Thadastian week: Ancora insieme contro ogni previsione

di AngelAnderson15
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Daddies ***
Capitolo 2: *** Alcool ***
Capitolo 3: *** Scandals ***
Capitolo 4: *** Incubi ***
Capitolo 5: *** Ballo ***
Capitolo 6: *** Tatuaggio ***
Capitolo 7: *** Divisa scolastica ***



Capitolo 1
*** Daddies ***


 

 

Daddies

 Thomas era una bambino abbastanza calmo, era un leader indiscusso e riusciva sempre a ottenere ciò che voleva in un modo o nell’altro. Assomigliava molto ai suoi genitori,infatti era un misto tra i due sia fisicamente che caratterialmente, aveva i capelli neri come Thad e gli occhi verdi come Sebastian. Thomas inoltre aveva entrambi i loro caratteri ,infatti era gentile e molto solare ma non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno e come suo padre sapeva essere subdolo, quando voleva ottenere qualcosa. La decisione di avere un bambino,contrariamente a come invece si poteva pensare era stata presa da Sebastian che da un po’ di tempo aveva visto lo sguardo affranto del suo compagno ogni volta che notava una famiglia passeggiare o mangiare fuori. Sebastian non odiava i bambini,anzi era molto bravo a farsi amare da loro,così un giorno come tanti mentre lui e Thad  stavano “guadando” un film (in realtà Thad si stava addormentando in collo a Sebastian che lo guardava sorridendo), Sebastian decise di fare il grande passo.

-Thaaad- sussurrò il castano iniziando a baciarlo sul collo facendolo mugolare

 -Guarda come sono carini quei bambini- disse accennando allo schermo, Thad sorrise raggiante dicendo

-Si sono proprio dolci-

Sebastian ancora più convinto di ciò che stava per fare,abbracciò il moro ancora più stretto sussurrandogli

-Vorresti avere un bambino con me amore?- .

A quella domanda Thad si girò di scatto

–Su-ul serio?-  balbettò tremante mentre l’altro,sorridendogli dolcemente annuiva.

Subito dopo successero tante cose, Thad si era rigirato dall’abbraccio del castano e ora continuava a sussurrare un milione di “si” baciando il suo compagno e  piangendo di gioia mentre il castano non smetteva un attimo di sorridere. Il nome fu facile da scegliere, era venuto spontaneo e anche trovare la madre surrogata non fu un problema infatti un amica di Thad, alla ricerca di soldi, era disposta a fare questo sacrificio per un suo vecchio amico e un suo compagno,la scelta più difficile fu piuttosto scegliere di chi sarebbero stati i geni. Sebastian voleva che loro figlio avesse il carattere dolce di Thad, mentre l’altro al contrario voleva che loro figlio potesse cavarsela da solo, ciò di cui il moro aveva più paura era l’eventualità che  il loro bambino venisse preso in giro dai compagni,per via della sua situazione famigliare o ancora peggio si sentisse anormale e inferiore di fronte ai suoi coetanei. Sia Thad che Sebastian sapevano che prima o poi  ci sarebbe stato il fatidico giorno in cui loro figlio o figlia gli avrebbe chiesto perché non aveva una madre,ma,mentre il castano non si preoccupava più di tanto ,il moro continuava ad agitarsi. La decisione fu presa quando un giorno, mentre Sebastian e Thad stavano passeggiando al parco ,un cane gli venne incontro correndo. Il moro che amava ogni tipo di animale (esclusi gli insetti) si mise ad accarezzarlo ,pochi minuti dopo un uomo grasso ,con dietro una bambina con delle trecce molto lunghe e una donna piena di gioielli,ansante per la corsa strappò dalle mani di Thad il collare del cane e si mise a sbraitare

-COME HAI OSATO TOCCARE IL MIO CANE RAZZA DI DEVIATO, QUELLI COME TE DOVREBBERO VERGOGNARSI DI RESPIRARE FUGURATI POI FARSI VEDERE IN PUBBLICO!!- concluse rosso in viso e ,con sua moglie, squadrava i due giovani con disgusto, Thad si fece piccolo piccolo cercando di scomparire mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime, Sebastian irato contro l’uomo ,che oltre ad insultarli, aveva osato ferire il suo ragazzo, gli urlò contro con uno sguardo pieno di disgusto e odio

-MI FA PENA, CHE DIAVOLO DI PROBLEMA HA LEI? Come osa giudicare due persone che non hanno fatto niente di male e che inoltre dovrebbe anche ringraziare per aver impedito al SUO cane di scappare, anche se sono sicuro che sarebbe meglio scappare che avere lei come padrone e per la cronaca , pensi alla sua storia d’ “amore” visto che probabilmente sua moglie si fa scopare soltanto per aggiungere un po’ di anelli al suo già vasto repertorio a e comunque signora non siamo al Moulin Rouge e lei non è Satine quindi non sembra altro che uno spaventa passeri con tutti quei gioielli addosso- così dicendo prese per mano Thad e  sussurrandogli dolcemente

 -Ti amo- all’orecchio ritornarono a casa mano nella mano non curanti degli sguardi sorpresi delle persone che avevano assistito alla scena.

