'allevatrice, interrompendosi all'improvviso per poi mordersi il labbro.
-C'è dell'altro, vero?- disse Paul, notando l'espressione turbata della ragazza.
-C'era anche Domino che mi fissava con la stessa crudeltà di ieri.- sussurrò Charlie, mentre le sue braccia incominciarono a tremare.
Paul allora le strinse saldamente la mano sinistra, intrecciando le loro dita, riuscendo a tranquillizzarla un po'.
Sentendo quelle parole Fiammetta assunse un'espressione dubbiosa che Rocco notò quasi subito.
-A cosa pensi?- chiese l'ex campione.
-Charlie non è mai riuscita a ricordare nulla di ciò che era successo, ma dopo aver lottato con Domino ha ricordato una parte dei ricordi. Che sia lei la causa della sua perdita di memoria?-
Rocco sembrò pensarci su, notando che il ragionamento della capopalestra non faceva una piega. Una domanda però lo tormentava: perché le avevano cancellato la memoria?
-Ora basta con tutti questi misteri!- urlò Ash alzandosi di scatto, facendo cadere la sedia su cui poco prima era seduto. -Volete dirci cos'è successo quella notte?-
Jake e suo fratello si aspettavano che prima o poi qualcuno di loro avrebbe tirato fuori l'argomento, ma per loro era pur sempre un argomento delicato. 
Anche per Charlie non era tanto facile parlare di ciò che era successo quella notte poiché, nonostante non ricordasse quasi nulla, si sentiva in colpa per ciò che era successo a Yuki.   
Avendo intuito come si sentissero i due Petri e Charlie, Fiammetta decise di rispondere al loro posto.

"Quella notte il cielo su Ferrugipoli veniva coperto sempre di più da dei nuvoloni neri che provenivano da una villa situata a nord della città, poco distante dal Percorso 115.
Un uomo con i capelli brizzolati uscì zoppicando dalla villa seguito da Rocco e Yuki, la quale  portava in braccio un bambino con i capelli albini e con una bruciatura sulla guancia ed un'altra sul braccio.
Appena riprese fiato, l'uomo iniziò a guardarsi intorno, notando che anche i dipendenti della villa erano riusciti ad uscire, ma mancava ancora una persona all'appello.
-Dov'è Charlotte?- disse allarmato l'uomo.
-Probabilmente è ancora in casa papà. Prima aveva la febbre alta e non riusciva ad alzarsi dal letto.- rispose Rocco, per poi ritornare sui suoi passi, ma fu bloccato da una mano.
-È troppo pericoloso per te Rocco! Andrò io al posto tuo.- affermò Yuki, facendo scendere Jake.
-Non posso permetterti di entrare Yuki. Vado io!- disse l'uomo.
-Non pensarci nemmeno! Ti sei ferito ad una gamba, non riusciresti nemmeno a raggiungerla!-
Prima di ritornare nella villa Yuki baciò la fronte ai suoi figli ed a suo marito per poi sorridere con determinazione.
-Aspettatemi qui. Tornerò presto!- esclamò l'albina.
*
La piccola Charlie aveva notato che l'aria era diventata pesante, così decise di alzarsi dal letto, ma si dovette appoggiare al muro per non perdere l'equilibrio. Quando uscì dalla sua camera la bambina rimase atterrita: era scoppiato un incendio.
Charlotte cercò di andare verso l'uscita, ma a causa della vista offuscata dalla febbre non riusciva a distinguere i contorni, causandogli maggiori difficoltà nel raggiungere l'esterno.
Dopo l'ennesima caduta della corvina una piccola Riolu sfondò una delle finestre poco distanti dalla bambina e corse immediatamente ad aiutarla.
-Riolu.- sussurrò Charlotte con voce fievole.
La lupa mise un braccio della bambina sulle proprie spalle, così da poterla aiutare a camminare.
Non conoscendo bene la casa Riolu sbagliò strada, incrociando un uomo con i capelli castano-rossicci con il logo del Team Rocket stampata sulla tasca della giacca, seguito da un Persian.
-La figlia di Jack Ketchum.- esclamò l'uomo con un sorriso sadico.
La bambina iniziò a tremare, spaventata da quell'uomo che le sembrava familiare, ma non ricordava minimamente dove lo avesse visto.
-Charlotte!- urlò Yuki, raggiungendo la bambina.
La donna sussurrò qualcosa all'orecchio di Charlie e poi si voltò verso Riolu."


-E questo è tutto.- disse Fiammetta, concludendo il suo racconto.
Come? E dopo cos'è successo?- chiese Gary, interessato.
-Charlie era l'unica ad essere all'interno della villa, ma non ricordava altro. Dopo quell'incidente ha fatto qualche visita dallo psicologo, ma non è riuscito a sbloccarle la memoria.- spiegò Rocco.
-Credo che ora sia meglio pensare allo spartito.- disse Jake, indicando con la testa l'oggetto. -Sei riuscita a capire qualcosa?-
-Ha scritto tutto in tedesco.- rispose Charlie sospirando. -Non poteva rendere più difficile la traduzione di queste informazioni.-
-Tipico di mamma.- sussurrò l'albino più giovane, sorridendo malinconicamente.
-Sarà complicato riuscire a tradurlo. Bisogna trovare qualcuno che conosce il tedesco.- sospirò frustrato l'ex campione, passandosi una mano tra i capelli.
-Io veramente lo conosco.- affermò Fiammetta, alzando una mano.
-Allora incominceremo a decifrarlo domani mattina appena svegli.-
-Scusa se ve lo domando, ma voi due vivete insieme?- domandò Vera.
-Condividiamo questo appartamento per... ragioni economiche.- disse la capopalestra, leggermente in imbarazzo.
Sentendo quelle parole, Jake non poté trattenere il sorriso malizioso che nacque sulle sue labbra.
-Certo....Per ragioni economiche.- ironizzò Jake, facendo il segno delle virgolette mentre pronunciava le ultime parole.
-Solo perché un uomo ed una donna condividono un appartamento non vuol dire che succeda qualcosa.- li difese Emy.
-Ma se c'è del feeling tra loro è scontato che succeda qualcosa.- sussurrò l'albino più giovane all'orecchio della rossa, facendola arrossire.
Kenny sembrò un tantino infastidito per l'interesse che Jake mostrava verso sua sorella, soprattutto perché non conosceva molto bene il ragazzo, ma alla fine decise di non intervenire poiché non poteva intromettersi nella vita sentimentale di sua sorella.
-Da che pulpito viene la predica, piccoletto.- ribatté Rocco, sottolineando l'ultima parola.
A causa di quell'appellativo una vena sul collo di Jake iniziò a pulsare violentemente poiché aveva sempre detestato quel nomignolo ideato dal fratello.
-Smettila di chiamarmi così Rocco, non sono più un bambino e poi sono anche più alto di te.- disse Jake acidamente.
-Potrai essere anche un metro più alto di me, ma rimarrai sempre un piccoletto.- ribatté l'ex campione divertito.
-Parla proprio mister maturità che non riesce nemmeno a dichiararsi.- esclamò il fratello minore con un sorriso malizioso.
Rocco arrossì leggermente, poiché il fratello l'aveva colpito proprio nel suo punto debole, ma fortunatamente fu salvato in calcio d'angolo.
-Adesso smettetela. Siete entrambi infantili!- intervenne Emy, frapponendosi tra i due fratelli. -Siamo venuti qui per parlare del libro, non per star a sentire i vostri inutili litigi.-
I due fratelli parvero calmarsi e così poterono riprendere il discorso da dove si erano interrotti.
Nel frattempo all'esterno vi erano due ombre su un albero vicino alla finestra dell'appartamento che osservavano con attenzione cosa stesse succedendo.
-Allora cos'hai scoperto?- chiese una voce proveniente dal Pokégear di una delle due entità sull'albero.
-Hanno trovato il quaderno di Shiro su cui vi è decifrato il libro.- rispose una voce maschile, probabilmente di un adolescente.
-Ottimo! Così saranno un passo avanti al Team Rocket. Mi raccomando: tienimi aggiornato.- 
-Certamente!- disse il ragazzo, per poi interrompere la chiamata.
Quando si accorse che avevano terminato do discutere del libro il ragazzo scese agilmente e silenziosamente dall'albero. Subito dopo scese anche un pokémon bianco e viola con delle macchie verdi ai lati della coda e della faccia che sembra fatto di appiccicume.
-Su Goodra muoviamoci, altrimenti ci scopriranno.- sussurrò il ragazzo.
Appena il drago bipede annuì, il ragazzo si allontanò da quel luogo con il suo compagno di squadra, dirigendosi verso l'Accademia.

 
****

-Siamo caduti davvero in basso: portare del cibo ad un moccioso e farlo mangiare, neanche fossimo dei baby sitter.-
A parlare era stata una donna con dei lunghi capelli fucsia che indossava una divisa del Team Rocket bianca.
-Jessie non dovresti parlare così. Quello non è un semplice moccioso, ma il figlio di Giovanni.- disse un ragazzo con i capelli viola che trasportava un vassoio con del cibo.
-Ha ragione James. Se riusciamo a sfruttare bene questa situazione e diventiamo amici del moccioso, lui potrebbe mettere una buona parola per noi, così noi otterremo una promozione.- affermò un Meowth parlante.
-Promozione arriviamo!- esclamarono gli altri due, mentre Wobbuffet usciva dalla sua pokéball.
-Non ora Wobbuffet!- disse Jessie, facendolo ritornare nella pokémon.
Dopo qualche minuto il trio raggiunse la camera del ragazzo e bussarono alla porta diverse volte, ma nessuno rispose.
-Oh, al diavolo!- disse la donna, spalancando la porta per poi voltarsi verso il rosso. -Non mi importa chi tu sia, ma quando io busso, tu apri.-
Sentendo le urla di qualcuno, Silver si tolse le cuffie e si voltò verso il trio, guardandoli con indifferenza.
-Che volete?- disse il rosso scocciato.
-Siamo venuti a portarle il pranzo.- esclamò Meowth, facendo un piccolo inchino.
-Posatelo li ed andatevene.- affermò Silver irritato, rimettendosi le cuffie nelle orecchie.
Mentre James posava il vassoio sulla scrivania della stanza, Jessie aveva ormai perso la pazienza, si avvicinò al letto del ragazzo e gli strappò le cuffie dalle orecchie.
-Jessie!- dissero in coro l'uomo ed il felino, presi di sorpresa dalla donna. -Non puoi comportarti così con lui.-
-E chi se ne frega! Non puoi comportarti come un moccioso viziato solo perché sei il figlio del capo. Ora alza le chiappe e mangia tutto!-
Silver rimase stupito che qualcuno lì dentro avesse il coraggio di dirgli cosa pensassero davvero. Per quanto non sopportasse il Team Rocket, quella donna era riuscita a guadagnarsi il suo rispetto.
Il rosso allora si alzò dal letto e si sedette a mangiare, sotto lo sguardo sconvolto del trio. Non si sarebbero mai aspettati che il moccioso facesse ciò che gli era stato detto senza fiatare, soprattutto perché gli era stato detto che Silver non toccava cibo da quando era arrivato.
-Grazie per il cibo.- disse semplicemente Silver appena finì di mangiare.
-Come mai non toccavi cibo mentre ora hai mangiato tutto?- chiese James curioso.
-Perché i leccapiedi mi fanno perdere l'appetito. Ora per favore lasciatemi da solo.- disse Silver pacatamente.
Nonostante lo stupore, il trio fece come gli era stato detto e James chiuse la porta alle sue spalle, così da lasciargli la sua privacy.
-Che strano ragazzino.- borbottò l'uomo.
-Per lo meno ci ha preso in simpatia grazie ai modi rudi di Jessie.- affermò Meowth soddisfatto.
-Chi avrebbe dei modi rudi?- disse Jessie strofinando energicamente un pugno sulla testa del gatto.
Prima di allontanarsi dalla porta James si voltò un'ultima volta ad osservare la porta pensieroso, per poi scuotere la testa e voltarsi verso i suoi compagni mentre litigavano.
-Meglio sbrigarci che dobbiamo andare anche nei sotterranei.- disse James separando i due.
-Continuo a pensare che questo sia un compito per delle reclute e non per noi.- borbottò Jessie seccata.

 
****




Mi dispiace tantissimo per l'enorme ritardo, ma in questo periodo ho incominciato il tirocinio ed il direttore non ci ha avvisato subito, anzi lo ha fatto 3 giorni prima dell'inizio! Che organizzazione -.-
Fortunatamente sono riuscita a trovare un po' di tempo per la storia. Mi scuso molto per questo ritardo e vi avviso che da ora in poi non pubblicherò ogni due settimane perché so che non riuscirei a rispettare le scadenze.
Questa volta sono più breve e passerò direttamente ai ringraziamenti:
Ringrazio Hailstorm e LolaKastle22 per le recensioni.
Grazie anche a tutti coloro che leggono la mia storia.
Spero di non avervi deluso (mentre scrivevo dormivo in piedi) e vi invito a continuare a seguire la mia storia.
Un abbraccio :D

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Capitolo 43
*** Cattura ***


****

A qualche chilometro di distanza da Aparctias City vi era il Monte Origo, la cima più alta della regione di Hoenn, dove vi era situato un piccolo tempio la cui ubicazione era conosciuta da un numero molto esiguo di persone.
Quando iniziò ad albeggiar, i primi raggi solari entrarono da una piccola finestra irradiando la statua di Arceus ed i sacerdoti iniziarono le preghiere mattutine.
Nonostante i forti rumori provenienti dall'esterno i sacerdoti continuarono a pregare, ignorando tutti i suoni ostili ed estranei al tempio.
All'improvviso la porta fu sfondata con un calcio di un uomo biondo, alto e muscoloso con la pelle ambrata che indossava un paio di occhiali, canotta e polsini blu, anfibi neri, pantalone e giaccia aperte senza maniche grigie e quest'ultima aveva una R rossa stampata al centro. 
Quando il biondo entrò fu seguito da un uomo alto e slanciato con tratti androgini ed capelli lunghi e bianchi, legati in un codino basso. Indossava una maglia grigia a mezze maniche con una R rossa stampata, sotto di essa indossava una maglia blu a maniche lunghe ed un pantalone grigio.
Tutti i presenti rimasero sorpresi dell'entrata dei due uomini, soprattutto perché quello era un luogo difficile da trovare. Il primo a riprendersi dallo stupore fu l'uomo più anziano che indossava una lunga tunica bianca con i bordi dorati ed una cinta d'oro con delle pietre prezione. 
-Chi osa entrare in questo luogo sacro?-
-Il Team Rocket!- urlò il biondo con aria spavalda.
-Vi conviene darci ciò che vogliamo se non volete problemi.- disse l'albino con calma e freddezza.
-Cosa potete fare voi due contro tutti noi?!- esclamò una giovane donna, mentre veniva affiancata da un Gardevoir.
-Come se ci facessero paura una manciata di sacerdoti.- affermò il biondo con superiorità.
-Come ti permetti?! Gardevoir usa....- disse la donna per poi interrompersi notando che il suo pokémon era già fuori combattimento, così come gli altri pokémon lì presenti. -Che cosa?-
Poco dopo uno dei sacerdoti notò che l'ombra della statua di Arceus situata sull'altare aveva un sorriso diabolico e da lì uscì un Gengar avvolto da un'aura velenosa. Quando apparve il fantasma un Muk scese dal soffitto del tempio, per poi bloccare con il suo corpo il sacerdote anziano, mentre Gengar si avvicinò all'uomo puntandogli i suoi artigli velenosi alla gola.
-Credevate davvero che non avessimo già un piano? Se non volete che il mio Gengar faccia del male al Gran Sacerdote fate quello che vi ordiniamo.- esclamò l'albino con tono autoritario, mantenendo sempre la sua freddezza.
Un sacerdote più robusto degli altri non voleva arrendersi facilmente e decise di attaccare l'albino poiché sembrava il più debole tra i due. Si avvicinò senza dare nell'occhio al suo bersaglio e lo prese alle spalle, bloccandogli le braccia dietro la schiena con una mano e passandogli il braccio libero intorno al collo. Il biondo, invece di intervenire, sorrise ed osservò il compagno che si liberò facilmente dalla sua presa ed atterrò l'uomo alle sue spalle, bloccandolo prono sul pavimento per poi puntandogli un coltello al collo.
-Non vi conviene attaccare in modo avventato Hun perché è molto più forte di quanto sembri.- disse il biondo scoppiando a ridere osservando le espressioni sconvolte dei sacerdoti.
-Smettila di perdete tempo Attila e pensa alla missione.-

 
****

-Ah! Sono distrutta!- urlò Fiammetta stendendo le braccia verso l'alto mentre dondolava sulla sedia.
-Meglio che ci prendiamo una pausa.-
Detto questo Rocco spostò la sedia, così da potersi alzare e dirigersi in cucina per poi tornare portando una bevanda per sé ed una per la rossa per poi sedersi davanti alla sua scrivania così da potersi mettere davanti al computer.
-Potresti anche aiutarmi con la traduzione invece di perdere tempo!- esclamò la capopalestra, lanciando il vocabolario sulla testa dell'albino.
Rocco si aggiustò gli occhiali da lettura sul naso e raccolse il vocabolario dal pavimento per poi lanciare un'occhiata leggermente seccata.
-Non stavo perdendo tempo, ma stavo cercando un traduttore di testi per far prima.- si giustificò l'ex campione posando il vocabolario sul tavolo su cui stava lavorando Fiammetta.
-Quei cosi sono completamente inutili e fanno traduzioni insensate.- disse la rossa posando lo sguardo su Rocco, per poi riconcentrarsi sui fogli scritti dall'uomo.
L'ex campione allora prese quelli già tradotti dalla capopalestra e li lesse con attenzione. Una parte di quei fogli c'erano soltanto delle piccole note al margine in cui Fiammetta riassumeva il loro contenuto, solitamente si trattava della storia dei primi prescelti; altri fogli invece conteneva le informazioni sulle abilità dei prescelti. Sfortunatamente ciò che avevano trovato fin ora erano informazioni di poco conto.
-Mi sembra strana come coincidenza.- borbottò la capopalestra, mordendo la penna che aveva in mano. -Qui dice che i primi prescelti si incontrarono per la prima volta proprio a Septer City.-
-Io dubito fortemente che sia una coincidenza.- disse Rocco, per poi fissarla un tantino infastidito. -Potresti smettere di mordicchiare la mia penna?-
La rossa si toccò il mento con la penna con un'espressione pensierosa, per poi sorridere e riprendere a mordere la penna, così l'albino, stizzito dal comportamento dell'altra, sfruttò il punto debole della ragazza, ovvero il solletico.
-Ti prego, smettila.- piagnucolò Fiammetta tra le risate.
-Solo se mi chiedi perdono.-
-Ma che siete bambini?- disse Jake entrando dalla finestra e guardando con aria scioccata i due adulti. -Non potreste flirtare come tutte le persone normali invece che giocare?- concluse con un sorriso vittorioso per essere riuscito a farli imbarazzate.
-Che vuoi piccoletto?- sibilò l'ex campione con le gote leggermente rosse.
-Volevo sapere se avete scoperto qualcosa d'importante.- disse il più giovane tornando serio.

 
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Silver camminava per i corridoi della base del Team Rocket, mostrando un'espressione estremamente seccata a causa dei passi che sentiva dietro di lui.
Dopo qualche minuto il rosso non ce la fece più e si voltò di scatto verso le reclute che lo stavano seguendo con uno sguardo omicida.
-Smettetela immediatamente di seguirmi.- sibilò il ragazzo, facendo indietreggiare un paio di loro, mentre altri tre scapparono spaventati.
-Mi dispiace signorino, ma il capo ci ha ordinato di...- cercò di dire uno dei due, intimorito dallo sguardo del ragazzo.
-Lasciatemi solo.- esclamò Silver esasperato e visibilmente arrabbiato.
Le due reclute annuirono per poi correre lontano dal ragazzo, spaventati dal suo tono, ma soprattutto dalla sua posizione all'interno del Team Rocket.
-Che bambocci! Farsi spaventare da un moccioso.- commentò Jessie, affiancata da James e Meowth.
-Ancora voi.- sospirò Silver esasperato ricominciando a camminare.
Da quando era arrivato in quella base non riusciva a rimanere un attimo da solo, probabilmente temevano che sarebbe fuggito, idea che gli era balenata diverse volte per la mente, ma aveva desististo poiché non aveva ancora trovato una via di fuga e non sapeva nemmeno dove si trovasse in quel momento. Nonostante venisse servito come un signore e la sua camera era splendida, Silver sapeva che in realtà non era altro che un prigioniero rinchiuso in una gabbia dorata, lui che era sempre stato uno spirito libero.
Dopo che quei tre gli avevano portato il cibo in camera, convincendolo a mangiare, avevano ordinato loro di seguirlo, diventando così i carcerieri personali del rosso. Per quanto non sopportasse il Team Rocket, Silver doveva ammettere che la compagnia di quei strani personaggi non era totalmente sgradevole: Jessie perdeva le staffe per poco e Silver, notato ciò, non poté far altro che approfittarne; il Meowth parlante si divertiva spesso ad imbrogliare diverse reclute per ottenere ciò che voleva; James era senz'altro quello che era riuscito a colpire maggiormente Silver poiché lui riusciva a comprendere con estrema facilità i suoi pensieri.
-Dovete per forza seguirmi ovunque?- chiese Silver seccato.
Nonostante ciò lui non sopportava l'essere seguito ogni momento da qualcuno, chiunque esso sia.
-Non credere che a noi piaccia farti da baby sitter.- commentò Jessie annoiata.
-E allora andatevene, io non vi sto trattenendo vecchiaccia!- sbuffò il rosso nervoso.
Irritata da Silver, la donna perse le pazienza e cercò di picchiare il ragazzo, ma questa fu prontamente bloccata da James e Meowth che, nonostante fossero in vantaggio numerico, non riuscivano ad immobilizzarla completamente.
A quella scena a Silver scappò una piccola risata che fece irritare maggiormente Jessie che si liberò dalla presa dei suoi compagni e cercò di colpire il rosso con un pugno, ma lui riuscì abilmente ad evitarlo ed a farla cadere facendole lo sgambetto.
-Dannato bamboccio!- sibilò Jessie furibonda.
Mentre James e Moewth aiutarono la donna ad alzarsi, Silver notò un paio di scagnozzi dall'aria furtiva scendere delle scale per andare all'ultimo piano interrato dove nessuno gli aveva mai permesso d'andare, così decise anche lui di scendere le scale, per poi essere inseguito dal trio.
-Non dovresti scendere al piano di sotto, non c'è nulla d'interessante.- disse James, cercando di fargli cambiare idea.
-Allora perché non dovrei? Se non c'è nulla d'interessante non vedo il motivo per cui non potrei scendere.- rispose Silver, lasciando senza parole il suo interlocutore.
Arrivati al piano inferiore il rosso capì immediatamente di essere finito nelle prigioni della fortezza.
-Visto? Non c'è nulla d'interessante, ora andiamocene.- disse Meowth tirandolo per il bordo del cappotto, senza riuscire a smuoverlo di un millimetro.
Naturalmente Silver ignorò quello che gli aveva detto il felino e camminò per tutto il piano, finché uno dei prigionieri non attirò la sua attenzione.
-Silver.-
Il rosso allora si fermò di fronte la cella da cui proveniva quella voce, ma la luce era poca e non riusciva ad osservare bene la figura che l'aveva chiamato. Era riuscito solamente a capire che era stata una donna a parlare, così si avvicinò alle sbarre e strinse leggermente gli occhi, sperando di riuscire a cogliere qualche dettaglio.
-Come fai a sapere il mio nome?- chiese Silver, curioso e preoccupato.
-Noi due non ci conosciamo, ma tua madre mi ha parlato molto di te.-

 
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Vera e Pikachu erano seduti su una panca mentre osservavano Richie ed Ash combattere con l'attrezzatura di kendo, ma il corvino aveva la peggio poiché era meno esperto del suo avversario.
Dopo l'ennesima sconfitta Ash posò lo shinrai così da potersi togliere il men ed il tenugui per poi passarsi nervosamente le mani tra i capelli.
-Diamine ho perso di nuovo.- urlò il corvino frustrato.
-È perché io uso la spada da quando ho compiuto sette anni, mentre tu sei solo alle prime armi.- lo rassicurò Richie sorridendo ed appoggiando una mano sulla spalla dell'amico.
-Quindi se ti allenerai, potrai riuscire a raggiungere Richie.- disse Vera sicura, appoggiata da Pikachu.
-Però hai ancora molta strada da fare.-
Sentendo la voce di Paul, i tre ragazzi si voltarono verso la porta del club di kendo e videro l'allenatore di Rupepoli che veniva pizzicato da Charlie per il commento poco carino di quello, mentre Gold sorrideva nell'osservare la coppietta.
-Come mai qui?- chiese Vera.
-Rocco e Fiammetta erano impegnati con la decifrazione del libro, così abbiamo pensato di farvi una visita.- rispose Charlie mentre fulminava con lo sguardo Paul.
Nel frattempo Gold posò lo sguardo su Vera, notando qualcosa di strano nei suoi occhi, ma non capendo cosa fosse decise di chiederlo direttamente a lei.
-Cos'hai Vera?- chiese il moro preoccupato, attirando l'attenzione di tutti sulla coordinatrice.
-Sei preoccupata anche tu per Drew?- disse l'allevatrice sedendosi affiando all'amica.
-Quindi l'hai notato anche tu?- domandò Vera, avendo conferma che le sue preoccupazioni fossero reali.
-No, ma l'ho intuito. Nonostante non siano migliori amici, Drew è molto legato a Silver e credo che si sia sentito tradito.- rispose la corvina, guardando Gold, sperando di non turbarlo. -Anche io sono rimasta scioccata dal suo segreto e da ciò che è successo, ma in un certo senso riesco anche a capire il motivo per cui non ci ha parlato della sua famiglia perché sono la prima che si è tenuta dentro troppi segreti fin'ora.-
Per qualche secondo rimasero tutti in silenzio, non sapendo cosa dire in quel momento. L'unico che riuscì a rompere quel silenzio diventato ormai pesante fu Richie.
-Credo che dovresti dirle a lui queste cose: parlare di ciò che state provando non potrà che aiutare entrambi.- le consigliò, per poi voltarsi verso Gold. -Anche tu eri molto legato a Silver vero? Credo che faresti bene a parlargli.-
Vera allora si alzò in piedi ed appoggiò una mano sulla spalla del moro ed un'altra su quella di Charlie.
-Credo che Richie abbia perfettamente ragione: penso che sia meglio che parliate voi due con lui.-

 
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Talonflame volava con estrema rapidità, nonostante avesse due persone sulla groppa, raggiugendo finalmente la regione di Sinnoh.
Appena Emy vide il lago Verità fece segno al suo pokémon di atterrare lì vicino. Dopo che lei e Kenny furono scesi dalla schiena del falco, la più grande lo fece rientrare nella sua sfera e si incamminò insieme a suo fratello verso Sabbiafine, più precisamente verso l'ospedale.
Arrivati lì andarono subito al reparto di pediatria, salutando i vari dipendenti per poi entrare nella stanza del primario dove loro padre era intento a controllare la cartella clinica di uno dei suoi pazienti.
-Ragazzi cosa ci fate qui?- chiese Sean a suoi figli.
-Abbiamo scoperto che il padre di Silver è il capo del Team Rocket. Non ci hai mai voluto dire in che modo noi e Silver fossimo parenti ed ora credo sia il caso di dircelo.- affermò Kenny, fissandolo deciso.
-Io e suo padre siamo fratelli.- rispose l'uomo, dispiaciuto per averlo nascosto ai figli.
-Ci spieghi cos'è successo?- chiese Emy con più calma.
-Fin dall'adolescenza Giovanni era una persona come le altre, un allenatore che aspirava a diventare il migliore ed alla fine riuscì a diventare il capopalestra di Smeraldopoli, il nostro paese d'origine. Dopo un paio d'anni mise su famiglia sposando una sua compagna di viaggio, Angelica e poi nacque Silver, però dopo un paio d'anni lei iniziò a star male, così Giovanni riunì un gruppo di ricercatori per trovare una cura. Tutto questo però fu inutile perché Angelica morì, lasciando da soli Giovanni e Silver. Più passava il tempo e più mio fratello si isolava e quando Silver aveva poco meno di cinque anni scoprii che l'équipe di ricerca che Giovanni aveva assunto per cercare una cura per Angelica lavorava su ricerche per il potenziamento dei pokémon, usando come cavie pokémon catturati o rubati da un'associazione criminale creata da lui, il Team Rocket. Così, preoccupato per Silver, lo rapii per portarlo lontano da lui.- narrò Sean, per poi portarsi le mani tra i capelli. -Se solo fossi stato più vicino a lui tutto questo non sarebbe successo.-

 
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"Squadra α mi ricevete?" disse Giovanni tramite lo schermo di un computer.
-Squadra α ai suoi ordini Giovanni!- esclamò Milas, inchinando leggermente il capo.
"Il piano di Recupero può avere inizio. Contattate anche le squadre λ e μ per informarli." concluse il capo del Team Rocket, interrompendo la videochiamata.
Una delle reclute allora si allontanò con discrezione dal gruppo per poi uscire dal nascondiglio e trasformarsi in un Braviary, sorvolando indisturbato le truppe del Team Rocket e dirigendosi a tutta velocità verso l'Accademia pokémon, per poi trasformarsi in una ragazza con i capelli lunghi e mogano legati in una treccia.
-Hai scoperto qualcosa?- chiese un ragazzo affiancato da un Goodra.
-Il Team Rocket si è attivato.- rispose la ragazza.
Il ragazzo allora fece ritornare nella pokéball il draghetto e corse verso la segreteria per poi sgattaiolare insieme alla ragazza nell'ufficio del preside.
-Voi due cosa ci fate qui?-
-Mi scuso per il mio comportamento, ma c'è una cosa importante che lei deve sapere.- disse il ragazzo, porgendogli il suo Pokégear ed un distintivo.

 
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Dopo diversi giorni di allenamento con la sua abilità, Gary era completamente esausto, così Drew decise di dargli un giorno di riposo. Non avendo un compagno con cui allenarsi, il coordinatore decise di andare verso il bosco per combattere qualche pokémon selvatico. Dopo l'ennesima vittoria di Roserade, una delle pokéball di Drew si aprì, facendo uscire Absol che fissava un punto fisso con aria preoccupata mentre il pelo sulla sua schiena si rizzava.
-Se Absol ha reagito in quel modo ha senz'altro previsto una catastrofe.- disse Gold, raggiungendo l'amico insieme a Charlie.
-Spero solo che non sia collegato alla leggenda.- ammise il coordinatore con una nota di preoccupazione nella sua voce, per poi voltarsi verso i due allevatori. -Come mai siete qui?-
-Vogliamo sapere come stai.- esclamò Charlie preoccupata.
-In che senso scusa? Io sto bene.- affermò Drew con poca convinzione, evitando il loro sguardo.
-Stiamo parlando di Silver. Tutti vi siete preoccupati di come mi sentissi io, ma nessuno ha chiesto a te come ti sentissi.- si interruppe per qualche secondo Gold, appoggiando una mano sulla spalla del coordinatore. -Quindi sentiti libero di parlarne.-
Absol e Roserade fissarono intensamente il proprio allenatore, cercando di esortarlo a sfogarsi con i suoi amici. Drew allora prese un respiro profondo per trovare le parole giuste e di superare l'imbarazzo parlando di un argomento tanto personale.
-Avete ragione, sto male. Lui era una delle persone di cui mi fidavo di più, ma a quanto pare non era un sentimento reciproco.- confessò Drew, per poi voltarsi verso Charlie. -Perché ne tu ne Silver vi siete fidati di me e mi avete raccontato le cose che vi facevano star male? Merito davvero così poca fiducia?-
-Non è questo.- sussurrò Charlie, sentendosi in colpa.
-E allora cosa?!- chiese Drew irritato, alzando la voce.
-Non avevo il coraggio di parlarne. Come potevo avere il coraggio di dire che la madre del mio migliore amico ha perso la vita per salvarmi? Come potevo confessarti di aver visto morire mio padre sotto i miei occhi per proteggermi?- rispose l'allevatrice con le lacrime che gli scendevano sulle guance.
I due ragazzi rimasero sconvolti dalla seconda affermazione: nonostante non l'avesse detto chiaramente loro avevano capito che Yuki era morta nell'incendio per salvarla, ma non sapevano del padre dell'amica.
Ad interrompere il loro sfogo fu una piccola sfera d'acciaio lanciata vicino a loro che creò una barriera elettromagnetica intorno Drew.
-Scusateci, ma noi detestiamo le scenette patetiche!-
Absol si voltò velocemente verso la persona che aveva parlato ed iniziò a ringhiare furiosamente, mentre le rose sulle zampe di Roserade furono avvolte da un'aura violacea, per poi usarle per colpire ripetutamente la barriera che imprigionava Drew, senza però riuscire a scalfirla. Quando si voltarono videro una donna con i capelli rossi e corti, seguita da una ventina di membri del Team Rocket che indossavano una particolare divisa: maglia nera con sopra uno smanicato della stessa tonalità di rosso degli stivali e dei guanti ed infine i pantaloni neri.
-Tu sei Athena.- sibilò Gold, prendendo la sua stecca da biliardo.
-Cometi permetti di di usare quel tono con il nostro generale?- urlò uno degli scagnozzi.
Il pokémon catastrofe, irritato, lanciò un attacco Ventagliente contro il Team Rocket, ma il loro Golem lo rese inefficace con Protezione.
-Generale: la ragazza combacia perfettamente con la descrizione di uno dei prescelti!- li informò una donna.
-Credo che mi abbiate scambiato per qualcun'altro.- ribatté Charlie, sperando di essere credibile.
Quattro scagnozzi corsero nella direzione dei due allevatori per attaccarli, riuscendo a mettere entrambi al tappeto. Uno di loro frugò nelle tasche di Charlie, trovando il suo Pokégear e leggendo le informazioni della proprietaria.
-Charlotte Ketchum- luogo di nascita: Smeraldopoli.- lesse l'uomo.
-Credevi davvero che non avessimo scoperto che tu fossi una dei prescelti? Eravamo a conoscenza che uno di loro avesse la Benedizione della Foresta e che avesse un legame di sangue con un altro dei prescelti.-
-Joltik!- urlò Charlie, stupendo il Team Rocket.
Un potente attacco Tuono colpì i quattro uomini ed i due allenatori vicino a loro, facendo cadere a terra tramortiti gli scagnozzi del Team Rocket, mentre Charlie e Gold resistettero e ne approfittarono per allontanarsi.
-Credi davvero che ti lasceremo scappare? A differenza delle altre battaglie questa volta abbiamo portato i soldati più forti del Team Rocket.- esclamò Athena.
Appena trovò un posto in cui nascondersi, Charlie si fermò e mise le mani sulle spalle di Gold, guardandolo attentamente negli occhi.
-Questa volta non riusciremo a batterli, quindi devi scappare ed avvertire gli altri.-
-Cosa? Non posso abbandonare te e Drew!- esclamò Gold sottovoce, contrario all'amica.
-Non capisci: prima Absol che percepisce una catastrofe ed ora il Team Rocket arriva per rapire me e Drew. Ho paura che il Team Rocket sia riuscito a scoprire come risvegliare i leggendari anche senza il libro ed hanno bisogno di noi prescelti, quindi devi avvertire gli altri e cercare di portarli in un luogo sicuro. Fortunatamente il Team Rocket conosce solo l'identità di cinque prescelti, quindi se andasse tutto storto devi portare Kenny al sicuro.-
-Eccoli: li ho trovati!- urlò in lontananza una donna.
Anche se riluttante Gold decise di seguire il piano dell'altra, così fece uscire il suo Ambipom e scappò utilizzando il suo attacco Fossa, mentre la sua amica veniva catturata.

 
****

"Studenti, uno dei vostri compagni deve fare un annuncio importante da fare, prego proceda pure." disse il preside.
"Ragazzi devo fare un annuncio importante! Il Team Rocket sta avanzando in massa verso l'Accademia Pokémon perché vuole catturare alcune persone per i loro scopi." annunciò un ragazzo utilizzando i ripetitori presenti in tutto l'istituto.
"Noi però siamo in maggioranza numerica, quindi riuniamoci tutti nell'edificio centrale* ed insieme sbaraglieremo il nemico!"
-Ma quello che sta parlando è Keith!- esclamò Iris sorpresa.

 
****


(*) Per edificio centrale intendo quello in cui si tengono le lezioni.



Ora ho davvero una paura matta! Non pubblico un capitolo da più di un mese, quindi se qualcuno vuole ammazzarmi può farlo con il mio permesso, sempre se riesce a trovarmi. Devo ammettere che il capitolo ho incominciato a scriverlo solo da poco per completa mancanza di tempo e vi anticipo già che non posso ancora rispettare le scadenze che mi davo prima, ma almeno ho già incominciato a scrivere il prossimo capitolo, quindi non dovrei metterci tutto questo tempo. Ad agosto cercherò di farmi perdonare scrivendo e pubblicando più capitoli, almeno fin quando avrò tempo libero.

Ta-dan! Il personaggio misterioso che spiava i protagonisti, anche se credo che qualcuno lo avesse già sospettato, ed ora sorgono due domande: Con chi stava parlando Keith nel capitolo precedente? Di che distintivo si tratta? Se riuscite a rispondere ad una domanda, avrete la risposta anche per l'altra.
Per chi fosse interessato Attila ed Hun sono due personaggi apparsi in Il leggendario Pokémon tuono ed io li ho adorati subito.
Ora passo ai ringraziamenti altrimenti scrivo cinque pagine.
Ringrazio reachidHailstorms e LolaKastle22 per le loro recensioni.
Ringrazio anche Sentrion temimato97 per aver inserito la storia tra le seguite.

Naturalmente devo ringraziare anche tutti gli altri lettori che continuano a seguire la mia storia nonostante i miei ritardi sempre più frequenti (mi sento in colpa, si vede?)
Ci sentiamo al prossimo capitolo, un abbraccio :D

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Capitolo 44
*** Esche ***


-Ma quello che sta parlando è Keith!- esclamò Iris sorpresa.
-Cosa? Come fa a sapere tutte queste cose?- chiese Spighetto sospettoso.
-Io non credo che quel ragazzo stia mentendo: infondo è stato il preside stesso a dargli la parola.- disse Burgundy.
-Però mi sembra strano che stiano attaccando l'Accademia. Probabilmente c'è qualcosa di troppo importante per i loro piani, altrimenti non rischierebbero così tanto.- disse Chicco pensieroso.

 
****

-Quindi sono più agguerriti che mai. Dove sono gli altri?- chiese Misty, preoccupata.
La sirena incominciò a guardarsi intorno, notando che il club di piscina era stato invaso da molti studenti, creando un enorme caos.
Poco dopo il Pokégear di Lucinda suonò e lei rispose immediatamente alla chiamata quando vide chi fosse il mittente.
-Kenny dove sei?- chiese la ragazza allarmata.
"Io ed Emy siamo appena arrivati all'Accademia e ci troviamo in palestra nel caos generale. Cos'è successo?"
-Un ragazzo ha informato tutti dell'attacco del Team Rocket ed ha detto di riunirci nell'edificio centrale per combatterli insieme.- rispose la sirena, intromettendosi nella chiamata.
"Mi sembra davvero u...." disse Emy, ma all'improvviso la chiamata s'interruppe.
Le due ragazze si sorpresero dell'improvvisa interruzione della chiamata, così riprovarono a chiamare Kenny, notando la completa assenza di linea.
-Ora si che siamo nei guai: non possiamo metterci in contatto con gli altri.- affermò Misty sconsolata.
-Beh, per ora potremmo andare in palestra ed unirci a Kenny ed Emy.- propose Lucinda, ricevendo una risposta affermativa della sirena.

 
****

-Non vi sembra strano che il ragazzo sia così informato?- chiese Richie sospettoso.
-Pensi che faccia parte del Team Rocket?- domandò Vera preoccupata.
-No perché il suo piano è ottimo per noi. Penso solo che sappia più di quello che ci abbia detto.- affermò il castano con sicurezza.
-Sarebbe meglio non dargli troppa fiducia e stare attenti, non si sa mai.- disse Paul, appoggiandolo.
-Ora basta discutere di questo: ora la cosa più importante è riunirci agli altri.- esclamò Ash deciso.
-Sarà difficile riuscirci dato che i Pokégear non funzionano.- affermò la castana sospirando.
-Porygon2 ha scoperto che è stato qualcuno a sabotare le linee e penso che sia stato proprio il Team Rocket.- li informò Richie.

 
****

Nonostante avesse sentito l'annuncio, Wendy era corsa subito verso i dormitori perché lì non vi erano ripetitori, quindi nessuno era a conoscenza della minaccia, ma soprattutto non lo era Gary.
Arrivata al dormitorio notò con piacere che era stato evacuato, così corse subito verso la camera del castano e, appena la trovò, iniziò a bussare violentemente alla sua porta, ma senza ricevere risposta, così usò una forcina per forzare la serratura. Entrata finalmente nella camera notò che Gary stava dormendo profondamente e lo buttò giù dal letto per svegliarlo il prima possibile.
-Che succede?- mormorò Gary leggermente irritato.
-Scusa per il brusco risveglio, ma dobbiamo andare all'edificio centrale.- disse Wendy, lanciandogli degli abiti da indossare e delle scarpe.
-Ma si può sapere perché?- ringhiò il castano mentre si vestiva frettolosamente.
-Il Team Rocket sta per attaccare.-
-Che cosa? Dobbiamo trovare gli altri.- affermò il castano, cadendo a terra mentre si allacciava le scarpe.
-Sarà difficile: le linee telefoniche sono state interrotte e tutti gli studenti si sono riuniti nell'edificio centrale per difendersi.- spiegò la bionda.
Appena il ragazzo fu pronto, loro due uscirono dalla stanza ed iniziarono a correre verso l'edificio centrale, ma durante la loro corsa sentirono la terra sotto i loro piedi tremare, così si allontanarono da quel punto ed strinsero una delle proprie pokéball, pronti a mandare in campo un loro pokémon in caso fosse un loro nemico.
Un cumulo di terra si formò di fronte a loro, da cui uscirono Gold ed Ambipom con un'espressione preoccupata.
-Cosa succede Gold?- chiese Gary, aiutando il ragazzo ad alzarsi.
-Il Team Rocket ha attaccato me, Charlie e Drew, ma sfortunatamente loro sono stati catturati ed io sono riuscito a scappare solo grazie a Charlotte. Dobbiamo avvertire gli altri dell'imminente attacco!- li avvertì l'allevatore, per poi abbassare lo sguardo.-
-Cosa? Hanno rapito Drew e Charlie?- esclamò il castano sconvolto.
-Comunque uno degli studenti ha informato tutta la scuola dell'attacco del Team Rocket e questo non mi piace proprio.- disse Wendy sospettosa.

 
****

-Vi siete fatti scappare l'altro ragazzo?!- tuonò Athena fissando furibonda i suoi sottoposti.
Mentre la rossa continuava a criticare alcuni dei suoi sottoposti, un altro sottoposto rinchiuse anche Charlie in una barriera elettromagnetica, così da impedirle di fuggire.  
Nel frattempo Drew tirò un sospiro di sollievo perché almeno Gold era riuscito a salvarsi. Sfortunatamente il loro sollievo svanì quando Roserade ed Absol furono violentemente attaccati dai pokémon del Team Rocket finché non finirono al tappeto per poi essere imprigionati.
-Per colpa vostra ora gli altri marmocchi sono stati avvertiti della nostra presenza!-
-Ci scusi generale.- dissero gli inseguitori dei due allevatori, chinando il capo.
"Squadra λ mi ricevete?" esclamò una voce proveniente dalla ricetrasmittente del generale.
-Forte e chiaro! Siamo riusciti a catturare due prescelti che si trovavano lontani dall'Accademia. Come procede da voi Milas?-
"Tutte le esche sono state catturate ed ora ci stiamo dirigendo verso Septer City. Raggiungeremo la squadra μ a breve." disse Milas per poi interrompere le comunicazioni.
Un sorriso maligno nacque sulle labbra della generale, facendo rabbrividire Charlie e Drew che cercavano inutilmente di capire cosa stesse succedendo. 

 
****

Emy batteva nervosamente il piede sul pavimento, mentre Kenny camminava avanti ed indietro, cercando di calmarsi.
-Kenny smettila! Anche io sono preoccupata per gli altri, ma se continui a camminare avanti ed indietro riesci soltanto a rendermi più nervosa.- disse la rossa, mangiandosi l'unghia del pollice.
-Lo so, ma sono preoccupato per Lucinda.- esclamò il minore, per poi voltarsi verso l'uscita. -Basta! Vado a cercarla.-
Appena concluse la frase, Kenny si avviò verso la porta, ma Emy, intuendo le sue intenzioni, lo bloccò per un braccio facendolo quasi cadere.
-Non se ne parla. Lei e Misty sanno che siamo qui, quindi potremmo anche andare in direzioni diverse.- ordinò la più grande, per poi abbassare la voce in modo tale che potesse sentire solo Kenny. -E non puoi usare la tua abilità inutilmente, soprattutto perché siamo sotto attacco.-
Anche se non fu facile, il ragazzo annuì seguendo il consiglio della sorella. Pochi minuti dopo furono finalmente raggiunti da Misty e Lucinda, le quali faticarono non poco per riuscire a trovare i due fratelli in mezzo a tutta la folla formatasi in palestra.
-Kenny!- esclamò la ragazza con i capelli lunghi, buttando le braccia al collo del fidanzato.
-Avete notizie degli altri?- chiese Emy alla sirena, ignorando la coppietta.
-No, voi?- disse Misty, ricevendo una risposta negativa.

 
****

Un Braviary sfrecciava velocemente, seguito da uno Skarmory ed una Volcarona che, come lui, erano cavalcati dai loro allenatori. Quando si avvicinarono all'Accademia dei Crobat iniziarono ad attaccarli con attacchi Aerasoio e Pallaombra che furono facilmente evitati dai tre pokémon.
-Volcarona usa Turbine!- esclamò Fiammetta.
Il pokémon sole allora si voltò verso gli inseguitori, colpendoli con una raffica di vento che li spinse a qualche chilometro di distanza dal trio, per poi raggiungere i due volatili.
-Allora è meglio accelerare. Braviary usa Ventoincoda!- disse Jake accarezzando la testa dell'aquila.
-Sganciapesi.- ordinò Rocco al suo Skarmory.
-Vai con Eledanza.- disse la capopalestra.
La falena iniziò a danzare elegantemente in aria, mentre un'aura argentea l'avvolgeva, facendole aumentare la velocità. Nel frattempo Braviary sbattè con violenza le ali, aumentando la spinta del vento sui tre pokémon, così da far aumentare la loro velocità grazie ai venti favorevoli. Infine Skarmory fece cadere alcune delle sue penne d'acciaio, così da alleggerirsi, aumentando notevolmente la propria velocità.
Arrivati all'Accademia notarono che il Team Rocket era stato più veloce di loro, ma la battaglia si stava svolgendo a sfavore dei nemici grazie al loro svantaggio numerico, o almeno questo durò fino all'arrivo di un gruppo del Team Rocket con la divisa rossa e nera, capitanata da un uomo con capelli e pizzetto viola che indossava una divisa nera con due strisce verticali dorate con al centro una R rossa.
-Guardate un po' chi abbiamo qui: i fratelli Petri e la capopalestra di Cuordilava.- esclamò l'uomo con il pizzetto voltandosi verso due dei suoi uomini. -Occupatevi della rossa e del moccioso. L'ex campione è mio.-
-Ai suoi ordini generale Maxus!-
Detto ciò il generale fece uscire il suo Raticate che, appena scese in campo, attaccò con Tuono Skarmory, causandogli seri danni. Nel frattempo i due scagnozzi mandarono in campo un Electabuzz ed un Magmar.
-Skarmory usa Nottesferza.- esclamò Rocco.
Nonostante i considerevoli danni causati dall'avversario, l'armuccello riuscì a riprendersi velocemente e volò verso il roditore, mentre le sue ali d'acciaio furono avvolte da un'aura nera e colpì il suo avversario con quest'ultime.
-Electabuzz Tuono su Braviary.-
-Evita ed usa Tritartigli!- disse Jake.
Il pokémon elettro iniziò prima a caricare il suo corpo di elettricità e quando le antenne incominciarono ad emettere delle piccole scintille lanciò un potente attacco Tuono contro l'aquila, ma quest'ultima riuscì a schivarla con estrema facilità per poi portarsi a pochi centimetri di distanza dall'avversario per colpirlo con i suoi artigli affilati.
-Magmar usa Lanciafiamme su Volcarona!-
-Volcarona non evitare l'attacco ed usa Voldifuoco!- ordinò Fiammetta.
Lo sputafuoco lanciò rapidamente il suo attacco infuocato, ma la falena riuscì ad annullarlo con la sua mossa peculiare che non solo colpì l'avversario, ma aumentò anche l'attacco speciale di Volcarona.

 
****

Ci fu una terribile esplosione che frantumò in mille pezzi le finestre del corridoio adiacente all'aula in cui si trovavano Ash, Richie, Vera e Paul. Dopo pochi istanti un'orda di nemici invase il corridoio e gli studenti mandarono immediatamente in campo i migliori pokémon del proprio team.
Dopo vari combattimenti il Team Rocket era in difficoltà, così ritirarono i propri pokémon e si portarono a distanza di sicurezza, cosa che insospettì subito Richie.
-State attenti! Hanno sicuramente qualcosa in mente!- urlò lo spadaccino per avvertire gli altri.
Nessuno degli studenti però ebbe il tempo di pensare a ciò che avesse detto Richie, per poi pentirsene amaramente pochi secondi dopo.
Il Team Rocket infatti lanciò delle piccole sfere metalliche verso di loro che, appena toccarono terra, emisero delle potenti scariche elettriche che tramortirono gli studenti.
Gli unici che riuscirono a proteggersi furono proprio Ash e gli altri grazie ad una barriera di ghiaccio creata dalla Bora di Skitty potenziata dal Geloraggio di Weavile.
Approfittando dello stupore dei nemici, Vera e Paul ritirarono i loro pokémon per poi iniziare a correre insieme ai due compagni poiché sapevano che sarebbe stato inutile combattere da soli contro un gruppo di nemici tanto folto.
Durante la corsa il gruppetto fu fermato da una ragazza con i capelli lunghi e mogano che gli intralciava la strada.
-Venite con me, vi porto al sicuro!- esclamò la ragazza, incominciando a mostrargli la strada, per poi attraversare una parete.
Il gruppetto rimase stupito da ciò che aveva appena assistito, ma decisero di ignorare i propri dubbi e seguire l'esempio della ragazza. Quando attraversarono il muro si ritrovarono in una stanza enorme dove all'interno vi erano attrezzature scolastiche vecchie, facendo intuire ai ragazzi di trovarsi in una stanza adibita a deposito, ed un ragazzo biondo con i capelli ricci appoggiato vicino allo stipide della porta dall'altra parte della stanza. Voltandosi notarono che in realtà non avevano attraversato il muro, ma erano entrati da una porta aperta.
-Un'illusione.- sussurrò Richie sorpreso, per poi voltarsi verso il ragazzo di fronte a loro.
-A quanto pare siamo riusciti a recuperare soltanto uno dei prescelti.- disse il biondo per poi sospirare.
Sentendo quest'affermazione, Ash sguainò la nodachi dal fodero che portava legato dietro la schiena ed assunse una posizione d'attacco, ma prima che potesse fare una mossa Paul gli afferrò un braccio.
-Che c'è?- esclamò il corvino confuso.
-Lui è quello che ci ha avvertito dell'attacco del Team Rocket!- affermò il ragazzo di Rupepoli, sicuro di ciò che diceva. -Ora ci dici chi sei?-
Prima che il ragazzo potesse rispondere la porta alle sue spalle si spalancò ed entrarono Iris, Burgundy ed i due fratelli di Levantopoli.
-Keith! Spiegaci come facevi a sapere dell'attacco del Team Rocket!- ordinò Spighetto, afferrando il biondo per il colletto della camicia.
Temendo per l'incolumità di Keith, la ragazza con i capelli mogano allontanò l'intenditore e si parò davanti al biondo, fissando attentamente il verdino. 
-Non preoccuparti.- disse Keith, poggiando una mano sulla spalla della ragazza, per poi mettere in mostra un distintivo. -Sono un membro del Pokémon G-Men, per la precisione sono un subordinato di Lance. Dopo che Lance ha scoperto che si stavano risvegliando le abilità dei prescelti e che il Team Rocket pianificava qualcosa sono stato mandato qui per tenere sott'occhio voi ed il Team Rocket.-
-Aspettate un secondo!- lo interruppe Chicco, per  poi guardare i suoi amici, soffermandosi maggiormente su suo fratello. -Cos'è questa storia dei prescelti e del Team Rocket?! Perché lo sta dicendo proprio a noi?!-
Spighetto si sentì in colpa per non aver detto a suo fratello cosa stesse succedendo, così decise di raccontare a lui ed a Burgundy della leggenda e degli attacchi dell'organizzazione criminale.

 
****

Erano passate un paio di ore dall'inizio dell'attacco e gli scagnozzi del Team Rocket riuscivano ancora a resistere, nonostante la forza dei loro avversari. Quando gli studenti pensarono di essere in vantaggio, videro arrivare un'aeronave con una "R" viola stampata su entrambi i lati. Appena fu abbastanza vicino all'Accademia, lo sportello inferiore dell'aeronave si aprì per far uscire delle casse audio ed uno schermo gigante su cui si vedeva l'immagine del generale Milas.
"Prescelti uscite subito allo scoperto o ve ne pentirete."
Gli studenti e gli insegnanti, non capendo cosa intendesse, lo ignorarono, soprattutto perché erano ancora in vantaggio.
-Ho davvero un brutto presentimento.- disse Wendy preoccupata.
-Quell'uomo è fin troppo sicuro. C'è senz'altro qualcosa sotto!- affermò Gold mordendosi il labbro inferiore, leggermente nervoso.
"Vi conviene portarci subito questi quattro ragazzi oppure dovrete affrontare la nostra ira." continuò Milas, mentre sullo schermo apparvero le foto di Ash, Gary e Wendy.
*
-Perché non ci sono anche i volti degli altri?- esclamò Vera in ansia.
-Secondo le mie informazioni loro non sanno che Kenny sia uno dei prescelti, ma se non ci sono le foto degli altri significa che...- disse Keith, per poi essere interrotto.
-Drew e Charlie sono stati catturati!- concluse Paul agitato, per poi dirigersi verso l'uscita insieme ad Ash e Vera, ma furono avvolti da un'aura azzurra che li bloccò, schiacciandoli sul pavimento.
"So che siete preoccupati, ma sarebbe da stupidi attaccarli senza un piano." disse una voce femminile a tutti i presenti direttamente nelle loro menti.
Il primo a notare chi avesse parlato fu Richie che si era voltato verso la ragazza misteriosa e notò subito che i suoi occhi erano diventati azzurri come l'aura psichica che aveva bloccato i suoi compagni. Il ragazzo allora prese il pokédex dalla sua tasca e lo puntò verso di lei, sgranando gli occhi quando vide il suo vero aspetto.
"Latias, pokémon eone di tipo psico-volante.
Sa comunicare telepaticamente con gli umani. Si serve della luce riflessa dal piumaggio per cambiare aspetto."

Essendo stata scoperta, Latias mostrò il suo vero aspetto, lasciando a bocca aperta tutti i presenti ad eccezione di Keith, l'unico consapevole della sua identità.
*
-Anche se ci avete mostrato le persone che cercate perché dovremmo portarveli? Noi siamo in netto vantaggio!- urlò una studentessa, immediatamente appoggiata dai suoi compagni.
"A quanto pare questa strategia non funziona. È ora di passare alle maniere forti." sibilò Milas per poi sorridere sadicamente.
L'immagine del generale si dissolse, lasciando il posto alle immagini di quattro persone legate: una donna con i capelli neri e gli occhi azzurri, un uomo alto con i capelli biondo cenere e gli occhi verdi, Delia Ketchum ed il professor Oak.
*
-Mamma, papà!- urlò Wendy scioccata, notando le persone a lui.
"Uscite subito allo scoperto insieme all'altro prescelto, oppure..." disse Milas, lasciando la frase in sospeso.
Una luce rossa si accese su dei collari che i quattro ostaggi portavano al collo ed una scarica elettrica li colpì, facendoli urlare dal dolore e quando la scossa elettrica terminò, caddero a terra ed i loro corpi continuavano a tremare.
"Uscite prescelti, altrimenti questa volta la scossa sarà molto più potente e non vi assicuro la loro sopravvivenza!"
Gary e Wendy rimasero scioccati e spaventati da quello spettacolo, ma alla fine decisero di consegnarsi al Team Rocket. Entrambi si tolsero la cintura con le loro pokéball per poi dirigersi verso i nemici per consegnarsi, sotto gli occhi di Gold che strinse i pugni, sentendosi completamente inutile.
"-Fortunatamente il Team Rocket conosce solo l'identità di cinque prescelti, quindi se andasse tutto storto devi portare Kenny al sicuro.-"
Ricordandosi le parole di Charlie, gli occhi dell'allevatore si illuminarono e fece uscire il suo Togekiss, mentre scriveva qualcosa su un pezzo di stoffa.
-Togebo cerca Misty e dagli questo.- disse Gold, per poi legargli una fascia su una delle sue zampe, mentre gli mise la sua cinta con le sfere insieme a quella dei due prescelti tra le sue labbra. -Vai, forza!-
Dopo aver ricevuto una piccola pacca sulla schiena dal suo allenatore, il pokémon festa annuì per poi iniziare a volare a tutta velocità alla ricerca della capopalestra.
*
-Richie.- sussurrò Ash, porgendogli le proprie pokéball. -Occupati di loro.-
-Non andare Ash!- esclamò Iris cercando di fermarlo, ma Spighetto la trattenne per un braccio.
Intuendo che era l'unica soluzione possibile gli altri non cercarono di bloccarlo, ma Pikachu saltò sulla spalla del proprio allenatore, deciso a non abbandonarlo nemmeno in quell'occasione. Ash lo prese in braccio e lo abbracciò forte.
-Scusami Pikachu, ma devo andare da solo.- disse il corvino, per poi metterlo a terra ed uscire.
Il topo elettrico, per nulla intenzionato a lasciarlo da solo, cercò di inseguirlo, ma fu bloccato da Latias che, comprendendo le emozioni dell'altro pokémon, versò due piccole lacrime. Sapendo a cosa stava andando incontro il suo allenatore e non potendo far nulla per impedirlo, Pikachu scoppiò a piangere e cercò con tutto il fiato che aveva in corpo di chiamare Ash, ormai troppo lontano per poterlo sentire.

