Inugami

di Yasha 26
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il mio Inugami ***
Capitolo 2: *** Amici?? ***
Capitolo 3: *** Strane sensazioni ***
Capitolo 4: *** Il monaco deviato: l'arrivo di zio Miroku! ***
Capitolo 5: *** Gelosia! ***
Capitolo 6: *** Ti voglio solo per me! ***
Capitolo 7: *** Iniziano i guai! Gli Shichi Fukujin ***
Capitolo 8: *** Aiuti dai Kami? Il patto è fatto! ***
Capitolo 9: *** L'ira di Bishamonten ***
Capitolo 10: *** La fine di un incubo: l'inizio del sogno! ***



Capitolo 1
*** Il mio Inugami ***


Ricordo che questa storia è coperta dal diritto d'autore, pertanto è vietata la sua riproduzione totale o parziale sotto ogni sua forma; il divieto si estende a citazioni, estratti, personaggi da me inventati. Occorre pertanto l'autorizzazione espressa, scritta e sottoscritta dall'autrice.
In caso contrario, saranno presi provvedimenti legali.
Grazie.




 
Il suono di una campanella, segnò la fine delle lezioni all’istituto superiore Meiji.
Una ragazza dai lunghi capelli neri, occhi di un intenso blu, fisico snello ma ben proporzionato, si apprestava a tornare a casa sua.
Era una ragazza dolce ma decisa; bella e aggraziata; brava a scuola in ogni materia. Una vera e propria studentessa modello. Doti per le quali la maggior parte della gente avrebbe ucciso, ma non lei, Kagome Higurashi, la studentessa più amata dai ragazzi della sua scuola, ma anche la più detestata dalle ragazze, invidiose di tutto ciò che la riguardava.
Avrebbe preferito essere “normale”, per non dare tanto nell’occhio, come invece accadeva da quando era entrata in quell’istituto.
Come ogni giorno degli ultimi due anni, Kagome si apprestava ad uscire dalla sua classe, avviandosi verso i cancelli della scuola. E come accadeva ormai quasi tutti i giorni, un gruppo di ragazze la aspettava per vendicarsi delle più svariate scuse; chi per il fidanzato che guardava sempre lei, chi per invidia verso il suo dieci perenne in tutte le materie, chi si vedeva più grassa di lei, chi invece più magra. Ogni scusa era buona.
- Higurashi, anche oggi hai preso dieci al compito di fisica. Di’ un po’, quanti professori ti scopi per avere tutti questi bei voti? - chiede maligna una delle quattro ragazze che l’accerchiano.
- Ragazze, ma non vi stancate mai? Sono stanca di ripetervelo! Io studio invece di uscire tutti i giorni con i ragazzi, come fate voi! Non mi porto a letto nessuno! – rispose Kagome.
- Ma raccontalo a qualcun altro! Hai tutti i ragazzi ai tuoi piedi, perfino i nostri e i professori! Io non credo che sia solo dovuto allo studio! Un motivo c’è! – sostenne una di loro.
- Smettetela di insinuare continuamente queste cattiverie! Io neanche li guardo i vostri ragazzi! Non è colpa mia se non siete capaci di tenerveli stretti! - replica Kagome, stanca delle solite accuse.
- Questo è troppo, maledetta! Osi perfino accusare noi? Sei solo una puttana! - stridulò una delle ragazze, dandole un calcio al ginocchio e facendola accasciare. In un attimo, anche le altre ragazze si unirono per dare una lezione a quella che ritenevano una poco di buono troppo sfacciata.
Era una routine, per Kagome, subire quel genere di vessazioni da parte delle sue compagne. Tuttavia non piangeva, non cercava aiuto e non si lamentava mai delle angherie subite, perché sapeva che farlo sarebbe stato inutile. Niente avrebbe fermato l’astio che quelle megere provavano per lei e temeva che, facendo la spia, le cose peggiorassero. Per sua fortuna, evitavano sempre di colpirla in viso, soprattutto per non dar prova agli insegnanti dei maltrattamenti che le infliggevano. Poteva così evitare le domande della sua famiglia sui numerosi lividi. Per le braccia tornavano utili maglie a manica lunga, anche in estate, e per le gambe bastavano pantaloni o calze coprenti.
L’unica a conoscere la situazione della ragazza era la sua amica Sango, che purtroppo viveva in un’altra città dopo il trasferimento della sua famiglia, quindi non poteva esserle di grande aiuto. Nonostante la ragazza la spronasse a raccontare tutto alla famiglia e ai professori, Kagome rifiutava sempre, per non peggiorare la sua posizione. Denunciare i maltrattamenti di quattro ragazze, non avrebbe fatto smettere il chiacchiericcio delle altre.
Alla fine del pestaggio, quando le sue compagne si allontanarono, si rialzò a fatica, scrollando poi la terra della divisa e, zoppicando, si avviò verso casa sua, un antico tempio shintoista.
Era la nipote del sacerdote che si occupava del tempio di famiglia e, alla morte del nonno, ne sarebbe diventata la sacerdotessa, per portare avanti la tradizione di famiglia. Non che ne avesse particolarmente voglia. Diventare sacerdotessa non era la sua massima aspirazione, ma da ragazza diligente qual era, lo avrebbe fatto, anche se avrebbe preferito viaggiare e vedere il mondo.
Massaggiandosi di tanto in tanto il ginocchio, per alleviare un po’ il dolore, l’abbaiare di un cane interruppe i suoi pensieri, costringendola a voltarsi verso di lui.
- Ehi, ciao bel cagnolino! Che c’è? Perché abbai? Non dirmi che sto antipatica anche a te! - chiese Kagome, dandosi poi della stupida per parlare con un cane, che di sicuro non capiva una parola di quel che diceva.
Il cane però, dopo aver piegato la testa lateralmente e osservato la ragazza, cominciò a scodinzolare felice, saltandole sulle gambe e gettandola a terra per leccarla, come per risponderle che la trovava simpatica.
- Ok ok ho capito, calmati! Anche tu mi piaci, ma basta ti prego! Mi stai facendo la pulizia del viso! - rise la ragazza, spostando il cane e alzandosi.
- Ma sai che sei davvero un coccolone? Sei maschio o femmina? – domandò, più che altro a se stessa, chinandosi poi a dare un’occhiata. – Sei un maschietto. Non hai il collare, quindi sei un randagio? – si fermò a pensare, per poi avere un’idea. - Senti, che ne dici di venire con me? Quasi quasi chiedo alla mamma e al nonno se posso tenerti. E poi sei davvero un bel cane! - constatò la ragazza, osservandolo.
Il cane, dal pelo di un bianco purissimo e dai grandi occhi dorati, abbaiò felice.
- Sembra quasi che tu capisca cosa dico. Dai andiamo. Poi sceglierò un nome per te! - disse allegra, facendo strada al cane e avviandosi verso casa.
Arrivata al tempio, però, il cane che fino ad un attimo prima le stava dietro era scomparso, con enorme delusione di Kagome.
- Che peccato, è andato via! Mi spiace! Spero di incontrarlo di nuovo domani! - si disse speranzosa, prima di salire i numerosi gradini del tempio che la condussero a casa.
Proprio come si augurò il giorno prima, il pomeriggio seguente, al ritorno verso casa, Kagome rivide il cane bianco, che non appena la vide le corse incontro.
- Piccolo, ma dov’eri sparito ieri? Speravo venissi con me, ma forse hai già un padrone, vero? – ipotizzò lei, ritrovandolo nello stesso luogo del giorno prima. Il cane abbaiò e scodinzolò. - Forse è un sì? Uffa, che peccato! Comunque guarda che ho portato nella speranza di rivederti… -  disse, prendendo dallo zaino un pacco di biscotti per cani al pollo e tacchino. Dopo averli annusati, il cane li fece fuori del giro di due minuti. - Bene direi che ti piacciono! Domani te ne porto altri allora! – dichiarò, sorridendo di cuore.
E così fece nei giorni a seguire. Per diverse settimane, lei e il cane si incontrarono sempre nello stesso luogo. Kagome si era affezionata molto al suo nuovo amico; l’unico che avesse a dir la verità. Nemmeno i soprusi delle sue compagne le toglievano il sorriso che negli ultimi giorni era dipinto sul suo viso. Amava la compagnia di quell’esserino che aveva chiamato scherzosamente Inu-chan, che significava appunto cagnolino.
Inu-chan non la giudicava ed era sempre felice di vederla, senza chiedere nulla in cambio, se non qualche coccola, ma come tutte le belle cose, purtroppo, quella felicità finì, in un giorno che Kagome non avrebbe dimenticato mai più.
 
Giunta al luogo dove era solita trovare Inu-chan ad aspettarla, non lo trovò. Lo cercò per tutto il quartiere, finché non udì dei guaiti provenire da un giardino. Sbirciando dentro, per vedere cose stessa succedendo, vide il povero cane, sotterrato fino al collo, e una donna che gli segava la testa con una sega di bambù. Operazione lunga e molto dolorosa per la povera bestiola, che ad ogni affondo del rudimentale attrezzo lanciava urla strazianti.
Kagome, nonostante lo shock per la scena impietosa e disumana a cui stava assistendo, si precipitò dentro al giardino, scavalcandone la rete metallica. Nemmeno lei seppe spiegare dove avesse trovato tanta forza nel suo corpo per un gesto simile ma, appena dentro, si scagliò contro la donna, gettandola a terra.
- Maledetta! Che hai fatto al mio cane? Sei una persona orribile e disgustosa! Ti farò arrestare per questo, bastarda schifosa! - le urlò contro, tirandola per i capelli.
- Brutta mocciosa! Quello è il mio cane non il tuo! Lasciami o anche questo rituale andrà perduto! Togliti! - replicò la donna infuriata.
- Non ci penso affatto! - rispose Kagome, tirandole un pugno dritto in faccia con tutta la sua forza. Osservare le sue compagne picchiarla era stato utile almeno. Le avevano insegnato come stendere qualcuno con un unico colpo
Con la donna stesa a terra, Kagome si precipitò dal cane, oramai in fin di vita e ricoperto di sangue, e iniziò a scavare intorno al suo corpo, per toglierlo dalla buca in cui era stato parzialmente seppellito.
- Ti prego Inu-chan, non morire! Adesso ti porto da un veterinario! Non lasciarmi, ti prego! Devi resistere! - supplicò Kagome in lacrime, ma il suo amico stava ormai spirando e niente più lo avrebbe salvato.
- È inutile mocciosa! Ormai è morto! - informò la donna, avvicinandosi al cane.
- No, non è vero! Non può morire! Come farò senza di lui! Ritorna da me, ti prego! - singhiozzò Kagome, continuando a scavare.
- Bene, il rituale è concluso! Ora svegliati, mio fedele servitore! Svegliati e attua la mia vendetta su quel bastardo di mio marito! - invocò la donna, rivolgendosi al corpo esanime del povero cane e recitando delle parole in una lingua a Kagome sconosciuta.
In un istante, una luce fortissima avvolse il corpo di Inu-chan. Kagome fu lanciata lontano dal suo corpo da un’onda d’urto, che fece volar via anche le sedie e il tavolo lì vicini.
La donna, nel guardare la scena, rideva vittoriosa del suo operato, mentre la ragazza che si teneva a stento in piedi, aggrappata al cancello di quel giardino maledetto, osservava incredula quello scenario.
Quando la luce si dissolse, una figura imponente e vestita di rosso, apparve sopra il corpo del povero cane bianco martoriato.
- Finalmente! Finalmente sei mio! Stavolta ci sono riuscita! Io sono la tua padrona e da ora in poi dovrai obbedirmi e fare come ti dico! - dichiarò la donna, rivolgendosi a quella strana creatura che Kagome non capì da dove fosse sbucata.
Aveva l’aspetto di un bellissimo ragazzo, con lunghi capelli argentei e riflessi bianchissimi, occhi dorati che brillavano più del sole, un paio di orecchie canine bianche sulla testa, affilatissimi artigli e zanne appuntite.
- Cosa vuoi che faccia per te, padrona? - chiese l’essere appena apparso.
- Devo vendicarmi del tradimento di mio marito, quindi voglio che lo perseguiti fino ad ucciderlo! Deve pagarla cara per quello che mi ha fatto! Ma come prima cosa, sbarazzati di questa mocciosa che ha osato colpirmi, cercando di mandare all’aria i miei piani! Uccidila! - ordinò la donna, posando il suo sguardo folle su Kagome, che ormai non capiva più nulla di ciò che stava accadendo.
Provò solo un enorme terrore quando udì le parole della donna che la voleva morta. Ed ebbe ancora più paura quando vide quello strano essere demoniaco, avvicinarsi verso di lei con fare minaccioso.
- Ti riferisci a lei, mia padrona? - chiese il fedele servitore della donna.
- Esatto! Uccidila! Tagliale la testa e consegnamela! -
- Ok, come vuoi padrona. – obbedì il servitore, alzando la mano artigliata verso l’alto, pronto a colpire.
Kagome tremò, restando paralizzata nella sua posizione ad osservarlo, senza neanche tentare di scappare. Riuscì solo a chiudere gli occhi, in attesa che quell’essere le tagliasse la testa, uccidendola come gli era stato ordinato.
Un rumore, come un tonfo sul fogliame del giardino, arrivò alle orecchie di Kagome. Qualcosa di caldo le schizzò addosso, ma non capì cosa fosse. Stava ancora aspettando il colpo che le avrebbe reciso la testa, quando sentì uno strano calore umido ad una guancia. Aprì gli occhi e ciò che vide la lasciò senza fiato. Colui che avrebbe dovuto ucciderla… le stava leccando la guancia.
- Scusa, non pensavo che il sangue arrivasse fin qui. - le disse il giovane, spostandosi da davanti il suo viso e permettendole di vedere una scena agghiacciante: La donna che aveva ordinato le venisse tagliata la testa, giaceva a terra decapitata a sua volta.
Con occhi spalancati e senza riuscire ad emettere alcun suono, Kagome si voltò verso il demone che avrebbe dovuto decapitare lei, non la sua “padrona” come la chiamava. La ragazza si sentì confusa. Credeva di trovarsi in un incubo. La testa le doleva come mai prima. Ad interrompere il silenzio fu lui.
- Sai, credo sia meglio che torni a casa a cambiarti. Sei tutta sporca di sangue. - le fece notare, così Kagome si osservò i vestiti, notando che era ricoperta di schizzi di sangue. Il sangue della donna. Ecco cosa stava leccando dalla sua guancia quella strana creatura, pensò la giovane.
- M-ma-ma tu-che-ma-ma cosa… - farfugliò lei, incapace di proferire una frase di senso compiuto.
- Eh? Che hai detto? -
- Che… chi sei? Che cosa sei tu? - riuscì finalmente a chiedere la ragazza.
- Io? Ma come, non mi hai riconosciuto Kagome? Sono io! Sono quello che chiamavi con quel nome ridicolo, Inu-chan! - rispose il ragazzo, deluso dal fatto di non essere stato riconosciuto dalla sua amica.
- I-Inu-Inu-chan? Tu saresti il mio Inu-chan? Ma com’è possibile? - chiese confusa, non credendo a ciò che aveva appena sentito.
- Sì, sono io. Comunque il mio nome non è Inu-chan, ma InuYasha! Quanto odiavo quel nome stupido che mi avevi dato! Io non sono affatto un cagnolino, capito? Kami, quanto avrei voluto dirtelo ogni volta che mi chiamavi così! - sbuffò il ragazzo, parecchio scocciato da quel ridicolo nome.
- I-io non capisco ma… come puoi essere Inu-chan? Eri un cane! Eri morto! E ora sei un ragazzo con delle strane orecchie e… sei vivo! - esclamò sconcertata.
- Veramente non sono né un ragazzo, in quanto il mio corpo non è umano, né vivo, in quanto sono morto! Quello che vedi è un corpo creato dalla mia anima, ma posso assumere qualunque aspetto io voglia, animale o umano che sia! E per favore, chiamami InuYasha e non Inu-chan. Grazie! - precisò il ragazzo.
- Ma allora… cosa sei? - domandò nuovamente la giovane.
- Non lo hai ancora capito? Eppure vivi in un tempio, dovresti saperlo essendo una sacerdotessa! - rispose il ragazzo, accigliandosi.
- Io non sono una sacerdotessa, o meglio, non ancora. Mio nonno lo è. Allora? Mi dici cosa sei Inu-chan? -
- Non chiamarmi cagnolino ti ho detto, stupida femmina umana! – latrò infuriato il ragazzo.
- Stupida a chi? Come osi? - rispose Kagome inviperita e dimenticando quasi completamente lo scenario macabro alle sue spalle.
- Oso eccome, se non vuoi fare la fine di quella lì! - ribatté InuYasha, indicando la donna decapitata dietro di loro.
Quando la ragazza ritornò in sé, guardando quel corpo mutilato, la domanda fatta precedentemente al suo strambo interlocutore le rimbombò forte più che mai nella testa.
- InuYasha, mi dici cosa sei? - chiese ancora una volta con sguardo turbato.
- Io sono un Inugami, Kagome. E da oggi sarò il “tuo’’ Inugami e tu la mia Inugami-mochi, padrona! –







 
(*)  L’ Inugami ( “Kami cane”  – Dio cane ) è un essere magico generato per scopi di vendetta o come guardiano di un Inugami-mochi ( possessore di Inugami ) Una volta generati, però, gli inugami sono esseri indipendenti e possono rivoltarsi contro il loro possessore, oppure usare i propri poteri per scopi diversi da quelli per cui sono stati creati. Sono inoltre capaci di possessione demoniaca.
La credenza popolare giapponese tramanda che per creare un Inugami, si debba seppellire un cane fino al collo, mettendogli del cibo vicino ma che non può raggiungere, dopo giorni di agonia il cane muore e il suo spirito rinasce come inugami.
Secondo una leggenda, un’anziana donna in cerca di vendetta, seppellì il suo cane lasciando fuori solo la testa e dicendogli “Se hai un’anima, fai la mia volontà e io ti venererò come un Dio”, successivamente gli segò la testa con una sega di bambù. Il cane rinacque come inugami e dopo aver eseguito i suoi ordini, si vendicò per la morte dolorosa subita dalla sua padrona, perseguitandola fino alla morte.
E’ quindi consigliabile non far arrabbiare mai il proprio inugami, perché sanno essere spietati contro chi non li rispetta, soprattutto verso il proprio padrone.
   
 
Ari-eccomiiiiiiiiii ^_^ fin troppo presto per i vostri gusti vero ???
Nuova storia in cantiere, ma non vi aspettate aggiornamenti giornalieri come  con Four Seasons. Su questa ci devo lavorare un po’ ^_^ credo mi vedrete un paio di volte a settimana ^_^
Vi saluto e aspetto con ansia commenti ^_^
Baci baci Faby <3 <3 <3 

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Capitolo 2
*** Amici?? ***


 
- Io sono un Inugami, Kagome. E da oggi sarò il “tuo’’ Inugami e tu la mia Inugami-mochi, padrona! -
 
- Inu-cosa? Cosa sarei io? Padrona? Ma… - balbettò una Kagome più confusa che mai.
- Inugami ho detto! Ma possibile tu non sappia di che parlo? Ma sei o no la nipote di un sacerdote? - chiese InuYasha un po’ titubante.
- Sì che lo sono. Ma non mi sono mai interessata ai racconti noiosi di mio nonno, quindi mi spieghi tu cosa sarebbe un inugami? - domandò ancora Kagome.
- Uffa e va bene! È uno spirito evocato da un essere umano, per vendetta o per protezione di sé. Si richiama l’anima del cane uccidendolo nel modo che hai visto poco fa, oppure lasciandolo morire di fame per giorni. Ma è un’arma a doppio taglio perché se l’inugami si rivolta contro il proprio padrone, si rischia di fare la fine di quella strega lì! Il mio dovere sarebbe stato quello di uccidere prima te e poi suo marito, ma non ho voluto eseguirlo. Primo, perché mi piaci e non voglio ucciderti e secondo, perché amavo il mio padrone! Era sempre buono con me. Quella donna invece era odiosa! Ben le sta che lui l’abbia lasciata! Certo che poteva anche portarmi via con sé! Così non sarei morto in modo tanto doloroso. - spiegò InuYasha.
- E a cosa servirebbe di preciso questo essere? -
- Diciamo che oltre a vendicare i nostri padroni dei torti subiti, svolgiamo anche le mansioni che solitamente toccano anche agli shikigami. In fin dei conti gli inugami sono un po’ come loro, ma noi abbiamo una nostra volontà. -
- Che cosa? Sei come un Dio della morte? - chiese Kagome, terrorizzata dalle sue spiegazioni.
- Questa poi! Ho detto shiKIgami e non shiNIgami, stupida! Gli shikigami sono servitori evocati da un essere con poteri spirituali chiamato Onmyōji. Gli shinigami invece sono gli Dei della morte! Possibile che tu non conosca nemmeno la differenza, confondendoli? - spiegò il giovane inugami, stupito dall’ignoranza in materia della ragazza. Eppure viveva in un tempio, era di discendenza sacerdotale, ma non sapeva assolutamente nulla sul mondo delle arti magiche e della divinazione.
- Ti ho appena detto che non mi sono mai interessata di questi argomenti! Comunque, se ho ben capito, era quella pazza che hai ucciso la tua padrona, non io. Ora sei libero, no? Perché hai definito me tua padrona? -
- Invero è così, ma non so che fare senza padrone, quindi ho scelto te come mia inugami-mochi. -
- E a cosa dovresti servirvi, scusa? Io non sono un tipo vendicativo e non vorrei mai uccidere nessuno! -
- E chi dice che faccio solo quello? Posso controllare le azioni degli essere umani, manovrandoli a mio piacimento, posso spiarli senza difficoltà, posso cambiare aspetto in base ai tuoi ordini, oppure… posso difenderti da tutti quelli che ti picchiano! - precisò InuYasha, marcando volutamente l’ultima frase e facendo intendere che ben conosceva la triste routine di Kagome.
- Ma tu come lo sai? -
- Ho visto tutti i lividi che hai addosso. Non perdevi certo tempo a nasconderli mentre giocavi con un cane! - affermò InuYasha, ricordando le volte in cui dopo le lunghe corse fatte insieme al parco, lei si toglieva la maglia per il caldo, restando in top. - Il fatto di essere un cane non faceva di me uno stupido, sai? - aggiunse il ragazzo, notando il mutismo della nuova padroncina.
- Sapevo che eri molto intelligente, ma non fino a questo punto. Ma dimmi, ora cosa sei di preciso? Sei sempre un cane con strani poteri o sei come un essere umano, dato il tuo aspetto attuale? -
- Né l’uno né l’altro. Il mio corpo era canino, ma non la mia anima. Quella può appartenere a chiunque, animale o umana. Non conosci la storia della reincarnazione dell’anima? Lo spirito non ha sesso, età, razza o specie. Anche la tua anima, in precedenza, poteva essere appartenuta ad un animale; un lombrico ad esempio. - spiegò il giovane.
- Ehi! Perché proprio ad un lombrico? - chiese indispettita dal paragone.
- Era un esempio, cretina! -
- Non sono cretina! E se sono la tua padrona devi portarmi rispetto! Capito, Inu-chan? - lo provocò la ragazza.
- Ti ho detto di non chiamarmi così, stupida! O giuro che dimentico il bene che ti voglio e te la faccio pagare! - minacciò furioso l’inugami, stanco dello stupido soprannome.
- Altrimenti che fai? Mi decapiti? – lo sfidò Kagome, incurante dello spirito vendicativo che si trovava davanti.
- Quello no, ma potrei anche possedere il tuo corpo e farti fare ciò che voglio! -
- C-che-che-ma tu… sei un maniaco! Vorresti abusare di me? - chiese sconcertata dalle parole del suo ex cane.
- Ma che hai capito? Lo vedi che sei una stupida? Intendevo possessione demoniaca! Non “possederti” in quel senso! Figurati se una stupida ragazzina umana può attrarmi in quel modo! – specificò InuYasha, disgustato al solo pensiero di “accoppiarsi” con lei. In fin dei conti aveva ancora pensieri canini in mente…
- Non sono una stupida ragazzina ! E poi la colpa è tua che non ti sai spiegare! Potresti anche cambiare idea un giorno e approfittare di me, visto che sei libero di rivoltarti contro il tuo padrone! -
- Mi spiace deludere le tue aspettative, ma tra inugami e padroni umani sono vietate le relazioni. È proibito avere legami fisici o sentimentali. Non sperarci quindi! - dichiarò lui, dirigendosi verso il cancello per andare via da quella casa.
- Co… cosa hai detto? Idiota! Non ho certo voglia di stare con uno stupido come te! -
- Guarda che ho visto come mi guardavi estasiata prima! - ribatté lui, sicuro della sua prestanza fisica.
- Sì, come no! Ma piantala vanitoso! Piuttosto, mi spieghi perché sono proibite le relazioni tra umani e inugami? Chi lo proibisce? E poi aspetta, dove vai conciato in quel modo? Chissà cosa penserà la gente vedendoti! - gridò la ragazza, raggiungendo il suo servitore.
- Non preoccuparti, salvo tua richiesta, sono invisibile agli occhi degli esseri umani. Per rispondere alle altre domande, sono i Kami a proibire questo genere di unioni. - continuò InuYasha, incamminandosi sicuro per le strade della città, seguito a ruota dalla padrona.
- E perché mai? - chiese curiosa.
- Non lo so il perché. So solo che chi si macchia di tale colpa, verrà giudicato dai grandi Kami e, infine, giustiziato. – spiegò, voltandosi a guardare la ragazza che ascoltava incredula le sue spiegazioni.
- Mi dici come fai a sapere tutte queste cose se fino ad un’ora fa eri un semplice e spensierato cane? – domandò dubbiosa.
- Quando sono morto, la mia anima ha incontrato Abe no Seimei, considerato il più importante Onmyōji della storia. Lui mi ha spiegato che sarei rinato come inugami, con tutto ciò che ne consegue. -
- Incredibile! In pochi secondi ti ha spiegato tutto questo? -
- Il tempo, per lo spirito, non esiste. Nel mondo di Yomi, il Regno dei morti, non esistono né tempo né spazio. Lì tutto è fermo e immutabile. Quelli che qui possono sembrare pochi secondi, nel Regno dei morti sono secoli. - spiegò lui, fermandosi di colpo sotto i gradini del tempio Higurashi.
- Ora devi dirmi se vuoi che mi mostri ai tuoi familiari e in che forma, padrona. – domandò, pregandola mentalmente di non scegliere forme assurde.
- Tu vivrai con me al tempio? -
- Certo che sì. Io ti verrò sempre dietro, ovunque tu andrai, mia padrona. -
- Dici davvero? Allora è meglio pensarci su con calma. Mmmmh dunque, non voglio tenerti del tutto nascosto, o alla gente potrebbe sembrare che io parli da sola, quindi… ho deciso! A casa starai in forma di cane, quella che avevi prima e fuori, quando esco, starai in forma umana, di ragazzo normale, senza orecchie e zanne! Mi sembra una buona idea, che ne dici? - propose entusiasta la ragazza, felice come non mai.
- Per me va bene, sono due aspetti facili da tenere. Ma perché sei così felice adesso? - chiese InuYasha, guardandola saltellare contenta su per i gradini.
- Perché agli occhi della gente, da oggi in poi, avrò un cane fedele tutto per me e un ragazzo bellissimo al mio fianco come amico! E soprattutto, più nessuno approfitterà di me! I ragazzi non mi verranno dietro per portarmi a letto e le ragazze finiranno di perseguitarmi, altrimenti mi vendicherò su di loro con qualche scherzetto, grazie a te! - disse sorridendo radiosa.
- E meno male che non eri vendicativa! - le ricordò InuYasha.
- Beh, diciamo che fare qualche scherzetto innocente non ha mai fatto male a nessuno, caro il mio InuYaha! – rispose, salendo l’ultimo gradino del tempio. - Bene, benvenuto nella tua nuova casa Inu-chan! Da adesso sarai il mio fedele cane agli occhi di tutti e il mio migliore amico nella vita di tutti i giorni! Non mi interessano i tuoi servigi, non voglio essere la tua padrona. Ti voglio come amico! Vorrei che mi aiutassi come amico e non come servo! Allora, che mi dici InuYasha, vuoi essere mio amico? – chiese Kagome sorridente, Kagome la mano al ragazzo.
InuYasha la guardò e sorrise. Gli sarebbe senza dubbio piaciuto averla come nuova padrona.
- Sì, sarò il tuo amico Kagome. – rispose, stringendole la mano.
 
