Buffy e Dean. Il male primordiale.

di Giulia23
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Coming home II. ***
Capitolo 2: *** The moment of truth. ***
Capitolo 3: *** Send me an Angel. ***
Capitolo 4: *** Come back when you can. ***
Capitolo 5: *** Revelations. ***
Capitolo 6: *** Dirty Glass ***
Capitolo 7: *** La cosa più difficile di questo mondo, è viverci. ***
Capitolo 8: *** Impasse. ***
Capitolo 9: *** Tulahon. ***
Capitolo 10: *** Ricordi di famiglia. ***
Capitolo 11: *** Prescelta. ***
Capitolo 12: *** Tutti i colori dell'iride. ***
Capitolo 13: *** Questa non può essere la fine. ***
Capitolo 14: *** Transizione. ***
Capitolo 15: *** Move on. ***
Capitolo 16: *** Incubi. ***
Capitolo 17: *** Al Bivio ***



Capitolo 1
*** Coming home II. ***


Come oramai avrò ripetuto fino alla nausea, questa storia è il seguito della mia fan fiction "Buffy e Dean. No one like you" Quindi se il crossover vi piace ed adorate questi due telefilm correte a leggerla per poi arrivare fino a questa, o meglio fino a Sunnydale =). Buona lettura!

< Sarò con te, sempre.>
< Lo so Cass, smettila!> rispose irritata Buffy.
< Sono un po’ agitato e credo … geloso.> osservò l’angelo guardando la strada.
Dean cercò di trattenere le risate. Castiel aveva deciso di accompagnarli durante il viaggio in macchina verso la città natale di Buffy e doveva dirlo: le sue paranoie e la sua iper preoccupazione stavano rendendo il viaggio più leggero e divertente, almeno per lui.
< Fantastico! Sei un angelo, come puoi essere geloso? E poi dovrei essere qui io quella agitata, ma ho solo voglia di commettere un omicidio e giuro Cass che se non chiudi il becco ti butto giù dall’auto in corsa, dovessi perdere le mie ali per sempre!> strillò Buffy facendo zittire tutti. Dopo due secondi di silenzio Dean e Castiel scoppiarono a ridere alleggerendo la tensione.
Quel quadretto quasi comico era perfetto, Dean sapeva benissimo che quella leggerezza ed il buon umore presto sarebbero finiti e in un certo senso sarebbe quasi significato tornare alla loro vecchia vita.
< Hai intenzione di rimanere a dormire in un motel o …> cominciò Dean.
< Prima andiamo a casa mia e poi decideremo tutto il resto ok?> disse lei un po’ agitata. Dean le prese la mano e le sorrise facendola tranquillizzare all’istante. Che diavolo di incantesimo le aveva fatto? Pensò Buffy.
Dean decise di scherzare un po’, Buffy aveva bisogno di distrarsi, sembrava così tesa.
 < Ok … Ma voglio un hamburger per cena!> la loro complicità era più forte di qualsiasi paura.
Il cacciatore non sapeva bene se lei fosse felice oppure terrorizzata all’idea di tornare alla sua vecchia vita, a dire il vero nemmeno Buffy lo sapeva con certezza. Insomma Willow, Xander, il Signor Giles e Dawn erano stati la sua vita per così tanto tempo, ma lei aveva abbandonato lo spettacolo, si era ritirata perché era stata pronta a farlo ed ora tornare le sembrava così innaturale e lontano da quella che era diventata la sua vita.
Dean parcheggiò l’Impala di fronte alla vecchia casa di Buffy, c’era entrato solo una volta ma ricordava perfettamente dove fosse collocata, forse perché aveva dovuto fare gli ultimi metri a piedi dopo che Buffy lo aveva fatto scendere dalla sua macchina, perché era preoccupato ed ossessivo visto che c’era la cacciatrice alla guida. Sorrise a quel ricordo. Quanto erano più facili le cose allora. C’era Sam, c’era Buffy … gli sembrava fossero più giovani di almeno dieci anni nei suoi ricordi.
Spense il motore della macchina e dopo aver baciato sulla fronte Buffy scese per prendere i bagagli dal cofano e lasciarle un po’ di tempo da sola. Castiel aiutò Dean e si avvicinò alla porta d’ingresso.
La cacciatrice rimase ad osservare quella che un tempo aveva considerato la sua casa, si sentiva pietrificata, ma … c’era Dean e lei era cambiata, era cresciuta. In fondo era felice, ma terrorizzata. Si sentiva così confusa, era sicura che da un momento all’altro la sua testa sarebbe esplosa. Come avrebbero reagito quando l’avrebbero vista? Cosa gli avrebbe raccontato? E soprattutto … quella felicità quasi travolgente conosciuta con Sam e Dean nell’anno trascorso non l’aveva mai provata nella sua vecchia vita, era davvero pronta a rifarne parte?
Scese dalla macchina dopo aver fatto un profondo respiro. Guardò la sua immagine riflessa al finestrino e portò una ciocca di capelli ribelli dietro il suo orecchio. Quella mattina aveva stupidamente passato ore e ore davanti allo specchio prima di decidere cosa indossare e come sistemare i capelli. Alla fine aveva deciso di lasciarli sciolti, le si erano allungati parecchio e le onde naturali che arricciavano le punte le donavano un’aria rilassata e naturale. Stirò la maglietta color avorio che indossava rimanendo a fissare le roselline trasparenti delle sue mezze maniche.
< Smettila e cammina!> ordinò a se stessa strofinando le mani sui suoi jeans e si rivolse a passo svelto verso il vialetto d’ingresso. Quando fu vicina a Dean afferrò la sua mano che la strinse di rimando con forza e amore.
La cacciatrice suonò al campanello mentre le sue dita tremava quasi convulsamente ed attese che qualcuno andasse ad aprirle la porta con il cuore in gola.
Sentì qualcuno scendere velocemente per le scale.
< Giles vado io! Deve essere Xander!> era la voce della sua migliora amica.
Quando la porta si spalancò vide il sorriso di benvenuto di Willow scomparire, per lasciare il posto ad un espressione sbalordita e terrorizzata, diventò pallida e rimase pietrificata mentre il suo respiro cominciava ad accelerare in modo bizzarro.
Buffy non sapeva cosa dire, ma capì che avrebbe dovuto fare qualcosa o Willow sarebbe rimasta in  quel modo per i successivi sei mesi.
< Sorpresa. Sono io Willow, Buffy.> disse quasi scherzando. Quel lato sarcastico ed autoritario di lei, le tornò in circolo come fosse rimasto inattivo per troppo tempo.
Nessuna risposa. Dean fissò l’amica della cacciatrice e si domandò se non fosse un po’ ritardata.
< Lui è Castiel, e lui è Dean. Sono miei amici, sai … sono tornata da un po’, ma non volevo rivedervi finché non avessi concluso delle cose e rimesso a posto la mia …> Buffy non finì il discorso.
Willow si gettò tra le sue braccia e la strinse con tanta forza da farle mancare il respiro. La strega cominciò a piangere ed affondò il suo viso tra i capelli della cacciatrice.
< Buffy, Buffy … Sei tu. Sei veramente tu.> non era una domanda. Dean sorrise, quella ragazza doveva veramente amare Buffy.
La cacciatrice dopo un secondo di sconcerto ricambiò l’abbraccio e si sentì … bene. Non se lo sarebbe mai aspettato. Non con Willow. O con nessun altro della sua vecchia famiglia. Quell’abbraccio, era così familiare e così intimo. Si sentì rinata, quasi ancorata di nuovo e con molto stupore a quella vita, a quella casa, alla sua famiglia.
< Si, sono io. E sono tornata per dare una mano.> rispose Buffy con voce tremante.
Willow sciolse l’abbraccio ma tenne le sue mani sulle spalle della cacciatrice. Sorrideva come una bambina e piangeva, era davvero così commossa. Buffy ne fu stranamente felice. In fondo sembrava un bel modo per farle capire che la sua assenza alla fine era stata percepita.
< Non importa, sei tornata, è tutto quello che conta!> squittì Willow ancora tremante. < Avanti vieni dentro.> Ma prima che Buffy potesse fare un passo il Signor Giles comparve sul ciglio della porta. Era pietrificato, ma la guardava con quella scintilla negli occhi che le era tanto familiare. Buffy aveva sempre amato quello sguardo, in quei momenti sentiva di avere un padre.
Fu la cacciatrice a gettarsi tra le braccia del suo vecchio osservatore, per abbracciarlo. Giles la strinse a sé e le baciò la testa almeno una decina di volte, ripetendo il suo nome, quasi incredulo.
Dean e Castiel si sentirono come due pesci fuor d’acqua, la sua famiglia le era davvero mancata. Ma in fondo Dean poteva sentirsi felice, capiva perfettamente quando doloroso potesse essere perdere Buffy.
< Sono qui.> ripeté Buffy sorridendo. < Ora potrebbe anche lasciarmi andare, non scappo promesso.> scherzò la cacciatrice facendo ridere il Signor Giles che finalmente allentò la presa. Le afferrò le braccia, quasi per guardarla meglio e le sorrise.
< Entrate avanti!> disse felice Giles prendendo il bagaglio dalle mani di Castiel.
Si accomodarono in salotto. Giles si sedette sul tavolino per restare il più vicino possibile a Buffy che si era accomodata sul divano insieme a Willow che le teneva la mano e sedeva al suo fianco. Castiel si accomodò sulla poltrona mentre Dean preferì rimanere in piedi.
Tutta la stanza traboccava di commozione e domande ma nessuno sembrava voler parlare.
< Dove sono Dawn e Xander?> chiese Buffy.
< Dawn è a scuola, Xander dovrebbe arrivare da un momento all’altro, quando ti vedrà …> disse il Signor Giles ancora emozionato.
La cacciatrice annuì e si voltò per sorridere a Willow che non le staccava gli occhi di dosso.
< Racconta.> disse l’amica. < io ho cercato di riportarti indietro un anno e mezzo fa ma non ci sono riuscita, come hai fatto? Dov’eri?>.
Dean fissò Buffy, preoccupato. Non le piaceva parlare di dove era stata, ma sembrava tenere le sue emozioni sotto controllo.
< Sono rimasta … in paradiso solo per quattro mesi. Poi … Dio mi ha riportata indietro. Avevo una missione, aiutare i fratelli Winchester a fermare l’Apocalisse. È per questo che non sono tornata prima, ma ora … è tutto finito e … Castiel mi ha detto che siete nei guai quindi.>
Breve e concisa, Dean rimase stupefatto da come Buffy era riuscita a reinterpretare i fatti senza mentire … più o meno.
< Paradiso … Dio?> sussurrò Giles. Sembrava quasi non crederci.
< Già … credevo fosse cattolico.> la risposta sicura e naturale di Buffy lo spiazzò.
< Loro due sono i fratelli Winchester?> chiese Willow indicando Dean e Castiel.
< Chi? Tontolo qui mio fratello? Credi davvero che abbia i miei stessi geni in circolo? Avanti, io sono molto più sexy.> disse Dean col suo tono spocchioso. Solo Buffy rise della sua battuta e Dean le fece l’occhiolino.
 < Pubblico difficile.> bisbigliò il cacciatore.
< No, lui è Dean Winchester e lui è Castiel, un angelo.> rispose Buffy con disinvoltura.
< Un angelo?> chiese allarmata Willow. La cacciatrice annuì mentre Cass le sorrise. Per lei era diventato così naturale parlare di Arcangeli, Apocalisse e Dio che solo allora si era resa conto che il resto del mondo e per l’appunto i suoi vecchi amici non avevano mai visto un angelo di persona.
< Avevamo notato gli eventi soprannaturali avvenuti nello scorso anno in tutto il pianeta e per un po’ abbiamo anche ipotizzato l’Armageddon, ma tra l’ipotizzarlo e vederselo davanti in carne e ossa … è una gran bella differenza.> disse Willow guardando con sospetto Castiel.
< E l’altro Winchester?> chiese all’improvviso Giles pulendosi gli occhiali.
< Lui … emh … lui è …> Buffy cercò di parlare, di dire quelle maledette parole, ma sentì un groppo alla gola.
< Sam è morto.> rispose secco Dean.
Tutti si voltarono a guardarlo, Willow si domandò come potesse essere così pacato parlando della scomparsa del fratello. Ma Buffy sapeva che Dean stava solo cercando di non far vedere quanto in realtà stesse soffrendo.
< Mi dispiace.> disse Giles guardando il cacciatore negli occhi, Dean gli rispose con un cenno della testa.
< Cosa hai fatto in tutto questo tempo?> chiese Willow cercando di cambiare discorso.
< Ho evitato l’Apocalisse.> rispose Buffy, grata all’amica per il cambio di argomento.
< E perché non ci hai chiamato? Avremmo potuto aiutarti.> osservò l’amica un po’ ferita.
< Non era la solita Apocalisse … era quella biblica. Comunque … non potevo.> disse Buffy alzandosi in piedi.
Willow annuì, ancora confusa.
< Avevamo avuto dei dubbi anche noi … Credevamo di non poter sopravvivere all’Armageddon, non senza di te.> disse Giles posando una mano sulla spalla di Buffy. < Ma … le cose sono calme da un po’ … perché ci hai messo tanto a tornare?> le chiese con l’amore di un padre.
Dean si fece avanti, protettivo. Ma Buffy parlò per prima.
< Ho comprato una casa … volevo solo stabilizzarmi prima di rivedervi di nuovo … Non è stato facile ricominciare.> disse trattenendo le lacrime e stringendo la mano di Giles.
< Hai comprato una casa? Dove? Come?> chiese Willow raggiungendola.
< Ah … emh … vicino Dallas … e … sapete, qualche prestito lì, qualche … carta di credito là, Dean è grandioso con queste cose.> disse imbarazzata.
< Avete fabbricato dei documenti falsi? Aspetta la casa è …> disse Willow cominciando a capire. Da quando aveva rivisto Buffy, lei e Dean non si erano mai sfiorati, non si erano seduti nemmeno vicino, ma i loro sguardi correvano al viso dell’altro così di frequente e lui sembrava così preoccupato per lei che forse …
< Già … io e Dean abbiamo comprato una casa, lui è un cacciatore, è bravo con queste cose.>
Willow spalancò la bocca, eccitata. < State insieme?> chiese.
Buffy sorrise ed abbassò lo sguardo imbarazzata. Willow l’abbracciò e si voltò a guardare Dean che la salutò portando due dita sulla fronte.
< Un cacciatore è? Perché Buffy doveva aiutare proprio voi? Cosa c’entravate con l’Apocalisse?> chiese Giles un po’ preoccupato. Non riusciva ancora a fidarsi di quei due sconosciuti.
< Dean e Sam erano i tramiti di Lucifero e Michele, hanno evitato l’Apocalisse dicendo di no a loro due ed il sangue di Buffy ha aperto la trappola dove Lucifero è stato rinchiuso di nuovo per l’eternità.> fu Castiel a rispondere, voleva proteggere la reputazione di Dean. Non gli piaceva che lo accusassero dopo tutto quello che aveva fatto per l’umanità.
< E tu cosa c’entri in tutto questo?> chiese Giles.
< Io sono un angelo del Signore, ho disubbidito perché capii che Dean e Sam avevano ragione. Dio non voleva questa Apocalisse … Inoltre volevo ricongiungermi a mia sorella …> in quel momento Buffy si avvicinò a Castiel e gli diede un pizzico sulla mano. L’angelo la guardò senza capire, poi annuì.
< Forse Buffy dovrebbe riposare, è stato un lungo viaggio.> intervenne prontamente Dean, per cambiare argomento.
Buffy si avvicinò a lui e si lasciò stringere per la vita dal cacciatore, stringendolo a sua volta. Dean le diede un bacio sulla nuca, più sollevato adesso che poteva toccarla.
< Si, Dean ha ragione. Andremo al motel appena fuori città, tornerò stasera.> disse Buffy beandosi del calore del corpo del cacciatore.
< Ma cosa dici? Starai nella tua stanza, non l’abbiamo toccata. Con … Dean naturalmente. Io e Tara ci siamo sistemate in quella di tua madre. Ma per Castiel …> Disse Willow afferrando i bagagli, già con un piede sul primo gradino.
< Non preoccuparti, io non dormo.> rispose Castiel.
Dean guardò Buffy negli occhi e facendole un sorriso annuì rispondendo alla domanda che la cacciatrice gli aveva appena rivolto guardandolo. La cacciatrice allora seguì l’amica fino al piano di sopra.
< Vado ad ottenere maggiori informazioni sul Primo. Tornerò al più presto.> disse Castiel rivolto a Dean prima di scomparire.
Dean stava per seguire Buffy al piano di sopra, ma si voltò a guardare Giles.
< So che tutta questa storia le deve sembrare a dir poco bizzarra e se fossi in lei non mi fiderei affatto di due sconosciuti, farei mille ricerche … ma è davvero lei.  E per quanto mi riguarda … Lei è tutta la mia vita e se sono qui è solo perché lei ne ha bisogno, sacrificherei ogni cosa per Buffy. La sua cacciatrice è un portento, deve esserne davvero molto fiero.>
Giles annuì, titubante ma più sereno, quel ragazzo sembrava davvero innamorato di Buffy.
< Non mi avevi mai portato nella tua stanza, pensare che sono sempre stato una mago nel conquistare le donzelle in pericolo.> disse Dean afferrando Buffy per la vita e voltandola verso di sé per darle un bacio.
< Sarà perché io non sono una donzella in pericolo,mio caro principe maniaco.> rispose Buffy ridendo.
< Maniaco?> disse Dean indignato e la caricò in spalla con l’intento di lanciarla sul letto. Ma si accorse che Willow era ancora dentro la camera, aiutava Buffy con le valigie e lo stava guardando un po’ imbarazzata, ma sorridente.
Il cacciatore posò a terra Buffy. < Scusa.> disse rivolto a Willow che gli rispose con un timido sorriso.
Buffy scrollò la testa divertita. < So che può sembrare un cazzone un po’ montato, ma è solo la sua facciata da duro.> disse la cacciatrice.
Dean si sentì ferito da quelle affermazioni e dalle risa di Willow.
Rimase a pensare un momento.< Ok forse solo un po’, e non sono un cazzone …> Pensò di nuovo.
< Ok! … Ma tu mi hai cambiato nanetta.> disse seducente prima di baciarla.
Willow tossì imbarazzata anche se in realtà si sentiva al settimo cielo, insomma Buffy era tornata ed era … felice come non l’aveva mai vista.
< Dov’è Cass?> chiese Buffy.
< è andato ad indagare sul Primo, tornerà tra diecimila anni o giù di lì, lo conosci.> rispose Dean sorridendo.
< Quindi sapete del Primo.> osservò Willow seria.
< A dire la verità non molto, se non che si chiama così.> Willow rise. Le era mancato il sarcasmo di Buffy.
Qualcuno suonò al campanello di casa.
< Deve essere Xander.> disse Willow prima di scendere al piano di sotto.
Buffy prese un bel respiro e la seguì.
Quando scese le scale rimase pietrificata. Sul ciglio della porta non c’era solo il suo ex migliore amico, ma anche sua sorella.
Dawn rimase a fissarla con le lacrime agli occhi e corse da lei per stringerla forte.
Si accasciarono a terra e cominciarono a singhiozzare, erano distrutte, emozionate e dolorosamente felici. Rimasero lì ad abbracciarsi e piangere fino a quando Xander non interruppe il momento con una delle sue solite battute.
< Non è uno zombie vero? Perché dovremmo allontanare Dawn da lei altrimenti.> tutti scoppiarono a ridere e Buffy lo abbracciò facendolo scoppiare a piangere. La strinse a sé emozionato, la sua migliore amica, una sorella.
< Ehi.> Dean salutò Dawn, sorpreso di vedere così tanto della donna che amava in quella piccoletta.
< Chi sei?> chiese Dawn asciugandosi le lacrime.
< Un amico di Buffy. Sono Dean.> rispose stringendole la mano. 

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Capitolo 2
*** The moment of truth. ***


Quando la Scooby gang fu finalmente al completo, si accomodarono tutti in salotto. Buffy si sedette di sul divano seguita da Dawn, mentre Dean decise di sedersi sul bracciolo al fianco della cacciatrice.
< Lui chi è?> chiese Xander indicando Dean.
< Un cacciatore, in questo anno e mezzo sono stata con lui e suo fratello.> rispose Buffy sicura.
E per la restante ora, la cacciatrice rispose a tutte le migliaia di domande che seguirono, sotto lo sguardo attento di Dean.
< Quindi avete sconfitto Lucifero?> chiese incredula Dawn.
< Già.> rispose Buffy accarezzandole amorevolmente i capelli, era un gesto che ricordava ancora con naturalezza.
< Avresti potuto scrivere.> osservò tristemente la sorellina.
< E farti stare solo in pensiero? Non sapevo se sarei sopravvissuta e non potevo farti rivivere la mia perdita di nuovo. Inoltre vi avrebbero usato contro di me, vi avrebbero uccisi, non potevo permetterlo, ma mi siete mancati da morire.> disse Buffy con la voce spezzata. Ed era dannatamente vero, lo capiva solo ora che li vedeva tutti riuniti davanti a lei.
< Non credevo che gli angeli fossero dei bastardi.> osservò Xander.
In quel momento Castiel comparve al suo fianco facendolo sobbalzare.
< Non lo siamo tutti.> disse quasi ferito, facendo ridere Buffy e Dean. L’angelo si avvicinò alla cacciatrice e si inginocchiò di fronte a lei.
< Dovete salvare le potenziali ed impedire al Primo di aprire la Bocca dell’inferno che si trova sotto la scuola. Non so altro, ma …>
Tutti nella stanza si ammutolirono.
Buffy lo guardò impaurita, conosceva perfettamente Castiel e quella che stava per dargli doveva essere una terribile notizia.
< Ma …?> lo incitò Dean.
< Hai fatto dei sogni ultimamente Buffy? Ti sei per caso recata nel luogo dove Sam è morto?> le chiese in tono preoccupato l’angelo.
Buffy rabbrividì. Come faceva a saperlo? E soprattutto c’era Dean in quel momento con lei, dannazione. Non poteva farglielo sapere … Ma la questione sembrava troppo seria per potersi permettere una bugia. Sospirò, prese e coraggio e rispose.
< Si … Ogni notte da quando è morto. Ma faccio solo incubi senza senso. Non riesco nemmeno a distinguere le immagini.> Buffy sentì il peso dello sguardo di Dean su di lei. Il cacciatore sembrava ferito ed assolutamente preso alla sprovvista.
< La trappola dove è rinchiuso ha annebbiato i tuoi poteri, ti ha indebolito. Gli incubi che fai sono visioni, ma dovresti riuscire a vederle correttamente entro qualche giorno se non ti avvicini più alla tomba di Sam.> disse l’angelo accarezzandole il volto.
Gli occhi di Buffy erano colmi di lacrime. Poteva l’unica cosa che le permetteva di non sentirsi colpevole per la morte di Sam, aver addirittura interferito con i suoi poteri? Certo che poteva … Ma non era quella consapevolezza a spezzarle il fiato in gola. Non riusciva ad alzare lo sguardo per osservare il volto di Dean. Si sentiva così colpevole, una bugiarda.
< Sam è tuo fratello giusto?> chiese innocentemente Dawn a Dean.
Il cacciatore annuì, accennandole un sorriso di cortesia. In realtà si sentiva così ferito … Non per le menzogne o le omissioni di Buffy, ma perché lei non si era confidata con lui. Perché lei non si fidava di lui, del suo amore. E sapeva che in fondo la colpa era la sua, lui aveva cominciato a tenere dei segreti dal giorno stesso della morte di Sam.
 < Perché non me lo hai mai detto Buffy? Avrei capito.> sussurrò Dean quasi incredulo.
La cacciatrice si voltò a guardarlo,le mancava quasi il fiato.
< Mi manca da morire e so che manca molto anche a te, non volevo farti soffrire più del necessario.> Dean sentì svanire tutta la sua rabbia, come poteva non comprenderla? Proprio lui che cercava di farsi vedere indistruttibile agli occhi di lei? Il cacciatore si sedette al suo fianco e l’abbracciò stretta.
< Direi che per stasera non c’è più nulla di cui discutere. Buffy dovrebbe riposare.> ordinò Castiel alle persone presenti nella stanza, per lasciarli soli. Tutti annuirono un po’ scombussolati da quello che era successo proprio davanti i loro occhi.
< Non fa niente principessa, andiamo a riposare che ne dici? Mi basta solo una promessa … > sussurrò Dean vicino alla guancia della cacciatrice. Buffy gli sorrise ed annuì.
< Niente più bugie … devi dirmi tutto. Io sono qui per questo, per starti accanto. Se mi escludi come posso darti i miei preziosi ed indispensabili consigli?> scherzò Dean.
< Niente più bugie.> promise Buffy pensando che per certo Dean era l’uomo della sua vita.
La Scooby gang che si era riunita nella sala da pranzò si voltò ad osservare Dean portare in braccio la cacciatrice per le scale fino in camera sua, mentre lei si teneva stretta al suo collo e rideva delle buffe espressioni di finta fatica del cacciatore.
< È  la prima volta che vedo Buffy dipendere emotivamente così tanto da un’altra persona.> osservò Giles pensieroso.
Xander aveva deciso di passare la notte sul pavimento, non sapeva bene il perché ma temeva che risvegliandosi avesse potuto scoprire che il ritorno di Buffy potesse essere stato tutto un sogno. Dawn decise di andare a dare la buonanotte alla sorella.
Solo Castiel e Willow sentirono il Signor Giles.
< Sembrano davvero innamorati.> rispose la strega.
< Non so spiegarlo nemmeno io ma si appartengono, in un modo pericolosamente profondo. È stato il loro amore ad impedire l’Apocalisse, era stato scritto tanto tempo fa. Se volete che Buffy vi aiuti dovrete accettare Dean, ed il fatto che lei è cambiata. Ci sono nuove persone nella sua vita, persone che la amano profondamente. Per noi,  voi siete solo degli estranei che cercano di avanzare pretese sulla nostra Buffy e credo che anche voi ci vediate allo stesso modo quindi … Cerchiamo solo di rispettarci. > disse Castiel osservando le scale che portavano al piano di sopra. Sembrava pensieroso.
< Sei un angelo, come puoi esserle affezionato?> chiese Giles quasi sbalordito.
< È speciale quella ragazza non è vero? È semplicemente la mia piccola e solare sorellina. Cioè, la amo come se fosse tale.> si corresse all’istante l’angelo imbarazzato, un attimo prima di scomparire.
< C’è da fidarsi?> chiese Willow preoccupata.
< Non lo so. Ma se Buffy è andata avanti … voglio sapere con quali persone .> rispose secco Giles.


Buffy si stiracchiò nel suo letto. Doveva ammetterlo era il letto più comodo del mondo. Fece scivolare le sue mani sulle lenzuola, ancora ad occhi chiusi per sfiorare il suo amante ma sentì solo … lenzuola. Aprì gli occhi ancora insonnolita e vide che il posto accanto al suo era vuoto. Dean si era già svegliato. Sentì un buon profumino di frittelle e sciroppo provenire dalla cucina. Coprì il suo completino intimo con un corta vestaglia di seta e scese al piano di sotto a piedi scalzi.
Notò che il sole stava sorgendo ed entrando in cucina trovò Dean che serviva le più belle frittelle che avesse mai visto in un piatto. Le sorrise.
< Buongiorno principessa. > Buffy si avvicinò a lui è lo baciò.
< Buongiorno Pisolo.> disse automaticamente, come ogni mattina.
< Pensavo che ti servisse un po’ di zucchero per cominciare bene la giornata, ieri è stato un giorno pesante.> disse dandole un bacio sulla nuca.
Buffy si sedette sullo sgabello affianco a lui sorridendo come un bambina e si gettò sulle frittelle.
< Adoro le tue frittelle.> disse mentre stava ancora masticando e facendo ridere Dean.
rispose passandole una tazza di caffè fumante.
< Credo di amarti di più oggi.> disse scherzando Buffy prima di prendere un sorso del suo caffè.
< Spero non brucino mai tutte le piantagioni di caffè del mondo o mi lasceresti in meno di una settimana.>
Risero insieme.
Dawn e Willow osservarono tutta la scena, in disparte. Rimasero felici nel vedere come Buffy fosse … cambiata, in maniera del tutto positiva.
< Mmm … frittelle!> trillò Dawn ed andò a baciare Buffy sulla guancia. La cacciatrice l’abbracciò e le passò una delle sue frittelle.
< Sono squisite.> osservò Dawn mentre Dean nascondeva la padella, per non far sapere che era lui il cuoco. Non voleva essere incastrato tutte le mattine davanti ai fornelli.
< Il tuo pavimento è davvero scomodo Buffy, fattelo dire.> si lamentò Xander entrando in cucina ancora in pigiama. Si stiracchiò ancora mezzo addormentato e quasi senza pensarci andò a baciare sulla guancia la cacciatrice. Un gesto così affettuoso e naturale che il cuore della cacciatrice mancò un battito. Xander.
< Tutti mattinieri è?> chiese Buffy mentre sorrideva felice al suo imbranato e dolce amico.
< È l’odore delle frittelle che ci ha attirati come le api al miele.> osservò il Signor Giles entrando in cucina ancora insonnolito. Anche lui aveva deciso di passare la notte sul divano.
Dean, spaventato si sedette affianco a Buffy e rubò il caffè della cacciatrice tentando mimetizzarsi con l’ambiente.
< Ehi Dean! Il caffè!> si lamentò la ragazza, ma il cacciatore lo aveva già bevuto tutto.
< Hai addirittura imparato a cucinare, a Xander piace!> il ragazzo afferrò una delle frittelle nel vassoio e l’addentò.
< Veramente io …> Ma prima che potesse obiettare Dean l’afferrò con foga e la baciò.
Tutti cercarono di nascondere una risatina divertita, ma Castiel interruppe il simpatico momento.
< Avuto incubi stanotte?> chiese tranquillo.
Buffy si staccò a malincuore da Dean.< No Cass, ma quando ti sognerò te lo farò sapere, promesso.>
Tutti scoppiarono a ridere e Dean posò di nuovo le sue soffici labbra su quelle della cacciatrice.
< Mi dispiace interrompere il momento ma Castiel ha ragione, dovremmo aggiornare Buffy sul Primo.> disse Giles invitando tutti a recarsi in salotto.
Buffy si sedette sulle ginocchia di Dean,che si era accomodato sulla poltrona ed ascoltò con attenzione.
< Quindi: c’è un tizio, Andrew legato nello scantinato. Ha ucciso Jonathan ed ha aperto la bocca dell’inferno, ma credete possa richiuderla, ancora non si sa come. Forse con l’aiuto del coltello col quale ha commesso l’omicidio. Ma tutto questo ci sta facendo solo perdere tempo perché il Primo, che è il male primordiale in grado di prendere le sembianze dei morti, ma che non ha consistenza corporea, sta organizzando un esercito di sacerdoti un po’ ciechi per distruggere il mondo.> finito il resoconto tutti rimasero a guardarla, aspettando gli ordini.
< Bene, io direi di andare a controllare sotto il liceo, per vedere se siamo in grado di chiudere la bocca dell’inferno, almeno temporaneamente. Dean può chiamare Bobby, un nostro amico e chiedergli se sa qualcosa su come poterci aiutare,> guardò Dean < Magari mandagli una copia delle incisioni sul coltello, intanto Giles dovrebbe contattare il consiglio e tutti gli altri osservatori per far confluire a Sunnydale tutte le potenziali così che potremmo tenerle al sicuro, sotto la nostra custodia.>
< Bentornata Buffy.> disse Xander con emozione mentre tutti gli altri si sentivano finalmente ottimisti e al sicuro. La cacciatrice era tornata e più agguerrita di prima. Buffy sorrise a tutti loro, quella spiacevole sensazione di portare il peso del mondo e delle vite delle persone che più amava sulle proprie spalle stava tornando, non poteva deluderli. In quel momento sentì le soffici labbra di Dean avvicinarsi al suo orecchio. Fu come ricevere una boccata d’aria fresca del tutto inaspettata quanto gradita.
< Dovresti andare a metterti qualcosa, non credo che Giles approverebbe il tuo abbigliamento sexy a scuola.> Buffy cercò di trattenere una risata.
< Scusate l’interruzione ma cosa ne dite prima di cominciare con tutto questo casino, di festeggiare il ritorno di Buffy?> chiese Dawn speranzosa.
La cacciatrice si sedette al suo fianco sul divano e le accarezzò i capelli. < Allora questo sarà il tuo compito per la giornata, organizzare una festa tra amici al negozio di magia che ne dici? Intanto io e Dean andremo a dare un’occhiata alla bocca dell’inferno.> le disse dolcemente.
Dean capì in quell’istante quanto Buffy fosse legata a sua sorella, quanto l’amasse. Capì che sarebbe stata una madre eccezionale, e in un certo senso si sentì triste.
 Quante volte lui si era preso cura di Sam, come un padre? E a cosa aveva portato tutto quell’amore, quell’affetto … ? Solo alla sua morte.
La sorellina la guardò con occhi imploranti, facendo cedere in Buffy tutte le sue resistenze, in fondo glielo doveva. < Potremmo accompagnarti a scuola per stare un po’ più insieme.> osservò facendo sorridere di felicità Dawn, che le si buttò in braccio.
< Vado a prepararmi, faccio in un attimo!> e schizzò su per le scale.
< Le sei mancata davvero.> osservò il Signor Giles.
< Anche lei.> sorrise Buffy. Dean si alzò in piedi e prese il telefono.
< Dove vai?> chiese la cacciatrice incerta di poter resistere anche un solo secondo senza di lui in quella casa.
< Vado a chiamare Bobby per chiedere conferma su tutta questa storia.> rispose Dean prima di uscire dalla porta che si affacciava sul giardino. Voleva un momento per sé. Perché per la prima volta aveva capito quanto Buffy avesse bisogno della sua famiglia. L’avrebbe dovuta lasciar andare?

