Thadastian week: Ancora insieme contro ogni previsione di AngelAnderson15 (/viewuser.php?uid=199469)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Daddies ***
Capitolo 2: *** Alcool ***
Capitolo 3: *** Scandals ***
Capitolo 4: *** Incubi ***
Capitolo 5: *** Ballo ***
Capitolo 6: *** Tatuaggio ***
Capitolo 7: *** Divisa scolastica ***
Capitolo 1 *** Daddies ***
Daddies
Thomas era una bambino
abbastanza calmo, era un leader indiscusso e riusciva sempre a ottenere
ciò che
voleva in un modo o nell’altro. Assomigliava molto ai suoi
genitori,infatti era
un misto tra i due sia fisicamente che caratterialmente,
aveva
i capelli neri
come Thad e gli occhi verdi come Sebastian.
Thomas inoltre aveva entrambi i loro caratteri ,infatti era gentile e
molto
solare ma non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno e come suo
padre
sapeva essere subdolo, quando voleva ottenere qualcosa. La decisione di
avere
un bambino,contrariamente a come invece si poteva pensare era stata
presa da
Sebastian che da un po’ di tempo aveva visto lo sguardo
affranto del suo
compagno ogni volta che notava una famiglia passeggiare o mangiare
fuori.
Sebastian non odiava i bambini,anzi era molto bravo a farsi amare da
loro,così
un giorno come tanti mentre lui e Thad stavano
“guadando” un film (in realtà Thad si
stava addormentando in collo a Sebastian che lo guardava sorridendo),
Sebastian
decise di fare il grande passo.
-Thaaad-
sussurrò il castano
iniziando a baciarlo sul collo facendolo mugolare
-Guarda come sono carini
quei bambini- disse
accennando allo schermo, Thad sorrise raggiante dicendo
-Si
sono proprio dolci-
Sebastian
ancora più convinto
di ciò che stava per fare,abbracciò il moro
ancora più stretto sussurrandogli
-Vorresti
avere un bambino
con me amore?- .
A
quella domanda Thad si
girò di scatto
–Su-ul
serio?- balbettò
tremante mentre l’altro,sorridendogli
dolcemente annuiva.
Subito
dopo successero tante
cose, Thad si era rigirato dall’abbraccio del castano e ora
continuava a
sussurrare un milione di “si” baciando il suo
compagno e piangendo
di gioia mentre il castano non
smetteva un attimo di sorridere. Il nome fu facile da scegliere, era
venuto
spontaneo e anche trovare la madre surrogata non fu un problema infatti
un
amica di Thad, alla ricerca di soldi, era disposta a fare questo
sacrificio per
un suo vecchio amico e un suo compagno,la scelta più
difficile fu piuttosto
scegliere di chi sarebbero stati i geni. Sebastian voleva che loro
figlio
avesse il carattere dolce di Thad, mentre l’altro al
contrario voleva che loro
figlio potesse cavarsela da solo, ciò di cui il moro aveva
più paura era
l’eventualità che il
loro bambino venisse
preso in giro dai compagni,per via della sua situazione famigliare o
ancora
peggio si sentisse anormale e inferiore di fronte ai suoi coetanei. Sia
Thad
che Sebastian sapevano che prima o poi
ci sarebbe stato il fatidico giorno in cui loro figlio o
figlia gli
avrebbe chiesto perché non aveva una madre,ma,mentre il
castano non si
preoccupava più di tanto ,il moro continuava ad agitarsi. La
decisione fu presa
quando un giorno, mentre Sebastian e Thad stavano passeggiando al parco
,un
cane gli venne incontro correndo. Il moro che amava ogni tipo di
animale
(esclusi gli insetti) si mise ad accarezzarlo ,pochi minuti dopo un
uomo grasso
,con dietro una bambina con delle trecce molto lunghe e una donna piena
di
gioielli,ansante per la corsa strappò dalle mani di Thad il
collare del cane e
si mise a sbraitare
-COME
HAI OSATO TOCCARE IL
MIO CANE RAZZA DI DEVIATO, QUELLI COME TE DOVREBBERO VERGOGNARSI DI
RESPIRARE
FUGURATI POI FARSI VEDERE IN PUBBLICO!!- concluse rosso in viso e ,con
sua
moglie, squadrava i due giovani con disgusto, Thad si fece piccolo
piccolo
cercando di scomparire mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime,
Sebastian
irato contro l’uomo ,che oltre ad insultarli, aveva osato
ferire il suo ragazzo,
gli urlò contro con uno sguardo pieno di disgusto e odio
-MI
FA PENA, CHE DIAVOLO DI PROBLEMA HA LEI? Come osa giudicare due persone
che non
hanno fatto niente di male e che inoltre dovrebbe anche ringraziare per
aver impedito
al SUO cane di scappare, anche se sono sicuro che sarebbe meglio
scappare che
avere lei come padrone e per la cronaca , pensi alla sua storia
d’ “amore”
visto che probabilmente sua moglie si fa scopare soltanto per
aggiungere un po’
di anelli al suo già vasto repertorio a e comunque signora
non siamo al Moulin
Rouge e lei non è Satine quindi non sembra altro che uno
spaventa passeri con
tutti quei gioielli addosso- così dicendo prese per mano
Thad e sussurrandogli
dolcemente
-Ti
amo- all’orecchio ritornarono a casa mano
nella mano non curanti degli sguardi sorpresi delle persone che avevano
assistito alla scena.