 
****

Avendo portato a termine il proprio piano, il Team Rocket aveva liberato i quattro ostaggi, ormai inutili per i loro piano. I due fratelli Petri corsero immediatamente a prestar loro soccorso e li portarono all'appartamento del maggiore per spiegar loro cosa fosse successo, mentre Fiammetta rimase all'Accademia per dare le dovute spiegazioni a tutti gli ignari studenti ed insegnanti che si erano ritrovati coinvolti in una battaglia di cui non conoscevano il motivo.
Dopo diversi minuti si diressero all'appartamento di Rocco i ragazzi presenti nel deposito insieme a Latias, la quale aveva ripreso l'aspetto di una ragazza, e Pikachu che, appena vide Delia, saltò in braccio alla donna, cercando sia di ricevere che di dare conforto.
Il silenzio regnava sovrano in quell'appartamento. Nessuno sapeva cosa dire in quel momento poiché ogni parola sarebbe stata inutile. Quell'atmosfera statica fu rotta soltanto dal suono frenetico del campanello, così il padrone di casa si alzò ed andò ad aprire, facendo entrare i ragazzi riuniti in palestra con espressione sconvolta.
-Cosa? Se tu sei qui perché il Team Rocket è scappato senza uno dei prescelti?- disse Jake confuso osservando Kenny.
Sentendo quella domanda, il coordinatore si morse il labbro ed asssunse un'espressione colpevole, mentre Misty consegnò a Jake la fascia che gli aveva consegnato Togekiss.
-Ho deciso di fingere di essere uno dei prescelti così da impedirgli di risvegliare Arceus. La cosa più importante è proteggere Kenny, così possiamo impedire il risveglio del dio.- lesse Jake, sorpreso dal coraggio dell'allevatore.
-Dannazione!- esclamò Paul, dando un pugno sul muro. -Se scoprissero il bluff Gold sarebbe in serio pericolo.-
Sentendo quelle parole Kenny si sentì anche peggio e, notando ciò, l'allenatore capì che aveva sbagliato a dire quelle cose.
-Ha preso davvero una scelta pericolosa, ma infondo era una situazione tragica, soprattutto perché il Team Rocket ha scoperto come risvegliare Arceus.- li informò Keith.
-Come fai a saperlo? E come hanno fatto a scoprire come risvegliarlo? Il libro e la traduzione l'abbiamo noi, quindi come avrebbero potuto?- disse Jake diffidente.
-La mia Latias si era infiltrata in uno dei covi del Team Rocket ed ha scoperto questo, ma sfortunatamente non so come sia possibile.- rispose il biondo, per poi voltarsi verso una delle pareti della stanza. -Ma forse lei sa come lo hanno scoperto.-
Dalla parete osservata da Keith cadde un foglio di carta da parati con la stessa fantasia di quella presente nella stanza, mostrando la figura di Koga.
-Mi sorprende che qualcuno abbia notato la mia presenza, comunque hai ragione: so come hanno avuto quelle informazioni e sono venuto qui per informarvi.-

 
****

-Siamo arrivati, scendete!- disse una delle reclute acidamente.
Detto ciò un suo collega premette un pulsante di un telecomando e le barriere attorno ai ragazzi svanirono. Immediatamente degli scagngozzi si avvicinarono a loro li bendarono, gli misero delle cuffie e li ammanettarono per poi perquisirli, sequestrando la frusta di Wendy, la stecca di Gold, la katana di Charlie e le pokéball di quest'ultima e di Drew.
Camminarono per diversi minuti senza sapere dove stessero andando e quando arrivarono alla meta furono sbendati e le cuffie antirumore vennero rimosse.
Si trovavano in un enorme atrio con il soffitto molto alto e sul pavimento vi era una catena dorata che formava un disegno identico a quello presente sulla copertina di "La battaglia leggendaria", ma sui vertici dei triangoli invece di esserci delle pietre vi erano dei cerchi dorati.
Un uomo albino con tratti androgini indicò alle reclute dove far posizionare ognuno  dei ragazzi: Ash si trovava di fronte a Charlie, vicino a lui vi era Wendy che aveva di fronte Gary,  poi vi era  
Ognuno dei ragazzi fu messo su uno dei i vertici dei due triangoli in una posizione prestabilita: Ash si trovava di fronte a Charlie, Wendy di fronte a Gary e vicino a Gold che si trovava di fronte a Drew. Quando i cinque prescelti si misero sulle punte dei triangoli, i cerchi dorati si illuminarono tenuemente, mentre quello su cui si trovava Gold non ebbe nessuna reazione.
Un uomo robusto con la pelle ambrata ed i capelli dorati si avvicinò rapidamente a Gold e gli schiacciò il viso sul pavimento con una mano, mentre con l'altra gli teneva bloccate le braccia dietro la schiena.
-Chi sei tu e dov'è il sesto prescelto?- sibilò il biondo.
-Credi davvero che io ti risponda?- disse Gold determinato con un sorriso sfrontato.
Irritato dal tono del ragazzino, l'uomo schiacciò maggiormente il suo viso contro il pavimento, facendolo sibilare a causa del dolore..
-È inutile Attila, quel moccioso non parlerà tanto facilmente.- disse l'albino pacatamente.
-Hai un piano migliore Hun?- chiese Attila.
L'albino osservò attentamente gli altri ragazzi presenti in quell'enorme stanza, per poi avvicinarsi con un sorriso mefistofelico a Charlie.
-Ovviamente! Ce lo dirà questa ragazzina.- disse Hun, alzandole il viso.
-Mi dispiace, ma da me non saprete nulla.- affermò l'allevatrice.
-Vedremo.-
Hun lanciò un'occhiata ad Attila che annuì e liberò Gold per allontanarsi. Quando il biondo tornò, portò con sé una donna con i capelli lunghi e bianchi che gli coprivano gli occhi, ma non nascondevano il suo viso estremamente pallido a causa del malnutrimento.
Attila le prese i capelli che le coprivano il viso e glieli tirò, in modo tale che la donna alzasse il viso e lo mostrasse alla corvina che rimase senza parole quando vide il suo volto. Quando la donna portò il suo sguardo sull'allevatrice la donna sgranò gli occhi.
-Dicci chi è il sesto prescelto o questa donna morirà.- disse Attila, puntando un pugnale al collo della donna.
-Charlotte non farlo!- urlò la donna per quanto le sue forze glielo permettessero, per poi sibilare dal dolore quando l'uomo alle sue spalle le tirò con più violenza i capelli.

 
****




Ta-dan! Mi sorprendo da sola nel notare che sono riuscita a pubblicare dopo due settimane! Spero di riuscire a pubblicare un capitolo a settimana, ma mi impegnerò al massimo per farlo u.u
Vi annuncio che probabilmente in questo periodo noterete degli aggiornamenti della storia, nonostante non stia pubblicando nuovi capitoli, ma questo dipende dal fatto che sto riscrivendo i primi capitoli. Non preoccupatevi, non cambierò nulla riguardo la trama, ma voglio riscriverli perché sono pieni zeppi di errori.
Come diamine ho fatto a ricordarmi che Lance faceva parte dei Pokémon G-Men resterà un mistero, ma quando mi è tornato in mente ho detto "Keith deve essere un suo collega e li deve spiare!".
Se siete riusciti a capire chi è la prigioniera probabilmente mi vorrete mandare a quel paese perché sto combinando un casino esagerato, ma se non lo avete capito mi manderete a quel paese il prossimo capitolo.
Dato che quando ho descritto le posizioni in cui si trovavano i ragazzi non si capiva nulla ho messo il link di un'immagine che mostra il disegno (l'ho fatto con paint, quindi non aspettatevi un capolavoro) in cui ho scritto ognuno di loro in che punto si trovava. Potete andare a vedere l'immagine cliccando su "posizione prestabilita" (lo dico in caso non l'aveste notato).
Meglio che passo ai ringraziamenti, altrimenti scrivo due pagine di sproloquio.
Ringrazio reachid e LolaKastle22 per aver recensito la storia.
Ringrazio anche Keyra Hanako D Hono per averla inserita tra le preferite e tra le seguite.
Grazie anche a tutti coloro che continuano a leggere la mia storia.
Un abbraccio :D

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Capitolo 45
*** Prigione ***


-Come fai a sapere come lo hanno scoperto?- chiese Rocco ansioso.
-Un mio informatore è riuscito ad infiltrarsi tra i membri del Team Rocket ed ha scoperto che uno dei loro prigionieri gli ha dato le informazioni neccessarie per risvegliare Arceus.- spiegò Koga.
-È impossibile! Il segreto del risveglio di Arceus è contenuto nel libro e nessuno è riuscito a decifrarlo eccetto...- si interruppe Jake, per poi scuotere la testa. -No, è assolutamente impossibile.- concluse balbettando e passandosi una mano tra i capelli, sentendosi uno sciocco per ciò che aveva pensato.
L'esperto dei veleni osservò attentamente l'albino mentre parlava, così riuscì immediatamente a capire cosa avesse pensato il ragazzo.
-La tua ipotesi è corretta invece. La persona che ha dato le informazioni al Team Rocket è l'unica che è riuscita a decifrare il libro: Yuki Shiro.-
Per qualche istante i fratelli Petri rimasero paralizzati a causa dello shock causato da quell'affermazione, ma poi il minore si riprese e scosse violentemente la testa, come se volesse far uscire fuori dalla sua mente quella notizia.
-Non dire stronzate! Mia madre è morta anni fa in un incendio, non può averglielo detto lei.- urlò Jake con voce tremante.
-Come fai ad esserne sicuro? C'è qualche testimone che l'ha vista morire?- disse Koga.

 
****

-Yuki.- disse Charlie sconvolta, non credendo a ciò che stava vedendo.
-Non farti ingannare Charlie. È un'illusione!- urlò Ash, cercando di farla riprendere.
-Ne sei davvero sicuro?- 
A parlare fu Domino, la quale era appena entrata in quella sala insieme al suo Hypno. La donna fece segno a Hun di spostarsi dall'allevatrice, così lei ed il suo pokémon psico si pararono di fronte a Charlie.
-Forse è meglio rinfrescarti la memoria.- disse Domino con un sorriso sadico.
Hypno guardò intensamente la corvina per poi incominciare a dondolare la sua moneta davanti agli occhi della ragazza, i quali si persero nel vuoto.

"-Riolu torniamo indietro. Non possiamo abbandonare Yuki!- disse Charlie con voce affannata.
"Ma tu sei malata, le saremo d'intralcio."  affermò la lupetta con voce più acuta..
-Ti supplico. Non voglio che lei si sacrifichi per salvarmi.- pigolò la bambina sull'orlo delle lacrime.
Capendo il suo punto di vista ed essendo preoccupata anche lei per Yuki, Riolu annuì e tornò indietro con Charlotte per aiutare la donna.
Dopo un paio di minuti riuscirono a raggiungere Yuki ed il suo nemico che, in quel momento, stavano lottando con i loro pokémon.
-Dammi subito le informazioni che cerco!- urlò l'uomo irritato, per poi osservare il felino al suo fianco. -Persian usa Codacciaio.-
-Mi dispiace, ma non saprai nulla sul risveglio di Arceus!- disse Yuki, mentre il Vulpix al suo fianco usò Protezione.
"Se la sta cavando benissimo da sola, quindi meglio allontanarsi."  affermò Riolu.
-Non così in fretta!- 
Sentendo una voce alle loro spalle, la lupetta e la bambina si voltarono, trovandosi di fronte una giovane donna con dei gelidi occhi ametista ed i capelli corti e biondi. Appena notò la faccia spaventata sul volto dei due intrusi, la bionda sorrise sadicamente mentre il suo Drowzee colpì Riolu con un potente attacco psichico, inchiodandola al muro.
Charlotte, non avendo più un appoggio, cadde a terra, senza però staccare lo sguardo da quella donna che le aveva raggelato il sangue. La bionda rise di gusto al terrore negli occhi della bambina, attirando così l'attenzione di Yuki ed il suo sfidante.
-Charlotte!- urlò l'albina.
Approfittando della distrazione di Yuki, l'uomo la bloccò contro il muro, tenendole le mani bloccate sulla testa che le veniva schiacciata alla parete con l'altra mano dell'uomo.
-Domino cancella la memoria della bambina e del Riolu e fai in modo che credano che questa donna sia morta nell'incendio.-
-Come lei desidera Giovanni.-"

 
****

-È impossibile! La polizia ha trovato il suo cadavere bruciato nell'incendio.- affermò Rocco sicuro.
-Solo che non era suo il cadavere trovato bruciato. Quando il mio informatore mi ha descritto la prigioniera che aveva dato quelle informazioni mi sono insospettito molto, così ho fatto riesumare il suo cadavere e l'ho fatto analizzare dal miglior antropologo forense della nazione. Il cadavere trovato nell'incendio non appartiene a vostra madre poiché il calco dei denti e la ricostruzione facciale non coincidevano con quelli di Yuki Shiro.-
I due fratelli Petri rimasero pietrificati a quella rivelazione: loro madre era ancora viva e nessuno aveva sospettato nulla per tutto questo tempo. Tutto il dolore, la sofferenza ed il desiderio di vendetta provati fino ad ora erano immotivati. Ora una domanda ora sorgeva spontanea, ma i due fratelli furono anticipati da Emy.
-Perché non è stato scoperto anni fa?-
-Probabilmente saranno stati insabbiati dal Team Rocket.- ipotizzò Kenny.
-Non ce n'è stato bisogno: la polizia era sicura che il cadavere era suo, così non avevano  analizzato a fondo il corpo trovato. Avevano fatto soltanto calcolato peso ed altezza della vittima.- disse Koga.

 
****

Quando i suoi ricordi le riaffiorarono, le gambe di Charlie non la ressero più e cadde sulle ginocchia, mentre i suoi occhi divennero lucidi.
-Sei viva.- sussurrò Charlie con voce rotta, cercando di trattenere le lacrime che minacciavano di bagnarle le guance.
Per farle ricordare in che situazione si trovasse, Domino le diede uno schiaffo in pieno viso per poi tirarle i capelli, costringendola ad alzarsi.
-Lasciala stare!-
Dopo aver urlato ciò, Ash cercò di correre verso la sorella, ma Hun gli sferrò un pugno in pieno stomaco, facendolo cadere prono sul freddo pavimento.
-DImmi chi è il sesto prescelto, altrimenti Yuki Shiro morirà.- sibilò Domino, tirando maggiormente i capelli a Charlie.
-Non farlo! Se dovessi dirglielo sarebbe la fine!- urlò Yuki per poi sentire il coltello premere sulla sua gola senza però ferirla.
-Vuoi far morire la madre di Jake?- disse Domino con un sorriso mefistofelico, per poi avvicinare le labbra all'orecchio della corvina. -Riuscirai a guardare dritto negli occhi il tuo maestro ed il tuo miglior amico dopo aver sacrificato la vita di Yuki?-
Charlie era ormai bianca come un lenzuolo, mentre cercava di prendere la decisione giusta. La parte più razionale della sua mente le diceva di non rivelare il nome del sesto prescelto, infondo non aveva la certezza che se avesse parlato il Team Rocket avrebbe lasciato in vita Yuki e poi la vita di una persona era nulla a confronto di ciò che poteva succedere se si fosse risvegliato Arceus. Non poteva salvarla perché era più importante impedire il risveglio della divinità.
Però lei aveva anche dei sentimenti. Quella donna era sempre stata molto dolce con lei, l'aveva consolata quando era morto suo padre, incoraggiandola a reagire ed andare avanti, ed era entrata in una casa in fiamme, rischiando di morire, per poterla salvare. Come poteva sacrificare la sua vita? 
-Chissà se quel ragazzo ti guarderà in modo diverso. Se non ricordo male si chiama Paul.- sussurrò Domino divertita.
-Smettila!- urlò Charlie con voce tremante, piangendo.
-È Kenny!- esclamò Ash. alzandosi dal pavimento a fatica.
Non conosceva minimamente quella donna, ma lei aveva rischiato molto per salvare sua sorella. Aveva capito fin dal primo momento che Charlotte teneva molto a quella donna, ma Ash non voleva farle portare un peso tanto grande sulle sue spalle, così aveva deciso di parlare al suo posto.
Domino sgranò leggermente gli occhi, sorpresa che a parlare fosse stato Ash e non Charlotte. Attila invece era stupito della reazione della collega: nonostante avessero scoperto l'identità del sesto prescelto, quella donna sembrava molto infastidita che le cose non fossero andate come avesse programmato.
-Bene.- disse la bionda seccata, spingendo la corvina a terra e fissandola con odio.
-Non esagerare Domino: ci servono interi!- esclamò Hun con estrema freddezza.
Anche l'albino aveva notato che quella donna aveva un comportamento estremamente violento e sadico contro la corvina. Hun era certo che se quella ragazzina non fosse stata una prescelta, Domino l'avrebbe senz'altro uccisa.
Ricevuto le informazioni che cercavano, Attila posò il coltello nel fodero legato alla sua vita, per poi ordinare ad una delle reclute di portarla nella sua cella.
-Rinchiudeteli!- ordinò Hun ai suoi sottoposti che seguirono immediatamente gli ordini.

 
****

-Rita stai bene?- disse un uomo biondo con gli occhi grigi.
-Come dovrei stare? Mia figlia è stata rapita! Ma infondo a te che importa? L'hai sempre trascurata.- ringhiò una donna con i capelli neri e disordinati.
-Non dire schiocchezze! Io voglio bene a Wendy e ho lavorato molto per darle tutto quello che le serve. Ti vorrei ricordare che anche tu stavi sempre fuori casa!- ribattè il biondo.
Dopo aver scoperto il motivo del rapimento dei ragazzi e cosa fosse successo, i genitori di Wendy, non potendo restare a casa dell'ex campione, andarono in un piccolo albero, ma sfortunatamente avevano solo una camera matrimoniale libera, quindi furono costretti a dividerla.
-Cosa vorresti dire Axel, che non sono una buona madre?- urlò Rita, irritata.
-La smetti di mettermi parole in bocca!- 
Rimasero per qualche minuto in silenzio, poi Axel si buttò a peso morto sulla sedia con la testa bassa e le mani tra i capelli.
-Credi che stia bene?- chiese l'uomo con voce bassa e tremante.
-A quanto hanno detto, Wendy è importante per i piani di quell'organizzazione criminale, quindi non dovrebbero farle del male.- disse Rita, cercando di convincersi di ciò che aveva detto, per poi mordersi il labbro. -Se fossimo stati più presenti, forse avremmo potuto proteggerla.-

 
****

"Una bambina con i capelli biondi giocava allegramente all'asilo, quando la campanella suonò e lei ed i suoi amici posarono i giocattoli che stavano usando, per poi correre all'ingresso, dove vi erano i loro genitori ad aspettarli.
La bionda era molto felice ed iniziò a guardarsi intorno, cercando qualcuno con lo sguardo, ma il sorriso si spense quando non trovò chi cercava.
-Wendy eccoti!- esclamò una delle maestre. -C'è tua mamma al telefono.-
La biondina allora sorrise nuovamente per poi correre verso la maestra e prese la cornetta del telefono che la donna le stava passando.
-Mamma stai venendo?- chiese la bambina allegramente con un ampio sorriso.
"Piccola mi dispiace se non ho potuto mantenere la promessa, ma il capo mi ha chiesto di concludere una pratica urgente, quindi non posso venirti a prendere nemmeno oggi." disse la donna, dispiaciuta.
-Non preoccuparti, mi accompagna la maestra a casa.- affermò Wendy allegramente, mentre i suoi occhi erano diventati lucidi.
Dopo essersi salutate, la biondina porse la cornetta alla donna di fronte a lei che lo posò e le accarezzò la testa per consolarla.
Uscite dall'asilo Wendy e la maestra si avviarono per le strade di Porto Selcepoli per poi arrivare ad una piccola casetta gialla con il tetto marrone su cui vi erano appollaiati alcuni Wingull.
-A domani Wendy!- disse la donna per poi andarsene.
*
-Non sei andata a prendere nostra figlia! Potresti mantenere almeno le promesse fatte a tua figlia, ma come al solito ti sei rimangiata la parola data.- disse Axel irritato. -Dopo il divorzio Wendy verrà a vivere con me a Porto Aghepoli.-
-Non se ne parla nemmeno! Lei rimarrà con me a Porto Selcepoli, dov'è cresciuta!-
Mentre la coppia litigava Wendy si trovava nella stanza adiacente, seduta a terra con la schiena appoggiata alla porta e con la fronte appoggiata sulle ginocchia.
Sapeva che i suoi genitori stavano divorziando, ma non se la sentiva di scegliere tra loro due. Con chiunque fosse andata a vivere sarebbe stata sempre sola in casa, proprio come adesso, e questa la faceva sentire ancora più triste.
Quando iniziò a piangere qualcuno bussò alla porta, così i suoi genitori dovettero interrompere la loro discussione, ma a Wendy tutto ciò non importava.
Dopo circa una mezz'oretta qualcuno aprì la porta alle spalle della bambina che cadde con la schiena per terra, mostrando così i suoi splendidi occhi arrossati ed il viso rigato dalle lacrime.
-Wendy!- 
La bambina, sentendo quella voce, si alzò subito in piedi e l'abbracciò forte, mentre quella persona la stringeva a sé con dolcezza.
-Nonna.-
Danny sciolse l'abbraccio con la nipote per poi appoggiare la sua fronte su quella della bambina, sorridendole con dolcezza.
-Hai sentito la discussione di mamma e papà, vero?- chiese Danny e la nipote annuì, mentre gli occhi della bambina si riempirono nuovamente di lacrime. -Che ne diresti di venire a vivere con me ad Orocea?-"


Wendy si svegliò di soprassalto e si guardò intorno spaesata, per poi ricordarsi di quello che era successo. Si trovava in una cella abbastanza buia, rinchiusa insieme alla madre di Jake ed agli altri, ma impallidì quando notò che mancavano all'appello Drew e Gary.
-Dove sono gli altri?- esclamò la bionda terrorizzata.
-Sono stati portati in celle di massima sicurezza per isolarli dal mondo esterno, così non possono usare le loro abilità.-
Sentendo quella voce i prigionieri si voltarono verso le sbarre della cella, dove vi erano Silver e, a qualche passo dietro di lui, due reclute del Team Rocket.
-Silver!- esclamò Gold, sorridendo felicemente per averlo finalmente rivisto.
Il rosso allora chiuse gli occhi, cercando di calmarsi e mostrarsi il più freddo possibile davanti agli scagnozzi del Team Rocket e, quando ci riuscì, li riaprì ed indicò con gli occhi gli uomini alle sue spalle.
-Voglio informarvi che i vostri pokémon ora sono miei.- disse il rosso il più freddamente possibile, per poi allontanarsi dalle prigioni.
-Ci ha traditi.- mormorò l'avicoltrice, irritata.
-Ti sbagli. Silver è venuto qui per informarci della situazione in cui ci troviamo e per avvertirci di come stessero i pokémon presi.- spiegò Charlie, avendo capito che l'amico avesse finto di essere freddo.
-Come fai ad esserne sicura? Infondo è pur sempre il figlio di Giovanni, il capo del Team Rocket.-
Quando Wendy pronunciò quelle parole, Gold andò verso la ragazza per tirarle un pugno, ma Ash riuscì a bloccarlo in tempo, per poi essere aiutato dalla sorella. 
Nel frattempo Yuki si avvicinò alla bionda per poi darle uno schiaffo sulla guancia destra, lasciandoci su un segno rosso.
-Non giudicarlo solo perché è il figlio di Giovanni! Io conoscevo sua madre ed era una splendida persona.- disse l'albina con freddezza.

 
****

 -Perché devo stare qui? Posso trovare il luogo in cui sono stati imprigionati, così...- esclamò Kenny cercando d'ideare un piano.
-Calmati fratellino.- lo interruppe Emy, facendolo sedere sul divano. -So che non è facile, ma non possiamo attaccare la loro base. Sono molto più forti e numerosi di noi.-
-Non capisci, io...-
-Sta zitto!- urlò Jake con voce tremante. -Credi che per me o per gli altri sia più facile? Credi che sei l'unico a star male? Credi davvero che io non voglia liberare gli altri? Ho appena scoperto che mia madre è viva ed è stata catturata dal Team Rocket, la mia migliore amica e le persone che, senza conoscermi bene, sono venute a salvarmi sono state imprigionate!-
Detto questo l'albino si alzò dalla poltrona per andarsene nella sua camera sbattendo violentemente la porta, rischiando quasi di scardinarla.
"-L'unica cosa da fare è portare Kenny in un luogo sicuro.- disse Koga.
-Per ora dormirai a casa di Jake e domani penseremo ad un nascondiglio migliore.- affermò Fiammetta.
-Cosa?- esclamò Kenny seccato."
Appena chiuse la porta le gambe di Jake cedettero, così rimase seduto vicino alla porta con le mani tra i capelli, sconvolto da tutto ciò che era successo.
Si sentiva davvero combattuto in quel momento: una parte di lui credeva fermamente in ciò che gli aveva detto Koga, ma c'era un'altra parte che gli diceva di non farlo per non rimanere ferito. Più cercava di zittire una delle due parti, più questa diventava forte, rendendolo sempre più confuso.   
Aveva cercato anche di lasciare quei pensieri e dormire, ma ogni volta che chiudeva gli occhi la sua mente incominciava a scoppiargli, così, non sapendo che fare, uscì dalla sua stanza, notando che i due fratelli si erano addormentati, seduti sul divano, così prese Emy in braccio e la fece stendere sul suo letto, per poi coprirla con una coperta.
Quando andò nuovamente nel salone notò che Kenny era molto infreddolito, quindi lo fece distendere meglio sul divano e gli portò un plaid per coprirlo, ma ciò fece svegliare il coordinatore.
-Grazie.- disse Kenny, notando la coperta, per poi guardarsi intorno. -Ed Emy?-
-L'ho portata nel letto di camera mia.- rispose l'albino con voce stanca.
Il castano si mise seduto sul divano e si voltò verso Jake per guardarlo dritto negli occhi.
-Scusami per come mi sono comportato, ma sono spaventato da tutto quello che sta accadendo.- disse il coordinatore, stringendo con forza il plaid che ora gli copriva solo le gambe.
-Credo di dovermi scusare io. Non avrei dovuto riversare su di te la mia frustazione.- ammise il più grande, sentendosi in colpa per come si era comportato con l'altro.
-Tu provi qualcosa per Emy.- disse Kenny tutt'ad un tratto, sorprendendo l'altro. -Quindi ti chiedo un favore: se succede qualcosa devi proteggerla.-
-Non fare richieste inutili.- disse Jake, arruffandogli i capelli. -Ora rimettiti a dormire.-
-Ma se hai dato il tuo letto a mia sorella, tu come fai?-
-Non preoccuparti di cose inutili.-
-Se entri in camera tua giuro che ti strangolo!- sibilò Kenny, mentre una vena gli pulsava sulla tempia.
-Non intendevo questo, idiota!- esclamò l'albino in imbarazzo. -È che non ho sonno, tutto qui.-

 
****

La stanchezza li aveva ormai colpiti, così i prigionieri caddero in un sonno profondo, sperando che tutto ciò fosse soltanto un incubo.
Ash si rigirò diverse volte sul pavimento, cercando di trovare una posizione più comoda per dormire, ma era tutto inutile, così sbuffò sonoramente. 
-Ash potrei farti una domanda?- chiese Yuki sottovoce, notando che il ragazzo fosse sveglio.
Il corvino sobbalzò quando sentì la donna parlare, sorpreso che qualcuno oltre lui fosse ancora sveglio.
-Perché hai detto il nome del sesto prescelto?-
-Non potevo lasciarla morire e non volevo che Charlotte prendesse una scelta tanto difficile.-
Ash si voltò verso la sorella, osservandola dormire profondamente mentre teneva stretta la collana che portava al collo da Natale, come se quel ciondolo potesse allontanare da lei tutte le brutte sensazioni.
-Non mi sorprende che tua sorella fosse così fiera di te.- 
-Come?- esclamò Ash mettendosi seduto e guardando Yuki.
-Ogni volta che parlava di te le si illuminavano gli occhi e diceva sempre che era molto orgogliosa del suo fratellone.- disse la donna sorridendo con dolcezza.
A quelle parole il corvino arrossì, mentre sulle sue labbra nacque un sorriso.

 
****

Nonostante fosse ancora notte, Fiammetta era ancora sveglia, intenta a tradurre gli appunti. Dopo aver tradotto diverse pagine senza trovare nulla, la capopalestra andò in cucina per prepararsi del caffè per svegliarsi e, mentre attendeva che il caffè salisse, il suo sguardo cadde sullo spartito con gli appunti.
Fiammetta allora iniziò a sfogliarlo svogliatamente, poiché non ne capiva molto di musica. Dopo aver sfogliato diverse pagine notò qualcosa di strano: in alcune pagine la prima chiave di violino era scritta in modo più marcato, così andò a segnare tutti gli appunti che coincidevano con quelle pagine. Quando stava per tradurre la prima delle pagine segnate, il borbottio della macchinetta la fece sobbalzare.
-Dannazione, il caffé!-
La capopalestra posò velocemente i fogli che aveva in mano ed alzò il coperchio della macchinetta , notando che non solo era salito, ma era arrivato anche all'ebollizione, così spense la fiamma per poi versare la bevanda in una caffettiera per zuccherarlo, per poi versare una parte di esso in una tazzina e berne un po'.
-Almeno non è venuto male.- sussurrò Fiammetta tra un sorso ed un altro, per poi voltarsi verso la camera di Rocco con aria preoccupata.
Nonostante avesse tentato di nasconderlo, lei aveva capito che l'albino era rimasto scioccato da quelle rivelazioni ed era più che comprensibile: per anni aveva creduto che sua madre era morta ed ora scopre che era tutta una menzogna costruita dal Team Rocket.
Fiammetta sapeva che Rocco stava male, ma non sapeva cosa poteva fare in quella situazione, così aveva deciso di impegnarsi al massimo nella traduzione degli appunti per dare una mano come meglio poteva, anche se non sapeva come potessero essere utili. Per ora aveva trovato informazioni sulla vita ed i legami dei prescelti, del loro primo incontro, ed altre informazioni sui draghi leggendari e sui guardiani del lago, ma nulla che non si potesse scoprire leggendo qualsiasi altro libro sui miti pokémon; 

 
****

Per non correre rischi inutili, Koga si era appostato vicino l'appartamento di Jake per tenere sotto osservazione Kenny. Un sospetto fruscio di foglie attirò la sua attenzione, così l'esperto di veleni lanciò uno shuriken nella direzione da cui proveniva il suono, graffiando la guancia di Keith.
-Cosa ci fai qui?- chiese Koga infastidito, appoggiando la schiena contro il tronco dell'albero su cui si trovava.
-Volevo sapere se hai intenzione di dire a Jake come abbiano convinto sua madre a dar loro quelle informazioni.- disse il biondo, osservando l'altro.
-Naturalmente no. Sembrerò anche un bastardo senza cuore, ma non posso dirgli che lo hanno usato come esca per convincerla a parlare.-

 
****





Mi dispiace tanto non essere riuscita a pubblicare in una settimana, ma questo capitolo è stato più difficile del previsto.
Tutti voi vi aspettavate che fosse Charlie a parlare? Beh, alla fine ho pensato che una bella dimostrazione di affetto fraterno fosse decisamente migliore, quindi ho fatto parlare Ash, così ho fatto rimanere male Domino. Cavolo! Sono riuscita a renderla persino più stronza di quanto non volessi e questo mi fa molto piacere.
Nonostante non possa fare molto, Silver ha cercato in qualche modo di aiutare i suoi amici, prendendo i loro pokémon in modo che non finissero nelle mani delle reclute del Team Rocket.
In questo capitolo ho parlato anche un po' del passato di Wendy e, come potete vedere, nessun mio OC ha avuto un'infanzia facile (diamine, sono proprio stronza!). Se vi state domandando il perché ne ho parlato la risposta è semplice: lei mi piace come personaggio e volevo parlare un po' del suo passato u.u
Passiamo a ringraziamenti sennò perdo troppo tempo.
Ringrazio Hailstorm
LolaKastle22 ed Andy Black per aver recensito la storia.
Un grazie a tutti quelli che leggono la mia storia e spero tanto che non vi stia deludendo.
Un abbraccio :)

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Capitolo 46
*** Rayquaza ***


Era mattina presto quando una degli infermieri pokémon dell'Accademia aveva iniziato il controllo giornaliero dei pokémon lì presenti.
Dopo quello che era successo il giorno prima c'era stato un sovraffollamento di pokémon, quindi si erano dedicati quasi esclusivamente a quelli più gravi, per poi curare quelli solamente feriti.
Ciò che saltò all'occhio dell'infermiera fu una pokéball messa in disparte, così lo portò in un'altra sala e fece uscire il pokémon. Quando la donna si trovò d'innanzi a Rayquaza, questa lanciò un urlo forte, attirando l'attenzione di due dei suoi colleghi.
-Cosa succede Kate?- chiese un infermiere.
L'infermiera corse verso il collega, completamente spaventata, mentre Rayquaza distrusse il soffitto con il suo Iper Raggio, per poi volare fuori dall'edificio.
-Cosa ci faceva Rayquaza qui?- balbettò la donna molto pallida.
-Era uno dei pokémon di una delle studentesse rapite.- spiegò un'altra infermiera.
-Dobbiamo riuscire a farlo tornare nella sua pokéball prima che causi altri danni! Voi due occupatevi di mettere in ordine e chiamate qualcuno per la riparazione, mentre io...- si interruppe l'infermiere, prendendo la pokéball del drago dalle mani tremanti di Kate. -Mi occupo di Rayquaza.-

 
****

Una forte esplosione nelle vicinanze del dormitorio svegliò tutti gli studenti, ancora preoccupati per ciò che era successo il giorno prima. Quando scoprirono che la causa di quella esplosione fu Rayquaza, la maggior parte degli studenti rimase paralizzata, non avendo pokémon in forma per affrontarlo.
-Cavolo! Rayquaza è impazzito!- esclamò Lucinda con voce tremante.
-Ed i nostri pokémon sono ancora in infermeria.- sibilò Vera, irritata da ciò.
Mentre le due ragazze osservavano la scena dalla finestra, videro qualcuno saltare da una finestra poco distante dalla loro, atterrando su un ramo di un albero lì vicino.
-Iris!- urlò una voce maschile. -È pericoloso affrontarlo!-
-Non preoccuparti Spighetto, so quello che faccio.- ribattè la domadraghi.
Detto ciò Iris saltò da un albero ad un altro, dirigendosi verso il drago leggendario. L'intenditore allora sospirò e corse verso l'uscita, deciso a seguire la ragazza per aiutarla, tenendo stretta tra le sue mani la pokéball del suo unico pokémon ancora in ottimo stato.
Appena uscito dall'edificio, Spighetto incominciò a correre a perdifiato nella direzione presa dalla domadraghi, preoccupato a morte per lei. Non era mai stato un tipo atletico ed in condizioni normali non avrebbe nemmeno provato a raggiungere Iris, la quale era molto più agile e veloce di lui, ma in quel momento sentiva l'adrenalina scorrergli nelle vene e l'unico suo pensiero era diretto alla domadraghi.
Era troppo pericoloso affrontare da soli Rayquaza e Spighetto, nonostante avesse solo un pokémon in grado di lottare, correva da Iris con l'intento di proteggerla.
Durante la sua folle corsa, la strada fu sbarrata da un Tyranitar, spaventato a causa delle esplosioni precedenti. Il pokémon armatura, vedendo l'intenditore, lo attaccò con Pietrataglio, mancando volutamente il bersaglio.
-Diamine, questa non ci voleva!- borbottò il verdino, facendo uscire Simisage dalla pokéball. -Dobbiamo fare presto Simisage! Non possiamo lasciare Iris da sola.-
Comprendendo i sentimenti del suo allenatore, la scimmia si mise immediatamente in posizione d'attacco, pronto a colpire non appena il suo allenatore gli avesse dato un comando.
-Simisage usa Fossa!-
Sentendo ciò, la scimmia iniziò a scavare velocemente un tunnel sotterraneo, riuscendo ad evitare per un soffio il Geloraggio di Tyranitar.
Il pokémon armatura allora chiuse gli occhi, concentrandosi sul terreno sotto i suoi piedi. Appena sentì delle lievi vibrazioni del terreno, questo indietreggiò, riuscendo ad evitare l'attacco e colpì Simisage con un proiettile di roccia che lo fece cadere al suolo.
Notando quella mossa, gli occhi dell'intenditore si illuminarono e fece un segno al suo pokémon, così da fargli capire le sue intenzioni.

 
****

Jake era affacciato alla finestra della cucina quando ci furono le prime esplosioni nei pressi dell'Accademia, così prese le sue pokéball ed afferrò velocemente le chiavi di casa, deciso a correre verso la zona in cui vi era stata l'esplosione.
"-Qualunque cosa succeda devi rimanere a casa per proteggere Kenny. Dobbiamo impedire al Team Rocket di rapire anche lui!-"
Ricordandosi ciò che gli aveva detto Keith, l'albino schioccò la lingua, estremamente seccato. Non poteva lasciare da soli i due Dickson, sarebbe stato pericoloso, soprattutto perché il castano era ancora turbato per ciò che era successo. Dopo l'ennesima esplosione il suo piccolo Zorua saltò sul davanzale ed iniziò a grattare sulla finestra, cercando di indicare qualcosa all'allenatore.
Nel frattempo la porta della stanza di Jake si aprì e ne uscì Emy assonnata con i capelli leggermente spettinati che, notando il volpino, si avvicinò alla finestra.
-Ma quello è Rayquaza!- esclamò la rossa scioccata, svegliatasi dal torpore che fino a pochi istanti fa l'assaliva.
Il ragazzo allora si avvicinò anche lui, vedendo l'enorme drago verde sorvolare l'Accademia, per poi usare nuovamente Iper Raggio. I due ragazzi non staccarono lo sguardo dalla finestra nemmeno quando sentirono qualcuno bussare freneticamente alla porta che fece svegliare bruscamente il più giovane.
Notando che nessuno andasse ad aprire, Kenny si alzò dal divano e guardò dallo spioncino chi potesse essere.
-Koga? Cosa ci fa qui?- chiese il castano, per poi notare Keith dietro di lui.
-Non dovreste essere lì a far calmare Rayquaza?- esclamò Emy scioccata, indicando la finestra.
-No! Dobbiamo portare Kenny altrove ed ora è il momento perfetto per farlo!- disse il biondo per poi lanciare una borsa al coordinatore. -Sbrigati a cambiarti.-
-Ma cosa succede?- domandò Kenny cambiandosi velocemente, mentre sua sorella si era voltata.
-Abbiamo portato Rayquaza al Centro Pokémon per tenerlo a sicuro, ma quando un'infermiera l'ha fatto uscire dalla sfera, il pokémon ha iniziato ad attaccare.- spiegò Koga, osservando il suo ex allievo aggiustarsi la parrucca nera.
Prima che il prescelto aprisse bocca, Jake gli afferrò le spalle e si abbassò leggermente per fissarlo dritto negli occhi.
-So già cosa vuoi dire, ma devi andartene per il bene di tutti.- disse l'albino seriamente, per poi accennare un piccolo sorriso. -E ti farò quel favore, ma se ti permetti di rimanere qui giuro che ti strangolo con le mie stesse mani, risolvendo il problema del risveglio di Arceus.-
-Va bene.- sospirò Kenny con un groppo in gola, per poi fissare seriamente l'albino. -Ma se non mantieni la parola data, sarò io a strangolare te.-

 
****

Nonostante fosse abituata a muoversi nella foresta, Iris trovò abbastanza difficile inseguire il pokémon stratosfera poiché aveva raso al suolo molti alberi al suo passaggio, rendendo più arduo il suo percorso, ma non per questo si arrese.
Ad un certo punto la domadraghi non poté più proseguire il suo cammino saltando da un ramo all'altro, così scese dall'albero su cui si trovava e decise di proseguire a piedi. Quando aveva visto Rayquaza volare via aveva notato che nel suo sguardo non c'era rabbia od odio, ma non sapendo cosa fosse accaduto aveva deciso di inseguirlo per cercare di capire cosa avesse, così da poterlo far calmare.
Il forte ruggito di Rayquaza fece preoccupare maggiormente Iris che accelerò il passo, cercando di raggiungerlo nel minor tempo possibile. Quando si ritrovò di fronte al leggendario Iris rimase per qualche secondo ferma ad osservare quel pokémon tanto meraviglioso quanto terrificante. Con il secondo ruggito Rayquaza riuscì involontariamente a trasmettere le sue emozioni ad Iris: il drago non era furioso, era preoccupato.
Prima che la domadraghi potesse anche solo avvicinarsi al pokémon stratosfera, questo fu colpito da un potente attacco Bora che congelò la sua coda. Appena Iris ed il dragone si voltarono nella direzione da cui proveniva l'attacco, notarono un dinosauro blu con dei diamanti sulla schiena azzurri, una lunga cresta simile all'aurora boreale che partiva dal diamante sulla sua fronte e percorreva tutto il suo lungo collo. Il dinosauro era affiancato da un uomo con i capelli neri che indossava un camice da infermiere.
-Signorina è pericoloso rimanere qui!- esclamò l'uomo guardando Iris.
-Io non mi muovo da qui!- urlò la ragazza, puntando i piedi.
Mentre loro due chiacchieravano, Rayquaza sbattè la sua coda sul terreno, rompendo il ghiaccio che la ricopriva, per poi usare Granvoce contro il dinosauro.
-Aurorus resisti ed usa Iper Raggio!-
Il dinosauro spalancò le fauci per lanciare l'attacco che, invece di essere di tipo normale, era di tipo ghiaccio. Notato ciò, Rayquaza contrastò l'Iper Raggio usando la stessa mossa che, essendo molto più potente, sbaragliò l'attacco di Aurorus, causandogli danni considerevoli, nonostante la mossa fosse poco efficace.
-Si fermi! Rayquaza non vuole far del male a nessuno è soltanto spaventato!- urlò Iris, sperando di fermare l'uomo.
-Lo so, ma se non lo sconfiggo potrebbe attaccare l'Accademia e ferire gravemente qualcuno!-
-Invece no. Lui è preoccupato per la sua allenatrice ed è per questo che ha agito in questo modo!-
Sentendo quelle parole il pokémon stratosfera lanciò un ruggito lieve per far capire alla ragazza di aver visto giusto. Iris sorrise leggermente, felice di essere riuscita a farsi ascoltare dal drago, e si voltò verso il gigantesco drago, fissandolo intensamente.
-So che sei preoccupato per Wendy, anche io lo sono, ma non puoi comportarti così!- disse la domadraghi con tono severo. -In questo modo non aiuterai certo la tua allenatrice, la faresti solamente preoccupare!-
Nonostante fosse molto orgoglioso, Rayquaza capì che quella giovane umana non aveva detto nulla di sbagliato ed aveva notato nei suoi occhi le stesse emozioni che lui stesso stava provando: tristezza, preoccupazione, ma soprattutto frustrazione. Quando però vide l'uomo prendere la sua pokéball, il drago ruggì ferocemente contro di lui, non volendo ubbidire a qualcuno che non fosse alla sua altezza e sia lui che il suo pokémon non erano in grado di tenergli testa.
"L'enorme serpente verde si trovava in cima alla Torre Cielo, tenendo sott'occhio tutta la regione di Hoenn. All'improvviso sentì dei passi: qualcuno stava salendo in cima alla torre, invadendo il suo territorio.
Rayquaza si mise subito in allerta e fissava intensamente la porta che collegava l'interno della torre con il tetto. Quando la porta si aprì, gli occhi gialli del drago si posarono su una ragazzina di tredici anni con i capelli biondo scuro con lo sguardo di uno spirito libero.
La ragazzina rimase a bocca aperta ad osservare "il sovrano del cielo", come lo chiamava da bambina appena venne a conoscenza della sua esistenza.
-Tu sei Rayquaza.-
Il pokémon stratosfera rimase sorpreso: quella ragazzina non aveva timore nel suo sguardo, ne brama di potere. Il suo sguardo era ricco di rispetto ed esprimeva un profondo desiderio di libertà."

Iris conosceva lo sguardo che aveva il pokémon stratosfera: era lo stesso che aveva Dragonite tempo fa. Non voleva ubbidire a nessuno che fosse inferiore a lui, così la domadraghi iniziò la lotta mandando il suo Zweilous.
-Usa Tossina, svelto!-
Il pokémon irruenza lanciò del liquido violaceo contro Rayquaza, ma questo riuscì facilmente ad evitarlo e mandò al tappeto il draghetto d'ombra con Oltraggio. Iris si morse un labbro, notando l'enorme errore fatto. Sperava di riuscire ad iperavvelenare il suo avversario, così da poter vincere facilmente, ma sfortunatamente non ci era riuscito.
Iris allora pensò velocemente ad una nuova strategia. Rayquaza era un pokémon molto veloce, quindi bisognava rallentarlo un po', così mandò in campo Emolga, leggermente intimorita dalla stazza e la potenza del suo avversario.
-Attaccalo con Scarica, ma non avvicinarti troppo!-
Sentendo il comando della sua allenatrice, la scoiattolina scosse la testa per allontanare le sue paure e si portò a distanza di sicurezza dal suo avversario, per poi attaccarlo con una potente scarica elettrica. Lo sguardo del pokémon stratosfera si illuminò, notando la forza e la determinazione del piccolo pokémon elettrico, per poi scagliarsi contro di lei.
Emolga riuscì ad evitare il colpo sferrato con la coda, ma fu colpita da una delle zampe dell'avversario. Prima di schiantarsi al suolo, la scoiattolina spalancò le zampe anteriori, così da sfruttare la corrente d'aria per riprendere quota. A causa dell'abilità del pokémon petauro, Rayquaza rimase paralizzato, facendo sorridere la domadraghi che sperava di riuscire a paralizzarlo.
-Iris!- urlò Spighetto, senza fiato a causa della corsa.
Sentendo la voce di una terza persona, l'infermiere si avvicinò al verdino per spiegargli cosa stava succedendo, mentre Iris non si accorse del suo arrivo poiché era concentrata sulla sua lotta.
-Usa di nuovo Scarica.-
La scoiattolina provò nuovamente ad usare Scarica, ma Rayquaza, nonostante fosse più lento a causa dell'alterazione di stato, riuscì ad evitare la scarica elettrica, ma non riuscì ad attaccare a causa della paralisi.
-Iris!- urlò nuovamente l'intenditore, riuscendo ad attirare l'attenzione dell'amica. -Usa Invertivolt per mandare in campo lui!- concluse, alzando una pokéball.
La domadraghi annuì, sapendo che se l'amico gli avesse detto ciò era perché aveva elaborato un piano. Come consigliato da Spighetto, Emolga usò Invertivolt, sostituendosi con il pokémon di Spighetto: Tyranitar.
-Ti sarà utile: conosce Abbattimento, Geloraggio e Pietrataglio!-
-Grazie!- esclamò Iris con un sorriso, per poi voltarsi verso il pokémon armatura. -Tyranitar incomincia con Abattimento!-
Inizialmente il pokémon roccia-buio stava per ignorare il comando della ragazza, ma quando notò il suo allenatore decise di ubbidire, lanciando un proiettile di roccia contro Rayquaza, facendolo sfracellare al suolo. Il pokémon stratosfera fece un verso strozzato, sorpreso dal brusco atterraggio, ma si riprese presto e lanciò un potente attacco Gravoce, riuscendo a far indietreggiare per diversi metri Tyranitar. Subito dopo Rayquaza cercò di riprendere quota, ma a causa dell'effetto secondario di Abbattimento non ci riuscì.
-Usa Geloraggio!-
Sentendo quel comando Rayquaza cercò di attaccare velocemente, ma a causa della paralisi dovette subire inerme l'attacco.
Iris sorrise leggermente e mandò in campo il suo fidato Excadrill, per poi dare una pacca amichevole al pokémon armatura.
-Grazie mille Tyranitar.- disse la domadraghi, grata del suo contributo, permettendogli di usare uno dei suoi migliori pokémon. -Excadrill usa Giravvita!-
La talpa unì le zampe anteriori sulla testa ed iniziò a ruotare come un trapano, riuscendo a colpirlo grazie all'effetto di Abbattimento.
Rayquaza reagì velocemente all'attacco colpendolo con Oltraggio, facendo rotolare per qualche metro l'avversario.
-Usa Fossa!-
Con estrema agilità Excadrill si raddrizzò e scavò velocemente un tunnel sotto terra, evitando l'attacco successivo, facendo non poco il drago leggendario.
-Ferrartigli!-
Appena Excadrill sbucò fuori colpì l'avversario prima scontrandosi contro di lui, per poi graffiarlo con i suoi artigli diventati più resistenti dell'acciaio.
La domadraghi non riuscì a trattenere il sorriso che le nacque sulle labbra: il drago verde iniziava a risentire del combattimento, ma non doveva cantare vittoria troppo presto: lo scontro non era ancora finito. Approfittando della vicinanza del suo avversario, Rayquaza colpì in pieno la talpa con il suo Iper Raggio, riuscendo a causare un brutto colpo ad Excadrill che ormai era arrivato allo stremo. Nel notare ciò, Iris sostituì velocemente il suo amico ormai stanco, mandando in campo il suo pokémon più forte: Dragonite.
Il draghetto arancione osservò attentamente l'avversario che aveva di fronte, capendo immediatamente che sarebbe stata una lotta dura e, con molta probabilità, non avrebbe vinto da solo, ma poi si voltò verso la sua allenatrice che aveva uno sguardo fiducioso ed allora si tranquillizzò. Lui non stava combattendo da solo, ma insieme alla sua allenatrice ed agli altri suoi pokémon che ormai considerava suoi compagni ed amici.
-Iniziamo con Bora!-
Dragonite inspirò molta aria dalle narici per poi espellerla tutta con un potente soffio glaciale, causando danni consistenti al suo avversario, facendolo ruggire per il dolore, ma appena la Bora terminò, Rayquaza usò nuovamente Oltraggio.
Iris, sapendo come volesse lottare Dragonite, scelse una mossa fisica per contrastare la furia dell'avversario.
-Dragonite usa Dragofuria!-
I due draghi iniziarono uno scontro diretto in cui inizialmente sembravano alla pari, ma dopo diversi minuti Dragonite sembrò parecchio affaticato dallo scontro, così si allontanò dall'avversario, cercando di riprendere fiato, ma sfortunatamente Rayquaza non gli dette tregua.
-Usa Tuonopugno!-
Nonostante la stanchezza Dragonite riuscì a colpire il pokémon stratosfera, riuscendo a creare un po' di distanza tra loro, mentre Rayquaza andò in confusione a causa del suo stesso attacco.
Immaginando che la sua allenatrice volesse sostituirlo, il draghetto si voltò verso la domadraghi, fissandola con determinazione, facendole capire che lui voleva combattere fino alla fine.
-Prova di nuovo Bora!-
Nonostante la confusione, il pokémon stratosfera riuscì ad evitare l'attacco, ma si colpì da solo.
-Dragonite usa di nuovo Dragofuria!-
Il draghetto volò rapidamente verso il suo avversario e lo colpì furiosamente, ma Rayquaza questa volta riuscì a colpire il suo avversario con un potente attacco Granvoce, mandando al tappeto l'avversario.
Appena fece tornare il suo Dragonite ormai esausto, Iris si fermò un attimo a pensare il prossimo da mandare in campo. Excadrill era troppo affaticato e sarebbe stato battuto immediatamente se lo avesse mandato nuovamente in campo; Emolga prima aveva fatto del suo meglio ed anche lei era stanca. Considerando ciò erano due i pokémon rimasti: Fraxure e Gabite, evolutosi durante il suo allenamento con Spighetto.
"-Ricordati di non abusare di questa mossa, poiché, nonostante sia potente, diminuisce di molto l'attacco speciale dell'utilizzatore.-"
Ricordandosi di quello che gli aveva detto Lance dopo che Gible aveva imparato Dragobolide, decise mandare lui in campo.
-Gabite inizia con Frana, veloce!-
Lo squalo di sabbia sbattè i piedi per terra, rompendo le rocce sotto di sé per poi lanciarle contro Rayquaza, riuscendo a farlo tentennare.
-Ottimo lavoro Gabite!- esclamò con entusiasmo Iris. -Adesso usa Confidenza.-
Gabite si avvicinò al suo avversario ed iniziò a chiacchierare, facendogli diminuire l'attacco speciale, per poi essere colpito con Dragopulsar, causandogli molti danni.
-Adesso usa Dragobolide.-
Lo squalo spalancò le fauci da cui uscì un'enorme meteora che, arrivata a diversi metri d'altezza, si divise in diversi meteoriti che colpirono il pokémon stratosfera. Quando l'attacco andò a segno, il bijou violaceo che Gabite portava al collo si ruppe in mille pezzi. Dopo aver subito il colpo, Rayquaza si riprese dalla confusione ed attaccò lo squalo di sabbia con Granvoce, mettendo anche lui fuori gioco.
-Cavoli.- borbottó Spighetto, osservando la domadraghi. -Non demordere Iris, so che ce la puoi fare!- urlò alla ragazza per incoraggiarla, ricevendo in cambio uno splendido sorriso di Iris.
-È davvero forte la tua ragazza.- disse l'infermiere, facendo arrossire il verdino.
-Co-cosa? Io...noi non...siamo solo amici.- balbettò l'intenditore, agitando le mani davanti al suo viso ormai in fiamme.
-Ok.- disse l'uomo poco convinto.
La domadraghi mandò in campo Fraxure che, appena vide il suo avversario, si coprì gli occhi ed inizio a tremare, terrorizzato.
-Fraxure ce la puoi fare. Abbi più fiducia in te stesso!-
Nonostante le parole incoraggianti della ragazza, il mascellascia continuava ad essere spaventato dal leggendario. 
****

Non sapeva quanto tempo fosse passato da quando era stato chiuso in quella cella buia in cui l'unica luce presente proveniva da sotto la porta blindata. Nonostante Gary avesse provato ad usare la sua abilità, i suoi sforzi furono completamente vani.
Dopo l'ennesimo tentativo fallito, il castano appoggiò la schiena ad una delle pareti, mentre le sue gambe cedevano lentamente. Non sapeva cosa fare: era solo, al buio e non sapeva dove fossero gli altri.
Pensò a quella donna albina, ai suoi amici imprigionati ed infine la sua mente si concentrò completamente su Wendy.
Cercò di distogliere i suoi pensieri da quella ragazza, ma più ci provava, più lei continuava a tornare prepotentemente nella sua mente. Persino il pensiero di lei era testardo, pensò con ironia il castano.
Sapeva bene che tutti loro erano in pericolo, ma la sua unica preoccupazione in quel momento era lei, soltanto lei. Avrebbe tanto voluta averla lì, al suo fianco. Sentire la sua voce, vedere il suo sorriso, percepire il suo calore.
A quel punto Gary fece un sorriso amaro, capendo di essere un completo idiota. Ci era voluto un rapimento ed il rischio di risvegliare Arceus per fargli capire di essersi innamorato di Wendy.
"Se solo lo avessi capito prima, ora Wendy saprebbe che la amo."
Wendy arrossì violentemente e sobbalzò, per poi scuotere violentemente la testa. Non poteva averlo sentito, se l'era sicuramente immaginato.
"Ora inizio anche  ad immaginarmi le cose. Non mi fa bene la prigionia."
Quella voce... Era senz'altro Wendy. No, era impossibile che l'avesse sentita, era solamente la sua mente che gli faceva brutti scherzi a causa dell'isolamento forzato.
Però forse si sbagliava. Fino a poco tempo fa avrebbe ritenuto impossibile usare la psicocinesi, ma ora aveva imparato ad usarla. Che fosse anche telepatico?
Gary prese un respiro profondo per calmarsi e provò a sentire i suoi pensieri, ma senza successo, così si mise le mani fra i capelli e se li arruffò nervosamente.
"Cavolo! Avevo pensato realmente di poter parlare con Wendy. Sto davvero perdendo la ragione."
-Devo smetterla! È impossibile che io riesca a sentirlo!- esclamò la bionda frustrata, mentre i suoi amici la guardavano straniti.
-Stai sentendo i pensieri del ragazzo che usa la psicocinesi?- chiese Yuki curiosa.
-Beh, non so.... credo.- borbottò Wendy insicura. -Può essere che mi sia immaginata tutto.-
-Invece ti sbagli. I prescelti hanno dei forti legami tra loro. Un esempio lampante sono Charlie ed Ash.- esordì l'albina, appoggiando le mani sulle spalle dell'avicoltrice. -Loro due sono legati da un rapporto di sangue e di fiducia, mentre voi... beh, credo che tu lo sappia meglio di me.- concluse con un sorriso dolce.
-Quindi noi due possiamo comunicare mentalmente?- chiese Wendy incerta.
-Si, ma solo quando i vostri sentimenti sono molto forti.- sussurrò la donna.
"Devo proprio dirtelo: Gary Oak, sei un completo idiota."
 
