Indissolubile

di Like_a_Butterfly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tornare a casa ***
Capitolo 2: *** Tu non mi passerai mai ***
Capitolo 3: *** Otto - Infinito ***
Capitolo 4: *** Come quel maledetto giorno ***
Capitolo 5: *** Progetti per le vacanze ***
Capitolo 6: *** Profumo di lavanda ***
Capitolo 7: *** Si parte! ***
Capitolo 8: *** People from Ibiza ***
Capitolo 9: *** In vino veritas ***
Capitolo 10: *** Gelosie, nuovi amori e telefonate inaspettate ***
Capitolo 11: *** Il mare di notte ***
Capitolo 12: *** La rivelazione ***
Capitolo 13: *** Dichiarazioni e seconde chances ***
Capitolo 14: *** Il compleanno di Gaia ***
Capitolo 15: *** Primo appuntamento ***
Capitolo 16: *** Mentire a fin di bene ***
Capitolo 17: *** Per una notte lontani da tutto ***
Capitolo 18: *** Non può essere stato un errore ***
Capitolo 19: *** Stelle cadenti ***
Capitolo 20: *** Una movimentata festa sulla spiaggia ***
Capitolo 21: *** Amicizie in frantumi ***
Capitolo 22: *** Un sogno divenuto realtà ***
Capitolo 23: *** La prima neve ***
Capitolo 24: *** Un annuncio devastante (Parte 1) ***
Capitolo 25: *** Un annuncio devastante (Parte 2) ***
Capitolo 26: *** Le sorelle di Luca ***
Capitolo 27: *** San Valentino ***
Capitolo 28: *** Il potere di una canzone ***
Capitolo 29: *** Un cuore diviso in due ***
Capitolo 30: *** Un'altra Gaia ***
Capitolo 31: *** Vivere delle proprie passioni ***
Capitolo 32: *** Ragazzi e ragazze ***
Capitolo 33: *** Fiori d'arancio ***
Capitolo 34: *** Ti amo, stupido! ***
Capitolo 35: *** Cane e gatto ***
Capitolo 36: *** Indissolubile ***



Capitolo 1
*** Tornare a casa ***


E’ il 9 Giugno. L’estate non è ancora cominciata, ma fa un caldo torrido da ormai 10 giorni. Che sia la premessa per un’estate lunga e intensa? Luca parcheggia la sua auto sportiva nera al lato della strada. Spegne il motore e, prima di aprire lo sportello, controlla il ciuffo nello specchietto retrovisore. Non è mai riuscito a tenere a bada i suoi ricci scuri, ma ultimamente ha deciso di cambiare look, così si è rasato ai lati, lasciando invece lunghi i capelli al centro, che in questo modo scendono morbidi e mossi sulla fronte. Lo sguardo da mascalzone e la barba un po’ incolta fanno il resto. Luca sa di piacere, lo ha sempre saputo, e la cosa non gli dispiace. Scende dalla macchina e si ferma per un po’ sul marciapiede davanti ad un cancello. Quelle villette a schiera, gialline, a due piani, non lontane dal mare, tutte identiche fra loro, che aveva bazzicato per anni, non erano cambiate di una virgola. Luca manca da un anno in quel posto, negli ultimi 12 mesi è tornato solo per le feste di Natale, ma una settimana non basta per ricaricarsi e vincere la nostalgia che si ha di casa quando si sta lontani per mesi e mesi, ma si sa, per realizzare un sogno, qualche sacrificio va fatto, e Luca non ha esitato, era pronto a tutto, è partito e si è lasciato alle spalle amici e famiglia, tutto ciò che di più caro avesse al mondo, perché sapeva che quella era un’occasione da non lasciarsi scappare. Ora però è tornato. Non è passata neanche un’ora da quando il treno su cui viaggiava lo ha riportato nella sua amata Ostia, giusto il tempo di riabbracciare i suoi ed è subito montato in macchina, per andare lì, davanti a quelle villette a schiera che così tanto gli sono mancate. Il cancello è aperto, come sempre. Percorre il vialetto nel giardino, che conduce al portoncino d’ingresso e suona il campanello. Ad aprirgli è proprio lui, Alessandro Giri, la persona che voleva rivedere più di chiunque altro, il suo migliore amico.
-Non ci credo, Marra è tornato!- Alessandro accoglie l’amico con un sorriso, poi lo abbraccia, dandogli una pacca sulla spalla. -Entra! Ma non dovevi tornare stasera?- Chiede Alessandro, mentre richiude la porta di casa.
-Sono riuscito a prendere il treno prima e quindi eccomi qui! Sei solo?-
-Sì, i miei non ci sono-
Alessandro fa sedere Luca, che si guarda attorno, contento di essere di nuovo lì, in quella casa che è  sempre stata anche un po’ sua.
-Così quest’anno sei di nuovo dei nostri!- Esordisce Alessandro.
-Sì, sono tornato a tutti gli effetti! Non vedevo l’ora, gli ultimi tempi mi pesava troppo restare lì, senza di voi- Risponde Luca.
-Che culo! Ti rendi conto? Sei in Serie A! Era il nostro sogno ed ora eccoti qui!-
Già. Era il loro sogno. Luca e Alessandro si sono conosciuti che avevano appena 3 o 4 anni. Il calcio li ha uniti ed è tutta la loro vita. Hanno iniziato entrambi a giocare a quell’età, con le giovanili della Roma e sono cresciuti in quell’ambiente, insieme. Sono anche andati a scuola insieme, elementari, medie e poi liceo, sempre nella stessa classe. Sono l’uno la spalla dell’altro, sono come fratelli. La famiglia dell’uno è anche la famiglia dell’altro e gli amici dell’uno sono anche gli amici dell’altro. Sempre pronti a coprirsi, sostenersi e spronarsi a vicenda, ma anche ad essere duri con l’altro se ce n’è bisogno. Neanche a dirlo, sono tra i più popolari della loro città. I ragazzi li ammirano, le ragazze impazziscono per loro. Luca ed Alessandro hanno fatto tutta la trafila nelle giovanili della squadra della loro città, la Roma, sempre insieme, fino a quel fatidico giorno. Avevano 15 anni. Il campionato stava per concludersi, era l’ultima giornata, e quella era la partita più importante dell’anno. Erano secondi a soli 2 punti dalla prima in classifica che, a sorpresa, quella domenica aveva perso. Dovevano assolutamente vincere quella partita, per aggiudicarsi il campionato. A 5 minuti dalla fine il risultato era ancora sullo 0 a 0, ma, ad un tratto, Alessandro, un velocissimo terzino sinistro, riesce a rubare palla all’avversario, si fa tutta la fascia sinistra, riuscendo a dribblare tre o quattro giocatori.  Arrivato vicino all’area di rigore, un difensore dell’altra squadra gli si piazza davanti. E’ enorme, è il doppio di lui. Alessandro cerca di superarlo, riesce a passare la palla a Luca, che si trova in area di rigore, stoppa la palla e con un tiro potentissimo riesce a far goal. Luca viene festeggiato da tutta la squadra. La partita è stata vinta, e così il campionato, ma ad un caro prezzo. Il difensore avversario che voleva impedire ad Alessandro di avanzare, gli ha mollato un calcio sul ginocchio, con una gran forza. Ale cade a terra, ma riesce comunque a passare la palla a Luca. Diagnosi: legamento crociato rotto. Alessandro si era appena ripreso da un infortunio simile sullo stesso ginocchio e i medici furono abbastanza chiari. Doveva smettere di giocare a livelli agonistici. La carriera di Alessandro era stata stroncata e questo ha lasciato una profonda ferita dentro di lui, che difficilmente si rimarginerà. Ora Alessandro è al secondo anno di Giurisprudenza ed ha ripreso a giocare, ma lo fa presso una squadra di calcio amatoriale e solo per mantenersi in forma. E’ davvero una batosta per chi voleva fare di quello sport il suo mestiere, la sua vita. Luca invece ha continuato la sua carriera alla Roma, ha giocato nella Primavera, poi, l’anno scorso, la dirigenza lo ha prestato alla società dell’Empoli, militante in Serie B, per fargli fare le ossa, e, dato l’ottimo campionato disputato lì, la Roma lo ha richiamato. Quest’anno debutterà in prima squadra. Luca ce l’ha fatta. Ricorda ancora quando, insieme ad Ale, guardava con invidia i suoi idoli allenarsi e giocare. Ora è uno di loro. Mentre Alessandro gli parla, Luca percepisce nei suoi occhi un velo di malinconia, ma nel contempo sa che è fiero di lui, è fiero del suo amico che ha lottato per arrivare fin lì. Gli altri ragazzi il sabato sera andavano a ballare, Luca se ne stava a casa, perché non poteva permettersi di far tardi. L’indomani doveva giocare e doveva svegliarsi presto. Gli altri ragazzi dovevano solo andare a scuola. Lui oltre ad essere impegnato tutti i pomeriggi della settimana con gli allenamenti, la mattina andava a scuola e la sera studiava. Sì, perché Luca non ha mai voluto frequentare scuole private o corsi con tutor. Voleva mantenere il più possibile la normalità, così ha continuato ad andare nella scuola pubblica, con i suoi amici. Certo, aveva più difficoltà degli altri, ogni tanto qualche debito, ma non ha mai perso l’anno. Si è diplomato con i suoi amici ed ora anche lui frequenta l’università. E’ iscritto al secondo anno di Economia, sperando che un giorno, quando smetterà di giocare, quella laurea possa fornirgli la possibilità di entrare a far parte della dirigenza, o, comunque, di poter continuare a lavorare, anche al di fuori del mondo del calcio. Lo ha fatto anche un po’ per i suoi genitori. Entrambi lo hanno sempre seguito e sostenuto durante tutti questi anni. E’ stato proprio suo padre a trasmettergli la passione per il calcio, ma gli ha insegnato anche l’importanza di avere un’istruzione ed una cultura. D’altronde è un medico e, pur essendo contento che suo figlio avesse talento nello sport, ha sempre voluto che non abbandonasse gli studi, e così è stato. A Luca non è mai interessato possedere auto costose o comprarsi un appartamento lussuoso per conto suo, infatti è sempre rimasto a vivere con i suoi e così, con i soldi che guadagna, Luca cerca di aiutare la famiglia a pagare mutuo e bollette e ogni tanto manda qualcosa anche a sua sorella maggiore, Miriam, a cui è molto legato e che da qualche anno se ne è andata a Milano per specializzarsi in oncologia, dopo essersi laureata in Medicina, come suo padre. All’apparenza Luca può sembrare uno sbruffone, uno scansafatiche, in fondo ama giocare su questo suo modo di apparire, ma chi lo conosce bene sa che non è così. Lui non è uno sprovveduto.
I due ragazzi, contenti di rivedersi, continuano ad informarsi ed aggiornarsi a vicenda.
-Fino ad Agosto tutta vita?- Chiede Alessandro, sapendo che la preparazione atletica non inizia fino ai primi di Agosto.
-Ma che vita! Devo cercare di dare almeno un esame, questo è l’unico momento dell’anno in cui posso studiare, ma non so dove mettermi le mani…ma tornando a cose serie, dimmi un po’…come va con Bianca?-
Luca è incuriosito dalla nuova relazione che il suo amico ha intrapreso da ormai un mese con Bianca, una ragazza del loro paese, molto diversa da quelle che di solito piacevano ad Alessandro. Forse è stata proprio la voglia di cambiare, di voltare pagina, che ha portato Ale ad avvicinarsi ad una ragazza come lei. Molto sveglia, carina, un po’ esibizionista, provocante, a volte sfacciata e a tratti snob. Non è certo un oceano di simpatia. Le ragazze del loro gruppo la detestano da sempre, ora più che mai. Luca sa che dietro a quella relazione in realtà non c’è un vero sentimento, ma sa anche che, se Alessandro ha scelto di frequentare quel tipo di ragazza, significa che è ciò di cui ha bisogno in quel momento, perciò, appena l’amico gliene aveva parlato al telefono, non gli ha fatto alcun tipo di ramanzina, al contrario, si è congratulato con lui ed Ale ne è stato più che felice, perché fra tutti, era stato l’unico in grado di comprenderlo.
-Tutto bene- Risponde Alessandro. -Per adesso non ci sono problemi. Non ci sono impegni ufficiali fra noi, siamo abbastanza liberi entrambi, e così è perfetto per me.- E’ proprio di questo che ha bisogno, libertà e spensieratezza, dopo essere appena uscito da una relazione durata tre anni, che spesso lui stesso ha definito opprimente.
D’un tratto Luca cambia argomento: -E…Marta?-
Alessandro si fa più scuro in volto. Marta è la ragazza della “relazione opprimente”, quella con cui è stato per tre lunghi anni e che, quando viene tirata in ballo in una conversazione, gli fa sempre un certo effetto.
- Con Marta non riesco più a parlarci come prima…siamo distanti, ci siamo allontanati, ma in fondo me la sono cercata. Spero che prima o poi riusciremo a recuperare il rapporto. Tu invece Alice l’hai sentita?-
Anche Luca si fa più scuro in volto, ma risponde con la sua solita ironia all’amico, per cercare di sdrammatizzare.
-Io Alice?! Non ci provo neanche a chiamarla…mi odierà con tutta sé stessa e credo che faccia pure bene! Sono stato uno stronzo con lei…-
-Beh sì, un po’ stronzo lo sei stato!- Dice Alessandro sorridendo all’amico.
Luca riconosce i suoi errori, ma ironicamente si scaglia anche contro l’ amico, che non è poi così diverso da lui: - Ehi, guarda che anche tu con Marta non sei stato da meno!-
- Ok, ok, siamo due stronzi allora!- Ammette Alessandro sorridendo.
In realtà Marta e Alice sono un argomento scottante per entrambi, che nessuno dei due avrebbe mai tirato fuori in presenza di altre persone, ma quando sono solo loro due, sanno di poterne parlare liberamente e anche di scherzarci su, cosa che non avrebbero mai fatto di fronte ad altri, perché a quelle due ragazze sono legati momenti importanti della loro vita. Esatto, Marta e Alice, le loro due ex ragazze, le loro migliori amiche, le loro sorelle, il loro alter ego femminile, forse le uniche persone che li capiscano con un solo sguardo, senza bisogno di parlare. Tutto questo è Marta per Ale e tutto questo è Alice per Luca. Rapporti di questo tipo sono più unici che rari e Luca e Alessandro li avevano trovati, ma se li sono lasciati scappare.  Alice è una brunetta piccolina, con gli occhi verdi da cerbiatto coperti da una folta frangetta. Ha la passione per la fotografia, è ingenua, a volte può sembrare un po’ infantile, ma ha un cuore grande e Luca ha sempre amato questo suo lato da bambina. Le loro mamme si sono conosciute quando erano incinte. Luca e Alice sono nati a pochi mesi di distanza e sono cresciuti insieme. Alice è sempre stata il grillo parlante di Luca, il suo angelo custode. Sin da quando erano piccoli lo cacciava fuori dai guai, gli dava consigli e non si faceva problemi a fargli cazziatoni e ramanzine quando si comportava da stupido. Luca la considerava una sorella minore, ma per Alice non era la stessa cosa, Alice è sempre stata segretamente innamorata di lui, poi quel giorno, ha preso coraggio e si è dichiarata. Era l’ultimo giorno del quarto. Tutta la scuola era in cortile, a festeggiare e farsi i gavettoni. Solo loro due erano rimasti sulle scalette antincendio, fuori dalla loro classe, ad osservare tutti dall’alto. Luca lo ricorda come fosse ieri. “E’ da quando sono nata che sogno di fare questo”, gli aveva detto Alice, poi lo aveva baciato, così, all’improvviso, senza pensarci due volte, cogliendo Luca di sorpresa. Chi avrebbe mai immaginato che quella ragazzina, così piccola e indifesa, avrebbe trovato tanto coraggio? Eppure ce l’aveva fatta. Luca era rimasto davvero colpito da quel gesto, tanto che da quel momento ha cominciato a guardare Alice con occhi diversi e poco tempo dopo si sono messi insieme. Nei due anni successivi lei lo seguiva ovunque andasse, in casa, in trasferta, non si perdeva una partita, poi la notizia che Luca doveva trasferirsi ad Empoli. Alice all’inizio non l’aveva presa bene, ma in seguito se ne era fatta una ragione, così gli ha promesso di aspettarlo, di aspettare il giorno in cui sarebbe tornato a casa e ogni tanto andava a trovarlo, da sola o con gli altri della compagnia. A volte Luca pensava di non meritare tutta questa devozione da parte di Alice, che non era come le ragazze che aveva avuto in precedenza, con lei tutto era diverso, solo con lei era riuscito a sentirsi davvero importante e amato, ma quando si trasferì ad Empoli qualcosa nel suo cuore era cambiato, e questo cambiamento lo portò a fare qualcosa che mai avrebbe pensato di poter fare, qualcosa che, a distanza di quasi un anno, ancora gli fa odiare sé stesso. L’ha fatta soffrire e non riesce ancora a perdonarselo.  
Mentre i due amici sono ancora in camera di Ale a parlare, dal portoncino della villetta adiacente esce una ragazza. E’ Marta, l’ex ragazza di Alessandro. Porta in mano due sacchi della spazzatura e, mentre si dirige verso i cassonetti posizionati davanti casa sua, vede Bianca uscire dalla sua Mercedes. Guardandola, Marta pensa che quella sia la macchina perfetta per lei. Spocchiosa, snob e sempre perfetta, proprio come la sua Mercedes grigia metallizzata. In realtà è sempre stata una fissa di Marta. Se vuoi conoscere il carattere di una persona, guarda l’automobile che guida e scoprirai tutto. Gliel’aveva insegnato suo padre quando era piccola, a lei e a sua sorella, che da quel giorno hanno cominciato a far caso a tutte le auto che vedono passare per la strada. Bianca si accorge della presenza di Marta e la saluta, quasi con sufficienza e Marta risponde al saluto a mezza bocca, per educazione, di certo non perché le faccia piacere salutarla. Bianca non sembra accorgersi dell’ostilità che Marta prova nei suoi confronti, pur sapendo cosa lei abbia rappresentato per il suo attuale ragazzo, così fila dritta verso la porta d’ingresso di casa Giri e suona il campanello. Marta continua a guardarla con la coda dell’occhio, la rabbia prende il sopravvento e le fa scaraventare a terra i sacchi che doveva buttare. Si odia, si odia con tutta sé stessa quando ha queste reazioni. Marta cerca sempre di essere pacata e misurata, non si lascia quasi mai andare alle emozioni. La vita le ha insegnato ad essere forte, ma a volte è impossibile trattenere le lacrime, quando ci sono così tanti sentimenti in gioco. Cercando di non farsi vedere da nessuno si accascia sul marciapiede e comincia piangere.
Alessandro sente suonare il campanello. Immagina sia Bianca, perché avevano un appuntamento, così Luca decide di togliere il disturbo. Alessandro lo accompagna alla porta e, aprendola, i due si trovano davanti Bianca. Luca non la trova affatto gradevole come persona, invece stranamente lei sembra provare molta simpatia per lui, infatti, appena lo vede, lo saluta calorosamente, dicendogli bentornato e complimentandosi con lui per il traguardo raggiunto, poi bacia Alessandro che la fa entrare in casa. Luca saluta i due ragazzi ed esce di casa. Mentre attraversa il giardino di Alessandro, sente qualcuno singhiozzare e intravede di sfuggita, dall’altro lato della rete, una sagoma nel giardino della casa accanto, seduta sul marciapiede. Gambe chilometriche, capelli lunghi e biondi raccolti in una coda di cavallo. Capisce che è Marta, così, uscito dal cancello di casa Giri, decide di entrare in quello che si trova immediatamente alla sua sinistra, cercando di non farsi notare. Marta Cassetti, detta Cassie, a causa del suo cognome, la ragazza con cui ha dovuto condividere il suo migliore amico per tutta la vita, è lì, con le ginocchia al petto e i gomiti appoggiati sulle ginocchia. Nasconde il viso tra le braccia. Luca sa che sta piangendo, e crede di conoscere anche il motivo per cui lo sta facendo. Luca c’era quando Marta e Alessandro si sono conosciuti. Dovevano andare in prima elementare quell’anno. Luca e Alessandro erano emozionati e cercavano di godersi gli ultimi giorni di vacanza giocando in giardino a casa di Ale, quando una bambina della loro stessa età, con i genitori e la sorellina appena nata, si trasferiva nella casa accanto. Marta ed Ale hanno fatto subito amicizia e da quel giorno in poi, quando Luca andava a giocare dal suo amico, ci trovava sempre anche quella bambina, che pretendeva di giocare con loro. Alessandro non aveva mai nulla in contrario, così Luca ha cominciato ad essere geloso. Alessandro era il suo migliore amico, e non aveva intenzione di dividerlo con nessuno, tantomeno con una femmina che non sapeva neanche dare due calci ad un pallone! Sono passati anni e sono cresciuti e Luca ha imparato ad apprezzare alcuni lati del carattere di Marta e lei ha fatto lo stesso con alcuni lati del carattere di Luca, anche se forse sono stati costretti a farlo più per il quieto vivere e per volere di Ale che per altro. Marta e Luca si punzecchiano da sempre. Frecciatine, battutine al vetriolo. Luca pensa che Marta sia una secchiona abbastanza noiosa, mentre Marta pensa che Luca sia uno scansafatiche, inaffidabile e irresponsabile, in più il comportamento che ha avuto con Alice, sua migliore amica, ha peggiorato la concezione che lei ha di lui ed ora lo tollera ancora di meno. Luca c’era quando, intorno ai 16 anni, Marta ha scoperto di provare qualcosa che andasse oltre l’amicizia per Alessandro. In realtà è stato il primo a capirlo e non faceva altro che prendere in giro la povera ragazza. Sapeva che anche per Ale era la stessa cosa, ma si è divertito osservando il comportamento dei due dall’esterno, senza mai intervenire, senza aiutarli a concludere. Il risultato è stato che Marta ed Ale hanno impiegato più di un anno per capire i sentimenti che provavano l’uno per l’altra e per mettersi insieme. Il loro è stato un amore da film, a detta di tutti erano fatti per stare insieme, ma Luca c’era anche quando Alessandro ha preso la strana decisione di lasciare Marta, che, evidentemente ancora oggi non si è ripresa del tutto. Marta è quasi l’opposto di Luca e anche di Alice, è estremamente riflessiva e realista, molto critica verso sé stessa, pragmatica e sempre seria, a volte può sembrare un po’ fredda, ma i suoi amici la conoscono bene e sanno che non è così. Anche Luca ha imparato a conoscerla e, benchè si trovino in disaccordo quasi su tutto, in fondo la stima molto. E’ dovuta crescere prima di tutti loro Marta, la vita l’ha caricata di responsabilità prima del tempo e forse è proprio per questo che a volte fa la dura o che non si lascia andare a sentimentalismi. In realtà è solo una corazza che nasconde una ragazza fragile e sensibile, e il pianto a dirotto che si sta facendo in solitudine, ne è la dimostrazione. Luca le si avvicina furtivamente.
-Beccata!- Urla rivolgendosi a Marta, con la sua solita faccia da schiaffi. Marta si spaventa e spalanca gli occhi già pieni di lacrime. Nessuno avrebbe dovuto vederla in quello stato.
- Che diavolo vuoi tu?- Lo aggredisce cercando di asciugarsi le lacrime con le mani.
-Ho sentito qualcuno piangere e sono venuto qui a controllare, poi ho visto te, fra le lacrime. Di' la verità, ti rode da morire per Ale e Bianca, eh?- Luca sa che in questo modo infastidisce terribilmente Marta, ma è più forte di lui. E’ passato troppo tempo dall’ultima frecciatina che ha scambiato con lei e, rivedendola, è come se non potesse farne a meno.
-Ma perché sei tornato? Non potevi restartene ad Empoli un altro po’?-
-Mi dispiace mia cara, ma almeno per quest’anno, sarai costretta a sopportarmi!-
-Non aspettavo altro, guarda!- I due continuano il loro battibecco - Fra tutte le persone proprio tu dovevi vedermi così…non ti scappasse detto con Ale che mi sono ridotta in questo stato per lui! Non deve assolutamente sapere che ancora ci sto male, non può averla vinta!-Sentendo quelle parole, a Luca viene in mente un’idea: - D’accordo, non gli dirò niente, ma ad una condizione…tu mi aiuterai a preparare l’esame di Diritto Pubblico…ho poco tempo e devo darlo per forza quest’estate.-
-Cosa?! Sei fuori? Non puoi chiederlo ad Ale o Alice? Due che studiano Giurisprudenza ci capiranno molto più di una che studia Medicina, in Diritto…delle aziende o..quello che è…- Risponde indispettita alla richiesta quasi folle del ragazzo.
-Eh no, perché loro due non mi devono nessun favore…e poi secondo te Alice mi aiuterebbe? Dai su…Affare fatto?- Insiste Luca, sfoderando uno dei suoi sorrisi più convincenti. Marta lo guarda storto.
-Sei uno stronzo lo sai?- Gli dice, mentre ci pensa un po’ su. –E va bene! Ma i ritmi di studio li decido io…il 15 ho un esame, il giorno dopo cominciamo a studiare.- Marta dà la sua risposta definitiva, mentre si alza stizzita in piedi.
-Grande! Ci vediamo il 16 a casa mia…comunque è Diritto Pubblico, non Diritto delle Aziende!- Luca puntualizza, mentre continua a sorridere soddisfatto. Dopo aver ottenuto quello che voleva, fa per andarsene, poi ci ripensa un attimo e si volta di nuovo verso Marta. - Ah, se vuoi un consiglio, lascia perdere Ale, non è il momento. Secondo me è meglio se state separati per un po’ voi due, vi farebbe bene, quindi cerca di non pensarci più.- Le dice.
-Oh, ti ringrazio per il tuo prezioso consiglio!- Risponde Marta.
-Non c’è di che!-
-Ti odio!- Luca è già di spalle perché se ne sta andando, e lei deve alzare un po’ la voce per farsi sentire.
-Anche tu mi sei mancata Marta!- Afferma ironicamente Luca, senza voltarsi, sorridendo fra sé e sé, facendo solo un cenno di saluto verso Marta, che si sistema e rientra in casa. Luca torna in macchina e con il sorriso sulle labbra mette in moto. Prossima tappa: Casa Brighelli. Deve assolutamente andare a salutare anche Tommaso e Gaia. Quest’estate deve recuperare tutto il tempo perso, tutti i momenti che non ha potuto passare insieme ai suoi amici di sempre. Quanto gli sono mancati!  Quest’estate sarà fantastica, se lo sente.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
AngoloAutrice: Ciao ragazzi! Questo è il primo capitolo della mia prima storia. L'ispirazione mi è venuta quest'estate e comunque ci sto lavorando da alcuni mesi...sono a buon punto, ma ancora non so come concluderla. Spero che qualcuno di voi la seguirà e magari, nel corso della storia, mi darà anche lo spunto per scrivere il finale, quindi recensioni e consigli sono ben accetti! Alla prossima!

Angelica Sofia

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Capitolo 2
*** Tu non mi passerai mai ***


"E’ una bellissima giornata, saranno tutti in spiaggia”, pensa Marta, guardandosi intorno mentre percorre a piedi la strada che separa casa sua da quella di Luca. Non ha nessuna voglia di chiudersi in casa tutto il pomeriggio per studiare con quel disastro ambulante, a maggior ragione il giorno dopo aver dato un esame. Anche lei pensa di meritare una giornata di cazzeggio totale, d’altronde il suo dovere l’ha fatto, ma i patti vanno rispettati e non si è mai tirata indietro ad un impegno preso, inoltre sa benissimo che Luca sarebbe davvero capace di raccontare tutto ad Alessandro e non può permetterglielo. “E’ proprio insopportabile quando fa così! Continuo ancora a chiedermi come abbia fatto Alice a starci insieme tutto quel tempo!”. Marta è totalmente assorta nei suoi pensieri e fino all’ultimo non si accorge di  essere arrivata a destinazione. Luca abita in un condominio in centro, su una strada molto trafficata, piena di negozi e uffici. Marta non potrebbe mai vivere bene lì, lei è abituata a vivere vicino al mare, quasi sulla spiaggia. Il mare è il suo elemento. A volte, quando c’è silenzio totale, dalla finestra di camera sua, riesce a sentire anche il rumore delle onde che si infrangono sulla riva. Adora quel suono. E’ così dolce e rilassante, che ha il potere di tranquillizzarla e la fa estraniare dal mondo, quasi ipnotizzandola con il suo ripetersi regolare e incessante. Le fa strano pensare che a soli dieci minuti di cammino a piedi, quel rumore che tanto ama è sostituito da suoni di clacson, sirene e vociare di persone che camminano sempre di fretta, spesso con il cellulare all’orecchio e gli sguardi pensierosi. Marta suona al citofono, le aprono la porta e sale le scale fino al secondo piano per arrivare all’appartamento di Luca. Ad accoglierla è la madre.
-Oh Marta! Ciao, vieni, entra!- Le dice la donna invitandola ad entrare.
-Permesso? Grazie!- Marta vede Luca uscire dalla sua camera a torso nudo, con una maglietta rossa in mano, che si infila in fretta mentre si dirige verso di lei. Aveva dimenticato che Luca ha l’abitudine di girare per casa in mutande in estate. “Per lo meno ha avuto la decenza di uscire dalla camera con i bermuda già infilati”, pensa tra sé e sé mentre si fa strada nel soggiorno di casa Marra.
- Per fortuna c’è chi come te ricorda a questo testone che ogni tanto dovrebbe anche studiare e lasciar perdere tutti quei grilli che ha per la testa!- La madre di Luca finge di rivolgersi a Marta, ma alzando la voce cerca di farsi sentire anche da Luca, che nel frattempo le ha raggiunte.
-Va bene…grazie mamma!- Risponde sarcasticamente al commento della madre. -Non dovevi uscire?-
-Sì, tolgo il disturbo, vado a fare la spesa. Ciao ragazzi!-
-Ciao mamma!- Luca accompagna sua madre verso la porta, quasi spingendola da dietro per affrettare le cose.
-Arrivederci signora!- Marta ricambia il saluto e la mamma di Luca se ne va. Rimasti soli, Luca si stravacca sul divano e appoggia i piedi sul tavolinetto di fronte, poi prende il telecomando e accende la tv.
-Che stai facendo scusa?- Chiede Marta, incredula.
-Guardo la tv! Adesso c’è Futurama! Siediti anche tu se vuoi!- Marta, spazientita, ruba il telecomando dalle mani di Luca e spegne la tv.
-Ehi, ma che fai?!- Chiede Luca, innervosito.
-Spengo! Non mi hai chiesto di aiutarti a studiare? Allora studiamo!-
-Ma dura solo mezz’ora! E poi io ho bisogno di iniziare gradualmente…mica posso buttarmi così a capofitto sui libri, dopo pranzo! Ho ancora la pancia piena!-
-Interessante, ma le regole le decido io, ricordi?- Marta sequestra il telecomando e lo poggia sulla mensola più alta della libreria dietro di lei. -Ora iniziamo…e si fa sul serio. Se volevi guardare i cartoni bastava dirlo, così io sarei andata a farmi un giro dato che ieri ho dato un esame e sono due mesi che non metto il naso fuori di casa! Ti sto facendo solo un favore!-
-Giusto, ieri avevi un esame…come è andato?-
-Tutto bene…- Risponde Marta, facendo la vaga, per non sembrare troppo sicura di sé. Non le piace ostentare la sua bravura. Ha sempre odiato chi fa sapere a tutti quando prende un 30 e lode o chi si vanta di avere la media più alta degli altri. Marta studia per sé stessa, non le importa un fico secco di entrare in competizione con gli altri.
-Ovviamente…che domanda è? Non si chiedono queste cose a Marta Cassetti!- Luca ride, prendendo un po’ in giro Marta. D’altronde l’ha sempre considerata una terribile secchiona ed è per questo che le ha chiesto di aiutarlo con l’esame.
-Ce la fai ad essere serio per un momento? Dai, iniziamo!- Marta incita il ragazzo, mentre si siede al tavolo della sala e lo invita a fare altrettanto.
-Agli ordini!- Luca si alza finalmente dal divano e raggiunge Marta. I due cominciano a studiare. Luca legge, mentre Marta cerca di spiegargli i concetti più complicati. Il pomeriggio passa prima di quanto pensino e senza accorgersene si sono fatte già le otto di sera. Marta dà un’occhiata all’orologio appeso sulla parete e dice a Luca di doversene andare.
-Vuoi fermarti a cena?- Chiede il ragazzo. In fondo Marta gli sta facendo un favore e può anche sforzarsi di essere gentile con lei.
-No grazie, devo andare a preparare qualcosa, altrimenti chi li sente gli altri due quando tornano?- Risponde Marta, con un leggero sorriso sulle labbra, riferendosi a suo padre e sua sorella. - Comunque siamo riusciti a fare metà del primo capitolo…certo, poi dipende da quanto ti ricordi, però pensavo peggio!- La ragazza si alza dalla sedia e raccoglie le sue cose per rimetterle in borsa.
-Già, anch’io pensavo peggio…- Luca rimane per un attimo a fissare Marta mentre si sistema i capelli davanti allo specchio dell’ingresso, ma viene bruscamente interrotto dalla sua voce.
-Allora ci vediamo domani!-
-D’accordo, a domani!- Luca saluta Marta e richiude la porta dietro di sé. Il primo giorno di esperimento di studio con “Cassie la dittatrice”, come ama soprannominarla lui, non è andato poi così male. “Può darsi che quest’esame riuscirò a prepararlo davvero bene e magari chissà…io e Marta potremo appianare alcune delle nostre divergenze” pensa Luca. Non è stata poi una cattiva idea.
Quella sera Alice ha organizzato una serata tra donne. C’è la partita dell’Italia agli Europei in tv, quindi i ragazzi resteranno a casa per guardarsela in pace. Hanno i loro riti e le loro tradizioni e devono assolutamente rispettarli ogni volta che gioca la nazionale. Sono estremamente scaramantici quando si tratta di calcio ed è meglio lasciarli stare in queste occasioni, potrebbero diventare davvero irritanti. Marta, Alice e Gaia si incontrano quindi nel loro pub di fiducia. C’è un sacco di gente, anche lì hanno montato un maxischermo e la gente si è riunita per vedere la partita. Alice riesce a trovare un posto proprio davanti al bancone e invita le amiche a sedersi.
-Posizione strategica, Ali?- Chiede Marta con fare malizioso.
-Perché?- Alice fa finta di non sapere a cosa si riferisca l’amica.
-Leonardo Veralli a ore 12!- Marta indica un ragazzo seduto al tavolo accanto, con alcuni amici, che sorseggia una birra mentre guarda attento la partita. Alice lo guarda per un attimo - Ah si? Non me ne ero nemmeno accorta…-
-Ma sentila! Bugiarda!- Gaia prende in giro Alice, mentre prende posto al tavolo scelto.
Marta guarda le sue due amiche ridere. Che belle che sono! Le serate passate insieme a loro sono come una medicina per lei, sono una boccata di aria fresca. Gaia e Alice hanno il potere di farle tornare il sorriso qualsiasi cosa succeda e hanno sempre la parola più giusta per ogni situazione. A volte si chiede come avrebbe fatto senza di loro. Senza quello scricciolo rompiballe di Alice, che c’è sempre stata, che il primo giorno delle elementari le ha offerto un pezzo della sua merenda pur non avendola mai vista e che da quel giorno è diventata la sua migliore amica, la sua inseparabile compagna di avventure e di sventure. E senza Gaia, la persona più matura che conosca, la più brava a dare consigli, quella che a volte le ha fatto da mamma senza neanche accorgersene. Marta e Alice hanno conosciuto Gaia più tardi, alle medie, quando ormai loro due erano  già amiche per la pelle, eppure non ha fatto fatica a guadagnare la loro fiducia e a diventare una di loro. Fa strano pensare che una come Gaia stia da cinque anni con Tommaso. Sono come il giorno e la notte, nel loro caso è proprio vero che gli opposti si attraggono e loro due si completano a vicenda. Tommaso è l’anima allegra del loro gruppo, è divertente, scherzoso, basta guardarlo in faccia per scoppiare a ridere. Raramente riesce ad essere serio, tanto che spesso viene da chiedersi se ci è o ci fa, eppure, dopo esserle stato dietro per anni, è riuscito a conquistare Gaia, a dispetto di tutti quelli che gli dicevano di lasciar perdere, che una come lei non lo avrebbe mai preso in considerazione. E dopo cinque anni sono ancora insieme.
-Uffa ragazze! Ho bisogno d’affetto! Non ce la faccio più a stare da sola!- Afferma sconsolata Alice, poggiando di peso il viso sul palmo della mano sinistra.
-Secondo me invece a volte è molto meglio essere sole! E’ tutto meno complicato!- Constata Marta.
Alice e Marta sono state entrambe deluse dall’amore ed ora trovano difficile tornare a crederci. La delusione di Alice ha un nome, si chiama Silvia. Silvia è la fine di un amore, è tradimento e sofferenza, per lei ormai è diventata una vera e propria entità, ma in realtà Silvia è il nome di una ragazza, di quella ragazza che le ha portato via Luca.  L’anno trascorso ad Empoli gli ha dato alla testa, il residence era sempre pieno di ragazze che speravano di incontrare uno dei tanti calciatori che ci vivevano, che cercavano di ottenere una foto, un autografo o anche solo un sorriso. Le più sfacciate di loro arrivavano proprio a provarci senza farsi tanti scrupoli, ed una di queste era proprio Silvia. Luca non ha saputo resistere alle tentazioni, è stato debole e così ha tradito Alice, mentre lei se ne stava a casa, nell’estenuante attesa di rivederlo. La storia con Silvia è finita ancor prima di cominciare, direttamente il giorno successivo, ma il senso di colpa non si poteva cancellare, così Luca ha deciso di confessare tutto ad Alice, perché non riusciva a tenersi dentro un peso simile, ma si odiava talmente tanto che non è neanche riuscito a chiederle scusa, perché gli sembrava solamente una presa in giro. Alice si è sentita come se il mondo le stesse cadendo addosso, aveva investito tutto nella loro storia. Per lei c’è stato sempre e solo Luca. E’ stato il suo primo ed unico ragazzo, il primo ed unico che abbia mai amato, il primo ed unico con cui abbia mai provato certe sensazioni. Con lui ha perso la verginità, per lui ha fatto le più grandi cazzate della sua vita, per lui ha lottato contro gli altri ma soprattutto contro sé stessa e questa storia l’ha cambiata, l’ha fatta crescere, e vedere che tutti i suoi sforzi sono stati vani le ha fatto perdere ogni fiducia nel sentimento amore. Poco dopo anche Alessandro ha lasciato Marta. “Voglio vivermi i miei 20 anni” le aveva detto.  “Finora abbiamo vissuto solo tu ed io praticamente ed io ho bisogno di fare le mie esperienze, quelle che non ho potuto fare fino a questo momento”, ma Marta ha sempre avuto il sospetto che si sia fatto influenzare dalla vita più mondana che faceva Luca e da tutte le esperienze che il suo amico faceva e lui no.
-Datemi retta, a volte, anche se l’amore non ti manca, ti viene da chiederti se non sia meglio stare da sola!- Interviene Gaia.
Alice rimprovera affettuosamente l’amica: -Mi dispiace Ghega, ma ti proibisco di dirlo! Tu e Tommy siete il mio prototipo di coppietta perfetta, state insieme da una vita e vivrete per sempre felici e contenti! Vorrei averla io una storia così…-
-Pensala come ti pare, ma oggi stavo per tirargli una scarpa, ti giuro! Gli avevo chiesto di aiutarmi con un problema di meccanica che conosce sicuramente meglio di me. Sa che sono esaurita ed estremamente irritabile i giorni che precedono un esame e lui che fa? Mi chiama e mi dice “ritardo un pochino perché io e Ale stiamo facendo una sfida a Pes”! Già lì un po’ mi sono innervosita…passa un’ora, passano due ore e di lui nemmeno l’ombra. Alle 8 di sera mi chiama e mi dice “sto arrivando, scusa ma una partita tira l’altra, poi abbiamo giocato con la Wii e non ci siamo resi conto di che ora fosse”! Allora gli ho detto “no guarda, non ti disturbare più, ormai ho risolto da sola”! Peggio dei bambini! Dovevano giocare con i videogiochi! Mah!-
Le ragazze scoppiano a ridere ascoltando il racconto di Gaia e in quel momento arriva il cameriere per prendere le ordinazioni.
-Io prendo un mojito, tanto guida Marta!- Asserisce Alice sorridendo a Marta.
-Noi due invece prendiamo una coppa di affogato al caffè.-
Il cameriere scrive velocemente l’ordinazione su un blocchetto, poi ringrazia le ragazze, riprende i menù e se ne va. Marta si guarda attorno e il suo sguardo cade proprio sul tavolo accanto a loro e si accorge che Leonardo Veralli sta guardando insistentemente nella loro direzione.
-Cos’ha tanto da guardare Veralli?- Bisbiglia alle amiche, che si girano per guardare il ragazzo, entrambe incuriosite.
-Lascialo guardare, lascialo guardare…-Replica Alice, che trova il ragazzo molto carino. Nel frattempo arriva il cameriere con le loro ordinazioni e all’improvviso si sente un boato e tutti i presenti si alzano in piedi di scatto urlando e cantando; Alice, Marta e Gaia capiscono cosa è successo e cominciano ad esultare anche loro. L’Italia ha appena segnato. Tutte e tre fanno il proprio commento sul goal, pur capendo poco e niente di calcio, poi Marta si accorge che Veralli si è alzato dalla sedia con la birra in mano e si sta dirigendo verso di loro.
-Non vi girate, Veralli sta venendo verso di noi con un amico!- I due ragazzi si avvicinano sempre più al loro tavolo, lanciando sorrisetti e sguardi maliziosi. Marta, Alice e Gaia fanno finta di niente e continuano a parlare fra loro, finchè il ragazzo non le raggiunge.
-Ciao ragazze! Gaia, posso sedermi vicino a te?-
-Se proprio devi…- Risponde Gaia un po’ contrariata, mentre si sposta più in là per fargli posto. Anche Marta e Alice si stringono per far sedere l’amico di Veralli.
-Allora…oggi vi mancano tre pezzi. Dove sono gli uomini?- Chiede incuriosito il ragazzo, che, vedendo sempre il loro gruppo al completo, era sorpreso di vedere che Luca, Alessandro e Tommaso non ci fossero.
-Uomini? Non ci sono uomini per me…io sono completamente libera, completamente!- Esclama Alice con un sorriso a trentadue denti, facendo gli occhi dolci. Marta capisce al volo le intenzioni dell’amica, alza gli occhi al cielo e scuote la testa, con un leggero sorriso sulle labbra.
-Gaia, Tommaso non c’è stasera?- Domanda Veralli ignorando completamente i goffi tentativi di Alice.
-No, si è organizzato con gli altri per vedere la partita.- Risponde Gaia, distaccata.
-Ah, allora possiamo anche andare a fare quattro chiacchiere io e te…tanto lontano dagli occhi lontano dal cuore, no?- Il ragazzo insiste facendo l’occhiolino all’amico, che risponde con un sorrisetto.
-Guarda, non ti disturbare, se vuoi te lo saluto Tommaso e se vuoi gli dico anche quanto il suo viscido amico ci abbia provato con la sua ragazza!- Gaia controbatte sarcasticamente, guardando fisso Veralli con quel suo tipico sguardo di quando ti vuole azzerare, un sorrisetto finto stampato sulle labbra ed il sopracciglio sinistro alzato. Le sue amiche riconoscono quello sguardo e scoppiano a ridere. Leonardo Veralli, ferito nell’orgoglio per essere stato rifiutato, richiama l’amico e si alza per andarsene.
-Va bene, va bene, ho capito! E per la cronaca, io non ci stavo affatto provando!- Dopo queste parole, lui e l’amico si voltano e tornano al loro tavolo. Gaia smette di fare la seria e comincia a ridere con le altre.
-No no, non ci stava provando affatto!- Sottolinea Marta.
-Ecco, lo vedete però? A Veralli piace Gaia…ci rinuncio! L’amore non fa per me!- Afferma rassegnata Alice.
In quel momento il pub è invaso da un’altra ondata di urla ed esultanze. Le ragazze si guardano attorno e vedono i clienti del locale abbracciarsi e fare trenini insieme ai camerieri, altri uscire per strada e cominciare ad urlare di gioia. E’ arrivato anche il secondo goal della nazionale e le tre ragazze esultano con un brindisi.
-Grandi, 2 a 0! Ah, ragazze, ho visto un vestitino troppo carino in centro. Domani mattina mi accompagnate a prenderlo?- Chiede Alice alle amiche mentre si porta il bicchiere di mojito alla bocca.
-Ali, mi dispiace, ma domattina per me è fondamentale. L’esame è dopodomani e non posso assolutamente perdere neanche un minuto. Dopo l’esame sono a tua completa disposizione, ma fino a quel giorno non posso proprio.- Risponde Gaia.
-Neanch’io posso…devo aiutare Luca a preparare un esame. Devo studiare con lui domani mattina.-
-Luca? Che c’entra Luca adesso? Non dirmi che sei passata dalla parte del nemico ora…!- Si informa Alice, preoccupata.
-No, è solo che purtroppo ho ceduto al suo ricatto. Se non lo avessi fatto mi avrebbe sputtanata con Ale.-
-Ora anche le amiche mi porta via…va bene, vorrà dire che ci andrò da sola…-
-A proposito di Luca- Interviene Gaia intromettendosi nel discorso. -Mamma mia…è in Serie A! Io ancora non ho realizzato! E’ capace che tra poco ce lo ritroviamo in mezzo a loro!- Indicando il maxischermo su cui stanno trasmettendo la partita. -Sono proprio contenta per lui! E’ sempre stato il suo sogno, ha tenuto duro e alla fine ce l’ha fatta.-
-Secondo me gli servirà solo per diventare ancora più montato di quello che è. Con tutti i soldi che prenderà, presto comincerà a fare il divo.- Dice Alice fingendo di essere indifferente, come stesse parlando di un calciatore qualsiasi, quando sa benissimo che Luca non è come tutti gli altri.
-No, non credo. Luca comunque è rimasto sempre con i piedi per terra bene o male…io credo che rimarrà lo stesso di sempre. Non ci dobbiamo preoccupare di questo.- Afferma Marta spezzando una lancia a favore di Luca.
-Chi l’avrebbe mai detto che quel nanetto che a 11 anni mi sono ritrovata come compagno di banco, sarebbe finito in Serie A…!- Gaia sorride, alzando le sopracciglia, pervasa da un sentimento di orgoglio misto a nostalgia che traspaiono dalle sue parole. Le tre amiche si concentrano poi sulla fine della partita e quando arriva il fischio dell’arbitro, il locale si trasforma in una balera. La felicità è alle stelle. Il cameriere che le aveva servite, si mette a ballare fra i tavoli, poi va da loro e urla: -L’Italia è ai quarti!- Prende per mano Alice, la fa alzare dal tavolo e le fa fare una giravolta, poi la fa risedere e se ne va. Le ragazze si guardano perplesse e scoppiano a ridere.
-E dopo questa direi che posso anche andarmene…- Dichiara Gaia.
-Si, andiamo anche noi.- Marta, Alice e Gaia si alzano quindi dal tavolo e vanno a pagare. Alice lancia un ultimo sguardo a Leonardo Veralli, che le sta osservando e che, appena se ne accorge, distoglie subito gli occhi da loro. Le ragazze escono e si salutano, Marta riaccompagna Alice e poi si dirige verso casa. Arrivata, scendendo dalla macchina si accorge della presenza di due persone, sul muretto davanti casa. All’improvviso sente un peso sullo stomaco. Sono Alessandro e Bianca. Lui seduto sul muretto, con le mani sui fianchi di Bianca, lei in piedi, fra le gambe di lui, che gli accarezza i capelli. Marta la vede baciare quelle labbra che fino a poco tempo fa appartenevano a lei e guardare quegli occhi azzurri come il mare, in cui, fino a poco tempo fa, si rifletteva la sua immagine. Li ha visti tante volte baciarsi ormai, ma non ci si abitua mai e questi sono i momenti in cui maledice il fatto di abitare così vicina a lui. Marta velocizza il passo, vuole cercare di rientrare in casa senza farsi notare, senza incrociare lo sguardo di Alessandro. Non potrebbe reggerlo. A testa bassa finge di non vederlo, poi quella voce.
-Ciao Cassie! –
Quella voce, così calda. Alessandro l’ha vista ed ha allontanato le sue labbra da quelle di Bianca per salutarla. L’ha chiamata Cassie, dopo tanto tempo che non la chiamava così, e aver risentito quel soprannome uscire dalla sua bocca l’ha riportata indietro ai momenti passati con lui. Marta si ferma e timidamente risponde al saluto, abbozzando un sorriso di circostanza.
-Ciao…-
Marta e Alessandro per un attimo si guardano negli occhi, un attimo che sembra durare ore. Bianca non riesce a percepire la profondità di quello sguardo, del legame che per tanto tempo ha unito le vite di quelle due persone e sembra non dargli peso. Marta torna alla realtà, si volta e si incammina verso il portoncino di casa sua. Alessandro continua ad osservarla, finchè Bianca gli stampa un bacio sulla guancia, riportando l’attenzione del ragazzo su di lei. Marta apre di corsa la porta ed entra in casa, poi resta immobile nell’ingresso, con le chiavi ancora in mano e le luci spente. “Non devi reagire così, non puoi reagire così!” Continua a ripetersi. “Ti odio…tu…tu non mi passerai mai!”

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Capitolo 3
*** Otto - Infinito ***


In paese non c’è mai molto da fare, ma ci vivono moltissimi giovani e questo lo tiene vivo, in più per fortuna c’è il mare. I ragazzi di solito frequentano i diversi locali che sono qua e là in zona, oppure organizzano feste sulla spiaggia o negli chalet e si ritrovano nel campetto proprio dietro casa di Marta e Alessandro. In estate le spiagge sono sempre affollate, sia di giorno che di notte, ma in quei giorni Marta è costretta a passare i pomeriggi a studiare con Luca, mentre gli altri se ne stanno spaparanzati al sole o a rinfrescarsi in acqua.
Tra una pagina e l’altra, Marta e Luca si prendono una pausa caffè e, mentre Luca si reca in cucina per prepararlo, Marta si avvia verso il bagno, ma lungo il breve tragitto, la sua attenzione è catturata dalla porta della stanza di Luca, socchiusa, che lascia intravedere tutti i poster dei calciatori più famosi, che Luca ha collezionato e appeso alle pareti. Marta non ricorda l’ultima volta che ha messo piede in quella stanza, così, incuriosita, decide di entrare. Trofei e medaglie ovunque, premi individuali e di squadra, sia di tornei che di campionati. Non c’è una mensola o un ripiano che ne sia privo. In un angolo un paio di palloni sgonfi autografati. Sulle pareti una marea di poster, tutti dei suoi idoli, e sulla scrivania un po’ di sue foto, sia recenti che di quando era piccolo, quasi tutte con indosso la maglia della sua squadra. Chiunque, entrando in camera di Luca, può benissimo intuire qual è la sua passione, la sua ragione di vita, quella stessa passione che si è tatuato sulla pelle, come segno indelebile. Il numero 8, che si vede in ogni sua foto, quello che indossa sin da piccolo, Luca se lo è tatuato dietro l’orecchio, per portarlo sempre con sè. E’ il numero con cui ha iniziato e che lo ha portato fin lì. E’ il suo numero portafortuna e forse sarà un segno del destino, ma il numero 8, capovolto, sta ad indicare l’Infinito. Infinito come l’amore che prova per il calcio, Infinito come la passione che lo fa alzare ogni mattina con la voglia di migliorarsi, Infinito come la gioia che prova quando fa un goal, ma Infinito anche come la gratitudine verso i suoi genitori e Infinito come l’affetto che prova per sua sorella o per i suoi amici. Il suo numero non poteva che essere l’8, era scritto nel suo destino. Curiosando tra le carte che Luca tiene sulla scrivania, Marta scorge una foto di una decina di anni prima. Sguardo da furbetto ed espressione di chi ne ha appena combinata una delle sue. Quello è Luca. Guanciotte rosse, due codini e due occhi dolcissimi. Quella è Alice. Marta riconosce, accanto ai suoi amici, anche Marco, il fratello di Alice, e Miriam, sorella di Luca, entrambi più grandi di loro, l’uno di tre anni, l’altra di sei. La ragazza guarda intenerita quella foto, constatando che in fondo nessuno di loro è cambiato molto dal periodo in cui è stata scattata, anche se in realtà di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia.
-Cassie, ma dove sei?- Marta, sentendo la voce di Luca, mette subito via la foto, quando il ragazzo la raggiunge portandole la tazzina di caffè appena fatto. –Oh, eccoti!- Marta ringrazia, cominciando a bere il suo caffè.
-Giusto per curiosità…che stai facendo in camera mia?- Chiede Luca incuriosito.
Marta prende la palla al balzo e decide di fare una domanda che le sta molto a cuore.
-Sei andato a salutare Alice da quando sei tornato?-
Luca all’improvviso si fa serio. Tasto dolente toccato. Coltello nella piaga. Senso di colpa rispolverato. Non si aspettava una domanda del genere, tantomeno da Marta. Luca non ama parlare di Alice, così cerca di farla breve e di fingersi superiore.
-No, ma tanto prima o poi ci vedremo sicuramente in giro. Ostia più di quella non è…-
-Come fai ad essere così cinico? Non credi che tu e lei dovreste parlare e chiarire? Da quando l’hai lasciata non avete più avuto un dialogo praticamente, ma la cosa peggiore è che tu non le hai neanche mai chiesto scusa!- Marta rimprovera Luca, difendendo l’amica.
Cinico…tutti pensano che Luca sia cinico quando si tratta di Alice, in realtà nessuno riesce a capire che il fatto di tenere alla larga questo argomento, o di considerarlo solo superficialmente, è una corazza per lui, è un modo per proteggersi. Rivangare ciò che è successo con Alice lo fa soffrire tremendamente, il suo senso di colpa è Infinito, perché ad Alice lui teneva e tiene ancora immensamente, perciò gli fa male ricordare il modo pessimo in cui lui stesso ha causato la fine di quella storia che all’inizio pensava essere un altro Otto-Infinito della sua vita. Luca abbassa la testa. Non ha il coraggio di rispondere alla provocazione di Marta. Ci ha provato. Ci ha provato tante volte a chiedere scusa ad Alice. Di persona, per e-mail, ha provato a scriverle una lettera e a chiamarla quando era ad Empoli, ma poi gli è sempre mancato il coraggio di portare a termine ciascuna di queste azioni. Nessuna parola sembrava mai appropriata, nessuna sarebbe stata in grado di esprimere il suo dispiacere, in più credeva che Alice non sarebbe mai stata disposta ad ascoltarlo fino in fondo. E come biasimarla? Anche lui si odiava profondamente, quindi poteva capire benissimo quello che provava Alice nei suoi confronti.
-Come…come sta?- Sono le uniche parole che Luca riesce a dire a Marta, le uniche che gli escono dalla bocca mentre giocherella con il cucchiaino e la tazzina ormai vuota, appoggiato su un pilastro della porta della sua stanza.
-Come vuoi che stia? Non si supera così facilmente un tradimento…fa finta che non le importi più niente di te, ma si vede che in realtà ancora ci tiene tantissimo.- Risponde Marta, che decide di non infierire e quindi di non insistere con la domanda che gli ha rivolto precedentemente. -Pensi che un giorno le cose tra voi due torneranno ad andare meglio?- Chiede la ragazza.
-Lo spero, perché ho bisogno di un’amica come lei.-
-Un’amica? Quindi non sei pentito di quello che hai fatto perché in realtà la consideri solo un’amica?-
-Certo che sono pentito! Ho fatto soffrire una persona a cui tengo! Il problema è che…io non la amo, Marta! E anche se quella scappatella ad Empoli non ha significato niente, il nostro rapporto comunque non è stato abbastanza forte da spingermi a resistere alla tentazione. Mi rendo conto che è brutto da dire, ma puoi star sicura che se io l’avessi amata veramente, non ci sarebbe stata mai e poi mai alcuna scappatella con nessuna Silvia di questo mondo!- Centrato in pieno. E’ proprio questo il problema, il motivo che lo ha spinto fra le braccia della fantomatica Silvia di Empoli. Lui non ama e non amava Alice. Forse il guaio è stato proprio mettersi insieme, rovinando lo stupendo rapporto di amicizia che li legava sin dall’infanzia. Non l’amava e, sbagliando, l’ha tradita. E’ stato uno stronzo, non fa che ripeterselo all’Infinito, ma sa amare, e la donna che amerà veramente potrà stare tranquilla, perche avrà la sua più completa fedeltà. Stranamente Luca è riuscito ad aprirsi con Marta. Gli unici con cui ne aveva parlato sono Alessandro e Tommaso, infatti si chiede se abbia fatto bene o meno ad aver raccontato tutto questo alla migliore amica di Alice. Il fatto è che gli è venuto naturale, si è sfogato senza pensarci due volte.
-Ah, questa cosa la sanno solo Tommy e Ale, quindi fai in modo che non esca da qui.- Mette comunque in chiaro Luca.
-Sì, ma Alice deve saperlo, quindi cerca di dirglielo tu il prima possibile, altrimenti lo farò io.-
 
Quella sera Luca e Tommaso sono stati convinti da Alessandro ad andare a vedere la semifinale degli Europei al campetto. E’ rischioso cambiare location, per scaramanzia avrebbero dovuto vederla sempre in casa, solo loro tre, ma Bianca ha insistito tanto per stare con Ale anche quella sera e così hanno accettato. Cosa non si fa per gli amici!
-Finalmente abbiamo finito! Non ne potevo più di starti a sentire!- Afferma Marta stiracchiandosi.
-Ahah, spiritosa! Senti, ma tu hai intenzione di vederla la partita?- Chiede Luca.
-Certo! Al campetto con gli altri…ed è il caso che cominci ad incamminarmi. Sono a piedi!-
-Devi passare a casa prima?-
-No no.-
-Allora prendi la tua roba che andiamo in macchina, vieni con me, tanto ci vado anch’io.-
Marta accetta il passaggio di Luca. I due salgono in macchina e si dirigono al campetto, dove li aspettano gli altri. Quando arrivano e scendono dalla macchina, un’ondata di ragazze si avvicina a Luca e lo circonda.
- Ciao Marra! Luca, quanto tempo, come stai?- Chiedono le ragazze, cercando di attaccare bottone in ogni modo. Luca sembra a suo agio tra tutti quei sorrisetti civettuoli e quegli sguardi languidi, come sempre d’altronde. Marta rimane indietro, per non essere di troppo, e osserva divertita la scena, da lontano. Poco dopo le ragazze si dileguano e Luca si accorge che Marta non è accanto a lui, così si volta, la vede pochi passi dietro di sé e si ferma per aspettarla.
-Pensi di poter accelerare? Sai, vorrei vederla dall’inizio la partita.- Marta, incalzata da Luca, accelera e lo raggiunge.
-Non ti pare vero di avere sempre queste ondate di ochette che ti ronzano intorno, eh?-
-Beh si, in effetti è una cosa a cui non ci si abitua mai. Non ne ho mai abbastanza!- Afferma Luca sorridendo e alzando le spalle, in segno di resa. Marta scuote la testa e ride, senza ribattere. Poco più avanti i due scorgono i loro quattro amici che hanno già preso posto ad uno dei tavoli davanti al maxischermo su cui proiettano la partita. Ci sono tutti, Alice, Gaia, Tommaso e Alessandro, che ridono e scherzano insieme. Tommaso si gira e vede Marta e Luca.
 -Ehi, sono arrivati Cassie e Luca! Ragazzi! Siamo qui!- Chiama a gran voce i suoi amici, agitando una mano in aria per farsi vedere meglio. Luca e Marta raggiungono gli altri e si siedono con loro. L’atmosfera non è delle più distese. Mentre Gaia e Tommaso li accolgono calorosamente, Alice saluta Marta e ignora completamente Luca, che però non demorde e la saluta comunque, senza ricevere risposta. Tra Marta e Alessandro, invece, c’è un timido “ciao”.
-Siete arrivati appena in tempo per l’inno!- Gaia cerca di sciogliere l’imbarazzo che c’è tra i membri del gruppo.
-Ragazzi, ho bisogno di voi qui accanto a me. Luca, Ale, venite, correte!- Afferma Tommaso, con tono solenne.
-Eccolo che ricomincia con l’inno…- Dice Alessandro, sottovoce, a Luca.
-Dai Tommy, lo cantiamo da qui.- Replica Luca.
-No, non se ne parla, ormai è un rituale. Già mi avete costretto a vedere la partita qui, questo almeno dobbiamo rispettarlo! Io ve lo dico, se perde è colpa vostra e non ve lo perdonerò mai!- Insiste Tommaso.
Luca e Alessandro si guardano per un attimo fra loro, poi decidono di accontentare Tommaso, che a volte è peggio di un bambino. I tre ragazzi salgono in piedi sul tavolo e cominciano a cantare a squarciagola l’inno, abbracciati, con la mano sul petto, attirando l’attenzione di mezzo campetto, poi, una volta terminato, scendono dal tavolo e si preparano a seguire la partita.
-Dai! Dai! Dai!- Esclama Tommaso gasato al massimo, battendo le mani.
-Oh, adesso silenzio, non deve volare una mosca!- Afferma Luca, cercando la concentrazione per seguire il match. Marta osserva i ragazzi e si rivolge alle sue amiche.
 -Vi prego, ricordatemi perché abbiamo deciso di vedere la partita con loro!-
-Quanto erano meglio il nostro bel pub o i nostri bei divanetti di casa?- Risponde Alice.
Qualche minuto dopo arriva il primo goal dell’Italia e durante l’intervallo Bianca raggiunge Alessandro al tavolo a cui è seduto con i suoi amici, lo saluta con un bacio, dopodiché saluta tutti gli altri. Alice la guarda dall’alto in basso e le accenna un sorrisetto alquanto falso.
-Eccola la troietta!- Esclama Alice senza farsi sentire dalla diretta interessata.
-Dai, Ali!- La riprende Gaia, che, in questi casi, fa sempre da moderatrice. Marta non fa una piega. Non dice nulla, ma continua a guardare Alessandro e Bianca e la sua faccia dice tutto. Per un attimo Luca incrocia lo sguardo di Marta e riesce a capire il suo stato d’animo, solo guardandola negli occhi. E’ sempre stato bravo nel capire le persone. Luca non è uno che parla molto, ma è un grande osservatore ed osservando chi gli sta attorno riesce a percepirne emozioni e sensazioni. Ad esempio sa benissimo che Marta in quel momento sta provando una rabbia immensa dentro di sé, che cerca in tutti i modi di reprimere, perché è ancora innamorata di Alessandro. Sa benissimo che Alice lo odia con tutta sé stessa, ma non la biasima neanche, perché sa quanto lei abbia sofferto a causa sua. Sa benissimo che Ale in questo periodo è completamente preso da Bianca, che lo attrae davvero molto fisicamente, ma sa anche che il suo unico e vero amore è ancora Marta, deve solo avere il tempo di accorgersene. Poi c’è Tommaso. Luca lo vede seduto per terra, con le gambe incrociate, completamente rapito dalla partita. Luca sa benissimo che il suo unico pensiero ora è come festeggiare se l’Italia dovesse passare il turno. “Che elemento!”, pensa, sorridendo. “Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo!”. Forse l’unica che potrebbe competere con lui nel capire meglio degli altri cosa passi nella testa delle persone è proprio Gaia. Anche a lei non sfugge mai niente e sicuramente, guardandosi attorno, avrà intuito come Luca lo stato d’animo dei suoi amici.
Tra goal, momenti di tensione e urla di gioia, la partita si conclude con la vittoria dell’Italia. Il campetto viene invaso da boati, bandiere, trombe da stadio, gridolini, gente che corre da una parte all’altra del prato, esultando. Pochi minuti dopo, molti dei presenti decidono di salire in macchina per far partire i caroselli lungo le vie della città, e così fanno anche i sei amici. C’è una grande confusione, tanto che Alice perde di vista gli altri e, suo malgrado, è costretta a salire in macchina con Ale, insieme a Bianca e ad una sua amica. Tommaso, Gaia, Luca e Marta sono invece più avanti.
-Sono queste le gioie della vita!- Esclama Tommaso, dando un bacio schioccante sulle labbra della sua ragazza. –Luca, io e Gaia veniamo con te!- Lo informa Tommaso.
-D’accordo, andiamo!- Tommaso e Gaia cominciano a correre verso la macchina, e così fa anche Luca. Marta improvvisamente si sente tirare per un braccio, poi un’insolita sensazione. Una stretta calda e forte. Abbassa lo sguardo. Vede la sua mano dentro quella di Luca. Come ci è finita? Marta sente una stretta al cuore e comincia a correre, per stare dietro a Luca, lasciandosi trascinare. Senza neanche pensarci Luca ha preso la mano di Marta, in un gesto che sembra estremamente naturale, e la stringe forte. In quel momento tutto pare essersi fermato. C’è un sacco di gente, ma Marta riesce a vedere solo le loro mani, unite. Il suo cuore comincia a battere più forte. Quella stretta le dà un senso di protezione, che mai le era capitato di sentire da parte di Luca. Cos’è questa strana sensazione? In fondo Luca l’ha fatto solo per non perderla di vista tra la folla. Allora perché le fa quest’effetto? Gaia e Tommaso nella confusione sembrano non accorgersi di niente, poi tutti e quattro raggiungono la macchina. Luca molla la presa come niente fosse ed entra in macchina e così fanno anche Gaia e Tommaso. Marta invece resta ferma, bloccata sul marciapiede, mentre si guarda la mano. Luca la incita ad entrare e lei lo fa. Questa sera i caroselli riempiranno le strade di Roma e di tutta Italia, sarà una notte di grandi emozioni, ma a Marta è bastato un solo istante per provarle tutte. Un istante di Otto secondi, che a lei è sembrato Infinito.

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Capitolo 4
*** Come quel maledetto giorno ***


Luca sfoglia annoiato il suo fascicolo di appunti, tra uno sbadiglio e l’altro, cercando di farsi un’idea degli argomenti ancora da studiare, ma viene interrotto da una squillante suoneria, quella del cellulare di Marta, che, presa dalla lettura del libro di Diritto Pubblico, accanto a lui, sembra non accorgersi di niente.
-Ti sta suonando il cellulare.-
Marta non sente, è completamente assorta nella lettura. “Certo che quando si tratta di studiare Marta non c’è per nessuno!” Pensa Luca e, non ricevendo risposta, insiste, alzando la voce. –Marta!-
La ragazza si volta verso di lui. –Il cellulare!- Ripete Luca.
-Oh, si, scusami!- Marta si alza per andare a rispondere al cellulare. Di fretta cerca di ritrovarlo in quella sua borsa gigante dove, come ogni donna, tiene di tutto. Il portafogli, un mascara, un’agenda, un paio di occhiali da sole, le chiavi di casa e della macchina. –Ma dove l’ho messo?- Un ombrello pieghevole, decine di penne, scontrini di ogni genere e perfino un paio di guanti di lana, pur essendo estate, e il fonendoscopio che utilizza quando va a fare i tirocini in ospedale. Luca trova comica quella scena e si lascia scappare una risatina. Marta comincia ad innervosirsi, ma poi riesce a trovarlo.
-Pronto?-
Due parole. Le basta udire solo due parole dall’altro capo del telefono, per piombare in uno stato di trance. “Incidente…ospedale”. Di colpo la sua mente la riporta indietro a quel maledetto giorno di nove anni prima. Quel pomeriggio non era un pomeriggio qualsiasi, perché suo padre era rimasto a casa dal lavoro, dopo tanto tempo, per stare un po’ con le sue figlie e aveva deciso di portarle a cena fuori, con sua moglie. Diluviava quel giorno. Marta odia la pioggia, ma quel pomeriggio era felicissima lo stesso ed aspettava con ansia il ritorno di sua madre, che era al lavoro, per poter uscire tutti e quattro insieme. All’improvviso una telefonata. Rispose Marta anche quella volta. “Incidente…ospedale”. Le stesse identiche parole. Quello è stato il giorno più brutto della sua vita. A 12 anni si è ritrovata senza madre, con un padre spesso fuori per lavoro e con una sorella di soli 6 anni a cui badare. Marta è dovuta crescere prima degli altri, perché non poteva permettersi di fare la bambina. Suo padre e sua sorella avevano bisogno di lei. La famiglia di Alessandro li ha aiutati molto e in quei momenti così difficili, Marta è riuscita comunque a trovare un po’ di conforto nei suoi amici. Anche se erano poco più che bambini, Marta sa che senza di loro non ce l’avrebbe fatta, è per questo che ci tiene così tanto. Ricorda ancora il giorno del funerale di sua madre. Dopo la cerimonia Marta ha passato tutta la giornata chiusa in camera sua, ma non era sola. Alice, Alessandro e Luca erano lì con lei. Persino Gaia e Tommaso, che conosceva da poco, erano lì con lei. Nessuno di loro le ha detto una parola. Sono solo rimasti seduti lì, accanto a lei, per ore, e senza dire niente erano riusciti a rincuorarla più di chiunque altro.
-Come in ospedale?!-
Luca si accorge che qualcosa non va, vede Marta completamente sbiancata, tremante, con gli occhi spalancati dalla paura e lo sguardo perso nel vuoto.
-Non ti preoccupare, penso a tutto io. Sto arrivando!- Esclama Marta, concludendo la chiamata. Luca si alza dalla sedia e si avvicina a lei, preoccupato. E’ sconvolta e, ancora tremante, si copre la bocca con una mano. Luca poggia le mani sulle spalle dell’amica e cerca i suoi occhi, persi nel vuoto, con lo sguardo. Li ritrova, li carpisce.
-Ehi, cos’è successo?- Domanda il ragazzo.
-Papà ha avuto un incidente, ora sta andando in ospedale con l’ambulanza!-
-Cosa?! E come sta?-
- Dice di stare bene, ma io ho una fifa tremenda! Devo assolutamente andare da lui, ma devo anche andare a prendere mia sorella che è andata a fare un’escursione con gli scout, e non posso neanche chiedere a qualcuno che è lì con lei di portarla a casa perché gli altri si fermano tutti lì a dormire stanotte…oh mio Dio!- Risponde frettolosamente Marta, senza riprendere fiato, in preda all’agitazione.
-Marta, calmati! A prendere Eleonora ci vado io, tu non ti preoccupare, vai da tuo padre.-
-Davvero?! Ma è a 60 km da qui!-
-Sì, muoviti!-
*********
Osservando la frenesia del pronto soccorso, in sala d’attesa Marta aspetta con il cuore in gola che qualcuno le faccia sapere qualcosa di suo padre. E’ abituata a frequentare gli ospedali, è una studentessa di Medicina e l’ospedale è il posto in cui passerà gran parte della sua vita quando lavorerà, ma trovarsi dall’altra parte non è mai la stessa cosa. Angoscia, ansia, paura la assalgono, e tutti i pensieri più brutti cominciano a popolarle la mente. Le piacerebbe davvero tanto non essere sola in quel momento. Finalmente la porta della stanza che ha di fronte si apre e un’infermiera le si rivolge, dicendole che suo padre sta bene. Un polso fratturato e qualche punto qua e là, ma niente di grave. Marta è più leggera, si sente sollevata, e ringrazia l’infermiera, che la lascia entrare nella stanza di suo padre.   
-Papà…- Marta con gli occhi lucidi, ma con il sorriso stampato sulle labbra, contenta di vedere che sta bene, chiama suo padre, con un filo di voce. L’uomo la vede sulla porta e le sorride.
-Marta, vieni qui.- La ragazza chiude la porta dietro di sé e corre ad abbracciare il padre, seduto nel letto.
-Non sai che spavento mi hai fatto prendere! Non farlo mai più!-
-Mi dispiace, non volevo…-
-Dopo aver perso la mamma ho una paura pazzesca che succeda qualcosa di brutto anche a te o ad Eleonora, e non voglio neanche immaginare come sarebbe. Ero così spaventata!-
-Vieni qua.- L’uomo abbraccia di nuovo la figlia e cerca di tranquillizzarla, tenendola fra le braccia. -Lo so, lo capisco, ma è tutto a posto, hai visto?- Marta annuisce. –So che non è stato facile per te e so cosa hai dovuto passare durante questi anni. Per una bambina già perdere la madre è qualcosa di terribile, ma in più per colpa mia e del mio lavoro hai dovuto sorreggere gran parte della responsabilità della nostra famiglia da sola e questo io non me lo perdonerò mai. Mi dispiace…ormai posso solo chiederti scusa.- Prosegue l’uomo.
-Non devi preoccuparti di questo, papà. Io l’ho fatto con piacere, perché vi voglio bene.- Afferma Marta, con le lacrime agli occhi. Il padre la guarda e non può far altro che constatare quanto Marta somigli a sua madre. Ha la sua stessa determinazione ed è bellissima, esattamente come lei. Gli stessi occhi, lo stesso naso un po’ all’insù, lo stesso sorriso che molti anni prima lo aveva conquistato e lo aveva fatto innamorare di quella donna che poi è diventata la compagna della sua vita e che ora non c’è più, ma la cui mancanza si fa sentire ogni giorno. A stento trattiene le lacrime, poi tira su col naso e cerca di cambiare discorso.
-Ma…Eleonora?- Chiede l’uomo a sua figlia.
-E’ andato a prenderla Luca.- Risponde Marta.
-Hai visto che gentile però? Mi è sempre stato simpatico quel ragazzo…-
-Sì…è…è stato gentile…- Dichiara Marta, ripensando al gesto di Luca. In quel momento qualcuno bussa alla porta. Marta si ricompone, asciugandosi gli occhi dalle lacrime e scendendo dal letto di suo padre.
-Avanti!- Esclama.
La porta si apre ed una raggiante Eleonora corre verso il padre a braccia aperte.
-Piccola di papà!- L’uomo attende intenerito l’abbraccio della figlia minore, che non tarda ad arrivare. Marta, da dietro la sorella, riesce a vedere Luca che, con discrezione, è rimasto fuori dalla stanza, così, decide di andare da lui.
-Allora, come sta?- Chiede Luca, vedendo Marta venire verso di lui.
 -Bene, non è nulla di grave, ha avuto un colpo di sonno, ma ha solo qualche graffietto qua e là. Si è rotto il polso sinistro e gliel’hanno ingessato. Ora stiamo aspettando le carte di dimissione, lo fanno uscire direttamente stasera.-
-Ah, per fortuna alla fine è andato tutto bene, hai visto?- Le dice Luca, con un sospiro di sollievo.
-Già…- Marta prende una piccola pausa, poi continua. -Ehi Luca, grazie…-
-Figurati. Non ho fatto niente…-
-Appena posso ti ridò i soldi della benzina. Purtroppo nella fretta li ho dimenticati a casa.-
-Non pensarci nemmeno, non devi ridarmi niente.- Marta sorride rassegnata. Sa che Luca ha la testa più dura della sua e che quindi è inutile insistere. Non li accetterà mai indietro.
-Eleonora sarà stata felicissima, ha un debole per te da sempre!- Gli confessa Marta, smorzando l’atmosfera della situazione.
-Beh sì, qualcosa avevo intuito!-
I due ridono, poi Marta torna seria ed incrocia le braccia, alzando le spalle, come fa sempre quando si vergogna un po’ di quello che sta per dire. Lei non è una che ama mettere a nudo le proprie emozioni, ricordate?
-Scusami se ho avuto quella reazione così esagerata, ma…ho avuto tanta paura di perdere anche mio padre. Sai, da quando è morta la mamma sono sempre in apprensione per lui, non posso rischiare di perderlo. Con quella telefonata per un momento mi è sembrato di rivivere quell’attimo di nove anni fa, quando mi dissero di mia madre, ed è stato bruttissimo!-
-Non ti preoccupare, lo capisco benissimo. Credo che tutti avremmo reagito in questo modo nella tua situazione, non devi assolutamente giustificarti!- La tranquillizza Luca.
Marta gli sorride, poi si volta e fa capolino con la testa nella stanza del padre, affacciandosi dalla porta, e vede suo padre ridere, mentre sua sorella, in ginocchio sul letto, gli racconta la giornata passata con gli scout. Eleonora è così allegra e vivace, sorride sempre. Ormai ha quasi 15 anni, eppure non sembra essere stata segnata dal fatto di essere cresciuta senza una madre, perché in fondo una madre l’ha avuta. Marta pensa che in fin dei conti non le è pesato così tanto aver badato a lei quando era più piccola e guardando Eleonora e suo padre pensa a quanto sia fortunata ad avere loro, la sua famiglia.
-Senti, vuoi che resti qui con voi finché non lo dimettono?- Chiede Luca, distraendola dai suoi pensieri.
-No, non ti preoccupare, ce la caveremo e tu hai già fatto abbastanza!-
-Sicura?- Insiste il ragazzo.
-Sì! E poi guarda che devi ripassare il secondo capitolo! Il programma che dovevi fare oggi pomeriggio lo fai stasera, così non rimaniamo indietro!- Risponde Marta, bacchettandolo.
-Sei una tortura! E io che pensavo di averla scampata per oggi!-
-Eh no, pensavi male invece!- Marta lo prende in giro, d’altronde senza le loro solite frecciatine non sarebbero stati Marta e Luca e per i suoi gusti la tregua era durata sin troppo tempo.
-Bene, allora io vado, il dovere mi chiama!-
-E studiala bene, perché dopo te la risento!- Marta rincara la dose, sorridendo.
-Sissignore! Ciao allora!- Luca si allontana, ricambiando il sorriso. Marta, appoggiata al muro e con ancora il sorriso sulle labbra, lo guarda farsi sempre più piccolo lungo il corridoio del pronto soccorso, poi lo vede svoltare a destra, verso l’uscita, e lo perde di vista, così decide di tornare nella stanza, per stare ancora un po’ con la sua famiglia.


Angolo Autrice: Ecco svelato il motivo per cui Marta è sempre così rigida e seria, praticamente l’opposto di Luca. La sua giovane vita è stata segnata da una grave perdita, eppure, grazie alla sua forza di volontà e alla sua determinazione, non si è lasciata abbattere. Spero questo capitolo vi sia piaciuto, perché mi sono impegnata molto per scriverlo, cercando di far trasparire tutte le emozioni dei personaggi e la delicatezza della situazione in questione.
Purtroppo però ho notato che la mia storia non ha riscosso molto successo. Poche visite e nessuna recensione, neanche un commento che mi dica dove sto sbagliando, e questo mi fa mancare un po’ la motivazione per proseguire con la pubblicazione. Mi dispiace molto, perché tengo veramente tanto a questa storia e sono molto legata ai miei sei personaggi, in ognuno di loro c’è un po’ di me e, anche se la storia ho iniziato a scriverla questa estate, in realtà loro esistono da anni. Posso dire che siano cresciuti con me :) . Comunque continuerò a pubblicarla, se non altro per rispetto di quell’anima pia (sempre che ci sia) che magari ha iniziato a leggerla e l’ha trovata perlomeno piacevole.
Scusate il piccolo sfogo. 

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Capitolo 5
*** Progetti per le vacanze ***


Alice sta stendendo uno smalto rosso bordeaux sulle unghie, stando attenta a non sporcare i libri che usa come base d’appoggio per la mano. Quei libri li dovrebbe studiare, ma oggi proprio non è aria, il cervello non connette e lei non riesce a concentrarsi per più di cinque minuti, c’è sempre qualcosa che la distrae, quindi tanto vale avvantaggiarsi con la preparazione per la serata, così forse potrà partire da casa cinque minuti prima rispetto al suo solito quarto d’ora di ritardo. E’ una ritardataria cronica, non le si fa mai ora, al contrario di Marta e Gaia, che invece sono puntuali come un orologio svizzero e che devono sempre aspettarla ogni volta che escono. Quando stavano insieme, Luca le dava appuntamento ad un certo orario, ma poi si presentava a casa sua sempre un quarto d’ora dopo, sicuro del fatto che Alice sarebbe scesa proprio in quel momento. Conosceva perfettamente ogni suo pregio e ogni suo difetto, per questo aveva escogitato questo metodo infallibile, che gli permetteva di non aspettare le ore sotto casa di Alice.
Improvvisamente suona il citofono. Non c’è nessuno in casa, quindi Alice è costretta ad alzarsi per andare ad aprire. E’ un classico. Non hai niente da fare, puoi permetterti di non utilizzare le mani per ore, poi ti metti lo smalto e saltano fuori mille cose da fare con le dita, che ti rovinano lo smalto appena messo. Alice schiaccia il pulsante che apre il portoncino d’ingresso senza neanche sentire chi sia, stando molto attenta a non toccare nulla con l’unghia appena dipinta. Immagina sia suo fratello, di ritorno dalle prove con il gruppo, ma guardando in fondo alle scale nota con sorpresa che si tratta di Alessandro.
-Oh, ma chi si vede! Sei vivo allora, non ti si vede più in giro!- Afferma sarcasticamente Alice.
-Ho avuto un po’ da fare questi giorni…- Risponde Alessandro, entrando in casa di Alice.
-Bianca deve tenerti molto impegnato!- Alessandro non risponde, ormai è abituato ad insinuazioni del genere, sa benissimo che Bianca non va a genio a nessuna delle sue amiche, quindi va dritto al motivo per cui è lì.
-Ti ho portato le dispense che mi ha dato il prof.- Le dice, porgendole dei fogli. –Puoi tenerle, tanto io ho fatto le fotocopie.-
-Grazie, mi hai salvato la vita!- Esclama Alice, sfogliando le dispense che le ha dato Alessandro. –Siediti, ti offro qualcosa.-
-No, grazie, vado via subito che sono di fretta.- Risponde Alessandro.
-Tu sei sempre di fretta…stasera almeno ci vieni da Gaia per parlare della vacanza?-
-Ehm no, non vengo, perché quest’anno non verrò con voi in vacanza.-
-Come no? Sei un traditore!- Lo accusa Alice, immaginando che non andrà con loro per andare in vacanza con Bianca. D’altronde, da quando i genitori gli hanno permesso di andare in vacanza da soli, ci sono sempre andati tutti insieme e questo sarebbe il primo anno senza Alessandro.
-Dai, non dirmi che avrei potuto portare Bianca al mare insieme a voi! Vi sareste scannate dall’inizio alla fine!-
-Sì, ma non potevi venire tu al posto di Luca? Mi tocca vederlo per tutta la vacanza! Forse addirittura preferirei stare con Bianca che con lui in questo momento!-
-Addirittura?!- Chiede divertito Alessandro. –Ma dai, che potrebbe essere l’occasione per riavvicinarvi invece!- Prosegue.
-No, grazie, non ci tengo proprio a riavvicinarmi a lui!- Risponde secca, facendo sfumare l’entusiasmo dell’amico. –Piuttosto, a Marta l’hai detto che non verrai con noi?-
-No, ma tanto l’avrebbe detto a tutti Luca, stasera…-
-Sì, ma potevi anche dirglielo tu, di persona. A proposito, hai saputo che suo padre ha avuto un incidente?-
-No, non lo sapevo, ma quando è successo?- Chiede Alessandro, allarmato.
-Qualche giorno fa, adesso sta bene, non si è fatto nulla di grave, ma puoi immaginare Marta. Dopo quello che è successo a sua madre, le è preso un colpo!-
-Certo…-
Non lo sapeva. Abita a due passi da lei, per più di dieci anni è stata la sua migliore amica e per tre anni la sua ragazza, eppure non lo sapeva. Per la prima volta in tutta la sua vita Alessandro si sente totalmente estromesso dalla vita di Marta. Da quando sono diventati due estranei?
**********
A casa di Gaia c’è sempre una gran confusione. Quattro fratelli più i genitori in poco più di 100 metri quadrati, eppure Gaia si offre sempre di ospitare i suoi amici per cene e rimpatriate. Questa sera devono incontrarsi per discutere della vacanza che, come di consuetudine, faranno insieme. Quest’estate però anche Serena, sorella maggiore di Gaia, andrà con loro, così come Marco, il fratello di Alice ed un suo amico, Filippo, di poco più grandi di loro. Gaia accoglie in casa i suoi amici. Ci sono tutti, tranne Luca. Marco presenta Filippo agli altri. Il ragazzo stringe la mano a tutti i presenti, a parte Tommaso e Alice, che già conosce.
-Non ricordavo che tua sorella fosse così carina!- Dice Filippo, sottovoce, a Marco.
-Ehi, è mia sorella, non farti venire strane idee!-
-Ma quanto ci mette Luca? Manca solo lui!- Chiede Gaia.
-Eleonora poi viene?- Domanda Alice a Marta.
-No, papà dice che è troppo piccola per venire in vacanza con noi, quindi la porterà in campagna dai nonni quando io non ci sarò.-
-A proposito, come sta tuo padre?-
-Bene, bene- Risponde felice Marta. –E’ tornato subito al lavoro praticamente. Ora ha un po’ di mal di schiena, ma nel complesso sta bene.-
-Sono contenta!-
I ragazzi prendono posto attorno al tavolo della sala, mentre Gaia poggia sul tavolo bibite e stuzzichini, aiutata dalla sorella.
-Ma Alessandro non viene quest’anno?- Esordisce Marco, accortosi dell’assenza del ragazzo.
-No…non me ne parlare va, che mi sta ancora qua il fatto che abbia deciso di non venire con noi.- Risponde dispiaciuto Tommaso. -Abbiamo sempre fatto le vacanze insieme…gli abbiamo detto di portare anche Bianca, ma a quanto pare lei non si trova benissimo con noi…è tutta colpa vostra!- Rivolgendosi, scherzosamente, a Gaia, Alice e Marta.
-Dai, ma lei e quelle sue amichette sono delle galline! Sono insopportabili!- Risponde Alice.
-Non vi preoccupate, che tanto non vi sopportano neanche loro!- Sottolinea Tommaso, ridendo.
-Meglio, così è reciproca la cosa e non dobbiamo neanche sentirci in colpa!- Afferma Gaia.
-Diciamo le cose come stanno…non è che non le sopportate, vi stanno proprio sul cazzo!- Interviene Marco.
-Tu sempre più fine, eh!- Lo rimprovera la sorella, fra le risate generali. In quel momento suona il campanello e Serena va ad aprire. E’ Luca.
-Ciao ragazzi, scusate il ritardo. Ehi Filippo, ci sei anche tu quindi! Grande!-
-Sì, con gli altri del gruppo non se ne fa niente, quindi io e Marco abbiamo deciso di unirci a voi.-
-Avete fatto bene!- Dice Luca mentre si siede accanto a Gaia, che gli tocca il ciuffo per dargli fastidio, in segno d’affetto.
-Alla buon’ora, eh! Stavamo tutti aspettando te!- Gli si rivolge Alice, un po’ piccata. Non gli parla quasi mai da quando, tradita, lo ha lasciato, ma quando lo fa è più acida di una soda caustica.
-Ehi, ho già chiesto scusa! E poi proprio tu vieni a parlarmi di puntualità?-
-Dai ragazzi, non facciamo i bambini!- Interviene Gaia, per calmare gli animi. –Cominciamo! L’anno scorso a quest’ora avevamo prenotato già da un pezzo!-
-Dove siete stati l’anno scorso?-Chiede Marco.
-Grecia…quanto eravamo carini tutti e sei! Le tre coppiette felici!- Risponde Tommaso, lasciando gli altri, soprattutto Luca e Alice, in un silenzio di tomba, tra la vergogna e l’imbarazzo, rotto solo dalle voci provenienti dal televisore acceso. Dire la cosa giusta al momento giusto non è mai stato proprio il suo forte. Marta è quasi sollevata che non ci sia Ale, rivangare la loro storia le fa sempre male, soprattutto quando ce lo ha di fronte. Marco, per tirare fuori sua sorella dall’imbarazzo, prende la parola. Le proposte sono tante, ma i ragazzi non hanno dubbi, Ibiza sarà la loro meta per questa estate. Una settimana in una villetta con otto posti letto, il sogno di ogni ventenne. Tutti, entusiasti, si dirigono in camera di Gaia, che divide con Serena, per prenotare via internet. Luca e Marta si alzano per ultimi e rimangono un po’ più indietro rispetto agli altri. Luca mette un braccio attorno al collo di Marta, che gli cammina a fianco.
-Oh, Cassie! Allora, come l’hai presa?- Le chiede sfoderando un sorriso malizioso.
-Presa cosa?!- Chiede Marta, non capendo.
-Beh, il fatto che Ale non venga in vacanza con noi per andare con Bianca.-
-Come l’ho presa? Beh, lo immaginavo, è una cosa normale! Che c’è di strano?- Risponde, nascondendo tutto il suo malumore.
-Andiamo, non dirmi che non ti fa né caldo né freddo, ti conosco troppo bene.- Insiste Luca.
-Dovrai accontentarti di un “sono contenta per lui”, Ale ormai non rientra più nei miei piani…-
-D’accordo, non ci credo, ma va bene così…prego…- Luca le fa cenno di passare prima di lui, per andare in camera di Gaia. Marta, un po’ irritata, gli lancia un’occhiataccia e poi raggiunge gli altri, seguita da Luca. “E’ proprio irritante!” Pensa Marta. “Quando sembra dimostrarti di essere una persona normale, che ha anche dei sentimenti, poi si smentisce e torna a fare il bastardo! Stupida io, che per un attimo ho pensato che Luca potesse essere serio e gentile… ”
**********
I giorni passano, ma per Marta sono tutti uguali. La mattina studio e tirocinio, il pomeriggio aiuta Luca con l’esame. La sua vita scorre monotona, senza alti né bassi. Spesso vorrebbe le accadesse qualcosa di straordinario, vorrebbe tornare a provare certe sensazioni, ma quel momento non arriva mai e così continua a seguire, impassibile, il ritmo della sua noiosa vita.
Luca ripete l’argomento del giorno, mentre Marta lo segue attentamente sul libro, cercando di correggerlo. Ad un tratto suona il campanello a casa di Luca, che va ad aprire e, con sorpresa, trova Alessandro.
-Ehi Ale, vieni, entra.-
-Ciao Lù!- Alessandro mette piede dentro casa e Marta lo vede, sempre così bello, in quella sua polo blu scuro con il colletto tirato su e quei suoi profondi occhi azzurri, che in quel momento stanno fissando proprio lei. –Ciao…Marta- La saluta, un po’ titubante.
-Ciao!- Risponde Marta, fingendo di essere a suo agio.
Luca li guarda per un attimo e percepisce il loro imbarazzo. “Quando smetteranno di fingere questi due?” si chiede. Decide allora di intervenire, per rompere il ghiaccio.
-Vieni, siediti!- Rivolgendosi ad Alessandro.
-Ah, no no, faccio subito.- Risponde Alessandro, come improvvisamente svegliato da un profondo sonno in cui è caduto appena ha visto Marta. -Volevo solo chiederti se potevi prestarmi quella tua camicia di jeans da portarmi via. Ti serve?-
-No, non ti preoccupare, per dieci giorni posso farne a meno. Vado a prenderla subito, aspettami qua.- Luca va quindi in camera sua a cercare la camicia, lasciando soli i suoi due amici. Alessandro rimane in piedi ed  osserva Marta, che continua a tenere la testa bassa sui libri, così cerca di fare il primo passo.
-Allora…stai aiutando Luca a studiare?- Chiede il ragazzo.
-Ah…si, voleva che qualcuno lo aiutasse a preparare quest’esame perché aveva poco tempo e, non frequentando, non sapeva neanche di cosa parlasse. Gli serviva una mano e dall’alto della mia infinita bontà mi sono offerta io!- Risponde Marta, sorridendo e cercando di mascherare l’imbarazzo che quella situazione le sta creando. Alessandro se la ride, poi torna ad essere serio.
-Ah, ho saputo dell’incidente di tuo padre, mi dispiace. Come sta adesso?-
-Tutto bene, non aveva niente di grave per fortuna…-
-E ora…come va?-
-Con Luca? Beh, all’inizio era terribile, da mettersi le mani nei capelli! Adesso però ha preso il via e devo ammettere che se la sta cavando abbastanza bene!-
-Oh, grandioso, lo sappiamo tutti che se Luca ci si mette può riuscire bene anche nello studio…ma io intendevo dire…tu come stai?-
Un colpo al cuore, il sorriso abbandona le labbra di Marta. “Non puoi chiedermi questo, non puoi spingermi a dirti che mi manchi da morire!”
-Ah, ecco io…- Proprio mentre sta per rispondere, sente la voce di Luca, che esce dalla camera con la camicia in mano e la interrompe.
-Eccola, Ale!-
Alessandro è dispiaciuto del fatto che Luca abbia interrotto quella importante conversazione, ma non lo dà a vedere.
-Ah, grazie! Te la riporto quando torno.- Risponde, prendendo in mano la camicia del’’amico.
-Si si, non c’è problema. A che ora avete il traghetto?- Domanda Luca.
-Domani mattina alle 11 e mezzo. Allora io vi saluto…ciao Marta!- Mostrandole un gran sorriso.
-Ciao Ale!- Risponde Marta. I ragazzi si dirigono alla porta, lasciandola sola in sala. –Buon viaggio!- Esclama la ragazza, sottovoce, fra sé e sè, in tono sarcastico.
Luca apre la porta all’amico e gli si rivolge, parlando piano, in modo da non farsi sentire da Marta.
-Ciao Ale, buon viaggio, buon divertimento e, mi raccomando, sesso sicuro!- Gli sorride, dandogli una pacca sulla spalla.
-Ahahah! Che deficiente!- Lo rimprovera affettuosamente Alessandro, ridendo.
-Ah, senti, Marta è qui per aiutarmi a studiare.- Prosegue Luca, tornando serio.
-Sì, avevo capito e poi me l’ha detto anche lei.-
-E ti dà fastidio?-
-Fastidio? Ma no! Quale fastidio? E’ una vita che vi vedo insieme, perché dovrebbe scocciarmi? D’altronde lei ce l’ha con me, non con te. Vai tranquillo!-
-Ok…fatti sentire ogni tanto.-
I due ragazzi si salutano, poi Luca torna da Marta e la trova ancora scossa. Lei, vedendolo tornare, abbozza un sorriso che non lo convince affatto.
-Parte domani con Bianca…- Le dice Luca, sedendosi accanto a lei.
-Sì, lo sapevo…-
-E non ti interessa?- Vederla far finta di niente lo irrita terribilmente. -Marta, più cerchi di nasconderlo, più si vede quanto ci stai male, ogni giorno che ti vedo mi accorgo sempre di più che tu in realtà non l’hai mai superata!-
Luca ha colto nel segno, ormai non può più nasconderlo. Marta si sente completamente svuotata e di nuovo, di fronte a Luca, si lascia andare alle emozioni. Sarà un caso, ma quel ragazzo ha il potere di farle tirar fuori la parte più intima di sé. Non vorrebbe, ma scoppia in una confessione liberatoria, mentre le lacrime cominciano a riempirle gli occhi..
-Certo che mi interessa! E non sai quanto fa male, ma che posso farci, eh? La cosa buffa è che in Sardegna avevamo progettato di andarci insieme proprio questa estate…-
-Finalmente sono riuscito a farti ammettere come stanno realmente le cose…tu sei ancora innamorata di lui e ti manca, ogni giorno di più.- Ribadisce Luca, contento di aver finalmente fatto sfogare Marta.
-Ti sbagli, io non sono più innamorata, mi ha delusa troppo, ma è difficile staccarmi da lui, lasciarlo andare, vederlo con un’altra…-
-Ehi, mi dispiace, non deve essere una cosa facile, poi conoscendoti so che per te lo è ancora di meno. Tu hai sempre creduto che voi due sareste stati insieme per sempre, che era scritto nel vostro destino e vedere che lui, ad un certo punto, butta via tutto ciò che avevate costruito, deve essere orribile…Sai, io ho cercato di intromettermi il meno possibile in questa situazione, ma ho sempre pensato che Ale stesse facendo un errore madornale e non ho mai neanche capito la sua scelta.- Cerca di consolarla, poi sospira. -Vedi, mi costa ammetterlo, ma io credo che Bianca non abbia niente a che fare con te…-
-Mi stai prendendo in giro?- Gli chiede Marta, guardandolo male e tirando su col naso.
-Dico sul serio, ma ti conviene ricordarti bene questo momento, perché non ti ripeterò mai più una cosa del genere!- Le risponde, sorridendo.
-Ora ti riconosco…ti ringrazio comunque…-
-Non c’è di che! Ora asciugati le lacrime, che dobbiamo riprendere e mi servi intatta.- Afferma Luca, porgendole un fazzoletto.
-Ma non stavo piangendo!-
-Sì, sì…- Commenta, sarcastico, Luca. –Va bene, dove eravamo rimasti?-
Marta osserva per un attimo Luca. Per l’ennesima volta è riuscito a farle sputare il rospo, a farle mettere a nudo i suoi sentimenti, a farla parlare di Alessandro. Prima di allora non avrebbe mai pensato potesse essere lui la persona a cui confessare i suoi più grandi segreti, eppure è contenta di averlo fatto perché, senza rendersene conto, Luca è riuscito a trovare le parole più giuste per tirarle su il morale e per un attimo le è sembrato di avvertire una strana forza, provenirle da dentro, una forza che le ha fatto capire che forse poteva farcela. Forse può dimenticare Alessandro e ricominciare da capo.
  
 
Angolo Autrice: Ed ecco un altro capitolo! Come avrete capito, fra poco i nostri amici partiranno per Ibiza e lì si che ne accadranno delle belle! Ci saranno delle sorprese anche con questi tre nuovi personaggi.
Mi raccomando, lasciate una recensione e fatemi sapere che ve ne pare. Lasciate un segno del vostro passaggio, fatemi vedere che ci siete, per me è importante, come d’altronde per ogni altro autore. Alla prossima!
 
Angelica Sofia

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Capitolo 6
*** Profumo di lavanda ***


La sera prima di un esame è sempre particolare. L’ansia che assale, quel groppo in gola che non fa respirare, il cuore che batte forte. Sentimenti contrastanti lottano per avere la meglio. Da un lato la paura di non farcela e il desiderio di rimandare l’esame, dall’altra non vedere l’ora di farlo per toglierselo e tornare alla vita di sempre. E’ quasi mezzanotte e Marta è ancora a casa di Luca, sono chiusi in camera da ore a studiare, per ripassare le ultime cose. Luca è estremamente agitato, Marta non lo ha mai visto così, è strano vederlo in quello stato, lui che è sempre così sicuro di sé. Cerca di ripetere, ma non sembra essere convinto di quello che dice. All’improvviso si innervosisce e si alza in piedi di scatto.
-Che palle! Ci rinuncio! L’esame è domani, Marta! E’ domani e non riesco a ricordarmi un cazzo!-
-Adesso dici così perché sei agitato, è sempre così il giorno prima di un esame!- Cerca di tranquillizzarlo Marta.
-Ma quale agitato! La colpa è la mia che non riesco a capire che un calciatore non può fare l’intellettuale! Quando mai mi sono messo in testa di continuare a studiare…Il mio posto è sui campi da calcio, con un pallone tra i piedi e i miei simili zucconi intorno, non in un’aula universitaria in mezzo ai cervelloni! Chissà che pensavo di fare, io non sono tagliato per lo studio!- Grida Luca, facendo avanti e indietro per la stanza.
-Ma che stai dicendo Luca? Tu forse non ti rendi conto di quello che riesci a fare! Ti impegni il doppio di tutti noi per costruire il tuo futuro, e così riesci a tenerti aperte non una, ma due strade ed è molto più faticoso…una volta che smetti di giocare potrai sempre sfruttare la tua laurea, che ti sarai guadagnato con fatica e sacrifici. Tu riesci a fare due cose contemporaneamente e, forse, un po’ ti invidio. Credi che chiunque potrebbe farlo? Io no…Ti ho sempre detto che sei un fallito, ma in realtà non lo penso sul serio…in fondo, ma proprio in fondo, credo che tu sia in gamba…-
-Davvero?- Chiede Luca, stupito dalle parole di Marta. Non avrebbe mai pensato che una come lei potesse stimarlo.
-Sì, ma ti conviene ricordarti bene questo momento, perché non ti ripeterò mai più una cosa del genere!- Gli dice Marta, facendogli l’occhiolino e ripetendogli le stesse identiche parole che pochi giorni prima le aveva detto lui. Luca le riconosce e sorride, scuotendo la testa. –Ora rimettiti a sedere e torniamo al lavoro.- Prosegue Marta. -E per favore smetti di lamentarti e di piangerti addosso, perché sei ancora più insopportabile di quando fai il gradasso!- E gli sorride, tornando poi con lo sguardo sul libro. Luca la fissa per un attimo. E’ riuscita a calmare le sue paure e, armato di nuovo coraggio, si risiede accanto a lei, per riprendere a studiare. Continuano a ripetere fino allo sfinimento, i minuti passano e si fanno le due di notte. Marta decide che è ora di andare.
-Perfetto! E così dichiarerei conclusa questa impresa epica!- Afferma Marta, stiracchiandosi. –E’ ora di andare a casa.-
-Io non ho più le forze!- A fatica Luca si alza per accompagnare Marta alla porta.
-Ehi, in bocca al lupo, spacca tutto e fagli vedere quanto abbiamo studiato!- Si raccomanda Marta, parlando sottovoce per paura di svegliare i genitori di Luca, che stanno dormendo.
-Ok! Crepi…-
-A che ora ce l’hai?- Chiede Marta.
-Sono il terzo, quindi credo che per le 11 dovrei entrare.-
-Va bene. Fammi sapere qualcosa dopo. Dai, forza e coraggio!- Lo sprona Marta, uscendo dalla porta.
-Ok, ci sentiamo domani.-
**********
La mattina seguente Marta esce di casa, prende il motorino e si dirige alla Facoltà di Economia. Arrivata, parcheggia e sale di corsa le scale, entrando nell’edificio. Si guarda attorno, cercando di orientarsi e barcamenandosi tra il viavai degli studenti che affollano l’atrio. Dà un’occhiata all’orologio appeso al muro, alla sua destra. Sono le 11 e un quarto. Deve sbrigarsi. Di fronte a lei vede la portineria. Dal vetro della porta riesce a scorgere un uomo sulla sessantina, che sta leggendo il giornale seduto su uno sgabello. Immagina sia il portiere, così decide di bussare. L’uomo posa il giornale e va ad aprirle.
-Scusi, sa per caso in quale aula si stanno svolgendo gli esami di Diritto Pubblico?- Chiede Marta.
-Professor Bocci?-
-Sì, mi sembra sia lui.-
Il portiere controlla il piano delle prenotazioni aule appeso al muro, scorrendoci il dito. - Aula A5. Primo piano, subito a destra dopo le scale.- Le risponde l’uomo, che lentamente poi torna a sedere e a leggere il suo quotidiano.
-Ok, grazie.- Marta segue le indicazioni del portiere, sale un altro piano di scale e si trova davanti all’aula A5. La porta è aperta e si possono sentire distintamente le voci provenienti dall’interno. Marta riconosce la voce di Luca e decide quindi di rimanere fuori, per non farlo distrarre. Di fronte a lei, seduti a terra, con la schiena contro il muro,  ci sono altri studenti, che, in preda all’ansia, cercano di riguardare le ultime cose mentre aspettano il loro turno.
-E’ entrato da molto?- Chiede Marta, interrompendo il loro ripasso.
-No, saranno dieci minuti.- Risponde uno di loro.
Marta si appoggia contro lo stipite della porta dell’aula, con l’orecchio teso a sentire cosa sta succedendo in quella stanza. E’ terribilmente agitata, ha il cuore in gola, il che è strano dato che non è lei a dover sostenere l’esame, eppure è come se fosse così. Il fatto di aver aiutato Luca la fa sentire in qualche modo responsabile della sua preparazione e non accetterebbe un eventuale fallimento. Luca sembra cavarsela abbastanza bene. Il colloquio dura un’altra mezz’ora, dopodiché il professore scrive il voto sul libretto del ragazzo e lo fa alzare. Luca saluta e ringrazia il professore e riprende il suo libretto. Uscendo dall’aula è sorpreso di vedere Marta lì, di fronte a lui, non pensava sarebbe venuta.
-Marta?!- Esclama, aggrottando le sopracciglia.
-Allora, come è andata?- Chiede Marta, preoccupata, mentre congiunge le mani e intreccia le dita, come se pregasse. Luca non le risponde, ma apre il libretto universitario, che tiene ancora in mano e glielo mostra, con faccia soddisfatta. –Ventisei?!- Urla Marta, con gli occhi spalancati e un sorriso che dimostra tutta la sua gioia, passando rapidamente lo sguardo da quel 26 scritto in nero al viso felice di Luca. Dalla contentezza Marta gli lancia le braccia al collo e, d’istinto, lo abbraccia. Luca rimane sorpreso, ma le cinge la vita, sopra quella leggerissima maglietta verde che indossa, e ricambia l’abbraccio, sollevandola da terra. Per la prima volta riesce a sentire, nitido, il profumo dei capelli di Marta, che gli sfiorano il viso. Un profumo dolcissimo di lavanda, e in quel momento sente il desiderio di non lasciarla, di continuare a tenerla stretta a sé, ma Marta, resasi conto di essersi lasciata prendere dall’euforia del momento, si allontana bruscamente, un po’ imbarazzata. –Complimenti!- Gli dice, porgendogli la mano da stringere, in modo da sembrare più distaccata.
 -Grazie, anche a lei.- Le risponde Luca sorridendole e stringendole la mano, fingendo di darle del lei.
Luca decide di accompagnare Marta al suo motorino, così i due si incamminano verso il parcheggio.
-Senti…perché non andiamo a fare un giro in centro? Così ti offro un aperitivo…dobbiamo festeggiare!- Azzarda a chiedere Luca.
-Grazie Lu’, ma non posso…partiamo fra quattro giorni e io ho ancora un sacco di giri da fare e devo pensare a cosa portarmi…in più dovrei anche tornare a casa a studiare…sai, ogni tanto devo farli anch’io gli esami!- Risponde Marta sorridendo.
-D’accordo, ho capito. Se non vuoi che ti offra niente dimmi almeno quanto ti devo.- Insiste Luca, mentre tira fuori il portafogli dalla tasca.
-Quanto mi devi?!-
-Sì, beh, è come se mi avessi dato ripetizioni e le ripetizioni si pagano. Senza contare che poi ti ho fatto perdere tempo con lo studio e che invece di stare chiusa in casa con me potevi andarti a divertire…-
-Se non ricordo male tutto è cominciato perché io ti dovevo un favore, quindi siamo pari. Rimetti dentro quel portafoglio.- Gli dice Marta in tono perentorio.
-Ma tu dai ancora retta a quello che dico? Si, avevo detto che dovevi farlo per sdebitarti del mio silenzio, ma poi ho cambiato idea. In fondo non è stato così male passare un mese e mezzo a studiare con te e volevo ringraziarti perché quel 26 è anche merito tuo.-
-Io non ho fatto praticamente niente, sei tu che ti sei impegnato come dovevi.- Risponde la ragazza, una volta raggiunto il motorino.
-Si ma se tu non mi avessi spronato e cicchettato continuamente, non sarebbe stata la stessa cosa…devo dire che siamo una bella squadra io e te!- Ammette Luca.
-Sì dai, in fondo non è stato poi così male aiutarti a studiare. Certo, a volte sei abbastanza pesante, però a volte sai essermi anche simpatico...ma i tuoi soldi non li voglio ugualmente!- Conclude Marta, mentre si infila il casco e sale a cavallo del suo scooter.
-Sapevo che sarebbe finita così.- Afferma rassegnato Luca.
-Ciao Luca…ci vediamo in giro!-
-Ciao Cassie!-
Marta mette in moto il suo motorino e parte. Luca la guarda sparire tra le strade della città e poi va in cerca della sua auto. Cammina in sovrappensiero tra le file di macchine posteggiate, in cerca della sua, e con quel profumo di lavanda ancora in testa.


Angolo Autrice: Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento. Cosa sta succedendo tra Marta e Luca? Nei prossimi capitoli la situazione si definirà meglio e vi prometto che le emozioni non mancheranno. Non aspettatevi un semplice triangolo amoroso... Intanto vi anticipo che nel prossimo capitolo i nostri amici partiranno per Ibiza. Per finire volevo ringraziare chi mi ha messo nelle seguite e voi lettori che, anche se piuttosto silenziosi, passate dalle mie parti.

 
Angelica Sofia

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Capitolo 7
*** Si parte! ***


Un paio di shorts e una canottierina rossa. Alice mette le ultime cose in valigia, prima di chiuderla definitivamente, seppur con fatica, per quanto sia piena. Apre il cassetto del comodino e ne tira fuori la sua preziosa macchina fotografica, che conserva come una reliquia. Alice si è innamorata della fotografia quando era una ragazzina. Ama il modo in cui le foto immortalano momenti e istanti di vita, ama la capacità di fermare il tempo e di rendere quei momenti immortali, ogni scatto narra una storia. Si siede sul letto e accende la macchina fotografica, cominciando a sfogliare tutte le foto in memoria. Ci sono ancora quelle di lei e Luca insieme, Alice non è mai riuscita a cancellarle, forse perché il fatto di averle ancora lì le lascia un barlume di speranza, la possibilità che non sia davvero tutto finito. Quelle foto sono l’unico modo con cui può rimanere ancora aggrappata alla loro storia. Le guarda attentamente, una per una. Alice cerca in tutti i modi di dimenticare Luca, di ricominciare a vivere senza di lui. Ha detto a tutti di non provare più niente per lui, lo tratta male, lo ignora, ma in realtà lo fa solo perché è orgogliosa, perché non vuole mostrargli che ci sta ancora male e perché non vuole dargliela vinta, e quelle foto che non riesce a cancellare, quei ritratti dei loro volti sorridenti, dei loro abbracci, dei loro baci, ne sono la dimostrazione. All’improvviso sente suo fratello chiamarla dal corridoio.
-Arrivo!- Risponde Alice.
Sono le 6 di mattina e gli altri sono tutti sotto casa ad aspettarli, per partire. Il gran giorno è arrivato, quello in cui poter mettere da parte pensieri, impegni e preoccupazioni per far posto al divertimento e alla spensieratezza. Alice è intenzionata a godersi ogni istante della sua vacanza, ma sa che sarà difficile farlo vedendo Luca 24 ore su 24. Il lato negativo dell’avere un ex che fa parte del tuo stesso gruppo di amici è proprio questo. E’ molto più difficile dimenticarlo quando sei costretta ad uscirci insieme ogni sera, quando condividi le stesse amicizie con lui. Eppure Alice non se l’è sentita di dire ai suoi amici di estrometterlo dal gruppo, di scegliere fra lei e lui, perché la loro amicizia è nata molto prima della loro storia e non avrebbe mai potuto chieder loro di fare una scelta del genere, perciò l’unica cosa da fare era accettare quella strana convivenza con un ex ragazzo che è anche suo ex migliore amico ed amico di tutti i suoi più cari amici. E’ una situazione insolita e difficile da gestire, ma Alice è determinata ad essere felice; questa volta è pronta a mettere da parte Luca e riprendere in mano la sua vita, e questa vacanza può essere l’occasione giusta. Marco bussa alla porta della sua camera, incitandola a sbrigarsi. Alice si alza dal letto con la macchina ancora in mano ed il pollice sul pulsante che permette la cancellazione delle foto. Vorrebbe eliminarle, ma esita, esita troppo, e alla fine decide di riporla nella sua custodia di plastica nera, per portarla via. Neanche questa volta è riuscita a cancellarle. Alice prende la sua roba e raggiunge Marco nel corridoio. I due fratelli salutano i loro genitori e scendono sotto casa, dove gli altri li stanno aspettando.
-Finalmente i fratelli Gatti ci degnano della loro presenza!- Esclama ironicamente Tommaso.
-Scusate il ritardo, non è colpa mia!- Si giustifica Marco.
-Allora, come ci organizziamo con le macchine?- Chiede Gaia.
-Io in macchina con lui non ci vado di sicuro!- Dichiara Alice, indicando Luca, che si trova accanto a lei e può sentirla benissimo.
-Ali, non fare la bambina!- La riprende il fratello.
-Lascia perdere…- Risponde Luca. –Io porto Marta, Gaia e Tommaso, tu invece porti Alice, Serena e Filippo, così non scontentiamo nessuno!- Prosegue il ragazzo.
-Allora cominciamo a caricare, che dobbiamo sbrigarci a partire, non c’è così tanto tempo!- Interviene Marta.
-Cassie, non cominciare a mettermi ansia! Dammi la tua roba.- Le risponde Luca.
Marta gli porge con fierezza le sue tre valigie. Luca le guarda, sgranando gli occhi, e le chiede: -Se dovevi andartene per un anno come ho fatto io, quante te ne portavi di valigie?-
-Invece di chiacchierare, aiutami a caricare!- Lo incita Marta.
Nel frattempo Gaia si avvicina a loro, trascinando le sue valigie a fatica. Luca la vede avvicinarsi ed il suo sguardo cade proprio sulle due valigie che Gaia si porta dietro.
-Non ci credo!- Esclama il ragazzo.
-Che c’è?!- Chiede Gaia.
Luca si gira verso Tommaso, con gli occhi spalancati, in cerca di una spiegazione plausibile.
-Non dirlo a me, ogni volta che partiamo si porta dietro tutta casa!- Lo anticipa Tommaso, prima che possa dirgli qualcosa.
- E dove le metto? Non ho un camion!- Si lamenta Luca.
-Dai che c’entra tutto!- Interviene Marta.
-Le vostre può darsi, ma avremmo qualcosa da caricare anche noi, sai.- Le risponde in tono sarcastico Tommaso.
-Datemi le vostre valigie.- Gaia raccoglie le valigie di tutti e si avvicina all’auto di Luca. In poche mosse riesce ad incastrarle tutte. –Ecco fatto!- Esclama, sorridendo ai suoi amici. Luca e Tommaso rimangono a bocca aperta.
-Come hai fatto?- Le domanda Tommaso.
-Non sottovalutate mai le capacità di una donna!- Asserisce Marta, mentre Gaia entra in macchina.
Poco più in là gli altri quattro stanno caricando l’auto di Marco. Alice trasporta con qualche difficoltà la sua valigia, ma Filippo giunge in suo aiuto.
-Lascia, le porto io.- Le dice.
Alice si ferma, un po’ sorpresa. -Oh, grazie.- Risponde, poi lo guarda allontanarsi con le sue valigie. E’ molto tempo che un ragazzo non si dimostra gentile con lei, e il fatto che Filippo si sia offerto di portarle la valigia, anche se in fondo è un gesto semplice e spontaneo, l’ha colpita molto. Marco finisce di caricare le ultime cose nel portabagagli, poi comunica a Luca che è pronto per partire. Tutti e otto montano in macchina. Luca e Marco accendono i motori e partono.
-Si parte!- Grida Tommaso dal finestrino del sedile posteriore dell’auto di Luca.
-Luca, ho portato un po’ di cd, possiamo metterli!- Propone Gaia.
-Sono quelli che tieni in macchina tu?- Le chiede Luca.
-Sì.-
-No, ti prego!- Esclama Luca, suscitando le risatine di Marta e Tommaso, che sono in macchina con loro.
-Non capisci proprio niente!- Lo rimprovera Gaia.
-Dai, ti faccio scegliere la stazione radiofonica, ma non farmi ascoltare quei cd…potrei non rispondere più di me stesso, e dato che sto guidando, non credo sia il caso!-
-Allora metti RDS e non cambi più finché voglio io!-
-Sì, padrona!- Le risponde Luca, prendendola un po’ in giro.
Dopo circa dieci minuti di viaggio, Marta è assorta nei suoi pensieri e osserva il paesaggio scorrere veloce fuori dal finestrino, mentre canticchia a bassa voce una vecchia canzone che passa la radio. Luca, che sta guidando e le siede accanto, dà un’occhiata allo specchietto retrovisore.
-Quei due già dormono!- La interrompe, riferendosi a Gaia e Tommaso.
Marta si volta e vede i suoi due amici dormire. Gaia con il viso appoggiato sulla spalla del suo ragazzo, e Tommaso con la testa leggermente flessa all’indietro, appoggiata allo schienale.
-Tommaso con la bocca spalancata e la bavetta è il massimo!- Afferma Marta.
-Che schifo la bavetta!- Sottolinea Luca.
-Aspetta che gli faccio una foto!- Marta tira fuori il suo cellulare dalla tasca dei jeans e scatta una foto.
-Con questa foto lo ricatteremo a vita!- Esclama Luca, ridendo, mentre Marta guarda divertita la foto che ha appena fatto. –Allora, propositi per questa vacanza?- Prosegue il ragazzo, cambiando discorso.
-Solo divertirmi con i miei amici.- Risponde Marta, riponendo il cellulare in borsa.
-Solo? Non vorresti innamorarti?-
-Non ci si innamora a Ibiza! Al massimo si hanno avventure di una notte con lo sconosciuto di turno, ma non sono il tipo, quindi si…solo spassarmela con i miei amici e non pensare a niente. Tu invece?-
-I miei propositi?- Chiede Luca voltandosi un attimo verso di lei, per poi tornare con lo sguardo fisso sulla strada.
-Sì.-
-Solo divertirmi con i miei amici e avere un’avventura di una notte con la sconosciuta di turno!- Risponde Luca, sorridendo.
-Ah, è vero, tu invece sei il tipo.- Commenta sarcasticamente Marta. -Scommetterete come al solito su quante riuscirete a rimorchiarne?-
-Esatto…dai, è divertente!-
-Veramente è un po’ squallido!-
-Tommaso sono anni che non partecipa più alle nostre scommesse…-
-Vorrei vedere! Così Gaia lo uccide!-
-Se solo ci fosse Ale…sarebbe tutta un’altra cosa…- A queste parole Marta si rattrista improvvisamente e abbassa lo sguardo. Luca se ne accorge e si scusa. -Ok, scusa…cercherò di non nominarti più Ale durante la vacanza.- Marta gli sorride. Forse davvero è meglio non pensare ad Ale per questa settimana. Magari potrebbe farle bene. Di sicuro pensarlo con Bianca la farebbe solo soffrire, così preferisce non pensarci proprio. Staccare la spina da quella situazione per un po’ potrebbe aiutarla a vederci più chiaro.
**********
Arrivati in aeroporto, vanno subito a fare il check-in e i controlli di sicurezza, poi, in attesa di salire sull’aereo, decidono di entrare in un bar per fare colazione. I ragazzi uniscono due tavolini, in modo da poterci entrare tutti, poi si siedono. Serena è particolarmente pensierosa e preoccupata. Ha sempre avuto paura di volare in aereo.
-Vi immaginate se succede come in Final Destination?- Chiede agli altri, interrompendo il suo silenzio.
-Ogni volta che deve salire su un aereo dice sempre la stessa frase.- Spiega Gaia. -Secondo me quel film ti ha traumatizzato, sorellina!-
-Io non l’ho mai visto…detesto gli horror!- Interviene Marta.
-Ce ne eravamo accorti, Marta!- Commenta Alice, ridendo.
-Già! Vi ricordate quella volta ad Halloween in cui abbiamo costretto Marta a guardare con noi Paura.com?- Tommaso cerca di rievocare nei suoi amici vecchi ricordi, di un pomeriggio di qualche anno prima passato a vedere film horror a casa di Luca. -Se la stava facendo sotto!- Continua Tommaso, ridendo.
-Non è vero!- Marta tenta inutilmente di difendersi.
-Si! Me lo ricordo benissimo, era Halloween di sei anni fa! E alla fine del film Luca e Ale non facevano altro che inventarsi scherzi per spaventarla a morte!- Afferma Gaia.
Ormai il ricordo di una Marta spaventata a morte, di quel pomeriggio, è vivo e nitido nella loro mente e Marta non può far altro che ascoltare in silenzio le risate dei suoi amici, che, affettuosamente, la prendono in giro.
-Io mi ricordo che l’avevamo lasciata sola in sala e poi abbiamo fatto saltare la corrente…è stata mezz’ora immobile sul divano! Neanche ci chiamava perché non aveva il coraggio di fare rumore!- Esclama Tommaso.
-Ma avevo quindici anni!-
-Cassie sembra un pezzo di ghiaccio, ma in realtà è una piccola fifona!- Anche Luca dice la sua.
-Ehi! Io non sembro un pezzo di ghiaccio!- Risponde Marta, dando un colpetto sulla spalla a Luca, infastidita da quel sorrisetto un po’ saccente del ragazzo.
-Beh, insomma…- Interviene Tommaso, a sostegno della tesi di Luca.
-Avete finito di prendermi in giro? Tommy, non ti conviene continuare, ho una tua foto abbastanza compromettente…non vorrei doverla mostrare a tutti…-
-Dammi retta Tommy, non la provocare, quella foto è terribile!- Afferma Luca, sapendo di che foto si tratti.
-Che foto è? Cassie, fammela vedere!- Chiede incuriosito Tommaso.
Marta estrae il cellulare dalla borsa e mostra a tutti la foto che ha scattato qualche ora prima in macchina a Tommaso, vendicandosi così delle sue prese in giro.
-Ma come dormi?- Chiede Marco, mentre guarda la foto divertito.
-Amore, la bavetta no, ti prego!- Lo deride amorevolmente Gaia.
-Può darsi che ti abbia anche sbavato addosso, che schifo!- Esclama Alice, vedendo Gaia, nella foto, dormire sulla spalla di Tommaso.
-La finite? A voi non è mai capitato di addormentarvi in macchina con la bocca aperta? E’ normale, si chiama forza di gravità!- Risponde seccato Tommaso, mentre gli altri continuano a ridere di lui. Luca si avvicina a Marta, e le sussurra in un orecchio: -Non male, ma prendere in giro te è molto più divertente che prendere in giro Tommaso.- Poi si allontana, con quel suo solito sorrisetto da sbruffone.
-Guarda che ce n’è anche per te, eh!- Gli risponde Marta, che di certo non è una che si fa mettere i piedi in testa tanto facilmente.
-Va bene, basta, la smetto!- Afferma Luca, alzando le mani in segno di resa. In quel momento una voce femminile proveniente dagli altoparlanti, si diffonde per tutto l’aeroporto e invita i passeggeri diretti ad Ibiza ad avvicinarsi al gate corrispondente.
-Siamo noi, andiamo!- Esclama Filippo, mentre si alza dalla sedia.
Tutti gli altri radunano la propria roba e si dirigono al gate per imbarcarsi. Luca vede Marta leggermente in difficoltà con il suo bagaglio a mano e si offre di portarglielo.
-Dammi quel borsone, va!-
-Ma no, ce la faccio!-
-Dai, che ti aiuto! Tu se mai porta il mio, è solo uno zainetto.-
Marta lascia il suo pesante borsone sulle spalle di Luca e prende con sé lo zaino del ragazzo.
-Ma che ci hai messo dentro? E’ pesantissimo!- Brontola Luca, mentre si incammina per raggiungere gli altri.  
-Grazie…- Gli dice Marta, sorridendo.
Luca fa un sospiro. -Che faresti senza di me?- Le chiede, dandosi delle arie.
-E’ quello che mi chiedo anch’io ogni giorno, guarda!- Gli risponde ironicamente la ragazza.
Ironicamente, sì, ma in cuor suo Marta sta cominciando davvero a chiedersi come sarebbe la sua vita senza di lui.


Angolo Autrice: Ciao, lettori! Vi scrivo per informarvi che spesso scriverò capitoli come questo, il cui apporto agli intrecci amorosi e alle storie nascenti è minimo, ma lo faccio perchè mi preme molto descrivere i momenti di gruppo e l'amicizia fra i ragazzi, dato che, come potrete vedere se continuerete a seguirmi, nel corso della storia, è proprio l'amicizia che diventerà il perno ed il fulcro centrale di tutte le vicende. Spero che non vi annoino e vi prometto comunque anche un sacco di capitoli che strabordano di Love! Fatemi sapere che ne pensate. Alla prossima!
 
Angelica Sofia

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Capitolo 8
*** People from Ibiza ***


Dopo circa due ore di viaggio in aereo, finalmente il sole bollente delle Baleari. I ragazzi chiamano un taxi per farsi accompagnare alla villetta che hanno affittato. Spiagge bianche con la sabbia finissima, acqua trasparente, attraverso cui si vede il fondo, immensi e lussuosi yacht che si intravedono al largo, rocce che scendono a strapiombo sul mare, strade affollate di gente di ogni tipo. Stravaganza e trasgressione, qui ad Ibiza, la fanno da padrone. Anche solo guardarla dal finestrino fa capire di essere finiti in un vero e proprio paradiso terrestre e Luca non vede l’ora di sperimentarla più da vicino. Il taxi li lascia di fronte ad un cancello. Una casa dalle pareti bianche, con le persiane azzurre ed un piccolo giardino intorno, con una veranda, un prato curato ed alcuni oleandri dai fiori bianchi e rosa, in un angolo. Ad aspettarli davanti al cancello c’è il proprietario della casa, un ragazzo sui trent’anni, con i capelli e la barba lunghi e un paio di Ray Ban rettangolari scuri. E’ il tipico ragazzo spagnolo, indossa una maglia larga e gialla e un paio di bermuda di jeans. Sta fumando una sigaretta, ma appena vede la comitiva di italiani scendere dal taxi e dirigersi verso di lui con le valigie al seguito, la getta a terra, pur avendo fatto solo due o tre tiri. Il ragazzo li fa entrare in casa e comincia a mostrar loro tutte le stanze. Non conosce una parola in italiano, ma per fortuna c’è Serena che studia Lingue all’università, che fa da interprete ed è la salvezza dei suoi amici. Dopo aver fatto il giro della casa, il ragazzo prende accordi con Serena per quanto riguarda la partenza ed il pagamento, le dà informazioni sui luoghi più frequentati e le spiagge più vicine, poi si congeda. I ragazzi non stanno più nella pelle e, appena il ragazzo se ne va, si sistemano nelle loro stanze. Alice sceglie per lei e per Marta la camera più luminosa, quella con la finestra più grande. Un letto matrimoniale, con un grosso armadio di legno antico di fronte, ed un comò con una specchiera di lato, dalla parte opposta della finestra. Tommaso e Gaia, invece, prendono possesso dell’altra stanza matrimoniale, la più spaziosa. Marco e Filippo, invece, decidono di dormire insieme nella stanza con i due letti singoli, mentre Luca e Serena si sistemano su due poltrone-letto, una in soggiorno e l’altra nella sala da pranzo. Marta e Alice stanno disfacendo le loro valigie in camera e Marta vede Alice tirar fuori dalla sua, un vestitino rosso, che ha comprato qualche mese prima. Ricorda che l’aveva pregata per farsi accompagnare a prenderlo.
-Anche quel vestito supercorto e superscollato ti sei portata?- Chiede all’amica.
-Certo! Se non lo metto a vent’anni a Ibiza, quando lo metto? E poi ho deciso che questa vacanza devo godermela al cento per cento, e tu farai lo stesso, sarai la mia spalla! Ho certi progetti per questi giorni…!- Le risponde sorridente Alice, mentre sistema il vestito su una stampella per riporlo nell’armadio.
-Cioè?- Quando Alice progetta qualcosa c’è sempre da preoccuparsi, e Marta lo sa bene.
-Cioè voglio scatenarmi e rimorchiare come una dannata, voglio DI-VER-TIR-MI!- Le risponde euforica Alice.
-E io dovrei aiutarti a rimorchiare?-
-No, dovrai rimorchiare come una dannata anche tu!- Alice si fa più seria e smette di sistemare magliette e calzini. -Dai Marta, ce lo meritiamo, dopo tutto quello che abbiamo passato quest’anno…dobbiamo fargliela pagare e far vedere a quei due che cosa hanno perso! Dobbiamo dimostrargli che anche noi possiamo averne quanti ce ne pare di ragazzi!
-Ah, ecco cos’avevi in mente!- Le dice Marta, sorridendo. -Comunque, non vorrei rovinare la tua euforia, ma ti ricordo che Ale non è qui con noi e anche se ci fosse non credo gli interesserebbe più niente di quanti e quali ragazzi conquisterei io!-
-Sì, ma Luca è qui, e ad Ale lo andranno a dire sicuramente gli altri! E poi che c’entra, Marta! Dobbiamo farlo anche e soprattutto per noi, dobbiamo dimostrare a noi stesse che quei due non ci hanno capito niente, che noi valiamo e possiamo ottenere tutto ciò che vogliamo. Abbiamo il mondo ai nostri piedi!- Esclama Alice con aria sognante. -Dobbiamo convincerci che non ci manca assolutamente niente e riconquistare la fiducia in noi stesse...Luca e Ale devono capire che si sono lasciati scappare due pezzi da novanta con le loro cretinate, dobbiamo farli rosicare come non mai.-
-Mmm…quindi vuoi far ingelosire Luca?- Le chiede Marta, sapendo che lo scopo di Alice è proprio questo.
-No, assolutamente no, non mi interessa più niente di lui…solo…per il gusto di farli rosicare e vederli mentre si mordono i gomiti…solo per quello. Allora, ci stai?-
Marta non è per niente convinta dalle parole dell’amica, e resta dell’idea che Alice voglia riconquistare Luca ad ogni costo. La fa ridere il fatto che cerchi di nasconderlo in tutti i modi anche a lei, sapendo benissimo che una migliore amica queste cose le capisce subito, ma Marta non insiste e finge di credere a quello che le ha detto. Ormai sono mesi che finge di crederle.
-Tanto anche se ti dico di no troverai senz’altro il modo di coinvolgermi in questa tua folle impresa, quindi tanto vale dirti di si…-
-Bravissima!- Esclama Alice, contenta di aver raggiunto il suo obiettivo. Marta sistema la biancheria nel cassetto del comò, quando Alice le si avvicina minacciosa con la macchinetta fotografica e comincia a scattarsi delle foto con lei, facendo smorfie con il viso. Marta non ama farsi fotografare, ma purtroppo per lei Alice non riesce a stare per più di un’ora senza scattare una foto, perciò si ritrova spesso ad essere il soggetto principale degli scatti dell’amica. Alla fine però non si lamenta mai, per farla felice. Le piace vedere Alice sorridere e, quando si dedica alla sua passione, Alice sorride sempre.
-Guarda che fighe che siamo!- Afferma la brunetta, mentre mostra all’amica le foto che ha appena fatto. Marta le guarda e sorride.
-Che scema che sei!- Le dice dandole una leggera spinta per farla tornare davanti alla sua valigia.
Nel frattempo Filippo e Marco sono andati a fare un po’ di spesa, mentre il resto del gruppo sta preparando i letti, nelle altre stanze.
Quella sera i ragazzi decidono di andare a fare un giro in centro. Sono troppo stanchi per andare a ballare, la levataccia alle cinque di mattina li ha distrutti, ma decidono di fermarsi in un locale, a prendere qualcosa da bere. C’è un sacco di gente, il locale è gremito di persone, ma riescono comunque ad entrare. Appena si libera un tavolo, Tommaso ci si fionda, per occuparlo, seguito dai suoi amici.
-Non ci credo, sono ad Ibiza!- Esclama Tommaso, sorseggiando il suo drink e guardandosi attorno. –Ah, la gara di rimorchio è ufficialmente aperta già da stasera!-
-Sono comprese tutte le forme di vita nelle vostre scommesse? No, perché potete sempre comprarvi un pesce rosso nel caso non vi si fili nessuna.- Interviene in tono sarcastico Marta.
- La Cassie ci disprezza!- Commenta Luca.
-Scusami, ma tu che gara vorresti fare?- Gaia si rivolge a Tommaso, sospettando delle sue intenzioni.
-Tranquilla, piccola, io non faccio nessuna gara!- La rassicura Tommaso, accarezzandole il viso. -Almeno però fammi divertire a gestire i soldi e fare lo spettatore!-
In quel momento una cameriera si avvicina a loro e porta un altro drink a Marta.
-Chica, this drink is offered by those three guys. They’re English and they think you’re beautiful.- La donna le indica un tavolino a cui sono seduti tre ragazzi più o meno della loro stessa età, che la stanno fissando e le fanno un cenno di saluto con la mano, sorridendole. La cameriera le fa l’occhiolino e poi se ne va.
-Che cosa ha detto?- Chiede Luca, un po’ infastidito.
-Che quei tre ragazzi la trovano bellissima e le hanno offerto quel drink.- Gli risponde Serena.
-Marta, ma non hai neanche fatto in tempo ad arrivare che già hai rimorchiato! Attenti, che la Cassie vi sta battendo tutti per 3 a 0 dopo neanche mezza giornata!- Afferma Tommaso, scherzando.
-Certo che ci vuole un bel coraggio! E’ al tavolo con quattro ragazzi, ognuno di noi potrebbe essere il suo ragazzo!- Esclama Luca, indispettito.
-Già, ma nessuno di voi lo è!- Gli fa notare Gaia. Luca avverte uno strano senso di possesso, mentre il sangue comincia a ribollirgli nelle vene.
-Che aspetti, va’ da loro!- Le consiglia Alice. -E ovviamente vengo anch’io, non li vorrai tutti e tre per te!-
-Non lo so…- Indugia Marta.
-Non starai pensando di andarci davvero?- Le domanda Luca. -Potrebbero essere dei maniaci! E il drink che ti hanno dato non lo bere, che ne sai cosa ci hanno messo dentro? Anzi, dammi qua…- Luca si avvicina per prenderglielo e buttarlo, ma lei glielo allontana.
-Luca! Sembri mio padre! So badare benissimo a me stessa, non ti preoccupare!- Lo rimprovera Marta. Luca si arrende e si rimette a sedere, in silenzio.
-Ecco, allora pensa a te stessa e alla tua migliore amica.- Insiste Alice. -Ricordi la conversazione che abbiamo avuto oggi pomeriggio? Andiamo!- Le dice, dandole delle gomitate per farle ripensare alle parole che si sono dette poco prima.
-No Alice, non mi piacciono in realtà, e poi sono inglesi, che futuro potremmo mai avere?-
-Futuro? Marta, ma adesso noi dobbiamo pensare solo a divertirci. Vivere giorno per giorno, istante per istante, agire fregandocene delle conseguenze! Cogli l’attimo, che ti frega del futuro? Durante queste vacanze ti proibisco di pensare alle conseguenze delle tue azioni!- Afferma Alice, sorridendole.
-Mmm….mi dispiace Ali, non mi interessano.- Conclude Marta. -Ma se vuoi puoi andarci tu, senza di me.-
 -Uffa! Non vali niente come spalla!- Alice, sconsolata, decide di smettere di insistere.
Marta ride, poi prende un tovagliolino di carta e scrive un bigliettino di risposta.
-Bene, ora possiamo andare.- Afferma, ripiegando il tovagliolo.
-Non vai a conoscerli, quindi?- Chiede Serena.
-No no no, Marta, non ci sai proprio fare! Dovremmo darti lezioni di rimorchio! Chiedi a Luca, lui è un maestro in questo!- La prende un po’ in giro Tommaso.
-Beh, modestamente…- Mormora Luca.
-La smettete? Sarò libera di andare a conoscere qualcuno che mi intrighi un po’ più di quei tre bambocci, o no?- Chiede infastidita la ragazza, alzandosi dalla sedia senza aver toccato il drink che le è stato offerto.
 -Ha ragione! Brava Cassie!- Esclama Luca, mentre si alza. Marta lo fulmina con lo sguardo.
-Andiamo!- La ragazza incita i suoi amici ad alzarsi. Tutti e otto si dirigono verso l’uscita del locale e, prima di varcare la soglia della porta, Marta, sorridendo, lascia il bigliettino che ha scritto sul tavolino dei tre ragazzi inglesi, che lo leggono.
“Thank you, but I’m not interested. I’m sorry.” I tre ragazzi, un po’ dispiaciuti, la guardano allontanarsi con i suoi amici.
**********
La sabbia è bianca e cocente. Quella caletta solitaria, che sembra essere stata dimenticata dall’uomo, è in ombra solo sotto una roccia che sporge in avanti, dall’alto, offrendo riparo dal sole che brucia e che splende alto in quel cielo di un intensissimo colore azzurro. I ragazzi sono in acqua, a fare il bagno, mentre le ragazze sono distese al sole sui loro teli. Gaia si perde nelle note della sua canzone preferita, che le entrano in testa attraverso le cuffiette del suo I-pod. Sua sorella è intenta a leggere una rivista, mentre Alice, distesa a pancia in sotto sul telo, come suo solito, dispensa commenti su tutti i bei ragazzi che vede passare, costringendo Marta ad ascoltarla e a darle la sua opinione. All’improvviso uno schiaffo gelido e pungente, al livello dello stomaco, fa tornare Gaia alla realtà. Apre gli occhi e vede Luca in controluce, che ride a crepapelle con gli altri, con un secchio in mano. E’ bagnata fradicia, come tutte le altre. Ripensa subito al fatto che i  ragazzi, anche a vent’anni, si divertono ancora a fare i gavettoni. Se poi cominciano a dar retta a Tommaso è la fine. In fatto di ragazzate non ha pari.
-Siete scemi?- Grida Alice.
-No dai, l’I-pod! Se non funziona più, giuro che vi ammazzo!- Esclama Gaia.
-Peggio dei bambini!- Commenta Marta, mentre asciuga gli occhialoni scuri che indossava quando è stata colpita dal getto d’acqua.
-Dai, è divertente!- Sostiene Tommaso, continuando a ridere.
-Dover buttare via l’I-pod non è così divertente, te lo posso assicurare!- Risponde caustica Gaia.
-Fa’ vedere.- Chiede Filippo, prendendo in mano l’apparecchio e cercando di riaccenderlo. –Ma no, eccolo, funziona, sono indistruttibili questi cosi!-
-Ragazze, non gliela faremo passare liscia, vero?- Domanda Alice, mentre guarda le sue amiche con un sorrisetto malizioso. Le ragazze scattano in piedi e cominciano a correre, con le infradito in mano. I ragazzi, che hanno capito tutto, se la danno a gambe levate verso il mare, tra gridolini e risate. A riva Luca comincia a schizzare le ragazze, mentre Marta picchia con l’infradito Tommaso, che però riesce a bloccarle i polsi e a strappargliela dalle mani, poi se la carica in spalla, tenendola per le gambe ed entrando in acqua, mentre Marta si dimena. Serena e Gaia cercano di spingere sott’acqua Luca, con scarsi risultati, così le due sorelle cadono in acqua, spinte da Luca. Marco e Filippo prendono Alice per le mani e per i piedi e cominciano a dondolarla per prepararsi a buttarla in acqua.
-Aiuto! Lasciami!- Urla Marta, ridendo e dando pugni sulla schiena di Tommaso, che non è intenzionato a mollare la presa. –Dai Tommy, hai vinto, hai vinto tu!- Tommaso fa finta di non sentirla, va più a largo e fa su e giù piegando e distendendo le ginocchia. In questo modo la testa di Marta entra ed esce dall’acqua.
-No, così mi entra l’acqua nel naso!- Esclama Marta, mentre cerca di sollevare la testa facendo perno con le mani sulla schiena di Tommaso.
-E’ la giusta punizione!- Le risponde sorridendo il ragazzo.
-Mi hai fatto bere tre litri d’acqua, preparati all’attacco!- Afferma minacciosa Gaia, rivolgendosi a Luca. Insieme alla sorella, si getta addosso al ragazzo, cercando di affondarlo.
-Dai non è giusto, siamo due contro una! Ragazze, aiutatemi!- Grida Alice. La sua richiesta d’aiuto è inutile, dato che Filippo e Marco la buttano in acqua senza pensarci due volte. –Vi odio!- Esclama Alice, riaffiorando in superficie.
-Va bene. Basta, basta! Direi che abbiamo vinto noi, no?- Dichiara Tommaso, lasciando andare Marta. Tutti gli altri sospendono la lotta, liberando ognuno la propria vittima.
-Tommaso, dove vai? Adesso mi aiuti a ritrovare le infradito!- Gli ordina Marta, ma Alice riesce a trovarle prima che Tommaso possa risponderle.
-Eccole, eccole Marta. Una è qui sotto, l’altra laggiù, vicino a Luca.-
Tutti escono dall’acqua. Marta raccoglie un’infradito e va verso Luca, per recuperare l’altra. Luca è rimasto in acqua per godersi ancora un po’ quel mare meraviglioso e Marta lo raggiunge da dietro e con una mano lo tiene per un attimo sott’acqua, così, per dargli fastidio, poi lo lascia andare.
- Ehi! Non ti è bastato prendercele da Tommaso?- La provoca Luca, mentre riaffiora in superficie. Le prende i polsi, stringendoli.
-No, scusa, scherzavo…dai, mi fai male!- Lo implora Marta, ridendo, ma Luca le intreccia le braccia intorno al corpo, così lei rimane incastrata nelle sue stesse braccia. Luca continua a tenerla per i polsi, abbracciandola da dietro, il suo corpo contro quello di Marta, e in questo modo la trascina fino a riva. La osserva ridere e divincolarsi fra le sue braccia, mentre le gocce d’acqua le scivolano dal collo ai glutei e i lunghi capelli bagnati che, da biondo cenere, sembrano esser diventati castani, le incorniciano il viso. E’ perfetta, in tutte le sue imperfezioni, con quel fisico disegnato a regola d’arte, racchiuso in un bikini a fascia, bianco con i fiori rossi, che lascia davvero poco spazio alla sua immaginazione.



Angolo Autrice: Eccoci di nuovo, ragazzi! Finalmente in vacanza! Per caso Luca vi sembra un po' geloso? Mmm... Come avrete notato Alice e Marta sono molto diverse tra loro. Una all'apparenza un po' immatura, con tanta voglia di divertirsi e anche un po' matta, l'altra estremamente seria, pacata, con i piedi ben piantati a terra, terribilmente razionale, tanto da precludersi alcune strade che invece, magari, potrebbero darle la felicità, eppure sono amiche per la pelle, proprio perchè si completano, sono complementari. Questa estrema razionalità, questo continuo dover pensare alle conseguenze delle sue azioni, daranno a Marta non pochi problemi, nel prosieguo della storia, come vedremo. Nel frattempo vi dico che mi sono venute un sacco di idee in testa per questo racconto, quindi credo proprio che verrà più lungo del previsto! Da adesso in poi posterò una volta a settimana, non più due, perchè, mentre prima avevo i capitoli già pronti e mi bastava risistemarli, da adesso dovrò proprio scriverli di sana pianta, quindi mi ci vorrà un po' di più. Spero vi piaccia la piega che sta prendendo la storia. Stay tuned!