Dopo
averne parlato i due decisero che il bambino o la bambina avrebbe avuto
i geni
di Sebastian che però aveva fatto promettere
all’altro che se mai avessero
avuto un altro figlio i geni sarebbero stati quelli di Thad . Dopo un
mese
iniziarono le prime visite dal ginecologo, le corse in ospedale ed i
falsi
allarmi mentre Catie (la madre surrogata) ,ormai si era abituata ad
avere quei
due pazzi in giro per casa (infatti Thad e Sebastian
la aiutavano in tutto cercando di essere
sempre presenti per lei ed il bambino) parlavano spesso, a volte
leggevano
anche tutti insieme e finalmente dopo ben nove mesi di attesa il loro
bambino
venne alla luce mentre Thad piangeva di gioia tenendo stretta la mano
di Catie
e Sebastian sveniva, Thad non seppe mai se era per il sangue o per
l’emozione.
Cinque
anni dopo
-Amore
svegliati- sussurrò
una voce dolce il castano
-Mmmmh
tra poco Seb-
borbottò l’altro nascondendo la testa sotto il
cuscino cercando di dormire.
-Tu
e tuo figlio siete
impossibili ma come fate a dormire così tanto?-
replicò Sebatian fintamente
scocciato mentre Thad faceva un ghigno molto simile a quello del marito –Se non avessimo
fatto quel bagno per
“rilassarci” e poi fare un secondo round sotto le
coperte sarei più sveglio non
credi?- costatò mentre il castano rispondeva suadente - Non
avresti dovuto
parlare in spagnolo mon petit mari- così baciando
l’uomo che da un anno era
diventato suo marito, andò a svegliare Thomas
-Ehy
piccolo è l’ora di alzarsi-
disse scuotendolo piano –Cinque minuti papà-
mugolò il bambino di cinque anni
nascondendosi sotto il cuscino come poco prima aveva fatto il padre.
Sebastian
esasperato lo prese delicatamente in collo,portandolo nel letto
matrimoniale –Siete
due pigroni- disse ridacchiando mentre Thad e Thom si stropicciavano
gli occhi
contemporaneamente. Dopo aver baciato dolcemente suo marito e suo
figlio andò a
lavoro, ma non prima di aver intimato a quei due pigroni di non
rimettersi a
dormire.
Angolo
Della PDL (cioè Pazza
da legare)
La
frase “mon petit mari”
per chi non conoscesse il francese sarebbe “mio piccolo
marito” ma preferisco
tradurla con “maritino mio”
Wow
questa è la prima storia
che pubblico senza le correzioni della mia beta… Ma grazie a
Sara sono riuscita
a recuperare un po’ di virgole perse per strada xD
Vorrei
ringraziare la mia
beta che mi aiutato con il “discorso” tra
l’uomo e Sebastian che serviva poi a
spiegare perché Thad non volesse che suo figlio avesse i
suoi geni visto che
dovrà affrontare delle cose del genere (soprattutto a
scuola).
E
beh spero che la storia vi
sia piaciuta e vorrei ribadire che sono ben accetti tutti i tipi di
commento
sia negativo che positivo
Immagine
Thadastian.
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Capitolo 2 *** Alcool ***
Alcool
Sebastian odiava
l’alcool quando era piccolo,infatti vedeva l’alcool
come il colpevole della separazione dei suoi genitori. Crescendo
l’alcool era rientrato nella sua vita e ,come ogni
adolescente, beveva alle feste organizzate dai pazzi dei suoi compagni,
anche chiamati Usignoli. Fu grazie all’alcool che una
notte,ad una delle tante feste, un ricordo salì a galla
dalla sua memoria. Era seduto su una poltroncina visto che era
già un po’ brillo e così preferiva
guardare gli Wablers,evitando di fare quelle classiche figure di merda
che caratterizzavano quelle feste. Mentre cercava di non guardare Nick
e Jeff che limonavano appassionatamente sul tavolo degli alcolici,una
testa mora attirò la sua attenzione, Thad non amava
particolarmente quelle feste così se ne stava in disparte
,come lui, cercando di limitare i danni di quei pazzi e a volte farsi
due risate per i casini che combinavano, facendoli vergognare a morte
il giorno dopo. Thad sentendosi osservato lo guardò di
rimando sorridendogli ed improvvisamente,la mente di Sebastian ebbe un
black out, spalancò gli occhi allucinato non capendo
perché il viso di Thad veniva sovrapposto dalla sua
mente,con quello di un bambino ricoperto di sciarpe,che gli sorrideva.
Era come se la sua mente stesse cercando di fargli ricordare qualcosa
ma mancasse un tassello per completare il puzzle. Cercò con
tutte le sue forze di ricordare dove aveva già visto quel
bambino e poi si ricordò, si ricordò di quel
giorno d’inverno, in vacanza con sua madre a New York. Era
una mattinata gelida quando incontrò quel bambino che
riconobbe come Thad . Sebastian ricordò sua madre urlare
adirata al telefono, non si ricordava bene la conversazione ma
ricordava ancora come lei lo guardasse amorevolmente,accarezzandogli la
guancia nei momenti in cui non urlava al telefono contro suo padre. Non
si ricordava neanche ciò che era accaduto dopo ma era seduto
su una panchina,probabilmente aspettando sua madre e stava guardando
Thad, ridacchiando per quando fosse buffo,ispirava quasi tenerezza
tutto imbottito di magliette e piumini che cercava di togliersi ogni
volta che sua madre non guardava, per essere poi ripreso bonariamente.