****

Spighetto allora si avvicinò al draghetto, sperando di poterlo aiutare a superare la sua paura.
-So che ti fa paura Rayquaza, ma devi combattere. Zweilous, Gabite e Dragonite sono stati sconfitti per indebolirlo, Excadrill ed Emolga sono arrivati al limite per riuscire a sconfiggerlo. Non pensare che tu stia combattendo da solo contro di lui, perché non sei solo: ci sono i tuoi compagni di squadra e la tua allenatrice.-
Fraxure allora smise di tremare ed alzò lo sguardo verso Spighetto, notando il suo sguardo sincero e carico di fiducia. Quando si voltò vide che la sua allenatrice aveva lo stesso sguardo e gli stava sorridendo dolcemente,così il draghetto smise di tremare e guardò il leggendario con fierezza, mentre una strana energia lo invase, quella stessa energia che aveva sentito quando era ancora un Axew.
Il suo corpo iniziò a crescere, alcune sue squame divennero resistenti come un'armatura ed assunsero un colorito ocra, mentre le due escrescenze che uscivano dalla sua mascella si incurvarono, diventando due falci.
Fraxure, ora divenuto un Haxorus, ruggì con una potenza immane, per poi voltarsi nuovamente verso Iris per farle capire che era più che pronto per combattere contro il suo avversario.
Rayquaza però non volle aspettare la prima mossa del suo avversario, così iniziò subito con Dragopulsar, ma il mascellascia lo tagliò in due con una delle falci vicino alla sua mascella.
-Usa Oltraggio insieme a Danzaspada!-
Haxorus fu avvolto da un'aura violacea ed iniziò una danza elegante mentre si scagliava furiosamente contro il suo avversario che rispose a quella combinazione con Oltraggio. Questi attacchi però stancarono entrambi i pokémon, facendoli confondere a causa della fatica.
Iris però lanciò una Baccaki al suo drago, il quale la mangiò con gusto, curando così la sua confusione, per poi subire un Dragopulsar lanciato dall'avversario.
Entrambi i pokémon erano affaticati, ma nessuno dei due voleva abbandonare la lotta:  il leggendario per il suo orgoglio, il mascellascia per i suoi amici.
Osservando gli occhi di Rayquaza, Iris comprese quale attacco volesse utilizzare, così decise di giocarsi il tutto per tutto con l'ultima mossa.
-Gigaimpatto!-
Haxorus corse in direzione del pokémon stratosfera con tutta l'energia che aveva in corpo, mentre quest'ultimo stava per scagliare un potente Iper Raggio, ma a causa della paralisi non riuscì ad essere abbastanza rapido e fu colpito dal suo avversario che riuscì a metterlo a tappeto.
Il mascellascia rimase per qualche secondo immobile, per poi metabolizzare l'accaduto: aveva battuto, anzi tutti loro avevano battuto Rayquaza.
Quando sentì le braccia della domadraghi sul suo collo, Haxorus si risvegliò dalla trance in cui era caduto e lanciò un urlo felice verso il cielo, entusiasta di essere riuscito ad aiutare la sua amica.
Nonostante la sconfitta subita, negli occhi di Rayquaza non c'era rammarico o rancore, ma erano ricchi di fierezza. Non si poteva abbattere per quella sconfitta perché i pokémon che l'avevano sconfitto erano di tutto rispetto ed erano legati da un profondo legame. Il pokémon stratosfera rispettava anche quel piccolo Zweilous che era stato battuto con una sola mossa, perché, nonostante l'enorme differenza d'esperienza che li separava, aveva cercato di aiutare la sua allenatrice.
Dopo aver esultato insieme al suo fidato Haxorus, Iris lo fece tornare nella sua sfera e si avvicinò al mastodontico serpente verde che si trovava d'innanzi a lei, accarezzandogli il muso con dolcezza.
-So di non essere la tua allenatrice, ma per favore aiutaci! Penso che tu sappia cosa sta accadendo e spero che tu combatta insieme a tutti noi.- disse la domadraghi fiduciosa.
Rayquaza annuì lentamente e chiuse gli occhi, mentre la domadraghi lo fece rientrare nella sua pokéball


 
****




 
Ce l'ho fatta! Una settimana per aggiornarla, si!!
So cosa state pensando, ma un capitolo incentrato su Rayquaza lo dovevo fare, infondo è il mio leggendario preferito. Infondo come si fa a non amare un enorme drago che con un urlo riesce a far scappare Kyogre e Groudon?
Se si parla di Rayquaza e Wendy è in prigione, solo una persona può salvarci: Iris. C'era un bel problema da risolvere: come faccio a far lottare Excadrill contro un pokémon volante? Devo buttarci un pokémon che conosca Abbattimento (quanto amo questa mossa), così può lottare anche lui per bene!
Il commento sulla dichiarazione di Gary l'ho fatta fare proprio a lui, mentre Wendy risponde chiamandolo idiota (beh, ci ha messo mezzo secolo per aprire gli occhi!). Di certo è una dichiarazione poco ortodossa.
Ormai sono rimaste solo due coppie da formare, ma non ho ancora la giusta ispirazione per una, mentre per l'altra deve essere epica (la mia mente sta già preparando tutto...)
Ora basta cianciare e passo ai ringraziamenti:
Ringrazio bunnyeseyalove99 per aver inserito la mia storia tra le preferite.
Ringrazio LolaKastle22 per aver recensito la mia storia (sei riuscita a farlo appena in tempo per essere ringraziata sotto il nuovo capitolo).
Grazie anche a tutti coloro che leggono la mia storia, sperando sempre di non deludervi.
Un abbraccio :D

 

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Capitolo 47
*** Isolamento ***


-Il pranzo!- 
Appena la porta della cella si aprì, la luce invase tutta la cella che fino a pochi secondi fa era completamente immersa nel buio. La recluta rimase stupito nel constatare che il prigioniero si trovava nella stessa posizione del giorno prima: seduto a terra con la schiena appoggiata ad una parete con gli occhi chiusi, nel più religioso silenzio.
Dopo aver posato il vassoio vicino al ragazzo, l'uomo uscì dalla cella, temendo che il ragazzo dai capelli verdi potesse attaccarlo all'improvviso.
Lui non era il primo prigioniero in isolamento a cui portava da mangiare, quindi sapeva bene che alcuni di loro, a causa della solitudine e del buio, impazzissero e quel ragazzo, a causa della sua abilità, era particolarmente pericoloso. Quel ragazzo però lo aveva sorpreso molto: da quando era stato portato in quella cella era rimasto freddo ed impassibile, come se tutto ciò fosse capitato a qualcun'altro.
Quando sentì la porta chiudersi, Drew aprì lentamente gli occhi ed iniziò a mangiare la brodaglia che gli era stata portata. Aveva immaginato che lui e Gary sarebbero stati portati nelle celle d'isolamento, ma per non sentirsi solo lui aveva pensato di usare l'aura per capire cosa succedesse all'esterno e come stessero gli altri.
L'aura dei suoi amici non era stata difficile da percepire, poiché non erano troppo distanti da lui. Trovare i suoi pokémon invece era stata un'impresa ardua, ma poi sentì con chiarezza quella di Aura ed aveva iniziato a comunicare con lei.
Ora sapeva che i suoi pokémon erano al sicuro con Silver.
Aveva provato diverse volte a leggere l'aura del rosso, ma non riusciva a capire come stesse.
"Forse sei tu che non vuoi capirlo." 
Nonostante non fosse la prima volta, Drew trovava strano comunicare tramite l'aura. Diversamente da come qualcuno potesse immaginare, lui non sentiva lo voce di Lucario nella sua mente, ma percepiva le sue emozioni ed i suoi pensieri come se fossero le proprie. Le prime volte che Aura aveva iniziato a comunicare con lui in quel modo Drew aveva trovato difficile capire se quelle parole le stesse pensando lui stesso e gliele stava trasmettendo il pokémon emazione.
"Ti senti ferito per ciò che ti ha tenuto nascosto. Non continuare a negare queste emozioni perché ti sentiresti solamente peggio."
"Non è facile come pensi Aura."
"Non ho mai detto che fosse facile."
Lo aveva sempre sorpreso come Lucario riuscisse a comprendere le emozioni altrui, ma soprattutto come riuscisse a dare sempre ottimi consigli. Ora capiva perché Charlie si fidasse ciecamente di lei.
Dopo quell'ultima frase di Aura, Drew finì di mangiare e si rimise nella stessa posizione di prima, questa volta però si concentrò sull'aura di Vera. Era preoccupato molto per lei e non sapeva se le fosse successo qualcosa durante l'attacco del Team Rocket.
Nonostante si fosse concentrato al massimo, non era riuscito a trovare la sua aura, ma era riuscito a sentire quella di Kenny. 
Non riusciva a capire dove si trovasse, ma capiva che si stava muovendo. Si sentiva preoccupato, consapevole si essere il tassello mancante per risvegliare Arceus.
Poi percepì un enorme peso gravargli sul cuore. Si sentiva in colpa perché Gold si era dovuto sacrificare per lasciarlo libero.
E poi sentì quella sensazione che provava da tanto, troppo tempo. Quella sensazione d'impotenza che provava dal momento in cui era venuto a conoscenza della leggenda.
Venivano chiamati prescelti, ma il termine se lui avesse dovuto scegliere un altro termine avrebbe senz'altro scelto maledetti. Loro erano in grado di richiamare il creatore di tutto, il grande Arceus, ma non potevano far nulla per impedirlo se non scappare mentre gli altri combattevano le loro battaglie.
Sapeva bene che la soluzione migliore era quella di portare Kenny al sicuro, ma comprendeva bene anche i suoi sentimenti. Si trovava in una situazione orrenda: fuggire mentre gli altri lottavano, mentre la persona che ami combatte per difenderti.

 
****

L'ultima volta che si era diretto a Via Vittoria ad Iridopoli aveva tredici anni e doveva affrontare la Lega Pokémon, mentre ora si trovava lì soltanto per allenarsi.
Paul non se la sentiva di rimanere all'Accademia ad allenarsi con Rocco perché sapeva che i ricordi lo avrebbero distratto e molto probabilmente l'albino preferiva rimanere dopo tutto quello che era successo.
Prima di addentrarsi nella grotta, l'allenatore lanciò uno sguardo a Pikachu, domandandosi ancora perché lo avesse voluto seguire. Paul era sicuro che sarebbe rimasto con qualcuno dei vecchi compagni di viaggio di Ash, ma forse anche lui voleva allontanarsi dai brutti pensieri, convincendolo anche a portare con sé anche un'altra pokéball del suo allenatore.
Inizialmente Paul non ebbe nulla da obiettare, ma quando vide che quella pokéball era quella d'Infernape si era sentito insicuro. Quel pokémon gli ricordava tutti gli errori che aveva fatto in passato, a cui non avrebbe potuto porre rimedio.
Non era stato il primo pokémon che lui aveva liberato perché era troppo debole, ma era l'unico che aveva rivisto più volte. Forse era stato un bene per la scimmietta essere stato abbandonato, perché aveva potuto viaggiare con un allenatore come Ash. Non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma sapeva di essere inferiore al corvino come allenatore.
"La smetti di sottovalutarti? Chiunque commette errori, ma l'importante è non perseverare quando si capisce di essere in errore!- esclamò Charlie seccata."
*
"-Non vi conviene viaggiare con Paul: probabilmente sta insieme a voi per sfruttarvi e quando non gli servirete più vi getterà via.- disse un ragazzo acidamente.
-Come ti permetti di parlare così di lui?- urlò Vera irritata.
-Mi permetto eccome, dato che lo conosco meglio di voi. Ho lottato spesso con lui quando viaggiavo a Kanto ed ogni volta che uno dei suoi pokémon non si dimostrava all'altezza, lui lo abbandonava.-
-Ha sbagliato in passato, ed allora?- esclamò Gold seccato. -Ora ha capito i suoi errori ed è cambiato.-"

Un sorriso nacque spontaneamente sulle sue labbra ricordandosi delle parole dette dai suoi vecchi compagni e da Charlie, riuscendo anche a risollevargli il morale ed a dargli maggior fiducia in sé stesso.
A risvegliarlo dai suoi pensieri fu un Crobat che volava basso, rischiando quasi di colpirlo se non l'avesse schivato in tempo.
-Penso che sia meglio entrare ed allenarci.-
Detto ciò Paul si aggiustò lo zaino sulle spalle, stando attento a non far cadere la sciarpa bianca che sbucava dalla borsa, ed entrò nella grotta, seguito dal piccolo pokémon elettrico che emetteva delle scintille dalle sue gote, segno che questo era più che pronto a lottare.

 
****

Dopo aver notato delle pagine segnate, Fiammetta non era riuscita a chiudere occhio. In un paio di pagine vi era la descrizione completa delle abilità dei prescelti e vi era scritto che ogni prescelto legato ad uno dei draghi leggendari aveva un profondo legame spirituale con uno legato ad un prescelto dei guardiani dei laghi.
Vi erano delle notizie inerenti a come si risvegliassero determinate abilità e poi trovò finalmente delle informazioni interessanti su un tempio che si trovava sul Monte Origo. In questo tempio vi erano dei sacerdoti che custodivano il Flauto del Cielo ed Origo, ovvero una catena dorata indispensabile per risvegliare Arceus. Questa catena doveva formare un preciso disegno, ovvero quello rappresentato sulla copertina di "La battaglia leggendaria".
Fiammetta si staccò dagli appunti solamente quando sentì una porta aprirsi da cui uscì Rocco spettinato con gli occhi arrossati, segno che l'albino non aveva dormito molto quella notte.
La capopalestra allora prese una tazzina di caffè e la porse all'uomo, notando che ne avesse molto bisogno.
-Come ti senti?- chiese Fiammetta, per poi darsi mentalmente della stupida per la domanda.
-Mi sento molto confuso.- disse Rocco con voce stanca, strofinandosi gli occhi. -Non so se credere a tutto ciò o meno.-
Non sapendo che dire, Fiammetta si avvicinò all'albino e gli strinse una mano, facendogli capire che lei c'era per lui. Rocco ricambiò la stretta, trovando un po' di sollievo in quel semplice gesto. In quel momento le parole di conforto sarebbero state senz'altro inutili e lo avrebbero solamente confuso, ora lui aveva soltanto bisogno di aggrapparsi a qualcuno e di svuotare la mente.

 
****

Dopo aver viaggiato per qualche ora a bordo di un'utilitaria, Koga fermò l'auto in un piccolo parcheggio di Ciclamipoli, facendo scendere gli altri due.
-Mi potresti spiegare come mai ci siamo diretti qui?- chiese il più grande mentre spostò una ciocca della sua parrucca dal suo viso.
Prima di partire, l'esperto di veleni aveva indossato un travestimento poiché la presenza di un componente dei Superquattro di Johto poteva attirare l'attenzione. Per evitare ulteriori sospetti non aveva indossato lo stesso travestimento che usava a scuola.
-Chiederò a Walter di poter nascondere Kenny a Ciclanova, così sarà al sicuro per un po'.-
Keith riuscì a convincere facilmente il capopalestra cittadino poiché suo zio, a quanto capì Kenny, era un suo caro amico a cui doveva un enorme favore.
Dopo aver ricevuto la chiave magnetica ed una chiave un po' arrugginita, il trio si diresse verso la pista ciclabile ed attraversò il lago sotto di essa in cui si scorgeva una piccola zolla di terreno. Su quel piccolo isolotto vi erano delle scale che portavano ad una porta con serratura magnetica.
-Quasi non la riconoscevo più: a quanto pare mio zio ha fatto proprio un ottimo lavoro.- disse Keith tra sé e sé. 
Qualche anno prima a Ciclanova vi erano stati diversi problemi ed alcune volte Ciclamipoli e le città vicine si erano ritrovate senza corrente. Walter allora decise di affidare il lavoro ad un ingegnere esperto per rinnovare la centrale, riuscendo persino a superare in efficienza l'imponente centrale elettrica di Kanto.
Dopo aver camminato per vari minuti arrivarono ad una porta chiusa a chiave. Dietro di essa vi era un'enorme stanza vuota ed altre due porte.
-Questo è ciò che rimane della vecchia centrale. Walter la utilizza per allenarsi in tutta tranquillità ed alcune volte rimane anche qui a dormire.- spiegò il biondo indicando una delle due porte.
-Quindi rimarrò nascosto qui.- sospirò Kenny, seccato all'idea di doversi nascondere.
-Keith rimarrà qui con te in caso di necessità. Io invece tornerò in Accademia altrimenti sospetterebbero qualcosa.-
Detto questo, Koga uscì dalla stanza, lasciando da soli i due ragazzi che non si rivolsero la parola poiché nessuno dei due aveva qualcosa da dire, così in quella camera regnò il silenzio più assoluto finché il suono della serratura non li face voltare verso la porta da cui entro un uomo di mezza età stempiato e con una folta barba bianca.
-Walter.- esclamò il biondo, stringendo la mano all'uomo, facendo capire a Kenny che lui fosse il capopalestra di Ciclamipoli. 
Keith rimase molto sorpreso nel constatare che il capopalestra non aveva il sorriso che tanto lo caratterizzava, così capí che lui sospettava che stesse succedendo qualcosa.
-Siete fuggiti dal Team Rocket, giusto?- chiese Walter senza mezzi termini.
Il biondo sgranò leggermente gli occhi, facendo intuire al più grande di aver colpito nel segno. Solitamente il Pokémon G-Men occultava gli avvenimenti riguardanti il Team Rocket ed i prescelti per evitare di spaventare inutilmente la popolazione, ma l'ultimo attacco aveva coinvolto troppe persone e l'unica cosa che avevano potuto fare era dire che il Team Rocket voleva rubare i pokémon presenti all'Accademia.
Come menzogna era credibile per i molti, ma Walter era molto sveglio ed aveva intuito che qualcosa non andava, ma poi ebbe la conferma di tutto ciò dall'arrivo di Keith a Ciclanova.
-Sono ben lieto di aiutarti, ma prima dovreste dirmi cosa sta succedendo.- disse il capopalestra categorico.
Il coordinatore era restio a parlarne con un estraneo, mentre Keith, conoscendo molto bene il capopalestra, gli raccontò ciò che stava accadendo, facendo capire a Kenny che ci si poteva fidare di lui.
Appena il biondo finì il suo racconto, Walter fece segno ai due ragazzi di seguirlo e li portò in una camera insonorizzata a cui poteva accedere solo lui tramite una chiave magnetica ed una password.
Era una stanza piccola e poco arredata. Una parete era completamente occupata da un macchinario a cui era collegata una radio.
Walter si sedette sulla sedia di fronte alla scrivania ed iniziò a trafficare con la radio per poi prendere il microfono.
-Alice mi riesci a sentire? Sono Walter.-
"Cosa ti ha spinto ad usare la frequenza per le emergenze? "
-Riguarda il Team Rocket. Vogliono risvegliare Arceus.-
"Arceus? Dobbiamo contattare subito Camilla e..."
-Camilla?- borbottò Walter confuso.
Intuendo che la donna avesse interpretato male le parole di Walter, Keith prese in mano il microfono.
-Non vogliono risvegliarlo dal Monte Corona, lo vogliono fare qui ad Hoenn!-
"Com'è possibile? Ma soprattutto tu chi sei e come fai a sapere tutto questo?" chiese la donna sospettosa.
-Sono un agente del Pokémon G-men, matricola 72386. Il mio nome è Keith Shane.-
Per qualche minuto Alice non parlò e per radio sentivano dei suoni che fecero intuire loro che lei stesse trafficando al computer.
*
Alice aveva indossato un paio di occhiali ed aprì un file criptato protetto da password. In quel file si trovavano solamente dei numeri scritti in ordine decrescente, tra cui vi era anche la matricola del ragazzo.
-A quanto pare non mentivi, ma com'è possibile risvegliare Arceus qui?- disse la donna, confusa e preoccupata.
"Non credo sia una buona idea parlarne per radio." disse Keith.
-Non preoccuparti, questa frequenza radio è sicura ed è impossibile da rintracciare. Solo i capipalestra possono usarlo.-
"Che cosa? Dobbiamo allenarci al meglio per combatterli!" disse un ragazzo con la voce acuta.
"La smetti di interrompere gli altri mentre parlano Tell?" lo sgridò una voce femminile. "Pat e Tell al rapporto!"
"Ehi, perché hai detto prima il tuo nome? Infondo siamo conosciuti come Tell e Pat."
esclamò il ragazzo.
"Non mi sembra ne il momento ne il luogo per litigare in questo modo." li rimproverò un uomo con la voce calda e profonda, per poi assumere un tono più serio e preoccupato. "Dopo aver mandato la mia Gorebyss a nuotare intorno Ceneride, questa ha notato dei pokémon sospetti. Qualcuno sta tenendo sotto controllo la città."
"Rodolfo per caso Adriano è in città?"
chiese un'altra voce maschile.
"Si, ma perché mi fai questa domanda Rudy?"
"Perché anche qui a Bluruvia ho notato dei pokémon sospetti aggirarsi della città quando Fosco si trovava qui, ma quando lui si è allontanato anche i pokémon si sono allontanati."
*
-Quindi il Team Rocket sta tenendo d'occhio i Sperquattro ed il Campione.- pensò Kenny ad alta voce.
Sentendo quelle parole Keith prese il suo Pokégear e compose un numero, cercando inutilmente di contattare Lance ed il Pokémon G-men, ma senza successo. Avendo dei sospetti su ciò che stava accadendo, il biondo continuò a chiamare alcuni suoi conoscenti, ma non riuscì a comunicare con nessuno che non si trovasse ad Hoenn.
Notando l'espressione che aveva assunto Keith, Walter spense il microfono della radio ed osservò il biondo con espressione preoccupata, ma prima che il capopalestra potesse chiederglo cosa lo preoccupasse, qualcuno bussò violentemente alla porta, così fu costretto a spegnere la radio ed aprì la porta, permettendo ad un uomo calvo con la barba leggermente lunga ed un Wingull sulla sua spalla destra.
-Signor Marino cos'è successo?- chiese Keith ansioso, temendo di conoscere già la risposta.
-Un branco di Wailord impediscono alle navi di allontanarsi da Hoenn.-
-Hanno isolato tutta Hoenn!- esclamò Kenny, rubando le parole di bocca al biondo.

 
****

Giovanni era seduto su un divano rosso porpora ed aveva appoggiato la testa sulla mano destra, mentre con l'altra teneva un bicchiere di cristallo davanti al viso, osservando il vino rosso con estrema attenzione.
Dopo aver annusato il vino, portò il bicchiere alle labbra, sorseggiando lentamente il costoso liquido rosso. Nel frattempo gli occhi di Giovanni erano fissi su dei fogli poggiati sul tavolino basso posto davanti al divano, soffermandosi maggiormente sulla foto di Kenny.
Quando si era ritrovato la foto di quel ragazzo era rimasto molto sorpreso: era identico a suo fratello Sean alla sua età.
Per quei marmocchi non aveva avuto pietà ed aveva usato anche metodi subdoli per catturarli, ma non aveva la forza di usarli anche con lui.
Nonostante la rabbia che provava per il fratello, quello stupido legame di sangue non gli permetteva di ferire quel ragazzo, ma ciò che lo aveva frenato erano stati i suoi occhi.
Gli occhi di quel ragazzo erano identici ai propri quando era giovane.
Lo sguardo di un ragazzo che continua a seguire i suoi sogni, ma, nonostante tutto, rimane ancorato alla realtà. 
Lo sguardo di un ragazzo innamorato che farebbe di tutto pur di proteggere la persona amata.
Lo sguardo che aveva anche lui anni fa, prima che perdesse il suo unico amore.
Il rumore di vetri rotti fece sobbalzare il Persian accoccolato vicino ai suoi piedi. Giovanni capì di essersi ferito solo quando alcune gocce di sangue caddero sul suo pantalone gessato.
Il dolore che sentì alla mano lo fece ritornare in sé: non doveva perdersi in sentimentalismi e doveva catturare quel ragazzo. Giovanni si alzò dal divano per prendere un fazzoletto di seta bianco e si fasciò la mano, facendo diventare scarlatto quel pezzo di stoffa.
Capendo di dover essere medicato meglio, l'uomo stava per uscire dalla sua stanza, ma un suono proveniente dalla ricetrasmittente sulla sua scrivania lo fece tornare indietro.
-Siete riusciti a trovare il sesto prescelto?- chiese Giovanni atono.
"No, non si trova a Septer City e non c'è nessun indizio su dove sia. Siamo sicuri che non sia riuscito a scappare da Hoenn."
Quella notizia fece irritare non poco Giovanni che sbattè con violenza la mano lesa sulla scrivania, provocandosi una fitta dolorosa alla mano e lasciando una macchia di sangue sul legno.
-Non voglio sentire scuse: trovatelo!-

 
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Silver era steso sul suo letto ed accarezzava Absol e Minun, cercando di dare un po' di conforto a loro che erano stati bruscamente separati dai loro allenatori.
Quando Absol era uscito dalla sua pokéball si era messo subito a ringhiare, pronto in qualsiasi momento ad attaccare, ma appena vide il volto stravolto di Silver si calmò, mentre i suoi occhi divennero tristi.
Lapis invece sembrò spaventata nel trovarsi in un luogo sconosciuto, lontano dalla sua allenatrice. Aveva colpito anche qualche recluta del Team Rocket, ma nessuno poté rispondere alla provocazione a causa dell'intromissione del figlio del capo.
Sentire quei pokémon al suo fianco lo fece sentire più vicino ai suoi amici, ma soprattutto lo facevano sentire meno solo.
Il rosso stese il braccio verso l'alto con il palmo della mano aperto, come se cercasse di toccare qualcosa.
I suoi amici si trovavano a pochi metri da loro e l'unica cosa che aveva potuto fare era prendere i pokémon di Charlotte e Drew, così da evitare che il Team Rocket se ne impossessasse.
Aveva cercato d'ideare un piano per liberare i suoi amici e scappare insieme a loro, ma da solo non poteva far nulla di utile.
Silver allora strinse con forza la mano tesa verso l'alto finché Lapis non gli strattonò il braccio perché aveva notato che la mano del rosso era sbiancata.
Il ragazzo rimaneva sempre stupito dalla piccola pokémon incitamento. Nonostante fosse sempre spensierata ed allegra, questa riusciva sempre a notare il turbamento altrui e cercava sempre di sollevare il morale.
Quando Silver si voltò verso Minun, questa strofinò il suo musetto contro quello del rosso, cercando di dargli conforto. Appena sentì i muscoli facciali del ragazzo tendersi per mostrare un sorriso dolce, Lapis squittì entusiasta e continuò a strusciarsi su di lui.
Sentendosi ignorato, Absol mise la sua falce sotto il pokémon incitamento ed alzò di scatto la testa, facendo si che Minun atterrasse sul suo dorso, facendola ridere divertita.

 
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Misty era seduta sul bordo della piscina ed aveva immerso solamente i piedi, mentre l'acqua s'increspava ogni volta che cadevano delle gocce d'acqua dai suoi capelli ancora umidi.
Quando quella mattina si era alzata dal letto, la capopalestra era corsa velocemente verso il club di nuoto poiché sentiva l'impellente bisogno di nuotare. Non sapeva per quanto tempo avesse nuotato, ma era sicuramente passato molto tempo perché si era dovuta fermare a causa del dolore alle braccia.
Aveva ancora il respiro un po' pesante, così aveva deciso di aspettare ancora qualche minuto per tuffarsi nuovamente nel suo elemento.
Solo quando la sua vista si appannò Misty capì di aver incominciato a piangere. Nonostante cercasse di asciugarsi gli occhi, questi continuavano a riempirsi di lacrime che scendevano giù, verso le sue guance ed alcune le bagnavano le labbra.
Capendo di non poterle fermare, Misty appoggiò le mani sulle sue gambe ed abbassò il viso, facendo cadere le sue lacrime nella piscina.
Era dal giorno prima che stava trattenendo le lacrime, ma ora non ce la faceva più. Aveva un grande bisogno di sfogarsi.
Sentendo qualcuno che l'abbracciava, Misty sobbalzò, tendendosi come una corda di violino, ma quando si accorse delle piccole zampette palmate che la stringevano, la sirena si voltò verso il suo Psyduck e lo strinse forte a sé, mentre il papero le accarezzava timidamente la testa, cercando di far smettere di piangere la sua allenatrice.
Dopo qualche minuto, Misty riuscì a tranquillizzarsi e sciolse l'abbraccio per asciugarsi il viso dalle lacrime ed accarezzare il papero.
-Grazie mille Psyduck.-
Non era il momento di piangere e disperarsi. Ciò che ora doveva fare era diventare più forte, così da non trovarsi nuovamente impreparata durante una lotta contro il Team Rocket.
Con questo pensiero fisso nella mente, Misty si rimise in piedi e si diresse insieme a Psyduck verso gli spogliatoi.

 
****

Un bagliore forte illuminava tutto, mentre il maestoso e distruttivo pokémon primevo faceva la sua apparizione. Giovanni si trovava di fronte a lui con un sorriso folle, mentre Arceus emise un ruggito carico di dolore.
Poi ci fu un cambio di ambientazione.
Sulla catena montuosa vicino ad Aparctias City vi era una bufera di neve che rendeva quasi impossibile osservare l'ambiente circostante. Su una montagna vi era una fenditura stretta che nascondeva perfettamente una caverna in cui vi era uno splendido tempio costruito con marmo bianco. Davanti a quella splendida costruzione vi era una persona incappucciata che apriva lo splendido portone su cui era inciso un cerchio dorato con due triangoli sovrapposti e sei pietre incastonate su ogni vertice.
E poi l'oscurità.
Le ombre avvolsero prima Drew e poi Wendy. Nel frattempo Charlie fece un piccolo sorriso per poi chiudere gli occhi e lasciarsi cadere nel buio.


Ash si svegliò bruscamente lanciando un forte urlo che fece sobbalzare i suoi compagni di cella. Quando lo sguardo del corvino incrociò quello di sua sorella, Ash si alzò di scatto e l'abbracciò.
Charlie rimase per qualche secondo paralizzata, sorpresa per quella reazione, per poi ricambiare l'abbraccio ed accarezzandogli la schiena, cercando di tranquillizzare suo fratello che continuava  a tremare.
Quando l'allevatrice cercò di sciogliere l'abbraccio per guardare suo fratello negli occhi, ma lui glielo impedì, stringendola più saldamente.
-Ti prego non andare.- sussurrò Ash scioccato. -Le ombre ti inghiottiranno.-
-Ash!-
Nonostante continuasse a chiamarlo, Ash non rispondeva e continuava sempre a ripetere le stesse frasi. Charlotte allora appoggiò le mani al petto del fratello per staccarsi dal suo abbraccio e poggiò le sue mani sulle guance del fratello per fissarlo intensamente.
-Ash sono qui e sono al sicuro, quindi calmati.- disse Charlie per tranquillizzarlo.
Sentendo il tocco gentile delle mani di sua sorella e fissando i suoi occhi, Ash sembrò tranquillizzarsi ed accarezzò le piccole mani di Charlie.
-Cos'è successo?- chiese l'allevatrice cautamente.
Doveva parlarne? Quella visione era davvero strana.
Perché Drew e Wendy non hanno cercato di scappare da quelle ombre? Ma soprattutto perché Charlie si era lasciata catturare?
-Ho avuto un incubo, tutto qui.- disse Ash ancora un po' turbato.
Gold fissò attentamente il corvino. Era certo che stesse mentendo, ma era anche confuso e spaventato, quindi ipotizzò che avesse avuto una visione, ma che non riuscisse ad interpretare bene il suo significato.

 
****





Diamine, mi sento davvero in colpa per averci messo tutto questo tempo per aggiornare la storia. Il problema è che ho davvero pochissimo tempo libero, quindi ho davvero poche ore per usare il computer. Devo dire che ho perso anche un bel po' di tempo per la prima parte della storia, dato che ho trovato parecchio difficile descrivere le emozioni di Drew.
So che vi aspettavate delle battaglie importanti, ma ci vuole un po' di tempo, ma non so nemmeno io quanto (e poi . Ash non aveva una visione da un bel po' di tempo, così mi sono detta "Vai con lo spoiler!". Non so quante volte io abbia pensato a quella scena e non vedevo l'ora di mostrarla, ma dato che ci vuole ancora un po' ci ho messo uno spoiler, facendovi morire di curiosità. :P
Passo ai miei soliti ringraziamenti:
Ringrazio Dark Legend Trainer, LolaKastle22 ed Andy Black per le recensioni.
Un enorme grazie a tutti coloro che leggono la storia, nonostante la mia completa mancanza di puntualità.
Un abbraccio :D

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Capitolo 48
*** Onde ***


****

Una donna con i capelli castani legati in due codini stava esplorando la zona intorno Ferrugipoli, affiancata da un Probopass. Qualche passo dietro di lei c'era un ragazzino di circa dieci-undici anni con i capelli neri ed un paio d'occhiali, accompagnato da uno splendido esemplare di Grovyle.
Dopo aver scalato una parete alta qualche metro si trovarono di fronte all'entrata di un'enorme caverna, ma la donna la ignorò completamente e si avvicinò alla spiaggia, mentre il ragazzino la osservava confuso.
-Io pensavo che ci stessimo dirigendo alle Cascate Meteora.- ammise l'undicenne grattandosi la testa.
-Non credo che il Team Rocket si nascondi lì dentro. Spesso il professor Cosmi si dirige lì per studiare la zona. Se avesse notato qualcosa di sospetto l'avrebbe comunicato a Lanette o al professor Birch.- spiegò la castana.
Nel frattempo la donna prese dalla sua cintura una pokéball da cui uscì una tartaruga blu con il guscio simile ad una roccia. Inizialmente il pokémon si guardò intorno spaesato, ma quando vide il mare questo si tuffò immediatamente.
Il ragazzino prese immediatamente il suo pokédex per scoprire di che pokémon si trattasse.
"Tirtouga, Pokémon Ancestruga.
È stato rigenerato da un fossile. Nuotatore provetto, si immergeva a una profondità di ben 1000 metri."

-Max dovresti far uscire un pokémon d'acqua, altrimenti non potrai proseguire.- disse la donna, mettendo i piedi su dei solchi del guscio di Tirtouga, così da non poter cadere.
Il ragazzo allora annuì e fece uscire un Lanturn per poi saltarci sopra, mentre Grovyle e Probopass li seguivano arrampicandosi sulla parete rocciosa che affiancava la costa, troppo ripida per poter essere scalata dai due allenatori.
-Dove stiamo andando Petra?- urlò Max per farsi sentire dall'altra.
-Tra il fitto bosco e le Cascate Meteora c'è un'estesa zolla di terreno dove pochi allenatori si dirigono a causa dei numerosi pokémon selvatici che la abitano. Nonostante non siano di un livello molto elevato sono molto numerosi e territoriali, quindi ci conviene fare attenzione.-
-Ma se ci fosse stato un edificio qualcuno non lo avrebbe notato?-
-Io e Norman abbiamo un'ipotesi che ci è stata confermata da Alice.- esordì Petra, per poi far segno al suo pokémon di evitare alcuni scogli. -Dopo essere venuti a conoscenza della presenza del Team Rocket ad Hoenn abbiamo ipotizzato che la loro base fosse sotterranea. Alice, insieme agli allenatori della palestra, ha esplorato dall'alto tutta la regione, senza trovare nessun edificio sospetto.-
-E se fosse nascosta come quella trovata da mia sorella ed i suoi amici?- ribatté il ragazzino, aggiustandosi meglio gli occhiali sul naso.
-Per questo motivo Alice ha scelto i migliori avicoltori per l'esplorazione.-
Dopo diversi minuti raggiunsero finalmente una zolla di terra pianeggiante bagnata dal mare. La spiaggia era molto piccola, grande solo pochi metri quadri, che lasciava spazio ad un prato rigoglioso, leggermente bagnato a causa dell'umidità.
Mentre stavano facendo rientrare i loro pokémon acquatici, davanti ai due allenatori si parò un Clefairy ostile che provò subito ad attaccarli con Breccia, ma quest'attacco fu rapidamente bloccato da Grovyle che contrattaccò colpendolo con la lunga foglia sulla sua testa.
Nel notare quel pokémon, Max sorrise e prese una pokéball grigia ed azzurra con una luna gialla stampata al di sopra del pulsante.
-Ci sarà senz'altro utile per la nostra ricerca.- affermò il ragazzo entusiasta. -Crescipugno!-
Approfittando della vicinanza, il geco colpì Clefairy con un potente pugno che lo fece indietreggiare. La fata però non si fece abbattere da quel pugno ed alzò le zampe al cielo, mentre sulla sua testa si formava una sfera bianca, simile alla luna, che colpì in pieno Grovyle.
-Che mossa è quella?- esclamò Max sorpreso.
-Questa è la prima volta che la vedo dal vivo, ma sono sicura che sia Forza Lunare.- rispose Petra, felice di aver visto una mossa tanto rara.
-Non farti distrarre: usa di nuovo Crescipugno!-
Grovyle usò nuovamente la stessa mossa, causando più danni di prima, mentre la fata rispose con Doppiasberla, non riuscendo però a causare molti danni.
-Grovyle riposati.- disse il ragazzino, mentre il geco si metteva al suo fianco per osservare la lotta. -Tocca a te Spinda.-
Max lanciò una pokéball da cui uscì un macchiapanda che danzava in modo poco aggraziato. Nonostante la sorpresa iniziale, Clefairy lanciò nuovamente l'attacco Forza Lunare, ma Spinda riuscì ad evitarla continuando a ballare.
-Falsofinale!-
Spinda attaccò la fata con una sberla, portandolo allo stremo delle forze, però non riuscì ad evitare lo Stordipugno della fata.
Capendo che quello fosse il momento perfetto, Max lanciò la Luna ball verso Clefairy, il quale fu avvolto da una luce rossa che lo fece entrare nella piccola sfera. La Luna ball dondolò per qualche secondo finché il pulsante smise di lampeggiare, segno che Clefairy era stato catturato.
-Ottimo!-  
Detto ciò il ragazzo afferrò la pokéball, fece uscire il nuovo pokémon, ora diventato calmo ed amichevole, e gli diede una pietra grigia, mentre il corpo della fata incominciò a mutare: divenne più alto, le sue orecchie divennero più lunghe, così come le ali sulla sua schiena e la coda divenne più grande. Quando l'evoluzione della fata finì, la pietra andò in mille pezzi.
-Ho capito: vuoi usare il suo udito fine per la nostra ricerca!- esclamò Petra, piacevolmente stupita dal piano del più giovane.

 
****

Dopo aver battuto l'ennesimo branco di Golbat ostili con l'aiuto del suo Ursaring, Paul si sedette su una roccia levigata per riposarsi e rinfocillarsi.
Fece uscire gli altri suoi pokémon ed Infernape per poi porgere loro delle bacce e del cibo pokémon. Durante il pranzo la scimmia infuocata non perse d'occhio il suo ex allenatore neanche per un secondo.
Era cambiato molto: era diventato più alto con un fisico più muscoloso, i suoi capelli erano un po' più lunghi e legati in un codino basso ed i suoi occhi, prima freddi ed inespressivi, ora erano caldi e tristi.
Sentendosi osservato, Paul alzò lo sguardo, incrociando quello di Infernape che, poco dopo, distolse lo sguardo, posandolo sul cibo che stava mangiando.
Appena finito, l'allenatore mise in ordine e fece rientrare tutti i suoi pokémon nelle sfere per poi fissare attentamente la pokéball della scimmia infuocata, non sapendo se fosse meglio lasciarlo libero o farlo rientrare.
Ciò che lo distolse dai suoi pensieri fu Pikachu che drizzò le orecchie e si voltò, attirato da un suono. Dopo qualche secondo anche Infernape e Paul sentirono ciò che aveva attirato l'attenzione del pokémon elettro: voci di allenatori che parlavano di come poter catturare qualcuno.
Il ragazzo si mise velocemente lo zaino in spalle e si mosse furtivamente, seguito dai due pokémon, seguendo le voci che sentivano. Nonostante ci fosse poca luce non faticarono a trovarli poiché un Alakazam stava usando Flash, rendendo perfettamente visibile la divisa del Team Rocket che indossavano i quattro uomini sentiti poco prima.
Quando gli uomini si voltarono nella loro direzione, il trio sobbalzò per poi prepararsi ad una lotta, ma qualcuno alle loro spalle li catturò per poi portarli in una galleria secondaria a cui il Team Rocket non fece caso.
-Per un pelo.- sussurrò una voce femminile alle spalle del ragazzo.
Capendo che il pericolo fosse scampato, Paul si liberò dalla presa della donna per poi fissarla attentamente: capelli corti e castani con due fiori rosa sulla testa, reggiseno a fascia blu senza spalline ed un pareo blu con dei fiori bianchi.
-Tu sei una dei Superquattro: Era.-
-Mi chiamo Ester.- lo corresse la donna, offesa per l'errore.
-Cosa ci fai qui?- chiese Paul confuso.
-Scappo da loro. È da un paio di mesi che mi stanno alle calcagna, ma finalmente sono riuscita a seminarli.- affermò Ester con un sorriso vittorioso. -Cosa ci fa invece un ragazzino da queste parti? Manca molto all'inizio della Lega Pokémon.-
-Non sono affari tuoi.- rispose Paul semplicemente, per poi nascondersi meglio. -Dobbiamo fuggire prima che ci scoprino.-
Il Team Rocket passò nuovamente vicino alla grotta, mentre il ragazzo cercava di ideare un piano di fuga poiché potevano essere scoperti da un momento all'altro.
Poi i suoi occhi si illuminarono, facendo intuire ad Ester che il ragazzo avesse un piano.
Paul fece uscire il suo Kirlia che si mise subito in posizione di combattimento, pensando di essere stato mandato in campo per lottare.
-Falli ritornare nelle pokéball, altrimenti Kirlia non riuscirebbe a teletrasportarci tutti.-
Ignorando il tono acido ed autoritario del ragazzo, Ester fece come le fu detto, mentre lui faceva rientrare Infernape nella sua pokéball. Dopo un cenno del suo allenatore, Kirlia li teletrasportò fuori l'ultimo Centro Pokémon in cui erano stati, ovvero quello di Porto Alghepoli.
-Ora che stiamo al sicuro mi potresti dire come ti chiami?-
-Paul.-
Sentendo la risposta del ragazzo Ester iniziò a studiarlo con molta attenzione.
-Tu sai cosa sta succedendo! Sei uno dei ragazzi di cui ha parlato Rocco.- affermò l'esperta di tipo spettro, sorprendendo il ragazzo.
Pikachu si voltò verso il mare e notò dei Crobat dall'aria ostile avvicinarsi alla costa, probabilmente stavano cercando proprio loro, così iniziò a squittire indicando i pipistrelli, attirando quasi subito l'attenzione dei due allenatori.
-Dobbiamo nasconderci!- esclamò la castana, afferrando il braccio del ragazzo.
-Noi?- chiese il più giovane confuso.
-Si, noi! Mi serve il tuo aiuto.- disse Ester trascinandolo.
-E cosa ti dice che io ti aiuterò?-
La castana allora esibì un sorriso che a Paul risultò molto irritante, così mosse bruscamente il braccio, liberandosi dalla presa dell'esperta di tipo spettro.
-So che c'è stato un attacco del Team Rocket all'Accademia di Septer City ed alcuni studenti sono stati rapiti, poi incontro uno studente con l'espressione da Poochyena abbandonato che si allenava a Via Vittoria insieme ad un pokémon non suo, quindi ho ipotizzato che una delle persone rapite fosse la tua ragazza e che lui fosse uno dei suoi pokémon. Ho indovinato?-
-Non è il suo e poi non ho l'espressione di un Poochyena abbandonato!- ringhiò Paul infuriato.
-Ora non è il momento di litigare! Continueremo quando saremo al sicuro.-
Capendo che Ester avesse ragione, l'allenatore annuì ed iniziò a correre dietro di lei, addentrandosi nel fitto della foresta che si trovava ai confini di Porto Alghepoli per seminare i Crobat che li stavano cercando.

 
****

Si erano concluse da poco le lezioni ed Emy aprì la porta dell'appartamento di Jake in cui soggiornava dall'ultimo attacco del Team Rocket. Il suo Chatot sembrava molto felice della nuova sistemazione, soprattutto perché aveva stretto un'ottima amicizia con lo Zorua dell'albino.
Nonostante non ci fosse nessun motivo per rimanere lì, lei non riusciva ad abbandonare quel piccolo appartamento, o meglio non riusciva ad allontanarsi da Jake. Dopo quello che era successo, la compagnia del proprietario dell'appartamento la faceva sentire protetta, ma soprattutto soffriva meno per l'assenza del fratello.
Quello però non era l'unico motivo che le impediva di tornare al dormitorio.
Anche se cercava di nasconderlo, Jake era tormentato da ciò che gli era stato rivelato da Koga e sentiva, anzi sperava che la sua vicinanza potesse farlo sentire meglio, allontanando da lui tutti i pensieri negativi.
Quando chiuse la porta dietro di sé notò che Jake era già tornato e si era messo ai fornelli, dando così le spalle alla rossa che iniziò ad osservarlo con attenzione. Prima osservò la mano in cui stringeva il coltello con cui stava sminuzzando qualcosa, poi fece salire lo sguardo sul suo braccio forte, il collo leggermente inclinato in avanti per poter osservare meglio il suo operato, per poi scendere giù e soffermare lo sguardo sul fondoschiena del ragazzo.
-Sai che mi fa piacere essere guardato così intensamente da te, ma penso sia meglio che tu ti risvegli, così possiamo mangiare.- disse Jake con tono ironico, senza però staccare gli occhi dalla cucina.
Emy, imbarazzata, corse subito in bagno per lavarsi le mani, quando un ulteriore commento dell'albino la paralizzò.
-Non pensavo fossi così attratta dal mio sedere.- esclamò il ragazzo voltandosi verso la rossa, mostrando un sorriso malizioso che la fece morire dall'imbarazzo.
-Io non ti stavo guardando il sedere!- si difese Emy, dirigendosi velocemente in bagno per nascondere il rossore del suo viso.
Appena entrò in bagno, aprì subito il rubinetto dell'acqua fredda e si sciacquò il viso, cercando da attenuare più rapidamente il rossore che le aveva assalito il viso, ma quando si guardò allo specchio vide Jake osservarla intensamente, facendole perdere un battito quando gli sorrise con dolcezza.
-Sei davvero carina quando arrossisci fino alla punta delle orecchie.-
-Smettila!- disse Emy poco convinta, arrossendo nuovamente.
-Vieni che è pronto.- affermò Jake gentilmente, uscendo dal bagno.
Quel ragazzo riusciva completamente a destabilizzarla: c'erano volte in cui si divertiva a stuzzicarla, facendola imbarazzare od arrabbiare, e poi c'erano dei piccoli momenti come questi. Momenti in cui Jake la guardava come se fosse il suo tesoro più prezioso che esistesse e le mostrava quel sorriso ricco di dolcezza e di qualcos'altro che non riusciva ancora a capire. Più il tempo passava in quell'appartamento, più quei momenti accadevano frequentemente, rendendo sempre più importante ed indispensabile la presenza di Jake.
Mentre mangiavano, entrambi rimasero in silenzio, spostando ogni tanto lo sguardo sull'altro e poi sul cibo, pensando che in questi momenti sembravano una coppia.
-Coppietta carina!- ripeté più volte Chatot, volando sulle teste dei due ragazzi.
Vedendo come l'amico si divertiva, Zorua prese l'aspetto di Chatot ed incominciò anche lui a volare sopra i due ragazzi usando Psichico, facendo arrossire sia Emy che Jake.

 
****

Un uomo stempiato con i capelli brizzolati ed un camice bianco era seduto su una sedia di pelle nera, di fronte a Giovanni che lo fissava attentamente, in attesa di informazioni.
-È quasi ironica la situazione: fratello del miglior neurochirurgo della nazione mi chiede una mano.- esordì l'uomo stempiato con un sorriso ironico. -Potrei sapere il motivo per cui sono stato invitato?-
-Lei non è forse uno dei maggior esperti nello studio delle onde cerebrali? O meglio, il miglior ricercatore corruttibile.- esclamò Giovanni freddamente.
Il sorriso dello stempiato gli morì sulle labbra dopo l'affermazione maligna del capo del Team Rocket, per poi assumere un'espressione più seria e professionale.
-Come mai sono stato chiamato?-
-Ho bisogno che tu studi le onde cerebrali di alcuni ragazzi. Naturalmente sarai ben ricompensato dottore.-
-E posso sapere il perché?- chiese il dottore, irritato dal tono confidenziale dell'altro.
-Io non pago nessuno per fare domande.- sibilò Giovanni freddamente, per poi voltarsi verso una giovane recluta. -Accompagna il dottor Smith alle celle.-
-Come desidera.- esclamò il ragazzo con la voce più acuta del normale e le guance leggermente rosse.
Appena si alzò il dottore, la recluta camminò davanti a lui per mostrargli la strada. Dopo aver superato diverse porte d'acciaio con serratura elettronica, arrivarono in una stanza in cui vi era una parete completamente occupata da diversi schermi che mostravano ogni angolo della base, mentre di fianco vi erano diversi computer.
Quando entrarono, un paio di reclute si girarono per vedere chi fosse arrivato, soffermandosi ad osservare attentamente il dottore.
-È il dottor Smith.- disse semplicemente la giovane recluta, indicando l'uomo.
-Allora accompagniamo il dottore dai suoi pazienti.- esclamò una donna con un pizzico d'ironia.
La donna che aveva parlato si alzò dalla sedia per accompagnare il dottore nella cella adiacente a quella sala. Prima di aprire la porta blindata, la donna accese la luce della prigione per poi passare la chiave magnetica nella serratura, facendo scattare la serratura ed aprire la porta.
Gary era ancora abbagliato dalla forte luce presente nella cella bianca che poco prima era completamente immersa nel buio.
Prima che lui si potesse riprendere, la donna prese un oggetto simile ad una penna, solo con due piccole punte di metallo, e lo avvicinò al collo del castano, facendo si che questo venisse colpito da una scarica elettrica che lo fece svenire, così da permettere alla donna di bendarlo ed ammanettarlo.
Un uomo dalla stazza enorme entrò nella cella e se lo caricò sulle spalle, portandolo fuori.
Il dottore rimase leggermente scioccato dal loro comportamento, ma non lo diede a vedere e continuò a seguire la donna che lo portò in un'altra cella.
Nonostante la luce forte, Drew non rimase abbagliato perché tenne gli occhi chiusi per tutto il tempo e bloccò la donna quando cercò di colpirlo con la sua arma che il dottore capì essere un dissuasore.
Mentre era concentrato ad evitare gli attacchi della donna, Drew non si accorse del Galvatula entrato nella stanza che lo bloccò con la sua ragnatela elettrica.
Appena il coordinatore smise di dimenarsi, il ragno elettrico iniziò a trascinarlo fuori, seguito dalla donna ed il dottore.
Arrivarono in una stanza con quattro lettini: su uno di questi c'era Gary legato, su un altro stavano legando Drew, mentre sugli altri due c'erano Wendy, Ash e Charlie incoscienti con degli elettrodi attaccati alla testa.
-Sai perché non li avevamo già portati qui prima che arrivasti?- disse la donna, per poi continuare senza aspettare la risposta dell'uomo. -Per mostrarti che qui non ci facciamo problemi ad usare le maniere forti.-
-Cosa devo fare?- chiese il dottore, cercando inutilmente di nascondere la sua paura.
-Per ora incominci ad osservare le loro onde, poi dopo le dirò il resto.- si intromise Hun, indicando i due fratelli.
Nonostante la confusione, l'uomo si mise subito all'opera e notò subito qualcosa di strano: nonostante i due ragazzi dormissero profondamente, le onde cerebrali avevano una frequenza tipica di soggetti completamente svegli, così chiese ad una delle reclute di svegliarli.
Quando i due ragazzi furono completamente svegli le loro onde cerebrali avevano una frequenza più alta del normale e, cosa ancora più strana, il loro grafico era speculare.
-Proprio come sospettavo.- sussurrò Hun, per poi rivolgersi al dottore.-Ora dovete studiare loro due.-
Appena studiò i tre ragazzi notò che la frequenza era pressoché la stessa ed i grafici di Gary e Wendy erano anch'essi speculari.
-Ora deve trovare l'onda cerebrale speculare a questa con la sua invenzione.- disse Hun, indicando elettroencefalogramma di Drew.
-Come fa a sapere della mia invenzione: solo poche persone di cui mi fido ciecamente ne sono a conoscenza.- esclamò il dottore, leggermente spaventato.
-Non sottovaluti mai il Team Rocket. Abbiamo informatori ovunque.- affermò l'albino con un sorriso crudele che gelò il sangue al dottore.
Nel notare la paura dello stempiato il sorriso di Hun si allargò, mentre Attila entrava nella stanza seguito da alcuni scagnozzi che trasportavano un portatile collegato ad un paio di hard disk voluminosi e ad una piccola antenna parabolica con il riflettore di forma conica.
Quando lo sguardo del dottore cadde sul volto di uno degli scagnozzi impallidì.
-Sembri sorpreso Doc! A quanto pare non ti aspettavi che il tuo fidato assistente fosse uno dei nostri.- esclamò Attila ironicamente.

 
****

Dopo essersi allenato tutta la giornata con Keith, Kenny aprì una delle due porte presenti nella stanza dove si stava allenando e si lasciò cadere a peso morto sul divano, per poi voltarsi verso il letto su cui ora il biondo era caduto in un sonno profondo.
Da quando si trovava a Ciclanova aveva iniziato ad allenarsi con il più grande così come faceva con Wendy. Non si stupì molto quando notò le abilità nella lotta corpo a corpo di Keith, poiché sapeva bene che lui faceva parte del Pokémon G-Men, quindi aveva affrontato sia un duro allenamento fisico, sia un eccellente allenamento nelle lotte pokémon. I primi giorni erano stati molto duri per Kenny ed aveva ancora diversi lividi che lo dimostravano, mentre adesso riusciva quasi a tenergli testa nel combattimento e qualche volta era riuscito a mettere fuori gioco i suoi pokémon.
Uno dei lati positivi di quell'allenamento estenuante era che non gli lasciava il tempo di pensare a tutto ciò che stava accadendo.
Non volendo avere quei pensieri in testa, Kenny chiuse gli occhi, cercando di prendere sonno, ma il lieve mal di testa glielo impediva, così si alzò lentamente dal divano ed andò nella camera adiacente a quella, ovvero il bagno.
Dopo aver trovato un'aspirina nell'armadietto dei medicinali il suo mal di testa era iniziato a peggiorare e quando prese un bicchiere d'acqua notò che la mano aveva incominciato a tremargli, ma decise di ignorarlo e prendere il medicinale.
Anche se aveva preso l'aspirina la sua emicrania non si era attenuata, anzi. Ogni minuto che passava il dolore alla testa continuò ad aumentare, diventando insostenibile.
Quando provò nuovamente ad alzarsi dal divano, una fitta più forte gli fece perdere l'equilibrio, facendo così svegliare Keith.
-Kenny che succede?- chiese il biondo, preoccupato.
-Mi sta per scoppiare la testa.- sussurrò il castano con voce sofferente, mettendosi le mani tra i capelli.
Kenny provò a cercare qualcosa su cui appoggiarsi per alzare, ma non riusciva a trovare nulla a causa della vista annebbiata.
-Dovresti prendere qualcosa.-
-Ho già preso l'aspirina.-
Sentiva la voce di Keith e la propria distante, come se fosse rinchiuso in una campana di vetro ed i suoni provenissero dall'esterno.
-Ma soffri di emicrania?- chiese il biondo facendolo stendere sul suo letto.
-No, questa è la prima volta.-

 
****

-Trovato.- esclamò il dottore, fissando un puntino rosso sulla mappa di Hoenn sul suo portatile.
-Ottimo.- sussurrò Attila con un sorriso che non prometteva nulla di buono.

