Distance

di SilentSoul
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Emozioni ***
Capitolo 3: *** Profumo di rose ***
Capitolo 4: *** Dipinto ***
Capitolo 5: *** Fra passato e presente ***
Capitolo 6: *** Bivio ***
Capitolo 7: *** Crepuscolo ***
Capitolo 8: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Distance
 

Prologo
 
Rimembro di quei momenti passati assieme, di quelle risa, di quei pianti, di quegli abbracci, di quel legame 'arcobaleno' che si era instaurato fra noi due...
Rimembro di quella folta chioma blu perlacea, di quegli occhi così cupi e misteriosi, di quella bocca fine e perfetta... 
Ma nè una lacrima versata, nè un ululato di dolore poteva farlo ritornare da me.
-Sasuke...- sussurrai io smettendo tutt'ad un tratto di piangere.
Fissavo il vuoto mentre nella mia mente era un susseguirsi di ricordi...
 
-Secondo te... si può dimenticare?- 
Sasuke emise uno sbuffo e si sdraiò sul sacco a pelo intento a scrutare il firmamento, quella notte stellato.
-Penso saprai di già la risposta... o almeno ciò che penso io.- 
Mi sdraiai accanto a lui e, voltandomi dalla sua parte, rimasi quasi stupito da quei lineamenti sottili e al contempo duri che si stagliavano sul suo volto.
-Eppure, sai, io ci sono riuscito!-
Le iridi di Sasuke incontrarono le mie e subito si intrisero di curiosità.
-E come?-
Mi feci coraggio.
-Facendo la tua conoscenza...-
 
L'ennesima lacrima mi tornò a solcare il viso come una lama tagliente.
 
-Ti odio!- esclamai io, i capelli elettrizzati a causa della corrente.
-Stupido, non l'ho fatto a posta.- cercò di giustificarsi lui, mantenendo comunque il solito tono diffidente che lo contraddistingueva.
-Ti odio lo stesso!-
-Perchè?-
-Perchè odiandoti giorno e notte evito di creare legami con te...anche se un tempo avrei voluto...- confessai io senza pensarci.
-Perchè creandoli cosa succederebbe?-
Il volto di Sasuke sembrava divertito.
-Semplicemente il mio cuore non reggerebbe l'impatto emotivo...-



Nota D'Autore

Ecco il seguito della mia prima fanfiction su Naruto 'Loneliness'' (entrambe contenute nella serie ''Bouquet of roses') intitolato Distance (titolo che prende spunto, da come  spero avrete dedotto, dalla distanza venutasi a creare fra Naruto e Sasuke). Questa fanfiction si svoglerà nei giorni successivi al fallimento della missione di 'recupero' di Sasuke al covo di Orochimaru e narrerà... di cosa narrerà non ve ne voglio parlare sennò spoilero troppo :P
Beh, che dire: recensite in tanti!!!

