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di deliriums
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo. ***
Capitolo 2: *** capitolo uno. ***
Capitolo 3: *** capitolo due. ***
Capitolo 4: *** capitolo tre. ***
Capitolo 5: *** capitolo quattro. ***
Capitolo 6: *** capitolo cinque. ***
Capitolo 7: *** capitolo sei. ***
Capitolo 8: *** capitolo sette. ***
Capitolo 9: *** capitolo otto. ***
Capitolo 10: *** capitolo nove. ***
Capitolo 11: *** capitolo dieci. ***
Capitolo 12: *** capitolo undici. ***
Capitolo 13: *** capitolo dodici. ***
Capitolo 14: *** capitolo tredici. ***
Capitolo 15: *** capitolo quattordici. ***
Capitolo 16: *** capitolo quindici. ***
Capitolo 17: *** capitolo sedici. ***
Capitolo 18: *** capitolo diciassette. ***
Capitolo 20: *** capitolo diciotto. ***
Capitolo 21: *** capitolo diciannove. ***
Capitolo 22: *** capitolo venti. ***
Capitolo 23: *** capitolo ventuno. ***
Capitolo 24: *** capitolo ventidue. ***
Capitolo 25: *** capitolo ventitré. ***



Capitolo 1
*** prologo. ***


Prologo.

Corsi verso la porta di casa citofonando come una malata mentre la pioggia mi bagnava da capo a piedi.
Quella troia di mia madre non lasciava neanche per un attimo il suo ragazzino, neanche per aprire la porta a sua figlia.
Posai la cartella sulle scalette bagnandolo ancora di più, non immagino i libri dentro che fine abbiano fatto.
Presi le chiavi dalla tasca e cercai di infilare la chiave, “Merda, merda, merda..” sibilai finchè non riuscii a infilarla nel buco.
Spalancai la porta facendo un'entrata tipo film horror.
Buttai incazzata nera lo zaino fradicio sul divano e sbattei la porta per poi togliermi la felpa lasciandola cadere per terra e scuotere i capelli rossi come fanno i cani, facendoli gocciolare tutti a terra.
Che tempo cazzone.
“Mamma!” urlai guardando di sopra dove scese quella troia di mia madre con un accappatoio e una specie di serpente sui capelli.. o un'enorme spruzzata di panna?
“Tesoro, non ti ho sentito, sei fradicia.” disse scendendo le scale e guardandosi lo smalto rosso sulle unghie, “Non mi hai sentito, certo..” sibilai salendo le scale per andare in camera mia.
Mia madre, una troia di alto livello.
Avevo diciotto anni e lei trentasette, da questo si può intendere già molto.
Mio padre non l'avevo mai conosciuto, era stato uno dei tanti ragazzini dai venti ai trenta anni che si portava al letto ogni santa notte.
Mi buttai sul letto togliendomi sia la maglietta che i pantaloni completamente fradici ed afferrai i quaderni ed i libri infilandomi la matita fra le labbra e sfogliando a cazzo il libro di algebra.
Buttai la testa all'indietro, devo rompere le palle a Louis.
Mi allungai cercando di prendere il telefono nero fisso sul comodino con il risultato di una culata a terra.
“Louis?” dissi alzandomi dolorante da per terra, “Ehi, Drew.” sentii la voce metallica dall'altra parte del telefono, “Lou, mi servono i compiti di algebra.” buttai lì, “Sto bene, comunque.” “Si, si, i compiti?” lo sentii sbuffare dall'altra parte della cornetta, “Lo sai con chi stai parlando?” mmh.. in effetti, “Okay, chiamo Liam, grazie per niente, minchione.” “Figurati, scema” quanto ammore.
Composi un altro numero, “Che ti serve?” Oh.. “Come facevi a sapere che mi serve qualcosa?” chiesi spalancando gli occhi, “Perchè sono le due meno un quarto, ogni volta che torni a casa stai almeno cinque minuti fuori dalla porta perchè tua madre non viene ad aprirti, poi apri tu, salti il pranzo, prendi i libri, chiami Louis perchè non hai i compiti, lui ti dice che non li ha e poi chiami me.” wau.. sono così monotona? “Emh.. bene.” “Di algebra non c'è nulla, comunque.” feci un sospiro e buttai il libro per terra, “Liam, ho un'altra chiamata, aspetta.. pronto?” “Vi, dove cazzo sei?” rimasi un attimo in silenzio poi capii in che situazione mi trovavo, “Niall, ti hanno dato buca di nuovo?” silenzio, “Carter? .. merda, ho sbagliato numero.” “Già.” risi per poi agganciargli in faccia.

Mi scompigliai i capelli mossi e scalati per poi uscire dalla camera cercando di fare silenzio.
Mia madre, come ogni sera, era tornata tardi o era andata a casa di un tizio completamente ubriaca.
Entrai nella doccia ed aprii l'acqua per poi spargermi completamente di sapone.
Quando uscii spalmai la mano sul vetro per pulirlo dal tepore ma sentii un rumore ed un 'Merda' dall'altra parte della porta.
“Mamma?” chiamai dal bagno arrotolandomi l'asciugamano sulla vita e con ancora la spazzola in mano, “Mamma, sei sveglia?”.
Socchiusi la porta ma non vidi nessuno così camminai verso le scale e quasi non svenni vedendo un bonazzo in boxer davanti a me.
Il ragazzo mi squadrò da capo a piedi e notai qualcosa gonfiarsi nelle parti basse, gli lanciai la spazzola in quel punto facendolo piegare in due, “Michia, trattieniti.” commentai rossa in viso.
“Porca troia, ti sembrava opportuno?” chiese lanciandomi un'occhiata omicida mentre si teneva quella parte con le mani, “Mi ritrovo un maniaco sessuale in casa, che dovrei fare?” sbuffai, il riccio si ricompose continuando a fracassarsi il labbro e cercando di stare diritto, “Beh.. è stato un enorme piacere conoscerti.” aggiunse con un sorriso sfottente sul volto, “Sei un altro ragazzino che è andato a letto con mi madre?” “Non lo so, mi sono svegliato in un letto con una donna.. non che mi sia dispiaciuto.” sorrise scuotendo la testa mentre io mi limitai ad una smorfia, “Quanti anni hai?” chiesi guardandolo, mia madre se l'era trovato proprio bello stavolta, “Ventitré, perché?” scossi la testa per poi abbassarmi a riafferrare la spazzola, “Sei il più giovane che sia mai stato con mia madre.. per ora.” “Tua madre si porta al letto molto uomini?” “Molti ragazzi, già.” lo guardai un'ultima volta per poi dargli le spalle e camminare verso il bagno, “Ehi, comunque mi chiamo Harry.” mi rigirai forzando un sorriso, “Drew, ma non credo ci rivedremo mai più.” “Chi te l'ha detto?” “Beh, magari ti ritroverò nel letto di mia zia, chi lo sa.” feci spallucce osservando le labbra del ragazzo formare un sorriso e far spuntare dei denti bianchissimi e delle fossette adorabili, “Ciao ciao, Harry.” feci un cenno con la mano per poi rientrare in bagno.

“Merda, merda, merda.” “Smettila, Drew, pensa a correre!” urlò Liam strattonandomi il braccio e spingendomi dentro scuola.
La bidella ci squadrò da capo a piedi accigliata, minchia guaddi?
“Porca miseria, potevi arrivare un po' più presto, o era troppo impegnativo?” chiese sbuffando e continuando a correre, mentre lo zaino mi sbatteva sul culo.
Spalancai la porta attirando l'attenzione di tutta la classe.
Non sapevo chi guardare, se il professore che aveva preso a scrivere qualcosa sul registro senza dire niente o Louis che emetteva grugniti soffocati per trattenersi dal ridere.
Il prof puntò il dito sui banchi e mi diressi vicino a Louis mentre Liam si sedeva vicino ad Horan.
“Smettila, coglione.” sibilai sfilandogli il libro da sotto gli occhi per cercare il punto dove eravamo, “La faccia tua mescolata a quella di Liam e a quella del prof fanno un trio perfetto.” se la rise l'altro mettendosi una mano fra i capelli, alzai lo sguardo guardandolo mentre, continuando a sorridere, sfilava una penna dall'astuccio, pensare che in primo liceo avevo una cotta per lui e l'avevo anche baciato, a stampo, poi.. boh, è sparito tutto, e credo sia stata una delle poche cose fortunate che mi siano capitate nella vita.
“Ma tu la mattina ti lucidi gli occhi con la pezzetta degli occhiali?” esitai senza pensare riferendomi a quegli occhi verde-acqua, lui alzò un sopracciglio per poi tirarmi una guancia, “Si, piccola, proprio così.”

Louis spalancò la bocca facendo cadere una poltiglia che stava masticando sul tavolo, “Bella merda.” commentai facendo una smorfia, l'altro abbassò lo sguardo facendo una smorfia a sua volta e pulendo con il fazzoletto, “Vuoi dire che a casa tua c'era un figone e te ne sei andata senza chiedergli il numero di telefono? Oh. Mio. Dio.” disse facendo una vocina da ragazzina pettegola.
Avvicinai la bocca al suo orecchio e gli sussurrai, “Smettila, sembri gay.” lui roteò gli occhi al cielo con un sorrisino.
“E comunque non chiederei mai ad un tizio che è andato a letto di mia madre il suo numero..” rabbrividii, “Sarebbe strano.” continuai, “Già.” commentò Louis.
Al tavolo si sedette Liam seguito da Niall, “Victoria alla fine ha richiamato?” chiesi ridendo lanciando un'occhiata al biondo che mi fulminò con lo sguardo, “Taci, Carter.” sibilò mentre gli altri si scambiavano occhiate come chi non ha capito una minchia.
“Ti hanno dato buca di nuovo?” sussurrò il moro all'orecchio del biondo che parve quasi arrossire per un momento, “Oh, ma che cazzo.” sbraitò sbattendo un pugno sul tavolo, “Nervosetto..” commentai a bassa voce.
Non mi era mai andato a genio Horan, sinceramente mi dava tutto fastidio di lui, dai capelli biondi tinti, agli occhi troppo azzurri, a quel fastidioso accento irlandese, quei cappelletti e quell'egocentrismo.
“Comunque non mi ha dato buca, non si sentiva bene ed è rimasta a casa.” precisò, “In poche parole.. ti ha dato buca.” Liam diede una gomitata a Louis vedendo il biondo diventare sempre più rosso di rabbia, “Se vuoi esco io con te, Niall.” dissi sorridendo e con lo sguardo sul piatto, lui spalancò gli occhi, “Cosa?” “Si, dai, ci facciamo una passeggiata e magari ci facciamo un bagno al mare.” continuai ironica, “B-beh, d'accordo.” aspetta.. cosa? “Venerdì sera alle otto.” aggiunse per poi alzarsi, “M-ma.. io ero ironica.” balbettai cercando di capire cosa avevo combinato, Louis mi diede una pacca sulla spalla quasi facendomi sbattere con la faccia sul tavolo, “Forse non era proprio il momento di scherzare, non si sa cosa ci si può aspettare dagli irlandesi.” disse con un sorrisino.
Mi coprii il volto con le mani mugugnando qualcosa quando sentii Liam fischiettare cominciare a canticchiare “Niall e Drew, presto sposi, si scambiano effusioni amorose..” lo fulminai con lo sguardo mentre lui cercava di non ridere.
“Figli maschi.” sorrise soddisfatto Louis per poi alzarsi.
Merda, merda, merda.

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Moonlight.
Buooonciorno c:
Sono tornata, ve l'avevo promesso!
Allora, mi trovo meglio a scrivere questa storia, contiene maggior minchiate, ormai questo è il mio stile lol
Comunque, come sapete, ho sempre la mia serietà, minchiate fino ad un certo punto.
Diciamo che non è un capolavoro questo prologo, non so bene come andrà a finire la storia, volevo solo ritornare a scrivere, ma, dopotutto, io non ho mai scritto una storia precisa, tutte le mie storie sono finite diversamente da come dovevano finire all'inizio lol
Non ho molto da dirvi, solo che posterò forse settimanalmente, la scuola mi sta uccidendo, poi fra gli amici e gli impegni al di fuori della scuola non riesco a combinare un bel niente..
Finisco qui e cerco di scrivere al più presto il seguito, ditemi che ne pensate, spero vi piaccia c:
Sciao.

P.S: se vi state chiedendo perchè faccio sempre storie su Harry allora siete fottute perchè non ho una risposta uu'
E' una malattia, mi ispira di più.. forse dentro i capelli ha un radar.

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Capitolo 2
*** capitolo uno. ***


Giacomo Leopardi, nato il 29 giugno del 1798 a Recanti.
Guardai meglio il foglio e scossi la testa per poi fare una barra su ciò che avevo scritto.
Giacomo Leopardi, nato il 29 giugno del 1798 a Recanti.
Bacchettai la matita sul bancone del bar per poi mordicchiarla con i denti.
Giacome Leopardi, il cui nome di battesimo era Giacomo Tald..
“Tald.. talderdi.. taldigerdi..” “Che cosa stai facendo?” alzai il volto guardando gli occhi caramellati del barista, “Hai presente Giacomo Leopardi?” chiesi gesticolando con la matita in mano.
Alzò un sopracciglio, “Certo.” “Ecco, ha un nome impronunciabile.” “Giacomo Taldegardo Francesco di Sales Saverio Pietro Leopardi..?” spalancai gli occhi, “Ma come cazzo..” Zayn, ovvero il barista, ovvero ovvero uno dei miei migliori amici, ovvero ovvero ovvero il più stretto dopo Louis, scoppiò in una fragorosa risata, “Facci una filastrocca, poi te lo impari.” mi consigliò pulendo un bicchiere.
Riabbassai lo sguardo sul foglio e scrissi il nome, “Giacomo Tal.. degardo Francesco di Sales Saverìo..” “Saverio.” “Sav.. erìo.” “Saverio.” “Sa.. ve.. rìo.” “S-a-v-e-r-i-o.” “Saverìo.” lui alzò gli occhi al cielo ed io scoppiai a ridere, “Sei buffo quando ti arrabbi.” dissi chiudendo il quaderno e rimettendolo nella borsa.
“Ti offro qualcosa, secchia?” gli lanciai un'occhiataccia, “Non sono una secchia.” lui fece un sorrisino, “D'accordo, se lo dici tu..” roteai gli occhi infastidita per poi poggiare il mento sulle braccia incrociate.
“Comunque una birra me la puoi offrire.” dissi alzando lo sguardo sul moro che annuì e si allontanò, lo seguii con lo sguardo finchè non fu fermato da un altro ragazzo a cui sorrise e scambiò quella specie di spallata, cioè, si danno petto contro petto.. una.. pettata..?
I due cominciarono a parlare e scrutai il ragazzo sconosciuto per bene, indossava un capello di quelli che ti si spiaccica sulla testa, non quelli che si mette sempre Horan con la visiera, sembrava quello delle bambine di due anni.
Zayn mi guardò un attimo e mi sorrise, prese la birra e poi si avvicinò a me invitando l'altro a seguirlo.
“Drew, lui è un mio amico.” disse poi raggiungendomi, spostai lo sguardo dal moro all'altro e quasi non sobbalzai sulla sedia mentre il riccio, anche se i suoi ricci erano per metà coperti da quel cappello ridicolo, sorrideva soddisfatto, “Drew lui è Harry, Harry.. Drew.” continuò l'altro non accorgendosi della tensione che c'era fra di noi.
“Piacere.” allungò la mano il riccio, io alzò un sopracciglio confusa, che minchia stava facendo?
Gli strinsi la mano ancora più confusa, forse ha fatto un'incidente e non si ricorda nulla.. o forse è proprio ritardato mentalmente.
Zayn mi posò la birra e io la presi senza distogliere lo sguardo dal riccio, “La bevi tutta?” chiese quasi sorpreso Harry, aggrottai la fronte, “E' illegale?” lui sorrise divertito, “No, certo che no.”.
Zayn ci guardò un attimo per poi farmi cenno che tornava subito ed andò al tavolo di un cliente.
Abbassai lo sguardo sul bancone sentendomi ancore quegli occhi verdi penetrarmi nella testa, “Potresti smetterla di fissarmi? Mi metti in soggezione..” dissi alzando il volto, lui sorrise per poi sedersi sullo sgabello dall'altra parte del bancone continuando a guardarmi mentre io sbuffavo sonoramente, “Guarda che mi ricordo di te, come faccio a scordarmi di una botta nelle palle come quella?” mi morsi il labbro cercando di non ridere per non dargliela vinta mentre lui mi guardò soddisfatto come pronto ad accettare la sfida, “Scommetto che l'hai disinfettata dopo, la spazzola.” “Possibile..” cominciai a girarmi l'anello sul dito passando lo sguardo distrattamente sui suoi occhi e poi distogliendolo.
Il fatto è che con i ragazzi mi blocco, sopratutto se sono sicuri di se e io non li conosco, può sembrare che dico cose che mi fanno sembrare dura ma è stato lavoro di anni e anni, più spesso mi capita di dire cose stupide.
“Io te l'avevo detto che ci saremmo rincontrati.” aggiunse sorridendo, alzai un sopracciglio, “Viviamo nella stessa città, sarà possibile che ci incontreremo varie volte, non vuol dire che sia il destino che è stato scritto.” dissi con voce ironica, “E poi tu vai con le vecchie.” “Non è vero.” “Ah no?” si grattò la fronte corrugandola, “Diciamo che tua madre non è stata la prima adulta con cui sono stato.. ma non vuol dire che le ragazze non mi attraggono.” “Ci mancherebbe..” sorrise incastrando i suoi occhi nei miei che spostai prontamente, sentii la sua mano posarsi sulla mia facendomi smettere di girare l'anello, “E' inutile che ti innervosisci, mica ti mordo.” disse sempre con quel tono divertito, accennai un sorriso scansando subito le mani dalle sue e posarle sulle cosce che cominciai a tamburellare con le dita, “Beh, è stato un enorme piacere rivederti ma ora, con grande dispiacere, devo andare.” mi alzai afferrando la borsa e salutai Zayn da lontano per poi fare un cenno con la mano al riccio che accennò un sorriso ed uscire da bar.

Dopo una decina di suoni al campanello la porta dell'appartamento Tomlinson si aprì ritrovandomi un Louis a dir poco incazzato con gli occhi socchiusi, una maglia larga e grigia tutta stropicciata e i pantaloni del pigiama
“Ti ho svegliato?” chiesi con un sorriso angelico, lui grugnì tirandomi dentro e chiudendo la porta.
“Lou, sono le tre del pomeriggio, non puoi dormire tutto il giorno.” l'altro si buttò sul divano spiaccicandosi su un cuscino, “Sta sera devo fare tardi, sto cercando di recuperare sonno.” si giustificò quasi lamentandosi, “Dove vai?” chiesi, “Non ti interessa.. allora, che vuoi?” sgattaiolai vicino a lui mettendomi in ginocchio davanti il divano per averlo faccia a faccia mentre lui aveva aperto gli occhi e mi guardava confuso, “L'ho rivisto.” dissi, lui spalancò gli occhi, “Davvero?!” urlò quasi alzando il volto, “Si, al bar dove lavora Zayn.” “Oh, mio, dio, ma è una cosa stupenda, è. è.. non mi interessa.” e si rigirò dandomi le spalle, aggrottai la fronte, “Coglione.” “Cretina.” “Bastardo.” “Scema.” “Idiota. “Stronza.” “Vaffanculo.” “Reciproco.” mi alzai da terra scassata e con un colpo secco mi buttai sopra di lui facendolo gemere di dolore.
“Mi hai dato una gomitata in un polmone!” disse strizzando gli occhi, “Mi ascolti ora?” chiesi con tutta tranquillità alzandomi di poco con i gomiti e guardandolo in faccia, “Ma perchè non rompi le palle a Liam?” “Perchè a te voglio più bene.” sorrisi mentre lui continuava a guardarmi come se volesse staccarmi i capelli uno ad uno.
“Allora, sono andata al bar di Zayn e l'ho rivisto, è anche un suo amico.” “Una domanda.. di chi minchia stiamo parlando?” roteai gli occhi al cielo, “Harry, il riccio che è andata al letto con mia madre.” “Ah.. gli hai chiesto il numero alla fine?” “No, Louis.” scossi la testa sdraiandomi vicino a lui cercando di stringermi il più possibile, “Il fatto è che ho sentito i brividi.” avvicinai il viso al suo guardandolo negli occhi e dissi in modo inquietante “Quei brividi.” lui rise divertito, “Drew, tu senti sempre quei brividi quando sei in una situazione imbarazzante con un ragazzo.” disse poi.
Guardai accigliata quegli occhi verde-acqua, “Non è vero.” “Ah no?” e prima che potessi rispondergli senti la sua mano accarezzarmi la spina dorsale e poi sfiorarmi il sedere facendomi tremare, posai la mia mano sulla sua fermandolo, “D'accordo, forse hai ragione..” borbottai alzandomi dal divano mentre quel cretino di Louis sorrideva soddisfatto.
“Comunque, se lo conosce Zayn lo conosce Liam, prova a chiedergli qualcosa a lui.” continuò incrociando le braccia dietro la testa, annuii con gli occhi socchiusi, “Bella idea, Tomlinson.” lui sorrise, “Grazie.. e ora esci da casa mia che devo dormire.” mi lanciò un cuscino girandosi poi di schiena, roteai gli occhi non trattenendomi dal sorridere per poi chiudermi la porta alle spalle.
La tasca dei miei jeans vibrò e guadai il messaggio sul display del mio blackberrie..
'Fatti decente domani sera, devo fare una bella figura, Niall.'.
Vai sicuro, biondo.

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Moonlight.
i’m in love with you and all these little things, LALALA.
Bounjoouuuur c:
Chi ha sentito Little Things?.. che minchia di domanda è?
Ora non mi metto a parlare della canzone o ci faccio un poema..
Tralasciando il fatto che Ed è un poeta, ma un poeta vero.
Tralasciando il fatto che i ragazzi sono stati magnifici.
Tralasciando il fato che Harry vuole farmi morire con quella voce roca.
Tralasciando il fatto che hanno tutti un proprio assolo.
Tralasciando il fatto che non riesco a smettere di rimettere 'play' ogni volta che finisce.
Maaaa, vabè.
Sarebbe tutto magnifico se non avessero dato le date e io sia di Roma, cioè del sud, capito gente? Sud, non so avete presente cos'è.
E' un cibo.. ovvio.
Cooomunque.
Ho poco da dirvi:
La storia comincerà ad essere più coinvolgente credo nel terzo capitolo.. boh.
Per ora è una cagata.
..
Pooi..
Domani tanti regaaaaali!
In verità me li danno dopodomani, ma domani è il mio compleanno, quindi.. boh, così.
Happy birthday to me..
Okay, sto scassando le palle a tutti.
Mi levo dai maroni.
Ho da studiare ancora sei pagine di geografia e ripassare per la verifica di inglese per poi uscire.. non ce la farò maaai, yeeeh.
Vado, ciao a tutti c:

Per domande o curiosità su twitter mi trovate come: @harrehshands.
P.S: Scusate tantissimo se non ho risposto alle recensioni, finisco geografia e rispondo a tutti c:
P.p.s.. o p.s.s? : Il capello è quello che a Niall pacioccoso nella foto ^^

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Capitolo 3
*** capitolo due. ***


Mi sentii osservata così smisi di guardare la tv e mangiare popcorn.
Girai il volto e vidi mia madre tutta in tiro con un top e una mini gonna con sotto delle calze a rete e degli stivali, mi guardava con una smorfia sul volto, “Cosa c'è?” chiesi sbuffando e roteando gli occhi, lei si portò le braccia sotto il seno rifatto e mi fulminò con lo sguardo, “E' venerdì pomeriggio, stai ogni settimana in questo stato, a mangiare fino allo svenimento, sdraiata sul divano a guardare la tv come i depressi, invece di uscire con i tuoi amici, trovati un fidanzato, sei giovane, hai diciannove anni, io alla tua età andavo alle feste, avevo storie d'amore, amici..” “Tu alla mia età eri già incinta..” bisbigliai tornando a guardare la tv, “Cosa?” “Nulla, nulla..”.
Mi riempii la bocca di popcorn così che non potessi dire nulla senza pensare mentre mia madre si metteva davanti la tv coprendomi la visuale, “Devi trovarti un fidanzato, Drew.” aggiunse con uno sguardo omicida, “Non fo bifogno fi un fidanfato.” protestai sputacchiando qualche popcorn sotto lo sguardo schifato di mia madre, “Invece si, Drew, non puoi passare la tua adolescenza su un divano!” alzò le braccia al cielo alzando di poco la voce ma restando sempre tranquilla.
Buttai i popcorn per terra ingoiando poi quelli che avevo in bocca, “Sta sera esco con Niall, contenta?” sbraitai alzandomi dal divano, le si illuminarono gli occhi, “Niall? Non mi avevi mai parlato di un certo Niall.” disse seguendomi mentre io andavo a passo svelto in cucina, “Noi non parliamo mai di nulla, è diverso, se non delle tue tette o del ragazzo carino che hai visto ieri sera.” roteai gli occhi al cielo mentre lei ignorava completamente quel che dicevo, come sempre, “E' carino? Quanti anni ha? Da quanto lo conosci?” sbuffai, “E' decente, ha diciannove anni e lo conosco dal primo liceo ma non l'ho mai sopportato.” lei sorrise a trentadue denti, “Devo assolutamente conoscerlo, magari potrei invitarlo qui a pranzo un giorno, finalmente avrai un benedetto ragazzo, Drew.” sbarrai gli occhi, “Cioè, ho trovato un mio compagno di classe che non ti sei portata al letto? Oh. Mamma. Mia. Me lo devo segnare sul calendario, assolutamente.” dissi ironica mentre lei si accigliava, “Smettila, Drew, lo sai che i tuoi compagni di classe non li ho mai toccati.” “Si, certo, e che mi dici di Josh? O.. Mark, o Jeson.. inventa una scusa migliore.” sbattei il succo sul tavolo senza guardarla, “I tuoi amici però no, Liam, Zayn e anche questo Niall.” “E Louis.” aggiunsi, silenzio.
Alzai lo sguardo su di lei che a sua volta lo abbassò sul tavolo tamburellandolo con le dita, che stava a significare quel silenzio?
“Che cosa significa questo silenzio?” lei alzò lo sguardo su di me, quasi avesse paura, ma senza proferire parola, io aprii poco la bocca, “Tu e Louis..” dissi a bassa voce.
Ci furono dei minuti di silenzio poi mi alzai dalla sedia sbattendola a terra, “Sei una troia! Come hai potuto toccare Louis?!” urlai diventando completamente rossa, “Tesoro, è stato un malinteso, nessuno dei due lo voleva.” disse lei con tutta calma cercando di avvicinarsi a me ma io mi spostai prontamente con una smorfia in viso, “Non me lo hai neanche detto! Sei solo una puttana, ma non ti stufi dopo un po'? Sono anni che va avanti così!” continuai ad urlare quasi con le lacrime agli occhi, lei si riavvicino senza nessuno risultato così si rassegnò, “E' stato solo un malinteso, anche Louis ti saprà spiegare.” disse solo con un tono di voce basso.
Io la guardai disgustata e prima di chiudermi la porta alle spalle sibilai “Sta lontana dai miei amici.”

Il mio dito non la smetteva di spingere il bottone del citofono, l'avrei rotto, sicuro.
Sentii dall'altra parte della porta un 'Cazzo, non sono sordo, sto arrivando' ma continuai a citofonare.
La porta dell'appartamento Tomlinson si aprì e davanti a me si presentò Louis, questa volta vestito, a dir poco incazzato, ma mai quanto me, che avrei potuto spaccargli un vaso sulla testa.
“Drew.. la prossima volta stacco il bottone del citofono, entra.” dissi quasi sorridendo e facendomi spazio fra lui e la porta, io entrai ma mi bloccai davanti il suo viso guardandolo con disprezzo mentre lui non riusciva a capire cosa stava succedendo.
Rimasi a fissare i suoi occhi verde-acqua, forse i più belli mai visti nella mia vita, tempo fa mi trasmettevano mille emozioni oggi è lo stesso ma il 'ti voglio bene' basta per racchiuderle.
La cosa che mi ferisce è che non me lo avesse mai detto.
Mi scese una lacrima ma prima che lui potesse pulirmela con il pollice gli diedi uno schiaffo sulla guancia sinistra facendogli quasi girare il viso.
Louis si portò la mano sulla guancia strizzando gli occhi per poi guardarmi sconvolto, “Ma sei scema?” disse per poi gemere dal bruciore.
“Sei uno stronzo.” risposi solo guardandolo negli occhi, lui non ci fece caso ed andò in cucina a prendere del ghiaccio per poi trascinarmi sul divano e mettersi davanti a me, “Che cosa ho fatto sta volta?” chiesi roteando gli occhi, io mi accigliai da quel suo modo sfottente e mi alzai per guardarlo bene negli occhi anche se da poco più in basso, “Sei uno stronzo, figlio di puttana.” sbarrò completamente gli occhi, “Ehi, calmati, non usi mai questo linguaggio con me.” disse poggiandomi una mano sulla spalla che io spostai.
“Fattela una domanda, allora.” sputai con sguardo freddo, Louis rimaneva con gli occhi spalancati boccheggiando qualcosa, roteai gli occhi al cielo, “E' brava mia madre al letto?” chiesi con un sorrisetto malefico, a quelle parole smise di respirai e non riuscendo a reggere il mio sguardo lo abbassò, “Quindi è vero?” continuai sentendo la delusione impossessarsi del mio corpo.
“Drew.. è stato un malinteso, mi sono svegliato e mi sono ritrovato lì.. lo sai che esco la sera, non sapevo fosse tua madre..” “Mia madre oppure no, non me lo hai detto.” lo interruppi, lui alzò lo sguardo guardandomi, “Mi spiace, Drew..” feci una smorfia, “Perchè non mi dici mai nulla?” chiesi, “Non è vero.” “Si, Louis, esci la sera, esci il pomeriggio, ti vedi con gli amici, non mi dici mai nulla a me.”ci fu un attimo di silenzio, “Non me ne sono mai accorto, scusami.” scossi la testa per poi allontanarmi ed avvicinarmi alla porta, “Drew, scusami, ti dirò sempre tutto da oggi, te lo prometto.” lo zittii con lo sguardo per poi uscire dall'appartamento.

Sentii delle voci provenire da fuori la porta, “Ma sei proprio un ragazzo carino, mia figlia è davvero fortunata.” mia madre, “Grazie.. è in camera?” .. Niall?
Sentii bussare, mi guardai un'ultima volta allo specchio sistemando un po' i capelli e poi aprii, il biondo spalancò gli occhi, anche se, dopotutto, avevo semplicemente messo una maglietta nera con sopra un giacchetto jeans, dei pantaloncini jeans con sotto delle calze a rete e delle convers, forse era per il trucco.
“Vedo che hai ricevuto il messaggio.” disse sorridendo malizioso, alzai gli occhi al cielo mentre da dietro la troia sorrideva per poi allontanarsi, “Tua madre è molto sexy, è da lei che hai preso?”chiese sedendosi sulla sedia della scrivania, mi accigliai, “Io non assomiglio minimamente a mia madre.” chiarii, presi il cellulare, dove continuavano ad arrivarmi messaggi di Louis, ed uscii dalla camera seguita da Niall.

“Il bowling?” chiesi sorpresa mentre Niall sorrideva soddisfatto, “Pensavi che ti avrei portato in un ristorante romantico? Non sono il tipo.” rispose allontanandosi e sedendosi su una sedia per cambiarsi le scarpe.
Mi guardai intorno dando continue botte al cellulare che continuava a squillare per i mille messaggi.
Ad un certo punto mi bloccai vedendo il riccio dell'altra volta affacciato al bancone, dove davano le scarpe, intento a rimorchiare la signora trentenne che sembrava esserne piuttosto contenta.
Mi avvicinai affacciandomi a mia volta al bancone, “Un trentanove.” dissi alla tizia facendo finta di non aver visto il riccio.
“Ehi.” salutò poi lui con un sorriso, mi girai e potei guardarlo bene, stavolta non indossava quel ridicolo cappello, anzi, i suoi ricci gli ricadevano sulla fronte e gli davano un'aria ancora più sexy.
Senza accorgermene mi morsi il labbro, “Drew..?” mi richiamò lui, scossi la testa, “Ehi.” salutai mentre lui sorrideva divertito, “Com'è qui?” chiese mentre io prendevo le scarpe datomi dalla tizia di prima, “Un'uscita.. tu?” “Ero di passaggio.. poi ho incontrato una bella signora, quindi..” sorrise malizioso rivolgendosi alla tizia delle scarpe che fece un risolino acuto, bella merda.
“Drew, hai preso le scarpe?” mi girai e mi ritrovai Niall occhiazzurri dietro che allungò un braccio dietro la mia schiena e poggiò la mano sul mio fianco, all'inizio avevo voglia di strappargli a morsi il braccio ma poi notai lo sguardo infastidito di Harry, “Ciao.” salutò Niall forzando un sorriso al riccio che ricambiò malamente, neanche volesse spaccargli la faccia a pugni, “Ah, Niall lui è Harry, Harry lui è Niall.” li presentai divertita, “Andiamo?” chiese poi il biondo, annuii e ci avvicinammo alla pista da bowling.

Niall quando non ha quell'aria da fighetto puttaniere può persino sembrare.. simpatico.
Stavamo giocando da un'ora e mezza, ovviamente stavo perdendo, ma questi sono particolari.
Oltre il fatto che sembravamo dei malati perchè non riuscivamo a smettere di ridere e ogni volta che tiravamo per il troppo ridere sbagliavamo il tiro.
“Non ci riesco!” dissi sbellicandomi dalle risate con la palla da bowling in mano, Niall si piegò in due dalle risate per poi avvicinarsi e tenermi il busto, tornai un attimo seria diventando completamente rossa, con una sua mano sul fianco, l'altra sulla mano che teneva la palla e il suo petto appiccicato alla mia schiena, il tutto mentre sentivo il suo respiro sui miei capelli.
Feci per spostarmi ma il mio sguardo cadde sul riccio lontano qualche metro, seduto su una panchina con uno starbucks in mano mentre ci guardava, l'unica cosa era che non riuscivo a capire se era geloso o no.
… ma poi.. a me che importava? Era semplicemente divertente.
Dopotutto, il riccio non era tutta questa simpatia, era un donnaiolo, e anche di vecchie.
Feci un sorriso beffardo e spostai il volto così da ritrovarmi ad un centimetro dalle labbra del biondo, mentre la mia mano libera la misi sopra la sua che si trovava sul mio bacino.
In quella posizione dondolammo un po' la palla per poi tirarla.
Ci sciogliemmo e la guardammo rotolare finchè non fece strike.
Mi buttai nelle braccia di Niall occhiazzurri che mi prese al volo per la vita e mi alzò da terra.
“.. vado a posare le scarpe, la partita è finita.” dissi imbarazzata ed allontanandomi, “E' il tuo fidanzato?” alzai di scatto il volto da terra e mi scontrai con gli occhi verdi del riccio, feci un sorriso divertito per poi scuotere la testa, “No, solo un amico..” ci pensai su, “In verità non è neanche un amico, è amico dei miei amici.. un compagno di scuola, ecco.” dissi gesticolando, “E a che scuola vai?” “Alla Barnet, perchè?” “Così.” rispose facendo spallucce e sorridendo, “Ci si vede presto.” aggiunse divertito e allontanandosi con le mani in tasca.
Che problemi ha?

