Huntik serie 3

di rock star 96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** un nuovo giorno ***
Capitolo 2: *** preparativi speciali ***
Capitolo 3: *** segni del passato ***
Capitolo 4: *** pericolo ad alta quota ***
Capitolo 5: *** problemi e complicazioni ***
Capitolo 6: *** un matrimonio indimenticabile ***
Capitolo 7: *** la riattivazione del marchio ***
Capitolo 8: *** la caverna di lord casterwill ***
Capitolo 9: *** chi non muore si rivede ***
Capitolo 10: *** il diario di Lord Casterwill ***
Capitolo 11: *** la ricerca dei titani ***
Capitolo 12: *** una nuova conquista ***
Capitolo 13: *** il Rock ***
Capitolo 14: *** aiuto dalla spirale ***



Capitolo 1
*** un nuovo giorno ***


La squadra Huntik, combatte una sanguinosa battaglia contro la Spirale. E a sorpresa di tutti, Dante, dato per morto. Risorge con l’aiuto dei titani Phoenix e Umbra.
E insieme a Lok, sconfiggono la Spirale.
Dante diventa nuovo membro del consiglio Huntik.
Mentre Lok, diventa il caposquadra.
 

                                             UN NUOVO GIORNO
                                                       EPISODIO 1

 
Irlanda.
Castello di Tir Na Nog.

La squadra Huntik. Composta da Lok, Sophie, Zhalia e Dan, è alle prese con l’arrampicata lungo la parete, sospesa a quasi dieci metri da terra, per arrivare al castello di Tir Na Nog.
Arrivati davanti all’imponente portone, il grande tonfo che produce aprendosi, spezza il silenzio quasi inquietante del posto.
L’ultima volta che ci erano andati, come comitato di benvenuto, avevano trovato due mastodontici titani, a guardia del posto.
Ma questa volta era diverso.
Si guardarono in torno. Ma niente.
Si sentiva solo il vento che soffiava tra le pareti, e creava cigolii e suoni sinistri
-state attenti- disse il giovane Lambert -qui non si può mai sapere-
proseguirono per un lungo tratto.
Salendo su per una rampa di scale fatte in pietra. Che faceva echeggiare il suono dei loro passi ancora più del dovuto
-Lok- gli disse la Casterwill -sei proprio sicuro che funzionerà?-
-più o meno. Ma ci devo provare di nuovo. È stato qui che ho visto mio padre per l’ultima volta. Ma lo vidi davvero, non era il traditore. Se c’e’ la possibilità di mettermi in contatto con lui, ci devo provare- gli altri sapevano che per Lok era importante trovare il padre.
E dopo la scoperta che l’olotomo in realtà era il titano del traditore, lo era ancora di più.
A Tir Na Nog, l’olotomo non funzionò, e Lok vide il padre riflesso in uno specchio. Ciò significava che era ancora vivo. E lui poteva trovarlo.
La luna illuminò il castello.
Cherit era molto nervoso. Riusciva a sentire il legame tra il loro mondo e quello Huntik.
L’ultima volta, all’innalzarsi della luna, Lok fu risucchiato in una fossa che lo portò alla porta di Huntik.
Perquisirono il castello in lungo e in largo.
Ma fecero un buco nell’acqua.
Il giorno seguente, come al solito Lok si addormentò sul banco di scuola. Ormai si portava i libri per usarli solo come cuscino
-Lok- sentì una dolce voce femminile che lo chiamava -Lok. Dai svegliati dormiglione-
il giovane Lambert aprì gli occhi. E di fronte a lui, c’era una sorridente Sophie che lo scuoteva per una spalla
- ma è mai possibile che non riesci mai a stare sveglio-
-non è colpa mia. Sono stato sveglio tutta la notte per cercare di capire come mai non siamo riusciti a arrivare al portale- lo sguardo di Sophie divenne improvvisamente triste.
I due si incamminarono in corridoio, per andare all’appuntamento con Dan e Harrison.
I due fratelli frequentavano la loro stessa scuola, e frequentavano il quarto anno.
-a proposito- disse Lok -dato che mi sono appisolato durante la lezione, ti va di studiare insieme più tardi-
-d’accordo, a quali lezioni ti sei addormentato?-
-mmh vediamo…..scienze, storia, italiano, matematica, geografia, chimica, diritto,…-
-dimmi a quali eri sveglio, così facciamo prima-
-educazione fisica-
-Lok è assurdo!!!! Quest’anno abbiamo gli esami di maturità, e tu riesci a dormire durante le lezioni?!?!!-
-lo so, è che gli esami sono l’ultimo dei miei problemi- in effetti il giovane Lambert, pensava anche al fatto che tra pochi mesi, sarebbe stato il compleanno di Sophie, e voleva trovarle un regalo speciale
-Lok, Sophie!!!!- gridò Dan dalla fine del corridoio. Si stropicciava gli occhi, e aveva i capelli scompigliati
-Dan, che ti è successo?-
-mmh niente. Mi sono addormentato durante la lezione-
-pure tu?!!!- Lok da un lato era compiaciuto per il fatto che non era solo.
-ciao ragazzi- si voltarono tutti sorpresi, quando Zhalia si presentò davanti a loro
-Zhalia, che ci fai qui?!-
-la preside mi ha mandato a chiamare. Che ha combinato Harrison?-
si diressero in infermeria, dove un dottore stava iniettando un vaccino a Harrison
-signorina Moon?- chiese il dottore
-sono io-
-salve, lei è la tutrice di Harrison?-
-si. Che ha combinato?-
-devo dirle che il ragazzo si è autolesionato. Gli ho iniettato dell’antitetanica, ma non gli fa bene danneggiare così il suo corpo- sul lettino, Harrison guardava il pavimento, e ogni tanto, il braccio sinistro, completamente fasciato.
Tornarono a casa, dove appena arrivati nessuno dei due disse una parola
-perché l’hai fatto?- gli chiese Zhalia -tu non sei un autolesionista. Che hai fatto?- Harrison abbassò lo sguardo
-non riesco più a conviverci- dagli occhi del ragazzo, uscirono delle lacrime.
Zhalia prese il braccio del giovane, le lo scoprì dalle fasce.
Il simbolo della spirale, ormai impresso sulla sua pelle, era coperto di tagli a di sangue
-Harrison, lo so che sono stati tempi duri per te, e lo sono stati anche per me. Ma ormai è solo un brutto ricordo- ma in fondo al cuore, anche per la giovane cercatrice, quel simbolo schifoso, era come un peso da portarsi a doso, per sempre.
 
CONTINUA….    
 

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Capitolo 2
*** preparativi speciali ***


Castello di Tir Na Nog.
Irlanda.
La squadra Huntik, guidata dal giovane Lok. Torna al castello di Tir Na Nog, alla ricerca del portale, che aveva permesso a Lok di parlare con il padre.
Ma fanno un buco nell’acqua.
Tornati a scuola, Lok e Sophie, hanno le proprie preoccupazioni.
Mentre Harrison, non sopporta più la presenza del marchio della Spirale di Sangue sul proprio corpo, e per liberarsene, arriva anche a misure estreme.

 
                                                  PREPARATIVI SPECIALI
                     
                                                           EPISODIO 2

Venezia.
Italia.

Lok sta girando disperatamente per tutte le vetrine di Venezia, in cerca di un regalo speciale per l’imminente compleanno di Sophie.
Mancavano ancora diversi mesi alla festa. Ma il giovane Lambert, desiderava farle qualcosa di veramente significativo. Dato che i due anni precedenti, non era riuscito a dirle veramente quello che provava.
Andò a sbattere contro qualcuno
-oh, mi scusi- disse. Alzò lo sguardo, e sul suo viso si accese un gran sorriso –Dante, non ci credo sei tu!!- Lok era felicissimo di rivedere il suo grande amico.
Da quando Dante era entrato nel consiglio Huntik, lo vedevano sempre di meno, e ne sentivano tutti la nostalgia
-Lok- disse –che piacere rivederti. È da un po’ che non ci si vede, mi sembra che ti sei irrobustito-
-eh faccio sollevamento pesi ogni tanto- si come no -.-“
-come mai in giro?-
-stavo dando un occhiata alle vetrine. E tu?-
-sono appena andato a provare lo smoking-
-è vero, il tuo abito da testimone-
-già, Montehue ne aveva preso uno di una taglia minuscola. Quando camminavo sembravo un pinguino ubriaco-
orami mancava veramente pochissimo al matrimonio di Montehue e Scarlet.
I due cercatori si erano incontrati per la prima volta nella lotta contro la Spirale. Ma nei due anni che ne successero, fecero enormi passi avanti, fino al matrimonio
-a proposito- continuò Dante –come sta Sophie?- le guance di Lok divennero di un lieve colore paonazzo
-mmh….bene, bene. È un po’ isterica negli ultimi giorni. Quando studia non puoi nemmeno dirgli a-
-è ovvio, siete sotto esame-
-si, ma lei è di un isteria assurda. Credo che non sia mai rimanesse in cinta un giorno, diventerebbe una cosa fuori dal comune-
a Dante si accese come una lampadina
-o dio. Scusa Lok ti devo lasciare. Devo accompagnare Dan-
-d’accordo, ci si vede Dante- il giovane Lambert era molto contento di aver rincontrato il suo amico. Lui ci teneva veramente tanto a Dante.
Intanto, a casa sua, un frettoloso Dan, lo spettava con impazienza da almeno dieci minuti
-scusa Dan- disse Dante con il fiatone provocato dalla grande corsa
-ma dov’eri finito?!-
-ho perso la cognizione del tempo-
-fa niente. Piuttosto sbrighiamoci, Harrison e Zhalia ci stanno aspettando- oltre che a scuola, i due fratelli avevano l’abitudine di vedersi più volte, durante la settimana.
Era stata una loro idea andare uno a vivere con Dante, e l’altro con Zhalia, in modo che anche i due grandi si potessero vedere.
Appena si aprì la porta, Dan saltò a dosso al fratello, che di corsa andarono in camera
-ragazzi, cambiatevi e andiamo, che siamo già in ritardo- gli gridò Zhalia dal piano di sotto.
Poi si rivolse a Dante –ciao- gli disse con un gran sorriso –vieni pure, entra-
-grazie. Di un po’, che ha fatto Harrison al braccio?-
-l’altro giorno ha tentato di scorticarselo-
-perché?-
-non sopporta più il simbolo della Spirale, e credeva che fosse come con quei tatuaggi temporanei. Solo, che nemmeno la carta vetrata è riuscito a toglierlo- a Dante venne il flash-back di quel periodo.
Erano stati veramente tempi duri. Nemmeno la loro guerra contro l’organizzazione era stata tanto dura.
Dopo un paio di minuti scesero Dan e Harrison, tutti belli puliti e stirati
-siete pronti?-
-pronti- dissero i due in coro
-ehi, non gli avete detto niente in questi giorni, vero?!-
-assolutamente no, se deve essere una sorpresa, sarà una sorpresa-
-ottimo, andiamo- uscirono tutti di casa.
 
Intanto….
 
Lok ancora girava per le vetrine, come fosse un anima in pena.
Era partito con le idee confuse, e stava tornando ancora peggio.
Che poteva regalarle?
E come se non bastasse, ora gli toccava anche studiare sotto l’occhio vigile della Casterwill.
Entrò nel dormitorio.
Sentì un rumore provenire dalla sua stanza.
Aprì la porta e accese la luce
-SORPRESA!!!!!!!!!!-.
 
CONTINUA…
      

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Capitolo 3
*** segni del passato ***


Venezia.
Italia.
Lok è in disperazione perché tra pochi mesi, sarà il compleanno di Sophie, e non riesce a decidere che regalo farle.
Intanto, Dante si sta preparando per il matrimonio di Montehue e Scarlet.
Quando Lok ritorna nel suo dormitorio, con l’aspettativa di dover studiare con Sophie, si ritrova una grande sorpresa.
 

                                               SEGNI DEL PASSATO
 
                                                      EPISODIO 3

 
-SORPRESA!!!!!!!!- gridarono tutti in coro.
Il giovane Lambert restò sorpreso, quando nella sua stanza, si ritrovò sua madre, sua sorella, e tutti i suoi amici intorno a una torta con sopra accesa una candelina a forma di 18.
La sorella, ormai 26enne, gli saltò al collo. Seguita dalla madre
-mamma. Katy- disse Lok –che ci fate qui?-
-mah, sai com’e’, gita turistica, e dato che c’eravamo….ma secondo te, che ci facciamo qui?! È il tuo diciottesimo compleanno, non potevamo mancare- con tutte le cose che aveva per la testa, per Lok il suo compleanno era l’ultimo dei pensieri.
Tutto il gruppo, andò a cena in un ristorante che si trovava nei pressi di un canale. Il quale specchiava la luna, facendola sembrare un grosso diamante.
Sophie andò in bagno. Dove percorrendolo, uscì dalla portafinestra che dava su un balconcino che univa i due bagni.
La sua borsa cominciò a muoversi.
Facendo un respiro a pieni polmoni, Cherit sbucò fuori della borsa
-mi dispiace che tu debba stare tutto il tempo dentro la borsa- disse Lok arrivando dalla portafinestra del bagno degli uomini
-non fa niente Lok- lo consolò il titano –Katy non sa niente del mondo dei titani, e per di più siamo in un luogo pubblico, non potrei andarmene in giro-
-senti Cherit- gli disse Sophie –potresti lasciarci soli un attimo, devo parlare a Lok- il piccolo titano non fece obbiezioni, e si dileguò dietro il tetto del ristorante
-dimmi tutto Sophie- la ragazza frugò nella borsa, da dove ne estrasse un pacchetto
-in realtà, il fatto è che mi imbarazzava un po’ dartelo davanti agli altri. Più che altro, non so se lo potevano capire per quale motivo te l’ho fatto- la ragazze gli porse il pacchetto.
Lok lo aprì.
E al suo interno c’era un cappello marrone (stile Indiana Joans)
-ehi- fece Lok –ne avevo uno simile un paio di anni fa. Quanto mi piaceva…-
-no Lok, è quello. Quel giorno che ci siamo incontrati,indossavi quel cappello, e da lì è iniziato tutta la storia- Lok vide un lato molto poetico in quel discorso. Solo a Sophie poteva venire in mente una cosa così delicata
-grazie Sophie, mi piace veramente tantissimo- la abbracciò forte. Poteva sentire il profumo del suo shampoo.
Sentire il suo cuore che batteva.
Gli piaceva veramente tanto Sophie.
E ora che lei gli aveva fatto un regalo tanto significativo, doveva impegnarsi ancora di più per trovarle un regalo davvero speciale.
Sophie alzò lo sguardo.
Nel canale di fronte a loro. L’acqua stava cominciando a roteare su se stessa.
Con sempre più velocità.
Sempre più veloce.
Si stava creando un vortice
-ehi guarda- disse.
Il vortice stava diventando sempre più grosso. Tanto che il canale non bastò più a contenere l’acqua.
Cominciò a schizzare dappertutto.
Fino a che gli schizzi, non si trasformarono in onde.
Che allagarono le strade nei pressi del canale, e travolsero le case.
I due ragazzi, entrarono dentro il locale, per avvertire i grandi.
Appena uscirono fuori, l’acqua gli arrivò alle ginocchia, e man mano saliva.
Tutto d’un tratto.
Si bloccò.
E l’acqua ritornò, per una buona parte, nel canale.
I cercatori si scambiarono un occhiata, per intendere che qualcosa non andasse
-ma che cos’era?!- chiese Katy.
Momento di silenzio
-mmh….sarà stata qualche stranezza causata dalla luna. Non hai notato che è piena, e per di più guarda quant’e’ vicina, di sicuro a che fare con questo- Katy non ne era tanto certa di questa cosa. Ma del resto, non aveva una spiegazione logica a quel fenomeno, e quindi, anche se con difficoltà, cercò di auto-convincersi.
Il giorno seguente, i ragazzi non riuscivano a spiegarsi il fenomeno della sera precedente.
Poteva essere un titano, ma ce ne fosse stato uno a Venezia, la fondazione Huntik, lo avrebbe avvistato già da un pezzo
-tu che ne pensi Lok?- gli chiese Dan. ma non ebbe risposta –Lok- lo richiamò.
Lok era molto assente.
Continuava a guardare il regalo che gli aveva fatto sua madre
“era di tuo padre” aveva detto “la portava sempre con se. Lo aiutava a uscire dalle situazioni difficili. Lo ha aiutato per tanti anni. Spero possa aiutare anche te”
era una bussola.
Fatta tutta di rame.
Con la lancetta al centro completamente nera.
E non aveva segnata ne nord, ne sud, ne est e ovest.
E poi, rimaneva sempre ferma. Anche se la muoveva, l’ago non si muoveva.
Lok pensava fosse rotta. Ma perché suo padre avrebbe utilizzato una cosa rotta
-ehi allora, non ci senti?- gli disse Harrison dandogli un colpo sulla spalla
-ah, scusatemi, ero distratto-
-che novità- fece la Casterwill incrociando le braccia
-si. Scusate-
la campanella suonò.
Harrison andò nella direzione opposta rispetto agli altri
-dove vai Harrison?- gli gridò Dan
-in infermeria, il dottore vuole vedere la ferita sul braccio. Ci metto un attimo-.
Il dottore cambiò il bendaggio a Harrison, iniettandogli un ulteriore dose di antitetanica
-Harrison, non mi piace per niente questa cosa- gli disse
-si, lo so-
-perché hai fatto questo? C’entra per caso questo tatuaggio?- disse riferendosi al marchio della spirale
-diciamo di si. Cercavo di togliermelo-
-per togliere i tatuaggi ci sono metodi chirurgici appositi. Non scorticarsi la pelle- Harrison cominciava a pentirsene –mi dispiace, ma dovrò avvertire i tuoi genitori-.
Il medico chiamò un paio di volte. Ma rispose sempre la segreteria di Zhalia
-risponde solo la tua tutrice-
-per forza, io abito da Zhalia-
-perché tu e tuo fratello abitate dalla vostra tutrice?-
-solo io. Dan abita da un altro tutore. Si chiama Dante Vale-
-e i vostri genitori dove sono?-
-noi non abbiamo genitori-
il medico fece una strana faccia.
Tra il sorpreso e il preoccupato.
Quella storia non gli piaceva affatto.
 