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Capitolo 2
*** Emozioni ***


Capitolo 1
Emozioni
 
In quei momenti, sotto le calde coperte del mio letto, mi sentivo come una macchia nera in mezzo ad altre cento bianche, pronta a dissolversi nel nulla... mi sentivo come un uccello in gabbia desideroso di spiccare il volo, ma che all'ultimo momento si ricorda di essere dietro a delle sbarre... mi sentivo come un anziano contadino pronto a spirare senza aver  compiuto il fine della sua vita: dichiararsi all'amata... 
Sentivo il bisogno di scacciare via dalla mente ogni cattivo pensiero, ogni preouccupazione, ogni briciolo di tristezza per continuare a sperare...
"Lui non c'è più..." mi ripetevo di continuo in quei giorni successivi al fallimento della sua cattura al covo di Orochimaru.
"Ho fallito miseramente, non sono degno di stargli vicino. In fondo è giusto così."
Toc Toc
Chi poteva essere a quell'ora del mattino?
Mi alzai dal letto, mi infilai le ciabatte a forma di coniglio e mi prestai ad aprire la porta.
-Naruto!- 
Ma che ci faceva lì...
-Sai?!- esclamai io sorpreso.
Gli feci cenno di sedersi su una sedia in legno e così fece.
Gli offrii anche una tazza di thè, ma lui negò col suo solito sorriso falso stampato sul volto.
-Perchè sei venuto quà?- gli domandai io andandomi a sedere su l'altra sedia in legno rimasta libera.
-Vorrei capire soltanto una cosa...- iniziò lui.
Mi preparai alla sua consueta domanda sul gioco di squadra...
-Che cos'è che ti lega così tanto a Sasuke?-
La domanda mi colse così alla sprovvista che non dissi nulla per un paio di minuti.
-Emh...-
Squadrai Sai negli occhi e notai nel suo sguardo un'espressione diversa dal solito: non era il solito ghigno falso ma stavolta... stavolta sembrava proprio interessato alla risposta che gli avrei fornito, come se per lui fosse una cosa di vitale importanza e di cui tener conto.
-Se devo dirti la verità non lo so nemmeno io.- confessai.
Sai sembrava alquanto confuso e stava per ribattere, quando gli dissi delle semplici parole: -Al cuore non si comanda!-
E' come essere dinnanzi ad un bambino che cerca di dar senso al significato di alcune espressioni a lui non note, e ciò mi divertì molto.
-Ma tu parli di... amore?- chiese con tono spaesato.
-Sai, ci ho riflettuto molto, e posso dirti che è una specie di legame che va oltre l'amicizia- cercai di spiegarmi io.
-Ma... nei libri che ho letto sull'amore e l'amicizia non ho letto di attrazione fra due uomini... e la cosa sembra strana pure a me-
Arrossii tutt'insieme e cercai le parole giuste da spendere.
-Secondo me i libri sono nati soltanto per dare delle spiegazioni logiche a cose o ad emozioni che a parole non si possono spiegare... quindi non dar retta a quelli e ricorda che nell'amore non esiste la teorica, cosiccome non esiste nell'amicizia... in questi due tipi di rapporti esiste soltanto il cuore-
Dopo alcuni istanti di silenzio, Sai sembrò aver appreso a pieno il significato delle mie parole e mi sorrise in modo sincero.
Assetato, mi andai a preparare del the in 'cucina' e, quando fui di ritorno, gliene offrii un pò anche a Sai che, per la seconda volta, negò.
-Una cosa però non mi è ancora chiara: perchè mi hai fatto quella domanda?-
Mandai giù un sorso di the.
Sai si sistemò un poco i capelli scuri e iniziò a schioccare le dita nervosamente, come se fosse sottopressione.
-Non lo so... avevo voglia di fare due passi e, non  sapendo dove andare, sono venuto da te per fare due chiacchiere.-
La cosa non mi convinse a pieno, ma presi  lo stesso per buona la sua giustificazione.
-C'è altro che mi vuoi chiedere?- lo incitai.
Sai aveva lo sguardo distante e sembrava non ascoltarmi minimamente.
-E' stato difficile accettarlo?- mi domandò tutt'ad un tratto.
Rimasi un pò spiazzato ed il: -cosa?- mi uscì spontaneo.
-Il fatto di essere... il fatto di provare attrazione per... un maschio?- 
Ebbi come un nodo alla gola.
In realtà avevo già affrontato la questione parecchie volte in passato, ma stavolta era diverso perchè, invece che confrontarmi con me stesso, lo stavo facendo con un altra persona.
Istintivamente presi la mano di Sai e la strinsi forte.
-Tu sei la prima persona a cui sto confessando qual'è il mio vero 'me' e, non so, ma il mio istinto da sedicenne  mi dice che sei quella giusta...-
Gli sorrisi e gli strinsi ancora più forte la mano.