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Moonlight.
Lo so, non centra nulla Zayn con questo capitolo ma era troppo figo da non poterlo mettere uu'
Allora, avete visto il video di Little Things? asdfghjkl
E avete sentito le canzoni rubate 'They don't know about us' e 'Rock me'? Loool, io si, ormai cliccate non potevo tirarmi indietro v.v
Che poi l'inizio di they don't know about us sembra quello della sigla di twilight o.o
Comunque, ora mi sto sforzando di sorridere per non piangere visto che sta mattina mi sono svegliata alle nove per prendere i biglietti alle dieci e non ne ho trovato neanche mezzo..
Guardo, sono disponibili, ne prendo tre, metti nel carrello, attenzione: non sono disponibili.. io non lo so.
Le prime vendite sono finite in quindici minuti.
Li hanno poi messi un pò per volta (e io non sono riuscita a prenderli) e ora dicono che ticketone è sovraccarico e che ritorna stasera.. lo spero davvero, ci tengo davvero tanto.
Che poi ieri ero così eccitata, mamma mi voleva far partire da Roma a Verona e mi avrebbe preso quelli più costosi.. sembrava un sogno.
Troppo bello per essere vero.
Ma vabè.
A voi com'è andata?
Ora stacco e vi lascio a voi il capitolo :3
Oddio, ma Niall che cucciolo che è l'unico che si caga l'Italia? asdfghjk, io l'ho sempre adorato quell'irlandese, dal primo momento.
Beh, ciao belle, oggi ho postato prima perchè ho avuto tempo con il ponte, ho già finito il prossimo capitolo loool Lo posterò presto!
Sciao.

Per domande o curiosità su twitter mi trovate come: @harrehshands

P.s: Scusate e scusate ancora a quelle che mi avevano chiesto di leggere le loro storie, non ne trovo il tempo, datemelo ancora un pò! E per le nuove, se volete che legga le vostre storie aspettate ancora un pò a chiederlo, grazie mille c:

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Capitolo 4
*** capitolo tre. ***


Mi sedetti sul tavolo della mensa vicino a Liam che in quel momento era da solo.
“Ehi, Louis?” chiese sorridendomi, “Non lo so..” risposi solo abbassando lo sguardo sul mio panino, l'altro aggrottò la fronte, “Venite sempre insieme a pranzo.” continuò fissandomi, sbuffai, “Beh, oggi no.” “D'accordo scusa.”.
Al tavolo si sedette Niall che da lontano fece l'occhiolino ad una tizia dell'altra parte, “Già fai conquiste, Horan?” chiesi ironica, lui non rispose continuando a sorridere.
“Non dovevate uscire insieme ieri sera?” chiese Liam alzando un sopracciglio, “Già..” commentai io, “Ci siamo divertiti.” proseguì occhiazzurri, Liam sorrise scuotendo la testa.
Ad un certo punto mi venne in mente una cosa, “Liam.” “Dimmi.” posai il panino avvicinandomi con la sedia, “Hai mai sentito parlare di.. Harry?” “Harry chi?” “Non so come faccia di cognome.” “Com'è fatto?” ci pesai su, “Riccio, occhi verdi, sexy, alto, amante delle vecchie.” Liam si grattò il mento, “Quello di ieri sera?” chiese Niall, annuii, “Styles?” “Styles chi?” “Styles Harry.” “Cosa?” “Harry Styles, Drew, si chiama Harry Styles.” annuii sorridendo, “Quindi lo conosci?” chiesi, “Si, è amico Zayn, ma è un puttaniere, non mi piace quel tipo.” rispose dando un morso al suo panino, socchiusi gli occhi pensando.
“Perchè?” chiese ad un certo punto l'altro, “Così.. sai dove vive? O che fa nella vita?” si grattò la nuca chiudendo gli occhi in piccole fessure, “Ha un appartamento, non credo si senta molto con la famiglia, ma la maggior parte delle notti dorme a casa di una donna conosciuta la sera prima.. ma non so come si tira su.” ascoltai attentamente, “Sei uno stolker, Liam.” dissi facendolo ridere.
A rovinare il momento si sedette al tavolo Tomlinson, “Ciao ragazzi.” disse con un sorriso, Liam e Niall lo salutarono mentre io abbassai lo sguardo stringendomi più verso di Liam che guardava tutto con grande stupore.
Louis miscopotuamadre si sedette guardandomi con uno sguardo pieno di tristezza, non ti addolcire, sii forte..
“Potete spiegarmi che sta succedendo qui?” interruppe il silenzio Liam nonmifacciogliaffarimiei, “Perchè? Sta succedendo qualcosa?” chiesi io horottoconquestinomignoli, l'altro guardò Louis cercando delle spiegazioni ma ricevette solo uno sguardo di delusione, verso se stesso.

Afferrai lo zaino al suonar della campanella cercando di uscire il più velocemente possibile.
Sentii qualcuno prendermi per il polso, “Lasciami, Lou, non rompere.” dissi con una smorfia dimenandomi, lui, senza dire niente, mollò la presa abbassando il volto.
Corsi verso l'uscita con lo zaino in spalla fino ad arrivare al cancello e appena superato mi poggiai al muretto.
Feci per sfilare il cellulare dalla tasca ma sentii un'altra stretta al braccio, “Smettila, Louis, non voglio parl..” mi bloccai incontrando due occhi verdi che mi guardavano confusi, “Oh, Harry.” mi ricomposi forzando un sorriso, “C'è un certo Louis che ti da fastidio?” chiese fissandomi negli occhi, “No, no.. niente di cui preoccuparsi.” risposi grattandomi la nuca.
“Che ci fai qui?” “Mi sono ricordato che vai a scuola qui e ti sono venuto a prendere.” rispose sorridendo e mostrando due adorabili fossette, ricambiai il sorriso.
Qualcuno mi strattonò tirandomi dallo stesso braccio, oggi ce l'hanno tutti con il mio braccio?
“Se ne vada, o chiamo la polizia.” il preside apparve da dietro di me e guardava Harry accigliato, “Cosa?” chiese il riccio spalancando gli occhi, “E' solo un delinquente, non si deve permettere di infastidire le mie studenti, se ne vada o chiamo la polizia!” urlò il preside tirandomi a se, “No, signor preside, si sta sbagliando..” “Ho detto che te ne devi andare, vattene!” Harry alzò le mani in segno di resa con gli occhi sbarrati che saettavano da me al preside, “Preside, lui è.. mio cugino.” l'altro mi fisso un attimo, “E' tuo cugino?” chiese poi, annuii, “A-ah, mi scusi, allora..” borbottò sistemandosi la camicia, “Nulla, a lunedì.” e tirai via Harry verso casa.

Aprii la porta facendo entrare Harry per poi richiuderla.
“E' bello rientrare in questa casa.” disse sorridendo e buttandosi sul letto, sbuffai e mi sedetti a mia volta per poi dargli un pizzico sul braccio, “Ahi, che c'è?” chiese massaggiandosi il punto rosso, “Non puoi sbucare così a scuola mia.” “Come? E perchè?” “Perchè poi succede quello che è successo.” mi guardò in silenzio confuso, “e.. cioè?” oh, ma è ritardato forte.
“Vuoi che ti faccia un disegnino?” “Forse è meglio.” sbuffai per poi prendere un foglio e una matita, “Questa sono io..” dissi disegnando un misto fra una scimmia con problemi di calvizia e un procione, “Non hai così tante tette.” “Taci.” ritornai al disegno, “E questo sei tu.” indicai uno stecchino con due braccia e due gambe, un nasone enorme e dei capelli fatti a cazzo, “Allora.. io trovo te in casa 'Oh merda, Rudy Cesaroni in casa mia!” imitai una vocina simpatica, “Chi minchia è Rudy Cesaroni?” “Lascia perdere.. poi ci sei tu 'No, sono Harry Styles, ho scopato con tua madre ed ho 23 anni.'” “Io non ho questa voce.” sbuffai roteando gli occhi, “Poi mi vieni a prendere a scuola, il preside ci vede insieme 'Un maniaco sta rapendo una mia studente, chiamate la polizia!'” posai lo sguardo sugli occhi verdi del riccio che rimase per un secondo a fissarmi, “Morale della storia..?” lo incitai, aggrottò la fronte pensandoci su, “.. non avrai mai un futuro da disegnatrice.”.
“Harry, ma sei nato così o hai sbattuto la testa a terra quando eri piccolo?” sbraitai mentre lui sorrideva divertito, “E tu sei nato isterica o ci sei diventata?” disse ridendo, accennai un sorriso mordendomi il labbro.
“Che vogliamo fare?” chiese ad un certo punto sdraiandosi vicino a me sul divano e posando la mano sul mio fianco, abbassai lo sguardo cercando di non guardarlo, “Quello che vuoi..” dissi a bassa voce, sentii il suo fiato sul collo e le sue labbra posarsi sul mio orecchio per poi bisbigliarmi “Quello che voglio..?” rabbrividii controllando il respiro, “Posso chiederti un favore?” chiese dopo con voce roca e alzando la schiena dal bracciale guardandomi negli occhi, “So comportarmi con le signore diciamo più.. adulte.. è vero, sono sempre uscito con ragazze.. emh, signore molto più grandi di me..” annuii, “Quindi?” “Vorrei imparare a comportarmi anche con le ragazze della mia età o più piccole.. puoi aiutarmi?” sorrisi divertita, o forse più imbarazzata, “C-certo.. come?” si sistemò bene davanti a me, “Per esempio.. se stessimo su un divano, uno difronte all'altro, che dovrei fare?” rimasi in silenzio cercando di controllare il respiro per non fargli capire quanto fosse affannato, “Devi..” feci un respiro profondo, “Devi accarezzarla il ventre quasi per coccolarla.” e sentii le sue mani posarsi dietro la mia schiena staccandomi dal bracciale del divano, allungò le mani sfiorandomi il bacino per poi infilarsi leggermente sotto il mio sedere, “Dopo..?” continuò con il respiro affannato, “Dopo.. devi stringerla il più vicino a te per fargli capire che lei è tua e di nessun altro.” e in un attimo mi ritrovai ad un centimetro dal suo viso, con il suo naso che sfiorava il mio mentre il suo respiro batteva sulle mie labbra, guardavo i suoi occhi che brillavano di voglia, erano quasi lucidi e i ricci si stavano impregnando di sudore, “Poi..?” chiese ancora, il respiro sempre più affannato e strozzato dall'eccitazione, “Poi..” deglutii, “Devi farla sdraiare..” mi spinse lentamente con la schiena contro il divano ritrovandomi lui a cavalcioni su di me, rimanemmo un attimo in silenzio mentre si sentivano solo i nostri fiatoni, “E dopo..” continuò poggiando la fronte contro la mia, “Dopo.. baciala.” non mi diede neanche il tempo di respirare che le sue labbra si posarono violentemente sulle mie quasi succhiandole, sentii la loro morbidezza giocarci e muoverle lentamente finchè le nostre lingue non si incontrarono e il suo respiro si fece ancora più affannato mentre sentivo le sue mani accarezzarmi avidamente il bacino, fece scappare un gemito per poi riposare le labbra sulle mie staccandosi poco dopo, misi le mani tra i suoi capelli e infilai il volto sotto il suo mento baciandogli la gola, poggiai la guancia sulla sua spalla e la fronte nell'incavo del suo collo respirando il suo profumo, le sue mani si abbassarono accarezzandomi le cosce ed infilandosi fra le mie gambe.. aspetta.. ma che stavo facendo?
Cristo, ma lui aveva ventitre anni, era andato al letto con mia madre, lo conoscevo da tre giorni, non sapevo nulla di lui e Liam mi aveva detto che era un buon annulla, un puttaniere.
I pensieri cominciarono a inebriarmi la mente mente Harry mi baciava il collo lentamente e mi accarezzava le cosce passando avvolte troppo in dentro e facendomi ansimare.
“Harry..” dissi debolmente cercando di farlo staccare, lui rispose con un “Mmh..” continuando a mordermi la pelle del collo, “Harry, staccati..” dissi cercando di essere più convincente, “No..” rispose solo lui baciandomi la guancia per poi morderla leggermente, “Lasciami..” gli bisbigliai all'orecchio poggiandogli le mani sul petto ma lui non ne voleva sapere mi tappò la bocca con un bacio strappandomi quasi via le labbra, poggiai le mani sul suo collo accarezzandolo appena per poi tirarlo via e facendo staccare la sua bocca dalla mia, “Che cosa succede? Perchè?” chiese respirando affannosamente, non risposi, mi limitai a spingerlo via per poi alzarmi, “E' meglio che tu vada.” dissi sistemandomi i calzoncini e abbottonandomi il primo bottone, “O-okay..” rispose lui a bassa voce per poi uscire di casa.

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Moonlight.
Quante di voi sono rimaste a fissare le labbra qui sopra?
Quante desiderano toccarle con le proprie?
Quante vorrebbero uccidere Drew per esserci riuscita?
Loool, non dovete prendervela con lei, dopotutto è solo una ragazza della mia immaginazione lol
Tipo che l'altro ieri ho visto una gif a dir poco sconvolgente di Liam e Zayn, sarà sicuramente finta, anche se non lo sembra, ma è una forza assurda, boh, non shippo diciamo gli ziam o i larry versione gay, anche se i larry li amerei insieme (ma questi sono particolari), però mi piacciono i loro momenti amorosi, anche se quella era eccessiva o.o
Ma comunque.
Non so perchè ho tirato fuori sta storia.
Ricomunque.
Allora, questa è la parte della storia che preferisco perchè è qui che diciamo si modella di più perchè fra i due si creerà una cosa che non potrà ne definirsi amore ne amicizia.. ma poi capirete meglio.
Chissà perchè nelle mie storie il bacio è quasi sempre nel terzo capitolo o su di lì.. bah.
Beh, che ve ne pare?
In questi giorni sto aggiornando presto, sono fiera di me :').
Comunque, come previsto io sia il venti che il diciannove maggio sarò a casa a piangere.
Giovedì ci sono le estrazioni... del padre, del figlio, dello spirito santo, amen.
Adesso vi lascio :3
Un bacio a tutte,
sciao.

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Capitolo 5
*** capitolo quattro. ***


Un altro cinque, prima due in matematica ora uno in chimica.
Fantastico.
Poggiai i libri nell'armadietto e cercai quelli dell'ultima ora, inglese, che dio sia lodato.
Presi il quaderno dal ripiano più alto e poi richiusi l'anta avviandomi fra tutti gli studenti che si erano fermati a parlare e che aspettavano la fine della prossima ora.
Vidi Horan parlare con una mora con un vestitino attillatissimo bianco opaco che faceva aderire bene la mano del biondo sul suo sedere e le sue labbra al suo orecchio.
Feci una smorfia e continuai a camminare quando qualcuno mi si parò davanti con un sorriso smagliante sul volto, “Ehi, bambina.” “Ciao.” salutai distaccata e cercando di sorpassarlo ma lui mi si affiancò, “Su, lo so che non ce la fai ad essere arrabbiata con me.” “Non sono debole come credi, Louis.” “Invece ti conosco fin troppo bene.” mi fermai sbuffando e rigirandomi verso di lui, “Che cosa vuoi?” chiesi guardalo negli occhi, lui tornò serio, “Voglio ritornare a quando mi rompevi sempre i coglioni con i tuoi problemi o quando mi chiamavi per darti i compiti o quando venivamo cacciati fuori dalla classe.” mi si gelò il sangue, non volevo dargliela vinta così, la passava sempre liscia, se pensava che avrei ceduto così facilmente si sbagliava, doveva farsi perdonare.
“Non mi servi, Lou.” lui alzò un sopracciglio, “Ho già un.. nuovo migliore amico.” “Davvero?” davvero? Annuii, “E chi sarebbe? Sentiamo.” io mi guardai intorno in cerca di qualcuno poi vidi Niall staccarsi dal culo della mora e passarmi spalla a spalla per tornare in classe ma lo afferrai per il polso, “Niall.” dissi poi, sotto lo sguardo confuso del biondo e quello sorpreso di Louis, “Niall?” chiese quest'ultimo, annuii di nuovo, il biondo mi guardò spalancando gli occhi, “Che sta succedendo?” mi chiese, “Sto spiegando a Louis che tu sei il.. mio nuovo migliore amico.” dissi facendo il più finto sorriso che abbia mai fatto e stringendomi al braccio di Niall, che cosa patetica.
Louis sorrise divertito, “Così voi sareste amici inseparabili.” commentò poi, Niall occhiazzurri, che non stava capendo una minchia di quel che stava accadendo, balbettò qualcosa, “Io e Drew? Ma c..” “Già, si, lo siamo.” lo interruppi minacciandolo con lo sguardo.
Louis sghignazzò, “D'accordo, faccio finta di crederci, ciao piccola.” e si allontano.
“Che cazzo gli hai raccontato?” mi domandò occhiazzurri, aprii la bocca per dire qualcosa ma fui interrotta dalla bindella che con la sua solita vociaccia ci spedì in classe.

Mi alzai dalla sedia al suono della campanella, ultima ora finita.
Posai i libri nell'armadietto e uscii dall'edificio prima che una folla di ragazzi impazziti mi scaraventasse da una parte all'altra.
Ma arrivai troppo tardi, davanti il cancello era cominciato il putiferio.
Poggiai la schiena contro la parete della scuola e vidi anche Louis che parlava con Liam mentre seguivano quel fiume di gente.
Vidi qualcuno che, al contrario degli altri, cercava di entrare dentro il cancello e appena ci fu riuscito lo riconobbi subito.
“Sono delle bestie, fanno persino a botte per uscire.” scherzò Harry sistemandosi la camicia, io sorrisi, “Già.” mi limitai a rispondere piuttosto in imbarazzo e cercando di non ripensare a ciò che era successo l'ultima volta.
“Signorina Carter, l'ho trovata.” se l'altra volta l'avrei preso a sberle adesso l'avrei riempito di baci al preside.
“Che succede?” chiesi, lui mi fece segno di seguirlo poi rivolse un'occhiata ad Harry facendo una smorfia, gli stava proprio sui coglioni.
“Può venire anche lei.” aggiunse poi e rientrò dentro la scuola seguito da noi.. noi.. smettila, cogliona.
Ci fece entrare nel suo ufficio e si sedette sulla sua poltrona mentre io ero seduta sulla sedia davanti la scrivania e Harry accanto a me.
Cominciavo a preoccuparmi.
“Di che.. voleva parlarmi?” chiesi sciogliendomi la coda di cavallo e facendo cadere i capelli rossi e mossi sulla schiena mentre Harry mi seguiva con lo sguardo e notai anche la sua lingua che passava lungo il labbro superiore.. smettila, cazzo, smettila.
“Dei suoi voti, Carter..” disse il preside cercando una cartellina nel cassetto, oh, perfetto.
“In quest'ultima settimana sono calati tantissimo.. due cinque a matematica, uno in chimica, un quattro in storia..” la mia attenzione fu interrotta da una mano non poco curiosa poggiata sulla mia coscia destra e che piano piano aveva cominciato ad accarezzarmi la pelle.
Sobbalzai, “Tutto bene?” mi chiese il preside dall'altra parte della scrivania, annuii deglutendo per poi lanciare un'occhiataccia ad Harry senza nessun risultato.
“.. lei è stata sempre una studente modello, cos'è successo?” proseguì il preside guardandomi, mi grattai la fronte mentre quella fottutissima mano saliva sempre di più, proprio oggi mi dovevo mettere la gonna nera con le calze a rete?
“E' che..” cominciai, “.. in questo periodo ci sono stati molti problemi, alcuni più di altri..” calcai quella frase lanciando una seconda occhiataccia ad Harry che sghignazzò, “.. hanno dato molto scompiglio, ma non riesco a risolverli, sono davvero fastidiosi.” continuai muovendo la gamba per far lasciare la presa al riccio che invece arrivò in mezzo alle gambe facendomi sobbalzare di nuovo e arrossire di colpo, “Sicura di star bene?” chiese il preside a quella mia reazione, “Ho un po' di mal di testa, vorrei tornare a casa.” lui annuì e poi ci fece un cenno con la mano per farci uscire.
“Sei un porco!” urlai fuori dalla scuola e dando una spinta al riccio che fece qualche passò indietro per poi scoppiare a ridere piegandosi in due.
“Dovevi vedere la tua faccia!” disse fra una risata e l'altra, io arrossi rimanendo imbronciata.
“Oh, dai, è stato divertente.” finì poi di ridere tirandomi una guancia, io roteai gli occhi, “Non lo è stato, torno a casa.” dissi allontanandomi ma me lo ritrovai di fianco come una zecca, “Posso venire anche io?” chiese guardandomi e pietrificandomi con i suoi occhioni verdi, “Per fare cosa?” chiesi sbuffando, “Non voglio ritrovarmi come l'altra serata.” precisai, “Io ti ho solo chiesto un favore, sei tu quella che ha accettato.” rispose a tono pensando di avere ragione, “Quello non era un favore ma un modo per fartela dare.” lui aggrottò la fronte, “E chi te l'ha detto che voglio portarti al letto?” chiese alzando un sopracciglio, “Perchè, tu non vorresti portarmi al letto?” lui mi squadrò da capo a piedi soffermandosi su punti che non voglio elencare, “Non sarebbe male.” commentò poi beccandosi uno schiaffo non tanto forte, “Calmati, non mi porterei mai al letto una bambina.” disse massaggiandosi la guancia, spalancai gli occhi, “Bambina? Ho diciannove anni.” “E io venti-tre.” replicò, feci una smorfia, quattro anni, e lo avevo anche baciato.. che poi a pensarci non erano neanche tanti.
“Beh, meglio così.” dissi quasi bisbigliando, ci fu un periodo di silenzio.
“Se proprio mi devi seguire possiamo andare a casa tua?” lui spalancò gli occhi balbettando qualcosa, “Emh.. no, non si può fare.” rispose grattandosi la nuca, alzai un sopracciglio, “Perchè?” “Perchè.. non ho messo apposto, sarà un disastro, mi dispiace.” lo fissai a lungo capendo che c'era qualcosa che non andava ma non indagai oltre, “D'accordo.”.

“Hai la play?” “No.” “Psp?” “No.” “La wii?” “No, Harry, no.” lui sbuffò sonoramente, “Cosa fai tu il pomeriggio?” ci pensai su, “Leggo, guardo la tv, studio, vado da Lou..” mi fermai facendo una smorfia, “Guardo la tv.” mi ripresi subito, lui roteò gli occhi, “Che asociale.” bisbigliò beccandosi una cuscinata in piena faccia.
Il riccio mi guardò accigliato per poi rilanciarmi il cuscino schiacciandomi il naso, “Aia.” dissi massaggiandomelo, lui rise mostrando le sue solite fossette che lo facevano diventare da 'te lo do gratis' a 'strapazzami'.
E, sinceramente, mi piaceva più il secondo.
La sua risata mi contagiò e ci ritrovammo a ridere senza motivo sul divano fino a quando il mio sguardo cadde sulla camicia sbottonata sui primi bottoni, come sempre, e che faceva notare un pezzo di un tatuaggio.
Mi avvicinai mettendomi sopra di lui e sbottonandogli altri due bottoni allargandogli il pezzo sbottonato per vedere bene il tatuaggio.
Sentivo il respiro del riccio farsi affannato sui miei capelli ma non ci feci caso, tanto ero troppo piccola per lui, no?
Passai il dito sulla forma nera sul suo petto, vicino il collo, c'erano disegnati due uccelli.
“Sono belli..” commentai alzando poi lo sguardo sui suoi occhi che non si erano staccati da me un secondo, “Grazie..” rispose lui in un bisbiglio, “Ne hai altri?” chiesi, annuì, “Ne ho il corpo pieno.” rispose sorridendo e facendo sorridere anche me, “Che sta a significare?” chiesi tornando a guardare il tatuaggio, “Non ha un significato ben preciso.. libertà, spensieratezza..” “Sono due.” lo interruppi senza alzare il volto e continuando a trascinare il dito sopra il contorno dei due uccelli, “Già..” rispose solo, capii bene che qualcosa stava a significare se erano due, qualcosa che forse avrei scoperto più tardi.
Gli lasciai un bacio all'inizio del collo e quasi lo sentii sussultare.
Il fatto era che non riuscivo a resistergli, non credo mi piacesse più di tanto, forse era solo attrazione fisica, che avrei dovuto controllare al più presto se non volevo ritrovarmi tra le braccia di un ventitreenne.
Gli baciai lungo la gola per poi ritrovarmi faccia a faccia davanti a lui, gli lasciai un bacio a fior di labbra per poi poggiargli una mano sul petto e sollevarmi da sopra di lui, “Vado a studiare, meglio che te ne vai prima che torni mia madre.” dissi guardandolo per l'ultima volta e chiudendomi in bagno.

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Grazie a peaceandeatscarrots_ per il nome della coppia; d'ora in poi Drew ed Harry saranno battezzati come i Drerry, lo so che fa cagare, niente lamentele, grazie.



Moonlight.
Mi sono finite le immagini D:
Coomunque.
Scusate se ho postato tardi ma una mi ha copiato tutta la bio e mi sono piuttosto incazzata, anche perchè la bio è personale, bah.
Ma non l'ho segnalata, non riesco a fare certe cose, boh, mi fa venire l'ansia.
Il capitolo non è un gran che ma solo perchè mi sto impegnando per la ff da un capitolo, sta venendo bene, asdfghjkl.
Ah, e non è più una rivisitazione di alice nel paese delle meraviglie.
Ho deciso che nelle mie storie da un capitolo scriverò di cose serie, che hanno un significato importante, come ho fatto in 'nothingness' ' what dosn't kill you makes you stronger' c:
Sta volta parlerò della diversità, la prossima già la ho in mente, guerra e povertà.
Sicuramente state pensando che sono noiosa ma a me questa cose affascinano da morire, come il razzismo, il maschilismo, mi piacciono le culture diverse, sopratutto l'indiana e asiatica.. boh, non giudicatemi lol
Maaaaa, dicevo.
Avete ascoltato take me home? ASDFGH.
Cazzus, sono bellissime *o*
Certo, a heart attack dovevano essere proprio ubriachi fradici AHAHAH.
Mmh, sono già 18, posto scccciubito.
Ah, è uscito breaking dawn parte 2, ASDFGHJKL.
Cazzo, cazzo, cazzo, domani vado a vedere, non può essere già finito :c
Doppioah, scusate se non ho risposto alle recensioni, cinque minuti e rispondo a tutti quanti :3
Sciao.

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Capitolo 6
*** capitolo cinque. ***


Le mie dita tamburellavano sul letto mentre il mio sguardo era fisso sul soffitto.
Mi piaceva Harry?
Feci una smorfia.
Comunque sia, non potevamo stare insieme, era un puttaniere con quattro anni più di me, al massimo dei casi potevamo restare amici.
Si, infatti..
Sentii una stretta allo stomaco, dovevo assolutamente dirlo a qualcuno.
Presi il cellulare e digitai, quasi involontariamente, la lettera 'L', subito mi apparve il nome di Louis ma prima che potessi spingere il tasto verde mi bloccai.
Non potevo chiamarlo, non dopo quello che era successo.
Guardai altri nomi.. Niall?
Assolutamente no.
Liam? Si, certo.. 'Lì, ieri ho quasi scopato con il tizio che non ti piace, che mi dici?
Zayn? .. perchè no?
Lo chiamai e dopo vari squilli sentii la sua voce dall'altra parte del cellulare, “Drew?” “Zayn, che fai?” “Sono al bar, perchè?” “Al bar? Sono lì fra cinque minuti.” ed agganciai.
Scesi dal letto stile ninja, afferrai le convers e scesi le scale correndo verso la porta quando la voce di mia madre mi bloccò, “Dove vai?” mi girai controvoglia e con una smorfia in viso, “A farmi mettere incinta come hai fatto tu alla mia età.” lei sbuffò roteando gli occhi, “Smettila, signorina.” “Vado al bar.” risposi poi afferrando il giacchetto sull'attaccapanni, aprii la porta, “Ho invitato Niall a cena.” mi girai di scatto con gli occhi spalancati e facendo cadere le chiavi a terra, “Cosa hai fatto?” la troia si avvicinò prendendo le chiavi e dandomele, “E' un ragazzo carino, stareste bene insieme.” aggiunse, no comment.
“Sei impazzita? Non lo sopporto e lui non sopporta me!” sbraitai rossa in viso, “Imparerete a sopportarvi, allora. Devi trovarti un ragazzo, Drew.” mi morsi il labbro cercando di trattenermi dall'urlare, “Non ho bisogno di un ragazzo! Non sono come te, lo vuoi capire? Io non vado con il primo che capita! Non forzo l'amore, appena il ragazzo giusto mi si presenterà lo coglierò, smettila di intrometterti nella mia vita!” urlai per poi sbattermi la porta alle spalle.

Il bar era mezzo vuoto, ci mancavano solo le balle di fieno.
Mi sedetti su una sedia davanti il bancone ed alzai lo sguardo sentendomi osservata.
“Piccola, che hai?” mi chiese Zayn sedendosi vicino a me, “Sta succedendo di tutto.” farfugliai nascondendo il viso tra le braccia incrociate, sentii la sua mano accarezzarmi i capelli.
“Che è successo?” bisbigliò, girai il viso per poterlo guardare, “E' successo che ho litigato con Louis perchè non mi dice mai nulla di quello che succede nella sua vita mentre io gli dico sempre tutto, è successo che pochi giorni fa mi sono ritrovata il tuo amichetto riccio a casa dopo aver scopato con mia madre e ieri sera ci siamo anche baciati e..” “Frena, frena.” disse ridendo per poi ritornare serio, “Ti sei baciata con Harry?” chiese spalancando gli occhi, balbettai qualcosa di incomprensibile.
“Si, ecco..” lui scosse la testa sorridendo, “Ero convinto che uscisse solo con le donne dai trent'anni in su.” commentò fra se e se, alzai gli occhi al cielo, “Non sei d'aiuto.” annuì, “Si, scusa.. se non ti piace diglielo, non è uno che si fa tanti problemi.” è quello il fatto, mi è piaciuto o non mi è piaciuto?
“Chi è che non si fa problemi?” oh, ma porca paletta, ma ha un radar nei capelli? Bah.
“Harry, che coincidenza, Drew ti voleva parlare.” disse Zayn, gli lanciai un'occhiataccia mentre si allontanava lasciando posto al riccio che si sedette subito dopo sorridendo.
“Harry..” dissi con tono distaccato, “Oh, su, ora non mi fare la fredda.” commentò divertito avvicinandosi, feci un respiro profondo, “Senti, Harry..” calcai il nome sospirando poi, tutto sotto lo sguardo divertito del riccio che sembrava non prenderla per niente sul serio, dissi “.. quello di ieri non è stato nulla, d'accordo? Era.. uno sfogo, in questo periodo mi stanno succedendo un sacco di cose pesanti.. avevo bisogno di sfogarmi.” lui quasi scoppiò a ridere, “Mmh.. strano, di solito il modo più efficace per sfogarsi è parlare non quasi scopare con un ragazzo.” disse sorridendo, storsi il naso, “Non abbiamo quasi scopato.” commentai quasi disgustata da quella frase, “No, infatti..” quel sorrisino divertito mi stava dando sui nervi.
“Comunque.” cambiai argomento, “Se vuoi possiamo restare amici, possiamo fare finta che ieri non sia successo niente.” continuai alzando poi lo sguardo per guardarlo negli occhi, si avvicinò ancora di più ritrovandomelo ad un centimetro dal mio viso, “Certo..” soffiò sulle mie labbra prima di poggiarci sopra le sue, con una leggerezza che mi fece sciogliere, la morbidezza di quelle labbra era stupefacente.
Dopo un minuto si staccò, rimase a guardarmi negli occhi poi, sorridendo, disse “.. resteremo solo amici, d'accordo.” si alzò ed uscì dal bar.
Mi sta prendendo per il culo?

Aprii lentamente la porta di casa sentendo delle voci all'interno.
Sgattaiolai vicino il divano per poi salire in punta di piedi le scale, “Drew, dove credi di andare?” la voce di mia madre mi bloccò all'istante, il mio piano di svignarmela è andato a puttane.
“Drew, Niall è venuto qui proprio per te, non vorrai lasciarlo da solo.” continuò la troia, mi girai sbuffando riscendendo le scale.
Il biondo uscì dalla porta della cucina e mi guardò, scocciato quanto me, “Vi ho preparato la cena, io esco, non chiamatemi, avrò il cellulare spento.” e chissà perchè..
Ci salutò, a me e al biondo che continuava a fissarle il culo.
“Ma tu l'unica cosa che guardi delle femmine è il sedere?” chiesi roteando gli occhi quando mia madre fu fuori di casa, “Ma che dici.. anche le tette.” ah, beh.
“Senti, io non ti sopporto, tu non mi sopporti, tu non vuoi restare qui, io non voglio che resti qui, sei libero di andartene.” dissi entrando nella cucina seguito da lui, “Chi te l'ha detto che non ti sopporto?” chiese rubando un pezzo di pane dal cesto sul tavolo, alzai un sopracciglio, “Che vuoi dire?” dissi poi, “Certo, non mi stai tutta questa simpatia, sei isterica, nervosa, fai battute orribili, sei scontrosa, non la dai a nessuno..” “Ma?” lo interruppi prima che continuasse all'infinito, “Ma.. riesco a sopportarti, al bowling mi sono divertito, e poi è piacevole vedere il tuo sedere mentre ti muovi.” disse ridendo beffardo, gli diedi una sberla sulla nuca facendolo lamentare.
“Se vuoi rimanere cerca di non fare battute sul mio corpo.” precisai mettendo sul tavolo due piatti di pasta al sugo, lui annuì, “D'accordo.. anche se la serata potrebbe essere molto più bollente se..” “Finiscila.” lo zittii lanciandogli un'occhiata omicida mentre lui sorrideva divertito.
Ci un fu un periodo di silenzio, si sentivano solo le forchette che sbattevano sul piatto mezzo vuoto e il masticare dei nostri denti.
“Allora..” ruppe il silenzio Niall occhiazzurri, “.. alla fine com'è andata con il riccio sexy di cui parlavi con Liam?” rimasi con lo sguardo sul piatto facendo finta di mangiare, “Emh.. nulla..” balbettai spostandomi i capelli rossi su una spalla, “Vi ho visto all'uscita di scuola ieri.” alzai lo sguardo incontrando il suo, “Mi è venuto a prendere.” cercai di finire lì quell'argomento pregando che capisse che non volevo parlarne, “E...?” ma come potevo sperarlo se quel ragazzo non aveva un minimo di cervello? “E niente, Niall.” dissi fredda alzandomi e poggiando il piatto nel lavandino, “Quel niente sta per 'abbiamo scopato ma mi sembra un errore' o 'abbiamo scopato e sono rimasta incinta'?” insistette alzandosi a sua volta, mi grattai la fronte cominciando a sudare.
“Quel niente sta per niente.” mi girai verso di lui guardandolo negli occhi mentre sorrideva, “Ho capito.. vi siete baciati, dico bene?” dici bene, merda.
“No, Niall, ma per te un ragazzo ed una ragazza non possono essere amici?” dissi secca alzando gli occhi al cielo, “Non quando c'è di mezzo un puttaniere ed un'ingenua.” aggrottai la fronte, “Non sono ingenua.” “Se ti sei fatta baciare da lui direi proprio di si.” strinsi la mascella, “Non mi sono fatta baciare, okay?” mentii, lui quasi rise, “Okay, okay.”.
Sentii il telefono di casa squillare e il biondo si avvicinò per rispondere ma glielo sfilai dalle mani, “Pronto?” “Drew, sono Lou.” feci un grugnito ma prima che potessi attaccare la sua voce mi fermò, “Aspetta prima di attaccare!” sbuffai, “Parla.” dissi poi, “Ti volevo solo dire che sta sera vado in discoteca con George, quella vicino la spiaggia.” alzai un sopracciglio rimanendo un attimo in silenzio, “E quindi?” “Beh.. dicevi che non ti raccontavo mai nulla di quello che facevo, ti ho promesso che te l'avrei sempre detto, quindi.. ecco, sappi solo che stasera faccio questo.” non riuscii a trattenere un sorriso, che idiota che era.. il mio idiota.
“D'accordo, grazie per l'informazione, Louis.” calcai su nome cercando di apparire il più indifferente possibile ma lo sentii ridere, “A domani, piccola.” ed attaccò.

