A Caress in The Darkness

di Elayne
(/viewuser.php?uid=26158)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fragile rosa del Vespro ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo ***
Capitolo 3: *** Raphael ***



Capitolo 1
*** Fragile rosa del Vespro ***



L'angelo
La stanza era buia, oscurata da una cappa di nero silenzio…
Era lussuosa e confortevole, arredata con mobili di eccellente fattura…
Le pareti, le lenzuola del letto a baldacchino, le fini tende di lino e perfino il tappeto dai complicati motivi geometrici erano di un bianco puro e immacolato.
La stanza sembrava emanare luce proprio, e forse era così… tuttavia qualcosa faceva ingrigire tutto questo candido splendore.
Una figura alta e snella era seduta sul letto, le mani sorreggevano il viso pallido.
Silente e impassibile scrutava la pioggia che cadeva ritmica sul vetro dell’unica finestra presente.
Le dita affusolate poggiavano sulle guance lisce come alabastro, sfiorando appena la capigliatura argentea.
Il viso affilato e magro era incorniciato dai capelli immacolati, fini quanto ragnatele attraversate da rivoli di luce.
Gli occhi, due gocce di mercurio, dominavano il volto trasformandolo in una maschera di indifferenza e serietà.
La figura si alzò lentamente facendo frusciare le ali che spiccavano prepotentemente dalla schiene,
Le piume candide si agitarono leggermente, riflettendo brandelli di luce plumbea.
Il cielo piangeva… lasciando cadere le sue lacrime sulla terra e sul vetro della finestra di Raphael… Raphael l’angelo… Raphael il giusto… Raphael il Solo…
Scrutò il cielo plumbeo che riversava acqua bagnando il magnifico giardino di rose bianche.
Un labirinto fatto di rovi e puntellato di fiori candidi si stagliava davanti all’angelo.
Raphael smise di indugiare e afferrò l’armatura che giaceva solitaria su di una poltrona foderata di velluto. Indossava una tunica bianca di seta, lucida e liscia, che rifletteva la luce ad ogni piega.
Dei disegni celesti con motivi morbidi ed eleganti contornavano il bordo della veste, affluendo del centro e formando la figura di un giglio.
L’angelo afferrò l’armatura e la indossò con i movimenti automatici di chi ormai è da molto che compie questa azione,
L’indumento era di un materiale simili alla madreperla, lucido e scintillante, catturava i raggi timidi e freddi di luce che la finestra espandeva nella stanza e li trasformava in bagliori splendenti.
L’armatura impreziosiva l’esagerata bellezza e perfezione della figura, il viso impassibile e freddo reso regale dai pregiati abiti.
I capelli fini e chiarissimi riprendevano le tonalità della corazza in una idilliaca perfezione che rendeva l’apparizione quasi celestiale.
Un rumore ovattato attirò l’attenzione di Raphael…
Qualcuno aveva bussato alla porta e ora si apprestava ad aprirla lentamente.
“entra pure” mormorò l’angelo riconoscendo un’ancella.
Timida e minuta, la giovane aprì la porta completamente e senza fare un passo all’interno della stanza disse con voce acuta e incerta:
“la signorina Sophie si rifiuta di indossare gli abiti da cerimonia… mi hanno chiesto di chiamarla, mi perdoni il disturbo”
Raphael raggiunse la ragazza e la oltrepassò.
“grazie dell’informazione, cercherò di convincere mia sorella” con passo estremamente aggraziato l’angelo attraversò vari corridoi decorati da imponenti colonne di alabastro.
Pareva si muovesse nell’acqua…
L’ancella lo seguiva affannata inciampando nei lunghi veli che sfumavano dal grigio al bianco.
Raphael aprì un portone di ebano, intagliato finemente.
La stanza era uguale a quella dell’angelo.
Bianca e pura, dotata di una sola finestra.
Il letto a baldacchino presentava un giglio ricamato sul centro.
Davanti alla finestra una figura magra ed esile sedeva contemplando la pioggia.

Lilith
Lilith camminava attraverso i lugubri e tetri corridoi della reggia delle regina Nicnive.
Indossava un elegantissimo abito cobalto,decorato da sfumature nere e violastre.
Aveva uno stretto corpetto in raso,ricamato con guarnizioni di tulle e di merletto.
La gonna,invecie era realizzata con una stoffa piu leggera e morbida,cosi lunga da sfiorare il pavimento.
Nell'incavo perlaceo dei seni,cadeva pendente un grosso smeraldo,che si abbinava perfettamente al colore abbagliante degli occhi.
I capelli,acconciati in soffici boccoli corvini,creavano un netto contrasto con la pelle pallida e diafana.
La bocca era inclinata in una posa sensuale e voluttuosa,tesa in un sorriso eternamente compiaciuto e provocante.
Gli occhi verdi,erano screziati da centianaia di diverse sfumature, che variavano dal caramello al bronzo ramato,con addirittura qualche riflesso scarlatto e violetto.
Sapeva di essere bellissima,anche per un'immortale.
Bevitrice di Sangue,Vampira.
Cosi i mortali chiamavano quelli della sua razza.
I Signori del vespro,i Prescelti del diavolo,che popolavano i regni della Coorte delle Tenebre.
E lei come una pallida rosa d'inverno,era sbocciata dalle ombre che celavano quel mondo oscuro,lastricato con il sangue vermiglio degli innocenti,che come un nettare divino,donava vita e potere a quei tenebrosi angeli del crepuscolo.
La rosa era lo stemma della sua casata,il simbolo che la rappresentava,ed un candida rosa slavata era incastonata in una piega dei suoi boccoli corvini.
Il lungo corridoio alla fine si interruppe,e rivelando l'entrata per sala del Trono.Il viaggio era giunto al termine.
Lilith varco la soglia,pronta ad affrontare il suo destino.