Angelica Sofia

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Capitolo 9
*** In vino veritas ***


Le discoteche di Ibiza sembrano una bolgia infernale. Gli otto amici sono fermi da una parte, in silenzio, con la schiena appoggiata al muro, intenti ad osservare quella marea di gente che si scatena a ritmo di musica. Sono quasi intimoriti da quello scenario, migliaia di corpi pigiati l’uno contro l’altro, che saltano, si dimenano e si abbandonano al divertimento. Ci vanno spesso a ballare, ma non gli è mai capitato di vedere tante persone tutte insieme in una discoteca.
-Dai ragazzi, che ci siamo venuti a fare se non ci buttiamo nella mischia?- Esordisce Marco, ritenendo sia ora di iniziare a divertirsi.
-Con calma, con calma, abbiamo tutta la notte.- Risponde Filippo.
-Come volete. Serena, vuoi ballare?- Marco tende la mano a Serena, che, un po’ sorpresa, vi poggia la sua.
-Perché no? Andiamo!- Gli risponde sorridente. I due si fanno strada tra la folla e cominciano a ballare.
-Su ragazzi, buttiamoci anche noi!- Grida Gaia, per cercare di superare il suono assordante della musica dance anni ’70, che uno dei deejay più esperti del mondo sta mixando sapientemente. All’ennesima insistenza, anche tutti gli altri si decidono a ballare e si perdono nella mischia.
Tra tutte quelle persone bizzarre ed eccentriche, Serena e Marco stanno ballando, l’uno di fronte all’altra.
-Allora, come ti sono sembrati questi primi due giorni di vacanza?- Domanda Marco.
-Finora niente male! Non credevo mi sarei divertita così tanto con il gruppo di mia sorella…erano cinque anni che non andavo in vacanza con lei e prima che si mettesse con Tommaso ero io a portarmela dietro con i miei amici. Ora si sono invertite le cose…-
-Come mai non sei andata con i tuoi amici quest’anno?-
-I miei amici?!- Serena fa una risatina ironica, poi prosegue. –Lasciamo perdere, va!-
-Avete litigato?-
-Diciamo che abbiamo avuto delle divergenze. Studiano tutti fuori e le poche volte che tornano non li riconosco più. Sembra che si siano montati tutti la testa, credono che studiare in università private ti dia il diritto di guardare tutti dall’alto in basso. Così ho deciso di cambiare aria e di partire con voi. Tu, invece, come ci sei finito qui?-
-Beh, io e Filippo dovevamo andare in vacanza con i ragazzi della band. Non so se lo sai, ma suoniamo in un gruppo, i Brain Storming.-
-Sì, lo so, mi è capitato di sentirvi suonare qualche volta in giro. Tu suoni la chitarra, giusto?-
-Sì, io la chitarra e Filippo il basso. Insomma gli altri tre non si decidevano mai e alla fine ci hanno detto che preferivano mettere i soldi da parte per comprarsi gli strumenti e così eccoci qua. Abbiamo pensato che comunque Alice ed io siamo quasi coetanei, quindi potevamo trovarci bene anche con i suoi amici. Più che altro mi preoccupavo per Filippo. Io sono già stato in vacanza con loro tre anni fa. Tra parentesi vacanza storica perché era il periodo in cui mia sorella sbavava per Luca, e infatti un mese dopo si sono messi insieme!-
Serena ride e Marco rimane incantato da quelle fossette che le si formano ai lati della bocca. Il ragazzo, con nonchalance, cerca di avvicinarsi di più.
 -E comunque Luca lo conosco da quando è nato, è figlio di amici dei miei e anche Tommaso e Alessandro li conosciamo da parecchio sia io che Filippo, quindi sapevamo che ci saremmo trovati bene.- Prosegue Marco.
-Sarebbe bello se tutti gli amici fossero come loro. Si frequentano da quando erano in fasce praticamente, si sono sempre aiutati a vicenda…li vorrei anch’io degli amici così…- Commenta Serena con un velo di tristezza, osservando Luca, Alice, Gaia, Marta e Tommaso che ballano, ridono e scherzano insieme, poco lontani da loro.
-Se hai bisogno di un amico magari non devi cercare neanche troppo lontano. Potrei essere io l’amico che cerchi…- Le dice Marco, prendendo coraggio.
-Può darsi, chi lo sa…- Risponde Serena, con un sorriso ammiccante.
La serata continua, e, dopo aver ballato a lungo, Marta e Alice si siedono di fronte al bancone, per riposarsi. Alice ha lo sguardo fisso sulla pista da ballo. La sua attenzione è tutta concentrata su Luca, che, in lontananza sta ballando con una ragazza abbastanza prosperosa, che gli prende le mani e se le appoggia sui fianchi, che lascia ondeggiare senza pudore. Alice sarebbe capace di individuare Luca anche al buio. E’ così che fai quando continui ad avere una persona nel cuore, anche se ti ha deluso, non la perdi mai di vista. Il suo orgoglio sembra dirle di lasciar perdere, di far finta di niente, ma la rabbia comincia a salire ed è difficile tenerla a bada.
-Dos tequilas, por favor.- Ordina, in maniera decisa, al barman, che è dietro al bancone. -Guardalo, guarda quell’idiota! Non ti fa schifo? E’ un maiale, a lui basta che respirino!- Grida Alice, rivolgendosi a Marta, da cui vorrebbe man forte. Il barista poggia sul tavolo le due tequila e la ragazza si scola tutta la sua in un attimo, mentre porge l’altra all’amica. Marta non le risponde. Anche lei è rimasta a fissare Luca che balla con quella ragazza. Non sa perché, ma dà un po’ fastidio anche a lei il fatto che Luca possa stare così vicino ad un’altra, ma decide di non dire niente ad Alice, convinta che quella strana sensazione sia solo passeggera, e resta in silenzio, ad ascoltare lo sfogo dell’amica. Nel frattempo Gaia le raggiunge al bancone.
-Un’otra, por favor!- Alice, sempre più nervosa, ordina un’altra tequila.
-Ecco dov’eravate, non riuscivo più a trovarvi!- Esclama Gaia, sedendosi su uno sgabello accanto alle sue amiche.
-Mi fa saltare i nervi!- Afferma Alice sbuffando. -Deve sempre fare il dongiovanni, ovunque vada deve essere al centro dell’attenzione!- E manda giù il secondo bicchierino di tequila, senza staccare gli occhi da Luca.
-Ce l’ha con Luca?- Chiede Gaia a Marta.
-Già…- Risponde Marta, con un sospiro.
-Solo lui è in grado di irritarla in questo modo!- Commenta Gaia, ridendo. -Comunque c’è da dire che Luca non ha mosso un dito, è quella che gli si è appioppata e ha cominciato a strusciarsi addosso a lui! –Prosegue la ragazza.
-E’ uguale, io lo odio lo stesso! Un’altra tequila!- Grida Alice.
-Un’altra?! Ali, ma non credi di esagerare? E’ la terza tequila che prendi!- Si preoccupa Marta.
-Esagerare? I drink sono compresi nell’ingresso, quindi posso berne quanti me ne pare!-
-Quanti te ne pare non credo proprio! Avanti, andiamo a ballare!- Gaia tira Alice per un braccio, per riportarla in pista ed allontanarla dal bancone, ma lei fa resistenza e beve in un solo sorso anche il terzo bicchiere di tequila.
-No, a ballare no, sono stanca. Andate voi, io vi raggiungo dopo.- Grida Alice alle sue amiche, che si guardano fra loro.
-E va bene, però questa è l’ultima tequila.- Si raccomanda Marta. -Possiamo fidarci?-
-Avete la mia parola!- Alice resta quindi al bar, mentre Gaia e Marta si allontanano, per raggiungere gli altri che stanno ancora ballando.
**********
Luca è riuscito finalmente a liberarsi della ragazza che gli si era appioppata e torna dai suoi amici. Gaia e Marta cominciano a preoccuparsi. E’ passata quasi mezz’ora e Alice ancora non si è fatta viva.
-Luca, hai visto Alice?- Gli domanda Gaia, vedendolo arrivare.
-No, perché? Ve la siete persa?-
-Meglio andare a controllare al bar, io non mi fiderei tanto della sua parola, era già mezza brilla.- Sottolinea Marta, che, insieme a Gaia e Luca, si dirige verso il bar. Giunti al bancone, vengono sorpresi dalla scena che si trovano davanti. Alice è visibilmente ubriaca e balla scatenata in piedi sul bancone, con un drink in mano, mentre un tizio poco raccomandabile le mette le mani addosso e cerca di infilarle la lingua in bocca.
-Ali!- Esclama Gaia.
-Alice, scendi immediatamente!- Le intima Marta. Luca non ci vede più dalla rabbia. Ha sempre avuto un senso di protezione nei confronti di Alice, sin da quando erano piccoli, e, nonostante la loro storia finita male, si sente ancora in dovere di difenderla. Con un balzo, allora, salta sul bancone, mettendosi tra Alice e il ragazzo che ci sta provando con lei.
-Toglile le mani di dosso!- Luca assale il ragazzo prendendolo per il bavero della camicia, con sguardo minaccioso, mentre Marta e Gaia tirano Alice per un braccio, facendola scendere dal bancone. Gli occhi di chi si trova lì intorno sono tutti puntati su di loro. Il ragazzo è talmente ubriaco che non ha neanche la forza di reagire a Luca e alza le mani, in segno di resa. Luca lo lascia andare e lui non ci pensa due volte ad alzare i tacchi e ad andarsene.
-Ali, ma che ti salta in mente?- Chiede Gaia, preoccupata.
-Quante ne hai bevute di queste, eh?- La rimprovera Marta, strappandole il bicchiere dalle mani. Luca scende dal bancone e si avvicina alle tre ragazze, per sincerarsi delle condizioni di Alice, mentre la folla di curiosi che si è formata intorno a loro comincia a dissiparsi.
-Oh, mio eroe!- Esclama Alice, vedendo Luca avvicinarsi a loro. L’alcol non l’ha mai retto più di tanto, le basta poco per perdere i freni inibitori e fare cose che da sobria non le passerebbero neanche per l’anticamera del cervello. Si avvicina pericolosamente a Luca, barcollando un po’ e ignorando i rimproveri di Marta e Gaia, e comincia ad accarezzargli il viso e a toccargli i capelli. –Sei proprio figo, lo sai? E io ti amo, Dio quanto ti amo!- Gli dice, scoppiando poi in una risata isterica. Marta e Gaia si guardano fra loro. Luca, forse per la prima volta in tutta la sua vita, è davvero imbarazzato. Non sa che fare, non sa che dire, non sa come comportarsi. Le parole di Alice gli penetrano nel petto come una coltellata improvvisa, che non fa altro che accentuare quel senso di colpa che si porta dietro da mesi. Ha distrutto con le sue mani uno dei rapporti più importanti della sua vita, ha allontanato da sé una delle persone più importanti della sua vita, quella ragazza piccola ma graziosa, con tutte le curve al punto giusto e quegli occhi verdi così profondi, quella ragazza che lui chiamava affettuosamente “Nanetta”, da quando erano bambini. Amava prenderla in giro ed ora gli manca non poterlo più fare. Più di ogni altra cosa, Luca si sente in colpa perché da quando si sono lasciati, lui non ha fatto che pensare a sé stesso, a come sarebbe stata la sua vita senza di lei, a come avrebbe potuto continuare a vivere senza i suoi consigli, le sue ramanzine, i suoi capricci da bambina, perché quel giorno, oltre a perdere l’amore, Luca ha perso la sua amicizia, ed è questo ciò che gli manca di più. Si odia, perché anche in questa situazione si è dimostrato egoista, ha continuato a preoccuparsi solo di sé stesso, quando quella che aveva più bisogno di aiuto era Alice, e lo è ancora.
-E’ vero, io ti amo, però tu sei stato uno stronzo, io ti amavo tanto e tu mi hai spezzato il cuore! Cattivo Luca, cattivo!- Prosegue Alice, alternando crisi di pianto a risate isteriche.
-Ok, Ali, hai già detto abbastanza, andiamo?- Interviene Gaia, per tirar fuori l’amica da quella situazione imbarazzante.
-Aspetta!- La interrompe Alice, per poi rivolgersi di nuovo a Luca, che è ancora lì, impietrito, di fronte a lei. -Come faccio a dimenticarti se sono costretta a vederti ogni santo giorno? Perché i miei amici sono anche i tuoi amici? Perché i nostri genitori continuano ad uscire insieme? Perché la mia vacanza deve essere per forza anche la tua vacanza?- Spara domande a raffica, che in realtà sono una vera e propria dichiarazione d’amore. Non si rende conto di aver appena contraddetto le parole con cui da tempo cerca di convincere tutti del fatto che per lei Luca ormai è acqua passata. Alice, per un attimo, sembra tornar seria, ma subito dopo ricomincia a fare apprezzamenti senza senso sugli occhi e sui capelli di Luca, e Marta decide di porre fine a quella scena, o, altrimenti, la sua migliore amica avrebbe finito con l’umiliarsi da sola.
-Va bene, basta così. Andiamo a casa.- Le dice, prendendola per un braccio e allontanandola da Luca. Alice si appoggia a Gaia, da una parte e a Marta, dall’altra.
-Grazie ragazze, io vi voglio molto bene, molto bene, molto bene!- Esclama, euforica.
-Sì, lo sappiamo, anche noi te ne vogliamo.- Le risponde Gaia, sorridendole, mentre tutte e tre si allontanano per uscire dalla discoteca e tornare a casa. Luca rimane un attimo a pensare, poi le ferma.
-Gaia, aspetta!- La ragazza, sentendosi chiamare, si gira. -Tu rimani qui con Tommy e gli altri, l’accompagno io a casa. In fondo è colpa mia se è in questo stato.- Continua serio Luca.
-Va bene.- Gaia lo guarda intenerita, con un leggero sorriso. La sua capacità di capire ciò che pensano i suoi amici le è tornata utile anche stavolta e, avendo intuito lo stato d’animo di Luca, gli lascia il posto, per sorreggere Alice, che invece non sembra accorgersi minimamente di quello che le accade intorno.
-Ghega, non dire nulla agli altri della scenata. Non credo che Alice voglia farlo sapere in giro.- Si raccomanda Marta. Gaia annuisce, poi torna dagli altri.
**********
Arrivati a casa, Marta porta subito Alice al bagno, mentre Luca si mette a preparare il caffè da farle prendere con il limone, per farle passare la sbronza. Quando è pronto, Luca le chiama, Marta va a prendere il caffè, con una fetta di limone e lo porta ad Alice, poi aiuta l’amica a rimettersi in sesto e la fa mettere a letto. Marta decide di guadagnare tempo e di farsi la doccia anche lei e poco dopo raggiunge Luca, che la sta aspettando in cucina, seduto al tavolo. Lui la vede entrare in cucina con i capelli bagnati, vestita solo dell’asciugamano che ha annodato sopra al seno, e ne rimane affascinato. La salivazione scende a zero, ma Luca non lo dà a vedere e cerca di mantenere il controllo.
-Vuoi… vuoi un caffè?- Le chiede.
-Sì, va!- Marta accetta e si siede accanto a Luca, al tavolo da pranzo, mentre lui si alza per preparare altri due caffè.
-Come sta Alice?- Domanda Luca, mentre accende il fuoco sotto alla caffettiera.
-Ora meglio. Prima ha vomitato anche il pranzo di Natale, poi le ho fatto fare la doccia, l’ho messa a letto e ne ho approfittato per farmi la doccia anch’io.- Risponde Marta.
-Mi dispiace che stia così male.- Confessa Luca, abbassando lo sguardo. E’ ancora davanti ai fornelli e continua a dare le spalle a Marta.
-Era prevedibile che prima o poi sarebbe scoppiata. Non può tenersi tutto dentro. Dice sempre che tu per lei ormai non conti più niente, ma non è così, te ne sarai accorto.-
-Già…- 
-Anche tu comunque potevi evitare di ballare con quella ragazza proprio davanti a lei!- Lo rimprovera Marta, mentre Luca si volta verso di lei.
-Guarda che è quella che mi si è appiccicata! Ho cercato per tutta la sera di allontanarla, e poi non sapevo che Alice ci stesse guardando.-
-Lei ti guarda sempre…- Gli rivela Marta, rimanendo con lo sguardo fisso sulle tazzine ancora vuote che il ragazzo ha appoggiato sul tavolo. Quella frase colpisce Luca, che sgrana gli occhi e non dice una parola. -E così bevendo è riuscita a dirti tutto quello che da sobria non ha il coraggio di dirti, o, meglio, che è troppo orgogliosa per dirti.- Afferma Marta, stavolta guardandolo negli occhi.
-Pensavo che con il passare del tempo sarebbe riuscita piano piano a superare la nostra rottura, ma non è così…è fortunata ad avere delle amiche come te e Gaia.- Asserisce Luca, mentre versa il caffè nelle due tazzine.
-Sì, ma io e Gaia ci saremmo anche un po’ stancate di ascoltare sempre la stessa tiritera su di te e di doverla consolare ogni volta per colpa tua!- Cerca di sdrammatizzare Marta, bevendo il caffè, che ama prendere amaro, mentre Luca si risiede accanto a lei. –A parte gli scherzi- Prosegue seria. -Devi parlarle, voi due dovete ricominciare a parlare per mettere in chiaro le cose. Devi dirle tutto ciò che hai detto a me quella volta a casa tua, così forse riuscirà a capire un po’ meglio i motivi che ti hanno spinto a tradirla e a riacquistare un po’ di fiducia in te, anche se sarà molto difficile che ti perdoni…io al suo posto non riuscirei mai a perdonarti.-
-Grazie per la sincerità!- Commenta, sarcastico, Luca.
-Prego!- Esclama Marta sorridendo.
C’è un attimo di silenzio, poi Luca prende la parola.
-Sai, non avrei mai creduto di poterlo dire, ma…non mi dispiace.-
-Cosa?- Chiede Marta, non capendo a cosa si riferisca Luca.
-Parlare con te, passare del tempo con te…Sono contento del fatto che ultimamente non litighiamo più come prima, che, mentre prima litigavamo ogni giorno, ora ci scanniamo solo tre volte a settimana!- Risponde Luca, suscitando le risatine di Marta. -Direi che è un bel traguardo, no?- Continua il ragazzo. -Mi piace il rapporto che si è creato fra noi. Io e te siamo come il bastone e la carota, fra di noi c’è sarcasmo, ma anche complicità…mi costa ammetterlo, ma credo che spesso tu riesca a capirmi anche meglio di Ale, un po’ come faceva Alice prima che ci mettessimo insieme…-
-Sei sicuro di stare bene?- Marta lo guarda perplessa.
-Al cento per cento!-
-Beh, magari allora ti stai innamorando di me!- Lo provoca Marta, in tono ironico.
Luca si sente strano, forse è proprio questo che sta accadendo dentro di lui, ma cerca di negare. Negherà fino alla morte. -Io? Di te? Mai! Io e te insieme non funzioneremmo neanche in un universo parallelo!-
In quel momento i due ragazzi sentono aprire la porta di ingresso. Gli altri cinque del gruppo hanno fatto ritorno a casa.
-Che serata! Ehi ragazzi, ma perché ve ne siete andati così presto?- Domanda Tommaso, accorgendosi della presenza di Luca e Marta in cucina.
-Eravamo stanchi e ci stavamo rompendo.- Risponde Luca.
-A me stava scoppiando la testa!- Afferma Marta.
-E Alice?- Chiede Marco, preoccupato per sua sorella.
-Alice già dorme, è nel letto.- Lo tranquillizza Marta.
Mentre gli altri organizzano i turni per andare in bagno, Marta si alza dal tavolo per andare ad asciugarsi i capelli, e Gaia la segue.
-Allora, com’è andata con Alice?- Le chiede Gaia sottovoce.
-Tutto a posto, l’ho fatta vomitare, l’ho fatta lavare, le ho dato il caffè con il limone e poi l’ho mandata a letto.-
-Sentirai i postumi domani!-
-Più che altro prepariamoci ad uno sfogo colossale nel caso in cui dovesse ricordare la piazzata che ha fatto a Luca stasera!- Afferma Marta, cercando di non farsi sentire dagli altri.
Nel frattempo Luca ha rimesso un po’ a posto la cucina. Non vede l’ora di buttarsi sul letto, ma, prima di andare a dormire, c’è ancora una cosa che deve fare. Assicurandosi che nessuno lo veda e accertandosi del fatto che Marta sia ancora nell’ingresso e che ne avrà ancora per molto con l’asciugatura dei capelli, Luca entra di nascosto in camera di Marta e Alice, poi richiude la porta. Alice è lì, nel letto, in un sonno così profondo che nemmeno una cannonata riuscirebbe a svegliarla. Luca si avvicina e si siede sul letto, accanto a lei. L’abat-jour del comodino, accesa, le illumina il volto e Luca la osserva dormire. Sa perfettamente che  non può sentirlo, ma in quel momento sente di dover essere sincero con lei.
-Ali, ma che combini? Non vale la pena ridurti così per me, non devi rovinarti la vita per le mie cazzate…io non voglio vederti soffrire. Vedi, tu per me sei e sarai sempre come una sorellina minore, e come fratello maggiore dovrei proteggerti e fare in modo che tu sia sempre felice, ma so di non essere un granchè…- Le sussurra Luca, mentre le sposta la frangetta dagli occhi e le accarezza i capelli. E’ davvero preoccupato per lei.
Alice continua a dormire, ma è un po’ irrequieta. Si muove di continuo e parla nel sonno. Probabilmente sta sognando, ma improvvisamente dalla sua bocca esce una parola, detta con un filo di voce.
-Luca…- Alice si rigira nel letto, ancora tra le braccia di Morfeo, mentre Luca, sentendola pronunciare il suo nome, sorride teneramente.
- Ti voglio un bene dell’anima, Nanetta.-
 



Angolo Autrice: Ciao ragazzi! Che ve ne pare? Ho voluto dedicare questo capitolo quasi interamente al rapporto tra Luca e Alice, che è uno dei più importanti sui quali si basa la mia storia. Come avrete visto, Luca tiene immensamente ad Alice, al contrario di come si potrebbe pensare, avendola tradita. Riconosce il gravissimo errore che ha fatto, ma il problema di fondo è che lui non l'ha mai vista come una compagna di vita, come una fidanzata. Lui l'ha sempre considerata una grande amica, la sua migliore amica, una sorella minore, appunto, anche se per Alice invece non è mai stato così, perchè è sempre stata innamorata di lui. A detta di Luca, l'errore è stato proprio mettersi insieme, rovinando quel legame puro che c'era fra loro. E voi che ne pensate? Grazie per aver letto, ci sentiamo sabato prossimo con un altro capitolo.

Angelica Sofia

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Capitolo 10
*** Gelosie, nuovi amori e telefonate inaspettate ***


Stanno ancora dormendo tutti, in casa regna il silenzio, ma Alice si sveglia all’improvviso, sorpresa da un mal di testa terribile. Si rigira nel letto matrimoniale, facendo smorfie di dolore e massaggiandosi le tempie per cercare di alleviare il fastidio. Quell’emicrania è la prova inconfutabile di quanto non riesca a reggere l’alcol. L’ultimo ricordo che ha della sera prima è il viso di un ragazzo che, facendole bere l’ennesimo drink, ha attaccato bottone. Quello che è successo dopo è un mistero per lei. La sua mente è obnubilata, i ricordi offuscati, ma ha uno strano presentimento. Voltandosi verso sinistra, vede Marta dormire accanto a lei, dandole le spalle. 
-Marta!- Esclama, tentando di svegliare l’amica, che non ha reazioni. Alice ha bisogno di sapere cosa sia successo la sera prima, e Marta è la persona più adatta da cui farsi raccontare eventuali figuracce o situazioni imbarazzanti, è l’unica in grado di raccontarle per filo e per segno tutta la serata, senza fronzoli, la dura e cruda verità. E’ sempre stata sincera con lei e lo sarà anche stavolta. Alice non demorde e, poggiando una mano sulla spalla di Marta, la scuote, per svegliarla.
-Alice, sono le nove e mezzo, ti prego, dormi, siamo andati a letto alle sei di mattina!- Risponde Marta, senza neanche aprire gli occhi.
-Marta!- Insiste Alice.
-Che c’è?!- Marta, sbuffando, apre finalmente gli occhi, continuando a dare le spalle all’amica.
-Ho un mal di testa terribile!- Si lamenta Alice, portandosi le mani alla testa.
-E ci credo! Con la sbronza che ti sei presa ieri…!-
-Ma perché ho bevuto così tanto?- Si chiede Alice. -Marta, ho l’impressione di aver fatto qualcosa di cui potrei pentirmi ieri, dimmi che non è così!-
-Tranquilla, niente di grave, hai soltanto detto a Luca quanto sia figo, quanto ti manchi e quanto ancora lo ami.- Le risponde Marta, in tono sarcastico.
-Oh mio Dio, è gravissimo invece! Devo mettere subito in chiaro la questione, devo dirgli che non pensavo veramente quelle cose! Che stupida che sono!- Si agita Alice.
Marta, a questo punto, si volta e guarda Alice in faccia, facendosi seria. -Non pensavi veramente quello che hai detto?- Le chiede, sapendo benissimo che in realtà non è così.
-Certo che no!- Esclama Alice.
-Andiamo, Ali, sappiamo entrambe che pensi ogni singola parola di quelle che gli hai detto, è per questo che ti sei ubriacata ieri! Non devi fingere con me, io ti conosco troppo bene e l’ho capito da un pezzo.-
-Va bene, forse qualcosina la penso davvero, ma lui non deve saperlo.- Chiarisce Alice.
-Ok, mentre tu cerchi il modo per dirglielo, io torno a dormire. Buonanotte!- Marta si volta e richiude gli occhi. Alice sbuffa e, dalla vergogna, si copre il viso con il lenzuolo.
Qualche ora dopo si alzano tutti. Alcuni sono in cucina, altri stanno facendo colazione in veranda. Alice, con passo svelto e deciso, esce in giardino e si piazza di fronte a Luca, che, come ogni mattina, sta bevendo tranquillamente il suo caffè, mentre legge la Gazzetta dello Sport per essere sempre informato su tutte le operazioni di calciomercato. La ragazza sbatte con forza una mano sul tavolo, per catturare la sua attenzione, e punta l’altra sul fianco.
-Marra, non so di preciso cosa io ti abbia detto ieri, ma qualunque cosa sia, cancellatelo dalla mente, ok? E’ evidente che ieri sera non ero in me, quindi è impossibile che io abbia detto cose sensate. Perciò non montarti la testa pensando che io sbavi ancora per te, perché tu ormai per me sei acqua passata, anzi, meglio, sei solo aria!- Luca, incredulo, guarda Alice senza reagire. La ragazza si volta e torna indietro, mentre Tommaso, che è seduto accanto a Luca, non riesce a trattenere una fragorosa risata. Luca, infastidito, gli lancia un’occhiataccia, per poi tornare con lo sguardo sul suo giornale. Il giardino e la cucina sono separati da una porta-finestra che di giorno i ragazzi tengono sempre aperta. Marta, infatti, dalla cucina, è riuscita a sentire tutto e, vedendo rientrare Alice, si avvicina a lei.
-Non credi di essere stata un po’ troppo dura con lui? In fondo ieri sera era preoccupato per te e si è offerto di riportarti a casa…-
-Ah, io sono stata troppo dura?! E lui com’era quando mi metteva le corna con quella sciacquetta mentre io contavo i giorni che mi mancavano per rivederlo?- Ribatte Alice.
-D’accordo, hai ragione, scusa.- Marta taglia corto, non vorrebbe far nascere una discussione per niente, l’ultima cosa che desidera è litigare con la sua migliore amica.
Anche quella giornata, tra lunghi bagni in mare e partite di beach volley maschi contro femmine, sta per concludersi. E’ l’ora di cena e tutti si stanno preparando per la serata, c’è chi si sta facendo la doccia, chi sta cucinando, chi si sta vestendo, chi sta apparecchiando. Dopo essersi messa in ghingheri, Serena raggiunge Marco in giardino.
-Che ne dici se andiamo a farci un giro per Ibiza con lo scooter che abbiamo noleggiato?- 
-Adesso? Ma è ora di cena, cosa diciamo agli altri?- Chiede Marco, sorpreso.
-Prima di mangiare devono ancora farsi la doccia in tre, torneremo prima che si mettano a tavola.- Cerca di convincerlo Serena, tirando fuori dalla tasca le chiavi del motorino e mostrandole a Marco, facendole oscillare di fronte ai suoi occhi.
-Se è così allora non posso rifiutare!- Risponde Marco, sorridente. Si alza dalla sedia, si guarda intorno per assicurarsi che nessuno li stia guardando e prende per mano Serena, cominciando a correre. I due, ridendo, escono dal cancello. Serena sale dietro a Marco, tenendosi stretta alla sua schiena, poi accendono il motore e partono, perdendosi tra le strade di Ibiza. In quel momento Alice esce in veranda, con la sua inseparabile macchina fotografica, per scattare qualche foto in giardino, alla luce del tramonto. Filippo la vede dalla finestra della sua stanza e decide di uscire.
-E’ una Reflex professionale?- Domanda ad Alice, appena mette piede fuori da casa. La ragazza si volta di scatto e, vedendo Filippo, gli sorride.
-Sì, me l’hanno regalata gli altri per il mio ventesimo compleanno! E’ la seconda macchinetta che mi regalano…diciamo che li assillo un po’ con questa mia mania!-
-Anch’io amo la fotografia!- Afferma Filippo, avvicinandosi a lei.
-Davvero? Marco non me l’ha mai detto…-
-Posso dare un’occhiata?- Chiede il ragazzo ad Alice, indicando la macchina fotografica che ha in mano. Alice all’inizio è un po’ titubante, ma poi acconsente.
-Ehm…d’accordo, ma ti avverto, non sono niente di che!- Gli dice, passandogli la macchinetta.
-Tranquilla.- Fillipo comincia a sfogliare le foto in memoria, osservandole attentamente. -Sono belle…- Commenta.
-Ma?- Chiede Alice, che nel frattempo lo sta tenendo d’occhio per paura che possa arrivare fino alle foto che la ritraggono con Luca, quelle che non ha il coraggio di cancellare.
- No, niente, è solo che dalle foto traspare sempre lo stato d’animo di chi le fa…-
-E dalle mie foto cosa si vede?-
-Si vede che c’è qualcosa che non va…si vede che sei arrabbiata. Vedi? Usi sempre le luci scure, un sacco le ombreggiature…sì, direi che sei arrabbiata.- Proprio in quel momento Filippo vede una delle foto di Alice e Luca insieme. -E credo di sapere anche il perché!- Afferma il ragazzo, alludendo al rancore che Alice serba a Luca.
-Tu non sai niente di me e io non sono arrabbiata!- Esclama Alice, colpita nell’orgoglio, strappandogli la macchina fotografica dalle mani.
-Ecco, lo vedi? Cerca di ritrovare un po’ il sorriso se non vuoi che le tue foto suscitino solo tristezza.- Ribatte Filippo rientrando in casa. Poco dopo, però, sembra ripensarci e torna indietro, per dire ancora qualcosa ad Alice. -Ah, se vuoi puoi farlo anche per me, a me piace il tuo sorriso!- Le dice, facendole l’occhiolino. Alice rimane sorpresa e, non appena Filippo torna dentro, si lascia scappare un sorriso.
**********
Anche quella sera decidono di andare a ballare, in una discoteca in cui non sono mai stati fino ad ora. Mentre Alice, Gaia e Marta stanno facendo un giro per la pista da ballo, scorgono, su un divanetto, un ragazzo e una ragazza, dall’aria familiare, che si stanno baciando appassionatamente.
- Ehi, ma quelli non sono…-
-Serena e Marco!- Gaia completa, stupita, la frase di Marta. Le tre ragazze si fermano immediatamente e restano a guardarli.
-Mio fratello e tua sorella?! Questo vuol dire che siamo diventate parenti, Ghega!- Esclama Alice.
-Infatti avevo notato un po’ di sguardi, il fatto che ogni tanto si appartavano solo loro due, ma non gli davo importanza…- Spiega Gaia.
-Dai, sono carini però!- Commenta Marta, sorridendo alle sue amiche.
-Va bene, fine dello spettacolo, sembriamo dei guardoni!- Gaia sollecita le altre due ad allontanarsi, spingendole da dietro.
-Beh sì, in effetti non è un bello spettacolo vedere le limonate di mio fratello!- Afferma Alice.
Poco più tardi Marco e Serena si dirigono, per mano, verso il bar, dove Tommaso, Luca e Filippo stanno bevendo qualcosa. I tre, vedendoli arrivare, cambiano espressione.
-Voi due…?!- Chiede, sorpreso, Filippo. Marco e Serena si guardano, sorridendo, senza dire una parola.
-Lo sapevo. Che vi avevo detto io? Avanti, fuori i soldi!- Tommaso porge le mani, aperte, verso Filippo e Luca, per riscattare i soldi vinti per una delle sue scommesse.
-Che palle!- Esclama Luca, tirando fuori dieci euro per darli a Tommaso. La stessa cosa fa Filippo, controvoglia.
-Fatemi capire, voi avete scommesso su di noi?- Domanda Marco.
-Eh sì, mio caro, io me ne ero accorto già in tempi non sospetti e ho convinto questi due a scommettere, perché ne ero sicuro al cento per cento! Loro non ci credevano e invece avevo ragione io!- Dichiara Tommaso, mettendo in tasca, soddisfatto, i venti euro appena guadagnati.
-Mi hai fatto perdere! Io pensavo ti piacesse Marta!- Afferma Filippo, rivolgendosi a Marco.
-Marta? No, non è proprio il mio tipo, dovresti saperlo.- Risponde Marco, sorridendo, mentre Luca sembra quasi fare un sospiro di sollievo. A questo punto Tommaso costringe la coppia a prendere da bere e a brindare con loro, per festeggiare. Finito il brindisi, Luca si allontana dagli altri. E’ tutta la sera che non vede Marta e sente il bisogno di ritrovarla. Sa che è difficilissimo riuscire a trovarla tra tutte quelle persone, è come cercare un ago in un pagliaio, eppure poco dopo la vede, in lontananza, senza Gaia e Alice. E’ seduta su un divanetto e sta parlando con un bel ragazzo. Luca la guarda sorridere alle parole del ragazzo e questo gli dà fastidio. Si chiede cosa le stia dicendo di così divertente, o di così gentile da meritarsi i suoi meravigliosi sorrisi. A costo di sembrare infantile deve intervenire subito e si precipita da lei.
-Scusa, quello sarebbe il mio posto…- Dice Luca, con sguardo serio, al ragazzo, indicando il posto su cui è seduto.
- Oh, scusami.- Il ragazzo, che è italiano e ha capito benissimo cosa gli ha detto Luca, si alza immediatamente, per lasciargli il posto. -Non mi avevi detto di avere un ragazzo…- Si rivolge a Marta, che invece è rimasta seduta.
-No, lui non è…- Il ragazzo non la lascia finire la frase, perché si accorge che Luca ha un viso familiare, non è la prima volta che lo vede.
-Ehi, aspetta un attimo, ma io ti ho già visto da qualche parte! Si si, tu sei…Marra, giusto? Il ragazzo della Primavera che quest’anno giocherà in prima squadra!- Esclama il ragazzo, entusiasta.
-Ah, sì, sono io.- Risponde Luca, accennando un sorriso. Marta osserva la scena, un po’ stupita e un po’ infastidita.
-Piacere, io sono Stefano- Il ragazzo si presenta, stringendo la mano a Luca. -Vengo da Latina e sono romanista fino al midollo! Wow, che emozione, quant’è piccolo il mondo, eh! Ti lascio subito il posto e scusami.- Fa per andarsene, ma poi si volta di nuovo. -Mi raccomando, fateci sognare quest’anno!- Mentre si allontana, il ragazzo cammina all’indietro, agitando in aria il pugno, verso Luca. -Forza Roma!- Esclama, euforico, allontanandosi sempre di più. A Luca viene da ridere, ma risponde al saluto del ragazzo finché questo non si gira, poi si siede vicino a Marta, ridendo.
-Hai visto, anche a Ibiza mi conoscono!- Esclama Luca, dandosi delle arie.
-Posso sapere perché l’hai fatto?- Chiede Marta, un po’ scontrosa.
-Cosa?-
-Cacciare via quel ragazzo!-
Luca va in tilt, non ha pensato ad una scusa da propinarle. Avrebbe dovuto sapere che Marta non avrebbe preso bene il fatto che lui si intrometta nelle sue conoscenze.
-Beh, ho pensato che ti stesse importunando e così sono intervenuto…- Afferma Luca, arrancando un po’.
-Non mi stava importunando!- Esclama Marta.
-Comunque ci stava provando e non mi sembrava il tuo tipo.- Luca continua ad arrampicarsi sugli specchi, eppure Marta non sembra capire le sue reali intenzioni, o, forse, non vuole capirle.
-Ah, perché adesso i ragazzi che ci provano con me hanno bisogno della tua approvazione?-
-Non sarebbe una cattiva idea…- Afferma Luca. Marta si alza indignata, e lui capisce che forse quel ragazzo le interessava. -Avanti, non dirmi che ti piaceva quell’allocco!-
-Non sono affari tuoi!- Grida Marta, andandosene e lasciando da solo Luca, sul divanetto, con i suoi pensieri.
**********
L’indomani mattina, mentre gli altri ancora dormono, Gaia si alza per andare in bagno, e vede sua sorella già in piedi, che sta rifacendo il letto.
-Già sveglia?- Chiede Gaia, avvicinandosi a lei.
-Sì, dormire in soggiorno mi fa svegliare sempre prima degli altri, forse perché inconsciamente so che di lì a poco verranno tutti qui a fare colazione e quindi devo rifare di corsa il letto altrimenti non c’entriamo!- 
-Senti…mi sa che tu hai delle novità da raccontarmi…- Alle parole della sorella, Serena sorride. -Allora state insieme? Dimmi, dimmi!- Insiste Gaia, lasciando venir fuori il suo lato pettegolo.
-Non lo so, non so se possiamo già dire di stare insieme…abbiamo deciso di frequentarci, ecco…- Risponde timidamente Serena.
-Ma a te piace, no?- Domanda Gaia.
- Sì, è divertente, sensibile, simpatico…e poi è troppo bello!- Le due sorelle ridono.
-E dire che ti ho dovuto pregare per farti venire in vacanza con noi! Pensa se non l’avessi fatto!- Afferma Gaia.
-In effetti forse ti dovrei ringraziare. Non pensavo che mi sarei potuta divertire così tanto in vacanza con mia sorella e i suoi amici, e a dir la verità non avevo neanche voglia di partire, invece devo dire che sono stata proprio bene. Grazie per aver risollevato la mia estate, sorellina!- Serena sorride e abbraccia sua sorella. 
Il divertimento per la loro comitiva non finisce mai. La giornata appena cominciata trascorre veloce, tra partite a calcetto, aperitivi in riva al mare, risate e tanto sole. Tommaso che si è perso per andare a fare la spesa in motorino e Luca che è dovuto andare a riprenderlo, perché non riusciva a ritrovare la strada, il delizioso pranzo al sacco preparato da Filippo per tutti, Marco che decide di noleggiare una moto d’acqua e porta le ragazze, una alla volta, a visitare le stupende calette lì intorno. Il sole cala e i ragazzi tornano a casa, per cena. Mentre alcuni preparano la tavola o da mangiare, Luca è in bagno, a farsi la barba, quando, improvvisamente, gli squilla il cellulare. Non si asciuga nemmeno e, a torso nudo e con la faccia ricoperta per metà da schiuma da barba, corre a rispondere, senza neanche guardare chi sia.
-Pronto?-
-Merdaccia!- Udendo quella parola, Luca capisce subito con chi sta parlando. Solo una persona può chiamarlo così e quella persona è Alessandro.
-Oh! Finalmente hai deciso di farti sentire! Ti chiamo sempre io!- Afferma Luca, mentre si siede al tavolo della cucina. Alessandro è tornato da qualche giorno ad Ostia, dopo la sua vacanza con Bianca e Luca è sorpreso di sentirlo al telefono.
-Ti disturbo?- Domanda Alessandro.
-No no, mi stavo facendo la barba, ma non preoccuparti.-
-Allora, come procede lì?-
-Alla grande, alla grande…stasera torniamo al Pacha.- Risponde Luca, osservando gli altri darsi da fare per preparare la cena. 
Gaia si accorge che Luca è al telefono e, dal tono di voce del ragazzo, capisce che sta parlando con Alessandro. -Ma chi è, Ale?- Chiede, sottovoce, a Luca, per averne la conferma. Luca le fa cenno di si con la testa e Gaia torna ad apparecchiare.
-Gli altri tutti bene?- Chiede Alessandro.
-Sì sì, sono tutti qui, chi ad apparecchiare, chi a cucinare…- Luca sente uno strano odore, e si avvicina a Tommaso, che questa sera è addetto ai fornelli. -Tommy sta facendo una sbobba che sinceramente non ho il coraggio di assaggiare.- Dice Luca ad Alessandro, scrutando il contenuto della padella che Tommaso sta maneggiando con cura. -Ragazzi, ma perché stiamo facendo cucinare lui?- Chiede Luca, rivolgendosi agli altri, scherzosamente. Sente Alessandro ridere dall’altro capo del telefono.
-Ehi, questa è zuppa di ceci! La mia cucina è troppo raffinata per un rozzo come te, tu non puoi capire!- Afferma Tommaso, cercando di difendere la sua arte culinaria. -Ale, se c’eri tu avresti apprezzato!- Prosegue, alzando la voce, per farsi sentire anche da Alessandro.
-Ti prego, riportami il video di Tommaso sbronzo che recita la Divina Commedia!- Chiede Alessandro a Luca, riferendosi al fatto che, quando beve troppo, Tommaso inizia a recitare a memoria i versi della Divina Commedia. Nessuno è mai riuscito a capirne il motivo, ma la cosa buffa è che se qualcuno glieli chiede da sobrio, non sa neanche da dove cominciare.
-Tranquillo, ci ho già pensato io. Tommy ha già dato il meglio di sé!- Lo rassicura Luca.
-Vi starete divertendo da pazzi immagino…- Luca avverte nelle parole di Alessandro una sottile malinconia.
-Sì via, non ce la passiamo male...Tu hai qualcosa in programma per stasera?-
-Mah, non lo so, mi hanno chiamato i ragazzi della Primavera prima…ci andremo a prendere una birra da qualche parte…-
-E Bianca?- Domanda Luca.
-No, io e Bianca non ci vediamo stasera…- Risponde Alessandro.
-Ibiza è uno spettacolo, Ale, dovevi esserci anche tu!- Esclama Luca.
-Eh, lo so, ma stavolta è andata così…- Afferma Alessandro, sempre con un velo di tristezza. -Va bene, vi saluto allora! Mi raccomando, non fare danni!- Esclama, questa volta con voce squillante.
-No no, tranquillo. Ti salutano tutti qui!- Luca rivolge il telefono verso i suoi amici, che sono tutti riuniti in veranda, attorno al tavolo, e lo salutano in coro.
-Ciao Ale!- 
-Ci manchi!- Esclama Alice.
-Ti vogliamo bene!- La segue Gaia.
-Ciao ragazzi!- Alessandro saluta i suoi amici, pur sapendo che non possono sentirlo. Marta è l’unica che non dice una parola. Anche a lei manca, anche lei lo vorrebbe lì, ma le fa troppo male pensare a lui e sapere che ora è di un’altra. Luca si riporta il cellulare all’orecchio e rientra in casa.
-Ci risentiamo quando torniamo!-
-Sì, fatti vivo appena torni, che devo dirti una cosa…- Lo informa Alessandro, lasciando Luca nel dubbio. 
-Ah, una cosa importante? Così mi incuriosisci!-
-Non preoccuparti, ti dico tutto quando torni. Oh, divertitevi!- Si raccomanda Alessandro.
-Ok, ciao!-
-Ciao Lu’!-
La chiamata si conclude. Luca finisce di farsi la barba, continuando a chiedersi cosa potrebbe volergli dire Alessandro, senza però trovare risposte, poi raggiunge gli altri in veranda, per cenare tutti insieme.



Angolo Autrice: Ciao ragazzi! Ben ritrovati! Cosa dovrà dire Alessandro a Luca secondo voi? Che ne pensate di Serena e Marco? E per quanto riguarda Filippo avete notato qualcosa? Ditemi le vostre opinioni, fatemi sapere che ve ne pare in una recensione. Non vedo l'ora di saperlo. Scrivetemi anche se dovete fare delle critiche, mi raccomando! Ringrazio tutti quelli che mi hanno messo nelle seguite, nelle preferite e chi ha già recensito. Intanto vi anticipo che il prossimo capitolo, che pubblicherò sabato prossimo, sarà molto molto importante, quindi rimanete sintonizzati e continuate a seguirmi. Baci!

Angelica Sofia

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Capitolo 11
*** Il mare di notte ***


E’ l’ultimo giorno di vacanza, l’ultima sera spensierata da passare su quell’isola così speciale, dopo una settimana intensa che è volata. Le valigie sono quasi tutte pronte per essere caricate sulle auto la mattina seguente e i ragazzi si stanno preparando per trascorrere l’ultima serata immersi nella movida di Ibiza. Luca è in veranda ed è alle prese con il barbecue. Sta cercando di accenderlo per fare la carne alla brace, con scarsi risultati, ma è così cocciuto che non vuole chiedere aiuto a nessuno. Di fronte a lui, in giardino, ci sono Filippo e Alice, che ridono e scherzano insieme. Luca li osserva attentamente, studiando ogni loro gesto. Quei due non gliela raccontano giusta. Marta, dalla finestra, lo osserva trafficare con carbonella e fiammiferi, lo trova buffo e anche un po’ tenero quando si ostina a voler fare l’uomo della situazione e si cimenta in qualcosa che non ha mai fatto prima, come accendere un barbecue, senza neanche chiedere aiuto, per dimostrare che può farcela da solo. E’ tipico di Luca Marra. Marta lo raggiunge in veranda, per apparecchiare, e lui, vedendola arrivare, decide di condividere con lei ciò che sta pensando in quel momento.
-Cassie, ma lo sai che gli unici due rimasti scoppiati siamo io e te?-
-Non mi risulta.- Risponde Marta, in maniera decisa, mentre distribuisce forchetta e coltello al posto di ognuno.
-Andiamo, non ti sei accorta che a Filippo piace Alice? Guardali!- Insiste Luca, indicando i due ragazzi, che sono ancora seduti in giardino.
-Ma dai, stanno solo scherzando!- Lo smentisce Marta, buttando un occhio su Alice e Filippo. -Con questo principio allora anche io e te dovremmo essere una coppia, il che sarebbe alquanto disgustoso, ma non lo siamo!- Continua la ragazza.
-Ah, addirittura disgustoso…- Commenta Luca, che a dire il vero ci è rimasto un po’ male. -Comunque fidati di me, ho un certo fiuto per queste cose…- Prosegue poi, tornando al discorso di partenza, per non dare a vedere la sua delusione.
-E va bene, vorrà dire che saremo gli unici scoppiati. Allora devi sbrigarti a trovare una ragazza, prima che sia troppo tardi e che ti innamori di me!- Scherza ironica Marta.
-Non ti starai montando un po’ troppo la testa?-
-Dai, tranquillo, conoscendoti non rimarrai single a lungo! Non è mai stato un problema trovare una ragazza per te. Quest’anno poi sarai sulla bocca di tutti e su tutti i giornali, e sarà ancora più facile…forse sono io a dovermi preoccupare di più…- Marta rientra in casa e, come per magia, Luca riesce finalmente ad accendere il barbecue. Rimane per un attimo immobile, a fissare Alice e Filippo, mentre pensa e ripensa a cosa sta accadendo dentro di lui. E’ inutile far finta di niente, qualcosa è cambiato da parte sua nei confronti di Marta. I suoi sentimenti sono cambiati, anche se non riesce ancora a capire che tipo di sentimenti siano diventati, e deve chiarire con sé stesso, al più presto.
**********
Dopo cena, i ragazzi decidono di trascorrere la serata in un locale proprio sulla spiaggia, non lontano dal loro appartamento, in cui questa sera si entra gratis, per non strapazzarsi troppo e per poter andare a dormire un po’ prima, dato che l’indomani mattina devono ripartire. Sono tutti pronti per uscire e stanno aspettando impazientemente Alice e Marta, che sono ancora in bagno e stanno finendo di prepararsi.
-Ali, Cassie? Siete ancora vive?- Chiede Tommaso, bussando alla porta del bagno.
-Arriviamo, abbiamo fatto!- Risponde Alice.
In quel momento Alice apre la porta ed esce dal bagno, seguita da Marta, che spegne la luce. Finalmente possono partire, tutti si dirigono verso la porta di casa, ma Luca no. Luca è come incantato. Appena ha visto Marta uscire dal bagno, è rimasto estasiato. La sua bellezza e il suo sorriso lo hanno folgorato. Marta indossa un tubino verde smeraldo, senza spalline, con cucitura sotto il seno, che scende aderente fino a metà coscia, mettendo in evidenza il fisico perfetto della ragazza, e un paio di scarpe alte, con il tacco, aperte davanti e di colore beige. La pelle dorata dal sole fa risaltare ancor più il colore del vestito, mentre un leggero trucco esalta i suoi occhi e le sue labbra carnose. I capelli, che questa sera Marta ha lasciato asciugare liberi, scendono ondulati e ribelli sulle spalle nude. E’ bella da mozzare il fiato, Luca non riesce a toglierle gli occhi di dosso e la sua mente comincia a vagare, tra sogni erotici e sensi di colpa. Luca continua a chiedersi cosa gli stia accadendo, perché Marta gli faccia quest’effetto. In fondo è sempre lei, la solita Marta, la ragazza che si diverte a punzecchiare ogni dieci secondi, quella bambina che si intrometteva sempre nei giochi suoi e di Alessandro quando erano piccoli, una delle sue migliori amiche. Luca non riesce a capire in che momento i suoi sentimenti verso di lei siano cambiati, quando sia scoccata la scintilla, ma una cosa la sa e finalmente riesce ad ammettere a sé stesso quello che ormai è palese da mesi, ma che ha sempre cercato di rinnegare. Si sta innamorando di Marta. Esatto, Luca si sta innamorando di Marta e non c’è cosa peggiore che potesse capitargli, perché Marta appartiene al suo migliore amico, da sempre, e lui si sente talmente piccolo rispetto alla loro storia, che non può fare niente, se non attendere che questa cotta svanisca da sola, come le tante altre cotte che ha avuto nella sua vita e che si sono affievolite piano piano, fino a scomparire del tutto. Sì, ha deciso, è questo che farà. Aspettare.
-Terra chiama Luca! Ehi, ma ci sei?- Chiede Marta a Luca, vedendolo con lo sguardo perso nel vuoto, mentre muove una mano davanti ai suoi occhi, per catturare la sua attenzione.
-Ehm…sì…sì, ci sono.- Risponde Luca tornando alla realtà e sgranando gli occhi.
-Andiamo, gli altri ci stanno aspettando fuori.- Lo esorta Marta. I due si avviano in giardino e, dopo aver chiuso a chiave casa, tutti e otto si dirigono a piedi nel locale prescelto.
Arrivati a destinazione, Alice sequestra subito Marta, tirandola per un braccio verso il centro della pista da ballo. Luca, che sperava di poter passare l’ultima serata a Ibiza con Marta, la vede invece allontanarsi e, tra musica assordante e luci psichedeliche, la perde di vista.
Serena e Marco sono spariti dalla circolazione, e così anche Filippo. Sicuramente sarà in giro con Alice e Marta, che però non si fanno vedere da circa un’ora. Luca trascorre così tutta la serata con Gaia e Tommaso. Non che non si trovi bene con loro, anzi. Non sono mai stati una di quelle coppie chiuse, che hanno un rapporto esclusivo, in cui c’è spazio solo l’uno per l’altra. Gaia e Tommaso sono l’esempio perfetto di come si riesca a far convivere una lunga storia d’amore con gli amici di sempre. Da quando stanno insieme non è cambiato praticamente niente, anche perché hanno continuato ad uscire con tutti loro, esattamente come facevano prima e Luca avrebbe sempre voluto una storia come la loro, che gli permettesse di avere i suoi spazi e di continuare a coltivare le vecchie amicizie. In fondo lui è sempre stato uno spirito libero, uno a cui le storie ufficiali e troppo esclusive stanno strette. Per tutti Gaia e Tommaso sono la coppia perfetta. Quando Luca, o qualunque altro membro del gruppo, è con loro due, non si sente mai di troppo, forse perché ormai si conoscono tutti così bene che non esiste più alcuna forma di imbarazzo fra di loro, forse grazie a Gaia, che tiene talmente tanto ai suoi amici, che farebbe di tutto pur di tenerli uniti, o forse grazie a Tommaso, che ama talmente tanto Gaia, che la asseconda in ogni suo desiderio. Se Gaia vuole passare del tempo con i loro amici, Tommaso lo accetta sempre di buon grado, anche se a volte preferirebbe stare un po’ da solo con lei, dato che alla fine le occasioni in cui poter avere intimità non sono così frequenti. E’ proprio per questo motivo che, dopo aver passato con loro gran parte della serata, Luca decide di lasciarli soli e di andare a prendere una boccata d’ossigeno nella spiaggia su cui si affaccia il locale. Lungo il tragitto che lo separa dall’uscita, però, Luca riesce ad intravvedere Marta, tra tutto quell’anonimo saltare di corpi sconosciuti, seduta tutta sola su uno dei divanetti vicini all’uscita. E’ proprio lei. Luca pensa a quanto sia bella anche con il broncio, anche se sta facendo smorfie di dolore mentre cerca di massaggiarsi i talloni, convinta che nessuno la stia guardando in quel momento. Devono farle male quelle scarpe così alte. Marta ama vestirsi in modo sportivo e comodo, non indossa molto spesso un tacco dodici come questa sera e, non essendo abituata, le dà dolore dopo poco tempo. Luca ormai non sperava più di ritrovarla prima di tornare a casa, invece eccola lì. Vedendola, i suoi occhi hanno iniziato a brillare e, così, decide di fare una deviazione e di avvicinarsi lentamente a lei.
-Che stai facendo, hai già finito di scatenarti?- Chiede Luca sorridente.
-Per questa vacanza ho chiuso con le discoteche, ho un mal di piedi terribile!- Risponde Marta continuando a massaggiarsi i piedi. –Tu, invece, non hai trovato nessuna con cui provarci stasera?- Parte subito all’attacco, con una delle sue battutine pungenti, che però non coglie Luca impreparato.
-Per questa vacanza ho chiuso con le ragazze.- Afferma, ammiccando e facendo sorridere Marta. -Quindi non hai voglia di andare a fare un giro in spiaggia…sto morendo di caldo e mi sta scoppiando la testa, ho bisogno di prendere un po’ d’aria.- Prosegue poi Luca. Marta ci pensa un attimo.
-No, va bene, andiamo. Queste le tolgo però!- Marta dà la sua risposta definitiva, poi si leva le scarpe, restando a piedi nudi. I due si dirigono verso l’uscita del locale e si ritrovano in una spiaggia immensa, stranamente poco trafficata rispetto alle altre, con file di ombrelloni chiusi tutti uguali fra loro. Appena mette piede sulla sabbia, anche Luca si toglie le scarpe e le tiene in mano, per non farle rovinare.
-Ah! Aria fresca!- Esclama Luca stiracchiandosi un po’ e sospirando.
-E’ bellissima la spiaggia di notte…sarà che ci sono cresciuta, ma mi dà sempre un senso di calma e tranquillità.- Afferma Marta guardandosi intorno. I due cominciano ad allontanarsi dal locale e si incamminano verso la riva del mare.
-Anche a me. Ti ricordi i falò che ci abbiamo fatto l’anno della maturità?- Chiede Luca.
-Sì! Come rito propiziatorio!- Esclama Marta. -Prima di scoprire che fare falò sulla spiaggia è un reato!- Sottolinea.
-Che serata epica quando vennero i poliziotti per farci la multa!-
-E tu e Ale che cercavate di corromperli! Che idioti!- Pronunciando il nome di Ale Marta immediatamente cambia espressione, e Luca lo nota, anche con un po’ di dispiacere.
-Ehi, ehi, non dobbiamo nominare Ale, ricordi?! Anzi, cambiamo argomento, scusa, è stata colpa mia se hai ripensato a lui…- Luca è alla ricerca di un argomento valido, che possa togliere Ale dalla mente di Marta almeno per un po’ e osserva a lungo il mare. Così piatto, così calmo, con la luce della luna e delle stelle che si riflette sulla sua superficie. Ormai Luca e Marta hanno raggiunto il bagnasciuga e l’acqua che fa avanti indietro bagna i loro piedi. Il mare di notte è sempre più caldo rispetto al giorno, per una qualche strana legge fisica, che Luca ha sentito ripetere migliaia di volte, ma che non gli è mai entrata in testa. Questo è sempre stato un suo difetto. Se qualcosa non gli interessa, tende a non prestarci molta attenzione e a dimenticarla facilmente e la fisica e le scienze naturali non si possono di certo definire la sua passione. E’ proprio il mare di notte che gli dà l’ispirazione per cambiare discorso.
-Hai mai fatto il bagno in mare di notte?- Domanda Luca a Marta.
-No, mai, tu?-
-Sei cresciuta in riva al mare e non hai mai fatto il bagno di notte? Devo proprio insegnarti a vivere, eh?! Io sì, l’ho fatto centinaia di volte. Praticamente ad ogni ritiro con la squadra e una volta anche con Alice…quello sì che è stato un bel bagno…-
-Luca, ti prego!- Marta interrompe Luca prima che possa divulgare particolari intimi e imbarazzanti di quando lui e Alice stavano ancora insieme.
-Comunque dovrai rimediare, non credi?- Le chiede Luca mentre si abbassa per infilare le mani nell’acqua. Marta riconosce subito lo sguardo furbo di Luca, lo sguardo tipico di chi sta per fare un dispetto, e ne capisce le intenzioni.
-No, non ci provare!- Gli intima mettendo le mani avanti per cercare di fermarlo. Luca però non si lascia intimorire e comincia a lanciare schizzi d’acqua a Marta, che fugge via correndo e ridendo. Lui la segue e la rincorre continuando a schizzarla.
-Dove credi di andare?- Le domanda ridendo, con aria un po’ sadica. Luca continua ad inseguirla e presto la raggiunge, abbracciandola da dietro. Marta urla e ride, cercando di liberarsi e di schizzarlo a sua volta, ma in un istante perdono l’equilibrio e cadono a terra, sulla riva. Luca sopra a Marta. Le risate e gli urli cessano e improvvisamente l’atmosfera si fa più tesa. Marta è distesa sulla sabbia, Luca è sopra di lei e si regge su un gomito, mentre la sua mano libera è finita proprio su un fianco di Marta. I loro corpi sono pericolosamente vicini e tutto intorno sembra essere sparito, quasi non fosse mai esistito. E’ come se fossero in un quadro, in cui loro due sono l’unica parte a colori e tutto il resto fosse in bianco e nero. Si sente solo il suono delle onde che vanno e vengono, quel suono che Marta ama e con cui è cresciuta, e i bassi di una musica, proveniente dal locale e ormai troppo distante per essere riconoscibile, che si confondono con i battiti del loro cuore, sempre più veloci e quasi assordanti. Luca e Marta si guardano negli occhi per un momento che sembra interminabile, poi lentamente Luca si avvicina con il viso, chiude gli occhi e le sue labbra sfiorano quelle di Marta. Quello che all’inizio era un leggero tocco, in seguito si fa sempre più intenso e passionale. Luca schiude le labbra e, giocando con la lingua, cerca di farsi strada nella bocca di Marta, che però è serrata. Marta è rimasta di stucco e non riesce ad interpretare cosa le stia accadendo in quel momento, perché Luca l’abbia baciata. Per un attimo ricambia il bacio, poi però non riesce a lasciarsi andare completamente. Il suo lato razionale, croce e delizia della sua esistenza, quella parte di sé stessa che tante volte l’ha salvata, ma che spesso le ha anche dato rimorsi e rimpianti, viene fuori e si fa sentire, prepotente. In pochi decimi di secondo la fa riflettere su tutte le conseguenze che quel bacio possa avere e le fa capire che è un errore. Quel bacio potrebbe far soffrire molte persone, persone che per lei sono tutto. Marta, allora, poggia una mano sul petto di Luca e lo spinge via da sé.  Luca apre gli occhi e allontana il suo viso da quello di Marta, che è estremamente turbato.
-No Luca, che stiamo facendo? Non possiamo…- Marta si alza velocemente in piedi, scrollandosi di dosso la sabbia che le si è appiccicata alla pelle e al vestito.
-Scusa, è stato un impulso momentaneo…- Luca cerca di giustificarsi, mentre si rialza da terra.
In quel momento il cellulare di Marta squilla. La ragazza legge sullo schermo il nome di Alice. Tempismo perfetto. Marta sente una morsa allo stomaco, ma poi prende coraggio e risponde.
-Pronto?-
-Marta ma dove sei? Noi volevamo andare…-
-Si, sono…in bagno, ci vediamo all’uscita, sto arrivando.- Risponde Marta, titubante, mentre Luca la guarda preoccupato.
-Ah, hai visto Luca? Ci siamo persi anche lui…- Le chiede Alice. Marta ha il terrore che i suoi amici possano sospettare qualcosa, così inventa una scusa.
-Luca? Ehm no, non l’ho più visto, non so dove sia.-
-Ok, ti aspettiamo qui allora.- La saluta tranquillamente Alice, ignara di ciò che è appena successo su quella spiaggia.
-Sì! Arrivo!- Marta chiude la chiamata, poi si rivolge preoccupata a Luca. -Era Alice, ci stanno cercando per tornare a casa.-
-Ok, andiamo allora.- Le risponde Luca, ancora un po’ imbarazzato.
-No! E’ meglio se vado prima io. Tu raggiungici dopo, penseranno male se ci vedono tornare insieme…Dio, ho anche il vestito bagnato!- Marta si incammina per tornare nel locale, mentre Luca rimane lì, sul bagnasciuga, seguendo le direttive di Marta. Non le ha detto una parola prima di lasciarla andar via, perché, vedendola ancora così scossa, aveva paura di contraddirla, di dire qualcosa di sbagliato. Rimasto solo, con lo sguardo cupo, raccoglie un sassolino da terra e con tutta la forza che ha lo scaraventa in acqua, osservandolo saltare sulla superficie, fino a perdere forza e ad affondare.
-Che idiota che sono! Fortuna che dovevo lasciar perdere e aspettare che questa cotta mi passasse da sola!- Rimprovera a sé stesso. Già. Forse però questa volta non è una semplice cotta.
All’interno del locale, intanto, gli altri stanno aspettando Marta e Luca. Filippo intravvede Marta, tra la folla.
-Eccola Marta!- Dice agli altri, indicandola.
-Marta! Siamo qui!- Alice agita un braccio in aria per farsi vedere da Marta, che accenna un mezzo sorriso e si avvicina.
-Cassie, ma hai il vestito bagnato!- Nota subito Tommaso.
-Eh sì…mi sono schizzata con il rubinetto del bagno!- Si giustifica Marta, sorridendo.
-Ehi, ma Luca dov’è?- Domanda Serena.
-Lo sto chiamando, ma ha la segreteria.- Risponde Gaia.
-Beh, sarà impegnato…- Interviene Tommaso, sorridendo maliziosamente.
In quel momento Luca arriva di corsa al punto di ritrovo, tutto trafelato.
-Eccomi, eccomi ragazzi, scusate se vi ho fatto aspettare.-
-No, ma non preoccuparti, fai con comodo!- Gli risponde sarcasticamente Alice, in maniera un po’ acida. Luca ci è abituato e non replica. Il gruppo al completo può ora dirigersi verso l’uscita e, una volta fuori dal locale, si incammina verso casa.
-Di’ la verità, che stavi facendo?- Chiede Tommaso a Luca.
-Ma niente…-
-Sì, niente, sei tutto insabbiato, eri in spiaggia con una ragazza, scommetto…- Ribatte Tommaso, che sta morendo di curiosità. Marta, che ha teso un orecchio verso i discorsi dei ragazzi, comincia ad allarmarsi, per paura che a Luca possa sfuggire una parola su quello che è successo tra loro.
-E va bene, sì, ero in spiaggia con una ragazza, ma c’è stato solo un bacetto, niente di che, non le ho chiesto neanche il numero…- Luca decide di far contento Tommaso, che lo sta sfinendo con la sua insistenza, senza però rivelargli la verità e nel frattempo guarda Marta, che lo stava fissando, come per rassicurarla sul fatto che da lui non uscirà una parola su loro due.
-Ah, lo sapevo! Ce ne hai messo di tempo per rimorchiarne una però, eh! Da te mi aspettavo di meglio!- Commenta Tommaso.
-Che ci vuoi fare, non posso essere sempre sulla cresta dell’onda!-
-Con oggi la gara di rimorchio è terminata e il vincitore è Marco!- Comunica a tutti Tommaso, a gran voce, suscitando le risate di Marco.
-Si diverte con poco il tuo ragazzo!- Afferma Serena, rivolgendosi a sua sorella.
-Tommy, ti prego, con questa storia delle gare…- Lo supplica Gaia.
-Ma soprattutto fai come se io non ci fossi, eh! Sono pur sempre la sua ex-ragazza, non è che muoia dalla voglia di ascoltare la storia delle sue nuove conquiste…- Alice rimprovera Tommaso, cercando di non farsi sentire dagli altri e cogliendolo di sorpresa.
-Hai ragione, scusa, devo lavorare un po’ sul tatto.- Le dice sorridendo e grattandosi la nuca. Alice alza gli occhi al cielo e torna da Marta.
Giunti a casa, tutti si preparano per andare a dormire. Marta esce da camera sua per andare in bagno, ma, appena apre la porta della sua stanza, si trova davanti Luca, anche lui diretto in bagno. Si ferma di colpo, imbarazzata.
-Oh, scusa, vai tu…- Gli dice, con un filo di voce.
-No no, vai tu.- Luca indietreggia per far passare Marta, che a testa bassa entra subito in bagno. Luca, mentre aspetta che si liberi, va in soggiorno ed accende la tv, per distrarsi e non pensare troppo. In quel momento arriva Filippo, che si mette a preparare la poltrona-letto su cui di solito dorme Serena.
-Dormi qui?- Chiede Luca.
-Sì! Marco mi ha chiesto di lasciare il mio posto a Serena, dato che oggi è l’ultima notte che passano  qui.- Intanto Alice li raggiunge, per mettere a caricare il cellulare.
-Ah, ma fanno proprio sul serio quei due!- Commenta Luca.
-Così sembrerebbe…- Risponde Filippo.
-Vi dispiace non parlare della vita sessuale di mio fratello di fronte a me? Mi fa venire i brividi!- Interviene Alice, che senza dare neanche diritto di replica, se ne torna in camera. I due ragazzi si guardano ridendo, poi Luca sente la porta del bagno aprirsi. Marta entra in camera sua e lui se ne va in bagno e poi a letto.
Le luci si spengono, è notte fonda e tutti dormono. Tutti, tranne Luca e Marta. Luca non riesce a prendere sonno, si gira e si rigira nel letto, senza sapere che, nella stanza di fronte, Marta sta facendo la stessa cosa. E’ preoccupata e pensierosa, si volta verso Alice, che dorme tranquillamente, e si sente terribilmente in colpa. “Bell’amica che sono!” Pensa Marta. “Questa sera ho baciato l’amore della tua vita.”





Angolo Autrice: Finalmente Luca ce l’ha fatta a dare questo benedetto bacio a Marta! Ci ha messo 11 capitoli, ma alla fine ce l’ha fatta! Adesso inizia il bello, anzi, adesso inizia il difficile. E non dimenticate che abbiamo ancora in sospeso la confessione che Ale deve fare a Luca. Sinceramente io non vedevo l’ora di scrivere e pubblicare questo capitolo, l’attesa mi stava snervando e credo anche a voi! Della reazione di Marta al bacio che pensate? Vi dò appuntamento a sabato prossimo con un altro capitolo. Ciao!

Angelica Sofia

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Capitolo 12
*** La rivelazione ***


Marta e Alice sono le prime a prendere posto sull’aereo, mentre il resto del gruppo ancora sta salendo. Marta si siede dalla parte del finestrino ed Alice accanto a lei.
-Bene! Finalmente si torna alla solita, monotona e noiosissima vita!- Esclama la brunetta, in tono sarcastico.
-Non sei contenta di tornare a casa?- Le chiede Marta.
-Wow, contentissima!- Prosegue, sempre in senso ironico. -Non posso dire di non essermi divertita, perché c’eravate voi, che siete praticamente la mia seconda famiglia, ma pensavo che questa sarebbe stata la vacanza del riscatto, invece… Neanche un ragazzo ho conosciuto, neanche uno!-
Proprio in quel momento, Marta vede Filippo farsi strada tra gli altri passeggeri dell’aereo, chiedendo permesso ed avvicinandosi a loro.
-Magari hai fatto conquiste e nemmeno te ne sei accorta…e forse il ragazzo a cui piaci è molto più vicino di quanto pensi…- Le dice, alludendo proprio a Filippo.
-Sì, va bene…Marta, io sto facendo un discorso serio!-
-Ehi ragazze, è libero questo posto?- Domanda Filippo, che nel frattempo le ha raggiunte, indicando il posto vicino ad Alice, rivolto verso il corridoio dell’aereo.
-Sì, certo, vieni.- Alice sposta le sue cose dal sedile libero, per far posto a Filippo, che ringrazia e si siede, tira fuori il suo I-Pod ed offre una delle due cuffiette ad Alice, per ascoltare un po’ di musica insieme. Marta li osserva per qualche secondo, poi si volta dalla parte opposta e, guardando fuori dal finestrino, sorride tra sé e sé, pensando che forse Luca aveva ragione su quei due.
L’aereo decolla e in due ore è già a Roma. I ragazzi scendono e corrono a prendere le auto che avevano lasciato in aeroporto il giorno della partenza. Marta è costretta a salire in macchina con Luca. Ha cercato per tutto il giorno di evitarlo, di non incrociare il suo sguardo, di non parlargli. Ha anche cercato di non pensare a quello che è successo la sera prima tra loro due, ma non riesce a levarsi dalla mente quel momento, il batticuore che ha provato non appena le labbra di Luca hanno sfiorato le sue e quelle sensazioni che, per un attimo, l’hanno fatta sentire in paradiso. Ora eccolo lì, seduto accanto a lei in macchina. Marta lo osserva, trovandolo abbastanza tranquillo. Guida, mentre fischietta una delle canzoni che passano alla radio. La sua tranquillità è quasi irritante, considerando che invece Marta è divorata dai sensi di colpa.
-Che tristezza, è già finita!- Afferma Gaia, che è in macchina con loro, sul sedile posteriore.
-Eh già, per quest’anno è fatta.- Aggiunge Tommaso. –Vieni qui, cucciolotta!- Le dice, tirando Gaia verso di sé e stringendola forte, quasi fino a farle male, in uno slancio d’affetto.
-Tommy, piano!- Lo rimprovera Gaia, allontanandolo leggermente. –Comunque, secondo me, Ale ha sbagliato alla grande, quest’anno, non venendo con noi.- Commenta in seguito.
-Dai, però, obiettivamente non poteva venire con noi. Nel nostro gruppo non la sopporta praticamente nessuno Bianca, diciamo le cose come stanno, quindi lei non si sarebbe trovata bene e lui, da bravo fidanzato, ha scelto la vacanza che avrebbe fatto stare meglio lei.- Spiega Luca.
-Ma dai Luca, quale fidanzato! Si vede lontano un miglio che Ale non è mai stato innamorato di Bianca! Io gli dò, massimo, un altro mese.- Ribatte Gaia.
-Dici?- Domanda Tommaso, non convinto della teoria della sua ragazza.
-Certo! Mettetela come vi pare, ma per me l’unica perfetta per Ale è Marta, non c’è storia!- Udendo le parole di Gaia, Luca si incupisce all’istante e Marta, che fino a quel momento non è voluta intervenire, si sente chiamata in causa.
-Su quello non ci piove!- Commenta Tommaso.
-Guardate che vi sbagliate, Ale ha proprio perso la testa per Bianca! Si vede!- Interviene Marta.
-Sì, ma come la si perde per una cottarella estiva.- Afferma Tommaso. -Diglielo anche tu, Luca!-
Appena il nome di Marta è stato affiancato a quello di Alessandro, Luca ha cominciato ad innervosirsi, senza però darlo a vedere, continuando a stare in silenzio e rimanendo concentrato sulla strada.
-Ah…sì sì, certo, a…avete ragione voi.- Risponde Luca, in maniera distaccata. Marta lo guarda per un attimo, con sguardo preoccupato.
-Cassie, l’unico grande amore di Ale sarai sempre tu…prima o poi tornerete insieme, tranquilla, è solo questione di tempo.- Spiega Tommaso, ricevendo l’approvazione di Gaia.
-Va bene, quando avrete finito di discutere della mia vita sentimentale, fatemelo sapere. Io intanto dormo, che stanotte non ho chiuso occhio!- Marta pone fine a quella conversazione, che stava diventando sempre più imbarazzante, poi si gira su un fianco e chiude gli occhi. Cerca di addormentarsi, anche perché quella notte le preoccupazioni le hanno impedito di dormire, ma non ci riesce. Ha troppi pensieri per la testa. In compenso, però, sono Gaia e Tommaso ad addormentarsi al suo posto, e dormono come ghiri per quasi tutto il viaggio. Luca si è accorto che Marta non sta dormendo veramente e sta solo facendo finta, ma non le dice nulla. Lei continua a dargli le spalle, cercando di evitare in tutti i modi il suo sguardo. Arrivati ad Ostia, Marco e Luca scaricano per prime le due sorelle Brunori, Gaia e Serena.
-Ciao Sere, ti chiamo stasera.- Marco saluta Serena, baciandola delicatamente, prima che scenda dalla macchina.
-Ok! Ciao ragazzi, ci vediamo!- Serena saluta anche Alice e Filippo, poi esce dalla vettura.
Nel frattempo, a pochi metri di distanza, Luca sta facendo scendere Gaia dalla sua auto.
-Bene, io vado. Ciao ragazzi! Grazie Lu’! Ciao amore!- Esclama Gaia, mentre dà un bacio a stampo a Tommaso, per salutarlo, dopo aver scaricato le valigie dal bagagliaio dell’auto di Luca.
-Ciao Ghe’!-
-Di niente, ciao Ghe’!-
-Mi mancherete, devo riabituarmi a non avervi tra i piedi tutto il giorno!- Prosegue Gaia, che poi raggiunge sua sorella davanti al portone di casa. Luca riparte subito per accompagnare a casa gli altri due.
-Che fate voi stasera?- Chiede Tommaso a Luca e Marta.
-Io vado a cena con papà ed Eleonora. Gli avevo promesso che al mio ritorno saremmo andati a cena tutti insieme. Papà avrà prenotato già da una settimana!- Risponde Marta, sorridendo.
-Io prima di tutto mi faccio una bella dormita che sono stanchissimo, poi penso che andrò a correre. Sarà un mese che non corro per bene, devo ricominciare assolutamente!- Afferma Luca.
-Sentirò Ale allora. Quando cominci gli allenamenti?- Domanda Tommaso a Luca, guardando fuori dal finestrino.
-Fra tre giorni. Prima di cominciare veramente volevo anche andare a salutare i ragazzi della Primavera e il Mister…è un anno che non li vedo.-
 -Sarà contento di rivederti il Mister…sei sempre stato uno dei suoi preferiti.- Afferma Tommaso.
Poco dopo, Luca accosta sotto casa di Tommaso, che scende dall’auto, prende le sue cose e saluta i suoi due amici. Luca riparte alla volta di casa di Marta. Ormai sono rimasti solo loro due in macchina, dove regna un silenzio di tomba. Marta continua a non parlare a Luca, non lo guarda nemmeno, e Luca comincia a spazientirsi, così rompe il ghiaccio.
-Per quanto tempo ancora pensi di non rivolgermi la parola?-
-Non è vero che non ti rivolgo la parola!- Esclama Marta, in maniera un po’ aggressiva, con le prime parole che gli rivolge dalla sera prima.
-Ah, no? L’ultima parola che mi hai detto risale a…quando? Tredici, quattordici ore fa? E considerando che tutte queste ore le abbiamo passate insieme, direi che è un bel record, no? Se è per quello che è successo ieri sera, allora, forse, sarebbe meglio parlarne, non credi?- Propone Luca.
-Va bene, parliamone!- Marta, un po’ indispettita, accontenta Luca. -Tu ovviamente non l’hai detto a nessuno, vero?- Chiede la ragazza.
-No. Non l’ho detto a nessuno.-
-Bene, e direi di continuare a non farlo sapere agli altri. E’ inutile sollevare polveroni per cose così stupide. Sarai d’accordo con me che quello che c’è stato ieri, fra noi due, non ha alcun significato…è stato solo un incidente, e, come tale, va dimenticato.-
-Oh…sì, sì, certo. Quel bacio non ha significato assolutamente niente, anzi, non so nemmeno perché l’ho fatto…ero anche un po’ brillo ieri sera, devo aver bevuto qualche bicchiere di troppo…- Dichiara Luca, cercando di mascherare il dispiacere. Per lui non è stato un incidente, né una cosa stupida, per lui ha significato molto invece, ma non può farci niente. Dimenticare e reprimere. Sono queste le parole d’ordine.
-Lo penso anch’io…perfetto, allora, amici come prima?- Domanda Marta.
-Amici come prima!- Esclama Luca, fingendo di essere felice ed abbozzando un sorriso di circostanza.
Una volta giunti sotto casa di Marta, Luca scende dalla macchina e si avvicina a lei, che sta tirando fuori i suoi bagagli.
-Dammi qua, ti aiuto a portarli.- Luca si offre di trasportare le valigie di Marta, ma lei rifiuta il suo aiuto.
-No, lascia, faccio da sola. Ciao!- Si carica tutto in spalla e, velocemente, entra in casa, senza nemmeno guardare in faccia Luca, che la osserva per un attimo da dietro, con  sguardo pensieroso. Avrebbe voluto dirle tante cose, salutarla per bene, prima di tornare alla normalità e alla routine quotidiana, ma lei non gliene dà il tempo e, forse, è meglio così. Luca lancia un’occhiata sulla villetta accanto, quella di Alessandro. In casi normali, sarebbe corso a salutarlo, dopo essere stati lontani per due settimane, ma questa volta Luca non se la sente, non è ancora pronto ad affrontarlo, così rientra in macchina e si dirige a casa sua, con la mente già proiettata al pisolino che vuole farsi prima di andare a correre. Non c’è niente di meglio di una bella dormita e di una corsetta, per cancellare i brutti pensieri e resettare il cervello. Giunto a casa, i suoi genitori lo accolgono, felici di rivederlo.
-Bentornato!- Esclama sua madre, abbracciandolo.
-Ciao!- Risponde Luca, soffocato dalla stretta della madre.
-Allora, come è andata questa vacanza?- Domanda il padre.
-No, aspetta!- Interviene la moglie. –Noi ce lo facciamo raccontare dopo.- Spiega a suo marito, per poi rivolgersi di nuovo a Luca. –Ora vai di là, in camera tua, c’è qualcuno che ti aspetta.-
Luca, incuriosito dall’annuncio della madre, si precipita in camera sua con tutti i bagagli, e, aprendo la porta, è sorpreso di vedere Alessandro, seduto davanti alla sua scrivania, giocherellare con uno dei suoi tanti trofei.
-Ale!- Esclama Luca entrando in camera.
-Ehi, bentornato!-
-Grazie…che ci fai qui?- Gli chiede, posando a terra le sue borse.
-Non ce la facevo più a stare senza di te, dovevo vederti il prima possibile!- Luca guarda male Ale, che scoppia a ridere e poi torna serio. -Scherzo, devo parlarti.-
-Dimmi tutto!-
-Dai, prima raccontami di questa vacanza!-
-Niente, che ti dico, è stato strafigo…a ballare tutte le sere, mare stupendo, compagnia ottima, che altro c’è da dire?- Risponde Luca, buttandosi a peso morto sul letto e distendendosi, con un braccio sotto la nuca e i piedi incrociati.
 -Non ti immagini quanto mi sia dispiaciuto non essere con voi…- Dichiara Alessandro.
-Ci sei mancato comunque…si sentiva la tua mancanza.- Gli confessa Luca.
-Hai rimediato qualcosa?- Chiede Ale, alludendo a qualche possibile conquista di Luca. Di solito, dopo ogni vacanza, era quello che tornava con più numeri di telefono di ragazze che aveva conosciuto al mare.
-Mah, no, non ero ispirato quest’anno!- Risponde Luca, sorridendo.
-E Marta?-
Quel nome, Marta, è come una fitta profonda giù nello stomaco, per Luca, soprattutto se la bocca da cui esce è quella di Ale. Non ha mai mentito al suo migliore amico, ma questa volta Luca deve farlo, per il bene di tutti.
-Mmm…no, non mi sembra. E’ stata una vacanza abbastanza tranquilla- Risponde, tentando di non mostrare incertezze. -Ma perché mi chiedi di Marta?- Cerca di informarsi, per scavare un po’ più a fondo nella questione.
-Ho lasciato Bianca.-
Un brivido freddo attraversa la schiena di Luca, che però cerca di mantenere la calma.
-Era questo che dovevi dirmi l’altra sera al telefono?- Gli chiede.
-Esatto.-
-E perché l’hai lasciata?-
-Ho aperto gli occhi e finalmente ho capito che razza di idiota sono stato a lasciare Marta.- Confessa Ale, mentre continua a giocherellare con il trofeo dell’amico tra le mani. -Voglio dire, chi penso di prendere in giro? Io sono ancora innamorato di lei. E’ l’unica che voglio, e devo riconquistarla!-
Alle parole di Ale, Luca sente un groppo risalirgli in gola, che gli impedisce di stare calmo.
-Oh, wow! Mi sembri molto deciso…- E’ l’unica cosa che riesce a dirgli.
-Luca, nessuna è come lei! Non c’è paragone con le altre. Posso starle lontano per anni, avere tutte le parentesi che voglio con la Bianca della situazione, ma alla fine tornerò sempre da lei. E’ inevitabile.- Asserisce Ale, constatando di non poter fare a meno di Marta.
-Già…- Si esprime Luca, senza troppo entusiasmo.
-Già?! Non hai nient’altro da dirmi? Mi hai fatto una testa enorme con tutte quelle storie sul fatto che io e Marta dovessimo tornare insieme!-
E’ vero, finché le cose tra Luca e Marta non sono cambiate, lui ha sempre cercato di convincere Ale a rimettersi con Marta. Ha sempre pensato che quei due fossero fatti per stare insieme e, in fin dei conti, lo pensa ancora.
-No no, era…era ora che te ne accorgessi. Sono contento per te…per voi.- Afferma Luca, sforzandosi di apparire felice per la notizia che ha appena appreso.
-Però ci andrò cauto, devo riconquistare piano piano la fiducia di Marta, perché adesso è proprio ai minimi storici!- Esclama Ale, ridendo. Luca fa un sorriso di circostanza, poi l’amico si alza dalla sedia e rimette a posto il trofeo che aveva in mano. -Va bene, ti lascio disfare le valigie.-
-Sì, ti accompagno.- Risponde Luca, rialzandosi dal letto.
-Ah, che rimanga fra noi!- Si raccomanda Ale, mentre si dirige alla porta insieme a Luca. -Ci sentiamo.-
-Certo…ciao Ale!- Luca saluta l’amico, poi richiude il portoncino e torna in camera sua, con le parole di Ale ancora in testa. Ora la situazione sarà molto più difficile da gestire, Alessandro ha rimesso tutto in discussione, ma Luca sa cosa deve fare. Quello che avrebbe dovuto fare sin dall’inizio, prima di baciare Marta e mettere a nudo i propri sentimenti. Farsi da parte. Farsi da parte e permettere a quei due di viversi la loro storia d’amore, hanno già perso sin troppo tempo con i capricci di Ale e si meritano una seconda possibilità, anche se questo, per Luca, vorrebbe dire rinunciare a Marta. Ma fino a che punto è giusto sacrificare la propria felicità per fare il bene delle persone che amiamo?




Angolo Autrice: Ecco svelato cosa doveva dire Ale a Luca, dopo quella telefonata ad Ibiza. Vi ho fatto aspettare solo due capitoli, non sono stata tanto cattiva, dai! ;) Ok, ora la situazione è diventata ancora più ingarbugliata di prima. Quando pensavamo che, al contrario di Alice, Ale non avrebbe dato nessun fastidio ai Lucarta (come chiamo io la coppia Luca-Marta), dato che comunque stava con un’altra ragazza e si era rifatto una vita, eccolo uscirsene con questa rivelazione. Lui ama ancora Marta! Purtroppo negli avvertimenti non c’era la possibilità di inserire “Quadrato”, quindi ho potuto mettere solo “Triangolo”, ma in realtà qui i vertici sono quattro: Luca, Marta, Alice e Alessandro! :D Questa storia d’amore nascente coinvolgerà tutti. Apparentemente Gaia e Tommaso possono sembrare un po’ estranei alla trama, ma vi assicuro che, nel prosieguo della storia, avranno un ruolo preminente, soprattutto Gaia, a cui è destinata una storyline particolare. (Non vi preoccupate, non farò innamorare anche loro di Marta! Ahahah). Già che ci siamo, vi faccio una piccola legenda, dato che in seguito, nelle note, userò spesso questi termini:
Lucarta= Luca e Marta
Alarta= Alessandro e Marta
Tomaia= Tommaso e Gaia
Lulice= Luca e Alice
Più avanti, poi, se ci sarà bisogno, ne aggiungerò altri. Appuntamento a sabato prossimo con il 13° capitolo!
Angelica Sofia

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Capitolo 13
*** Dichiarazioni e seconde chances ***


Essere costretti a sentire urla e risate di bambini e ragazzi che giocano spensierati sulla spiaggia davanti casa non agevola di certo lo studio e ti fa maledire ancor di più la sessione estiva. Alessandro è in giardino, sotto il sole, e sta cercando la concentrazione per affrontare un’altra giornata di studio, ma realizza che quella scrivania in camera sua, al chiuso, sarebbe stata un’idea migliore. Proprio mentre sta raccogliendo libri e dispense per rientrare in casa, vede Marta nel giardino accanto, che, a passo svelto, si dirige verso il cancello, dove un postino la sta aspettando con una raccomandata da firmare in mano. Alessandro attende che il postino se ne vada, poi decide di avvicinarsi alla rete che separa le loro due villette, per parlarle. L’operazione Riconquista potrebbe avere inizio proprio qui, ora.
-Marta!- La ragazza si sente chiamare e si volta.
-Ehi, Ale!- Lo saluta, sorpresa di rivederlo e di trovarselo così vicino. Era un secolo che non la salutava in maniera tanto calorosa.
-Come stai? E’ un sacco che non parliamo io e te…- Le chiede Alessandro, attraverso la rete.
-Io tutto bene…tu?-
-Anch’io, via…Luca mi ha raccontato tutto di Ibiza…non volevate più tornare!- Esclama sorridendo. Marta deduce che Luca deve avere omesso quel piccolo particolare, il bacio che c’è stato fra loro, altrimenti Ale non sarebbe stato così tranquillo, e si sente sollevata.
-Già…siamo stati bene…-
-Sono contento che siate tornati. Mi sei…- Alessandro si interrompe bruscamente e si schiarisce la voce, per mascherare quel “sei”. -Mi siete mancati.- Si corregge immediatamente.
-E tu come stai?- Gli chiede Marta, che non sembra aver notato nulla nelle parole di Ale.
-Diciamo bene, sono cambiate un po’ di cose dall’ultima volta che ci siamo visti.-
-Cioè?-
-Io e Bianca ci siamo lasciati…- Afferma in tono quasi solenne Alessandro.
-Ah…mi dispiace…cos’è successo?-
-Niente, è solo che non faceva per me…forse me ne sono accorto anche troppo tardi. Va be’, magari, chi lo sa, chiusa una porta si apre un portone…-
-Lo spero per te.- Gli dice Marta, sorridendo.
-Che fai stasera? Ho sentito che gli altri vanno al campetto, solita serata…vogliamo andarci anche noi?- Le propone Ale.
-Ah, sì, ho già detto ad Alice che ci sarei andata.-
-Perfetto, allora ci andiamo insieme. Passo a prenderti verso le dieci e ci facciamo una passeggiata fin lì.-
-Ok, va bene, grazie!- Marta, un po’ sorpresa, ma molto contenta della proposta di Ale, accetta.
-Ci vediamo dopo allora.-
Marta, sorridendo, risponde al saluto, poi rientra in casa. Ora che Ale è libero potranno riallacciare i rapporti e tornare ad essere amici. Sì, amici, perché a lei basta anche solo questo per ora, averlo come amico.
**********
Luca, Tommaso, Alice e Gaia sono già al campetto e stanno aspettando Marta e Alessandro. Alice raggiunge gli altri tre al tavolo a cui sono seduti, mostrando un sorriso euforico.
-Ragazzi, ho uno scoop fresco fresco! Ho appena sentito Bianca che parlava con le sue amiche dicendo che, udite udite, Ale l’ha lasciata!-
-Lo sapevo! Che vi ho detto ieri in macchina?- Commenta Gaia, rivolgendosi a Luca e Tommaso.
-Ora tutto sta nel capire perché l’ha lasciata, e io una vaga idea ce l’avrei…- Prosegue Alice.
Luca ascolta in silenzio quel discorso che non gli fa certo piacere, facendo finta di niente e senza aprir bocca.
-Ma voi non sapete niente?- Domanda Gaia a Tommaso e Luca.
-A me ha solo accennato di aver lasciato Bianca, ma non mi ha detto il perché. Ci ho parlato solamente dieci minuti al telefono.- Risponde Tommaso.
-E tu?- Chiede ancora Gaia.
-Anch’io sapevo solo che si erano lasciati, ma non mi ha detto il perché.- Se la sbriga Luca con una bugia. –Che cazzine che siete voi due, comunque!- Dice, rivolgendosi alle sue due amiche.
 -Dai, ma stiamo parlando di Marta e Ale, loro sono leggenda!- Replica Gaia. Luca annuisce con un finto sorriso di rassegnazione, poi abbassa lo sguardo. In quel momento, Alessandro e Marta arrivano al campetto e si dirigono verso i loro amici.
-Ciao ragazzi!- Li saluta Ale.
-Ehi, chi si vede!- Li accoglie Tommaso, facendo posto ad Ale accanto a sé. Marta si siede di fronte a lui, vicino ad Alice. Luca non li ha neanche salutati. Aver visto Marta ed Ale insieme gli ha fatto ribollire il sangue nelle vene. Osserva i suoi amici ridere fra di loro, isolandosi dal resto del gruppo e rimuginando sul fatto che non può lasciar perdere, né farsi da parte, perché vedere quei due insieme gli fa troppo male. Ha provato a dimenticare quel bacio, senza però riuscirci, e questo gli ha fatto capire che quello che prova per Marta è qualcosa di importante, ma Alessandro è pur sempre il suo migliore amico. Non può restare ancora lì, con le mani in mano, ad assistere a quella scena di riavvicinamento tra Ale e Marta, così, in silenzio, si alza dalla panca su cui era seduto con gli altri, e si allontana dai suoi amici. Nessuno sembra farci caso, ma Marta è l’unica che se ne accorge e con lo sguardo lo segue mentre si dirige verso il bar. Ale continua a parlare con Tommaso e Alice ne approfitta per farsi aggiornare da Marta sul fronte Alessandro, distogliendo la sua attenzione da Luca.
-Siete venuti insieme?- Domanda Alice, sfoderando un sorriso a trentadue denti.
-Sì, e allora?- Le risponde Marta, un po’ stizzita, per aver perso di vista Luca.
-No no, niente…- Taglia corto Alice, continuando a sorridere.
-Ehi, ma Luca dove è andato?- Chiede a tutti Ale, avendo notato l’assenza dell’amico.
-Non lo so, sarà andato a prendere qualcosa da bere.- Risponde Gaia.
La serata trascorre tranquilla, ma Luca continua a girare al largo dai suoi amici. Marta è continuamente braccata da Alessandro, che le sta addosso per tutta la serata, ma appena riesce a liberarsi, corre a cercare Luca, preoccupata per la sua strana assenza. Dopo aver esplorato per bene il bar e la pista di pattinaggio su rotelle, lo trova da solo, in un angolo del campetto, appoggiato ad una ringhiera, scuro in volto e con una sigaretta accesa in bocca.
-Da quand’è che fumi tu?- Gli chiede, avvicinandosi. -Ti ricordo che sei un calciatore, i polmoni ti servono intatti!- Prosegue Marta strappando via la sigaretta dalla bocca di Luca, per poi gettarla a terra e schiacciarla con la punta del piede.
-Ogni volta che sono nervoso fumo, ma non mi faccio vedere da nessuno.- Risponde Luca, impassibile.
-E adesso sei nervoso?-
-State facendo progressi tu e Ale, oggi ti ha accompagnata qui…è già un inizio, no? Sono contento per voi.- Afferma Luca, con un velato tono sarcastico, eludendo la domanda di Marta.
-Sì, così contento che te ne sei andato non appena ci hai visti insieme!- Ribatte Marta, ridendo. -Che ti è preso all’improvviso?- Gli domanda.
-Avanti, Marta, sei abbastanza intelligente da arrivarci da sola. Perché credi che abbia lasciato Bianca? L’ha lasciata per te! Vuole tornare con te a tutti i costi.-
-Ma perché siete tutti fissati con questa storia? Potrebbe essersi semplicemente stufato…-
-No, io lo dico perché ne sono sicuro, me l’ha detto proprio lui ieri.-
Marta resta per un attimo in silenzio, stupita sia dalle intenzioni di Ale, che lei non aveva minimamente capito, sia dalla strana reazione di Luca, che sembra non esserne affatto felice.
-E…e allora? Anche se fosse? A te cosa importa? Perché stai facendo l’offeso? Sembra quasi che ti dia fastidio!- Esclama Marta, un po’ imbarazzata.
Luca ride per il nervosismo, poi fa un respiro profondo e lascia uscire quelle parole che aveva promesso a Marta e a sé stesso di reprimere.
-Sì, mi dà fastidio! Mi dà fastidio, va bene? Mi dà fastidio perché per me quel bacio è stato importante!-
-Cosa?!- Marta è incredula, non riesce a credere alle parole di Luca.
-Tutta quella cazzata di far finta di niente, di fingere che non ci sia mai stato…io…io non ci riesco. E se vuoi saperla tutta io non ero brillo quella sera, ero nel pieno possesso delle mie facoltà mentali e se ti ho baciata è perché mi andava di farlo. Avevo voglia di baciarti, ok? E non ne sono pentito, perché ho voglia di baciarti ogni volta che ti vedo, ho voglia di baciarti dal primo giorno che sei venuta a casa mia a studiare. E ho voglia di baciarti anche adesso!- Prosegue animatamente Luca, lasciando Marta nella crisi più totale.
-E non pensi ad Alice? Ad Ale?- Gli chiede, aggrottando le sopracciglia.
-Cosa credi? Penso a loro ogni secondo, e mi sento una merda, ma non posso farci niente.- Risponde Luca, continuando ad essere piuttosto aggressivo.
-Io…non so che dire, è tutto così complicato…io non posso…- Marta fatica a trovare le parole, poi però viene interrotta da Luca.
-Lascia perdere, Marta, è evidente che questo è solo un problema mio.- Il ragazzo se ne va, lasciando Marta davanti alla ringhiera, sbigottita e senza parole.
A fine serata Alessandro si offre di riaccompagnare a casa Marta, per non farle fare il tragitto a piedi da sola. Dopo aver salutato tutti, i due si incamminano, e Luca li vede andar via insieme, avvilito e rassegnato. Arrivati davanti alle loro case, Marta saluta frettolosamente Ale, per uscire il prima possibile da quella situazione così difficile, in cui una parola di troppo potrebbe essere fatale.
-Bene, siamo al capolinea! Grazie per avermi riaccompagnata, buonanotte!- La ragazza fa per andarsene, ma Alessandro la blocca, richiamandola.
-Marta, senti…che ne dici se ricominciamo a vederci come ai vecchi tempi? Dobbiamo recuperare tanto di quel tempo e ora finalmente mi sono liberato…-
Anche su questo aveva ragione Luca, Alessandro vuole riallacciare i rapporti con lei. E’ incredibile come le cose possano cambiare. Per moltissimo tempo, Marta ha pregato perché Ale tornasse da lei, troppe volte ha sognato di udire quelle parole, eppure in questo momento vorrebbe non averle sentite. Marta è in difficoltà, la dichiarazione di Luca l’ha messa in crisi, ma non riesce a spiegarsi il perché. E’ Ale il ragazzo con cui ha sempre voluto stare, non Luca. Luca è sempre stato il migliore amico del suo ragazzo, il ragazzo della sua migliore amica, un membro della sua comitiva, e null’altro.
-Non lo so…- Risponde Marta, poco convinta.
-Ah, intendo come amici, ovviamente…ad esempio potremmo fare come oggi, divertirci insieme, parlare, ricominciare a fare quello che facevamo prima e che non facevamo più da tanto tempo, e non girarci  più dall’altra parte non appena ci vediamo. Vedi, mi sono mancati un sacco i nostri momenti più belli, le nostre chiacchierate…vorrei solo provare a ricostruire quel rapporto.- Specifica Alessandro.
Marta si sente ingenua ad aver pensato per un momento che Ale volesse tornare con lei. In realtà vuole solo riavere indietro la sua amicizia, abbattere quel muro invisibile che li divide da quando si sono lasciati. Per un istante, Marta aveva dimenticato che, prima di diventare il suo ragazzo, Ale era il suo migliore amico. Se è di questo che si tratta, Marta è ben felice di accettare, anche a lei è mancata un sacco la loro grande amicizia, che è durata per più di dieci anni.
-Non sarà facile, ti avverto, tu mi hai ferita, e delusa profondamente. Ho sofferto, non sai quanto, e purtroppo ho perso molta della fiducia che avevo in te e in me stessa. Sarà dura, e non ti prometto niente, ma credo che ricominciare da capo per tornare ad essere amici sia una buona idea.- Afferma Marta.
-Mi maledico ogni giorno per tutto il male che ti ho fatto, credimi, e so che fidarti di me ormai ti riesce un po’ difficile, ma io ti chiedo di provarci, di farlo per noi, per tornare ad essere quelli di una volta.- C’è un momento di silenzio, poi Ale riprende. -Buonanotte allora.- Le si avvicina e lentamente le dà un bacio sulla guancia. Marta rimane senza parole e sente un brivido percorrerle la schiena, mentre vecchi  e stupendi ricordi, sepolti sotto le macerie di un rapporto finito male, riaffiorano in superficie.
-Buo…buonanotte.- Marta saluta Ale, ancora scossa dal contatto della sua pelle con le labbra del ragazzo, poi, a passo svelto, si dirige verso casa. Riuscire ad addormentarsi, quella sera, è un’ardua impresa.
Il giorno seguente, Tommaso e Luca sono a casa di Alessandro, a fare uno dei loro soliti tornei alla Play Station.
-Dai, dai, dai…la mette in mezzo, si gira, cross, rete! Sì, 2 a 1! Ormai ho vinto, manca un minuto!- Esulta Tommaso, per aver appena battuto Alessandro, mentre simula una telecronaca.
-Che palle! Ci rinuncio, è impossibile vincere con te!- Si lamenta Alessandro, mentre lascia la sua postazione a Luca. -Luca, vieni, tocca di nuovo a te contro ‘sto mostro qui.-
 -No no, per me basta così!-
-Hai paura di essere stracciato, di’ la verità!- Lo provoca Tommaso.
-Beh, visto quanto ti alleni alla Play, non dovrebbero nemmeno esserci dubbi che tu vinca! Stai sempre a far quello!- Gli risponde Luca, per le rime.
-Ma quando mai! Ti ricordo che io sarei anche uno studente di Ingegneria Meccanica, quindi ogni tanto mi toccherà anche studiare, non sto tutto il giorno alla Play!-
-Ma se a volte dai buca a Gaia per stare a casa a giocare!- Ribatte ancora Luca, mentre Alessandro se la ride. Ama troppo i siparietti tra Luca e Tommaso, si diverte da pazzi ad ascoltarli mentre battibeccano.
-Sì, va bene!- Esclama Tommaso, incassando il colpo.
-Ah, a proposito di ragazze, devo parlarvi di una cosa….ieri sera ho detto a Marta che voglio riprovarci con lei.- Si intromette Ale. Luca abbassa immediatamente lo sguardo, e quella espressione triste, che si porta dietro da qualche giorno, si accentua, senza che gli altri, però, possano accorgersene.
-Grande! E lei che ti ha detto?- Domanda Tommaso.
-Mi è sembrata abbastanza contenta. Le ho chiesto di ricominciare tutto da capo, per evitare di commettere gli stessi errori, e lei mi ha detto che però dovrò riconquistarmi la sua fiducia passo dopo passo. Comunque è un buon inizio no?- Alessandro chiede conferme ai suoi amici.
-Vedrai che si sistemerà tutto!- Afferma Tommaso, realmente felice per Ale e Marta. Luca al contrario non riesce ad essere contento per loro, lo vorrebbe, con tutto il cuore, ma quello che prova per Marta va ben oltre una semplice cotta, e non è in grado di rassicurare Alessandro, perché stavolta non è più spettatore dell’epica storia d’amore tra i suoi due amici, stavolta è coinvolto personalmente ed emotivamente.
-Dovrai impegnarti parecchio, però, per farle riavere la fiducia che aveva in te, non credi? E’ abbastanza impegnativo.- Interviene allora Luca, per metterlo in guardia.
-Certo, lo so, sono pronto a farlo.-
Luca rimane in silenzio, senza controbattere, e decide che sia arrivata l’ora di andarsene. Gli fa troppo male sentire Alessandro parlare del suo riavvicinamento alla ragazza di cui anche lui è innamorato.
-Va bene, si è fatto tardi. Io vado a casa, domani iniziano gli allenamenti.- E si alza dal letto di Alessandro, su cui era seduto.
-Aspetta un attimo!- Lo ferma Ale, guardando sorridente Tommaso, il quale annuisce e tira fuori un pacco regalo da sotto il letto.
-Questo è da parte nostra.- Gli dice Tommaso, porgendoglielo. Luca guarda incredulo i suoi amici, poi afferra la scatola.
-Ma che vi siete messi a fare?-
-Beh, il primo allenamento in Serie A è da ricordare per sempre.- Afferma Ale. -Coraggio, apri.-
Luca non si fa pregare e comincia a strappare con foga la carta giallina che avvolge il suo regalo.
-Oh mio Dio, sono bellissime!- Un paio di scarpe da pallone, dell’ultimo modello uscito, rosse, con la suola bianca, e i lacci neri come i tacchetti. E’ questo il contenuto della scatola. Luca guarda estasiato le sue nuove scarpe, come se fossero la cosa più bella del mondo. -Grazie, ma non dovevate.- Dice Luca ai suoi amici, con gli occhi che brillano ancora.
-Certo che dovevamo! Purtroppo abbiamo visto in che stato erano le tue vecchie scarpe e abbiamo deciso di prendertele nuove. Non potevi giocare in A con quelle! Erano dell’anteguerra!- Commenta Tommaso.
-Sappiamo che tra poco gli sponsor faranno a gara per regalartene altre, anche molto meglio di queste, ma volevamo farti sapere che noi saremo con te in questa tua nuova avventura. Diciamo che sono più un simbolo, rappresentano proprio me e Tommy.- Spiega Alessandro.
-Io voglio essere la destra!- Esclama Tommaso, facendo ridere a crepapelle i suoi amici.
-No no, io giocherò con queste.- Afferma Luca, sorridendo. -Grazie…grazie mille ragazzi! Io vado! A domani! Vi chiamo appena ho un minuto libero agli allenamenti.-
-Spacca tutto!- Si raccomanda Ale.
-Ci proverò, ciao ragazzi!- Tommaso e Alessandro accompagnano l’amico alla porta e lo salutano, per poi tornare in camera.
Rientrato a casa, Luca si butta subito sotto la doccia, dove i pensieri gli invadono la mente. E’ strano come le più profonde riflessioni con sé stessi, vengano proprio mentre si è sotto quel getto d’acqua. Luca pensa a quanto sia fortunato ad avere amici come i suoi, che lo spronano, lo sostengono qualunque cosa faccia, lo tirano su di morale e gli restano accanto sia nei successi che nei fallimenti. In venti anni di amicizia, Alessandro non lo ha mai tradito, e ora, con che coraggio lui può soffiargli da sotto il naso la ragazza che ha sempre amato? Ale non gli farebbe mai una cosa del genere, perciò non può fargliela neanche lui. Quel ragazzo è una delle persone più importanti della sua vita, è una delle colonne portanti della sua esistenza. E’ anche grazie a lui se è diventato quello che è, con i suoi pregi e i suoi difetti, e non può tradirlo, non lo farà.
Luca esce dalla doccia tamponandosi i capelli con un asciugamano, quasi fino ad asciugarli completamente, e nota, sullo schermo del cellulare, l’avviso di un nuovo messaggio. E’ Marta. Luca lo apre e lo legge.
“In bocca al lupo per domani! Spero che tu possa vivere questa nuova esperienza al massimo. Buona fortuna!”.
Così recita il messaggio di Marta. Luca non sa se esserne felice o meno. Ricevere quell’sms gli ha fatto davvero piacere, soprattutto perché Marta si è ricordata della giornata importante che lo aspetta ed ha avuto un pensiero carino per lui nonostante avessero discusso la sera prima. Luca però realizza che non può continuare a pensare a Marta, perché la sua amicizia con Ale è qualcosa di speciale e va salvaguardata. Il ragazzo risponde subito al messaggio, con un semplice “Crepi, e grazie”, poi si butta sul letto, a pensare, e si addormenta.





Angolo Autrice: Ciao ragazzi! Avrete capito che l’ingenuità di Marta sta proprio nel fatto di pensare che Alessandro rivoglia solo la sua amicizia, quando invece smania per tornare insieme a lei. Seconda cosa: certo, io sono l’autrice e la creatrice dei miei personaggi e, come si dice, ogni scarrafone è bello a mamma sua, ma io sono innamorata di Luca! Ho voluto mettere in lui tutte le caratteristiche che più mi affascinano in un ragazzo. E’ uno sportivo (il calciatore, poi, spesso viene associato a superficialità, luogo comune, a cui Luca vuole sfuggire a tutti i costi), è un ribelle, è uno stronzo, uno sbruffone, ma in fondo è gentile e premuroso, come ha dimostrato quando si è occupato di Alice che si era ubriacata quella sera in discoteca, o di Marta e sua sorella quando il padre ha avuto l’incidente. Luca è coraggioso, intelligente, attaccato ai suoi affetti e a valori importanti come la famiglia e l’amicizia, e dimostrerà di saper essere anche molto romantico! Spero che questa differenza tra come Luca appare e come realmente è, si percepisca bene. Se ancora non ci sono riuscita, spero di farlo capire nei prossimi capitoli. Un altro punto fondamentale di questo capitolo è l’amicizia tra Luca ed Ale, così forte ed importante, da rendere questo triangolo amoroso ancora più sofferto e complicato rispetto ai triangoli in cui i due vertici bassi sono due perfetti sconosciuti che si litigano una ragazza. Quante emozioni e quanti sentimenti ci sono in ballo! Intanto Luca è riuscito a dichiararsi a Marta, e di certo qualcosa in lei si è smosso. Voi che ne pensate? Luca ha fatto bene o male? Appuntamento a sabato prossimo con il 14° capitolo! Baci.
Angelica Sofia

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Capitolo 14
*** Il compleanno di Gaia ***


Luca si sveglia di buon mattino e corre subito a fare una ricca colazione. E’ carico ed emozionato, ma è pronto ad affrontare questo primo giorno di allenamenti e a mettersi in gioco. Tira fuori le scarpe nuove, che gli hanno regalato Alessandro e Tommaso, prepara il borsone e se lo carica in spalla, poi saluta i suoi ed esce di casa. Da oggi comincia la vita che ha sempre sognato, quella che si è sudato e guadagnato con le sue sole forze. Dall’altra parte della città, nel frattempo, anche Alice si è alzata, per mettersi a studiare il prima possibile, ma, mentre sta facendo colazione, inevitabilmente un pensiero le vola verso Luca. No, non ha dimenticato che oggi inizia la sua avventura in Serie A, lo ricorda benissimo. Se tra loro le cose non fossero cambiate, probabilmente avrebbero trascorso insieme la vigilia di una giornata così importante. Lui l’avrebbe chiamata per farsi tranquillizzare e lei sarebbe corsa da lui, armata di ogni possibile parola di incoraggiamento, ma Luca e Alice non sono più quelli di una volta e lei non gli ha neanche fatto un in bocca al lupo. Ha semplicemente finto di averlo dimenticato, ha lasciato prevalere il suo orgoglio, anche se in cuor suo spera che Luca possa davvero realizzare il suo sogno. Proprio in quel momento il suo cellulare squilla. Il numero non è in rubrica, ma Alice decide di rispondere lo stesso.
-Pronto?-
-Ehm…ciao Alice, sono Filippo!-
-Ehi, Filippo! Aspetta un attimo, vado a svegliare Marco, così te lo passo. Sicuramente non ti ha risposto perché starà ancora ronfando!- Spiega Alice, immaginando che Filippo voglia parlare con suo fratello.
-No, veramente cercavo proprio te…- Alice, un po’ perplessa, si risiede al tavolo della cucina, pronta ad ascoltare Filippo.
-Ah, dimmi pure.-
-Mi sono fatto dare il tuo numero da Marco, spero non ti dispiaccia…-
-No, no, non ti preoccupare.-
-Ecco, io…mi chiedevo…ti andrebbe di vederci una di queste sere? Di uscire insieme?- Le chiede timidamente Filippo.
Alice viene colta di sorpresa, non sa che dire. Ha passato quasi tutto l’ultimo anno a cercare un ragazzo che potesse riempire il vuoto che le ha lasciato Luca, e ora che le si presenta l’occasione, non sa cosa fare. Filippo in fondo le piace, ma non è sicura di voler sostituire Luca, né di voler cedere ad un altro quel posto del suo cuore che finora è appartenuto ad un solo ragazzo.
-Non lo so, mi hai davvero sorpresa con questa proposta, ho un po’ di casini per la testa in questo momento e devo chiarire alcune cose con me stessa. Dovrei pensarci.- Risponde Alice.
-Oh, sì sì, ma non preoccuparti, pensaci e poi fammi sapere, tanto il mio numero ora ce l’hai.- 
-D’accordo, grazie. Ci risentiamo allora.-
-Ciao ciao!-
Alice chiude la chiamata, poi appoggia il telefono sul tavolo e resta per un attimo a riflettere, con lo sguardo fisso sulla sua tazza di latte e caffè.
Dopo una mattinata di studio, Alice si prepara per uscire con Marta. Oggi è il compleanno di Gaia e le due si vedono per comprarle un regalo.
-Allora quanti siamo a farle il regalo?- Domanda Marta ad Alice, mentre passeggiano per le vie del centro.
-Siamo io, te, Eleonora, Ale, Luca, Marco, Filippo. Tommy glielo fa da solo e Serena con i suoi e i fratelli.- Risponde Alice. -Ovviamente dobbiamo anticipare i soldi a Luca perché si è scordato di darceli.- Aggiunge poi, in tono sarcastico.
-Allora, forse, potrebbe uscirci anche una borsa. Lei è una patita!- Commenta Marta.
-Sì, possiamo andare a vedere. Entriamo qui?- Chiede Alice, indicando la vetrina di un negozio di borse e calzature.
-Ok!-
La giovane commessa mostra alle due ragazze diversi modelli di borse, che possano rientrare nel budget disponibile e, dopo circa venti minuti, Marta e Alice escono dal negozio con il regalo per Gaia in mano: una bella borsa grande, di pelle marrone, con i manici corti ma con la possibilità di aggiungere una tracolla più lunga.
-Andiamo, ti riaccompagno a casa.- Dice Marta ad Alice, appena messo piede fuori dal negozio.
-Sì, va, che sarà il caso di mettermi a studiare. Ho una pena per quest’esame!- Risponde Alice, mentre si avvia con Marta verso il parcheggio in cui hanno lasciato l’auto.
-Parecchio tosto?- Chiede Marta.
-Eh, abbastanza, infatti volevo chiedere ad Ale di prepararlo insieme, solo che ho altre cose per la testa in questo momento e non riesco a concentrarmi.- Spiega Alice.
-E…cosa avresti nella testa?-
-Ecco, vedi…Filippo mi ha chiesto di uscire…-
-Davvero?! Ma è fantastico! Me l’immaginavo…si vedeva che gli piacevi un sacco! E tu cos’hai risposto?-
-In effetti anch’io avevo sospettato qualcosa. Ancora non gli ho risposto, gli ho detto che dovevo pensarci.-
-Non sei contenta?- Chiede Marta, notando poca convinzione nello sguardo dell’amica.
-Sì, certo, mi fa piacere…-
-Ma? Non ti piace?- Insiste Marta.
-No. Non è quello, è carino e dolce…-
-E allora qual è il problema?-
-Il problema…il problema è che…Filippo non è Luca!- Esclama Alice. Quelle parole sono pesanti come un macigno per Marta, che, nonostante tutto, continua ad ascoltare l’amica. -Ho cercato di levarmelo dalla testa, ma non ce la faccio.- Prosegue Alice. -Il fatto è che non riesco ad immaginarmi con un ragazzo accanto che non sia lui e questo mi spaventa, perché io non posso e non voglio tornare con lui, ma ho paura che non riuscirò più ad amare qualcuno come ho amato Luca e quindi è un casino.-
-Non è detto.- Afferma Marta. -Luca è stato il tuo primo amore e praticamente il tuo unico ragazzo. Sei stata devota a lui per tutti questi anni e quindi non hai termini di paragone. Non potrai mai sapere se riuscirai ad amare un altro ragazzo se non ne frequenti altri, quindi secondo me dovresti dare una possibilità a Filippo, per vedere se il tuo timore è fondato oppure no.-
-Sì, ma se poi ho ragione io? Non voglio prendere in giro Filippo…- Dichiara Alice, entrando in macchina di Marta, una volta raggiunto il parcheggio.
 -Prova invece a pensare se Filippo fosse quello giusto per te. Se gli rispondi di no, potresti pentirtene per tutta la vita. Certe occasioni vanno colte al volo!- Le consiglia Marta mentre mette in moto l’auto.
-Detto da te poi, che prima di fare qualcosa ci pensi un anno intero!- Sottolinea Alice, strappando un sorriso a Marta. -Comunque ci rifletterò su oggi pomeriggio, così stasera gli dò la risposta definitiva. Questo vuol dire che neanche oggi pomeriggio studierò…- Alice sospira, guardando fuori dal finestrino aperto, mentre l’aria proveniente dall’esterno le scombussola i capelli. –A te, invece, con Ale come sta andando?- Chiede a Marta.
-Abbastanza bene. Stiamo cercando di ritornare amici.-
-Solo amici?-
-Beh, sì, un passo per volta. Per adesso recuperiamo l’amicizia, poi chi vivrà vedrà.- Risponde Marta, accostando sotto casa di Alice.
-Va bene, amica mia, grazie per il passaggio. Ci vediamo stasera.-
-Sì, ciao! Ricordati di portare il regalo, mi raccomando!-
-Tranquilla!-
Alice scende dall’auto prendendo la busta con il regalo di Gaia, e Marta riparte per tornare a casa, con un peso enorme sullo stomaco e la sensazione di essere una vera e propria traditrice.
Quella sera Gaia ha invitato tutti a casa sua per festeggiare il compleanno e Alessandro si è offerto di accompagnare Marta ed Eleonora. Le due sorelle stanno finendo di prepararsi, mentre aspettano che arrivi Ale.
-Sei pronta? Tra cinque minuti viene Alessandro.- Chiede Marta a sua sorella.
-Sì, ho quasi fatto. Comunque questo fatto che ci accompagni Ale non è che mi quadri tanto…vi siete rimessi insieme?- Domanda Eleonora, mentre si dà un’ultima controllatina allo specchio.
-Ma che dici?!- Esclama Marta.
-Mmm boh, tu non me la racconti giusta…- Continua Eleonora.
-Abbiamo solo fatto pace e ricominciato a parlarci come due persone normali!- Spiega Marta. Proprio in quel momento suona il campanello. -Andiamo, che è arrivato!- Le due sorelle scendono al piano inferiore e salgono in macchina con Alessandro. Dopo dieci minuti sono già a casa di Gaia, ed Eleonora corre a suonare il campanello. Ad aprire è Francesco, uno dei fratelli minori di Gaia.
-Ciao ragazzi, venite, entrate.- Francesco li fa accomodare, poi alza la voce per farsi sentire da Gaia. -Gaia, ci sono Marta, Eleonora e Alessandro!-
-Eccomi, arrivo!- Esclama Gaia correndo dall’altra stanza per salutare i suoi amici. Marta, Eleonora e Alessandro le fanno gli auguri, lei ringrazia e li invita a sedersi a tavola. Gli altri sono già tutti lì e Marta si guarda intorno, in cerca di Luca. Incrocia il suo sguardo quando lui esce dalla cucina per salutarli, con un finto entusiasmo. Quegli intensi occhi neri… Marta non riesce a guardarli per più di qualche secondo ed è costretta ad abbassare lo sguardo, mentre Luca continua a fissarla.
-Ele, vieni, che ti ho preso il posto vicino a me e Francesco.- Matteo, il più piccolo della famiglia di Gaia, invita Eleonora a sedersi con lui e suo fratello. Marta e Gaia sono amiche da tanti anni e inevitabilmente anche i loro fratelli minori hanno legato. Eleonora, infatti, frequenta spesso i fratelli più piccoli di Gaia, anche perché vanno nella stessa scuola e sono molto vicini di età. Eleonora si avvia con Matteo e Francesco al tavolo, ma va a sbattere contro uno degli invitati, perché non stava guardando dove mettesse i piedi. Mentre chiede scusa, Eleonora alza lo sguardo e si accorge di aver sbattuto contro Luca, che le sorride e le mette una mano sulla testa.
 -Ehi, ciao Ele!-
-Ciao Luca!- Esclama Eleonora, euforica, mentre Luca si allontana per prendere posto a tavola. La ragazza rimane imbambolata, con un sorriso che Francesco, che ha visto tutta la scena, definisce da ebete. -Mi ha accarezzato la testa!- Grida Eleonora.
-Wow! Forse ora ti chiederà di sposarlo!- Commenta ironicamente Francesco, prendendola in giro.
-E mi ha anche sorriso!- Prosegue Eleonora, con sguardo sornione. Francesco la guarda male e sospira, alzando gli occhi.
-La cena è pronta!- Esclama Gaia, uscendo dalla cucina con un pentolone di pasta in mano. Tutti gli invitati si siedono a tavola, mentre Serena aiuta sua sorella a riempire i piatti e a servire la cena che Gaia ha preparato interamente da sola. -Oh, mi sono dimenticata di portare le birre.- Afferma Gaia.
-Lascia, le prendo io.- Luca si offre di andare a prendere le birre e si alza da tavola.
-Grazie, sono in frigo!- Gli spiega Gaia. Appena Luca si allontana, Marta decide di seguirlo, per parlargli in privato.
-Vado ad aiutarlo.- Dice agli altri, mentre si alza da tavola. Luca sta aprendo il frigorifero, con la coda dell’occhio l’ha vista entrare in cucina, ma non si volta neanche a guardarla. Marta gli si avvicina e, timidamente, gli offre il suo aiuto.
-Aspetta, ti aiuto io.-
-Non ti preoccupare, ce la faccio da solo.- Le risponde Luca, continuando a non guardarla negli occhi, intento ad estrarre alcune lattine di birra dal frigorifero. -Anzi, tieni i soldi per il regalo.- Il ragazzo tira fuori dalla tasca una banconota da venti euro, quelli che lei gli ha anticipato per comprare il regalo a Gaia.
-Grazie.- Gli dice Marta, intascando i soldi. -Allora, come è andato questo primo giorno? Che ti è sembrato?- Domanda curiosa ma con un po’ di imbarazzo. Da quando c’è stato quel bacio, la tensione fra loro è aumentata, ora le riesce un po’ difficile parlare tranquillamente con Luca, come se niente fosse, e questo le dispiace. In fondo le mancano le frecciatine che si lanciavano ogni giorno. Luca continua a non guardarla in faccia, mentre si tiene impegnato disponendo le birre su un vassoio da portare a tavola, poi, però, dopo la domanda di Marta, si ferma un attimo e finalmente si volta verso di lei.
-Guarda che non sei obbligata a farlo!- Le dice, in maniera un po’ scontrosa.
-Fare cosa?-
-Fingere di interessarti a quello che faccio solo perché ti senti in colpa! Anzi, mi dà proprio sui nervi! Non ho bisogno della tua compassione, ok?- Esclama Luca, cogliendo Marta di sorpresa. Non si aspettava di certo una reazione del genere. La sua era una semplice domanda che di solito qualsiasi amico fa quando l’altro ha affrontato una prova importante. Non era sicuramente dettata da un sentimento di compassione, come crede Luca, ma da un sincero interesse per il suo primo allenamento in Serie A. Marta non ci vede più dalla rabbia. Ha cercato di riportare il loro rapporto a come era prima, ma si rende conto di non poter fare più niente. Ormai lo scatto c’è stato, il loro rapporto è cambiato e non può tornare ad essere quello di prima.
-Sei proprio uno stronzo, lo sai?- Lo rimprovera Marta. -Non mi vuoi dire come è andata? Va bene, non dirmelo, vivo benissimo lo stesso! Tu e il tuo stupido orgoglio!- La ragazza gli volta le spalle ed esce a passo deciso dalla cucina, per tornare dagli altri, mentre Luca la osserva da dietro, senza provare a fermarla o a chiederle scusa. Poco dopo anche lui torna dai suoi amici, portando le birre a tavola e, proprio mentre sta per sedersi, incrocia lo sguardo di Marta, che lo sta fissando con disprezzo. Finalmente iniziano a mangiare, facendo tutti i complimenti a Gaia per la cena.
-Stamattina ho acceso la tv e in un tg sportivo mi è apparso subito il tuo faccione mentre correvi in allenamento! Porca miseria, m’è preso un colpo!- Esclama Marco, rivolgendosi a Luca, che gli sorride.
-Eh, infatti, raccontaci qualcosa di oggi!- Interviene Gaia.
-Io voglio autografi e magliette, te lo dico!- Aggiunge, scherzosamente, Serena.
-Alla fine li conosco già quasi tutti, ogni anno, quando ero in Primavera, facevamo un’amichevole con la prima squadra e certe volte ce li mandavano anche in allenamento.- Spiega Luca. -Poi i più giovani li conoscevo già perché siamo in Nazionale Under 21 insieme, quindi con i compagni mi trovo bene, non ho problemi.-
-Beh, il modulo che vuole utilizzare il nuovo allenatore va benissimo per te.- Constata Tommaso.
-Sì, dovrei trovarmi bene.-
-Pensate un po’, questo qui ormai è arrivato ai vertici! Tra un po’ neanche ci saluterà più.- Commenta Alessandro.
-Non esageriamo, dai.- Afferma Luca, sorridendo. In fondo non gli piace essere al centro dell’attenzione e quando qualcuno gli fa dei complimenti lo mette sempre un po’ in imbarazzo.  -Basta, basta parlare di me adesso! Parliamo della festeggiata!- Luca alza il bicchiere pieno di birra e invita gli amici a fare un brindisi per Gaia. Tutti lo seguono e le fanno gli auguri.
La cena prosegue, tra musica, risate e battute, e a fine serata Alice e Filippo si offrono di aiutare Gaia a sparecchiare.  
-Attenzione, attenzione, colonna di piatti in arrivo!- Esclama Filippo entrando in cucina con i piatti in mano, per avvertire Alice, che si trova davanti al lavabo, di fargli spazio per appoggiarli.
-Praticamente hai sparecchiato tutto tu!- Gli dice la ragazza, spostandosi e osservando il gran numero di piatti che è riuscito a trasportare in una volta sola. Filippo sorride, poi improvvisamente si fa serio.
-Senti, non per metterti fretta, ma…ci hai pensato a quello di cui abbiamo parlato stamattina?- Le chiede. -Sai, è una tortura dover aspettare, ho questo chiodo fisso ormai, e non troverò pace finché non avrò la tua risposta.-
-No, no, hai ragione, lo capisco, anzi, volevo parlarti proprio di questo.- Risponde Alice. -Sai, ci ho pensato e mi sono detta…ehi, perché no? Devo ricominciare a vivere, devo voltare pagina…ho il diritto di conoscere qualcun altro, e Filippo è simpatico, è un bravo ragazzo, forse è anche quello giusto…-
-Questo è un si?- Domanda Filippo, per esserne sicuro.
-Sì…- Risponde timidamente Alice, con un sorriso.
-Wow…fantastico!- Esclama Filippo, euforico. -Ah, non sentirti sotto pressione né impegnata, in alcun modo. Voglio che sia tutto spontaneo e non forzato. Se son rose fioriranno e se non dovesse funzionare me ne farò una ragione!- Puntualizza successivamente.
- Sì, ma anche io voglio andarci piano…iniziamo a conoscerci meglio, poi vediamo cosa succede.-
-Allora che ne dici di domani sera? Ti vengo a prendere, andiamo a berci qualcosa.- Propone Filippo.
-Certo, perfetto!-
Il ragazzo le sorride entusiasta, poi i due tornano in sala dagli altri, che stanno organizzando un torneo alla Play Station.
-Io gioco per primo!- Grida Matteo.
-Allora vuoi prenderci un battuto? Ti accontento subito!- Gli risponde Tommaso. Non si lascerebbe mai scappare la possibilità di stracciare qualcuno ai videogiochi.
-No, dai, tocca a me!- Si intromette Eleonora.
-Ma se neanche sai giocarci!- La prende in giro Francesco. -Non hai mai preso in mano un joystick!-
-Se sai farlo tu, possono farlo tutti!- Gli risponde Eleonora, a tono.
-Pesante questa!- Esclama Tommaso. -D’accordo, forse è meglio lasciarti il posto, non voglio contraddirti!- Tommaso cede il joystick ad Eleonora, che si siede al suo posto e comincia a giocare contro Matteo. -Che caratterino tua sorella! E’ un vizio di famiglia, eh?- Commenta Tommaso, rivolgendosi a Marta, che è seduta al tavolo a chiacchierare con Gaia.
-Sappiamo farci rispettare!- Risponde Marta, sorridendo, mentre Tommaso si unisce a loro.
-Ecco la mia piccola neoventunenne!- Esclama Tommaso, dando un bacio schioccante a Gaia prima di sedersi accanto a lei.
-Peccato che piova, avevo organizzato tutta la cena fuori in giardino, invece all’ultimo ho dovuto cambiare i piani!- Afferma Gaia.
-Siamo stati benissimo lo stesso, tanto alla fine l’importante è stare insieme. Potevamo stare dentro casa, in giardino, a Milano, a New York…cambiava poco.- La rassicura Marta.
-Cassie, come sei dolce!- Commenta ironicamente Tommaso, che, in risposta, riceve un’occhiataccia da Marta. Poco più in là Luca sta mostrando a tutti, sul suo telefono, il video di quando Tommaso si era ubriacato ad Ibiza, suscitando le risate generali. Tommaso se ne accorge e si fionda dai suoi amici.
-Ancora con questo video? Dai, Lu’, basta!-
-Ti ho appena eletto il mio ubriaco preferito!- Esclama Alessandro, scompisciandosi dalle risate.
Tommaso cerca di togliere il cellulare dalle mani di Luca, che però si oppone con forza, costringendolo ad arrendersi e a buttarsi rassegnato sul divano, imbronciato, mentre gli altri ancora ridono di lui.
In quel momento Alice, che ha finito di sparecchiare, raggiunge le sue amiche e si siede accanto a loro.
-Ali, grazie mille, non c’era bisogno.- Le dice Gaia.
-Di niente, non ti preoccupare.- Alice le sorride e poi si gira a guardare Filippo, mentre scherza con gli altri ragazzi. -Ho parlato con Filippo…- Comunica alle sue amiche.
-Davvero?! E che gli hai detto?- Chiede Marta, curiosa.
-Che accettavo, che ero contenta di uscire con lui.-
-Brava, secondo me hai fatto la cosa giusta. Mi piace Filippo, è un bravo ragazzo, e penso proprio che non ti farebbe mai soffrire, sei la sorella del suo migliore amico!- Esclama Marta.
-Già, Marco non esiterebbe a difenderti neanche contro di lui…sai come sono i ragazzi, hanno le loro leggi, i loro patti. Le ex ragazze, le mamme e le sorelle o sono off limits o sono super protette, anche per i loro migliori amici!- Afferma Gaia. Quella frase colpisce Marta e la fa sprofondare in una crisi ancora più nera. “Le ex ragazze sono off limits anche per i loro migliori amici."
-Usciamo domani sera…- Prosegue poi Alice, distraendo Marta dai suoi pensieri.
-Bene, bene, mi raccomando dopo vogliamo essere informate su tutto, eh!- Si raccomanda Gaia.
-Certo! Sarete le prime che chiamerò appena torno a casa!- Le rassicura Alice.
Alla fine della serata i ragazzi consegnano il regalo a Gaia, che apprezza molto. Le sue amiche erano certe di non sbagliare. Con scarpe e borse, per Gaia, si va sul sicuro. Qualche minuto più tardi casa Brunori comincia a svuotarsi. Alessandro e Marta decidono di andarsene. Alessandro saluta tutti tranquillamente e sale in macchina, insieme ad Eleonora. Marta sta per uscire di casa, dopo aver salutato i suoi amici, ma proprio in quel momento incrocia lo sguardo intenso di Luca, seduto sul divano, che la sta osservando. I due neanche si salutano, vorrebbero smetterla di guardarsi negli occhi, ma, benché non riescano più ad avere un discorso civile, l’attrazione è più forte di loro. Finalmente Marta riesce ad abbassare lo sguardo e a staccarsi da quegli occhi scuri, poi velocemente raggiunge Alessandro e sua sorella, che la stanno aspettando in macchina.



Angolo Autrice: Ciao ragazzi! Mi sa che devo fare il punto sulla situazione fratelli, perchè mi rendo conto che è un po' complicato ricordarsi tutti i nomi! :) Ricapitolando...
Marta ha una sorella minore di nome Eleonora.
Luca ha una sorella maggiore di nome Miriam.
Alice ha un fratello maggiore di nome Marco.
Gaia ha una sorella maggiore di nome Serena e due fratelli minori, Francesco e Matteo.
Alessandro e Tommaso sono figli unici.
Aggiungo un nuovo termine alle ship: Filice (Filippo e Alice), dato che in questo capitolo si intuisce che i due si frequenteranno. Che ne pensate di loro? Un bacio e a sabato prossimo!


Angelica Sofia

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Capitolo 15
*** Primo appuntamento ***


Luca ha appena terminato la sua seduta mattutina di allenamento, saluta i suoi compagni e monta in macchina. Quelle tre ore, in cui si è dedicato totalmente alla sua passione, gli sono servite per capire che non può farcela da solo, che deve parlare con qualcuno, non può più tenersi tutto dentro. E’ incredibile come il calcio riesca a fargli riordinare le idee e a fargli fare chiarezza con sé stesso, è sempre stato così e sempre lo sarà. Accende la radio e sfreccia sulle strade di Roma, mentre i suoi pensieri su tutta quella complicata situazione, tra amori e amicizie, si mescolano con le note e le parole delle canzoni che si spandono nell’abitacolo dell’auto.

Tommaso sente qualcuno suonare il campanello di casa sua e corre ad aprire. Si trova davanti proprio Luca, dall’aria non troppo felice e con il volto preoccupato.
-Ehi, che ci fai qui?- Gli chiede Tommaso, sorpreso di trovarlo a casa sua a quell’ora.
-C’è Gaia?- Domanda Luca.
-No, perché?-
-Ti devo parlare.-
-Entra.- Luca si fa strada nel soggiorno e Tommaso chiude la porta di casa dietro di lui. -Mettiamoci qui in sala, tanto non c’è nessuno. Che mi devi dire?- Chiede Tommaso, un po’ preoccupato, mentre fa accomodare Luca sul divano e poi si siede accanto a lui.
-Io, te e Ale ci siamo sempre detti tutto, vero?- Esordisce Luca, che sta cercando il modo giusto per cominciare quella conversazione.
-Ehm…sì...- Risponde Tommaso aggrottando le sopracciglia, non sapendo dove l’amico voglia andare a parare.
-Bene, stavolta invece Ale non deve sapere assolutamente niente di quello che sto per dirti.-
-Così stai cominciando a spaventarmi…- Afferma Tommaso.
-Mi piace Marta!- Esclama Luca tutto d’un fiato, senza neanche far finire la frase a Tommaso. Finalmente ce l’ha fatta, si è liberato, si è sfogato con qualcuno. Non gli importa della reazione che può avere Tommaso, perché, in ogni caso, ora si sente più leggero. Tommaso è incredulo e spalanca gli occhi.
-Marta? La nostra Marta?!- Gli domanda, pensando che, forse, potrebbe aver capito male.
-La nostra Marta!- Ribadisce Luca. La sua affermazione è seguita da un momento di silenzio. Tommaso sta cercando di metabolizzare la notizia. Tutto avrebbe potuto pensare tranne che, un giorno, Luca si sarebbe preso una cotta per Marta. Quei due non hanno niente in comune, sono come il giorno e la notte, escono insieme solo perché hanno gli stessi amici, altrimenti ne farebbero volentieri a meno, ma, soprattutto, Marta è legata ad Alessandro da un legame che esiste anche se non stanno più insieme. Alessandro e Marta sono destinati a stare insieme, non Luca e Marta.
-Ma in che senso ti piace?- Gli domanda Tommaso non appena si riprende dal colpo.
-Nel senso che sono innamorato di lei!-
-Scusa, ma con tutte le ragazze che ci sono in giro e che potevi avere, proprio Marta dovevi sceglierti?-
-Ehi, io non ho scelto nessuno, ok? Non si sceglie di chi innamorarsi, succede e basta. A me è successo, forse con la persona sbagliata, ma è successo, e ormai non posso farci niente, io sono cotto!-
-Wow! Questa sì che è una notizia!- Esclama Tommaso. -Ma ha ricominciato ad uscire con Ale, che pensi di fare?-
-Non lo so, per questo avevo bisogno di dirlo a qualcuno…non ce la facevo più a tenerlo per me.-
-Mmm…forse, se avessi potuto scegliere, avrei preferito non sapere niente. Adesso mi troverò sempre in difficoltà con Ale.- Afferma Tommaso, inarcando le sopracciglia.
-A chi potevo dirlo, scusa? Ad Alice?! Sei l’unico a cui potevo confessare una cosa del genere. Io davvero non so che fare…tu hai qualche idea?-
-Ah, informazione fondamentale: ma lei lo sa?- Chiede Tommaso, senza rispondere alla domanda di Luca.
-Sì, lo sa, gliel’ho detto un po’ di sere fa…e poi non è tutto. Quando eravamo ad Ibiza l’ho baciata, l’ultima sera!-
-Ah, però! Quindi siamo già un bel pezzo avanti! Allora era lei la ragazza della spiaggia di quella sera!- Esclama Tommaso, facendo tornare tutti i conti, mentre Luca annuisce sconsolato. -E come l’ha presa Marta?-
-Male! E’ terrorizzata dalla possibilità che Alice o Ale scoprano del bacio o del rapporto particolare che si è creato fra noi. Non lo so, in realtà non mi ha detto niente, non si esprime, non si sbilancia…è evidente solo che ha una paura tremenda di tradire la loro fiducia.-
-Beh, è comprensibile che abbia paura, però mi sembra strano che non ti abbia dato una risposta. Se non le interessi potrebbe semplicemente dirtelo.-
-Non so che pensare…mi sento una merda, ma allo stesso tempo sento di essere solo. So che non avrò mai nessuno dalla mia e che forse l’unica cosa è farmi da parte. Marta è ed è sempre stata di Ale. Sarà difficile cambiare le cose.- Afferma Luca, rassegnato.
-Certo, a meno che tu non faccia qualcosa per cambiarle. Voglio dire…forse dovresti approfondire la cosa con Marta.-
-In pratica mi stai dicendo di mettermi contro il mio migliore amico?-
-No, non lo direi mai. Tu sai che per me l’amicizia è sacra, ma se per te è davvero così importante, allora indaga e cerca di andare un po’ più a fondo. Poi, se proprio vogliamo dirla tutta, Ale si è lasciato scappare Marta tanto tempo fa e lì ha toppato alla grande, ma entrambi sappiamo che è ancora innamorato di lei.-
-Già…con che coraggio potrei fargli una cosa del genere?-
-Lo so, in effetti non è una situazione facile, ma adesso per prima cosa chiarisci con lei.- Gli consiglia Tommaso. -Se Marta non ne vuole sapere è inutile alzare un polverone per niente.- Aggiunge in seguito.
-Che vitaccia!- Esclama Luca per sdrammatizzare, sospirando e stiracchiandosi un po’. -Ora vado, che mi aspettano i miei per pranzo. –Luca si alza per andarsene e Tommaso lo segue, per accompagnarlo alla porta. -Ehi, grazie…sai, in quei rari momenti in cui riesci ad essere serio, non sei poi così male come consigliere.- Tommaso sorride compiaciuto e saluta Luca. -Ah, cerca di tenerti per te questa cosa. Non deve saperlo neanche Gaia, altrimenti Alice potrebbe venire a saperlo immediatamente. Credi di farcela?- Gli chiede Luca.
-D’accordo, non sarà facile, ma mi impegnerò.- Gli risponde sorridendo. –Se però con Marta dovessero esserci delle possibilità, prima o poi, dovrai dirlo ad Ale. Non puoi tenergli nascosta una cosa del genere. Lo sai, vero?-
-Lo so, ma credimi, se fosse stata solo una stupida cottarella, avrei lasciato perdere da subito. Il problema è che non riesco a smettere di pensare a lei e mi dà fastidio vederla con Ale e questo mi spaventa, perché significa che sta diventano qualcosa di importante. Non posso far finta di niente.-
-Vedrai che riuscirai a trovare una soluzione.- Gli dice Tommaso.
-Lo spero. Ciao...-
-Ciao!- Luca esce e risale in macchina per tornare a casa sua, mentre Tommaso richiude il portoncino e fa un respiro profondo, riflettendo sulle parole di Luca. “Si prospettano tempi duri” pensa, fra sé e sé.
**********
Alice è in camera sua, davanti allo specchio e si sta preparando per uscire con Filippo. L’ha chiamata e le ha detto che la porterà a cena fuori. Non credeva che le avrebbe fatto quest’effetto, ma Alice, dopo tanto tempo, si sente agitata ed emozionata. Un po’ di agitazione non può che essere un buon segno. Alice spalma per bene il fondotinta massaggiandosi il viso, poi stende con il pennello un po’ di terracotta, per avere un po’ di colorito. La sua pelle è sempre chiarissima e, pur essendo stata una settimana ad Ibiza, non è riuscita ad abbronzarsi molto, a causa delle numerose lozioni e creme solari ad alto fattore di protezione, che è costretta a mettere per evitare un eritema. Estrae dalla trousse un rossetto rosso, poi si guarda allo specchio e ci ripensa. “Forse, per un primo appuntamento, il rossetto rosso è un po’ troppo azzardato, un lucidalabbra andrà benissimo”. Pensa Alice, così lo ripone nella trousse e tira fuori da un altro scomparto il suo lucidalabbra trasparente, per iniziare a stenderlo. Proprio in quel momento suo fratello Marco sta attraversando il corridoio per andare nella sua stanza, ma la porta della camera di Alice è aperta e, passando lì davanti, scorge sua sorella farsi bella per uscire, così decide di entrare. Si siede sul letto, alle spalle di Alice, che riesce a vederlo dallo specchio.
 -E’ arrivato il gran giorno, eh?- Le chiede Marco.
-Passami il mascara…- Alice, senza prestare molta attenzione alle parole di suo fratello, indica con il dito un tubetto di mascara che si trova sul letto, proprio vicino a Marco, che lo prende e glielo porge.
-Sai, quando Filippo mi ha detto che aveva intenzione di chiederti di uscire, sono stato davvero contento.- Dichiara Marco. -E’ un bravo ragazzo e potrebbe essere perfetto per te. E poi a chi, meglio del mio migliore amico, potrei affidare la mia sorellina?- Alice sorride mentre allunga le ciglia con una passata di mascara. -Però sai, ad essere sincero, pensavo che non gli avresti mai detto di si. Credevo tu ci stessi ancora sotto per la storia di Luca e infatti quando Filo mi ha detto che avevi accettato sono rimasto davvero stupito, quindi le cose sono due: o ti interessa davvero Filippo, o lo stai usando per cercare di dimenticare Luca, e nel secondo caso ti consiglio di lasciar perdere, perché davvero non se lo merita.- Alice smette di truccarsi e si volta, mettendosi faccia a faccia con Marco.
-Tu sei mio fratello, e forse mi conosci meglio di chiunque altro. Guardami negli occhi. Pensi davvero che io potrei usare Filippo per dimenticare Luca?- Gli domanda Alice, ripensando alla conversazione avuta con Marta il giorno prima. -Filippo mi ha colpito subito, da quando siamo partiti, da quando si è offerto di portarmi le valigie, da quando mi ha dato quei consigli sulla fotografia, da quando, con un solo sguardo, è riuscito a capire tutta la rabbia che avevo dentro e mi ha detto di sorridere lo stesso. Con questo non voglio neanche dire che sono innamorata di lui, però mi piace come persona e vorrei conoscerlo meglio, senza avere troppe pretese né farmi tante aspettative.- Alice ci ha riflettuto bene e se ha accettato la proposta di Filippo è perché le piace davvero come persona e forse potrebbe nascere qualcosa di bello fra loro.
-D’accordo sorellina.- Le dice sorridendo. -Mi fido di te e mi fido di lui, ma se ti torce un capello lo ammazzo!-
Alice ride, proprio in quel momento Filippo suona il campanello e Marco corre ad aprire.
-Oh, ma ci sei anche tu?- Chiede Filippo, un po’ imbarazzato.
-Alice è pronta praticamente.- Marco cerca di ricordare l’ultima volta che ha visto il suo amico vestito così elegante, con la giacca e la camicia, ma poi si accorge che Filippo non se lo sta filando neanche di striscio, ha lo sguardo rivolto altrove, alle sue spalle, così si volta anche lui nella stessa direzione e vede sua sorella, in cima alle scale, pronta per uscire. –Anzi, eccola, hai visto?-
Filippo continua a fissare Alice, affascinato. La vede scendere lentamente le scale, passo dopo passo. I capelli raccolti e quel suo vestitino nero, morbido e lento, con le maniche a pipistrello che cadono lasciando scoperta una spalla, con un paio di sandali neri e una pochette bianca. Filippo la trova stupenda e non riesce a trattenersi dal dirglielo, neanche di fronte al suo migliore amico. 
-Sei bellissima…- Le sussurra dolcemente, mentre lei lo guarda e gli sorride. Marco li osserva per un attimo, poi trova una scusa per togliere il disturbo e lasciarli andare.
-L’affido a te allora. Io vado di là che devo chiamare Serena. Mi raccomando!-
I due ragazzi escono di casa e si avviano verso l’auto di Filippo, che ha parcheggiato proprio davanti al portoncino d’ingresso. Alice allunga la mano per raggiungere la maniglia, ma Filippo, con un rapido scatto, lo fa al posto suo e le apre lo sportello, per farla entrare. Lei lo guarda sorridente e lo ringrazia, poi sale in macchina e lui le richiude lo sportello, prima di salire a sua volta e partire. Quel gesto da gentiluomo, quella cavalleria che si trova sempre meno nei ragazzi di oggi, colpiscono molto Alice. Luca non le aveva mai fatto una cosa del genere. Non che non fosse romantico con lei, quando voleva sapeva esserlo, solo che lo era a modo suo e con i suoi tempi e di sicuro non era uno che ti apriva lo sportello per farti entrare in macchina o che ti faceva passare prima di lui ogni santa volta in cui si doveva entrare in un locale. Luca è uno che va subito al sodo, è molto diverso rispetto a Filippo, e questo Alice lo nota subito. Luca ha un carattere molto più rustico, alla buona, eppure a lei piaceva così. Le bastava una sua parola, una sua carezza, un suo bacio, per impazzire di gioia, e la cosa più difficile da ammettere è che purtroppo è ancora così.
-Dove mi porti?- Domanda Alice, curiosa.
-In un posto speciale…- Le risponde criptico Filippo, lasciandola sulle spine.
Finalmente arrivano a destinazione. Un ristorante di pesce sul lungomare, tra i più rinomati della città. Appena mettono piede nel ristorante, i camerieri danno loro il benvenuto, Alice si accorge che il locale è stranamente vuoto e chiede spiegazioni a Filippo.
-Questo è il ristorante della mia famiglia. Ci lavorano praticamente tutti. I miei genitori, i miei zii, i miei cugini, anche se stasera non c’è nessuno di loro.- Le spiega Filippo. -Oggi doveva essere chiuso, ma, siccome era un’occasione speciale, ho chiesto di poterlo tenere aperto solo per noi due, così avremmo avuto il ristorante tutto per noi.-
Alice è emozionata e anche un po’ imbarazzata e la situazione peggiora quando la cameriera li porta al loro tavolo, sulla terrazza con vista sul mare, con una bottiglia di champagne già al fresco tra i cubetti di ghiaccio e talmente tante posate da far girare la testa. Filippo stappa la bottiglia di champagne e ne versa un po’, prima nel bicchiere di Alice e poi nel suo, per fare un brindisi. Alice si guarda intorno, spaesata. Per essere il primo appuntamento, Filippo si è davvero superato, quello è un primo appuntamento da sogno, come quelli che si vedono nei film e per lei è una situazione del tutto nuova. All’improvviso le torna in mente il primo vero appuntamento con Luca, quando lui l’aveva portata allo stadio, a vedere la prima di campionato della Roma, e Alice non è di certo quella che si può definire un’appassionata di calcio. Decisamente poco romantico, penseranno tutti, eppure lei aveva saputo cogliere tutto il romanticismo di quella giornata. Ad ogni azione, ad ogni cross, ad ogni gol, gli occhi di Luca brillavano e, vedendolo, lei non poteva far altro che innamorarsi ancor più di lui, perché l’aveva resa partecipe delle emozioni che solo il calcio è in grado di fargli provare e le aveva permesso di entrare in quel suo mondo, il luogo in cui si rifugia ogni volta che qualcosa non va. Finita la partita, erano andati a fare un giro, poi lui le aveva offerto un panino e, dopo averla riportata a casa, l’aveva baciata. Un bacio dolce, intenso, un bacio che Alice aspettava da diciotto anni. Dopo aver fatto il primo passo ed essersi dichiarata in quell’ultimo giorno di scuola della quarta liceo, finalmente Luca era suo.

La cena prosegue a gonfie vele, nonostante, ogni tanto, Alice ripensi a Luca. La luce della luna che si riflette sulla superficie dell’acqua, la costa che si vede in lontananza e quella brezza che si alza dal mare e giunge fino a loro, rinfrescandoli, rendono l’atmosfera magica. Filippo è un ragazzo intelligente, spigliato, educato e forse comincia a piacerle davvero. Dopo averle offerto un’ottima cena, Filippo decide di portarla a fare una passeggiata sul lungomare. Incredibilmente gli basta poco per farla ridere e, non appena vede un venditore ambulante di fiori, il ragazzo gli si avvicina, per comprarle una rosa rossa. Filippo gliela porge, un po’ imbarazzato, e Alice la accetta volentieri, con il cuore che va a mille e le guance arrossate. Durante il tragitto per tornare in macchina le loro mani si sfiorano più volte, ma nessuno dei due ha il coraggio di afferrare quella dell’altro. Quando salgono in auto per tornare a casa, Alice trova nel cruscotto un cd, con una scritta in nero sopra: “Because I miss you”.
-Cos’è questo?- Gli domanda.
-Dove l’hai trovato? Rimettilo dentro!- Le risponde un po’ agitato Filippo, continuando comunque a tenere gli occhi fissi sulla strada.
-E dai, non posso saperlo?- Insiste Alice.
-E va bene…è una canzone scritta da me.-
-Per il gruppo? Sai che, conoscendoti meglio, mi sono convinta ancora di più del fatto che tu possa essere tutto tranne che un membro di un gruppo rock? Mio fratello ha un’anima rockettara, ma tu sei troppo dolce per essere suo amico.-
Filippo ride, poi le risponde. –So che all’apparenza posso sembrare molto pacato e tranquillo, ma ti assicuro che dentro sono molto più rockettaro io di tuo fratello! E comunque la canzone di quel cd non è molto rock, è diversa da tutte quelle che di solito ascoltiamo o suoniamo, non so come mi sia venuta in mente, non è il mio genere in realtà. L’ho scritta di getto, così come mi è venuta.-
-Posso sentirla?- Gli chiede Alice. Filippo sospira e ci pensa un attimo.
-D’accordo, però non prendermi in giro, ok? Sei la prima e l’unica che l’ascolterà.-
Alice inserisce il cd nel lettore in macchina di Filippo, poi schiaccia Play e la canzone parte. Una melodia dolcissima si diffonde nell’auto e le entra in testa, mentre la voce di Filippo scandisce a ritmo le parole scritte da lui stesso.

I know you hate me now
But just let me explain you how
How hard it’s to live without you
How hard it’s to dream without you
Because I miss you,
You know I miss you.

-Ma è bellissima!- Commenta Alice entusiasta. -Perché non la fai sentire anche agli altri della band?-
-No, meglio di no. Te l’ho detto, queste canzoni romantiche e anche un po’ smielate non sono il nostro genere, non piacerebbe a nessuno di loro e poi di solito le canzoni le scrivono Marco e il cantante, io faccio solo l’arrangiamento.- Spiega Filippo accostando sotto casa di Alice per poi spegnere il motore.
-Dovresti provare a fargliela sentire, secondo me questa canzone può avere successo. Marco dice sempre che il vostro sogno è diventare famosi, riempire gli stadi, fare tour internazionali...-
-Già…sarebbe strepitoso.-
-Magari non sarò una critica musicale, ma secondo me avete talento.- Afferma Alice.
-Sì, ma, anche ammesso che sia così, avere talento non basta. Hai idea di quanta concorrenza ci sia? E poi al giorno d’oggi serve anche avere le conoscenze giuste e in questo noi siamo svantaggiati. Abbiamo provato un sacco di volte a farci ingaggiare per eventi importanti, abbiamo contattato tante etichette discografiche, ma non abbiamo mai ricevuto risposta, così dobbiamo accontentarci di fare qualche concerto qui in zona.- Dichiara Filippo, con tono di rassegnazione.
-Per me non dovete arrendervi.- Lo rincuora Alice. -Almeno io, però, posso avere una copia del cd?- Gli domanda sorridendo e facendo gli occhi dolci.
-Ci penserò…- Le risponde Filippo. Guardando quei grandi occhi verdi, il ragazzo non può resistere a lungo, così le si avvicina, ma lei lo blocca e, prima che possa fare qualsiasi cosa, gli stampa un bacio sulla guancia. Alice sa che Filippo avrebbe voluto qualcosa di più, ma preferisce andarci piano. Ha passato metà della serata a ricordare il suo primo appuntamento con Luca e, forse, non è ancora pronta a baciare un altro ragazzo. Filippo, comunque, le sorride, lei ricambia e, dopo aver recuperato la borsetta e la rosa, lo ringrazia, gli dà la buonanotte ed entra in casa.

Quella stessa sera, Marta l’ha trascorsa sui libri. Gli appelli di settembre si avvicinano minacciosamente, ma in fondo non le dispiace. E’ arrivata al punto di apprezzare lo studio in estate, perché, tenendo la mente impegnata tutte quelle ore, non ha tempo per pensare all’amore. In questo modo riesce a tenere alla larga dai suoi pensieri sia Luca che Alessandro e anche i sensi di colpa nei confronti di Alice, che, forse, sono la cosa che la affliggono di più. E’ quasi mezzanotte quando smette di studiare e, mentre pensa per un attimo a come se la starà cavando Alice nella sua prima uscita con Filippo, richiude i libri e si alza dalla scrivania, per rimetterli a posto. Si avvicina alla libreria della sua stanza e, proprio quando cerca di far posto tra le scartoffie e gli altri suoi libri, un pezzo di carta cade a terra e Marta si abbassa per raccoglierlo. E’ una faccina che sorride, disegnata su un angolo di foglio a quadretti strappato da un quaderno. E’ lì da anni, da nove anni precisamente, ma Marta non l’aveva più vista, dimenticandosene. Si domanda come mai sia uscita fuori proprio in quel momento, dato che è rimasta sepolta sotto una marea di cartaccia e di libri per molto tempo. Quella faccina gliel’aveva disegnata Luca il giorno del funerale di sua madre. Marta ricorda perfettamente il momento in cui Luca gliel’aveva consegnata. Lei era seduta sul suo letto e aveva appena smesso di piangere, chiusa in camera da sola, mentre tutti gli altri erano di sotto, compresi i suoi amici. Luca entrò e si mise seduto accanto a lei. Non le disse niente, è difficile trovare le parole giuste da dire in quelle situazioni, soprattutto quando si hanno appena dodici anni. Così Luca mise la mano in tasca e ne estrasse quell’angolino di carta. Prese un pennarello nero dal cassetto della scrivania e disegnò quella faccina sorridente, poi la porse a Marta, che, guardandola, non poté far altro che sorridere. Luca era davvero pessimo in disegno e quel viso stilizzato, con un occhio più grande e uno più piccolo, ne era la prova. Subito dopo, Marta venne raggiunta in camera da tutti gli altri suoi amici, che le sono stati vicini come non mai quella giornata, e per tutto quel periodo della sua vita. In un momento così drammatico per lei, Luca era riuscito a farla ridere.
Osservando quel disegno, ritrovato dopo anni, Marta ripensa a Luca e, come quel giorno di nove anni prima, le sue labbra si piegano in un leggero sorriso.
 

Angolo Autrice: Ciao lettori! Innanzitutto voglio dirvi che le parole della canzone di Filippo le ho inventate io e le ho scritte perché in seguito riprenderò questa canzone e le parole assumeranno un significato ben preciso. Ho inserito diversi flashback per far capire meglio le emozioni dei personaggi e inoltre abbiamo visto che Filippo ha intenzioni serie con Alice, la quale però continua a pensare a Luca. Eppure Filippo potrebbe essere perfetto e in fondo anche lei inizia a provare qualcosa per lui. Secondo voi potranno avere un futuro? Dall’altra parte, invece, vediamo Marta che, pur non volendo, pensa a Luca, tra ricordi e sensi di colpa. E voi da che parte state? Lucarta, Lulice o Filice? ;) Siamo arrivati ormai al 15° capitolo e ho pensato che magari potrei anche postare le foto dei prestavolto, per mostrarvi come immagino io i miei personaggi, se vi fa piacere. Ditemi voi, perchè a volte, quando leggo un libro io preferisco immaginare da sola i personaggi, in base alle descrizioni dell'autore, avere la libertà di volare con la fantasia. Se anche per voi è così continuerò a non postarli. Se invece volete vederli, nel prossimo capitolo li inserirò, magari un po' per volta. ;) A sabato prossimo!
 