< Allora racconta, come vi siete conosciuti?> le domandò curiosamente Willow, sedendosi al suo fianco.
Xander le raggiunse sul divano mentre il Signor Giles si sedette comodamente sulla poltrona.
La vecchia banda al completo.
< Avanti e non tralasciare i dettagli piccanti.> continuò con entusiasmo poco nascosto, Xander.
Buffy gli sorrise e prese un bel respiro.
< Sono stati loro due a trovare me. Ero sola e … disorientata. Loro mi hanno ridato uno scopo ed ora … eccoci qui.>
Xander la guardò deluso. < Questo non è un racconto dettagliato, tanto meno un trailer che ti fa venire voglia di guardare il film.>
< Hai visto Lucifero quindi, com’è?> chiese ingenuamente Willow, suscitando l’interesse di Giles che si sporse automaticamente verso di loro.
< Emh … gli angeli non possono camminare sulla terra senza un tramite,il corpo di una persona destinata che accetti il loro ingresso. L’unica volta in cui l’ho visto era … nel corpo di Sam.> sentì la sua voce cominciare a tremare e si fermò.
Willow le mise una mano sulla spalla, sorpresa nel vedere Buffy così distrutta per la morte di quel ragazzo, per loro uno sconosciuto.
< Ha detto si al Diavolo? Per quale motivo l’ha fatto?> chiese sbalordito Xander.
< Per salvare me e Dean. Ci aveva fatto promettere che avremmo svolto una vita normale una volta scampati all’Apocalisse. Per due mesi io e Dean abbiamo cercato di tirare avanti … non so nemmeno io come ce l’abbiamo fatta. Sam era … non credo che Dean riuscirà mai a superare la sua perdita. È distrutto, lo vedo, lo sento ma ogni giorno si sveglia e mi sorride, cerca di non farmi vedere quanto ci stia male, ma non può mentirmi.
Non mi ha mai lasciata da sola per più di due minuti in questi mesi, trovo libri con riferimenti a Lucifero e vedo Cass preoccupato. So che sta cercando un modo per tirarlo fuori di lì, ma non vuole dirmelo perché se ci sperassi e non ci riuscisse, la delusione sarebbe troppo grande per me.
È l’uomo più in gamba che io abbia mai incontrato, lo conosco meglio di quanto io conosca me stessa e ne abbiamo passate davvero tante insieme. Lo amo più di qualsiasi altra cosa abbia mai amato al mondo. Morirei per lui in un istante anche solo se servisse a vederlo felice un’altra volta. > disse mentre giocherellava con le sue dita, facendo sciogliere i cuori delle persone presenti nella stanza, anche quello di Dean che aveva ascoltato tutta la conversazione nascosto in un angolo.
< Ed io morirei per te, ma cerchiamo di non fare stupidaggini del genere giusto?> disse cercando di farla sorridere. Si avvicinò a Buffy che lo guardava allarmata, presa alla sprovvista. Dean le afferrò le mani, inginocchiandosi davanti a lei.
 < Mi dispiace, non ho fatto un buon lavoro nel nasconderti il mio stato d’animo, forse perché non dovevo. Perdonami Buffy, ma io ti amo da impazzire. Ed anche io devo mantenere la nostra promessa.> le disse mentre la guardava negli occhi con un intensità da toglierle il fiato.
< Non ci terremo più nascosto nulla, per quanto possa farci soffrire, mai più. Specialmente se si tratta di Sam.> Buffy annuì con le lacrime agli occhi e gli gettò le braccia al collo. Dean cominciò a riempirla di baci. Finalmente si erano parlati con sincerità accorgendosi che il mondo non sarebbe mai finito anche se avessero dovuto dirsi cose spiacevoli.
< Mai più, mai più.> ripeté Buffy emozionata.
< Io … sono pronta.> disse Dawn osservando un po’ imbarazzata la scena, non ci aveva capito un bel niente.
Buffy si asciugò velocemente le lacrime e andò dalla sorella.
< Vado e trono subito, sarò pronta in un secondo.> la baciò sulla nuca e saltò al piano di sopra.
< Bene, abbiamo tempo per vedere la versione integrale di Titanic, chi ci sta?> chiese Dean, scherzando. Xander accennò un sorriso, subito spento dalle occhiatacce delle ragazze.
< Non ho mai visto Buffy così innamorata, il suo stato d’animo sembra quasi dipendere da te e non credo sia una cosa molto positiva.> osservò il signor Giles preoccupato.
< Già persino con Angel non era così …> Xander venne interrotto da una schiaffo dietro il collo, Willow.
< Tranquilli so di Angel, Buffy me ne ha parlato. E non so se l’ha notato uomo in Twid ma tutta la mia vita dipende da quella biondina al piano di sopra e questo non mi sta indebolendo, anzi … non sono mai stato così forte come quando lei è al mio fianco.> lo sguardo dolce e malizioso del cacciatore fece sentire Giles e Xander inappropriati mentre Willow fremeva dalla gioia, la sua migliore amica aveva trovato un uomo fantastico.
< John Winchester era tuo padre?> chiese Giles mentre si dirigeva verso la porta.
Dean rabbrividì. Non amava parlare di suo padre, non dopo tutto quello che era successo.
< Si.> rispose secco. L’osservatore annuì. < Era un grande uomo.>
< Lo so.> Dean non voleva nemmeno sapere come il Signor Giles conoscesse John.
Buffy scese dalle scale di corsa, indossando un lungo giubbotto di pelle. Prese Dean per mano ed uscì di corsa.
< Ci vediamo verso l’ora di pranzo!>
Dawn li stava aspettando vicino all’Impala. Era rimasta immobile con la bocca semi spalancata a fissare l’auto di Dean.
< Andrò a scuola su questa macchina …> sbiascicò incredula.
< Si scricciolo, sali.> rispose fiero Dean mentre le poggiava una mano sulla spalla per farla riprendere dal suo stato di trance.
Dawn tutta eccitata si catapultò sui sedili posteriori mentre Buffy rideva divertita.
< Non ci posso credere quest’auto è da urlo, insomma … cos’è? Sembra la macchina di James Dean!> squittì Dawn mentre osservava ogni minimo dettaglio.
< è una chevy Impala del ’67. Era di mio padre.> disse fiero il cacciatore.
< Scommetto che le tue quotazioni per diventare reginetta della scuola arriveranno alle stelle dopo che ti vedranno arrivare al liceo su questa.> disse Buffy mentre Dean metteva in moto. La radio si accese e “ Hell’s bells” degli ac/dc riempì l’abitacolo.
< Oh puoi scommetterci!> rispose tutta eccitata la piccoletta.
Il viaggio in macchina passò in fretta tra scherzi e risate, ma Dawn era pur sempre Dawn.
< Quindi da quanto state insieme?> chiese poco dopo.
< Circa un anno.> rispose Buffy guardando la scintilla di eccitazione negli occhi di Dean.
< Wow … Pensare che credevo non fossi portata per avere relazioni … durature sai.> osservò la sorellina.
Dean cercò di nascondere una risata mentre Buffy si voltò a guardare Dawn irritata.
< Cosa vorresti dire? Io …>
< Sai, quasi tutti gli uomini che ha avuto sono fuggiti dal paese, chi perché la amava troppo, chi perché era intimorito da lei, non farai anche tu lo stesso vero?> l’innocenza e il senso di protezione che si celavano dietro quella domanda fecero ricordare a Dean il suo piccolo fratellino, alla sua età faceva anche lui un mucchio di domande.
< Non preoccuparti Dawn, io sono un tipo tosto e non ho alcuna intenzione di lasciarmela scappare.> Dean le fece l’occhiolino dallo specchietto retrovisore facendo arrossire Dawn.
Parcheggiò proprio davanti l’ingresso della scuola e notò con piacere che una bella macchina ed un bel ragazzo facevano ancora voltare tutte le pollastrelle del liceo.
< Spiacente signore sono impegnato!> scherzò prima di prendere la mano di Buffy e dirigersi al seguito di Dawn dentro la scuola.
Buffy si sentiva un po’ osservata, come se tutte le ragazze del liceo volessero accoltellarla da un momento all’altro. Le poteva capire, Dean poteva davvero mozzare il fiato e far arrivare il sangue alla testa.
< Questa è la mia classe e quel ragazzo lì giù e Tailor Swany, è il ragazzo più fico della scuola e mi piace da impazzire.> disse Dawn indicando un ragazzino in giubbotto di pelle e stivali da motociclista.
< O per favore.> disse Dean quasi incredulo e scocciato.
< Cosa c’è? Forse ti ricorda qualcuno?> Buffy osservò sorridendo i vestiti di Dean, giacca di pelle, jeans e stivali da motociclista.
< Io sono un cacciatore e so come portarli, quello lì è solo un bambino che gioca a fare il duro. Mi vergogno per lui.> disse seccato per il paragone.
Dawn lo guardò di traverso. < Comunque, credo che mi inviterà al ballo studentesco, lo spero davvero.>
Buffy che stava ancora ridendo per la faccia di Dean, accarezzò la sorella sul viso.
< Se non te lo chiede è un vero cretino.>
< Grazie Buff!> Dawn l’abbracciò stretta ed entrò in classe.

< Quella lì è tua sorella?> le chiese il suo compagno di banco, incredulo.
< Si è lei.> rispose fiera Dawn.
< è un vero schianto, è bella da mozzare il fiato.> osservò.
< Perché? Vogliamo parlare di lui, sembra un fotomodello.> si intrufolò nel discorso una ragazza seduta al posto davanti, con la bava alla bocca.
< Lo so, si chiama Dean.> disse trionfante la piccola Dawn.

 

Piccola anticipazione ... Vi ricorda qualcosa un certo Angel? Beh credo che lo rivedrete nel prossimo capitolo! =) 

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Capitolo 3
*** Send me an Angel. ***


< Allora, credo che dovremmo trovare un modo per scendere nello scantinato e vedere dove si trova la bocca dell’inferno.> disse Dean mentre passeggiava lungo i corridoi della scuola ancora mano nella mano con Buffy.
< Si, ma … credo che dovremmo non so, trovare un impiego qui, almeno momentaneamente.> suggerì la cacciatrice.
< Oh avanti principessa, quante volte te lo devo spiegare, quello che facciamo con le carte di credito non è rubare, è solo … sovvenzionare con soldi dello stato la salvaguardia del mondo, portata avanti da liberi professionisti.> disse serio Dean. Il che portò ad una reazione quasi comica.
Buffy lo guardò facendolo sorridere. < Il che significa rubare, comunque non mi riferivo a quello. Dovremmo tenere sotto controllo la scuola ed avere allo stesso tempo la possibilità di girare indisturbati per l’edificio ogni volta che ce ne sarà bisogno.>
< Ah … giusto. L’ufficio del preside è di là, tu ti proponi come insegnate di ginnastica hot ed io come il suo personale trainer?> disse malizioso.
Buffy lo baciò seducente sulle labbra.< Sono io il tuo personal trainer.>


< Non mi pace quel tizio.> disse Dean mentre usciva dall’ufficio di Robin.
< Il preside Wood? Ma se ti ha dato un lavoro ed è stato così gentile!>
< Già, soprattutto con te. Stava facendo il casca morto piccola, e proprio davanti a me! >
< Dean non è vero, è stato solo cortese e ti ha dato il posto da insegnante di ginnastica.>
< E perché anche tu sei stata molto cortese ti ha dato il posto di consulente, la cui scrivania si trova proprio affianco al suo ufficio! E poi, diavolo non sono mai riuscito ad ottenere un posto di lavoro con così facilità! Sembrava fin troppo felice quando ti ha visto entrare> disse Dean irritato. C’era qualcosa in quell’uomo che non lo convinceva affatto.
< Dean tutti gli uffici del personale sono vicini alla direzione.> Buffy parlò lentamente, come ad un bambino.
< Comunque sia, non mi è affatto simpatico. È un cazzone!> Dean entrò nell’Impala sbattendo lo sportello.
< Dean io amo te e sto per sposarti, dovresti controllare la gelosia.> disse sorridendo Buffy.
< Già.> puntualizzò Dean mettendo in moto e dirigendosi verso casa Summers senza dire una parola per tutto il viaggio. Sapeva bene che il suo, poteva sembrare un atteggiamento un po’ strano, ma da quando erano tornati si era accorto di come Buffy non gli appartenesse in tutto e per tutto. Lei aveva avuto una via prima di lui, altri … uomini. Maledizione come faticava anche solo a pensarlo, ed aver trovato un libro con una dedica “Always. Angel.” ben riposto nel cassetto della camera della cacciatrice, di certo non lo aveva aiutato a tenere sotto controllo la paura di perderla … la gelosia era un sentimento nuovo e decisamente insopportabile.
            
Dean entrò in casa Summers sbattendo la porta. Willow, Tara ed il Signor Giles si voltarono spaventati a guardarlo. Il viso infuriato di Dean parlava chiaro, amava Buffy più della sua stessa vita e … solo che quel tipo non gli piaceva affatto, soprattutto le sue battutine del cavolo. Ma se la farebbe fatta passare, sapeva di sbagliare prendendosela con lei, infatti era quello che aveva cercato di non fare … Non parlandole fin quando era arrabbiato.
Notò due figure nuove nel salotto. Una ragazza dai capelli castano chiaro che stringeva la mano di Willow ed un uomo in un lungo giubbotto nero e dalla carnagione stranamente pallida.
La ragazza doveva essere Tara, Buffy lo aveva assillato pregandolo di non fare battutine sconce su Willow e la sua fidanzata, ma l’altro? Forse un amico di Giles. Di sicuro con quell’aria da tenebroso sembrava un vero coglione, pensò Dean.
Il cacciatore rimase a fissare di rimando lo sconosciuto, quel tizio lo stava scrutando dalla testa ai piedi, non sembrava molto amichevole e notò con sorpresa l’espressione spaventata degli altri. A dire il vero, basandosi sullo sguardo della strega, sembrava che avessero appena beccato Willow a commettere un omicidio.
Buffy entrò a passo svelto. Non le piaceva essere lasciata indietro. Non si guardò neppure attorno, afferrò Dean per un braccio e lo voltò.
< Dean andiamo! Vuoi davvero litigare con me per questo? Avanti puoi sforzarti e trovare qualcosa di meglio, almeno non mi sentirò una perfetta idiota mentre ti urlo contro.> La cacciatrice era scocciata, ma non si leggeva alcuna cattiveria nei suoi occhi, desiderava solo fare pace con Dean ed affondare nelle sue braccia.
Il cacciatore la guardò irritato per un attimo, sciolse il suo cipiglio e borbottò sotto voce un imprecazione.
< Perché non riesco a rimanere arrabbiato con te più di due minuti?> chiese quasi infastidito.
Sul viso di Buffy comparve un sorriso luminoso. Afferrò Dean per la vita e lo portò contro di lei.
< Perché ti ho fatto un incantesimo … si chiama amore.> gli sussurrò lei seducente prima di baciarlo con dolcezza. Dean fece scivolare le sue braccia lungo la schiena della cacciatrice e la strinse amorevolmente. disse Buffy  ridendo e allontanandosi da lui. Dean scoppiò a ridere e l’afferrò per i fianchi, la sollevò e la depositò sulla sua spalla.
< Fate largo, nana sarcastica in arrivo!> Dean la portò in salotto dove tutti avevano assistito alla scena senza emettere un fiato.
< Dean, lasciami o giuro che ti distruggo l’Impal…> La lingua di Buffy si paralizzò nel momento preciso in cui voltando la testa davanti ai suoi occhi vide qualcuno che non si sarebbe mai aspettata di poter, o meglio dover rincontrare … Angel.
Dean capì dall’improvviso silenzio che era calato nella stanza che l’atmosfera non era di quelle più adatte per gli scherzi, così depositò lentamente Buffy a terra.
< Tira un brutta aria o sbaglio?> domandò serio il cacciatore.
< Che ci fai qua?> chiese Buffy del tutto sconvolta. Non riusciva a muovere un muscolo, vedere Angel lì, in piedi davanti a lei era una cosa così inaspettata quanto … stranamente gradita.
Angel la guardò attentamente, senza parlare si gettò verso di lei e la strinse forte contro il suo petto.
< Sei viva.> sussurrò dolcemente.
Ma certo, anche la memoria di Angel era stata cancellata e così anche lui credeva ancora che Buffy fosse morta nonostante il loro ultimo, emozionante incontro avvenuto poco dopo la sua effettiva resurrezione.
Come poteva averlo scordato? Buffy lo ricordava così bene e sprofondare di nuovo tra le sue grandi e familiari braccia le fece tornare in mente la passione e il tormento di quella notte.
Buffy contraccambiò l’abbraccio automaticamente, come fosse stata la cosa più naturale del mondo. Le braccia di Angel sembravano ancora fatte a posta per contenerla.  Era come sentirsi a casa. E non sapeva se  perché quell’uomo era stato la sua roccaforte, il suo protettore per così tanto tempo o perché era un suo amico … un amico fin troppo legato al suo cuore.
Ok Dean non sapeva chi fosse quel tipo, ma sapeva perfettamente che non gli piaceva affatto il modo in cui la teneva stretta. Troppo vicino! Tossì rumorosamente, senza sforzarsi molto per sembrare naturale.
< Co- cosa ?> chiese di nuovo Buffy dopo aver sciolto l’abbraccio. La reazione di Dean la fece arrossire.
< Willow mi ha chiamato e sono venuto qui il prima possibile, dovevo vedere con i miei occhi.> disse quasi in tono di scusa il vampiro. Sembrava così emozionato, non le staccava le mani di dosso e sorrideva, cosa abbastanza rara, pensò Buffy. Ma il modo in cui la guardava … Possibile che per lui non fosse cambiato ancora nulla? Lei si era innamorata perdutamente di un altro uomo … “Ecco, brava Buffy! Continua a ripetertelo!” pensò la cacciatrice.
Buffy annuì quasi sovrappensiero, si sentiva davvero fuori fase, sconvolta. Era così naturale sentirsi a proprio agio vicino a Angel, lui che era stato l’unica persona che l’avesse mai veramente capita, che le era stato accanto per così tanto tempo … persino durante la morte di sua madre.
< Inoltre credo che Angel ci sarà utile nella battaglia contro il Primo, abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile.> Giles si interpose tra di loro, perentorio e fissò Buffy negli occhi come se quello foste stato …
< Non prendo più ordini Giles. Ho sconfitto il Diavolo e affrontato il Paradiso, non sarà certo un demone qualsiasi a spaventarmi, tanto meno lei.> rispose sicura la cacciatrice.
Bobby era completamente diverso, ascoltava le sue opinioni e non la considerava solo un’arma da guerra. Giles doveva cominciare a fare lo stesso. E poi il fatto che non avevano chiesto nemmeno il suo parere prima di chiamare Angel, la faceva davvero arrabbiare.
< Angel ti ringrazio per essere venuto e sono sicura che il tuo aiuto, magari part-time ci servirà ma non sei obbligato a restare a Sunnydale.> proseguì rivolta al suo vecchio amante. Angel annuì e fu felice di vedere nei suoi splendidi occhi la stessa Buffy di sempre. La sua … Di certo un pivellino appena arrivato non poteva comprenderla ed amarla come aveva fatto lui.
< E … Angel, lui è Dean. Ho trascorso con lui e suo fratello l’ultimo anno e mezzo, sono la mia famiglia ora.> disse Buffy decisa. A Giles e Willow non sfuggì l’amara informazione.
< Molto piacere, vedo che hai catturato l’attenzione della nostra Buffy.> disse Angel, con un sorrisetto quasi beffardo mentre porgeva la mano a Dean.
Un  Dean impietrito e indescrivibilmente geloso. Quel tipo era affascinante, tenebroso e per di più dotato di super poteri. Per non parlare del fatto che aveva fatto l’amore con Buffy e la guardava ancora come un cucciolo innamorato.
Non pensava che sarebbe mai stato geloso del famigerato vampiro con l’anima ma c’era ancora qualcosa tra di loro, si poteva dannatamente sentire nell’aria! E poi, quella faccia … quella faccia! Sentiva una irresistibile voglia di prenderlo a pugni! Che significava poi “ hai catturato l’attenzione della nostra Buffy”? Nostra? Non è più tua da molto tempo, idiota!
Dean strinse la mano di Angel senza dire una parola. Il suo viso sembrava sembrava l’espressione di un pazzo assassino prima di accoltellare a morte la sua vittima.
Alla cacciatrice non sfuggì il cambio repentino e pericoloso d’atmosfera.
< Emh … bene, se non avete niente altro da dirci io e Dean …>  In quell’istante Buffy sentì la sua testa esplodere ed andare in mille pezzi. Cadde in ginocchio sotto il peso straziante delle immagini che le riempivano la testa. Cercò di scacciarle, cercò di urlare ma il dolore era martellante ed i flash si succedevano freneticamente.
Sentì le braccia di Dean sorreggerla e quando finalmente riuscì ad aprire gli occhi e a respirare di nuovo si ritrovò sul divano, accerchiata da tutti i suoi amici.
< Buffy stai bene? > chiese Angel preoccupato.
< Willow va a prendere un bicchiere d’acqua.> ordinò Dean, mentre spostava una ciocca di capelli dal viso di Buffy.
< Si … si.> sussurrò lei ancora scombussolata. < Ho visto Cass … e … Sammy.> continuò senza aprire gli occhi.
Un’altra scarica arrivò all’improvviso, costringendola a piegarsi su se stessa per attutire il dolore. Quando finalmente la visione terminò sentì la terra sotto i suoi piedi venirle a mancare. Se quella era stata una visione o una cavolo di profezia, non ne aveva avute di più dolorose … o di migliori.
La cacciatrice si alzò in piedi con uno scatto e corse verso la porta senza dire una parola.
< Buffy! Buffy dove vai?> le urlò dietro Dean mentre gli altri erano rimasti pietrificati.
< Non seguirmi! Devi restare qui.> fu l’unica cosa che la cacciatrice disse prima di fuggire correndo.
< Le è mai successo prima?> chiese curioso il signor Giles al cacciatore che scrollò la testa, disorientato quanto lui.
< Vado con lei.> Dean prese la sua giacca di pelle ed aprì la porta per seguirla, ma trovò davanti a sé Castiel.
< Togliti Cass, Buffy è …> non trovò la parola più esatta per descrivere la fuga improvvisa della sua ragazza.
L’angelo lo guardò preoccupato.
< Non devi seguirla Dean. Buffy ha avuto una visione su Sam. >
All’improvviso Dean non sentì nient’altro che non fosse il battito frenetico del suo cuore.
< Qualunque cosa sia io vado con lei, non la lascio sola. Cass potrebbe essere pericoloso!> Gli urlò contro, cercando di spostarlo. In un attimo di lucidità.
< Sam arriverà qui tra poco.> alle parole dell’amico, Dean rimase paralizzato. Per caso aveva detto …?
Castiel gli poggiò una mano sulla spalla e lo teletrasportò sul divano.
Angel e gli altri rimassero stupefatti, < Teletrasporto … fico.> bofonchiò Xander.
< Lui è l’angelo di cui mi avete parlato?> chiese il vampiro a Willow. La strega annuì.
< Ma suo fratello Sam è morto, come può venire qui? E allora perché Buffy è scappata?> chiese Giles preoccupato a Castiel.
< Belle domande amico mio.> osservò l’angelo che poteva perfettamente leggerle anche nella mente di Dean.
< Non so come sia stato possibile, ma Sam è tornato. Almeno credo … La visione di Buffy era molto confusa. Ma credo che adesso lui sia a Detroit, visino la gabbia. Lei è andata lì … Ma Dean, c’è il rischio che sia il Primo.>
< E allora che ci facciamo qui? Dobbiamo andare a fermarla?> domandò quasi furioso Angel, già diretto verso la porta.
< Non la lascerò morire solo perché voi bambocci avete paura di affrontare i vostri fantasmi!> disse infuriato.
Castiel ignorò completamente il vampiro e mosse una mano davanti al viso del suo amico, pietrificato.
< Dean hai sentito?> gli domandò l’angelo.
< Si. E tu brutto idiota ricoperto di gelatina dalla testa ai piedi, giuro che se ti permetti di ri aprire bocca riguardo a qualsiasi cosa che riguarda me, la mia vita o quella di Buffy ti giuri che ti rispedirò dritto dritto nella fogna dalla quale sei scappato!> Disse il cacciatore alzandosi in piedi, infuriato. Angel fece retromarcia e si indirizzò a passo svelto verso il cacciatore.
< Non parlarmi così ragazzino!Tu non sai niente di lei, non sai cosa sia meglio per lei. Altrimenti l’avresti lasciata tornare dalla sua famiglia un maledettissimo anno fa.>
< Ragazzi calmatevi!> cercò di ordinare Giles, mentre Castiel in cuor suo sperava che Dean rifilasse un super pugno sulla faccia di quel vampiro.
In quell’istante qualcuno suonò al campanello. La tensione si poteva tagliare con il coltello.
< Angel va ad aprire.> ordinò Cass mentre reggeva Dean per una spalla.
Quando il vampiro spalancò la porta, tutti videro un gigante dal viso da cucciolo, oltrepassare la porta con uno sguardo pieno di commozione. Non guardava nessuno di loro, fece un passo avanti nella direzione di Dean con un sorriso timido e commosso sul viso.
< Dean …> sussurrò.
Il cacciatore sfilò il suo coltello d’argento dalla cinta e si scaraventò contro il fratello.
Castiel cercò di fermarlo e Sam riuscì a parare il colpo. Entrambi portarono Dean contro il muro per immobilizzarlo.
< Dean, sono io. Sam!> urlò il più piccolo dei Winchester, facendo accapponare la pelle di Dean.
< Dean posso toccarlo non è il Primo.> osservò Castiel sollevato.
< Ma può essere qualsiasi altro schifoso essere sulla faccia della terra!> urlò Dean non appena riuscì a liberarsi.
< Ok, ok!> disse Sam, afferrò il coltello dalle mani di Dean, fece due passi indietro e si tagliò la mano.
< Visto?> disse ancora sull’attenti.
Si sentì il verso schifato di Willow. Tutti si voltarono a guardarla.
< Scusate. Certo che avete uno strano modo di salutarvi voi due.> osservò facendo sorridere tutti tranne Dean.
Il cacciatore afferrò una bottiglietta di acqua Santa dal suo giubbotto e la buttò in faccia a Sam, approfittando della sua distrazione.
Sam sputò l’acqua che gli era finita in gola e sorrise.
< Sei sicuro adesso che non sia un demone?> No, non lo era affatto.
Sam si asciugò il viso e ricevette un forte abbraccio da Castiel. < Bentornato Sam.> disse l’angelo.
Il cacciatore annuì. < è bello rivederti Cass.>
< Dov’è Buffy?> chiese rivolto al fratello.
 Fu in quel momento che Dean avvertì il muro di dolore e durezza che si era costruito attorno al cuore andare in mille pezzi.  Come poteva non guardarlo negli occhi, e non riconoscere il suo fratellino? Era lui.
Dean abbracciò il fratello con forza. Rimasero stretti l’uno all’altro per molto tempo, entrambi cercando di trattenere le lacrime. Si erano mancati immensamente. Ritrovarsi aveva significato tornare intatti, salvi.
< Sam.> sussurrò Dean incredulo e commosso. Non credeva di aver mai potuto meritare tutta quella gioia, la felicità che provava mentre stringeva tra le braccia suo fratello dopo aver pensato di averlo perso per sempre, non aveva senso. Era troppo.
Sciolsero lentamente l’abbraccio, si guardarono negli occhi scambiandosi un sorriso di approvazione. Dean diede una pacca amorevole sulla spalla di Sam, quasi a voler constatare che fosse veramente davanti ai suoi occhi.
< Mi sei mancato fratello.> sussurrò Dean, tirando su col naso.
< Anche tu Dean.> rispose con gli occhi lucidi Sam.
A Willow, Xander, Giles e perfino Angel venne la pelle d’oca.  Finalmente capirono quanto il legame che teneva unita quella “famiglia” fosse forte e sincero.
< Sei … sei vivo. Lo so, stupida constatazione.> disse Dean con la voce roca a causa della commozione.
Sam sorrise, anche lui emozionato. < Già … Buffy?> chiese.
L’espressione preoccupata che comparve sul viso di Dean, lo turbò all’istante.
Dean aveva finalmente realizzato che se il Sam che aveva appena toccato e abbracciato era il vero Sam, allora Buffy era finita in una terrificante trappola.
< Ha avuto una visione. Il primo ha preso le tue sembianze e lei sta venendo da te … cioè da lui. Dobbiamo andare!> prese il fratello per il colletto della giacca e lo portò vicino all’Impala.
< Cass va da lei!> disse mentre usciva di corsa dalla casa. L’angelo svanì all’instante.
Giles, Willow ed Angel si indirizzarono con loro verso l’auto.
< Veniamo anche noi.> disse risoluto Angel, entrando in macchina.
Sam lo guardò stranamente, poi fissò il fratello. Prima ancora che potesse chiedere < Chi è?> Dean gli rispose.
< L’ex di Buffy. Lasciamo perdere!> Salì in auto e partì con una sgommata, facendo attaccare Giles alla maniglia. 

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Capitolo 4
*** Come back when you can. ***


Buffy non riusciva più a respirare per quanto aveva corso velocemente. In meno di un quarto d’ora era arrivata a Detroit, sulla tomba di Sam.
Odiava quel luogo, ma negli ultimi due mesi ci aveva  trascorso almeno due ore, ogni sera. E proprio quando aveva fatto una dannata assenza, lui decideva di presentarsi! Non sapeva perché non avesse mandato Dean lì ed avesse atteso “l’altro” Sam a casa sua, ma aveva una connessione con quel luogo e sperava che Sam fosse tornato dove sapeva Buffy aveva vegliato per lui ogni notte. Inoltre quella visione era stata così vaga, magari Sam sarebbe tornato con lei a casa Summers … Forse era un’illusione, ma sperava fosse così.
< Buffy.> Riconobbe quella voce come se l’avesse sempre tenuta custodita nel suo cuore.
La cacciatrice si voltò lentamente, quasi temesse di aver sbagliato, di aver frainteso quella voce. Ed invece non si sbagliava.
< Sa- Sammy.> sussurrò tra le lacrime, le mancò il respiro e con un tonfo il suo cuore smise di battere. La sua mente non riusciva più a registrare nessun’altra immagine che non fosse Sam.
< Non sono davvero tornato. Sono morto piccola.> continuò spezzandole il cuore.
Buffy annaspò alla ricerca di un po’ d’aria.
< Come? … Co …. Sei un fan- un fantasma?> chiese infine, tra i singhiozzi. Il destino poteva essere così crudele? Dopo tutto quello che aveva fatto, Sam non meritava nemmeno di riposare in pace?
Sam fece un passo avanti, quasi volesse abbracciarla.
< Si … Ma sono tornato per avvisarti Buffy.> proseguì con sicurezza.
Buffy lo fissò di rimando senza muoversi.
< Quando i tempi si faranno difficili e Dean dovrà scegliere … non sceglierà te. Non come avrei fatto io. Ti sarei rimasto accanto fino alla fine, ma hai fatto la tua scelta ed hai scritto la mia condanna a morte.>
Buffy avvertì un brivido di terrore percorrerla senza sosta. I suoi sensi di ragno, che erano stati annebbiati dal ritrovamento di Sam, tornarono improvvisamente attivi.
< Tu non sei Sam.> disse la cacciatrice tra le lacrime, indietreggiando.
< Scegliesti Dean e così mi sacrificai per te. Se tu non mi amavi per quale motivo dovevo continuare a vivere? Tu hai scelto chi far vivere e chi far morire Buffy, come un giudice capriccioso mi hai mandato al patibolo e poi hai semplicemente dimenticato.>
Buffy sapeva che Sam non le avrebbe mai detto quelle cose, ma qualcosa dentro di lei si spezzò. Perché sapeva che quello che stava dicendo … era vero in fondo.
Indietreggiando, inciampò in un sasso e cadde a terra. Sam continuava ad avvicinarsi e più le si faceva vicino più la cacciatrice riusciva a leggere le tenebre nei suoi occhi.
< Il Primo …> sussurrò la ragazza.
< I tuoi amici stanno arrivando piccola. Ma ricorda … loro non potranno aiutarti, nessuno potrà … tutti coloro che cercheranno di farlo moriranno provandoci. Sei già sola Buffy, ma ti lasceranno tutti molto presto. E sarà solo colpa tua. Non dovrai stupirti se alla fine sceglierò di stare dalla parte del male, la mia fine sarà meno amara di quella che tu hai scelto per me.> Un sorriso sinistro comparve sul viso angelico di Sam. Prima di scomparire nel nulla però, il Primo decise di farle un dono indimenticabile.
< Io sarò anche il male primordiale, ma non mento. Non mento mai, non mi serve. >
Buffy recepì immediatamente il messaggio dietro quelle parole e fu come ricevere una coltellata al cuore.
In quell’istante Castiel comparve al suo fianco e l’aiutò a rialzarsi. Si guardò attorno, ma il Primo era andato.
< Buffy stai bene?> le chiese preoccupato. La cacciatrice non rispose subito. I suoi occhi erano spalancati e lucidi, fissava l’orizzonte vuoto davanti a lei.
< Ehi piccola?> a quell’appellativo Buffy rabbrividì e tornò in sé. Asciugò le sue lacrime ed accarezzò il volto preoccupato di Castiel.
< Ehi fratellino … tranquillo.> sorrise.
Castiel l’abbracciò stretta. Sapeva che sua sorella era sconvolta, poteva sentirlo, avvertire la sua pena.
< Buffy!>
La voce di Dean risuonò come un’eco nell’aria. Buffy si voltò per guardarlo, per dirgli che andava tutto bene, ma rimase quasi pietrificata da quello che vide.
Al suo fianco … c’era Sam. Il vero Sam. Non sapeva perché ne fosse così sicura, ma quello era il suo migliore amico senza ombra di dubbio.
Rivedere i due fratelli Winchester insieme, fianco a fianco … le donò una felicità immediata e travolgente.
Quasi senza accorgersene la cacciatrice si ritrovò a correre verso di loro. Anche Sam accelerò il passo mentre Dean rallentò, voleva lasciarli da soli. Concedergli il momento che aspettavano da troppo tempo.
Quando finalmente riuscirono a raggiungersi, il loro abbraccio fu così violento che Sam indietreggiò di qualche passò mentre Buffy fu accolta nelle braccia toniche del cacciatore che la sollevò da terra.
Vissero di nuovo in quell’abbraccio. Buffy si sentì intatta, di nuovo sicura che niente al mondo avrebbe potuto dividere la sua famiglia. Ora che Sam era tornato tutto era tornato al suo posto. Stava tremando lo sapeva bene, ma non riusciva credere a sé stessa.
 Sam la stringeva come se lasciarla andare avrebbe significato perderla per sempre. Le baciava la testa, e sussurrava ridendo il nome della cacciatrice.
Dean sorrise mentre una lacrima era sfuggita al suo controllo. Le due persona più importanti della sua vita si erano finalmente ritrovate, ed erano felici.
Willow ed il Signor Giles rimasero stupefatti e sbalorditi davanti a quella scena straziante. Buffy non aveva pianto in quel modo nemmeno dopo averli rivisti dopo più di un anno. Ma c’era una cosa che li stupì più di tutto: quel ragazzone sembrava un ragazzo innamorato mentre stringeva Buffy tra le sue braccia.
< Sam … Non andare. Non …> sussurrò tra le lacrime la cacciatrice.
< Non ti lascerò mai più Buffy, mai più.> bisbigliò Sam nel suo orecchio.
< Mai più.> ripeté la ragazza quasi per incidere quella promessa nel tempo.
Sam intensificò la stretta attorno a quel piccolo corpo, come per farla penetrare dentro il suo, perché era lì che Buffy era sempre stata, dentro il suo cuore.
< Wow … amici intimi.> La battuta detta a denti stretti da Angel era evidentemente rivolta a Dean che trovò senza sforzo un motivo in più, per odiare quell’idiota succhia sangue.
< Vorresti che avesse abbracciato così anche te, non è vero?> rispose il cacciatore, accennò un sorriso provocatorio e raggiunse le due persone più importanti nel suo mondo.
Buffy toccò di nuovo terra e rimase a fissare scioccata e felice il volto di Sam che la fissava di rimando. Gli scostò una ciocca di capelli dal viso come era solita fare mentre Sam le asciugò le lacrime dal viso.
< Mi sei mancato.> sussurrò Buffy facendolo ridere.
< Anche tu.> fu la sua unica, sincera risposta.
Dean poggiò amorevolmente la mano sulla spalla del fratello  ed abbracciò Buffy sollevato per averla ritrovata tutta intera.
< Sam o non Sam la prossima volta che scompari lasciandomi con quell’idiota del tuo ex ti giuro che non ritroverai molto di lui, se non un mucchietto di polvere sotto al tappeto.> le disse facendola ridere.
Castiel si unì al trio e dando una pacca sulla schiena di Sam si voltò per sorridere a Buffy.
< Siamo tutti tornati a quanto pare.> la voce dell’angelo era commossa.
< La vecchia squadra nuovo insieme.> aggiunse Buffy con un sorriso.
< Beh allora, ce ne saranno ancora delle belle da vedere!> scherzò Dean facendo sorridere tutti.
< Si … anche perché questa volta non permetterò a niente o nessuno di separarci di nuovo.> affermò Sam seriamente.
Willow, Giles ed Angel si sentirono di troppo. Avevano capito che quei tre uomini erano diventati tutto il suo universo, si notava dagli occhi adoranti con cui li guardava o dal sorriso luminoso che le compariva in viso quando era con loro.
< Ed ho un’altra scioccante notizia …> disse Dean sorridendo, rivolto alla ciurma.
Sam lo guardò con sospetto, conosceva bene suo fratello e quello sguardo era fin troppo malizioso.
< Bobby sarà qui tra poco meno di un’ora.> allargò le mani e sorrise, da bravo show man qual’era.
L’allegria che comparve sul volto di Buffy infettò tutti, persino il Signor Giles che non aveva la più pallida idea di chi fosse Bobby.
Buffy cominciò a saltellare per la gioia.
< Bobby, Bobby verrà qui? A casa mia? Ah … la squadra al completo! Mi manca Bobby!> cantilenava come una bambina a cui è stato detto che avrebbe visto a breve il proprio papà.
< Vedo che le cose non sono cambiate molto!> osservò solare Sam mentre fissava Buffy saltellare.
< La conosci … si agita un po’, fa un po’ di casino, ma dopo una bella mangiata ed un ruttino, dorme come un angelo.> scherzò Dean, ammiccando al fratello. Persino Giles rise della sua battuta, mentre Buffy non la sentì nemmeno, troppo indaffarata a festeggiare con Willow la venuta di Bobby. La strega non sapeva chi fosse Bobby, ma saltellava con l’amica mani nelle mani felice della sua gioia.
< Non è cambiato nulla … Semplicemente non c’eri tu ed eravamo più tristi.> disse Castiel.
< Grazie Cass.> rispose con sincerità Sam.
< Dovremmo andare a casa di Buffy, prima che arrivi Bobby ed imprechi contro i giovani e” la loro dannata assenza di puntualità.”> disse Dean, usando il tono burbero di Bobby.
< Ok, ma guido io l’Impala.> Sam allungò una mano verso Dean. Il fratello lo guardò intensamente per un secondo.
< Graffiala e ti uccido.> disse mentre gli porgeva le chiavi. 