 
CONTINUA…        
                                                

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Capitolo 4
*** pericolo ad alta quota ***


Venezia.
Italia.
La squadra Huntik, fa una sorpresa a Lok, festeggiando il suo 18° compleanno.
Quando vanno fuori a cena, mentre Lok e Sophie sono in intimità, un vortice si crea nei canali di Venezia, allagandola in buona parte, e lasciando i nostri eroi senza una spiegazione logica.

 
                                    PERICOLO AD ALTA QUOTA
           
                                                EPISODIO 4 
 

Lok stava camminando per strada. Continuando a osservare quella bussola che gli aveva regalato sua madre per il compleanno.
Aveva detto che più di una volta, quella bussola aveva tirato fuori dai guai suo padre.
Ma come poteva una bussola che non aveva segnati i poli, e che per di più non si muoveva mai, aver salvato il padre?
Mentre Lok era distratto. A otto piani sopra di lui, degli operai stavano maneggiando dei pilastri di cemento.
Mentre se li passavano, uno dei pilastri cadde. Precipitando da quasi novanta metri d’altezza.
L’ago della bussola, diventò rosso. E cominciò a roteare vertiginosamente.
Lok non capiva cosa stesse succedendo.
Vide un ombra sopra di lui.
E scostandosi in tempo, riuscì a evitare il pilastro di cemento. Che cadendo sul marciapiede, fece una fossa di quasi mezzo metro.
L’aveva scampata per un pelo.
Riguardando la bussola. L’ago si stava fermando, e il suo colore, ritornò nero.
Ma che era successo?
Intanto, a casa di Dante, Sophie lo stava aspettando da un bel po’
-calmati Sophie- gli disse Zhalia arrivando dalla cucina
-doveva venire mezz’ora fa. Non è da lui tardare quando ci stanno per assegnare una missione-
-avrà trovato un contrattempo. Magari si è scordato qualcosa nel dormitorio-
-già. Il cervello- ultimamente Sophie era più nervosa del solito nei confronti di Lok.
Il ragazzo finalmente arrivò
-era ora- disse Sophie –dove sei stato? È un quarto d’ora che ti aspettiamo-
-scusate, è che mi è successa una cosa incredibile- il giovane Lambert cominciò a raccontare dell’accaduto successogli poco prima: del pilastro che per poco non lo colpiva, e della strana reazione della bussola
-in effetti è strano- commentò Dante –ti era successo altre volte?-
-no. A me no. Ma mia madre mi aveva detto che era una bussola speciale, ma non capisco in che modo mi aiuti-
-hai detto che la lancetta è diventata rossa, e ha cominciato a girare- ripete Dan
-forse, è come se ti stesse avvertendo. Forse avverte dei pericoli- concluse Zhalia. In effetti il ragionamento non faceva una piega. Ma era tutto da vedere.
In quel momento suonarono alla porta.
Dinnanzi a Dante, c’erano due poliziotti
-signor Vale?- chiesero
-sono io-
-lei è in arresto-
-cosa!?!?!- i due poliziotti entrarono in casa, e ammanettarono anche Zhalia
-fermi tutti che succede?!- gridò Harrison
-voi siete Dan e Harrison?-
-si-
- voi venite con noi-
-e perché mai dovremmo?-
-e soprattutto- intervenì Lok – perché state arrestando Dante e Zhalia?- il poliziotto tirò fuori dal taschino della giacca un foglio che porse a Lok. Che dandogli una letta veloce, rimase scioccato
-sequestro di minori- lesse ad alta voce –ma è assurdo-
-loro non ci hanno mai sequestrato, siamo qui per nostra volontà, siamo stati noi a decidere di rimanere con loro-
-mi dispiace ragazzi, ma finche siete minorenni, dovete essere affidati all’orfanotrofio-
-aspettate un attimo- intervenì Zhalia –e se li adottassimo- i due adulti si scambiarono un occhiata
-sì- continuò Dante –lì adottiamo, tutti e due-
-signori, per farlo dovete andare all’orfanotrofio da dove vengono-
-vorrà dire che torneremo ad Amsterdam-
-per piacere, concedeteci del tempo- i due poliziotti, si scambiarono un occhiata
-facciamo due settimane. Se non siete riusciti ad adottarli dopo quel periodo, mi dispiace, ma i due ragazzi ritornano in Olanda, e voi due in galera- cavoli che situazione.
Nemmeno ci pensarono due volte, che Dante, Zhalia, Dan e Harrison partirono con il primo volo per Amsterdam, lasciando il resto a Lok e Sophie.
Durante il volo, Zhalia sembrava nervosa. Continuava a fare a pezzetti sempre più piccoli la brochure, che ormai era diventata polvere
-Zhalia- gli dise Dante mettendole una mano sulla spalla per farla riprendere –che hai? Non dirmi che hai paura di volare?!-
-cosa? No, ma che…-
-e allora che hai?-
-niente. Niente- Dante ci riflette un momento
-ti spaventa il fatto di ritornare al tuo vecchio orfanotrofio. Vero?!- la cercatrice, finalmente, alzò lo sguardo. Ma non emise risposte, fece solo un sospiro e si lasciò cadere sul sedile
-non hai nulla da temere. Ormai sei adulta, non sei più quella bambina che maltrattavano- Zhalia guardò Dante, e facendo un lungo sospiro, più o meno si convinse
-hai ragione. Non siamo qui per me, ma per Dan e Harrison- cercò di smorzare un sorriso.
A Dante cadde l’occhio fuori dal finestrino.
Le nuvole erano completamente nere.
Poi un fascio di luce.
Un lampo che squarciò la tenebra.
L’aereo cominciò a tremare.
Le luci se ne andarono.
Le ostes continuavano a dire di restare calmi. Ma allo scossone che proseguì, caddero a terra. Come cadde tutto quello che non era bloccato.
Al porta della cabina di comando si aprì.
I piloti erano in seria difficoltà.
Un fulmine colpì in pieno l’ala destra dell’aereo. Provocando una scarica elettrica in tutto il pannello di controllo, che fece perdere i sensi ai piloti
-Zhalia, andiamo- i due cercatori corsero ai posti di pilotaggio. Si misero le cuffie
-mey-day mey-day, torre di controllo mi ricevete. Torre di controllo- continuava a strillare Dante nel microfono
-qui è torre di controllo. Mi ricevete?-
-si forte e chiaro-
-identificatavi prego-
-sono Dante Vale, l’aereo è stato colpito da un fulmine, e i due piloti sono svenuti-
-Dante- gli gridò Zhalia mostrandogli l’indicatore del carburante
-il fulmine ha colpito il serbatoio, stiamo precipitando-
-e se tentasi di farlo atterrare sull’acqua?-
-no Zhalia, l’impatto con l’acqua, rischierebbe di far spezzare in due l’aereo. Quanto siamo distanti dall’aereoporto-
-mancano ancora sessantadue chilometri, non ce la faremo mai ad arrivare in tempo, dobbiamo improvvisarci una pista d’atterraggio-
la lancetta del carburante, ormai era sulla E.
non ce n’era più.
L’aereo, ormai in obliquo, prendeva pericolosamente velocità.
Era come se non ci fosse gravità.
L’unica cosa che li faceva rimanere attaccati ai sedili, erano le cinture.
I vetri andarono in mille pezzi.
E la ali dell’aereo, presero fuoco a causa del carburante che ormai non ce n’era più nel serbatoio.
-guarda Dante- gli gridò Zhalia.
A un paio di chilometri davanti a loro, una rampa, per una autostrada in costruzione si alzava a quasi trenta metri dal terreno
-non ce la possiamo fare. Siamo troppo veloci, ci schianteremo lo stesso- a fatica, Zhalia tirò fuori dalla tasca il suo amuleto
-ESCI ALLO SCOPERTO KING BASILISK!!!!!- l’enorme titano, si posizionò sotto l’aereo, cercando di bloccare un minimo la caduta con le possenti ali
-tira fuori il carrello Zhalia- il carrello dell’aereo fu sganciato.
Erano vicini alla rampa, ma erano ancora troppo veloci
-o la va o la spacca- appena il carrello toccò la rampa, essa si ruppe.
L’aereo continuò ad avanzare slittando sulle ruote.
Una di esse si ruppe.
King Basilisk, prendendo l’aereo per la coda, cercò di bloccarlo
-VIENI FUORI A GIOCARE CALIBAN!!!!!- il possente titano invece, si mise davanti, nel tentativo di bloccare il muso, ormai a terra.
Lo sforzo dei due titani, salvò la situazione.
Finalmente a terra, Dante guardò il cielo, tutto nero, e con fulmini che si dimenavano come demoni
-non l’ho mai vista una tempesta così- disse Zhalia
-già, e la cosa, non mi piace per niente-.
 

CONTINUA…

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   

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Capitolo 5
*** problemi e complicazioni ***


Venezia.
Casa di Dante Vale.
Dante e Zhalia, vengono arrestati per sequestro di minori, nei confronti di Dan e Harrison.
Per cercare di risolvere la situazione, i due cercatori, decidono di adottare i due ragazzi. Ma per farlo, si devono dirigere ad Amsterdam. Ma durante il volo, si scatena una terribile tempesta, dalla quale i due cercatori, ne escono per miracolo. Anche se essa, non sembrava un semplice caso di maltempo.