Angelica Sofia

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Capitolo 16
*** Mentire a fin di bene ***


-E quindi…niente bacio?-
Gaia, al campetto, si sta facendo raccontare da Alice il primo appuntamento con Filippo, ma resta un po’ delusa quando viene a sapere che non c’è stato nessun bacio.
-No, ve l’ho detto anche al telefono sia a te che a Marta! Non ci corre dietro nessuno, cos’è tutta questa fretta?- Risponde Alice, seduta di fronte a Gaia ad uno dei tavoli del campetto. Non ammetterebbe mai il fatto che non abbia baciato Filippo perché pensa ancora a Luca. Dovrebbero passare sul suo cadavere per farglielo dire. Proprio in quel momento le due ragazze vengono raggiunte da Tommaso, che, euforico, si siede accanto ad Alice, per farsi aggiornare anche lui.
-Ali! Allora com’è andata ieri con Filippo? Racconta, racconta…-
-Mannaggia a me e a quando ho deciso di dirlo anche a te!- Gli risponde Alice, alzando gli occhi al cielo. Se vuole, Tommaso sa essere più pettegolo di una ragazza.
 -E dai, sono il tuo amichetto, perché mi tratti così?- Le chiede, piegando gli angoli della bocca verso il basso, mimando un’espressione triste.
-E va bene, lo ripeto anche a te. Siamo andati nel suo ristorante, mi ha offerto la cena…-
-Già un punto a suo favore.- Commenta Tommaso.
-Abbiamo parlato un po’, poi siamo andati a fare una passeggiata sul lungomare…-
-E…?- La interrompe Tommaso.
-E niente, abbiamo continuato a parlare.- Risponde Alice.
-Ancora?! E di cosa avete parlato per tutto questo tempo?- Prosegue Tommaso.
-Di università, amici, musica, fotografia…-
-Che palle!- Esclama il ragazzo.
-Tommy!- Lo riprende Gaia.
-Non lo so, tu quali altri metodi hai usato per conoscere meglio Gaia? Le hai ficcato subito la lingua in bocca?- Domanda sarcasticamente Alice.
-Dai, ragazzi!- Interviene nuovamente Gaia. Ultimamente Tommaso ha il potere di far innervosire Alice sempre più spesso.
-Non c’è bisogno di alterarsi, volevo solo capire se siete andati al sodo, ecco!-
-Per ora no. Se succederà sarai il primo a saperlo, tranquillo.- Chiarisce Alice, in tono ironico.
-Beh, minimo! Comunque vi vedo bene insieme te e Filippo. Certo, forse lui dovrebbe svegliarsi un pochino, ti si è messo a parlare di foto…- Tommaso si interrompe immediatamente, vedendo Alice e Gaia, che gli rivolgono sguardi non troppo amichevoli ma molto eloquenti. E’ meglio finirla lì. -D’accordo, basta, sto zitto.-
Luca è al bar del campetto, lontano dai suoi amici. Sta chiacchierando con alcuni suoi ex compagni di squadra, quando vede Marta scendere dalla macchina di Alessandro ed entrare nel campetto. Anche questa sera sono venuti insieme. Ormai sono sempre insieme, è difficile trovarli soli, perché Alessandro le sta continuamente addosso. Luca l’ha notato, e la cosa gli dà terribilmente fastidio. Alice e Gaia fanno i salti di gioia da quando Marta e Alessandro hanno ripreso a frequentarsi e Tommaso non si può di certo dire dispiaciuto, nonostante sappia cosa Luca provi per Marta. L’unico che non riesce ad essere felice per loro è proprio Luca, ma non può dare a vedere la sua sofferenza. Alessandro se ne accorgerebbe subito e non può fargli sospettare nulla. Ne andrebbe della loro amicizia.
Luca se ne sta ancora un po’ al bar. Ormai è quasi un’ora che non torna dai suoi amici e continua ad osservare i loro movimenti, finché finalmente vede Alessandro allontanarsi da Marta, così decide di non perdere tempo e di approfittarne per avvicinarsi alla ragazza, che si trova stranamente sola.
-Oh, miracolo! Sono riuscito a beccarti da sola! Ultimamente girate sempre in coppia come due gemelli siamesi!- Le dice, in tono sarcastico. Marta non gli risponde, ma gli lancia un’occhiataccia che parla da sola. -Vorresti dire che non è vero? Ti sta appiccicato come una cozza allo scoglio, non ti lascia un attimo!- Prosegue Luca. Marta si volta e fa per andarsene, non ha voglia di discutere, così pensa sia meglio chiuderla lì. -E’ già finita l’ora d’aria?- Le domanda Luca, fermandola.
-Non sei né simpatico né divertente, lo sai?- Risponde Marta, voltandosi di nuovo verso di lui.
-Oh, sì che lo sono! Almeno io trovo il modo di scherzare su questa situazione di merda!-
-Senti, se sei venuto qui per litigare dimmelo subito, perché mi trovi preparata!-
-Sono venuto qui perché finalmente sono riuscito a trovarti da sola senza il cane da guardia, perché dovevo parlarti, ma soprattutto perché voglio delle risposte!-
-Quali risposte?- Chiede Marta, non capendo.
-Andiamo, Marta, io ti ho fatto una vera e propria dichiarazione. Hai idea di quanto mi sia costato dirti quelle cose? E tu non hai battuto ciglio…-
-Cosa avrei dovuto fare, scusa? Mi hai spiazzato!- Esclama Marta, guardandosi attorno per accertarsi che nessuno li stia sentendo.
-Non credi che io mi meriti una risposta?-
-Parla piano!- Gli intima Marta.
-Non credi che io mi meriti una risposta?- Ripete Luca, non curante della richiesta della ragazza.
-Che risposta dovrei darti?- Marta sa quale risposta desidera Luca in realtà, ma cerca di prendere tempo, perché è troppo difficile rispondere a quella domanda.
-Non lo so, cazzo! Dimmi qualcosa, se hai provato qualcosa, se non hai provato niente. Se tutto questo non ti ha smosso minimamente, devi dirmelo ugualmente. Abbi almeno il coraggio di rifiutarmi!- Insiste il ragazzo.
-Luca, ma davvero non capisci? Ci sono rapporti troppo importanti in gioco, legami di una vita basati sulla fiducia reciproca, equilibri che abbiamo raggiunto dopo anni, che potrebbero finire per spezzarsi definitivamente. E’ una situazione troppo delicata…-
-Perché continui a mettere in mezzo gli altri? Non c’entrano niente loro adesso e tu continui a non darmi risposte. Ora stiamo parlando solo di me e di te. Non c’entra Alice, non c’entra Ale. Se loro non ci fossero, quale sarebbe la tua risposta?-
Luca riesce a mettere Marta con le spalle al muro, costringendola a rispondere. Non può più rimandare, deve rispondere e le alternative non sono molte. Potrebbe dire la verità, fregarsene di tutti e vivere liberamente i suoi sentimenti, oppure potrebbe mentire e precludersi la possibilità di vivere la sua storia d’amore con Luca, ma lo farebbe per il bene dei suoi amici.
-Luca, ti prego, non insistere…- Bisbiglia Marta.
-Marta, io devo sapere!-
-E va bene! Vuoi una risposta? La mia risposta è no, d’accordo? Non mi interessi, non provo niente per te al di là di una semplice amicizia. Ora sei contento? Era la risposta che volevi?-
Mentire a fin di bene. Marta lo ha appena fatto. Ha scelto la via più facile, quella che le permette di stare a posto con la coscienza. Lasciare tutto così com’è, senza rischiare di scombussolare quei delicati equilibri che caratterizzano la sua vita e quella di chi le sta intorno. Ha mentito per il bene di Alice e Alessandro, perché il solo pensiero di farli soffrire le fa accapponare la pelle, non potrebbe mai perdonarselo, perciò ha deciso di sacrificare la propria felicità per il bene delle persone che ama. Eppure fa male da morire. Marta ha mentito, perché dentro di sé ormai sa benissimo qual è la verità. La verità è che Luca le piace. Non sa ancora se quello che prova per lui sia amore, ma sa per certo che quel bacio sulla spiaggia, ad Ibiza, non l’ha lasciata indifferente. Ha smosso qualcosa dentro di lei, per la prima volta, dopo tanto tempo, l’ha fatta sentire viva e sensazioni di questo tipo non andrebbero ignorate, ma questa situazione è troppo complicata. Il cuore dice una cosa, la testa ne dice un’altra. Marta si trova di nuovo di fronte ad un bivio. Seguire il proprio istinto e i propri desideri, o la propria coscienza e la propria moralità? Anche stavolta Marta ha lasciato prendere il comando al cervello, alla razionalità, perché seguire le pulsioni le farebbe perdere dei legami troppo importanti e non potrebbe permetterselo. Se Alessandro e Alice non ci fossero stati, la sua risposta sarebbe stata diversa, ma Alessandro e Alice ci sono e non si può cancellare o rinnegare il passato, non si può far finta che non ci sia stato amore tra lei e Ale o tra Luca e Alice. Questa è la realtà, non è un gioco e non si scherza con i sentimenti.
Mentire a fin di bene. Lo ha fatto di nuovo, lo sta facendo da mesi. Marta si chiede per quanto tempo ancora dovrà farlo. Ha mentito prima a sé stessa e poi a Luca, ma spesso una bugia può salvarti la vita.
-Finalmente sei riuscita ad ammetterlo…- Afferma Luca, a bassa voce. –Hai visto? Non era poi così difficile.- Le dice, abbassando lo sguardo. In fondo si aspettava esattamente questa risposta da lei, sa di non avere nessuna possibilità, ma sentirselo dire in quel modo fa male.
Proprio in quel momento, Marta vede Alessandro avvicinarsi a loro e gli sorride, per evitare che possa sospettare qualcosa. Luca nota il sorriso sul viso di Marta e capisce che Alessandro è nei paraggi, così cerca di ricomporsi, per quanto sia possibile ricomporsi appena dopo che qualcuno ti ha spezzato il cuore.
 -Ecco dov’eri, Lu’! Ogni tanto sparisci e bisogna correrti dietro in lungo e in largo per ritrovarti!- Luca sorride mestamente, senza rispondere, poi Alessandro si rivolge a Marta.
-Che facciamo? Andiamo? Io domani dovrei svegliarmi presto…-
-Sì...sì, certo, andiamo.- Gli risponde Marta senza pensarci due volte.
-Lu’, ti serve un passaggio?- Chiede Alessandro.
-No…no, torno con Tommaso…grazie…-
-D’accordo, come vuoi. Ciao!-
Luca saluta Alessandro, ma non Marta. I due si guardano negli occhi ancora per qualche secondo, poi Marta raggiunge Alessandro, che nel frattempo si è incamminato verso la macchina, e sparisce con lui. Luca la osserva da dietro fino a perderla di vista, poi lentamente, con le mani in tasca, raggiunge Tommaso, Alice e Gaia al tavolo. Tommaso lo vede avvicinarsi a loro con l’aria sommessa e capisce che deve essere successo qualcosa con Marta, ma si tiene tutto per sé, per non svelare niente ad Alice e Gaia, come gli ha fatto promettere Luca.
**********
Il giorno seguente, Filippo ed Alice sono usciti nuovamente insieme. Dopo aver trascorso la serata al cinema, Filippo riaccompagna Alice sotto casa, accosta e spegne il motore.
-Bene, eccoci!- Afferma Filippo. –Ah, prima che me ne dimentichi, guarda cosa ho qui!- Il ragazzo estrae dal cruscotto la custodia di un cd e la porge ad Alice, che gli sorride e la apre. Nella custodia c’è il cd che contiene la canzone di Filippo, quella che Alice aveva ascoltato durante il loro primo appuntamento.
-Ti sei deciso a farmene avere una copia, allora!-
-Sì, non so cosa tu ci abbia trovato di così eccezionale, ma dato che ti era piaciuta tanto, ho deciso di darti una copia, però promettimi che non la farai sentire a Marco.-
-D’accordo! Grazie! Allora ci vediamo domani…-
-Sei proprio sicura di voler andare su?- Le chiede Filippo, facendole capire di voler stare ancora un po’ con lei.
-Veramente…no!- Risponde Alice sorridendo. –Ma è tardino e domani mattina dovrei studiare…-
-Allora ci diamo il bacio della buonanotte e ci salutiamo…- Filippo, con questa frase, prova a fare il primo passo e Alice ride, un po’ imbarazzata. Prima che lei possa rispondergli, Filippo le si avvicina e, in men che non si dica, la bacia. Quel bacio coglie Alice di sorpresa. Le fa uno strano effetto baciare un ragazzo che non sia Luca ed è come se avesse dimenticato le emozioni che un bacio può far provare, ma quando il contatto fra le loro labbra si fa più intenso, Alice riesce finalmente a lasciarsi andare. Filippo le mette un braccio intorno alla vita e la tira verso di sé, mentre lei gli poggia una mano sul viso, accarezzandolo. Quel bacio è la risposta che aspettava da tanto. Alice capisce che è ora di voltare pagina, di smettere di pensare a Luca. Può ricominciare a sognare e a sperare, e Filippo può essere la persona giusta con cui farlo. Qualche secondo dopo, Filippo la lascia andare e si allontana da lei. I due continuano a guardarsi, poi Alice sorride e abbassa lo sguardo, mentre le sue gote arrossiscono, e Filippo continua a fissarla. E’ la cosa più bella che abbia mai visto e quel sorriso, che lo ha colpito sin dall’inizio, è qualcosa di straordinario. A malincuore i due si separano, per tornare ognuno a casa propria. Alice chiama le sue amiche per metterle al corrente dell’accaduto e Filippo va a farsi una doccia prima di andare a dormire. Lontani da pochi minuti, ma entrambi con il sapore delle labbra dell’altro ancora in bocca.
**********
La mattina dopo, Tommaso corre al supermercato a fare la spesa per conto dei genitori. Detesta fare le faccende in casa e, quando sua madre gli chiede di aiutarla a riordinare o pulire, lui si offre sempre di andare a fare la spesa, così fa un favore a lei e lui non è costretto ad aiutare in casa. Il giusto compromesso. Dopo aver preso il pane, si allontana dal bancone con il carrello pieno, mentre ricontrolla la lista della spesa per accertarsi di aver preso tutto. Arrivato al reparto surgelati si ferma, tira fuori il cellulare e compila il numero di Luca. E’ dalla sera prima che voleva chiamarlo, da quando lo ha visto avvilito e dispiaciuto, dopo che Marta se ne era andata con Alessandro. Dopo qualche squillo finalmente Luca risponde.
-Pronto?-
-Lu’?-
-Ma cos’è tutto questo rumore?- Domanda Luca, sentendo un vociare indefinito provenire dall’altro capo del telefono.
-Sono al supermercato.- Risponde Tommaso.
-Al supermercato?! E come mai hai sentito il bisogno di chiamarmi mentre facevi la spesa? Vuoi qualche consiglio sugli acquisti?- Scherza Luca, prendendo un po’ in giro l’amico.
-Veramente volevo sapere come stavi e se avevi parlato con Marta, perché ieri sera ti ho visto dopo che lei se ne era andata. Avevi una faccia…!-
-Ah, sì…- Risponde Luca cambiando tono di voce. -Ho fatto come mi hai detto tu. L’ho messa con le spalle al muro e ha dovuto confessare e la verità è che non è, non è mai stata e mai sarà interessata a me. Chiaro e conciso! Capitolo chiuso finalmente!- Esclama Luca, fingendo indifferenza, per evitare di far notare a Tommaso quanto in realtà ci stia male.
-Mi dispiace…quindi hai deciso di lasciar perdere?- Chiede Tommaso.
-Sì, non ne vale la pena e poi sai quante ce ne saranno in giro come Marta?- Ribatte Luca. La sua bocca sorridente dice una cosa, ma i suoi occhi tristi ne dicono un’altra e lui gioca proprio sul fatto che Tommaso non può guardarlo negli occhi, perché, se lo facesse, capirebbe tutta la sua sofferenza.
-Se lo dici tu…- Commenta Tommaso. Il tentativo di Luca non lo ha convinto molto.
Mentre Tommaso è ancora davanti ai congelatori, appoggiato al carrello, dall’altra parte del reparto, vede spuntare Alice, euforica e sorridente, che si accorge della presenza dell’amico e si avvicina a lui quasi saltellando.
-Tommy!- Lo chiama, urlando il suo nome. -E’ Gaia al telefono? Salutamela!-
-No, è Luca.-
-Allora non salutarmelo!- Gli dice la ragazza, cambiando immediatamente espressione. Luca Marra non va neanche salutato.
-Va bene, Lu’, ci risentiamo allora.- Tommaso saluta Luca al telefono. Non è il caso di continuare a parlare di lui e Marta con Alice vicina.
-Va bene. Ehi, acqua in bocca con Alice.- Si raccomanda Luca, che ha sentito la voce di Alice e ha capito che Tommaso è con lei.
-Certo. Ciao!- Tommaso chiude la chiamata, rimette il cellulare in tasca e si dedica subito ad Alice. -Cos’è tutta questa euforia?- Le chiede, vedendola stranamente sorridente e raggiante.
-Non posso essere contenta almeno una volta nella vita?-
-Sì sì, certo…-
Alice si allunga per cercare di prendere un sacchetto di patatine fritte surgelate dal ripiano più alto del congelatore, mentre canticchia un motivetto incomprensibile. Si alza sulle punte dei piedi, ma non riesce ad arrivarci, così Tommaso decide di aiutarla e, allungando un braccio, le tira giù il pacco di patatine. Se c’è una cosa che Alice non riesce a mandare giù del suo aspetto fisico è proprio la sua statura, non troppo alta. E’ sempre stata più piccola rispetto alle sue amiche, e questo le faceva rabbia, eppure non ha mai avuto grossi problemi con i ragazzi. Il detto “Altezza mezza bellezza”, non le si addice proprio. Alice è molto carina pur non essendo altissima, anzi, la sua bellezza sta proprio in questo. E’ un concentrato di vitalità e dolcezza e, forse, se fosse una stangona, non avrebbe lo stesso fascino. In situazioni come quella, però, qualche centimetro in più le avrebbe fatto comodo. La ragazza imbraccia il pacco di patatine che le ha dato Tommaso, continuando a canticchiare e a guardarsi intorno. Tommaso la osserva e la studia. Deve esserle capitato qualcosa di bello, di solito è sempre scontrosa e arrabbiata con il mondo, e spesso anche con lui.
-Ma…sei contenta di poterti portare a casa quel pacco di patatine o c’è dell’altro?- Le chiede Tommaso, curioso e divertito.
-Sono felice…sono felice e basta!-
-Secondo me c’entra Filippo…- Commenta Tommaso.
-Si vede così tanto?- Domanda Alice, che alla fine cede all’insistenza dell’amico.
-Ci ho preso in pieno! Comunque sì, si vede.-
-Ieri sera…ci siamo baciati…- Confessa la ragazza, un po’ imbarazzata.
-Beh, avete fatto progressi da quando parlavate solo di fotografia e università!-
Alice sorride e dà una pacca sulla spalla a Tommaso. –Scemo!-
Tommaso ride a sua volta, poi torna serio. -A parte scherzi, sono contento per te.- Ammette il ragazzo. -E’ vero, ogni tanto faccio l’idiota e ti prendo un po’ in giro, ma in realtà, dopo quello che hai passato l’anno scorso, credo che ti meriti di essere felice. E’ venuto il momento anche per te.-
-Pensi sia disdicevole se ci abbracciamo?- Alice sorride teneramente. Le parole di Tommaso le hanno fatto davvero piacere.
-Vuoi abbracciarmi? Lo so, alla fine tutte le donne cadono ai miei piedi!- Esclama Tommaso, facendo il gradasso. Alice sorride e alza gli occhi al cielo. -Dai, vieni qua.- Le dice l’amico, aprendo le braccia verso di lei. Alice si avvicina e i due si abbracciano. Entrambi sanno che Gaia non è gelosa del contatto fisico che Tommaso può avere con le altre loro amiche, come d’altronde lui non è geloso se Luca o Ale abbracciano Gaia. Sono amici da una vita ed è normale che ci siano questi gesti d’affetto. Dopo gli abbracci di sua madre, quelli dei suoi amici sono per Alice sicuramente i più confortevoli. Marta, Gaia, Tommaso, Alessandro e, una volta, anche Luca hanno la capacità di calmarla e tranquillizzarla con un abbraccio. Spesso pensa a quanto sia fortunata ad aver conosciuto loro, ad averli incontrati in tenera età, ad esserci cresciuta insieme, perché solo passando quasi tutta la vita con alcune persone si può sviluppare l’alchimia che c’è fra loro. Nonostante le divergenze che hanno avuto e che continuano ad avere, Alice li considera una vera e propria famiglia, un rifugio sicuro in cui tornare ogni volta che si perde la retta via, un punto di riferimento, perché non sono solo i legami di sangue a fare di un gruppo di persone una famiglia. Tante volte i suoi amici le hanno rimproverato di essere ingenua, di essere una che si affeziona subito e che si fida troppo delle persone, ma, escludendo Luca che l’ha delusa profondamente, lei crede in ognuno di loro e sa che in quel gruppo nessuno la tradirà mai.
Dopo qualche istante, Alice si stacca da Tommaso e lo saluta sorridendo.
-Vado alla cassa, prima che la fila si allunghi. Ci vediamo in giro.-
-Sì, ciao!- Alice si allontana. -E salutami Filippo!- Esclama Tommaso, facendo voltare Alice, che gli sorride e poi si gira di nuovo per andare alla cassa, mentre Tommaso riprende a spingere il carrello e continua a fare il giro per la spesa.
**********
Dopo aver trascorso tutta la mattina in ospedale per il tirocinio e tutto il pomeriggio sui libri, Marta, dopo cena, decide di concedersi un momento di relax, così, prende dal congelatore una vaschetta del suo gelato preferito, l’affogato al caffè, esce in giardino, da sola, e si siede su una delle sedie di ferro battuto che suo padre tiene fuori, tira su le gambe e porta le ginocchia al petto. Marta affonda il cucchiaino nel gelato ed inizia a mangiare, mentre tutto intorno, sotto un cielo stellato stupendo, il canto notturno dei grilli si mescola con il rumore delle onde che si infrangono sulla spiaggia davanti casa. Adora l’atmosfera delle sere d’estate. Proprio in quel momento, anche Alessandro esce di casa per andare a prendere una boccata d’aria fuori e, voltandosi verso sinistra, vede Marta nel giardino della villetta accanto. Lei non si è accorta della sua presenza, ma lui la osserva e non può fare a meno di pensare a quanto sia bella, dentro quella felpona grigia, larga, di qualche taglia più grande e con quel venticello fresco che le scombussola i capelli, così le si avvicina.
-Buon appetito, eh!- Esclama Alessandro. Marta si volta di scatto e lo vede.
-Ehi, grazie!- Gli risponde, sorridendo e continuando a mangiare cucchiaiate di gelato. –Ne vuoi un po’?-
-No, grazie. Ho mangiato un sacco stasera e sono pienissimo.-
-Come vuoi. Non sai che ti perdi!-
Alessandro ride, poi alza lo sguardo verso il cielo.
-Tra pochi giorni dovrebbero vedersi le stelle cadenti.-
-Già…- Risponde Marta, guardando anche lei, ora, verso l’alto, verso quella miriade di puntini luminosi.
Quella scena è un déjà vu per entrambi. Quando erano piccoli, i loro genitori non li lasciavano uscire di sera, così andavano ognuno nel proprio giardino, si incontravano e restavano lì a parlare per ore, l’una al di là e l’altro al di qua della rete che separa le loro due abitazioni, sotto un cielo stellato, esattamente come questa sera. Sotto un cielo stellato e divisi solo da una rete verde.
-Come mai ti interessa delle stelle cadenti? Vuoi esprimere un desiderio?- Domanda Marta.
-Tu sai che io non credo molto a queste storie, però, dato che quest’anno ho un grosso desiderio, che voglio realizzare a tutti i costi, ho deciso che farò di tutto e quindi dovrò chiedere aiuto anche agli astri.-
-Ah, e ovviamente non si può sapere qual è questo desiderio…- Interviene Marta.
-Ovviamente no.- Le risponde Ale, sorridendo. Il desiderio non si può sapere perché riguarda proprio lei. Riconquistare Marta, tornare insieme a lei, baciarla ancora, fare di nuovo l’amore con lei. E’ questo il desiderio più grande di Alessandro, che però, per ora, ha deciso di non svelarglielo.
-Mi sei mancata…- Sussurra Alessandro, continuando a fissare il mare all’orizzonte, mentre Marta, sentendo quelle parole, si gira di scatto verso di lui, senza dirgli nulla. –Nell’ultimo anno mi sei mancata da morire.- Specifica il ragazzo.
-A…anche tu…- Balbetta Marta.
Alessandro le sorride e poi mette le mani in tasca. Per tutta la sera i due rimangono in silenzio, a guardare le stelle e ad ascoltare il rumore del mare in lontananza, l’uno accanto all’altra, separati solo da una rete verde, custode di tutte le loro conversazioni. Migliaia di parole sussurrate, bisbigliate, urlate, dette in gran segreto, ma anche quelle non dette, da quando erano bambini, fino a quel momento, sono rimaste intrappolate tra le maglie di quella rete.




Angolo Autrice: Salve a tutti! Per prima cosa volevo ringraziare tutti quelli che mi hanno lasciato una recensione e quelli che hanno messo la mia storia nelle seguite/preferite/ricordate. Siete cresciuti esponenzialmente, quindi grazie davvero! Tornando alla storia, secondo voi Marta ha fatto bene a mentire a Luca? E del bacio tra Alice e Filippo che pensate? Le scene tra Alice e Tommaso, in questo capitolo, le ho messe per far capire quanto sia importante l’amicizia in quel gruppo di ragazzi. Tutti si preoccupano per l’altro e tutti sanno confortare l’altro, nessuno è escluso e, come ho già detto altre volte, l’amicizia è un tema importante nella mia storia (forse il più importante), perché determinerà tutte le dinamiche successive. Per quanto riguarda i prestavolto, ho deciso che vi mostrerò i personaggi solo alla fine della storia, perché qualche lettore, giustamente, preferisce tenersi i personaggi che lui stesso ha creato nella sua mente, in base alle descrizioni che ne ho fatto nella storia. Vi anticipo, infine, che il prossimo capitolo sarà molto molto importante, e come indizio vi dico che compariranno solo due personaggi. Chi saranno? Appuntamento, allora, a sabato prossimo con il 17° capitolo, assolutamente da non perdere! Ciao!

Angelica Sofia

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Capitolo 17
*** Per una notte lontani da tutto ***


Prima di cominciare… Chi segue questa storia avrà notato probabilmente che il rating è passato da giallo ad arancione. Non vi preoccupate, non sono impazzita, il motivo sta proprio nel capitolo che segue. Buona lettura, ci sentiamo alla fine! ;)




E’ quasi l’ora di cena e Luca torna a casa esausto, dopo un’intera giornata di faticosi allenamenti. Infila le chiavi nella serratura del portoncino d’ingresso ed entra. In casa non c’è nessuno, così fila in camera sua, lancia il borsone in un angolo e si butta sul letto a peso morto. In quei giorni il suo umore non è certo alle stelle. E’ sempre cupo e pensieroso. Si odia perché non riesce a smettere di pensare a Marta, quando l’unica cosa che dovrebbe fare è togliersela dalla testa, in fondo gli ha fatto capire chiaramente di non essere interessata a lui. Luca fissa il soffitto della sua stanza, poi chiude gli occhi, per riposarsi un attimo prima di andare a vedere se sia rimasto qualcosa da mangiare in frigorifero. Lascia cadere un braccio tra il letto e il comodino e con le dita arriva a sfiorare un oggetto che si trova sul pavimento. Al tatto sembra proprio un libro, così Luca lo raccoglie e si alza, mettendosi seduto sul letto. Guardando la copertina, si accorge immediatamente che quello è il libro di Diritto Pubblico del padre di Marta. Lei glielo aveva prestato quando lo stava aiutando a studiare. Il padre di Marta, infatti, ha studiato Economia e aveva consigliato alla figlia di dire a Luca di dare un’occhiata anche al suo libro, molto più sintetico e facile da comprendere rispetto ai libri più recenti. Luca non sa come quel libro sia finito lì, sotto al letto. Sono quasi due mesi che deve restituirlo. Se lo ripete sempre, ma poi alla fine lo lascia puntualmente a casa. Se vuole cercare di dimenticare Marta, tenere ancora il suo libro non è sicuramente il modo migliore per farlo. Rimane ancora per qualche secondo seduto sul letto, a pensare, poi si alza di scatto, si sistema ed esce di casa, portandosi dietro il manuale di Diritto Pubblico. Sale in macchina, accende il motore e si avvia verso casa di Marta. Il tempo di restituirle il libro e poi sarà di nuovo a casa. Se non dovesse trovarci Marta, sarebbe ancora meglio. Lo darebbe direttamente ad Eleonora o al padre, così potrebbe sbarazzarsi facilmente di quell’oggetto che in qualche modo lo lega ancora a lei, senza dover incrociare nuovamente il suo sguardo, senza doverla guardare dritta negli occhi ancora una volta. Arrivato di fronte alle villette a schiera in cui abitano Marta e Alessandro, scende dall’auto e va a suonare il campanello a casa di Marta. Come non detto, ad aprirgli è proprio lei. Le sue speranze di non trovarla in casa vanno a farsi benedire e se la ritrova di nuovo davanti. Maledice la sua bellezza, perché gli rende le cose ancora più difficili. Marta indossa una canottierina nera, un paio di jeans attillati e delle ciabattine infradito. Ha i capelli raccolti con una pinza e Luca nota che è sporca di farina, sia sulla canottiera che sui capelli. La cosa lo incuriosisce, ma non le chiede niente. I due rimangono sulla porta, in silenzio, ancora per qualche secondo. Marta è sorpresa di averlo trovato lì, fuori da casa sua, ma è così imbarazzata da non riuscire a trovare le parole neanche per salutarlo. Quel silenzio interminabile è interrotto da Luca, che decide di rompere il ghiaccio.
 -Ti ho riportato il libro di tuo padre, sono mesi che ce l’ho a casa mia.- Le dice, porgendole il libro.
-Ah, grazie.- Marta lo afferra e lo sfoglia per un attimo, come se fosse in cerca di quelle parole che non riescono ad uscirle di bocca.
-Bene, allora io vado, ero venuto solo per questo.- Luca si volta e fa per andarsene, ma Marta lo ferma.
-Aspetta! Vuoi…vuoi rimanere qui a cena?- Gli propone la ragazza, con un po’ di imbarazzo. -Sono sola, papà è fuori per lavoro e Eleonora dorme da un’amica.-
-A cena?! Stai scherzando?- Le chiede Luca, ritenendo quella sia un’idea folle. Non possono passare del tempo insieme, da soli. Devono restare separati, per il bene dei loro amici. E’ questo il piano, è questo che hanno deciso di fare. Il no di Marta è stato categorico, ora non può far finta di niente ed invitarlo a cena da lei. Non può dargli false speranze.
-No, era giusto così, per parlare un po’…- Risponde Marta. Ha di fronte uno dei suoi più vecchi amici, ha sempre avuto la risposta pronta con lui, di certo non le sono mai mancati gli argomenti quando si trovava in sua compagnia, eppure stavolta non riesce a rilassarsi completamente e si rende conto che l’atmosfera fra loro è estremamente tesa, come sempre, d’altronde, da quando c’è stato quel bacio.
-Pensi davvero che sia il caso?- Chiede Luca, ripensando alla proposta di Marta.
-Sì, perché no? Ho fatto la pizza!- Risponde la ragazza, sorridendo, e Luca, finalmente, capisce come mai è sporca di farina.
-No, dai, lasciamo perdere. Ti ho riportato il libro perché non voglio avere più niente, in casa, che mi faccia pensare a te. Ora non avrebbe senso fermarmi a mangiare qui.-
-Ma è solo una cena, siamo stati a cena insieme miliardi di volte e poi…io credo che ci farebbe bene parlare…-
Luca rimane ancora un attimo fermo, a pensare, sul ciglio della porta, poi prende una decisione.
-D’accordo, ma solo per non farti stare sola.-
Marta fa entrare Luca e chiude la porta, poi va a riporre il libro nella libreria del salotto, dove il padre tiene tutti i suoi libri.
-Come la vuoi la pizza?- Chiede poi a Luca.
-Non lo so, come ti pare, con quello che c’è.-
-Siediti intanto.- Luca fa come gli dice Marta e si siede al tavolo della cucina. -Allora ne faccio una margherita e una con prosciutto e funghi.- Spiega la ragazza.
Luca la osserva mentre prepara le pizze, poi si volta verso la finestra dietro di sé. Da quella finestra si vede perfettamente casa di Alessandro e un peso comincia a comprimergli lo stomaco.
-Quanto tempo ho passato in quella casa!- Afferma Luca, con un velo di malinconia. Marta si gira verso di lui e si accorge che sta guardando fuori dalla finestra.
-Quanto tempo abbiamo passato in quella casa!- Lo corregge la ragazza, mentre inforna le due pizze.
-Già…io mi ricorderò sempre quella volta che non volevi entrare in casa di Ale perché c’era sua nonna che ti metteva una paura tremenda! Pensavi fosse una strega!- Esclama Luca, ridendo di Marta. -Volevi rimanere fuori e quel giorno nevicava pure!-
-Dai, ma avrò avuto sette anni!- Si difende Marta, che si sente sollevata perché la tensione sembra essersi allentata. Luca ha ricominciato a prenderla in giro, esattamente come faceva prima.
-Beh, ma a sette anni uno dovrebbe già sapere che le nonne non sono streghe!- Ribatte Luca.
-E io no, va bene? Ero ingenua.-
-Sì, ingenua, tu sei la persona più fifona che io conosca…infatti non so come farai a fare il medico e a non spaventarti per la visione del sangue.-
-Ma mica sono a quei livelli!- Esclama Marta, in sua difesa.
-Vedremo…-
-E invece ti ricordi quella volta in cui noi tre ci eravamo messi in testa di costruire una casetta su quell’albero nel giardino di Ale?- Domanda Marta, ridendo e indicando l’albero in questione fuori dalla finestra.
-Certo che mi ricordo! Avevamo fatto tutto il progetto, con i disegni, i nostri calcoli astrusi e inventati…-
-Io avevo anche preso un po’ di legna e compensato qui a casa mia per costruirla e tu avevi portato chiodi, sega e martello!-
-Già, e pretendevamo di costruire una casetta sull’albero con la legna del camino!- Esclama Luca.
-Poi però abbiamo lasciato perdere.- Marta sorride di nuovo. Ogni suo sorriso, per Luca, è un colpo al cuore. Si era ripromesso di cancellarla dalla sua mente, ha cercato di odiarla, ma, ogni volta che vede il suo meraviglioso sorriso, se ne innamora un po’ di più.
-Eravate dei bastardi con me quando eravamo piccoli.- Prosegue poi Marta, distogliendo Luca dai suoi pensieri.
-Sì, ma non puoi capire quanto fosse divertente farti gli scherzi e farti spaventare!-
-Dai, ma io ero in minoranza, era troppo facile per voi. Ero l’unica femmina che giocava con voi due!-
-Eri proprio un maschiaccio, infatti!-
-Per fortuna dopo è arrivata Alice in mio soccorso e le cose si sono riequilibrate.- Afferma Marta.
-E da lì è iniziato tutto…- Aggiunge Luca, facendo un sospiro.
-Ne parli come se non potessimo più farlo…- Gli dice Marta. Ora non sorride più. E’ tornata seria, perché ha notato che quella conversazione, che ha rivangato in loro vecchi e teneri ricordi, è pervasa da un velo di malinconia. Lo legge negli occhi di Luca, ma è lo stesso che prova anche lei.
-Cosa?- Domanda Luca.
-Passare bei momenti in quella casa…-
-Beh, dopo gli ultimi risvolti sentimentali, le cose fra noi tre sono un po’ cambiate, almeno da parte mia. Anche se credi che non mi importi degli altri, in realtà mi sento in colpa ogni secondo, ed è come se non mi sentissi neanche più degno di entrare in quella casa e di farmi accogliere come un fratello, come Ale ha fatto con me da quando siamo nati, perciò forse inconsciamente so che i bei momenti in quella casa sono davvero finiti.- Le spiega Luca.
-Io non penso invece!- Esclama Marta. -Certo, sarebbe bello se potesse essere tutto facile come quando eravamo bambini. So che non si può tornare indietro, ma so anche che non è detto che i nostri legami si rovineranno. Ti basterà lasciar passare un po’ di tempo e capirai che non ti sarebbe convenuto rischiare un’amicizia così forte per me.- Più che un’opera di convincimento su di Luca, quella di Marta sembra un’opera di autoconvincimento. Sta cercando di convincere Luca e sé stessa che il tempo rimetterà a posto le cose, che guarirà le ferite e li farà smettere di essere innamorati l’una dell’altro, perché è un errore, quando in realtà sa benissimo che sarà molto più complicato riuscire a rimanere tutti amici. Luca rimane in silenzio, poi fa una risata ironica mista ad un sospiro. Sa che il tempo non basterà a fargli passare la voglia che ha di Marta.
In quel momento Marta si alza per andare a sfornare le pizze, mentre Luca si offre di apparecchiare. I due cominciano a mangiare e la tensione fra loro sembra essere sparita. Hanno ripreso a parlarsi normalmente, dopo tanto tempo. La serata trascorre tranquilla, tra una pizza e un bicchiere di vino rosso. Entrambi sono in vena di ricordi e non fanno altro che far riaffiorare in superficie i ricordi di tutte le marachelle, dei giochi che facevano tutti insieme quando erano piccoli, delle prime cotte e dei primi baci. Alla fine della cena, Marta e Luca si spostano sul divano, e Marta decide di mostrare a Luca tutte le foto di quando erano ad Ibiza. Alice gliele ha passate proprio quel pomeriggio e lei le ha già sistemate in un album. Luca sfoglia divertito le pagine di quell’album, commentando le foto una per una, facendo ridere Marta a crepapelle. Non era mai capitato, né a Luca né a Marta, di trovare così piacevole il fatto di trascorre una serata intera solo loro due. Non era mai capitato che fossero solo loro due in realtà, e anche se fosse capitato, sicuramente avrebbero finito per litigare, come sempre. Ma stasera no, stasera è diverso. Voltando pagina dell’album, Luca arriva ad una foto che ritrae Alice e Filippo insieme. E’ impossibile non notare lo sguardo felice di Alice. 
-A proposito…che ti avevo detto io, non più di due settimane fa, su Alice e Filippo?- Domanda Luca, rivolgendosi a Marta.
 -Sì, sì, avevi ragione…- Gli risponde Marta, un po’ scocciata. Le pesa tremendamente dover dare ragione a Luca ogni volta.
-Come scusa? Non ho sentito bene.- Le chiede Luca, sorridendo e fingendo di non aver capito. Gli dà troppa soddisfazione quando Marta deve ammettere che lui ha ragione, perciò, dato che non capita molto spesso, tenta di farselo ripetere. Marta non ha intenzione di dargli ragione per la seconda volta, così gli tira uno dei cuscini del divano, che però Luca riesce a schivare.
-Comunque io sono contenta per lei, mi piace Filippo.- Afferma Marta.
-Anch’io sono contento. Filippo è un bravo ragazzo, serio, sincero. E’ giusto per lei e probabilmente saprà darle quello che non ho saputo darle io.- Asserisce Luca, raccogliendo da terra il cuscino che Marta gli ha lanciato.
-Sicuro! Considera che Alice già mi ha detto che Filippo è esattamente il tuo opposto!-
-Allora sarà noiosissimo!- Esclama Luca, alzando le sopracciglia e dandosi delle arie.
-Oh, sì, perché invece tu sei così simpatico e divertente!-
-Di certo non sono noioso!-
-No no, che dici…?!- Commenta ironicamente Marta.
-Ehi, lo vedi il vino in questa bottiglia? Ti ci potrei fare un gavettone!- La minaccia Luca.
-Scherzavo, sei sempre così divertente, con te non ci si annoia mai!- Gli risponde Marta, stavolta elogiandolo falsamente, per evitare un gavettone di vino rosso. Sa che Luca ne sarebbe capace.
-Esatto, brava!- Esclama Luca, mentre Marta ride.
Luca continua a sfogliare l’album, finché, voltando pagina dopo una foto di Gaia e Tommaso sulla spiaggia, ne trova una della madre di Marta. In quell’album, Marta tiene tutti i suoi più cari ricordi e le foto dei momenti più belli della sua vita. Ci sono anche lettere, cartoline e biglietti di concerti a cui è stata in passato. Nell’immagine sua madre ha il volto sorridente, probabilmente era in giardino quando le è stata scattata, perché Luca riconosce subito la siepe che sta fuori da quella casa. Appena vede la foto di sua madre, Marta cambia espressione. Luca se ne accorge e le sorride, come per rincuorarla.
-Era tanto tempo che non vedevo una foto di tua madre. Non ne avete molte in giro per casa.- Constata Luca, cercando di entrare nel discorso con la maggior delicatezza possibile.
-No, infatti. A papà faceva troppo male vedere ogni giorno il suo volto in foto in ogni stanza, così le ha tolte da tutti i mobili e gli scaffali e le ha chiuse a chiave in un cassetto del comò in camera sua. Preferisce che siano in un posto a cui solo noi abbiamo accesso e di cui solo noi abbiamo la chiave.-
-Capisco.- Afferma Luca, notando lo sguardo triste della ragazza, che comincia a sfregarsi le mani sulle cosce.
-Io però ne ho una sul comodino in camera mia. So che sembra infantile, ma ogni sera le dò la buonanotte prima di addormentarmi.- Prosegue Marta, sorridendo appena, per nascondere quel filo di imbarazzo.
-Non penso affatto che sia infantile. Penso solo che ti manchi tua madre.-
-Da morire…- Conferma Marta. –Sai, a volte mi chiedo cosa farebbe lei in certe situazioni, al posto mio, o cosa penserebbe di me se mi vedesse adesso…-
-Credo proprio che sarebbe fiera di te.-
Quelle sette parole, pronunciate da Luca, riempiono il cuore di Marta, che non può far altro che sorridergli teneramente.
-E comunque le somigli molto, sai?- Continua Luca.
-Davvero?-
-Sì, Eleonora è tutta vostro padre, ma tu sei identica a lei. Vedi? Avete lo stesso sorriso, gli stessi occhi…- Le spiega Luca, indicando la foto di sua madre.  -…e la stessa disarmante bellezza…- Le dice, mentre rivolge lo sguardo completamente su di lei.
Le parole di Luca l’hanno fatta sciogliere e Marta capisce di essere una privilegiata, perché Luca sta mostrando il suo lato più dolce solo a lei, in quel momento. Quella è probabilmente la cosa più carina che le abbiano mai detto e ora i loro volti sono estremamente vicini, mentre gli occhi dell’uno si riflettono in quelli dell’altro, ma Marta non può cedere, neanche stavolta, così si allontana leggermente, in cerca di un modo per sdrammatizzare e per allentare la tensione.
-Sei la stessa persona che fino a un anno fa diceva che io fossi secchiona, noiosa e bruttina?-
-Secchiona e noiosa sì, e lo dico ancora, ma bruttina no, non l’ho mai pensato.- Le confessa sorridendo. -Magari te l’ho detto per farti innervosire, ma in realtà io ho sempre pensato che tu fossi stupenda, in tutti i sensi, e dannatamente sexy. Anche adesso, completamente struccata, spettinata e con i vestiti sporchi di farina, ed è proprio questo che mi fa più male…- Le dice, mentre abbassa lo sguardo, poi prosegue, scuotendo la testa. -Devi credermi, io sto provando a far finta di niente, ma ogni volta che ti guardo non posso far altro che pensare a quanto tu sia bella.-
-Ma stiamo andando bene…- Prova a dire Marta, con un fil di voce. E’ rimasta davvero colpita dalle parole di Luca. Lei sa quanto gli resti difficile esternare i propri sentimenti, in fondo in questo sono molto simili, e il fatto che per lei si sia esposto così tanto, le fa capire ancora di più quanto lui ci tenga.
-Sì, stiamo andando bene, ma non ci prendiamo in giro! Stiamo cercando di tenere il più lontano possibile quella sera dalle nostre menti, ma non immagini che fatica sto facendo!- Esclama Luca, facendosi più aggressivo. -Forse per te sarà facile, dato che non hai sentimenti in gioco, come mi hai esplicitamente detto, ma per me non lo è. Non sai quanto faccia male sapere di non poterti toccare, o…o baciare, o tenerti stretta a me sapendo che quello che provo io non è neanche lontanamente ricambiato e che tu…tu sei innamorata di un altro.- Luca si zittisce un attimo, poi riprende il discorso. -Ripensandoci non è stata una grande idea fermarmi qui a cena.- Il ragazzo si alza dal divano, poi si rivolge nuovamente a Marta. -E’ meglio che vada ora, è anche abbastanza tardi.-
-No, aspetta…- Gli dice Marta, mentre si alza anche lei dal divano, senza però riuscire a fermarlo. Luca si dirige alla porta e la apre, mentre lei lo segue, da dietro, poi si volta per salutarla.
-Bene, allora grazie per la cena. La pizza era ottima.- Inconsciamente Luca alza una mano per accarezzarle il viso, ma poi ha una titubanza e la ritrae subito, poggiandola sul pilastro della porta, alla sua destra.
-Di niente…- Gli risponde Marta, accennando un sorriso.
-E…scusa per lo sfogo…ci si becca in giro.-
Marta gli sorride, visibilmente imbarazzata, poi Luca si volta e se ne va. Lei rimane sulla porta, ad osservarlo da dietro mentre scende le scalette di marmo che danno sul prato di casa sua. Vorrebbe fermarlo, ma non può farlo. Vorrebbe che tornasse indietro, per potergli confessare tutto quello che non ha il coraggio di dirgli. E’ innamorata di Luca, non può più fingere con sé stessa, e Luca è lì, davanti ai suoi occhi, ma lei lo sta lasciando andar via. Quegli istanti sembrano infiniti e a Marta passano nella testa migliaia di pensieri, poi, improvvisamente, un flash le attraversa la mente e le fa capire che nella vita bisogna cogliere l’attimo, perché certi momenti non tornano più.
-Luca!- Grida Marta, per richiamarlo. Luca si gira immediatamente. Marta ha lo sguardo basso e comincia a sfregarsi le mani fra loro, come fa sempre quando è particolarmente nervosa. -Forse…forse i tuoi sentimenti non sono del tutto unilaterali…- Gli confessa a bassa voce. E’ spaventata da quello che sta per dirgli, ma deve farlo. Luca, udendo quelle parole, aggrotta le sopracciglia e risale sulle scale. Cosa sta cercando di dirgli?
Marta non riesce a guardare Luca in faccia, continua a tenere la testa bassa e ricomincia a parlare. -Io…io ho cercato in tutti i modi di allontanarti da me, per il bene del nostro gruppo. Non sai quante volte mi sono detta di lasciar perdere, di fingere che non stesse nascendo niente dentro di me nei tuoi confronti…- Luca cerca di non interromperla, anche se vorrebbe chiederle tante cose. Vuole vedere fin dove arriverà Marta, ma continua ad avvicinarsi a lei a piccoli passi, prestando molta attenzione alle sue parole.
-Negli ultimi due mesi non ho fatto che lottare contro me stessa, per reprimere qualcosa che potrebbe essere pericoloso, pericoloso per tutti.- Prosegue Marta.
-Marta, cosa vuoi dirmi esattamente?- Le chiede Luca, che è sempre più vicino. Lei fa un respiro profondo, poi finalmente prende coraggio, quel coraggio che spesso le manca e che invece potrebbe aiutarla ad essere felice.
-Io so che è sbagliato e che non dovrei farlo- Afferma Marta. -Ma la verità è che…non riesco a smettere di pensarti e di voler stare con te! Ogni giorno mi sveglio con la speranza di poterti vedere nel corso della giornata e se non ci vediamo sento la tua mancanza. E io mi odio per tutto questo, ma è più forte di me.- Quelle parole escono a fatica dalla bocca di Marta, mentre ha le lacrime agli occhi e lo sguardo fisso a terra. Luca ormai è di fronte a lei. Ha ascoltato attentamente ogni sua parola e non gli sembra vero. I sentimenti che lui prova per Marta sono ricambiati, Marta è innamorata di lui e adesso ne ha la certezza. Ora non ha più intenzione di lasciarsela scappare, la desidera come non mai. Lei è lì, di fronte a lui, quasi tremante, e Luca le si avvicina ancora, poi le mette un mano sul collo, mentre con il pollice le accarezza il viso. Lei alza lo sguardo e finalmente riesce a guardarlo negli occhi. Quelli di Marta emozionati e pieni di lacrime, quelli di Luca emozionati e felici. Il ragazzo continua ad accarezzarle il viso con una mano, mentre sposta l’altra su un fianco di Marta, poi appoggia la fronte contro quella della ragazza. I respiri si fanno più profondi e lentamente Luca si avvicina alla bocca di Marta. La bacia. Le sue labbra si posano su quelle di Marta con dolcezza e delicatezza e stavolta lei riesce a lasciarsi andare. Chiude gli occhi e si lascia trasportare da quel vortice di emozioni, mentre il bacio diventa sempre più intenso e sempre meno casto, un bacio molto più consapevole e maturo del primo che c’è stato fra loro, perché stavolta è voluto da entrambi. Lei smette di sfregarsi le mani l’una con l’altra e le poggia entrambe sul petto di Luca, riuscendo a tastare i suoi pettorali scolpiti da sopra la camicia di jeans che indossa. Marta indietreggia poco a poco, tirando verso di sé Luca, che si sposta in avanti, verso di lei. I due rientrano in casa e le loro labbra non intendono staccarsi. Luca, con il piede destro, dà un calcio alla porta di ingresso per richiuderla dietro di loro. Ad ogni passo che Marta fa indietro, Luca ne fa uno in avanti. Marta continua a tirarlo per la camicia con foga, attraversano la sala  e in un attimo sono nella stanza degli ospiti, l’unica delle camere da letto a trovarsi al piano terra. Marta si scioglie i capelli lasciando a terra la pinza con cui li aveva legati. Luca riconosce ancora quel profumo di lavanda che aveva sentito per la prima volta il giorno dell’esame, quando l’aveva abbracciata, e gioca con i lunghi capelli biondi di Marta, passandoli fra le dita e accarezzandole la nuca. La passione infuoca i loro corpi e nessuno dei due riesce a distogliere la mente da quello che sta accadendo. E’ come se qualsiasi pensiero, che non fosse su di loro, insieme, in quel momento, non potesse neanche essere concepito. Per la prima volta non c’è nulla al di fuori dei loro corpi, il mondo esterno è chiuso fuori da quella stanza e non potrà tornare ad influenzare le loro vite, almeno per questa notte. Luca ha solo Marta e Marta ha solo Luca. Il respiro si fa sempre più affannoso, le loro mani si intrecciano, come le loro lingue. Luca passa una mano sotto la canottierina nera di Marta, sfiorandole la schiena e provocandole un brivido che le si diffonde per tutto il corpo. Le dita di Marta scorrono lentamente sul bavero della camicia di Luca e cominciano a sbottonarla, mentre lui si dedica completamente al collo di lei, baciando e leccando ogni centimetro di pelle, fino a farlo diventare rosso. Luca non ha mai portato profumi, ma l’odore naturale della sua pelle le inebria la mente. Marta gli sfila lentamente la camicia di jeans, scoprendo le sue braccia toniche e forti. Le accarezza, passando poi alle spalle larghe, al torace e all’addome. Marta lo trova sensuale da morire, in fondo lo ha sempre pensato, e per lei è eccitante anche solo guardarlo a torso nudo. Luca le mette le mani sui fianchi e la tira ancora a sé. I loro corpi non sono mai stati così vicini. Ogni curva del corpo di Marta si incastra perfettamente con quelle del corpo di Luca. Marta ora è con la schiena al muro, immobile, vulnerabile, completamente nelle mani di Luca, che delicatamente le abbassa una spallina della canottiera e del reggiseno e inizia a baciarle la spalla, mentre lei inarca la schiena e getta il capo all’indietro. Ci sa fare. Marta, finalmente, riesce a capire a cosa si riferissero Alice e tutte le ragazze con cui è stato, quando dicevano che Luca ci sapesse fare. Senza che neanche possa rendersene conto, Luca le fa perdere la testa. Le sue labbra sul collo, il suo respiro sulla pelle, le sue mani forti sulla schiena. Luca afferra l’orlo della canottiera di Marta e gliela sfila, per poi gettarla a terra, lasciandola in reggiseno. I loro sguardi si incrociano di nuovo e Marta gli sorride, poi gli lancia le braccia al collo, lo abbraccia e lo bacia ancora, premendo con il seno contro il suo petto. Luca le sbottona i jeans e in un attimo vengono via anche quelli. Le sue mani, dalla schiena di Marta, scivolano più a sud, sfiorano l’elastico degli slip, arrivando poi alle natiche morbide e sode della ragazza, e le stringono con veemenza, fino a sollevarla da terra. Marta circonda il bacino di Luca con le sue gambe e lui la sposta, sorreggendola con forza, poi la adagia sul letto. La osserva per un istante, distesa sotto di sé e vorrebbe possedere ogni punto del suo corpo, per dare libero sfogo a quell’istinto che non riesce più a trattenere. Marta fa scorrere le dita sulla schiena di Luca, poi sugli addominali contratti e scende fino ai pantaloni. Li sbottona, abbassa la zip e Luca se li toglie, li getta a terra e torna subito a concentrarsi su di lei. Le sfiora un piede, poi, con la punta delle dita, risale delicatamente sulla gamba, sulla coscia, sopra il merletto delle mutandine nere, poi sulla pancia e sul seno, che, con un’abile mossa, riesce a liberare dal reggiseno. Marta sente un brivido percorrerle la schiena e stringe con forza il lenzuolo sotto di sé, poi posa di nuovo le sue labbra su quelle di Luca. Lo bacia anche dietro l’orecchio, proprio lì dove ha tatuato quell’otto rovesciato che è il simbolo dell’Infinito. Quella notte i baci sono infiniti, come la passione che li alimenta e quel letto che nessuno usa mai, perennemente vuoto, è riempito da due corpi nudi che si fondono in una cosa sola. Luca riesce a farsi strada dentro Marta, la pervade del suo amore e della sua essenza, in una danza che ha lo stesso ritmo dei loro cuori, che ora battono all’unisono. Ormai Luca è parte di lei e non può più negarlo, cancellarlo o nasconderlo. Marta cerca sicurezza nello sguardo di Luca, che è lì, sopra di lei. In quindici anni di amicizia, non è mai riuscita ad andare oltre quello sguardo da mascalzone, dietro quegli occhi neri che così tante vittime hanno causato, ma ora riesce ad andare più a fondo. Luca ha uno sguardo amorevole, rassicurante, e Marta capisce che se ha qualcuno che la guarda in quel modo, non deve temere nulla, perché la fa sentire protetta, al sicuro. Le braccia di Luca la attorniano, in una stretta dolce ma al contempo forte e in quella morsa nulla può toccarla o farle del male. La forza insieme alla dolcezza, la delicatezza con la decisione. I suoi baci le riempiono il cuore e vorrebbe che quella notte potesse non finire mai, per continuare a non pensare, a lasciare tutto fuori da quella stanza.
“Perché non si può restare così per sempre? Solo tu ed io, liberi di vivere ciò che sentiamo dentro, con tutto il cuore e con tutta l’anima.”





Angolo Autrice: Rieccomi di nuovo! (Penserete che sono una palla, ma devo spiegare alcune cose) Ecco, questo è il motivo per cui ho dovuto cambiare rating. Cerco di stare molto attenta al regolamento e so che scene di sesso, che però non descrivono l’atto nei particolari, vanno sotto il rating arancione, e così ho fatto. All’inizio, infatti, non erano previste scene di questo tipo, ma poi, nel corso della storia, ho capito che non potevo non inserirle. La carica sessuale e l’attrazione fisica fra Luca e Marta erano troppo alte perché non finissero a letto insieme. Ditemi che ne pensate, è la prima volta che mi cimento nella descrizione di scene erotiche e spero di non aver fatto un casino! ;) Di certo, il fatto che siano andati a letto insieme complicherà ulteriormente le cose, ma secondo me era giusto fare in modo che anche Marta andasse un po’ fuori dagli schemi, che per una volta ragionasse col cuore invece che col cervello e che si lasciasse andare, per seguire il proprio istinto, e il suo istinto, in quel momento, le diceva di concedersi a Luca, perché ne è attratta, mentalmente e fisicamente. Ora non vi rimane che leggere il prossimo capitolo per scoprire cosa succederà dopo questa notte di passione e vi comunico che lo pubblicherò di venerdì anziché di sabato, perché sabato 27 parto per andare in vacanza, quindi ve lo lascerò con un giorno di anticipo. Adesso smetto di annoiarvi con queste note infinite :) Appuntamento a venerdì 26 Luglio, allora!
Angelica Sofia 

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Capitolo 18
*** Non può essere stato un errore ***


Il sole del mattino penetra con la sua luce fioca nella stanza, attraverso i vetri della finestra, ed illumina il parquet sul quale giacciono, dalla sera prima, vestiti e scarpe. Nel letto a due piazze Marta e Luca dormono ancora, nudi e coperti solo da un lenzuolo bianco leggero. Luca stringe Marta a sé, cingendole il collo con un braccio, mentre Marta ha la testa appoggiata sulla sua spalla e la mano sul suo petto. Nonostante il caldo torrido di metà Agosto, si sono addormentati abbracciati, per assaporare fino all’ultimo l’odore della loro pelle accaldata, per portarsi dietro, nel sonno, quel contatto afrodisiaco, in modo da continuare a fare l’amore anche nei loro sogni. Il sogno di Marta viene però interrotto da un cinguettio proveniente dal suo cellulare, che la avverte che le è arrivato un messaggio. La ragazza apre gli occhi, ancora intontita, si allontana da Luca e allunga una mano sul comodino, per prendere il cellulare e leggere il messaggio. Sullo schermo è scritto che il mittente è Alessandro. Marta si sveglia completamente e sgrana gli occhi. Quel nome, letto sullo schermo, la riporta subito alla realtà, quella stessa realtà che, passando la notte con Luca, era riuscita ad evadere. Le angosce e le paure che per qualche ora l’avevano abbandonata, tornano a pesare su di lei. Marta, con le mani tremanti, apre e legge il messaggio.
“Buongiorno! Volevo farti sapere che ho avuto un’idea per Ferragosto: tu ed io a Riccione. Ci andiamo a fare una bella mangiata di pesce, ce ne stiamo in spiaggia e poi andiamo a farci un giro per negozi. Tanto ho visto che gli altri si sono già organizzati per conto loro. Che ne dici? Fammi sapere!”
Confusione e senso di colpa sono le uniche sensazioni che Marta riesce a provare. Abbattuta, posa di nuovo il cellulare sul comodino. Per ora non ha intenzione di rispondere ad Ale. Volta lo sguardo verso Luca, che ancora dorme tranquillo accanto a lei e non sembra essersi accorto di nulla. Marta guarda i suoi capelli neri scompigliati, il suo naso perfetto e le sue labbra perfette, ma si sente tremendamente in colpa perché vorrebbe tornare a baciarle ancora, ancora e ancora. Istintivamente ripensa a quella notte e alle sensazioni provate, ma non riesce a credere che sia successo davvero. Lei e Luca. Come è potuto accadere? Ripercorre con la mente ogni singolo momento di quella notte, chiudendo gli occhi. Quella notte è stata la più eccitante, intrigante e passionale della sua vita. In fondo lei è stata a letto solo con Ale prima di lui, ma con Luca è stato tutto diverso. Non sa dire se meglio o peggio, ma erano sensazioni nuove, che mai aveva provato prima di allora, che Alessandro non le ha mai fatto provare. L’amore per Alessandro è casto, puro, innocente, ma quello per Luca è a dir poco travolgente. La trascina via come una furia ed è difficile sfuggirgli. Già, Luca è stato il secondo ragazzo con cui Marta ha fatto l’amore e le è piaciuto un sacco, ma Luca è stato con tante ragazze prima di lei. Con Alice, ma con tante altre prima di Alice e altrettante dopo Alice, è sempre stato un donnaiolo. Molte saranno state parecchio più esperte di lei e Marta comincia a temere che Luca possa fare il confronto con le altre. Ha paura che ne uscirebbe pesantemente sconfitta. All’improvviso una morsa torna ad attanagliarle lo stomaco. Invece di pensare a cosa possa aver provato Luca, dovrebbe pensare al fatto che non sarebbe mai dovuta andare a letto con lui. Ha tradito la fiducia di Alessandro, che pensa lei sia disposta a ricominciare, e dato false speranze a Luca, che ora comincerà a credere in qualcosa che purtroppo non potrà mai esserci. Poi c’è Alice. Alice è la sua migliore amica. Alice è ancora follemente innamorata di Luca, e Marta lo sa meglio di chiunque altro. Marta sa che Alice non ha mai smesso di amare Luca, neanche dopo essere stata tradita, e nonostante questo ci è andata a letto lo stesso. E’ andata a letto con l’ex della sua migliore amica, e dire che, per Alice, Luca sia semplicemente un ex è molto più che un eufemismo. “Sei un mostro” continua a ripetersi Marta, nella testa, mentre fissa imperterrita il soffitto bianco della stanza. In quel momento sente tirare il lenzuolo alla sua sinistra, così si volta e si accorge che Luca si sta stiracchiando, poi apre gli occhi e le sorride non appena incrocia il suo sguardo.
-Piccola…buongiorno!- Le dice, con la voce roca e anche un po’ sexy di chi si è appena svegliato, mentre le bacia la spalla nuda, solleticando leggermente la pelle di Marta con la barba un po’ incolta.
-Buongiorno…- Risponde Marta, senza troppo entusiasmo. Luca le si avvicina di più, le mette una mano sul fianco, da sotto le coperte, e le dà un bacio sulla fronte. Da una parte Marta vorrebbe allontanarlo ed evitare qualsiasi forma di contatto fisico con lui, ma ogni volta che quel ragazzo posa le sue labbra sulla sua pelle è come se le si irrigidissero tutte le articolazioni e non riuscisse più a muovere un muscolo, come se l’unica cosa che potesse fare fosse lasciarsi andare alla fortissima attrazione fisica che c’è fra loro. E allora non riesce a fermarlo, si lascia toccare e baciare senza muovere un dito. Questa storia che fra loro ci sia solo attrazione fisica, però, comincia a non reggere più. Se fosse solo questo, la faccenda non sarebbe così complicata.
-Dormito bene?- Le chiede Luca, con tono amorevole.
-Sì, tu?-
-Io veramente non tanto, hai russato per tutta la notte e non sono riuscito a prender sonno fino alle quattro di stamattina!- Afferma Luca, prendendola un po’ in giro, mentre si allontana leggermente da lei.
-Non è possibile! Io non russo!- Esclama in maniera telegrafica Marta. Sta cercando di rimanere sulla difensiva, perché ha deciso che quella storia debba chiudersi là.
-Oh, sì invece, russi eccome!- Ribadisce Luca, ridendo. Marta non ride e tra i due c’è un imbarazzante momento di silenzio, poi Luca riprende la parola, tornando serio e guardando Marta negli occhi. -Sai, sto per dirti qualcosa che non ho mai detto in vita mia, e, a dire il vero, detesto dire cose del genere, ma…quello che c’è stato stanotte, fra noi due, per me è stato stupendo. Dico sul serio, non mi sono mai sentito così, prima d’ora.-
“Ma perché devi sempre essere così maledettamente dolce?” Pensa Marta, fra sé e sé. Le barriere che lei sta cercando di frapporre fra loro due sono pressoché inutili. Puntualmente Luca le butta giù con qualche frase che la fa sciogliere e che la fa tornare sui suoi passi. Ma non può cedere.
-Anche meglio della famosa Silvia di Empoli?- Domanda Marta, che per sdrammatizzare tira in ballo la ragazza con cui Luca ha tradito Alice.
 -Anche meglio di Silvia!- Marta sorride alla risposta di Luca e poi c’è di nuovo silenzio. -Beh…a te invece? Che ti è sembrato?- Chiede Luca.
 -Cosa? Ah, sì, anche per me è stato bello…- Gli risponde Marta, molto poco convinta, ridimensionando di migliaia di volte ciò che è stato per lei in realtà quella notte.
-Ma?- Interviene Luca, immaginando ci sia un ma.
-Ma…ci ho riflettuto bene e forse abbiamo fatto tutto troppo in fretta.- Afferma Marta, in maniera secca.
-Come troppo in fretta?!- Luca ripete le parole di Marta, incredulo. -Marta, io direi che noi due possiamo benissimo saltare la fase “Io imparo qualcosa di te e tu impari qualcosa di me”, ti ricordo che ti conosco da quando portavi il pannolino! E tu idem!-
-Sì, ma in una situazione del genere, in cui sono coinvolte anche altre persone, è meglio andarci con i piedi di piombo.- Si spiega meglio Marta. A quella frase, Luca si allontana di più da lei e si mette seduto sul letto, con la schiena appoggiata alla testiera e il lenzuolo che lo copre solo dalla vita in giù.
-Marta, ma che devo fare con te, eh? E’ sempre così, ogni volta che facciamo un passo avanti, poi ne facciamo due indietro!- Esclama Luca, furioso.
-Mi dispiace, ma secondo me stanotte è stato un errore…- Ribadisce Marta, cercando di sembrare il più possibile distaccata. Se riesce a farsi odiare da lui, forse riuscirà a rendergli più facile il fatto di dover accettare la verità, e la verità è che non possono stare insieme.
-Un errore?! Abbiamo fatto l’amore, io ti ho appena detto che stanotte è stata probabilmente la notte più bella della mia vita e tu mi dici che per te invece è stato un errore?! Come dovrei sentirmi adesso io?- Grida Luca, mentre si alza dal letto dando le spalle a Marta, in cerca dei suoi boxer.
-Luca, aspetta, non volevo…- Marta, leggermente pentita per ciò che gli ha appena detto, afferra al volo una mano di Luca, mettendosi in ginocchio sul letto e cercando di coprirsi con il lenzuolo, tenendoselo con una mano sul petto. Luca non si volta neanche a guardarla e cerca di liberarsi dalla presa di Marta.
-Lasciami, devo andare al campo, sono già in ritardo.- Il ragazzo recupera i suoi indumenti sparsi per la stanza e si riveste in fretta, sotto gli occhi intimoriti di Marta, poi se ne va, sbattendo la porta. Attraversa il giardino di casa di Marta lanciando un’occhiata sulla casa adiacente, stando ben attento a non farsi vedere da Ale. Sarebbe davvero la fine.
Marta, combattuta e dispiaciuta per aver ferito i sentimenti di Luca, si ributta a peso morto sul letto, a pensare. Non sa più come comportarsi. Qualunque cosa faccia, o dica, finisce per far soffrire uno dei suoi amici. Le servirebbe un consiglio, ma non saprebbe a chi chiederlo, così, in quel momento, le balena per la testa l’idea di confessare tutto a qualcuno che possa davvero aiutarla, qualcuno che ha sempre avuto la parola giusta per ogni situazione, qualcuno che spesso e volentieri le ha fatto da madre senza neanche accorgersene e quel qualcuno è Gaia. Marta, allora, si alza di scatto dal letto, si veste velocemente ed esce di casa, con un terribile mal di testa e un pesante macigno sullo stomaco.
Sotto casa di Gaia, Marta incontra Marco, che si trova in macchina, con i finestrini aperti, intento a giocare con il cellulare per passare il tempo.
-Ehi, Marta! Che ci fai qui?- Le chiede, essendosi accorto della sua presenza.
-Ciao Marco! Ehm…niente, sono venuta a trovare Gaia.- Risponde Marta, sorridendo. Non può destare il benché minimo sospetto. –Tu invece? Stai aspettando Serena?-
-Sì, sono arrivato da circa venti minuti e lei ancora non si è fatta vedere!- Marta ride.
 –Beh, sai come siamo noi donne…-
-Già…a proposito, ti prego, di’ a mia sorella che non c’è bisogno che venga a tutte le prove del gruppo. Va bene che adesso sta uscendo con Filippo e vuole passare tutto il tempo con lui, ma fino a poco fa non le interessava minimamente la nostra musica, adesso ha cominciato a fare l’esperta ed io inizio a non sopportarla più!- Esclama Marco, mentre Marta ride. –Quindi, che so, non potresti portarla a fare una passeggiata, o a fare shopping o qualsiasi altra cosa facciate voi ragazze, ogni volta che ti dice che vuole venire alle prove?-
-D’accordo.- Risponde Marta, accennando un sorriso. Come se fosse così facile. Con che coraggio può continuare ad uscire con Alice dopo quello che le ha fatto? Sa che, se dovesse trovarsela davanti, proverebbe vergogna anche solo a guardarla in faccia. Lei, quella piccola donna un po’ pazza con cui ha condiviso tutto. Merendine, giocattoli, vestiti, trucchi, come pure pianti, risate, gioie, crisi isteriche e adesso anche un ragazzo. Il suo ragazzo, lo stesso che, come una traditrice, Marta le sta portando via.
-Va bene, io vado da Gaia. Ciao Marco!- Lo saluta Marta, avvicinandosi al portone d’ingresso.
-Ok, ciao! E di’ a Serena di velocizzare le cose, se puoi!-
Marta annuisce e poi suona il campanello. Ad aprirle è proprio Serena.
-Oh, Marta!-
-Ciao Sere!-
-Gaia! C’è Marta!- Grida Serena, per farsi sentire da sua sorella che sta studiando in camera.
-Arrivo!- Risponde Gaia a gran voce.
-Marta, entra pure intanto.- La invita Serena. -Scusami ma devo proprio andare, altrimenti Marco mi uccide!-
-Vai, vai, tranquilla.- Afferma Marta, sorridendole ed entrando in casa. Serena esce e richiude la porta, mentre Marta saluta la madre, che sta cucinando qualcosa dal profumo veramente delizioso. Gaia esce da camera sua e corre da Marta, sorpresa di vederla.
-Marta! Che ci fai qui?- Le chiede.
-Niente, sono passata a salutarti!-
-Mmm…certo, certo.- Le risponde socchiudendo gli occhi, come per studiarla. –Dai, andiamo in camera mia.- Le propone, immaginando che Marta sia lì per dirle qualcosa. A Gaia non sfugge mai niente.
Le due ragazze entrano in camera e Gaia chiude subito la porta a chiave, per evitare che i suoi due fratelli più piccoli possano entrare e disturbare.
-Allora?- Domanda Gaia, appoggiandosi al muro e incrociando le braccia in attesa di una risposta. Marta si siede sul letto dell’amica e fa un bel respiro.
-Sono andata a letto con Luca!- Esclama, sputando quella confessione tutta d’un fiato.
-A…aspetta…devo essermi persa qualche passaggio.- Le dice Gaia, aggrottando le sopracciglia e spalancando gli occhi. -Cosa c’entra Luca, con te, adesso?-
-Dio…- Mormora Marta, passandosi una mano tra i capelli e chiedendosi da dove cominciare per raccontare tutto a Gaia. –E’ iniziato tutto quando è tornato da Empoli.-
-Ok, forse è meglio se mi siedo.- Afferma Gaia, voltando la sedia della scrivania verso Marta e sedendosi, per poterla ascoltare più attentamente. La cosa si sta facendo interessante.
-Abbiamo passato un mese e mezzo fianco a fianco quando l’ho aiutato a studiare e lì qualcosa è scattato. Non mi è mai andato molto a genio, perché spesso e volentieri è uno sbruffone, perché non prende mai niente sul serio, perché è un casinista cronico, ma ultimamente lo sopportavo ancor meno perché aveva tradito Alice. Discutevamo sempre, eppure ogni giorno di più sentivo di avvicinarmi a lui, perché riuscivo a scorgere quei tratti del suo carattere che non avevo mai notato prima, perché mi soffermavo solo sul suo aspetto fisico, sul suo lavoro e sul suo atteggiamento.-
Gaia non la interrompe, la fa sfogare, limitandosi ad annuire ogni tanto, perché capisce che finora Marta si è tenuta tutto dentro e deve essere stato terribile convivere con quella orrenda sensazione senza poterlo raccontare a qualcuno.
-Poi siamo andati ad Ibiza e lì una sera mi ha baciata e io ho iniziato a stare male perché ero combattuta fra quello che volevo io e quello che era giusto fare. Lui si è dichiarato e io gli ho detto che non mi interessava, mentendo spudoratamente, perché in realtà mi piaceva sempre di più, ma dovevo cercare di tenerlo lontano da me, per il bene di Ale e Alice. Ho passato momenti tremendi, in cui davvero non sapevo cosa fare e non potevo neanche chiedere consiglio a nessuno, finché ieri sera è venuto a casa mia per riportarmi un libro e, io non so cosa mi sia passato per la testa, ma l’ho invitato a restare. Volevo che restasse perché in quel momento avevo bisogno di lui, così sono scoppiata e gli ho confessato tutto e…alla fine…abbiamo fatto l’amore. Non so se sia stato il vino, o tutte quelle frasi dolci che continuava a dirmi e che mi mettevano in crisi, ma lo volevo più di qualsiasi altra cosa. In quel momento lo desideravo come non mi era mai capitato e avevo bisogno di sentire il calore del suo corpo su di me.-
-E come è stato?- Le domanda Gaia, con lo sguardo serio, una volta concluso il suo racconto. Quella è l’unica domanda che Gaia le porge. Marta si aspettava una sfilza di domande su come potesse essere successo e una serie di rimproveri sul fatto che i ragazzi delle amiche non si debbano toccare, e invece le tocca rispondere ad una domanda piuttosto intima. –Voglio la verità.- Ribadisce Gaia.
-Beh, ecco…è stato meraviglioso…eccitante, travolgente…- Risponde Marta, vergognandosi un po’, ma sorridendo.
-Sei innamorata di Luca.- Afferma Gaia con un dolcissimo tono di voce, mentre sorride a sua volta.
-No!- Esclama Marta. –Cioè forse sì, ma…non lo so, è tutto così strano, non riesco neanche a dirlo. Io sono andata a letto con Luca. Senti? Suona proprio male!-
-Non era una domanda, era un’affermazione. Tu sei innamorata di Luca.- Ripete Gaia, scandendo bene le parole. -Te lo leggo negli occhi.-
-E’ davvero così evidente?-
-Io riesco a percepirlo. Non so, è il modo in cui ne parli, è il fatto che appena pronunci il suo nome i tuoi occhi comincino a brillare…e poi sei radiosa. Era un secolo che non ti vedevo così, precisamente da quando stavi con Ale.-
Gaia sa bene su quali argomenti puntare per sviscerare ogni singolo problema. Sa che entro pochi istanti Marta le confesserà i timori e le paure che minacciano il suo rapporto con Ale, ma anche con Alice, perciò le facilita il compito entrando direttamente lei in argomento.
-Già, da quando stavo con Ale…- Bisbiglia Marta, sospirando. –E’ proprio questo il problema, perché ormai non riesco più a capire con chi voglio stare. Fino a poco tempo fa ero sicura che tornare con Ale fosse la cosa giusta, ma adesso non so più cosa voglio. Il solo pensiero di allontanarmi da Luca mi fa sentire male, ma ogni volta che Ale mi guarda, o mi parla, tornano a galla tutti i ricordi e le sensazioni di quando stavamo insieme, e vorrei che il tempo non fosse mai passato e che io e lui non ci fossimo mai lasciati.-
-Semplice, perché sei innamorata anche di Ale!-
-Gaia, ti prego, non rendermi le cose ancora più difficili!- Esclama Marta.
-Ma è la verità! Ti conosco troppo bene, puoi nasconderlo a chi vuoi ma non a me.- Gaia ha colto nel segno. Marta non dice una parola, abbassa lo sguardo e congiunge le mani, poi se le porta alla bocca. –Alice e Ale non sanno niente di tutto questo, vero?- Domanda Gaia.
-No.- Risponde Marta, guardando l’amica con aria preoccupata. –So che avrei dovuto farlo all’inizio, prima che le cose si complicassero, ma non riuscivo mai a trovare il coraggio per dirglielo e probabilmente neanche Luca. Volevo essere sicura dei miei sentimenti, perché se avessi capito che la mia era solo un’infatuazione momentanea senza alcuna conseguenza, non avrebbe avuto senso scatenare il putiferio, ma poi ho lasciato passare troppo tempo.-
-Dovete dirglielo al più presto, Marta. I rapporti fra noi sei si sono sempre basati sulla fiducia e sulla sincerità reciproche. Ora non potete tenere nascosto un segreto così grande alle persone che vi conoscono meglio al mondo. Quindi prendi una decisione e racconta tutto ad Alice e Ale.-
-Lo so, ma qualsiasi decisione prenderò, qualcuno ne soffrirà.-
-Devi essere un po’ egoista in questo. Non devi pensare alla felicità degli altri. Per una volta pensa alla tua di felicità, pensa a chi ti fa stare meglio, pensa a chi ti ha dimostrato di tenere maggiormente a te e scegli quella persona.-
-Già, fosse facile…mi sento una traditrice!-
-Dai, non sei una traditrice!- Cerca di consolarla Gaia, sorridendole. –Vedrai che capiranno, tutti e tre, qualsiasi decisione prenderai.-
-Lo spero.- Marta fa una pausa, poi ricomincia a parlare. –Stamattina sono stata una stronza con Luca. Appena svegli gli ho detto che mi ero pentita di essere stata a letto con lui e che secondo me è stato un errore. Se ne è andato urlandomi contro e sbattendo la porta. Anche se lo penso davvero, potevo evitare di dirglielo in quel modo, me ne rendo conto.-
-Beh, è comprensibile che abbia reagito così!- Le dice Gaia, ridendo. –Però, se ci pensi, se davvero fare l’amore con lui ti ha fatto sentire così bene, allora non può essere stato un errore.-
Le parole di Gaia sono come un’illuminazione per Marta e come sempre ha ragione. Chi crede di prendere in giro? Se fare l’amore con Luca è stato così bello, significa che quello che prova per lui è qualcosa di forte, paragonabile a quello che prova per Alessandro, o provava. Non lo sa più neanche lei.
Proprio mentre i dubbi e le incertezze le invadono la mente, il suo cellulare squilla di nuovo, per la seconda volta in quella giornata. Marta lo tira fuori dalla tasca degli shorts.
-Chi è?- Chiede Gaia, curiosa.
-E’ un messaggio di Luca.- Risponde Marta, con il volto preoccupato.
“Ehi, ho riflettuto bene su quello che mi hai detto stamattina e credo che forse abbia ragione tu. Forse abbiamo corso troppo, quindi ti va di ricominciare da capo come se fossimo una normale coppia di ventunenni che si piacciono ed escono insieme per la prima volta? Che ne dici di una specie di appuntamento, solo tu ed io?”
Marta legge ad alta voce il messaggio anche a Gaia e ne rimane colpita. Nonostante si sia comportata malissimo con lui, nonostante l’abbia trattato da schifo, nonostante l’abbia illuso e gli abbia dato false speranze, Luca non molla, continua a farle sentire quanto tenga a lei.
-Hai visto? Non ce l’ha già più con te.- Afferma Gaia. –Secondo me dovresti dargli una possibilità. E’ vero, diciamo che Luca è sempre stato un ribelle, uno spirito libero e anche un po’ donnaiolo. Qualche cazzata l’ha fatta, ma è un bravo ragazzo e, se si innamora veramente, non ce n’è per nessuno, è pronto a dare la vita per chi ama.-
Marta sorride. –Visto che tu sei praticamente l’unica persona con cui Luca non ha mai litigato, sarà il caso di darti retta.-
-Beh, diciamo che sono stata l’unica che non gli ha mai dato contro quando ha sbagliato. Ho sempre cercato di capire le sue ragioni.-
E’ così. Quando Luca ha tradito Alice, Gaia è stata l’unica a non scagliarsi contro di lui con pesanti parole d’accusa, nonostante sia molto legata ad Alice. Gaia aveva capito che Luca in realtà non ha mai amato Alice e, pur riconoscendo l’errore del ragazzo, non lo ha mai condannato, come ha fatto, invece, Marta.
-Però c’è un altro problema…- Afferma Marta.
-Un altro?-
-Sì, stamattina Ale mi ha mandato un messaggio chiedendomi di passare Ferragosto con lui a Riccione.-
-E tu?-
-Io non gli ho ancora risposto, non so che fare e adesso che anche Luca mi ha chiesto di uscire sono ancora più confusa.-
-Te l’ho detto, guarda dentro te stessa e cerca di capire con chi vuoi stare veramente. Mi dispiace, ma ho finito i consigli, non so più cos’altro dirti!- Esclama Gaia, scherzosamente.
-Va bene, direi che ti ho annoiata abbastanza con le mie paranoie.- Le dice Marta.
-Ma figurati! A cosa servono le amiche?-
-Non so cosa avrei fatto se non ci fossi stata tu. Stavo impazzendo a tenermi tutto dentro!- Dichiara Marta, alzandosi in piedi, mentre l’amica le sorride.
-Ehi, io non dirò niente ad Alice e Alessandro, ma devi farlo tu, assolutamente.-
-Certo.-
-Mamma mia, tu e Luca! Sai che io ho sempre pensato che voi due sareste stati bene insieme?-
-Veramente?-
-Sì! Eravate sempre lì a punzecchiarvi, a darvi fastidio…doveva esserci qualcosa, per forza!- Marta sorride a Gaia, che l’abbraccia, cercando di consolarla. –Dai, tranquilla, che si risolverà tutto. E per qualsiasi cosa, io ci sono!-
-Grazie, Ghe’!- Esclama Marta staccandosi da Gaia.
Gaia riapre la porta e accompagna Marta all’uscita. Le due si salutano e Marta si incammina verso casa sua, con l’animo più sereno e il cuore più leggero. Pensa che parlare con Gaia sia stata una delle poche buone cose che abbia fatto ultimamente, sapeva che le avrebbe fatto bene. Gaia non l’ha giudicata, né condannata, le ha solo dato consigli disinteressati, che lei cercherà di seguire. Marta ha sempre ammirato la maturità e la saggezza dell’amica, ma soprattutto la sua capacità di comprendere le situazioni e le persone al volo. E’ per questo che, ogni volta che ha un problema, si rivolge a Gaia, esattamente come si rivolgerebbe a sua madre se fosse ancora viva. Alice è la persona più buona che lei conosca, ma è irascibile e istintiva ed è molto più brava a ricevere consigli che a darne, quindi questo importante ruolo, nella vita di Marta, è ricoperto da Gaia, che viene sfruttata un po’ da tutti i suoi amici per queste sue qualità. Marta trova buffo il fatto che una come Gaia stia da tanti anni con uno come Tommaso, che è esattamente il suo opposto, ma in fondo stanno bene insieme proprio per questo.
Percorrendo a piedi il tragitto che divide casa di Gaia dalla sua, a Marta tornano in mente le parole dell’amica. “Se davvero fare l’amore con lui ti ha fatto sentire così bene, allora non può essere stato un errore.” Gaia ha ragione, non può continuare ad ignorare le emozioni che prova quando è con Luca, ma non può ignorare neanche il batticuore e le mani sudate che ha quando Alessandro è nelle vicinanze, quelle sensazioni che la riportano immediatamente a quando aveva sedici anni ed ha capito che voleva stare con Ale. E’ vero, lei è innamorata di entrambi. Prova sentimenti contrastanti sia per Luca che per Alessandro, per i due ragazzi con i quali è cresciuta. Mentre cammina a passo piuttosto svelto, Marta estrae di nuovo il cellulare dalla tasca e rilegge i due messaggi che Ale e Luca le hanno inviato, prima uno e poi l’altro, riflettendo attentamente. Finalmente la situazione si fa più chiara e Marta decide di rispondere solamente ad uno dei due.
“D’accordo, ci sto! A presto…”





Angolo Autrice: Salve gente! Come avete visto, l’idillio tra Luca e Marta è durato ben poco. Marta è andata di nuovo in paranoia e ha rovinato tutto, tornando a prendersela con Luca, rifiutandolo per l’ennesima volta. In fondo, però, è normale che si faccia tutti questi problemi, il rapporto che entrambi hanno con Alessandro e Alice è troppo importante. Troveranno mai pace quei due piccioncini? Eh…c’è tempo, c’è tempo ;) . Ho lasciato il finale del capitolo un po’ aperto, secondo voi a chi dei due avrà risposto Marta? Inoltre, ho utilizzato questo capitolo per spiegare i dubbi e le paure di Marta, ma, soprattutto, per approfondire meglio il personaggio di Gaia, il suo carattere, le sue qualità e il ruolo che ha all’interno del gruppo perché, come ho già detto qualche tempo fa, nella seconda parte della storia Gaia sarà fondamentale, per un fatto che le accadrà. Diciamo che sarà grazie a lei e alla sua storia se tutti gli altri personaggi riusciranno a capire l’importanza e la fortuna di avere quello che solo loro hanno. Non dico altro! Concludo ringraziando ancora tutti voi che leggete e recensite questa storia e anche voi che leggete silenziosamente senza recensire, mi date l’entusiasmo per continuare a scrivere e, se voglio farlo bene, me ne serve molto! Domani parto e sto via una settimana, quindi purtroppo sarò costretta a pubblicare il prossimo capitolo Domenica 4 Agosto, capitolo che segue immediatamente questo che avete appena letto, dato che racconterà la seconda parte della giornata iniziata proprio qui. Alla prossima, allora!

Angelica Sofia 

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Capitolo 19
*** Stelle cadenti ***


Prima di cominciare… Mi scuso infinitamente per aver pubblicato con un giorno di ritardo questo capitolo, ma sono tornata da poco dal mare ed ho avuto un contrattempo, quindi non sono riuscita ad aggiornare la storia ieri. Mi dispiace, spero che questo capitolo vi piaccia. Buona lettura!



Luca è chiuso in camera sua a preparare il borsone da calcio, quando sente suonare il suo cellulare. Appoggia i calzoncini che ha in mano sul letto, poi si dirige alla scrivania, dove ha lasciato il telefonino e, con grande stupore, si accorge che Marta ha risposto al suo messaggio.
“D’accordo, ci sto! A presto…”
Inconsapevolmente un sorriso compare sul suo volto. Non credeva che Marta avrebbe accettato, così, comincia a scriverle subito un messaggio di risposta per darle appuntamento per uscire, ma proprio mentre sta per inviare l’sms, qualcuno entra improvvisamente in camera sua, senza neanche bussare. Luca ha un sussulto e, appena nota che si tratta di Alessandro, mette subito via il cellulare.
-Ale?! Ma come sei entrato? Non c’è nessuno in casa!-
-Non c’è mai nessuno a casa tua a quest’ora! Guarda che è una vita che so che tua madre nasconde una chiave di riserva sotto lo zerbino perché spesso tu esci senza portartele dietro.- Risponde Alessandro con aria di sufficienza, mentre si distende sul letto di Luca, come se fosse il suo. Non si sono mai fatti di questi problemi, d’altronde hanno sempre condiviso tutto.
-Ah, giusto…- Commenta Luca, dando ragione ad Ale. –Allora, qual buon vento?-
-Sono in crisi!- Afferma sconsolato Alessandro. –Stamattina presto ho mandato un messaggio a Marta, proponendole di passare Ferragosto insieme, ma lei ancora non mi ha risposto e io sono andato in crisi. Ho passato tutta la notte a pensare se mandarglielo o no, perché avevo paura di essere troppo appiccicoso o sdolcinato, ma alla fine gliel’ho mandato e adesso sto andando in paranoia perché lei non mi risponde. Ma ti pare che devo comportarmi come la prima volta che le ho chiesto di uscire? Pensavo di essere un po’ cresciuto, invece mi sembra di essere tornato a quando avevamo 16 anni.-
Luca ascolta le parole dell’amico senza battere ciglio, mentre dentro di sé ha un vortice di emozioni contrastanti. Vorrebbe raccontargli tutto di lui e Marta, ma non ci riesce, non trova il coraggio per infliggere una ferita così profonda al suo migliore amico e si sente terribilmente in colpa quando Ale gli confessa di aver trascorso tutta la notte a pensare se mandare o meno quel messaggio a Marta, perché, quella stessa notte, lui era nel letto con Marta, stava facendo l’amore con la ragazza di cui entrambi sono innamorati. Luca riflette sul fatto che Marta non gli abbia detto niente del messaggio di Ale e che forse sia stato proprio quel messaggio a farle cambiare umore la mattina, quando si è pentita di essere andata a letto con lui, e non sa se poter essere felice del fatto che Marta abbia risposto solo al suo messaggio, mentre a quello di Ale no. Forse tutto questo ha un significato.
-Vedrai che tra un po’ ti risponde. Magari ancora non l’ha letto…- Gli dice Luca, sentendosi un falso e un ipocrita.
Alessandro inarca un solo sopracciglio, scrutando Luca con gli occhi.
-Ehi, dov’è finito il mio amico? Questo è ciò che avrebbe potuto dirmi Gaia per tranquillizzarmi, ma non tu. Tu innanzitutto mi avresti rimproverato perché secondo te non avrei dovuto mandare quel messaggio a Marta, e poi mi avresti detto di farla cuocere a fuoco lento per farmi desiderare e lasciare che cadesse ai miei piedi. Ultimamente invece mi sembri un po’ moscio…quanto tempo è che non stai con una ragazza?-
-E’ che sono molto impegnato con gli allenamenti, il campionato alle porte…-
-Certo, certo…è scientificamente provato che non andare a letto con una ragazza per più di due mesi, a te, fa male.- Afferma Alessandro. Luca si limita a sorridere. Quella conversazione lo sta mettendo sempre più in imbarazzo. –Stai andando agli allenamenti?- Domanda Alessandro, cambiando discorso, dopo aver notato il borsone aperto alle spalle di Luca.
-Sì.- Risponde Luca.
-Allora vengo con te, ho bisogno di svagarmi un po’. Oggi, tanto, è a porte aperte, no?-
Luca annuisce, rimette il cellulare in tasca e finisce di riporre le sue cose nel borsone, poi Ale si alza dal letto e i due escono, per dirigersi al campo.
Arrivati a destinazione, Luca corre subito negli spogliatoi, mentre Ale prende posto sugli spalti, non lontano da fotografi e giornalisti e da una folla di tifosi con maglie e sciarpe giallorosse, che scalpitano nella trepidante attesa di veder uscire i loro beniamini. Alessandro si guarda intorno e ripensa a quanto gli manchi tutto ciò. L’odore dell’erba del campo appena tagliata e irrigata, i cori dei tifosi che lo incitavano, i compagni di squadra, lo spirito di competizione che lo spingeva a far sempre meglio e a dare il massimo in ogni partita. Non c’è giorno in cui non ripensi a quel maledetto infortunio che ha allontanato il calcio dalla sua vita, costringendolo a fare altri progetti e a pianificare in modo diverso il suo futuro. Fino a sei anni prima, Ale pensava che da grande avrebbe fatto il calciatore, come Luca, mentre ora si ritrova a studiare per diventare avvocato. Sarà questo il suo futuro. Non gli dispiace, ma il calcio è sempre rimasto nel suo cuore, anche se, dal giorno del suo infortunio, non ha mai raccontato a nessuno quanto in realtà gli manchi correre dietro ad un pallone, nemmeno a Luca.
Negli spogliatoi, intanto, dopo aver salutato i suoi compagni ed essersi cambiato, Luca invia a Marta il messaggio che aveva iniziato a scrivere prima che Ale piombasse a casa sua.
“Vengo a prenderti stasera alle otto, andiamo a cena.”
L’allenatore corre a chiamare i suoi ragazzi e così iniziano gli allenamenti. Alessandro, dagli spalti, li segue estasiato e le quasi tre ore di stretching, corsa, scatti e partitelle sembrano volare, perché in quei momenti si sente di nuovo uno di loro. E’ per questo che ogni tanto gli piace seguire Luca agli allenamenti e va a vedere ogni partita che gioca in casa e anche alcune di quelle che gioca in trasferta.
Finiti gli allenamenti, Luca fa una doccia e poi raggiunge nel parcheggio Alessandro, che lo sta aspettando in macchina per riaccompagnarlo a casa.
-Usciamo stasera?- Chiede Ale a Luca mentre esce dal parcheggio. Luca deve assolutamente rifiutare, quella sera deve uscire con Marta, ma deve anche trovare una scusa plausibile.
-No, Ale, sono stanco, me ne starò a casa.-
-Sei diventato proprio noioso! Chiunque tu sia, ti prego, ridammi il vecchio Luca!- Esclama Alessandro, prendendo un po’ in giro l’amico. Luca comincia a temere che Ale possa scoprire qualcosa. Non potrà andare avanti a lungo con bugie e sotterfugi, Ale ha già notato qualcosa di diverso in lui, lo conosce troppo bene e non ci impiegherà molto per capire cosa sta accadendo. Arrivati sotto casa di Luca, Alessandro lo fa scendere dalla macchina e lo saluta.
-Allora stasera mi lasci da solo con Tommy.-
-Mi dispiace Ale, facciamo domani, dai!-
-Va bene, va bene…ciao!-
-Ciao, Ale, grazie!-
Luca guarda allontanarsi l’auto di Alessandro e, con la sensazione di essere una delle persone peggiori al mondo, entra in casa e comincia a prepararsi per la serata.
Nello stesso momento, anche Marta si sta preparando per uscire con Luca. Apre l’armadio che straborda di vestiti e si ferma per un attimo a scegliere cosa indossare per la serata. Alla fine sceglie una camicetta a fiori, una minigonna di jeans e un paio di scarpe alte. Le ha sempre detestate, ma sa che a Luca piacciono, così decide di fare un’eccezione. “Addirittura sono arrivata al punto di vestirmi come piace a Luca…” pensa Marta, fra sé e sé, ritenendo veramente strana tutta quella situazione. Chi avrebbe mai potuto lontanamente immaginare che, un giorno, Marta Cassetti e Luca Marra avrebbero avuto un vero e proprio appuntamento romantico? Lei no di certo! Se qualche anno prima qualcuno le avesse detto che sarebbe accaduto, Marta sarebbe scoppiata a ridergli in faccia, invece ora eccola lì, emozionata e felice come una bambina. Ormai è pronta per uscire e, puntualissimo, Luca le fa uno squillo per avvisarla che è arrivato e la sta aspettando sotto casa. In realtà si è fermato dall’altra parte della strada, per evitare che Alessandro possa vederlo, e freme dalla paura di essere scoperto. Subito dopo aver fatto lo squillo a Marta, però, Luca vede da lontano Ale camminare sul marciapiede davanti alla sua abitazione, con alcune buste in mano. Probabilmente, dopo essere stato agli allenamenti con lui, è andato a fare delle compere ed ora sta tornando a casa.
-Oh, merda!- Esclama Luca, sperando con tutto il cuore che Ale non incontri Marta. Proprio mentre Alessandro sta per varcare la soglia del cancello di casa sua, vede Marta uscire dal suo.
-Ehi, Marta!- La saluta Ale. Marta spalanca gli occhi e si ferma di scatto.
-A…Ale…-
-Dove stai andando? Sei bellissima…- Le dice dolcemente il ragazzo.
-Grazie.- Risponde timidamente al complimento Marta. -Sto…devo vedermi con Gaia, stasera usciamo insieme io e lei…- Marta propina ad Ale la prima scusa che le viene in mente, sperando che lui se la beva.
-Ah, serata fra donne, oggi!-
-Eh già…-
-Senti, hai letto il mio messaggio?- Domanda Ale, per porre fine al dubbio che lo tormenta da tutta la giornata.
-Ah, sì, scusami. L’ho letto stamattina, ma poi ho avuto un sacco di cose da fare e non ho avuto il tempo di risponderti, comunque per me va bene!- Subito dopo aver accettato la proposta di Alessandro, Marta se ne pente. Non ha saputo dirgli di no, ma non può tenere il piede in due staffe, come le è venuto in mente di dire di si sia a Luca che ad Ale?
-Grandioso!- Esclama Ale, entusiasta. –Allora ti lascio andare, Gaia ti starà aspettando!-
-Sì, in realtà sono io che devo aspettarla qui. Mi viene a prendere lei.-
-D’accordo. Buona serata!-
-Grazie, ciao Ale!-
Marta aspetta che Ale sia rientrato in casa, poi si dirige di corsa dall’altra parte della strada, ed entra nell’auto di Luca, che parte in fretta e furia.
-Che ti ha detto?- Chiede Luca preoccupato.
-Niente, mi ha chiesto dove stessi andando…io gli ho detto che sarei uscita con Gaia.-
-E se l’è bevuta?-
-Pare di si…- Risponde Marta, facendo un sospiro di rassegnazione.
-Come mai ti sei vestita così?- Le domanda Luca, per smussare un po’ i toni, vedendola vestita di tutto punto. –Non fraintendermi, sei bellissima, ma credo che appena vedrai dove ti sto portando, ti pentirai di esserti messa i tacchi.- Le dice sorridendo.
-Perché? Dove stiamo andando? Tu mi hai detto che saremmo andati a cena e io ho pensato che volessi andare in un ristorante chic. Di solito è così che fate voi calciatori, no?- Chiede Marta, che si accorge che Luca ha infatti un abbigliamento molto più comodo del suo, una felpa larga e un paio di jeans.
-Noi calciatori…Marta, io tutto sembro tranne che un calciatore, ormai dovresti saperlo.-
Qualche metro più avanti, Luca svolta in una stradina secondaria.
-Ecco, ora chiudi gli occhi.- Dice a Marta.
-Come? No! Perché dovrei chiudere gli occhi?-
-Posso farti una sorpresa o no?-
-E va bene!- Accetta finalmente Marta, sbuffando.
-E non sbirciare!- Si raccomanda Luca.
Il ragazzo accosta al lato della strada, poi scende velocemente dalla macchina e va ad aiutare ad uscire anche Marta, costretta ancora a tenere gli occhi chiusi.
-Posso aprirli ora?- Domanda impaziente la ragazza, che ha iniziato a sentire il rumore del mare.
-Non ancora!-
Luca lascia un attimo sola Marta e va a prendere alcune buste dal portabagagli, poi torna da lei, le prende una mano e la aiuta a scendere alcuni scalini, poi finalmente le permette di riaprire gli occhi.
-Puoi aprirli ora.-
Marta fa come le dice Luca e riapre gli occhi. Quello che si trova davanti le fa mancare il respiro e la fa sentire in un sogno. Una caletta isolata, proprio sotto di loro, con un gazebo, sotto al quale sono sistemati alcuni cuscini, una decina di candele accese ed una coperta. Un posto scelto con cura da Luca, per stare lontani da occhi indiscreti. Con il lavoro che fa, non può passare inosservato molto facilmente. Marta rimane incantata da quella visione, con gli occhi che le brillano e il sorriso sulle labbra.
-Per fortuna le candele si sono mantenute accese…- Afferma Luca.
-Sei stato tu a fare tutto questo?- Gli chiede Marta, stupita del gesto di Luca. Non lo ha mai visto fare niente del genere per una ragazza, prima d’ora.
-Lo ammetto.- Risponde Luca. –Forse però ho esagerato, non so se te lo meriti!- Marta lo guarda male, poi gli sorride.
-Ok, queste è meglio che le tolga.- Marta si appoggia alla spalla di Luca e si toglie le scarpe, poi lui le prende la mano e la aiuta a scendere in spiaggia, passando sopra rocce e scogli, fino ad arrivare sotto al gazebo che ha allestito per lei.
-Bene, adesso ceniamo e poi ci mettiamo a guardare le stelle cadenti.- I due si siedono a terra e Luca tira fuori dalle buste alcuni panini e due birre. Marta aggrotta le sopracciglia e lo guarda incuriosita.
-Hai fatto anche i panini?-
-Certo! Appena sono tornato dagli allenamenti. Ho fatto una corsa!-
-Come fai ad essere così?- Gli chiede Marta, sorridendo.
-Così come?-
-Così imprevedibile. Ti conosco da una vita, pensavo di sapere tutto di te, invece puntualmente ti smentisci facendo cose che non sono da te. Non avrei mai immaginato che tu potessi organizzare tutto questo.-
-Credimi, ti posso assicurare che neanch’io avrei mai immaginato di poter organizzare tutto questo per te.-
Luca e Marta mangiano i loro panini, poi si mettono ad osservare il cielo, con il naso all’insù, il mare di fronte a loro ed un venticello fresco che accarezza la loro pelle. Luca vede Marta sfregarsi le mani sulle braccia, nel tentativo di riscaldarsi, così si sfila la felpa e gliela porge, restando con una maglietta a maniche corte.
-Tieni, metti questa.-
-Ma no, lascia stare, dopo senti freddo tu.-
-Io non sento freddo, ho il fisico.- Le dice Luca, sorridendole.
-Va bene, se tu hai il fisico allora non posso rifiutare.- Marta prende la felpa di Luca e la indossa, poi lo osserva per un attimo mentre è intento a scrutare il cielo.
-Ehi, Luca, grazie per tutto questo. E’ stata una sorpresa a dir poco fantastica…nessuno aveva mai fatto qualcosa del genere per me.-
-Figurati, l’ho fatto con piacere.-
-E scusami per come ti ho trattato stamattina, sono stata una stronza.- Prosegue Marta.
-Sono io a dovermi scusare con te per il casino in cui ti ho messa.- Afferma Luca. -Sai, Ale oggi pomeriggio mi ha detto che ti ha chiesto di passare Ferragosto con lui ma tu non gli hai risposto.-
-Non gli avevo risposto, ma poi, quando l’ho incontrato davanti casa, me l’ha richiesto e io ho accettato.-
-Ah, bene…-
-Lo so, sono una cretina, ma è veramente difficile gestire questa situazione. Non sono riuscita a dirgli di no e mi sento una sporca traditrice ogni volta che vedo lui o Alice.-
-Dobbiamo dirglielo, infatti, ad entrambi. Io non ne posso più di menzogne e sotterfugi.- Spiega Luca.
-Anche a costo di perderli per sempre?- Domanda la ragazza.
-Marta, io voglio stare con te. Se questo è il prezzo da pagare, allora sono disposto a farlo.-
Luca colpisce Marta con le parole per l’ennesima volta, ma lei ora non vuole più tirarsi indietro.
-Anch’io voglio stare con te, ad ogni costo.-
Luca sorride e la guarda con amore.
-Bene, allora glielo diremo. Insieme.- Dice alla ragazza, mentre si distende sui cuscini.
-Adesso basta parlare di questo, ti prego, mi rattrista troppo.- Afferma Marta. -Godiamoci in silenzio questo meraviglioso cielo stellato, solo tu ed io.- Appena dopo aver pronunciato questa frase, Marta si distende accanto a Luca e lo bacia dolcemente sulle labbra, mentre lui la stringe a sé con un braccio.
-Finalmente ti sei decisa a baciarmi!- Le sussurra Luca in un orecchio. Marta sorride e poggia la testa sul suo petto.
-Posso farti una domanda?- Le chiede Luca. Marta annuisce. –Come mai hai risposto a me e non ad Ale?-
-Mi ha fatto ragionare Gaia…- Risponde Marta.
- Ah, quindi Gaia sa di noi due? E’ buffo, perché qualche tempo fa io l’ho detto a Tommaso!- Esclama Luca, mentre Marta alza la testa per guardarlo meglio, con l’aria un po’ preoccupata.
-Ma Tommy non sa tenere un segreto!-
-Non è vero, se si impegna può riuscirci e mi ha dato la sua parola. A Gaia infatti non l’ha detto.- La tranquillizza Luca. Marta poggia di nuovo la testa sul petto di Luca e i due tornano ad osservare il cielo. Proprio in quell’istante una scia luminosa lo attraversa.
-Hai visto? Una stella cadente!- Grida Marta, indicando il cielo con un dito.
-Sì, ho visto.-
Entrambi sono riusciti a vedere la stella cadente ed entrambi hanno espresso un desiderio. Per uno strano scherzo del destino, il desiderio che hanno espresso è proprio lo stesso, quello di poter vivere liberamente la loro storia d’amore.
Marta pensa che le stelle cadenti siano uno spettacolo unico, ma allo stesso tempo pensa che ci sia un velo di tristezza a ricoprire questo fenomeno. Pezzi di corpi celesti che improvvisamente si staccano e volano dall’altra parte dell’universo, sgretolandosi mano a mano che si allontanano. Un giorno sono parte di un qualcosa di enorme, compatto e luminoso, mentre il giorno dopo sono lontani anni luce o non esistono più. Improvvisamente le viene un groppo in gola. In fondo quello che succede alle stelle cadenti non è molto diverso da quello che potrebbe accadere a lei. Se tutta questa storia venisse fuori, da un giorno all’altro, ogni equilibrio si spezzerebbe e lei verrebbe sbalzata fuori da quel mondo incantato in cui ha vissuto finora, fatto dei suoi più cari amici, di quel gruppo di persone che ormai sono tutta la sua famiglia e, lontana da loro, ha paura che finirebbe per disintegrarsi, non avendo più la forza per andare avanti, esattamente come una stella cadente.
Quella stessa sera, Tommaso è andato a casa di Gaia. Non avevano molta voglia di uscire, così hanno deciso di rimanere a casa a guardare un film. In realtà del film hanno visto poco e niente, sono stati troppo impegnati a scambiarsi tenere effusioni, baci e carezze, accoccolati sul divano. Mentre Gaia gli sta lasciando una scia di baci lungo il collo, Tommaso sente suonare il cellulare. A malincuore, prega Gaia di fermarsi ed estrae il telefonino dalla tasca dei pantaloni, per poi leggere sullo schermo il nome di Alessandro, così, risponde.
-Pronto?-
-Ehi, Tommy, dove sei? Ti va di uscire stasera?-
-Ciao, Ale! Mi dispiace, ma sono a casa di Gaia, stiamo vedendo un film.- Risponde Tommaso, enfatizzando la parola “vedendo”, mentre lancia uno sguardo complice a Gaia, a cui scappa una risatina. Tutto stanno facendo tranne che guardare quel film.
-Come da Gaia? Ma non doveva uscire con Marta stasera? Me lo ha detto lei poco fa.- Chiede Alessandro allarmato.
Un flash attraversa la mente di Tommaso, che improvvisamente smette di sorridere. Ha appena capito di aver mandato in frantumi l’alibi che Marta ha utilizzato con Ale per poter uscire liberamente con Luca, così cerca in tutti i modi di rimediare, anche arrampicandosi sugli specchi.
-Ehm…magari hai capito male e ti ha detto che sarebbe uscita con Alice.- Gaia legge la preoccupazione sul volto del suo ragazzo e capisce che qualcosa non va.
-No no, ho capito benissimo invece, e poi ho sentito anche Alice e mi ha detto che sarebbe andata a sentire le prove del gruppo di Filippo e Marco. Marta non l’ha nominata.- Ribatte Alessandro. Tommaso non sa cosa dire e rimane ad ascoltare in silenzio. –Non so che pensare…secondo me Marta sta cercando di evitarmi perché non ne vuole più sapere di me. Almeno però me lo dicesse in faccia…- Sottolinea Ale. -Va bene, vorrà dire che stasera me ne starò a casa. Avevo chiesto anche a Luca di uscire, ma mi ha detto di essere troppo stanco. Mah…che io ricordi non è mai stato troppo stanco per uscire! Ultimamente anche lui è proprio strano…-
-Tu dici?- Chiede Tommaso, in una domanda retorica.
-Sì, ma a quanto pare l’ho notato solo io. Ok, scusa Tommy, ci sentiamo. Salutami Gaia.-
-Ah, d’accordo. Ti…ti saluta anche lei. Ciao Ale!- Tommaso conclude la chiamata e rimette il cellulare in tasca, poi rimane con lo sguardo fisso di fronte a sé.
-Cos’è successo?- Gli chiede Gaia.
-Ho paura di aver appena combinato un casino.- Afferma Tommaso, guardando negli occhi la sua ragazza. –Al diavolo! Avevo promesso a Luca che non l’avrei detto neanche a te, ma non posso tenertelo più nascosto. Luca e Marta si sono innamorati e ora escono insieme! A quanto pare stasera Marta aveva detto ad Ale che sarebbe uscita con te, mentre invece doveva uscire con Luca e io, come uno stupido, ho detto ad Ale che tu eri con me.-
Gaia scoppia in una fragorosa risata.
-Ma allora lo sai anche tu! Non sai che sollievo, non mi piace avere segreti con te.- Esclama Gaia.
-Cosa?! E quindi ho fatto tutta questa fatica per niente?-
-Eh già! Me l’ha detto Marta proprio stamattina…e così alla fine ha deciso di uscire con Luca…-
-Sì, ma io ho rovinato tutti i loro piani.- Afferma Tommaso, sconsolato.
-Ma no, tranquillo, vedrai che Luca e Marta lo diranno ad Alice e Ale prima che loro possano venire a saperlo da soli. Non sono degli sprovveduti. Sanno che la cosa migliore da fare è essere sinceri con i loro amici.-
-Lo spero…- Mormora Tommaso, mentre dà un bacio sulla fronte a Gaia.
Dopo alcune ore passate ad osservare il cielo stellato sulla spiaggia, abbracciati e tenendosi per mano, Luca e Marta raccolgono tutte le loro cose e decidono di tornare a casa. Prima di salire in macchina, però, Luca tira Marta a sé, appoggiandola con la schiena contro lo sportello dell’auto, e piazzandosi davanti a lei.
-Lo sai che sei davvero sexy con la mia felpa? Dovrò prestartela più spesso, però dovrai metterla sempre con questa minigonna, altrimenti non farà lo stesso effetto!- Le dice Luca, con voce suadente e sguardo ammiccante, mettendole le mani sui fianchi.
-Scemo!- Esclama Marta, ridendo. La ragazza, poi, gli mette le braccia intorno al collo e gli dà un ultimo bacio appassionato, prima di salire in auto.
Proprio mentre le loro labbra si stanno toccando e le loro lingue si stanno intrecciando, in lontananza si sente il click di una macchina fotografica, che cattura quell’istante, immortalandolo.



Angolo Autrice: Rieccoci! Allora, come promesso, in questo capitolo ho svelato a chi aveva risposto Marta. Poi abbiamo visto che Alessandro sta cominciando a sospettare qualcosa, ma secondo voi immagina che possa essere accaduta una cosa del genere tra la ragazza che ama e il suo migliore amico? Vi consiglio, poi, di prestare molta attenzione al rapporto che Alessandro ha con il calcio dopo il suo infortunio…dopo tornerà “utile” ;) Ultima cosa, ma non per importanza, chi sarà stato a scattare quelle foto a Luca e Marta? E perché l’ha fatto? Vi lascio dandovi appuntamento a Sabato 10 Agosto con il 20° capitolo, che, vi annuncio, sarà il capitolo della verità. Vi prometto che stavolta non tarderò a pubblicare. Alla prossima!

Angelica Sofia

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Capitolo 20
*** Una movimentata festa sulla spiaggia ***


Prima di cominciare… Devo premettere che quello che state per leggere è uno dei capitoli più importanti della mia storia, è la svolta, il momento clou, la molla per gli avvenimenti futuri, infatti mi è venuto un po’ più lungo del solito. Mi dispiace per quelli che non amano leggere i capitoli lunghi, ma non potevo spezzarlo, altrimenti avrebbe perso tutta la tensione che lo caratterizza. Scriverlo ha emozionato e agitato anche me, perché mi sono immedesimata completamente nei personaggi, riuscendo a percepire le loro emozioni. Fin qui tutti amici, ma d’ora in poi… Preparatevi ad addentrarvi in un gran bel casino! Ora, però, basta con le chiacchiere, vi lascio al capitolo. Buona lettura!


Gaia è in camera sua e sta cercando la concentrazione per studiare, ma non fa che pensare alla sera prima, a Marta, a Luca, ad Alessandro, ad Alice. Ha paura che Alessandro possa scoprire qualcosa prima che Marta e Luca gli confessino la verità, soprattutto dopo quello che è scappato detto a Tommaso. Lei si preoccupa sempre per i suoi amici. Vorrebbe che fossero tutti felici, ma sa che, a causa di questa storia, qualcuno, inevitabilmente, soffrirà. Le piacerebbe almeno che quel qualcuno soffrisse il meno possibile, così, decide di chiamare Marta.
-Pronto?-
-Marta, sono io. Che fai, ti disturbo?-
-Ghega! No no, stavo giusto per fare una pausa, ho il cervello fuso!-
-Non me ne parlare…con questo caldo la mia voglia di studiare è inversamente proporzionale alla mia sudorazione!-
-Mmm…certo!- Commenta Marta, poco convinta.
-Scusa, non farci caso. Studio Ingegneria Civile, cerca di capirmi!- Esclama Gaia. Marta ride, poi sente l’amica cambiare improvvisamente tono di voce. –Ascolta, Marta, ho paura che Alessandro cominci a sospettare qualcosa.-
-Perché? Cos’è successo?- Domanda Marta, preoccupata.
-Niente, è solo che ieri sera ha chiamato Tommaso per uscire, ma lui gli ha detto di essere a casa mia e a quanto pare tu gli avevi raccontato che saresti uscita con me, e credo tu l’abbia fatto per stare con Luca…- Marta sospira profondamente. Capisce che le cose si stanno complicando sempre di più.
-Che stupida! Dovevo avvisarti, dovevo chiederti di reggermi il gioco.-
-Sai, Marta, credo che a questo punto dobbiate smetterla con questi giochetti. Dovete dirglielo prima che la situazione diventi irrecuperabile.- Afferma Gaia, in tono quasi severo.
-Hai ragione, ma è davvero difficile trovare il modo, il momento e le parole più giuste. Confessare tutto significherebbe rischiare di perderli, e io non so se sono pronta a farlo.- 
 -Lo so e lo capisco. Vedi, io non voglio fare la saputella, o quella che ha la risposta ad ogni dubbio e che sa sempre cosa sia meglio fare, il fatto è che ho paura che il nostro gruppo si sfaldi, ho paura di perdere i miei amici e che qualcuno di voi possa soffrire.- Le confessa Gaia.
-Mi dispiace farti preoccupare così tanto, non volevo. Questa storia sta incasinando le vite di troppe persone…-
-No, Marta, non devi scusarti. Io voglio anche che tu sia felice con Luca se è con lui che hai deciso di stare, però, ecco, ho paura di perdervi.- Ribadisce Gaia.
-Ehi, qualunque cosa succeda, io ci sarò sempre per te. Non mi perderai.- Le dice Marta, per tranquillizzarla, mentre Gaia sorride, dall’altro capo del telefono.
-Allora, raccontami un po’ come è andata ieri sera!- Esclama Gaia, cambiando discorso.
-Beh…ecco…è stato dolcissimo! Mi ha fatto una sorpresa stupenda. Mi è venuto a prendere, poi mi ha portato in una spiaggia isolata dove non credo neanche di essere mai stata. Mi ha costretta a chiudere gli occhi e quando li ho aperti c’era un gazebo, con cuscini, coperte e candele accese…- Risponde Marta, sorridendo al pensiero di quello che Luca ha fatto per lei.
-Davvero?! Da sogno! E che avete fatto?- Domanda Gaia, curiosa.
-Niente…abbiamo guardato le stelle cadenti, mangiato i panini che aveva preparato e poi parlato e parlato e parlato…-
-Pure i panini aveva preparato? Sei sicura che fosse Luca?- Marta ride.
-Infatti anch’io sono rimasta stupita, ma Luca è così…sa sorprendermi sempre, credo che non finirò mai di conoscerlo.-
-Sono contenta per voi, davvero…- Le dice Gaia. –Senti, venerdì sera c’è una festa sulla spiaggia, suonano i Brain Storming. Tu e Luca venite, vero?- Chiede poi all’amica.
-Ah, sì, ne ho sentito parlare. Non lo so Gaia, ci saranno tutti, non mi piace far finta di essere una buona amica quando in realtà sto tradendo tutti di nascosto. Sono un verme.-
-Magari potrebbe essere l’occasione giusta per raccontare tutto e mettere a posto le cose…- Insiste Gaia.
-D’accordo, ci penserò su. Ora ti saluto che il libro mi reclama! Ciao, e non studiare troppo, che ti fa male!- Esclama Marta.
-Neanche tu! Buono studio, ciao!- Risponde Gaia, concludendo la chiamata.

Quei giorni volano e il venerdì sera arriva in men che non si dica. Marta ha deciso che andrà alla festa. Vuole smetterla di scappare dai problemi, vuole prendersi le sue responsabilità e affrontare i suoi amici, anche se dovrà farlo da sola, perché Luca non ci sarà. Ha allenamento fino a tardi e non farà in tempo ad andare alla festa. Sa che Marta vuole confessare tutto agli altri, ha cercato di convincerla a farlo in un giorno in cui ci fosse anche lui, e magari in un posto più tranquillo, ma non c’è stato verso di farla ragionare. Dopo aver parcheggiato la sua auto, Marta scende alcune scalette che la portano in spiaggia. C’è un sacco di gente e il dj sta già suonando musica a palla. I suoi amici sono già arrivati tutti. Alice e Gaia sono in riva al mare a chiacchierare. Filippo e Marco si stanno preparando per suonare e Serena è con loro. Anche Alessandro è già in spiaggia. Stavolta non ha chiesto a Marta di andarci insieme. Ce l’ha con lei per avergli mentito, anche se non sa perché l’abbia fatto. E’ convinto che Marta non voglia più saperne di lui e perciò vuole chiarire con lei, al più presto. Vuole che glielo dica in faccia. Tommaso, invece, sta parlando con alcuni ragazzi che conosce e ad un tratto vede Marta scendere le scalette guardandosi attorno, per scovare i suoi amici.
-Cassie! Cassie, ehi!- Grida Tommaso, agitando una mano in aria, per farsi vedere da Marta.
-Oh, Tommy, ciao!- Lo saluta Marta, dopo essersi accorta di lui. –Allora, com’è questa festa?-
-Per adesso niente male. Hai fatto bene a venire. Ma…Luca?- Le chiede Tommaso.
-Ha detto che non sarebbe venuto perché oggi aveva gli allenamenti fino a tardi, poi diciamo che non aveva neanche tutta questa voglia di vedere gli altri…- Risponde Marta.
-Capisco. Tu invece come stai?-
-Uno schifo, mi sento veramente uno schifo! Dover far finta di niente con Alice e Ale, mentre dentro so di essere una traditrice. Non posso più aspettare, oggi devo dirglielo!-
-Dai, non sei una traditrice, vedrai che capiranno…non si può scegliere chi amare, né quando farlo, accade e basta. E’ questo il bello dell’amore, è imprevedibile, è sorprendente e capita quando meno te lo aspetti, e, spesso, anche con chi meno ti aspetti.-
-Già…bel discorso comunque, complimenti!- Commenta Marta, sorpresa di aver sentito Tommaso dire una frase così profonda. Di solito non prende mai niente sul serio.
-Grazie, beh, in realtà questa storia dell’amore che non si sceglie me la ripete Luca ogni santissimo giorno, ormai l’ho imparata!- Ecco svelato l’arcano. Quella frase è di Luca, non di Tommaso. -Ah, ti informo che laggiù c’è Alice, che sta parlando con Gaia, Ale invece è appena arrivato ed è al bar, fra poco verrà da noi.- Le spiega il ragazzo.
-Wow! Devo affrontarli subito insomma!-
-Beh, io intanto ti ho avvertito, così ti prepari psicologicamente.- Le dice Tommaso sorridendo, mentre la conduce da Alice e Gaia.
Appena la vede, Alice corre verso di lei, per abbracciarla.
-Marta! Alla fine sei venuta!-
-Eh sì, ciao!- Risponde Marta, ricambiando l’abbraccio con un po’ di imbarazzo.
-Ehi!- Esclama Gaia, sfoderando un sorriso rassicurante tutto per lei.
-Ciao Ghe’!-
-Adoro il tuo top, lo sai, vero?- Le dice Gaia.
-Grazie!- Risponde Marta, sorridendo. –Filippo è emozionato?- Domanda Marta ad Alice.
-No, non mi sembra. Alla fine sono abituati a fare serate del genere. Ora è lì al bar a prendere qualcosa da bere.- Risponde, guardandosi attorno. -Luca viene?- Domanda, poi, timidamente, Alice, cercando di non far trasparire l’interesse per la presenza del suo ex ragazzo. Appena sente la domanda dell’amica, che sembra rivolgersi proprio a lei, Marta va nel panico. Tommaso se ne accorge e risponde alla domanda al suo posto.
-Ehm...non viene. Non viene perché torna tardi dagli allenamenti.-
-Ah, meglio così…- Commenta Alice, riuscendo malamente a mascherare il suo dispiacere per la mancata possibilità di vedere Luca quella sera.
Poco lontano da loro, Alessandro sta bevendo un drink mentre legge un giornale di gossip al chioschetto della spiaggia. L’ha trovato su uno dei tavolini, messo a disposizione per i clienti del bar. Alessandro odia quelle riviste, ma in copertina ha letto che all’interno c’è un servizio su alcuni giocatori della Roma ed è curioso di sapere cosa dicono di Luca. Anche Filippo è al bar e, dopo aver ordinato un drink per sé e uno per Alice, vede Alessandro chino sul tavolo.
-Ehi, Ale!-
-Oh, Filippo! Ciao!- Lo saluta Alessandro, interrompendo la lettura del giornale. –Alice ti ha mandato a prendere da bere?- Gli chiede, vedendolo con due bicchieri in mano.
-Già…-
-Come va con lei?- Domanda ancora Alessandro.
-Alla grande, da parte mia. Mi piace un sacco…ci sto proprio sotto.- Risponde Filippo, un po’ imbarazzato.
-Ma?- Chiede Alessandro, intuendo, dal tono di voce di Filippo, che ci sia un ma.
-Ma mi sembra che quello che provo io sia diverso da quello che prova lei. Per carità, si vede che con me sta bene, mi dedica sempre tante attenzioni, ma io credo che lei pensi ancora a qualcun altro…-
-Luca?- Capisce al volo Alessandro.
-Esatto.- Conferma Filippo. -Secondo me non l’ha mai dimenticato e per quanto cerchi di negarlo, di insultarlo o di disprezzarlo, lei ne è ancora innamorata. Me ne rendo conto ogni giorno di più.-
-Vedi Filippo, Alice è innamorata di Luca da quando facevamo l’asilo e quando poi si è dichiarata e si sono messi insieme, non si reggeva più in piedi dalla gioia. La sua storia con Luca è stata l’esperienza più bella e costruttiva che potesse provare. Ha fatto maturare sia lei che lui. E’ servita tanto a tutti e due. Alice aveva investito tutte le sue energie in quel rapporto, ma poi Luca ha rovinato tutto. Credo sia normale che lei ci stia ancora male. Le ferite così profonde non sono facili da rimarginare, solo il tempo può farlo, quindi dai tempo al tempo e metticela tutta. Non forzarla, ma continua a starle accanto come stai facendo adesso e vedrai che tutto andrà per il verso giusto.- Lo rassicura Alessandro.
-E’ quello che stai facendo tu con Marta?- Gli chiede, poi, Filippo.
-Credo di sì…- Risponde Ale senza troppa convinzione. Filippo gli sorride e decide di tornare da Alice.
-Ci vediamo dopo.-
-Certo! In bocca al lupo per il concerto!- Esclama Ale, salutandolo.
-Crepi!-
Mentre Filippo si incammina verso gli altri, con i bicchieri, Alessandro torna a leggere il giornale. Finalmente riesce a trovare le pagine in cui parlano dei calciatori della Roma. I suoi occhi vengono subito catturati da una foto in cui si vede Luca insieme ad una ragazza bionda, presa di spalle. In un’altra foto, Luca e la misteriosa ragazza si stanno baciando. “Vuoi vedere che si è trovato una e non mi ha detto niente?” Pensa Alessandro. In un riquadro più sotto, però, c’è il primo piano della ragazza. Alessandro non può credere ai suoi occhi, quella ragazza è Marta! Dopo aver ricontrollato bene le foto, Alessandro alza incredulo la testa e la prima persona che vede, in lontananza, sulle scalette che portano alla spiaggia, è proprio Luca, che alla fine si è deciso a venire. Non aveva tutta questa voglia, ma, se non altro, potrà vedere Marta. Appena mette piede sulla spiaggia, Luca viene circondato da un sacco di gente, come sempre, soprattutto da ragazze. Alessandro non ci vede più dalla rabbia. Ripensando a quelle foto di Luca e Marta insieme, si alza di scatto e si dirige in fretta verso il suo migliore amico, facendosi strada tra la folla, a suon di spintoni e gomitate.
-Brutto bastardo!- Gli urla contro, mentre gli sferra un pugno all’altezza della bocca.
All’improvviso, tutti smettono di parlare e si voltano verso di loro, per ascoltare la discussione, anche quelli che non si trovavano intorno a Luca. Persino il dj ferma la musica.
-Oh, merda!- Esclama Tommaso, appena se ne accorge. La sua attenzione e quella di Alice, Marta e Gaia sono catturate da quella scena, perciò si avvicinano, preoccupati, mentre Marta comincia ad avvertire un groppo in gola e la sensazione di non poter muovere un dito. Anche Serena e Marco corrono da loro, per vedere cosa stia accadendo.
Luca cade a terra e comincia a toccarsi il labbro inferiore, da cui esce un po’ di sangue.
-Ma che cazzo…-
-Che pensavi di fare, eh? Cosa avevi in mente? Usare Marta per finire su una di queste riviste di gossip? Lei non è come le altre, lei non è come quelle troiette a cui sei abituato, che si strapperebbero i capelli per farsela con te! Una come lei non potrebbe mai stare con uno come te, non lo capisci?- Lo aggredisce Alessandro, senza neanche fargli finire la frase.
-Ale…- Cerca di spiegarsi Luca, mentre si rialza in piedi, ma Alessandro non gliene lascia il tempo.
 -A te basta portartele a letto, vero? Collezionarle, una dopo l’altra…mi fai schifo, non pensavo l’avresti fatto anche con Marta!- Prosegue Alessandro, con tono di disprezzo.
-Hai finito?- Gli domanda in maniera aggressiva Luca. -In tutti questi anni non hai proprio capito niente di me…- Dice ad Ale, scuotendo la testa.
-Oh no, non ci provare, non farai passare me per il cattivo! Tu eri il mio migliore amico e Marta era la mia ragazza!-
-Tu e Marta non state più insieme da mesi ormai! E lei stava malissimo a causa tua!-
-Ancora meglio, così era più vulnerabile e tu potevi consolarla, vero?-
Tommaso si avvicina ai suoi due amici, per cercare di calmare gli animi.
-Ragazzi…-
-No, Tommaso! Lascia stare, questa è una questione fra me e Luca.- Esclama Alessandro, facendo cenno con una mano, a Tommaso, di fermarsi.
-Sei stato tu a lasciarla! Ogni giorno venivi a casa mia per chiedermi consigli su come porre fine alla vostra storia che ti stava opprimendo. Perché non lo ammetti?- Grida Luca, sapendo che Marta li sta ascoltando.
-Ma tu sapevi anche che poi me ne sono pentito e che io in realtà…non l’ho mai dimenticata, non potrei mai. Io sono ancora innamorato di lei!- Esclama Alessandro, in sua difesa. Udendo quelle parole, Marta rimane di stucco e spalanca gli occhi, mentre ha tutti gli sguardi dei presenti puntati su di sé. Non osa guardare il volto di Alice, che è ancora accanto a lei, non ne ha il coraggio.
Le lacrime cominciano a riempire gli occhi di Alessandro, che si volta e corre via, mentre Luca cerca di seguirlo.
-No Luca! Lasciami solo! E d’ora in poi puoi anche scordarti la mia amicizia!- Urla, imbestialito, mentre fugge via. Luca fa come gli dice Alessandro e blocca la sua corsa, ma poi vede Marta farsi strada tra la folla per raggiungere Alessandro, così rimane immobile, con le mani in tasca, a guardare la ragazza che ama inseguire il suo rivale in amore. A poco a poco, la folla intorno a loro si dissipa e la festa ricomincia.
Alice, nel frattempo, ha osservato tutta la scena senza fare una mossa. Ha capito tutto ed è rimasta a dir poco sbigottita. Non può credere stia succedendo davvero tutto ciò, deve essere un brutto sogno. Lentamente, allora, si avvicina a Luca.
-Luca è…è vero?- Gli chiede Alice, mentre inizia a singhiozzare. Luca non le risponde, non saprebbe quali parole pronunciare per spiegarsi. -Come ti è venuto in mente? Sei un codardo! La ragazza del tuo migliore amico…la migliore amica della tua ex… Non capisci che soffrirai e basta? Hai rovinato tutto!- Esclama Alice, per poi scappare via piangendo. Luca la vede allontanarsi con il viso tra le mani. L’ha delusa ancora, per l’ennesima volta. Proprio in quel momento, Filippo stava tornando con i due cocktails, giusto in tempo per vedere tutta la scena tra Alice e Luca. Ha ascoltato attentamente le parole della ragazza e capisce che il suo timore è fondato. Lei è ancora innamorata del suo ex. In fondo lo ha sempre saputo. Filippo vede Alice andarsene in lacrime, ma non la segue, quindi rimette uno dei due bicchieri sul bancone del bar, mentre tiene l’altro per sé, e va via sconsolato e con il cuore a pezzi, per tornare dalla sua band, che tra poco suonerà dal vivo.
Anche Tommaso e Gaia hanno assistito alle liti fra i loro amici e capiscono sia ora di intervenire.
-Vado da lei!- Esclama Gaia, riferendosi ad Alice.
-Vado da lui!- Le risponde Tommaso, riferendosi a Luca.
Mentre Gaia comincia a correre dietro ad Alice, Tommaso si avvicina lentamente a Luca, che è ancora immobile, in mezzo alla spiaggia.
-Avanti, che aspetti a dirmelo?- Gli domanda Luca, vedendolo sempre più vicino.
-Dirti cosa?- Chiede Tommaso.
-“Te l’avevo detto”.-
Tommaso sorride. -Mi dispiace deluderti, ma non te lo dirò, perché secondo me non è ancora detto niente, invece…-
-Non è detto che Marta preferisca Ale?! Andiamo, hai visto poco fa? Lei non ha esitato a scegliere chi andare a consolare, anche se chi ce le aveva prese in realtà ero io. Le è corsa dietro senza neanche degnarmi di uno sguardo…io non posso competere con lui, non posso competere con la loro storia!- Esclama Luca, sfogandosi con Tommaso. –E così, in un colpo solo, ho perso Ale, Alice e Marta, tre delle persone più importanti della mia vita!- Afferma dispiaciuto.
-Luca, Marta ci tiene a te. Lo ha detto a Gaia e Gaia l’ha detto a me…-
-Sì, ci tiene…- Ripete Luca, molto poco convinto della frase di Tommaso.
I due amici si incamminano lentamente verso la staccionata che delimita la spiaggia, poi Luca ci si appoggia con i gomiti e Tommaso di schiena.
-Non mollare, ok? Combatti fino alla fine se vuoi stare con lei, non arrenderti. Io non sto dalla parte di nessuno, né tua né di Ale, voi due siete i miei migliori amici, perciò dirò la stessa cosa anche a lui. Lottate per lei, se è quello che volete.- Afferma Tommaso, mettendo una mano sulla spalla di Luca, che si gira con un leggero sorriso verso di lui. Quando vuole, anche Tommy sa essere saggio.
-Che discorso da film!- Gli dice ridendo. –Grazie, comunque…-
Tommaso risponde al sorriso e fa una risatina, tornando, poi, con lo sguardo, sulla festa.
Dall’altra parte della spiaggia, intanto, Gaia continua a correre dietro ad Alice, che non ne vuole proprio sapere, per cercare di parlarle e di tranquillizzarla.
-Ali!-
-Che vuoi, Gaia?-
-Fermati, Alice, calmati!- Finalmente Alice si ferma e si volta verso Gaia, che è alle sue spalle.
-Io non ci credo!- Esclama, amareggiata. -Non può essere successo davvero. Due che a malapena si sopportavano! Da Luca potevo anche aspettarmelo, ma da Marta…è un colpo troppo duro! Io…non ce la faccio!- Alice non riesce più a trattenersi e, d’un tratto, comincia a piangere a dirotto. –Marta mi ha sempre detto di prendere Luca con le pinze, che non era uno affidabile. Come può essersi innamorata di lui, ora? E poi sapeva meglio di chiunque altro quanto io avessi sofferto per quel tradimento, sapeva meglio di chiunque altro che io lo amo ancora…-
-Ali, non è stata una cosa premeditata o studiata per far star male te o Ale, è successo e basta.- Le dice Gaia.
-Come fai ad esserne così sicura, Gaia? Tu lo sapevi, vero? Tu lo sapevi e non mi hai detto niente!- Grida Alice, scuotendo la testa in segno di disprezzo. Gaia è pietrificata e non trova le parole per risponderle. Alice ha ragione. Lei sapeva tutto, ma non le ha detto niente e così realizza di essere stata complice di quel tradimento. -Io vi odio, vi odio tutti!- Prosegue Alice, scappando furiosa verso la sua macchina, per tornare a casa.
-No, dai, aspetta Ali!- Prova a dirle Gaia, senza ottenere risultati. Alice se ne va, senza neanche dire niente a Filippo e lasciando l’amica da sola, in preda ai sensi di colpa. –Ecco fatto…- Afferma Gaia, tra sé e sé, appoggiandosi sconsolata al muretto alle sue spalle.
Marta, nello stesso momento, non molto lontano da dove si trova Gaia, sta inseguendo Alessandro, con il cuore in gola e i nervi a fior di pelle. Vuole spiegargli, vuole raccontargli tutto. Non sarebbe mai dovuto venire a saperlo in questo modo.
-Ale!-
-Non è aria, Marta, ti prego, vattene!-
-Aspetta, lasciami spiegare…- Insiste la ragazza.
-Cosa dovrei farti spiegare?- Le chiede Alessandro, voltandosi verso di lei, allargando le braccia ed alzando le spalle. -Dovrei farmi raccontare come è sbocciato il vostro amore, dove vi siete dati il primo bacio, dove ti ha portato a cena, o da quanto tempo ve la fate alle mie spalle? No, grazie! Quando pensavate di dirmelo?-
-Ti assicuro che te l’avremmo detto al più presto…- Cerca di giustificarsi Marta.
-Certo…- Commenta sarcasticamente Alessandro, non credendo alle parole della ragazza. -Spero almeno che tu non ci sia andata a letto…-
Quella frase è come una pugnalata per Marta, che abbassa lo sguardo, non riuscendo più a trattenere le lacrime, senza rispondere ad Ale. Non riesce a mentirgli ancora una volta. Non l’aveva mai fatto prima che Luca entrasse nel suo cuore, era sempre stata sincera con Alessandro, sin da quando erano piccoli. Il silenzio di Marta, però, per Alessandro, è più eloquente di mille parole e, capendo che tra lei e Luca c’è stato molto più che un semplice bacio, si sente crollare il mondo addosso.
-No…no, Marta, ti prego.- Le dice, con uno strano sorriso sulle labbra, probabilmente comparso per il nervosismo. -Io dovevo essere il primo ed unico per te, è così che l’ho sempre immaginato. Non puoi farmi questo, non hai idea di quanto faccia male, sembra un incubo! Tradito dalle due persone che amo di più al mondo. Marta, puoi spiegarmi come due persone così diverse, che fino a poco tempo fa non riuscivano neanche a stare per più di due ore nella stessa stanza, possano finire a letto insieme?-
-E’ successo tutto così in fretta, eravamo soli entrambi, dovevamo ricominciare in qualche modo. Tu mi hai lasciata, volevi vivere a pieno i tuoi vent’anni, ricordi cosa mi hai detto? Poi ti sei messo con Bianca…come pensi che mi sia sentita io? Ero distrutta e abbattuta, ma mi sono rialzata solo perché Luca era lì, pronto ad ascoltarmi. Mi ha offerto una spalla su cui piangere e mi ha mostrato lati di sé che non fa vedere così spesso. Forse è solo capitato nel momento giusto, non lo so, ma quando stavo con lui riuscivo a dimenticare per un attimo te e il male che mi hai fatto!- Esclama Marta, con le lacrime agli occhi, gesticolando animatamente.
-Ne sei proprio sicura?- Le domanda Alessandro. -Io invece penso che tu per lui sia solo un’altra delle tante che si è portato a letto. Sappiamo tutti come è fatto. Dopo quello che ha fatto ad Alice, pensi che ti ami sul serio? Andiamo Marta, sii realista. Ti sei lasciata abbindolare, come tutte le altre, e lui se ne è approfittato…-
Marta non può credere alle sue orecchie.
-Come puoi parlare così del tuo migliore amico?- Gli chiede, aggrottando le sopracciglia.
-Il mio migliore amico?! Credi che io possa ancora considerarlo tale dopo quello che è successo?- Alessandro prende una pausa, poi ricomincia a parlare. -Perché lo difendi, cazzo! Ti ha usata e presa in giro…lui fa sempre così, la fama gli ha dato alla testa!-
Marta non gli crede, sa benissimo che Luca non l’ha usata, né presa in giro, sa benissimo che l’essere diventato famoso non lo ha cambiato. In due mesi, Luca è riuscito a dimostrarle molto più di quanto qualsiasi altro ragazzo le abbia mai dimostrato in ventun anni di vita.
-Pensi di essere meglio di lui?- Chiede ad Ale, con tono provocatorio.
-Io non so cosa penso. So solo che non posso far finta di niente, non posso continuare ad essere tuo amico se tu stai ancora con lui e se lui continua ad uscire con noi.-
-Cosa?! Mi stai dicendo che se vorrò avere ancora la tua amicizia devo dire addio a Luca? Stai dicendo che dobbiamo estrometterlo dal gruppo?- Domanda Marta, incredula.
-Non c’è altro modo.- Risponde Alessandro, in tono solenne. -Marta, io ti amo! Possibile che non lo capisci? Non posso permettermi di perderti ancora, sei troppo importante…merda, proprio adesso che mi ero deciso a riconquistarti!- Esclama ancora Alessandro, facendo sprofondare Marta in una crisi senza via d’uscita.
-E’ troppo facile dirmi che mi ami dopo esserti reso conto che io potrei non aspettarti per sempre. Non è così che funziona. Non puoi aspettarti che io ci sia sempre, lì, ai tuoi comodi!- Chiarisce Marta. -Io vorrei solo che tutto tornasse come prima, vorrei che questa cosa non fosse mai accaduta e che tornassimo tutti ad essere amici.- Prosegue, poi, la ragazza.
-Non potrà mai tornare tutto come prima, ormai il danno l’avete fatto e sarà difficilissimo rimettere insieme i pezzi, ma io saprò aspettare. Prenditi tutto il tempo che vuoi e fai la tua scelta! Lo sai che è sempre con me che saresti dovuta stare…io e te siamo fatti l’uno per l’altra, ricordi? Ti prego Marta…- Le dice Alessandro, mentre è in lacrime di fronte a lei.
-Ale…- Mormora Marta, intenerita dal pianto di Alessandro. Non ricorda di averlo più visto piangere da quando si sbucciava le ginocchia cadendo dalla bicicletta, da bambino.
-Devo andare. Io non ho più niente da dirti, ora sta a te.-
Alessandro se ne va, si incammina verso la sua auto lasciando Marta triste e abbattuta, sulla spiaggia, a ripensare alle sue parole.
Gaia, intanto, torna nel bel mezzo della festa, dove trova Tommaso e Luca che stanno bevendo una birra da una parte, guardando gli altri divertirsi.
-E’ ufficiale, Alice mi odia!- Esclama Gaia, avvicinandosi a loro, con l’aria affranta.
-Benvenuta nel club!- Le dice Luca, alzando le spalle e bevendo un sorso di birra.
-Credo che in questo momento Alice odi tutti! Dai, non ti preoccupare, le passerà.- Afferma Tommaso, abbracciando Gaia e dandole un bacio sulla fronte.
-Ha capito che io sapevo già tutto…che casino!- Commenta Gaia, per poi voltarsi ad osservare Luca. -Ma ti ha proprio spaccato il labbro!- Gli dice, toccando la ferita ancora sanguinante dell’amico.
-Già, non ci è andato leggerissimo…- Risponde Luca.
-Che pensi di fare adesso?- Gli domanda Gaia.
-Non ne ho la più pallida idea! Per stasera ci ho pensato anche troppo, ora voglio solo godermi la festa e questa birra insieme agli unici due amici che mi sono rimasti. Per fortuna che ci siete voi, ragazzi…-
Tommaso e Gaia sorridono. Sanno che, ora più che mai, i loro amici avranno bisogno di loro. Tutti, indistintamente, e dovranno saper sostenere ognuno di loro, senza schierarsi dall’una o dall’altra parte.
Dopo circa mezz’oretta, Luca, Tommaso e Gaia decidono di lasciare la festa e di tornare a casa. Mentre si stanno avviando verso il parcheggio, però, Luca alza lo sguardo e scorge Marta, in lontananza, seduta da sola, con le ginocchia al petto, sul pavimento di una torretta d’avvistamento del bagnino, in disuso da anni.
-Ragazzi, voi andate, non aspettatemi.-
Tommaso e Gaia si fermano e guardano nella direzione in cui sta guardando Luca. Anche loro vedono Marta e capiscono al volo le intenzioni dell’amico.
-Ok, buonanotte.- Gli dice Tommaso, per poi andarsene abbracciato a Gaia, che sorride a Luca, come per dargli coraggio.
Luca si dirige verso la torretta, con le mani in tasca, e, avvicinandosi sempre più, si accorge che Marta sta piangendo.
-Ehi…- Sussurra a bassa voce, una volta giunto sotto la scaletta che permette di salire sulla torretta. Appena lo vede, Marta si asciuga in fretta le lacrime e gli sorride. Non vuole farsi vedere in quello stato da Luca.
-Ehi!-
-Credi che possa sedermi lì, accanto a te?- Le chiede Luca.
-Certo!- Risponde Marta. Luca sale le scalette e si siede a terra, vicino a lei.
-A quanto pare siamo finiti su una rivista di gossip. Il lavoro che faccio purtroppo non mi fa avere molta privacy…- Afferma il ragazzo.
-Ho visto, ed è anche orrenda quella foto. Sono venuta malissimo!- Marta e Luca ridono, poi però tornano seri e tra di loro c’è un momento di silenzio. -Alla fine sei venuto stasera…- Dice Marta.
-Sì, beh, mi stavo annoiando e allora ho deciso di venire.- Risponde Luca mentendo spudoratamente. In realtà è venuto via prima dagli allenamenti, solo per poter andare a quella stupida festa e vedere lei, ma non pensa sia il caso di dirglielo. –Forse, però, era meglio se me ne stavo a casa…- Constata il ragazzo. -Bella serata, eh?- Chiede a Marta, in maniera ironica.
-Già, stupenda!- Esclama la biondina, scherzosamente. -Ti fa male?- Chiede poi a Luca, indicando il suo labbro ferito.
-No, è solo un graffio…-
Marta gli sorride, fa un respiro profondo e si prepara a dire qualcosa che non farà di certo piacere a Luca.
-Luca, io…-
-Lo so, Marta. Ho sempre saputo che la nostra storia non poteva avere un futuro. Ci ho sempre sperato, ma oggi ne ho avuto la conferma…- Luca precede Marta, avendo intuito cosa volesse dirgli.
Marta scoppia di nuovo a piangere. -Mi ha chiesto di scegliere tra te e lui, anzi, tra te e tutti gli altri.-
-Ah, quindi vuole proprio farmi fuori dal gruppo. Vuole mettermi contro tutti i miei amici.-
-Io non posso perderli, Luca, non saprei immaginare la mia vita senza lui e Alice. Loro sono una parte fondamentale di me, ci sono sempre stati e io pensavo che ci sarebbero stati per sempre. Sanno capirmi con uno sguardo, senza bisogno di parlare e ho paura di non potercela fare senza di loro, senza avere più il loro appoggio, o la loro amicizia, capisci?- Gli chiede Marta, avvilita.
-Non puoi dipendere così tanto da altre persone, Marta. Io so che puoi farcela da sola. Puoi riuscire in tutto ciò che vuoi, perché sei straordinaria e puoi benissimo contare solo sulle tue forze.-
-Non è così facile rinunciare da un giorno all’altro alle persone che per quindici anni sono state tutto il mio mondo, la mia famiglia quando credevo di non averne più una, i miei punti di riferimento…- Ribadisce Marta.
-D’accordo, d’accordo, ho capito…comunque vorrei ricordarti che negli ultimi quindici anni ci sono sempre stato anch’io per te, ma evidentemente non ho fatto abbastanza. Quindi hai deciso che, fra i tre, perdere me sia la cosa meno grave.- Afferma Luca, con un sospiro di rassegnazione, avendo capito le intenzioni di Marta. Sta morendo dentro, ma cerca di non darlo a vedere alla ragazza.
-Non ho detto questo…- Risponde Marta.
-Non ti preoccupare, posso sopportarlo, ero preparato….dobbiamo chiuderla qui, allora. Giusto?- Domanda Luca, fingendo indifferenza.
-Mi dispiace, Luca, ma per ora ho bisogno di stare da sola e di riflettere…-
-Certo…beh, sei libera allora. Io non ti minaccerò, né ti ricatterò. Fai quello che vuoi…- Mentre Luca dice queste parole, una lacrima scende sulla sua guancia, ma, per non farsi vedere, si alza in piedi. Marta, che è rimasta seduta a terra, lo guarda e se ne accorge lo stesso. -Buonanotte allora…- Le dice Luca, senza però guardarla in faccia.
-Buonanotte…- Gli risponde Marta.
Luca scende le scalette della torretta e se ne va con gli occhi pieni di lacrime. Marta lo vede allontanarsi, piena di sensi di colpa, e non è neanche più sicura di aver fatto la scelta giusta.


Angolo Autrice: Eccoci alla fine di questo lungo capitolo. Vi ringrazio se siete riusciti a leggerlo tutto. Spero vi sia piaciuto. Allora, la verità è venuta a galla e abbiamo scoperto che a fotografare Luca e Marta nello scorso capitolo sono stati i giornalisti. Cosa pensate delle reazioni di tutti i personaggi? Alice, Alessandro, Filippo, Marta, Luca, ognuno con il proprio modo di reagire, mentre Gaia e Tommaso si ritrovano inevitabilmente in mezzo. Cosa succederà ora? Lo vedremo già nel prossimo capitolo, che pubblicherò Sabato 17 Agosto e vi faccio notare che i confronti fra i personaggi non sono finiti. Dobbiamo ancora vedere quello tra Alice e Marta, quello tra Alice e Filippo e tanti altri. Lasciate un commento, per me è importante. Al prossimo capitolo, allora!

Angelica Sofia

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Capitolo 21
*** Amicizie in frantumi ***


-La vita è ingiusta!- Esclama Eleonora, sbuffando e sfogliando il giornale di gossip incriminato, distesa sul divano. –I due ragazzi più belli e popolari della città fanno a botte per mia sorella!-
-Vuoi smetterla di farti gli affari miei? E dammi qua quel maledetto giornale! Ha creato fin troppi danni.- Le ordina Marta, seduta di fronte a lei a studiare, allungando una mano per cercare di afferrare la rivista. Eleonora, però, gliela allontana.
-Vuoi scherzare? Ne parlano tutti in giro. Con questo giornale potrò vantarmi di essere la sorella di una vip!-
Marta guarda male sua sorella, ma lei continua a punzecchiarla. –Certo che Luca potevi anche lasciarmelo! Non puoi averne due tutti per te!-
-Sai, stai cominciando a stancarmi, ragazzina!- Esclama Marta, rivolgendo uno sguardo minaccioso ad Eleonora.
-D’accordo. Filo in camera mia, ho capito!- Le dice la sorella minore, alzandosi dal divano e portandosi dietro la rivista. Marta, però,  si schiarisce la voce e apre una mano, senza neanche alzare lo sguardo dal suo libro di immunologia, per richiamare Eleonora, che capisce al volo e, sbuffando, torna indietro, le ridà il giornale e poi si volta di nuovo per andarsene. Marta osserva per l’ennesima volta quelle foto. Non è passato neanche un giorno dal momento in cui si è spezzato tutto. Un giorno che a Marta sembra non finire mai. Non è uscita di casa, non ha sentito nessuno, non ha visto nessuno. Solo Gaia le ha telefonato per sapere come stesse e per dirle che Alice ora ce l’aveva anche con lei, perché sapeva tutto ma non le aveva detto niente. Un giorno in cui Marta ha cercato in tutti i modi di non pensare a Luca, di scacciarlo dai suoi pensieri, e per farlo ha trovato mille modi per tenersi impegnata. Riordinare casa mentre suo padre era al lavoro, poi studiare, preparare il pranzo, fare la lavatrice, passare l’aspirapolvere e poi di nuovo studiare, ma più cercava di non pensare, più i pensieri le affollavano la mente.
In quel momento, il padre di Marta apre la porta di casa e rientra, dopo essere passato a fare la spesa.
-Ciao papà!- Lo saluta Eleonora, dandogli un bacio sulla guancia, prima di salire le scale ed andare in camera sua.
-Ciao piccola!-
L’uomo poggia le buste della spesa in cucina, poi se ne va in salotto, dove trova Marta intenta a studiare con il giornale, ancora aperto, di fronte agli occhi.
-Ehi! Lo sai, mi è successa una cosa strana mentre stavo facendo la spesa.-
-Che cosa?- Gli domanda Marta.
-Mentre stavo pagando, la Signora Righi, la cassiera, mi ha indicato la foto di un giornale che vendono lì e mi ha chiesto: “Ma non è sua figlia questa?”. Io sono rimasto sbalordito! Cosa ci fa mia figlia su una rivista di gossip? Ma, soprattutto, perché sta baciando Luca Marra?-
-E’ una lunga storia…- Marta taglia corto.
-Ma almeno è una cosa seria tra voi due?- Le domanda il padre, sedendosi accanto a lei.
-Anche se lo fosse, ormai è finita.- Gli dice Marta, stringendosi nelle spalle.
-Di già? Come mai?-
-Beh, mi pare evidente!- Risponde Marta con una punta di acidità, tappando l’evidenziatore che ha in mano per appoggiarlo sul libro che tiene sulle ginocchia. –Alessandro e Alice non mi parlano più e ce l’hanno a morte con Luca, che tra l’altro mi odia, perché l’ho lasciato. Come se non bastasse, per colpa mia, Alice ha litigato con Gaia e Tommaso perché ha scoperto che loro sapevano già tutto ma non gliel’hanno mai detto e non ci vorrà molto prima che lo scopra anche Alessandro e si infuri con loro anche lui!-
-E’ un bel guaio!- Commenta suo padre.
-Già…ieri, addirittura, Alessandro ha preso a pugni Luca. Non mi sono mai vergognata tanto in vita mia!-
-Sì, mi pare di aver sentito qualcosa anche su questo, in giro. E’ davvero un peccato che voi sei abbiate litigato. Siete sempre stati così legati! Ricordo ancora cosa combinavate qui, davanti casa, quando eravate piccoli. Ho quest’immagine in testa, di voi sei, tu, Alice, Alessandro, Luca, Gaia e Tommaso, ancora bambini, vestiti da pirati, con spade di cartone in mano. A chiunque vi domandasse cosa faceste, voi rispondevate che dovevate aiutare il capitano Alessandro a ritrovare il tesoro, che era nascosto in mezzo ad un prato pieno di ortica dietro casa di Alice. Il bello è che ci siete andati veramente in mezzo a quel campo di ortica, volevate trovare quel tesoro a tutti i costi perché era importante per Alessandro, anche se poi il famoso tesoro non era altro che un vecchio portachiavi di Batman che probabilmente era caduto a qualcuno ed era lì da chissà quanto. Per recuperare quell’aggeggio, siete tornati tutti a casa con braccia e gambe rosse e gonfie e con un terribile prurito che vi è durato per giorni.-
-Con questo che vorresti dire?- Gli chiede Marta, pensando che la storiella appena raccontata abbia una morale. E’ tipico dei genitori.
-Voglio dire che voi eravate disposti a farvi male pur di aiutare Alessandro. Ti rendi conto di quanto sia profonda la vostra amicizia?-
-Errore: quantofosse profonda la vostra amicizia!- Lo corregge sua figlia, mettendo in evidenza il fatto che la loro amicizia ormai appartenga al passato.
-Non dovete sprecarla, Marta, perché è un dono veramente raro e, se vuoi un consiglio, lascia che i due maschietti se la sbrighino da soli. Tu pensa ad Alice, piuttosto. Vuole fare sempre la dura, ma in realtà è la più fragile e la più sensibile fra voi.-
Suo padre ha ragione, Marta dovrebbe preoccuparsi soprattutto della sua migliore amica. Non ha ancora avuto modo di parlarci dalla sera prima. Nascondendosi dietro la scusa di non avere tempo, sta cercando di rimandare il più possibile il suo incontro con Alice, perché non sa che dirle. Si è preparata il discorso centinaia di volte nella sua testa, ma ogni volta deve ricominciare da capo perché si sente una stronza e pensa che quelle parole non siano minimamente sufficienti. Il discorso di suo padre, però non fa una piega. E’ vero che Alice è la più sensibile fra loro e, forse, è quella che sta peggio. Marta, allora, decide di andare subito da lei, per cercare di chiarire, almeno in parte.
-Grazie, papà!- Esclama, dando un bacio sulla guancia a suo padre, per poi uscire di casa e dirigersi da Alice. 
 