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Capitolo 5
*** Revelations. ***


Dedico questo capitolo a Tenebra e Jo ste, grazie per il vostro supporto ed i vostri preziosi suggerimenti! Tutto per voi ragazze, spero vi piaccia ;-)


Giles si avvicinò alla cacciatrice mentre il resto della banda stava oltrepassando la soglia di casa Summers.
La ragazza si voltò verso il suo vecchio osservatore e gli sorrise, quasi in segno di scusa. Sapeva benissimo di cosa volesse parlare Giles.
< Giles so che tutto può apparirvi diverso ora, ma io sono sempre la solita Buffy … magari un po’ cresciuta e felice, molto. So anche di apparirvi fredda … è solo che non avrei mai pensato di poter tornare a Sunnydale dopo tutto quello che ho affrontato lo scorso anno, al fianco di Sam e Dean. Devo, riabituarmi direi … non è facile tornare alla mia vecchia vita quando io non sono più la vecchia Buffy, mi capisce? Insomma negli ultimi tempi la mia casa è stata “l’America” ed ora mi ritrovo con … è solo tutto così ingarbugliato e confuso. È successo tutto troppo velocemente e lei lo sa bene, Buffy non si abitua molto velocemente ai cambiamenti. > osservò Buffy con tranquillità. Il Signor Giles le sorrise amorevole, come solo un padre avrebbe saputo fare e le posò una mano sulla spalla, stringendola forte.
< Prenditi tutto il tempo che ti serve, ma devi ricordare Buffy che solo perché non ci siamo visti per un bel po’ di tempo, questo non vuol dire che non ci sei mancata o che noi non siamo più la tua famiglia.> Il tono serio e “inglese” di Giles la fece sorridere, lui era rimasto proprio come lo ricordava, e ricordava di volergli bene come ad padre. Buffy afferrò la mano del suo osservatore ancora posata sulla sua spalla e la strinse di rimando.
la incitò
Entrando in salotto tutti notarono la presenza di Xander, Anya e Dawn, evidentemente impegnati in una partita di poker.
< Non è come sembra. Stiamo scommettendo caramelle.> osservò subito Xander, facendo sorridere Buffy.
< Non fa niente, basta che a Dawn non venga l’idea di andare a fare bische clandestine.> scherzò.
< Beh … potrei insegnarti io qual cosina allor …> La cacciatrice fulminò Dean che chiuse immediatamente la bocca, rivolgendole un sorriso malizioso.
< Devo ricordarti quando hai perso una partita a poker e sei diventato praticamente mio nonno? Davvero poco sexy.> chiese lei sarcastica.
< Oh me lo ricordo, lui e Bobby sembravano appena usciti da una sitcom su dei vecchietti burberi in pensione.> disse Sam ridendo.
Dean gli diede uno schiaffo dietro la nuca, per farlo stare zitto ma Sam rispose con uno spintone. E fu così che i due fratelli Winchester si lanciarono in un’amichevole zuffa.
Il signor Giles ed Angel sembrarono voler intervenire, ma Buffy li fermò.
< Non preoccupatevi, è naturale. Farebbero così per tutto il giorno se solo non fossero impegnati a salvare il mondo o a fare battute contro di me.> osservò Buffy rassegnata.
< Lui chi è?> chiese allora Dawn indicando il gigante attorcigliato attorno al collo di Dean.
< Sam.> disse Buffy facendosi sfuggire un magnifico sorriso dalla bocca.
< Il Sam morto e defunto di cui parlavamo prima? Quello che ha ucciso Lucifero?> chiese impaurito Xander.
Buffy annuì. < Come ha fatto a tornare?> chiese Anya.
< Già … come hai fatto a tornare, insomma chi è stato?> domandò la cacciatrice a Sam senza ottenere risposta.
Sammy infatti era piuttosto impegnato a sciogliere la presa di Dean che lo teneva immobilizzato da dietro.
< Dean lascialo andare.> ordinò Buffy.
< Chiedi scusa Sammy.> disse il maggiore.
< Puoi scordartelo vecchietto.> rispose Sam liberandosi dalla presa e facendo lo sgambetto a Dean che finì per terra.
< E rialzatevi imbecilli! Non avete più due anni, è questo il modo di comportarsi di fronte a degli estranei!>
Tutti e tre riconobbero immediatamente la voce del loro vecchio burbero amico.
< Bobby!> Buffy corse verso il cacciatore e lo abbracciò stretto. Da quando Castiel era tornato un angelo a pieni poteri aveva potuto ridare al caro Bobby di nuovo l’uso delle sue gambe.
< Ehi dolcezza, senza di te le giornate a Denver sono troppo piatte.> cercò di sdrammatizzare, ma si vedeva dai suoi occhi arrossati e dal tono spezzato della sua voce che la piccoletta le era mancata.
Ma quando vide Sam … si tolse il cappello quasi a voler coprire i suoi occhi lucidi e si grattò la barba. Dopo una grattata di gola si indirizzò verso Sam e lo strinse con forza a sè.
< Ragazzo mio! Mi sei mancato.> sussurrò sotto i baffi.
< Anche tu Bobby.> Sam diede due pacche sulla schiena del cacciatore e sciolse l’abbraccio con un sorriso mentre vedeva in quegli occhi l’affetto di suo padre.
< Cass ti trovo in forma.>  disse Bobby cercando di far passare il più in fretta possibile il momento toccante.
< Loro chi sono?> chiese rivolto alla marmaglia di sconosciuti riversa in salotto.
< Come? Per me niente abbraccio?> chiese scherzando Dean a Bobby. il cacciatore lo guardò storto e si avvicinò a Buffy.
< Loro sono mia sorella Dawn, la mia amica Willow, Xander e la sua ragazza Anya e il mio ex osservatore Giles. Ragazzi lui è Bobby, è come un padre per noi tre ed è il miglior cacciatore che io conosca.> disse fiera Buffy mentre lo abbracciava.
Bobby non si lasciò sfuggire per niente l’appellativo che quella piccoletta aveva usato per presentarlo.
< Ehi noi due cosa siamo per te?> chiese Dean ferito.
Buffy rise e gli fece l’occhiolino. < La mia seconda scelta.> scherzò.
< Ah e … Sam le presentazioni valgono anche per te, ciurma lui è Sam il fratello di Dean, è il mio migliore amico, è come se fosse anche mio fratello a tutti gli effetti …> disse cercando di nascondere la commozione.
< Ehi, di me che ne è stato?> chiese come un bambino offeso Castiel, facendo un passo avanti.
< Tu sei mio fratello e lo sarai per sempre, mi sembra abbastanza signor gelosia.> Buffy andò ad abbracciare Cass che le scompigliò i capelli per giocare.
< Tuo fratello?> chiese sconcertata Dawn.
< Credo sia ora di metterci seduti e raccontarci un bel po’ di cose.> osservò Bobby prendendo una sedia.


< Ok, prima le questioni importanti … Se Castiel è tuo fratello, vuol dire che è anche il mio?> chiese innocentemente Dawn. Buffy rise e si sedette sul divano di fronte a Sam, che si era appoggiato sul tavolino.
< No Dawn …> le accarezzò i lunghi capelli e le sorrise. < Cass è solo mio fratello.>
< Questo che vuol dire?> chiese Xander perplesso.
Buffy prese un bel respiro, guardò Castiel e poi sganciò la bomba.
< Che anche io sono un angelo.>
Tutti nella stanza rimasero in silenzio. Assolutamente pietrificati.
< Come puoi possedere ancora il tuo corpo o … provare sentimenti per questa gente?> intervenne preoccupato Angel che era in piedi vicino alla poltrona dove si trovava Dean.
< Vuol dire che te ne andrai?> chiese subito dopo Dawn allarmata.
< Oh no, no. Io sono un angelo un po’ speciale. Quando sono tornata in vita contro la mia volontà, sono tornata in forma umana per così dire, ma ho riacquistato i miei ricordi angelici e so fare qualche trucchetto in più. Mi è stata offerta la possibilità di tornare con mio fratello Castiel e tutti gli altri, ma qui avevo Dean.> disse con calma la cacciatrice che notò comparire uno splendido sorriso sul viso del suo amante.
< Sei un angelo.> ripeté Xander a bassa voce.
< Ma sono sempre io. Solo più …>
< Angelica?> chiese Willow, facendola ridere.
< Ti sentivo diversa infatti … quasi più distaccata.> disse a bassa voce la strega. Buffy si sentì tremendamente in colpa. Amava Willow, davvero! Era così piccola e dolce e simpatica e … si una strega con dei super poteri micidiali ma era pur sempre la sua dolce Willow.
La cacciatrice le mise le braccia attorno al collo e strinse la sua migliore amica in un tenero e sincero abbraccio.
< Scusa Willow. Prometto che farò più attenzione, ti voglio bene.> 
La strega arricciò il labbro inferiore quasi a trattenere le lacrime e la strinse di nuovo con forza.
< è tutto a posto Buf!>
< Scusate se interrompo il momento, ma io avrei una domanda più urgente … chi ti ha riportato in vita Sam? E quando?> chiese Bobby al ragazzo.
L’attenzione si spostò sul cacciatore che a quelle domande impallidì e prese a giocherellare con le sue dita.
< Non lo so, non ne ho la più pallida idea.>
Buffy e Dean si scambiarono uno sguardo sospettoso, cosa c’era che Sam non gli stava dicendo.
< è stato Dio?> chiese allora Bobby a Castiel.
< Papà non si è ancora fatto vivo. No, non può essere stato lui.> rispose secco l’angelo.
< Perché non rispondi alla seconda domanda di Bobby?> chiese Dean al fratello.
Sam rimase in silenzio senza alzare lo sguardo.
< Ho visto la casa che tu e Buffy avete comprato a Denver … è molto bella. Assomiglia a quella che avevamo a Lawrence.> rispose.
Buffy rabbrividì. < Da quanto sei tornato Sam?> chiese più agitata di un istante prima.
< Da circa tre mesi.> fu la risposta secca. Poi ci fu silenzio.
< Sei tornato da tre mesi e non ti sei fatto vedere fino ad ora?> Dean si alzò in piedi, infuriato.
< Tu e Buffy avevate finalmente quello che meritavate ed io non potevo …> Sam cercò di spiegare, ma la rabbia del fratello non glielo permise.
< Io volevo mio fratello, vivo!> urlò contro Sam che si alzò a sua volta e si voltò a guardare Dean.
< Ragazzo, sta calmo. Lascialo spiegare.> intervenne Bobby, riuscendo a placarlo.
< Se fossi tornato … Voi due avete il vostro amore, un futuro … Io invece? Dean, Jessica è morta e questa è la mia vita ora! Non potevo riportarvi in questa maledetta spirale! Ma adesso … ho saputo del Primo e vi ho visto tornare in campo, per questo sono tornato, per darvi una mano … Non avresti mai accettato di vivere una vita normale se avessi saputo che ero vivo e a caccia. Eri felice …>
Dean guardò con disprezzo il fratello. < Allora era meglio lasciarmi credere che eri a marcire all’inferno?! Sai quanto siamo stati male? Quanto ci sei mancato? Sei mio fratello, maledizione Sam ed ho trascorso tutte le notti di questi maledetti tre mesi su centinaia di libri, cercando di trovare il modo di liberarti! Non potevi togliermi dalla mia miseria? Dirmi che eri vivo? Ho vegliato su di te da quando avevo quattro anni , come credi che mi sia sentito in tutto questo tempo senza di te? Avevo fallito l’unica missione della mia vita, stare attento che non ti accadesse nulla! Quindi ripetimelo Sam, dimmi quanto ero felice!> Dean si avvicinò al fratello urlando di rabbia. In quel momento Buffy si frappose tra i due e li allontanò, facendo ricadere Dean sulla sua poltrona e Sam sul tavolino.
< Basta!> urlò. Era sconvolta, ma l’unica cosa che non poteva sopportare al momento era vedere le due persone più importanti della sua vita litigare.
< Tu.> disse rivolta a Dean,
< E tu.> guardando Sam.< Dovevi lasciar decidere noi se continuare a lottare o ritirarci. Dovevi dirci che eri di nuovo tornato, siamo la tua stramaledetta famiglia. Ce lo meritavamo. Fa un’altra volta una cosa del genere Samuel Winchester e vedrò personalmente di rispedirti all’inferno.>
La serietà delle sue minacce lasciò un’atmosfera di paura nella stanza. Buffy era ferita, profondamente e Sam non trovò le parole più giuste per dirle quanto odiava vedere nei suoi occhi quella pena.
< Se non è stato Dio a resuscitarti deve essere stato il Primo. Mi è comparso al cimitero, sotto le tue sembianze e ha detto qualcosa sul fatto che … nello scontro finale non sarai al nostro fianco, ma al suo.> proseguì Buffy senza cambiare tono, solo argomento.
< Non lo farei mai …> sussurrò Sam, scioccato alla notizia.
< Beh sappiamo che le profezie possono essere aggirate giusto?> osservò Dean, più calmo ma evidentemente provato.
< Ma questa non è una profezia. Molto probabilmente è un modo del Primo per spaventarci.> intervenne Giles pulendosi gli occhiali.
< Perché riportarlo in vita allora?> si chiese giustamente Bobby.
< Non lo so, ma lo scopriremo …> disse Buffy.
< Che ne dite se nel frattempo ordiniamo la pizza? Sto morendo di fame.> chiese Dawn. Buffy le sorrise ed annuì.
< E per la festa di ben tornato?> chiese Xander.
< è stata trasferita a casa!> disse Dawn sorridendo e portando per mano la sorella in sala da pranzo dove palloncini, coriandoli e striscioni decoravano la stanza e bibite, salatini e patatine erano pronti a saltare nel loro stomaco.
Buffy abbracciò teneramente la sorella, la sua innocenza riusciva ancora a stupirla. Di certo lei non si sentiva in vena di festeggiare, ma non poteva deludere la sorellina dopo che si era data tanto da fare. Inoltre una bella festa in fondo era proprio quello che ci voleva, per calmare gli animi e far fondere quelle che le erano chiaramente apparse ai suoi occhi come le sue due realtà.
< Grazie Dawn, è bellissimo.> le sussurrò. 

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Capitolo 6
*** Dirty Glass ***


< Propongo di rilassarci, almeno per questa sera … Ci aspetta una dura battaglia, ma potremo cominciare domani.> suggerì il Signor Giles entrando nella sala da pranzo e mettendosi seduto.
L’atmosfera era tesa, ma tutti cercarono di fare amicizia. Bobby e Giles cominciarono a parlare di vecchi libri con un interesse esagerato secondo Buffy, mentre Xander super eccitato per l’ingresso nella banda di due soggetti di sesso maschile e per di più della sua stessa età, aveva cominciato ad assillare Dean e Sam sul loro stile di vita. Anya, Willow e Dawn invece cercavano di ottenere più informazioni possibili su quello che era successo alla loro amica in tutto quel tempo.
< E come hai fatto ad incastrarlo… è così sexy Buffy, dobbiamo ammetterlo!> Anya fissò il sedere di Dean e prese un altro sorso di aranciata dalla cannuccia in modo fin troppo lascivo.
Buffy non sapeva se sentirsi gelosa o lusingata. Rise. < Lo so. Ed era un Don Giovanni quando l’ho incontrato. Odiava i sentimentalismi e le cose sdolcinate, i momenti di … feeling in un certo senso. Era sfrontato anche se divertente e … così diretto e sarcastico.> ma lo sguardo con il quale Buffy stava osservando Dean fece comparire un sorriso sul volto di tutte le ragazze, quelli non erano veri difetti ma solo particolari eccitanti, inoltre si sentiva che stava per arrivare un …
< Ma … Si vedeva da come proteggeva sempre suo fratello, dal sorriso da bambino che gli compariva sul volto ogni volta che faceva uno scherzo o quando riusciva a salvare qualcuno, che era molto più della facciata che si ostentava a mostrare. È cresciuto così in fretta, ha dovuto badare a sè e a Sammy da quando aveva quattro anni e da cose che a quell’età si dovrebbe pensare siano solo fantasie. È così coraggioso ed altruista, è bravissimo con i bambini ed è davvero molto dolce. Mi fa ridere anche quando mi sento così male da non riuscire a respirare e darebbe la sua anima per proteggermi … è semplicemente …  Dean. È perfetto. L’uomo della mia vita, la persona che più mi comprende e mi completa sulla faccia della terra, non credo proprio che riuscirei a sopravvivere senza di lui. Senza Dean la mia non sarebbe vita. Capite cosa voglio dire?>. quando Buffy tornò a guardare le sue amiche, le trovò  a fissarla con aria sognante e quasi malinconica.  Anya gettò fuori un lungo sospiro.
< Mi piacerebbe.> disse l’ex demone.
< Sei davvero così … innamorata.> osservò Willow felice.
< Una casa, una vita normale. Anche lui ti deve amare molto. Ma come è successo? Insomma te lo ha chiesto lui di andare a vivere insieme? E soprattutto quanto riuscirai a tenertelo questo qui? Non voglio affezionarmi per vederlo andare via come al solito.> chiese Dawn eccitata.
Buffy sollevò gli occhi al cielo e decise di ignorare la sorella.
< No comunque sono stata io a proporgli di andare a vivere insieme. Insomma in realtà era quello che facevamo già da un anno, solo che ora conviviamo sempre nella stessa casa.> La cacciatrice notò lo sguardo indagatore della sua migliore amica.
< E tu avresti fatto la prima mossa?> le chiese Willow quasi senza crederle.
< La mia storia di come Xander mi ha chiesto di sposarlo è molto più romantica e … ve l’ho mai raccontata ragazze? Allora credevamo di stare per morire, c’era Glory, ricordate Glory?>
< Si Anya ce l’hai raccontata fino alla nausea questa storia.> la zittì scocciata Dawn.
< Non ne ho dubbi, ma anche il modo in cui Dean mi ha chiesto di …> continuò Buffy sovrappensiero, cercando di trattenere un sorriso. Si accorse troppo tardi di avere tutti gli occhi delle sue amiche puntati addosso.
< Cosa? Cosa hai detto?> chiese Willow scioccata.
< Di sposarlo …> La cacciatrice arrossì ed abbassò lo sguardo. Seguì lo squittio ad ultra suoni di Dawn che cominciò a saltellare per la stanza.
Willow prese le mani di Buffy nelle sue e la guardò negli occhi.
< E tu che gli hai detto? Vi siete già sposati?> chiese preoccupata.
< Gli ho detto si e … no. Le nozze erano fissate per il prossimo mese, ma dopo tutta questa storia … credo che …>
< Ma stai scherzando! > disse felice la sua migliore amica.< Tu ti sposerai il prossimo mese, fosse l’ultima cosa che faccio!>
Dean e Sam approfittarono immediatamente del caos per cambiare argomento e distrarre Xander dalle sue assillanti e a volte troppo personali domande come < Un solo bagno giusto? Immagino …>
< Perché Dawn saltella come un grillo?> chiese immediatamente Sam, interrompendo il nuovo amico.
Angel che era uscito per prendere un po’ d’aria era appena rientrato ed aveva interrotto la conversazione di Giles e Bobby, impegnati in una traduzione sumera.
< Non credevo potesse esistere un’altra persona, almeno su in questo emisfero, che conoscesse il sumero antico in una forma fluente come la mia, insomma …> Giles era tutto eccitato, si vedeva fin troppo bene mentre si puliva i suoi occhiali e porgeva un vecchio libro a Bobby.
< La stele di Rosetta cosa l’hanno ritrovare a fare? Solo per metterla in un museo altrimenti?> disse il cacciatore.

<  Ed io credo di aver trovato un ingresso per la bocca dell’inferno. Scusate se vi ho interrotti ma mi sembra un po’ più interessante, però se volete posso far arrivare Wesley da Los Angeles con il primo volo così potrete esaltarvi tutti insieme.> disse Angel a bassa voce ai due uomini, ma la notizia fu immediatamente oscurata dalle urla di gioia di Dawn e Willow.
< Che c’è?> chiese Sam avvicinandosi a Buffy. La cacciatrice cercò di zittire la sua amica, ma Willow rispose sorridente e super eccitata senza notare il viso preoccupato della cacciatrice.
< Dean e Buffy si sposano! Hanno già …> Ma l’espressione che comparve sul volto di Sam la spiazzò così tanto da farla rimanere in silenzio. Dean si avvicinò a loro con curiosità, ma notando che Sam e Buffy sembravano avere appena preso una padellata in faccia, decise di intromettersi.
< Sam te lo avrei detto io stessa il prima possibile. Non devi pensare che ti abbiamo dimenticato o … o qualsiasi altra brutta idea ti stia venendo in mente adesso ti prego cancellala. Lo abbiamo deciso solo perché … credo fosse l’unico modo per tirare avanti senza di te …>Le sue parole, i suoi occhi arrossati e la sua preoccupazione aiutarono ulteriormente Dean a capire cosa stesse accadendo. Cazzo.
Sam era rimasto immobile, quasi paralizzato di fronte a Buffy. La fissava ma sembrava non vederla mentre il suo sguardo si perdeva nel vuoto e le sue pupille diventavano lucide.
Non riusciva a capire perché quella notizia gli facesse così male, avrebbe dovuto essere felice per loro. Era quello che gli aveva fatto promettere in fondo. E allora perché il suo cuore gli faceva così male? Non riusciva a capirlo.
< Sammy, mi dispiace … Io … Non ti abbiamo mai dimenticato, lo sai benissimo.> Sam percepì la voce di Dean come un eco. Cercavano di giustificarsi perché erano andati avanti senza di lui e quello bruciava era vero, forse lo avevano dimenticato un po’ troppo presto. Ma si sentiva un egoista a pensarlo. Si sentiva felice per loro, sapeva che sarebbe successo prima o poi … forse avrebbe solo voluto avere la notizia da suo fratello o da Buffy. Magari in modo meno diretto ed inaspettato
Bobby si alzò e raggiunse Sam, gli posò una mano sulla spalla.
< Andiamo a prendere un po’ d’aria ragazzo, ti va?> gli chiese con aria paterna.
Sam aveva bisogno di allontanasi da lei. Bobby se n’era accorto e così Buffy.
Il ragazzo seguì Bobby come un automa, ma la cacciatrice li fermò.
< Aspetta, aspetta solo un secondo. Sam guardami negli occhi e dimmi qualcosa, qualsiasi cosa. Arrabbiati, urlami contro ma dimmi qualcosa. > disse Buffy con le lacrime agli occhi.
Sam la fissò ancora un po’ intontito ed attese che un qualche tipo di pensiero coerente si formasse nella sua mente.
< Io … Non è importante. Insomma va bene … è, è giusto. Non credo che mi abbiate dimenticato, non preoccupatevi per questo. Credo solo di …> ma si bloccò. Non poteva dirlo, non di nuovo, non di fronte a Dean.
Il fratello maggiore sapeva perfettamente che Sam aveva bisogno di un momento per metabolizzare la notizia, ma non poteva non sapere il perché di quella reazione.
Sam la amava ancora, concluse Dean senza rancore, solo … dispiacere.
Sam si voltò a guardare il fratello. Dean gli sorrise con tanto affetto da farlo sentire in colpa.
Bobby trattenne il respiro, sperava che Dean non si fosse mai accorto dei sentimenti di Sam, ma quel ragazzino era sveglio ed aveva cresciuto Sammy come un padre.
Angel rimase stupefatto della strana atmosfera che si era venuta a creare … In realtà era amareggiato. Non poteva stupirsi del fatto che qualunque uomo sulla terra si potesse innamorare di Buffy, lei era unica, perfetta, ma sapere che si sarebbe sposata con un altro, che era andata definitivamente avanti ... Avrebbe almeno potuto avvisarlo. O forse non aveva più il diritto di essere informato riguardo alla sua vita? …
L’euforismo di Dawn e Willow sfumò in un istante per lasciare il posto a stupore e confusione. Perché quella non sembrava più essere una buona notizia?
< Dean, io …> Sam cercò di parlare, di giustificarsi, ma posò la sua mano sulla spalla del fratello e lo tirò a sé con forza. Strinse le sue braccia attorno a Dean con emozione e forza.
< Sono felice per te fratellino, te lo meriti.> sussurrò Sam con gli occhi lucidi.
Dean affondò il viso nella spalla del fratello e si sentì profondamente felice.
< Sei qui, Buffy è con noi, è tutto quello che conta per me Sammy. Nient’altro e non posso perderti, non più e non succederà. > disse franco e determinato.
Sam non riuscì a rispondere come avrebbe desiderato a tutto quel calore, non perché non adorasse il fratello ma perché  … non sentiva di meritarlo forse.
sbiascicò Sammy sciogliendo la presa,  prima di sorridere a Buffy e darle un bacio sulla fronte.
< Congratulazioni piccoletta.> le sorrise e le scompigliò i capelli, poi prese il suo cappotto.
Non appena Sam uscì dalla porta di casa insieme a Bobby il silenzio più totale riempì la stanza. Buffy guardò con occhi lucidi Dean che l’afferrò per un braccio e la portò contro di sé con forza, per stringerla in un profondo abbraccio.
Dean le baciò la nuca e sospirò sconfitto. Un nuovo pensiero si stava facendo largo nella sua mente e non era affatto facile per lui arrivare solo ad immaginare una simile opzione. Buffy aveva una sua vita lì, poteva essere veramente felice. Non sarebbe mai stata al sicuro con lui e Sam, e quella specie di triangolo l’avrebbe uccisa piano, piano. L’amava così intensamente da capire che lasciarla andare, sarebbe stato l’unico modo per vederla felice.
< Scusate se vi interrompo, ma credo di aver trovato la bocca dell’inferno, forse dovremmo andare a controllare.> Angel si intromise discretamente, tentando di calmare le acque cambiando discorso.
Buffy annuì e dopo aver dato un profondo respiro si allontanò da Dean e riprese il controllo della situazione.
< Bene, allora io, tu e Dean andremo a vedere dove si trova e se siamo in grado di fare qualcosa. Voi andate avanti con le ricerche.> disse rivolta al resto dei suoi amici ancora scossi.
Prese il suo cappotto ed uscì dalla casa, seguita da Angel e Dean.
< Prendiamo la mia macchina.> Dean e Buffy si avvicinarono automaticamente all’Impala e salirono. Quando si accorsero di essere da soli si affacciarono dai finestrini per vedere Angel, fermo al lato della macchina.
< Hai intenzione di salire o vuoi spingere l’auto fino alla bocca dell’inferno?> chiese Buffy sarcasticamente.
Dean cercò di nascondere una risata, ma trovò comunque lo sguardo tenebroso di Angel a fulminarlo.
< Non avremo bisogno della macchina. La bocca è sotto la scuola.> disse il vampiro rimanendo immobile.
< Beh Spider man avrà anche la capacità di saltare di tetto in tetto, ma noi no. La scuola è a undici chilometri da qui per noi comuni mortali Signor Sopracciglio.> disse Dean accendendo il motore della macchina e mettendo una cassetta rock nello stereo.
Buffy gli diede uno schiaffo sul petto e lo fulminò con lo sguardo.
< Che c’è? Dico solo la verità, non dirmi che quel cipiglio gli dona!> rispose irritato, facendo sorridere Buffy.
< Angel facci questo favore, vieni con noi in auto, non mi piace l’idea di dividerci.> domandò dolcemente Buffy, con quello sguardo a cui Angel non aveva mai saputo resistere. Il vampiro sbuffò e salì sull’Impala con l’espressione di un bambino offeso.
< Facci?> chiese scioccato Dean a Buffy che gli diede una pacca sul collo. < Pensa a guidare!>
Dean partì imprecando. Il silenzio che era sceso nel veicolo non era dei più piacevoli, così Buffy alzò il volume della radio. “Bad Company” cominciò a colmare il silenzio, facendo sorridere Buffy.
< Bella canzone.> osservò Angel in tono di scherno.
Dean lo fulminò dallo specchietto retrovisore ed alzò il volume. < è la mia preferita.>
La cacciatrice scrollò la testa di fronte al loro comportamento infantile.
< Mi ricorda te e Sammy …> disse Buffy sovrappensiero, canticchiando il ritornello.
Dean si voltò a guardarla e sorrise, piacevolmente contento della sua affermazione. Non riuscendo a capacitarsi come quella piccoletta riuscisse a capirlo così bene.
< Mi ha sempre ricordato la mia famiglia ... Papà, Sam ed io in giro per l’America a bordo della nostra piccola.> Sorrise malinconico a quei ricordi, accarezzando il volante dell’Impala.
Buffy allungò una mano e accarezzò la sua nuca, commossa per quell’immagine. Non riusciva ad immaginare quanto Dean avesse sofferto perdendo la sua famiglia, l’unica cosa per la quale avesse mai lottato fino alla morte.
< Mi sarebbe piaciuto conoscerlo. Deve essere stato un grande uomo.> disse Buffy trovando in risposta un sorriso felice.
< Ti avrebbe adorato e si sarebbe chiesto in continuazione come fossi finita con uno come me.> rise di cuore.
< Condivido.> sbiascicò Angel, irritato per aver dovuto assistere a quella scena.
< Cosa?> chiese Dean arrabbiato, voltandosi a guardare quella sanguisuga.
< Siamo arrivati.> concluse Angel, indicando il cancello del liceo.
Dean imprecò di nuovo e parcheggiò la macchina.
< Bene, facci strada.> disse Buffy rivolta al vampiro.
< Ho bisogno di parlare con te, da solo. Cos’è questa storia del matrimonio Buffy?> le domandò ansioso il vampiro prendendola per un braccio e allontanandola da Dean.
< Prometto che parleremo dopo Angel, te lo devo infondo ma ora, per favore cerchiamo di concentrarci ok?> lo ammonì Buffy, ricevendo in cambio un cenno di consenso.
Scesero in silenzio fino agli scantinati nell’edificio. Arrivati di fronte ad una porta di acciaio, Angel si bloccò.
< è qui dietro, ho visto un ragazzo col volto tumefatto entrare, ma non sono riuscito ad aprire la porta, è troppo pesante, credo sia blocc …>
Buffy la spalancò con un calcio senza lasciarlo finire. Dean la seguì impugnando il suo fucile a canne mozze e passando davanti ad Angel lo fissò sorridendo. < Io mi sentirei imbarazzato fossi in te.> e si portò una mano sulla bocca per non scoppiare a ridergli in faccia.
Angel ringhiò in risposta, ma Dean continuò a camminare completamente indifferente, seguito dal vampiro.
Nella grande stanza vuota, una pentagono ed una testa di capra in ferro spuntavano da una buca sul terreno.
< Mm … Odio le capre.> osservò inorridita Buffy, facendo sorridere Dean ed Angel che appena si accorsero di ritrovarsi a condividere una stessa emozione, tornarono immediatamente seri.
< Qualche idea?> chiese Dean controllando il perimetro.
Buffy rimase a fissare gli strani simboli incisi sul pentagono.
< Pensavo che la stella a cinque punte fosse simbolo di protezione, hai un tatuaggio della stessa forma sul …> La cacciatrice si interruppe appena in tempo, incrociando lo sguardo imbarazzato di Angel.
Tossì e tornò a guardare i simboli. Dean sorrise ed andò a controllare l’unico angolo buio della stanza.
< Li riconosci?> chiese Buffy, indicando le incisioni ad Angel.
Il vampiro salì sopra la botola e si chinò per leggere da vicino i simboli.
< Non proprio, sembrano parlare di un’antica leggenda … ma il mio enochiano è  arrugginito.> osservò Angel, spazzolando con la mano la polvere che si trovava sulle lettere.
< Enochiano? Dean, Castiel non sa leggerlo?> Chiese al cacciatore. Dean si voltò e le si avvicinò, incuriosito.
< Si, certo. È la lingua degli angeli.> osservò fissando Buffy negli occhi, pensando esattamente la stessa cosa.
< Allora anche io …> Ma prima che Buffy finisse la frase, Angel si alzò in piedi e si voltò a fissarli attraverso le sue pupille innaturalmente bianche.
< Voi non potrete fare assolutamente niente! Siete così patetici da non accorgervi nemmeno che voi siete il pericolo più grande per il mondo. Uniti siete deboli! E tu cacciatrice, ogni persona attorno a te soffre, muore. Quanti cuori spezzati vuoi ancora lasciare dietro di te? Non ti basta il mio?!> la sua voce, stridula e gutturale risuonò per l’intero edificio, facendo paralizzare Buffy e Dean.
L’attimo dopo l’espressione malvagia sul volto di Angel era scomparsa ed i suoi occhi erano tornati del consueto marrone cioccolato. Ricadde sulle sue ginocchia e Buffy fu pronta a prenderlo e portarlo lontano dalla bocca dell’inferno, per farlo sedere con la schiena poggiata contro il muro.
< Angel, tutto bene?> gli chiese preoccupata.
Il vampiro scrollò la testa e si massaggiò le tempie. < Credo di si … Cosa è successo?> chiese ancora sottosopra.
< Credo che quell’affare si sia fatto un giretto nelle tue scarpe.> disse Dean voltandosi a guardare il pentagono.
Buffy si alzò e prese una pala che si trovava sul lato della stanza pronta a ricoprire il simbolo infernale.
< Cosa vuoi fare?> chiese Dean avvicinandosi a lei.
< Finché non sapremo come chiuderla definitivamente sarà meglio coprirla.> disse mentre la ricopriva.
< Non credo che servirà a molto.> osservò spaventato Angel, tirandosi in piedi ed indicando tre strane creature dalla pelle rugosa e bianca, che si stagliavano davanti alla porta d’ingresso. Erano calvi ed i loro occhi erano di un rosso rubino.
Buffy si posizionò immediatamente in posizione d’attacco, utilizzando la pala come arma.
Dean fece fuoco e colpì uno di quei bastardi dritto tra gli occhi, ma dopo qualche passo indietro il mostro tornò vicino ai suoi fratelli.
< Cosa sono?> chiese allora spaventata Buffy. Dean ed Angel si misero al suo fianco, pronti al combattimento.
< Tulahon.> disse in fretta il vampiro. 

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Capitolo 7
*** La cosa più difficile di questo mondo, è viverci. ***


< Cosa sono?> chiese allora spaventata Buffy. Dean ed Angel si misero al suo fianco, pronti al combattimento.
< Tulahon.> disse in fretta il vampiro.
< Quindi?> chiese Dean scocciato. Non aveva mai sentito parlare di quei mostri.
< Sono i miei antenati. I primi vampiri. > Angel sfilò un paletto dalla sua cinta.
< Bene, allora sappiamo come ucciderli.> sorrise Buffy.
All’improvviso uno di loro con un salto fu su Dean, e lo gettò a terra. Buffy spezzò prontamente la pala sulla schiena del Tulahon senza nemmeno smuoverlo di un millimetro. Quando sollevò lo sguardo verso Angel vide che anche il vampiro era coinvolto in uno scontro.
Un altro di quegli strani vampiri la prese alle spalle e la sollevò da terra, stritolandola.
< Dean!> urlò la cacciatrice notando che il cacciatore non si era ancora alzato.
Diede una testata al demone che la teneva stretta e con un calcio rotante lo fece indietreggiare di qualche passo, giusto per avere il tempo di afferrare di nuovo la pala, spezzarla a metà sul suo ginocchio e trafiggere al cuore il Tulahon che stava strangolando Dean.
Ma non successe nulla. Il demone si sollevò e la guardò infuriato. Buffy era rimasta pietrificata, lo aveva colpito al cuore. Il demone la scaraventò contro il muro della stanza con uno schiaffo.
Dean afferrò di nuovo la sua pistola e lo colpì ripetutamente al petto, riuscendo a stordirlo.
Intanto Angel era impegnato a tenere testa al terzo di loro come poteva.
Buffy cercò di aprire gli occhi, ma la botta era stata così forte da farle annebbiare la vista, cosa diavolo erano quei cosi?
Sentì le mani calde di Dean sollevarla da terra e tenerla stretta contro il suo petto.
< Ehi principessa stai bene?> le chiese mentre le scostava i capelli dal volto preoccupato.
La cacciatrice annuì senza essere sicura di poter aprire la bocca e parlare.
< Portala via di qui!> ordinò Angel mentre infilava il suo paletto nel cuore del Tulahon col quale stava combattendo, anche lui senza sortire alcun effetto.
Dean raggiunse la porta dello scantinato, ma quando cercò di portare Buffy fuori uno di quei tre bastardi lo afferrò per una spalla e lo ributtò dentro, facendo scivolare la cacciatrice dalle sue mani.
Buffy si sentiva perdere i sensi. Scrollò la testa e mettendo a fuoco davanti a lei osservo con un tuffo al cuore i due, unici, grandi amori della sua vita combattere fianco a fianco nel tentativo di proteggerla ed uscirne vivi. Ma erano solo due, ed erano più deboli.
La cacciatrice notò immediatamente che Dean era troppo stanco per poter continuare a combattere, mentre Angel era gravemente ferito al braccio destro. Senza contare il fatto che tutti e due sembravano appena essere sopravvissuti ad un incidente contro un carro armato.
Scrollò di nuovo la testa e si rialzò, riacquistando velocemente lucidità. Prese la rincorsa e si aggrappò alla schiena del Tulahon che stava per mordere Dean alla gola. Il demone si dimenò in cerca di liberasi dalla sua presa e si gettò di schiena contro un muro. Buffy si sentì mancare il respiro ma lasciando la presa lo colpì ripetutamente mettendo in pratica le sue mossi migliori mentre Dean prestava soccorso ad Angel, da solo contro due di loro.
< Come li uccidiamo?> gridò Buffy.
Ma un Tulahon colpì Angel alla gamba riusciendo a spezzargliela. Il suo urlo di dolore riecheggiò nell’aria facendo rabbrividire Dean e Buffy.
Distratto dall’episodio, Dean fu colpito dal super vampiro che lo gettò a terra con violenza.
Angel era fuori gioco, Dean era inutilizzabile. E lei era sola, stordita contro tre mostri dalla forza inaudita e non sapeva nemmeno come ucciderli.
Erano nella merda. Stramaledettamente nella merda.
Evitò un paio di colpi del vampiro, ma quando vide l’altro Tulahon spezzare il collo di Angel con facilità, urlò e si gettò verso l’amico rendendo fin troppo facile al vampiro, colpirla allo stomaco con un calcio che la fece volare vicino a Dean.
< Buffy …> sospirò il cacciatore mentre uno dei demoni lo mordeva sul collo.
Per Buffy vedere Dean in pericolo fu come ricevere un secchio di acqua gelata sulla faccia. I suoi sensi intorpiditi tornarono sull’attenti e dopo aver subito in silenzio tre pugni ben assestati sul viso, inserì due dita negli occhi del Tulahon che la stava assalendo, accecandolo. Afferrò la metà della pala che aveva rotto prima e dopo averlo ribaltato, infilò la parte in metallo negli occhi del vampiro che stava succhiando il sangue di Dean.
Si portò in piedi, sputando un po’ di sangue ed afferrò Dean per sollevarlo, ma il terzo Tulahon la fece letteralmente schiantare a terra dopo averla colpita con la sbarra di ferro, che proprio loro si erano portati dietro per aprire la bocca dell’inferno, sulla schiena. Buffy sentì chiaramente le sue ossa spezzarsi.
Quando si voltò in preda al dolore, sicura che le sue costole fossero rotte vide Angel piantare quel palo di ferro nello stomaco del demone ed infilzarlo a terra.
Quelle che riconobbe come le mani di Dean la sollevarono lentamente. La ragazza non riuscì a trattenere un urlo di dolore, così acuto da spaventare Angel e Dean che si voltarono per guardarsi negli occhi.
L’istante seguente Buffy svenne tra le braccia del cacciatore.


Quando riaprì gli occhi, non ricordava molto di quello che era successo. Avvertiva solo una strana sensazione di intorpidimento e paura. Il mondo le apparve come una palla informe di colori e sfumature e sentì il respiro pesante. Voltò la testa per osservare la stanza dove si trovava e trovò steso a pochi centimetri da lei Dean in maglietta e boxer, profondamente addormentato. Sorrise, forse era stato solo un brutto sogno. Era lì, nel letto di quella che cominciava ad apparirle come la sua stanza, insieme a Dean.
Ma quando cercò di voltarsi per guardarlo meglio, capì che c’era qualcosa di diverso, qualcosa di profondamente sbagliato. Una fitta di dolore le squarciò la schiena, come una fulmine infuocato e sentì le sue vertebre esplodere. Ansimò e cercò di attutire un urlo. Non poteva muoversi.
All’improvviso ricordò lo scrocchiò raccapricciante della sua schiena sotto la forza brutale dell’asta di ferro usata da uno dei Tulahon contro di lei. Ricordò che quando Dean l’aveva sollevata da terra il dolore era stato così forte che aveva creduto di morire, tanto che il suo corpo pur di non avvertire quella pena straziante aveva semplicemente smesso di funzionare.
Annaspò per un po’ d’aria e tentò di sollevarsi, ma una specie di molla infernale aveva legato i muscoli della sua schiena e frantumato le sue vertebre. Il dolore fu più forte di prima e l’urlo che si era sforzata di tenere per sé, uscì con prepotenza dalle sue labbra.
Ancora prima che riuscisse a riaprire gli occhi, Buffy sentì Dean stringerla e posarla delicatamente sul cuscino. Le stava parlando, ma non riusciva a capire cosa le stesse dicendo, non con tutto quel dolore.
Dean le baciò dolcemente la fronte e le rimboccò le coperte.
Buffy lo guardò e vide due lacrime rigare il suo bellissimo viso. Non ne capì il motivo ma voleva che la smettesse di soffrire. Sollevò un braccio ed accarezzò stancamente il viso di Dean, cercando di dire qualcosa, qualsiasi cosa che lo facesse sentire meglio, ma la spada ardente conficcata nella sua schiena non le permetteva di prendere fiato.
< Dormi amore mio, devi riposare.> disse tra i singhiozzi Dean. Cosa diavolo stava succedendo? Perché si sentiva così debole, così dolorante?
< Dean …> riuscì infine a dire in un sussurro. Sentì le mani calde del cacciatore afferrarle il viso.
< Buffy? Ehi piccola! Puoi parlarmi?> chiese febbricitante.
< Cosa … cosa è successo?> Il dolore era costante ed indescrivibilmente intenso ma la vista cominciava a tornarle chiara.
< Il Tulahon … Perché diavolo devi sempre cercare di salvarmi? > domandò tutto ad un tratto irritato, facendola sorridere.
< Perché ti amo, brutto cretino …> sbiascicò dolcemente mentre le sue palpebre pesanti si chiudevano. Sentì la splendida risata di Dean riempire l’aria e fu come ricevere una maxi dose di antidolorifici ad azione istantanea.
< Ti amo anche io Buffy … Non puoi nemmeno immaginare quanto ti amo.> sussurrò Dean, posandole un dolce bacio sulle labbra.
< Dormi … Starai meglio, te lo prometto …> E l’oscurità prese il posto degli splendidi occhi verde mare di Dean.

