Quando il cuore chiama

di Small Wolf
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** DDI Un disastroso, dolce imprevisto ***
Capitolo 2: *** La firma ***
Capitolo 3: *** Un nome per te ***
Capitolo 4: *** Pannolini e pelli delicate ***
Capitolo 5: *** White Rabbit ***
Capitolo 6: *** Casalinga petulante! ***
Capitolo 7: *** Pulizie e idee stravaganti ***



Capitolo 1
*** DDI Un disastroso, dolce imprevisto ***


A pensarci bene forse avrebbe dovuto accettare la proposta di JInxx nel farsi accompagnare a casa dato che era l'unico disponibile a riaccompagnarlo indietro perchè CC e Jake erano occupati a riportare di peso Ashley a casa dopo l'lultima sbronza.
Era tardissimo e lui, stanco e con l'alcol delle numerose birre, bevute quella sera, che ancora gli ribolliva nelle vene vedeva a malapena la strada davanti a sè. Avrebbe dovuto accettare, si, almeno per l'incolumità altrui. Probabilmente, l'unico mtivo per cui non era ancora andato a schiantarsi contro qualche palo della luce, era che conosceva alla perfezione la strada che conduceva dal pub di fiducia della bend alla sua villa in periferia.
Quando finalmente accostò l'auto accanto al vialetto d'ingresso sospirò sollevato per essere ancvora tutto intero e si trascinò stancamente fuori dalla macchina senza neppure chiuderla a chiave per la distrazione dovuta al sonno.
Aprì la porta di casa e ancora vestito si lasciò cadere sul divano rosso e nero dello spazioso salotto di casa.
-Grazie a Dio-mugugnò mentre strisciava sui cuscini e si sbavava il leggero trucco nero contro la stoffa un pò rugosa del sofà. Quando anche le sue lunghe gambe smisero di pendere dal bracciolo si concesse finalmente di chiudere gli occhi azzurrissimi per farsi una sana dormita ristoratrice, vestiti o meno, catene o no. 
Stava per caere nel sonno quando un tic tac fastidioso, che conosceva fin troppo bene come quello dell'antipatico orologio sulla parete al di sopra del plasma, gli fece sbarrare nuovamente le palpebre nere.
 -Uffaaaa...-si lamentò premendosi un cuscinetto sul viso-avevo avvertito Juliet di smontare quell'arnese prima che se ne andasse...
Con le lacrime di disperazione agli occhi si alzò, accese il lampadario, e prese a fissare sconsolato le lancette scure che correvano sulla piattaforma tonda. Più fissava l'oggetto, più sentiva i nervi affiorargli e l'occhio sinistro tremare nervosamente.
Cacciò un grido liberatorio, dettato anche dall'alcol, e afferrata una ciabatta solitaria sul tappeto affianco al divano prese la mira e la scagliò contro l'orologio che si bloccò all'istante.
Sorrise sadicamente mentre spegneva la luce e riaffondava fra gli ampi cuscini del divano. 
Andy non seppe quanti minuti passarono ma quando sentì il campanello d'ingresso trillare si augurò vivamente di essere giunto almeno al mattino. Riaccese la Bajure accanto al divanetto e fisso la parete dove l'orologio era ancora fisso alle tre e mezza del mattino. Si diede dello stupido e andò alla porta d'ingresso barcollando pericolosamente. Furiosamente aprì la porta e uscì sulla soglia, dove però, non trovò nessuno.
-Maledetti truzzetti-biascicò con il fare molto simile a quello di uno sgorbutico vecchietto. Si richiuse la porta dietro ma neppure raggiunta l'ambita meta ecco dinuovo il campanello. Questa volta corse alla porta e la spalancò svelto sicuro di sorprendere quel simpaticone che non trovò.
-Chiunque sia non è divertente! Se ci riprovate vengo fuor e sfogo i miei nervi su di voi!-gridò in preda alla rabbia-Allora, dove vi siete nascosti?!
Andy scese dalla veranda e arrivò in giardinocon le mani premute sui fianchi stretti. INciampò in uno degli sciocchi nanetti da giardino che era stato costretto a piazzare per l'amore della sua ragazza e imprecò: quella non era davvero nottata!
Provò a rialzarsi ma la terra, che il temporale della seraprima aveva ridotto a una poltiglia informe di fango, lo fecero ricadere sulle ginocchia, imbrattandolo ancora di più. 
-Maledizioneee!!!-strillò senza rendersi conto di essere alle cinque del mattino, a cavalcioni nel fango, con i capelli neri e scompigliati e due occhiaie da far invidia a un drogato.
-Okay Andy... va tutto bene, in fondo, che saranno mai due ore di sonno per notte nell'ultima settimana? Che vui che te ne importise qualunque deficiente si diverte a vederti soffrire? Ma si dai, la vita in fondo è bella anche con questi imprevisti, no?-balbettò con una risatina isterica e le mani semiguantate contratte nella terra nel'istinto di sbriciolare ogni cosa.
Finì appena di autoconsolarsi che gli irrigatori del giardino, impostati per quell'ora, iniziarono a spruzzare con numerosi e fini getti l'acqua fresca all'erba del praticello, inglobando anche il povero vocalist.
-Io odio la vita...-sussurrò in preda alla più totale disperazione senza avere neanche più la forza di gridare. Rimase per alcuni secondi seduto sull'erba a fissare il fuoto fra i ciuffetti bagnati di capelli che gli coprivano a tratti la fronte e gli occhi fichè non si decise ad alzarsi almeno per evitare di passare da psicomane. 
Arrivò fino all'entrata di casa davanti alla quale si accorse esserci qualcosa di insolito proprio sul tappeto. Si chinò sulla cesta di vimini bianco e quando la sollevò all'altezza dlle sue iridi incredule furono due brillanti occhi verdi da neonata ad accoglierlo con aria interrogativa.
-Oh. Mio. Dio.
Entrò in casa ripetendo la frase a macchinetta e si richiuse la porta alle spalle con un piede. Poi sollevò la bimba di circa otto mesetti per scrutarla: era minuta con la testina bruna e gli occhi smeraldini che incuriositi si guardavano attorno.
Andy invece era a dir poco shokkato: gli avevano mollato una poppante davanti a casa senza lasciare nemmeno un messaggio, un'indicazione, nulla. E lui non sapeva neppure che fare stanco e intontito si limitava a fissarla stravolto e preoccupato.  
Forse per quella sua espressione scontenta la bimba allungò le braccina vesro il visop contorto del vocalist e gli schiacciò le guance pallide fra le manine paffute con una risatina dispettosa. Lui rimase solo più perplesso sul da farsi e la riadagiò nella cesta scatenando orima dei deboli singhiozzi fino allo scoppio definitivo in un pianto.
-No, no, no, no,no, piccoletta, non piangere, ti prego! Su, su ti tengo io, c'è Andy qua buona per favore-la supplicò intanto che si affrettava a riprenderla fra le braccia tatuate e a dondolarla sul suo petto. 
Rimase zitto finchè lei non si fu calmata e appena fu sicuro di averla adormentata afferrò il cellulare sul tavolino di cristallo accanto al tavolo e compose il primo numero che gli venne in mente: quello di Ashley.
Appena la voce stordita del bassista gli raggiunse le orecchie si pentì di non aver ragionato più accuratamente su chi chiamare ma evitò i rimproveri e cercò di essere il più lineare possibile dato che sapeva quanto il cervello dell'amico potesse essere sconnesso più del normale dopo una sbronza e un concerto.
-Ashley, sei tu?-chiese per evitare di prendere un infarto sentendo la voce sensuale di qualche bionda, reduce dalla notte precedente.
-Si, e quale idiota pensi che ti risponderebbe a quest'ora senza mandarti  affanculo?
-Mmm... Senti ho un problema, cioè, una catastrofe in casa!-esclamò 
-Uffa, ma si può sapere che genere di guaio è adesso?
 Andy prese un profondo respiro e si decise a dire ad Ashley tutta la verità: -E' un guaio con il pannolino e due denti!
-Uh? Come hai detto? Un nonnino sui tetti?-chiese neanche molto perplesso il bassista mentre si stirava sul materasso sul materasso della sua camera da letto, dove Jake e CC l'avevano buttato a farneticare alcune ore prima nell'attesa che si addormentasse.
-Ma quale nonnino?! Parlo di una bimbetta che mi hanno mollato davanti a casa alle cinque del mattino! Ashley, hanno abbandonato una minore da me e io non so che fare! Che faccio?! Oddio, e se si sveglia?
-Andy, Andy, Andy, calmati amico! Se continui così sarai tu quello per cui preoccuparsi e comunque...-sbadigliò- non è che mi ripeteresti il problema? Sai sono un pò lento al mattino... 