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Capitolo 3
*** Profumo di rose ***


Capitolo 2
Profumo di rose

 
Quella notte fra le vie di Konoha regnava incontrastato il silenzio più assoluto mentre io me ne stavo sulle mie, seduto su una panchina nella periferia del villaggio con mille dubbi ed altrettante domande in testa.
Fissavo il cielo con senso nostalgico, soffrendo la distanza che mi separava da lui, la mia parte d' anima mancante.
Certe volte avrei voluto avere una gomma per cancellare tutti i chilometri di sofferenza che ci dividevano...
Certe volte avrei voluto essere un ricordo ingiallito, dimenticato da tutti e da nessuno, ma rimasto affisso per l'eternità nel suo cuore.
Io ero la Luna e lui la mia Terra, pronta a consolarmi nei momenti di 'cecità' più totale, pronta ad offrirmi una spalla su cui sfogarmi, piangere, ridere, sentirmi almeno per una volta importante.
 
-SASUKE UCHIHA IO TI AMO! E nonostante sia un moccioso che non conosca il significato di amare e di essere amato, credo di aver trovato l'unica persona che mi sappia accettare per ciò che sono,che apprezzi le mie azioni, buone o cattive che siano ma che, sopratutto, mi voglia bene come solo un fratello può fare! Sai quante volte ho pianto l'assenza di un padre e di una madre senza avere nessuno al mio fianco che mi consolasse e mi facesse capire che non ero del tutto solo?! Sai quante volte ho pensato al suicidio credendo che la mia vita non avesse più un senso... ma poi ho trovato TE, che con il tuo sguardo, le tue parole e la tua semplicità mi hai fatto comprendere che forse non sono del tutto solo! Io voglio soltanto essere felice... almeno per una volta, Sasuke...-
E, senza esitazione, lo baciai...
Labbra contro labbra..
Occhi socchiusi...
Solitudine scomparsa...
Istante in cui ci siamo fusi...
 
Ricordo quegli attimi della mia infanzia come se mi fossero stati marchiati a fuoco nella mente, perchè oramai facevano parte di me e del mio essere... ma ciò che più mi colpì di quei lunghi momenti furono le parole che mi uscirono dalla bocca: piccole grandi perle  che rivelavano qual'era il vero 'me' senza veli e senza maschere.
Se ora dovessi rispondere alla domanda fatta da Sai quella mattina su cosa provassi esattamente per Sasuke, ora risponderei semplicemente "Amore".
-Che ci fai quà a quest'ora della notte?-
Mi voltai verso il provenire della voce familiare  e mi ritrovai innanzi a Sai.
I nostri volti si trovarono a pochi centimetri di distanza e, per l'imbarazzo venutosi a creare,  distolsi subito lo sguardo dai suoi occhi color pece.
-Potrei farti la stessa domanda.- risposi schietto.
-Stavo soltanto facendo una passeggiata-
In fondo ero felice di avere Sai al mio fianco: nei suoi confronti provavo un bene paragonabile a quello di un fratello.
-Beh, non hai ancora risposto alla mia domanda...- riprese con tutta tranquillità Sai.
-Avevo bisogno di fare due passi e di schiarirmi le idee.-
Il mio sguardo era ancora distaccato e vuoto.
-Se ti do noia dimmelo pure che tolgo il disturbo.-
Quello che feci poco dopo mi rimarrà impresso nella mente al pari del ricordo del bacio che diedi all'Uchiha.
Ero stanco di tutto e tutti, stanco della distanza che ci separava, stanco dei pregiudizi che le persone facevano su di me, stanco di piangere sul latte versato, stanco dei sorrisi falsi della gente, stanco di ragionare, stanco di me stesso, stanco di vedere il Sole di giorno e la Luna di notte, stanco dei ricordi, stanco delle pugnalate alle spalle, stanco di cercare un perchè a tutto, stanco di essere solo, stanco delle risa, stanco delle lacrime, stanco del Tic Toc dell'orologio, stanco di mettere un' Alpha ed un' Omega a tutte le storie...
E così presi la sua testa fra le mani, feci sgorgare un'ultima lacrima dagli occhi e lo baciai.
Quando le nostre lingue si avvolsero in un abbraccio fatale sentii di poter volare, di poter cambiare la mentalità ottusa della gente... semplicemente sentii un profumo di rose invadermi le narici.
 