Marco sente suonare il citofono e corre ad aprire la porta. Poco dopo, sul pianerottolo, si trova davanti Marta, con il volto non proprio disteso, che si sta torturando una mano con l’altra.
-Marta!-
-Ehi, Marco, Alice è in casa?- Gli chiede, con tono preoccupato. Marco sospira e ci pensa un po’ su.
-Marta, non credo sia il caso. Lascia che si tranquillizzi un po’. E’ infuriata con te, con Luca, con tutti, e sai di cosa è capace quando è infuriata. Non è ancora uscita dalla sua stanza da ieri sera.-
-Marco, io devo parlarci. Ho aspettato fin troppo! E’ la prima cosa che avrei dovuto fare ieri.-
-D’accordo, ma a tuo rischio e pericolo.- Marco fa entrare Marta in casa e la conduce in camera di Alice. La porta è aperta e Marta riesce a vedere Alice distesa sul letto, al buio, con il cuscino sopra la faccia. –Ali, hai visite.- Le dice il fratello.
Alice si toglie di dosso il cuscino e volta lo sguardo verso la porta, dove vede Marta, accanto a Marco.
-Perché l’hai fatta entrare?- Domanda, in maniera acida, a suo fratello.
-Prima o poi dovrete chiarire. Vi lascio sole.- Marco accende la luce della stanza di Alice e se ne va in cucina, lasciando sole le due amiche, o qualsiasi altra cosa siano ora. Marta si avvicina al letto e, alla luce del lampadario appeso sul soffitto, può vedere meglio gli occhi di Alice. Sono rossi e lucidi, il mascara è colato e le ha sporcato tutto il viso. Chissà quante lacrime ha versato durante la notte, chissà se è riuscita a prender sonno. A Marta si stringe il cuore a vedere la sua amica in quello stato, soprattutto perché è consapevole di esserne lei la causa. Alice si volta subito dall’altra parte, dandole le spalle.
-Io non ho niente da dirti.- Afferma secca. Ormai non piange più, ha finito le lacrime, è solo arrabbiata, furiosa, delusa.
-Ma io sì! Sono stata una stronza senza cuore, mi sono innamorata di Luca, ma non ti ho mai detto niente per paura di farti soffrire. Non credevo sarebbe stato possibile, ma è successo. Ho cercato in tutti i modi di rinnegarlo, ma i nostri sentimenti erano troppo forti.- Dichiara Marta, sedendosi su una sedia accanto al suo letto.
-Ti prego, risparmiami i particolari della vostra storia d’amore!- La interrompe Alice. –Potrei vomitare!-
-Non sai quanto sia stato difficile per me questo periodo. Avevo paura che, dicendoti la verità, avresti sofferto troppo. Io…non volevo ferirti.-
-Oh, beh, grazie per avermi protetta non dicendomi niente, allora! Ora che l’ho saputo da uno stupido giornale, sto molto meglio!- Esclama sarcasticamente Alice, continuando a darle le spalle. Marta è avvilita e dispiaciuta. E’ pronta a prendersi tutti gli insulti possibili e immaginabili, ma non demorde.
-Io non so se riuscirai mai a perdonarmi per quello che ho fatto, ma volevo farti sapere che l’ho lasciato. Sono pronta a rinunciare a lui se questo significasse avere una minima speranza di tornare ad essere amiche. La tua amicizia, per me, è più importante di qualsiasi ragazzo.-
A queste parole, Alice si volta di scatto verso di lei e, facendo forza sulle mani, si mette seduta sul letto, con la schiena appoggiata alla testiera, per guardarla negli occhi.
-Qualsiasi ragazzo?!- Chiede incredula a Marta, aggrottando le sopracciglia e facendo una risata ironica. –Marta, è di Luca che stiamo parlando! Ti sembra che Luca, per me, sia un “qualsiasi ragazzo”? In tutta la mia vita, mi è capitato di amare, con tutto il cuore e senza alcuna riserva, un solo ragazzo, e quel ragazzo è Luca! Lo amo dal maledetto giorno in cui a mia madre e sua madre è venuta la brillante idea di metterci nel box a giocare insieme. Lui era la persona con cui avrei voluto passare il resto dei miei giorni. Ho progettato la mia vita in funzione di lui, l’ho seguito ovunque andasse, gli sono stata vicina in qualsiasi momento e i tre anni in cui siamo stati insieme sono stati i più belli della mia vita, ma, a quanto pare, per lui non era così. Prima mi ha messo le corna con la prima venuta, poi, non contento, ha avuto il coraggio di portarsi a letto la mia migliore amica, la quale, tra l’altro, sapeva meglio di chiunque altro cosa significhi Luca per me, ma se ne è fregata altamente!-
Marta ascolta in silenzio senza battere ciglio. Non ha mai visto uno sguardo di Alice così carico d’odio  e non avrebbe mai pensato che, la prima a cui lo avrebbe destinato, sarebbe stata proprio lei.
-Mi dispiace. Vorrei trovare un modo per scusarmi…- Prova a dire Marta, trattenendo a stento le lacrime.
-Non c’è un modo per scusarti!- La interrompe Alice. –Come facevi a guardarmi negli occhi e a fare l’amichetta del cuore mentre mi stavi dando una simile pugnalata alle spalle? Credi ancora che io possa perdonarti dopo quello che hai fatto? Mi hai delusa come nessuno aveva fatto prima d’ora. Anzi, tutti mi avete delusa! Tu, Luca, Gaia, Tommaso…-
-Ti prego, non mettere in mezzo Gaia e Tommaso, loro non c’entrano niente.-
-Scusa, ma se i miei amici sapevano di un tradimento nei miei confronti, ma non mi hanno detto niente, per me, automaticamente, hanno preso parte a quel tradimento!- Alice si ferma un attimo, poi riprende a parlare. –Sai, forse avete sempre avuto ragione voi, quando mi dicevate che sono un’ingenua, che mi affeziono troppo alle persone. E’ vero, sono un’ingenua perché credo nell’amicizia e mi sono sempre fidata ciecamente di ognuno di voi, ma da adesso si cambia musica. D’ora in poi potete anche evitare di invitarmi ad uscire con voi, ad andare al campetto, in spiaggia, al cinema… Io me ne tiro fuori. Meglio stare sola che avere amici come voi!-
-Ali…- Sussurra Marta, profondamente ferita dalle parole dell’amica.
-Vattene adesso, Marta!-
-D’accordo, me ne vado, ma tornerò, e lo farò finché non avrai riacquistato fiducia nell’amicizia. Io non voglio e non posso rinunciare a te!- Detto questo, Marta si alza dalla sedia ed esce dalla stanza di Alice, che invece si ributta a peso morto sul letto, per immergersi di nuovo nei suoi pensieri e nella sua rabbia.
-Marta, come è andata?- Le chiede Marco, vedendola uscire dalla stanza di sua sorella.
-Non bene…- Gli risponde la ragazza, ancora turbata.
-Mi dispiace. Spero che questa storia si risolva il prima possibile.-
-Anch’io. Ciao, Marco.- Marta saluta Marco, che la accompagna alla porta e poi la guarda, pensieroso, allontanarsi. E’ preoccupato per sua sorella e anche per Filippo. Marco sa che Marta e Luca hanno fatto ciò che di più deplorevole si possa fare ad un amico, eppure, per qualche strana ragione, non riesce ad odiarli. Ha visto come si guardano lei e Luca e, ripensando ai momenti passati ad Ibiza e rimettendo insieme tutti i pezzi, capisce che forse quei due si amano davvero. Chi ha il diritto di giudicare e separare due persone che si amano in questo modo?
 
Quella stessa sera, come tutte le sere, Luca si reca agli allenamenti. E’ distrutto, ma non fisicamente, mentalmente. Il suo migliore amico lo odia, la sua migliore amica lo odia e l’unica ragazza che lui abbia mai amato lo ha lasciato. Non si è mai sentito così solo e senza forze e, in condizioni del genere, è difficile concentrarsi sull’allenamento. E’ completamente sfibrato, si sente svuotato e privo di energie. Le ha sprecate tutte, invano, nel tentativo di togliersi Marta dalla testa e nel ripensare alle parole che Alessandro gli ha rivolto la sera prima. Ciò che gli fa più male è sapere che il suo migliore amico lo ritiene un depravato, un puttaniere, un poco di buono. Quelle parole lo hanno ferito più di quanto possa averlo ferito Marta, mettendo fine alla loro breve storia. Luca e Alessandro si sono sempre aiutati e coperti le spalle. Alessandro ha assistito all’inizio della carriera di Luca. Era con lui quando ha iniziato a giocare a calcio, ma lo ha visto anche vomitare dopo aver bevuto troppo, lo ha visto esultare e poi arrabbiarsi, è stato quello con cui Luca ha fumato la prima sigaretta, quello a cui ha raccontato la sua prima volta appena dopo essersi rivestito, quello che è salito in macchina con lui la prima volta che ha guidato e con cui, poi, è scappato di casa senza farsi ritrovare per tre giorni, dopo aver distrutto la fiancata dell’auto di suo padre. Sapere che Ale credeva in lui, era una delle cose che lo mandavano avanti, che gli conferivano fiducia in sé stesso e nelle proprie capacità, ma dalla sera prima è andato tutto in frantumi ed ora ha paura che la sua lite con Alessandro possa avere ripercussioni anche sul calcio.
Alla fine della seduta di allenamenti, andati non proprio benissimo, Luca decide di andare nel campo da calcio più piccolo, dietro a quello dove si allena ora. In quel campo, Luca e Alessandro hanno dato i primi calci ad un pallone. E’ lì che ha avuto inizio la loro passione per quello sport, quella stessa passione che poi li ha uniti come fratelli. Tornando in quel posto, che racchiude tanti dei loro ricordi, Luca capisce che la sua amicizia con Ale non può chiudersi lì. Mettendo l’orgoglio sotto i piedi e calpestandolo fino a frantumarlo, Luca decide di fare un ultimo tentativo. Andrà da Alessandro e cercherà di parlargli. Lasciato il campo da calcio, si mette in macchina e corre da lui, ma, lungo il tragitto, lo trova da solo, seduto su una panchina del lungomare. Luca accosta la macchina, scende e si incammina verso di lui.
-Ale!- Grida, chiamandolo. Alessandro si volta.
-Guarda chi c’è! Il mio ex amico!- Gli dice Alessandro, con un sorriso beffardo stampato sul volto. –Come diavolo mi hai trovato? Te l’ha detto mia madre che ero qui?-
-No, veramente ti ho trovato per caso. Passavo di qui con la macchina e ti ho visto, così sono sceso.-
-Bene, grazie, ora puoi tornartene a casa!- Esclama Alessandro.
-Possiamo parlare un attimo?- Gli domanda Luca, piazzandosi davanti a lui e costringendolo a guardarlo in faccia. Alessandro ride. Quella risata isterica non promette niente di buono.
-D’accordo, parliamo! Perché, sai, ho una domanda che mi tormenta da ieri sera e che davvero non mi dà pace.- Afferma Alessandro, tornato immediatamente serio, con fare aggressivo. –Per quale cazzo di motivo devi sempre prenderti tutto quello che è mio? Prima ti sei preso la mia carriera, ora ti sei preso la mia ragazza!-
Luca non crede di capire e guarda l’amico con aria confusa. Sulla ragazza ci può anche stare, ma cosa c’entra la carriera?
-Ma che stai dicendo, Ale? Io mi sono preso la tua carriera?!-
-In quella fottutissima partita di fine campionato, sei anni fa…se non ti avessi fatto quell’assist, forse ora ci sarei io al posto tuo, in Serie A! Ho distrutto il mio futuro per passarti quella dannata palla e farti andare in goal!-
Luca comincia a ricollegare tutto. Alessandro soffre ancora per essere stato costretto ad abbandonare il calcio. Dopo i primi mesi dall’infortunio, Luca pensava che il suo amico l’avesse superata, ma evidentemente non era così. Non gliene ha mai parlato, gli ha sempre tenuto nascosta questa storia e ora l’ha tirata fuori, ma non può credere che dia a lui la colpa del suo incidente.
-Ti sei sacrificato per tutta la squadra, sei stato fondamentale, quella partita è passata alla storia per noi!- Prova a convincerlo Luca.
-Sì, certo! E a me cosa è rimasto di quella partita passata alla storia? Una misera medaglia, di cui non me ne faccio niente, e un ginocchio malandato, mentre tu…guarda dove sei arrivato! Non c’è giorno in cui io non ripensi a quella partita…- Afferma Alessandro, rivolgendo il suo sguardo triste sul sole che sta tramontando sul mare, di fronte a sé.
–Perché ti sei tenuto dentro questa cosa per tutti questi anni? Perché la stai facendo venir fuori adesso e prima d’ora non mi hai mai detto niente?- Chiede Luca, incredulo.
-Perché quello che tu e Marta mi avete fatto, mi ha aiutato a mettere più a fuoco tutta la nostra amicizia e devi ammettere che te la cavi bene nel soffiarmi le cose da sotto il naso!-
-Non posso credere tu lo stia dicendo davvero!-
-Non te l’ho mai detto finora perché non volevo sembrare un debole, perché tu eri troppo preso dalla tua scalata al successo e perché tutti ti consideravano un fuoriclasse. Perché non volevo mostrarti che stavo soffrendo e che morivo d’invidia nei tuoi confronti, ma se lo facevo era solo colpa tua. Sei tu che mi hai spinto ad invidiarti, perché crescevi e miglioravi sempre di più, sotto i miei occhi impotenti, mentre io rimanevo bloccato al giorno di quel maledetto infortunio. Perché credi che ogni tanto venissi a vederti agli allenamenti o alle partite? Perché solo in quel modo potevo respirare l’aria che mi manca, tornare in quell’ambiente che mi ha cresciuto e da cui sono stato strappato troppo presto!-
-Non puoi farmene una colpa, Ale!-
-Ma non preoccuparti, ormai mi sono rassegnato. Sei tu il grande campione fra noi due, hai vinto tu!-
-Mi sembra che tu stia esagerando. Io e te non siamo mai stati in competizione. Nessuno vince, nessuno è meglio dell’altro. Cos’è questa storia adesso?-
-Non dirmi che non ti faccia godere il fatto che tu sia riuscito a coronare il nostro sogno, mentre io no!- Risponde Alessandro.
Luca ci ha provato. Ha provato a parlare con Alessandro per cercare di sistemare le cose, ma la rabbia non gli fa vedere al di là del naso. Alessandro è troppo arrabbiato, non vuole sentire ragioni, non vuole dare la possibilità a Luca di spiegarsi, non vuole stare ad ascoltarlo. Tutti questi sentimenti di astio ed odio gli offuscano la mente. Alle offese della sera prima, Alessandro ha aggiunto altre accuse ingiustificate, e Luca allora decide di rinunciare. E’ inutile parlare con chi non vuol sentire ed ha un’idea di lui che difficilmente cambierà. La cosa peggiore, però, è che, finora, Luca non sapeva che Alessandro pensasse queste cose di lui e fa male venirlo a sapere in questo modo, come una doccia fredda, quindi decide di non ribattere più, si rassegna.
-Pensala come vuoi. Comunque ero venuto per dirti che è libera, è tutta tua.- Dichiara Luca, in maniera decisa, parlando di Marta. -Dato che mi sono preso la tua carriera, ora puoi riprenderti la tua ragazza!- Esclama sarcasticamente, per poi tornare in macchina ed andarsene.
Alessandro rimane seduto su quella panchina, sorpreso dalle parole di Luca. Se Marta è davvero tornata  libera, ora ha la strada spianata. Potrà impegnarsi con tutte le sue forze per riconquistarla, come avrebbe dovuto fare da sempre, ma ci vorrà tempo, perché Marta gliel’ha fatta davvero grossa questa volta. La ama e la odia in egual misura. Si sente preso in giro e per ora non crede sia il caso di perdonarla, non ci riesce. Quel che è certo è che il suo rapporto con Marta un giorno potrà anche essere recuperato, mentre per quello con Luca c’è poco da fare. Forse la loro amicizia è davvero giunta al capolinea.
Dopo la discussione con Luca, Alessandro si ferma a mangiare un pezzo di pizza per strada. Non ha voglia di tornare a casa, quindi decide di fare un salto da chi è nella sua stessa situazione e può capirlo meglio di chiunque altro. Conoscendola, sa che deve averla presa abbastanza male, magari ha bisogno del suo conforto e di qualcuno con cui parlare e sfogarsi.
Alice è ancora in camera sua, distesa sul letto, con la luce spenta e una montagna di fazzolettini stropicciati intorno. Sta riguardando le sue foto insieme a Luca, quelle che non è mai riuscita a cancellare dalla memoria della sua macchina fotografica. In un momento come questo, non è certo la cosa migliore da fare, ma c’è sempre stata una vena di masochismo ed autolesionismo in lei, la stessa che non le ha mai fatto smettere di amare Luca nonostante il male che le avesse fatto, e che continua a farglielo amare anche ora. Improvvisamente, sente suonare il citofono. In casa non c’è nessuno. Suo fratello è uscito con Serena, mentre i suoi genitori sono ad una cena di lavoro, così è costretta ad andare ad aprire lei, convinta siano i suoi di ritorno a casa.
-Chi è?- Chiede, rispondendo al citofono.
-Alessandro.-
-Ah, sali.- Gli dice Alice, aprendogli il portoncino, sorpresa di sapere che sia lui.
Alice aspetta Alessandro sul pianerottolo e quando lui la raggiunge, lo fa entrare in casa.
-Ali, come stai?- Le chiede il ragazzo appena la vede, notando gli occhi rossi. Alice sorride, mentre lo fa entrare in camera sua.
-Sai che sei l’unico che me l’ha chiesto? Da ieri sera nessuno si è degnato di chiedermi come stessi. Comunque sono uno straccio e si vede, penso!-
-Beh, in effetti non hai una bella cera.- Afferma Alessandro, squadrando l’amica da capo a piedi. Entrando in camera sua, non può fare a meno di notare quella miriade di fazzoletti bagnati sparsi sul letto e la macchinetta fotografica di Alice ancora accesa, che mostra un’immagine di lei e Luca insieme, di qualche anno prima. Alice si era dimenticata delle condizioni in cui aveva lasciato la sua stanza prima di rispondere al citofono e si precipita sul letto per cercare di nascondere la foto, ma ormai è troppo tardi, Alessandro l’ha vista.
-Ma tieni ancora quelle foto?!- Chiede incredulo Alessandro. –Perché devi torturarti così, Ali?-
-Perché sono masochista, va bene? E perché non riesco a levarmelo dalla testa!- Esclama Alice, rimettendo nella custodia la sua preziosa Reflex.
-Non sai quanto ti capisco…- Mormora il ragazzo, pensando a Marta e sedendosi sul letto di Alice, facendosi spazio tra tutti quei fazzoletti.
-E tu, invece? Come stai?- Domanda Alice.
-Sicuramente meglio di ieri. Ho avuto modo di rifletterci e oggi non sono più triste o dispiaciuto, oggi sono solo arrabbiato, incazzato, deluso.-
-Io…non riesco a non odiarli.- Spiega Alice, sedendosi vicino a lui.
-Prima ho parlato con Luca e mi ha detto che lui e Marta si sono lasciati.- Le dice Alessandro.
-Lo so, anche Marta è venuta qui per dirmelo. Come se questo potesse cancellare ciò che hanno fatto…- Bofonchia Alice, scuotendo la testa.
-Già…come se fosse così facile!-
-Per me, comunque, sono morti. Tutti e due.- Dichiara Alice.
-Io, invece, ho cancellato Luca dalla lista delle mie amicizie, ma continuo a sperare che Marta, un giorno, torni da me. Sono un idiota, vero?- Le domanda, sorridente, Alessandro.
-No, sei solo innamorato.- Gli risponde Alice. –Lo sai? Non avrei mai pensato che un giorno mi sarei trovata a condividere le mie pene d’amore proprio con te!- Prosegue la ragazza, sorridendo.
-Forse perché non avresti mai pensato che un giorno Marta e Luca si sarebbero messi insieme.- Spiega Alessandro. -L’unica cosa che mi tira un po’ su di morale è il fatto che ora siano rimasti soli. Non hanno più nessuno dalla loro, non hanno più nessuno con cui parlare o confidarsi, sono completamente isolati, anche perché ora non si parlano più neanche tra loro.-
-Io invece credo che quelli rimasti soli siamo proprio io e te, Ale. Gaia e Tommaso sono dalla loro parte. Sapevano di questa storia già da settimane, mesi forse, ma ci hanno tenuto all’oscuro di tutto. Non so se questi atteggiamenti facciano di loro degli amici di cui fidarsi.-
-Cosa?!- Domanda Alessandro, sorpreso. –Ma cos’è, una congiura contro di noi?- Aggiunge.
-Dobbiamo aver commesso qualche crimine in una vita precedente. Sembra che il destino voglia farcela pagare cara!-
-Hai ragione. A quanto pare, allora, tu sei l’unica amica che mi rimane.-
-E ti dispiace?- Chiede Alice.
-No, affatto. A te?-
-Certo che no!- Gli risponde la ragazza, per poi fermarsi un attimo a pensare. –Vieni con me in cucina. E’ arrivato il momento.-
-Il momento per cosa?- Le chiede Alessandro, un po’ confuso, mentre la segue in cucina. Alice si avvicina al congelatore. Lo apre e tira fuori un barattolo di gelato.
-Il momento gelato!- Esclama lei, porgendo un cucchiaio all’amico, che prima la guarda come se fosse pazza, ma poi afferra il cucchiaio e si siede al tavolo della cucina. Alice prende un altro cucchiaio per sé e si siede accanto a lui, per poi aprire il barattolo ed affondare il cucchiaio nel soffice gelato all’amarena.
-Quando sei depresso, non c’è niente di meglio che mangiare gelato a cucchiaiate a volontà!- Spiega Alice ad Alessandro, mentre ha la bocca piena. –E’ la prima cosa che una ragazza impara quando entra nel periodo puberale e comincia ad avere le sue crisi esistenziali.-
-Davvero?-
-Sì! Vedrai che subito dopo ci sentiremo meglio.-
-Se lo dici tu…- Alessandro segue il consiglio di Alice e comincia a mangiare gelato anche lui.
 
La strada che Luca deve fare ogni giorno, per tornare a casa dagli allenamenti, passa davanti casa di Alessandro e Marta. Non si era mai soffermato su questo particolare, prima d’ora. Ha sempre fatto quella strada in maniera meccanica, automatica, quasi in sovrappensiero, tanto la conosceva a memoria. Quel giorno però, subito dopo aver discusso con Alessandro, passare in quella via gli pesa, ma deve essere a casa per cena e non può evitarlo. Proprio quando sperava che quel passaggio potesse essere rapido e indolore, dal finestrino abbassato della sua auto, vede Marta, in veranda, al di là del cancello, intenta a sistemare il tavolo e le sedie che la sua famiglia tiene fuori. Un colpo al cuore lo induce a rallentare. Senza farsi vedere, Luca accosta dall’altra parte della strada e rimane un attimo a guardarla. Gli manca come gli mancherebbe l’aria se si trovasse a centinaia di metri sott’acqua e non avesse una bombola d’ossigeno, come gli mancherebbe l’acqua se stesse vagando nel deserto senza bere da giorni.Lei è il suo ossigeno, la sua acqua. Vorrebbe potersi perdere nei suoi occhi ancora una volta, vorrebbe baciare le sue morbide labbra rosee e stringerla ancora a sé, come se non ci fosse un domani, ma non può. Luca distoglie subito lo sguardo dalla figura di Marta, perché gli fa male osservarla e, accertandosi che lei non lo noti, riparte per tornare a casa.
 
Alice e Alessandro, nel frattempo, hanno ingerito una quantità industriale di gelato, provando gli effetti del famoso “momento gelato”.
-Sai che avevi ragione?- Chiede Alessandro. –Il gelato funziona, ora mi sento un po’ meglio!-
-Hai visto?- Gli dice Alice, sorridendo e continuando a mangiare. -E se lo accompagnassimo con qualcosa di più…forte?- Domanda la ragazza, guardando nella direzione della vetrinetta in cui suo padre tiene gli alcolici. Nessuno è un gran bevitore nella sua famiglia, ma a suo padre piace collezionare vini e liquori, da tirare fuori quando ci sono ospiti. Alessandro guarda nella stessa direzione e capisce a cosa si riferisca Alice, mentre ingoia l’ennesima cucchiaiata di gelato.
-No, dai, Ali! Tu non lo reggi l’alcol!-
-Ma solo un bicchierino! E poi, anche se mi ubriacassi, che male ci sarebbe? Almeno potrei dimenticare questa storia per un po’. Farebbe bene anche a te, sai?-
Alessandro ci pensa un po’, poi sorride.
-Mi sono stufato di fare il bravo ragazzo, tanto alla fine non ripaga mai. Alle ragazze piacerà sempre lo stronzo, il bastardo che le usa come gli pare e piace. Prendimi qualcosa da bere, socia!-
-Sì!- Alice esulta, si dirige alla vetrinetta e la apre. –Whisky! Ti va bene?- Chiede ad Ale, leggendo l’etichetta della prima bottiglia capitatale sotto gli occhi.
-Perfetto!- Alice riempie due bicchieri di whisky e li porta a tavola.
-Cin cin! Ai due innamorati!- Esclama, in modo ironico, brindando con Ale.
I due si scolano in poco tempo tutto il bicchiere e, all’unico bicchierino che dovevano farsi insieme, ne segue un secondo, poi un terzo ed un quarto, finché non finiscono tutta la bottiglia. I freni inibitori cominciano a cedere, così decidono di passare al limoncello. Alessandro e Alice iniziano a ridere ed urlare senza motivo, pronunciando frasi prive di senso.
-Ale, Ale! Senti questa! L’amore…l’amore della mia vita sta con l’amore della tua vita!- Grida Alice, per poi scoppiare a ridere a crepapelle.
-Oddio, Ali! E’ la quindicesima volta che lo ripetiamo!- Alessandro si attacca direttamente alla bottiglia di limoncello, ma non riuscendo più a connettere perfettamente il cervello con i muscoli, non prende bene le misure e finisce per rovesciarsi tutto il liquore addosso. Alice, vedendolo tutto bagnato, scoppia in una risata ancora più sguaiata e comincia a battere i pugni sul tavolo. Alessandro si butta a terra, a pancia in su sul pavimento e inizia a ridere a sua volta.
-Non è divertente, ma non riesco a smettere di ridere!- Esclama il ragazzo. –Perché non ripetiamo che hanno fatto anche sesso?-
-Il suo cosino nella sua cosina? Lo so!- Grida Alice, continuando a scompisciarsi e scolandosi l’ennesimo bicchiere di limoncello. –Ma aspetta, Luca non ha un cosino…il suo è un cosone!- Esclama, spalancando gli occhi.
-Alice, che schifo! Già ho la nausea, se poi mi parli pure di queste cose finirò per cospargerti il pavimento di un liquido puzzolente, viscido, acido, melmoso… A…aspetta, com’è…com’è che si chiama?- Balbetta Alessandro, alzando la testa da terra, con lo sguardo accigliato.
-Si chiama vomito!- Risponde Alice, sorridendogli.
-Ah, già, è vero!- Conferma Alessandro, poggiando di nuovo la testa a terra.
-Questa però fa davvero ridere, Ale!- Esclama Alice, preparandosi a dire quella che per lei è la battuta del secolo. –Ieri sera me ne sono andata dopo tutto quel casino, senza dire niente a Filippo, e poi non l’ho neanche chiamato oggi!-
-Oh, no, ma questa è cattiva, non fa ridere. A Filippo tu piaci molto!- Le dice Alessandro, annuendo con lo sguardo da ebete.
-Lo so, è cattiva e triste, e mi fa sentire una stronza, ma se non rido mi viene voglia di piangere e quindi preferisco ridere!- I due scoppiano di nuovo a ridere fino alle lacrime, non riuscendo più a trattenersi. -Ma che stai facendo disteso sul pavimento? Alzati!- Ordina Alice ad Ale, sentendosi mozzare il fiato dalle risate. Alla mancata risposta dell’amico, la ragazza prende una cucchiaiata del gelato che è avanzato e che hanno dimenticato fuori dal congelatore, e la lancia ad Alessandro, che spalanca gli occhi, appena sente il freddo del gelato a contatto con la pelle accaldata della sua guancia.
-Ma che fai?- Le chiede, alzandosi da terra con la fronte corrucciata, mentre si tocca il viso sporco di gelato. Alice lo guarda in faccia, cercando di ricacciare il riso, ma non ci riesce e scoppia di nuovo. –Ah, vuoi la guerra, eh?- Chiede Alessandro, con sguardo minaccioso. –E guerra sia!- Il ragazzo impugna di nuovo il suo cucchiaio e, dopo averlo riempito di gelato, comincia a rincorrere Alice per tutta la cucina, mentre lei non ci pensa due volte a scappare per non farsi spalmare il gelato sulla faccia e sui vestiti. La battaglia di gelato ha inizio, fra urla e gridolini, ma ad un tratto Alice si ferma all’improvviso, smette di ridere e torna seria. Alessandro si ferma dietro di lei, per non andarle addosso.
-Ale, ma secondo te si amano davvero?- Chiede Alice, voltandosi verso l’amico. Ha lo sguardo triste e non ride più. Con quella domanda, venutale in mente in un momento di lucidità, sta cercando conforto e rassicurazione. Vuole che la risposta sia no, vuole rimanere aggrappata ad un appiglio, vuole poter sperare ancora. Alessandro questo lo capisce e le sorride.
-Chi, Luca? Amare davvero? Ma dai, Luca le ama tutte!- Le risponde, per farle tornare il buon umore. Già, Luca potrà anche non saper amare, ma Marta? Marta ama davvero Luca? Questa domanda tormenta Alessandro da tutta la giornata, ma, per non far preoccupare Alice, si tiene tutto per sé e torna a sorridere all’amica.
-Hai ragione! Pensa che diceva di amare anche me!- Esclama Alice, ridendo. –Ehi, Ale, guardami! Sono Luca, io amo tutti!- Prosegue la ragazza, gonfiando la voce per imitare quella di Luca. –Amo quel tavolo! E anche il rubinetto! Oh, e il frigorifero…il frigorifero mi fa impazzire!- Grida Alice, prendendo in giro Luca. Alessandro, trovandola buffa e divertente, torna a sghignazzare e a rincorrerla con le mani tutte impiastricciate di gelato. Alice riprende a correre per sfuggirgli e fa scorta di gelato nelle mani anche lei. Nessuno dei due è molto stabile, barcollano entrambi e non riescono ad avere una buonissima mira, per questo la maggior parte del gelato che dovevano lanciarsi a vicenda finisce sui muri e sui mobili. Mentre continuano, euforici, a giocare come due bambini dell’asilo, qualcuno gira la chiave nella serratura ed entra in casa. E’ Marco, che si ritrova davanti una cucina messa a soqquadro, un mobiletto dei liquori quasi svuotato, ed una sorella e un suo amico sporchi dalla testa ai piedi e completamente sbronzi.
-Ma che diavolo state combinando voi due?-
Sentendo quella voce, Alice e Alessandro rimangono congelati, smettono di ridere e di lanciarsi gelato e si voltano verso l’ingresso della cucina,  dove vedono Marco con le mani puntate sui fianchi e lo sguardo severo.
-Oh, fratellone! Come…come mai sei tornato così presto?- Gli chiede Alice, cercando di restare il più possibile seria, mentre Alessandro, a testa bassa, poggia i loro due cucchiai sul tavolo.
-Perché domani devo andare a lavorare e devo svegliarmi presto!- Le risponde, in maniera autoritaria.
-Ehm…forse me ne dovrei andare…- Interviene Alessandro, realizzando, con l’ultimo briciolo di capacità di ragionamento rimasto, di aver appena fatto una gran figuraccia.
-Già, forse è meglio…- Gli dice Alice, biascicando le parole, mentre si tiene la testa fra le mani. Come al solito, puntualmente, dopo una sbronza, l’emicrania torna a farle visita.
-Andiamo, ti riaccompagno io a casa. Non ti reggi neanche in piedi!- Afferma Marco, parlando con Alessandro. –E tu sistema questo porcile prima che tornino mamma e papà e poi vai a dormire. Sarebbe anche il caso di chiamare Filippo, non credi?- Domanda, in tono provocatorio, alla sorella.
-Non farmi la predica, stasera, ti prego! Ho un gran mal di testa, possiamo rimandare a domani?- Marco sbuffa e rinuncia a rimproverare Alice. D’altronde, nelle condizioni in cui è in quel momento, qualsiasi cosa le dicesse, le entrerebbe da un orecchio e le uscirebbe dall’altro, quindi sarebbe totalmente inutile.
-Dai, andiamo Ale.-
-Arrivo!- Esclama Alessandro, lanciando un pugno in aria, come se esultasse. –Ciao cornuta!- Dice ad Alice, per salutarla.
-Ciao cornuto!- Gli risponde lei. I due scoppiano di nuovo a ridere, reggendosi in piedi a fatica e Marco deve sorreggerli entrambi, poi prende Alessandro per un braccio e lo trascina giù per le scale. Quando giungono sotto casa, trovano Gaia, che è appena arrivata, con l’intento di salire e di scusarsi con Alice. Ha pensato tutto il giorno a quello che è accaduto la sera prima e, sentendosi terribilmente in colpa, aveva deciso di andare a parlare con Alice.
-Ehi, ciao!- Li saluta Gaia, guardandoli con aria interrogativa. Alessandro è appoggiato su una spalla di Marco, che lo sta aiutando a camminare.
-Oh, ma guarda chi c’è! Un’altra dei miei preziosissimi amici!- Esclama Alessandro, vedendola, mentre si piega dalle risate. –Ma quanti siete? Vi ritrovo dappertutto!-
Gaia capisce che ci sia qualcosa che non va.
-Come stai, Ale? Mi dispiace tanto per tutto quello che è successo ieri sera.-
-Perché? Cos’è successo ieri sera? Ah, è vero! I due traditori! Io sto benissimo, non si vede?- Le risponde, mostrandole uno strano ghigno sul volto. –Anzi, grazie per non aver detto niente! Grazie per averli coperti e per aver retto il gioco ai due traditori! Ora puoi anche farmi il favore di dimenticarti della mia amicizia, e dillo anche al tuo carissimo fidanzato!- Afferma, tornando per un attimo serio. Gaia lancia un’occhiata preoccupata a Marco, che è rimasto in silenzio per tutto il tempo. –Gli amici di una vita che ti pugnalano alle spalle tutti in una volta! Sono circondato da stronzi!- Prosegue Ale, per poi tornare sorridente e allegro come un bambino a cui hanno appena comprato il giocattolo che chiede da anni. Quelle parole feriscono Gaia nel profondo. Lei che si è sempre preoccupata per i suoi amici e che ha sempre cercato di comportarsi al meglio con loro, che spesso è riuscita a farli riappacificare quando c’era qualche discussione, che ha sempre provato a farli ragionare quando qualcosa andava storto fra loro.
-Non farci caso, Gaia.- Interviene Marco. -Lui e Alice hanno bevuto troppo stasera. Non ci si può ragionare. Ora lo riporto a casa.- Gaia gli sorride, mentre Marco fa entrare il loro amico in auto.
-Grazie, signor autista!- Esclama Alessandro.
-Ciao…- Gaia saluta a mezza bocca, abbozzando un sorriso finto di circostanza. Marco risponde al saluto e parte con la macchina, mentre lei rimane lì, sotto casa Gatti, a fissare la vettura allontanarsi, per poi passare con lo sguardo sulla finestra della stanza di Alice, l’unica dell’appartamento con la luce accesa. Gaia torna con la mente sulle parole di Alessandro. Senz’altro Alice deve pensarla come lui e sicuramente non avrà voglia di vederla o di parlarci. Si sentono entrambi traditi e abbandonati da tutti. “Ora puoi anche farmi il favore di dimenticarti della mia amicizia!”. Gaia ci ripensa, e dopo qualche secondo, si volta e se ne va. Alice, dalla finestra, la vede allontanarsi, anche se non riesce ancora a mettere bene a fuoco ciò che vede. I fumi dell’alcol le hanno offuscato la vista e, dopo tutte le risate fatte con Ale,  nella solitudine della sua stanza, ripensando ai suoi amici, a Luca e a Filippo, scoppia di nuovo a piangere.



Angolo Autrice: Ciao ragazzi! Che ve ne pare di questo nuovo capitolo? Ho dato più spazio ai rapporti d’amicizia che a quelli d’amore (per i quali ci sarà molto tempo), anche se, comunque, abbiamo visto che Marta e Luca si pensano a vicenda ed ognuno sente la mancanza dell’altro, ma non possono dirselo. Marta pensa che Luca la odi, mentre Luca pensa che Marta non sia innamorata di lui, né lo sia mai stata, ma, forse, si sbagliano entrambi… In questo capitolo, abbiamo visto il giorno dopo l’esplosione della bomba e la scoperta della verità, abbiamo visto che Alice e Alessandro non l’hanno presa affatto bene ed entrambi hanno rivolto pesanti parole d’accusa a Luca e a Marta, ma anche a Tommaso e Gaia, tagliando i rapporti con praticamente tutti i membri del gruppo e ponendo fine alla loro amicizia, da cui il titolo “Amicizie in frantumi”. Qualche capitolo fa, vi ho detto di tenere d’occhio il rapporto che Alessandro ha con il calcio e qui capite il perché io ve l’abbia fatto notare. Perché ad Ale il calcio manca moltissimo e arriva addirittura a dare la colpa a Luca per il suo infortunio (però ricordiamoci che in questo momento è molto arrabbiato). In questo clima di rotture, rabbia e tristezza, però, alcune amicizie resistono, come quelle tra i Tomaia e Marta, o tra i Tomaia e Luca, ma anche quella tra Alessandro e Alice, che, accomunati da questa loro sofferenza, cercano di confortarsi a vicenda e trovano alcuni modi (discutibili o meno) per non pensarci. Nel prossimo capitolo ci sarà un incontro Marta-Luca e vedremo finalmente il confronto tra Filippo e Alice. Alice sarà alle prese con un bel dilemma e avrà il coraggio di fare qualcosa che pensava non avrebbe più fatto. Luca, dal canto suo, dovrà affrontare una giornata molto importante, una di quelle che aspetta da una vita. Appuntamento a Sabato 24 Agosto, allora! Grazie a tutti per continuare a seguirmi, siete fantastici!

Angelica Sofia

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Capitolo 22
*** Un sogno divenuto realtà ***


Sudi, lotti e fatichi per quasi vent’anni, rinunci a gite scolastiche, feste, serate in discoteca e te ne vai a vivere per un anno lontano da casa. Tutto per questo momento.
Il gran giorno è alle porte, Luca è carico come non mai e ha deciso di accantonare i problemi e le preoccupazioni per poter affrontare al meglio la serata più importante della sua vita finora. Prende il borsone e si dirige al campo, dove svolgerà l’ultimo allenamento di rifinitura prima della partita di inizio campionato. L’indomani esordirà nel campionato di Serie A, quello in cui ha sempre sognato di giocare, quello in cui hanno giocato tutti i suoi più grandi idoli. Gli sarebbe piaciuto avere i suoi amici intorno, che lo sostenessero in questa giornata così importante, andando a vedere la partita, ma, purtroppo, in questo periodo, i rapporti fra loro non sono idilliaci e sa che non saranno allo stadio. Dovrà rinunciare al loro supporto, ma Luca non ha intenzione di abbattersi, perché quello è il suo futuro, la sua vita.
Gli altri sanno tutti benissimo che giorno sia l’indomani, ma fingono di ignorarlo o di averlo dimenticato. Tutti, tranne Gaia, che è su di giri per Luca. Sa quanto sia importante quel giorno per lui. Le ha ripetuto per anni quanto desiderasse giocare con la sua squadra del cuore in quello stadio, gremito di persone, insieme a quei calciatori che aveva sempre ammirato ed emulato e che ora sono diventati suoi compagni di squadra. Gaia lo dà per scontato: la sera seguente lei sarà presente allo stadio per sostenere il suo amico e le piacerebbe che anche gli altri lo facessero, mettendo da parte rancore e risentimenti, solo nel segno dell’amicizia, ma sa che è quasi impossibile trovarli tutti lì, ad incitare Luca. Gaia, però, è un’inguaribile ottimista. Spera costantemente che le cose vadano per il meglio, il peggio non lo considera nemmeno, per questo decide di chiamare Marta.
-Ghega! Ciao, dimmi tutto!-
-Ciao Marta, tutto a posto?-
-Sì, abbastanza, a parte il fatto che mi odino tutti…tu?-
-Tutto ok. Sai, ti ho chiamato per dirti che domani inizia il campionato…- Gaia lancia l’esca.
-Sì, lo so…- Risponde Marta, non volendosi addentrare nel discorso. Sa benissimo che Gaia l’ha chiamata per parlare di Luca.
-La Roma gioca la prima partita in casa, contro il Parma...- Continua Gaia nella sua opera di persuasione su Marta.
-Lo so, Gaia.-
-Ecco, io e Tommy andremo allo stadio e ho pensato che magari tu volessi venirci con noi.-
Marta pensa a quella partita da giorni. Sa quanto sia importante per Luca, ma ha già deciso che non ci andrà.
-Non credo sia il caso, Ghe’…- Le risponde, dispiaciuta, Marta.
-Ma come? Sai benissimo che sarà la partita più importante della vita di Luca! Ad Ale e Alice non lo chiedo nemmeno, ma io speravo che tu ci saresti venuta. Abbiamo visto quasi tutte le sue partite quando giocava in Primavera e adesso che debutterà in prima squadra non andiamo a fare il tifo per lui?-
-Ma questo è un momento particolare! Se non fosse successo niente, saremmo andati tutti insieme allo stadio, ma dopo quello che è accaduto mi sembra un controsenso. Prima lo mollo su due piedi e poi vado a fare il tifo per lui come niente fosse? Penserebbe che sono un’ipocrita. Mi dispiace Gaia, ma non verrò. Tanto non credo che, entusiasta come sarà, Luca si metterà a cercarmi tra la folla. E poi, se lo venissero a sapere Alice e Ale? Ormai ho chiuso con Luca, e se vuoi il bene del nostro gruppo, devi smetterla anche tu di fare in modo di farci riavvicinare, Gaia!-
-D’accordo, non insisto, ma penso proprio che gli avrebbe fatto un enorme piacere sapere che tu eri lì, a vederlo, durante il suo debutto nel campionato dei grandi.-
Marta sospira. Le è dispiaciuto moltissimo aver declinato l’invito di Gaia, ma sa che è meglio così. E’ questa la scelta più giusta e, se vuole riallacciare i rapporti con Alice e Alessandro, deve tenere Luca a debita distanza. Lo fa anche per lui, perché spera che in questo modo Luca e Alessandro possano tornare ad essere amici.
In quel momento, Tommaso si presenta a casa di Gaia. Uno dei fratelli più piccoli della ragazza lo fa entrare e lo conduce in camera della sorella, dove Tommaso la trova ancora al telefono. Gaia se ne accorge e mette fine alla chiamata.
-Marta, devo salutarti, è arrivato Tommaso. Ci sentiamo presto!-
-Va bene, ciao!-
Dopo aver posato il cellulare, Gaia si avvicina a Tommaso e gli dà un bacio a stampo per salutarlo.
-Ero al telefono con Marta. Lei non ha intenzione di venire con noi alla partita di Luca, domani.- Gli comunica la ragazza, sconsolata.
-Ah, perché noi, invece, ci andiamo?- Domanda Tommaso.
-Beh, certo! Sono anni che ci prepariamo a questo momento!- Gli risponde Gaia, avendo dato per scontate la sua presenza e quella del suo ragazzo alla partita.
-Gaia, ma sei sicura che sia giusto andarci? Voglio dire, noi siamo in mezzo a due fuochi e Alice e Alessandro già non ci parlano più. Non credi che così peggioreremmo la situazione? Io e te non possiamo schierarci, né dare l’impressione di esserci schierati! E poi è la prima partita, molto probabilmente neanche giocherà! Perché non andiamo a vederlo più avanti, quando le cose si saranno sistemate e saremo sicuri di vederlo giocare?-
-No, Tommy!- Esclama Gaia, allontanandosi leggermente da Tommaso. –E’ importante che noi ci andiamo domani proprio perché è la prima e, anzi, dovremmo convincere anche gli altri a venire. Vi siete dimenticati tutti cosa significhi “amicizia”?-
-No, io so bene cosa significhi “amicizia”, ma ti dico che non è tuo compito cercare di sistemare le cose. Sta a loro decidere se passare sopra a tutto e tornare ad essere amici o se chiudere definitivamente ogni rapporto, e, in tutto questo, noi dovremmo cercare di mantenerci il più possibile neutrali. Devi smetterla di preoccuparti così tanto per gli altri! In fondo non è una nostra battaglia, tutto questo neanche ci riguarda.- Spiega Tommaso.
-Come sarebbe “non ci riguarda”? Quei quattro fanno parte della nostra vita da ormai dieci anni. Passiamo con loro quasi dodici ore al giorno e in tutto questo tempo si sono dimostrati dei veri amici con noi, perché c’erano sempre quando ne avevamo bisogno. Come puoi dire che non ci riguardi?- Chiede Gaia in una domanda retorica.
-Beh, ma io..-
-Ora scusami, ma devo correre in facoltà.- Lo interrompe bruscamente Gaia. Il discorso di Tommaso non le è piaciuto per niente e, a dire la verità, l’ha anche un po’ delusa. E’ sola in questa lotta contro la distruzione del loro gruppo. Neanche Tommaso la appoggia, ma non le interessa, perché lei allo stadio ci andrà lo stesso. Da sola o in compagnia.
-Ti accompagno io, allora.- Le propone Tommaso.
-No, lascia perdere, vado da sola.- Risponde Gaia, in maniera scontrosa. –Mi dispiace, ma devi andare.-
Gaia va alla facoltà di Ingegneria, per informarsi a proposito di un esame, mentre Tommaso, un po’ preoccupato, segue le sue indicazioni senza controbattere e se ne va a casa. Quando Gaia fa così, significa che è arrabbiata, e lui lo sa bene. Gli dispiace aver smontato il suo piano per far riavvicinare tutti i loro amici, ma Tommaso pensa davvero che sia meglio, per loro, non impicciarsi e seguire il normale corso degli eventi. Se sarà destino, torneranno tutti ad essere amici, altrimenti dovranno accettare il fatto di dover proseguire su binari diversi, anche se dopo tutti questi anni di amicizia non sarà affatto facile.
 
 
La mattina seguente, Alice si è svegliata pensando a Luca. Ce l’aveva già in testa quando era ancora nel dormiveglia, probabilmente lo ha anche sognato, benché non ricordi i dettagli, e forse, inconsciamente, la sua mente ha elaborato quei pensieri perché Alice sa benissimo che giorno sia.
Quando erano piccoli, lei e Luca fantasticavano molto sul loro futuro e su cosa avrebbero fatto da grandi. Alice cambiava spesso idea e, quando Luca glielo domandava, lei una volta rispondeva che sarebbe diventata una cantante, una volta che avrebbe fatto l’attrice, una volta la dog-sitter e persino l’astronauta. In realtà non ha ben chiaro quale sia il suo futuro nemmeno ora, non sa ancora se farà l’avvocato o la fotografa di professione, mentre Luca non ha mai avuto dubbi. Sin da quando aveva quattro anni, la sua risposta alla domanda su cosa avrebbe fatto da grande è sempre stata il calciatore. Non ha mai tentennato e non ha mai cambiato idea nel corso degli anni. Luca non faceva che ripeterle che un giorno lui avrebbe giocato con la Roma dei grandi, nello stadio dei suoi sogni, con migliaia di persone che avrebbero fatto il tifo per lui. Alice lo prendeva in giro e gli diceva sempre che, se un giorno questo suo desiderio si fosse realizzato, lui le avrebbe dovuto comprare un biglietto in tribuna d’onore, perché non si sarebbe persa per niente al mondo il debutto di Luca. Alla fine ci è riuscito, ha coronato il suo sogno, ma, purtroppo, molte cose sono cambiate da allora. I rapporti tra Alice e Luca sono irrimediabilmente compromessi e di sicuro lei non andrà allo stadio. Luca l’ha fatta soffrire più e più volte, le ha tolto ogni briciolo di fiducia nell’amore e nell’amicizia, l’ha fatta piangere fino a prosciugare i dotti lacrimali, eppure Alice non riesce ad odiarlo, e detesta profondamente sé stessa, perché, nonostante tutto, lei lo ama ancora come il primo giorno, e non può smettere di farlo, ma è anche arrabbiata, perché non è mai riuscita a capire per quale motivo Luca si sia comportato così con lei, buttando all’aria la loro storia d’amore e tutto ciò che avevano costruito insieme. Le manca ogni giorno di più e non vuole arrendersi, così, mentre si alza in fretta dal letto, dopo tanto tempo, mette da parte l’orgoglio e raccoglie tutto il coraggio che sente di avere. Ancora una volta, il suo amore per Luca è in grado di farle tirar fuori il coraggio, esattamente come quell’ultimo giorno di scuola, al liceo, quando gli aveva confessato tutti i sentimenti che provava per lui. Alice osserva per un istante la sua immagine riflessa allo specchio appeso in camera sua, ed è allora che decide di fare una pazzia. Sicuramente, col senno di poi, si pentirà di averla fatta, ma deve fare un ultimo tentativo. L’amore che Luca prova per Alice deve essere ancora lì, da qualche parte, Alice lo sa, perché quei momenti stupendi, durante i tre anni in cui sono stati insieme, li ha vissuti anche lui e non può averli dimenticati. Anche Luca ha provato emozioni bellissime e sensazioni magiche quando stava con Alice, non può essere diversamente. Se non per amore, per cos’altro si dovrebbero fare pazzie, a questo mondo?
Appena sente suonare il campanello, Luca si precipita ad aprire la porta di casa. Quella che si ritrova davanti è la persona che meno si aspettava di vedere di fronte a sé. Alice, con le ginocchia tremanti e gli occhi lucidi, lo osserva per un attimo sull’uscio della porta, poi, senza neanche interessarsi di chi sia in casa insieme a lui o di chi possa guardarli, in uno slancio colma la distanza che c’è fra lei e Luca con un bacio che mette a tacere tutte le domande che Luca avrebbe voluto farle vedendola lì a casa sua. Poggiando le sue labbra su quelle di Luca e tenendo il suo viso tra le mani, Alice riassaggia il sapore di quell’amore così puro e incondizionato che in lei non si è mai assopito. Quel bacio riempie il vuoto che si è creato in lei da quando Luca l’ha tradita ed è come tornare a respirare dopo mesi passati in apnea. Luca non se lo sarebbe mai aspettato e, mentre la lingua di Alice cerca di intrufolarsi furtivamente nella sua bocca, lui le afferra un polso e l’allontana da sé. Non è giusto quel bacio, non deve accadere. Alice è sconvolta, dopo tutti gli avvenimenti dell’ultima settimana, e Luca non vuole illuderla. Non vuole fare lo stesso sbaglio che ha commesso quando si è messo con lei. Lui non la ama e questo Alice deve capirlo. La brunetta si sente rifiutata ancora una volta e con uno strattone libera il polso dalla presa di Luca.
-Volevo solo che ti ricordassi chi eravamo io e te e che ti rendessi conto di cosa hai rovinato senza farti tanti scrupoli!- Esclama Alice con la voce rotta dal pianto.
-Ali, io…- Prova a spiegarsi Luca.
-Non posso credere che questo bacio non ti abbia fatto provare niente o che non ti manchi la nostra storia!- Lo interrompe Alice, con le lacrime agli occhi. –Quello che provavi per me non può essere sparito nel nulla. Io devo ancora contare qualcosa per te!-
-Certo che conti!- Le dice Luca.
-Allora dimmelo! Dimmi che mi ami ancora come io amo te!- Grida Alice, con tutta la rabbia e l’amore che ha in corpo.
-Non posso…- Mormora Luca abbassando lo sguardo. Alice lo guarda con disprezzo, scuotendo la testa.
-Tu mi hai tradita, ferita e umiliata! Il Luca che conoscevo io, quello che è cresciuto con me, non era così. Ma se hai ancora un cuore, ti prego, non farti più vedere da me e fai in modo che io non possa più incrociare il tuo sguardo o vedere il tuo sorriso!-
Senza dare alcuna possibilità di controbattere, Alice si volta e corre via. Luca la guarda allontanarsi, poi la rabbia prende il sopravvento e gli fa mollare un calcio ad un vaso di coccio che si trovava proprio sotto di lui, rompendolo in mille pezzi e spargendo il terriccio che era al suo interno. Luca non ce l’ha con Alice, ce l’ha con sé stesso, per aver ferito troppe volte i sentimenti di quella ragazza. Luca tiene ad Alice in maniera smisurata, lei è il suo rifugio, la sua migliore amica, anche se ultimamente non gliel’ha più dimostrato, ma non è mai stato innamorato di lei e si odia, perché neanche stavolta è stato in grado di spiegarlo ad Alice. Sarebbe bastato dirle “Io non ti amo, né ti ho mai amata. Tu sei solo un’amica per me, la mia migliore amica”, ma non ci è riuscito sempre per quel dannato senso di protezione che prova nei suoi confronti, perché sa che per Alice sarebbe stato un duro colpo. La Nanetta gli manca, ma forse, dopo averle causato tanta sofferenza, può fare qualcosa per lei, rispettare il suo volere e tenersi il più lontano possibile dalla sua vita. In questo modo le risulterà più facile dimenticarlo.
Alice, profondamente turbata, sale in macchina e, senza più voltarsi indietro, parte. Le è costato davvero tanto tagliare quel cordone ombelicale che la lega a Luca, ma non può continuare a vivere in questo modo, rimanendo attaccata al ricordo di loro due felici insieme. Deve voltare pagina e dimenticare Luca, ma, prima, c’è ancora una cosa che deve fare. Alice lascia la macchina nel parcheggio privato di una spiaggia e prima di scendere si guarda allo specchietto retrovisore. Con un fazzoletto si asciuga le lacrime e ripulisce gli occhi dal mascara colato, per rendersi il più possibile presentabile, poi esce dall’auto. Sa che il ristorante di famiglia di Filippo è aperto anche a pranzo e che in questo periodo lui ci va spesso ad aiutare i suoi. Appena apre la porta per entrare, Alice lo vede indaffarato alla cassa e lentamente si avvicina a lui. Filippo alza un attimo lo sguardo e se la ritrova davanti.
-Ciao…- Gli sorride Alice, salutandolo timidamente.
-Ciao.- Le risponde in maniera fredda e distaccata Filippo, mentre rilascia il resto ad una coppia di stranieri che ha appena mangiato nel suo ristorante.
-Ehm…Filippo, io vorrei parlarti.-
-Ho da fare adesso.-
-Non puoi interrompere neanche un secondo? Non ci siamo più sentiti da quella sera e io vorrei spiegarti…-
Filippo abbassa lo sguardo e respira profondamente.
-Papà, puoi stare qualche minuto tu alla cassa? Io devo uscire un attimo.-
-Certo, vai pure.- Acconsente l’uomo, notando la presenza di Alice.
Filippo fa cenno alla ragazza di seguirlo e i due escono dal locale, per scendere nella spiaggia sottostante il ristorante.
-Parla, ti ascolto.- La esorta Filippo, mantenendo la sua glaciale freddezza.
-Non so davvero da dove cominciare per dirti quanto mi dispiaccia per l’altra sera, a quella festa in spiaggia…-
-Ali, te ne sei andata senza dirmi niente, sapendo che quella sera, al concerto, c’erano anche dei discografici importanti. Io avevo bisogno di te in quel momento, ma tu te ne sei andata, e quel che è peggio è che ho scoperto che in tutto questo tempo tu mi hai solo mentito. Dicevi che era acqua passata, che non ne volevi più sapere di lui, invece sei ancora follemente innamorata di Luca.-
-Io non ti ho mentito! Sto davvero bene con te, sei dolce, gentile…-
-Ma non sono Luca.- La interrompe Filippo. –Io mi sono sentito preso in giro e scusa se ora non riesco a fidarmi di te.-
-Io…io ho deciso di chiudere definitivamente con Luca. La mia ormai era diventata un’ossessione, un amore malato, che non mi faceva andare avanti, e mentre tutto, intorno a me, evolveva e maturava, io rimanevo bloccata al periodo in cui io e lui stavamo insieme, ma adesso ho deciso di ricominciare, e mi piacerebbe farlo con te al mio fianco.- Afferma Alice.
-Io non sono una ruota di scorta, Alice.- La ammonisce Filippo. –E tu potrai anche cercare di convincere te stessa e me di aver chiuso con Luca, ma io lo vedo che non è così. Credi che non abbia notato i tuoi occhi lucidi nel momento in cui hai messo piede nel ristorante?-
Alice ha un sussulto e, istintivamente, si sfiora le palpebre con le dita.
-Io non contesto il fatto che tu sia ancora innamorata di lui, anche se, dopo tutto quello che ti ha fatto, trovo sia un po’ umiliante per te.- Prosegue Filippo. –Io contesto il fatto che tu abbia accettato di uscire con me mentre ancora amavi lui. Mi sono illuso, perché tu mi piaci da morire, ma ora credo sia meglio che ognuno di noi vada per la sua strada. Senza rancore.-
-Non posso biasimarti.- Gli dice Alice, abbassando lo sguardo. –Anch’io al posto tuo avrei reagito allo stesso modo e, per quanto possa valere, ci tengo a dirti che non era mia intenzione ferirti. Tu sei un bravo ragazzo, Filippo, e mi piaci davvero anche tu, ma forse hai ragione. Io non sono ancora pronta ad avere un’altra storia.-
Le parole di Filippo le hanno fatto chiarire tutto. La strada da fare per dimenticare Luca è ancora lunga e il cammino è appena iniziato. Non basta uno schiocco di dita, dire a Luca di sparire dalla sua vita per credere di averlo già cancellato dalla mente. Ci vogliono tempo e fatica, e solo quando lo avrà dimenticato del tutto potrà aprire il suo cuore a qualcun altro.
-Io ora devo tornare dentro.- Afferma Filippo.
-D’accordo. Ci si vede in giro.- Gli dice Alice, tristemente rassegnata al fatto che, probabilmente, quella in realtà è l’ultima volta in cui parla con Filippo.
-Ciao.- Filippo, con l’aria abbattuta, si volta e si avvia verso il ristorante, ma Alice lo richiama.
-Filippo!- Il ragazzo si volta e Alice riprende a parlare. –Marco mi ha detto che con i discografici non è andata. Non ti arrendere, vedrai che ce la farete. Io credo in te.- Gli confida Alice. Filippo le fa un leggero sorriso e annuisce, per poi tornare al lavoro. Alice risponde al sorriso e, sospirando, se ne torna in macchina. A malincuore ha chiuso anche con Filippo, ma sa che era la cosa giusta da fare, soprattutto per lui. Filippo è stato l’unico ragazzo a dimostrare di tenere davvero a lei dopo tanti anni e non può permettersi di farlo soffrire.
 
Quella sera, Gaia si sta preparando per andare a vedere la partita. Nessuno, degli altri, ha intenzione di andarci, quindi è costretta ad andarci da sola. Non le importa, in fondo si è sempre divertita a vedere le partite di Luca, così prende dall’armadio la sua sciarpa giallorossa ed esce di casa. Quella sciarpa è un regalo da parte di Tommaso e Alessandro, che sono due grandi tifosi della Roma. Ne avevano comprate tre, qualche anno prima, una per lei , una per Marta e una per Alice, per cercare di convertirle alla loro fede calcistica e per fargliele indossare quando andavano a fare il tifo per Luca. A Marta e a Gaia il calcio non dispiace, a loro dava gusto andare a vedere le partite della Primavera, quando ci giocava Luca, anche se ci andavano solo ogni tanto. Alice invece, fra le tre, è quella a cui il calcio piace meno e a dir la verità ne capisce poco e niente. Luca passava le giornate intere a cercare di spiegarle il fuorigioco, gli schemi, i moduli e i ruoli dei giocatori in campo, ma senza ottenere grossi risultati, eppure Alice non è mancata neanche ad una delle sue partite, e tutto questo, solo per vederlo giocare. A volte, le tre ragazze seguivano Luca, Alessandro e Tommaso anche a vedere le partite della prima squadra, quando ancora Luca non ne faceva parte. Alice era sicuramente quella a cui pesava di più andarci, ma non si lamentava mai, per assecondare la passione di Luca.
Gaia sale in macchina e, prima di partire, manda un messaggio a Luca.
“Sto arrivando, in bocca al lupo!”
Alle 20.45 di un’afosa serata di fine Agosto, il sogno di quel ragazzo, che ha imparato a correre con una palla fra i piedi prima ancora che a parlare, comincia a materializzarsi. Luca indossa la divisa ufficiale della sua squadra, i parastinchi, i calzettoni e poi le scarpe, quelle scarpe che Tommaso e Alessandro gli avevano regalato non più di tre settimane prima. Luca ricorda ancora le parole che gli aveva detto Alessandro quando gliele avevano date.
Sappiamo che tra poco gli sponsor faranno a gara per regalartene altre, anche molto meglio di queste, ma volevamo farti sapere che noi saremo con te in questa tua nuova avventura. Diciamo che sono più un simbolo, rappresentano proprio me e Tommy.”
Luca sa che, per come si sono messe le cose, ora questa frase non ha più senso, ma gli piace pensare che sia ancora così, che i suoi amici vogliano ancora stargli vicino in questa sua nuova avventura e quelle scarpe lo aiutano a crederci. Dopo aver indossato anche una pettorina giallo fluorescente, fa l’in bocca al lupo a tutti i suoi compagni, poi esce dallo spogliatoio e saluta alcuni giocatori della squadra avversaria, che giocavano con lui in Serie B, nell’Empoli e che ora, come lui, sono arrivati in Serie A. Pochi minuti prima del fischio d’inizio, le due squadre cominciano ad entrare in campo. Luca sale lentamente le scale che lo separano dalla realizzazione di un sogno, per gustarsi ogni istante, e appena lui e i suoi compagni mettono piede sul terreno di gioco, un boato invade lo stadio. Luca rimane immobile, a fissare quell’immagine, che sicuramente porterà con sé per sempre. Quella che prova è un’emozione indescrivibile. Uno stadio gremito di persone, di qualsiasi età, sesso, etnia, che sostengono la propria squadra e fanno partire una ola che si propaga rapidamente. Un chiasso assordante, i riflettori puntati addosso e quella brezza che Luca cerca di respirare a pieni polmoni, per poi prendere posto sulla panchina riservata alla sua squadra. Non partirà titolare, come immaginava, d’altronde è un novellino, è appena approdato nel campionato dei grandi e ci sono un sacco di giocatori di primo livello nel suo ruolo. Quel posto da titolare se lo dovrà guadagnare, ma già solo il fatto di essere lì e di aver vissuto l’emozione dell’ingresso in campo è un sogno per lui. L’arbitro fischia e dà inizio alla partita. Luca ha lo sguardo fisso sui suoi compagni che stanno giocando. Ne segue ogni mossa, ogni minimo spostamento, ed è come se stesse giocando anche lui, dimenandosi per ogni gol mancato o per ogni rischio corso. A fine primo tempo, il risultato è ancora sullo 0 a 0, e rimane tale anche per metà del secondo tempo, mentre Luca viene mandato a scaldarsi insieme ad altri suoi compagni. A venti minuti dalla fine, uno dei calciatori titolari della Roma si fa male ed è costretto ad uscire dal campo. L’allenatore deve fare un cambio e, senza dire neanche una parola, indica prima Luca e poi il campo da calcio. Luca deve aver capito male. Non può aver scelto lui come sostituto, non può averlo preferito a tutti i grandi che sono seduti in panchina con lui. Lo sguardo del mister si fa più insistente e allora Luca si alza in piedi di scatto e si toglie la pettorina fluorescente. Con il cuore in gola e ancora un po’ stordito, si avvicina al quarto ufficiale di gara, pronto ad entrare.
 
Gaia ha seguito tutta la partita dagli spalti, dando sempre un’occhiata al maxischermo che ha di fronte, per seguire meglio i movimenti sulle panchine. Ha visto Luca alzarsi e togliersi la pettorina, il che significa che sta per entrare, smentendo tutti quelli che pensavano non avrebbe mai giocato nella prima di campionato, e probabilmente neanche dopo. Gaia non può credere ai suoi occhi. Un sorriso smagliante le si dipinge sul volto ed, entusiasta, comincia a saltare e ad agitare in aria la sua sciarpa da tifosa, peggio di come farebbe un capo ultrà.
 
Tommaso è a casa sua e sta vedendo la partita in tv. Non è allo stadio, ma, come per ogni partita della Roma, sta trepidando e questa volta c’è un motivo in più per essere nervoso. Tommaso sullo schermo vede Luca accingersi ad entrare e, mai come ora, si pente di non essere lì, in mezzo a quei tifosi, ad incitare il suo amico e ad urlare insieme alla sua Gaia, che invece ha lasciato sola.
 
A casa Gatti, anche Marco e Serena stanno seguendo la partita alla televisione, seduti sul divano, mentre Alice non ne vuole proprio sapere e si è chiusa in camera a studiare, o almeno ci prova.
-Alice non vuole neanche vederla in tv la partita?- Chiede Serena a Marco.
-No, lascia perdere, da quello che ho capito oggi deve essere stata una giornataccia per lei. Ha deciso di chiudere definitivamente sia con Luca che con Filippo.-
-Capisco. Certo, non è una situazione facile, però mi dispiace per Filippo.-
-Già, anche a me. Ora mi ritrovo a dover consolare sia mia sorella che il mio migliore amico. Non è un ruolo facile!- Esclama Marco, ridendo.
-La mia, di sorella, invece, oggi si è messa in testa di fare l’ultrà. E’ uscita di casa da sola, con una sciarpa della Roma e si è precipitata allo stadio, per vedere Luca.- Afferma Serena.
-Vuoi dire che adesso è lì in mezzo a quella bolgia da sola?- Chiede Marco, stupito e indicando il televisore.
-Esatto!-
-E’ proprio forte Gaia!- Commenta Marco, mentre addenta un pezzo della pizza che lui e Serena hanno ordinato per cena. In quel momento, Serena torna con lo sguardo sul televisore e si accorge che la Roma sta per fare una sostituzione.
-Ehi, ma quello è Luca! Hanno intenzione di farlo entrare?- Domanda a Marco.
-Sì! Sì, sta per entrare!- Esclama Marco, aggrottando le sopracciglia e sorridendo. –Ali, corri! Luca sta per entrare in campo!-
Appena sente le parole di suo fratello, provenienti dalla sala, Alice distoglie immediatamente lo sguardo dal libro e comincia a fissare il muro bianco di fronte a sé, mentre i battiti del suo cuore accelerano.
-Non…non mi interessa!- Grida Alice, con tono poco deciso, per farsi sentire da Marco.
Certo, non le interessa! Non le interessa, ma è in tensione per lui e vorrebbe alzarsi da quella sedia e correre allo stadio, per vederlo da vicino coronare il suo sogno. Non le interessa, ma afferra il telecomando e accende la tv che ha in camera sua. La prima immagine che le appare è il viso teso di Luca, da cui traspare tutta la grinta e la voglia di farsi valere. Alice apre il cassetto del comodino, tira fuori la sua macchina fotografica e si affretta a fotografare l’immagine di Luca apparsa sullo schermo della tv. In questo modo anche lei potrà dire di esserci stata nel momento in cui Luca ha giocato la sua prima partita in Serie A, come sarebbe dovuto essere. In questo modo, anche lei potrà conservare il ricordo di quel momento. Anche lei è stata partecipe delle sue emozioni, proprio come gli aveva promesso anni prima.
 
Anche Alessandro sta guardando la partita. E’ al campetto, dove il titolare del bar ha allestito un maxischermo su cui i suoi clienti possono guardare le partite più importanti, sia della Roma che della Nazionale. Vedendo il suo amico accanto al quarto uomo, pronto per entrare, dentro di sé Alessandro prova una sensazione di orgoglio, e questo è strano, soprattutto dopo avergli detto di invidiarlo da sempre e di disprezzarlo a tal punto da non voler essere più suo amico. E’ fiero di lui, ma non glielo dirà mai e niente potrà cancellare quello che Luca gli ha fatto.
 
Anche il padre di Marta sta seguendo la partita in tv, seduto sul divano del suo salotto, mentre la figlia maggiore è in camera a studiare. Marta sta cercando di non pensare a Luca e tenta di indirizzare tutta la sua attenzione sui libri. Mentre è alla spasmodica ricerca di un quaderno sul quale aveva scritto gli appunti, ricorda di averlo lasciato in salotto. Velocemente si dirige lì per andare a recuperarlo, ma proprio mentre sta passando dietro al divano su cui è seduto suo padre, lo sguardo di Marta cade sul televisore, sull’immagine che le telecamere stanno inquadrando in quel momento. Luca sta per scendere in campo, prima di qualsiasi pronostico. Il volto del ragazzo è teso ed emozionato e la sua espressione è concentrata e decisa. Marta si ferma all’istante e resta immobile, alle spalle di suo padre, il quale, con la coda dell’occhio, riesce a vederla. Percepisce che la figlia è in tensione per Luca e, senza farsi notare da lei, l’uomo si lascia scappare un sorriso. Marta osserva Luca senza distogliergli gli occhi di dosso, mentre ascolta le parole dei telecronisti che lo introducono.
E, con il numero 8, è pronto a fare il suo ingresso in campo Luca Marra, al suo debutto in Serie A. La Roma punta molto su questo giovane  centrocampista incursore, cresciuto proprio nel vivaio giallorosso, come dimostra il fatto di aver acconsentito a fargli indossare il numero 8 pur essendo appena sbarcato in prima squadra, o il fatto di farlo entrare già nella prima partita di campionato. Vedremo se la fiducia e le speranze riposte in lui dalla società sapranno ripagare.
Queste parole riempiono Marta di orgoglio. Lo segue mentre si destreggia sapientemente con quella palla che sembra non volersi staccare dai suoi piedi, mentre dribbla gli avversari con eleganti gesti tecnici e poi la passa ai suoi compagni. Marta ne rimane incantata e, senza neanche accorgersene, un leggero sorriso compare sul suo volto.
 
La partita finisce 1 a 0 per la Roma, con gol di un attaccante sudamericano, che è uno di quelli con cui Luca ha legato di più. Dopo essersi fatto la doccia, Luca si riveste ed esce dallo stadio. Appena mette piede all’esterno, insieme ai suoi compagni, una folla in delirio li accoglie con un boato, mentre alcuni bodyguards cercano di tenere lontani i tifosi più intraprendenti.
-Lu’! Luca!-
Tra tutto quel chiasso, Luca percepisce una voce delicata che lo chiama. Si volta verso destra e vede Gaia che sta cercando di farsi strada tra la folla, così si avvicina a lei. Un agente della sicurezza, però, si mette davanti alla ragazza per tutelare l’incolumità del numero 8 della Roma.
-Tranquillo, tutto a posto, la conosco.- Dice Luca all’omone addetto alla sua sicurezza, che borbotta qualcosa e poi lascia passare Gaia.
-Ehi! Sei sola?- Chiede Luca all’amica, mentre si allontanano in un posto un po’ più tranquillo. Vede che non c’è neanche Tommaso con lei.
-Sì, mi dispiace. Ho cercato di convincerli, ma non ce l’ho fatta. E’ una situazione delicata un po’ per tutti e ho anche litigato con Tommaso per questa storia!- Gli risponde Gaia, dispiaciuta nel riconoscere un velo di tristezza negli occhi dell’amico, l’unica macchia in quella giornata così importante per lui.
-Fa niente!- Esclama Luca, fingendosi disinteressato. –Sono contentissimo che ci fossi tu!-
Gaia gli sorride teneramente.
-Fatti abbracciare, sei stato grandioso!- Afferma la ragazza, mentre apre le braccia per ricevere l’abbraccio di Luca, che non tarda ad arrivare.
-Grazie Ghe’. Sei un’amica.- Le dice Luca, stringendola e ricambiando il sorriso.
Quando Luca si stacca da Gaia, vede Tommaso avvicinarsi a loro, con il volto felice. Dopo aver visto la partita, ha deciso di andare ad aspettare il suo amico all’uscita dallo stadio.
-Ciao fenomeno!- Esclama scherzosamente Tommaso, rivolgendosi a Luca, mentre gli dà una pacca sulla spalla. Luca gli sorride, mentre Gaia non lo saluta nemmeno. E’ ancora arrabbiata con lui per le parole che le ha detto il giorno prima. –Lu’, ascolta, mi dispiace davvero di non essere venuto. Sono un pessimo amico, ma avevo paura di peggiorare la situazione con Ale.- Prosegue Tommaso, facendosi serio.
-Ehi, tranquillo. Non ti preoccupare, lo capisco. Non sei in una situazione facile, tra me e Ale. Non pretendo che tu ti schieri dalla mia parte, anzi, non voglio proprio che nessuno di voi si metta contro gli altri per me. Io ho causato tutto questo e io cercherò di venirne fuori.- Afferma Luca. Tommaso gli sorride e poi riprende a parlare.
-Sai, ti ho visto in tv. Sei stato fenomenale, assurdo, spettacolare! E appena sei entrato tu siamo passati in vantaggio. La Maggica è già a tre punti!- Grida Tommaso, facendo venir fuori tutto il tifoso che è in lui. Luca ride, trovandolo davvero buffo, mentre Gaia continua a non proferire parola.
-Grazie, ma non esagerare! Ragazzi, io ora vado, che sono stanchissimo. Ci vediamo domani.- Luca saluta i suoi amici e con il borsone in spalla si dirige al parcheggio. Gaia e Tommaso, rimasti soli, ricambiano il saluto, poi Tommaso si volta verso la sua ragazza, con lo sguardo da cane bastonato. Sa che ce l’ha ancora con lui e vuole farsi perdonare.
-Lo sai perché ti amo?- Le chiede, sorridendo appena.
-Sentiamo!- Ribatte Gaia, incrociando le braccia ed inarcando le sopracciglia.
-Perché fai sempre tutto di testa tua senza ascoltare nessuno, perché sei dolce e gentile, perché ti importa più dei tuoi amici che di te stessa e perché hai un cuore grande.-
A queste parole, Gaia fa crollare le sue barriere di difesa e si scioglie in un sorriso. Non può più essere arrabbiata con lui. Dopo quello che le ha detto, può passare sopra a tutto. Gaia si avvicina a Tommaso e gli mette le braccia intorno al collo.
-Anch’io ti amo.- Gli sussurra in un orecchio.
-Allora sono perdonato?- Le chiede Tommaso, mettendole le mani sui fianchi.
-Mmm…non lo so, ci devo pensare. In realtà vorrei farti soffrire ancora un po’…-
Tommaso le si avvicina e la zittisce con un bacio.
-Va bene, sei perdonato!- Afferma Gaia, sorridendo, mentre si stacca da Tommaso, che la guarda negli occhi e ricambia il sorriso.
Nel frattempo, Luca ha raggiunto il parcheggio e sta per salire in macchina, quando vede Marta, seduta su un muretto di fronte a sé. Anche Marta lo vede e, facendosi coraggio, si alza e va da lui. Si è sentita terribilmente in colpa per non essere andata alla partita, così spera di poter rimediare almeno in parte andandoci a parlare in quel momento.
-Ciao!- Lo saluta timidamente Marta.
-Ciao.- Risponde Luca, senza guardarla in faccia.
-Complimenti per la partita! Ho visto gli ultimi minuti in tv, da casa. Sei stato grande! Sono davvero contenta per te!- Esclama Marta, sorridendogli.
-Beh, grazie.- Luca continua a tenere lo sguardo basso, pur di non incrociare il suo.
-Come…come stai?- Gli domanda Marta, cambiando discorso. E’ la prima volta che lo incontra dopo averlo lasciato. Non ha più saputo niente di lui. Luca vuole sempre fingere di essere forte, di essere un duro che non si lascia scalfire dalle emozioni e Marta sa che è molto difficile riuscire a capire cosa gli passi per la testa. Dall’esterno può sembrare il ragazzo più felice della Terra, anche se in realtà, magari, dentro sta morendo di dolore. Luca, alla domanda di Marta, sbuffa.
-Marta, ma perché sei qui? Non possiamo farci vedere in giro insieme!- Esclama Luca, guardandosi attorno e accorgendosi che un gruppo di curiosi si è fermato ad osservarli.
-Guarda che era una semplice domanda!- Risponde a tono Marta, un po’ irritata dalla reazione di Luca.
-D’accordo, allora adesso te la faccio io una semplice domanda. Io ti manco?- Chiede Luca, stavolta riuscendo a guardare Marta dritto negli occhi. Marta sente una fitta allo stomaco e rimane un attimo smarrita.
-Ti prego, Luca, non chiedermelo!-
-Marta, tu non puoi spingermi ad innamorarmi di te, non puoi farmi arrivare a mettere tutto in discussione per te! Non puoi lasciarmi per poi tornare nella mia vita come niente fosse, non puoi spezzarmi il cuore e poi venire qui, tranquillamente, a farmi una semplice domanda! Tu mi manchi da morire, dalla mattina alla sera, ti penso mentre mi alleno, quando vado a letto, mentre mi faccio la doccia e, anche prima, su quel campo da calcio, io stavo pensando a te, quindi sì! Sì, ho il diritto di chiedertelo. Io ti manco?-
Marta, che avverte un magone risalirle dallo stomaco alla gola, rimane in silenzio. Non risponde alla domanda di Luca e lui prende il suo silenzio come un no.
-Ecco, appunto…allora auguri e figli maschi, a te e ad Ale!- Luca sale di corsa in macchina e parte, per tornare a casa, mentre Marta lo guarda allontanarsi. La sua risposta a quella domanda era sì. Sì, Luca le manca da impazzire, da non dormirci la notte, da non riuscire a concentrarsi sullo studio, ma non poteva dirglielo, perché dicendo che gli manca ma che non può stare con lui, lo avrebbe fatto soffrire ancora di più e lei non vuole questo. Vuole solo che un giorno tornino tutti ad essere amici e per farlo, lei e Luca devono capire che non possono stare insieme. In attesa di quel giorno, quindi, Marta ha deciso che starà fuori dalla vita di Luca.



Angolo Autrice: Salve gente! Allora, in questo capitolo abbiamo visto un po' le vicende di quattro coppie: Luca e Alice, Filippo e Alice, Luca e Marta e Tommaso e Gaia. Voi quale preferite? Lulice, Filice, Lucarta o Tomaia? So che la maggioranza di voi è per i Lucarta, ma mi piacerebbe sentire anche un po' le opinioni dei "fans" Lulice, visto che c'è stata una scena abbastanza importante fra loro. Ce ne erano un paio di sostenitori Lulice, non so se mi seguono ancora :) Per il resto abbiamo visto Luca coronare il suo sogno (sempre con il numero 8 -Infinito-, un altro punto fisso della sua vita) e, anche se pensava che i suoi amici non lo avrebbero sostenuto, alla fine, come avete potuto notare, tutti hanno visto la partita e tutti hanno gioito e sofferto con lui. Con questo capitolo posso dire di aver concluso la prima parte della mia storia. Ora inizierà la seconda parte, che avrà toni un po' più drammatici, perchè dovrò affrontare un argomento delicato. Spero continuerà a piacervi! Dal prossimo capitolo, quindi, ci sarà un leggero salto temporale, di qualche mese, da cui ripartirò per continuare a narrare le vicende dei nostri amici. Vi dò appuntamento a Sabato 31 Agosto, con il 23° capitolo, non mancate!

Angelica Sofia

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Capitolo 23
*** La prima neve ***


Tondi e leggiadri fiocchi di neve scendono lentamente dal cielo grigiastro e fosco che sovrasta la città di Ostia. E’ la prima neve dell’anno e probabilmente sarà anche l’ultima, perché lì non nevica quasi mai. Marta scende dal treno e mette piede su quel manto bianco che ormai ha ricoperto tutto il terreno. Avverte un brivido freddo, così, avvolta nella sua sciarpona rossa di lana, si stringe nelle spalle e comincia a camminare per riscaldarsi e raggiungere la macchina che ha lasciato nel parcheggio la mattina stessa. E’ appena tornata dalla sua facoltà, con un altro trenta sul libretto, ma non può essere completamente felice. Sono passati cinque mesi dall’ultima volta che ha parlato con Alessandro, Alice e Luca, cinque mesi da quando si è rovinato tutto, cinque mesi da quando nessuno di loro fa più parte della vita dell’altro. Da quel giorno, Marta ha iniziato a macinare esami su esami, senza mai alzare lo sguardo dai libri. Studiare la aiuta a non pensare e inoltre, ora che non esce più con i suoi amici, ha molto più tempo da dedicare allo studio. Prima che litigassero, ogni volta che Marta passava un esame, chiamava Alice e lei le organizzava un pomeriggio di shopping sfrenato al centro commerciale, ma ora non può più farlo e questo le dispiace da morire. Alice le manca, ma le mancano indistintamente anche Luca e Alessandro. Non aveva mai pensato che queste tre persone le sarebbero mancate così tanto, finché non le ha perse, e non fa che buttarsi giù perché pensa che la fine della loro amicizia sia solo colpa sua. Marta negli ultimi mesi si è sentita più sola che mai. A fine Settembre ha festeggiato il suo ventunesimo compleanno e solo Gaia e Tommaso le hanno fatto gli auguri. Il 28 Novembre, invece, era il compleanno di Alice e come ogni anno, a mezzanotte, Marta le ha mandato un messaggio di auguri, che non ha mai ricevuto risposta e da quel momento Marta ha rinunciato a voler recuperare la sua amicizia con Alice a tutti i costi. Ogni tanto Marta usciva con Gaia e Tommaso, con cui ha continuato a tenersi in contatto, ma non voleva stargli sempre fra i piedi. Sapeva che a loro sarebbe piaciuto stare anche un po’ da soli, quindi non sempre accettava i loro inviti ad uscire. Tommaso e Gaia hanno cercato di mantenere i rapporti sia con Marta che con Luca, anche se conciliarli non è stato affatto facile per loro. Marta e Luca non si parlano più e se Tommaso e Gaia uscivano con Luca, non uscivano con Marta e viceversa, oppure si dividevano e uno di loro usciva con Marta e l’altro con Luca. Non è stato facile districarsi tra l’amicizia che li lega a Marta e quella che li lega a Luca, ma i loro amici gli avevano espressamente detto di non volersi più incontrare e così, Gaia e Tommaso hanno cercato di rispettare il loro volere.
Negli ultimi tempi, Marta ha iniziato a frequentare alcuni suoi colleghi universitari. Si sono visti spesso a Roma e, conoscendoli meglio, le sembrano anche simpatici, eppure non riesce mai a lasciarsi andare completamente quando è con loro, rimane sempre un po’ sulle sue. Solo quando stava con i suoi cinque amici storici, Marta sentiva di poter essere totalmente e liberamente sé stessa, senza il bisogno di indossare maschere o di cercare di piacere a tutti i costi. Con loro le veniva tutto più naturale, perché solo gli amici di una vita ti conoscono così bene e ti accettano per quella che sei. Uno dei ragazzi che frequentano l’università con lei le ha anche fatto delle avances e le ha chiesto di uscire, ma lei ha sempre rifiutato, perché non è pronta ad affrontare un nuovo amore. Dopo tutto questo tempo, Marta pensa ancora ai due ragazzi che sono cresciuti con lei. A quello che all’apparenza sembra uno sbruffone e che da piccolo le nascondeva le bambole e le raccontava storie di terrore per farla spaventare e scoppiare in lacrime, e all’altro, che invece, per farla smettere di piangere e farle tornare il sorriso le regalava le margherite raccolte nel suo giardino. Quei due ragazzi che un tempo erano amici fraterni e che ora hanno smesso di esserlo, per lei.
Alessandro e Alice, invece, sono rimasti in contatto fra loro, ma negli ultimi mesi, non solo hanno interrotto i rapporti con Luca e Marta, ma anche quelli con Gaia e Tommaso. Nessuno ha più notizie di loro, se non per sentito dire. Non si parlano da mesi e ormai neanche si salutano più quando si incontrano per strada ed è davvero deprimente pensare a come siano diventati, loro che erano un gruppo così unito e affiatato.
Più volte Gaia e Tommaso hanno cercato di convincerli a tornare tutti amici, a dimenticare i vecchi dissapori e tornare quelli di una volta. Gaia aveva organizzato un capodanno stupendo, da passare tutti insieme, ma nessuno di loro ha voluto partecipare sapendo che ci sarebbero stati anche gli altri. Non hanno neanche fatto il loro consueto week-end sulla neve nella settimana prima di Natale.
 
Marta, infreddolita e pensierosa, sale in macchina e torna a casa, dove trova suo padre che subito la assale con domande sull’esito dell’esame. Marta risponde quasi controvoglia. Ha un cerchio alla testa e l’unica cosa che desidera fare è stendersi sul letto e piombare in un sonno profondo. La notte precedente ha dormito poco e niente e vuole recuperare un po’ di energie. Vede lo sguardo di suo padre riempirsi di orgoglio e soddisfazione per il voto di sua figlia, ma Marta non riesce a provare le stesse sensazioni per quello che è riuscita a fare. Non sono i trenta sul libretto a renderti felice, ma l’avere intorno amici e persone care che ti sostengano in qualsiasi momento. Quello che lei non ha più. Dopo essersi presa i complimenti di suo padre, Marta fila in camera sua, si butta sul letto e accende la tv. Stanno trasmettendo le notizie sportive a quell’ora e in un servizio parlano della cavalcata trionfale che la Roma sta conducendo nel campionato. Marta alza il volume e segue tutto il servizio, anche se vedere il volto di Luca in tv le fa male. Le sembra così distante, quasi irraggiungibile. Ormai è un personaggio pubblico e Marta ha paura che possa essersi dimenticato dei suoi amici, ma soprattutto di lei. Marta chiede spesso di Luca a Tommaso e Gaia, mentre loro le hanno detto che Luca non parla mai di lei, rassicurandola però del fatto che non lo faccia per non riaprire vecchie ferite. Luca vuole credere che, evitando di parlare del problema, questo pian piano finirà per sparire, ma in realtà sa che non è così. Sa che, se non li affronti, i problemi non spariscono, rimangono nascosti e crescono senza che tu neanche te ne accorga, ogni giorno di più, fino a diventare insormontabili. Luca lo sa perfettamente, ma se non ne parla, non soffre e solo così riesce ad andare avanti.
Mentre Marta si è buttata a capofitto nello studio, Luca ha dedicato anima e corpo al calcio, giocando al massimo in ogni partita, impegnandosi e dimostrando di tenere fortemente alla maglia, riuscendo a far breccia nel cuore dei tifosi. Ha giocato quasi tutte le partite, molte partendo da titolare. Passaggi precisi, entrate pulite, cross perfetti, eppure ancora non è riuscito a fare un gol. Ha una sorta di blocco, ogni volta che si trova davanti alla porta sbaglia qualcosa ed è preoccupato, perché sa che a lungo andare questo potrebbe diventare un problema e l’allenatore potrebbe perdere fiducia in lui e smettere di schierarlo in campo. Deve cercare di sbloccarsi al più presto e tornare a metterla dentro come faceva prima.
Con la tv ancora accesa, che manda le immagini delle partite, Marta si addormenta, esausta, con l’immagine del volto di Luca ancora in testa.
 
Alice è in camera sua ed è rimasta incantata ad osservare attraverso la finestra quei candidi fiocchi di neve scendere dal cielo, mentre ascolta della musica dallo stereo a tutto volume, ignorando completamente i rimproveri di sua madre che le urla di abbassare. Alice non ha mai amato l’inverno, le ha sempre messo tristezza. Sin da quando era bambina, la sua stagione preferita è sempre stata l’estate, perché rispecchiava perfettamente il suo modo di essere. Solare, divertente, esuberante. Da quando ha cominciato a perdere il sorriso e ad essere arrabbiata con il mondo, però, Alice ha iniziato ad apprezzare di più la stagione invernale, perché rappresenta meglio il suo stato d’animo attuale, con le sue giornate grigie e uggiose, con il gelo e la neve. La canzone che sta ascoltando è Because I miss you, quella che Filippo ha scritto e registrato e che poi ha fatto sentire solo a lei, mesi prima, quando uscivano insieme. Ultimamente si è ritrovata ad ascoltarla sempre più spesso, e questo l’ha portata ad accorgersi che Filippo le manca e con la sua canzone nelle orecchie riesce a sentirlo un po’ più vicino. A volte l’ascolta nelle cuffiette, ma quando Marco non c’è mette il cd nello stereo in modo che possa diffondersi in tutta la stanza. Non ha dimenticato la promessa che ha fatto a Filippo, quella di tenere nascosta la canzone agli altri, anche se continua a pensare che quel motivo potrebbe avere successo. Alice sa che Filippo non vuole più saperne di lei e lo capisce, per questo continua a stargli lontano. Si limita a salutarlo quelle poche volte che lo vede in giro, ma niente più, soprattutto perché è consapevole di non aver ancora dimenticato Luca. Non averci più parlato e non averlo più incontrato per cinque mesi l’hanno aiutata ed ora va un po’ meglio, ma  qualche mese di silenzio e lontananza non può nulla contro un sentimento forte come quello che lei prova per Luca.
All’improvviso, qualcuno spalanca la porta ed entra in camera sua. Alice si volta di scatto e vede Alessandro accanto al suo letto.
-Ali, ti ho portato i miei appunti, magari possono esserti utili, dato che sei ancora in alto mare.-
-Ah, grazie.- Gli dice Alice prendendo gli appunti dalle mani di Alessandro e poggiandoli sulla scrivania senza neanche guardarli.
-Mi piace questa canzone, ma di chi è? Non l’ho mai sentita.- Commenta Alessandro, sentendo la canzone di Filippo mentre si siede sul letto dell’amica.
-Ehm, di nessuno, lascia perdere.- Risponde Alice, spegnendo in fretta lo stereo. Alessandro la guarda attentamente per un attimo.
-Non mi sembra tu stia studiando molto. Ali, l’esame è fra una settimana.- Afferma preoccupato Alessandro.
-Infatti non lo darò tra una settimana. Non ho ancora finito il programma, devo rimandarlo.- Risponde Alice, che, invece, non sembra affatto preoccuparsi. Negli ultimi cinque mesi, mentre Alessandro ha reagito come Marta, concentrandosi totalmente sullo studio, Alice lo ha lasciato da parte. Ha cominciato a non studiare, rimanendo indietro con gli esami. Più volte Alessandro si è offerto di darle una mano, ma lei non ha mai voluto il suo aiuto. Non aveva tempo per studiare, perché era troppo presa dal suo corso di fotografia, a cui è iscritta da ormai tre mesi e che le piace davvero molto. Ha trovato un modo per vivere e condividere la sua passione con altri aspiranti fotografi, per incanalare le sue energie e per svagarsi dai troppi pensieri che le popolano la mente. Forse è davvero questa la sua strada.
-Di nuovo?! Ali, ma è la terza volta che lo rimandi!- Le ricorda Alessandro.
-Ale, ti prego, non ti ci mettere anche tu! Ho già i miei che mi stanno col fiato sul collo, non voglio prediche anche da te!-
-Va bene, scusami, non voglio fare il rompiballe, ma mi preoccupo per te. Non devi buttarti via, Ali. Anche a me manca Marta, anch’io sono ancora ferito da quello che ci hanno fatto gli altri, ma non mi sono lasciato abbattere ed ho saputo reagire.-
-Anch’io ho reagito! La mia reazione si chiama “Corso di fotografia”, perché non volete accettarlo? E poi guarda che io sto benissimo, non sono né abbattuta né depressa. Tu e Marco mi trattate come se fossi una malata terminale. Io sto bene!- Esclama Alice.
-Ok…se lo dici tu!- Commenta Alessandro alzando le mani in segno di resa.
-Accidenti, è tardissimo! Il corso inizia fra venti minuti!- Grida Alice, lanciando un’occhiata all’orologio appeso al muro in camera sua. –Mi dai uno strappo?- Domanda ad Alessandro.
-Va bene.- Alessandro accetta, Alice prepara la sua macchina fotografica con tutti gli accessori che le servono, poi indossa il suo cappottino nero ed esce dalla stanza, seguita dall’amico.
-Mamma, io e Ale usciamo.- Grida Alice per farsi sentire dalla madre che è in cucina.  
-Hai studiato qualcosa?- Le chiede la madre.
-Sì, sì…- Risponde Alice sbuffando e alzando gli occhi al cielo, sotto lo sguardo severo di Alessandro che scuote la testa.
Alice e Alessandro escono di casa e salgono in macchina. Non accenna a smettere di nevicare e Alice continua ad osservare il paesaggio innevato dal finestrino dell’auto di Alessandro.
-Stasera andiamo al pub?- Chiede Alice voltandosi verso il suo amico che sta guidando. Alessandro fa un sorrisetto.
-Suonano?- Le chiede.
-Sì, ma non c’entra niente…-
-Quando ti deciderai a dirglielo?-
-Mai! E non lo farai nemmeno tu!- Risponde Alice in maniera categorica. Alessandro accosta sotto un edificio della zona industriale e lascia scendere Alice.
-Stasera comunque non posso, mia madre vuole che stia a casa. Cena con i parenti…sai come sono.- Afferma Alessandro, inarcando le sopracciglia.
-Capisco. Va bene, allora ci andrò da sola. Grazie per il passaggio e gli appunti, Ale, e grazie per sopportare quotidianamente i miei deliri.- Gli dice Alice sorridendogli teneramente. -Ci sentiamo domani.-
-Figurati, ci sono abituato.- Risponde Alessandro ricambiando il sorriso. –A domani!-
Alice entra nell’edificio per seguire un’altra lezione del suo corso di fotografia e Alessandro riparte per tornare a casa.
 
Dopo quasi due ore di sonno, Marta si sveglia e si alza dal letto, intenzionata a mettere un po’ in ordine la sua camera. Ogni volta che deve preparare un esame, sparge fogli, fotocopie, libri e quaderni ovunque nella stanza, e neanche stavolta ha fatto eccezione. Raduna, quindi, tutto il materiale che ha utilizzato per quell’esame, poi getta le cartacce che non le servono più, mentre sistema, sugli scaffali della libreria, quaderni e libri di testo. Proprio in quel momento, il suo sguardo cade su un diario di qualche anno prima. E’ incastrato fra due grossi volumi, uno di fisica e l’altro di chimica e Marta, curiosa, decide di tirarlo fuori. Quando ce l’ha fra le mani, osservando la copertina, ricorda che quello era il suo diario scolastico di quando faceva la terza liceo. Le fa tenerezza ritrovare oggetti di quando era più piccola e le mette anche un po‘ di nostalgia. Mentre lo apre, però, dalle pagine del diario cade a terra una foto. Marta la raccoglie e la osserva attentamente. Quella è una foto di Alessandro di quando aveva sedici anni. Marta la teneva di nascosto nel diario perché in quel periodo lei era follemente e segretamente innamorata di Alessandro e rivedendo quella foto, le viene da sorridere. Era tutto più semplice quando amava solo lui. Nessuno le andava contro, nessuno ha smesso di parlarle quando i suoi sentimenti per Ale sono venuti allo scoperto, anzi, tutti i suoi amici erano felici per lei e la sostenevano, dicendo che alla fine sarebbe andato tutto nel verso giusto, perché lei era destinata ad Ale. Legata dal destino a quel ragazzo che abita a venti passi da lei e che ora finge di non vedere ogni volta che esce in giardino.
Marta mette la foto in borsa e poi indossa un piumino ed un paio di guanti per uscire ed andare a fare compere. Anche senza Alice, rispetterà la tradizione. Dopo un esame crede di meritarsi un po’ di sano shopping sfrenato. Quando tornerà a casa, metterà la foto nel suo album personale, quello in cui tiene tutte le foto più belle della sua vita, sempre che riesca a trovarlo in tutto quel disordine.
A Marta piace passeggiare sulla neve, per questo è uscita a piedi. Mentre si aggira tra le vie della sua città, diretta al centro commerciale, si ferma a guardare le vetrine di ogni negozio. Cammina distrattamente, con lo sguardo rivolto altrove, e non ci mette molto prima di scontrarsi con un altro passante altrettanto distratto e scivolare a terra.
-Oh, mi scusi.- Bisbiglia Marta, imbarazzata, mentre cerca di ricomporsi. Anche la borsa le è caduta e il contenuto si è completamente rovesciato a terra. Mazzi di chiavi, il cellulare, il portafogli e anche la foto di Alessandro. Marta se ne accorge e cerca di raccogliere tutto. Lo sconosciuto contro cui è andata a sbattere non ha ancora detto una parola e lei non lo ha ancora guardato in faccia, dalla vergogna, ma sente alcune persone, accanto a lei, che bisbigliano guardando nella loro direzione e si fermano ad osservarli, incuriosite. Lo sconosciuto si abbassa e raccoglie la foto di Alessandro, poi porge una mano a Marta, per aiutarla ad alzarsi. Lei finisce di rimettere tutto in borsa, poi guarda quella mano. La riconosce subito. Forte, calda, curata, con le dita affusolate. Quel ragazzo non è uno sconosciuto e Marta, finalmente, alza lo sguardo per vederlo meglio.
-Luca…- Mormora Marta, sgranando gli occhi, quasi per convincersi che non sia un sogno. Poggia la sua mano su quella di Luca e si lascia aiutare ad alzarsi, mentre lui osserva a lungo la foto che ha raccolto da terra. Marta guarda le loro mani, l’una dentro l’altra, per qualche centesimo di secondo. Le basta quel breve contatto per riscaldarsi e riuscire a non percepire più il freddo pungente di quel pomeriggio nevoso.
-Ti è…ti è caduta questa.- Le dice Luca, decidendosi finalmente ad aprir bocca  e porgendole la foto di Alessandro. Marta ha un sussulto e ricorda che a raccoglierle quella foto è stato proprio lui.
-Non è come sembra, Luca. Posso spiegarti.- Si giustifica Marta, afferrando subito la foto.
-Tranquilla, non devi spiegarmi niente. Sono contento per voi se avete deciso di rifrequentarvi.- Le dice Luca fingendo indifferenza.
-Ehi, guarda! Lì c’è Marra, il giocatore della Roma!- Esclama una ragazza che passa accanto a Luca e Marta, a braccetto con una sua amica.
-Wow, è vero, è proprio lui! E quella deve essere la sua ragazza, quella che è apparsa sui giornali insieme a lui, l’estate scorsa!- Dice l’altra.
-Già, beata lei! Che fortuna, anch’io vorrei stare con uno così!-
La conversazione di quelle due ragazze mette in imbarazzo sia Luca che Marta. Marta abbassa lo sguardo e aspetta che le due si siano allontanate, per riprendere il discorso con Luca.
-Noi…non abbiamo deciso di rifrequentarci.-
-Ma lo vorresti.- La interrompe Luca. -Va benissimo, hai scelto lui. Ormai non è più un mio problema, io ci ho rinunciato mesi fa.-
Marta rimane scottata dalle parole di Luca. Davvero ha rinunciato a lei? Davvero non gli interessa più niente? Marta realizza che, forse, Luca l’ha dimenticata veramente. Chissà quante ragazze avrà avuto negli ultimi tempi. Da una parte, Marta sa che questo dovrebbe farle piacere, perché significa che Luca è andato avanti togliendole dalla coscienza il peso di avergli rovinato la vita, ma dall’altro le dispiace, perché quello che lei prova per Luca non è cambiato di una virgola dall’estate precedente.
-Beh, io ora devo andare. Spero tu non ti sia fatta male cadendo.- Le dice il ragazzo.
-No, no. Non mi sono fatta niente.-
-Allora…ciao.-
-Ciao?! Luca, ma non ci parliamo da cinque mesi e tu ora te ne vai così?- Domanda Marta, incredula.
-Appunto. Non ci parliamo da cinque mesi, perché ricominciare proprio ora?-
Con questa frase, Luca si volta e se ne va, lasciando Marta, senza parole, sul marciapiede. Sa di essersi comportato da stronzo dicendole quelle parole, sa di averle mentito, ma lo ha fatto perché non vuole più soffrire. E’ determinato ad essere felice e la storia con Marta gli ha portato solo guai, sofferenze e solitudine, ma è stata la cosa più bella che gli sia mai capitata. Negli ultimi mesi non ha fatto che pensare a lei e non è vero che l’ha dimenticata.
Da quando è iniziato il campionato, Luca è diventato sempre più popolare. Ovunque vada le ragazze ci provano, ammaliate dalla fama e dalla notorietà. Può averne quante ne desidera, ma le rifiuta sempre, perché lui ne vuole una sola, l’unica, Marta. Vorrebbe voltarsi e tornare da lei, per dirle quanto le sia mancata in tutto quel tempo, ma non può e non lo fa.
 
Quello stesso pomeriggio, Tommaso è a casa della sua ragazza a studiare. Gaia lo ha chiamato per farsi aiutare con alcuni esercizi che a lei risultano un po’ antipatici. Dopo aver passato ore intere sui libri, Tommaso decide di fare una pausa. Si alza dalla sedia della scrivania e si stiracchia le braccia, poi si piazza dietro a Gaia, che invece non intende alzare gli occhi dal libro. Tommaso le mette le mani sulle spalle e comincia a farle dei massaggi. Gaia sente un brivido percorrerle la schiena, alza il capo e sorride.
-Questo non è certamente il modo migliore per aiutarmi a studiare.- Gli dice dolcemente, chiudendo gli occhi e rilassandosi sotto il tocco delle mani di Tommaso. Il ragazzo non demorde e si china su di lei, per lasciarle una scia di baci sul collo e sulla guancia.
-Dai, Tommy, mi fai il solletico!- Esclama sorridendo Gaia, mentre cerca di allontanarsi.
-Mi dispiace, ma sei davvero sexy quando porti gli occhiali per studiare e per me è difficile resisterti!-
Tommaso si fa più insistente, la abbraccia da dietro e comincia a morderle il lobo dell’orecchio, allora lei si alza di scatto dalla sedia, liberandosi dalla presa.
-E dai, non c’è nessuno in casa…con tutti i fratelli che hai, quando ci ricapiterà un’occasione del genere?- Le domanda Tommaso, guardandola con fare malizioso. Il ragazzo si avvicina di nuovo a lei e comincia a baciarla con passione. Gaia ricambia il bacio senza opporre resistenza, poi Tommaso la abbraccia e la stringe a sé, abbassandole la zip della felpa ed intrufolandosi, con le mani, al di sotto dell’indumento. Gaia, in quel momento, spalanca gli occhi e, bruscamente, allontana Tommaso da sé.
-Basta, Tommaso, non mi toccare!- Grida, mentre cerca di riallacciarsi la felpa.
-Ehi, ma che ti prende?- Le chiede Tommaso, allargando le braccia, sorpreso dalla reazione di Gaia.
-No, niente, scusami, è che non sono in vena oggi. Sono un po’ stanca e devo ancora finire il capitolo.- Si giustifica Gaia. Tommaso la osserva con aria confusa. –Abbiamo finito con gli esercizi, puoi andare ora, grazie.- Prosegue, seria, Gaia.
-Ho detto o fatto qualcosa che non va?- Le chiede Tommaso, aggrottando le sopracciglia, sempre più confuso. –Mi dispiace, non volevo essere insistente, pensavo piacesse anche a te.-
-No, tranquillo, non hai detto niente di male, è solo che devo concentrarmi e finire di studiare. Manca poco all’esame.- Risponde Gaia, stavolta sorridendogli, mentre lo accompagna alla porta.
-Sei sicura che sia tutto ok?-
-Ma certo! Ci sentiamo più tardi.-
Gaia dà un bacio sulla guancia a Tommaso, che la saluta ed esce da casa sua. Rimane un attimo a fissare il portoncino che Gaia ha appena chiuso alle sue spalle. E’ preoccupato, ultimamente la sua ragazza è un po’ strana. Cambia umore facilmente, è distratta e inoltre ha perso molta della grinta che la contraddistingueva. Tommaso sa che Gaia non ha ancora digerito il fatto di non avere più accanto tutti i suoi amici, come prima. Forse è quella a cui mancano di più le feste con loro, le cene, le serate al campetto, il semplice riunirsi intorno ad un tavolo a chiacchierare con le persone che la facevano stare meglio con sé stessa. Lei era quella che riusciva a tenere unito il gruppo, quella che organizzava cene e rimpatriate per stare tutti insieme e, probabilmente, il fatto che ora non si parlino più, Gaia lo ha preso come un fallimento personale. Stavolta non è riuscita a far riappacificare i suoi amici. Gaia, però, si comporta in maniera strana anche con Tommaso. E’ quasi un mese che non fanno più l’amore e a Tommaso sembra che Gaia faccia di tutto per non rimanere da sola con lui. Ogni volta che si avvicina, Gaia lo scansa ed è come se avesse paura di farsi toccare da lui. Tommaso teme che ci sia qualcos’altro sotto, teme che lei non lo ami più e stia pensando di lasciarlo, ma preferisce non pensarci neanche, così accende la radio della macchina a tutto volume e se ne torna a casa, cercando di scacciare i brutti pensieri. Deve essere come dice Gaia, è solo stanchezza per l’imminente esame.
 
Quella sera, come deciso il pomeriggio, e come tutti i lunedì sera, Alice si reca in un locale molto frequentato, alle porte di Roma. Si siede al solito tavolo, nascosta nel solito angolo, ordina il solito drink ed ascolta la musica suonata dal gruppo che si sta esibendo. In quel momento, Alice avverte gridolini ed urla provenienti dagli ospiti del locale, talmente acuti che neanche la musica riesce a sovrastarli. Si volta e vede un sacco di gente accalcata all’ingresso del locale. La squadra della Roma, al completo, è appena entrata e tutti si sono fiondati sui giocatori per fare foto e chiedere autografi. Luca e i suoi compagni sono nel pub per festeggiare l’ennesima vittoria in campionato, grazie alla quale sono diventati primi in classifica. Alice riesce a vedere Luca da lontano, sempre con quel suo sorriso da sbruffoncello sul viso, ma affabile e cordiale con tutti quelli che gli si avvicinano, a differenza di molti suoi compagni di squadra. Alice lo ha visto molte volte negli ultimi cinque mesi, ma ha sempre cercato di evitarlo, e lo stesso ha fatto lui, rispettando la richiesta che lei gli aveva fatto dopo essere stata rifiutata. Alice decide di evitarlo anche quella sera e il modo migliore per farlo sarebbe andarsene dal locale, ma non può e non vuole. Di lì a poco suoneranno i Brain Storming e lei è lì per quello.
Dopo essere riuscito a liberarsi dei tifosi, Luca può finalmente brindare con i suoi compagni di squadra, con alcuni dei quali si trova davvero bene. Ultimamente li ha frequentati sempre di più e può dire di aver trovato degli amici in loro. Mentre sta sorseggiando un rum e cola, il gruppo che si è esibito fino a quel momento lascia la scena al successivo, che inizia subito a suonare. Già dalle prime note Luca li riconosce. Sono i Brain Storming. Non sapeva che avrebbero suonato lì, quella sera, quindi si avvicina al piccolo palco allestito per loro e lì sotto, in prima fila, seduta da sola ad un tavolo, trova Serena. E’ stranamente pensierosa, con lo sguardo perso nel vuoto e non sembra neanche prestare molta attenzione al suo ragazzo che in quel momento sta suonando. Luca vede che accanto a Serena c’è una sedia libera e si siede, ridestandola dai suoi pensieri.
-Ciao Sere!-
-Ehi, Luca! Ma che ci fai qui?-
-Sono venuto con la squadra a festeggiare per la partita di ieri.- Risponde Luca, voltandosi ed indicando i suoi compagni dietro di sé. Serena li vede e annuisce. Non si era nemmeno accorta che ci fosse la Roma al completo alle sue spalle, per quanto fosse rapita dai suoi pensieri.
-Adoro come suonano!- Commenta Luca picchiettando le dita sul tavolo a tempo di musica.
-Sì, sono bravi e secondo me meriterebbero anche più chances, ma sembra che debbano accontentarsi di suonare nei locali della zona.- Ribatte Serena con un velato tono polemico nei confronti di produttori e case discografiche che hanno sbattuto più volte la porta in faccia a Marco, Filippo e al resto della band. -Veniamo qui ogni lunedì sera. Domani, invece, andiamo a Fregene.- Prosegue Serena.
-Tu li segui sempre, eh?-
-Da brava fidanzata, sì!- Risponde Serena, sorridendo.
Mentre la musica dei Brain Storming gli entra nelle orecchie, Luca si guarda intorno, ed è in quel momento che i suoi occhi si posano su una chioma di capelli scuri e lunghi, che scendono morbidi sulle spalle e sulla schiena di una ragazza magra, non troppo alta, che indossa un paio di jeans chiari e aderenti ed una camicia blu notte con alcuni intagli di merletto. Luca la riconosce subito, quella camicia gliel’aveva regalata lui per il loro primo anniversario, insieme ad un mazzo di rose rosse.
-Ehi, ma lì c’è Alice!- Esclama Luca, indicando un angolino al buio, dall’altra parte del locale, dove Alice aveva deciso di rifugiarsi.
-Ah, sì, l’avevo vista anch’io. Prima che tu venissi qui, stavo per andare a salutarla. Vogliamo andarci insieme?- Domanda Serena.
-No, meglio di no, non è il caso.- Risponde Luca, accennando un sorriso.
-Ah, già, voi non vi parlate più.- Ricorda Serena. –Sai, viene qui ogni lunedì sera. A volte viene anche Alessandro, ma spesso è da sola. Si mette in quell’angolino nascosto, seduta sempre a quel tavolo che è impossibile vedere dal palco e poi, a metà dell’ultima canzone, se ne va senza salutare nessuno, per non farsi scoprire. Io l’ho beccata un paio di volte e mi ha pregato di non farlo sapere a nessuno, né a Marco né tantomeno a Filippo e adesso è diventato il nostro piccolo segreto.- Racconta Serena. –Perché credi che lo faccia?- Domanda a Luca.
-Io e Alice non siamo più gli stessi da tantissimo tempo ormai, ma la conosco troppo bene e sono quasi sicuro che provi qualcosa di veramente importante per Filippo, ma visto come sono andate a finire le cose tra loro, questa estate, io credo che non voglia farlo soffrire. E’ per questo che viene a sentirlo suonare ogni volta, di nascosto. Perché le manca, ma sa che standogli vicino gli farebbe solo del male.- Risponde Luca, continuando ad osservare Alice, da dietro. In fondo quell’ultima frase si adatta benissimo anche a quello che lui stesso prova nei confronti di Alice.
-Già, è quello che penso anch’io.- Commenta Serena.
Per tutta la durata del concerto, Alice non si accorge minimamente della presenza di Luca pochi tavoli dietro di sé e rimane con gli occhi fissi sul palco e su Filippo, cantando a bassa voce ogni canzone suonata dalla band, sia le cover che quelle scritte da loro. Ormai le conosce tutte a memoria. Come  spiegato da Serena, a metà dell’ultimo brano, Alice si infila il suo cappottino preferito e si volta per andarsene, ma, proprio in quel momento, si accorge che Luca è seduto al tavolo con Serena, poco lontano da lei e la sta guardando. I due si scambiano uno sguardo intenso, intriso di affetto, di ricordi, di nostalgia, di rabbia e di orgoglio. Entrambi ricordano le parole che Alice aveva detto a Luca l’ultima volta che si erano parlati, dopo quel bacio.
“Ma se hai ancora un cuore, ti prego, non farti più vedere da me e fai in modo che io non possa più incrociare il tuo sguardo o vedere il tuo sorriso!”
Luca non ha intenzione di deluderla ancora una volta, così le toglie subito gli occhi di dosso, mentre Alice raccoglie le sue cose e, velocemente, si dirige verso l’uscita, passando davanti a Luca a testa bassa, senza neanche salutarlo.
 
A fine concerto, Luca e Serena si alzano dal tavolo e vanno a salutare i ragazzi del gruppo dietro le quinte.
-Amore, sei stato bravissimo!- Esclama Serena, gettandosi con le braccia al collo di Marco e stampandogli un bacio sulle labbra.
-Grazie!- Esclama lui, di rimando. –Ma guarda un po’ chi c’è, il bomber di casa nostra!- Grida Marco, allontanandosi leggermente dalla sua ragazza e vedendo Luca dietro di lei.
-Ehi, ragazzi! E’ un sacco di tempo che non ci vediamo!- Afferma Luca, sorridendo e dando una pacca sulla spalla a Marco. –Siete stati fantastici, complimenti!-
Marco e gli altri della band sorridono e ringraziano, mentre Filippo si volta dall’altra parte e si tiene occupato a sistemare alcuni cavi e a rimettere il suo basso nella custodia. Appena ha visto Luca, Filippo ha cambiato espressione e non l’ha neanche salutato.
-Bene, io vado.- Afferma Filippo, afferrando per il manico la custodia contenente il suo strumento.
-Aspetta, dove vai?- Chiede Luca. –Venite a bere qualcosa. Ci sono anche gli altri della squadra là fuori e si staranno anche chiedendo che fine io abbia fatto.-
-No, io non vengo, non mi va.- Risponde Filippo.
-Dai, offro io!- Insiste Luca, sorridendo.
-Ho detto di no!- Esclama Filippo, alzando il tono della voce. Luca rimane sorpreso e resta un attimo interdetto, senza sapere cosa dire, mentre Marco e Serena si guardano fra loro, preoccupati.
-Scusa, Filippo, hai qualche problema con me?- Chiede Luca, in modo ironico.
Filippo sorride in maniera sarcastica, scuotendo la testa, e poi appoggia di nuovo il basso a terra.
-Mi chiedi se io ho qualche problema con te? Forse dovresti fare mente locale sui problemi che tu hai con gli altri! La tua sfacciataggine ti ha allontanato da tutte le persone che ti volevano bene. Io non so cosa ci trovino in te tutte quelle ragazze, non so perché alla fine tutte cadono ai tuoi piedi nonostante sappiano che a te piace giocare con i loro sentimenti. So soltanto che hai pestato i piedi ad una persona a cui tengo e l’hai fatto svariate volte e questo mi basta per avere qualche problema con te!- 
Filippo recupera lo strumento e se ne va senza salutare, dando una spallata al suo rivale mentre gli passa di fianco. Luca rimane a bocca aperta. Non avrebbe mai immaginato che anche Filippo potesse avercela con lui, ma, riflettendoci bene, era comprensibile. In fondo è colpa sua se tra Alice e Filippo non aveva funzionato e di certo non può dare torto a Filippo. E’ vero che Alice ha sofferto più volte a causa sua e questo non se lo perdonerà mai. Marco mette una mano sulla spalla a Luca per cercare di riprendere in mano le redini della situazione.
-Ehi, dai, andiamo a berci qualcosa. Non ci pensare, passerà anche a lui.-
Luca gli sorride e, insieme a Marco, a Serena e agli altri del gruppo va verso il bancone.
-Ragazzi, voi ordinate, io vado un attimo fuori a fumare una sigaretta.- Afferma Serena.
-Vuoi che venga anch’io?- Chiede Marco.
-No, vado da sola, non preoccuparti.-
Marco annuisce, poi la ragazza indossa la giacca a vento ed esce sul retro del locale. Estrae un pacchetto di sigarette dalla tasca e ne accende una. Sta ancora nevicando e Serena si rifugia sotto una tettoia. Appoggiando la sigaretta sulle labbra fa il primo tiro, poi alza lo sguardo rivolgendolo verso il cielo nero, da cui scendono incessantemente quei grossi fiocchi di neve. Non riesce a non pensare a quella notizia, a quello che sta per accadere. I fiocchi di neve si fanno sempre più piccoli e scendono in quantità sempre minore. Finalmente, dopo un’intera giornata, smette di nevicare e mentre l’ultimo fiocco di neve tocca terra, una lacrima riga il viso di Serena.
 
Quella notte, Gaia non riesce proprio a prender sonno. Sono le tre di notte e si è rigirata nel letto centinaia di volte, senza trovare la posizione più consona ad addormentarsi. Dà un’occhiata alla radiosveglia che ha sul comodino e si alza dal letto, per andare in bagno, dove si dà una sciacquata al viso e poi rimane immobile a fissare la sua immagine riflessa nello specchio sopra al lavandino. Osserva i suoi occhi scuri, le labbra piccole, i capelli castani, quasi rossicci, con quel taglio corto che le è sempre piaciuto tanto e la frangia laterale. Guarda il suo collo sottile e le spalle ossute e sa che non sarà mai più la stessa. La sua vita sta per cambiare.
 

Angolo Autrice: Salve ragazzi! Ce l’ho fatta a pubblicare in tempo! :) Come vi avevo anticipato, in questo capitolo ho spostato la narrazione cinque mesi in avanti. E’ passato parecchio tempo, eppure le cose non sembrano essersi aggiustate. Il gruppo è ancora disunito. Ormai si salutano a malapena. Marta parla solo con Tommaso e Gaia e prova ancora sentimenti forti sia per Luca che per Alessandro. Luca è ancora innamorato di lei e si sente ancora in colpa nei confronti di Alice. Alessandro ormai è rimasto amico solo di Alice e anche lui è ancora innamorato di Marta e ce l’ha ancora a morte con Luca. Alice, come abbiamo visto, prova ancora dei forti sentimenti per Luca, ma sente molto la mancanza di Filippo, tanto da andare a vedere i suoi concerti di nascosto. Poi ci sono Tommaso, Gaia, Serena e Marco. Gaia e Serena non vi sembrano strane? Che starà succedendo? Cosa nascondono le due sorelle? Lo scopriremo nel prossimo capitolo e credo proprio che sarà qualcosa che vi colpirà nel profondo. Appuntamento, come sempre, a sabato prossimo, il 7 Settembre!
Angelica Sofia

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Capitolo 24
*** Un annuncio devastante (Parte 1) ***


Prima di cominciare... Devo scusarmi immensamente con voi per aver ritardato di un giorno l’aggiornamento della storia, ma ho avuto bisogno di un po’ più di tempo, perché quello che dovevo scrivere era molto impegnativo e difficile da affrontare e leggendo capirete perché. Eccoci di fronte ad un altro capitolo importantissimo della storia. Un’altra svolta, una notizia che cambierà le vite di ognuno e che metterà tutto sotto un’altra ottica. Spero non mi odierete per quello che sto per far accadere. Per farmi perdonare per il ritardo, ho pubblicato ben due capitoli oggi, anche se in realtà è lo stesso capitolo diviso in due parti, perché mi era venuto troppo lungo. Buona lettura!


Qualcuno bussa incessantemente alla porta di casa Marra. Luca è intento a preparare il borsone per andare agli allenamenti, così va ad aprire suo padre.
-Tommaso! Ciao, entra!-
-Salve! Luca è in casa?-
-Sì, fra poco ha gli allenamenti, è di là in camera sua a prepararsi. Vai pure!- Lo incita il padre di Luca.
-Grazie!- Risponde Tommaso, mentre si dirige nella stanza dell’amico.
-Tommy!- Lo saluta Luca. -Mi prendi un paio di pantaloni di ricambio dall’armadio, per piacere?- Gli chiede, vedendo Tommaso sulla porta di camera sua ed essendo troppo impegnato a ripulire gli scarpini, per prendersi i pantaloni da solo.
-Io? Ma quali devo prenderti?- Domanda Tommaso, mentre si avvicina all’armadio dell’amico, che ha già le ante spalancate.
-Non lo so, un paio che stia bene con quella camicia.- Risponde Luca indicando una camicia celeste appoggiata sul letto. Tommaso la guarda, poi tira fuori dall’armadio un paio di pantaloni beige.
-Questi vanno bene?-
-Perfetto!- Esclama Luca riponendo le scarpe da calcio nel borsone. –E sopra ci metto questa giacca blu. Dopo gli allenamenti vado a cena con la squadra.- Spiega, poi, mostrando all’amico la giacca sportiva che ha scelto per l’occasione. –Vuoi venire anche tu?-
-No no, grazie. Io non c’entro niente.- Risponde Tommaso, sorridendo. -Senti…avrei bisogno di parlare con qualcuno. Cioè, in realtà ho bisogno di parlare con un amico.- Dice a Luca, cambiando discorso.
-Certo, siediti. Di che si tratta?- Domanda Luca, chiudendo la porta della stanza e interrompendo tutto quello che stava facendo per ascoltare l’amico.
-Di Gaia. Non ti sembra un po’ diversa ultimamente?-
-A me Gaia sembra diversa da quando abbiamo litigato tutti.-
-Sì, ma io intendo con me. Non ti sembra si comporti in maniera un po’ strana con me?-
-Che vuoi dire?-
-Ho notato che ogni volta che provo ad avvicinarmi, lei mi scansa, se la tocco si allontana, e appena provo ad andare oltre, lei si tira indietro.- Spiega Tommaso.
-Dai, sarà solo un po’ nervosa. Non aveva un esame questi giorni?-
-Sì, lo ha dato stamattina. E’ andato bene, ma secondo me non è normale che si comporti così. Sai quanto tempo è che non lo facciamo? Io ho paura che si sia stufata…-
-Per me dovresti smetterla di farti tutte queste paranoie e passare all’azione.- Gli consiglia Luca, sorridendo. –Io penso che Gaia fosse solo stanca e agitata per l’esame, ma adesso che l’esame è passato tutto tornerà come prima, vedrai. Avete soltanto bisogno di stare un po’ soli. Passate un week-end romantico solo voi due, portala da qualche parte. Cena a lume di candela in un ristorantino un po’ intimo, le regali dei fiori e poi passate la notte in un bell’albergo. E, per passare la notte, sai cosa intendo…- Afferma Luca, facendo l’occhiolino a Tommaso, che ci pensa un po’ su.
-Credi davvero che basti così poco?-
-Ma certo! Cosa vai a pensare? Tu e Gaia state insieme da una vita, se proprio doveva stancarsi di te, ti avrebbe lasciato molto tempo fa!-
-Va bene, mi hai convinto. Seguirò il tuo consiglio!- Esclama Tommaso. –Ora ti lascio andare, altrimenti fai tardi. Ciao Lu’, e grazie.-
-Di niente! Fammi sapere come va!-
Tommaso lascia la stanza di Luca ed esce dall’appartamento. Appena tornato a casa, chiama subito Gaia, per proporle l’idea dell’amico.
-Pronto?-
-Ehi, piccola, sai, ho un’idea da proporti.-
-Quale?-
-Stavo pensando che il tuo bel ventotto andrebbe festeggiato, quindi che ne dici se questo week-end andassimo da qualche parte, solo io e te? Che so, potremmo andare a Venezia, oppure al Sud.-
-Ehm…ma non è un po’ freddo questo periodo? Aspettiamo ancora un po’. E poi non c’è bisogno di festeggiare il mio voto!- Esclama Gaia, fingendo di sorridere. E’ evidente che sta cercando una scusa per non partire con lui, e Tommaso se ne accorge.
-Ma è per passare un po’ di tempo insieme…- Ribadisce il ragazzo.
-Lo so, ma tra una settimana ricominciano anche le lezioni all’università e non vorrei mancare già il primo giorno per aver passato il week-end fuori. Dai, facciamo un’altra volta, ok?- Domanda Gaia, con un tono di voce squillante, che mal si adatta al suo umore degli ultimi mesi.
-Va bene…- Risponde, amareggiato, Tommaso.
-Adesso devo andare, ci sentiamo dopo!- Lo saluta Gaia.
-Sì, ciao…- Tommaso chiude la chiamata e per l’ennesima volta si scervella a pensare a quale potrebbe essere la causa dello strano comportamento di Gaia. Vorrebbe chiederle cosa è cambiato fra loro, cos’è che non va, ma non lo fa perché ha troppa paura della risposta. Ha paura che Gaia gli dica che vuole lasciarlo, perché non potrebbe sopportarlo.
 
Il giorno seguente, Alice piomba a casa di Alessandro, cogliendolo di sorpresa mentre sta studiando.
-Ali, ma che ci fai qui?-
-Dovevo uscire di casa a tutti i costi, i miei mi stanno assillando!- Risponde la ragazza sbuffando e buttandosi sul letto dell’amico. -Stai studiando?- Chiede poi Alice, vedendo Alessandro seduto alla scrivania con i libri aperti.
-Già…-
-Giuro che non ti disturbo, me ne starò qui buona buona, in silenzio, a farti compagnia.- Afferma Alice, facendo gli occhi dolci e simulando una voce da bambina. Alessandro sorride e fa un sospiro.
-Cos’è successo stavolta?-
-Mia madre ha detto che, se non do quel maledetto esame entro la prossima sessione, mi taglia i fondi e non mi paga più né l’università, né il corso di fotografia, così sarò costretta a trovarmi un lavoro per mantenermi!-
-Beh, una motivazione in più per mettersi a studiare seriamente!- Commenta Alessandro.
-Da quando sei diventato così noioso e secchione?- Domanda Alice, guardandolo male.
-Lo sai da quando. Studiare mi aiuta.- Risponde Ale, alzando le spalle.
-Beato te! A me studiare fa deprimere ancora di più!-
-La prossima sessione è quella pasquale. Puoi farcela benissimo!-
-Sì, ma non ho voglia di studiare quella materia. L’unica cosa che voglio è fare fotografie.-
-Allora perché non lo dici chiaramente ai tuoi? Spieghi loro che la tua vocazione è fare la fotografa e che ti piacerebbe specializzarti in quel campo e lasciare Legge. Pensi che non capirebbero?-
-Veramente non so neanch’io quale sia la mia vocazione. Sai, in realtà, non mi dispiacerebbe nemmeno vedermi come avvocato, da grande, ma appena apro quei mattoni di libri che ci tocca studiare, mi viene il voltastomaco! E poi credo proprio che darei un grosso dispiacere ai miei. Hanno fatto di tutto per farmi iscrivere a Giurisprudenza e così getterei al vento i due anni che ho già fatto…-
-Sì, ma senza studiare non si va molto lontano, quindi, se hai questo rifiuto per le materie legislative, forse è meglio lasciar perdere e buttarsi su qualcosa che, invece, fai sempre con gioia e passione…- Le consiglia Alessandro. Alice sospira profondamente, poi rimane un attimo a pensare alle parole dell’amico. In quel momento, sente squillare il cellulare e, subito dopo, anche quello di Ale comincia a suonare. E’ arrivato un messaggio ad entrambi e, sorpresi dal fatto che i loro cellulari abbiano squillato quasi contemporaneamente, lo leggono.
 
“So che forse è l’ultima cosa che vorresti fare in questo momento, ma verresti, questa sera, a cena in pizzeria con me? In quella davanti al campetto. Devo parlarti, è importante.”
 
-E’ Gaia, vuole che vada a cena in pizzeria con lei.- Afferma Alice.
-Già, ha scritto la stessa cosa anche a me. Sarà un altro dei suoi soliti tentativi per farci riallacciare i rapporti.- Constata Alessandro, mentre poggia il telefono sulla scrivania, rifiutandosi anche di rispondere al messaggio.
-Sì, ma è strano. Ha rinunciato da molto, ormai, a farci riappacificare e poi qui dice che vuole parlarci. Magari è una cosa seria.- Prosegue Alice.
-Certo, è una scusa! Così ci presentiamo lì stasera, spinti dalla curiosità, e poi, guarda caso, ci ritroviamo al tavolo anche con Luca, Marta e Tommaso. Non ho voglia di rivederli né intenzione di parlarci o farci pace.-
-Non credo, sa che non vogliamo più avere a che fare con loro. Secondo me saremo solo tu, io e lei. Neanche Gaia si è comportata bene con noi, ma questo “Devo parlarti” mi preoccupa un po’. Dovremmo andarci. Non so perché, ma ho un brutto presentimento…- Spiega Alice. Alessandro ci pensa un po’ su, poi accetta, controvoglia. Alice gli ha messo la pulce nell’orecchio con questa sua preoccupazione per Gaia.
-E va bene, ma se vedo che ci sono anche gli altri, io me ne vado, ti avverto! E, comunque, continuo a pensare che voglia riunire il gruppo, ma se ci tieni tanto ad andarci…-
-Grazie! Vado a casa a prepararmi.- Gli dice Alice, sorridendo. –Allora…-
-Sì, passo a prenderti io alle otto!- Alessandro completa la frase di Alice, alzando gli occhi al cielo, sapendo già che avrebbe voluto chiedergli proprio un passaggio. Ultimamente è diventato l’autista di Alice, l’accompagna dappertutto e la riporta a casa la sera, ma, in fondo, lo fa con piacere. Non si può non voler bene ad una come Alice.
La ragazza sorride e lo saluta, poi esce dalla stanza.
-E cerca di non fare tardi come tuo solito!- Grida Ale, per farsi sentire da Alice, che ormai è nel corridoio.
-No, sarò puntuale, vedrai!-
Alessandro sente chiudersi il portoncino di casa e si rimette a studiare. Sa benissimo che Alice non sarà affatto puntuale, invece.
 
Marta è a casa e sta aiutando sua sorella a fare alcuni problemi di geometria, quando anche lei sente squillare il cellulare. Va a dare un’occhiata e legge il messaggio sullo schermo. Il mittente è Gaia.
“Marta, ti va di venire a cena con me, stasera, nella pizzeria davanti al campetto? E’ importante, ti devo parlare.”
Marta comincia a pensare a cosa possa volerle dire l’amica e, senza pensarci due volte, accetta l’invito.
“Va bene, ci vediamo lì alle 20 30. Sono troppo curiosa!”
 
Luca, come al solito, è al campo ad allenarsi e, appena rientra negli spogliatoi, una volta finita la seduta, dà una controllatina al cellulare, per vedere se ci sono chiamate perse o messaggi in arrivo. Anche lui trova un messaggio di Gaia.
“Lu’, stasera, se non hai da fare, vieni a cena con me? Andiamo a mangiarci una pizza nel ristorante davanti al campetto. Devo parlarti, quindi ci conto!”
Dopo averlo letto, Luca si siede sulla panca dello spogliatoio e rimane a pensare alla risposta da dare a Gaia. Spera enormemente che quel messaggio non sia una trappola per riunire tutto il gruppo, ma, da come è scritto, sembrerebbe quasi che a cena siano solo lui e Gaia, quindi, alla fine, anche Luca risponde affermativamente all’amica.
“D’accordo, sarò in pizzeria alle 20 30, come al solito. Fammi sapere se devo venirti a prendere!”
 
Nello stesso momento, Tommaso sta cercando di non pensare a Gaia, affogando le preoccupazioni in una partita in solitaria alla Play Station. Proprio mentre sta esultando per un gol appena fatto, un suono familiare raggiunge le sue orecchie. Tommaso lo riconosce subito e si precipita nell’altra stanza, dove ha lasciato il cellulare. Anche a lui è appena arrivato un messaggio da Gaia e, subito, lo apre per leggerlo.
“Amore, stasera ho voglia di mangiare una pizza. Ti va di andare nella pizzeria davanti al campetto?”
Tommaso è assalito da dubbi e punti di domanda. Non sa se Gaia vuole farsi perdonare per il comportamento tenuto negli ultimi tempi o abbia trovato il modo e il luogo più adatti per lasciarlo. In ogni caso, è pronto ad affrontare la realtà e accetta la proposta di Gaia.
“Certo che mi va! Passo a prenderti alle 20?”
Gaia, dopo aver detto a Luca di non aver bisogno che lui la passi a prendere, comunica, invece, a Tommaso di accettare il suo passaggio.
“Va bene, a dopo.”
Il risultato di quel pomeriggio è che tutti sono stati invitati alla stessa cena, ma nessuno di loro sa che ci saranno anche tutti gli altri. Nessuno, a parte Gaia.
 
Quella sera, il primo ad arrivare in pizzeria è Luca. E’ un po’ in anticipo, perciò decide di aspettare Gaia fuori dal locale. Inganna l’attesa passando velocemente lo sguardo dalla stradina da cui dovrebbe venire Gaia, alla finestra della pizzeria, che Luca guarda incuriosito, scrutando e studiando tutte le persone al suo interno. D’un tratto, mentre è intento ad osservare un cameriere che ha appena fatto cadere a terra un bicchiere, Luca si sente chiamare da dietro.
-Eccoci, Lu’!- Esclama Gaia, sorridendogli e avvicinandosi a lui. Luca si volta e sorride, vedendo Tommaso con lei.
-Ma c’è anche lui?- Chiede Tommaso, un po’ dispiaciuto, indicando Luca. Sarebbe voluto stare finalmente solo con la sua ragazza, e invece gli tocca passare una serata a tre.
-Grazie, Tommy, anch’io sono felice di essere a cena con te!- Esclama Luca, in modo ironico.
-No, scusa, è che pensavo che saremmo stati un po’ soli io e Gaia.- Si giustifica Tommaso. -Avremmo tante cose di cui parlare…-
Gaia non sembra cogliere l’allusione, o finge di non averla colta e punta lo sguardo verso il campetto, da cui vede arrivare Marta. La biondina si avvicina sempre di più, ma Tommaso e Luca non sembrano accorgersene, impegnati, come sono, a parlare di calcio. Marta, finalmente, li raggiunge e Gaia le sorride.
-Ehm…ciao, ragazzi! Ci siete anche voi?- Domanda Marta, sorpresa nel vedere che ci siano anche Tommaso e soprattutto Luca. –Pensavo volessi fare una cena tra donne…- Afferma, poi, rivolgendosi a Gaia.
-E’ uno scherzo?- Chiede Luca, indispettito dal fatto che ci sia anche Marta. Gaia e Tommaso dovrebbero sapere che lui non vuole più avere a che fare con lei. Si sente incastrato, intrappolato, ingannato.
-Non è come credi, Luca.- Afferma Gaia.
-Ghe’, dai, io e te ci vediamo un’altra volta. Non è il caso che venga anch’io a cena.- Le dice Marta.
-No, ti prego, rimani, Marta. E anche tu, Luca.- Li implora Gaia.
Marta e Luca scorgono sincerità nello sguardo di Gaia. Capiscono che quella cena non è uno stratagemma per farli riavvicinare e decidono di restare.  
-Bene, allora, visto che siamo tutti, che ne dite di entrare? Qua fuori si gela.- Propone Tommaso, sfregandosi le mani l’una contro l’altra per riscaldarsi.
-Ehm…in realtà mancano ancora due persone.- Interviene Gaia, vedendo, in lontananza, Alessandro e Alice alle spalle del suo ragazzo, che stanno discutendo animatamente.
-Come al solito hai fatto tardi, Ali! Fortuna che sono venuto a casa tua mezz’ora prima dell’appuntamento!-
-Ma dai, sono solo dieci minuti di ritardo! Allunga il passo invece di chiacchierare!-
Alessandro sbuffa, poi, a pochi metri dalla pizzeria, alza lo sguardo e vede Gaia, Tommaso, Marta e Luca.
-Ciao ragazzi!- Li saluta Gaia, sorridendo a lui e ad Alice, mentre Tommaso, Marta e Luca si voltano verso di loro, sorpresi di vederli.
-Non ci credo!- Esclama Alice.
-Ci sono proprio cani e porci a questa cena, eh!- Afferma Alessandro, lanciando uno sguardo di sfida a Luca.
-Non era nei patti che cenassimo anche con loro!- Grida Luca, rivolgendosi a Gaia, che resta in silenzio.
-Forse non è stata una buona idea organizzare questa cena, Gaia.- Interviene Marta.
-Già, è stata proprio una pessima idea! Non penserai mica che io mi sieda allo stesso tavolo con questa traditrice?- Esclama Alice, indicando Marta. –Non riesco più a guardare in faccia nessuno di voi, come pretendete di risolvere tutto con una stupida cena?-
-Guarda che puoi benissimo andartene, infatti!- Le urla contro Marta.
-Ragazzi, volete smetterla di prendervela con Gaia? E’ solo colpa vostra e del vostro stupido egoismo se siamo in questa situazione di merda!- Esclama Tommaso.
-Tu sei l’ultimo a dover parlare, Tommaso! Sei allo stesso livello di questi due per me. Quella sera io ho perso per sempre anche la fiducia che avevo in te!- Gli dice Alessandro, in tono severo.
-Ah, e visto che non ve l’ho mai detto di persona, colgo l’occasione per dirvi che siete tutti degli stronzi!- Aggiunge Alice.
-Dimostrate davvero di essere maturi così, complimenti!- Interviene Luca in tono sarcastico.
-Ma tu ancora parli?- Gli domanda Alessandro, avvicinandosi pericolosamente a lui. –Perché non vai a scoparti qualche troietta e ti levi dalle palle? Tanto è quello che sai fare meglio, no?-
-Ehi, sta’ attento a come parli!- Lo rimprovera Luca, puntandogli l’indice contro e sostenendo lo sguardo di Alessandro, che ormai è sempre più vicino al suo e sempre più carico di rabbia. Marta li osserva con il cuore in gola ed ha paura che possano arrivare di nuovo alle mani.
Gaia ha assistito a tutta la scena senza dire una parola, senza rispondere alle provocazioni degli altri. Guarda i suoi cinque amici litigare ed insultarsi. Vede i loro sguardi carichi d’odio, di quell’odio che mai avrebbe pensato di poter scorgere sui loro volti, ma soprattutto che mai avrebbe pensato di veder rivolto agli amici di una vita.
-Smettetela, ragazzi!- Sussurra Gaia, con un fil di voce e le lacrime agli occhi, ma nessuno sembra prestarle attenzione.
-Non ricominciamo, basta così adesso!- Interviene Tommaso, mettendosi tra Luca e Alessandro per separarli. Alessandro si allontana lanciando un’ultima occhiataccia a Luca.
-Andiamo Ali, io non ci resto qui! Ti avevo detto che me ne sarei andato se ci fossero stati anche loro.-
-Sì, andiamo!-
-No, voi restate, credo sia meglio che me ne vada io. Sono io la causa di tutto!- Asserisce Marta.
-Ehi, adesso non montarti troppo la testa!- Le dice Alice.
-Tranquilli, me ne vado io! E’ evidente che qui sono io quello di troppo, d’altronde il tuo desiderio non era quello di estromettermi dal gruppo?- Chiede Luca ad Alessandro, in tono provocatorio.
-Luca, non ricominciare, così lo provochi e basta!- Lo rimprovera Tommaso.
Gaia stringe i pugni e continua ad osservare passivamente la scena, mordendosi il labbro inferiore. E’ come se stesse per esplodere.
-Vi prego, basta, ragazzi!- Nessuno sembra ascoltarla, sono tutti impegnati a litigare pesantemente e ad urlarsi contro parole più taglienti di una lama affilata.
Il respiro di Gaia si fa sempre più profondo, non sopporta più di sentir discutere i suoi amici, non è per quello che li ha invitati a cena, non è neanche per incastrarli ed obbligarli a far pace. Il suo intento è quello di parlare con loro di sé, di quello che le sta accadendo. Mentre le voci dei suoi amici si sovrappongono l’una sull’altra, cercando di avere la meglio, Gaia non ce la fa più, si arma di coraggio e forza d’animo e scoppia in una confessione drammatica, devastante, che ha in sé una richiesta d’aiuto e un sentimento di paura.
-Ho un cancro!-
 

(Continua nel prossimo capitolo, già pubblicato.)

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Capitolo 25
*** Un annuncio devastante (Parte 2) ***


-Ho un cancro!- Urla Gaia, con tutta la voce che ha in corpo, sovrastando quelle degli altri.
All’improvviso, tutti smettono di parlare e di discutere e si voltano repentinamente verso Gaia, che ha il respiro affannato e lo sguardo rivolto a terra.
-Che cosa?!- Le chiede, sbigottito, Tommaso, aggrottando le sopracciglia. Deve aver capito male, non può essere.
-Ho un melanoma.- Risponde Gaia, stavolta guardando i suoi amici negli occhi.
-Oh mio Dio!- Mormora Marta, portandosi le mani alla bocca.
-Scusate l’ignoranza, ma che cos’è un melanoma?- Interviene Luca, preoccupato. Marta guarda prima Gaia, come se fosse in cerca del consenso per rispondere alla domanda di Luca, poi rivolge il suo sguardo verso il ragazzo.
-Il melanoma è un tumore della pelle.- Gli risponde, scura in volto.
-E’ uno dei più aggressivi, se non preso in tempo.- Aggiunge Gaia.
-Gaia!- La rimprovera Marta. Non vuole neanche sentirla dire certe cose, anche se, studiando medicina, sa benissimo che è proprio così.
-No, no, voglio essere sincera con voi, quindi non vi nasconderò nulla. L’ho scoperto circa un mese fa, durante una normale visita di controllo ai nei, di quelle che si fanno di routine.-
Tommaso ascolta la sua ragazza parlare, ma è come se fosse immobilizzato, pietrificato, incapace di dire o fare qualsiasi cosa. Devastato da quella notizia che gli è piombata addosso tra capo e collo, squarciando in pochi istanti la sua vita come un fulmine a ciel sereno.
-Il dottore ha visto un neo sospetto ed ha fatto subito la diagnosi. Mi sono operata per toglierlo, ma poi hanno visto che la biopsia linfonodale era positiva.- Prosegue Gaia.
-E questo cosa significa?- Chiede Alessandro.
-Che anche i linfonodi sono stati intaccati e che quindi il rischio di sviluppare metastasi a distanza è più elevato, anche se per ora non sembra che ne abbiano trovate.-
-Ma come è possibile che io non lo sapessi?- Chiede Alice, con il volto contratto dalla preoccupazione. –Marco non mi ha detto niente…-
-E’ perché ho pregato Serena di non dirlo a nessuno e quindi neanche a lui, perché lo avrei detto io a tutti, quando sarei stata pronta e adesso lo sono. Non sanno niente neanche gli altri miei due fratelli.- Spiega Gaia, guardando negli occhi i suoi amici, uno per uno. -Ora…ora mi aspettano sei mesi di chemioterapia.- Continua, trattenendo le lacrime. –E scusatemi se vi ho chiamati tutti qui, stasera. Sapevo che non sareste stati contenti di rivedervi, ma io dovevo parlare con voi, con tutti voi. Ho bisogno che mi stiate vicini da adesso in poi, perché ho paura, ok?- Mentre pronuncia queste parole, Gaia scoppia in lacrime. –Ho paura di quello che mi aspetta, ho paura di non poter più tornare quella che ero prima, ho paura…di non farcela.-
-Questo non devi neanche pensarlo, Gaia!- La interrompe Luca, avvicinandosi a lei e mettendole una mano sulla spalla.
-Già…- Ribadisce Alice, tirando su col naso per trattenere le lacrime ed abbozzando un sorriso per tranquillizzare l’amica. –Dov’è finito il tuo inguaribile ottimismo?-
-E’ andato a farsi fottere quando avete deciso di uscire tutti dalla mia vita! Ragazzi, io ho bisogno di voi, ma voi non ci siete, ed ho bisogno di vedere il nostro gruppo unito e affiatato come prima, perché so che questo mi aiuterebbe a superarla. Ma dove siamo finiti? Cosa ci è successo? Guardatevi…- Dice agli altri, tra i singhiozzi, allargando le braccia verso di loro. –Tutto quest’odio, questo rancore, la rabbia con cui vi rivolgete l’uno all’altro…da dove vengono? Noi non siamo questi, non lo siamo mai stati.- Tutto il resto del gruppo ascolta attentamente le parole di Gaia, riflettendo su tutto quello che è successo negli ultimi mesi e pensando che la sofferenza che ognuno di loro ha provato non sia niente in confronto a quello che sta passando Gaia. -Noi ci siamo sempre aiutati, spronati, compresi in modo incondizionato. Io ho imparato qualcosa da ognuno di voi. In tutti questi anni, voi mi avete fatto ridere e riflettere, mi avete fatto fare le peggio cazzate, ma mi avete dato anche una seconda famiglia. Perché è questo che sono gli amici, una seconda famiglia, un rifugio sicuro, un punto di riferimento, perciò, vi prego, mettete da parte tutti i rancori e i dissapori e torniamo ad essere quelli che eravamo.- Gaia fa una pausa ed osserva i suoi amici, tutti con lo sguardo basso e le lacrime agli occhi, poi accenna un leggero sorriso. –Se dovesse succedermi qualcosa, non potrei mai perdonarmi di avervi lasciati qui, così disuniti, come siamo ora. Avrete sempre bisogno l’uno dell’altro e io voglio fare in modo che ognuno di voi sia sempre presente nella vita dell’altro.-
Alla fine del discorso di Gaia, Alice si allontana dal muro a cui era appoggiata e va ad abbracciarla, tenendola stretta fra le sue braccia, mentre le lacrime sgorgano copiose dagli occhi di entrambe. Gaia viene sorpresa dal gesto di Alice. Pensava che la detestasse, che non volesse più avere a che fare con lei, ma è contenta di vedere che l’amicizia che c’era fra loro è ancora li sotto, da qualche parte, nascosta da una miriade di delusioni, ma basta scavare un po’ più a fondo nell’anima per ritirarla fuori, e Gaia sa che è così per ognuno di loro. Anche Marta, Luca e Alessandro si avvicinano a Gaia e si stringono a lei, mentre Tommaso se ne sta in disparte, con lo sguardo fisso a terra, a rimuginare sulla notizia che gli ha fatto perdere dieci anni di vita. Non ha detto una parola da quando Gaia ha fatto quell’annuncio, si sta tenendo tutto dentro, ma alla fine sbotta anche lui.
-Se dovesse…se dovesse succederti qualcosa?- Mormora, fra sé e sé. –Gaia, come puoi farmi una cosa del genere?- Le urla contro Tommaso, cogliendo tutti di sorpresa. Gaia si stacca dall’abbraccio di Alice e si avvicina a lui. Tommaso scoppia a piangere. –Come puoi darmi una notizia del genere così, su due piedi? Perché non me l’hai detto subito? Hai aspettato un mese prima di farmelo sapere, un mese! Un mese in cui io avrei potuto fare qualcosa per te, invece di farmi pippe mentali sul perché tu fossi sempre così strana!-
-Non c’era niente che tu potessi fare…io non te l’ho detto perché non volevo farti preoccupare, perché pensavo che, una volta tolto il neo, sarebbe stato tutto risolto e non volevo angosciarti per nulla…-
-Gaia, io sono il tuo ragazzo, Cristo! Le tue preoccupazioni sono anche le mie. Parli dell’egoismo degli altri, quando la prima ad essere egoista sei proprio tu. Non hai voluto farmi partecipe di una cosa così importante. Ti rendi conto? Se dovesse succederti qualcosa, io…io…- Tommaso sente di non poter reggere più quella conversazione e, mentre le lacrime inondano i suoi occhi, fugge via da lì. Alessandro guarda per un attimo Gaia. La ragazza annuisce e lui inizia a correre dietro a Tommaso.
-Sapevo che avrebbe reagito così, ma gli passerà.- Afferma Gaia. –Allora, che ne dite? Entriamo?- Domanda agli altri, mentre si asciuga le lacrime e sorride, nel tentativo di sdrammatizzare la situazione. Alice, Marta e Luca si guardano fra loro, preoccupati.
-Gaia, ma sei sicura di aver voglia di mangiare tranquillamente una pizza dopo un momento del genere?- Le chiede Marta.
-Certo! Lo avevo messo in conto. Ho prenotato alle 20 30 e siamo in un ritardo mostruoso, quindi sbrighiamoci ad entrare. Finalmente, dopo cinque mesi, abbiamo l’opportunità di cenare tutti insieme e credi che me la lascerei scappare?-
Alice, Marta e Luca decidono di entrare per accontentare Gaia, ma nessuno di loro è in vena di passare una normale serata in pizzeria, dopo la notizia ricevuta. 
 
Alessandro raggiunge finalmente Tommaso, che è seduto su una panchina del campetto, che d’inverno è sempre deserto.
-Tommaso, non fare il bambino. Torna da lei, dai.-
-Cosa vuoi tu? Prima mi cancelli dalla tua vita, mi dici le peggio cose, quando la mia unica colpa è stata quella di mantenere il segreto che un altro mio amico mi aveva confessato, poi vieni qui a dirmi cosa fare? Se te lo avessi spifferato, mi avresti giudicato un amico migliore di come mi consideri ora?- Domanda Tommaso. Alessandro fa un sospiro e si siede sulla panchina accanto a lui.
-Hai ragione, scusami, sono stato un idiota e quello che è successo stasera me lo ha fatto capire ancora di più. Ho passato cinque mesi a pensare che la mia vita fosse finita, che io fossi la vittima contro cui voi, carnefici, vi siete scagliati senza pietà. Pensavo di essere la persona più sfortunata della Terra, poi è arrivata Gaia con quel suo discorso e mi ha fatto capire quanto io sia stato stupido. Quello che sta passando lei non è neanche lontanamente paragonabile a quello che è successo a me. Con poche parole ha messo tutto sotto un’altra ottica, quindi sento di doverti delle scuse, per come mi sono comportato con te e con lei, che alla fine non c’entravate nulla con tutta quella storia.-
Tommaso sospira e piega un angolo della bocca in un leggero sorriso.
-Anch’io devo chiederti scusa. In fondo non è stato un bel gesto neanche tenerti all’oscuro di tutto. Pensi che potrai perdonare anche Luca?-
-Per quello, purtroppo, credo che ci vorrà molto più tempo. Non sono ancora pronto a farlo, non ho più fiducia in lui e credo che, anche perdonandolo, il nostro rapporto non tornerà mai più come prima.- Dichiara Alessandro.
-Almeno dovresti provarci, però…-
-Non è così semplice.-
Tommaso annuisce, comprendendo il punto di vista dell’amico, poi, Alessandro gli dà una pacca sulla spalla e gli sorride.
-Andiamo, su. Hai sentito che ha detto? Lei ha bisogno di noi, ma specialmente di te. Dovrai sorreggerla in qualsiasi momento. D’ora in poi sarà dura per lei e tu dovrai offrirle tutto il tuo sostegno.- Gli dice Ale.
-Sì, ma io sono terrorizzato, Ale! Se perdessi Gaia, io non avrei più ragione di vivere, capisci? Lei…lei è tutta la mia vita…- Confessa Tommaso, tra le lacrime.
-Lo so, lo so, Tommy, ed è per questo che ci siamo noi. Per stare vicini a te e a lei. Non siete soli in questa battaglia. Lotteremo tutti insieme, come abbiamo sempre fatto.-
Le parole di Alessandro danno speranza a Tommaso, che lo guarda con ammirazione e poi gli sorride.
-Allora, andiamo a mangiarci questa benedetta pizza?- Gli domanda Alessandro.
-Sì, tu vai, io vi raggiungo tra poco. Voglio restare ancora un po’ solo.-
-D’accordo. Ci vediamo dopo.- Alessandro si alza dalla panchina e si dirige verso la pizzeria, lasciando Tommaso da solo.
 