Raphael
Indossava una gonna celeste ,come il cielo primaverile, e una camicia con delle larghe maniche a sbuffo.
Una lunga fila di bottoni lucidi partiva dal colletto che fasciava il minuto collo e si concludeva sotto i fianchi.
La gonna celeste aveva i bordi ricamati con pizzi dalle tonalità più chiari…
Una chioma di capelli, bionda come il grano che ondeggia sotto il docile vento estivo, ricadeva ordinatamente sullo schienale della sedia in legno.
Con lentezza quasi esasperante la ragazza si girò mostrando il volto.
Presentava tratti infantili che testimoniavano la cocciuta convinzione della ragazza di voler rimanere sempre nel suo mondo di sogni ed incubi ad occhi aperti.
Gli occhi erano come quelli del fratello, grigi e luminosi, con lunghe ciglia che incorniciavano le palpebre.
Tuttavia apparivano annebbiati da un velo malsano… sembravano perennemente sgranati in un’espressione mista al terrore e all’euforia più pura.
Pareva che penetrassero la realtà superandola come fosse un velo superficiale, inoltrandosi in una realtà distorta e malsana, folle e macabra, tetra ed euforica…
Un sorriso dolce e affettuoso illuminò il volto della ragazza.
“Raphael” mormorò deliziata.
L’angelo affiancò la ragazza cingendole le spalle con le braccia e accucciandosi di fianco a lei.
L’armatura tintinnò lievemente.
“mi dicono che non gradisci i vestiti per la cerimonia…è vero?” le sussurrò all’orecchio scostandole leggermente i riccioli biondi.
“già” esclamò corrucciando il viso in un broncio infantile “non mi piacciono”
Fece una leggera risata, cristallina e fresca, e cambiò discorso repentinamente.
“sta piovendo” osservò inclinando il viso e facendo frusciare i riccioli dorati.
Raphael sospirò…la sanità mentale di sua sorella da tempo vacillava...
Un’altra risata ruppe il silenzio.
“sai cosa penso dei crepuscoli?” l’angelo sorrise debolmente accarrendole la guancia con il pollice della mano.
Senza aspettare risposta Sophie proseguì “penso che la luna abbia convinto il sole a tagliarsi le vene… e tutto il sangue del sole si sparge nel cielo lasciando un mare cremisi…le nuvole piangono”
fece una pausa “e la luna ride, perché è stata lei a persuaderlo”
Si fece improvvisamente seria, inclinando ancora di più il viso, poi sussurrò qualcosa a labbra socchiuse.
“è stata davvero maligna la luna…. E insieme alle stelle ride... ride…ride di continuo… in un coro infernale che si diffonde nella notte…”
“Sophie… non pensare a cose così tristi” le mormora Raphael leggermente sconcertato da una visione così tetra del tramonto
“oggi c’è una festa. Devi essere felice”
Poi alzandosi afferrò il lungo abito da cerimonia che giaceva sul letto…solitario, senza che nessuno si interessasse dei magnifici pizzi e degli eccellenti ricami che esibiva orgoglioso lungo tutta la costosa stoffa.
“Perché non lo indossi? È stupendo, degno di donna bella come te”
Sophie lanciò uno sguardo infastidito all’abito.
“No... non mi piace… è dello stesso colore della luna”
“Non lo proveresti neanche per farti ammirare da tuo fratello?”
Un nuovo cristallino sorriso illuminò il volto della ragazza.
“Brava” commentò l’angelo giocando coi riccioli dorati.