 
****








Non so se avete notato, ma.... 100!! Questa storia è arrivata a cento recensioni. Mi volete far morire di felicità, ammetetelo!
Mi spiegate come faccio a ringraziarvi come si deve? Beh, eccetto aggiornare più velocemente perché non ho molto tempo libero in questo periodo.
Mh....Ho trovato! Cercherò di fare dei ringraziamenti un po' diversi.
La prima persona che devo ringraziare è ran_miki_sue perché è stata la primissima persona a recensire. So che non fa parte di quei cento, ma è stato bello sapere che qualcuno leggesse la mia storia e che le piacesse. Infondo anche se è stato un commento breve non me lo dimentico.
Naturalmente devo ringraziare la persona che ha avuto il coraggio di correggere i miei capitoli, ovvero A q u i l e g i a. Se non fosse stato per lei io non avrei ancora capito come usare la punteggiatura e non saprei che "perché" si scrive con l'accento chiuso e non aperto. È riuscita anche a far migliorare molto la mia grammatica e con lei ho anche cambiato molto il mio stile di scrittura.
Poi c'è anche DZ13 che ha recensito per messaggio. Ci sono elementi di questa storia che non avrei mai pensato di inserire se non fosse stato per lui, quindi un ringraziamento te lo meriti senz'altro.
Un grazie anche a Francy_pokemon_fan_club per le recensioni che mi ha lasciato. Ha avuto il coraggio di recensire la mia storia alle due passate? Hai il mio rispetto, soprattutto perché ora so che non sono l'unica a recensire ad orari indecenti.
Grazie anche a Hakai Chinmoku e Cri cri 26 per aver recensito la mia storia. Sono stata felice di sapere che vi piaccia la mia storia :)
Ringrazio anche reachid per avermi sempre detto cosa pensasse dei miei capitoli, sia per messaggi privati che per recensioni.
Poi c'è Andy Black. Ha iniziato da poco a leggere la storia e probabilmente non leggerà subito il ringraziamento, ma ciò non toglie che debba ringraziarlo. Sta leggendo i miei primissimi capitoli, facendomi notare tutti gli errori che prima facevo. Se non fosse stato per lui non avrei incominciato a correggere i miei capitoli vecchi.
Probabilmente è anche grazie a lui che ho capito quanto mi siano stati utili tutte le recensioni ricevute. Mi hanno spronato ad andare avanti ed a migliorare sempre di più. Non so se adesso sto ancora migliorando, ma sono felice di notare quanto sono riuscita a fare in tutto questo tempo.
Ora passo al mio terzetto preferito! Non so nemmeno io quante volte li ho ringraziati, ma un grazie in più non fa mai male, quindi siete quelli che si meritano più di tutti dei ringraziamenti.
Iniziamo con LolaKastle22. Da un po' di tempo è sempre la prima a recensire i miei capitoli ed ogni singola volta che recensisce riesce a farmi sorridere ed a darmi una grande carica. Probabilmente è anche merito dell'immagine pucciosa del tuo avatar, ma credo che sia soprattutto merito delle tue parole (però l'immagine aiuta XD)
Come potrei non dire grazie a Hailstorms. È uno dei rompiscatole che mi segue da più tempo correggendo i miei errori, criticandomi quando deve. Senza di lui probabilmente non avrei nessuno da far arrabbiare con i miei spoiler e allora si che avrei problemi.
In mia difesa non gli dico niente sulla trama, ma faccio in modo da farlo morire dalla curiosità XD
Concludo i ringraziamenti con Dark Legend Trainer. Spesso ho avuto delle difficoltà a stupirlo e mi ha fatto rimanere malissimo quando ha scoperto che era Koga ad aver attaccato Lucinda e Kenny.... io speravo di aver stupito tutti :'(
E poi lui ha scritto la recensione numero 100. Quella recensione è stata la ciliegina sulla torta! Si è complimentato con me, ha sottolineato ciò che gli piaceva di più, mi ha fatto notare cose che nemmeno io avevo notato.... È senz'altro la mia recensione preferita.
Ora sono davvero esausta, quindi termino qui altrimenti mi addormento sulla tastiera.
Un abbraccio forte forte :D

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Capitolo 49
*** Voce ***


Un'esplosione.
Keith sobbalzò quando sentì la terra sotto i suoi piedi tremare, mentre Kenny ancora si teneva la testa, come se volesse impedire che esplodesse.
A Ciclanova era scoppiato il caos . Da quanto riuscì a capire dalle varie voci che sentiva, Ciclamipoli era sotto l'attacco del Team Rocket e Walter aveva fatto evacuare la città, facendo entrare prima bambini e malati, seguiti da gran parte dei cittadini, mentre in superficie erano rimasti soltanto gli allenatori più forti, impegnati nella lotta contro i nemici.
Keith non sapeva che fare.
Non poteva lasciare da solo Kenny, soprattutto nello stato in cui si trovava in quel momento, ma voleva anche uscire da Ciclanova per capire cosa stava succedendo e combattere al fianco dei cittadini.
Fatta la sua scelta, Keith fece uscire Latias dalla sua pokéball che rimase vicino a Kenny per proteggerlo, mentre il suo allenatore corse velocemente verso l'uscita.
Quando mise piede fuori da Ciclanova, Keith tossì leggermente a causa della cenere e la polvere trascinate dal vento proveniente da Ciclamipoli.
Corse a perdifiato verso la città, sentendo pian piano l'aria farsi sempre più pesante ed irrespirabile a causa di alcuni edifici in fiamme. Mentre raggiungeva il Team Rocket, Keith passò davanti ad un parco con delle giostrine per bambini ormai distrutte. Rimase lì per qualche secondo, intento ad osservare il parco in cui aveva passato molti momenti felici da bambino.
L'urlo di un bambino risvegliò Keith dai suoi pensieri ed iniziò a guardarsi intorno, cercando di capire da dove provenisse il suono.
-Dove sei?- esclamò il biondo, preoccupato.
-Sotto un albero.- disse il bambino con voce fievole e sofferente.
Preoccupato per il bambino, Keith mandò in campo Luxray che, seguendo gli ordini del suo allenatore, utilizzò la sua vista molto sviluppata per cercare il bambino.
Dopo pochi secondi l'occhiluce trovò il piccolo con un braccio ed una gamba bloccate sotto un albero. Luxray allora colpì con violenza il tronco dell'albero, riuscendo così a liberare il bambino.
Keith corse velocemente verso il bambino ferito e lo prese in braccio, stando ben attento a non muovere troppo gli arti feriti poiché temeva fossero fratturati.
Guardandosi intorno notò una panchina poco distante da lui, così il biondo fece sedere il bambino e controllare le sue condizioni.
-Grazie mille signore.- sussurrò il più piccolo, affaticato.
-Di nulla campione. Come ti chiami? Io sono Keith.- disse il biondo osservando con attenzione gli arti precedentemente compressi dall'albero.
-David.-
La gamba del bambino era ferita, ma non era fratturata, ma Keith era quasi certo che il braccio fosse rotto. Intuendo le intenzioni dell'allenatore, Luxray gli portò un ramo dritto e robusto al biondo.
Keith si tolse la giacca e la maglia che indossava ed incominciò a strappare quest'ultima per poter usare i vari pezzi di stoffa come delle bende. Prese molto delicatamente il braccio di David e ci poggiò sopra il ramo per poi legarlo grazie ai resti della sua maglietta, stando attento a non stringerlo troppo per non causare ulteriori danni.
-David ti fidi di me?- chiese Keith con dolcezza, accarezzando la testa del bambino, il quale annuì energicamente. -Allora fai come ti dico: sali in groppa a Luxray. Lui ti porterà al sicuro!-
Il più piccolo fissò per qualche secondo l'occhiluce, leggermente intimorito dalla sua fierezza, ma poi si tranquillizzò, ricordandosi che era stato lui a liberarlo, ed annuì deciso.
Keith allora gli sorrise con dolcezza ed aiutò David a cavalcare il pokémon elettrico che, appena il bambino gli fu sopra, corse verso Ciclanova per portarlo a sicuro, mentre Keith indossava nuovamente la sua giacca per poi osservare attentamente l'ambiente, così facendo notò un'enorme nuvola di fumo nero ed iniziò a correre in quella direzione.
Avvicinandosi alla meta, il biondo fu costretto a muoversi il più silenziosamente possibile, nascondendosi per i vicoli stretti e bui per non farsi vedere dalle reclute del Team Rocket che avevano invaso la città.
Diventava sempre più difficile muoversi per i vicoli, così Keith fece uscire il suo Swampert dalla pokéball.
-Ci sono nemici nelle fogne?-
Il fango pesce chiuse gli occhi e si concentrò sulle vibrazioni provenienti dal sottosuolo. Sentiva delle lievi vibrazioni lì, probabilmente c'erano quattro persone nelle fogne, così spalancò gli occhi, puntandoli sull'allenatore per poi battere la zampa posteriore sul terreno per quattro volte.
-Quattro reclute? Bene.-
Keith fece rientrare nella pokéball il suo Swamper per poi aprire il tombino presente nel vicolo ed entrare nelle fogne.
Osservò attentamente i vari condotti, cercando di capire dove andare per poi tirar fuori il suo PokéNav su cui poté visualizzare la mappa di Ciclamipoli che utilizzò per orientarsi in quel labirinto.
Non ebbe molte difficoltà ad evitare i nemici, così riuscì ad arrivare illeso alla sua meta: la palestra cittadina.
Appena ritornò in superficie Keith si ritrovò nel bel mezzo di una battaglia: i migliori allenatori della città combattevano senza sosta contro i migliori membri del Team Rocket, cercando di causare il minor numero di danni possibili. Il biondo cercò con lo sguardo Walter, trovandolo alle prese con due uomini che riconobbe velocemente: Attila ed Hun, due dei migliori uomini del Team Rocket.
Il capopalestra era in netto svantaggio ed il suo povero Manectric si teneva a stento in piedi mentre subiva i potenti attacchi di Steelix e Skarmory.
Il biondo lanciò la sua pokéball da cui uscì un Banette con al collo una pietra rosa con due strisce gialle e blu al centro, per poi indossare un anello con una pietra multicolore.
Appena il suo pokémon fu pronto, Keith toccò la pietra sul suo anello che emise una luce calda, simile a quella che stava avvolgendo Banette mentre il suo corpo mutava: sulla parte inferiore del corpo e sulle zampe anteriori si aprirono delle cerniere da cui uscì il suo corpo energetico viola, mentre sul suo occhio destro apparì un'ulteriore cerniera che arrivava fino al suo codino.
-MegaBanette proteggi Manectric con Fuocofatuo!-
Prima che uno dei pokémon acciaio potesse attaccare il pokémon di Walter, la bambola spettrale si intromise e creò una barriera con delle fiammelle viola che, oltre a difendere il pokémon scarica, scottarono Steelix.
-Walter!- esclamò il biondo, affiancando il capopalestra. -Spero non ti dispiaccia la mia intromissione.-
-Credete di spaventarci? Illusi.- disse Attila ironico. -Skarmory usa Alacciaio su MegaBanette!-
-Steelix usa Fossa.- ordinò Hun con freddezza.
Sentendo l'attacco ordinato dall'avversario, Walter sorrise vittorioso, sapendo bene quale mossa utilizzare.
-Vai con Terremoto.- esclamò il capopalestra.
-Protezione!- disse Keith.
Appena il serpente d'acciaio andò sottoterra, Manectric sbatté con violenza le zampe sul terreno, causando un potente terremoto che causò moltissimi danni a Steelix, mentre la bambola si protesse con una barriera, riuscendo a difendersi anche dall'attacco di Steelix.
-Finisci Steelix con Sciagura.-
-Vai con Rogodenti!- disse Walter.
Un'aura oscura creata dallo spettro avvolse il serpente che gli fece perdere tutte le forze rimanenti, mentre Manectric saltò su un lampione per poi saltare addosso a Skarmory, sconfiggendolo con un morso infuocato.
Nonostante i propri pokémon erano stati mandati al tappeto, i due membri del Team Rocket sorrisero, facendo capire a Keith che il loro obiettivo non era attaccare la città, ma Kenny.
-A quanto pare ti sei reso conto di aver fatto un grosso errore, agente.- affermò Hun acidamente.

 
****

Preso l'aspetto di una ragazza, Latias era rimasta vicino al prescelto, tenendo gli occhi ben aperti per proteggerlo da qualunque pericolo. Nonostante avesse provato a curarlo con Ondasana, l'emicrania del coordinatore non era passata affatto e non accennnava ad attenuarsi.
L'eone era visibilmente preoccupata. Le era sembrato troppo strano che Kenny avesse avuto l'emicrania poco prima che il Team Rocket attaccasse Ciclamipoli, ma che legame poteva esserci?
Dopo averci pensato per diversi minuti, tutto le sembrò chiaro. Percepiva delle onde elettromagnetiche che andavano ad alterare la frequenza delle onde cerebrali del ragazzo, facendolo sentire male.
La domanda che ora l'assaliva era "perché fare tutto questo", ma ricevette presto una risposta dall'Alakazam del coordinatore che gli stava parlando telepaticamente.
Le onde cerebrali di Kenny creavano un'interferenza con quelle onde. Capendo il luogo in cui si creava l'interferenza era possibile individuare il coordinatore.
-Guarda guarda. A quanto pare il bamboccio ha come guardia del corpo Latias.-
Sentendo una voce sconosciuta, Latias si voltò per capire chi fosse, ma fu subito colpita da una sfera luminosa che la scagliò contro il muro, causando seri danni a Latias, la quale aveva ripreso il suo aspetto originale.
Appena si riprese dalla botta, l'eone vide che ad attaccarla era stata Cresselia, comandata da Domino. Appena provò a rialzarsi, il pokémon falcato schiacciò Latias al pavimento, mentre la bionda mise KO Kenny con un dissuasore, per poi trascinarlo fuori.
L'eone fu libera di muoversi soltanto quando Domino e Kenny furono fuori, ma appena si alzò fu colpita dal Forza Lunare di Cresselia che le fece perdere i sensi.

****

-A quanto pare la tua idea di diventare i favoriti del capo avvicinando suo figlio non è servito a nulla.- esclamò acidamente Jessie, mentre camminava furiosamente per i corridoi.
-Allora potresti pensare tu ad un piano migliore.- ribattè Meowth con lo stesso tono.
-Calmatevi. Litigare in questo modo non ci servirà a nulla.- disse James, cercando di farli calmare.
I due litiganti fissarono l'uomo con freddezza, per poi riprendere a litigare, ignorando completamente ciò che era stato detto loro pochi secondi prima, facendo sospirare James.
-Quasi mi dispiace per quello che succederà.-
Sentendo quella frase, il trio si fermò nel corridoio, per poi appoggiare l'orecchio alla porta della stanza da cui proveniva quella voce, così da poter origliare la conversazione.
-Se non mi sbaglio quella era la voce di Milas.- sussurrò il felino, accostando meglio l'orecchio alla porta.
-Perché? Infondo tutte queste reclute non sono altro che degli stupidi topolini che seguono i nostri ordini senza fiatare.- disse Athena con cattiveria.
-Quindi perché sentirsi in colpa se li faremo morire distruggendo la base dopo il risveglio di Arceus?-
Le parole di Maxus e le successive risate dei tre generali gelarono il sangue al trio. La prima a riprendersi fu Jessie che voleva sfondare la porta con un calcio, ma fortunatamente James riuscì a bloccarla appena in tempo, per poi trascinare lei ed il felino nel corridoio adiacente per evitare che venissero scoperti.
-Non posso crederci.- esclamò Meowth per poi sedersi a terra.
-Beh, a me non sta bene! Combatterò con le unghie e con i denti per sopravvivere.- affermò Jessie con determinazione.
-A cosa servirebbe. Siamo soli e di certo nessuno crederà che i generali vogliono farci tutti fuori.- disse James sospirando.
-Se volete io ho un'idea migliore, ma dovrete ubbidire a tutti i miei ordini.- 

 
****

-Dannazione!- urlò Keith, sferrando un pugno contro il muro.
Era stato troppo ingenuo. Come aveva fatto a non capire il piano del Team Rocket? Il suo compito era quello di proteggere Kenny ed aveva miseramente fallito.
Però sapeva anche che se non fosse andato fuori probabilmente la città sarebbe stata rasa al suolo, sterminando gran parte della popolazione. Non sarebbe mai riuscito a rimanere in disparte mentre Ciclamipoli era sotto attacco. Quella città era sempre stato il suo punto fisso.
Aveva sempre viaggiato molto da piccolo per il lavoro del padre, per questo motivo l'unico luogo che riusciva a considerare casa era Ciclamipoli, il luogo dove passava le sue vacanze estive, a casa di suo zio. A lui piaceva viaggiare di città in città, ma trovava rassicurante sapere che poteva tornare a Ciclamipoli ogni volta che voleva perché suo zio lo avrebbe sempre accolto a braccia aperte.
Si risvegliò dai suoi pensieri solo quando sentì una mano poggiarsi sulla spalla.
-Keith hai fatto del tuo meglio. Non rammaricarti.-
Appena sentì quella voce il biondo si rilassó per poi voltarsi verso il proprietario della voce.
Era un uomo alto sulla cinquantina con i capelli sale e pepe, la barba curata e gli occhi color ghiaccio.
-Grazie zio Tom.- sussurrò Keith con un sorriso dolce.
-A quanto pare sei cresciuto parecchio dall'ultima volta che ci siamo visti.- esclamò Tom, passando una mano tra i capelli ricci del nipote.
-Dici sempre così ogni volta che ci vediamo.- disse il biondo ridacchiando.
L'allegria di Keith però non durò molto poiché notò le varie medicazioni che aveva suo zio: la manica arrotolata della camicia faceva intravedere delle bende che gli fasciavano il braccio e probabilmente anche la spalla poiché ne vedeva altre sbucare dal colletto aperto; altre bende gli tenevano fasciato il piede ed infine aveva un lungo taglio sul collo che aveva iniziato a cicatrizzarsi.
Intuendo la preoccupazione del nipote, Tom fece un sorriso dolce per cercare di tranquillizzarlo.
-Non preoccuparti! Non è nulla di grave.-
-Come ti sei ferito?-
-Era scoppiato un incendio in ufficio e mi sono ferito mentre io e gli altri evacuavamo l'edificio.- rispose Tom, per poi guardarsi intorno. -È successo qualcosa a Walter? Non riesco a vederlo.-
-Non so dov'è, ma sono sicuro che stia bene.- affermò il biondo.
-Keith vieni subito!- urlò il capopalestra in lontananza.
Sentendosi chiamare Keith si diresse verso la stanza in cui proveniva la voce, seguito da suo zio. Quando entrarono, notarono immediatamente il sorriso smagliante di Walter, probabilmente aveva scoperto qualcosa d'interessante.
Appena li sentì entrare, il capopalestra fece segno di avvicinarsi ed indicò lo schermo del computer in cui vi era una mappa di Hoenn, ma era colorata in modo strano: le città più grandi e moderne avevano una colorazione blu ed azzurra, quelle invece più piccole erano verdi o arancioni. Le strade principali erano colorate di rosse, mentre le zone selvatiche invece erano incolore.
-Vedete questa macchia blu?- disse Walter indicando la zona compresa tra la parte nord del Percorso 112 e la parte orientale del Percorso 113. -In questa zona ci sono soltanto due case, ma il consumo di elettricità è troppo elevato, quindi...-
-È lì che si nasconde il Team Rocket!- concluse Keith con entusiasmo. -Dobbiamo elaborare un piano per far scappare i prigionieri!-
-Io penso a comunicare agli altri capipalestra le coordinate geografiche, così da fargli esplorare quella zona e scoprire qualcosa in più sulla loro base.- affermò Walter, lisciandosi la barba.
-Mi spiegate cosa sta succedendo?- esclamò Tom confuso.

 
****

Fiammetta camminava per le strade di Septer City per poi arrivare ad un palazzo di una decina di piani. Arrivata al quarto piano, la rossa si fermò fuori l'appartamento 4E e bussò più volte finché la porta non si aprì, mostrando il volto stanco del prof Oak.
-Salve prof Oak. Posso entrare?- chiese Fiammetta in imbarazzo, spostando il peso da un piede all'altro.
-Prego, entri pure.- disse l'uomo, spostandosi dalla porta per farla entrare. -Come mai sei venuta qui?-
-Per portare a lei e alla signora Ketchum il mio famosissimo  spezzatino.- affermò la rossa, alzando la pentola che portava con sé.
-Fingerò di crederci.- sussurrò il professore, chiudendo la porta.
Diversamente da quanto pensasse l'appartamento in cui risiedevano Delia ed il professore era molto pulito e si sentiva un ottimo odore, probabilmente la signora Ketchum era ai fornelli.
-Posa pure la pentola in cucina.- affermò Samuel, indicando la porta della cucina.
Appena Fiammetta entrò nella stanza non notò nulla di strano, ma quando il suo sguardo cadde sulla donna ai fornelli capì di essersi sbagliata.
Il viso della donna era molto pallido, rendendo più marcate le sue occhiaie sotto i suoi occhi rossi e lucidi. La donna aveva perso molti chili e le sue mani erano screpolate e rosse.
-Buongiorno signora Ketchum. Le ho portato lo spezzatino.-
Sentendosi chiamare, Delia si risvegliò dai suoi pensieri per poi voltarsi verso Fiammetta.
-Grazie mille, non dovevi. Poggiala lì sopra.- affermò Delia per poi riprendere a cucinare.
Dopo aver poggiato la pentola sulla mensola, Fiammetta si voltò nuovamente verso Delia e cercò di dire qualcosa, ma il prof Oak le fece segno di non dire nulla e le indicò il balcone presente nel salone, facendole capire di seguirlo fuori.
-Dopo che i ragazzi sono stati rapiti, Delia ha avuto un crollo emotivo. Passa tutto il suo tempo a pulire e cucinare. Mangia pochissimo e la notte piange finché non crolla.- spiegò il prof Oak, preoccupato per la donna.
Un rumore di vetri rotti li interruppe, facendoli correre in cucina, trovando Delia in ginocchio che raccoglieva le schegge di un piatto, ignorando i graffi fatti con i cocci.
Fiammetta afferrò Delia per i polsi e la costrinse a mettersi in piedi per poi sciacquarle le mani, mentre il prof Oak andò nel bagno per prendere il kit di pronto soccorso.
-Dovrebbe stare più attenta.- affermò la rossa, per poi voltarsi verso di lei quando la sentì singhiozzare.
-Mi erano rimasti solo i miei figli ed ora mi sono stati portati via.- disse Delia tra le lacrime.
-Non dica così. Loro sono ancora vivi e li riporteremo indietro!- esclamò la capopalestra con fermezza.
Nonostante le parole di Fiammetta, Delia continuò a piangere e quando le gambe non la ressero più il prof Oak le mise un braccio intorno la vita per non farla cadere.

 
****

-Perché ci ha chiamati tutti qui?- chiese Jake, osservando suo fratello.
-Abbiamo trovato la base del Team Rocket e siamo persino riusciti ad abbozzare una mappa dell'esterno, mentre l'informatore di Koga ci ha inviato la mappa dell'interno della base.- disse Rocco, poggiando la mappa sul tavolo.
La cartina mostrava la parte esterna della base abbozzata in modo poco preciso, mentre l'interno era molto preciso e dettagliato ed erano segnati tutti i possibili nascondigli.
-Abbiamo trovato tre entrate, quindi ci divideremo in altrettanti gruppi. Appena saremo dentro ogni gruppo si dividerà in altri due gruppi ed ognuno cercherà uno dei prescelti traditi.- spiegò l'esperto d'acciaio.
A quella frase Emy rimase paralizzata, mentre Lucinda sgranò gli occhi e le braccia iniziarono a tremargli.
-Con questo intendi dire che Kenny è stato rapito?!- chiese la ragazza dagli occhi blu stringendo i pugni.
-Si.- sussurrò Koga abbassando lo sguardo.
-Avevate detto che sarebbe stato al sicuro! Che avreste fatto tutto il possibile per proteggerlo ed ora mi venite a dire che è stato rapito!- urlò Lucinda con tutto il fiato che aveva in corpo.
Quando stava per attaccare il suo ex maestro, Emy l'afferrò per le spalle, impedendole di fare mosse azzardate.
Lucinda però continuò ad agitarsi finché non sentì la rossa tremare e piangere alle sue spalle, così anche lei iniziò a piangere, coprendosi il viso con le mani.
Nessuno aprì bocca fin quando le due coordinatrici piansero, sapendo bene cosa stessero provando.
-Non avevate detto che era troppo pericoloso affrontare il Team Rocket?- disse Misty appena le ragazze si furono calmate.
-Si, ma ora siamo in una situazione critica e dobbiamo fare tutto ciò che è possibile per liberarli, prima che risveglino Arceus.- rispose Koga.
-Ed ora non siamo soli: abbiamo l'appoggio dei capipalestra e dei migliori allenatori della regione.- affermò Rocco sicuro.
-Anche i Superquattro ed il Campione?- chiese Vera, speranzosa.
-No, loro sono tenuti sotto controllo dal Team Rocket e se ci aiutassero non potremmo approfittare dell'effetto sorpresa.- spiegò Koga.
-Per quanto riguarda i gruppi penso che ognuno deve cercare la persona a cui è meno legata emotivamente.- disse Jake.
-Perché?- esclamò Iris confusa.
-Per evitare che le emozioni vi facciano essere meno razionali.- riassunse Koga.

 
****
-Vieni.-
Sentendo quella voce calda e misteriosa, Lucinda iniziò a guardarsi intorno, ma tutto ciò che vedeva intorno a sé era il buio.
-Ho bisogno di te. Presto!-
-Chi sei?-
Quando quella voce le diceva qualcosa, sentiva un enorme calore avvolgerla, facendola sentire al sicuro.
-Sono solo uno spirito assopito che vuole evitare una catastrofe. Questa regione ha già sofferto troppo .-

Lucinda si svegliò ed iniziò a guardarsi intorno, come se cercasse il proprietario di quella voce, ma non c'era nessun'altro oltre lei e Vera che dormiva in posizione fetale, illuminata dalla luce della luna.
Sapeva che era solo un sogno, ma quella voce non si toglieva dalla sua testa ed il calore che gli aveva trasmesso non se n'era andato. Nonostante la stanza fosse avvolta nel buio Lucinda riuscì a vedere il suo riflesso allo specchio: i capelli erano tutti spettinati, le sue guance erano leggermente rosse e gli iridi dei suoi occhi brillavano di giallo, per poi ritornare nuovamente del loro solito colorito.
Rimase sconvolta notando ciò, così si cambiò velocemente, indossando una tuta grigia e logora, ed uscì dalla sua camera con le sue pokéball per prendere un po' d'aria, sperando di schiarirsi le idee.
Nonostante la fredda aria primaverile ed il suo abbigliamento leggero, il calore che l'aveva avvolta in quel sogno ancora non l'abbandonava.
-Anche tu senti una voce, vero?-
Sentendo qualcuno alle sue spalle, Lucinda afferrò velocemente una delle sue pokéball, mandando subito in campo Typhlosion, e si armò dei suoi ventagli. Appena vide chi fosse, la coordinatrice tirò un sospiro di sollievo e posò le sue armi.
-Sei solo tu.- sussurrò Lucinda, facendo rientrare il suo pokémon fuoco. -Mi hai fatto prendere un colpo.-
-Seguimi.-

 
****






Dopo secoli di ritardo, rieccomi con un nuovo capitolo.
Ormai siamo agli sgoccioli e tutti si stanno armando, ma c'è un piccolo inconveniente....cosa sta succedendo a Lucinda? Di chi era la voce che ha sentito in sogno? Chi è la persona che gli ha detto di seguirlo? Lo scoprirete nei prossimi capitoli.
Per quanto riguarda il capitolo 50 l'ho già iniziato a scrivere, quindi non credo di metterci troppo tempo per aggiornare.
Ora passo ai ringraziamenti:
Ringrazio tanto LolaKastle22 per la recensione.
Un abbraccio :D

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Capitolo 50
*** Risveglio ***


-Finalmente avrò il pokémon più forte mai esistito tra le mie mani.- esclamò Giovanni con un sorriso sadico.
Camminava lungo un corridoio ampio, seguito da Athena, Milas e Maxus. Arrivati di fronte ad un enorme portone d'ottone i tre generali sorpassarono il loro capo per aprirgli il portone e lasciarlo entrare nella sala in cui erano stati portati i prescelti dopo essere stati catturati, ora ancora vuota.

 
****

Gold camminava freneticamente in quella fredda cella, cercando d'ideare un piano per fuggire e fermare il risveglio d'Arceus, nonostante sapesse di non poter far nulla. Non aveva ne i suoi pokémon, ne le sue armi, quindi come poteva sperare di salvare la situazione?
A quel pensiero l'allevatore si mise le mani tra i capelli e se lì arruffò, arrabbiato perché non poteva far nulla per aiutare gli altri.
Al contrario del ragazzo, Yuki era rimasta seduta in un angolo della cella con il viso pallido e tremava, terrorizzata da ciò che stava per accadere. Aveva fatto tutto il possibile per impedire tutto ciò, ma nonostante i suoi sforzi, lei non era riuscita ad evitarlo.
Il suono di passi attirò l'attenzione di Gold, il quale si parò di davanti alla donna, cercando di proteggerla da chiunque stesse arrivando.
Il primo a sbucare da quel corridoio buio ed umido fu un piccolo Vulpix che si guardò intorno in cerca di qualcosa, per poi correre verso le sbarre della loro prigione e guaiolare, riuscendo così a farsi notare dell'albina che, appena lo vide, sorrise dolcemente e corse verso la volpe per accarezzarlo attraverso le sbarre.
-Vulpix.- sussurrò Yuki commossa, portandosi la mano libera alla bocca per trattenere i singhiozzi.
Nel frattempo l'allevatore era rimasto ancora in all'erta per i passi che sentiva ancora riecheggiare il suono dei passi di più persone. Dopo qualche secondo Gold riuscì a vedere tre figure: un uomo, una donna ed un Meowth.
-Che scena commovente. Peccato che questo non sia il momento.- esclamò acidamente Jessie.

 
****

Charlotte venne trascinata per i capelli e spinta con violenza contro il pavimento freddo da Domino, ma, nonostante il dolore, trattenne i gemiti di dolore per non darle la soddisfazione di vederla soffrire. Irritata la bionda stava per tirarle un calcio, ma lo sguardo severo e gelido del suo capo la fece desistere, per poi leccandosi le labbra al pensiero di ciò che avrebbe fatto non appena la corvina fosse diventata inutile per i loro scopi.
Nel frattempo anche tutti gli altri erano stati trascinati nella sala, facendoli mettere sulle loro postazioni, mentre Hun raggiungeva il centro del salone tenendo stretto tra le sue mani il Flauto del Cielo.
-È ora.- disse Giovanni, mentre l'albino portò il flauto alle sue labbra.
****

-Dov'è Lucinda?- chiese Fiammetta, cercando tra la folla la ragazza dagli occhi blu.
-Non lo so. Mi ha lasciato un biglietto in cui diceva che stava bene e di non cercarla perché doveva fare qualcosa d'importante.- rispose Vera, preoccupata per l'amica.
-So che sembrerà crudele, ma ora non abbiamo tempo per preoccuparci per lei. Ora dobbiamo concentrarci sull'attacco.- disse Koga.
Tra l'enorme gruppo riunito al Percorso 112 si fece spazio Rocco che si schiarì la voce per poi incominciare a parlare del loro imminente attacco.

 
****

Quando Hun suonò le prime note di una melodia dolce e malinconica i cerchi su cui si trovavano i prescelti iniziarono ad illuminarsi e la luce pian piano si espanse per le varie linee del disegno fino a raggiungere il centro.
 
****

Lucinda stava seguendo una signora anziana con i capelli bianchi raccolti in uno chignon su un piccolo sentiero sul Monte Camino. Non essendo abituata a camminare per sentieri ripidi e rocciosi come quello, la coordinatrice aveva rischiato più volte di cadere, ma la cordata fatta dalla signora ed il Duskops della donna l'avevano salvata più volte.
-Ragazzina sei un po' troppo goffa. Come hai fatto a viaggiare fin'ora?- chiese l'anziana, osservando la ragazza rischiare nuovamente di cadere a causa del terreno friabile.
-Non sono goffa, è che non sono abituata a scalare montagne!- esclamò Lucinda offesa. -Signora non sarebbe stato meglio usare dei pokémon volanti per raggiungere la nostra meta?-
La signora ignorò completamente l'ultima frase della coordinatrice e continuò a camminare, aiutandosi con il bastone da passeggio che portava con sé. Dopo diversi minuti di camminata la strada si era fatta molto stretta, ma almeno il terreno sotto i loro piedi era molto solido e la parete rocciosa al loro fianco impediva a Lucinda di cadere.
Dopo aver individuato una stretta apertura tra le due pareti, gli occhi della donna si illuminarono e la indicò alla ragazza.
-Finalmente abbiamo raggiunto la nostra meta. Tieniti pronta per la lotta, ragazzina.-
-È da quando ci siamo incontrate sul Monte Pira che mi chiama ragazzina ed io, ogni singola volta, le ho ripetuto che il mio nome è Lucinda.- sbraitò la coordinatrice, sbattendo un piede a terra.
La donna ignorò nuovamente ciò che aveva detto Lucinda ed entrò nell'apertura del vulcano, seguita dalla coordinatrice. Appena Lucinda entrò dentro, la signora le colpì la testa con il suo bastone da passeggio.
-Invece di pensare a sciocchezze inutili dovresti concentrarti sulla tua missione.-
A quelle parole Lucinda deglutì sonoramente, ricordandosi la ragione per cui era andata in quella caverna insieme alla donna che vegliava sul Monte Pira. Scosse più volte la testa per cercare di allontanare l'ansia che la stava attanagliando ed iniziò ad osservare il suo braccio sinistro, ora coperto da uno scaldamuscolo nero che lasciava fuori soltanto le dita. 

 
****

All'improvviso la luce al centro della sala divenne tanto forte da costringere tutti i presenti a chiudere gli occhi. La musica del flauto ormai non si sentiva più perché coperta dalle urla di Wendy, Drew e Charlie i quali si stringevano forte il petto perché avevano la sensazione che il cuore potesse scoppiare da un momento all'altro.
La luce ora, invece di espandersi per tutta la stanza, si concentrò in un unico punto ed iniziò a prendere consistenza fino ad assumere l'aspetto di Arceus. Quando la luce scomparve, il pokémon primevo aprì lentamente gli occhi, incrociandoli quasi subito quelli di Giovanni che lanciò subito una Masterball nera, catturandolo.
Per qualche secondo in quel luogo l'unico suono udibile era il respiro affannato di Drew, Charlie e Wendy che cercavano ancora di riprendersi dal dolore. Quando Giovanni raccolse la sua Masterball nera e la strinse tra le mani, la sua risata riecheggi per tutta la sala, facendo gelare il sangue ai prescelti. Appena smise di ridere, Giovanni mandò in campo Arceus che aveva lo sguardo vuoto e privo di energia, come se fosse soltanto un guscio vuoto.
-Ora sei solo una bambola tra le mie mani. Usa Dragobolide!-
Il pokémon primevo spalancò le fauci da cui lanciò un'enorme meteora verso l'alto.
Non appena l'attacco sfondò il soffitto, Giovanni gli salì in groppa ad Arceus e gli fece segno di uscire dall'apertura creata dal suo attacco. Il leggendario fece quello che gli era stato ordinato senza battere ciglio.
Nel frattempo i tre generali, Attila ed Hun mandarono in campo i loro pokémon psico per poi teletrasportarsi lontano da lì.
La meteora lanciata poco prima si divise in più meteore più piccole che andarono a colpire le pareti dell'edificio, facendolo tremare. 
Nonostante la confusione, Gary usò i suoi poteri per rallentare il crollo, ma era troppo per lui, così non poté evitare la caduta dei detriti che divisero i sei prescelti. 
Dopo aver fallito a rallentare il crollo, le gambe di Gary non lo ressero, così cadde sulle ginocchia mentre cercava di riprendere fiato ed riacquistare un po' delle energie perse.
Iniziò a guardarsi intorno in cerca di una via di fuga, ma a causa della stanchezza e del cumulo di polvere che si era alzato aveva difficoltà a vedere ciò che lo circondava.
Appena provò a rimettersi in piedi, le sue gambe cedettero, ma la sua caduta fu bloccata da qualcuno.
"Ti serve una mano?"
-Aura?-
-Capelli castani ed occhi blu. Gary, giusto?- disse una donna albina con gli occhi rossi.
Lucario si passò un braccio del castano sulle sue spalle, mentre la donna faceva lo stesso.
-Chi sei?-
"Ne parleremo dopo. Ora dobbiamo sbrigarci e scappare."

 
****

Ash era riuscito ad evitare che alcuni detriti gli crollassero addosso, ma quando provò a scappare da quel salone delle reclute con i loro Zubat gli sbarrarono la strada.
Prima che potessero lanciare un attacco, uno Swoobat si parò di fronte al corvino ed usò Psichico su uno degli Zubat per poi scagliarlo contro gli altri, mettendoli così tutti al tappeto.
Distratti dalla lotta, gli scagnozzi non notarono il Seviper che li aveva ormai circondati.
-Se fossi al vostro posto non farei un altro passo.-
A parlare era stata Jessie che in quel momento osservava le reclute con superiorità, sfoggiando un sorriso sfrontato.
-Jessie? Ma cosa...-
Prima che finisse di parlare, Jessie lo afferrò per il braccio e lo trascinò verso il corridoio.
-Non c'è tempo per discutere: dobbiamo scappare!-
Nonostante lo stato di confusione, Ash fece ciò che gli aveva detto, anche perch Da anni quella donna insieme ai suoi due compari lo hanno inseguito perché in quel momento non aveva altre alternative.

 
****

Dopo aver corso per diverso tempo, Gold aveva finalmente raggiunto Drew che, in quel momento, era alle prese con due reclute del Team Rocket.
Dopo aver messo fuori combattimento i due uomini Drew notò la presenza di una terza persona, così si voltò verso di lui, pronto a colpirlo, ma quando vide che si trattava di Gold tirò un sospiro di sollievo e si rilassò.
L'allevatore allora si avvicinò al suo amico e si tolse la cintura con le pokémon del coordinatore per poi porgerle al suo legittimo proprietario. 
-Queste sono tue.- 
-Grazie.- disse Drew mettendosi la cintura con le pokéball alla vita.
-Ora però dobbiamo scappare prima che crolli tutto.-

 
****

Dopo aver percorso diversi chilometri sott'acqua con Jellicent e Sharpedo, Paul ed Ester raggiunsero una grotta sommersa ricca di pokémon selvatici.
Dopo aver fatto rientrare i loro pokémon si avventurarono nella grotta, stando ben attenti a non disturbare i suoi abitanti. Pikachu camminava alla destra del ragazzo e, di tanto in tanto, osservava il suo braccio destro con aria preoccupata.
-Ti senti pronto?- chiese Ester, indicando una apertura nella roccia. -Quando la battaglia incomincerà io non potrò aiutarti in alcun modo.-
-Lo so benissimo ed anche se non fosse così io non vorrei il tuo aiuto. Devo affrontarlo da solo.- rispose Paul determinato.
A quella frase Pikachu squittì irritato, attirando così l'attenzione dell'allenatore.
-Va bene. Io, te e...lui.- disse Paul, osservando la pokéball di Infernape che stringeva nella sua mano destra.
-Non credo sia una buona idea usare quel pokémon. Sarebbe svantaggiato contro...- cercò di dire la castana, per poi essere interrotta dal ragazzo.
-Lo so benissimo, ma anche lui ha una persona per cui lottare.-
-Quindi lo ammetti che lo fai per la tua fidanzata?- ribatté Ester con malizia.
-Non sono cose che ti riguardano.- rispose Paul freddamente, cercando inutilmente di nascondere il suo imbarazzo.

 
****

La terra iniziò a tremare sotto i piedi di tutti gli allenatori che si trovavano sul Percorso 112. Quando le scosse terminarono da un'apertura nel terreno uscì il maestoso Arceus con in groppa Giovanni.
Tutti quanti rimasero per qualche secondo paralizzati ad osservare quella magnifica e spaventosa creatura. 
-Rocco, cosa dobbiamo fare?- chiese Chicco, stringendo la mano della sua ragazza.
-Dobbiamo dividerci!- esclamò Alice, anticipando l'ex campione.
Rocco allora fece avvicinare a sé Spighetto, Iris, Jake, Emy, Misty e Vera per dar loro delle mappe per orientarsi nella base. Quando i sei ragazzi stavano per dividersi ed entrare nella base Fiammetta bloccò loro la strada.
-Volete davvero andare nella tana del lupo da soli? Siete pazzi?!- esclamò la capopalestra di Cuordilava, per poi unirsi al lupo. -Vi darò una mano.-
-Vengo anche io perché mia sorella da sola combinerebbe solo guai.-
-Cosa vorresti dire con questo, Max?- disse Vera offesa, incrociando le braccia.
-Se entraste solamente voi il piano fallirebbe senz'altro, quindi vi darò l'onore di combattere al fianco del grande Harley.- esclamò un ragazzo alto con capelli viola e vestito con degli abiti estrosi che lo facevano assomigliare ad un Cacturne.
-Ci vogliamo muovere?!- esclamò Misty stizzita. -Chiunque ci voglia seguire lo faccia e basta!-
Detto questo la ramata corse verso delle rocce per poi premere un pulsante nascosto e la roccia si spostò leggermente, mostrando una rampa di scale che portavano alla base.
Notando che la capopalestra stava andando da sola a combattere, un ragazzo con i capelli ed occhi verdi la seguì insieme al suo Kecleon.
Nel frattempo Alice e Rocco mandarono in campo rispettivamentr Altaria e Skarmory e gli salirono in groppa per potersi avvicinare ad Arceus.
-Arceus usa Iperaggio!- ordinò Giovanni con superiorità.
-Evita con Agilità!- esclamò l'ex campione.
-Dragodanza.- esclamò la capopalestra di Forestopoli.
Fortunatamente per i due pokémon volanti, l'idea dei propri allenatori fu vincente poiché riuscirono ad evitare facilmente l'Iperaggio, ma non avevano pensato che così facendo l'attacco potesse colpire qualcun'altro.
L'Iperaggio stava per colpire una ragazza con i capelli ricci e castani affiancata da un Castform, ma questa, notando quasi subito l'attacco, mandò in campo il suo Serperior.
-Kasty usa Giornodisole, Leaf usa Solaraggio!-
Castform emise una forte luce solare che rese l'aria più calda e la zona circostante più luminosa. Successivamente Serperior, grazie all'attacco del pokémon meteo, caricò velocemente il Solaraggio che si scontrò con l'Iperaggio, ma quest'ultimo attacco stava avendo la meglio.
 -Kasty usa Fuocobomba!-
Il pokémon meteo, ora diventato di tipo fuoco grazie alla sua abilità, lanciò un potente attacco fuoco che andò a scontrarsi con l'attacco del primevo, causando una forte esplosione a qualche metro sopra la sua allenatrice che non causò nessun danno.
-Per un pelo.- sussurrò la riccia ancora un po' scossa.
-Kim!- urlò Alice all'allenatrice di Serperior. -Vai ad aiutare quei ragazzi!-
-Ok!- rispose la riccia urlando, così da farsi sentire dalla capopalestra.

 
****

Ancora stordita per il dolore, Charlie si accorse troppo tardi della lastra che stava per cadergli addosso e l'unica cosa che poté fare è chiudere gli occhi, ma invece di sentire dolore, l'unica cosa che percepì era il tepore di una fiamma vicino al suo viso che riconobbe subito.
-Flare!- esclamò l'allevatrice con un filo di voce.
-Mocciosa muoviti che qui crollerà tutto!-
Quando alzò lo sguardo Charlie vide un Meowth con quattro delle sue pokéball appese alla sua vita.
 Capendo che non era il momento di porsi delle domande, l'allevatrice corse verso il felino che fece rientrare Charizard nella sua pokéball.
-Ti ha mandato Silver, giusto?-
-Esatto.-
Charlie si fermò per qualche secondo per prendere in braccio Meowth così da poter correre il più velocemente possibile senza voltarsi. Appena si trovò davanti ad un bivio, l'allevatrice iniziò a rallentare per avere il tempo di chiedere indicazioni.
-Dove dobbiamo andare?-
-Devi andare a sinistra.- rispose Meowth.
Appena l'allevatrice svoltò a sinistra delle macerie crollarono alle sue spalle, rendendo così impossibile tornare indietro.
-Credo che siamo caduti in una trappola.- esclamò il felino.
-Ottima osservazione gattaccio.- disse Domino scendendo giù dal condotto aerazione.
Appena sentì la voce di quella donna, Charlie iniziò a correre, ma cadde a terra a causa di un filo d'acciaio lanciato da Domino che le aveva bloccato la caviglia, facendo così cadere anche Mowth ad un paio di metri lontana da lei.
-Credi davvero che io ti lasci andare quando posso finalmente vendicarmi?- disse la bionda con un sorriso folle, prendendo un pugnale nascosto in uno dei suoi stivali.
-Vendicarti?- ripeté Meowth confuso.
Prima che potesse avvicinarsi troppo, Charlie si liberò la caviglia ed iniziò a correre, cercando di superare Domino, ma la sua fuga fu interrotta dall'attacco Psichico di Hypno che la scaraventò a terra, con la faccia rivolta verso l'alto.
Meowth allora colpì il pokémon psico con Sfuriate, riuscendo così a liberare la corvina dall'attacco Psichico, ma Hypno rispose al suo attacco con un rapido Megapugno.
Domino l'aveva ormai raggiunta e provò a colpirla con il suo pugnale, ma Charlie afferrò la lama per bloccare il colpo.
-Cosa ti ho fatto?- disse la corvina, cercando inutilmente di allontanare quell'arma da lei.
-Tu hai ucciso l'uomo che amavo.- urlò Domino rabbiosamente, riuscendo a portare la punta del pugnale a pochi centimetri dalla gola della ragazza.
Charlotte sgranò gli occhi, sorpresa da ciò che le era stato rivelato. Poi si ricordò che suo padre aveva un'assistente che lo seguiva ovunque, ma non riusciva a ricordare il suo volto poiché portava la frangia lunga ed aveva sempre lo sguardo basso, però ricordava il suo nome.
-Tu...sei Mary!- esclamò l'allevatrice sconvolta.
Improvvisamente Domino scoppiò a ridere, mentre Charlie osservava inorridita lo sguardo folle della donna.
-Ormai Mary non esiste più! È morta insieme a tuo padre ed ora tu lo raggiungerai.-
Domino liberò il pugnale dalla presa di Charlie e lo alzò in aria, ma prima che potesse pugnalarla Meowth le morse la gamba, facendole cadere di mano l'arma e Charlie le diede prima una testata per poi allontanare il suo corpo con un calcio dritto nello stomaco. Appena la corvina fu libera, Meowth lasciò la presa su Domino ed incominciò a correre, seguita da Charlie.
Più correvano e più l'andatura dell'allevatrice si faceva lenta ed incerta, mentre il suo viso diventava sempre più bianco.
Capendo di non poter seminare la donna, Meowth entrò in una delle stanze del corridoio e si nascose in un armadio insieme alla ragazza. Appena chiuse la porta dell'armadio l'odore del sangue di Charlie riempì le narici del felino che si accorse che aveva un odore strano, così si avvicinò alla mano della ragazza per annusarla meglio.
-Veleno. Il pugnale era avvelenato.- sussurrò il gatto sconvolto.
Quando Meowth sentì una voce a lui familiare uscì dal suo nascondiglio e corse nella direzione da cui proveniva quella voce.
Fuori dalla stanza vide Spighetto e Fiammetta intenti a combattere contro Domino, ma quest'ultima, nonostante lo svantaggio numerico, stava avendo la meglio finché non arrivò una recluta che colpì la bionda con un montante, facendole perdere i sensi. Prima che Hypno potesse colpirla, il suo Ariados la protesse per poi bloccare il pokémon psico e successivamente la sua allenatrice.
-Finalmente posso togliermi questa robaccia.-
Detto ciò, la recluta si tolse la divisa, mostrando la sua divisa da ninja che indossava da sotto e scoprendo i suoi capelli viola legati in un codino.
-Dov'è Charlotte?- chiese la ragazza.
-Perché dovremmo dirlo proprio a te?- esclamò Spighetto sulla difensiva.
La ninja allora mostrò loro una madaglia rosa a forma di cuore con una linea che lo divideva in due metà speculari. Riconoscendo la medaglia, il felino capì chi fosse e le fece strada.
-Seguitemi.-

 
****

Nonostante non si fidasse di James, Kenny decise lo stesso di seguirlo lo stesso poiché era la sua unica possibilità di fuga.
Il più grande lo aveva guidato per un corridoio pieno di reclute, ma erano riusciti ad evitare scontri inutili nascondendosi nei corridoi secondari o nelle camere che trovavano sulla loro strada.
-Manca ancora molto?- chiese Kenny, appena uscito da un armadietto in cui si era nascosto perché erano passate altre reclute.
-Stiamo a metà strada.- disse James, iniziando a correre, seguito dal castano.
-Eccolo!- urlò una recluta, indicando Kenny.
-Dannazione!- esclamò James, mandando Carnivire. -Semitraglia su quel tubo!-
La pianta carnivora spalancò la bocca e colpì con una raffica di semi un tubo da cui uscì dell'aria bollente, bloccando così la corsa degli uomini del Team Rocket.
Appena James fece rientrare il suo pokémon, lui e Kenny ripresero la loro corsa, cercando di evitare il maggior numero di nemici.
-Kenny!-
Sentendo una voce sconosciuta, James prese una pokéball per mandare in campo uno dei suoi pokémon, ma quando vide che il ragazzo che aveva parlato non aveva la divisa del Team Rocket si tranquillizzò.
-Jake che ci fai qui?- chiese Kenny sorpreso, per poi notare anche una ragazza con i capelli ricci e castani. -Chi è lei?-
Prima che uno di loro potesse rispondere, la riccia mandò in campo il suo Serperior che mise a tappeto due Poochyena del Team Rocket che volevano attaccare furtivamente il castano.
-Sono Kim.- disse la castana facendo rientrare il suo pokémon. -Dobbiamo uscire prima che ci trovino.-

 
****
 
-Dov'è quella mocciosa?!-
Sentendo quella voce femminile, Wendy, nascosta sotto una scrivania, si paralizzò riconoscendola come quella della donna che aveva colpito lei e gli altri con un dissuasore.
Sentiva il ticchettio dei suoi tacchi farsi sempre più vicini e lei non sapeva cosa fare: era in trappola!
Sentendo il suo respiro farsi più pesante, si mise una mano davanti alla bocca nella speranza di non essere trovata.
Irritata, la donna diede un calcio alla scrivania sotto cui era nascosta, ma Wendy fu abbastanza veloce da uscire dal suo nascondiglio, così da non ferirsi con il mobile.
-Bingo!- esclamò la donna, per poi cercare di colpirla con il dissuasore.
La bionda riuscì facilmente ad evitare il colpo rotolando di lato, ma fu subito colpita con un Pallaombra del suo Gengar che la spinse contro ad una libreria la quale le cadde addosso, insieme a tutti i libri contenuti.
-Gengar usa Psichico sulla libreria.- sussurrò la donna leccandosi le labbra.
Appena la libreria fu scaraventata contro una parete la donna notò che non c'era traccia della ragazza, ma soltanto un buco sul pavimento.
La donna fece schioccare la lingua per poi buttarsi nel buco, seguita dal suo Gengar. Appena scesero di sotto, un Weavile chiuse il buco nel pavimento creando una lastra di ghiaccio con Bora, rendendo così impossibile risalire da lì.
-Davvero un ottimo piano!- esclamò Wendy, scendendo dal condotto di aerazione insieme ad un Abra.
-Non pensavo fosse così facile farla cadere in trappola.- diss Silver, uscendo da una porta nascosta dietro uno specchio. -Ora però dobbiamo sbrigarci ad uscire, prima che crolli tutto.-
Il rosso fece rientrare il suo Weavile e il piccolo Abra che aveva preso ad una recluta per poi far segno a Wendy di seguirlo ed iniziarono a correre lungo un corridoio.
-Questa è tua!- disse Silver, porgendole la sua frusta.
-A quanto pare dovrò già usarla.-
Appena l'avicoltrice finì di parlare, Silver vide quattro reclute che gli bloccavano la strada.
-Non c'è bisogno.-
Il rosso si alzò la manica della felpa nera che indossava, mostrando così la piccola balestra al suo polso e lanciò una freccetta contro un uomo il quale perse i sensi. Prima che i suoi compagni potessero reagire, Silver caricò velocemente la balestra e lanciò un'altra freccetta, colpendo un altro per poi ripetere nuovamente l'azione, così da poter stendere anche i loro compagni.
-Freccette narcotizzanti?- chiese Wendy, scavalcando i dormienti.
-Esatto. Ci renderanno la fuga molto più semplice e rapida.-
Gli altri scagnozzi incontrati per la strada furono messi al tappeto con le freccette di Silver, dalla frusta e dall'abilità di Wendy, ma la loro corsa terminò quando arrivarono in un'enorme salone pieno di reclute.
-Dannazione. Non possiamo sconfiggerli tutti.- sussurrò il rosso nervoso.
Tutte le reclute mandarono in campo un loro pokémon, impedendo così ogni tentativo di fuga.
-Fine dei giochi.- esclamò una ragazza.
Un ruggito in lontananza fece sorridere Wendy che fissò con aria di sfida la recluta che aveva parlato.
-Io credo che il gioco sia appena incominciato.-
La bionda lanciò un fischio molto forte ed arrivò un forte ruggito in risposta. Dopo qualche secondo il muro alle spalle della ragazza fu abbattuto ed entrò Rayquaza con in groppa Iris ed Excadrill.
-Vi consiglio di lasciarli andare se non volete subire l'ira di Rayquaza!- sibilò la domandraghi.
A quella minaccia le reclute rimasero paralizzate, ma il ruggito furioso del drago riuscì a farli riprendere e scappare a gambe levate.
-Saltate su, veloci!- disse Iris.
-In realtà dovrei essere io a dirlo, ma questa volta lascio correre.- disse Wendy ironicamente, mentre saliva sul suo pokémon, seguita a ruota da Silver.

 
****

Tell e Pat, insieme ai loro Swoobat e Xatu, riuscirono ad attirare l'attenzione di Arceus ed iniziarono a farlo allontanare dalla base.
Alice, non capendo cosa stessero cercando di fare, chiamò Tell al Pokégear per avere maggiori informazioni.
-Alice ci serve il tuo aiuto! Dobbiamo portare Arceus vicino al mare.- disse il capopalestra per poi interrompere bruscamente la chiamata.
L'avicoltrice, nonostante la mancanza di informazioni, informò gli altri allenatori del piano dei due gemelli per aiutarli come meglio potevano. 
Con aiuto di tutti, riuscirono a portare il pokémon leggendario alla spiaggia vicino a Ciclamipoli, evitando però di attraversare la città per non causare ulteriori danni lì.
-Strano.- borbottò Keith sovrappensiero.
-Cosa?- chiese Walter confuso.
-Guarda il mare. È troppo calmo! Il risveglio di Arceus avrebbe dovuto destabilizzare l'ecosistema, mentre è tutto calmo. Ricordi quando si sono risvegliati Groudon e Kyogre? La regione era stata sconvolta da...- spiegò il biondo per poi interrompersi per qualche secondo.
-In effetti è strano.- ammise l'esperto di pokémon elettro.
-Che siano proprio Groudon e Kyogre ad evitare che ciò accada? Forse stanno cercando di proteggere la regione.- ipotizzò Keith sovrappensiero.
All'improvviso incominciò a piovere a ciel sereno e due forti ruggiti riempirono l'aria, uno proveniente da nord ed un altro da est.
Sulla parete rocciosa al nord della spiaggia c'era Groudon che teneva i suoi occhi gialli fissi su Arceus, mentre dal mare risalì in superficie la sua nemesi, Kyogre che fissava prima il pokémon continente e poi il pokémon primevo.
-Davvero credete che loro due possano sconfiggere Arceus? Siete soltanto degli illusi!- urlò Giovanni.
Osservando meglio Kyogre, Keith notò due figure al suo fianco, così prese il suo binocolo per capire di chi si trattasse, scoprendo che fossero Paul ed Ester che surfavano su Sharpedo e Jellicent. 
Rocco invece si avvicinò a Groudon volando su Skarmory e vide la guardiana delle sfere affiancata da Lucinda. Osservando meglio la coordinatrice notò sul suo braccio sinistro dei simboli che gli fecero capire che la ragazza aveva dentro di sé la sfera rossa.
L'albino allora volò verso Kyogre per scoprire che Paul, come Lucinda, aveva dentro di sé la sfera blu.
-Non siamo stati noi a svegliare Groudon e Kyogre, ma sono stati loro a farlo per proteggere la regione di Hoenn.-

 
****





Cinquanta capitoli! Ci ho messo cinquanta capitoli per far risvegliare Arceus! Forse me ne sono andata con troppa calma, ma l'importante è che si sia svegliato.
So che ho causato una forte emicrania per i continui cambi di scena ad inizio capitolo, ma a me piacciono tanto.
Penso che sia stato abbastanza ovvio chi fosse la ninja che ha messo al tappeto Domino, ma mi piace lasciare un po' di mistero inutile. Ed ecco a voi svelato il mistero della rabbia di Domino! Perché ho detto che il vero nome della donna è Mary? Semplice: la scena in cui Domino cerca di pugnalare Charlie l'ho pensata mentre giocavo ad un RPG indie in cui c'è una pazza bionda (Mary) con un coltello da pittore che cerca di ammazzarmi, quindi si può vedere come una piccola citazione a quel gioco.
Qualcuno era riuscito a capire che era Groudon a parlare con Lucinda? Avevo lasciato dei piccoli indizi come gli occhi di Lucinda diventati gialli e la frase detta proprio da Groudon.
Forse è meglio che termino qui altrimenti le note saranno più lunghe della storia e quindi passo ai ringraziamenti :)
Ringrazio Dark Legend TrainerLolaKastle22 ed Hailstorms per aver recensito la storia.
Un abbraccio :D

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Capitolo 51
*** Trio ***


-Dobbiamo sbrigarci a scappare. Tra due minuti le prime cariche esplosive verranno attivate e l'edificio inizierà a crollare.- disse la ninja, mentre raggiungeva Meowth.
-Come due minuti?- chiese Spighetto allarmato.
Appena raggiunsero la stanza in cui si trovava Charlie, il felino spalancò le ante dell'armadio. La corvina aveva perso i sensi ed era molto pallida, le sue labbra erano diventate quasi bianche e stava sudando moltissimo. Dopo averla osservata per qualche secondo, la ninja le toccò la fronte e le ascoltò il polso, mentre il suo Ariados studiava con attenzione la ferita alla mano che continuava tutt'ora a sanguinare.
-A quanto pare le funzioni vitali non sono state alterate, quindi non è un veleno mortale.-
La ragazza prese un unguento con un odore molto forte per poi spalmarlo sulla ferita di Charlie la quale gemette di dolore per qualche secondo, per poi assumere un'espressione più rilassata. Successivamente Ariados usò Millebave sulla mano lesa per fasciarla.
La ninja frugò nelle sue tasche da cui uscì fuori un piccolo flaconcino e prese due compresse che sistemò sotto la lingua della corvina.
-Nina tra quanto tempo si risveglierà?- domandò Fiammetta, accarezzando i capelli maditi di sudore dell'allevatrice.
-Presto, ma il veleno l'ha sfiancata molto, quindi non credo che riuscirà a reggersi in piedi.-
Spighetto allora si abbassò davanti a Charlie, mentre la rossa la mise sulle sue spalle.
-Siamo stati fortunati ad averti incontrato, altrimenti Charlie sarebbe potuta peggiorare.- affermò l'intenditore mentre si metteva in piedi tenendo saldamente le gambe della corvina.
 
****
 
La fuga per Gary fu molto lenta a causa della stanchezza causata dall'utilizzo della sua abilità.
Inizialmente non aveva notato che il suo corpo si era affaticato per il rito, ma quando aveva provato ad usare la sua abilità aveva capito quanto il suo corpo ed il suo spirito ne avessero risentito. In condizioni normali non sarebbe uscito tanto stremato dallo sforzo e poi gli venne in mente i volti di Wendy, Charlie e Drew.
Durante il rituale sembravano soffrire molto e quando aveva provato ad entrare in contatto con Wendy aveva sentito un dolore forte al cuore, come se stesse provando un forte shock emotivo.
-Ce la fai a continuare?- chiese gentilmente la donna alla sua destra.
-Si, ce la faccio.-
Anche se l'albina non le aveva detto il suo nome, Gary aveva capito che era la madre di Jake per l'enorme somiglianza con il figlio.
Nonostante lo stesse aiutando a camminare, Gary aveva notato quanto quella donna fosse debilitata: il viso era molto pallido, era talmente magra che in alcuni punti le ossa erano ben visibili ed i capelli erano molto rovinati.
"Sta arrivando Emy, insieme a qualcun'altro, ma non so di chi si tratti."
Come preannunciato da Aura, arrivò Emy seguita da un ragazzo con i capelli lunghi e viola con un vestito che lo faceva assomigliare ad un Cacturne e dall'Arcanine della rossa.
-Finalmente vi abbiamo trovato!- affermò la coordinatrice con voce affannata a causa della corsa.
-Vi consiglio di muovervi perché prima ci stavano inseguendo delle reclute!- disse il ragazzo-Cacturne, guardandosi alle spalle.
-Non possiamo andare troppo veloce perché Gary è troppo affaticato.-
-Allora sali in groppa ad Arcanine, così potrai riposarti.- propose Emy a Gary, aiutandolo a salire sulla schiena del cane, per poi guardare attentamente la donna che affiancava Gary. -Lei è Yuki.- sussurrò.
-Non c'è tempo per gli incontri strappalacrime. Dobbiamo muoverci!- li ammonì nuovamente l'altro.
-Già. Dobbiamo fuggire di qui prima che incomincino le esplosioni.- affermò Yuki con fermezza.
Notando quanto fosse stanca la donna, Aura se la caricò sulle spalle, permettendole così di riposare un po'.
 
****
 
-Non correre così veloce altrimenti non riesco a tenere il passo!- urlò un ragazzo con i capelli verdi a Misty.
-E allora non seguirmi! Non ho bisogno del tuo aiuto Lino.- esclamò la ramata stizzita.
Mentre diceva ciò Misty rallentò, così Lino riuscì a raggiungerla ed afferrarla per un braccio, costringendola a fermarsi.
-Non dire schiocchezze! È pericoloso affrontare il Team Rocket da soli.- disse il ragazzo, per poi riprendere fiato per la corsa. -È più sicuro lottare insieme!-
-Va bene!- affermò la capopalestra, liberando il braccio dalla presa dell'altro.
-Intrusi!- urlò una recluta, avvistandoli.
Appena la donna mandò in campo il suo Koffing, questo andò KO perché colpito da un potente Psicoraggio. Non capendo da dove provenisse l'attacco, la recluta iniziò a guardarsi attorno senza riuscire a trovare il pokémon che aveva attaccato, così mandò il suo Golbat, ma anche questo fu sconfitto come il suo compagno.
Spaventata dalla situazione, la recluta ritirò i suoi pokémon per poi scappare via terrorizzata.
-Ottimo lavoro Kecleon!- esclamò Lino, mentre il suo pokémon si rese visibile e si avvicinò al suo allenatore.
-Ora sbrighiamoci a trovare gli altri.- esclamò Misty, riprendendo a correre, ma più lentamente, così da permettere a Lino di tenere il passo.
Dopo aver corso per una decina di minuti la capopalestra sentì due voci a lei familiari, così accelerò il passo per buttarsi tra le braccia di Ash.
-Cos...Misty!- disse il corvino, ricambiando l'abbraccio.
-Vi sembra il momento ed il luogo per fare gli innamorati?!- urlò Jessie nervosa.
Sentendo quella frase, i due ragazzi sciolsero velocemente l'abbraccio e si allontanarono con il viso in fiamme.
Appena il ragazzo ed Kecleon raggiunsero Misty, questi notarono subito la divisa di Jessie e si prepararono ad attaccarla, ma Ash, intuendo le intenzioni del ragazzo, si parò di fronte a lui, impedendo all'altro di attaccare.
-No, non attaccarla! È stata lei a salvarmi.- disse il corvino con le guance ancora un po' rosse.
-Scusami, ma pensavo fosse una nemica.- esclamò Lino, grattandosi la testa, imbarazzato.
-Si, va bene, ma ora dobbiamo muoverci ad uscire da qui prima che tutto crolli!- affermò Jessie bruscamente, facendo strada ai ragazzi.
 