Dopo averne parlato i due decisero che il bambino o la bambina avrebbe avuto i geni di Sebastian che però aveva fatto promettere all’altro che se mai avessero avuto un altro figlio i geni sarebbero stati quelli di Thad . Dopo un mese iniziarono le prime visite dal ginecologo, le corse in ospedale ed i falsi allarmi mentre Catie (la madre surrogata) ,ormai si era abituata ad avere quei due pazzi in giro per casa (infatti Thad e Sebastian  la aiutavano in tutto cercando di essere sempre presenti per lei ed il bambino) parlavano spesso, a volte leggevano anche tutti insieme e finalmente dopo ben nove mesi di attesa il loro bambino venne alla luce mentre Thad piangeva di gioia tenendo stretta la mano di Catie e Sebastian sveniva, Thad non seppe mai se era per il sangue o per l’emozione.

 

Cinque anni dopo

 

-Amore svegliati- sussurrò una voce dolce il castano

-Mmmmh tra poco Seb- borbottò l’altro nascondendo la testa sotto il cuscino cercando di dormire.

-Tu e tuo figlio siete impossibili ma come fate a dormire così tanto?- replicò Sebatian fintamente scocciato mentre Thad faceva un ghigno molto simile a quello del marito  –Se non avessimo fatto quel bagno per “rilassarci” e poi fare un secondo round sotto le coperte sarei più sveglio non credi?- costatò mentre il castano rispondeva suadente - Non avresti dovuto parlare in spagnolo mon petit mari- così baciando l’uomo che da un anno era diventato suo marito, andò a svegliare Thomas

-Ehy piccolo è l’ora di alzarsi- disse scuotendolo piano –Cinque minuti papà- mugolò il bambino di cinque anni nascondendosi sotto il cuscino come poco prima aveva fatto il padre. Sebastian esasperato lo prese delicatamente in collo,portandolo nel letto matrimoniale –Siete due pigroni- disse ridacchiando mentre Thad e Thom si stropicciavano gli occhi contemporaneamente. Dopo aver baciato dolcemente suo marito e suo figlio andò a lavoro, ma non prima di aver intimato a quei due pigroni di non rimettersi a dormire.

 

 

Angolo Della PDL (cioè Pazza da legare)

La frase “mon petit mari” per chi non conoscesse il francese sarebbe “mio piccolo marito” ma preferisco tradurla con “maritino mio”

Wow questa è la prima storia che pubblico senza le correzioni della mia beta… Ma grazie a Sara sono riuscita a recuperare un po’ di virgole perse per strada xD

Vorrei ringraziare la mia beta che mi aiutato con il “discorso” tra l’uomo e Sebastian che serviva poi a spiegare perché Thad non volesse che suo figlio avesse i suoi geni visto che dovrà affrontare delle cose del genere (soprattutto a scuola).

E beh spero che la storia vi sia piaciuta e vorrei ribadire che sono ben accetti tutti i tipi di commento sia negativo che positivo

Immagine Thadastian.

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Capitolo 2
*** Alcool ***


Alcool

Sebastian odiava l’alcool quando era piccolo,infatti vedeva l’alcool come il colpevole della separazione dei suoi genitori. Crescendo l’alcool era rientrato nella sua vita e ,come ogni adolescente, beveva alle feste organizzate dai pazzi dei suoi compagni, anche chiamati Usignoli. Fu grazie all’alcool che una notte,ad una delle tante feste, un ricordo salì a galla dalla sua memoria. Era seduto su una poltroncina visto che era già un po’ brillo e così preferiva guardare gli Wablers,evitando di fare quelle classiche figure di merda che caratterizzavano quelle feste. Mentre cercava di non guardare Nick e Jeff che limonavano appassionatamente sul tavolo degli alcolici,una testa mora attirò la sua attenzione, Thad non amava particolarmente quelle feste così se ne stava in disparte ,come lui, cercando di limitare i danni di quei pazzi e a volte farsi due risate per i casini che combinavano, facendoli vergognare a morte il giorno dopo. Thad sentendosi osservato lo guardò di rimando sorridendogli ed improvvisamente,la mente di Sebastian ebbe un black out, spalancò gli occhi allucinato non capendo perché il viso di Thad veniva sovrapposto dalla sua mente,con quello di un bambino ricoperto di sciarpe,che gli sorrideva. Era come se la sua mente stesse cercando di fargli ricordare qualcosa ma mancasse un tassello per completare il puzzle. Cercò con tutte le sue forze di ricordare dove aveva già visto quel bambino e poi si ricordò, si ricordò di quel giorno d’inverno, in vacanza con sua madre a New York. Era una mattinata gelida quando incontrò quel bambino che riconobbe come Thad . Sebastian ricordò sua madre urlare adirata al telefono, non si ricordava bene la conversazione ma ricordava ancora come lei lo guardasse amorevolmente,accarezzandogli la guancia nei momenti in cui non urlava al telefono contro suo padre. Non si ricordava neanche ciò che era accaduto dopo ma era seduto su una panchina,probabilmente aspettando sua madre e stava guardando Thad, ridacchiando per quando fosse buffo,ispirava quasi tenerezza tutto imbottito di magliette e piumini che cercava di togliersi ogni volta che sua madre non guardava, per essere poi ripreso bonariamente. Si ricordava che poco dopo il bambino gli si era avvicinato chiedendogli se voleva giocare con lui e Sebastian dopo poco aveva ceduto, aveva cercato di essere antipatico così che lo avrebbe lasciato in pace come facevano gli altri bambini ma Thad aveva chiesto scusa e era andato via con gli occhi lucidi,facendo pentire Sebastian che gli era corso dietro,accettando di giocare con lui. Ciò che accadeva dopo era troppo sbiadito per essere ricordato perfettamente ma Sebastian non sapeva se era per colpa dell’alcool o perché la sua memoria gli faceva dei brutti scherzi. Sebastian si ricordava solamente una parte della conversazione che aveva avuto con Thad in cui spiegava perché era tutto solo su quella panchina.