Commento Autrice:
Allooooora come vi sembra il primo capitolo di questa fic? Lo so, è un pò comica all'inizio ma prometto che tratterò anche temi da popcorn e lacrime ;)
Comunque è la prima fic sui Bleck Veil Brides che scrivo quindi non siate troppo cattivi se vorrete recensire XD
Ciao e al prossimo capitolo! (Spero XXD)

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Capitolo 2
*** La firma ***


A Ashley ci era andato un pò di tempo per arrivare alla conclusione che si trovassero in un bel pasticcio. Prima aveva dovuto capire che avevano abbandonato una bimba davanti alla casa di Andy, poi che probabilmente avrebbero dovuto far qualcosa per rintracciare la madre e infine spedirla in qualche orfanotrofio dell'Ohio. Probabilmente, quella sarebbe stata la scelta più appropriata per tutti: loro erano una Band troppo famosa, composta di soli uomini e senza tempo nè esperienza per mantenere una bambina, tanto meno crescerla. Era stata una pura casualità che chi l'avesse lasciata non si fosse curato troppo di pensare ai problemi che avrebbe procurato al gruppo sempre impegnato fra tour, interviste e concerti. I genitori avrebbero potuto benissimo scegliere un 'altra qualsiasi abitazione dalle tendine rosa e i muri pastello dove all'interno viveva una giovane coppia impossibilitata ad avere figli che l'avrebbe certamente accolta con loro. Ma ciò non era accaduto, il destino aveva scelto proprio loro e non sembrava che la legge fosse disposta a contraddirlo. Il mattino seguente, dopo aver spiegato anche agli altri la faccenda, si erano diretti tutti al commissariato di polizia per trovare una sistemazione alla piccola. Li aveva accolti un uomo baffuto dai pantaloni marroncini e la camicia azzurra il quale aveva rifiutato categoricamente lo spostamento della piccola in una struttura per minori abbandonati. -Vi dico che non è possibile-aveva esclamato esasperato il pover uomo mentre fumava una pipa-gli orfanotrofi del paese sbordano di bambini e noi non possiamo estradare una minorenne in un altro paese senza avere neanche un suo dato. Ashley sospirò ricollegando ogni cosa e si masaggiò le tempie per calmarsi. Poi poggiò i pugni sulla scrivania del vecchio commissario e gli venne incontro con il viso e esternò tutto il suo nervosismo: -Senta lei... noi non abbiamo tempo per occuparci di questa cosa urlante quindi o trova una soluzione alternativa in fretta o vi denuncio per rapimento di persona dato che siamo in questo maledetto ufficio da tre ore a blaterare! L'uomo rimase da prima sorpreso della decisione dello sguardo del suo interlocutore ma poi, cercando di evitare di guardare i cinque omoni vestiti di borchie e di pelle, deglutì nervosamente e riprese parola. -Stia a sentire lei, io non posso decidere per lo stato intero, capice? -E allora che ci sta a fare qui? Frost il pupazzo di neve? Andy, avendo notato le goccioline di sudore scivolare sulle guance paffute del commissario, decise di intervenire in modo più civile. -Ascolti, ciò che Ashley vuol dire e che noi non potremmo seguire la bambina perchè siamo presi dal lavoro. Con la musica ci mangiamo e poi lo sanno tutti che i bambini che crescono sotto i riflettori diventano degli isterici viziati convinti che il mondo ruoti tutto attorno a loro. Avanti, possibile che non ci siano altre soluzioni? -Ma insomma, avete più capelli che cervello in testa? Ho appena detto che non posso farci nulla-ribattè scandendo bene le parole come se fossero cinque dementi-E poi non si tratta di una vita ma del tempo necessario a trovarle una famiglia... è questione di qualche mese... -Qualche mese!-riattaccò Ashley-ma lei crede che noi siamo delle baby-sitter con il cazzo? Jinxx si passò esasperato una mano sulla fronte, schiacciandosi le punte dei capelli neri sul viso pallido. Anche se era il più riflessivo di tutti davvero non aveva idea di come sistemare tutta la faccenda. Loro non erano assolutamente in grado di badare a una peste in pannolino. Alcuni di loro neanche sapevano da che parte erano girati a momenti! Voltò gli occhi ghiaccio verso CC che ghignava da solo per motivi arcani e Ashley molto smile a una sedicenne in piena crisi di nervi. -Allora ragazzi, non c'è altro da fare-la voce di Jake fece sobbalzare tutti quanti. Era rimasto tutto il tempo in disparte con la schiena appoggiata contro il muro e lo sguardo basso. Nessuno aveva notato troppo la sua presenza ma gli era servito a pensare anche se il punto a cui era arrivato era quello che meno gli altri componenti avrebbero voluto sentire. -Che intendi con questo?-chiese Ashley preoccupato intanto che sorseggiava un bicchiere d'acqua, che il commissario aveva fatto portare da un audace poliziotta a cui il moro aveva lanciato un'occhiolino d'intesa, per calmarlo. -Intendo dire che dovremmo cercare di occuparcene noi. -Cosa?!-esclamarono CC, Jinxx e Ashley assieme. -Lei non ha famiglia. Non ha una madre, nè qualcuno che si preoccupi per lei. E voi riuscireste a comportarvi come tutti gli altri?-spiegò senza alzare gli occhi verdognoli dal pavimento dalle mattonelle gialle. Andy annuì lievemente e sorrise: -Jake ha ragione. Siamop noi i primi a dire che non bisogna abbandonare mai nessuno, e non importa che età abbia. I ragazzi rimasero in silenzio per alcuni momenti catturati dalle parole di Andy a Jake. Come telepaticamente tutti realizzarono che umanamente forse sarebbe stato davvero la cosa migliore prendersi cura di quella bambina anche se per breve periodo. In fondo prima di qualche mese, non c'erano in vista eventi troppo importanti a parte qualche intervista sulle reti locali, il tempo necessario per aspettare una famiglia per l'adozione. Il commissario chiese confusamente se quell'insieme di frasi, per lui apparentemente senza senso o di poca importanza, fossero il frutto di un sì. Lor confermarono e lui, sollevato, gli passò dei moduli che teneva già sotto alla scrivania di legno chiaro. Andy lesse velocemente e firmò. Con quel foglio ora lui era il tutore ufficiale della bambina. Ashley sospirò e lanciò gli scuri occhi al cielo: ancora si chiedeva quale strano sentimento lo legava ancora lì.