Si ricordava che poco dopo il bambino gli si era avvicinato
chiedendogli se voleva giocare con lui e Sebastian dopo poco aveva
ceduto, aveva cercato di essere antipatico così che lo
avrebbe lasciato in pace come facevano gli altri bambini ma Thad aveva
chiesto scusa e era andato via con gli occhi lucidi,facendo pentire
Sebastian che gli era corso dietro,accettando di giocare con lui.
Ciò che accadeva dopo era troppo sbiadito per essere
ricordato perfettamente ma Sebastian non sapeva se era per colpa
dell’alcool o perché la sua memoria gli faceva dei
brutti scherzi. Sebastian si ricordava solamente una parte della
conversazione che aveva avuto con Thad in cui spiegava
perché era tutto solo su quella panchina.
-Mia madre non è con
me perché doveva andare da papà, era molto
arrabbiata con lui- disse triste mentre Thad sorrideva incoraggiante
-Tranquillo anche i miei lo
fanno spesso- confidò il moro sorridendo complice e strappandogli
un sorriso
-Però mamma
è molto arrabbiata con papa perché lui beve
troppo- disse il castano cercando di far capire al moro quanto fosse
grave la situazione
-Ma la mia mamma dice che fa
bene bere molto- disse stupito l’altro facendo ridacchiare il
francesino – Ma non l’acqua !! – disse
ridendo -E allora cosa?- rispose l’altro indispettito dalle
risate del castano -Mamma lo chiama ascol , alclol non mi ricordo bene-
-Aaaah la bevanda dei grandi-
disse Thad felice di sapere la cosa che beveva il padre di Sebastian
–Si, anche il tuo papà fa quelle cose quando beve
la bevanda di grandi?- sussurrò timoroso Sebastian
guardandosi le scarpe mentre l’altro lo guardava confuso -Fa
cosa?- chiese infatti
-Beh si arrabbia, rompe le cose
e urla tante parole brutte- sussurrò continuando a guardarsi
le scarpe cercando di non piangere. Thad dispiaciuto lo fece sedere per
terra, abbracciandolo stretto e accarezzandogli i capelli ,dicendogli
confortante -Tranquillo Seb sono sicuro che tutto andrà bene
e i tuoi genitori non litigheranno più- Il castano sorpreso
dalla gentilezza del moro sorrise .Fu così che li trovarono
le loro due mamme che si erano messe a cercarli preoccupate. Al momento
dei saluti Thad gli sorrise salutandolo con la mano ma Sebastian lo
sorprese abbracciandolo come aveva fatto lui prima,dandogli un bacino
sulla guancia e sussurrandogli qualcosa come “ci vedremo
ancora” o “grazie alla prossima”.
Sebastian tornò alla realtà sorridendo intenerito
e pensò che prima o poi avrebbe fatto vedere a quella
piattola,del suo compagno di stanza che non era solo uno stronzo
insensibile, come invece gli diceva ogni volta che si comportava male.
Thad Harwood molto presto sarebbe caduto ai piedi di Sebastian Smythe
Angolo della PDL
Spero che anche questa storia vi
sia piaciuta *spera con tutto il cuore* e beh sono ben accettte
recensioni sia positive che negative e alla prossima ;)
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Capitolo 3 *** Scandals ***
Scandals
Thad
era considerato da tutti il classico bravo ragazzo. Leggeva
molto, odiava i litigi e preferiva non bere. Thad però era
stufo di essere
considerato un santarellino,sapeva che accettare una scommessa sarebbe
stata
una cattiva idea, figuratevi una scommessa con LUI ,il dio delle
truffe, ma
anche il ragazzo di cui si era follemente innamorato. Accettare era
stato più o
meno un suicidio,ma non poteva fare altrimenti, voleva dimostrare a
tutti che
cosa era capace di fare Thad Harwood, e ci sarebbe riuscito. Prese dei
pantaloni di pelle e una camicia bianca molto semplice, pensando che
quella notte
avrebbe vinto la scommessa. Arrivò allo Scandals, il bar gay
dove si sarebbe
tenuta la festa,e anche la scommessa. Appena entrato cercò
di non far notare il
suo disagio fingendo una sicurezza che non aveva. Si
avvicinò al resto degli
Usignoli imitando il suo solito sguardo di superiorità e
ricevendo degli
sguardi scandalizzati da molti dei suoi compagni, e di stima dei
compagni
rimanenti . Nick e Jeff come sincronizzati spalancarono la bocca e gli
occhi
facendo ridacchiare.
–-Che
c’è fantagenitori il
vostro bambino è cresciuto troppo in fretta? O forse volete
dargli una bella
strigliata per i pantaloni che porta questo piccolo svergognato- disse
ironicamente Sebastian, che era appena arrivato. –Harwood
vedo che hai preso
molto sul serio il nostro giochino- gli sussurrò
affabilmente, continuando a
guardare incantato i pantaloni di pelle, dell’altro.