La cena si svolge in maniera abbastanza tranquilla, anche se nessuno dice una parola, ma è già tanto che Luca e Alessandro riescano a stare seduti vicini senza venire alle mani. A quel tavolo la tensione si può tagliare con un coltello, ma Gaia è comunque felice per avere di nuovo i suoi amici accanto. Sa che il cammino per tornare ad essere quelli che erano sarà duro e faticoso, ma quello è già un buon inizio. Tommaso non si è più presentato, così Gaia, dopo aver finito di mangiare, si alza dal tavolo e si fa accompagnare fuori da Luca, per andare a vedere se Tommaso è ancora al campetto. Entrambi lo vedono, ancora seduto su quella panchina, assorto nei suoi pensieri e infreddolito. Luca lascia sola Gaia, che, lentamente, si avvia verso il suo ragazzo.
Tornando indietro, Luca vede Marta seduta su un muretto fuori dalla pizzeria. E’ uscita a prendere una boccata d’aria, non riuscendo più a stare al tavolo da sola con Alice e Alessandro. Luca le passa davanti a passo svelto, senza guardarla, poi, però, si arresta e decide di fare dietro-front, per andare da lei. Forse è il caso di parlarle, di mettere in chiaro le cose e di spiegarle come stanno in realtà.
-Che batosta, eh!- Commenta Luca, sedendosi vicino a Marta.
-Già, devastante.- Risponde Marta, con voce triste. –Non è giusto! Ha ventun anni. Dovrebbe pensare all’ansia per un esame, al nuovo taglio di capelli, a cosa mettersi il sabato sera per uscire, non a lottare per la vita!-
-Lo so, ma Gaia è forte. Io so che ce la farà e noi le staremo accanto.- Afferma Luca.
-Credi davvero che riusciremo a starle accanto tutti insieme?-
-Dobbiamo farlo. Dobbiamo mettercela tutta, perché è quello che vuole lei.- Marta gli sorride e annuisce, poi torna seria.
-Luca tu…tu mi odi?-
-Perché me lo chiedi?-
-Perché stavo pensando a quello che ci ha detto Gaia e in effetti, da come ci comportiamo, sembriamo davvero  odiarci tutti e, se ci pensi, è veramente deprimente esserci ridotti in questo stato.- Risponde Marta. Luca le sorride e fa un sospiro.
 -Come potrei odiarti se sei la cosa più bella che mi sia capitata in ventun anni di vita?-
Marta sente il cuore perdere un battito. Rimane a bocca aperta, senza sapere cosa rispondere. Le parole di Luca le fanno dimenticare per un attimo la brutta notizia appresa un’ora prima.
Nel frattempo, Alice e Alessandro sono rimasti soli al tavolo. Si sono fatti portare un gelato, anche se sono ancora entrambi scossi dall’annuncio di Gaia. Mentre sta mangiando, Alice alza lo sguardo e, attraverso il vetro della finestra che ha di fronte, riesce a vedere Marta e Luca, seduti sul muretto, che stanno parlando fra di loro.
-Li hai visti?- Chiede ad Alessandro con tono quasi rassegnato, indicandoglieli con un movimento del capo. Alessandro guarda nella direzione che gli ha indicato Alice e vede anche lui Marta e Luca insieme. Rimane a fissarli, immobile, senza dire una parola.
-Secondo te è arrivato il momento di rassegnarci?- Domanda ancora Alice. –Io riesco a percepire quanto sia importante Marta per lui. In tutti questi anni ho imparato a leggergli negli occhi e i suoi dicono tutto. Prima, quando aveva Marta di fronte, ho visto come la guardava e, per quanto io lo volessi, devo accettare il fatto che lui non abbia mai guardato me in quel modo.- Gli spiega, rattristata.
-No, io non mi rassegno.- Afferma Alessandro, in maniera decisa. –Sono sicuro che lei provi ancora qualcosa per me, anch’io glielo leggo negli occhi.-
Fuori, intanto, seduti sul muretto, Marta e Luca continuano a parlare fra di loro.
-Hai presente quello che ti ho detto l’altro giorno, quando mi sei venuta addosso, vicino al centro commerciale?- Prosegue Luca, facendosi serio. Marta annuisce. –Beh, era un’enorme cazzata! In questi cinque mesi, io…non ho fatto che pensare a te in ogni momento della giornata. Mi sei mancata da morire e i miei sentimenti per te non sono mai cambiati, perciò non credermi quando ti dico che ho smesso di interessarmi a te, perché in quel caso è solo il mio orgoglio ferito a parlare.- Le spiega Luca, perdendosi nei suoi occhi verdi, che gli fanno male solo a guardarli e in cui avrebbe voluto rifugiarsi durante gli ultimi mesi. -Molto probabilmente, la tua scelta tu l’hai fatta già da parecchio tempo. Hai solo paura di ammetterlo.- Prosegue il ragazzo, con tono di rassegnazione. -La conclusione a cui sono arrivato è che, anche se ho davvero poche speranze, io non voglio rinunciare a te, non ci riesco, perciò non lo farò.-
Detto ciò, Luca si alza e fa per andarsene, mentre Marta lo segue con lo sguardo. Il ragazzo, però, poi, si volta di nuovo verso di lei.
-Se vuoi, io sono qui.- Le dice con l’espressione seria, ma al contempo dolce di chi è pronto ad offrirsi totalmente ed incondizionatamente alla persona che ama, se solo questa fosse pronta a sceglierlo.
Luca torna in pizzeria e Marta lo guarda allontanarsi, poi abbassa lo sguardo e ripensa alle sue parole. Luca non l’ha dimenticata, non ha mai smesso di pensare a lei e questo la rincuora, ma allo stesso tempo la fa tornare in crisi, perché non è come dice Luca. Lei non ha ancora fatto una scelta. A dire il vero, pensare di dover prendere una decisione la spaventa, per questo cerca sempre di rimandarla. Non può lasciare tutto com’è in questo momento, perché sa che ne stanno soffrendo tutti e tre, ma sa anche che è impossibile far tornare tutto come era prima, quando erano tutti solo amici, perché non si può fingere che sentimenti del genere non siano mai esistiti tra lei e Alessandro, o tra lei e Luca. E’ lei, solo lei, che ha in mano la situazione, e solo lei può risolverla.
 
Nel frattempo, Gaia ha raggiunto Tommaso al campetto e si avvicina a lui.
-Tommy, perché non vieni dentro? Fa freddo qui fuori e ancora non hai mangiato niente.-
-Non mi va, non ho fame.-
Gaia si siede accanto a lui e i due restano in silenzio per qualche istante, poi Tommaso prende la parola.
-Dovevi dirmelo subito, Gaia. Io non sono uno qualsiasi, non sono uno tra tanti. Credevo di avere un posto privilegiato nel tuo cuore e che tu volessi condividere tutto con me. Pensare che tu abbia passato un mese con questa paura senza avere il mio appoggio, mi fa incazzare come una bestia e, per di più, mentre tu stavi male, io non facevo che lamentarmi perché tu non volevi più venire a letto con me…che idiota che sono!-
Gaia, senza dire una parola, si sbottona il cappotto e poi alza il maglione e la canottiera, mentre abbassa leggermente i jeans, lasciando scoperto un fianco, su cui Tommaso riesce a vedere un grosso cerotto bianco.
-Ecco perché non volevo che mi toccassi, perché avresti scoperto tutto e io non volevo che ti preoccupassi.- Gli spiega Gaia.
-Questa è la cicatrice del’’intervento?-
-Sì. Sai quando ti ho detto che sarei andata con i miei a trovare i parenti che abbiamo a Genova?-
-In realtà eri in ospedale?- Chiede Tommaso, intuendo cosa volesse dirgli Gaia. La ragazza annuisce.
-Mi dispiace per averti mentito, per avertelo tenuto nascosto e per essere stata così fredda e distaccata con te, ultimamente, ma pensavo davvero che si sarebbe risolto tutto in poco tempo.-
-Non ti preoccupare. Scusami tu per essermi comportato da immaturo, come sempre.-
A queste parole, Gaia inizia di nuovo a piangere.
-Sono…sono così spaventata, Tommy…-
Tommaso la abbraccia e le fa appoggiare il viso sulla sua spalla, mentre alcune lacrime cominciano a scendere anche sul suo viso.
-Lo so, lo so, anch’io lo sono. Anche se non te l’ho mai detto, tu sei tutto per me, Gaia, e non voglio neanche pensare a come potrebbe essere la mia vita senza di te, perciò, se tu lo vorrai, saremo spaventati insieme e io farò in modo che non ti accada mai niente di brutto, ok? Non permetterò a niente e a nessuno di portarmi via la mia Gaia.- Gaia gli sorride e lui le dà un bacio sulla fronte, continuando a stringerla forte a sé. –Non ti lascerò sola, amore mio.-
 
Quella notte, dopo essere tornati tutti a casa, nessuno riesce ad addormentarsi. Marta continua a rigirarsi nel letto, cercando di non pensare a Gaia, ma il pensiero che una delle sue migliori amiche sia malata, la fa star male da morire. Accende la luce dell’abat-jour che tiene sul comodino, poi si alza e si mette seduta sul letto, con la schiena appoggiata sulla testiera. Appeso sul muro, di fronte a sé, ha un cartellone che Gaia e Alice le avevano fatto per il compleanno, due anni prima, con tutte le foto di loro tre insieme. Riguardando quelle immagini spensierate, Marta scoppia in lacrime, stringe forte il cuscino, cercando di non svegliare il padre e la sorella con i suoi singhiozzi, poi si infila un maglione, si asciuga gli occhi ed esce di casa. Fa solamente venti passi, poi suona un campanello. La porta si apre quasi subito, e Marta vede Alessandro, di fronte a sé, sull’uscio.
-Marta?!-
-Scusa, Ale, ho svegliato anche i tuoi?- Gli chiede, timidamente, Marta.
-No, stanno ancora dormendo, io invece non riuscivo a prender sonno.-
-A chi lo dici...- Commenta Marta, per poi cambiare discorso. -Ale, io…mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto passare nell’ultimo anno, mi dispiace di averti fatto soffrire…-
-Non devi neanche dirlo. A me dispiace di averti fatta soffrire, di averti trattata come un giocattolo e di non aver rispettato i tuoi sentimenti, lasciandoti per uno stupido motivo.- La interrompe Alessandro. Marta accenna un sorriso, poi riprende a parlare.
-Ora dovremo stare accanto a Gaia e anche a Tommaso, ma io non so se sarò in grado di farlo da sola, mi sento così inutile e impotente, di fronte a una cosa così grande. Anch’io ho bisogno di qualcuno che mi aiuti ad affrontare i mesi che ci aspettano, quindi ti va di dimenticare tutto e di starmi vicino?-
Alessandro osserva Marta, di fronte a sé, così indifesa e spaventata, con gli occhi lucidi e quelle lacrime che a stento riesce a trattenere. Non le risponde, ma gli viene spontaneo fare un gesto che vale più di mille parole. Si avvicina di più a lei e la accoglie in un abbraccio in cui Marta riesce a lasciarsi andare al pianto. Anche lei ricambia l’abbraccio stringendo le braccia attorno al collo di Alessandro, perdendosi in quel contatto che la riporta indietro di anni, a quando lui era la persona più importante della sua vita.

 

Angolo Autrice: Allora, ragazzi, cosa mi dite alla fine di questi due capitoli così intensi? Mi sono impegnata molto per scriverli, perché non era affatto facile, quindi vorrei sapere cosa ne pensate e come è stato il risultato. Spero di essermi fatta perdonare per il ritardo pubblicando due capitoli anziché uno! Gaia è malata. E’ questo il segreto che nascondeva, e ora inizierà un periodo piuttosto difficile per lei, per Tommaso, per tutti. Il discorso che ha fatto ai suoi amici sarà in grado di farli rinsavire? Già abbiamo visto i primi segnali di riappacificazione tra Alessandro e Tommaso o tra Marta e Alessandro, ma soprattutto, tutti, finalmente, hanno ricominciato a parlare con Gaia, che di certo non si meritava il trattamento che gli altri le hanno riservato negli ultimi mesi. Quale scena avete preferito? Quella tra Marta e Luca o quella finale tra Marta e Alessandro? E della reazione di Tommaso cosa pensate? Questa notizia bomba ci accompagnerà piano piano fino alla fine della storia e vedremo come si districherà la situazione tra amori, amicizie, tradimenti. Tempo fa, se vi ricordate, vi avevo detto che Gaia sarebbe stata fondamentale ai fini della storia e adesso capite perché. Nel prossimo capitolo introdurrò un nuovo personaggio (l’ultimo, ve lo prometto!), che metterà uno dei nostri protagonisti di fronte a una scelta. Appuntamento, allora, a sabato 14 Settembre, con un altro capitolo. Prometto che non tarderò stavolta! A presto!

Angelica Sofia

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Capitolo 26
*** Le sorelle di Luca ***


E’ passata una settimana da quando Gaia ha annunciato a tutti di essere malata. Una settimana in cui nessuno ha saputo come agire. La notizia ha stravolto tutti e ormai è difficile trascorrere le proprie giornate senza che un pensiero voli verso Gaia, verso quello che sente, quello che teme, quello che spera. Per quanto si sforzino, Marta, Alice, Luca e Alessandro non possono capire fino in fondo il suo stato d’animo, né quello di Tommaso. Ogni parola sembra superflua, ogni gesto sembra inutile o invadente, ma una cosa è chiara. Per star vicino a Gaia, devono unire le proprie forze. Andando anche contro la propria volontà, devono collaborare per il bene della loro amica. Alessandro questo l’ha capito e non intende stare con le mani in mano, a vedere Gaia consumarsi piano piano, senza fare qualcosa che le allevi almeno in parte le sofferenze. E’ per questo che ha convocato Marta, Alice e Luca a casa sua. Sa che sarà piuttosto imbarazzante ritrovarsi tutti insieme nella stessa stanza, ma l’affetto per Gaia va oltre i risentimenti che ci sono tra loro, oltre ogni rancore o conto in sospeso.
-Non pensate che io vi abbia chiamati qui, oggi, per risolvere i problemi che ci sono fra noi. Non ne ho né voglia né tempo e credo anche che, ora, appianare le nostre divergenze sia l’ultima cosa a cui dover pensare. L’unico motivo per cui vi ho chiesto di riunirci qui è Gaia. Dobbiamo fare qualcosa.- Esordisce Alessandro, mettendo subito in chiaro le cose, guardando negli occhi, uno ad uno, i suoi tre amici, che sono in camera sua insieme a lui.
-Sì, ma in fondo, cosa possiamo fare noi? Io mi sento così inutile…- Commenta Alice, incrociando le braccia ed alzando le spalle.
-Già, io vorrei offrirle un aiuto concreto, ma tutto quello che mi viene in mente mi sembra così stupido...- Aggiunge Marta, appoggiandosi con la schiena all’armadio di Alessandro.
-Un modo per farle sentire la nostra vicinanza ci sarebbe…- Comunica Alessandro.
-E quale?- Chiede Luca, sedendosi alla scrivania del suo, ormai ex, migliore amico.
-Ho pensato che potremmo accompagnarla alle sedute di chemioterapia. Potremmo fare a turno, in modo da non farla sentire mai sola, e per dare il cambio a Tommaso o ai suoi e permettere anche a loro di svagarsi un po’.- Spiega Alessandro. La sua proposta è accolta dagli altri con un momento di silenzio, che solo Alice interrompe.
-Ma io ho paura che, standole accanto in quei momenti, potrei trasferirle la mia ansia e le mie preoccupazioni, peggiorando la situazione. Non credo di farcela.-
-Si che ce la fai, Ali.- La tranquillizza Alessandro.
-Non è male come idea…- Commenta Luca.
-Sì, ma io non posso promettervi che non scoppierò a piangere quando la vedrò distesa su quel letto d’ospedale con la flebo attaccata al braccio, o quando mi chiederà di accompagnarla al bagno perché ha la nausea.- Interviene Marta.
-E’ per questo che ho pensato che forse è meglio andarci in due. Dobbiamo sostenerci a vicenda, perché in fondo sarà stressante anche per noi.- Prosegue Alessandro. Gli altri annuiscono, dandogli ragione.
-Domani inizia il primo ciclo. Come ci organizziamo?- Chiede Luca.
-Ho sentito Tommaso e mi ha detto che domani vanno lui e i genitori, con lei, quindi per domani non c’è problema. Possiamo iniziare dalla prossima seduta, che dovrebbe essere fra due settimane. Alla prossima possiamo andarci io e Alice. Te la senti?- Domanda Alessandro, rivolgendosi ad Alice.
-D’accordo.- Risponde mestamente Alice, annuendo leggermente.
-Alle sedute successive potete andarci voi due.- Dice Ale, indicando Luca e Marta. -Una volta, uno di voi va con Tommaso e l’altra con Serena, viceversa la volta dopo. Oppure…- Prosegue Alessandro, abbassando lo sguardo ed il tono di voce. –Oppure potete andarci voi due insieme…- Completa la frase Alessandro. Una frase che non avrebbe mai voluto dire. Vedere Marta e Luca insieme è una cosa che non può più sopportare, ma stavolta c’è di mezzo il bene di Gaia, che viene prima di tutto. Luca e Marta, sentendo le parole di Alessandro, si guardano per un istante, poi abbassano subito lo sguardo.
-Secondo me dovremmo cercare di non farle pensare alla malattia, dovremmo cercare di renderle i prossimi mesi più spensierati possibile.- Interviene Alice.
-Già, è quello che faremo. Perciò niente musi lunghi, niente lacrime, ma soprattutto non permettete che lei pensi che noi proviamo pena o compassione per lei. Ok? Sapete Gaia com’è fatta…- Ribadisce Alessandro.
-Va bene. Posso provarci.- Commenta Marta.
-Allora rimaniamo d’accordo così. Ogni volta ci sentiamo per stabilire i turni.- Conclude Alessandro.
-Bene, io ora devo andare, altrimenti faccio tardi al corso di fotografia.- Afferma Alice. –Ciao Ale!- La brunetta saluta Alessandro, poi lancia uno sguardo anche a Luca e Marta, accennando un leggero sorriso, non sapendo bene come comportarsi con loro. -Ehm…ciao…ciao, ragazzi…- Alessandro saluta Alice, gli altri le sorridono timidamente e con un po’ di imbarazzo, poi lei indossa il cappotto e se ne va.
-Anch’io vado. Ci risentiamo allora.- Anche Luca si riveste e saluta gli altri, per andarsene, ma mentre si trova davanti al portoncino di casa, si accorge di aver dimenticato la sciarpa, così torna indietro, riprende la sciarpa che aveva lasciato appesa all’attaccapanni nel corridoio, ma poi si ferma di fronte alla porta socchiusa della stanza di Alessandro, da cui può vedere quello che succede all’interno. Marta e Alessandro sono molto vicini, stanno parlando fra loro e Luca li ascolta.
-Corso di fotografia? Ma di cosa parlava Alice?- Domanda Marta ad Ale.
-Sì, ha iniziato questo corso, da qualche mese. Le piace molto e sta anche valutando l’idea di lasciare Giurisprudenza per diventare una fotografa professionista.-
-Non so più niente di lei o della sua vita.- Commenta Marta, sospirando e ignorando che dietro alla porta ci sia Luca. –E’ davvero triste, una volta ero la sua migliore amica e mi diceva tutto…-
-Io la capisco, non è facile quello che sta passando e secondo me sta anche cercando il modo di perdonarti. Purtroppo ci vorrà tantissimo e, anche una volta che avrete fatto pace, il vostro rapporto non sarà più lo stesso, perché sarà sempre macchiato da quello...beh, sai da cosa.-
Quello che Alice prova nei confronti di Marta è la stessa cosa che prova lui nei confronti di Luca e dicendo quelle parole è un po’ come se leggesse dentro sé stesso e questo Luca lo capisce. Alessandro e Marta continuano a parlare e Luca è ancora dietro la porta ad origliare.
-Sei stato grande prima. Hai preso in mano la situazione, ci hai riuniti qui mettendo da parte l’orgoglio e il rancore. Ci hai dato uno scossone e io sono fiera di te. Lo sono sempre stata.- Dice Marta ad Ale, sorridendogli. Alessandro le sorride a sua volta, con un’espressione, che è però malinconica allo stesso tempo, un’espressione da cui traspaiono i sentimenti che prova ancora per quella ragazza, ma anche la sofferenza che lei gli ha causato, così mette una mano sulla guancia di Marta e la accarezza muovendo delicatamente il pollice. Vorrebbe qualcosa di più. Vorrebbe baciarla e poter dire che Marta è sua, ma sa che non è quello il momento. Aspetterà quanto necessario per farla tornare da lui. Marta guarda Alessandro con dolcezza e si abbandona alla sua carezza avvicinandosi e mettendo una mano sopra a quella che lui ha appoggiato sulla sua guancia, per intensificare il contatto fra loro. Luca osserva tutta la scena da dietro la porta. E’ un colpo al cuore, un coltello che si infila di nuovo nella piaga e, guardandoli, pensa di essere un illuso. Sa che prima o poi quei due torneranno insieme, lo ha sempre saputo, ma rendersene conto vedendoli con i proprio occhi fa male. Luca ora ha la conferma di essere stato solo una parentesi nella vita di Marta e non avrebbe mai dovuto pensare che Marta potesse scegliere lui, perché quello che c’è tra lei e Alessandro è qualcosa di profondo, trascendentale ed eterno, con il quale lui non può competere. Lo vede da come Marta guarda Alessandro. Lo guarda nello stesso modo in cui Luca guarda Marta e, considerando l’amore che lui stesso prova per Marta, può benissimo immaginare quello che lei prova per Alessandro. Luca abbassa lo sguardo e, silenziosamente, si allontana dalla porta della stanza di Ale. Cercando di non far rumore, attraversa il corridoio ed esce, richiudendo delicatamente il portone di casa, per non farlo sbattere.
 
Quel pomeriggio, Luca va agli allenamenti, come sempre, ma è triste e abbattuto e non riesce a dare il meglio di sé. Oltre alla storia di Gaia, che è ormai un chiodo fisso nei suoi pensieri, l’immagine di Marta e Alessandro insieme non fa che tornargli in testa. Come può essere stato così stupido da credere, anche solo per un minuto, di avere speranze con Marta? Ha messo tutto sé stesso nel tentativo di conquistarla e di farla innamorare di sé, ma evidentemente non ci è riuscito. Ha lottato, ha fatto per lei cose di cui non immaginava neanche di essere capace, ha perso i suoi amici, ha sofferto, e tutto questo per niente. E’ stata tutta un’illusione, è stata tutta fatica sprecata cercare di dimostrarle di essere un ragazzo degno di lei. Allora tanto vale mettere da parte i sentimenti. I sentimenti fanno soffrire, quando non ci sono di mezzo i sentimenti è tutto più facile e si può essere ugualmente felici, spesso anche di più.
Quella sera, i suoi compagni di squadra riescono a convincerlo ad andare a ballare, dato che l’indomani hanno allenamenti solo nel pomeriggio. Luca non ne ha molta voglia, ma pensa che passare una serata spensierata gli farà bene per svagarsi. Arrivati in discoteca, mentre il resto della squadra si butta nella mischia per ballare, Luca si siede al bancone del bar e ordina un drink, mentre si guarda attorno. Un sacco di gente si fionda da lui e dagli altri con carta e penna in mano, per avere degli autografi. Luca cerca di accontentare tutti, poi, quando la situazione sembra essersi calmata, ordina un altro drink e poi un altro e un altro ancora. A che cosa è servito essersi comportato da bravo ragazzo per tutto quel tempo, a cosa l’ha portato? Gli ha solo fatto perdere le persone a cui teneva di più ed ora si ritrova senza una ragazza, senza i suoi due amici fraterni, con un’altra amica malata di cancro che ora più che mai ha bisogno di tutto il suo sostegno, di quel sostegno che però lui ha paura di non saperle dare.
Quando raggiunge i suoi compagni al centro della pista da ballo, Luca è ormai completamente ubriaco. Un’avvenente e provocante ragazza sui vent’anni lo riconosce subito, gli si avvicina e comincia a toccarlo, lanciandogli sguardi maliziosi, mentre gli sussurra nell’orecchio parole che Luca non riesce neanche a comprendere. E’ confuso, stordito, ha la mente annebbiata, ma alcune cose sono ancora inequivocabilmente chiare. A fare il bravo ragazzo non ci si guadagna niente. Forse conviene davvero tornare ad essere il cattivo ragazzo che era un tempo e che tutti hanno sempre creduto che lui fosse, quello che se ne frega dei sentimenti, quello da una botta e via, quello che non è capace di fare l’amore, ma solo di fare sesso. D’altronde, negli ultimi tempi, anche Alice e Alessandro non hanno fatto altro che ripetergli che lui è un dongiovanni, un puttaniere, uno che si porta a letto le ragazze, una dopo l’altra, solo per appagare i suoi istinti animaleschi, solo per provare piacere prettamente fisico. Se neanche le persone che lo conoscono meglio sono in grado di capire che lui può e sa provare sentimenti così forti da sollevare una montagna, o da scatenare un uragano, allora tanto vale arrendersi. Ha sprecato già tanto tempo ed energie per cercare di convincere tutti del contrario, ma è giunta l’ora di smetterla. Se a lui spetta la parte del ragazzaccio, allora è quello che sarà. Luca prende la ragazza per i fianchi, la tira a sé e la bacia con foga. Lei gli infila subito una mano nei pantaloni, mentre lui le sfiora una coscia e le solleva il vestitino già abbastanza corto di suo, per arrivare a toccarle il fondoschiena. Luca si stacca dalle labbra della ragazza e la afferra per un braccio, poi comincia a correre trascinandola con sé, sotto gli occhi divertiti dei compagni di squadra. E’ sbronzo, per niente lucido, e in un attimo si ritrova nel bagno della discoteca, a fare sesso con quella sconosciuta di cui non conosce neanche il nome, tra spasimi, gemiti e sospiri. Lei il suo nome, invece, lo conosce benissimo e lo urla ad ogni spinta, ad ogni movimento. Probabilmente starà coronando il suo sogno. Dopo quella sera, potrà dire di essere stata con Marra, il famoso calciatore della Roma, l’idolo di tanti ragazzi e l’amore impossibile di tante ragazze. Per gli estranei lui è sempre stato questo, solo un cognome seguito da un numero, l’8. La maggior parte delle persone può giudicare il suo modo di giocare a calcio, il suo aspetto fisico, ma non potrà mai giudicare i suoi sentimenti, le sue emozioni, i suoi timori, la sua anima. Per questo, fino a poco tempo fa, c’erano gli amici. Per loro, lui non è mai stato solamente Marra, il numero 8 della Roma. Per loro, lui era Luca il fratello che non ho mai avuto, Luca l’amico d’infanzia, Luca il confidente, Luca il ragazzo con cui litigare ogni dieci secondi solo per mascherare l’attrazione che provavano l’uno per l’altra, Luca il ragazzo che mi conosce meglio al mondo, Luca l’amore della mia vita. Per ognuno dei suoi amici, Luca era tutto questo, o almeno credeva di esserlo. Pensava che i suoi amici potessero capirlo meglio di chiunque altro, ma ha realizzato che non è così. Se Alice e Alessandro pensano che lui non sia in grado di provare sentimenti, allora è giusto essere chiusi in quel bagno, nel posto sbagliato, nel momento sbagliato, ma, soprattutto, con la persona sbagliata.
 
La mattina seguente, Luca viene svegliato da uno strano trambusto in cucina. Appena apre gli occhi, sente i postumi della sbronza della sera prima e comincia a ricordare, anche se non nei dettagli. Ricorda che, subito dopo essersi rivestito, ha detto alla ragazza di non avere intenzione di risentirla o di frequentarla, per poi andarsene senza neanche salutarla. Probabilmente le avrà anche spezzato il cuore e, col senno di poi, Luca si pente di quello che ha fatto la sera prima. Vorrebbe cancellarla dalla sua mente, perché gli fa provare vergogna per sé stesso. Luca decide di alzarsi dal letto, si dà una sistemata, per evitare  che i suoi capiscano che la sera prima ha bevuto come un dannato, e poi esce dalla camera, per andare a controllare cosa stia accadendo in casa. Appena entra in cucina, Luca vede, accanto a sua madre, una ragazza con i capelli scuri, lisci e a caschetto, lunghi fino alle spalle. Ha i suoi stessi occhi neri, la sua stessa bocca, i suoi stessi modi di fare. Quello che gli salta subito all’occhio, però, è il suo pancione.
-Fratellino!- Esclama la ragazza, correndogli incontro a braccia aperte.
-Miriam?!- Luca pronuncia il nome di sua sorella, incredulo, poi la abbraccia, stringendola forte a sé. –Ma che ci fai qua? E’ bellissimo rivederti!-
-Fatti guardare!- Gli dice Miriam, staccandosi dall’abbraccio di Luca ed osservandolo bene. –Ehi, ma quanti muscoli hai messo su? Sei diventato molto più grosso dall’ultima volta che ci siamo visti!-
-Non sono l’unico ad essere diventato molto più grosso dall’ultima volta che ci siamo visti. Miriam, tu sei…-
-Incinta!- Esclama Miriam, completando la frase di Luca.
-Molto incinta!- Si intromette la madre dei due ragazzi, con un velato tono sarcastico. Miriam si volta verso di lei e le lancia un’occhiataccia.
-Wow! Sei…sei incinta!- Esclama Luca sorridendo, come ad accertarsi che quello non sia un sogno. –Ma perché non ce l’hai mai detto quando ci sentivamo? E…e Roberto dov’è?-
-Volevo farvi una sorpresa, e poi volevo dirvelo di persona. Sai com’è papà…lui ha sempre pensato che io dovessi laurearmi, poi specializzarmi, poi sposarmi e poi allora, e solo allora, avrei potuto metter su famiglia. Invece mi ritrovo a ventisette anni, con ancora due anni di specializzazione da fare, un fidanzato lontano e un bambino che cresce dentro di me.- Gli spiega Miriam.
-A proposito, papà dov’è adesso?- Chiede Luca.
-E’ uscito per schiarirsi le idee.- Risponde la madre.
-Già. Gliel’ho detto stamattina, quando sono arrivata qui, dopo aver viaggiato di notte, ma lui non l’ha presa molto bene.- Aggiunge Miriam.
-Vedrai che gli passerà. Vostro padre sarà un po’ burbero e severo, ma non è cattivo e vi vuole bene.-
Miriam sorride alla madre, che è riuscita a tranquillizzarla con poche parole, poi si rivolge di nuovo a Luca.
-Sono al settimo mese. Roberto ha vinto una borsa di studio ed è partito per fare un tirocinio di due mesi in un ospedale di Parigi. Io invece sono in maternità, così ho deciso di tornare qui a casa per passare gli ultimi mesi di gravidanza con la mia famiglia. Mia figlia nascerà ad Ostia!-
-Figlia? Vuoi dire che è una femmina?- Domanda Luca entusiasta.
-Esatto!-
-Oh, sono così contento!- Esclama Luca, abbracciando di nuovo sua sorella, sotto lo sguardo intenerito della madre.
-Andiamo in camera mia, ci sono un sacco di cose che vorrei chiederti.- Afferma Miriam, trascinando Luca nella sua vecchia stanza.
Miriam ha sei anni più di Luca. Ha seguito le orme paterne e si è laureata a pieni voti in Medicina a Roma, poi, però, ha deciso di andare a specializzarsi a Milano, dove ora frequenta il terzo anno di Specializzazione in Oncologia. Lei e Luca hanno sempre avuto un ottimo rapporto. Anni prima, Miriam era molto amica di Marco, il fratello di Alice, così, mentre Alice e Luca giocavano insieme, i rispettivi fratelli uscivano insieme, anche se Miriam ha tre anni più di Marco. Hanno avuto una piccola storiella, ma niente di serio.  Quando, tre anni prima, Miriam è andata a vivere a Milano, per Luca è stato molto difficile abituarsi a non averla più in casa. A Milano, Miriam ha conosciuto Roberto, un collega di Specializzazione, che ora è il suo fidanzato e con cui è andata a convivere, ignorando il parere di suo padre, che era assolutamente contrario a questa convivenza. Le lezioni e i turni massacranti in ospedale, purtroppo, le permettevano di tornare a casa solo durante le festività o in occasioni particolari, ma si è sempre fatta sentire, soprattutto con il fratello, facendogli sempre l’in bocca al lupo prima di un esame, prima di una partita o semplicemente per sentire come stesse ed ora eccola lì, di nuovo a casa e con un’altra piccola Marra in grembo.
-Quanto mi è mancata questa stanza!- Esclama Miriam, sfiorando le pareti e le mensole della libreria della sua vecchia camera. Non è cambiata di una virgola da quando se ne è andata.
-E a me sei mancata tu!- Le dice Luca, mentre si siede sul suo letto. Miriam gli sorride e si siede accanto a lui.
-Ehi, complimenti per il campionato! Io e Roberto ti seguiamo sempre in tv, pensa che sono anche riuscita a farlo diventare Romanista!-
-Beh, grazie. Quella è forse l’unica cosa che sta andando bene in questo momento.- Risponde Luca, con un’espressione avvilita.
-Perché? L’università va male?-
-No, non è quello. Cioè, sono abbastanza indietro, ma con gli impegni che ho è normale. Comunque ho deciso di mettermi a studiare per un esame che darò il mese prossimo.-
-Oh, bene! Allora è in amore che hai qualche problema?- Luca non le risponde, ma fa un lungo sospiro inarcando le sopracciglia. -Mi sa che tu devi raccontarmi qualcosa…come va con Marta Cassetti?- Gli chiede Miriam, sorridendo maliziosamente. –E’ da quando ho visto la vostra foto sul giornale che muoio dalla curiosità di saperlo, ma ogni volta che te lo chiedevo quando ti chiamavo, tu stroncavi la conversazione sul nascere, dicendo che era una storia troppo lunga da raccontare al telefono.-
-Beh, è una storia troppo lunga.- Le risponde Luca, sorridendole e cercando di evitare di parlare del problema. Miriam lo guarda male.
-Ma adesso io sono qui e non ho niente da fare per i prossimi due mesi.- Insiste Miriam.
-D’accordo. Te lo dico. L’estate scorsa io…sì, ecco, io mi sono innamorato di Marta. All’inizio lei sembrava non ricambiare, ma poi alla fine ha ceduto e siamo stati insieme per qualche giorno. Quando però l’hanno scoperto gli altri è finito tutto. E con tutto non intendo solo la mia storia con Marta, ma anche la mia amicizia con Alessandro e Alice. Per di più questo ha avuto ripercussioni anche sulla storia che Alice stava per intraprendere con un altro ragazzo, Filippo, un amico di Marco, perché lei è ancora innamorata di me. Lui l’ha capito e si è fatto da parte, ma adesso mi odia, come mi odiano Alice e Alessandro. In tutto questo gli unici che hanno continuato a starmi vicini sono stati Gaia e Tommaso, ma ora Gaia sta male. Ha scoperto di avere un tumore.-
-Sì, ho saputo. Me l’ha detto prima mamma. Mi dispiace così tanto…-
-Già, e la cosa peggiore è che in un momento come questo, in cui dovremmo essere tutti uniti per sostenere Gaia, ognuno di noi è solo e prova rabbia ed odio nei confronti dell’altro.-
-Ma non c’è possibilità di sistemare le cose?-
-Sono sei mesi che la situazione è bloccata. Non riusciamo ad uscirne. Forse è capitato tutto per una ragione. Forse il destino voleva farci capire che le amicizie che ti fai quando sei un bambino non possono durare per sempre, che c’è un momento, nella vita di una persona, in cui si deve cambiare, abbandonare il vecchio per il nuovo. Forse gli amici d’infanzia non puoi portarteli dietro per tutta la vita.- Afferma Luca, con un velo di nostalgia.
-Immagino quanto tu stia soffrendo. Hai perso in un colpo solo sia l’amore che gli amici, ed ora anche questa notizia di Gaia. Non ci voleva.-
-L’unica cosa a cui voglio pensare, ora, è Gaia. Voglio che questo periodo passi il più in fretta possibile per lei, e che poi, quando passerà, potrà considerarlo solo un brutto ricordo.-
-Sono fiera di te.- Le dice Miriam, sorridendogli dolcemente. A Luca, per un attimo, torna in mente la scena di Marta e Alessandro a cui aveva assistito il giorno prima. “Sono fiera di te” è la stessa frase che Marta aveva detto ad Ale, mentre lui le accarezzava il viso, e una morsa torna ad attanagliargli lo stomaco.
-A proposito, Marco come sta? E’ un sacco che non lo vedo, potrei andare a trovarlo.- Afferma Miriam.
-Marco sta bene. Ora sta con Serena, la sorella di Gaia.- Risponde Luca.
-Davvero? Fammi capire. A te piace Marta, che è l’ex del tuo migliore amico e la migliore amica della tua ex, che ora ti odia perché hai mandato a monte la sua storia con un ragazzo che è amico di suo fratello, che ora sta con una certa Serena, che è la sorella di un’altra vostra amica, Gaia. Beautiful vi fa un baffo!- Constata Miriam.
-Esatto!- Ribatte Luca, ridendo.
-Almeno Gaia e Tommaso stanno ancora insieme o è cambiato qualcosa anche su quel fronte?-
-No, loro due stanno ancora insieme, ma stanno per affrontare uno dei periodi più brutti della loro vita. Spero solo che reggeranno.-
-Ma  certo che reggeranno! E tutti voi gli starete vicini. Luca, non permettere che l’orgoglio o la rabbia ti impediscano di ragionare. I tuoi amici sono sempre stati fondamentali per te e nei momenti più importanti della tua vita ci sono sempre stati, perciò metti da parte l’orgoglio e combatti per non perderli definitivamente. Non puoi.- Luca ascolta attentamente le parole della sorella, riflettendoci bene. -Ricordo ancora quando tu e Alice andavate a giocare con la sabbia al campetto e io e Marco vi dovevamo controllare. Eravate così carini insieme…è un peccato che adesso non vi parliate più.- Prosegue Miriam.
-Già, non dirlo a me. Mi manca immensamente.-
-E allora diglielo. Non aspettare. Non si sa mai cosa può capitare nella vita. Hai visto Gaia? Tieniti stretto chi è parte di te.-
Luca sorride alla sorella, poi le mette una mano sulla pancia e abbassa la testa su di essa.
-Hai sentito che mamma saggia che hai?-
Luca si rialza e Miriam gli sorride teneramente, mettendogli una mano sulla spalla.
 
Quella stessa mattina, Gaia ha iniziato la chemioterapia. Ad accompagnarla, in questa prima seduta, c’erano Tommaso e i suoi genitori e quando è tornata a casa c’era Serena con lei. Il primo ciclo è stato pesante. Gaia ha avuto la nausea fino al pomeriggio, è dovuta correre al bagno più volte e poi è crollata per la stanchezza. Serena ha cercato in tutti i modi di starle vicina, ma non è facile neanche per chi le sta intorno, così, appena Gaia si è addormentata, Serena l’ha lasciata nelle mani dei suoi genitori ed è corsa da Marco.
-Allora, come è andata?- Chiede Marco.
-E’ stato terribile.- Risponde Serena, accovacciandosi sul divano accanto al suo ragazzo. In quel momento, anche Alice li raggiunge, per ascoltare meglio Serena e farsi aggiornare sulle condizioni di Gaia. –E’ terribile vedere mia sorella in quello stato. Ha vomitato tutto il pomeriggio, era stanca e debilitata e infatti alle quattro è crollata. Io…io non sapevo come aiutarla, non sapevo che fare, mi sentivo così impotente.-
Marco mette un braccio attorno al collo di Serena e la avvicina a sé, baciandole la fronte.
-Ma lei come sta, psicologicamente?- Domanda Alice.
-Gaia è forte. Era lei che cercava di rincuorarci, che cercava di sdrammatizzare la situazione, facendo battute e sorridendo, ma io la conosco. Quando fa così è perché non vuole che gli altri si preoccupino per lei o che stiano male per lei.- Risponde Serena, cercando di trattenere le lacrime. –Spero solo che la prossima vada meglio.-
Alice rimane profondamente turbata dalle parole di Serena. Cosa farà quando toccherà a lei stare vicino a Gaia in quei momenti? Cosa le dirà? Come si comporterà per cercare di farle tornare il sorriso? L’angoscia le invade il cuore, così decide di uscire e di andare a prendere una boccata d’aria fresca.
 
Luca ha pensato tutto il giorno alle parole che gli ha detto sua sorella. “Tieniti stretto chi è parte di te”. Questa frase gli rimbomba nella testa dalla mattina stessa e Luca capisce che deve fare qualcosa, perché lasciare le cose così, come sono in quel momento, è triste per tutti. Nessuno è felice in quella situazione.
Marco sente suonare il citofono e corre a rispondere.
-Chi è?-
-Marco, sono Luca. C’è Alice?-
-Alice? No, è uscita poco fa, ma sinceramente non so dove sia andata.-
-Ok, va bene. Fa niente.-
-Era un po’ giù perché ha saputo che Gaia è stata male oggi pomeriggio, quindi è andata a prendere una boccata d’aria.-
-Ah, ho capito…ti saluto. Grazie comunque.- Luca torna in macchina e riparte, mentre Marco si risiede sul divano accanto a Serena.
-Chi era?- Domanda la ragazza.
-Era Luca e voleva Alice. Questo significa che il mondo sta per finire.- Risponde sarcasticamente Marco.
-O forse significa che quei due hanno finalmente deciso di far pace.- Commenta Serena, poggiando di nuovo la testa sulla spalla di Marco, che pensa alla versione della sua ragazza, decisamente meglio della sua, e sorride, fra sé e sé, per poi tornare a guardare la televisione.
Luca gira per Ostia in auto, per altri dieci minuti. Sa dove andare a cercare Alice. La conosce talmente bene da saper prevenire le sue mosse e sa come si comporta quando è triste o giù di morale. Finalmente, Luca arriva al porto. Scende dalla macchina e vede Alice, in lontananza, seduta su un muretto, a gambe incrociate, con un sacchetto di caramelle in mano, mentre, di fronte a lei, il sole sta tramontando gettandosi nel mare e creando meravigliosi riflessi dorati, rossastri e arancioni sulla superficie dell’acqua. Luca si incammina verso Alice e, una volta raggiunta, si siede sul muretto di fronte a lei, incrociando le gambe e mettendosi nella sua stessa posizione. Alice se ne accorge e alza per un attimo lo sguardo, poi lo riabbassa sul suo sacchetto di caramelle, senza neanche salutare Luca.
-Sapevo che ti avrei trovata qui. E sapevo anche che avresti comprato un sacchetto di caramelle nel negozio all’angolo e che le avresti mangiate guardando il tramonto dal porto. Fai sempre così quando qualcosa non va. Questo posto è il tuo rifugio da quando avevi sei anni. Da quando tuo padre ci portò qui a vedere quello spettacolo sulle sirene. Da quel giorno ti sei innamorata delle sirene e del porto.- Esordisce Luca, guardandola in faccia, mentre Alice non intende alzare lo sguardo, ma a Luca non importa, perché sa che lei lo sta ascoltando ugualmente e niente lo fermerà dal dirle quello che sta per dirle. –Sei venuta qui quando hai preso quell’insufficienza in matematica alle medie, sei venuta qui quando è morto tuo nonno, sei venuta qui quando io sono partito per Empoli, sei venuta qui quando ti ho detto di averti tradita e scommetto che sei venuta qui anche quando hai scoperto di me e Marta.- Alice continua a tenere lo sguardo basso, senza dire una parola, ma sente qualcosa muoversi dentro di sé, mentre Luca continua a parlarle. –Sai, stavo pensando a quanto sia bello poter contare su persone che ci conoscono da tutta la vita, come io conosco te o come tu conosci me. E’ un dono, perché quelle persone sanno comprenderti come nessun altro, non hanno bisogno di parlarti per capirti, a loro basta uno sguardo. Sanno sempre come tirarti su il morale. Sanno farti ridere in un modo tutto loro e sanno come tirarti fuori dai guai. Sanno riconoscere i tuoi momenti no e quelli in cui hai bisogno d’aiuto e quando capiscono che è quello il momento, ti aiutano senza riserva, perché tengono a te quasi più che a loro stessi. Le persone che conosci da tutta la vita, che crescono insieme a te, saranno con te per sempre, perché ormai si sono ritagliate una fetta talmente grande del tuo cuore che allontanarle da te sarebbe come strapparti il cuore dal petto. Noi questo dono ce l’avevamo, Ali. Ce l’avevamo, ma io ho rovinato tutto, perciò credo sia giunta l’ora di chiederti scusa.- A quella parola, Alice alza finalmente lo sguardo e punta i suoi occhi in quelli di Luca, che continua a parlare. -Avrei dovuto farlo molto tempo fa, ma non l’ho mai fatto, perché sono un codardo. Mi vergognavo troppo per quello che ti avevo fatto, e pensavo che scusarmi non sarebbe bastato. Voglio chiederti scusa per averti tradita, per aver calpestato i tuoi sentimenti più e più volte, per essermi innamorato di Marta, ma soprattutto per averti reso la vita un inferno. Credimi, è l’ultima cosa che avrei voluto, ma è successo. Io avrei voluto che tu fossi sempre felice e spensierata, come quando eravamo piccoli. Avrei sempre voluto proteggerti da chi voleva ferirti, e invece, alla fine, sono stato io a ferirti più di tutti. Ora, però, voglio essere assolutamente sincero con te, dicendoti la verità e la verità, Ali, è che io non credo di averti mai amata come si ama una fidanzata, una compagna. Il mio amore per te va oltre questo. Io ti considero una parte di me, la mia migliore amica, una sorella più piccola da proteggere e difendere dalle insidie del mondo.-
-Lo so.- Afferma Alice, interrompendo Luca, che rimane stupito da quelle due parole. –In fondo io ho sempre saputo che tu non provassi per me quel tipo di amore, è questo che ti ha spinto a tradirmi, ma io non volevo accettarlo, perché io per te, invece, quell’amore lo provavo e lo provo tuttora. Tutta questa storia di Gaia mi ha fatto riflettere tanto sulla mia vita, negli ultimi giorni, su di me, su di te e su noi due e più ci pensavo, più capivo che quando io e te eravamo amici, quando ci coprivamo le spalle a vicenda o giocavamo insieme, noi avevamo già tutto quello che si potesse desiderare. Forse, quando ci siamo messi insieme, abbiamo fatto un grosso errore, quindi, in fondo è anche un po’ colpa mia, per aver forzato gli eventi ed aver cercato in tutti i modi di farti innamorare di me. Mi manca da morire il periodo in cui tu mi proteggevi dai bulletti della scuola e in cui io falsificavo la firma di tua madre nelle giustificazioni che scrivevi da solo quando non avevi fatto i compiti.- Afferma Alice, sorridendo. Luca sorride a sua volta, osservando gli occhi di Alice, che si fanno sempre più lucidi. –Ormai è un anno che io e te non ci parliamo più e la tua amicizia mi manca. Mi mancano tantissimo le nostre chiacchierate, i momenti in cui mi prendevi in giro o quelli in cui ti rimproveravo perché ti comportavi da stupido, perciò, che ne dici di ricominciare da lì e di far finta che tra noi non ci sia mai stato amore?-
Luca ride, poi le prende una mano e gliela bacia.
-Volevo chiederti la stessa cosa. Sai, il 14 Febbraio sono invitato ad una serata di beneficenza. Ti va di venirci con me? Possiamo portarci chi vogliamo e magari può essere un modo per ricominciare da capo. Io e te che andiamo ad una festa e ci divertiamo da pazzi.-
-Io? Ma è il giorno di S. Valentino, sei sicuro di volerci andare con me?-
-Non vorrei andarci con nessun altro, se non con te.-
Alice gli sorride e accetta, mentre Luca continua a guardarla negli occhi. Quella chiacchierata sul porto, alla luce del tramonto, ha allontanato gran parte delle tenebre che aleggiavano su di lui. Alice è disposta a far parte di nuovo della sua vita e ad accettarlo nella sua. Stava aspettando questo momento da troppo tempo ormai, Alice è una di quelle persone che fanno parte di lui, una di quelle da tenere strette. Se nella sua vita non ci fosse stata Alice, di certo Luca non sarebbe quello che è adesso. Così ora potrà dire di avere di nuovo due sorelle. Una sorella maggiore, Miriam, a cui rivolgersi quando ha dei problemi, che sa ascoltarlo e dargli consigli con la saggezza di cui solo lei è capace, e una sorella minore, Alice, verso cui avrà sempre un moto di protezione,  ma che sa il fatto suo, ha carattere da vendere e sarà sempre accanto a lui quando ne avrà bisogno.
 

Angolo Autrice: Eccomi, ragazzi! Un nuovo capitolo è appena stato sfornato. Diciamo che Luca è stato un po’ il protagonista. Il nuovo personaggio, di cui vi avevo parlato nel capitolo scorso è, come avrete capito, Miriam, la sorella di Luca, che fra poco lo renderà zio. Come vi avevo anticipato, Miriam sarà importante per una ragione ben precisa: metterà un personaggio di fronte ad una scelta (sai che novità, in questa storia si parla sempre di scelte! :P). Abbiamo visto Luca disperarsi per aver visto che Marta e Alessandro si sono riavvicinati e questo lo ha portato a fare una cavolata, a comportarsi come il ragazzaccio che tutti lo considerano. L’evento più importante di questo capitolo, però, è senz’altro il dialogo finale tra Alice e Luca, che li ha portati finalmente a chiarire la loro situazione e a mettere la parola fine alla loro diatriba. Luca e Alice sono legati da un sentimento fortissimo, che però non è amore ed è un sentimento che soltanto chi è cresciuto passo passo con un’altra persona, condividendoci praticamente tutto, può provare. Non so voi cosa ne pensiate, ma io devo confessarvi che il rapporto tra Luca e Alice è uno di quelli che a me sta più a cuore in questa storia. Scrivere le loro scene mi ha sempre emozionata tantissimo e io trovo stupenda la loro amicizia. (Voi non siete nella mia testa e non potete vederli quando giocavano insieme da piccoli o quando Alice copriva Luca con i professori se non faceva i compiti, ma vi assicuro che erano troppo dolci! :P) Ora direi che è giunta l’ora di mostrarvi il volto dei nostri sei amici. Avevo detto che li avrei pubblicati a fine storia, ma, pensandoci bene, i prestavolto rendono un personaggio più reale e a questo punto della storia è indispensabile che i miei personaggi sembrino il più possibile reali, quindi eccoli qui:

Che ne pensate? Sono come li immaginavate? Se siete amanti dei telefilm, come me, li avrete senz’altro riconosciuti tutti. Vi do appuntamento a Sabato 21 Settembre, con un altro capitolo in cui vedremo, fra le altre cose, questo galà di beneficenza. Vi aspetto! Baci.
Angelica Sofia

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Capitolo 27
*** San Valentino ***


Il turno di Alice e Alessandro è arrivato. Dopo essere passati a prendere Gaia, per farle compagnia nella seduta di chemioterapia entrano nella stanza d’ospedale con lei. La vedono distendersi su un letto, osservano l’infermiera infilarle l’ago per la flebo nel braccio, e infine il farmaco scendere piano piano, goccia dopo goccia, scivolare all’interno di quel tubicino trasparente ed entrarle nelle vene. L’infermiera fa un leggero sorriso ad Alice e Alessandro, poi si congeda, lasciandoli soli.
-Ti sei portata dietro qualcosa da leggere o un po’ di musica da ascoltare, Ghe’?- Chiede Alessandro.
-No, veramente oggi ho dimenticato tutto a casa. Che testa che ho!- Commenta Gaia, sorridendo, come sempre, per sdrammatizzare la situazione.
-Mmm…allora vado a prenderti una rivista da leggere nell’edicola qua sotto e poi ti prendo anche una bottiglietta d’acqua alle macchinette. Torno subito!- Esclama Alessandro, mentre esce dalla stanza di Gaia con il portafogli in mano.
Gaia guarda Alice, che si trova ancora sulla porta, silenziosa e titubante. Capisce subito che si trovi un po’ in imbarazzo.
-Beh? Che cos’è quella faccia?- Domanda Gaia ad Alice.
-Oh, scusami, io non volevo…-
-Tranquilla, Ali, rilassati.- La interrompe Gaia. –Questi farmaci non mi abbattono. Io sono più forte di loro, e anche del tumore!- Le dice, sorridendo e facendo sorridere anche Alice. –Dai, vieni qui.- Gaia dà alcuni colpetti con la mano sul materasso, di fianco a sé, poi si sposta leggermente per far posto ad Alice, che non se lo fa ripetere due volte e si distende sul letto, accanto a lei.
-Oggi è San Valentino, sai?- Domanda Alice.
-Già. Io non ci avevo pensato, ma poi me l’ha ricordato poco fa Tommaso, in un messaggio in cui mi augurava buon San Valentino. Ultimamente quel ragazzo è diventato il triplo più dolce di come era prima!- Esclama Gaia.
-Immagino! Sta facendo del suo meglio per te.- Gaia annuisce, alle parole di Alice, che poi riprende a parlare. –Fate qualcosa voi stasera?- Chiede ancora Alice.
-Vorrebbe portarmi a cena fuori, ma io devo vedere come sto quando torno a casa. Se sono troppo stanca, vorrà dire che mangeremo a casa. Tu, invece? Hai qualche programma per stasera?-
-Non ci crederai mai, ma stasera andrò ad un galà di beneficenza insieme a Luca.-
-Davvero?-
-Sì! Ci sarà un sacco di gente famosa, del mondo dello spettacolo, dello sport, della moda, e infatti non so neanche cosa ci faccia io lì in mezzo. Non avrei dovuto accettare!- 
-Hai fatto bene ad accettare, invece! Questo vuol dire che tu e Luca avete finalmente fatto pace?-
-Sì, ci siamo chiariti. Non posso dire che il mio amore per Luca sia passato, però ho capito che io e lui non possiamo stare insieme e che la nostra amicizia è un bene troppo prezioso per essere sprecato.-
-Sono contenta che stiate cercando di tornare amici!- Esclama Gaia sorridendo. –Quindi ora sei felice?-
-Diciamo che sono quasi felice. Sicuramente lo sono un po’ più di prima.- Risponde Alice, giocando con la mano dell’amica, distesa accanto a lei.
-E cosa ti manca per essere completamente felice?- Chiede ancora Gaia.
-Intendi oltre al fatto che tu guarisca?-
Gaia sorride, guardando teneramente Alice.
-Sì, oltre a quello.-
-Beh, per esempio vorrei che Marta non avesse mai fatto quello che ha fatto, e poi…-
-E poi?-
-E poi mi manca Filippo. Sì, se avessi ancora Marta e Filippo nella mia vita, sarei una persona felice, ma purtroppo non ci sono più. Sai, negli ultimi mesi, mi sono ritrovata spesso a pensare a Filippo e vorrei non essermi mai comportata in maniera così meschina con lui.-
-Ci hai più parlato dall’estate scorsa?-
-No, non abbiamo più avuto alcun tipo di contatto. Ormai avrà certamente voltato pagina e non vorrà neanche più saperne di me, giustamente. Marco ha detto che non parla mai di me.-
-Magari non ne parla perché gli fa male ricordarti. Comunque tentar non nuoce, secondo me dovresti provare a parlargli.- Le consiglia Gaia.
-E come faccio? Vado da lui, dopo sei mesi che non ci parliamo, e gli dico: “Sai, mi sono accorta che in realtà mi manchi, ora che mi sono arresa con Luca, posso mettermi con te, ti va?” Quanti secondi credi che ci impiegherebbe per mandarmi a quel paese? In questo modo si sentirebbe solo una ruota di scorta, e io non lo biasimerei di certo.-
In quel momento, qualcuno bussa alla porta della stanza. Le ragazze si voltano e vedono Alessandro fare capolino con la testa.
-Guardate un po’ chi c’è!- Esclama il ragazzo, con un sorriso a trentadue denti. Alessandro si sposta per far entrare il visitatore e, con estrema sorpresa, Gaia e Alice vedono Filippo, con un mazzo di fiori, che si dirige verso di loro.
-Parli del diavolo…- Commenta a bassa voce Gaia, mentre Alice la zittisce con un’occhiataccia.
-Ciao, Gaia!- La saluta Filippo.
-Ciao, Filo!- Esclama Gaia, aprendosi in un meraviglioso sorriso. Alice, visibilmente imbarazzata, scende dal letto di Gaia e si fa da parte. Filippo le sorride leggermente e, cogliendola di sorpresa, la saluta.
-Ciao!-
-C…ciao…- Risponde Alice, spalancando gli occhi.
Filippo abbraccia Gaia e le porge i fiori.
-Ti ho portato questi.-
-Grazie, ma non dovevi. Sono bellissimi! Li poggio qui sul comodino, così dopo li porto a casa.-
Alessandro è rimasto vicino alla porta e guarda Alice, mentre ride sotto i baffi.
-Ali, scusa, puoi venire un attimo?- Chiede Alessandro. Alice si volta verso di lui, annuisce e poi lo segue fuori dalla stanza, lasciando Filippo e Gaia da soli a parlare.
-Cosa c’è?- Gli domanda Alice.
-Hai pensato a cosa gli dirai?-
-Dirò a chi?-
-A Filippo, no? Questa è un’occasione, quanto tempo è che non ce l’hai così vicino?-
-No, Ale, io non gli dirò niente!-
-Hai passato gli ultimi sei mesi a parlarmi di lui, sei andata ogni settimana ai suoi concerti di nascosto solo per vederlo e mi telefonavi la sera per dirmi quanto ti mancasse, quindi, ora, tu muovi quel tuo bel culetto, fili dentro e gli dici tutto!- Le ordina, in tono perentorio, Alessandro. Alice sbuffa, poi Ale la prende per un polso e la trascina di nuovo dentro la stanza con sé, e Filippo e Gaia, vedendoli rientrare, si voltano verso di loro.
-Bene, ragazzi, io devo andare ora, ho da fare. Gaia, ci vediamo presto!- Afferma Filippo.
-Grazie per la visita e per i fiori!-
-Di niente, ciao ragazzi!-
Filippo saluta tutti e poi esce dalla stanza. Alice lo guarda allontanarsi e poi si volta verso Alessandro, che la sta guardando con gli occhi sgranati.
-Vai, che aspetti?- Le dice Ale, incitandola a seguire Filippo.
-Muoviti, Ali!- La esorta anche Gaia. Alice ci pensa un attimo e poi esce sul corridoio, dove vede Filippo di spalle, diretto verso l’uscita dell’ospedale.
-Filippo!- Lo chiama Alice. Filippo si volta e lei gli si avvicina.
-Sono…sono contenta di averti rivisto. Era da tanto che volevo rivederti, anche se mesi fa non avrei mai immaginato che potesse succedere in una situazione del genere, in un ospedale, mentre Gaia sta facendo la chemioterapia.-
-Già…è stato un duro colpo. Io sapevo già da un po’ che Gaia stesse male, me l’ha detto Marco, ma non sapevo come comportarmi, poi oggi mi sono fatto coraggio e ho deciso di venire a farle visita.- Le dice Filippo.
-Noi cerchiamo di starle vicino accompagnandola qui in ospedale, ma è dura anche per noi.-
-Lo immagino…- Commenta Filippo. Alice sospira e poi incrocia le braccia, cambiando discorso.
-Allora, come stai? Come ti va la vita?-
-La mia vita è identica a quella che facevo sei mesi fa. Mi divido tra il lavoro al ristorante, lo studio e la musica.-
-Ah, non c’è nessuna novità?- Chiede Alice, cercando palesemente di sapere se ci sia un’altra ragazza, ora, nella vita di Filippo.
-No, nessuna novità. Tu, invece?-
-Ehm…no, neanch’io.- Gli risponde, sorridendo imbarazzata, per poi pentirsi, subito dopo. Sì, che c’è una novità! La novità è che ha smesso di struggersi per Luca, mentre non ha mai smesso di pensare a Filippo, ma questo Alice non glielo dice. Per orgoglio, per vergogna o per paura che Filippo possa pensare che lei sia in cerca di un rimpiazzo, di un ripiego, di un ragazzo che possa sostituire Luca. Alice sa che non è così, ma Filippo potrebbe pensarla diversamente da lei, così decide di omettere quel particolare, pur non essendo certa di aver fatto la cosa giusta.
-Allora io vado, che si è fatto tardi. Se avessi bisogno di qualcuno con cui parlare, sai dove trovarmi.- Afferma Filippo. Alice gli sorride, stupita da quella proposta che non avrebbe mai creduto che Filippo potesse farle.
-D’accordo, grazie. Ciao!-
Il ragazzo fa per andarsene, mentre Alice si volta per tornare da Gaia e Alessandro, ma poi Filippo ci ripensa e si gira di nuovo verso di lei.
-Ehi, Ali!- La richiama.
-Si?-
-Buon San Valentino!-
Alice sente i battiti del suo cuore accelerare all’improvviso e si scioglie finalmente in un disteso sorriso.
-Grazie, anche a te!-
Filippo ricambia il sorriso e se ne va. Alice lo guarda allontanarsi, con quell’espressione felice ancora stampata in faccia, e poi torna dai suoi amici.
-Allora, come è andata?- Le domanda Gaia, curiosa.
-E’ andata bene, sono contenta di averci riparlato.-
-Ma gli hai detto che ti piacerebbe uscire di nuovo con lui?- Chiede Alessandro.
-No, ma mi ha detto che, se ho bisogno di qualcuno con cui parlare, lui è disposto ad ascoltarmi, poi mi ha augurato buon San Valentino, e a me questo basta.-
-Hai visto? Non è ancora detta l’ultima parola. Secondo me tu gli piaci ancora.- Commenta Gaia.
-Già, ma se non ci parli seriamente non lo saprai mai con certezza.- Aggiunge Alessandro.
-Va bene, va bene. Ci penserò…- Afferma Alice.
 
Verso l’ora di pranzo, Gaia finisce la sua terapia e Alessandro e Alice la riaccompagnano a casa. Alessandro accosta davanti al marciapiede e spegne il motore della macchina.
-Come ti senti?- Chiede Alice a Gaia.
-Sto bene, ma sono un po’ stanca. Credo che andrò a riposarmi un po’ dopo mangiato.- Risponde Gaia, senza abbandonare mai il suo sorriso. –Ehi, ragazzi, grazie. Mi ha fatto molto piacere che siate venuti con me oggi. So che non è stato facile per voi, ma per me ha significato molto.-
-Gaia, veramente noi dovremmo scusarci con te, per come ci siamo comportati l’estate scorsa.- Le dice Alessandro.
-Siamo stati degli idioti, ce la siamo presa con te, quando in realtà non avevi nessuna colpa, e ci dispiace da morire.- Aggiunge Alice.
-Non pensiamoci più, ormai è acqua passata, e io non ce l’ho mai avuta con voi.- Afferma Gaia.
A quelle parole, Alice e Alessandro sorridono, poi Gaia apre lo sportello e scende dalla macchina.
-Ciao, ragazzi, grazie ancora!-
Alessandro e Alice salutano Gaia, che entra in casa, e poi ripartono.
 
Marco e Serena stanno facendo una passeggiata sul lungomare, prima di andare a cena in un ristorante. Marco ha deciso di portare Serena a mangiare fuori, per farla distrarre un po’ dal pensiero di sua sorella e per festeggiare San Valentino. Mentre camminano, mano nella mano, Marco vede, di fronte a sé, una ragazza incinta, che sta passeggiando nella direzione opposta. Mano a mano che gli si avvicina, Marco riconosce quegli occhi neri così intensi e quel caschetto castano che le incornicia il viso. Anche la ragazza lo riconosce e gli sorride.
-Miriam?!- Si chiede Marco, stupito di ritrovarsela di fronte, dopo tre anni che non la vede. Serena lo guarda dubbiosa e poi rivolge subito lo sguardo alla ragazza in dolce attesa che si è fermata davanti a loro.
-Ciao, Marco!- Esclama Miriam, sorridendo.
-Miriam?- Domanda, ancora incredulo, Marco.
-Sì, sono io, in carne ed ossa! Molta più carne che ossa, in questo momento!- Risponde Miriam, toccandosi il pancione e sorridendo.
-Ma quando sei tornata? Vieni qui, fatti abbracciare!- Marco lascia la mano di Serena, che ci rimane un po’ male ed osserva, con un’espressione corrucciata, l’abbraccio fra i due. Pensa di aver capito chi sia quella ragazza, e, se è chi crede che lei sia, sa anche che un tempo lei e Marco stavano insieme. Ha tutto il diritto di essere gelosa.
-Wow! Sei…sei bellissima, il pancione ti dona!- Dice Marco a Miriam, staccandosi dall’abbraccio.
-Grazie, troppo gentile.-
-Di quanti mesi sei?- Le chiede ancora Marco.
-Sono al settimo mese!-
-Dio, quanto tempo è passato dall’ultima volta che ci siamo visti?-
-Troppo! Mi dispiace di averti perso di vista negli ultimi anni.- Afferma Miriam.
Serena osserva Marco e Miriam parlare, senza dire una parola. Riesce a scorgere una forte complicità fra di loro, ma d’altronde sono cresciuti insieme, è normale. Marco, però, sembra essersi completamente scordato di avere accanto Serena, così lei incrocia le braccia e si schiarisce la voce, per farsi notare, e Marco si volta finalmente verso di lei.
-Oh, Miriam, questa è Serena, la mia ragazza. Serena, questa è Miriam, la sorella di Luca.-
-Piacere!- Esclama Miriam, porgendole la mano.
-Ciao! Mi ricordo di te, quando ancora vivevi qui. Sono la sorella di Gaia Brunori e conosco bene tuo fratello.- Dice Serena, stringendo la mano di Miriam.
-Sì sì, lo so chi sei, anch’io mi ricordo di te. Ho saputo di Gaia e mi dispiace moltissimo. Appena finisco di sistemarmi vorrei andare a trovarla.-
-Sai, lei è un’oncologa, uno di quei medici che curano i tumori.- Interviene Marco.
-Beh, non esattamente, non ancora perlomeno. Mi mancano altri due anni per diventare un’oncologa a tutti gli effetti!-
-E’ sempre stata una secchiona e adesso è un ottimo medico!- Commenta Marco.
-Tu devi sempre esagerare! Non dargli retta, Serena!-
Serena accenna un sorriso a Miriam, ma il comportamento del suo ragazzo non le sta piacendo per niente.
-Allora? Quanto ti fermerai qui?- Domanda Marco a Miriam.
-Almeno finché non nasce la bambina, quindi sarò qui sicuramente per altri due mesi.-
-Grandioso, così possiamo vederci qualche sera! Abbiamo tante di quelle cose da raccontarci…- Propone Marco.
Serena si sta scocciando, così decide di intervenire.
-Marco, dovremmo andare, altrimenti facciamo tardi a cena.-
Miriam capisce al volo la reazione di Serena e li saluta, per lasciarli andare.
-Andate, andate, non voglio farvi far tardi. Buona cena e buon San Valentino!-
-Anche tu avrai qualche programma, no? Dove ti porta il tuo ragazzo?- Le chiede Marco, che sembra proprio non volerla lasciar andare.
-Ehm…veramente no. Il mio programma per stasera è starmene sdraiata sul divano a guardare qualche film strappalacrime davanti al fuoco del camino. Roberto non c’è, lui…lui è a Parigi per lavoro.- Risponde Miriam, con un velo di tristezza, che lei non vorrebbe dare a vedere, ma che Marco nota subito.
-Ah, ho capito…-
-Ci risentiamo comunque! Ciao, Marco! E piacere di averti conosciuta, Serena!- Dice Miriam, sorridendo ad entrambi, per poi andarsene.
-Piacere mio!- Esclama Serena, non troppo convinta. Marco segue Miriam con lo sguardo, poi si sente strattonare un braccio.
-Andiamo!- Lo esorta Serena. –Complimenti! Adesso flirti davanti ai miei occhi con le tue ex?-
-Flirtare? Sere, ma è una mia vecchia amica, che non vedevo da tre anni!-
-Sì, una vecchia amica con cui sei stato e che trovi bellissima, bravissima, intelligentissima!-
-Non vorrai dirmi che sei gelosa…- Insinua Marco, sorridendo maliziosamente.
-E anche se fosse? Ne ho il diritto, sono la tua ragazza!-
-Tranquilla, io e Miriam siamo soltanto amici, e poi saremo stati insieme tre mesi! Non era nulla di serio!-
-Me lo giuri?- Domanda Serena.
-Ma certo!- La rassicura Marco, mettendole un braccio intorno al collo e tirandola a sé per stamparle un bacio sulle labbra. I due raggiungono finalmente il ristorante ed entrano, per godersi la loro cena al lume di candela.
 
Quella stessa sera, Luca va a prendere Alice, per andare insieme alla festa di beneficenza a cui è stato invitato. Non gli piace molto partecipare a questi eventi mondani, nonostante sia ormai un calciatore famoso, ma quando è per una buona causa, lui non manca mai. Odia anche indossare la cravatta, ma in queste occasioni non può fare a meno di metterla. Ha scelto la classica cravatta nera, abbinata alla giacca e ai pantaloni dello stesso colore, e ad una camicia bianca. E’ sotto casa di Alice da un quarto d’ora e, finalmente, la vede uscire dal portone ed avvicinarsi alla sua auto. I capelli raccolti in una morbida treccia che le scende da una parte, sulla spalla, ed il corpo avvolto in un vestito nero, lungo, con alcuni strass sul corpetto ed una profonda scollatura davanti.
-Ali, ma tu non cambi proprio mai, eh? Siamo in ritardo come al solito!- La rimprovera Luca, mentre Alice entra in macchina.
-Ma non sapevo cosa mettere! E’ una serata importante, dovevo essere curata in ogni dettaglio, e per essere curata in ogni dettaglio ci vuole tempo, molto tempo!- Si giustifica Alice. Luca non ribatte e parte. Mentre guida, guarda Alice con la coda dell’occhio.
-Ma non sarà un po’ troppo scollato questo vestito?- Le chiede, borbottando.
-Scollato? Andiamo, sappiamo benissimo entrambi che qui c’è poco e niente da mostrare!- Risponde Alice.
Dopo circa una mezz’oretta di viaggio, i due arrivano nel posto in cui si terrà la festa. Scendendo dall’auto, Alice rimane a bocca aperta. Un’enorme villa per ricevimenti, immersa nel verde, con un immenso giardino pieno di fiori, con una fontana in mezzo. Luca chiude l’auto, lasciata nel parcheggio, e poi porge ad Alice il gomito, in modo che lei possa prenderlo a braccetto. Alice lo fa e, insieme, i due attraversano il giardino ed entrano nella villa. All’ingresso, Luca mostra gli inviti e poi una hostess prende loro i cappotti e li conduce nel salone in cui si sta svolgendo la festa.
-Wow!- Esclama Alice, tra sé e sé, non appena mette piede nel salone. Cantanti, attori, giornalisti, conduttori, calciatori, celebrità che finora lei aveva visto solo in tv o sui giornali. Alice si guarda intorno esterrefatta e a Luca, vedendo la sua espressione, scappa un sorriso.
-Guarda chi c’è lì! E quei due si sono messi insieme? Ma lui non stava con un’altra?-
-Ali, calmati, così sembri una fan impazzita, invece tu sei una degli invitati e sei al loro pari. Vedi? In fondo è tutta gente normale, o quasi. Avranno tutti i loro problemi, i loro pensieri. Alcuni si sono portati anche i bambini e, se non sapessi che sono famosi, diresti che sono una normalissima famiglia.- Le dice Luca, indicandole una coppia di giovani attori con due figli al seguito.
 -Hai ragione, un po’ di contegno! Però mi presenti qualcuno, vero?- Luca la guarda storto. –E dai, me lo devi!- Insiste Alice.
Proprio in quel momento, due ragazzi, più o meno della loro età, si avvicinano a Luca e Alice.
-Luca!- Esclama uno di loro, per salutarlo. Alice guarda per un istante i due ragazzi e li riconosce subito, sono due compagni di squadra di Luca. Li ha visti una sacco di volte in tv, quando guarda le partite della Roma. Uno di loro ha i tratti sudamericani e l’accento spagnolo, l’altro, invece, è italiano.
-Ciao ragazzi!- Risponde Luca al saluto.
-E questa deve essere la tua ragazza…- Asserisce uno dei due ragazzi, posando lo sguardo su Alice. -Ma non era bionda?- Chiede a Luca, confondendo, evidentemente, Alice con Marta.
-No, lei…lei è…- Farfuglia Luca, non sapendo cosa rispondere. Alice coglie l’imbarazzo dell’amico e decide di intervenire.
-Sono una sua vecchia amica, piacere!- Esclama, sorridendo e stringendo la mano ai due calciatori.
-Una sua vecchia amica?- Domanda il ragazzo sudamericano.
-Sì, praticamente lo conosco da quando sbavava e si faceva la pipì addosso!-
-Oh, allora piacere, vecchia amica di Marra!- Esclama l’altro ragazzo, ridendo. -Prima o poi dovrai raccontarci qualche storiella su di lui!-
 -Certo, quando volete! Sono a vostra completa disposizione!-
-Bene, noi andiamo a salutare gli altri, ci vediamo dopo!- I due ragazzi salutano Luca e Alice e si congedano.
-Ehm… sì, sì, buona serata.- Li saluta Luca, per poi rivolgersi, in tono sarcastico, ad Alice. -Certo che tu sai sempre trovare il modo migliore per tirarmi fuori dalle situazioni imbarazzanti, eh!-
-Beh, non ho fatto altro per tutta la vita!- Gli risponde Alice, continuando a guardarsi intorno, incuriosita. -Oh, le tartine col caviale!- Esclama, per poi fiondarsi sul rinfresco a buffet che gli organizzatori hanno preparato per gli ospiti. Luca la guarda scegliere le tartine e riporle su un piattino ed il broncio che aveva, dovuto alla figuraccia che Alice gli aveva fatto fare, si trasforma presto in un sorriso. Non riesce ad essere arrabbiato con lei per più di trenta secondi. E’ contento di rivedere quel lato bambinesco di Alice, è questa l’Alice che lui ricordava, quella solare, socievole, sempre sorridente e con quell’aria sognante di una bambina, che lui adora, non l’Alice musona e arrabbiata che aveva visto negli ultimi mesi. Sa di essere stato lui la causa della sofferenza di Alice, ma rivederla finalmente un po’ più felice, saltellare ed abbuffarsi, lo riempie di gioia.
Alice e Luca si divertono insieme. Ridono, scherzano, ballano, e sembra come se non fosse mai successo niente fra loro, come se il tempo non fosse mai passato, da quando erano amici per la pelle. Verso la fine della serata, dopo aver ballato a lungo, Alice sente il bisogno di riposarsi. Quelle dannate scarpe tacco dodici non sono di certo fatte per volteggiare per ore, così lei e Luca si rimettono i cappotti ed escono in giardino, dove si siedono su una panchina di marmo, vicina ad un rosaio.
-Sai che Miriam è tornata a casa?- Esordisce Luca.
-Davvero? E’ fantastico!-
-E non è tutto…è incinta!-
Alice spalanca gli occhi e sorride. –Wow! Congratulazioni, allora, zio!-
-Grazie! Sei la prima a cui l’ho detto.- Alice sorride.
-E quando nascerà?-
-Dovrebbe nascere tra un paio di mesi.-
-La famiglia Marra si allarga! Verrò a trovarvi al più presto, voglio salutare Miriam!-
-Puoi venire quando vuoi.-
Alice, subito dopo, si fa silenziosa, alza il volto ed osserva la luna piena. Luca la fissa per un attimo e scorge la sua espressione pensierosa.
-A cosa pensi?- Le chiede. Alice si volta di scatto verso di lui.
-A Gaia. Noi siamo ad una festa, a ridere e divertirci. Gioiamo per un bambino che sta per nascere, mentre Gaia sta rischiando la vita. Oggi io e Ale l’abbiamo accompagnata in ospedale. Dovevi vederla. Era lei che dava forza a noi. Non ha mai smesso un momento di sorridere e io l’ammiro per questo. Al posto suo, non so se avrei avuto la forza di reagire così.-
-Già, Gaia ha una forza d’animo incredibile, per questo so che lotterà con le unghie e con i denti per sconfiggere la malattia.- Le dice Luca. –Così…siete andati tu e Alessandro oggi…-
-Sì, era il nostro turno. Ti manca, vero?-
-Chi?-
-Alessandro.-
-Anche se mi mancasse, c’è ben poco che io possa fare. E’ lui che deve perdonarmi e scegliere se tornare o no ad essere mio amico.-
-E’ difficile, Luca. Per me è lo stesso con Marta. Sono riuscita a perdonare te, ma Marta proprio non ci riesco. Credo che il tradimento più difficile da perdonare sia proprio quello che viene dal tuo migliore amico.- Alice sospira, poi riprende a parlare. –Mi manca Marta, però sono contenta di aver chiarito con te. Il periodo in cui io e te facevamo finta di non conoscerci è stato il più brutto della mia vita. Ora non ho nessuno che sia innamorato di me, però sono fortunata, perché ho tanti amici e tante persone che mi vogliono bene.-
-Sei sicura che nessuno sia innamorato di te? Sai, qualche settimana fa ho incontrato Filippo e mi ha assalito per averti fatta soffrire. Mi ha detto che avevo pestato i piedi ad una persona a cui lui tiene moltissimo, e secondo te chi sarà mai questa persona?- Le chiede Luca, sorridendo.
-Davvero ti ha detto così?-
-Sì. Ali, tu sei una persona meravigliosa. Io ti ho fatto del male, eppure, guardaci, hai saputo perdonarmi. Io voglio che tu sia felice, te lo meriti, e ti meriti di avere accanto un ragazzo come Filippo.-
-Grazie, ma non è così semplice. Potrà anche tenere a me, ma io so che è ancora arrabbiato.-
-Parlaci, prima che sia troppo tardi. Digli quanto ti manca, digli che ogni sera ti addormenti pensando a lui, che la notte appare in tutti i tuoi sogni e che è il tuo primo pensiero quando ti svegli, la mattina.- Afferma Luca.
-Non so perché, ma qualcosa mi dice che questo è quello che accade a te con Marta, vero?- Gli domanda Alice.
-Cosa?-
-Ti manca, ti addormenti ogni sera pensando a lei, la notte appare in tutti i tuoi sogni ed è il tuo primo pensiero quando ti svegli.- Luca non risponde, ma abbassa lo sguardo. –Luca, tu la ami?- Gli chiede Alice, cogliendolo di sorpresa.
-Ma tanto, ormai, lei ha scelto di riallacciare il rapporto con Alessandro. Ultimamente stanno sempre insieme e a me va bene così, davvero. Sapevo già come sarebbe andata a finire, io non ho mai avuto possibilità di competere con la loro storia.-
-Sì, ma non mi hai risposto. Tu la ami?- Ripete Alice. Luca si volta di scatto verso di lei e fa un lungo sospiro.
-Sì. Sì, la amo.-
Quelle parole feriscono i sentimenti di Alice, che in fondo è ancora innamorata di Luca, ma lei gli sorride lo stesso e si fa forza.
-Allora devi lottare per conquistarla. Non puoi arrenderti.-
-Già, ma cosa posso fare?-
-Oggi è San Valentino, le hai preso qualcosa?-
-No.- Alla risposta negativa di Luca, Alice si alza dalla panchina e si avvicina ad una pianta di rose rosse, poi, stando attenta a non pungersi con le spine, ne stacca una.
-Ali, ma sei impazzita?- Le domanda Luca, incredulo, guardandosi attorno per accertarsi che nessuno se ne sia accorto.
-San Valentino non è ancora finito.- Gli dice Alice, mentre gli porge la rosa rossa appena colta. –Io voglio bene anche ad Ale e non mi schiererò né dalla tua parte né dalla sua, perciò non ti dirò cosa fare con questa rosa, dovrai pensarci da solo.-
Luca guarda negli occhi Alice, che è in piedi davanti a lui, e le sorride, poi afferra la rosa e la nasconde all’interno del cappotto.
–Grazie…- Le sussurra in un orecchio, mentre si alza in piedi anche lui, facendola trasalire. -Torniamo dentro, ora. Devi concedermi un ultimo ballo, Nanetta.-
A quelle parole, Alice scoppia in lacrime.
-Che c’è? Cosa ho detto di male adesso?- Le chiede Luca, non capendo la reazione di Alice e non essendosi nemmeno reso conto di averla chiamata con quel buffo nomignolo dopo tanto, tantissimo tempo.
-Niente, è solo che era una vita che non mi chiamavi in quel modo. Ho sempre odiato quel soprannome, ma adesso che l’ho risentito dalla tua voce è…è stato bellissimo. Mi è mancato anche questo di noi, pensa un po’!-
Luca le sorride teneramente e con il pollice le asciuga le lacrime. –Andiamo!- Le dice, mentre le prende una mano e la riconduce all’interno della villa, per tornare nel vivo della festa.
 
Alla fine della serata, Luca riaccompagna Alice. Accosta sotto casa sua e spegne il motore.
-Grazie per la serata da sogno! Mi sembrava di essere una principessa!- Esclama Alice, ridendo.
-Grazie a te per essere venuta!- Le risponde Luca.
-Se ti do un bacio sulla guancia violo le regole che ci sono tra due vecchi amici o è ammesso?- Domanda scherzosamente Alice.
-No, è ammesso. C’è una clausola che ci permette di darci baci sulla guancia.- Risponde Luca, anche lui in tono scherzoso. Alice gli sorride e posa dolcemente le sue labbra sulla guancia di Luca e poi, trovando la forza per staccarsi da lui, lo saluta.
-Buonanotte!-
-Buonanotte, Ali!-
Alice scende dall’auto, mentre Luca la segue con lo sguardo finché non rientra in casa, per poi ripartire. Ha ancora quella rosa avvolta nel cappotto, sul sedile posteriore. Sa qual è il motivo per cui Alice gliel’ha data e sa benissimo cosa farci. Lottare per amore.
Parcheggia la macchina davanti alle villette a schiera in cui abitano Marta e Alessandro, scende e percorre il marciapiede fino ad arrivare davanti casa di Marta. Sente la voce di Marta, poi subito dopo quella di Alessandro, e infine le loro risate, insieme. Attraverso la rete che delimita il giardino di casa Cassetti, Luca riesce a vedere Marta e Alessandro, seduti in veranda, che parlano fra loro avvolti in una coperta e davanti ad una tisana. Per l’ennesima volta, si è illuso di poter cambiare le cose. Avvilito e dispiaciuto, Luca getta la rosa nel cassonetto lì vicino e, scuro in volto, si allontana per riprendere la macchina e tornare a casa.




Angolo Autrice: Salve lettori! Finalmente sono riuscita a pubblicare il capitolo! Lo so, avevo detto che sarebbe arrivato ieri, invece l’ho pubblicato oggi e mi scuso con tutti voi per questo. Il fatto è che sono sotto esame e lo studio mi porta via molto tempo. Comunque non temete, non abbandonerei per niente al mondo voi e la mia storia! Allora, in questo capitolo abbiamo visto l’incontro tra Alice e Filippo dopo tanto tempo che non si parlavano. Che ne pensate di loro? Abbiamo, poi, visto una scena tra Marco, Serena e Miriam. Nascerà un altro triangolino fra loro? La parte più importante di questo capitolo, però, è senz’altro quella che riguarda Luca e Alice, che stanno cercando di tornare amici. Per Alice è uno sforzo immane, ma ci sta provando con tutte le sue forze. So che alla maggior parte di voi Alice e Alessandro non piacciono, e un po’ mi dispiace questo, perché io li adoro, soprattutto Alice :) E’ normale che abbiano reagito malissimo, quando hanno scoperto di Luca e Marta. Certo, è un po’ meno normale il fatto che se la siano presa anche con Gaia, ma ora hanno capito di aver sbagliato e si sono scusati con lei. In questo capitolo, Alessandro ha cercato di aiutare Alice con Filippo, mentre Alice ha cercato di aiutare Luca con Marta. Immaginate quanto coraggio ci voglia per dire al ragazzo che ami di portare una rosa per San Valentino ad un’altra ragazza, che, per giunta, è la tua migliore amica? Per questo spero che Alice e Alessandro stiano migliorando ai vostri occhi. Ultima cosa, il gesto di Luca. Poverino, seguendo il consiglio di Alice, è andato a casa di Marta per darle la rosa, ma Alessandro lo aveva preceduto. State tranquille, però, perché non è ancora finita! ;) Detto questo vi aspetto nel prossimo capitolo, che spero di pubblicare Sabato 28 Settembre, ma se non dovessi riuscirci, sapete che arriverà, comunque, il giorno dopo. Non ho mai tardato più di un giorno, quindi non vi allarmate! :) Grazie a tutti voi che mi seguite. Un bacio.

Angelica Sofia

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Capitolo 28
*** Il potere di una canzone ***


Marta e Tommaso sono in ospedale con Gaia, per farle compagnia mentre lei fa la chemio. Marta è seduta accanto a lei e cerca in tutti i modi di farle trascorrere il tempo in maniera spensierata, mentre Tommaso è al telefono con Serena. Gaia sta chiacchierando tranquillamente con Marta e, parlando, si porta una ciocca di capelli dietro l’orecchio, ma un po’ di questi le rimangono in mano. Gaia si zittisce all’istante e si guarda il palmo della mano, su cui giacciono alcuni dei suoi capelli. Marta se ne accorge ed ha un sussulto. Non sa cosa dire né come comportarsi, ha un groppo in gola e sente un brivido freddo percorrerle la schiena. Gaia è lì di fronte a lei, scossa, turbata, mentre comincia a vedere i segni più evidenti della sua malattia. Marta sa che Gaia non vuole accettare il fatto di avere un cancro. E’ per questo che sta lottando così strenuamente, ma vedere che anche i capelli cominciano a caderle, è la prova inconfutabile che quel tumore è reale, ed è più difficile da affrontare di quanto pensasse. Non è solamente una questione fisica, è soprattutto mentale e psicologica. Gaia è sempre stata forte, ma questa volta potrebbe crollare. Tommaso chiude la chiamata con Serena e si volta verso Gaia, che sta ancora fissando quella ciocca di capelli che le è rimasta in mano, senza aprir bocca. Marta alza lo sguardo verso di lui, in cerca di un aiuto per venire fuori da quella situazione. Lui si siede immediatamente ai piedi del letto e le mette una mano sulla gamba, cercando gli occhi di Gaia con lo sguardo.
-Tanto li ho sempre portati corti…- Afferma Gaia, alzando il capo e mostrando a Marta e Tommaso il suo solito sorriso ma anche due occhi lucidi, che, si vede, stanno cercando in tutti i modi di trattenere le lacrime.
-Ehi, piccola, non devi preoccuparti, perché tu sei stupenda in qualsiasi modo.- Cerca di tranquillizzarla Tommaso. –Io ti troverei bellissima comunque, con i capelli lunghi, corti, lisci, ricci, verdi, azzurri…-
-E senza capelli?- Lo interrompe Gaia.
-Gaia, ricresceranno più forti e belli di prima. Tu non ti lascerai abbattere da questo, non ora, non in questo momento. Non puoi mollare solo per questo. I capelli sono solo un fatto estetico e temporaneo. Tu devi lottare per quello che hai dentro, per te stessa e per chi ti vuole bene.-
Marta osserva attentamente i suoi due amici, senza riuscire a dire una parola, mentre le mani le tremano e i suoi occhi sono gonfi di lacrime. Cerca di trattenersi a tutti i costi, ma poi non ce la fa più ed esce, piangendo, dalla stanza, lasciando Gaia e Tommaso da soli. Appena fuori da quella stanza d’ospedale, Marta poggia la schiena sul muro e poi flette il capo all’indietro e, chiudendo gli occhi, fa un respiro profondo, mentre inizia a singhiozzare.
-Tutto…tutto bene?- Le domanda un’inconfondibile voce. Marta apre improvvisamente gli occhi e vede Luca di fronte a sé. Subito si asciuga le lacrime e cerca di ricomporsi.
-Sono una pessima amica, non riesco a stare lì dentro. E’…è stato bruttissimo. Sta iniziando a perdere i capelli e io non ho saputo dirle niente per consolarla o per tranquillizzarla e non sono stata neanche in grado di dare una mano a Tommaso.-
-Non sei una pessima amica. Gaia lo sa che è difficile anche per noi.- Le dice Luca, mentre tira fuori dalla tasca un pacchetto di fazzoletti, ne prende uno e glielo porge.
-Grazie.- Risponde timidamente Marta, prendendo il fazzoletto per asciugarsi le lacrime e non potendo fare a meno di pensare a quanto Luca sia sempre gentile con lei. –Ma tu…cosa ci fai qui?- Gli chiede.
-Sono venuto a riportare Orgoglio e pregiudizio a Gaia.- Risponde Luca, mostrando a Marta il libro che ha in mano. -L’ha dimenticato l’altra volta nella mia macchina, quando l’ho accompagnata qui. Sai, è il suo libro preferito e pensavo volesse leggerlo anche stamattina, ma non credevo che oggi fosse il tuo turno, altrimenti…-
-Altrimenti? Non saresti venuto?- Lo interrompe Marta incalzandolo con domande di cui sa già la risposta.
-Probabilmente…-
-Probabilmente?! Luca, ma sei addirittura arrivato a non volermi più vedere?-
-Beh, devi concedermelo, Marta, dopo che hai deciso di estromettermi completamente dalla tua vita e di provare a tornare con Ale. Hai idea di come mi senta io? Quindi scusami se non faccio i salti di gioia quando ti ho davanti.-
-Guarda che io non sto provando a tornare con Ale, anzi, io vorrei che tutto tornasse come prima e sto cercando di tornare ad essere amica di entrambi.-
-Amica? D’accordo, se per te essere amici significa scambiarsi sguardi languidi, abbracci, carezze e passare San Valentino accoccolati in veranda avvolti in una coperta, allora la vostra deve essere proprio una grande amicizia!-
-Cosa?! Ma come lo sai? Quello non significa niente…-
-Marta, non puoi pretendere che tutto torni come prima, non puoi rimanere amica di entrambi, non più, a questo punto. Devi scegliere.-
In quel momento, Luca e Marta vedono Tommaso uscire a passo svelto dalla stanza di Gaia, con lo sguardo cupo e il respiro affannato. E’ agitato e furioso, perché gli sembra un’ingiustizia. Non è giusto che Gaia debba soffrire, non è giusto che sia capitato proprio a lei. Tommaso poggia le mani sul muro e china il capo, per cercare di calmarsi, ma poi dà un pugno sulla parete, per il nervosismo. Marta e Luca si guardano fra loro e lo raggiungono. Luca mette una mano sulla spalla di Tommaso, per cercare di tranquillizzarlo.
-Perché non piange?- Domanda Tommaso, fra le lacrime. –Cazzo, se piangesse, se gridasse, se si arrabbiasse, riuscirebbe a sfogarsi! Invece si tiene tutto dentro, si trattiene, continua a reprimere, senza mai smettere di sorridere, ma io, così, ho paura che prima o poi scoppi!- Esclama Tommaso.
-Lo fa per noi, per chi le sta intorno, perché vuole farci vedere che è forte, che può farcela e che non sta soffrendo.- Interviene Marta.
-La odio quando pensa agli altri più che a sé stessa, e la odio quando non mi permette di starle vicino!- Grida Tommaso, arrabbiato.
-Sentite, perché voi due non andate a prendervi un caffè? Sto io con lei finché non tornate.- Propone Luca. Tommaso guarda Marta, che annuisce.
-D’accordo, grazie.-
Tommaso si incammina verso il bar dell’ospedale, mentre Marta, prima di seguirlo, guarda per un attimo Luca negli occhi, gli sorride dolcemente e con un po’ di imbarazzo, e poi se ne va. Quel sorriso così luminoso lo uccide ogni volta e Luca avverte un colpo al cuore. Osserva Marta allontanarsi con Tommaso, poi si volta ed entra nella stanza di Gaia, cercando di mostrarle il miglior sorriso di cui è capace.
-Buongiorno, signorina!-
-Ehi! Quei due hanno mandato te perché non riuscivano più a stare qui con me?- Domanda Gaia.
-Più o meno…- Risponde Luca sorridendo e facendo ridere Gaia. –Ti ho riportato questo.- Le dice porgendole il libro e sedendosi in fondo al letto.
-Oh, grazie! L’avevo dimenticato in macchina!- Esclama Gaia prendendolo fra le mani. –Ieri sera è venuta a trovarmi a casa Miriam! E’ stata carinissima e il pancione le sta benissimo!-
-Già, è bello riaverla a casa e con una bimba in grembo…- Commenta Luca. Improvvisamente si fa serio ed abbassa lo sguardo. Gaia lo nota subito.
-Che ti succede?- Gli chiede.
-Niente…-
Gaia sospira e piega un angolo della bocca in un leggero sorriso. Sa che lì fuori Luca e Marta si sono incontrati e capisce che per Luca deve essere sempre difficile rivedere Marta.
-Sai, in questo romanzo, all’inizio, Elizabeth Bennet e il signor Darcy non si sopportavano…- Afferma Gaia, indicando la copia di Orgoglio e pregiudizio, che ha appoggiato sul letto.
-Ah sì? E…e allora?- Domanda Luca, aggrottando le sopracciglia, non riuscendo a capire cosa voglia dirgli Gaia.
-Lei lo considerava antipatico e arrogante, mentre lui l’aveva definita appena passabile, ma non abbastanza bella da tentarmi*, eppure alla fine si innamorano e poi si sposano, e, per farlo, lei rifiuta anche un’altra proposta di matrimonio.-
-Ho la vaga impressione che questo tuo racconto sia una metafora per spiegarmi qualcosa, vero?-
-Beh, a me i due protagonisti ricordano qualcuno, a te no?- Domanda Gaia, alludendo chiaramente a Luca e Marta.
-Chi? Io e Marta?!- Gaia annuisce e Luca insiste. –No, davvero! La vita non è un romanzo vittoriano e nella realtà non sempre c’è il lieto fine! Sto iniziando a pensare che sia stata tutta fatica sprecata, perché in fondo non ha alcun senso che io mi sia innamorato di lei. Non abbiamo niente in comune! Io sono un calciatore, lei un futuro medico, io sono impulsivo e passionale, lei è riflessiva e razionale. Non andiamo d’accordo su nulla, se io dico no, lei dice si, se io dico bianco, lei dice nero e, ogni volta che ci incontriamo, finiamo per litigare! E’ ovvio che alla fine sceglierà Alessandro!- Esclama Luca.
–Ecco, lo vedi?- Lo interrompe Gaia, che ha avuto la dimostrazione che i suoi due amici non sono poi così diversi dai due protagonisti del suo libro preferito. -Luca, io voglio dire che non sempre le cose vanno come è ovvio che sia. Non sempre la scelta più scontata o più facile è la più giusta da fare. Ci sono persone di cui non penseresti mai di poterti innamorare, persone che magari non hanno niente in comune con te, che hanno da ridire su tutto quello che fai, che invece, poi, diventano l’amore della tua vita, e a quel punto tu non puoi farci niente, devi accettarlo. Non puoi scegliere chi amare, è l’amore che ti sceglie, perché l’amore non ha alcun pregiudizio, ma tu devi mettere da parte il tuo orgoglio se vuoi che lei scelga te.-
Le parole di Gaia sono seguite da un attimo di silenzio, interrotto, poi, da Luca.
-Ma come diavolo fai?-
-A fare cosa?- Chiede Gaia.
-A trovare sempre le parole più giuste per ognuno di noi e per tutte le situazioni.-
-Beh, è sempre stato il mio ruolo in questo gruppo di stupidi amici orgogliosi, che non vogliono ammetterlo, ma si vogliono tutti un gran bene.- Risponde Gaia, sorridendo.
-Magari fosse realmente così…- Commenta Luca, sospirando. -Ci ho provato, comunque. Ci ho provato a mettere da parte l’orgoglio e sotterrare l’ascia di guerra, ma, puntualmente, ogni volta che decido di farlo, succede qualcosa che mi fa passare la voglia.-
-Tu non ti arrendere.-
-Oh, questa l’ho sentita già un sacco di volte!-
-Mi dispiace, ma ti ci devi abituare, perché io te lo ripeterò fino alla nausea, finché servirà!- Esclama Gaia.
-Tu sarai la mia rovina, Gaia Brunori!- Risponde Luca, sorridendo ed alzandosi in piedi. –Grazie.- Le sussurra in un orecchio, mentre sfiora l’ago che ha infilato nel braccio. –Sei una piccola, grande donna.-
Gaia si emoziona tantissimo dopo quello che le dice Luca. Gli sorride teneramente, con gli occhi lucidi, ma senza perdere il suo senso dell’umorismo.
-Ringrazia Jane Austen, piuttosto!-
 
Quel pomeriggio, a Marco arriva una chiamata sul cellulare da parte di Miriam. Gli chiede di vedersi da qualche parte per andare a bere qualcosa. Dalla voce sembra agitata, e infatti gli dice di volergli parlare. Marco accetta subito e comincia a prepararsi, poi esce di casa, preoccupato per la sua amica.
I due si incontrano davanti ad una caffetteria del centro, entrano e si siedono ad un tavolo per ordinare da bere.
-Marco, scusami per averti chiamato così, all’improvviso, magari avevi altri impegni ed ho fatto saltare i tuoi piani.-
-No, non ti preoccupare. Non avevo programmi per questo pomeriggio.-
In quel momento il cameriere porta al loro tavolo un succo di frutta per Miriam ed un caffè per Marco, poi se ne va.
-Oggi abbiamo fatto proprio come ai vecchi tempi, eh?- Commenta Miriam.
-Già…tu, quando avevi qualche problema, mi chiamavi, io mi precipitavo da te e poi venivamo in questo posto ad ingozzarci di cioccolata calda!- Aggiunge Marco.
-Farei volentieri a cambio con i problemi che avevo allora…-
-Perché? Quali sono i problemi della Miriam adulta?- Le chiede Marco, mentre beve il suo caffè.
-Ecco, vedi…il mio ragazzo, Roberto…è vero che è andato a lavorare a Parigi, ma ha accettato quel posto solo dopo aver scoperto che ero incinta. Non era previsto che dovessimo avere un bambino così presto. Sì, conviviamo, ma è solo un anno che stiamo insieme e sono rimasta incinta quasi subito. Dovevamo stare più attenti, è vero, ma appena mi ha detto che non era pronto a diventare padre e che voleva prendersi una pausa di riflessione, mi è crollato il mondo addosso. E’ per questo che sono tornata, perché mi sentivo sola lì a Milano e avevo bisogno del calore e dell’affetto della mia famiglia e dei miei amici. Avevo bisogno di quel ritorno all’infanzia che per tanti è terapeutico. Spero possa esserlo anche per me, soprattutto ora che non dovrò più badare solamente a me stessa.- Afferma Miriam, sfiorandosi il pancione.
-Vuoi dire che se ne è andato, lasciandoti sola in una città come Milano, in cui non hai nessuno, mentre porti in grembo sua figlia?- Le domanda incredulo Marco. Miriam fa cenno di si con la testa. –Che stronzo! Ma come si può arrivare ad essere così meschini e vigliacchi? C’era anche lui quando avete concepito la vostra bambina, o sbaglio? Ma che razza di uomo è uno che lascia la propria donna nel bel mezzo di una gravidanza?-
Miriam sorride appena, felice nel vedere che c’è ancora qualcuno che si preoccupa per lei.
-Sapevo che avresti reagito così. Tu non avresti mai fatto una cosa del genere, lo so, perché Marco Gatti è un ragazzo d’altri tempi, come se ne trovano pochi altri in giro. E’ fortunata Serena, ad averti, e io sono stata stupida a lasciarmi scappare te, tanto tempo fa…-
Le parole di Miriam colpiscono Marco nel profondo. Qualcosa dentro di sé si muove, ma lui ora sta con Serena, e non farebbe mai niente che potesse ferirla, quindi ci tiene a mettere in chiaro le cose.
-Anch’io sono fortunato ad avere Serena.-
-Già. E’ molto carina, e poi mi sembra simpatica e dolce.- Gli dice Miriam, sorridendogli.
-Sì. Sì, lo è.-
Marco si accorge che Miriam sta trattenendo a stento le lacrime, così poggia una mano sulla sua.
-Vuoi che parli io con il tuo ragazzo e che cerchi di fargli cambiare idea?-
-No, ormai ho perso le speranze. Se ne è andato sei mesi fa e da allora non l’ho più sentito. Quando lo chiamo, ha sempre il cellulare staccato. Non vuole parlarmi, è ovvio, e non vuole saperne né di me, né della bambina.- Risponde Miriam, singhiozzando.
-Mi dispiace così tanto…vorrei poter fare qualcosa per te…-
-Mi basta che tu mi stia vicino come amico, come facevi una volta, e già il fatto che io abbia potuto sfogarmi con te e raccontarti tutto è abbastanza per me. Sei l’unico a cui l’ho detto.-
-L’unico? Ma i tuoi genitori non lo sanno? E Luca?-
-No, ai miei non riesco proprio a dirlo. Loro erano già contrari al fatto che io andassi a convivere con un ragazzo appena conosciuto e mio padre non l’ha presa bene quando gli ho detto che ero incinta, quindi di sorbirmi la loro predica e i loro “te l’avevo detto” non ne ho proprio voglia. Luca, invece, ha già abbastanza problemi per conto suo e non mi va di fargli carico anche dei miei. Loro pensano che Roberto sia partito per due mesi e che torni per la nascita della bambina, ma so che prima o poi dovrò dirgli la verità.- Constata Miriam, cercando di asciugarsi gli occhi con le mani.
-Ehi, tranquilla. Troveremo una soluzione, vedrai che andrà tutto bene. Io non lo dirò a nessuno, sarà il nostro segreto, almeno finché non deciderai di dirlo agli altri. Puoi contare su di me, Miriam.-
Miriam guarda Marco negli occhi e gli sorride. –Grazie.-
 
Dopo il pomeriggio passato con Miriam, Marco torna a casa. Parcheggia l’auto, scende e trova Serena, seduta sugli scalini, davanti al portoncino d’ingresso.
-Sere?!-
-Dove eri finito?- Domanda Serena, in tono tutt’altro che amichevole.
-Ho incontrato Miriam.- Risponde Marco.
-Miriam? Tu non sei venuto a prendermi in facoltà perché eri con Miriam?-
-Cazzo, è vero! Dovevo venire a prenderti!- Si ricorda improvvisamente Marco.
-Sì, caro, dovevi venire a prendermi perché in questi giorni non ho la macchina, ricordi? Ho aspettato fuori dalla facoltà per un’ora e mezzo, tu non ti facevi vivo, il tuo telefono era spento e neanche tua sorella sapeva dove fossi, quindi, alla fine, ho dovuto chiamare mio padre, e sai benissimo che in questo periodo, a casa mia, con Gaia, c’è sempre un gran da fare.-
-Mi dispiace, Serena, sono una merda. Hai ragione, ma Miriam aveva bisogno di me, doveva dirmi una cosa importante.-
-Oh, una cosa importante? E di cosa si tratta, sentiamo.-
-Non…non posso dirtelo, mi dispiace. Le ho promesso che avrei mantenuto il segreto.-
Serena ride e scuote la testa, guardando Marco con disprezzo.
-Non sai neanche inventare una scusa decente…-
-Sere, ti prego, devi fidarti di me.-
-Mi avevi giurato che eravate solo amici!- Serena lancia un’ultima occhiataccia a Marco e poi se ne va. Lui cerca di seguirla, ma lei comincia a correre più veloce, facendogli intendere che non vuole essere seguita. Marco fa un sospiro e getta il capo all’indietro, poi infila le chiavi nella serratura ed entra in casa. Prima che possa fare un passo all’interno, Alice corre da lui, lo afferra per un braccio e lo trascina con sé.
-Finalmente sei tornato! Devi venire in camera mia!-
-No, Ali, dai. Non sono in vena di farti da soggetto per i tuoi esperimenti fotografici, oggi!-
-Ma quali esperimenti fotografici?! Siediti qui!-
Alice fa sedere Marco sul suo letto, poi va nella stanza del fratello e torna nella sua con la chitarra di Marco in mano.
-Tieni questa, e adesso ascolta.-
Marco prende tra le mani la sua chitarra classica, guardando sua sorella con diffidenza. Ha in mente qualcosa, e, quando quella ragazza ha in mente qualcosa, nessuno è al sicuro. Alice accende il lettore cd che ha in camera sua e fa partire una canzone.
-Che ne pensi?- Gli chiede Alice, dopo circa un minuto dall’inizio della traccia.
-Sì, sì è buona! Ma questa non è la voce di Filippo?!-
-Esatto, è la voce di Filippo, e questa è la sua canzone. Ha scritto lui musica e parole. Io sono l’unica a cui l’ha fatta sentire, quando uscivamo insieme, perché aveva paura che a voi non piacesse.-
-Non è propriamente il nostro genere, ma spacca!- Commenta Marco, sorridendo.
-Credi di riuscire ad impararla in mezz’ora?- Gli domanda Alice, indicando la sua chitarra.
-Ci posso provare.-
-Bene, allora io intanto vado a prepararmi.- Alice esce dalla stanza per avviarsi in bagno, ma Marco la richiama.
-Ali!-
-Si?-
-Ma che intenzioni hai?-
-Sto per fare una pazzia!-
 
Dopo circa mezz’ora, Alice si ripresenta di fronte a Marco, per esortarlo ad uscire con lei. Qualcuno dovrebbe gridare al miracolo, perché stavolta è stata puntuale come un orologio svizzero.
-Allora, sei pronto? L’hai imparata?-
-Il ritornello lo so suonare, le strofe un po’ di meno.-
-L’importante è che tu sappia fare il ritornello. Vestiti, che usciamo.-
-Ma dove andiamo? Vuoi dirmi che cosa hai in mente?-
-Andiamo da Filippo, va bene?-
 
Filippo è chiuso in camera sua a studiare, quando, improvvisamente, sente uno strano trambusto nel cortile sotto casa, sul quale si affaccia proprio la finestra della sua stanza. Sente un accordo di chitarra, e poi una melodia che gli è molto familiare. Infine sente una voce non troppo educata al canto, ma comunque intonata. Una voce che lui conosce benissimo, quella che ha sognato per tutti questi mesi, la voce di Alice, che intona le parole della canzone scritta da lui. Incredulo, Filippo si alza immediatamente dalla sedia, apre la finestra, si affaccia, e con estrema sorpresa vede Alice cantare la sua canzone, accompagnata alla chitarra da Marco, e di fronte a quella scena non può che sorridere.

I know you hate me now
But just let me explain you how
How hard it’s to live without you
How hard it’s to dream without you
Because I miss you,
You know I miss you.

Pronunciando queste parole, Alice non può fare a meno di pensare a quanto siano adatte a descrivere il suo stato d’animo nei confronti di Filippo.

So che ora mi odi,
ma fammi solo spiegare
quanto sia difficile vivere senza di te,
quanto sia difficile sognare senza di te,
perché mi manchi,
lo sai che mi manchi.

Questa canzone sembra scritta apposta per chiedere scusa a Filippo. Alice ha pensato che sarebbe stato difficile, per lei, tentare di farsi capire con un discorso lungo, articolato e melenso. Pensava che, quando avrebbe avuto di fronte Filippo, non sarebbe riuscita ad aprir bocca, poi le sono venute in mente queste parole. La canzone di Filippo, il suo linguaggio, quello che parla e comprende meglio, la musica, appunto. Nessun discorso arzigogolato avrebbe potuto far meglio di questa canzone.
Filippo è intenerito dal gesto di Alice e si precipita giù per le scale, per raggiungere lei e Marco. La canzone finisce e Filippo batte le mani, seguito da alcuni vicini di casa, che, incuriositi, si sono fermati ad ascoltarli, tra cui anche i genitori di Filippo. Alice è imbarazzatissima, arrossisce e cerca conforto nello sguardo del fratello, che le mette un braccio intorno al collo.
-Di solito non erano gli uomini a fare serenate sotto casa della donna amata?- Domanda Filippo, sorridendo e rimanendo sotto l’architrave del portone, con le braccia incrociate.
-Di solito si, ma quando la donna deve farsi perdonare un bel po’ di cose, può fare gesti eclatanti anche lei. Se non per amore, per cosa si dovrebbero fare pazzie?- Chiede Alice, cogliendo Filippo di sorpresa. L’ha detto veramente, ha detto per amore. Alice ha cantato una canzone davanti a tutti, sotto casa di Filippo, per amore.
-Filippo, mi dispiace per averti preso in giro, per averti illuso, per non aver rispettato i tuoi sentimenti. Ero accecata da un amore malato, che provavo per quello che ora ho capito essere il mio migliore amico. Un sentimento eccessivo che non mi faceva vedere al di là del naso, non mi permetteva di accorgermi di quanto tu fossi diventato importante per me, ma adesso è tutto più chiaro. Non sai quanto ti ho pensato e quanto mi sei mancato in questi mesi! Io voglio stare con te, perché sono innamorata di te.- Dichiara Alice.
Gli occhi dei presenti si rivolgono tutti verso Filippo, in attesa della sua risposta. Filippo sorride e si guarda intorno, poi fa qualche passo verso Alice, le prende il mento fra l’indice e il pollice, per farle alzare lo sguardo, che ha rivolto a terra per la vergogna.
-Sei una pazza, lo sai?- Le chiede Filippo, scherzosamente. -Anch’io voglio stare con te.-
Alice spalanca piano piano gli occhi e, alle parole di Filippo, si apre in un sorriso. Quello è il giorno più bello della sua vita. Filippo la tira a sé e la bacia con passione, tenendole il viso tra le mani, mentre Alice si aggrappa al suo maglione grigio. La folla che ormai si è formata intorno a loro comincia ad esultare e ad applaudire. Marco scoppia a ridere e guarda con affetto il suo migliore amico baciare sua sorella.
-Ehi, vacci piano! Quella è mia sorella!- Esclama Marco, ridendo. Filippo si stacca dalle labbra di Alice e sorride a Marco, poi guarda di nuovo Alice.
-Ma non ti avevo detto di non far sentire a nessuno questa canzone?- Le chiede, fingendo di essere arrabbiato.
-Dai, ma è Marco…- Risponde Alice, facendo gli occhi dolci.
-Marco e tutta questa gente…-
Marco, che ha sentito la discussione tra Filippo e Alice, decide di intervenire.
-E tu volevi tenerci nascosta la canzone più bella che tu abbia mai scritto? Mi dispiace, amico, ma questa canzone finisce subito in scaletta per i prossimi concerti!-
Filippo sorride a Marco, poi sorride ad Alice e la bacia di nuovo. Dopo mesi di sofferenza, liti, conflitti, ora Alice è la sua ragazza, solamente sua, e niente e nessuno potrà allontanarlo da lei.
 
La mattina seguente, Luca si alza e si accorge di avere nel cellulare un messaggio non letto, tra quelli in arrivo. Lo apre e lo legge. E’ un messaggio di Alice
“Visto che io e te siamo tornati quelli di una volta, ho pensato di poterti dire che da ieri sera io e Filippo stiamo insieme e sono felicissima! Ho seguito il tuo consiglio e sono andata a parlargli. Grazie perché ci sei sempre stato, perché ci sei e ci sarai sempre.”
Leggendo quelle parole, Luca prova un enorme senso di gioia per Alice e, pensandola felice, sorride anche lui.

*Frase tratta da Orgoglio e pregiudizio, di Jane Austen.




Angolo Autrice: Eccomi ragazzi! Sono viva! Che ne pensate di questo capitolo? Luca e Marta si sono incontrati, ma come al solito, da un po’ di tempo a questa parte, hanno discusso. Subito dopo, però, c’è stato il discorso di Gaia. Devo dire che mi sono impegnata molto per scrivere quella parte, facendo riferimento ad uno dei classici della letteratura inglese, Orgoglio e pregiudizio, appunto. Spero che vi sia piaciuta. Abbiamo scoperto qual è il vero motivo per cui Miriam è tornata: il suo ragazzo l’ha lasciata. Cosa succederà, ora, tra lei e Marco? E tra Serena e Marco? Veniamo poi ad Alice. Alice è riuscita finalmente a dichiararsi a Filippo e, dopo mesi e mesi, sono riusciti a mettersi insieme! E una coppia è formata! Evviva! ;) Che ne pensate di loro, i Filice? Ditemi, ditemi… Alice, alla fine, ha mandato un messaggio a Luca, a riprova di quanto sia profonda la loro amicizia. Vi anticipo che il prossimo capitolo sarà tutto incentrato sul triangolo Alessandro-Marta-Luca, quindi preparatevi, ma non vi preoccupate, non sarà il capitolo della scelta finale. Vi do, quindi, appuntamento alla settimana prossima, sempre tra Sabato e Domenica, quindi tra il 5 e 6 Ottobre. A presto!
 
Angelica Sofia

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Capitolo 29
*** Un cuore diviso in due ***


E’ sera ormai, quando Marta sente bussare alla porta di casa. Va ad aprire e, con sorpresa, si ritrova davanti Alessandro.
-Ehi! Ciao Ale!- Lo saluta sorridendogli.
-Ti disturbo?- Chiede lui.
-No, vieni, entra.-
Alessandro mette piede in casa e, guardandosi attorno, nota che non c’è nessuno oltre a Marta.
-Sei sola?-
-Sì, papà è ad una riunione ed Eleonora a cena da un’amica. Siediti intanto, ti porto qualcosa da bere.-
Alessandro fa come gli dice Marta e si siede sul divano.
-Allora ho fatto bene a venire, così ti faccio compagnia!-
-Certo che hai fatto bene! Tu puoi venire qui quando vuoi. Quando eravamo piccoli non chiedevamo mica il permesso per vederci a casa dell’uno o dell’altra! Ci bastava uscire di casa e fare quei venti passi per stare insieme. Non c’era imbarazzo, non c’erano rancori…-
-Non c’era l’amore di mezzo…- La interrompe Alessandro.
-Già. Io vorrei che tornasse tutto come in quel periodo.- Dichiara Marta portando in sala una bottiglia di aranciata e due bicchieri.
-Sì, sarebbe bello.-
Marta versa la bibita nei due bicchieri e ne porge uno ad Alessandro. Lui segue con gli occhi ogni suo movimento. La trova bellissima qualunque cosa faccia, traspare grazia da ogni suo gesto e a pensare che una volta era solamente sua, ma se l’è lasciata scappare, si maledice ogni giorno di più.
-Hai visto? Finalmente Alice e Filippo si sono decisi. Stanno insieme ora!- Afferma Alessandro, per allentare la tensione che sta iniziando a provare, come ogni volta che è da solo con Marta.
-Davvero?! Sono molto contenta per lei!- Esclama Marta. –Mi piacerebbe poterglielo dire di persona, ma, come sai, ha deciso di tagliarmi completamente fuori dalla sua vita.- Dice Marta, con tono di rassegnazione.
-Potresti fare tu il primo passo…- Afferma Alessandro.
-Andiamo, se Luca facesse il primo passo per tentare una riconciliazione con te, tu saresti disposto a dargli una seconda possibilità?-
-No, io non credo, ma c’è una differenza. Alice ormai sta con Filippo, non è più innamorata di Luca, mentre io e Luca…beh…noi due siamo ancora innamorati della stessa donna…-
Marta ha un sussulto, abbassa rapidamente lo sguardo e Alessandro nota subito il suo imbarazzo.
-Non mi chiedi perché sono qui?- Le domanda.
-D’accordo. Perché sei qui?-
-Vorrei parlarti. Chiarire una volta per tutte.-
 
Nel frattempo, Luca è appena tornato dagli allenamenti e sta camminando sul lungomare semideserto con il suo borsone in spalla. Gettando un occhio sulla spiaggia sottostante, si accorge della presenza di due persone. Un uomo sulla trentina sta infastidendo una ragazza, cercando insistentemente di baciarla. La ragazza, guardandola meglio, sembra essere un’adolescente, non deve avere più di quindici, sedici anni. La ragazzina si dimena per riuscire a liberarsi dell’uomo, che però non vuole saperne. Luca si ferma all’istante. Abbandona il borsone sul marciapiede e con un balzo scavalca il muretto, atterrando sulla sabbia ed iniziando a correre verso il molestatore. Avvicinandosi sempre di più, Luca si accorge che la ragazzina spaventata è Eleonora, la sorella di Marta.
-Lasciala stare!- Grida Luca, spingendo via l’uomo da Eleonora.
-Ma che cazzo vuoi tu? Lasciaci in pace, non vedi che abbiamo da fare?-
-Forse non ti è chiaro…- Luca molla un pugno in faccia al molestatore, che cade in terra. Eleonora riesce finalmente a liberarsi dalla presa dell’uomo, che però si rialza e restituisce la cortesia a Luca, colpendolo ad un occhio. Luca lo prende per la camicia e lo spinge a terra, l’uomo gli tira un calcio, ma Luca riesce a bloccarlo posizionandosi sopra di lui e tenendogli ferme le braccia.
-Vattene immediatamente, o chiamo la polizia!- Esclama Luca. L’uomo non se lo fa ripetere due volte e, con la mandibola dolorante, si alza e si allontana. Eleonora corre ad abbracciare Luca, tra le lacrime. Ora si sente al sicuro tra le sue braccia e cede allo spavento, sviene. Luca la prende in braccio, la carica in macchina e decide di riaccompagnarla a casa.
 
Marta aggrotta le sopracciglia, preparandosi ad ascoltare quello che Alessandro vuole dirle.
-Qualche mese fa, quando abbiamo scoperto di Gaia, tu mi hai chiesto di starti vicino come amico, ricordi?-
-Sì, ricordo.-
-Beh, ecco, io non ci riesco. Ci ho provato, devi credermi. Se quello era l’unico modo per starti vicino, avrei tentato in tutti i modi di comportarmi da amico con te e così ho fatto, ma ora ho capito che non posso più farlo. Non posso esserti solamente amico se quello che provo per te non è amicizia. Prenderei in giro te e soprattutto me stesso. Voglio essere sincero e la verità è che io ti amo, tu lo sai. E’ per questo che non posso più esserti soltanto amico, perché io vorrei essere qualcosa di più per te, non mi basta la tua amicizia.-
-Ale, io…- Marta, con il cuore in gola, non riesce a trovare le parole per dare una risposta ad Alessandro, ma i suoi pensieri vengono interrotti da qualcuno che bussa alla sua porta. Marta va ad aprire e si trova davanti Luca, con Eleonora in braccio, svenuta.
-Oh, mio Dio! Che è successo?- Chiede Marta, allarmata, portandosi le mani alla bocca.
Luca, appena Marta ha aperto la porta, ha visto Alessandro e non ne è rimasto di certo entusiasta. Gli sguardi fra i due non sono dei più amichevoli, ma Luca decide di far finta di niente.
-Tranquilla, sta bene, è solo svenuta, ma l’ho trovata in spiaggia insieme ad un uomo che avrà avuto trent’anni e non aveva buone intenzioni. Deve aver passato un brutto quarto d’ora.-
-Ma tu hai un occhio nero!- Afferma Marta, osservando meglio il volto di Luca.
-Ah, sì, ma è solo un graffietto.-
-Mettila qui sul divano. Ma che le è saltato in mente? E’ una stupida! Mi aveva detto di essere a cena da un’amica…-
Luca poggia Eleonora sul divano e Marta, preoccupata le tiene alzate le gambe, mentre Alessandro osserva la scena, non potendo fare a meno di pensare che è stato Luca a salvare Eleonora, non lui. E’ Luca l’eroe, è sempre stato Luca. Il suo ruolo è un altro, quello del bravo ragazzo, equilibrato, tranquillo, serio, che preferisce risolvere le questioni a parole, piuttosto che con la forza. La prima volta che ha picchiato qualcuno, è stata proprio quella sera in spiaggia, quando ha scoperto di Luca e Marta, e le sue nocche hanno spaccato il labbro a Luca. Alessandro è sicuro che Luca abbia preso a pugni quell’uomo per salvare Eleonora, potrebbe scommetterci, perché Luca non ha problemi ad alzare le mani per difendere qualcuno, se ce ne è bisogno. Luca agisce d’istinto, prima fa e poi pensa alle conseguenze delle sue azioni. Ha un carattere fumantino che ha poco a che vedere con il suo, ma in fondo è per questo che erano così tanto amici, perché si completavano a vicenda. Alessandro sa che è più lodevole cercare di risolvere tutto diplomaticamente, come avrebbe fatto lui, ma sa anche che spesso questo atteggiamento può farti passare in sordina, come se tu non avessi fatto niente, mentre chi agisce come Luca viene sempre considerato un eroe.
-E adesso cosa dico a papà? Che gli racconto? Sono stata io a darle il permesso di uscire stasera!- Esclama Marta in preda all’agitazione. Improvvisamente, Eleonora si sveglia, sgrana gli occhi e riesce a vedere, intorno a sé, Marta, Luca ed Alessandro.
-Sei una sciocca!- La assale subito la sorella maggiore, senza darle neanche il tempo di capire dove sia finita. –Hai idea di cosa ti sarebbe potuto accadere? Come ti salta in mente di appartarti in spiaggia con uno sconosciuto che ha il doppio della tua età, per giunta?-
-Grazie per averle spifferato tutto!- Commenta sarcasticamente Eleonora, rivolgendosi a Luca. –Calmati, Marta, dopo cena siamo uscite a fare quattro passi ed abbiamo conosciuto alcuni ragazzi. Lui mi trovava carina e mi ha chiesto di andare a fare un giro con lui, tutto qui.- Cerca di giustificarsi Eleonora.
-Tutto qui?! Se non fosse arrivato Luca, non oso neanche immaginare come sarebbe andata a finire questa storia, sei stata fortunata!- Le urla contro Marta.
-Marta, ti prego, non gridare, mi fa male la testa!-
-Oh, invece urlo eccome! E la tua amica? E’ in giro con uno di questi ragazzi anche lei?-
-No, lei è tornata a casa appena io mi sono allontanata con quel ragazzo.-
-Ecco, lo vedi? Almeno lei ha un po’ di cervello! Mia sorella, invece, no! Io e papà ci fidiamo di te, pensiamo che tu abbia una dose abbastanza sufficiente di giudizio e buon senso, per andare in giro da sola, ma stasera ci hai dato la prova che ci sbagliavamo di grosso. Sei solo una stupida ragazzina immatura che vuole giocare a fare la donna vissuta, rischiando di finire nei guai!-
Eleonora, alle parole della sorella, scuote la testa e si alza di scatto dal divano.
-Ma la vuoi smettere? Tu non sei nessuno per dirmi come devo comportarmi, per dirmi quando posso o non posso uscire, chi posso vedere, chi devo evitare. Tu non sei mia madre, va bene? Sei soltanto mia sorella, una sorella a cui piace esercitare la sua autorità su di me, quando in realtà non ne ha alcun diritto! Non sei mia madre, mettitelo in testa! Io…io non ho mai avuto una madre!- Eleonora, con le lacrime agli occhi, se ne va a passo svelto in camera sua. Marta è rimasta di sasso. Le parole di Eleonora l’hanno ferita nel profondo. Lei credeva di agire per il meglio con sua sorella. Sperava di riuscire a darle tutto l’affetto e la protezione che Eleonora non ha potuto ricevere dalla loro madre, per questo si è occupata di lei sin da quando erano piccole, invece ha scoperto di essere stata sempre e solo un peso per lei.
Alessandro e Luca si accorgono che Marta è scossa e turbata, ed entrambi le mettono una mano sulla spalla, per tranquillizzarla.
-Ehi, se hai bisogno di qualcosa, io sono qui.- Le dice Luca.
-Non disturbarti, ci sto io con lei. Tu puoi anche andartene, hai già fatto abbastanza!- Interviene Alessandro.
-Credo che Marta sia in grado di dire da sola chi di noi due voglia accanto a sé, adesso.- Gli risponde Luca.
-La piantate di litigare per me? Non vi sopporto quando fate così! Io non sono un trofeo da vincere e questo non è proprio il momento di assillarmi con le vostre pressioni sul dover fare una scelta! Io non voglio nessuno dei due accanto a me, adesso! Lasciatemi in pace!- Dopo aver sbottato, Marta se ne va in cucina. Alessandro la segue, per cercare di rimediare e di tranquillizzarla e ancora una volta, Luca è costretto a farsi da parte.
-Perfetto! Io me ne vado!- Borbotta, tra sé e sé, per poi uscire di casa sbattendo la porta.
-Marta…- Mormora Alessandro.
-Sono stata troppo dura con lei? E’ che io in realtà mi sono sempre considerata un po’ una mamma per Eleonora. Lo so, forse ho sbagliato, ma quando nostra madre è morta, lei aveva solo sei anni, nostro padre non c’era quasi mai per lavoro, chi avrebbe dovuto prendersi cura di lei?-
-Lo so, Marta, ed hai fatto un ottimo lavoro. A soli dodici anni ti sei dovuta sobbarcare tutto quello che prima faceva tua madre. Io ho visto tutto quello che hai fatto per lei in tutti questi anni. Le compri i vestiti, le prepari da mangiare, l’aiuti a fare i compiti, e in più l’ascolti sempre quando vuole confidarti un segreto, le dai consigli e raccomandazioni. Sei al tempo stesso una madre e una sorella. Eleonora è fortunata ad avere te.- Le dice Alessandro.
-Non credo che lei la pensi come te.-
-Neanche tu pensi che sia una stupida ragazzina, eppure prima gliel’hai detto perché eri arrabbiata. Così ha fatto lei. Sono sicuro che Eleonora apprezzi moltissimo tutto quello che hai fatto per lei in questi anni. Sei una sorella splendida.-
-Grazie…- Gli dice Marta, sorridendogli appena, con il cuore un po’ più leggero.
-E di che?-
-Ah, Ale, a proposito del discorso che mi stavi facendo prima che accadesse tutto questo casino, io non posso negare di provare qualcosa di veramente forte e speciale per te, qualcosa che abbiamo solo tu ed io. Ogni volta che ti sono accanto, ho le mani che mi sudano e il cuore comincia a battermi più forte. E’ da quando sono piccola che tu mi fai questo effetto, perché è come se io e te fossimo legati da sempre, come se il destino avesse deciso per noi che io e te dovessimo stare insieme. Io non riesco a staccarmi da te, ma provo qualcosa di forte anche per Luca, ed è giusto che tu lo sappia, perciò quello che ti chiedo è di essere paziente e di lasciarmi un po’ di tempo. Ho bisogno di riflettere e di definire sia il mio rapporto con te che quello con Luca.-
-D’accordo. Per me l’importante era che tu sapessi che io non voglio solo la tua amicizia.-
Alessandro si avvicina di più a Marta, con un dito le sfiora delicatamente le labbra, per poi posarsi dolcemente su di esse con un bacio. Marta non se lo sarebbe mai aspettato. Quel bacio la coglie di sorpresa, ma lei non riesce a non ricambiarlo. La sua bocca a contatto con quella di Ale la riporta indietro con la mente a tutti i bei momenti passati con lui. Per quanto tempo aveva desiderato che Ale tornasse da lei, per quanto tempo aveva desiderato di ricevere di nuovo un suo bacio! Alessandro si stacca lentamente dalle labbra di Marta, che rimane con gli occhi socchiusi e le labbra ancora schiuse, quasi per assaporare ancora un po’ quel momento che le ha fatto mancare il respiro.
-Fai in fretta, piccola Cassie.- Le sussurra dolcemente Alessandro. Marta lo guarda attentamente negli occhi, poi lui recupera il suo giubbetto ed esce di casa. Marta è ancora lì, appoggiata al tavolo della cucina, a ripensare a quel bacio. Con l’indice e il medio della mano destra, si sfiora le labbra, chiudendo gli occhi, poi si dirige verso le scale e sale al piano di sopra, per andare da Eleonora. Appena bussa alla porta della sua camera, Eleonora le dà il permesso di entrare.
-Ele, come stai?- Le chiede Marta.
-Bene, ora. Ho solo avuto paura, tanta paura.-
-Io volevo scusarmi con te, sono stata troppo brusca, il fatto è che, se ti succedesse qualcosa, io potrei morire.- Ammette Marta.
-Sono io a dovermi scusare con te, ti ho detto delle cose orribili.-
-Non ti preoccupare, hai ragione, io non sono la mamma e dovrei smetterla di voler controllare a tutti i costi la tua vita…-
-No, prima ho detto solo una marea di cavolate!- La interrompe Eleonora. –Sì, è vero, la mamma è morta quando avevo solo sei anni, io neanche me la ricordo. Sono cresciuta senza una mamma, ma so cosa significhi averne una, perché io in realtà una madre l’ho avuta, ed è la migliore che potessi desiderare.-
Marta sorride dolcemente alla sorella, mentre alcune lacrime di gioia le riempiono gli occhi.
-So di non avertelo mai detto.- Prosegue Eleonora. -Ma ti voglio bene ed ho una grande stima di te. Da grande, io voglio essere come te.-
Marta, commossa, si fionda sul letto della sorella e l’abbraccia.
-Anch’io ti voglio bene, sorellina, ma non farlo mai più, ok?-
-Certo!- Risponde Eleonora, sorridendo. –Comunque, stasera, sono riuscita a somigliarti in qualcosa.-
-Ah, sì? E in cosa?- Domanda Marta.
-Luca ha fatto a botte anche per me! Ora non sei più l’unica, mi dispiace!-
-Non sono mai stata l’unica, Luca ha fatto a botte per un sacco di ragazze!- Risponde Marta, ridendo.
-Dovevi vederlo! E’ stato fantastico…era così sexy e virile mentre mi difendeva. E’ normale che io sia crollata tra le sue braccia!-
Marta ride.
-Sì, e si è pure beccato un occhio nero! Fare a botte non è sexy e virile, fare a botte è da incoscienti, e questo Luca deve imparare a capirlo.- Afferma Marta.
-Ma perché sei sempre così dura con lui? Ha salvato la tua stupenda sorella, dovremmo essergli grate entrambe, anzi, io vorrei scusarmi anche con lui, per averlo trattato male, prima. E’ di là?- Chiede Eleonora.
-No, se ne è andato.-
-E Alessandro?-
-Se ne è andato anche lui.-
-Li hai cacciati via tu, immagino.- Commenta Eleonora.
-Sì, li avevo cacciati entrambi. Luca se ne è andato subito, mentre Alessandro è rimasto e mi ha anche baciata…- Racconta Marta.
-Ti ha baciata?! E tu che hai fatto?-
-Beh, ho ricambiato il bacio. E’…è stato bellissimo, non posso negarlo. Io sono ancora innamorata di Alessandro, è inutile nasconderlo, ma sono innamorata anche di Luca…- Spiega Marta, con tono di rassegnazione.
-Non vorrei essere nei tuoi panni. Deve essere dura dover scegliere. Tu sai che, da che mondo è mondo, tra i tuoi amici, io ho sempre avuto un debole per Luca, ma mi è difficile pensare a te senza Alessandro. Voi due siete legati dal destino. Adesso ti sembrerà di essere in una situazione infernale, ma in realtà sei fortunata ad avere loro due. Sono i tuoi angeli custodi. Stasera avevi bisogno di loro e, senza volerlo, te li sei ritrovati entrambi a casa.-
-Già…sì, sono fortunata.-
-Luca Marra ha fatto a botte per me, ti rendi conto? Domani devo raccontarlo a tutti a scuola!- Esclama Eleonora, con l’aria sognante. Marta ride e si alza dal letto.
-Adesso dormi, però, altrimenti domani non ti svegli e non potrai raccontarlo a nessuno.- Le dice Marta.
-Va bene, però non dire niente a papà, quando torna. Non voglio farlo preoccupare per nulla.- Si raccomanda Eleonora, mentre si distende nel letto.
-D’accordo.- Marta le sorride, poi spegne la luce della stanza della sorella.
-Ah, Marta…grazie, per tutto.-
-Figurati. Buonanotte.- Marta sorride alla sorella, poi esce dalla sua camera.
Prima di andare a dormire, c’è ancora una cosa che deve fare. Si avvia in cucina, prende dal congelatore un sacchetto di plastica con un pezzo di carne surgelato all’interno, poi esce e sale in macchina. La sua destinazione è casa di Luca.
Appena scende dall’auto, Marta vede Luca seduto sul muretto davanti casa. Anche Luca la vede, ma non ne è così felice e lo dimostra alzando gli occhi al cielo.
-Dove l’hai lasciato Alessandro?- Chiede a Marta, mentre lei si avvicina.
-Non fare lo stupido, vengo in pace.- Gli dice, mentre si siede accanto a lui, porgendogli quel pezzo di carne congelato. –Tieni, metti questo sull’occhio. Immaginavo che saresti rimasto fuori casa almeno finché i tuoi non fossero andati a dormire, per non farti vedere con quell’occhio nero.-
Luca non le risponde, ma Marta ha colto nel segno. Lui fa come gli dice e poggia la bistecca congelata sul suo occhio pesto.
-Dovresti smetterla di fare giustizia prendendo a pugni la  gente. E’ pericoloso.- Afferma Marta.
-Cosa avrei dovuto fare? Starmene con le mani in mano mentre tua sorella veniva stuprata? Perché è quello che sarebbe successo se io non fossi intervenuto.-
-No, infatti sono venuta a ringraziarti. Grazie per aver salvato Eleonora. Ti ringrazia anche lei e si scusa per averti trattato male, prima.-
-Dille di non preoccuparsi, sono abituato a cose peggiori, come l’essere preso in giro…- Risponde Luca, alludendo chiaramente a Marta. Lei lo guarda storto e lui si scusa subito.
-Scusami… Così avete fatto pace...-
-Sì, ci siamo chiarite quasi subito. Ha detto che sei stato fantastico, sei un eroe.- Prosegue Marta.
-Ma quale eroe? Ho fatto quello che avrebbero fatto tutti in quel momento.-
-No, è vero, tu sei un eroe, salvi tutti. Hai salvato Eleonora, Alice, Gaia…me.-
-Te? Quand’è che avrei salvato te? Mi sfugge.-
-Se quest’estate non ci fossi stato tu accanto a me quando Ale mi aveva lasciata, non so se sarei riuscita a reagire, perciò grazie per quello che hai fatto anche per me, non ne ho mai avuto occasione, perciò ti ringrazio ora.-
-Non devi ringraziarmi per quello. Lo sai perché ti stavo vicino in quel periodo. Lo facevo più per me che per te.- Spiega Luca.
-Beh, comunque, qualsiasi fosse il motivo, mi piaceva averti intorno più del solito… Sai, papà mi ha detto di Miriam. Congratulazioni!-
-Sì…grazie.-
-Sono sicura che sarai un ottimo zio, perché sei dolce, gentile, premuroso e sai prenderti cura di chi ami.- Gli dice Marta, guardandolo fisso negli occhi. Luca è rapito dalla luce che le sue iridi verdi emanano e non riesce a staccarle lo sguardo di dosso. E’ stupendo averla così vicina, gli fa mancare il fiato, ma nello stesso tempo gli fa male da morire. Luca scuote la testa e si alza dal muretto.
-Marta, non farmi questo, ti prego.-
-Cosa?-
-Non guardarmi con questi occhi mentre mi dici che ti piace avermi accanto, non capisci che per me è una tortura? Mi fa male vederti, anche solo incrociare il tuo sguardo e dicendomi questo non mi aiuti di certo a dimenticarti.-
-Luca, ma io non voglio che tu mi dimentichi.- Sottolinea Marta, alzandosi anche lei per avvicinarsi a Luca.
-Beh, non puoi pretendere che io faccia l’amico mentre tu ti rimetti con lui. Dovrò cercare di dimenticarti, è la cosa migliore per me. Mi sono stancato di soffrire.-
-Guarda che io non ho ancora scelto nessuno. Ho una confusione terribile in testa, ho tanti di quei pensieri da non riuscire a dormire la notte. Tra te, Ale, Alice che non mi parla da mesi, Gaia che sta male…-
-Andiamo Marta, è palese. Io so già come andrà a finire. Tu ti rimetterai con Ale e vivrete per sempre felici e contenti, perciò ti prego di non continuare a torturarmi facendomi pensare che tu possa provare qualcosa per me. Mi stai solo illudendo, non lo capisci? E io non mi merito di essere illuso. Ora scusami, ma devo entrare in casa. Grazie per il ghiaccio.- Gli dice mestamente Luca, porgendole il sacchetto con la bistecca. Marta lo prende e Luca le passa accanto per tornare in casa. In quel momento, Marta capisce di non volerlo lasciar andare, quindi gli afferra un polso, fermandolo.
-Luca…-
Marta si gira verso di lui, guardandolo negli occhi, mentre la mano, dal polso, scivola all’interno di quella di Luca.
-Mi manchi…- Sussurra Marta, senza mai distogliere lo sguardo dal volto di Luca.
Luca osserva le loro mani, l’una dentro l’altra, poi fissa gli occhi di Marta, così intensi, lucidi e profondi. Marta è la prova che l’amore per una persona spesso può trasformarsi in una tortura. Amare fa male, ma Luca è testardo e masochista e soffre fino in fondo. Senza pensarci troppo, viene colto dalla foga del momento e si lascia andare alla passione che arde dentro di sé. Si avvicina a Marta e con decisione la bacia. Un bacio violento, passionale, veloce, deciso, completamente diverso da quello che Marta ha ricevuto poco prima da Alessandro, molto più dolce e delicato. Mentre le loro lingue danzano focose sulle stesse note, Marta avverte un brivido caldo percorrerle la schiena, mentre Luca capisce che quel bacio è un errore. Deve avere rispetto per sé stesso. Non può continuare a soffrire così tanto per una donna che non potrà mai avere, così si discosta improvvisamente dalle labbra di Marta.
-No, io…io non posso. Devo andare.- Luca libera la sua mano dalla stretta di Marta e velocemente entra in casa, lasciandola di nuovo sola, a pensare a quei baci che i due ragazzi più importanti della sua vita le hanno rubato. Di nuovo sola, confusa, eternamente indecisa e con il cuore diviso in due.


 

Angelica Sofia: Salve lettori! Scusatemi come al solito per il ritardo, ma tra lo studio, le lezioni che sono ricominciate all’università e la danza, ho avuto davvero poco tempo per scrivere questo capitolo, un capitolo totalmente incentrato sul triangolo Luca-Marta-Alessandro, con il contributo di Eleonora. Spero sia stato di vostro gradimento. Abbiamo visto due baci rubati. Uno di Alessandro a Marta, l’altro di Luca a Marta. Quale vi è piaciuto di più? Quale vi ha emozionato maggiormente? Capitolo con tanto Lucarta, ma anche tanto Alarta. Siete certi di sapere per quale coppia fate il tifo? ;) Marta è un’indecisa cronica. Sta ancora riflettendo su cosa fare, ma deve decidere in fretta, perché i due ragazzi stanno soffrendo terribilmente e c’è anche la possibilità che non siano disposti ad aspettarla in eterno. Dovremo penare ancora un po’ per sapere quale sarà la sua scelta. Intanto io vi do appuntamento al prossimo capitolo, che pubblicherò tra il 12 e il 13 Ottobre, sperando di fare in tempo. Vi annuncio che ci sarà un lieto evento… :) Un bacio a tutti!

Angelica Sofia

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Capitolo 30
*** Un'altra Gaia ***


Prima di cominciare… Sono viva! Sono riuscita a sopravvivere a questo Ottobre frenetico e caotico, ed ora eccomi qua. So che l’attesa è stata lunga ed estenuante, ma spero di farmi perdonare almeno un po’ con questo capitolone molto lungo e molto molto ricco di avvenimenti, e spero anche di emozioni. Se vi ricordate, ci eravamo lasciati con Marta che è stata baciata sia da Luca che da Alessandro, due baci che l’hanno mandata ancora più in confusione. Miriam ha raccontato di essere stata abbandonata dal suo fidanzato solamente a Marco, che, per non farla sentire sola, le sta molto vicino, trascurando un po’ Serena e scatenando la sua gelosia. Alice si è finalmente dichiarata a Filippo ed ora stanno insieme. Gaia, purtroppo, sta ancora male e continua a fare la sua terapia, sempre con il sorriso sulle labbra e sempre supportata da Tommaso, che non la lascia neanche un secondo. Alessandro e Luca continuano a non parlarsi, così come Marta ed Alice. Bene, ora possiamo ripartire proprio da qui. Buona lettura!



Piove incessantemente da ormai due giorni e, nonostante Aprile sia ormai alle porte, sembra di essere ancora in pieno autunno. Luca è in trasferta a Bologna per giocare la partita di questa settimana, ed i suoi genitori hanno deciso di andare con lui, così Marco è a casa Marra. Ultimamente ha preso a frequentarla molto più spesso, da quando Miriam gli ha confessato il suo segreto e da quando ha litigato con Serena. Quando ha un minuto libero, va a trovare Miriam per farle compagnia e starle accanto, ora che il fatidico momento è sempre più vicino. Manca pochissimo, il tempo di gestazione sta per finire e tra non molto la figlia di Miriam vedrà la luce.
-Ti va una tisana rilassante?- Chiede Miriam a Marco, alzandosi a fatica dal divano.
-Sì, ma lascia stare, faccio io.-
-No, non ti preoccupare, sono ancora in grado di mettere a bollire un po’ d’acqua.- Ribatte Miriam, dirigendosi in cucina.
-Come vuoi…- Afferma Marco rassegnato, non volendo contraddirla.
 –Sai, l’altra sera è venuta qui Alice a trovare Luca e siamo stati tutti e tre alzati fino a tardi ad ascoltare il racconto di come si è dichiarata a Filippo. Una serenata! E’ pazza!- Esclama Miriam, ridendo, mentre accende il fuoco sotto al pentolino pieno d’acqua.
-E poi ha voluto coinvolgere anche me in questa impresa, te l’ha detto?-
-Sì, mi ha detto che tu l’hai accompagnata con la chitarra!-
-Già…non so come le sia venuto in mente! Mia sorella è una forza della natura e io la ammiro per questo!- Dichiara Marco.
-Sembra che facciano sul serio lei e Filippo.- Afferma Miriam.
-Sì, così sembra, ed io sono molto contento per loro. Si meritavano entrambi un po’ di felicità.-
Miriam spegne il fornello, versa l’acqua bollente in due tazze e mette in ognuna una bustina di infuso, poi le porta entrambe in salotto, dove Marco la sta aspettando. Gli porge una tazza e poi cerca lentamente di mettersi a sedere.
-Piccola mia, ma quando ti decidi ad uscire? La mamma sta diventando sempre più grossa e non riesce neanche più a muoversi!- Esclama Miriam, rivolgendosi scherzosamente al suo pancione.
-A proposito della piccola…- Esordisce Marco, sorseggiando la sua tisana. –Manca poco ormai, hai scelto il nome?-
-Veramente no…-
-Come no? Non ci hai ancora pensato?- Le chiede Marco, stupito.
-Ogni volta che ci provo, mi rattristo. Ho sempre pensato che la scelta del nome fosse uno dei momenti più belli di una gravidanza, uno di quelli da condividere con il tuo compagno…e invece mi sa proprio che dovrò sceglierlo da sola…- Afferma Miriam, sconsolata, abbassando lo sguardo. Marco le mette una mano sul ginocchio e le sorride.
-Ehi, sarai una mamma splendida anche da sola.-
Miriam ricambia il sorriso. –Grazie, ora però devo trovare le parole giuste per raccontare tutto ai miei.-
-Ci penseremo quando sarà il momento.- La tranquillizza Marco. –Senti, che ne dici di Nancy o di Courtney come nomi?- Le chiede per tirarla su di morale. Miriam aggrotta le sopracciglia e sorride, spalancando gli occhi.
-Dico che sono terribili!-
-Ma come terribili? Sono i nomi delle dark ladies del rock, delle compagne di Sid Vicious e di Kurt Cobain! Sarebbe una bomba se portasse uno di questi nomi, avrebbe la fila sotto casa già a due anni, te lo posso assicurare!-
-Grazie per il consiglio, ma Sid Vicious e Kurt Cobain non hanno fatto una bella fine!-
-Sì, ma nei pochi anni in cui hanno vissuto sono stati dei grandi, hanno rivoluzionato il mondo della musica!- Insiste Marco.
-Non lascerò che la tua ossessione per il rock influenzi la vita di mia figlia!- Esclama Miriam ridendo, per poi farsi più seria. –Quando l’avrò in braccio e la guarderò negli occhi, capirò qual è il nome giusto per lei, ne sono sicura!-
Marco le sorride teneramente.
-Ehi, ma tu non hai niente di meglio da fare che stare in compagnia di una zitella acida e incinta con le crisi ormonali? Oggi è sabato, Serena ti starà aspettando per uscire, no?- Chiede Miriam, per sdrammatizzare. Marco, però, cambia subito espressione.
-No, stasera non ho nessun programma. Non abbiamo nessun concerto e Serena non mi parla da due settimane.-
-Non ti parla?! E perché? E’ colpa mia?-
-No, non è colpa tua, è colpa mia. Sono io che forse l’ho trascurata un po’ da quando sei tornata. Una volta mi sono addirittura scordato di andarla a prendere…-
-Mi dispiace tanto, io…io non volevo crearvi problemi. Abbiamo passato troppo tempo insieme.-
-Tranquilla, le passerà.-
-Sì, ma tu che ci fai ancora qui? Mi deludi, Marco Gatti! Corri da lei, no? Pregala finché non ti perdona, si deve combattere per amore! Non ti ho insegnato niente?-
-Lascia perdere, è tutto inutile, ora come ora non vuole neanche starmi a sentire.-
-E tu insisti!- Esclama Miriam tirando Marco per un braccio, per farlo alzare dal divano. Marco si alza in piedi e Miriam comincia a spingerlo verso la porta.
-Mi stai cacciando via di casa?- Domanda Marco, che cerca invano di resistere alle spinte di Miriam.
-Esatto! Fuori di qui e vai da Serena!- Gli dice in tono perentorio, sorridendogli. Miriam chiude la porta e Marco rimane per un attimo lì fuori, a pensare. Decide di seguire il consiglio della sua amica e si precipita da Serena.
Appena suona il campanello, la porta si apre. C’è proprio Serena dall’altra parte, ma appena vede il suo ragazzo, si  sbriga a richiuderla, non vuole né vederlo né ascoltarlo. Marco mette un piede tra la porta e lo stipite, per evitare che Serena riesca a chiuderla del tutto.
-Sere…Serena, aspetta!-
-Marco, vattene, ho fretta! Devo uscire con i miei amici! Tu non devi andare da Miriam?- Chiede in tono provocatorio Serena.
-Sere, non fare la sciocca, apri questa porta!-
-Ciao Marco!- Esclama ironicamente Serena, cercando di chiudere definitivamente la porta in faccia a Marco, che, arrabbiato, si rassegna e se ne va. Lungo la strada di casa manda un messaggio a Miriam.
“Avevo ragione io, Serena non vuole neanche parlarmi. Non mi resta che aspettare e sperare che le passi.”
Appena legge il messaggio, Miriam si rattrista e rimane a pensare. Si sente in colpa per quello che è successo tra Serena e Marco e comincia ad escogitare un piano per farli riavvicinare.
 
Il lunedì successivo, Miriam è sola in casa e sta sistemando la cucina, quando sente qualcuno bussare alla sua porta. La ragazza va ad aprire e, con sua grande sorpresa, si trova davanti un uomo sulla trentina, rasato, con gli occhi scuri, con un impermeabile addosso ed un mazzo di rose rosse in mano. E’ completamente bagnato, dalla testa ai piedi. Fuori sta ancora piovendo a dirotto e probabilmente deve aver corso a lungo sotto l’acqua senza ombrello. Miriam lo guarda con gli occhi sgranati, senza dirgli niente, poi il ragazzo prende la parola.
-Sono stato un deficiente, uno stronzo, un vigliacco. Io lo so che tu mi odi e posso capirti benissimo, ma sono tornato da Parigi perché mi mancavi da morire. I mesi che ho trascorso lì mi sono serviti per capire che non riesco a stare senza di te, che ho bisogno di te. Io sono scappato perché avevo paura, ma ora non voglio più scappare, Miriam, perché ti amo e voglio avere questo figlio con te. Voglio stare con te per sempre ed avere una famiglia tutta nostra, perciò spero di avere almeno una minima possibilità di essere perdonato da te, perché è vero, quello che ti ho fatto è stato deplorevole e meschino, ma ho capito di aver sbagliato.-
Miriam osserva il ragazzo che ha di fronte senza dire una parola. Roberto, il suo fidanzato, il padre della sua bambina, è tornato, è lì di fronte a lei e le sta dicendo di voler creare una famiglia insieme. Miriam crede sia un miraggio e non realizza finché non prende in mano il mazzo di fiori che Roberto le porge. E’ tutto vero, le sue preghiere degli ultimi nove mesi sono state ascoltate e, a quanto pare, anche esaudite. Roberto è tornato da lei.
-Grazie…- Bisbiglia Miriam con un fil di voce.
-Di niente. E c’è un’altra cosa che vorrei darti.- Roberto infila una mano nella tasca dell’impermeabile e ne estrae una scatoletta blu, rivestita di velluto, poi si mette in ginocchio ed apre la scatola.
Miriam si porta le mani alla bocca e spalanca ancora di più gli occhi nel vedere tutto quel luccichio proveniente dalla scatolina blu. Un solitario. Un solitario in oro bianco con un diamante che brilla meravigliosamente.
-Mi vuoi sposare?- Le chiede Roberto, con tono timido e deciso allo stesso tempo.
Miriam ha gli occhi lucidi e, a quella domanda, si apre in un sorriso liberatorio ed emozionato.
-Sì! Sì, sì, sì!- Esclama Miriam, gettandosi tra le braccia del suo fidanzato, che si rialza rapidamente per baciarla ed abbracciarla. Dopo aver baciato lei, Roberto si abbassa per accarezzare il grembo della sua futura moglie, poi tira fuori l’anello dalla scatola e glielo mette al dito.
-Grazie, è…è bellissimo!- Commenta la ragazza, ammirando l’anello infilato all’anulare della mano sinistra.
E’ come se tutta la sofferenza, la tristezza ed il dolore provati negli ultimi mesi siano spariti, per far posto alla felicità e alla gioia di vivere. Miriam non prova rancore nei confronti di Roberto e quello è diventato ufficialmente il giorno più bello della sua vita. Quello in cui la persona che ami ti dice di amarti, di voler passare il resto della sua vita con te e di essere pronto ad avere un figlio insieme a te.
 