Lilith
La Coorte del Sangue.
La Sala del Trono,era un luogo di incredibile bellezza.
Il pavimento era lastricato con delle piastrelle color ebano,ed i muri erano decorati con quadri rappresentanti scene di morte e di dolore.
Candelabri d'argento,rilucevano di una luce stranamente smorta ed opalescente.
Candele nere,tappeti bordeux,e divani ricoperti da velluto rosso cremisi,donavano alla sala una bellezza cupa e misteriosa.
Vi erano centinaia di vampiri.
Esseri immortali,splendidi ed affascinanti nella loro eterea bellezza.
Una figura si avvicino lentamente.
Parlo usando un tono di voce caldo e sensuale,velato da una punta di aspra ironia.
"Lilith che piacere rivederti..Cos'è successo per spingere la rosa d'inverno a tornare?"era stato Rhys a pronunciare qulle parole.
Aveva la pelle bianchissima,lineamenti spigolosi,e profondi occhi fiordaliso,di una bellezza arrogante.
"A cosa dobbiamo la tua presenza oggi?"mi sorrise sornione.
Forse sperava di provocarmi,ma io non avevo il tempo da spendere in inutili battibecchi.
Lo ignorai."Dov'è mio fratello?"
"Oh,ma Come siamo formali,ma cherie.
"Speravo che dopo la notte passata insieme,saresti divenuta un po piu gentile"
La sua voce era vellutata e dolce come il miele.
Le labbra increspate in una posa divertita e beffarda.
Era bello,bellissimo.
"Rhys.."iniziai minacciosa.
Venni distratta quando scorsi un ciuffo di riccioli ramati in mezzo alla folla.
Cloud.
Mio fratello,l'unico che aveva condiviso con me,tutti quegl'anni di decadente solitudine.
L'immortalita puo sedurre gli ingenui e giovani mortali,ma dopo secoli celati dalle ombre delle tenebre,l'estasi del sangue appariva meno eccitante,ed il tepore della notte ci avvolgeva come un manto vischioso di purperea follia.
Le ombre del Crepuscolo,apparivano malinconiche,nostalgiche, troppo tristi per rallegrare i nostri animi spezzati,che bramavano disperatamente un solo raggio di pallido sole.
Cosi,per sopprimere il doloroso ricordo di una mortalita perduta per sempre,ci crogioliamo in vane imitazioni di una vita che non ci apparterra mai piu.
E solo nella caccia,nella morte,nella tortura delle nostre vittime,troviamo appagamento.
I corpi caldi dei giovani mortali,il loro profumo cosi soffice e delicato,il suono meravigliosamente inebriante dei loro cuori pulsanti,cosi carichi di vita...
E poi il Sangue...
Quel liquido paradasiaco,che ci invade e ci fa sprofondare in un limbo di perlaceo piacere.
Ebbri di volutta,sperimentiamo emozioni inimaginabili,precluse a tutte le altre creature.
Eppure come un'arma a doppio taglio,come un veleno proibito, cadiamo preda di una spirale di macabra follia,e il nostro animo,e bramiamo solo altro sangue,solo altro piacere,per coccolare il nostro cuore frammentato,e lacerato da spilli incandescenti.
"Lilith stai bene?"
Gli occhi verdi di mio fratello mi osservavo dolcissimi.
Era molto alto,la pelle diafana,il viso dai tratti angelici,di una divina perfezione,e riccioli rosso fuoco incorniciavano il suo pallido viso.
Le sue mani fredde toccarono le mie.
Ghiaccio contro ghiaccio.Pietra contro pietra. Occhiaie profonde contornavano i suoi bellissimi occhi.
Osservandolo,potevo trovarvi riflesse le mie stesse emozioni.
"Allora com'è andata la caccia?Valennè è veramente ricca di prede come dicono?"
Le sue labbra fremettero di malcelato divertimento.
"Mmmmm,anche meglio.Il sapore del loro sangue,è ancora piu delizioso.
"Gli innocenti hanno un gusto unico,cosi appetibile al palato"sorrisi.
Mi divertivo a stuzzicarlo,ed intanto potevo osservare i suoi occhi, adombrati da un fremito di eccitazione e di desiderio.
Carne fresca e libera.
Giovani uomini forti e vigorosi,con un cuore incredibilmente tenace,pronto a pompare sangue fino all'ultimo respiro.
In effetti,nutrirsi di prigionieri non era il massimo.
Dopo tanto tempo finalmente potevo sperimentare la frenesia della caccia,dell'appostamento,e udire le grida inarticolate di vittime non consenzienti,pronte a lottare,spinte dalla forza della disperazione.
Ed il rumore delle foglie scosse dal vento,degli arbusti calpestati,l'odore di muschio,il terriccio che entrava a contatto con la pelle...
Indescrivibile.
"Gia vedo.A quanto pare te la sei spassata,mentre io ero qui a sgobbare a palazzo."
"Sai non mi piace condividere le mie vittime.Specialmente con alcuni vampiri che hanno gusti cosi differenti..."sorrideva ironico.
Alcuni di noi,come anche la regina del resto,si divertivano a torturare e a stuprare le loro prede.
Vere e proprie orgie si svolgevano nelle celle sotterranee e nelle camere reali.
Mi rabbuiai.Non ero stata richiamata senza un motivo.
La rosa nera era tornata nella coorte delle Tenebre.
Rosa nera.La rosa di coorte,crudele d implacabile.
Eppure il mio animo era tormentato da pungiglioni invisibili ed incandescenti,che mi trafiggevano,e mi laceravano in tanti piccoli ed esuli frammenti.
Ero un fiore.Un fiore marcio ed appassito.
Una rosa dai petali spezzati,inzuppati da scure goccie vermiglie.
"Cara c'è qualcosa che non va?"Cloud mi scrutava ansioso.
Percepiva il mio tormento interiore. Feci un cenno con il capo impercettibile.Non avevamo bisogno di comunicare per comprenderci.
Non potevo farci niente.La regina avrebbe fatto un annuncio importante,ed io non potevo sottrarmi al mio destino.
Cloud sospiro."La regina desidera vederti.Vieni ti accompagno"
Mi fascio la vita con una mano.
Ci avviammo verso le stanze private della regina.
Una guardia era appostata di fronte l'entrata di un possente portone in pietra.
"Desiderate?"
I miei occhi furono alquanto eloquenti.
"La regina la attende"
Bene voleva avere un colloqui solo con me.
Sentii mio fratello irrigidirsi,ed udii un lieve ringhio provenire dal suo petto.
"Stai attenta per favore"mi supplico.
Pronuncio queste parole in un sottile mormorio.
Le sue labbra si muovevano velocissime.Era preoccupato per qualcosa.
Sorrisi."Lo so Cloud.Lo so."