–Oh
amore e ti piacciono i miei pantaloni ?Sono molto carini non
credi?- disse gongolante Thad ,felice di aver ricevuto la reazione
sperata –Ora
se non vi dispiace, io andrei a ballare- continuò baciando
sensualmente
Sebastian e buttandosi nella mischia. Pochi secondi dopo
capì che enorme errore
aveva fatto,si guardò intorno : i corpi che si strusciavano
insistentemente,
l’odore di sudore, la musica assordante che faceva male alla
testa. Thad
inorridì,sperando che Sebastian non avesse notato il suo
smarrimento,
fortunatamente un ragazzo biondo lo tirò fuori dai guai, lo
prese per la vita e
gli urlò nell’orecchio per sovrastare la musica
–Vuoi ballare?- Thad senza
neanche pensarci si avvicinò, facendo un cenno con la testa.
Iniziarono a
ballare sensualmente, molto vicini visto il
poco spazio, Thad ogni tanto dava delle occhiate al resto degli
Usignoli
cercando Sebastian. Quando lo vide pensò ,fiero di se,che
molto presto avrebbe
vinto la scommessa infatti non solo Sebastian guardava lo sconosciuto
con odio,
ma stava perdendo la testa,nel vero senso della parola. La scommessa
consisteva
nel riuscire a fare colpo su qualcuno, ma tutti avevano capito che era
un
pretesto per far ingelosire Sebastian. Thad era stufo di vederlo
accettare le
avances di qualche ragazzo che ci provava spudoratamente, era stufo di
restare
in disparte a guardare e , risoluto, aveva deciso che si sarebbe fatto
valere d’ora
in poi. Sebastian nel fra tempo, non riusciva a credere a
ciò che vedeva, Thad
il SUO Thad che ballava con un altro, che sorrideva ad un altro. Quando
vide la
mano di quel ragazzo posarsi con malizia sul sedere di Thad
balzò in piedi,
scatenando le risatine dei Niff ,che non avevano smesso di guardarlo da
quando
Thad si era allontanato. Si fece spazio tra la folla e
strattonò il braccio del
malcapitato, sibilando abbastanza forte per farsi sentire
–Gira a largo
moscerino- per poi prendere Thad per un braccio e portarlo in bagno
ignorando
il suo sorrisetto soddisfatto.
-CHE
DIAVOLO TI PRENDE? Perché ti facevi toccare in QUEL MODO da
uno sconosciuto? Io non ti basto più ?- urlò
adirato il castano mentre
Thad , ormai serio lo accarezzava
dolcemente –Lo vedi come ci si sente?- Sebastian ancora
più arrabbiato stava
per replicare quando capì che voleva dire il suo compagno.
–Sono
un idiota- sussurrò ridacchiando, facendo sorridere anche
Thad –Mi dispiace se faccio il cascamorto con quei ragazzi ma
pensavo non ti
importasse,pensavo che tu sapessi che fosse tutta una finzione-
Dopo
quelle parole Thad lo guardo sorridendo amaramente -Io sono
la persona più insicura di questo mondo Sebastian! Come
posso pensare che sia
tutto un gioco se ogni giorno chiedo a me stesso come ho fatto a farti
innamorare di me? Come pensi ,che non mi importi se ogni giorno penso
che tu
stia solo giocando
con me- confidò Thad con
gli occhi lucidi guardando Sebastian che
era ammutolito – Ora si che capisco quanto sono idiota- disse
l’altro in un
sussurro, avvicinandosi lentamente a Thad ,prendendogli una mano e
mettendosela
sul suo petto. Poco dopo si avvicinò, facendo scontrare
dolcemente le sue
labbra con quelle di Thad mentre il moro,con la mano ancora appoggiata
al suo
petto, sentiva i battiti cardiaci di Sebastian accelerare. Il castano
si separò
lentamente sussurrandogli all’orecchio –ti amo-
mentre il suo cuore accelerava
e Thad sorrideva felice. Thad da quel giorno non ebbe più
dubbi sulla loro
relazione e Sebastian da quel giorno smise di
“giocare” con i ragazzi che lo
corteggiavano.
Angolo
della P.D.L.
E
siamo ancora qui….. Spero vi sia piaciuta e ribadisco
(scusate
se sono noiosa) che sono ben accetti ogni tipo di recensioni. Alla prossima
:D
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Capitolo 4 *** Incubi ***
Incubi
Thad
aveva sempre avuto degli incubi fin da quando Sebastian
ricordasse,succedeva
raramente ma ogni volta che accadeva Sebastian si sentiva inutile di
fronte
alle calde e silenziosa lacrime dell’altro che lo guardava
impaurito,come se
avesse paura che gli avvenimenti dei suoi incubi potessero avvenire
davvero.