Il giorno seguente, Alice, Alessandro, Serena e Tommaso sono in ospedale con Gaia, per l’ennesima seduta di chemioterapia. Lo stato d’animo di ognuno non è dei migliori. Dagli ultimi controlli è emerso che Gaia non ha risposto alla terapia come ci si aspettava e dovrà prolungarla. Tommaso non riesce a capacitarsene, non vuole accettare il fatto che la sua ragazza debba continuare a soffrire. Quel barlume di speranza che gli faceva credere che un giorno, molto presto, Gaia sarebbe tornata ad essere quella di prima, con la sua vitalità e la sua spontaneità, si è spento improvvisamente ed anche il suo umore ne risente, ma non vuole farsi vedere preoccupato da Gaia, perché ora, più che mai, Gaia ha bisogno del suo sostegno, e per questo deve essere forte, per tutti e due. Gaia, però, nota subito i volti scossi e preoccupati degli amici e non vuole che stiano così giù per lei.
-Cosa sono queste facce da funerale? Dai, su, ragazzi, fatemi un sorrisetto!- Li esorta Gaia.
-Non c’è niente da ridere!- Le risponde duramente Tommaso.
-E invece sì! Non voglio vedere musi lunghi, perché altrimenti poi mi rattristo anch’io e se mi rattristo io è la fine, perciò cercate di sforzarvi. Vi chiedo di farlo per me.- Asserisce Gaia.
Alessandro ed Alice si guardano tra loro, come a cercare conforto e sostegno nell’altro, nella situazione più difficile che si siano mai trovati ad affrontare.
-Ali, tu devi aggiornarmi per bene sulla storia tra te e Filippo. Sai, non mi piace venire a sapere le cose sempre per ultima!- Le dice Gaia, sorridendo.
-Beh, vedi, sei stata tu a farmi capire che dovevo agire, ed in fretta, anche!-
-Ah, quindi è merito mio?- Le chiede Gaia.
-Tuo, di Ale e di Luca. Senza il vostro incoraggiamento non ce l’avrei mai fatta.- Le dice Alice, sorridendole. Tommaso non ce la fa a vedere la sua ragazza comportarsi come se niente fosse, non ce la fa a fare buon viso a cattivo gioco. Vorrebbe urlarle contro tutta la sua rabbia e la sua frustrazione, ma preferisce uscire a passo svelto dalla stanza. Serena fa per seguirlo, ma Alessandro la ferma e le fa cenno di lasciar fare lui.
-Tommy! Tommy!- Lo chiama Alessandro, uscito dalla stanza anche lui per seguire l’amico.
-La odio quando fa così, la detesto!- Grida Tommaso. –Perché si comporta come se niente fosse? Mi sta facendo impazzire!-
-Hai sentito che ha detto? Non vuole far preoccupare noi e non vuole rattristarsi lei, perché la tristezza le farebbe perdere la forza di lottare.- Gli spiega Alessandro.
-Ale, da quando è venuta fuori questa storia, io non l’ho mai vista piangere o sfogarsi e non ha perso il controllo neanche una volta. Al suo posto, io credo che avrei avuto un sacco di momenti di cedimento e avrei voluto che, in quei momenti, le persone che amo fossero accanto a me, pronte a rialzarmi. Lei invece no, vuole affrontare tutto da sola, facendo la dura, solo per non far preoccupare gli altri, ma io che ci sto a fare se non mi dà la possibilità di aiutarla? Mi sento sempre più una nullità.-
-Hai ragione, chiedere aiuto non significa essere deboli, ma penso che Gaia voglia solo proteggerci da una sofferenza che, comunque, proviamo lo stesso, ma soprattutto non vuole assolutamente pesare sulle spalle di chi le vuole bene. Ha paura di essere d’intralcio nelle nostre vite, ma deve capire che non è così.- Afferma saggiamente Alessandro.
Mentre i due ragazzi sono nel corridoio a parlare, una voce femminile li chiama da lontano. E’ Miriam, che, vedendoli, sorride.
-Ehi, voi due!-
-Miriam!- Esclama Tommaso.
-Che ci fai qui?- Le chiede Alessandro.
-Sono venuta a trovare Gaia. Si può?-
-Sì, certo, è qui.-
Tommaso e Alessandro la conducono nella stanza dove Gaia sta facendo la terapia. Miriam non ha l’anello di fidanzamento al dito, perché non vuole che gli altri si accorgano di qualcosa. Vuole fare una sorpresa a tutti. I suoi genitori e Luca sanno che Roberto è tornato da Parigi per assistere alla nascita della bambina e lei e Roberto si sono accordati per annunciare le loro nozze solo quando sarà il momento.
-Ciao, Miriam!- La salutano Alice e Gaia, in coro, non appena la vedono, mentre Serena si irrigidisce all’istante.
-Ciao ragazze! Serena…-
-Ciao…- Mormora Serena, a mezza bocca.
-Siediti qui!- Le dice Gaia, indicandole una poltrona libera.
-Non ti lasciano mai sola, eh!- Commenta Miriam, riferendosi a Tommaso, Serena, Alice ed Alessandro.
-No, sono la mia ombra, sono fortunata.- Risponde Gaia, guardando i suoi amici, senza mai smettere di sorridere.
-Forse è meglio se vi lasciamo sole…- Commenta Alice, sapendo che Miriam vuole parlare con Gaia della sua situazione.
-Grazie, ci vediamo dopo.- Afferma Miriam.
Tommaso, Alice, Serena e Alessandro escono dalla stanza chiudendo la porta.
-Allora, questa mia nipotina?- Chiede Gaia, sorridendo.
-Eh, si sta facendo attendere un po’ troppo!- Risponde Miriam, scherzosamente.
-Posso essere sua zia, vero? In fondo Luca è come un fratello per me.-
-Certo! Sarete tutti suoi zii!- Esclama Miriam, ridendo, per poi tornare immediatamente seria. -Senti, Gaia…ho parlato con il tuo medico e ho saputo che gli ultimi controlli non sono andati molto bene…-
-Già, così sembra…ma a me non interessa. I prossimi andranno meglio, ne sono certa! Si tratta solo di allungare di qualche settimana la terapia. Posso farcela, io sono forte!-
 -Sì, ma come ti senti?-
Alla domanda di Miriam, Gaia abbassa lo sguardo, osservando quell’ago infilato nel braccio, poi le sorride.
-I capelli mi sono quasi caduti del tutto ormai e sono costretta a portare questi stupidi foulard.- Le spiega Gaia indicando il foulard azzurro con i fiori che porta in testa. –Ma, a parte questo, sto bene. Spesso, quando torno a casa dopo la seduta di chemio, ho la nausea. E’ fastidiosa, ma sopportabile. Il vomito dura per tutta la sera, ma generalmente, poi, la notte sono tranquilla. La cosa che mi fa più rabbia, però, è che mi sento debole e stanca. Non ho più voglia di fare niente, mi addormento in qualsiasi momento della giornata ed è triste, se penso a come ero prima. Non stavo ferma un attimo, sempre in movimento, sempre di corsa, se non avevo niente da fare, dovevo assolutamente trovarmi qualcosa. Amavo uscire, andare in palestra, organizzare cene e feste con gli altri, mentre adesso non ne ho più la forza…-
-E’ normale, Gaia. La chemio è una terapia molto aggressiva, ti debilita tantissimo. Sei dimagrita molto?- Chiede Miriam.
-Ho perso quasi quattro chili.- Risponde Gaia. Miriam annuisce, sospirando.
-Senti, io sono venuta qui perché ho una proposta da farti.-
-Dimmi.- La incita Gaia, curiosa.
-Tu sei una lottatrice, Gaia, e meriti di avere il maggior numero di possibilità di farcela. Esiste un tipo di terapia coadiuvante, che può essere affiancata alla chemioterapia e consiste in un potenziamento del sistema di difesa del tuo organismo. Si chiama immunoterapia. In pratica vengono somministrate periodicamente delle sostanze che stimolano il sistema immunitario a distruggere le cellule tumorali. Nei melanomi come il tuo ha dato buoni risultati, ma non tutte le strutture la fanno, perché non fa parte delle terapie ufficiali. Qui, purtroppo, non sono attrezzati, ma dove lavoro io, nell’Istituto Nazionale dei tumori di Milano, siamo all’avanguardia in questo campo. Se vuoi, io posso parlare con i miei Professori ed inserirti nel programma di cura. Cominceresti subito, senza perdere tempo.- Spiega Miriam, tutta d’un fiato.
-A Milano?- Chiede Gaia, per assicurarsi di aver capito bene.
-Sì, a Milano. Potresti partire con me quando tornerò lì, dopo che sarà nata la bambina. Dovrai restare per più di sei mesi, almeno finché non finisci la chemioterapia.-
Gaia ascolta Miriam attentamente, riflette sulle sue parole e poi le risponde. -E’ stupendo sapere di avere una possibilità in più di guarire, ma Milano è troppo lontano da qui e io non so se me la sento di andarmene.-
-Certo, la tua famiglia dovrebbe fare un sacrificio e trasferirsi con te. Non credo ti lascerebbero andare da sola se tu decidessi di partire.- Afferma Miriam.
-No, infatti, ma è complicato anche per loro. I miei genitori lavorano entrambi qui, i miei  fratelli hanno tutto, qui ad Ostia. La scuola, l’università, gli amici…non posso chiedere a tutti di rinunciare alla loro vita per me e di ricostruirla da zero, a centinaia di chilometri da qui. E poi c’è Tommaso, io non voglio lasciarlo…-
-Tranquilla, Gaia. Non devi dirmelo subito. Abbiamo ancora un po’ di tempo. Tu pensaci, parlane con i tuoi, con Tommaso, e poi mi dai la tua risposta. D’accordo?- Le chiede Miriam, sorridente.
-Va bene.- Risponde Gaia, annuendo.
-Adesso facciamoli rientrare, altrimenti si preoccupano.- Miriam si avvicina alla porta della stanza di Gaia e invita ad entrare gli altri, che sono rimasti per tutto il tempo appoggiati al muro, di fronte alla stanza della loro amica, come a farle da guardia e a proteggerla. Alessandro, Tommaso e Alice raggiungono Gaia, ma, prima che anche Serena possa andare da sua sorella, Miriam la ferma.
-Serena, scusa, posso parlarti un attimo?-
Serena annuisce senza troppo entusiasmo e si appoggia di nuovo al muro, pronta ad ascoltarla.
-Marco mi ha detto che ultimamente tu e lui non state attraversando un buon momento…-
-Mi fa piacere vedere che non si fa alcun problema a venire a raccontare a te i nostri problemi di coppia!- Commenta Serena, sarcasticamente.
-Posso capire che ti dia fastidio, ma prima che me ne andassi a Milano, io e lui ci dicevamo tutto. Che ti piaccia o no, è il mio migliore amico ed ora che sono tornata è stato facile rientrare subito in sintonia, come se il tempo non fosse mai passato.-
-E allora? Devo farvi le mie congratulazioni?- Continua in maniera ironica Serena. –Scusa, ma adesso vorrei tornare da mia sorella.-
-So che avete litigato a causa mia e questo mi dispiace.- Le dice Miriam. -Volevo solo assicurarti che tra me e Marco non c’è nulla più che una semplice amicizia. Ero sola, con un bambino in grembo e lui mi è stato vicino, perché è gentile e premuroso con tutti e perché sapeva che non avevo nessun altro. Ultimamente è vero, ha passato molto tempo con me, ma per i tre quarti del tempo, sai di chi mi parlava? Di te. Della vostra storia e di quanto ti ami. Ora il mio ragazzo è tornato, è qui ad Ostia, quindi non sono più sola e tu dovresti perdonare Marco. Tienitelo stretto, perché è un gran bravo ragazzo.-
-Davvero ti parlava di me?- Le chiede Serena, aggrottando le sopracciglia.
-Sì, quasi ogni minuto! Mi diceva sempre che sei bella, intelligente, che gli hai fatto mettere la testa a posto e che sei anche molto paziente con lui. A detta sua, sei la ragazza perfetta e non ti tradirebbe mai.-
Ascoltando le parole di Miriam, Serena sorride.
-Credo di dovermi scusare con te. Ti ho etichettata subito come una gatta morta senza conoscerti bene, ma mi ha dato fastidio il fatto che si sia dimenticato di me per stare con te.-
-Lo capisco, anche a me avrebbe dato fastidio, ma non essere troppo cattiva con lui.- Le consiglia Miriam, sorridendo.
-Chi lo sa, magari potremmo riuscire anche a diventare amiche io e te…- Le dice Serena.
Improvvisamente, Miriam avverte una fitta al basso ventre. –Sa…sarebbe…bello!-
-Miriam, ti senti bene?- Le chiede Serena, preoccupata.
-Ho…le contrazioni.- Risponde Miriam, accasciandosi a terra, cercando di respirare profondamente.
-Oh mio Dio! Ragazzi, ho paura che sia arrivato il momento.- Dice agli altri Serena, allarmata, tenendo una mano sulla spalla di Miriam.
-Cosa?!- Esclama Alessandro, raggiungendo le due ragazze fuori dalla stanza di Gaia.
-Dobbiamo chiamare qualcuno!- Aggiunge Alice.
-Mi si sono rotte le acque!- Grida Miriam, tra i dolori.
Appena vede passare un medico, quasi sicuramente un oncologo, Serena lo ferma.
-Dottore, questa ragazza ha le doglie, sta per partorire!-
-Per fortuna siamo già in ospedale!- Commenta Tommaso.
-Le si sono già rotte le acque, dobbiamo portarla subito in ostetricia.- Comunica il medico, osservando Miriam. Il dottore si allontana un attimo per prendere una sedia a rotelle. –Aiutatela a sedersi qui.-
Alessandro e Tommaso aiutano Miriam a sedersi e poi il dottore comincia a spingerla per portarla al piano inferiore.
-Ale, Alice, andate con lei. Io e Tommaso restiamo qui con Gaia e poi vi raggiungiamo appena finisce.-
-D’accordo, andiamo!- Alessandro ed Alice raggiungono Miriam ed il medico nell’ascensore, mentre Tommaso e Serena tornano da Gaia.
-Come sta Miriam?- Chiede Gaia.
-Sta bene, credo proprio che tra poco conosceremo la piccola.- Risponde Tommaso.
-Che bello, stiamo per diventare zii!- Esclama Gaia, contagiando anche gli altri con la sua gioia.
-Devo avvertire Marco, vorrà sapere che Miriam sta per partorire.-
Serena si allontana e chiama Marco al cellulare.
-Wow! Quale onore! Una tua chiamata? Cos’è successo, ti sei impazzita tutta d’un tratto?- Le risponde ironicamente Marco, prendendola in giro.
-Non fare lo spiritoso. Miriam è qui in ospedale e sta per partorire, pensavo volessi saperlo.-
-Veramente?! Tu sei con lei adesso?-
-No, io sono con Gaia in oncologia. Miriam è venuta qui a trovare lei e poi si è sentita male. Ora l’hanno portata in ostetricia.-
-D’accordo, aspettatemi lì, sto arrivando!- Esclama Marco, chiudendo la chiamata.
 
Nel frattempo, nel reparto Maternità, Miriam sta facendo tutti gli accertamenti ed i medici decidono di ricoverarla. E’ entrata in travaglio e davvero poco tempo la separa dal momento in cui abbraccerà la sua bambina.
-Ragazzi, dovreste farmi un favore.- Dice Miriam ad Alice e Alessandro.
-Sì, dobbiamo avvertire gli altri.- Risponde Ale, immaginando già quale fosse la richiesta di Miriam.
-Esatto. Nel mio cellulare c’è il numero del mio ragazzo, poi dovreste chiamare anche i miei e Luca, che sicuramente sarà agli allenamenti.-
-D’accordo, pensiamo a tutto noi.- La rassicura Alice.
-Grazie.-
-Ali, ovviamente Luca lo chiami tu. Io avverto tutti gli altri.- Afferma Alessandro, che esce nel corridoio e comincia a fare telefonate. Chiama prima Roberto, il fidanzato di Miriam, constatando con sorpresa che non si trova più a Parigi, ma è già tornato ad Ostia, poi telefona a casa Marra, da dove i genitori di Miriam e Luca, in preda all’ansia e all’agitazione, partono in fretta e furia, per raggiungere la loro figlia in ospedale.
Poco più lontano, Alice sta cercando di chiamare Luca, ma lui non risponde e c’è la segreteria, così rientra in stanza di Miriam, decisa a richiamarlo più tardi.
-Tutto a posto. I tuoi genitori e Roberto stanno arrivando.- Le comunica Alessandro.
-Luca invece non mi risponde, ma starà ancora facendo la doccia, probabilmente.- Afferma Alice.
-D’accordo, lo richiameremo più tardi. Grazie ragazzi!-
 
Al piano di sopra, intanto, Gaia ha finito la sua seduta di chemio e Tommaso e Serena la stanno aiutando a rimettersi in sesto per andarsene.
-Devo chiamare Marta per dirle che rimango qui. Ha detto che stasera sarebbe venuta a trovarmi a casa.- Dichiara Gaia.
-Come rimani qui? Noi ce ne andiamo.- Asserisce Tommaso, in tono severo.
-No, scusa, Miriam è di sotto e sta per partorire. Io voglio esserci!- Esclama Gaia.
-Sei troppo debole, Gaia. Non devi strapazzarti, è meglio se vai a casa a risposarti.- Insiste Tommaso.
-Ha ragione Tommaso, Gaia. Avrai modo e tempo per vedere la bambina.- Interviene Serena.
-No! Io voglio andare lì adesso. Se vi dico che posso farcela, è così!-
-Va bene, come vuoi! Ma non lamentarti se poi non riesci a reggerti in piedi!- Grida Tommaso.
-Non ti preoccupare, non lo farò! Sere, mi passi il cellulare? Devo avvertire Marta.-
-D’accordo…- Serena tira fuori il cellulare di Gaia dalla borsa e glielo passa. Lei chiama subito la sua amica.
-Pronto?-
-Marta, ascolta, per stasera, mi dispiace, ma dovremmo rimandare. Miriam è qui in ospedale e sta per partorire, quindi rimaniamo con lei.-
-Wow! Davvero? E’ fantastico! Ma tu non sei stanca?-
-No, no, non sono stanca.-
-Ok, allora vi raggiungo anch’io…ah, Luca è già lì?- Domanda Marta.
-Penso che sarà arrivato. L’avranno di certo avvertito Alice e Ale.-
-Va bene, arrivo.-
-A tra poco!-
Gaia e Marta concludono la chiamata. Marta esce di casa, diretta all’ospedale, mentre Gaia, Tommaso e Serena si dirigono al piano di sotto per andare da Miriam. Dopo essersi informati sulla stanza in cui si trova, entrano e vedono la camera già affollata. Oltre ad Alice e Alessandro, i genitori di Miriam sono già arrivati e c’è anche Roberto. Miriam presenta il suo fidanzato a Serena, l’unica a non averlo mai visto. Proprio in quel momento, arrivano anche Marta e Marco, che si è fatto accompagnare da Filippo.
-Amore, ma ci sei anche tu?- Chiede Alice, avvicinandosi a Filippo e stampandogli un bacio sulle labbra.
-Certo, ormai sono uno di famiglia!- Esclama ridendo, mentre le avvolge la vita con le braccia.
-Ciao ragazzi!- Esordisce Marta. Gli altri ricambiano calorosamente il suo saluto, tutti, tranne Alice, che si sforza per far uscire dalla sua bocca un timido “Ciao”.
-Marta! Sei venuta anche tu!- Esclama Miriam.
-Sì, non mi sarei persa per niente al mondo il parto del mio mentore!- Risponde Marta, sorridendo ed avvicinandosi al suo letto, per abbracciarla.
-Esagerata! Per averti dato qualche consiglio sugli esami…-
-Consigli sempre utilissimi, e poi, ogni volta che sei tornata ad Ostia, mi hai prestato i tuoi appunti, quindi te lo dovevo!- Ribatte Marta, sempre con il sorriso sulle labbra, che Miriam ricambia.
-Ah, Roby, questo è Marco, non so se ti ricordi di lui.- Afferma Miriam, indicando Marco al suo ragazzo.
-Sì, me lo ricordo vagamente. Ciao!- Esclama Roberto, porgendogli la mano da stringere e sorridendogli.
-Ciao…- Risponde freddamente Marco, senza stringere la mano al ragazzo. Serena e Miriam osservano Marco, stupite dal suo comportamento, lui che di solito è sempre così cordiale e cortese, e non sanno cosa dire. Roberto smette di sorridere e ritrae subito la mano.
-Ehi, ma tuo fratello dov’è?- Chiede Roberto a Miriam, per cambiare discorso.
-Non lo so. Qualcuno di voi è riuscito a contattare Luca?- Domanda Miriam agli altri.
-Io lo sto chiamando da mezz’ora, ma mi risponde sempre la segreteria. Ora ci riprovo.-
In quel momento, un’infermiera entra nella stanza di Miriam e si guarda intorno, corrucciando lo sguardo.
-Ma cos’è tutta questa gente qui dentro? Non potete restare tutti, può rimanere solo una persona con lei.-
-Vuoi che rimanga io?- Chiede Marco a Miriam.
-No, rimango io. Se permetti sono io il padre del bambino.- Interviene Roberto, in tono severo.
-Forza, Miriam, siamo tutti qui fuori!- Esclama Gaia, mentre escono tutti dalla stanza.
Alice ne approfitta per richiamare Luca. Il tempo sta stringendo, e lei sa bene quanto Luca tenga a sua sorella e alla bambina che sta per nascere. Non se lo perdonerebbe mai se si perdesse il momento della nascita di sua nipote.
-Dai, Luca. Rispondi, rispondi.- Mormora Alice, tra sé e sé, con il cellulare appoggiato all’orecchio.
-Pronto?-
-Luca, finalmente! E’ mezz’ora che ti chiamo!-
-Lo so, scusa, ma mi si è fermata la macchina in mezzo alla strada mentre stavo tornando dagli allenamenti, non so cosa le sia successo. Adesso sono in mezzo al nulla, in un posto in cui non prende bene il cellulare, sotto il diluvio universale e non posso muovermi, non ho neanche un ombrello!-
-Oddio, veramente? Luca, noi siamo tutti in ospedale perché Miriam è entrata in travaglio, sta per partorire!- Esclama Alice, agitata.
-Cosa?! Cazzo, devo venire subito…-
Prima che Luca possa finire la frase, cade la linea e la telefonata si interrompe.
-Pronto? Pronto, Luca! Dannazione, è caduta la linea!- Brontola Alice, stizzita. –Ragazzi, ho parlato con Luca. Gli si è fermata la macchina in mezzo alla strada e non può muoversi.-
-Oh, no!- Esclama la madre di Luca e Miriam.
-Ma ti ha detto dov’è?- Le chiede il padre.
-No, purtroppo è caduta la linea prima che potesse dirmelo. Non gli prende bene il cellulare.-
-D’accordo, vado a cercarlo. Non può essere lontano, da qui a Trigoria sono trenta chilometri. Torneremo presto.- Afferma il padre di Luca, guardando sua moglie. Improvvisamente, Alessandro si alza dalla sedia della sala d’attesa su cui era seduto e si avvicina a loro.
-No, vado io. Vostra figlia partorirà da un momento all’altro, voi due dovete restare qui, siete i suoi genitori. Lo cerco io Luca.- Afferma Alessandro, destando lo stupore di tutti i presenti, soprattutto di Marta,che di certo non si aspettava che Ale si offrisse di andare a prendere Luca.
-Grazie, Alessandro.- Gli dice la madre di Luca, facendo una carezza a quel ragazzo che, fino a poco tempo fa, era come un terzo figlio per lei, abituata ad averlo sempre in casa e a vederlo sempre insieme a Luca.
-Ale, vuoi che venga con te?- Gli domanda Marta.
-No, stai qui. Torniamo presto, tutti e due.-
Alessandro si incammina ed esce dall’ospedale, sale in macchina e sotto la pioggia va alla ricerca di Luca, con il cellulare costantemente all’orecchio, per cercare di parlarci.
 
Nel frattempo, nella sala d’attesa, sono tutti in pensiero per Miriam. Gaia comincia ad avere la nausea e Tommaso è costretto ad accompagnarla più volte al bagno, ma lei proprio non vuole andarsene. Alice li guarda preoccupata e Filippo se ne accorge subito.
-Tutto bene?- Le chiede, sedendosi accanto a lei.
-Sì…anzi, no. Guardali.- Risponde Alice, indicando Tommaso e Gaia.
-Lo so, ho visto, Gaia si sente male.-
-Oggi ha saputo che non sta rispondendo molto bene alle cure. Ho paura che prima o poi crollerà.- Afferma Alice.
-Sì, ho saputo, ma vedrai che andrà tutto bene. Gaia ha ancora tante probabilità di farcela.-
-Io lo spero, ma lei è esausta. La terapia e il cancro la stanno sfinendo e sono preoccupata per lei, ma nel contempo lo sono anche per me. Ora che non ho più neanche Marta, cosa faccio se…-  
 -Shhh...non devi nemmeno pensarlo, ok? Vedrai che andrà tutto bene e per quanto riguarda Marta, credo che sia giunto il momento di riappacificarvi, non credi?-
Alice guarda Filippo ed annuisce.
-Non lo so, non mi sento ancora pronta, ma non lo escludo. Andrà tutto bene.- Ripete lei, per autoconvincersene.
-Vieni qui.- Filippo allarga il braccio e fa spazio ad Alice, che si avvicina a lui ed appoggia la testa sulla sua spalla. Lui le accarezza il viso e poi le dà un bacio sulla fronte, per tranquillizzarla.
 
Poco distanti da loro, Serena e Marco stanno prendendo uno snack al distributore automatico. Serena osserva attentamente Marco mentre inserisce le monete nell’apposita fessura e nota subito il suo nervosismo.
-Sai, prima che le iniziassero le doglie, Miriam si è scusata con me.-
-Ah, sì?-
-Sì, mi ha detto che le dispiace se io e te abbiamo litigato per colpa sua e che tu in realtà le sei stato accanto solo come amico perché il suo ragazzo era lontano e lei si sentiva sola.-
-Sì, ma infatti non è colpa sua se abbiamo litigato. Sono io che ti ho trascurata per stare con lei, quindi semmai sono io a dovermi scusare con te.- Afferma Marco.
-Anch’io ti devo delle scuse, però. Ho fatto la fidanzata gelosa e immatura senza pensare al fatto che Miriam potesse star male e che tu sei il suo migliore amico e dovevi starle vicino. Mi dispiace.-
-Pace fatta allora?- Le chiede Marco.
-Pace fatta!- Risponde Serena.
-Oh, finalmente! Mi sei mancata, stronzetta!-
Serena sorride e Marco le prende il viso tra le mani, per baciarla.
-Ora che Roberto è tornato è tutto a posto, no? Perche sei stato così scontroso con lui?- Chiede Serena, curiosa. Marco prende la merendina che ha scelto dal cassetto del distributore automatico e poi si rialza.
-Perché non mi fido di lui. Prima la molla non appena è rimasta incinta, poi non si fa sentire per nove mesi e adesso torna qui, dal nulla, dispensando sorrisi e strette di mano come se niente fosse. Non mi piace. Chi ci dice che non se ne andrà di nuovo?-
-Davvero l’aveva lasciata?-
-Sì, è per questo che le sono stato vicino più del solito. Non stava attraversando un momento facile e solo io ero a conoscenza di questo suo segreto.-
-Ma Miriam non mi sembra una sprovveduta. Se lei si fida, dovresti farlo anche tu.- Spiega Serena.
-Lo so, ma non mi convince. Io voglio vederci chiaro. Non permetterò che la faccia soffrire un’altra volta.-
Serena guarda teneramente il suo ragazzo e gli sorride.
-Miriam aveva ragione, sono proprio fortunata ad averti, ed io sono fiera di te.-
Alle parole di Serena, Marco ricambia il sorriso, dando il primo morso alla sua merendina.
 
 Dopo aver girato in lungo e in largo, cercando più volte, invano, di parlare telefonicamente con Luca, Alessandro riesce a trovare finalmente l’auto del suo ex migliore amico, ferma sul ciglio della strada. Luca è dentro la macchina, infreddolito, e riconosce subito l’auto di Alessandro, rimanendo sorpreso. Alessandro abbassa il finestrino e Luca apre lo sportello.
-Sali in macchina, dai. Dobbiamo sbrigarci se vuoi arrivare in tempo.- Afferma Alessandro, in maniera distaccata.
-Sì, eccomi.- Luca scende dalla sua auto, la chiude e sale di corsa in macchina di Alessandro, cercando di bagnarsi il meno possibile.
Per tutto il tragitto, i due non si dicono una parola, ma Luca guarda più volte il suo ex amico, seduto accanto a sé, concentrato sulla strada, e gli tornano in mente tutti i momenti passati con lui. Non è venuto a prenderlo Marta, non ci è venuta neanche Alice, né i suoi genitori, né Tommaso. No. Nonostante tutto quello che è successo fra loro, è Alessandro che è venuto a cercarlo. Il suo ex migliore amico, quello a cui lui ha portato via l’unica ragazza che abbia mai amato. Eppure adesso è lì, accanto a lui, che ha girato in macchina di sera, sotto la pioggia, solo per portarlo da sua sorella che sta per partorire, perché Alessandro sa quanto sia importante questo momento per Luca e non importa quanto possano aver litigato o quanto possano odiarsi. Certe cose non cambieranno mai.
-Ti lascio qui. Tu vai da Miriam, io vado a cercare posto per la macchina.- Sono le prime parole che Alessandro dice a Luca, dopo tutto il viaggio, appena arrivati di fronte all’ospedale. Luca scende dall’auto e guarda per un attimo Alessandro. Vorrebbe dirgli tante cose, ma alla fine chiude lo sportello e se ne va, senza dirgli niente. Mentre Ale va a parcheggiare, Luca sale di corsa le scale seguendo le indicazioni per il reparto Maternità. Lo trova ed apre la porta, ritrovandosi tutti davanti.
-Oh, Luca, finalmente!- Esclama sua madre. –Sei tutto bagnato!-
-Eh sì, non avevo l’ombrello.-
-Ale dov’è?- Gli chiede Alice.
-Sta parcheggiando la macchina.-
-Ciao…- Lo saluta timidamente Marta, non appena lo vede.
-Ciao…- Risponde distaccatamente Luca.
Dopo il giorno in cui sia Luca che Ale l’hanno baciata, Marta è ancora più confusa ed è sempre più difficile, per lei capire come comportarsi. La cosa che le sta più a cuore, però, in questo momento è la loro amicizia. Marta vorrebbe che Luca e Ale tornassero ad essere amici, non vuole essere lei la causa della fine di un’amicizia così vera e profonda ed il gesto di Alessandro di andare a cercare Luca le ha fatto molto piacere. Sapeva che c’è ancora speranza per quei due.
Anche Alessandro riesce finalmente a raggiungerli. L’attesa è lunga ed estenuante, la bambina si sta facendo desiderare. Mentre ognuno inganna l’attesa come può, Marta si avvicina ad Alessandro, che è seduto vicino alla finestra, ad osservare la pioggia incessante che cade giù dalle nubi.
-Ehi.- Gli dice Marta, porgendogli un caffè e sedendosi accanto a lui.
-Grazie.- Le dice Ale.
-Si sta facendo attendere la piccolina, eh!- Commenta Marta, sorridendo.
-Già…-
-E’ stato bello da parte tua.- Afferma Marta.
-Cosa?-
-Esserti offerto di andare a cercare Luca.-
-Non l’ho fatto per lui, l’ho fatto per Miriam. So che ci teneva che suo fratello fosse qui.-
-Ok, d’accordo, ma è stato comunque un bel gesto. Potevi fregartene, mandarci qualcun altro, invece ci sei andato tu e adesso sei ancora qui. Significherà qualcosa, no?- Alessandro non le risponde e sorseggia il suo caffè, mostrando indifferenza. –Ale, è inutile che voi due fingiate che l’altro non esista più. Potete litigare, insultarvi, picchiarvi quanto volete, ma in realtà ci sarete sempre l’uno per l’altro. Lo sai che è così, e anche lui lo sa, perciò dovreste smetterla di fare gli idioti e tornare quelli di una volta.- Dopo queste parole, Marta prende il bicchierino dove c’era il caffè dalle mani di Alessandro, che ha finito di berlo, e si alza per andare a buttarlo e per andare a sentire come sta Gaia. Alessandro la osserva allontanarsi, riflettendo sulle sue parole, poi getta un occhio verso Luca, che è seduto proprio davanti alla porta della stanza in cui si trova Miriam e sta muovendo freneticamente una gamba, per il nervosismo. Forse Marta ha ragione, ma è davvero difficile azzerare tutto e ricominciare da capo, cercando di dimenticare quello che è successo.
Improvvisamente, Roberto esce dalla stanza di Miriam e, con il sorriso sulle labbra e gli occhi che brillano, fa il suo annuncio.
-E’ nata! E’ nata!-
Gli altri si voltano verso di lui, smettendo di chiacchierare, e si sciolgono in un sorriso. La madre di Luca scoppia a piangere di gioia e Luca la abbraccia per tranquillizzarla. Tutti insieme, poi, entrano nella stanza di Miriam, per vedere la nuova arrivata. Miriam tiene in braccio quel piccolo corpicino inerme, che ha pochi minuti di vita, riscaldandolo con il calore del suo corpo e l’affetto delle sue carezze.
-Oddio, è bellissima!- Esclama Alice.
-Guarda quanta gente c’è! Sono tutti qui per te, sai? Ti presento i tuoi nonni, tuo zio Luca e poi un sacco di altri zii acquisiti.- Afferma Miriam, parlando con la sua bambina.
-Non ci avete ancora detto il suo nome!- Interviene Marta. Miriam guarda Roberto sorridendo, poi si volta verso Gaia.
-Si chiama Gaia.- Annuncia a tutti, con il sorriso sulle labbra.
-Gaia?!- Ripete Gaia, incredula.
-Sì, Gaia, perché vorrei che nella vita avesse almeno la metà della tua forza e della tua voglia di vivere.- Le risponde Miriam. Gaia sorride dolcemente, mentre gli occhi le si riempiono di lacrime e Tommaso la abbraccia, sotto lo sguardo intenerito di tutti gli altri.
Miriam osserva la bimba che ha in braccio, poi si guarda intorno, constatando che non potrebbe essere più felice di così. Ha accanto il suo futuro marito e il padre della sua bambina, i suoi genitori, suo fratello, poi ci sono anche Marco, Serena, Alice, Filippo, Marta, Gaia, Tommaso, Alessandro. Sono rimasti tutti lì per lei.
-Ehi, ragazzi, grazie a tutti, davvero. Grazie per essere rimasti qui fino alla fine.-
-Già, il parto più affollato della storia!- Esclama Tommaso, ridendo e facendo ridere tutti gli altri.
-E’ proprio questo che mi è mancato nei tre anni che ho passato a Milano. Il calore di una famiglia, quello a cui ero abituata quando vivevo ancora qui ad Ostia e che mi avete dato voi in questi due mesi.- Afferma Miriam. –Oh, e c’è un’altra cosa che dobbiamo dirvi. Roby, mi passi l’anello che ho messo in borsa?- Roberto tira fuori dalla borsa di Miriam l’anello che le ha regalato lui e glielo mette al dito. –Ci sposiamo!- Annuncia Miriam, mostrando a tutti il suo anello.
-Davvero?!- Domanda incredulo Luca.
-Congratulazioni!- Esclama Alice. –Adoro i matrimoni!-
-Troppe emozioni tutte insieme, non so se le reggerò!- Afferma il padre di Luca e Miriam.
Serena sorride e guarda Marco, per tranquillizzarlo. Se le ha chiesto di sposarlo, Roberto deve fare sul serio con Miriam.
-D’accordo, noi andiamo, la principessa, qui, è stanca.- Comunica a tutti Tommaso, riferendosi a Gaia.
-Non sono poi così stanca!-
-Dai retta al tuo ragazzo, Gaia. Ti sei strapazzata anche troppo per oggi!- Le consiglia Miriam.
-Va bene, ciao a tutti!- Si rassegna Gaia. Gli atri salutano Gaia e Tommaso, che se ne vanno, mentre Miriam porge la bambina a Luca.
-Tieni, prendila in braccio.- Dice a suo fratello.
-Io?-
-Sì! Attento, tienile la testa.- Luca, emozionato, prende in braccio la sua nipotina, cullandola e guardandola come se non avesse mai visto niente di più bello.
-Ciao, io sono lo zio Luca. Vedrai che ci divertiremo un sacco io e te.- Le sussurra mentre la tiene fra le braccia. Marta lo osserva cullare la piccola Gaia. Emana una dolcezza ed una tenerezza infinite ed, emozionata, sorride fra sé e sé.
 
Gaia e Tommaso arrivano finalmente sotto casa di lei. Gaia è esausta e poggia la testa sulla spalla di Tommaso.
-Promettimi che adesso vai subito a dormire!- Le ordina Tommaso.
-Sì, sì, ci vado, ma prima devo dirti una cosa.-
-Dimmi.-
-Miriam mi ha fatto una proposta. Ha detto che esiste una terapia che può essere associata alla chemio, l’immunoterapia. Nei melanomi ha avuto un discreto successo e mi ha detto che, se voglio, può farmela provare.-
-Davvero? Ma è fantastico! Così avresti più possibilità di guarigione! Hai accettato, no?-
-Mi ha dato tempo per pensarci, perché c’è un problema.-
-Quale problema?-
-Dovrei trasferirmi a Milano. Qui non la fanno…-
Quella frase è come una coltellata per Tommaso, che non vuole neanche pensare di doversi separare da Gaia.
-Devo ancora parlarne con i miei e non so se è una cosa fattibile. Sarebbe molto complicato doverci trasferire lì per almeno sei mesi, con il lavoro, l’università, i legami che abbiamo qui, però io vorrei accettare. Mi sono stancata di fare la malata, mi sono stancata di stare male, di non avere più la forza per far nulla, di far preoccupare voi e di pesare sulle vostre spalle. Io voglio tornare la Gaia che ero prima, e sono pronta a fare qualsiasi cosa per guarire. Qualsiasi cosa, ma mi ucciderà dover lasciare te.-
Tommaso, con le lacrime agli occhi, le prende il viso tra le mani e le sorride.
-Tu devi andare, ok? Devi andare e poi tornare più forte, più bella e più sana di prima. Io ci sarò sempre per te, verrò a trovarti ogni settimana. Sarà dura, ma ce la faremo. Tu devi guarire!-
Gaia gli sorride, per poi scoppiare a piangere.
-Ti amo, Tommy.- Gli dice, abbracciandolo.
-Ti amo anch’io.-
 
Ormai si è fatto tardi, e anche Alessandro, Alice e Filippo decidono di tornare a casa. Alessandro saluta tutti calorosamente. Tutti, tranne Luca, con il quale si scambia solo un lungo sguardo prima di andarsene. Uno sguardo che Marta nota subito, e per questo si avvicina a Luca.
-Hai gli occhi che ti brillano.- Gli dice Marta.
-Veramente?-
-Sì, è inutile che cerchi di fare il duro che non si lascia scalfire dalle emozioni. Anche Luca Marra ha il cuore tenero.- Prosegue Marta, sorridendo.
-Beh, devo dire che stasera è stata qualcosa di eccezionale. Avere fra le mani quel cosino così piccolo, che non sa ancora niente della vita, del mondo, delle gioie e dei dolori, è un’emozione unica. Ti fa apprezzare ancora di più la vita. C’eravate proprio tutti e io questo non lo dimenticherò mai. Alice, Tommaso, Gaia, Marco, Serena, persino Filippo.- Afferma Luca, che poi fa un sospiro e prosegue. –Ma soprattutto c’eri tu.- Le dice. –Grazie per essere venuta.-
-Figurati.- Risponde Marta sorridendo. –Comunque ti sei dimenticato qualcuno. C’era anche Alessandro stasera.-
-Non l’ho dimenticato, è che mi fa male parlarne.-
-Appena ne hai avuto bisogno, lui era lì, senza che neanche tu lo chiamassi. Ti è venuto a cercare per farti arrivare in tempo, perché sapeva quanto fosse importante questo momento per te. Non è cosa da poco, no?-
-Lo so, ma non voglio illudermi. Dopo essermi venuto a prendere, mi ha trattato con la sua solita freddezza e non mi ha parlato per tutto il viaggio. Quello che è successo stasera fra me e lui non cancella quello che è diventato il nostro rapporto da otto mesi a questa parte. Lui continuerà ad odiarmi, io continuerò ad invidiarlo perché ha te e rimarrà tutto così com’è. Dovresti smetterla di volerci far fare pace a tutti i costi.- Le dice Luca.
-E voi dovreste smetterla di mettermi in mezzo ai problemi che avete voi due. Qui non si tratta di me, si tratta di voi due. Non potete cancellare quasi venti anni di amicizia per me! Stasera è venuto lui a cercarti, perché non importa quanto siate distanti o quanto male vi siate fatti a vicenda. Sarete sempre parte l’uno dell’altro.- Afferma Marta, mentre si infila il giubbetto di pelle. –Pensaci. Io vado. Buonanotte, zio Luca- Lo saluta sorridendo.
-D’accordo, ciao.-
Marta se ne va, dopo aver salutato anche gli altri. Luca la guarda allontanarsi, poi torna da sua sorella, pensando e ripensando alle parole di Marta e a tutta la sua situazione con Alessandro, che, nonostante tutto, gli manca da morire.
Anche Serena e Marco decidono di andarsene, quindi vanno in camera di Miriam per salutarla.
-Ciao Miriam, noi andiamo. Ancora tanti auguri!- Le dice Serena, che poi si rivolge a Marco, invitandolo a restare a parlare con la sua amica. –Ti aspetto fuori.- Gli dice.
-Allora, così è tornato…- Esordisce Marco, parlando con Miriam e riferendosi a Roberto.
-Già…-
-E tu ti fidi?-
-Marco, mi ha chiesto di sposarlo in ginocchio, mi ha detto che vuole creare una famiglia con me, che mi ama. Non so, forse sarò un’ingenua, ma nei suoi occhi ho letto sincerità e pentimento. Ha sbagliato, mi ha lasciato perché era spaventato, ma perché non dovrei dargli una seconda possibilità? Se non mi amasse davvero, credi che avrebbe voluto fare un passo così importante come il matrimonio?-
Marco ascolta le parole di Miriam ed annuisce.
-D’accordo, forse hai ragione. Sono io ad essere stato troppo diffidente. Se tu ti fidi, lo farò anch’io.-
Miriam sorride. –Ehi, Marco, grazie per tutto quello che hai fatto per me in questi mesi. Grazie per aver mantenuto il segreto, se lo avessero saputo i miei, sarebbe successo un casino! E grazie per essermi stato vicino. Sei un grande amico.-
-Figurati! E’ stato un piacere. Anzi, grazie a te per aver parlato con Serena.-
-Avete fatto pace?-
-Sì, tutto a posto.-
-Oh, sono contenta!-
-Mi mancherai, quando te ne tornerai a Milano.- Le dice Marco.
-Anche tu, non sai quanto.- Risponde Miriam, sorridendo. 
-Bene, allora vado, buonanotte.- La saluta Marco, dandole un bacio sulla fronte.
-Ciao, buonanotte.-
-Buonanotte, piccola Gaia!- Sussurra Marco, avvicinandosi alla culla in cui dorme la piccolina. In quel momento, Roberto entra nella stanza di Miriam e Marco gli sorride, appena lo vede.
-Ciao Roberto, buonanotte.- Gli dice, porgendogli la mano. Roberto, sorpreso da quel gesto, stringe la mano di Marco, ricambiando il sorriso.
-Avete fatto un capolavoro!- Esclama Marco, per poi uscire dalla stanza, lasciandoli soli.
Lì fuori c’è Serena che lo sta aspettando. Marco le si avvicina e la abbraccia da dietro, dandole un bacio sul collo.
-Allora, mi porti a casa?- Gli chiede Serena, sorridendo, mentre avverte un brivido lungo la colonna vertebrale.
-A casa?!- Domanda Marco, aggrottando le sopracciglia e fingendo sorpresa. –Ma la notte è ancora giovane, perché non cerchiamo un posto appartato in cui stare da soli e fare un sacco di cosacce?- Le chiede, scherzosamente.
-Wow, che romanticismo!- Constata ironicamente Serena. –Però un posticino in mente ce l’avrei…-
-E quale?-
-Casa dei miei a Fregene. Mi accompagni a casa, prendo le chiavi di nascosto, andiamo lì e torniamo prima che qualcuno se ne accorga.-
-Mi piace quando infrangi le regole!- Le dice Marco, scherzando. –Sbrighiamoci allora, cosa stiamo aspettando?-
Serena ride e i due escono di corsa dall’ospedale per godersi il programma che si sono fatti per quella sera. Con tutte le preoccupazioni che ha per sua sorella, una serata di svago le serve proprio, e Marco questo lo sa.
 
Quando ormai se ne sono andati tutti e sia Miriam che la bambina si sono addormentate, anche Luca e i suoi genitori se ne vanno, lasciando Roberto con loro. Luca indica a suo padre il punto dove si è fermata la sua macchina e, con i cavi per la batteria, riescono a farla ripartire. Prima di tornare a casa, però, Luca decide di passare in quel posto che fino a poco tempo fa era anche un po’ casa sua. Mentre i suoi genitori tornano a casa, lui va da Alessandro. Il cancello è aperto, come al solito. Luca entra ed attraversa tutto il giardino, e trova Alessandro seduto in veranda, da solo.
-Che ci fai qui?- Gli chiede Ale, appena lo vede.
-Scusa l’ora, ma dovevo assolutamente venire a parlarti. Innanzitutto, grazie per oggi. Non mi sarei mai aspettato che proprio tu saresti venuto a cercarmi, ma l’hai fatto, e di questo te ne sono grato.-
-Non preoccuparti, non l’ho fatto per te. L’ho fatto per tua sorella.-
-Beh, comunque mi ha fatto piacere. Seconda cosa…mi costa molto dovertelo dire, ma…mi manchi. Mi manca la nostra amicizia, mi manca mio fratello. Per quanto lontano, spero che un giorno, io e te potremo tornare ad essere quelli di una volta, perché la nostra amicizia era una di quelle cose che mi spingevano a dare il meglio di me in tutto. Quindi, anche se so che mi odi, io continuo a sperare che tu un giorno possa riuscire a passare sopra a tutto e a perdonarmi.- Afferma Luca, tutto d’un fiato. Alessandro lo ha ascoltato senza muovere un muscolo, stupito dalle sue parole.
-Non so se quel giorno verrà mai.- Gli risponde Ale. –Ma posso dirti che quello che avevamo io e te manca molto anche a me e di certo non è colpa mia se adesso si è rovinato tutto.-
-Già, hai ragione. Come al solito sono stato io a rovinare tutto…- Commenta Luca.
-Comunque…ti aspetto in quel giorno, se mai verrà.- Lo interrompe Alessandro. Luca piega un angolo della bocca in un leggero sorriso.
-Ok. A quel giorno, allora.- Gli dice.
-A quel giorno.- Ribadisce Alessandro.
Luca si volta e se ne va, mentre Alessandro lo guarda allontanarsi. Nessuno dei due è ancora pronto a rinunciare all’altro. Luca ha capito che non può fare a meno di un amico come Alessandro e lotterà con le unghie e con i denti per riconquistare la sua fiducia, ma lotterà con le unghie e con i denti anche per conquistare Marta. Non vuole rinunciare neanche a lei. Sa che sarà difficile riuscire ad avere entrambi, ma Luca vuole farcela e, fino ad allora, l’unica cosa che può fare è aspettare. Aspettare e sperare.



Angolo Autrice: Eccomi di nuovo ad annoiarvi! Io vi chiedo infinitamente SCUSA per il ritardo mostruoso con cui ho aggiornato. Purtroppo lo studio, le lezioni all’università, la danza ed un esame imminente mi hanno lasciato davvero poco tempo per scrivere. In più, come avrete visto, questo capitolo era molto lungo e molto difficile da scrivere, perché dovevano succedere un sacco di cose, perché erano in scena tutti i personaggi e farli interagire tutti fra loro non è stato affatto semplice. Comunque sono tornata e spero che il capitolo vi sia piaciuto. La figlia di Miriam è nata, lei l’ha chiamata Gaia in onore della forza e della tenacia della Gaia più grande. Roberto è tornato ed ha chiesto a Miriam di sposarlo. Marco e Serena hanno fatto finalmente pace, e Gaia ora si ritrova a dover fare una scelta difficile. Accettare di andare a Milano per curarsi, separandosi da Tommaso per sei mesi, oppure rimanere ad Ostia con tutti i suoi amici ed il suo ragazzo, rinunciando però a questa opportunità di guarigione? Marta è ancora confusa, ma abbiamo visto che in questo capitolo ha cercato di far riappacificare Luca ed Alessandro, che finalmente mostrano di tenere ancora alla loro amicizia. Alessandro si è dimostrato un grande amico, quando si è offerto di andare a cercare Luca, e questo significa che non tutto è perduto, come possiamo notare anche dal dialogo finale tra i due. Detto questo, ogni tassello sta per tornare al proprio posto e infatti non manca poi molto alla fine di questa storia. Voglio ringraziare tutti voi che mi seguite. Vedere che, in tutto questo tempo in cui sono sparita, il numero delle visite e delle persone che seguono la mia storia è aumentato, anziché diminuito, come mi aspettavo, mi riempie di gioia. Grazie anche per tutti i messaggi in cui mi chiedevate che fine avessi fatto o in cui mi spiegavate quanto vi mancasse la mia storia. Grazie davvero, perché mi hanno fatto percepire tutto l’affetto con cui la seguite. Un affetto che mai mi sarei aspettata. Vi do appuntamento al prossimo capitolo, che spero di pubblicare la settimana prossima ed in cui vedremo già qualche segno di riappacificazione (tra Luca e Ale o tra Marta e Alice?). A presto! Baci

Angelica Sofia

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Capitolo 31
*** Vivere delle proprie passioni ***


Alice è in macchina e sta tornando dall’università. Quella mattina, finalmente, dopo vari tentativi, è riuscita a superare quell’esame che si portava dietro da un anno. Un po’ per mancanza di voglia, un po’ perché non era più convinta della facoltà che aveva scelto, un po’ a causa della malattia di Gaia e di tutti i casini amorosi che le sono capitati nell’ultimo anno, Alice non si era impegnata moltissimo nella preparazione di questo esame. I suoi genitori, vedendola studiare davvero poco, le avevano detto che, se non lo avesse passato al più presto, le avrebbero tolto i fondi sia per l’università che per il corso di fotografia che lei ama tanto, costringendola ad andare a lavorare per pagare entrambi. Per questo Alice ha deciso di mettersi sotto e, spronata ed aiutata anche da Filippo, nell’ultimo mese è riuscita a recuperare tutto e a superare alla grande il suo esame. Nonostante questo, però, non riesce ad essere completamente felice.
Nel tardo pomeriggio ha in programma di andare da Filippo per assistere alle prove dei Brain Storming, ma prima di recarsi lì, Alice decide di passare a trovare Gaia.
Quando arriva a casa dell’amica, è Serena ad aprirle la porta e, vedendola, la saluta calorosamente.
-Ciao, Ali! Sto andando alle prove, tu vieni?- Le chiede Serena, sull’uscio di casa.
-Sì, tra poco vi raggiungo. Sto un attimo con Gaia e poi vengo.-
-Ok, Gaia è in camera sua. A dopo allora!-
Serena lascia entrare Alice e poi richiude la porta dietro di sé. Alice si fa strada nel corridoio e, subito, Gaia le viene incontro.
-Ali! Vieni, andiamo in sala.-
-Ti disturbo? Stavi riposando?- Domanda Alice, con premura, sapendo che a causa della stanchezza provocatale dalla chemioterapia, Gaia, spesso, nel pomeriggio va a dormire.
-No, mi sono riposata dopo pranzo e ormai è un’oretta che sono sveglia. Stavo guardando la tv.-
Le due ragazze si siedono sul divano e a Gaia viene subito in mente l’esame di Alice. –A proposito, come è andato l’esame?- Le chiede, interessata.
-Bene, bene, ho preso 27, ma…-
-Ma cosa?-
-Ma non sono contenta al cento per cento.- Risponde Alice.
-Come mai? Volevi un voto più alto?-
-No, non è per il voto, è che…ho finalmente superato quest’esame, ma il fatto di averlo superato e di aver faticato così tanto per superarlo mi hanno fatto capire una cosa.-
-Che cosa?- Le domanda Gaia, sempre più curiosa.
-Che non voglio più fare Giurisprudenza, perché non sono tagliata per fare l’avvocato, io voglio fare la fotografa. Fermare il tempo con la mia macchina fotografica, immortalare istanti di vita, fare reportage importanti, partecipare a mostre ed eventi. Sarà questa la mia vita, ho deciso!-
-Davvero?!-
-Sì, davvero!- Esclama Alice, sorridendo. –Andiamo, mi ci vedi con il tailleur, una valigetta 24 ore, i capelli raccolti ed il trucco impeccabile, pronta ad andare in tribunale? Io sono esattamente l’opposto della precisione e della puntualità!-
-Hai ragione. In effetti non ho mai capito perfettamente perché tu abbia scelto Giurisprudenza.-
-Non lo so, forse perché è una facoltà che piaceva ai miei, o forse perché sapevo che ci sarebbe andato anche Ale e non sarei stata da sola, ma ora non farò più decidere agli altri della mia vita!- Esclama Alice.
-Quindi lasci Legge…-
-A questo punto, credo proprio di si.-
-Gli altri cosa ti hanno detto?- Domanda Gaia.
-Finora lo sapete solo tu e Filippo e lui mi ha detto che, se penso davvero che la fotografia possa essere la mia strada, allora faccio bene a voler smettere di studiare Legge per dedicarmi anima e corpo alla mia passione.-
-La penso esattamente come lui. Se è quello che vuoi, se sei convinta che fare la fotografa possa farti sentire realizzata in futuro, allora io sono con te, qualunque scelta farai.- Le dice Gaia, mostrandole un sorriso che Alice ricambia subito.
-Ora devo solo affrontare i miei e poi decidere con calma quali studi intraprendere.-
-Vedrai che capiranno. Magari non subito, ma lo faranno.-
-Lo spero.- Afferma Alice. –Tu, invece, come stai?-
-Oggi mi sento abbastanza bene. Anzi, a proposito di questo, anch’io devo dirti una cosa.- Afferma Gaia.
-Di che si tratta?-
-Miriam mi ha proposto di andare a fare un altro tipo di terapia che mi darebbe più opportunità di guarigione, il problema è che dovrei trasferirmi a Milano.- Le spiega Gaia, tutta d’un fiato.
-Cosa?! Significa che te ne andrai? E Tommaso?-
-Beh, l’idea era quella, l’ho spiegato ai miei e ne sono stati felicissimi, ma non so se possono permetterselo. Hanno detto che faranno il possibile per poterci trasferire a Milano. Io voglio guarire, Ali.- Afferma solennemente. –Con Tommaso ne ho già parlato e lui mi ha detto di non esitare e di andare a Milano.-
-Ti ama così tanto che è disposto a separarsi da te per il tuo bene.- Commenta Alice, facendo sorridere Gaia. –Ha ragione, comunque. Devi andare, anche se sarà dura qui, senza di te. Mi lascerai sola…-
-Sola?! Hai intorno un sacco di persone che ti vogliono bene!- Le fa notare Gaia.
-Sì, un ragazzo ed un sacco di amici maschi. Io voglio bene ad ognuno di loro, ma sai quanto siano importanti per me le amicizie femminili. Se tu te ne vai, io non avrò più nessuna amica a cui confidare i miei segreti, a cui chiedere un consiglio, o con cui semplicemente spettegolare o andare a fare shopping.-
-Ti sbagli, Ali. Tu quell’amica ce l’hai eccome! Ce l’hai da sempre e l’avrai per sempre, e quell’amica è Marta.-  Alice si zittisce all’istante e Gaia ne approfitta per cercare di convincerla. –Non credi sia venuto il momento di chiarire con lei? Persino Alessandro e Luca hanno fatto un passo l’uno verso l’altro, perché ora non lo fate voi? E poi Ale e Luca sono ancora innamorati della stessa ragazza, ma tu e Marta non avete proprio scuse! Tu hai chiarito il tuo rapporto con Luca tornando sua amica ed ora sei felice con Filippo, lei non sta più con Luca da mesi e potrebbe anche non tornarci più insieme, quindi ora spiegami: perché continuate a non parlarvi e ad ignorarvi a vicenda?
-In realtà non lo so neanch’io, ma rimane il fatto che lei abbia tradito la mia fiducia e mi abbia tenuto nascosta per mesi una cosa così importante.- Afferma Alice.
-Allora, se vuoi farmi felice, fate pace prima che io me ne vada. Fallo per me!- La prega Gaia.
-Non lo so, Ghe’, è troppo complicato ed io non posso far finta di niente e passare sopra ad una cosa così grave.-
-D’accordo, ma pensaci, perché è davvero un peccato che voi due abbiate buttato all’aria un’amicizia così vera e profonda.-
-Va bene, vedrò cosa posso fare.- Le dice Alice, sorridendo. –Ora devo proprio andarmene, Filippo e gli altri mi stanno aspettando. Ciao Ghe’!- Esclama la brunetta dandole un bacio sulla guancia ed alzandosi dal divano.
-Ciao Ali! Salutami tutti.- Alice se ne va e, di corsa, vola a casa di Filippo, nel cui garage i Brain Storming stanno facendo le prove. Già da fuori può udire distintamente i colpi di batteria, i suoni gravi del basso di Filippo, le note della chitarra di suo fratello e la voce del cantante. Appena entra nel garage, Alice con un sorriso saluta tutti e, cercando di non disturbare, si siede accanto a Serena, su un divanetto di pelle. Alice osserva silenziosamente Filippo, che le sembra parecchio nervoso. Ultimamente non va più serenamente alle prove, non ha quasi mai voglia e sta cominciando a perdere l’entusiasmo di suonare. Alice crede di sapere cosa stia accadendo al suo ragazzo, sa che Filippo è stanco delle porte sbattute in faccia, delle mancate opportunità e di restare a suonare tra quelle quattro mura, con solo le loro ragazze come pubblico. Durante una canzone, Filippo fa un errore e, ancora più innervosito, chiede una pausa agli altri del gruppo, posa a terra il suo strumento ed esce dal garage. Alice e Serena si scambiano uno sguardo preoccupato, poi Alice si alza e lo segue.
-Ehi, che succede?-
-Niente, sono solo un po’ stanco, stufo, demoralizzato.-
-E’ per il gruppo, vero?-
-Già…- Risponde Filippo sospirando. –Che senso ha continuare a provare? Suono da più di dieci anni, abbiamo fondato il gruppo cinque anni fa, facciamo concerti in zona ogni settimana, ma in tutto questo tempo, a nessuno è mai passata per la mente l’idea di farci un contratto, di scritturarci, di farci fare un disco. Questo cosa significa secondo te?-
-Non lo so, che siete sfortunati.-
-Che non siamo abbastanza bravi. Lo so, forse abbiamo puntato troppo in alto, ma io mi sono stancato di suonare solo per hobby, io vorrei che la musica diventasse il mio mestiere, ciò che mi fa vivere.-
-Lo so, e sapendo quanto tu ci tenga e quanto ti impegni ad ogni prova o ad ogni concerto, mi dispiace davvero tanto, ma io continuo a pensare che possiate farcela. Non so, chiamalo sesto senso femminile, chiamala “consueta ingenuità alla Alice Gatti”, ma io so che ce la farai. Devi solo avere pazienza.- Lo rassicura Alice, sapendo benissimo che la musica è la passione che smuove Filippo, è la sua ragione di vita. Come il calcio lo è per Luca, come la fotografia lo è per lei, la musica lo è per Filippo.
-Temo di averla finita la pazienza…- Afferma Filippo, sconsolato.
-Dai, torniamo dentro, devi finire le prove.- Gli dice Alice, sorridendogli e prendendolo per mano. Filippo oppone un po’ di resistenza all’inizio, ma poi si lascia trascinare dalla sua ragazza all’interno del garage, per riprendere a suonare.
 
Dopo la fine delle prove, Alice saluta Filippo e tutti gli altri e, prima di tornare a casa, decide di fare un salto da Luca, per salutare la bambina di Miriam e Roberto, della quale si è innamorata follemente. Alice ama i bambini, forse perché anche lei è un po’ come loro, ma ogni volta che ne vede uno, la sua voglia di scattargli una foto diventa irrefrenabile. E’ per questo che da Luca si porta dietro anche la sua macchina fotografica. Appena bussa a casa Marra, è Luca che va subito ad aprirle.
-Ali! Vieni, entra!- La accoglie in casa sorridendole e facendo un passo indietro per farla entrare.
-Volevo vedere la piccolina, si può?- Chiede Alice, facendo il suo ingresso in casa.
-Certo, è di là.- Le risponde Luca richiudendo il portoncino.
Alice e Luca si dirigono in camera di lui, dove la piccola Gaia sta facendo un pisolino nella sua carrozzina.
-Ciao, piccolina!- La saluta Alice, a bassa voce, sporgendosi sopra la carrozzina per vederla meglio. –Ma non c’è nessuno?- Domanda ancora la ragazza.
-No, papà è al lavoro, mentre mamma è andata con Miriam e Roberto a scegliere le bomboniere.- Le risponde Luca, cercando sempre di mantenere basso il tono di voce, per non svegliare la sua nipotina.
-E si fidano a lasciarla sola con te?- Gli chiede ironicamente Alice.
-Spiritosa!-
Alice ride e scatta una foto alla bambina, poi nota i libri aperti sulla scrivania di Luca.
-Stavi studiando?- Gli domanda.
-Sì, approfitto di quei rari momenti in cui non ho allenamento. Qui, però, c’è sempre un gran casino, tra Gaia che piange ed i preparativi per il matrimonio…-
-Io non so proprio come ci riesci, con tutto quello che hai da fare, con tutti i tuoi impegni…io, al posto tuo, avrei lasciato perdere da un pezzo.- Gli confessa Alice.
-Ma infatti quanti esami ho dato in tutto? Quattro? Cinque? Sto andando molto a rilento.-
-Sì, ma anche se dovessi metterci più tempo, tu raggiungerai comunque il tuo obiettivo, perché avevi deciso sin dall’inizio che non avresti abbandonato gli studi. Al contrario di ciò che pensano tutti, tu non sei uno sprovveduto.-
-Grazie, ma…perché mi dici questo?- Le domanda Luca. –Che ti sta succedendo?-
In quel momento, la bambina si sveglia e comincia a piangere.
-Oh, no!- Esclama Luca, che poi si avvicina alla carrozzina e prende in braccio la nipote, per iniziare a cullarla. –E adesso che ti prende? Perché piangi così forte?-
-Aspetta, dalla a me.- Lo esorta Alice, tendendo le mani verso di lui. Luca adagia la piccola Gaia tra le braccia della sua amica, che avverte subito uno strano odore proveniente dal pannolino. -Mi sa che vuole essere cambiata.-
-Ok…spero tu sappia come si fa, perché io non ne ho idea!- Spiega subito Luca.
-Lascia fare a me.-
Alice si fa portare da Luca i pannolini puliti, un catino pieno d’acqua, un po’ d’ovatta e alcune salviette, poi adagia la bambina sul divano e in poche mosse la cambia.
-Ecco fatto! Ora sei tutta pulita e profumata!- Esclama Alice, sollevando la bambina e sfiorandole il naso con il suo. –Per fortuna sono passata io. Fosse stato per tuo zio, saresti rimasta sporca fino a domani!-
Luca osserva intenerito quella scena e non può fare a meno di sorridere. Alice ci sa proprio fare con i bambini, la sua dolcezza, la sua spontaneità e la sua simpatia la fanno subito entrare in sintonia con loro.
-Sai che prima non mi hai risposto?- Le chiede Luca.
-Prima quando?-
-Quando ti ho chiesto cosa avessi. Ti vedo un po’ preoccupata oggi. E’ andato bene l’esame, no?-
Alice smette subito di sorridere, torna seria e rimette la piccola Gaia nella carrozzina. Non può nascondere le sue preoccupazioni a Luca per molto tempo. E’ come se lui sapesse leggerle dentro, la conosce troppo bene e queste cose le capisce subito.
-Sì, è andato bene. E’ andato bene, ma non mi interessa.-
-Che significa che non ti interessa?- Le domanda, sorpreso, Luca.
-Significa che non studierò più Giurisprudenza, non è la mia strada. Io voglio fare la fotografa.-
-Ti sei decisa, finalmente! Io l’ho sempre pensato che studiare Legge non fosse per te. Studiare Legge è una cosa da Alessandro, non da Alice, e non lo penso perché non ti ritengo all’altezza, anzi, ma tu sei una persona creativa, una forza della natura, un vulcano in continua eruzione ed io ho sempre creduto che da grande  avresti fatto della tua passione il tuo mestiere, proprio come me. Ho sempre pensato che entrambi avremmo realizzato i nostri sogni da adulti, che avremmo vissuto delle nostre passioni.-
Alice sorride dolcemente a Luca, molto colpita dalle sue parole.
-Già, è proprio quello che voglio fare, anche se l’ho capito un po’ tardi!-
-Meglio tardi che mai! A proposito, Filippo che ne pensa?- Domanda Luca, curioso.
-Filippo è contento per me, anche se in questo periodo è un po’ giù per via della band.-
-Come mai? Per le poche opportunità?- Alice annuisce.
-Sai, anche lui è come noi. Anche lui vorrebbe fare della sua passione il suo mestiere. Filippo vuole vivere di musica, ma esibirsi in qualche locale qui in zona non basta e riuscire a sfondare è sempre più difficile, se non addirittura impossibile. Si sta demoralizzando sempre di più. Mentre Marco e gli altri della band cercano di prenderla razionalmente, Filippo non riesce ad accettarlo.- Gli spiega Alice, con lo sguardo dispiaciuto di chi è in pena per il proprio ragazzo, uno sguardo che Luca cattura e riconosce subito e che gli fa venire in mente un’idea, quasi istantaneamente.
-Ora che mi ci fai pensare, Gianni, il mio procuratore calcistico, ha un amico che fa il produttore discografico e che verrà a trovarlo questo week end. Potrei convincerlo a venire ad ascoltarli, tanto hanno in programma qualche concerto questo fine settimana, no?-
-Sì, sabato sera suonano al Moonlight.-
-Perfetto, ci sarò anch’io, tanto questo sabato gioco di pomeriggio!-
-Davvero lo faresti?- Domanda Alice, sorpresa e felice, con gli occhi spalancati ed il volto illuminato da un ampio sorriso, che contagia anche Luca.
-Certo! Magari non se ne fa niente, ma tentar non nuoce!- Le risponde Luca, sorridente. Quando la sua migliore amica è felice, lo è anche lui.
-Oh, ma è fantastico! Corro subito a dirlo ai ragazzi! Dovranno prepararsi per bene, sai quanto saranno emozionati! Ciao, Lu’, ci sentiamo!-
-Ciao!-
Alice se ne va di corsa, sbattendo la porta, mentre a Luca scappa un sorriso. Si avvicina alla carrozzina della sua nipotina e le accarezza una mano.
-Hai visto? Quella è la zia Alice. E’ un po’ pazza, ma è la persona più dolce che io conosca.-
 
“Ho parlato con il mio procuratore e sono riuscito a convincerli. Li porterò al Moonlight sabato sera. Gli ho parlato molto bene dei Brain Storming, quindi di’ ai ragazzi di prepararsi al meglio per non deludere le sue aspettative!”
-Ragazzi, ho una buona notizia, il produttore discografico ha accettato di venire a sentirvi!- Grida Alice, appena legge il messaggio di Luca, alzando le braccia al cielo per esultare. E’ passato solo un giorno e Luca ha tenuto fede alla sua promessa.
-Davvero? Non ci credo!- Esclama Serena, sorridendo.
 -E’ grandioso!- Urla Marco, mentre corre verso sua sorella, la abbraccia, la alza da terra e la fa volteggiare.
Tutti interrompono le prove e vengono contagiati dall’entusiasmo di Alice. Tutti, tranne Filippo, che invece fa la voce fuori dal coro.
-Ehi, cerchiamo di rimanere con i piedi per terra. Anche se questo produttore verrà a sentirci, non significa che gli piaceremo o che vorrà scritturarci. Ci è già capitato di essere ascoltati da talent scout  e produttori, ma ogni volta si è risolta con un nulla di fatto, quindi non facciamoci film mentali.-
-E dai, rilassati! Io sento che questa è la volta buona!- Gli dice Marco.
Alice, vedendo che Filippo è l’unico a non sembrare entusiasta della notizia, si avvicina a lui.
-Ma perché sei sempre così negativo e pessimista?- Gli chiede.
-Non sono pessimista, sono realista. Cerco di volare basso in modo da non rimanerci troppo male quando ci ritroveremo di fronte ad un altro grosso fallimento! Ah, e tanto per la cronaca, non mi va molto giù il fatto che tu abbia chiesto aiuto a Luca. Io non ho bisogno della sua compassione o delle sue raccomandazioni!-
-Raccomandazioni?! Filippo, Luca è il mio migliore amico, è normale che io parli dei miei problemi con lui. Gli ho detto che mi dispiaceva vederti sempre così giù e che facevi star male anche me, così lui si è offerto di aiutarmi, perché è questo che fanno gli amici, si aiutano a vicenda, e io so che lui l’ha fatto per me. Quindi, se proprio non vuoi farlo per te, fai anche tu qualcosa per me. Riprendi in mano quel dannato basso e rimettiti a provare con gli altri!-
Filippo, senza controbattere, si allontana da Alice e torna dagli altri per riprendere le prove. Non ammetterà mai che Luca ha fatto comunque un bel gesto anche nei suoi confronti, nonostante tra loro due non scorra proprio buon sangue, ma con il suo discorso, Alice gli ha dato una bella strigliata.
 
Passano i giorni e il sabato sera è arrivato. Dopo aver giocato e vinto una partita in casa, segnando finalmente anche un gol, Luca si incontra con il suo procuratore ed il suo amico, per cenare insieme e per poi andare a sentire il concerto dei Brain Storming. Quando arrivano nel locale in cui stanno per esibirsi, la band è già sul palco a preparare gli strumenti. Luca viene fermato da alcuni tifosi della Roma che, come al solito, gli chiedono autografi e fotografie e si complimentano con lui per il gol fatto, così non riesce a raggiungere Serena ed Alice che invece si trovano sotto al palco. Alice ha in mano, come sempre, la sua Reflex, pronta a fare tanti scatti di questa serata che, a suo avviso, sarà memorabile. Lei e Serena sembrano anche più emozionate dei loro ragazzi. I Brain Storming cominciano a suonare e Luca cerca di interpretare lo sguardo del produttore discografico. Ha un’espressione concentrata e seria e ogni tanto fa una strana smorfia.
-Sono bravi, ma non ci sperare troppo. E’ severo ed esigente.- Gli dice il procuratore calcistico, vedendolo intento a studiare il suo amico.
I Brain Storming se la cavano alla grande su quel palco, spaziando dalle cover alle loro canzoni, tra l’hard rock ed il pop, ma il produttore discografico non ha ancora detto una parola e Luca non riesce a decifrare le sue espressioni.
E’ ormai giunta l’ora di suonare l’ultima canzone e, prima di iniziare, Filippo avvicina la bocca al microfono posto sull’asta.
-Questa è per Alice, lei sa perché.-
Il pubblico è in visibilio, urla e si agita cercando di capire chi sia l’Alice a cui è dedicata la canzone che sta per iniziare. Alice rimane senza parole e Serena la abbraccia. Nessuno le aveva mai fatto una dedica come quella. Sorride, arrossendo un po’, alza lo sguardo verso il palco ed incrocia quello di Filippo, che le sorride e le fa l’occhiolino, per poi iniziare a suonare. Dalla prima nota, Alice capisce subito di che canzone si tratta. Quella canzone ha segnato tutta la sua storia con Filippo fino a quel momento. 
 
I know you hate me now
But just let me explain you how
How hard it’s to live without you
How hard it’s to dream without you
Because I miss you,
You know I miss you.
 
Because I miss you, la canzone scritta da Filippo, quella che ha fatto sentire ad Alice durante il loro primo appuntamento, quella di cui sapeva solo lei, quella che Alice ascoltava sempre quando aveva bisogno di sentire Filippo accanto a sé nei momenti in cui pensava che lui non volesse più saperne di lei, quella canzone che Alice è andata a cantare proprio sotto la finestra di Filippo. Anche Luca ha ascoltato la dedica che Filippo ha fatto ad Alice e si unisce al boato proveniente dalla folla, poi si sporge per vedere la reazione di Alice, che non sta più nella pelle ed ha gli occhi che le brillano.
 
Alla fine del concerto, il produttore discografico si fa accompagnare da Luca dietro le quinte, per parlare con i Brain Storming. Luca lo accontenta subito, non sapendo se quello sia un buon segno o meno.
-Voi quattro siete i Brain Storming, giusto?- Esordisce l’uomo, cercando di attirare l’attenzione dei ragazzi, che sono ancora euforici per tutta l’adrenalina che hanno in corpo.
-Sì, siamo noi.- Risponde Marco, mentre tutti gli altri si zittiscono. Anche Serena ed Alice li raggiungono dietro le quinte ed Alice, vedendo che i ragazzi stanno parlando con il produttore, cerca conforto nello sguardo di Luca, che è lì accanto a lei.
-Io sono venuto qui per passare un po’ di giorni  di riposo dal lavoro con la mia famiglia ed i miei amici, ma poi è venuto Marra della Roma, che a quanto pare è un vostro amico o un vostro fan, ed ha insistito tanto perché io venissi ad ascoltarvi. Già per questo non ero molto ben disposto, ma alla fine sono venuto qui e devo dire che…mi siete piaciuti. Non so cos’è, ma mi avete colpito, soprattutto con quest’ultima canzone. L’avete scritta voi questa, giusto?-
-Sì, l’ha scritta lui!- Esclama Marco, dando un colpetto sulla nuca a Filippo.
-Beh, complimenti. Avete un sound fresco e giovanile ed un repertorio interessante, quindi, se siete d’accordo, possiamo rincontrarci per discutere del vostro contratto con la mia etichetta discografica, per iniziare a lavorare insieme.-
-Wow! E’ fantastico, grazie mille!- Filippo, entusiasta, stringe la mano al produttore, seguito poi da tutti gli altri della band, che esultano e si abbracciano fra loro. Anche Alice e Serena corrono dai ragazzi, per andare a complimentarsi con loro.
-Che ti avevo detto?- Grida Alice mentre si getta tra le braccia di Filippo, che la stringe e la solleva da terra. –Avrai la tua occasione!-
-Se ci sono riuscito, però, è solo merito tuo, che mi hai spronato ad andare avanti trasmettendomi il tuo entusiasmo anche quando io ormai non ci credevo più e ti sei data da fare per procurarci questa occasione. Grazie perché non hai mai smesso di credere in me e scusami se sono stato un po’ brusco e scontroso, ultimamente.- Le dice Filippo, tenendola stretta a sé e guardandola negli occhi.
-Con quella dedica ti sei fatto perdonare ogni cosa. E’ stata bellissima.- Gli sussurra Alice in un orecchio, per poi dargli un bacio sulle labbra. –Sai che non è me che devi ringraziare, vero?- Prosegue Alice. Filippo alza lo sguardo e vede Luca, appoggiato al muro, intento a parlare con il suo procuratore.
-Forza! Andiamo tutti a berci qualcosa. Dobbiamo festeggiare!- Grida Marco, invitando tutti ad avvicinarsi al bancone del bar. Lui, Serena, Filippo, Luca, il resto della band, il procuratore calcistico ed il produttore discografico scendono tutti dal palco e si dirigono al bancone, per ordinare qualcosa. Mentre tutti stanno brindando al successo ottenuto, Filippo si avvicina lentamente a Luca.
-Ehi, Luca, grazie.- Gli dice, tutto d’un fiato.
-Non devi ringraziarmi, ve lo siete meritato. Siete bravi e gli siete piaciuti, io non ho fatto niente.- Risponde Luca.
-Sì, ma senza il tuo aiuto non ce l’avremmo mai fatta e…scusami se in passato sono stato duro e aggressivo con te.-
-Non preoccuparti, ti capisco benissimo.- Gli confessa Luca, sorridendo. –Io avrei reagito come te se qualcuno avesse fatto soffrire la ragazza che amo, come io ho fatto soffrire Alice. Lo so che spesso e volentieri sono uno stronzo. A volte mi picchierei da solo!-
-In effetti non siamo poi così diversi io e te.- Constata Filippo. –E so che tieni molto ad Alice.-
-Già…- Afferma Luca, sospirando.
-Beh, allora…- Filippo non conclude la frase, ma porge la mano a Luca, che, sorpreso, gli sorride e la stringe. Proprio in quel momento, Alice li raggiunge e, vedendo quella scena, le viene da sorridere, ma aggrotta le sopracciglia, per studiare meglio i due ragazzi. Filippo e Luca si lasciano le mani, poi Filippo dà un bacio sulla fronte alla sua ragazza e torna dagli altri del gruppo, lasciando Luca ed Alice da soli.
-Cosa stavate tramando voi due?- Domanda Alice, curiosa.
-Niente, ci stavamo scambiando opinioni e pareri sulle tue prestazioni sessuali.- Risponde Luca, con tono di sufficienza.
Alice spalanca gli occhi, spaventata. -Stai scherzando, vero?-
-Sì! Ma potrebbe venirne fuori un bel dibattito!- Esclama Luca, inarcando le sopracciglia.
Alice lo guarda male, inclinando la testa ed incrociando le braccia, ma sorridendo appena. Luca ride e torna serio.
-Allora, sei contenta?- Le chiede.
-Sì, e lo sono grazie a te.-
-Andiamo, smettetela tutti quanti di ringraziarmi, io non ho fatto nulla, se lo sono meritato quel contratto.-
-Sai, era molto importante per Filippo, per mio fratello e quindi lo era anche per me.- Afferma Alice.
-Lo so, è per questo che ho insistito tanto con il produttore.-
A queste parole, Alice sorride, guardando teneramente Luca.
-Sei un amico, il mio migliore amico.-
Luca le sorride a sua volta, poi i due si avvicinano e si abbracciano. Staccandosi da Alice, Luca sospira, sfoderando di nuovo quel suo sorriso furbo.
-Di’ la verità, Nanetta, saresti persa senza di me.-
Alice lo guarda storto, alzando un solo sopracciglio.
-Dopo questa, direi che posso anche andarmene a fare qualche altra foto!- Esclama Alice, sorridendo ed allontanandosi un po’ da Luca.
-Io lo sarei senza di te!- Grida Luca, questa volta senza scherzare.
Alice si rigira, fermata dalle parole di Luca, e gli sorride, per poi tornare da Filippo e gli altri, pensando di essere davvero fortunata ad avere un amico come Luca. Ora le cose stanno andando davvero bene fra loro, sembrano tornati ad essere quelli che erano una volta, ancor prima di fare quell’errore. Sono tornati gli amici che erano prima di mettersi insieme.
Rimasto solo, mentre sorseggia il suo drink, Luca getta un occhio sulla pista da ballo, che si è riempita completamente, dopo la fine del concerto dei Brain Storming, e, tra tutta quella gente, riesce a scorgere Marta, con quel vestito verde acqua che, lei non lo sa, ma a lui piace tanto, ed un paio di stivali bassi, perché Marta mal sopporta i tacchi. Ogni volta che ce l’ha davanti, per Luca è come se tutto il resto, intorno a loro, sparisse completamente, come se non ci fossero tutte quelle persone che si agitano e si dimenano, come se non ci fosse neanche la musica che si spande nel locale, come se ci fossero solo lui e Marta. In quel momento, però, Luca vede che Marta viene fermata da un ragazzo che le sussurra qualcosa in un orecchio. Marta gli sorride e rimane a parlarci per un po’, mentre lui le mette una mano sul fianco per avvicinarla a sé e farle sentire meglio ciò che ha da dirle. A Luca dà fastidio. Ogni volta che Marta viene sfiorata da qualcun altro, lui diventa geloso. Sarà pure un atteggiamento infantile, ma è più forte di lui. Non riesce a sopportarlo. Marta, finalmente, riesce a liberarsi del ragazzo ed alzando lo sguardo vede Luca, appoggiato al bancone, con un bicchiere in mano, così si avvicina a lui.
-Wow! La Cassie ci degna della sua presenza! Come mai qui?- Le si rivolge Luca, in tono sarcastico, non appena Marta è abbastanza vicina da poterlo sentire.
-Mi ha detto Gaia che stasera sareste venuti tutti qua, allora ho fatto un salto anch’io.-
-Da sola? Mi sarei aspettato di vederti accompagnata dal tuo principe azzurro!-
-Chi, Ale? Gliel’ho chiesto, ma aveva da fare.- Risponde Marta, tenendo testa alle provocazioni scherzose di Luca. Tra i due c’è un momento di silenzio e Marta si volta verso il ragazzo che l’aveva fermata e che continua a guardarla, e lo saluta con una mano, sorridendogli. Luca guarda prima lei e poi lui, mentre aumenta quella sensazione di fastidio. Non può rimanere in silenzio.
-Non ti sembra che la tua vita amorosa sia già abbastanza affollata? Non vorrai mica metterne un altro in agenda, vero?-
-Quel ragazzo?- Domanda Marta, indicando il tipo con il pollice. -Marra, sei geloso?- Gli chiede, inarcando le sopracciglia e sorridendo, per punzecchiarlo un po’.
-Non sono geloso, lo dico per te. Già deve essere difficile scegliere fra due ragazzi, figuriamoci fra tre!-
Marta sospira, mantenendo vivo il suo sorrisetto sarcastico.
-Guarda che non è interessato a me, è interessato a te!-
-A me?!-
-Esatto. Appena mi ha fermato mi ha chiesto: “Ma tu stai ancora insieme a Marra?” E io gli ho risposto: “No, per fortuna!”. Gli ho spiegato che siamo solo amici e allora lui mi ha detto di mettere una buona parola per lui, con te.-
-Lo ringrazio per l’offerta, ma per ora mi interessano ancora le ragazze.-
-Tranquillo, gli ho spiegato che non sei ancora passato all’altra sponda, ma anche che, appena cambi idea, lo contatterai.-
-Oh, grazie! Sai, non è così remota come ipotesi. Con tutto quello che mi stai facendo penare tu, un pensierino potrei anche farcelo!- Esclama Luca, facendo ridere Marta. E’ così bella quando sorride, che vorrebbe passare tutta la giornata a cercare di farla ridere, pur di vedere quel suo meraviglioso sorriso.
-L’hai fatto ancora, eh? Hai fatto di nuovo l’eroe. Serena mi ha raccontato tutto, prima.- Afferma Marta, tornando seria, riferendosi a quello che Luca ha fatto per far avere un contratto ai Brain Storming.
-Non è merito mio, sono loro ad essere bravi e con la loro bravura sono riusciti a farsi fare un contratto. Io ho solo sfruttato le possibilità che ho.-
-Per Alice…- Aggiunge Marta, sorridendo appena.
-Per Alice, ma anche per me, per dimostrare a me stesso di poter fare anch’io qualcosa di buono per gli altri e di non essere un bastardo opportunista che pensa solo a sé stesso.- Le confessa Luca.
-Non lo sei, infatti. Dietro quella scorza da duro, da sciupafemmine o da uno che se ne frega di tutto impassibilmente, come vuoi far credere di essere, in realtà tutti sanno che si nasconde un ragazzo dai buoni sentimenti, che tiene agli affetti più che a qualsiasi altra cosa. E con “tutti” intendo…anche io.- Ammette Marta, leggermente imbarazzata.
Luca rimane sorpreso dalle parole di Marta, che gli fanno davvero piacere. Vorrebbe abbracciarla e stringerla forte a sé, ma non può e, per non fare qualcosa di cui poi potrebbe pentirsi, si affida nuovamente alla sua lingua tagliente.
-Sono davvero così noioso?-
-Sì, mi dispiace!- Risponde Marta, annuendo e sorridendo. –Io vado a complimentarmi con gli altri, che non li ho ancora salutati e poi vado a farmi dare il numero da quel ragazzo, allora. Prima non gliel’ho chiesto, ti può sempre essere utile…-
-Ecco, allora vedi di rimediare, Cassetti, qui non si batte la fiacca!-
-Vado subito, ciao!- Lo saluta Marta, ridendo. –Ah, e complimenti per il gol di oggi, sono riuscita a vederti in tv.-
-Ah, grazie! Ciao!- Luca osserva Marta allontanarsi ed andare a congratularsi con Marco. Chissà se in cuor suo Marta ha già fatto una scelta…
Luca si volta per un attimo e vede il suo procuratore calcistico infilarsi il giubbotto per uscire dal locale, così corre da lui.
-Ehi, Gianni, stai andando via?-
-Sì, vado, che domani ho un sacco di lavoro da sbrigare.-
-Grazie mille, e ringrazia anche il tuo amico da parte mia, io non riesco a trovarlo. Ha realizzato il sogno di quei quattro ragazzi.- Afferma Luca.
-Non lo trovi perché mi sta aspettando fuori, è già uscito. Comunque…di niente, figurati. Sono bravi, sai?-
-Lo so, te l’avevo detto che sarebbero stati una sorpresa.- Ribatte Luca.
-Beh, ora che abbiamo sistemato la carriera dei tuoi amici, è il caso di parlare della tua.- Gli dice il procuratore, in tono allusivo.
-La mia? Che vuoi dire?- Chiede Luca, allarmato.
-Non preoccuparti. Adesso goditi la serata. Ti spiegherò tutto lunedì. Vieni da me dopo gli allenamenti.-
-Ah, ok, d’accordo…-
-Ciao, campione!- Lo saluta l’uomo, dandogli una pacca sulla spalla.
-Ciao, Gianni, buonanotte.-
Il procuratore esce dal locale, lasciando Luca nel dubbio più totale. Cosa avrà voluto dire? Perché dovrebbero vedersi per parlare della sua carriera? Un sacco di domande gli affollano la mente, ma lui cerca di non pensarci, riprendendo a bere il suo drink.
Poco più in là, intanto, anche Alice è seduta al bancone e sta ordinando qualcosa da bere, quando all’improvviso, sente una voce familiare a fianco a lei. Una voce stridula e molto irritante. Alice si volta e riconosce Bianca, l’ex ragazza di Alessandro, quella che lui ha lasciato dopo aver capito di essere ancora innamorato di Marta. Bianca sta discutendo animatamente con le sue “amiche galline”, come è solita chiamarle Alice, che mal sopporta tutto quel gesticolare di Bianca, il suo continuo toccarsi i capelli, il suo modo di tenere il bicchiere e quel suo atteggiarsi a donna vissuta. Sarà che Bianca è completamente diversa da lei, ma Alice non l’ha mai potuta sopportare. Quando Ale si è messo con lei, Alice, che di certo non ha peli sulla lingua, non si è fatta molti scrupoli a parlare chiaro al suo amico, rimproverandolo non solo perché stava facendo soffrire Marta, che allora era la sua migliore amica, ma anche perché, secondo lei, Bianca ed Alessandro non avevano niente a che vedere l’uno con l’altra. Alice sapeva che Alessandro, in quel caso, si era lasciato trasportare dagli ormoni invece che dai sentimenti, come invece aveva fatto fino ad allora, ed è stata l’unica a dirglielo chiaro e tondo. Quella relazione con Bianca non era da lui.
 Alice è irritata già solo dalla voce di Bianca, ma quando, avvicinandosi di più a lei, riesce a capire di cosa sta parlando con le sue amiche, beh, quella è la goccia che fa traboccare il vaso.
-Non mi interessa, io tornerò con Ale, cascasse il mondo! Quella troietta me l’ha soffiato da sotto il naso un’altra volta, l’estate scorsa, e il bello è che adesso se la tira pure! Fa la preziosa, lei!-
In quel momento, anche Marta si avvicina al bancone, giusto in tempo per ascoltare il discorso di Bianca con le sue amiche, che non sembrano essersi minimamente accorte di avere intorno sia Marta che Alice.
-Prima lo rivoleva con sé a tutti i costi.- Prosegue Bianca. -Quando stavamo insieme ci rompeva le palle ogni giorno con le sue maniere da santarellina, era una presenza costante tra me e lui, poi, quando Ale mi ha lasciata per tornare con lei, Cassetti cosa fa? Si scopa il suo migliore amico! Ma la cosa peggiore è che sia Ale che Marra continuano a sbavarle dietro come cagnolini, mentre lei gliela fa solo annusare!-
Alice non ci vede più dalla rabbia e si avvicina rapidamente alle tre ragazze, senza sapere che, poco lontano da lì, c’è anche Marta.
-Ehi, stronzetta, è della mia migliore amica che stai parlando, tappati quella fogna!-
Marta, che sta ascoltando tutto, senza farsi vedere, rimane colpita dal gesto di Alice. E’ andata da Bianca per difendere lei, ma soprattutto…la considera davvero ancora la sua migliore amica?
Bianca, non appena vede Alice avvicinarsi a lei con fare minaccioso, si lascia andare ad una risata maliziosa.
-La tua migliore cosa? Ti ha tradito spudoratamente, come tutti, d’altronde, in quella vostra sottospecie di cricca, ma tu parli ancora di lei come se fosse la tua migliore amica? Svegliati, Gatti, la vita non è una favola e ai tuoi cari amichetti non frega un cazzo di te. Ognuno di loro fa il proprio comodo, anche Tommaso e Gaia, non l’avevi ancora capito?-
-Devi sciacquarti la bocca prima di nominare uno qualsiasi dei miei amici!- Ribatte seria Alice.
-Ah, sì? Altrimenti cosa mi fai? Dovrei aver paura di te?- La provoca Bianca, prendendosi gioco di lei.
-Bello rosicare, eh? Rosichi perché in quella nostra sottospecie di cricca, in realtà, avresti sempre voluto entrarci anche tu, senza mai riuscirci. Sarebbe piaciuto anche a te avere degli amici veri su cui contare da tutta una vita, vero? Fatti due domande se non sei mai riuscita ad averne uno! Credi che queste due galline lo siano?- Domanda Alice, con un sorriso beffardo, mentre le due ragazze che sono con Bianca cominciano ad urlare contro di lei.
-Ragazze, smettetela, fatela continuare, voglio vedere fin dove arriva!- Esclama Bianca, fermando le sue amiche e facendo cenno ad Alice di continuare a parlare.
-Appena ti volti, parlano male di te alle tue spalle, e tu fai lo stesso con loro! Ecco perché ti sarebbe piaciuto avere amici come quelli che ho io! Per non parlare di quella tua insulsa mania di volerti avvicinare ai ragazzi più popolari della città, tra cui ci sono anche Alessandro e Luca, o sbaglio? Se fossi entrata nel nostro gruppo, avresti potuto dire di essere una grande amica di Marra, il numero 8 della Roma, oppure di stare insieme al suo migliore amico, anche lui molto conosciuto ad Ostia e dintorni. Saresti riuscita ad apparire su giornali e riviste di gossip ed avresti realizzato il tuo sogno! Ma la cosa per cui rosichi di più è che Ale non ti ha mai guardata come guarda Marta, ne lo farà mai, e sai perché? Perché tu non hai neanche un’unghia di Marta!-
Sentendo quelle parole, Marta ha un sussulto. “Tu non hai neanche un’unghia di Marta!”. La frase di Alice le riempie il cuore di gioia. Nonostante quello che è successo tra loro, nonostante le liti e le incomprensioni, l’affetto che Alice provava per Marta è ancora lì, era solo assopito, nascosto dalla rabbia e sepolto sotto cumuli di orgoglio e rancore, ed anche se è quasi un anno che non le parla più, Alice non ha mai smesso di volerle bene, né di considerarla la sua migliore amica. Marta sorride, mentre gli occhi le diventano lucidi dalla commozione. Alice c’è ancora, Alice è ancora quella che la trascinava a fare shopping o a mangiare un gelato per tirarle su il morale, è ancora la brunetta esuberante ed iperattiva che la costringeva a farle da spalla quando voleva conoscere qualche ragazzo carino, è ancora quella con cui si confidava, quella che si precipitava a casa sua appena la sentiva piangere per qualche motivo dall’altra parte del telefono, è ancora quella che la capiva con un solo sguardo e che la difendeva da tutto e tutti, sapendo che Marta avrebbe fatto lo stesso per lei, perché è sempre stato così per Alice e Marta, loro due contro il mondo.
Bianca non sa cosa rispondere all’attacco di Alice, apre la bocca, come se volesse dire qualcosa, ma non riesce a proferire parola, poi sorride.
-Io non avrò neanche un’unghia di Marta, ma non ce l’hai neanche tu, altrimenti Marra avrebbe scelto te, non credi? Prima ti ha tradito con quella ragazza di Empoli, poi con la tua migliore amica. La verità è che sei una cornuta!-
Alice ha raggiunto il limite di sopportazione massimo e le rovescia addosso tutto il cocktail contenuto nel bicchiere che ha in mano. Bianca rimane senza parole, con il viso ed i capelli bagnati, mentre tutti la guardano incuriositi e divertiti.
-Questa me la paghi, sfigata!-
Bianca si scaraventa addosso ad Alice, facendola cadere a terra. Alice si aggrappa ai suoi capelli, tirandoglieli, mentre Bianca, con le sue unghie lunghe e laccate le graffia un braccio, fino a farle uscire il sangue. Marta si precipita in soccorso della sua amica, per separarla da Bianca, mentre tutti i presenti si voltano per assistere alla zuffa, compresi Luca, Filippo e Marco.
-Ali, smettila, non ne vale la pena, andiamo!- Esclama Marta, prendendo Alice per un braccio e facendola rialzare da terra, mentre alcuni ragazzi raccolgono Bianca, la quale, indispettita e umiliata, se ne va, lanciando un ultimo sguardo di sfida ad Alice, che ricambia. Luca vorrebbe correre da Alice, per sincerarsi delle sue condizioni, ma poi vede che Marta è con lei e cambia idea. E’ meglio lasciarle sole, avranno così tante cose di cui parlare. Quelle due ragazze hanno condizionato la sua vita più di quanto si possa immaginare, sono il suo passato, il suo presente ed il suo futuro ed hanno entrambe lasciato un segno indelebile dentro di lui, per questo Luca vorrebbe che facessero pace e tornassero ad essere amiche, perché in fondo sente che il loro allontanamento è stata tutta colpa sua.
Luca pensa che è proprio bello vedere quelle due di nuovo insieme, vicine, come non accadeva da tanto, così, osservandole da lontano con il sorriso sulle labbra, indossa la giacca ed esce dal locale, per tornare a casa.
-Stai bene?- Domanda Marta ad Alice, scrutando ogni centimetro di pelle dell’amica.
-Sì, sto bene.-
-No, non è vero, guarda qui! Hai un graffio sul braccio, ti sta uscendo il sangue dal naso ed hai le ginocchia sbucciate!- Constata Marta. In quel momento, le due ragazze vengono raggiunte da Filippo e Marco, preoccupati per Alice.
-Ali, ma che ti è saltato in mente? Sempre le figure peggiori devi fare!- La rimprovera Marco.
-Guarda qui! Ora andiamo subito a casa, così ti sistemi un po’.- Le dice Filippo.
-Filippo, vieni un attimo.- Marta prende Filippo per un braccio e lo trascina poco più lontano, lasciando Alice e Marco da soli, per non farsi sentire da loro. –Ti dispiace se la porto a casa mia per farle medicare le ferite? Vorrei parlarle un po’…-
Filippo alza lo sguardo verso la sua ragazza e sorride a Marta. –Certo, vengo a prenderla più tardi a casa tua, allora.-
-Grazie.- Gli risponde Marta, sorridendo. –Ali, andiamo a casa mia, ok? E’ la più vicina e devi fermare assolutamente l’emorragia dal naso.- Afferma Marta, tornando da Alice.
-Ma io sono in macchina con Filippo, mi riaccompagna lui a casa mia.- Risponde Alice, ancora restia a parlare con Marta.
-No, io voglio restare un altro po’ qui, tu vai con Marta. Vengo a prenderti da lei dopo.- Interviene Filippo, in accordo con Marta.
Alice accetta, abbastanza controvoglia, e sale in macchina con Marta per andare a casa sua. Le due cercano di fare piano, per non svegliare il padre e la sorella di Marta e poi si siedono al tavolo della cucina.
-Tieni, metti questo.- Marta porge ad Alice una busta con il ghiaccio dentro, da mettere sul naso. –E stringi forte con il fazzoletto.- Alice fa come le dice Marta, poi estrae uno specchietto portatile dalla borsa ed osserva attentamente il suo naso.
-E’ storto?- Chiede a Marta, voltandosi verso di lei, per farle guardare il naso.
-No, non è storto, hai solo preso una bella botta.-
-Se rimane storto il mio carinissimo nasino alla francese, giuro che torno da lei e finisco di dargliele!- Esclama Alice.
-Non avresti dovuto rispondere alle sue provocazioni, non ce l’aveva con te.- Afferma Marta.
-Tu cosa ne sai con chi ce l’avesse?-
-Lo so perché ero lì vicino e ho sentito tutto.-
-Ah…e cosa hai sentito esattamente?- Domanda Alice, un po’ imbarazzata.
-Ho sentito abbastanza da ricordarmi perché ti voglio così bene e perché un tempo eravamo così amiche.-
Alice abbassa lo sguardo e la butta un po’ sul ridere.
-Stava parlando male di voi, dei miei amici. Cioè, io posso farlo, ma gli altri non devono permettersi!-
Marta ride, e poi torna seria.
-Quindi mi consideri ancora una tua amica?-
-Forse…- Risponde vaga Alice, facendo sorridere Marta.
-Grazie per avermi difesa, anche se non c’era bisogno di arrivare alle mani…- Afferma Marta.
-Di niente, è stato divertente! Non sai da quanto tempo avrei voluto dirle tutte quelle cose!- Esclama Alice.
-Mi manchi, sai? Mi mancano le nostre chiacchierate davanti ad una cioccolata calda, le nostre risate, le nostre figure di merda, mi manca la mia migliore amica. Io ho bisogno di te, Ali. Con tutto quello che sta succedendo, tra Luca e Ale e Gaia che sta male, ho bisogno di qualcuno con cui sfogarmi e che mi offra la sua spalla per piangere. So di essere stata una pessima amica e che probabilmente tu non mi avresti mai fatto quello che ti ho fatto io, ma mi piacerebbe molto tornare ad essere quelle che eravamo prima.- Spiega Marta, con la voce rotta dal pianto. Alice la osserva attentamente e capisce che, quando si tratta di rapporti così importanti e di legami così forti, non c’è scusa che regga e l’orgoglio deve essere messo sotto i piedi, perché non ti fa vedere più in là del naso.
-Anche tu mi manchi e a dire il vero non so perché io e te non abbiamo ancora fatto pace. Per me Luca è acqua passata. Gli voglio un bene dell’anima, ma io ora sto con Filippo e sono felice con lui. Probabilmente, se tu non avessi fatto quello che hai fatto, io ora non starei insieme a lui. In un certo senso mi hai aperto gli occhi, mi hai spinto a chiarire una volta per tutte il mio rapporto con Luca e quello con Filippo, perciò…direi che si può fare. Possiamo provare a tornare quelle che eravamo.-
Il volto di Marta si apre in un ampio sorriso. –Davvero?-
-Sì, ma non piangere. Ti voglio bene!- Alice si avvicina a Marta e la abbraccia.
-Anch’io ti voglio bene, Ali!- Esclama Marta, ricambiando l’abbraccio.
-Allora domani shopping?- Chiede Alice, staccandosi da Marta. –Dobbiamo comprare tutto quello che non abbiamo comprato insieme quando non ci parlavamo!-
Le due ridono, poi Alice torna seria.
-Sai, sembra che tra poco Gaia dovrà andarsene per provare una nuova cura a Milano.-
-Sì, me l’ha detto oggi pomeriggio.- Risponde Marta.
-Rimarremo solo tu ed io, mentre lei starà a Milano senza di noi e questo mi preoccupa. Ce la faremo, vero?-
-Certo! Finora non abbiamo potuto affrontare la malattia di Gaia insieme, ma da adesso in poi lo faremo, ci sosterremo a vicenda, come abbiamo sempre fatto, e Gaia starà bene, ne sono sicura. Staremo tutti bene.-
 
Dopo circa mezz’ora, Alice riceve uno squillo da parte di Filippo, che la avverte che la sta aspettando davanti casa di Marta. Alice e Marta escono di casa e vanno in giardino, per raggiungere Filippo, ma proprio in quel momento, vedono Alessandro entrare dal cancello di fianco, di ritorno a casa.
-Ehi, c’è Ale!- Afferma Alice, non appena lo vede.
-Ciao, Ale!- Lo saluta Marta, avvicinandosi alla rete che separa le loro due abitazioni.
-Bisogna festeggiare! La bionda e la mora di nuovo insieme!- Esclama Alessandro, sorpreso di vedere Alice e Marta uscire da casa di Marta insieme.
-Già…- Commenta Marta, guardando sorridente Alice.
-Così sembra.- Aggiunge la brunetta.
-Sai, ti sei perso una gran serata! I Brain Storming hanno ottenuto un contratto!- Gli comunica Marta.
-Lo so, me l’ha appena detto Filippo. L’ho visto qui fuori, ti sta aspettando.- Dice Alessandro, rivolgendosi ad Alice.
-Ora vado, infatti. Ah, a proposito, ma dove sei stato, vestito così elegante?- Chiede Alice.
-Sono andato a cena con i ragazzi dell’università. Non avevo molta voglia, preferivo venire al Moonlight con voi, ma come rappresentante degli studenti non potevo mancare. Ti fanno anche loro i complimenti per l’esame e mi hanno detto di salutarti.-
-Ah, grazie, ma tra poco non sarò più una di voi.- Asserisce Alice.
-Hai deciso di cambiare finalmente?-
-Ah, sei contento che non ti starò più tra i piedi?- Chiede Alice.
-No, ti avrò tra i piedi comunque, ma sono contento che finalmente farai quello che hai sempre desiderato fare e che ti fa stare meglio.- Risponde Alessandro, sorridendo. Alice ricambia il sorriso, poi si volta verso la strada, dove Filippo la sta ancora aspettando in macchina.
-Ragazzi, io vi saluto, altrimenti Filippo mi lascia qui. Buonanotte!- Alice saluta i suoi amici, lanciando un ultimo sguardo di intesa a Marta, prima di andarsene.
-Ti chiamo domani, ciao!- Le dice Marta.
-Buonanotte, Ali!- La saluta Ale.
-Allora, deduco che vi siete decise a sotterrare l’ascia di guerra, voi due! Era ora!- Afferma Alessandro, rimasto solo con Marta, al di là della rete.
-Sì, beh…forse dovremo lavorare ancora un po’ per tornare veramente ad essere quelle di prima, ma un passo in avanti l’abbiamo fatto. In realtà è stato tutto merito suo. Ha fatto a botte con Bianca per difendere il mio onore!- Esclama Marta, ridendo.
-Ha fatto a botte con Bianca?! Quella ragazza è una pazza!- Commenta Alessandro, riferendosi ad Alice e ridendo anche lui. –Così Bianca stava parlando male di te?-
-Sì, diciamo che ancora non le è andato giù il fatto che tu l’abbia lasciata per me. Sapevi di piacerle ancora?- Chiede Marta.
-Sì, ogni tanto mi manda ancora qualche messaggio o mi telefona, ma io non le rispondo mai.- Risponde Alessandro. –Come diavolo ho fatto a stare con una tipa del genere?- Si chiede, ridendo.
-Ah, non lo so infatti!- Esclama Marta, ridendo anche lei, per poi tornare nuovamente seria. -Sai, a volte penso che, per quanto sia triste e orribile, il cancro di Gaia ci abbia aiutati tutti a vederci più chiaro, a capire quali sono le cose veramente importanti della vita e chi sono le persone che non puoi permetterti di lasciar andare. La notizia della sua malattia ci è piombata addosso in un momento in cui eravamo tutti soli e nessuno parlava più con l’altro, mentre adesso sembra che piano piano le cose stiano tornando come prima. Ancora una volta è stata Gaia a farci riunire.-
-Hai ragione…non ci avevo mai pensato.- Commenta Alessandro, abbassando lo sguardo. –Io lo sono? Sono una di quelle persone che non puoi permetterti di lasciar andare?- Le chiede, poi, alzando lo sguardo e puntandolo negli occhi verdi di Marta, che viene colpita dalla sua domanda.
-Certo che lo sei!- Gli risponde.
-Allora perché io e te non stiamo insieme? Vedi, c’è ancora qualcosa che non è tornato come prima.-
-L’amicizia tra te e Luca…- Ribatte Marta, cercando di spostare l’attenzione su un altro discorso, mentre si aggrappa alla rete con una mano.
-Sto parlando di te e di me. Ultimamente mi capita spesso di pensare a quanto fossi stupido, quando eravamo ai primi anni del liceo. L’avevano capito tutti cosa provassi tu per me, tutti, tranne me. Ci ho messo una vita per accorgermi dei tuoi sentimenti nei miei confronti e ancora di più ad ammettere i miei nei tuoi confronti. I sentimenti che provavo per te, in fondo, erano sempre stati lì, ma non me ne ero mai accorto prima. Poi siamo stati insieme, ma io ho rovinato la storia più importante della mia vita, con l’unica persona che io abbia mai amato. Eppure tu hai continuato a starmi accanto, nonostante tutto. E’ da quando avevamo sei anni che mi sei accanto e per questo io non riuscirei mai ad immaginare la mia vita senza di te.-
Il cuore di Marta si ferma per un istante e poi riprende a battere.
-Neanch’io riuscirei mai ad immaginare la mia vita senza di te.- Dice ad Ale.
Alessandro le sorride, solleva una mano e attraverso le maglie della rete afferra le dita di Marta, intrecciandole alle sue.
-Ti va di rimanere così per un po’?- Le domanda Ale. –Ormai è quasi l’alba, potremmo vederla insieme.-  Propone.
-Si che mi va…- Risponde Marta, sorridendogli.
Alessandro le sorride e rimane a fissarla mentre lei, con il naso all’insù, scruta il cielo in attesa che il sole faccia capolino sopra la città. I deboli raggi del sole che sta sorgendo illuminano a poco a poco i lineamenti del viso di Marta e si riflettono nei suoi occhi, facendo luccicare le sue iridi verdi. Per Alessandro è lei il vero spettacolo, non l’alba.
-Con questa, ho visto tre volte l’alba in vita mia, e tutte e tre le volte ero con te.- Afferma Marta, per poi voltarsi verso di lui.
-Beh, magari sarà un segno…- Commenta Alessandro.
Il sole sale in cielo dalle colline dietro le loro case e, piano piano, illumina tutto il paesaggio intorno, rischiarendo strade, abitazioni, la spiaggia ed il mare di fronte a loro e, forse, anche le idee di Marta. E’ l’alba di un nuovo giorno, e Marta ed Alessandro non si sono nemmeno accorti che ancora si stanno tenendo per mano.
 


Angolo Autrice: Finalmente ho aggiornato la storia! Sì, lo so, sono sempre più in ritardo, ma anche in questo caso ho pubblicato un capitolo davvero lungo, che vale per due. So che i tempi di attesa si sono un po’ allungati, ma purtroppo questo per me è proprio un periodaccio e non riesco a star dietro a tutto. Nonostante i miei innumerevoli impegni, però, non abbandonerò mai voi e la mia storia. Spero che questo sia chiaro a tutti. In realtà il capitolo era quasi pronto già due settimane fa, ma poi mi è morto il computer e non potete capire che strizza che mi è presa! Ho rischiato di perdere tutto il materiale della mia storia. Il nuovo capitolo, tutti quelli vecchi, la scaletta e gli appunti per gli avvenimenti futuri, ma il tecnico è riuscito a recuperare tutti i miei dati, quindi pericolo scampato! ;) Venendo al capitolo, che è la cosa più importante, abbiamo visto che finalmente Alice e Marta hanno chiarito e si sono riappacificate. So che molti di voi stavano aspettando impazientemente questo, e finalmente Marta ed Alice sono di nuovo amiche. Vorrei spendere due parole su Alice, perché, non so se l’avete capito, ma io la adoro. So che molti di voi non la sopportavano perché era una ostacolo alla storia tra Marta e Luca, ma Alice si è fatta da parte, ha perdonato sia Luca che Marta e si è rifatta una vita. D’accordo, è una mia creatura, quindi è ovvio che mi piaccia, ma Alice è una di quelle persone che non puoi odiare. E’ iperattiva, esuberante, un po’ folle, chiacchierona, istintiva, spontanea e vivace. Si fa in quattro per gli altri e diventa una belva appena qualcuno tocca quello che di più caro ha al mondo, i suoi amici. In questo caso ha fatto in modo di rendere felice il suo ragazzo, trovandogli, grazie a Luca, un produttore che venisse a sentire il concerto, e in più ha difeso a spada tratta Marta, perché in realtà non ha mai smesso di volerle bene. In questo capitolo ho puntato molto l’attenzione anche sul rapporto tra Alice e Luca, che è un’amicizia molto forte e particolare, che, forse, nella realtà esiste raramente. Per il resto, abbiamo visto che sia Luca che Alessandro dimostrano ancora una volta i loro sentimenti per Marta, anche se il loro approccio nei suoi confronti è completamente diverso. Luca ci scherza e la punzecchia, perché il loro rapporto è sempre stato così, basato su questo botta e risposta di frecciatine. Alessandro, invece, le espone subito i suoi sentimenti, andando al sodo. Ale appare molto più romantico, ma in realtà in passato abbiamo visto che anche Luca ha un lato molto romantico. La scelta di Marta, comunque, è sempre più vicina, ma voi ve la siete fatta un’idea? In conclusione, non so se avete notato, ma il procuratore di Luca lo ha lasciato nel dubbio. Perché vuole che vada nel suo ufficio? Cosa dovrà dirgli? Io vi dico solo che è in arrivo un'altra bomba che scombussolerà gli eventi. Detto questo, vi do appuntamento al prossimo capitolo, che spero di pubblicare quanto prima. Grazie per seguirmi sempre con tanto affetto! Baci.

Angelica Sofia

 

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Capitolo 32
*** Ragazzi e ragazze ***


Un’infermiera entra freneticamente nella stanza di Gaia e cerca di prenderle una vena dal braccio, per infilare l’ago della flebo da cui vengono rilasciati i chemioterapici. Ormai, dopo mesi e mesi di chemio, trovare una vena in buono stato è sempre più difficile, ma l’infermiera, dopo vari tentativi, ci riesce. Sotto gli occhi vigili ed attenti di Alice, Luca e Tommaso, il contenuto della flebo comincia piano piano a scendere, goccia dopo goccia.
-Avanti, Ali, raccontami tutto di sabato sera! Serena non mi ha spiegato bene.- Esclama Gaia, sorridendo ed incitando Alice a parlare, mentre le prime gocce della soluzione contenuta nella flebo le entrano nelle vene. Alice si sforza di distendere il suo viso preoccupato e va a sedersi ai piedi del letto dell’amica.
-E’ stata una serata stupenda, i ragazzi sono stati bravissimi e stamattina, finalmente, sono andati a firmare il contratto con la casa discografica! Incideranno un disco con tutte le loro canzoni in uno studio di registrazione a Milano e poi, se tutto va bene, faranno un tour in tutta Italia questa estate!-
-Ma è fantastico!- Grida Gaia, sorridendo. –Appena posso li chiamo per congratularmi con loro. Mi sarebbe piaciuto tanto esserci…-
-Eri stanca, hai fatto bene a non venire. Hanno iniziato a suonare molto tardi e poi la confusione ti avrebbe dato fastidio.- Afferma Alice.
Luca è rimasto fisso a guardare Tommaso, il quale non ha mai distolto gli occhi da Gaia. La osserva attentamente e nervosamente e sembra come se si stesse trattenendo dal dirle qualcosa.
-Ah, poi ho saputo un’altra cosa!- Grida Gaia, con un sorriso smagliante. –Tu e Marta, finalmente, vi siete decise a fare pace!-
-Già, è così…- Ribatte Alice, sorridendo.
-Sono troppo contenta! Le mie migliori amiche di nuovo insieme! Almeno ora non dovrò più incastrare tutti i miei impegni in modo da non farvi incontrare!- Esclama Gaia, ridendo e facendo ridere Alice.
Luca si accorge che lo sguardo di Tommaso cambia improvvisamente. Non riesce più a tenersi tutto dentro e scoppia.
-Ma come fai ad essere così allegra? Cosa c’è da ridere?- Le domanda in tono severo, gelando l’atmosfera all’interno di quella stanza d’ospedale.
-Ehi, erano mesi che aspettavo questo momento, sono felicissima, perciò rido!- Risponde Gaia, in maniera un po’ aggressiva.
-Ah sì? Allora perché non dici la verità ai nostri amici? Perché non racconti anche a loro cosa ti hanno detto i tuoi genitori a proposito del tuo trasferimento a Milano?- Continua Tommaso, stavolta in un tono sarcastico ed arrabbiato. Gaia abbassa subito lo sguardo e Luca ed Alice capiscono immediatamente che qualcosa non va.
-Cosa succede, ragazzi?- Domanda Luca, preoccupato.
-Ti avevo detto che non volevo farglielo sapere in questo momento!- Grida Gaia contro Tommaso.
-Gaia, io non sopporto più di vederti fare buon viso a cattivo gioco o di fingere che vada tutto bene solo per non far preoccupare gli altri! Sono stanco, va bene? Vorrei poter condividere le mie preoccupazioni con qualcun altro, ma tu agli altri non racconti tutta la verità, e io mi ritrovo puntualmente ad affrontare questa situazione da solo!-
-Ok, ragazzi, non mi fate preoccupare, sputate il rospo!- Li esorta Alice.
-Vuoi sapere qual è la verità, Ali? La verità è che i genitori di Gaia non possono permettersi di trasferirsi a Milano, non possono abbandonare il lavoro né affittare un appartamento lì. L’unico modo sarebbe ipotecare la casa di famiglia, quindi è tutto saltato, un enorme, grosso buco nell’acqua!- Spiega Tommaso.
-Io non gli permetterò di ipotecare la casa che hanno comprato con tanti sacrifici e non manderò la mia famiglia a vivere sotto un ponte, perciò rimango qui. Continuerò a fare la terapia che sto facendo adesso, se ce ne sarà bisogno potrò prolungarla ancora…- Afferma Gaia, sorridendo agli amici.
Tommaso fa un sorriso sarcastico e punta le mani sui fianchi.
-Lo vedi? Stai continuando a cercare di proteggerli non dicendogli tutta la verità. D’accordo, se non lo fai tu, lo faccio io. Ragazzi, sapete una cosa? Se non va a Milano a fare quella cazzo di nuova terapia, Gaia ha solamente il 30% di probabilità di sopravvivenza!-
Alice e Luca sono sconvolti dalla notizia appena ricevuta. Non pensavano che Gaia fosse già in uno stadio così avanzato, non possono e non vogliono crederci.
-Avete capito bene, se le cose stanno così, con un’alta probabilità, Gaia…Gaia morirà.– Afferma Tommaso, sforzandosi per dire quell’ultima frase, pesante come un macigno. -Perciò non so proprio cosa ci sia da ridere!- Grida, per poi andarsene di corsa, sbattendo la porta.
-Oh, mio Dio! Gaia, ma è vero?- Le chiede Alice, trattenendo le lacrime.
-Perché non ce lo hai detto prima?- Aggiunge Luca.
-Ragazzi, state tranquilli, ok? Io sono fiduciosa. Perché non dovrei essere tra quel 30% che ce la fa?-
-Gaia, forse è venuto il momento di stare con i piedi per terra ed essere un po’ più realisti. Credo che dovresti accettare la proposta dei tuoi di ipotecare la casa. Non gli peserà farlo se è per salvarti la vita.- Le dice Alice.
-No, Ali, io non posso accettarlo. Non ci sono solo io, i miei hanno altri tre figli da mantenere, di cui due ancora minorenni, che hanno diritto alle stesse cose che abbiamo avuto io e Serena, quindi non se ne parla. Ne ho già discusso con mamma e papà.-
-Comunque puoi star certa che io non me ne starò con le mani in mano, non ti lascerò buttar via così la tua vita. Sei troppo preziosa, per tutti noi.- Le spiega Luca, mentre Gaia sorride commossa. –Vado a cercare Tommaso.- Aggiunge lui.
-Ah, Luca.- Lo richiama Gaia, tirando su col naso. –Potresti farmi un favore?-
-Certo.- Risponde Luca, riavvicinandosi a lei.
-Sai, anche se non lo fa vedere, Tommaso è molto stressato. Sente addosso tutto il peso di questa situazione, nonostante io cerchi di alleggerirgliela e di dirgli che sto bene. Ha smesso di studiare e non ha più dato neanche un esame, sta tutto il giorno insieme a me, non esce più e io sono preoccupata, perché so che un giorno o l’altro potrebbe arrivare al limite e scoppiare. Ha bisogno di stare lontano da me anche solo per una sera, per svagarsi e rilassarsi. In più gli mancano un sacco i momenti passati insieme a te e ad Ale. Ne ha risentito molto anche lui del vostro litigio, perciò che ne dite, tu ed Ale, di mettere da parte i vostri dissapori per una serata e trascorrerla insieme a Tommy? Lo fareste davvero felice.-
-Ma certo! Per me si può fare, credo di riuscire a sopportare Ale per una sera e spero che la cosa sia reciproca!- Esclama Luca ridendo. –Stasera sarebbe perfetta!-
-Allora, se i ragazzi sono fuori dai piedi, perché stasera non stiamo un po’ insieme anche io, te e Marta?- Propone Alice a Gaia. -Ora che io e Marta siamo di nuovo amiche, dobbiamo festeggiare come si deve. Una serata tra donne come ai vecchi tempi!-
-Sì! Ci sto! Anche a me mancavano tanto le nostre serate tra donne!-
-Allora dopo sento Marta.- Afferma Alice.
-Io vado da Tommy.- Interviene Luca.
-Ehi, Luca, grazie.- Gli dice Gaia, sorridendo. Luca ricambia il sorriso, apre la porta ed esce nel corridoio. Si ferma di fronte ad uno dei distributori e prende un caffè ed una merendina, poi si dirige all’esterno dell’ospedale, nel giardino, dove Tommaso ha preso possesso di una panchina, su cui siede con sguardo cupo e teso.
-Tieni, Kit Kat da intingere nel caffè d’orzo, proprio come piace a te.- Gli dice Luca porgendogli snack e bevanda e sedendosi accanto a lui.
-Grazie. Sono stato troppo duro lì dentro?-
-No, io non credo. Secondo me hai ragione. Gaia deve smetterla di volerci proteggere a tutti i costi. Non siamo più dei bambini. Abbiamo l’età giusta per saper affrontare momenti come questo, ma Gaia deve permetterci di affrontarli tutti insieme.-
-Non sai che fatica che sto facendo. Con questa notizia mi è crollato il mondo addosso, non volevo crederci.- Afferma mestamente Tommaso, dando un morso alla sua barretta di cioccolato.
 –Lo immagino. E’ stata una doccia fredda per noi, figuriamoci per te.-
-Ma non posso lasciarmi abbattere, perché lei conta su di me.- Prosegue Tommaso. -E’ davvero difficile stare ventiquattro ore su ventiquattro con Gaia, cercando sempre di non farla pensare troppo alla malattia, assecondandola in ogni sua necessità e fingendo di non essere preoccupato per lei. Sto esaurendo tutte le mie energie, ho paura di non riuscire più a sostenere questa situazione.-
Luca osserva Tommaso negli occhi, riuscendo a scorgere tutta la sua tristezza e la sua rabbia.
-E’ per questo che stasera uscirai con me ed Ale per una serata come ai vecchi tempi. Hai bisogno di staccare la spina per un attimo e svagarti per una sera con i tuoi amici di sempre. Andiamo a berci una birra da qualche parte, ti va?- Propone Luca.
-Io, te ed Ale? Sei sicuro che la serata non finirà con una rissa fra voi due?- Chiede ironico Tommaso.
-Spero che riusciremo a controllarci per una sera!-
-Comunque non credo di poter venire, Lu’, stasera avevo promesso a Gaia che avremmo visto un film a casa sua. Grazie per l’invito, comunque.-
-Gaia ha già un impegno per stasera, quindi non accetterò un no come risposta da te.- Ribatte Luca.
-Ha già un impegno?!- Ripete Tommaso, non capendo.
-Sì, starà con Marta e Alice, quindi sarà in buone mani, puoi stare tranquillo.-
-E va bene, vada per la serata tra ragazzi, allora. In fondo è da tanto che non usciamo solo noi tre senza le ragazze.-
-Già…allora passo a prenderti alle undici!- Afferma Luca.
-D’accordo.-
-Dai, ora torniamo dentro, Gaia ha bisogno di te.- Tommaso si alza lentamente dalla panchina e, dopo aver gettato il bicchierino di plastica e l’involucro del Kit Kat, rientra nell’edificio insieme a Luca, che per dargli forza gli mette una mano sulla spalla.
Una volta riaccompagnato Tommaso in camera da Gaia, Luca saluta i suoi amici per andarsene. Vorrebbe trattenersi ancora un po’, ma ha appuntamento con il suo procuratore, che due giorni prima lo aveva avvertito di dovergli dire delle cose importanti.
Arrivato di fronte alla porta dell’ufficio, Luca bussa.
-Avanti!- Esclama il procuratore. Luca apre la porta ed entra. –Ciao, campione!-
-Ciao, Gianni! Allora, di che volevi parlarmi?- Gli domanda Luca.
-Mettiti comodo, ne avremo per molto. E’ una notizia bomba!-
 
Tornando a casa, Alice chiama subito Marta, per mettersi d’accordo per la serata.
-Pronto, Ali!-
-Marta, sto tornando a casa dall’ospedale e purtroppo non ho buone notizie.-
-Cos’è successo?- Chiede Marta, allarmata.
-Gaia non può andare a Milano. I suoi non possono permetterselo.-
-E quindi? Non può fare l’immunoterapia?-
-Già, ma c’è di peggio. Gaia ce lo teneva nascosto, ma Tommaso ci ha detto che senza la nuova terapia…ecco, lei…-
Marta aggrotta la fronte all’istante. Anche se Alice non ha finito la frase, purtroppo ha già capito tutto dal suo tono affranto.
-Vuoi dire che…morirà?- Domanda Marta, facendo anche fatica a pronunciare quelle parole.
-Le possibilità che ce la faccia senza l’immunoterapia sono basse, parecchio basse.- Afferma Alice con tono deciso. –E’ spaventoso e io non so come comportarmi. Non avrei mai creduto che un giorno mi sarei trovata di fronte ad una situazione del genere…-
Marta sente la voce di Alice rompersi improvvisamente.
-Anche a me sembra tutto un incubo senza fine, ma vedrai che ce la farà.- Le dice Marta, cercando di rincuorare l’amica e di convincere anche sé stessa.
-Lo spero davvero, perché non può finire così. E a proposito di questo, volevo dirti che ho organizzato una serata tra ragazze, io, te e Gaia, per farla svagare un po’. Sei libera stasera?-
-Sì, non ho impegni, è una bella idea. Facciamo a casa sua?- Chiede Marta.
-Sì, credo sia meglio non farla strapazzare troppo, anche perché non riesce a stare più di tanto in posti affollati. Poi pensavo di affittare un film per vederlo insieme. Che dici, strappalacrime o commedia romantica?-
-No no, ti prego, prendi qualcosa che faccia ridere perché non ne posso più di notizie tristi.- Afferma Marta.
-Hai ragione, allora adesso vedo cosa prendere. Ci vediamo lì verso le nove e mezzo.-
-Va bene, a stasera.- Marta conclude la chiamata e poggia il cellulare sulla scrivania. Gaia potrebbe non farcela. Sono queste le parole che le risuonano in testa mentre fissa la parete bianca di fronte a sé. Fa un respiro profondo, mette le mani sugli occhi, poi fa scorrere le dita tra i capelli. Gaia potrebbe non farcela.
 
Luca esce dall’ufficio del suo procuratore con l’aria confusa e disorientata. La notizia appena appresa potrebbe dare una svolta definitiva alla sua carriera calcistica, ma sconvolgerebbe anche tutta la sua vita privata, i suoi affetti, i suoi legami. Chiunque, al posto suo, accetterebbe senza indugi. Sarebbe un’occasione fantastica. Un punto di arrivo, ma soprattutto un punto di partenza, eppure Luca non riesce ad essere completamente felice o soddisfatto, perché per lui è veramente difficile prendere questa decisione. Ci sono talmente tante cose in ballo, da mettere sul piatto della bilancia, per capire a cosa poter rinunciare. Una grande soddisfazione, un’ottima opportunità, è vero, ma il prezzo da pagare è comunque alto. Questo, però, non è il momento per pensare a ciò, questa è la serata di Tommaso. In quel momento c’è lui al primo posto, così, mentre scende le scale per andare a prendere la macchina nel parcheggio, Luca chiama Alessandro.
-Luca?!- Chiede incredulo Alessandro, sorpreso di sentire Luca. -Come mai stai chiamando me?-
-Ale, non preoccuparti, ti chiamo per Tommaso, io non voglio niente da te. Stamattina è venuto fuori che Gaia non può andare a Milano e adesso la cosa si fa veramente seria e preoccupante, perché senza quella cura rischia parecchio. Ha solo il 30% di possibilità di sopravvivere.- Spiega Luca, tutto d’un fiato, con la tristezza nella voce.
-Merda! Ma davvero  non c’è niente che possiamo fare?-
-Per ora no. E’ incredibile, e in tutto questo, Tommaso continua a soffrire solo come un cane. Soltanto lui lo sapeva. Gaia mi ha chiesto di passare una serata con lui, per farlo svagare un po’, dato che lo vede molto stressato, quindi ti va di uscire stasera? Siamo grandi abbastanza per riuscire a stare nella stessa stanza per una sera senza arrivare alle mani, no?-
Alessandro ci pensa un po’. -D’accordo, ma lo faccio per Tommaso, non certo per te.-
-Su questo non avevo dubbi.- Risponde Luca. -Allora vengo a prenderti verso le undici.-
-Va bene, ciao.-
 
Con un ritardo di quasi mezz’ora, quella sera Alice si presenta a casa di Gaia, dove Marta è già arrivata da un pezzo.
-Scusate il ritardo!- Esclama Alice, mentre varca la soglia di casa.
-Non ti preoccupare, l’avevamo messo in conto.- Risponde Gaia, sorridendo.
Le ragazze hanno tutta la casa libera. I genitori di Gaia hanno portato i figli più piccoli ad una festa di compleanno, mentre Serena è uscita con Marco. Si piazzano allora sul divano, con patatine, bibite e schifezze varie già predisposte per la serata. Alice estrae dalla borsa alcuni dvd.
-Allora, non sapevo quale film prendere, così ne ho scelti tre: 50 volte il primo bacio, Harry ti presento Sally e La verità è che non gli piaci abbastanza.-
-Io non ho mai visto La verità è che non gli piaci abbastanza. Voto quello!- Esclama Marta.
-Io invece preferirei 50 volte il primo bacio.- Afferma Gaia. –L’ho già visto un centinaio di volte, ma è rassicurante vedere un film che già conosci, no?- Chiede, sorridendo alle sue amiche. –In più è un film che mi ha sempre dato speranza. Grazie all’amore di Henry, Lucy riuscirà ad avere una vita normale nonostante la sua malattia incurabile.-
Marta ed Alice, sentendo le parole di Gaia, si guardano per un attimo fra loro, preoccupate.
-Aggiudicato! Vediamo questo!- Esclama Alice, cambiando immediatamente espressione. –Prima, però, voglio abbuffarmi, queste patatine sono le mie preferite.- Alice si china sul tavolinetto di fronte al divano e fa man bassa di sandwich e patatine.
-Ali, ma non hai cenato?- Le chiede curiosa Marta, vedendola fare scorta di una quantità industriale di schifezze.
-Certo che ho cenato! E’ solo che da quando ho ricominciato a fare sesso, ho sempre una gran fame!- Esclama Alice.
-Ali!- La richiama Gaia, ridendo insieme a Marta.
-Ma è la verità!- Insiste Alice. –Il sesso fa venir fame. A voi non capita?-
-Io neanche me lo ricordo! L’ultima volta che l’ho fatto è stata questa estate con…- Marta si interrompe all’istante, senza pensarci ha rischiato di portare la conversazione su un argomento scottante che potrebbe essere fonte di discussione.
-Con Luca, lo sappiamo.- A sorpresa, Alice completa la frase di Marta. –Non devi censurarti, siamo tra amiche qui. Se non ne parli con noi, con chi puoi farlo?- Le chiede la brunetta, sorridendo. –Se ti preoccupi per me, sappi che, anche se devo ancora abituarmi all’idea di voi due insieme, puoi parlarmene liberamente.-
Marta è stupita dal discorso di Alice e non riesce a dire una parola.
-E poi, sicuramente ti sarai abbuffata anche tu dopo averlo fatto con Luca, perché Luca è rude e passionale e ti sfianca. Infatti mi faceva venire ancora più fame di Filippo, che invece è molto più dolce e delicato.- Prosegue Alice.
-Già, anche Ale era molto più dolce e delicato, però Luca ci sa fare eccome!- Esclama Marta, un po’ più rilassata.
-Sì, sa bene quali punti toccare, ma ci mancherebbe altro, con tutte quelle con cui è stato, ne ha avuto di tempo per imparare!- Aggiunge Alice.
-Ti sfianca?! Ci sa fare?! Vi prego, ragazze!- Esclama Gaia, ridendo.
-E tu dove credi di scappare? Anche tu devi farci qualche confessione piccante.- Le dice Alice.
-Beh, ecco…io e Tommaso non abbiamo rapporti da più di sei mesi ormai, da quando mi sono ammalata.- Spiega Gaia, tornando seria. –E’ già difficile per me, posso immaginare quanto lo sia per lui che è un ragazzo. So che a lui manca la fisicità nella nostra relazione, ma è come se avesse paura di toccarmi.-
-Io credo sia normale.- Commenta Marta. -Ora Tommy ti vede così fragile e indifesa e teme di poterti fare del male, ha paura che tu possa romperti in mille pezzi se solo ti sfiorasse.-
-Lo so, ma non è così e vorrei che lui lo capisse.-
-Prova a parlargliene.- Interviene Alice.
-Infatti stavo pensando di farlo.- Gaia fa un sospiro, poi riprende a parlare. –Ragazze, mi promettete una cosa?-
-Che cosa?- Chiede Alice.
-Se dovesse…ecco, se mi succedesse qualcosa e io dovessi non farcela, mi promettete che starete vicino a Tommaso e che lo aiuterete a farsi una nuova vita e ad innamorarsi di nuovo?-
-Non voglio nemmeno sentirli questi discorsi, Gaia!- La rimprovera Marta, mentre Alice osserva l’amica senza sapere cosa dire.
-Andiamo, ragazze, è normale che io abbia iniziato a pensarci. Lo sapete anche voi, il 30% è davvero poco…io voglio che Tommaso sia felice anche senza di me e, dato che voi due siete le mie migliori amiche, posso chiederlo solo a voi.- Afferma Gaia. -Ah, e visto che sono in vena di sentimentalismi, stasera, ho anche un’altra richiesta. Vi prego, fate in modo di rimanere sempre amici voi cinque, dovunque vi porterà la vita, rimanete sempre in contatto, non perdetevi mai di vista. Quello che noi sei abbiamo costruito in tutti questi anni è un qualcosa di talmente unico e bello, che non può essere gettato via come niente fosse. Quindi, se dovesse capitare di nuovo qualcosa come quello che è successo l’estate scorsa, vi prego, rifletteteci a lungo prima di sputare sentenze, pensate a tutto quello che avete passato insieme e a quanto siete stati importanti l’uno per l’altro, e perdonate, cercate di passarci sopra, fatelo per me, così sarò un po’ più tranquilla, ovunque mi troverò. Se io non potrò più esserci per farvi far pace, dovrete arrangiarvi da soli.- Conclude Gaia, sorridendo.
Alice ha le lacrime agli occhi, ma per non farsi vedere da Gaia, se le asciuga con le maniche della felpa, poi tira su col naso ed immediatamente sfoggia il suo più bel sorriso.
-Tu ce la farai, Gaia, quindi smettila di parlare come se fosse l’ultima volta in cui poter passare una serata insieme!- Esclama, con la voce tremolante.
-Dov’è finita la Gaia costantemente ottimista e positiva? Questa Gaia arrendevole non mi piace affatto, sappilo!- Le dice Marta, con tono severo, che non accetta neanche di pensare di poterla perdere. –E adesso vediamo questo stupido film!- Marta strappa il dvd di 50 volte il primo bacio dalle mani di Alice, si alza dal divano e lo inserisce nel lettore dvd. Gaia la osserva in silenzio. Sa che Marta odia mostrare le proprie emozioni, ma si vede lontano un miglio che è nervosa e arrabbiata. Ce l’ha con la vita, perché è stata ingiusta a colpire una delle persone a cui vuole più bene al mondo, così giovane e piena di vitalità, ce l’ha con Gaia perché sembra voglia smettere di lottare, e ce l’ha con sé stessa, perché vorrebbe far di più per aiutarla, invece si sente inutile, impotente ed incapace.
 
Dopo essere passato a prendere sia Tommaso che Alessandro, Luca guida fino al locale in cui trascorreranno la serata. L’atmosfera, tra i tre ragazzi, non è delle più distese. Dopo aver parcheggiato, Luca, Tommaso e Alessandro entrano nel locale e si buttano subito nella mischia per ballare. Ballando si evita di parlare e Luca ed Ale meno parlano fra loro, meglio stanno. Poco più tardi, Alessandro incontra un gruppo di ragazzi che conosce, suoi colleghi di università, e si allontana un attimo da Tommaso e Luca, per andare da loro. Luca osserva Tommaso, che ha l’aria stanca e preoccupata. Ha ragione Gaia, Tommaso deve essere molto stressato, lo si vede dagli occhi. In quel momento, Tommaso si avvicina all’orecchio di Luca.
-Vado a prendermi qualcosa da bere.- Gli dice.
-Ti accompagno.-
-No, non c’è bisogno, vado da solo.-
Luca è colpito dalle parole di Tommaso, dette con una certa freddezza, e rimane immobile al centro della pista da ballo. Quella che doveva essere una divertente e spensierata serata tra ragazzi si sta rivelando un’arma a doppio taglio, capace di fargli percepire tutti i problemi che ci sono fra di loro. Quella, però, doveva essere la serata in cui lui e Alessandro avrebbero dovuto far divertire Tommaso. L’ha promesso a Gaia, così Luca cerca di farsi spazio a suon di gomitate per andare a cercare Alessandro. Potrà anche odiarlo, ma in questo momento ha bisogno di lui, devono essere uniti per il bene di Tommaso.
Pur avendo setacciato in lungo e in largo il locale, Luca non riesce a trovare Alessandro. Neanche Tommaso si è più fatto vivo e Luca comincia a preoccuparsi. Finalmente, Alessandro torna da lui.
-Ma dov’eri? Ti ho cercato tanto!- Gli chiede Luca.
-Ero fuori a parlare con alcuni miei amici, ma Tommaso che fine ha fatto?-
-Ha detto che sarebbe andato a prendere da bere, ma ormai è passata quasi mezz’ora.-
-Sono appena passato al bar e lì non c’è. Andiamo a cercarlo, non ho un buon presentimento.-
Luca ed Alessandro si incamminano per andare a cercare il loro amico.
Nel frattempo, Tommaso è uscito dal locale barcollando e finendo nel parcheggio insieme ad una ragazza appena incontrata. Hanno ecceduto con gli shots e sia lui che lei ora sono totalmente sbronzi. Ridono senza motivo e non si reggono in piedi. La ragazza estrae una bottiglia di vodka dalla borsa ed ammiccando maliziosamente a Tommaso ci si attacca, per poi offrirne un po’ anche a lui, che di certo non si fa pregare. Scolata tutta la bottiglia, la ragazza comincia a toccare Tommaso, lasciandogli una scia di baci sul collo. Tommaso resta immobile e disorientato. L’alcol non gli fa mettere a fuoco la situazione e non gli permette di realizzare cosa sta accadendo. Sta per cedere, la carne è sempre carne e in più la sbronza non lo aiuta di certo a resistere. Si lascia andare. Sono mesi che non ha rapporti fisici con Gaia, sono mesi che sente la mancanza di quel contatto che da sempre è in grado di completarlo. In fondo è pur sempre un ragazzo. Ha solo ventun anni, il suo corpo è governato dagli impulsi sessuali e nella situazione in cui si trova non gli farebbe male cedere all’istinto e rilassarsi, senza dover pensare a nulla, abbandonando temporaneamente tutte le preoccupazioni. Tommaso si lascia andare, ma solo per un attimo. Prima che le sue labbra sfiorino quelle della sconosciuta che ha di fronte, Tommaso rapidamente le mette una mano sulla spalla e la allontana da sé.
-Ma che sto facendo? Io non so neanche chi sei!- Le dice Tommaso in maniera confusa.
-Neanch’io so chi sei tu, ma che ti frega, dai!- Insiste la ragazza, ridendo e riavvicinandosi a lui.
-No, dico sul serio, finiamola qui!- Grida Tommaso, spostando le mani della ragazza dal suo collo. –Ho…ho una persona che mi aspetta a casa e che amo moltissimo. Il solo pensiero di poter fare qualcosa che possa farla soffrire, più di quello che sta passando ora, mi dà il voltastomaco.-
-Va bene, va bene!- Esclama la ragazza, alzando gli occhi al cielo. –Che palle!- Aggiunge, per poi tornare, barcollando, all’interno del locale. Tommaso rimane per un attimo immobile, con lo sguardo fisso a terra, poi all’improvviso un singhiozzo, gli occhi pesanti, un groppo in gola e quelle lacrime che non riesce più a trattenere. Insieme alle lacrime, però, aumenta anche la nausea e Tommaso è costretto ad accasciarsi tra una macchina e l’altra per vomitare tutto quello che ha mangiato a cena. In quel momento, Alessandro e Luca escono di fretta dal locale e vedono il loro amico in quelle condizioni, chino su una transenna che separa i settori del parcheggio.
-Eccolo, è lì!- Esclama Luca, mentre si precipita da lui insieme ad Ale.
-Cazzo, Tommaso, ma quanto hai bevuto?- Gli chiede Alessandro.
-Tu che dici? Tanto quanto basta per farmi vomitare anche l’anima!- Risponde in maniera un po’ acida Tommaso, che inizia poi a ridere come un ossesso.
-Fantastico, doveva essere una serata per farti star bene e adesso stai peggio di prima!- Commenta Alessandro. –Era con te, perché non l’hai tenuto d’occhio?- Chiede, rivolgendosi a Luca.
-Ehi, è lui che mi ha detto di non seguirlo per poi sparire, e, se ti interessava tanto, potevi rimanere con noi anche tu, invece di volatilizzarti per andare dai tuoi nuovi amici!- Risponde Luca in sua difesa.
-A maggior ragione, se ti aveva detto di non andare con lui, dovevi seguirlo! Non posso allontanarmi neanche un secondo!-
-So che a te piace da matti sentirti indispensabile, ma vorrei farti notare che non è successo niente di così grave. In fondo, prendersi una sbronza potrebbe fargli anche bene. Almeno per un po’ non ha pensato a tutti i casini che ha per la testa.-
-Certo, perché questo è il modo migliore per affrontare i problemi, vero?– Domanda, in maniera retorica, Alessandro. –La verità è che sei inaffidabile, lo sei sempre stato!-
-Vedo che stai spostando la conversazione su di me…quanto ti piace insultarmi, eh?- Chiede provocatoriamente Luca. -Così, però, mi fai pensare che tu abbia uno strano complesso di inferiorità nei miei confronti.-
-Lo credi davvero?- Domanda Alessandro, con un sorriso beffardo. –E cosa dovrei invidiarti, sentiamo!-
-Piantatela!- Grida Tommaso, con tutta la rabbia che ha in corpo, zittendo completamente i suoi amici e lasciandoli di sasso. E’ scoppiato, non poteva più starli a sentire. Finora non si è mai impicciato dei problemi che quei due hanno fra loro, aveva ben altro a cui pensare, ma è arrivato il momento di farlo. –Sono stanco di stare a sentire i vostri continui battibecchi! Io sono stufo di ritrovarmi sempre in mezzo a due fuochi, rivoglio i miei amici! Non esistete solo voi e questo stupido triangolo che avete messo su con Marta, ci sono cose ben più gravi che possono accadere nella vita!- Tommaso si interrompe bruscamente e strizza gli occhi per evitare di far uscire quelle fastidiose lacrime che piano piano si stanno accumulando. –La mia ragazza sta morendo!- Esclama tutto d’un fiato, mentre Luca e Alessandro sono sempre più sorpresi da questa sua  reazione. –Se non sbaglio, oltre ad essere la mia ragazza, è anche una delle vostre migliori amiche, eppure l’unica cosa a cui voi due riuscite a pensare sono le vostre stupide pene d’amore!-
-Questo non è vero!- Prova ad intervenire Alessandro.
-Gaia sta morendo!- Lo interrompe Tommaso, ormai in lacrime. –Lei sta morendo, e io ho bisogno di voi due, insieme. Ho bisogno che torniamo ad essere gli amici che eravamo un tempo, perché non so proprio come affrontarla, mi serve il vostro aiuto e in questo momento sento che non ci siete per me. Siete troppo impegnati ad odiarvi l’un l’altro, che avete perso di vista tutto quello che vi sta accadendo intorno. Non vi siete neanche accorti che io non ce la faccio più, non riesco più a reggere tutto il peso di questa situazione! Forse sarà anche colpa della vodka, ma stasera voglio dirvi una cosa che mi porto dietro da un po’. Mi avete rotto le palle! Odio te, Ale, perché, come uno stupido, hai lasciato Marta senza un motivo e ti sei accorto di esserne ancora innamorato e di rivolerla con te a tutti i costi solo dopo che lei si è messa con Luca. E odio te, Luca, perché tra tutte le ragazze con cui potevi stare, ti sei impuntato proprio su Marta, perché non ti sei tirato indietro quando ti sei accorto che la cosa si stava facendo più seria e perché non ne hai parlato subito con il tuo migliore amico! Vi odio entrambi, e odio quella cazzo di malattia!- Mentre continua a sbraitare e a piangere a dirotto, Tommaso sente di nuovo l’impulso a vomitare, così si sporge dalla transenna e si libera ancora, mentre Alessandro e Luca lo guardano storditi, senza sapere cosa dire. Le parole di Tommaso li hanno colpiti e sanno che, nonostante la sbronza, un fondo di verità c’è sicuramente e dovrebbero rifletterci, perché il loro amico ha bisogno di loro. Luca ed Alessandro si scambiano per un attimo uno sguardo preoccupato, poi Luca si avvicina a Tommaso e gli mette le mani sulle spalle, per tirarlo su.
-Andiamo, è ora di tornare a casa.- Gli dice.
Tommaso non ribatte e si lascia trascinare da Luca. I due, seguiti da Alessandro, si incamminano verso l’auto per tornare a casa.
 
A casa di Gaia, intanto, il film è appena finito, così Marta si alza dal divano per andare a riaccendere la luce e ad estrarre il dvd dal lettore. Appena si volta, però, vede subito che Gaia si è addormentata sulla spalla di Alice, che non si muove più per paura di svegliarla.
-E’ crollata!- Commenta Marta, rimettendosi a sedere.
-Si sarà addormentata venti minuti fa, e adesso io non riesco più a muovermi! Non vorrei svegliarla…- Spiega Alice sottovoce, sorridendo e facendo ridere anche Marta.
-E’ esausta e affaticata, chissà quando riuscirà ad aver pace...- Si chiede Marta, mentre accarezza delicatamente la guancia di Gaia. Alice la guarda dormire lì, sulla sua spalla. Osserva la sua pelle bianca, pallida, quasi bluastra e assottigliata, e quel foulard a fiori che indossa costantemente, per nascondere a tutti il fatto che ormai non ha più un capello, perché Gaia è così. Vuole sempre mascherare le sue debolezze, coprirle, nasconderle, per mostrarsi forte agli occhi di chi le sta intorno. Eppure ad Alice, in quel momento, Gaia sembra estremamente fragile e vulnerabile, ma in quella fragilità e vulnerabilità risiede un’immensa bellezza, data da una grande forza d’animo e da un sorriso che non l’abbandona mai.
-Riesce ad essere bella anche nelle condizioni in cui è.- Afferma Alice.
-Già, entrambe lo siete. Anzi, fammi fare una foto a questo quadretto, siete troppo tenere.- Marta si volta, prende il cellulare e poi scatta una foto alle sue due amiche, Gaia che dorme ed Alice che fa le boccacce all’obiettivo. Marta guarda soddisfatta ed intenerita la foto appena fatta, poi si rivolge ad Alice.
-Sai, Ali, tu e Gaia siete la cosa più preziosa che ho, perciò non le permetterò di arrendersi né di volar via tanto presto.-
-Così, però, mi fai commuovere!- Risponde Alice, facendo sorridere Marta. –Io non voglio neanche pensarci al fatto che Gaia potrebbe non farcela…- Aggiunge Alice, mentre continua a guardare, con gli occhi lucidi, il volto di Gaia.
-Forse adesso è meglio che vada a dormire…- Propone Marta.
-Già.- Conferma Alice. –Ghe’, andiamo, svegliati, così vai a riposarti per bene nel letto.- Sussurra in un orecchio a Gaia, tentando di svegliarla. Gaia, lentamente, apre gli occhi e si guarda intorno.
-Per quanto tempo ho dormito?- Chiede alle sue amiche, mentre si alza dalla spalla di Alice, con la voce ancora impastata di sonno.
-Una mezz’oretta!- Le risponde Alice, inarcando le sopracciglia.
-Scusatemi, ma ero davvero stanca.-
-Non ti preoccupare, vai a dormire ora, noi andiamo a casa.- Le dice Marta.
-D’accordo.- Gaia si alza dal divano e, insieme alle sue due amiche, si dirige nell’ingresso. –Ah, ragazze, grazie per la serata. Mi sono divertita e soprattutto, per un po’, non ho pensato a nulla.-
Marta e Alice le sorridono teneramente, mentre indossano i giubbetti per uscire.
-Visto che è stata una serata un po’ diabetica, concludo dicendo che voi due siete le migliori amiche che potessi mai desiderare. Vi voglio bene.- Afferma Gaia, guardando negli occhi le sue amiche. Appena dette quelle parole, la ragazza allarga le braccia ed Alice e Marta si fiondano su di lei per ricevere il suo abbraccio.
-Anche noi te ne vogliamo.- Afferma Marta, mentre è ancora stretta a Gaia e ad Alice. Le tre si allontanano l’una dall’altra, poi Alice e Marta salutano Gaia, dandole appuntamento all’indomani ed augurandole la buonanotte.
 