 
 
Nota D'Autore
 
Beh, vorrei ringraziare la mia musa 'Sai-esca'  Giulia per avermi ispirato sul personaggio di Sai e  vorrei fare lo stesso con tutti i miei amati recensori.
Che aggiungere? Recensite in tanti ^.^

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Capitolo 4
*** Dipinto ***


 
Capitolo 3
Dipinto 
 
Il bacio della sera precedente mi aveva lasciato vacillare sulla soglia tra l'impossibile e il vero.
Ero scosso, altamente confuso e con tanti interrogativi in testa a cui dare una risposta, che forse sarebbe arrivata col tempo.
Mi tastai un poco la bocca, come per assicurarmi che il bacio fosse stato reale, per poi rannicchiarmi in un angoletto della stanza, gli occhi vacui e distanti.
Lui aveva detto di provare qualcosa di speciale per Sasuke e allora... e allora perchè l'aveva fatto? Perchè ha lasciato che le nostre due vite, sino a quel momento parallele, fossero tagliate e congiunte al contempo da una trasversale? Perchè mi continuava a dire che andava tutto bene quando invece non era vero? 
Il mio cuore freddo, le mie false emozioni, il mio essere così distaccato, erano tutti stati sconvolti da lui e da ciò che mi aveva trasmesso col suo sorriso e i suoi ideali di un mondo migliore, in cui la gente non avesse nè pregiudizi nè rancore, nè odio nè ira... mentre io pensavo soltanto alla missione, al fine, allo scopo, all'epilogo.
Portavo sempre una maledetta maschera che mi impediva di fare nuove amicizie, creare legami, innamorarmi e ciò mi pesava molto nonostante non lo dessi a vedere.
Prima di conoscerlo  credevo che la serie di tragedie che mi stavano capitando erano colpa del destino, le cui sorti difficilmente avrei potuto cambiare... ma poi, all'improvviso, la sua vita sbattè come un fiume in piena contro la mia e ciò che ne uscì fu un misto fra scintille e caos, fra momenti di silenzio ed altri di puro conforto.
Diverse volte Sakura mi aveva confessato che prima della partenza di Sasuke, Naruto era diverso dal punto di vista caratteriale: era più socievole, monello e bamboccio.
-Sai, un pò mi manca quel Naruto...- una volta mi aveva detto -... forse sta solamente maturando nella lunga distanza fatta di cicatrici che ogni giorno si interpone fra lui e Sasuke, ma ad ogni modo mi mancano lo stesso  le volte in cui lo prendevo a pugni perchè si dimostrava altamente infantile, oppure quando cercavo di consolarlo tutte le volte che sentiva il peso di essere una Forza Portante...-
Certe volte avrei voluto tanto conoscere quel Naruto bambino, spensierato e senza  troppe preouccupazioni in testa... eppure il tempo non me lo aveva permesso.
Vivere d'un tratto all'ombra dei propri timori e lasciarsi alle spalle tutti i momenti di gioia, immagino soltanto quanto possa esser dura... eppure avrei voluto aiutarlo a riacquistare quella forza di tirare avanti che tanto lo aveva contraddistinto in passato.
Mi sfiorai le guance e realizzai che finchè avrei portato la maschera che ogni giorno nascondeva il vero 'me' fra le tenebre, non potrei essergli stato in nessun modo d'ausilio e di supporto...
Quindi mi alzai ed iniziai a dipingere con foga sulle pareti rovinate.
Prima un bambino.
Poi il suo amico mano nella mano.
Poi le risa dei compagni.
Poi la notte e le stelle.
Poi il conforto.
Poi la tempesta.
Poi annerii l'amico.
Infine diedi vita alle lacrime del tempo perso, delle mille illusioni e delle altrettante disfatte.
Finito lo sfogo, tolta la maschera, mi sdraiai sul letto, guardai il soffitto per alcuni istanti e chiusi gli occhi, stanco di pensare.
 