Non era propriamente corretto definirlo come un incubo ma lo era di
più
chiamarlo ricordo, il ricordo di quando la madre di Thad se ne era
andata. Ogni
volta che il suo subconcio gli riportava alla mente quegli eventi
(poche volte
in realtà) Sebastian non poteva fare altro che stringere il
moro a se ,sussurrandogli
che lui c’era, e ci sarebbe sempre stato .Ogni volta
Sebastian sentiva lo stesso
dolore lacerante dell’altro,che riprendeva a singhiozzare
aggrappandosi alla
sua maglia,come se fosse il suo unico punto d’appoggio, e
forse lo era. La
prima volta che successe erano ancora alla Dalton e Sebastian si
ricordava
tutto perfettamente ,era divenuto da poco il compagno di stanza di Thad
e una
sera come tante dopo essere stato allo Scandals, tornando molto tardi
(come al
solito) si mise sotto le coperte cercando di addormentarsi in fretta,
dopo poco
tempo venne svegliato da dei mugolii e dei respiri strozzati che
provenivano
dal letto accanto al suo, così ,infastidito pensò
di girarsi intimando al suo
compagno di stanza di smetterla e lasciarlo dormire ma quello che vide
fece
abbandonare ogni suo intento, Thad stava piangendo con una mano davanti
alla
bocca cercando di non fare troppo rumore mentre le lacrime gli
inondavano il
viso. A quella vista Sebastian sentì il cuore stringersi in
una morsa, battendo
velocemente .Stranamente ebbe uno strano impulso,ebbe per la prima
volta
l’impulso di consolare qualcuno così ,senza
neanche pensarci gli si avvicinò
lentamente come se Thad fosse un animale spaventato, mentre il suo
cuore
aumentava i battiti e si faceva sempre più pesante quasi
come per farsi carico
di tutta la sofferenza che traspariva dal ragazzo accanto a lui.
-Adesso ci sono
io Thad- disse sussurrando quelle parole con decisione mentre
accarezzandolo
gli toglieva le lacrime dal viso cercando di essere il più
delicato possibile,
dopo pochi minuti il moro si calmò continuando
però a diffidare dei gesti
dell’altro.
-Non
mi chiedi che cosa c’è che non va come hanno fatto
tuttigli altri?- disse con asprezza
nella voce -Ma io non sono "tutti gli altri"- disse
sicuro, facendo spuntare un
dolce sorriso a Thad che piano piano abbassò le barriere
facendo arrivare
Sebastian al suo cuore. Da
quel giorno
Thad e Sebastian diventarono migliori amici e passarono notti a parlare
semplicemente per conoscersi (cosa che Sebastian non aveva mai fatto)
finendo
per innamorarsi dei loro pregi e dei loro difetti, con il passare del
tempo
diventarono amanti e infine fidanzati e ormai erano passati ben dieci
anni da
quando studiavano alla Dalton . Dopo diverse notti insonni fu Thad che
prese
l’iniziativa decidendo di rivelare al castano la causa dei
suoi “incubi” , gli
raccontò di come si sentisse responsabile della morte della
madre e del dolore
che aveva provato perdendola. L’incidente era avvenuto per
colpa di un
ragazzino ubriaco, che sbagliando direzione aveva tagliato la strada
alla macchia
in cui c’erano Thad e sua madre. Thad fu il piu
fortunato,infatti svenne per la
forza del colpo invece sua madre sbattè violentemente la
testa contro il
finestrino, quando Thad si svegliò era in ospedale e non
sapeva nulla della
madre ed era proprio questo il suo più grande rimpianto,non
aver aiutato la
madre . Solo venti minuti dopo l’incidente, in cui il ragazzo alla guida
era svenuto, un
signore che passava per caso chiamò l’ambulanza ma
era troppo tardi per salvare
sua madre. Fu inutile che Sebastian cercasse di convincerlo che non
aveva
nessuna colpa,perché Thad fermamente convinto del suo punto
di vista continuava
a ripetere che avrebbe dovuto fare qualcosa ,pur capendo che non
avrebbe potuto
fare nulla. Con il tempo però il moro riuscì a
perdonarsi per una colpa che non
aveva e i ricordi finalmente smisero di perseguitarlo. Quando si
fidanzarono
ufficialmente nessuno avrebbe mai scommesso sulla solidità
del loro rapporto a
stupendo tutti , due erano andati a vivere insieme e dopo due anni
Sebastian
mettendo da parte l’orgoglio chiese a Thad (con
l’immenso stupore di Thad
stesso e di chiunque conoscesse Sebastian) di sposarlo a Thad che
accettò con
gioia. Ormai niente poteva più dividerli
Angolo
della P.D.L.
E
siamo ancora qui…… Spero come l’altre
volte che vi sia piaciuta e le recensioni
sono amate dall’autrice che adora scrivere queste cose
sdolcinate. Alla
prossima ;)
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Capitolo 5 *** Ballo ***
Ballo
Thad
prova un amore/odio verso i film romantici. Odia quando
diventano dei melensi cliché,odia le false speranze che ti
trasmettono alla
fine, infatti tutti i film romantici che si rispettino finiscono sempre
con la
sconfitta dell’antagonista e una specie di “felici
e contenti” nella versione
per gli adulti. Thad odia non poter fare a meno di andarli a guardare
stando
con il fiato sospeso quando (come in ogni film d’amore) la
coppia litiga, pur
sapendo che alla fine tutto si sistemerà come al solito.