In macchina di Luca il clima è gelido e c’è un silenzio di tomba. Nessuno guarda l’altro, nessuno parla con l’altro. Luca si concentra sulla strada pur di non incrociare lo sguardo di uno dei suoi amici. Tommaso, al suo fianco, con il gomito appoggiato sullo sportello, si sorregge il mento, mentre è assorto nei suoi pensieri e guarda fuori dal finestrino. Alessandro, seduto dietro, ha lo sguardo basso, fisso sul cellulare, e non vede l’ora di tornare a casa, ma la strada da percorrere sembra più lunga del solito. Finalmente arrivano di fronte a casa di Alessandro. Il ragazzo apre lo sportello e si affretta a salutare gli altri.
-Grazie per il passaggio, buonano…-
-Ale, aspetta.- Lo interrompe Tommaso. –Scusami per stasera, scusatemi tutti e due. Ero ubriaco, ma sono stato uno stronzo lo stesso. Non siete tenuti a farmi da psicologi o da valvola di sfogo, non dicevo veramente.-
-No, avevi ragione. Siamo noi a doverci scusare.- Gli dice Alessandro.
-E’ vero, non ti siamo stati vicini come dovevamo in questo periodo, quindi scusaci tu.- Aggiunge Luca.
-Il fatto è che io non rinuncerò a Marta, e credo neanche Luca, perciò non penso potremmo mai tornare amici io e lui, almeno finché Marta non farà la sua scelta, ma la nostra amicizia con te prescinde da tutto.- Spiega Ale a Tommaso, mentre Luca annuisce.
-Perciò, d’ora in poi, cercheremo di mettere da parte le nostre divergenze quando saremo con te, per starti vicino il più possibile. Noi ci siamo, puoi contare su di noi.- Afferma Luca, sorridendo all’amico.
-Grazie.- Gli dice Tommaso, sorridendo a sua volta. –Fate bene a non smettere di lottare per amore. E’ la cosa migliore che si possa fare, ne varrà sempre la pena.-
Ale e Luca rimangono in silenzio dopo aver ascoltato le parole del loro amico, poi Alessandro fa un sospiro.
-Ci sentiamo domani. Buonanotte, ragazzi.- Ale scende dalla macchina, mentre Luca riparte per riaccompagnare Tommaso. Poco più tardi, arrivano a destinazione e anche Tommaso scende.
-Grazie per la serata, Lu’. Buonanotte.-
-Buonanotte, Tommy.-
Luca riparte, con una marea di pensieri in testa. La situazione di Gaia e Tommaso, la sua amicizia in frantumi con Alessandro, il suo amore per Marta ed ora anche la notizia appresa dal suo procuratore calcistico. Non l’ha detto a nessuno. Luca sa che le persone che ha intorno sono già cariche di mille problemi e non gli va di affibbiargli anche i suoi. Ha cercato di non pensarci per tutta la sera e di accantonare per un po’ la consapevolezza di dover fare una scelta così difficile, ma ora sta tornando a galla, prepotente. La soddisfazione di aver ricevuto una tale proposta contro il dispiacere di dover lasciare tutto, di nuovo. Tutto e Tutti. Con una sterzata improvvisa, Luca inverte la marcia e torna indietro, dove aveva lasciato Alessandro poco prima, davanti a quelle villette a schiera, dove abita anche Marta.  Passando davanti al giardino, Luca nota che la sua macchina non c’è, quindi deduce che Marta non deve essere ancora rientrata, così parchèggia dall’altro lato della strada e scende nella spiaggetta di fronte, per andare a sedersi su una delle poche sdraio già  aperte. In realtà non sa bene cosa ci faccia lì, né per quale motivo stia aspettando Marta, o, meglio, sa che il motivo principale è la paura di perderla, ma non sa neanche cosa dirle appena la vedrà. Se accettasse la proposta ricevuta, questa potrebbe essere l’ultima volta in cui poter stare con lei e al solo pensiero si sente morire. Luca pensa che in fondo questa notizia potrebbe anche essere un segno, un indizio che gli faccia capire che in realtà non è destino, che non c’è speranza per lui e Marta. Se accettasse quella proposta, dovrebbe allontanarsi da Marta sia nel caso in cui lei scegliesse lui, che nel caso in cui scegliesse Alessandro. E allora tutti i suoi sforzi, le sue battaglie, la sua fatica sarebbero stati solo sprecati, ma non accettare sarebbe da pazzi, soprattutto se Marta tornasse con Alessandro. Se non accettasse, Luca sarebbe costretto a rimanere lì, a vedere quei due felici insieme, dopo aver rinunciato ad un’opportunità così prestigiosa ed importante per la sua carriera, che farebbe gola a tutti. Non se lo perdonerebbe per il resto della sua vita. L’unica cosa che lo farebbe desistere dall’andarsene sarebbe la certezza che Marta ami lui e che voglia stare con lui, per questo ora si trova lì, al buio, di fronte ad un mare calmo su cui si riflettono le luci della notte. Chissà come sarà andata la serata tra ragazze, chissà come avrà reagito Marta alla notizia di Gaia, chissà se avrà bisogno di lui…
In quel momento, mentre Luca non sembra neanche accorgersene, Marta torna da casa di Gaia, entra con la sua auto nel giardino di casa e poi scende. Non ha voglia di andare a dormire, non ci riuscirebbe in quel momento, è troppo preoccupata per Gaia. La paura di poterla perdere le attanaglia lo stomaco, così attraversa la strada e scende anche lei in spiaggia, sorpresa di vedere Luca, da solo, al buio, seduto su quella sdraio sgangherata.
-Luca?! Ma che ci fai qui?- Gli chiede, aggrottando le sopracciglia e sorridendo, mentre, con le braccia conserte, si sfrega le mani sul maglioncino per riscaldarsi. Luca ha un sussulto e si volta di scatto verso di lei. La vede avvicinarsi sempre più e si affretta a pensare ad una scusa da raccontarle.
-Ehm…ecco…stavo guardando le stelle cadenti!- Risponde Luca, in maniera poco convincente.
Marta sorride ed inarca le sopracciglia.
-A maggio e con il cielo nuvoloso?- Gli chiede, fermandosi di fronte a lui. –Comunque ti ricordo che l’ultima volta che abbiamo visto le stelle cadenti è successo il finimondo!-
-Quanto sei cinica! Perché devi rovinare tutti i nostri momenti romantici?- Le domanda Luca, in maniera scherzosa, prendendola un po’ in giro.
-Scusami, ma è la verità!- Risponde Marta, alzando le spalle e ridendo, per poi farsi più seria. –Posso vedere le stelle cadenti invisibili insieme a te?-
Luca la guarda per un attimo.
-Prego.- Le risponde, indicando la sdraio accanto alla sua.
Marta si siede e, come Luca, alza gli occhi per scrutare il cielo, in cerca di quelle stelle che neanche si vedono, coperte dalle nuvole e dalla foschia primaverile.
-Vuoi sapere che desiderio ho espresso l’altra volta, quando ne avevamo vista una insieme?- Domanda Marta, senza staccare lo sguardo dal cielo. Luca, invece, si volta verso di lei, curioso. –Di restare per sempre con te.- Prosegue Marta.
-Beh, era il mio stesso desiderio…- Commenta Luca, abbassando lo sguardo.
-Davvero?- Chiede Marta, voltandosi verso di lui, sorpresa.
-Sì, ma qualcosa mi dice che ora non è più così per te, vero?- Domanda Luca, in tono rassegnato, conoscendo già la risposta.
Marta fa un sospiro, si guarda le mani, che come al solito, quando è tesa, sta torturando.
-Sono successe un sacco di cose da allora e, se potessi davvero esprimere un desiderio, l’unica cosa a cui adesso penserei è che Gaia possa guarire.-
-Già…- Commenta Luca, constatando che la risposta alla sua domanda era proprio quella che temeva.
-Io non ci voglio credere! Solo il 30% di sopravvivenza…come diavolo è successo?- Si chiede Marta, con rabbia. –Un minuto fa era una ragazza allegra, spensierata, con una vita tranquilla, sempre pronta ad aiutare gli altri, mentre adesso sta lottando tra la vita e la morte e non è giusto!- Esclama Marta, con gli occhi lucidi. –Ha solo ventun anni, lei non può…-
-E’ terribile, lo so.- La interrompe Luca. –Anche Tommaso è distrutto. Io credo di non essermene mai reso conto fino in fondo, prima di stasera. Deve essere orribile sapere che la donna della tua vita potrebbe non farcela, vederla consumarsi lentamente, senza che tu possa far niente, senza neanche riuscire ad alleviarle le sofferenze almeno per un minuto. L’ho capito solamente stasera quanto sia difficile per lui, ti rendi conto? Finalmente si è sfogato ed ha fatto aprire gli occhi sia ad Ale che a me. Dovremmo essere uniti per sostenere Tommaso, mentre invece continuiamo a farci la guerra dimenticandoci completamente di come possa stare lui. Che amico del cazzo che sono!- Esclama Luca, scuotendo la testa.
-Non sei un amico del cazzo! E’ complicato riuscire a capire in che modo stargli accanto. Anche per me è stato difficile stasera, ogni volta che sto con Gaia lo è. Cerco sempre di essere sorridente e di distrarla un po’ da quello che sta passando, ma vederla così debole, così stanca, così spenta, non mi aiuta. La cosa che più mi spaventa è che sta perdendo quella luce che ha sempre avuto negli occhi, ha cominciato a fare discorsi strani su quello che vorrebbe dopo la sua morte ed ha smesso di essere ottimista. Si sta arrendendo!- Constata Marta. –E io non posso permetterglielo! Non posso permetterle di andarsene, abbiamo bisogno di lei!- Grida, con la voce rotta dal pianto.
-Ehi…- Interviene Luca, avvicinandosi a Marta per cercare di tranquillizzarla.
-Dio, detesto piangere!- Esclama Marta, in tono severo, voltandosi dall’altra parte per non mostrare le sue lacrime a Luca.
-E’ normale, ti sei trattenuta per tutta la sera e adesso stai scoppiando. Non è niente che io non abbia già visto in passato. Ora puoi sfogarti, sei con me.-
-Come…come farò se lei davvero…-
-Non succederà, Marta.- La rassicura Luca, senza neanche farle finire la frase. –Vieni qui.- Luca si fa più in là per far posto a Marta sulla sua sdraio ed allarga il braccio per accoglierla. Marta si alza rapidamente e senza pensarci troppo si distende accanto a Luca, che la abbraccia carezzandole la nuca da cui parte una treccia laterale che poi le scende sulla spalla. Lui poggia il mento sulla sua testa, mentre la stringe a sé chiudendo gli occhi e cercando di calmarla. Marta può finalmente piangere liberamente, avvolta in quell’abbraccio caldo e rassicurante, che soffoca ogni suo singhiozzo. Ancora una volta è stato Luca a vederla piangere, a comprendere il motivo delle sue lacrime e a cercare di calmarla con quella dolcezza inaspettata di cui non lo avrebbe mai ritenuto capace. Con l’orecchio appoggiato sul suo petto, Marta riesce a sentire distintamente i battiti del cuore di Luca, che le sembrano più accelerati. –Non succederà, vedrai.- Le ripete Luca. Marta annuisce, si allontana leggermente dal suo petto e poi alza la testa.
-Ti ho bagnato tutta la maglietta, scusa.- Gli dice, guardandolo negli occhi e sorridendo appena.
-Oh, non fa niente, non preoccuparti.- La tranquillizza Luca, tastando e osservando la zona di maglietta bagnata e sporca di mascara, mentre con una mano continua a tenere Marta stretta a sé. Alzando leggermente lo sguardo, Luca incontra quello di Marta, triste e gonfio di lacrime. –Adesso però hai…-
-Cosa?- Gli chiede Marta.
-Hai tutto il trucco sbavato e gli occhi completamente neri! Sembri un panda, Cassie!- Esclama Luca, ridendo e facendo ridere anche Marta, che, prontamente, cerca di ripulirsi e di asciugarsi con le dita. –Aspetta.- Le dice Luca, spostandole la mano dal viso e poggiandoci la sua. Con un dito, Luca cerca di ripulirle le palpebre e le guance, poi rallenta il movimento e ci appoggia tutta la mano. Le accarezza la guancia, ricordando quanto amasse la sua pelle morbida e liscia, poi con il pollice le sfiora le labbra, così invitanti e rosate. Marta è come rapita da quel tocco, ormai non piange più e guarda Luca in quei profondi occhi neri, ancora puntati sulla sua bocca. Luca si fa coraggio, con un movimento brusco si avvicina al volto di Marta e la bacia. Marta chiude lentamente gli occhi, ricambiando quel bacio che le dona nuova linfa vitale. Lo desiderava disperatamente quel bacio di Luca. E’ sempre così, Luca fa crollare tutte le sue difese, diventa vulnerabile e indifesa di fronte a quel ragazzo, che è in grado di far nascere un terremoto dentro di lei, di smuovere i suoi istinti più reconditi e lei non può che lasciarsi andare. Ma questa passione irrefrenabile che la spinge verso Luca è sorretta da un vero sentimento? E’ vero amore quello che prova per Luca Marra?
Marta mette le braccia intorno al collo di Luca e lui sposta la mano dal collo alla schiena di Marta, per tirarla verso di sé, in modo da percepire ancora meglio il contatto tra i loro corpi. Il bacio si fa sempre più infuocato, mentre le loro lingue si rincorrono, le loro gambe si intrecciano come a voler intrappolare l’altro in una morsa letale da cui è impossibile liberarsi. Marta scende con la mano fino a sfiorare l’orlo della maglietta di Luca, per poi intrufolarsi al di sotto e sfiorare gli addominali tesi del ragazzo. La mano di Luca scende fino al fondoschiena di Marta, poi risale per davanti, accarezzandole la pancia, il seno e poi il collo, che sembra bramare i suoi baci. Luca lo accontenta, abbandona le labbra di Marta e si fionda sul suo collo, mentre inizia a sbottonarle la camicetta. Marta lo lascia fare, ma poi ha un sussulto. Tra la testa e il cuore ha di nuovo la meglio la testa. Anche se la passione la divora, la sua estrema razionalità la blocca e le fa capire che è uno sbaglio lasciarsi andare. E’ una scena già vissuta tante volte. Luca è di fronte a lei, le scatta qualcosa dentro che le inebria tutti i sensi, si lascia andare, ma poi non va mai fino in fondo. L’unica volta che l’ha fatto, ne ha pagato amaramente le conseguenze. Ma se davvero essere con lui è sempre uno sbaglio, allora forse è meglio lasciar perdere. Non potrà mai stare con Luca e, ancora una volta, è Marta a fermarsi.
-No, Luca, aspetta. Dobbiamo fermarci.- Afferma Marta, mentre cerca di riabbottonarsi la camicia e sposta Luca da sé, mettendogli una mano sul petto.
-Perché? Cos’è successo adesso?- Le domanda Luca, non capendo.
-Noi non possiamo, questo…questo è completamente sbagliato per me, per te e nei confronti di Ale.- Spiega Marta, mentre si alza dalla sdraio, in preda all’agitazione. –Siamo entrambi turbati in questo momento e non deve essere questo il modo per consolarci a vicenda.-
-Oh, beh, scusami, ma credevo lo volessi anche tu. Non mi sembravi tanto contrariata poco fa.- Ribatte Luca, con un velato tono sarcastico.
-E’ proprio questo il punto. Io non sono questa! Non mi riconosco più quando sono con te. Non è da me gettarsi tra le braccia di un ragazzo senza pensarci e finire quasi per farlo. In una spiaggia per giunta!- Esclama Marta, mettendosi una mano sulla fronte, provando anche un po’ di vergogna per quello che è appena accaduto con Luca. –Eppure lo faccio! Io non so cos’è, ma quando sei nei paraggi, io non riesco più a ragionare, tutte le mie certezze vanno a farsi friggere e c’è solo una cosa che vorrei fare…-
-Sarebbe?- Le chiede Luca, che la guarda incuriosito e ancora seduto su quella sedia a sdraio.
-E’ così imbarazzante…-
-Dillo.- Insiste Luca. Marta prende un bel respiro, si fa coraggio e risponde alla domanda, senza però riuscire a guardare Luca negli occhi.
-Mi basta vederti da lontano e l’unica cosa a cui riesco a pensare è che vorrei averti vicino, vorrei sentire il tuo respiro sulla pelle, le tue mani su di me ed il mio corpo nudo a contatto con il tuo.-
-Ok, stai parlando di sesso…- Commenta Luca, che vuole cercare di capire in tutti i modi il punto di vista di Marta.
-Sì…io sento che c’è elettricità fra noi, questa forte attrazione fisica che mi spinge verso di te e non mi lascia il tempo di ragionare.- Gli risponde Marta, con tono e sguardo preoccupati, che Luca percepisce all’istante.
-E perché lo dici con questo tono? Cosa c’è di male in questo? E’ una cosa positiva, qual è il problema?-
-Il problema è che ho paura sia solo questo. E a me non basta.-
-Ah, ecco dov’era la fregatura.- Afferma Luca, alzando gli occhi al cielo e ributtandosi a peso morto con la schiena sulla sdraio.
-Luca, con il lavoro che fai, tu sei abituato ad avere un sacco di ragazze che ti ronzano intorno. Ne hai avute tante, spesso stavi con loro anche solo per sesso, mentre io non riesco neanche a concepirla una cosa del genere, va contro ogni mio principio! E chi mi dice che tu non faresti la stessa cosa con me? Che futuro potranno mai  avere due che hanno una concezione talmente diversa dell’amore? Io non voglio essere una delle tante per te, e non voglio neanche che tu sia solo l’oggetto dei miei sogni erotici! Io non cerco questo da una relazione, ma a volte mi sembra che il nostro rapporto sia proprio così.-
-Una delle tante?!- Ripete Luca, sbigottito e incredulo, accendendo i toni della discussione. –Davvero pensi questo? Beh, Marta, lascia che ti dica una cosa: a volte fa bene lasciarsi andare agli istinti e fare quello che ti senti di fare in quel momento, invece di stare a rimuginarci sopra e razionalizzare ogni minimo particolare, come fai tu!-
-Lascia che ti dica una cosa anch’io, caro Luca: a volte fa bene mettere i sentimenti al primo posto e riflettere prima di agire, si risparmierebbero un sacco di problemi e sofferenze e le conseguenze delle proprie azioni non sarebbero irrecuperabili!- Esclama Marta, facendo valere la sua visione estremamente razionale della vita. –Io sento che con Ale, invece, c’è anche un forte feeling mentale. C’è sempre stato tra di noi. Quella complicità, quel capirsi al volo, quell’essere d’accordo su tutto. E’ come se io fossi nella sua testa e lui nella mia. Invece, io e te non facciamo che litigare da quando siamo piccoli!- Prosegue la ragazza. –Tu hai iniziato a non sopportarmi appena ci siamo conosciuti, quando sono venuta ad abitare qui, perché eri geloso di Ale e del fatto che potesse stare più con me che con te, io non ti ho mai sopportato perché ho sempre odiato quel tuo modo di fare così saccente, sbruffone, da “so tutto io”. Praticamente, il nostro rapporto è un continuo conflitto sin dal primo giorno che ci siamo visti!-
-Ehi, non è facile avere a che fare con te, soprattutto se non sei Alessandro Giri! Devi ammettere che anche tu hai il tuo bel caratterino, eh!-
-D’accordo, io non ho un carattere facile, ma neppure tu ce l’hai ed entrambi vogliamo sempre avere l’ultima parola, ma litigavamo persino perché non eravamo d’accordo sulla formula da dire nel Lupo Mangiafrutta!- Prosegue Marta.
-Beh, facevamo scintille già da piccoli, io e te!- Commenta Luca, per cercare di sdrammatizzare la conversazione.
-Sto parlando sul serio.- Lo redarguisce Marta.
-Andiamo, Marta, ma avevamo otto anni, speriamo di essere maturati da allora!-
-Sì, ma certe cose non sono cambiate!-
-Ok, va bene, anche ora i nostri battibecchi sono all’ordine del giorno, ma abbiamo imparato a smussare un po’ alcuni lati del nostro carattere e adesso riusciamo a tollerarci, no?- Chiede Luca, in cerca di una conferma.
-Pensi davvero che per stare insieme basti tollerarsi? Per me è fondamentale trovare un  punto di incontro. Luca, rispondimi onestamente, cosa abbiamo in comune io e te, a parte gli amici?-
Sentendo quella domanda, a Luca esce spontanea una risata sarcastica. Si arrende, ecco dove voleva arrivare Marta e il peggio è che non ha neanche tutti i torti.
-Hai ragione.- Afferma Luca, sconsolato ma in tono deciso, alzandosi dalla sdraio ed avvicinandosi di più a Marta. –Noi non abbiamo niente in comune, infatti non capisco perché siamo ancora in ballo io e te. Perché non vai da lui?- Le chiede Luca, gridando e indicando casa di Alessandro, dall’altra parte della strada. –Perché non fai la tua maledetta scelta e metti la parola fine a questa sofferenza? Tanto mi sembra che tu abbia già le idee chiare.-
-Ti sbagli, io non ho le idee chiare.- Controbatte Marta. –Ho solo bisogno di un altro po’ di tempo per capire se tra di noi c’è dell’altro.-
-Ancora più tempo?!- Le domanda Luca, ormai esasperato dall’attesa e da tutta quella situazione. Il tempo non è mai stato dalla sua parte, e anche stavolta non fa eccezione. –Va bene, io posso anche continuare ad aspettare e a soffrire come un cane, ma tu devi sapere che il tempo a nostra disposizione sta per finire. Ne abbiamo meno di quanto tu creda.- Le dice, ripensando alla notizia riferitagli dal procuratore quel pomeriggio, che gli rimbalza in testa da ore, soprattutto in questo momento, di fronte a Marta. Lei, non capendo, corruccia lo sguardo ed incrocia le braccia.
-Che vorresti dire con questo?- Gli chiede.
-Lascia perdere…- Le risponde Luca, pentito di essersi lasciato sfuggire quell’affermazione. Non è il momento di rivelare quella notizia. Marta deve prendere la sua decisione senza essere influenzata da eventuali limiti di tempo o ultimatum, in più la malattia di Gaia sta dando grosse preoccupazioni a tutti e Luca non crede sia il caso di sovraccaricare ulteriormente i suoi amici. Deve tenersi tutto per sé, fare la sua scelta liberamente e valutando sia i pro che i contro e, quando ne sarà sicuro, metterà al corrente tutti gli altri. Adesso, però, non è il momento giusto, così Luca, intenzionato a cambiare discorso, riprende la parola. –Sai perché ero qui?- Chiede a Marta, guardandola intensamente negli occhi. –Anche se devi ammettere che la scusa delle stelle cadenti era davvero romantica, in realtà ero venuto qui per vederti, per parlarti e per sentire come avevi preso la notizia di Gaia, perché non volevo che piangessi da sola. Volevo starti accanto nel caso in cui avessi avuto bisogno di me ed offrirti la mia spalla per piangere, come poi ho fatto. Non volevo altro. Forse, in passato, mi sono comportato da porco, ma solo perché nessuna di loro era la donna giusta per me e io sento che tu lo sei. Innamorarmi di te mi ha fatto scoprire lati di me che non sapevo neanche di avere. Io voglio prendermi cura di te, Marta. Non è il sesso che voglio da te, ma se dopo un anno ancora non l’hai capito, io non so più che fare.- Spiega Luca, tirando fuori tutto quello che ha dentro. Parlare dei propri sentimenti non gli è mai riuscito facile, ma per Marta l’ha fatto più e più volte, eppure non sembra essere bastato. Forse, stavolta sono davvero giunti al capolinea. –Come vedi, per me non è solo attrazione fisica.- Aggiunge, in conclusione, per poi voltarsi ed andarsene, lasciando Marta da sola, su quella spiaggia, intenta a pensare e ripensare alle sue parole, senza riuscire a muovere un muscolo o ad articolare una risposta. “Non volevo che piangessi da sola”, “sento che tu sei la donna giusta per me”, “io voglio prendermi cura di te”. Le frasi di Luca le risuonano in testa, assordanti. E’ proprio sicura che una relazione tra loro non potrebbe avere futuro? Marta ha capito cos’è che la blocca. Ha paura dei sentimenti che prova per Luca, perché sono qualcosa di nuovo ed inesplorato per lei, forse legati alla sfera sessuale, ad un’alchimia particolare che si è creata fra loro, sentimenti che non aveva mai provato neanche per Alessandro, ma che la spaventano a morte, perché accettare di viverli sarebbe come fare un salto nel vuoto. Mentre Luca si allontana e Marta lo segue con lo sguardo, una scia luminosa attraversa il cielo sopra le loro teste, ma nessuno dei due se ne accorge. Una stella cadente, a maggio, in mezzo a tutte quelle nuvole. Niente è impossibile.
 
La mattina seguente, Tommaso parcheggia alla bene e meglio la sua macchina sotto casa di Gaia, scende in fretta e, correndo, va alla porta, per bussare e suonare il campanello.
 -Gaia, corri, aprimi!- Grida dall’esterno, battendo le nocche sulla porta e facendo spaventare Gaia e tutta la sua famiglia. –Fai presto, devo dirti una cosa!-
Serena, che è la più vicina al portone di ingresso, corre ad aprire, preoccupata, mentre Gaia la segue.
-Tommaso, calmati! Che succede?- Gli chiede Serena. Appena la vede, Tommaso le prende il viso tra le mani e le dà un bacio sulla guancia.
-Sere, ti voglio bene! Dov’è Gaia?-
-Sono qui!- Esclama Gaia, alle spalle di Serena. –Ma che ti prende?-
Tommaso, senza tanti convenevoli, entra in casa ed afferra Gaia per un braccio, trascinandola in camera sua.
-Vieni, dobbiamo parlare.-
-Secondo me hai bisogno di una vacanza! Ma di una bella lunga!- Grida Serena, rimasta sulla porta, trovando il comportamento di Tommaso alquanto strano.
Entrati in camera di Gaia, Tommaso chiude la porta e si piazza di fronte alla sua ragazza.
-Verrò io con te a Milano!-
-Cosa?!- Gli chiede Gaia, allibita. Vuole farselo ripetere, perché non crede di aver capito bene.
-Mi trasferisco a Milano con te, così tu potrai fare la tua cura. Io mi troverò un lavoretto come cameriere, mi sono già informato, così potrò pagare l’affitto del nostro appartamento. Cucinerò, stirerò, farò il bucato e se avremo bisogno di qualcosa potremo appoggiarci a Miriam e Roberto. Tu dovrai pensare solo a curarti e stare bene, così, quando sarai guarita del tutto, torneremo qui ad Ostia e riprenderemo la nostra vita normale.-
-Tu sei pazzo! Non posso accettarlo!- Esclama Gaia, in maniera decisa.
-Non ti sto chiedendo il permesso, questa non è né un’offerta né una proposta, è un’affermazione. Tu andrai a Milano ed io verrò con te. Ti sto solo mettendo al corrente della mia decisione.-
-No, Tommy, non puoi venire a Milano, c’è tutta la tua vita qui! I tuoi amici, la tua famiglia, l’università. Come la metti con lo studio? Non puoi smettere di studiare, io voglio che realizzi il tuo sogno di diventare Ingegnere e di andare a lavorare per la Ferrari! Non devi rinunciare a tutto per me.-
-Non lo capisci che sei tu la mia vita?-
Gaia si zittisce all’istante, colpita dalle parole di Tommaso.
-Che razza di vita è se non posso averti accanto? Io farò tutto quello che è in mio potere per far sì che tu guarisca del tutto, perché ho intenzione di passare tutta la vita con te e non potrò farlo se non ti fai curare.-
Gaia, con le lacrime agli occhi, gli sorride teneramente e gli mette una mano sulla guancia.
-Ti amo così tanto.- Gli sussurra in un orecchio. –Grazie…- La ragazza si avvicina di più a lui e lo bacia, mentre lacrime di gioia cominciano a scendere copiose sul suo volto. Tommaso la abbraccia e ricambia il bacio, poi si stacca dalle sue labbra.
-Ti amo anch’io. Disperatamente.-

 
Angolo Autrice: Eccomi qua finalmente! Sempre in un ritardo mostruoso, ma meglio tardi che mai, no? Innanzitutto, voglio augurare un felice 2014 a tutti voi! Spero stiate trascorrendo queste festività nel migliore dei modi. Passando alla storia, questo è un capitolo molto intenso. Tante lacrime, qualche lite e anche molte confessioni. Continua l’eterno triangolo, ma stavolta si aggiunge un problema in più alla coppia Marta-Luca. Lei ha paura che per le divergenze caratteriali che ci sono tra loro, non potranno mai stare insieme. Ormai avrete capito che Marta è una ragazza molto complicata, con una personalità complessa ed un carattere tutt’altro che facile. La sua estrema razionalità la spinge ad analizzare ogni minimo particolare, arrivando a non riuscire a viversi fino in fondo i momenti in cui potrebbe invece lasciarsi andare. Vedremo se Marta ha ragione sulla sua storia con Luca oppure no, ma in questo capitolo anche il procuratore calcistico ci ha messo la pulce nell’orecchio. Cosa avrà detto a Luca? Lo scopriremo nel prossimo capitolo e vi annuncio che condizionerà non poco la scelta di Marta. Oltre ai Lucarta, in questo capitolo abbiamo avuto anche tanto Tomaia. Gaia non può andare a Milano, le sue possibilità di farcela sembrano ridotte all’osso, ma Tommaso non si dà per vinto. Dopo una serata poco tranquilla passata con i suoi due amici storici, prende la decisione di portare lui stesso Gaia a Milano. Se non è amore vero questo! Ah, spero abbiate apprezzato anche le scene di amicizia sia tra le ragazze che tra i ragazzi, mi sono impegnata molto per scriverle. In conclusione, vi annuncio che mancano solo altri tre capitoli alla fine della storia. Secondo i miei calcoli, dovrei arrivare a 35 e in questi ultimi capitoli ogni tassello tornerà al suo posto. La scelta di Marta avverrà nel prossimo o in quello dopo, ancora devo decidere, ma non nell’ultimo, che invece sarà dedicato ad altro. Detto questo, vi saluto e vi ringrazio per essere arrivati fin qui. (Se volete essere sempre informati sui miei deliri Indissolubili, potete aggiungermi su Facebook, cercando “Angelica Sofia Efp”) A presto!
Angelica Sofia

 

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Capitolo 33
*** Fiori d'arancio ***




Prima di cominciare…
Eccomi qui! Sono sopravvissuta ad un esamone che stavo preparando da mesi ed ho potuto buttarmi a capofitto nella storia. Scusatemi per il ritardo! Per il banner vorrei ringraziare infinitamente lollipop 2013, una mia lettrice che un giorno, dopo aver finito di leggere i capitoli di Indissolubile fin qui pubblicati, ha deciso di farmi una splendida sorpresa regalandomi un banner. Ne sono stata felicissima, anche perché io sono una frana con i banner! Grazie ancora! Buona lettura.



“Ragazzi, Tommaso ha deciso di andare a Milano con Gaia. Dobbiamo fare qualcosa. Vediamoci tra mezz’ora a casa mia.”
Luca, Alice e Marta leggono contemporaneamente il messaggio che Alessandro ha inviato nella loro conversazione di gruppo su Whatsapp. Luca esce di corsa dallo spogliatoio alla fine degli allenamenti senza neanche asciugarsi i capelli, Alice saluta Filippo dandogli appuntamento a quella sera, mentre Marta è costretta ad interrompere le ripetizioni di matematica che stava dando a sua sorella. Tutti e tre, all’istante, si precipitano da Alessandro, arrivando molto prima della mezz’ora di tempo che aveva dato Ale. Persino Alice, forse per la prima volta nella sua vita, è arrivata in anticipo.
-Stamattina mi ha chiamato Tommy e mi ha detto che ha deciso di portare lui stesso Gaia a Milano e di trasferirsi lì con lei, dato che non c’era altra scelta. Hanno in mente di andare a vivere insieme, Tommaso si cercherà un lavoretto per mantenere sé stesso e Gaia, ma smetterà di studiare e noi non possiamo permetterglielo. Quella facoltà è sempre stata il suo sogno. Non vi ricordate che testa ci faceva con quella storia di andare a lavorare per la Ferrari? Non possiamo permettergli di abbandonare tutto.- Spiega Alessandro, in tono serio, guardando negli occhi ognuno dei suoi tre amici, seduti sul suo letto, di fronte a lui.
-Tommy ha preso veramente questa decisione?- Chiede Alice, un po’ incredula.
-Sì, da quanto ho capito ha deciso tutto questa notte e infatti non è riuscito a dormire. I suoi genitori già non gli parlano più. Loro non sono d’accordo.- Risponde Alessandro. Alice fa un leggero sorriso, ripensando a quanto sia cambiato e maturato Tommaso negli ultimi tempi.
-E’ un grande.- Afferma Alice. –Un uomo con le palle che farebbe di tutto per la donna che ama. Quei due sono sempre stati un modello da seguire per me e in quest’ultimo anno mi hanno fatto capire ancora di più cosa significhi amare veramente.-
-Già, dovremmo imparare tutti da loro…- Commenta Luca, incrociando per un attimo lo sguardo di Marta, che però, allarmata, cambia subito argomento.
-Ha ragione Ale. Non possiamo permettergli di rinunciare al suo sogno e al suo futuro. Noi siamo i loro amici e non li lasceremo soli in questo momento.-
-Uniamo le forze, facciamo una colletta!- Propone Alessandro.
-Una colletta?- Chiede Alice.
-Sì, mettiamo insieme i nostri risparmi e li diamo a loro, così Tommaso non sarà costretto ad andare a lavorare, potrà stare a casa con Gaia ed avrà il tempo per studiare. Tornerà giù ad Ostia solo per dare gli esami, o magari potrà chiedere il trasferimento all’Università di Milano, questo poi lo deciderà lui. L’importante è che le spese per l’affitto e le bollette siano coperte.-
-E’ perfetto!- Asserisce Alice.
-Ci sto, anche se non so quanto dureranno con i soldi che gli daremo noi. I miei risparmi non sono di certo una cifra esorbitante.- Constata Marta.
-Ragazzi, aspettate un attimo.- Interviene Luca. -Se il problema sono i soldi, non preoccupatevi. A voi servono, e poi dovreste andarli a chiedere ai vostri genitori e capisco che può essere un po’ difficile. Ho io tutti i soldi che ci servono. Ne guadagno davvero troppi per il lavoro che faccio e finalmente, in questo modo, potrò usarli per una buona causa.-
-No, Luca.- Lo ferma Alessandro. -Ognuno di noi contribuirà, perché dobbiamo far sentire a Tommaso e Gaia che siamo tutti con loro, che non li abbandoniamo. Certo, ognuno mette quel che può, ma deve essere anche un gesto simbolico, quindi dobbiamo contribuire tutti.-
-D’accordo. Certo, capisco.- Afferma Luca annuendo.
-Bene, allora iniziamo a cercare questi soldi, così al matrimonio di Miriam glieli diamo.- Li esorta Alessandro.
-Agli ordini!- Esclamano gli altri tre, in risposta.
Terminato l’incontro per decidere cosa fare, Alessandro accompagna i suoi amici alla porta e li vede allontanarsi. In quel momento, un pensiero vola verso Tommaso e Gaia. Ha promesso a Tommaso che avrebbe messo da parte l’orgoglio e il rancore per stargli vicino, che lo avrebbe aiutato in tutti i modi ed è quello che ha cercato di fare convocando tutti gli altri a casa sua. “Noi ci siamo, Tommy”.
 
Il gran giorno è arrivato. Il matrimonio di Miriam insieme al battesimo della piccola Gaia. Casa Marra è in delirio. Parenti sparsi per l’Italia, che si fanno vivi solo nei momenti di festa, affollano il salotto, chiacchierando ed aggiornandosi fra loro tra una tartina e l’altra, tra un bicchiere di prosecco e l’altro. La madre di Luca e Miriam è in preda all’agitazione e fa la spola tra il rinfresco in sala e la stanza di Miriam, in cui la sposa si sta preparando.
-Dio, Miriam, sei ancora in pigiama?- Le domanda sua madre, allarmata.
-Calmati, mamma, i capelli e il trucco sono fatti, devo solo infilarmi il vestito! Poi, non so se hai notato, ma ho allattato Gaia finora!- Le spiega Miriam, in tutta tranquillità, mentre adagia la bambina nella culla. Sapeva già che il giorno del suo matrimonio sua madre sarebbe stata più nervosa di lei.
-Prendi il vestito, che ti aiuto a metterlo.-
Miriam fa come le dice sua madre e prende l’abito da sposa appeso alla maniglia della finestra. Si toglie il pigiama e finalmente lo indossa. E’ incredibile come quel vestito abbia la capacità di farla sentire una vera e propria principessa. Miriam non è mai stata una di quelle donne che sin da piccole sognano il loro matrimonio e che fantasticano sull’uomo che sposeranno, sul viaggio di nozze o sul vestito. L’unica cosa su cui fantasticava lei, quando era piccola, era la specializzazione che avrebbe preso dopo la laurea in Medicina. Per lei c’è sempre stato questo al primo posto, la Medicina, anche quando stava con Marco. Poi, però, è arrivato Roberto e tutto è cambiato. Con Roberto, Miriam ha iniziato a pensare di poter costruire qualcosa di importante, di poter creare una famiglia insieme a lui, e la piccola Gaia, che dalla culla osserva con occhi attenti la madre, ne è la dimostrazione. Miriam si guarda allo specchio, mentre sua madre le abbottona il vestito sulla schiena. Indossare quell’abito avorio, di seta, scelto con cura fra centinaia, è un’emozione indescrivibile. Le maniche lunghe di pizzo, il pizzo che si estende fino alle spalle, lasciando intravedere a tratti la pelle, un corpetto liscio e stretto, che poi si apre in un’ampia gonna con uno strascico appena accennato. Guardando la propria immagine riflessa allo specchio, Miriam pensa che quella sarà la sua giornata, il giorno più bello della sua vita. In quel momento, le due donne sentono bussare qualcuno alla porta e lo invitano ad entrare. E’ Luca, già pronto per uscire, che si rivolge a sua madre.
-Mamma, ti vuole papà, è in camera vostra. Ha detto che devi aiutarlo a scegliere la cravatta.-
-E’ ancora a questo punto?! E’ il padre della sposa e, a mezz’ora dall’inizio della cerimonia, lui ancora deve decidere cosa mettersi! Ma perché in questa casa devo fare sempre tutto io?- Si lamenta la donna, mentre attraversa il corridoio, suscitando l’ilarità dei due figli.
-E’ un po’ in ansia!- Esclama Miriam.
-Giusto un po’!- Commenta Luca, sorridendo. –Wow, sorellina, sembri una di quelle principesse uscite dai libri di fiabe! Sei bellissima.-
-Grazie, anche tu lo sei. Ho un testimone proprio figo!- Sorride Miriam, mentre gli fa una carezza sul volto.
-Nervosa?-
-No, stranamente non sono nervosa. Sono felice. Strafelice!-
-E te lo meriti!- Esclama Luca, facendo sorridere di nuovo sua sorella. –Ma Roberto dov’è?-
-Questa notte l’ho mandato in hotel. Sai com’è, lo sposo non può vedere la sposa con il vestito prima di arrivare all’altare! Ora sarà con i suoi parenti. Probabilmente starà già andando in chiesa!-
-C’è qualcosa che posso fare?- Domanda Luca, che vuole rendersi utile.
-Hai ripassato la tua lettura?
-Sì!-
-Hai capito quando devi alzarti per leggere?-
-Sì!-
-Allora puoi mettere il vestitino bianco del battesimo a Gaia, mentre io finisco di sistemarmi.- Gli propone Miriam.
-D’accordo! Questo sul letto, no?- Miriam annuisce mentre infila le scarpe e Luca prende in braccio la sua nipotina per vestirla.
-Allora, sei contenta che oggi ti battezzi e che papà e mamma si sposano? Adesso ci vestiamo, così diventi bellissima come la mamma.-
Miriam osserva Luca giocare con sua figlia e sorride, pensando a quanto siano teneri. Quel fagottino ha il potere di far sciogliere Luca e di renderlo il più dolce degli zii. I pensieri di Miriam vengono interrotti dalle parole di sua madre che riecheggiano dal soggiorno.
-Ragazzi, sono arrivati Alice, Marco, Serena e Filippo!-
-Sì, falli venire qui!- Grida Miriam.
Luca rimette la bambina nella culla ed Alice bussa alla porta della stanza.
-Si può?- Senza neanche attendere la risposta, Alice entra rapidamente in camera di Miriam e corre da lei, con un sorriso a trentadue denti. Anche Marco, Serena e Filippo entrano, salutando Luca.
-Oh mio Dio, Miriam! Sei meravigliosa e questo vestito è fantastico!- Esclama Alice, abbracciando Miriam.
-Grazie, Ali!-
Luca osserva la sua migliore amica parlare in maniera frenetica con Miriam. E’ elegantissima, con un vestito verde smeraldo lungo fino alle caviglie, che le lascia la schiena scoperta. Porta a tracolla tre o quattro borse, all’interno delle quali tiene la sua preziosissima Reflex e tutti gli accessori per immortalare quella giornata memorabile. Non poteva che essere lei la fotografa ufficiale del matrimonio.
-Ehi, ci sarei anch’io! Non si saluta più?- Esclama Luca, ironicamente, fingendo di essere offeso per non esser stato minimamente calcolato da Alice.
-Hai ragione, scusa. Ciao, testimone!- Lo saluta finalmente Alice, sorridendogli e abbracciandolo.
-Ragazzi, grazie per essere qui.- Afferma Miriam, rivolgendosi a Marco, Serena e Filippo.
-Io ieri sono andato a confessarmi dopo anni ed anni e adesso sono prontissimo per fare il padrino!- Esclama Marco.
-Non ne ho dubbi!- Risponde Miriam, ridendo.
 –Allora, sei pronta per fare qualche foto in giardino?- Chiede Alice, che non vede l’ora di fare qualche scatto.
-Sì, andiamo!- Alice prende Miriam per mano e la trascina fuori. -Scusatemi, voi intanto andate a mangiare qualcosa di là, sperando che vi abbiano lasciato qualcosa. Ci vediamo dopo!- Dice Miriam agli altri, mentre segue Alice. –Ali, dopo te le pagherò tutte.-
-Stai scherzando?- Le chiede sarcasticamente Alice, una volta giunte in giardino. –Queste foto sono il mio regalo di nozze per voi!-
-Oggi è euforica e iperattiva, non si tiene!- Esclama Filippo seguendo con lo sguardo Alice mentre se ne va con Miriam.
-Immagino! Adora i matrimoni!- Commenta Luca.
-Dov’è la mia figlioccia?- Si chiede Marco, avvicinandosi alla culla della piccola Gaia. –Ah, eccola qui!-
-Adesso mi vuoi dire che nome hai scelto di darle?- Gli domanda Serena.
-No, è un segreto!- Risponde Marco, mentre giocherella con le manine della bambina.
-E dai, tanto dopo lo sapranno tutti!- Insiste la sua ragazza.
-Appunto, voglio l’effetto sorpresa!-
-Ragazzi, voi lo sapete?- Chiede Serena a Luca e Filippo. E’ troppo curiosa.
-No, non ha voluto dircelo. Lo sa solo Miriam.- Afferma Luca.
-A lei l’hai detto e a me no?- Serena incrocia le braccia, ormai spazientita.
-Certo, lei è la madre!- Esclama Marco, divertito.
-Sai, potrei anche stancarmi di tutti questi segreti tra voi!-
Marco osserva Serena e le sorride, trovando divertente il suo broncio ed immaginando già la sua espressione quando scoprirà quale nome ha scelto di dare a Gaia come padrino.
 
Marta si sta preparando in camera sua e, dopo aver indossato un tubino a fiori bianchi e blu, si guarda allo specchio per calzarlo meglio. Sua sorella è seduta sul letto dietro di lei e la osserva attentamente. Sin da quando era piccola, le è sempre piaciuto guardare Marta truccarsi e vestirsi, come fa ogni bambina con la propria mamma. Lei, non avendo avuto una madre, osservava sua sorella. A volte le rubava ombretti e rossetto, si faceva spazio accanto a lei davanti allo specchio e copiava i suoi movimenti per cercare di diventare bella come Marta.
-Scarpe rosse o blu?- Le domanda Marta, voltandosi verso di lei.
-Rosse. Sono più vivaci.-
-Hai ragione, almeno staccano un po’ e posso metterci la pochette rossa.-
-Viene a prenderti Alessandro?-
-Sì, sarà qui tra pochissimo.-
-E ci sarà anche Luca?-
-Certo, è il fratello della sposa! Come fa a non esserci?-
-Ah, giusto!- Eleonora fa una pausa, poi riprende a parlare. –Ma tu hai scelto?-
Marta si volta di scatto verso sua sorella. –No, Ele, non ho scelto! Che palle questa scelta! Mi sembra di essere una tronista di Uomini & Donne!-
-Allora immagina che palle loro due, che stanno aspettando da un anno che tu gli faccia un cenno!-
In quel momento, suona il campanello di casa, impedendo a Marta di rispondere ad Eleonora.
-Come sto?- Le chiede, immaginando sia Ale. E’ sempre un po’ nervosa quando sa di dover passare un po’ di tempo con lui. Quelle che tutti definiscono “farfalle nello stomaco”, Marta le sente ogni volta che sta con Ale.
-Dato che mi somigli, non puoi che essere bellissima.- Le risponde Eleonora.
-Casomai sei tu che somigli a me! Sai, sono nata sei anni prima di te!-
-Come vuoi…-
-Io scendo. Ah, ho fatto il sugo per la pasta, basta metter su l’acqua. Stai attenta con i fornelli, piccola peste!- Si raccomanda Marta, mentre scende le scale per andare al piano di sotto ad aprire ad Ale.
-Tranquilla!- Eleonora, rimasta al piano di sopra, segue con lo sguardo sua sorella, poi la richiama. –Marta, non ti agitare, è solo Ale!- Marta si volta verso di lei e sorride, poi, finalmente, apre la porta.
-Wow! Sei…sei di una bellezza mozzafiato!- Le dice Alessandro appena la vede, rimasto folgorato dalla sua bellezza.
-Grazie.- Risponde Marta, un po’ imbarazzata, abbassando lo sguardo e sorridendo. –Anche tu non sei niente male…-
Alessandro porge subito il suo braccio a Marta e lei si aggancia tenendolo a braccetto e camminando così, insieme a lui, verso la sua auto, dove Ale le apre lo sportello per farla entrare, poi sale anche lui.
-Ah, hai preso i soldi?- Chiede Marta.
-Sì, non preoccuparti, sono qui.- Ale estrae una busta di carta dalla tasca interna della sua giacca e gliela porge.
-Mi sono fatto fare un assegno da Luca, dato che è l’unico, tra noi, ad avere un conto in banca, poi gli ho ridato i nostri soldi. Non potevamo presentarci da Gaia e Tommaso con tutti quegli spiccioli!-
 
Arrivati in chiesa, Marta ed Ale si affrettano ad entrare, temendo di aver fatto tardi, ma appena si avvicinano al portone, notano che lo sposo e la sua famiglia sono già tutti lì, mentre di Miriam e dei suoi neanche l’ombra. Come ogni sposa che si rispetti, Miriam si sta facendo aspettare. Dai banchi delle prime file, qualcuno agita un braccio in aria, per attirare l’attenzione di Marta ed Ale, che si avvicinano subito. Sono Gaia e Tommaso, arrivati già da venti minuti. Dopo aver salutato e fatto gli auguri ad un Roberto estremamente nervoso, Marta e Alessandro si avvicinano ai loro amici.
-Abbiamo preso i posti anche per voi, così stiamo tutti insieme!- Bisbiglia Tommaso, mentre Ale gli sorride annuendo.
-Marta, stai una favola!- Esclama Gaia a bassa voce, scrutando dall’alto in basso la mise della sua amica.
-Grazie, Ghe’! Anche tu stai benissimo! Come ti senti oggi?-
-Alla grande! Da quando Tommy mi ha detto che sarebbe venuto a Milano con me, è come se fossi rinata. Sono felicissima, ma mi sento anche in colpa per lui. Mette in stand-by la sua vita per migliorare la mia.-
-E’ un sacrificio che Tommy fa con piacere, perché lo fa per amore. Vedrai che andrà tutto bene.-
Gaia sorride alle parole di Marta, che non vede l’ora di poterle dare i soldi che hanno raccolto per loro, ma ogni cosa a suo tempo. Gli faranno una sorpresa quando ci saranno tutti.
-Miriam si sta facendo attendere, eh!- Interviene Alessandro, avvicinandosi alle ragazze.
-Roberto è agitatissimo!- Commenta Tommaso.
-Già, se Miriam non si sbriga, quando arriva lo trova svenuto per l’ansia!- Aggiunge Marta, ridendo.
In quell’istante Gaia si volta e vede entrare in chiesa Alice e sua sorella, seguite da Marco e Filippo.
-Ehi, ragazzi, sono arrivati anche gli altri.-
Marta si gira di scatto, per vedere se c’è anche Luca, ma un po’ a malincuore si accorge che non è ancora arrivato. Anche Alice, Serena, Marco e Filippo si siedono accanto a loro, nei posti riservati da Tommaso e Gaia. Mentre Alice continua a scattare foto a qualsiasi cosa le capiti sotto tiro, che sia un dettaglio degli addobbi floreali della chiesa, o il volto teso dello sposo, finalmente anche Luca e sua madre, con la piccola Gaia, fanno il loro ingresso. Anche in mezzo a tutta quella confusione, Marta riesce a non staccare gli occhi da Luca nemmeno per un secondo. Lo segue con lo sguardo finché non raggiunge lei e i suoi amici. E’ bellissimo, in quel completo giacca e pantaloni grigio scuro, con una camicia bianca ed una cravatta nera. Sembra un dio. In ogni suo movimento, Luca splende di luce propria. Così forte e sicuro di sé, ma anche sensibile e fragile. Ormai è sempre più vicino a loro, Marta distoglie rapidamente lo sguardo e quasi arrossisce, provando un estremo imbarazzo per essersi immaginata di nuovo, per qualche secondo, tra le braccia di Luca. Quella stupida attrazione fisica, che prende il sopravvento ogni volta che vede Luca, deve lasciare il posto alla razionalità, perché solo così Marta può capire se quello che prova per lui è vero amore. Luca li raggiunge finalmente e saluta tutti i suoi amici calorosamente, dispensando sorrisi ed abbracciando Gaia, che gli ha fatto gli auguri. Cordiale e sorridente con tutti, come sempre, ma non con Marta stavolta. Sembra quasi non vederla, come se non ci fosse, come non esistesse. Marta sente una fitta al petto, poi Luca alza finalmente lo sguardo verso di lei e la saluta con un semplice “ciao”, detto a mezza bocca, senza lasciar trasparire un’emozione, senza alcuna espressione sul viso.
-C…ciao!- Risponde Marta, balbettando. Luca si volta di scatto e si dirige verso il posto riservato ai testimoni, seguito da Marco, che invece va a sedersi in quello riservato ai padrini di Gaia.
Marta sa che la freddezza di Luca nei suoi confronti è dovuta alle parole dure e pesanti che lei gli ha rivolto qualche giorno prima, in spiaggia. Sa che deve averlo ferito profondamente sapere che probabilmente lei non prova nulla per lui, al di là di una pura attrazione fisica, mentre con Ale c’è un gran feeling mentale. Marta sa che è soltanto colpa sua se ora Luca la tratta in questo modo. Alessandro nota subito una certa tristezza negli occhi di Marta, così cambia posto e passa nel bancone dietro, per sedersi vicino a lei. Marta si volta subito verso Ale e si perde nei suoi occhi azzurri, che le sorridono, dandole sicurezza e serenità e facendole tornare il buon umore. Come sempre, ad Ale è bastato un solo sguardo.     
 Finalmente, una decappottabile bianca si ferma di fronte al portone della chiesa. Il padre di Luca scende e poi aiuta a far scendere anche Miriam, che ora può fare il suo ingresso, percorrendo lentamente la navata centrale della chiesa, a braccetto con suo padre, sulle note della marcia nuziale suonata dall’organista. E’ emozionatissima e si vede. Gli invitati si voltano verso la sposa e Miriam saluta tutti i presenti con un sorriso ed un leggero cenno del capo, finché suo padre non la conduce fino all’altare, dove Roberto la accoglie dandole un bacio sulla guancia. Tutto è pronto per l’inizio della cerimonia ed il sacerdote comincia a parlare. La madre di Luca e Miriam tiene in braccio la piccola Gaia ed è già in lacrime da dieci minuti, mentre la bambina è tranquillissima, non avendo la benché minima idea di cosa le stia capitando attorno. Non sa che, prima che i suoi genitori pronuncino il fatidico “sì”, lei dovrà essere battezzata. Proprio in quel momento, Miriam si volta e prende sua figlia dalle braccia della madre, poi, insieme a Roberto, al prete e ai due padrini, si dirige verso il fonte battesimale. Alice è sempre in prima linea per scattare qualche foto e viene raggiunta anche da Serena, curiosissima di sapere il nome scelto da Marco. Quando il prete finalmente glielo chiede, Marco risponde con tono deciso.
-Serena!-
Alice, sorpresa dal gesto di suo fratello, si volta verso Serena, che sorride teneramente, scuotendo la testa. Ecco perché glielo teneva nascosto, ecco perché voleva farle una sorpresa.
La bambina non fa una mossa. Si lascia bagnare la testa senza ribellarsi e, una volta battezzata, il parroco la prende in braccio e la solleva, presentandola a tutta la comunità.
-Lei è Gaia!-
Uno scroscio di applausi invade la chiesa. Roberto riprende la bambina e la lascia nelle braccia di sua madre, per tornare all’altare insieme a Miriam. Ora tocca a loro.
Marta osserva i due sposi scambiarsi sguardi tesi ma innamorati, cercando coraggio l’uno negli occhi dell’altro, e pensa che deve essere stupendo giurarsi amore eterno, promettere di prendersi sempre cura dell’altro, nella buona e nella cattiva sorte, nella salute e nella malattia e sapere di avere per sempre qualcuno che ci protegga.
Al momento delle letture, Luca si alza e si avvicina al leggio. Marta riesce a percepire benissimo anche la sua, di tensione. Luca non è solo il testimone della sposa, è anche suo fratello e Marta sa quanto sia profondo il legame tra loro e cosa significhi Miriam per lui. Un punto di riferimento, un modello da seguire, un esempio. Una sorella maggiore che gli ha insegnato tanto, ma a cui ha anche dovuto insegnare tanto, che oggi sta coronando il suo sogno d’amore. Finalmente il momento tanto atteso è arrivato.
-Vuoi tu, Roberto Gerli, prendere la qui presente Miriam Marra come tua legittima sposa?-
-Sì, lo voglio.-
-Vuoi tu, Miriam Marra, prendere il qui presente Roberto Gerli come tuo legittimo sposo?-
-Sì, lo voglio.-
-Per il potere conferitomi, io vi dichiaro marito e moglie!-
Un altro applauso parte dalla platea, mentre Miriam e Roberto sorridono imbarazzati. Alice, che ha seguito la scena da vicino, si commuove e si tampona le lacrime con le dita, riprendendo a fare foto. Marta la vede e si lascia scappare un sorriso, ricordando che Alice è una patita dei matrimoni.
Alla fine della cerimonia, tutti gli invitati aspettano gli sposi fuori dalla chiesa per tirargli alcune manciate di riso e per fargli gli auguri.
-Quanto mi piacciono i matrimoni!- Esclama Alice, con l’aria sognante, mentre organizza tutto per fare la foto di gruppo davanti alla chiesa. Non soddisfatta dell’effetto della luce, la fa ripetere una decina di volte.
-Vi prego, toglietele quella macchinetta dalle mani!- Si lamenta Tommaso, stanco di doversi mettere in posa, prendendo un po’ in giro Alice. Finalmente, la fotografa ufficiale del matrimonio trova l’inquadratura e la luce perfette e lascia andare tutti gli invitati, ormai presi in ostaggio da lei.
Prossima tappa: ristorante di un agriturismo in campagna, dove Miriam e Roberto hanno deciso di organizzare il loro pranzo di nozze.
Giunti a destinazione, Luca, Marta, Alice, Alessandro, Tommaso, Gaia, Filippo, Marco e Serena si accorgono di essere stati messi allo stesso tavolo, così vanno tutti a prendere i propri posti, tranne Serena, Filippo e Marco, che rimangono indietro per lasciar soli gli altri sei. Sanno che i loro amici hanno qualcosa di importante da fare. Marta e Luca, casualmente, scelgono due posti vicini. Entrambi mettono una mano sullo schienale della sedia per spostarla e sedersi, ma si accorgono quasi subito della vicinanza dei loro posti, così si guardano per un attimo e Marta, sentendosi a disagio, decide di cambiar posto, sedendosi tra Gaia e Alessandro, che non sembra aver notato nulla. Alice, che è seduta dall’altro lato, accanto ad Ale, gli dà un colpo sul braccio con il gomito.
-E’ il momento giusto, diamoglieli ora!- Gli sussurra in un orecchio.
Alessandro annuisce e con un cenno del capo richiama l’attenzione di Luca e Marta, poi estrae la busta di carta dalla tasca interna della sua giacca.
-Ragazzi, noi vorremmo darvi questo.- Dice a Tommaso e Gaia, porgendo loro la busta.
Gaia aggrotta le sopracciglia, mentre Tommaso sorride, non capendo il motivo delle facce così serie dei suoi amici.
-Ma cos’è?- Domanda Gaia, curiosa, mentre afferra la busta dalle mani di Ale.
-Apritela!- Esclama Alice, sorridendo.
Gaia si scambia uno sguardo confuso con Tommaso, poi inizia ad aprire la busta. Appena ne  scorgono il contenuto, Gaia e Tommaso cambiano subito espressione.
-6000 euro?!- Esclama Tommaso, incredulo.
-Questo cosa significa?- Domanda Gaia, non credendo ai suoi occhi.
Alessandro guarda attentamente, uno per uno, Alice, Marta e Luca, come per avere da loro il permesso di parlare, poi risponde.
-Questi sono i soldi che userete quando sarete a Milano. Abbiamo messo insieme i nostri risparmi e vogliamo che li prendiate.-
-Che cosa?! Siete impazziti? No no, non possiamo accettarli!- Esclama Gaia, facendosi seria e rimettendo l’assegno nella busta.
-Sono una barca di soldi, ragazzi, come vi è venuto in mente?- Domanda Tommaso, mentre riconsegna i soldi ad Alessandro.
-Non se ne parla, dovete prenderli!- Insiste Alessandro, spostando la mano di Tommaso.
-Ragazzi, vi prego.- Interviene Marta. –Accettateli. Anche noi quattro vogliamo contribuire a far star meglio Gaia e questo è stato l’unico modo che abbiamo trovato. Vogliamo fare qualcosa anche noi, vogliamo esservi d’aiuto. Siamo rimasti tutti colpiti dalla decisione di Tommy di trasferirsi a Milano con te, ad essere sinceri non ce lo saremmo mai aspettati, ma è stato un gesto che ci ha commossi. Tommaso rinuncerà alla sua quotidianità per salvaguardare quella di Gaia, quindi ci siamo detti che dovevamo fare qualcosa anche noi, che non potevamo lasciarvi soli. Con quei soldi avrete l’affitto e le bollette pagati per un bel po’, così Tommy non dovrà andare a lavorare ed avrà il tempo per studiare senza rimanere indietro. Andiamo, fateci essere utili, fateci fare qualcosa per voi!-
Tommaso e Gaia si guardano per un attimo, preoccupati, poi Gaia tira fuori di nuovo quell’assegno, fissandolo per un po’.
-Io…io non so cosa dire, non so come ringraziarvi…- Mormora, mentre gli occhi le si riempiono di lacrime.
Alice, Luca, Marta e Ale sorridono compiaciuti per essere riusciti a convincerli ad accettare i soldi.
-Non dovete ringraziarci, a cosa servono gli amici?- Commenta Alice, sorridendo.
-6000 euro…voi siete pazzi!- Esclama Tommaso, scuotendo la testa.
-Ah, c’è da dire che la maggior parte dei soldi ce li ha messi Luca, ma d’altronde è lui il più facoltoso tra noi.- Interviene Alice, per sdrammatizzare. -Se avessimo dovuto fare affidamento solo sui risparmi miei, di Marta ed Ale, credo che non sareste riusciti ad arrivare neanche alla fine del primo mese!- 
-Non esagerare, Ali! E comunque dovete sapere che è stata un’idea di Ale.- Afferma Luca, mentre lancia uno sguardo complice ad Alessandro, che ne rimane colpito e risponde con un leggero sorriso. Luca ci teneva a sottolineare che l’idea è partita da Alessandro, che senza di lui non avrebbero raccolto quei soldi, che Alessandro è stato il primo a preoccuparsi per le sorti di Tommaso e Gaia e questo Ale l’ha apprezzato. In fondo Luca lo ha sempre stimato e continuerà a farlo, nonostante tutto quello che è successo tra loro.
-Beh, grazie a tutti, ragazzi. Davvero! Io non so cosa dire!- Ribadisce Tommaso.
-Voi…voi quattro siete i migliori amici che si possano desiderare.- Commenta Gaia, lasciando uscire lacrime di gioia.
In quel momento, anche Serena, Marco e Filippo li raggiungono, prendendo posto intorno al tavolo.
-Bene, ora che ci siamo tutti, posso fare il mio annuncio.- Afferma Alice sorridendo a Filippo, seduto accanto a lei, l’unico a sapere di cosa voglia parlare la ragazza.
-Un annuncio? Cosa sono tutte queste sorprese oggi?- Si domanda Tommaso.
-Sapete tutti che ho abbandonato l’idea di fare Giurisprudenza.- Prosegue Alice. –Ecco, io ho capito con certezza che nella vita voglio fare la fotografa, non c’è nient’altro che mi appassioni come scattare fotografie, quindi ho deciso che da Settembre studierò all’Accademia di Belle Arti a Bologna. Mi sono informata ed è la più completa.-
-Cosa?! Ti trasferisci anche tu?- Le domanda Luca, che non sa se essere felice per la sua amica o triste per il fatto che tra pochi mesi non l’avrà più fra i piedi. Anche lui avrebbe un annuncio da fare, ma per qualche strano motivo crede non sia ancora quello il momento giusto per dirlo a tutti.
-Sì, mi trasferisco. Ho già sprecato due anni, non voglio continuare a perdere tempo. Anch’io devo iniziare a costruire il mio futuro.- Risponde Alice. –Ah, poi c’è un’atra cosa. Quest’estate seguirò il tour dei Brain Storming in tutta Italia!-
-Sì, sarà la nostra fotografa ufficiale!- Interviene Filippo, sorridendo.
-Purtroppo…- Aggiunge Marco.
-Quindi te ne andrai ancora prima…- Constata Marta, tristemente consapevole del fatto che l’estate che sta per arrivare le porterà via entrambe le sue amiche.
-Partiamo tra un mese.- Le risponde Alice, notando immediatamente lo sguardo inquieto di Marta. –Non preoccuparti, Marta, tornerò spesso e tu potrai venirmi a trovare ogni volta che vorrai, la mia porta per te sarà sempre aperta. Tu lo sai che devo andare, avrei dovuto farlo molto tempo fa.-
-Lo so.- Conferma Marta, annuendo. -Ma mi mancherete da morire.- Spiega, guardando negli occhi Gaia ed Alice, che le sorridono dolcemente mentre Gaia le stringe una mano da sotto il tavolo.
 
Il pranzo di nozze comincia e prosegue a gonfie vele. Tra sorrisi, risate, brindisi, musica suonata dal vivo e grandi abbuffate, gli ospiti sembrano tutti divertirsi. Dopo pranzo, sono i due sposi ad aprire le danze, con un bel lento, poi Roberto decide di invitare la suocera, Miriam inizia a ballare con suo fratello e Serena con Marco. Marta è seduta al tavolo insieme agli altri, ma è come se si fosse estraniata da tutto quel contesto. Passa con lo sguardo da Luca ad Alessandro, poi di nuovo a Luca e poi ad Alessandro. Sono passate ore dall’inizio del pranzo, ma Luca non le ha ancora rivolto la parola. Alessandro, invece, si comporta come al solito con lei. E’ cordiale, gentile e sorridente. Marta lo osserva mentre parla con alcuni parenti di Luca sorridendo e sorseggiando un bicchiere di Champagne. Alessandro è il ragazzo perfetto. Qualunque ragazza lo vorrebbe al suo fianco, compresa lei. D’altronde, da che mondo è mondo, Marta lo ha sempre considerato il suo principe azzurro, quello che l’avrebbe protetta da ogni pericolo in sella al suo cavallo bianco e con indosso una scintillante armatura. Eppure, per qualche motivo, il suo sguardo, ancora una volta, si sposta su Luca, che la attrae come una calamita.
 
-Così l’hai chiamata Serena, eh?- Chiede Serena a Marco, con un leggero sorrisetto, mentre lo stringe a sé circondando il suo collo con le braccia. Nessuno dei due è un talento nel ballo, ma alternando un piccolo passo a destra ad uno a sinistra, riescono a non sfigurare.
-Sì, beh, era questa la sorpresa.-
-Come mai hai scelto il mio nome?-
-Mah…perché ho pensato che potesse essere un augurio affinché da grande diventi come te…-
-Come me? Cioè?- Insiste Serena, sorridendo curiosa.
-Come te nel senso di…bellissima, intelligente, generosa, testarda, decisa…-
-Che ruffiano che sei!- Esclama Serena, ridendo.
-Che stronza! Io ti faccio un complimento e chiamo la mia figlioccia come te e tu mi ripaghi così?- Si lamenta Marco, fingendo di essersi offeso.
-Leccaculo!-
-Stronza!-
-Leccaculo!-
-Stronza!-
-Ti amo!-
-Ti amo anch’io.- Risponde Marco, sciogliendosi in un sorriso.
Poco lontani da loro, anche i due fratelli Marra stanno ballando e Miriam si accorge subito che lo sguardo di Luca è puntato su Marta, che è seduta al tavolo a parlare con Alessandro.
-Perché non la inviti a ballare? E’ tutto il giorno che la eviti.-
-No, non posso essere sempre io a fare il primo passo e poi ultimamente mi ha detto delle cose che mi hanno ferito. Anch’io ho una dignità, sai?-
-Io sono del parere che quando si tratta di amore, le parole “dignità” e “orgoglio” vadano un po’ ridimensionate.-
-Sì, ma ha sempre intorno Alessandro. Non mi va di mettermi in mezzo e chiederle di ballare.-
-Va bene. Aspetta ancora un po’ e sarà lui a chiederle di ballare o, ancora peggio, a mettersi con lei!- Esclama Miriam, con l’intento di dare una scossa a suo fratello.
In quel momento, Serena dà un colpetto sulla spalla a Miriam, per chiamarla.
-Miriam, ti dispiace scambiarci cavaliere? Marco non sa ballare!- Afferma Serena, inarcando le sopracciglia.
-Ehi! Ha parlato Carla Fracci!- Esclama Marco in sua difesa.
-D’accordo.- Risponde Miriam, ridendo.
Luca si stacca da Miriam ed inizia a ballare con Serena, mentre Marco si avvicina a Miriam. Con un po’ di imbarazzo le mette le mani sui fianchi, guardandola negli occhi per un attimo, ed anche loro possono iniziare a danzare.
-Non sei gelosa di quei due?- Domanda Luca a Serena, osservando Marco e Miriam ballare imbarazzati. Si vede lontano un miglio che sono stati insieme in passato e che adesso provano vergogna a stare così vicini.
-Non lo nego, però sapevo che avevano bisogno di parlare. D’altronde Miriam è stata il primo amore di Marco e quando si sono lasciati lui ne ha sofferto parecchio. Ora se ne andrà un’altra volta e credo che, prima di separarsi definitivamente, debbano scambiarsi ancora due parole. Io mi fido di Marco e le storie passate ci saranno sempre. Dobbiamo imparare a conviverci cominciando a credere un po’ più in noi stessi e nell’amore che possiamo dimostrare.-
Le parole di Serena colpiscono Luca e lo fanno riflettere. Gli ex ragazzi ci saranno sempre. Alessandro rimarrà sempre una costante nella vita di Marta, il segno che ha lasciato in lei è ormai indelebile, ma questo non significa che non ci sia posto anche per lui. Non significa che ora non sia il suo turno di dimostrarle tutto l’amore che è capace di darle. Quelle parole sono come un’iniezione di fiducia, così Luca decide che è ora di fare un ultimo tentativo. Sarà anche masochista, ma deve lottare fino all’ultimo, sfruttare il poco tempo che ha ancora a disposizione.
 
-Allora, che te ne pare di questo matrimonio finora?- Domanda Marco a Miriam.
-Mi sto divertendo, sono davvero felice! I miei amici, la mia famiglia sono tutti qui per me ed è bellissimo!-
-Ah, grazie per avermi fatto fare il padrino, è stato un onore per me!-
-Il mio migliore amico…chi altri poteva farlo se non te?- Gli domanda Miriam, sorridendo.
-Così tra poco te ne andrai di nuovo…-
-Beh, domani partiamo per il viaggio di nozze, poi tra tre settimane torniamo qui, passiamo a prendere Gaia e Tommaso e poi…sì, ce ne andiamo a Milano. La mia vita ora è lì.- Risponde Miriam, con un velo di tristezza negli occhi.
-Allora ho ancora un po’ di tempo per dirti addio.- Constata Marco.
-Come sei tragico! Non sarà un addio!-
-Sì, beh…ti auguro che da adesso in poi la tua vita possa essere sempre felice. Te lo meriti. Hai una famiglia meravigliosa.-
Miriam sorride, pensando a quanto le mancheranno quei posti, i luoghi in cui è cresciuta e tutte le meravigliose persone che sono lì e che hanno fatto parte della sua vita. –Grazie…- Bisbiglia commossa, guardando Marco negli occhi.
 
Dopo aver ballato con Serena, Luca va a sedersi in un angolo da cui può facilmente vedere Marta. Già, fare il primo passo, ma se Alessandro non la molla un attimo è difficile avvicinarsi a lei. Finalmente, Alessandro si allontana e Luca la raggiunge a passo svelto.
-Balliamo?- Le chiede, porgendole la mano e chinandosi su di lei. Marta alza lo sguardo, sgranando gli occhi, stupita. Si guarda intorno perplessa, per paura che qualcuno li stia osservando, soprattutto Ale.
-Andiamo, è solo un ballo. Anche se mi consideri un porco, non abuserò di te, puoi stare tranquilla.- Insiste Luca, con il suo solito sarcasmo, che Marta mette subito a tacere con un’occhiataccia. La ragazza, poi, con un gesto deciso, posa la mano su quella di Luca e si alza, accettando di ballare.
-Però anche tu cerca di tenere a bada l’attrazione fisica che provi nei miei confronti. Non vorrei che mi saltassi addosso all’improvviso!- Esclama Luca, inarcando le sopracciglia.
-Non è divertente!- Esclama Marta, per zittirlo, mentre cerca di liberarsi dalla presa di Luca. Forse non è stata una buona idea accettare di ballare con lui.
-Va bene, va bene, chiedo perdono.- Luca si scusa per le battutine che le ha rivolto, mentre aumenta la stretta con cui tiene la mano di Marta. Non vuole rovinare tutto, non vuole che scappi via da lui. Luca conduce Marta più al centro della pista da ballo, poi, dopo aver scelto il punto più adatto, si ferma. Le mette una mano sul fianco, mentre con l’altra prende quella di Marta. I loro corpi si avvicinano pericolosamente, fino a sfiorarsi in più punti. Ogni contatto sprigiona energia. Marta sente la mano di Luca muoversi sulla sua schiena e le loro dita intrecciarsi e avverte una scossa elettrica che le si propaga per tutto il corpo, facendola trasalire. Luca le sfiora il collo con il mento ed avvicina la bocca al suo orecchio. Chiude gli occhi e cerca di inalare fino all’ultimo il profumo della pelle di Marta, mentre i suoi capelli biondi gli solleticano la punta del naso.
-Sai, Cassetti, oggi sei più bella del solito. E di solito sei stupenda.- Le sussurra Luca nell’orecchio.
-Gra…grazie, anche tu stai bene.- Gli risponde Marta, con la voce rotta dall’imbarazzo. Le sue gote si fanno sempre più rosse. Non è da lei arrossire ai complimenti, ma Luca le fa quest’effetto. Marta, per un attimo, chiude gli occhi. Vorrebbe che quella musica non finisse mai, vorrebbe rimanere stretta a Luca come se non ci fosse nient’altro intorno. Quando riapre gli occhi, però, torna alla realtà. Proprio di fronte a sé, Marta vede Alessandro, che li sta osservando. Non fa gesti inconsulti o di stizza, Ale abbassa semplicemente lo sguardo e, lentamente, si allontana. In quei pochi istanti in cui Marta ha incrociato lo sguardo di Ale, ha potuto percepire benissimo tutta la sua sofferenza e lei sa che non può farlo soffrire. Quel ragazzo è troppo importante per lei, ha condizionato tutta la sua vita, è il suo faro nella notte, il suo punto di riferimento. Solo stando con lui, Marta riusciva a trovare un equilibrio in sé e nella sua vita. Vedere quello sguardo triste e sconfitto sul suo volto le ha spezzato il cuore e non deve finire così. Marta, allora, si stacca repentinamente da Luca e lo guarda per un attimo negli occhi.
-Scusa…- La ragazza si allontana e corre da Alessandro, lasciando Luca sulla pista da ballo, confuso ed incredulo. -Ale! Ale, aspetta!- Grida Marta.
Luca, però, non ci sta e la segue.
-No, Marta, non devi scusarti. Va bene così, ho capito. Ho smesso di correrti dietro o di fare stupide scenate.- Le dice Alessandro.
-No, invece, non hai capito niente!- Esclama Marta, mentre Luca, ormai, li ha raggiunti.
-Marta, se permetti, io e te stavamo ballando!-
-Tranquillo, Lu’, io e lei non abbiamo niente da dirci.- Interviene Alessandro.
-E noi due?- Domanda Luca, rivolgendosi a Marta. –Abbiamo qualcosa da dirci? C’è qualcosa che tu devi dirmi?-
Marta, ormai, è messa alle strette. Letteralmente tra i due uomini della sua vita.
-Io non so cosa mi sia preso, lui è il mio Ale.- Afferma Marta, mentre Alessandro la guarda sorpreso. -Io sono sempre stata innamorata di lui e tu lo sai. Sai quanto mi sia mancato e quanto mi abbia fatto soffrire l’anno scorso. Queste cose io le ho confidate solo a te. E’ difficilissimo, per me, staccarmi da lui.-
Luca ha una fitta allo stomaco. Forse, il momento che aspetta da tempo è arrivato, forse Marta ha fatto la sua scelta, ma qualcosa gli dice che non è lui. Cerca comunque di mantenere la calma e si fa coraggio.
 -Ora ci siamo tutti e tre, hai l’opportunità di mettere in chiaro le cose. Dimmelo in faccia!-
-Cosa dovrei dirti?-
-Che hai scelto lui! La tua scelta tu l’avevi già fatta molto tempo fa, è solo che non volevi ammetterlo.-
-Io non ho ancora fatto nessuna scelta!-
-Marta, io non sono il tuo zimbello, mettitelo in testa! Sai da quanto va avanti questa storia? Da quasi un anno e la colpa è soltanto tua e della tua indecisione!- Esclama Luca, con estrema durezza, esasperato, ormai, da tutta quella situazione. –Ti rendi conto di quanto tempo ed energie abbiamo sprecato noi tre  in tutto quest’anno? Ci siamo fatti la guerra, ci siamo rosi il fegato ed abbiamo rovinato la nostra amicizia! Io sono stanco! Stanco di te, di questi continui tira e molla e di soffrire così, ma adesso è venuto il momento di dire basta. Io me ne tiro fuori, fai come ti pare, ma smettila di tenere il piede in due staffe, è meschino!-
-Ah, è così? E’ questo che pensi di me? Che sono meschina, una manipolatrice, una che prende per il culo la gente e che ti tratta come uno zimbello?-
-Già, proprio così!-
-Bene, allora tiratene fuori, per me va benissimo! Io e Ale staremo molto meglio senza di te! E sai una cosa? Io ti odio! Ti odio per avermi baciata, per avermi costretta ad ammettere i miei sentimenti per te e per avermi mandata in confusione con la tua insistenza! Hai indovinato, è Alessandro che ho sempre voluto, è con lui che sarei sempre dovuta stare, perciò fattene una ragione!- Gli urla contro Marta, ferita dalle parole di Luca.
-Non ti preoccupare, potrete vivervi la vostra storia in santa pace, io non vi metterò i bastoni fra le ruote, perché me ne vado!-
A quelle parole di Luca, Marta e Alessandro hanno un sussulto e rimangono interdetti.
-Mi vuole l’Arsenal…- Prosegue Luca, che ha deciso fosse quello il momento più adatto per fare il suo annuncio. Era questo il motivo per cui era sempre così nervoso e preoccupato. Accettare di andare all’Arsenal o rimanere ad Ostia insieme ai suoi amici rinunciando all’opportunità di una vita? Se prima la decisione era difficilissima da prendere, ora per Luca è diventato tutto più semplice. Alice, Gaia e Tommaso se ne andranno, Marta ed Alessandro sono tornati insieme. A quale scopo lui dovrebbe rimanere lì? Finalmente la scelta giusta da fare è nitida di fronte ai suoi occhi.
 -L’Arsenal?- Ripete Marta, aggrottando le sopracciglia. –Ma non è…-
-A Londra, sì.- Risponde Luca senza neanche far completare la frase a Marta.
-E…e ci andrai?- Gli chiede Marta, cercando di non mostrargli di esserci rimasta male.
-Non ho ancora accettato. Ho un colloquio con i dirigenti tra qualche giorno, ma sarebbe da pazzi non accettare. In più la prospettiva di vedere ogni giorno voi due insieme non è di certo un incentivo a rimanere!-
-Quindi te ne vai davvero, è solo questione di tempo.- Constata Alessandro, rimasto anche lui esterrefatto dalle dichiarazioni di Luca.
-Sì, praticamente sì. Ve l’ho detto perché tanto tra poco inizieranno a parlarne tutti i giornali. Almeno l’avete saputo da me prima di tutti. E’ perfetto, no? Così staremo lontani, non ci vedremo più e potremo continuare le nostre vite senza intralciarci.-
-Sì, hai…hai ragione. E’ perfetto!- Interviene Marta, trattenendo a stento le lacrime. –Buona fortuna, allora!- Esclama, fingendo un sorriso. Marta si volta e prende per mano Ale, trascinandolo con sé lontano da lì.
-Grazie.- Bisbiglia Luca, rimasto ormai solo.
-Marta, fermati!- Esclama Alessandro, opponendo resistenza alla forza con cui Marta lo sta tirando. –E’ la verità quella che hai detto prima? Lo pensi veramente?-
Marta, finalmente, si ferma e si volta verso di lui, sorridendogli.
-Certo che lo penso.-
Alessandro la vede sorridere, ma nota subito anche i suoi occhi verdi carichi di lacrime.
-Ma sei sicura che con Luca…-
Marta lo zittisce con un bacio, che lo coglie di sorpresa e gli impedisce di continuare a parlare, cancellando ogni suo dubbio.
-Io devo stare con te! La mia testa mi ha sempre detto te.- Gli confessa Marta, guardandolo fisso negli occhi. Alessandro, finalmente, ne è convinto e la abbraccia sorridendo. Dopo tutto quel tempo, dopo tutto quello che è successo nell’ultimo anno, Marta finalmente è di nuovo sua, solamente sua. Ale la prende per mano, intrecciando le sue dita a quelle di Marta, e le sorride, incamminandosi verso il loro tavolo, a cui sono seduti tutti gli altri.
Tommaso, vedendoli arrivare per mano, non può che rimanere a bocca aperta.
-Voi due…cioè, tu hai scelto…-
Tommaso non riesce ad articolare bene le parole, così Gaia decide di parlare al posto suo.
-Siete tornati insieme?-
-Diciamo di si, ci stiamo lavorando.- Risponde Ale, sorridente.
Alice è felice per i suoi due amici, ma allo stesso tempo le dispiace per Luca. Getta lo sguardo al di là delle spalle di Marta, per cercare di individuare dove sia finito Luca. Alice sa che in quel momento Luca ha bisogno di lei, così, senza dire nulla, si alza e corre a cercarlo. Marta è l’unica ad accorgersene e segue la sua amica con la coda dell’occhio, finché non scompare dalla visuale. Sa benissimo dove sta andando Alice ed è contenta che Luca abbia qualcuno con cui parlare.
 
Dopo qualche minuto, Alice riesce finalmente a trovare Luca, seduto a terra dietro una siepe, con un bicchiere di vino rosso in mano.
-Luca, ma cosa è successo?- Gli chiede, sedendosi accanto a lui.
-Ha fatto la sua scelta. E non sono io.- Le risponde, prendendo un sorso di vino.
-Mi dispiace…-
-Tranquilla, tanto sto per cambiare vita e mi lascerò tutto questo alle spalle.-
-Come sarebbe a dire?- Gli domanda Alice, non capendo.
-Ho ricevuto una proposta dall’Arsenal e credo proprio di accettare.-
-Ma…e la Roma? E i tuoi tifosi? Si sono affezionati tutti a te e tu li lasci così dopo un solo anno?-
-Ali, devo andarmene. Ho bisogno di cambiare aria. Quest’anno è stato il più duro di tutta la mia vita, tra le pressioni del campionato, questa storia con Ale e Marta e la malattia di Gaia. L’unica nota positiva è che sono riuscito a recuperare il rapporto con te. Voglio dimenticare tutto ed ho bisogno di voltare pagina per ricominciare da capo. E’ stata Marta a farmelo capire, con la sua scelta. Il mio posto non è più qui.-
Alice riesce a comprendere il discorso di Luca. Non fa una piega e, forse, anche lei avrebbe reagito così, perché sa quanto fa male dover vedere la persona che ami stare insieme ad un altro, che per giunta è il tuo migliore amico.
-Di me non ti dimenticherai però, vero?-
-Non potrei mai.- Risponde Luca tranquillizzando Alice e mettendole un braccio intorno alle spalle, per stringerla a sé. –Ah, Ali, mi fai un favore?-
-Cosa?-
-Puoi dire a mia sorella che ci vediamo a casa? Io non ho più molta voglia di stare qui.-
-Ok, va bene. Vuoi che venga con te?-
-No, non ti preoccupare.- Risponde Luca mentre si rialza da terra. –Ciao…-
Alice risponde al saluto ed osserva Luca andarsene così presto dal matrimonio della sorella. Sa che ha il cuore spezzato, ma sa anche che non lo ammetterà mai. Mentre Luca monta in macchina per andare a casa, Alice se ne torna da Filippo, con lo sguardo cupo e l’aria preoccupata a causa di Luca.
 
A metà pomeriggio, Gaia decide che è meglio andare, per lei. Tommaso non se lo fa ripetere due volte e, per paura che la sua ragazza possa stancarsi troppo, saluta tutti, ringraziando,  poi sale in macchina insieme a Gaia.
-Abbiamo degli amici eccezionali.- Afferma Gaia, guardando e riguardando l’assegno che ha tra le mani, simbolo di un enorme gesto di amicizia nei suoi confronti.
-Già…ci hanno tolto un sacco di impicci.- Le risponde Tommaso, per poi voltarsi un attimo a guardarla. –Sei stanca, vero?-
-No, non molto.-
-Allora perché mi hai chiesto di portarti a casa così presto?-
-Ti ho chiesto di portarmi a casa, ma non a casa mia.- Gaia  estrae un mazzo di chiavi dalla sua borsetta e lo fa oscillare di fronte agli occhi di Tommaso, intento a guidare. –Voglio andare a casa dei miei a Fregene.-
-Cosa?! Perché?-
-Io voglio fare l’amore con te, Tommy! E’ passato troppo tempo e mi manca quel contatto così intimo tra noi.-
-Ma sei sicura? E’ tutto il giorno che siamo in giro, devi riposarti.-
-Sì, sono sicura. Voglio che tu non abbia più paura di toccarmi.-
Tommaso guarda per un istante la sua ragazza, poi prende la strada per Fregene. Quella notte sarà soltanto loro, Gaia e Tommaso, come non accadeva da tanto.
Arrivati di fronte al portone di quella casa estiva, in cui la famiglia Brunori era solita trascorrere l’estate quando i figli erano piccoli, Gaia inserisce la chiave nella toppa ed apre. I due entrano e chiudono la porta. Tommaso con uno slancio abbraccia da dietro la sua ragazza. Gaia si volta e lo guarda intensamente. Tommaso può scorgere ancora quella luce che Gaia ha sempre avuto negli occhi, quella che per qualche tempo l’aveva abbandonata. Ora è tornata, è di nuovo lì. Le prende il viso tra le mani ed inizia a baciarla. Prima sulle labbra, poi sul collo, poi sulla spalla. Gaia lo stringe forte a sé, come a sentire tutta la vita che quel momento contiene e che scorre dentro di lei. La vita per cui ha sempre lottato, la vita a cui  è rimasta aggrappata con tutte le sue forze. Tommaso è vita, è la sua vita, ed è in momenti come questo che è orgogliosa di aver lottato come una leonessa, perché se non lo avesse fatto avrebbe perso tutto, avrebbe perso lui.
Tommaso si toglie la giacca e Gaia gli sfila la cravatta, poi comincia a sbottonargli la camicia, mentre si dirigono nella camera da letto dei genitori di Gaia. Il respiro affannoso cresce insieme al desiderio che hanno l’uno dell’altra. Tutto il tempo che hanno dovuto aspettare non ha fatto altro che amplificare di dieci, cento volte la passione ardente che c’è sempre stata fra loro. Dopo quasi sei anni, esattamente come la prima volta. Tommaso si toglie la camicia, poi con una mano si intrufola sotto la gonna del vestito di Gaia, che sente un brivido percorrerle la schiena. Con le mani raggiunge la cerniera laterale del vestito e la apre, aiutando Gaia a spogliarsi. E’ sempre stata molto magra, ma vedendola ora, in intimo di fronte a lui, Tommaso si rende conto di quanto Gaia abbia sofferto. Le costole sporgenti, la pelle chiarissima, Gaia è dimagrita ancora di più e i segni della sua malattia sono ben evidenti sul suo corpo, come quella cicatrice che ha su un fianco, la cicatrice dell’intervento da cui è iniziato tutto, quello che è servito per toglierle quello  stupido neo. Gaia si stende sul letto e Tommaso la segue, si china su di lei e comincia a baciarle la pancia, poi si sofferma sulla cicatrice e bacia anche quella, mentre Gaia gioca con i suoi capelli. Tommaso si sfila i pantaloni e Gaia si alza mettendosi seduta. Tommaso la osserva, carezzandole il viso, poi, con entrambe le mani, cerca di slegare il foulard che porta in testa. Gaia lo ferma all’istante, poggiando le sue mani su quelle di Tommaso. Non vuole toglierlo, non vuole farsi vedere senza capelli. Tommaso, però, allontana le mani di Gaia e si avvicina al suo orecchio.
-Voglio toccare ogni centimetro della tua pelle.-
Gaia, allora, abbassa la guardia e lo lascia fare. Tommaso, delicatamente, le toglie il foulard e la guarda per qualche istante, sorridendole.
-Sei bellissima.-
 
I loro due corpi che si fondono in uno solo, come tante altre volte era successo e come non succedeva più da tanto. Mentre sente Tommaso entrare dentro di sé, Gaia sorride. Sorride alla vita e all’amore. Lei è ancora lì, è più viva che mai, dopo tutto quello che ha passato, e può gridarlo forte.
-Io ci sono!-



Angolo Autrice: Capitolo importantissimo! Marta, finalmente, sembra aver fatto la sua scelta! Era come ve l’aspettavate? Vi ha convinto? So che molti di voi in questo momento staranno insultando Marta, ma devo ricordarvi la sua estrema razionalità per farvi capire perché ha fatto questa scelta. Ad un certo punto, nel capitolo, ho scritto che solo stando con Alessandro Marta riusciva a trovare un equilibrio in sé e nella sua vita e Marta ha bisogno di avere equilibrio, perché ha una sorella a cui badare, perché a suo padre serve il suo aiuto, perché c’è tutta la situazione di Gaia a non darle tregua. Non sarebbe stato proprio il caso di buttarsi nell’ignoto scegliendo Luca, con il rischio di stravolgere tutta la sua vita. Ma l’amore ha a che vedere con la razionalità? Il senso del dovere può influenzare i sentimenti? Vi ricordo che ci sono ancora 3 capitoli e tanto ancora deve succedere… Comunque, passando agli altri personaggi, si sta delineando un po’ il finale della storia, perché praticamente se ne stanno andando tutti. Gaia e Tommaso hanno finalmente l’opportunità di andare a Milano per le cure, Alice andrà a Bologna e Luca a Londra. Mi piacerebbe molto che vi soffermaste su tutte le dimostrazioni di amicizia che ci sono nel capitolo, perché per me è il tema più importante. Alessandro che convoca tutti gli altri appena sa della decisione di Tommaso, i quattro amici che mettono insieme i propri soldi per aiutare Tommaso e Gaia e permettere a lui di continuare a studiare, Luca che, nonostante tutto quello che è successo tra loro, ci tiene a sottolineare di chi è stata l’idea della colletta, o ancora Alice che corre da Luca appena capisce che Marta ha scelto Alessandro. Nel finale, invece, abbiamo visto che Gaia e Tommaso hanno ritrovato la propria intimità. Gaia aveva confidato alle sue amiche di sentirne la mancanza e di essere preoccupata per Tommaso, ma finalmente hanno di nuovo fatto l’amore. Per Gaia è stato un modo per sentire tutta la vita che scorre dentro di sé e per apprezzarla ancora di più. Non è mai stata più felice di aver lottato così tanto per vivere. Nel prossimo capitolo ci sarà un gran colpo di scena, quindi vi consiglio di non perderlo! Spero di aggiornare il prima possibile. Grazie a tutti!
Angelica Sofia

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Capitolo 34
*** Ti amo, stupido! ***



Aspettare è doloroso. Dimenticare è doloroso.
 Ma non sapere quale decisione prendere è la peggiore delle sofferenze.”
P. Coelho

 
Novanta minuti. Un’ora e mezza. Cinquemilaquattrocento secondi. Tanto quanto separa la Roma dalla vittoria dello scudetto. Tutta la squadra si sta preparando nello spogliatoio, i giocatori sono concentrati e silenziosi e l’aria è così tesa che si può tagliare con un coltello. Luca osserva per un attimo quella maglia giallorossa che porta il suo nome ed il suo numero, l’8, e spera che in qualche modo quell’Infinito capovolto possa essergli di nuovo d’aiuto. L’allenatore gli ha confermato che partirà titolare e non può sbagliare. Dopo gli avvenimenti degli ultimi tempi, la vittoria del campionato sarebbe un ottimo metodo per tirarsi un po’ su di morale e poi, almeno, in questo modo lascerebbe la sua squadra con un ottimo ricordo, senza avere rimpianti, sapendo di aver dato tutto quello che aveva per quei colori, per quella maglia e per quella squadra che l’ha cresciuto, l’ha formato e l’ha reso quello che è ora, sia come persona che come calciatore. Ormai il suo trasferimento è sulla bocca di tutti. Ne parlano le radio, la tv ed i giornali sportivi. Mentre si allaccia le scarpe, Luca pensa ai suoi amici che sono sugli spalti. Sono cambiate così tante cose dalla prima partita di campionato, quando solamente Gaia era venuta a vederlo. Stavolta ci saranno quasi tutti e Luca è felicissimo di aver ritrovato quegli amici meravigliosi. Alice, Filippo, Tommaso, Marco, Serena e persino Alessandro faranno il tifo per lui dalla curva, ma non Marta. Gaia, per le condizioni in cui è, non può stare in mezzo a tutta quella confusione, si strapazzerebbe troppo, così Marta ha deciso di rimanere con lei a casa per farle compagnia, rinunciando ad andare alla partita e permettendo a Tommaso di assistere all’ultima di campionato della sua squadra del cuore. In realtà Luca sa benissimo che Marta non sarebbe venuta in alcun caso a vederlo, dopo tutto quello che è successo al matrimonio di Miriam, ma in fondo pensa sia meglio così. Gli fa troppo male rivederla e comunque, quando andrà a Londra, dovrà abituarsi a non averla più intorno e, se riuscisse ad odiarla, sentirebbe un po’ meno la sua mancanza, o almeno così crede.
 
Mentre tutti gli altri stanno entrando nello stadio, Marta e Gaia si sistemano sul divano di casa di Gaia per guardare la partita in tv.
-Ehi, Marta, grazie per essere venuta, ma non c’era bisogno. Potevi andare a vedere la partita con gli altri.-
-Non preoccuparti, Gaia, mi fa piacere stare qui con te e poi non sarei stata la benvenuta alla partita. Non credo sarebbe stato contento di rivedermi…-
-Davvero hai liquidato così tutta la faccenda con Luca?- Chiede Gaia.
-Sì, è finita, ho fatto la mia scelta.- Gaia resta in silenzio e guarda Marta, strizzando gli occhi, come per studiarla. –Che c’è? Perché mi guardi così?- Domanda Marta.
-Ne sei proprio sicura?- Insiste Gaia.
-Sì, Gaia, ne sono sicura!-
-Ma sei certa di non aver preso questa decisione solo perché hai reagito male quando Luca ti ha detto che se ne sarebbe andato?-
-Gaia, io ho sempre saputo che sarei dovuta stare con Ale. Da prima che tutta questa storia cominciasse e anche quando stavo con Luca, sapevo che era così. Non so, chiamalo sesto senso, ma avevo questa vocina nella coscienza che mi diceva che la cosa più giusta da fare era stare con Ale, perché lui è il mio porto sicuro e perché io e lui siamo legati dal destino. E’ stato il destino a farmi andare a vivere nella casa accanto alla sua, è stato il destino a farci conoscere ed è stato il destino a farci tornare insieme. Sarà stupido, ma io nel destino ci credo. Luca…Luca è stato solo una parentesi.- Afferma Marta, abbassando lo sguardo.
-D’accordo. Se è questo che pensi hai fatto bene. La scelta era tua e di nessun altro e solo tu potevi sapere chi c’è in realtà nel  tuo cuore. Noi possiamo parlare e darti consigli, ma vediamo tutto dall’esterno, non possiamo sapere come ti senti tu  quando stai con l’uno e quando stai con l’altro. Devi stare con chi ti fa stare bene, con chi pensi possa darti di più, con chi ti fa dormire tranquilla la notte e se è davvero Ale quella persona, allora hai fatto bene a scegliere lui. Io vi voglio bene e sono davvero felice che siate tornati insieme, gli Alarta sono una leggenda qui ad Ostia!- Esclama Gaia, ridendo e facendo sorridere Marta.
-Poi, sinceramente, quanto pensi che saremmo durati io e Luca insieme? Avremmo avuto sempre un motivo per litigare. A volte è così irritante! Ha un carattere che è completamente opposto al mio, non riusciamo proprio ad andare d’accordo. Sarebbe stata una follia mettersi insieme!-
-Vuoi la sincera verità?- La interrompe Gaia. –Io credo che sareste stati benissimo invece. Non fraintendermi, anche con Ale stai benissimo, l’ho sempre detto, ma forse, proprio per queste differenze caratteriali così marcate, io credo che tu e Luca vi sareste completati a vicenda e poi quel ragazzo è cambiato moltissimo da quando si è innamorato di te. Per questo penso che la tua scelta fosse davvero ardua, non avrei mai voluto stare al tuo posto! Sono contenta per te ed Ale, ma voglio bene anche a Luca e mi dispiace per lui, soprattutto perché so che lascerà noi ed Ostia con il cuore spezzato ed avrà sempre un brutto ricordo di questo posto.-
Marta rimane con lo sguardo basso, in silenzio, poi sorride. –Sono sicura che saprà consolarsi presto anche a Londra, non ha mai avuto problemi con le ragazze.-
-Io, invece, credo che sarà molto difficile per lui riprendersi. Tu sei stata la prima ragazza di cui si sia mai innamorato veramente e, anche se spesso gioca a fare il duro o quello che si lascia scivolare le cose addosso, io so che gli ci vorrà parecchio prima di poter aprire di nuovo il suo cuore a qualcuno.- Spiega Gaia.
-Ghega, stai cercando di farmi venire i sensi di colpa per aver rovinato la vita a Luca?- Le chiede Marta, aggrottando le sopracciglia.
-No, scusa, volevo solo spiegarti cosa penso io di Luca. Adesso comunque me ne sto zitta, promesso! Guardiamoci la partita, che sta per iniziare.-
-Ok!-
Marta osserva per qualche secondo Gaia, che si sta mordendo le labbra. Non ce la fa proprio a stare in silenzio.
-Sputa il rospo, cos’altro c’è?- Le chiede.
-No no, niente…-
-Gaia…- Ripete Marta, incrociando le braccia, pronta per ascoltarla.
-E’ solo che…mi chiedevo se tu avessi mai detto a Luca quello che provi per lui. Lo so, non sono affari miei…-
-Sì, gli ho detto che provo una forte attrazione fisica, ma niente di più.-
-Ma a parte questo, che comunque è un  aspetto negativo, gli hai mai detto cosa ti piace di lui e cosa ti ha spinto a tenerlo  in ballo per tutto questo tempo? Gli hai mai parlato degli aspetti positivi del vostro rapporto? Se fosse stata davvero solo attrazione fisica, conoscendoti non credo che avresti tirato così a lungo tutta questa storia. Avresti fatto la tua scelta molto tempo prima.-
Come sempre, Gaia ha la capacità di leggere dentro le persone. Marta sa che per Luca non prova solamente attrazione fisica, sa che Luca è in grado di farla stare bene, ma pensa che gli aspetti positivi della loro relazione non bastino per spingerla a rinunciare ad Ale.
-No, non gliel’ho mai detto, non sono riuscita a farlo. C’era sempre qualcosa che mi bloccava e comunque ormai è finita, non tornerò indietro.-
Ascoltando le parole di Marta, Gaia capisce al volo che cosa l’ha bloccata dal parlare apertamente a Luca, in tutto questo tempo, la paura. Paura di buttarsi, di fare un salto nel vuoto, di rinunciare al certo per l’incerto. Gaia lo sa, ma non lo dice a Marta, per non mandarla ancora più in confusione e perché crede sia giusto che lo capisca da sola.
-Con Ale, invece, è tutto diverso. Con lui riesco a parlare dei miei  sentimenti, mi viene più naturale confessargli cosa provo, non so perché.- Prosegue Marta.
-Allora, forse, se non hai mai sentito il bisogno di confessare i tuoi sentimenti a Luca, significa che non erano abbastanza forti da spingerti a metterli in discussione, quindi hai fatto la scelta giusta.- Afferma Gaia, sperando di far riflettere Marta sull’importanza dei suoi sentimenti per Luca. Marta, infatti, comincia a domandarsi se sia stata la scelta giusta aver messo da parte quello che prova per Luca per qualcosa di più sicuro, di più stabile, come il suo rapporto con Alessandro.
In quel momento, le due ragazze sentono squillare un cellulare. Marta riconosce la sua suoneria e lo tira fuori dalla borsa. Sullo schermo legge che si tratta di una chiamata da parte di Alessandro, così risponde.
-Marta, siamo arrivati, siamo in curva!- Esclama il ragazzo dall’altra parte del telefono, alzando la voce per cercare di sovrastare tutto quel chiasso. Tra le trombe da stadio, i cori degli ultrà e la voce metallica che esce dagli altoparlanti ed invita tutti a mantenere l’ordine, Marta fa un po’ fatica a sentire la voce di Ale e deve sforzarsi per capirlo.
-Come? Ci siete tutti?- Domanda Marta, pensando che in fondo le sarebbe piaciuto essere lì con i suoi amici.
-Sì, ci siamo tutti e siamo tutti carichi! Abbiamo portato le sciarpe, i cappelli, la tromba da stadio…Alice ha fatto pure uno striscione per Luca e ovviamente non ha mai smesso di fare foto!- Spiega Ale, ridendo. Ascoltando quelle parole, a Marta viene da sorridere, pensando alla scena della sua migliore amica che incita Luca con un cartellone in una mano e la macchina fotografica nell’altra.
-Chi è? Marta?- Chiede Tommaso ad Ale, che gli è seduto a fianco.
-Sì, è lei.-
-Passamela!- Esclama Tommaso, strappando il cellulare dalle mani di Ale, che gli urla contro qualcosa che Marta non riesce a comprendere.
-Cassie, non preoccuparti, lo controllo io il tuo ragazzo.- Le dice, scherzosamente, Tommaso.
A Marta fa un certo effetto sentire quelle tre parole riferite ad Alessandro. Il suo ragazzo. Ale è di nuovo il suo ragazzo. Quanto tempo trascorso a pregare che ciò accadesse, quante lacrime versate sperando che Ale tornasse da lei, quante le discussioni, quanti i bocconi amari ingoiati per arrivare fin qui, a poter dire finalmente che Ale è di nuovo suo, suo e di nessun’altra.
-Ah, Cassie, grazie per esserti offerta di stare con Gaia e per avermi permesso di venire qui. Sei un’amica.- Afferma Tommaso, facendosi serio.
-Figurati, so quanto è importante la Roma per te! L’ho fatto con piacere. Divertiti!- Gli dice Marta, sorridendo.
-Grazie…salutami Gaia.-
-Gaia, ti saluta Tommaso.-
-Digli di non esaltarsi troppo!- Esclama Gaia.
-Dice che non devi esaltarti troppo.- Ripete Marta, riportando le parole di Gaia a Tommaso.
-Non preoccupatevi, adesso sono calmo e concentrato. Mi scatenerò alla fine, quando avremo vinto lo scudetto. Lì sì che sarò esaltato!- Grida Tommaso, facendo ridere Marta.
-Tommy, non ce la tiriamo per piacere! Dopo quello che hai detto, se perdiamo ce l’avrò con te a vita!- Esclama Alessandro, cercando di riprendersi il cellulare dalle mani di Tommaso. –Ora, se non ti dispiace vorrei continuare a parlare con la mia ragazza. Grazie!- Esclama ironicamente Alessandro, mentre si riporta il telefono all’orecchio.
-Marta, scusa, ma sai come è fatto Tommaso, non si regge quando si tratta della Roma.-
-Lo so, lo so.- Afferma Marta, sorridendo e pensando all’esaltazione di Tommaso.
-Senti, comunque ti avevo chiamato per chiederti se stasera ti andava di uscire. Possiamo andare al cinema. Oggi è uscito quel film di cui mi hai parlato tanto e che volevi vedere.- Le propone Alessandro.
-Ah, sì. Certo, andiamo!-
Appena Marta accetta l’invito di Alessandro, le due squadre fanno il loro ingresso in campo.
-Marta, stanno entrando!- Esclama Gaia, piazzatasi davanti al televisore.
-Va bene, ora ti lascio, la partita sta per iniziare. Ci sentiamo dopo, così ci mettiamo d’accordo per bene.- Afferma Ale.
-Ok. Buon divertimento. Ciao!-
La telefonata tra Marta ed Alessandro si conclude e Marta corre a sedersi sul divano accanto a Gaia. Le due amiche vedono Luca, in fila con i suoi compagni, fare il suo ingresso in campo, per mano con un bambino che indossa la maglia della Fiorentina, la squadra avversaria. La tensione e la concentrazione sul suo volto sono ben visibili. Sa che deve dare il massimo ed è quello che farà. Guardandolo attraverso lo schermo del televisore, Marta sente dentro di sé emozioni contrastanti. E’ in ansia per lui, che sta per giocare la partita più importante della sua carriera, almeno fino a quel momento, ma ce l’ha anche con lui per averle detto di essere meschina ed opportunista, ma soprattutto per aver scelto di andarsene, per aver deciso di abbandonare la Roma, i suoi amici e lei, per scappare lontano, per trovare un posto in cui resettare la sua vita. Marta sa che, se non fosse stato per lei, Luca non si sarebbe mai sognato di lasciare la sua squadra, perché prima di essere un calciatore della Roma, Luca è un tifoso della Roma. C’è un legame viscerale tra lui e questa squadra, un legame fatto di passioni, di vittorie e di sconfitte, di gioie e di dolori. Marta sa che il sogno di Luca è sempre stato quello di diventare il nuovo simbolo della squadra, il futuro capitano, quello a cui tutti pensano quando viene nominata la parola “Roma”. Non si sarebbe mai sognato di poter abbandonare la sua squadra, diceva sempre che sarebbe rimasto lì a vita, poi, però, è arrivata Marta, che come un tuono ha devastato tutto il suo essere. Le sue passioni, i suoi sogni, i suoi desideri, completamente stravolti. Per questo Marta pensa che Luca sia un codardo, perché sa che se ne andrà all’Arsenal solo per scappare via da lei e da tutto il dolore che gli ha provocato.
 
Ormai tutto è pronto. Roma - Fiorentina sta per cominciare. L’arbitro fischia ed i calciatori con la maglia viola iniziano a passarsi la palla. Già nei primi minuti, un’azione in contropiede della Fiorentina fa capire ai giocatori della Roma che non sarà affatto una partita facile. Quello scudetto devono sudarselo, la Juve è proprio alle loro calcagna, in classifica, e sta aspettando che facciano un solo passo falso. Il primo tempo si conclude sullo 0 a 0, con molti più sprazzi di Fiorentina che non di Roma. La squadra di casa sembra assopita, come se avesse perso lo smalto che l’ha contraddistinta per tutto il campionato. Luca non è riuscito ad entrare mentalmente in partita e, come si aspettava, tra il primo e il secondo tempo, la strigliata dell’allenatore nello spogliatoio è dedicata soprattutto a lui. Deve darsi una svegliata, deve eliminare tutti i brutti pensieri che gli affollano la mente e concentrarsi solo su quella partita, l’ultima della sua carriera con la sua squadra del cuore. Rientrati in campo, i giocatori della Roma si mostrano molto più reattivi, con passaggi puliti ed una buona circolazione di palla. Il rimprovero del mister è servito a qualcosa. Nessuna delle due squadre, però, riesce a sbloccare il risultato, finché l’arbitro non assegna un calcio d’angolo alla Roma. Un compagno di Luca si posiziona vicino alla bandierina, pronto a calciare la palla, mentre Luca si piazza nell’area di rigore, cercando di liberarsi dalla marcatura dei difensori avversari. Il giocatore deputato a tirare il corner calcia la palla, cercando di passarla proprio a Luca, che si sposta per riceverla. Si concentra sul pallone, come se non ci fosse nient’altro intorno a lui. Le urla e i cori provenienti dagli spalti non si sentono più, quel difensore che lo tira per la maglia non c’è più. Luca si coordina, salta e, con una mezza rovesciata, riesce ad insaccare il pallone proprio sotto l’incrocio dei pali. E’ gol! Il gol più importante della sua vita. Luca, caduto a terra, vede la palla infilarsi in rete e si rialza immediatamente, con uno scatto felino, per andare a festeggiare. Non crede ai suoi occhi. Tutto lo stadio è in delirio. I suoi amici, dagli spalti, saltano e si abbracciano fra loro, esultando, ed anche a casa Gaia si è messa a saltare sul divano, sotto gli occhi divertiti di Marta, che invece non ha fatto una mossa, ma che dentro sta esplodendo di felicità.
La gioia di Tommaso è incontenibile.
-Non ci credo! Quello è il mio amico, quello è il mio amico!- Grida, mentre agita in aria la sua sciarpa giallorossa insieme ad Ale.
Alice, facendosi aiutare da Filippo, apre il cartellone che ha preparato, mentre continua a scattare foto. Luca si dirige proprio sotto la curva, perché sa che lì ci sono i suoi amici e tutti i suoi tifosi. Leggendo le parole dello striscione di Alice, Luca si emoziona ancora di più. “Marra, con il tuo Otto-Infinito ci fai sognare!”. Sorridendo alla sua migliore amica, Luca alza un pollice verso di lei, mentre si dirige davanti alle telecamere poste a bordo campo, seguito da tutti i suoi compagni. Giunto di fronte al cameraman, Luca solleva la maglietta che ha indosso, mostrandone un’altra, bianca, che porta sotto alla divisa della sua squadra e sulla quale campeggia una scritta rossa: “Gaia, non mollare, sei una forza!”.
Luca sa che Gaia lo sta guardando da casa, non potrebbe essere altrimenti, perché Gaia non si è mai persa una sua partita. Da casa, infatti, Marta e Gaia hanno visto tutto, rimanendo a bocca aperta. Marta guarda Gaia emozionarsi e sorridere mentre gli occhi le si riempiono di lacrime.
-E’ pazzo!- Commenta Gaia senza distogliere lo sguardo dallo schermo. Anche Marta sorride, pensando che in realtà Luca non è come lo ha sempre dipinto lei. Luca è un bravo ragazzo, generoso, altruista, affezionato ai suoi amici, per i quali darebbe tutto. In fondo lo ha sempre saputo, ma considerarlo un porco ed uno sbruffone le veniva più facile, perché in questo modo riusciva ad ammettere che non le piacesse. La verità, però, è che Luca le piace da matti ed ora è più chiaro che mai, ma a questo punto è troppo tardi.
 
La partita si conclude sull’1 a 0 per la Roma, con gol di Luca. La Roma vince il campionato, lo stadio è in delirio, tutta la città lo è. Alessandro, Tommaso, Alice, Serena, Filippo e Marco si abbracciano e cantano a gran voce l’inno della Roma che viene trasmesso dagli altoparlanti. Per Luca è un’emozione unica. La sua prima stagione in Serie A, il suo primo scudetto, vinto grazie ad un suo gol. Il sogno che aveva sin da bambino si è realizzato, i sacrifici che ha fatto per arrivare fin lì sono stati ripagati.
Marta e Gaia rimangono incollate alla tv, per vedere i festeggiamenti e la premiazione. I telecronisti non si risparmiano con i complimenti al numero 8 della Roma.
“Questo è un giovane che farà strada, a soli ventidue anni è stato uno dei maggiori protagonisti della cavalcata trionfale della Roma di quest’anno. L’allenatore ha fatto benissimo a scommettere su di lui, perché oltre ad avere buoni piedi, Marra è grintoso ed ha testa e siamo sicuri che anche all’Arsenal avrà modo di dimostrare chi è. Per il campionato italiano sarà una grave perdita, ma è giusto che un giocatore così dotato sperimenti il calcio di livello internazionale.”
Ascoltando queste parole, a Gaia e Marta si riempie il cuore d’orgoglio. Sono fiere di quel loro amico che, quando era piccolo, con il pallone ci andava anche a dormire, che non ha mai smesso di credere nel suo sogno.
Uno dei giornalisti presenti in campo riesce a sequestrare Luca per un’intervista, che il numero 8 della Roma concede volentieri.
-Un gol importantissimo, forse il più importante della tua carriera finora?-
-Sì, sicuramente per me è stato il più importante, ma non è solo merito mio. L’ho buttata dentro io, ma il gol lo ha costruito e preparato tutta la squadra. E’ merito di tutto il gruppo se siamo riusciti a vincere la partita e lo scudetto.-
-Ecco, anche un gol con un significato particolare, che hai dedicato ad una certa Gaia. Puoi dirci chi è e come mai le hai fatto questa dedica?- Domanda il cronista, curioso.
-Ehm…no. Lei sa il perché. Preferisco rimanga tra noi.- Risponde Luca, sorridendo appena. Non gli è mai piaciuto rendere pubblica la sua vita privata ed ha sempre tenuto i suoi amici e la sua famiglia lontano dai riflettori.
-Tra pochi giorni te ne andrai a Londra per firmare il contratto con l’Arsenal. I tuoi tifosi sono in lutto, alcuni ce l’hanno con te, cosa vuoi dirgli? Non ti senti di aver tradito la loro fiducia?-
-No, io sono estremamente grato a questa società che mi ha cresciuto e che mi ha dato veramente tanto e sono grato a tutti i miei tifosi che non hanno mai smesso di credere in me e di dimostrarmi tutto il loro affetto. La Roma rimarrà sempre la mia squadra del cuore, in qualsiasi posto andrò, perché prima di essere un giocatore della Roma, io sono un tifoso della Roma, esattamente come loro. Non dimenticherò mai Roma e la Roma, ma sono arrivato ad un certo punto della mia vita in cui credo sia meglio fare le valigie ed andarmene lontano. E’ per una questione personale, non c’entra niente la società. Sono io che ho bisogno di ricominciare da zero in un altro posto, perché a questa città sono legate tante gioie ma anche tanti dolori e se i tifosi tengono davvero a me, credo che capiranno. Non mi sento di averli traditi.-
Marta rimane colpita dalle parole di Luca ascoltate nell’intervista. Sa che è a causa sua che Luca se ne va e continua a pensare che sia un vigliacco che scappa dai problemi invece di affrontarli. Anche Gaia ha ascoltato l’intervista e si volta verso Marta, piegando un angolo della bocca in un leggero sorriso, per cercare di rincuorarla.
Il cronista lascia finalmente libero Luca, che così può andare dai suoi compagni per ricevere la coppa e festeggiare. C’è invasione di campo. Tutti i tifosi scendono dalla curva per cercare di raggiungere i loro idoli, ma le forze dell’ordine li fermano per salvaguardare l’incolumità dei calciatori. Anche Tommaso, Alessandro e gli altri provano a scavalcare le transenne. Luca li vede ed è lui stesso ad andare da loro.
-Ehi, ragazzi!- Grida, alzando una mano mentre corre verso i suoi amici.
-Il nostro Marra!- Esclama Alice correndogli incontro per abbracciarlo. –Sei stato fantastico!- Gli dice, mentre gli stampa un bacio sulla guancia.
-Grazie, grazie! Ah, grazie anche per lo striscione, Nanetta!-
Anche Filippo, Serena e Marco si avvicinano a Luca per complimentarsi con lui e Tommaso gli si avvinghia al collo con le lacrime agli occhi.
-Io ti amo, Luca Marra! Questo è uno dei giorni più belli della mia vita!-
-Lo so, Tommy, lo so.- Risponde Luca, ridendo.
-Ehi, grazie per quel gesto che hai fatto per Gaia. Ne sarà stata felicissima. Già me la immagino, con le lacrime agli occhi e un enorme sorriso attaccata alla tv!- Esclama Tommaso.
-Sì, beh…prima o poi dovevo farlo, con tutto quello che lei ha fatto per noi.- Commenta Luca.
-Ragazzi, ora andiamo tutti a festeggiare! Lu’, tu non riesci a liberarti per stasera, vero?- Domanda Tommaso.
-No, non credo. Stavamo dicendo di andare a cena con tutta la squadra per festeggiare, quindi ci sentiamo domani.-
-Va bene. Sei grande! Andiamo, ragazzi! Portiamo i nostri colori tra le strade di questa città!- Grida Tommaso cominciando a marciare verso l’uscita dello stadio, seguito da tutti gli altri. Come era facile immaginare, Tommaso è esaltato, completamente impazzito per la vittoria del campionato. Luca lo segue con lo sguardo, sorridendo, poi si sente chiamare da dietro. E’ Alessandro, che è rimasto in disparte in attesa che Luca restasse solo.
-Ehi…-
-Ale, mi ha fatto piacere che sia venuto anche tu.-
-Come potevo perdermi una partita così importante? Per la Roma si fa di tutto e poi…non me lo sarei mai perdonato se non avessi visto dal vivo questo tuo gol.-
Luca rimane a bocca aperta, senza sapere cosa dire. Negli occhi di Alessandro, riesce a scorgere di nuovo quel senso di orgoglio nei suoi confronti, mentre la rabbia e il rancore sembrano non esserci più. Ale è fiero di lui e non c’è gol o scudetto che valgano la gioia che Luca sta provando mentre guarda il suo amico negli occhi.
-E tanto per la cronaca…- Prosegue Alessandro. –Sono contento che tu abbia ricevuto un’offerta da una squadra così importante. Te lo meriti. Non so se ci rivedremo, quindi ti auguro buona fortuna.- Detto questo, Alessandro si allontana, per raggiungere gli altri fuori dallo stadio, ma Luca lo ferma.
-Ale!- Alessandro si volta. –Anche se lei ha scelto te, io non ce l’ho con te, in fondo credo di non avercela mai avuta e credo sarai una delle persone che mi mancheranno di più quando sarò a Londra.-
Alessandro fa un leggero sorriso, poi Luca riprende la parola. –Grazie!- Gli dice sorridendo. Ale annuisce, poi si volta e si avvia verso l’uscita. Luca lo guarda allontanarsi. Quella potrebbe essere davvero l’ultima volta in cui vede il suo ex amico, che in fondo non ha mai smesso di considerare il suo migliore amico. La figura di Ale si perde tra la folla, così Luca sorride fra sé e sé, felice delle parole che si sono appena detti, e torna dai suoi compagni per festeggiare.
 
Qualche giorno dopo la vittoria del campionato, Luca, ormai in procinto di partire, decide di accompagnare Gaia in ospedale per la chemio. Purtroppo, però, dovendo sbrigare le ultime faccende prima di andarsene, non potrà rimanere con lei per tutta la durata della seduta.
-Eccoci qua.- Afferma Luca, entrando insieme a Gaia nella stanza d’ospedale.
-Così te ne vai davvero...- Mormora Gaia, mentre si sistema sul letto, in attesa che arrivi un infermiere a prenderle la vena.
-Anche tu, tutti ce ne andiamo.- Commenta Luca mentre le mette un cuscino sotto le spalle.
-E’ vero, non mi ci far pensare, che tristezza!- Constata Gaia. –Gli unici a rimanere qui saranno Ale e Marta.- La ragazza nota subito l’espressione sconsolata di Luca, che non ribatte, ma abbassa semplicemente lo sguardo. –Scusami, non avrei dovuto tirar fuori questo argomento.-
-No, non ti preoccupare.- La tranquillizza Luca, abbozzando un sorriso, mentre si siede sulla poltrona accanto al letto.
-Ah, Luca, grazie per la dedica di quel meraviglioso gol, non ti ringrazierò mai abbastanza!-
-Figurati, se non ci fossi stata tu, forse, neanche sarei dove sono ora.-
-Esagerato!- Esclama Gaia, ridendo.
-No, è vero! Tu mi hai sempre spronato, fregandotene di quello che pensavano gli altri, come quella volta, alla prima di campionato, in cui sei venuta da sola allo stadio andando contro tutto e tutti, solo per fare il tifo per me. Tu sei l’unica che non ha mai smesso di credere in me.- Afferma Luca, facendo sorridere Gaia.
-E avevo ragione a scommettere su di te!- Gli dice, mentre gli accarezza una guancia. Luca sorride, poi controlla l’ora sullo schermo del cellulare.
-Si è fatto tardi…-
-Ah, Luca, venerdì c’è la laurea di Serena. Lo sai, vero?-
-Sì, purtroppo, però, non riesco a venire. Ho l’aereo proprio venerdì sera, dopo cena, e sicuramente dovrò ancora finire di preparare le valigie. Le ho già fatto le mie congratulazioni e detto che non ci sarò.-
 -Capisco…allora verremo a salutarti appena finisce la festa di Serena, prima che tu parta.- Spiega Gaia, un po’ sconsolata. Le dispiace da morire che il suo amico parta e le dispiace ancora di più a pensare che tra poco dovrà andarsene anche lei.
-Certo, perfetto! Ora devo proprio andare. Mi dispiace lasciarti sola, ma ho un appuntamento con il mio agente per discutere delle ultime cose.-
-Oh, ma non mi lasci sola…- Gli dice Gaia, con un sorrisetto furbo sulle labbra.
-Ah, no? Viene Tommaso?-
-No, viene Marta. Dovrebbe essere qui a momenti.- Risponde Gaia, continuando a sorridere. Ha organizzato tutto nei minimi dettagli, per far sì che Luca e Marta si incontrassero almeno un’ultima volta.
-Ok, io vado allora. Devo scappare!-
Luca, frettolosamente, saluta Gaia ed esce dalla stanza. Non ha alcuna intenzione di vedere Marta.
-Certo, corri, altrimenti potresti incontrarla!- Esclama Gaia, ridendo tra sé e sé, mentre comincia a sfogliare una rivista.
Appena mette un piede fuori, Luca si scontra con Marta, proveniente dalla parte opposta, che stava correndo da Gaia.
-Oh, scusa!- Esclama Marta, un po’ imbarazzata. Le fa un certo effetto rivedere Luca ed averlo ad un centimetro di distanza, dopo quello che è successo al matrimonio di Miriam.
-Non preoccuparti. Ho appena accompagnato Gaia. Io adesso devo andare…- Le spiega Luca. La tensione tra i due è alle stelle.
-Va…va bene. Ciao!-
-Ciao…- Luca la guarda per un’ultima volta negli occhi, convinto che non verrà a salutarlo insieme agli altri, prima che parta, poi si volta e se ne va. Marta lo segue con lo sguardo, come se non volesse lasciarlo andare, poi lo richiama.
-Ah, Luca!- Il ragazzo, sorpreso, si ferma e si rigira verso di lei. -Ho visto la partita con Gaia in tv. Complimenti per il gol e per il campionato.-
-Grazie.-
-E’…è stato…molto carino quel gesto per Gaia. E’ stata davvero contenta.- Gli dice Marta, trovando a fatica le parole, mentre la salivazione scende a zero.
-Glielo dovevo.- Spiega Luca, alzando le spalle ed accennando un sorriso. –Adesso scusami, ma devo andare.-
-Certo. Allora…addio!- Esclama Marta, deglutendo a fatica la poca saliva che ha. A Luca fa effetto sentire quella parola, soprattutto perché detta da Marta. Quel saluto così fatalistico indica la fine di tutto, questa è davvero l’ultima volta in cui si vedranno.
-Sì, addio.- Risponde Luca, cercando di non far trasparire tutta la sua tristezza. Marta annuisce, poi Luca si volta e se ne va. La bionda lo osserva girare l’angolo per uscire dall’ospedale e all’improvviso sente un nodo allo stomaco. Cerca di reprimerlo a tutti i costi, prende un bel respiro ed entra nella stanza di Gaia.
-Ehi, Marta!- La accoglie Gaia sorridendo e fingendo di non sapere che Marta e Luca si sono appena incontrati lì fuori.
-Ciao, Ghe’! Che stai facendo?-
-Niente, stavo leggendo una di queste riviste di gossip. C’è un articolo su Luca.-
-Ah, sì?-
-Sì, si intitola “Tutte pazze per Marra”. Senti.- Gaia si schiarisce la voce e comincia a leggere l’articolo sul giornale che ha tra le mani. –Ventidue anni. Occhi scuri e penetranti, capelli ribelli, barba un po’ incolta e sexy, fisico scolpito. Luca Marra, giovane centrocampista della Roma campione d’Italia, ha tutte le carte in regola per far impazzire le donne e spezzare i cuori di donzelle indifese, ma in realtà si sa davvero poco della vita privata di questo calciatore un po’ atipico che domenica scorsa, con un gesto tecnico fenomenale, ha segnato il gol che ha regalato alla Roma lo scudetto. E’ il ragazzo perfetto. Vive ancora con i genitori, non ama il lusso né la bella vita, è anche iscritto all’Università, frequenta i posti in cui andava quando non era ancora famoso e passa il suo tempo libero con gli amici di sempre. Strano, vero? Eppure Luca Marra esiste realmente. Le donne di mezza Italia vorrebbero sapere se sia fidanzato o almeno innamorato, ma lui è muto come un pesce. Ha sempre voluto tenere gli affetti al riparo da occhi indiscreti, ma noi siamo andati ad Ostia per saperne di più sulla sua vita privata. Ci ha insospettiti un po’ la dedica che ha fatto ad una certa Gaia dopo aver segnato il gol contro la Fiorentina. Una delle candidate potrebbe essere proprio lei, questa ragazza che, a quanto pare, è forte e non deve mollare. Un’altra delle sospettate è la ragazza bionda con cui è stato ritratto l’estate scorsa in atteggiamenti affettuosi. Ad Ostia ci dicono si chiami Marta e faccia parte della cerchia degli amici più stretti di Marra. Spesso, il bel calciatore della Roma è stato visto girare per la città anche in compagnia di una ragazza mora con gli occhi verdi, con cui sembra avere una certa complicità. Abbiamo chiesto agli Ostiensi e ci hanno detto si tratti di Alice, una semplice amica d’infanzia. Marra, dunque, è circondato da donne, ma chi ci sarà veramente nel suo cuore? Le speranze di migliaia di ragazze sono ancora accese, anche se, purtroppo, tra poco Marra ci lascerà per andare a conquistare l’Inghilterra. Sarà una grande perdita per il calcio italiano, ma soprattutto per il popolo femminile italiano.-
-Cosa non si inventano i giornalisti pur di vendere!- Commenta Marta, sospirando.
-Poi ci sono anche le foto di Luca che mostra alle telecamere la dedica per me, le foto che avevano fatto a te e a lui quest’estate e poi una foto di Luca e Alice al campetto.- Le spiega Gaia, mostrandole le immagini sulle pagine della rivista.
-Io li odio questi stupidi giornali di gossip! La maggior parte delle volte sono tutte cazzate! In realtà alla gente non frega niente di chi è nel cuore di Luca e poi non capiscono che possono creare problemi alle persone che vengono messe a loro insaputa tra quelle pagine?-
-Già…però qualcosa di vero c’è in questo articolo.-
-Cioè?- Chiede Marta.
-Luca è il ragazzo perfetto. Qualunque ragazza lo vorrebbe al suo fianco. Andiamo, anche tu lo pensi, nonostante lo denigri tanto. Stai sempre a pensare ai suoi difetti e non ti soffermi mai sui pregi e di pregi ne ha anche lui, molti, e tu lo sai.-
-Gaia, ricominciamo?- Le chiede Marta, un po’ indispettita. –Io ho già fatto la mia scelta.-
-D’accordo, sto zitta, scusa. E’ solo che volevo farti notare che Luca è un bravo ragazzo tanto quanto Ale. Luca non è il cattivo della situazione e tu sei fortunata ad avere intorno da quando avevi sei anni questi due ragazzi fantastici.-
-E va bene, forse hai ragione. Spesso noto solo i lati negativi del suo carattere, tralasciando quelli positivi e tutto ciò che di bello ha fatto per me e mi ha fatto provare, ma è più forte di me. I suoi difetti mi saltano subito all’occhio, perché mi irritano e cozzano talmente tanto con la mia personalità che io non riesco a non farglielo notare. Lui è testardo e cocciuto e non ci sta a farsi mettere i piedi in testa da me, quindi finiamo sempre per litigare e…-
-E non ti mancherà?- Le domanda Gaia, interrompendola.
-Anche a te mancherà.-
-Sì, ma in maniera diversa. A me mancherà come amico.-
-Anche a me mancherà come amico, Gaia. E comunque ormai è troppo tardi. Sta per andarsene.-
-Non è mai troppo tardi.-
Marta si zittisce all’istante e, mentre riflette sulle parole di Gaia che, come sempre, ha il potere di farla ragionare e di farle capire cose che sfuggono agli altri, l’infermiere entra nella stanza, pronto per prendere la vena a Gaia, che in questo modo può iniziare la sua terapia.
 
Ormai è venerdì, il giorno della laurea di Serena e della partenza di Luca. I ragazzi sono andati tutti, tranne Luca, che aveva ancora da fare, alla facoltà di Lingue per assistere alla discussione della tesi della loro amica. Serena si laurea in Lingue e Letterature straniere con la votazione di 110 su 110 e lode e non potrebbe essere più felice. Tutti i sacrifici, lo studio e la fatica che ha fatto durante il suo percorso universitario sono stati ripagati ed ora può festeggiare questo traguardo con le persone a cui tiene di più. Il suo ragazzo, i suoi amici, la sua famiglia, ma soprattutto Gaia. Sembrerà ovvio che una sorella assista alla propria laurea, ma per Serena non lo è, o almeno non lo era fino a poco tempo prima. C’è stato un momento in cui Serena ha smesso di sperare ed ha davvero pensato che Gaia non ce l’avrebbe fatta, che non ci sarebbe stata il giorno della sua laurea. Era il periodo in cui la stessa Gaia aveva smesso di crederci e in cui la sua prospettiva di vita non era delle più rosee, ma poi, grazie a Tommaso e ai suoi amici, Gaia ha ritrovato la speranza e la voglia di lottare, perché c’è ancora una possibilità, quella di andare a Milano, e ora può farlo. Per questo Serena è doppiamente felice, perché ha raggiunto una tappa fondamentale della sua vita e perché sua sorella è accanto a lei, più viva e forte che mai.
Dopo la discussione, la neolaureata ha invitato tutti gli altri a pranzo nel ristorante sulla spiaggia della famiglia di Filippo, per festeggiare.
-Facciamo un brindisi alla dottoressa!- Grida Marco, alzandosi in piedi con un bicchiere di spumante in mano. Tutti gli altri lo seguono sollevando i calici e facendo festa per Serena, che sorride un po’ imbarazzata ma felice.
-Ragazzi, allora dopo andiamo a salutare Luca.- Afferma Alice, rivolgendosi ai suoi amici.
-No, io non vengo.- Risponde Marta, in maniera un po’ fredda e distaccata.
-Come non vieni?- Le domanda Alice, sorpresa di questa sua risposta. Ci sta che Marta sia arrabbiata con Luca, ci sta che non voglia parlarci, ma questa potrebbe essere l’ultima volta in cui lo avranno con loro, l’ultima volta in cui lo vedranno e potranno stare tutti insieme. Sì, è vero, Luca forse tornerà tra qualche anno, ma sarà cambiato. Alice sente che sarà così. Forse anche lei sarà cambiata dopo aver passato tanto tempo a Bologna, forse tutti saranno cambiati, per questo per lei è così importante che vadano tutti insieme a salutarlo.
-Marta, ma sei sicura?- Le chiede Alessandro, che ha notato un velo di malinconia trasparire dalla durezza delle parole della sua ragazza. In fondo anche lui crede sia giusto che Marta vada a salutare Luca. E’ uno dei suoi migliori amici e nell’ultimo anno è stato molto di più per lei. Anche se gli fa male ricordarlo, Alessandro ne è consapevole e non si sarebbe opposto in alcun modo se Marta lo avesse visto un’ultima volta.
-Sì, sicurissima. L’ho già salutato.- Risponde Marta, ad entrambi, sfoggiando un luminoso sorriso, per poi alzarsi con il piatto in mano ed andare a prendere qualcosa da mangiare nel buffet allestito per l’occasione. Alice e Alessandro si scambiano uno sguardo preoccupato, poi Ale si volta e osserva Marta da dietro, mentre sceglie cosa mangiare ridendo insieme a Marco. Quel sorriso è più finto di una banconota da sette euro.
Dopo aver fatto il giro degli invitati, Serena va a sedersi accanto a sua sorella, per alleviare il dolore che ha ai piedi.
-Non ne posso più di questi tacchi!- Esclama, buttandosi a peso morto sulla sedia.
-Allora, dottoressa, cosa ha in mente di fare adesso?- Le chiede Gaia, sorridendo.
-Non lo so. Mi riposerò un po’ e poi comincerò a mandare curricula a destra e sinistra, che però non interesseranno a nessuno perché in questo momento in Italia nessuno può assumere e quindi diventerò una di quei neolaureati disoccupati che passano le giornate sul divano a guardare la tv e ad ingozzarsi di patatine. Diventerò obesa, così Marco mi lascerà e per consolarmi mi butterò a capofitto sul gelato, aggravando la mia situazione.- Risponde Serena, in maniera sarcastica.
-Wow, che ottimismo!- Commenta Gaia, ridendo. –Perché non ti fai una vacanza? Potresti andare anche tu con Marco, adesso che partiranno per il tour.-
-Ah…no…ecco, in realtà me l’aveva chiesto. L’idea di Filippo e Marco era quella di portare anche me ed Alice. Lei ha accettato, ma io ho detto di no.-
-Come mai?- Le domanda Gaia, sorpresa.
-Perché non me la sento di partire ed andare a divertirmi sapendo che mia sorella sarà a Milano a curarsi e a combattere contro quel dannato cancro.-
-Sere, ma stai scherzando? Te lo sto dicendo io di andare, te lo meriti. La laurea non è mica una cosa da tutti i giorni! Devi festeggiare per bene.-
-Ma io…-
-Nessun ma!- La interrompe Gaia. –Tu partirai per la tournée con i Brain Storming e poi, quando farete tappa a Milano potremo incontrarci e stare tutti insieme, io, te, Alice, Tommaso, Marco, Filippo e, se vorrà, anche Miriam. Non preoccuparti per me. Starò bene, vedrai, Tommaso si prenderà cura di me.-
-Questo non mi tranquillizza affatto!- Commenta Serena, facendo ridere Gaia e scherzando sull’immaturità del ragazzo di sua sorella. Lo ha sempre considerato un po’ infantile, ma nell’ultimo anno è stato in grado di farle cambiare idea. Si è dimostrato molto più maturo di tanti altri e in cuor suo Serena sa benissimo che Tommaso saprà davvero prendersi cura di Gaia. –D’accordo, allora dirò di si a Marco e partirò con lui, ma promettimi che ci sentiremo tutti i giorni!- Esclama Serena.
-Certo! Anche a notte fonda se sarà necessario!- Risponde Gaia, ridendo.
-Ehi, Gaia, a parte scherzi.- Asserisce Serena, tornando seria. -Non so perché mi sento di dirtelo ora, così su due piedi, ma quest’anno per me è stato un turbinio di emozioni fortissime e travolgenti. Ho conosciuto Marco e mi sono innamorata forse per la prima volta nella mia vita, mi sono fatta un sacco di nuovi amici, poi mi è piombata addosso la tua malattia ed ho avuto il terrore di perderti. Ho pianto, ho riso, ho gioito, mi sono ingelosita, arrabbiata, ricreduta su alcune persone e sono cresciuta tantissimo. Tutto questo grazie a te.-
-A me?- Le chiede Gaia, non capendo.
-Sì, a te. Venivo da un periodo in cui tutti i miei amici mi avevano delusa, ma tu, che come al solito ti preoccupi sempre per gli altri, mi hai portata con te in vacanza, mi hai fatto sentire parte integrante del tuo gruppo e ti sei impegnata tantissimo affinché io potessi trovare dei nuovi amici e ci sei riuscita. Vedendo l’affiatamento che c’è tra te e i tuoi amici e il modo in cui riuscite sempre a superare le difficoltà tutti insieme, io ho ricominciato a credere nell’amicizia, quindi grazie!-
-Non devi ringraziarmi. Io sono felice se tu sei felice. Sei mia sorella maggiore, tu sei stata la prima amica che io abbia mai avuto.-
Serena si scioglie in un sorriso, sentendo le parole di Gaia, e si fionda su di lei per abbracciarla.
-Ti voglio bene, sorellina.-
-Anch’io te ne voglio. Non sai quanto mi mancherai quando saremo lontane.-
 
Nel tardo pomeriggio, gli invitati alla festa di laurea sono ancora tutti lì per continuare a festeggiare Serena. Alessandro sta setacciando in lungo e in largo il locale perché ha perso le tracce di Marta da un po’.
-Ehi, Tommy, hai visto Marta?-
-No, a dire il vero è un po’ che non la vedo.-
Ale controlla anche in bagno, poi, passando di fronte ad una vetrata, nota che fuori, in spiaggia, c’è una sagoma seduta a terra da sola, in riva al mare, con le ginocchia al petto. E’ proprio Marta, così Alessandro decide di raggiungerla. Non appena le arriva alle spalle, il ragazzo si accorge che Marta sta singhiozzando ed avverte un colpo allo stomaco. Sa perché, o, meglio, per chi sta piangendo. Nonostante questo, però, Ale fa finta di niente e stringe i pugni, rivolgendosi a lei con un sorriso.
-Ti stavi annoiando?-
Appena sente la domanda di Alessandro, Marta si affretta ad asciugarsi le lacrime per sostituirle con un falso sorriso.
-No, volevo solo vedere questo tramonto meraviglioso.- Risponde, mentre il ragazzo si siede accanto a lei. –La cosa che più mi piace di questa città è il tramonto sul mare.- Spiega Marta. -So che si può vedere in tantissime altre parti del mondo, ma per me questo tramonto non ha eguali. Solo qui si può ammirare questa combinazione di colori che si riflettono sul mare: il rosso, il giallo, l’arancio, ma soprattutto quel violetto, lì ai lati del sole. Lo vedi?- Domanda Marta, indicando ad Ale il colore di cui parla.
-Sì, lo conosco bene.- Le risponde Alessandro annuendo e sorridendo.
-Ecco, quel violetto ce l’abbiamo solo noi qui ad Ostia, non c’è da nessun’altra parte, ne sono sicura.- Mentre Marta parla, Ale nota una lacrima rigarle la guancia. –Infatti non riesco a capire come si possa decidere di abbandonare questo posto, questo tramonto e tutti quei luoghi che hanno fatto da sfondo alla nostra vita fin qui.- Prosegue Marta.
Quel discorso è inequivocabile. Alessandro sa benissimo che Marta si sta riferendo a Luca. Si sta rendendo conto che quello che Marta prova per Luca è qualcosa di veramente importante, che va molto al di là di una pura e semplice attrazione fisica. In realtà Ale lo aveva capito da un bel pezzo, ma non voleva ammetterlo a sé stesso. Fa troppo male realizzare che la ragazza che ami da tutta la vita, quella con cui hai condiviso tutto, che è cresciuta con te e che ti è stata vicina in tutti i modi in cui è possibile star vicino ad una persona, è innamorata follemente di un altro, ma fa ancora più male quando ti rendi conto che l’altro, in questo caso, è il tuo migliore amico.
-Potevi chiamarmi, l’avremmo visto insieme il tramonto.- Le dice, facendo uno sforzo immane per cercare di trattenere le lacrime.
-Noi avremo la possibilità di vederlo tutte le volte che vogliamo, questa estate. Possiamo fare un sacco di cose questa estate.- Afferma Marta, fingendo di nuovo un sorriso che nasconda tutta la sua tristezza. Non può far vedere ad Ale che sta così male per Luca. –L’anno scorso non siamo potuti andare in vacanza insieme, ma quest’anno dobbiamo recuperare.- Gli propone Marta. –Potremmo andare nel Salento, oppure tornare in Grecia, o magari in un posto sperduto e lontano da tutto e tutti…-
-Oppure possiamo andare ad Ibiza.- La interrompe Alessandro, con lo sguardo serio, per metterla alla prova. Marta ha un sussulto e questa è proprio la reazione che Ale si aspettava. –Io non ci sono mai stato e tu potresti farmi da guida. L’anno scorso vi siete divertiti da pazzi, no?-
-A…ad Ibiza?- Ripete Marta, non sapendo cosa dire. Quella vacanza le torna in mente con tutte le emozioni che le ha fatto provare. E’ stata l’inizio di tutto. Le prime sensazioni, le prime gelosie nei confronti di Luca ed i primi segnali del fatto che lui provasse qualcosa per lei e poi quel bacio in riva al mare, tanto inaspettato quanto desiderato, un bacio che Marta non scorderà mai e che porterà sempre con sé, anche se Luca sarà a migliaia e migliaia di chilometri da lei.
Alessandro, ormai, non ha più dubbi, si fa coraggio e decide di tagliare la testa al toro.
-Marta, sai quando al matrimonio di Miriam mi hai detto che la tua testa ti diceva sempre me?-
-Sì, mi ricordo. Perché?-
-Ecco, è stato in quel momento che ho capito che tu in realtà non volevi scegliere me. Hai solo preso la via più comoda e conveniente.- Marta resta colpita dalle parole di Alessandro e rimane ad ascoltarlo in silenzio. –In tutti questi anni io ho imparato a conoscere ogni tua sfaccettatura. So cosa ti piace, cosa ti rende triste, cosa ti fa arrabbiare, cosa metti nel caffellatte la mattina, in che posizione dormi di solito. Da fuori, a chi non ti conosce bene, sembri una persona estremamente razionale, seria, molto critica ed esigente verso gli altri, ma soprattutto verso sé stessa, spesso puoi apparire un po’ fredda, ma non lo sei affatto. Tu, in realtà, sei una persona molto insicura e fragile, che ha bisogno di continue conferme, ma in particolare hai la necessità di trovare sempre il tuo punto fermo, di avere persone intorno che ti diano sicurezza e che mantengano gli equilibri di quel mondo perfetto che ti sei creata su misura con tanta fatica, dopo tutto quello che hai dovuto passare nella tua infanzia. Chi ti conosce bene come me sa che in realtà tu non sei poi così tanto razionale. Ti imponi di esserlo, appunto perché la tua vita ha bisogno di ordine e stabilità e in questo modo riesci a tenere tutto sotto controllo, così come ti sei imposta di scegliere me, anche se non era quello che volevi.- Alessandro fa fatica ad andare avanti, le lacrime vorrebbero uscire e lui deve fermarsi per ricacciarle indietro. Marta non sa cosa dire. Ale non ha sbagliato una parola ed è inutile cercare di nascondere le lacrime sotto falsi sorrisi o bei discorsi. Non funzioneranno mai con Alessandro. Solo chi la conosce bene come lui può capirla fino in fondo, solo chi c’è stato in ogni momento della sua vita, proprio come Ale ha fatto con lei, è in grado di sgrovigliare quell’intricato gomitolo di paure, sogni ed emozioni che è Marta Cassetti.
-Ale, ma…-
-Tu avresti sempre voluto stare con Luca, ma avevi paura.- La interrompe Alessandro, ammettendo quella verità che finora non era riuscito ad accettare. –Paura di perdere me, di stravolgere gli equilibri, di vivere sentimenti nuovi. Tu lo ami, Marta!- Afferma, guardandola negli occhi, in quegli occhi verdi in cui tante volte in passato si era perso e che ora sono gonfi di lacrime. –E anche lui ti ama. Si vede da come ti guarda, conosco troppo bene anche lui, poi al matrimonio vi ho visti litigare e non ho avuto più dubbi.- Le dice Alessandro tra i singhiozzi. Quelle lacrime contro cui ha combattuto ora hanno avuto la meglio. -La tua testa ti dice di scegliere me, ma il tuo cuore ti dice di scegliere lui, Marta, e in amore si segue il cuore, non la testa.-
In amore si segue il cuore, non la testa. Questa frase rimbomba nella testa di Marta, che non sa davvero cosa dire. E’ in lacrime anche lei e vedere Alessandro piangere di fronte a sé le spezza il cuore. Si sente un mostro per avergli causato così tanta sofferenza e per avergli nascosto la verità e la verità è che lei ama Luca e deve essere onesta, non può continuare a stare con qualcuno che non ama più, o meglio che ama meno della persona che c’è nel suo cuore. Esattamente, nel suo cuore, ora, c’è solo Luca e Marta lo sa. Deve seguire il cuore ed il suo cuore le dice Luca, le ha sempre detto Luca, ma per quell’insana paura che si porta dietro sin da quando era piccola, Marta si era imposta di ignorare quello che le diceva il suo cuore, dando ascolto solo alla sua parte razionale. Il discorso di Alessandro, però, le ha chiarito ogni dubbio. Grazie ad Ale, ora Marta non ha più paura.
-Se corri da lui adesso, puoi ancora fare in tempo. Credo che se gli chiedessi tu di restare, lui lo farebbe.- Afferma Alessandro, guardando dritto negli occhi Marta, per convincerla a fare la cosa più giusta per lei. E’ la frase che gli è costato più dire in tutta la sua vita. Non sa neanche da dove ha preso tutto il coraggio che gli è servito per pronunciare quelle parole.
-Ale, io…mi dispiace così tanto…-
-Vai, Marta!-
Marta non se lo fa ripetere due volte e piangendo disperata si alza in piedi e corre via, lontana da lui. Lontana da quel ragazzo che per tutta la sua vita è stato il suo principe azzurro, che con quegli occhi blu come il mare riusciva a darle sicurezza e serenità.
Alessandro guarda Marta scappare via da lui, con il cuore spezzato. Sarà dura ricominciare da capo, sarà durissima innamorarsi di nuovo, ma sa che con l’aiuto dei suoi amici, potrà riuscirci. Ale rimane ancora un po’ sulla spiaggia, quando il sole è ormai tramontato del tutto, poi si asciuga le lacrime e rientra nel ristorante, dove gli altri si stanno preparando per andare a salutare Luca.
-Ehi, Ale, dov’è Marta?- Gli chiede Alice, vedendolo rientrare a testa bassa e scuro in volto.
-E’ andata da Luca.- Risponde Alessandro, con tono solenne.
-Da Luca?! Alla fine si è decisa ad andare a salutarlo? Ma avevamo detto di andarci tutti insieme appena finito qui.-
-Non è andata a salutarlo. E’ andata a chiedergli di restare.-
Sentendo quelle parole di Alessandro, Alice capisce subito cosa deve essere successo. Sente anche lei una fitta allo stomaco e gli mette una mano sulla spalla, notando al volo gli occhi rossi del ragazzo, poi, senza dirgli una parola, lo abbraccia forte, per fargli sentire tutto il suo affetto, tutto il suo calore.
Dall’altra parte della sala, Gaia si accorge subito dell’abbraccio tra Alice ed Alessandro. Alice, da sopra la spalla di Ale, su cui ha poggiato il mento, lancia un’occhiata preoccupata a Gaia, che così si avvicina a loro insieme a Tommaso. Gaia ha capito tutto.
-Ale…- Prova a dire, mettendogli una mano sulla spalla.
-Lei ama Luca, gliel’ho letto negli occhi. Doveva andare da lui.- Confessa Alessandro, cercando conforto nei suoi amici.
-Hai fatto la cosa giusta. Hai avuto coraggio.- Gli dice Tommaso.
Ale annuisce. -Già, ma quanto fa male fare la cosa giusta!-  
 
Intanto a casa Marra, Miriam, che è tornata da qualche giorno dal viaggio di nozze, sta aiutando suo fratello a preparare le valigie. Ha l’aereo tra poche ore e, come previsto, ha ancora un sacco di cose da sistemare.
-Non posso credere che tra qualche giorno lascerò di nuovo questo posto!- Esclama Miriam, riferendosi al fatto che di lì a poco anche lei dovrà andarsene per tornare a Milano, e stavolta definitivamente. –Mi mancherà tantissimo. A te no?- Gli chiede, mentre infila una camicia del fratello in valigia.
-Sinceramente no. Non vedo l’ora di ricominciare da capo lontano da qui.-
-Luca, mi dispiace per tutta la storia con Marta, ma non è così che devi prenderla. Non lasciare che una delusione amorosa ti abbatta e ti condizioni la vita!- Si raccomanda Miriam, dispensando gli ultimi consigli da sorella maggiore a quel fratello scapestrato che sta per lasciare l’Italia per affrontare una nuova avventura.
-Tranquilla, non mi sto lasciando condizionare da Marta. Ormai è già acqua passata. Io sto solo pensando al mio futuro.- Risponde Luca, fingendo di aver già superato tutto.
In quel momento i due fratelli sentono suonare il campanello di casa.
-Vado io!- Esclama Miriam, correndo ad aprire la porta. Chi si ritrova davanti è l’ultima persona che avrebbe pensato di vedere.
-Marta?!-
-Ehi, Miriam, c’è Luca?- Le chiede freneticamente, appoggiandosi allo stipite della porta. Ha il fiatone e Miriam capisce che deve aver corso per arrivare lì.
-Sì, è in camera sua a finire…- Marta non le lascia neanche completare la frase e con uno scatto si precipita in camera di Luca. -…di preparare le valigie.- Aggiunge Miriam, a bassa voce, ormai rimasta sola nell’ingresso.
Appena vede Marta, Luca rimane sorpreso, perché non credeva che sarebbe passata a salutarlo, ma, come al solito, si affida al suo pungente sarcasmo.
-Oh, chi si vede! Sei venuta a dirmi un’altra volta addio? Volevi ribadirlo?-
-No, per niente!- Esclama Marta, tra i respiri affannosi.
-Allora sei venuta ad aggiornarmi sulla storia d’amore del secolo tra te e il mio ex migliore amico? A quando le nozze?- Le domanda ancora Luca, senza guardarla in faccia e continuando a mettere maglioni e camicie in valigia, come niente fosse.
-Smettila di fare il cretino!- Lo rimprovera Marta. -E’ questa la tua soluzione? Scappare via dai problemi? Prendere un aereo e volare in un altro Paese?-
Miriam, rimasta in soggiorno per permettere a quei due di parlare in privato, si è accorta che i toni della discussione si sono accesi e, involontariamente, si lascia scappare un sorriso.
-Veramente chi è sempre scappata, fra noi due, sei proprio tu. Non ti sei mai sbilanciata, con quella tua insopportabile indecisione cronica, quella costante paura che ti faceva sempre rimandare il momento in cui avresti finalmente scelto qualcuno. Non sono io quello che scappa!- Esclama Luca, in sua difesa, guardando finalmente Marta in faccia.
-Hai sempre detto di voler restare alla Roma per sempre, di voler diventare la nuova bandiera e adesso te ne vai a Londra? Complimenti per la coerenza!- Ribatte Marta, infastidita dal fatto che Luca continui a fare la spola tra l’armadio e il letto, su cui è appoggiata la valigia, senza fermarsi un attimo.
-Quest’offerta è solo capitata al momento giusto. Io non sto scappando, Marta. Questo è il mio modo di reagire al problema. Perché dovrei restare? Per vedere te e Ale felici, insieme? No, grazie! Non ci saranno più neanche gli altri. Alice sarà in giro per l’Italia, Tommaso e Gaia andranno a Milano. Che senso ha rimanere qui?-
-Devi restare per me!- Grida Marta con tutta la rabbia che ha in corpo, stringendo i pugni.
Luca, finalmente, si ferma e smette di preparare la valigia, estremamente colpito dalle parole di Marta. Appoggia la stampella con i jeans sopra il letto e si volta verso di lei, vedendola con le guance rosse e le lacrime agli occhi, mentre respira affannosamente.
-E con questo che vorresti dire?- Le chiede, con lo sguardo corrucciato, per cercare di capire le intenzioni della ragazza.
Marta prende coraggio, questa volta dà ascolto a cosa le sta dicendo il suo cuore e si butta.
-Che ti amo, stupido!- Esclama a gran voce, mentre le lacrime le riempiono gli occhi. –Ti amo…- Ripete, più piano, quasi per convincere sé stessa di averlo detto veramente.
Luca è senza parole, non riesce a credere a quello che ha appena sentito. Non sa cosa dire o fare, è come se il tempo si fosse fermato in quel momento.
-Marta…-
-Non posso più negarlo!- Lo interrompe Marta, urlando e piangendo. -Tu mi hai fatto mettere tutto in discussione, mi hai spronata, mi hai fatta sentire viva come non mi ero mai sentita e mi hai devastata perché sei riuscito ad abbattere completamente tutte le barriere che in tanti anni mi sono costruita intorno. Sei riuscito a far crollare tutte le mie difese e io mi sono ritrovata completamente a nudo di fronte a te e questa cosa mi spaventava, perché non mi era mai successo prima e accettare di vivere queste sensazioni sarebbe stato come fare un salto nel vuoto. Se però un sentimento è così forte da farmi litigare con le persone che amo di più al mondo, significa che è qualcosa di importante, che vale la pena viverlo e adesso ho capito che voglio viverlo, voglio fare questo salto nel vuoto con te. Non mi importa cosa ci riserverà il futuro, o quanto durerà, io so solo che ora come ora voglio stare con te, perché non posso fare a meno di te, perché sai farmi ridere, perché solo tu riesci a tranquillizzarmi quando qualcosa non va, perché sei bello da togliere il fiato, perché mi fai sentire al centro del tuo mondo ogni volta che sto con te e perché sei generoso, buono, altruista. Ho corso fin qui per fermarti, con la consapevolezza che probabilmente perderò per sempre Ale, ma l’ho fatto perché non posso rischiare di perdere te. E’ da quanto sei tornato da Empoli che mi sono accorta di essere innamorata di te. In fondo credo di esserlo sempre stata, ma tu eri troppo impegnato a fare la vittima e a piangerti addosso per accorgertene!-
Dopo una dichiarazione del genere, Luca rimane in silenzio. Non ci sono parole per descrivere cosa sta provando in quel momento, così le parole lasciano il posto ai gesti. Luca le afferra una mano, Marta si zittisce e lui la tira verso di sé con uno strattone, abbracciandola e stringendola così forte da non riuscire a respirare, così forte da impedirle di muoversi, così forte che sembra non potersi più separare da lei. Marta si lascia andare alla stretta di quelle braccia tra le quali sa di essere al sicuro qualsiasi cosa accada, finalmente felice di aver dato retta, per una volta, al suo cuore, che batte più forte che mai, che pulsa di vita e di sentimenti. Luca si allontana leggermente da Marta per guardarla negli occhi ed in quelle iridi verdi trova la risposta ai suoi problemi.
-Al diavolo Londra! Ti amo anch’io, Cassetti.- Le sussurra dolcemente all’orecchio, mentre con il pollice le asciuga le lacrime. Luca prende il viso di Marta tra le mani, lentamente si avvicina e la bacia, dapprima delicatamente, poi con sempre più passione, mentre Marta si aggrappa alla sua felpa e, sorridendo, si lascia trasportare da quel contatto tra le loro labbra, che è sempre stato magico.
E’ l’8 Giugno, quel numero è davvero nel destino di Luca.



Angolo Autrice: Cari fans Lucarta, ce l’abbiamo fatta! Sì, dico “abbiamo” perché finalmente posso confessarlo, io sono una di voi! Io sono una di quelle che si è innamorata di Luca dal primo istante. Mi emozionavo ogni volta che dovevo scrivere le scene tra Luca e Marta e mi dispiaceva un sacco scrivere quelle in cui Luca avrebbe sofferto come un cane bastonato. Da quando questa storia ha visto la luce, era previsto che Marta finisse con Luca. Non c’è storia, io ho creato questi due personaggi perché fossero fatti per stare insieme, perché avessero una chimica ed un’alchimia innegabile e non vedevo l’ora di poterli far mettere insieme. Ora, finalmente, posso dirlo! Cari Luca e Marta, baciatevi, amatevi, sposatevi e fate tanti tanti bambini! Sinceramente, non vedevo l’ora di scrivere questo capitolo! ;) A parte i deliri da fangirl e a parte il finale al cardiopalma, vorrei far notare che i personaggi fondamentali in questo capitolo, in realtà, sono stati altri due: Gaia e Alessandro. Senza di loro la coppia non si sarebbe formata. Gaia perché come sempre sa leggere dentro le persone, lei lo ha capito da un pezzo che in realtà Marta è innamorata di Luca e crede sia giusto che dia ascolto ai suoi sentimenti, proprio perché tiene alla sua amica e vuole che sia felice. Organizza un modo per far incontrare Luca e Marta un’ultima volta in ospedale e fa aprire gli occhi a Marta piano piano, senza mai denigrare Alessandro, a cui vuole ugualmente un bene dell’anima, ma facendole capire che Ale e Luca sono esattamente sullo stesso piano, mentre Marta non faceva che criticare Luca. Il secondo personaggio chiave di questo capitolo non può essere che Alessandro. So che lo odiate, ma penso che fargli un plauso per il coraggio e le parole che ha detto a Marta sia doveroso. Immaginate quanto gli sia costato lasciarla andar via da lui? Anche Ale lo ha capito che Marta in realtà è follemente innamorata di Luca e dato che Marta è la cosa più preziosa che abbia al mondo, anche Ale vuole che sia felice, sebbene questo implichi la sua stessa infelicità. Alessandro ha sacrificato la sua felicità per quella della persona che ama e secondo me è stato un gran gesto. Marta potrà anche stare con Luca, ma dobbiamo accettare il fatto che nessuno la conoscerà mai così a fondo come la conosce Alessandro e ne è la prova tutto il discorso che lui le ha fatto a proposito della sua personalità. Solo Alessandro conosce ogni angolo più recondito del carattere di Marta e ribadisco il fatto che, grazie ad Ale, ora Marta non ha più paura. Infine, ma non meno importanti, anche in questo capitolo abbiamo avuto tante scene di amicizia. Prima fra tutte la dedica che Luca ha fatto a Gaia per il suo gol, poi il cartellone che Alice ha fatto per Luca, la presenza di quasi tutti i ragazzi alla partita, le parole che Alessandro e Luca si dicono allo stadio, poi l’abbraccio di Alice ad Alessandro dopo che questi aveva lasciato andare Marta. Senza che lui le dicesse nulla, Alice ha capito e lei, Gaia e Tommaso sono stati pronti a consolare e rincuorare l’amico. Se uno di loro è in difficoltà, gli altri si fiondano ad aiutarlo. Ultima cosa, ci tenevo ad inserire una scena tra Serena e Gaia e ad approfondire un po’ il loro rapporto tra sorelle perché anch’io ho una sorella di poco più piccola di me ed anche per me lei è stata la prima amica che io abbia mai avuto :) Detto questo, vi do appuntamento al prossimo capitolo, che non so quando pubblicherò, ma che sarà totalmente dedicato ai nostri amati Lucarta (sì, glielo dovevo un capitolo tutto loro, dopo averli ed avervi fatti soffrire così tanto!). Dunque, al prossimo capitolo, che sarà il penultimo, prima del gran finale! A presto.

