How to love

di borntobesb
(/viewuser.php?uid=406957)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Hailey ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


La primavera si stava facendo avanti, e se Ellie non se ne era accorta dal raggio di sole che quella mattina aveva deciso di valicare la finestra della sua stanza svegliandola, sicuramente sentiva l’inverno molto lontano nel momento in cui tornando a casa da scuola dovette togliersi il giacchetto ed infilarlo nello zaino. Qualunque ragazza costretta a tornare a casa a piedi con un caldo simile si sarebbe lamentata, o perlomeno avrebbe preso il pullman, ma lei era Ellie Campbell, e figuriamoci se la secchiona della scuola avesse preso il pullman come si sarebbe sentita. Inoltre odierebbe il fatto che la maggior parte dei ragazzi avrebbero conosciuto dove abitava. Non è questione di privacy, ma non sopportava le persone invadenti. Viveva in periferia con la sua famiglia, una famiglia piccola con una villa forse troppo grande. Erano lei, la madre ed il padre, e tre piani di puro lusso. Non si può dire che le mancasse il denaro, tutto merito del sogno dei loro genitori di diventare ingegneri coltivato fin dal liceo. A vederla nessuno avrebbe detto che si trattasse di una secchiona, tutt’altro. Ellie aveva un fisico se non perfetto, quasi, forse non notato perché non messo abbastanza in mostra, il suo stile era infatti semplice, a differenza di altre: jeans, t-shirt e nike. Forse un viso anche troppo angelico per  quello che era: labbra carnose che incorniciavano un sorriso a dir poco perfetto, occhi azzurri e i capelli scuri e lisci che le cadevano (fin troppo) oltre le spalle. Era una ragazza timida per quasi ogni cosa, eppure cercava di partecipare il più possibile alla vita sociale dei suoi coetanei. Anche se in jeans, ad una festa ogni tanto ci andava, anche se solo per un gelato, con qualche cheerleader usciva, e anche se pochi e per poco, aveva avuto dei ragazzi. E proprio per il suo spirito di adattamento ad ogni evento sociale, e al suo aspetto, era conosciuta da chiunque, ma nessuno poteva dire di conoscere a fondo ogni suo difetto o pregio come accade solitamente fra amiche. Tant’è che se non fossero stati presenti in classe, nessuno avrebbe saputo che andava così tremendamente bene nello studio. E come tutti sapevano, stava con un ragazzo da circa sei mesi, il suo nome era Cristopher, Chris per gli amici, il tipico ragazzo “glorificato” da chiunque, ricco anche lui; il padre era proprietario di un’azienda, quella nella quale lavoravano i genitori di Ellie, e questa era probabilmente una delle cose rimaste che li legavano. Era un giocatore di football, e credetemi, se lo aveste visto anche solo per un minuto, lo avreste capito subito. Il suo fisico era marmoreo e forse per la sua età era anche un ragazzo troppo alto. Visti da fuori potevano sembrare la coppia perfetta, quella davvero invidiabile in cui nessuno dei due si sarebbe stancato dell’altro perché beh, chi potrebbe mai stancarsi di una persona perfetta? Ma in realtà era ormai diventato un rapporto finto, ed Ellie era diventata talmente succube di ciò, e di lui, che considerava quella storia una prigionia. E chi avrebbe mai salvato una ragazza così? Probabilmente sarebbe stato l’intento di molti. Ma non poteva bastare essere portata via da Chris, bisognava conoscerla, e conoscere il fondo di un pozzo non è semplice… Justin ci è riuscito.
 