 
                                        PROBLEMI E COMPLICAZIONI
 
                                                    EPISODIO 5
 

Arrivati ad Amsterdam, vivi per miracolo, Dante, Zhalia, Dan e Harrison, si dirigono verso il vecchio orfanotrofio, per risolvere una volta per tutta questa faccenda.
Il grande edificio, si innalza davanti a loro.
Un enorme istituto, circondato da alte mura, che recensiscono anche un piccolo parco.
Al suo interno, un gruppo di bambini, che avranno avuto sette anni, giocava a pallone nel cortile.
Mentre un gruppo di ragazzi più grandi, se ne stava in un angolo a giocare a carte.
Superarono l’imponente cancello.
A Dan, Harrison e Zhalia, sembrava di aver fatto un tuffo nel passato.
Sembrava ieri che ne erano usciti, e ora erano di nuovo dentro.
La porta d’ingresso cigolò.
E il cigolio rimbombò nei lunghi corridoi. Dalla quale, si sentì una porta aprirsi, e dei passi echeggiare.
Poco dopo, comparve una suora. Una donna sulla trentina, che teneva le dita delle mani incrociate tra loro.
Doveva essere nuova. Nessuno la conosceva
-posso aiutarvi?- chiese tenendo la voce bassa. A Zhalia si bloccarono le parole in gola. E al suo posto, parlò Dante
-stiamo cercando suor Angelica- la suorina, scomparve in cima alle scale, bussando alla porta in legno, che dopo qualche secondo, si aprì.
Dopo qualche minuto, si sentì sbattere contro la parete la medesima porta.
Dei pesanti e rumoroso passi scesero giù per la scalinata.
A Dan e Harrison si fermò il cuore.
Mentre Zhalia era quasi tentata di scappare. Se non fosse stata presa per il braccio da Dante
-ma di che hai paura?- gli disse nell’orecchio
-tu non capisci. Quella non è una suora, è……è…..- forse stava esagerando.
Magari…..
Arrivò una suora, che stava sull’ottantina.
Con una circonferenza che avrà superato il metro e mezzo.
E con un enorme neo all’angolo destro del mento.
Altro che suor “Angelica”, quella si doveva chiamare suor “Demonica”
-cosa desiderate?- la sua voce era come per strozzata. Era come se avesse una noce incastrata in gola
-veramente- disse Dante –siamo qui per fare un adozione-.
Andarono nell’ufficio. Dove la suora tirò fuori dal bancone dei fogli
-allora- disse –cominciamo-
-prima che inizi- la fermò subito Dante –deve sapere che noi vorremmo adottare loro due- disse indicando Dan e Harrison. La suora gli diede una squadrata
-io non vi ho già visti?-
-si sorella- disse Dan –stavamo in quest’orfanotrofio un paio d’anni fa-
alla suora venne come un illuminazione
-ora mi ricordo di voi. Voi siete Dan e Harrison, quei due fratelli che di punto in bianco sono spariti. Beh, ora mi spiegate perché siete andati via-
-beh, diciamo che ci hanno “rapiti”-
-COSA!?!?!?- gridò la suora saltando in piedi –qui bisogna chiamare subito la polizia-
-no sorella, non ce n’e’ bisogno, ci sono loro- riferendosi a Dante e Zhalia
-che c’entrate voi due? Forse siete stati proprio voi a rapirli-
-assolutamente no sorella. Anzi al contrario, loro ci hanno salvati, e ci hanno tenuti con loro per tutto questo tempo-
-è per questo che siamo qui- gli disse Dante –Dan e Harrison sono stati presi dall’orfanotrofio senza nessun provvedimento legale. E di conseguenza, la polizia, ci accusa di sequestro di minori-
-e voi vorreste adottarli per sistemare la cosa-
-esattamente- la suora ci riflette sopra per un istante
-facciamo così- disse –ormai si sta facendo tardi, domani ne parleremo con la polizia, e vedremmo che possiamo fare-
-grazie sorella- disse Harrison
-fermi voi due, non così in fretta. Voi dovete restare qui- i due ragazzi rimasero sbigottiti
-come scusi?-
-siete ancora minori, e tecnicamente siete ancora sotto la mia responsabilità. Quindi ora vi date una pulita e filate a cena- ai due ragazzi si rigirò lo stomaco. Ma non potevano fare altro.
Durante la sera.
Dante e Zhalia, nella stessa stanza, in due letti separati, avevano appena preso sonno.
O almeno Dante.
Zhalia si rigirava in continuazione nel letto.
Finalmente decise.
Si alzò. E mettendosi il giubbotto, aprì la finestra. Dalla quale entrò una folata d’aria gelida che svegliò Dante.
E camminando lungo il cornicione, percorse la fiancata del palazzo e cominciò a saltare da un tetto all’altro.
Arrivata sul tetto dell’orfanotrofio. Aprì una finestrella che dava nella soffitta.
L’enorme stanza, straboccava di polvere e ragnatele.
Avanzando per dirigersi verso la botola che conduceva al piano inferiore, Zhalia sbatte lo stinco contro qualcosa.
Abbassò lo sguardo e vide un enorme baule colorato, ricoperto da uno strato buono di polvere.
Lo aprì, e al suo interno, c’erano vecchi giocattoli.
Tra cui una macchinina, un peluche, un robot, un bambola, un aeroplano, e sotto a tutto, c’era un libro.
Si vedeva che era stato scritto da mani infantili.
In realtà, era una specie di diario, con solo qualche scritta, tutto il resto erano disegni che illustravano il luogo e la situazione.
Dal diario cadde un foglio.
Era una fotografia. Risalente a molti anni fa. Ritraeva quattro bambini, tra i quali, uno era particolarmente piccolo. E tra i quali, c’era una bambina dai capelli blu notte, legati da due codini.
A Zhalia venne un tuffo al cuore.
Guardando la prima pagina del diario, vide scritto con dei pennarelli colorati
Zhalia
Sunny
Willy
Eros
Se ne era completamente scordata di aver fatto quel diario. E anche dei suoi vecchi amici.
Si mise il diario nella tasca del giubbotto, e scese al paino di sotto.
Andò nell’ufficio di suor Angelica, e cominciò a frugare negli archivi degli studenti.
Non riusciva a trovarli
-cercavi questi?- le chiese una voce dietro di lei, porgendogli le schede di Dan e Harrison –credevi davvero che non ti avessi riconosciuta Zhalia?!- alla cercatrice si gelò il sangue nelle vene
-che ci fa qui suor Angelica?-
-veramente sarei io a doverlo chiedere a te- Zhalia rimase in silenzio –sei ostinata a adottare quei ragazzi vero? E poi per fare cosa? Per abbandonarli di nuovo?-
-quello che è successo in passato ora non c’entra-
-si che c’entra. Qui avevi una casa, degli amici, e poi avevi anche…-
-non lo menzioni-
-hai deciso di abbandonare anche lui-
-lei sa benissimo perché l’ho dovuto fare. Perché altrimenti sarebbe stato in pericolo anche lui-
-e credi davvero che adottare quei due ragazzi risolverà la situazione? La verità è che tu li vuoi adottare per cercare di attenuare quel malessere dentro di te, ma questo non ti aiuterà-
-senta, io voglio adottare Dan e Harrison perché gli voglio bene, e perché in questi ultimi anni li ho allevati come fossero figli miei. E sappia già che domani nel tribunale lotterò con le unghie e con i denti per tenerli con me- prese le cartella dei due ragazzi, e come era arrivata, se ne andò.
Il giorno seguente, al tribunale, il giudice esaminava con attenzione i due cercatori.
La fedina
I documenti
Le cartelle mediche…
Tutto
-quindi, nessuno di voi è mai stato in galera- disse il giudice dando un'altra occhiata alle cartelle –e nessuno dei due ha più i genitori- i due cercatori annuirono –beh, niente male, davvero-
-aspetti un momento giudice- disse suor Angelica –la donna in realtà ha un patrigno- Zhalia deglutì
-davvero?!-
-si signor giudice-
-e perché qui non è registrato?-
-perché, da piccola scappai, e quell’uomo mi ha adottato-
-e ora dov’e’?-
-in galera- il giudice tacque per un istante
-è un peccato che i due ragazzi non avranno nonni- continuò la suora
-a proposito- continuò il giudice –qui non risulta che siete sposati- i due cercatori si scambiarono un occhiata
-no-
-mi dispiace, ma per adottare i ragazzi, bisogna essere una coppia sposata-
-lo faremo presto- intervenì Dante –per ora conviviamo, ma se è necessario, ci sposeremo prima possibile- a Dan e Harrison arrivò la mascella a terra.
I giorni passavano. E il giudice ancora doveva dare il suo verdetto.
Quindici giorni di angoscia.
E finalmente il sedicesimo giorno…
Furono chiamati di nuovo tutti in tribunale
-signor Vale. Signorina Moon. Dopo una attenta analisi della cosa, sono giunta alla conclusione che potrete adottare i ragazzi- erano tutti felici. Ovviamente ci saranno stati dei controlli e così via…ma intanto, avevano vinto una lotta.
 

CONTINUA…

    

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Capitolo 6
*** un matrimonio indimenticabile ***


Amsterdam.
Olanda.
Dopo essere accusati di sequestro di minori, Dante e Zhalia, insieme a Dan e Harrison, si dirigono ad Amsterdam, al vecchio orfanotrofio dei tre. Lì vengono accolti dalla loro vecchia suora. Suor Angelica. Che riconosce Zhalia, e sembra voler impedirle di adottare i ragazzi, per una cosa che ha fatto in passato. Ma in vano. Perché i due ragazzi, vengono affidati a Dante e Zhalia, che promettono di sposarsi il più presto possibile, per poterli tenere con loro.
 

                                    UN MATRIMONIO INDIMENTICABILE
 
                                                 EPISODIO 6
 

Venezia.
Italia.
Casa di Dante Vale.

Sono quasi le sei di mattina, e Dante si aggira nei corridoi con due tazze di caffè in mano.
Bussa delicatamente alla porta. Per poi entrare, e aprire leggermente le tende, per far entrare quel debole raggio di sole che brilla a quell’ora.
Sul letto, una figura femminile. Snella e sinuosa. Formosa e bellissima. Riposava avvolta nelle lenzuola
-ehi Zhalia- disse Dante dandole un lieve scossone –svegliati- la giovane cercatrice, si scostò i capelli blu da davanti al volto, e aprendo prima un occhio, e poi a fatica, anche l’altro.
Dante le porse la tazza di caffè, per farla svegliare con più facilità.
I due cercatori avevano convissuto nella stessa casa, da quando erano tornati da Amsterdam.
Per il giudice, come per tutti gli altri, erano fidanzati, e si sarebbero sposati a presto
“ci sposeremo presto” disse Dante. A Zhalia spesso ritornava in mente quel momento. Ma non sapeva se l’aveva detto con il cuore. Oppure per riuscire ad avere l’affidamento di Dan e Harrison
-che ore sono?- gli chiese cercando di aprire l’altro occhio ancora semi chiuso
-un quarto alle sei. Vado a svegliare gli altri-.
Nella stanza accanto, si sentivano i vetri vibrare, per quanto russavano forte Dan e Harrioson
-dai ragazzi, sveglia- i due ragazzi tirarono fuori le sesti da sotto i cuscini
-che c’e’?!- chiese Harrison asciugandosi la bava che gli gocciolava –il sole è già alto?-
-no. In realtà non è nemmeno sorto- i due fratelli si scambiarono un occhiata, e poi si riappallottolarono nelle coperte. Dante fu costretto a levargliele di dosso e a dargli una sonora cucinata a entrambi per svegliarli come si deve
-dai che siamo già in ritardo- disse Zhalia sbucando dal corridoio
-ma se la cerimonia è alle 11. abbiamo ancora cinque ore-
-per un matrimonio, cinque ore, sono poco e niente- i due ragazzi, furono trascinati a forza giù in cucina per fare colazione.
 
Intanto, a casa di Sophie….
 
Lok era rimasto a dormire da lei.
Il dormitorio era troppo distante, e di sicuro non si sarebbe svegliato in tempo.
La Casterwill irruppe in camera sua. Cominciando a scuoterlo
-Lok. Lok. Lok sveglia- tirando fuori la testa da sotto le coperte, Lok aveva ancora gli occhi semichiusi, e con quel poco che poteva, fulminò la Casterwill
-che ore sono?- chiese mugugnando
-quasi le sei- Lok fu sorpreso di quanta energia avesse Sophie già di prima mattina.
Diede uno scossone allo zaino. Da cui uscì Cherit, che fece un breve volo. Dal comodino al letto.
Come doveva fare Sophie con quei due?!
 
Dopo un lungo momento, per far uscire dal loro coma Dan e Harrison. Riuscirono a farli riprendere, anche se non proprio del tutto…
I cercatori, presero tutte le cose, e si diressero verso la chiesa.
Dante si mise lo smoking nero, con sotto una camicia bianca, con una cravatta nera al collo.
Mentre Lok, aveva uno smoking bianco, e l’unica cosa che dava un po’ nell’occhio, era il fiore blu nel taschino.
Erano due figurini….
E invece:
Zhalia indossava un abito rosa salmone. Lungo fino ai polpacci, e con una cintura di brillantini sulla vita.
Mentre Sophie, indossava il medesimo abito, solo che era di colore bianco.
E entrambe, avevano i capelli raccolti in uno chignon con dei nastri che restavano sciolti
-no, aspetta- disse Sophie –ha detto che vi sposerete presto?!- la ragazza era rimasta sconcertata
-si. Ma non capisco, se mi ama. O per riuscire ad avere l’adozione di Dan e Harrison-
-tu e Dante, vi siete piaciuti fin dall’inizio Zhalia. Questo devi ammetterlo. Magari Dante non ha il coraggio di dichiararsi apertamente, ma questo è il suo modo per dire che ti ama-
-forse. Ma preferirei che fosse lui a dirmelo- in effetti non aveva tutti i torti.
La cerimonia iniziò.
Vicino all’altare, Montehue, con un abito nero, con i capelli tutti impomatati per mandarli indietro.
A suo fianco, Dante, Metz e Lok.
Mentre dall’alto lato dell’altare, Sandra, Katy, Sophie e Zhalia. Da quando Scarlet aveva incontrato Montehue, le cose si erano un po’ attenuate tra le due.
La musica partì.
Scarlet arrivò si incamminò sulla navata, e quasi non si sentì crollare la terra sotto i piedi.
Poi se ne accorsero anche gli altri.
Ma non era una semplice sensazione prematrimoniale.
La terra stava tremando realmente.
Subito dopo, un forte vento, si alzò. Era talmente potente, che il tetto della chiesa, fatto di tegole di legno, venne spazzato via.
Il terreno si aprì in due.
I muri crollarono.
I tetto non c’era più.
Tutti correvano in preda al panico.
Fortunatamente, la maggior parte dei partecipanti erano cercatori, e riuscirono a mantenere un minimo di sangue freddo.
Si sentì un grido.
Katy.
Era bloccata in un angolo. Davanti a lei, la terra strava franando. E sopra di lei, i tetto stava per cedere.
Era un urgenza assoluta
-ESCI ALLO SCOPERTO BASELAIRD!!!!!!!!!!!!!!- Lok invocò il possente titano. Che avvolse Katy con le sue possenti braccia, e la portò in salvo
-lok- riuscì a dire –ma che…..?!?-
-te lo spiego dopo. Andiamo- finalmente, uscirono tutti fuori.
Il terremoto era cessato.
Ma il forte vento, si tramutò in tempesta. che spazzava via tutto ciò che incontrava. Sradicava alberi, e riusciva persino a frantumare le rocce.
Un tuono rimbombò nell’aria. E un fulmine. Squarciando il cielo. Produsse un immagine.
Tutti rimasero di sasso.
Sapevano benissimo di cosa si trattasse.
Il simbolo della spirale.
 
Qualche ora dopo….
 
Avevano trovato a stento riparo dentro a un ristorante che si trovava nei paraggi.
Fortunatamente, stavano tutti bene. Qualcuno aveva qualche lesione, ma tutto sommato, non era niente di grave
-DIO MIO!!!- gridò Katy, ancora sconvolta
-Katy tesoro, calmati- gli disse Sandra
-stai dicendo, che siete una specie di maghi-
-non proprio maghi- la corresse Sophie –i cercatori in realtà, riescono a controllare la loro forza spirituale, e riescono ad usarla per invocare i titani-
-“i titani” e cosa sono, quella specie di mostro che è comparso prima?!-
-ehi attenta a come parli- intervenne Cherit, uscendo dalla borsa di Sophie. Katy per poco non sveni
-noi titani, siamo creature spirituali che hanno un forte legame con i cercatori- Katy scosse ripetutamente la testa
-no. No. Non è possibile, siete tutti stramboidi-
-non proprio tutti. Ma la maggior parte delle persone in questa stanza-
-e anche papà lo era?- Sandra fece un lungo respiro
-si tesoro. Tuo padre era uno dei migliori, e anche io lo sono-
-dio mio, non ci posso credere- la ragazza fece per andarsene
-Katy ascolta…-fece Lok prendendola per un braccio. Lei lo afferrò per le spalle e lo scosse svariate volte
-e tu che sei, un vampiro?- il ragazzo rispose con un filo di voce
-no. Anche io stramboide- Katy era sconvolta, e uscì dalla stanza, per dirigersi sul balcone.
Dopo qualche minuto, Dan la raggiunse. Trovandola con i gomiti poggiati sulla ringhiera, e le dita tra i capelli
-deve essere stato un grande shock per te- le fece
-anche tu sei uno di loro?-
-guarda che non siamo mica alieni-
-lo so, ma….-
-Katy, siamo sempre noi. Io, Lok, Sandra, Sophie, Dante, Zhalia, e tutti gli altri. Siamo sempre le persone che ami-
-mi sembrate così diversi-
-sai, in realtà, anche per me e Harrison, è stato così. Noi, non siamo nati cercatori, siamo nati in un orfanotrofio. Poi sono arrivati degli uomini cattivi, e ci hanno insegnato le basi. Ma fortunatamente, poi mi ha soccorso Zhalia, e grazie a lei e agli altri, sono riuscito a liberare mio fratello, e a diventare un grande cercatore- Katy fece una risatina sotto i baffi –forse hai anche tu qualche potere. Devi solo alle allenarti un po’ e magari diventerai brava quanto tuo fratello-
-tu lo ammiri molto è?-
-già, è il migliore- la ragazza sorrise
-forse hai ragione Dan. magari sono io la stramboide in questo vostro mondo- la ragazza, guardò il cielo –sai che ti dico. Ci voglio provare-
-a fare che?-
-a diventare una cercatrice. E magari sarò anche più forte di Lok e della mamma-
-questo è lo spirito- Katy rise per l’ennesima volta, e poi stampò un bacio sulla guancia di Dan. che rimase pietrificato
-ti ringrazio Dan- rientrò dentro.
Il cercatore rimase per un momento intontito. Ma poi, si riprese, ascoltando il tuono che rimbombò nel cielo.
Ancora grigio, e carico di pioggia. E veniva solcato da tuoni e fulmini.
Dan era seriamente preoccupato.
 

CONTINUA…

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   

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Capitolo 7
*** la riattivazione del marchio ***


Venezia.
Italia.
Finalmente, è arrivato il grande giorno.
Montehue e Scarlet, stanno per sposarsi. Ma la cerimonia, viene interrotta da un temporale devastante, che spazza via la chiesa, e solca nel cielo, il marchio della Spirale.
Per salvare la vita a sua sorella, Lok usa Baselaird, e così facendo, fa scoprire a Katy, il mondo dei titani e dei cercatori.
 