 
 
Note D'Autore
 
Innanzitutto mi scuso per avervi fatto aspettare così tanto e per tutti gli errori grammaticali presenti nei vari testi.
In secondo luogo vorrei ringraziare per la seconda volta la mia Musa, Giulia, e la mia fonte d'ispirazione: Madonna.
Beh, spero che il capitolo narrato dal punto di vista di Sai sia stato di vostro gradimento e, mi raccomando, recensite in tanti!!!

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Capitolo 5
*** Fra passato e presente ***


Capitolo 4
Fra passato e presente
 
~1 settimana dopo~
 
Mancava soltanto un giorno alla partenza.
Quindi presi del cibo in sacchetti, lo misi dentro lo zaino e richiusi fermamente la cerniera.
Poi andai a soffermarmi davanti a quella vecchia e polverosa foto che tenevo da diversi anni sul comodino.
Quanti ricordi in un solo scatto...
Afferrai un vecchio panno e rispolverai uno ad uno i nostri volti: prima quello di Sakura, poi il volto di Sasuke ed infine il mio.
 
Andai a sbattere contro un ragazzo molto più grande di me.
Alzai gli occhi e notai che era acompagnato da altri due ragazzi: uno più minuto, il secondo più alto.
I loro ghigni divertiti non presagivano nulla di buono.
-Tu devi essere Naruto fottuto, vero? Quello che ne combina più di quante ne pensa?!-
Strinsi i pugni.
-Cosa volete da me?-
Feci per andarmene, quando uno di loro mi prese per la collottola della giacca e mi strattonò con forza.
Mi sentii soffocare.
-Soltanto divertirci un pò...-
 [...]
Dopo alcuni minuti mi ritrovai per terra, abbandonato al mio destino e con la faccia deturpata dal sangue e dai numerosi lividi.
Pensavo a Sasuke e al bacio di pochi giorni prima.
Iniziai a domandarmi se l'esito di questa lite sarebbe stato lo stesso se al mio fianco ci fosse stato lui.
 
 
-Cosa sono io per te?- gli domandai staccando distrattamente dei petali da una margherita appena in fiore.
-Non lo so di preciso... forse un amico- rispose lui con aria altrettanto assente.
Mi alzai dalla panchina e gli porsi la mano.
-Se vuoi ti mostro un piccolo trucco per schiarirti le idee...-
Sasuke mi strinse la mano sbuffando.
Poi lo incitai ad alzarsi e così fece.
-Dunque?- mi domandò in modo seccato l'Uchiha.
-Scruta il  tramonto e dimmi che vedi...-
Dopo alcuni secondi si voltò verso di me.
-Finito con questa buffonata?-
-Umh... non limitarti a guardare ma spingiti ad osservare l'intero paesaggio e poi dimmi cosa vedi- lo incitai io.
Stavolta ci mise alcuni minuti per voltarsi di nuovo verso me.
-Vuoi sapere che cosa provo, testa quadra?-
Annuii con la testa.
-Sento la brezza del crepuscolo scompigliarmi i capelli, vedo l'epilogo di una giornata e l'inizio di un'altra, vedo le mie preouccupazioni dissolversi nel nulla e ne vedo altrettante formarsi in uno schiocco di dita... semplicemente cerco questo...-
Mi appoggiò una mano sulla spalla.
Capii più tardi che cercava soltanto il conforto di un amico.
 
