In
primis, vorrei scusarmi per l’oltraggioso ritardo con il quale carico un nuovo
capitolo di questa ff.
Preciso che lo faccio per convenzione, dato che io stessa mi
ritengo imperdonabile. Comunque sia, spero che lo Spirito natalizio scenda nei
vostri cuori e li riscaldi, in altre parole abbia un notevole ascendente su di
voi e sulle vostre capacità di perdono.
Detto
questo ringrazio caldamente tutti coloro che hanno recensito i due
(lontanissimi nel tempo) capitoli precedenti:
Nike87
ryota46
Lucy Light
Kattiva
Gaki
T@ti@ch@n
_AqUa PrInCeSs_
LaTerrestreCrazyForVegeta
LadyViolet
daphne_91
JiuJiu91
Grazie
mille, vi invito a leggere il seguente capitolo e quelli che seguiranno (in un
futuro spero abbastanza prossimo).
Spero
anche che altri si uniranno a voi nel lasciare qualche commentuccio.
Mille
baci, 44 Galeoni, 12 falci e 3 zellini.
E
soprattutto Buon Natale.
WS
L’oscura routine del Salesiano
Ma il nostro amico dai capelli corvini e gli occhi verdi non
poté godere a lungo dello sfavillante sole primaverile, poiché, come ogni eroe
che si rispetti, non doveva solo sopportare i continui attacchi dei nemici ma doveva anche vedersela con i professori antipatici
(eufemismo per bastardi), prevenuti e parziali, di modo che la sua vita fosse
di poco preferibile all’inferno (e qui non sono nemmeno tutti d’accordo).
Doveva infatti lasciare il bel
giardino di Hogwarts, dove generazioni intere di
maghi e streghe avevano bazzicato e pomiciato indisturbati, data l’ampiezza,
per dirigersi invece nei luridi, bui ed umidi sotterranei. Sì, ad Hogwarts infatti, essendo un
tipico castello inglese, nei sotterranei non ci sono celle e prigioni ma si
tengono perfino lezioni.
Seguito da Neville, quest’ultimo probabilmente in stato di
trance, entrò al castello e scese in direzione della classe di….Pozioni,
naturalmente. Sono sicura che i più svelti tra voi ci fossero
arrivati da un pezzo, ed anche quelli che non lo avevano fatto si
saranno prontamente finti svelti e avranno annuito con fare accondiscendente.
Ad ogni modo, adesso gli uni e gli altri se la staranno ridendo.
Siccome la sorte non riteneva di essere stata abbastanza
cattiva con Harry, aveva deciso che ogni volta che ci sarebbero state Pozioni,
la lezione doveva prolungarsi
per due ore consecutive e, ovviamente con la speciale partecipazione degli
amabili Serpeverde; e questo avviene, non so se ve ne
siete accorti, sin dal primo anno di Harry ad Hogwarts.
Appena i nostri intrepidi amici si sedettero (sempre
rigorosamente insieme, perché guai a far anche solo
conversazione con altri: potrebbe nascondersi un Mangiamorte
dietro ognuno di loro. L’unica volta che si sventrarono a far amicizia con
qualcun altro scelsero Luna, il che la dice lunga sulle loro capacità nel campo
delle relazioni sociali), il Professor Piton, il più
temuto e odiato dagli studenti, fece la sua comparsa.
“Cinquecentosessantacinque punti in meno a Grifondoro” annunciò con voce fredda.