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Moonlight.
*ragazza stesa sul pavimento, bava colante.*





Okay, ci sono.
Allora... buoooonciooorno.
Diciamo che mi sono accorta solo ora che sono solo due giorni che non aggiorno, io vi volevo mettere più in ansia, uffi..
Ma, vabè.
Mmh.. ah, vi informo che sto lavorando su una nuova ff da un capitolo, non è rossa, non sono di quel genere.. cioè.. ʘ‿ʘ
Stavo dicendo.
Diciamo che è una gran cazzata venutami a mezzanotte e mezza dopo aver finito di vedere 'Natale in India' anche se centra ben poco.. in effetti per niente.. merda, mi è appena venuta un'altra idea *o*
Emh, dicevo.
E' una rivisitazione di Alice nel paese delle meraviglie, non ha una storia con un vero fine visto che non me la ricordo la fine lol
Ma era tanto per fare una cosa buffa.
Mi mancano tanto le One shot ma non mi viene in mente nulla :c
Poi vi farò sapere di più.
Non ho nient'altro da dirvi tranne il fatto che il concorso non l'ho vinto.. come se fosse possibile.
Cioè.. come potrei competere con una winx?
Ma, ora non mi va di prenderla per il culo visto che non ha fatto niente, l'unica cosa che mi fa incazzare è il fatto che è andata a milano l'1 e andrà sia al concerto di milano che di verona, e, se devo dirla tutta, non mi pare ci sia rimasta molto sorpresa, come se già sapesse che vinceva.. ma non voglio andare oltre facendo la parte della cattiva.
Allora, vi avverto che il prossimo capitolo non l'ho ancora scritto perchè, infatti, stavo lavorando sulla One shot, quindi dovrete aspettare un poco :c
Mi dileguo!
Sciao.

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Capitolo 7
*** capitolo sei. ***


Mi sedetti su una panchina del parco e mi guardai intorno lanciando occhiate furtive alla gente che passava.
Erano le dieci di mattina e io avevo fatto sega a scuola ed ora mi sembrava che tutti l'avessero scoperto e che mi stessero minacciando con lo sguardo.
Anche se nessuno sapeva che avevo fatto sega, cioè, erano dei perfetti sconosciuti come facevano a sapere che avevo saltato la scuola? Poteva essere che mi sentivo male, che c'era sciopero, su, nessuno sospettava di me, non mi stavano guardando, n.. “Ehi, hai fatto sega?” “Chi? Io? Eh? Ma che dici? Neanche ti conosco!” alzai il volto terrorizzata e sparando parole a cazzo quando riconobbi i suoi occhi che si confondevano con il banco della neve caduta sul prato.
“Drew, ti senti bene?” mi risedetti sulla panchina, “Si, scusa.. com'è qui, Horan?” lui si sedette vicino a me, allungando le gambe e accavallando le caviglie, “Per il tuo stesso motivo.” lo guardai confusa e lui alzò gli occhi al cielo, “Ho fatto sega.” precisò e mi feci scappare un 'ah' annuendo.
“E' per Louis, vero?” chiese ad un certo punto, “Cosa?” “E' per Louis che non sei andata a scuola.” “Ah.. già.” poggiai la nuca sulla spalliera della panchina e mi fermai a guardare il cielo, stesso colore degli occhi di Niall, tipico di quando ha appena nevicato.
“Parlando di Louis.. si può sapere cosa gli hai raccontato?” alzai il volto e gli sorrisi, “Ecco.. amicone..” “Drew.” mi rimproverò lui con lo sguardo, sbuffai.
“Gli ho raccontato che siamo diventati migliore amici..” bisbigliai, il suo volto rimase serio poi, partendo da una smorfia buffa, scoppiò a ridere, “Tu ed io?” chiese, “Si, tu ed io, Niall.” dissi alzando gli occhi al cielo, un'altra risata.
“La smetti di ridere?” il biondo si calmò facendo finta di pulirsi una lacrima, “Tu sei matta.” disse poi, “Mi serviva una via di scampo, devo trovare il modo che lo spinga a farsi perdonare.. e tu mi aiuterai.” lui sorrise, “Si, certo.” e si alzò dalla panchina, “Ti prego.” lo seguii afferrandogli una manica, “Non voglio mentire per te, ne tanto meno a Louis.” disse guardandomi negli occhi, “Per favore, una piccola bugia, finchè non si farà perdonare, ti preeeego.” “No, Drew.” e scrollò la spalla per farmi mollare la presa, “Ti supplico, Niall, Liam non lo farebbe mai, sai com'è protettivo nei confronti di Lou, ci sei solo tu, ti prego.. farò tutto quello che vuoi se mi aiuti.” occhiazzurri si girò di colpo con tutte e due le sopracciglia alzate e un sorrisetto beffardo sul viso, “Tutto?” ripetette piano, deglutii, “Non è quello che sto pensando, vero?” chiesi, lui sorrise scuotendo la testa, “Non sono così porco da chiedertela, Drew.” ripresi a respirare normalmente, “Allora cosa vuoi?” “Non lo so ora, aspettiamo che il tempo ce lo dica.” lo guardai terrorizzata mentre si sfregava le mani, “Mi fai paura.” “Fai bene.”.

Salutai Zayn e uscii dal bar.
Il riccio stranamente non c'era e neanche Zayn ne aveva saputo qualcosa da ieri, così mi ero fatta dare il numero di telefono e la via di casa sua.
'Dove sei? Drew.' gli scrissi un messaggio camminando per strada e rimasi a guardare lo schermo del cellulare per cinque minuti, 'Sto bene.' fu la sua risposta.
Aggrottai la fronte innervosita e spinsi il tasto verde portandomi il cellulare all'orecchio.
“Cosa c'è?” sentii la sua voce roca dall'altra parte del telefono, “A me lo chiedi?” lo sentii sbuffare, “Non sei mia madre.” ma che gli prendeva? “Cos'hai?” chiesi mantenendo la calma, “Non ho niente, Drew, voglio stare da solo.” non risposi ma sentii un piccolo gemito di dolore dall'altra parte della cornetta, “Arrivo, dammi cinque minuti.” “Cosa? No, non venire, Dr..” ed attaccai.
Infilai il cellulare nella tasca e rilessi l'indirizzo per poi cominciare a correre.

Citofonai varie volte senza ottenere risposta finchè un vecchio non uscì dal portone e mi imbucai dentro.
Salii le scale facendomi tutti i piani a piedi e cercando il cognome 'Styles' su tutte le porte finchè non lo trovai al terzo piano.
Citofonai interrottamente ma, per la seconda volta, non ricevetti nessuna risposta.
“Harry, cazzo, lo so che sei lì dentro.” urlai bussando così forte e uscì la vicina della porta accanto, una signora anziana con una vestaglia e uno sguardo a dir poco inquietante, “Minchia si guarda?” mi lanciò un sguardo assassino e rientrò nel suo appartamento.
Ripresi a bussare senza sosta, “Te ne vuoi andare?” sentii la voce di Harry dall'interno, “Non finchè non mi apri, che succede?” ci fu un periodo di silenzio poi sentii il gancio della porta slacciarsi finchè non si aprì e davanti a me apparve la figura di Harry, i jeans calanti senza cinta, una maglietta bianca con chiazze di bagnato che puzzavano di alcool e il viso stanco, ma la cosa a colpirmi di più fu l'occhio sinistro contornato di nero.
“Ma che cazzo ti è successo?” bisbigliai con gli occhi spalancati, lui abbassò lo sguardo, “Non è successo.. niente.” mi morsi il labbro dalla rabbia, lo spinsi dentro e chiusi la porta.

“Ahi.” gemette piano strizzando gli occhi mentre io gli tamponavo con il disinfettante l'occhio nero.
“Che bambino.” scherzai sorridendo.
Erano le sei del pomeriggio, fuori era completamente buio.
Ero a casa di Harry da mezz'ora, e da mezz'ora stavo cercando di convincerlo a dirmi cosa era successo la sera prima mentre stavo in piedi davanti a lui, seduto sul divano, a tamponargli l'occhio.
“Allora, mi vuoi dire che hai combinato per procurarti quest'occhio?” chiesi per l'ennesima volta tamponando per bene il contorno dell'occhio non curandomi del suo sguardo fisso su di me, “Niente di cui preoccuparsi.” roteai gli occhi al cielo, “Ah, beh, allora i tuoi vestiti puzzano di alcool per caso..” “Esatto.” rispose accennando un sorriso.
“Harry, non sto scherzando.” lui rimase in silenzio continuando a guardarmi, non c'era verso, non me lo avrebbe mai detto.
“Sono attratto da te.” spalancai gli occhi smettendo di tamponargli l'occhio e persino di respirare.
Posai lo sguardo dalla ferita ai suoi occhi, “C-cosa?” balbettai pregando mentalmente che non lo avesse notato.
Il riccio sorrise beffardo per poi posarmi le mani sulla schiena e avvicinare il volto al mio, “Sono. Attratto. Da. Te.” disse a tratti calcando quel 'te'.
Rimasi un attimo in silenzio a fissarlo poi ripresi la calma e mi decisi a parlare, “Non ero troppo piccola per te?” alzai un sopracciglio, lui continuò a sorridere, “E' vero, infatti.” disse e rimasi ancora più confusa, “Ma questo non mi nega di essere attratto da te.” aggiunse, solo in quel momento capii che quel 'attratto' non aveva quel significato che avevo immaginato sentendolo.
Mi rimisi dritta e lui si alzò dal divano mettendosi davanti a me, “Sei in astinenza, Styles?” chiesi fredda, lui quasi rise, “Uuh, mi hai chiamato per cognome.” e ridacchiò mentre io rimanevo seria, “Comunque si, ho passato così tanto tempo con te che mi sono scordato delle cose importanti.” spalancai gli occhi mentre lui si leccava le labbra, “Bel modo per dirmi che non sono importante.” che stronzo.
Gli strattonai le braccia dai miei fianchi e mi allontanai verso la porta, “No, non hai capito.” si giustificò seguendomi fino alla porta, “Ma vaffanculo, Harry.” dissi guardandolo negli occhi, “Hai capito male, Drew, non era quello che intendevo..” “Stai zitto, che è meglio.” lo interruppi prendendomi a morsi il labbro, dio mio, l'avevo detto che dovevo stargli lontana.
“E tamponati l'occhio o si infetta.” dissi per poi spingergli l'ovatta con sopra il disinfettante sull'occhio nero fino a farlo gemere dal bruciore.
Feci dietrofront e uscii da quell'appartamento.

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Moonlight.
ASDFGHJ, ma quanto è pacioccoso Niall in questa foto?
Allora, come sempre, mi scuso per non aver risposto alle recensioni e, come sempre, fra cinque minuti rispondo a tutti.
Diciamo che ora mi scuso per anche le settorci mila volte che in futuro ricapiterà, okay? Okay.
Pooooi.
Non so da quanto tempo ho questo capitolo pronto, voi non potrete mai capire che settimana di merda che ho avuto, neanche un minuto di tregua, zero, non so da quanto accendo il computer.
E in più devo subirmi la voce lamentosa di una mia compagna che mi rimprovera per non aver finito il compito di coppia. Fanculizzati.
Quindi.
Finalmente ho pooostato!
E quasi una settimana fa ho postato anche la ff da un capitolo che vi avevo anticipato:
Madness.
Se ci passate giuro che vi amerò per sempre, forevah.
Che altro dovevo dirvi?
Ah, verso i decimi capitoli suuuuccederà una cosuccia uccia.
Diciamo che so già come finirà la storia e devo dire che non poteva venirmi una fine più bella **
Si fa per dire.. cioè... ho detto fin troppo.
Scappo, bellissime!
Sciao.

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Capitolo 8
*** capitolo sette. ***


Per tutte le ragazze che mi hanno chiesto di leggere le proprie storie, visto che come vedete non ho tempo neppure per postare i capitoli, figuriamoci di leggere sia le storie che seguo che quelle che mi chiedete, ho deciso che cercherò di leggerle -la maggior parte- nei periodi di vacanza, il più vicino è quello natalizio. Non che mi dia fastidio leggere le vostre storie, anzi, ne sono lusingata, ma il tempo scarseggia, ragazze.

Sentii la porta di casa aprirsi e alzai lentamente la testa dal bracciale del divano.
Credo fossero le quattro di mattina, ero sdraiata sul divano dall'ora di cena con il buio che mi circondava.
Ma non stavo pensando agli spiriti e i mostri che mi stavano spiando nel buio, pensavo a qualcosa di peggio di loro: Harry.
Maledetto quel giorno che l'ho incontrato e ancora più maledetto il giorno in cui ho cominciato a frequentarlo.
Anzi, maledetto lui e solo lui, maledetti i suoi morbidi ricci, maledetti i suoi occhi verdi, maledetta la sua bellissima bocca, maledetta la sua lingua, maledette le sue adorabili fossette, maledetto il suo meraviglioso sorriso, maledette le sue mani perfette, maledetto il suo petto, maledetto il suo collo, maledetti i suoi tatuaggi, maledetti i suoi lobi, maledetta la sua risata e maledetta la sua fottutissima voce roca.
Maledetto tutto quello che è e tutto quello che mostra che lo rendono così perfetto.
Dio mio, ma perchè è così maledettamente bello? Non poteva nascere barbone? O secchione? O sfigato.
Ma minchia, ora mi metto anche a pensare bene di lui.
Stronzo, bastardo, figlio di puttana, cazzone, puttaniere e fottutissimo pezzo di merda.
Oh, sto meglio.
Tornando a noi..
Vidi una forma scura entrare in casa e richiudere la porta.
Passai una mano sul tappeto fino a prendere il telecomando e mi avvicinai stringendolo forte finchè la luce non si accese di colpo dandomi fastidio agli occhi e facendomeli chiudere di scatto.
“Cazzo..” bisbigliai e piano piano li riaprii ritrovandomi la figura di mia madre.
Oh, merda, quella era mia madre? Quella con tutto il trucco sbafato, il rossetto che faceva zigo zago, una calza a rete calante e il top messo distorto?
“Minchia sei?!” urlai puntandogli il telecomando contro, lei alzò gli occhi al cielo, “Cretina, posa quel telecomando.” disse con la sua voce stridula e andando verso il bagno con il rumore dei tacchi che la seguiva.
“Ci hai dato sotto stasera.” dissi sorridendo fra me e me, “Taci, Drew, e vai a letto che domani non ti lascio a casa.” “Ti sei dimenticata che mi faccio le giustifiche da sola?” nessuna risposta.

“Sicura di stare bene?” mi chiese per l'ennesima volta Liam mentre io me ne stavo con la fronte sull'armadietto e gli occhi che cercavano di stare aperti ma, dopo tutti i miei sforzi, si chiudevano in continuazione.
“Non ho dormito per niente..” boccheggiai e quasi schiantandomi a terra se non fosse stato per Liam che mi prese al volo e mi fissò negli occhi, “Forse è meglio che torni a casa, Drew.” disse guardandomi come per dire 'hai capito?' e rimettendomi in piedi.
Annuii, “Dì ai prof che non mi sono sentita bene. Grazie.” gli lasciai un bacio sulla guancia e mi allontanai verso il cancello.
Quando fui lontana da scuola mi sentii crollare e caddi un paio di volte, rialzandomi successivamente.
Sembravo ubriaca.
Non avevo dormito nulla quella notte, ma dico nulla.
Dopo la rientrata di mia madre sono andata in camera e fino il suono della sveglia sono rimasta a fissare il soffitto.
Possibile che quel ragazzo mi avesse fatto questo effetto? No, impossibile.
Andai verso una panchina del parco che era desolato essendo ora di pranzo.
Mi ci sdraiai sopra fregandomene se sembravo una barbona, e mi addormentai.

Sentii come se qualcuno mi stesse sollevando, non sentivo più la panchina sotto di me ma due braccia.
Non capivo cosa stesse succedendo, ero in dormiveglia.
Sentivo solo qualcuno trasportarmi e camminare con me in braccio.
Socchiusi di poco gli occhi vedendo sfocato, era giorno.
Mossi di poco il collo vedendo un viso sfocato, guardava avanti finchè non si girò e mi sorrise.
Sorrisi anche io involontariamente, quasi capendo chi fosse, solo con quel gesto, e mi riaddormentai fra le sue braccia.

Delle voci provenienti da un'altra stanza mi fecero aprire gli occhi.
Stavolta ero sveglia, non so quanto avevo dormito.
Mi guardai attorno e riconobbi casa mia, il mio divano, su cui ero seduta, e il salotto.
Guardai l'orologio poggiato sul tavolino che segnava le otto e un quarto di sera.
Mi alzai lentamente dal divano e notai che avevo ancora i vestiti di quella mattina.
Mi venne in mente quando qualcuno mi aveva preso e portato in braccio, mi venne in mente il suo sorriso e adesso sentivo la sua voce provenire dalla cucina.
Mi alzai ed andai verso le voci aprendo la porta, “Ehi.” salutai, Niall mi sorrise, “Ciao.” disse facendo un cenno con la testa, era seduto al tavolo e mia madre difronte a lui mentre sorrideva guardandoci.
Mi incupii, “Voi due..” iniziai, il biondo spalancò la bocca, “Che? Oddio no.” disse facendomi ridere mentre mia madre gli lanciava uno sguardo assassino facendolo arrossire e boccheggiare qualcosa, “Non volevo dire quello, ecco..” si giustificò il biondo ma gli feci segno di lasciar perdere sedendomi sul tavolo, non al tavolo, ma sul tavolo.
“Di che parlavate?” chiesi prendendo una mela e mordendola, “Del fatto che sei uscita prima da scuola, signorina.” mi riprese lei con la sua solita voce stridula che mi fece rabbrividire.
“Stavo male, se non l'avevi capito.” sbuffai prendo una sedia e sedendomi vicino a Niall che osservava la scena in silenzio.
“Beh, ora vedo che stai meglio..” lasciò la frase in sospeso guardandoci, “.. vi lascio soli..” disse con stampato in viso un sorrisetto, si scrollò la mini gonna ed uscì dalla cucina.
Appena la porta fu chiusa mi girai verso Niall, “Ohi.” lo salutai di nuovo, “Ci siamo già salutati prima, Drew.” disse con un mezzo sorriso, mi alzai dalla sedia, “Giusto..” dissi a bassa voce buttando la mela avanzata nel cestino.
“Sei stato tu ha portarmi a casa, vero?” chiesi poggiandomi di schiena al frigo e guardandolo mentre si alzava, “Si.. perchè stavi dormendo su una panchina?” chiese venendomi vicino e alzando un sopracciglio, “Ieri non ho dormito per niente..” “Notte bollente?” chiese sorridendo sarcasticamente, “No, Horan..” risposi alzando gli occhi al cielo.
“Ci hai pensato?” chiesi poi, “A cosa?” “All'accordo.” precisai guardandolo negli occhi mentre i polpastrelli della mano sinistra si poggiavano sul frigo, “Ci sto pensando..” sussurrò guardandomi le labbra, sentii un buco allo stomaco.
“Vado un attimo in bagno.” disse poi guardandomi negli occhi e allontanandosi uscendo dalla cucina.
Mi staccai dal frigo, ci mancava solo lui.
Presi il cellulare che stava sul marmo freddo del lavandino.
Feci scorrere i numeri e mi fermai a quello di Harry, senza che me ne accorsi spinsi il tasto verde pentendomene subito dopo.
Una parte di me mi diceva tranquillamente che dovevo cercare di chiarire, l'altra mi urlava che era solo un coglione.
Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette squilli e scattò la segreteria.
Risponde la segreteria telefonica di -sono Harry e se in questo momento non sto rispondendo vuole dire che sto facendo qualcosa di meglio.. o, semplicemente, non ho sentito il cellulare.-. E una risata, la sua risata.
Attaccai mordendomi il labbro.
Ovvio, ora starà a casa di una troia conosciuta per strada, senza me tra i piedi.
Finalmente potrà fare quello che ha sempre fatto.
Che cogliona che sono stata.

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Moonlight.
Ragazze, credo che mi darò all'ippica.
A parte il fatto che non trovo una cazzutissima foto di Niall, eccheccazzo.
No, allora.
E' da questo fottutissimo week-end che ho il capitolo pronto ma non ho mai trovato il tempo di postarlo, porca troia in calore.
Ve lo giuro, al computer entro solo verso le dieci e proprio non mi va di postare così tardi :c
Allora, intanto vi dico che questo capitolo è un pò di passaggio, dovrebbe capitare una cosa sconvolterrima verso il decimo capitolo, prima devo sistemare un pò di cose.
Poi, parliamo di cose serie.
In questi giorni, come dicevo, non sono entrata per niente sul computer -twitter-, quindi non c'ho capito una mazza:
allora, prima di tutto, Niall si è fidanzato con quella lì alla fine oppure no? Vi prego ditemi di no e che è una gran cazzata o giuro che mi metto a piangere, allago il computer, il computer si rompe, cado in depressione, mi reprimo e muoio.
Poi, Harry è riuscito a scoparsela la Swift?
E terzo, ho sentito parlare di sto mister x, del tre dicembre, degli uccelli -uccelli volatili, neh-, dello specchio e così via.. ma non ho capito bene che sta succedendo :c
Ieri ho fatto una figura di merda mettendo allo scoperto il mio lato pervertito con quelli di teatro, cazzo, non è colpa mia se non riesco a nasconderlo c.c
Ho intenzione di comprarmi una maglietta con scritto '69'.
Vabbuò.
Ho finito, come sempre: cinque minuti e rispondo alle recensioni.
Buona noccie c:
Anche se sono solo le sei.
Sciao.

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Capitolo 9
*** capitolo otto. ***


Lo squillare del cellulare mi fece aprire gli occhi.
Allungai una mano trascinandola sul comodino con il risultato di un telefono sfracellato a terra.
Grugnii e mi allungai ad afferrarlo guardando l'orario, 10.48.
“Pronto?” dissi sbadigliando, non mi disturbai neanche a vedere chi fosse ed ebbi una brutta sorpresa, “Ti ho svegliata?” mi strozzai con la mi stessa saliva, “H-harry?” chiesi battendomi una mano sul petto, “Ehi, stai bene?” mi ripresi ispirando l'aria per poi buttarla fuori lentamente, “Cosa vuoi?” dissi cercando di sembrare più fredda possibile, anche se, di freddo qui c'erano solo i miei piedi congelati per non essere stati coperti la notte.
“Beh, dovrei chiedertelo io visto che ieri mi hai chiamato.” disse, tranquillo, poi lo sentii bisbigliare a qualcuno qualcosa che non riuscii a capire.
“Ti avevo chiamato..” iniziai e lui rimase in silenzio ad aspettare che continuassi, “.. per chiarire.. un po' di cose.” dissi sospirando e sciacquandomi la faccia per poi guardarmi allo specchio.
“Sicuro.. si.” disse lui con troppo entusiasmo, mi morsi il labbro e mi risedetti sul letto, “Posso veneri ora?” “Ora?” ripetette lui quasi terrorizzato, alzai un sopracciglio, “Si, ora. C'è qualcosa che non va?” aspettai alcuni secondi, “Ora io.. non sono a casa.” balbettò facendo comparire quella frase il più vaga possibili, “Oh..” mi feci sfuggire capendo già che voleva dire quel 'non sono a casa', erano le undici di mattina dove poteva essere uscito a quest'ora? Ma la domanda non era questa, ma: dove poteva aver passato la notte?
“Drew, senti..” “No, no, non ti giustificare, dopotutto puoi fare tutto quello che vuoi.” mi morsi il labbro buttandomi sul letto.
Chissà che puttana si era trovato quella sera, bionda? Mora? Rossa? Bella? Magra? Dotata? Si, decisamente.
“Non sei.. arrabbiata?” cercò il termine esatto, “Perchè dovrei esserlo.. è la tua vita.” “Davvero? Oh, cielo, pensavo fossi in collera con me.” alzai gli occhi al cielo cominciando a vedere sfocato, “Non capisci proprio un cazzo, Harry.” ed attaccai.

“E dai, che hai?” sbuffai per l'ennesima volta distogliendo lo sguardo, “Ho detto che non ho niente, Niall.” calcai la frase facendo segno a Zayn di portarmi un altro bicchiere d'acqua.
Si, perchè io sono così trasgressiva che quando sono depressa bevo acqua.
“Non ti credo.” “E che cazzo, Niall, neanche mi conosci.” sbottai sbattendo il bicchiere d'acqua sul bancone e fissandolo freddamente negli occhi.
Lo vidi deglutire, “O-okay.” sbuffai di nuovo bevendone un sorso e vidi con la coda dell'occhio una ragazza mezza nuda salutare sensualmente il biondo che ricambiò quasi scocciato, feci una smorfia.
“Possibile che voi maschi pensiate solamente a scopare? Non è possibile.” Niall spalancò gli occhi, “Ti stai riferendo a me?” “Anche.” risposi acidamente, lui aggrottò la fronte infastidito, “Io non penso solo al sesso.” “Pochi giorni fa era così.” “Infatti, pochi giorni fa.” rispose di rimando ancora più infastidito, poi alzò un sopracciglio, “E poi che ne sai tu, neanche mi conosci.” lo guardai intimorita sentendomi tremendamente in colpa e lo vidi sbuffare per poi alzarsi dalla sedia e dirigersi verso l'uscita, “Niall, aspetta, dai.” lo raggiunsi ma mi ignorò completamente ed uscì dal bar.
Beh, che giornata di merda.
“Mi sono rotta i coglioni.” dissi tirando fuori dal portafoglio tutti le monete che caddero sul bancone e cominciai a contarle per pagare a Zayn, “Drew, hai preso due bicchieri d'acqua, non mi devi nulla.” disse il moro con un sorrisino incerto, lo incenerii con lo sguardo.
“Lo sapevo, scemo.” borbottai.

Buttai l'ennesimo pacchetto di patatine sul pavimento.
Che domenica di merda, ragazzi.
Erano le nove di sera e come ogni fottutissima sera, appunto, ero sul divano a guardarmi telefilm drammatici circondata da cibo.
“Mi fai davvero pena.” sputò la troia di mia madre con le braccia incrociate sotto il seno mentre mi osservava rassegnata.
“Grazie.” mi limitai a dire tornando a guardare la tv.
“Alzati.” “No.” “Alzati.” “No.” “Alzati.” “No!” sbraitai lanciandogli la patatina che avevo in mano come se potesse graffiarla di un minimo.
“Sei deprimente, Drew. E' da quando è iniziata la scuola che sei su quel fottutissimo divano, pensavo fosse solo l'imbarazzo di inizio anno ma la cosa peggiora sempre di più e sta degenerando!” urlò, come se gliene potesse fregare qualcosa di me.
Semplicemente, non voleva avere una figlia sfigata, ecco tutto.
Sbuffò e si avvicinò sedendosi sul bracciale del divano troppo piccolo per un sedere grande quanto il suo, “E' successo qualcosa?” chiese, sforzandosi di fare la dolce, anche se con quella sua voce gracchiante ci riusciva ben poco.
“No.” dissi secca, “Oh, Drew, ne ho passate molte di crisi adolescenziali io. Dimmi tutto.” ma porca troia, crisci adolescenziali? L'unica che ha avuto è quando si è accorta che aveva dimenticato il preservativo ed è rimasta incinta di me.
“Ma fammi il piacere.” dissi con un sorriso strafottente sul volto, lei alzò gli occhi al cielo, “E' per la storia di Louis, vero? Che non mi parli più. Ti ho già spiegato com'è andata, perchè non dimentichi e facciamo pace come abbiamo sempre fatto?” a quelle parole le mie labbra si incresparono e formarono una smorfia che anche lei notò, dimenticare e fare pace? Come abbiamo sempre fatto? In quale vita? Prima che nascessi?
Feci un respiro profondo, “Per favore, vattene prima che possa succedere un episodio sgradevole proprio in questo salotto.” lei rimase a guardarmi quasi stupita, “Sei intrattabile.” disse infine sfilandomi il telecomando dalle mani e spegnendo la tv.
“Ma che cosa..” bisbigliai con un grugnito, “Non ti lascio in pace finchè non mi dici che cosa è successo.” disse sedendosi a gambe incrociate sul divano e fissandomi con un sopracciglio alzato.
Rimasi a fissarla, “Non è successo nulla, sono sul divano, a mangiare e a vedere la tv, cosa pensi che sia successo?” “Sono tua madre, capisco quando c'è qualcosa che non va.” e gli asini volano, “Ho detto che non è successo nulla.”.
Continuò a guardarmi impaziente, ora, per levarmela dai piedi, dovevo inventarmi una storia perchè, ovvio, non potevo mica dirgli che ero attratta da un ragazzo con cui lei precedentemente aveva scopato, di cui non sa neanche che lo frequento, e che ha quattro anni più di me e che, inoltre, si frega di me continuando ad andare a puttane.. no?
Sospirai guardando il soffitto, sono sempre stata brava ad inventarmi storie.
Aprii la bocca ma riuscii solo ad emettere un suono strozzato prima che il cellulare squillasse.
Lo afferrai e prima di rispondere vidi mia madre avvicinarsi alla porta e mettersi il giacchetto di pelliccia, “Ne parliamo domani.. non torno stasera.” che grandissima novità.
Per la seconda volta non vidi chi era stato a chiamarmi e risposi pentendomi per la seconda volta ancora prima di sentire una risposta, “Drew?” “Harry?” dissi forse con troppo entusiasmo, “Emh.. no, Louis.” buttai fuori l'aria e smisi di tremare, “Oh.” dissi solo, “Scusa..” sentii un bisbiglio triste dall'altra parte del cellulare e sentii un buco allo stomaco, “Chi è Harry?” chiese poi cercando un tono un po' più deciso, mi morsi il labbro, “Nessuno di importante.” calcai quella parola cercando di farla spiccare anche se lui non poteva capire, “Tutto bene, piccola?” mi sciolsi al suono di quelle parole, “Stai cercando di abbindolarmi? Non ti perdono, coso.” dissi facendo l'indifferente ma non trattenendo un sorriso, lo sentii soffocare una risatina, “Mi hai già perdonato, cosa.” “Non ne sarei così sicura, coso.” “Vuoi farmi credere che Niall mi abbia davvero rimpiazzato, cosa?” “Proprio così, cosino.” “Non vi siete mai andati a genio e uno di questi giorni diventati migliori amici, cosona.” “Già, strana la vita, eh? E non mi dare della cosona.” mi imbronciai, “D'accordo, piccola.” sospirai e capii che di lui non potevo proprio farne a meno, “Sei droga pura.” dissi quasi in un bisbiglio, “E' un complimento?” mi morsi il labbro per trattenere una risata, “Forse, intanto però non posso fare a meno di te.” “Oh, grazie.” alzai gli occhi al cielo, “Solo che dopo un po' si deve cominciare a smettere.” ci fu un momento di silenzio, “E se non fossi droga, ma.. aria? Senza aria non si può vivere.” “Bella teoria.” mi misi il cellulare fra la spalla e l'orecchio mentre con le mani mi spicciavo la coda, “Sei aria per me.” sentii un bisbiglio dall'altra parte della cornetta, “Oh, grazie.” e lo sentii ridere, “Mi perdoni, quindi?” rimasi in silenzio e posai l'elastico sul tavolino per poi scuotermi i capelli, “No.” dissi poi e sentii sbuffare, “Non ancora, non stasera.” “Quando?” “Non lo so, Louis.” “Domani?” “Non lo so.” “Anche dopodomani, va bene.” “Lou, buonanotte,” “Dopo dopodomani, all'ora di ginnastica, eh?” “Dormi.” sorrisi ed attaccai sentendo ancora la voce euforica del mio migliore amico.

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Moonlight.
Perchè ora quado cerco su tumblr 'one direction' mi appaiono culi, tette e ragazze che si strusciano su un palo?
.. bah.
Comunque, non volevo cominciare lo spazio autrice così ma dicendovi che siete delle pazze, delle pazze e pure malate, thò.
Voglio dire.. undici recensioni? AHAHAHHAHAHAH.
Ma state bene? No, dico..
Ma state bene?
AIUWSUJ, si possono amare delle persone che non si conoscono a mala pena ma che ti fanno sorridere solo con poche frasi? *-*
Boh, grazie mille, ad alcuni possono sembrare poche, per me bastano e avanzano c':
E scusate ancora se non ho risposto, come sempre: prima aggiorno e poi rispondo c;
Comunque, giuro che se trovo un'altra foto di harry e la swift su tumblr do fuoco al computer.
Oltre il fatto che non capisco come sia potuto scoppiare l'amore dopo solo tre.. quattro.. o quanti giorni sono passati.
E oltre anche il fatto che se vedo di nuovo le dita di lui fra quelle di lei giuro e che le strappo tutti i capelli biondi che si ritrova uno per uno, con una lentezza paragonabile a come parla harry.
-Niente contro taylor, la ascolto e la trovo pure dolce.-
Il vero fatto, il fatto principale e che nessuno riesce a capire è che: harry è di louis.
Okay? Okay.
E se qualcuno prova a toccarglielo giuro che comincio a sbraitare.
La cosa è reciproca.
Senza offesa per eleanor e per le calderics -AHAHAHAHAHHAHHAHAHHA- non voglio arrabbiarmi con voi, ragazze ... :'D
Cooooomunque.
Parlando della storia.
Diciamo che questo è un altro capitolo di passaggio.
Il momento BOOOOM arriverà, credo -e spero-, nel prossimo capitolo, massimo fra due.
E scusate, ragazze, per l'attesa di una settimana, vorrei aggiornare prima ma non potete capire che settimane che sto passando.
Desidero che la settimana finisca e quando accade me ne se presenta una ancora più piena.
Voglio le vacanze di Natale.
Anche se non credo arriveranno mai visto che il 21 moriamo tutti.
Se così fosse le vostre storie le leggerò pure nella tomba, non dovete preoccuparvi v.v
Vi saluto, bimbe c:
Sciao.

Per domande o curiosità su twitter mi trovate come: @harrehshands.