 
«Ehi tesoro! Un passaggio?» esclamò Chris fermandosi con la sua auto accanto al marciapiede sul quale camminava Ellie.
«Se proprio vuoi..» disse Ellie infastidita.
«Andiamo, ti porto anche a pranzo se preferisci» insistette lui.
«Non credo sia una buona idea, i miei mi stanno aspettando» disse la ragazza, ma notando la sua espressione dispiaciuta saltò a bordo dell’ultimo acquisto del suo ragazzo.
Inizialmente regnò il silenzio, che forse Ellie preferiva ad una conversazione con lui.
«Com’è andata a scuola?» cercò di interagire Chris. Ma Ellie continuò a mostrarsi fredda e rispose «Tutto monotono. La buona notizia è che hanno organizzato una vacanza a Londra per la prossima settimana, ne sai qualcosa?»
«Non mi interessa molto dato che passerò quella settimana dai nonni, ma ci verrei volentieri per stare con te piccola» rispose toccandole il mento. Avrebbe voluto spostarsi ma per non farlo innervosire non si mosse di un millimetro.
Il silenzio tornò a sostituire le parole e decise di farsi fin troppo pesante. Chris, che aveva notato questa situazione da almeno un paio di settimane sbottò «Ma si può sapere cosa cazzo c’è che non va? Sabato festeggeremo i nostri sette mesi e tu a malapena hai voglia di rispondermi, mi hai rotto le palle con questo comportamento!»
Ellie sbalordita si voltò verso di lui «La scelta è semplice Chris, o ti ho rotto le palle oppure vuoi stare con me, sono due cose ben differenti, non sono io che ho un atteggiamento bipolare».
«Io so che voglio stare con te, e voglio che tu ricambi, chiarisciti le idee,» urlò Chris, per poi frenare bruscamente, e indicando la portiera, dire «scendi e non chiamarmi prima di aver capito che vuoi stare con me». Lo disse in tono talmente minaccioso che a Ellie vennero quasi le lacrime agli occhi, nonostante non le importasse più nulla di lui. Non rispose ma scese per poi dirigersi verso la porta di casa e sentire la macchina ripartire alle sue spalle.
«Sono a casa!» gridò.
«Ciao tesoro, com’è andata a scuola?» chiese la madre spuntando dalla porta della cucina.
Ellie sorrise ironicamente e dirigendosi verso le scale pensò “Hanno deciso di chiamarmi tutti allo stesso modo e di rivolgermi tutti le stesse domande oggi?”




Recensite se volete che io continuiiii :)