-Mia madre non è con me perché doveva andare da papà, era molto arrabbiata con lui- disse triste mentre Thad sorrideva incoraggiante

-Tranquillo anche i miei lo fanno spesso- confidò il moro sorridendo complice e  strappandogli un sorriso

-Però mamma è molto arrabbiata con papa perché lui beve troppo- disse il castano cercando di far capire al moro quanto fosse grave la situazione

-Ma la mia mamma dice che fa bene bere molto- disse stupito l’altro facendo ridacchiare il francesino – Ma non l’acqua !! – disse ridendo -E allora cosa?- rispose l’altro indispettito dalle risate del castano -Mamma lo chiama ascol , alclol non mi ricordo bene-  

-Aaaah la bevanda dei grandi- disse Thad felice di sapere la cosa che beveva il padre di Sebastian –Si, anche il tuo papà fa quelle cose quando beve la bevanda di grandi?- sussurrò timoroso Sebastian guardandosi le scarpe mentre l’altro lo guardava confuso -Fa cosa?- chiese infatti

-Beh si arrabbia, rompe le cose e urla tante parole brutte- sussurrò continuando a guardarsi le scarpe cercando di non piangere. Thad dispiaciuto lo fece sedere per terra, abbracciandolo stretto e accarezzandogli i capelli ,dicendogli confortante -Tranquillo Seb sono sicuro che tutto andrà bene e i tuoi genitori non litigheranno più- Il castano sorpreso dalla gentilezza del moro sorrise .Fu così che li trovarono le loro due mamme che si erano messe a cercarli preoccupate. Al momento dei saluti Thad gli sorrise salutandolo con la mano ma Sebastian lo sorprese abbracciandolo come aveva fatto lui prima,dandogli un bacino sulla guancia e sussurrandogli qualcosa come “ci vedremo ancora” o “grazie alla prossima”. Sebastian tornò alla realtà sorridendo intenerito e pensò che prima o poi avrebbe fatto vedere a quella piattola,del suo compagno di stanza che non era solo uno stronzo insensibile, come invece gli diceva ogni volta che si comportava male. Thad Harwood molto presto sarebbe caduto ai piedi di Sebastian Smythe

Angolo della PDL 

Spero che anche questa storia vi sia piaciuta *spera con tutto il cuore* e beh sono ben accettte recensioni sia positive che negative e alla prossima  ;)

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Capitolo 3
*** Scandals ***


Scandals

Thad era considerato da tutti il classico bravo ragazzo. Leggeva molto, odiava i litigi e preferiva non bere. Thad però era stufo di essere considerato un santarellino,sapeva che accettare una scommessa sarebbe stata una cattiva idea, figuratevi una scommessa con LUI ,il dio delle truffe, ma anche il ragazzo di cui si era follemente innamorato. Accettare era stato più o meno un suicidio,ma non poteva fare altrimenti, voleva dimostrare a tutti che cosa era capace di fare Thad Harwood, e ci sarebbe riuscito. Prese dei pantaloni di pelle e una camicia bianca molto semplice, pensando che quella notte avrebbe vinto la scommessa. Arrivò allo Scandals, il bar gay dove si sarebbe tenuta la festa,e anche la scommessa. Appena entrato cercò di non far notare il suo disagio fingendo una sicurezza che non aveva. Si avvicinò al resto degli Usignoli imitando il suo solito sguardo di superiorità e ricevendo degli sguardi scandalizzati da molti dei suoi compagni, e di stima dei compagni rimanenti . Nick e Jeff come sincronizzati spalancarono la bocca e gli occhi facendo ridacchiare.