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Capitolo 10
*** capitolo nove. ***


Uscita da scuola evitai di tornare a casa e subirmi le lamentele di mia madre su quanto io sia sfigata e nullafacente.
Calciai un povero sassolino innocente insultandolo dietro, evitai di fare la stessa cosa con un pietra poco più grossa.
“Stupida roccia.” bofonchiai appena superata e per un momento me la sentii ringhiare dietro.
Rabbrividii ed accelerai il passo.
Quando mi fermai davanti la vetrina di un negozio di vestiti invernali sentii qualcuno baciarmi la guancia.
“Louis, la vuoi sm..” appena voltata, davanti a me si presentò un enorme sorriso bianco, il tipico pakistano.
“Zayn!” dissi saltandogli addosso e legandogli le braccia intorno il collo.
Quel poco tempo che potevo vederlo al bar ce lo rovinavano i clienti con i loro 'La coca cola è fredda!' 'Un altra birra!' una volta è capitato persino 'Mi è rimasto il panino fra i denti!'.
Può rimanere un panino fra i denti?
“Ehi, Drew. Com'è tutta sola?” chiese il moro lasciandomi un ultimo bacio sulla fronte per poi cominciare a camminare al mia fianco, “Mh.” mugugnai non trovando una risposta sensata da dire.
“Non voglio che cammini sola all'ora di pranzo, non c'è nessuno.” corrugò la fronte e mi strinse il fianco guardandosi attorno.
In effetti era vero, in quel momento sull'asfalto rotolava una balla di fieno.
“Oggi non lavori?” “Ridipingono il muro del bar.” disse sorridendo per poi guardarmi con un sopracciglio alzato, mi preparai alla domanda clou della giornata.
“Non hai ancora perdonato Louis?” thò.
Scossi la testa, “Non ancora.” lui alzò gli occhi al cielo, “Le vostre litigate di solito durano due, massimo tre ore. Si può sapere che ha fatto?” guardai il marciapiede stringendomi alla sua giacca e rimasi in silenzio.
“Okay, non rispondermi, dopotutto sono solo il tuo migliore amico.” borbottò facendo l'offeso e guardando il cielo accigliato, io sorrisi scuotendo la testa, “Non mi va di parlarne, Zayn.. e comunque, voglio perdonarlo, ma non subito, non può averla sempre vinta lui.” “Oh, quindi è per gelosia che non lo perdoni?” “Gelosia?” “Sei gelosa perchè tu fai sempre errori e lui ci mette un po' a perdonarti e ora che per la prima volta fa un errore lui tu vuoi fargliela pesare.”.
Aggrottai la fronte, “Io faccio sempre errori?” “Beh, ti ricordi quando hai lanciato un secchio d'acqua gelida in faccia alla ragazza che piaceva a Louis? O quando tu e Liam gli avete rubato le chiavi di casa e lui è rimasto fuori fino alle dieci di sera? O quando avevi quella cotta per lui, l'hai baciato e sei diventata isterica finendo quasi per rovinare la vostra amicizia?” parlava così velocemente che il mio cervello dovette fare come il paroliere, mettendo e rimettendo una lettera per volta al proprio posto per formare una parola di senso compiuto.
O credo che sia così.. non so come si giochi al paroliere.
“Okay.. beh, si, ho sbagliato molte volte ma anche lui ha fatto degli errori.” mi giustificai, “Tipo?” mi sfidò il moro e mi venne voglia di strangolarlo, “Tipo questo qui.” “Infatti, il primo.” alzai gli occhi al cielo, “Fatto sta che non lo perdonerò così facilmente, punto, fine, stop.”.
Rimanemmo un attimo in silenzio mentre camminavamo lentamente, la sua mano ancora sul mio fianco e il vento gelato che mi batteva sulle guance.
All'improvviso una domanda mi sfiorò le labbra obbligandomi a farla uscire.
“Hai.. notizie di Harry?” bisbigliai alzando lo sguardo per vedere che espressione faceva, era fra il confuso e il curioso.
“No, non lo sento da un paio di giorni, succede sempre così, ad un certo punto del mese smette di chiamare e se esce non lo fa sapere.. sparisce, in poche parole, per un paio di giorni.” anche io non lo sentivo da un po', dall'ultima chiamata, di, circa, una settimana prima.
“Perchè?” chiese poi il moro mostrando un sorriso sghembo, “Così..” sussurrai reggendo per poco il suo sguardo, lo sentii ridere e questo mi infastidì ancora di più.
“E' meglio che non ti prendi una cotta per lui, ha una cattiva reputazione. Esce la sera tardi per farsi qualche ragazza, si ubriaca, fa a botte.. non so si fa di qualche sostanza, spero per lui di no.” beh, sei arrivato un po' tardi, chicco.
“Perchè gli sei amico allora?” chiesi dondolando con la mano stretta alla sua, “Veniva spesso al bar.. dopotutto è simpatico e non è uno di quelli che cerca di coinvolgere gli altri a seguirlo.. è un tipo solitario, se mettiamo da parte le milioni di ragazze che gli fanno compagnia ogni notte.. per c'è un motivo per cui si comporta così, dopotutto.” ascoltai le sue parole con attenzione guardando il marciapiede passarmi lentamente sotto i piedi.
“Dici che se lo vado a trovare scopro qualcosa?” gli chiesi girandomi verso di lui e smettendo di camminare, “Meglio che non ti immischi in ragazzi come lui, Drew, lascialo perdere.” annuii e le sue parole mi bucarono lo stomaco.
“Vado, ho fame. Grazie mille per avermi accompagnato, Zayn.” dissi rivolgendogli un sorriso e mettendomi in punta di piedi per lasciargli un bacio sulla guancia, lui ricambiò il sorriso posando le labbra sui miei capelli coperti dal cappello, “Stai attenta.” disse infine continuando a sorridere e allontanandosi.

Presi il secondo stivale e me lo infilai mentre con i denti tenevo le chiavi di casa.
Mi rimisi dritta e presi il cappotto infilandomelo, misi il cellulare e le chiavi nelle tasche e poggiai la mano sulla maniglia.
“Esci?” mi rigirai trattenendomi dallo sbuffare, “Si, pensavo ti fosti stufata di vedermi sul divano.” risposi fredda a mi madre che annuì tranquilla, “Infatti.. dove vai?” inclinai il capo, “Perchè?” “Non posso sapere dove va mia figlia?” feci una smorfia sentendo le parole 'mia figlia' pronunciate da lei, “Vado a trovare un amico.” “Chi?” “Non hai nessuno da portarti al letto invece di rompermi?” dissi alzando gli occhi al cielo e aprendo la porta.
“Eh no, signorina, ora mi dici dove vai.” mi bloccò per un braccio trascinandomi dentro.
La guardai e in quel momento ero così ansiosa di uscire che non riuscii ad inventare una scusa, “Vado da Harry.” “Harry chi?” “Hai presente il riccio che ti sei portata a letto qualche settimana fa? Si, lui.” vidi la sua faccia trasformarsi da confusa a sbalordita, “Esci con lui?” chiese con gli occhi spalancati, “In un certo senso..” mi sentii strattonare e vidi il viso di mia madre infuriarsi, “Sei impazzita? E' un puttaniere, un cretino! Quando me lo volevi dire chi uscivi con lui? Non puoi uscirci, te lo vieto. Non con lui.” mi morsi il labbro affondando le unghie nel suo braccio facendole mollare la presa, “Non puoi dirmi cosa devo fare! E quando te lo sei portato a letto? C'era qualcuno a dirti che era uno stronzo? No. Hai fatto quello che volevi e io prendo esempio da te.” sbraitai per poi chiudermi la porta alle spalle.

Entrai nel cancello e il portiere mi rivolse uno sguardo prima di tornare al suo giornale.
Il palazzo era circondato da un giardino da cui sbucava un vialetto per passeggiare.
Andai quasi correndo verso il portone del cancello e tirai un amano fuori dal giubbotto che si congelò all'istante.
Cercai il cognome 'Styles' fra tutti ma prima di riuscire a citofonare riconobbi la sua voce da lontano.
“Ehi, no, vieni qui.” mi girai e cercai di capire da dove proveniva.
Attraversai il giardino fino a quando non lo vidi, sull'erba del giardino, sorridente.
“Amy, vieni qui, su.” disse ridendo ad una bambina di all'incirca tre o quattro anni.
Li scrutai senza farmi vedere e notai quanto la bambina somigliasse ad Harry: gli occhi erano grandi e verdi, con qualche sfumatura marrone, i capelli erano ricci sul biondo e le labbra erano carnose come le sue.
Dovevo avvicinarmi e farmi vedere?
“Amy..” richiamò Harry con un sorriso mentre la bimba si piegava con le ginocchia per prendere un filo d'erba dal prato.
“Amy, vieni da papà.”.
A quelle parole mi immobilizzai.
Spalancai gli occhi e socchiusi leggermente la bocca mentre l'aria gelida mi invadeva i polmoni.
Papà? Aveva detto papà?
“P-papà?” bisbigliai ma quel che bastava per farmi sentire dal riccio che girò la testa terrorizzato.
Quando mi vide ebbe la mia stessa reazione e per qualche secondo ci fu un silenzio così acuto che mi sentii perforare i timpani.
“Harry.” dissi a bassa voce quasi come fossi disperata, lui si alzò da terra e fece un passo avanti, aprì la bocca ma la richiuse subito, “Harry, quella è.. tua figlia?”.

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Moonlight.
Buonsalve! Allora, mi è appena apparso che fra 15 minuti ci sarà un aggiornamento automatico e mi si riavvierà il computer, quindi.. direi di fare in fretta.
Ecco il momento BOOOOOOM.
Che ve ne pare?
Diciamo che questo influenzerà un pò la storia.
Comunque.
Dieci minuti, cazzo.
Oggi mi dovevo andare a fare il secondo buco ma il tizio me lo ha sparato troppo vicino all'altro ed era brutto, così mi sono dovuta fare anche il terzo.. ma è carino, dai.
Anche se ora mi pizzica un botto l'orecchio :c
Nove minuti.
Che altro dirvi?
Mi si è aggiunto un'altro impegno ai tremila che ho, ora devo fare un cartellone tutta da sola per quella di lettere, direi fantastico.
Otto minuti.
Come sapete aggiorno prima e poi rispondo alle recensioni, sorratemi.
Ricordate che fra una settimana crepiamo tutti, quindi cercherò di aggiornare giovedì così potrò dirvi addio decentemente.
Setti minuti.
BUOOOON ANNO.
No, okay.
Cazzo, direi che ora mi dileguo, l'aggiornamento sta sogghignando e credo che dovrei prenderla come una minaccia.
Sei minuti.
Vado, belle pupe.
Aaaal prossimo capitolo -cercate di non morirmi prima prima- grazie mille.
Sciao.

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Capitolo 11
*** capitolo dieci. ***


“Si chiama Amy, ha cinque anni..” sospirò e abbassò lo sguardo sul prato.
Eravamo lì da non so quanto, ancora nel giardino dietro casa sua, la bimba che giocava con le foglie e noi due seduti sul gradino sommersi da un silenzio colmo di tensione, appena stato rotto dalla frase di Harry.
Gli lanciai un'occhiata da dietro i capelli rossi che mi coprivano il viso.
“.. è successo.. quando avevo diciotto anni, sinceramente non ricordo quasi nulla di quella serata, solo che pochi giorni dopo è tornata gridandomi in lacrime che era incinta.. lei si chiama Emma, ora vive ad Edimburgo.” si grattò la nuca sempre con lo sguardo fisso a terra e mordendosi il labbro, “Non avevo la minima idea di cosa fare, sono andato via di casa fino alle due di notte poi ho capito che non potevo lasciarla sola, era anche colpa mia se era successo. Siamo rimasti insieme finchè Amy non è nata.. non ci amavamo, non sapevamo quasi nulla l'uno dell'altra però siamo rimasti a Londra con case divise ma vicine per il bene di Amy, quando poi però.. Emma si è arrabbiata con me dicendomi che ero un cattivo padre e che non mi sopportava più, diceva che davo un brutto esempio alla bambina, che mi ubriacavo, che facevo a botte, che avevo ogni giorno una donna diversa..” rise amaramente e io non potei far altro che annuire, era vero dopotutto.
“Allora è partita e si è trasferita ad Edimburgo portandosi via la bambina, ho cercato di convincerla a non farlo, che sarei cambiato ma sono riuscito ad ottenere solo una settimana ogni mese con Amy, va avanti così da quattro anni.” si morse più forte il labbro ed ebbi paura che se lo strappasse.
“E' per questo che ogni mese per un po'.. sparisci?” chiesi e per la prima volta si girò verso di me, aveva gli occhi lucidi, “Si.. non voglio che gli altri mi vedano con lei.. già ho una cattiva reputazione se scoprono che ho una figlia passerò per uno stronzo senza cuore e poi.. non tutti quelli che frequento sono carini e disponibili, ecco..” si fermò e distolse nuovamente lo sguardo.
Amy corse verso Harry e gli mostrò una foglia rossiccia sorridendo, il riccio ricambiò il sorriso, “Perchè piangi?” chiese la bimba rabbuiandosi, lui si asciugò le lacrime continuando a sorridere, “Non sto piangendo, piccola.” la rassicurò mettendosela sulle gambe.
“Lei è Drew, è una mia amica, dille ciao.” mi presentò poi, io sorrisi alla bimba ma lei mi fece la linguaccia, “A mamma non piacciono le amiche di papà.” Harry alzò gli occhi al cielo e le baciò la fronte, “Non devi ascoltare tutto quello che dice la mamma.” non feci a meno di ridere.
Vidi Harry alzarsi con la bimba in braccio e lo imitai, “Ti offro qualcosa?” chiese guardandomi e cominciando a camminare verso il portone, mi misi le mani nelle tasche e gli andai dietro, “D'accordo.”.

Seguii con lo sguardo Harry che stendeva Amy sul letto della sua camera, ormai addormentata.
“E' vero, comunque, che sei un pessimo padre.” dissi dopo aver mandato giù un sorso della mia birra, lo vidi sorridere mentre poggiava le labbra sul sul bicchiere, “Mh, grazie.” disse poi sempre con il suo solito sorriso sghembo che mi faceva sciogliere ogni volta.
“Tu che sei venuta a fare qui?” chiese girandosi verso di me, ero sul divano al lato opposto al suo.
“Volevo scoprire alcuni dei tuoi segreti e vedo che la cosa ha dato si suoi frutti.” rise e mi sentii sudare da tutti i pori mentre cercavo di nascondere il nervosismo dietro un altro sorso di birra.
“Se la bevi tutta poi ti ubriachi e quando ritorni in te mi accusi di quello che è successo.” disse quasi in un sussurro malizioso, alzai un sopracciglio, “E che succederebbe?” chiesi guardandolo negli occhi, lui poggiò la sua birra sul tavolino al lato del bracciale e si avvicinò a me togliendomi delicatamente di mano anche la mia sfiorando con le sue dita le mie e restando con lo sguardo incastrato nel mio.
“Lo vuoi sapere davvero?” soffiò sulle miei labbra con ancora il fiato che profumava di birra.
Deglutii e le sue mani mi serrarono gli avambracci tirandomi su e mettendomi seduta.
“Lo sai che Amy sta dormendo, vero?” riuscii a sussurrare, lui sorrise e con i pollici mi accarezzò le guance, “Si, lo so..” rispose poi mordendomi delicatamente il labbro inferiore.
“E lo sai che se ci vede..” “Si, lo so.” mi interruppe, sentii le sue mani scorrere sui miei fianchi d tirarmi maggiormente vicino al suo petto, come se fosse possibile, eravamo praticamente attaccati.
Visto che non reagivo mi prese i polsi e se li poggiò sulle spalle soffocando una risata.
Poi, dopo non so quanto tempo dall'ultima volta, poggiò le labbra sulle mie avidamente, non uno di quei baci dolci che si danno fra fidanzatini, un bacio di chi si è appena conosciuto in una discoteca e ha l'eccitazione a mille, un bacio alla Harry.
E forse ne rimasi delusa.
Io desideravo da lui uno di quei baci da primo appuntamento, quello che ti fa sciogliere, quello morbido e lento, dove le lingue si accarezzano piano, le labbra strusciano delicatamente e le mani giocano con i capelli dell'altro.
In neanche un minuto mi ritrovai in piedi con la schiena al muro e lui a bloccarmi ogni via d'uscita mentre con la mano destra mi slacciava i pantaloni dei jeans.
Non riuscii a non trattenere una lacrima che scivolò sulla mia guancia e che passò inosservata mentre continuava a succhiarmi avidamente le labbra.
Non era quello che desideravo, non volevo solo sesso, non volevo questo, non volevo ritrovarmi sola la mattina seguente, non volevo essere un gioco usa e getta.
Io lo volevo, ma non in quel modo.
Gli tirai piano i capelli quando i miei jeans mi scivolarono sotto le ginocchia ma sembrò non accorgersene nemmeno.
Si levò velocemente la maglietta staccandosi un attimo da me e come se non aspettasse altro si slacciò i pantaloni buttandoli con un calcio all'angolo della stanza.
Avvicinò le labbra al mio lobo e lo morse dolcemente facendomi scendere un'altra lacrima, questa volta se ne accorse, alzò il volto guardandomi mentre con le mani teneva le mie e le faceva scivolare sul suo petto accaldato.
Le labbra erano rosse, le guance rosee e gli occhi lucidi mentre i miei erano gonfi e rossi.
“Ehi..” bisbigliò e se non mi sentissi così male al suono della sua voce così roca l'avrei subito spinto per terra mettendomi sopra di lui.
“Drew, stai bene?” chiese improvvisamente preoccupato e poggiando un dito sotto il mio mento per guardarmi negli occhi.
Scossi la testa mordendomi il labbro, “No.” dissi e parve un singhiozzo.
Harry mi passò un ciuffo di capelli dietro l'orecchio e senza dire nient'altro mi strinse fra le sue braccia ritrovandomi con la guancia sul suo petto e le sue braccia intorno le mie spalle che mi stringevano forte.
Sentii il suo mento sopra la mia testa e in quell'abbraccio mi sentii davvero completa, anche se stavo male, mi sentivo delusa e davvero, ma davvero, patetica in quel momento, quell'abbraccio mi fece sentire completa.
Restammo per non so quanto così finchè non sciolse l'abbraccio e sentii una vampata di freddo sulle braccia, “Che cosa succede?” chiese prendendomi le guance con le mani, “Harry..” sussurrai ma mi interruppi subito, possibile che non capiva? Era davvero così ingenuo da non accorgersene? Davvero gli importava solo il sesso?
“Lascia perdere.” dissi cercando di allontanarmi da lui ma non mi fece passare e mi guardò confuso, “Ho fatto qualcosa che non andava?” chiese serrandomi i polsi, “No.. fammi andare via.” risposi cercando di liberarmi, lo sentii poggiare dolcemente le labbra sulle mie, questa volta sentii la dolcezza che pochi minuti fa stavo pregando di ricevere.
E le sue labbra si mossero lentamente sulle mie, un bacio senza lingue, non uno di quelli volgari di poco prima, uno di quelli che avevo sempre desiderato ricevere da lui.
Poi sentimmo Amy piangere dall'altra stanza e Harry si allontanò facendo una smorfia.
“Devo..” “Vai, io torno a casa.” lo interruppi e mi piegai a raccogliere i jeans, “Puoi restare, se vuoi.” “No, meglio che vada.” lo vidi afferrare i pantaloni da terra e allontanarsi dal salone.

*sono troppo sconvolta per il fatto che sono ancora viva per caricare una foto*

Inculatevi Mayaaaaa!
Buoooooonasera.
Allora, innanzi tutto vorrei sinceramente ringraziare quei coglioni dei maya che mi hanno messo in ansia per nulla.
Ma forse è meglio non cantare vittoria, il 21 non è ancora finito, muahahahah.
Pooooi.
Gente, sono ufficialmente in vacanza.
Cioè, cazzo, sono in vacanza, capito? Vacanza.
Da quant'è che non uso questa parola?
Vacanza.
Okay, basta.
Detto ciò, vi avverto che forse sta sera non riuscirò a rispondere alle recensioni perchè fra tipo dieci minuti devo andare alla festa di mio cugino.
Poi, vorrei chiedervi schifo per questa merdaccia di capitolo che è anche risultato più corto degli altri.
Inoltre, vi avverto che nel prossimo capitolo apparirà un nuovo personaggio che non sarà molto presente ma comunque ha una sua importanza.
Emh.. ah, sto scrivendo due one shot, una di Natale, l'altra.. così.
AHAHAH, la prima a essere postata sarà quella così che forse sarà finita per domani.
Okay, mia madre mi grida di spegnere.
Vi dico solo che ora che sono in vacanza cercherò di leggere le vostre fanfiction, se riesco a ricordarmi chi me lo ha chiesto lool.
Scappoooooo, rispondo domani alle recensioni!
Ah, un'ultima cosa: siccome che ora sono in vacanza (quanto mi piace questa parola) non penso posterò regolarmente settimana per settimana, potrei postare tre o dieci giorni dopo, dipende dal tempo :c
Devo proprio andare, ciao bella gente e buoneeee vacanze natalie!
Tanto love, sciao

Per domande o curiosità su twitter mi trovate come: @harrehshands

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Capitolo 12
*** capitolo undici. ***


“Possibile che non riesci a fare nulla da solo?” “Già, sono abituato a fare le cose in due.. o più di due.” sorrise malizioso per poi scoppiare a ridere, alzai gli occhi al cielo sorridendo.
“Harry, sei impossibile.” sospirai chiudendo la borsa con dentro i vestiti di Amy, “Grazie, ma non per il complimento ma per avermi aiutato a preparare tutto primo dell'arrivo di Emma.” mi sorrise e sentii sudare ogni parte del mio corpo, “P-prego.” balbettai per poi girarmi e mordermi il labbro di nascosto come per rimproverarmi di avergli mostrato imbarazzo.
“Ah, scusa per ieri sera, è che.. Drew, sinceramente, è strano che tu non abbia un ragazzo, non so se si accorgono di quanto sei sexy.” lanciò un'occhiata fulminea al mio fondo schiena mentre mi abbassavo a prendere un gioco caduto per terra, scossi la testa nascondendo il rossore sulle guance con i capelli, “Scusa accettate.”.
Restammo per un po' in silenzio mentre riempivamo un'altra borsa con gli oggetti e i prodotti da bagno della piccola Amy.
Fra un'ora Emma, la madre, sarebbe venuta a prenderla e a portarla ad Edimburgo per un altro mese e Harry mi aveva chiesto di aiutarlo a rimettere tutto a posto prima del suo arrivo e io, patetica com'ero, alla notizia di rivederlo ero saltata dalla gioia.
“Fatto.” disse ad un certo punto il riccio chiudendo la zip della borsa e sfiorandomi la punta delle dita con le sue, un gesto che forse lui non aveva badato minimamente ma a me aveva provocato un'ondata di calore sulle guance.
“Okay, possiamo concederci un minuto di puro relax.” aggiunse sorridente, andammo in salone dove la piccola stava guardando i cartoni animati, appena ci vide sorrise ad Harry e a me rivolse la solita linguaccia, il riccio alzò gli occhi al cielo.
“Piantala, Amy.” disse sollevandola da terra con le robuste braccia scoperte dalla maglietta a maniche corte nera, eravamo in pieno inverno e lui metteva ancora le maniche corte.
Si mise la bimba sulle gambe, inginocchiato sul pavimento davanti la tv, poi mi lanciò un'occhiata invitandomi a sedermi vicino a loro e così feci.
“Quando viene la mamma?” chiese Amy dondolandosi sulle gambe di Harry, lui gli lasciò un bacio fra i capelli, “Fra poco, piccola.” gli sussurrò sorridendole, quanto avrei voluto essere in quel momento al posto della piccola Amy.. fantastico, ora mi mettevo anche ad invidiare una bambina di cinque anni.
“Ho fame.” Amy tirò fuori il labbro e strizzò gli occhi facendo ridacchiare Harry che fece per alzarsi ma lo fermai, “Faccio io.” dissi, “No, papà.” piagnucolò lei, il riccio alzò gli occhi al cielo ancora una volta, “Vado io.” “Però non lasciarmi solo con lei.” si lamentò ancora, poteva essere anche carina ma mi stava dando sui nervi quella bambina, “Andiamo tutti e due, okay?” disse ironico Harry porgendomi una mano per alzarmi.
“Scusa, ma Emma le ha riempito la testa di sciocchezze.” grugnì Harry appena fummo in cucina, mi strinsi nelle spalle, “Non preoccuparti..”.
“Se vuoi non devi trattenerti, ho paura che Emma ti faccia sentire.. a disagio, si comporta male con le mie 'amiche'.” fece una smorfia, già.. una delle tante amiche, che differenza faceva?
“No, ti do una mano, poi.. sei vuoi possiamo fare qualcosa.” dissi senza guardarlo mentre mi allungavo per prendere dalla credenza un panino, quando mi girai vidi Harry sorridere divertito mentre apriva la marmellata, “Non quel qualcosa, idiota pervertito.” borbottai arrossendo e lui scoppiò a ridere, “Non stavo pensando a quella cosa, cretina.”.
Restammo in silenzio mentre gli passavo il pane e lui lo spalmava di marmellata, notai che ad un certo punto si era bloccato e aveva alzato lo sguardo guardandomi, “Ho qualcosa che non va?” chiesi corrugando la fronte, lasciò il coltello sporco di marmellata sul lavandino e si avvicinò sfiorandomi il mento con due dita, “Posso.. provare a fare un cosa? Solo una.” sussurrò senza staccare lo sguardo dalle mie labbra, io annuii lentamente, stavo tremando.
Poggiò di nuovo le labbra sulle mie e all'inizio corrugai le sopracciglia avendo paura che ricominciasse con il suo giochetto ma il bacio diventò identico a quello della sera prima, quello dolce che mi aveva dato prima che scappasse da Amy.
Solo che quella volta le lingue c'erano ma erano così lente e morbide da farmi barcollare le gambe.
“Che schifo.” ci staccammo di colpo e guardammo a occhi spalancati Amy davanti la porta della cucina con una smorfia di disgusto.
“Cazzo, Amy, che ci fai qui?” disse Harry con la faccia completamente rossa, corse verso la bambina prendendola in braccio, “Che stavate facendo?” chiese la piccola ancora schifata, “Nulla, niente che ti interessa, e... non devi dire alla mamma ciò che fai visto, d'accordo?” lei fece ciondolare la testa, “D'accordo.” Harry tirò un sospiro di sollievo e la riportò in salone.

Il campanello suonò e vidi Harry drizzarsi di colpo con un espressione di panico sul volto.
“E' arrivata.” mormorò come se fossimo in un film horror, sbuffai e alzai gli occhi al cielo, “Da quando temi una ragazza?” chiesi ironica alzandomi dal divano, “Da quando l'ho conosciuta.” rispose mordendosi il labbro, si avvicinò al porta, poggiò la mano sulla maniglia e facendo un respiro profondo la aprì.
Nell'appartamento entrò una ragazza della stessa età di Harry, alta, magra, con un bellissimo fisico, una terza abbondante coperta da una maglietta a maniche lunghe bianca attillata e le gambe snelle coperte da dei jeans bianchi stretti.
Aveva i capelli liscissimi e vaporosi, castano chiaro con le punte bionde, erano scalati soprattutto la frangia di lato che si faceva più lunga quando scendeva.
Gli occhi erano verdi e marroni come quelli di Amy, le labbra erano fine e rosee e la carnagione era chiara.
Era bellissima e mi sentii sprofondare sul posto, non mi ero mai preoccupata troppo del giudizio della gente o se alcune ragazze fossero più o meno belle di me, mi sono sempre ritenuta una ragazza carina, abbastanza per essere presa in considerazione, solare, timida, un po' bassa, un bel corpo, le lentiggini, i capelli rossi e mossi, gli occhi grandi e blu e il naso piccolo all'insù, ma in confronto a quella ventenne che era appena entrata mi sentivo di una bruttezza orribile e per la prima volta ebbi paura di un giudizio o di un confronto da parte di Harry.
Chissà se anche tutte le puttane con cui andava a letto erano così belle.. d'un colpo capii perchè a lui importavo poco.
“Ciao, tesoro.” la salutò Harry sorridendole, lei alzò gli occhi al cielo, “Harry, prendo Amy e me ne vado così potrai finire la tua falsa di buon padre al più presto.” rispose Emma entrando nel appartamento e cercando Amy con lo sguardo che però cadde su di me.
“Ciao.” disse confusa alzando un sopracciglio, abbozzai un sorriso imbarazzata, “Ehi.” “Chi sei?” “Un'amica di Harry.” deglutii avendo paura di una sua reazione che alla fine fu una risata, “Già, un'amica.” disse scuotendo la testa sorridendo divertita, corrugai la fronte, che voleva dire?
“Andiamo, Amy.” si rivolse alla bambina prendendola in braccio, la piccola sorrise e le lasciò un bacio sulla guancia, “Okay, Harry, vado e ti lascio solo con la tua amichetta.” aggiunse avvicinandosi alla porta con ai piedi i borsoni, “Non c'è bisogno che mi lasci solo con la mia amichetta, Emma, dovresti smetterla di pensare che faccio solo porcherie.” si difese lui sbuffando, “Smetterò di pensarlo quando smetterai di farlo.” “E' davvero solo un'amica, Emma, piantala.” “Papà e la sua amica prima, in cucina, si leccavano.” disse ad un certo punto Amy e mi coprii il volto con le mani imbarazzata, Harry spalancò gli occhi preso dal panico e Emma era fra l'arrabbiato e il rassegnato.
“Cazzo, Amy, ti avevo detto di stare zitta.” la bimba si tappò la bocca con le mani, “Ops.” aggiunse e il riccio alzò gli occhi al cielo, “Non cambierai mai, Edward.” lo rimproverò Emma fulminandolo con lo sguardo, “Era solo un bacio, Emma, chissà quante volte Amy lo ha visto fare a te.” “Mai, Harry, mai. E chissà quante volte ti ha visto mentre magari spogliavi una delle tue puttane davanti a lei e non me lo hai detto.” la ventenne alzò di poco la voce e Harry aggrottò la fronte, “Lo sai che non lo farei mai.” “Ma lo fai, Harry. E sai perchè? Perchè non te ne frega niente.” sputò le ultime parole lasciandolo senza fiato, poi Emma gli diede le spalle e fece per uscire ma Harry la bloccò, “Il prossimo mesa me la riporti, giusto?” chiese e mi sembrò quasi disperato, lei alzò gli occhi al cielo, “Non lo so, ci penso.” lo strattonò e si chiuse la porta alle spalle.
Ci fu un periodo di silenzio, ero completamente rossa di imbarazzo, non sapevo cosa dirgli.
“Emh.. scusa, forse era meglio se tornavi a casa.” parlò per primo il riccio guardandomi e grattandosi la nuca, sforzai un sorriso, “Fa nulla, non mi sono offesa.” lui sospirò buttandosi sul divano, “Si, come no. Emma è sempre stata testarda e forse ha ragione ad esserlo ma esagera.” mi sedetti vicino a lui, “Ma piantala, Harry.” dissi sorridendo e tirandogli una guancia, “Lo sai anche tu che sei un'idiota, non esagera.” continuai e lo vidi trattenere una risata.
“Domani vai a scuola?” chiese mentre poggiavo la guancia sulla sua spalla, “Dovrei.” “Puoi restare con me?” quella domanda mi fece sentire come se avessi le ali ai piedi. Si, Harry, resterò con te per l'eternità se lo desideri.
“Certo.. ma non se finisce come immagino che finisca.” mi accertai, lui ridacchiò, “Non preoccuparti, sono stanco morto, voglio solo dormire.” “Mmh..” mugugnai facendo scivolare la testa e poggiandola sulle sue gambe stiracchiando le mie lungo tutto il divano, sentii una sua mano accarezzarmi i capelli e l'altra sfiorarmi la schiena, sorrisi senza farmi vedere e respirai il suo profumo mentre mi addormentavo.

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Moonlight.
AHJDSID, ma quanto è pucciosa quest'immagine?
Sappiamo tutti che è Lux, ma immaginatela come Amy.. anche se nella mia testa ha i ricci castani.. ma vabè.
Allora, BUONCIORNO.
Buonsera.
Come è andato il natale? Regali? Famiglia? Amici? Fidanzati? .. Gatti?
Che avete ricevuto?
Siete tutte partite? Siete tornate? State per partire?
OKAY.
Io sto passando una vacanza a dir poco di merda -a parte i regali dei miei v.v-, ma sto cercando di non pensarci quindi se mi parlate un pò di quello che è successo a voi mi fate un grande favore C:
Del tipo.. che minchia di fine avete fatto? Siete scomparse.
Siete tutte partire? Possibile? Cioè, io sono qui dalla mia nascita e non credo che mi smuoverò mai lol.
Dico sul serio, credo di essere nata su questa poltrona, proprio davanti il pc.
Ma comunque.
Che ve ne pare del capitolo? Mmh.. carino, no? Accettabile?
E' entrata in scena Emma, yuppie.
E abbiamo un momento coccoloso dei piccioncini.
Diciamo che questi due capitoli sono stati un pò concentrati su Harry e Drew.. -stavo per scrivere Cher.. *ricordi*-.
Chi vuol intendere, intenda.
Il prossimo tornerò nella vita comune con mamma/troia, Nialluccio e Louis.. non mi viene un soprannome.
E poi succederà che.. *comunicazione interotta*.
Che ne pensate? Fico no?
AHAHAHAH.
Okay, basta prendervi per il culo.
Oh, un'altra cosa muy importantes:
Ho scritto una one shot, Take it easy.
Non anticipo nulla, dico solo che a chi non piace il drammatico non dovrebbe cliccare la scritta blu.
Okay, ho finito.
Vi ricordo però che a breve posterò la one shot di natale, ho scritto mezza pagina per ora, yuppie.
Buon proseguimento delle vacanze e se non ci dovessimo sentire prima: Buon capodanno!
-Tappatevi le orecchie quando ci sono i fuochi cc:-.
Sciao.

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Capitolo 13
*** capitolo dodici. ***


Ormai non sapevo da quando mi ero svegliata ma non volevo aprire gli occhi.
Dopotutto sentivo una mano stringermi intorno la vita, la mia fronte premeva su un petto che anche essendo duro sembrava persino comodo e caldo e un respiro mi batteva sui capelli.
Ripassai mentalmente quello che avevo fatto la sera prima.
… Mi ero ubriacata e ora ero al letto nuda con qualcuno?
Allungai lentamente una mano e mi toccai una coscia.
No, avevo i vestiti.
Poi mi ricordai del giorno prima e della straordinaria Emma che si portava via Amy prendendomi per il culo.
Aprii lentamente gli occhi e mi ritrovai faccia a faccia con due pettorali nudi, deglutii.
Che era successo quella notte?
Deglutii di nuovo.
Alzai lentamente la testa mentre dai pettorali salivo verso il collo i cui tendini lo facevano sembrare ancora più muscoloso.
Deglutii per la terza volta.
Poi finalmente al mento, la bocca curvata in un sorriso divertito, il naso e gli occhi color smeraldo.
Un vampata di caldo mi riscaldò le guance.
“Oh, merda.” bisbigliai con la voce impastata dal sonno, Harry ridacchiò, “Buongiorno anche a te.” a confronto la mia voce moribonda con la sua roca e sexy pareva quella di uno che ha la rabbia.
E per la quarta volta deglutii.
“Buongiorno.” abbozzai un sorriso e potei scommetterci dalla sua risata che ero ancora arrossita.
Cercai di distogliere lo sguardo per farmi rimanere un po' di dignità e notai che eravamo nel suo appartamento appiccicati l'uno all'altro su quel minuscolo divano.
“Ah, ora ricordo.” bisbigliai cercando di muovermi per stiracchiarmi le braccia e le gambe ma la sua mano mi teneva serrata al suo petto.
Appoggiai un dito e poi tutto il palmo su di esso facendo scivolare la mani fra tutti i tratti dei muscoli.. cazzo.
“Mmh..” mugugnai continuando ad accarezzarlo, “Perchè sei senza maglietta?” chiesi alzando il volto e guardandolo negli occhi, “Avevo caldo.” sorrise sghembo e la sua voce mi parve ancora più roca.
“Oh.” risposi solo tornando a guardare il suo petto, poi mi accovacciai di più a lui poggiandoci la fronte sopra e piegando un po' le gambe, era caldissimo.
“Sicuro di non essere un licantropo?” sussurrai con la faccia schiacciata contro il suo petto, lo sentii ridacchiare, “Credo che me ne accorgerei.”.
Restammo per un po' in silenzio e mi chiesi a cosa stava pensando.
Chissà, magari a che posto sceglierà per ubriacarsi e divertirsi con qualcuna, magari a cosa mangerà a pranzo, a Emma e a quanto era bella ieri, a Amy, a che nuova frase potrebbe usare per abbordare una tizia.
Mi morsi il labbro e alzai di scatto la testa, vidi i suoi occhi verdi scattare dal vuoto a me.
“A cosa pensi?” chiesi non riuscendo più a resistere, sorrise mostrando due adorabile fossette che amavo a dismisura, “A quanto profumano i tuoi capelli.” rispose impacciato distogliendo lo sguardo, stava arrossendo?
“Sul serio?” chiesi ridacchiando, diciamo che non era proprio la risposta che mi aspettavo.
Annuì mordendosi il labbro, “Tu?” chiese poi tornando a guardarmi, “Stavo cercando di indovinare a cosa pensavi ma ero lontana mille miglia.” risposi sorridendo, “E quali erano le tue ipotesi?” abbassai lo sguardo ritornando seria, dopo alcuni lunghissimi secondi ritornai a guardarlo ed abbozzai un sorriso, “Meglio che io torni a casa, mia madre starà minacciando il vicinato, forse ha già chiamato la polizia, il 911 e i pompieri.” e levai la sua mano dal mio fianco cercando di alzarmi traballante, “Pensavo vi odiaste a vicenda.” commentò aiutandomi ad alzarmi e facendo lo stesso, “Già, ma da quando le ho detto che esco con te le è preso il panico.” feci spallucce, lui alzò un sopracciglio, “Usciamo insieme?” arrossii, “B-beh..” mi morsi il labbro cercando di calmarmi, “Non lo so, come chiameresti tu il nostro rapporto?” continuai poi, ci pensò un secondo poi annuì, “Beh, si, in un certo senso ci sta.”.
Mi prese il cappotto e me lo porse per poi prendermi per le spalle e lasciarmi un bacio sulla fronte, “Ci sentiamo.” la voce, la voce, cazzo, i pettorali, il bacio, voce, pettorali, voce, bacio, pettorali, pettorali, voce, bacio, “Ah-ah.” balbettai e uscii dall'appartamento.