Da quel momento, Kagome avrebbe avuto il suo fedele amico al proprio fianco, pronto a seguirla e a difenderla da chiunque.
Essendo oggetto di scherno da parte di molti, si era ritrovata senza amici. La sua unica amica viveva a chilometri di distanza, quindi soffriva parecchio la solitudine. Avere InuYasha al suo fianco, significava per lei avere un supporto, qualcuno con cui fare quattro chiacchere.
Assurdo che per non sentirsi sola, avesse bisogno di una creatura mitologica che non credeva nemmeno potesse realmente esistere. Per questo non dava mai retta al nonno quando le parlava di miti e leggende tramandate nei secoli grazie agli avi, perché le reputava tutte delle enormi sciocchezze.
Se solo avesse saputo quanto in futuro gli insegnamenti del nonno le sarebbero stati d’aiuto, di certo li avrebbe ascoltati con interesse ed attenzione.
 
“Quando si risveglia un Inugami, bisogna prepararsi al peggio, perché LUI aprirà gli occhi e osserverà tutto ciò che accadrà tra servitore e padrona.”




 
 
 
 
 
Saaaaaalveeeee  ^_^  sono felice di notare che il primo capitolo sia stato di vostro gradimento e spero sia così anche per prossimi ^_^
Oggi ho un capitolo scritto in un nano secondo, forse troppo frettolosa? Me lo direte voi leggendo ^_^ ( è un po’ corto ma i prossimi vedrò di farli più lunghi ^_^)
Quando le idee viaggiano è meglio approfittarne ^_^
Baci baci e al prossimo capitolo ^_^ Faby <3 <3 

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Capitolo 3
*** Strane sensazioni ***


 
-Mamma, sono tornata!-    disse Kagome entrando in casa
-Ben tornata tesoro! Ehi ma quello? E cosa hai fatto ai vestiti?-     chiese la madre indicando il cane bianco alle spalle della figlia e guardando i vestiti sporchi di schizzi di sangue
-Ah…ehm…è fango, sì fango rosso! Sai al parco stanno sistemando alcune piante e stanno usando proprio del terriccio rosso, quello argilloso sai?-       spiegò nervosa la ragazza sperando che la madre non facesse altre domande
-E lui? L’hai trovato al parco?-
-Sì…l’ho incontrato che cercava dal cibo, e dato che è molto affettuoso ho pensato di portarlo qui. Mamma posso tenerlo?-
-Se il nonno non ha nulla in contrario non vedo perché no. Vieni qui piccolo!-      lo chiamò la signora chinandosi
-Woof woof-    InuYasha corse verso la mamma di Kagome per  adempiere al suo ruolo di cane affettuoso e ubbidiente
-Ho sentito abbaiare , ma chi…… un cane?-     domandò Sota, il fratello minore di Kagome affacciatosi alla porta della cucina
-Sì fratellino. Se il nonno dice sì sarà il nostro cane!-   
-Waaaaahhhhhh è magnifico!!! Adoro i cani! Ehi ma come faremo con Buyo? I cani e i gatti non vanno d’accordo!-      chiese Sota pensando al loro gatto
-Tranquillo Sota, non lo toccherà neanche con un dito…vero Inu-chan?-
Un ringhio sommesso si udì dopo le parole appena pronunciate da Kagome
“””maledetta umana! Quando torno al mio aspetto ma la paghi!”””     pensò il povero inugami nel riudire quel nomignolo tanto odiato
-Inu-chan? Sì mi piace! E’ un bel nome per un cane!-      esordì felice il fratellino della ragazza
-Ehi ma cosa è tutta questa confusione?-      disse una voce anziana alle spalle di Kagome
-Oh nonno, sei qui! Guarda quanto è carino questo cane! Ti prego lo possiamo tenere?-    chiese la ragazza supplichevole
-Un cane???-       l’anziano sacerdote si chinò leggermente per guardare il cane negli occhi. Era uno sguardo strano, indagatorio.
“””non mi piace come mi guarda questo vecchio. Che abbia capito che non sono un vero cane? In fin dei conti è un sacerdote”””    si disse InuYasha
L’anziano lo fissò a lungo…molto a lungo, tanto da insospettire i familiari, soprattutto Kagome.
-Nonno tutto bene? Perchè lo fissi così?-    domandò la nipote facendo lo stesso pensiero del suo inugami
-Niente Kagome! Se lo tieni a freno puoi tenerlo!-     rispose solamente il nonno avviandosi silenzioso verso la cucina
-Evviva ha detto di sì sorellina! Abbiamo un cane! Sei felice Inu-chan?-     chiese Sota guardando l’animale
-Woof-    rispose scodinzolante InuYasha
Ma sia nella mente di Kagome che in quella dell’inugami , il forte dubbio che l’anziano nonno di lei sospettasse qualcosa si fece forte.
Ma se immaginava quale fosse la vera natura di quel cane, perché acconsentire a tenerlo?
InuYasha non si seppe dare una risposta.
-Andiamo InuYasha, sali in camera mia. Io devo farmi un bagno e togliermi questo sangue di dosso!-      bisbigliò la ragazza, appena gli altri ritornarono in cucina, e salendo in camera
-Maledetta! Perché hai detto agli altri di chiamarmi Inu-chan e adesso in loro assenza mi chiami InuYasha? Lo sai che lo odio!-         
-Oh ma guarda, anche in versione canina parli?-      fece notare Kagome stupita
-Certo stupida! Non sono un vero cane! E rispondi alla domanda!-       disse ritornando al suo aspetto di ragazzo con le orecchie canine
-Uffa InuYasha quanto sei pesante! Se ti presento con lo stesso nome sia in forma di cane che in forma umana non pensi possano nascere dei dubbi?-
-E dovevi per forza scegliere quel ridicolo nome, brutta stupida!-
-Non chiamarmi stupida!-
-Ti chiamo come mi pare!-
-Cretino!-
-Scema!-
-Ottuso!-
-Stupida!-
-Basta mi hai stancata! Ora vado a lavarmi dato che mi hai sporcata da capo a piedi col sangue di quella squilibrata della tua padrona!-               disse Kagome avviandosi verso il bagno e lasciando lì come uno stoccafisso il ragazzo
-Eh no mocciosa! Tu ora vai dalla tua famiglia e mi cambi il nome, capito!-               ordinò l’inugami precipitandosi dietro Kagome ed entrando in bagno
-Ahhhhh ma che fai? Non vedi che mi sto spogliando maniaco?-            urlò la ragazza mezza nuda tirandogli in testa la bottiglia dello shampoo e coprendosi con l’asciugamano
-Ahi!!  Ma che accidenti fai? Sapessi che mi importa di vederti nuda! Non mi fai né caldo né freddo! Ora rispondimi! Cambierai il mio nome?-             ringhiò furioso lui
-Va bene va bene ho capito! Esci subito adesso!-      si arrese Kagome roteando gli occhi, sperando che almeno così si togliesse dai piedi
-Bene! Ora va meglio!-      disse vittorioso uscendo dal bagno
“Uffa ma in che guaio mi sono andata a cacciare? Forse mi sono sbagliata prima quando ero felice di avere un amico. Mi sa che questa convivenza sarà pesante! E’ così scontroso!”    pensò Kagome immergendosi nell’acqua della vasca e rilassando la tensione accumulata durante quella strana giornata.
 
Finito il bagno, ritornò nella sua stanza, trovandovi il fratello che giocava col nuovo arrivato
-Sota che ci fai qua?-
-Giocavo con Inu-chan sorellina! E’ un cane dolcissimo!-
“” Già come no! Se conoscessi il suo vero carattere non lo diresti!””   disse tra sé e sé la ragazza
-Ragazzi venite la cena è pronta!-    chiamò la madre dalle scale
-Che bello! C’è l’oden! Amo l’oden! Oden oden oden!-     esultò Kagome di fronte il suo piatto preferito
-Woof woof-    il cane richiamò l’attenzione di tutti
-Povero piccolo deve avere fame! Kagome prendi una ciotola per Inu-chan!-    le chiese la madre
Ad ogni Inu-chan che sentiva…InuYasha veniva trafitto da scariche di odio per la sua padrona.
Non di rado quella sera, avrebbe voluto saltarle al collo e reciderle la giugulare.
“””se non fosse per il bene che ti ho voluto quando ero un cane ti avrei già uccisa, stupida ragazzina umana!”””   così pensando fissò la ragazza, che, come se avesse capito ciò che gli passava per la testa, gli fece un gran sorriso per poi chinarsi sulla sua testa e baciarlo, dicendogli
-Ti voglio bene Inu-chan! Scusa!-   
Perché gli sorrideva ora? Lui voleva ucciderla e lei invece gli baciava la testa scusandosi e dicendo di volergli bene!
Che stramba ragazza però!
 
Dopo cena Kagome e InuYasha ritornarono nella camera di lei
-Bene InuYasha, io vado a dormire! Buona notte!-     disse infilandosi sotto le coperte
-Ehi e io dove dormo?-     chiese l’inugami ancora sotto forma di cane
-Sei un cane no? Dormi per terra come tutti i cani!-
-Il fatto di essere un cane non vuol dire che non mi piaccia dormire sul morbido!-     e così dicendo saltò sul letto della ragazza acciambellandosi accanto a lei
-Ehi ma che fai? Mica vorrai dormire sul letto con me?-      chiese Kagome sconcertata
In fin dei conti non era più un vero cane. Anzi, assumeva la forma umana di un ragazzo anche, e per lei era sintomo di estremo imbarazzo
-Sta calma Kagome! Rimarrò in forma di animale! Non agitarti tanto! E poi te l’ho detto, non sei il mio tipo!-
-Brutto……va bene fai come ti pare stupido!-    urlò la ragazza girandosi e dandogli le spalle
 
La notte passò tranquilla per Kagome. Un po’ meno per InuYasha, perso nei suoi pensieri.
Un attimo prima era un cane poi, per colpa di una pazza, si ritrovava ad essere un inugami.
Faceva pensieri più articolati rispetto all’animale che era, e aveva diversi poteri.
Ora era un essere sovrannaturale, quasi demoniaco, che doveva proteggere quella ragazza, che tanto amava rincorrere per il parco.
L’unico essere umano che avesse pianto per lui, l’unica umana che lo coccolava con affetto, l’unica che lo prendeva in braccio quando attraversavano la strada per paura che lo investissero.
Sì, lui era affezionato a quella piccola umana, e l’avrebbe sempre protetta!
 
Il giorno dopo, InuYasha seguì la sua padrona a scuola.
Fu la giornata più noiosa della sua vita! Le lezioni erano tediose all’invero simile!
Tutto il giorno era stato dietro il professore di turno facendogli degli scherzi per passare il tempo.
Spostava la loro sedia prima che si sedessero. Faceva sparire la penna dalla cattedra, facendola ricomparire sul davanzale della finestra. Faceva cadere il libro prima che il professore lo prendesse per leggerlo.
Tutte cose che irritavano Kagome, che lanciava sguardi di sbieco ad ogni scherzo del giovane.
Finalmente il suono della campanella segnava la fine di quella tortura!
 
-Ma quanto sono noiose queste lezioni Kagome! Come le sopporti?-      chiese l’inugami che camminava di fianco a lei per i corridoi
-A me piace studiare. Non le trovo così noiose come dici. E la prossima volta non fare quegli scherzi ai prof capito? Potrebbero insospettirsi!-
-Uffa va bene padrona!........... Noiosa!-          sussurrò sotto voce l’ultima frase
-Ti ho sentito sai?-    fece notare la ragazza. InuYasha stava per risponderle quando fu interrotto
-Higurashi! Ehi bellezza che ne dici di uscire stasera? Ci andiamo a prendere qualcosa al locale di un mio amico ti va?-      chiese un ragazzo alto dai lunghi capelli neri raccolti in una coda di cavallo
-No grazie Koga! Ogni giorno mi fai sempre la stessa domanda!-
-E tu mi dai sempre la stessa risposta! E dai che ti costa? Sono sicuro che ci divertiremo!-    
-Ho detto no, non insistere! E poi hai la fidanzata no? Porta lei a quel locale!-
-Ma con lei non posso “divertirmi” come invece potrei fare con te! Dai non fare la preziosa!-    disse prendendole una mano
-Ti ho detto di no! E poi per chi mi hai scambiata? Non sono quel genere di ragazza io!-     urlò Kagome cercando di liberarsi dalla sua presa
-A scuola si vocifera il contrario! -
InuYasha, che fino a quel momento era rimasto in disparte, vedendo afferrare la ragazza per la mano contro la sua volontà, decise che era il caso che quel tizio lasciasse la presa e si togliesse di torno.
Gli bastò toccargli il braccio con cui teneva Kagome, e all’improvviso il ragazzo cominciò ad urlare di dolore.
Koga sentiva il braccio in fiamme, come se gli stessero dando fuoco, infatti così era!
InuYasha infastidito da quel contatto troppo confidenziale con la sua padrona, gli ustionò il braccio con un semplice tocco.
Kagome assistette incredula alla scena, non sapeva che l’inugami potesse tanto.
La pelle del braccio di Koga fumava, tanto era bruciata. Il ragazzo corse subito via per dirigersi in infermeria probabilmente.
-InuYasha ma cosa è successo?-
-Tzs…nulla! Gli ho solo bruciacchiato qualche pelo del braccio tutto qui!-
-Ma la sua pelle fumava!-
-Meglio! Così impara a toccarti senza il tuo permesso!-     rispose infine InuYasha
Kagome gli fu molto grata del gesto premuroso
-Ti ringrazio InuYasha!-       gli disse dolcemente
-Dovere! Ora andiamo a casa padrona!-
Così dicendo si avviarono verso l’uscita quando…
-Higurashi!-
-Oh no… eccole!-      disse lei voltandosi verso la voce che la chiamava…le solite quattro streghe le si avvicinarono
-Higurashi, hai messo una buona parola per noi col professore Naraku per il compito di storia di domani come ti avevamo chiesto, non è vero? Altrimenti sono guai!-       le chiese la prima dal nome Ayumi
-Vi ho già detto che sono nessuno per chiedergli una cosa del genere! Smettetela di insinuare sempre che ci vado a letto!-       rispose Kagome stanca delle voci che quelle quattro mettevano sempre in giro
-Se non fosse così ci spieghi perché un tipo tanto severo come lui, che punisce quasi tutti i suoi studenti, con te è sempre un agnellino sorridente e ti dà sempre il massimo dei voti?-     domandò un’altra, Miyu
-Perché studio! Non gli ho mai dato modo di farmi punire! Seguo con attenzione le sue lezioni e rispondo correttamente alle sue domande sia in classe che nelle verifiche! Non è severo con me perché non gli ho mai dato motivo per esserlo! Perché non studiate invece di rompere le scatole a me?!-          disse Kagome  provocandole, lanciando uno sguardo d’intesa al suo inugami. Adesso ne avremo visto delle belle!
-Ma come ti permetti di risponderci così? Cos’è….. non ne prendi abbastanza?-          replicò Eri avvicinandosi di più a Kagome per colpirla
InuYasha, da dietro, le tirò una ciocca di capelli arrestando il suo cammino.
-Ahi! Chi accidenti di voi tre mi ha tirato i capelli? Sei stato tu vero Miyu?-     Eri si rivolse a Miyu essendo lei  quella che le stava dietro
-Io? Ma che dici! Non mi permetterei mai!-     negò Miyu
-Allora è stata una di voi due, Ayumi…Kaname….chi di voi?-      chiese l’amica furiosa
-Ma noi eravamo lontane come avremmo potuto? Forse è stata una tua impressione!-       provò a discolparsi Kaname che non aveva ancora aperto bocca
-E’ strano però….comunque….Higurashi tornando a noi….-        non finì la frase che all’improvviso si sentì scivolar via la gonna, restando in slip….che era rosa con stampate delle fragole sorridenti, scatenando le risate di tutti i presenti che ancora si apprestavano ad uscire dall’istituto
Eri imbarazzata fino alle punte dei capelli, si risollevò subito la gonna.
-Sai avevo anche io avevo delle mutandine simili……quando avevo cinque anni!-     dichiarò Kagome per prenderla in giro
-Sta zitta stupida! Come osi prendere in giro la nostra amica?-       disse Ayumi avvicinandosi minacciosa
InuYasha pensò di “infondere” un po’ di coraggio alla sua padrona…fare scherzi del genere non sarebbe servito a molto, ci vogliono maniere più drastiche.
Si concentrò…. era la prima volta che lo faceva, e lasciando diventare il suo corpo inconsistente come una nuvola, entrò dentro il corpo di Kagome, per manovrarne tutti i movimenti.
Appena Ayumi sollevò il braccio per dare uno schiaffo a Kagome, lui, sempre nel corpo della padrona, afferrò con forza la mano di quell’ arpia, stringendola come se volesse romperla in mille pezzettini.
Le ragazze osservavano Kagome incredule per quel gesto.
-Se provi ancora ad alzare un dito su di lei, giuro che ti spezzo tutte le ossa delle mani! Sono stato chiaro? E la cosa vale anche per voi!-           minacciò furioso l’inugami, con la voce di Kagome, guardando anche le altre tre, rimaste sconcertate da tale cambiamento e da simili frasi
-Ma che…che ti prende Higurashi? Non ti sei mai difesa! Ora parli anche in terza persona? Sei impazzita? Lasciami mi fai male!-          chiese Ayumi, cercando di liberarsi
-Te lo ripeto, non avvicinatevi più! O la prossima volta non sarò così clemente da limitarmi a stringerti un polso, perché te lo spezzerò! Hai capito stupida mocciosa? O devo ripeterlo?-        ribadì stringendo ancora più forte il polso della ragazza
-S…sì sì è chiaro! Abbiamo capito! Ce ne andiamo subito!-      rispose Kaname che già si stava defilando insieme alle amiche
L’inugami aspettò anche la risposta di Ayumi, di cui stava ancora stritolando la mano.
-Ok va bene! Non ti disturbiamo più! Ma ora lasciami, mi stai spezzando la mano!-      piagnucolò Ayumi spaventata
-Bene vedo che ci siamo capiti!-      e così le lasciò la mano
Ayumi cominciò a massaggiarsi il polso per far ritornare il sangue in circolo fino alla punta delle dita, diventate blu a causa della forte stretta che ne aveva fermato l’affluenza.
InuYasha mentre osservava le ragazze andar via, pensò ad un ultimo giochino.
Tramite la psicocinesi di cui era dotato, intrecciò i lacci delle scarpe delle ragazze, che rovinarono irrimediabilmente per terra a faccia in giù.
Soddisfatto del suo operato uscì finalmente dal corpo della padrona.
-Ecco fatto Kagome! Da adesso quelle imbecilli non ti disturberanno più!-         disse vittorioso l’inugami
Kagome rimase ferma qualche istante, immobile a guardare il vuoto.
-Ehi, tutto bene?-      chiese InuYasha sventolandogli una mano davanti gli occhi
-Tu…tu….tuuu…….SEI UN IDIOTA INUYASHAAAAAAA! Ma che ti è saltato in mente di manovrarmi così? Senza neanche avvisarmi! E’ stata una sensazione orribile! Sentivo il mio corpo bruciare! Accidenti a te non farlo mai più!-        sbottò la ragazza scioccata dalle sensazioni orribili provate durante la possessione
-Ma….ehi tu! Che bel modo di ringraziare hai! Ti aiuto con quello tizie e invece di dire grazie mi chiami idiota? Brutta stupida!-               sbraitò offeso InuYasha
-Grazie un corno! Non hai idea di quello che si prova! Sembrava mi stessero dando fuoco dall’interno! Pensavo sarei morta per autocombustione! Ho ancora il petto che mi brucia!-                rispose furiosa la ragazza massaggiandosi il petto
-Da…davvero? Ti ha fatto questo effetto? Beh ma scusa io come potevo saperlo? E poi è la prima volta che lo faccio! Potresti cercare di essere più comprensiva!-         disse lui abbassando le orecchie come un cane dopo il rimprovero del suo padrone
Kagome, anche se arrabbiata, si intenerì a quel gesto.
-Mmmmh, va bene lascia stare andiamo a casa ora! Ho bisogno di un bagno freddo!-    
-Ok-                rispose l’inugami,  dispiaciuto per quello che era accaduto. Lui non immagina una cosa del genere. Dentro il corpo di Kagome lui non aveva avvertito nulla se non una gran pace.
 
Stavano camminando silenziosamente verso il tempio, quando Kagome si fermò.
-InuYasha?-
-Eh?-
-Grazie-        disse voltandosi verso di lui e sorridendogli
-Scusami, non volevo!-       rispose lui colpevole
-Lascia stare! Tu volevi solo aiutarmi, sono io che mi sono arrabbiata, scusa!-       quella frase alleggerì di molto l’animo turbato del ragazzo
-Senti, facciamo una corsa fino al tempio? Vediamo chi arriva prima? E’ tanto che non corro col mio adorato Inu-chan!-          chiese sorridente Kagome
-Non chiamarmi Inu-chan dannata! Quante volte devo dirtelo?-               abbaiò seccato l’inugami trasformandosi in cane
-Oh quante storie! Dai andiamo!-     disse correndo seguita dal suo fedele amico
Ovviamente vinse InuYasha, come si poteva pensare il contrario?
 
Il giorno dopo Kagome non andò a scuola, aveva la febbre altissima. Forse dovuta proprio alla possessione del suo inugami.
Per tre giorni non riuscì nemmeno ad alzarsi dal letto.
InuYasha si sentiva terribilmente in colpa.
-Kagome come ti senti oggi?-       le chiese il cane saltando sul letto della padrona
-Sto meglio InuYasha, grazie!-
-Perdonami padrona! E’ colpa mia se stai male!-
-Non ti preoccupare InuYasha! E’ solo un po’ di febbre…passerà! Non potevi conoscere gli effetti della possessione demoniaca su un corpo umano!-       disse la ragazza rassicurandolo accarezzandogli la testa
-E’ strano però…forse è dovuto al fatto che hai poteri spirituali Kagome!-      ipotizzò lui
-Che cosa avrei io?-
-Hai dei poteri spirituali Kagome…non lo sapevi? Hai pur sempre discendenza sacerdotale nelle vene! Comunque, credo che il tuo potere rifiutasse il mio cercando di neutralizzarlo. Ed ecco il perché della sensazione di bruciore e delle febbre! Però è strano, perché io dentro al tuo corpo stavo benissimo…non mi sentivo rifiutato, anzi..-       spiegò InuYasha, intento ancora a godersi le coccole della padrona
-Quindi mi stai dicendo che il mio potere avrebbe contrastato il tuo? Eppure tu non hai sentito alcun fastidio! Come è possibile?-
-Credo che inconsciamente cercassi di proteggermi per non purificare la mia parte maligna. Sono pur sempre uno spirito vendicativo Kagome, anche se in tua presenza non ho mai avvertito la voglia di fare azioni violente tipiche di un inugami-
-Meglio , vuol dire che questo potere, che neppure sapevo di avere, ti tiene a freno InuYasha! Ne sono felice!-      disse la ragazza stendendosi più comoda e tirandosi dietro il cane sotto le coperte
-Ehi ma che fai? Mi stai strozzando!-               si lamentò lui sentendosi tirare per il collo
-Non corri certo il rischio di morire no? Dai stai buono e dormi Inu-chan!-             così dicendo lo abbracciò forte addormentandosi
-Non chiamarmi Inu-chan strega!-      ma la ragazza era già nel mondo sei sogni per sentirlo
“””e meno male che le prime volte che dormivo con lei era tutta imbarazzata! Strana ragazza! Avrà ancora la febbre forse?”””        pensò guardando la ragazza che dormiva tranquillamente
“””che buon profumo che hai Kagome! Mi dà tanta tranquillità!”””     e si accoccolò meglio tra le sue braccia, ascoltando il suo respiro regolare, ed il battito ipnotizzante del suo cuore.
Dopo una settimana passata insonne a pensare come era cambiata la sua vita,  finalmente InuYasha dormiva sereno, cullato dall’abbraccio affettuoso della sua padrona.
 
Il risveglio di Kagome non fu molto piacevole.
Appena sveglia sentì che qualcosa la bloccava e la teneva ferma, e stava un po’ scomoda.
Sentiva però una piacevole sensazione di tepore.
Aprendo gli occhi quasi non le venne un infarto…InuYasha era tornato nella sua forma normale di inugami, e la teneva abbracciata per la vita.
Era stesa quasi totalmente sul suo corpo, e riusciva a sentire la forma del corpo del ragazzo sotto il proprio.
Si sentì così  imbarazzata da sentirsi bruciare come il giorno in cui lui entrò nel suo corpo per la possessione.
Ricordava di essersi addormenta abbracciata al suo cane, niente di male in questo, pensò. Ma non immaginava che InuYasha potesse riprendere il suo aspetto e tenerla stretta a quel modo!
Voleva alzarsi ma non ci riusciva, era più forte di lei.
I battiti impazziti del suo cuore arrivarono all’udito sensibile del giovane, risvegliandolo.
Appena aperti i suoi occhi dorati, trovò Kagome che lo fissava. Aveva le guance tutte rosse.
-Kagome stai male? Ti è risalita la febbre? Sei tutta rossa!-      le domandò premuroso l’inugami
Lei come risvegliatasi, scattò subito in piedi gridando che stava bene per poi fiondarsi in bagno.
“””ma che mi prende accidenti! Invece di arrabbiarmi per l’assurda posizione in cui ci trovavamo, mi blocco e mi imbarazzo pure! Kagome sei una stupida! Avresti dovuto tirargli uno schiaffo per averti abbracciata in quel modo mentre dormivi! Stupida, stupida!”””
 