Non sapeva quanto tempo fosse passato dall’ultima volta che aveva ripreso conoscenza ma sapeva che il dolore non si era affatto calmato. Inoltre si sarebbe aspettata di tutto al suo risveglio, ma non i suoi amici impegnati in una fin troppo accesa discussione.
< Dovrei provare io, potrei guarirla!> la voce di Willow era autoritaria ed arrabbiata.
<  Non sappiamo quali conseguenze possa avere una guarigione forzata sul suo organismo adesso Willow, vuoi capirlo? Non è più la Buffy che conoscevi. È mia sorella ora, è un angelo!> Buffy si stupì nel sentire Castiel così infuriato. Dove era finita l’impersonalità angelica?
< Se è un angelo allora perché non guarisce?> domandò infuriato Xander, era sempre stato molto protettivo nei confronti di Buffy, come un vero fratello maggiore.
< Lei è la mia migliore amica! Non potete semplicemente strapparla dalla sua vita perché per un anno vi ha aiutato a sconfiggere Lucifero e le armate celesti! Ed ora sta male, per causa nostra. Io posso aiutarla però, voi invece?>
< Willow calmati.> Giles le poggiò una mano sulla spalla. < Voi dovete capire che faremo qualsiasi cosa in nostro potere per salvarla. Lei è la ragazzina svampita e fin troppo adulta per la sua età che è venuta da me il primo anno a Sunnydale, ha dato la sua vita per salvare sua sorella ed i suoi amici … >
< Sentite … mi dispiace.> Dean era finalmente intervenuto. Autoritario, ma pacato.
< So che la situazione è difficile da affrontare, teniamo tutti a lei. Ma adesso non si tratta di questo e Buffy, quando sarà guarita vi farà capire che noi non siamo diversi che possiamo fidarci, prima però dobbiamo trovare il modo di aiutarla e se Castiel dice che farlo con la magia è pericoloso noi gli daremo ascolto. Troveremo un altro modo. Siamo tutti coinvolti qui, dobbiamo solo collaborare. E noi in questo caso sappiamo cosa è meglio per lei, non penso conosciate molto sugli angeli.> era sicuro e compassionevole. Buffy non avrebbe mai pensato di vedere Dean come la persona più ragionevole e matura all’interno di una discussione, soprattutto se riguardava la sua salute.
< Dean ha ragione, se non vi fidate di noi, dell’amore infinito che proviamo per Buffy … almeno fidatevi di un angelo.> Buffy riuscì quasi ad immaginare la faccia da cucciolo di Sam, riusciva sempre a guadagnare la fiducia di chiunque con quello sguardo.
< Bene allora quale cura ci proponi angelo?> chiese iracondo e spavaldo Angel.
< Ancora non lo so … è un processo delicato. Il problema risiede nel fatto che Buffy possiede dentro di lei tre nature diverse adesso, che si equilibrano perfettamente ma che se alterate con una cura sbagliata, che faccia per esempio del bene solo alla parte umana che è dentro di lei potremmo ritrovarci una Buffy senza più poteri o se fosse quella demoniaca a prendere il sopravvento …>
< Buffy diventerebbe un demone.> Dean concluse la frase, mentre sentiva la paura impossessarsi del suo cuore.
< Potrebbe addirittura tornare un angelo.> affermò Sam spaventato dalle conseguenze che una scorretta cura avrebbe potuto comportare.
< Come possiamo aiutarla senza correre rischi allora?> chiese in allarme Willow.
Castiel abbassò lo sguardo. < Non lo so … Non so nemmeno se la mia tesi sia sicura al cento per cento. Buffy è un caso unico.>
< Non lo so, non è una risposta accettabile!> Angel afferrò l’angelo per la camicia e lo sbatté contro il muro. Non poteva perderla, non un’altra volta. Avrebbe retto al colpo?
< Ehi!> urlò Dean, che spingendo il vampiro, si frappose tra i due.
< Cosa diavolo credi di fare? Cosa ci fai qui? > gli urlò contro infuriato il cacciatore. Castiel posò una mano sulla spalla di Dean per fermarlo.
< Lascia stare …> sussurrò, ma Dean si avvicinò pericolosamente ad un  Angel sempre più incazzato.
< Io? Vorrei sapere chi diavolo vi credete di essere voi, per decidere della sua vita!> Angel e Dean erano così vicini da poter leggere negli occhi dell’altro la stessa ira.
< Io sono il suo futuro marito, Sam e Bobby sono la sua famiglia e quell’angelo laggiù è suo fratello. Ti sembriamo abbastanza vicini a lei per potercene prendere cura, succhia sangue?> disse tra i denti Dean.
Angel attutì in silenzio il colpo, pronto a sferrare un pugno in faccia a Dean.
In quel momento Bobby spalancò il portone d’ingresso con una busta in mano. Rimase, fermo sul ciglio, ad osservare cosa stesse accadendo.
< Voi due idioti avete deciso di fare un duello a chi è il più deficiente mentre Buffy muore?> chiese, burbero.
Dean ed Angel abbassarono lo sguardo e si allontanarono, tornando ai loro posti. Erano stati stupidi, di certo in quel modo non stavano aiutando Buffy.
< Hai preso tutto?> chiese Sam , preoccupato.
< Tutto quello che ho trovato, ragazzo. Castiel vi ha aggiornati?> chiese Bobby grattandosi la testa.
< Si.> rispose Giles in tono atono.
< Hai qualche idea su come guarirla?> Domandò speranzoso Dean, facendo un passo verso di lui.
Bobby si tolse il cappello e scrollò la testa, era evidentemente provato.
Nemmeno Bobby sapeva cosa fare …
< Dovremmo fare delle ricerche. Io, Giles, Xander e Dawn potremmo cominciare da subito. Staremo con Buff a rotazione, ma ora credo che Bobby debba medicarla.> disse Willow prendendo uno dei libri che avevano spulciato per tutta la notte e dirigendosi in salotto.
< Chi è con lei ora?> chiese Bobby ai suoi ragazzi.
< Nessuno,stavamo discutendo cosa fare per aiutarla.> rispose Sam scambiando un’occhiata intensa col fratello.
Fece cenno ai fratelli di seguirlo per le scale.
< Ragazzi, devo ammettere che qui non siamo nel nostro territorio e per quanto possiamo fidarci di questa gente … non ci lasceranno mai agire di testa nostra. Cercate di non perderla di vista neanche un secondo, mi sono spiegato?> chiese Bobby a voce bassa a Sam e Dean. I due fratelli annuirono.
< Bobby … credi che ce la farà?> chiese allora Dean con la voce spezzata. Bobby non poteva mentirgli. Lo guardò con intensità e gi sorrise stancamente.
< Non lo so ragazzo mio, ma se c’è un modo noi lo troveremo, dovessi dannarmi l’anima.> gli posò una mano sul braccio e subito dopo continuò a salire le scale, nascondendo i suoi occhi arrossati.
< Andate con gli altri, date una mano con le ricerche, starò io con lei.> ordinò Bobby.
< Non l’ho mai lasciata sola, non comincerò adesso.> disse Dean seguendolo. Bobby scrollò la testa e lo lasciò salire, sapeva che quando si trattava di Buffy, Dean perdeva la lucidità. 

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Capitolo 8
*** Impasse. ***


Dedico questo capitolo a Tenebra, grazie per gli splendidi consigli ed i commenti che, giuro, mi fanno venire voglia di continuare a scrivere! E chiedo scusa per la sospensione, ma non preoccupatevi continuerò a pubblicare con più frequenza adesso che gli esami sono finiti! Che altro dire, buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando!


Aveva ascoltato tutto. Dalle urla ai sussurri e nulla di tutto quello che aveva sentito le era piaciuto. Perché quei cretini dovevano azzannarsi tra di loro? Perché litigare? E perché non potevano guarirla? Che cavolo le era successo?
Sentì i passi pesanti di Bobby e Dean fuori la sua porta e per un attimo fu indecisa se farsi trovare addormentata o sveglia. Optò per una piccola ed innocente bugia, sapeva che Dean non le avrebbe mai detto tutta la verità sul suo stato di salute se fosse stato così grave come dicevano. Doveva rimanere da sola con Bobby.

Bobby e Dean entrarono nella camera di Buffy e trovarono la cacciatrice ancora addormentata, almeno questo era quello che credevano.
Bobby posò la busta con i medicinali sul comodino vicino il letto e cominciò a preparare il necessario mentre Dean camminava su e giù lungo la stanza.
< Non capisco perché debbano contraddirci ogni volta. Poi che cavolo vuole quell’idiota? Buffy non è più la sua ragazza da molto tempo.> sbuffò Dean.
< Buffy non è di nessuno Dean, dovresti saperlo. È proprio questo l’errore che i suoi amici stanno facendo … e a quanto pare anche qualche altro idiota.> bofonchiò Bobby.
Buffy cercò di trattenere una risata, ma le sfuggì un piccolo sorriso.
Il cacciatore corrugò la fronte e sbuffò in risposta all’osservazione a dir poco corretta di Bobby.
Vederla in quello stato lo stava uccidendo e commettere qualche stupidaggine era più che normale. La osservò attentamente per quella che gli sembrò la millesima volta, odiava non poter vedere il colore dei suoi occhi. Le scostò una ciocca di capelli dal viso e rimase a fissarla dolcemente dormire.
< Lei è tutto quello che ho. Non posso perderla … So che questo a volte mi rende un …>
< Coglione?> disse Bobby.
Dean sorrise e scrollò la testa, senza mai staccare gli occhi da Buffy.
< Totalmente irrazionale, il mio cervello vola fuori dalla finestra quando si tratta di lei … Dopo tutto questo tempo non so ancora cosa fare quando c’è lei intorno. Una parte di me vorrebbe solamente stringerla, vorrebbe scappare da questo inferno, ma …  adesso che Sam è tornato.
Insomma non posso lasciarlo cacciare da solo, nemmeno lei me lo permetterebbe. Da quando ho quattro anni non faccio che andare in giro per il Paese a uccidere mostri e prendermi cura di Sam. Ero sicuro che questa sarebbe stata la mia vita, nessuna possibilità di avere un futuro diverso. E poi è arrivata lei ed ha stravolto tutti i miei piani. Non so se riuscirei a tornare indietro ora. Mi ha cambiato, profondamente. Adesso so che c’è veramente qualcosa per cui vale la pena lottare a questo mondo e persino la caccia mi sembra più giusta … persino divertente quando sono con lei. Ma allo stesso tempo mi sento irrequieto, terrorizzato. Non posso perderla di vista nemmeno per un secondo, non posso semplicemente uscire a prendere un caffè perché so che potrei non trovarla più al mio ritorno, potrei vederla scivolare via dalle mani e sarebbe solo colpa mia …  Come potrei mai perdonarmi? Come potrei mai vivere senza di lei? Sai come ci si sente Bobby?> Dean continuò ad accarezzare il viso di Buffy come aveva fatto fino a quel momento, così assorto.
< Si ragazzo mio … Amavo moltissimo mia moglie, la porto nel mio cuore tutti i giorni. Vivo sapendo di non aver saputo proteggerla da tutto il male che c’era a questo mondo e non sono mai riuscito a perdonarmelo ma … Buffy è diversa Dean, lei sa cosa c’è in giro di notte … e siete insieme. Però non posso immaginare cosa si possa provare sapendo che ogni giorno con lei potrebbe essere l’ultimo. > La voce di Bobby era più bassa del solito, quasi roca. Abbassò la maglietta di Buffy e cominciò a medicare una brutta ferita che aveva sulla spalla sinistra.
< Ma non posso lamentarmi … sapevo quello a cui andavo incontro innamorandomi pazzamente di lei … le cacciatrici hanno una specie di data di scadenza sai … Buffy non potrà … non potrà vivere a lungo …> Erano cose che aveva sempre pensato e tenuto segretamente custodite dentro di sé, dirle ad alta voce da un lato era liberatorio ma … in quel modo quella che era la sua più grande paura sembravano troppo concreta, troppo reale.
La cacciatrice sentì il cuore arrivarle in gola. Era questo quello che Dean sentiva? Perché diavolo non gliene aveva mai parlato? La cosa peggiore era che … lui aveva ragione. Ma avrebbero cambiato vita, sarebbero sopravvissuti anche a questa battaglia e avrebbero vissuto nella loro casa comprata con un costoso mutuo, lontani da ogni pericolo.
Buffy accarezzò dolcemente la testa del cacciatore e lo baciò sulla nuca.
< Non ti libererai mai di me e di certo non morirò proprio ora. Dovessi perseguitarti sotto forma di fantasma per l’eternità Dean Winchester.> gracchiò Buffy porgendo un sorriso gentile.
Dean non aprì bocca e corse con furia alle labbra della cacciatrice. La baciò con passione, come se non avesse potuto farlo per mesi e le passò una mano tra i capelli prima di sospirare e allontanarsi da lei, sorridendo.
< Stai bene?> chiese preoccupato Dean, prendendole il viso tra le mani. La cacciatrice rise del cambio di umore di Dean.
< Si, non preoccuparti … Ma se mi baci così un’altra volta, lo rischio io un infarto.> Buffy gli sorrise vedendo il volto di Dean rilassarsi.
< Piccola riesci a muoverti?> chiese Bobby troppo preoccupato per la salute della ragazza, per festeggiare il suo risveglio.
Buffy guardò prima Dean e poi Bobby, morse le sue labbra ed annuì.
Buffy fece scorrere le sue dita lungo la nuca di Dean che rabbrividì al suo tocco. Almeno le sue braccia funzionavano.
< Credevo di impazzire senza poter vedere i tuoi occhi …> sussurrò Dean mentre la baciava di nuovo.
< Lo so, ma Dean quello che hai detto prima ... Quando tutto questo sarà finito torneremo a casa nostra ed avremo una vita normale, Faith prenderà il mio posto. Non moriremo, quindi smettila di avere paura per me e cerca di non farti uccidere o troverò il modo di riportarti da me a calci nel sedere.> sussurrò Buffy sulle sue labbra.
Dean la guardò felice.
< Allora non stavi dormendo!> le disse minaccioso prima di scoppiare a ridere insieme a lei.
< Dean, dovresti andare giù ed avvertire Sam e Castiel che Buffy è sveglia, falli salire. Aspetta cinque minuti e poi avvisa anche gli altri.> disse Bobby con tranquillità. Dean sciolse contro voglia l’abbraccio e baciò Buffy sulla fronte. < Giuro …> sussurrò. La guardò di nuovo, assolutamente sollevato e scese a chiamare Sam e Castiel.
< Quanto è grave?> chiese Bobby,non appena Dean richiuse la porta dietro di sé.
Buffy lo guardò confusa, dopo il primo secondo capì. Non poteva fregare Bobby.
< Non posso muovermi. La mia schiena … è rotta, non è vero?> chiese la cacciatrice senza mostrare alcuna emozione.
Bobby sussultò. Per un maledettissimo secondo, seppure conoscesse bene Buffy,aveva sperato che fosse veramente guarita.
< La tua colonna vertebrale sembra spezzata in due punti. Chirurgicamente non c’è nulla che possiamo fare, è già un miracolo che tu sia viva e se non troviamo un modo per riuscire a far arrivare con facilità gli impulsi del tuo cervello ai polmoni …> sbiascicò Bobby mentre le accarezzava amorevolmente il viso.
Solo allora la cacciatrice notò lo strano tubicino che aveva nel naso.
< Morirò soffocata …> concluse Buffy sotto shock. Uno strano sorriso le comparve sul viso.
< Ed io che ero sicura che sarei morta sul campo di battaglia. Pazienza non si può sempre avere quello che si vuole. > Alzò gli occhi colmi di lacrime verso Bobby e gli sorrise quasi come se lei volesse consolare lui.
Bobby corse verso di lei, per stringerla forte contro il suo petto. Non poteva perdere quella ragazza come non avrebbe sopportato di perdere Dean o Sam.
Quando Sam e Castiel li raggiunsero, li trovarono così …  stretti l’uno all’altro.
Tutto l’entusiasmo dovuto alle buone notizie di Dean sparì in un istante. Lo strano sorriso comparso sul viso di Castiel svanì in un istante.
Sam non riusciva a muoversi, a pensare. Quello aveva tutta l’aria di essere … un abbraccio d’addio?
Sentì ogni parte del suo corpo rompersi, sbriciolarsi e cadere a pezzi o forse era lui che stava cadendo a pezzi? Non riusciva a capirlo, non riuscire a capire come potessero portarle via lei.
Si avvicinò al letto e posò una mano sulla spalla di Bobby che comprendendo si allontanò da Buffy. Sam prese il suo posto. Le sollevò il viso rigato dalle lacrime e sorridendole l’accarezzò dolcemente. Le labbra di Buffy tremarono, ma anche lei gli sorrise.
< Ti prometto che non morirai, troverò il modo di salvarti. Non possiamo arrenderci scricciolo.> La baciò dolcemente sulla fronte e la strinse a sé. Dove aveva trovato tutta quella sicurezza? Non lo sapeva ma era molto meglio così. Non poteva farle vedere quanto in quel momento le sue ginocchia stavano tremando.
Castiel non riuscì a reggere alla tensione. Abbassò il viso e uscì in fretta dalla stanza senza rivolgere nemmeno una parola a Buffy.
< Dormi … E sta tranquilla, ok?> le disse Sam.
Buffy lo guardò con dolcezza. < Se non … non fa niente non è colpa tua. Ma Sammy, non dire nulla a Dean, ok?> Gli sussurrò lei in un orecchio.
< Aspettami giù e avvisa agli altri che ho un piano, e Bobby dì a Castiel di prepararsi … Dovrà usare i tuoi poteri.> disse Sam senza staccare gli occhi dal viso di Buffy.
< Ok ragazzo.> disse un po’ titubante il cacciatore, ma eseguì gli ordini del ragazzo.
Sam si avvicinò ancora di più alla cacciatrice e la baciò dolcemente sulla guancia.
< Ti farò guarire.> bisbigliò Sam.
< Non fare stupidaggini ok?> domandò lei preoccupata.
Sam le sorrise ed annuì, la baciò di nuovo e raggiunse i suoi amici.


< Sam sa come aiutare Buffy, potete smetterla con le ricerche.> disse Castiel raggiungendo il resto della ciurma in salotto. Aveva sentito la conversazione avuta nella camera di Buffy ed era corso come una furia ad avvisare gli altri.
< Come?> domandò preoccupata Willow.
< Ancora non ce l’ha detto, ma …>
Nel frattempo Bobby non aveva aperto bocca nemmeno per prendere fiato, Dean accorgendosene si avvicinò al cacciatore. < Tutto ok?> chiese preoccupato.
Senza voltarsi, per non far vedere la preoccupazione sul suo viso Bobby annuì.
< Va ad aiutare Castiel prima che lo lincino pubblicamente.> bofonchiò.
Dean raggiunse l’angelo in soggiorno troppo scalpitante per avere cura delle altre persone, si posizionò di fronte all’amico e posò le mani sulle spalle di Castiel per avere la sua attenzione.
< è Sam … saprà come fare. Come sta Buffy?> chiese Dean.
Castiel rimase a fissare l’amico e corrugò la fronte. Non parlò, non ne aveva bisogno, sapeva di non poter nascondere a Dean la sua preoccupazione perché per quanto si sforzasse, neanche Dean riusciva a nascondere la sua.
In quell’istante Sam entrò nella stanza.
Tutta l’attenzione gravitò verso di lui. Dean notò immediatamente come suo fratello risultasse teso e come il suo sguardo fosse cambiato. Un brivido raccapricciante gli attraversò la schiena e per un momento non riconobbe suo fratello.
< Buffy sta morendo, è inutile tirarla per le lunghe o farci inutili illusioni.>Sam esordì duramente, scioccando tutte le persone presenti nella stanza.
< Ma forse c’è un modo per salvarla.> concluse in modo ancora più glaciale.
Una specie di reazione innaturale portò Dean a pararsi di fronte al fratello, non sapeva cosa avesse Sam che non andava ma sentiva il sangue ribollire dalla rabbia.
< Come può non fregartene così di Buffy?! La nostra Buffy!> gli urlò contro incazzato nero Dean.
Sam lo guardò sorpreso e corrugò la sua fronte.
< Ho appena detto che so come salvarla, credo che possa dirsi che mi interessa la sua guarigione Dean.> quella di Sam sembrava una conclusione puramente logica ed impersonale.
Dean riuscì finalmente a vedere in modo chiaro.
< Tu non sei Sam …> disse a bassa voce, quasi scioccato.
< Come non è Sam?> chiese allora preoccupata Willow, l’unica abbastanza vicina da sentire il sussurro di Dean.
< Dean che diavolo dici, sono io.> ma la risposta di Sammy non provocò alcuna reazione nel fratello che rimase a fissarlo con intensità e sfida.
< Ok, mi hai scoperto, complimenti.>  la rivelazione di Sam scioccò tutti. Bobby puntò la sua pistola contro il ragazzo, mentre Castiel portò Dean lontano da Sam. Il resto della banda si schierò in linea pronti ad un inevitabile scontro.
Le uniche due persone che erano rimaste impassibili erano state proprio Sam e Dean.
< Non ci farà del male.> annunciò con sicurezza Dean.Nessuno rilassò la sua posizione.
< No. Non mi sarebbe di alcun aiuto adesso.> la sincerità di Sam era quasi provocatoria.
< Chi diavolo sei ragazzo? Che cosa vuoi?> chiese allora Bobby mentre toglieva la sicura dalla sua pistola.
< Voglio che Buffy torni in forma. Ho bisogno di lei … e di te Dean.> per un attimo il suo sguardo sembrò mitigato da un po’ di umanità.
< Perché?> chiese Dean, ancora impassibile.
< Ho bisogno di voi due, sai per aggiungere un  po’ di pepe alla battaglia finale. Non mi è mai piaciuto vincere troppo facilmente. Non ci si gusta la vittoria altrimenti, non come si dovrebbe.>  un sorriso sinistro deturpò il volto di Sam.
< Il Primo.> sussurrò Castiel.
< Bene stupido cazzone … Hai fatto la tua comparsa,ora puoi anche levare le tende almeno che tu non voglia riempirmi di botte. Oh, Aspetta ma tu non puoi nemmeno toccarmi! Deve essere davvero orribile essere l’idiota più cattivo in circolazione ed avere il superpotere più inutile di tutti. Dire cose davvero cattive che facciano stare male le persone.> Dean si avvicinò al Primo in modo sicuro, una sicurezza che tutti quanti nella stanza si fermarono a contemplare.
Il Primo serrò le mascelle e sorrise di nuovo. < Sta attento ragazzino. Forse io non potrò darti la lezione che meriti, ma i miei amici qui fuori si. Sai, non hanno gradito la vostra fuga. Insomma siete stati così scortesi. Accecarli e poi correre via. Credo davvero che non abbiano finito il lavoro che avevano cominciato.>
Dean ed Angel rimasero immobili, cercando di non far trapelare il brivido di terrore che percorse le loro ossa. Quanto mancava al tramonto? Quattro ore? Forse meno.
< E pensare che ero venuto per darvi una dritta. Guardami negli occhi Dean e dimmi che non lo hai ancora capito.> Il Primo vece un passo verso il cacciatore. Tutte le persone nella stanza sembravano pietrificate.
Il labbro di Dean tremò, come succedeva ogni volta che si sentiva nervoso e impotente davanti ad un enorme stronzo come quello. Non pensava davvero che avrebbe creduto a qualsiasi cosa sarebbe uscita dalla sua bocca?
< Chi credi abbia riportato Sam da te. E chi ti ha mai detto che sia tornato … intatto.>
Bobby e Castiel si mossero contemporaneamente verso Dean, sapevano come avrebbe potuto reagire. In modo impulsivo e stupido, era sempre così quando si trattava di Sammy.
Ma in un istante l’enorme figura di Sam fu inghiottita nel nulla, ed il vero Sam dopo essere sceso per le scale prese il suo posto.
< Che è successo?> domandò ignaro di tutto.
Persino il Signor Giles non sapeva cosa dire. Tutto stava andando fuori da ogni schema, fuori dall’ordinario.
< Willow, Xander  e Giles andate a prendere Buffy. Ce ne andiamo da qui.> esordì autoritario Dean.
< Cosa? Non possiamo spostarla e poi dove vorresti andare?> chiese la giovane strega scioccata.
< Hai sentito cosa ha detto il Primo? Quei mostri che hanno ridotto Buffy in quello stato verranno qui stanotte. E dubito che li fermerà una porta sprangata o un invito negato.>  c’era qualcosa che non andava nel tono troppo autoritario di Dean, persino Willow se ne rese conto. Cos’era quella? Paura?
< Dean devi calmarti, Willow ha ragione. Non possiamo spostarla, la uccideremmo.> intervenne Castiel afferrando per una spalla l’amico.
< E cosa vorreste fare allora? Non possiamo ucciderli. Non senza l’aiuto di Buffy almeno. Lei è la nostra migliore combattente ed ora è al piano di sopra e sta morendo!> Dean si scrollò di dosso le mani dell’angelo e si diresse con passo furibondo verso le scale.
Xander gli si parò davanti. < Dean, noi non la lasceremo morire. Avevi ragione tu. Siamo nella stessa squadra, vogliamo tutti il bene di Buffy. Ora sta a te fidarti di noi.> il tono pacato e gentile di quel ragazzo lo fece stranamente tranquillizzare. Stava completamente perdendo la testa perché non sapeva cosa fare, ed era una cosa che gli capitava raramente, molto raramente. Senza contare il fatto che c’era in ballo la vita di Buffy.
< Io ho un piano.> disse Sam attirando l’attenzione su di lui.
< Non possiamo fidarci di te Sammy.> rispose il fratello quasi in modo automatico.
Sam si voltò a guardare il fratello senza capire. < Cosa?>
< È stato il Primo a riportarti in vita Sam. Se lo ha fatto c’è un motivo. Insomma … un anno e non ti sei fatto vedere, chissà cosa può esserti successo in tutto questo tempo.> Le parole di Dean uscirono in modo sicuro dalla sua bocca, ma i suoi occhi arrossati sembravano chiedere perdono.
Sam scrollò la testa, si sentiva mortificato e ferito. Mandò indietro l’ondata di dolore che sentì risalire lungo la sua gola. < Okay Dean. Non posso passare l’eternità cercando di conquistare il tuo rispetto o la tua fiducia, ma non lascerò morire Buffy solo perché tu pensi che io possa essere un mostro o il Bau Bau che dorme sotto il tuo letto!> la voce spezzata del cacciatore riacquistò vigore solo verso la fine del suo sfogo.
< Cosa hai in mente ragazzo?> si intromise Bobby.
< Castiel ha già guarito una volta Buffy con il suo sangue. Certo la situazione era diversa, ora Buffy o meglio la sua natura è un po’ più complicata. Bene, basterà aggiungere qualche altro ingrediente alla pozione magica.> disse sicuro.
< Ma avremmo bisogno di uno stabilizzatore.> Il Signor Giles sembrò aver capito immediatamente il piano di Sam.
< Si.> confermò tranquillo il più piccolo dei Winchester. Forse la sua idea non era così sbagliata.
< Volete far capire anche noi, poveri mortali?> domandò Xander.
< Lei non è umana, non è propriamente un angelo e neanche un demone, ma è tutte queste tre cose insieme. Servirà il sangue di Castiel per la sua parte demoniaca, del sangue di demone per la sua parte angelica …  Dobbiamo curare il fuoco con l’acqua santa, ma ci serve qualcosa per la sua parte umana. Uno stabilizzatore.>
< Potrebbe funzionare. Ma come faremo a somministrarglielo …? A patto di riuscire a trovare lo stabilizzatore.> chiese Castiel, l’unico nella stanza che avesse trovato la lucidità per aprire bocca.
< Dovrà berlo. È il modo più pratico e veloce.> rispose Sam guardando Bobby.
< Sono con te ragazzo. Bene, io e Castiel andremo a rimediare un po’ di sangue di demone. Willow e Xander staranno con Buffy, tenetela sveglia e tu Dean …>
< Tengo d’occhio il robot.> Dean concluse la frase di Bobby, indicando il fratello.
< Io sto bene Dean, vuoi capirlo!> disse iracondo Sammy.
< Se ti ha tirato veramente fuori il Primo Sam, allora ha qualcosa in mente per te. È meglio non lasciarti mai solo.> il tono amorevole di Bobby lo costrinse ad annuire controvoglia.
< Rupert spero che tu te la senta di iniziare le ricerche. Ci serve il sangue di un qualche essere sovrannaturale che possa essere usato da stabilizzatore. >
< Ma certo Bobby, chiamerò Anya e Tara per darmi una mano.> detto questo, il Signor Giles corse fuori dalla porta in cerca dei preziosi volumi che teneva custoditi nella sua abitazione.
< Qualcuno deve pensare a Dawn.> osservò Dean. < Uscirà tra poco da scuola e …>
< Ci penseremo io e Castiel non preoccupatevi. È ben chiaro a tutti cosa dobbiamo fare?> chiese Bobby  in tono autoritario, da bravo comandante.
Sam annuì sotto lo sguardo attento di Dean.
< Io cosa dovrei fare?> chiese allora Angel infastidito e troppo stanco per polemizzare.
< Da’ una mano a Dean e a Sam. Ci servirà un piano di difesa nel caso Buffy riesca a guarire prima dell’arrivo dei Tulahon e un ottimo piano di fuga nel caso non riuscissimo a risolvere la situazione prima del tramonto.> ordinò Bobby mentre prendeva il cappotto.
< Cosa?> chiesero scioccati contemporaneamente i tre ragazzi.
Bobby caricò il suo fucile e li fissò con aria minacciosa, facendo immediatamente calmare i loro animi bollenti.
< Okay, ci stiamo. Noi andiamo da Buffy … Ma Dean, posso creare uno scudo protettivo nel caso dovessimo restare qui per difendere la casa e Buffy.> disse Willow prima di salire al piano di sopra insieme a Xander.
Dean le sorrise ed annuì. Forse sarebbero riusciti ad andare d’accordo prima o poi.

 


Erano passate ormai più di due ore e non c’erano segni di vita da parte di nessuno di loro. Dean era rimasto seduto per tutto il tempo sul tavolino del salotto a fissare Sam che era comodamente sdraiato sul divano a guardare il soffitto, mentre Angel si muoveva nervosamente per tutta la stanza.
< E se combattere fino alla fine fosse tutto quello che ci è rimasto da fare?> domandò Angel più a se stesso che ai due ragazzi.
I fratelli Winchester furono come scossi da una scarica elettrica.
< Noi non moriremo, non adesso e non così.> rispose risoluto Dean.
Sam si mise a sedere. < Non abbiamo un piano concreto Dean.>
< Ma credo che tutte e tre le teste di cazzo che si trovano in questa stanza tengano più a Buffy che alla loro stessa vita, quindi … > disse in tono acido il cacciatore.
Sam sorrise, non ci aveva pensato. Era vero, ed in fondo la situazione era profondamente imbarazzante.
< Non capisco perché non avete potuto prendere il mio sangue. In fondo sono un demone anch’io.> disse Angel sovrappensiero. < A quest’ora avremmo già ottenuto due ingredienti su tre.>
< Sei un vampiro Angel, non un demone. In fondo sei una specie di ibrido demoniaco dal sangue umano.> gli rispose Sam tranquillamente.
Dean si voltò a guardare i compagni. Era così che ci si sentiva quando si accendeva una super lampadina nella testa?
< Ma certo! Lo stabilizzatore, il sangue di Angel. È un vampiro, è per metà umano! Potrebbe funzionare!> disse a voce alta, molto eccitato Dean.
Sam scattò in piedi mentre Angel si avvicinò ai due con una nuova speranza negli occhi.
< Oh mio Dio. Potrebbe funzionare!> osservò Sam sorridendo.
< “Oh mio Dio.” Come se io non avessi mai avuto idee geniali!> osservò irritato Dean.
< Dobbiamo chiamare il Signor Giles. Immediatamente.> disse Angel correndo al telefono. 