Feci un respiro profondo ed aprii la porta di casa.
Come previsto mi madre era seduta sul bracciolo del divano con un mattarello in mano.
Meglio non farla arrabbiare.
“Ciao mamma.” abbozzai un sorriso, “Dove sei stata?” sibilò fra i denti, di solito quando la chiamavo 'mamma' si addolciva.
“Da amici.” risposi appendendo il cappotto, quando mi rigirai era davanti a me che mi puntava il mattarello alla gola, sobbalzai.
“Non scherzare con me, signorina, sei stata di nuovo da Harry, vero?” “Vero.” risposi tranquillamente, “Drew, ti rendi conto quello lì è un cretino?” non le diedi ascolto, avevo lo sguardo fisso sul mattarello, “Ti vuole portare solo al letto, svegliati!” gridò, “Ci ha provato svariate volte.” bofonchiai, “Che cosa?” gridò con voce acuta e stridula strozzandosi, alzai gli occhi al cielo, “Non sono immatura, so badare a me stessa, non sono una puttana che si fa toccare dal primo che incontra.” dissi, “.. come te.” sussurrai in modo che non mi sentisse, l'avrei detto ad alta voce, ma sapete com'è, ha un mattarello in mano.
“Non mi interessa, lui non ti deve toccare e tu non lo devi più vedere, se lo trovo in casa lo butto fuori a calci in mezzo le gambe e se vengo a sapere che invece sei tu che vai da lui, sign..” il campanello suonò e mamma.. emh, la tizia, distolse lo sguardo da me alla porta interrompendosi, “Giuro che se è Harry lo prendo a mattarellate in testa.” sibilò avvicinandosi lentamente alla porta, mi morsi il labbro, fai che non sia Harry, fai che non sia Harry..
“Oh, Niall, che piacere!” buttai fuori l'aria, grazie.
“Drew è qui, vieni.” mamma si allontanò dalla porta facendo passare il biondo che quando mi vide abbozzò un sorriso.
“Ciao, biondo.” lo salutai, lui si avvicinò a me poi aprì la bocca per dire qualcosa ma si girò sentendosi osservato, mamma ci stava fissando con un sorriso stampato in volto dal divano.
Sbuffai, “Vieni.” mi girai e salii le scale fino ad arrivare in camera mia, “Okay, dimmi pure.” continuai chiudendo la porta mentre il biondo si sedeva sul letto.
“In questi giorni ho cercati di chiamarti, dove sei sparita?” chiese guardandomi con i suoi occhioni blu inquietanti.
Feci spallucce, “Da un amico.” “Mh, che grado di amico?” “Grado?” “C'è il primo grado: amico amico. Il secondo grado: amico innamorato. E terzo grado: scopamico.” lo fissai con occhi spalancati.
Ma che si fumava? “Sei sicuro di star bene?”
Ridacchiò, “Si, sei tu quella che non hai risposto alla domanda.” sbuffai e ci pensai su, “Non lo so, non rientriamo in nessuna di queste categorie.” “Tipo?” “Tipo amico puttaniere che cerca di diventare scopamico ma lei è amica inn.. non vuole.” mi ricomposi tossendo, il biondo alzò un sopracciglio, “Chi sarebbe?” “Harry.” “Ah, capisco.” rimanemmo un attimo in silenzio mentre lo osservavo, si era sdraiato lungo il letto a pancia in su e guardava il soffitto pensando a chissà cosa.
“Comunque.. qual'era il motivo della visita?” chiesi sdraiandomi vicino a lui a pancia in giù e tenendomi con i gomiti, “Principalmente ero venuto a chiarire per la litigata del bar, poi ti volevo dire un'altra cosa.” “Cosa?” “La litigata è chiarita?” ci riflettei, “Ti scusi?” chiesi, “Assolutamente no.” “Allora non è chiarita.” alzò gli occhi al cielo, “Dovresti scusarti tu visto che è colpa tua se abbiamo litigato.” spalancai gli occhi, “Io? Sei tu quello che non si fa gli affari suoi e diventa scontroso se non glieli dici.” “Cercavo di aiutarti.” sbuffò e rimanemmo in silenzio.
Era ritornato a guardare il soffitto con alcune rughe di irritazione sulla fronte.
Certo che era davvero un bel ragazzo.
Non mi ero mai soffermata a guardarlo, ci odiavamo troppo per vedere le cose belle l'uno dell'altro.
Chissà se anche lui aveva fatto questa riflessione o continuava ad odiarmi.
Sospirai e mi avvicinai ancora di più a lui poggiando il mento sulla sua spalla e fissandolo, lui rimaneva impassibile a guardare il soffitto.
“D'accordo, scusa..” borbottai abbassando lo sguardo, sorrise, “Scuse accettate.” rialzai lo sguardo e mi misi a cavalcioni su di lui, “Ora mi dici la seconda cosa.” sorrise e notai che le guance si erano completamente colorate di porpora, “Domani sera c'è una festa a casa mia, i miei sono fuori.” feci una smorfia, “Una festa?” chiesi quasi schifata, aggrottò la fronte, “Non ti piacciono le feste?” mugugnai qualcosa di incomprensibile distogliendo lo sguardo e muovendomi agitata, “Ti dispiace non muoverti? Almeno quando sei sopra di me, sai com'è.” disse alzando un sopracciglio e arrossendo ancora di più serrandomi i fianchi con le mani per non farmi muovere.
Ridacchiai, “Okay.” “Okay vengo alla festa o okay non mi muovo?” risi un po' più forte facendolo sorridere, “Okay non mi muovo.” si imbronciò, “Non vieni?” “Non lo so..” bofonchiai, “Cambi idea se ti dico che è in maschera?” chiese, feci un'altra smorfia, “No, peggiori la situazione.” sbuffò alzando gli occhi al cielo, “Oh, Drew, sei proprio un'asociale, sai che male ti fa una festa.” gli diedi un pizzico sulla spalla, “D'accordo, vengo.” sorrise.
Sentimmo la porta della camera aprirsi, “Ehi, ragazzi, ho prep.. oh.” mia madre si bloccò sulla soglia ad occhi sbarrati vedendoci in quella posizione poi sorrise, “Ah, scusate, non pensavo che..” “Mamma, ti prego, risparmiacelo.” dissi sbuffando, mi alzai e gli chiusi la porta in faccia.

Moonlight.
Devo assolutamente scappare!
Domani rispondo a tutte le recensioni, sappiate che il prossimo capitolo sarà un pò lungo c:
E una cosa:
Ho scritto la one shot di Natale:
December 25th.
Okay, scappo assolutamente!
Sciao.

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Capitolo 14
*** capitolo tredici. ***


Mi guardai allo specchio, ero vestita come una troia.
Bella merda.
Niall mi aveva detto che era una festa in maschera, ma non da bambini di quattro anni.
Così avevo rovistato fra i costumi di mia madre, che lei chiama vestiti, e ci avevo trovato di tutto e di più, persino delle manette.. brr.
Alla fine avevo optato per: scarpe col tacco nere vellutate, calze reggenti a rete, pantaloncini jeans, top con una spallina nero, guanti retinati, capelli arricciati e tirati su in un chignon distratto con qualche ciocca rossa che mi ricadeva sul viso, e infine, pezzo forte, una maschera sugli occhi di quelle da carnevale nera.
In fin dei conti ero travestita da mia madre, valeva, no?
Sospirai mettendomi il cellulare nella tasca dei pantaloncini e guardandomi per un'ultima volta il trucco -mascara nero, matita nera, ombretto bianco, eyeliner nero, rossetto rosso- per poi mettermi sopra il volto la maschera.
Avevo rinunciato nel coprirmi le lentiggini perchè erano le uniche cose che mi davano un'aria innocente.
Scesi le scale cercando in tutti i modi possibili di non cadere con quelle odiose -ma bellissime- scarpe.
“Wow, dove vai?” mi girai e vidi mia madre alzare lo sguardo dal suo iPhone e posarlo su di me, squadrandomi.
“Una festa.” risposi prendendo il cappotto, “Aspetta.. a questa festa c'è anche Harry?” roteai gli occhi al cielo, “No, mamma, piantala.” “Sicura?” “Sicura, sarà in giro in qualche bar a farsi qualche troietta.” rimase in silenzio mentre mi infilavo il cappotto.
Mi avvicinai alla porta e nel momento in cui appoggiai la mano sulla maniglia riprese l'interrogatorio, “A che ora torni?” “Ma che ne so? E poi tu non esci come ogni sera?” “Con chi vai?” deviò la domanda ma sapevo che avrebbe dormito fuori, “Mi accompagna Lou.” “Avete fatto pace?” sorrise ma io non risposi, “Beh, comunque, le sai regole.” “Non ubriacarti, non accettare roba dagli estranei, non parlare con nessuno e stai lontana da ogni ragazzo.. ma ti rendi conto?” sbraitai alzando gli occhi al cielo, “E se non le rispetti vengo a prenderti io.” “Provaci.” sibilai, ci mancava solo che scoprissero tutti che mia madre era una puttanella e il giorno dopo mi avrebbero chiesto il numero prendendomi in giro, “Io ti ho avvertita.” aggiunse tornando al suo iPhone, sbuffai ed uscii di casa.

Durante il viaggio Louis non aveva smesso di parlare un secondo e a me già scoppiava la testa.
Immaginatevi come mi sentivo dopo un'ora e mezza di musica a palle, grida, gente ovunque e poca aria respirabile.
Ero seduta su uno sgabello all'angolo del muro ad osservare la gente ballare, non potevo neanche accavallare le gambe che settanta ragazzi si giravano verso di me.
Vidi una testa bionda avvicinarsi alla cucina, scesi dallo sgabello e lo seguii.
“Non qui, porca troia!” sbraitò il biondo riferendosi ad una coppia che lo stava facendo sul tavolo da pranzo, i due alzarono gli occhi al cielo e ancora con le bocche attaccate si allontanarono verso una porta.
“Ehi.” lo salutai, Niall si girò e alzò un sopracciglio guardandomi, “Drew? Wow, sei irriconoscibile stasera.” disse sorridendo, ridacchiai e mi tolsi la maschera, “Per via di questa?” “Anche.” disse versando dell'alcool in due bicchieri di vetro, me ne porse uno ammiccando e lo presi.
“Mia madre ha detto che non devo accettare roba dagli sconosciuti.” dissi ridendo e bevendo un sorso di quella roba, storsi il naso, “Bella merda.” mugugnai poggiando il bicchiere sul tavolo e sedendomi su di esso, Niall rise bevendo tutto quello ce c'era nel bicchiere, “Ma che schifo!” mi lamentai, “E' buono.” rispose abbandonando a sua volta il bicchiere in un angolo del tavolo, notai che mi stava fissando le gambe e mi accorsi che le avevo di nuovo accavallate, sbuffai.
“Non te la prendere se sei estremamente sexy stasera.” disse sorridendo sghembo e sfiorandomi una coscia con la mano, “E tu non te la prendere se poi ti stacco la mano a morsi.” ammiccai ironica e lo vidi ridacchiare ma evidentemente senza capire il significato della mia frase visto che posò anche l'altra mano giocando con i buchi della calza, “Niall..” “Ssh..” mi interruppe bisbigliando.
Ssh? A me?
Si avvicino di più al mio volto, era abbastanza alto da arrivare al mio viso anche se seduta sul tavolo.
Mi strinse di più le cosce vicino le ginocchia lasciandomi un bacio sotto l'orecchio, “Allontanati.” sibilai senza risultato, il biondo avvicinò un dito al bordo di una calza reggente facendo per toglierla ma gli mollai uno schiaffo in piena faccia facendolo restare a bocca aperta.
“Stronzo.” bisbigliai spostandolo e scendendo dal tavolo, “Siete tutti ubriachi! Ce n'è uno con cui posso parlare?!” sbraitai sbattendomi la porta della cucina dietro, nessuno lo notò visto che la musica copriva ogni rumore.
Neanche se fosse arrivata la fine del mondo se ne sarebbero accorti.
Mi inoltrai nella folla prima che Niall potesse uscire dalla cucina e seguirmi.
Le coppie erano davvero bizzarre, un gatto che ballava con un vampiro, un diavolo che ballava con un poliziotto, un coniglio con .. che minchia era quel coso?
Sbuffai e salii nel piano superiore dove praticamente tutte le stanze erano piene di ragazzi in fasi di accoppiamento.
Salii al terzo piano, quella casa era enorme.
Mentre ascoltavo da fuori cercando una camera da cui non provenivano rumori, feci per strofinarmi un occhio ma mi ricordai che indossavo la maschera e ringraziai il cielo per averla portata o a quest'ora avrei già tutto il trucco rovinato.
Feci dietro front tornando davanti una camera socchiusa, prima di entrare poggiai l'orecchio sulla porta ma non sentii nulla.
Sospirai di sollievo ed aprii la porta, tutte le mie speranze vennero spazzate via quando vidi un ragazzo poggiato dall'altra parte del muro alzare lo sguardo dal cellulare a me.
Aveva dei jeans strappati a vita bassa, una maglietta attillata a maniche corte nera e sul viso portava una maschera a lupo che gli scopriva solo la bocca socchiusa e gli occhi.
“Emh..” balbettai, “Scusa, pensavo fosse libera.” dissi abbassando lo sguardo mi girai e mi portai dietro la porta ma venni subito bloccata da delle mani che mi fecero di nuovo rigirare e mi trovai faccia a faccia con quell'uomo-lupo.
“Scusa, puoi lasciarmi? Grazie.” dissi accigliata cercando di dimenarmi mentre il pazzo mi teneva le spalle con le mani, “Ehi, dico a te, uomo-lupo, lasc..” non finii di parlare che il ragazzo poggiò le sue labbra carnose sulle mie obbligandomi a schiuderle subito dopo.
Smisi di dimenarmi, non sapevo perchè, ma quel bacio mi aveva completamente guarito, dallo stress provocato da Niall, dal mal di testa, il malumore, era tutto svanito.
Sentii la presa diminuire sulle mie spalle e se avessi voluto sarei potuta fuggire subito ma non lo feci.
L'uomo-lupo, di cui non sapevo assolutamente nulla, mi prese per le gambe mettendosele lungo i fianchi e fui obbligata a stringermi alle sue spalle.
Senza staccarsi dalle mie labbra mi fece sdraiare sul letto mettendosi sopra di me per poi lasciarmi una scia di baci lungo la gola facendomi alzare il mento.
Gli accarezzai la nuca e la peluria su di esso per poi affondare una mano nei suoi capelli, erano ricci, incredibilmente morbidi.
Mi fece scivolare l'unica spallina del top per poi toglierlo completamente senza l'intralcio del reggiseno che non c'era, mi morse leggermente la pancia piatta vicino l'ombelico.
Poi rivoltai la posizione e mi misi su di lui, gli levai subito la maglietta e lo baciai lungo il petto fino alla sottile striscia di peluria che cominciava dall'ombelico e si nascondeva nei jeans.
Lo sentii trattenere un gemito, ritornai su e cominciai a baciargli il collo facendo scivolare una mano lungo il petto, duro, allenato ma che pareva quasi comodo..
Scossi leggermente la testa, un po' per scacciare via quei pensieri senza senso che mi mandava il mio subconscio e un po' per chiedermi che cazzo stavo facendo.
Ma non diedi ascolto nemmeno a quei pensieri e tornai a strusciare un dito contro il tessuto dei jeans del ragazzo.
Gli guardai il volto coperto dalla maschera, si mordeva il labbro ed aveva gli occhi chiusi non facendomi vedere di che colore erano, prima non ci avevo fatto caso.
Quando si accorse che lo stavo osservando e che mi ero fermata li aprì, erano verdi, smeraldo, erano bellissimi.
Mi sorrise mostrando una lunga fila di denti bianchi e due adorabili fossette.. le fossette..
Allungò le mani verso il mio volto e mi tolse la maschera facendo sciogliere anche lo chignon e i boccoli mi caddero sulle spalle.
Rimasi un attimo a fissarlo sentendo che c'era qualcosa che non avevo capito; occhi verdi, fossette, ricci incredibilmente morbidi, petto duro ma comodo.. oh merda.
Allungai tremante le mani e gli tolsi a mia volta la maschera e quasi non svenni, “Harry..” sussurrai quasi terrorizzata, lui continuò a sorridere, “Ehi.” disse con la sua solita voce roca che ora lo era anche di più.
Rimanemmo un attimo a fissarci poi mi morsi il labbro e diedi anche a lui una cinquina sulla guancia, rimase immobile con la faccia girata di lato e gli occhi strizzati, si portò una mano su essa, massaggiandosela, “Ahi.” sussurrò muovendo a vuoto la mascella.
“Cristo!” gridai alzandomi dal letto e portandomi via la coperta per coprirmi il seno, “Che cazzo ci fai qui, tu!” continuai a gridare, lui finì di massaggiarsi la guancia e mi tappò la bocca, “Smettila di urlare e comunque neanche io sapevo che ci fossi tu, è una festa, mi hanno invitato.” “Niall ti ha invitato?” “Chi è Niall?” “Il proprietario della casa.” “Oh.” alzai gli occhi al cielo, poi ci fu un altro periodo di silenzio ed Harry per paura che gli dessi un altro schiaffo si allontanò di qualche passo.
“Ti rendi conto di cosa stavamo per fare?” dissi mettendomi le mani sul volto, fece spallucce, “Si.” lo fulminai con lo sguardo, “Io e te, cazzo, io con te.” alzò gli occhi al cielo, “E' così tremendo fare sesso con me?” non risposi o mi sarei rovinata da sola, “Ma tu sapevi che ero io.” dissi disperata, “Beh..” si grattò la nuca, “Si.” rispose poi, “E mi hai portata al letto come nulla fosse?” dissi isterica, “Ecco io.. non lo so, è stato un gesto involontario baciarti poi cosa tira cosa e non riuscivo più a tirarmi dietro.” mi infilai le mani nei capelli, “Okay, io me ne vado.” dissi cercando il mio top, “Cosa?” chiese spalancando gli occhi, “Me ne vado, sveglia.” ripetei afferrando il pezzo di stoffa nero, “Ma.. perchè?” chiese afferrandomi il polso io lo guardai, “Non sono una puttana.” dissi acida, “Non l'ho mai pensato.” “E quindi non resterò qui a farti un servizietto.” “Non voglio che mi faccia un servizietto..” disse alzando gli occhi al cielo, “Dico che.. sarebbe bello se..” balbettò qualcosa avvicinando una mano al mio mento e guardandomi negli occhi, “Se solo per una sera vedessimo come va..” mi lasciò un bacio sotto l'orecchio per poi tornare a guardarmi negli occhi, rimasi in silenzio e posò le sue la labbra sulle mie mentre con l'altra mano mi faceva cadere a terra il top.
E poi di nuovo mi ritrovai sotto di lui sul letto senza capire nulla.
Non era giusto, non dovevo dargliela vinta, non potevo dargliela vinta, nel vero senso della parola.
Ma quando c'era lui si annebbiava tutto e, infondo, anche io lo volevo.
Mi tolsi le scarpe lanciandole via mentre Harry faceva scivolare la calze a rete a terra e mi accarezzava le cosce.
Mi slacciò i pantaloncini e li lanciò insieme agli altri indumenti, gli accarezzai il collo e una mano scivolò lungo la schiena sudata mentre gli lasciavo continui baci sulle labbra.
Mi ritrovai sopra di lui e continuai a baciarlo dolcemente senza fretta ma, evidentemente, non era quello che voleva lui. Approfondì il bacio mordendomi il labbro inferiore e mi portò le mani dalle sue guance al bordo dei suoi jeans per poi poggiare le sue sul mio sedere.
Sospirai facendo come voleva, gli slacciai i jeans facendoli scivolare via mentre gli baciavo il petto su cui volevo solo sdraiarmici e addormentarmi lì come due fidanzati innamorati, cosa che non sarebbe mai successa, non con lui.
Poggiai una mano sulla patta dei boxer facendogli incurvare la schiena, gli levai infine anche quelli e scivolai lasciandogli una lunga fila di baci dal mento al petto fino ad arrivare in mezzo alle gambe e un gemito gli uscì dalle labbra.
Mi afferrò poi per le spalle mettendosi sopra di me e mi baciò ancora, cercai con tutta me stessa di vincere e di avere un bacio dolce e lento, chiedevo tanto? Ma il riccio continuava a comportarsi volgarmente mentre mi massaggiava il seno.
Mi sfilò gli slip e mi aprì le gambe mettendosele sulle spalle, strinsi la coperta con le dita.
Poi lo vidi allungarsi per afferrare i jeans e tirarne qualcosa fuori dalle tasche.
Mi accarezzò le cosce e senza poter neanche lasciarmi un altro bacio entrò in me con una spinta facendomi uscire un suono strozzato, perchè era così sfacciato?
Diede altre spinte mentre gli osservavo il volto contratto, le piccole rughe sulla fronte lucida, il labbro inferiore tirato dentro, le guancia rosee.. ma perchè era perfetto anche quando mi trattava male? “Pensavo che io fossi troppo piccola per te.” dissi in fine mantenendo il controllo, il riccio sorrise dando un'altra spinta poco raffinata, “E lo sei, ma alla fine non sono riuscito a resistere.” ridacchiò, gli infilai le mani nei ricci e poggiai ancora le labbra sulle sue e come le volte precedenti mi baciò prepotentemente come si fa con una puttana.
Infine si sdraiò vicino a me cercando di respirare regolarmente col naso, gli occhi chiusi.
Lo guardai mentre restava immobile e mi sentii tremendamente patetica e umiliata.
Si girò verso di me e mi sorrise, prima che potesse dire qualcosa gli lasciai un bacio a stampo e mi avvicinai a lui accovacciandomi sul suo petto, “Non scappi nel cuore della notte.” e più che una domanda uscì fuori un'imposizione.
Non so come ma percepii che stava sorridendo, strinse un braccio intorno al mio fianco e mi lasciò un bacio fra i capelli, “Promesso.”.

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Moonlight.

*si nasconde in un angolino*


Oookay, mi vergogno a scrivere pezzi hot, mi piace leggerli -ʘ‿ʘ- ma non sono brava a scriverli :c
Ma comunque.
Mh, Niall ci ha provato ma è stato respinto, Harry invece se lo scopano tutte, povero biondo D:
Scusate per le battute squallide ma sono davvero incazzata per la storia di Flora.
Ora quella vuole anche le nostre scuse, PUAHAHAHHAHAH.
Ci hanno accusato di cyberbullismo senza sapere nulla.
'forse per invidia, rabbia, delusione per non aver vinto hanno cominciato ad insultare la ragazza' MA TACETE SE NON SAPETE UN CAZZO.
Oddio, no, mi è riapparso aggiornamento automatico fra 14 minuti' cazzo quanto lo odio.
Comunque, volevo dirvi intanto che io vi amo, capito? Si, perchè sedici recensioni io me le sogno.
Secondo, ho postato oggi perchè il prossimo weekend parto come ogni sacrosantissimo anno per Barcellona e non so se in queste settimane riuscirò a postare per via della scuola, ho cominciato a scrivere il prossimo capitolo -che adoro v.v- e spero di poterlo postare la prossima settimana c:
Poi.. non ricordo che volevo dirvi.
Beh, come sempre rispondo dopo alle recensioni, magari dopo questo fottutissimo aggiornamento automatico che ci sarà fra 11 minuti D:
Vado bella gente,
Sciao.

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Capitolo 15
*** capitolo quattordici. ***


Mi sveglia stranamente nervosa quella mattina e costringevo me stessa a non aprire gli occhi.
Avevo il terrore di svegliarmi in quel letto sola.
Avevo il terrore che se ne fosse andato anche dopo avermelo promesso.
Sentii una mano accarezzarmi le rughe sulla fronte formatosi per il nervosismo.
“Ehi.. tutto bene?” sentii una voce roca soffiarmi sull'orecchio e all'istante mi sentii del tutto rilassata e il nodo allo stomaco si sciolse.
Aprii gli occhi e sorrisi incontrando quelli del riccio, gli afferrai le guance e lo baciai lasciandolo ad occhi spalancanti finchè non si sciolse cominciando ad accarezzarmi la schiena nuda con le mani.
“Sei restato, non posso crederci..” sussurrai accoccolandomi al suo petto e lasciandogli un bacio sul collo, lui mi strinse a se, “Dubitavi?” chiese quasi sorpreso ed il nodo allo stomaco si formò di nuovo.
Mi allontanai di poco sciogliendo la sua stretta, “Dopo il modo in cui ti sei comportato ieri..” feci una smorfia, Harry spalancò gli occhi e mi seguì con lo sguardo mentre mi alzavo dal detto pronta per andarmene via e magari non rivederlo mai più.
Prima che riuscissi a trovare qualcosa con cui coprirmi, sentendomi terribilmente a disagio nuda, il riccio si alzò a sua volta serrandomi i polsi, “Perchè? Come mi sono comportato ieri?” chiese alzando un sopracciglio, sospirai scuotendo leggermente la testa, “Nulla, pensavo a voce alta.” dissi liberandomi dalla stretta sui miei polsi e facendo per andare in bagno ma mi bloccò di nuovo posando le sue labbra sule mie.
“Aspetta, ci siamo appena svegliati e già ci siamo messi a litigare.” disse con un sorrisino divertito lasciandomi un bacio sul naso e serrandomi i fianchi.
Incurvò di poco il collo in avanti per mordermi leggermente il collo mentre mi incollava letteralmente su di lui.
Gemette silenziosamente quando strusciò lentamente su di me.
Stufa mi staccai, gli presi le mani, gliele poggiai in mezzo alle gambe, mi alzai in punta di piedi e gli sussurrai all'orecchio “Se vuoi godere, fatti una sega.”.
“Cosa?” chiese alzando un sopracciglio esterrefatto, grugnii trattenendomi dal dargli un altro ceffone, ma non risposi, “Perchè devi rovinare sempre tutto quando ieri sera è stato fantastico?” disse alzando di poco la voce.
Ah, lui era arrabbiato?
Mi misi le mani sul volto quasi strappandomi la faccia con le unghie, “Per te, cazzo! Per te è stato fantastico!” urlai accecata dalla collera.
Spalancò gli occhi, “Non te ne sei reso conto? Non ti rendi conto di nulla, tu? Ieri sera mi hai trattato come una puttana!” continuai, ormai nessuno poteva fermarmi, ero letteralmente scoppiata, “A te non te ne fregava nulla! Assolutamente nulla! Mi hai trattato come una che ti fa un servizietto per una sera e poi chissà che fine fa. Non ti rendi conto di quanto sei sfacciato e prepotente, Harry?” mi pulii le lacrime con i polsi.
“Non capisci mai nulla, non hai mai capito nulla fin dall'inizio! Perchè non apri gli occhi, Harry? Una volta per tutte, guardati in torno! Mi vedi? Cazzo, sono qui davanti a te, ci sono sempre stata, cosa vedevi quando mi guardavi? Un'altra zoccola da portare al letto? Sai cosa vedevo quando io ti guardavo?” le parole mi uscivano senza che potessi controllarle e ora mi ero bloccata in un vicolo cieco. Mi morsi il labbro scuotendo la testa, “Vedevo un ragazzo bellissimo, vedevo un puttaniere, vedevo sempre quel sorriso e quel ragazzo lo vedevo anche quando chiudevo gli occhi e quando lo vedevo cominciavo ad innervosirmi.. dio.. vedevo, e purtroppo vedo ancora, un ragazzo di cui mi sono innamorata e non mi perdonerò mai per questo.”.
Rimasi a fissarlo, era immobile, sembrava paralizzato, lì in piedi, la bocca sigillata, gli occhi spalancati.
Quando capii che non aveva niente da dirmi abbassai il volto per la vergogna, mi infilai il top, i pantaloncini senza nulla sotto e corsi giù per le scale con le scarpe in mano.
La casa era devastata ed ero sicura che c'era ancora qualcuno nelle stanze.
Quando fui in salone vidi Niall cercare di sistemare qualcosa.
Pregai che non mi vedesse, non così, non mentre piangevo o sarebbero cominciate le domande, ma non fu così e mi corse incontro con un'espressione dispiaciuta.
“Drew, mi dispiace tantissimo per ieri sera.. ero.. un po' ubriaco, davvero, non volevo farti arrabbiare, scusam..” “Va bene, non preoccuparti, Niall.” lo interruppi accelerando il passo verso la porta e cercando di coprirmi il volto con i capelli ma mi si bloccò davanti, “Ehi, ma che ti succede?” chiese dolcemente, scossi la testa trattenendo le lacrime, “Nulla, voglio tornare a casa.” gli passai intorno e uscii di corsa dalla casa.

Quando tornai a casa, mia madre ancora non era arrivata, non mi ero accorta fossero le otto di mattina passate.
Arrivò verso mezzogiorno, mi chiese solo come ero andata alla festa, non fece neanche caso alla mia voce tremante e neanche al fatto che rimasi fino alle cinque del pomeriggio chiusa in camera.
Alle cinque e mezza stufa scesi di sotto per prendere qualcosa da mangiare.
Mi legai i capelli in uno chignon fatto a cavolo con l'elastico ormai che si erano completamente lisciati.
Poi, come se con quel gesto avessi attirato tutti gli spiriti della sfiga su di me, il campanello suonò nel momento in cui passai difronte la porta di casa.
Sbuffai ed andai ad aprire.
Quando vidi la faccia di Harry richiusi sbattendo la porta, feci un respiro profondo e la riaprii, “Vai sul retro.” gli sussurrai gelida.
“Chi era?” urlò mamma dalla sua camera, “I testimoni di Geova che non hanno un cazzo da fare!” gridai a mia volta per poi correre verso la porta sul retro.
Afferrai il riccio per la camicia e lo portai di sopra con tutta la sfacciataggine possibile per poi sbatterlo in camera chiudendo la porta.
“Che vuoi?” dissi acida anche se a guardarlo già cominciavano a pizzicarmi gli occhi, lui mi lanciò un'occhiata indecifrabile per poi sedersi sul letto dondolandoci un poco sopra.
Sbuffai alzando gli occhi al cielo e mi sedetti sul letto anche io il più distante possibile, lo guardai, lui girò la testa verso di me ed io abbassai lo sguardo, che scena patetica.
“Harry, mi dici cosa vuoi o preferisci andartene?” chiesi ancora, alzando lentamente lo sguardo verso di lui per vedere se mi guardava ma teneva gli occhi fissi sulle ginocchia.
Sospirò e si sdraiò lungo il letto, “Perchè non ti calmi e parliamo un po'?” propose stendendo le gambe e poggiando la schiena al muro, mi guardò e mi fece segno di sdraiarmi accanto a lui.
Camminai a gattoni sul letto e mi misi nella sua stessa posizione, sempre il più distante, al bordo del letto, facendolo ridacchiare.
Alzai lo sguardo per lanciargli un'occhiataccia ma incontrai i suoi occhi e mi prese un attimo di panico cercando di mantenere il controllo, feci per riabbassarlo ma cadde su un livido sulla guancia destra, vicino la mascella, impossibile che glielo abbia procurato io con lo schiaffo della sera precedente visto che non gli avevo fatto nulla e che la mattina dopo non lo aveva.
“Hai fatto di nuovo a botte?” chiesi tristemente preoccupata avvicinandomi a lui e sfiorandogli la guancia con il pollice, fece una smorfia di dolore allontanando dolcemente la mia mano dal suo viso.
“E' stato il ragazzo biondo, quello del bowling, il proprietario della casa, credo.” spiegò massaggiandosi delicatamente la mascella.
Spalancai gli occhi, Niall? “Niall?”.
Annuì poi ridacchiò debolmente, “Si, credo che tu gli piaccia.” disse con un sorriso divertito continuando a massaggiarsi.
Come se fosse possibile spalancai gli occhi più di prima, “Cosa?” “Quando sei scesa in lacrime e te ne sei andata via correndo è venuto nella stanza da cui sei uscita e quando mi ha visto è ribollito di rabbia e mi ha tirato un pugno in faccia.” fece un'altra smorfia spingendo sul livido con un dito.
Rimasi un attimo in silenzio fissando il vuoto poi scossi velocemente la testa, “No, impossibile.” dissi, “Come vuoi.” rispose il riccio facendo spallucce.
Ci fu un periodo di silenzio dove ritornai con lo sguardo basso sentendomi osservata da quegli occhioni verdi troppo profondi.
“Ora mi dici cosa vuoi?” chiesi in un sussurro con le gambe piegate al petto e continuando a non guardarlo, “Cosa voglio?” ripetette poggiando la mano sulla mia e accarezzandola lentamente prima di stringerla dolcemente nella sua, caldissima.
Chiusi gli occhi controllando il respiro e cercando di non piangere, sentii le sue labbra posarsi sui miei capelli legati e poi sulla mia guancia lasciandomi una piccola chiazza umida.
Corrugai la fronte continuando a restare con gli occhi chiusi, “Non mi fare questo..” bisbigliai, le sue labbra si posarono sul mio collo, poi sulla mascella prima di strusciare verso l'orecchio, “Voglio te.” sussurrò per poi baciare anche quello, mi morsi il labbro tirando dentro le lacrime.
Quell'altra mano che non teneva la mia mi prese dolcemente il mento girando il volto verso il suo, “Apri gli occhi, Drew.” lo sentii supplicare, “Ho paura.” bisbigliai, la voce già tremante, “Di cosa?” chiese la voce roca del riccio mentre mi spostava un ciuffo rosso dietro l'orecchio e mi accarezzava la guancia con le nocche.
Corrugai ancora di più la fronte, “Che poi ricominci a non capire più nulla, ho paura dei tuoi occhi.” risposi, le mie mani cominciarono a tremare, Harry se ne accorse e le racchiuse tutte e due in un suo pugno.
Mi lasciò un altro caldo bacio sulla fronte ridacchiando un po', “Perchè hai paura di questo? E' una cosa bellissima.. e normale, accade anche a me.” cercai di fare un sorrisino strafottente ma riuscii solo ad alzare un angolo della bocca, “E con chi? Sentiamo.” continuava a baciarmi un parte del mio viso, la guancia, il naso, la fronte, il mento, l'orecchio, tutto tranne la bocca.
“Con te.” e risentii le lacrime cercare di uscire tra i miei occhi chiusi, non sapevo se fossero di gioia o dolore, forse paura, paura che quelle siano tutte parole false.
“Non mentire a me.” dissi, la voce più tremante di prima, “Non sto mentendo.” disse deciso ed era così vicino che sentivo il suo respiro sulle mie labbra, poi si allontanò.
“Ti prego, apri gli occhi.” supplicò ancora accarezzando con il pollice quelle che forse erano occhiaie per le tante lacrime ed il poco sonno.
Rimasi impassibile, “Ti prego..” sussurrò disperato facendomi venire una fitta al cuore.
Mi morsi il labbro e finalmente aprii gli occhi incontrando quelli verdi del riccio pentendomene subito dopo, lui accennò un sorriso lasciando le mie mani e avvicinando anche l'altra mano alla mia guancia, “Sei bellissima.” sentii pizzicarmi gli occhi ed ero convinta di avere gli occhi lucidi.
“Non dirlo.” bisbigliai cercando di reggere il suo sguardo, “E invece lo dico, perchè è vero.” mi sussurrò poggiando le labbra fra il mio labbro superiore e il pezzo di pelle sotto il naso, “Mi fai male così, Harry.” sussurrai tremante e la prima lacrima uscì, il riccio mi guardò negli occhi preoccupato, “Perchè?” chiese tristemente guardando la scia della lacrima, “Perchè quando mi lascerai da sola come fai con tutte ci sarà sempre questo ricordo a farmi piangere.” risposi guardandolo negli occhi e supplicandolo con lo sguardo di smetterla.
“Ma.. non voglio andarmene.” disse e mi si illuminarono gli occhi, “Cosa?” bisbigliai incredula, lui sorrise avvicinando di più il volto al mio e finalmente poggiò le labbra sulle mie facendole schiudere poco dopo incontrando la sua lingua.
Come le altre volte la mia mente viaggiò altrove, anzi, questa volta cadde letteralmente in un sonno profondo mentre Harry mi baciava come non aveva mai fatto, anche più dolce di quelle due volte che era capitato e mi sentii al settimo cielo, anche più su se possibile.
Si staccò dopo non so quanto, mi lasciò un bacio sul collo mentre infilava le dita delle mani fra le mie tornando a guardarmi negli occhi, “Mi sono innamorato di te, Drew.”.