Nell’altra stanza invece, InuYasha si chiedeva come mai fosse ritornato al suo aspetto.
Si era addormentato in forma di cane e ora si trovava in sembianze normali.
Sentiva su di sé ancora il calore della ragazza.
Che strana sensazione si ritrovò a pensare toccandosi il petto nel punto in cui era poggiata la testa di Kagome.
 
Di sensazioni del genere ne avrebbe provate altre in compagnia della ragazza, perché quella non sarebbe stata l’unica volta che avrebbero dormito l’uno tra le braccia dell’altro.
 
Dalla finestra della camera di Kagome, qualcuno aveva assistito alla scena, chiedendosi se riferire o meno al proprio “capo” l’accaduto…


 
 
 
 
 
 
Nuovo capitolino sulla storia del nostro adorabile Inu-chan ^_^ 
Quanto deve essere carino in forma di cane ^_^
Io lo immagino così ^_^  
https://www.cibocanigatti.it/cani/cani-taglia-grande/akita-inu-carattere_NG1.jpg          un Akita Inu bianco ovviamente ^_^
 
 
Questa invece in versione classica da InuYasha,( ma molto sexy *__* ) dopo che ha tagliato la testa alla vecchia padrona ^_^
 http://25.media.tumblr.com/tumblr_m8zvomEHSJ1rttub1o1_1280.jpg    
 
 
E in questa, versione invece da cane demoniaco….aspetto che prenderà durante il combattimento contro……..diciamo “ qualcuno ^_^  eheheheheh
http://fc07.deviantart.net/fs70/i/2012/201/3/e/inugami_by_azany-d57xd0g.jpg           credo renda bene l’idea di un inugami inferocito no?  ^_^
 
baci baci e grazie a tutti per le belle recensioni ^_^
al prossimo capitolo… Faby <3 <3 <3 <3 

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Capitolo 4
*** Il monaco deviato: l'arrivo di zio Miroku! ***


 I giorni passavano tranquilli.
Kagome non subiva più attacchi dalle sue compagne, e i ragazzi non le giravano più intorno da quando InuYasha veniva a prenderla tutti i giorni alla fine delle lezioni con l’aspetto di un bellissimo ragazzo, dai lunghi capelli neri, occhi scuri dai meravigliosi riflessi viola, fisico da far girare la testa a tutte le ragazze che lo guardavano, e sguardo ammaliante.
Più volte anche Kagome si perdeva ad osservare quello che presentava a tutti come suo migliore amico.
Avrebbe tanto voluto che fosse un vero ragazzo, a cui poter chiedere magari un appuntamento,, ma sapeva che non era così. Quello era solo il suo inugami!
Che, il più delle volte, trovava a mangiare biscotti per cani al tacchino, i suoi preferiti, e ad abbaiare al loro gatto  Buyo, rincorrendolo per casa.
Eh no! Quello non era un ragazzo umano, anzi, non era proprio un ragazzo!
Eppure…in lui…trovava un certo non so ché, che i ragazzi della sua scuola non avevano.
Le portava lo zaino, l’accompagnava a fare la spesa, l’aiutava perfino a tenere in ordine il tempio. Si mostrava sempre molto gentile ed educato in forma umana con la sua famiglia.
Spesso parlavano dei poteri del giovane, che usava per  divertirsi facendo scherzi ai compagni di scuola di Kagome.
Anche se non la disturbavano più, per InuYasha dovevano subire ancora altre punizioni per come avevano trattato la ragazza.
Ad alcuni tagliava il fondo dello zaino facendo cascare tutti i libri per  terra.
 Alcuni rimanevano chiusi in bagno! Altri prendevano strane pallonate in faccia come avessero lanciato palle ad effetto. 
Chi cascava giù dalle scale, chi scivolava per i corridoi, c’era anche chi si ritrovava la gomma da masticare ai capelli.
Tra gli alunni cominciarono perfino a girare voci che nella scuola ci fosse un fantasma.
InuYasha si divertiva un mondo a fare questi scherzi stupidi, che sì, erano infantili, ma di grande effetto su quegli imbecilli.
Il nonno guardava sempre con sospetto l’amico di sua nipote.  Gli lanciava lo stesso sguardo che lanciava al loro cane.
Non lo avrebbe mai detto, ma suo nonno era più sveglio di quello che sembrava.
Sembrava sapere tutto ma non diceva nulla.
Secondo InuYasha il motivo era  perché il vecchio, così lo chiamava lui, vedeva la nipote più serena e tranquilla da quando c’era lui.
In effetti era vero! In quel periodo Kagome era raggiante, felice e sorridente..
Il periodo delle vacanze natalizie si avvicinava, e un giorno Kagome al rientro da scuola trovò una persona venuta in visita
 
-Mamma sono tornata!-           disse togliendosi le scarpe e avviandosi con Inu-chan in camera sua
-Ehi non saluti il tuo bellissimo zietto?-          le domandò una voce alle sue spalle
-Eh? Ma….sei tu zio Miroku! Che bello rivederti!-             urlò Kagome precipitandosi ad abbracciare lo zio
-Ciao nipotina! Quanto sei cresciuta!-
-Che ci fai qui zio?-
-Sono venuto a trovarvi in occasione delle feste natalizie!-
InuYasha lo guardava curioso. Era un ragazzo sui vent’anni con un vestito da bonzo.
Portava un codino e degli orecchini ad un orecchio.
All’improvviso il monaco si girò a guardare l’inugami.
-E lui?-     chiese Miroku indicando il cane
-E’ il mio cane zio…ti piace? L’ho trovato per strada e ho deciso di tenerlo! Si chiama Inu-chan!-     spiegò la ragazza.
“””Maledetta! Prima o poi ti uccido davvero!”””    pensò InuYasha guardando storto Kagome.
Ma il suo sguardo non sfuggì allo zio, che guardò il cane con fare sospetto.
-Così lo hai trovato per strada eh?-      domandò lo zio avvicinandosi all’animale
-Sì zio! E’ un cane molto dolce, per questo l’ho preso. Mi tiene molta compagnia sai?-
-Non ne dubito!-      disse lo zio accarezzando il cane di fronte a sé
Al contatto con la mano del monaco però, il corpo di InuYasha si sentì trapassare da strane sensazioni gelide, come lame di ghiaccio. Si spostò subito dal contatto della la mano del monaco, che osservandone la reazione disse
-Non devo stargli molto simpatico! Bene Kagome, che ne dici di farmi una bella tazza di te e di fare quattro chiacchiere? Così mi dici come va a scuola e…. coi ragazzi!-     disse malizioso lo zio facendole l’occhiolino 
-Ma…ma quali ragazzi zio! Io penso solo allo studio!-     rispose imbarazzata la ragazza
-Oh andiamo Kagome! La vita è breve e bisogna “divertirsi”! Prendi esempio da me! Lo studio è importante, ma anche vivere lo è! Hai 16 anni eppure non hai mai avuto  un ragazzo!-       
-Zio non cambi mai? Possibile che un religioso come te faccia sempre di questi discorsi?-
-Io sono il cultore delle grazie femminili oltre che degli insegnamenti del Buddha Kagome! E togliersi qualche sfizio ogni tanto non ha mai fatto male a nessuno!-
 
InuYasha ascoltava disgustato questo strano tizio, che di sacrale non aveva nulla se non le vesti..
All’improvviso, con una scusa qualunque, Miroku allontanò la nipote dalla stanza.
Il cane stava per andarle dietro quando lo strano monaco lo fermò
-Ehi “Inu-chan”   o come diavolo ti chiami aspetta! Tu ed io dobbiamo fare quattro chiacchiere!-     esordì Miroku
InuYasha si fermò a guardarlo, chiedendosi perché mai un umano volesse parlare con un cane e perché gli si rivolgesse in modo tanto sprezzante.
-Lo so che non sei un cane! Lo hai dimostrato sfuggendo alla mia forza spirituale quando ti ho toccato! La tua aura maligna si percepisce fin troppo! Cosa ci fa uno shikigami con una miko? Di solito siete dediti alle kuro-miko  (*) ! E dubito che il potere di mia nipote sia cambiato improvvisamente! Che vuoi da lei?-           chiese senza troppi giri di parole
-Bravo bonzo, hai percepito la mia vera natura, anche se dalla testa scapestrata che hai non si direbbe! Tanto per cominciare non sono un semplice shikigami, io sono un inugami! E poi, cosa più importante non voglio nulla da Kagome! Lei è solo la mia padrona!-       spiegò il cane seccato dalle allusioni del bonzo
-!o sono un monaco non un bonzo! Comunque… se tu sei un inugami….vuol dire che ti ha creato Kagome?-        chiese sconcertato il monaco conoscendo la procedura violenta per risvegliare questa creatura
-No zio! Non ne sarei mai capace! Dovresti saperlo!-             intervenne Kagome ascoltando il loro discorso
-Ma…Kagome….allora come….-
-Ti spiego tutto zio.-     
 
Dopo aver raccontato tutta la storia..
-E quindi InuYasha ha deciso di stare con me per difendermi. Tutto qui zio!-  spiegò Kagome che teneva Inu-chan in braccio coccolandolo
-Mmmmmh…..non mi piace questa storia Kagome! Lo dovresti sapere che gli inugami sono esseri pericolosi se si arrabbiano! Sarebbe meglio allontanarlo!-
-Bonzo ..perché non vedi di farti gli affaracci tuoi? Io voglio bene alla mia padrona e non le farei mai del male! Per te invece non garantisco!-         disse ringhiando furioso InuYasha saltando via dalle gambe di Kagome, e ponendosi minaccioso davanti il monaco , mostrando le sue zanne affilate come coltelli
-InuYasha sta buono e vieni qui! Non arrabbiarti o niente biscottini al tacchino oggi! Per quanto riguarda te zio Miroku…InuYasha è un amico fedele per me…non uno spirito vendicativo! Mi ha aiutata a liberarmi da alcuni problemi seri a scuola. Mi difende. Mi aiuta nelle commissioni e mi tiene compagnia. Ci divertiamo molto insieme, e non potrei sentirmi più sicura di così al suo fianco!-               sostenne sicura la ragazza fissando lo zio
-Va bene Kagome se lo dici tu, ti credo! Piuttosto….è vero che voi inugami potete diventare invisibili?-                  domandò improvvisamente Miroku
-Sì, perché?-        chiese InuYasha
-Non è che potresti filmare per me le ragazze di una palestra mentre sono negli spogliatoi? Tanto non ti vedrebbe nessuno!-            disse con bava alla bocca il monaco   
-Ma tu sei un depravato! Che idee ti vengono in mente lurido bonzo?-        esclamò InuYasha sconcertato
-Sono un monaco! Dai.. che ti costa Inu-chan?-      lo pregò lui
-Piantala zio! Non ti vergogni a fare queste domande? Un uomo nella tua posizione poi…-       rispose la nipote stanca delle manie dello zio
-Uffa e va bene! E’ un vero peccato però! Avevo pensato di cogliere al volo questa opportunità! Non accade tutti i giorni di avere un inugami  tanto docile in casa!-      borbottò triste lo zio
-Tzs…. monaco deviato!-               disse a bassa voce InuYasha
-Piuttosto Kagome, cambiando argomento, tuo nonno sa della vera natura di Inu-chan?-      
-Non lo so zio, noi crediamo di sì, solo che non ne ha mai parlato!-
-E’ strano però…tuo nonno è un tipo così avverso alle creature maligne! Mette o-fuda protettivi anche nel bagno!-        
-Già…ma forse ha capito che InuYasha non è un essere malvagio, anzi, è un tenerone!-     disse la ragazza scompigliandogli il pelo della testa con forti carezze affettuose
-Ehi! Io non sono un tenerone!-            replicò offeso il cane
 
Dopo alcune chiacchiere, mirate soprattutto ai poteri dell’inugami, la conversazione cambiò decisamente argomento
-Ma dimmi Kagome, anche quest’anno per natale verrà a trovarti la tua amica Sango?-       chiese curioso il monaco
-Lo sai che viene tutti gli anni….piuttosto zio…non è che sei venuto proprio per incontrare Sango?-          ipotizzò la ragazza, che vedendo lo zio strozzarsi col thè capì di avere indovinato
-Colpito e affondato!-       borbottò InuYasha sghignazzando
-Taci cagnaccio! O ti purifico a suon di calci nel sedere!-     minacciò il monaco prendendo un o-fuda con scritto sopra un potente sutra
-Provaci stupido monaco! Non avrai neanche il tempo di alzare un dito che ti avrò già azzannato per il collo!-  ringhiò l’inugami preparandosi all’attacco
-Basta voi due! La volete piantare? InuYasha sali subito in camera mia!- urlò una Kagome più arrabbiata che mai
-Ma Kagome lui…-  cercò di dire InuYasha
-Niente ma….ho detto sali!-  lo zittì la ragazza con voce spettrale, che di umano non aveva più nulla
-Va…va bene padrona!-  obbedì il cane terrorizzato dall’aspetto poco rassicurante di Kagome
-Ben gli sta! Deve capire chi comanda!-          
-Zio, la cosa vale anche per te! Non stuzzicarlo e non chiamarlo mai più cagnaccio! Hai capito? Come tu stesso mi hai spiegato è meglio non far arrabbiare un inugami….quindi non provocarlo! InuYasha è un bravo ragazzo anche se può non sembrare! Quindi ti sarei grata se non minacciassi mai più di volerlo purificare…anche perché io non te lo permetterei! Sono stata chiara?-        lo  avvertì la ragazza con una sicurezza tale da non ammettere repliche
-Va bene Kagome come vuoi! Comunque vorrei farti notare che quello non è un ragazzo come lo hai definito….e non è neanche il cane affettuoso che sembra guardandolo! E’ uno spirito riportato indietro dal regno dei morti…ricordalo!-              così dicendo il monaco si diresse verso il tempio per pregare
Kagome rimase stupita dall’avvertimento dello zio su InuYasha…è vero, senza neanche pensarci lei lo aveva definito “ragazzo”, ma perché?
Conosceva bene la natura di quell’essere, che adesso osservava fuori dalla finestra della sua camera, ritornato al suo normale aspetto.
“Quanto è bello però accidenti! Anche di spalle!”
-Kagome c’era qualcuno nella tua stanza!-      disse l’inugami interrompendo i pensieri della padrona
-Co-cosa? Come? Ne sei sicuro? Era un ladro forse? Lo hai visto?-        chiese lei spaventata della notizia
-No non l’ho visto….ho solo sentito il suo odore nella stanza! Deve essere uscito prima che salissi in camera tua. Ma non era un ladro, il suo odore non è umano!-  spiegò lui girandosi a guardarla
-Eh? Chi mai potrebbe essere? Oltre te non può esistere nessuno che non sia umano!-     
-Chi ti dice che io non sia l’unico?-
-Come?-           
-Chi ti dice che io sia l’unico essere sovrannaturale che esista? Come esisto io potrebbero esistere altri esseri simili a me, ed ora ne sono convinto!  In questi giorni ho avuto la sensazione di essere osservato! Pensavo fosse una mia immaginazione! Ma non mi è chiaro perché quel tipo fosse nella tua camera! Questo non mi piace per niente! Ho una brutta sensazione!-       
-InuYasha…- quelle parole innervosirono oltre modo Kagome
-Non preoccuparti padrona! Io sarò la tua ombra! Finché ci sarò io non ti accadrà mai nulla Kagome! Te l’ho promesso ricordi?-  disse avvicinandosi alla ragazza, in evidente stato di shock, e accarezzandole una guancia
Kagome portò la sua mano sopra quella del suo inugami.
 I loro occhi si specchiarono gli uni negli altri.
-Grazie InuYasha-  sussurrò dolcemente la ragazza, che grazie a quel gesto e alle sue parole si tranquillizzò
Ma ciò nonostante, le loro mani continuarono a sfiorarsi per un lungo periodo…interrotto poi dalla voce della mamma di Kagome che la chiamava per la cena
-A..arrivo mamma…dai andiamo a mangiare Inu-chan!-  disse la ragazza all’inugami trasformatosi in cane
-Piantala dannata! Sempre la stessa storia! Quasi quasi…invece di proteggerti, potrei ucciderti io! Così mi libero di te, stupida!-           ringhiò minaccioso lui
-Sì sì come no….dai andiamo giù che poi la cena si fredda!-     rispose la ragazza ignorando le sue parole e avviandosi verso le scale
”Dannata mocciosa! Tzs, non ha la minima paura di me! Si fida a tal punto da non credermi nemmeno se la minaccio! E pensare che ero serio! O forse no? Perché mi piace l’idea che questa ragazza si affidi così completamente a me? Eppure mi basterebbe un solo artiglio per ucciderla all’istante! Lei però, non sembra minimamente preoccupata! Mi tiene abbracciato nel suo letto dormendo come un angioletto, come se al posto di un mostro avesse un peluche. Kagome, perché in tua compagnia mi sento così strano? Tranquillo…appagato. Dovrei essere uno spirito malvagio, invece…”
-Inu-chan ti sbrighi? Se non vieni  subito la tua carne la dò  a Buyo!!-      urlò la padrona richiamandolo dalla cucina
”Come non detto Kagome! La voglia di ucciderti è reale! Maledetta te e questo dannatissimo nome!”
 
 
 
-Mio padrone, ho controllato come da voi richiesto quella ragazza…il suo odore è ancora intatto! Lei e quell’inugami non hanno avuto rapporti intimi. Volete che continui ad osservarli?-
-Certamente! Li osserverai finché non te lo dirò io! Ora vai!-
-Sì, mio signore!-
-Stupidi esseri umani! Crearli è stato l’errore più grande che i Kami possano aver fatto! Sempre guidati dai loro istinti! Ma stavolta non permetterò che un altro inugami generi un figlio con un misero essere umano…soprattutto con una miko!-
 



 
 
 
 
 
 
Rieccoci qui ^_^   è arrivato zio Miroku ^_^  per il titolo del capitolo ho messo una mia personale rivisitazione del titolo di una puntata dell'anime ^_^

Forse ora è più chiaro chi possa essere colui che osserva i nostri “ futuri “ piccioncini ^_^   o no?
Comunque….una cosa è chiara…già in passato un inugami ha avuto una relazione con un essere umano…generando perfino un figlio…..la legge che proibisce unioni di questo tipo….avrà a che fare con gli avvenimenti del passato????
Buoni dolcini pasquali a tutti ^_^
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3  (*) kuro-miko significa sacerdotessa oscura....come Tsubaki la sacerdotessa nera per intenderci

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Capitolo 5
*** Gelosia! ***


Il Natale finalmente era arrivato. E con esso la migliore amica  di Kagome…Sango.
La ragazza si sarebbe fermata a dormire nella casa di Kagome per tutto il periodo delle sue vacanze.
Kagome era davvero felice per la visita della sua amica. Non la vedeva spesso da quando si era trasferita tre anni prima per il lavoro dei suoi genitori.
Nel frattempo InuYasha seguiva passo passo la sua padrona, in veste di cane, di umano o  di inugami invisibile a tutti.
La seguiva perfino quando la ragazza doveva fare il bagno…ma con l’obbligo di restare bendato.
Per fortuna però dopo quel giorno più nessuno aveva spiato la ragazza.
Kagome più tranquilla, decise di godersi meglio la visita dell’amica.
Era la vigilia, e Kagome, Sango ed InuYasha, umano, si trovavano in giro per negozi per fare compere..
-Kagome ma sei sicura che quel bel pezzo di ragazzo sia solo tuo amico? Lo guardi in uno strano modo...-     domandò Sango approfittando del fatto che il ragazzo in questione fosse andato a prendere da bere per le due amiche
-Ma…ma Sango! Che domande fai? Te lo avrei detto altrimenti! Tu piuttosto, dimmi…hai trovato qualche bel ragazzo nella tua scuola?-          rispose lei cercando di sviare il discorso
-No Kagome! Non mi piace nessuno! E poi credo di non essere adatta ad avere un ragazzo..-       disse triste
-E perchè mai?-
-Lo sai perché…per via del mio brutto caratteraccio!-
-Non è piuttosto che il vero motivo è che a te piace qualcun altro? E io credo anche di sapere chi!-       disse Kagome con fare malizioso
-Ma…ma che dici Kagome? E poi chi mai potrebbe piacermi?-   
-Mmmmh….vediamo…..ad esempio….mio zio Miroku!-            affermò sicura
-Mm…ma nn…ma non è vero che dici Kagome-chan? Non dirlo nemmeno per scherzo!-      balbettò la ragazza, rossa in viso
-Ma io non scherzavo! Ho visto come lo guardi quando ci prova con altre ragazze! Diventi furiosa! Il motivo è uno solo…lui ti piace! Ti è sempre piaciuto da quando eravamo piccole ammettilo!-
-Uffa e va bene è vero mi piace Miroku contenta? Ma io per lui sono invisibile!-
-Non direi visto come ti guarda e tocca sempre il sedere!-    intervenne InuYasha appena tornato con le bibite in mano
-Aaaah hai sentito quello che ho detto? Che vergogna!-      disse la ragazza del tutto imbarazzata e portandosi le mani a nascondersi il viso
-Non avevo certo bisogno di sentirlo…si vede da un chilometro di distanza che ti piace quel bonzo maniaco!-
-InuYasha non chiamarlo così! Comunque sia Sango…non devi vergognarti, non c’è nulla di male ad essere innamorati!-      la confortò Kagome
-Il male c’è se quello di cui ti innamori è un depravato!-      
-InuYasha insomma la vuoi finire?-
-Ma perché scusa ho detto la verità!-
-Ma non capisci che così la ferisci?-
-Non mi sembra un tipo così delicato data la cinquina che ha stampato stamani in faccia a tuo zio!-
-Ma questi non sono affari tuoi InuYasha! Smetti di fare lo stupido!-
-Chi hai chiamato stupido..dannata?-
-Te! Stupido!-
-Cretina!-
-Idiota!-
-Imbranata!-
-Imbecille!-
-Scusate….se avete finito di litigare io vorrei tornare a casa…sono quasi le 19-       si intromise Sango stanca di ascoltarli
-Ah già è vero! Su andiamo o si farà tardi per la cena! InuYasha le prendi tu le buste coi regali per favore?-     disse Kagome  tranquillamente, come se niente fosse successo
-Certo! Altrimenti perché sarei venuto ad annoiarmi con voi in giro per negozi?-       rispose altrettanto tranquillamente il ragazzo,  lasciando una Sango molto perplessa
-Ma siete sicuri che non siete fidanzati voi due? Sembrate due innamoratini!-      gli fece notare Sango 
-Cheeeeee? Io innamorato di questa brutta pazza bisbetica? Assolutamente no! Sarebbe  l’ultima ragazza che guarderei al mondo!-     urlò tutto d’un fiato l’inugami alla ragazza che aveva posto quella domanda stupida
InuYasha credeva che Kagome lo avrebbe picchiato dopo quell’affermazione ma… lei invece non proferì parola. Si limitò a voltargli le spalle a ad incamminarsi verso la via casa.
InuYasha non capiva perché la sua padrona non avesse reagito come le altre volte in cui la offendeva, finché al suo naso non arrivò un odore pungente e fastidioso, era…odore di lacrime?
Lacrime di Kagome? Perché mai la sua padrona avrebbe dovuto piangere?
-Ka..Kagome?-     chiamò InuYasha, ma la ragazza non si voltò
-Ehi Kagome ti vuoi fermare!-      disse l’inugami raggiungendola e voltandola
Ora erano faccia a faccia e lui poté notare il bel viso della giovane rigato dalle lacrime
-Kagome ma perché piangi?-
-Lasciami stare InuYasha…-
-No… prima mi dici perché stai piangendo!-
-E’ questo che pensi di me? Che sono una pazza bisbetica vero?-     domandò triste la ragazza
-Ma…io veramente…-
-Lascia stare andiamo a casa…si è fatto tardi!-      asserì con voce atona e superando i due amici dietro di lei lasciandoli lì impalati
-Ma…che ho detto di tanto sbagliato?-     chiese confuso il ragazzo
-E te lo chiedi anche stupido zuccone? L’hai offesa dicendo che sarebbe l’unica ragazza sulla terra di cui non ti innamoreresti mai!-      spiegò Sango accigliata per l’ottusità del giovane
-E perché mai se l’è presa scusa?-      domandò l’inugami
-No ma dico io….ehiiiiiii sveglia! C’è nessuno in casa? Tu a Kagome piaci,  anche se ancora lo nega a se stessa! Possibile che non hai mai notato come ti guarda?-      rivelò all’inugami…rimasto scioccato da simili affermazioni
-Cosa? Io…piaccio….a…Kagome?-      ripeté lui come in trance
-Già…e se hai finito di sillabare la frase possiamo anche raggiungere Kagome!-      disse Sango lasciandolo come un baccalà, e affiancando l’amica
“”Io..piaccio alla mia padrona? No, non è possibile! Io non sono un essere umano! Lei non può…non deve! Io…anche se volessi….non potrei mai! No!””    si ripeteva sconcertato InuYasha pensando alle parole dell’amica di Kagome.
“”Possibile non me ne sia mai accorto? E perché saperlo mi da questa sensazione come…non so….di felicità?”
 
Mentre continuava a crogiolarsi in quei pensieri, InuYasha non si accorse che erano arrivati al tempio.
Salutata l’amica di Kagome e fatti gli auguri di Natale alla mamma della sua padrona…InuYasha finse di andar via, per poi ricomparire come cane agli occhi della nuova arrivata e della famiglia di Kagome.
La serata passò allegra per tutti, tranne che per Kagome…tra Miroku che palpava Sango con la scusa che non la vedeva da tanto e lei che lo picchiva, il nonno che giocava col nipote, sua mamma indaffaratissima a servire la cena…tutti si divertivano tranne lei.
Quelle parole dette dal suo inugami la ferirono moltissimo.
“”Per lui sono solo una brutta pazza bisbetica…l’unica a cui lui non potrebbe mai interessarsi. Perché mai InuYasha? Pensavo fossimo amici! Aspetta un momento…ho detto amici non fidanzati! Io e lui siamo solo amici…perché me la prendo? Mi basta essergli amica in fin dei conti…..o no? Perché? Perché più penso quelle maledettissime parole più mi sento il cuore esplodere dal dolore? In fondo a me che diavolo importa? A meno che….no no no no! Non posso pensarlo nemmeno per scherzo! E’ ridicolo dai! Non può piacermi, un..un..un inugami! E’ pazzesco! No! Il mio è solo affetto! Sì, solo un semplice affetto! Ma dai…era un cane prima, che si lavava le parti intime leccandosi e che si grattava con la zampa posteriore per togliersi le pulci! Devo essere proprio ammattita! Certo c’è da dire però che adesso non è più un cane! Di Inu-chan non c’è più traccia in quel ragazzo dagli strani capelli argentati. Solo la sua anima è rimasta. Anima che potrebbe appartenere anche ad un essere umano se rinascesse. Lui si trasforma in cane perché glielo chiedo io…ooooohhh….accidenti che confusione!””
 