Thad odia anche che
quando alla fine del film,dove arriva puntuale con il classico
cliché, le
persone non sentono il bisogno di scoprire quante altre
difficoltà dovrà
superare ancora la coppia e forse è questo la bellezza dei
film, congelare un
istante di felicità fregandosene di ciò che
avviene dopo. Thad però ,anche se
odia i cliché e la banalità di quei film, non
riesce a non guardarli e non riesce
a non sperare di avere anche lui una storia d’amore simile.
Un altro cliché da
“polpettone romantico” come lo chiamava Nick, era
appunto un ballo, in
realtà non era propriamente ballare ma
dondolare a tempo di musica. Per essere un cliché che si
rispetti devono
esserci le ragazze con un vestito simile a quello di una principessa
Disney e
ovviamente i ragazzi con smoking eleganti, Thad però sapeva
anche che un ballo
si poteva trasformare in un incubo da un momento all’altro.
Si ricordava ancora
di come Blaine fosse distrutto appena arrivato alla Dalton,suo ballo
era
diventato un incubo e lui ne aveva pagato le conseguenze ,anche quello
di Kurt sarebbe
diventato un momento da dimenticare se Blaine non fosse stato
lì, pronto a
sorreggerlo e Thad sapeva che, per quanto potesse sognare, lui non
avrebbe mai
avuto un “Blaine” nella sua vita. Thad sapeva che
Sebastian lo considerasse un
amico e questo era il più grande traguardo a cui potevi
aspirare con lui. Thad infatti
fermamente convinto della bontà del francesino,
l’aveva sostenuto e aveva
creduto in lui quando nessuno l’avrebbe fatto. Essere amici
di Sebastian era
quasi impossibile visto il suo carattere impulsivo e lunatico, ma a
Thad
riusciva bene e quindi aveva deciso di accontentarsi di essere chiamato
“amico”
dal ragazzo per cui aveva perso la testa. Ciò che Thad non
sapeva è che
Sebastian provasse qualcosa di più di una semplice amicizia
ma continuava a
mentire a se stesso cercando di far finta di nulla. Nelle tre settimane
che
seguirono Thad si buttò a capofitto nei film romantici e
Sebastian intensificò
le serate allo Scandals senza però riuscire a scopare con
qualcuno come al
solito….. E allora come c’erano finiti Sebastian e
Thad a scambiarsi dolci baci
ballando,o meglio, dondolando a ritmo di una musica inesistente? Beh
sappiamo
tutti che quando ci mettono lo zampino i Niff tutto può
accadere infatti, Jeff era
stufo di vedere il suo migliore amico
affogare nel gelato guardando a ripetizione “Dirty
Dancing” e “ Moulin Rouge”
così aveva convinto il suo ragazzo a aiutare Sebastian e
Thad a dichiararsi.
Ovviamente dopo i cliché dei film romantici
c’erano anche i cliché dei malefici
piani di Nick e Jeff che avevano deciso di rinchiudere Sebastian e Thad
in uno
sgabuzzino sperando che si dichiarassero.Il piano fu messo in pratica
grazie
all’aiuto di Wes, il
capo-indiscusso-tra-gli-Usignoli-e-sposato-con-il-suo-martelletto
che gli chiamò per dargli una notizia “top
secret” che non poteva essere
ascoltata da nessuno così, grazie al talento
d’attore di Wes Sebastian e Thad adesso
erano chiusi dentro lo sgabuzzino.
-JEFF,
NICK APRITE LA PORTA!!! SO CHE SIETE STATI VOI CHIARO? VE
LA FARO’ PAGARE CARA ,STATENE CERTI!!- urlò Thad
continuando a dare dei pugni alla
porta –Perché dovrebbero essere stati Cip e Ciop?-
chiese curioso Sebastian
facendo arrossire l’altro che si era scordato che il suo
“amico” era lì con
lui.
–Bhe
perché di solito
quando accade qualche stranezza sono sempre loro i responsabili-
inventò sul
momento Thad,capendo però dalla faccia di Sebastian di non
essere stato per
nulla convincente.
-Cosa facciamo adesso?-
Chiese il moro adirato
-Mhhh
proviamo a chiamare qualcuno al cellulare?- disse Sebastian
cercando di non farsi prendere dal panico - Il mio è scarico
e te non c’è
l’hai- disse con ovvietà il moro facendo
spalancare gli occhi all’altro
-Come
fai a sapere che io non ce l’ho?- chiese sbalordito -Tu non
porti mai il telefono nelle tasche del balzer come tutti gli altri e
visto che
non hai una borsa ho pensato che non ce l’avessi-
spiegò il moro arrossendo
-E da un po’ che
te lo
volevo chiedere, come fai a sapere sempre tutte queste cose di me?-
-Ho
solo un buon spirito d’osservazione – rispose Thad
cercando di
evitare altre domande –Bene allora dimmi che cosa fa Wes ogni
volta che parla
con Winky?- Thad a quella domanda fece scena muta facendo corrugare la
fronte
al castano
-Ma
fai anche parte del consiglio!! Dovresti sapere delle
stranezze di Wes con il suo martelletto-
-Ma non presto molta
attenzione a Wes di solito- disse cercando inutilmente di chiudere il
discorso
-E allora a chi presti attenzione?- chiese l’altro
avvicinandosi a Thad che arrossì
e si perse a guardare i suoi occhi –A te- disse prima di
poter pensare a una
scusa. Subito il moro iniziò a iperventilare, parlando a
raffica.