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Capitolo 9
*** Tulahon. ***


< Bobby ha chiamato per dire che erano sulle tracce di un demone. Tra meno di mezz’ora avranno finito.> disse Dean riattaccando il telefono.
< Cosa faremo dopo che Buffy si sarà ripresa? E se la cura non funzionasse?> domandò Sam preoccupato.
< Allora io resterò nella casa. Farò da esca per i Tulahon  mentre voi porterete via Buffy.> disse Angel senza un filo di tentennamento.
< Si certo, non ti lascerò fare una morte da eroe facendomi passare per il fidanzato senza palle che non è stato pronto a tutto per salvarla.> rispose Dean scocciato.
< Sei davvero un bambinone! Non capisco cosa ci trovi di tanto speciale in te Buffy!> gli sputò in faccia Angel dirigendosi minaccioso verso di lui.
< Non so, forse il fatto che non ho cercato di uccidere nessuno dei suoi amici!> gli urlò Dean in risposta. Quell’idiota gli stava davvero facendo perdere la testa. Ma prima che i toni potessero farsi più pesanti, un grido di dolore risuonò per casa Summers, pietrificandoli.
In meno di un secondo i tre ragazzi arrivarono in camera di Buffy.
La scena che videro davanti ai loro occhi fu raccapricciante quanto inaspettata.
 Le mani di Willow erano sporche di sangue ed il suo sguardo sconvolto vagava dal corpo devastato di Buffy ai loro visi senza sosta. Era evidentemente sotto shock.
 Xander premeva con forza un asciugamano ormai imbevuto di sangue contro la spalla della cacciatrice, sembrava lucido ma Sam notò che le sue gambe stavano tremando.
L’unico pensiero coerente che si formò nella testa di Dean fu un devastante < No! >. Si gettò verso Buffy e cominciò a premere contro la ferita che stava sanguinando senza sosta.
< Cosa è successo?> urlò Dean mentre cercava di tranquillizzare Buffy stringendole la mano.
< Non … Non lo sappiamo! Stavamo parlando e ad un certo punto … lei ha … ha semplicemente … urlato!> balbettò Xander prima di cadere a terra, seduto sulle sue ginocchia. Angel prese immediatamente il suo posto, premendo il panno ormai imbevuto di sangue contro la ferita di Buffy.
< Che diavolo facciamo?> urlò Angel, stordito dall’odore del sangue.
< Sam va a chiamare Castiel!> ringhiò Dean contro il fratello, ancora immobile contro lo stipite della porta.
< Sta perdendo troppo sangue … troppo.> sussurrò Angel attirato dal liquido rosso che tanto tempo fa aveva già avuto l’onore di assaggiare.
< Non ti azzardare a berne neanche una goccia sanguisuga!> lo minacciò Dean mentre prendeva il cellulare dalla tasca. Lo lanciò a Sam.
< Chiamali dannazione!>
Sam obbedì immediatamente.
< Dean?> rispose la voce calma di Bobby.
< Buffy sta morendo dissanguata, sembra si sia rotto qualcosa all’improvviso! Non … non sappiamo come fermare l’emorragia, ma abbiamo trovato il terzo elemento per la cura. Ci serve Castiel, adesso!> Il cacciatore sentì Bobby urlare il nome dell’angelo prima che la linea cadesse.
Sam si avvicinò a Buffy ed afferrando con forza il braccio di Angel, tirò fuori in coltello che teneva sempre nei suoi scarponi, incise il polso del vampiro e lo portò alla bocca di Buffy, costringendola a bere.
< Che diavolo?!> Prima che Dean completasse la frase, Castiel apparve nella stanza e quasi sotto shock, si precipitò ad allontanare il vampiro dalla cacciatrice.
< Cosa state facendo?> urlò prima di versare una fialetta di sangue demoniaco nella bocca di Buffy ed incidere velocemente il proprio polso.
< Lo so che è raccapricciante Buffy, ma deve bere.> le sussurrò amorevolmente l’angelo mentre le sollevava la testa dal cuscino.
Ancora semi incosciente Buffy cominciò a sputare il sangue in eccesso che le chiudeva la gola, ed afferrò il braccio dal quale stava bevendo avidamente la sua medicina.
Ancor prima che Dean riuscisse a capire cosa stesse realmente succedendo, le parole erano uscite dalle sue labbra così veloci e dolci che persino Buffy nel suo torpore riuscì a sentirne l’energia. Dean si portò visino a lei e le strinse con forza la mano.
La ragazza si allontanò con uno scatto disumano dal polso sanguinante di Castiel ed annaspò alla ricerca di un po’ d’ossigeno.
Angel e Sam, pietrificati e senza parole guardano la scena senza muovere un muscolo. Tutti nella stanza attendevano con speranza e terrore.
Ma Castiel sembrava ancora infuriato. C’era qualcosa di strano, di profondamente anormale. Quel sangue non era di Buffy, non sembrava compatibile con il suo corpo. Puzzava troppo di zolfo.
< Cosa avete fatto?> Urlò l’angelo afferrando Sam per il bavero della camicia e sbattendolo contro il muro.
Dean scrollò la testa come se avesse ricevuto uno schiaffo ed afferrò Buffy per le spalle.
Buffy si sentiva la testa andare in fiamme, il sangue che percepiva come un veleno ardente, stava ustionando le sue vene, e la sua gola secca bruciava come l’inferno ad ogni respiro. Chinò la testa cercando di concentrarsi su quello che stava accadendo dentro il suo corpo. Qualcosa non andava. Perché si sentiva così fuori di sé?
< Doveva berli insieme!> urlò Castiel ad un centimetro dal volto esterrefatto di Sam.
< Principessa …?> sussurrò Dean, accarezzandole il volto.
Buffy si sentì rinascere al passaggio di quella mano calda ed accogliente sul suo viso. Gettò fuori un sospiro di sollievo e tentò immediatamente di mettersi seduta sul letto, ma non appena poggiò i gomiti per fare leva Dean l’afferrò per le spalle, bloccandola.
< Tu non ti muovi. Stai ferma qui e lasci che Castiel controlli cosa abbiamo combinato.> ordinò fissandola intensamente negli occhi. Un ordine che sapeva troppo di fragole per risultare amaro.
Buffy gli sorrise in maniera automatica, quasi di rimando a tanta preoccupazione. Le era mancato così tanto.
< Castiel.> sussurrò Angel avvicinandosi all’angelo, nel tentativo di allontanarlo da Sam. Nulla.
< Cass.> tossì fuori la cacciatrice. L’angelo si voltò immediatamente e corse da lei, quasi mortificato per averla fatta aspettare.
Sam tirò giù la sua camicia stropicciata e fissando Willow in maniera pensierosa, aiutò Xander ad alzarsi da terra.
< Non preoccuparti il peggio è passato.> Castiel tentò di rassicurare la cacciatrice, prima di sollevarle maglietta per vedere in che condizione erano le sue ferite. Per lo meno sembrava aver smesso di sanguinare.
All’improvviso si sentì uno strano rumore provenire dal piano di sotto. Sam corse a controllare mentre il resto della banda rimase a fissare Dean in attesa di ordini.
< I Tulahon.> tornò ansimando Sammy e barricando la porta della stanza di Buffy con tutto quello che aveva a disposizione.
Dean prese immediatamente tra le braccia Buffy e la sollevò dal letto. < Ti senti bene?> le domandò subito dopo.
La cacciatrice annuì, mordendosi poco dopo le labbra. Si sentiva incredibilmente meglio, ma non pensava di riuscire a camminare, non così in fretta almeno.
< Willow, ci serve quello scudo ora!> ordinò il cacciatore. La giovane strega annuì e cominciò a recitare qualcosa in una lingua a dir poco sconosciuta.
< Angel sotto il letto di Buffy c’è un borsone con l’artiglieria pesante. Armatevi e cercate di resistere almeno finché Castiel non avrà portato in salvo tutti noi. > dicendo questo depositò Buffy tra le braccia dell’angelo.
< Va, Portala in salvo e torna a prenderci.> gli disse prima di baciare la cacciatrice sulla fronte.
< Io non me  vado senza di te!> Il volto preoccupato di Buffy non lo aiutò affatto. Non riusciva a separarsi da lei nemmeno per cinque minuti, figuriamoci adesso che rischiava la sua vita.
< Tornerò da te. Promesso.> le disse dando una pacca all’angelo per farlo muovere.
Intanto i Tulahon avevano cominciato a spingere e accalcare lo scudo protettivo che Willow stava a stento mantenendo.
< Sam, Xander mirate agli occhi o se potete alla testa!> disse Angel prima di afferrare due asce e gettarle ai compagni. Afferrò una spada dal borsone della cacciatrice e la passò a Dean.
< Fa del tuo meglio.> stranamente il tono di Angel non era di sfida. Doveva ammetterlo, Dean e suo fratello erano dei combattenti, come lui. Almeno in questo gli doveva rispetto. Certo il fatto che fossero innamorati di Buffy e per nulla meritevoli solo di posare i loro occhi su di lei lo spingeva a non farseli piacere, ma adesso c’erano in ballo le vite di tutti. Dovevano collaborare.
Il vampiro afferrò due pugnali ed i quattro si schierarono uno affianco all’altro di fronte la porta della stanza. Pronti a difendere Buffy fino alla fine, anche se significava fare da esche in una missione suicida.
< Willow quanto puoi resistere?> chiese Sam facendo roteare nervosamente l’ascia che teneva stretta nella mano.
< Non molto, sono davvero forti.> rispose la strega corrugando la fronte e tentando di mantenere la concentrazione.
Ma in quel preciso istante qualcosa o qualcuno piombò dentro la stanza, rompendo la finestra e facendo finire i pezzi di vetro in ogni direzione.
< Sono i portatori!> urlò Xander prima di iniziare lo scontro.
Erano almeno in sette contro quattro di loro. Sam afferrò immediatamente Willow e la nascose verso l’angolo più stretto della stanza ponendo se stesso a guardia della strega. Se la avessero uccisa lo scudo che li stava proteggendo dai Tulahon sarebbe svanito con lei.
Dean ed Angel riuscirono con facilità ad uccidere due di loro in meno di un minuto, ma sembravano arrivare a raffiche.
< Xander spranga la finestra!> disse Dean prima di trapassare uno dei portatori con la sua spada.
< Usare le pistole sarebbe sciocco vero?> domandò il cacciatore al vampiro, buttando il cadavere del portatore appena ucciso contro tre di loro.
< Si, davvero sciocco!> rispose Angel mentre attutiva in silenzio una coltellata in pieno stomaco.
Dean si voltò a controllare se il fratello stava bene. A quanto pareva era ancora in gran forma.
La distrazione di un secondo gli costò una profonda ferita al braccio destro. Una di quelle mosche cieche lo aveva accoltellato. Il cacciatore non ci mise molto a reagire e a prenderlo a pugni in faccia, ma proprio in quel momento Sam lanciò la proprio unica arma di difesa contro un portatore che stava per uccidere Xander. Quei mostri non ci misero molto a capire che la strada per la piccola strega era praticamente aperta.
Uno di loro scaraventò Sam contro la parete, mentre un altro portatore afferrò Willow per le spalle e la gettò con forza per terra facendole perdere i sensi.
< Penso io a loro, scappate!> ordinò Dean quando vide i Tulahon fare a brandelli la porta ed entrare nella stanza, pronti ad uno scontro che sapeva fin troppo bene, non poteva vincere.

 

< Devi andare da loro! Subito! Io sto bene Castiel! Se non torni dentro quella maledetta casa giuro che mi alzo in piedi e ci vado io!> sbraitò Buffy mentre tentava di mettersi comoda nella brandina della Panic Room di Bobby.
< Non posso lasciarti sola, per di più completamente indifesa, se prima non rendo sicuro questo posto.> protestò Castiel che nel frattempo stava incidendo con il proprio sangue strani simboli sulla parete di ferro e sale.
< Castiel, Dean potrebbe morire! Lo capisci? E poi io non sono indifesa!> urlò ancora più nervosa la cacciatrice.
< Non puoi camminare, dire che sei indifesa mi sembra dire poco.> la risposta acida dell’angelo la fece stranire ancora di più.
< Giuro che se non ti sbrighi a togliere quelle chiappe angeliche da qui ti strozzo con le mie mani Castiel. Quanto ci metterai a teletrasportarti lì e tornare con qualcuno che mi faccia da cane da guardia? Un nano secondo? Credi davvero che in così poco tempo qualcuno riesca a trovarmi, a distruggere quella porta che peserà minimo due tonnellate e ad uccidermi?> La cacciatrice tentò di sollevarsi quel tanto che bastava per poggiare la schiena contro il cuscino ma si sentiva ancora tremendamente dolorante. Beh almeno non stava morendo.
Castiel corrugò la fronte e sbuffò. < Va bene. Non ti muovere!> e svanì l’attimo dopo.
< Certo, come se potessi andare a ballare la Lampada in queste condizioni.> bofonchiò sarcasticamente la cacciatrice.
Si sentiva tremendamente in ansia. C’era qualcosa che non andava, riusciva a percepirlo con ogni fibra del suo essere. A volte i suoi sensi da uomo ragno le rendevano la vita impossibile, soprattutto da quando aveva conosciuto Dean perchè non riusciva più a distinguerli dal maledetto magone che sentiva nello stomaco quando lo sapeva in pericolo.
La ricomparsa di Castiel nella stanza la interruppe dalle sue elucubrazioni mentali, ma non la aiutò affatto a calmarsi. Portava in braccio Willow, letteralmente fuori gioco.
< Cosa le è successo? Willow?> domandò subito, super preoccupata la cacciatrice.
L’angelo depositò la strega sull’altra brandina e senza dire una parola svanì di nuovo.
< Castiel!> urlò Buffy ancora più preoccupata. Cosa diavolo stava succedendo?
Tentò di alzarsi per raggiungere l’amica per verificare le sue condizioni, ma non c’era niente da fare. Il dolore era insopportabile.
< Maledizione. Willow! Willow come stai? Mi senti?> disse ad alta voce sperando in una risposta qualsiasi. Il suo sesto senso aveva ragione, cosa che capì ulteriormente quando vide comparire al suo fianco Xander pieno di lividi e grondante di sangue.
< Castiel aspetta!> ma nulla, l’angelo era volato di nuovo via.
< Xander cosa sta succedendo?> domandò allora all’amico la cacciatrice.
Il ragazzo si asciugò il sangue che colava copiosamente sulla sua fronte a causa di un brutto taglio in testa e corse da Willow.
< Erano in troppi, non potevamo farcela. Willow si è ripresa?>
< Ancora no. Come “non potevamo farcela”? Dove sono gli altri Xander?> Sentì il suo cuore cominciare a battere all’impazzata e non sapeva come ma riuscì a sentire un brivido attraversare le sue gambe.
In quell’istante Castiel apparve nella Panic Room, portando con sé Sam ed Angel. Anche loro erano ridotti male, ma tutto sommato se la sarebbero cavata.
< Dean?> domandò Buffy riuscendo precisamente a distinguere il lampo che perforò il suo stomaco. Terrore allo stato puro.
Castiel si voltò a guardarla con aria implorante. Sembrava titubare. Lo sguardo di Buffy corse allora immediatamente al viso i Sam. Teneva le mani sulle ginocchia, respirava a fatica e non alzava la testa come se non volesse far vedere il suo viso alla ragazza.
< Dean.> sussurrò senza voce la cacciatrice. 

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Capitolo 10
*** Ricordi di famiglia. ***


Castiel si voltò a guardarla con aria implorante. Sembrava titubare. Lo sguardo di Buffy corse allora immediatamente al viso di Sam. Teneva le mani sulle ginocchia, respirava a fatica e non alzava la testa come se non volesse far vedere il suo viso alla ragazza.
< Dean.> sussurrò senza voce la cacciatrice.
Buffy si alzò quasi d’istinto dal letto, ma le sue gambe ressero per un solo secondo il suo peso e cadde a terra in ginocchio.
Sam corse da lei, l’afferrò per le spalle e studiò preoccupato il viso della ragazza.
< Dov’è Dean?> le rispose lei con il fiatone e le lacrime agli occhi. Non si era mai sentita così agitata e triste in tutta la sua vita.
< Ti aiuto io.> le sussurrò Angel in un orecchio mentre l’afferrava per la vita e la depositava nuovamente sulla brandina.
< Voglio sapere cosa è successo a Dean.> il suo respiro irregolare rendeva il tono della sua voce quasi impercettibile.
< L’ultima volta che l’ho visto era a terra. Un Tulahon lo stava mordendo.> la risposta sincera e affranta di Sam le fece mancare la terra sotto i piedi. La testa le girò nervosamente e dovette appoggiare la propria schiena al muro per non svenire.
< Cosa significa l’ultima volta … > disse a bassa voce fissando il pavimento. < L’avete lasciato là? A morire!> il tono di voce e l’atteggiamento di Buffy mutarono inaspettatamente.  Pena e sconcerto lasciarono il posto alla rabbia.
< Non abbiamo lasciato indietro nessuno Buffy. Quando sono tornato Dean non c’era più.> rispose secco Castiel.
< Lo avete lasciato morire … dopo tutto quello che ha fatto per voi! Potevate aiutarlo! Dovevi prendere lui per primo e portalo qui da me, al sicuro!> La cacciatrice allontanò con un gesto di disgusto le mani di Sam dalle sue ginocchia.
< Calmati Buffy! Non eravamo di certo lì a divertirci! Abbiamo fatto del nostro meglio. O  avresti preferito lasciare Willow svenuta in balia dei portatori? Se la sua vita è meno importante di quella Dean basta dirlo!> la reazione di Xander spiazzò tutti quanti.
Buffy mandò giù la sensazione di disgusto che gli occludeva la gola e si voltò a parlare con Castiel.
< Portami a casa. Adesso.> Era un ordine.
< Per ripetere tutto quanto?> rispose tra il seccato e l’amorevole l’angelo.
< No, io non lascerei nessuno indietro.> Gli occhi di Buffy gettavano fuoco e disapprovazione.
< Buffy ha ragione. Torniamo là. Ma soltanto io e lei.> Anche Sam quando si parlava di Dean perdeva la testa.
< Non se ne parla, vengo anch’io. In fondo quell’idiota non è poi tanto inutile.> disse Angel facendo un passo avanti.
Buffy riuscì per un attimo a rilassarsi, forse  non era tutto perduto. Se il … cadavere di Dean non era in casa voleva dire che lo avevano rapito e lei si sarebbe dannata l’anima pur di riaverlo indietro. Non poteva essere morto.
Lui l’avrebbe ritrovata, le aveva promesso che sarebbe tornato da lei.
< Avrò bisogno di altro sangue, per guarire più in fretta.> disse Buffy afferrandosi al braccio di Sam per alzarsi in piedi. Sam ed Angel corsero in suo aiuto sorreggendola per le braccia.
< Buffy è pericoloso.> rispose Castiel allarmato.
< Lo so, ma non abbiamo altra scelta.>

 

Dean si sentiva tremendamente stordito. Ricordava a stento cosa fosse successo dopo che aveva tentato di fare scudo con il proprio corpo a Sam, disteso a terra e ancora stordito a causa della botta ricevuta.
L’unica cosa che ricordava con dannata precisione, erano quei tremendi canini conficcarsi dentro la sua pelle e perforare le sue vene, fino a lasciarlo esangue, riverso sul pavimento. Ma prima di cadere a terra gli aveva dato del filo da torcere dannazione. Anche a quei maledetti bastardi albini. Vampiri un cavolo, quelli erano i figli di Belzebù in persona!
La sua unica preoccupazione era stata per Buffy. Sapeva di non lasciare molto su quella terra se non Sammy, la sua Impala e lei. Sam se la sarebbe cavata - lo aveva già fatto, per più di un anno – e proprio lui si sarebbe preso cura della sua bambina facendola correre libera lungo le strade dell’America, come meritava. Ma Buffy. Le aveva promesso che sarebbe tornato da lei. Non aveva mai infranto una promessa, tantomeno voleva iniziare a farlo con lei. Lei che meritava il meglio.
< Non pensavo saresti riuscito a ferirmi di più ragazzo.> Quella voce roca e autoritaria gli risuonò nella testa, riportandolo a ricordi lontani. Troppo dolorosi, nascosti da tempo nella sua mente.
< Dopo la storia del primo sigillo credevo davvero che non saresti potuto cadere più in basso.> Eccola di nuovo.  Era una voce familiare, ma gli stava facendo venire la nausea. Forse erano state le botte in testa che aveva preso a farlo sentire così male.
< Eppure io non ho mollato … Non è come ti ha detto Sammy, potevi fare di più. Molto di più Dean.>
L’eco del suo nome risuonò nella sua testa come un campanello d’allarme. Dean.  Quante volte lo aveva sentito ripetere il suo nome? Con quel tono autoritario, quasi chiedendogli di dare del suo meglio in ogni occasione. Allora era veramente così, era come aveva immaginato. Lui era morto.
< Papà.> sussurrò il cacciatore senza riuscire ad aprire gli occhi.
< Ciao Dean.> fu la risposta di John.
Il cuore del cacciatore sussultò, fece una capriola e tornò all’improvviso ad avere quattro anni. Si sentì impaurito, spaesato. L’unica sensazione che sovrastava le altre era la certezza che doveva obbedire a suo padre, sempre.
< Credevo di averti educato meglio. Credevo di aver fatto di te un cacciatore migliore.> le parole di John arrivarono ad ondate devastanti. Colpirono il suo cervello come pugnalate, solo in quel momento Dean riuscì a ricordare l’inizio del discorso. Cosa volesse dirgli suo padre. In fondo credeva di esserselo meritato.
Ma allora quello era l’inferno? No … John era riuscito a scappare da lì. Il paradiso allora .. ma c’era qualcosa di profondamente sbagliato. Questo non era un ricordo felice ed oltre all’infelicità di fondo non era mai successo.
Dean tentò con tutte le sue forze di aprire gli occhi. La luce soffusa proveniente da una fiaccola accesa lo costrinse a richiuderli. Troppa luce. Tentò una seconda volta cercando il volto di suo padre in quel mare di nebbia e quando riuscì a sollevare il viso con quella poca forza che gli era rimasta, lo trovò ... fiero e maestoso proprio come lo ricordava
< Papà.> sussurrò di nuovo, felice come quando da piccolo lo vedeva rientrare dalla porta del motel sgangherato di turno dove li aveva lasciati per andare a concludere una caccia. Felice di saperlo in salvo.
< Non ti ho insegnato a chiamarmi così. Non quando ti do degli ordini o ti ammonisco.> rispose John prima di grattarsi pensieroso la barba. Si muoveva attorno a Dean come un cane famelico in attesa che la sua preda commetta un passo falso.
< No Signore.> fu una risposta automatica, uscì dalle sue labbra senza doverla concretamente pensare.
La vista cominciava piano, piano a schiarirsi. Si trovava dentro una capiente grotta illuminata da strane fiaccole che davano all’ambiente un colorito quasi giallastro. Tentò di muoversi in direzione di suo padre, ma qualcosa glielo impedì.
Per primi furono i suoi piedi, non appena riuscì a poggiarli a terra li sentì formicolare come se fossero stati appesi per settimane senza circolazione.
Per seconde, ma non meno importanti le catene che tenevano i suoi polsi incatenali verso l’altro fermarono la sua corsa.
< Sai quanto ho resistito io negli inferi Dean?  Cento anni, hanno fatto anche a me ogni giorno la stessa proposta ed io ho sempre risposto di no. Ho dato la mia vita in cambio della tua figliolo ed è questo il modo in cui mi ripaghi? Facendomi vergognare di te? Non meritavi la seconda possibilità che io ti ho concesso.> Freddo, glaciale. Nel suo tono militare Dean riuscì a scovare l’anima di suo padre, ma John non lo avrebbe mai trattato così. Forse.
< Tu non sei mio padre.> tossì fuori Dean prima di sputare il grumo di sangue che gli ostruiva la bocca. Sperò solo di non aver perso un dente.
< Qui ti sbagli ragazzo. In fondo non lo pensi anche tu? Sei stato un debole, un vigliacco. Tu non sei un eroe Dean, non se alla prima possibilità di barattare la tua felicità con quella di altre persone, scegli di scendere dalla ruota delle torture per diventare un sadico torturatore. E sai bene che non mi riferisco solo all’inferno. Cosa farai dopo aver sconfitto il Primo? Sempre se ci riuscirete. Tornerai alla tua bella casetta, con la tua bella sposina … Sarebbe un gesto davvero troppo egoista,persino per te. E lo vuoi sapere perché?>
< No.> Sputò fuori Dean, ostentando quella dannata sfacciataggine che gli era costata troppi pugni in faccia, e l’ennesimo non tardò ad arrivare.
Il cacciatore fece scrocchiare la sua mascella indolenzita. Chi diavolo lo aveva colpito? Mike Tyson? Alzando lo sguardo non ci mise molto a riconoscere il suo assalitore.
< Ancora questi vampiri geneticamente modificati … Dove sono le tue mosche cieche? Mi sono più simpatiche.>
Solo in quel momento si accorse che alla sua destra era accorso un portatore armato di pugnale. Lo guardò e lo salutò con un sorrisetto sornione.
John rise, una risata che fece venire la pelle d’oca a Dean. Quello non era decisamente suo padre.
< Non mi piace essere interrotto figliolo, lo sai bene. Comunque stavo dicendo,  saresti un egoista perché ritirandoti e portandola con te non solo lasceresti morire tutte le persone che avresti invece potuto salvare per il resto della tua miserabile vita, ma perché impedirai a Buffy di farlo. Ed io e te lo sappiamo … lei è un eroe, è destinata a grandi cose. Dovrà salvare ancora molte vite, impedire migliaia di Apocalissi. Lei è lontana dalla tua portata figliolo, non vorrai trascinarla a fondo con te?>
Dean si sentiva uno straccio, non riusciva più nemmeno a capire quale parte del suo corpo fosse ancora intatta e quale tumefatta ma la verità di quelle parole lo lasciò senza fiato. Quello era il vero dolore.
< Ok testa di cazzo, il tuo superpotere non è poi così mal messo …> bofonchiò il cacciatore prima di ricevere un pugno in pieno stomaco da uno dei Tulahon che l’aveva messo fuori gioco poco prima.
< Grazie.> sputò fuori mentre si contorceva dal dolore.
< Te l’ho mai detto che non riesco solo a prendere le sembianze dei defunti Dean? Io penso come loro, ho i loro stessi ricordi … reagisco come loro. Quindi puoi illuderti quanto vuoi che John ti abbia perdonato, ma sii sincero con te stesso. Lo sai bene quanto me che non è così.> Sul finire del discorso Dean vide la sagoma di suo padre plasmarsi sotto i suoi occhi ed al suo posto comparve la persona che più sperava di poter vedere in quel momento … Buffy.
< Insomma sei importante per me Dean, non avrei potuto scegliere nessun altro … Per questo ho deciso di allietarti con questa forma. Perché farà male.> Un sorriso sinistro comparve sul viso della cacciatrice e l’attimo seguente Dean avvertì distintamente la lama di un coltello incidere la sua carne.  

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Capitolo 11
*** Prescelta. ***


< È passato troppo tempo Buff, forse dovresti cominciare a rassegnarti al fatto che Dean è …> Xander si avvicinò lentamente all’amica, intenzionato a posarle una mano amorevole sulla spalla ma sapeva bene che non sarebbe nemmeno riuscito a finire la frase.
< Se provi a dire quella parola giuro che ti uccido.> fredda, glaciale, la cacciatrice non aveva nemmeno alzato lo sguardo verso il vecchio compagno d’armi. Continuava a studiare con attenzione meticolosa la mappa della rete fognaria di Sunnydale.
< Piccola abbiamo perlustrato anche i più piccoli cunicoli disegnati in quella mappa, Dean non è lì.> Castiel si avvicinò al tavolino del salotto dove oramai da giorni la Scooby Gang si riuniva senza sosta.
Sam afferrò la sua testa tra le mani, in un gesto di disperazione. Si sentiva impazzire.
Buffy notò con la coda dell’occhio la reazione di Sam e senza nemmeno stare a pensarci sopra si diresse verso di lui, per abbracciarlo dolcemente.
< Noi lo troveremo. Ma tu non devi mollare ora. Sai che se servisse raggiungerei il Polo Nord a nuoto.> Le grandi braccia di Sam la accolsero in una stretta così potente da toglierle il fiato, ma era piacevole. Le mancava sentire il calore della pelle di qualcun altro sulla sua.
< Scusa. È solo che a volte non riesco a non domandarmi come potremmo mai trovarlo senza avere nemmeno una pista sicura da seguire.> Sam le scostò i capelli dal viso e le sorrise sinceramente. Quella biondina gli era diventata necessaria come l’ossigeno oramai.
< Le fogne sono da escludere. Dovremmo iniziare con … le grotte sotterranee vicine alla ex base militare di Riley! Ma certo!> La cacciatrice scattò in piedi, rianimata da una nuova speranza.
< Come ho fatto a non pensarci prima ... Insomma sono un nascondiglio perfetto. Aspettate … mi avete detto che quella specie di sacerdoti che vi hanno attaccato avevano il volto sfregiato giusto?> domandò la ragazza rivolta all’intera ciurma.
< Si … a dire il vero sembravano non avere gli occhi.> Angel rispose quasi sovrappensiero mentre si metteva seduto, al fianco di Buffy.
< Oh Dio … I portatori, ma certo! Angel quando il Primo ti ha riportato in vita ho avuto un brutto scontro con quella mezza specie di sacerdoti … Il loro covo era sottoterra, sembrava una specie di grotta naturale.>
< Dal sottosuolo divora …> sussurrò Willow. Finalmente c’erano arrivati.
< Dal sottosuolo, cosa?> domandò Xander che come al solito sembrava cadere dalle nuvole.
< Quando ho provato a mettermi in contatto con la Madre Terra, per fare degli incantesimi innocui è ovvio … Insomma lo sapete che sono tornata una brava ragazza e non farei mai niente di male, insomma la storia di Andrew e …> cominciò a parlare a raffica la strega come faceva sempre quando si sentiva nervosa.
< Willow.> la riprese Buffy, come mille volte ricordò di aver fatto in quella che le sembrava una vita precedente.
< Oh si certo, scusa. Allora stavo dicendo … stavo facendo quell’incantesimo e ad un certo punto una specie di forza sovrannaturale e oscura, molto oscura mi ha interrotta. Aveva delle enormi fauci e denti … ed ho sentito chiaramente queste parole “dal sottosuolo divora”.> la strega si avvicinò istintivamente a Tara, per stringerle la mano.
< Io … io penso che, che la tesi di Willow e Buffy possa essere giusta. Dovremmo muoverci in, in fretta.> balbettò a bassa voce Tara.
Buffy le sorrise istintivamente. Non era mai riuscita ad entrare molto in confidenza con lei, ma provava una specie di istinto “ proteggi il più debole “ quando Tara parlava con la sua vocina timida ed il suo fare un po’ impacciato. Era una brava ragazza.
< Direi che abbiamo un piano.> disse fiera la cacciatrice vagliando gli sguardi di tutte le persone presenti nella stanza. Quando fece un passo in direzione del salotto per accedere al suo baule pieno zeppo di armi, la porta si aprì. Bobby e Giles fecero il loro ingresso a casa Summers con le braccia sommerse dal libri.
Bobby riuscì ad interpretare in un attimo lo sguardo pieno di speranza di Buffy e Sam e dopo aver sorriso sotto i baffi si voltò per dare una pacca al suo nuovo amico inglese.
< Basta scartoffie Rupert. Abbiamo un piano.>


Quanto tempo era passato? Giorni? Settimane? Non aveva più importanza ormai. Si sentiva stremato. L’unica cosa che non riusciva a capire era perché il Primo non decidesse di porre fine alle sue sofferenze. Forse perché era un sadico bastardo o forse perché il suo sangue gli serviva per aprire la bocca dell’inferno per far uscire tutte le sue amate puttanelle albine, ma dannazione c’erano centinaia di contenitori di sangue ambulanti … No, aspetta sei miliardi per la precisione.
Prima o poi il suo sangue sarebbe finito. Sperava presto.
< Stupido.> disse a se stesso Dean anche solo per aver pensato una cosa del genere.
< Lei verrà a salvarti.> sussurrò a capo chino.
< No, ti sbagli. Io non verrò.> la voce di Buffy lo svegliò dal torpore. Sapeva benissimo che quella non era la vera cacciatrice ma anche solo poter vedere il suo volto lo aiutava a restare lucido.
Era splendida con i capelli sciolti, le punte mosse ad incorniciare il suo splendido viso, sempre così lucente.
< Buffy …> era stupido invocare il suo nome, Dean lo sapeva ma sperare era tutto quello che gli era rimasto.
< Sono passati tredici giorni Dean, pensi davvero che io li abbia trascorsi a cercarti? A questo punto ti avrei già trovato non pensi? Sono brava in queste cose. Ho semplicemente smesso … Era troppo rischioso per me, per la mia famiglia. Non posso di certo sacrificare la mia vita per uccidere i Tulahon che ti fanno da guardia. C’è una guerra in atto … Ho altro a cui pensare, cose molto più importanti di te.> Il Primo si avvicinò al volto pressoché irriconoscibile del cacciatore. Dean riuscì quasi a sentire le labbra soffici di Buffy sfiorarlo, ma il brivido freddo che percorse la sua schiena alla vicinanza con il Primo lo aiutò a capire che la sua cacciatrice non era realmente con lui.
< Ti sbagli. Buffy verrà da me e ti farà il culo a stelle e strisce brutta puttana.>
< Uh … Insultare così la tua ragazza non ti aiuterà di certo Dean. Insomma la voglia di venire a salvarti dalle tue miserie scompare all’istante. E poi parliamoci chiaro … Un anno e mezzo, per un anno e mezzo ti ho concesso il mio amore. Molto più di quanto tu meritassi … non pensavi davvero che tutta questa felicità sarebbe durata a lungo vero? Sai bene quanto me che non te la meriti.> Lo sguardo sadico e privo di ogni moralità che Dean riusciva a vedere negli occhi di Buffy lo disgustavano. Lo disgustava il fatto che un essere tanto immondo si permettesse di assumere le sembianze della sua cacciatrice.
< Perché mi tieni in vita?> Un nuovo grumo di sangue risalì per la sua gola strozzandolo. Se non fosse stato abituato a ricevere tante botte, era sicuro che sarebbe rimasto svenuto per settimane. Cominciava già a non vederci più dall’occhio sinistro.
< Oh non lo so. Mi diverti, sei il mio giocattolino preferito Dean e sai l’eternità è lunga … Alla fine ci si annoia. Vederti soffrire mi rende stranamente felice.> Buffy incrociò le braccia e si fermò di fronte al cacciatore, per fissarlo in modo lascivo.
< Devo dire che sei davvero un bel ragazzo Dean, certo tutte quelle brutte cicatrici e ferite aperte non ti donano un bell’aspetto ma diavolo … Capisco perché mi sono accontentata di te per tutto questo tempo. Ma alla fine la bellezza stanca.> Il Primo si avvicinò al cacciatore facendo scorrere la mano lungo il petto nudo del ragazzo, ad un centimetro di distanza dalla sua pelle.
< Guardare ma non toccare piccola. Sono il tuo tipo è? Mi dispiace ma sono già impegnato e poi tu non sei il mio tipo. Sei troppo … stronza.> tossì fuori Dean ostentando una sicurezza che oramai era arrivata agli sgoccioli.
< Mm … se i miei amichetti fossero qui adesso ti farei dare una bella lezione lo sai Dean? Peccato … dovranno accontentarsi di uccidere la tua preziosa cacciatrice.> un broncio sadico deturpò il viso di Buffy.
Persino il Primo poté crogiolarsi nel vedere una scintilla di terrore puro attraversare gli occhi verdi di Dean. Il suo corpo fu scosso da un’ondata di nuovo vigore e poggiando i piedi a terra tentò di gettarsi contro la falsa Buffy.
< Devi lasciarla andare! Se solo tu ed i tuoi lacchè provate a sfiorarla con un dito io vi distruggerò tutti, puoi scommetterci! Hai capito brutta puttana? Giuro che se le fai del male io ti uccido!> le urla del cacciatore risuonarono per l’intera grotta perforando col suo tono roco e tremendamente incazzato le orecchie dei portatori presenti.
Il Primo sembrò per un momento allarmato. Poi si rilasso e sorrise.
< Tu non puoi fare niente Dean. Non ricordi … è il suo destino. Morire presto e combattendo … da brava cacciatrice.>


Dopo aver armato per bene la nuova truppa Buffy, Willow e Xander si diressero in silenzio in cucina.
La cacciatrice aprì il rubinetto dell’acqua e si voltò a guardare i suoi amici.
< Sono più forte di prima, almeno finché questa specie di miscuglio demoniaco mi scorre nelle vene, ma non posso affrontare i Tulahon che il Primo avrà messo di guardia, almeno non tutti insieme. Quindi Willow mi serve il tuo aiuto.> esordì Buffy.
< Scusate perché non possiamo parlarne anche con gli altri?> domandò allarmato Xander.
< Perché non mi lascerebbero mai affrontare i Tulahon da sola. Cosa che ho intenzione di fare.> la risposta secca della cacciatrice allarmò l’amico ma non Willow, conosceva bene Buffy.
< Non ti sembra un suicidio? L’ultima volta sei quasi morta!> sussurrò irritato Xander come se stesse dicendo qualche ingiuria.
< L’altra volta non dovevo pensare solo a me, ma anche ad Angel e Dean e poi la scorsa volta ero convinta che un paletto potesse fermarli. Ora andrò più preparata. Quei tizi sono forti è vero, ma io sono veloce.> La cacciatrice riconobbe negli occhi dell’amica la sua approvazione.
< Sono con te Buff.> rispose sincera Willow.
< Voi siete pazze!> sbuffò fuori Xander lanciando le braccia al cielo. < Ma tanto che ci parlo a fare con voi. Avete sempre ragione!>
I tre ragazzi scoppiarono a ridere insieme. Per un istante tutto era tornato come la prima volta che si erano visti.

 

< Perfetto … dovremmo separarci per coprire più spazio. Io, Willow e Xander andremo a controllare nel settore sud-ovest, voi altri in quello nord-est.> Buffy conosceva già perfettamente la risposta che avrebbe ricevuto. Ma perlomeno ci aveva provato.
< Assolutamente no. Tu non vai da nessuna parte senza di noi.> Sam si era fatto avanti e la stava guardando come se la ragazza gli avesse appena pestato un piede.
< Oh sono d’accordissimo con Sam.> disse Angel senza esitazioni.
Castiel la guardò e con un alzata di spalle fece un passo avanti in direzione di Buffy.
< Siete degli idioti.> rispose seccata la cacciatrice. < So badare a me stessa.>
< Si, ma noi no. Vedila da questo punto di vista, se i Tulahon dovessero attaccare noi saremmo spacciati.> Angel rimase a fissarla. Quella scintilla, quel brivido che tanto tempo addietro l’avevano fatta sentire al sicuro per la prima volta tornarono a scuotere il suo corpo. Poteva davvero Angel amarla ancora con la stessa intensità con la quale si erano amati in passato?
Buffy scrollò la testa, obbligandosi a non pensarci. Da quando era tornata a Sunnydale stava diventando troppo sentimentale.
< Vado avanti io.> disse Sam impugnando il fucile a canne mozze caricato con proiettili di legno.
< Ah no, neanche per scherzo! È già tanto se vi faccio venire quindi mi metto io alla guida della strana banda Bassotti.> Con una semplice mano alzata la ragazza riuscì a fermare un cacciatore alto almeno un metro e novanta, per passargli avanti.
Erano trascorsi dieci minuti e di Dean nessuna traccia. Cunicoli, polvere e ragnatele. “ Che schifo” pensò Buffy.
“ Sono d’accordissimo. Oddio! Quello cos’è un topo?” sobbalzò Willow, ancorandosi alla spalla della cacciatrice.
“ Willow devi fare un fischio o non so suonare una specie di campanello immaginario prima di venire a parlarmi nella testa o potrei farmi venire un accidenti.” Pensò ad alta voce Buffy.
“ Scusa, troverò un modo. Comunque … Mettiamo in atto il piano B? Siamo quasi arrivati, insomma adesso dovremmo trovarci più o meno sotto il campo d’abeti dove avevi trovato per la prima volta i portatori.” La strega si avvicinò ancora di più a Buffy percependo perfettamente che l’ora dello scontro era alle porte.
“Si, dovremmo esserci. Guarda là … Uno spiraglio di luce. Willow appena usciamo da questo cubicolo sai cosa devi fare” e pensato questo la cacciatrice accelerò il passo per distanziare gli altri, così fece anche l’amica.
Non appena si trovarono dentro una sotto specie di spiazzo fecero confluire il resto della ciurma e con uno scatto felino si indirizzarono verso il successivo cunicolo.
< Buffy? Cosa stai facendo?> domandò allarmato Sam mentre tentava di raggiungerla.
< Vai Willow, ora!> la esortò Buffy e la giovane strega cominciò a recitare una strana formula prima di gettare a terra quello che aveva tutta l’aria di essere del rosmarino.
< No!> urlò Sam riuscendo ben a capire cosa stava per succedere, ma quando si avvicinò a Willow si trovò imprigionato insieme a tutti gli altri in una sottospecie di grande bolla di vetro, magica naturalmente ed invisibile.
< Buffy Anne Summers se non riporti immediatamente qui le tue chiappe, giuro che non te la perdonerò così facilmente!> bofonchiò ad alta voce Bobby mentre imbracciava il suo fucile.
Buffy non riuscì a trattenere una risata. Quanto voleva bene a quell’uomo.
< Dannazione!> imprecò Angel tentando inutilmente di oltrepassare la cortina di ferro creata da Willow.
< Non preoccupatevi, so quello che faccio.> non appena la cacciatrice ebbe finito di dire questa frase Castiel comparve al suo fianco con aria scanzonata.
< Angelo … Questa trappola non funziona per me.> disse fin troppo sereno.
< Ah … maledizione!> sbuffò fuori Buffy. < Va bene, vieni … Ma solo tu, siamo intesi!> ordinò puntandogli un dito contro.
< Buffy, Dean è mio fratello. Io devo venire con te, per salvarlo. Non è giusto che tu voglia impedirmelo.> Sam aveva maledettamente ragione, Buffy lo sapeva bene.
< Ed io sono la cacciatrice ed è il mio compito quello di fermare l’Apocalisse, quello di salvare delle vite e quello di prendere decisioni scomode e questa lo è. Ma è necessaria. Fidati di me Sammy.> Buffy sentì riaffiorare in lei quel senso di solitudine e comando che da un lato la rendevano la miglior cacciatrice mai esistita al mondo, ma che dall’altro la facevano sentire tremendamente sola.
Sam gettò il fucile a terra in un atto di rabbia involontario, voltò le spalle alla cacciatrice e cominciò a prendere a pugni l’aria.
Il labbro di Buffy tremò, sentiva le lacrime affiorare. Non voleva che quello che sarebbe anche potuto essere un addio tra lei e Sam finisse così, ma non aveva scelta. Mandò giù il nodo alla gola che sentiva stritolarla e si diresse con Willow e Castiel verso le profondità più tenebrose di quelle caverne, sperando con tutto il suo cuore di poter rivedere Dean sano e salvo. 

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Capitolo 12
*** Tutti i colori dell'iride. ***


Ragazzi ho ri-postato questo capitolo perchè il sito aveva fatto un errore e mancavano dei pezzi che avevo scritto, come il discorso di Castiel, comunque ecco a voi il capitolo per intero!