                             LA RIATTIVAZIONE DEL MARCHIO
 
                                                   EPISODIO 7
 

Sophie si rigirò nelle coperte per l’ennesima volta. Continuava in continuazione a ripensare a quello che aveva visto:
il cielo diventava sempre più nero.
E l’aria si riempiva di tuoni e fulmini.
La pioggia le cadeva rabbiosamente sulla pelle, come fossero un miliardo di spilli che la toccavano.
Il vento soffiava così forte, che persino alcuni dei alberi più possenti si sono piegati ad esso.
Poi, un flash.
Alzando lo sguardo. In cielo. Si creò il marchio della Spirale.
Che avrebbe segnato, l’inizio di una nuova guerra per i Casterwill.
I suoi pensieri vennero interrotti da un rumore.
Si alzò di scatto.
Scese giù per la lunga scalinata. Vedendo con la coda dell’occhio, un filo di luce, provenire dal corridoio al piano di sotto.
Percorse il corridoio con passo felpato, e vide la porta semichiusa dalla quale proveniva la luce.
Sbirciò al suo interno, per poi aprirla
-Lok- disse. Il giovane Lambert, sobbalzò nel vedere la ragazza, entrare nella palestra dove lui stava giocherellando con Springher –che ci fai ancora in piedi?-
-ti potrei fare la stessa domanda-
-è casa mia, e faccio quello che voglio-
-già. Hai ragione- l’attenzione del ragazzo ritornò sul piccolo titano
-ci stavi ripensando anche tu. Vero?- gli chiese Sophie sedendosi vicino a lui e accarezzando sul dorso il titano –io non riuscivo a dormire con questo pensiero-
-già. Mi sembra ieri che eravamo riusciti a sconfiggerli, e ora sono di nuovo tra i piedi-
-comunque sia, domani andremo a vedere sul posto, e io spero vivamente che troveremo qualcosa-
-qualcosa che non sia i fanatici della spirale però…- Sophie fece una lieve risatina. Continuava a coccolare Springher come fosse un cucciolo, e in quella scena, trovò quasi del tenero
-dia- fece –andiamo a letto, che domani dovremmo alzarsi presto-
-è assurdo, il bello di non andare a scuola, è che in genere ci si alza tardi, invece dovrò alzarmi ancora più presto-
-sono le fregature della vita del cercatore-.
 
La mattina seguente, un jet della fondazione Huntik, sorvolava i cieli dell’altopiano siberiano.
Al suo interno, Dante esaminava la zona con l’olotomo
-Dante- gli disse Dan –in teoria, non dovremmo trovare nessuno, vero?-
-a quanto dice l’olotomo, le uniche persone ad essere presenti nei pressi del marchio, sono i nostri agenti- più si avvicinavano al marchio. Più le nubi intorno a loro diventavano fitte e scure.
Scendendo di quota, si potevano vedere enormi nuvolosi tuonanti ammassarsi tra loro, e cominciare a roteare in un punto, proprio sopra il marchio, creando un enorme vortice tuonante e carico di fulmini.
Il marchio, brillava di una accecante luce rossa, che batteva come un cuore palpitante.
Ad aspettare i cercatori sul posto, c’era Lucas. Che appena vide la sorella minore, essa gli saltò addosso
-è bello rivederti fratellone- gli fece.
Era passato quasi un anno, dall’ultima volta che aveva visto Lucas, ed era veramente cambiato:
aveva i capelli che gli arrivavano quasi alle spalle, era molto più alto e robusto, e si era fatto crescere un filo di barba.
-allora Lucas- gli disse Dante –qual’e’ la situazione?-
-un paio di giorni fa,abbiamo rilevato dei strani movimenti nei pressi del marchio. Così, siamo andati a vedere, e quando siamo arrivati, era come lo vedete così adesso. Abbiamo provato a scandagliarlo con l’olotomo, ma appena abbiamo utilizzato i poteri da cercatori, si è riattivato-
-evidentemente, si attiva ogni volta che avverte la presenza di un energia-
Zhalia si affacciò per federe cosa succedesse all’interno del marchio. Ma non si vedeva niente, al di fuori dell’accecante luce rossa che emanava. Sembrava di guardare dentro un vulcano attivo
-e se ci calassimo giù- propose.
Pochi istanti dopo, la squadra, era appesa a delle corde, che calavano dritte dritte nel cuore della Spirale.
Più andavano in profondità, più il calore si intensificava. Ed insieme ad esso, anche uno strano fumo, che veniva colorato da un insolita luce rossastra.
Arrivarono nelle viscere del marchio. Non era un grande spettacolo.
Il suolo, come del resto anche le pareti, erano corrose e malridotte. Eppure emanavano una singolare energia negativa.
Al centro della stanza, il trono, dove un tempo era seduto lo scheletro del traditore, era vuoto.
Ma ai suoi fianchi, i calderoni, dove bolliva un liquido violaceo, dalla quale, proveniva quello strano fumo che avvolgeva tutta la stanza. 
Lok si avvicinò al trono.
Gli vennero in mente svariati flash-back:
la prima comparsa di suo padre sull’olotomo.
L’apparizione della Spirale.
Quando hanno conosciuto Dan.
La ricerca dei titani leggendari.
La cometa rossa.
La notte più lunga dell’anno.
Il ritorno del traditore.
La morte di Dante.
Il ragazzo si riprese, al tocco di Dan sulla sua spalla
-è incredibile- disse Dante –l’olotomo avverte un enorme potere, e proviene dal trono-
-forse, l’energia del traditore, risiede ancora qui- disse Sophie
-o forse, il traditore, ha nascosto un amuleto da qualche parte- disse Lok mentre cominciò a cercare.
Notò che sopra il trono, incisa nella pietra, c’era il simbolo della spirale, ed era l’unica parte del trono a non essere ne rovinata, ne impolverata. Al contatto con essa, il pavimento cominciò a tremare.
Il mosaico di pietre che si trovava sul pavimento, incominciò a roteare, fino a che, i tasselli non scesero un po’ per volta, fino a creare una scala a chiocciola.
I cercatori, scesero la scalinata, che conduceva ad un'altra stanza.
Ma questa, non riguardava la spirale.
Ma riguardava Lord Casterwill.
 

CONTINUA…

 
scusate se è effettivamente povero di contenuti, ma in questi giorni è un inferno a scuola, e sono al computer pochissimo. 
ad ogni modo, prometto di mettere l'azione vera nel prossimo capitolo. Bacioni <3 
 

 
 
   

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Capitolo 8
*** la caverna di lord casterwill ***


Dopo il matrimonio di Scarlet e Montehue, riappare, dopo due anni, il marchio della spirale.
Altopiano siberiano.
Siberia.
La squadra Huntik, guidata nuovamente da Dante, arriva al marchio della spirale. Il quale, emana una singolare luce, e scatena paranormali fenomeni climatici.
Scoperto un passaggio segreto, la squadra entra in un passaggio sotterraneo, che sembra contenere, delle informazioni su Lord Casterwill.

 
                             LA CAVERNA DI LORD CASTERWILL
 
                                     EPISODIO 8

 
La squadra Huntik,cominciò a guardarsi intorno.
La stanza, era completamente affrescata.
Con dipinti che ritraevano lord Casterwill, che combatteva contro il traditore.
La creazione del marchio.
I titani leggendari della famiglia Casterwill.
Al centro della stanza, una statua enorme di Lord Casterwill. Ritratto con le braccia aperte, rivolte verso l’alto, e una corona con un enorme pietra incastonata al centro
-che strano posto- fece Dan
-perché costruire un santuario su Lord Casterwill, proprio sotto la base della Spirale di sangue- si domandò Zhalia
-forse è stato costruito prima il santuario, e poi il marchio della spirale-
-d’accordo, ma perché? Ci sarà pure un motivo- i cercatori, non sapevano dove sbattere la testa
-magari- disse Sophie –potremmo provare a guardare la cosa da un'altra prospettiva- la ragazza partì con hyperstride (non so come si scrive) saltando da una parete all’altra, fino ad arrivare alla statua.
Ma la cosa non cambiò poi di tanto.
Dall’enorme pietra, incastonata nella corona, Sophie vedeva tutto in un colore blu intenso.
E guardandosi intorno, notò in un angolo di un affresco, una cosa che la lasciò senza fiato
-ehi guardate- gridò. Tutti portarono la loro attenzione al punto indicato da Sophie.
In un angolo dell’affresco, c’era raffigurato Cherit, affiancato da lord Casterwill
-Cherit- disse Dan –c’eri anche tu in quel momento?!-
-a quanto pare, ma io non ricordo assolutamente nulla- il piccolo titano, volò a fianco di Sophie, osservando la sua immagine, dipinta sulla parete.
Dipinto accanto a lui, Lord Casterwill, sedeva a capo dei Casterwill. Mentre discutevano dell’imminente minaccia, che stava per avvolgere la terra.
Cherit, con la mente, tornò indietro nel tempo.
A quando, quell’imponente statua, si stava ancora costruendo:
-Lord Casterwill, a cosa serve tutto questo?-
-ricordati Cherit. Ciò che vedi ora, in futuro si rivelerà a chi lo saprà cercare.
I Casterwill, sono una antica famiglia, che dall’alba dei tempi,ha sempre combattuto con orgoglio e onore.
Ma sfortunatamente, non saremo sempre così. E solo il mio sangue gemello potrà accedere al potere infinito. Perché se si cerca guardando oltre gli occhi, la luce rivelatoria, ti illuminerà la risposta-
 
Era un ricordo strano, ma allo stesso tempo, molto significativo
-che hai Cherit?- gli chiese Sophie
-non ne sono sicuro Sophie, ma credo che questa statua sia qui per un motivo-
-intendi dire, che potrebbe rivelarci qualcosa?- gli gridò Dante ai piedi della statua
-forse-
-cercatori, cercate in giro- il gruppo si sparpagliò. Ma in quella stanza, non c’era niente.
A Zhalia, cadde l’amuleto di King Basilisc dalla tasca. Enel raccoglierlo, notò un luccichio che proveniva dalle pareti della caverna
-ehi guardate- gridò. Gli altri, portarono l’attenzione alle pareti della caverna.
Osservando i dipinti dei Casterwill, videro, che gli occhi, erano tutte gemme incastonate.
Con il buio nella caverna,non le avevano notate prima.
A Cherit tornarono in mente le parole di Lord Casterwill
“se si cerca guardando oltre gli occhi, la luce rivelatoria, ti illuminerà la risposta”
-ma certo- gridò –il sangue gemello di Lord Casterwill, è un altro Casterwill. E la luce rivelatoria, è il suo potere- gli altri fecero finta di sapere di cosa parlasse –Sophie- continuò –sali in cima alla statua, e illumina la pietra più grande, e lì, si aprirà la via-
la ragazza, non sapendo che altro fare, risalì sulla testa della statua.
-BOLTFLER- gridò, sprigionando un fascio di luce, che pervase la pietra, che rifletteva raggi di luce su tutta la stanza.
I raggi, colpirono anche gli occhi dei dipinti. Che crearono una scia che condusse in un solo punto.
Le pareti cominciarono a tremare.
E scie di polvere caddero dal soffitto.
Su una parete, si aprì un apertura. Creando una porta,che conduceva in un'altra stanza.
-i Casterwill, devono aver costruito questo santuario con lo scopo di proteggere quella stanza. Deve contenere qualcosa di molto prezioso-
il silenzio creato tra i cercatori, venne spezzato da una voce di donna proveniente da dietro di loro
-o ora grazie a voi, lo abbiamo scoperto- un augerfrost li colpì in pieno. Lasciandoli tramortiti, e avvolti da una nube di polvere
-vi ringraziamo tutti di cuore, per aver trovato la stanza segreta, noi non avremmo mai potuto farcela- quella voce. No. Non poteva essere.
Shauna.
Affiancata dall’inseparabile fratello Wind, e da una decina di fanatici della Spirale di Sangue.
Non era possibile.
Erano tornati d’avvero.
 
 CONTINUA…  

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Capitolo 9
*** chi non muore si rivede ***


Altopiano siberiano.
Base della Spirale di Sangue.
Dopo aver accertato che il marchio è nuovamente attivo, la squadra Huntik, si dirige sul luogo, per verificare.
Trovato un passaggio segreto, che conduce in una stanza segreta, interamente dedicata a Lord Casterwill, la squadra Huntik, grazie all’aiuto di Cherit, riescono a trovare una porta segreta, nella quale potrebbero essere contenute delle informazioni su lord Casterwill.
Ma prima che i cercatori riescano a ispezionarla, compaiono nuovamente i fanatici della Spirale.