 –-Che c’è fantagenitori il vostro bambino è cresciuto troppo in fretta? O forse volete dargli una bella strigliata per i pantaloni che porta questo piccolo svergognato- disse ironicamente Sebastian, che era appena arrivato. –Harwood vedo che hai preso molto sul serio il nostro giochino- gli sussurrò affabilmente, continuando a guardare incantato i pantaloni di pelle, dell’altro.

–Oh amore e ti piacciono i miei pantaloni ?Sono molto carini non credi?- disse gongolante Thad ,felice di aver ricevuto la reazione sperata –Ora se non vi dispiace, io andrei a ballare- continuò baciando sensualmente Sebastian e buttandosi nella mischia. Pochi secondi dopo capì che enorme errore aveva fatto,si guardò intorno : i corpi che si strusciavano insistentemente, l’odore di sudore, la musica assordante che faceva male alla testa. Thad inorridì,sperando che Sebastian non avesse notato il suo smarrimento, fortunatamente un ragazzo biondo lo tirò fuori dai guai, lo prese per la vita e gli urlò nell’orecchio per sovrastare la musica –Vuoi ballare?- Thad senza neanche pensarci si avvicinò, facendo un cenno con la testa. Iniziarono  a ballare sensualmente, molto vicini visto il poco spazio, Thad ogni tanto dava delle occhiate al resto degli Usignoli cercando Sebastian. Quando lo vide pensò ,fiero di se,che molto presto avrebbe vinto la scommessa infatti non solo Sebastian guardava lo sconosciuto con odio, ma stava perdendo la testa,nel vero senso della parola. La scommessa consisteva nel riuscire a fare colpo su qualcuno, ma tutti avevano capito che era un pretesto per far ingelosire Sebastian. Thad era stufo di vederlo accettare le avances di qualche ragazzo che ci provava spudoratamente, era stufo di restare in disparte a guardare e , risoluto, aveva deciso che si sarebbe fatto valere d’ora in poi. Sebastian nel fra tempo, non riusciva a credere a ciò che vedeva, Thad il SUO Thad che ballava con un altro, che sorrideva ad un altro. Quando vide la mano di quel ragazzo posarsi con malizia sul sedere di Thad balzò in piedi, scatenando le risatine dei Niff ,che non avevano smesso di guardarlo da quando Thad si era allontanato. Si fece spazio tra la folla e strattonò il braccio del malcapitato, sibilando abbastanza forte per farsi sentire –Gira a largo moscerino- per poi prendere Thad per un braccio e portarlo in bagno ignorando il suo sorrisetto soddisfatto.

-CHE DIAVOLO TI PRENDE? Perché ti facevi toccare in QUEL MODO da uno sconosciuto? Io non ti basto più ?-  urlò adirato il castano  mentre Thad , ormai serio lo accarezzava dolcemente –Lo vedi come ci si sente?- Sebastian ancora più arrabbiato stava per replicare quando capì che voleva dire il suo compagno.

–Sono un idiota- sussurrò ridacchiando, facendo sorridere anche Thad –Mi dispiace se faccio il cascamorto con quei ragazzi ma pensavo non ti importasse,pensavo che tu sapessi che fosse tutta una finzione-

Dopo quelle parole Thad lo guardo sorridendo amaramente -Io sono la persona più insicura di questo mondo Sebastian! Come posso pensare che sia tutto un gioco se ogni giorno chiedo a me stesso come ho fatto a farti innamorare di me? Come pensi ,che non mi importi se ogni giorno penso che tu stia  solo giocando con me- confidò Thad  con gli occhi lucidi guardando Sebastian che era ammutolito – Ora si che capisco quanto sono idiota- disse l’altro in un sussurro, avvicinandosi lentamente a Thad ,prendendogli una mano e mettendosela sul suo petto. Poco dopo si avvicinò, facendo scontrare dolcemente le sue labbra con quelle di Thad mentre il moro,con la mano ancora appoggiata al suo petto, sentiva i battiti cardiaci di Sebastian accelerare. Il castano si separò lentamente sussurrandogli all’orecchio –ti amo- mentre il suo cuore accelerava e Thad sorrideva felice. Thad da quel giorno non ebbe più dubbi sulla loro relazione e Sebastian da quel giorno smise di “giocare” con i ragazzi che lo corteggiavano.

 

Angolo della P.D.L.

E siamo ancora qui….. Spero vi sia piaciuta e ribadisco (scusate se sono noiosa) che sono ben accetti ogni tipo di recensioni. Alla prossima :D