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Capitolo 3
*** Un nome per te ***


PREFAZIONE IMPORTANTE:
CIAO A TUTTI! ALLORA MI SCUSO IN PRIMIS CON I LETTORI E I RECENSORI CHE AVREBBERO VOLUTO AVERE IL TERZO CAPITOLO A SCADENZA RAGIONEVOLE MA HO ALTRE LONGO (ANCHE DI nARUTO) IN CORSO E HO FATTO IL PASSO PIù LUNGO DELLA GAMBA A PROVARE A POSTARNE UNA TERZA. ORMAI QUELLE SONO PRATICAMENTE CONCLUSE E HO DECISO DI PORTARE A TERMINE E SVILUPPARE ANCHE QUESTA FIC :)
VI RINGRAZIO MOLTO PER AVER LETTO E\O RECENSITO E PER ESSERE COMUNQUE ENTRATI A LEGGERE QUESTO  NUOVO CAPITOLO. GLI ALTRI ARRIVERANNO IN FRETTA! GRAZIE A TUTTI SPERO LASCERETE QUALCHE COMMENTINO! BACI! 
SMALL WOLF
 
Quando uscirono dall'ufficio dello sceriffo si divisero. Andy e Jake sarebbero andati a compilare altri moduli per dare un' identità ufficiale alla bambina mentre Jinxx, CC e Ashley avrebbero portato la piccola a casa di uno dei tre.
Alla fine potarono per il villone del bassista che si trovava in una bella posizione al di sopra del grande lago dell'Ohio ed era molto spazioso.
Nonostante tutte le lagne del Purdy alla fine lo convinsero.
-Dai andiamo-mormorò CC mentre reggeva la bimba che con le manine cercava di prendergli i lunghi ciuffi di capelli neri che gli cascavano sulle spalle.
-Io quella cosa in macchina non ce la voglio! e se poi mi sporca i sedili?!-esclamò Ashley preoccupatissimo per lo stato in cui si sarebbe trovata la sua preziosa Porsh in caso quella bambina avesse combinato qualcosa.
-Dai Ashley, poche storie-tagliò corto Jinxx mentre si sedeva sul seggiolino del passeggero e richiudeva la portiera.
Ashley imprecò sottovoce, sbattè uno stivale a terra, in modo abbastanza infantile e con uno sbuffo entrò al posto di guida ordinando a CC di salire a bordo.
La macchina partì ma appena furono a metà del viaggio la bimba incominciò a singhiozzare per poi scoppiare a piangere.
-Oh, cosa c'è ora?-chiese Ashley alzando gli scuri occhi neri al cielo.
-I-io non lo so...-balbettò CC mentre guardava con le labbra contorte e le sopracciglia crucciate in un espressione di panico la neonata che strillava con i pugnetti stretti contro il petto.
-Dai dai non piangere piccolina..-mormorò il batterista mentre prendeva a cullarla  e esibiva un mezzo sorrisetto di speranza.Eppure l'unica cosa che ottenne fu di scatenare un urletto ancora più feroce come se la piccola si fosse arrabbiata per quella richiesta.
Ashley, con una vena pulsante alla tempia provò a sovrastare il pianto con la sua voce:
-oddio fatela star zitta!mi sta venendo mal di testa!
-Ma io che ci posso fare?-ribattè CC mentre la guardava il visetto rosso dagli occhietti chiusi della piccola, schiacciati fra gli zigomi sollevati dalla boccuccia spalancata e munita di due soli dentini-non posso certo buttarla fuori dal finestrino!
Ashley ridacchio:-sarebbe un idea...-mormorò a se stesso.
Quando arrivarono davanti alla villa che era circondata da un ampio giardino con una fontanella scesero prima che poterono dalla vettura per togliersi da quel suono stridulo che rimbombava nell'abitacolo.
Salirono per la scalinata che conduceva alla porta della casa. Ashley iniziò a tastarsi le tasche dei suoi pantaloni di pelle alla ricerca delle chiavi ma scoprì solo dopo di non averle con sè e intanto la bambina piangeva.
-Che succede?-sospirò il chitarrista, trafiggendolo con i suoi occhi azzurro ghiaccio.
-Le chiavi! le dannate chiavi!-sbottò l'altro.
CC provò nuovamente a calmare la neonata camminando su e giù per il giardino ottennero solo altre grida e schiamazzi.
-Ragazzi!-esclamò poco dopo da lontano-mi sa che... siamo in un pasticcio...
Gli zigomi alti del bassista persero il loro solito colore olivastro per diventare bianchi come tutto il resto de viso, avendo intuito che genere di guaio fosse.
-C-che c-che genere di p-pasticcio?
-Ecco mi sa che dovremmo cambiarle il pannolino! 
Jinxx si battè una mano sulla fronte su cui ricadeva la sua frangetta asimmetrica piastrata e sconsolato aggiunse che non avevano le chiavi per entrare in casa dato che Andy, nella sua distrazione e il suo solito disordine, probabilmente le aveva scambiate con le proprie.
Ashley rimase zitto per qualche secondo prima di a esclamare un poderoso:
-Andy.... Biersaaaaaaaaaaaaaaack!!!!!!!!
 