Vorrei chiarire una cosa.
Questa storia l'ho scritta insieme ad una persona speciale,insieme alla quale ho passato dei momenti stupendi,fantasticando sui personaggi nati dalle nostre piccole menti geniali.
Spero vi piaccia,anche perche noi ci abbiamo messo veramente il cuore.
Un grosso Abbraccio
“Elayne(LittleClaire nel Forum)e Dark Nekrya

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Secondo capitolo ***


2 capitolo Lilith

La regina Nicnive sedeva placidamente accomodata nel centro del suo grande letto.
Indossava un elaborato abito di seta scarlatto,con orli satinati che scintillavano alla luce soffusa emanata dai candelabri,e con guanti di pizzo che le coprivano le candide braccia.
La gonna realizzata con una stoffa sottilissima e quasi trasperente,terminava con uno spacco laterale e in un leggero strascico.
La sua pelle era puro alabastro,talmente pallida e diafana,da sembrare addirittura luminosa.
I capelli erano una cascata di rubini,raccolti in onde morbide e voluttuose,talmente lunghe che le ornavano i fianchi.
Ogni ciocca,pareva avere una colorazione differente,che variava dal rosso vermiglio,al bronzo ramato,con addirittura qualche riflesso corvino e violetto.
Gli occhi,in principio verdi smeraldo,ora avevano nere pupille dilatate ed iridi scarlatte,segno che la regina si era appena nutrita.
Un goccia di sangue le decorava le labbra carnose,inclinate in una posa volutamente sadica e crudele.
In grembo teneva la testa di una ragazzina,che dimostrava a malapena quattordici,quindici anni.
Con le mani gli accerezzava giocasemente i biondi riccioli caramellati.
Poco distanti,altre sue due giovani prede,giacevano immobili.
Segni rossastri spiccavano sulla loro pelle,cosi deliziosamente soffice ed invitante.
Il collo,il petto,le spalle erano lacerate dalle inconfondibili cicatrici dei morsi di un vampiro.
Il loro profumo cosi inebriante,e le poche goccie di sangue sparse sulle lenzuola borgogna,mi colmarono di un elettrizante eccitazione.
Mi inginocchiai in segno di rispetto.

Raphael

raphael abbandonò la stanza lanciando un ultimo sguardo alla sorella avvolta nella seta dall'abito da cerimonia.
poteva sentire il frusciare del pizzo bianco che si agitava ad ogni suo aggraziato movimento.
le pareva una ballerina... una piccola e fragile danzatrice che volteggiava nel suo mondo segreto fluttuando al suono di una melodia, udibile solo da lei.
una ragazzina vulnerabile che aveva bisogno di suo fratello, unico appiglio che le permetteva di attaccarsi alla poca sanità che le rimaneva.
si era spesso chiesto cosa la avesse indotta a quel lento degrado ma non aveva trovato alcuna ragione plausibile.
tuttavia non era sempre stato così, ricordava ancora quando i suoi occhi erano animati da una scintilla vivace e vitale e non da una patina di follia, quando la sua risata era dolce e cristallina e non posseduta da una lieve nota di isteria, quando le due labbra erano rosee e si schiudevano in dolci sorrisi e non in smorfie celate dal pallore cadaverico.
il sordo clangore della porta diede un freno al flusso di tristi pensieri che gli affollavano la mente.
continuò il suo percorso tra i corridoi immacolati del palazzo... talmente candidi e lucenti che gli occhi umani non ne potevano sopportare la vista.
dei candelabri di argento illuminavano tutti i corridoi grazie a candele dalle fiamme azzurre, che emettevano fin troppo luce di quel che avrebbero dovuto.
i passi di Raphael echeggiavano nelle sale vuote.
finalmente scorse la sua destinazione:
un grande portone si ergeva davanti all'angelo, imponente e magnifico.
stupendamente intarsiato racchiudeva sfregi in oro.
senza esitazione bussò al portone e si annunciò...
una voce melodica e vellutata lo invitò ad entrare.
quattro ancelle acconciavano frenetiche la cascata di capelli neri appartenente ad una figura che dava le spalle alla porta.
pareva seta nera, che scivolava liscia e morbida tra le mani piccole e delicate delle giovani, simili a fili di tenebra.
un'ancella poggiò un diadema argentato sul capo della donna.
sembrava una corona di spine fatta di argento e diamante, con un piccolo diamante che pendeva sulla fronte.
la donna si si alzò e con la mani bianca e magra fece cenno alle piccole serve di andarsene.
queste con un piccolo inchino affrettato uscirono dalla stanza lasciandoli soli.
quando la donna fece per girarsi, raphael si lasciò cadere a terra in un profondo inchino.
"mia regina..." mormorò appoggiando un pugno a terra e abbassando lo sguardo.