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Capitolo 4
*** Incubi ***


Incubi

Thad aveva sempre avuto degli incubi fin da quando Sebastian ricordasse,succedeva raramente ma ogni volta che accadeva Sebastian si sentiva inutile di fronte alle calde e silenziosa lacrime dell’altro che lo guardava impaurito,come se avesse paura che gli avvenimenti dei suoi incubi potessero avvenire davvero. Non era propriamente corretto definirlo come un incubo ma lo era di più chiamarlo ricordo, il ricordo di quando la madre di Thad se ne era andata. Ogni volta che il suo subconcio gli riportava alla mente quegli eventi (poche volte in realtà) Sebastian non poteva fare altro che stringere il moro a se ,sussurrandogli che lui c’era, e ci sarebbe sempre stato .Ogni volta Sebastian sentiva lo stesso dolore lacerante dell’altro,che riprendeva a singhiozzare aggrappandosi alla sua maglia,come se fosse il suo unico punto d’appoggio, e forse lo era. La prima volta che successe erano ancora alla Dalton e Sebastian si ricordava tutto perfettamente ,era divenuto da poco il compagno di stanza di Thad e una sera come tante dopo essere stato allo Scandals, tornando molto tardi (come al solito) si mise sotto le coperte cercando di addormentarsi in fretta, dopo poco tempo venne svegliato da dei mugolii e dei respiri strozzati che provenivano dal letto accanto al suo, così ,infastidito pensò di girarsi intimando al suo compagno di stanza di smetterla e lasciarlo dormire ma quello che vide fece abbandonare ogni suo intento, Thad stava piangendo con una mano davanti alla bocca cercando di non fare troppo rumore mentre le lacrime gli inondavano il viso. A quella vista Sebastian sentì il cuore stringersi in una morsa, battendo velocemente .Stranamente ebbe uno strano impulso,ebbe per la prima volta l’impulso di consolare qualcuno così ,senza neanche pensarci gli si avvicinò lentamente come se Thad fosse un animale spaventato, mentre il suo cuore aumentava i battiti e si faceva sempre più pesante quasi come per farsi carico di tutta la sofferenza che traspariva dal ragazzo accanto a lui. -Adesso ci sono io Thad- disse sussurrando quelle parole con decisione mentre accarezzandolo gli toglieva le lacrime dal viso cercando di essere il più delicato possibile, dopo pochi minuti il moro si calmò continuando però a diffidare dei gesti dell’altro.

-Non mi chiedi che cosa c’è che non va come hanno fatto tuttigli altri?- disse con asprezza nella voce -Ma io non sono "tutti gli altri"- disse sicuro, facendo spuntare un dolce sorriso a Thad che piano piano abbassò le barriere facendo arrivare Sebastian al suo cuore.  Da quel giorno Thad e Sebastian diventarono migliori amici e passarono notti a parlare semplicemente per conoscersi (cosa che Sebastian non aveva mai fatto) finendo per innamorarsi dei loro pregi e dei loro difetti, con il passare del tempo diventarono amanti e infine fidanzati e ormai erano passati ben dieci anni da quando studiavano alla Dalton . Dopo diverse notti insonni fu Thad che prese l’iniziativa decidendo di rivelare al castano la causa dei suoi “incubi” , gli raccontò di come si sentisse responsabile della morte della madre e del dolore che aveva provato perdendola. L’incidente era avvenuto per colpa di un ragazzino ubriaco, che sbagliando direzione aveva tagliato la strada alla macchia in cui c’erano Thad e sua madre. Thad fu il piu fortunato,infatti svenne per la forza del colpo invece sua madre sbattè violentemente la testa contro il finestrino, quando Thad si svegliò era in ospedale e non sapeva nulla della madre ed era proprio questo il suo più grande rimpianto,non aver aiutato la madre . Solo venti minuti dopo l’incidente, in cui il ragazzo alla guida era svenuto, un signore che passava per caso chiamò l’ambulanza ma era troppo tardi per salvare sua madre. Fu inutile che Sebastian cercasse di convincerlo che non aveva nessuna colpa,perché Thad fermamente convinto del suo punto di vista continuava a ripetere che avrebbe dovuto fare qualcosa ,pur capendo che non avrebbe potuto fare nulla. Con il tempo però il moro riuscì a perdonarsi per una colpa che non aveva e i ricordi finalmente smisero di perseguitarlo. Quando si fidanzarono ufficialmente nessuno avrebbe mai scommesso sulla solidità del loro rapporto a stupendo tutti , due erano andati a vivere insieme e dopo due anni Sebastian mettendo da parte l’orgoglio chiese a Thad (con l’immenso stupore di Thad stesso e di chiunque conoscesse Sebastian) di sposarlo a Thad che accettò con gioia. Ormai niente poteva più dividerli

 

Angolo della P.D.L.

E siamo ancora qui…… Spero come l’altre volte che vi sia piaciuta e le recensioni sono amate dall’autrice che adora scrivere queste cose sdolcinate. Alla prossima ;)