In comune, davanti al casello dell'anagrafe la fila sembrava interminabile. La gente era tutta accalcata una accanto all'altra e tutti si lamentavano del calore estivo dovuto all'ora di punta e all'inefficienza dei servizi pubblici.
Andy e Jake invece se ne stavano in silenzio in attesa del loro turno. Evitavano di farsi riconoscere troppo anche se i loro abbigliamento e le facce ovviamente conosciute non avrebbero tradito l'occhio dei più esperti.
-Mmm.. mi fischiano le orecchie-disse Andy mentre alzava a spalla e la strusciava contro il padiglione auricolare semi coperto dai capelli scuri.
-Lo sai che vuol dire che qualcuno sta parlando di te?-sorrise il chitarrista con un fare molto simile a quello di una mamma intenta a consolare il proprio figlio.
Il pensiero del vocalist volò subito a Juliet in tour col suo gruppo in Canada e le sue labbra spesse si stirarono in un sorriso ebete. Probabilmente non sarebbe accaduto se avesse saputo che dall'altra parte della città qualcuno tipo un certo Purdy lo stava maledicendo in tutti i modi che conosceva.
-Avanti il prossimo-fece la magra signora di mezza età seduta dietro al vetro del casello, senza neppure guardarli in faccia.
-Ecco simo qui per registrare una minore a nostro carico-disse Jake in modo diplomatico.
La donna alzò gli occhietti oltre gli occhiali rossi che aveva poggiati sul naso adunco e spaventata li sgranò emettendo un piccolo grido strozzato.
I ragazzi si tirarono subito indietro, perplessi per quella reazione, ma lei si rimise subito in sesto, si sistemò i capelli rossi e con un colpetto di tosse riprese il suo monologo distratto.
-e questo bambino sarebbe?
-bambina-la corresse Andy, beccandosi un occhiataccia che gli ricordò molto una bibliotecaria in menopausa.
Jake intuì la tensione e presentò i fogli che avevano firmato all'ufficio dello sceriffo.
Lei li lesse velocemente e con fare pratico scrisse i dati apparenti della bambina al computer poi domandò loro il nome della minore.
Entrambi si guardarono spaesati dato che non avevano pensato a nessun nome e avrebbero voluto consultarsi con gli altri.
-Allora? fece una anziana signora dalla schiena curva e le mani scheletriche poggiate sul bastone da passeggio-qui c'è gente che aspetta, strani giovanotti!
Andy cercò di sorvolare sulla parola "strani", che tanto odiava, e si concentrò alla ricerca di un nome carino da dare alla piccola. Eppure ogni volta che ne pensava uno lo trovava troppo scontato, usato, vecchio oppure insignificante. Alla fine la sua testa si riempì di giudizi sui nomi estraniandosi dalla realtà.
Fu Jake a riportarono a terra proponendo un nome che a Andy sembrò piuttosto carino e che sapeva per l'amico significava tanto.
-Se non ti dispiace, vorrei che avesse il nome di mia madre...
-Carolyne?
Jake annuì e le sue guance si colorarono di rosso mentre gli occhi gli si facevano lucidi, facendo risaltare maggiormente il loro verde.
Andy gli poggiò una mano sulla spalla e lo scosse un pò per dargli forza poi si rivolse alla segretaria e le riconfermò il nome che lei digitò sul computer. Andy sapeva quanto Jake soffrisse per la malattia della madre e quanto si sentiva impotente per non poter farci nulla. 
Quando uscirono dall'edificio si diressero alla macchina di Andy dove Jinxx gli aveva detto di andare e anche con una certa urgenza.Quando aveva chiamato,infatti, sul cellulare del vocalist la sua voce era coperta dal pianto della bambina e dalle imprecazioni di Ashley.
Salirono in fretta in auto e arrivarono in un batter d'occhio alla villa. Quando Ashley li vide gli corse in contro, urlando a un Andy dal volto innocente che lo avrebbe ammazzato.
 
PER CHI NON LO SAPESSE LA CANZONE CAROLYNE E' STATA SCRITTA DA JAKE PER SUA MADRE CHE E' MALATA DI UNA MALATTIA PROBABILMENTE INCURABILE... POI LA SONG E' STATA GIRATA ANCHE PER I FANS MA IL SIGNIFICATO DI PARTENZA ERA QUELLO :)

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Capitolo 4
*** Pannolini e pelli delicate ***