 
                                              CHI NON MUORE SI RIVEDE
 
                                                      EPISODIO 9

 
I cercatori, ancora storditi, giacevano a terra. Se non Lok e un pochino Sophie si cominciavano a riprendere.
La vista, resa ancora fosca a causa della botta, e anche della gigantesca nuvola di polvere che si era creata, gli impediva di avere una completa visuale della scena che si trovarono davanti.
Shouna e Wind, in piedi dinnanzi a loro, affiancati da una ventina di fanatici della spirale. Li guardavano con uno sguardo a metà tra il divertito e il malefico
-vi ringraziamo per aver trovato la stanza segreta. Noi non avremmo potuto farcela- disse Sauna
-ma com’e’ possibile?!- chiese Lok mentre cercava di alzarsi –vi avevamo sconfitti-
-sciocco ragazzino, la Spirale di Sangue non verrà mai sconfitta. Ci avevate solo rallentati-
-ma come fate ancora a muovervi?!- disse Dante cercando di rialzarsi –Rassiomow è morto, ora a chi ubbidite?-
-non è tanto a chi ubbidiamo che importa Dante Vale. Piuttosto, conta il potere che otteniamo e il caos che spargiamo- Sauna partì all’attaccò all’istante. Seguita a ruota dagli altri fanatici della spirale.
Wind prese di mira Dante.
Sauna, Sophie.
E gli altri pensarono a Dan, Zhalia e Lok, che in tutti i modi possibili, cercava di difendere Sophie il più che poteva.
Wind non era un tipo che si faceva battere facilmente, anzi al contrario, era una furia vera e propria. E diventava ancora più cattivo, quando vide la Casterwill prendere a calci sua sorella, ormai messa con le spalle al muro, che prese in pieno viso un bel pugno, che le fece sanguinare il labbro.
Intanto, gli altri fanatici della spirale, se la vedevano brutta contro Zhalia e Dan
-COMBATTI PER LA TUA SIGNORA KING TALE!!!!!!!!!-
-ATTACCA FREELANCER!!!!!!!!!!!!!-
i due titani partirono subito all’attacco. Ma purtroppo, la Spirale, non è da starsene con le mani in mano
-ABBRACCIA LA FOLLIA HARLEKIN!!!!!!!!!-
-AGGREDISCI HITOKIRI!!!!!!!!!!!!!!!!- i fanatici della spirale, non erano mai stati un problema. Ma sembrava che dopo che il marchio fu disattivato, erano trovanti più forti e agguerriti di prima.
Dante era un po’ in difficoltà.
Finiva molto spesso steso a terra, e Wind non si lasciava sfuggire quelle occasioni per sferrargli una ginocchiata allo stomaco, oppure una gomitata sulla spina dorsale.
Non vide altra scelta
-VIENI FUORI A GIOCARE CALIBAN!!!!!!!!!!!- ma nonostante Wind non potesse parlare, riuscì lo stesso ad evocare il suo titano più potente (facciamo così: visto che nessuno sa come si chiama il titano di Wind. Parlo del drago verde con le ali e la pietra rossa sulla fronte. Di sicuro avete capito. Per ora lo chiamiamo Dragon. Ok?!)i due titani ruggivano come leoni nel mezzo di un combattimento. Mentre i loro rispettivi cercatori, combattevano con ardore e ferocia.
Neanche Sophie se la cavava abbastanza bene contro Shouna, la quale l’aveva messa con le spalle contro il muro, e le bloccava le vie di fuga.
Sabriel venne fatta fuori. E questo peggiorò lo stato della giovane Casterwill
-RAIPOLS!!!!!- gridò la donna dallo sguardo di fuoco. Scagliando Sophie contro il muro, così frote da sgretolare la parete.
Gareon comparve alle spalle di Wind, colpendolo con lo sguardo laser.
Il cercatore, distolse per un instante la sua attenzione da Dante, concentrando un solo colpo su Zhalia, la quale, cadde a terra
-NOOOOOOOOOOOOOOOOO- gridò Dante. Non poteva nemmeno evocare Metagolen, in quel posto non c’era abbastanza spazio.
Lok si rialzò da terra, ancora un po’ stordito dalla botta ricevuta. Si guardò intorno.
Sophie era praticamente conficcata nella parete.
Zhalia era priva di sensi a terra.
Dan lottava con le poche forze che gli rimanevano.
Cherit stava cercando di tenere a bada il titano di Wind (Dragon -.-“)
E presto, anche Dante per poco non cadde a terra.
Il giovane Lambert non pensò di doverla usare di nuovo
-VIENI A ME WILLBLADE!!!!!!!!!!!!- la spada dei Casterwill comparve nuovamente nelle mani del giovane Lambert. Erano passati quasi due anni dall’ultima volta che l’aveva usata, e non pensava di sentirne di nuovo il suo immenso potere tra le sue mani.
Il solo agitarla, produsse una scia laser, che distrusse i titani della Spirale. Indebolendo i loro cercatori.
Un altro colpo, e sarebbero caduti anche loro.
Lok agitò nuovamente la spada.
Ma qualcosa bloccò il suo colpo.
Anzi, più precisamente, qualcuno
-è da tanto che non ti vedo Lok Lambert- quella voce roca e minacciosa…. –non mi sembra che tu e i tuoi amici siate messi molto bene- no, non può essere……..
i fanatici della spirale, si bloccarono all’udire di quella voce, e si misero in ginocchio
-maestro- disse Shauna –ben tornato- una fitta nube rossa, si alzò, circondando i cercatori. E provocando la riattivazione, dei tatuaggi della spirale.
Lo scheletro con i lunghi capelli bianchi e il mantello rosso comparve dinnanzi a loro. I suoi occhi rosso sangue, incutevano terrore. E la forza che sprigionava, faceva sentire debole anche il più forte dei cercatori.
-ne è passato di tempo- disse rivolgendosi ai cercatori
-si- disse Dante –ma il tuo non durerà. ARIEL!!!!!!!!!!!!-
-COMBATTI CON NOI SORSOREL!!!!!!!!!-
-AVANTI BASELAIRD!!!!!!!!!!!-
-KING BASILISK!!!!!!!!!!!!!!!- i titani partirono all’attacco.
Ma bastò un solo gesto, che il traditore li spazzò via
-è inutile che continuate a tentare. Il caos regnerà su tutto-
-ti abbiamo già sconfitto una volta, lo faremo di nuovo-
-ah ah ah ah ah ah. Sciocchi. Credevate davvero di aver fermato il potere più grande della terra?! Avete solo rallentato la cometa. Ma questa volta, tornerà più potente di prima, e nel luogo nella quale tutta la storia è iniziata, i nullificatori, torneranno-
-non ti lasceremo compiere il tuo piano. Tu non ci fai paura-
-sbagli ragazzo. Sarà proprio la vostra paura e distruggervi. APPARI TITANO LEGGENDARIO DEL TRADIMENTO DEMIGORGAN!!!!!!!!-il terrore fatto a titano.
Creò una proiezione dei cercatori, davanti ai rispettivi titani
-di nuovo!!!- gridò Dan
-io forse ho un idea. AIUTACI TITANO LEGGENDARIO DEI CAMPIONI PENDRAGON!!!!!-
dalla Willblade, uscì il possente drago bianco, che scagliandosi contro Demigorgan, annullò le proiezioni, facendo riprendere i titani.
Ma già in passato, Demigorgan aveva messo in difficoltà Pendragon
-Lok- disse Sophie –Pendragon non può farcela da solo. Demigorgan prenderà il controllo sulla sua mente-
-già, ha bisogno di aiuto. AIUTACI DENDRAS!!!!!!!!!- il titano si legò con i suoi due draghetti a Pendragon, facendo sì, da non farlo cadere sotto il controllo di Demigorgan.
I due titani si affrontarono corpo a corpo.
Colpo su colpo.
Lanciandosi raggi di fuoco e colpi di coda.
D’un tratto, Demigorgan scaraventò Pendragon contro una parete. Che nello sbriciolarsi, rivelò un’altra stanza.
Il titano avanzò verso il drago bianco. Ma indietreggiò improvvisamente. Al solo vedere, delle statue che riempivano la stanza.
Un leone con la criniera e il corpo che sembravano andare a fuoco.
Un’ aquila, con delle piume dai molteplici colori e con sopra disegnati svariati simboli indiani.
Una tartaruga con il guscio di corallo e le squame sul dorso che brillavano come diamanti.
Un lupo con gli artigli e i denti di pietra, e la pelliccia di un verde come l’erba.
Alla vista di questi titani, Demigorgan indietreggiò con la coda tra le gambe. E Pendragon, ne approfittò per attaccarlo.
Dante entrò nella stanza in compagnia di Cherit
-chi sono questi titani?-
-non ne ho idea Dante- il cercatore, notò un piccolo altare posto al centro della stanza, sulla quale, era posizionato un libro
-figli del caos- gridò il traditore –non fateli uscire dalla cripta- i fanatici della spirale tornarono all’attacco contro i cercatori.
Dante guardandosi alle spalle, capì la situazione.
Prese il libro
-Lok, Dan, Sophie, Zhalia, venite tutti qui- si accerchiarono tutti intorno a Dante, il quale, si mise un anello, con su incastonata una pietra viola un po’ scheggiata
-VIENI A ME AMBRA DE SHADOW GIUGUAR!!!!!!!!!!!!- gli sembrava un vita che non rivedeva Ambra. Da quando gli salvò la vita durante la guerra della Spirale
-fermateli- gridò il traditore, scagliandogli contro i suoi uomini
-Ambra. Ora!!!!!- sparirono.
 
CONTINUA…
 
 
 


eccomi qui, scusate se ci ho messo tanto ad aggiornare, ma a mio parere le parti di lotta sono i più duri da descrivere. infatti ho fatto un vero casino...
però volevo dirvi che non aggiornerò per un pò, visto che partirò per l'inghilterra.
ma volevo salutare con tanto affetto
-la stramiticissima Mixi
-la mitica Reilin, che non si sente più da un bel pò -.-"
-la pazzerella Alice in wonderland
-la grande Fantasmina 96
-un nome che da una granzia, ovviamente Zhalia94
-l'energica Soccorro98
-e la mia nuova recensitrice Purple_Rose
e ovviamente, a tutti gli altri
bacioni.....<3<3<3<3<3<3<3<3

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Capitolo 10
*** il diario di Lord Casterwill ***


Base della Spirale di Sangue.
La squadra Huntik, dopo aver scoperto una stanza segreta nella base della spirale, vengono attaccati dai fanatici.
E durante la lotta, riappare il traditore, dato ormai per sconfitto.
Nella dura battaglia tra i titani Pendragon e Demigorgan, scoprono una stanza segreta, nella quale Dante, riesce a prelevare un antico libro. E grazie all’intervento di Ambra de Shadow Giuguar, riescono a scappare in tempo.

 
                                   IL DIARIO DI LORD CARSTERWILL
 
                                                    EPISODIO 10

        
Ambra, portò i cercatori a casa di Dante.
Il titano rientrò nel suo amuleto, illuminando la crepa che si era formata in passato durante l’ultimo scontro contro il traditore, per fermare la cometa rossa.
A dante venne un tuffo al cuore al solo ripensarci.
La squadra era messa veramente male.
 
Quel pomeriggio, quando la maggior parte delle ferite erano state medicate, sul maxi schermo, che copriva buon parte della parete, Metz ascoltava preoccupato il resoconto che gli stava facendo Dante
-e quindi, la spirale è tornata- disse
-tu lo sapevi Metz?-
-non proprio, in realtà, negli ultimi tempi, il marchio emetteva un strana energia, ma non immaginavamo che volesse dire il ritorno di quei dannati-
-in compenso, abbiamo trovato qualcosa nella stanza segreta. Ed è qualcosa, che forse ci può interessare-
-tienimi aggiornato Dante-
-ascolta Metz, volevo chiederti se potevo prendermi un pausa dal consiglio Huntik, e ritornare a lavorare in squadra per un po’-
-va benissimo Dante. Ci sentiamo presto- detto questo, chiuse la chiamata.
Da dietro lo stipite della porta, Zhalia stava ascoltando la conversazione, e sentendo la notizia, fece un sorriso.
Dalla stanza accanto, arrivarono anche gli altri
-allora, qual’è il piano?- chiese Lok
-il nuovo piano, è come quello vecchio: trovare la spirale, e sconfiggerla prima che faccia ulteriori danni-
-ti sembrasse una cosa facile….-
-non essere così pessimista Sophie, ci siamo riusciti una volta-
-in realtà lo abbiamo fatto a metà-
dalla porta, irruppe un agitatissimo Harrison, con una cartellina piena di fogli. Da quando si era unito alla fondazione Huntik, Harriosn non combatteva quasi mai, per via dei titani che gli ricordavano i tempi che serviva la spirale, e quindi passava molto tempo in archivio o in biblioteca, per aiutare la squadra a livello informatico
-ehi ragazzi, indovinate-
-la fine del mondo è vicina?-
-ci siamo quasi. Ricordate che nel momento in cui è scoppiata la tempesta è apparso il marchio della spirale? Bene. Allora io ho pensato che le due cosa potessero essere collegate, e ho fatto delle ricerche: secondo lo schedario, da qualche mese il marchio era più attivo del solito, e infatti, da quando il marchio si è riattivato, il mondo sta andando a rotoli-
-sono la spirale di sangue, è normale che vogliano il caos-
-è vero, ma l’altra volta non si erano impegnati così- il ragazzo tirò fuori dalla cartella un insieme di fogli –guardate: il Giappone è travolto dagli tsunami. Il Canada dalle valanghe. Le Hawai dalle eruzioni vulcaniche. La Russia dai terremoti. E meglio se non vi faccio vedere tutto il resto perché diventa sempre più raccapricciante-
-com’e’ possibile?! È come se riuscissero a controllare tutto-
-ma l’altra volta, non è andata così-
-le cose non avvengono mai due volte nello stesso modo Dan- disse Dante –forse hanno scoperto qualche sorta di potere speciale-
-ehi, ora che ci penso- disse Sophie –prima di scappare dalla grotta, hai preso un libro-
-era un libro piazzato sotto delle statue- Dante si interruppe per un minuto, per riflettere –che raffiguravano dei titani, che persino Demigorgan sembrava temere- allungò la mano allo zaino, e tirò fuori il libro. Se lo rigirò tra le mani più volte.
Era un libro spesso come un mattone, alto una trentina di centimetri, con la copertina fatta in cuoio, ed era serrato da un lucchetto in metallo, che ormai era arrugginito.
Dante cercò di forzarlo, ma senza risultato.
-farsliph- disse Dante, nel tentativo di aprirlo (non so come si scrive, ma è l’incantesimo che si utilizza per aprire le porte). Al contrario, il lucchetto cominciò a vibrare, e illuminandosi di una luce verdognola, si sollevò, restando sospeso a mezz’aria, mandando un onda di energia, che stese i cercatori
-deve essere protetto da una qualche sorta di incantesimo- disse Dan, ancora dolorante per la testata presa
-magari riesco a fare qualcosa- disse Sophie prendendo il diario. Al suo tocco, si illuminò di una luce blu, che proiettò una scritta:
solo l’arma della giustizia Casterwill, ha la chiave per accedere a questi segreti. E solo chi non avrà paura di affrontare il proprio destino, potrà andare avanti senza rimpianti”
 
il volto di Cherit si illuminò. Ricordò quando Lord Casterwill, forgiò quella scritta
-dimmi Lord Casterwill- disse Cherit a quel tempo -cosa si deve fare per accedere al tua diario-
-Cherit, amico mio, neanche tu hai mai visto il mio diario, ma ti assicuro che non contiene niente di piacevole-
-e per quale motivo?-
-contiene informazioni, che un futuro saranno senz’altro utili alla mia famiglia, ma solo chi non ha paura di affrontare la propria vita, sarà in grado di accedervi-
 
ritornando con la mente sulla terra, Cherit ebbe un’illuminazione
-l’arma della giustizia Casterwill è la Wilblade,e solo chi non ha paura della vita potrà usarla per aprire il diario-
-allora che aspettiamo?- Lok alzò la mano al cielo e gridò –WILBLADE!!!!- la spada comparve tra le mani del ragazzo. Puntò la punta verso il lucchetto.
Katy.
Sandra.
Heaton.
Sophie.
Dan.
Dante.
Zhalia.
Cherit.
Erano le persone care a Lok. Lui aveva paura della vita. E infatti, venne respinto.
L’arma passò nelle mani di Dan.
Harrison.
Lok.
Sophie.
Dante.
Zhalia.
Cherit.
Anche Dan aveva troppo da perdere.
Successivamente, toccò a Dante.
Metz.
Zhalia.
Lok.
Sophie.
Dan.
Harrison.
Cherit.
Montehue.
Ne anche lui.
Andò a Sophie.
Lok.
Lucas.
Santiago.
Le Blance.
Dante.
Dan.
Zhalia.
Cherit.
Era inutile.
Infine, toccò a Zhalia.
Impugnò la spada, puntandola verso il lucchetto.
Klause.
Dante.
Lok.
Harrison.
Sophie.
Dan.
E poi, c’erano delle altre persone, che non riuscì a vedere bene, ma che sentiva vicine.
Ma lei non mollò. Il lucchetto, finalmente si aprì, facendo cadere rumorosamente il diario a terra.
-come hai fatto?- le chiese Dan –non hai nessuno a cui tieni?-
-certo che ce l’ho, ma nella vita ne ho passate così tante, che oramai, non ho più paura di affrontarla-
i cercatori si accerchiarono intorno a Sophie, che iniziò a leggere le pagine impolverate del diario
-21 Aprile.
Sento le forze abbandonarmi man mano che vado avanti. Non credo di riuscire a resistere a lungo la mia ardua missione. Fermare il Traditore, non è una missione adatta per un uomo solo.
Nonostante i miei poteri siano di gran lunga superiori ai suoi, lui possiede il titano leggendario del tradimento, e anche le paure e i timori, di tutte le persone di cui si è impossessato. Comandandoli e controllandoli con la loro stessa paura. L’arma più potente che esista.
Ma nonostante questo, io e la mia famiglia, siamo pronti a rischiare il tutto per tutto pur di salvare la nostra gente. E siamo sicuri che ci riusciremo, perché noi abbiamo i titani leggendari del corpo, della mente e dello spirito-
-aspetta un attimo- la interruppe Lok –si sta riferendo aBehemoth, Tao e Araknos. I titani che abbiamo usato per sconfiggere l’organizzazione. Stai dicendo che quelli erano la chiave per sconfiggere la Spirale?!-
-se è davvero così, dico che siamo in un bel problema- disse Dante
-aspettate, c’e’ dell’altro: i miei fidati titani, mi aiuteranno a proteggere gli uomini. Ma avremmo bisogno anche di una terra su cui posare i piedi. E quella ci penseranno Silua, Caeli Alas, Arctos e Rugien ignis. I titani leggendari degli elementi- tutti rimasero di sasso.
C’erano degli altri titani leggendari
-i titani leggendari degli elementi. Pensavo che tutto fu iniziato dai titani leggendari del corpo, della mente e dello spirito-
-no Dan, loro ha dato inizio all’umanità. Questi titani hanno dato inizio al mondo-
-e se vogliamo sconfiggere definitivamente la Spirale….-
-….dovremmo farlo cominciando dalle sue vere origini. E questo diario, ci sarà di grande aiuto-
 
CONTINUA….
 

 
 salve a tutte. innanzi tutto, vi chiedo umilmente scusa per il fatto che aggiorno una volta ogni morte di papa. ma in questo ultimo periodo è un vero inferno a scuola. verifiche. interrogazioni. prove invalsi. e chi più ne ha più ne metta...
e poi, sono stata impegnata nel farvi una piccola sorpresa. andare su questo link, e vedrete. è dedicato a tutte voi huntikfan. spero vi piaccia

http://www.youtube.com/watch?v=636XQvZqoaU
baci e abbracci a tutti.
e per chi è nella mia stessa situazione a scuola. che dio sia con voi....