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Moonlight.
Niall con la faccia disgustata ci stava proprio bene qui AHAHAHAHAHAH.
Ma quest'immagine l'ho già usata?
Mmh..
Okay, allora, che ve ne pare?
E voi che vi pensavate chissà qualche catastrofe, quella scopata ha portato solo cose buone, tsk.
Ora tutto cuore e amore.
Che balle, vè? lol
Non preoccupatevi i guai arriveranno presto, MUAHAH.
Non tanto presto, cioè, prima ci sono un pò di capitoli amorosi e piccioncinosi :3
Comunque, questo venerdì parto per Barcellona, potrei postare tranquillamente la prossima settimana ma devo ancora scrivere il capitolo e ci sto tutto il weekend quindi non posso :c
Probabilmente posto il prossimo venerdì C:
Parlando di scrivere, ho scritto questo pomeriggio una storia che si chiama 'Steel teeth.', cercherò di postarla sta sera ma se non ce la faccio la posto domani sera c:
No, ma non ci posso credere, porca puttana.
Possibile che ogni volta che posto mi appare l'aggiornamento automatico?
Oh, ma cazzo, porca troia, merda, minchia, vaffanculo.
MA MI SPIEGHI COSA CAZZO C'HAI DA AGGIORNARE?
Eh, ma non è possibile.
Calmiamoci.
ಠ_ಠ
Okay, basta, vado, se leggete la storia a stasera/domani, se no a venerdì prossimo ♥
Sciao.

Per domande o curiosità su twitter mi trovate come @harrehshands


P.s.: auguri a zayn in ritardissimoooooo ♥
P.s.s.: 19 recensioni non me le merito, coglione ♥
P.s.s.s: Tanti cuoricini ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ Okay, stop.
Mi dileguo, amen.

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Capitolo 16
*** capitolo quindici. ***


“Non posso credere che tu l'abbia fatto!” urlai incastrandomi le mani nei capelli e guardando disperatamente mia madre che ghignava soddisfatta.
“Io te lo avevo detto che se lo trovavo in casa lo mandavo fuori a calci in mezzo alle gambe.” ridacchiò lei smuovendosi l'ammasso di capelli rossi con una mano.
“Si, ma.. tu.. Harry.. calci.. fuori.. tu..” lanciai un grugnito buttando la testa all'indietro “Tu hai spedito fuori casa Harry dandogli un calcio nelle palle!” gridai, lei annuì tranquilla, “Si, e lo farò tutte le volte che lo troverò in casa.” aggiunse, “Bene, allora preparati, comincerà a capitare molto spesso visto che stiamo insieme.” mamma si bloccò sulle scale e girò lentamente la testa, avete presente l'esorcista? Esattamente.
“Cosa?” disse con voce acuta per poi tossire e ricomporsi, annuii come aveva fatto lei prima, “Già, io e Harry, insieme, togethah, forevah and evah, hai presente?” rimase con un'espressione di totale confusione sul viso, poi scosse velocemente la testa, “Devi passare sul mio cadavere.” disse decisa, sorrisi, “Un'altra volta, ora preferisco passare sulla porta e andare al bar, ciao.” afferrai il cappotto, aprii la porta e scattai fuori prima che mia madre mi potesse beccare in testa con un mattarello.

“Ti amo..” mi bisbigliò ancora all'orecchio, sorrisi, mordendomi il labbro, mentre mi baciava il collo e poi tornava con le labbra all'orecchio e mi bisbigliava per la quinta volta, “Ti amo tantissimo.”.
Non mi sarei mai stancata di ascoltarlo.
“Emh..” sentii le labbra di Harry staccarsi dal mio collo e non tornare sull'orecchio rimanendoci male.
Alzai il volto e vidi Zayn che ci osservava quasi furibondo da dietro il bancone del bar.
Sorrisi angelicamente al moro, “Zayn!” risata isterica.
Harry si incupì pensando ad un altro calcio nelle palle, che sicuramente avrebbe fatto molto più male di quello che gli aveva dato mia madre.
“Potete spiegarmi che succede?” incurvò un sopracciglio il pakistano, sempre con la mascella contratta, possibile che tutti odiassero Harry?
.. mh, possibile.
“Prometti di non urlare o prendere a pugni il qui presente?” chiesi lanciando un'occhiata veloce al riccio per poi tornare agli occhi caramello di Zayn, “State insieme?” chiese quest'ultimo con una certa acidità, annuii fugacemente, vidi la sua mascella contrarsi ancora e mi accorsi che Harry stringeva i pugni per una possibile reazione di Zayn.
Invece il moro si tranquillizzò, poi si girò rigidamente verso Harry e sorrise acidamente, “Harry.. tu sei mio amico, giusto? E resteremo amici.. ma se provi a far soffrire, ad alzare le mani, a far male a Drew.. ti spacco la testa e la uso come spazzolone per il bagno, okay? Okay.” Harry accennò un sorriso divertito per poi fare un cenno del capo.
Quando Zayn si allontanò lanciando un'ultima occhiataccia ad Harry, il riccio si girò verso di me sorridendo, “Non mi sopporta nessuno.” disse, più divertito che sconsolato, ridacchiai per poi prendergli le mani e avvicinare il volto al suo, “No, Harry, sei insopportabile.” gli soffiai sulle labbra divertita, lui ringhiò a bassa voce scherzosamente per poi chiudere le mie mani nei suoi pugni, “Sei gelida.” sussurrò accarezzandomi le nocche con i pollici, “Mmh..” mugugnai poggiando poi le mie labbra sulle sue e baciandolo per la.. emh.. setteciordesima volta?
“Tieniti pronto, piccolo, stanno arrivando.” bisbigliai staccandomi, lui alzò un sopracciglio sorridendo, “Come mi hai chiamato?” proprio in quel momento entrarono Louis, Niall e Liam nel bar chiacchierando fra loro.
Appena mi videro mi salutarono quasi contemporaneamente poi il loro sguardo scivolò lentamente su Harry per poi finire sui nostri volti fin troppo vicini e le nostre mani strette l'un l'altra.
Le loro reazioni furono completamente differenti:
Liam ebbe quasi la stessa reazione di Zayn, ma, oltre a fissare Harry come se volesse prenderlo per i capelli e sbatterlo ripetutamente sul bancone, mi lanciava occhiatacce di rimprovero ogni due secondi.
Louis sembrava avere un'enorme punto interrogativo stampato in faccia.
Aveva la fronte corrugata e cercava di capire qualcosa che in questi giorni gli era sfuggito, forse stava decidendo se lui era il riccio sexy di cui gli parlavo prima e di cui ho smesso di parlarne quando avevamo litigato, forse cercava di capire perchè, comunque, anche se avevamo litigato, non mi aveva accennato che uscivo con Harry, o forse, si stava chiedendo se stavamo insieme.
Invece Niall.. beh, Niall.. ci guardava in cagnesco, i suoi occhi e le sue pupille mi parvero diventare enormemente rotondi e lucidi, le sue guance leggermente rosee e tutta la vivacità che aveva mentre parlava con gli altri e mi salutava si era dileguata quando ci aveva visti insieme.
Per un momento pensai di sentirmi in colpa, poi mi chiesi perchè dovevo esserlo.
“Ciao, ragazzi.” salutai sorridendo e alzandomi, sciogliendo con forza la presa delle mani di Harry sulle mie.
Mi buttai su di Liam legandogli le braccia al collo e lo sentii tremendamente rigido, tanto che per ricambiare l'abbraccio sentii le sue braccia muoversi come se avessero bisogno di olio.
Poi passai a Louis che mi sorrise tranquillamente, ricambiai il sorriso poi abbracciai anche lui e gli sussurrai all'orecchio “Sono ancora arrabbiata con te.” lui ridacchiò stringendomi.
Quando mi avvicinai a Niall mi risentii ancora in colpa mentre lui cercava di sorridermi, peccato che riuscì solo ad alzare per tre quarti un lato della bocca, lo abbracciai -cosa che non avevo mai fatto ed infatti lo presi letteralmente alla sprovvista- e gli lasciai un bacio sulla guancia per poi tornare a sedermi vicino ad Harry.
Gli altri tre ci circondarono, Liam si mise alla destra di Harry, dopo del riccio c'ero io, alla mia sinistra sedeva Louis e subito dopo c'era Niall.
“Ragazzi! Sentito la bella notizia? I due si sono messi insieme, non è bellissimo?” Zayn ci apparve davanti sorridendo ironicamente e notai di nuovo la sua mascella contrarsi.
Vidi Harry ridacchiare guardando il bancone e gli diedi una piccola gomitata per farlo smettere o li avrebbe solo irritati di più.
“Sul serio, Drew?” Liam calcò il mio nome rimproverandomi con lo sguardo, “Sul serio.” risposi quasi stufa di tutto quel pessimismo.
“Credo di non aver mai conosciuto il tuo ragazzo, piccola.” si aggiunse Louis scrutando per bene Harry che di colpo smise di ridacchiare sotto i baffi e si fece rigido al suono di quel nomignolo, fulminando Lou con lo sguardo, “Giusto.. Louis, Harry, Harry Louis.” i due fecero un cenno col capo.
Poi mi venne una voglia di stritolare Louis midivertoaprendertiperilculo quando aggiunse sorridendo “Il riccio che ti faceva venire i brividi?” arrossii di colpo fulminando con lo sguardo quel traditore del mio migliore amico mentre sentivo la risata cristallina di Harry penetrarmi nelle orecchie e facendomi arrossire ancora di più, “Quali brividi?” mi bisbigliò maliziosamente il riccio e sentii una sua mano insinuarsi nella mia maglietta ed accarezzarmi la schiena, mi morsi il labbro.
Il tutto fu interrotto da un grugnito proveniente dal biondo seduto subito dopo Louis che giocherellava con un filo della felpa e stava con lo sguardo basso.
Io ed Harry ci guardammo, sentii la sua mano uscire dalla mia maglietta e si alzò dallo sgabello, “Devo andare, ti lascio sola con i tuoi amici..” fece un cenno del capo ai ragazzi, Liam lo ricambiò freddamente, Louis aggiunse un mezzo sorriso, Zayn rimase a fissare il bicchiere che stava lavando facendo finta di non sentirlo, lo stesse fece Niall, anzi, il biondo aggiunse anche una smorfia di disgusto senza guardarlo.
“Ciao, bambina, ci vediamo dopo.” sussurrò a me, “Okay.” risposi sorridendo per poi baciarlo, avvicinò le labbra al mio orecchio e mi bisbigliò ancora “Ti amo.” per poi uscire con le mani in tasca.
Ci fu un periodo di silenzio che fu spezzato, come al solito, da Louis, “Sembra simpatico.” tre grugniti di disapprovazione, Lou mi guardò interrogativo, “Lascia perdere Lou, i miei amici non sanno semplicemente essere felici per me.” dissi irritata, Liam e Zayn sbuffarono, Niall rimase indifferente, “Drew, sarei felice per te anche se ti mettessi con un barbone, anche ora sono felice per te, se lui ti rende felice.. semplicemente, lui non mi va a genio.” disse Liam guardandomi negli occhi, “Idem.” si aggiunse Zayn, “Lo avete fatto sentire come uno stronzo che non si merita nulla.” dissi acida, “Ma se rideva tutto il tempo..” bisbigliò Zayn, lo fulminai con lo sguardo, “La prossima volta fatemi il favore di comportarvi bene e di trattarlo con un po' più di tatto.” vidi Niall scuotere leggermente la testa per poi alzarsi, “Dove vai?” chiese Lou, “A casa.” rispose seccamente il biondo uscendo ma lo seguii, “Ehi, aspetta!” lo chiamai fino a raggiungerlo, “Che c'è?” chiese alzando un sopracciglio, aveva gli occhi lucidi, “Ti volevo chiedere perchè.. ecco, Harry mi ha raccontato che gli hai tirato un pugno.. Niall, che ti è saltato in mente?” chiesi restando con un tono di voce standard, lui aggrottò la fronte, “Già, che mi è saltato in mente? L'idea idiota di difenderti e di proteggerti per non vederti più stare male per quel coglione. L'idea idiota di cercare di tirarti su il morale perchè mi faceva male vederti stare male, l'idea idiota di credere che quel figlio di puttana avesse capito, avesse capito di doverti lasciare in pace e andarsene, ma comunque, anche se non l'avesse capito, mi era venuta l'idea idiota che l'avresti respinto.” fece un sorrisino strafottente mentre i suoi occhi azzurri diventavano ancora più limpidi, “Solo ad un vero idiota possono venire certe idee idiote.” fece una smorfia e non aspettò neanche una mia risposta per andarsene.

*tinypic rompe i maroni*

Moonlight.
IJDSJIJIDSJDHIJDSSNIDSJASAGHDJNSEDHSJKNDFCJKS.

CIAOO BELLA GENTE!
Sembra che non scrivo da un anno.. ma questi.. emh.. ho postato mercoledì? Mmh.. una settimana e due giorni..
Vabè, dicevo.
Mi sembra sia passato un anno e non ho la minima idea del perchè.
Forse perchè sono successe settordicimilardi di cose in questi giorni, dal viaggio a Barcellona ad oggi quindi sembra passato tipo un mese intero o:
Coomunque.
Ora sono tornata e vi vorrei strozzare a tutte quante.
Perchè?
Perchè io diciannove recensioni di seguito non me le merito, eccheccazzo.
Ma vi rendete conto?
Eh no, mi fate incazzare.
Si, lo so, di solito le altre autrici scrivono 'grazie mille, siete fantastiche ijfredinjw' ecco, sappiate che io non sono come le altre autrici.
Io sono un lama isterico, mi arrabbio sempre e me la prendo con tutti.
Ora ripetete insieme a me:
-non si deve arrivare a diciannove recensioni-
Pene.
AHAHAHA, avete visto il video della ragazzina che 'da consigli sui ragazzi' PUAHAHAHAHHA.
Pene, pene.
Cooomunque.
Sappiate che se in questo capitolo mi ritrovo altre diciannove recensioni sclero e mi ritroverete nel vostro letto a mezzanotte e quattro -è più originale- ò.ò
E sappiate che a me pesa il culo e non mi va di cercavi per mettermi nel vostro letto.
Quindi cercate di non arrivare a diciannove recensioni o almeno, quando vi vengo a trovare, lasciatemi del latte e dei biscotti come si fa con la befana.
Pene.
Detto questo..
Parlo del capitolo e poi vi do il link della os UJIDSIJ.
Qui ecco che si presenta la gelosia di nialluccio che io amo in questa storia quasi più di harry, se siete pro-harry in questa ff allora sappiate che ho fatto uno sforzo enorme :c
Non è vero, amo i Drerry -perchè questo nome mi fa pensare alla diarrea?- quanto amo i.. New.. PUAHAHAHAAH, okay, no.
I.. Diall.. mmh, carino.
Non mi chiedete se sono pro-tizio o pro-caio perchè non lo so neanche io.
Okay, sto facendo un poema.
Nuova os:
Steel teeth.
Protagonista: Louis Tomlinson.
Lo so che Lou è sempre il protagonista nelle mie os ma ogni volta che penso ad una os mi viene il suo personaggio :c
Comunque sto scrivendo una os verde verde/gialla larry JIDSO
Okay, mi dileguo.
Se non rispondo alle recensioni entro sta sera vuol dire che sono crollata con la testa sulla tastiera.
Notte a tutte ♥

Per domande o curiosità su twitter mi trovate come @harrehshands.

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Capitolo 17
*** capitolo sedici. ***


“Dovremmo comprarci un appartamento assieme.” finalmente mi decisi a dirlo mentre mi giravo fra le mani un popcorn aspettando di mandare giù quello che avevo già in bocca.
Harry uscì dalla cucina del suo piccolo appartamento in boxer e con un contenitore di gelato al cioccolato nella mano sinistra.
“Dici?” chiese buttandosi sul divano dove ero sdraiata.
Annuii, “Si, dopotutto stiamo insieme da una settimana, sta diventando una cosa seria.” il riccio sorrise divertito mostrando le solite fossette.
Si allungò per prendere il telecomando sul tavolino infilandosi in bocca il cucchiaio per il gelato ed accese la tv, “Tu, invece, dovresti smetterla di saltare la scuola per stare con me, sei mancata tutta la settimana.” disse accavallando le caviglie sul tavolino e guardando la tv mentre si ingozzava di gelato.
Sgattaiolai vicino a lui e mi feci spazio sotto il suo braccio, “E lasciarti solo soletto?” dissi guardandolo, lui sorrise, “Mh, mh.” rispose solo sfiorando con la sua punta del naso la mia, “Mai.” e posai le mie labbra sulle sue poggiando una mano sul suo petto mentre lui mi cingeva il fianco con una delle sue solite mani calde.
“Sei una donna di poca fede.” ridacchiò staccandosi, mi morsi il labbro, “Non è vero, solo che non voglio perderti di vista un solo momento.” rise per poi lasciarmi un bacio sulla fronte, “Esattamente quello che intendevo.” bisbigliò per poi stringermi di più a lui e cambiare vari canali prima di fermarsi su 'Peppa pig', sono fiera di avere un uomo così virile al mio fianco.
Mi accoccolai al suo petto e respirai il suo profumo ormai impregnato su di me grazie alla maglietta di Harry che indossavo.

Quando vidi la Porsche nera di Louis indossai il cappuccio della felpa e corsi sotto la pioggia per poi infilarmi dentro la macchina e sbattere lo sportello.
Ripresi fiato mentre Lou ripartiva a tutta velocità, “Grazie per darmi un passaggio, Lou.” dissi cercando di riprendere il controllo del respiro, sorrise, “Grazie a te per farmi arrivare in ritardo, sono le otto e cinquanta passate.” “Liam mia ha dato buca quando alle otto e mezza gli ho chiesto di venirmi a prendere, deve sempre arrivare presto.” sbuffai, “Poi mia madre da quando le ho detto che io ed Harry stiamo insieme gioca al gioco del silenzio, non mi parla da otto giorni.” continuai abbassando lo specchio e sistemandomi il cappello sulla testa, “E il tuo ragazzo non poteva darti un passaggio?” chiese lui con una voce fastidiosamente ironica, “Assolutamente no, non voglio che entri in contatto con le troie della scuola.” “Non ti fidi?” “Si, di lui mi fido.” esitai un po', “E' di loro che non mi fido.” detto ciò Louis parcheggiò davanti la scuola e corremmo davanti il cancello citofonando interrottamente sotto la pioggia finchè non ci aprirono.

“Buongiorno, eh.” lanciai un'occhiataccia a Liam senza rispondere, lui roteò gli occhi al cielo poggiando il pranzo sul tavolo mio e di Louis , “Scusa se stamattina ti ho dato buca, okay?” disse poi facendo il labbruccio, “Sei un maniaco puntuale, Liam.” dissi solo scuotendo la testa, sorrise, “E tu un'ossessionata di bocciature, non puoi mancare tutti questi giorni.” non risposi continuando a scartare tutto quello che trovavo nel piatto e a dissezionare il pollo, o quello che era.
Alzai il volto quando sentii una sedia del nostro tavolo strusciare sul pavimento e qualcuno poggiare il vassoio sul tavolo.
I miei occhi si incontrarono per una frazione di secondo con due azzurri prima che quelli si abbassassero di scatto, “Guarda guarda chi ci degna della sua presenza.” disse il biondo guardando l'insalata nel suo piatto, corrugai la fronte irritata, “Guarda guarda chi ci onora del solito pessimismo mattiniero, eh?” sibilai io di rimando per poi afferrare una mela e morderla.
Liam sbuffò alzando gli occhi al cielo mentre Louis ridacchiava divertito di assistere a quel litigio.
Niall mi guardò in cagnesco poi aggrottò anche lui la fronte infuriato, “Ti sei divertita in questi giorni vacanzieri, Drew?” chiese mantenendo quel tono tranquillo che mi faceva imbestialire, strinsi così forte la mela che sentii il suo succo bagnarmi la mano, “Si, grazie. Tu? Ti hanno dato buca di nuovo o ci sei riuscito alla fine a portarti al letto l'ultima ragazza della scuola?” “Finitela.” si intromise Liam scocciato, “Oh, Liam, ma devi proprio fermarli sul più bello?” si lagnò Louis, gli lanciai la mela sulla fronte, “Aio, porca puttana.” mugugnò massaggiandosi il bernoccolo.
“Louis, così insulti Drew.” disse sorridendo Niall, a quel punto mi alzai bruscamente dal tavolo e sentii Liam bisbigliare 'ci mancava solo questo'.
“Mi hai dato della puttana?” quasi urlai, il biondo si alzò a sua volta piantando le sue mai sul tavolo ed avvicinando il suo volto strafottente al mio, “Si.”.
Presi il mio piatto e glielo spalmai sulla faccia, “Vaffanculo, coglione.” afferrai Louis per un polso, che in tutto questo tempo era rimasto a specchiarsi sul cellulare per osservare meglio il bernoccolo sulla fronte, e uscii dalla mensa sotto lo sguardo di tutti.
“Non posso entrare lì dentro!” “Ma non fare il cretino ed entra!” urlai da dentro il bagno delle ragazze, vidi Lou entrare lentamente e guardarsi attorno per poi raggiungermi davanti i lavandini, “Se adesso qualcuno mi ha visto entrare qui penserà che sono gay, contenta?” sbuffò, “O.. penseranno che sei un puttaniere che voleva farsi una scappatina nel bagno delle ragazze e sarai un dio.” lui sorrise compiaciuto per poi girarsi verso lo specchio e fare una smorfia, “Sai quanto ci metterò a coprire questo coso?” disse arrabbiato indicandosi il bozzo sulla fronte, alzai gli occhi al cielo, credo sia più facile pensare che sia gay.
“Grazie del tuo supporto, Louis, ci sei sempre per me.” lui sbuffò sorridendo del mio tono scocciato e mi abbracciò quasi soffocandomi, “Parlami dei tuoi problemi.” alzai un sopracciglio, “Dio mio, Louis, sembra di stare da uno strizzacervelli.” “Non è colpa mia se sei sempre così acida.”.
Sospirai poi aprii la bocca per dire qualcosa ma la richiusi, vidi Louis incitarmi con lo sguardo e feci la stessa cosa di prima.
“Senti, se mi hai trascinato qui per la reazione di Niall poco prima sappi che non ci ho capito nulla neanche io, in questi giorni è sempre nervoso, alle lezioni non parla con nessuno ma sembra non ascoltare neanche la prof che spiega, a pranzo si siede con noi ma non ci parla e quando gli chiediamo qualcosa ci risponde a monosillabi, non viene al bar e non si fa sentire..” rimase un attimo a guardare il pavimento con la fronte corrugata, “Non lo so, Drew, sai com'è fatto Niall, è un tipo strano, ma cerca di non stuzzicarlo, vedrai che gli passa.” “Mi ha dato della puttana, Louis!” lui accennò un sorriso rassicurante, “Credi davvero che lo pensi sul serio? E' nervoso, forse gli è venuto il ciclo.” cercai di trattenere una risata.
Louis fece per dire qualcosa ma la porta del bagno si aprì ed una troiona mora ci squadrò da capo a piedi, poi il suo sguardo si addolcì guardando sensualmente Louis per poi entrare sculettando in un bagno.
Rimasi a guardare Louis che sbavava sul pavimento e che ancora guardava la porta semichiusa del bagno dove era entrata la mora, gli schioccai le dite davanti gli occhi e lui spostò lo sguardo su di me, “Ti prego..” mi implorò tirando fuori il labbro, alzai gli occhi al cielo e andai verso la porta per uscire mentre Louis raggiungeva la mora.

Presi la copia delle chiavi dell'appartamento di Harry ed aprii sfinita la porta per poi lanciare dentro lo zaino e richiuderla appoggiandomici sopra.
“Ciao, amore.” mi sussurrò Harry venendomi in contro e lasciandomi un bacio sulle labbra, sorrisi, sembravamo marito e moglie.
“Com'è andata a scuola?” mi chiese prendendo lo zaino e mettendolo in un angolo per poi aiutarmi a togliere il cappotto, “Mmh..” mugugnai seguendolo in cucina dove già c'era un piatto di pasta pronto.
Quanto è dolce il mio maritino.
“Che è successo?” chiese alzando un sopracciglio, mangiai una forchettata di pasta poi risposi a bassa voce “Credo che Niall non sia stato molto contento di rivedermi.” lui fece una smorfia, “Che ti ha detto?” esitai un po', se glielo avessi detto probabilmente sarebbe uscito all'istante e avrebbe spaccato la faccia ad occhiazzurri.. cosa che mi allettava molto.
“Mi ha dato della.. poco di buono.. mia mamma non vuole che uso quel linguaggio.” cercai di sdrammatizzare ma notai lo stesso la mascella di Harry contrarsi e la mano sinistra che stava sul tavolo chiudersi in un pugno, “Harry, non dare di matto, è solo..” “Un bastardo.” concluse la mia frase, “In verità volevo dire 'nervoso' ma va bene anche quello.” si passò le mani sulla faccia per poi incastrarseli nei ricci e fece un respiro profondo, “Se succede un'altra volta giuro che gli rovino quel faccino da angioletto.” “Vedrai che non succederà più.” lo rassicurai, lo seguii con lo sguardo mentre si alzava e andava verso il salone, “Dove vai?” si girò e mi sorrise, sembrava essersi calmato, “A fare la doccia, non ci metto che venti minuti, non preoccuparti.” disse ritornando vicino a me e baciandomi, “Se vuoi puoi venire anche tu..” mi sussurrò all'orecchio, sorrisi legandogli le braccia dietro il collo, “Grazie ma ho dieci pagine di storia da studiare e trenta frasi di analisi logica e sono più che certa che se vengo anch'io quei venti minuti diventano un'ora e mezza.” sorrise baciandomi la punta del naso, si sciolse dalla mia presa ed uscì dalla cucina.
Quando raggiunsi il salone sentii l'acqua uscire dalla doccia, così presi il libro di storia dallo zaino e cominciai a leggere la prima pagina.
Alcuni minuti dopo stavo per cominciare la terza ma lo squillare di un telefono mi predette.
Mi alzai dal divano e vidi il telefono di Harry illuminato, lo presi e lessi il nome 'Emma'.
“Pronto?” risposi, “C'è Harry?” “Sta facendo la doccia.” “Chi parla?” “Sono Drew.” alcuni secondi di silenzio, “L'amichetta di Harry? Quella di quando sono venuta a prendere Amy?” quanto mi dava fastidio quell'amichetta.
“Si, lei.” “Vi vedete ancora?” “Stiamo insieme.” quanto adoravo dirlo, “Harry? Con una ragazza?” “Si, con questa ragazza.” feci ruotare il collo sentendomi una dea, “Beh, congratulazioni, hai appena vinto una sicura crisi amorosa, ti auguro buona fortuna.” feci una smorfia, “Grazie ma non ne ho bisogno.” sentii sospirare dall'altra parte della cornetta, “Sta attenta.”.

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AUGURI HARREEEEEEEEEEEEEEEEEH!
UJDCJSDCJ :''C NJIDSIJKDEIOD :'''C UNJEDSXIJJJIDCNSJDC :''''C
Oddio, ho un momento di sclero totale.
No.
Cazzo, no.
Porca puzzola, proprio no.
Eh no, cazzo, no, no e ancora no.
Vi giuro che se leggo ancora 'buooon diciannovesimo compleanno haaaaaarry!' infilo una matita nel culo di mio padre.. perchè di mio padre? Lui non ha fatto nulla..
Dicevo.
HARRY HA SEDICI ANNI, GIUSTO?
Chi mi contraddica vada al rogo.
...
:C
Basta, non ci pensiamo più.
Pensiamo al fatto che se leggo un'altro 'fra poco giorni è san valentino! Fai un regalo al tuo amato!' infilo due matite nel culo di mio padre.
E mi fa piuttosto schifo, quindi non fatemelo fare.
Io non ho un ragazzo, okay? Ma sono così piena di buon senso che non vado a scrivere 'sìììngl è mejòòò' o 'sììngl x scèèèltàà!!1!'.
E giuro che se leggo un suo post dove augura buon san valentino alla ragazza infilo tre matite nel culo di mio padre.
Quindi, abbiate pietà di mio padre.
Smettiamo di parlare del culo di mio padre che mi fa senso.
L'altro giorno ad educazione fisica ho fatto un punto a pallavolo JDNSJJD, dio, non potete capire quanto mi sono sentita realizzata, porca puzzola UIJDCSJK.
Cioè, in verità io ho passato la palla ad un'altra che l'ha tirata dall'altra parte, però in un certo senso anche io ho fatto punto, no?
..
:C
Okay, finisco di vantarmi delle mie doti sportive da ragazza prodigia.
Ho finito di scrivere la os larry ma credo la posterò martedì..
Ah, parlando del signorino tomlinson.
Io ora spacco botilia amazo familia ai management, sul serio.
Non sono mai stata più seria di così.
ಠ_ಠ
Mi fanno male le dita a forza di scrivere quindi vi risparmio la predica sui management cazzoni.
Vado a rispondere alle recensioni, se non rispondo a tutte scusate davvero :C
-mi sono ricordata che siete state molto obbedienti per non essere arrivate a 19 recensioni, vi darei un premio se trovassi quale darvi lol-
Notte a tutte *cuore*
Sciao.

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Capitolo 18
*** capitolo diciassette. ***


Guardai di nuovo mia madre che prontamente abbassò lo sguardo sul suo pranzo.
A volte mia madre poteva essere più infantile di una bambina di quattro anni e questa ne era la prova.
“Hai intenzione di non parlarmi finchè non smetterò di uscire con Harry?” chiesi retoricamente.
Lei continuò a mangiare il suo pollo come se non avessi detto nulla.
Ridacchiai, facciamo di due anni.
“Sei ingiusta, sai? Una vera mamma sarebbe felice per la propriafiglia.” dissi ironicamente, ma forse lei lo prese troppo sul serio.
“Come posso essere felice per te se stai con un delinquente?” urlò facendo uscire del fumo dalle orecchie, “Drew, non lo capisci che è solo uno stronzo? Ma perchè non ti trovi un ragazzo per bene e carino, come..” ci pensò un attimo poi la lampadina sulla sua testa si accese e sorrise, “Come Niall!” grugnii sbattendo il frigo, “Non mi nominare quel coglione, per favore.” lei corrugò la fronte, “Non eravate diventate amici?” “Oh si, finchè non mi ha urlato contro che ero una puttana.” ridacchiai istericamente girandomi le chiavi fra le dita, “Da qual momento è tornato il puttaniere bastardo di prima.”.
“Oh, Drew, sono sicura che hai capito male.” disse disperata la roscia bloccandomi l'uscita, “Credimi, ho capito fin troppo bene.” “Ma non avrebbe mai detto una cosa del genere, non lui!” in quel momento mi venne voglia di prenderla per i capelli e sbatterla ripetutamente sul tavolo, “Ovvio, difendiamo Niall! Che lui è l'angioletto della famiglia. Preferiamo credere a Niall che alla propria figlia, no, mamma?” commentai con un sorrisino strafottente sul viso.
Lei impallidì, “Hai frainteso.” “No, non ho frainteso una minchia. Se preferisci Niall a me vaglielo a dire, portatelo qua, io me ne andrò a casa di Harry e tu potrai scopartelo quanto ti pare come fai con tutti.” la strattonai da davanti a me e uscii dalla cucina per poi salire in camera mia.

“Amore, che ci fai qui? Ma che cazz..”.
Entrai senza dire nulla e corsi in camera di Harry abbandonando le valige lì e guardandomi intorno pensando a come poter fare un po' più spazio e come rimediare a quell'odioso comodino laggiù e.. oddio, era davvero tremendo.
Forse una carta da pareti viola farebbe più suspance.. o blu cobalto, io amo il blu cobalto, si potrebbe anche spostare il letto un po' più in là e..
“Drew, che cavolo ci fai qui?” posai lo sguardo sul riccio alla porta e sorrisi, “Ricordi quando ti ho detto che dovevamo vivere insieme?” “Si.” rispose deglutendo, “Oh, beh, che ne dici se cominciamo da oggi?”.
Lo vidi un attimo disorientato così gli passai una mano sugli occhi e scosse la testa, “Drew, hai litigato con tua madre?” chiese prendendomi le mani ed accarezzandomi le nocche con i pollici.
Mi imbronciai, “Preferisce più un angelo biondo con gli occhi blu cobalto -quanto amo il blu cobalto- a sua figlia.” feci spallucce poi gli circondai la vita con le mani e poggiai la guancia sul suo petto, “Posso restare qui con te?” chiesi, lui ridacchiò poggiando una mano sotto il mio mento ed accarezzandolo, “Sei davvero buffa.” disse solo, che cazzo di risposta era?
Gli pizzicai la schiena e lui sussultò, “D'accordo, basta che non lo fai più.” sorrisi e posai le labbra sulle sue alzandomi in punta di piedi.
Sbaglio o si era alzato? Ebbi un fremito: o forse ero io che mi ero abbassata.
“Adesso, però, lascia che ti dia il giusto benvenuto.” sorrise malizioso baciandomi poi il collo e spingendomi indietro incastrando le dita delle sue mani fra le mie.