-Andyyyyyy!!!!!!-gridò Ashley mentre il povero vocalist scendeva cautamente dall'auto.
-C-che succede?-chiese pallido in volto con le mani aperte davanti al petto per evitare qualche reazione poco ortodossa del compagno di band.
Jake inarcò un sopracciglio in attesa che Ashley smettesse di fremere dalla rabbia e parlasse invece fu Jinxx a prendere parola mentre si avvicinava a loro attraverso il vialetto ghiaioso.
-Succede che noi saremmo già dentro se Andy non avesse preso le chiavi di Ashley...
Andy rovistò nelle tasche del giubbotto e ne estrasse un mazzetto di chiaviche si portò di fronte agli occhi azzurri, tenendolo per il ciondolo a forma di donna nuda.
-Lo sapevo che c'era qualcosa che non andava-sospirò con un espressione ebete alla signorina bionda che sorrideva perennemente.
-Emhm... ragazzi non vorrei interrompervi ma qui la situazione è grave!!-disse CC, richiamando la loro attenzione sulla bimba in lacrime.
Mentre si dirigevano alla porta di casa il basista spiegò che probabilmente la piccola andava cambiata. Inutile dire le facce che fecero i due nuovi arrivati quando inquadrarono la prospettiva di un pannolino sporco. A Andy corse addirittura un brivido per la cche gli fece venire la pelle d'oca.
Quando entrarono in casa la visuale che si presentò loro fu quella di un grande salotto disordinato. Il grande divano bordò che faceva angolo era coronato di vestiti buttati alla rinfusa, e sul tappeto stropicciato stavano alcune bottiglie di birra vuote  e gocciolanti inoltre, il tavolino di cristallo era colmo di carte di patatine e briciole sparse un pò ovunque.
-Sembrano i residui di un party di tredicenni-commentò Jinxx nella sua puntigliosità che gli fece guadagnare un occhiataccia da Ashley.
Jake si avvicinò al divano e con la punta delle dita sollevò un reggiseno nero con i bordi delle coppe e le bratelle in pizzo rosso. Lo guardò alcuni secondi e storse le labbra.
-Be i tredicenni non fanno ancora certe cose-ridacchiò mentre osservava il notevole intimo.
-Questa è roba mia!-disse Ashley strappandogli di mano il reggiseno per poi incantarsi a guardarlo come un maniaco-quarta naturale.. tutto quello che un uomo possa desiderare...
-Io desidero solo che la facciamo smettere di piangere...-sospirò Andy a cui CC aveva scaricato la bambina.
Si riscossero tutti e subito Ashley sgomberò il tavolo della cucina a pochi passi da loro, sulla sinistra, poi cvi stese sopra un asciugamano e a malincuore diede il permesso per appoggiarla lì.
I cinque uomini la guardavano schifati, in piedi attorno al tavolo, senza sapere da che parte iniziare. Qualcuno deglutì.
-B-be bisogna farlo... mica possiamo lasciarla così...
Il bassista colse la palla al balzo e approfittò della buona fede di Andy per fargli fare il lavoro sporco.
-Be allora inizia Andy.
-No ma perchè io?-si lamentò
-Tu hai detto e tu incominci, bello-aggiunse CC con un sorriso nervoso.
Andy si morse il labbro inferiore mentre con lo sguardo cercava l'aiuto negli occhi estraniati dei chitarristi. Alla fine si arrese.
-Uffa! Begli amici siete!-esclamò.
-Dai Andy è solo un pannolino... la facevi pure tu sai? pensa ai tuoi poveri genitori che per due anni  hanno fatto sta vita-ridacchiò il batterista al pensiero di un piccolo Andy piagnucoloso.
-Ok mi devo andare a preparare... Ashley dov'è lo sgabuzzino?
Ashley indicò una porticina che dalla cucina si portava n una piccola stanza piena di prodotti per la casa e lo lasciò chiudersi dentro.
Quando ne uscì tutti scoppiarono a ridere: si era messo un paio di enormi guanti gialli e la maschera da mare con tanto di tubo.
-state zitti-ordinò imbarazzato, con la voce impedita dal tubo di plastica, facendoli ridere ancora di più.
-ahahahah!!! Sembri uscito da uno di quegli spot che pubblicizzano la costa azzurra!-commentò Ashley con un pizzico di soddisfazione per la rivincita che si stava prendendo.
Poi arrivò il momento fatidico del cambio in cui tutti tacquero mentre Andy si avvicinava lentamente alla bimba.
La piccola smise di piangere appena i ditoni guantati del vocalisti incominciarono a slacciarle il pannolino. Probabilmente aveva capito di aver raggiunto l'agognato scopo e ora guardava dal basso le cinque facce di quei grandi omoni borchiati. Sorrideva qualche volta nel vedere l'espressione schifata di qualcuno di loro soprattutto quelle di colui che la stava cambiando. 
Appena Andy aprì totalmente il pannolino tutti si allontanarono di colpo con dei mugugni e le mani sul naso.
Ashley si lasciò cadere sul divanetto bianco contro la parete, disperato.
-obbio-mormorò con gli occhi neri sbarrati e le dita premute sul suo nasino alla francese-bi infesterà la cucida... Jake,       p-presto, apri la fidensta! 
Il chitarrista si trascinò verso la finestra a tre ante e la spalancò poi si sporse col busto e assaporò avaramente l'aria pura del lago.
Jinxx, il più composto di tutti, si limitò a inarcare un fine sopracciglio nero e a emettere un piccolo sbuffo.
-Ma che le hanno dato da mangiare al commissariato, topi morti?-domandò a bassa voce.
-ma di che vi lamentate?!-esclamò Andy mentre arrotolava il pannolino con il suo disgustoso contenuto e lo passava sulle mani guantate di CC.
A Ashley venne un conato di vomito ma si trattenne appena per maledire se stesso che aveva ceduto a portarsi quella piccoletta a casa.
Andy sollevò la piccola e la guardò sgambettare con un occhio tremante.
-Ragazzi adesso bisogna darle una sciacquata mi sa...
-Nooo....-ansimò Ashley-per l'amor di Dio nooo... non me la portare in giro per casa in questo stato!
Andy non gli diede retta e si recò al bagno del primo piano mentre il compagno lo fissava affranto andarsene.
Aprì l'acqua fresca del lavandino marmoreo posto sulla parete alla sua destra, di fronte alla grande vasca da bagno in ceramica, poco distante dal wc.
-Allora, piccoletta, ora stai ferma altrimenti imbratti tutto...-la pregò-ferma eh? altrimenti poi Ashley a chi lo sente?
le mise il sederino sotto il getto d'acqua fresca, facendola mettere a piangere.
-No, no, no, no, no, per favore... fa la brava dai... non puoi certo stare con questo schifo addosso!
Andy tornò in cucina dopo poco con la bimba in un asciugamano che Ashley denunciò come quello buono per la faccia e la ridistese sul tavolo, soddisfatto.
-Borotalco-disse a CC porgendogli la mano a mo di chirurgo.
CC gli passò la bottiglia forata, che Ashley usava per la sua pelle delicata, con fare professionale. Andy iniziò a far defluire la polverina bianca su sederino roseo della bimba, facendola starnutire.
-Ahah-ridacchiò-non è carina?
-Come un dito insabbiato nel culo-precisò il bassista fra le risate di tutti escluso Andy che sospirò rassegnato.
-Bene adesso manca il pannolino!-annunciò CC.
Tutti si girarono verso Ashley ancora stravaccato sul divano alla ricerca di una soluzione.
-Che c'è?-domandò lui un pò scocciato-ho smesso di mettere i pannolini 28 anni fa!
 
COMMENTO AUTRICE:
Saaalve! allora vorrei avvisare tutti i lettori e recensori che questo modo di scrivere privo di descrizioni e poco incline ai pensieri dei personaggi non è il mio solito modo di narrare. Questa fic è nata come comica\ demenziale ma dato che generalmente quelle si concentrano più sul fatto in se che su altro e non mi piacciono ho provato a dare lo stesso un'impronta che imposti un pò anche la situazione descrittiva. Quindi per critiche di questo tipo spero di non essere ripresa XD comunque grazie a tutti i lettori e recensori come sempre! :)
Al prossimo capitolo!
Small Wolf

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Capitolo 5
*** White Rabbit ***


Davanti all'incertezza di tutti su cosa mettere alla bimba per pannolino intervenne la saggezza di Jinxx che attirò l'attenzione su di se con u discreto colpo di tosse.
-Io avrei un'idea...
Ashley fece un espressione impaurita mentre sul viso del chitarrista si dipingeva un lieve sorrisino che non prometteva nulla di buono.
 