 
 

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Capitolo 11
*** la ricerca dei titani ***


Venezia.
Casa di Dante Vale.
Dopo essere scappati alla spirale con il potere di Umbra, la squadra Huntik, si rifugia a casa di Dante, scoprendo il diario di Lord Casterwill, i cercatori, scoprono che la spirale non è imbattibile, e il modo, con cui Lord Casterwill la sconfisse la prima volta.

 
                                       LA RICERCA DEI TITANI
 
                                            EPISODIO 11

 
Sophie continuava a girare le pagine del diario. Non le stava leggendo, le stava solo scrutando nel tentativo di trovare qualcosa, ma era tutto scritto con codici o indovinelli.
-accidenti- gridò chiudendolo e sbattendolo sul tavolo –è mai possibile che i Casterwill non facciano mai niente di facile?- gli altri rimasero sorpresi da quella reazione. In fondo non era Sophie quella che adorava cimentarsi in prove che mettevano a prova la sua mente? 
-dai, calmati Sophie- cercò di consolarla Dan –ci sarà di sicuro una soluzione, c’e’ sempre un soluzione-
-lo so. Lo so. Ma è strano, l’unico indizio che abbiamo dice: il cuore del mondo. Il cuore dell’uomo. Il cuore della Terra. L’inizio di tutto- effettivamente era un po’ vago come indizio.
Tentarono di mostrarlo anche a Lucas e agli altri componenti della famiglia Casterwill, ma fecero un buco nell’acqua.
La cosa che non capivano, era cosa si intendeva per “cuore”, dato che poteva avere vari significati.
Lok era su quel libro da quasi un ora, e affiancato ad esso c’era anche una cartina geografica. A prima vista sembrava che stesse lavorando, anche se in realtà aveva la bussola di suo padre davanti al libro, e ci stava giocherellando da un po’.
-cosa potrebbe mai essere il cuore della terra, e l’inizio di tutto- in quel momento l’ago della bussola cambiò colore, diventando blu, e cominciando a roteare all’impazzata, fermandosi solo per qualche secondo su determinati punti:
Argentina
Canada
Amazzonia
Cina.
L’ago si bloccava per una frazione di secondo sulle regioni, e poi ricominciava a ruotare all’impazzata, per poi rifermarsi nuovamente.
 
INTANTO, NELLA PRIGIONE DELLA FONDAZIONE:
Klaus stava scontando l’ennesimo giorno dentro quella fredda cella. Passava la maggior parte della giornata seduto sul letto, a riaffiorare vecchi ricordi, ma del resto, cos’altro poteva fare un povere vecchio abbandonato a se stesso. Ma forse quella giornata sarebbe stata più movimentata di quanto immaginasse. Si sentì un gran fracasso provenire dall’entrata. La porta di metallo esplose, facendo balzare via anche il corpo dalla guardia, e dai fumi intensi, ne emersero due fanatici della spirale. Prendendo la chiave, liberarono quelli che un tempo erano gli agenti dell’organizzazione. I fanatici, vennero seguiti da Shauna e da Wild
-miei cari- incominciò Shauna –è giunto il momento che anche voi facciate qualcosa per l’umanità, unendovi alla spirale, ci aiuterete nella nostra impresa, e getteremo il mondo nel caos. Ci vuole unirsi a noi, può farlo comodamente, chi invece vuole rifiutare- Wild prese in mano un’asta di metallo, e a mani nude, la piegò in due fino a spezzarla. Una punta di timore salì tra tutti gli uomini.
Come fossero soldati, avanzarono in fila per due, accompagnati dai fanatici. Klaus diede un occhiata intorno: il carcere della fondazione, era un immenso edificio fortificato, che si affacciava su una scogliera alta come minimo settanta metri che si tuffava in un mare nero intenso. Le possibilità che una persona normale potesse sopravvivere ad un salto del genere erano minime, ma c’era un punto in favore, le pareti erano di metallo spesso, perché dalle quattro torri principali, si trasmetteva un segnale ad onde soniche che creavano un campo di forza in grado di bloccare i poteri da cercatore. In sintesi, punto di vantaggio: incapacità dei poteri. Punto di svantaggio: salto che potrebbe rivelarsi fatale.
Klaus incominciò a tossire, così violentemente che finì con l’accasciarsi a terra. Uno dei fanatici gli andò vicino –ehi, tutto a posto?- facendosi avvicinare da altri tre o quattro fanatici, rimase per un momento a terra. Come un leone che salta sulla propria preda, li stese uno per uno: afferrandone uno per il collo dell’uniforme, e scaraventandolo contro gli altri, e lanciando un pugno all’ultimo rimasto, cominciò a correre verso la via d’uscita più vicina
-boultflere!!!!- gridò Shauna, ma senza risultato. Digrignò i denti –prendetelo- i membri della spirale, corsero dietro a Klaus, che ormai era arrivato all’uscita, e si trovava all’esterno. Si diede un’occhiata intorno, la scogliera gli sembrava precipitare nel nulla, e il mare era anche pericolosamente agitato per via della tempesta in corso. Sentì i passi di Shauna e Wild che si avvicinavano. Prese un bel respiro, e riprese a correre, fino ad arrivare alla ringhiera, che scavalcò, e precipitò nel nulla. Furente, Wild era deciso a seguirlo, ma fu bloccato da Shauna –no- gli disse –ha scelto il suo destino-.
 
La tempesta continuava da ormai tre giorni, e intanto, i cercatori non erano riusciti a capirci gran che degli enigmi
-vediamo un po’- disse Sophie rigirandosi per l’ennesima vota gli appunti in mano. Dal piano di sopra, scese Dante, che appena mise un piede in salotto, calpestò un foglio di carta, e alzando lo sguardo, notò che il pavimento era praticamente sparito, rimpiazzato da fogli e libri, fatto eccezione per un ridottissimo spazio all’angolo dove sedevano Lok e Sophie
-ragazzi- gli fece –finirete con l’abbattere la foresta pluviale se continuate così-
-è inutile, è una cosa impossibile- gridò Lok lanciando l’ennesimo gruppo di fogli per aria
-dai Lok calmati- disse Dante mettendogli una mano sulla spalla –è impossibile perché siete a ragionarci da due giorni, e perché andate avanti a pizza e caffè. Perché non vi fate una tazza di latte e andate a letto?- chiese l’uomo speranzoso. I due ragazzi erano sui libri notte e giorno, quasi neppure dormivano.
Ormai tutti erano al piano di sopra. Zhalia si mise sull’attenti quando sentì un rumore provenire da quello inferiore. Scendendo le scale,si strusciò contro la parete e camminò in punta di piedi per evitare di fare rumore. Sentì sbattere con forza contro la porta d’ingresso. Ma chi poteva mai essere alle undici di sera? Per un momento esitò nell’impugnare il pomello, e quasi ebbe paura nell’aprire la porta. Aveva già pronto l’amuleto di King Basilisk in mano, pronta alla peggiore delle possibilità.
Aprì di scatto la porta, trovandosi davanti una figura nera, leggermente ricurva e che respirava a fatica
-Zhalia- gli disse con l’ultimo respiro che aveva, per poi caderle a dosso, e farla cadere a sua volta sul pavimento.
Era Klaus. Ed era ridotto male.
La vista ancora appannata, gli rendeva difficile capire dove si trovasse. Si portò una mano alla testa, e sentì di avere una borsa del ghiaccio, ancora fredda. Allungando una mano, vagò sul comodino in cerca dei suoi occhiali, e appena lì trovò, si alzò a fatica, sentendo una fortissima emicrania.
Si trovava in una stanza poco illuminata, con le pareti tinteggiate di bianco e qualche foto appese al muro. La libreria ospitava una gran quantità di libri e di fogli di ogni tipo. Accanto ad essa, c’erano una scrivania e una sedia, sulla quale era addormentata Zhalia, coperta dall’impermeabile giallo di Dante
-è da una settimana che è lì- la voce di Dante, lo fece sobbalzare –anche la notte, si svegliava ogni due ore per darti da bere o cambiarti il ghiaccio. Nonostante tutto ci tiene a te- le profonde occhiaie della donna, confermavano la teoria di Dante. Klaus fece un profondo sospiro e un lieve sorriso –sì, lo so- nonostante non lo desse a vedere, Klaus teneva tantissimo a Zhalia, e anche viceversa, ma avendo vissuto entrambi in luoghi difficili, non era proprio il loro forte esprimere emozioni –Dante- disse –quando la sposerai, vedi di trattarla come si deve- Dante rimase un momento perplesso
-perché dici che…-
-rimarresti sorpreso di quanto circolano velocemente le voci in galera. So tutto dell’impiccio successo con Dan e Harrison, e che ti sei offerto di sposare Zhalia per risolvere tutto. E comunque, prima o poi l’avresti fatto anche senza quei due ragazzi- Dante divenne di un rosso che più rosso non ce né –giovanotto io sono nato prima di te, certe cose le noto al volo-  lo sguardo di Dante si andò a posare per un istante sulla cercatrice, che subito si svegliò
-Klaus- disse biascicando un po’ con la voce. Anche se il carattere freddo e distaccato di Zhalia le impediva di saltargli al collo, in se quasi le venne da piangere
-ma come hai fatto a ridurti così?- riuscì a dire cercando di trattenere le lacrime, che ormai stavano facendo diventare i suoi occhi gonfissimi
-semplicissimo, i fanatici della spirale sono venuti a farmi una visitina- rimasero esterrefatti
-perché mai i fanatici dovrebbero andare a bazzicare una prigione della fondazione?- chiese Cherit sbucando dietro la porta insieme agli altri
-stanno reclutando uomini- continuò Klaus –ci hanno liberato tutti, e hanno minacciato di uccidere chi non si univa al gruppo. Io sono riuscito a scappare per puro miracolo-
-la prigione Huntik è piena di agenti dell’Organizzazione e di altri criminali-
-ora sono tutti membri della Spirale. Dobbiamo risolvere il quesito di Lord Carterwill al più presto-
-era di questo che volevamo parlarvi- disse Sophie prendendo il libro –abbiamo scoperto che i titani leggendari degli elementi erano degli animali che simboleggiavano ogni elemento, e dopo la loro scomparsa con tutta probabilità si sono rifugiati nella più grande fonte dei propri elementi che oggi esistono sul pianeta- Klaus rimase un attimo perplesso
-ah, come la storia delle guerre di Hazeyng- fece, gli altri lo guardavano sbigottiti
-come scusa?-
-le guerre di Hazeyng. Non te lo ricordi?- disse rivolto a Zhalia –l’avrai letto un miliardo di volte- la cercatrice ci riflette un attimo
-già, è vero, nella storia il protagonista aveva come obbiettivo la ricerca di quattro spiriti magici, che gli avrebbe consentito di combattere il male usando gli elementi- Zhalia ebbe un flash, e cominciò a frugare nella libreria
-e questo cosa centra con la situazione?- chiese schizzinoso Dan. la cercatrice tirò fuori un libro piuttosto spesso, con una copertina rilegata in pelle. Lo cominciò a sfogliare, e si fermò su una pagina
- nota del giorno - iniziò a leggere -  Sento le forze abbandonarmi man mano che vado avanti. Non credo di riuscire a resistere a lungo la mia ardua missione. Fermare il Mago Oscuro, non è una missione adatta per un uomo solo.
Nonostante i miei poteri siano di gran lunga superiori ai suoi, lui possiede l’amuleto leggendario del tradimento, e anche le paure e i timori, di tutte le persone di cui si è impossessato. Comandandoli e controllandoli con la loro stessa paura. L’arma più potente che esista.
Ma nonostante questo, io e la mia famiglia, siamo pronti a rischiare il tutto per tutto pur di salvare la nostra gente. E siamo sicuri che ci riusciremo, perché noi abbiamo gli spiriti  leggendari del corpo, della mente e dello spirito.
I miei fidati amici, mi aiuteranno a proteggere gli uomini. Ma avremmo bisogno anche di una terra su cui posare i piedi. E quella ci penseranno Silua, Caeli Alas, Arctos e Rugien ignis. Gli spiriti leggendari degli elementi. –erano le stesse identiche parole del diario di Lord Casterwill, solo con nomi diversi
-quindi qualcuno ha già affrontato questa cosa, è sopravvissuto e l’ha persino riportato scritto- Cherit era senza fiato
-magari è stato un Casterwill, qualcuno che ha voluto condividere la propria vittoria con il mondo-
-e quindi ci potrà aiutare a trovare i titani leggendari. Nel libro dove si trovano?-
-non ne ho idea. Qui la storia è ambientata in un mondo fantastico, non so a cosa corrisponda sulla terra. So solo che si trovano nel vulcano più grande, la foresta più immensa,…- Lok cominciò a riflettere -…le cascate più enormi e il monte più alto-
-Argentina, Canada, Amazzonia, Cina- disse Lok –la bussola di mio padre, si bloccava sempre su questi quattro punti-
-ma certo- disse Sophie –in Argentina c’e’ il vulcano più grande, in Canada le cascate del Niagara, in Amazzonia la foresta pluviale, e in Cina il monte Everest-
-quindi se volgiamo trovare i titani leggendari degli elementi, dovremmo arrivare nelle viscere della natura-
 
CONTINUA…
 
 


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Capitolo 12
*** una nuova conquista ***








ta ra ta ra ta ra ta ra ta ta....... chiedo umilmentissimamente scusa per il clamoroso ritardo, e spero vivamente di riuscire a fare prima con il prossimo capitolo, anche perchè ci sarà una sorpresa. nel caso contrario come minimo dovreste venire qui a Velletri e pistarmi.... 


Prigione della fondazione Huntik.
Per salvarsi dai fanatici della spirale di sangue, Klaus evade valla prigione, e riesce a salvarsi per miracolo.
Venezia.
Casa di Dante Vale.
I cercatori sono sempre più assorti nel rompicapo di lord Casterwill, ma sarà lo stesso Klaus ad aiutarli a risolverlo, e a far scoprire, che i titani leggendari degli elementi, sono nascosti nei cuori della natura.