“L'hai richiamata Emma?” chiesi guardando il ricciolo castano che mi stavo girando fra le mani.
Lui corrugò la fronte mettendosi una mano sul viso, “No..” mormorò sbuffando, “Probabilmente voleva dirmi se portava Amy qui a inizio mese..” “Mmh..” rimasi sovrappensiero.
Mancava poco all'inizio mese e non sapevo perchè ma mi metteva ansia rivedere Emma.
Non ne avevo motivo, almeno ora che io ed Harry stavamo insieme.
Ma il suo portamento, quello che diceva.. ma soprattutto mi ingelosiva il fatto che conoscesse meglio di me Harry.
Anzi, io non sapevo quasi nulla di lui, o, almeno, in confronto a quello che sapeva lei.
Mi passai la punta del ricciolo -con il quale stavo ancora giocando- lungo il naso.
“Che ne dici se ci vestiamo e andiamo verso il bar?” gli sussurrai prendendo, con l'altra mano, la sua da sotto le coperte e poggiandomela sulla guancia.
Lui ci penso due secondi rimanendo ad occhi chiusi e accarezzandomi le labbra con il pollice, poi si girò su un fianco guardandomi e baciandomi la fronte, “Va bene.” rispose solo strusciando il naso contro i miei capelli e respirandone l'odore, “Okay, allora io direi di andare.” dissi ridacchiando cercando di sciogliermi dal suo abbraccio soffocante, “Harry..” dissi dimenandomi, mi fermai a riprendere fiato, “Temo di non poterti lasciare andare, mi dispiace ma dovremo saltare la visita al bar.” sussurrò lui con tono tranquillo contro la mia cute.
Corrugai la fronte cercando di capire se stesse parlando nel sonno o se dimenandogli gli avessi toccato un nervo facendolo diventare down.
Poi sospirai e gli morsi il braccio facendogli mollare la presa, “Oh Cristo, Drew, ma hai le zanne!” si lagnò lui guardandosi il morso vicino alla spalla.
Io di rimando gli feci la linguaccia e mi andai a vestire.
Quando fummo al bar erano già le sei e fuori stava facendo buio.
Dentro c'era solo Lou che rideva raccontando battute squallide al povero Zayn che accennava delle risatine forzate per farlo contento mentre versava della birra nei bicchieri.
“Drew! Vieni qui, ti racconto una barzelletta che questo qui non apprezza il mio umorismo.” disse Lou lanciando un'occhiataccia a Zayn che alzò gli occhi al cielo, “Salvati finchè sei in tempo.” mi avvertì quest'ultimo mentre mi andavo a sedere sul solito sgabello tirando Harry per una mano per farlo sedere.
Lanciai un'occhiataccia a Zayn e Lou indicando con lo sguardo il riccio dietro di me e loro dopo sessantanove volte che lo rifacevo compresero, “Ciao, Harry.” dissero quasi in coro, solo che Louis lo disse allegramente e Zayn lo disse come un'imprecazione.
Harry sorrise divertito poi fece il suo solito cenno col capo facendo alzare gli occhi al cielo a Zayn che prese i bicchieri di birra e mi sorrise, “Vado a portare questi.”.
Louis aprì la bocca per sparare la sua solita e banale battuta ma lo precedetti, “Domani mi accompagni tu a scuola, giusto?” lui sorrise roteando gli occhi azzurri, “Giusto.” disse poi e riaprì la bocca per provare a dire di nuovo la battuta ma lo interruppi nuovamente, “Liam?” Lou sbuffò poi rispose, “Liam è uscito con una nuova ragazza ma non so chi sia, non vuole presentarcela perchè pensa che lo smerderemmo davanti a lei.” Lou roteo di nuovo gli occhi cercando di trattenere un sorrisino e sventolando la mano, “Pft, non lo farei mai.” ridacchiai e sentii Harry fare lo stesso dietro di me, “Niall è agli allenamenti di calcio, o almeno credo.” “Non ti ho chiesto di Niall.” dissi acida, “Scusa, pensavo ti interessasse.” disse prontamente lui corrugando la fronte, infastidito dal mio tono.
“Scuse accettate.” risposi freddamente, vidi Lou guardare un attimo Harry con sguardo indecifrabile e due secondi dopo la bocca del riccio era sul mio orecchio, “Ehi, non ti devi arrabbiare.” sussurrò, lo guardai con un sorriso sarcastico, “Non sono arrabbiata.” dissi scuotendo la testa e ridacchiando, “Solo che non voglio sentir parlare di quel coglione parassita, verme bastardo.” Louis ed Harry si guardarono per la seconda volta solo che ora Harry ridacchiava divertito.
Lou lo fulminò con lo sguardo poi si rivolse a me disperatamente, “Drew, ti ho già spiegato che non l'ha fatto apposta, è nervoso. Perdonalo.” lo guardai così malamente che parve farsi più piccolo, “Okay, è nervoso, depresso, triste, arrabbiato, in collera, irritato, stronzo, figlio di merda, viscido..” tossii accorgendomi che stavo andando un po' troppo oltre, poi sorrisi, “Ma una cosa è certa.” aggiunsi, “Non sarò io a chiedergli scusa.”.

*we, bella gente, novità del giorno: non ho un'immagine da mettere. Pace e amore.*

Moonlight
Lo so, ho ritardato di una settimana :C
E' successa una cosa bruttissima:
Non trovo l'ispirazione.
Cioè, cazzo, odio quando mi succede.
Però piano piano la sto ritrovando e spero di finire la storia almeno al trentesimo capitolo.
Beeene.
Come avrete capito questo è un capitolo di passaggio e fa c a g a r e.
Anche l'altro sarà un pò di passaggio ma meno di questo.
Vado di fretta che ho voglia di finirmi questo benedetto 'cime tempestose' *w*
Quindi, vi do subito il link della os larry:
Won't stop till we surrender.
Non so se riesco a rispondere a tutte le recensioni, scusate davvero a chi non rispondo, sappiate che le leggo tutte e che sorrido sempre alle vostre parole ♥
Che merdaccia sto angolo autrice, porca puzzola.
Notte a tutte quante, bellezze ♥

Per domande o curiosità su twitter mi trovate come @harrehshands

p.s.: scusate per eventuali errori, non ho riletto :C ♥

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Capitolo 20
*** capitolo diciotto. ***


Una settimana dopo.

Sentii qualcuno bussarmi con un dito sulla schiena e di risposta feci un grugnito.
“Drew, sei ancora viva?” sollevai lentamente la fronte dal tavolo della mensa e cercai di stare dritta sulla sedia e di aprire gli occhi, “Credo di si, ma non ne sono del tutto sicura.”.
Liam ridacchiò masticando un pezzo di panino che pareva fatto di gomma ed infatti lo risputò nel piatto.
Louis fece una smorfia guardando prima Liam e poi il suo rigurgito, “Che schifo, Liam.” disse con una voce piuttosto effeminata.
L'altro alzò gli occhi al cielo pulendosi con il fazzoletto che fece poi cadere sopra il pezzo di panino masticato per coprirlo dalla vista di Louis e guardò quest'ultimo come per dire 'Sei contento ora?'.
“Come sei così stanca oggi?” chiese poi Liam rivolgendosi a me e scostando il vassoio di lato, “E' tornata da pochi giorni la figlia di Harry e da quando torno a casa fino a che non va a dormire mi sfinisce, credo che cominci a starle simpatica.” dissi sospirando,alzai lo sguardo su Liam e Louis che erano rimasti a bocca spalancata, “Aspetta un attimo..” cominciò Liam, “Harry ha una figlia?!” quasi gridò Louis, completando la frase dell'altro.
Deglutii, occazzo.
Ridacchiai istericamente, “Ehi, fra poco suona, comincio ad andare verso il mio armadietto.” dissi prendendo con un gesto secco il vassoio e andando verso il secchio per svuotarlo lasciando i due a boccheggiare.
Passando vicino il secchio affiancai il tavolo dove erano seduti certi stronzi della scuola -quasi tutti puttanieri senza cervello a cui gli si alza se gli sfiori una coscia per sbaglio- tra cui un biondo che alzò lo sguardo e mi guardo.
Mi aspettai uno sguardo pieno di odio e disgusto come i soliti che mi lanciava quando lo fissavo anche io, invece mi fece sentire in colpa con tutta la sua malinconia e tristezza.
Cercai non dargli tanto peso e distolsi lo sguardo dalle sue pietre azzurre, buttai la roba sul vassoio nel secchio e uscii dalla mensa.

“Drew, mi annoio.” si lamentò per l'ennesima volta Amy mettendo il broncio e facendo su giù sul divano.
Sbuffai, “Harry!” urlai, ormai esaurita la mia pazienza.
Il riccio uscì dalla cucina e prese la bimba in braccio lasciandole un veloce bacio sulla bocca per poi mettersela sulla spalla facendola gridare divertita.
Harry rise poi si sedette vicino a me sul divano e si mise Amy sulle gambe, gli mimai un 'grazie' con le labbra e gli presi una mano portandomela sulla guancia.
“Sei stanca?” chiese dolcemente, mi avvicinai annuendo e gli posai un bacio sulla spalla per poi guardarlo negli occhi, “Ti faccio una camomilla?” “Io voglio una camomilla!” rispose al posto mio Amy, raggiante.
Tutte e due sorridemmo poi mi alzai dal divano lasciando la mano di Harry che mi guardò confuso, “Vado io, così tu tieni a bada il mostriciattolo.” dissi scherzosamente facendo una pernacchia ad Amy che di tutta risposta mi fece la linguaccia.
Andai in cucina e misi su l'acqua per poi infilarci dentro il sacchetto della camomilla aspettando che l'acqua ne assorbisse il gusto.
Sentii delle labbra posarsi sul mio collo e una mano infilarsi sotto la mia maglietta e accarezzarmi prima il fianco e poi la pancia piatta, facendomi lasciare il cucchiaino con cui stavo girando l'acqua e sorridere.
“Lascia. Vai a sdraiarti sul letto in camera, ti porto io la camomilla.” mi sussurrò lasciandomi poi un bacio sotto l'orecchio, chiusi gli occhi lasciandomi trasportare dal suono di quella voce.
Le sue mani calde raggiunsero le mie e accarezzandole me le posizionò lungo i fianchi continuando a baciarmi da dietro all'orecchio fino al collo.
“Va bene?” mugugnai qualcosa di risposta e mi girai verso di lui poggiandogli una mano sulla guancia e guardandolo negli occhi mentre il suo sorriso contagiava il mio.
Mi alzai in punta di piedi e gli lasciai un bacio a fior di labbra, “Poi mi vieni a fare compagnia?” lui ridacchiò, “Se riesco a mettere al letto Amy, con piacere.” disse prima di baciarmi la punta del naso.

Mi leccai le labbra impastate dal sonno e lentamente riaprii gli occhi mettendo a fuoco le cose intorno a me e accorgendomi di essere nella camera di Harry, ormai anche mia.
“Buonasera.” mi sentii bisbigliare all'orecchio e mi voltai incontrando gli occhi verdi del riccio che mi sorrideva.
Ricambiai il sorriso stiracchiandomi e facendolo ridere, “Quanto ho dormito?” “Un'ora e mezza, due. Sono le otto, è ora di cena.” mi strinse a se baciandomi per poi ridere ancora, “Quando sono entrato per portarti la camomilla già dormivi.” arrossi e mi alzai dal letto seguita da Harry.
Preparammo la cena mentre Amy si era incantata davanti la tv a guardare i cartoni.
Dopo aver mangiato chiesi a la bimba se voleva vedere un film con me e lei disse di sì, così ci mettemmo tutti e tre sul divano a vedere la tv, uno sdraiato sopra l'altro.
Quando si fecero le dieci -e Amy si era già addormentata fra le mie braccia- sentii Harry che si alzava dal divano ed andava in camera sua.
Come ogni sera si vestì con al solita camicia e i soliti jeans e si avvicinò alla porta prendendo il giubbotto, “Harry, esci anche stasera?” chiesi tristemente, lui mi sorrise avvicinandosi e prendendomi il mento fra le dita, “Torno presto.” “Okay ma esci ogni sera.” “Non è vero, ieri sono rimasto a casa.” alzai gli occhi al cielo, “Ieri, poi tutti gli altri giorni sei uscito.. almeno dimmi dove vai.” lui corrugò la fronte quasi infastidito, “Esco con gli amici, lo sai, Drew.” disse secco, sbuffando.
Io mi sforzai di credere alle sue parole, sia perchè non sarei riuscita a litigare con lui in quel momento e sia perchè mi fidavo.
Annuii sconsolata abbassando lo sguardo ma lui posò le labbra sulle mie, “Ho detto che torno presto, metti Amy a letto e vai a dormire, al tuo risvegliò sarò accanto a te.” disse dolcemente sorridendomi, ricambiai il sorriso e lo baciai per l'ultima volta prima che si allontanasse e salutandomi chiudesse la porta.

Lo aspettai fino a mezzanotte e mezza, penso.
Poi, sfinita, misi Amy al letto ed andai a dormire.
Mi svegliai quando sentii la porta della camera cigolare.
'Svegliai' è una parola grossa, diciamo che ero in dormiveglia, più addormentata che sveglia.
Sentii qualcuno entrare e togliersi i vestiti e poi si allontanò, forse per andare in bagno.
Forse sentii la doccia accendersi ma non ricordo bene, fatto sta che questo si infilò nel letto e lo sentii perfettamente fresco e profumato mentre un suo braccio combaciava con il mio e una sua mano afferrava la mia portandomela al petto.
Sentii un respiro battermi sui capelli e dei ricci accarezzarmi la guancia.
Mi era capitato varie volte di parlare nel sonno, Louis mi prendeva sempre in giro quando andavo a dormire da lui perchè affermava che dicevo cose compromettenti, ma alla fine lo sapevo che era un modo per ricattarmi.
Comunque mi sentii che bisbigliavo un 'Harry' e l'altro sussultò appena per poi esitare a rispondere o meno.
Alla fine rispose, “Dormi, piccola.”.

*eh, eh..*

Moonlight
A me sembra troppo tardi per postare però lo faccio lo stesso perchè siete tutte troppo cucciose con me :c
Vado di fretta così cerco di rispondere alle recensioni C:
Qua cominciano ad arrivare i guai, vi premetto solo che o nel prossimo o fra due capitoli i capitoli pucciosi finiranno, muahahah.
Oggi ho tipo rotto la così più preziosa che..
No, non ho 'tipo rotto', ho rotto la cosa più preziosa che un nerd di harry potter potesse avere.
Sono andata a casa di un mio amico -appunto il nerd di harry potter- -con questa cosa non sto dicendo che i potteriani siano nerd ma che lui è proprio un nerd non so se mi spiego- e lui aveva una bacchetta di plastica gommosa (?) che era 'la più potente' quella dell'ultimo film.
A me piaceva quindi me la rigiro fra le mani finchè non esclamo estasiata 'è flessibile!' piegandola appena e.. tack.
Mi si spezza, AHAHAHAHAHAHAH.
Sono sbiancata.
Solo che lui non se n'è accorto quindi l'ho tipo rimessa nella scatola e poggiata sullo scaffale come se nulla fosse, AHAHAHAHHA.
E ora mi sento in colpa, minchia.
Porello, speriamo che se ne accorge fra alcuni mesi così non sospetta.
Okay, basta parlare delle mie figure di merda.
L'altro ieri ho postato una os verde su harry:
Life.
Ora cerco di rispondere a tutte le recensioni C:
Notte a tutte, bellezze ♥

Per domande o curiosità su twitter mi trovate come @harrehshands

P.s: amatemi perchè ho finito proprio cinque minuti fa il capitoli, tsk ♥

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Capitolo 21
*** capitolo diciannove. ***


Feci scivolare un dito lungo tutto il collo del ragazzo sdraiato sotto le lenzuola vicino a me.
Contornai la clavicola e gli lasciai un bacio sulla spalla, all'inizio del collo, sotto la mascella e sulla guancia.
Lui ancora dormiva, con la faccia girata dalla parte opposta alla mia, la pancia in su e i ricci sparpagliati sulla fronte.
Accarezzai il petto che continuava ad alzarsi e ad abbassarsi finchè non incastrai la mano sotto la sua nuca appoggiando la testa sulla spalla.
Lo vidi smuoversi involontariamente e mettersi su un lato scoprendosi metà corpo dalle lenzuola.
Poggiai il gomito sul cuscino ed abbandonai la testa sulla mano continuando a fissarlo sorridente.
Percorsi con lo sguardo la nuca fino ad arrivare alla schiena nuda e incurvata da cui si potevano vedere i solchi della spina dorsale che scendevano fino a diventare invisibili.
Mi avvicinai circondandolo con un braccio e toccandogli il naso con il dito infastidendolo nel sonno e facendogli scuotere la testa.
Feci per baciarli il punto sotto la spalla dove cominciava il braccio che poi finiva abbandonato sul petto, ma mi bloccai quando vidi una macchia violacea impregnata sulla pelle.
La rimasi a fissare per alcuni secondi, poi strofinai il dito su essa vendendo che si schiariva di poco al mio tocco, premetti leggermente ed il viola scomparve, quando ritrassi il dito ritornò di nuovo.
Lo feci ancora fin quando non sentii Harry gemere e fare una smorfia aprendo lentamente gli occhi e sbattendo le palpebre varie volte prima di posare lo sguardo assonnato su di me.
“Ehi.” disse con la sua solita voce mattutina roca, io rimasi impassibile e lui si incupì, “C'è qualcosa che non va?” aggrottai le sopracciglia e premetti ancora il dito sulla macchia violacea facendolo gemere nuovamente, “Che cos'è?” chiesi bruscamente, lui spostò lo sguardo dove avevo il dito ed allungò la testa tirando verso di lui la spalla, contemplò la macchia per alcuni secondi poi mollò il braccio, “Un livido.” disse tranquillamente, sbadigliando.
“Un livido?” ripetetti io, lui annuì stiracchiandosi, “E non mi dici come te lo sei fatto?” dissi con voce acidamente ironica, lui si mise seduto sul letto e lo guardò di nuovo, “Non lo so.. non mi ero accorto di avercelo.” disse toccandoselo e gemendo ancora, “E' un livido piuttosto grosso, Harry.” il riccio rimase a fissarlo poi annuì lentamente, “Già.” disse solo e cominciai ad innervosirmi.
“Me lo dici come te lo sei fatto o no?” chiesi seccata, lui finalmente mi guardò negli occhi inizialmente intimorito poi sospirò, “Te l'ho detto, Drew. Non ne ho la più pallida idea.” mi morsi il labbro mentre lo vedevo alzarsi scostando il lenzuolo e rimanendo in boxer.
Mi alzai a mia volta afferrandogli il polso e cercando di girarlo bruscamente verso di me ma la mia forza in confronto alla sua non era paragonabile e sicuramente non ottenni il mio obiettivo.
Comunque lui si girò verso di me con espressione interrogativa, “Chi ti ha preso a pugni?” rimase in silenzio a fissarmi, “Chi ti ha preso a pugni, Harry?” riformulai la domanda con più insistenza.
Il riccio mi fece sciogliere delicatamente la presa dal suo polso e poggiò un dito sotto il mio mento baciandomi la fronte, “Nessuno, Drew.” bisbigliò guardandomi negli occhi e poggiando la fronte contro la mia.
Lo fissai, furiosa.
Perchè non mi diceva la verità? Pensava che fossi così stupida da credere che non sapeva come si fosse fatto quel livido grosso quanto la mia mano? Credeva che sarebbe finita lì? Che mi avrebbe sussurrato che mi amava e che sarei rimasta tranquilla? Non si accorgeva che mi preoccupavo per lui?
La sua bocca si posò sulla mia per poi insinuare la lingua fra le mie labbra ma rimasi immobile senza ricambiare il bacio.
Harry si staccò ridacchiando, “Niente bacio del buongiorno?” chiese mostrando il labbro inferiore e sorridendo, io continuai a guardarlo indifferente.
“D'accordo, prima o poi cederai.” mi soffiò all'orecchio le ultime parole mordendomi poi il lobo.
“Vado a svegliare Amy ed a preparare la colazione.” annunciò sorridente lasciandomi un altro bacio a stampo e uscendo dalla camera.

“Drew, dove andiamo?” mi tirò la manica del giubbotto Amy guardandomi dal basso.
Ridacchiai quando vidi le sue labbra completamente sporche del gelato al cioccolato che stava mangiando prima.
Mi inginocchiai per stare alla sua altezza, “Dove vuoi tu, vuoi andare al parco?” chiesi mentre tiravo fuori dalla tasca un pacchetto di fazzoletti e la pulivo, lei annuì.
“Bene..” la mia frase fu interrotta dallo squillare del cellulare, lo sfilai dalla tasca e lessi il numero sconosciuto, “Che ne dici se tu intanto vai a cercare una panchina e ti raggiungo fra due minuti?” dissi indicando il cancello del parco a pochi metri di distanza, lei sorrise e si allontanò.
“Pronto?” “Ciao, roscia.” corrugai le sopracciglia, e mo' questo chi è?
“Sono Emma.” “Oh.” minchia voleva quella troia?
“.. niente? Neanche un 'ciao'?” sbuffai, “Chi ti ha dato il mio numero?” “L'ho chiesto ad Harry, sai mia figlia vive per un periodo di tempo con te.”.
“Comunque, come posso aiutarti?” dissi distrattamente cercando Amy con lo sguardo mentre mi avvicinavo al parco, “Beh, volevo sapere come stava la mia piccola.” quasi sussurrò e per la prima volta sentii della dolcezza nelle sue parole, “Bene, sorride sempre.” non rispose ma capii che stava sorridendo.
Entrai nel parco e non ci misi molto ad individuare Amy sul prato, non ci misi molto a capire anche chi era quel ragazzo biondo con gli occhi cobalto inginocchiato davanti a lei e che le porgeva un fiore sorridendo.
“E..” “Scusa, Emma, ora devo andare.” chiusi la chiamata quasi senza finire la frase e mi avventai su Amy prendendole la mano prima che potesse afferrare il fiore.
Due teste si girarono in alto verso di me.
Niall si alzò da terra e mi sorrise dopo chissà quanto non lo faceva, io invece cercai di soffocare il mio sorriso che pareva formarsi involontariamente quando lui mi guardava negli occhi.
“Ehi, Drew.” mi salutò amichevolmente, “Ehi.” ricambiai freddamente, lui spostò lo sguardo rassegnato e guardò la piccola, “Conosci la bimba?” “Si è m.. si.” tossicchiai tornando poi con sguardo freddo su di lui, “Chi è?” abbassai il volto verso Amy che pareva incantata dal biondo.
Assottigliai gli occhi e poi tornai su Niall cercando una risposta, lui interpretò male il mio silenzio spalancando gli occhi, “E' tua..?” sussurrò incredulo, io sussultati, “Cosa? No, no! Mi hai mai visto con il pancione? Non è mia figlia!” esultai presa dal panico, lui tirò un sospiro di sollievo, “Chi è, quindi?” “E' figlia di Harr..” tossii bruscamente interrompendo le mie parole.
“E' figlia di Harry?” ripetette ancora più sconvolto lui, spalancai gli occhi, “No! Ma dove l'hai sentito?” “L'hai detto tu!” mi accusò puntandomi un dito contro, “Ma stai male. Io? Tsk.” “L'hai detto prima, Drew!” “Non è vero!” “Ma certo che è vero, l'ho sentito con le mie orecchie.” “Ti sbagli.” “No, che non mi sbaglio.” “Si.” “No.” “Si.” “No.” “Si.” “Oddio, basta.”.
Chiusi le mani a pugno serrando la mascella, “Harry non è il padre di Amy.” dissi bruscamente, “Si che è mio papà!” Niall si girò verso la piccola sorridendole soddisfatto.
Sbuffai.

“Stanotte ti aspetto.” “Non sei obbligata, torno presto.” cercò di farmi cambiare idea il riccio sulla soglia di casa, scossi la testa, “Non torni presto, Harry.” lui corrugò la fronte, “Ma che stai dicendo?” “Ieri notte quando sei tornato ti ho sentito ed era buio pesto.” “Sarà stata mezzanotte.” cercò di alleviare la colpa lui, “Non era mezzanotte perchè sono rimasta ad aspettarti fino a mezzanotte e mezza, era più tardi.” lui alzò gli occhi al cielo rimanendo poi senza guardarmi ed in silenzio.
“Non dovevi aspettarmi.” disse solo.
“Perchè?” chiesi curiosa, lui sbuffò scocciato, “Perchè no, basta, Drew. Vai a dormire presto stasera.” si staccò bruscamente dalla mia presa ma gli afferrai nuovamente il braccio, “Non sei sincero con me, Harry.” affermai.
Mi guardò intensamente per qualche secondo senza rispondere, “Perchè non mi dici dove vai?” chiesi dolcemente cercando di farlo sbollire e di farmi dire la verità ma rimase in silenzio.
Serrai la mascella scuotendogli il braccio, “Perchè cazzo non mi dici chi ti fa quei fottuti lividi?” sbraitai, “Dove vai la sera, Harry?” lo spinsi per le spalle facendolo indietreggiare e scontrare con il muro, “Esco con gli amici.” bisbigliò spostando lo sguardo sulle sue scarpe.
Feci un sorrisino sarcastico mentre sentivo le lacrime scendere sul mio viso, mi rifeci quando gli diedi uno schiaffo sulla guancia mentre lui strizzava gli occhi.
“Papà?” sentimmo una vocina flebile e ci girammo tutti e due verso Amy che ci guardava con le lacrime agli occhi e le mani unite sotto la pancia, indossava il pigiama.
“Non riesco a dormire.” aggiunse guardandoci.
Mi allontanai da Harry inginocchiandomi davanti a lei e sorridendole accarezzandole i capelli, “Ti porto a letto e ti leggo una storia.” dissi rassicurandola.
Strizzai gli occhi per bloccare le lacrime quando sentii la porta di casa sbattere e chiudersi.

Lo aspettai di nuovo, in cucina, seduta su una sedia a mangiare biscotti finchè non ne finii un pacco intero.
Guardai l'orologio sul davanzale della finestra che segnava mezzanotte e quarantotto.
Mi accovacciai sul tavolo incrociando le braccia e poggiandoci sopra la testa chiudendo gli occhi.
Dopo solo un minuto da quel gesto mi addormentai.
Come la sera precedente tornai in dormiveglia quando qualcuno mi prendeva dalla sedia e mi portava in braccio prima di farmi sdraiare sul letto.
Sentii che andava in bagno e sentii l'acqua della doccia scorrere per poi spegnersi dopo dieci minuti.
Sentii sotto di me un dislivello segno che qualcuno si stava sdraiando sul letto.
Mi coprì con il piumino e si avvicinò a me poggiando il volto sulla mia guancia.
“Mi dispiace.” sussurrò al mio orecchio con la voce strozzata dal pianto, pensando che stessi dormendo, “Perchè non riesco ad essere felice?” chiese invece a se stesso infilando il volto nell'incavo del mio collo.
Non sentii altro.

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Moonlight
Gente, prima stavo per soffocare guardando la foto di Harry con i capelli tirati indietro mostrando una fronte che credevo neanche esistesse AHAHAHAH
Sei troppo avanti, harreh.
Comunque.
E qua cominciano i guai.
Harreh si è beccato un altro ceffone, ma vabbè.
Amy è stata tipo traumatizzata nel vedere suo padre preso a pizze.
Emma rompe i coglioni.
Niall c'ha gli sbalzi d'umore.
.. e fin qui tutto normale.
Quindi.
I miei sono appena tornati a casa, fine paradiso/casa silenziosa.
Aveva un poema da scrivervi invece mi sono dimenticata tutto.
Sul serio, per voi possono sembrare secondi nel leggere questo spazio autrice ma io ci sto mettendo mezz'ora ಠ_ಠ
E ci ho messo altri dieci minuti per cercare questa minchia di faccina ಠ_ಠ
E' faticoso scrivere uno spazio autrice, tsk.
Mettiamo fine a questo supplizio.
Vi lascio vivere la vostra vita, prendere le vostre strade e seguire il vostro sogno.
Che Dio sia con voi.
Amen.

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Capitolo 22
*** capitolo venti. ***


“Sei tu che ti devi fare i cazzi tuoi!” “Bene, mi farò i cazzi miei se tu ti farai i cazzi tuoi.” “Bene.” “Bene.” “Bene.” “Bene.” sbuffai ringhiando e chiusi la chiamata.
Non si poteva parlare con Niall che finivi col litigarci.
Che cosa ne sapeva lui di Harry? Che ne sapeva se dovevo lasciarlo? Che ne sapeva della figlia e della ex?
Era irritante e lo era da quando l'avevo conosciuto, da cinque anni era sempre lo stesso rompicoglioni.
“Nervosa?” chiese Harry terrorizzato quando entrando nella cucina mi vide sbattere un pugno sul tavolo.
Alzai lo sguardo e contai fino a dieci, “No, entra pure.” il riccio sorrise e avvicinandosi mi baciò la fronte.
Lasciò una lunga fila di baci lungo il naso ed io chiusi gli occhi, “Che è successo?” mormorò con la fronte contro la mia, corrugai le sopracciglia, “Niente di importante.” mugnai legandogli le braccia intorno al collo e poggiando disperatamente le mie labbra sulle sue.
Gli posai un bacio sulla mascella e poi alzai il volto per guardarlo negli occhi.
Rimasi sorpresa quando li trovai un poco più rossi sulla parte bianca di quanto lo fossero gli altri giorni.
“Hai dormito poco?” chiesi spostandogli un ricciolo dalla fronte, lui rifletté sulla mia domanda poi scosse la testa sorridendo, “Ho dormito benissimo, avevo te accanto.” bisbigliò per poi poggiarmi un bacio sotto l'orecchio prima di allontanarsi.
“Sei ancora in pigiama, Harry.” esclamai mentre lui tirava fuori dal frigo qualcosa per fare un panino, un wurstel -che agitò in aria ridendo come un cretino- e una pannocchia.
“Io non sono andato a scuola come te, oggi.”.
Presi la borsa sul tavolo e mi avvicinai per dargli un bacio sulla guancia, “Dove vai?” chiese confuso, “Ho appuntamento con Louis al bar.” risposi uscendo dalla cucina e prendendo il cappotto.
La sua testa sbucò dalla porta della cucina, gli mandai un bacio con la mano ed uscii dall'appartamento ridendo.

Guardai per l'ennesima volta il cellulare per vedere se c'erano messaggi.
“Drew, smettila di fissare il cellulare.” urlò Louis alle mie spalle per poi saltarmi addosso e rubarmelo dalle mani, “Louis, ridammelo subito.” dissi con la mascella tesa, alzò gli occhi al cielo, “Ti ho chiesto di passare la serata con me e non fai altro che guardare il cellulare.” sbuffai sedendomi sconsolata sula marciapiede.
“Alle undici ho mandato un messaggio ad Harry scrivendogli che avrei passato la serata con te ma ora è l'una e non mi risponde.” dissi sospirando e abbandonando la testa sui palmi delle mani.
Louis si sedette vicino a me giocando con il mio telefono, “Starà dormendo, vedrai.” ah già, lui non sapeva delle sue uscite.
Lo guardai con la coda dell'occhio mentre con il telefono faceva giochi strani lanciandolo in aria e riprendendolo e passarselo fra le dita.
“Lou, se ti cade giu..” non feci in tempo a finire la frase che invece di lanciarlo sopra di se lo lanciò verso la strada facendolo cadere rovinosamente sul cemento.
“Louis.” sibilai facendo diventare le nocche bianche, lui sbiancò per poi alzarsi e guardare il cellulare da lontano, “Aspetta, è ancora vivo!” esclamò sorridendo e correndogli in contro, prima che potesse raggiungerlo una macchina passò in quel preciso momento e fece a brandelli quel che rimaneva del mio cellulare.
All'impatto mi alzai di scatto dal marciapiede e guardai, scandalizzata quanto Louis, i brandelli di metallo sull'asfalto.
“I-il.. il mio telefono.” bisbigliai paralizzata.
Louis si avvicinò lentamente e raccolse i brandelli per poi raggiungermi e mostrarli.
Mi fissò bianco in viso per poi sorridere timidamente, “Oh cristo, i-il.. il mio telefono.” dissi ancora, “Il..” alzai lo sguardo su di Louis divenendo rossa, “Sei un idiota!” sbottai, “E' stato un incidente.” “Cristo, Louis, ci stavi giocando! Stavi giocando con il mio telefono! Ma come cazzo si fa a lanciare un telefono in mezzo alla strada!” lui fece spallucce abbassando lo sguardo, “Scusa, te ne compro un altro.” bisbigliò, “Ci mancherebbe, idiota.” borbottai tornando verso il marciapiede e prendendo la borsa, “Torno a casa.”.
“Sei arrabbiata?” mi urlò dietro Louis mentre attraversavo la strada, sbuffai senza rispondere.

Le due e ancora non era tornato.
Le due di notte ed Harry non era ancora a casa.
Buttai la borsa a terra e chiusi la porta gridando un'altra volta il suo nome per vedere se era a casa ma non c'era.
No, questa volta l'avrei aspettato, con gli occhi spalancati, sul divano, seduta, fino alla mattina dopo se fosse stato necessario.
Ed aspettai, sul divano, seduta, chiudendo gli occhi una volta o due, fino le tre, quando sentii la porta di casa aprirsi.
Le luci erano spente quindi non poteva vedermi.
Seguii la sua figura mentre richiudeva lentamente la porta e si strofinava gli occhi scuotendo la testa come per svegliarsi.
Mi decisi ad alzarmi quando si mosse per andare in camera, allungai una mano cercando di afferrarlo visto che non vedevo nulla e riuscii a prendere la manica della sua camicia.
Sobbalzò girandosi di colpo, accesi la luce che ci colpì a tutte e due come un flash.
L'immagine che mi si presentò davanti non mi piacque quasi per niente.
I ricci erano scombinati come quando ci incastri una mano in mezzo e li scuoti e tiri, le labbra erano gonfie e quello inferiore tagliato mentre sulla guancia c'era un altro di quegli odiosi lividi, la camicia era sgualcita e chiusa solo a metà, puzzava dal'alcool e sul collo aveva un'orribile e disgustoso succhiotto.
Mi ricordava quel ragazzo di un mese prima, quello a cui avevo tamponato il labbro tagliato, quello che aveva fatto a botte perchè ubriaco, quello che andava nei pub la sera.
Lo stesso che avevo ora davanti.
“Harry..” bisbigliai incredula passando lo sguardo su tutto il suo corpo, quando guardai ancora quel succhiotto feci una smorfia.
Avevo mille domande a cui, però, riuscivo a rispondere da sola.
E mi venne una voglia spericolata di picchiarlo.
“Oddio, Harry..” riuscivo solo a bisbigliare cose incomprensibili, lasciai la presa sulla sua camicia e me la porta alla bocca, sentivo gli occhi pizzicarmi.
“Drew, io..” rimasi a fissarlo negli occhi aspettando che continuasse mentre sentivo le guance impregnarsi di lacrime.
Un'espressione sofferente apparve sul suo viso e allungò una mano per pulirmi le guance ma mi allontanai di scatto disgustata.
“Da quando.. da quando continua così?” chiesi con voce tremante, lui rimase a fissarmi senza rispondere, “Prima che venissi a vivere da te?” chiesi ancora senza ricevere una risposta, “Prima che ci mettemmo insieme, Harry? Non hai mai smesso di andare a scopare con quelle fottute puttane?!” gridai e la mia voce rimbombò in tutto l'appartamento.
Tutto mi appariva molto più chiaro.
Quando non voleva che venissi a vivere con lui, Emma che mi diceva di stare attenta perchè sapeva che avrei passato la stessa cosa che aveva passato lei, le uscite 'con gli amici', il livido per i pugni fatti ai pub, le rientrate tardi, le docce che si faceva per mandar via la puzza d'alcool e la sbornia, gli occhi rossi..
“Va bene se vado a lavarmi e poi parliamo?” chiese lui quasi speranzoso, “Non me ne frega niente delle tue cazzo di docce, Harry!” gridai ancora dandogli una spinta e facendolo indietreggiare.
“Voglio parlare adesso, lo capisci? Voglio parlare di tutto quello che non mi hai mai detto finora.” dissi abbassando la voce.
Lui mi guardò in cagnesco, “Non vuoi parlare? Preferisci che io ti faccia le domande e tu mi rispondi?” chiesi ironica, “Drew..” cercò di calmarmi ma lo interruppi, “Dove cazzo vai la sera?” sibilai, mi fissò ancora, “Esco.. vado a bere.. vado a dei pub, io..” sospirò passandosi una mano sulla fronte, “Mi fa male la testa, Drew..” “Da quanto ci vai?” chiesi ancora, scosse la testa, “Da un po'.” bisbigliò abbassando lo sguardo, “Fai a botte?” “Si..” “Bevi?” “Si..” “Ti droghi?” fece una smorfia, “No.” “Ti scopi le altre?” lui rimase in silenzio con la testa bassa, quando la rialzò mi accorsi che anche le sue guance erano ricoperte di lacrime, “Mi dispiace così tanto..” sussurrò guardandomi negli occhi, dovetti sbattere gli occhi per la vista appannata e mi afferrai una mano con l'altra per cercare di bloccare il tremolio.
Non potevo crederci, dopo tutto quello che era successo, quello che ci eravamo detti.. come aveva potuto? Ma perchè? Era tutto così perfetto.. perchè l'aveva dovuto rovinare?
Lo guardai e mi incastrai le mani nei capelli sentendo la testa che mi pulsava.
Poi scattai nella camera da letto e non persi neanche un secondo a buttare giù da sopra l'armadio con un tonfo la mia valigia.
Cominciai a buttarci dentro magliette e tutto quello che trovavo di mio.
“Che stai facendo?” chiese con gli occhi spalancati Harry entrando nella stanza, “Me ne vado.” risposi.
“Che cosa? Ma.. ma non puoi.. io ti amo Drew.” feci una smorfia sentendo la rabbia crescere dentro di me, mi amava? Davvero aveva il coraggio di dirmi che mi amava?
Chiusi la valigia e afferrai il manico dando una spallata ad Harry per uscire dalla stanza.
“Non puoi andartene.” mi impose deciso, “Ma per favore.” dissi acidamente ironica, “Ho detto che non te ne vai.” continuò lui duro, lo ignorai afferrando la mia borsa dal comodino ma prima che potessi stringere le dita attorno il laccio Harry mi strattonò violentemente il braccio guardandomi negli occhi.
“Ti voglio qui.” sibilò, “Vaffanculo.” soffiai, vidi il suo braccio sinistro alzarsi e la mano aprirsi, involontariamente mi portai le mani al viso strizzando gli occhi come facevo quando ero piccola e mia madre mi dava gli schiaffi per rimproverarmi di qualcosa.
Aspettai alcuni secondi, poi, quando non percepii nessun dolore o impatto, aprii gli occhi e vidi che Harry si era allontanato di qualche passo e ora era di spalle.
Non aspettai altro tempo ed afferrai la valigia, la borsa ed il giubbotto uscendo finalmente da quell'appartamento.