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Nonostante non fosse nel loro stile, Drew e Gold si mossero silenziosamente per i corridoi, evitando inutili lotte e l'abilità del coordinatore fu indispensabile per fare ciò.
All'improvviso però gli occhi di Drew si illuminarono ed incominciò a correre a perdifiato per i corridoi, seguito da Gold, confuso da quel cambio di strategia.
Dopo l'ennesima svolta, l'allevatore vide Vera e suo fratello correre per i corridoi ed allora capì il motivo di tale fretta. Appena gli occhi della castana caddero sulla figura di Drew, questa le buttò le braccia a collo, baciando appassionatamente il suo ragazzo, sotto lo sguardo malizioso di Gold e quello imbarazzato di Max.
-A quanto pare mia sorella si è data una svegliata.- affermò il ragazzino, dando le spalle alla coppietta.
-Anche se sono felice che vi siate ritrovati non credo che sia né il luogo né il momento adatto di fare effusioni, ma invece dobbiamo correre via di qui.- affermò l'allevatore senza perdere il suo sorriso malizioso.
I due fidanzati allora si staccarono nolenti ed imbarazzati per poi iniziare a correre per i vari corridoi, insieme a Max e Gold.
 
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La battaglia tra i tre leggendari era uno spettacolo terrificante e magnifico allo stesso tempo. Vedere terra ed acqua collaborare per combattere lo stesso avversario era una scena che mozzava il fiato.
Ester e la signora del Monte Pira pensarono bene di allontanarsi dai due leggendari e raggiungere il folto gruppo che osservava la battaglia.
Nel frattempo Alice ed i due gemelli di Verdeazzurropoli erano atterrati insieme a Rocco e cercavano di ideare una strategia per combattere Arceus.
-Credo che il nostro intervento sia inutile. Se noi ed i nostri pokémon ci intromettessimo in questa battaglia saremmo soltanto d'intralcio.- esclamò Ester, infastidita dalle sue stesse parole.
-E quindi cosa dovremmo fare? Assistere inermi a tutto ciò?- urlò Alice irritata.
-Secondo te a me ha fatto piacere scaricare tutte le responsabilità a quei due ragazzi? Secondo te non ho provato a prendere io una delle sfere per risvegliarli? A nessuno di noi fa piacere rimanere in disparte ed essere dei semplici spettatori di una battaglia che potrebbe distruggere la regione, ma non possiamo esporci inutilmente. Ciò che possiamo fare è evitare che la battaglia si sposti verso i centri abitati e proteggere i civili.- disse l'esperta di spettri cercando di far ragionare la capopalestra.
Nessuno aprì bocca dopo ciò che aveva detto Ester e per qualche secondo regnò il completo silenzio che fu rotto da Alice.
-Allora per prima cosa dobbiamo evacuare i centri abitati più vicini alla battaglia. L'unica città nei paraggi è Ciclamipoli, quindi Walter guiderà un gruppo di allenatori per portare gli abitanti a Mentania.-
-Però non sono gli unici a trovarsi nelle vicinanze della battaglia. Ricordiamoci che ci sono anche delle casette qui vicino.- fece notare Pat prendendo il suo PokéNav ed indicando alcune zone in cui ricordava esserci delle abitazioni.
-Senza contare che ci sono anche gli allenatori accampati nelle zone circostanti.- aggiunse Tell.
-Per aiutare quelle persone formeremo dei piccoli gruppi che esploreranno la zona. Appena troverete qualcuno, portatelo velocemente in una delle città sicure.- ordinò Alice, per poi iniziare a formare gruppi per la missione di salvataggio.
 
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Quando Drew e Gold incontrarono Vera e Max la prima esplosione fece tremare violentemente l'edificio.
-Cosa sta succedendo?- urlò la castana visibilmente spaventata.
-Il Team Rocket ha piazzato degli esplosivi nella base per farla crollare. Non abbiamo molto tempo prima che inizi a crollare tutto.- disse Gold mentre iniziava a correre, ma fu bloccato dal braccio del più piccolo. -Ma che ti prende?-
-Ho un metodo molto più veloce per uscire da qui. Vai Gallade.-
Quando il pokémon psico lotta uscì dalla sua sfera colpì dei detriti con Focalcolpo per poi voltarsi verso il suo allenatore in attesa di istruzioni.
-Appoggiatevi a lui, presto!- disse Max, appoggiando una mano sul braccio del suo pokémon.
Intuendo l'idea del ragazzo, anche gli altri misero una mano su una delle spalle di Gallade che si teletrasportò all'esterno della base.
Quando si ritrovarono all'esterno, sia Drew che Gold si dovettero coprire gli occhi mentre si abituavano alla luce.
Un tremito sotto i loro piedi fece capir loro che dovevano spostarsi da lì e si arrampicarono su una parete rocciosa lì vicino.
Un potente Iperaggio creò un'enorme apertura nel terreno da cui uscì Rayquaza con Iris, Silver e Wendy sulla sua schiena.
Prime che ci fossero ulteriori esplosioni, anche tutti gli altri uscirono dalla base. Quando lo sguardo di Ash cadde su sua sorella, corse immediatamente al suo fianco per vedere come stava. Nonostante l'allevatrice fosse ancora priva di sensi, il suo viso aveva ripreso colore ed aveva un'espressione tranquilla.
Gli ultimi ad uscire dalla base furono Gary, Emy, Yuki ed Harley. Jake rimase a fissare in silenzio sua madre per diversi minuti, non credendo ancora a ciò che vedeva, ma poi i suoi occhi si fecero lucidi ed alcune lacrime bagnarono le sue guance.
L'albina allora scese dalle spalle di Lucario per correre ad abbracciare suo figlio, poggiando il viso sul suo petto per nascondere le lacrime di felicità.
-Credevo fossi morta.- sussurrò Jake con voce rotta, stringendo saldamente sua madre.
-Non sai quanto ho sperato di rivederti e riabbracciarti.- disse Yuki singhiozzando. -Sei cresciuto tantissimo.-
-Mi sembra normale.- esclamò il figlio felice, continuando a piangere.
Nel frattempo Wendy scese da Rayquaza per poi correre verso Gary e buttargli le braccia a collo. Il castano rischiò quasi di cadere dalla schiena di Arcanine, ma appena riprese l'equilibrio ricambiò il suo abbraccio, lasciando un bacio sulla fronte.
La bionda sciolse l'abbraccio con Gary per poi prendergli il viso tra le mani e baciarlo prima dolcemente, per poi schiudere le labbra ed approfondire il bacio.
-Ma vi sembra il momento per le smancerie? Vi vorrei ricordare che Arceus è sotto il controllo di Giovanni.-
-Harley non ha tutti i torti, ma dove sono finiti tutti?- disse Max guardandosi intorno.
Appena uscita dalla base, Kim prese il suo pokégear per contattare Alice per sapere dove si trovasse Arceus.
-Ha detto Alice che sono alla spiaggia ad ovest di Ciclamipoli.-
-Benissimo, non ci vorrà molto per raggiungerli.- disse Wendy salendo in groppa a Rayquaza, seguita a ruota da Gary ed Iris. -Noi ci avviamo!-
Detto ciò il pokémon stratosfera si alzò in volo per dirigersi a sud-ovest, verso la spiaggia in cui si stava tenendo la battaglia.
Gli altri presenti mandarono in campo i loro pokémon volanti per raggiungere il più velocemente possibile Arceus.
Durante il volo Charlotte si risvegliò tra le braccia di suo fratello e si guardava intorno confusa, per poi stringersi ad Ash quando capì di trovarsi in groppa allo Staraptor del fratelli.
-Cosa ci faccio qui?- chiese la corvina, balbettando per lo spavento.
-Stiamo andando da Arceus.- rispose il maggiore, accarezzando con dolcezza la testa della sorella per farla calmare.
 
****
 
Kyogre lanciò un potente Idropompa contro Arceus che riuscì facilmente ad evitarlo. Approfittando della sua distrazione, Groudon usò Geoforza, ma sfortunatamente il pokémon primevo notò l'attacco ed i suoi zoccoli e la ruota dorata attorno al suo corpo divennero azzurre, cosicché non subì nessun danno.
Dopo quell'attacco la ruota e gli zoccoli della divinità assunsero una tonalità chiara di blu, mentre il pelo più scuro sul suo addome e sulla sua criniera divenne blu notte, per poi usare l'attacco Giudizio su Groudon. Prima che la mossa potesse colpirlo, Lucinda mandò in campo il suo Piplup che protesse il pokémon continente con un attacco Mulinello, ma riuscì soltanto a diminuire i danni.
Successivamente Arceus cambiò nuovamente il colore di criniera, zoccoli e pelo, diventando gialli ed usò Giudizio contro il pokémon oceano.
Paul lanciò una pokéball sulla zolla di terreno su cui si trovava, mandando in campo il suo Rhyperior che riuscì ad attrarre l'attacco Giudizio su di sé grazie all'abilità Parafulmine per poi colpire Arceus con Pietrataglio.
-Ben fatto!-
Il pokémon primevo mutò nuovamente di tipo d'acqua per mettere al tappeto Rhyperior, ma così facendo si rese più vulnerabile ai tuoni di Pikachu, Pachirisu ed Electivire.
Irritato da tali intromissioni, Giovanni mandò Quagsire in mare e Nidoqueen vicino alla coordinatrice. Sapendo già cosa fare, i due pokémon congelarono le pokéball dei due ragazzi, impedendo così di usare altri pokémon.
Nel frattempo Arceus ritornò ad essere di tipo normale ed attaccò con Iperaggio contro Pikachu ed Electivire, mandandoli al tappeto, mentre Nidoqueen mise al tappeto Pachirisu con Velenoshock.
Approfittando della situazione, Groudon e Kyogre attaccarono simultaneamente Arceus con Geoforza e Idropompa, ma quest'ultimo riuscì ad evitare i due attacchi.
Un potente ruggito attirò l'attenzione di tutti che alzarono lo sguardo verso la direzione da cui proveniva. Più quel ruggito si avvicinava più il cielo diventava limpido ed i raggi solari diventavano meno intensi.
Rayquaza atterrò sulla spiaggia ed osservò attentamente Arceus combattere contro Kyogre e Groudon.
-A quanto pare avete bisogno di una mano!- esclamò Wendy scendendo dalla groppa di Rayquaza, seguita da Iris e Gary. -Granvoce!-
Quando il drago verde spalancò le fauci e lanciò un potente ruggito, ma questo risultò inutile poiché Arceus era diventato di tipo spettro.
Mentre il pokémon primevo lottava contro  il trio meteo anche gli altri raggiunsero il campo di battaglia.
Appena mise i piedi a terra, Kenny si voltò verso la parete rocciosa su cui si trovava Lucinda, affiancata dal possente Groudon nella lotta contro Arceus, mentre il suo Piplup metteva al tappeto Nidoqueen.
Successivamente il suo sguardo fu catturato anche dal maestoso Kyogre che collaborava con il pokémon continente e Rayquaza.
-Paul.-
Dopo aver sussurrato quelle parole, Charlie corse fino al bagnasciuga, osservando attentamente la figura di Paul per poi notare i segni sul suo braccio.
-Paul!- urlò l'allevatrice, riuscendo a farsi sentire dal ragazzo.
-Charlotte.- sussurrò Paul guardando la figura della sua ragazza che si teneva a stento in piedi.
L'attacco Iperaggio di Arceus attirò l'attenzione dell'allenatore che dovette concentrarsi sull'incontro, non prima di aver lanciato un ultimo sguardo a Charlie, ora appoggiata a suo fratello per tenersi in piedi.
-Tieniti a me. Devi ancora recuperare le forze.- sussurrò Ash tenendo sua sorella per la vita.
-A quanto pare Arceus è in netto vantaggio.- affermò Yuki osservando la battaglia. -Dobbiamo andare sul monte Origo per risvegliare i tre draghi ed il trio dei laghi.-
-Nello stato in cui sei non potresti affrontare un viaggio del genere.- disse Jake trattenendola per un braccio.
-Devo andare per forza. Il tempio è ben nascosto sul monte Origo ed è molto facile perdersi se non si conosce la strada.-   
-Sarò io la loro guida!- esclamò Fiammetta poggiando la mano sul petto. -Decifrando i tuoi appunti ho trovato le coordinate geografiche del tempio sul monte Origo.-
-Non credo che Charlie riuscirebbe a...ahia!- disse Ash per poi essere interrotto da un pizzicotto della sorella.
-Posso farcela benissimo e poi dobbiamo sbrigarci perché non credo che Lucinda e Paul possano combattere a lungo contro Arceus.- affermò Charlie, tenendosi in piedi da sola.
-Veniamo anche noi.- esclamò Vera indicando se stessa e Misty.
-Credo sia meglio che vi accompagni anche io. Molto probabilmente i generali del Team Rocket ci stanno attendendo sul monte per evitare una nostra intromissione.- disse Nina preoccupata.
-Se non vi dispiace vorrei unirmi anche io.-
Sentendo una voce familiare, Jake si voltò subito nella direzione da cui proveniva, ritrovandosi davanti un uomo alto e slanciato con i capelli verde acqua, un basco bianco ed un lungo mantello bianco sulle spalle.
-È da parecchio che non ci vediamo Jake. Sei cresciuto tantissimo dall'ultima volta che ci siamo visti.- disse l'uomo dando una pacca sulla spalla del ragazzo che lo superava di qualche centimetro.
-Adriano.- sussurrò l'albino, sorpreso dalla sua presenza. -Vengo anche io.-
-No!- esclamò Charlie con decisione, attirando l'attenzione di tutti su di lei. -Devi rimanere qui.-
-Ma sarei più utile se venissi con voi.-
-Devi rimanere qui e vegliare su Paul. Ti prego.- sussurrò l'allevatrice con voce rotta.
-Se la metti così allora rimango qui.- disse Jake accarezzandole la testa. -Stai attenta Chacha.-
-Contaci.- rispose Charlie, stringendo la collana che portava al collo, quella regalatole da Paul.
-Rimango anche io qui, altrimenti Lucinda potrebbe mettersi nei guai.- affermò Emy osservando suo fratello.
-Sei la migliore.- disse Kenny, abbracciando la rossa.
Nel frattempo Wendy si era avvicinata a Iris per porgerle la pokéball del suo Rayquaza.
-Lo lascio nelle tue mani.-
Notando che Yuki si tenesse a stento in piedi, Lino mise un braccio intorno alla vita della donna e passò il suo braccio sulle proprie spalle.
-Si appoggi a me.- disse il ragazzo gentilmente.
-Grazie.- sussurrò Yuki affaticata.
-Ragazzi guardate!- esclamò Gold allarmato, indicando qualcosa.
Preoccupati dal tono di voce dell'allevatore, tutti si voltarono nella direzione indicata e videro un gruppo folto di reclute del Team Rocket scampati alla distruzione della base.
-Non vi permetteremo di ostacolare i piani del capo!- urlò una delle reclute.
-Ci penseremo noi alle reclute, voi pensate ad andare al monte Origo.- esclamò Silver, mandando in campo il suo Weavile.
-Vi daremo una mano anche noi.- disse James, mandando il suo Carnivine.
-Se dobbiamo porre le nostre speranze su voi tre saremmo spacciati.- affermò acidamente Harley verso il trio del Team Rocket.
-Kim credo che sia meglio che tu vada con loro. Avere un Castform dalla propria parte potrebbe essere utile, soprattutto in caso di bufera.- disse Jake.
-Ok.- annuì la riccia.
 
 
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Scusate tanto per l'enorme ritardo, ma ho avuto la tendinite al polso per quasi due settimane e non mi sono dedicata al capitolo quanto avrei voluto.
Fortunatamente ho riletto il capitolo altrimenti ci sarebbero stati enormi incongruenze causate dal fatto che ho completato il capitolo dopo molto tempo.
Stranamente oggi non ho note aggiuntive, quindi passo subito ai ringraziamenti.
Ringrazio Amaya_01, Darkolo, Lizzie98 e Piky-chan per aver inserito la storia è tra le seguite;
Ringrazio _psychokiller_ (che nome figo *-*) per averla inserita tra le preferite;
E naturalmente ringrazio Dark Legend Trainer e LolaKastle22 per averla recensita.
Ora non posso che ringraziare tutti quelli che continuano a leggere la mia storia nonostante i miei ritardi sempre più frequenti.
Un abbraccio :)

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Capitolo 52
*** Chiave ***



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Un ragazzo con i capelli neri coperti da un cappello bianco con la piega nera correva per le strade di Ceneride, cercando di tenere il passo di una ragazza con i capelli castani che correva davanti a lui finché non arrivarono di fronte ad un imponente portone di marmo bianco.
-Sei sicura che quella ragazza non ci abbia mentito?- chiese il ragazzo mentre cercava di riprendere fiato.
-La veterana di Brunifoglia ci ha assicurato di poterci fidare di Lirys e poi non abbiamo molta scelta.- rispose la castana facendo uscire la sua Blaziken dalla pokéball.
Appena vide l'enorme portone in pietra, il pokémon infuocato afferrò saldamente le maniglie per aprirlo senza molti sforzi. Prima di entrare nella grotta, la castana fu fermata dal ragazzo che la tratteneva per un braccio.
-Che c'è Ruby?-
Senza dir nulla il ragazzo le passò una bomboletta spray grigia con sopra disegnata una pokéball. Appena la castana capì cosa fosse, storse il naso ed allontanò lo spray, per nulla intenzionata ad usarla.
-Sapphire so che non ti piace usare il repellente, ma dobbiamo raggiungere il più velocemente possibile il centro della Grotta dei Tempi ed i pokémon selvatici ci rallenterebbero.- spiegò Ruby mentre prendeva un'altra bomboletta dal suo zaino e si spruzzava addosso il contenuto.
-E va bene.- esclamò Sapphire seccata, per poi spruzzarsi il repellente sui vestiti mentre tratteneva il fiato, infastidita da quell'odore pungente.
Appena furono pronti i due ragazzi si addentrarono nella grotta e strizzarono gli occhi, cercando di vedere nonostante il buio. Per questo motivo Blaziken li superò e fece divampare delle fiamme dai suoi polsi che illuminarono leggermente la grotta ed i pokémon all'interno che si tenevano a distanza da loro a causa del repellente.
Dopo aver camminato per diverso tempo in quella grotta, il gruppetto raggiunse una biforcazione dove i due ragazzi rimasero fermi per qualche istante a guardarsi intorno.
-Quindi è qui che dobbiamo separarci.- disse Sapphire osservando prima il ragazzo e poi la grotta.
Prima che se ne rendesse conto, Ruby afferrò la castana per un polso per stringerla saldamente a sé, come se temesse che lei si allontanasse da un momento all'altro. Appena si riprese dalla sorpresa, Sapphire si rilassò tra le sue braccia e ricambiò l'abbraccio.
-Stai attenta.-
Dopo averle sussurrato quelle parole all'orecchio, Ruby le diede un bacio sulla fronte, per poi sciogliere l'abbraccio ed andare nel corridoio a sinistra, sotto lo sguardo preoccupato della castana.
Appena Ruby uscì dal suo campo visivo, Sapphire prese dei respiri profondi per calmarsi e dopo si voltò verso la sua Blaziken per poi avviarsi nel tunnel di destra.

 
****

-Non possiamo proseguire in volo, dobbiamo atterrare!- urlò Fiammetta agli altri mentre si teneva a Charlotte, entrambe sulla schiena del Charizard cromatico di quest'ultima.
Sentendo la sua allenatrice dargli due tocchi sul collo, Flare iniziò a planare, seguita da due Altaria che portavano sulla schiena Wendy, Gary e Kim, la quale aveva legato i capelli in una coda di cavallo ed indossava degli occhialini per proteggere gli occhi dal vento forte.
A diversi metri di distanza vi erano Ash e Misty sulla schiena di Charizard, seguiti da Vera e Drew sulla groppa di Flygon che furono poi sorpassati da un Crobat che teneva Nina con le ali più piccole, mentre le più grandi si muovevano rapidamente, riuscendo così a raggiungere il gruppo più avanti.
I primi a raggiungere la zona d'atterraggio furono Adriano e Kenny poiché volavano più in basso rispetto agli altri in groppa al Swanna del Campione.
Appena mise piede a terra Adriano osservò con attenzione l'ambiente circostante, scoprendo così di trovarsi sul Monte Origo a circa duecento metri d'altitudine.
-Fortuna che non nevica molto.- esclamò Kenny, stringendo tra le mani qualche fiocco di neve che iniziavano a cadere.
-Non sperare che duri. Non siamo molto in alto e credo che continuando il cammino il tempo peggiorerà.- disse Kim mentre faceva rientrare la sua Altaria che risentiva del freddo. Subito dopo mandò in campo il suo Castform che prese l'aspetto di un piccolo vortice ed iniziò a ballare sotto la neve.
-Giornodisole!-
Il pokémon previsioni emise una tenue luce calda che creò un'apertura nelle nuvole per un raggio di una quarantina di metri.
-Non so per quanto tempo Kasty possa farlo.- ammise Kim un po' dispiaciuta.
-Grazie per l'aiuto.- disse Fiammetta, accarezzando il pokémon previsione, ora nella sua forma sole, per poi voltandosi verso Charlie. -Sei sicura di farcela? Potresti anche riposare un po' prima...-
-Non c'è tempo per riposare! Dove dobbiamo andare?- la interruppe l'allevatrice secca.
-Su quel sentiero.- rispose la capopalestra indicandole la strada.
Appena saputa la strada, Charlotte superò la rossa e si incamminò, seguita dagli altri.
Nessuno parló per diverso tempo, troppo preoccupati per ciò che stava accadendo a chilometri di distanza. La prima a proferire parola fu Kim, la quale si era avvicinata a Charlotte.
-So che non sono fatti miei, ma Fiammetta ha detto quelle cose perché era preoccupata per te.- sussurrò la riccia temendo una risposta brusca dall'altra.
-Lo so, ma non c'è tempo da perdere. Sul campo di battaglia si trovano persone a cui tengo moltissimo e più tempo perdiamo, più sarà pericoloso per loro.- disse Charlotte frustrata, stringendo i pugni. -Soprattutto lui.- sussurrò.
-Intendi il ragazzo al fianco di Kyogre, vero? Devi tenere molto a lui.- affermò Kim con dolcezza.
-Già.- ammise l'allevatrice arrossendo.
-Attenzione!- urlò Vera, mandando in campo Blaziken.
Sentendo la castana urlare tutti si girarono verso di lei e videro che stava indicando una valanga.
Approfittando del Giornodisole usato da Castform, Blaziken usò Incendio sulla valanga, per poi essere aiutato da Pallaclima del pokémon previsione e da Vampata del Torkoal di Fiammetta, riuscendo così a sciogliere la valanga.
-Quella valanga è stata causata da qualcuno.- esclamò Kim, sicura di ciò che aveva detto.
-Devo farti i miei complimenti marmocchia, meriti un premio.-
Uno Skarmory cercò di colpire la riccia, ma Castform, ancora nella sua forma sole, la protesse usando Pallaclima.
Concentrata sul pokémon volante, Kim non si accorse del leggero tremito della terra sotto i suoi piedi da cui stava uscendo un pokémon. Prima che potesse essere colpita, Charlie tirò a sé Kim, riuscendo così a salvarla dall'attacco Fossa di Steelix.
Nina osservò con attenzione l'ambiente circostante per capire dove si nascondessero i loro avversari per poi lanciare due kunai a qualche metro di distanza, costringendo i loro assalitori, Attila ed Hun, allo scoperto
facendo uscire allo scoperto Attila ed Hun.
-Fiammetta portali via da qui, io penserò a rallentarli.- affermò la ninja, mandando in campo il suo Weezing.
-Rimango anche io ad aiutarti.- disse Kim affiancandola. -Kasty stai con Charlotte e blocca la bufera al più lungo possibile.
Il pokémon previsione fece come gli era stato detto, ma lanciò uno sguardo apprensivo verso la sua allenatrice. La corvina prese una delle sue pokéball da cui fece uscire Lucario a cui affidò le altre sfere.
-Aura aiutale a fermare Attila ed Hun.- disse Charlie, sfiorandole una zampa.
"Stai attenta." esclamò la lupa per poi lanciarsi all'attacco, mentre la sua allenatrice e gli altri gli davano le spalle e continuavano il loro viaggio.

 
****

Un ragazzino biondo con una pietra verde smeraldo sulla fronte vagava per le Cascate Meteora insieme ad uomo con la faccia squadrata, capelli castani ed occhiali poggiati sul naso grande.
-Professor Cosmi è sicuro che qui potremmo trovare dei meteoriti?- esclamò il ragazzino basso con scetticismo.
-Non ho mai detto di essere sicuro. Ho solo detto che qui è più probabile trovarne.- affermò l'uomo mentre usava un metal detector su una zolla di terreno.
Appena l'apparecchio incominciò a suonare, l'uomo iniziò a scavare attentamente nel terreno con una pala, per poi continuare con una paletta più piccola, riuscendo così a trovare un meteorite più piccolo di una biglia.
-Ma è microscopico!- urlò il biondo, per poi sbuffare.
-A quanto pare sono stata più fortunata di voi!- disse una voce femminile.
Dopo quelle parole una donna con i capelli neri a caschetto con un mantello logoro saltò da un'alta parete rocciosa, atterrando a qualche metro distante dal ragazzino, per poi essere imitata da uno Whismur che portava con sé un meteorite grande quasi quanto lui.
-È davvero un peccato non poter studiare un meteorite di quelle dimensioni.- sospirò il ricercatore per poi essere fulminato con lo sguardo dagli altri due.
-Meglio che ci sbrighiamo a raggiungere il percorso 118. Seguimi nanetto.- disse la donna avviandosi verso l'uscita della grotta.
-Lirys! Ti ho detto un milione di volte che mi chiamo Emerald!- urlò il biondo irritato.
-Comunque sia datti una mossa.-
Appena raggiunse l'uscita della grotta, Lirys fece uscire un Salamence da una delle sue pokéball per poi toccare la pietra multicolore sulla sua cavigliera che iniziò ad emettere una luce intensa, la stessa che stava emettendo la pietra legata alla zampa posteriore del drago.
Il pokémon drago fu avvolta da una luce multicolore ed il suo corpo iniziò a cambiare: il rivestimento sulla mascella iniziò a scomparire, rivelando che essa in realtà è rossa; i due spuntoni sulla sua testa divennero più lunghi; i residui del gusco della sua preevoluzione sulla sua pancia crebbero, raggiungendo le spalle; le sue ali rosse iniziarono a crescere per poi unirsi, formando un'enorme ala a forma rossa.
Appena la luce scomparve del tutto, Lirys saltò sulla groppa di Salamence, seguita da Whismur, per poi volare verso la loro meta.
Nel frattempo Emerald prese uno strano flauto di legno ed iniziò a suonare una dolce melodia che attirò Latias che fece salire velocemente il ragazzino sulla sua schiena per poi spiccare il volo, riuscendo a superare facilmente Salamence.

****

Dopo aver usato diverse volte Giornodisole, il povero Castform finì i punti potenza dell'attacco e non poté più cambiare il tempo, così il gruppo dovette continuare il viaggio affrontando una violenta tempesta di neve.
Avendo una scarsa visibilità, Wendy consigliò di fare una cordata per evitare di perdersi o cadere poiché il percorso si faceva sempre più stretto e ripido, così Fiammetta fece uscire il suo Volcarona, il quale creò una corda resistente che loro usarono per legarsi insieme e si misero in fila indiana, lasciando l'esperta di pokémon fuoco come prima della fila.
-Siamo quasi arrivati.- urlò Fiammetta, sentendo le sue labbra spaccarsi dal freddo.
Poco dopo una strettoia in cui riuscirono a stento a passare, la strada li portò in un vicolo cieco spazioso da cui si poteva scappare soltanto volando e davanti a loro vi era una fenditura nella parete rocciosa.
-Dietro quella fenditura c'è nascosta una grotta che porta al tempio.- disse l'esperta di pokémon fuoco, indicando la crepa.
La catena montuosa, la tempesta di neve, il tempio, le ombre.
Tutte quelle immagini si susseguirono nella mente di Ash diverse volte, avvertendolo che la sua visione si stava avverando. Il corvino si mise la mano tra i capelli, cadde sulle ginocchia ed incominciò ad urlare, spaventando gli altri.
-Ash cosa ti prende?- chiese Misty preoccupata, cercando inutilmente di calmarlo.
-Non possiamo entrare lì! Le ombre....- disse Ash, per poi essere interrotto da un'intensa fitta alla testa.
Un'esplosione improvvisa distolse l'attenzione del gruppo dal corvino. Sulla cima della parete rocciosa apparirono Athena, Milas e Maxus, affiancati da Arbok, Crobat e Weezing.
-Fiammetta.- esordì Adriano, mandando in campo il suo Milotic. -Noi e le due ragazze dobbiamo tenere a bada il Team Rocket, mentre i prescelti entreranno al tempio.-
Nonostante ai prescelti non piacesse abbandonare i loro compagni, furono costretti ad annuire ed entrare nella grotta. L'unico che non entrava era Ash, ancora dolorante per la fitta alla testa, così Gary e Kenny lo dovettero portare di peso dentro la grotta.
Appena entrati nella caverna videro uno splendido tempio costruito con marmo bianco con un grande portone su cui era inciso un cerchio dorato con due triangoli sovrapposti e sei pietre incastonate su ogni vertice.
-Finalmente siete arrivati, prescelti.- disse una figura incappucciata davanti al portone del tempio.
-Questa voce...- sussurrò Ash per poi guardare la figura incappucciata. -Noi ci siamo già incontrati, vero?-
-Non pensavo di incontrarti nuovamente in questa circostanza.- disse il ragazzo, togliendosi il cappuccio dalla testa, scoprendo i suoi capelli lunghi e grigi che coprivano uno dei suoi occhi blu grigiastri.
-Tobias.- disse il corvino per poi avere un'altra fitta alla testa.
-Entrate, vi stavamo aspettando.- esclamò Tobias, aprendo il portone alle sue spalle.
I primi ad entrare furono Charlie, Drew e Wendy che notarono una strana aura all'interno del tempio che stranamente gli altri non notarono.
Sul pavimento del tempio il disegno era diverso rispetto a quello del libro: il cerchio era argento e vi era solamente un triangolo all'interno. Su ogni vertice del triangolo vi era una piccola pedana circolare su cui vi erano una pietra rossa lucida insieme ad un'altra pietra, ma queste erano opache.
"Siete sicuri di voler risvegliare i leggendari? Sappiate che dovete affrontare i vostri incubi."
Quando Drew sentì una voce profonda nella sua mente, osservò prima le ragazze, capendo che anche loro la sentivano, ma quando si voltò verso gli altri ragazzi la voce continuò a parlare.
"Solo voi tre, i prescelti del trio dei laghi, potete sentire la mia voce. Per riuscire a risvegliare i leggendari dovrete affrontare le ombre. Se ve la sentite andate sulle pedane....voi capirete quale sia la vostra pedana."
I tre prescelti dei laghi si guardarono tra di loro, aspettando che ognuno di loro fosse pronto per poi posizionarsi sulle pedana: Wendy andò sulla pedana su cui vi era la pietra rossa e l'opale; Drew su quella con la perla; Charlie su quella col diamante.
Appena si misero sulle loro postazioni, Ash capì che la sua premonizione si stava avverando, così allontanò da sé i suoi compagni e corse verso sua sorella, ma un attacco psichico lo bloccò al muro.
Nel frattempo dal centro del cerchio apparve un'ombra che pian piano si espandeva verso i tre prescelti. Kenny e Gary, pensando che fossero in pericolo, cercarono di correre ad aiutarli, ma anche loro furono bloccati al muro, mentre Tobias osservava le ombre farsi sempre più vicine ai tre ragazzi.
-Fa qualcosa Tobias!- urlò Ash, agitandosi inutilmente.
-Dannazione aiutali! Le ombre si avvicinano.- sbraitò Gary, fissando con attenzione la bionda. -Wendy!-
L'avicoltrice, sentendosi chiamare, si voltò verso Gary, ma non riuscì a dirgli nulla perché ormai le ombre l'avevano avvolta. Drew invece chiuse gli occhi, facendosi avvolgere dalle tenebre.
Prima di sparire completamente nelle ombre, Charlotte si girò verso Ash sorridendo, sperando di tranquillizzarlo in questo modo, per poi lasciarsi cadere nelle ombre.
Appena le ombre avvolsero completamente i loro corpi, queste furono assorbite dalla pedana e la pietra rossa si illuminò leggermente.
Sentendo l'attacco psichico scomparire, Gary corse verso Tobias e gli diede un pugno, facendolo cadere a terra. Preso dalla rabbia, il castano cercò di dargli un calcio, ma un ragazzo identico a Tobias gli diede una spinta, allontanandolo dal ragazzo.
Nel frattempo Kenny, capendo le intenzioni di Ash, lo tenne fermo bloccandogli le spalle.
-Lasciami Kenny! Quel bastardo non ha fatto niente mentre Charlie e gli altri venivano catturati dalle ombre.- urlò il corvino, dimenandosi.
-Non avete visto che le pietre si sono illuminate? Credo che quella...cosa facesse parte del rito per risvegliare i leggendari.-
-Sei davvero un ragazzo molto sveglio.- affermò un uomo anziano che indossava una lunga tunica bianca con i bordi dorati ed una cinta d'oro con delle pietre prezione.
Notando l'entrata dell'uomo, Tobias si inchinò davanti a lui e l'anziano gli fece subito segno di alzarsi.
-Lei è un sacerdote del tempio?- chiese Kenny osservandolo l'uomo.
-Lui è il gran sacerdote del tempio.- lo corresse Tobias.
-Cos'è successo a Wendy e gli altri?- disse Gary.
-Il trio dei laghi ed il trio dei draghi vivono in altre dimensioni. Ora i vostri compagni si trovano tra la nostra dimensione e la loro.- spiegò il sacerdote, cercando di essere il più chiaro possibile.
-Ma allora perché solo loro sono finiti nell'altra dimensione?- chiese Ash.
-Perché tra il trio dei laghi ed i loro prescelti vi è un legame emotivo e sarà proprio quel legame la chiave per raggiungerli.-
-Ed allora com'è possibile risvegliare il trio di draghi.- esclamò Gary.
-Se la smettete di interrompere il sacerdote ogni volta che parla.- disse Tobias acidamente.
-Non essere così brusco con loro. È normale che vogliano sapere tutto il prima possibile.- affermò il gran sacerdote per calmare il ragazzo. -Solo quando loro raggiungeranno il trio dei laghi i portali che collegano il nostro mondo con quelli del trio dei draghi si apriranno.-
-Quindi non possiamo fare nulla.- disse Ash avvilito, osservando la pedana su cui poco prima si trovava sua sorella.
"Dovete fidarvi di loro" disse una voce profonda che rimbombava nel tempio.

 
****

Quando raggiunse la fine della grotta, Ruby si trovò davanti ad un lago di magma fiammeggiante. Sentiva la gola bruciare a causa del calore presente in quella grotta, così prese dalla sua borsa una tuta rossa con un casco nero.
Prima d'indossarla però mise al sicuro il suo zaino e le sue pokéball, eccetto una da cui fece uscire un Torkoal catturato per l'occasione.
Appena Ruby indossò la tuta, fece segno alla tartaruga di fuoco di entrare nel lago di magma per poi salirgli in groppa*, così da poter raggiungere la caverna dall'altro lato del lago incandescente.
Entrati nella grotta, Ruby e Torkoal si trovarono in una caverna piena di lava e rocce di un colore rosso intenso, molto simili ai rubini, ed al centro della grotta, più precisamente sopra l'unica zolla di terreno, c'era una pietra rossa con la lettera omega incisa sopra incastrata a delle rocce trasparenti che emettevano una tenue luce rossa.
-Quindi Lirys non mentiva. Torkoal andiamo lì.- disse Ruby indicando il terreno sotto la pietra.
Quando il pokémon carbone mise i piedi a terra, il suo allenatore tentennò qualche istante, poiché temeva che le rocce fossero bollenti, ma quando la tartaruga battè due volte la zampa sul terreno, capì che il suo pokémon ritenesse che fosse sicuro per lui scendere.
Osservò per qualche istante la pietra, cercando di capire come prenderla poiché si trovava a quasi un metro dalla sua testa.
-Ho trovato! Torkoal mi fai salire di nuovo sulla tua schiena?-
Il pokémon cacciò del fumo dal naso ed annuì, così Ruby salì in piedi sul suo gusciò ed allungò le braccia, riuscendo così ad afferrare la gemma. Quando fece ciò le pietre sotto la gemma rossa persero la loro lucentezza ed il magma divenne sempre più freddo fino a solidificarsi.
-Meglio che usciamo, non mi sento molto al sicuro qui dentro.- disse Ruby scendendo dalla groppa del suo pokémon e dirigendosi verso la grotta in cui si trovavano le sue cose, seguito da Torkoal.

****

Quando raggiunse la zona più profonda della Grotta dei Tempi, Sapphire si ritrovò davanti ad un magnifico lago dall'acqua purissima. Quando si avvicinò maggiormente al lago, la castana notò che il lago era molto più profondo di quanto sembrasse e quindi la pressione era molto più alta rispetto alle grotte sotterranee in cui era stata con il suo Relicanth.
Dopo aver indossato la tuta blu e nera su cui vi era inciso il simbolo della Devon Spa, Sapphire fece uscire il suo Relicanth per poi posare le pokéball degli altri pokémon nel marsupio che diede alla sua Blaziken.
-Se la grotta sta per crollare, portala al sicuro. Io e Relo faremo lo stesso.- disse Sapphire per poi tuffarsi ed afferrare la pinna dorsale del pokémon longevità.
Toro annuì e si tenne lontano dal lago, aspettando il suo ritorno e tenendosi pronto in caso dovesse scappare.
-Relo usa Sub.-
Sentendo l'ordine della sua allenatrice, Relo si immerse creando una barriera ricca di ossigeno che proteggeva Sapphire dall'acqua, diminuendo di molto la pressione sulla sua allenatrice.
Appena si immersero, la castana notò subito la caverna sottomarina, così fece segno al suo pokémon di entrare lì. Dopo aver attraversato tutta la grotta, Relo nuotò finché non trovò nessun ostacolo su di loro, così da poter salire liberamente in superficie.
Quando Sapphire uscì dall'acqua rimase affascinata dalla bellezza di quella grotta. Su una delle pareti scorrevano delle piccole cascate che bagnavano delle piccole pietre blu simili a zaffiri, così come anche delle rocce che sbucavano fuori dal lago.
A rendere tutto più spettacolare vi erano delle pietre trasparenti sul soffitto che emettevano una luce azzurrina che si rifletteva sull'acqua, rendendo la caverna più luminosa e dall'aspetto surreale.
Dopo aver osservato attentamente quella caverna, gli occhi color zaffiro della ragazza si soffermarono sulle pietre luminose sul soffitto, così notò che vi era bloccata una pieta blu con sopra incisa la lettera alfa.
Notando che fosse troppo in alto per poterla raggiungere, Sapphire accarezzò leggermente il dorso del suo Relicanth che, capendo l'idea della sua allenatrice, colpì la pietra blu con un attacco Idropompa, facendola cadere sulla zolla di terra sottostante.
Appena la gemma cadde, le pietre in cui era incastrata divennero trasparenti e smisero di emettere luce, mentre la grotta incominciò a tremare.
Sapphire allora afferrò velocemente la gemma e fece segno a Relicanth di immergersi. Capendo il pericolo, il pokémon longevità vuotò il più velocemente possibile, così da raggiungere l'altro lato della galleria sotterranea prima che incominciasse a crollare.
Quando raggiunse la riva del lago da cui era partita, Sapphire fece rientrare il suo Relicanth e corse il più velocemente possibile, raggiungendo la sua Blaziken e Ruby che erano quasi arrivati all'uscita.
Appena furono fuori, i due ragazzi chiusero velocemente il portone e si sedetto a terra con la schiena appoggiata al portone per poi togliersi il casco della tuta e tirare finalmente un sospiro di sollievo.
-Ce l'abbiamo fatta.- disse Ruby, stringendo la mano della castana.
-Per un pelo.- sussurrò Sapphire appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo.
Rimasero lì seduti finché non riuscirono a riprendere fiato per poi rimettersi in piedi e togliersi la tuta che stavano ancora indossando.
-Meglio che andiamo al percorso 118.- affermò il ragazzo con gli occhi color rubino, mentre la castana mandò in campo il suo Tropius, già pronto a spiccare il volo.

 
****








* l'idea di usare Torkoal per nuotare nella lava è presa da Pokémon Ranger.


Probabilmente i prossimi tre capitoli saranno più brevi poiché ognuno racconterà il risveglio di un leggendario del trio dei laghi. Ho detto probabilmente poiché farò in questo modo solo se otterrò un buon risultato (non preoccupatevi, facendo così aggiornerò la storia più in fretta), in caso contrario il prossimo aggiornamento sarà uno dei miei soliti capitoli :)

Salve a tutti e scusatemi per il ritardo. Non sapevo che fosse passato quasi un mese dall'ultimo aggiornamento, ma ho usato il tempo che dedico alla storia per giocare al nuovo gioco pokémon. Il gioco mi ha tolto molto tempo per scrivere, ma mi ha permesso di introdurre.... va beh, avete capito.
Probabilmente alcuni di voi, forse tutti, si staranno chiedendo "chi cappero è Emerald?". Lui, così come Ruby e Sapphire, è un personaggio di Pokémon Adventures (era da troppo che non facevo riferimenti al manga, così eccolo qua!). Ovviamente ho subito approfittato per mettere qualche accenno alla Franticshipping, coppia che amo e venero....
Ora passiamo ai protagonisti. Penso che qualcuno abbia già capito di chi fosse la voce che ha parlato a Charlie, Drew e Wendy, anche perché ho inserito talmente tanti indizi che persino il detective Goro lo capirebbe.
Adesso passo ai ringraziamenti, altrimenti non la smetto di parlare u.u
Ringrazio LolaKastle22 e Hailstorms per aver recensito.
Grazie anche a tutti quelli che leggono la mia storia, sopportando i miei ritardi, ormai sempre più frequenti.
Un abbraccio a tutti :)


 
Buon Natale e felice 2015 pieno di soldi a tutti voi ^_^

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Capitolo 53
*** Ricordi ***



-Dove sono?-
La corvina sentiva il suo corpo galleggiare come se si trovasse sott'acqua, ma stranamente riusciva a respirare. Non capendo cosa stesse succedendo, la ragazza aprì lentamente gli occhi, osservando l'ambiente circostante.
Non vedeva nulla. Tutto era buio intorno a sé, eccetto il suo corpo.
-Perché mi trovo qui?-
Sentiva le sue labbra muoversi, la sua gola vibrare, ma quando parlava era come se fosse la prima volta che sentisse la sua voce.
La ragazza allora continuò a guardare il suo corpo come se non fosse suo, così notò di avere la pelle chiara ed i capelli lunghi, ma rispetto a cosa? Perché aveva definito la sua pelle chiara? Vuol dire che c'erano persone con la pelle più scura della sua, ma come faceva a saperlo?
Usava aggettivi per descriversi, ma non riusciva a capire come faceva a conoscerli e perché usasse alcuni aggettivi invece che altri.
-Chi sono io?-
"Vuoi davvero saperlo?"
La corvina si spaventò quando sentì quella voce estranea. Era sicura di non essere stata lei a parlare perché non aveva mosso le labbra.
-Tu sai io chi sono?- disse, cercando di capire da dove provenisse quella voce.
"Una persona che soffre."
Quelle parole fecero nascere in lei due desideri contrastanti.
Da una parte non voleva riavere i suoi ricordi perché non voleva soffrire e rimanere nella calma e tranquilla apatia. Però c'era una parte di lei che voleva sapere chi fosse e perché si trovasse lì.
"Sei sicura di voler ricordare?"
-Si.- sussurrò la corvina, non molto sicura della sua risposta.
Appena diede quella risposta, delle piccole bolle apparvero davanti agli occhi della corvina che, ossevando il proprio riflesso, scoprì di avere gli occhi blu ed una ciocca rossa in mezzo alla sua chioma nera.
Dopo aver osservato la bolla per diversi secondi iniziarono ad apparire delle immagini nella mente della ragazza.
Una bambina identica a lei piangeva disperatamente mentre cercava inutilmente di liberare un uomo con i capelli corvini seppellito dalle rocce.
-Papà svegliati!-
Non sopportando più quelle immagini, la corvina chiuse gli occhi e si allontanò da quella bolla, mentre le lacrime incominciarono a rigarle il viso.
Quando riaprì gli occhi, lo sguardo della ragazza cadde su un'altra bolla ed altre immagini invasero la sua testa.
Un ragazzo con i capelli disordinati scoppiò a piangere e nascose il viso sul petto della madre, la quale aveva gli occhi persi nel vuoto e velati da lacrime.
La bambina  piangeva disperatamente, ma non aveva il coraggio di abbracciare sua madre, sentendosi responsabile di tutto quello che era successo.
-Basta.- sussurrò, continuando a piangere.
Un'altra bolla le passò davanti agli occhi, mostrandole altre immagini che non voleva guardare.
Era notte fonda e la bambina non riusciva a prendere sonno, così si alzò dal letto per andare a bere un bicchiere d'acqua, ma poi sentì il rumore delle molle del materasso della madre, facendole capire che anche lei era sveglia, così pensò di andare da lei, sperando di riuscire a riposare vicino sua madre.
Prima che potesse entrare nella stanza, la piccola corvina sentì dei singhiozzi, così la bambina aprì lentamente la porta per vedere se sua madre stesse bene.

Quando osservò la stanza, la piccola notò che sua madre si trovava vicino al comò della stanza e stringeva in mano la foto del suo matrimonio su cui cadevano le sue lacrime.
-Ti prego smettila!- urlò la corvina, mettendosi le mani tra i capelli.
"Vuoi ancora i tuoi ricordi? Sei sicura di voler sapere chi sei?"
La corvina si era messa in posizione fetale con le mani tra i capelli e gli occhi chiusi mentre le lacrime che scorrevano lungo le sue guance.
Era talmente sofferente che non riusciva nemmeno a rispondere. La sua voglia di conoscere stava pian piano scomparendo, ma cercava ancora di farsi forza finché altre immagini le fecero perdere tutta la voglia di sapere la verità.
Un maestoso Charizard era pieno di graffi e tagli molto profondi ed una ragazzina con i capelli neri cercava come poteva di curare le sue ferite, mentre una piccola Charmileon dorata piangeva disperatamente.
"Ti prego, aiutala Charlotte." furono le parole che percepì la ragazzina quando la Charmileon le sfiorò il braccio.
La fiamma sulla coda di Charizard diventava sempre più flebile e la ragazzina mise le mani sulle sue ferite per guarirlo, ma l'unica cosa che riuscì a fare è sentire le emozioni del pokémon che pian piano si stava spegnendo.
-Io non vogl...- urlò Charlotte in preda al dolore, ma un tintinnio la interruppe.
Quel suono la distrasse da quei brutti ricordi e si guardò intorno per capire da dove provenisse quel suono, quando sentì nuovamente quel tintinnio e riuscì a capire che arrivava da qualcosa sotto la sua maglia.
La corvina allora si toccò il petto, notando che indossava un pendente, così tirò la catenina che aveva al collo per capire di cosa si trattasse. Era una collana molto semplice con una pietra azzurra, per la precisione un'amazzonite.
"Sai che significato ha quella pietra?"
Quella voce era diversa da quella che fin'ora le aveva parlato: era un po' più acuta, ma era molto pacata e riusciva a trasmetterle molta calma.
-Serve per tener lontani dolore e tristezza.- rispose la ragazza senza pensarci troppo.
"Ed allora perché non provi a ricordare il perché hai quella collana?"
Una bolla bianca, molto più piccola delle altre, si avvicinò a Charlotte, mostrandole la collana, un ragazzo che gliela metteva al collo, i loro sguardi colmi di felicità ed il tenero abbraccio che si scambiarono poco dopo.
Vedendo il volto di quel ragazzo, la corvina voleva capire chi fosse, così molte bolle apparirono dove vi erano lei e quel ragazzo, Paul, il suo fidanzato.
Poi vide altri volti ed altre bolle continuarono ad apparire che ritraevano molte altre persone.
Lei ed Aura che sorridevano allegramente.
Jake che l'abbracciava per farla smettere di piangere
Suo fratello ed il suo Pikachu che si allenavano.
Sua madre che le stava vicino mentre era ammalata.
Drew e Silver mentre viaggiavano con lei.
Quell'area, fin'ora vuota, ora era piena di piccole bolle bianche ricche di ricordi, alcuni belli altri meno.
"Ed allora? Vuoi riavere i tuoi ricordi? Sicura di sopportare tutti i momenti tristi e bui?" chiese la prima voce.
-Non importa se i ricordi sono belli o brutti, ma io e loro.- disse Charlotte indicando tutte le bolle attorno a sé. -siamo Charlie Ketchum!-
Le bolle allora andarono tutte contro la corvina, scoppiando poco prima di toccarla, facendole tornare tutti i suoi ricordi.
Le piccole gocce d'acqua delle bolle scoppiate si unirono tutte insieme, formando una sagoma luminosa.
Attratta da quella luce, Charlie allungò il braccio verso di essa e si ritrovò in un'area luminosa dove un pokémon blu e giallo dormiva beatamente in posizione fetale.
Sentendo la presenza della corvina, il pokémon stese le sue due lunghe code verso il basso ed iniziò a scuotere lievemente la testa per svegliarsi, ma senza aprire gli occhi.
"Sono felice di aver scelto te come mia prescelta perché sei stata in grado di comprendere l'importanza dei tuoi ricordi." disse il piccolo pokémon avvicinandosi a Charlotte.
Appena fu a pochi centimetri da lei, il pokémon le appoggiò le sue code sulle orecchie ed all'improvviso le pietre rosse sulle code e sulla fronte del pokémon si illuminarono.
"Voglio rendere più chiaro un tuo vecchio ricordo."





****
Salve a tutti! Alla fine sono riuscita a scrivere questo capitolo molto in fretta, insieme ad altri due che pubblicherò in questi ultimi giorni dell'anno, per concludere al meglio questo 2014.
Dato che è un capitolo breve, non mi dilungherò nel ciarlare e passo ai ringraziamenti.
Ringrazio Dark Legend Trainer per la recensione.
Ringrazio LittleGingerHead per aver inserito la storia tra le seguite.
Un grazie particolare va a Babbo Natale per il cellulare nuovo.... Scusate, ma questa battuta volevo proprio farla XD
A domani allora. Un abbraccio ;)

 

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Capitolo 54
*** Fiducia ***


Drew dormiva beatamente sotto un'imponente quercia che impediva ai raggi solari di sfiorare la sua pelle. Il sonno del coordinatore fu però interrotto da una piccola foglia umida di rugiada che gli cadde sul naso.
-Cosa?- esclamò il ragazzo, svegliandosi di soprassalto.
Il ragazzo si guardava attorno spaesato, cercando di capire dove si trovasse, ma tutto ciò che vedeva erano migliaia di alberi tutti uguali che impedivano alla luce di illuminare il bosco, rendendo il paesaggio buio ed oscuro.
-Come ci sono finito qui?- disse Drew confuso.
Ripensando all'ultima cosa che si ricordava gli venne in mente del tempio e della voce che gli parlava.
-Quindi questa è una prova per svegliare uno dei leggendari.-
"Sei un ragazzo molto sveglio, devo ammetterlo."
Sentendo la stessa voce che aveva sentito al tempio, Drew drizzò subito le orecchie, sperando di riuscire a capire cosa dovesse fare.
"Tutto ciò che devi fare è trovare l'uscita. Solo così raggiungerai il tuo scopo."
Il ragazzo si guardò attorno senza sapere come riuscire a capire dove fosse l'uscita o almeno cercava un punto di riferimento, ma l'unica cosa che saltava all'occhio era l'enorme quercia alle sue spalle.
Ricordandosi gli insegnamenti di Aura, Drew chiuse gli occhi e cercò di trovare l'uscita là dove non percepiva l'aura di quegl'alberi, ma non ci riuscì. Allora decise di provare almeno a differenziare le diverse aure degli alberi, ma ciò che scoprì lo fece inquietare non poco.
Tutti gli alberi avevano la stessa identica aura.
Non potendo usare la sua abilità per uscire da lì, Drew prese da terra una pietra un po' più affilata delle altre e si addentrò nella selva buia, contrassegnando ogni albero che superava con una x.
Non sapendo dove andare, Drew camminò per diversi minuti dritto, senza mai svoltare, per poi ritrovarsi nuovamente al punto di partenza: davanti alla quercia.
-Ma com'é possibile?- chiese il ragazzo stupito.
Il coordinatore allora mise mano alla sua cinta per prendere le sue pokéball, ma queste non c'erano, così fu costretto a scalare la quercia per osservare la foresta dall'alto.
Con non poche difficoltà, Drew riuscì ad arrampicarsi sulla quercia, portandosi a qualche metro da terra, ma non era ancora sufficiente, così continuò a salire, ma si trovava sempre alla stessa altezza.
-Ti sei perso?- domandò una voce da uomo.
Anche senza abbassare lo sguardo, Drew capì immediatamente di chi si trattasse, così scese dall'albero e gli diede le spalle, ignorandolo completamente.
-Se vuoi posso aiutarti ad uscire da qui.- disse l'uomo, facendo qualche passo verso Drew.
-Non ti avvicinare! Non ho bisogno del tuo aiuto.- urlò il coordinatore con freddezza.
-Sei cresciuto molto dall'ultima volta che ci siamo visti.- esclamò il più grande con malinconia.
-Come se te ne importasse.- sibilò Drew irritato, mentre le sue braccia tremavano.
-A me importa di te.-ed 
-Non dire stronzate!- urlò il coordinatore, voltandosi finalmente verso il suo interlocutore.
Quando si trovò di fronte all'uomo, Drew rimase paralizzato nel guardarlo: non era cambiato di una virgola. I suoi capelli avevano lo stesso colore dei suoi, ma l'uomo li teneva molto corti, probabilmente per non essere costretto a curarli troppo, occhi grigi che lo guardavano con affetto ed un filo di barba sul viso che lo invecchiava molto.

"A tarda sera Drew, all'epoca un bambino di sei anni, si era svegliato con le lacrime agli occhi a causa di un brutto incubo che non riusciva a ricordare.sua stanza e 
Non riuscendo più ad addormentarsi, il bambino si asciugò le lacrime con la manica del pigiama, un po' corta perché era cresciuto molto quell'anno, si mise le pantofole per poi uscire dalla sua stanza e raggiungere quella dei genitori, ma quando vide lo Skitty della madre miagolare davanti alla finestra chiusa, Drew si avvicinò ad essa, vedendo così un uomo allontanarsi da casa.
Riconoscendo subito la persona, il piccolo bussò alla finestra per attirare la sua attenzione, ma senza successo. Quando l'uomo salì sull'auto e partì, Skitty entrò nella camera dei genitori del bambino, per poi strusciarsi sulle gambe della donna bionda che stava seduta sul letto a piangere.
Subito dopo anche Drew fece lo stesso e si intristì moltissimo nel vedere quella scena, così corse verso di lei e le tirò leggermente la manica del pigiama, attirando la sua attenzione.
-Mamma perché piangi?- chiese Drew preoccupato.
La donna, senza dir nulla, abbracciò forte il figlio e gli accarezzava la testa, ripetendo più volte che andava tutto bene.
Solo dopo capì che erano stati abbandonati da una persona molto importante per entrambi perché voleva seguire il suo sogno di vincere la lega pokémon."


-So di aver sbagliato ad abbandonarvi per seguire il mio sogno, ma ero troppo giovane e stupido per capire quanto voi due eravate importanti per me.- ammise l'uomo sentendosi colpevole. -Sai, ho seguito tutte le gare a cui hai partecipato. Sono davvero orgoglioso di te, figliolo.-
Non voleva fidarsi di quell'uomo. Gli aveva dato tutta la fiducia del mondo, ma lui, suo padre, lo aveva abbandonato senza nemmeno dirgli una parola.
Però, nonostante tutto, non riusciva proprio ad odiarlo.
Aveva provato con tutte le sue forze a dimenticarsi di lui e del vuoto che gli aveva lasciato dentro, ma continuava a volergli bene.
-Ti chiedo solo di darmi un po' di fiducia.- disse l'uomo, porgendogli la mano.
"Vuoi davvero fidarti ancora di tuo padre? Ti ha già abbandonato una volta."
-Ti scongiuro Andrew.-
Nonostante la paura di rimanere nuovamente ferito, Drew afferrò la mano del padre che lo tirò a sé e lo abbracciò forte, come se non volesse più lasciarlo.
-Grazie per esserti fidato di me, nonostante tutto. Finalmente posso riposare in pace.-
Il corpo dell'uomo iniziò pian piano a dissolversi e Drew sentì le lacrime bagnargli il viso. Quando suo padre scomparì completamente al suo posto rimase una lettera.

"-Drew.- disse la madre vestita completamente di nero. -Prima di morire, tuo padre ha  scritto questa lettera. È indirizzata a te.-
La donna consegnò al figlio una lettera e se ne andò, lasciando a Drew la scelta di leggerla o buttarla, ma lui non riuscì a fare nessuna delle due."