Era strano come la tensione che sentiva stringerle la bocca dello stomaco riuscisse anche a farla sentire più vigile, sull’attenti. Dire che si stava giocando tutto era dire poco, stava mettendo in ballo anche la vita di Willow, ma l’aveva avvertita. Buffy le aveva spiegato quanto potesse diventare pericoloso. La sua migliore amica l’aveva mandata gentilmente a quel paese e le aveva detto che l’avrebbe seguita ovunque, come ai vecchi tempi.
La cacciatrice sorrise a quel pensiero mentre stringeva con più forza la lunga spada che aveva scelto come arma. La strega era riuscita a creare la perfetta replica della spada che, per breve tempo purtroppo, l’aveva servita contro i demoni ed i lacchè di Michele. Una spada forgiata col suo sangue, insomma se il liquido che le scorreva nelle vene era così speciale come più e più volte le era stato dimostrato, doveva pur avere qualche potere straordinario! Ricordava bene che quella spada contro i demoni aveva lo stesso effetto del coltello di Ruby.
< Qual è il piano?> chiese sottovoce Castiel.
< Willow creerà di nuovo una barriera, in questo caso l’aprirà un po’ alla volta così che io riesca a scontrarmi con un Tulahon alla volta. E adesso che ci sei tu … beh tu porti in salvo Dean.> disse la cacciatrice mentre scrutava attentamente il buio che si stagliava davanti a lei.
< Forse dovrei aiutarti con i Tulahon … Non credo di riuscire ad esorcizzarli come per i demoni, ma mi hai dato un’ascia. So usarla.> la tranquillità con la quale il suo angelo la stava guardando la inquietò profondamente. Afferrò Willow per un braccio e la fece passare davanti a sé.
le disse la cacciatrice, poi si voltò a guardare Castiel.
< Non fare nulla di stupido. Segui i miei ordini e tutto filerà liscio, ok Cass?> Buffy lo fissò intensamente, in attesa di una risposta convincente. Castiel contrasse la mascella ed attese un po’ prima di aprire bocca.

La cacciatrice rimase sorpresa dalle parole dell’angelo. Per quanto tempo l’aveva addestrata, addestrata per diventare qualcosa di speciale, di unico?… Ma mai a diventare un Leader. Era vero e lei non si era mai fermata a pensarci. Castiel non lo aveva mai voluto. Invece da quando era tornata nel suo vecchio mondo pian piano la sua attitudine al comando aveva preso il sopravvento perché in quella realtà era sempre stata costretta a farlo. Doveva prendere ogni decisione da sola perché soltanto lei aveva il potere di fermare il male, perché sulle sue spalle gravava il peso dell’incolumità dei suoi cari e del resto del mondo. Ma da quando si era unita a Dean e Sam non era più stato così e lei gli era sempre stata grata per questo. Perché per la prima volta in vita sua qualcun altro prendeva le decisioni importanti con lei … Perché per la prima volta era qualcun altro a prendersi cura di lei, a difenderla … C’erano altri eroi al suo fianco.
< Ho sbagliato con Sam … lo capisco solo ora, se lui avesse fatto una cosa del genere a me credo che non lo avrei perdonato facilmente.> disse a voce alta la cacciatrice.
< Ma se ricordi bene lui lo ha fatto, quando avete affrontato Lucifero Sam ti ha stordita e legata ad un termosifone. È normale che vi prendiate cura di voi a vicenda, ma tu devi ricordare che non sei sola in questa battaglia, non puoi lasciarci da parte e far gravare sulle tue spalle tutto il fardello. È un fardello troppo grosso persino per te.> Gli occhi blu oltremare di Castiel le fecero ricordare il tempo passato in paradiso, pace, armonia … assieme a suo fratello. Aveva provato nuovamente quel tipo di felicità e complicità solo con Dean e Sam.
< Buffy dobbiamo muoverci, riesco a vederli … sono alla fine del cunicolo.> sussurrò Willow tornando verso i suoi amici.
< Ok. Andiamo.> ordinò Buffy dopo aver abbracciato Castiel.
< Prego.> le sussurrò all’orecchio l’angelo comprendendo il significato di quel gesto d’affetto.
La tensione era al massimo, persino Castiel si sentiva nervoso. Erano nella tana del lupo e non sapevano se il loro piano sarebbe riuscito. Diavolo, non sapevano nemmeno se Dean era ancora vivo!
Willow si accovacciò dietro una grossa roccia che si trovava poco prima dell’immenso piazzale dove era riuscita ad avvistare qualcosa come cinque Tulahon e una biondina che aveva tutta l’aria di essere … Buffy?
“Che c’è?” rispose la cacciatrice dentro la mente della strega.
< Non dicevo a te, guarda.> Buffy seguì il braccio teso dell’amica fino a riuscire a vedere … se stessa.
< Mm … Almeno non si può dire che il Primo ha cattivo gusto. Da dietro sono niente male, vero?> disse la cacciatrice in modo ironico.
Willow alzò un sopracciglio ed annuì facendo ridere Buffy.
< Ragazze dovremmo muoverci.> sussurrò Castiel alle loro spalle.
< Va bene, mi metto subito all’opera.> e Willow iniziò a sussurrare parole impronunciabili, sicuramente magiche, prima di afferrare di nuovo la sacchetta di sale che si era portata dietro. Un nuovo trucchetto che aveva appreso da Bobby, quel tipo ne sapeva parecchio sulla magia.
Buffy strinse l’elsa della sua spada fino a sentire dolore, non riusciva ancora a vedere Dean, ma sapeva che il cacciatore doveva essere vicino. Il Primo non lo avrebbe mai lasciato solo.
Senza avvisare anima viva, la cacciatrice corse verso il centro del piazzale attirando l’attenzione dei Tulahon che con un ringhio si girarono verso la sua direzione.
Castiel imprecò sotto voce preso alla sprovvista dall’azione della cacciatrice, mentre la strega ancora a occhi chiusi, sembrava non essersi accorta di niente.
Due Tulahon, i più lontani da lei sembravano alla presa con qualcosa o meglio qualcuno incatenato al muro ruvido della grotta, mentre quello alla sua destra, il più vicino a lei si gettò sulla cacciatrice senza darle nemmeno il tempo di capire se quell’uomo legato fosse Dean.
Buffy corse veloce all’indietro attirando a sé il super vampiro e lo colpì con grazia e precisione devastante al collo, staccandogli la testa di netto. Cenere.
< Allora morite anche voi, brutti bastardi.> disse soddisfatta la cacciatrice. Alzò lo sguardo e vide altri tre Tulahon gettarsi contro di lei, si spostò di lato rapidamente mentre due dei tre Tulahon rimasero bloccati nello scudo protettivo di Willow.
L’unico che era riuscito a passare, perché più vicino a Buffy rimase per un attimo sconcertato a guardare i compagni. Attimo che la cacciatrice non si lasciò sfuggire. Si gettò contro il vampiro come una furia e lo colpì con uno dei suoi migliori calci rotanti facendolo cadere a terra.
< Dalla cenere> la spada della cacciatrice trafisse il Tulahon in pieno petto, conficcandolo a terra < alla cenere.>.
< Ora basta!> urlò il Primo che nel frattempo si era avvicinato alla cacciatrice, naturalmente con lui lo scudo di Willow non funzionava.
< Cosa c’è? È facile fare il gradasso quando le cose ti vanno bene ma non riesci a reggere nemmeno cinque minuti di clamorosa disfatta?> l’aria gongolante della cacciatrice fece infuriare il Primo.
< Credi davvero di avermi messo ko solo perché hai ucciso due dei miei?  Ce ne sono a migliaia mia cara e stanno solo aspettando il momento giusto per uscire fuori e invadere il tuo adorato pianeta. E lo sai da chi inizierò? Proprio da te e dalla tua famiglia.> Vedere se stessa minacciarla di morte era davvero un’esperienza surreale, pensò Buffy.
< Quindi fammi capire … hai un esercito di formiche lì sotto?> domandò ironica la cacciatrice.
< Uccidetelo.> ordinò il Primo senza distogliere lo sguardo da Buffy.
La cacciatrice perse per un attimo il contatto con la realtà, un brivido di terrore attraversò il suo corpo raggelandola. Non riuscì più a pensare. Poi, all’improvviso riprese il controllo di se stessa.
< Willow la barriera!> urlò correndo contro il Tulahon che aveva già alzato una mano con l’intento di recidere il collo del cacciatore.
La strega cessò immediatamente l’incantesimo, anche lei con il cuore in gola.
< Cass!> gridò Buffy mentre con un salto e una capriola in aria superava i due Tulahon  rimasti.
L’angelo capì al volo e si gettò in battaglia, cercando di attirare l’attenzione di entrambi.
Colpì uno di loro al collo con la sua ascia, ma non riuscì a staccargli la testa di netto. Troppo forti, forse aveva bisogno anche lui di una super arma come quella della cacciatrice.
Intanto Buffy corse come non aveva fatto mai in vita sua, nel tentativo di raggiungere Dean prima che morisse.  Correva con l’aria che le bruciava i polmoni e il terrore che le offuscava la vista.
Senza nemmeno pensarci tagliò di netto il braccio del Tulahon che si avvicinava minaccioso alla giugulare di Dean. Il mostro afferrò quello che ormai non era altro che un moncherino e senza avere nemmeno il tempo di reagire la sua testa rotolò ai piedi del cacciatore.
Buffy si voltò con il fiatone per guardare finalmente Dean negli occhi. O meglio nell’occhio. Era ridotto molto male. Sul torace nudo aveva ferite fresche e strane cicatrici da poco rimarginate ed il suo viso ... Un occhio ormai chiuso a causa del gonfiore, il naso molto probabilmente rotto e lividi e ferite ancora aperte che deturpavano il suo splendore. Ma per la cacciatrice lui non era mai stato più bello di così. Perché lo aveva finalmente ritrovato. Perché era vivo, perché sarebbe morta se non avesse più potuto guardare il suo volto.

Vederla per l’ennesima volta …  il volto arrossato dallo sforzo, gli occhi accesi da una felicità incontrollata quando incrociarono i suoi, i capelli che le sfuggivano disarmonici dalla coda per ricadere sul suo viso. Era più che bellissima. Era la sorgente limpida e rigenerante dalla quale attingeva tutta la sua vita. E non importava il fatto che perderla facesse parte del contratto, lei era sua e lo sarebbe stata per sempre. Niente e nessuno avrebbe mai potuto rubare il ricordo di Buffy dal suo cuore. Nessuno gli avrebbe mai potuto impedire di amarla anche se questo lo avrebbe potuto uccidere ... col tempo. Non poteva combatterla, non poteva combattere quell’amore perché oramai lo permeava, era parte di lui. Come sarebbe mai potuto tornare a vedere l’universo in bianco e nero dopo aver scoperto i colori dell’iride? E non importava non averla affianco … nulla avrebbe mai potuto cancellarla dal suo cuore.
Dean voleva tanto avere la forza per parlarle, per dirle qualcosa … qualsiasi cosa, ma si sentiva così stanco. Le dolci mani della cacciatrice lo afferrarono per le spalle e lo aiutarono a sorreggersi dopo averlo liberato dalle catene. Oddio le sue mani finalmente su di lui.
< Te l’avevo detto che sarei tornato.> tossì fuori Dean tentando si sollevare la testa per vedere il volto di Buffy. La ragazza rise con le lacrime agli occhi. Il suono più bello del mondo pensò Dean. 

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Capitolo 13
*** Questa non può essere la fine. ***


Buffy si sentiva così irrequieta e stressata che nemmeno il giro di ronda che si era concessa era riuscito a calmarla. Eppure sfogare la sua frustrazione sui vampiri era sempre riuscito a farla sentire meglio!
Dean dormiva ormai da ore e ore e Castiel si era cocciutamente rifiutato di guarirlo.
< Idiota.> bofonchiò la cacciatrice mentre percorreva a passo svelto il vialetto di casa.
Le era dispiaciuto enormemente lasciare Dean da solo in quel letto, ma quella marmaglia di ingrati non faceva altro che irritarla e contraddirla al punto che la cacciatrice avrebbe tanto voluto prendere a calci qualche sedere.
Ce l’avevano con lei perché li aveva lasciati in disparte. Ma il suo piano era riuscito, Dean era sano e salvo no? Allora cosa volevano da lei? Solamente farla impazzire?
Ancora del tutto infuriata Buffy afferrò le chiavi e le girò con forza dentro la serratura.
< Giuro che se non si sono ancora decisi a guarirlo li strozzo!> disse ad alta voce la ragazza.
Una volta spalancata con forza la porta d’ingresso quello che vide la fece restare senza fiato.
Dean, in piedi in forma smagliante la stava aspettando con un grande sorriso e le braccia aperte, pronte ad accoglierla.
< Dean!> urlò di gioia la cacciatrice prima di gettarsi come una furia contro di lui.
Il ragazzo l’accolse tra le sue braccia come se fossero state create per quello, stringerla. Assaporò di nuovo il profumo dei suoi capelli ed afferrando il viso di quella piccoletta tra le mani la baciò come se non avesse potuto farlo per anni, godendo del sapore adorabile delle sue labbra.
Quello doveva essere il paradiso. Averla di nuovo affianco a sé.
< Mi sei mancata da morire.> le sussurrò seducente in un orecchio. Buffy rabbrividì quando il suo respiro fresco le sfiorò la pelle.
< Ho avuto paura di perderti.> disse sospirando la cacciatrice. E come per magia si sentì di nuovo intatta.
< Bene, credo sia il caso di dirci cosa cavolo è successo laggiù … Oh e si, intendo quando ci hai imbrogliato e ci hai lasciato prigionieri nel bel mezzo del nulla!> bofonchiò Sam avvicinandosi ai due amici.
Dean sciolse l’abbraccio e rimase a guardare Buffy, effettivamente gli era sembrato strano che nessun altro fosse andato con lei a liberarlo.
< Sammy ho dovuto farlo te l’ho già detto! Il mio piano ha funzionato! Non possiamo solo passarci sopra?> La cacciatrice allungò il braccio nel tentativo di stringere la mano dell’amico, ma Sam si allontanò con repulsione da lei.
Una reazione spropositata pensò Buffy che rimase pietrificata a guardarlo.
Sam  si voltò di scatto sembrava davvero furibondo.
< Mi hai lasciato in panchina! Dopo tutto quello che abbiamo affrontato insieme hai semplicemente deciso di poter prendere da solo ogni decisione, non mi hai nemmeno consultato! Non hai minimamente pensato che sarei potuto essere d’accordo col tuo piano?!>
< No, non lo saresti stato mai e ti voglio bene anche per questo!>
< Già! Ti avrei detto di no! E lo sai perché? Perché se vi avessi perso entrambi in quella maledetta grotta cosa avrei fatto? Cosa avrei mai potuto fare io Buffy? Dean è mio fratello e avrei preferito mille volte morire che restare senza voi due lo capisci?!> sbraitò il cacciatore mentre guardava infuriato e provato la ragazza.
Eccolo il vero motivo per il quale Sam era così sconvolto. Buffy non riuscì a trattenere un sorriso.
Dean si avvicinò a suo fratello e gli posò amorevole una mano sulla sua spalla.
< Sam calmati … Buffy ha fatto la cosa giusta, sono salvo. Sicuramente ha sbagliato a non parlarne con te, ma …>
< Mi dispiace Sam, hai ragione. Hai tutte le ragioni del mondo ma spero che tu capisca perché ho fatto quello che ho fatto. Se ti avessi detto del mio piano mi avresti incatenato un’altra volta chissà dove per non farmi partecipare alla missione.> gli occhi imploranti della cacciatrice riuscirono a tranquillizzarlo.
Sam si avvicinò alla ragazza e con l’espressione che Buffy considerava la più dolce del mondo, la sua espressione da cucciolo le disse < Scusa, ho reagito in maniera spropositata ma … non posso perdere voi due.>
Buffy sorrise e abbracciò l’omone che si trovava davanti a lei.
< Siamo insieme in questo gran casino ok? E insieme ne usciremo.> sussurrò Sam nell’orecchio della cacciatrice che non poté far altro che sorridere e ringraziare il cielo per avergli donato quella fantastica nuova famiglia. < Ok.>
Forse tutto il suo ragionamento era sbagliato. Insomma in quel momento vedere Buffy e Sam stretti l’uno all’altra, il modo in cui lei gli sorrideva. Era felice, sembrava davvero aver bisogno di Sammy per esserlo. Lasciarla non sarebbe stata una brillante idea in fondo. Sarebbe stata male, lei lo amava. Lei amava Sam, Bobby e Castiel … Loro le avevano fatto solo del bene giusto? Ma Dean?
Il cacciatore non faceva altro che ripetersi questa domanda nella testa, lui la stava davvero aiutando o la stava portando con sé verso il fondo, verso quella fanghiglia putrida che era sempre stata la sua vita?
Dean sapeva benissimo di non essere all’altezza di Buffy, lei era un eroe. Lei non aveva mai ucciso tanto per uccidere, non aveva mai commesso la cosa sbagliata. Agiva solo per difendere i propri cari, era così piena d’amore e d’affetti che nemmeno lei riusciva a rendersene conto. Lei era perfetta. Lui no.
Dean cercò di mandare indietro la lancinante sensazione di nausea che tutt’un tratto lo aveva quasi soffocato. Buffy, la sua Buffy meritava di meglio. Ma lui non poteva abbandonarla, non solo perché sarebbe stato più che doloroso o impossibile ma lacerante, non poteva abbandonarla perché lei aveva bisogno di lui, o meglio non poteva combattere questa battaglia da sola. Sarebbe rimasto al suo fianco fino alla vittoria, assicurandosi che ne sarebbe uscita incolume. Era questa la cosa giusta da fare.
< Non credere che perché Sam ti ha perdonato ci riuscirai così facilmente anche con me signorina!> il rantolo burbero di Bobby lo fece svegliare dai suoi sordidi pensieri.
< Ah … Lo so che lo farai, mi hai sempre detto che non puoi resistere al mio sorrisino innocente.> squittì allegra Buffy prima di andare a stringere Bobby, che come al solito ricambiò goffamente l’abbraccio con qualche pacca e diventò di tutti i colori.
Buffy si sentiva … bene. Anzi più che bene. Si sentiva felice. Dean era finalmente tornato sano e salvo, lei aveva realizzato che condurre una battaglia non significava portarne totalmente il peso adesso che aveva con sé quei fantastici uomini e … tutta la sua famiglia stava bene. Cosa poteva esserci di più importante?
< Credo sia ora di lasciarci alle spalle questa brutta storia e concentrarci di nuovo sui Tulahon.> esordì con i suoi modo inglesi il signor Giles.
< Cos altro c’è da dire … problema risolto, so come ucciderli.> disse la cacciatrice stringendo l’elsa della spada che portava legata in vita.
< Tutto qui una spada?> domandò sbalordito Xander prima di mettersi a sedere sulla poltrona del salotto.
< Già, forgiata col mio sangue. A quanto pare è una specie di super sostanza mistica quindi ho deciso di sfruttarla non solo per farmi offrire ogni volta come sacrificio umano.> scherzò Buffy tentando di scorgere un sorriso sul volto di Dean, ma nulla. Sembrava sovrappensiero.
< Ottima idea Buffy, forse il tuo sangue ha reso la lega del ferro più resistente … Castiel mi hai detto che l’ascia con la quale li hai colpiti non ha reciso di netto la testa dei Tulahon come invece ha fatto Buffy, giusto?> domandò Giles all’angelo.
< Già, ma va considerato il fatto che Buffy è più forte di me e che è stata davvero brava.> l’angelo si congratulò con lei dandogli un buffetto sulla spalla.
< Ho capito che sono molto, molto forti … insomma se mi colpiscono, avete visto come ero ridotta l’ultima volta ma se riesco a schivare i loro colpi e a mirare alla testa è fatta.> Buffy prese Dean per mano e lo portò a sedere sul divano. Con un salto felino anche lei si sedette … sulle gambe di Dean.
< Non potremmo lasciar perdere per oggi e festeggiare? A proposito, dov’è Dawn?> la cacciatrice cominciò a giocare con i capelli di Dean, un Dean che si sentiva morire. Aveva una voglia matta di stenderla su quel divano e farla sua.
< è a casa di una sua amica a studiare, più tardi andrà Xander a riprenderla.>  suggerì Willow, felice di vedere Dean e Buffy finalmente riuniti.
< Credo che Buffy abbia ragione, una giornata di riposo non farà male a nessuno e questa casa mi sembra un po’ troppo sovrappopolata quindi …  Giles che ne dici di farmi fare un giretto nella biblioteca comunale di Sunnydale?> Bobby, un genio come sempre.
< Emh … va bene Robert.> tossì in imbarazzo l’osservatore. < lasciami prendere la giacca.>
< E voi ragazzi, cosa avete intenzione di fare oggi pomeriggio?> domandò più che eloquentemente Bobby al resto della ciurma.
< Emh credo che andrò con Tara a fare una passeggiata e a … studiare , il college … che pizza!> Willow fece l’occhiolino a Buffy prima di uscire in fretta dalla porta principale.
< Xander?> domandò l’anziano cacciatore al ragazzo.
< Pensavo di schiacciare un pisolino in camera di Willow, sono dodici ore che non dormo e …>
< Oh si bene, non credevo che avessi un rapporto così buono con la madre di Willow tanto da andare a dormire a casa sua. Bene ti accompagno!> disse Bobby pensando che quello Xander fosse davvero un idiota.
Buffy, Sam e Dean risero mentre Bobby portava letteralmente di peso fuori il loro amico che protestava con parole senza senso.
< Bene, credo che andrò a far fare un bel giretto all’Impala, è troppo tempo che è ferma.> disse Sam ostentando un sorriso un po’ forzato.
< Se la graffi …> esordì Dean.
< Ti uccido. Si lo so, Dean. Sta tranquillo e goditi la giornata!> bofonchiò Sammy prima di uscire di casa.
< Finalmente soli.> disse Buffy guardando negli occhi il suo cacciatore.
< E senza ossa rotte aggiungerei.> scherzò Dean senza sorridere davvero.
Sarebbe riuscito a dirle addio dopo aver fatto l’amore con lei? Era già tremendamente difficile così.
< Tutto bene? Mi sembri … pensieroso. È tutto ok?> domandò Buffy prima di sedersi a cavalcioni su di lui.
Il cuore di Dean perse un battito. Oddio, quanto era sexy.
< Effettivamente dovrei parlarti di una cosa. Ma … non ne sono sicuro nemmeno io quindi …> Dean cominciava a sentirsi davvero male, lo stomaco lo stava uccidendo con delle fitte costanti e dolorose. Non riusciva a dirle addio.
< Mm … parole, parole … Non potremmo parlare dopo?> domandò maliziosa Buffy mentre avvicinava il suo bacino a quello di Dean e stringeva le mani attorno alla nuca del cacciatore.
Merda, torna al tuo posto Capitano! Pensò Dean mentre guardava in basso.
< È già difficile così, se tu ti metti sull’attenti sarà impossibile.> sussurrò il cacciatore facendo ridere Buffy.
< Fammi capire … Tu non vuoi fare l’amore con me ma lui si?> sorrise la cacciatrice prima di far scivolare la mano lungo i pettorali tonici di Dean e ancora, ancora più giù.
Dean gettò fuori un sospiro mozzato. < Buffy tu non puoi nemmeno immaginare quanta voglia io abbia di fare l’amore con te, ma … ma dobbiamo par … parl …> Le parole si persero nell’aria quando Buffy afferrò la mano del cacciatore e la poggiò contro il suo seno.
Dean corse con forza al viso della ragazza e la baciò con violenza, la sua lingua entrò sinuosa ed eccitante nella bocca di Buffy che l’accolse con un gemito.
Dean afferrò la ragazza per i fianchi e la gettò sul divano posizionandosi sopra di lei con il suo corpo. Fece scorrere le mani lungo i fianchi della cacciatrice che gemeva estasiata al loro passaggio, dai suo fianchi fino al suo seno. Buffy afferrò la maglietta di Dean e quasi gliela strappò via. Fece scendere lasciva le sue mani lungo il petto e gli addominali del cacciatore che la guardava eccitato. Dean le afferrò il seno e cominciò a baciarlo estasiato dal suo profumo, dalla sua morbidezza. Se quella sarebbe stata l’ultima volta, voleva assaporare tutto di lei fino all’ultimo secondo.
Buffy rantolò dal piacere mentre Dean le slacciava i jeans e portava via con loro anche l’intimo. Il cacciatore si gettò su di lei, la assaporò mentre sentiva il respiro affannato della ragazza.
Se Dean baciava da Dio, quella che stava facendo … era mille volte meglio.
Buffy afferrò i capelli di Dean, sollevò la faccia del cacciatore e con forza lo costrinse a salire verso di lei e baciarla. Non avrebbe aspettato un attimo di più, slacciò i jeans scoloriti del ragazzo e rimase stupida dal constatare l’erezione di Dean.
< Sembra che il Capitano non vedesse l’ora.> scherzò Buffy su di giri mentre Dean le baciava il collo.
< Non posso resisterti Buffy Summers, sei bellissima.> mugolò fuori il cacciatore prima di riprendere a baciare il seno di Buffy.
< Facciamo l’amore.> lo implorò quasi la cacciatrice che nel vedere i boxer di Dean scivolare a terra ebbe un fremito d’eccitazione mai provato prima. Dean si gettò su di lei, il suo corpo caldo contro il suo. Una sensazione senza pari.
 Entrò dentro di lei con foga, bramoso di sentirla vicina, attorno a sé. Buffy gettò indietro la testa e morse le sue labbra mentre non riusciva a ragionare lucidamente, annebbiata com’era da tutte quelle stupende sensazioni.
Scivolò dentro la cacciatrice come se fossero stati creati per combaciare perfettamente, prese a muoversi lento ma deciso mentre giocava col seno della ragazza e si eccitava sempre di più ai movimenti sinuosi del bacino di Buffy. Una ninfa, una sirena … una dea del sesso.
La cacciatrice affondò le unghie nella schiena di Dean che sempre più eccitato accelerò il ritmo e scese sempre più in profondità dentro di lei.
< Ti amo Dean.> sussurrò fuori senza fiato la cacciatrice.
Dean affondò il viso contro la spalla di Buffy e si costrinse a non risponderle, si costrinse a non crollare a non piangere.
< Buffy …> gemette, tentando con tutte le sue forze di non dirle che anche lui l’amava, che era pazzo di lei, che la voleva per sempre, ogni giorno della sua vita.
Il cacciatore afferrò i fianchi della ragazza e li spinse contro il suo bacino mentre aumentava la falcata, chiuse gli occhi assaporando quegli ultimi attimi di estasi assoluta e di tormento eterno. Se l’avesse guardata, se l’avesse guardata in quel momento non sarebbe più riuscito a dirle addio.
Afferrò Buffy per le spalle e le sussurrò< Voltati.>
Dean si stese su di lei, baciò la sua schiena ed afferrò i suoi seni mentre una lacrima scivolava via dalla sua guancia.
Prese a baciare con devozione e follia il collo di Buffy, le sue spalle. Accarezzò il suo fondoschiena tonico, sentì la pelle della cacciatrice vibrare al suo passaggio. Affondò nel suo corpo ancora una volta assaporandone l’estasi, il piacere … il dolore.
Si stese nuovamente su di lei mentre godevano di un piacere senza pari entrambi. La baciò, la baciò, la baciò e non fece altro. Uscì lentamente, controvoglia da dentro di lei e facendola voltare si stese  al suo fianco.
Le baciò la fronte sudata, le tempie, il naso … la sua bocca, la sua morbida ed eccitante bocca. Assaporò il suo respiro un’ultima volta, le leccò le labbra, le sfiorò la lingua. La strinse contro di sé. Tutto per l’ultima volta.
Buffy scoppiò a ridere, era stato stupendo. E tutti i baci di Dean la facevano sentire così amata.
< La tua barba mi fa il solletico.> sospirò contro la spalla del cacciatore, sorridendo.
Dean sorrise a sua volta, la baciò. Un bacio perfetto, unico. L’ultimo.
Il cacciatore si stese a pancia all’aria portando le sue braccia lungo i fianchi. Quelle fitte allo stomaco erano tornate.
< Che c’è?> domandò Buffy sollevandosi su un gomito per guardarlo meglio. < Perché non mi abbracci?>
< Perché dovrei?> una coltellata alla stomaco. Aveva fatto più male a lui o a lei?
Buffy sorrise. < Non fare lo scemo! Lo sai che mi piacciono le coccole e piacciono anche a te!>
No, lei non aveva ancora capito. E come poteva?
< Non credo sia il caso di farcele. È stato bello, ma …> Non guardarla negli occhi, non guardarla negli occhi.
L’espressione divertita della cacciatrice scomparve in un attimo.
< Cosa stai dicendo Dean?> la sua voce era apparsa diafana anche a lui?
< In quella grotta ho avuto tempo di pensare, ti ringrazio per avermi salvato … ma, ho capito che questo per me è solo sesso.> Dean chiuse gli occhi e gettò indietro il disgusto che stava provando per se stesso.
Buffy si allontanò impercettibilmente da lui, sconvolta. Stava scherzando?
< Solo … sesso? Ma cosa stai dicendo Dean? Noi … noi ci amiamo, tu mi ami!> gridò quasi in preda al panico la ragazza.
< Ti sbagli Buffy … io non ti amo, non credo di averti mai amata. Avevo bisogno di un sostegno morale e di divertimento … e ho trovato te. Mi dispiace.> Continua a guardare il soffitto Dean, continua a guardare il soffitto, si ripeteva il ragazzo mentre non riusciva a controllare il battito impazzito del suo cuore.
Una pugnalata dopo l’altra Buffy sentì il cuore cadere a pezzi. Non poteva succederle un’altra volta. Non poteva perdere di nuovo tutto quello a cui teneva, tutto quello che la faceva andare avanti.
< Dean guardami … guardami! Guardami in faccia e ripetimi tutte queste cose perché io non ti credo! Cosa ti è successo laggiù? Cosa ti ha detto il Primo?>
Dean mandò giù il nodo che gli soffocava la gola e si voltò a guardarla. E fu come morire. Vedere i suoi occhi gonfi di lacrime, il dolore stampato sul suo volto.  Buffy si teneva un pugno stretto contro la pancia, lo faceva quanto soffriva.
< Non ti amo semplicemente più Buffy. Per me questo è stato solo sesso, pensavo fosse chiaro anche per te. Quanto siamo venuti qui a Sunnydale e abbiamo ipotecato tutti i nostri sogni e la nostra vita insieme, ho capito che lo hai fatto perché non ti sentivi pronta a passare il resto della tua vita con me ed ho capito che anch’io non lo voglio. Ma se ti va possiamo divertirci ancora e resterò per aiutarti col Primo.> Guardarla negli occhi mentre tentava di accusare in silenzio tutte le cattiverie che lui le stava infliggendo lo uccideva. Dean si alzò di scatto, lasciandola sola sul divano.
Buffy si sentiva morire, era andata in iperventilazione. Tentava di non scoppiare a piangere. Lui non l’amava più … poteva capitare. Poteva capitare. Poteva capitare.
< Così mi uccidi.> sussurrò fuori la cacciatrice mentre si metteva seduta con una mano a stringersi il petto e l’altra lo stomaco che minacciavano di esplodere.
< Rivestiti prima che tornino gli altri, non vorrai farti vedere così.> Sputò fuori con crudeltà il cacciatore. Trattarla come una prostituta, abbandonarla dopo aver fatto l’amore con lei … sapeva che quello era l’unico modo per convincerla che lui non l’amava più. Farle rivivere le esperienze più traumatiche e orribili della sua vita. E Dean si sentiva un  mostro. Afferrò i suoi vestiti da terra e si rivestì in fretta senza trovare il coraggio di guardarla. Stava vivendo un una specie di bolla piena di nebbia, dove tutto quello che faceva veniva dettato da qualcun altro, da qualcos’altro.
Buffy non riusciva a muovere un muscolo, non riusciva a pensare. Si sentiva nuda, sola e sporca. Si sentiva … non provava nulla che non fosse lancinante dolore.
< Buffy rivestiti, così proviamo a parlarne.> aveva ceduto, un po’ di gentilezza. Dean non riusciva a vederla così. Sembrava … morta.
< Va via … > sussurrò la ragazza mentre lacrime silenziose le inondavano il viso.
Dean rimase pietrificato a guardarla.
< VA VIA!> urlò in preda alla furia e alle lacrime la cacciatrice prima di afferrare la testa tra le mani e lasciarsi andare ad un pianto disperato.
Dean non poté fare a meno di piangere. Era finita. Lui le stava provocando quella pena immensa, ma se solo Buffy avesse potuto intuire cosa stava provando lui in quel momento.
Afferrò la sua giacca e si costrinse ad uscire il più in fretta possibile da quella casa, da quella città. Sapeva che se sarebbe rimasto un attimo di più con lei sarebbe corso ai suoi piedi, si sarebbe inginocchiato davanti a lei implorando il suo perdono, giurandole che non l’avrebbe mai lasciata, che era stato un cretino, che l’amava ancora ..
.

Sam controllò sovrappensiero l’orologio. Le undici e mezza … più di quattro ore di solitudine. Avrebbero dovuto finire di amoreggiare i due piccioncini per quell’ora.
Non poteva fare a meno di sentirsi geloso. Amare Buffy era un sentimento col quale aveva imparato a convivere pacificamente, perché era felice per Dean, perché vedere lei felice era tutto quello che desiderava ma sapere che quei due in quel momento … Lo mandava in bestia, ok no … lo irritava un po’.
Girò le chiavi dell’Impala e alzò il volume della radio, sperando che la musica soffocasse i suoi pensieri.
< Ah io ho sonno! Si saranno chiusi in camera … spero.> bofonchiò Sam prima di dirigersi verso casa Summers.
La luce del salotto era ancora accesa. Brutta notizia.
< Non dirmi che lo stanno ancora facendo sul divano, per favore!> disse Sam rivolto a se stesso.
< Ok, torno indietro.> ma prima di voltarsi notò qualcosa di strano … la porta era socchiusa.
Si diresse a passo svelto verso la casa, con il cuore in gola. Non poteva essere successo ancora qualcosa di brutto. Quanta sfortuna potevano aver accumulato!
Spalancò la porta di casa con la pistola in mano e quando si voltò a controllare il salotto vide Buffy completamente nuda, seduta per terra con le spalle appoggiate al divano e le ginocchia strette al petto. Stava piangendo a dirotto.
Si gettò su di lei a dir poco allarmato e lasciò scivolare la pistola a terra.
< Buffy! Buffy! Cosa è successo? Stai bene? Dov’è Dean?> le domandò mentre tentava di farla reagire sgrullandola per le spalle. Ma nulla. La cacciatrice continuava a piangere e a tremare.
< Aspetta qui.> Sam corse al piano di sopra, afferrò una coperta e la avvolse attorno alla ragazza.
< Buffy? Mi stai spaventando … cosa ti è successo?>
Avrebbe trovato la forza per parlare? Per dire a Sammy di non preoccuparsi … che lei stava … bene?
Sam la prese in braccio e si voltò per portarla nella sua camera ma in quel momento Bobby e Giles irruppero dalla porta. Rimasero pietrificati davanti a quella scena.
Bobby guardò dubbioso Sam che gli rispose accennando un no con la testa.
< Buffy? Cosa ti è successo? Qualcuno ti ha …> Il Signor Giles non riusciva nemmeno a pensare a quella parola.
Ma lei non avrebbe trovato la forza di parlare, come avrebbe potuto se tutto quello in cui credeva era scomparso in un attimo?
Sam che non aveva nemmeno pensato a quell’opzione sentì il sangue gelarsi nelle vene.
< Buffy devi rispondermi! Cosa ti è successo? Se qualcuno ti ha … aspetta dov’è Dean?> domandò allarmato il ragazzo.
Quelle stupide lacrime non riuscivano a farla respirare, figuriamoci parlare.
In quell’istante le voci divertite di Xander e Dawn riempirono l’aria. Stavano per entrare.
Al pensiero che Dawn l’avrebbe vista in quello stato Buffy smise immediatamente di piangere, si asciugò in fretta le lacrime ma fu troppo tardi per dire a Sam di portala via.
Dawn spalancò la porta di casa tra le risa, ma quando vide Buffy avvolta in una coperta, in preda alle lacrime tra le braccia di Sam si bloccò impaurita.
< Fammi scendere.> sussurrò Buffy a Sam con voce rauca.
Sam obbedì all’istante felice di sentirla parlare. La cacciatrice strinse la coperta attorno a sé e si avvicinò alla sorella quasi barcollando.
< Sta tranquilla Dawn, sono solo stanca e … non credevo che voi tornaste così presto. Ora vado a riposare e ci vediamo domani ok?> Aveva sussurrato trattenendo a stento le lacrime la cacciatrice mentre accarezzava amorevole i capelli della sorellina.
< Buffy che ti è successo?> le domandò impaurita Dawn.
La cacciatrice prese un lungo respiro.
< Dean se ne andato. Mi ha lasciata.> ma trattenere le lacrime a quel punto fu impossibile.
Dawn abbracciò stretta la sorella, lacerata dal suo dolore. Non voleva che Buffy soffrisse, non l’aveva mai vista così.
Le reazioni di Sam, Bobby, Giles e Xander si accavallarono. Sam rimase pietrificato pensando che non potesse essere vero. Bobby gettò fuori un “idiota” in preda alla rabbia e il Signor Giles poggiò una mano sulla spalla di Buffy in silenzio.
Xander si voltò ed uscì infuriato dalla casa.
Buffy continuò a piangere tra le braccia di Dawn, tentando con tutta se stessa di smettere.
< Buffy andrà tutto bene, andrà tutto bene.> le sussurrò Dawn in un orecchio mentre le accarezzava la testa.
In quel momento Angel apparve sul ciglio della porta.
< Buffy …?> domandò stupito e dispiaciuto nel vederla piangere.
< Scusate io … io devo andare.> La cacciatrice non avrebbe sopportato anche lo sguardo addolorato di Angel. Si voltò e salì di fretta le scale per gettarsi sul suo letto e restare sola. Lì dove nessuno si sarebbe preoccupato per lei, dove poteva scrollare senza deluderli. 