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Moonlight
Premetto che io amo quest'immagine.
IJNDCSXOID.
Dopo di che, ecco il punto clou della storia.. anzi, il punto clou è un'altro che sto progettando dall'inizio della storia lol
Comunque, avete tirato fuori settordicimila opzioni per quello che faceva harry e nessuno ha pensato la cosa più ovvia: andava a dei pub, amen.
Invece voi avete ipotizzato che:
-fa box.
-è uno spogliarellista.
-va con puttane violente.
-harry si sta trasformando in un koala e le puttane odiano i koala e quindi lo picchiano.
Se vi state chiedendo chi ha tirato fuori questa ipotesi idiota è MileyJess, tu hai vinto, ragazza.
Ho poco da dire, sto morendo di sonno e non posso buttarmi sul divano a leggere perchè c'è un'amico di mia sorella a casa.
E d'altronde quest'amico non è neanche figo, quindi vabè.
Vado a rispondere alle recensioni c:
Ciao bellezze ♥

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Capitolo 23
*** capitolo ventuno. ***


Stordita, mi sedetti sul ciglio della strada abbandonando la valigia al mio fianco.
Scoppiai a piangere portandomi le mani al viso.
Non sapevo che fare, non sapevo dove andare.
Erano le quattro del mattino e stavo morendo di sonno, avevo il cuore in mille pezzi, la vista appannata, le gambe e le braccia che ancora mi tremavano, la testa che mi pulsava e volevo solo tornare a casa.
Volevo tornare a casa ma non con il pensiero di trovarla vuota, ancora, perchè mia madre non era a casa come tutte le altre sere.
Volevo tornare da Harry ma non con il pensiero di quello che aveva fatto e quello che era successo poco prima.
Volevo tornare da Louis ma non con il pensiero di trovare anche lui fuori non avendo la certezza che avesse smesso di uscire.
Volevo tornare da Zayn o da Liam ma non con il pensiero di sentirmi dire quel 'te l'avevo detto'.
Mi accasciai sul marciapiede nascondendo il viso fra i capelli e continuando a piangere.
Che succedeva ora? Io morivo sulla strada e gli altri continuavano a vivere indifferenti? Harry continuava a uscire soffocando i problemi nell'alcool? Mia mamma si dimenticava di me, ricordandomi come 'l'intralcio'?
Quanto avrei voluto poterlo fare, morire su quell'asfalto umido, abbandonando tutto e tutti.
E magari, appena il mio cuore avrebbe smesso di battere, mi sarei sentita finalmente felice.
Ma non ero pronta per farlo, la mia mente continuava a ripetermi di alzarmi e di andare da qualche parte finchè, vedendo che non reagivo, mi fece obbedire ai suoi comandi facendomi alzare dal marciapiede, asciugare le lacrime sulle guance, afferrare la valigia e camminare lungo la strada.
Mi chiesi a volte dove stavo andando finchè non riconobbi la strada.
Spalancai gli occhi quando mi ritrovai davanti l'enorme villa dove ero già stata una volta.
Non volevo essere lì, non volevo andare lì ma sentivo che ne avevo bisogno, avevo bisogno di vedere i suoi occhi in quel momento, avevo bisogno di lui, solamente lui.
Con non so quale coraggio citofonai una sola volta, ripromettendomi che se nessuno fosse venuto ad aprire me ne sarei andata.
Aspettai alcuni secondi, fissando insistentemente il portone in legno.
Aspettai uno e due minuti mentre sentivo la faccia congelarsi per il freddo.
Lanciai uno sguardo al citofono cercando di resistere al desiderio di citofonare di nuovo.
Sospirai sentendo gli occhi pizzicarmi quando nessuno venne ad aprire.
Strinsi nelle dita la valigia pronta per girare i tacchi ed andarmene, quando sentii una voce assonnata e timorosa da dentro la porta, “Chi è?”.
Spalancai gli occhi mentre il respiro accelerava e il vento gelido mi congelava i polmoni.
“S-sono Drew.” risposi, con tutta la voce che mi era rimasta.
Ci furono vari secondi in cui credetti che se ne fosse andato prima che rispondessi o che non avesse sentito la mia voce.
Poi il catenaccio della porta si mosse e la porta si aprì lentamente finchè la figura di Niall, assonnata, con gli occhi spalancati, i capelli totalmente arruffati, le occhiaie, i pantaloni da ginnastica e la maglietta a maniche corte mi rubò tutta la visuale.
Mi squadrò da capo a piedi, incredulo, strofinandosi gli occhi per poi soffermarsi sulla valigia e sui miei occhi gonfi e rossi per il pianto.
“Drew, che è successo?” chiese e notai nelle sue parole che forse aveva già capito tutto.
I miei occhi si riempirono nuovamente di lacrime ed il mio labbro inferiore prese a tremare, “M-mi dispiace.. avevi ragione.. lui e-esce la sera.. sono tornata tardi e.. mi sono arrabbiata con lui. N-non sapevo dove andare.. avevo sonno e.. s-scusa se ti ho svegliato.” balbettai tra i singhiozzi distogliendo varie volte lo sguardo.
Rimase a fissarmi con la stessa espressione sofferente che avevo visto sul volto di Harry poco prima, poi mi tirò per un polso verso di lui e mi strinse fra le sue braccia.
Lo sentii strofinare il viso fra i miei capelli mentre il suo corpo possente mi riscaldava completamente.
Strinsi il tessuto della sua maglietta fra le dite, piangendo sul suo petto e respirando il suo profumo, sentendomi stranamente meglio.

Sentii un movimento vicino a me e un rumore.
Aprii lentamente gli occhi mettendo a fuoco la visuale e ritrovandomi a fissare dei jeans grigi.
Girai il viso e guardai verso l'alto, dove un ragazzo biondo mi sorrideva.
Ricambiai il sorriso mettendomi seduta e accorgendomi di indossare una maglietta larga e che non avevo mai visto prima.
Giocai con il tessuto, stringendolo fra le dita mentre mi ricordavo di tutto quello che era successo quella notte e che sembrava essere successo anni prima.
Niall si sedette vicino a me guardandomi, “Stai bene?” sussurrò prendendomi una mano, la mia sembrava così piccola in confronto alla sua, “No.” bisbigliai, poggiai l'altra mano sulla sua strofinandoci il pollice.
Alzai il volto verso il biondo che era rimasto in silenzio, aveva lo sguardo fisso sulle nostre mani incrociate, non traspariva alcuna emozione, le guardava in silenzio finchè, accorgendosi che lo fissavo, alzò il volto e accennò un sorriso, poi si fece serio.
“Lui non ti meritava.” sibilò serrando la mascella e anche la mano in cui era stretta la mia, sospirai, “Era solo uno stronzo, lo sai. Era quel tipo di persona che se ne frega dei sentimenti delle altre persone, Drew, non ti ha mai meritato.” sbottò alzando un po' la voce, “Perchè parli di lui al passato?” “Perchè è morto, Drew. Per me è morto, sprofondato nella tomba. Lo è sempre stato, da quando me l'hai presentato, da quando ti faceva soffrire, da quando si è messo con te, da quando lo vedevo che ti baciava e ti diceva che ti amava. Lo deve essere anche per te, perchè lui non soffre come te, quello là non prova sentimenti. Era un bastardo e tu meriti meglio.” lo guardai con il labbro che mi tremava per il pianto che stava per arrivare “Non ce la faccio.” sussurrai guardandolo e chiedendo aiuto con lo sguardo, “Si che ci riesci. Sei pazza? Come fai a non dimenticare uno come quello? Ti ha strappato il cuore e l'ha calpestato, Drew, dai ascolto al cervello una buona volta, lo senti? Anche lui è d'accordo con me.” continuai a fissarlo negli occhi e sussurrai con voce tremante “Non voglio dimenticarlo.” lui rimase per qualche istante sorpreso da quella mia affermazione poi aggrottò la sopracciglia e strinse la mascella, “Devi volerlo. Non puoi voler ancora pensare a lui, Drew. Ancora non ti sei resa conto che è un figlio di puttana? Ti serve vederlo un'altra sera fuori per capacitartene? Non ti rendi conto che ti ha tradita? Fa questo con tutte, non sa nulla dell'amore, quando ti diceva 'ti amo' ti stava pian piano staccando le vene che attaccavano il cuore al tuo corpo. Non ti ha mai amato, non ha mai amato nessuno. E' un bastardo che dice solo stronzate per portarsi al letto le ragazze. Davvero vuoi ricordare quel tipo? Davvero vuoi ricordare quello che ti ha fatto? Vuoi ricordare il dolore che hai passato e che stai passando? Lo devi dimenticare, cazzo.” ogni sua parola era come una pugnalata, mentre parlava sentivo le lacrime scendere sul mio viso, perchè era così duro con me? Mi bastava quella parte di verità scoperta quella notte, perchè ora doveva anche dirmi che non mi aveva mai amato? Lo sapevo ma sentirmelo dire a voce e con quel tono mi fece quasi svenire.
“Basta, ti prego, basta!” gridai in lacrime lasciando la sua mano, “Ho capito, Niall, ma ora basta! Non riesci a capirmi? Cristo, io lo amavo! Lo amo, Niall, lo amo tantissimo anche dopo quello che mi ha fatto! E sembra una follia, si, ma è così e non ho la più pallida idea di come fare. Lo so che non hai mai provato qualcosa del genere ma cerca di capirmi, non posso dimenticarlo, non ci riesco!” continuai tra le lacrime, lui rimase a guardarmi consapevole di quello che aveva detto e di come l'aveva detto, e sentendosi in colpa.
Singhiozzai pulendomi le lacrime con i polsi per poi poggiare le mani sulle ginocchia e guardare davanti a me.
“Scusa..” bisbigliò il ragazzo vicino a me, “Ma sono arrabbiato, non sai quanto. Mi andrebbe di spaccare il comodino in questo momento. Sono in collera per quello che ti ha fatto e la cosa che vorrei più tutte le altre ora sarebbe andare da lui e spaccargli la faccia a pugni.” sobbalzai a quell'immagine, “Ma so che non potrei mai farti una cosa del genere. Drew, non pensare che non sappia come ti senti ora, anche io so amare e mi sono sentito come te quando quella persona mi ha deluso facendo qualcosa che non mi aspettavo da lei. Non sai quanto sono stato male, ho finito per trattarla male, per insultarla ed ignorarla pur di dimenticarla.” non so perchè ma mi venne il dubbio che stesse parlando di me, “E sei riuscito a dimenticarla alla fine?” bisbigliai girandomi verso di lui, “No.” sorrise ed io ricambiai il sorriso, “No, la amo anche adesso.” aggiunse guardandomi negli occhi.
Aspettai che continuasse ma rimase in silenzio a fissarmi finchè con la mano non afferrò nuovamente la mia, accarezzandola e guardandole sorridendo.
“Ricordi quel patto che avevamo fatto?” scossi la testa, “Quale?” “Quando mi hai detto che avresti fatto di tutto purché io facessi finta di essere il tuo migliore amico.” non risposi, chiedendomi dove voleva arrivare, “Posso chiedere il mio riscatto?” chiese accennando un sorriso, lo guardai confusa e lui sospirò, “Baciami, Drew.” disse fissandomi intensamente negli occhi, spalancai gli occhi incredula, “Baciami, ti prego.” supplicò prendendo anche l'altra mano con la sua e avvicinando il volto al mio, “Baciami.” soffiò sulle mie labbra.
Rimasi alcuni istanti a fissare i suoi occhioni blu e a cercare di capire cosa stava accadendo, poi poggiai disperatamente le labbra sulle sue.
Lui approfondì immediatamente il bacio sciogliendo le nostre mani e portando le sue sulle mie guance tirandomi di più verso di lui.
Le sue labbra erano così morbide, calde.
Era così dolce, attento, affettuoso e tenero.
Quanto avevo immaginato quel bacio, era così vivo, così vero.
Era così diverso.

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Moonlight
Volevo mettere una foto di Niall ma quando ho visto questa non ho resistito *w*
Comunque, è arrivato finalmente il nostro momento, diall shippers!
Niall ce l'ha fatta a dichiararsi una buona volta e pare sia andato tutto bene c:
Scusate se oggi sono di poche parole ma ho una marea di cose che mi frullano nella testa in questo periodo e uso tutto il mio 'potenziale' nello scrivere per soddisfare il capitolo, quindi perdonatemi se lo spazio autrice è una totale merda D:
E scusate se non riesco a rispondere alle recensioni, oltre il fatto che mia madre mi obbliga a vedere un film con lei non voglio che anche le risposte alle recensioni siano una cagata :c
Perdonatemi, quindi, ma sappiate che l'ho lette tutte quante e vi ringrazio ancora ♥
Buona notte, bellissime ♥

Per domande o curiosità su twitter mi trovate come @harrehshands
p.s: non so perchè ma efp mi sta mischiando tutti capitoli e quindi li rimetto tutti apposto ma ora, quando vado avanti con le freccette per cambiare capitolo, mi fa 'questa storia non esiste e bla bla bla', ne ho davvero piene le palle, gente D:

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Capitolo 24
*** capitolo ventidue. ***


Due settimane dopo.

“E allora lui gli risponde 'Mostarda'!” Louis scoppiò a ridere della sua stessa -deprimente- battuta.
Io, Niall, Liam e Zayn ci guardammo per poi fingere delle risatine nervose.
Louis sbuffò, “Non avete senso dell'umorismo, come fatte a non capire una battuta del genere.” si lagnò alzando gli occhi al cielo, “Il punto è questo, Louis: l'abbiamo capita ma ci ha fatto cagare.” lui mi guardò in cagnesco per poi abbassare il volto sul piatto vuoto, offeso.
Gli altri ricominciarono a parlare di calcio ed io finii il mio piatto guardando le persone presenti nel ristorante.
“Tutto ok?” mi chiese dolcemente Niall all'orecchio, mi girai verso di lui e gli sorrisi annuendo, “Tutto ok.” confermai, lasciandogli un bacio sulle labbra.
Sentimmo un 'aw' effeminato e ci girammo verso Louis che ci guardava con occhi sognanti, “Scusate.” borbottò imbarazzato, mordendosi il labbro.
“Anche se è strano vedervi insieme, sono contento che lo siate.” disse ad un certo punto Zayn sorridendo, alzai un sopracciglio, “Perchè è strano?” chiesi, “Perchè vi siete sempre odiati. Fino a pochi mesi fa non riuscivate a stare nella stessa stanza per cinque minuti e ora..” fece una pausa passando lo sguardo prima su di me e poi sul biondo, “Beh, ma sono contento che state insieme, almeno sappiamo che di Niall possiamo fidarci.” si bloccò qualche secondo a fissare il piatto per poi alzare uno sguardo indagatore sul biondo, “No?” aggiunse, l'altro sorrise, “Non sono tu sai chi.” sbuffai stranita, “Non stiamo parlando di Voldemort.” Louis spalancò gli occhi guardandosi intorno spaventato al pronunciare delle mie parole, alzai gli occhi al cielo proseguendo, “Potete dire il suo nome, mi è passata, davvero. Non mi fa più male ripensare a tutte le dozzine di ragazze che si è scopato e alle miriadi di bugie che mi ha detto. Parlo seriamente, potete pronunciare il suo nome.” conclusi con un sorriso alquanto inquietante sul viso, Liam alzò un sopracciglio, “Harry.” disse poi guardandomi curioso, feci una smorfia per trattenere le lacrime e appena fui convinta che non ne fossero rimaste sorrisi, “Ti stai torturando, Drew.” constatò Liam bevendo un sorso di birra.
“Che ne dite se chiediamo il conto e torniamo a casa?” propose Niall stringendomi la mia mano sul tavolo, le fissai, con lo stesso sguardo in cui le aveva fissate Niall la prima volta, erano davvero belle insieme.
“D'accordo, è già mezzanotte e mezza.” Zayn fece venire il cameriere e dopo aver pagato ci salutammo, tornando tutti alle proprie case.
“Si, mamma, siamo appena tornati a casa.. no, non preoccuparti.. d'accordo, vai al letto, buonanotte.” chiusi la chiamata poggiando il cellulare sul comodino della camera da letto di Niall.
Da quando io e lei avevamo chiarito un po' la faccenda mi aveva promesso che avrebbe provato di andare meno ai pub se io le avessi raccontato di più di quello che facevo, per non parlare del fatto che aveva fatto i salti di gioia quando aveva saputo di me e Niall.
“Cosa dice?” mi chiese quest'ultimo togliendosi la maglietta e buttandola su una sedia, “Oh, nulla. Chiedeva com'era andata la serata e cose del genere.” risposi spogliandomi per mettermi il pigiama.
La camera di Niall era enorme, come tutto il resto della casa, d'altronde.
Quando l'avevo conosciuto e avevo saputo che abitava in una villa così grande avevo subito pensato che fosse uno di quegli aristocratici con la puzza sotto il naso, lo stesso avevo pensato sui genitori, forse peggio.
Invece erano le persone più dolci del mondo.
La madre ed il padre di Niall erano, si, ricchi e lavoravano tantissimo, tanto che Niall -senza darlo a vedere- sentiva moltissimo la loro mancanza, visto che partivano per un paio di settimane e ne restavano una casa una.
Ma restavano delle persone gentilissime, erano felicissimi che io stessi insieme a Niall, dicevano che potevo dormire ogni volta che volevo a casa loro ed erano contenti che ci fosse una persona che gli tenesse compagnia quando loro non c'erano.
Mi sentivo così bene ed a mio agio, anche se non ero per niente abituata a stare in una famiglia così ricca.
“A che pensi?” mi risvegliai dai miei pensieri e girai il volto verso il biondo che si stava infilando sotto il lenzuolo del letto matrimoniale.
Scossi la testa sorridendo, “Nulla, ripensavo al primo incontro con i tuoi.” risposi avvicinandomi a lui e circondandogli il petto con un braccio lasciando il volto a qualche centimentro dal suo, “Oh dio.. che figura, scusami ancora per il comportamento di mia madre, è un po' ficcanaso ed eccessivamente schietta.” ridacchiai giocando con i suoi capelli biondi, “Non è vero, forse quel 'puoi dormire ogni volta che vuoi qui.. basta che non mi sporcate i mobili e non mi rompete nulla' era un po' eccessivo.. ma è molto dolce.” lui fece un smorfia coprendosi gli occhi con la mano, “Spero non lo dica mai più.” borbottò, poi mi spostò i capelli rossi su una spalla facendo aderire bene il mio corpo al suo.
Infilai il volto nell'incavo del suo collo respirando il suo profumo mentre sentivo una sua mano infilarsi sotto la canottiera del pigiama ed accarezzarmi la schiena.
“Sei bellissima, amore.” mi sussurrò all'orecchio continuando ad accarezzarmi la spina dorsale mentre con l'altra mano mi accarezzava i capelli, sorrisi, prendendo un altro respiro pieno del suo profumo, “E mia, solo mia.” aggiunse baciandomi la spalla, mormorai qualcosa sul suo collo.
Mi tirò di poco su la maglietta accarezzandomi la pancia coi pollici, strusciai il naso sulla sua guancia per poi affondarlo nei suoi capelli umidi, baciandogli la fronte.
“Ti amo.” mormorò con gli occhi chiusi e la bocca socchiusa, poggiai la fronte contro la sua tempia e rimanemmo alcuni istanti così, immobili, in silenzio.
Sentivo solo i nostri respiri affannati che cercavano di controllarsi, le mani calde di Niall erano sulle mie costole, con i pollici subito sotto il seno, mentre io respiravo il suo odore diventato più forte per il caldo.
Niall non era Harry, non lo sarebbe mai stato e non lo sarebbe mai potuto essere.
Quando sfioravo i capelli di Niall non sentivo i ricci di Harry.
Quando lo guardavo negli occhi ne vedevo due blu non verdi.
Quando accarezzavo il suo petto non sentivo quello ormai familiare di Harry.
Quando lo baciavo le sue labbra erano così diverse da quelle di Harry.
Non c'era nulla di Niall che mi ricordava Harry.
Neanche quando Niall mi diceva 'ti amo' mi ricordava Harry, forse per la voce, forse perchè quelli di Niall erano veri.. eppure a me quelli di Harry erano sempre sembrati sinceri, anche adesso che avevo scoperto che mi aveva tradita.. forse non li sapevo riconoscere veri da falsi.
Tutta questa differenza doveva farmi bene, doveva aiutarmi a dimenticarlo, eppure non faceva altro che farmelo ricordare maggiormente, mi faceva ricordare quanto lo volevo lì vicino a me in quel momento, quando avrei voluto toccare le sue labbra, quanto avrei voluto accarezzare con il pollice le sue fossette, quanto avrei voluto giocare con i suoi ricci, essere protetta dalle sue braccia, sentire la sua voce roca.
Dio, quanto avrei voluto rivederlo un'ultima volta.
Eppure cercavo con tutta me stessa di impormi di non volerlo, mi imponevo di dimenticarlo, di amare più Niall che uno stronzo che mi aveva tradito chissà quante volte.
Ma, appunto, Niall non era Harry.
E per quanto lui potesse amarmi -anche più di Harry- e anche per quanto io potessi amarlo, non l'avrei mai amato abbastanza da farmi dimenticare lui.
E questa cosa mi distruggeva.
“Ti amo, te lo ripeterò tutta la notte, promesso.” sussurrò ad un certo punto il biondo, interrompendo il silenzio.
Poggiai una mano sulla sua guancia e strusciai il pollice sulle sue labbra che schiuse leggermente.
Poi, riprese a sfilarmi la canottiera, non tralasciando nessun piccolo pezzo di pelle da accarezzare.
E, come promesso, mi ripetette per tutta la notte che mi amava.

*sono troppo pigra per caricare un'immagine, fatevene una ragione*

Moonlight
Ma buonasera, fanciulle.
Lo so che ho saltato una settimana per aggiornare ma... okay, lo ammetto, mi pesava il culo a scrivere un altro capitolo.
Però, in compenso, ho scritto una os e una flashfic:
-Bruises.- è la os e il protagonista è Louis; non rompete la minchia se state pensando che faccio tutte os con il protagonista che è sempre Louis, perchè è vero, si, ma è colpa sua che sta sempre in mezzo al cazzo quando penso ad una nuova os U.U
-How are you?- questa non è una storia, è.. diciamo uno 'sfogo'; infatti è nelle originali-generale, quindi, per chi volesse leggere i cazzi miei e subirsi tutta la mia depressione, cliccasse sopra la scritta blu °L°
Allora, vorrei dirvi che nel prossimo capitolo ci sarà la scena clou che sto progettando dall'inizio della storia *W*
Lo posterò -sperando di riuscirci- la prossima settimana, poi salterò un'altra settimana perchè sono in campo-scuola, ohw *W*
Forse ne salterò anche altre... lol; dovete sapere che non ho la più pallida idea di come continuare e finire la storia.
Progetto da mesi la scena del prossimo capitolo e poi... vuoto.
Non so come continuarla, chi sta con chi, chi se ne va a fanculo e chi no, chi crepa e chi no -scherzo-.
Quindi, se avete delle idee voi scrivetemele in una recensione, sareste davvero d'aiuto çç
Oltre questo, mi sono fatta un nuovo profilo twitter che è totalmente dedicato al profilo efp ed è questo:
harrehshands
Si chiama sempre 'harrehshands', don't worry.
E poi.. boh, credo di avervi detto tutto.
Vado a rispondere alle recensioni!
Buona pasqua a tutteeee, bellissime ♥
Oh, e buon pesce d'aprile ouo
Buona notte ♥

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Capitolo 25
*** capitolo ventitré. ***


Mi svegliai di colpo, sobbalzando sul letto.
Avevo sognato di stare in mezzo al traffico ed a un certo punto quello dietro di me mi aveva suonato.. solo che il clacson aveva il suono di un campanello.
Sobbalzai per la seconda volta quando quel suono riapparve di nuovo.
Niall mugugnò qualcosa nel sonno girandosi e schiacciando la testa nel cuscino.
Ed il campanello suonò ancora, insistentemente.
Mi alzai nel buio pesto della camera e strizzando gli occhi per mettere a fuoco la vista lessi che ore erano: le due e quaranta di notte.
Chi cazzo poteva venire a rompere i coglioni a quell'ora?
Decisi che non sarei andata ad aprire per la paura che fosse un maniaco o un pazzo, ma quando il campanello suonò di nuovo ancora più irritato scesi le scale della villa, cercando di vedere qualcosa, e mi avvicinai alla porta.
Alzai lo spioncino ma non riuscii a scorgere nessuno nel buio, il campanello suonò ancora.
“Chi è?” chiesi tremante reggendomi alla porta per sentire un movimento dietro di essa, “Drew, fammi entrare.” una voce stanca, strascicata e vagabonda mi rispose.
Come cazzo faceva a sapere il mio nome?
“Chi sei?” balbettai, “Fammi entrare, sbrigati.” continuò più insistentemente la voce, a quel punto la riconobbi e spalancai gli occhi.
“H-harry?” sentii uno sbuffo, “Ho detto di farmi entrare.” quasi ringhiò, mi accorsi che la sua voce era moribonda e dopo che bussò insistentemente col pugno alla porta per due volte capii che era ubriaco.
“Che è successo?” chiesi slacciando silenziosamente il catenaccio per non farglielo sentire, “Drew, fammi entrare, ti devo parlare!” alzò la voce quasi disperato, dando un altro pugno alla porta.
Presi una boccata d'aria ed aprii la porta.
Fremetti quando mi si presentò davanti lo stesso Harry che avevo visto l'ultima sera, con la camicia mezza slacciata e sporca, i jeans calanti, i ricci scompigliati, un occhio nero e un labbro tagliato e gonfio.
La fronte era impregnata di sudore e gli occhi non li avevo mai visti così, completamente spenti, bugli, scuri, sembravano senz'anima.
“Che cosa vuoi?” chiesi cercando di parlare con tono autoritario, ma stavo tremando dalla paura.
Mi squadrò, soffermandosi di più sulle gambe scoperte per poi degnarsi di guardarmi negli occhi.
“Dobbiamo andare via.” disse deciso, aggrottai le sopracciglia confusa, “Cosa?” “Dobbiamo scappare, dobbiamo partire, devi venire con me.” rimasi alcuni secondi in silenzio studiando la sua espressione, sembrava convinto di quello che diceva, ma cosa dovevo aspettarmi da uno ubriaco fradicio?
“Harry, forse è meglio che torni a casa.. vai a dormire e non tornare più.” sospirai mettendogli una mano sulla spalla per invitarlo ad uscire, lui aggrottò le sopracciglia arrabbiato, “Non capisci? Dobbiamo andarcene! Emma sta arrivando, vuole portare via Amy, se la vuole portare via per sempre!” sbottò ed indietreggiai mentre lui si avvicinava, “Ma cosa dici? Emma non lo farebbe mai, è l'alcool che ti fa dire queste cose.” dissi mettendomi una mano sulla fronte, stavo parlando con un pazzo, uno sbronzo incapace di ragionare, perchè gli davo tanto peso?
“No! Mi vuoi ascoltare, cazzo?” mi scosse prendendomi per le spalle e tremai, “Emma ha scoperto tutto! Mi ha sentito ubriaco mentre ero con Amy e ora sta tornando per riprendersela e non me la riporterà mai più! Dobbiamo scappare subito, Amy è già in macchina!” spalancai gli occhi a quelle parole, “Amy è in macchina? Da sola? L'hai portata qui?” chiesi disperata, la lascia da sola in macchina alle tre di notte? E se la porta appresso mentre era ubriaco? Oh, Cristo.
“Ce ne dobbiamo andare subito, Drew! Vieni, andiamo all'aeroporto e partiamo, io, te ed Amy, come abbiamo sempre voluto!” a quel punto sorrise, i suoi occhi di poco si illuminarono.
In quel momento sentivo un misto di emozioni, ero ansiosa come non lo ero mai stata, stavo delirando, ero incazzata nera con Harry, dovevo assolutamente andare a riprendere Amy e metterla al sicuro e cominciavo a provare pena per Harry.
Avevo pena per Harry, esattamente, perchè in quel momento capii che era più disperato che mai, che aveva affondato tutto la sua depressione nell'alcool, peggio degli altri giorni, anche se aveva Amy in custodia, cosa che non avrebbe mai fatto nei giorni passati.
Aveva cercato di eliminare tutti i suoi ricordi ubriacandosi e ci era riuscito bene, ora che era ubriaco si era scordato della nostra litigata e del fatto che ci eravamo lasciati, credeva che stavamo ancora insieme.
“Harry..” sospirai, “Ma che cazzo ci fa lui qui?” mi girai, ritrovandomi Niall in boxer con gli occhi spalancati e le occhiaie.
“E' ubriaco, sta delirando.” risposi solo, Harry neanche si accorse delle mie parole, mi fissava insistentemente, aspettando che uscissi con lui dalla porta.
Mi passai una mano fra i capelli, “Harry, noi non stiamo più insieme, abbiamo litigato, non ricordi? Me ne sono andata da casa tua un mese fa. Ora sto con Niall, non ci sentiamo da quel giorno.” il suo volto mutò espressione a quelle parole.
Rimase a fissarmi serio, con un velo lucido sugli occhi.
Poi si girò verso Niall e la sua espressione mutò nuovamente, guardando il biondo furioso.
Si allontanò da me sorpassandomi mentre si avvicinava di più all'altro il quale lo fissava sconcertato, “Che cazzo centri tu, stronzo!” sbraitò Harry spingendolo violentemente per le spalle, “Oh, centro più di quanto pensi, credimi.” rispose l'altro con un leggero sorriso che non fece altro che peggiorare la situazione.
Il riccio lo prese per il colletto della maglietta sbattendolo sulle scale e facendolo gemere dal dolore mentre incurvava la schiena che era andata a scontrarsi con i gradini, “Non mi prendere per il culo, idiota!”.
Rimasi paralizzata mentre guardavo tremante la scena e sentivo gli occhi pizzicarmi, Niall continuava a lanciarmi occhiate chiedendomi con lo sguardo se poteva difendersi ma io ero troppo scioccata per rispondergli e il biondo finì per essere preso a pugni.
“Basta! Smettila, non fargli del male!” gridai disperatamente fiondandomi sul riccio e tirandogli un braccio, “Lascialo! Ti prego, basta!”.
Non poteva farmi questo, non ora, non adesso che tutto stava tornando normale, non adesso che Niall mi aveva ridato amore, che avevo fatto pace con tutti, non poteva tornare e rovinare tutto.
“Basta, Harry!” gridai in lacrime, finalmente lui si accorse delle mie preghiere e lasciò andare il biondo che scivolò sulla parete.
“Non puoi avermi già rimpiazzato! Tu mi ami, lo so, Drew! Come puoi farmi questo?” gridò Harry furioso, “Finiscila, io non ti amo più, lo capisci? Stavo cercando di rifarmi una vita dopo quello che tu mi hai fatto e invece torni e distruggi tutta la felicità che ero riuscita a costruire per dimenticarti! Non puoi fare così, Harry, non puoi ricomparire dopo un mese pregandomi di tornare assieme, te ne devi andare una volta per tutte!” la mia voce si ruppe sull'ultima parola e strusciai il braccio sulle mie guance per pulire le lacrime.
Il suo volto si colorò di varie sfumature dell'arcobaleno prima di tornare ad espressione furiosa.
Mi prese i polsi scuotendomi leggermente e ringhiando, “Non sai quello che dici, ti porto via da qui, una volta per tutte.” ma prima che potesse farlo venne strattonato via da me, Niall gli diede un pugno sulla guancia sinistra prima di dargli un violento calcio nelle parti basse facendolo svenire sul pavimento.
Rimasi alcuni secondi a guardare con il fiato corto quel ragazzo immobile sulle mattonelle, sembrava un cadavere.
Poi mi girai verso il biondo con faccia disperata, “Niall!” dissi con tono rimproverante, “Cosa avrei dovuto fare?” rispose di rimando alzando le spalle.
Lo lasciai perdere ed uscii velocemente dalla villa per recuperare Amy, restata tutto questo tempo da sola in macchina.

*dovete amarmi per il fatto che sono riuscita ad aggiornare*

Moonlight
Oggi non farò uno dei miei monologhi -o almeno spero-.
Il fatto è che voglio dormire.
Sono appena tornata da trieste per il camposcuola e voi non potete nemmeno immaginare cosa ho passato.
Prima di tutto, il massimo di ore che ho dormito è stato cinque.
Sono dieci ore di pullman da roma a triste, un bel viaggetto.
Nell'hotel dove siamo andati non ci cambiavano neanche le lenzuola e gli asciugamani, un mio amico il primo giorno ha macchiato le lenzuola con le patatine, l'altro giorno si è accorto che la macchia ancora c'era e che il lenzuolo era stato solo girato per non farla vedere.
Il cibo che ci davano non era commestibile.
Ci fosae stato un ragazzo che non si è sentito male, una mia compagna di stanza ha dovuto mettersi due dita in bocca e vomitare.
Ci sono capitate le peggior professoresse presenti nella scuola -tranne il mio prof d'arte, lui è simpy-.
Tutto questo in cinque giorni.
Sono sfinita, stanca, morente, nevrotica ed ho un mal di pancia per questo fottutissimo ciclo che mi sta ammazzando.
Ho una rabbia dentro di me che potrei sfogare su chiunque da un momento all'altro quindi -per il bene di tutti i cristiani che mi camminano attorno- mi andrò a comprare uno di quei sacchi da boxer.
Magari mi faccio anche un pò di muscoli.
Umh, mi sono scordata che questo è il capitolo del pezzo clou...
Beh, questo è quanto, che ve ne pare? Se fa schifo può darsi che non sia riuscita a concentrarmi bene per scrivere qualcosa di decente.
Mi dispiace ma in questi ultimi capitoli la voglia di scrivere delle storie è passata da uno a meno uno.
Sto scrivendo tutti 'sfoghi' vomitati dal mio subconscio.
Qua ce ne è un altro:
Jump?
Se ci ragionate un pò capite già dal titolo di cosa parla lol
E fu così che non ci ragionò più nessuno.
Detto ciò, mi dileguo.
Buonanotte a tutte quante, bellezze ♥

Per domande o curiosità su twitter mi trovare come @harrehshands
p.s: ho scordato l'email di twitter quindi scusatemi se non rispondo, sono un'idiota.
p.s: cercherò di rispondere alle recensioni, perdonatemi se non ci riesco, sappiate che vi ringrazio moltissimo ♥

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