-Ma
non ti sembra strano che nessuno sia venuto a cercarci dopo
tutto questo tempo? Perché non proviamo a chiamare di nuovo
aiuto?- disse
cominciando a dare colpi alla porta mentre l’altro continuava
a chiamarlo.
-Dio,
si muore di caldo qui dentro, tu non credi- disse iniziando
a sventolarsi con la mano –Thad- riprovò
l’altro.
–Oddio,
mi sembra di soffocare . Ah ma quando me li ritrovo
davanti vedranno quei due che bella punizione- -Thaaad-
cantilenò esasperato Sebastian
continuando ad essere ignorato.
.Gli
vaporizzo i vestiti anzi meglio,gli riempo la stanza di
schiuma colorata-
-THAD-
urlò Sebastian facendolo finalmente zittire –Devo
dirti una
cosa- disse guardandolo negli occhi
-O..okay-
rispose il moro –Ho provato a fare finta di nulla, ma
visto che vado in bianco da tre settimane direi che non mi riesce molto
bene,
sono innamorato di te- disse senza tanti preamboli, iniziando a
torcersi le
dita mentre Thad gli si avvicinava sorridendo
-Non
potevi dirmelo prima di farmi abbuffare di gelato per due
settimane?- ridacchiò facendo rilassare il castano che lo
baciò dolcemente.
Dopo essersi staccati dal bacio il francesino iniziò ad
ondeggiare lentamente
nascondendo la testa contro il collo del moro.
-Che
stai facendo Seb?- chiese esitante –Ballo non vedi?- rispose
-Ma perché?- chiese ancora Thad –Perché
vedevo i tuoi occhi brillare ogni volta
che la coppia ballava insieme in quegli inutili filmetti da quattro
soldi che
guar- Prima che finisse la frase fu coinvolto in una marea di baci
mentre
dietro la porta Nick e Jeff battevano il cinque.
Angolo
della P.D.L.
Mi
dispiace terribilmente per il mio imperdonabile ritardo ma a
causa di forze maggiori non sono riuscita a pubblicare ieri…
Si lo so sono una
persona orribile *si rifugia nell’isola di Peter Pan* spero
vi piaccia anche perché
credo di averla riscritta almeno 8 volte visto che mi sembrava tutto
troppo
banale.
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Capitolo 6 *** Tatuaggio ***
Tatuaggio
Lucy,
la madre di Thad, aveva un tatuaggio. L’aveva fatto poco dopo
il parto,sicura
che non se ne sarebbe pentita. Thad adorava il suo tatuaggio infatti a
volte
quando guardavano un film accoccolati l’uno
all’altra Thad continuava a
tracciare le lettere indelebili sulla sua pelle.Lucy aveva deciso di
intrecciare una “T” e una “C”
con il simbolo dell’infinito accanto e Charles
suo marito non che padre di Thad non
era riuscito a non apprezzare il tatuaggio anche se lui odiava i
tatuaggi forse
più degli aghi. Lucy morì undici anni dopo aver
fatto quel tatuaggio e suo
figlio da quel giorno, decise di farsi un tatuaggio proprio come quello
della
madre. Anche se sapeva che suo padre si sarebbe arrabbiato un giorno, a 14 anni decise di compiere
una pazzia. Prese i
suoi risparmi e si fece tatuare una L e una C proprio nello
stesso punto di dove si era tatuata sua madre. Tornato a casa disse con
molta calma al padre: -Mi sono fatto un tatuaggio papà- e,
incurante delle urla
di rimprovero dell’altro aveva scoperto la spalla facendo
inumidire di gioia
gli occhi di suo padre che corse ad abbracciarlo incurante dei
rimproveri e
delle punizioni che avrebbe dovuto dare al figlio. Passarono gli anni e
arrivato alla Dalton, Thad era stato messo in stanza con un
“ninfomane francese”
come l’aveva definito Jeff il primo giorno di scuola.
Sebastian dopo essere stato
il suo compagno di stanza e il suo migliore amico era diventato il suo
ragazzo
dopo molti litigi, baci e cambiamenti fatti da entrambi.
Dire
che Sebastian amava quel tatuaggio era minimizzare infatti amava
leccare
maliziosamente le due lettere prima di essere spinto sul letto da Thad
con gli
occhi scuriti di passione, amava accoccolarsi sul suo petto baciandogli
dolcemente il punto della spalla dove c’era il tatuaggio,
amava mordergli
proprio quel punto prima di raggiungere l’apice del piacere
mentre facevano l’amore
e amava il significato che aveva quel tatuaggio. Thad aveva voluto
incidere un
pezzo dell’amore di sua madre e suo padre dentro di se e
forse era grazie alle
sensazioni e l’amore che gli trasmetteva Sebastian che ,a
distanza di cinque
anni,era tornato da un tatuatore pronto a farsi fare un piccolo ritocco
al
tatuaggio che già aveva e farne un altro. Thad sapeva che
Sebastian era un amore
adolescenziale e sapeva anche che di solito gli amori adolescenziali
non durano
ma era sicuro che non avrebbe mai amato nessun altro con la stessa
intensità
con cui amava il castano.