-Kagome tutto bene? Non hai una bella cera!-       le chiese la sua amica vedendola tanto assorta
-Sì Sango tutto bene!-
-E’ per quello che ti ha detto prima InuYasha vero?-
-No no Sango ma che dici…ho solo un po’ di mal di testa tutto qui!-     cercò di convincerla
-Ma non hai appena detto di stare bene?-
-Beh mi è venuto adesso…anzi….scusatemi ma io vado a letto. Non mi sento molto bene. Buona notte a tutti e ancora buon Natale-           così dicendo si dileguò in fretta dalla famiglia fiondandosi in camera sua.
Era triste…e continuava a chiedersi il perché di quella tristezza. Si buttò sul letto abbracciando il suo cuscino, le veniva nuovamente da piangere.
-Kagome…-      sentì del buio della stanza, e una mano che le carezzava dolcemente la testa
-InuYasha va via!-     rispose lei sprofondando la testa nel cuscino per bloccare le lacrime
-Kagome perdonami…non volevo offenderti scusa! Non pensavo te la saresti presa tanto!-       si scusò triste l’inugami
-Ah no? Cosa volevi farmi allora? Un complimento dicendomi quelle cose? Eh? Che ti aspettavi? Un applauso forse per la bella battuta? Mi hai ferita!-          singhiozzò lei, che non riuscì più a fermare le lacrime
-Perdonami padrona!-
-Smettila di chiamarmi padrona! Non voglio essere la tua padrona accidenti, non lo capisci?-    urlò la ragazza mettendosi seduta, faccia a faccia col ragazzo.
Malgrado il buio, la luce della luna che filtrava dalla finestra si rifletteva nelle loro iridi, lasciando intravedere perfettamente la vicinanza dei loro visi.
-No Kagome, non lo capisco! Spiegamelo tu!-     chiese l’inugami,  già sapendo la risposta purtroppo
-InuYasha io…ecco…io vedi..-         balbettava lei  in cerca delle parole
-Kagome rispondi ad una semplice domanda….ti sei innamorata di me?-         domandò sbrigativo
-Io….-
-Kagome…sì o no?-      sollecitò il giovane
-Credo di sì….-      sussurrò debolmente Kagome, quasi colpevole
Ci fu un lungo momento di silenzio…poi fu InuYasha ad interromperlo alzandosi brusco dal letto, inveendo contro la ragazza
-Per tutti i  Kami Kagome ma sei impazzita? Come puoi aver fatto una cosa tanto sciocca? Io sono un inugami lo capisci? Non sono un essere umano, sono solo uno spirito, malvagio per giunta! Ti rendi conto della gravità della cosa?-     spiegò adirato alla sua padrona. Questo non doveva succedere!
-Sarai anche uno spirito ma hai un corpo, e provi sentimenti! Che differenza c’è tra noi InuYasha?-
-La prima differenza è che io posso uccidere anche col solo pensiero! Io ho poteri pericoli da tenere a freno! E poi c’è una legge di mezzo! Non sono un essere umano lo capisci o no?-
-Quello che capisco è che tu non provi nulla per me InuYasha! Tanto mi basta! Ora ti prego lasciami sola e fa finta che questa conversazione non sia mai avvenuta, ti prego!-      disse infine mettendosi sotto le coperte e dandogli le spalle.
-Va bene… come vuoi Kagome-            così dicendo uscì dalla stanza lasciandola sola come aveva chiesto
 
La notte passò insonne per entrambi…e il giorno dopo fu molto pesante.
I due quasi non si rivolgevano la parola.
La cosa continuò per diversi giorni, finchè..
-Sai Sango, un mio vecchio compagno delle medie, Hojo, mi ha chiamata ieri. Ha detto che verrà al tempio per pregare per un sereno anno nuovo. Mi ha chiesto se voglio uscire con lui dopo, e passare il primo dell’anno insieme-             spiegò lei
-E tu che hai risposto?-
-Di sì..-       disse Kagome spenta
-Ehi quanto entusiasmo cavolo! Sicura di volerci andare?-
-Sì, ho bisogno di distrarmi un po’. Dato che tu e mio zio passerete la giornata fuori non ho voglia di stare da sola chiusa in casa!-
-Ok se ti va allora fallo! Magari ti dimentichi InuYasha!-           
-Chi ti dice che lo faccio per lui scusa?-
-Amica mia non sono nata ieri, e poi ti conosco troppo bene!-
-E’ vero!-
Lì vicino, qualcuno aveva ascoltato la conversazione delle ragazze.
Sentì il sangue ribollirgli nelle vene.
Kagome, la sua Kagome usciva con un ragazzo! E di sicuro lui non li avrebbe potuti seguire col suo consenso. La cosa faceva innervosire InuYasha, ma lui stesso non se ne seppe spiegare il motivo.
 
Appena Hojo arrivò, abbracciò subito Kagome…felice di rivederla dopo tanto.
-Higurashi da quanto! Ti ricordavo una bella ragazza, ma adesso sei incantevole! Sei cresciuta molto!-
-Grazie Hojo, lo stesso vale per te..-
InuYasha, in forma canina, osservava quel citrullo che riempiva di moine la sua padrona…quanto avrebbe voluto azzannarlo!
-Oh ma che bel cane che hai Higurashi! Non sapevo che lo avessi!-     disse Hojo avvicinandosi al cane per accarezzarlo, ma InuYasha non fu molto d’accordo, cominciando a ringhiare mostrando i denti aguzzi.
Con uno slancio tentò di mordergli la mano, ma il ragazzo riuscì a tirarla via in tempo.
-Inu-chan che diavolo fai? Vai a cuccia.. subito!-     urlò Kagome arrabbiata
Ma il cane non accennava a smettere di abbaiare al nuovo ospite…così Kagome fu costretta a tirarlo via di peso portandolo in camera sua.
-Mi spieghi che accidenti ti è preso InuYasha? Perché ti sei comportato così con Hojo?-      vociò Kagome furente
-Non mi piace quel tizio! Ti sta troppo attaccato!-       replicò l’inugami
-E a te che diavolo importa?-
-Io…ecco, non abbiamo ancora scoperto chi è il tizio che ti spiava, e quel “Mojio” può essere pericoloso!-
-Il suo nome è Hojo! E poi sbaglio o lui è un semplice essere umano? Non avevi detto che chi era entrato in camera mia non era umano?-
- Sì ma..-
-Niente ma! Non fare mai più una cosa del genere con lui è chiaro?-
-Ma… perché… hai intenzione di rivederlo?-
-Chi lo sa! Ma a te che importa comunque? Non è che sei geloso?-        ipotizzò la ragazza
-Io geloso? Ma non dire scemenze! Figurati se posso essere geloso di una come te!-
-Bene allora non rompere e comportati da cane ben educato!-
-Io non sono un cane!-
-In questo momento lo sei!-
-Va bene fa come ti pare ed esci con chi vuoi! Ma se ti attaccano non è colpa mia! Tzs!-
-Grazie…correrò il rischio!-     disse Kagome uscendo dalla stanza e sbattendo la porta, per poi uscire con Hojo dopo aver salutato la madre.
 
InuYasha era rimasto in camera di Kagome per tutto il giorno.
Era quasi notte ma la ragazza non era ancora tornata dall’appuntamento con quel damerino.
L’inugami cominciava ad essere preoccupato che le fosse davvero successo qualcosa.
“”Kagome accidenti dove sei? Sono le due di notte e tu sei ancora in giro con quel Mojio o come diavolo si chiama! E se ti avesse attaccato qualcuno? O se quell’imbecille ti avesse messo le mani addosso? Io lo uccido e lo faccio in mille pezzetti!!””    pensò lui scrocchiandosi le ossa delle dita
“”Forse è meglio che vada a cercarla!””
Proprio mentre InuYasha stava per uscire dalla finestra per cercare la padrona…Kagome entrò nella sua camera.
-InuYasha sei ancora sveglio!-     disse la ragazza sedendosi sul letto e togliendosi le scarpe
-Dannata ti sembra questo l’orario di rientrare a casa? Sono le due del mattino!-     ringhiò furioso l’inugami
-Da quando sei diventato mio padre scusa? Mia mamma sapeva che avrei fatto tardi…non vedo perché dovresti essere tu a farmi la paternale!-           rispose lei risentita per il rimprovero
-Potevi avvisare anche me che avresti fatto tardi stupida!-     replico lui
-Mi dici perché avrei dovuto farlo scusa?-
-Ecco perché….-
-Vai a dormire InuYasha, che è meglio! Buona notte!-     ribatté infine scocciata dalle pretese assurde del giovane
-Stupida mocciosa insolente!-      disse prima di uscire dalla camera
 
Era furioso! Furioso più che mai! Avrebbe tanto voluto spaccare tutto dalla rabbia che aveva dentro!
Perché era tornata così tardi? Cosa avevano fatto fino a quell’ora?
Un orribile pensiero balenò nella sua mente….che Kagome e quel tizio avessero….
Il sangue cominciò a ribollirgli nelle vene!
“”No! Non può averlo fatto davvero! Non lei! Non con quel demente!””
Il pensiero di Kagome tra le braccia di Hojo gli fece perdere il controllo, scagliando un potente pugno contro un albero lì vicino.
L’albero al tocco dell’inugami si incenerì all’istante senza nemmeno infuocarsi prima…lasciando al suo posto una volatile cenere nera.
InuYasha guardava stupito, prima l’albero, poi la sua mano, che aveva cambiato aspetto.
Gli artigli erano molto più lunghi e irrobustiti. Il polso ricoperto di un candido pelo bianco luminoso.
Toccandosi i denti con la lingua si accorse che i canini erano più affusolati e taglienti che mai.
All’improvviso sentì uno strano movimento all’interno dei suoi pantaloni…ma cos’era?
Provò a toccarsi dietro, e dentro vi trovò…..
“”Una coda? Ma che diavolo….””    pensò osservandola
Era una lunghissima e setosa coda bianca...che alla luce della luna scintillava come se fosse stata lucidata con cura. Il pelo era liscio e soffice, ma molto resistente allo stesso tempo.
L’inugami era confuso….cosa era successo? Si stava trasformando….in cane?
Perché? Per la rabbia forse? Ma per quale motivo era tanto furioso da perdere il controllo?
“”Kagome! E’ per lei che mi sono trasformato?””    si domandò dubbioso
Appena distesi i nervi dei muscoli ancora contratti per la collera…il pelo, la coda, zanne e artigli tornarono al loro posto, scomparendo del tutto.
“”Mi sono trasformato perché ero arrabbiato dunque! Tutta colpa di quella stupida! Facesse quello che meglio crede! A me che accidenti importa con chi sta quella cretina! Solo che avrebbe potuto avvisarmi che faceva tardi! Maledetto damerino sdolcinato! Se solo non ci fosse stato lui…Kagome sarebbe rimasta a casa con me!””   
InuYasha si accorse dopo della linea che avevano preso i suoi pensieri…e sbarrò gli occhi stupito di se stesso.
“”Ma.. che accidenti penso? Odio lui perché l’ha tenuta lontana da me? Perché? Aspetta ma allora la mia…è gelosia! E se provo gelosia…..Accidenti a me che ho fatto?””
 
La notte di InuYasha trascorse con milioni di domande nella testa…e tutte conducevano ad un'unica risposta….
La notte di Kagome invece, passò serena. Si addormentò col sorriso sulle labbra.
La giornata passata col suo vecchio amico Hojo fu molto piacevole.
L’aveva portata all’acquario e poi al cinema a vedere il film preferito di Kagome, un film romantico e strappa lacrime che qualunque ragazzo si sarebbe rifiutato di vedere…ma non lui.
Le aveva offerto la cena in uno dei ristoranti che si trova all’interno della torre di Tokyo….da lassù il panorama era davvero mozzafiato e rimasero ad osservare la città illuminata per diverso tempo.
Si era divertita come mai prima di allora…e andò a dormire consapevole che quello non sarebbe certo stato l’unico giorno trascorso in compagnia del ragazzo….
 
 
 
 
 
 
Ho poco da dire se non che…….grazie tante per i vostri commenti che adoro leggere   *_*
Tranquilli non trascurerò Inugami mentre faccio anche Megami Tensei ^_^    come già detto la precedenza va a questa storia ^_^
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 

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Capitolo 6
*** Ti voglio solo per me! ***


InuYasha era sdraiato sopra un grande ramo dell’albero secolare del giardino del tempio Higurashi.
Era ora di pranzo e aspettava il ritorno di Kagome. Voleva parlarle.
Il fatto che la sua padrona lo trascurasse per uscire con quel damerino con occhi da pesce lesso, lo infastidiva parecchio.
Sentiva la sua mancanza. Gli mancavano le lunghe passeggiate al parco, le sue instancabili coccole, gli mancavano perfino i litigi di quando lo chiamava Inu-chan…ma più di tutto gli mancava il suo sorriso.
Quel sorriso che gli dedicava sempre, adesso era tutto per quell’imbecille smielato che veniva tutti i giorni a prenderla per uscire.
Infatti dal loro primo appuntamento, quei due avevano passato ogni singolo giorno insieme.
Sango era ritornata a casa, quindi Kagome stava ancora più tempo fuori, rispetto a prima.
Almeno quando c’era Sango, InuYasha riusciva a vederla più spesso. Ma dopo la sua partenza, Kagome era praticamente tutto il giorno fuori casa, o a scuola o con Hojo. E loro due si rivolgevano appena la parola.
La cosa faceva soffrire molto InuYasha.
Aveva appena scoperto che anche lui provava qualcosa per quella piccola ragazzina umana.
Aveva passato giorni a pensare e rimuginare sulle parole:  “sentimenti” e  “proibito”.
Faceva i pro ed i contro di ognuna delle due cose, Ma ogni volta il sentimento batteva la proibizione.
Voleva scusarsi con lei. Dirle che aveva esagerato e che adesso capiva le sue emozioni. Capiva a cosa si riferisse la ragazza quando diceva  << Sarai anche uno spirito ma hai un corpo, e provi sentimenti! Che differenza c’è tra noi InuYasha? >>     sì ora lui capiva.
Anche lui provava dei sentimenti, e aveva un corpo per poterli esprimere.
Poteva esprimerli con le mani, con la bocca, con gli occhi, con ogni singolo muscolo di quel corpo terreno che era stato donato alla sua anima resa ultraterrena da un rito.
Ed era in quei pensieri che si perdeva…toccare, baciare e amare la sua Kagome.
 
Avrebbe voluto dirglielo, e condividere con lei quei “pensieri” , se anche Kagome fosse stata d’accordo ovviamente, e così si decise a fare poco prima della partenza di Sango…..quando ascoltando una conversazione tra le due amiche gli gelò il sangue, bloccando i suoi propositi
-Allora Kagome come va con Hojo?-     chiese Sango curiosa
-Direi bene. E’ un ragazzo molto divertente. Non lo avrei mai detto. Quando facevamo le medie insieme era così noioso…adesso invece sembra un altro. Devo dire che mi piace molto, ce lo vedrei bene come mio ragazzo!-     rispose allegra Kagome
-Potresti sembrarne innamorata!-       disse l’amica facendole l’occhiolino
-Sì è vero!-      replicò  la ragazza sorridendo
InuYasha a quelle parole sbiancò di colpo. Non rimase nemmeno ad ascoltare il resto delle chiacchiere delle due amiche.
Era arrabbiato, deluso, frustrato.
Kagome….era innamorata di quel citrullo. Era stato dimenticato velocemente pensò.
La rabbia gli entrò in circolo rapidamente, come quella sera.
Corse velocemente, quasi volando, per le strade della città arrivando ad un piccolo bosco.
Lì, nella solitudine tra gli alberi e i cespugli, si lasciò andare ad un forte urlo, ma che alle sue orecchie suonò come un possente ruggito….si era trasformato nuovamente…ma stavolta non parzialmente.
Il suo corpo era quello di un enorme cane spettrale. Ma non ci badò più di tanto, la rabbia lo accecava.
Per sfogarsi rase al suolo una cinquantina di alberi. Ogni colpo inferto dalla sua potente zampa sfracellava in minuscoli pezzettini quei maestosi alberi secolari.
Non contento, sputò lingue di fuoco su quei resti…disintegrando completamente ogni traccia di vegetazione intorno a lui.
Tornato alla lucidità riprese il suo aspetto normale, e per nulla meravigliato di ciò che aveva fatto tornò al tempio.

Da allora erano passate alcune settimane, e lui si era stancato della continua assenza della sua padrona.
Aveva atteso che la ragazza si stancasse dell’idiota ritornando da lui, ma così non fu.
Adesso era giunta l’ora di parlarle, e se possibile, salvare il salvabile.
Rivoleva tutte le sue attenzioni, e le avrebbe ottenute...in un modo o nell’altro, anche al costo di uccidere quell’idiota sanguisuga! La voleva solo per sè!
La stava aspettando seduto sul grande albero del tempio…quando la vide arrivare...
 
 
Kagome stava tornando a casa dopo le lezioni.
Quel giorno era molto pensierosa…avrebbe dovuto dare una risposta importante ad Hojo.
Il ragazzo le aveva chiesto di diventare la sua ragazza.
A Kagome piaceva uscire con lui, ma non provava assolutamente nulla se non una grande stima e affetto.
Lo riteneva un buon amico con cui passare del tempo.
In sua compagnia riusciva a dimenticare il sentimento che iniziava a lacerarle l’anima…. perché ad ogni giorno che passava lontana da InuYasha il suo cuore aumentava l’intensità dell’amore provata per quell’essere insensibile.
Non poteva stargli vicina perché soffriva nello stargli tanto accanto quando lui invece la ignorava, e non poteva stargli lontano perché la mancanza della sua presenza la devastava.
Non sapeva più che fare, ed Hojo era un ottimo diversivo per evadere da tutti quegli astrusi pensieri.
Ripensava alla conversazione fatta con l’amica Sango prima della sua partenza…
 
-Allora Kagome come va con Hojo?-     chiese Sango curiosa
-Direi bene. E’ un ragazzo molto divertente. Non lo avrei mai detto. Quando facevamo le medie insieme era così noioso…adesso invece sembra un altro. Devo dire che mi piace molto, ce lo vedrei bene come mio ragazzo!-     rispose allegra Kagome
-Potresti sembrarne innamorata!-       disse l’amica facendole l’occhiolino
-Sì è vero!-      replicò  la ragazza sorridendo
-Ok, ora dimmi la verità invece!-     domandò Sango diventando seria
-Eh? A che ti riferisci?-      fece la finta tonta Kagome
-Ad InuYasha e a chi sennò? Tu non ami Hojo, a te piace quel troglodita insensibile senza cervello di InuYasha! A me non puoi mentire!-
-Mi conosci troppo bene amica mia…sì è vero mi piace InuYasha!-         rispose triste la ragazza
-Ci conosciamo da anni, è ovvio che io capisca cosa ti passa per la testa! Perché non provi a conquistarlo? Secondo me un po’ piaci anche a lui! Altrimenti perché ti starebbe sempre dietro?-      fece notare l’amica
“” Ah Sango…se sapessi! Non posso mica dirti che mi viene dietro solo perché sono la sua padrona e lui il mio inugami!””
-Non lo so. Fatto sta che mi ha rifiutata…quindi non ho intenzione di umiliarmi per lui! Se non mi ha voluta pazienza! Me ne farò una ragione! Nel frattempo ne approfitto per rivedere un vecchio amico. Tutto qui!-
-Mmmmh, bisognerebbe chiedere anche a quel citrullo di Hojo cosa ne pensa! A me sembra che gli interessi più di una semplice amicizia con te!-
-Ma…Sango? Ora ti ci metti pure tu ad offenderlo?-
-Scusami Kagome, è che quel tizio non mi piace! Sembra un bamboccio senza spina dorsale! E tutti quei sorrisetti gentili mi danno noia! Comunque non hai risposto a quel che ho detto prima….e se lui da te volesse altro rispetto ad una semplice amicizia?-
-Non lo so…in tal caso vedremo il da farsi amica mia!-
 
E Sango aveva visto giusto! Ora Hojo voleva altro …ma che poteva rispondergli?
Lei amava InuYasha, non lui. Che fare? Provare col ragazzo e tentare di dimenticare il suo inugami, o sbrigarsela da sola senza ferire i sentimenti di Hojo prendendolo in giro?
Non si accorse che, persa in quei pensieri, era arrivata alla cima delle scale del tempio.
Trascinandosi verso la porta di casa, come se il suo corpo pesasse una tonnellata, si sentì chiamare
-Kagome…dobbiamo parlare!-            disse svelto l’inugami
-InuYasha…-
-Vieni un attimo con me per favore…-      
“”Cosa vorrà dirmi?””     si domandava Kagome mentre lo seguiva nel tempio.
Lì tutto era tranquillo e nessuno li avrebbe disturbati.
-Cosa volevi dirmi InuYasha?-
-Io…ecco….non mi piace che esci con quel cretino!-       rispose tutto d’un fiato lui
Di certo non era il modo migliore per iniziare una conversazione.
-E sentiamo….quale sarebbe il motivo?-      chiese lei in procinto di prenderlo a schiaffi. Quella frase poteva risparmiarsela, quando il vero cretino era lui,  pensò
-Perché ha gli occhi da pesce lesso! Non piace punto e basta! E non voglio che ci stai sempre tanto appiccicata!-
-Che? Ma ti senti quando parli? Che motivazione è? Perché dovrebbe importarmi se ti piace o meno Hojo? A me piace! Quindi ci faccio quello che mi pare è chiaro? Chi sei tu per darmi ordini?-          urlò Kagome infuriata
-In che senso ci fai quello che ti pare? Non mi dirai che…ci sei andata a letto vero?-
-E se anche fosse a te che diavolo importa?-
Quella frase fu per InuYasha come una terribile affermazione.
Accecato nuovamente dalla rabbia fece una cosa di cui si sarebbe amaramente pentito...diede uno schiaffo alla ragazza, talmente forte da romperle il labbro e farla cascare contro una Amitabha.
Resosi conto del gesto si precipitò subito da lei per aiutarla ad alzarsi.
-Kagome perdonami ti prego. non volevo!-        le disse avvicinandosi e prendendola per un braccio. Ma la ragazza schiaffeggiò la mano che la stava aiutando
-Non toccarmi InuYasha! Hai fatto abbastanza per oggi!-      rispose alzandosi con fatica poggiandosi alla statua del Buddha e toccandosi con le dita il labbro, trovandolo insanguinato
-Kagome io….ti giuro che non volevo! Perdonami!-       non sapeva come scusarsi
Il sangue che gocciolava dal suo morbido labbro, il segno rosso presente sul suo delicato e bellissimo viso, le mani della ragazza che premevano sulla spalla, segno che le doleva, erano per InuYasha peggio di una pugnalata.
Per fino il dolore fisico provato il giorno della sua morte non era paragonabile al dolore che adesso provava nell’anima.
Aveva colpito Kagome….ma come aveva potuto spingersi a tanto?
-Kagome…scusa io….-
-Ma che diavolo ti è preso InuYasha? Ti sei stancato di stare con me? Non vuoi più che io sia la tua padrona? Bene allora vai! Sei libero di fare quello che ti pare! Io su di te non ho alcun potere! Non hai bisogno di uccidere pure me per essere libero!-
Il cuore dell’inugami andò in frantumi udendo quelle parole così piene di astio, rabbia, ma anche…paura?
Lei aveva paura di lui. No! questo non poteva accadere davvero!
Kagome non doveva avere paura perché mai le avrebbe fatto davvero del male.
Ma in fondo a ben pensare…non era proprio quello che le stava facendo?
Le aveva fatto del male rifiutandola in malo modo e ora, la aggrediva non solo verbalmente, ma anche fisicamente.
Ma mai l’avrebbe uccisa!
-Kagome come puoi dire una cosa del genere? Come puoi anche solo pensare che io possa ucciderti? Darei la vita per proteggerti!-
-Tu non hai una “vita” ricordi? Sei già morto come mi hai ben ricordato tempo fa! E poi dimmi cosa dovrei pensare? Mi aggredisci in questo modo senza motivo, offendi un ragazzo che nemmeno conosci e ti permetti di giudicarmi! Si può sapere che diavolo ti passa per la testa?-
-Io…ecco io…è meglio che vada! Ti prego perdonami!-        riuscì solo a dirle prima di fuggire via
Avrebbe voluto dirle che era geloso.
Avrebbe voluto dirle che l’amava.
Avrebbe voluto dirle che sarebbe stato disposto a lottare contro i Kami per stare con lei.
 Avrebbe voluto….già perché non riuscì a proferire parola dopo l’accaduto.
Si sentiva un verme per quello che le aveva fatto.
Come poteva confessarle di amarla se un attimo prima l’aveva picchiata?
Come avrebbe potuto lei prenderlo seriamente dopo quello che aveva fatto?
 
 
Kagome era distrutta. Ma non per il dolore fisico. Quello era andato via dopo pochi giorni.
A tormentarla era il cuore. Avrebbe voluto strapparselo dal petto e gettarlo via, perché tanto non ne avrebbe avuto più bisogno.
InuYasha dopo quel giorno era scomparso. Non lo vedeva da due settimane ormai.
Alla famiglia disse di essere scivolata giù da un paio di gradini della scala che conduce al tempio.
Lividi e ferite stavano per scomparire del tutto, ma la ferita più profonda sanguinava ancora.
Non capiva cosa fosse successo a quello che era stato il suo migliore amico fino a poche settimane prima.
Forse ce l’aveva con lei per via della sua confessione?
Ma lei non aveva preteso assolutamente nulla dall’inugami.
Perché era così tanto arrabbiato?
Mentre cercava di darsi una risposta, aveva accettato la proposta di Hojo…adesso era la sua fidanzata.
Ma Kagome non stava più bene con lui come agli inizi.
Ogni volta che le si avvicinava per baciarla si sentiva morire.
Non voleva. Non provava nulla. Si sentiva forzata.
Quelle due settimane le sembravano fossero stati due anni.
Così decise di porre fine, seppur a malincuore, a quella stressante relazione.
Le dispiaceva moltissimo per Hojo, ma non poteva fare altrimenti.
 