Nonostante gli tremassero le mani, Drew aprì la busta e prese il foglio all'interno dove vi erano scritte poche righe.
Mi dispiace per gli errori che ho fatto, ma ti prego di non odiarmi.
Ti voglio bene.
-Ti voglio bene.- disse Drew, commosso.
All'improvviso la lettera scomparve, trasformandosi in tante piccole scintille che volarono verso l'albero, formando uno squarcio da cui proveniva un dolce tepore.
Sentendo una forte aura proveniente da quell'apertura, il coordinatore si asciugò le lacrime e saltò senza esitazione dall'altro lato dello squarcio, trovandosi di fronte ad un pokémon simile ad un folletto blu con due lunghe code.
"Quindi sei riuscito a fidarti della persona che ti ha ferito molto in passato." disse il pokémon lievitando attorno al prescelto per osservarlo bene.
-Allora quella era solo un'illusione?- chiese Drew con tristezza.
"Quando tuo padre morì sopravvisse il desiderio di rivederti. Io ho solo dato forma alla sua volontà." spiegò il pokémon accarezzandogli la testa.
-Grazie Azelf.-






****
Lo so, sto un po' esagerando con i personaggi con problemi familiari e gente morta. Non preoccupatevi, questa volta non resuscito nessuno, anche perché non siamo nell'universo Dragon Ball o in quello di Beautiful (perché lì nessuno è veramente morto)
Una persona che insegue i suoi sogni, ignorando gli altri...Non vi ricorda qualcuno? Si, mi sono ispirata ad Ash e c'è un motivo ben preciso. Nell'anime ho notato che Drew a volte era ostile con l'allenatore ed ho sempre pensato che ci fosse un motivo dietro, quindi la mia mente ha elaborato questa teoria.
Dato che è da parecchio che non lo faccio, ringrazio tutti coloro che leggono la mia storia, continuando a supportarmi, anche se in silenzio. Perché lo faccio? Beh, perché molti autori non lo fanno e reputano importanti solo quelli che recensiscono, ma a me risolleva il morale leggere quante visite la storia o un capitolo ha ricevuto. Quindi grazie mille anche a voi :)
Un abbraccio :)

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Capitolo 55
*** Emozioni ***


Una forte luce colpì il viso di Wendy che, infastidita, si svegliò per poi coprirsi il viso con una mano. Appena gli occhi si abituarono alla luce, la bionda vide che proveniva da un riflettore attaccato al soffitto.
Confusa, l'avicoltrice si guardò attorno, cercando di capire dove si trovava: un pavimento di legno, drappi rossi ai lati legati da una corda dorata, un altro più corto sul soffitto per nascondere i riflettori e moltissime poltrone davanti a sé.
-Questo sembra un teatro.- disse Wendy sorpresa.
Cercò di ricordare come fosse arrivata lì, ma nulla eccetto il buio totale.
Passandosi una mano sul viso notò di avere una maschera, ma non riuscì in nessun modo a togliersela. Guardando dietro le quinte notò un enorme specchio in cui vide la sua immagine riflessa.
Il vestito che indossava era molto strano: la parte sinistra era nera con delle borchie sulla manica ed un disegno di un cuore pugnalato all'altezza del cuore; a destra invece era di diversi colori tutti vivaci pieno di merletti.
Quando osservò la maschera rimase sconcertata nel notare che anche questa era divisa a metà. A destra l'occhio era a forma di una mezzaluna rivolta verso l'alto e metà bocca era sorridente; a sinistra invece le labbra mostrava un'espressione triste, l'occhio era una mezzaluna rivolta verso il basso con una lacrima scarlatta che scorreva sulla guancia.
Vedendo quegli indumenti, Wendy si spaventò e coprì lo specchio con una tenda nera, così non poteva guardare più quell'orrenda immagine.
Provò nuovamente a togliersi la maschera, non riuscendosi, ma questa volta vide che la sua mano sinistra era sporca di rosso.
-Perché non si toglie?- disse Wendy con voce tremante, provando nuovamente a toglierla.
-Pensavo ti piacesse indossare delle maschere per nascondere ciò che provi.-
Le si era ghiacciato il sangue sentendo la sua stessa voce, soprattutto perché non aveva nemmeno mosso le labbra. Successivamente sentì qualcuno bussare dietro lo specchio, così Wendy, terrorizzata, tolse la tenda dallo specchio, trovandosi di fronte un'immagine diversa da quella di prima.
Quella era senz'altro lei, ma a differenza sua questa indossava degli abiti normali e non portava nessuna maschera, mostrando così il suo viso pieno di lacrime.
-Ma cosa...- sussurrò Wendy allontanandosi dallo specchio, ma senza smettere di fissarlo.
Si bloccò soltanto quando si trovò completamente schiacciata alla parete ad osservare quella strana copia di se stessa.
-Chi sei?-
-Non riconosci più te stessa?- disse il suo riflesso.
Presa dal panico, Wendy coprì nuovamente lo specchio e cercò di scappare, ma si ritrovò nuovamente su palco di quel tetro teatro. Scese velocemente da lì e corse verso le uscite di sicurezza, ma tutte le porte erano chiuse.
Quando si voltò verso il palco questo non era più vuoto, ma vi erano i suoi genitori che litigavano. L'avicoltrice cercò di salire sul palco per farli smettere, ma una maschera non le permise di salire per non interromperli.
Wendy allora incominciò ad urlare a squarciagola per attirare l'attenzione dei suoi genitori, ma loro non la sentivano.
-Come sempre.-
Sentendo nuovamente quella voce, Wendy scattò indietro, cadendo rovinosamente a terra nel vedere la sua doppelgänger* seduta in prima fila ad osservare i suoi genitori litigare, mentre le guance le rigavano il viso.
-Smettetela, vi prego.-
La sua copia ora aveva portato le gambe sopra la sedia e le abbracciò, nascondendo il viso dietro di esse, così che nessuno la vedesse piangere.
Pian piano la sua doppelgänger iniziò a ringiovanire, fino a diventare una bambina di cinque anni che piangeva silenziosamente.
-Hai visto quella bambina? Anche se le succede qualcosa, ride sempre.- sussurrò una voce sconosciuta.
-Secondo me è colpa sua se i suoi genitori litigano.- sussurrò una voce infantile.
Quando sentì quelle voci, Wendy si alzò in piedi e vide che adesso le poltrone del teatro erano tutte piene di sagome d'ombra che non facevano altro che dire cattiverie sulla sua doppelgänger, anzi delle cattiverie su di lei.
-Hai sentito? Quella bambina è andata a vivere da sua nonna.- 
-Probabilmente è una bambina problematica. Meglio tenere i nostri figli alla larga da lei.-
Wendy raggelò nel sentire quelle frasi. Quelle voci continuavano a dire cattiverie
-Nessuno tiene a me.- singhiozzò la bambina disperata.
La piccola doppelgänger si alzò dalla sua poltrona e si mise di fronte a Wendy, smettendo di piangere.
Quando i loro sguardi si incrociarono, la bionda sobbalzò nel trovarsela di fronte, con gli occhi freddi e vuoti fissi su di lei, mentre le lacrime sulle guance della bambina si asciugarono, lasciando soltanto una scia rosso scarlatta.
-Se nessuno mi vuole bene allora perché io dovrei farlo? Se non provassi più nessun sentimento sarebbe tutto più semplice.-
Wendy versò qualche lacrima silenziosa e stese la sua mano verso la doppelgänger, pensando che lei avesse ragione.
-Wendy.-
Nonostante quel suono era poco più di un sussurro, risvegliò la bionda dalla trance in cui era caduta ed una piccola crepa si formò alla base della maschera.
Anche se fossero passati anni, Wendy avrebbe riconosciuto quella voce tra mille poiché essa era l'unica in grado di farle perdere un battito.
Il solo sentirsi chiamare da Gary risvegliò in lei il ricordo del bacio che si erano scambiati quando erano scappati dal rifugio del Team Rocket.
Nel frattempo la crepa si allargò maggiormente, avvicinandosi alle inquietanti labbra disegnate su di essa.
-Smettere di provare emozioni?- chiese la bionda, mentre la crepa raggiunse quasi l'altezza degli occhi. -Il dolore che provo quando vedo i miei genitori litigare, ignorandomi mi spezza il cuore; le persone continuano a buttare il dito nella piaga parlando di cose di cui non sanno nulla. Se devo sopportare tutto ciò per provare emozioni allora mi sta bene.-
La crepa aveva ormai rotto la maschera in due parti che caddero sul pavimento frantumandosi in mille pezzettini.
-Ci hai messo davvero molto per ammettere questi sentimenti a te stessa.- sussurrò la sua doppelgänger accennando un sorriso.
I frammenti sul pavimento iniziarono ad illuminarsi e si fusero nuovamente insieme, formando uno squarcio nel terreno che emanava una luce intensa.
Prima di saltare nel varco, Wendy lanciò un ultimo sguardo verso la sua doppelgänger, ma questa stava cambiando aspetto: i suoi occhi erano diventati color ghiaccio, i suoi capelli erano bianchi, la sua pelle divenne pian piano più scura, finché il suo aspetto non mutò completamente, rivelando il suo vero aspetto.
-Darkrai.- sussurrò Wendy, sorpresa di trovarsi di fronte allo spettro. -Eri tu quello che ci ha parlato nel tempio?- chiese, ricordandosi di ciò che era successo al tempio.
"Si, ma ora non c'è tempo da perdere. Entra nel portale e raggiungi il guardiano del lago: ti sta aspettando."
La bionda allora annuì e si tuffò nel portale, ritrovandosi immersa nella luce ed avvolta da un dolce tepore che le riscaldava il cuore. Di fronte a lei un folletto blu con la testa rosa la osservava interessato per poi volare verso di lei con un dolce sorriso.
"È davvero bello vedere che sei riuscita a capire quanto siano importanti le proprie emozioni, belle o brutte che siano."



****
*ogni uomo avrebbe un’esatta ma di solito invisibile copia a cui è inscindibilmente connesso. Il doppelgänger ci somiglia come un’immagine riflessa allo specchio, ma la sua natura è opposta alla nostra.


Ed ecco l'ultimo dei tre capitoli sul trio dei laghi. Non so perché, ma questo mi è venuto un po' creepy e mi piace tanto tanto.
Molte persone penseranno che ho scritto
doppelgänger per fare la sbruffona, ma in realtà ho usato questa invece di "alterego" perché quando studiai Poe mi affascinò molto il significato di questa parola, quindi perché non scriverlo?
Alla fine questo capitolo è quello che mi è piaciuto di più perché adoro l'atmosfera leggermente macabra.
Ringrazio Dark Legend Trainer per la recensione.
Un ringraziamento a tutti quelli che leggono ancora la mia storia, infondo anche voi meritate un ringraziamento.
Non avrei mai pensanto di portare avanti questa storia per un anno e mezzo, ma ci sono riuscita per due motivi: perché ho la testaccia dura e perché voi continuate a leggerla.

 
Auguri di Buon Anno da Ro.
P.S.: Questa sera ricordate di mangiate tante lenticchie perché portano soldi ;)
Un abbraccio :D

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Capitolo 56
*** Archeorisveglio ***




Dopo aver evacuato il percorso 111, Keith andò a dare un'ulteriore occhiata alla strada per essere sicuro che tutti gli allenatori presenti in quell'area si fossero allontanati, raggiungendo una zona sicura.
Quando stava per tornare indietro qualcuno l'afferrò per un braccio e lo tirò dietro un cespuglio, poggiandogli una mano sulla bocca per impedirgli di parlare.
-Non parlare.- sussurrò una voce profonda.
Appena il biondo si riprese dallo shock si accorse che era stato Rocco a parlare, così smise di dimenarsi. Notando che il più giovane si era calmato, l'ex campione lo liberò per poi fargli segno di fare silenzio.
-Cosa succede?- sussurrò Keith, voltando lo sguardo nella stessa direzione dell'altro.
Prima che Rocco potesse rispondere, Keith vide un uomo stempiato con un camice sporco e logoro trascinato da un paio di uomini con la divisa del Team Rocket seguiti da una donna armata di un dissuasore, anch'ella con la divisa del TR.
-Liberatemi!- urlò l'uomo, cercando di liberarsi dalla loro presa.
-Non so se te ne sei accorto, ma non sei nella posizione di dare ordini, dottore.- esclamò la donna pronunciando l'ultima parola con sarcasmo.
-Che qualcuno mi aiuti!- urlò il dottore, per poi essere zittito da un pugno allo stomaco di uno degli uomini che lo trascinavano, mentre la donna scoppiò a ridere.
-Hai il coraggio di chiedere aiuto?- esclamò la donna portandosi di fronte all'uomo per poi tirargli i capelli per fargli alzare il viso. -Tu sei nostro complice, quindi se verranno a salvarti sarai arrestato anche tu. Se non fosse stato per te non avremmo potuto trovare il sesto prescelto e creare la psycho ball.-
-Come te la cavi nel combattimento corpo a corpo?- chiese Keith facendo schioccare le ossa della mano.
-Non sono bravo quanto mio fratello, ma me la cavo piuttosto bene.- rispose Rocco togliendosi la giaccia ed alzandosi le maniche della camicia, per poi uscire allo scoperto insieme al ragazzo.
-Adoro quando i cattivi urlano ai quattro venti informazioni utili. Se tutti fossero come voi sarebbe tutto più semplice.- esclamò il biondo con un sorriso ironico.
I tre scagnozzi allora si voltarono allarmati verso di lui, ma quando si accorsero che era soltanto un ragazzino insieme all'ex campione si rilassarono, convinti di avere la vittoria in pugno.
Intuendo le intenzione dei loro avversari, uno degli scagnozzi fece uscire il suo Ariados che bloccò il dottore ad un tronco con Rete Vischiosa.
-Non credo che all'altro mondo vi saranno utili quelle informazioni.- affermò uno degli scagnozzi, prendendo un pugnale dal suo stivaletto.
Keith osservò attentamente i loro avversari per cercare di raccogliere più informazioni possibili su di loro.
L'uomo che aveva fatto uscire Ariados era molto alto ed aveva delle spalle molto ampie, ma da come si muoveva intuì subito che non era abituato ai combattimenti corpo a corpo, quindi poteva buttarlo a terra facilmente sfruttando la sua lentezza.
L'uomo con il pugnale aveva un fisico molto asciutto e la mano gli tremava leggermente, quindi sarebbe bastato togliergli l'arma dalle mani e lui sarebbe scappato con la coda fra le gambe.
La donna era senz'altro l'unico vero pericolo. Era abbastanza alta ed i muscoli erano molto tonici, probabilmente si allenava molto spesso. Appena li aveva visti si era messa subito in posizione d'attacco ed aveva afferrato saldamente il suo dissuasore.
-Rocco tu occupati dei due uomini, io penso alla donna.- sussurrò il biondo in modo da essere udito solo dall'albino.
Stanca di aspettare, la donna si avvicinò rapidamente all'ex campione per colpirlo con la sua arma che stava emettendo delle scintille, ma il biondo fu più rapido e l'afferrò il polso, riuscendo così a fermare il suo attacco.
-Non ti intromettere.- disse la donna, sferrandogli una gomitata nello stomaco col braccio libero.
Nonostante il colpo subito Keith non lasciò la presa sul braccio della donna e le sferrò un calcio ad una gamba, facendola cadere a terra.
Nel frattempo Rocco evitò una pugnalata di una recluta, per poi tirarlo verso di sé, così da usarlo come scudo per proteggersi dai pugni dell'altro uomo che fece cadere due denti al compagno.
Prima che si potessero riprendere dallo shock, l'albino spinse la recluta più snella contro l'altro per poi colpirlo con un calcio, facendo finire entrambi a terra.
Quando stava per sferrare un altro calcio, Rocco fu colpito al fianco da un Pallaombra di Ariados che lo fece cadere contro il tronco di un albero, dando così il tempo alle due reclute di rialzarsi.
Prima che fosse attaccato, l'albino fece uscire Baltoy dalla pokéball, per poi rotolare alla sua destra per evitare una pugnalata, subendo però un calcio nello stomaco dall'uomo disarmato.
Per far riprendere fiato al suo allenatore, Baltoy allontanò le due reclute del Team Rocket con Psichico per poi colpire Ariados con Psicoraggio, per poi ingaggiare una lotta con quest'ultimo.
Rocco si appoggiò all'albero per mettersi in piedi e osservò attentamente i suoi avversari. Il più mingherlino si teneva a stento in piedi ed il suo pugnale era rimasto conficcato nell'albero, mentre l'altro aveva uno sguardo pieno di rabbia.
Nonostante Keith avesse soltanto un'avversaria, anche lui era in difficoltà.
La donna era molto veloce e riusciva ad evitare tutti i suoi colpi senza particolari sforzi, mentre il biondo aveva ricevuto un bel po' di botte, ma almeno era riuscito ad evitare di essere colpito dal dissuasore.
Dopo aver subito l'ennesimo calcio, Keith cadde a terra con il viso rivolto verso l'alto, così riuscì a vedere la sua avversaria leccarsi le labbra.
-Ora sei finito moccioso.-
Detto ciò la donna cercò di colpirlo con il dissuasore, ma Keith scansò il colpo e la colpì  allo stomaco con entrambi i piedi, facendola indietreggiare di qualche centimetro, così da potersi rimettere in piedi e metterla al tappeto con un montante.
Temendo che la donna potesse riprendersi da un momento all’altro si tolse la cintura e la usò per legarle i polsi dietro la schiena fissandoli al tronco sottile di un albero, per poi prendere il dissuasore ed andare a dare una mano a Rocco.
Approfittando della stanchezza del più snello, l’albino lo mise al tappeto con una ginocchiata nello stomaco, ma l’altro lo afferrò per i capelli per poi colpirlo più volte al viso. Quando stava per sferrare l’ennesimo pugno, la recluta fu colpito alla sua destra da un pugno di Keith, costringendolo a lasciare la presa su Rocco che cadde sulle ginocchia.
-Non dovresti affrontare avversari più grandi di te, pidocchio!- esclamò l’uomo cercando di colpirlo con dei pugni.
Il biondo riuscì facilmente ad evitare tutti i colpi dell'avversario e, approfittando di un momento di distrazione, Keith lo colpì all’addome, facendolo cadere seduto, per poi colpirlo al collo con il dissuasore, facendogli perdere i sensi.
Appena riprese fiato, il più piccolo si avvicinò a Rocco per aiutarlo ad alzarsi.
-Tutto bene?- chiese Keith preoccupato.
-Sono solo un po’ ammaccato.- rispose l’uomo per poi sciogliere il nodo alla cravatta e porgerla all’altro. –Credo che sia meglio legarli. Io mi occupo del più piccolo.-
-Non credete dovreste liberarmi?- chiese il dottore, attirando l’attenzione degli altri due.
Prima di rispondere all’uomo i due allenatori si occuparono di legare i due scagnozzi del Team Rocket per poi avvicinarsi al dottore.
-Lo faremo soltanto dopo che ci abbia dato più informazioni sulla psycoball, dottor Smith.- disse Keith, osservando la targhetta appesa al camice dell’uomo.

 
****

Tropius volò il più velocemente possibile per riuscire a raggiungere la battaglia tra Arceus ed il trio meteo, così da poter aiutare gli allenatori che combattevano al fianco del trio.
Man mano che si avvicinarono al luogo della battaglia,  Sapphire e Ruby riuscivano a vedere i quattro pokémon lottare tra loro.
I due ragazzi distolsero la loro attenzione dalla lotta solo quando sentirono il pokémon erba-voltante ruggire.
-Cosa c'è?- chiese Ruby.
-Credo che non possa avvicinarsi più di così alla battaglia. Dovremo proseguire a piedi.-
Detto questo, Sapphire accarezzò il collo di Tropius e questo planò, atterrando ad un paio di kilometri di distanza dalla loro meta. Appena misero i piedi a terra, la castana fece rientrare il suo pokémon per poi essere trascinata da Ruby, per poi ritrovarsi schiacciata contro il tronco di un albero con il viso del ragazzo a pochi centimetri di distanza.
Notando che Sapphire stava per parlare, il ragazzo le tappò la bocca con una mano, mentre buttava un occhio sulla stradina dove erano atterrati.
-Ero sicuro di aver visto due persone atterrare qui.- disse una recluta  del Team Rocket guardandosi intorno.
-Probabilmente stavano scappando dalla battaglia. Nessuno sarebbe tanto folle da andare verso Arceus.- esclamò una donna, cercando di tranquillizzare il compagno.
Detto questo, le due reclute corsero verso la battaglia.Vedendo che la via ora era libera, Ruby tirò un sospiro di sollievo e si voltò verso Sapphire, vedendola con le gote leggermente rosse.
-Se non ci trovassimo in una situazione di emergenza, ora ti starei già baciando.- sussurrò Ruby all'orecchio della castana.
Sentendo quelle parole, Sapphire arrossì vistosamente, mentre l'altro avvicinò il proprio viso al suo, ma prima che questo potesse baciarlo la castana le diede uno spintone per poi dare le spalle all'altro, nascondendo il suo imbarazzo.
-Non credo sia il momento adatto per...- balbettò imbarazzata Sapphire, non riuscendo a finire la frase.
-Per baciarci?-
-Ti vorrei ricordare che ci sono due leggendari che dovremmo raggiungere. Ora non abbiamo tempo per le smancerie!- disse la castana, ancora un po' in imbarazzo.
Ruby allora la raggiunse ed avvicinò le labbra al suo orecchio.
-Vuol dire che recupereremo il tempo perso dopo aver risolto tutto.- sussurrò il ragazzo maliziosamente, facendo arrossire maggiormente la ragazza.
Detto ciò, Ruby prese Sapphire per mano e si avviò verso la battaglia tra i leggendari. Man mano che si avvicinavano si sentivano i rumori della battaglia farsi sempre più forte ed una leggera nebbiolina si stava alzando, probabilmente per l'uso di attacchi di fuoco e d'acqua.
All'improvviso una forte folata di vento spazzò via quella nebbia ed i due ragazzi riuscirono a vedere il trio meteo combattere contro un pokémon a loro sconosciuto.
-Quindi è lui Arceus.- sussurrò Sapphire osservando il maestoso pokémon.
Dopo aver osservato il pokémon primevo, la castana spostò la sua attenzione verso gli altri leggendari. Nonostante fossero in maggioranza numerica e giocassero in casa, il trio meteo era molto affaticato dalla lotta, mentre Arceus sembrava ancora nel pieno delle sue forze.
-Voi chi siete?-
A parlare fu una ragazza a qualche metro di distanza da loro con la pelle ambrata ed i capelli folti e scuri. La ragazza li osservò per qualche secondo ed appena capì che non erano un pericolo, spostò la sua attenzione su Rayquaza che stava per essere colpito dall'Iperaggio di Arceus.
-Contrattacca con Iperaggio!- urlò la ragazza per farsi sentire dal drago.
I due attacchi si scontrarono creando una potente esplosione che spinse il drago contro una parete rocciosa, pericolosamente vicino a due ragazze ed una di queste aveva degli strani simboli sul braccio che Ruby riconobbe subito.
-E allora?- disse nuovamente la ragazza dalla pelle ambrata.
-Siamo venuti qui per risvegliare completamente Groudon e Kyogre.- rispose Sapphire fissando la ragazza negli occhi.
"Cosa intendi con risvegliarli completamente?" disse una voce maschile proveniente dalla tasca della ragazza.
"Iris chiedigli cosa vogliono fare!" esclamò un'altra voce.
-Se tu e Jake non mi aveste interrotta, lo avrei fatto Emy.- rispose la domadraghi al pokégear.
"Chi ci dice che in realtà non sono delle reclute del Team Rocket?" disse Jake sospettoso.
Sentendo quell'insinuazione, Ruby lasciò la mano di Sapphire per strappare di mano il pokégear ad Iris per poter urlare la sua rabbia alle persone all'altro capo del telefono.
-Io non so chi tu sia, ma ora non c'è tempo per le spiegazioni. Groudon e Kyogre sono allo stremo perché non solo stanno lottando contro Arceus, ma stanno anche tenendo a bada i cataclismi causati dal risveglio del loro avversario.-
-Calmati Ruby! Così peggiori solo la situazione.- disse Sapphire, sperando di riuscire a calmare il ragazzo.
"Jake non abbiamo scelta. Anche se quei ragazzi non li conosciamo dobbiamo concedergli il beneficio del dubbio. Tu che ne pensi Iris?"
-Credo che possiamo fidarci. Cosa dobbiamo fare?- chiese Iris, osservando la castana.
-Dobbiamo distrarre Arceus così potremmo dare a Groudon e Kyogre le pietre che permetteranno loro di archeoevolversi.- spiegò Sapphire, per poi osservare Rayquaza, molto affaticato a causa della lotta. -Ma non credo che lui riesca a farcela.-
-Ed allora saremo noi a distrarlo!-
A parlare era stato Emerald che aveva appena raggiunto il gruppo insieme a Lyris e Syril.
-E come?- chiese Iris poco convinta.
Il ragazzino biondo allora prese il suo flauto ed iniziò a suonarlo abilmente. Due potenti ruggiti attirarono l'attenzione di tutti e subito dopo furono raggiunti da Latios e Latias.
Emerald tirò su la manica della sua camicia, mostrando un bracciale bianco con una pietra multicolore che appena il ragazzo sfiorò emise una forte luce, così come la cavigliera di Latios.
Le ali sul suo dorso si spostarono sul petto ed ora erano rivolte verso il basso; le zampe anteriori divennero più grandi e su di esse spuntarono un altro paio di ali; il pelo sulle zampe, su una parte del muso e sulla parte posteriore del suo corpo da blu divenne viola.
-Latios distrai Arceus e tu Latias aiutalo.-
I due pokémon eoni annuirono e volarono velocemente verso Arceus colpendolo contemporaneamente con Foschisfera.
Nel frattempo Ruby corse a perdifiato verso Groudon, stando però attento a non farsi vedere dal pokémon primevo e da Giovanni.
Sapphire invece si avvicinò alla riva del mare e mandò in campo il suo Relicanth per poi usare Sub, così da non essere individuabili dall'alto. Dopo un paio di minuti, la castana raggiunse Kyogre che, riconoscendola, si avvicinò a lei.
Appena fu abbastanza vicina al pokémon oceano, Sapphire prese la sfera blu e l'appoggiò alla sua fronte. Non appena la sfera venne in contatto con Kyogre, questa fu assorbita dal pokémon che mutò il suo aspetto: le sue pinne divennero più lunghe, le linee sul suo corpo divennero blu ed iniziarono ad emettere una luce gialla e sulle pinne anteriori apparvero dei simboli simili ad un'alfa.
Mentre tutto questo accedeva Sapphire, così come Paul e Jake, osservò meravigliata l'archeorisveglio del pokémon oceano.
Quando Ruby entrò nel campo visivo di Groudon, questo poggiò una zampa davanti al ragazzo, permettendogli così di salirci sopra. Non appena il pokémon fermò la sua zampa, Ruby prese la sfera rossa e la poggiò sul petto di Groudon, il quale divenne  un tutt'uno con la sfera.
Le linee sul suo corpo iniziarono ad emettere una luce intensa, simile a quella del magma incandescente, come anche i suoi occhi; la sua coda divenne molto più lunga e sulle sue zampe anteriori vi erano due semicerchi separati dalle altre linee che avevano una forma simile a quella dell'omega.
-Fantastico.- sussurrò Lucinda sfiorando i simboli sul suo braccio.
Appena l'archeorisveglio fu completo, Groudon fece scendere Ruby in una zona sicura per poi osservare Arceus e ruggire, pronto per ingaggiare nuovamente una lotta con lui.
Vedendo Rayquaza conciato male, Lyris gli porse una Radicenergia che mangiò malvolentieri per poi dargli un meteorite. Dopo aver annusato la roccia, il drago la mangiò in un sol boccone e le linee sul suo corpo si illuminarono flebilmente.
-Perché gli hai fatto mangiare un meteorite?- chiese Iris confusa.
-Rayquaza ha sempre difeso Hoenn...no, il mondo da varie catastrofi, come il risveglio di Groudon e Kyogre e la pioggia di meteoriti. Volando spesso nella stratosfera ha iniziato a divorare i meteoriti da cui trae energia. Nei tempi antichi Rayquaza riusciva ad evolvere ulteriormente sfruttando proprio l'energia che proveniva dai meteoriti e dalle preghiere di noi umani.- spiegò la donna mentre guardava il drago rimettersi in piedi.
-Quindi abbiamo cercato un meteorite da fargli mangiare per fargli recuperare le energie.- disse Emerald.
Lyris si inginocchiò d'innanzi a Rayquaza, congiunse le mani e vi poggiò la fronte, iniziando a pregare. I due ragazzi si guardarono per qualche secondo negli occhi per poi seguire l'esempio della donna.
-Ti scongiuro Rayquaza proteggici dalla catastrofe che incombe su di noi. Ascendi drago del cielo!- sussurrò Lyris, stringendo maggiormente le mani.
-Ti prego Rayquaza aiutaci.- lo pregarono Emerald e Iris.
Grazie alle loro preghiere il corpo di Rayquaza si illuminò ed iniziò a crescere. In alcuni punti la pancia del drago la pelle era più sottile e nera su cui vi erano quattro pietre giallo-arancioni, due per ogni lato. Ai lati della mascella crebbero due corna che ricordavano vagamente la lettera delta e sulle estremità vi era un nastro arancione con otto anelli. Ai lati degli occhi vi era una striatura nera con delle spine, le corna superiori divennero più lunghe con i bordi superiori arancioni e alla punta partiva una sorta di nastro sconosciuto arancione, simile a quello presente sulle corna inferiori.
-Evvai! Siamo riusciti a farlo megaevolvere.- esultò Emerald abbracciando Syril.
A causa dell'archeorisveglio di Groudon e Kyogre il tempo mutò nuovamente: sulla costa la luce solare era forte ed intensa, mentre una pioggia torrenziale colpiva il mare. Oltre a questo uno strano vento soffiava sul campo di battaglia che sembrava proteggere Rayquaza.
-Cos'è questo vento?- chiese Ruby appena riaggiunse Emerald, coprendosi gli occhi per proteggerli dal sole e dal vento.
-Il popolo delle meteore lo chiamavano "Flusso Delta" perché appare soltanto quando Rayquaza megaevolve e protegge i pokémon volanti dalle loro debolezze.- disse Lyris.
-Latios! Latias!- urlò il biondino correndo verso i due pokémon eoni, ora stremati al suolo.
-È strano.- esclamò Silver, raggiungendo il campo di battaglia insieme agli altri.
-Cosa?- chiese Sapphire curiosa.
-Che Arceus ubbidisca ciecamente agli ordini di... quell'uomo. Non credo che una divinità obbedisca ciecamente agli ordini.- disse Silver osservando suo padre.
-Lo penso anch'io.- esclamò Yuki mentre James la sorreggeva.

 
****

Ai tre ragazzi al tempio sembrava passato un secolo da quando Charlie, Wendy e Drew erano stati inghiottiti dall'oscurità e non era successo ancora nulla.
Un brivido percorse la schiena di Gary che, dopo essere rimasto a lungo in silenzio, veniva assalito dalla paura.
-Cosa succederebbe se non superassero le loro prove?- chiese, osservando prima il gran sacerdote e poi Tobias.
Il ragazzo distolse subito lo sguardo ed incominciò a fissare il vuoto, mentre il gran sacerdote fissò con attenzione il centro del tempio.
-Se i guardiani dei laghi hanno scelto loro c'è una ragione.- disse l'anziano.
-Non era questa la mia domanda.- urlò il castano, avvicinandosi al ragazzo. -Cosa accadrebbe?-
Tobias alzò lo sguardo verso di lui e provò a parlare, ma dalla sua bocca non uscì nessun suono, così si morse un labbro.
-Sono sicuro che riusciranno a farcela e questo è l'importante.-
-La smettete di cambiare argomento! Rispondete.-
Questa volta fu Kenny a parlare, irritato dalla mancanza di informazioni. Se non volevano rispondere probabilmente sarebbe successo qualcosa di grave.
Mentre aspettavano una risposta, le tre pietre rosse sulle piattaforme si illuminarono ed il triangolo incominciò a ruotare finché il disegno non divenne identico a quello presente nella base del Team Rocket, eccetto per le pietre presenti su ogni piattaforma.
Le tre pietre rosse emettevano una luce calda ed intensa, mentre il diamante, la perla e l'opale non erano più opache come prima.
Al centro del disegno un'ombra nera apparve e prese forma, mostrando il suo vero aspetto. All'improvviso gli occhi color ghiaccio del pokémon si illuminarono e tre squarci si aprirono nell'aria.
"Questi sono le porte per accedere alle dimensioni dei tre draghi leggendari. Siete pronti ad incontrarli?" chiese il pokémon neropesto.
Lo sguardo di Kenny fu subito attratto da un portale con un'aura rosa, così, incuriosito, si avvicinò per osservare meglio il suo interno. Nonostante fosse un ambiente ricco d'acqua, questa era ferma, statica, segno che in quella dimensione il tempo non scorreva.
Per qualche secondo rimase paralizzato ad osservare timoroso quello squarcio, ma poi si ricordò che Lucinda e gli altri stavano tenendo a bada Arceus, in attesa del loro arrivo, così fece un paio di passi indietro per prendere la rincorsa e tuffarsi nel portale senza alcuna esitazione.
-Credo che dovremmo seguire il suo esempio.- esclamò il corvino, per poi avvicinarsi ad uno dei due portali rimanenti.
All'interno dello squarcio vi era un ambiente pieno di orologi, meridiane e clessidre tutti sincronizzati tra loro e, da quanto poté osservare, il tempo scorreva più velocemente rispetto al normale.
Dopo aver osservato quell'ambiente, Ash chiuse gli occhi e saltò nel portale.
Nel frattempo anche Gary si era avvicinato ad uno squarcio con l'aura dorata dove l'ambiente appariva completamente distorta. Nonostante fosse un po' spaventato da quello che poteva esserci dall'altra parte del portale, prese un profondo respiro per poi entrarci.

 
****

Appena riaprì gli occhi, Ash dovette richiuderli a causa di una forte luce verde che lo aveva investito, mentre un dolce canto gli riempiva le orecchie.
Quando la luce gli permise di aprirli, il corvino rimase paralizzato nel ritrovarsi di fronte a Celebi affiancato da una figura a lui familiare.
-C-cosa?-

 
****





Finalmente riesco a pubblicare questo capitolo! Ammetto che più della metà l'avevo scritto nella prima settimana di gennaio, ma dopo non ho avuto un attimo di tempo e sono riuscita a pubblicarlo ora solo grazie alla "pausa" prima degli esami, quindi è probabile che non riuscirò ad aggiornarlo presto per colpa degli esami.
La voglia di far baciare Ruby e Sapphire era molto forte, ma dato che non sarebbe stato opportuno mi sono divertita a mettere in imbarazzo la povera Sapphire.
Ormai maltrattare quel povero dottor Smith è diventata la mia passione perché, ammettiamolo, tutti hanno sognato di prendere a sberle un dottore almeno una volta nella vita.
Da quanto tempo non finivo un capitolo con una bella domanda in sospeso? Non lo so, quindi ho concluso così anche questo capitolo. Forse qualcuno di voi ha capito chi ha incontrato, ma pazienza.
Va beh, basta sproloqui e passo ai ringraziamenti :)
Ringrazio ReddoDoragon per aver recesito la storia.
Ringrazio anche tutti coloro che leggono la mia storia.

Un abbraccio :)

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Capitolo 57
*** Rabbia ***


Nonostante avessero a disposizione anche i pokémon di Charlotte, Nina e Kim erano in seria difficoltà, dato che ormai erano rimasti in piedi soltanto la Venomoth della capopalestra e il Quagsire della castana.
Attila ed Hun avevano un sorriso trionfante sulle labbra, soprattutto perché Rampardos e Bastiodon erano ancora in piena forma.
Avendo bisogno di tempo per ideare un piano, Nina fischiò rumorosamente e la sua falena iniziò a sbattere velocemente le ali, emettendo un lungo ronzio molto acuto.
L'intenso rumore fece tremare il terreno sotto i loro piedi e causò un'enorme valanga che li avrebbe travolti in poco tempo.
Nina prese in braccio l'alleata e corse velocemente in una piccola caverna avvistata poco prima, seguita da Venomoth e Quagsire.
-Dobbiamo scappare. Non abbiamo nessuna possibilità di sconfiggerli.-  disse l'esperta di veleni mentre  riprendeva fiato.
-Se scappassimo gli altri si troverebbero ad affrontare anche loro.- ribatté Kim.
-Di certo non possiamo continuare a lottare. Sono rimasti in piedi soltanto loro, mentre loro hanno ancora due pokémon a testa.- disse la capopalestra, osservando l'entrata della grotta.
-Io ho un piano per fermarli senza batterli.-
Detto ciò la riccia incominciò a spiegarle il suo piano, cercando di essere più chiara e breve possibile, ben consapevole che il tempo a loro disposizione era poco.
Nina rimase in silenzio ad ascoltarla, tenendo sempre d'occhio l'esterno del loro nascondiglio per evitare attacchi a sorpresa.
-È un po' rischioso, ma potrebbe funzionare. Se il tuo piano dovesse andare storto noi due dovremmo scappare.- affermò la capopalestra con un tono di voce che non ammetteva repliche.
-Allora iniziamo.- disse Kim, sicura del suo piano.
-Venomoth usa Sostituto.- disse Nina, accarezzando la falena.
Il corpo del pokémon veleno fu avvolta da una leggera aura bianca che si separò dal suo corpo, creando una sua copia esatta che volò fuori dal loro nascondiglio, seguita dalla capopalestra.
-Bobo tocca a te.- sussurrò la castana, mentre il suo Quagsire si mise a quattro zampe ed incominciò a scavare.
-Davvero una bella mossa quella della valanga. Avreste dovuto approfittare di quell'occasione per fuggire via.- affermò Hun, mentre il suo Bastiodon cercò di colpire Venomoth con Riduttore, fallendo.
-A quanto pare la ricciolina è stata più furba di te ed è scappata, abbandonandoti nella tana del lupo.- disse Attila ridacchiando, mentre il suo Rampardos si scrollava la neve da dosso.
I due uomini si erano arrampicati su un albero per non affondare nella neve diventata alta a causa della neve.
-Come mai vi tenete tanto distanti da me? Avete paura di battervi contro di me?- li sbeffeggiò la capopalestra.
-Dannata.- sibilò il biondo, saltando giù dall'albero, atterrando su una roccia lì vicino.
Appena vide una zona con meno neve, Attila vi saltò sopra per poi correre verso Nina e sferrare un gancio destro, ma questa riuscì ad evitare il pugno e colpirlo alle gambe, facendolo cadere a terra.
Quando stava per estrarre la sua katana, Hun si avvicinò alla ninja per colpirla con un calcio, ma Nina lasciò l'elsa della sua spada ed evitò il colpo rotolando di lato, mentre Rampardos e Bastiodon colpirono il sostituto con Cannonflash, facendolo dissolvere.
-Che cosa?- esclamò Hun sorpreso.
La terra incominciò a tremare e Nina saltò su un albero lì vicino. Ai piedi dei due pokémon roccia si aprì una crepa dove caddero, mentre delle rocce si rialzarono dal terreno, bloccandoli.
-Dannazione! Da dove proveniva l'attacco?- esclamò Attila, rimessosi in piedi.
Da un enorme cumulo di neve uscì Kim ed i due pokémon, sotto lo sguardo sorpreso dei due uomini.
-Ora!- urlò Nina.
Gli occhi di Venomoth si illuminarono, mentre una luce violacea avvolse Attila ed Hun che impedì loro qualunque movimento.
Kim prese una corda dalla sua borsa e la tagliò in due con un coltellino svizzero per poi dare il pezzo più lungo a Nina.
-Bobo usa Pietrataglio.-
Quagsire sbatté la zampa posteriore sul terreno ed alle spalle dei due nemici uscirono due rocce. Nina si avvicinò ad Attila e lo legò alla roccia alle sue spalle, mentre Kim faceva lo stesso con Hun.
-Credete davvero che non riusciremo a liberarci?- esclamò l'albino con sarcasmo.
-Non saranno solo queste corde a tenervi a bada.-
Detto questo, Nina prese la castana per un braccio, allontanandola dai loro nemici, così da permettere a Venomoth di ricoprirli di paralizzante.
-Dovrete aspettare diverse ore per riuscire a muovervi liberamente.- concluse la capopalestra, allontanandosi con la castana.
-A quanto pare il mio piano ha funzionato alla perfezione.- disse Kim, soddisfatta.
-Posso chiederti una cosa?- esordì la ninja osservando prima la ragazza e poi il suo pokémon.
-Dimmi pure.-
-Ma che razza di soprannome è Bobo?!-
-Perché? Io lo trovo così carino.-

 
****

Gary osservava l'ambiente circostante in cerca della strada da percorrere, ma si trovava in un vicolo cieco: alla sua destra e davanti a lui c'era il vuoto, mentre dietro e sulla sinistra delle ripide pareti, impossibile da scalare.
Non sapendo che fare Gary appoggiò la schiena ad una di queste ed all'improvviso si ritrovò con la schiena a terra e le gambe all'aria.
Stupito dall'accaduto, Gary si mise subito in piedi e si accorse che stava camminando sopra la parete su cui poco prima aveva appoggiato la schiena.
-Quindi ogni parete ha una sua gravità.- sussurrò il castano, sorpreso da quella strana dimensione.
Guardandosi meglio intorno vide che vi erano moltissime strade che potevano essere percorse, ma il problema era capire quale fosse quella giusta.
Prima di prendere una di quelle strade Gary si fermò a pensare quale direzione prendere per poi decidere di usare lo stesso metodo utilizzato per scegliere il portale, ovvero seguendo l'istinto.
Dopo aver sbagliato più volte la strada capì che quella strategia era quella errata, così decise di tornare al punto di partenza e trovare una soluzione.
-Dannato labirinto.- borbottò nervoso.
A causa del nervosismo rischiò di perdere il controllo dei suoi poteri, ma quando Gary se ne rese conto chiuse gli occhi e respirò lentamente, riuscendo a riacquistare la calma.
Quando riaprì gli occhi vide uno dei molteplici percorsi  del labirinto illuminarsi, mentre gli altri apparivano più sfocati, ma dopo pochi secondi tornò tutto normale.
-Come ho fatto a non pensarci! La soluzione era la mia abilità.- esclamò Gary per poi grattarsi il capo, leggermente imbarazzato. -Ma perché sto parlando da solo?!-
Gary chiuse nuovamente gli occhi e si concentrò attentamente sull'energia che sentiva fluire nel suo corpo, per poi riaprire le palpebre, senza però perdere la concentrazione. La strada da prendere gli era ormai chiara, così iniziò a correre verso la sua meta.
Non seppe dire per quanto tempo camminò, probabilmente in quella dimensione il tempo, così come lo spazio, era distorto.
Quando la strada davanti a sé finì, Gary si ritrovò di fronte ad un banco di nebbia grigia da cui partì un possente ruggito che ruppe il silenzio pesante di quel luogo. Appena quel suono finì, la nebbia incominciò ad addensarsi, mentre un enorme drago spettrale apparve davanti al ragazzo.
"Era da secoli che non incontravo un mio prescelto." disse il pokémon ribelle avvicinandosi al ragazzo per osservarlo più da vicino.
-Perché hai scelto proprio me?- chiese Gary, avvicinandosi al drago.
"Perché tu saresti stato in grado di trovarmi in questo labirinto grazie al tuo ingegno."

 
****

Quando oltrepassò il portale, Kenny si trovò immerso in acqua, ma stranamente riusciva a respirare liberamente.
Mentre cercava di capire dove fosse il drago legato a lui, fu travolto da una forte corrente che lo spinse contro una roccia violacea. Appena si riprese dallo shock, Kenny sentì un forte ruggito nella direzione da cui proveniva la corrente.
Con un po' di fatica si allontanò dalla roccia ed iniziò a nuotare contro corrente, aggrappandosi alle varie rocce presenti lì per riprendere un po' di fiato. Nonostante le forze lo stessero abbandonando lui continuò imperterrito a nuotare, finendo sempre più spesso contro diversi spuntoni, causandosi diverse ferite.
"Perché continui ad affrontare la corrente? Lo vuoi capire che non riuscirai a raggiungermi?" esclamò una voce sconosciuta per poi ruggire.
-Perché devo raggiungerti!- disse Kenny con voce affannata, afferrando uno spuntone per poi darsi una spinta e ricominciare a nuotare.
"L'unica cosa che riuscirai a fare è ferirti. Dovresti soltanto arrenderti."
-Neanche per sogno. Ci sono persone a me care che hanno posto la loro fiducia in me e negli altri ed io non voglio deluderli.-
"Ottima risposta."
Dopo quella frase la corrente divenne sempre meno forte fino a fermarsi completamente, mentre poco distante da Kenny l'acqua iniziò a diventare più densa fino ad assumere l'aspetto di un drago bianco e viola.
"Avevo visto giusto. Sei una persona molto determinata, soprattutto quando si tratta di proteggere le persone a te care. Mi ricordi molto il primo umano a cui ho dato fiducia." disse il drago con un pizzico di malinconia, per poi osservare attentamente il ragazzo. "Come ti chiami?"
-Kenneth.-
Sentendo il suo nome il drago emise uno sbuffo simile ad una risata, stupendo Kenny.
"Ironico che il mio prescelto sia nato dal fuoco*."

 
****

Nonostante desiderasse dare una mano a tenere a bada Arceus, il professor Oak aveva preferito rimanere a Septer City per non lasciar sola Delia.
Appena Ash, Charlotte e Gary furono liberati, Rocco li aveva contattati per informarli della riuscita del piano ed entrambi poterono tirare un sospiro di sollievo, ma quando seppero del risveglio del pokémon primevo sia lui che Delia avevano capito che quello era soltanto l'inizio.
Il professore si fermò un attimo ad osservare la donna mentre lavava nervosamente i piatti. Da quando suo marito era morto, lei aveva accantonato il suo dolore e si era impegnata a dare la sicurezza necessaria ai suoi figli, cercando di non fargli mancare mai nulla, senza chiedere mai l'aiuto di nessuno, proprio come in quel momento.
Anche adesso Delia continuava ad affrontare la paura e la tristezza senza l'aiuto di nessuno, non capendo che in questo modo si stava soltanto distruggendo.
Il professore aveva provato più volte a farla sfogare o a tranquillizzarla, ma fu tutto inutile. Nonostante non potesse far nulla, Oak non riusciva ad abbandonare quella donna per cui provava un profondo amore paterno.
Mentre era perso nei suoi pensieri il balcone della cucina fu colpito da un potente Iperaggio, causando una forte esplosione che spinse Delia contro il muro, mentre un pezzo di vetro  si conficcò nella gamba di Samuel.
-Professor Oak sta bene?- chiese Delia allarmata.
Quando provò a mettersi in piedi un forte dolore all'orecchio destro le fece perdere l'equilibrio, ma appoggiandosi ai mobili poté raggiungere il professore.
Appena vide il pezzo di vetro conficcato nel polpaccio dell'uomo, Delia lo tirò fuori per poi strappare un pezzo di stoffa dal grembiule per potergli fasciare rozzamente la ferita.
-Finalmente ci rivediamo stronza.-
Appena sentì quella voce, la signora Ketchum si voltò di scatto, trovandosi di fronte una donna bionda con lo sguardo folle che le diede un calcio in faccia.
-Delia!- urlò Samuel cercando di alzarsi, ma il dolore alla gamba glielo impedì.
-Cos...Mary?- chiese la donna confusa.
-Mary non esiste più. Io sono Domino.- sibilò la bionda, premendole un piede sulla nuca.
-Cosa vuoi?- disse la castana, cercando inutilmente di alzarsi.
-Hai anche il coraggio di chiederlo?- disse Domino per poi scoppiare a ridere e premerle maggiormente il piede sulla testa. -Per quanto io amassi Jack, lui pensava sempre alla sua adorata famiglia.-
Detto ciò, la bionda afferrò Delia per i capelli, costringendola a mettersi in ginocchio, e le sputò in un occhio.
-E per colpa di quella troia di tua figlia l'ho perso per sempre.- concluse con odio, tirandole più forte i capelli.
-Non provare ad insultare i miei figli.- sibilò la castana infuriata.
A quella minaccia Domino sorrise e le afferrò il mento con la mano libera, conficcandole le unghie sulla pelle.
-Altrimenti?-
Delia afferrò uno dei pezzi di vetro a terra e lo conficcò nella gamba di Domino per poi afferrarla per la maglia e colpirla con una testata, facendola cadere a terra.
-Puttana.-
Approfittando dell'occasione, Delia si avvicinò al professor Oak e lo fece appoggiare alla sua spalla per poi uscire dall'appartamento, scappando il più lontano possibile da quella donna.
A causa della ferita alla gamba di Samuel e del dolore all'orecchio di Delia non potevano andare lontano e dovevano trovare in fretta un nascondiglio.
-Prendiamo l'auto.- suggerì Oak affaticato, dandole le chiavi della jeep.
Appena arrivarono all'auto Delia fece stendere sui sedili Samuel per poi far partire l'auto, colpendo diversi bidoni presenti in strada.
A causa del Team Rocket e del risveglio di Arceus le strade erano completamente deserte e per Delia fu un bene perché lei non aveva mai guidato, ma fortunatamente la macchina aveva il cambio automatico quindi non ebbe molte difficoltà a farla partire.
-Dove stiamo andando?- chiese il professore.
-All'ospedale. Spero di riuscirlo a raggiungere prima che ci raggiunga Mary.- disse Delia, osservando lo specchietto retrovisore.
-So che non sono affari miei, ma chi era quella donna?- chiese Samuel.
-Quella donna andava all'università con Jack e quando lui divenne un archeologo lei gli fece d'assistente.- rispose la castana stringendo saldamente il volante ed accelerando ulteriormente. -Mi ha sempre odiato perché pensa che le abbia rubato Jack.-
-Dannazione! Quella donna ci sta raggiungendo.-
Sentendo ciò Delia guardò nello specchietto retrovisore e vide che un pokémon volante li stava inseguendo, portando sulla sua schiena Domino.
Anche se li stava quasi per raggiungere, i due arrivarono finalmente all'ospedale e Delia iniziò a suonare il clacson molte volte, facendo così uscire diversi infermieri.
-L'uomo qui dietro ha una brutta ferita alla gamba e non può camminare da solo.- disse la donna, scendendo dall'auto e facendo passare subito gli infermieri.
-Lei sta bene? Cos'è successo?- chiese un'infermiera notando che la castana barcollava ed era piena di tagli e lividi.
-Siamo stati attaccati da una donna ed ora ci sta inseguendo.- rispose Delia, vedendo Domino avvicinarsi sempre di più con il suo Aerodactyl. -È lei!- urlò, indicandola.
-Chi è?- chiese un dottore, mandando in campo un Blastoise.
-È un membro del Team Rocket.- disse la castana, ricordandosi della divisa che indossava.
-Chiamate chiunque abbia un pokémon. Quella donna sembra pericolosa e non voglio che causi danni all'ospedale o ai pazienti.- disse il dottore ad un infermiere che corse subito all'interno.
-Signora entri anche lei. Dobbiamo medicarle le ferite.- disse un'infermiera, accompagnando Delia all'interno.

 
****

-Non può essere.- sussurrò Ash, per poi osservare con attenzione la persona davanti ai suoi occhi.
Quell'uomo lo avrebbe riconosciuto tra mille: capelli corti e corvini, carnagione ambrata, lineamenti così simili ai suoi e occhi blu, identici a quelli di sua sorella.
-Papà.- disse il corvino, scioccato.
-Ash.-
Quando sentì la sua voce, Ash si buttò tra le braccia del padre per abbracciarlo.
-Sei cresciuto tantissimo campione.- esclamò Jack sciogliendo l'abbraccio ed osservando il figlio con attenzione, notando che erano alti uguali.
-Cosa ci fai qui?- chiese il corvino, per poi sentire il verso di Celebi. -È stato lui a portarti qui?-
-Si. Gli ho chiesto di portarmi da Dialga e sciogliere il legame che vi lega.- rispose l'uomo per poi voltarsi verso il pokémon tempovia. -Andiamo.-
-Non farlo! Devo risvegliarlo per fermare Arceus.-
-Sei impazzito per caso? Arceus è l'essere più forte che esista e tu vorresti affrontarlo? Non te lo permetto.- disse Jack con decisione, afferrando il figlio per il braccio. -Potresti morire in questa battaglia.-
-E cosa dovrei fare allora? Dovrei mettermi in un angolino a guardarlo distruggere tutto mentre i miei amici e Charlotte combattono?!- urlò Ash, liberandosi il braccio con uno strattone, per poi dargli le spalle.
-Non mi importa dei tuoi amici! Io voglio solo che tu e Charlotte siate al sicuro e comunque ho deciso di andare anche dai guardiani dei laghi per rompere il legame con lei. Non permetterò a nessuno di farvi del male, anche al costo di perdere la mia stessa vita.-
-Dici che io sono impazzito? Tu stai mettendo a rischio il mondo solo per proteggere me e Charlotte. Questo ti sembra un comportamento normale?-
-Ma io.- cercò di dire l'uomo, ma fu interrotto da Ash.
-Credi che sacrificandoti ci renderai felici? Credi davvero che senza di te noi potremmo vivere serenamente? Hai pensato a cosa proveremmo noi se tu morissi? Cosa dovrebbe passare la mamma?-
Anche se non vedeva il volto del figlio, Jack capì subito che Ash stesse piangendo, così gli mise una mano tra i capelli, scompigliandoli i capelli come faceva quando era piccolo.
-Perdonami se puoi, ma questo è l'unico modo per proteggervi.-
Ash allora si voltò per guardarlo dritto negli occhi per ribattere, ma quando vide il volto del padre rigato dalle lacrime rimase paralizzato, non sapendo bene cosa dire. Quel momento fu interrotto da un lamento di Ash che si teneva la testa mentre delle immagini si facevano spazio nella sua mente.
"Una Scuroball stava oscillando sul terreno, mentre il pulsante della sfera emetteva una tenue luce rossa finché questa non si fermò, producendo un piccolo click.
Jack si avvicinò alla pokéball e la strinse tra le mani, accennando un piccolo sorriso.
-Sei sicuro di quello che stai facendo?- chiese Rocco.
-Devo provare a rompere del tutto il legame tra i miei figli e i leggendari.- affermò il corvino con decisione.
-Sai che potrebbero arrabbiarsi ed attaccarti? Io credo che sia meglio lasciare che il destino faccia il suo corso.-
-Non posso farlo. Non potrei vivere con il rimorso di non aver provato a proteggerli.-"

-So che è brutto sentirsi impotenti davanti ad una situazione più grande di te, ma se tu dovessi rompere il legame tra noi ed i leggendari io e Charlotte perderemo persone a noi molto care, quindi non posso permetterti di farlo perché non potremmo vivere con il rimorso di non averli provati a proteggere.- affermò Ash con decisione, usando le sue stesse parole. -Fidati di me, ti prego.- lo supplicò, appoggiando la fronte sulla spalla del padre.
-Allora mi fiderò.-
Detto ciò Jack si allontanò dal figlio per andare da Celebi ed accarezzarlo gentilmente.
-Buona fortuna.-
Il pokémon tempovia iniziò a levitare intorno all'uomo cantando una dolce melodia mentre le loro immagini sparirono lentamente sotto gli occhi stupiti di Ash.
"Hai avuto molto coraggio prescelto."
Sentendo una voce possente parlare, il corvino si voltò nella direzione da cui gli era parso provenire il suono, ma tutto ciò che vide era una mezza clessidra che faceva cadere la sabbia che incominciò ad accumularsi, prendendo l'aspetto di un drago a quattro zampe.
-Se non lo fossi non avrei attraversato il portale.- disse Ash quando apparve Dialga.
"Attraversare il portale per incontrarmi non richiede molto coraggio, ma riuscire a parlare apertamente dei propri sentimenti si." affermò il drago socchiudendo gli occhi. "Soprattutto se bisogna affrontare una persona che ormai non ci sono più." concluse con una nota di tristezza nella voce.
-Già.- sussurrò il corvino lasciandosi scappare una lacrima.
"Quindi non dimenticare che il tempo è un bene prezioso e non bisogna sprecarlo."
-A cosa ti riferisci?- chiese Ash, non capendo a cosa si riferisse.
"Ai sentimenti che non hai ancora dichiarato."

 
****

Keith corse a perdifiato verso il campo di battaglia, mentre Rocco trasportava sulle spalle il dottore, ora privo di sensi a causa della mancanza di energie.
"Quella pokéball riesce ad rendere schiavo qualunque pokémon sia rinchiuso in essa. Per essere sicuri dell'efficienza della psycoball l'hanno utilizzata per catturare Cresselia  per scoprire se riuscisse a soggiogare completamente anche un pokémon leggendario.
Oltre a questo la psycoball costringe il pokémon a dare il massimo senza dar peso ai propri limiti fisici."