Angelica Sofia

 

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Capitolo 35
*** Cane e gatto ***




 
Il suono della sveglia puntata alle 7 e 30 di mattina sembra più dolce del solito stavolta. Marta apre delicatamente gli occhi ed allunga una mano per spegnere quell’aggeggio infernale sul comodino, poi si rigira tra le lenzuola, si posiziona a pancia in su e fissa il soffitto sopra di lei. Ci mette un po’ per realizzare, ma poi le torna in mente tutto. La sera prima, quella dichiarazione disperata che ha fatto a Luca, il loro bacio e la promessa di restare assieme qualsiasi cosa accada. Marta ricostruisce per filo e per segno ogni momento e prova un po’ di imbarazzo, ripensando alle parole che ha detto a Luca. “Ti amo”. Gli ha detto queste due semplicissime parole che hanno in sé un significato immenso. Prima d’ora era riuscita a dirle solamente una volta, ad Alessandro, dopo mesi e mesi che stavano insieme, invece a Luca è riuscita a dirle senza che neanche stessero insieme. Le ha gridate con tutta la rabbia e l’amore che aveva in corpo e poi le ha sussurrate con tutta l’emozione che stava provando in quel momento. Non si era mai esposta così tanto con un ragazzo, non aveva mai mostrato così apertamente i suoi sentimenti, non si era mai lasciata guardare dentro in questo modo da una persona. Marta si è resa vulnerabile e trasparente solo di fronte a Luca e finalmente riesce a capire che, se davvero un sentimento è capace di abbattere tutte le sue difese, allora significa che è qualcosa di raro ed estremamente profondo, che deve essere vissuto fino in fondo. Marta abbraccia il cuscino e vi nasconde dietro il viso, provando vergogna ed imbarazzo, mentre sorride da sola, con l’aria sognante, e le gote arrossiscono. Sembra una tredicenne alle prese con la sua prima cotta invece che una quasi ventiduenne con già diverse esperienze e delusioni amorose alle spalle, però non le dispiace sentirsi così. L’entusiasmo e la freschezza di un primo amore, le mani sudate, i silenzi imbarazzanti, le guance rosse. E’ così che la fa sentire Luca, anche se in realtà lui è il suo secondo amore e non il primo. Con Luca si sente libera e leggera, sa di poter essere completamente sé stessa senza dover nascondere nulla e Marta crede sia bellissimo sentirsi così.
Proprio mentre si è decisa ad alzarsi, il suo cellulare comincia a squillare. Marta lo prende dal comodino e legge il nome di Luca sullo schermo, così risponde.
-Pronto?-
-Buongiorno, principessa!- Mentre la voce di Marta è ancora impastata dal sonno, quella di Luca è squillante, come se fosse già sveglio da chissà quanto. –Hai due ore di tempo per convincere tuo padre a lasciarti partire e star via per i prossimi due giorni.- Le comunica tutto d’un fiato, senza neanche darle il tempo di parlare.
-Partire?! Con te?- Gli chiede Marta, incredula, mentre, ancora distesa sul letto, gioca con l’orlo del lenzuolo.
-Certo, con me! Con chi altri sennò? Ieri sera mi sembrava chiaro che avessi scelto me definitivamente, o sbaglio?-
-Davvero l’ho fatto? Devo aver bevuto troppo alla laurea di Serena…- Scherza Marta, ridendo sotto i baffi.
-Invece di fare la spiritosa, comincia a preparare la valigia!-
-Ma dove dovremmo andare?-
-E’ una sorpresa, lo scoprirai strada facendo. Tu, comunque, portati il costume e la roba estiva.-
-Sì, ma Luca, io ho un esame tra due settimane, non posso partire, devo studiare! E poi dopodomani gli altri se ne vanno e io voglio salutarli!-
-Dai, non fare la secchiona! Se ti prendi due giorni non succede nulla e poi potresti considerarlo come un modo per staccare la spina e ricaricarti. Ah, e per quanto riguarda gli altri, non preoccuparti, ho già organizzato tutto e torneremo domani sera giusto in tempo per stare tutti insieme e salutarci. Non dirmi che preferiresti passare le prossime quarantotto ore in compagnia dei libri piuttosto che con il tuo ragazzo super sexy che tutte ti invidiano!- Esclama Luca, facendo lo sbruffone, per cercare di convincerla. Marta fa un sorriso fra sé e sé ma non risponde, per non dargli soddisfazione. –D’accordo, non c’è bisogno che tu mi risponda. So già che mi starai biasimando dall’altra parte del telefono. Comunque, a parte gli scherzi, devi assolutamente accettare. Ho voglia di stare un po’ da solo con te, ne sento proprio la necessità.-
A queste parole, Marta alla fine cede e accetta la proposta di Luca.
-Va bene, però devo sentire prima papà, quindi non ti assicuro niente.-
-Ok, allora io intanto vado a fare la conferenza stampa per la trattativa saltata con l’Arsenal, poi vengo a prenderti.- A Marta, improvvisamente, torna in mente tutta la faccenda del trasferimento di Luca e la sua decisione di non partire più. E’ saltato tutto, Luca non andrà a Londra, rinuncia a giocare con una squadra come l’Arsenal solo e soltanto per lei. Già lo sa, i dirigenti saranno furiosi per questo suo improvviso cambio di rotta, ne parleranno tutti i giornali, qualcuno già avrà iniziato e Marta si sente terribilmente in colpa. -Luca…ma sei sicuro?- Le chiede preoccupata. –Questa è un’opportunità che farebbe gola a tutti e io, forse, ho esagerato ieri. Posso aspettarti, sono disposta anche ad avere una storia a distanza…-
-Marta!- La interrompe Luca, che ha capito benissimo il suo stato d’animo. –Non sono mai stato più sicuro di qualcosa in vita mia.- Le dice, cogliendola di sorpresa. –Tu potrai anche essere disposta ad avere una relazione a distanza, ma io non lo sono. Il mio posto è qui, perché ci sei tu e poi c’è anche la mia Roma. Non posso abbandonarla, io voglio diventare il futuro capitano. L’Arsenal non sarà mai casa mia. Se ho te e la mia squadra, la mia vita è perfetta.-
Marta sorride tra sé e sé, senza dire una parola, poi Luca riprende a parlare. –Allora io vado a cercare di sistemare le cose e poi vengo da te. Mi raccomando, non fare tardi!-
-Va bene. Io provo a convincere papà. A dopo!-
Marta chiude la chiamata e finalmente si alza dal letto. Si avvicina alla libreria di fronte a sé e allunga una mano, cercando di farsi spazio tra i libri. Alla fine lo ritrova. Quell’angolino di carta con la faccina sorridente disegnata sopra da Luca, quella che le aveva dato il giorno del funerale di sua madre. Marta la osserva intenerita, poi si risiede sul letto e prende dal comodino la foto di sua madre, l’unica che ancora gira per casa. La guarda, le sorride e poi incastra il pezzetto di carta nell’angolo della cornice portafoto.
–Lo so, mamma, non l’avresti mai detto, eppure è successo e sono felice.- Sussurra alla foto, sorridendo, per poi uscire dalla stanza. Mentre scende al piano di sotto per fare colazione, Marta cerca di trovare un modo in cui poter convincere suo padre a lasciarla partire con Luca. E’ sempre stato severo ed iperprotettivo, ma da quando sua moglie è morta, dato che la responsabilità delle sue figlie è ricaduta solo ed esclusivamente su di lui, senza poterla più condividere con qualcun altro, lo è diventato ancora di più. Entrata in cucina, si ritrova davanti suo padre e sua sorella, intenti a fare colazione mentre discutono.
-‘Giorno a tutti!- Esclama, aprendo il frigo per prendere un po’ di latte.
-Buongiorno, Marta!- Le risponde suo padre, tutto sorridente.
-Ehi, Marta, dillo anche tu a papà che l’ultimo giorno di scuola non entra nessuno!- La esorta Eleonora.
-Io sono sempre entrata.- Le risponde Marta, sedendosi al tavolo con loro, mentre suo padre si lascia scappare una risatina.
-Beh, certo, c’era da aspettarselo. Tu non hai mai sgarrato neanche una volta, vero? Ma proprio a me doveva capitare una sorella così perfettina?- Si lamenta Eleonora, sbuffando. Marta ride, prendendosi un po’ gioco di lei.
-Ma dai, che l’ultimo giorno di scuola è sempre divertente. Non si fa mai lezione, stai con i tuoi amici, scherzate, ridete, potete girare liberamente per i corridoi o uscire in giardino e fare i gavettoni. Per lo meno, noi facevamo sempre così. Guarda che dopo le rimpiangerai queste cose!- La avverte Marta.
-Forza, signorina, corri a scuola o farai tardi!- La incita il padre.
-Uffa! E va bene, va bene, vado. A dopo!- Eleonora, non proprio convinta, si carica di malavoglia lo zaino in spalla ed esce di casa.
-Quella ragazza…se non ci fosse, bisognerebbe inventarla!- Commenta l’uomo, con il sorriso sulle labbra, riferendosi a sua figlia minore.
-Ehm…papà…- Interviene Marta, un po’ timorosa.
-Sì?-
-Lavori questo finesettimana?-
-No, sono a casa, perché?
-Ecco, allora Eleonora non avrà problemi se vado via questi due giorni…-
-E dove andresti?-
-Sai, Alice parte domani notte e mi ha chiesto di passare un po’ di tempo con lei, magari in campeggio…- Afferma Marta, cercando il più possibile di rendere naturale quella bugia.
-Alice, eh?- Le chiede suo padre inarcando le sopracciglia e sorridendo appena. –Pensi che non abbia letto il giornale sportivo stamattina? E’ scritto dappertutto che Luca ha rinunciato all’Arsenal per rimanere qui ed è una decisione così folle che solo l’amore può averlo spinto a prenderla.-
Marta, un po’ imbarazzata, abbassa lo sguardo. E’ inutile nascondere la verità a suo padre, tanto ha già capito tutto.
-Sì, beh…ci siamo messi insieme e lui mi ha proposto di andare via questi due giorni per allontanarci un po’ da tutti i giornalisti e i curiosi che vogliono saperne di più sulla sua scelta di restare qui. Sa già che sarà un inferno e vuole stare via per un po’.-
-Va bene.- Le dice l’uomo cogliendola di sorpresa.
-Va bene? E’ stato facile.- Commenta Marta, sorridendo.
-Sì, ma dovrai chiamarmi per informarmi di ogni tuo spostamento e poi, fondamentale, state in campana! Sai cosa intendo…-
-Papà, ma abbiamo ventidue anni, siamo adulti ormai.-
-Non mi interessa. Finché sarò vivo, io ti farò sempre le mie raccomandazioni, anche quando di anni ne avrai cinquanta!-
-Ok, ok, meglio chiuderla qui.- Marta sorride e, dopo aver finito di bere la sua tazza di latte e caffè, si avvicina a suo padre e gli dà un bacio sulla guancia. –Grazie papà. Vado a preparare la valigia.- L’uomo, con occhi attenti, osserva la figlia mentre sale le scale, pensando a quanto somigli sempre di più alla madre.
 
Salita in camera, Marta apre l’armadio e tira subito fuori, da sotto il letto, il trolley, per cominciare a riempirlo di magliette, felpe e costumi e intanto accende la tv, nel caso stessero parlando di Luca. Proprio in un telegiornale sportivo, viene mandato in onda un servizio sulla conferenza stampa che si è appena conclusa. Marta interrompe per un attimo la preparazione della valigia e si ferma per ascoltare meglio.
“Mi scuso con i dirigenti dell’Arsenal, che stimo molto, con il mio procuratore, Gianni, che è costretto a sopportarmi ogni giorno e che lavora sodo per farmi avere il meglio, ma anche con la Roma, per aver detto che me ne sarei andato e per aver poi ritrattato tutto. E’ stato un comportamento infantile e poco rispettoso, me ne rendo conto, ma la decisione di andarmene l’avevo presa troppo istintivamente, senza rifletterci bene. Stavo attraversando un periodo un po’ strano e la rabbia, la frustrazione e la voglia di cambiare vita avevano preso il sopravvento. Per fortuna, poi, una persona mi ha fatto cambiare idea, anche se all’ultimo momento, ed ora ho capito che la cosa giusta da fare è rimanere qui. Qui c’è la mia squadra, ci sono i miei fedelissimi tifosi e la persona che amo di più al mondo. A Londra non ci sarebbero stati e se loro non ci sono, allora significa che non è il posto giusto per me.”
Il servizio termina e Marta fa un sospiro. Le fanno piacere le parole di Luca, ma continua a sentirsi in colpa se ora tutti i riflettori sono puntati su di lui.
 
Come promesso, Luca si presenta a casa di Marta in perfetto orario. Lei chiude a fatica il trolley e si precipita giù per le scale, trovandolo in veranda a parlare di calcio con suo padre.
-Eccomi!- Li interrompe Marta.
-Dammi la valigia, te la carico in macchina.- Le dice Luca, prendendole il trolley dalle mani e dirigendosi verso l’auto per caricarlo nel portabagagli.
-Dov’è che andreste, di preciso?- Domanda il padre di Marta, rimasto in veranda con la figlia.
-Non lo so. Ha detto che è una sorpresa.-
-Appena lo scopri, comunque, fammelo sapere.- Si raccomanda l’uomo, con sguardo serio.
-Andiamo?- Chiede Luca, mentre torna da loro.
-Sì, andiamo! Ciao papà!- Marta saluta il padre dandogli un bacio sulla guancia.
-Arrivederci!- Esclama Luca.
-Buon divertimento e state attenti con la macchina! Ah, Marra!-
-Sì?- Luca si volta, sentendosi richiamato.
-Ti tengo d’occhio!- Gli dice l’uomo, con sguardo minaccioso.
-Ah, sì, certo…stia tranquillo.- Lo rassicura Luca, un po’ intimorito, mentre Marta lo guarda e sorride tra sé e sé, divertita. Cambia però subito espressione, quando il suo sguardo incrocia la finestra della stanza di Alessandro, nella casa adiacente. Chissà cosa starà facendo, come avrà passato la notte, a cosa avrà pensato… Marta ha imparato che per ogni fetta di felicità, ce n’è sempre una di dolore e di senso di colpa, quello che si porta dietro da quando Ale l’ha lasciata andare da Luca.
I due ragazzi entrano finalmente in macchina.
-Non mi aveva mai chiamato per cognome.- Afferma Luca, all’improvviso.
-Chi? Papà?- Gli chiede Marta, ridendo. Luca annuisce. –Aveva uno sguardo spaventoso, mi ha messo paura!- Prosegue.
-E non hai ancora visto niente! Diventa gelosissimo quando si tratta delle sue bambine!-
-Beh, buono a sapersi!- Commenta Luca, mentre mette in moto l’auto per partire.
-Allora, dove andiamo? Posso saperlo ora?- Gli chiede Marta, sempre più curiosa.
-No, ancora no. Lo capirai piano piano.-
-E dai! Ti piace così tanto tenermi sulle spine?-
-Indovinato!- Esclama Luca, con un sorriso furbo, mentre si volta un istante verso di lei, per guardarla.
Marta lo osserva guidare, apparentemente tranquillo, con le mani ben salde sul volante e gli occhi puntati sulla strada, nascosti dietro le lenti di un paio di Wayfarer scuri. Non deve essere stato facile per lui sopportare tutte le pressioni e i rimproveri dei suoi dirigenti o tutte quelle domande da parte dei giornalisti che lo sottoponevano alla gogna mediatica.
-Luca, come è andata stamattina?- Gli chiede, cercando di entrare in argomento con più delicatezza possibile.
-Bene.- Le risponde Luca, sorridendo. –Alla fine dovevo solo chiedere scusa e credo di essermela cavata bene. L’unica cosa che mi dispiace è aver creato dei problemi a Gianni, che si è sempre impegnato tanto per farmi avere gli ingaggi e i contratti migliori, ma comunque anche lui ha detto che mi perdona.-
-Mi è sempre stato simpatico il tuo agente!- Commenta Marta.
-Sì, ma ha anche aggiunto che sono un pazzo a non aver accettato un’offerta come quella!-
-Ecco…a questo proposito…- Interviene Marta, facendosi più seria. –Ho sentito un pezzo della tua conferenza stampa stamattina. Mi hanno fatto davvero piacere le tue parole, perché mi hanno fatto sentire una parte importante della tua vita, ma allo stesso tempo mi sento in colpa, perché so che tu hai rinunciato ad una grossa opportunità di lavoro per me ed ho paura che in futuro possa pentirtene.-
-E’ qui che ti sbagli.- La interrompe Luca. –Non è per te che ho rinunciato all’Arsenal. L’ho fatto per me, perché non sopportavo l’idea di starti lontano per tutto quel tempo, perché sapevo che, dopo tutto quello che abbiamo passato, non sarei riuscito a stare un altro giorno senza di te. Detesto dire certe frasi, ma l’unica cosa di cui ho veramente bisogno adesso sei tu. Ho bisogno di te più che di qualsiasi altra cosa, perciò, dove sei tu, sarò anch’io. Solo così la mia vita potrà essere completa.-
Alle parole di Luca, Marta sorride emozionata. Non sentendola dire nulla, Luca si volta un attimo verso di lei per guardarla, incrociando il suo sguardo felice e i suoi occhi sorridenti.
-E non mi guardare con quegli occhi, mi distrai!- La rimprovera scherzosamente Luca. Marta, allora, si avvicina a lui, gli accarezza il braccio che ha spostato per cambiare la marcia e poggia la testa sulla spalla di Luca, che la guarda con la coda dell’occhio per un istante, sorridendo, e poi torna a concentrarsi sulla strada.
Marta si addormenta poco dopo e si risveglia quando ormai il viaggio è terminato. Apre lentamente gli occhi e si guarda intorno stiracchiandosi e vedendo un sacco di insegne e cartelli stradali che indicano il porto di Napoli.
-Oh, bentornata tra noi! Vedo che non hai perso l’abitudine di russare!- La prende un po’ in giro Luca.
-La smetti con questa storia? Io non russo!- Esclama Marta in sua difesa, dando un pugno sul braccio a Luca, che fa un sorrisetto. –Il porto di Napoli? Dove stiamo andando? Ci imbarchiamo?- Domanda la ragazza, dimenticando completamente le battutine di Luca.
-Hai indovinato!-
-Quindi andiamo su un’isola! Ischia o Capri?-
Proprio in quel momento, Luca svolta a destra, seguendo la segnaletica che indica l’imbarco per Capri.
-Capri!- Grida Marta, entusiasta.
-Esatto, non ricordavo bene se ci fossi già stata oppure no, però alla fine mi sono detto che Capri è talmente bella che ci si può tornare decine di volte senza mai stufarsi.-
-Sì, ci sono stata una volta, ma ero molto piccola. C’era ancora la mamma ed Eleonora aveva pochi mesi, quindi non me la ricordo bene.- Spiega Marta, che poi sospira e fa un sorriso. –Così mi porti a Capri…-
-L’idea sarebbe quella.- Commenta Luca, mentre cerca parcheggio.
-Sai che è uno dei posti più romantici che ci siano?-
-Sì, lo so.-
-Non ti facevo così romantico…- Lo punzecchia Marta.
-Infatti non lo sono. Io sono il contrario di romantico, quindi è tutta colpa tua se mi vengono in testa certe idee. Lo vedi cosa mi fai fare?-
Luca e Marta, finalmente, parcheggiano ed escono dall’auto.
-Forse l’hai fatto perché sei follemente innamorato di me.-
-No, quella eri tu e sei venuta fino a casa mia per dirmelo!- Afferma ironicamente Luca, per sostenere il solito botta e risposta con Marta.
-Non montarti troppo la testa! Se non lo avessi fatto, a quest’ora saremmo ognuno per conto suo, tu a Londra e io ad Ostia con Ale.- Gli fa notare Marta, con un sorriso beffardo e le sopracciglia inarcate.
-Va bene, hai vinto, ti sei aggiudicata il primo battibecco della giornata. Adesso, però, andiamo a mangiare qualcosa. Ho fame ed abbiamo il traghetto tra un’ora.-
-Aspetta!- Marta lo ferma prendendolo per un braccio, Luca si gira e lei gli stampa un bacio sulle labbra tenendogli il viso tra le mani con forza.
-E questo per cos’era?- Le chiede Luca, sorpreso.
-Beh, ecco, per tutto questo, perché mi stai portando a Capri, perché sei rimasto qui con me e perché sai sempre sorprendermi. Sul serio, sei una continua sorpresa e ogni volta fai qualcosa di cui non ti riterrei mai capace, facendomi sentire la persona più importante al mondo.-
-Sono bravo, eh?- Commenta Luca, dandosi delle arie, mentre le cinge la vita con le braccia, la stringe a sé e si appoggia con la schiena alla sua auto. Marta sorride ed abbassa lo sguardo. –Sai, pensavo avessi deciso di non baciarmi più. Ci hai messo due ore e mezza per farlo!- Afferma Luca.
-Ehi, non posso mica dispensare i miei baci a destra e a sinistra così facilmente! Te li devi guadagnare!- Risponde ironicamente Marta.
-Ah, è così? Allora ne voglio un altro, perché me li sono sudati.-
Luca avvicina il suo volto a quello di Marta e la bacia con amore, giocando con la sua lingua e mordendole delicatamente il labbro inferiore, mentre lei lo abbraccia mettendogli le braccia intorno al collo.
 
Dopo aver pranzato con un panino, Marta, come promesso, chiama suo padre per avvertirlo che sono arrivati al porto e per informarlo che la loro destinazione è Capri, poi, insieme a Luca, sale sul traghetto, che in perfetto orario abbandona il porto alla volta di Capri.
Appena messo piede sulla nave, Marta nota subito che gli occhi di tutti sono puntati su di loro. Ad ogni passo che fa, può sentire i mormorii delle persone intorno a sé. Lo trova imbarazzante e fastidioso, ma Luca non sembra prestarci molta attenzione. Ormai è abituato ad essere osservato, riconosciuto ed indicato dovunque vada e Marta pensa che, se vuole davvero stare con Luca, farà meglio a farci l’abitudine il prima possibile anche lei. Distraendola dai suoi pensieri, Luca le propone di uscire sul ponte per poter vedere il mare e tutto il paesaggio intorno a loro. Marta accetta e i due escono. Sul ponte del traghetto tira un vento fortissimo. Marta indossa solo una maglietta a maniche corte, perché ha messo tutte le felpe in valigia, e comincia a sentire freddo, quindi incrocia le braccia sfregando i palmi delle mani sulla pelle per riscaldarsi.
-Vuoi rientrare?- Le chiede Luca, deducendo, dal suo gesto, che stia sentendo freddo.
-No, va bene così.- Gli risponde Marta, correndo verso la ringhiera per osservare meglio il mare sotto di loro. Luca, rimasto indietro, si sfila il chiodo di pelle e raggiunge Marta per metterglielo sulle spalle.
-E tu?- Gli domanda Marta, appena avverte il peso del giacchetto sulle sue spalle.
-Io sto bene lo stesso. E’ meglio che lo metti tu, così gracilina che sei.-
Marta gli sorride. –Grazie.- Sussurra, per poi infilare le maniche del chiodo di Luca.
Luca, rimasto con solo una maglietta rossa a maniche corte addosso, si appoggia con i gomiti sulla ringhiera, accanto a lei, con il volto rivolto verso il sole e gli occhi chiusi. Marta si volta per guardarlo. Ha un profilo perfetto, il naso perfetto, le labbra perfette, le braccia perfette. Il vento gli scombussola il ciuffo ribelle, mentre i raggi del sole che splende alto nel cielo illuminano i suoi lineamenti, marcandoli ancora di più. Gli occhiali scuri, dietro i quali si nascondono i suoi occhi intensi, gli donano ancora più fascino e Marta prova quasi pudore nel pensare a quanto Luca sia bello. Emana testosterone e virilità da ogni poro. Ogni volta che lo guarda, Marta sente una fitta allo stomaco e non riesce a staccargli gli occhi di dosso.
In quel momento, Luca sente qualcuno picchiettargli la gamba, così si volta e Marta fa lo stesso. Una bambina di dieci o dodici anni gli sorride con un foglio ed una penna in mano, mentre un altro bambino, di poco più piccolo, si nasconde dietro di lei.
-Ciao! Mio fratello si vergogna di chiedertelo, ma vorrebbe un tuo autografo, perché dice che sei il suo giocatore preferito.- Spiega la bambina, molto più intraprendente del fratello.
-Ma certo!- Risponde Luca sorridendo e prendendo il foglio e la penna dalle mani della ragazzina. –Come vi chiamate?-
-Io Sofia e lui Mirko.-
-Allora…a Mirko e Sofia, con affetto Luca Marra.- Luca scandisce bene le parole mentre scrive la dedica. Completata la sua firma, restituisce il foglio e la penna alla bambina.
-Gra…grazie.- Balbetta con un filo di voce il fratellino, continuando a nascondersi dietro le spalle della sorella.
-Di niente!- Gli dice Luca, mentre gli poggia una mano sulla testa scompigliandogli i capelli. –Sempre forza Roma, eh!- Si raccomanda, sorridendo.
Marta osserva intenerita la scena. Luca ha un debole per tutti gli esseri umani al di sotto dei quattordici anni. La sua aria da duro scompare quando vede un bambino, prima fra tutti la nipotina Gaia. I piccoletti riescono a far uscire il suo lato più tenero e premuroso e Marta lo trova estremamente dolce.
-Certo, forza Roma!- Esclama il bambino, che, finalmente, si allontana da sua sorella. L’affabilità di Luca lo ha messo un po’ più a suo agio e non si vergogna più.
-Ciao!- Lo salutano i due fratellini.
-Ciao ciao!- Risponde Luca mentre si allontanano.
Avendo visto la disponibilità di Luca con i due bambini, molte altre persone si fanno coraggio e si avvicinano a lui.
-Marra, te posso stringe ‘a mano?- Gli chiede un uomo sulla cinquantina, con evidente accento romanesco.
-Ah, sì, certo.- Risponde Luca, un po’ sorpreso, mentre un gruppo di persone viene verso di lui.
-Io so’ daa Roma da quando so’ nato e te posso di’ che tu sei un romanista vero. Stamattina ho sentito er discorso tuo in televisione e m’hai fatto commove! Semo tutti contenti che alla fine sei rimasto caa Maggica, se vede che ce tieni aa maja!- Prosegue l’uomo mentre gli stringe la mano.
-Grazie.- Gli dice Luca con un leggero sorriso. Prima che possa lasciare la mano dell’uomo, due ragazzi, più o meno della sua stessa età, gli si avvicinano con un cellulare in mano, chiedendogli di fare una foto. Luca accetta senza problemi, cerca sempre di essere cordiale e gentile con i suoi tifosi, per ricambiarli almeno in parte del supporto costante che gli danno. Marta questo lo sa ed aspetta un po’ in disparte, dietro di lui, che tutte quelle persone lo lascino andare. In quel momento, però, viene raggiunto da una ragazza che gli porge un pennarello nero e senza pensarci troppo si solleva la maglietta, scoprendo la pancia.
-Me lo fai un autografo?-
-Lì?- Chiede Luca, sorpreso e un po’ imbarazzato. Non è la prima volta che gli capita una cosa del genere, ma nonostante sia un tipo abbastanza disinvolto, queste richieste lo mettono sempre un po’ in soggezione.
-Certo, qui!-
Marta non sta di certo facendo i salti di gioia e Luca se ne accorge, guardandola con la coda dell’occhio mentre firma l’autografo alla ragazza.
-Grazie!- Esclama la sua fan su di giri, mentre gli lancia le braccia al collo e cerca di dargli un bacio sulla guancia. In quel momento, Marta si sente afferrare e strattonare per una mano e in un attimo si ritrova accanto a Luca, con la mano nella sua, in una stretta che sembra quasi volerla rassicurare. Quel gesto inequivocabile rende ormai pubblica la loro relazione e l’audace ragazza che si è fatta fare l’autografo si stacca subito dal suo idolo, imbarazzata, rinunciando a dargli un bacio.
-Quella deve essere la sua ragazza.- Mormora qualcuno in lontananza.
-Secondo me lui potrebbe aspirare a qualcosa di meglio!- Sente bisbigliare Marta mentre la folla intorno a loro comincia a dissiparsi.
-Non farci caso.- Cerca di tranquillizzarla Luca.
Marta osserva le loro mani ancora unite, realizzando davvero che ora Luca è solo suo. Luca ha lottato per averla. Ha sofferto ed ha rinunciato a molte cose solo e soltanto per stare con lei, quindi non deve lasciarsi condizionare dalle dicerie della gente.
-Ti dà fastidio?- Le chiede Luca.
-Cosa?-
-Tutto questo. I tifosi, gli autografi, le foto…-
-Se a chiederti l’autografo sono dei bambini che da grandi sognano di diventare come te non mi dà fastidio, anzi, lo trovo molto tenero e poi mi piace guardarti mentre stai con i bambini. Se invece a farlo sono delle fans impazzite che si spogliano di fronte a te facendoti proposte indecenti e che magari non hanno neanche mai visto una tua partita, ma ti chiedono l’autografo e cercano di baciarti solo perché sei figo…beh, sì, in quel caso mi dà molto fastidio!-
Luca fa un leggero sorrisetto, divertito dalla reazione di Marta.
-Gelosa, eh?-
-Un po’…- Risponde Marta sottovoce, abbassando lo sguardo.
-Come?- Le chiede di nuovo Luca, che ha capito benissimo, ma vuole che Marta lo ammetta ad alta voce. A volte sa essere parecchio sadico.
-Sì, lo sono, va bene? D’altronde ora sei il mio ragazzo, è normale! Ero gelosa anche prima, figuriamoci adesso!- Esclama Marta, stavolta guardandolo negli occhi.
-Oh, qua si scoprono gli altarini!- Commenta Luca ridendo.
-Non c’è niente da ridere! E poi tu ogni tanto potresti anche dire di no, non c’è bisogno di firmare tutte le pance o i davanzali che ti si presentano davanti!-
-D’accordo, va bene, scusami.- Le dice Luca, cercando di smettere di ridere. –Però sono contento che tu sia gelosa, mi fa piacere e poi io lo sono anche molto più di te. Potrei fare una strage se qualcuno cercasse di portarti via da me.- Confessa, guardandola intensamente negli occhi, mentre solleva la mano ancora intrecciata a quella di Marta per baciargliene il dorso. Marta sorride e Luca riprende a parlare. –Certo, se vuoi stare con me, però, devi accettare il pacchetto completo, che comprende anche l’essere riconosciuto, fermato e fotografato per strada. Fa parte del mio lavoro, purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, ma io credo che se ci saranno sincerità e fiducia reciproche tra noi, allora andrà tutto bene.-
-Tu ti fidi di me?- Gli chiede Marta.
-Certo! E tu? Ti fidi di me adesso?-
-Ci ho messo quasi sedici anni per capire se potevo fidarmi di te o meno, era l’unico motivo per cui non riuscivo ad ammettere che mi piacessi, ma ora posso dirlo a gran voce. Mi fido di te.- Afferma Marta, sorridendo. Luca risponde al sorriso e, afferrandola per il bavero del suo giacchetto di pelle, la tira a sé per abbracciarla.
 
Dopo circa un’oretta di traversata, il traghetto arriva finalmente nel porto di Capri. I passeggeri cominciano ad abbandonare la nave. Luca e Marta raccolgono le loro cose ed anche loro scendono sulla terraferma. Per prima cosa, Luca tira fuori una cartina del posto per cercare di orientarsi e trovare il loro hotel il prima possibile. Quando pensa di aver intuito la strada giusta, fa cenno a Marta di incamminarsi.
-E’ parecchio lontano l’albergo?- Chiede Marta, mentre si guarda intorno. Una rigogliosa vegetazione, distese di sabbia bianca e sassi, scogliere rocciose che si gettano a picco nel mare limpidissimo. Sopra di loro, il cielo di un azzurro acceso che all’orizzonte si unisce con il mare e i due Faraglioni proprio sotto di loro.
-No, dovrebbe essere qui sopra.- Le risponde Luca, indicandole una strada in salita. –Dammi la tua valigia. Tu porta la mia, che è più leggera.-
-Ah, grazie.- Marta fa come le dice Luca e si carica in spalla il suo borsone, lasciando la sua roba a lui. In cima alla salita, Marta scorge una maestosa costruzione bianca, con i terrazzini in ferro battuto nero, affacciata proprio sul mare e circondata da un vasto giardino con una fontana al centro e numerose piante dai fiori più colorati che abbia mai visto. Dalle sbarre dell’imponente cancello, Marta riesce a vedere un arcobaleno di colori: verde, rosso, rosa, blu, bianco e ciclamino. Ha gli occhi sbarrati ed è imbambolata di fronte a quella visione, poi, però, si accorge della presenza di un’insegna sulla facciata anteriore dell’hotel, che riporta cinque stelle. Marta le riconta per sicurezza, credendo di aver visto male, ma anche la seconda volta le stelle sono sempre cinque.
-Cinque stelle?!- Esclama, fermandosi di scatto mentre ormai Luca, invece, è già entrato nel giardino dell’albergo. –Ma io non ho tutti questi soldi, non posso permettermelo!-
-Non ho mai pensato di farti pagare, infatti. Consideralo il mio primo regalo per te.- Le dice Luca sorridendo.
-Altro che regalo! Dovrò vendermi un rene per ripagarti di tutto questo!-
-Non ce ne sarà bisogno. Dai, andiamo.- Insiste Luca, porgendole la mano.
-No, non voglio che tu paghi anche per me. Andiamo da qualche altra parte.-
-Avanti, Marta, non fare la bambina. Ho già prenotato, ci stanno aspettando.-
Marta ci pensa un po’ su, poi, sbuffando, poggia la sua mano su quella di Luca e si lascia trascinare all’interno del giardino. Arrivati al portone di ingresso, un usciere li saluta ed apre loro la porta. Mentre Luca si dirige alla reception per l’accettazione e per ricevere le chiavi della stanza, Marta rallenta il passo e si guarda intorno estasiata. Sembra una bambina in un negozio di giocattoli. Non ha mai messo piede in un hotel del genere, a dire il vero, non ne ha neanche mai visto uno dal vivo. Mobili d’antiquariato, lampadari di cristallo, tappeti pregiati e, seduto su un divanetto a leggere il giornale, Marta riesce a vedere anche un famoso conduttore tv.
-Marta, andiamo, ho le chiavi.-
Luca riporta Marta alla realtà e lei lo raggiunge per andare nella stanza che gli è stata assegnata. Un facchino la aiuta a trasportare la valigia e li conduce alla porta della loro camera, che si trova al quinto piano. Dopo aver aperto la porta, l’uomo lascia le valigie nell’ingresso.
-Buona permanenza!- Augura loro, per poi riscendere al piano terra.
Marta e Luca fanno il loro ingresso nella camera e Marta rimane di nuovo a bocca aperta nel constatare quanto sia grande e bella quella stanza, che più che una stanza sembra un vero e proprio appartamento. Sulla parete alla sua destra c’è un piccolo cartello con scritto: “Benvenuti nella Suite Bluemarine”.
-Suite?!- Si domanda attonita Marta, che come un fulmine si precipita in perlustrazione, mentre Luca la segue divertito. Nell’ingresso ci sono un divano a tre posti e due poltrone, tutti foderati con una stoffa a righe bianche e blu, e al centro un tappeto persiano con sopra un tavolinetto in legno di noce. Di fronte al divano, un grosso televisore al plasma e dall’altra parte della stanza, un frigo bar con alcuni drink di benvenuto. Su ogni mobile c’è un vaso di fiori freschi e, sempre più curiosa, Marta decide di dare un’occhiata anche alla zona notte. Aprendo la prima porta bianca che si trova sulla destra, entra nel bagno. Le pareti ricoperte da piastrelle bianche e blu. Due lavandini, un box doccia ed una vasca idromassaggio.
-Anche l’idromassaggio?! Luca, tu sei pazzo! Come ti è saltato in mente di spendere tutti questi soldi?-
-Andiamo, Marta, ne guadagno troppi per quello che li uso. Una volta si può anche fare una pazzia. Oggi è un giorno speciale, dovevamo festeggiare.-
Marta sorride, pensando che in effetti a Luca non è mai interessato nulla dei soldi. L’unico motivo per cui fa il calciatore è la sua passione per il calcio. Se la Roma gli avesse detto che lo avrebbe fatto giocare gratis, a lui sarebbe andato bene lo stesso, perché l’unica cosa che conta per Luca è correre dietro a quel pallone. Lui non ne parla mai, ma Marta è venuta a saperlo da Miriam: ogni mese, Luca dona una parte dei soldi che guadagna in beneficenza ed è anche per questo che lo ama, per la sua generosità.
Usciti dal bagno, i due continuano il giro di perlustrazione con la camera da letto. Molto spaziosa, con le pareti bianche ed una carta da parati blu ed un letto con il baldacchino al centro, con un copriletto a righe bianche e blu, esattamente come il divano.
-Un letto matrimoniale? Quindi hai dato per scontato che io dormirò con te, stanotte?- Chiede Marta, in maniera scherzosa.
-No, puoi sempre dormire sul divano o nella vasca da bagno. Lo spazio non ci manca.- Risponde ironicamente Luca.
Marta ride, poi si volta. Di fronte al letto c’è un finestrone con delle tende bianche, da cui proviene una gran luce. I due si avvicinano e lo aprono, scoprendo un terrazzino che si affaccia proprio sul mare, con la vista sui due Faraglioni di Capri.
-Wow, ma è stupendo qui!- Esclama Marta, con gli occhi che le brillano.
-Già. Gli avevo chiesto la vista sul mare, ma non immaginavo fosse così bella.-
-Ma non mi starai viziando un po’ troppo?- Gli domanda Marta, sorridendo e mettendogli le braccia intorno al collo.
-Ehi, Cassetti, non ti ci abituare.- Risponde Luca in maniera scherzosa. –Stavolta ho fatto tutto questo perché per me è un momento da ricordare, ma non credo si ripeterà molto spesso. Sai che non mi piacciono il lusso, la mondanità o i posti da vip.-
-Lo so, ed è anche questo che mi piace di te. Il tuo voler stare lontano dai riflettori ed il voler mantenere il più possibile la normalità. Se non fossi stato così, probabilmente ti avremmo perso anni fa, perché tu ci avresti snobbato e poi ti saresti dimenticato di noi per farti nuovi amici.-
-Non lo avrei mai fatto, anche perché avrei perso per sempre la possibilità di stare qui, su una terrazza sul mare di Capri, abbracciato alla ragazza più straordinaria del mondo.-
Senza dire una parola, con gli occhi luccicanti, Marta si fionda sulle labbra di Luca, baciandole con passione, mentre gli mette le mani sulla nuca passando le dita tra i suoi capelli.
-Ok, basta così.- Afferma Marta, sorridendo e staccandosi repentinamente da Luca. –Andiamo in spiaggia?-
-Sì, è meglio fermarsi qui, altrimenti stiamo tutto il giorno chiusi in camera a fare le cosacce e non è per questo che siamo venuti qui, vero?- Chiede Luca, con un sorriso furbo sulle labbra.
-Ma tu stai sempre a pensare a quello?- Gli domanda Marta.
-Ma sentila! Di’ la verità, anche tu ci stavi pensando! Sbaglio o poco tempo fa, sulla spiaggia davanti casa tua, mi hai detto che ogni volta che mi vedi vorresti saltarmi addosso?- Chiede ironicamente Luca, che si diverte sempre un mondo a punzecchiare Marta. Anche se adesso stanno insieme, questo lato del loro rapporto non è affatto cambiato e probabilmente non cambierà mai, saranno sempre come cane e gatto.
Marta, non potendo controbattere, dà un pugno sullo stomaco a Luca.
-Vado a cambiarmi, così andiamo in spiaggia, che è meglio.- Afferma, cercando di uscire da quella situazione un po’ imbarazzante per lei.
-D’accordo, mi cambio anch’io.- Risponde Luca, divertito.
 
Dopo essersi cambiati, Luca e Marta scendono nella spiaggia privata dell’hotel, una caletta abbastanza isolata, con alcune zone di sabbia bianca ed altre di sassi. La spiaggia è per metà in ombra, dovuta alla presenza di un masso roccioso che sporge in avanti. L’acqua è bellissima e una leggera brezza marina accarezza la loro pelle. Dopo aver fatto un bagno, Luca e Marta si distendono sulle sdraio per prendere il sole. Luca si gode ad occhi chiusi il vento sulla pelle ed il rumore delle onde che vanno e vengono, poi, all’improvviso, sente il tocco freddo della pelle di un’altra persona a contatto con la sua. Apre gli occhi e si ritrova Marta distesa al suo fianco. Ha abbandonato il suo lettino per sdraiarsi accanto a lui. Luca, allora, fa un leggero sorriso, poi si fa più in là ed allarga il braccio per abbracciarla e permetterle di appoggiarsi con la testa sulla sua spalla. Luca e Marta restano così, in silenzio per qualche istante, mentre poco più in là, due ragazzi intorno ai sedici anni stanno facendo qualche passaggio con il pallone, mentre ridono e si divertono insieme. Luca li guarda attentamente e Marta nota subito un velo di malinconia nei suoi occhi.
-A cosa stai pensando?- Gli chiede.
-La verità?- Marta annuisce. -Ad Ale.- Afferma Luca. –Quei due mi hanno ricordato per un attimo me e lui, quando avevamo la loro età ed ogni posto era buono per dare un calcio ad un pallone, anche una spiaggia piena di sassi. Chissà come starà adesso…-
-Sai, è stato lui a mandarmi da te, ieri.- Interviene Marta.
-Davvero?-
-Sì. Aveva capito da un bel pezzo che io ero innamorata di te e che era solo la paura ad impedirmi di sceglierti. Mi conosce meglio di chiunque altro, era l’ultima persona a cui avrei dovuto nascondere i miei veri sentimenti, perché tanto li avrebbe notati da solo e così è stato. Mi ha fatto smettere di avere paura e mi ha dato coraggio, dicendomi che non dovevo più scappare e che era giusto che scegliessi te. Mi ha lasciato correre da te nonostante quello che prova per me.-
Luca piega un angolo della bocca in un leggero sorriso.
-E’ tipico di Ale. Fa sempre la cosa giusta, antepone la felicità degli altri alla sua per far sì che le persone che ama siano felici. E’ un grande, è una persona stupenda, ma d’altronde, se non lo fosse stato, non sarebbe il mio migliore amico.-
-E’ bello sentirti di nuovo parlare di lui in questo modo.- Commenta Marta.
-Quando torniamo voglio parlargli. In fondo è stata tutta colpa mia se il nostro rapporto si è rovinato ed ora voglio fare tutto il possibile per cercare d recuperarlo almeno in parte. Sai, quando mi guardo indietro e ripenso all’ultimo anno, mi sembra sia durato un’eternità. Sono successe così tante cose, il mio mondo si è ribaltato completamente. Ho iniziato a giocare in Serie A, mi sono innamorato dell’ultima ragazza di cui avrei dovuto innamorarmi, ho perso la mia amicizia con Ale, mentre ho ritrovato quella con Alice, poi Gaia si è ammalata ed ho sofferto con lei e Tommaso, sperimentando per la prima volta la paura della morte, sono diventato zio, mia sorella si è sposata, ho vinto il campionato, ho avuto il coraggio di rifiutare una proposta dall’Arsenal, ho sofferto tanto per amore, ma alla fine sono riuscito ad averti. E’ stato l’anno più emotivamente destabilizzante della mia vita, ma credo sia stato anche l’anno in cui sono cresciuto di più.-
-Già, anche per me quest’anno è stato difficile e strano, ma sento di essere maturata e di essere diventata più forte di prima. Adesso ho un po’ meno paura del mondo, della vita, dei sentimenti…-
-E sai cosa ci ha dato la forza di andare avanti? L’amicizia. Anche quando sembrava che non ci fosse più, anche quando sembrava finita, in realtà è stata la colla che ci ha tenuti sempre uniti e che ci ha fatti sostenere a vicenda. Io credo che, più l’amicizia viene messa alla prova, più si rinforza ed è per questo che non posso rinunciare ad Ale, perché sono sicuro che tra noi non è definitivamente finita.-
-Sei diventato anche più saggio nell’ultimo anno.-  Gli dice Marta sorridendo. –Comunque mi fareste davvero felice se tornaste ad essere gli amici di una volta. Mancano anche a me le cazzate che facevate insieme. Siete una parte così importante della mia vita che sentirmi responsabile della fine della vostra amicizia mi distrugge.-
-Non è colpa tua.- Afferma Luca.
-Beh, però io, pur non volendo, ne sono stata la causa.-
-Se dire così ti fa sentire meglio, fai pure. Comunque ci proverò a sistemare le cose. Te lo prometto.- Luca sorride a Marta, poi le passa una mano tra i capelli e le bacia la fronte, per tornare con lo sguardo su quei due amici che giocano a pallone.
 
Quella sera, Luca fa un’altra sorpresa a Marta e la porta a mangiare in un rinomato ristorante di pesce, molto famoso a Capri. Entrambi vestiti di tutto punto, prendono posto al tavolo a loro riservato. Marta si guarda intorno esterrefatta, praticamente non ha fatto altro tutta la giornata.
-Sarà dura tornare alla normalità domani sera.- Commenta.
-Godiamoci questa mini-vacanza finché possiamo.- Le dice Luca, sorridendo.
In quel momento, un venditore ambulante di rose, probabilmente indiano, entra nel ristorante. Il proprietario del locale ed i camerieri lo invitano subito ad andarsene, per paura che possa disturbare i clienti, ma Luca si precipita da lui.
-No, aspettate.- Li invita a lasciarlo andare. –Le prendo tutte.- Dice all’uomo che, senza farselo ripetere due volte, afferra i soldi e lascia le rose rosse nelle mani di Luca, per poi uscire dal ristorante felice come una Pasqua.
Marta ha seguito tutta la scena e vede tornare Luca con un mazzo di rose rosse in mano.
-Per te.- Le dice, porgendole i fiori.
-Grazie.-
Marta sorride felice ed annusa le rose, mentre Luca si risiede al suo posto. –Questa è la prima volta che mi regali dei fiori.-
-Tecnicamente è la seconda.-
-La seconda? Non mi risulta.- Afferma Marta, confusa.
-Sì, in realtà anche a San Valentino ti stavo portando una rosa rossa, ma quando sono arrivato a casa tua ti ho visto in veranda ad amoreggiare con Ale, così ho buttato la rosa e me ne sono andato.-
-Non stavamo amoreggiando!-
-Comunque non era una scena che mi facesse piacere vedere. In quel periodo mi stavi facendo vedere i sorci verdi. Non sapevo proprio come comportarmi. Più facevo per te, più ti allontanavi da me. Mi ci è voluta una pazienza immensa per starti dietro!- Spiega Luca, facendo ridere Marta. –Io volevo farti un regalo per San Valentino, ma dato che tu facevi la stronza con me, avevo deciso di lasciar perdere. E’ stata Alice a convincermi a portarti quella rosa, anche se poi alla fine non te l’ho più data.-
-Alice?- Chiede Marta, incredula, sapendo benissimo che in quel periodo Alice ci stava ancora sotto con Luca.
-Sì, quando siamo andati a quella festa di beneficenza mi ha detto che dovevo continuare a lottare per te, così ha strappato una rosa rossa dal rosaio del giardino della villa in cui si teneva il galà e mi ha detto di portartela.- Afferma Luca, ridendo. -Quella ragazza è folle, ma è anche una delle più dolci che io abbia mai conosciuto.-
-Ali…- Sussurra Marta, sorridendo e volando con la mente al pensiero della sua migliore amica, che nonostante tutto le è sempre stata accanto e le ha sempre voluto bene. Anche quando sembrava provare soltanto odio verso di lei, in realtà Alice non ha mai smesso di volere la sua felicità. -Non posso pensare che domani sera se ne andrà. Se ne andranno tutti…- Constata Marta, cambiando espressione.
 -Già…mi mancheranno un sacco.-
-Anche a me.-
 
A fine serata, il cameriere porta al loro tavolo una bottiglia di champagne. Luca lo apre e lo versa, prima nel bicchiere di Marta, poi nel suo.
-A cosa brindiamo?- Domanda a Marta mentre posa la bottiglia nel secchiello con il ghiaccio.
-A noi, alla nostra storia, alla nostra felicità e a quella dei nostri amici, perché possano ritrovare anche loro un po’ di equilibrio nella loro vita e perché senza di loro io e te non saremmo qui, ora, insieme.-
-Hai ragione.- Conferma Luca, sorridendo ed alzando il calice. –Cin cin!-
-Cin cin!- Risponde Marta facendo sbattere il suo bicchiere con quello di Luca, per poi bere un sorso di champagne. –E grazie.- Aggiunge, dopo aver riappoggiato il bicchiere sul tavolo.
-Per cosa?- Le chiede Luca.
-Per questo.- Risponde Marta allargando le braccia per indicare il posto in cui si trovano. –Per i fiori, per questa fuga romantica e per essere così come sei.- Gli dice, un po’ timidamente. Luca sorride, poi mette la sua mano su quella di Marta, che è appoggiata sul tavolo e si avvicina per lasciarle un tenero bacio sulle labbra.
-Grazie a te.- Le sussurra in un orecchio.
 
Dopo cena, Luca e Marta decidono di andare a fare un giro per le vie di Capri. Se Capri di giorno è bellissima, di notte è a dir poco spettacolare. Le viuzze strette e in salita, con negozi di importanti marche ma anche con le botteghe più tradizionali, le strade sempre animate e piene di vita, le luci della notte che si riflettono sul mare e i due Faraglioni illuminati dalla luce della luna che si stagliano di fronte all’isola, come a farle da guardia e a salvaguardarne la bellezza. Tornati in hotel, Luca si piazza sul divano per sentire le notizie sportive alla tv, mentre Marta corre a farsi un bagno nella vasca idromassaggio. Vuole approfittarne ad ogni costo. Chissà quando le ricapiterà di averne una a disposizione!
La testa e le braccia appoggiate sul bordo della vasca, gli occhi chiusi ed il corpo completamente rilassato, in balia della schiuma e delle bolle d’acqua create dal meccanismo dell’idromassaggio, mentre della musica proveniente dalla radio della loro suite si spande per tutto il bagno. Potrebbe addormentarsi da un momento all’altro ed è per questo che non sente minimamente entrare nel bagno Luca, vestito soltanto dei suoi boxer, che furtivamente si avvicina alla vasca e spinge in avanti la schiena di Marta, per farsi spazio e sedersi dietro di lei, con le spalle appoggiate al bordo e le gambe larghe per accogliere la sua ragazza. Marta spalanca gli occhi, non appena si sente toccare, e, istintivamente, cerca di coprirsi il seno con le mani.
-Ehi, ma che stai facendo?- Gli chiede, voltandosi verso di lui.
-Vengo a fare l’idromassaggio con te.- Le risponde Luca, con molta naturalezza.
-E chi ti dice che io sia d’accordo?-
-Avanti, la porta non era neanche chiusa a chiave. Di’ la verità, un po’ ci speravi!- La punzecchia Luca, con lo sguardo ammiccante ed un sorriso furbo sulle labbra.
-Ti piacerebbe!- Controbatte Marta, inarcando le sopracciglia e cercando di trattenere una risata.
Luca, allora, la afferra per i fianchi e la tira a sé, facendo aderire il suo petto alla schiena di Marta, poi inizia a baciarle la spalla ed il collo bagnati, mentre Marta comincia a sciogliersi e ad abbandonarsi al tocco di Luca. Sposta le mani dal suo seno al bordo della vasca, si appoggia con la schiena al petto di Luca ed inclina la testa all’indietro per poggiarla nell’incavo del suo collo.
-Io non sono pervertita come te.- Gli sussurra in un orecchio con voce suadente.
-Ah no?- Le chiede Luca, con sguardo di sfida.
-No…- Marta si volta verso di lui, che le prende il mento e la bacia. Lei gli accarezza la nuca passandogli le dita tra i capelli, poi Luca si ferma improvvisamente.
 -Ok, basta così. Il tempo è scaduto.- Le comunica, mentre si stacca da lei e si alza, per uscire dalla vasca ed infilarsi un accappatoio azzurro che era appeso alla parete del bagno.
-Cosa?!- Gli chiede, incredula, Marta, guardandolo con occhi spalancati.
-Beh, finora ti sei sempre fermata tu, stavolta lo faccio io.-
-Cos’è? Una ripicca?-
-No, ti lascio fare l’idromassaggio da sola.- Le dice Luca mentre esce dal bagno. –Buon proseguimento!- Esclama, con un sorrisetto sulle labbra. Marta, sentendosi piccata, esce anche lei dalla vasca e si mette addosso un asciugamano, legandolo sotto le ascelle.
-Ehi, Marra, non penserai mica di prenderti gioco di me!- Esclama, puntando le mani sui fianchi e seguendo Luca, diretto nella camera da letto.
-Sei secondi, Marta. Solo sei secondi!- Le dice Luca, con un sorriso furbo sulle labbra, indicandole le cinque dita di una mano ed il pollice dell’altra sollevati, ad indicare i secondi impiegati da Marta per raggiungerlo in camera. –Pensavo avessi un po’ più di amor proprio e di orgoglio!-
Marta incrocia le braccia indispettita, cercando di rimanere seria, poi dà una spinta a Luca e lo butta sul letto, dietro di lui. Sale anche lei, si mette a cavalcioni sopra di lui e scioglie i capelli che aveva legato con un elastico per fare il bagno. Luca le mette le mani sui fianchi, coperti solo da un asciugamano di spugna. Marta si china su di lui e comincia a baciarlo, dapprima sulle labbra, poi sul collo e sul torace, sorreggendosi con i gomiti ai lati della sua testa. Luca la stringe forte a sé, sollevandole l’asciugamano e sfiorandole la pelle ancora umida. Marta slaccia la cinta dell’accappatoio di Luca e lo aiuta a sfilarselo e Luca fa lo stesso con l’asciugamano di Marta, che viene via in un attimo.
-Hai visto però? Funziona!- Afferma Luca, tra un bacio e l’altro, con il respiro affannato.
-Cosa?- Chiede Marta, non capendo.
-Il metodo di fermarsi prima di arrivare al sodo! Tu mi ci hai fatto diventare pazzo in tutto questo tempo, quindi dovevo usarlo anche io con te, per fartela pagare un po’.-
-Tanto non ce la farai di nuovo.- Gli dice Marta, inarcando le sopracciglia e scuotendo la testa.
-A far che?- Domanda Luca.
-A fermarti prima.- Risponde Marta, sorridendo maliziosamente mentre riprende a baciarlo con passione.
Luca, senza staccarsi dalle labbra di Marta, la afferra con un braccio e con un rapido movimento la sposta, per invertire le posizioni. Stavolta è lui a stare sopra di lei.
-E’ vero, non ce la faccio.- Le dice, guardandola negli occhi e sorridendo, per poi ricominciare a baciarla in ogni parte del suo corpo. La pelle di Marta è morbida e liscia, esattamente come la ricordava, talmente tanto che gli verrebbe voglia di morderla. Marta, con le dita, sfiora il petto di Luca poi gli addominali tesi, scivolando fino all’elastico dei boxer. Stringe la natica soda di Luca, spingendolo ancor più verso di sé, fino a sentire la sua erezione premerle sul ventre. Le mani di Luca si soffermano sui seni di Marta, così tonici e proporzionati. Gioca con i capezzoli, tastandoli e leccandoli, poi le solletica con i polpastrelli la schiena e l’addome, fino ad arrivare al centro del suo essere donna, per cominciare a provocarle più piacere. Marta ha la pelle d’oca e sente un brivido percorrerla dalla testa ai piedi. Tra un gemito e l’altro, si aggrappa a Luca, come se non avesse nessun altro a cui affidarsi. Con una mano gli abbassa i boxer e lo aiuta a sfilarseli.
-Mi sono dimenticato i preservativi, facciamo senza?- Le chiede.
-Non penso proprio, piuttosto non lo facciamo!- Esclama Marta, indispettita, con la fronte corrucciata.
-Sto scherzando!- Confessa Luca, ridendo, mentre allunga una mano sul comodino di Marta, ancora sotto di lui. –Sono diventato un bravo ragazzo, cosa credi? Comprarli è stata la prima cosa che ho fatto stamattina appena sveglio.- Ammette, mentre tira fuori dal cassetto del comodino una scatola di preservativi e si mette seduto sul letto.
-Non so se essere contenta del fatto che tu sia diventato finalmente una persona responsabile o offesa dal fatto che la prima cosa a cui hai pensato stamattina appena sveglio, dopo neanche dodici ore che stavamo insieme, sia stata quella di portarmi a letto.- Afferma sarcasticamente Marta.
Luca sorride divertito, mentre indossa il preservativo.
-Non fare la tragica, con te mi sono sempre comportato da persona responsabile. Anche l’altra volta l’ho usato.-
-Lo so, infatti era con le altre che non lo usavi.-
-Allora dovresti sentirti lusingata. Sto mettendo la testa a posto solo per te.-
Luca si avvicina di nuovo a Marta, che lo guarda sorridente, poi riprende a baciarla, riscaldando nuovamente l’atmosfera. Marta divarica le gambe e finalmente Luca può entrare in lei, dapprima lentamente, poi con spinte sempre più veloci. Marta stringe i pugni sulla schiena di Luca, il suo respiro si fa sempre più affannoso e il cuore le batte così forte che sembra possa uscirle dal petto da un momento all’altro.
-Ti amo.- Le sussurra in un orecchio Luca, imbarazzato, mentre continua a muoversi ritmicamente sopra di lei. E’ sempre restio a fare o dire cose del genere, ma vuole far capire a Marta quanto ci tiene e sapeva che quello era il modo giusto ed il momento più adatto per farlo.
-Anch’io.- Gli risponde Marta, sorridendo con gli occhi lucidi. Lo abbraccia e si abbandona completamente a Luca, lasciandosi guidare dalle sue mani più esperte fino al culmine del piacere, che non tarda ad arrivare. Due corpi che si uniscono in uno solo, due anime così diverse che si completano proprio perché in grado di colmare i difetti dell’altro e di esaltarne i pregi. Prima due conoscenti, poi due compagni di classe, due persone che non riuscivano ad andare d’accordo, proprio come se fossero cane e gatto, ma fondamentalmente sono stati sempre grandi amici, pronti a sostenersi a vicenda nelle situazioni che lo richiedevano. Anche se silenziosamente, ci sono sempre stati l’uno per l’altra ed ora questa amicizia si è trasformata in amore. Il più forte che entrambi abbiano mai provato ed è cullati da questo amore, dalla luce della luna che filtra attraverso la finestra di fronte al letto e dal rumore delle onde che si infrangono sugli scogli, che Luca e Marta si addormentano abbracciati, in balia dei sogni che soltanto due innamorati possono fare.



Angolo Autrice: Mi scuso infinitamente per il mostruoso ritardo con cui ho aggiornato anche stavolta, ma spero mi capirete. Tra esami, lezioni all’università, danza ed impegni vari, come si dice da me, non riesco a dare il resto ed il tempo per scrivere è davvero poco. Comunque, dopo una lunghissima attesa, eccomi di nuovo qui con un capitolo, credo, atteso da molti, tutto incentrato sulla coppia Luca-Marta, che finalmente può godersi il suo amore in santa pace. Luca dimostra nuovamente quanto tenga a Marta organizzando in poco tempo e nei minimi dettagli una fuga super romantica a Capri, in un posto da favola. So che quasi tutte le mie lettrici tenevano particolarmente a questa coppia (anch’io! XD), quindi spero proprio che questo capitolo vi sia piaciuto! Come avrete notato, pur stando insieme, il rapporto tra Marta e Luca non è cambiato molto. Continuano lo stesso a punzecchiarsi e a battibeccare, ma io credo sia proprio questo il punto forte della loro relazione. Non so voi come la pensate, ma secondo me un rapporto deve basarsi anche sul divertimento, sulle risate, sull'ironia e sull'autoironia. Fatemi sapere! E’ triste doverlo dire, ma, dopo un anno, siamo proprio arrivati agli sgoccioli di Indissolubile. Questo era il penultimo capitolo ed il prossimo sarà l’epilogo di questa avventura, che ormai posso definire “nostra” (sì, perché senza di voi non sarebbe stato lo stesso). Nel prossimo capitolo ci saranno tanti sorrisi, tante lacrime ed un senso di nostalgia che caratterizzerà tutto il finale (o almeno è quello che vorrei suscitare in chi lo leggerà). Alcune anticipazioni del prossimo capitolo erano “nascoste” anche in questo. Spero di fare un buon lavoro, ce la metterò tutta per dare un degno finale a questa storia che mi ha dato veramente tanto, tanto, tanto. Grazie a chi c’è stato finora ed anche a chi ha appena scoperto Indissolubile, grazie a VOI!
Angelica Sofia

 

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Capitolo 36
*** Indissolubile ***




 
Il suono scrosciante del getto d’acqua della doccia, proveniente dal bagno adiacente alla camera da letto, è la prima cosa che Marta sente appena riapre gli occhi. La luce del mattino che penetra dal finestrone che si affaccia sul mare le permette di riconoscere la stanza in cui si trova. Non è stato un sogno. Quel week end fiabesco in un posto da favola, in una suite di lusso, insieme al ragazzo che ama, è tutto vero. Marta allunga una mano alla sua sinistra, sfiorando le lenzuola di seta che le ricoprono il corpo ancora svestito, con indosso solo le mutandine della sera prima. Luca non è accanto a lei e Marta, un po’ più lucida, deduce che sotto la doccia ci sia proprio lui. Immagina le gocce d’acqua scivolargli addosso, seguendo i contorni e le insenature del suo corpo  e sente un brivido percorrerle la schiena, nel ripensare alla notte appena trascorsa insieme a lui, quella notte in cui hanno fatto l’amore fino quasi a non respirare, fino a fondere le proprie anime in una cosa sola. Se l’amore è quello che ti fa uscire il cuore dal petto, che ti fa trepidare e morire di desiderio ogni volta che lo vedi, allora Marta non ha più dubbi, Luca è il suo più grande amore. In fondo lo è sempre stato, ma non voleva ammetterlo.
Dopo essersi rigirata più volte nel letto, finalmente decide che è ora di alzarsi. Dà un’occhiata in giro, nella stanza, senza però riuscire a scovare i suoi vestiti. Devono essere ancora in bagno dalla sera prima. Sul pavimento giacciono gli indumenti di Luca nel caos. Non è mai stato molto ordinato, anzi, non lo è affatto. Quando si toglie i vestiti, poi li lascia dove capita, anche a terra e spesso al rovescio. Se deve tirare fuori una maglietta dall’armadio, è capace di estrarre anche tutte le altre senza rimetterle a posto e così è stato anche quella mattina. In questo è proprio l’opposto di Marta, che invece è estremamente ordinata e precisa, come testimonia il fatto che a casa tenga la sua roba tutta perfettamente ripiegata nei cassetti, suddivisa per tipologia e addirittura per colore. Ogni maglietta, felpa o gonna ha un suo posto preciso e guai se viene spostata da lì! A volte se ne rende conto da sola, è esagerata, ma tutto dipende da quella sua maniacale fissa di dover tenere ogni cosa sotto controllo. Fino a poco tempo prima, avrebbe trovato il disordine di Luca irritante, lo avrebbe rimproverato e avrebbero iniziato a litigare come sempre, ma stavolta le suscita quasi tenerezza e se le fa questo effetto significa che deve essere proprio innamorata, altrimenti non avrebbe lasciato correre così. Marta accenna un sorriso tra sé e sé, stupita della sua stessa reazione, poi solleva da terra una delle camicie di Luca, a quadri rossi e blu, e la infila velocemente, mentre esce dalla camera da letto per dirigersi nel soggiorno. Non le sembra ancora vero di aver alloggiato in una suite come quella e continua a guardarsi intorno estasiata come il giorno prima, poi si fionda sul telecomando ed accende il gigantesco televisore al plasma posto di fronte al divano. Non crede di aver mai visto uno schermo di quelle dimensioni e con tutte quelle funzionalità, così, incuriosita, comincia a fare zapping tra la miriade di canali a disposizione. In quel momento, Luca esce dal bagno, con solamente i boxer addosso, mentre con un asciugamano sulla testa tampona i capelli bagnati. Vede Marta impegnata a cambiare canale e riconosce subito la sua camicia. Ci cade dentro, ma la fa sembrare ancora più bella.
-Ehi, non è la mia camicia quella?- Le chiede, mentre appoggia l’asciugamano sul tavolo e le si avvicina.
Marta, che fino ad ora non si era accorta di lui, si volta di scatto. –Sì, non sapevo dove fossero finiti i miei vestiti in tutta quella confusione e questa è stata la prima cosa che ho trovato.- Gli risponde, sedendosi sul bracciolo del divano. –Ti dà fastidio?-
-No, affatto. E’ tremendamente sexy, mi fa venir voglia di ricominciare tutto da capo.- Ammette Luca con voce suadente, mentre si china su di lei per baciarle il collo e le poggia le mani sulle cosce nude.  
-Già, ma non possiamo, abbiamo il traghetto tra poche ore.- Gli rammenta la ragazza che, sorridendo, lo allontana da sé. -Dobbiamo tornare a casa per salutare i nostri amici che se ne vanno, ricordi?-
-Sì. Se non fosse per loro potrei restare qui per tutta la vita, sai? Solo tu ed io, non mi servirebbe altro.- Le confessa Luca, guardandola intensamente negli occhi. Marta sorride e fa un sospiro.
-Non è strano?- Gli chiede.
-Cosa?-
-Beh, tutto questo. Io e te che stiamo insieme e partiamo per una fuga romantica, io che mi metto a cercare le mie cose in mezzo al tuo disordine, tu che devi prestarmi le camicie…-
-Sì, è un po’ strano. Se me l’avessero detto qualche anno fa non ci avrei mai creduto, siamo così diversi.-
-Già, che ci facciamo insieme noi due?- Si domanda Marta. –I calciatori dovrebbero stare con le veline, non con una che da grande farà il medico!-
-Hai ragione, io credo che dovremmo lasciarci.- Annuisce Luca, sorridendo e prendendola in giro. –Le veline di quest’anno sono molto belle, soprattutto quella mora, e mi sembra sia anche single. Potrei farci un pensierino.-
Marta sorride a sua volta, fingendo di dargli un pugno sullo stomaco, poi torna seria. -Comunque io ci credo, penso che io e te possiamo stare davvero bene insieme.-
Luca le stampa un bacio a fior di labbra. –Finalmente l’hai capito.- Le dice, allontanandosi leggermente da lei, per cambiare discorso. –Ci facciamo portare qualcosa da mangiare? Ho una fame!- Le propone, massaggiandosi lo stomaco che sta iniziando a brontolare.
-Vuoi dire colazione in camera?- Gli domanda Marta, stupita.
-Sì, basta chiamare il numero scritto su quel blocnotes sul tavolino.-
-Sì sì, chiamiamolo! Chissà quando mi ricapiterà di farmi portare la colazione in una suite come questa!-
Mentre Luca, divertito dall’eccessivo entusiasmo di Marta, si avvicina al telefono posto sopra un tavolinetto vicino al divano, la ragazza accende la radio, che subito comincia a diffondere della musica in tutta la stanza. Una melodia inconfondibile penetra nelle loro orecchie ed una voce molto familiare scandisce bene le parole di quella canzone che entrambi conoscono. Marta e Luca sollevano per un attimo il capo, lasciando incrociare i loro sguardi.
-Ma questi sono…- Mormora Marta.
-I Brain Storming!- Esclama Luca, concludendo la frase di Marta.
 
I genitori di Filippo sono partiti ormai da due giorni, per un improrogabile impegno di lavoro, lasciandogli la casa completamente libera. Alice ne ha approfittato per passare la notte da lui, la loro ultima notte ad Ostia, facendosi coprire da Marco, che, come da accordo, ha raccontato ai loro genitori che Alice sarebbe andata a dormire da Gaia. Il lato positivo di avere un fratello maggiore che è anche il migliore amico del proprio ragazzo. In quel letto che durante la notte ha accolto i loro gemiti e i loro sospiri, Alice e Filippo si stringono l’uno all’altra, ancora nudi, ancora nel mondo dei sogni. All’improvviso, Filippo apre gli occhi e si sveglia di soprassalto. Quello è il giorno di uscita in radio del loro primo singolo, il giorno in cui la loro musica avrebbe raggiunto orecchie più lontane, il primo passo verso la realizzazione del loro sogno. Filippo si affretta ad allungare la mano sul comodino, per afferrare la radiosveglia ed accenderla. I movimenti piuttosto bruschi del ragazzo svegliano Alice che, stropicciandosi gli occhi, comincia a stiracchiarsi.
-Ma che succede?- Gli chiede, non avendo ancora ricordato l’importanza di quella giornata.
-Come diavolo si accende questo aggeggio?- Filippo non sembra prestare molta attenzione alle parole della sua ragazza e continua a girare e rigirare la radiosveglia tra le mani.
-Oggi esce il singolo!- Esclama Alice, con gli occhi sbarrati, ricordando e mettendo finalmente a fuoco il motivo dell’agitazione di Filippo. –Dammi qui, la accendo io!- Alice gli strappa la radio dalle mani e con un semplice click riesce ad accenderla. Con la manopola cerca di sintonizzarsi sulla stazione radio che si sente meglio, finché incappa in una delle più famose d’Italia, la stessa che stanno ascoltando anche Luca e Marta. Le note della canzone dei Brain Storming escono da quei piccoli altoparlanti, riempiendo di gioia i cuori di Filippo ed Alice. Entrambi tacciono ed in religioso silenzio ascoltano il brano, che a nessuno dei due è mai sembrato così bello. Alice sorride a Filippo orgogliosamente. E’ fiera di lui ed è felicissima che finalmente sia riuscito a coronare il suo sogno. Una casa discografica seria, un disco ed un tour. Non potrebbe desiderare di meglio. La canzone termina e lo speaker radiofonico presenta il cd della band, ricordando a tutti gli ascoltatori le tappe del tour, che partirà da Firenze la settimana successiva. La data di partenza dei Brain Storming insieme ad Alice e Serena, però, è fissata per l’indomani mattina, in modo che abbiano tutto il tempo per provare e sistemare le ultime cose. Tutti fremono e sono emozionati, anche Alice lo è, ma le mette pensiero dover lasciare la sua città, la sua famiglia ed i suoi adorati amici. Non è mai stata lontana da loro per tanto tempo, ma stavolta dovrà farlo per il suo futuro. Alla fine dell’estate e del tour dei Brain Storming, infatti, senza neanche tornare a casa, Alice si trasferirà a Bologna per iniziare i suoi studi di fotografia all’Accademia di Belle Arti. Ha già preso in affitto un appartamentino. E’ arrivato anche per lei, che è sempre stata una mammona, il momento di spiccare il volo e di provare a stare in piedi con le sue sole forze.
Filippo mette la radiosveglia sul comodino e si ristende sul letto e Alice poggia la testa sul suo petto, riuscendo a percepire anche i battiti del suo cuore.
-Sono fiera di te.- Gli sussurra in un orecchio, mentre con l’indice disegna tanti piccoli cerchietti sul torace del ragazzo. –Avete lavorato duramente e alla fine siete riusciti a realizzare il vostro sogno.-
-E’ anche grazie a te se ci siamo riusciti, non mi stancherò mai di dirlo.-
-No, io non ho fatto nulla.-
-Sai, a volte mi capita di pensare a come sarebbe stata la mia vita se non ti avessi incontrata e se non mi fossi innamorato di te.-
-E come sarebbe stata?-
-Quando penso alla mia vita senza di te vedo tutto buio. Non ci sei tu e di colpo spariscono i concerti, il disco e la mia ispirazione per scrivere i pezzi. Sei tu la mia fonte di ispirazione, ora. E’ da quando sto con te che la mia vita si è colorata di numerosissime e meravigliose tinte accese.-
Alice solleva leggermente la testa, per guardare Filippo negli occhi, ed essendo rimasta senza parole, l’unica cosa che riesce a fare è sorridergli, cercando di trattenere l’emozione e le lacrime.
-Per questo motivo sto pensando ad una cosa, da un po’ di tempo…- Prosegue Filippo.
-A cosa?-
-Che ne diresti se mi trasferissi da te, dopo la fine del tour?- Le propone, tutto d’un fiato, in modo da non avere la possibilità di ripensarci. Alice rimane basita. Non si aspettava minimamente una domanda del genere da Filippo.
-Trasferirti da me a Bologna? Nel senso di andare a convivere?- Gli chiede, incredula.  
-Sì, beh, ci divideremmo l’affitto e poi, rispetto a qui, io sarei più vicino a Milano, dove si trova la nostra casa discografica, e mi rimarrebbe più comodo fare avanti e indietro. Soprattutto, in questo modo, potrei viverti ogni giorno al cento per cento. Ci ho riflettuto e ho capito che non riuscirei a stare lontano da te tutto quel tempo, tu a Bologna ed io qui, ad Ostia. So che può sembrare una proposta un po’ affrettata, in fondo io e te stiamo ufficialmente insieme da poco più di tre mesi, infatti non devi rispondermi subito. Hai tutta l’estate per pensarci.-
-Non ho bisogno di pensarci.- Lo interrompe Alice. –Ho già deciso e la mia risposta è sì. Voglio andare a convivere con te perché ti amo.-
Il volto di Filippo si apre in un radioso sorriso, che esprime perfettamente tutta la sua felicità nell’udire quelle parole.
-Anch’io ti amo.- Le dice, guardandola negli occhi. Alice gli prende il viso tra le mani e lo riempie di baci, mentre Filippo la stringe a sé, solleticandole la schiena con i polpastrelli. La piccola Alice non sarà più tanto piccola. La piccola Alice ha deciso di crescere.
 
La giornata appena iniziata è un po’ particolare per tutti. Anche Gaia sta preparando la valigia per partire. Non sa quando tornerà ad Ostia, né quando rivedrà i suoi amici. A dire il vero non è neanche sicura al cento per cento che la nuova cura funzionerà e che potrà guarire del tutto, ma vuole crederci. Se c’è una cosa che ha imparato dalla sua malattia, è quella di sperare con tutta sé stessa, fino alla fine. Gaia è una combattente ed affronterà anche questa nuova avventura con le unghie e con i denti. Tommaso è accanto a lei e la sta aiutando a preparare i bagagli.
-Ma tu non devi andare a preparare le tue di valigie?-
-Tranquilla, le mie valigie sono quasi pronte. Ho tutto il tempo di aiutare te con le tue.- Le risponde Tommaso, mentre ripone una maglietta della sua ragazza all’interno del borsone da viaggio.
-Si può?- Chiede qualcuno, bussando alla porta della stanza di Gaia, che riconosce subito la voce di sua sorella.
-Sì, vieni, Sere.-
Serena entra in camera di Gaia, con un vestito di lino giallo canarino in una mano ed un tubino a fiori nell’altra.
-Quale mi porto?-
-A me non piace nessuno dei due.- Borbotta Tommaso, in maniera molto schietta. Serena lo fulmina con lo sguardo, poi torna a guardare Gaia, con aria interrogativa, allargando le braccia per farle vedere meglio i due abitini.
-A me piace più quello a fiori.- Le risponde Gaia.
Serena abbassa le braccia di scatto, sbuffando. –Va bene, li porterò tutti e due. Ah, voi a che punto siete?-
-Mi manca poco, ma ho paura di aver preso poca roba.- Le risponde Gaia.
-La mamma sta piangendo da quando si è svegliata.- Spiega Serena, sorridendo teneramente. -Non può sopportare che le sue due figlie più grandi se ne vadano di casa. Le ho spiegato che io fra tre mesi sono di nuovo qui, ma è stato inutile, dato che per quanto riguarda te, invece, nessuno sa quando tornerai.-   
Gaia piega un angolo della bocca in un leggero sorriso, intenerita dalla reazione della madre. -Dopo vado a parlarci.-
-Ma Marco dov’è?- Domanda Tommaso a Serena.
-E’ andato a salutare Miriam. Sembra che domani voglia andarsene all’alba.-
-Sì, a noi ha detto di farci trovare pronti alle cinque di domani mattina. Ci fanno il favore di portarci in macchina con loro, quindi non dobbiamo fare tardi, capito Tommy?- Si raccomanda Gaia, calcando la voce sulle ultime due parole.
-Sì, sì, ho capito, ho capito…- Brontola Tommaso, sbuffando.
-Allora è proprio vero che stiamo per andarcene! Mi mancherai tantissimo, sorellina.- Afferma Serena, con un velo di malinconia, gettando le braccia al collo di Gaia.
-Anche tu mi mancherai, ma ci rivedremo presto, promesso.-
-E mi mancherai anche tu, cognato rompiscatole!- Esclama Serena, sorridendo e puntando un dito contro Tommaso. –Mi raccomando, falla stare bene e trattamela come una principessa. Deve tornare più sana di prima!-
-Ci proverò!-
-Ci vediamo dopo!- Li saluta Serena, uscendo dalla stanza.
 
Anche a casa Marra fervono i preparativi per la partenza. Miriam, davanti all’armadio, cerca di scegliere con cura i vestiti da portare a Milano, mentre Roberto gioca con la bambina distesa nella culla, canticchiandole una canzoncina e muovendo goffamente un orsacchiotto di peluche davanti ai suoi occhi. La piccola Gaia ha già iniziato a fare i primi sorrisetti ed il padre cerca in tutti i modi di strappargliene uno, perché la gioia che riesce a suscitare in lui è immensa. In quel momento, qualcuno citofona al portone di casa ed è la madre di Miriam ad andare ad aprire.
-Miriam, è Marco!- Grida la donna dal soggiorno, mentre apre il portone.
-Ah, fallo venire in camera!-
-Ciao, Marco, come stai?- Gli domanda subito la signora Marra, sull’uscio di casa.
-Bene, grazie, e voi?-
-Tutto a posto! Anche tu in partenza?-
-Sì, sembra che vada di moda in questi giorni!-
La madre di Miriam sorride e fa entrare Marco. –Miriam ti aspetta in camera sua.-
-Ok, grazie.- Marco si dirige nella stanza di Miriam e bussa alla porta.
-Vieni, Marco, entra!- Miriam lo accoglie con un luminoso sorriso ed anche Roberto lo saluta calorosamente.
-Ciao, Marco. Io stavo giusto andando…a fare il pieno!- Esclama Roberto, estraendo le chiavi della macchina dalla tasca dei pantaloni. E’ ricorso alla prima scusa che gli è venuta in mente, perché sa che quei due hanno bisogno di stare un po’ soli per salutarsi per bene, così fa un sorriso a sua moglie, che ha capito al volo le sue intenzioni, ed esce di casa. Miriam è felice che Roberto abbia finalmente capito l’importanza che Marco ha avuto ed ha nella sua vita.
-Allora? Ti serve una mano?- Le chiede Marco, avvicinandosi alla culla di Gaia e carezzandole una manina. -Ehi, ciao, figlioccia!-
-Non preoccuparti, grazie, ho finito.-
-Non c’è Luca?-
-No, è partito per il weekend con Marta, ma dovrebbe essere a casa a momenti. Sai, dopo tutto quel casino con l’Arsenal ed il trasferimento, aveva bisogno di allontanarsi per un po’. Non lo sapevi?-
-Veramente no. Io ero rimasto a Marta che lascia Ale sulla spiaggia e corre da Luca e a Luca che, come un pazzo, decide di rifiutare la squadra dei sogni di chiunque.- Commenta ironicamente Marco, come se fosse lo spettatore di una fiction a puntate basate sull’epopea di Marta, Luca e Alessandro.
A Miriam scappa un sorriso e cambia discorso. -Sai che ho già sentito la vostra canzone tre volte alla radio?-
-Ti piace?-
-Molto! In effetti ci ero rimasta un po’ male che tu ancora non me l’avessi fatta sentire. Una volta ero sempre io la prima persona a cui facevi ascoltare i tuoi pezzi.-
-Mi sarebbe piaciuto fartela ascoltare prima, ma eri a Milano. Sono cambiate molte cose da allora.-
-Già, per esempio non suoni più soltanto in camera tua, ma stai per partire per un tour in tutta Italia! Non sei emozionato?-
-Eccome se lo sono! Ancora non mi sembra vero. Domani mattina inizia l’avventura! Tu a che ora parti?-
-Noi volevamo partire verso le cinque, Roberto ha un turno in ospedale il pomeriggio.-
-Capisco. Così te ne vai di nuovo…- Mormora Marco, abbassando lo sguardo.
-Ehi, anche tu te ne vai!- Gli fa notare Miriam.
-Sì, ma poi io torno. Comunque è stato bello riaverti qui per un po’.-
Miriam sorride. –E per me è stato bello tornare e ritrovare il Marco di sempre. Come al solito, mi sei stato accanto e mi hai aiutata. Grazie!-
-Non devi ringraziarmi, devi solo farmi una promessa.-
-Quale?-
-Non far passare altri tre anni prima di rifarti viva.-
Miriam non risponde, ma si avvicina di più a Marco e lo abbraccia. –In bocca al lupo per il tour, te lo meriti tutto. E ti auguro davvero di avere un gran successo.- Gli sussurra in un orecchio per poi allontanarsi da lui e sorridergli.
-Grazie.- Le dice Marco, rispondendo al sorriso.
In quell’istante, Luca entra spedito in camera di Miriam, senza neanche bussare.
-Miriam… Ehi, Marco, ci sei anche tu!- Esclama Luca, sorpreso, dando una pacca sulla spalla a Marco.
-Ciao, Lu’!-
-Non si bussa più?- Gli chiede la sorella, leggermente irritata.
-Volevo vedere la mia nipotina.- Afferma Luca, in maniera molto naturale. Quello è un ottimo motivo per non bussare. –Eccoti qui!- Esclama, prendendo in braccio la bambina. –Mi sei mancata tanto in questi due giorni, come farò ora che te ne vai?-
Miriam osserva il fratello chiacchierare con la piccola e lo trova così tenero che proprio non ce la fa a tenergli il muso.
-Come è andato questo weekend a Capri?- Gli chiede.
-Benissimo!-
-Beh, sono già due giorni che Marta ti sopporta e ancora non ti ha lasciato. E’ un buon segno, no?- Commenta Marco, scherzosamente.
-Simpatico!- Esclama Luca, inarcando le sopracciglia. –Alice è pronta per partire?-
-Pensavo che le sarebbe pesato molto di più andarsene, invece mi sembra abbastanza contenta e convinta. Forse c’entra anche il fatto che, dopo il tour, Filippo andrà a vivere con lei a Bologna…- Spiega Marco.
-Cosa?!-
Luca e Miriam rimangono increduli e stupiti di fronte a quell’affermazione.
-Hai capito la piccoletta!- Commenta Luca, sorridendo, pensando ad Alice e continuando a cullare tra le braccia la nipotina.
-Vi siete già salutati?- Gli domanda Marco.
-No, non ancora. Questa sera ci vediamo tutti e sei in spiaggia per una specie di serata d’addio. Io non ero molto d’accordo, perché detesto gli addii e i saluti, ma le ragazze hanno insistito tanto.-
-I magnifici sei di nuovo al completo. E’ bello rivedervi così.- Interviene Miriam, con aria sognante.
-Già, come quando eravate più piccoli e noi due dovevamo farvi da baby sitter!- Aggiunge Marco, ridendo.
-Sì, di nuovo insieme, ma per poco…- Afferma Luca, con l’aria malinconica di chi sta per salutare i suoi più cari amici.
-Comunque cercate di non perdervi di vista, dovunque andiate e qualunque cosa succeda. Sarebbe un peccato!- Si raccomanda Miriam.
-Mia sorella e i suoi soliti saggi consigli!- Esclama Luca, sospirando. –Mi mancherà soprattutto questo di te. Quest’anno, se alcune volte non ci fossi stata tu a farmi riflettere, il mio orgoglio mi avrebbe fatto sbattere più e più volte la testa contro il muro ed avrei perso tanto.-
Miriam sorride alle parole di Luca e passa con lo sguardo da Marco a suo fratello e poi di nuovo a Marco.
-Sapete, prima di conoscere Roberto eravate voi i due uomini della mia vita.- Confessa la ragazza.
-Lo saremo ancora.- La corregge Luca.
-Sempre!- Aggiunge Marco.
 
Il sole sta ormai per tramontare su quell’ultima giornata ad Ostia e, in un certo senso, è come se tramontasse su un intero capitolo delle loro vite. Luca, Marta, Alice, Alessandro, Gaia e Tommaso si sono dati appuntamento sulla spiaggia davanti casa di Ale e Marta, la loro preferita, quella in cui sono cresciuti. Nonostante gli alti e bassi dell’ultimo anno, nessuno mancherà. Nonostante tutto, di nuovo insieme, per l’ultima volta. Marta esce di casa e sul giardino, ad aspettarla, c’è Luca. Sono leggermente in ritardo, quindi gli altri dovrebbero essere già tutti lì. Marta e Luca attraversano la strada e vedono in lontananza un fuoco acceso, mentre le risate e le parole dei loro amici si spandono nell’aria. Luca si ferma improvvisamente e porge una mano, aperta, a Marta, che la fissa, per poi passare con lo sguardo agli occhi decisi del suo ragazzo. E’ la prima volta che si faranno vedere insieme, come una vera coppia, dai loro amici. Marta all’inizio è un po’ titubante, ha paura della loro reazione, ma poi sorride a Luca e gli afferra la mano, intrecciando le dita alle sue. Non vuole più nascondersi, non vuole più mentire a sé stessa e ai suoi amici. Lei ama Luca e vuole gridarlo al mondo.
Quando gli altri li vedono arrivare, si zittiscono subito, sorpresi di vederli mano nella mano. Quello è un chiaro segno che Luca e Marta vogliano fare sul serio. La loro storia è reale e non si può far finta di non vederla. C’è un imbarazzante momento di silenzio, in cui Marta e Luca sono di fronte ai loro amici, immobili. Alice osserva le loro facce e poi quella di Alessandro, che sicuramente è quello a cui la scena ha fatto più effetto. Anche a lei fa strano vedere la sua migliore amica per mano con il suo ex ragazzo, ma è determinata ad andare avanti e ad essere felice e vuole che anche tutti i suoi amici lo siano.
-Ragazzi, muovetevi! Venite a mangiare qualcosa, prima che Tommy si finisca tutto!- Esclama, sorridendo e sollevando tutti da quel momento di imbarazzo.
-Ehi, veramente quella che ha mangiato di più, finora, sei proprio tu, Ali!- Ribatte Tommaso, cercando di difendersi, mentre l’atmosfera torna ad essere distesa.
Marta e Luca si guardano e sorridono, poi anche loro si siedono sulla sabbia, intorno al fuoco, accanto ai loro amici. Marta è contenta che Alice abbia capito. L’approvazione della sua migliore amica è una delle cose di cui aveva più bisogno.
-Il falò ed il barbecue? Sapete cosa ci fanno se ci scoprono?- Chiede Luca, in maniera retorica.
-E dai, deve essere una serata all’insegna dei vecchi tempi, non potevamo farla senza falò!- Esclama Tommaso.
-E poi senti da che pulpito! Sei sempre stato tu a portarci sulla cattiva strada!- Interviene Gaia, riferendosi a Luca e porgendogli un piattino di plastica con una salsiccia appena cotta.
-Già, e sei stato proprio tu ad insegnare a tutti noi ad accendere un fuoco in spiaggia!- Aggiunge Alice, ridendo.
-E va bene, va bene. Come al solito io sono il diavolo tentatore, vero?-
Mentre Luca addenta la sua salsiccia, gli altri scoppiano a ridere.
-Le mangiate quelle?- Domanda Tommaso, indicando con la forchetta due bistecche sul piano del barbecue.
-Veramente io le avrei cotte per Luca e Marta.- Gli risponde Alessandro.
-Tommy, ma sei un pozzo senza fondo! Hai già mangiato tre salsicce e una bistecca!- Lo rimprovera Alice.
-Ehi, io ti consiglierei di trattare meglio il ragazzo a cui hai dato il tuo primo bacio!- Esclama Tommaso, per difendersi. Gli altri scoppiano a ridere con gli occhi spalancati e Alessandro rischia di farsi andare di traverso un pezzo di carne. A tutti tornano in mente vecchi ricordi.
-Il mio primo bacio?- Si chiede Alice, che invece non ricorda affatto.
-Terza media, al gioco della bottiglia.- Le rammenta Tommaso.
-Sì, è vero! Era al compleanno di Ale!- Conferma Gaia.
-Oddio, la mia mente aveva completamente rimosso quel particolare!- Esclama Alice, aggrottando le sopracciglia e sbarrando gli occhi.
-Quel compleanno è stato un disastro.- Afferma Ale. –Mi ero messo in testa di guidare in giardino la moto di mio padre ed ho finito per distruggergliela completamente.-
-E Luca si è preso tutta la colpa al posto tuo per non farti rimproverare da tuo padre.- Mormora Marta, con lo sguardo basso, fisso sulla sabbia. Le piacerebbe che Ale e Luca tornassero ad essere quelli di una volta, i due amici di quella festa di compleanno di tanti anni prima, che si coprivano a vicenda, a costo di finire nei guai. Spera davvero che quella estate, che solo loro tre passeranno ad Ostia, possa farli riavvicinare. Luca ed Ale non dicono una parola, ma si scambiano un rapido sguardo, interrotto da Gaia.
-Mi è preso un colpo quando ho visto voi due su quella moto schiantarvi contro il muro!-
-Però è stato divertente, devo ammetterlo!- Esclama Tommaso, sorridendo.
La serata trascorre così, rivangando vecchi e teneri ricordi, ridendo, scherzando e prendendosi in giro a vicenda, proprio come ai vecchi tempi, ma nessuno accenna al fatto che quella sarà l’ultima volta in cui potranno stare tutti insieme in questo modo. Forse fa male a tutti doverlo accettare e cercano di non pensarci, almeno finché non sarà il momento di salutarsi. Dopo aver mangiato, i ragazzi cominciano a risistemare tutto e a mettere a posto. La loro spiaggia preferita deve essere al meglio e cercano sempre di tenerla pulita, per quanto sia possibile. Alice si accorge che Alessandro se ne sta in disparte, con la sua birra in mano, seduto su un tronco d’albero ormai secco e caduto a terra, così lo raggiunge e si siede accanto a lui.
-Come va?- Gli chiede, strappandogli la bottiglia dalle mani e bevendo un sorso di birra, per poi restituirgliela.
-Bene, come dovrebbe andare?-
-Sai a cosa mi riferisco.- Puntualizza Alice.
Alessandro alza lo sguardo e vede Marta e Luca sorridenti, scherzare con Tommaso e Gaia.
-Mi ha soltanto fatto un po’ strano vederli mano nella mano. Ero abituato a vederli sempre discutere fra loro, ma come tutti voi del resto. Anche a te avrà fatto un certo effetto vederli insieme come coppia, no?- Domanda, cercando una conferma da Alice.
-Io l’ho superata da un pezzo e mi sono innamorata di nuovo, tu invece no, Ale. Tu l’hai appena lasciata andare e ci vorrà tempo prima che possa dimenticarla del tutto. Non devi minimizzare la cosa, hai tutto il diritto di stare male e non devi nasconderlo a me, a noi. Ti conosciamo troppo bene.-
Ale annuisce rassegnato. –D’accordo, mi fa male e a volte, in questi ultimi due giorni, mi sono pentito di aver rinunciato a lei e di averla spinta ad andare da lui, ma glielo si legge negli occhi ad entrambi che si amano e io l’avevo capito da tempo. Purtroppo è questa la dura verità. Non potevo continuare a mettermi in mezzo, l’ho fatto anche e soprattutto per me, ma è stata la scelta più dolorosa che abbia mai fatto.-
-Hai avuto coraggio. Hai lottato, ma quando ti sei reso conto che non c’era più niente da fare, ti sei umilmente fatto da parte. Secondo me ti avrebbe fatto bene stare con loro tutta l’estate. Ti saresti abituato al fatto che ormai stanno insieme e ti saresti messo l’anima in pace, ma a quanto pare tu non sei dello stesso avviso e preferisci andartene e allontanarti da loro. Gliel’hai detto, almeno?-
-No, non ancora, e non so neanche se glielo dirò.-
 -Se non glielo dirai tu lo faremo io, Gaia o Tommy.-
-No, voi non lo farete!-
-Ale, sono i tuoi migliori amici. Sparirai per un anno, devono saperlo!-
-D’accordo, glielo dirò.- Si rassegna Ale, sorridendo ad Alice per rassicurarla.
-Ma sei sicuro di voler partire?- Insiste Alice, corrucciando lo sguardo.
-Partite tutti, perché non posso farlo anch’io?-
-Perché tu sei l’unico a partire da solo. Non avrai alcun punto di riferimento, né nessuno con cui sfogarti se un giorno starai male per Marta ed ho paura che tu possa sentirti solo.-
Alessandro sorride, pensando a quanto sia dolce, da parte di Alice, preoccuparsi così tanto per lui. D’altronde, Alice è sempre stata la dolcezza in persona.
-Non preoccuparti per me, piccolo scricciolo dispettoso. Starò bene, però mi mancheranno le lezioni all’università insieme a te, quando mi distraevi e mi facevi perdere il filo del discorso per farmi vedere le caricature che facevi dei prof e dei nostri colleghi di corso.-
-Dovrei averle ancora tutte, tra le pagine di qualche dispensa!- Spiega Alice. –Anche tu mi mancherai, Ale, tantissimo, però parla con Luca e Marta.-
-Va bene, lo prometto, lo farò.-
Alice gli sorride e gli accarezza i capelli, poi si alza e si allontana da lui. Mentre cerca di raggiungere gli altri, Luca le si piazza davanti, con le mani puntate sui fianchi ed un sorriso malizioso sul viso.
-Alice Gatti, mi sa che tu devi dirmi qualcosa di importante!- La incalza Luca.
-Fammi indovinare, hai visto Marco!- Luca annuisce. –Ma perché mio fratello non sa tenere la bocca chiusa? Volevo farvi una sorpresa e dirlo a tutti questa sera.-
-Sei felice?-
A questa domanda, Alice si scioglie in un sorriso quasi imbarazzato e cerca di evitare lo sguardo di Luca, sempre più curioso.
-Sembra patetico, ma sì, lo sono! Ora, dopo tanto tempo, ho tutto quello che potessi desiderare. Ho un ragazzo splendido, degli amici fantastici, andrò a studiare quello che più mi piace e finalmente la mia famiglia ha accettato la mia scelta di voler fare la fotografa. Tutti quelli a cui voglio bene hanno raggiunto il loro obiettivo e chi aveva un sogno nel cassetto è riuscito a realizzarlo. Non c’è più niente che non vada. Andare a vivere con Filippo è la ciliegina sulla torta.-
-Ma è sicuro di volerlo fare? Ci vuole fegato a stare con te ventiquattro ore su ventiquattro!- La sbeffeggia Luca.
-Ti sorprenderemo!-
-Chi l’avrebbe mai detto? E’ un passo molto importante, ma vi auguro di essere felici insieme.-
-Lo so, non l’avrei mai detto neanche io, ma amo Filippo, come non mi capitava più di amare da tanto tempo.- Spiega Alice. L’ultima ed unica persona che ha amato con tutta sé stessa prima di Filippo è proprio Luca.
-Sono davvero contento per voi.- Le dice Luca. -La mia Nanetta è cresciuta!- Esclama, dandole un morso sulla spalla.
-Ahi!- Esclama Alice, sorridendo ed allontanandolo.
-Ti stai liberando di me, ma come farò io, senza di te, da adesso in poi?- Si chiede Luca, tornando serio.
Alice fa un lungo sospiro. –Sai, Lu’, io credo che non riuscirò mai a liberarmi di te. Sei una parte così importante della mia vita, che ci sarà sempre un pezzo del mio cuore riservato solo a te. Per mia sfortuna, credo che sarò sempre un po’ innamorata di te, ma non diciamolo a Marta e Filippo. Anche se è un amore diverso da quello che provo per Filippo o da quello che Marta prova per te, non penso gradirebbero.- La brunetta sorride e fa l’occhiolino e Luca non può che ricambiare il sorriso, dopo aver udito quelle parole così cariche di affetto provenire dalla bocca della sua migliore amica.
-Dio, quanto mi mancherai!- Le sussurra in un orecchio mentre la abbraccia sollevandola da terra. –Anch’io avrò sempre un pezzo del mio cuore riservato soltanto a te.- Luca la riappoggia a terra e Alice gli sorride.
-Ah, che rimanga tra noi tutto questo miele!- Si raccomanda il ragazzo.
-Ovviamente! Non è da noi e io ho una reputazione da difendere!-
-E lo dici a me?-
I due ridono e, insieme, raggiungono gli altri. Alessandro è ancora seduto su quel tronco d’albero, da solo, e Marta lo vede. Si sente tremendamente in colpa. Vorrebbe andare a parlarci, ma tutto quello che le viene in mente da potergli dire, le sembra un’immensa stupidaggine. Gaia si accorge della sua espressione e capisce al volo lo stato d’animo dell’amica.
-Secondo me dovresti andare da lui.- Le consiglia. Forse uno degli ultimi consigli che le darà, prima di andarsene. Marta annuisce, si fa coraggio e si incammina verso Alessandro, torturandosi le mani l’una con l’altra, come fa sempre quando è nervosa.
-Posso sedermi?- Gli chiede, dopo un attimo di titubanza. E’ la prima volta che parla con lui dopo il giorno della laurea di Serena, quando l’ha lasciata andare.
-Sì, certo.- Alessandro si sposta leggermente per far sedere Marta. I due rimangono per un momento in silenzio, a fissare il mare, così come tantissime volte avevano fatto in tutti quegli anni, in quella spiaggia davanti casa che li ha visti crescere.
-Allora…- Ale e Marta cominciano il discorso insieme, così si guardano e ridono, allentando la tensione.
-Inizia tu.- Gli dice Marta.
-No, vai, inizia tu.- La esorta Alessandro.
Marta fa un respiro profondo. –Mi dispiace per tutto, Ale. Tu sei l’ultima persona che avrei voluto far soffrire e non sai quanto mi faccia male vederti così.-
-Tranquilla, sto meglio del previsto. State…siete abbastanza carini insieme.-
-Ehi, non sforzarti troppo!- Esclama Marta, ridendo.
-Mi sono sforzato eccome per riuscire a dirti quella frase, invece!- Sottolinea Ale, sorridendo.
-Comunque, abbiamo tutto il tempo che vogliamo per cercare di sistemare le cose. Rimarremo solo tu, io e Luca ad Ostia e ci concentreremo su di noi. Potrai stare con me e Luca quando vorrai e tu e lui potrete tornare ad essere amici. Io sono sicura al cento per cento che tra voi non sia tutto finito. So quanto ci tieni tu alla vostra amicizia e so quanto ci tiene lui. Riusciremo a tornare i fantastici tre di una volta, te l’assicuro.-
-Ecco, a proposito di questo…- La interrompe Alessandro. –Non abbiamo tutto il tempo che vogliamo, mi dispiace. Parto anch’io stanotte, vado a studiare per un anno in Svezia. Avevo fatto domanda l’estate scorsa, prima che succedesse tutto questo. Non credevo che l’avrebbero accettata, invece è stato così. All’inizio pensavo di rifiutare, perché sembrava che tu volessi scegliere me e non avrei permesso a niente e nessuno di separarci di nuovo, ma dopo essere tornato a casa, quel giorno in cui tu sei corsa da Luca, mi sono deciso ad accettare, perché, per come erano andate le cose, era giusto così.-
-Un…un anno?- Balbetta Marta, sorpresa dalla rivelazione di Alessandro.
-Sì, un anno. I Paesi nordici mi hanno sempre affascinato e in più sono anche riuscito a trovare un lavoro come allenatore di calcio per bambini. Tu sai quanto mi manchi il calcio. Ne avrei voluto fare la mia vita, ma purtroppo non ho potuto. In questo modo, anche se non correrò io stesso dietro ad un pallone, avrò comunque la possibilità di rientrare a contatto con quel mondo che mi è mancato così tanto.-
-Ma perché devi andartene? Anche qui ci sono tante scuole calcio, non c’è bisogno di andare così lontano per fare l’allenatore…-
-Lo faccio per me, Marta.- La interrompe Alessandro. –Ho bisogno di cambiare aria e di ricominciare. Non ce la faccio ad assistere alla vostra storia d’amore facendo finta di niente, mi dispiace. Non puoi chiedermi di farlo e non voglio farlo neanche io. Sarebbe pretendere troppo da me stesso. Devo disintossicarmi da te e da tutto quello che mi è capitato quest’anno, così, forse, quando tornerò, sarò in grado di prenderla meglio, di accettare te e lui insieme e potrò riprendere in mano la mia vita.-
Marta cerca di rielaborare le parole di Alessandro. Non le sembra ancora vero che anche lui stia per andarsene. -Ti ho rovinato la vita, vero?-
-Rovinato la vita?- Ripete Alessandro, per poi sorridere. –Semmai l’hai resa più bella, l’hai arricchita, sia quando stavamo insieme che quando non ci parlavamo. Nonostante tutto, ne è valsa la pena lottare per te. Non c’è niente che non rifarei.-
-Sì, ma è tutta colpa mia se adesso te ne vai e non ti farai più vedere.- Ribadisce Marta.
-Dai, ci rivedremo. Tornerò.-
-Secondo me no.- Controbatte la ragazza. –Ti troverai una svedese, una stangona biondissima, occhi azzurri, carnagione chiara e sorriso perfetto e deciderai di trasferirti da lei. Entro l’anno prossimo sarete sposati e in attesa di un bebè, così non tornerai più!- Esclama Marta, per sdrammatizzare.
Alessandro scoppia a ridere. –Hai una fervida immaginazione!- Improvvisamente Marta cambia espressione ed una lacrima le riga il volto. –Ehi, perché piangi adesso?- Le chiede Ale.
-Scusami, è solo che, dopo sedici anni, questo sarà il primo anno che io e te passeremo lontani.- Gli spiega Marta, con la voce strozzata, mentre cerca di asciugarsi le lacrime con le maniche della felpa. –Mi farà un certo effetto guardare fuori dalla finestra e vedere la tua stanza vuota, o uscire in giardino e non poter chiacchierare con te attraverso quella rete.-
-Potrai chiamarmi e chiacchierare con me tutte le volte che vorrai.- La tranquillizza Ale. –E sappi che non ci sarà giorno in cui io non penserò a te.-
Marta sorride, commossa, mentre gli occhi le si riempiono ancor più di lacrime.
-Ale, vieni ad aiutarmi a smontare il barbecue?- Lo chiama Alice. –Non vorrete farmelo fare da sola! E’ più grande di me tra un po’!-
-Arrivo, arrivo, Ali!- Le risponde Alessandro, continuando a guardare Marta. Il ragazzo si alza in piedi, le poggia una mano sulla guancia per accarezzarla, poi raggiunge Alice. Marta abbassa subito lo sguardo, tira su col naso e si asciuga le lacrime sfregandosi gli occhi con le dita e sporcando tutti i polpastrelli di mascara. Luca, che sta parlando con Gaia, se ne accorge subito e corre da lei.
-Ehi, piccola, che succede?- Le domanda, sedendosi accanto a lei ed abbracciandola.
-No, niente.- Mente Marta, per non farlo preoccupare.
-Come niente? Stai piangendo!-
-Se ne va!- Esclama Marta.
-Chi se ne va?- Le chiede Luca, non capendo.
-Ale! Parte stanotte, va in Svezia a studiare per un anno e ad allenare una squadra di calcio di bambini.- Gli rivela Marta, con un groppo in gola.
-Come se ne va?- Luca è sconvolto. Negli ultimi tempi non ha fatto altro che pensare che dovrebbe chiarire con Ale, perché la loro amicizia non può concludersi in questo modo. C’è ancora, lì sotto, da qualche parte, bisogna solo scavare un po’ per ritirarla fuori. Luca credeva di avere tutto il tempo. Riacquistare fiducia in qualcuno è un processo molto lungo e faticoso e sapere di non avere più tutto quel tempo lo manda in agitazione. Non può perdere definitivamente Ale. –Non…non può andarsene, noi non abbiamo ancora…-
-Lo so e non hai più tempo, Lu’.- Lo interrompe Marta. –Non puoi lasciarlo partire così e tu lo sai. Vai a parlarci, sotterrate l’ascia di guerra una volta per tutte.-
-Sai che non posso farlo, Marta. Sarebbe inutile. Lui non ne vuole più sapere di me, è proprio per questo che se ne va e non posso certo biasimarlo.-
-Luca, pensa a tutti gli anni che avete passato insieme, pensa a quante volte vi siete coperti le spalle a vicenda, pensa a quante partite avete giocato insieme, pensa a tutti i casini che avete combinato, alle figuracce, le vacanze, le risate, le confessioni che vi siete fatti. Pensa a tutte le volte in cui ci siete stati l’uno per l’altro in tutti questi anni. Non può finire tutto così, non credi?-
Luca non risponde, ma si volta a guardare Ale, intento a ripulire la griglia del barbecue insieme ad Alice.
-Fallo per me.- Lo implora Marta, attirando di nuovo lo sguardo del suo ragazzo su di sé. Luca le prende il viso tra le mani, la guarda intensamente, per un attimo, negli occhi e le dà un bacio sulle labbra, poi si alza e con decisione si avvicina ad Alessandro. Nello sguardo di Luca, Marta è riuscita a percepire tutta la determinazione e la voglia che ha di far pace con Alessandro. E’ troppo tempo, ormai, che fingono di non essere più amici e, se quella è davvero l’ultima volta in cui si vedono, non c’è altro tempo da perdere.
-Ali, lascia, ci penso io.- Si offre Luca, invitando Alice a cedergli il suo posto per sistemare il barbecue. Alessandro solleva per un attimo lo sguardo, senza dire una parola.
-Ma no, dai, abbiamo quasi finito, dobbiamo solo smontarlo.- Replica Alice.
-Appunto, smontare è un lavoro da uomini.- Insiste Luca, facendole l’occhiolino. Alice guarda prima Luca, poi Alessandro e capisce al volo le intenzioni del suo migliore amico.
-Ah, certo. Lascio fare agli uomini, allora.- Alice sorride a Luca e si allontana, sperando con tutto il cuore che quei due possano appianare le loro divergenze.
Ale e Luca cominciano a smontare insieme il barbecue, senza parlare, in un silenzio imbarazzante ma quasi assordante, rotto solo dal rumore delle onde che si infrangono a riva.
-Allora, te ne vai anche tu.- Esordisce Luca, deciso a rompere il ghiaccio.
-Le notizie volano!- Commenta sarcasticamente Alessandro, rendendogli le cose ancor più difficili.
-Senti, Ale, io non starò qui a dirti di non andare, anche perché ti capisco e probabilmente, al tuo posto, farei lo stesso e poi sono l’ultima persona a poterti dire cosa fare, ma, per quanto ne so, questa potrebbe essere l’ultima possibilità che ho di chiarire con te. Non ci vedremo per tantissimo tempo, perciò ho bisogno di dirti che mi dispiace da morire, per tutto quello che è successo quest’anno. Per averti mentito, per averti tenuto nascoste alcune cose, per averti fatto soffrire e per averti portato via la persona più importante della tua vita. Credimi, non avrei mai voluto far star male il mio migliore amico, né avrei mai immaginato che la nostra amicizia potesse finire. Pensavo fosse un altro Otto-Infinito della mia vita, una di quelle cose su cui avrei sempre potuto contare, ma purtroppo ho rovinato tutto. Fino a poco tempo fa, l’unica cosa che contava per me, era che tu fossi fiero di me. Non mi interessava ciò che pensavano gli altri di me, l’unica opinione importante, per me, era la tua. Solo tu sapevi come prendermi, solo da te accettavo consigli, perché ho sempre avuto fiducia e stima nei tuoi confronti. Venti anni di amicizia, passati fianco a fianco, sempre insieme, vivendo le stesse passioni e coltivando gli stessi interessi. Mai avrei pensato che la nostra amicizia sarebbe potuta finire per una ragazza, l’ho sempre trovata una cosa stupida, invece è finita proprio per questo e Marta è ciò che di più bello potesse capitarmi. Tutto questo discorso, per dirti che ho apprezzato molto il gesto di lasciarla venire da me, io non so se l’avrei fatto, ma soprattutto per dirti che mi manchi, che la nostra amicizia è la cosa che rimpiango di più di tutta la mia vita e so che, se non riusciremo a recuperarla, io non mi perdonerò mai il fatto di averla rovinata.-
Alessandro ha ascoltato tutto il discorso di Luca in silenzio, senza interromperlo. Non gli risponde, ma si volta verso Marta, che sta parlando con Tommaso.
-E’ fantastica.- Afferma Alessandro, riferendosi a quella ragazza che gli ha segnato la vita.
-Sì, lo so.- Conferma Luca, inarcando le sopracciglia ed annuendo.
-Non lasciartela scappare. Non darla mai per scontata, mettila sempre al primo posto. Non fare il mio stesso errore, potresti pentirtene per tutta la vita.-
-Farò del mio meglio per renderla felice.- Lo rassicura Luca.
-So quanto sia facile innamorarsi di lei.- Prosegue Ale. –Non ti biasimo per questo, prima o poi sarebbe successo comunque. Io mi sono sentito tradito dalle due persone che amavo di più al mondo, ma so di avere la mia dose di colpe. Neanch’io avrei mai pensato che la causa della fine della nostra amicizia sarebbe stata una ragazza, ma se questa ragazza è Marta, allora posso passarci sopra, perché è l’unica per cui valga la pena perdere un’amicizia, l’unica che merita di essere messa davanti agli amici. Una volta che te ne innamori, non puoi evitare di lottare con tutto te stesso per averla.-
-Stai dicendo che c’è una minima possibilità che io e te torniamo ad essere amici?- Gli chiede Luca, con gli occhi spalancati e sorridenti, sorpreso e felice di aver udito quelle parole.
-Può darsi…-
Luca si schiarisce la voce, cercando di trattenere l’entusiasmo, poi porge la mano ad Ale. –Allora facciamo un patto.- Gli dice. –Quando tornerai, riprenderemo a fare tutto quello che facevamo insieme. Uscire, andare al campetto, fare qualche tiro con il pallone, andare a ballare, le partite alla Play, le abbuffate al ristorante di Filippo... Ti farò stancare di me, ti assillerò finché non riacquisterai completamente la fiducia che prima avevi in me e che ora hai perso.-
Alessandro fissa la mano di Luca, aperta verso di lui, poi guarda il suo amico. Non gli stringe la mano, lo abbraccia direttamente, cogliendo totalmente di sorpresa Luca e tutti gli altri, che non si sono persi la scena.
-Anche tu mi sei mancato, merdaccia!- Esclama Alessandro, battendo una mano sulla schiena di Luca, che sorride. Era tantissimo che non si sentiva chiamare così dal suo migliore amico.
-In bocca al lupo per tutto, Ale.-
 
Alice si avvicina a Marta, offrendole un bicchiere d’acqua. Entrambe hanno ancora lo sguardo fisso su Luca ed Ale, che sembrano essere tornati a parlarsi e a scherzare, come se non fosse mai successo nulla tra loro.
-Sembrano aver fatto pace finalmente.- Asserisce Alice, sedendosi accanto alla sua amica.
-Già, è bello rivederli così.- Commenta Marta.
-Ti immagini come sarebbe stata la nostra vita senza quei due?- Le chiede Alice. –Certo, sarebbe stata più facile.-
-Ma sarebbe stata vuota.- Afferma Marta, concludendo la frase di Alice.
-Proprio così.- Mormora la brunetta, annuendo e sorridendo appena.
-Ragazze, aiutatemi! Tommaso vuole baciarmi dopo aver mangiato un pezzo di pizza alla cipolla!- Grida Gaia, ridendo e cercando di fuggire dal suo ragazzo, che la rincorre imitando i versi di un mostro. Alice e Marta ridono, mentre Gaia si nasconde dietro di loro.
-Non puoi oltrepassare questa linea, altrimenti te la vedrai con noi!- Esclama Alice, disegnando con il piede, sulla sabbia, una linea tra loro e Tommaso.
-Questa non ci voleva! Sono il mostro più forte di tutti i tempi, ma ho paura di Alice e Marta, soprattutto di Alice, che è violenta.- Scherza Tommaso, ingrossando la voce per calarsi ancor più nella sua parte.
-Fai bene ad averne!- Esclama Marta.
-Tornerò! Escogiterò un piano per sconfiggere queste due e poi non potrai più sfuggirmi!- Le comunica Tommaso, rinunciando al suo bacio al sapor di cipolla ed allontanandosi dalle ragazze. Alice, Marta e Gaia scoppiano a ridere. Ogni tanto fa bene tornare a fare i bambini. Gaia si siede accanto alle sue amiche e osserva con occhi soddisfatti Luca ed Alessandro che finalmente hanno ritrovato un po’ di armonia.
-Ora sì che posso andarmene tranquilla.- Commenta Gaia.
-Già, sembra sia tornato tutto alla normalità. E’ stato un anno difficile, ma ora ogni cosa ha ritrovato il suo equilibrio e noi siamo ritornati gli amici che eravamo un tempo e sai di chi è il merito?- Domanda Alice, rivolgendosi a Gaia. –E’ tuo.-
-E’ vero. Tu sei il collante del nostro gruppo, Ghe’. Se non ci fossi stata tu, con i tuoi consigli e i tuoi discorsi che ci hanno fatto aprire gli occhi, a quest’ora saremmo persi e, se possibile, io credo che la tua malattia ti abbia resa ancora più saggia.- Aggiunge Marta.
-Andiamo, ragazze, non esagerate. Io sapevo che l’affetto che proviamo l’uno per l’altra è sempre stato sotto quella corazza di orgoglio che ci eravamo costruiti addosso. L’unica cosa che ho fatto è stata spingervi ad abbattere quella corazza, perché la nostra amicizia è troppo importante per buttarla via così, ma siete stati voi stessi ad abbatterla, avete fatto un gran lavoro interiore e sono fiera di voi per questo.- Spiega Gaia.
-Per rimanere in tema di confessioni, devo dirvi una cosa.- Interviene Alice. –Dopo il tour, Filippo verrà a vivere con me a Bologna!-
Marta e Gaia si guardano fra loro, sbalordite, e sorridono spalancando gli occhi, totalmente in estasi per la notizia appena ricevuta.
-Non ci posso credere! Sono così felice per te!- Esclama Marta, abbracciando e stringendo forte la sua migliore amica.
-E’ fantastico!- Grida Gaia, unendosi all’abbraccio.
-Ora potrò veramente dire di non essere più una bambina!-
-Come farò qui, da sola, senza di voi?- Si chiede Marta, mentre un peso comincia a comprimerle lo stomaco. Il momento di salutare le sue amiche è sempre più vicino.
-Mi mancherete così tanto, ragazze…- Ammette Alice, mentre gli occhi le si fanno sempre più lucidi. –Questa potrebbe essere l’ultima volta in cui stiamo insieme in questo modo! La prossima volta che ci vedremo potremmo esserci completamente dimenticate l’una dell’altra e magari ci saremmo fatte dei nuovi amici…-
-Dimenticarmi di voi?- La interrompe Marta. –Non potrà mai succedere. Voi due siete le migliori amiche che potessi desiderare. Devo solo essere grata, perché il destino ha messo voi due sulla mia strada.-
Alice sorride, tra le lacrime. –La glaciale Cassie ha cominciato a sciogliersi!-
-Già, Luca ti sta facendo bene. Prima d’ora non avresti mai detto una cosa del genere!- Aggiunge Gaia, avvalorando la tesi di Alice.
-C’è sempre una prima volta!- Risponde Marta, sorridendo ma trattenendo le lacrime a fatica.
-Su, ragazze, non è così tragica! Ci rivedremo prima di quanto crediate e ogni volta che ci rivedremo sarà tutto come se non ci fossimo mai lasciate.- Afferma Gaia, rassicurando le sue amiche.
-Tu cerca di stare bene! Vogliamo che torni più bella, forte e sana di prima!- Si raccomanda Marta.
-Cercherò di accontentarvi. Vi voglio un bene dell’anima, ragazze!- Gaia sorride ed allargando le braccia cerca di includere sia Marta che Alice in un abbraccio di gruppo, mentre ormai le lacrime cominciano a sgorgare copiose dai loro occhi.
-Anche noi!-
 
Tommaso, nel frattempo, ha raggiunto Alessandro e Luca. Anche a lui fa piacere rivederli di nuovo amici.
-Devo preoccuparmi o siete finalmente rinsaviti?-
I suoi due amici si guardano fra loro e sorridono.
-Allora, tu sei pronto per partire?- Chiede Luca a Tommaso. –Insomma, avete deciso di lasciarmi solo questa estate.-  
-Sì, pronto! Soprattutto, non vedo l’ora che Gaia guarisca e torni ad essere quella di sempre. Voglio vederla di nuovo sorridente e piena di vita come è sempre stata.-
-Sai, Tommy, finora non ho avuto modo di dirtelo, ma quello che stai facendo per Gaia ti fa onore.- Gli dice Alessandro. -Abbandonare tutto, cambiare città, trasferirti per stare accanto a lei. Non tutti sarebbero stati disposti a farlo. Si vede che la ami più della tua stessa vita.-
Tommaso sorride imbarazzato.
-E’ vero.- Interviene Luca, confermando le parole di Alessandro  su Tommaso. -Sei maturato moltissimo in questo periodo. La malattia di Gaia ti ha cambiato, si vede. Non sei più il vecchio Tommaso, che se ne fregava di tutto, che non aveva un pensiero e le cui uniche preoccupazioni erano le partite della Roma e i videogiochi. Sei cresciuto anche tu e, ad essere sincero, credo proprio che nell’ultimo anno tu sia stato molto più uomo di noi due messi insieme.-
-Non sapete quanto sia importante, per me, sentirmi dire queste cose da voi due. Sono strafelice che abbiate fatto pace, ma la sorte vuole che, proprio ora che siamo tornati ad essere i tre disgraziati che eravamo prima, siamo costretti a separarci fisicamente.-
-Appunto, hai detto bene, fisicamente. Ormai non possiamo più liberarci gli uni degli altri, non so se l’avete capito. Ci abbiamo provato in tutti i modi, ma è stato inutile!- Esclama Alessandro, sdrammatizzando la situazione e facendo ridere i suoi due amici.
 
Ormai è quasi mezzanotte e tutti e sei, finalmente, si riuniscono attorno al fuoco. Era da tanto che non lo facevano. Non ci sono più menzogne, segreti o rancori tra di loro. Sono tornati ad essere quelli di prima, sono tornati ad essere i sei ragazzini che passavano le giornate ad inventarsi giochi sotto il sole, rischiando di prendersi un’insolazione pur di stare insieme, ma per uno strano scherzo del destino, proprio ora che si sono ritrovati, sono costretti a separarsi.
-Mi mancava stare con tutti voi in questo modo. Non ricordo neanche l’ultima volta che lo abbiamo fatto.- Afferma Marta, con aria nostalgica.
-Ehi, Cassie, da quando sei diventata così sentimentale?- Le domanda Tommaso, canzonandola un po’. Marta gli fa la linguaccia, poi Alessandro prende la parola.
-A parte scherzi, ragazzi, non so quando ci rivedremo e quando ci ricapiterà di stare di nuovo tutti insieme, quindi ci tengo a dirvi una cosa. Nonostante tutto quello che è successo, io non ho mai smesso di pensarlo:  è un onore avere degli amici come voi, ricordatevelo sempre.-
Gli altri cinque non dicono una parola, colpiti dalla frase di Ale. Un magone li accomuna, la sensazione che un grosso capitolo delle loro vite stia per finire per sempre. Sanno che la loro amicizia non finirà comunque, sanno che prima o poi si rivedranno, ma il tempo cambia le persone e ognuno di loro avrà accumulato delle esperienze in cui inevitabilmente gli altri non ci saranno. Per chi, come loro, ha vissuto sempre in simbiosi, il distacco è dolorosissimo.
-Vi prego, ragazzi, non cominciamo con i discorsi tristi. Non ce la faccio!- Li implora Alice, mentre una lacrima le riga la guancia. Anche Marta tira su col naso, cercando di non mostrare agli altri che Alice non è la sola a piangere.
-Su, non dobbiamo essere così tragici!- Interviene Tommaso. -Non stiamo andando in guerra! Ci stanno accadendo tutte cose belle, dovremmo essere felici di partire, no?-
-Sì, infatti! Dovreste essere tutti entusiasti di quello che andrete a fare. Noi ci rivedremo tra qualche tempo, ci ritroverete, non vi preoccupate!- Aggiunge Luca.
-Sì, ci rivedremo, ma non saremo le persone che siamo ora. C’è tutto un mondo là fuori, che inevitabilmente ci cambierà.- Spiega Gaia.
-Andiamo, ragazzi!- Esclama Tommaso. -Insieme abbiamo affrontato la morte di una madre, un sogno spezzato per un incidente al ginocchio, un cancro e dei pericolosissimi intrecci amorosi. Cosa volete che sia qualche chilometro di distanza? Non è la fine del mondo! Se siamo riusciti a rimanere amici fin qui, significa che c’è qualcosa di forte che ci tiene uniti. Io non conosco nessun altro che abbia mantenuto gli stessi amici di quando faceva l’asilo. Le persone cambiano, così come i modi di vedere le cose, gli obiettivi e si finisce per non condividere più gli stessi interessi con le persone che una volta consideravi amiche, ma sembra che per noi non sia stato così.-
-Già, è come se fossimo rimasti a quel periodo in cui l’unica cosa importante era stare insieme e divertirsi.- Conferma Gaia.
-Qualcuno ci è rimasto anche di cervello!- Esclama Alice, sorridendo e rivolgendosi a Tommaso.
-Ehi, per una volta che faccio un discorso serio!- Si difende Tommaso.
Gli altri ridono e Alice solleva le mani e le spalle. –Ok, ok, scusa. Continua pure!-
-Grazie! Tutto questo per dire che anche quando saremo sposati e avremo una famiglia, io sono sicuro che torneremo qui e sarà come se non ci fossimo mai allontanati.-
Alessandro, Marta, Luca, Alice e Gaia annuiscono, cercando di far loro le parole di Tommaso, per riuscire a vedere il lato positivo della loro separazione.
-A proposito di matrimoni.- Interviene Luca. –Scommetto che la prima sarà Alice.-
-Ehi, ma non è vero!- Esclama Alice.
-La convivenza è la tappa immediatamente precedente al matrimonio! Certo, anche Gaia e Tommy convivranno, ma loro aspetteranno un po’ prima di sposarsi. Tu sarai la prima!- Ripete Luca.
-Convivenza?!- Esclamano sorpresi, in contemporanea, Ale e Tommaso, gli ultimi due rimasti a non sapere della notizia di Alice.
-Sì, dopo il tour Alice e Filippo andranno a vivere insieme!- Comunica loro Gaia, entusiasta.
-Fammi capire, eravamo gli unici due a non saperlo?- Domanda Alessandro.
-E quando avevi intenzione di dircelo?- Gli fa eco Tommaso.
-Stavo per dirvelo, ma Luca mi ha rovinato la sorpresa!- Risponde Alice, lanciando un’occhiataccia al suo amico.
-Congratulazioni, Ali!- Grida Alessandro, dandole un pizzicotto sulla guancia.
-Ahi! Grazie, grazie!- Gli dice Alice spostandogli le mani dal suo viso.
-Ecco, lo vedete? Staremo tutti bene. Ce la caveremo!- Conclude Tommaso.
Gaia controlla l’ora sullo schermo del cellulare e fa un sospiro. Vorrebbe poter tornare indietro nel tempo per rivivere da capo quella serata, che è stata esattamente come piace a lei, una di quelle che era solita organizzare e che le mancavano tanto. –Sarà ora di andare, Tommy, domani dobbiamo svegliarci presto.- Afferma mestamente.
-Aspetta!- Esclama Tommaso, che si scambia uno sguardo di intesa con tutti gli altri, che annuiscono. Tommaso estrae dalla tasca dei jeans un braccialetto di spago nero, con alcune piccole conchiglie. Ad uno ad uno, anche gli altri, a parte Gaia, lo tirano fuori. Vedendo i suoi amici con quei braccialetti in mano, il volto di Gaia si distende in un luminoso sorriso.
-Non posso crederci! Li avete ancora?- Domanda, commossa.
-Ovvio!- Risponde Luca.
-E’ da sempre il regalo più dolce che io abbia mai ricevuto.- Afferma Alice, sorridendo all’amica.
-Ultimamente abbiamo un po’ perso di vista la promessa che ci siamo fatti quel giorno, ma io direi che da adesso in poi possiamo impegnarci a mantenerla seriamente, no?- Chiede a tutti Alessandro, guardando negli occhi, uno per uno, i suoi amici, che annuiscono.
-Certo!- Esclama Marta. -Non importa dove ci porterà questa vita, chi ci farà incontrare, o cosa avrà in serbo per noi il futuro, perché noi ci saremo sempre l’uno per l’altro. Anche se non saremo fisicamente vicini, io vi porterò sempre con me. Voi siete una parte fondamentale della mia vita, e questo niente e nessuno potrà mai cambiarlo.-
-Lu’, sono solo due giorni che state insieme e già le hai fatto quest’effetto?- Chiede Tommaso, scherzando. La fredda e rigida Marta sembra ormai un lontano ricordo.
-Basta prendermi in giro!- Si lamenta la biondina, cercando di fare la faccia imbronciata, senza però riuscirci. Gli altri cinque ridono, Luca la abbraccia e le accarezza la nuca.
-Adesso è veramente l’ora di andare.- Afferma Tommaso.
I ragazzi si alzano e, con un groppo in gola e le lacrime agli occhi, cominciano a salutarsi. Si abbracciano, si sfiorano, scherzano e ridono per l’ultima volta insieme, su quella spiaggia che li ha visti infinite volte giocare spensierati quando erano piccoli, su quella spiaggia che ha visto sbocciare i loro primi amori, che ha assistito ai loro baci, alle loro discussioni, ai loro litigi e che li ha visti crescere. Sì, perché, anche se quella parola, crescere, li ha sempre spaventati a morte, è proprio quello che hanno fatto. Volenti o nolenti, sono cresciuti ed ora è più chiaro che mai. Crescere è complicato, impone delle scelte da fare, a volte dolorose, a volte più facili, ma se vuoi spiccare il volo devi avere il coraggio di osare. Buttarsi nell’ignoto, cominciare a camminare da solo. Aver vissuto praticamente in simbiosi per quasi vent’anni rende tutto più difficile, ma ora è giunto il momento di avanzare a piccoli passi, ognuno per la propria strada. Quel momento è arrivato improvvisamente, prima di quanto si aspettassero, ma ognuno, in cuor suo, sa che quello che si stanno dicendo ora, sulla spiaggia, non è addio. Ovunque andranno, chiunque diventeranno, porteranno sempre gli altri dentro di sé, perché le loro sei vite si sono intrecciate irreversibilmente, sono legate da un filo invisibile, talmente resistente da non potersi mai rompere, un filo che, ne sono certi, prima o poi li riporterà indietro, in quella città, su quella spiaggia, in quel campetto, in quei luoghi dove tutto è cominciato e dove il tempo si è fermato. Quel posto un po’ magico dove potersi permettere di non crescere, dove rimanere bloccati in un limbo, tra l’infanzia e l’adolescenza. 
Guardando per l’ultima volta i suoi amici tutti insieme, mentre si abbracciano e ridono, cercando di ricacciare indietro le lacrime, ad Alice viene in mente “Il giovane Holden”, il suo libro preferito, che è da sempre la sua filosofia di vita, quello in cui è riuscita maggiormente a rispecchiarsi. E improvvisamente realizza di aver vissuto lei stessa, finora, in uno di quei campi di segale immaginati da Holden Caulfield, una specie di isola che non c’è, in cui i bambini potevano correre e giocare spensierati e in cui il protagonista, consapevole di ciò che li aspetta fuori da quel campo, doveva fare la guardia, per evitare che i bambini ne oltrepassassero i confini e cadessero nel burrone. Alice sente di essere stata, fino a quel momento, insieme ai suoi amici, un po’ come quei bambini che corrono e giocano, e i luoghi della loro infanzia, il campetto, la spiaggia, il giardino di casa sono il loro campo di segale. Quello che sta accadendo ora è il passo successivo, superare i confini del campo, fare un salto nel vuoto, accettare di cadere nel burrone, entrare nel mondo degli adulti e stavolta non ci sarà nessuno pronto a riacciuffarli lì sul confine, ma questo non la spaventa, perché ha accettato di buttarsi, ora è pronta e non sarà da sola a farlo. Soprattutto, però, sa che quando vorranno potranno sempre tornare nel loro campo di segale e in quel caso sarà la loro amicizia ad afferrarli al volo e riportarli indietro.
-Fatevi sentire appena arrivate!- Si raccomanda Luca, dicendo le ultime cose ai suoi amici, mentre Alessandro agita una mano in aria per salutare tutti e mette in moto la sua auto.
-Buon viaggio!- Grida Marta.
-Vi voglio bene, ragazzi!- Esclama Gaia, ormai in lacrime, mentre si allontana insieme a Tommaso, camminando all’indietro per poter guardare i volti dei suoi amici fino all’ultimo.
-Ehi, non fate danni!- Esclama Alice, mentre sale in macchina. Un sorriso malinconico le si dipinge sul volto, con gli occhi lucidi osserva Marta e Luca, poi si guarda intorno per l’ultima volta. E’ tutto come sempre. Il mare calmo della sera di fronte a sé, il cielo pieno di stelle sopra di sé e quelle villette a schiera gialline, che ha bazzicato per anni, alle sue spalle. Alice chiude lo sportello, con un cenno della mano saluta Marta e Luca e anche lei se ne va.
Marta, agitando la mano, risponde al saluto di Alice e la segue con lo sguardo fin quando gira l’angolo. Chissà quando potrà rivedere la sua migliore amica… Cercando di scacciare i brutti pensieri, Marta si volta sorridente verso Luca, accanto a lei, scoprendolo in un mare di lacrime.
-Ehi, ma stai piangendo anche tu? Non eri quello duro e impassibile una volta?-
-Non sto piangendo!- Esclama Luca, evidentemente imbarazzato, mentre cerca di asciugarsi gli occhi.
-Sì, invece!- Insiste Marta, divertendosi a punzecchiarlo un po’. –Guarda che non c’è niente di male, anzi, è straordinariamente dolce.-
-Se ne stanno andando.- Afferma Luca. –Ho paura di aver appena detto loro addio.-
-No, io sono sicura che li rivedremo.- Lo tranquillizza Marta. –Ci rincontreremo, tutti e sei, e passeremo un’altra serata insieme, come stasera. Le nostre vite, ormai, sono talmente intrecciate fra loro che resteranno unite per sempre. Questo non è un addio, è soltanto un arrivederci.-
Luca la guarda, le dà un bacio sulla fronte, poi la prende per mano e insieme se ne tornano a casa.
Le parole di Marta lo hanno convinto. E’ proprio così. Ognuno di loro sa che si rincontreranno e che rimarranno amici per sempre, perché ci sono legami in grado di resistere alla tempesta ed uscirne più forti di prima, legami che trascendono le mere logiche della vita umana, capaci di far scoppiare guerre, di smuovere i continenti, e che sono destinati ad esistere e a continuare. Forse serviva proprio un anno difficile come quello passato per portarli a capire l’importanza della loro amicizia e la fortuna che hanno avuto ad instaurare dei legami così forti. E pensare che stavano per buttare via tutto…
 
La mattina presto Alessandro è già sull’aereo, in attesa di decollare. Ha scelto il posto vicino al finestrino, perché ama guardare l’ala dell’aereo trapassare il manto soffice e bianco formato dalle nuvole e trova affascinante rendersi conto di quanto siamo insignificanti e piccoli, se visti da quell’altezza. Improvvisamente, si sente picchiettare la spalla con un dito e si volta.
-Excuse me, can you help me, please?-
Una ragazza all’incirca della sua età, bionda, alta, con un fisico niente male e gli occhi azzurri, evidenziati da alcune lentiggini sulle gote e sul naso, è in piedi nel corridoio dell’aereo e gli sta indicando il suo bagaglio a mano.
-Yes, of course!- Alessandro si alza, prende il trolley dalle mani della ragazza, lo solleva e lo sistema nell’apposito vano portabagagli posto sopra i sedili.
-Thank you very much!- Lo ringrazia la ragazza, sorridendogli e sedendosi accanto a lui. –What’s your name?- Gli domanda, curiosa. Sembra proprio interessata ad iniziare una conversazione.
-I’m Alessandro, and you?-
-My name is Klara. I’m from Sweden, nice to meet you.- La ragazza si presenta e porge la mano ad Alessandro, continuando a sorridergli. Lui ricambia il sorriso e le stringe la mano.
-Nice to meet you too. I’m italian and I’m going to Sweden.-
La ragazza, entusiasta di sapere che Ale è italiano, comincia a raccontargli della sua vacanza studio in Italia e di quanto ami il Bel Paese, tentando di parlare in italiano per mettere in pratica quello che ha appreso durante il suo soggiorno. Sta tornando in Svezia ed invita Alessandro a contattarla nel caso avesse bisogno di qualcosa, lasciandogli il suo numero. Klara è parecchio loquace, gli parla dei suoi interessi, di cosa studia, dei suoi amici ma ad Ale non dispiace chiacchierare con lei ed il viaggio, in questo modo, gli sembra molto più piacevole e breve. Quando è ormai il momento di atterrare, ad Alessandro scappa un sorriso, ripensando alla sera prima. Magari la previsione di Marta si avvererà.
 
11 anni prima…
-Tana per Alice!- Grida Luca, battendo una mano sul tronco di un albero del giardino di Alessandro.
-Uffa, ma non è giusto! Tommaso mi ha rubato il nascondiglio!- Si lamenta Alice, mentre sconsolata esce allo scoperto.
-Mettiti seduta qui, insieme a Marta, e non muovetevi!- Le ordina Luca, prendendola per un polso ed indicandole l’ombra del grosso albero sotto cui è seduta anche Marta, già catturata. Alice fa come gli dice Luca.
-Ma perché dobbiamo rimanere immobili qui sotto? Intanto che cerchi gli altri non posso andare a giocare con la gatta di Ale?- Gli chiede Marta, contrariata ed annoiata. E’ stata la prima ad essere trovata e sono quasi venti minuti che è lì sotto.
-No, non puoi, perché sei mia prigioniera e quindi devi fare quello che dico io! Sono queste le regole.- Le risponde, irremovibile, Luca.
-Non è vero! Queste regole le hai inventate tu!- Controbatte Marta.
-Non le ho inventate io, me le ha insegnate Miriam! Ha detto che quando era piccola come noi, lei giocava così!- Luca fa la linguaccia a Marta, mentre Alice li osserva battibeccare.
-Ma perché voi due litigate sempre? Dai, Marta, tanto manca poco e poi potremo giocare con Milù.-
-Ecco, brava, Ali!- Esclama Luca, per poi allontanarsi ed andare a cercare gli altri.
-Che pizza! Luca vuole sempre comandare, ma come fa a piacerti?- Chiede Marta, ormai rimasta sola con Alice.
-Ma lo hai visto quanto è bello?-
-Se lo dici tu…- Commenta Marta, poco convinta. Alice sorride. Sa che la sua amica con condividerà mai la sua cotta per Luca, ma trova divertenti i suoi commenti su di lui.
-Eccoli! Vi vedo! Ale e Tommy, vi ho trovati!- Grida improvvisamente Luca. Alessandro e Tommaso escono in fretta da dietro un cespuglio e cominciano a correre. Luca fa lo stesso, cercando di essere più veloce di loro.
-Forza, Ale!- Lo incita Marta.
-Corri, Tommy, liberateci!- Grida Alice.
Luca, però, riesce ad arrivare prima. –Tana per Ale e Tommaso!-
-No, che sfortuna! Ho inciampato sul marciapiede e ho perso tempo!- Si lamenta Alessandro.
-Ale, ti sei fatto male?- Gli chiede Marta, preoccupata.
-No, tranquilla, è solo un graffietto.-
Anche Tommaso e Alessandro sono costretti a sedersi insieme ad Alice e Marta, come prigionieri.
-Sto per vincere io!- Esulta Luca.
-Non stai per vincere! Devi ancora trovare Gaia.- Lo corregge Marta.
-Non ti preoccupare, non ci vorrà molto!- Le dice, facendole il verso. Luca comincia a scandagliare il giardino, nel tentativo di ritrovare Gaia, ma non riesce proprio. Deve essersi nascosta molto bene. In quel momento, però, un’auto accosta al lato della strada, davanti al cancello di casa di Alessandro e l’uomo al volante abbassa il finestrino, senza spegnere il motore. E’ il padre di Luca.
-Luca, Alice, forza, salite in macchina, vi riporto a casa!- Grida l’uomo, per farsi sentire dai due bambini.
-Di già?- Gli domanda Luca, sorpreso di come sia passato in fretta il pomeriggio.
-Sì, dobbiamo sbrigarci, tra mezz’ora  devi essere al campo e i genitori di Alice la stanno aspettando per cena.- Risponde suo padre.
Improvvisamente, una vocina sovrasta tutti i rumori che si sentono in quel giardino.
-Tana libera tutti!- Gaia, uscita dal suo nascondiglio perfetto nel garage di Alessandro, ha approfittato del momento di distrazione di Luca per sgattaiolare via e liberare tutti i suoi amici, che cominciano ad esultare,  a gioire e a fare festa a Gaia e si alzano, finalmente liberi dalle grinfie di Luca.
-Oh, no, papà! Mi hai fatto perdere!- Si dispera Luca, dando la colpa a suo padre.
In quel momento, anche il padre di Alessandro esce in giardino e saluta il padre di Luca, per poi rivolgersi a suo figlio.
-Ale, il papà di Luca ha ragione, fra mezz’ora dovete essere al campo. Vieni a prepararti, dai.-
-Dai, papà, altri cinque minuti!-
-Marta! E’ pronto da mangiare, torna a casa!- Un’altra voce adulta si aggiunge al coro. E’ quella della madre di Marta, che dall’altra parte della rete incita la figlia a rientrare. -Gaia, Tommaso, ho parlato con i vostri genitori, potete restare a cena qui!- Aggiunge la donna, scatenando la gioia dei due bambini, che cominciano a saltellare felici.
-Ehi, voglio la rivincita, questa non era valida!- Esclama Luca. Non gli è ancora andato giù il fatto di aver perso.
Il padre di Luca capisce che non è questo l’andazzo, così spegne il motore ed entra nel giardino anche lui, avvicinandosi al padre di Ale e alla madre di Marta.
-Certo che è una fatica portarli via ogni volta!- Commenta, inarcando le sopracciglia.
-Già, ci fanno aspettare secoli prima di decidersi!- Conferma il papà di Alessandro.
-Dai, ragazzi, vi vedete domani a scuola!- Cerca di convincerli la mamma di Marta.
-Hanno ragione, Lu’, dobbiamo andare a prepararci, o faremo tardi per la partita.- Afferma Alessandro.
-E va bene! Andiamo, Ali.- Si convince, finalmente, Luca.
-Aspettate!- Li ferma Gaia. -Prima di andarvene, vorrei darvi una cosa.- Gaia tira fuori dal suo zainetto sei braccialetti di spago nero, con alcune piccole conchiglie infilate. -Questi li ho fatti io con le conchiglie che ho raccolto ieri pomeriggio in spiaggia.- Spiega, dandone uno per uno ai suoi amici, sotto gli occhi amorevoli dei tre genitori rimasti ad osservare la scena.
-Che carino!- Esclama Alice, osservando il regalo che le ha appena fatto la sua amica.
-Davvero li hai fatti tu? Sei…sei stata bravissima!- Balbetta Tommaso, mentre le guance gli si fanno un po’ rosse.
-Grazie!- Risponde Gaia, sorridendogli.
-Tommy, ma perché sei diventato tutto rosso, così all’improvviso?- Gli domanda Alessandro.
-Non è che ti piace Gaia, eh?- Insinua Luca, che ha già capito tutto, guardando Tommaso con un sorrisetto furbo.
-Non mi rompete voi due!- Li mette a tacere Tommaso, visibilmente imbarazzato.
Tutti indossano il braccialetto di Gaia, tranne Marta, che ha un po’ di difficoltà.
-Io non riesco a metterlo!-
-Marta, ma tu non sai fare niente? Dammi qua, te lo metto io.- Luca si offre di metterglielo, così Marta gli dà il suo braccialetto e lui glielo annoda al polso. –Ecco fatto!-
-Che bello! Adesso abbiamo tutti lo stesso braccialetto!- Esclama Alice, ammirando il braccialetto sul suo polso.
-Sì, infatti li ho fatti per tutti e sei perché noi siamo amici del cuore, no? Io vi conosco da poco, ma mi diverto tanto insieme a voi, quindi mi promettete che saremo amici per sempre?- Domanda a tutti Gaia.
-Sì!- Esclama Tommaso. –Noi saremo amici anche da grandi, io lo so! Pure se abiteremo lontani, o se litigheremo, dobbiamo guardare questi braccialetti e ci ricorderemo della promessa che ci siamo fatti oggi.-
-Avete ragione! Così la nostra amicizia non finirà mai, sarà infinita!- Grida Alessandro, entusiasta.
-Già, la nostra amicizia sarà…aspettate, come si dice quando qualcosa non si scioglie mai, quando non si può separare?- Chiede Luca, cercando disperatamente quella parola che ha sulla punta della lingua, mentre ci pensa corrucciando lo sguardo.
-Eterna?- Prova Alessandro.
-Inseparabile?- Suggerisce Marta.
-No, è una parola che abbiamo letto ieri a scuola.- Aggiunge Luca, che poi ha un’illuminazione. -Ah, sì sì, ora ricordo… Indissolubile!-


 

- FINE -


Angolo Autrice: E’ con un groppo in gola che ho scritto la parola “fine” a questa storia. Dopo un anno e un mese, Indissolubile ha trovato il suo degno epilogo. Questa volta le note d’autore saranno particolarmente lunghe, perché voglio spiegare diverse cose, quindi mettetevi comodi (oppure, se non vi frega niente, potete chiudere qui la pagina, non mi offendo! xD).
  1. Indissolubile è stata la prima storia che ho scritto seriamente e la prima che io abbia mai fatto leggere a qualcuno. Mi sono sempre vergognata di mostrare agli altri quello che scrivevo e tuttora quasi nessuno sa di questa mia passione, perché c’è sempre tanto di me nei miei esperimenti di scrittura e farli leggere agli altri significa anche mettermi a nudo, scoprire me stessa agli occhi degli altri e io avevo paura. Con Indissolubile, però, è stato diverso, perché pensavo fosse giusto condividerla con altri, perché per la prima volta volevo che anche qualcun altro sapesse cosa volessi dire io con questa storia.
  2. Indissolubile è nata in un periodo della mia vita in cui mi chiedevo spesso se la vera amicizia è realmente così rara. Ho cominciato a pensare a come dovesse essere un’amicizia totale, incondizionata, disinteressata, in grado di superare qualsiasi ostacolo e così è nato questo gruppo di amici. In realtà i sei personaggi principali esistevano da molto prima. Erano i miei amici immaginari di quando ero piccola (lo so, ora mi prenderete per pazza) e se dovessi raccontarvi come sono nati, uno per uno, credo che non finirei più. Comunque, sono le mie creature e non potete immaginare quanto ci sia di me in ognuno di loro, anche se quelle che mi somigliano di più sono Marta e Alice, una per certi lati, la seconda per altri.
  3. Sono veramente legata a questa storia e lasciarla andare mi pesa, ma, come ho annunciato varie volte sul mio profilo facebook, voglio svelarvi un segreto. Allora, Indissolubile, in realtà, a suo tempo, è nata come parte centrale di una “trilogia”, quindi doveva avere anche un prequel ed un sequel. Il mio intento era raccontare di questi sei ragazzi in tre diversi periodi della vita. Il primo racconto doveva essere ambientato nel periodo del liceo, il secondo nel periodo universitario (Indissolubile, appunto) e il terzo nella vita adulta. Per ragioni che non so ancora spiegare, ho voluto iniziare dalla storia centrale, forse perché era quella che sentivo più vicina a me, dato che anch’io, come loro in Indissolubile, sono una studentessa universitaria. Non ho mai abbandonato, però, l’idea di scrivere anche ciò che è successo prima di Indissolubile e ciò che succederà dopo. Le trame sono ancora molto confusionarie, ma penso proprio che tornerò su questi lidi con le altre due parti di questa “trilogia”, quindi anche il nostro non è un addio, ma un arrivederci. Ritroveremo questi personaggi, non sono ancora pronta a salutarli per sempre.
  4. In quest’ultimo capitolo ho voluto risolvere tutti i punti rimasti in sospeso, infatti finalmente anche Alessandro e Luca hanno fatto pace ed ho voluto dare un sogno da seguire ed un obiettivo da raggiungere a tutti i personaggi, sia principali che secondari. Ora ognuno ha trovato la sua strada ed era proprio questo ciò che volevo, sin dal primo capitolo. Marta è cambiata, si è sciolta un po’ ed ha finalmente ammesso a sé stessa di amare Luca. Luca ha realizzato il suo sogno di giocare in Serie A e di diventare il simbolo della Roma, con cui ha vinto lo scudetto, non è più il ragazzo scapestrato e un po’ strafottente che era all’inizio ed è riuscito a  conquistare la ragazza per cui ha lottato con le unghie e con i denti e finalmente lui e Marta si vivranno liberamente la loro storia d’amore. Alice ha capito che Giurisprudenza non faceva per lei ed ha deciso di studiare Fotografia, che è sempre stata la sua passione, è riuscita ad innamorarsi di nuovo ed ora andrà a vivere con Filippo a Bologna. Marco, Filippo e i Brain Storming hanno sfondato nella musica, realizzando il loro più grande sogno. Serena si è innamorata, ha trovato dei nuovi amici grazie a sua sorella e si è laureata. Anche Miriam è riuscita a ritrovare un equilibrio: si è ricongiunta con Roberto, è diventata mamma, si è sposata, ha ritrovato i vecchi amici, ne ha fatti di nuovi e per un po’ è tornata a respirare l’aria di casa che le mancava tanto. Alessandro, che lasciando andare Marta credeva di aver perso tutto, ricomincerà, lontano da casa, ma con uno spirito positivo, pronto ad affrontare la vita con ottimismo. Potrà rituffarsi nel mondo del calcio facendo l’allenatore e chissà che la ragazza svedese non sia un bel punto di partenza per riprendere in mano la sua vita amorosa… Gaia, tra tutti, è stata quella che ha dovuto affrontare la più grande sfida, quella con la vita, ma la sua grande forza di volontà le ha permesso di trovare sempre uno spiraglio di luce nel buio e grazie ai suoi amici e a Tommaso, la sua speranza di guarire è sempre maggiore. Non è un caso che nel flashback finale, ambientato nell’infanzia dei nostri personaggi, sia stata proprio Gaia a gridare quel “tana libera tutti” e a liberare gli altri, perché è stato proprio questo il ruolo di Gaia. Riflettendoci, è stata Gaia a salvare i suoi amici lungo tutto il corso della storia, con i suoi consigli e la sua saggezza e, se non fosse stato per lei e per la sua malattia, probabilmente i ragazzi non avrebbero mai recuperato la loro amicizia. Tommaso, invece, è stato quello che è cresciuto e maturato più di tutti. Il cancro della sua ragazza gli ha dato uno scossone e gli ha cambiato la vita. Ha capito cosa significhi prendersi delle responsabilità, prendersi cura di un’altra persona. All’inizio era un bambinone che pensava solo a giocare con i suoi amici ai videogiochi e ad andare allo stadio, ora è un uomo che ha deciso di mettere in pausa la sua vita per un po’, per permettere alla ragazza che ama di curarsi e di star bene. Volevo che tutti i miei personaggi avessero un’evoluzione nel corso della storia e che alla fine ad ognuno di loro si aprissero nuove e sorprendenti prospettive di vita, che li spingessero ad uscire da quel mondo fatato, dalla campana di vetro sotto cui avevano vissuto fino ad allora e a voler fare un passo verso la vita adulta, perché è un po’ quello che dovrà succedere anche a me, prima o poi, e che succede a tutti.
  5. Scrivendo la parte del flashback di quando giocavano a nascondino, come avrete capito, volevo spiegare il significato del titolo, “Indissolubile”, che si riferisce all’amicizia ed il significato dei braccialetti (anche qui non è un caso che a farli e regalarli sia stata Gaia) e della promessa di cui parlavano i ragazzi nella scena dei saluti in spiaggia. Inoltre, volevo che fosse presente anche la mamma di Marta, ancora viva. Volevo inserirla in una scena perché, seppur non fisicamente, questa donna c’è stata per tutta la storia. La sua scomparsa ha segnato indubbiamente la vita di Marta, che però non ha mai smesso di sentire la sua presenza costante accanto a sé, tanto da parlare con la sua foto, da ricordarla in ogni istante e da domandarsi, ogni volta che si comportava in un determinato modo, se sua madre sarebbe stata fiera di lei o che cosa avrebbe fatto al suo posto, se fosse stata ancora viva. Diciamo che era un personaggio aggiunto, quindi glielo dovevo!
  6. Ultima cosa, ma non per importanza, Indissolubile mi ha dato molto. Mi ha fatto migliorare come scrittrice, mi ha dato molte soddisfazioni e mi ha fatto scoprire che il mondo può essere davvero piccolo. Grazie a questa storia ho scoperto che ci sono persone abbastanza vicine a me fisicamente, con cui magari condivido anche alcuni ambienti, e che mai mi sarei aspettata di ritrovare su EFP ed ho conosciuto persone che invece fisicamente sono veramente lontane, ma che mentalmente sono molto più vicine a me di quanto potessi immaginare, persone con cui condividere interessi e con cui poter parlare di tutto. Detto questo, quindi, è giunto il momento di ringraziare VOI. Senza i miei preziosi lettori, sia i recensori che i silenziosi, tutto questo non sarebbe stato possibile. Siete voi che, con le vostre recensioni, i vostri messaggi privati, i vostri complimenti e le vostre parole, mi avete riempita di orgoglio e mi avete spinta ad andare avanti, cercando di dare sempre di più. Non dimenticherò mai la soddisfazione che ho provato leggendo le vostre recensioni o i vostri messaggi. Sapere che alcune di voi a scuola, la mattina appena entrate, si scambiavano opinioni sulla mia storia con la propria compagna di banco, facendo ipotesi su come potesse andare a finire, mi ha meravigliosamente stupita, perché queste erano cose che facevo io con le mie compagne quando leggevo un libro o guardavo un telefilm, non pensavo che qualcuno avrebbe mai potuto fangirlare sulla mia storia! >.<  Anche sentirsi dire di essere riuscita a far rispecchiare totalmente alcuni di voi nei personaggi o di avervi fatto compagnia durante periodi importanti ed impegnativi della vostra vita è stato bellissimo ed emozionante. Per questo, non posso che dirvi GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE, per aver seguito con tanto affetto Indissolubile e anche per essere arrivati fin qui a leggere l’angolo autrice (non deve essere stato facile!).
  7. Io me ne tornerò per un po’ alla mia solita vita, fatta di una montagna di roba da studiare e tanti interessi da coltivare. Spero di ritrovarvi nei miei prossimi esperimenti, che, come detto, vedranno protagonisti sempre i nostri sei amici e, proprio se volete rimanere aggiornati su quello che scriverò o se volete semplicemente fare quattro chiacchiere, vi ricordo che potete trovarmi sul mio profilo facebook “Angelica Sofia Efp” (sono imbranata e non vi so mettere il link >.<).
Ora è veramente tutto, potete andare in pace. A presto!
La vostra Angelica Sofia

 

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