Credeva l’avrebbe presa male, certo non che si mettesse a piangere e implorarla di ripensarci, ma il ragazzo sembrò non fare una piega alla sua decisione.
-Ok va bene se hai deciso così…mi spiace! Allora addio Higurashi!-     così dicendo si congedò andandosene
“”Caspita! Tanto sembrava preso all’inizio che tanto sembra disinteressato adesso! Ma gli uomini sono forse folli? O capitano solo a me i peggiori?””
Ripresasi dallo shock iniziale di tanta indifferenza, si avviò verso casa passando dal parco.
Mossa sbagliata!
Vide un bellissimo cane bianco correre tra i cespugli per inseguire uno scoiattolo.
“”Può essere lui?””
-InuYasha!-     urlò andando incontro al cane
Magari parlando con tranquillità le cose si sarebbero sistemate. Lei lo aveva perdonato per lo schiaffo.
Purtroppo però quel cane non era InuYasha, il suo muso era diverso da quello di Inu-chan.
Realizzando che forse non lo avrebbe mai più rivisto cominciò a piangere disperata….gli mancava in maniera incredibile.
Alla sua famiglia spiegò che Inu-chan era scappato via per inseguire un gatto, e che non aveva più fatto ritorno forse perché aveva smarrito la strada. Come altro avrebbe potuto spiegare la sua assenza?
 
Arrivata a casa si chiuse in camera. Non volle scendere né per il pranzò né per la cena.
Aveva solo voglia di piangere e così face fino a notte inoltrata.
In piedi, in camicia da notte, davanti alla finestra, osservava la bianca luna.
-InuYasha perché mi hai abbandonata?-      disse tra i singhiozzi, dirigendosi poi verso il letto per abbracciare il cuscino, sua unica consolazione ormai
-Kagome..-       sentì sussurrare alle sue spalle
-Inu….InuYasha?-    domandò incredula
-Io non ti ho abbandonata Kagome..-        le disse poggiandole una mano sulla testa
Lei si voltò di scatto lanciandoglisi tra le braccia felice che fosse ritornato.
-InuYasha…mi sei mancato!-         disse singhiozzando ancora più forte contro il suo petto
-Perché piangi? Sono qui adesso..-     cercò di tranquillizzarla
-Si può sapere dove accidenti sei stato in queste due settimane? Pensavo te ne fossi andato!-        urlò arrabbiata staccandosi dal suo abbraccio ritrovando la lucidità
-Io…mi sentivo in colpa per averti colpito. Pensavo non volessi più vedermi, e non potevo dartene torto..-    spiegò dispiaciuto
-Sei un vero idiota! Sì ero arrabbiata…ma non volevo certo che te ne andassi via! Stupido!-
-Ma se mi avevi detto che temevi ti uccidessi?-        le ricordò l’inugami
-Non hai mai detto o fatto cose che non volevi solo per rabbia?-       chiese lei
-Sì…purtroppo sì!-      affermò toccandole delicatamente col pollice il labbro che aveva colpito
-Mi dici perché mi hai schiaffeggiata senza motivo adesso?-
-Io….ero geloso!-
-Di cosa?-
-Di saperti tra le braccia di quell’imbecille!-
-Eh? Ma che stai dicendo?-        domandò Kagome confusa. Fino al giorno del litigio con InuYasha lei e Hojo non si erano nemmeno mai stretti la mano
-Pensarti a letto con lui mi ha fatto impazzire… scusami!-
-Cheee? Io…con Hojo…a letto? Ma…ma sei scemo? Ma se l’avrò appena baciato tre volte in due settimane!-          asserì sconcertata
-Eh? Ma tu…mi hai fatto credere di sì!-
-Ma quando?-
-Al tempio, mi avevi fatto credere così!-
-Io non ti ho fatto credere un bel niente! Sei tu lo stupido che ha frainteso! Io Ho Detto “Se fosse” e non “Sì”….comunque ti ripeto la domanda….se anche fosse vero, mi dici a te cosa importa InuYasha? Non sono mica la tua ragazza che fai il geloso!-       precisò lei, furiosa per i sospetti del giovane
-No, però…ecco…è difficile da dire…. Kagome io…vorrei che….sì insomma… lo fossi!-       balbettò insicuro e imbarazzato
-Essere cosa?-       chiese lei perplessa non capendo il suo discorso
-La mia…donna!-          le disse piano, ma in maniera perfettamente udibile
-Eh?-
-Vorrei che fossi la mia donna Kagome!-     le disse più forte
-Questo l’ho capito….ma…..perchè?-       domandò lei disorientata da tale richiesta
-Perché mi piaci ovvio no? Altrimenti perché te lo chiederei?-
-Ma…..io…..tu……noi…..-            mormorò sbalordita
-Sei tu quella che adesso non si capisce sai!-    le disse non capendo le sue monosillabe insensate
-Ma….tu sei….totalmente impazzito! Ma dico, mi fai la predica perché ti dico che mi piaci, dicendo che sei un morto che cammina, che è proibito, che le cose tra inugami e esseri umani non funzionano, e ora tu….te ne esci chiedendomi di diventare la tua donna? Ma hai per caso preso una botta in testa e non te ne sei accorto?-                 sbraitò scioccata. Incredibile la sua faccia tosta, pensò lei
-Non ho preso alcuna botta! Mi sono accorto dopo di provare le stesse cose che tu provi per me! Tutto qui! Ho capito di essere stato uno stupido, e volevo parlarti già tempo fa. Ma poi ho sentito che dicevi a Sango che ti piaceva quell’idiota e così ci ho rinunciato. Poi per la rabbia ti ho colpito, ma non volevo credimi! E ora sono qui per chiederti di stare con me! Io ti voglio solo per me Kagome!-      
 
Kagome ascoltò la spiegazione del ragazzo, scossa da brividi di rabbia.
Lui ricambiava i suoi sentimenti già da diverso tempo, ma aveva taciuto, spingendola sempre più verso Hojo.
-Sei davvero un idiota!-    gli disse lei capendo a cosa si riferiva
-E perché mai?-
-Quando ascolti le conversazioni altrui almeno sentile fino alla fine cretino!-
-Che intendi dire?-
-Che quel giorno a Sango ho detto esattamente il contrario stupido!-
-Cioè…non ti piace quell’invertebrato?-
-Non come intendi tu! Anzi, oggi l’ho pure lasciato!-
-Lasciato? Vi eravate messi insieme?-            domandò lui stupito
-Già…ma non ci stavo bene e così….-
-Quindi ti interesso ancora Kagome!-     disse pieno di fiducia
-Non ho detto questo!-                    rispose Kagome incerta
-Io dico che è così!-      ribatté lui scattando subito in avanti e baciandola senza preavviso
-Ma…che accidenti fai?-      chiese scostandolo bruscamente e spostandosi subito da lui, portandosi una mano alle labbra
-Quello che si fa tra innamorati Kagome! Non resisto più! Ho voglia di baciarti!-    e fece per avvicinarsi di nuovo a lei
-Fermati InuYasha! Io…non sono più innamorata di te! Ormai è tardi!-       affermò con voce tremula
In verità era una bugia, ma si sentiva così ferita che non voleva dargli l’impressione di cadere subito ai suoi piedi e dargliela vinta. L’aveva fatta soffrire troppo.
-Non ti credo! Altrimenti perché oggi mi cercavi al parco e poi ti sei chiusa in camera tua a piangere invocando il mio nome?-        
-Ma tu, come lo sai? Mi hai spiata?-
-Non proprio…ero al parco quando ho sentito il tuo odore, ti ho visto cercarmi in quel cane e poi scoppiare a piangere. Ti ho seguita e osservata dalla finestra, ed ora eccomi qui! Non rifiutarmi Kagome! Lo so che mi vuoi tanto quanto io voglio te!-
-No…non è vero! Va via! Lasciami stare! Avevi ragione tu! Siamo troppo diversi per stare insieme!-        
-Non ho intenzione di andare da nessuna parte Kagome!-    le disse afferrandola per le braccia e tentando di baciarla nuovamente
-Ti ho detto che non voglio smettila!-        la ragazza  si dibatteva a tal punto che entrambi persero l’equilibrio e finirono sul letto.
Dopo una breve lotta, impari considerando la forza del ragazzo, lui le fermò le braccia sopra la testa bloccandole il corpo sotto il suo.
-InuYasha lasciami!-    
-Non ci penso nemmeno! Non ti credo quando dici che non conto più niente per te! Che non mi ami più! Che è tardi! Dimmelo adesso guardandomi in faccia….e io ti lascio in pace!-       le impose guardandola dritto negli occhi
Ma dalla bocca della ragazza non uscì alcuna parola. Si limitò solo a sfuggire al suo sguardo voltando la testa, segno che anche lei provava ancora amore per lui.
-Rispondimi Kagome!-            la esortò InuYasha voltandole il viso con la mano per guardarlo
-Non ho niente da dirti ora lasciami accidenti!-    continuava a dire lei cercando di liberarsi
InuYasha cercava di controllarsi ma la situazione, seppur assurda, lo eccitava da impazzire e non resistette ad aspettare la sua risposta…. la baciò di nuovo.
Lei si oppose , cercando di liberarsi, cercando di ignorare le sensazioni eccitanti che percorrevano il suo corpo al tocco delicato delle labbra del ragazzo sulle sue, ma alla fine si arrese e ricambiò quel bacio, abbandonandosi a lui.
Solo percependo la sua resa, InuYasha le liberò le mani, si staccò dalle sue labbra e la guardò.
Nei suoi occhi non vi lesse più rabbia ma desiderio. Portò una mano ad accarezzarle  dolcemente il viso, e lei gliene baciò il palmo.
InuYasha spinto da quel gesto tornò a baciarla con impeto insinuando la lingua nel momento in cui lei dischiuse le labbra.
Un bacio lungo e intenso.. pieno di passione e di tenerezza.
Si staccarono solo per riprendere fiato. I loro occhi si persero in una ricerca di esitazione da parte dell’altro, che non arrivò.
Quando finalmente le loro labbra si unirono nuovamente in un bacio struggente, il tempo si annullò, e i loro corpi si incendiarono.
 
 
InuYasha fece scorrere la mano sulla coscia di lei, la sua pelle era seta e fuoco.
Con dita leggere e agili sfilò la camicia da notte della ragazza, osservando estasiato  il corpo perfetto sotto il suo, cominciò a baciarle il collo, scendendo sempre più giù.
Kagome con le dita tra i capelli di lui si abbandonò a quelle meravigliose sensazioni e quando lui le prese il candido capezzolo tra le labbra gemette invocandone il nome.
InuYasha era attraversato da mille brividi di piacere. Le mani di lei, che prima erano tra i suoi capelli, ora percorrevano la sua schiena e afferrando il tessuto del suo kimono, lo sfilò dai calzoni, infilandovici dentro le mani e  percorrendo con la punta delicata delle dita i muscoli della sua schiena. Per facilitarle l’esplorazione, l’inugami si tolse quell’indumento troppo di impiccio per lui, gettandolo a terra.
Adesso anche lui esplorava con le mani tutto il corpo della sua amata, in ogni singolo centimetro.
Le sue mani scorrevano lungo le cosce della ragazza, e lentamente raggiunsero il punto che più lo attirava. Il suo sensibile naso era soggiogato dall’odore particolare della ragazza.
Gli sfilò lo slip e delicatamente ne esplorò l’esterno e con dita delicate si insinuò in lei.
Entrambi gemettero dal piacere, la ragazza era calda ed eccitata. InuYasha si sentiva impazzire.
-Kagome…ti voglio!-            le sussurrò con voce roca continuando ad accarezzarla intimamente
-Non possiamo InuYasha…è vietato questo tra noi!-      rispose lei senza convinzione
-Non mi interessa! Se non ti faccio mia adesso morirò una seconda volta!-
-InuYasha…-       gemette lei quando l’inugami cominciò a muovere le sue dita con più forza.
Il corpo di Kagome era scosso da strane vibrazioni mai provate prima. Le fitte che sentiva al basso ventre le chiedevano sempre di più…quel semplice contatto non le era più sufficiente.
-Inu..Yasha…-     disse lei come una tacita richiesta mentre il ragazzo continuava a darle sensazioni sempre più forti
-Non ancora!-          le sussurrò all’orecchio….godendosi ancora quel momento e preparandosi meglio “la strada” per il dopo.
 
Sentendo le sue dita piene del piacere di Kagome, InuYasha capì che la ragazza adesso era pronta.
Si tolse i pantaloni e si posizionò meglio sul corpo della sua amata.
Baciandola  con passione cominciò a penetrarla delicatamente.
Kagome, dopo l’iniziale  dolore, si sentì piena di piacere nel sentire la presenza del ragazzo dentro di lei e rilassandosi alle dolci carezze dell’inugami si lasciò andare. Ora sì, si sentiva appagata.
La danza dei loro corpi si fece più intensa. Raggiunto l’apice della felicità i due si guardarono fissi negli occhi, come per capire se ciò che avevano appena provato era reale o meno.
-Ti amo Kagome!-            le disse InuYasha
-Ti amo anche io InuYasha!-      rispose lei felice
InuYasha stava per spostarsi da sopra il corpo della ragazza quando lei lo fermò.
-Aspetta, non uscire….rimani così…con me! Così non scapperai più!-
-Io non scapperò Kagome! Non ti lascerò mai più! Staremo insieme per sempre!-    
 
E così si addormentarono, abbracciati e ancora uniti…con la promessa che niente li avrebbe divisi……



 
 
 
 
 
 
 
Finalmente la tanto attesa svolta tra i due è arrivata ^_^ e che svolta  ^///^
Ora cominciano i guai ^_^
 
Grazie mille a tutti per le splendide recensioni che mi lasciate sempre ^_^
Mi fate davvero molto felice *_____*
Ho notato che la mia one-shot “Odio il giapponese antico” vi è piaciuta parecchio ^_^
Ebbene…..suonino le trombe….rullino i tamburi………..ne farò una long-fic ^_^
Ho deciso di accontentarvi ^_^
Terminato Inugami e portandomi avanti con Megami Tensei farò anche quella ^_^
Ancora grazie di cuore <3 <3 <3 <3 <3 <3
Baci baci e alla prossima ^_^ Faby <3 <3 <3  

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Capitolo 7
*** Iniziano i guai! Gli Shichi Fukujin ***


 
-Divina altezza celeste…il piano è fallito...come devo muovermi?
-Stupida umana! Se con le buone non hanno capito, dovremo ricorrere alle cattive! Sai quello che devi fare Hiruko!-
-Sì eccelso Bishamonten! (*)-      ( vi consiglio di leggerla adesso la nota ^_^ nda)
“Come temevo quei due avranno una relazione! Non devono assolutamente avere figli! O sarà la rovina! Sulla Terra ritorneranno i demoni…e mi toccherà uccidere ancora! Il figlio generato millenni fa tra un umano e una inugami mi ha dato davvero filo da torcere! L’ho ucciso con molta fatica…ma se adesso nascesse un demone con poteri di inugami misti a quelli di miko, sarebbe la mia rovina e di tutto il Seggio degli Dei. Non deve accadere una cosa del genere!”
 
 
 
La notte era passata serena per i due giovani innamorati.
Era l’alba, ed il primo a svegliarsi fu InuYasha, ridestato dal cinguettio di un passerotto poggiatosi al bordo della finestra.
Appena aperti gli occhi lo scenario che gli si presentò davanti lo lasciò senza fiato…Kagome era totalmente distesa sul suo corpo, col viso sul suo petto, un braccio a cingergli la vita e le gambe intrecciate alle sue.
Le coperte erano scivolate via, lasciandole il corpo nudo del tutto scoperto. Il suo volto era sorridente e rilassato…era una visione celestiale per l’inugami.
Kagome, la sua Kagome, era bella da mozzare il fiato, o almeno così era per lui.
Restò a guardarla immobile per diverso tempo finché anche gli occhi di Kagome si aprirono, tuffandosi immediatamente dentro i suoi…
-Buon giorno piccola. Dormito bene?-
-Buon giorno a te…dormito meravigliosamente. E tu?-
-Anche io, ma la parte migliore è stato il risveglio sai?-    le disse malizioso
-Eh? E perché?-      chiese lei non capendone il motivo
-Per via della visione che mi si è presentata appena aperti gli occhi!-      rispose lui facendo scorrere lo sguardo provocante sul corpo della ragazza
-Ma cos….aaahhhh che imbarazzo accidenti!-      urlò, pronta ad alzarsi per prendere il lenzuolo finito a terra, ma InuYasha la fermò in tempo bloccandola col braccio al suo petto
-Ehi aspetta un attimo! Non puoi mica alzarti così di scatto!-    le disse guardandola
-E perché no scusa?-    domandò lei
-Non dimentichi qualcosa?-
-Cosa?-
-Guarda giù…-       disse puntando lo sguardo in un punto preciso
La ragazza fece come gli era stato detto, e seguendo lo sguardo di lui una vampata di calore la colse al viso, facendola diventare bordò…i loro corpi erano ancora “uniti intimamente”.
-Certe cose si fanno con delicatezza, non lo sai Kagome?-      le soffiò malizioso ad un orecchio, facendola rabbrividire
-Scu…scusa…-     disse imbarazzatissima
-E di che ti scusi? Mi hai fatto passare le ore più belle di tutta la mia vita…anzi, di tutte le vite che avrò vissuto prima di questa!-    le sussurrò con le labbra sul collo per poi cominciare a leccarlo fin su l’orecchio
-Inu….Yasha….-     gemette lei al tocco delle mani del ragazzo sui suoi seni
-Kagome…sei bellissima! E quando diventi rossa sei ancora più eccitante!-     asserì sentendo il suo corpo reagire all’eccitazione che lo stava prendendo nuovamente
-InuYasha…devo…andare a scuola…-     cercò di dire lei sentendo l’eccitazione del ragazzo pulsare dentro di lei
-Resta a casa oggi…qui con me! Ci andrai domani a scuola. Coi voti che hai, un giorno puoi anche saltarlo!-      così dicendo con uno scatto di reni la voltò e le fu subito sopra cominciando a baciarla con la stessa passione della notte prima
-Va bene! Hai vinto tu!-     rispose lei appena si staccarono per riprendere fiato
E si amarono  ancora…per diverse volte durante la giornata.
Kagome aveva detto alla madre di stare poco bene e che non sarebbe andata a scuola.
Dato che non era solita mentire per marinare le lezioni, la madre non salì nemmeno una volta per controllare se la figlia avesse detto la verità, lasciandola riposare tranquilla…ma se anche fosse venuta, non avrebbe certo visto il ragazzo nel suo letto essendo invisibile agli occhi degli altri.
 
 
-InuYasha…secondo te perché sono vietate le relazioni tra inugami ed esseri umani?-    domandò Kagome accoccolata tra le braccia del ragazzo
-Non lo so Kagome, non mi è stato spiegato il motivo. So solo che i Kami non vedono di buon occhio simili relazioni-
-Ma tu ci credi? Io ho sempre pensato ai Kami come una leggenda. Non ho mai preso in considerazione che potessero esistere!-
-Se è per questo non avresti nemmeno mai creduto agli inugami se non ne avessi conosciuto uno giusto?-
-Sì in effetti è vero!-
-Tutto ciò che non vedi non deve essere per forza irreale. Ci sono molte cose a cui non crediamo ma che invece esistono. Io credo che i Kami esistano davvero. Ma spero ci lascino in pace! In fin dei conti non facciamo del male a nessuno!-
-Speriamo non se ne accorgano mai allora! Non voglio separarmi da te InuYasha! Per nessun motivo al mondo!-      
-Tranquilla Kagome…non permetterò a nessuno di dividerci! Nemmeno ai Kami!-
 
I giorni si susseguivano felici per i due.
Kagome era più radiosa che mai.
Tutti nella sua scuola se ne accorsero…una persona in particolare…
-Higurashi, mi sembri davvero felice in questi giorni! Successo qualcosa di bello?-
-Professor Naraku! Oh…beh, sì a dir la verità!-     rispose sorridente al suo professore
-Ah davvero? E cosa, se mi è dato saperlo?-
-Diciamo, che mi sono fidanzata-     disse imbarazzata lei
-Ah bene! Ma vedi di non trascurare lo studio! Sei una delle allieve migliori che ho. Non perder troppo tempo dietro ai ragazzi. Lo studio prima di tutto!-
-Sì professore non sì preoccupi! I miei voti non subiranno alcun calo!-       “”antipatico bacchettone!””
-Brava! Buona giornata Higurashi!-
-Buona giornata a lei professore!-    replicò inchinandosi
“”Uffa che rompi scatole! Il professor Naraku è fissato con lo studio! Sarà per questo che non si è mai sposato!”
Il professor Naraku era un uomo sulla quarantina. Molto bello ed affascinante. Serio e severo nel suo lavoro.
Aveva dedicato tutta la vita allo studio, anche per questo si vociferava all’istituto che non avesse mai avuto una donna. Conosceva tutte le materie, e non di rado quando uno dei professori si ammalava veniva sostituito proprio dal professore Naraku.
Pur possedendo ogni genere di laurea, aveva scelto di fare l’insegnante.
Kagome non capiva perché un uomo con laurea in medicina e in giurisprudenza avesse scelto di sprecare le sue doti nell’insegnamento, lavoro molto meno redditizio rispetto il medico o l’avvocato.
Ma per Naraku insegnare era quasi una “missione”.
“”Se fossi così intelligente come lui da avere tutte quelle lauree di certo non me ne sarei rimasta chiusa tra le quattro mura di questo ammuffito istituto!””     pensava sempre Kagome ogni volta che le veniva in mente il professore.
 
Finite le lezioni, Kagome si avviò verso casa passando dal parco, facendo però uno spiacevolissimo incontro..
-Higurashi!-
-Eh Hojo? Che ci fai da queste parti?-     domandò la ragazza stupita di vederlo lì così lontano da casa sua
-Devo parlarti…vieni con me!-
-Venire dove? Puoi parlarmi anche qui se vuoi!-
-Non farmi perdere tempo umana, sbrigati!-       disse afferrandola con forza per un braccio e trascinandola via
-Ehi che accidenti fai? Lasciami Hojo mi fai male! Guarda che urlo!-     lo minacciò la ragazza cercando di divincolarsi, ma la sua presa era troppo forte
-Non credo proprio!-     così dicendo le toccò la fronte con un dito…e immediatamente lei rimase come paralizzata, incapace di muoversi e di gridare
-Stupida ragazzina! Io non sono Hojo, non lo sono mai stato! Ho solo preso in prestito il suo aspetto!  Il mio nome è Hiruko! Sono un Dio servitore dell’eccelso Bishamonten, uno dei grandi Shichi Fukujin (**) le Sette Divinità della Fortuna! Tu e quel misero essere avete provocato le ire del mio signore, trasgredendo le sue regole! E per questo dovrete pagare!-
-Leva subito le mani di dosso alla mia donna…lurido damerino schifoso!-     urlò InuYasha tranciando di netto l’arto al Dio che tratteneva la ragazza
 
InuYasha aveva sentito da lontano l’odore disgustoso dell’imbecille che girava sempre intorno a Kagome.
Ma era un odore un po’ diverso, quasi pungente, e molto simile a quello che sentì mesi prima nella camera di Kagome.
La cosa lo insospettì molto, così pensò di andare a controllare.
E come aveva temuto, quello che doveva essere Hojo altri non era che il servitore di un Kami…del Dio della guerra per giunta.
Erano stati osservati da vicino per diverso tempo, e lui non se ne era neanche accorto.
La cosa gli faceva una gran rabbia. Da subito aveva pensato che Hojo non gli piacesse, ma pensava fosse dovuto alla gelosia, ma così purtroppo non era!
 
-Che diavolo vuoi da Kagome? Che le hai fatto bastardo? Perché non si muove?-     domandò l’inugami vedendo la ragazza immobile e impassibile
-L’ho solo bloccata al momento! Dovrà essere condotta dal supremo Bishamon, e lì sarà giudicata! Per quel che riguarda te…la tua sorte sarà sparire! Dammi solo il tempo di portare la ragazzina dal mio signore, e poi sarà il tuo turno!-     rispose Hiruko rigenerando il suo braccio mozzato e riportandosi vicino Kagome
-Ma che….-       osservò stupito InuYasha guardando il suo braccio tornato come nuovo
-Idiota! Io sono un Dio! Un semplice inugami non può niente contro di me!-
“”Le cose si mettono male! Che posso fare per salvare Kagome? Lui è un Dio! E come diamine si uccide un essere immortale come lui?””
InuYasha pensava a cosa fare per aiutare la ragazza, ma cosa avrebbe potuto fare un semplice inugami contro un Dio?
Eppure ad InuYasha venne un’idea…Kagome! Solo Kagome poteva essere in grado di liberarsi da un Dio.
“”I suoi poteri spirituali potrebbero anche essere utili contro un essere divino, perché non provare?””