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Capitolo 5
*** Ballo ***


Ballo

Thad prova un amore/odio verso i film romantici. Odia quando diventano dei melensi cliché,odia le false speranze che ti trasmettono alla fine, infatti tutti i film romantici che si rispettino finiscono sempre con la sconfitta dell’antagonista e una specie di “felici e contenti” nella versione per gli adulti. Thad odia non poter fare a meno di andarli a guardare stando con il fiato sospeso quando (come in ogni film d’amore) la coppia litiga, pur sapendo che alla fine tutto si sistemerà come al solito. Thad odia anche che quando alla fine del film,dove arriva puntuale con il classico cliché, le persone non sentono il bisogno di scoprire quante altre difficoltà dovrà superare ancora la coppia e forse è questo la bellezza dei film, congelare un istante di felicità fregandosene di ciò che avviene dopo. Thad però ,anche se odia i cliché e la banalità di quei film, non riesce a non guardarli e non riesce a non sperare di avere anche lui una storia d’amore simile. Un altro cliché da “polpettone romantico” come lo chiamava Nick, era appunto un ballo,  in realtà non era propriamente ballare ma dondolare a tempo di musica. Per essere un cliché che si rispetti devono esserci le ragazze con un vestito simile a quello di una principessa Disney e ovviamente i ragazzi con smoking eleganti, Thad però sapeva anche che un ballo si poteva trasformare in un incubo da un momento all’altro. Si ricordava ancora di come Blaine fosse distrutto appena arrivato alla Dalton,suo ballo era diventato un incubo e lui ne aveva pagato le conseguenze ,anche quello di Kurt sarebbe diventato un momento da dimenticare se Blaine non fosse stato lì, pronto a sorreggerlo e Thad sapeva che, per quanto potesse sognare, lui non avrebbe mai avuto un “Blaine” nella sua vita. Thad sapeva che Sebastian lo considerasse un amico e questo era il più grande traguardo a cui potevi aspirare con lui. Thad infatti fermamente convinto della bontà del francesino, l’aveva sostenuto e aveva creduto in lui quando nessuno l’avrebbe fatto. Essere amici di Sebastian era quasi impossibile visto il suo carattere impulsivo e lunatico, ma a Thad riusciva bene e quindi aveva deciso di accontentarsi di essere chiamato “amico” dal ragazzo per cui aveva perso la testa. Ciò che Thad non sapeva è che Sebastian provasse qualcosa di più di una semplice amicizia ma continuava a mentire a se stesso cercando di far finta di nulla. Nelle tre settimane che seguirono Thad si buttò a capofitto nei film romantici e Sebastian intensificò le serate allo Scandals senza però riuscire a scopare con qualcuno come al solito….. E allora come c’erano finiti Sebastian e Thad a scambiarsi dolci baci ballando,o meglio, dondolando a ritmo di una musica inesistente? Beh sappiamo tutti che quando ci mettono lo zampino i Niff tutto può accadere infatti, Jeff  era stufo di vedere il suo migliore amico affogare nel gelato guardando a ripetizione “Dirty Dancing” e “ Moulin Rouge” così aveva convinto il suo ragazzo a aiutare Sebastian e Thad a dichiararsi. Ovviamente dopo i cliché dei film romantici c’erano anche i cliché dei malefici piani di Nick e Jeff che avevano deciso di rinchiudere Sebastian e Thad in uno sgabuzzino sperando che si dichiarassero.Il piano fu messo in pratica grazie all’aiuto di Wes, il capo-indiscusso-tra-gli-Usignoli-e-sposato-con-il-suo-martelletto che gli chiamò per dargli una notizia “top secret” che non poteva essere ascoltata da nessuno così, grazie al talento d’attore di Wes Sebastian e Thad adesso erano chiusi dentro lo sgabuzzino.

-JEFF, NICK APRITE LA PORTA!!! SO CHE SIETE STATI VOI CHIARO? VE LA FARO’ PAGARE CARA ,STATENE CERTI!!- urlò Thad continuando a dare dei pugni alla porta –Perché dovrebbero essere stati Cip e Ciop?- chiese curioso Sebastian facendo arrossire l’altro che si era scordato che il suo “amico” era lì con lui.

 –Bhe perché di solito quando accade qualche stranezza sono sempre loro i responsabili- inventò sul momento Thad,capendo però dalla faccia di Sebastian di non essere stato per nulla convincente.

 -Cosa facciamo adesso?- Chiese il moro adirato

-Mhhh proviamo a chiamare qualcuno al cellulare?- disse Sebastian cercando di non farsi prendere dal panico - Il mio è scarico e te non c’è l’hai- disse con ovvietà il moro facendo spalancare gli occhi all’altro

-Come fai a sapere che io non ce l’ho?- chiese sbalordito -Tu non porti mai il telefono nelle tasche del balzer come tutti gli altri e visto che non hai una borsa ho pensato che non ce l’avessi- spiegò il moro arrossendo

 -E da un po’ che te lo volevo chiedere, come fai a sapere sempre tutte queste cose di me?-

-Ho solo un buon spirito d’osservazione – rispose Thad cercando di evitare altre domande –Bene allora dimmi che cosa fa Wes ogni volta che parla con Winky?- Thad a quella domanda fece scena muta facendo corrugare la fronte al castano

-Ma fai anche parte del consiglio!! Dovresti sapere delle stranezze di Wes con il suo martelletto-

 -Ma non presto molta attenzione a Wes di solito- disse cercando inutilmente di chiudere il discorso -E allora a chi presti attenzione?- chiese l’altro avvicinandosi a Thad che arrossì e si perse a guardare i suoi occhi –A te- disse prima di poter pensare a una scusa. Subito il moro iniziò a iperventilare, parlando a raffica.