Lilith

"Per favore alzati Lilith.Non abbiamo tempo,per simili giochetti"
La sua voce era fredda,priva di emozioni,ed i suoi occhi sembravano perforarmi.
"Come volete mia regina.Allora ditemi,perche mi avete chiamato?"
Mi sorrise beffarda.
"Sei sempre stata impulsiva cara nipote.Per questo ti apprezzo,non perdi tempo ad adularmi con inutili complimenti"
Doveva essere un complimento,eppure non un barlume di gioia o di affetto increspava il suo viso altero e superbamente affascinante.
"Mmmm,allora che ne pensi dei miei cucciolotti.Non sono adorabili?Rhis ha pensato subito a me,quando gli ha visti"
"Adorabili"Posai a malapena lo sguardo,su quegli umani.
"Ti sto annoiando percaso?"mi domando lei.
"No regina Nicnive.No"cercai di mantenere la mia voce salda e modulata,anche se avevo l'impressione che mia zia intuisse perfettamente il corso dei miei pensieri.
Noi vampiri,oltre all'immortalita,all'eccezionale forza e bellezza,eravamo dotati anche di capacita e di poteri mentali.
La telepatia,l'empatia era solo tra i piu comuni di essi.
"Allora Lilith,ti starai chiedendo perche ti ho convocata non Ë cosi?"Non era una domanda.
Bramavo sapere,ma non avevo il coraggio di porre una domanda cosi diretta.
Mia zia era famosa per la sua crudelta e per l'efferatezza delle sue torture.
Traeva piacere dalla sofferenza altrui,e piu di una volta si era divertita a spese dei suoi piu alti funzionari.
Il suo gusto del piacere,era estremo,perfino per una creatura della notte.
I suoi occhi non conoscevano pieta.
"Ebbene tu sei una delle mie poche discendenti.Non mi sono interessata particolarmente a te,eppure non posso ignorare il potere e il timore che incuti ai miei vampiri"
"Zia,io..."
"Suvvia Lilith,non negare l'evidenza.Non sono stupida.
Alcuni hanno avuto coraggio di bisbigliare che saresti una regina migliore di me"sorrise condiscendente,ed intanto continuava ad accarezzare distrattamente il suo cucciolo.
"Cosa vuoi che faccia?"
Attese qualche istante,e si lecco il sangue che le imbrattava le labbra.
"Voglio che tu comandi il corpo della mia guardia scelta.
Ora come ora rappresenti una minaccia,ma se metti il tuo potere al mio servizio,non costituiresti per me piu alcun pericolo"

Raphael

il volto pallido e immacolato era dominato da zaffiri luminosi.
le iridi variavano da un blu intenso, simili alle tenebre calme della notte, dall'azzurro del ghiaccio, freddo e spiazzante.
dei cristalli di luce erano disposti in forma circolare intorno alla pupilla.
lo sguardo era gelido e sprezzante, Raphael abbassò ulteriormente il capo per non rimanere ancora una volta stregato dall'eccessivo splendore di quegli occhi.
la bocca scarlatta, piegata in un sorriso compiaciuto, era dipinta di un vermiglio scuro, simile al bordeaux.
il ghigno provocatorio si mischiava alla presunzione dello sguardo, mutando il volto in una maschera di superbia e fascino.
"Raphael" la bocca si aprì lentamente pronunciando il nome dell'angelo "alzati, fatti ammirare dalla tua regina"
ellesmir indossava un abito superbo: un corpetto stringato lasciava una abbondante scollatura e la gonna ricadeva morbida sulle gambe definendone il profilo.
un grande colletto di tulle circondava il collo, seguito dalle maniche aderenti che si concludevano in una larga apertura.
il tessuto delle maniche toccava quasi il pavimento...
l'intero abito era finemente ricamato da disegni che ricordavano l'edera rampicante, tra spirali e riccioli.
delle minuscole e lucenti perle seguivano il contorno dei ricami formando una scia luminosa.
la stretta gonna frusciava leggermente lasciando dietro a sè un lungo strascico.
tutto l'abito era rigorosamente bianco e dalle tonalità in certi punti più grigiastre.
la regina fece qualche passo verso l'angelo, il quale si stava lentamente alzando.
Raphael venne investito dall' ondata di bellezza e sensualità che Ellesmir emanava e, nonostante da molto fosse al suo servizio, non riuscì a resistere al suo fascino.
lo sguardo di ghiaccio incatenò i suoi occhi al volto impedendogli di distoglierli da quella donna, talmente attraente da sembrare irreale.
con la voce rotta da una note di insicurezza Raphael mormorò:
"desidera qualcosa da me, mia regina?"
Ellesmir sorrise maliziosa poi alzò aggraziatamente la mano bianca e fece scorrere un dito sulla guancia liscia di Raphael.
l'angelo sentì un brivido corrergli lungo la schiena, l'unghia dipinta di grigio perla graffiargli leggermente la pelle.
ebbe la tentazione di afferrare quella mano eccessivamente perfetta e candida ma si impose di rimanere immobile.
la mano continuò ad accarezzare Raphael, sfiorando la pelle del collo...
poi il sorriso della regina si allargò e con un lieve e silenzioso passo si avvicinò ancor più all'angelo.
i loro visi erano a pochi centimentri...
raphael poteva sentire il profumo dolce e sensuale della regina, il suo respirò sulla propria pelle.
ellesmir piegò il volto da un lato osservando la reazione dell'angelo, e ghignò compiacendosi del suo imbarazzo.
poi improvvisamente si allontanò da lui e sedendosi su una lussuosa poltrona simile ad un trono ruppe il silenzio:
"ho un nuovo incarico per te Raphael" disse con voce atona e fredda, inadatta per chi poco fa stava accarezzando il viso dell'angelo.