Concentrandosi attentamente utilizzò nuovamente la possessione demoniaca.
Avrebbe fatto male a Kagome ma non aveva altra scelta.
-Stupido cane morto cosa pensi di fare? Quest’umana è sotto il mio control……che cosa ma…….-     il Dio Hiruku non ebbe il tempo di finire la frase, perché subito il corpo di Kagome emise un forte bagliore azzurro che dissolse all’istante entrambe le sue braccia.
 InuYasha approfittò della possessione per utilizzare i poteri spirituali di Kagome, liberandola dal controllo del Dio.
-Tzs…mai sottovalutare il potere di una miko! Dio da quattro soldi!-      disse Kagome mossa dall’inugami
-Maledetto!-      gridò Hiruko che non riusciva più a rigenerare velocemente i suoi arti come prima
Nel frattempo InuYasha uscì dal corpo di Kagome…
-Kagome perdonami ma ho dovuto! Ti brucia tutto come l’altra volta?-     chiese premuroso l’inugami alla compagna
-No, sto bene! A dir la verità sto benissimo InuYasha!-     rispose lei stupita che non stesse male come la volta prima
-Davvero? E’ strano però! Comunque ora devi aiutarmi…il tuo potere può essere utile su di lui!-
-E come? Io non so usare i miei poteri! Come faccio?-
-Concentrati, e pensa che vuoi sopravvivere! Di sicuro qualcosa ne verrà fuori!-
-La fai facile tu!-
-Stupidi credete davvero che riuscirete a battermi?-      richiamò l’attenzione l’avversario
-Noi speriamo di sì!-      urlò InuYasha che si lanciò all’attacco ferendo ancora Hiruko coi suoi artigli
Ma il Dio anche se ancora privo di metà delle braccia contrattaccò e ferì a sua volta l’inugami colpendolo ad una spalla, grazie ad un corno comparso sulla sua fronte.
-InuYasha!-     strillò Kagome che corse verso di lui per vedere se stava bene
-Tranquilla Kagome…sto bene!-      disse lui tenendosi la spalla ferita dalla quale fuoriusciva molto sangue
-InuYasha non sarebbe meglio scappare e nasconderci?-
-E dove Kagome? Sono Dei! Ci possono trovare anche in capo al mondo!-
-Infatti! E’ inutile scappare! E più vi opporrete e peggiore sarà la punizione che otterrete! Soprattutto tu cane! La punizione sarà la morte definitiva della tua anima! Non potrai mai più reincarnarti e sparirai per sempre!-      rivelò Hiruko ripresosi quasi del tutto dai colpi ricevuti
-Dannato! Ma che Dio sei visto il tuo comportamento malvagio? I Kami non dovrebbero essere tutti buoni?-   domandò Kagome vedendo tanta cattiveria nei suoi occhi
-I Kami non sono né buoni né cattivi! Tutto sta a quale anima essi danno retta! Non dirmi che non sai che i Kami possiedono due anime?  Una gentile: nigi-mitama, ed una aggressiva: ara-mitama. Complimenti… per essere la nipote di un sacerdote sei molto informata!-     la schernì il Dio deridendola
-Pensavo che dei bastardi come voi Kami non esistessero! Che tutto fosse da attribuirsi alla scienza…alla teoria sul Big Bang, batteri evoluti, dinosauri e scimmie! Di certo non avrei mai pensato che a muovere tutti i fili foste voi!-     rispose Kagome punta nell’orgoglio
-E secondo te l’universo si è creato da solo ragazzina umana? Se anche il vostro misero pianeta si fosse creato come sostenete voi umani…chi ha creato tutto ciò che vi sta intorno? Poveri stolti! Se fossi uno dei grandi Kami superiori vi avrei già spazzati via tutti!-    rispose malvagio Hiruko, che da sempre aveva disprezzato l’essere mortale chiamato uomo
-Ma lo sai che parli troppo e troppo a sproposito?-    ruggì InuYasha colpendolo alle spalle con i suoi artigli e facendolo volare via lontano in una pozza di sangue, lasciando una Kagome sbalordita per via del terribile aspetto che aveva assunto l’inugami
Infatti approfittando della distrazione di Hiruko, InuYasha si era trasformato nel grande cane bianco in cui si trasformava quando perdeva il controllo.
Aveva imparato a controllare la trasformazione in modo da richiamarla nel momento più opportuno.
-Mal…maletto inu..gami! Ma la pagherai!-         Hiruko stava per rialzarsi quando InuYasha gli saltò addosso addentandogli la testa tra le sue enormi e affilatissime zanne e strappandola via uccidendolo
-Immagino che senza testa tu possa fare ben poco inutile Dio dei miei stivali!-       disse l'inugami  ridendo dopo aver sputato via la testa del Dio  
-Ma…ma…InuYasha? Sei tu? Che ti è successo?-      chiese Kagome scioccata dai suoi terribili occhi iniettati di sangue
-Quello è il vero aspetto di un inugami!-      disse una voce alle loro spalle
-Lei?-     disse Kagome ancora più stupita dalla persona che aveva davanti
-Io sono uno degli Shichi Fukujin, Kagome…il mio nome è Fukurokujo, Dio della sapienza!-
 
 
Gli eventi stavano prendendo una strana piega…e adesso cosa sarebbe accaduto?
A quanto pare i Kami esistevano realmente, e ce l’avevano con loro.
Cosa avrebbero mai potuto fare per salvarsi dal destino che li attendeva?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
(*)  Bishamonten ( o anche solo Bishamon ) viene chiamato anche Tamon-Ten, ed è uno degli Shichi Fukujin. Dio al quale sono attribuite molte funzioni, ma che è conosciuto principalmente come dio della guerra, dispensatore di salute e protettore di coloro che venerano il “Loto della Retta Legge” ( Il Sutra Del Loto per la precisione) . Protegge contro i demoni e le malattie, ed è guardiano di uno dei quattro punti cardinali (il Nord).
Viene raffigurato con l’aspetto di un re potente con indosso una completa armatura, e fronteggia i demoni tenendo una lancia nella mano.
 
(**)  Gli Shichi Fukujin (Le Sette Divinità della Fortuna) sono venerate come simbolo di buon augurio durante il capodanno giapponese. Di essi fanno parte :
 
Bishamonten = Dio della guerra, protettore contro i demoni
 
Benzaiten ( o anche Benten ) = Dea rappresentata a volte con otto braccia. Protettrice delle arti musicali, dell’amore e della bellezza
 
Daikokuten = Dio della fortuna e protettore degli agricoltori  (Versione giapponese di Shiva più che altro)
 
Ebisu = Dio della pesca, protettore di negozianti e pescatori. Protettore anche della salute dei bambini
 
Fukurokujo = Dio della sapienza e della felicità
 
Jurojin = Dio della longevità
 
Hotei = Dio dell’abbondanza. Protegge i deboli e i poveri
 
 
 
Come al solito vi annoio con le divinità ^_^
Beh dai ve le ho messe semplici stavolta…nulla di complicato spero ^_^ 
o almeno per come ve li ho riassunti io ^_^ ci sarebbe di più sotto ogni personaggio ma a noi nella storia non interessa…
vi ho parlato un po’ più di Bishamon perché mi era utile rispetto agli altri ^_^
Scusate il ritardo ma ho problemi di connessione con la chiavetta -_- la vodafone ha avuto un guasto e la cosa mi crea problemi…se sparisco un po’ sapete il motivo ma spero riparino in fretta il problema ^_^
Baci baci Faby <3 <3 <3 

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Capitolo 8
*** Aiuti dai Kami? Il patto è fatto! ***


 
-Quello è il vero aspetto di un inugami!-      disse una voce alle loro spalle
-Lei?-     disse Kagome ancora più stupita dalla persona che aveva davanti
-Io sono uno degli Shichi Fukujin, Kagome…il mio nome è Fukurokujo, Dio della sapienza!-
 
-Professor Naraku ma...-
-Kagome allontanati! Ehi tu… se vuoi attaccarci fatti sotto! Ma non sarà facile te lo garantisco! Non permetterò a nessuno di toccare Kagome!-      ringhiò InuYasha interrompendola e parandosi di fronte la ragazza per proteggerla
-Non temere inugami! Non è mia intenzione attaccarvi. Sono qui per aiutarvi!-
-Tzs e pensi che ci creda? Non sono stupido! Tu sei un Kami perché non dovresti attaccarci?-
-Perché non la penso come Bishamon! Lui è troppo preso dall'idea di essere il paladino della giustizia! Ha ucciso, nei secoli, tutti i demoni che esistevano, impedendone la nascita di altri uccidendo anche esseri umani! Agli altri Kami non va più bene che sia solo lui a decidere della vita altrui, così sono stato incaricato di aiutarvi-      spiegò il Dio
-Ecco perché non esistono più demoni! Ma perché questo Dio ha proibito proprio le relazioni tra inugami ed esseri umani? Qual è il legame con i demoni?-      chiese Kagome
-Perché dall'unione di entrambi nasce un demone! Ecco come si sono formati i primi demoni...dall'unione di uno shikigami con un essere umano. Il primo fu il figlio di una inugami, serva di un umano che aveva dei poteri da stregone, che la creò per occuparsi delle faccende domestiche e per spiare i suoi nemici che lo volevano morto. Col tempo finirono con l’innamorarsi.  Lei rimase incinta e il figlio che ne nacque fu un demone molto forte e potente, capace di cambiare tutte le forme che voleva, spostare oggetti enormi col solo pensiero, possedere chiunque perfino un Dio, e dotato di una velocità incredibile. Aveva poteri sia da inugami che da stregone, ma a dispetto da ciò che si potesse pensare era dotato di un animo gentile e benevolo. Tra gli umani, aiutati spesso da lui nei momenti difficili,  girava voce che fosse perfino più potente di un Kami, e molti cominciarono a venerarlo come tale. A molti Dei cominciò a dare fastidio essere paragonati ad un essere che essi ritenevano immondo, così ne decretarono la morte. Bishamon, come Dio della guerra, fu incaricato di ucciderlo e così fece, anche se con molta fatica. Ciò che nessuno sapeva però era che il demone aveva generato diversi figli negli anni, dando inizio così all’esistenza dei primi demoni. Col tempo purtroppo anche altri shikigami diedero vita a dei demoni, che unendosi ai precedenti formarono esseri malvagi che uccidevano gli esseri umani. Da allora i demoni furono mal visti dalla gente che spesso pregavano il Dio della guerra di proteggerli, e così fu. Ma assieme ai demoni malvagi Bishamon uccise anche quelli buoni, e perfino donne umane che portavano in grembo il figlio di un demone. Si lasciò prendere la mano a tal punto che impose quella legge che chiunque avesse avuto una relazione con un inugami o uno shikigami sarebbe stato punito con la morte. Per secoli mai nessuno ha trasgredito la legge. Voi siete gli unici che lo abbiano fatto!-       concluse calmo l’ex professore
 
Il racconto del Dio Fukurokujo lasciò i ragazzi senza parole, ma con mille domande da porre, ed il primo a parlare fu InuYasha..
-E perché mai quegli stupidi Kami non lo hanno fermato prima quel folle? Avete dovuto aspettare che facesse una carneficina? E poi perché adesso vuoi aiutare noi? Che piano hanno i Kami? Non mi piace per niente questa storia! Cosa volete da noi? Perché non lasciate che Bishamon faccia esattamente come con gli altri uccidendoci?-      domandò in una sola volta l’inugami, alquanto sospettoso. Ci doveva essere qualcosa dietro..
-Già è vero! Perché i Kami vorrebbero aiutarci? Che ci guadagnano?-      chiese anche Kagome
-Assolutamente nulla. Ci sentiamo in colpa per come andarono le cose secoli fa. Vogliamo solo darvi una mano a liberarvi di Bishamon uccidendolo, in modo da poter vivere tutti tranquilli!-
-Tutti chi? Solo voi Kami! In pratica volete sfruttarci per eliminarvi il sasso dalla scarpa e già che ci siete lavarvi la coscienza, giusto?-    sintetizzò l’inugami capendo subito il doppio fine
-Mettiamola così…voi aiutate noi a sistemare il nostro “problema” e i Kami sistemeranno i vostri due problemi. Mi sembra uno scambio equo!-     ribatté il Dio
-Perché dite due?-     intervenne Kagome domandandosi a quali si riferisse. Il loro unico problema era scampare alla morte per mano di Bishamonten…cos’altro c’era?
-Kagome, tu non ancora non puoi esserne a conoscenza perché è presto, ma noi Kami sì. Nel tuo grembo sta prendendo vita il frutto della vostra unione. Il primo demone dopo tanti secoli dalla loro uccisione-     dichiarò Fukurokujo, lasciando la ragazza pietrificata alla notizia
-Cosa? Lei…aspetta un bambino?-      domandò stupito l’inugami voltandosi verso la ragazza
-Ma…ma…io…io non…-      balbettava Kagome in cerca delle parole che le morivano però in gola
 
Una lacrima cominciò a rigare il viso della giovane. Non poteva capitare davvero a lei….
Prima assistere all’uccisione del suo cane, poi riscoprirlo in vita sotto forma di essere sovrannaturale, lottare coi propri sentimenti per quell’amore che nasceva di giorno in giorno per lui, trasgredire le regole per amarlo e  scoprire che probabilmente sarebbero morti per questo… affrontare la follia di Hojo dopo averlo scoperto un Dio, scoprire che anche il suo professore era un Kami…e come se non bastasse adesso era incinta, di un demone, e che forse non avrebbe nemmeno potuto vedere perché sarebbe morta prima di darlo alla luce.
Erano troppe emozioni per lei…le quali le provocarono un forte capogiro facendole perdere i sensi.
-Kagome!-     urlò InuYasha riacquistando la sua forma normale e correndo da lei
-Kagome svegliati! Stai male?-      chiedeva preoccupato accarezzandole il viso
-Non preoccuparti è solo svenuta. Certo scoprire di aspettare un demone deve averla scioccata. Adesso è meglio andar via, restare qui può essere pericoloso. Portiamola a casa mia, lì gli “occhi” di Bishamon non possono entrare, non la troverà!-         disse voltandosi e facendo strada ad InuYasha con Kagome tra le braccia
 
L’inugami non avrebbe voluto seguire quell’essere, ma aveva ragione, era meglio allontanarsi da lì prima di veder comparire il Dio della guerra in persona.
Arrivati alla casa del professor Naraku…InuYasha stese la sua ragazza sopra il letto che il Dio Fukurokujo gli aveva mostrato…in modo da lasciarla riposare.
L’inugami guardava la sua compagna, il suo viso era pallido. Doveva essere terrorizzata.
La sua mano d’istinto si andò a poggiare sopra il suo ventre, lì dove sapeva esserci suo figlio.
Una strana sensazione lo avvolse. Quel tocco gli procurò una fitta, non dolorosa, alla mano.
L’inugami spostò la sua mano e la osservò…cos’era stato?
-Ha cercato di comunicare con te. Ti ha riconosciuto da quando poco fa hai posseduto il corpo di Kagome. Sentendo la tua aura vicina ha risposto! E’ anche per questo che prima Kagome non è stata male dopo la tua possessione!-       spiegò Fukurokujo alle sue spalle
-E tu come fai a saperlo?-     chiese InuYasha
-Io sono il Dio che tutto sa! Milioni di secoli di vita mi hanno indotto il sapere inugami. So tutto di ogni singola cellule del vostro pianeta e dell’intero universo!-
-Cosa volete che facciamo di preciso? Non hai ancora spiegato in cosa possiamo esservi d’aiuto noi! Voi siete Dei accidenti! Perché non lo eliminate da soli quel Biscia-qualcosa?-  
-Si chiama Bishamonten…noi Kami non possiamo ucciderlo di nostro pugno. Lui è uno dei guardiani dei quattro punti cardinali. Se lo uccidessimo noi, nessuno dei Kami potrebbe prenderne il posto e sostituirlo avendo ucciso un nostro fratello. Se invece fosse ucciso da altri, uno di noi Shichi Fukujin potrebbe assumere il suo ruolo. Voi due, sembrate gli unici in grado di adempiere a questo compito! Tu sei un potente inugami, si è visto chiaramente quando hai ucciso Hiruko. E Kagome dispone di enormi poteri spirituali, che riportati alla luce da me, ti saranno utili per sconfiggere Bishamon-
-E il nostro bambino? Che fine farà in tutto questo? Non credo proprio che voi Kami lascerete un demone a piede libero per la Terra giusto?-
-Infatti…lui, come demone dovrà sparire e….-      il Dio fu interrotto da un balzo di InuYasha più furioso che mai, che afferrandolo per la gola lo scaraventò contro un armadio
-Sparire un accidenti! Fottuto bastardo! Non ti lascerò uccidere mio figlio sono stato chiaro?-     ringhiò minaccioso mostrando i canini che si erano allungati insieme alle zanne
-Calmati essere irruento! Non mi hai nemmeno lasciato finire di parlare!-    gli rispose Fukurokujo liberandosi facilmente della stretta dell’inugami con una sola mano
-E che altro avresti voluto aggiungere eh? Che magari avresti ucciso anche Kagome?-     le urla di InuYasha furono talmente forti da svegliare proprio la ragazza in questione
-Inu..Yasha, che succede?-     domandò mettendosi a sedere e strofinandosi gli occhi ancora appannati,  scoprendo di essere in una casa e non più al parco
-Kagome ti sei ripresa? Come stai?-     chiese correndo da lei
-Sto bene ma…che è successo?-     indicò il mobile rotto lì accanto
-Ah beh ecco…-
-Succede che il tuo inugami è una testa calda! Non mi ha neppure fatto finire di parlare che subito mi è saltato alla gola!-     rispose per lui l’ex professore con tono alquanto adirato
-Ma InuYasha..-
-La colpa è sua Kagome! Ha detto che nostro figlio deve sparire!-
-Cosa? E perché?-       chiese spaventata rivolgendosi al Dio
-Io non ho detto questo…ho detto che il bambino dovrà sparire come demone e…rinascere come umano! E lo stesso varrà per te inugami! Sei troppo pericoloso per mantenere questa forma!-      sostenne il Dio osservando il buco nel suo povero armadio  
-Come? Non capisco cosa intendete dire, sommo Fukurokujo!-      domandò Kagome incuriosita dalle parole appena proferite
-Intendo dire che noi Kami toglieremo i poteri sia a tuo figlio che al tuo inugami una volta finito tutto questo…così non ci saranno altri guai!-    
-Ma…è davvero possibile una cosa del genere? Potete davvero farlo?-
-Certo che possiamo Kagome! I Kami hanno il potere di fare tutto!-
-Quindi se ho ben capito, il patto sarebbe…noi due uccidiamo la Biscia e voi ci lasciate vivi e in forma umana giusto?-     domandò InuYasha
-Si chiama Bishamonten!-    lo corresse il Dio con la fronte aggrottata
-Biscia, Bishamonten…fa lo stesso! La solfa è quella! Ma se non riuscissimo a batterlo? E’ un Dio dopotutto!-       rispose l’inugami preoccupato al pensiero di affrontarlo
-Avrete il mio appoggio e quello dei Kami non temete!-
-E’ proprio questo che mi preoccupa!-
-Inugami…stai forse dicendo che non ti fidi della nostra parola?-
-Già infatti! Ma non credo che abbiamo molta scelta!....... E sia! Noi sconfiggeremo per voi per quel Dio folle, e in cambio ci lascerete liberi di vivere la nostra vita! Siamo d’accordo allora?-        disse InuYasha voltandosi verso Kagome in cerca della sua risposta
-Per me va bene! A patto che né ad InuYasha né al nostro bambino venga fatto del male dopo!-      rispose lei guardano il suo ex professore
-Certamente! Ora vieni con me…dobbiamo risvegliare i tuoi poteri, o non potrete sconfiggere Bishamon!-
-E come?-     chiese lei
-Con questa…-       rispose il Dio prendendo da un cassetto una scatolina al cui interno vi era un ciondolo sferico di colore rosa
-Un quarzo rosa? E come potrebbe essermi utile?-          domandò la ragazza
-Questo ciondolo non è una semplice sfera di quarzo Kagome. E’ una sfera che racchiude il potere dei cinque elementi (*)  il suo nome è Go-Dai no Tama (**) Gli elementi presenti in essa racchiudono l’essenza della vita. Grazie al suo aiuto potrai usare a pieno i tuoi poteri, attingendo proprio dagli elementi la forza necessaria!-      rivelò il Dio mettendole la sfera al collo grazie ad una catenina d’oro bianco da cui pendeva il ciondolo
-E questa sfera Go-Dai dovrebbe risvegliare i miei poteri? Ma come devo utilizzarla?-
-Col semplice pensiero! Tu pensa a quale arma o attacco vorresti usare per attaccare, ed essa unendosi al tuo potere spirituale prenderà forma nelle tue mani. Potrai manovrare anche gli elementi che ti circondano ovviamente, spostando la terra e le acque ad esempio!-
-Ho capito…vi ringrazio sommo Fukurokujo!-    disse la ragazza inchinandosi per poi osservare la sfera al suo collo, che brillava di luce propria
-Bene allora andiamo! E’ inutile restare qui a nasconderci! Forza Kagome…quel bastardo ci starà sicuramente aspettando!-      sostenne InuYasha avviandosi verso la porta
-Sì eccomi!-      così anche lei uscì con l’inugami
 
Appena messo piede fuori dall’abitazione del professor Naraku…il cielo, dapprima limpido, divenne improvvisamente plumbeo.
Immensi nuvoloni pieni di nefasti presagi ricoprirono la città di Tokyo.
Tutti gli abitanti tenevano il naso all’insù per capire se ci fosse stata un’eclissi non annunciata dai giornali.
Il sole scomparve per lasciare il posto al buio.
Un lampo ne squarciò l'oscurità. Al suo posto apparve una figura imponente...un uomo con una grande lancia acuminata dorata in una mano, vestito di una maestosa armatura nera con rifiniture d'oro.
La lunga e folta barba ne nascondeva parte del viso. Gli occhi corrucciati in segno di disapprovazione..
Bishamonten era infine arrivato!
-Voi due...mi avete costretto ad intervenire di persona….Questo è un grande affronto che pagherete con la morte!-    



 
 
 
 
 
 
(*) Eh sì non ho scritto male io ^_^…..il pensiero tradizionale giapponese usa cinque elementi chiamati  Go-Dai, letteralmente "cinque grandi"
 Gli elementi sono:
·     terra, che rappresenta le cose solide
·     acqua, che rappresenta le cose liquide
·     fuoco, che rappresenta le cose distrutte
·     aria, che rappresenta le cose mobili
·     vuoto, che rappresenta le cose che non sono nella vita quotidiana

          
 
(**) Questa è una mia personale rivisitazione della Shikon no Tama..
Invece di Sfera dei Quattro Spiriti  la mia è la Sfera dei Cinque Grandi Elementi  la Go-Dai no Tama ^_^
 
 
 
 
La fine si avvicina anche per questa ff   T_T     credo rimangano due capitoli o uno più lungo ormai -_-
E va beh….”sà da finì no?”  ^_^
Finendo Inugami si comincia con “Odio il giapponese antico!-L’inizio di tutto!”    questo sarà il titolo ^_^
Volevo cambiarlo ma è meglio di no, ci ho ripensato ^_^   questo è troppo carino come mi ha fatto notare la cara InuYasha4ever ^_^ e ha ragione ^_^ grassssie <3
Bene vi saluto e recensite come sempre mi raccomando ^_^
Baci baci Faby <3 <3 <3 

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Capitolo 9
*** L'ira di Bishamonten ***


-Voi due...mi avete costretto ad intervenire di persona…. Questo è un grande affronto che pagherete con la morte!-     tuonò il dio irato rivolgendo lo sguardo truce su i due innamorati
-Tsz...credi di farci paura, omino di latta mezzo arrugginito?-       ribatté InuYasha provocatorio
-Maledetto inugami! Come osi prenderti gioco  del Dio della guerra? La pagherai!-
-Sì sì abbiamo capito! Sei ripetitivo lo sai Bisciaten? -
A quella frase un nervo pulsante si fece spazio sulla fronte del Dio, che senza pensarci due volte lanciò un fulmine contro quell’inugami tanto sfacciato urlando...
-Il mio nome non è bisciaten, è BISHAMONTEEEEEEN!-
InuYasha evitò il colpo saltando verso l'alto con Kagome tra le braccia, atterrando sopra uno degli alberi del giardino immenso che circondava la casa di Naraku.
-InuYasha forse è meglio non provocarlo così, non credi?-
-Cosa cambierebbe? Avrebbe meno voglia di ucciderci Kagome? Non credo proprio!-
-Voi...invece di chiacchierare, fatevi uccidere senza farmi perdere tempo!-        così urlando il Dio scagliò verso i due una palla infuocata che colpì l'albero, radendolo al suolo carbonizzato sopra parte della casa dell’ex professore
-Se credi che te la daremo vinta ti sbagli di grosso!-     rispose furioso InuYasha saltato sopra un altro albero, mentre si preparava coi suoi artigli ad attaccarlo
Il Dio però schivò l'attacco con facilità, provando ad infilzare l'addome del suo avversario, ma grazie alla prontezza dei suoi riflessi, l'inugami fu solo ferito di striscio ad un braccio.
Kagome, poco distante da dove l'aveva lasciata InuYasha, osservò la scena sollevata. Per fortuna il ragazzo aveva scansato il colpo appena in tempo.
-Sei stato fortunato inugami ma non pensare che ricapiti!-    
Bishamonten lanciò nuovamente un nuovo attacco contro InuYasha, che riuscì a schivare come gli altri.
Ma non poteva certo andare avanti così schivando attacchi senza poter contrattaccare.
““Se continuo solo a scansare i suoi colpi non arriveremo da nessuna parte! Devo attaccarlo, ma quel dannato non me ne da il tempo! Dannazione!””
 
Kagome, come intuendo i pensieri del ragazzo, osservò la sfera appesa al suo collo…era il momento di provarne il potere.
Pensò ad un’arma da poter usare…una spada? Una lancia? O magari una pistola? Ma un piccolo proiettile che avrebbe potuto fargli? No! Meglio un arco!
Unica arma che non la costringeva ad un corpo a corpo.
Si concentrò sulla forma della sua arma e all’improvviso una luce rossa cominciò a brillare fra le sue mani…la sagoma di un arco stava prendendo forma insieme a delle frecce.
Tese l’arco di luce, diventato solido, e mirò al Dio scoccando una freccia.
-Aaahhh maledetta umana! La pagherai!-         urlò il Dio colpito alla mano sinistra, quella libera dalla lancia con cui scagliava le palle infuocate all’inugami. Il sangue vi usciva copioso e non accennava ad arrestarsi malgrado il suo potere rigenerativo .
-Colpito!-       constatò vittoriosa la ragazza
-Stupida umana! Come hai creato quella freccia di luce? Non è il semplice attacco di una miko!-             osservò il Dio che ben conosceva i poteri delle sacerdotesse
-Infatti hai ragione Bishamonten, non era il semplice potere di una miko quello che hai visto!-     disse una voce dietro al Dio
-Tu?? Fukurokujo! Che significa tutto questo? Perché sei qui?-      disse sorpreso voltandosi
 
-Ehi Kagome, ma il tuo professore ha sempre l’abitudine di apparire alle spalle della gente?-      chiese InuYasha corso vicino alla ragazza
-Beh sì quasi sempre! Ah… InuYasha…ma ti sembrano domande da fare in questo momento? E io che ti rispondo pure!-       
-Beh ma è la verità, anche prima ci è apparso alle spalle….Comunque, complimenti per il colpo Kagome! Sei stata grande!-      le disse poi sorridendole dolcemente
-Grazie…-     rispose imbarazzata per il complimento
Poi però la loro attenzione si rivolse ai due Dei di fronte a loro..
-Bishamonten, sono qui per ucciderti!-      affermò impassibile Fukurokujo
-Cosa? E per quale motivo? Sono un Kami come te, non puoi uccidermi!-
-Invero…io no, ma loro sì!-       disse rivolgendo lo sguardo ai due ragazzi
-Credi che un misero umano e un cane spelacchiato possano uccidermi? Ti sbagli!-
-Ehi cane spelacchiato a chi dannato!-      ribatté l’inugami che si trasformò nuovamente in un possente cane bianco
-Ti pentirai di avermi sottovalutato Dio da strapazzo!-     abbaiò l’inugami lanciandosi ancora più rapido all’attacco e tranciando parte dell’arto precedentemente colpito dalla freccia di Kagome
-Maledetto! Come hai osato?-     gridò Bishamon ancora impossibilitato a rigenerare il braccio per via del potente attacco subito prima
-Fukurokujo…gli hai consegnato la Go-Dai no Tama non è così? Non riesco a rigenerare il mio braccio! Perché? Perché mi hai tradito?-       strillò talmente forte da far tremare la terra
I cittadini, prima sorpresi dall’improvviso buio ed ora anche dal terremoto, cominciarono a scappare convulsi per le strade della città.
La terra continuava a tremare come scossa dalle ire di un Dio, pensavano…infatti era proprio così!
Alcuni palazzi cominciarono a cedere sgretolandosi come castelli di sabbia.
Numerosi incidenti d’ auto, urla isteriche, sirene della polizia, e panico più totale avvolsero in quei lunghi minuti la città.
 