 
 
 
Nota d'autore
 
Lascio a voi il piacere di gustarvi questo chappy pre-partenza (per cosa lo scoprirete nel prossimo capitolo :3) dettato principalmente da due flashback (naturalmente inventati da me) che in seguito avrebbero segnato per sempre Naruto. Lo so, lo so: la maggior parte di voi che mi seguite desiderate un pò d'azione e state pur certi che l'avrete molto presto!!!
Detto questo, recensite ancora in molti e a presto con la mia narusasusai *-*

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Capitolo 6
*** Bivio ***


Capitolo 5
Bivio
 
Presi lo zaino ed uscii di casa, l'animo macchiato dallo sconforto.
Quel venerdì mattina il cielo piangeva lacrime amare e le nuvole si specchiavano nelle piccole pozzanghere ai lati dei vicoli deserti.
Sembrava che l'intero Villaggio stesse piangendo silente la partenza del ragazzo che un tempo tutti chiamavano 'pivello'.
Sembrava che l'intero Villaggio avesse intuito che a quella maledetta partenza non ci sarebbe stato un lieto ritorno.
Perchè certe volte la vita ti chiede troppo, tu non hai nulla da darle e lei ti punisce mettendoti dinnanzi ad un bivio che devi per forza intraprendere.
E non c'è tempo per ritornare sui propri passi  e correggere le erranze commesse in passato, c'è solo il destino di cui noi siamo i soli protagonisti, ma non gli autori, ad accoglierci fra le sue fredde braccia.
Perchè la vita alle volte è dura e non perdona.
Stavo commettendo quella che in molti avrebbero definito 'pazzia', ma a me non importava un accidente dei pareri altrui: quelli avevo già imparato ad ignorarli a mie spese con anni ed anni di solitudine alle spalle.
Tap. Tap.
Ogni passo fatto equivaleva ad un ricordo lasciato al passato...
Tap. Tap.
Mi sarebbero mancati il maestro Kakashi e i suoi continui ritardi....
Tap. Tap.
Mi sarebbe mancata nonna Tsunade con il suo vizio sfrenato del gioco...
Tap. Tap.
Mi sarebbe mancato il maestro Iruka e le sue piccole grandi perle di conforto...
Tap. Tap.
Mi sarebbero mancati il maestro Jiraya e le sue risa...
Tap. Tap.
Mi sarebbero mancati Sakura e... mi sarebbe mancato Sai.
Tap. Tap.
Ma oramai avevo preso una decisione e non c'era spazio per i ripensamenti.
Avevo un amico da salvare.
-Naruto...-
Sentii una mano fredda avvolgere la mia in una leggera presa.
-Perchè lo fai?-
Non mi voltai.
-Non sono affari che ti riguardano...- 
Feci per andarmene, ma lui mi prese per la manica della giacca e mi tirò a sè.
Stava piangendo.
Ma ciò che più mi doleva al cuore è che lo stava facendo a causa mia.
-Naruto... sai quante volte ho maledetto la mia esistenza così schifa? Sai quante volte ho sofferto a causa della maschera che ogni giorno opprime il vero me stesso, le mie vere emozioni e ciò che provo veramente per te? Da quando mio fratello è spirato, maledico il cielo per esserselo portato via. Non avevo una spalla su cui piangere dopo la morte di Shin: mi sentivo di nuovo solo ed evitato da tutti... mi ricordo soltanto che quel giorno piansi come non feci mai in vita mia...-
Piangeva forte.
-E...E p-poi sei arrivato tu e h-hai fatto ritornare a g-galla il vero Sai e...-
Tirò su col naso.
-...e mi hai fatto capire che in questo mondo ci sono ancora persone per cui vale la pena tornare a sperare...-
Strinse forte la mia mano
-...ma soprattutto ad amare...-
Scrutai con attenzione le strade del bivio.
Una strada 'odorava' di tinta fresca, mentre l'altra emanava un profumo di tizzoni ardenti.
Ma entrambe facevano da calamita al mio cuore.
Eppure dovevo e dovetti sceglierne una.
Così scelsi d'intraprendere la seconda, attraversando l'uscita del Villaggio...
...Piangevo.
 