Lilith

Studiai il suo volto.La sua pelle di fine alabastro,le ciglia lunghe delicate,la bocca rossa e carnosa.
I capelli sembravano soffici e fini come la seta.
Immaginai che al tatto fossero ancora piu sublimi.
Era un Dea.La Creatura esistente piu simile ad una divinita.
"Guiderai le battute di caccia.Abbiamo bisogno di un costante rifornimento di cibo"cosi facendo intreccio le sue dita nei riccioli dell'umana.
"E poi non Ë un compito cosi sgradevole,vero Lilith?
Vorrei poter abbandonare per un attimo il peso della mia corona.
I miei cuccioli sono divertenti,ma non possono eguagliare l'euforia della caccia"
Non potevo dissentire.
Noi eravamo Creature delle Tenebre.I figli del Diavolo,spietati assassini.
Niente ci eccitava di piu che il sapore del sangue mischiato all'acre odore della paura.
Il contatto con il suolo,con l'erba fresca,il vento che sfiorava le nostre pelli.
L'appostamento,l'attesa della preda.
Potevamo circondarci di lussi e di sfarzi,vivere in castelli magnifici,ornarci con abiti di seta e di velluto,eppure in fondo all'animo rimanevamo sempre gli stessi.
Cacciatori famelici.Vampiri.
Nicnive si alzo.
Un leggero frusciare di stoffa,ed eccola ergersi in tutto il suo splendore.
"Dunque accetterai,vero Lilith?"
"Sono a vostra completa disposizione mia regina."
"Bene"Era soddisfatta."D'ora in poi sarai tu a dirigere le spedizioni.Devo avvertirti pero.Gli angeli si sono fatti sempre piu insinstenti e potrebbero causare qualche problema"
Ringhiai.Gli Angeli,i nostri acerrimi nemici.
"Conserva la tua rabbia per loro.Ora vieni"mi invito a raggiungerla,mentre si riaccomodava nel letto.
"Celebra con me,il nostro patto.Condividiamo il Sangue"
Esitai.Condividere le prede,era un rituale sacro per noi vampiri.
Il nettare divino,che ci dava la vita,la forza,il potere.
Il Sangue ci donava secoli di Immortalita,celati nelle Ombre del Crepuscolo,senza poter mai piu sperimentare il calore e la gioia degli altri esseri viventi.
Il bacio immortale,cio che ci iniziava alla Strada delle Tenebre,frantumava la nostra umanita,e ci rendeva allo stesso tempo schiavi e padroni.
L'eternita puo divenire insopportabile,e a volte i piu forti di noi cadevano preda del decadimento e della malinconia,
e quando il torpore offuscava le loro menti,la spossatezza invadeva i loro animi immortali,il vortice della follia li avvolgeva come un manto voluttuoso ed impenetrabile.
Percio molti Vampiri,facevano della Tortura,del Dolore il loro unico conforto,dal quale ricavavo un macabro piacere.
Invecie di uccidere le loro prede,spesso si limitavano semplicemente a stordirle,succhiando loro solo una piccola percentuale di sangue.
La bevutina era estramente intrigante,specialmente se la preda si offriva spontaneamente,volontaria.
La Coorte era cosi sovrapopolata di cuccioli umani,di schiavi,simbolo del nostro decadimento,della perdita dell'antico potere.
Essi divenivano gli occhi e le orecchie dei vampiri durante il giorno,quando l'accecante luce del sole,ci obbligava a nasconderci nei meandri della terra.
"Bevi"