-Io non ti ho tradito Bishamon, la colpa è unicamente tua! Ti credi l’unico Kami capace di decidere della vita altrui? Beh così non è! Ci sono altri otto mila Kami a decidere, ma tu lo hai fatto al posto di tutti! Adesso è giunta l’ora che tu ti faccia da parte! Non serve più la tua assurda mania di controllo assoluto sugli umani! Non “servi” più!-       dichiarò spietato e senza ripensamento alcuno il Dio della sapienza
-Quindi adesso volete liberarvi di me…usando questi due stupidi? Così da potervi prendere il posto di guardia al Nord non è così? Avete architettato tutto vedo!-
-Esatto!-     rispose freddamente Fukurokujo
-E dimmi…fratello…fammi indovinare, saresti tu a sostituirmi come guardiano, vero?-      ipotizzò Bishamon
-Forse..-   
-Bastardo traditore! Ma non te lo permetterò! Voi due morite e così nessuno potrà mai sconfiggermi! E dopo la loro morte mi occuperò anche di te Fukurokujo!    disse scagliandosi con la lancia contro l’inugami e la miko, che avevano ascoltato in silenzio fino ad allora
-Accidenti! In pratica ci hanno messo in mezzo ad una faida familiare! Altro che sensi di colpa! Maledetti Kami! Sapevo che c’era qualcosa sotto! Vogliono solo liberarsi di lui e occuparne il posto!-       gridò InuYasha facendo salire Kagome sulla sua schiena
-Già a quanto pare! Ma non possiamo fare altro che tentare di ucciderlo altrimenti ci ucciderà lui!-     rispose Kagome
-Non ve lo permetterò! Voi morirete insieme al bastardo che deve ancora nascere!-     replicò il Dio tentando di colpirli con altre palle infuocate, ma InuYasha con i suoi salti riusciva sempre a schivare in tempo i suoi attacchi, resi meno veloci e potenti man mano che il tempo passava.
-Bastardo ci sarai tu, non mio figlio!-      latrò il grande cane lanciandogli contro delle taglienti lame di energia,  uscite dai suoi artigli
Il Dio della guerra ne schivò solo alcuni, altri invece andarono a segno colpendolo alle gambe e al torace.
-Non pensare che questi graffietti mi possano uccidere inugami! Ci vuole ben altro per uccidere un Dio!-
Malgrado le sue parole, si notava che Bishamon appariva sofferente.
La ferita al braccio lo stava debilitando parecchio, così Kagome pensò di provare a colpirlo nuovamente.
Forse il prossimo attacco avrebbe potuto essere l’ultimo e il decisivo.
-InuYasha fammi scendere!-       gli ordinò la ragazza
-Che vuoi fare?-
-Voglio provare a colpirlo al petto! Se ferendolo al braccio ha avuto questi problemi, forse se lo colpisco al petto morirà! Dobbiamo provarci InuYasha! Se continua a lanciare fulmini e palle di fuoco raderà al suolo la città!-      spiegò lei osservando lo scenario che avevano intorno…era tutto distrutto
Della casa del professor Naraku non rimaneva nulla se non un cumulo di macerie.
Il giardino che la circondava era invaso dalle fiamme.
La terra continuava ad essere scossa dal terremoto causato dai colpi del Kami infuriato.
-Ok io lo distraggo,  tu cerca di prendere bene la mira!-
-Ok ma stai attento ti prego!-
-Tranquilla…ci tengo alla vita, o meglio, alla mia futura vita!-      spiegò riferendosi alla sua “rinascita” come umano
 
Così mentre InuYasha attaccava Bishamonten, Kagome si concentrò sulla sua freccia di luce.
Cercò di infondervi il suo potere spirituale unito alla forza della sfera, così da renderla il più distruttiva possibile.
Quando fu pronta, tese l’arco mirando il più possibile vicino al cuore…
“Ti prego colpisci il bersaglio! Ti prego! Ti prego! Ti prego!”
-Vaaaii!!-       urlò dopo aver scoccato la freccia avvolta da una fortissima luce scarlatta, come fosse già ricoperta del sangue del Dio
Mentre quest’ultimo era distratto dagli attacchi dell’inugami non si accorse che qualcosa gli aveva appena trafitto il petto, solo il dolore lo avvertì di ciò che era accaduto.
Abbassando lo sguardo al suo torace vide cosa lo aveva provocato…sbiancando di colpo.
La freccia aveva fatto centro, dissolvendosi poi all’interno del cuore del Kami.
-T…tu…dannata…miko! Me la…pagherai! Te lo…assicuro!-      biascicò Bishamonten prima di accasciarsi a terra privo di vita, mentre una pozza vermiglia ricopriva quel po’ di vegetazione scampata ai suoi attacchi
 
La terra smise di tremare. Il fuoco scomparve e le nuvole si diradarono. Tutto era finito!
-Kagome!-     chiamò l’inugami correndo incontro alla compagna
-Ce..ce l’ho fatta InuYasha! Ci sono riuscita!-     strillò felice la ragazza saltellando come una bambina tra le sue braccia
-Sì, sei stata bravissima! Sono fiero di te!-      le disse baciandole la testa
-Ora saremo liberi! Vero sommo Fukurokujo?-     chiese lei voltandosi in direzione del Kami della sapienza
-Certo! Ora che Bishamonten è morto nessuno ucciderà più i demoni e i loro discendenti…e noi Kami potremo liberare il nord dal suo dominio!-     spiegò lui
-Tu dannato! Ci hai usato solo per ottenere tu stesso il ruolo di guardiano al posto di quell’altro non è così? Altro che Kami dispiaciuti! E magari hai architettato tutta questa storia fin dall’inizio, ancor prima che io rinascessi come inugami! Confessalo! L’ho capito subito dalle parole di Bishamon che sei stato tu a manovrare il tutto!-     inveì InuYasha che aveva fatto uno più uno
-Sei più intelligente di quel che pensassi inugami! Dato che, io come Kami, per legge non avrei potuto uccidere un altro Dio per prenderne il posto, ho dovuto trovare un’alternativa! E’ vero…io ho fatto in modo di mettere il cane Inu-chan sulla strada della miko Kagome, io ho fatto fare il rito alla tua ex padrona per evocarti, io ho fatto in modo che ti venisse dato l’aspetto di un bel giovane, e sempre io ho fatto scoprire a Bishamonten che esisteva un altro inugami dopo secoli di assenza! L’unica cosa che avete fatto voi, cosa di cui ne ero certo, è stato innamorarvi! Così il piano era perfetto…Bishamon avrebbe cercato di separavi e non riuscendovi sarebbe intervenuto lui stesso per uccidervi scendendo sulla Terra. Il mio compito era solo quello di consegnare la sfera a Kagome in modo da ucciderlo grazie ai suoi poteri, tra l’altro resi ancora più potenti dal demone che porta in grembo. Così con la morte del Dio guardiano del punto cardinale del Nord, il prossimo suo successore sono io! Sia voi che io abbiamo ottenuto ciò che volevamo no?-      sostenne sicuro di sé e con un sorrisetto malvagio dipinto sulle labbra
-Voi avete messo in pericolo la vita non solo mia, di InuYasha e di nostro figlio, ma anche quella della popolazione non solo del Giappone, ma della Terra, solo per prendere il posto di un altro Dio che non avreste potuto uccidere? Ma è una cosa folle!-    affermò Kagome disgustata dalla freddezza del tono del Dio
-Il fine giustifica i mezzi Kagome!-     rispose secco Fukurokujo
-Punti di vista! Non è degno di un Dio fare ciò che avete fatto!-     replicò Kagome alzando il tono della voce
-Lascia perdere Kagome! E’ solo fiato sprecato! Ora tu mantieni la promessa…noi ti abbiamo tolto dai piedi l’omino in scatola, ora dacci ciò che hai promesso per me e nostro figlio!-       pretese l’inugami stanco di avere di fronte quell’essere ripugnante
Prima li trasformava in umani e prima si toglieva dai piedi.
-Ogni promessa è debito! Vi accontento subito!-       disse il Dio poggiando una mano sulla testa dell’inugami
Al suo tocco, pian piano gli artigli e le zanne lasciarono il posto a unghie e denti normali, i lunghi capelli d’argento divennero scuri e corti, le orecchie sparirono, solo il colore degli occhi rimase simile all’oro, ma di un tono più scuro.    ( potete vederlo  QUI   se volete ^_^ nda )
Kagome lo guardava estasiata…il ragazzo era di una bellezza incredibile con quelle fattezze umane.
Ancor più di quando egli stesso si trasformava in umano.
-Ehi…ci sei Kagome? E’ mezz’ora che ti chiamo! Ti sei imbambolata?-     le chiese InuYasha agitandole una mano davanti gli occhi
-Ah sì no, ecco, scusa…ti stavo guardando…sei bellissimo InuYasha!-      rispose la ragazza arrossendo
-Ti ringrazio…dai ora tocca al bambino!-    le ricordò lui
Kagome annuì così Fukurokujo poggiò la sua mano sulla testa di Kagome, proprio come aveva fatto con InuYasha prima.
Ma a differenza di come era andata con l’inugami, dal corpo di Kagome si sprigionò una fortissima luce nera.
-Ehi che diamine succede? Cos’è questa luce?-    urlò agitato InuYasha capendo subito che qualcosa non andava
-Mmh!-     mugugnò il Dio togliendo subito la mano dalla testa di Kagome che svenne tra le braccia del ragazzo.
 
Dopo alcuni minuti Kagome si riprese aprendo lentamente gli occhi. La testa le doleva forte.
Sentiva la sua fronte umida, forse aveva un fazzoletto bagnato poggiato sulla fronte pensò…
-Ehi ti sei ripresa? Come ti senti?-     le chiese un ragazzo che la teneva tra le braccia
-Eh?-     domandò lei ancora stordita
-Ti ho chiesto come ti senti…riesci ad alzarti?-     le ripeté il giovane
Aprendo meglio gli occhi Kagome si accorse di essere tra le braccia di InuYasha.
-Ah sì grazie InuYasha, scusa ma sono ancora un po’ confusa! Cos’è successo?-     gli chiese mettendosi seduta e non ricordando gli ultimi eventi dopo il tocco sulla sua testa del Dio
-E tu come fai a conoscere il mio nome ragazzina? Questa è la prima volta che ti vedo! Comunque è successo che il mio cane ti ha travolta correndo facendoti cadere a terra sbattendo la testa! Sei rimasta incosciente diversi minuti. Temevo non ti svegliassi più!-     rispose il giovane, vestito con una felpa col cappuccio e un paio di jeans…davvero molto diverso rispetto al vestito che aveva prima
-Eh? Non Capisco…ma…che dici? InuYasha ti senti bene? E poi dov’è il sommo Fukurokujo?-      domandò voltandosi alla ricerca del Dio senza però vederlo
Guardandosi meglio in torno notò che si trovavano al parco…ma quando ci erano andati?
-Ragazzina mi sa che la botta che hai preso è stata davvero forte!-
Kagome lo guardava confusa…ma che gli era successo? Sembrava non riconoscerla…
-Wooff wooff-    all’abbaiare familiare di un cane Kagome si girò di scatto
-Inu-chan??-    sussultò sorpresa nel ritrovarsi l’inugami di nuovo sotto forma canina
-Inu-chan? Ma che razza di nome ridicolo è? Il suo nome è Kiba ed è il mio cane! Quello che ti ha tramortito per intenderci!-       rispose il ragazzo che la guardava come se fosse un’aliena
-Ma InuYasha mi spieghi che succede? Perché mi chiami ragazzina invece del mio nome e come fa Inu-chan ad essere qui se ci sei anche tu in forma umana? Non sarai ancora un inugami?  Non capisco che accidenti succede! Dov’è il Dio della sapienza? E il corpo di Bishamonten? Perché non siamo più a casa del professor Naraku?-         Kagome iniziava ad agitarsi
Qualcosa non andava…cos’era successo? Dov’era sparito Fukurokujo? Perché Inu-chan ed InuYasha erano presenti contemporaneamente?
-Dio della sapienza? Bishamonten? Inugami? Ragazzina forse è meglio che ti porti in ospedale! Devi aver avuto una commozione cerebrale! Dai andiamo….vieni Kiba!-        disse il ragazzo prendendola per un polso e tirandola via
-Wooff wooff-       rispose Kiba al richiamo del padrone
-Aspetta quale ospedale? InuYasha ma non mi riconosci? Sono io Kagome! Sei tu quello che ha cambiato aspetto da inugami ad umano non io! Fermati!-     continuava a dire al ragazzo che la trascinava via
-Sì sì tranquilla eh? Ora ci pensano i medici a te! Accidenti a te Kiba la prossima volta ti lego una catena così non scappi! Un’altra pazza come questa sarebbe difficile da gestire!-      si lamentò il ragazzo
-Wooff-
 
Kagome sentì il cuore fermassi….ma dove accidenti si trovava? Cos’era successo? E dov’era InuYasha?
Sì perché quel ragazzo somigliava a lui, si chiamava come lui, anche la voce era identica alla sua, e perfino i modi di fare erano uguali ma…non era il suo InuYasha…perché non la riconosceva?
E poi perché la città era così tranquilla dopo il terremoto causato da Bishamonten?
E i palazzi collati? Le sirene di polizia e ambulanze che correvano spiegate?
Che diamine era accaduto?? Stava forse sognando?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciaoooo ^_^
Svolta inattesa eh? Come avrete notato sono un’autrice un po’ malefica bwahahaaah ^______^
Amo infierire sulla povera Kagome ^_^ e pensare che è una delle mie preferite…..figuratevi se non lo era ^_^    ( in effetti Kikyo nell’altra mia ff viene uccisa da un bel colpo di pistola  uhuhuhuuhhu)
Follie di Yashetta a parte….che succederà secondo voi? Che sia stato tutto un sogno ciò che ha vissuto Kagome? Oppure no? E come andrà con InuYasha?
Baci baci e al prossimo capitolo ^_^ Faby <3 <3 <3 

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Capitolo 10
*** La fine di un incubo: l'inizio del sogno! ***


 
 
-No.. direi che un trauma cranico è da escludere. Le lastre non mostrano segni o danni particolari. Consiglio di mettere solamente una borsa di ghiaccio nel punto dove ha battuto la testa signorina! La confusione passerà in fretta non tema!-      disse il medico del pronto soccorso dopo aver esaminato le radiografie che avevano appena fatto
-Gra…grazie dottore…ma io non mi sento confusa!-      replicò seccata Kagome
-Il suo amico ha detto il contrario. Diceva che farfugliava discorsi senza senso, su Dei, armi strane, inugumi e cose del genere…-
-Inugami, si chiamano inugami! Comunque, sì sì ha ragione dottore sa? Immaginavo tutto forse per via del colpo ma ora sto meglio…niente Kami armi o altro… posso andare?-      chiese fingendo di stare bene o di sicuro insistendo l’avrebbero rinchiusa in qualche clinica psichiatrica…altro che trauma, pensò la ragazza
-Certamente! Se la confusione è passata e lei sta meglio può andare!-
-La ringrazio! E’ stato molto gentile!-     disse inchinandosi
-Dovere!-    rispose il medico
Mentre camminava per i corridoi dell’ospedale avviandosi all’uscita per tornare a casa, Kagome pensava…
“”Uffa se non fingevo che fosse tutto a posto quel medico mi avrebbe messo la camicia di forza mi sa! Ma che faccio adesso? InuYasha non sa chi sono! E poi qui in ospedale nessuno ha mai parlato di un terremoto…perché? Sono tutti tranquilli come se….come se……oh cielo! Non è mai accaduto! Qui non è accaduto nulla del genere! Niente terremoto! Niente palazzi crollati anche se ne udivo perfino da lontano il boato! Niente feriti! Ma come è possibile? Che i Kami abbiamo cancellato tutto? Ma perché io ho i miei ricordi? InuYasha….devo parlare con InuYasha! Devo fargli ricordare di me!””
 
-Ehi InuYasha…grazie per avermi aspettato!-      disse al ragazzo che l’attendeva fuori con Kiba
-Di nulla! In fin dei conti è colpa mia se adesso sei qui. Fammi strada ti accompagno a casa!-
-Ok grazie!-
-Allora, come ti senti adesso Kagome?-      chiese mentre si avviavano verso casa della ragazza
-Ti ricordi di me InuYasha? Mi hai chiamata per nome!-      esclamò felice lei
-Ti ho già detto che non ti conosco! Mi hai detto tu il tuo nome prima, al parco! Ora hai anche problemi di amnesia?-     replicò il ragazzo in modo non molto gentile
-Affatto, maleducato! Semplicemente non ricordavo di avertelo detto tutto qua!-     ribatté seccata urlando
-Va bene ma non urlare mi spacchi i timpani! Ora mi spieghi come fai tu a conoscere il mio nome visto che oggi è la prima volta che ti vedo in vita mia!-      domandò InuYasha incuriosito dal quella strana ragazza
-Sei tu a non conoscermi, io ti conosco benissimo invece!-
-E come sarebbe possibile? Mi spii per caso? Sei una maniaca?-       chiese confuso non riuscendo a capire ciò che intendeva lei
-Ma che dici idiota? Ti sembra che mi metta a spiare la gente? Guarda che qui chi ha perso i ricordi sei proprio tu non io! Anche se non capisco bene come!-
-Io ricordo benissimo chi sono ragazzetta! Sei tu quella confusa!-
-Quando ti ricorderai di ciò che ci hanno fatto i Kami mi darai ragione!-
-Sì va bene mi arrendo! Non credo sia stato il colpo a ridurti così, mi sa che sei così di natura!-
-Ehi che intendi dire, che sono pazza?-
-Normale non sembri! Eccoci arrivati al tempio…hai detto di vivere qui no? Beh io vado! Addio! E scusa ancora per Kiba!-       disse InuYasha voltandosi e scappando via come un fulmine insieme al suo cane
-Ehi aspetta! E’ già andato via! Ma io ora come lo ritrovo?-      si domandò rattristata
“”Che situazione accidenti! Aveva ragione InuYasha quando diceva che non ci si può fidare dei Kami!””
-Sono tornata!-     disse la ragazza entrando in casa
-Ciao tesoro, com’è andata oggi a scuola?-
-A scuola? Ah bene! Senti mamma, hai visto Inu-chan per caso?-         chiese sorvolando dato che a scuola non c’era minimamente stata
-Inu-chan? E chi sarebbe cara?-     chiese la madre non avendo mai sentito quel nome
Kagome adesso era sicura che c’entrassero di sicuro i Kami in tutto questo! Nemmeno sua mamma ricordava nulla degli ultimi avvenimenti.
-E il mio amico InuYasha lo ricordi? Quello coi capelli lunghi neri e gli occhi quasi viola…una volta gli hai perfino chiesto da chi li avesse presi occhi tanto particolari! Te lo ricordi?-
-No tesoro mi spiace. Sicura di avermelo presentato?-
-Lascia stare mamma…dov’è il nonno?-
-Sta pregando al tempio-
-Grazie!-    e così Kagome si diresse lì
Il nonno era raccolto in meditazione…sedeva davanti un incenso quasi del tutto finito.
-Nonno scusa se ti disturbo…ti posso chiedere una cosa?-
-Certo nipotina mia dimmi pure..-
-Nonno, ti ricordi di Inu-chan?-
-No chi sarebbe cara? Il cagnolino di una tua amica?-
-No nonno…senti…che mi sai dire sugli inugami?-      provò a chiedere per capire se lui ricordasse qualcosa
-Gli inugami? Sono spiriti violenti Kagome! Sono molto pericolosi ed è meglio non averci mai a che fare! Si dice ti sbranino all’istante e che abbiano un aspetto mostruoso!-      le disse il nonno
No! Non ricordava niente nemmeno lui…pensò Kagome.
-Ah…ho capito…e che mi sai dire sui Kami invece?-
-Che tipo di Kami? Ce ne sono otto mila cara…-
-Bishamonten e Fukurokujo!-
-Gli Shichi Fukujin? E perché ti interessano proprio loro?-
-Ehm….sto facendo una ricerca a scuola…e chi meglio del mio adorato nonnino informato su tutto può aiutarmi?-      cercò di adularlo per farsi dire più cose possibili
-Eheheheh in effetti so molto…dunque…il primo che hai nominato è il Dio protettore contro le malattie, Dio della guerra invocato con successo nel 587 dal principe Shotoku durante la guerra contro le famiglie giapponesi anti-buddhiste. E’ anche uno degli “ Shitennō ” i QuattroRe Celesti che sorvegliano i quattro punti cardinali, a lui è dato il Nord. Si dice abbia protetto per secoli gli umani dai demoni per questo viene venerato e invocato per essere protetti dagli spiriti maligni! Il secondo è il Dio della Sapienza e alcune leggende lo vogliono come profeta e filosofo-     spiegò il nonno
-Quindi dotato di una buona parlantina giusto?-
-E’ ovvio Kagome! Lui è il Dio che sa tutto!-
-Sa anche come prendere in giro le persone mi sa!-    sussurrò tra sé e sé
-Come cara?-
-No no niente nonno… senti ma come si può aggirare il potere dei Kami? Ad esempio, se fanno perdere i ricordi a qualcuno…come si fa a riaverli indietro?-
-Ah non saprei proprio!-
-Come non lo sai? Ma sei un servitore dei Kami no?-
-Nipotina mia sono un sacerdote non un indovino…in nessun antico scritto si è mai parlato di tale potere…sembra più una maledizione comunque…ma altro non so dirti mi spiace!-
-Hai ragione nonno scusami! Ti ringrazio… sicuramente sarà un’ottima ricerca la mia!-        disse Kagome prima di andar via
-Di nulla cara! Se vuoi migliorare la ricerca posso anche raccontarti di come i Kami diedero vita al nostro paese….dunque devi sapere che le prime divinità crearono due entità, una maschile una femminile che….Kagome? Ehi Kagome ma dove sei?-       Kagome era già andata via da un pezzo…
“”Una maledizione? Ma lanciata da chi? Da Fukurokujo? Certo può essere! Dopo averci usato ha fatto in modo di eliminare i nostri ricordi! Peccato per lui che io ricordi tutto! Anzi, domattina andrò a farci quattro chiacchiere a scuola! Deve darmi spiegazioni!”
 
Il mattino seguente Kagome affrontò il professor Naraku…decisa a scoprire la verità…
-Professor Naraku!-     lo fermò lei per i corridoi dell’istituto
-Oh Higurashi, che c’è? Devi chiedermi qualcosa?-
-Sì, che fine ha fatto InuYasha?-       chiese diretta senza giri di parole
-Chi sarebbe? Non ricordo nessun alunno con quel nome!-      rispose lui
-Non mi prenda in giro! Lo so che lei è il Dio Fukurokujo! Spiacente deluderla ma io mi ricordo tutto!!-      affermò sicura la ragazza
-Fukurokujo? Quello degli Shichi Fukujin?-        chiese pensieroso ricordando il gruppo di Dei
-Sì proprio loro e non faccia finta di non saperlo! Lei è uno di loro!-
-Higurashi se questo è uno scherzo è davvero di cattivo gusto! Le consiglio di ritornare in classe prima che le metta una nota sul registro. Ora vada!-
-Non ci penso nemmeno! Deve spiegarmi perché nessuno si ricorda di InuYasha a parte me! E soprattutto perché lui per primo mi ha dimentica! Me lo deve! Abbiamo ucciso Bishamon per lei! E’ stato lei a metterci in questa situazione e lei deve tirarci fuori!-
-Higurashi ha per caso battuto la testa? Si può sapere che dice? Sono cose senza senso!-
“Ma… mi sta prendendo per i fondelli?”    pensò Kagome furiosa
-Se ho battuto la testa è stato lei a decidere che accadesse al mio risveglio e lo sa bene! Proprio come ha fatto in modo di creare un inugami per liberarsi di Bishamon! Ma non le permetterò di liberarsi anche di me! Rivoglio InuYasha! Rivoglio la mia famiglia!-      a quelle parole Kagome ebbe un sussulto…la sua famiglia….il suo bambino!
 
Era talmente sconvolta da non ricordare più la faccenda del bambino.
Iniziò a piangere…se i Kami avevano tolto dalla memoria delle persone gli ultimi avvenimenti, di conseguenza anche suo figlio non doveva esserci più.
-Mi ha tolto anche lui non è vero? Mi ha levato anche il mio bambino non è così?-        singhiozzò portandosi le mani sull’addome
-Higurashi forse è meglio che ti porti in infermeria! Credo tu sia in uno stato confusionale! Vieni con me!-      le disse preoccupato il professore poggiandole una mano sulla spalla, vedendo la sua agitazione
-Non mi tocchi! E’ tutta colpa sua! E’ solo colpa sua se mi è successo questo! Prima mi ha fatto conoscere InuYasha! Mi ha fatto innamorare di lui solo per liberarsi di Bishamonten, poi ottenuto il suo scopo ma non ha mantenuto la promessa cancellando la memoria a tutti! Peccato che non abbia funzionato sulla sottoscritta!-       urlò disperata e in lacrime  
-Se proprio doveva finire così era meglio essere uccisa dal quel Dio! Almeno non avrei sofferto!-        dopo aver detto queste parole scappò via dall’istituto, senza una meta precisa da raggiungere
Vagò per diverse ore per le strade di Tokyo.
Era in prede all’agitazione più totale. Impaurita e distrutta dal dolore.
Tutto quello che aveva di più bello le era stato strappato via dalla crudeltà dei Kami.
Come avrebbe potuto vivere adesso senza InuYasha? Ora che credeva che anche il suo bambino fosse scomparso, si sentiva svuotata dentro.
Aveva la sua solita vita è vero, ma adesso non le bastava più! E non le bastava nemmeno prima.
InuYasha era colui che riempiva il grande vuoto che lei sentiva dentro.
Si sentiva completata al suo fianco. Aveva maggiore fiducia in sé e credeva di poter affrontare qualunque problema con lui vicino…anche i Kami che li volevano morti.
E ora? Più nulla era rimasto.
In quel mondo InuYasha, il suo InuYasha, non c’era.
L’InuYasha che aveva conosciuto era un ragazzo normale come tanti e che non la conosceva…già perché lui, non l’aveva dimenticata, non l’aveva proprio mai conosciuta.
Era come se lei stessa fosse stata cancellata dalla sua vita.
Che triste destino…essere l’unica a ricordare tutto.  Ma perché lei sì e gli altri no?
Era forse una punizione per essersi innamorata di chi non doveva?
 