-AAAAAA!!! uffaaa!!!! io ve lo avevo detto che non avrebbe funzionato!-esclamò CC mentre guardava la bimba sdraiata a pancia in su sul lettone di Ashley.
-Ma figurati! Andrà benissimo-fece Jake mentre sollevava la piccola e la mostrava avvolta dall'ombelico alle gambine un un pannolino di stoffa di fortuna, fissato alla meno peggio con delle spille da balia varie-Jinxx se un genio!
-Modestamente-accennò il diretto interessato, esibendo la seconda espressione soddisfatta di giornata.
E mentre loro tre erano lì a discutere sull'efficacia del provvisorio pannolino Andy stava inginocchiato accanto a un Ashley sconvolto che stringeva fra le mani il suo lenzuolo migliore tutto tagliuzzato.
-Perchè a me?-continuava a ripetersi fissando la parete tappezzata di poster di donne nude-che ho fatto di male?
Andy gli porse un bicchiere d'acqua che l'amico rifiutò con un breve cenno della mano.
-Eddai, Ash è per una buona causa-provò a dirgli col risultato di farlo passare dallo stato comatoso a quello infuriato.
-Buona causa, Andy?! Buona causa?!-esclamò alzandosi-la merda di quella poppante ti sembra una buona motivazione per distruggermi la casa?! lo vedi questo lenzuolo Andy, lo vedi?!
-s-si si lo vedo lo vedo...-balbettò il vocalist che si era lentamente allontanato da lui ed era finito con le spalle al muro schiacciato fra Ashley e i poster altezza uomo.
-Ecco in questo coso ci ho fatto le migliori follie della mia vita! Biondone da urlo! E voi avete distrutto questa reliquia del mio piacere!
CC gli passò affianco per dirigersi in cucina e con non chalance rispose:
-Be, lo sanno tuti che il cotone è resistente e fresco, amico.
Ash si lasciò cadere sul pavimento certo che si sarebbe preso l'esaurimento nervoso.
Nel tardo pomeriggio decisero che fosse meglio portare la piccola a casa di Andy, decisamente più accondiscendente del bassista e più propenso a farla vivere con sè.
Mentre erano in macchina però la bimba riprese a piangere disperata.
-Allora o si butta lei o mi butto io-precisò il Purdy con i nervi a fior di pelle.
-Non si butterà nessuno dobbiamo solo darle da mangiare Ash-precisò Jake mentre la bimba gli afferrava il dito e ne metteva la punta nella boccuccia.
-Ahhaahaahah!!!!! inizia bene la piccoletta-ridacchiò CC-lo sai che certe cose le si fa da grandi e in altri posti?
Andy, alla guida gli fece arrivare in testa il cofanetto dei suoi occhiali da sole.
-Ahia! Ma che ho detto?
Andy evitò di rispondere e si concesse uno sbuffo.
-Che ne dite di fermarci al market sulla strada?-propose Jake mentre cercava di allontanare la mano dai dentini spigolosi e sottili della bambina.
Andy fermò l'auto nel parcheggio di un supermercato e insieme scesero da lì. Sarebbero serviti pannolini e cibi da neonati quindi si sarebbero divisi. Eppure, quando fecero irruzione nel supermercato la gente che passava di lì rimase allibita e un pò spaventata di vedere quei cinque uomini alti e robusti, vestiti di pelle nera e pieni di borchie, entrare a squadrone lì dentro con una graziosa bimba seduta nel carrello spinto da uno di loro.
-Mamma!!!-urlò un bimbetto di circa cinque anni-mamma mamma! c'è l'uomo nero!!!
Ashley guardò con curiosità il ditino puntato verso di lui e pensò di approfittarne per divertirsi un pò.
-E se non sparisci subito pidocchio ti cucino per cena!
Inutile dire che il bimbo fuggì a gambe levate in una dele corsie.
-Ahaah-ridacchiò il bassista sotto lo sguardo allibito e sconsolato dei suoi compagni.
Decisero di dividersi, Andy con la bimba nel carrello e Ashley sarebbero andati a cercare le pappette mentre Jinxx, Jake e CC i pannolini e qualche giochino.
Il duetto viaggiava spaesato fra gli alti scaffali del supermercato senza una meta precisa. Nessuno dei due aveva idea di dove cercare il cibo per una bimba così piccola senza contare che si sentivano un pò in soggezione per le continue occhiatacce che ricevevano dalla gente.
-Uffa e ora dove troviamo quegli affari?- si chiese Andy perplesso mentre si guardava attorno.
Ashley approfittò della situazione per andare a domandare a una ragazza con il camice del supermercato indosso, corto giusto giusto per intravedere un didietro niente male.
-Mi scusi bella bionda-disse Ash mentre si preparava a esibire il suo sguardo da seduttore numero uno-potrei chiederle qualche... hm, informazione?
-che cazzo vuoi?-esplose la voce maschile e profonda che fece sobbalzare il povero Ash poco meno della faccia mezza barbuta che gli si presentò dietro i lunghi capelli biondi.
-Aaahaha!!-strillò spaventato, sbarrando gli occhi scuri-ehm... volevo dire... dove sono le pappette per poppan.. cioè per i bambini?
L'evidente travestito gli fece gli occhi dolci e lo invitò in una corsia Dove Andy li seguì piegato in due dalle risate.
Davanti a loro si spalancarono ripiani pieni di latte in polvere, omogenizzati, fruttoli, succhi di frutta e ogni genere di pietanza adatta a dei bimbi piccoli.
-G-grazie-balbettò Ashley ancora sconvolto mentre si avvicinava a Andy.
-Ma di nulla caro-disse il travestito poggiandogli una mano sulla spalla-io sono Samantha, se ti serve qualcosa, qualsiasi cosa, io sono qui, ah anche per il tuo amichetto...
Andy non volle sembrare volgare ma la voce che gli venne dal cuore lo portò ad affermare:
-A me piace la figa.
Samantha c rimase effettivamente male ma si consolò con il sedere sodo di Ashley che di era un pò piegato per leggere un prezzo, sperando che se ne andasse.
Entrambi gli amici annuirono e un brivido corse sulle loro schiene quando quello si girò e gli lanciò un occhiolino e un bacio con le labbra rosse di rossetto.
Passato il trauma si concentrarono su ciò che c'era effettivamente da prendere.
 