 
 
 
 
Nota D'Autore
 
Mi dispiace  per essermi fatto attendere molto con questo quinto capitolo, ma la colpa va data alla mancata ispirazione, che ora ho finalmente ritrovato.
Dedico questo capitolo al libro 'Il giovane Holden' e a Nick Cave con le sue emozionanti canzoni che ogni volta mi fanno commuovere.
Inoltre già mi scuso in anticipo se ci saranno degli errori ortografici nel testo, ma è già tanto che abbia scritto qualcosa quindi...
Comunque recensite in tanti!!!
A presto :)

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Capitolo 7
*** Crepuscolo ***


Capitolo 6
Crepuscolo
 
Ero amareggiato a tal punto da gettar per terra il libro che avevo scritto per mio fratello Shin, lasciandolo giacere sull'asfalto gelido.
Osservai la sagoma di Naruto allontanarsi sempre più  e fondere i suoi contorni con i colori nostalgici del tramonto.
Dentro di me sapevo che era un addio, eppure una piccola parte del mio essere sperava ancora in dei ripensamenti, che non ci sarebbero mai stati.
-Non ce l'ho fatta...
Andai a sedermi sul tetto di un abitazione poco lontana da quella di Naruto.
I raggi deboli del sole mi illuminavano metà del volto, lasciando la parte sinistra in penombra.
Una volta Naruto mi aveva parlato delle poesie e che lui diversi anni prima ne aveva scritta una.
Secondo lui, le poesie sarebbero state un ottimo modo per far riversare fuori tutta l'ira, tutto il rancore, tutte le emozioni che il cuore per troppo tempo ha portato con affanno sulle proprie spalle e sulla propria coscienza.
Preso dalla disperazione, presi un fogliaccio dalla tasca e ci intinsi sopra col pennello il mio 'sfogo personale'.
 
Foglie,
metafora del mio essere,
metafora di una vita,
di tante, troppe vite,
lasciate insecchire 
al pungente soffio d'autunno.
 
Foglie,
venature della mia anima,
estremità di questa realtà,
di tante, troppe realtà,
lasciate marcire
all'ombra di un grande albero.
 
Sigh.
Mi asciugai gli occhi: non dovevo piangere nè disperarmi.
Lui aveva fatto la sua scelta.
Ed io dovevo fare la mia.
Strappai il foglietto di carta e lo diedi in pasto al vento.
 
 
 
Nota D'Autore
 
Finalmente ce l'ho fatta, yeeee.
A voi i commenti e le recensioni.
Alla prossima!

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Capitolo 8
*** Epilogo ***


 
Epilogo
 
Certe volte ritornano,
ragazze, anime, bugie
lasciate, perse, dette
in pianto, in cielo, in morte.
 
Certe volte si dipingono,
nuvole, distanze, concetti
specchiate, macchiate, sbiaditi
in acqua, di sangue, di nero.
 
Ricordi, ricordi lontani
di parole, di pensieri
di ragioni di cui non andar fieri,
di una stella, di un bagliore,
che splendea beata di una luce migliore.
 
Caotico testo,
cammino funesto,
ali distese,
mille dubbi e pretese.
 
Ma lasciando a Dio
questi logori versi,
Io chiedo alla vita,
per me già finita,
di vederlo felice
e la pece silice.
 


 
Nota D'Autore
 
Ecco la fine della mia fanfiction.
Come spero avrete dedotto, Naruto è morto.
E in questi versi sono racchiusi tutti i pensieri che lui ha avuto prima di spirare del tutto.
Importante in questa poesia è l'ultimo verso dell'ultima strofa che fa intuire come Naruto alla fine abbia scelto Sai (pece) e che vuole vederlo felice (silice= bianco, colore della purezza e dei suoi 'derivati' quali la gioia).
Perchè questo è l'epilogo in cui regnante è il color nero a cui, però, si affianca un briciolo di speranza, la speranza di chi spira lasciando una piccola parte di sè nei cuori altrui.
Grazie a tutti davvero e alla prossima fanfiction!
Ps. Credo che scriverò l'ultimo capitolo della triologia sulla Naru-Sai-Saske con una one shot post-morte di Naruto e narrata dal punto di vista di Sai.
 

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