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Capitolo 14
*** Transizione. ***


Salve ragazzi! Allora il sito di efp sta cercando di boicottarmi, o meglio di boicottare le vostre e-mail! Mi fa vedere che ho 2 e-mail da leggere ma non mi fa aprire nulla, non mi fa nemmeno vedere i nickname così che io possa contattarvi quindi … chiunque abbia scritto quelle e-mail non è che non vi rispondo perché vi odio, anzi!! =) Che ne dite di rimandarmele? Però questa volta scrivetele come recensioni, quelle me le fa ancora leggere il sito! Oh e se avete consigli su come sbloccare l’e-mail di efp sono tutta orecchi! Spero che il capitolo vi piaccia, è un capitolo di transizione oserei dire … ma non preoccupatevi dopo questo ci saranno azione e colpi di scena! Buon divertimento!

I giorni passavano lenti, in una nebbia indistinta che la spingeva a compiere ogni azione quotidiana spinta da un anonima forza. Forse la routine, l’abitudine … La volontà chiara di smetterla di farsi guardare come se fosse un cucciolo indifeso. Lei doveva reagire. Lei doveva assolutamente reagire. Tutti contavano su di lei, era la loro guida, il loro difensore. Anche se di questo si era enormemente rotta le scatole.
Quelle parole … Dean l’aveva distrutta, aveva preso ogni piccola parte di lei e l’aveva ingoiata, data alle fiamme, sadicamente smembrata.
Aveva tentato … aveva tentato per giorni di reagire ma nulla. Non era riuscita ad alzarsi dal letto, era rimasta avvolta in quella coperta senza accennare al minimo movimento, senza parlare, senza pensare.
Solo le preghiere di Dawn erano riuscite a farla uscire da quella dimensione assoluta di torpore che le permetteva in cambio di non morire.
< Buffy … Dovresti mangiare qualcosa. Dawn è preoccupata per te. Tutti lo sono. Abbiamo bisogno di te scricciolo.> le sussurrò amorevole Sam mentre le accarezzava i capelli.
< Perché non te ne sei andato con lui?> domandò Buffy con una voce così roca da essere a stento riconosciuta da lei stessa.
< Io non me ne vado. Io non ti lascio e nemmeno Bobby o Castiel. Noi siamo la tua famiglia, indifferentemente dal fatto che tu e Dean state insieme non lo capisci? Noi non scompariremo, come potremmo mai? Tu sei parte di noi. Insomma quale famiglia sconclusionata partirebbe lasciando indietro uno dei membri che la compongono?> il tono dolce e fraterno di Sammy scaldò il cuore della cacciatrice. Quello che aveva temuto più di tutto era stato veder scomparire in un attimo non solo Dean, ma anche la sua attuale famiglia, quella alla quale si sentiva legata indissolubilmente.
< Quella di “Mamma ho perso l’aereo”.> scherzò mentre due lacrime le solcavano il viso. E Buffy in quel momento decise che sarebbero state le ultime versate per Dean. 
Sam sorrise, felice di sentirla parlare e persino scherzare.
< Dov’è lui?> domandò con un filo di voce Buffy tornando all’improvviso seria.
< Non lo so. Stiamo provando a contattarlo da quando … ma niente. Credo che abbia bisogno di un po’ di tempo da solo, ma non ti abbandonerebbe mai nel momento del bisogno, tornerà per combattere il Primo.> Il volto contratto di Sam nascondeva a stento la preoccupazione per il fratello. Ma Buffy poteva capirlo, in fondo Dean aveva distrutto la sua vita, non quella degli altri.
< Lo ha già fatto, mi ha lasciata. Se ne è andato e … Sam ha detto delle cose … Una piccola parte di me mi dice di non credergli, ma perché lo avrebbe dovuto fare? Chi lo avrebbe mai costretto a lasciarmi? Se lo ha fatto è perché … non mi ama più.> Dire ad alta voce quelle parole taglienti come lame la faceva stare male, di un male impensabile ma l’aiutarono a capire, a concretizzare il concetto e soprattutto ad accettare la situazione.
< Eppure mi sembra tutto così strano … Dean ti ama è così evidente.> disse sovrappensiero il cacciatore.
< Una persona che ti ama non potrebbe mai dire quello Dean ha detto a me. Devo accettarlo … accettarlo. Sono sopravvissuta a cose ben peggiori. L’abbandono di Angel, la morte di mia madre, il ritorno dal paradiso … In confronto questo è una bazzecola.> ma mentre Buffy ripeteva convinta la litania che per giorni aveva occupato la sua testa, scoppiò a piangere tra le braccia di Sam. Stupida promessa.
Il cacciatore la strinse forte contro il petto e cominciò a cullarla un po’ goffamente, come avrebbe fatto un papà amorevole. Non era bravo in queste cose, erano passati secoli da quando aveva consolato per l’ultima volta Jessica. Ed anche in quel caso aveva fatto veramente schifo.
Ma più di ogni altra cosa voleva che Buffy la smettesse di soffrire così tanto, che reagisse. Ed aveva una voglia matta di prendere a pugni il fratello. Desiderio che a volte veniva offuscato dalla preoccupazione per le sorti di Dean. Erano tre giorni che non rispondeva alle sue telefonate.


“Avana. No giallo ocra. Forse è beige … Se ci fosse stata Buffy lei mi avrebbe di sicuro saputo dire di che colore è, non prima di avermi insultato ovvio …
Ma lei non c’è. Non c’è Dean. Basta! Non puoi più contare su di lei, non puoi più pensare a lei in quel modo.”
L’immagine fin troppo chiara e nitida della cacciatrice inginocchiata ai piedi del divano mentre crollava in preda al dolore gli investì la mente come un treno in corsa. Devastante, senza scampo.
“Oddio. Starà bene? Per quale motivo l’ho fatto? Buffy starà malissimo e io non posso vivere senza di lei …”
Almeno una dozzina di volte in quei tre giorni Dean aveva pensato di tornare indietro, di stringerla tra le sue braccia e scongiurarla di dimenticare tutto.
 Non riusciva a non pensare a lei …
“Forse dovrei tornare. Almeno potrei vederla, mi manca così tanto il suo viso. Non importa se mi prenderà a pugni in faccia, me lo sono meritato, anzi … mi farebbe un favore. Dannazione … Non mi perdonerà mai. Perché dovrebbe farlo? Devo smetterla di pensare a lei, farò calmare un po’ le acque e poi tornerò, la aiuterò con il Primo e poi …”
Dean mandò giù quella strana sensazione di soffocamento che strinse la sua gola. Forse doveva piangere.
“Poi non la rivedrò mai più. Sarà un po’ come morire … Cazzo ma almeno è giusto quello che sto facendo?”
Una lacrima scese lenta lungo la sua guancia. Era steso sul letto di uno squallidissimo motel, guardava il soffitto da ore. O meglio pensava a Buffy da giorni.
“È stata la cosa giusta da fare, per lei. Farò sempre di tutto per lei, vorrei che lo sapesse …
Io non sono l’uomo giusto per Buffy, lei merita di meglio. Merita un guerriero, un cazzo di super dio che sappia proteggerla, amarla e sostenerla. Merita tutto, non un rottame come me. Divertente che sia stato il Male Primordiale a farmelo capire. Anche se credo lo sapessi da sempre, lei è un eroe … Merda!”
Dean scattò in piedi, prese la testa tra le mani e si lasciò andare ad un pianto liberatorio.
Lei non era più sua. Lei non era più sua. Nulla avrebbe potuto ucciderlo più di perderla. Forse farsi odiare da lei … Perfetto con un solo colpo era riuscito ad ottenere entrambe le cose! Coglione …
Xander aveva fatto bene a prenderlo a pugni quella sera. Chissà come aveva fatto a trovarlo. Tanto meglio, se non lo avesse fatto Xander, Dean si sarebbe preso a pugni da solo quella notte.
Mandò giù un’altra sorsata di quel whisky di quarta categoria che aveva comprato al primo negozio di liquori aperto, sembrava benzina ma faceva 48 gradi quindi … andava più che bene.
< Perfetto, sto diventando come Bobby …> sputò fuori il cacciatore mentre trangugiava un'altra sorsata e si lasciava cadere sul cuscino.


< Non possiamo stare fermi a non fare nulla! Il consiglio è esploso, letteralmente!> la solita calma del signor Giles sembrava essersi presa una vacanza mentre si muoveva nervosamente avanti ed indietro nel salotto di casa Summers.
< Potrebbero mettere una bomba anche a casa nostra?> domandò spaventata Anya. Xander le posò una mano sulla spalla con aria sconsolata. < Credo che il signor Giles non intendesse dire questo amore.>
< La situazione sta degenerando è vero ma non possiamo contare su Buffy adesso.> disse tristemente Willow mentre stringeva più forte la mano di Tara.
< Ma dobbiamo contare su di lei, è la cacciatrice! Chi altro potrà mai aiutarci?> Xander si alzò dal divano, in realtà non pensava quelle cose. Era solo tremendamente preoccupato per Buffy.
< Continuerò io a fare i giri di ronda, porterò la spada di Buffy con me, magari riuscirò ad uccidere qualche Tulahon chi lo sa.> Angel era l’unico che non sembrava veramente turbato da tutta quella strana situazione. Non era mai andato a trovare Buffy al contrario di tutti gli altri, ma si stava dando da fare per dare una mano.
< Se il Primo sta creando un esercito … dobbiamo prepararci alla guerra ed il modo migliore per farlo è organizzare un esercito. Non mi avete detto che i portatori stanno cercando le potenziali cacciatrici per ucciderle? Beh invece di salvarle e rinchiuderle ovunque le stiate rinchiudendo che ne dite di arruolarle?> Tutti avevano iniziato ad apprezzare la serenità di Bobby, era evidente che tutte le esperienze passate lo avevano reso un uomo saggio, un leader carismatico e protettivo. Le sue idee inoltre erano sempre ottime.
< Tutte le ragazze che eravamo riuscite a salvare sono morte nell’esplosione. Credevamo fossero al sicuro presso il Consiglio ma ci sbagliavamo.> confessò tristemente Giles prima di lasciarsi cadere sulla poltrona e pulirsi gli occhiali.
< Ce ne saranno delle altre. Dobbiamo darci da fare finché Buffy non si sarà ripresa di nuovo.> Sam  prese in mano la situazione. Non potevano continuare a stare fermi in attesa di Dean o Buffy. Per una volta stava a loro aiutarli.
< Se Willow riuscisse con un incantesimo ad identificare i luoghi dove si trovano le potenziali io potrei andare a prenderle e portarle qui.> intervenne Castiel felice di poter dare una mano. Si sentiva tremendamente inutile … per Buffy.
< Oh mio Dio abbiamo un piano!> esordì felice e stupito Xander.
< Se lo dici con tutto questo stupore potresti anche offendere il nostro ego ragazzo.> gli rispose Bobby senza lasciar capire a nessuno se quella fosse stata una battuta o un rimprovero. Xander preferì pensare alla battuta e rise.
< Certo, potrei farlo ma dobbiamo preparare la casa ad accogliere delle ragazzine spaesate ed in preda agli ormoni.> acconsentì Willow.
< Senza contare il fatto che devono mangiare.> aggiunse Anya.
< Dovremmo chiedere il permesso a Buffy, questa è ancora casa sua.> suggerì Angel senza però fare un passo in direzione delle scale.
< Certo, certo … Credo di poter avere accesso al fondo del Consiglio, insomma credo proprio che adesso tutti quei soldi non gli serviranno più.> Il Signor Giles si alzò dalla poltrona animato da una nuova speranza.
< E se le servisse un hacker per conoscere le password del credito bancario posso darle una mano io.> si offrì Willow sorridente.
< Bene a quanto pare abbiamo un piano.> Sam diede una pacca sulla spalla dell’angelo e salì el scale a due a due, felice di poter dare delle buone notizie alla cacciatrice.

 

Erano giorni e giorni che Castiel non faceva altro che portare a casa ragazzine spaventate che non erano state affatto rassicurate dall’innocenza, che a volte rasentava il ridicolo, dell’angelo.
Ma Willow e Castiel avevano formato una squadra imbattibile, si erano ritrovati ad andare molto d’accordo a dire il vero e grazie alla pazienza del signor Giles, meno del burbero Bobby, e all’affabilità di Xander e Tara le potenziali che arrivavano a casa Summers riuscivano ad ambientarsi in poco tempo e ad apprendere la missione che gli veniva chiesto di abbracciare.
< Oggi Castiel dovrebbe essere andato a prendere la potenziale del Kansas giusto?> domandò il signor Giles mentre scriveva in quell’immenso diario gli avvenimenti recenti, comprese le generalità di ogni potenziale che veniva soppresso al suo arrivo dalle, a volto troppo personali, domande dell’osservatore.
< Già, dovrebbe essere di ritorno a minuti mentre Xander e Angel sono andati a prendere Roxanne alla stazione di Sunnydale. Il suo osservatore l’ha praticamente impacchettata e spedita da noi.> rispose quasi sovrappensiero Willow mentre sistemava in salotto l’ennesimo materasso.
< Buongiorno a tutti, sono finiti i cereali.> Sarah. Una tipetta magrolina e un po’ troppo saccente, ma sveglia. Si aggirava per la casa in mutande e canotta.
< Emh … Sarah dovresti coprirti. Questa casa sarà presto piena di uomini e beh, a me fai un qualche effetto.> la rimproverò Willow passandole un lenzuolo col quale coprirsi.
< Ma dentro questa casa si muore dal caldo!> replicò di malumore la ragazza.
< Ha ragione! Mai pensato ad impiantare un condizionatore?> L’ultima arrivata, Kennedy sembrava essersi trovata immediatamente a suo agio. Sembrava una vera dura ma a Willow piaceva il modo in cui riusciva ad imporre le sue decisioni con il sorriso sulle labbra.
< Beh se volete partecipare al sovvenzionamento della casa ben venga.> osservò il Signor Giles con un sorrisino più che eloquente.
< Come non detto.> rispose in fretta Kennedy prima di fare un occhiolino alla strega che rimase pietrificata a guardarla.
< Anche a me fa un certo effetto, ma preferirei vedere te con quella canotta addosso.> sussurrò la potenziale in modo lascivo nell’orecchio di Willow che arrossì e non riuscì a balbettare nulla che avesse il minimo senso prima che Kennedy avesse lasciato la stanza.
< L’angelo pazzo quindi porterà altre potenziali come noi?> domandò Betty, una ragazza fin troppo giovane per trovarsi in quel posto, coinvolta in quella battaglia.
< Io non sono pazzo.> rispose in tranquillità l’angelo appena apparso al centro della stanza con una Susan terrorizzata al seguito.
Tutti nella stanza balzarono dallo spavento, era impossibile abituarsi alle apparizioni di Castiel.
< E questo è il modo migliore di dimostrarlo! Dawn, Betty potreste far vedere a Susan dove alloggerà e spiegarle un po’ la situazione? Arriverò il prima possibile, vorrei aspettare Angel e Xander prima.>
< Ma certo! Sono tornata solo per questo.> disse scocciata la piccola Summers che aveva appena varcato la porta di casa. < Andiamo Susan ti mostro la casa.> e prendendo la potenziale sottobraccio si indirizzò al piano di sopra.
< Dawn aspetta!> la fermò Willow afferrandola per un braccio.
< Buffy?> domandò allora sconsolata Dawn. < Ancora niente?>
< In verità crediamo stia uscendo ogni notte, Angel l’ha vista di sfuggita mentre uccideva dei vampiri ma di giorno … credo che non si senta pronta a vederci.> confessò tristemente la strega. Era veramente preoccupata per la sua migliore amica e si sentiva in colpa perché con tutto quel da fare con le potenziali non aveva avuto molto tempo per andare a parlare con lei.
< Scusatemi ma quel pazzo furioso con il trench mi ha detto che questa Buffy è la cacciatrice in carica, il nostro campione e mi volete dire che adesso lei … è inutilizzabile? Che cos’ha? Sta male?> domandò quasi in iperventilazione Susan attirando l’attenzione delle altre potenziali che si avvicinarono per ascoltare la riposta.
< In effetti … il mio osservatore diceva sempre che Buffy era insolita come cacciatrice ma che era la migliore. Ora abitiamo dentro casa sua da una settimana ormai e di lei nemmeno l’ombra.> intervenne Kennedy, la meno intimorita di tutte.
< Non è che a Buffy non freghi niente di voi, assolutamente. È solo che sta affrontando un brutto periodo adesso e deve rimettersi in forze e noi le concederemo tutto il tempo di cui ha bisogno.> tutti notarono immediatamente quanto Willow fosse protettiva nei confronti di Buffy.
< Credo sia il caso di far visitare a Susan prima il piano terra Dawn. Willow hai altre potenziali da farmi andare a prendere?> Castiel sviò velocemente il discorso. Non gli piaceva affatto che delle sconosciute giudicassero Buffy.
< Per il momento no … Devo effettuare un altro incantesimo ma devo estendere il mio campo d’azione al di fuori dell’America. Insomma con te il biglietto aereo non costa nulla giusto?> scherzò Willow preparandosi ad un nuovo incantesimo.
< Io non prendo l’aereo.> rispose Castiel, questa volta accennando un sorriso.
< Wow mi stai prendendo in giro, fai dei passi avanti da gigante vecchio mio.> scherzò la strega passandogli un pesante libro.
< Eccoci a casa!> urlò quasi Xander non appena oltrepassato il ciglio della porta.
< Oh bene. Dawn fai fare il giro della casa anche a Roxanne e Willow …> intervenne il Signor Giles.
< Si, si rimando l’incantesimo ed istruisco le pivelline. Seguitemi!> le esortò la strega prima di scendere nello scantinato.
Angel lasciò andare Roxanne che protestò a bassa voce per la presa ferrea del vampiro e si voltò per guardare arrivare Sam e Bobby con un ragazzo legato ed imbavagliato al seguito.
< Vi prego uccidetelo.> esordì Sam, facendo scoppiare a ridere Willow che era tornata indietro per accogliere il nuovo arrivato.
< Troppo bravo?> domandò ridendo Angel dopo che il ragazzo era inciampato non appena oltrepassata la soglia e caduto rovinosamente al suolo.
< Oddio, un’altra volta!> sbraitò senza più speranze Sam prima di afferrarlo per il bavero della giacca e scaraventarlo letteralmente sul divano.
< No troppo idiota.> rispose Bobby in tono serio.
< Bene, bene, bene e chi abbiamo qui? Andrew. Sicuri che questo imbecille ci serva?> domandò Dawn prima di dargli una sgrullata.
< Ha aperto lui la bocca dell’inferno uccidendo il suo amico, magari sa anche come richiuderla.> rispose Willow mentre si avvicinava a lui.
Andrew cominciò a dimenarsi come una anguilla, mentre tentava di urlare qualcosa e allontanarsi da Willow.
Allora Dawn si avvicinò a lui e gli strappò con forza l’adesivo dalla bocca.
< Ahu! Oddio vi prego non uccidetemi! Non ho fatto niente! Tenete quella pazza lontano da me!> urlò come una femminuccia.
Allora Willow si mise a cavalcioni su di lui e afferrando una manciata di peli dal petto del ragazzo li strappò facendolo quasi scoppiare a piangere.
< Allora devi dirci tutto quello che sai! Oppure … ricordi la scorsa volta prima che scappassi? Beh questa volta non ti lascerò nemmeno un pelo su quel petto rachitico!> Willow si stava divertendo a fare la parte della cattiva con quell’imbranato.
< Scena singolare.>
Tutti si voltarono in direzione di quella voce familiare.
Buffy era ai piedi delle scale, vestita di tutto punto, pettinata e in ottima forma. Se loro non avessero saputo, non avrebbero mai detto che la cacciatrice era stata uno straccio fino al giorno prima.
Buffy accennò un sorriso malizioso e interrogativo.
< Perché stiamo torturando quel ragazzo?> domandò con disinvoltura avvicinandosi al resto della ciurma.
< Buffy …> sussurrò incredula e felice Dawn.
< Ha aperto la bocca dell’inferno e credono possa richiuderla ma io penso che sia troppo cretino per servirci a qualcosa.> affermò Castiel seriamente.
Tutti scoppiarono a ridere e la tensione che si era creata nella stanza svanì in un secondo.
< Bentornata.> le disse con un filo di commozione nella voce il Signor Giles, ricevendo in cambio un dolce sorriso.
Dawn abbracciò la sorella con il cuore in gola per la felicità mentre Buffy la stritolava di rimando.
< Emh … come mai casa mia sembra essere diventata un accampamento militare?> domandò la cacciatrice rivolta ai materassini che ingombravano il salotto e alle ragazze in pigiama che la stavano fissando.
< Ti avevo avvisato che …> disse Sam quasi spaventato dalla domanda di Buffy.
< Stavo scherzando.> gli sorrise la cacciatrice facendolo sentire mille volte meglio.
< Bene credo sia il caso di aggiornarci!> disse Buffy riprendendo in mano le redini di quella sconclusionata carrozza.  

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Capitolo 15
*** Move on. ***


< Dovete credere nelle vostre potenzialità. Non dovete pensare troppo, ma reagire subito. Questo fa la differenza tra restare vive e morire.>   La cacciatrice sferrò uno dei suoi calci migliori contro il vampiro che cadde rovinosamente a terra.
< Fidatevi del vostro istinto e se il vostro istinto vi dice di correre … beh allora correte!> Buffy si allontanò alla velocità di una scheggia dalle potenziali che guardavano allibite la performance della ragazza.
< Guadagnate una posizione migliore.> disse senza il minimo affanno la cacciatrice salendo su una lapide per poter contornare la gola del demone con le sue gambe e stritolarlo.
< Quasi, quasi quel poveretto mi fa pena.>  sussurrò Angel all’orecchio di Sam. Il cacciatore annuì accennando un sorrisetto. Erano fieri della loro Buffy.
< Prendete il vostro vantaggio e quando vi sentite pronte … > il vampiro si stava dimenando come un’anguilla tra le gambe della ragazza che nel frattempo lo aveva scaraventato a terra.
< Trasformatelo in cenere.> Buffy conficcò il paletto nel petto del demone e si sollevò per guardare negli occhi il suo pubblico.
< Non sono altro. Visto? Potete ucciderli anche voi!> la fermezza che la ragazza stava dimostrando negli ultimi tempi la faceva quasi sembrare più alta. Sicuramente più matura.
< Ahu … Così potresti ferire i miei sentimenti.> scherzò Angel avvicinandosi a lei.
< Sei così emotivo a volte!> gli sorrise di rimando Buffy.
Era bello poter scherzare con lei, riuscire finalmente a ritrovare il vecchio feeling pensò Angel. La scomparsa di Dean si era rivelata quasi provvidenziale per il vampiro.
< Scusate l’interruzione piccioncini ma noi non abbiamo la tua forza, né la tua velocità.> intervenne Kennedy seccata. Quasi istintivamente Buffy fece un passo indietro allontanandosi da Angel. Ci mancava solo un’altra storia andata male.
< È vero ma avete istinto e avete me. Per non parlare del fatto che voi non siete ragazze normali. Voi siete le potenziali il che vuol dire che tutte le mie capacità le avete anche in voi, sono solo latenti. Vi basterà sfruttarle al meglio.> le esortò Buffy incrociando le braccia al petto. Sam si affiancò alla cacciatrice e le posò una mano sulla spalla.
< Che c’è?> domandò Buffy all’amico.
< Credo che per stasera possa bastare Buffy, le ragazze sono esauste e poi domani dovranno andare con il Signor Giles nel deserto a fare quella specie di iniziazione.>
< La prima cacciatrice giusto. Domani? Sei sicuro? Sto perdendo la cognizione del tempo.> Sam rise dell’espressione pensierosa della ragazza.
< Bene ragazze, tutte a casa e se la prima cacciatrice vi dirà cose un po’ … non vorrei dire emo, diciamo che tende un po’ al depressivo,  vi basta ignorarla!> La cacciatrice afferrò da terra il suo paletto e si incamminò pronta per sprofondare nel suo letto.


Si sentiva … bene.
Come non lo era mai stata. I finestrini aperti, il sole che tramontava all’orizzonte, il suo respiro regolare. Nulla poteva essere più importante di quello che stava accadendo dentro quella macchina scura.
< Credevo non ti avrei più rivisto.> la sensazione del vento che le scompigliava leggero i capelli la fece sorridere.
< Come potevi pensarlo? Io tornerò sempre da te … te l’ho promesso.>
Buffy chiuse gli occhi e posò la testa contro la spalla di Dean. Il cacciatore la strinse forte contro di lui mentre continuava a guidare.
< Credi che ne usciremo vivi?> domandò senza provare alcun timore la ragazza.
< Noi possiamo vincere qualsiasi sfida … insieme.> Dean baciò la fronte di Buffy senza staccare gli occhi dalla strada.
< Mi manchi … > sussurrò contro la spalla del cacciatore la ragazza.
Dean continuò a guidare, era proprio come lei lo ricordava. Un crepuscolo di fine autunno, era stato dopo una caccia. Sam era rimasto a casa di Bobby per leggere qualche vecchio libro polveroso o almeno questa era stata la scusa che aveva trovato per lasciarli soli.
< Sto sognando non è vero?> domandò Buffy, presa da un’angoscia improvvisa.
< Si … > rispose dolce il cacciatore guardandola negli occhi. Quel colore così intenso l’aveva sempre rapita e portata in altri mondi. Il verde scuro degli occhi di Dean Winchester.
< Dean!> Urlò la cacciatrice in preda al panico quando vide arrivare contro di loro un camion a fari spenti. Dean tentò di riprendere in fretta il comando del volante ma la macchina si schiantò contro un guardrail per poi precipitare da un dirupo.
L’ultima cosa che Buffy vide prima di svegliarsi fu il volto della prima cacciatrice che l’aveva strappata dalla macchina in fiamme.
< Non è abbastanza!> le urlò contro afferrandola per la maglietta.
La cacciatrice si svegliò ansimando, in preda al terrore. Si guardò attorno con il fiatone. Le potenziali avevano invaso anche la sua camera alla fine, stavano dormendo su quei materassini gonfiabili che Xander aveva preso al centro commerciale.
Erano diventate così tante che Buffy non riusciva più a ricordare i nomi di tutte. E stava seriamente pensando di dover comprare una seconda casa dove farle alloggiare o se ne sarebbe andata lei, al più presto. Non sapeva più da quanto tempo non aveva avuto il bagno tutto per sé almeno per un quarto d’ora.

 


< Non è abbastanza!> disse in modo perentorio la cacciatrice mentre prendeva a pugni il sacco che aveva fatto sistemare nello scantinato dove si allenavano le potenziali.
< Buffy non puoi fare più di così!> cercò di rassicurarla Sam seduto sull’unica brandina presente nella stanza. Angel era un tipo solitario ed era riuscito ad accaparrarsi il posto migliore.
< Lo so, ma non vinceremo di certo con un’armata di ragazzine spaventate! Il primo sta radunando un esercito di Tulahon!> Con un calcio rotante la cacciatrice riuscì a staccare il sacco dal soffitto.
< Credo che tu ti sia allenata abbastanza.> osservò Sam offrendole un sorriso amichevole e invitandola a sedersi vicino a lui.
Buffy arricciò la bocca e raggiunse l’amico.
< Sam … abbiamo bisogno di un piano più concreto! Non posso svenarmi per fabbricare armi forgiate col mio sangue. Il sangue mi serve!> cercò di sdrammatizzare la cacciatrice prima di poggiare la testa sulla spalla di Sam.
< Ricordi? Noi siamo quelli delle illuminazioni tardive.> scherzò Sam stringendola a sé.
< Grazie Sam.> sussurrò la ragazza chiudendo gli occhi.
< Per te tutto Buffy.> disse il cacciatore prima di posare la guancia sulla testa della ragazza.
< Mi dispiace interrompere il momento ma Bobby ti sta cercando.> intervenne Angel fermandosi alla fine delle scale.
Sam guardò in cagnesco il vampiro. Non credeva affatto alle coincidenze. Baciò sulla fronte Buffy e sciolse controvoglia l’abbraccio.
< Dovresti stare attento a non invadere il campo di tuo fratello.> bisbigliò Angel all’orecchio di Sam per non essere sentito.
< Cerca di stare al tuo posto vampiro. Se la fai soffrire questa sarà l’ultima apocalisse che vedrai. > lo minacciò Sam prima di dargli una spallata ed uscire dalla stanza.
< Vedo che andate d’accordo.> disse con sarcasmo la cacciatrice facendo ridere Angel.
< Super udito da cacciatrice?> domandò il vampiro avvicinandosi a lei.
< No, super occhi da essere umano!> disse con un mezzo sorriso la ragazza. < Puoi sederti vicino a me. Non sono così emotivamente instabile da saltare al collo di ogni uomo che mi sta vicino.>
< Te la stai cavando alla grande.> la rassicurò Angel con un sorriso.
< Mi trattano come se stessi per crollare da un momento all’altro.> si lamentò la cacciatrice.
< Solo perché non ti hanno visto cacciare. Oppure non ti conoscono bene quanto me.> disse sicuro di sé Angel prima di sedersi al fianco della cacciatrice.
< Mi conosci bene vero?> domandò con sarcasmo la ragazza.
< Si. Avevi bisogno di spazio, te l’ho dato. Ora hai bisogno che tutti ti trattino come al solito. Lo sto facendo.> La sicurezza che il suo vecchio amante ostentava quando si trattava di lei la faceva ancora stupire.
< Si, mi conosci bene.> sussurrò la cacciatrice abbassando lo sguardo. Riusciva ancora a sentirsi vulnerabile accanto a lui.
< Perfetto allora. Avanti, continuiamo l’allenamento.> disse sorridendo il vampiro prima di alzarsi e sfidare la cacciatrice in un combattimento.
< Proprio come ai vecchi tempi.> sospirò sorridendo Buffy.


Bobby lo aveva avvisato. Non sarebbe stato facile, ma dannazione! Quello era lontano mille miglia dall’essere complicato. Era solo, lontano da casa in un luogo dove le sue armi non avevano alcun valore e per di più una specie di sciamano lo aveva costretto ad affrontare delle assurde prove e tutto per riuscire ad ottenere una scatola! Fantastico!
< Bene amico, direi che è ora di finirla qui!> urlò Dean prima di ritrovarsi incatenato alle pareti di quella caverna.
< Oh andiamo, dopo il demone bitorzoluto speravo che queste assurde prove fossero finite!> le grida di Dean riecheggiavano per l’intera grotta.
< Oddio quanto odio le caverne.> bofonchiò il cacciatore.
< Sei coraggioso, ma ora devi dirmi perché sei venuto qui.> lo sciamano apparve dal nulla, come un fantasma.
< Non lo so, a questo punto me lo sto chiedendo anch’io!> sbraitò Dean. Perché diavolo doveva confidarsi con uno sconosciuto!
< Hai perso la strada ragazzo è evidente. E il tuo alito puzza di alcool.> disse arricciando il naso il vecchio saggio.
< Wow schifato da uno che avrà almeno quattrocento anni.> bofonchiò il cacciatore. Effettivamente negli ultimi tempi il suo tasso alcolico era un po’ sopra la norma ma cosa diavolo gliene importava a quel vecchio?
< Sei vicino alla tua meta. Devi solo dirmi perché sei qui.> insistette lo sciamano appoggiandosi al suo bastone.
< Mi hanno mandato a prendere una specie di scatola. Può aiutare la cacciatrice con l’imminente apocalisse.> confessò in fine Dean. Non ce la faceva davvero più. Era tanto chiedere di sprofondare in un materasso vibrante mentre era ubriaco fradicio?
< Vuoi salvarla. Effettivamente io stavo aspettando lei, ma quello che dovevo dirle potrò dirlo a te. Non hai bisogno di quella scatola, serve a condurla dai miei fratelli, ma tu puoi darle il mio messaggio.> il vecchio sollevò la mano e le catene che tenevano Dean incatenato svanirono nel nulla.
< Il tuo cuore è puro.> concluse lo sciamano.
< Già ma lei non vorrà avere nulla a che fare con me quindi potrebbe darmi quella maledetta scatola?> domandò con un po’ troppa rabbia il cacciatore.
< Lei ha bisogno di te. Ha bisogno di tutto l’aiuto possibile e tu non glielo stai dando.>
< Ti sbagli, gliel’ho dato andandomene vecchio. > disse Dean con un nodo alla gola.
< Ragazzo ho quattromila anni e riesco a vedere il futuro, fossi in te mi darei retta.> esordì sereno l’anziano.
< Quattromila? Quindi dandoti quattrocento anni prima ti ho fatto un complimento!>
< Anche lei sta usando il sarcasmo per non cedere al dolore. Siete molto simili.> Lo sciamano aveva capito bene Dean. E non aveva intenzione di mollare la presa.
< Dimmi quello che deve sapere e poi potremmo anche non rivederci più. Senza nessun rammarico stanne certo.> ringhiò quasi il cacciatore. Stava perdendo la pazienza.
< Ha bisogno di più potere e noi possiamo darglielo, ma dovrà perdere la sua umanità per farlo e non è tutto. Dalle questo e lei capirà ogni cosa, poi potrà prendere le sue decisioni.> lo sciamano porse a Dean una scatola con una strana apertura, sembrava provenire dal Neolitico.
< Beh ero venuto per questo.> disse il cacciatore afferrando in fretta lo strano contenitore.
< Non eri venuto proprio per questa ma basterà.> gli sorrise lo sciamano prima di sfiorarlo sulle tempie con una mano e farlo risvegliare nel suo motel.
La scatola era apparsa magicamente ai piedi del letto mentre nella mano del cacciatore c’era il suo cellulare.

 

< Dovresti sapere che sono più forte di te ormai.>  rise Buffy mentre si trovava a cavalcioni su Angel che era finalmente capitolato a terra.
Il vampiro l’afferrò per i fianchi e catapultò sul pavimento la cacciatrice.
< Ho imparato qualche nuovo trucchetto nel frattempo.> disse in preda all’eccitazione il ragazzo prima di continuare il combattimento.
Buffy parò con il braccio il pugno di Angel, si accovacciò e roteando lo colpì con la gamba facendolo cadere di nuovo a terra. Prese il paletto e si sedette sul vampiro esultando per la vittoria, ma Angel rivoltò la situazione portandosi sopra di lei e tenendole le mani immobilizzate sopra la testa.
I due si scambiarono un’occhiata veloce prima di fissare l’uno le labbra dell’altro. Troppo, troppo vicino pensò Buffy, ma non trovò la forza per allontanarsi da Angel. Il vampiro gemette si soddisfazione nel sentirla così vicina. Era passato troppo tempo dall’ultima volta che aveva potuto stringerla in quel modo.
Il cellulare di Buffy cominciò a squillare.
< Salvata dal ring.> sussurrò Buffy mentre Angel l’aiutava ad alzarsi.
< Cosa?> domandò il vampiro.
< Niente. Insomma … ho detto. Chi mi chiama? Tutti i miei amici abitano qui!> cambiò discorso afferrando il suo telefono. Guardò la schermata. ID nascosto. Strano.
< Pronto?>
< Ciao.>
La voce dall’altra parte della cornetta la raggiunse chiara e cristallina come non mai. Il cuore di Buffy si fermò per un secondo.
< Ciao.> rispose automaticamente la ragazza. Angel non tardò a notare il cambio di espressione di Buffy.
< Ho chiamato perché … > La voce di Dean traballò per un attimo. < Un tizio mi ha dato una scatola e credo che debba averla tu …>
Buffy non trovò la forza di rispondergli. Di parlare. Era convinta di non rivederlo mai più. E aveva sempre pensato che nel caso in cui il destino li avesse fatti incontrare di nuovo lei sarebbe riuscita ad essere forte, indifferente, una roccia. Non era vero e stava capitolando.
< Scusa, non avrei dovuto chiamare.> Dean attese un secondo in più prima di riattaccare il telefono sperando in una risposta della ragazza fino all’ultimo.
Quando Buffy sentì la linea libera mandò giù un respiro colmo di disperazione. Chiuse gli occhi e li sentì bruciare.
< Buffy … ?> domandò Angel afferrandole la mano che ancora stringeva il telefono vicino al suo orecchio.