 Quelle parole continuavano a rimbombare nella testa del biondo che si avvicinava sempre di più al campo di battaglia.
Non era certo che il distruggere la pokéball riuscisse a rendere libero Arceus dal controllo di Giovanni, ma dovevano riuscire a fare il possibile prima che il pokémon primevo combattesse fino allo stremo delle forze.
"Durante i primi test alcuni pokémon avevano rischiato di perdere la vita, ma fortunatamente sono riuscito a terminare i test prima che ciò accadesse. A quegl'uomini non importava nulla della vita di quei pokémon"
Ripensando a ciò che aveva detto il dottore, Keith per poco non perse le staffe, ma i rumori dello scontro tra i leggendari lo fece rinsavire ed accelerò il passo.
Anche se il trio meteo cercava di proteggere Hoenn, la natura ne risentiva molto del risveglio di Arceus. La terra era diventata più secca, gli alberi perdevano le folgie ed i primi fiori spuntati avevano già perso tutti i petali.
Quando raggiunse finalmente il percorso 118, Keith rimase sconvolto dalla devastazione portata da quello scontro.
Il terreno di quell'area era diventato completamente arido, il vento era diventato molto secco ed il solito odore di salsedine presente in quell'area era svanito.
Dopo aver studiato l'ambiente, Keith rimase a bocca aperta nell'osservare il trio meteo. Aveva letto molto su di loro, quindi sapeva che Groudon e Kyogre potevano assumere un aspetto diverso compiendo l'archeorisveglio, ma quella era la prima volta che vedeva dal vivo quei due pokémon in quella forma.
Ciò che lo stupì maggiormente era l'aspetto che aveva assunto Raquaza. Da quanto aveva letto il drago verde non poteva archeorisvegliarsi perché, a differenza di Groudon e Kyogre, lui non assorbiva l'energia del pianeta.
-Che sia una megaevoluzione quella di Rayquaza?- borbottò il biondo, osservando la battaglia a bocca aperta.
-Sei un ragazzo molto sveglio.- esclamò una strana donna con i capelli corti e neri con indosso un mantello logoro. -A quanto pare anche tu padroneggi la megaevoluzione.- concluse questa, prendendogli la mano per osservare da vicino il suo anello.
Keith scacciò bruscamente la mano della sconosciuta ed aumentò la distanza tra di loro per osservarla attentamente, cercando di capire se fosse una nemica o meno.
-Chi diamine sei?-
-Sono quella che ha permesso a Rayquaza di megaevolversi, quindi non dovresti trattarmi come una nemica.- ribattè la donna, fulminandolo con lo sguardo.
-Se ti fossi presentata prima di avvicinarlo forse non si sarebbe messo subito sulla difensiva.- affermò un ragazzo bassino con i capelli biondi e gli occhi verde smeraldo.
-Non preoccuparti. Anche se sembrano sospetti, loro sono dalla nostra parte.- disse Spighetto, raggiungendo il biondo.
-Ehi!- esclamò il ragazzino.
-Ora non c'è tempo per discutere di questo.- esclamò Keith, afferrando l'intenditore per le spalle. -Dobbiamo riuscire a distruggere la pokéball di Arceus il prima possibile.-
-Perché?-
-Quella pokéball costringe Arceus a lottare al massimo. Se lo farà troppo a lungo potrebbe morire.-
-Allora dobbiamo cercare di distruggere la sua sfera e sperare.- affermò la donna, osservando il pokémon primevo che teneva testa al trio meteo. -È un'impresa quasi impossibile.-
-Non sei costretta ad aiutarci Lirys!- esclamò il ragazzino basso irritato.
-Ma io amo le sfide impossibili.- affermò la donna sorridendo con sicurezza.
-Emerald come stanno i due pokémon eoni?- chiese Spighetto, voltandosi verso il biondino con gli occhi smeraldo.
-Sono esausti.- rispose il diretto interessato dispiaciuto.
-Dagli questa!- disse Keith lanciandogli un sacchetto dorato. -Dobbiamo essere al massimo per riuscire a distrarre Arceus e distruggere la pokéball.-
Fatto ciò il riccio prese una delle sue sfere e fece uscire Latias per poi toccare la pietra multicolore del suo anello.
La pietra del ciondolo di Latias emise una forte luce che avvolse tutto il suo corpo. La tonalità del suo pelo cambiò, diventando viola sulla fronte, sulle zampe anteriori e sulla parte posteriore del corpo.
Emerald si avvicinò ai due pokémon eoni esausti, prese un po' di cenere dal sacchetto dorato e la lasciò cadere dolcemente su di loro.
Quando i due pokémon si ripresero, il ragazzino sfiorò la pietra sul suo bracciale, facendola illuminare così come la pietra sulla zampa posteriore di Latios.
Appena la luce si diradò, Latios era nuovamente nella sua forma megaevoluta e pronto a lottare.
Nel mentre Spighetto prese il suo pokégear e si mise in contatto con tutti gli altri per informarli di ciò che gli aveva detto Keith.
"Se riuscissi ad avvicinarmi abbastanza ad Arceus potrei provare a colpire la psycoball con una freccia." disse Silver.
-È troppo pericoloso! Se ti avvicini troppo potresti essere colpito da.- cercò di dire Spighetto, per poi essere interrotto nuovamente dal rosso.
"Non credo che Giovanni lo permetterebbe."
"Potresti comunque essere travolto da uno dei suoi attacchi o da quelli del trio meteo." esclamò Gold preoccupato per l'amico.
-Io ho un piano, ma è rischioso. Silver avrai soltanto un tentativo per colpire la pokéball e non avrai molto tempo per prendere la mira, senza contare che potrebbe liberarsi velocemente ed attaccarti. Sei sicuro di voler rischiare?-
"Si. Sono sicuro di riuscirci." rispose Silver con decisione.

 
****

Silver prese dalla sua borsa una piccola balestra per metterla al polso e caricarla con una freccia.
-Sai che è una pazzia?! Potresti ferirti gravemente.- esclamò Gold, afferrandogli un braccio.
-Ho già deciso di farlo e non cambierò idea.- disse il rosso, liberandosi dalla presa dell'altro.
-Allora permettimi di venire con te.- lo supplicò l'allevatore, appoggiando la fronte sulla spalla di Silver.
Il dolce verso di Latias attirò l'attenzione del rosso che si allontanò da Gold per poi appoggiargli una mano sulla sua spalla.
-Mi dispiace, ma è una cosa che devo fare da solo.- sussurrò con dolcezza Silver per poi salire in groppa al pokémon eone.
Appena sentì il peso del ragazzo sulla sua schiena, Latias volò tra gli alberi, così da non farsi notare da Arceus e Giovanni.
Quando fu abbastanza vicino, il pokémon psico-drago volò più in alto e si nascose dietro una roccia dove poteva osservare con attenzione la battaglia.
Mentre l'avversario evitava alcuni attacchi, Kyogre lo colpì in pieno con un potente attacco Primopulsar, ma questo aveva cambiato il suo tipo in quello d'erba per subire meno danni.
-Arceus usa Iperaggio!-
Il pokémon primevo tornò nuovamente ad essere di tipo normale e colpì con un potente Iperaggio Kyogre, mandandolo al tappeto.
Appena il pokémon oceano fu troppi esausto per lottare, Paul non si resse più in piedi e cadde sulle proprie ginocchia, mentre i segni sul suo braccio scomparvero e la sfera blu uscì dal suo corpo.
-Stai bene?- chiese Jake, aiutandolo ad alzarsi.
-Si, sono soltanto esausto.- disse Paul con un filo di voce.
A causa dell'attacco sferrato, Arceus dovette riposarsi un attimo per ricaricarsi ed i due eoni megaevoluti ne approfittarono per avvicinarsi e bloccare lui e Giovanni con Psichico.
Latias allora uscì dal suo nascondiglio e si portò alla destra del pokémon a pochi metri di distanza. Silver stese il braccio con la balestra davanti a sé e prese la mira su una strana pokéball nera e viola, per poi scoccare la freccia e colpirla.
Quando la psycoball fu distrutta, Arceus sembrò risvegliarsi da un lungo sonno ed incominciò ad agitarsi, facendo cadere Giovanni dalla sua groppa.
-Latias prendilo.- urlò Silver indicando il padre.
Il pokémon eone non si fece ripetere due volte lo stesso comando e scese velocemente in picchiata riuscendo ad afferrare l'uomo per poi portarlo a terra lentamente.
-Ce l'abbiamo fatta!- esclamò Lucinda, felice che fosse tutto finito.
-Credo che sia troppo presto per cantare vittoria.- disse Emy, notando gli occhi pieni di rabbia di Arceus.
"Ancora una volta voi umani avete usato i pokémon per i vostri scopi, ma questa volta sarà finalmente l'ultima."


 
****







(*) Uno dei significati del nome Kenneth è "nato dal fuoco"

Finalmente sono riuscita a completare il capitolo.
Il primo commento che voglio fare su questo capitolo è "Anche Dialga è fan della pokéshipping!", quindi devono mettersi insieme perché me lo ha ordinato lui.
La nebbia, l'acqua e la sabbia da cui appaiono i leggendari fa riferimento agli stati della materia, così come il trio dei draghi (se non fosse stato per pokémon central wiki non l'avrei mai notato). Per quanto riguarda il mondo distorto ho completamente ignorato l'immagine data dal film, preferendo di gran lunga quella del videogioco.
Ammettetelo: quando parlavo dei sentimenti del professor Oak avevate pensato che fosse innamorato di Delia, ma hanno troppa differenza d'età e lui potrebbe davvero essergli padre.
Ora passo ai ringraziamenti :)
Ringrazio Hailstorms per aver recensito la storia;
Grazie a tutti coloro che continuano a seguirmi.

Un abbraccio :)

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Capitolo 58
*** Riunione ***


 Il tempio sul Monte Origo fu avvolto da un forte bagliore proveniente dalla piattaforma sul pavimento mentre degli squarci dimensionali si aprivano poco al di sopra delle pietre da cui uscirono i sei prescelti insieme ai pokémon a loro legati.
-Ce l'avete fatta.- sospirò sollevato Tobias guardandoli.
-Avevi qualche dubbio?- esclamò Gary, sicuro di sé.
-Siamo o non siamo i prescelti?- disse Ash gonfiando il petto.
-Non perdiamo altro tempo. Andiamo da Arceus.- li interruppe Kenny ansioso. -Ragazzi and...ragazzi?- concluse, osservando Drew, Wendy e Charlotte.
A differenza sua e dei due allenatori, i prescelti dei guardiani dei laghi sembravano sconvolti: Drew aveva gli occhi lucidi e si mordeva il labbro, Charlie aveva uno sguardo triste e perso nel vuoto, mentre Wendy tremava leggermente.
Notando di essere osservato, il coordinatore di Hoenn si strofinò leggermente le palpebre e si voltò verso Kenny con un sorriso forzato, dissimulando la sua tristezza.
Sentendo la voce preoccupata del ragazzo di Duefoglie, anche Ash e Gary si voltarono verso gli altri, notando le loro facce stravolte.
-Wendy?- sussurrò il castano, sfiorandole il braccio, facendola sobbalzare.
-Scusa, ero sovrappensiero. Andiamo!- esclamò l'avicoltrice sorridendo allegramente e dirigendosi verso l'uscita, seguita a ruota da Uxie, Mesprit e Charlie, la quale teneva lo sguardo basso.
-Cos'hai sorellina?- chiese Ash, sfiorandole la spalla.
-Ho solo voglia di raggiungere gli altri il prima possibile. Paul e gli altri ci stanno aspettando.- disse l'allevatrice, aumentando il passo, ma senza guardare il fratello.
-Ti vuoi fermare e dirmi cos'hai?- urlò il corvino, afferrando Charlie per le spalle e voltandola verso di sé.
Notando la preoccupazione di suo fratello, Charlotte si sentì in colpa per come si era comportata ed appoggiò la fronte sulla sua spalla.
-Scusami, è solo che...- sussurrò l'allevatrice per poi essere interrotta da un'esplosione proveniente dall'esterno.
-Vera.- esclamò Drew allarmato, uscendo dal tempio seguito da Azelf.
Ash rimase paralizzato, non sapendo se aiutare Misty oppure rimanere con sua sorella, ma quest'ultima sciolse l'abbraccio e lo trascinò fuori verso l'apertura nella parete rocciosa.
-Come faremo a far uscire Palkia, Dialga e Giratina?- disse Kenny osservando la stretta apertura nella parete.
Nel frattempo gli occhi del pokémon ribelle si illuminarono leggermente e l'apertura divenne abbastanza ampia da permette il passaggio ai draghi leggendari.
Mentre uscivano dalla grotta Latios con in groppa Tobias volò verso l'esterno, allontanandosi a tutta velocità dal monte, ma prima che potessero chiedersi il perché di tale gesto furono distratti dal combattimento che si stava tenendo davanti a loro.
Vera aveva perso conoscenza e Beautifly, ormai allo stremo delle forze, la proteggeva da eventuali attacchi nemici mentre Drew stava cercando di farla riprendere.
Fiammetta e la sua Torkoal cercavano di tener testa al Crobat di Maxus, ma il pokémon di fuoco era in netto svantaggio.
Nel frattempo Misty aiutava la capopalestra di Cuordilava a tenersi in piedi poiché aveva un profondo taglio sulla gamba destra.
Adriano e Milotic invece dovevano tener testa all'Arbok di Athena ed al Weezing di Milas.
Appena furono fuori, i tre draghi leggendari lanciarono un forte ruggito nell'aria che fece tremare la terra sotto i loro piedi ed attirarono l'attenzione di tutti i presenti.
Appena videro i pokémon leggendari, i generali del Team Rocket ritirarono i propri pokémon e si teletrasportarono lontani dal monte Origo con i propri pokémon psico, ben consapevoli che non avrebbero potuto battere degli avversari tanto forti.
-Misty.-
Sentendo la voce di Ash, la ramata si voltò verso di lui, felice che stesse bene, per poi rimanere paralizzata nel ritrovarsi stretta tra le sue braccia.
Non volendo essere d'intralcio, Fiammetta tolse il braccio dalle spalle di Misty e si sedette sul guscio della sua Torkoal ad osservare la scena.
-Ash ce l'hai fatta.- sussurrò la ramata sollevata, ricambiando l'abbraccio.
-Ovvio, non potevo lasciarti nei guai. Ero così preoccupato per te.- sussurrò il corvino all'orecchio della ragazza.
A quelle parole Misty rimase senza fiato per qualche istante,  travolta dai propri sentimenti che non riuscì a fermare come aveva fatto altre volte.
-Ti amo Ash.- disse Misty, nascondendo il proprio viso contro il petto dell'allenatore, così da non mostrargli il suo imbarazzo.
-Misty io...- cercò di dire il corvino, ma la ramata lo zittì con un bacio veloce.
-Non voglio ora una tua risposta Ash. Me la darai quando avremmo vinto questa battaglia.- esclamò Misty stringendo le braccia di Ash e tenendo il viso basso.
-E se...- provò a dire il corvino, appoggiando le mani sulle spalle dell'esperta di pokémon d'acqua.
-Niente se e niente ma. Tu tornerai da me e mi darai una risposta o giuro che te la faro pagare cara Ketchum.- affermò la ramata, guardando dritto negli occhi Ash.
Nel frattempo Charlotte, non ascoltando la conversazione tra i due piccioncini, si avvicinò a Fiammetta per medicarle come meglio poteva la gamba  con la sciarpa della rossa che, contrariamente a lei, osservava interessata i due allenatori. 
-Avete notizie di Kim e Nina?- chiese Charlie non vedendole.
-Aspetta, ora controllo.- disse Fiammetta prendendo il suo pokégear per poi notare un messaggio lasciato dalla capopalestra di Fucsiapoli.
"Fiammetta i nostri avversari sono stati più forti del previsto, ma siamo riusciti a bloccarli. Sfortunatamente non abbiamo abbastanza pokémon per affrontare la scalata ed aiutarvi. Non abbiamo rimedi con noi così ci stiamo dirigendo ad Aparctias City per curare i nostri pokémon. Appena sarà possibile verremo ad aiutarvi."
Sentito il messaggio, la rossa informò Nina e Kim della battaglia conclusa e che si sarebbero diretti al percorso 111.

 
****

Nonostante fosse in netta minoranza, Domino aveva battuto tutti i pokémon avversari usando soltanto Cresselia con estrema facilità poiché erano allenatori inesperti, soprattutto se messi a confronto con lei.
Anche se aveva combattuto per ore, la potenza del pokémon falcato non era diminuita, mentre il colore del suo pelo era diventato molto più opaco, segno che stava raggiungendo il proprio limite, ma nonostante ciò Domino continuava a farla combattere.
-Cresselia mandali tutti al tappeto con Psichico e sfonda la porta con Forza Lunare.-
Il pokémon, ormai ridotto ad un burattino, usò i suoi poteri psichici per attaccare i medici e gli infermieri che aveva di fronte, mandandoli al tappeto, per poi sfondare la porta dell'ospedale con Forza Lunare.
-Cosa crede di fare?- urlò un'infermiera anziana, bloccando l'entrata con il suo corpo.
-Le consiglio di togliersi dai piedi, oppure.- si interruppe Domino, mostrando il suo coltello, ancora sporco del sangue ormai secco di Delia.
Lo sguardo folle e l'arma fecero spaventare l'infermiera, ma nonostante il terrore non si mosse di un millimetro, temendo che accadesse qualcosa ai pazienti dell'ospedale.
Seccata dalla testardaggine della donna, Domino schioccò le dita e Cresselia colpì la donna con un potente Forza Lunare che mandò l'infermiera contro un distributore automatico, facendole perdere i sensi a causa della forte botta alla testa.
La bionda di avvicinò zoppicando alla donna per poi tirarla per i capelli bianchi sporchi di sangue.
-Ringrazia che questo è destinato a qualcun'altro.- sussurrò Domino gelidamente, per poi sbattere il corpo della donna contro il muro alle sue spalle.
Non volendo perdere tempo, la donna fece uscire il suo Houndoom e gli fece annusare delle ciocche di capelli che aveva strappato a Delia durante la loro precedente collutazione.
-Trovala!- ringhiò la bionda.

 
****

Sfruttando il panico generale, Delia era riuscita a prendere le chiavi della cassaforte e si era intrufolata nella medicheria.
Dopo aver osservato attentamente la stanza, la donna individuò la cassaforte e la aprì, trovandovi all'interno diverse fiale contenenti un liquido trasparente e ne prese un paio.
Appena sentì dei passi farsi vicini, Delia chiuse la cassaforte e si nascose nel bagno del personale dove trovò diversi pacchi di siringhe da cui ne prese un paio e le infilò nella tasca del suo grembiule insieme alle fiale.
Quando fu sicura di essere sola, uscì dal bagno, posò la chiave della cassaforte ed uscì dal reparto.
Dopo essersi chiusa nel bagno dei visitatori, Delia ruppe la parte superiore delle fiale e ne aspirò il contenuto nelle due siringhe, per poi ritappare gli aghi cercando di non pungersi.
-Delia.- canticchiò Domino, facendo gelare il sangue alla castana.
Sentendo la voce della donna, la castana prese le due siringhe e le infilò in tasca, per poi chiudere a chiave la porta del bagno e scappare dalla finestra per poi saltare sulla scala antincendio.
-Non puoi sfuggirmi per sem...- urlò Domino, ma non si sentì tutta la frase perché la sua voce fu coperta dal rumore di un'esplosione la quale fu talmente forte da rompere tutte finestre del bagno.
Sentendo l'esplosione, Delia si accovacciò e si protesse la testa con le braccia, per poi ricominciare a correre per le scale senza voltarsi indietro.
Notando che la sua preda fosse già uscita dal bagno, Domino fece forza sulle braccia e saltò sulle scale antincendio, sibilando per aver poggiato il peso sulla gamba lesa, mentre Houndoom rimase in bagno poiché non riusciva ad uscire per la finestra.
Notando che la sua preda aveva percorso una rampa di scale, la bionda saltò dalla ringhiera per atterrare proprio di fronte a Delia.
-Trovata.- esclamò la predatrice con un sorriso folle, per poi tirar fuori il pugnale sporco del sangue secco di della sua preda.
Appena Domino provò a ferirla col coltello, Delia evitò il colpo abbassandosi ed iniettandole in una vena della gamba sana il contenuto di una siringa, per poi spingerla di lato e scappare.
Non volendo lasciarla scappare, Domino afferrò la castana per i capelli per tirarla verso di sé, ma le gambe non la ressero, così cadde dalle scale, trascinando con sé anche Delia che finì sotto di lei.
-Cosa mi hai iniettato?- sibilò la bionda sentendosi stanca.
-Morfina.- rispose Delia con voce affannata.
-Dannata puttana.-
Avendo perso il pugnale durante la caduta, Domino afferrò la sua vittima per il collo, cercando di strangolarla, mentre questa cercava inutilmente di liberarsi.
Il sorriso della bionda si allargava man mano che il viso di Delia diventava cianotico, mentre le punta delle dita erano ormai diventate blu, così come le labbra.
Quando ormai sentiva di non poter più resistere, Delia fu nuovamente libera di respirare e Domino era stata spinta lontana da lei, mentre qualcuno si era frapposto tra lei e la sua aguzzina.
-Sta bene signora?- chiese un ragazzo con dei lunghi capelli neri e la voce profonda.
-Si, grazie.- sussurrò Delia con un filo di voce.
Infuriata, Domino fece uscire dalla pokéball Cresselia che si scagliò subito contro il ragazzo, ma l'ombra del ragazzo si espanse creando uno scudo che difese lui e Delia dall'attacco.
L'ombra iniziò a diventare sempre più densa finché non assunse le sembianze di Darkrai che sembrava debilitato: il suo corpo era molto pallido, così come quello di Cresselia, ed i suoi occhi erano diventati più opachi.
-Cresselia usa Forza Lunare, presto!-
-Vuototetro.- esclamò il ragazzo.
Prima che il pokémon falcato potesse anche solo caricare il colpo, le ombre di Darkrai l'avevano già avvolta, facendola cadere addormentata.
-Mi dispiace per te, ma sei stata sconfitta.- affermò l'allenatore, mettendo la psycoball sotto un piede per poi frantumarla mentre Domino, ormai sconfitta, chiudeva lentamente gli occhi, non avendo la forza di rimanere sveglia.
-Come mai eri qui?- chiese Delia, attirando l'attenzione del suo salvatore.
-Ero venuto qui per salvare Cresselia. Se non fossi intervenuto in tempo sia lei che Darkrai sarebbero morti, infondo l'ombra non può esistere senza la propria luce.-

 
****

Ormai libero dal controllo di Giovanni, Arceus era diventato inarrestabile e sfogava tutta la sua ira contro gli umani nelle sue immediate vicinanze. Anche se erano ormai allo stremo delle forze, Groudon, Rayquaza ed i pokémon eoni protessero come meglio potevano, ma il pokémon primevo li mise facilmente al tappeto.
"Vi siete ribellati soltanto per proteggere questi miserabili umani?" esclamò Arceus, indignato, per poi spalancare gli occhi ed osservare il cielo.
Il cerchio sul corpo del pokémon originale si illuminò lievemente ed all'improvviso ci fu una forte esplosione nel cielo, lì dove non c'era nulla, e delle figure caddero in diversi punti dell'area circostante.
Tre figure caddero in mare, poco distante da una zolla di terreno dov'erano Paul e Jake e dopo qualche secondo riemersero dall'acqua Misty, Azelf e Charlotte, quest'ultima si teneva alla ramata per non affogare.
Vedendo la sua fidanzata in difficoltà, Paul si tolse la felpa e la maglia per tuffarsi in acqua e portarla sulla terraferma, aiutato da Misty ed il pokémon volontà.
-Charlotte.- sussurrò l'allenatore di Rupepoli abbracciando l'allevatrice.
-Non vorrei rovinare il momento, ma non credo sia il momento per le effusioni.- disse Misty leggermente imbarazzata.
-Già.- esclamò Paul seccato, sciogliendo l'abbraccio e fulminando la capopalestra con lo sguardo, per poi porgere alla corvina la sua felpa per non farle prendere freddo.
-Kyogre è stato sconfitto?- chiese Misty, osservando il mare con aria preoccupata.
-Si, ma come hai fatto a capirlo?- chiese Jake sorpreso dall'intuito della capopalestra.
-Il mare è strano, sembra quasi senza vita.- sussurrò la ramata, prendendo un po' d'acqua tra le mani per poi farla scivolare lentamente.
Poco dopo anche Azelf si avvicinò al mare, osservando un punto preciso nelle profondità marine.
-Cosa c'è?- chiese Charlotte, avvicinando al guardiano del lago Valore.
"Il sovrano del mare vuole continuare a lottare." esclamò il pokémon psico, per poi voltarsi verso l'allenatrice. "Prescelta te la senti di curarlo?"
-Si, certo. Ma come faccio a...-
"Ragazzo riesci a comunicare con Kyogre?" domandó Azelf all'allenatore di Rupepoli, interrompendo l'allevatrice.
-Ci proverò.- disse Paul riprendendo tra le mani la sfera blu per poi concentrarsi.  

 
****

-Vera stai bene?- sussurrò Drew dolorante, stando attento a non cadere dalla chioma dell'albero e tenendo stretta a sé la castana.
-Si, e tu?- disse la diretta interessata osservando l'espressione tesa del coordinatore.
-Ho passato momenti migliore, ma non ho nulla di grave.-
Cercando di scendere dall'albero, Vera fece un movimento sbagliato e perse l'equilibrio, tirando con sé anche Drew che aveva cercato di non farla cadere.
Invece di cadere sul duro terreno i due coordinatori atterrarono sulle morbide ali di una Altaria.
Appena si rimisero in piedi, Vera e Drew si ritrovarono davanti una mano meccanica che li indicava.
-E voi sareste i prescelti che dovrebbero salvarci tutti?-
Dopo quella frase, la mano meccanica si ritrasse, ritornando nella manica della maglia di Emerald.
-Stiamo messi davvero male.- sospirò il biondino, scuotendo la testa a destra ed a manca.
-Parole grosse per un nanetto.- ribatté Drew, irritato dal tono usato da quello sconosciuto.
Avendo toccato un tasto dolente, il coordinatore si ritrovò la mano meccanica di prima stretta in un pugno contro il suo stomaco.
-Hai viaggiato tanto tempo con Charlie e non hai ancora imparato a non stuzzicare le persone per la loro statura?- borbottò Vera, aiutandolo a rimettersi in piedi.
-Dovresti essere un po' più gentile Emerald.- disse Lyris, tenendo con un braccio Mesprit mentre con la mano libera colpì il biondo con un coppino.
-Ma lui ha detto che sono nano.-
-Ti sembra il momento giusto per mettersi a litigare per certe cazzate?- disse la corvina visibilmente irritata.
Nel frattempo Mesprit si allontanò dalla donna che l'aveva soccorso per addentrarsi nella foresta.
Notando il pokémon psico allontanarsi, Drew e Vera si allontanarono dai due estranei per seguire il leggendario.
Dopo qualche minuto, il guardiano del lago Verità si ritrovò di fronte a Rayquaza e Latias, esausti e feriti a causa dello scontro con Arceus.
A quella scena Drew si fece assalire dalla paura, temendo che se nemmeno il trio meteo era riuscito a ferire Arceus non avrebbero avuto speranza di fermarlo.
"Ti capisco, anche io temo di non riuscire a fermare Arceus. Sono stato generato da lui e ho provato sulla mia pelle la sua potenza devastante, ma sai perché nonostante tutto io ed i miei fratelli, anche se non siamo forti quanto il trio dei draghi o quanto il trio meteo, continuiamo a proteggere voi umani?" disse Mesprit, guardando negli occhi Drew. "Perché alcuni di voi riescono a creare legami talmente tanto forti con noi pokémon da riuscire a condividere tutto, facendoci provare ancora più intensamente le nostre emozioni, creando insieme splendidi ricordi e rendendo nostra la vostra voglia di vivere." spiegò con un sorriso dolce sulle labbra, per poi voltarsi verso Rayquaza ed accarezzargli la fronte. "È per questo che ti sei lasciato catturare da quella ragazza, vero? Volevi comprendere anche tu cosa si provasse a creare un forte legame con un umano."
"Sei troppo sentimentale Mesprit. Ho deciso di viaggiare con quella ragazza per la sua determinazione e la sua voglia di libertà." esclamò il drago accennando un sorriso. "Anche se sono ferito io voglio continuare a lottare, ora più di prima. Grazie domadraghi per aver combattuto al mio fianco, ma ora voglio tornare a combattere al fianco di Wendy." disse il re del cielo, voltandosi verso Iris.
-In realtà dovrei essere io a ringraziare te.- affermò Iris con un sorriso dolce e porgendogli della Vitalerba ed una manciata di Baccamela. -Credo che tu ne abbia molto bisogno.-

 
****

-Cavoli che botta!- esclamò Fiammetta, massaggiandosi la spalla su cui era atterrata.
Appena si riprese dal volo fatto, la capopalestra iniziò a guardarsi intorno, notando che era finita sulla parete rocciosa del percorso 111 insieme ad Uxie, finito fra le braccia di Lucinda, Adriano e Wendy, la quale era stesa addosso ad Emy con la testa sul suo seno.
-Fortunatamente le tette di Emy mi hanno attutito la caduta. Grazie e complimenti: sono davvero belle sode.- esclamò l'avicoltrice allegramente.
-Ma ti sembra il caso di fare commenti del genere?!- urlò la coordinatrice con il viso della stessa tonalità dei capelli e la voce più acuta del solito.
-Già, probabilmente Jake si potrebbe ingelosire.- borbottò Wendy tra sé e sé.
Emy, avendo raggiunto un livello di rabbia ed imbarazzo insopportabili, diede un calcio al fianco della bionda, allontanandola da sé, sperando che il colpo subito riuscisse a zittirla.
-Avete visto dove sono finiti gli altri?- chiese Adriano, ignorando completamente la discussione delle altre due.
-Ho visto qualcuno cadere in acqua e qualcun'altro nella foresta. Chissà dove sarà finito Kenny.- disse Lucinda sovrappensiero con Uxie tra le braccia.
"Guarda in alto." sussurrò il guardiano del lago Arguzia, indicandole il cielo.
Dinnanzi ad Arceus c'erano Dialga, Palkia e Giratina, ognuno di loro con il proprio prescelto in groppa. Per qualche secondo i quattro pokémon leggendari rimasero immobili a scrutarsi ed all'improvviso attaccarono tutti insieme, dando inizio alla lotta.
Un ruggito a qualche metro sotto Uxie attirò la sua attenzione che si avvicinò al bordo della scarpata.
"Voglio continuare a lottare"
Lucinda sobbalzò nel risentire nuovamente i sentimenti di Groudon e si avvicinò al bordo della parete rocciosa per scorgere il pokémon, vedendolo gravemente finito e con l'aria esausta.
-Non possiamo lottare più. Sei troppo stanco per continuare a lottare e poi ora ci sono il trio dei draghi a vedersela con Arceus.- urlò Lucinda per farsi sentire dal pokémon.
"Conoscete la leggenda della battaglia con Arceus, vero?" esordì Uxie, voltandosi verso gli umani. "Credete davvero che il trio dei draghi possa sconfiggere Arceus quando in passato non ci riuscirono con nemmeno con l'aiuto con noi guardiani?"
-Cosa vorresti dire, che è una battaglia persa in partenza?- esclamò Wendy, scioccata da quell'affermazione.
"Non volevo dire questo, ma volevo farvi capire che da soli loro non bastano. In passato lottammo da soli perché fummo gli unici a ribellarci ad Arceus, ma ora che il trio meteo ed i pokémon eoni abbiamo una speranza di riuscire a fermarlo."
Dopo aver sentito quell'esclamazione del piccolo pokémon, Adriano sembrò ricordarsi di qualcosa ed incominciò a frugare nelle tasche della sua giacca, trovando un sacchetto dorato che lanciò a Lucinda.
-Usa un po' di quella cenere su Groudon. Recupererà le forze.-
Appena capì di che strumento si trattasse, Lucinda strinse saldamente il sacchetto e scese la scarpata, raggiungendo il pokémon continente per dargli un po' di ceneremagica, così da farlo ritornare al pieno delle forze.
Subito dopo la coordinatrice prese la sfera rossa e si concentrò su di essa, facendola rientrare nel suo braccio sinistro. Groudon, ritornato alla sua forma archeo, abbassò la sua zampa anteriore per far salire Lucinda sulla sua groppa.
Nel frattempo Rayquaza, ripresosi anche lui e con in groppa Drew e Mesprit, volò verso Wendy, lasciandola a bocca aperta quando questa notò la sua megaevoluzione.
-Rayquaza cos'è successo? Sei diverso.- esclamò l'avicoltrice, felice di rivedere il suo amico, ma stupita del cambiamento.
"Mi sono megaevoluto. Non ti piace la mia nuova forma?"
-Ma scherzi? Sei splendido.- disse la bionda con entusiasmo.
Mentre Wendy e Rayquaza si ricongiungevano, Uxie mise le sue code sotto le braccia di Drew e lo portò con sé sul bordo della scarpata che si affacciava sul mare, facendogli notare che Charlie, Jake, Pikachu, Azelf e Paul si stavano avvicinando a loro in groppa a Kyogre nella sua forma archeo.
-Ragazzi!- urlò Charlie, attirando l'attenzione su di sé per poi arrampicarsi insieme agli altri sulla parete rocciosa, per poi riabbracciare Uxie.
"Credo che ora sia arrivato il momento di scendere in campo anche noi." esclamò Azelf con decisione. "Che la battaglia abbia inizio."

 
****



Non preoccupatevi sono ancora viva, senza molto tempo per scrivere, ma sono viva.
Lo so, probabilmente vorreste lanciarmi qualcosa in testa perché ho scritto un altro capitolo di transizione, rimandando le botte, ma la scena in ospedale dovevo assolutamente farla.
Per la gioia di LolaKastle22 Misty ed Ash si sono finalmente baciati davvero, anche se ho impedito la confessione di Ash perché Misty ha detto poche frasi fighe e quindi bisognava pur rimediare. Il discorso di Uxie era diventato un obbligo per me (in realtà all'inizio non sapevo chi l'avrebbe detto, ma ci doveva essere) quando ho letto la recensione di Dark Legend Trainer perché ho pensato che si concentravano tutti sul trio draghi, quindi ho cercato di dare più importanza ai leggendari minori. Infondo perché combattere in tre o in sei quando ci sono tanti leggendari da usare?
Alla fine la frase più figa (a mio parere) è senz'altro quella di Tobias che è praticamente il concetto dello yin e yang trito e ritrito.
Ora basta con le note e passo ai ringraziamenti.
Ringrazio LolaKastle22 e Dark Legend Trainer per le recensioni.
Ora vi lascio altrimenti non smetto più di parlare (tre mesi di silenzio sono troppi anche per me) e vi saluto, sperando di non far passare nuovamente così tanto tempo tra un aggiornamento e l'altro.
Un abbraccio :)

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Capitolo 59
*** Fine ***



N.B: Il nome del capitolo non fa riferimento alla fine della storia, ma ad altro (dai, tanto avete capito che se non è la fine della fanfic, può essere solo la fine di qualcos'altro).
Speravate di cavarvela, ma questa storia non si è ancora conclusa. Dovrete pazientare per vedere la fine.

***

Mentre stavano attraversando lo squarcio spaziale creato da Palkia, i leggendari ed i ragazzi con loro furono colpiti da un potente attacco che li colse completamente impreparati, facendo finire quasi tutti in punti diversi della zona circostante il percorso 111.
Nonostante il suo stupore, il pokémon spazio riuscì a riprendersi prima di cadere al suolo, riuscendo anche a recuperare Kenny e rimetterlo sulla sua groppa.
-Co...cos'è successo?- chiese il ragazzo, scosso per l'esplosione.
"Arceus ha percepito la nostra presenza e ci ha attaccati." spiegò il drago cercando con lo sguardo gli altri per assicurarsi che stessero bene. "Fortunatamente siamo tutti interi."
-Ma come ha fatto? Non ci trovavamo nella tua dimensione?-
"Lui è il creatore di tutte le dimensioni ed è sopra di tutti, persino dei sovrani delle varie dimensioni." 
A quelle parole Kenny rimase paralizzato a quella constatazione.
Fin'ora non si era fermato a pensare al loro avversario, ma soltanto al modo per impedire il suo risveglio e, successivamente, a risvegliare i pokémon in grado di fermarlo, però adesso aveva finalmente compreso contro chi stavano lottando.
Iniziò leggermente a tremare ed a sudare freddo pensando alla potenza che poteva avere quel pokémon, colui che secoli fa aveva sconfitto il trio di draghi e quello dei laghi. Come potevano solo pensare di batterlo? Se non c'erano riusciti secoli fa, come avrebbero potuto farlo adesso?
"Rilassati e chiudi gli occhi." sussurrò Palkia con calma. "Usa i tuoi poteri per osservare ciò che sta accadendo qui."
Anche se un po' confuso, il coordinatore seguì il suo consiglio, iniziò a respirare profondamente per rilassarsi e chiuse gli occhi, osservando con la propria mente ciò che lo circondava.
Alcuni pokémon selvatici, spaventati, mettevano al sicuro i propri cuccioli, altri cercavano di soccorrere i propri compagni bloccati da alberi e rocce cadute.
I pokémon eoni cercavano di rialzarsi, ignorando la stanchezza e le ferite, per poi essere soccorsi da due ragazzi più grandi di lui che non aveva mai visto.
Poco distante c'era invece Silver visibilmente scosso che osservava Giovanni, ora privo di sensi.
Allontanandosi con la propria mente vide diversi allenatori e coordinatori, affiancati dai capipalestra e dai Superquattro, che affrontavano i membri del Team Rocket sfuggiti all'esplosione e soccorrevano coloro che ne erano rimasti coinvolti.
Infine si soffermò ad osservare Lucinda che medicava Groudon ed Emy la guardava con una mano sulle sue pokéball, pronta per aiutarla nel caso ne avesse avuto bisogno.
"È normale che esista la paura, è un'emozione che provano tutti, sia umani che pokémon, ma l'importante è non lasciarsi sopraffare da essa. Infondo il vero coraggioso non è colui che non prova paura, ma colui che riesce a convivere o superare le proprie paure."
-Anche tu hai paura?- sussurrò allora il castano.
"Ovvio che ho paura, infondo è l'emozione da cui nasce l'istinto di sopravvivenza, ma ho ancora più paura di ciò che potrebbe accadere se perdessimo questa battaglia." affermò il pokémon spazio con determinazione, puntando lo sguardo sul suo avversario. "E tu, prescelto, cosa vuoi fare? Vuoi lasciarti sopraffare dalla paura oppure vuoi combattere?"
-Ho troppe persone care da difendere per abbandonare il campo di battaglia.- esclamò Kenny con determinazione.
"Era questo che volevo sentirti dire, ragazzo nato dalle fiamme."
Detto ciò Palkia lanciò uno sguardo ai suoi compagni draghi ed i loro prescelti, per poi dirigersi insieme verso Arceus.
"A quanto pare mi avete nuovamente tradito, trio della creazione." sibilò Arceus, guardando i tre draghi con astio. "Voi eravate i miei pupilli. Ho creato per ognuno di voi una dimensione in cui eravate i sovrani e mi ripagate in questo modo? Aiutando questi sporchi umani?!" concluse, ruggendo l'ultima frase.
-Non tutti gli uomini sono come Giovanni.- urlò Ash, sperando di far rinsavire il pokémon primevo.
"Taci umano! Nessuno ti ha interpellato." tuonò l'archè(1) con freddezza, fissando il diretto interessato con odio. "Credi di poter parlare perché hai incontrato diversi leggendari? Perché hai placato la loro ira?(2) Non farmi ridere. E poi tu, sciocco umano, non sei tanto diverso da quell'uomo."
-Che cosa?-
"Avete anche scelto metodi diversi, ma entrambi inseguite fama ed ambizione, entrambi avete la stessa fame di gloria, quindi in cosa sareste diversi?"
-Io non farei mai del male a qualcuno per seguire i miei scopi.- ribatté il corvino, stringendo i pugni sul dorso di Dialga, irritato da quelle affermazioni.
"Forse non intenzionalmente, ma lo hai fatto. Per concentrarti sui tuoi obiettivi hai lasciato sola tua madre, hai sentito pochissime volte tua sorella ed hai lasciato indietro la persona che amavi. Credi davvero di non averle ferite?"
Ash rimase a bocca aperta e con gli occhi sgranati.
Nonostante tutto aveva ragione. Per poter diventare un allenatore pokémon aveva lasciato indietro tante persone, non fermandosi a pensare a ciò che faceva nemmeno una volta.
Se ci ripensava ricordava gli occhi un po' lucidi della madre quando ripartiva per uno dei suoi viaggi, la nota di tristezza e solitudine che assumeva la voce di Charlie quando doveva interrompere una delle loro brevi e rare telefonate e gli occhi rossi ed un po' gonfi di Misty quando gli annunciò di non poter più viaggiare, quella piccola scintilla di speranza nei suoi occhi che si spense quando si salutarono, come se si fosse aspettata qualcosa da lui che non era arrivata.
Aveva ferito le persone a lui più care, quindi cos'è che lo rendeva tanto diverso da Giovanni?
-Smettila!- esclamò Gary a voce molto alta. -Ash tutti commettiamo errori, è normale, ma si può sempre rimediare. Nessuna di loro ti odia, ti sono ancora accanto, quindi combatti per loro e quando la battaglia sarà finita ti scuserai.-
-M-ma io...-
-Niente ma Ash, taci e combatti!- urlò Kenny, intromettendosi nel discorso.
Anche se la sua mente era assalita dai dubbi, Ash si diede un pizzicotto sulla guancia per riprendersi e concentrarsi nuovamente sul suo avversario.
"Sono stufo di parlare. È tempo di combattere." esclamò Arceus, preparando un Iperaggio.
I tre draghi allora si misero uno affianco l'altro e sferrarono una combinazione di Neropulsar, Cannonflash e Idropompa che si scontrarono con Iper Raggio, creando una forte esplosione ed un'enorme nebbia che coprì tutti loro.
Approfittando del tempo di ricarica successivo al colpo del primevo, i guardiani del tempo e dello spazio colpirono il nemico con Fragortempo e Fendispazio, mentre Giratina scomparve in una nebbia nera.
Quando i due colpi andarono a segno la nebbia fu spazzata via, mostrando Arceus in piena forma, ma con un aspetto che fin'ora non avevano visto: l'addome e la criniera erano diventati rosa scuro, mentre il cerchio che lo avvolgeva aveva assunto un colorito roseo.
-Dannazione, può diventare anche di tipo folletto.- sibilò il coordinatore, frustrato a quella scoperta, guadagnandosi un'occhiata confusa da Ash. -Il tipo folletto è stato scoperto da poco da alcuni ricercatori. Questi pokémon sono invulnerabili agli attacchi di tipo drago.-
Quando la nebbia violacea si stava addensando sotto l'archè questo ritornò nella sua forma originale, così quando Giratina riapparve e lo attaccò Oscurotuffo andò a vuoto.
"Tutta qui la forza dei prescelti? Sie..." parlò il primevo per poi essere interrotto da un proiettile di roccia che lo fece cadere al suolo. "Dannati!" sibilò, mentre le pupille dei suoi occhi si restrinsero.
Prima che potesse anche soltanto muoversi, il pokémon fu attaccato da sei punti diversi da Psicoraggi lanciati dai pokémon eoni e dal trio dei laghi, per poi subire in successione Primopulsar, Spade Telluriche e Ascesa del drago.
-Onestamente hanno deluso anche me i prescelti, per questo io e altri allenatori li abbiamo affiancati.- esclamò Emerald sfrontato, fulminando Drew con lo sguardo.
-Non c'era bisogno di un altro nanetto in questa battaglia.- ribatté il coordinatore di LaRousse, irritato.
-Questa frase non la commento nemmeno.- affermò Charlie irritata.
"Umani, credete davvero di avermi messo in difficoltà con così poco?" ruggì Arceus nella forma acciaio, rialzandosi da terra.
-Questo è soltanto l'inizio.- disse Keith, spavaldo.
Approfittando della guardia bassa dell'avversario, Groudon lanciò un potente Fuocobomba prima che cambiasse nuovamente forma, così da fargli subire maggiori danni.
Dopo quell'attacco l'archè decise di calmarsi e combattere a mente fredda, così da non farsi più sorprendere dalle loro combinazioni. Appena si riprese cambiò nuovamente forma, facendo diventare la ruota, gli zoccoli e la criniera di colore blu ed attaccò con un potente Idropompa contro Groudon.
Mesprit ed Azelf corsero subito in soccorso del continente, ma sfortunatamente il primevo si mosse molto più rapidamente di loro, evitando i due pokémon psico e portandosi alle spalle dei pokémon eoni e sotto Rayquaza.
Prima che potessero reagire, Arceus tornò nuovamente alla sua forma folletto e li colpì contemporaneamente con Giudizio, facendo finire Latias e MegaLatias in mare, venendo successivamente soccorsi da Kyogre, MegaLatios contro diversi alberi e MegaRayquaza contro la parete rocciosa.
Quando stava per allontanarsi, Palkia usò Bora contro Arceus, congelando le sue zampe, così da impedirgli di evitare il Cannonflash di Dialga, ma il suo bersaglio era già tornato alla sua forma originale per evitare troppi danni.
Durante questi attacchi Giratina aveva usato nuovamente Oscurotuffo per avvicinarsi rapidamente e furtivamente al nemico per poi colpirlo con Neropulsar potenziato da Psichico di Uxie.
"Basta!" ruggì l'archè mentre il petto e la criniera divennero verdi, mentre l'anello e gli zoccoli diventarono violacei. "Questa battaglia sta durando fin troppo." concluse per poi lanciare verso l'alto un'enorme meteora che esplose, causando una forte pioggia di meteore che colpì tutto ciò che lo circondava.
Una delle piccole meteore stava per schiantarsi su di Vera, ma prima che Drew potesse anche solo reagire una sfera d'energia bianca la colpì, frantumandola in mille pezzi.
Quando la coordinatrice aprì gli occhi si sorprese nel ritrovarsi senza alcuna ferita, ma quando sentì un cumulo di polvere cadergli addosso capì che qualcuno l'aveva salvata.
-Mi devi un favore sorellona.- esclamò un ragazzino con gli occhiali affiancato da un Gallade.
-Grazie Max.- affermò Vera sollevata, strofinandosi gli occhi per togliersi la polvere.
Il ragazzino allora prese una bottiglia dal suo zaino ed usò l'acqua per sciacquare gli occhi della sorella, cercando di darle sollievo, mentre Gallade distruggeva tutte le meteore che potevano cadere su di loro.
Quando gli occhi smisero di bruciargli, la coordinatrice di Petalipoli si guardò intorno, così da notare che le meteore non avevano colpito solo loro ed i leggendari, ma anche i poveri pokémon selvatici che subivano inermi la sua furia.
Poco distante da loro, Silver ed il suo Feraligatr si difendevano dalla pioggia di meteore, mentre lì accanto Giovanni stava pian piano riprendendo i sensi, ritrovandosi di fronte al caos che lui stesso aveva causato.
-Cosa ho fatto?- sussurrò il capo del Team Rocket sconvolto.
A sentire la voce del padre, il rosso sussultò e si girò di scatto verso di lui, rimanendo in silenzio, non sapendo cosa dire o come chiamarlo, ma alla fine optò per chiedergli ciò che gli premeva sapere.
-Perché?- esclamò Silver, mentre il suo pokémon continuava a proteggerli anche in assenza di ordini dal suo allenatore. -Perché hai fatto tutto questo? Perché desideri tanto il potere?
-Perché è l'unica cosa che posso avere.- sussurrò Giovanni con un sorriso malinconico. -Avevo tutto: ero diventato il capopalestra della mia città natale ed avevo una splendida famiglia, ma prima che me ne accorgessi tutto è incominciato a scivolare dalle mani senza che io potessi far nulla per impedirlo. Angelica si era ammalata di una grave forma di cancro al pancreas e, nonostante avessi fatto tutto il possibile per salvarla, lei morì.
Quando la persi caddi nella disperazione più totale, chiesi persino aiuto ad un mio amico archeologo per cercare informazioni su un pokémon che si credeva avesse il potere di ridare la vita, ma quando lui scoprì cosa volevo fare si allontanò da me, sperando di farmi desistere dal mio scopo.
A causa di questa ricerca persi il mio migliore amico e mio fratello ti portò lontano da me.- disse con tristezza per poi sussurrare con disprezzo l'ultima frase.
-Zio l'ha fatto per proteggermi. Tu non c'eri mai a casa e le tue ricerche erano pericolose.- lo difese Silver, conoscendo bene le motivazioni di tale gesto.
-Ma io per colpa sua sono rimasto solo.- urlò il padre, dando un pugno alla parete rocciosa alle sue spalle. -Mi eravate rimasti solo tu e Sean e lui lo sapeva benissimo, ma nonostante ciò se n'è andato con te, lasciandomi solo.-
Alle lacrime di Giovanni, il rosso rimase spiazzato, non aspettandosi che la sua lontananza lo avesse sconvolto a tal punto.
Un'esplosione più forte e vicina delle altre interruppe la loro discussione, facendoli concentrare sulla battaglia. Un potente Iper Raggio aveva colpito Rayquaza e l'aveva fatto scontrare con la parete rocciosa, ad una ventina di metri di distanza da loro, ma questo, nonostante il forte impatto, si riprese velocemente e lo attaccò con Oltraggio.
Il potente ruggito dell'archè riecheggiò in tutta l'aria circostante, coprendo qualunque altro suono. I tre trii ed i pokémon eoni erano in difficoltà, nonostante il vantaggio numerico e le varie megaevoluzioni e archeoevoluzioni.
La forte tosse di Yuki fece sobbalzare Lino, il quale le passò una bottiglia d'acqua, sperando che bere la facesse sentire un po' meglio. Dopo aver bevuto, l'albina tornò a fissare preoccupata la battaglia.
-Se continua così non riusciremo a farcela.- disse Yuki, dando voce ai pensieri di molti di loro.
-M-ma cosa dice? Sono sicura che i prescelti riusciranno a...- cercò di dire l'allenatore dai capelli verdi.
-Speravo che almeno con l'aiuto del trio meteo e dei pokémon eoni avessimo qualche speranza, ma a quanto pare questa battaglia rischia di finire come...- sussurrò la filologa angosciata, per poi sgranare gli occhi, ricordandosi un particolare.
-Signora?- chiese il ragazzo, sorpreso dall'improvviso silenzio.
-Come ho fatto a non pensarci? La soluzione era proprio davanti ai miei occhi e non l'avevo minimamente considerata.- mormorò Yuki con un sorriso accennato sulle labbra e passandosi una mano tra i capelli, per poi voltarsi verso Lino. -Durante la Battaglia Leggendaria i prescelti si sacrificarono per salvare i leggendari, così Arceus, capendo il forte legame che legava umani e pokémon, concesse una parte del suo potere a quei sei umani per ridargli la vita e la sua ira si placò.-
-Non starà mica pensando di far morire i prescelti, vero?- urlò sconvolto il verdino, arretrando di qualche passo.
-Non essere sciocco, questo piano sarebbe pura follia. Quello che volevo dire è che non bisogna usare soltanto i leggendari per fermare Arceus, ma bisogna sfruttare anche le abilità dei prescelti.-
Nel frattempo la battaglia continuava a diventare sempre più dura. Arceus prese la sua forma lotta ed usò  Focalcolpo per annullare Pietrataglio di Groudon e contemporaneamente colpirlo. Appena assunse quella forma, Lucinda rimase incantata ad osservare il corpo dell'archè, concentrandosi soprattutto sulla sua ruota, ora rossa, trovandola estremamente familiare.
-La Rosso Catena.- esclamò la coordinatrice, capendo dove avesse visto qualcosa di simile.
-Ma ti sembra il momento di dire stronzate?!- esclamò seccato Emerald, fissando sconvolto la ragazza.
-Se non sai nemmeno di cosa sto parlando perché non stai zitto?!- ribatté Lucinda, irritata dall'affermazione del biondo. -La Rosso Catena è un oggetto creato dall'unione delle pietre rosse sul corpo dei guardiani dei laghi che possono imprigionare Dialga e Palkia. E se invece noi lo usassimo su Arceus?-
"Ottima idea, giovane umana. Anche se non sarà in grado di fermarlo gli impedirà di cambiare forma." esclamò Uxie accennando un sorriso.
-Ottimo, sarà utile per la mia strategia.- disse una voce femminile nella testa dei ragazzi che stavano combattendo al fianco dei leggendari e di questi.
-Che piano hai in mente Yuki?- chiese Charlie.
-Lo spiegherò brevemente e non mi ripeterò perché MegaGallade non riuscirà a tenerci in contatto per molto, quindi ascoltate attentamente.-
*
-Fiammetta come mai ci hai chiamato?- esclamò Pat, atterrando alla destra della rossa.
-Stavamo aiutando gli altri con la difesa delle città adiacenti, tra cui anche Cuordilava.- sbuffò irritato Tell, sbattendo nervosamente il piede a terra.
-Dovete far uscire dalle pokéball tutti i vostri pokémon psico e mettere in contatto telepatico tutti loro.- disse l'esperta di tipi fuoco, indicando il gruppo di ragazzi che combattevano ed i leggendari.
-Ma perché?- chiesero contemporaneamente i gemelli.
-Ve lo spiegherò dopo, ora fate come ho detto.-
Nonostante l'assenza di informazioni, i due capipalestra di Verdeazzurropoli fecero uscire Lunatore, Solrock, Swoobat, Xatu, Medicham e Alakazam.
-Loro sei basteranno per metterli tutti in contatto telepatico.- disse Tell, sicuro.
-Ed appena uno di loro si stancherà lo sostituiremo con un altro dei nostri, così da mantenere sempre fisso il contatto.- concluse Pat, prendendo già una pokéball, così da essere subito pronta a sostituirli.
*
Appena furono tutti in contatto telepatico, Ash e Kenny, stati fin'ora sulla groppa di Dialga e Palkia, misero i piedi a terra, sul punto più alto della scogliera, così da avere una visuale perfetta dell'enorme campo di battaglia.
Collaborando nell'utilizzo delle loro abilità, riuscivano a scoprire in che punto si trovava Arceus in un determinato momento, presente o futuro che fosse, capire la mossa che avrebbe usato e la sua traiettoria, così da permettere ai pokémon di poter attaccare e difendersi al meglio, anche se non riuscivano ad evitare tutti i suoi colpi, potevano almeno non essere colpiti in pieno, subendo così meno danni possibili.
Quando Arceus abbassò la guardia, ArcheoGroudon sferrò un Iperaggio alla sua destra, mentre ArcheoKyogre usava Primopulsar alla sua sinistra e MegaRayquaza attaccava con Dragospiro dall'alto.
Non potendo difendersi dai tre colpi, l'archè usò Extrarapido, spostandosi in avanti, ma appena notò i Foschisfera dei tre pokémon eoni, cambiò direzione, andando indietro, trovandosi la strada sbarrata dalle pareti rocciose.
Il trio dei laghi allora levitò rapidamente verso l'avversario e assunsero una formazione triangolare: Mesprit in basso a sinistra, Azelf in basso a destra e Uxie in alto.
Appena furono in posizione le gemme sul loro corpo iniziarono a brillare, formando dei fasci di luce che li univano insieme, prima assumendo una forma triangolare per poi mutare pian piano in un cerchio.
Capite le intenzioni dei tre pokémon, Arceus cercò di colpire il guardiano del lago Valore, ma qualcosa gli impedì di muoversi a suo piacimento, bloccandolo contro la parete. Irritato, il primevo si guardò attorno, per quanto gli fosse possibile, notando che Drew e Gary lo tenevano bloccato usando l'aura e il potere psichico che avevano.
"Dannati prescelti." ruggì infuriato la divinità riuscendosi finalmente a liberare.
Appena questo si liberò il suo corpo fu circondato dalla Rosso Catena che si fuse con la ruota di Arceus, diventando leggermente più opaca.
Stanchi per aver usato la loro abilità, Drew e Gary caddero sulle ginocchia, cercando di riprendere fiato.
-Per un pelo.- disse l'allenatore col fiatone.
I leggendari, tutti uniti davanti ad Arceus sferrarono i loro migliori colpi contro Arceus che cercò di fermarli con Iper Raggio. Quando stava per avere la meglio Charlotte si mise davanti ai pokémon leggendari e chiuse gli occhi, così da concentrarsi per usare i suoi poteri per potenziare i loro alleati.
Nonostante i loro sforzi però non riuscivano ancora a prevalere sul creatore, così la corvina fu raggiunta da Wendy che stese le mani verso Arceus che fu avvolto da una tenue aura luminosa, così da tranquillizzarlo e, così facendo, diminuire la potenza dell'attacco.
Adesso erano alla pari con Arceus e per cercare di prevalere anche Drew e Gary cercarono di dare una mano, ma erano troppo esausti per potercela fare.
Paul e Lucinda allora concentrarono la loro energia sul braccio in cui vi erano le sfere, così da dare maggior forza a Groudon e Kyogre, mentre Lyris, seguita da tutti quelli che stavano assistendo alla battaglia, si misero in ginocchio a pregare Rayquaza, così da donargli un po' di forza in più.
Tutte queste cose insieme riuscirono a potenziare gli attacchi contro l'archè che ora era messo alle strette, ma continuava a immettere energia al suo attacco, finché non comprese come tutti gli umani stessero dando il massimo per aiutare i leggendari a vincere. A quella constatazione, Arceus abbassò la guardia, così tutti i leggendari usarono tutta la loro forza rimasta per potenziare i loro attacchi e riuscire finalmente a prevalere sul primevo, mandandolo al tappeto.
Per diversi secondi, forse anche minuti, tutto tacque e nessuno si mosse, tutti paralizzati da ciò che era successo, sperando che quella non fosse soltanto un'illusione.
-È...fi-finita?- sussurrò Wendy senza fiato mentre si reggeva a stento in piedi.
-Lo spero.- rispose Charlotte, anch'ella nello stesso stato dell'avicoltrice.
All'improvviso Arceus si mosse e si alzò lentamente da terra, osservando i suoi avversari, ormai stremati dalla battaglia interminabile.
"Voi..." esordì l'archè con voce roca, facendo gelare tutti i presenti all'istante. "...alla fine siete riusciti a sconfiggermi, umani. A quanto pare avevano ragione i pokémon che vi hanno protetto fin'ora, non siete degli esseri miserabili. Avete lottato fino alla fine senza gettate la spugna, riuscendo persino a sconfiggermi." e mentre diceva ciò alle sue spalle si aprì il portale della sua dimensione, così lui si voltò verso di esso e saltò all'interno dello squarcio che si chiuse pochi istanti dopo.
A quella dichiarazione di sconfitta finalmente poterono tirare tutti un sospiro di sollievo ed esultare, felici della fine di quell'inutile battaglia.
All'improvviso Sapphire cacciò un piccolo urletto poiché Ruby l'aveva sollevata come se fosse un sacco di patate e la stava portando in una zona più appartata.
-Ma che fai?- esclamò l'allenatrice col viso in fiamme.
-Riscuoto il debito.- rispose il ragazzo allegramente.
-Intendi il bacio? Non ti sembra un po' esagerato portarmi nel fitto della foresta solo per un bacio?-
-Prima era un bacio, adesso, a causa degli interessi, mi devi mooolto di più.- rispose Ruby con malizia, leccandosi le labbra.
-Ma ti sembra il momento per queste cose?!- urlò la castana con voce acuta ed il volto in fiamme per l'imbarazzo.
Il ragazzo con gli occhi rossi allora la fece scendere dalla sua spalla per poterla prendere come una principessa, così da poter vedere il suo viso.
-Quale modo migliore di festeggiare la salvezza della regione se non con un po' di sana attività fisica?- disse Ruby, per poi darle un bacio a stampo. -E poi qui vicino ho costruito un'altra base. Dovresti vedere quant'è comodo il letto matrimoniale che ho comprato.-
*
Dopo aver fatto ritornare MegaLatias, ormai stremata, nella pokéball, Keith prese il telefono per fare una chiamata. Non appena la telefonata terminò, il biondo andò verso Silver e Giovanni con la mano destra in tasca, stringendo qualcosa al suo interno.
-Giovanni Dickson?- chiese Keith, parandosi di fronte all'uomo.
-Cosa vuoi?- domandò Silver, fissandolo, per poi notare che nascondeva qualcosa in tasca. -Cos'hai lì?- urlò, indicando la mano destra e mettendosi sulla difensiva.
-Queste.- rispose semplicemente il ragazzo, mostrando il suo distintivo.
Dopo che entrambi videro il distintivo, il biondo lo rimise in tasca e fece segno al capo del Team Rocket di alzarsi, mentre prendeva le manette dalla tasca della sua giacca.
-Giovanni Dickson la dichiaro in arresto. Ha il diritto di rimanere in silenzio, tutto ciò che dirà sarà usato contro di lei in un tribunale.- disse Keith, mentre gli ammanettava le mani dietro la schiena. -Ha diritto ad un avvocato, se non se lo può permettere gliene verrà assegnato uno d'ufficio. Ha compreso i suoi diritti?-
-Si.- sussurrò semplicemente Giovanni tenendo il capo chino, non avendo la forza di guardare suo figlio negli occhi.
Dopo un paio di minuti un elicottero sorvolò il percorso 111 ed atterrò vicino a loro. Appena atterrò un paio di agenti scesero dall'elicottero e lo accompagnarono sull'elicottero.
-Silver.- disse Giovanni, prima che decollassero. -Mi dispiace di averti fatto soffrire.-
Prima che Silver potesse dire qualcosa, l'elicottero decollò di fronte ai suoi occhi, lasciandolo con le parole sulla punta della lingua e gli occhi un po' lucidi.
Quando si sentì abbracciare il rosso sobbalzò, ma riconoscendo i disordinati capelli di Gold, si rilassò tra le sue braccia per poi ricambiare il suo abbraccio.
-Perché sono così confuso? Perché non riesco ad odiarlo?- disse Silver con voce rotta, ma senza lasciar cadere nemmeno una lacrima.
-Perché nonostante tutto è tuo padre e sai che ti vuole molto bene.- sussurrò Gold, accarezzandogli dolcemente la schiena. -È normale.-
Conoscendo la timidezza dell'altro, l'allevatore sciolse l'abbraccio, ma Silver lo afferrò per un braccio e lo abbracciò nuovamente, poggiando la fronte sulla spalla del corvino, nonostante questo fosse più basso di lui di una decina di centimetri.
*
-Ash!-
Sentendo la voce della capopalestra di Celestopoli e le sue braccia avvolgerlo da dietro, Ash si rilassò tra le sue braccia e poggiò la sua mano su quella della ragazza.
"In cosa sareste diversi?"
"Credi davvero di non averle ferite?"
Ripensando a quelle parole, il corvino si irrigidì e si allontanò da Misty bruscamente, sentendosi in colpa per ciò che le aveva fatto.
-Da quando sei innamorata di me?- chiese ad un tratto Ash, con lo sguardo basso.
-Ma che domande sono queste?- esclamò la ragazza in preda all'imbarazzo, per poi preoccuparsi dello strano comportamento dell'altro. -Cosa ti succede?-
-Ti prego, rispondimi.- la supplicò l'allenatore.
-Quando viaggiavamo insieme. Più ti conoscevo e più mi piacevi.- rispose Misty con dolcezza. -Ho capito di amarti quando ho iniziato ad amare i piccoli difetti che ti caratterizzavano.-
-Sono uno stupido.- urlò Ash iniziando a piangere. -Tu eri innamorata di me ed io, nonostante desiderassi stare con te, ho preferito continuare il mio viaggio e lasciarti andare. Non riuscivo nemmeno a contattarti perché sapevo che avrei sentito la tua mancanza, ma non ho pensato che facendo così tu avresti sofferto. Scusami.-
-È normale che si prendano strade diverse nella vita. Tu stavi seguendo il tuo sogno ed io seguivo il mio. Non posso dire che non abbia sofferto, ma era inevitabile.- disse Misty, prendendo il viso dell'allenatore tra le mani, così da portare il suo sguardo su di sé. -Non avrei mai sopportato che tu rinunciassi al tuo sogno per me, quindi non piangere e non scusarti. Se vuoi fare qualcosa per me dimmi cosa provi per me.-
Ash fu rincuorato dalle parole dolci e sincere della ramata, così smise di piangere e la guardò dritta negli occhi, cercando dentro di sé le parole giuste per dichiararsi, ma più ci pensava e meno idee aveva, così decise di smettere di pensare e seguì l'istinto.
Fissò per qualche istante le labbra dischiuse di Misty prima di chiudere gli occhi e baciarla. Nonostante si fossero già baciati, Ash era molto nervoso perché voleva riuscire a trasmetterle tutti i suoi sentimenti con quel bacio. Fu un bacio dolce, ma anche goffo dato che un paio di volte i loro denti si scontrarono, ma nonostante questo continuarono a baciarsi, volendo sentire il sapore dell'altro più di ogni altra cosa.
I due ragazzi si separarono solo quando i loro sapori si erano uniti, rendendo impossibile sentire il sapore di uno senza quello dell'altro.
Nonostante si fossero separati da un po', Ash non riaprì gli occhi, come se stesse ancora vivendo il loro bacio, ed abbracciò Misty.
-Ti amo.- balbettò timidamente il corvino, nascondendo il viso tra i capelli della ramata.
-Alla fine sono riuscita a conquistarti, stupido Ash Ketchum.- affermò Misty al settimo cielo.