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Hailey ***


Ellie salì su per le scale di corsa, impaziente di gettare lo zaino sul letto e piombare in cucina. Dopo pochi secondi fu a tavola.
«Dov’è papà?» chiese guardando aldilà della porta di quella stanza.
«E’ andato a lavoro prima del solito, aveva delle faccende da sbrigare», la guardò e aggiunse: «Tu stai bene? Ti vedo leggermente avvilita ultimamente»
Ellie cercò di mostrarsi non troppo toccata, anzi, del tutto indifferente, «Io avvilita? Affatto!»
La madre alzò le spalle, convinta che avrebbe saputo prima o poi qualcosa, e versò la pasta nel suo piatto e in quello di Ellie.
Approfittando della pubblicità che era in tv disse «Ehi mamma, oggi a scuola si è parlato di partire la prossima settimana per Londra. Staremo via una settimana», per convincerla del tutto riprese esclamando con enfasi «e inoltre sarebbe un’ottima occasione per conoscere le università del posto!»
La madre fece accidentalmente sbattere la forchetta sul piatto e ridacchiò «Ellie tesoro, non hai bisogno di fingerti interessata, per me non c’è alcun problema.. ma appena tuo padre torna da lavoro dovremmo avvertirlo» e avendo finito la pasta, prese il piatto e fece per alzarsi, ma poi si fermò dinanzi a Ellie e sussurrò «Mi piacerebbe però che tu prestassi attenzione anche alla parte istruttiva e culturale di questo viaggio, sia chiaro» e posò il piatto nel retrocucina.
Ellie annuì e sorrise all’idea del viaggio a Londra, era troppo entusiasta, specialmente per il fatto che non avrebbe avuto per una settimana Chris col fiato sul collo e sarebbe stata lontana dall’America per un po’.
Cinque secondi su dieci avrebbe voluto uscire da quella casa, raggiungere il suo ragazzo e urlargli che era tutto finito fra di loro, ma per i cinque restanti era in dubbio su cosa ci fosse veramente fra loro in quel momento, cosa li legasse ancora, cosa evitasse una rottura. Ad Ellie era piaciuto fin da subito Chris, come a tante altre, dopotutto, ma capì di essere stata superficiale solo quando lo conobbe a fondo e si pentì di averlo sopravvalutato tanto. In particolare gli ultimi tre mesi erano stati disastrosi. In qualche modo lui si era innamorato di lei, nonostante non si fosse fatta conoscere per quel che era davvero. I primi mesi erano forse condizionati dalle emozioni della prima uscita, la prima cena, il fatto che aveva conosciuto i suoi genitori e che ogni volta le offriva un passaggio ed era ormai diventato di casa. Nonostante nessuno conoscesse Ellie davvero, lui era comunque la persona che più le era vicino. Vicino si, nel senso che la salvaguardava da qualsiasi sguardo un ragazzo poteva rivolgerle, ma in realtà si sentiva semplicemente sola, e stanca. Stanca di un ragazzo che fingeva di amarla e di apprezzarla per quel che era e che poi la trattava male, stanca di un ragazzo che decidesse per lei, stanca di un ragazzo che stabilisse cosa lei doveva e non doveva fare, stanca del fatto che lui la voleva tutta per sé, senza condividerla con nessuno, e soprattutto che aveva intenzione di manovrare ogni suo sentimento a proprio vantaggio. Era stanca di appartenere a qualcuno che non l’amava per davvero! Ma lui non avrebbe mai chiuso con lei, non la voleva solo affianco, non voleva solo trattarla a modo suo, voleva scoparsela. E c’era da aspettarselo da un giocatore di football come lui, e probabilmente se non si fosse passato tutte le ragazze carine della scuola non starebbe a perdere tempo con Ellie. Spesso le rinfacciava che lei era troppo chiusa, era troppo timida, che doveva darla via più facilmente, ma solo ed esclusivamente a lui! E quando decideva lui, ma per fortuna di Ellie non andò mai oltre al farle presente queste cose. Ma continuando così, tutto avrebbe certamente preso una brutta piega…
“Ho solo bisogno di distrarmi” pensò “chiamerò Hailey per uscire questo pomeriggio”.
Vide poi sua madre attraversare di fretta il salotto mentre si infilava un giubbino troppo pesante e prendeva la borsa posata sul divano, e camminando di fronte alla porta della cucina si affacciò per salutare Ellie «Corro a lavoro, a stasera tesoro, studia!»
«Si mamma» rispose indifferente Ellie mentre ingurgitava noccioline. Fece un sorso d’acqua e salì in camera, per poi prendere il cellulare, buttarsi sul letto e digitare il numero di Hailey.
«Ehi Hailey! Hai da fare più tardi? Mi prenoto per uscire con te» ridacchiò «dobbiamo parlare».
Hailey era una ragazza simpatica, non troppo grassa, carina per i gusti di Ellie, ma soprattutto era l’amica che più la sapeva ascoltare e consigliare. Abitava a circa due isolati da casa sua ma erano solite incontrarsi in città, specialmente se da sweet life c’era l’offerta “prendi due paghi uno” sui dolci al cioccolato. Si diedero appuntamento proprio lì di fronte, per la cinque. Dopo aver aperto e chiuso, letteralmente, il libro di biologia, Ellie decise di iniziare a prepararsi. Si vestì semplice e non si preoccupò affatto di truccarsi o sistemarsi i capelli e, sperando che sarebbe stato vuoto, prese il primo pullman che le capitò a tiro.
Sorrise alla vista dell’amica e lei fece altrettanto, dopotutto non si vedevano da circa tre ore e mezza.
«Ellie, ho già avvistato uno yogurt col caramello che so ti farà impazzire!» esclamò con entusiasmo Hailey.
Ellie rise: «Non dovremmo mangiare tutte quelle schifezze…a quest’ora! Ripassiamo dopo aver fatto un giro no?»
Si abbracciarono e iniziarono a camminare lontano da quell’invitante negozio.
«Volevo chiederti se sai qualcosa a proposito del viaggio della prossima settimana» fece Ellie.
Ad Hailey brillarono gli occhi e senza lasciare il tempo di dire nient’altro disse «Sarà fantastico! Andremo in ogni singolo negozio di Londra, senza tralasciare tutte quelle ore di aereo insieme, anche se mi spaventano sono emozionata! E l’albergo? Lo ribalteremo!»
«Calma!» la interruppe Ellie alzando le mani in segno di difesa. Rise guardandola, «so già che faremo queste cose, sempre se mio padre accetterà di mandarmi»
Hailey si fermò improvvisamente «Certo che ti manderà! L’unico aspetto negativo di questo viaggio sarà dover condividere la stanza con un’altra ragazza» aggiunse.
Ellie riprese il passo e a bassa voce disse «L’importante è che non venga Chris»
L’amica sbuffò guardando a terra «Quando ti deciderai a lasciarlo? È una persona spregevole, perlopiù ti tratta come se fossi una merda, non capisco neanche perché ti sei messa con lui»
«Avrò avuto un calo di zuccheri» disse ridendo «ma a parte gli scherzi, non è così semplice»
Hailey prese l’amica sottobraccio e sorridendo con gli occhi al cielo esclamò «Ellie, Ellie, Ellie… ora ti dico io cos’è semplice: domani sera c’è una festa al Moonlight, e ci saranno tutti i ragazzi della nostra scuola, e tu per quella sera sarai single!»

Fatemi sapere se vi incuriosisce *-*

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1761051