Fortunatamente gli altri tre erano riusciti a recuperare alcuni pacchi di pannolini, dopo una lunga discussione fra CC e Jake riguardo alla resistenza e alla convenienza delle diverse marche che aveva portato Jinxx a sceglierne una definitiva senza il loro parere confuso.
Si ricordò mentalmente di non venire più a far la spesa con quei suo compagni molto simili a delle donne in crisi post partum.
Si ritrovarono con gli altri davanti alla corsia dei giochi per prendere qualche aggeggino alla piccola.
-Che ne dite di questo?-chiese CC mostrando a tutti un libricino da colorare.
-CC, non è ancora un mini Picasso-affermò Jinxx con i suoi stanchi occhi azzurri.
L'amico lo posò con il broncio.
-Second me lei va benissimo...
Jake si voltò a guardare Ashley inchiodato davanti al ripiano delle barbie e sospirò. Era certo che non sarebbe cambiato mai ma si contenne dal dire che se si eccitava davanti a delle bamboline per bambine di sette anni era molto grave.
Alla fine si optò per un coniglietto peluche che Andy trovò in una cesta e che gli ricordava tanto lo pseudonimo con il quale lo chiamava sempre Juliet.
-Ecco Carolyn il tuo piccolo White Rabbit.
Al bassista salì un rigurgito davanti a tutta quella dolcezza da diabete.

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Capitolo 6
*** Casalinga petulante! ***


 E come se non fosse già tutto abbastanza tragico dopo un paio di giorni la casa di Andy diventò una specie di asilo per poppanti. Il premuroso vocalist si era raccomandato di eliminare ogni cosa pericolosa potesse esseri in circolazione inclusi plettri, bicchieri imprudenti sui tavolini altezza bambino, alcolici, e cose appuntite. Inoltre aveva fatto mettere dei para angoli a tavoli e sedie per evitare punti in caso di brutte cadute.
Così nel giro di alcune settimane il salotto di Andy divenne irriconoscibile fra giochini gommosi sul tappeto e ogni ornamento vagamente rischioso nascosto al pubblico.
Per questo motivo quando Juliet tornò, alcune sere più in la, stremata dal tour, si prese un mezzo infarto a trovare seduta per terra una bambina che giocava con un piccolo coniglio di peluche.
-Andyyyyyy!!!!!!!-strillò all'entrata di casa con gli occhi chiusi per nel furore dell'urlo e per evitare di vedere quello che purtroppo esisteva.
Andy, che era in cucina armato di grembiule da nonna e un mestolo per la pasta quasi inciampò sulla pozzanghera d'acqua che era caduta per sbaglio, nell'intento di correre all'entrata.
-Amore!-l'accolse con un sorrisetto nervoso.
-Andrew. Dennis. Biersack. che. diavolo. succede. qui?-domandò secca, priva di espressione, pronunciando il suo nome per intero come faceva quando era furiosa.
Andy deglutì mentre si portava il mestolo davanti alla faccia e assottigliava gli occhi terrorizzato.
-e-ecco Juliet, amore, abbiamo avuto qualche problemuccio di percorso mentre non c'eri...
La ragazza passava lo sguardo da lui alla bambina che le stava gattonando vicino, con l'occhio sinistro tremante x il tic nervoso che le era preso.
-proble... oh ma Andy! e lo chiami Problemuccio questo?!-fece mimando le virgolette con le dita smaltate di nero-che ci fa sta bambina in casa nostra e perchè sei vestito come una vecchia casalinga petulante in menopausa?!
Andy si mise le mani davanti mentre indietreggiava lentamente verso la cucina che in caso di emergenza sarebbe stato il su rifugio.
-P-posso spiegarti tutto amore eh.. basta che stai calma...
 
Qualche ora dopo entrambi si trovavano in cucina seduti l'uno di fronte all'altra con una tazza di camomilla in mano, per rilassare i nervi. 
Andy teneva la testa cina con una chiazza rossa a forma di mano sulla guancia chiara mentre lei era pressochè depressa e incredula.
-Come hai potuto non dirmi nulla?
-ti ho spiegato che era una cosa che andava fatta subito...
-potevi almeno farmi uno squillo!
Il ragazzo si zittì e la lasciò sfogare ancora un pò. 
-Perdonami Juliet...-mormorò mentre alzava lentamente i suoi grandi occhi azzurri dalla tovaglia a fantasia di Batman e la guardava a mò di cagnolino bastonato.
Lei sospirò e bevve l'ultimo sorso di camomilla prima di salire in camera e sbattersi la porta dietro, intimandogli che per quella sera a lui sarebbe bastato il divano.
 
-C'era da aspettarselo!-esclamò Ashley il giorno dopo stravaccato sul divano di casa Biersack-anche io avrei avuto la stessa reazione.
-No no Ash te saresti svenuto direttamente sul posto-ridacchiò Jake con l'intento di alleggerire la tensione, beccandosi invece un occhiataccia dal diretto interessato.
-Eh va be che sarà mai Andy? devi solo occuparti a tempo determinato... cioè quasi determinato... di una neonata che tu non hai idea di gestire mentre sei incasinato con i lavori x la band e la tua relazione sentimentale potrebbe andare a rotoli come nei matrimoni mah ci sono cose peggiori sai?-disse CC tutto professionale intanto che beveva della birra.
Ci volle la fermezza di Jinxx e la gentilezza di Jake per fermare Andy dallo strozzare il batterista ed evitargli così l'ergastolo.
-E adesso cosa faccio?-chiese ad alta voce a se stesso mentre si metteva le mani nei capelli e li stingeva nervosamente.
Ashley sollevò le spalle mentre CC emergeva lentamente da dietro lo schienale del divano che aveva usato a mo di para-petto. 
Jake che si era allontanato silenziosamente all'improvviso sbarrò gli occhi verdi e battè il pugno sul mobiletto d'entrata provocando il pericoloso oscillamento del vaso di porcellana di antica fattura di juliet.
-Aaaaaaaaaaaaaaah!!!!!!!!!!!!-strillò Andy con una vocetta stridula che ricordava molto quella di una signorina rapinata, mettendosi le mani sulle guance come nel quadro "l'urlo".
Grazie al cielo con una mossa veloce il vaso non si ruppe e neanche la testa di Andy che venne afferrato, quando le ginocchia gli cedettero x lo spavento, da un braccio possente del bassista.
-Scusa Andy-balbettò il chitarrista mentre riponeva tremante il soprammobile.
-Ma dico! Vuoi farmi prendere un infarto a ventidue anni, Jake?!
-Ehm... era solo per aiutarti...
-Aiutarmi? la prossima volta bendami e portami in autostrada così mi fai fuori sul sicuro! 
Nessuno badò alla domanda di CC che chiedeva se almeno avesse un assicurazione sulla vita dalla quale ricavarci qualcosa e Jake esibì il suo piano.
-Beh, che ne dici Andy di organizzarle una cenetta con i fiocchi?
-Una cena?
-Si, si una cena-tagliò corto Ash,lasciando la presa dal colletto dell'amico che cadde a terra con un lamento-lo sai alle donne piace essere trattate come delle regine. Pff... devi solo fare gli occhi dolci e magari farti una revisione del Kamasutra per farla felice e farti perdonare.
Andy sbarrò gli occhi all'occhiolino malizioso che gli fece l'amico eppure non potè contestare la magnifica idea.
-Allora è deciso-affermò Jinxx-ti daremo una mano Andy...
-No ma io posso far...
-Ah zitto-lo interruppe Ashley-lascia fare a noi, te non preoccuparti di nulla ok?
Andy deglutì e pensò che l'ultima volta che non si era preoccupato di qualcosa le conseguenze erano state decisamente disastrose.