 
                                       UNA NUOVA CONQUISTA
 
                                              EPISODIO 12

 
Il get della fondazione Huntik sfrecciava alto tra le nuvole ormai da diverse ore, diretto a niente popo di meno che in Amazzonia.
-ehi Lok- disse Cherit dando una lieve botta sulla spalla al ragazzo –tutto a posto? Non spiccichi parola da quasi un ora- in effetti, Lok era perplesso, l’ago della bussola di suo padre, si era diviso in due, e una parte era verde, e l’altra rossa, come se volesse indicare sia sicurezza che pericolo, e in oltre, girava senza tregua da un bel po’ ormai
-si si, non ti preoccupare- rispose sforzandosi di fare un sorriso. Anche Sophie si era accorta che Lok aveva qualcosa di strano, nonostante stesse pilotando e non lo vedeva in faccia da quella mattina, il suo tono di voce era evidentemente più piatto del solito.
Dante si staccò per un secondo dai comandi, lasciando il posto a Dan, il quale non vedeva l’ora di provare a pilotare. L’uomo si diresse verso la fine dell’aereo, dove seduta agli ultimi posti, Zhalia si stava rileggendo per l’ennesima volta Le guerre di Hazeyng
-deve essere veramente bello- le fece Dante facendo ritornare la donna alla realtà
-già, l’ho sempre adorato- per un momento tra i due calò il silenzio
-senti un po’- disse Dante –ma ieri sera, con chi parlavi al telefono?- la memori di entrambi andò alla sera precedente, quando Zhalia dormiva sul divano, dato che Klaus occupava la sua stanza. Dante era sceso al piano inferiore per bere dell’acqua e aveva visto Zhalia parlare sottovoce al telefono in modo molto sintetico, come se non avesse tempo da perdere, e quando per sbaglio, l’uomo fece scricchiolare il gradino sotto il suo peso, lei riagganciò e ritornò sotto la coperta come se nulla fosse.
-ehm niente, avevano sbagliato numero- falsa come non mai.
L’attenzione dei due venne interrotta da un violento scossone dell’aereo che fece cadere anche Dan e Lok che erano seduti sui sedili
-Sophie, che succede?-
-non lo so, i sensori indicano qualcosa di grosso, ma sulla cartina non è riportato niente in questa zona- l’aereo cominciò a vibrare come se ci fosse stato un terremoto. Il radar continuava a roteare intorno a una macchia enorme, tutti le spie cominciarono a lampeggiare e l’allarme risuonava senza tregua.
L’aereo era avvolto da una densa nube di nuvole che rendevano impossibile vedere un palmo dal naso. Dante si mise una cuffia e si sistemò al posto di guida.
La velocità del veicolo aumentò e insieme ad esso anche la serie di suoni e luci che stavano facendo impazzire i cercatori.
D’un tratto, un enorme parete scura.
Dante riuscì appena in tempo a tirare verso di se la glosh (il volante degli aerei) e mandare l’aereo in verticale perfettamente parallelo alla parete. I cercatori, stati catapultati in fondo all’aereo, non riuscivano nemmeno a stare in piedi tale era la velocità del mezzo.
Andarono avanti per un centinaio di metri per poi scontrarsi con qualcos’altro, quella che sembrava un'altra parete orizzontale, questa volta i cercatori furono scaraventati verso il soffitto, l’aereo era completamente capovolto, e la spia del motore cominciava a lampeggiare ripetutamente.
Andando sempre più verso l’alto si ritrovarono in quello che sembrava un labirinto di spuntoni e sporgenze, e come se non bastasse, vennero anche avvolti da un insolita nebbia scura.
Si sentì un esplosione.
Una delle ali si era scontrata contro uno spuntone.
L’aereo cominciò a oscillare tremendamente.
Il pannello di controllo esplose e i vetri si frantumarono
-tutti via!!!- gridò Dante dando un paracadute a ognuno dei suoi compagni  per poi lanciarsi.
Vista dall’alto era una scena allucinante; quella montagna arrivava anche al di sopra delle nuvole, le quali appena si scostarono lasciarono spazio ad un immensa estensione di verde che sembrava non finire mai (la foresta dei rotoloni Regina XD lo so, è triste ma non ho resistito, scusate, torniamo seri).
Per puro miracolo, i cercatori riuscirono ad atterrare proprio su un albero
-e ora?- chiese Sophie 
-ora dobbiamo cercare il rifugio Huntik più vicino- Dante prese l’olotomo digitando le coordinate e vedendo che si trovavano a quasi tre giorni di cammino dal rifugio
-tanto vale cominciare a camminare- disse Dan mentre scendeva dall’albero.
 

BASE DELLA SPIRALE DI SANGUE

LOCALITA’ SCONOSCIUTA

Shauna e Wind erano inchinati davanti al trono sul quale sedeva uno scheletro a noi fin troppo conosciuto
-oh potente Traditore- disse Shauna –cosa possiamo mai fare noi insignificanti servi per poterti aiutare a conquistare il mondo-
il corpo non si muoveva, ma la sua roca voce era ben udibile -non ho abbastanza potere per completare il mio piano di conquista, è per questo che dovete recuperare il diario di Lord Casterwill prima che i nostri nemici possano riunire i titani leggendari degli elementi-
-non si deve preoccupare grande Traditore, abbiamo già selezionato una squadra che ci scorterà in Amazzonia, i nostri nemici non avranno scampo-.
E intanto, nell’altra stanza il gruppo di fanatici che avrebbero dovuto andare in missione si stava preparando. A loro insaputa, da dietro le colonne tre ombre li stavano osservando.
Il gruppo era composto da più o meno una dozzina di persone.
Una delle ombre prese un sasso e lo lanciò in testa ad un fanatico, facendolo allontanare dal gruppo e attirandolo a se nell’oscurità facendogli esalare un solo mugolio.
Un secondo fanatico si allontanò per andare a vedere cosa fosse stato quel rumore, e arrivato alla parete da sopra di essa calò una fune che lo avvolse intorno al collo e lo trascinò in alto.
La terza ombra, appostata dietro un angoletto, produsse un fischio con le dita, e attirando l’attenzione di tutto il gruppo che andò subito a controllare, riuscì a catturare l’ultimo della fila.
-molto bene- gridò Sauna –siamo pronti ad annientare i nostri nemici. Mi raccomando, niente fallimenti- la cercatrice guardò il gruppo in cagnesco con tanto di ringhio. Mentre il gruppo di fanatici avanzava verso l’uscita, Shauna buttò l’occhio contro la parete avvolta nell’ombra
-ehi voi tre- gridò –datevi una mossa- da essa uscirono fuori tre fanatici che senza obbiettare presero il passo con gli altri tenendo la testa bassa.
 
Ormai si era fatta sera, e la squadra decise di accamparsi per la notte.
Si accostarono contro la parete di una montagna e accesero un fuoco sufficientemente grande da poter tenerli caldi, purtroppo le tende e i sacchi a pelo erano andati dispersi insieme all’aereo.
Cherit era appallottolato di fianco a Lok e Dan, Sophie aveva la testa poggiata sullo zaino, mentre Zhalia era coperta dall’impermeabile di Dante che dormiva non troppo distante da lei.
Si sentì un fruscio.
Il primo a svegliarsi fu il piccolo titano. Si diede un’occhiata in torno, ma non vide nessuno, così si alzò in volo. Si sentì nuovamente il fruscio. Cherit si avvicinò con cautela ad un cespuglio. era cessato. Dall’ombra di quest’ultimo, due occhi gialli ruppero le tenebre, e il ruggito che fece l’animale risuonò per tutta la valle.
I cercatori saltarono in piedi, e di fronte a loro ringhiavano quattro enormi orsi.
-stanno semplicemente difendendo il loro territorio, allontaniamoli senza fare loro del male- disse Dante –Boltflerh- gridò l’uomo per ravvivare il fuoco e creare una fiammata gigantesca, ma essa sembrava non avere nessun effetto sugli animali
-Reipolse- gridò Dan, ma anche quest’ultimo attacco non fece nessun effetto agli animali
-forse è meglio se ce ne andiamo- suggerì Lok, e data la situazione, nessuno ebbe da obbiettare, del resto non erano che animali impauriti.
Correndo a tutta velocità lungo la parete rocciosa i cercatori arrivarono in cima alla montagna, la quale fortunatamente non era eccessivamente alta, ma proprio in cima trovarono un branco di puma con le zanne ben in mostra
-ora basta- disse Zhalia –FACCI STRADA GAREON!!!- il titano fece il suo ingresso –Gareon, devi solo stordirli abbastanza da mandarli via- l’iguana gigante emise un raggio dagli occhi. Ma il risultato fu nullo, si voltò verso la propria cercatrice, la quale fece un’espressione sconvolta
-cosa c’e’?- chiese Sophie
-non sono comuni animali, è come se fossero protetti da un potere che li rende immuni agli attacchi dei cercatori e dei titani- i felini avanzavano, e sotto di loro, gli orsi ringhiavano.
Dai fitti alberi si intravide una luce seguita da un rumore metallico. Si avvicinava sempre di più.
Dai cespugli saltò fuori un fuoristrada che si mise tra i cercatori e gli animali
-salite- gli gridò l’uomo alla guida. Non se lo fecero ripetere due volte.
Una volta che gli animali finirono di seguirli i cercatori tirarono un sospiro di sollievo
-grazie infinite- gli disse Dante
-non c’e’ di che. Dovete stare attenti con gli animali che vivono da queste parti, non sono delle comuni bestie-
-ce ne siamo accorti- per un secondo calò il silenzio
-senti- disse Lok –in realtà siamo qui per un motivo-
-sarebbe?-
-dobbiamo incontrare un uomo chiamato Simion. Per caso lo conosci?-
-certo, e anche voi- rimasero un momento basiti –se cercate Simion, il capo della squadra di pattuglia forestale ce l’avete davanti-
-quindi sai già della nostra missione-
-sì, ma non ne parliamo qui, meglio farlo in un luogo più appartato-.
Arrivati ad una casupola nei pressi del confine della foresta, i cercatori si misero attorno al camino con una tazza di qualcosa di bollente in mano.
-posso farti una domanda- chiese Lok con un filo di voce –hai detto che gli animali che vivono da queste parti non sono comuni, perché?-
-perché rispetto a quelli che vivono in qualsiasi altro angolo della terra, loro sono in grado di rispondere e difendersi da attacchi di cercatori e titani-
-e come ci riescono-
-per il fatto che a dargli questo potere, è proprio il titano Silua. Il titano leggendario della terra. Lui vive in questa foresta fin dalla notte dei tempi, e veglia sulle piante e su tutti gli esseri che vivono qui, per sdebitarsi loro proteggono l’albero sul quale è nascosto il titano-
-un albero!!- ripete sorpreso Cherit –ci saranno miliardi di alberi nella foresta pluviale, come facciamo a trovarlo-
-in realtà è anche abbastanza in vista, ma è così immenso che guardarlo dal basso sembra una montagna, e la sua corteccia è così resistente che quasi sembra roccia- Sophie ritornò con la mente a quella mattina, quando con l’aereo si erano schiantati. Effettivamente, non erano riportate montagne in quelle zone, e quando salirono si scontrarono con delle insolite sporgenze e qualcosa di fitto e scuro. Forse. No, non poteva essere
-scusa, vuoi dire che si tratta di un albero così mastodontico che ameno che non si arrivi in cima sembra essere una montagna?!-
-esatto, l’albero di nome Rock- sembrava incredibile, si erano schiantati contro un albero gigante
-beh, almeno sappiamo da dove iniziare- disse Dante. L’uomo aprì l’olotomo –missione: recupero di Silua; scalare il Rock e recuperare il titano. Cercatori, abbiamo una missione- 
 
CONTINUA….
 
 
 
 

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Capitolo 13
*** il Rock ***


Foresta pluviale.
Amazzonia.
La squadra Huntik si dirige in Amazzonia per recuperare il Silua, il titano leggendario della terra, ma durante il tragitto il loro aereo precipita e vengono soccorsi da Simion, il quale rivela loro che il titano si trova sul Rock, un albero di dimensioni pari a quelle di una montagna che viene considerato il cuore della foresta.
 

                                                               IL ROCK 
 
                                                             EPISODIO 13
 

Guidati da Simion la squadra Huntik si trovava in verticale rispetto al resto del mondo
-tutto bene ragazzi?- domandò la guida un paio di metri più sopra di loro. Gli altri furono in grado di produrre giusto un mugolio. Era da quella mattina presto che stavano su quella parete “se partiamo il prima possibile, in un paio di giorni dovremmo riuscire a raggiungere la vetta” aveva detto Simion “ma scusa” gli aveva detto Sophie “non potremmo arrivarci con un aereo?”
“non è possibile, avete visto che succede, gli strumenti vengono messi fuori uso per un particolare magnetismo che emette l’albero, e anche messo che riusciremmo ad avvicinarci sarebbe impossibile atterrare con tutti quei rami”
“e usare i poteri da cercatore?” gli domandò Cherit
“arrivati ad una certa altezza c’e’ bisogno di prendere l’ossigeno, e comunque sempre per quel magnetismo i poteri hanno un limite”
già. Che bell’impiccio nella quale si erano andati a cacciare. Lok fece una specie di ringhio al solo ripensare alla discussione di quella mattina, e il peso della bombola sulla schiena e il sudore che gli colava incessantemente lungo le tempie non alleviavano il suo nervosismo.
Saranno state sei ore che stavano scalando quella parete che sembrava si allungasse incessantemente nonostante salissero senza darsi un attimo di tregua, Sophie era già svenuta un paio di volte, e Dan sembrava il prossimo, fortunatamente erano legati l’uno all’altro, altrimenti sarebbero stati guai seri.
D’un tratto gli occhi di tutti loro si illuminarono. Poco più sopra c’era una sporgenza abbastanza grande da farli riposare per un paio d’ore. Con le ultime forze che gli restavano fecero l’ennesimo sforzo e ansimanti si accasciarono dove capitasse; Lok crollò appena arrivato alla sporgenza, giusto Dante riuscì a portare Zhalia un po’ più dentro. Cherit era in particolar modo debole, in quanto da quando erano saliti su quell’albero cominciava a sentirsi fiacco, e arrivato ad un certo punto gli sembrava quasi che quella pianta gli stesse risucchiando l’energia vitale.
E giusto perché piove sempre sul bagnato, il cielo si rabbuiò, e le nuvole cominciarono a brontolare
-credo che stia per piovere- commentò sconsolato Dan –accendiamo un fuoco?-
-anche se è enorme rimane sempre un albero, c’e’ il rischio che bruci- Simion entrando più in profondità cominciò a intagliare un po’ la parete per tirarne fuori dei filamenti e della legna secca, li cominciò a posizionare all’entrata della caverna, in modo da formare una sorta di rete protettiva
-se ci accasciamo a terra almeno saremo al riparo dal vento- non era molto, ma raggruppandosi vicini vicini riuscirono comunque ad avere un minimo di calore.
Come volevasi dimostrare incominciò a diluviare. La pioggia batteva sulla parete con una violenza tale che sembrava la volesse distruggere.
Lok, colpito da un attacco di insonnia si mise a giocare con la bussola di suo padre. Prendo e facendo richiudere il coperchio a tempo. L’ago cominciò a roteare incessantemente, e divenne di color rosso. Pericolo.
Il ragazzo rimase un momento in silenzio.
Uno scricchiolio.
I ramoscelli che formavano la barriera si mossero e alcuni caddero.
Si sentirono delle voci.
Lok si affacciò lievemente, e li vide
-ssh- gli sussurrò Simion da dietro –fanatici della spirale- lungo la parete sotto di loro un gruppo di fanatici si stava avvicinando pericolosamente
-che facciamo?-
-sveglia gli altri- era pericoloso, ma dovevano continuare a salire, almeno fino a che non avrebbero trovato un punto più riparato. Il loro vantaggio era che con quella tempesta non si vedeva un palmo dal naso.
Il loro svantaggio era che il legno bagnato era pericolosamente scivoloso.
Continuarono a salire stando attenti persino al modo in cui respiravano.
Dante si aggrappò a una sporgenza, ma essa si staccò facendolo scivolare. Soffocò un grido.
La piccola lastra di corteccia cadde nel vuoto.
I cuori di tutti loro cessarono di battere per un istante.
La corteccia cadde a dosso a Shauna.
Rimasero totalmente immobili.
Un fulmine li tradì mettendoli in luce
-la fondazione- gridò Shauna –attaccate!!!- come fossero dei ragni i fanatici della spirale salirono lungo la parete con una velocità impressionante
-Boultfler!!!!!!- (per chi non lo sapesse lo ripeto per la tremillesima volta, non so come si scrive) il raggio mancò di poco Sophie
-continuate a salire- gridò Dante.
Quell’albero sembrava che ce l’avesse con loro, più salivano e più diventava praticamente impossibile proseguire
-Boultfler!!!- gridò nuovamente uno dei fanatici, ma questa volta, il raggio colpì in pieno Lok.
Ma niente
-ehi, ma non mi ha fatto male- disse
-te l’ho detto, i poteri da cercatore sono limitati, riusciranno al massimo a farti due graffi, ma è meglio evitare lo scontro diretto finche siamo qui sopra- Simion continuava ad aprire la fila che pian piano stava arrivando sempre più in alto.
Di punto in bianco, non vi fu più nemmeno una singola sporgenza, ne un appiglio, la parete divenne totalmente liscia
-accidenti siamo bloccati- intanto i fanatici della spirale avanzavano.
Lok cercò di calcolare bene la situazione; effettivamente mancavano poche centinaia di metri per arriva in cima, arrivato ai rami avrebbe potuto continuare anche a piedi
-ragazzi- disse –io ho un idea, è rischiosa ma potrebbe funzionare-
-parla-
-Simion, quanto posso tenere evocato un titano a quest’altezza?-
-non saprei, forse cinque minuti, o meno. Perché?-
-se voi li teneste impegnati per qualche minuto, io potrei arrivare là sopra con Kipperin-
-assolutamente no- si precipitò a rispondere Sophie –se perdi l’energia precipiterai nel vuoto-
-anche se ci prende la spirale finiremo nel vuoto, l’unica differenza è che loro riusciranno a raggiungere il titano- la situazione era critica. Dante vedeva la preoccupazione negli occhi di Sophie, ma sapeva anche che effettivamente Lok aveva ragione
-Cherit- disse l’uomo attirando l’attenzione del titano che sbucò da fuori la sacca del ragazzo –credi di riuscire a dare un aiuto a Lok nel caso si metta male?- Cherit fece un segno di approvazione –d’accordo Lok, ma fa presto- il ragazzo sganciandosi dalla fune di sicurezza cominciò a correre sulla parete.
Uno dei fanatici della spirale seguì il suo esempio, sganciandosi anche lui dagli altri e cominciando a inseguire Lok, il quale accorgendosi della distanza quasi minima che li divideva decise di ricorrere all’artiglieria
-ANDIAMO KIPPERIN!!!!!!!!!!!- Kipperin powerbonded fece il suo ingresso fuori dall’amuleto, per poi attaccarsi alla schiena del ragazzo e incominciare a volare.
Lok volava ad una velocità quasi supersonica, e nonostante la distanza con la cima si faceva sempre più breve, la fatica cominciava a farsi sentire. Si sentiva le spalle pesanti e tutto il corpo stava diventando come il piombo, per non parlare della stanchezza che anche Kipperin soffriva, solo in quel momento ricordò le parole di Simion “arrivati ad una certa altezza c’e’ bisogno dell’ossigeno e poi i titani non possono resistere là su” e lui stupidamente non si era portato neanche la bombola.
Sentì dei rumori dietro di se.
Con la coda dell’occhi vide il fanatico avanzare sempre di più verso di lui, finché non riuscì a sorpassarlo e a distaccarlo notevolmente, arrivando agli enormi rami dell’albero, nella quale scomparve.
Cherit gli diede una scarica di energia, che sembrò non fare effetto per niente, se non per consentirgli di arrivare ad appigliarsi ad un ramo e riuscire a consentire al povero titano, ormai stremato, di poter tornare nel suo amuleto.
Lok respirava a fatica; l’aria lì in cima era molto scarsa, e ogni respiro era come se centinaia di sassolini gli entrassero nei polmoni, inoltre era accaldato e sudava tantissimo. La vista gli si appannò e le gambe gli cedettero, con le ultime forze che gli rimanevano, poté vedere il fanatico impossessarsi di un anello fatto in legno con al centro incastonata una gemma verde.
Si voltò ad osservare Lok, il quale allo stremo delle forze si lasciò andare.
 