 
****




(1) Arché: origine di tutte le cose. Un concetto usato spesso dai primi filosofi greci (studiare filosofia serve a qualcosa).
(2) Ovviamente qui si fa riferimento ai film pokémon, ma dato che la storia si basa soprattutto sul trio dei draghi ed Arceus non si riferisce ai film su di loro.

Dopo taaaanto tempo, finalmente si conclude la battaglia contro Arceus.
All'inizio questa battaglia doveva essere un semplice "Tutti contro Uno" con un quasi sacrificio di qualcuno, ma, nonostante io adori queste cose, sarebbe stato troppo mainstream, così ho usato i poteri dei prescelti.
Scrivendo questo capitolo e riscrivendo il significato di Kenneth (troppo figo *-*) ho notato una cosa interessante: Kenny vuol dire nato dalle fiamme, mentre Ash vuol dire cenere, ovvero qualcosa distrutto dalle fiamme.
Ironicamente sono i prescelti di due leggendari agli antipodi.
Sarò anche cattiva con Ash, ma ci voleva qualcuno che gli dicesse che fosse egoista e chi meglio del creatore di tutto poteva farlo? E poi farlo soffrire un po' mi ha aiutato a rendere molto più fluff la dichiarazione.
Onestamente avrei voluto parlare anche di qualcun'altro dopo la battaglia, ma il capitolo era già molto lungo, così ho preferito limitarmi a proposte indecenti, momenti tristi e Pokéshipping. Praticamente il meglio.
In realtà volevo far sbaciucchiare anche Jake ed Emy, ma loro sono la mia coppia di tsundere preferita, quindi voglio farlo per bene.
Dopo queste infinite note, smetto di ciarliare e comincio a ringraziare.
Ringrazio LolaKastle22 ed Hailstorms per la recensione.
Un grazie anche a tutti quelli che continuano a leggere la mia storia, nonostante abbia perso la mia vecchia puntualità.
Alla prossima ed un abbraccio forte forte :)

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Capitolo 60
*** Imbarazzo ***


Era passata ormai una settimana dalla battaglia dei leggendari e tra i ricoveri e successive dimissioni di Lucinda, Paul ed i prescelti, le partenze di Rocco, Fiammetta, Delia e il Professor Oak, quella domenica era il primo giorno tranquillo dopo tanto tempo.
Era questo ciò che pensava Iris, stesa sul ramo di una quercia ad osservare le foglie che si muovevano seguendo quella splendida brezza primaverile. Nonostante il piacevole profumo di erba e fiori e l'atmosfera rilassante, la domadraghi non riusciva ad appisolarsi come solitamente faceva.
-Deve piacerti molto stare sugli alberi.- commentò Keith ai piedi dell'albero.
-È molto piacevole e tranquillizzante.- spiegò Iris, abbassando lo sguardo verso il biondo. -Perché non provi anche tu?-
Convinto dalla ragazza, Keith si arrampicò rapidamente sull'albero, stendendosi su un ramo vicino a quello su cui c'era Iris.
-Mi sembra passato un secolo dall'ultima volta che ho oziato senza preoccuparmi di missioni o cose simili.- affermò il biondo mentre si stiracchiava,rischiando di cadere, facendo ridacchiare Iris.
-Dopo tutto quello che è successo questa calma sembra quasi irreale.- sussurrò la ragazza con lo sguardo perso nel vuoto.
-Anche se dici questo dal tuo tono sembra quasi che tu stia affrontando una tempesta.-
-Uh? Cosa intendi?- chiese la domadraghi, voltandosi verso il più grande.
-Per usare frasi fighe non mi sono espresso chiaramente. Anche se ora sia tutto calmo sembri preoccupata per qualcosa, probabilmente alta con i capelli simili al pelo dei Pansage.-
-Diamine, dovrei semplicemente farmene una ragione e rinunciare a lui, invece continuo a provare qualcosa per lui.- esclamò Iris, arruffandosi ulteriormente la sua chioma ribelle.
-Perché dici questo? Potresti piacergli e non saperlo. Io ti consiglierei di usare una tattica infallibile per capire cosa prova per te.- disse Keith, mettendosi seduto sul ramo, voltato verso la ragazza con la pelle olivastra.
-Di che tattica si tratta?- esclamò la domadraghi con entusiasmo, mettendosi in piedi sul ramo.
-Dichiararti.-

 
****

In un enorme ufficio dell'Accademia di Septer City un uomo sulla cinquantina sedeva dietro la scrivania, osservando alcuni studenti convocati da lui.
-Preside come mai ci ha convocato?- esordì Kenny, dicendo ciò che si stavano chiedendo anche gli altri.
-Riguarda le vostre assenze. In casi normali dovrei farvi bocciare, soprattutto voi due.- disse il preside, posando lo sguardo prima su Charlie e poi su Silver. -Ma i vostri casi sono tutto fuorché normali, così, in accordo con alcuni insegnanti, ho deciso di farvi frequentare delle lezioni di recupero pomeridiane.-
-E quanto dovrebbero durare?- chiese Paul.
-Dipende da voi: se riuscirete a superare il primo test durerà solo due settimane, altrimenti dovrete seguirle fino alla fine dell'anno.-
-Che co..?- esclamarono Wendy e Lucinda sconvolte, per poi essere zittite da Gary ed Ash che gli avevano coperto la mano con la bocca.
-Grazie mille per l'opportunità. Non la deluderemo.- concluse Gold facendo un leggero inchino ed uscendo insieme agli altri.
-Buona giornata.- concluse Drew, chiudendosi la porta alle spalle.
Appena fuori dall'ufficio, Gary lanciò un'occhiataccia alla coordinatrice e l'avicoltrice, per poi incominciare a far loro la predica.
-Vi sembra il modo di parlare al preside, soprattutto dopo che ci ha permesso di recuperare le lezioni non seguite?!-
-Ma se non passo al primo esame dovrò rinunciare ai miei pomeriggi liberi.- piagnucolò la ragazza di Duefoglie.
-Basta impegnarsi e l'esame sarà una passeggiata.- esclamò Gold con ottimismo.
-La fai facile tu. Hai una media alta, mentre io raggiungo a stento la sufficienza.- disse Lucinda, sbattendo un piede a terra.
-Dai calmati. Anche la media di Ash non è un granché, ma è rimasto calmo. Vedi?- disse Drew, indicando il corvino, il quale era sbiancato.
-Non ci avevi pensato, giusto?- ipotizzò Charlie guardando suo fratello, il quale annuì lentamente. -Sono sicura che ce la farai, tranquillo.- lo consolò, accarezzandogli la schiena.

 
****

-Stupidissimo Jake e le tue stupidissime suppliche.- borbottò Emy tra i denti, premendo freneticamente il pulsante dell'ascensore. -Ma come ho fatto a farmi convincere?-

"Essendo sola in biblioteca, la rossa fece uscire dalla sua pokéball il suo fidato Chatot e si fiondò subito su una piccola poltroncina posizionata vicino alla finestra con un libro da leggere.
Mentre era presa dalla lettura, il suo pokémon iniziò a beccargli delicatamente la testa per attirare la sua attenzione per poi imitare la suoneria del suo pokégear.

"Rispondi, rispondi." disse il pappagallo appena la sua allenatrice si voltò verso di lui.
-Ho capito, dammi il tempo.- disse Emy mentre frugava nelle tasche della sua tracolla.
Quando trovò il pokégear però aveva già perso la chiamata, così stata per posarlo, ma il suo Chatot non era d'accordo.

"Chi era? Chi era?"
-Non lo so, ma se era importante richiameranno.-
"Chi era? Chi era? Chi era?"
-Continuerai finché non controllo?- chiese la rossa, fissandolo.
"Già."
-Ok, controllo.- disse la rossa, seccata per l'interruzione della lettura e per l'insistenza del pappagallo. -Era Jake.-
Emy continuava a fissare lo schermo, indecisa se richiamare o meno, ma lo squillare del pokégear interruppe i suoi pensieri facendola sobbalzare e rispondere subito.
"Wow, hai risposto subito. Dovevi avere davvero molta voglia di sentirmi." disse Jake divertito dall'altro capo.
-Non farti strane idee. Ho risposto subito perché avevo il pokégear tra le mani per vedere chi avesse disturbato la mia lettura, oltre Chatot ovviamente.- rispose Emy, fulminando con lo sguardo il pappagallo che si era appollaiato su un'altra poltrona, così da essere a distanza di sicurezza. -Comunque cosa vuoi?-
"Mi serve un favore enorme. Mia madre mi ha chiesto di portarle dei pigiami puliti in ospedale, ma in questo momento sono impegnato. Potresti portarglieli tu? Sono in una busta nella mia camera da letto." disse l'albino.
-Ok.-
"Ti devo un favore, grazie Emily." affermò Jake, pronunciando con dolcezza il suo nome, per poi salutarla ed interrompere la chiamata.
Ogni volta che Jake la chiamava col suo nome intero, senza usare abbreviazioni, usava sempre un tono do voce più dolce del solito che riusciva a farle mancare un battito."


-Poteva avvertirmi almeno per messaggio. Dannato.- esclamò irritata, prendendosela col povero pulsante dell'ascensore, smettendo solo quando questo si aprì.

"-Quindi devi incontrare Yuki in ospedale? DA SOLA?- esclamò Charlie con gli occhi sgranati.
-Che problema c'è?- chiese la rossa perplessa, non capendo il motivo della reazione della più piccola.
-Devi stare attenta, perché...-"


Quando la porta dell'ascensore si aprì al suo piano, Emy si risvegliò dai propri pensieri e si diresse al reparto di Medicina Interna, dove chiese ad un'infermiera la stanza di Yuki Shiro.
Più si avvicinava a quella stanza e più sentiva la rabbia scemare, lasciando spazio all'ansia.

"-È probabile che abbia saputo che tu e Jake siete stati insieme, nello stesso appartamento e pensa che...-
-Non stiamo insieme e non abbiamo fatto niente.- la interruppe Emy, col viso più rosso dei suoi capelli.
-Penso che questo lo abbia già capito guardandovi. Ti consiglio di rispondere sinceramente alle sue domande, perché lei non ti darà tregua fin quando non avrai confessato la verità.-"


Quando la porta si aprì, la rossa deglutì nervosamente prima di entrare nella stanza. La prima cosa che attirò l'attenzione era il disordine che regnava sul letto ed il tavolino della stanza, senza contare i panni sporchi lanciati a casaccio nell'armadio.
-Che disordine.- si lasciò sfuggire Emy.
-Lo so, Jake e Piero(1) non fanno che ripetermelo.- disse Yuki ridacchiando.
-Scusi, non volevo offenderla. Ah! Le ho portato i pigiami che Jake mi aveva chiesto. Dove glieli metto?- disse Emy tutto d'un fiato, imbarazzata dalla gaffe ed un po' preoccupata da ciò che le aveva detto l'allevatrice.
-Se parli così rapidamente non capisco ciò che dici. Fai un bel respiro profondo e rilassati.- affermò l'albina gentilmente, alzandosi dalla sedia per far sedere la ragazza e posare gli abiti puliti nell'armadio, mentre buttava con poca delicatezza gli abiti sporchi in una busta. -Conviene che la smetti di pensare a ciò che ti ha detto Charlie altrimenti non riuscirai a calmarti.-
-Cosa, ma co...- cercò di dire la rossa, agitando le mani davanti al viso.
-Si capisce da lontano un miglio che sei in ansia e l'unico motivo per cui potresti esserlo è che qualcuno ti ha detto che volevo interrogarti e non credo che Jake lo abbia fatto.- spiegò l'albina, sedendosi sul letto e indicando il pokégear del figlio sul suo comodino. -Potrei sapere cosa ti ha detto Charlie di me?-
-Ha detto che era meglio rispondere sinceramente alle sue domande perché capisce quando qualcuno mente.- 

"-Ed è una vera impicciona quando si tratta di storie d'amore, soprattutto se riguarda uno dei suoi figli.-"

Ovviamente Emy non parlò dell'ultima affermazione di Charlie.
-Solo questo?- chiese Yuki fissandola con estrema attenzione. -Quindi eri ansiosa perché stai nascondendo qualcosa che mi potrebbe interessare.- ipotizzò con un sorriso mefistofelico.
-Ma cosa va a pensare? Cosa potrei mai nascondere?- cercò di mentire la rossa, ma il suo tono di voce acuto e il suo rossore la tradivano.
-Che carina, hai le orecchie rosse per l'imbarazzo.-
-Allora è un vizio di famiglia commentare le mie orecchie?- urlò Emy completamente rossa, coprendosi le orecchie ed alzandosi di scatto dalla sedia. -Quello stupido di Jake non fa che ripeterlo.-
Dopo qualche istante di completo silenzio, Emily pensò di essere riuscita a lasciarla senza parole, ma quando si rese conto di ciò che aveva detto si sedette nuovamente sulla sedia e si coprì il viso, cercando di nascondere la vergogna mentre si dava mentalmente della stupida.
All'improvviso una carezza sulla sua testa le fece alzare leggermente il viso, facendo incontrare gli occhi verdi di Emy con quelli rossi della filologa che la osservava con dolcezza ed un po' dispiaciuta.
-Forse ho un po' esagerato a metterti in imbarazzo, ma era così divertente.- affermò Yuki sinceramente.
-Ora so da chi ha preso Jake.- borbottò la ragazza.

 
****
 
-E pensare che prima Ash era preoccupatissimo per i corsi extra ed invece ora è già carico. Che sia il potere dell'amore?- esclamò Wendy, per poi voltarsi verso il corvino che correva verso il club di nuoto.
-Beato lui. Io mi sento esausta solo all'idea.- commentò Lucinda con aria sconsolata.
-Dai Lulù, sono sicuro che ce la farai e comunque ti darò una mano anche io nello studio.- affermò Kenny per poi darle un bacio sulla fronte.
-Ragazzi io vado. Avevo promesso a Vera che si saremo incontrate al bar.- esclamò la coordinatrice, per poi baciare a stampo il suo ragazzo. -Buona nuotata.- disse mentre si allontanava.
-Scricciolo voglio anche io le coccole.- dichiarò l'avicoltrice, abbracciando Charlie, ma fu subito separata da lei.
-Perché non le vai a chiedere semplicemente a Gary?- disse l'allenatore di Rupepoli leggermente infastidito.
-Oggi no. È un po' arrabbiato con me.- ammise Wendy allegramente.
-Per essere una che ha litigato col suo ragazzo sei un po' troppo felice.- affermò la corvina, guardando sospettosamente la bionda. -Come mai avete litigato?-
-Se l'è presa perché gli ho fatto un paio di succhiotti, così quando andrà al club di nuoto capiranno che non è più disponibile.- disse l'avicoltrice con uno sguardo sinistro.
Quando si voltò verso la coppietta, Wendy non poté trattenere un ghigno malizioso nel notare l'espressione dell'allenatore.
-A quanto pare c'è qualcuno interessato a marcare il territorio. Non è vero Paul?- esclamò la bionda.
-N-non s-scherzare, n-non è di-divertente.- balbettò Charlie col viso in fiamme ed allontanandosi da loro.
-Però non ha detto di non farglieli.- commentò Paul ghignando.
-Ehi, voi due! Vi volete muovere?- urlò Ash dalla porta del club di nuoto.
Dopo ciò, Wendy e Paul ripresero a camminare per raggiungere Ash e gli altri.
Quando raggiunsero anche loro la palestra, Paul invece di dirigersi verso gli spogliatoi come Kenny e Gary, si sedette sugli spalti vicino alla sua ragazza che aveva le guance un po' rosse, probabilmente per il discorso di prima.
-Ti fa ancora male il braccio?- chiese la corvina, osservando alcuni ragazzi nuotare.
-No, ma è ancora un po' indolenzito ed il medico mi ha detto di non sforzarlo.- spiegò l'allenatore di Rupepoli, massaggiandosi il braccio che aveva contenuto la sfera blu.
-Non vorrei disturbarvi, ma credo che dovreste proprio guardare Ash.- si intromise la bionda, indicando alla loro destra. -Secondo voi dovremmo fare qualcosa?-
Il corvino aveva digrignato i denti e fulminava alcuni ragazzi che fissavano un po' troppo Misty, per poi passare a guardar storto alcuni membri del club che si erano avvicinati un po' troppo a lei.
-Solo una cosa.-
Detto ciò, Charlotte frugò nelle tasche della sua giacca, prendendo il pokégear e fargli un paio di foto per poi posare il telefono.
Notando che l'allevatrice non interveniva, Wendy pensò bene di pizzicare il fianco di Ash per attirare la sua attenzione, così da distogliere la sua mente dai suoi intenti omicidi.
-Non dovresti preoccuparti tanto. Misty non è il tipo da tradirti.- disse l'avicoltrice per farlo calmare.
-E poi sarebbe potuta uscire con loro già da parecchio se avesse voluto dato che molti di loro le si sono dichiarati.-
-Così non lo aiuti Paul.- ringhiò Charlie, dandogli una gomitata sul fianco.
-Infatti non volevo farlo.-
-Non è per quello, io mi fido di Misty, ma detesto che gli altri la guardino in quel modo.- esclamò Ash fra i denti, fissando tutti con astio, per poi calmarsi nel vedere Gary che camminava coprendo la parte finale dell'addome col braccio, mentre con la mano libera si copriva il collo. -Perché Gary cammina in modo ridicolo?-
Nel frattempo Kenny si avvicinava silenziosamente al giovane Oak, per poi spingerlo in acqua con poca delicatezza.
-Kenny ma vaffa...- urlò il più grande appena riemerse, agitando un braccio in aria, mentre con l'altro si teneva alla scala che usò per uscire dalla piscina.
-Oak non stai dimenticando qualcosa?- lo interruppe il coordinatore divertito, indicando il collo e l'ombelico.
A quella domanda Gary rimase per qualche secondo paralizzato, per poi arrossire quando si rese conto che si era dimenticato i coprire i succhiotti al collo e vicino al bordo del costume che la sua fidanzata le aveva fatto.
Capendo che lo aveva buttato in acqua proprio con l'intento di metterlo in imbarazzo per i succhiotti, Gary afferrò Kenny per un braccio e lo spinse verso la piscina, ma vedendo che non vi era caduto dentro ce lo buttò con un calcio nel sedere.
-Cavolo, l'altro succhiotto non si vede.- disse Wendy dispiaciuta. -E pensare che mi ero impegnata così tanto per farglielo. Ehi Charlie, indovina dov'è l'altro succhiotto?-
-Non lo so e non voglio saperlo.- urlò la corvina verso l'amica, completamente rossa per l'imbarazzo.
-Dai, è facile da capire scricciolo. Se vuoi ti dico in che momento gliel'ho fatto così...- le sussurrò maliziosamente l'avicoltrice all'orecchio, facendo arrossire maggiormente l'altra.
-E smettila!- la interruppe Charlie, allontanandosi dalla compagna. -E soprattutto finiscila di chiamarmi scricciolo!!-
Mentre le due ragazze discutevano, l'attenzione di Ash si era spostata su un paio di ragazzi poco distanti da loro che parlavano a voce un po' troppo alta.
-Williams è davvero una figa.- disse uno di loro con un sorrisetto malizioso.
-Ci credo che sa nuotare così bene. Con due galleggianti come quelli è impossibile affondare.- esclamò l'altro, facendo ridacchiare il compagno.
-Ora non ne posso più!- urlò il corvino, alzandosi di scatto dal suo posto ed avvinandosi alla ramata seduta su una panca, intenta ad asciugarsi i capelli con un telo.
Prima che la ragazza potesse proferire parola, l'allenatore la baciò intensamente, sotto lo sguardo sbalordito di tutti, mentre qualcuno tra la folla fece un fischio d'apprezzamento.
-Ok, la tecnica di Ash per marcare il territorio è decisamente migliore della mia.- ammise Wendy, alzando le mani verso l'alto in segno di resa.

 
****

Era da un'ora che Chicco era tornato in camera, trovando suo fratello seduto alla scrivania a scrivere e cancellare su un foglio che successivamente buttava nel cestino, e Spighetto non solo continuava tutt'ora a far ciò, ma molto probabilmente non aveva nemmeno notato il suo ritorno.
Quando strappò l'ultimo foglio del blocchetto, il maggiore lo buttò per poi alzarsi per prendere altri fogli, ma quando vide suo fratello in camera sobbalzò, sbattendo con la schiena contro la scrivania.
-Da quando sei rientrato?- esclamò Spighetto massaggiandosi la schiena.
A quella domanda Chicco si alzò la manica della maglia per poi guardare l'orologio.
-Sono qui da un'ora e sette minuti.-
-E perché non hai salutato quando sei entrato?- chiese il verdino.
-L'ho fatto, ma tu eri tanto impegnato da non notarlo.- rispose il minore prendendo un foglio appallottolato dal cestino, leggendo il suo contenuto. -Aspetta, tu stai scrivendo una lettera per dichiararti ad Iris?!-
-Non è una lettera, sto solo preparando ciò che devo dirle.- rispose Spighetto imbarazzato, strappando il foglio dalle mani del fratello per poi buttarlo nell'immondizia.
-No no no no!- esclamò Chicco scuotendo la testa a destra e a manca, per poi buttare le penne in un cassetto della scrivania. -Non ci siamo proprio.-
-E da quando tu saresti un esperto in materia?- chiese il verdino con le braccia incrociate e le sopracciglia inarcate.
-A differenza tua io ho la ragazza e questo mi rende più esperto di te, caro il mio intenditore di classe A.-
Non potendo ribattere, il maggiore preferì evitare una discussione persa in partenza e decise di ascoltare i consigli di suo fratello il quale, come aveva già fatto notare, era più esperto di lui.
-Allora sentiamo, cosa dovrei fare?-
-La prendi da parte e la baci. Semplice.- affermò il rosso alzando le spalle.
-Ti sembra facile? Se faccio così e lei non provasse niente per me rovinerei la nostra amicizia.- disse Spighetto con decisione.
-Sveglia! Lei prova qualcosa per te, quindi non c'è nessun problema.- affermò Chicco, sicuro di ciò che diceva.
-Non mi interessa, io non lo farò. Preferisco prepararmi un discorso da farle.- esclamò il maggiore, sedendosi di nuovo davanti la scrivania per poi aprire il cassetto dove suo fratello aveva gettato le penne, ma quest'ultimo chiuse violentemente il cassetto.
-Non farlo. Puoi preparare anche la dichiarazione più bella del mondo, ma quando dovrai dirle tutto rimarrai bloccato. Non vuoi usare la mia strategia? Bene, ma almeno dille solo ciò che provi, non usare fronzoli inutili.-

 
****

Era da quando si erano riuniti per il pranzo che Lucinda aveva notato qualcosa di strano in alcuni dei suoi compagni.
Ash si guardava attorno, fissando con astio chiunque ragazzo si avvicinasse troppo al loro tavolo o guardasse Misty, anche se solo di sfuggita; Wendy si divertiva a sussurrare qualcosa all'orecchio di Charlie, facendola arrossire e sbraitare, tutto sotto lo sguardo divertito di Paul; Spighetto ed Iris non avevano aperto bocca e tenevano gli occhi fissi sui loro piatti, per poi guardarsi furtivamente cercando di non farlo notare all'altro ed Emy per tutto il tempo aveva la testa fra le nuvole.
-Giuro che mi vendicherò per il brutto scherzo che mi hai fatto oggi, bastardo!-
E come non dimenticarsi di Gary, arrabbiato a morte con Kenny con cui sbraitava ogni momento libero, lanciando qualche sguardo inceneritore alla sua ragazza che lo ignorava bellamente, trovando più divertente infastidire la piccola Ketchum.
Non sapendo su chi incominciare ad indagare, alla fine la coordinatrice decise di interessarsi a ciò che era successo al suo fidanzato.
-Kenny mi spieghi perché Gary ce l'ha tanto con te?-
-Non lo so, io non ho fatto niente.- rispose il coordinatore con finta aria innocente, cercando di trattenere le risate.
-Bugiardo. Ha fatto in modo che tutti vedessero i miei s.- urlò il giovane Oak, per poi zittirsi per qualche istante col viso leggermente rosso. -S...segni.-
-Non è mica colpa mia se Wendy ti ha fatto dei s-s...segni tanto vistosi. Io ti ho soltanto buttato in acqua.- disse Kenny gioiosamente, prendendo in giro il castano, per poi voltarsi verso la bionda. -La prossima volta fagli dei bei graffi sulla schiena.-
-Uhm, credo che per quelli dovrei farmi crescere un po' le unghie.- disse l'avicoltrice osservandosi le mani.
-E tu non starlo a sentire. È stato imbarazzante!-
-Non mi sembrava che ti dispiacesse ieri quan...- esclamò l'avicoltrice con malizia, ma fu zittita da un pezzo di pane ficcatole in bocca con la forza da Charlie.
-Wendy la smetti di cercare di raccontare ciò che voi due fate nel privato?!- borbottò la corvina visibilmente irritata.
-Perché no? A me interessa le cosacce che fate tu e Paul ed ho pensato che potevamo scambiarci racconti piccanti.- rispose la bionda, appoggiando il mento sulle mani intrecciate.
A quell'ultima affermazione Charlotte posò le posate sul suo vassoio, per poi alzarsi dal suo posto col suo pasto per sedersi vicino ad Emy, dall'altra parte del tavolo.
-Cambiando argomento com'è andata con Yuki?- sussurrò la corvina, in modo tale che la sentisse soltanto alla rossa.
-Ha capito...una certa cosa...imbarazzante.- rispose vagamente Emy, per poi guardare di sfuggita Jake che in quel momento chiacchierava con Silver. -Ma a parte questo è stato molto piacevole parlare con lei.-
Parlando di Yuki, la rossa rimase in silenzio per qualche secondo, ricordatasi di una cosa che le aveva detto.
-Silver!-
-Che c'è Emy?- chiese il rosso, interrompendo la discussione con l'albino per voltarsi verso la cugina.
-La signora Petri mi ha detto di darti il suo numero perché vorrebbe parlare con te. Ha detto di dirti che voleva riprendere un discorso che avete già fatto.- disse Emy porgendogli un pezzo di carta con su scritto un numero di cellulare.

 
****

Il sole stava ormai tramontando, tingendo il cielo ed il mare di una tenue sfumatura rossastra, simile al colore delle ali del Volcarona su cui stava volando Fiammetta.
Quando la capopalestra avvistò l'isola su cui si trovava Verdeazzupoli iniziò a mordersi il labbro per sfogare un po' del nervosismo che la stava assalendo.
Appena il pokémon sole atterrò sulla spiaggia dell'isola, Fiammetta sciolse i capelli e si aggiustò il vestito bordeaux che aveva indossato.
Dopo aver fatto rientrare Volcarona nella sua pokéball, Fiammetta si diresse verso la casa situata a nord-ovest, ovvero la casa di Rocco. Notando che non ci fosse nessuno a casa, Fiammetta sospirò affranta e si sedette sul ceppo di un albero ad aspettare il ritorno di Rocco ammirando il sole sparire lentamente in mezzo al mare.
Distolse lo sguardo da quello spettacolo solo quando sentì i passi di qualcuno alle sue spalle. Appena si voltò la capopalestra rimase ammutolita ad osservare la sfumatura rossastra che avevano assunto i capelli di Rocco a causa della luce.
-Fiammetta.- sussurrò l'ex campione, per poi schiarirsi la voce. -Come mai qui?-
Sentendolo parlare, la rossa scosse leggermente la testa per riprendersi e si alzò in piedi, aggiustando la gonna del suo vestito, tirandola leggermente verso il basso, un po' imbarazzata dal suo cambio di look.
-Ecco, io in realtà ero venuta a trovarti.- affermò Fiammetta passandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Allora entriamo.- esclamò l'albino aprendo la porta e tenendogliela.
Prima di chiudersi la porta alle spalle l'albino prese la posta e poggiò le lettere sul mobile vicino all'ingresso, mentre la sua ospite rimase in piedi ad osservare l'ambiente.
-Vuoi darmi la giacca?- chiese Rocco mentre posava il suo cappotto.
-Si, grazie.-
Mentre la capopalestra si sbottonava la giacca, a Rocco cadde l'occhio sulla scollatura del vestito, facendolo deglutire nervosamente, per poi distogliere lo sguardo poco prima che Fiammetta gli porgesse la giacca.
-Perché non ti accomodi mentre io vado a prendere qualcosa. Qualche preferenza?- disse nervosamente l'albino, indicandole il divano.
-Nessuna.- rispose Fiammetta mentre si sedeva sul sofà.
Quando fu in cucina, Rocco bevve un paio di bicchieri d'acqua, cercando di darsi una calmata. Avevano convissuto senza problemi a Septer City ed ora invece stava andando nel panico.
È vero, parte della colpa va sicuramente al look più femminile e provocante della capopalestra che solitamente indossava abiti sportivi, ma ciò che lo mandava in ansia era il suo atteggiamento.
Era imbarazzata come non mai e il suo nervosismo era palpabile. Non era la prima volta che una donna si comportava così con lui, ma non riusciva a credere che Fiammetta volesse provarci con lui.
Non sapendo a cosa credere, Rocco decise che pensarci ulteriormente sarebbe stato inutile, così spense il cervello e decise di agire d'istinto.
Aprì bruscamente la porta che collegava il salone e la cucina, facendo sobbalzare Fiammetta che iniziò a fissarlo con aria confusa.
Quando la donna schiuse le labbra per dire qualcosa, l'albino appoggiò un braccio allo schienale dietro di lei, mentre con la mano libera afferrò la spalla di Fiammetta per attirarla a sé in un bacio lento e sensuale.
Inizialmente la rossa ricambiò il bacio, ma poi lo spinse con delicatezza per allontanarlo, lasciando l'albino senza fiato e nel panico.
-Cosa significa questo per te?- disse la rossa, stringendo la maglia di Rocco per non farlo allontanare. -Se per te non significa niente fermiamoci qui e dimentichiamoci ciò che è successo.-
-Fiammetta.- disse l'albino con fermezza, afferrandole dolcemente il viso ed appoggiando la sua fronte su quella della donna. -Credi davvero che avrei rovinato la nostra amicizia per un bacio?-
-E allora dimmi cosa provi per me.-
-Mi piaci.- ammise Rocco un po' in imbarazzo.
-Anche tu.- 
Felice per la dichiarazione ricevuta, Fiammetta passò le braccia intorno al collo di Rocco per poi baciarlo. Quando l'albino si lasciò andare, la capopalestra lo tirò a sé, facendolo sedere sul divano mentre la capopalestra stava seduta a cavalcioni sulle gambe dell'altro.
-Non ti facevo una persona tanto intraprendente.-
-E non hai ancora visto nulla. Questa notte ti farò bruciare di passione.- sussurrò con malizia Fiammetta per poi mordicchiargli l'orecchio, mentre faceva scendere la cerniera del vestito, per poi farlo scivolare lentamente, scoprendo sempre più pelle.

 
****





(1) Secondo Wikipedia il padre di Rocco Petri è Pierangelo.

Sono una persona davvero cattiva. Mi ci sono voluto DUE DANNATISSIMI MESI per questo aggiornamento e non so quante volte ho scritto e cancellato questo capitolo. Inizialmente volevo ambientarlo in ospedale, ma mi sono scocciata di quella location, così ho deciso di farli tornare finalmente alla vita quotidiana.
Come cavolo ho fatto a far imbarazzare tutta questa gente in un solo capitolo devo ancora capirlo, ma ammetto che mi diverto troppo a mettere i personaggi in difficoltà (come se nessuno se ne fosse accorto XD).
Non so perché, ma la persona che sono riuscita a torturare di meno (o almeno meno di quanto avessi programmato) è Emy. Mi ha fatto talmente tanta tenerezza che non ho avuto la forza per stuzzicarla ancora.
Ammettetelo, ci siete rimasti di merda che io abbia terminato il capitolo con una frase perversa di Fiammetta, senza però raccontare di come abbia fatto bruciare di passione l'ex campione, ma come ho già detto molte altre volte sono una persona cattiva (taanto cattiva), quindi vi lascio a bocca asciutta XD
Ora meglio che la smetto di parlare, altrimenti mi dimentico i ringraziamenti.
Ringrazio Hailstorms e Dark Legend Trainer per aver recensito la storia;
Ringrazio Cristalli26, Drago_senza_artigli ed _En_ per aver inserito la storia tra le preferite;

Ringrazio bunyeseialove99nananime e xmileysoxygen per averla inserita tra le seguite.
Lo ammetto, era da parecchio che non controllavo chi l'avesse seguita tra preferite/seguite/ricordate, quindi mi scuso per aver ringraziato solo ora.
Grazie anche a tutti coloro che leggono ancora la mia storia :)
Un abbraccio

 

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Capitolo 61
*** Annunci ***



Quando Rocco aprì gli occhi la prima cosa che vide fu la chioma rossa di Fiammetta che dormiva beatamente al suo fianco, la quale iniziò a muoversi e tirare verso di sé le coperte, lasciando scoperto il padrone di casa che rabbrividì a causa del freddo.
Dopo aver indossato qualcosa, l'albino si diresse in cucina per preparare qualcosa da mettere sotto i denti e mentre aspettava che il caffè fosse pronto diede un'occhiata alla sua posta, notando lettera che proveniva da Iridopoli, ma sentendo la caffettiera gorgogliare ed il trillo del timer della cucina la posò per occuparsi della colazione.

 
****

-Dai, come fate a metterci così tanto tempo per questi esercizi? Sono così semplici.- disse Gold dondolando sulla sedia, fissando Paul e Charlie, concentrati su ciò che era scritto sui loro quaderni.
-Giuro che quando arriveremo a storia mi vendicherò tormentandoti finché non hai finito.- borbottò la corvina tormentandosi la ciocca rossa che era sfuggita alla sua coda di cavallo.
-Finito.- annunciò l'allenatore togliendosi gli auricolari dalle orecchie e ricontrollando tutti i passaggi.
-Come hai fatto?- domandò la corvina sporgendosi per sbirciare dal quaderno del fidanzato che le riscrisse le formule che aveva usato, sotto lo sguardo attento di Gold.
Vedendo la spiegazione del compagno, l'allevatore gli tolse la penna dalle mani e scrisse un'altra formula.
-Perché non usare questa invece? Così usa una sola formula invece di due.-
-Questa formula ha calcoli più complessi, mentre queste sono facili e veloci.- affermò Paul, riprendendosi la penna.
-Tu cosa ne pensi?- chiesero i due ragazzi voltandosi verso Charlie, in quel momento intenta a sfogliare un quaderno.
-Per me sono complicati entrambi i metodi.- disse la corvina senza alzare lo sguardo, per poi sorridere e mostrare lo stesso esercizio, ma svolto in maniera diversa. -Questo metodo mi sembra molto più semplice.-
-Dove lo hai preso?- chiese Gold, osservando il quaderno.
-Ho dato a Jakie degli esercizi che ci erano stati assegnati e gli ho chiesto di svolgere i più difficili, segnando le formule che ha usato, così se avessi avuto difficoltà lo avrei consultato. Sapevo che sarebbe stata un'ottima idea.-
-Fai davvero tanto affidamento su Jake.- borbottò Paul, leggermente imbronciato.
-A quanto pare qui qualcuno è geloso.- disse l'allevatore con un sorriso malizioso.
-Non dire sciocchezze.- esclamò stizzito l'allenatore, tornando a concentrarsi sui suoi esercizi.
-Anche perché sarebbe inutile esserlo perché...- iniziò a dire Charlie per poi sussurrare il resto all'orecchio del ragazzo, arrossendo leggermente.
Quando finirono gli esercizi di matematica e stavano decidendo la materia su cui concentrarsi, Iris aprì la porta e si distese prona sul letto libero, nascondendo la testa sotto il cuscino.
-Credo che dobbiate andare.- affermò la corvina, alzandosi dal proprio letto per sedersi su quello dell'amica.
-Allora ci rivediamo domani per studiare.- sussurrò Gold mentre usciva dalla stanza.
Appena l'allevatore uscì, Paul si abbassò per dare un bacio alla propria ragazza per poi andarsene.
-Ora che siamo sole mi dici cos'è successo Iris?- chiese dolcemente Charlie, togliendo il cuscino da sopra la testa della domadraghi ed accarezzarle con dolcezza la nuca.
-Non so perché sto così, dovrei essere felice, ma sono terribilmente spaventata.- rispose Iris con la voce un po' ovatta perché aveva ancora il viso rivolto verso il materasso.
-Come mai?-
Sentendo il bisogno di doversi sfogare unito all'atteggiamento dolce e premuroso della compagna di stanza, Iris si girò nel letto, stendendosi supina, ed iniziò a raccontare il motivo del suo comportamento.

"Il professore che aveva tenuto l'ultima lezione stava per uscire quando la segretaria del preside entrò in aula osservando i volti dei vari alunni, fissando lo sguardo su Iris.
-Signorina Drazel, il preside vuole vederla.- annunciò la segretaria, indicandole la porta dell'aula.
A quell'affermazione alcuni ragazzi iniziarono ad ipotizzare cosa avesse potuto fare per finire in punizione, ma l'occhiataccia lanciata dalla donna fece zittire tutti all'istante.
Nonostante fosse confusa, Iris seguì la segretaria chiedendole il motivo della sua chiamata, ma non ricevette risposta se non un sorriso accennato che fece rilassare la domadraghi.
Arrivati davanti all'ufficio del preside la segretaria annunciò la presenza di Iris per poi farla entrare.
-Signorina Drazel, si accomodi.- disse il preside indicando la sedia libera di fronte alla scrivania.
Quando si avvicinò al suo posto, Iris notò che nella stanza, vicino alla sedia su cui si stava per sedere, c'era un uomo sulla cinquantina con una lunga chioma rosso-arancio e folte sopracciglia.
-Nardo.- sussurrò Iris sorpresa, per poi sedersi ed osservare i due uomini. -Potrei sapere come mai sono stata convocata?-
-Sono stato io a chiedere al preside di farti venire qui. Sono venuto qui per farti diventare mia allieva, sempre che tu lo voglia.-
-Certo, mi piacerebbe molto essere allenata dal campione di Unima, ma perché vuole farlo?- chiese la domadraghi.
-Sto diventando troppo vecchio per continuare ad essere il campione, così ho deciso che questo sarà l'ultimo anno in cui ricoprirò questo ruolo. Dopo aver sentito di ciò che è accaduto con i leggendari e come sei riuscita a farti ascoltare da Rayquaza ho capito che tu saresti un'ottima campionessa.-
-Aspettate un secondo!- esclamò Iris, alzandosi di scatto dalla sedia, facendola cadere all'in dietro. -Io dovrei diventare la nuova campionessa?-
-Si calmi signorina.- l'ammonì il preside."


-È una splendida opportunità per te, di cosa hai paura?-
-E se nonostante gli allenamenti non ce la facessi? Rischierei di deludere tutti.- pigolò Iris, nascondendo il viso coprendolo con le braccia.
-Non sarebbe peggio rinunciare senza nemmeno provare a fare qualcosa? Potresti rimpiangere l'opportunità persa, mentre se fallisci nessuno ti impedisce di riprovarci.-
-Penso che tu abbia ragione, ma c'è dell'altro.-

"-Sempre che tu riesca a battere i Superquattro ovviamente, devi guadagnartelo quel titolo, per questo voglio allenarti per prepararti alla lotta contro di loro, però...- spiegò Nardo per poi fermarsi.
-Però cosa?-
-Dovresti iniziare i tuoi allenamenti fin da subito, quindi dovresti lasciare l'Accademia.-
-Dato che ha una buona media, è in regola con le verifiche ed a frequentato assiduamente le lezioni non perderebbe nemmeno l'anno.- disse il preside."

 
****

Emy amava molto leggere in biblioteca, ma per una volta decise di leggere in camera propria, così da essere sicura di avere la propria privacy, peccato solo che incrociò per la strada l'ultima persona che voleva vedere in quel momento.
-Emy com'è andata ieri? Mica mia madre ha detto qualcosa di strano o imbarazzante?- chiese Jake imbarazzato, cosa che avrebbe stupito molto la rossa se non fosse stata nel suo stesso stato ed evitava di incrociare il suo sguardo.
-Nulla, perché avrebbe dovuto?- disse la coordinatrice con la voce leggermente più acuta e con il viso in fiamme.
-Quindi non ti ha detto nulla di...- sussurrò l'albino per poi abbassare talmente tanto la voce che nemmeno Emy, che si trovava poco distante da lui, riuscì a capire cosa avesse detto.
-Detto nulla di...-
Mentre Emy lo incitava a ripetere ciò che aveva detto alzò lo sguardo e si trovò di fronte una scena a cui non aveva mai assistito prima: Jake aveva il viso completamente rosso, una mano davanti alla bocca e lo sguardo puntato verso la sua destra.
A quella vista la rossa non riuscì a trattenere una piccola risata che fece imbarazzare maggiormente il ragazzo che adesso aveva spostato la mano dalla bocca agli occhi, cercando di nascondersi.
-Sono davvero tanto ridicolo?-
-No, è che una volta tanto le parti si sono invertite.- disse Emy allegramente, per poi tornare nuovamente seria. -Ora mi dici cosa hai detto?-
-Nulla d'importante. Se non hai capito vuol dire che non ne ha parlato.- affermò Jake, per poi cercare di andarsene, ma fu bloccato dalla ragazza.
-No, ora non ti lascio andare fin quando non mi dici cosa temevi che mi avesse detto tua madre.- dichiarò con decisione la coordinatrice stringendo saldamente il braccio dell'albino.
-Ok.- sospirò Jake, per poi voltarsi per guardare in viso Emy. -Mia madre è molto...intuitiva quando si tratta di certi argomenti e temevo che te ne avesse parlato.- spiegò con voce tremula, sperando che questo bastasse alla rossa, ma dal suo sguardo capì immediatamente che non era sufficiente, così si avvicinò all'orecchio di Emy per sussurrarle. -Temevo che ti avesse detto che tu mi piaci.-
-Che?- chiese la ragazza col viso e le orecchie in fiamme, credendo di esserselo immaginato.
-Ti supplico: non farmelo ripetere.-
La rossa allora prese il volto di Jake e lo volto in modo da poterlo guardare dritto negli occhi.
-Anche tu mi piaci.-
Prima che l'albino potesse reagire a quella dichiarazione il suo pokégear iniziò a suonare, rompendo quel momento.
-C-credo dovresti rispondere.- sussurrò Emy, facendo un passo indietro e coprendosi la bocca con una mano, cercando di nascondere il lieve rossore che le aveva colorato le guance.
-Si, hai ragione.- disse Jake un po' a disagio, rischiando anche di far cadere il pokégear. -Perché mi sta chiamando?-
 
-Charlie il tuo pokégear sta suonando.- disse Iris, indicando la scrivania.
-Sicura? Posso anche richiamare dopo e cont...-
-Non preoccuparti. Rispondi.-
La corvina, anche se un po' titubante sull'interrompere la loro discussione, prese l'apparecchio e fissò lo schermo con aria confusa per poi rispondere.
-Come mai mi hai chiamato? Per caso è successo qualcosa-
 
-Come mai questa chiamata improvvisa? È successo qualcosa a mamma?- chiese Jake preoccupata.
Nonostante non volesse fare l'impicciona, Emy osservò con attenzione le reazioni del ragazzo, notando che alla risposta del suo interlocutore tirò un sospiro di sollievo, per poi sorridere con dolcezza.
-Cos...Davvero?- esclamò con entusiasmo il ragazzo.
 
-È una notizia fantastica. Congratulazioni!- disse Charlie, scattando in piedi, facendo sobbalzare Iris, seduta vicino a lei sul suo letto.
Dopo qualche secondo le sopracciglia della corvina si aggrottarono ed assunse un'espressione leggermente confusa.
-Come mai l'hai detto prima a me? Non avresti dovuto parlarne prima con Jake?-
 
-Quindi sono il primo a saperlo? Quando sarà il grande giorno?- chiese l'albino, per poi sgranare gli occhi. -Tre mesi? Come farai ad organizzare tutto in tre mesi? È assurdo!-
 
-Sei sicuro di riuscire ad essere pronto tra tre mesi?- chiese Charlie, sedendosi nuovamente e dondolando le gambe. -Non credi di essere un po' troppo sicuro di te?-
La risposta fu talmente alta che persino Iris la sentì, anche se non capì cosa avesse detto la persona all'altro capo del telefono, per poi continuare a parlare con un tono di voce più basso.
-Vuoi invitare tutti i ragazzi dell'Accademia?-
 
-Perché vuoi invitarli? Infondo non li conosci nemmeno.- disse Jake confuso. -In così poco tempo vuoi fare anche le cose in grande?-
Emy spostava il peso da una gamba all'altra, non sapendo se doveva andarsene o meno, infondo era una conversazione che non la riguardava.
Prima era incuriosita soprattutto perché temeva che fossero cattive notizie, ma ora si sentiva una maleducata a rimanere lì, però non poteva andarsene così dopo la loro dichiarazione.
Quando stava per andarsene, Jake le strinse con delicatezza il polso, chiedendole tacitamente di restare.
-Fammi sapere quando lo dirai alla mamma, ok? Ciao papà.-
Dopo aver ricevuto i saluti del padre, Jake interruppe la chiamata e posò il pokégear in tasca, senza perdere il sorriso allegro che era apparso sul suo viso durante la chiamata.
-Allora, dove ci eravamo interrotti?- chiese l'albino con un sorriso malizioso.
 
-Mi raccomando chiama Jake e diglielo il prima possibile. Sono sicura che gli farà piacere. Ciao.- disse Charlie interrompendo la chiamata.
-Chi era?- chiese Iris che era rimasta lì ad assistere alla chiamata.
-Rocco Petri.-

 
****

Spighetto osservava le scale da diversi minuti ormai ed ogni volta che provava a fare un passo avanti per salirle l'ansia lo assaliva, così tornava alla sua posizione iniziale.
-Quanto durerà questo teatrino? Non fa nemmeno più ridere vedere le espressioni stupide che fai.- sospirò Chicco, seduto sul primo gradino.
-E che...non posso farcela. Non so cosa dire ed è colpa tua!- esclamò Spighetto, indicando suo fratello. -Perché ti ho dato ascolto e non mi sono preparato nulla da dire? Non sono mai stato un tipo impulsivo.-
-Durante una dichiarazione bisogna dire ciò che si prova e fare come gli egizi. Capre dier.-
Carpe diem ed è latino.- lo corresse il più grande, per poi passarsi nervosamente una mano tra i capelli. -Perché sto seguendo i consigli del mio fratello minore?-
-Perché ho una ragazza e tu no?-
-Touché.-
-Ragazzi che ci fate sulle scale?-
Sentendo la voce della domadraghi, Spighetto fece un balzo indietro, rischiando di cadere a terra se non si fosse aggrappato alla parete.
-Iris, giusto in tempo!- esclamò Chicco, balzando in piedi e raggiungendo la ragazza in cima alle scale per poi trascinarla fino a portarla di fronte al fratello. -Spighetto deve dirti una cosa.-
-Ah. Anche io dovrei parlarti.- disse la domadraghi, per poi indicare la rampa di scale che portava al piano inferiore. -Ti va di fare una passeggiata fuori?-
-Uuuh.- esclamò il rosso, osservando i due ragazzi con malizia.
-Da soli.- specificò Iris, lanciando un'occhiataccia al terzo in comodo.
-Me ne stavo andando, non preoccuparti.- disse Chicco, dirigendosi verso la sua camera. -Carpe diem.-
A quella frase Iris fissò confusa l'amico, ma questo sospirò e scosse leggermente la testa.
-Andiamo?- chiese Spighetto un po' nervoso.
-Certo.- rispose l'altra, tesa come una corda di violino.
Finché furono nell'edificio del dormitorio nessuno dei due fiatò, entrambi troppo impegnati a rilassarsi e trovare le parole giuste.
Spighetto ringraziò mentalmente il buio della sera che celava, anche se poco, il rossore delle sue gote. Cercando di non farsi notare scosse leggermente la testa per riprendersi, ma appena il suo sguardo cadde sulla figura della domadraghi il suo imbarazzo passò in secondo piano nel notare la sua confusione.
-Iris cos'hai?- chiese preoccupato l'intenditore, poggiando le mani sulle spalle dell'altra.
La ragazza sgranò gli occhi per il gesto inaspettato per poi abbassare la testa.
-Oggi sono stata convocata dal preside e nel suo ufficio c'era Nardo.- disse la domadraghi alzando lentamente lo sguardo, mentre Spighetto la osservava senza interromperla, dandole il tempo di riprendere a parlare quando voleva, così gli raccontò della proposta fatta dal campione di Unima.
-Ma è grandioso Iris, congratulazioni.- esclamò l'intenditore, abbracciandola con entusiasmo, per poi allontanarsi di scatto col viso in fiamme non appena si rese conto del suo gesto. -Aspetta, come mai non sei al settimo cielo? È splendido che Nardo abbia notato il tuo talento.-
-Perché mi ha detto che dovevo iniziarmi ad allenarmi da subito con lui, quindi dovrei lasciare l'Accademia.- spiegò Iris mogia, per poi stringere le mani di Spighetto nelle sue e fissarlo negli occhi. -Non so che fare. So che è una splendida opportunità, ma ho paura di fallire e voglio stare ancora qui con voi.-
-Non volevi diventare un'ottima domadraghi? La proposta che ti ha fatto il campione di Unima dimostra che ci stai riuscendo ed allenarti con lui ti farà raggiungere il tuo scopo, o almeno ti farà avvicinare molto alla sua realizzazione.- affermò l'intenditore, accarezzando con i pollici le mani della ragazza, che ancora stringevano saldamente le sue. -Non posso parlare per gli altri, ma posso assicurarti che non cambierà ciò che tu sei per me, che tu sia qui o dall'altra parte del mondo.-
-Ciò che io sono per te?- ripeté Iris fissando il verdino dritto negli occhi, cercando di capire cosa volesse dire.
Notando ciò che aveva detto, Spighetto cercò una via di fuga, ma la stretta sulle sue mani aumentò, segno che la domadraghi non l'avrebbe lasciato andare se non avesse ricevuto una risposta.
-Cosa sono io per te?- chiese speranzosa la ragazza, avvicinandosi al più grande.
-Sei una persona fidata, la...persona di cui io...sono...- disse Spighetto completamente rosso, interrompendosi spesso ed abbassando sempre più la voce, fino a diventare talmente fievole da essere inudibile.
-Sei?- disse Iris, facendo un altro passo avanti, riducendo al minimo la distanza tra loro.
-Innamorato.- sussurrò Spighetto.
Non appena sentì quell'ultima frase, Iris lasciò le mani dell'intenditore per abbracciarlo, ma a causa del troppo entusiasmo della domadraghi il verdino cadde all'indietro, con la ragazza su di se e le sue labbra quasi sfioravano le sue.
Prima che potesse pensare a ciò la sua fronte si scontrò con quella della più piccola, la quale subito dopo appoggiò il volto sulla sua spalla.
-Sono proprio stupida. Non posso credere di averti colpito invece di baciarti.- borbottò Iris un po' delusa, per poi alzare di nuovo il viso per poi baciarlo.
*
-Hai visto? Non pensi siano carini insieme?- esclamò Chicco indicando la finestra.
-Ho il serio dubbio che tu sia venuto da me solo per spiare tuo fratello.- borbottò contrariata Burgundy, tenendo le braccia incrociate e dandogli le spalle.
-Non dire questo! Sono qui soprattutto per te.- disse il rosso, abbracciandola.
-Soprattutto?- disse l'intenditrice, voltandosi verso il suo ragazzo mostrandogli un broncio.
-Non fare così, sai che adoro stare insieme a te, ma morivo dalla voglia di vedere come finiva tra loro.- spiegò Chicco facendo uno sguardo da Lillipup bastonato.
-Guarda che stavo scherzando, scemo.- disse l'intenditrice facendogli la linguaccia.

 
****

-Charlotte finalmente! È da oggi pomeriggio che cerco di contattarti. Paul ti ha tenuto molto impegnata?- chiese con malizia Jake incontrando l'amica davanti alla macchinetta.
-Idiota.- borbottò la corvina, sorseggiando il suo caffè. -Perché mi cercavi?-
-Devo darti due notizie eccezionali.- esclamò l'albino sfoggiando un sorriso soddisfatto. -Io e Emy ci siamo messi insieme.-
-Davvero? Ma è fantastico!- disse Charlie felice, dando una pacca sulla spalla all'amico. -Ce ne hai messo di tempo.-
-E non è tutto. Dopo la confessione ho ricevuto una chiamata ed ho saputo che.-
-Lo so, lo ha detto anche a me.- lo interruppe Charlie.
-Non è fantastico? Beh, credo che organizzare un matrimonio in tre mesi sarà un'impresa ardua, ma conoscendo mio padre sono sicuro che ce la farà.-
-Aspe...cosa? Un matrimonio? Di chi?-
-I miei si risposano. Non avevi detto di saperlo?- chiese Jake confuso.
-Credevo che avessi ricevuto un'altra notizia da tuo fratello.- esclamò la corvina, porgendogli il suo pokégear. -Dovresti chiamarlo. È una notizia sensazionale.-

 
****




Lo so, lo so.
È passato un secolo dall'ultimo aggiornamento e mi sento abbastanza in colpa per essere stata breve in questo capitolo, ma è dura scrivere gli ultimi di questa storia, sia perché sono affezionata alla storia e sia perché non sapevo come concludere la storia.
Come spesso accade il titolo lascia molto a desiderare, ma trovare qualcosa che faceva riferimento sia alle telefonate dei Petri, sia all'offerta fatta ad Iris e non ho avuto un'idea migliore (se non si è capito dare titoli non è il mio forte). Penso che ciò che Rocco ha detto a Charlie sia semplice da intuire, soprattutto per l'indizio presente ad inizio capitolo (di certo non ho messo il risveglio dell'ex Campione senza un motivo)
Spero di riuscire ad aggiornarla entro quest'anno a pubblicare quello che probabilmente sarà l'ultimo. Mi rende un po' triste l'idea, ma ci tengo a non lasciarla incompiuta.
Ringrazio tutti quelli che continuano a seguire la storia nonostante ormai io l'aggiorni ad anni alterni, quante ve ne sto facendo passare.

Un abbraccio ;)

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