Ed aggiunse, accennando il suo solito sorriso ironico sulle labbruzze inesistenti “Punizione per Potter
e Weasley: dalle due del pomeriggio voglio che
squartiate i cuoricini dei pulcini di Hagrid, ne
prendiate le fibre e ne facciate una ghirlanda da appendere alla mia scrivania;
Paciok , una gallina
potrebbe ritenersi fortunata in confronto all’entità esponenziale di idiozie che
il tuo cervello riesce a partorire al secondo, quando non sei occupato a
mangiare; signorina Granger, la tua arroganza nel
voler rispondere alle mie domande va oltre ogni limite di sopportazione. Per la
tua insolenza altri venti punti in meno a Grifondoro
(che vi annuncio ora è esattamente a – 43 punti)”
Risatine ruffiane si alzarono dai Serpeverde,
nemmeno un brontolio invece giunse dai Grifondoro:
Harry, pur essendo diventato molto spavaldo con Piton
negli ultimi tempi, stava pensando a Ginny e non aveva
sentito granchè, Ron
contemplava già la possibilità di vendere la ghirlanda per racimolare qualche zellino, Neville invidiava la gallina tremando da capo a
piedi ed Hermione era intenta a riempirsi gli occhi di lacrime. Gli
altri Grifondoro si voltarono verso i nostri valorosi
quattro emarginati e li guardarono con astio. Come si sa, comprendersi è
difficile, ed io temo che i loro affezionati compagni di Casa non avessero compreso che i poveretti erano stati solo vittime
dell’ingiustizia pitoniana, o non gliene importava,
cosa piuttosto legittima, dato che tutta la nostra misera vita si aggrappa
all’unico appiglio che dona noi dignità ed onore: i punti per la Coppa delle Case.
Una domanda nasce spontanea: e Silente? Il vecchio e saggio
preside di Hogwarts non sembra essere consapevole
della parzialità di uno dei suoi professori ed anzi gli dona fiducia
incondizionata, come sia io che voi dovremmo sempre fare: d’altronde
l’esperienza del giovane Harry insegna e il fatto che James
e Lily siano stati traditi dal loro amico è solo un caso.
I nostri poveri studenti non sapevano che Silente dormiva
profondamente, in seguito agli effetti delle droghe che Piton
gli metteva regolarmente nella coppa durante i banchetti. Ma ricordatevi, abbiate fiducia in Severus Piton.
Sta di fatto che le droghe funzionavano magnificamente. Si
può dire quello che si vuole, ma Piton ci sapeva
davvero fare con le Pozioni…
La mente di Harry vagò, lasciando il pensiero dell’amata Ginny….In che cos’altro ci sapeva fare quel viscido idiota?
Di certo, si rispose, non nel vestirsi. Diciamolo. Va in
giro vestito da prete salesiano. Vero è che ,data
l’avvenenza del professore, difficilmente, anche se fosse andato in giro
vestito con frac e vestito, avrebbe potuto rompere il voto di celibato che
sembrava aver fatto.
La lezione procedeva lenta.
Dopo un quarto d’ora stavano pestando scarafaggi con un
pestello. Harry non sapeva infatti se quest’oggetto
era davvero alla pari con il calderone per importanza in pozioni o se faceva
solo parte delle maniacali e viscide
intenzioni di Piton farglielo utilizzare tanto
spesso.
Dopo un’altra mezz’ora stavano pestando coleotteri dorati
della Mongolia Sud-Occidentale.
Dopo un’altra intera ora stavano pestando formiche. Infine,
al termine della lezione (salutato da tutti con applausi, ovazioni,
manifestazioni di giubilo, fuochi artificiali e parate commemorative) stavano
finendo di pestare animali portatori di malattie infettive, fondamentali perché
la loro pozione prendesse il bel colore rosato che Piton
voleva che prendesse.
Ron sospirò rumorosamente
quando vide che la sua pozione non era affatto rosa ma sul grigio
spento, ed anche un po’ pastosa, in effetti. Motivo per cui la clessidra dei
punti di Grifondoro toccò il minimo storico di -64
punti.
Non c’è che dire, il morale dei nostri amici era davvero a
pezzi. Pezzi più o meno della stessa grandezza degli animaletti che avevano
pestato durante queste due estenuanti ore.
Il pranzo si offriva ai loro occhi come unica consolazione
dopo tanti disastrosi eventi.