Qualche giorno dopo alla base della Spirale.
 
Shauna e Wind erano inginocchiati di fronte al Traditore
-mio signore- disse Shauna –siamo riusciti ad impossessarci del titano leggendario della terra-
-ottimo, portalo a me, così potrò distruggerlo- Shauna si voltò verso uno dei fanatici
-ehi tu, porta al Traditore il titano- il ragazzo si incamminò verso l’altare con una sfera di energia in mano, nel quale al suo interno vi era l’anello, ma al solo tocco del Traditore, l’anello esplose
-che diamine hai fatto?- imprecò il Traditore contro il ragazzo –dov’e’ il titano della terra?-
-non lo so mio signore, non sono stato io a recuperarlo, sono stati i fanatici del gruppo sedici-
 
Alla base Huntik.
 
La squadra era tornata alla base da qualche minuto ormai, e tutti avevano il morale a terra.
Dante e gli altri riportavano varie ferite, ma niente di grave fortunatamente, se non nell’orgoglio, e apparte quest’ultimo punto, Metz era parecchio sollevato da questo, soprattutto dopo lo svolgimento dei fatti che gli era stato raccontato
-mi dispiace- disse Lok abbassando la testa –è stata solo colpa mia, Simion mi aveva detto che non era possibile arrivare lì in cima con i titani, e nonostante quello io sono andato lo stesso-
-tu almeno ci hai provato, se non avessi usato Kipperin saremo rimasti bloccati lì- cercò di consolarlo Dan
-e ora che si fa?- si domandò tra se Lucas – la spirale ha il titano leggendario della terra, e se si impadronisse anche degli altri titani?!- il ragazzo ricevette una sonora gomitata dalla sorella
-non pensarla nemmeno una cosa simile, la spirale non vincerà, ci riprenderemo il titano che abbiamo perso e recupereremo anche gli altri-
 
-non se reagite sempre così- una voce alle loro spalle li fece sobbalzare, dietro alle spalle di tutti, appollaiati su un muretto, tre fanatici della spirale li osservavano e sogghignavano.
 
CONTINUA…
   
 
   
 

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Capitolo 14
*** aiuto dalla spirale ***


Foresta pluviale.
Amazzonia.
La squadra Huntik cinge a scalare il Rock, un enorme albero grosso quanto una montagna, ma lungo il percorso la spirale di sangue li raggiunge e mette loro i bastoni tra le ruote.
Nonostante il grande sforzo di Lok, il ragazzo perde i sensi all’ultimo istante, e la spirale riesce ad impadronirsi del titano della terra.
 

   
                                              AIUTO DALLA SPIRALE
 
                                                     EPISODIO 14

 
I cercatori sentirono una voce alle loro spalle, e appena si voltarono, dinnanzi a loro tre fanatici della spirale stavano appollaiati su di un muretto facendo un ghigno sotto i baffi
-se continuate ad agire in questo modo, arriverete ben poco lontano- disse uno di loro, la cui voce era quella di una donna
-e voi che volete?- gli ringhiò contro Dan
-guardate che se non si prende la palla al balzo, si perde l’occasione di rivincita- questa volta la voce era di un uomo
-ma nel caso di parità la rivincita non è necessaria- gli rispose Zhalia, gli altri la guardarono perplessi. Uno dei fanatici scese dal muretto e si diresse verso di lei
-se le tue parole di sfida venissero accettate avreste ben poche speranze contro di noi-
-ti prego- rispose lei –avete la credibilità di un bambino travestito da supereroe-
-è vero- aggiunse l’ennesimo fanatico scendendo a sua volta dal muretto, questo però aveva una voce acre, quasi soffocata –ma guarda caso il compito dei supereroi  è proprio quello di aiutare i più deboli- dalla tasca estrasse fuori l’amuleto di Silua. Gli altri si misero sulla difensiva, pronti a qualsiasi evenienza. Al contrario, Zhalia era totalmente tranquilla, e con totale disinvoltura il fanatico le porse l’anello.
Al richiamo della cercatrice l’enorme lupo fece il suo ingresso. Era alto più o meno tre metri, avvolto da una corazza fatta interamente di corteccia e muschio, e lungo le zampe e la coda aveva avvolti rovi acuminati di spine.
-Silua, il titano leggendario della terra- disse Dante per poi posare il suo sguardo sui fanatici e in fine sulla cercatrice –ma voi chi siete veramente?-
uno dei fanatici si scambiò uno sguardo complice con Zhalia, per poi esplodere in una fragorosa risata, si tolsero il cappuccio che li copriva, e vennero alla luce due uomini e una ragazza, tutti e tre avranno sfiorato i trent’anni; la ragazza aveva i capelli di un arancione chiaro, con dei lineamenti delicati e gli occhi marroni.
Uno degli uomini era castano, di corporatura robusta e gli occhi verde scuro.
Mentre l’altro uomo era particolarmente basso, ma compensava con una costituzione piuttosto robusta, sebbene fosse anche un po’ minuto, aveva i capelli neri come la pece, e due occhi di un azzurro così cristallino che sembravano di ghiaccio.
I cercatori sembravano disorientati dinnanzi a tale presenza
-state calmi- li rassicurò Zhalia –non sono nemici, anzi al contrario, sono nostri alleati-
-e cioè?- chiese dubbiosa Sophie
-loro sono Sunny (la ragazza) Willy (il nero) e Eros (il castano) sono miei amici-
-vuoi dire che avevi fatto anche amicizia quando eri nelle spirale?- Cherit era sbalordito, effettivamente non si poteva neanche lontanamente immaginare che in posto del genere ci fosse tempo per avere una vita amichevole
-no, affatto- li interrupe Willy –in realtà ci conosciamo da molto più tempo, eravamo insieme all’orfanotrofio quando eravamo bambini, e quando ci ha chiesto di aiutarla ci siamo infiltrati e vi abbiamo dato una mano alla vostra insaputa- quel ragazzo aveva una voce strana; era roca, soffocata, sembrava quasi che lo stessero strangolando
-non mi sembrate tanto convinti- cercò di sottolineare Eros notando il cipiglio degli altri
-scusate, è che non capita spesso che i componenti di un clan che solitamente cerca di ucciderti vengano da noi e ci offrano una possibilità di vittoria su un vassoio d’argento-
-infatti- sottolineò Lok –chi ci può dire che non sia tutta una trappola?-
-due motivi: primo, se fossimo della spirale non saremo mai venuti direttamente alla fondazione Huntik. Secondo, se ti avessimo voluto morto ti avrei potuto lasciare in cima a quell’albero a morire asfissiato- le parole di Eros accesero come una sorta di visione nella mente di Lok, nella quale lo prende di peso e lo porta per tutto la lunghezza del tronco fino a posarlo sul terreno stabile
-e poi vi abbiamo portato una cosina- Sunny frugò in tasca e ne estrasse fuori un foglio bianco che porse a Sophie
-che cos’e’?- domandò quest’ultima
-se guardi bene nel diario, troverai una pagina bianca- Lok estrasse il diario dalla borsa per poi cominciare a sfogliarlo. Effettivamente c’era uno spazio bianco
-cosa ci dovremmo fare?-
-l’abbiamo scoperto mentre eravamo nella spirale: in realtà in passato vari fanatici avevano già tentato di trovare i titani leggendari degli elementi, ma non ci erano mai riusciti fino in fondo-
-e per quale motivo?- 
-dovete sapere che i titani leggendari hanno una sorta di timer; se non si riuniscono tutti entro un lasso di tempo, tornano automaticamente al loro posto-
-vuoi dire che se non troviamo tutti i titani entro un tot di tempo anche Silua tornerà nella foresta?!-
-esattamente. Nonostante siano legati ad un cercatore, il loro compito rimane sempre quello di proteggere la Terra, quindi non badano molto ai legami affettivi-
-d’accordo, ma non capisco cosa c’entri questo foglio bianco-
-ci stavo arrivando; in realtà non ci erano mai arrivati perché erano sempre riusciti a prendere i titani dell’acqua, dell’aria e della terra, ma mai quello del fuoco-
-e perché?- a quella domanda Eros prese il foglio bianco e fece combaciare uno dei bordi all’incavo del libro. Sulla pagina apparvero diversi segni illuminati di verde, i quali cominciarono a roteare fino a spargersi per tutto il foglio e comporre un testo
se bene i titani leggendari della Terra rimangano fedeli al compito che ho loro assegnato, c’e’ uno in particolare che mi preoccupa: Rugien Ignis il titano leggendario del fuoco.
Essendo il titano del fuoco ha un temperamento  piuttosto ostile e ribelle nei confronti dei suoi simili, infatti più di una volta li ha attaccati brutalmente.
Mi vedo costretto a dover tenere sotto stretta sorveglianza Ignis, dovendo a mio malgrado legarlo con una catena sul fondo del vulcano Ojos Delsalando, in Argentina.
Tale soluzione mi consentirebbe di evitare che tutti i titani sarebbero ritrovati, poiché se entro una settimana dal ritrovamento non si hanno tutti i titani essi ritornano a loro posto, tuttavia esiste un solo rivale che persino Ignis non può sconfiggere; Yatsu, il domatore di orsi. esso a sua volta sarà nascosto nella parte più remota della parte più fredda del mondo, dove le luci baciano la terra”
Tutti rimasero allibiti a tale dichiarazione
-quindi- disse Dante –c’e’ un altro titano da recuperare-.
                                          *******************************
quella sera erano tutti a casa di Dante.
Zhalia era andata in camera sua per raccontare gli ultimi avvenimenti al suo patrigno.
Sophie non si dava pace, continuava a rimuginare sulle parole scritte sul diario;la parte più remota della parte più fredda del mondo, dove le luci baciano la terra
I suoi pensieri furono interrotti dalla mano del ragazzo che le si poggiava sulla spalla
-Sophie- Lok le si mise vicino –così prenderai freddo- nel suo pensare la ragazza non si era nemmeno accorta che il sole stesse calando. I ragazzi si affacciarono dal balcone, i canali di Venezia era straordinariamente bella con quella luce
-sei preoccupata?- la ragazza non era brava a nascondere i suoi stati d’animo
-sono sicura che ce la faremo-
-non ne dubito, però, devo ammettere che sono un po’ dubbioso questa volta- pian piano Lok stava muovendo al mano sulla ringhiera, fino ad arrivare a sfiorare quella della rossa
-non devi temere, ce la faremo anche questa volta-
-già- i ragazzi avevano intrecciato le mani l’uno nell’altra –di sicuro hai ragione- seguì un momento di silenzio.
Il ragazzo la continuava a fissare come fosse incantato
-dai smettila- disse lei dandogli un lieve pacca sulla spalla
-scusa, è che non posso farne a meno- non rendendosi conto delle parole che gli erano appena uscite dalla bocca il ragazzo se la coprì con estremo imbarazzo. Quasi ringraziò l’onnipotente quando Cherit lo chiamò per farlo rientrare un momento.
Sophie rimase sbigottita dall’affermazione del biondo, e altri pensieri si accumularono a quelli precedenti.
Ritornò a fissare i canali.
Però, erano veramente belli; così limpidi da poter far luccicare ancora di più le luci delle case nei dintorni.
Si accese una lampadina.
La ragazza tornò a fissare l’acqua, quasi fosse la cosa più interessante del mondo
-ci sono!!!- esclamò –ora so dove dobbiamo andare-
 
CONTINUA….
 

ciao a tutti. approfitto della vostra attenzione per dirvi una cosa veloce: innanzitutto mi vorrei scusare per il fatto che recensisco una volta ogni morte di papa, ma il fatto è che a essere sincera ho fatto il passo più lungo della gamba conq uesta nuova serie, e inoltre vorrei chiedere scusa se magari non rispondo alle vostre notifiche sia sul sito che su facebook. il fatto è che non sono una a cui piace particolarmente giudicare o criticare, però poso dire con tutta sincerità che su questo sito ci sono scrittori di prima qualità, e non vorrei essere io a guastarvi in qualche modo. e comunque io sono del parere "chi tace acconsente" quindi....

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