-Ma non ti sembra strano che nessuno sia venuto a cercarci dopo tutto questo tempo? Perché non proviamo a chiamare di nuovo aiuto?- disse cominciando a dare colpi alla porta mentre l’altro continuava a chiamarlo.

-Dio, si muore di caldo qui dentro, tu non credi- disse iniziando a sventolarsi con la mano –Thad- riprovò l’altro.

–Oddio, mi sembra di soffocare . Ah ma quando me li ritrovo davanti vedranno quei due che bella punizione-  -Thaaad- cantilenò esasperato Sebastian continuando ad essere ignorato.

.Gli vaporizzo i vestiti anzi meglio,gli riempo la stanza di schiuma colorata-

-THAD- urlò Sebastian facendolo finalmente zittire –Devo dirti una cosa- disse guardandolo negli occhi

-O..okay- rispose il moro –Ho provato a fare finta di nulla, ma visto che vado in bianco da tre settimane direi che non mi riesce molto bene, sono innamorato di te- disse senza tanti preamboli, iniziando a torcersi le dita mentre Thad gli si avvicinava sorridendo

-Non potevi dirmelo prima di farmi abbuffare di gelato per due settimane?- ridacchiò facendo rilassare il castano che lo baciò dolcemente. Dopo essersi staccati dal bacio il francesino iniziò ad ondeggiare lentamente nascondendo la testa contro il collo del moro.

-Che stai facendo Seb?- chiese esitante –Ballo non vedi?- rispose -Ma perché?- chiese ancora Thad –Perché vedevo i tuoi occhi brillare ogni volta che la coppia ballava insieme in quegli inutili filmetti da quattro soldi che guar- Prima che finisse la frase fu coinvolto in una marea di baci mentre dietro la porta Nick e Jeff battevano il cinque.

 

Angolo della P.D.L.

Mi dispiace terribilmente per il mio imperdonabile ritardo ma a causa di forze maggiori non sono riuscita a pubblicare ieri… Si lo so sono una persona orribile *si rifugia nell’isola di Peter Pan* spero vi piaccia anche perché credo di averla riscritta almeno 8 volte visto che mi sembrava tutto troppo banale.

 

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Capitolo 6
*** Tatuaggio ***


Tatuaggio

Lucy, la madre di Thad, aveva un tatuaggio. L’aveva fatto poco dopo il parto,sicura che non se ne sarebbe pentita. Thad adorava il suo tatuaggio infatti a volte quando guardavano un film accoccolati l’uno all’altra Thad continuava a tracciare le lettere indelebili sulla sua pelle.Lucy aveva deciso di intrecciare una “T” e una “C” con il simbolo dell’infinito accanto e  Charles suo marito non che padre di Thad non era riuscito a non apprezzare il tatuaggio anche se lui odiava i tatuaggi forse più degli aghi. Lucy morì undici anni dopo aver fatto quel tatuaggio e suo figlio da quel giorno, decise di farsi un tatuaggio proprio come quello della madre. Anche se sapeva che suo padre si sarebbe arrabbiato un giorno, a  14 anni decise di compiere una pazzia. Prese i suoi risparmi e si fece tatuare una L e una C proprio nello stesso punto di dove si era tatuata sua madre. Tornato a casa disse con molta calma al padre: -Mi sono fatto un tatuaggio papà- e, incurante delle urla di rimprovero dell’altro aveva scoperto la spalla facendo inumidire di gioia gli occhi di suo padre che corse ad abbracciarlo incurante dei rimproveri e delle punizioni che avrebbe dovuto dare al figlio. Passarono gli anni e arrivato alla Dalton, Thad era stato messo in stanza con un “ninfomane francese” come l’aveva definito Jeff il primo giorno di scuola. Sebastian dopo essere stato il suo compagno di stanza e il suo migliore amico era diventato il suo ragazzo dopo molti litigi, baci e cambiamenti fatti da entrambi.

Dire che Sebastian amava quel tatuaggio era minimizzare infatti amava leccare maliziosamente le due lettere prima di essere spinto sul letto da Thad con gli occhi scuriti di passione, amava accoccolarsi sul suo petto baciandogli dolcemente il punto della spalla dove c’era il tatuaggio, amava mordergli proprio quel punto prima di raggiungere l’apice del piacere mentre facevano l’amore e amava il significato che aveva quel tatuaggio. Thad aveva voluto incidere un pezzo dell’amore di sua madre e suo padre dentro di se e forse era grazie alle sensazioni e l’amore che gli trasmetteva Sebastian che ,a distanza di cinque anni,era tornato da un tatuatore pronto a farsi fare un piccolo ritocco al tatuaggio che già aveva e farne un altro. Thad sapeva che Sebastian era un amore adolescenziale e sapeva anche che di solito gli amori adolescenziali non durano ma era sicuro che non avrebbe mai amato nessun altro con la stessa intensità con cui amava il castano.