Raphael

"voglio che tu ripulisca un villaggio non lontano da qua dal marciume che ci si è insidiato recentemente" strinse leggermente gli occhi "sai a cosa mi riferisco vero?"
annuii nervoso.
vampiri.
i figli del diavolo.
la rovina di questo mondo.
"hanno accusato moltissimi attacchi ultimamente... troppi umani sono morti a causa si quelle insulse sanguisughe" Ellesmir tamburellava nervosamente le dita sul trono "voglio che tu uccida tutti i vampiri di quella città"
la regina sembrava calma e distaccata ma i suoi occhi bruciavano di odio.
"sarà fatto mia regina" disse ligio abbassando il capo.
"puoi andare" disse con fermezza facendo segno di uscire.
si diresse verso la porta quando venne fermato dalla voce nuovamente vellutata della regina.
"Raphael"
lui le si avvicinò chiamato da un suo gesto...
ellesmir afferrò con fermezza ma allo stesso tempo dolcezza il volto dell'angelo, poi avvicinò le labbra ad esso e sussurò:
"fai attenzione, mio dolce servo" fece una pausa socchiudendo gli occhi "non vorrei che uno dei miei giocattoli migliori si rompesse"
poi con estrema sensualità appoggiò lentamente le labbra su quelle di Raphael.
le mani candide e delicate scorsero sul corpo dell'angelo che immobile subiva la lussuria della regina.
dopo qualche secondo la donna si staccò e con tono seccato disse:
"ora vattene... sono stanca"

Lilith

Studiai le prede.
Vi erano tre giovani esseri umani.
Una ragazzina dai riccioli caramellati,e dalle guancie rosate,con enormi occhi da cerbiatto frangiati da lunghe ciglia.
La sua pelle,incredibilmente bianca ed eterea,riluceva e creava un netto contrasto con l'agglomerato di lenzuola purperee e di pelliccie sparse sul letto.
Appariva pallida e delicata,fragile come una tenero bocciolo di rosa,colorato dalla flebile luce dei raggi di un pigro sole mattutino.
Vicino a lei,giacevano i corpi di un ragazzino dai capelli rossicci,e dai tratti del viso esili e delicati,che li conferivano l'aspetto di un dolce cherubino,e di un altro leggermente piu grande con un'arraffuta capigliatura corvina.
Tutti e tre erano bellisimi,come appena usciti da un dipinto,
innocenti nel loro perlaceo candore.
Mi sedetti sul letto,ed intanto Nicnive mi offriva compiacente le sue vittime.
Questi erano troppo impauriti per ribellarsi.
Con una mano sollevo il capo del piu grande,ed inizio a bere.I suoi occhi risplendevano di eccitazione e di appagamento,
mentre un fiotto di caldo sangue le invadeva la gola,inebriandomi con il loro delizioso ed irresistibile profumo.
Oramai il bisogno di nutrirmi era impellente.
Mi avvicinai all'altro giovane umano,e premetti le mie labbra fredde,sulla sua pelle soffice e profumata.
Venni invasa sa scariche di piacere,mentre cadevo preda dell'estasi del Sangue.
Continuai a succhiare e a succhiare,i miei sensi rinvigoriti,il suono del potente cuore umano che mi rimbombava nelle orecchie,e l'odore del sangue che mi invadeva le narici.
Meraviglioso.
La regina mi osservava beffarda e compiaciuta,i canini e le labbra lorde di sangue,mentre un rivoletto le andava ad imbrattare il mento e l'orlo del vestito.
Mi staccai a malincuore,e mi leccai la bocca.
"Sono tuoi.Hai bisogno di servi umani,e sono sicura che i miei cucciolotti rientrino nei tuoi gusti."
Rimasi un attimo sbalordita.
Tale gentilezza non era da ignorare.La regina di solita era molto gelosa delle sue vittime.
"Grazie mia regina.Ne sono onorata"
Mi sorrise.I suoi occhi brillavano divertiti,le sopraciglia incrinate
in una posa ironica.
"Prendi quei due.In effetti credo di avere ancora bisogno di questo qui.Non vorrai far restare Eamon a bocca asciutta"
Cosi facendo indico degli strumenti di tortura appesi alle pareti.
Vi erano una moltitudini di catene,borchie,mazze chiodate,
balestre e fruste.
Al centro del muro,invecie erano appese delle spade dal manico argentato,ed un pesante scudo decorato con lo stemma araldo di Nicnive,rappresentante un corvo,una corona spezzata ed una rosa rossa.
La sua risata era talmente malvagia,e crudele da farmi accapponare la pelle.
Cercai di sorridere.Improvvisamente pero volevo soltanto congedarmi.
"Ehm posso andare?"
"Che c'Ë Lilith sei impaziente di rivedere il tuo bell'amante?"
Non risposi.Questo genere di pettegolezzi maligni mi infastidivano molto.
"Va bene,va pure Lilith.Non credo potresti essermi di aiuto.."
Mi inchinai rispettosamente,e preso in braccio i due esili ragazzini me ne andai,conscia del destino che mi attendeva.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Raphael ***