-Seb
sono tornato- disse contento il moro arrivando alla loro stanza della
Dalton
-Thaddy!
Sai che mi sei mancato un sacco da stamattina?- disse l’altro
baciandogli
dolcemente le labbra.
-C’è
una cosa che ti devo far vedere- disse l’altro ghignando e
alzandosi piano la
maglia sotto lo sguardo confuso di Sebastian che restò senza
fiato appena lo
vide. Sulla spalla Thad aveva fatto disegnare una fiamma rossiccia
sopra alle
lettere, senza però coprirle, mentre proprio
all’altezza del cuore aveva
scritto il suo nome con una scrittura elegante che il castano riconobbe
come
sua.
-Che
ne pensi?- disse sorridendo felice dello sguardo pieno d’amore
e emozione che
gli aveva rivolto il castano.
-Che
ti amo ecco quello che penso- disse prima di baciarlo
appassionatamente.
Sebastian da quel giorno ebbe due diversi tatuaggi di cui prendersi
cura.
Angolo
della P.D.L
E
siamo di nuovo tutti qui…. Yeah! Spero
vi piaccia e mi scuso per il ritardo ma la mancata OS di sabato mi ha
sballato
il tutto *si scusa*. Al prossimo aggiornamento,che purtroppo
sarà anche l’ultimo.
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Capitolo 7 *** Divisa scolastica ***
Divisa
scolastica
Thad
aveva sempre odiato la facilità con cui cedeva,quando lo
guardava indossare i pantaloni della divisa, il suo cervello andava
completamente
in tilt tanto che anche respirare, diventava complicato. Thad ormai
passava
giornate intere a ripetersi che non era innamorato, a far finta che non
gli
importasse nulla di quel maledetto ninfomane francese che aveva come
compagno
di stanza; ma poi lo vedeva togliersi i pantaloni del pigiama per
mettersi quelli
della divisa e tutte le sue scuse gli sembravano solo patetiche. Vedere
le sue
gambe fasciate perfettamente da quei pantaloni era come vederlo nudo
visti anche i
suoi boxer fin troppo aderenti. Thad aveva un ossessione per le gambe di Sebastian
,soprattutto quando erano fasciate da quei pantaloni che sembravano essere stati cuciti su misura per lui. Fino
a
quando non conobbe Sebastian, Thad non aveva mai preso una cotta,
può sembrare
strano ma pur essendo stato fidanzato sia con ragazze che con ragazzi
non
riusciva a provare quel batticuore che tutti descrivevano, non sentiva
le mani
sudare e non aveva strani impulsi sessuali, è inutile dire che la cosa era drasticamente
cambiata
da quando aveva conosciuto quel francesino snob che, già dal
primo giorno di
convivenza, gli aveva fatto provare rabbia, amore gelosia e fin troppi
istinti di cui non andava fiero. Sebastian come a voler stuzzicare il
moro
,camminava mezzo nudo per la stanza ogni volta che si lavava,
tornava
dallo Scandals con l’odore di sesso e sigarette incollato
addosso e ovviamente
non lo lasciava in pace continuando a fare battutine a sfondo sessuale.
Thad
sapeva benissimo che la sua calma aveva un limite e la sua nuova
gelosia non lo
aiutava a tenere a bada gli istinti mentre lo vedeva flirtare
spudoratamente
con Blaine o con degli altri ragazzi dichiaramene gay o no. Un giorno
mentre
era seduto al suo stesso tavolo,stufo di quella situazione esplose,
camminò con
decisione prendendolo per il braccio e portandolo con passo deciso
dentro la
prima stanza che trovò aperta, spingendocelo dentro.
-Che
diavolo fai?- gli chiese il castano sconcertato vedendo Thad
avvicinarsi
con uno sguardo da predatore. Thad si stusciò senza alcun
pudore su di lui,
-Segno
il territorio non vedi?- gli sussurrò
all’orecchio,
baciandolo famelicamente facendo così mugolare il
più alto.
-Non
ti ricordavo così provocante- disse spingendoselo addosso
-Mi
ero stufato di vederti insieme a tutti quegli idioti- disse
mentre le sue mani arrivavano “casualmente” dentro
i pantaloni della sua divisa
-Geloso
Harwood?- gli chiese Sebastian muovendo il bacino verso la
sua mano
-Non
sai quanto- gli rispose Thad ,ghignando e facendo aderire la
schiena di Sebastian al muro
–Credo
che adesso mi divertirò un po’ con te, bel
francesino-
disse rocamente quando all'impovviso,un rumore gli fece prendere coscienza con uno
scatto.Era
solo un sogno, infatti Thad si trovava nella sua stanza con un bel
problemino
nei pantaloni e con il suo cellulare che suonava imperterrito. I
pantaloni
della divisa gli avevano decisamente dato alla testa.
Angolo
della .P.D.L.
Mi
scuso tantissimo per il ritardo….. E’ la fine e ho
provato a
fare qualcosa di nuovo per distaccarmi un po’ dal fluff di
cui avevo messo a quintali
nelle altre O.S Spero vi sia piaciuta anche questa variazione e vorrei
ufficialmente concludere la mia prima Week ringraziando tutti quelli
che hanno
recensito o anche soltanto letto. Alla (spero) prossima <3
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