COMMENTO AUTRICE:
Salve gente! scusate il ritardo ero in vacanza!!! Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Baci!
Small Wolf

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Capitolo 7
*** Pulizie e idee stravaganti ***


Alla fine il buono sconto alla spa di Ashley era servito a qualcosa. Avevano spedito Juliet a fare una mini vacanzina alle terme sotto le cure amorevoli delle massaggiatrici e degli oli profumati. Era probabilmente per questo motivo che il bassista non era di ottimo umore la mattina seguente e non vedeva l'ora che tutto finisse.
Eppure le aspettative di lucidare la grande villa dell'amico, di preparare una cenetta al lume di candela per lui e la sua isterica fidanzata e badare a una bimba di mesi non lo consolavano troppo neppure adesso che assieme avevano stabilito i compiti da fare.
-Allora-disse Jinxx, squadrando gli amici messi in riga davanti a lui-oggi abbiamo una missione... mettere a posto questo casino e ridare a Andy un pò di dignità.
il vocalist sospirò.
-Silenzio!-esclamò il "generale" mentre batteva il frustino sulla mano libera-e ascoltate. ci divideremo i compiti. Ash tu riassetterai il salotto, Jake ti occuperai della cucina di preparare da mangiare qualcosa di buono, io penserò al giardino mentre CC laverà il terrazzo. 
-e io?- fece Andy 
-Beh Andy te ti occuperai di Carolyn.
Tutti annuirono stancamente e si divisero. CC salì al piano superiore per prepararsi a pulire il terrazzo mentre Jake si dirigeva in cucina a rovistare nel frigo in cerca di qualcosa di commestibile, Jinxx uscì in giardino mentre Ahshley e Andy rimanevano impalati in soggiorno.
-Oh beh.... buona fortuna!-esclamò il cantante scappando con in braccio la bambina al piano di sopra poco dopo aver avuto una panoramica del salotto disastrato.
Ashley sospirò: la sala presentava una serie di problemi a suo parere insormontabili. I divani erano colmi di vestiti buttati alla rinfusa fra cui un paio di boxer e una coperta che Andy aveva adoperato per dormire, il tavolino era pieno di riviste mezze strappate dalle mani della bambina il tappeto pieno di grinze e nei posti + improbabili era possibile trovare di tutto scarpe indumenti avanzi di patatine. Non poteva credere che Andy da solo avesse ridotto il soggiorno in quello stato e tutto nel giro di una notte.
-Maledizione-imprecò a denti stretti-come faccio a rimettere a posto tutto? 
Rimase ancora alcuni secondi impalato a guardarsi attorno quando la folgorante idea gli venne in mente. un idea che riguardava il tappeto e le scale che davano nello scantinato.
 
Jake aveva cercato con pazienza e alla fine era riuscito a ricavare della pasta elle uova e un pò di insalata. Pensò che sarebbe bastato per una creare un pranzetto niente male. Si scrocchiò le dita,pronto a incominciare e , aperto il libro di cucina optò x una frittata.
-Massì questo è facile-pensò mentre accendeva il gas sotto la padella per iniziare a scaldarla e cercava il vasetto di sale da mischiare all'uovo, nella mensola in alto, sui fornelli.
Sorrise quando lo trovò, soddisfatto di sè. Ne era sicuro: avrebbe preparato un ottima cena.
 
Intanto CC osservava l'attico di villa Biersack spiazzato. Deglutì di fronte all'immensità del terrazzo e soprattutto alla sporcizia che regnava. 
Non aveva idea di come pulire quel pavimento lurido e il suo carattere giocherellone prevedeva una buona dose di noia per quel giorno.
Si lasciò cadere accanto a un secchio per pavimenti e due grandi spazzole usate per strigliare. Non se ne accorse subito di quanto le spazzole fossero lunghe finchè non poggiò il piede accanto a una di esse, notando l'incredibile coincidenza.
Sul suo viso si dipinse un ghigno malizioso poi scattò in piedi, agile come un grillo dopato, e con una leggera risata andò a riempire il secchio con acqua e sapone.
 
Solo Jinxx sembrava realmente serio in quella gabbia di matti era consapevole della pericolosità dei suoi amici con le cose fragili per questo motivo aveva dato loro i compiti che riteneva più appropriati x evitare incidenti.
A CC lo aveva spedito sul terrazzo onde evitare che frantumasse qualcosa e segnasse la morte di Andy, Ash era stato allontanato dalla bambina e relegato in casa in modo da non concedergli distrazioni con qualche biondona di passaggio mentre a Jake, il più responsabile di tutti, erano stai affidati i fornelli.
-Si-mormorò-non può andare storto qualcosa così! No che non può! e certo, li ho messi apposta così, non possono combinare guai non possono... e poi l'idiozia ha un limite... 
Parlava a bassa voce, sfregandosi le mani fra loro, talmente concentrato che non si accorse che qualcuno arrivava da dietro. Si rendè conto di una seconda presenza solo quando una mano gli si poggiò sulla spalla.
-Si?-chiese girandosi con gli occhi sbarrati, le mani giunte e un sorriso maniacale alla signorina che terrorizzata cercava di mantenere contegno.
-Eh.. mi scusi ha bisogno d'aiuto?... 
Io? aiuto? no grazie.-affermò e si ricompose come suo solito.
La ragazza annuì lentamente mentre si allontanava senza dargli la schiena.
-Oooookay.... si riguardi....
Jinxx inclinò la testa e esibì un sorriso stirato di quelli da fil dell'orrore che la fecero definitivamente scappare.
 
Andy sospirò, chiudendo la tenda sulla finestra che dava sul giardino dove si era consumata la penosa scena e si girò a guardare la bambina che batteva le manine seduta sul suo letto matrimoniale.
-Babababa!!!!-esclamò la piccola con una risatina strozzata, come quella dei bambini.
-E si babababa-ripetè Andy con uno sbuffo-speriamo solo che non mi distruggano la casa o questa è la volta buona che finisco all'ospedale per qualcosa di serio...

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