Senza accorgersene arrivò al parco. Ripensando ai bei momenti trascorsi con InuYasha nuove lacrime le bagnarono il viso, ancora umido per le precedenti appena versate.
Era mentalmente e fisicamente distrutta.
Stanca dopo aver vagato senza meta per ore, si accasciò a terra con le spalle poggiate ad un albero e la mani a tenersi il capo…
“”InuYasha, mi sento così sola! Che cosa farò adesso senza di te? Mi sento morire! Il cuore mi fa male! Perché doveva capitarmi una cosa così orribile? In confronto la morte mi sembra più allettante! Sono passati solo due giorni eppure mi sembra di non vederti da un’eternità! Come potrò affrontare così tutta la vita? Non voglio vivere così! Non riesco nemmeno a pensarlo! Aiutami InuYasha! Ti prego! Sento che impazzirò davvero così!””
-Wooff wooff…-       sentì arrivare alle sue spalle, e voltandosi trovò…
-Eh? Inu-chan? Ah no scusami…tu sei Kiba non è così?-       disse al cane riconoscendolo
-Wooff wooff!!-     abbaiò il cane saltandole addosso e facendole le feste
-Ehi piano… non fare così! Mi fai il solletico con quella lingua… basta!-        urlò ridendo
-Kibaaa…Kibaaaa dove accidenti sei?-      gridò in lontananza una voce a lei familiare
“”E’ InuYasha…””   di disse triste
-Ehi ti sei dato alla fuga Kiba? Dai torna da lui ti sta cercando-          
-Wooff wooff-     il cane non sembrava però molto convinto di volersene andare, infatti “attaccò” di nuovo Kagome con baci e scodinzolii
-E va bene basta ti prego…ho capito ti ci riporto io, dai andiamo!-      così lo prese dal collarino e andò incontro ad InuYasha
-Kiba dove ti sei cacci……tu?-    disse lui riconoscendo la ragazza che gli veniva incontro
-Già… ciao! Credo di avere io chi cerchi! Mi è venuto addosso per farmi le feste questo coccolone!-     rispose la ragazza lasciando il cane che corse dal suo padrone
-Kiba non devi scappare così come devo dirtelo? Prima o poi te le suono così impari a non allontanarti!-
-Ehi non azzardarti ad alzare neanche un dito su di lui o te lo spezzo capito?-
-Eh? Mi staresti minacciando? Primo…dubito tu riesca ad avere la meglio su me e secondo…stavo scherzando stupida! Se non l’ho picchiato fino ad ora perché dovrei farlo in futuro?-      ribatté scocciato il ragazzo
-Ah…scusami io…non lo avevo capito! Ti chiedo scusa!-       rispose dispiaciuta
-Va bene lascia stare…piuttosto, come ti senti oggi? Passata la confusione?-
-Beh…insomma, è complicato!-
-Certo che devi aver fatto uno strano sogno tu…parlavi di Dei e inugami. Sognavi qualche anime visto in tv?-
-Non ho sognato, io le ho vissute le cose di cui parlo…anche se tu non mi credi..-    disse triste Kagome abbassando la testa
-Tu al mio posto penseresti lo stesso. Comunque perché ti rattristi? Cosa è successo in quel sogno da sconvolgerti tanto?-    
-Ti ho già detto che non stavo sognando! Altrimenti come farei a conoscerti?-     ripeté arrabbiata
-Sì sì, va bene…allora che ti è capitato? Ti va di raccontarmelo visto che a quanto pare riguarda anche me?-
Domanda strana da parte del ragazzo…non ci credeva però voleva sapere che avesse sognato, pensò Kagome guardandolo.
-Mmh… va bene, basta che non ridi quando avrò finito, perché per me è una cosa seria e molto dolorosa!-
-Ok prometto!-
 
I due cominciarono a parlare mentre camminavano per i sentieri del parco.
Kagome parlava e lui ascoltava, interrompendola solo per farle alcune domande su cose che non capiva.
Il ragazzo seguiva attentamente quel racconto così bizzarro, ma bello allo stesso tempo.
Dopo un paio d’ore passate a ricordare ogni singolo momento vissuto con il suo InuYasha, Kagome riscoppiò a piangere, ma fu subito consolata dal dolcissimo Kiba che non appena la sentiva triste la riempiva di coccole.
Si andarono a sedere all’ombra di un grande albero, mentre Kiba saltellava allegro sulle gambe della ragazza.
-E così eccomi qua a parlare con te al parco…questa è la storia a grandi linee! Io vorrei solo scoprire cosa è successo e perché! Rivoglio la mia vita di prima, non questa!-      concluse Kagome accarezzando il cane come fosse un antistress, che stranamente funzionava bene
Accarezzare quel cane bianco le dava una gran pace. Osservandolo meglio però, notò che non era proprio identico ad Inu-chan…lui sembrava quasi più un lupo.
Stano che non lo avesse notato prima questo particolare.
Forse era così scossa da vedere in lui il suo Inu-chan pensò.
-E’ una storia incredibile Kagome! Potresti scriverci un racconto sai? O magari anche un manga perché no!-     rispose il ragazzo, convinto che come storia sarebbe piaciuta
-Ma…mi hai ascoltata prima quando ti ho detto che non l’ho inventato o no?-        domandò irritata
-Sì sì ti ho ascoltato! Facendo finta di crederti e che quel che hai detto sia vero…hai pensato che forse chi può aver causato tutto questo sia stato quel Dio Biscia-qualcosa?-     suppose il ragazzo ripensando al racconto di Kagome
“”Incredibile… pure in questo siete simili tu e il mio InuYasha!””   notò Kagome sorridendo, e ripensando ai nomignoli che InuYasha affibbiava al Dio Bishamon.
-Bishamon dici? Ma lui è morto! Come potrebbe essere stato lui?-    chiese lei
-Sì ma sbaglio o mi hai detto che prima di morire lui ti ha detto che te l’avrebbe fatta pagare? Magari è una maledizione lanciata prima di morire…chissà!-      ipotizzò InuYasha
In effetti il suo ragionamento non faceva una piega…
 <<  -T…tu…dannata…miko! Me la…pagherai! Te lo…assicuro!-  >>     queste furono le ultime parole proferite dal Dio prima di accasciarsi a terra senza vita. Kagome le ricordava ancora bene.
-Ma perché lo avrebbe fatto?-      chiese pensierosa
-Forse per vendicarsi di te! In fondo sei stata tu ad ucciderlo! Non credi?-      le fece notare il ragazzo
-Ma allora perché ricordo tutto? Per torturarmi?-
-Chissà, forse! Anche se la vedo più probabile che qualcosa nei suoi piani sia andato storto! Insomma, che razza di punizione sarebbe cancellare la memoria a tutti su quell’inugami per poi mettere me come umano? E se per coincidenza noi due ci fossimo innamorati ugualmente? No, non mi sembra plausibile! Un Dio prevede in anticipo tutto! Il suo piano doveva essere un altro sicuramente!-      spiegò il giovane mentre toglieva dalla coda di Kiba i fili d’erba rimasti attaccati al pelo
-In effetti, hai ragione! E cosa potrebbe aver rovinato i suoi piani? Proprio non capisco…-    
-Io credo…e sempre ipotizzando che quello che mi hai detto non sia il racconto di una pazza, ma di una che davvero ha passato tutte quelle cose….-              lo sguardo omicida della ragazza lo ammutolì
-Ehm, dunque…dicevo… io credo che il suo scopo fosse rinchiudere il tuo spirito in un luogo inaccessibile, dove avresti dovuto vagare da sola per l’eternità! Ma qualcosa ha impedito che ciò accadesse, portandoti qui dove sei adesso! E secondo me quel qualcosa è stato…il tuo bambino, che non è scomparso come credi!-       affermò sicuro come se fosse a conoscenza dei pensieri del Dio
-Ma tu… come fai a dire una cosa del genere? Lo hai detto con una tale semplicità che sembrava conoscessi davvero il piano di Bishamonten! Ma come è possibile? Non sarai mica lui?-      urlò la ragazza scattando subito in piedi in preda al panico
-Ma che ti salta in testa? Io ancora non ci credo a questa storia e ora sarei anche un Dio? Dai Kagome non dire sciocchezze! E se anche fosse ti avrei già uccisa invece di parlare “amabilmente” con te…ti pare?-
-E allora come…-     sussurrò indecisa
-E’ semplice! Sono solo molto intelligente! Ovvio no?-       
-Certamente “mister modestia a parte”! Sei proprio InuYasha allora!-     constatò tranquillizzandosi
-Eh? Era un’offesa forse?-       domandò lui accigliandosi intuendo il doppio senso
-No no che dici… ritornando al discorso, perché pensi che sia il bambino ad aver fatto tutto questo? Come potrebbe avere un potere così grande da contrastare quello di un Dio non essendo ancora nato?-
-Uffa non posso mica sapere tutto! Non so nemmeno come faccia a supporre queste sciocchezze! Comunque se non erro mi hai detto che il primo figlio nato da un inugami e un umano era dotato di una forza incredibile no? Non è difficile supporre quindi che anche tuo figlio disponga di tale forza non credi?-
-Già, non ci avevo pensato! Quindi se ho ben capito, sostieni che questo potrebbe essere un luogo immaginario creato dal mio bambino per proteggermi da Bishamon?-
-Sempre ammesso che tu non sia totalmente pazza e che la storia che hai raccontato sia vera…sì! Credo proprio di sì!-
-Il tuo ragionamento non fa una piega! Ma come faccio adesso a tornare da InuYasha nel “mio” di mondo?-       chiese Kagome più a sé stessa che ad InuYasha
-Chiedilo a lui!-     disse il ragazzo indicando la sua pancia…quindi il bambino
-E come faccio? Non può mica capirmi! O mi avrebbe già fatta ritornare indietro no?-
-Se lui ti ha fatta arrivare qui, solo lui può riportarti indietro! Se ha capito il pericolo che hai corso proteggendoti, sicuramente capirà che vuoi tornare indietro! Unisci il tuo potere di sacerdotessa al suo, così magari lo aiuti!-      le spiegò il ragazzo sorridendo gentilmente
Che strano tipo pensò Kagome! Non crede al suo racconto però ha saputo dare una spiegazione a tutto…come se fosse davvero a conoscenza di qualcosa che a lei sfuggiva. Ma non avendo altre spiegazioni da darsi o idee migliori di quella, decise di provarci ugualmente.
-Ok ci provo!-     rispose lei chiudendo gli occhi e concentrandosi sui suoi poteri e sul bambino, provando a comunicare con lui.
“”Ti prego piccolo…fammi tornare indietro, nella realtà! Fammi tornare dal tuo papà!””
Riaperti gli occhi però, non accadde assolutamente nulla!
-Allora?-      chiese InuYasha
-Non vedi che non è successo niente? Non tornerò mai più indietro! Non rivedrò mai più il mio InuYasha! E non ci sarà mai nessun bambino! L’ho capito! Sono destinata a vivere una vita triste ed infelice per il resto dei miei giorni! Non voglio! Avrei preferito morire piuttosto!-     urlò disperata cominciando a piangere e lasciandosi cadere seduta sull’erba
-Sciocca non dire queste cose! Vedrai che pres…-     le sue parole furono interrotte da una luce nera formatasi sul prato appena una lacrima di Kagome toccò l’erba
-Ma che sta succedendo?-      disse InuYasha sorpreso, notando che la luce si stava espandendo
-Da dove viene questa luce?-      chiese Kagome preoccupata, mentre la sua ampiezza sempre maggiore stava ricoprendo tutto il parco
 
Tutto venne oscurato. Sembra di essere all’interno di un buco nero senza fine.
Non si vedeva più nulla se non le figure di InuYasha, Kiba e Kagome, come fossero illuminati da un potente riflettore in mezzo tutta quella oscurità.
-Kagome…credo che ci siamo! Stai tornando a casa!-    sostenne il giovane
-S…sì! Lo spero! Ti ringrazio InuYasha!  Grazie per avermi aiutata!-      disse Kagome notando la figura del ragazzo sbiadire ed uniformarsi al nero che li avvolgeva
-Di nulla!-       rispose sorridendole prima di scomparire del tutto
-Wooff wooff-        abbaiò il cane attirando la sua attenzione e leccandole le guance ancora umide di lacrime
-Kiba? Sei ancora qui? Grazie anche a te piccolo! Sei stato dolcissimo! Mi hai tirato su il morale!-      disse Kagome baciandogli la testa, mentre anche il suo corpo lentamente svaniva
-E’ stato un piacere aiutarti…mamma! A presto!-       le rispose Kiba prima di sparire anche lui nel buio
-Mam…mamma? Ma allora…-      
 
Tutto quello appena vissuto da Kagome non era stato altro che un sogno creato davvero dal bambino per contrastare i piani di Bishamonten.
Era stata catapultata in un luogo immaginario nella sua mente in modo da tener legata la sua anima al corpo, che altrimenti sarebbe finita sperduta per l’eternità nel limbo dell’infinito.
Il piano di Bishamon era proprio quello di dividere la ragazza dall’inugami per sempre, col corpo e con l’anima.
Comprendendo che quello che credeva essere un dolce cane coccolone, era invece il suo bambino che la stava aiutando a trovare la strada per tornare indietro, una nuova lacrima le scivolò lungo il viso, finendo anch’essa per terra.
Stavolta però tutto fu avvolto da una luce accecante bianca…che costrinse Kagome a chiudere gli occhi.
Dopo alcuni minuti li riaprì, constatando con enorme piacere che la luce era terminata.
La sua vista era ancora offuscata dall’intensità della luce, quindi ci mise un po’ per mettere a fuoco il luogo in cui si trovava.
Era una stanza bianca e con delle luci al neon al soffitto, e lei era stesa su un lettino.
Aveva una flebo attaccata al braccio…era in ospedale?
Ma come cavolo c’era finita? E perché se stava bene? Dove era finita stavolta?
-Kagome!-      la chiamò sorpresa una voce, così si volto in direzione di quel suono familiare
-Kagome ti sei svegliata! Che paura mi hai fatto prendere!-
-Inu…Yasha? Sei tu?-       chiese impaurita temendo la risposta
-Certo che sono io! Chi dovrei essere sciocca?-      le rispose il ragazzo abbracciandola
Come ormai faceva incessantemente negli ultimi due giorni, ricominciò a piangere, ma in maniera più convulsa.
Le sensazioni che provava erano un misto tra felicità, paura, rabbia, confusione, gioia, ansia, risentimento, tristezza…
Non capiva più se stava bene o male. L’unica cosa chiara era che quello che la stava tenendo stretta tra le braccia era InuYasha…il “suo” InuYasha.
Era finalmente tornata a casa.
 
-InuYasha ma che cosa è successo? Perché sono in ospedale?-     domandò Kagome dopo essersi tranquillizzata
-Kagome ho avuto una paura da matti! Sei rimasta incosciente per oltre due settimane! I medici non capivano che avessi. Dicevano che sembrava stessi dormendo! Io sapevo cos’era successo però…e temevo di averti persa per sempre!-      le rispose chinando triste la testa
-E’ stato Bishamonten vero?-     chiese lei
-E tu come fai a saperlo?-
-E’ una lunga storia! InuYasha…come sta il bambino? I medici sanno che sono incinta vero?-
-Certo che lo sanno Kagome! Ti hanno fatto centinai di analisi per capire che avessi. L’unico risultato positivo che hanno avuto però è stato solo quello  del bambino! Sta bene non preoccuparti. A proposito…sei alla sesta settimana sai?-      le rivelò contento
-Meno male! Sono più sollevata! Ah sarà un maschio InuYasha! E si chiamerà Kiba! Ti piace?-       disse sorridente la ragazza lasciando di sasso il compagno
-E…tu come fai a sapere che sarà maschio?-
-Anche questa è una lunga storia! Allora ti piace il nome?-
-Kiba hai detto? Significa zanna! Vuoi chiamarlo così? Perché?-
-Credo che gli si addica! InuYasha… voglio che il bambino resti un demone! Non voglio che Fukurokujo lo renda umano! Non voglio impedirgli di essere ciò che è! Sarà lui a scegliere cosa fare una volta adulto…se mantenere i suoi poteri o rinunciarvi!-      spiegò seria Kagome, ripensando al grande potere di suo figlio
-Perché hai scelto così? Riprendi i sensi dopo due settimane e te ne esci con la storia del bambino come se nulla fosse? E poi mi chiedi niente di quello che è successo?-
-So già tutto InuYasha. Anche tu sai come è andata?-
-Me lo ha spiegato Fukurokujo. Bishamon ha intrappolato la tua anima. Quello che non so è come sei riuscita a tornare Kagome! Non sai che felicità quando hai riaperto gli occhi! Temevo non li avrei più rivisti! Quel Dio da strapazzo diceva che non sapeva come farti ritornare e che fosse tutto nelle tue mani e nel tuo potere da miko!-
-Per fortuna sono tornata! Comunque se sono qui è solo grazie a Kiba, non al mio potere!-
-Eh? E per quale motivo?-      chiese lui stupito, così Kagome iniziò il suo racconto
 
 Dopo aver spiegato tutto ad InuYasha…
-Grande Kiba! Sono fiero di te! Si vede che sei mio figlio!-       disse vanitoso l’ex inugami
-Sempre modesto eh? Comunque è anche figlio mio!-       precisò lei
-Certo ma la forza e l’intelligenza l’ha presa tutta da me!-
-Presuntuoso! Ma dimmi InuYasha…la mia famiglia sa bel bambino? Come l’hanno presa?-      chiese timorosa
-In modo abbastanza strano direi…-
-Che intendi dire? Erano arrabbiati vero? In fin dei conti ho ancora la scuola da finire, sono giovane e non sono nemmeno sposata!-         disse triste la ragazza pensando solo adesso alle conseguenze di una così precoce gravidanza
-Veramente erano tutti…felici! Hanno detto che era un dono dai Kami date le tue condizioni di incoscienza. L’hanno presa come un regalo divino!-      spiegò lui pensando a quanto si sbagliavano
-Poverini! Se sapessero che sono i Kami la causa dei nostri problemi…e di te che hanno detto? Come ti hanno accolto?-
-Tuo nonno inizialmente mi ha guardato storto, poi forse intuendo che non ero più un inugami mi ha accolto a braccia aperte. Adesso vivo a casa tua infatti…non sai quante frecciatine mi ha fatto in questi giorni quel maniaco di tuo zio!-
-C’è mio zio?-
-Certo! C’è anche la tua amica Sango…anzi, corro a chiamarli! Non sa nessuno che ti sei svegliata! Ho scordato di avvisarli! Torno subito!-
-Ok-      rispose lei potendosi finalmente rilassare tranquilla sprofondando la testa nel cuscino.
Era tutto finito!
 
 
Dopo una settimana Kagome fu dimessa dall’ospedale.
I medici non capivano cosa le fosse successo. I risultati delle analisi erano buoni quindi l’unica tesi possibile per loro fu il “fattore psicologico”, uno shock forse dovuto alla paura del terremoto che aveva scosso tutta la città ed i suoi abitanti.
Per fortuna non vi furono gravi danni, solo alcune palazzine più vecchie crollate e qualche ferito.
Tutta la famiglia era felice per lei ed il bambino.
Convincere il Dio Fukurokujo a lasciare i poteri al piccolo Kiba fu difficile, ma alla fine si convinse a lasciar perdere e ad osservare lo scorrere degli eventi.
Se il demone fosse diventato un giorno una minaccia si sarebbe visto il da farsi.
InuYasha e Kagome decisero di sposarsi dopo la nascita di Kiba, avvenuta sette mesi dopo.
Il loro bambino era una meraviglia. Chiunque dei passanti si fermasse a guardarlo rimaneva affascinato dalla sua bellezza.
Occhi di un blu intenso, capelli castano chiaro con riflessi argentei, non aveva né zanne né artigli e neppure le orecchie canine.
Sembrava un bambino umano agli occhi di tutti, ma non a quelli dei genitori, purtroppo…
 
-Kibaaaa!!! Vieni subito qui piccola peste! Devi fare il bagno e non puoi nasconderti tutto il tempo sparendo!-      urlava Kagome disperata al bimbo di appena un anno, ma furbo come uno di cinque
-No no!-     rispose Kiba restando invisibile agli occhi della madre
-Kiba, se non ricompari subito e non fili a fare il bagno non ti do il dolce stasera!-
-Attiva tei mamma!-        le disse triste il bambino ritornando visibile
-La mamma non è cattiva! Sei tu che mi fai arrabbiare! Dai ora andiamo!-
Finito il bagnetto…
-Kagome tesoro ma cosa è successo in bagno?-     chiese InuYasha appena uscito da lì
-Chiedilo a tuo figlio! Ha cominciato a far volare per la stanza l’acqua della vasca e gli oggetti! Lui rideva come un matto mentre io correvo ad afferrare gli oggetti pericolosi, tipo lo specchio che si stava per tirare addosso!-        raccontò sconsolata
-Kiba! Quante volte ti abbiamo detto io e la mamma che non devi usare i tuoi poteri così? Si usano solo se serve e per scopi buoni! Capito piccoletto? O la prossima volta ti metto sulle gambe e ti riempio di sculaccioni!-       lo rimproverò severo il padre
-Ti.. papà…-     disse il bambino quasi sull’orlo delle lacrime
-Bene ora fila in camera tua! E niente giochini per oggi! E’ la punizione per ridotto in quel modo il bagno ed aver fatto esasperare la mamma!-
-Ma papiiiii…-        cominciò a piangere Kiba alla punizione del padre
-Niente papi e niente ma! Ora vai… su!-     rispose InuYasha senza farsi intenerire
-Non credi di essere stato troppo duro InuYasha?-      gli chiese Kagome non appena Kiba se ne andò
-No Kagome! Prima impara e meglio è! Deve capire che i suoi poteri sono pericolosi e che non deve usarli come fossero un gioco! E poi non scordarti che quel bambino è più intelligente di te e me messi insieme! Era ancora un puntino microscopico quando ti ha salvata da un Dio! Non scordarlo! Lui non è un bambino normale quindi bisogna essere più severi per crescerlo correttamente!-       le ricordò il marito
-E’ vero hai ragione! Meno male che ci sei tu! Ora vado a sistemare il bagno…Sango e Miroku saranno qui tra poco!-
-Ancora non capisco come abbia fatto la tua amica a fidanzarsi e a convivere con quel pervertito di tuo zio! Quel bonzo è un impenitente! Come lo sopporta?-
-Semplice tesoro, a suon di padellate! Ti sei mai chiesto perché le padelle della cucina di Sango siano tutte curve sul fondo?-
-Ah davvero? Allora Sango sarà la felicità dei venditori di batterie da cucina! Come minino gli spaccherà in testa tre padelle al giorno!-
-Quattro…se conti i loro momenti di intimità!-
-Contenta lei!-
-Lei è contenta così InuYasha che possiamo farci. E comunque mio zio Miroku la ama molto. Peccato lo dimostri in maniera pessima!-
-Già! Per tua fortuna con me non hai di questi problemi!-
-Già, ma per fortuna tua direi! Se Sango spacca padelle in testa a zio Miroku io userei la tua testa per spaccare le pietre invece!-
-Uh…ma come sei violenta amore! Mi ecciti tantissimo quando hai quel tono battagliero!-        le disse abbracciandola da dietro e infilando una mano sotto la sua gonna
-InuYasha….dai….ho molte cose da fare…-      gli chiese la moglie chiudendo gli occhi
-Credo che possano aspettare un po’ non credi?-      le sussurrò all’orecchio prime di morderle dolcemente il lobo per poi passarci la lingua
-Ma… tra poco arrivano Sango e Miroku….-        sospirò lei già pronta per cedere
-Possono aspettare anche loro!-      ribadì InuYasha che senza attendere risposta dalla moglie la prese in braccio e la portò nella loro camera da letto
 
Le ambizioni di un Kami, che bramava solamente di avere un posto più rilevante di quello che occupava, ha portato sulla stessa strada due anime inconsapevoli del loro destino, deciso a tavolino da terzi.
Ciò che nessuno poteva prevedere era che quelle due anime si amassero tanto da rinunciare perfino a poteri e privilegi speciali come l’immortalità.
 A lottare contro tutto e tutti pur di condividere ogni singolo istante di vita insieme.
La loro vita era splendida…non avrebbero potuto chiedere altro di più.
L’inizio della loro storia non era certo cominciato nel migliore dei modi…ma da adesso in avanti avrebbe preso certamente la via della felicità…perché il peggiore dei loro incubi era finito, lasciando posto al sogno…un sogno lungo una vita!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma che lettori malfidati che ho sigh sigh  T__T    qui mi volete trucidare povera meeeee   (>__<)
Chissà se con questo epilogo vi siete ricreduti.  Che dite troppo banale come fine??? Eh? -_- a volte temo di sì…..
Ma secondo voi miei cari lettori….potevo mai usare due volte lo stesso “trucchetto” della perdita di memoria?
Eh no! Questa era tutt’altra situazione ^_^ Kagome si trovava in un’altra realtà…all’interno della sua mente ^_^
Vi ho visti dispiaciuti per la fine di questa ff….ma mai disperare….chissà, un giorno potrei anche fare un sequel col piccolo Kiba che cresce e impara a conoscere i suoi poteri…..mah…vedremo ^_^ 
(E per chi se lo chiedesse il nome Kiba non l’ho preso da Kiba Inuzuka di Naruto  ma dal Kiba di Wolf’s Rain che sarebbe lui  ^_^ )
Al momento ho troppo da portare avanti…Megami Tensei poveretta si sta riempiendo di polvere   U.U
Ora passiamo ai ringraziamenti….^_^
Voi non potete capire ( o forse sì )    quale immensa gioia sia stato per me vedervi tanto presi dalla mia storia ^_^ mi ha reso molto ma molto felice!
Non avrei mai sperato in tanto ^_^
Vi ringrazio tutti e dico tutti…col cuore!
A chi ha recensito <3 <3 <3 <3
A chi ha inserito Inugami tra le storie preferite <3 <3 <3 <3
Chi tra le ricordate <3 <3 <3 <3
Chi tra le seguite <3 <3 <3 <3
A chi mi ha perfino inserita tra i propri autori preferiti <3 <3 <3 <3
A tutti quelli che spesso leggono e non commentano e non inseriscono la storia da nessuna parte….grazie anche a voi  <3 <3 <3 <3
Insomma…..GRAZIE DAVVERO DI DEDICARE UN PEZZO DELLA VOSTRA VITA A LEGGERE LE MIE CAVOLATE <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3    VI ADORO!!!! 
Per chi mi segue con le altre ff….vi saluto e a presto con Megami Tensei e Odio il giapponese antico! L’inizio di tutto!
Baci baci  Faby <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3
 
p.s. :  Inugami vi saluta con un’ultima foto di Inu e Kaggy ^_^  ricordate i biscottini al tacchino di Inu-chan???
ihihihihihihi   eccoliii   http://img0.liveinternet.ru/images/attach/b/3/25/802/25802608_inuyasha_3.jpg
<3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 

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