Uno schizzo di sangue cadde sulla guancia di Raphael, il volto bianco serrato in una espressione di puro gelo, la candida perfezione rotta solo da quelle macchie vermiglie.
Gli occhi puntati sulla figura davanti a sè, barcollante e sanguinante, dello stesso sangue che macchiava il volto dell'angelo.
Raphael stringeva nella mano una spada emanante una leggera luce bianca, come se avesse imprigionato dei raggi di luna nel freddo metallo.
Del sangue gocciolava dalla lama di essa.
"Muori" mormorò con le labbra serrate.
Con uno scatto raggiunse il vampiro di fronte a sè che,ferito gravemente, non fece in tempo a schivare la lama dell'angelo che gli si conficcò nella gola.
Con un gemito questo si scostò allontanandosi barcollante dal nemico e raggiungendo un secondo vampiro per poi cadere ai piedi di esso.
Morto...Il sangue ricopriva il terreno e si mischiava a quello degli innocenti di cui il vamnpiro si era cibato.
La tunica bianca di Raphael era sporca di cremisi... il liquido gocciolava lentamente a terra.
Il secondo vampiro che poco prima sfoggiava un'espressione beffarda e sicura ora aveva il volto deformato da una smorfia di rabbia.
"Dannato bastardo! come hai osato?" urlò incurvandosi rabbioso.
Raphael lo ignorò immergendosi nella sua muta indifferenza, la lama insanguinata puntata verso il nemico.
"Giuro che ti farò a pezzi" mormorò il vampiro riducendo gli occhi a due fessure dominate dalle pupille scarlatte tinte da una rovente furia.
"Provaci" sibilò raphael muovendo appena le labbra d'alabastro.
Rhis con una scatto agile raggiunse l'angelo che nel frattempo si era messo in posizione di difesa. l'attacco fu violento e la spada di Raphael vibrò sotto gli artigli del vampiro.
Un calcio allo stomaco lo scaraventò a terra... l'angelo cadde fra la polvere che si alzò mulinando nell'aria.
In pochi secondi si rialzò evitando un colpo i pieno viso.
Un ghigno sadico si dipinse sulle labbra livide del vampiro quando una goccia di sangue colò sulla guancia di Raphel.
Si toccò il viso con una mano guantata per ritrovarla con una piccola macchia di liquido vermiglio sulle dita.
Il sorriso di Rhis si allargò assumendo un'espressione demonica...
"Sei lento" ghignò.
Raphael allungò il braccio puntando la spada contro l'avversario.
"Non preoccuparti per me... preoccupati solo che la tua testa rimanga attaccata al collo"
Rhis stava per ridere divertito dall'affermazione in avanti.
In una manciata di secondi secondi la spada di raphael era a pochi centimetri dalla gola del vampiro.
Imprecando Rhis si gettò sul lato per evitare la morte quasi certa ma non fu abbastanza veloce.
Un dolore lancinante alla spalla lo costrinse a fermarsi.
Scosso da brividi lanciò uno sguardo alla spada di raphael conficcata nella proprio spalla.
Con un colpo deciso l'angelo la estrasse... un ringhio rabbioso e sofferente uscì dalla gola del vampiro che, ferito, fece un salto indietro allontanadosi dal nemico.
"Il mio prossimo obiettivo sarà la tua gola" sussurrò gelido Raphael.
"Giuro che ti ammazzo" urlò furioso il vampiro che reggendosi la spalla si avventò contro l'avversario.
Un sorriso beffardo si dipinse sul volto di quest'ultimo che con un leggero movimento evitò il colpo. diede una ginocchiata nello stomaco a Rhis che col la schiena piegata dal dolore venne nuovamente trapassato da parte a parte.
Con un rantolo si lasciò scivolare a terra con un ricolo di sangue scuro e denso che gocciolava dalle labbra.
I suoi ansimi riecheggiavano nella notte.
"Sei solo un lurido bastardo" mormorò a denti stretti stringendo un ciuffo d'erba,la faccia premuta contro il terreno polveroso.
Il piede di Raphael si appoggiò con veemenza sulla ferita sanguinante strappando un gemito di dolore al vampiro.
"Non sei nella situazione adatta per insultarmi..." fece una leggera smorfia di disgusto. "Muori maledetto demone"
La spada si stava per abbassare sul collo di Rhis quando una voce femmile gli ordinò di fermarsi.
L'angelo si voltò di scatto verso a direzione da cui proveniva la voce.
Vide una donna meravigliosa, scura come la notte e attraente come le tenebre.
La sua sensualità gli ricordava quella divina e irraggiungibile della Regina.
Gli occhi dimili a smeraldi fissavano inorriditi i due vampiri straziati dalla spada dell'angelo.
"Lilith..." mormorò sofferente Rhis scosso da brividi provocati dall'eccessiva perdita di sangue.
"Lilith?" mormorò con sufficienza Raphael.
"La rosa nera di Nicneve? pensavamo tutti che fossi morta... rimedierò ora."

Un sorriso maligno si fece spazio nel volto angelico, stonando con la neutralità spiazzante degli occhi argentei.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=175816