-Seb sono tornato- disse contento il moro arrivando alla loro stanza della Dalton

-Thaddy! Sai che mi sei mancato un sacco da stamattina?- disse l’altro baciandogli dolcemente le labbra.

-C’è una cosa che ti devo far vedere- disse l’altro ghignando e alzandosi piano la maglia sotto lo sguardo confuso di Sebastian che restò senza fiato appena lo vide. Sulla spalla Thad aveva fatto disegnare una fiamma rossiccia sopra alle lettere, senza però coprirle, mentre proprio all’altezza del cuore aveva scritto il suo nome con una scrittura elegante che il castano riconobbe come sua.

-Che ne pensi?- disse sorridendo felice dello sguardo pieno d’amore e emozione che gli aveva rivolto il castano.

-Che ti amo ecco quello che penso- disse prima di baciarlo appassionatamente. Sebastian da quel giorno ebbe due diversi tatuaggi di cui prendersi cura.

 

Angolo della P.D.L

E siamo di nuovo tutti qui…. Yeah!  Spero vi piaccia e mi scuso per il ritardo ma la mancata OS di sabato mi ha sballato il tutto *si scusa*. Al prossimo aggiornamento,che purtroppo sarà anche l’ultimo.

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Capitolo 7
*** Divisa scolastica ***


Divisa scolastica

Thad aveva sempre odiato la facilità con cui cedeva,quando lo guardava indossare i pantaloni della divisa, il suo cervello andava completamente in tilt tanto che anche respirare, diventava complicato. Thad ormai passava giornate intere a ripetersi che non era innamorato, a far finta che non gli importasse nulla di quel maledetto ninfomane francese che aveva come compagno di stanza; ma poi lo vedeva togliersi i pantaloni del pigiama per mettersi quelli della divisa e tutte le sue scuse gli sembravano solo patetiche. Vedere le sue gambe fasciate perfettamente da quei pantaloni era come vederlo nudo visti anche i suoi boxer fin troppo aderenti. Thad aveva un ossessione per le gambe di Sebastian ,soprattutto quando erano fasciate da quei pantaloni che sembravano essere stati cuciti su misura per lui. Fino a quando non conobbe Sebastian, Thad non aveva mai preso una cotta, può sembrare strano ma pur essendo stato fidanzato sia con ragazze che con ragazzi non riusciva a provare quel batticuore che tutti descrivevano, non sentiva le mani sudare e non aveva strani impulsi sessuali, è inutile dire che la cosa era drasticamente cambiata da quando aveva conosciuto quel francesino snob che, già dal primo giorno di convivenza, gli aveva fatto provare rabbia, amore gelosia e fin troppi istinti di cui non andava fiero. Sebastian come a voler stuzzicare il moro ,camminava mezzo nudo per la stanza ogni volta che si lavava, tornava dallo Scandals con l’odore di sesso e sigarette incollato addosso e ovviamente non lo lasciava in pace continuando a fare battutine a sfondo sessuale. Thad sapeva benissimo che la sua calma aveva un limite e la sua nuova gelosia non lo aiutava a tenere a bada gli istinti mentre lo vedeva flirtare spudoratamente con Blaine o con degli altri ragazzi dichiaramene gay o no. Un giorno mentre era seduto al suo stesso tavolo,stufo di quella situazione esplose, camminò con decisione prendendolo per il braccio e portandolo con passo deciso dentro la prima stanza che trovò aperta, spingendocelo dentro.

-Che diavolo fai?- gli chiese il castano sconcertato vedendo Thad avvicinarsi con uno sguardo da predatore. Thad si stusciò senza alcun pudore su di lui,

-Segno il territorio non vedi?- gli sussurrò all’orecchio, baciandolo famelicamente facendo così mugolare il più alto.

-Non ti ricordavo così provocante- disse spingendoselo addosso

-Mi ero stufato di vederti insieme a tutti quegli idioti- disse mentre le sue mani arrivavano “casualmente” dentro i pantaloni della sua divisa

-Geloso Harwood?- gli chiese Sebastian muovendo il bacino verso la sua mano

-Non sai quanto- gli rispose Thad ,ghignando e facendo aderire la schiena di Sebastian al muro

–Credo che adesso mi divertirò un po’ con te, bel francesino- disse rocamente quando all'impovviso,un rumore gli fece prendere coscienza con uno scatto.Era solo un sogno, infatti Thad si trovava nella sua stanza con un bel problemino nei pantaloni e con il suo cellulare che suonava imperterrito. I pantaloni della divisa gli avevano decisamente dato alla testa.

 

Angolo della .P.D.L.

Mi scuso tantissimo per il ritardo….. E’ la fine e ho provato a fare qualcosa di nuovo per distaccarmi un po’ dal fluff di cui avevo messo a quintali nelle altre O.S Spero vi sia piaciuta anche questa variazione e vorrei ufficialmente concludere la mia prima Week ringraziando tutti quelli che hanno recensito o anche soltanto letto. Alla (spero) prossima <3

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