 

< Sam devi capirlo.> Bobby rimproverò il ragazzo. Anche lui era arrabbiato con Dean ma Sam si stava comportando da vero intransigente.
< Perché ha chiamato te e non me? Sono settimane che provo a mettermi in contatto con lui ma nulla!> Sam allargò le braccia, si sentiva arrabbiato e ferito. Era preoccupato per suo fratello diavolo!
< lo so ragazzo. È una situazione difficile, ma Dean ha bisogno di stare per conto suo ora. Ed io gli ho detto di andare a prendere una specie di reliquario che possa mettere in contatto Buffy con gli uomini che crearono la prima cacciatrice, meglio che lasciarlo affogare nelle sue bottiglie di whisky!> disse Bobby depositando un nuovo libro nella sala da pranzo di casa Summers.
< Voglio solo sentire mio fratello, sapere se sta bene!> disse Sam prima di sedersi sconfitto.
< Muffin o pancake?> domandò Andrew entrando nella stanza con addosso un grembiule da cucina e un guanto da forno. Sam lo guardò così male che il ragazzo girò i tacchi e ritornò alla svelta in cucina.
< Sarà l’altezza che gli farà arrivare poco ossigeno al cervello.> bofonchiò il ragazzo prima di tornare ai fornelli.
Sam spalancò la bocca indignato e mentre stava per alzarsi e raggiungere il moccioso per dargli una lezione il suo telefono squillò.
< Dean?> domandò Sam senza nemmeno leggere il numero dell’ID chiamante.
< Sammy. Ho bisogno di una mano.>


< Avresti anche potuto farti sentire … > disse con rammarico Sam mentre prendeva dalle mani di Dean quella strana scatola.
< Scusa Sammy, è che non posso … tornare e basta.>  Dean sembrava davvero stanco e sconfitto.
< Che diavolo hai fatto? Perché l’hai lasciata? E non rifilare anche a me la balla del” non la amo più”!> Sam posò la scatola dentro l’Impala.
< Vedo che la mia piccola sta bene, temevo che Xander l’avrebbe presa a calci.> sviò Dean mentre accarezzava il cofano della sua macchina.
< Perché pensavi che lo avrebbe fatto?> domandò Sam senza capirci niente.
< Storia lunga.> gli sorrise malizioso Dean, ma Sammy non si lasciò ingannare da quel suo cambio d’umore.
< E poi la tua piccola non sta affatto bene. Non l’ho mai vista così distrutta.> Ed era chiaro a tutti e due che non stavano più parlando dell’auto.
Dean sferrò due pugni in aria e si voltò per non guardare il fratello negli occhi. Sam fece un passo indietro stupito dal cambiamento d’umore di Dean.
< Non sai quante volte sto fermo, seduto sul mio letto e non riesco a smettere di guardare la porta, continuo a sperare che lei la attraversi da un momento all’altro come aveva sempre fatto. Mi manca da morire ma non posso stare con lei quindi ti prego Sammy non farmi la predica, non lo sopporterei adesso.> Dean non si era voltato nemmeno un momento. Non voleva che suo fratello lo vedesse stare così male.
Sam gli poggiò una mano sulla spalla. < Lei è forte, lei ti dimenticherà se non ti dai una mossa Dean. Volevo solo dirtelo.>
Quelle parole arrivarono come pugnalate al cuore del cacciatore. In fondo era quello che sperava, che Buffy lo dimenticasse ma sapere che lei avrebbe potuto farlo con tanta facilità quando lui non avrebbe più potuto vivere senza pensare a lei … era così doloroso da strappargli il cuore.
< È quello che voglio Sammy, lei deve andare avanti. Io non posso … intralciarla come ho sempre fatto. Adesso ha ritrovato la sua vera famiglia, forse dovremmo solo lasciarla tornare alla sua vita.> disse in un sussurro Dean mentre i suoi occhi si arrossavano.
< No! Io non la abbandonerò Dean, noi siamo la sua famiglia non capisci? Lei ti ama! Non sono cose che si dimenticano così facilmente solo perché tu hai deciso che deve andare così!> la reazione aggressiva di Sam lo obbligò a voltarsi. Sam sembrava davvero arrabbiato.
< Lei ti ama, lo capisci quale immenso dono il cielo ha voluto darti? E tu lo butti come se non valesse nulla! Angel è con lei ora e puoi scommetterci che lui sa quanto vale Buffy, e che non resterà solo lì a guardare.> Sam diede uno sgrullone al fratello afferrandolo per le spalle.
Dean attutì il colpo in silenzio, ma un veleno corrosivo risalì lungo la bocca del suo stomaco fino ad infiammare i suoi polmoni e ad oscurargli la vista.  Avrebbe ucciso quel maledetto succhia sangue.
< Non me ne sono di certo andato per darle una vita migliore con un vampiro! Diavolo a questo punto ero molto meglio io!> sbraitò il cacciatore dando un pugno sull’Impala.
< Ehi Dean?> si preoccupò Sam. Non aveva ancora la più pallida idea del perché suo fratello avesse lasciato Buffy ma era evidente che non l’aveva preso per nulla bene.
< Sam se fossi così egoista da tenerla con me, la priverei della sua missione. Lei è speciale lo sai. Non può solo decidere di ritirarsi anche se merita un po’ di riposo. Se la tenessi tutta per me priverei il mondo della sua protezione. Quanti innocenti morirebbero? Lei è troppo in alto per ciascuno di noi.> Concluse tristemente Dean, mentre si appoggiava alla macchina per non cadere a terra.
< Perfetto allora continuate la caccia anche dopo aver sconfitto il Primo!> affermò Sam come se quella fosse la cosa più logica del mondo.
Dean cominciò a ridere nervosamente fino a quando non cominciò a tossire. Si lasciò cadere.
Sam si sedette al fianco del fratello, era così preoccupato. Dean sembrava aver perso la ragione.
< Credi che lei non mi obbligherebbe a tornare a casa nostra? Con me al suo fianco lei ha tutte le ragioni per mollare. Ma senza di me … continuerà la caccia perché …>
< Non le sarà rimasto nient’altro.> Sam finì la frase del fratello proprio come avrebbe fatto Dean. Finalmente Sammy lo aveva capito.
< È da pazzi Dean. Alla fine dei conti sarete voi due a rischiare la vita ma non sarete più insieme.> osservò Sam con la sua faccia da cucciolo.
< Ma quante vite salveremo? Quante apocalissi lei riuscirà a sventare? Lei è essenziale alla sopravvivenza dell’intero mondo! Come potrei essere così egoista o presuntuoso da considerare la mia vita più importante? E poi l’hai vista … non ci rimetterà le penne tanto presto. È invincibile e poi avrà Castiel e te.> osservò Dean prima di prendere la testa tra le mani in un atto di disperazione, come se nemmeno lui volesse sentire le sue parole.
< Io non ti lascio solo.> affermò in tono perentorio Sam. < Non è un opzione.>
Dean sollevò il viso e sorrise al fratello.
< Lo so Sam. Ma vogliamo la stessa cosa … che lei sia al sicuro.> e non sapeva quanto aveva ragione.
< Già, ma io voglio sapere anche te al sicuro.> Sam era irremovibile.
< Farai la spoletta, ti va bene così?> scherzò Dean.
< Cominciamo a ragionare. Ma adesso devi tornare Dean, abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile.> Sam si sollevò da terra ed offrì il braccio al fratello, che lo afferrò con un sorriso.
< Tornerò Sam, ma non adesso. A breve prometto, ma se Buffy mi vede così come farò a spiegarle che non mi interessa nulla di lei? Avanti guardami!> disse Dean allargando le braccia come a voler farsi osservare meglio dal fratello.
< Effettivamente sei un rottame. Puzzi, hai le occhiaie e il tuo alito sa di topo morto senza parlare del fatto che non ti reggi in piedi, ma quanto stai bevendo?> osservò Sam seriamente.
< Oh grazie! Sei una mano santa per la mia autostima!>  

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Capitolo 16
*** Incubi. ***


Buffy si svegliò lentamente, mentre il suo viso veniva riscaldato dal suono del battito del cuore di Dean e le mani del cacciatore scorrevano seducenti e disinvolte lungo le sue gambe nude.
Strinse ancora di più la presa attorno al petto del ragazzo per colmare l’assenza della percezione del suo tocco dovuta alla serenità della notte, trascorsa in un sonno profondo e ristoratore. Non dormiva così da tanto tempo.
Sentì Dean sorridere e baciarle la nuca.
< Buongiorno principessa.> disse il cacciatore ancora ridendo. Completa, ecco come la faceva sentire il suono della risata di Dean.
< Se stringi ancora di più la presa rischi di soffocarmi.> sussurrò Dean divertito, ma dolorante per via della stretta ferrea della cacciatrice.
Buffy sciolse immediatamente l’abbraccio e lo guardò allarmata sollevandosi su un gomito per riuscire a scorgere il viso di Dean.
< Scusa! Ti ho fatto male?> chiese preoccupata.
Dean le sorrise dopo un colpo di tosse. Le passò la mano sul viso, per scostarle i capelli dagli occhi.
< Non potresti mai farmi del male … Certo se tenterai di strangolarmi ogni mattina prima o poi potrò avere dei problemi.> disse ridendo. Buffy si illuminò in un caldo e familiare sorriso.
Dolcezza e sarcasmo … quello era il suo Dean.
< Vedrò di ricordarlo.> gli sorrise in risposta Buffy prima di dargli un bacio veloce sulle labbra.
Quel piccolo contatto fece ribollire il sangue di Dean, che la prese per la vita e la strattonò a se, baciandola con passione.
Buffy rispose immediatamente al bacio, quasi si aspettasse tutto quel desiderio.
In un istante la cacciatrice si sollevò dal letto, ansimando. Un altro maledettissimo incubo o meglio … questa volta un ricordo. Non sarebbe riuscita a sopravvivere ad un altro sogno del genere. Tra le apparizioni di Dean e le profezie della prima cacciatrice riusciva a mala pena a chiudere occhio da quasi un mese. Per non parlare del fatto che il nome di Dean venisse menzionato fin troppo di frequente nelle ultime settimane. Tutto  a causa di quella stupidissima scatola che aveva dato a Sam senza trovare il coraggio di portargliela personalmente. Per nulla di aiuto.
< Infantile del cazzo.> bofonchiò la cacciatrice pensando al comportamento di Dean.
< Ce l’hai con me?> domandò allarmato Andrew colto con le mani nel sacco.
< Cosa ci fai in camera mia?> domandò infuriata Buffy prima di scendere dal letto e strattonare fuori dalla stanza il ragazzo per non svegliare tutte le potenziali che dormivano sul suo pavimento.
< Non avevo sonno e … mi sentivo solo e volevo dormire con qualcuno. Angel è cattivo e mi ha cacciato dallo scantinato!> si lamentò come un bambino Andrew facendo quasi scoppiare a ridere Buffy.
< Sei un pervertito! Non fatico poi molto ad immaginare perché Angel non ti sopporta!> La cacciatrice spintonò il ragazzo fino alla fine delle scale e gli indicò in modo perentorio il divano.
< Ma è occupato!>  protestò Andrew con la coda tra le gambe.
< Andrew …> il tono da mammina severa usato da Buffy fece scoppiare a ridere Willow che si trovava in camera da pranzo.
< Ancora sveglia?> domandò la cacciatrice rivolta all’amica mentre si sedeva al suo fianco.
< Credo di essere vicina alla soluzione.> disse Willow indicando la strana scatola che Dean … pardon, Sam aveva portato a casa Summers.
< Wow … non ci è voluto poi molto. Allora cosa c’è dentro? No! Non dirmelo … una macchina per il caffè? No, ancora meglio una per fare i pop-corn?> domandò con l’entusiasmo di una bambina.
Willow le sorrise divertita. < Credo nulla di così eccitante. Qualcosa tipo altro potere, una fonte di potere se la mia traduzione dall’antico sumero non è sbagliata.>
< Mai che qualcuno mi facesse un regalo utile.> Buffy poggiò il mento sul palmo delle mani e sospirò sconfitta.
< Hai sempre avuto un pessimo fiuto per i ragazzi, potresti fare come me! Passare nella squadra opposta.> scherzò Willow dandole una leggera spallata.
Buffy cercò di nascondere il suo cambio d’umore. Troppo presto per fare del sarcasmo su Dean.
< Prometto che ci farò un pensierino ma questa convivenza forzata tende a farmi capire che vivere con un’altra donna significherebbe precludere il mio accesso illimitato al bagno e … nah a questo punto molto meglio la castità!> ironizzò Buffy, fiera di se stessa per aver saputo dissimulare alla grande il suo tormento. Forse Sam aveva ragione, lei se la stava cavando bene.


< Mi sembra di essere il protagonista di uno di quei reality show in cui la gente non fa altro che cercare roba vecchia, il mio problema è che poi non ci guadagno nulla!> Sbraitò Dean mentre usciva con fatica da una botola sommersa da chili di terriccio.
< Dejavoo.> bofonchiò il ragazzo mentre si ripuliva.
< A quanto pare uscire da buchi nel terreno è il tuo hobby preferito.>  Castiel sembrava più taciturno del solito.
< Wow, sarcasmo … forse mi stai frequentando un po’ troppo.> la risposta acida di Dean non sembrò turbare minimamente l’angelo.
< O forse troppo poco, dipende dai punti di vista.> Si, Castiel era evidentemente incazzato.
< Oh andiamo! Non dirmi che anche tu ce l’hai con me? Cosa mai posso averti fatto?> sbraitò Dean gettando le mani in aria con gesto teatrale.
Castiel rispose a quella banale domanda con uno sguardo d’odio che di sicuro gli angeli non avrebbero mai dovuto provare.
< Perfetto, cos’è un nuovo festival “ Prendetevela con Dean”?> Il cacciatore estrasse a fatica dalla buca nel terreno una strana scatoletta argentata.
< Il mondo non gira attorno a te Dean. Devi capire che esistono altre persone.> Senza soffermarsi a guardare il cacciatore negli occhi, Castiel gli strappò dalle mani lo scrigno.
< Oh prego!> rispose Dean al gesto scontroso dell’angelo.
< Almeno servi ancora a qualcosa.> gelido.
 Un brivido freddo attraversò la colonna vertebrale del cacciatore.
< Cazzo, me lo merito.> sospirò fuori senza più voce Dean. Si sentiva sfinito, senza più una ragione di vita.
< No, tu non meritavi lei.> rispose tra i denti Castiel prima di voltarsi, pronto a scomparire.
< Prego, dimmi pure quello che pensi con sincerità.> sputò fuori con sarcasmo il cacciatore che strinse la mano fino a farsi male.
< Sto cercando di non farlo.> sibilò l’angelo.
< Ho fatto la cosa migliore e non mi interessa della tua opinione.> 
< Sei un idiota. Lei … non c’è più. Si comporta come sempre, si è caricata sulle spalle il fardello dell’Apocalisse, la vita di tutti quelli che la circondano, ha ingannato tutti ma non può ingannare me. È rimasto solo un involucro e questo perché? Pensi che lei non ti meriti? Dopo quello che le hai fatto … complimenti hai ragione.> Castiel scomparve l’attimo seguente lasciando Dean solo in mezzo al nulla.
Per quale maledetta ragione tutti dovevano mettere bocca sulla sua vita privata! Essere demonizzato dal mondo intero non era certo una cosa che avrebbe tanto voluto fare prima dei quarant’anni.
< Perfetto, non solo ho preso la decisione più difficile della mia vita, mi sento un catorcio e lei mi manca da morire, adesso persino i miei amici e familiari mi odiano! Dannazione, chi ho ucciso per meritare quest … Oh, beh si, forse …! Ah, al diavolo!> Dean prese la sua fidata fiaschetta e mangiò giù una lunga sorsata di whisky.

 

Buffy sembrava una bambina viziata che si era impuntata per ottenere la sua caramella.
< Buffy abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile.> replicò il Signor Giles con il tono di un padre severo e rassegnato.
La cacciatrice si muoveva avanti ed indietro per tutto il salone come un animale in gabbia.
< Non mi interessa. Preferisco la morte!> la cocciutaggine di quella benedetta ragazza fece sorridere Bobby.
< Si può sapere chi è questa Faith che tanto odiate?> domandò Sam mettendosi a sedere sul bracciolo della poltrona.
<È il diavolo in persona. Una ragazzina viziata, che pretende di ottenere tutto quello che hai tu solo perché sa usare un paletto.> replicò la cacciatrice lasciandosi cadere a braccia incrociate e con il broncio sul divano.
< Io avrei detto che è una spietata assassina ma hai reso comunque il concetto.> Buffy fulminò Andrew con un solo sguardo.
< Vi state sbagliando, dall’ultima volta Faith è cambiata molto. Ha passato questi anni in prigione di sua spontanea volontà …> tentò di difenderla Angel, ma Buffy non lo fece finire.
< Ricordo bene quanto eravate diventati intimi l’ultima volta che vi ho visti insieme, e poi perdonatemi ma non ha una pena per omicidio che pende sulla sua testa? Parlare di spontanea volontà mi sembra un po’ esagerato.> Sam sorrise quasi della crudeltà che Buffy mostrava nei confronti di questa ragazza. Le doveva aver fatto qualcosa di veramente grave ma conosceva la sua cacciatrice ed era evidente che si stava solo impuntando, da tremenda testarda quale era.
< E poi perché proprio Castiel doveva andarla a prendere?> domandò sbuffando la ragazza.
< Cos’è sei gelosa persino del tuo angelo?> scherzò Xander mentre andava in cucina per rubare gli ultimi biscotti rimasti.
< E se anche fosse? Quella ragazza ha messo le mani su tutti i presenti in questa stanza, almeno mio fratello vorrei farglielo risparmiare!> sbraitò Buffy prima di mettersi in piedi e dirigersi in cucina per osservare le potenziali allenarsi sotto la guida di Kennedy.
< Ma che cosa … ?> domandò un po’ allarmato Sam non appena la cacciatrice aveva lasciato la stanza.
< Sta esagerando … è solo che, beh diciamo che tra Buffy e Faith non scorre proprio buon sangue. Una volta erano amiche, Buffy le ha offerto tutto. Una casa, affetto, amicizia e protezione e Faith l’ha ripagata tradendola, diventando un’assassina e … credo che tra noi uomini del vecchio gruppo non ci abbia provato solo col Signor Giles.> osservò stranamente inquietato Xander mentre trangugiava gli ultimi biscotti al cioccolato.
< Oh.> l’espressione schifata di Sam spiegò eloquentemente il suo pensiero.
< Io non l’ho mai toccata.> affermò Angel prima di raggiungere Buffy in cucina. O almeno prima di provare a farlo.
Sam gli si parò davanti in tutta la sua imponenza. < Dean tornerà a breve. Faresti bene a startene al tuo posto.>
Angel lo fissò di rimando. < E tu faresti bene a farti gli affari tuoi. Io le voglio bene.>
< Non oso immaginare quanto … > disse con disgusto Sam prima di andare in cucina. Angel decise di evitare almeno per questa volta lo scontro e tornò infuriato in salone con gli altri.
Buffy stava ancora osservando le potenziali, sembrava assorta nei suoi pensieri.
< Credi che lei possa essere un peso?> le domandò all’orecchio Sam prima di abbracciarla.
Buffy si lasciò cullare dalla braccia forti di Sam e con un sospiro lasciò andare all’indietro la testa fino posarla sul petto del cacciatore.
< No, non credo. Anzi potrebbe esserci d’aiuto. In fondo anche lei è la cacciatrice, ma Sam … se soltanto provi a guardarla per più di un secondo ti cavo gli occhi e ci faccio due biglie da biliardo!> nonostante le minacce il tono della cacciatrice era dolce, forse un po’ stanco.
Sam la strinse ancora di più contro di lui. Le posò un bacio sulla nuca.
< Non potrei mai guardare nessun’altra.> sussurrò spontaneamente il cacciatore.
Il cuore della ragazza ebbe un sobbalzo. Non poteva perdere anche Sam, non poteva affrontare in quel momento quel discorso.
< Io non potrei farcela senza di te.> rispose con tutta la sincerità del mondo la cacciatrice.
< Ed io sono qui per te, sempre.> giurò Sam prima di farla voltare gentilmente ed accarezzarle il viso con la sua grande mano.
Buffy sorrise cullata dal calore di quel gesto. < Non fare promesse che non puoi mantenere.>
< Io non sono Dean. Non sono nemmeno un suo effetto collaterale o una sua protuberanza. Se ti dico che non ti lascerò mai, non lo farò.> Sam costrinse gentilmente Buffy a guardarlo negli occhi, afferrando il viso della cacciatrice. Il tono del ragazzo era perentorio e sincero e Buffy decise di credergli, in ogni caso non era rimasto poi tanto da distruggere e fare a brandelli del suo cuore.
< Sam non credo che riuscirò a reggere ancora a lungo.> dire quelle parole ad alta voce fu così liberatorio da renderla addirittura vagamente sollevata.
< Stai andando alla grande e quando crollerai … Ci sarò io qui a prenderti.> Sam avvicinò il viso a quello della cacciatrice. Voleva così ardentemente rassicurarla, cancellare tutto quel dolore che non faceva altro che seguirla, soffocarla.
Panico. Erano passati quasi due mesi dall’ultima volta che aveva visto Dean. Era chiaro oramai che lui non sarebbe mai tornato. Lei doveva andare avanti, si certo ma non con il fratello del suo ex. Era da malati dannazione! E poi era troppo, troppo presto. Non c’era più niente oramai dentro di lei da poter donare, si sentiva vuota come una casa deserta.
Buffy posò una mano sul viso di Sam. < Troppo, troppo vicino.> sussurrò a malincuore la cacciatrice contro le labbra del ragazzo.
Sam le posò un bacio dolce e amorevole sulla guancia. La strinse in un abbraccio rincuorante e tenero.
< Non posso farcela senza di te.> ribadì Buffy più a se stessa che a lui. Non doveva incasinare tutto come aveva sempre fatto anche se in quel momento sarebbe stato cento e cento volte migliore sprofondare senza freni, senza razionalità nel corpo caldo e amico di Sam. Quel ghiaccio che la strangolava fino a soffocarla sembrava sciogliersi vicino a lui, che male c’era a volerne di più?

< Complimenti, me ne vado da meno di due mesi e già vi state consolando alla grande voi due!> Il tono rabbioso di Dean fece sobbalzare i due amici che sciolsero immediatamente l’abbraccio, a dir poco sconvolti.
< A quanto pare ho fatto bene a partire! Ero solo di intralcio alla vostra relazione!>  Dean si avvicinò al fratello con fare minaccioso fino a sfiorarlo.
< Relazione? Ma di che cosa stai parlando? So che potrebbe sembrare …> Sam tentò di giustificare ciò che Dean aveva appena visto, ma non sapeva come. Certo lui voleva di più ma non si sarebbe mai permesso senza il consenso di Buffy e sapeva benissimo che lei non era ancora pronta.
< Oh è proprio ciò che sembra! Tu e questa donna dai facili costumi vi stavate dando da fare.>
“Ok, questo è troppo. Donna dai facili costumi a me? “  La reazione di shock che le aveva impedito fin a quel momento di muovere anche un solo muscolo svanì sentendo quelle parole. Rivedere Dean per Buffy significava rivedere il sole, ma non riusciva a fare a meno di bruciarsi. Anche in quel momento le sembrava di ardere davanti a tutti loro, ma nessuno sembrava accorgersene.
< Smettila!> Buffy fece un passo avanti per allontanare i due Winchester, pericolosamente vicini.
Non appena Dean la guardò negli occhi la sua espressione da dura diventò preoccupata, quasi arrendevole. O così sembrò a lei.
Quasi automaticamente Dean fece un passo indietro, cosa che ferì Buffy enormemente. “ Cos’è? Ora ho anche la lebbra?”
< Con quale diritto ti presenti a casa mia e detti legge?> gli domandò infuriata la cacciatrice. Finalmente sentiva … qualcosa. Tutta quella rabbia, la sentiva scorrere nelle vene risvegliandola dal torpore che la attanagliava da quando lui se n’era andato.
< Con quale diritto decidi di scoparti MIO FRATELLO cazzo!> la reazione spropositata di Dean fece congelare Buffy. Quello sguardo d’odio … non lo aveva mai visto sul volto perfetto del suo amante. Mai pensava che avrebbe potuto indirizzarlo a lei. “ Forse prima.” Si ammonì Buffy.
Istintivamente Sam si frappose tra i due portando un braccio a difendere la ragazza.
< Dean devi calmarti. Tra me e Buffy non c’è niente più di una profonda amicizia!> Sam aveva finalmente recuperato la lucidità mentale che lo aveva abbandonato vedendo Dean oltrepassare la porta di casa Summers.
Impauriti dalle grida, anche tutti gli altri accorsero in cucina ma si immobilizzarono sulla soglia shoccati alla vista del cacciatore. Nessuno dei tre si accorse del loro arrivo, troppo presi dalla loro discussione.
< Ah bene fratellino, vorresti dirmi che non vorresti scopartela? Che non sei innamorato di lei?> replicò velenoso Dean, sembrava fuori di sé.
< Non sono più affari tuoi con chi scopo Dean! Sono liberissima di divertirmi quanto mi pare e con chi mi pare! E poi sei stato tu a lasciarmi se non ricordo male, quindi che cos’è tutta questa rabbia? Era solo sesso per te quindi perché arrabbiarti? Trovatene semplicemente un’altra! O si tratta di marchiare il territorio qui? Cresci per favore!> lo sfogo di Buffy fece pietrificare tutte le persone presenti. Dean compreso.
Ma lei si sentiva … incazzata nera vero, ma bene. Forse Dean provava ancora qualcosa per lei … altrimenti come spiegarsi quella reazione, forse aveva finalmente capito di aver sbagliato. Era evidentemente geloso di lei,  e se avesse solo incasinato la loro relazione a causa dei suoi innumerevoli complessi? Magari era stato ricattato da un demone … La speranza cominciava a farsi largo nel cuore della cacciatrice e in quell’istante ricominciò a battere.
< Non voglio che mio fratello si impantani in una relazione malata e masochista con te, tutto qui! Questa è una questione tra me e lui. Tu non c’entri niente Buffy! Per quanto mi riguarda puoi anche tornartene tra le braccia del tuo bel vampiro.> sibilò tra i denti con crudeltà Dean.
Ed eccolo arrivare, il colpo di grazia. Se così poteva chiamarlo. Buffy fece qualche passo indietro andando ad inciampare nei piedi di Angel, che la raccolse al volo prima  che potesse cadere. La strinse forte, Angel sapeva che in quel momento lei aveva bisogno di un sostegno, la sua roccia.
Sam fissò Dean a occhi sgranati, scioccato per quello che aveva detto a Buffy. Ed i suoi tempi di reazioni furono davvero brevi, caricò un cazzotto ben assestato sopra la spalla e colpì il fratello in pieno viso.
O almeno così credeva di aver fatto.
Sam perse l’equilibrio ed andò a schiantarsi contro il frigorifero. Si voltò incredulo. Aveva appena attraversato il corpo di Dean?
Buffy trattenne le lacrime che le parole del cacciatore avevano fatto affiorare. Si allontanò dalle forti braccia di Angel e tornò se stessa. La cacciatrice.
< Il Primo.> disse Buffy confermando il pensiero di tutti gli altri.
Dean scoppiò in una risata agghiacciante. < Oh dovevi vederti tesoro! Eri così sconvolta e dolorante. Mi è piaciuto molto e a te?>
Buffy fece un altro passo in avanti incrociando le braccia al petto. Imponente persino nella sua piccola statura.
< Credi di spaventarci giocherellando con noi? Ma non appena sveliamo il tuo gioco tutto quello che hai detto svanisce con te. Mentre noi restiamo. Lavoro inutile non ti sembra?
Inoltre tutto questo interessamento mi fa sorgere spontanea una domanda Signor Egocentria … ti spaventiamo così tanto da sentire il dovere di venire a farci tutte queste visite inattese? Non dovresti passare il tuo tempo a far prendere un bel colorito ai tuoi cari vampiri albini?>
Sfrontata e ferina, ecco la Buffy che tutti quanti amavano vedere.
Il volto di Dean venne sformato da un terrificante sorriso prima di mutare sotto i loro occhi e prendere le sembianze di Joyce.
La cacciatrice mandò giù la sensazione di disgusto e dolore lancinante nel vedere sua madre, o meglio il Primo con le sembianze di sua madre.
< Oh piccola … sai bene quanto me che non avete speranze di vincere contro il Primo. Abbandona e concediti il riposo che tanto ti manca. Lo so, ti vedo. Sei sfinita, distrutta e la cosa che più ti ferisce è che gli altri non lo vedano. Continuano a chiedere, a pretendere da te, ma tu sei soltanto una ragazza e sei stanca piccola mia. Riposati, loro non meritano tutti i tuoi sforzi.> lo sguardo amorevole di Joyce-il Primo, fece vacillare la cacciatrice. In fondo le sue parole erano vere, lei si sentiva davvero sfinita.
< Vattene.> sibilò la cacciatrice senza avere più la forza di dire nient’altro.
Il Primo sorrise nel suo modo spaventoso. < Lo sai bene quanto me che non è abbastanza.> disse voltandosi a guardare le potenziali che continuava ignare di tutto il loro allenamento in giardino. Poi scomparve lasciando tutti nella stanza senza fiato.

Era sfinito. Stanco e si sentiva … si, si sentiva incazzato con il mondo intero! Forse non se lo meritava, prendersela con qualcun altro e non con se stesso, ma si era veramente rotto di sentirsi accusare da tutte le parti.
La vita senza di lei era tornata ad essere quell’enorme buco nero di morte e disperazione che lo aveva inghiottito per anni. E l’unica cosa che poteva fare per non pensare a lei era buttarcisi dentro a capofitto. Negli ultimi due mesi oltre alle due strane scatole magiche che aveva reperito su ordine di Bobby e Castiel per aiutare lei, aveva distrutto un nido di vampiri, ucciso un Ruguru, fatto svariate risse nei bar e salvato una famiglia presa di mira da un poltergeist. Dormire era diventato un optional quando nei rari momenti di quiete era evidentemente preferibile bere!
< Sembri pensieroso.> una voce femminile lo riportò bruscamente alla realtà. Dean rimase per un altro secondo a fissare l’ultima goccia di whisky rimasta nel bicchiere, indeciso se alzare la testa o no.
Fece un lungo sospiro e decise di pensare ad altro che non fosse la sua orribile, orribile vita.
E … wow! La ragazza che si trovava in piedi davanti a lui era un vero schianto. Dean sgranò gli occhi per la sorpresa facendola ridere.
< Sono felice che ti sia accorto della mia esistenza. Per un secondo ho pensato che fossi sordo.> labbra morbide, viso tondo e simmetrico e pelle stupenda. La ragazza prese una sedia e si scostò i lunghi boccoli color mogano dalla spalla.
< E cieco per non accorgermi di una bellezza come te.> ed eccolo, il sorriso malizioso che faceva cadere ai suoi piedi tutte le ragazze, era tornato. Per un istante si sentì di nuovo in forma, se stesso. Flirtare con le ragazze era sempre stato estremamente facile e gratificante per lui.
< Sono Sarah.> le sorrise di rimando incatenandolo a quegli occhi verdi troppo profondi per essere veri.
< Dean. Cosa ci fai tutta sola in un bar Sarah?> le domandò il cacciatore prima di far cadere gli occhi su una scollatura mozzafiato che mostrava un seno prosperoso ed invitante.
< Mm … sbaglio o stai facendo strane allusioni Dean?> Sarah fece scivolare la sua lingua sul palato in modo lascivo mentre pronunciava seducente il nome del ragazzo.
Dean sorrise. È sveglia.
< Credo che con te le mie solite tecniche di seduzione non funzionino.> Strano … sincerità, forse aveva davvero bevuto troppo quella sera.
< Wow … allora ammetti di rimorchiare ragazze nei bar con una certa frequenza! Ammissione molto coraggiosa o molto sciocca … > La ragazza accavallò le lunghe ed affusolate gambe fino a sfiorare la caviglia di Dean con il suo piede.
< Credo di aver bevuto troppo.> Un’altra ammissione! Si, si sentiva davvero fuori fase. Quel whisky era forte. O forse era il fatto che si trovava al quinto bicchiere …
< Allora non dovrei proprio approfittare di te.> scherzò la ragazza mordendosi un labbro.
< Vuoi farlo?> domandò Dean sporgendosi sul tavolo in modo provocatorio. I loro visi erano così vicini da sentire l’uno il respiro dell’altro.
< Ho appena rimorchiato un ragazzo davvero molto sexy e molto solo al bar. Le mie intenzioni sembrano evidenti.>  Gli occhi verdi del cacciatore ebbero un fremito a quelle parole.
< Mi sono sempre piaciute le ragazze sfrontate.> Ed era vero. O no? Buffy non era mai stata così diretta … Oh certo, non aveva mai avuto peli sulla lingua, ma lo aveva fatto sudare prima di …
Dean scrollò la testa, non poteva pensare a lei, non alla prima volta in cui avevano fatto l’amore …
< Vuoi fare un giro sulla mia Impala?> gli domandò in un soffio. In fondo lui era così, lui era questo. Un cacciatore solo e … giovane. Ed affondare nel corpo caldo di quella bella ragazza sembrava una consolazione troppo allettante in quel momento.
< Una chevy … di che anno?> domandò Sarah.
< Del ’67.> rispose in maniera automatica Dean.
< Bel ragazzo, macchina stupenda … Ci sto, ma solo se me la fai guidare.> scherzò la ragazza prendendo la borsa.
< No.> rispose in un soffio Dean. Solo lei può guidarla! Fu una reazione istintiva, quasi animalesca.
Sarah era rimasta impietrita a fissarlo.
< Emh … scusa, è solo che ci tengo molto.> mormorò il cacciatore cercando di rimediare al danno.
< Beh … per essere così affascinante e tenebroso dovevi avere almeno un difetto. Ed essere ossessionato dalla tua macchina non mi sembra un difetto da pena capitale, fidati ce ne sono di peggiori.> gli sorrise la ragazza.
Una boccata d’aria fresca. Proprio quello di cui aveva bisogno, una conversazione nuova, senza impegni … persino gioviale. Quella Sarah non si spaventava facilmente doveva ammetterlo.
Devi togliertela dalla testa Dean, devi andare avanti. Devi tornare alla tua vecchia vita.
Una mano soffice e calda sfiorò quella del cacciatore facendolo sobbalzare. Mm … che sensazione stupenda. Una mano amica.

Ritrovarsi davanti la porta del suo motel avvinghiato a quella ragazza in maniera per nulla consona ad un luogo pubblico era stato semplice, lineare come bere un bicchiere d’acqua. Non sapeva nemmeno come ci erano finiti fin laggiù. Ah lei gli aveva chiesto di vedere la sua collezione di dischi. Dean sorrise malizioso mentre infilava la lingua nella bocca seducente e nuova di quell’attraente sconosciuta.
“Almeno non ho usato il cliché delle farfalle!”
Il cacciatore spalancò la porta ancora avvinghiato a Sarah, la prese per le natiche e la sollevò, facendole intrecciare le gambe dietro la sua schiena. A passo svelto e con foga entrò nella stanza e la depositò sul letto, facendo scivolare le sue ruvide ed eccitante mani su ogni centimetro del corpo perfetto di quella ragazza.
Il cacciatore si sollevò quel poco per sbottonarsi la camicia e gettarla sul pavimento e con un calcio chiuse la porta che si trovava  alle sue spalle.

 

 

< Sa- Sammy.> sussurrò tra le lacrime la cacciatrice, le mancò il respiro e con un tonfo il suo cuore smise di battere. La sua mente non riusciva più a registrare nessun’altra immagine che non fosse quella di Sam.
< Non sono davvero tornato. Sono morto piccola.> continuò il ragazzo spezzandole il cuore.
Buffy annaspò alla ricerca di un po’ d’aria.
< Come? … Co …. Sei un fan- un fantasma?> chiese infine la cacciatrice, tra i singhiozzi. Il destino poteva essere così crudele? Dopo tutto quello che aveva fatto, Sam non meritava nemmeno di riposare in pace?
Sam fece un passo avanti, quasi volesse abbracciarla.
< Si … Ma sono tornato per avvisarti Buffy.> proseguì con sicurezza.
Buffy lo fissò di rimando senza muoversi.
< Quando i tempi si faranno difficili e Dean dovrà scegliere … non sceglierà te. Non come avrei fatto io. Ti sarei rimasto accanto fino alla fine, ma hai fatto la tua scelta ed hai scritto la mia condanna a morte.>
Buffy avvertì un brivido di terrore percorrerla senza sosta. I suoi sensi di ragno, che erano stati annebbiati dal ritrovamento di Sam, tornarono improvvisamente attivi.
< Tu non sei Sam.> disse la cacciatrice tra le lacrime, indietreggiando.
< Scegliesti Dean e così mi sacrificai per te. Se tu non mi amavi per quale motivo dovevo continuare a vivere? Tu hai scelto chi far vivere e chi far morire Buffy, come un giudice capriccioso mi hai mandato al patibolo e poi hai semplicemente dimenticato.>
Buffy sapeva che Sam non le avrebbe mai detto quelle cose, ma qualcosa dentro di lei si spezzò. Perché sapeva che quello che stava dicendo quel mostro … era vero in fondo.
Indietreggiando, inciampò in un sasso e cadde a terra. Sam continuava ad avvicinarsi e più le si faceva vicino più la cacciatrice riusciva a leggere le tenebre nei suoi occhi.
< Il Primo …> sussurrò la ragazza.
< I tuoi amici stanno arrivando piccola. Ma ricorda … loro non potranno aiutarti, nessuno potrà … tutti coloro che cercheranno di farlo moriranno provandoci. Sei già sola Buffy, ti lasceranno tutti molto presto. E sarà solo colpa tua.> Un sorriso sinistro comparve sul viso angelico di Sam. Prima di scomparire nel nulla però, il Primo decise di farle un dono indimenticabile.
< Io sarò anche il male primordiale, ma non mento. Non mento mai, non mi serve. >
Ricoperta di sudore Buffy si svegliò di soprassalto nella sua stanza. Doveva davvero cominciare a fare uso di un sonnifero più forte.
Quel sogno … ricordava benissimo le parole che il Primo le aveva detto, poco prima di riunirsi al vero Sam ma allora erano sembrate minacce vane. Oh Dio quanto si sbagliava e solo ora che le erano tornate in mente nitide come la prima volta che le aveva sentite, aveva capito. Tutto ciò che il Primo le aveva profetizzato si era avverato … Che strana sensazione. Buffy sentiva chiaramente che c’era qualcosa di perverso nell’aria, qualcosa che stava andando per il verso sbagliato. Dean! Dean … chissà cosa stava facendo in quel momento. E se fosse stato in pericolo? Era quella la strana sensazione che le chiudeva la bocca dello stomaco?
“Quando i tempi si faranno difficili e Dean dovrà scegliere … non sceglierà te.” Il Primo aveva dannatamente ragione. 

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Capitolo 17
*** Al Bivio ***


Ragazzi perdonate il super ritardo, ma come ho già detto ad alcuni di voi l’ispirazione mi ha abbandonata per un po’. In realtà credevo le mie fanfiction non piacessero molto dati i relativi pochi commenti in base alle visualizzazioni, ma sapete che vi dico? Al diavolo! I questi due li adoro! Ed è a millym93 e a terry88febbraio  che dedico il successivo,luuungo capitolo. Grazie =)
------------------------------------------------------------------------ Tre mesi. E si sentiva morire, lei gli mancava da morire. Ogni parte di lui voleva Buffy, doveva vederla un’altra volta. 
Era il momento di tornare, se non adesso quando? 
Sam gli aveva detto che si erano organizzati alla grande: un esercito di potenziali, Buffy aveva aperto la scatola magica che lui stesso era andato a prendere dalle mani rugose di quello sciamano centenario e lei stava … bene. 
Si, certo. Bene più o meno come lo stava lui. Insomma erano riusciti ad attenuare il dolore, ad abituarsi all’idea di essersi persi. 
Forse era solo una grossa illusione pensarlo, ma erano abbastanza forti da poter rivedersi, convivere … darsi una mano da amici. 
Dean si aggrappò alla sedia ammuffita che si trovava davanti a lui e prese un lungo respiro. 
< Amici.> sussurrò ad occhi chiusi, contorcendo il viso in una smorfia di dolore. 
Dannazione, l’idea non era per niente facile! Molto probabilmente la lontananza era stata l’unica cosa a tenerli realmente distanti, se si fossero rivisti Dean sapeva fin troppo bene che sarebbe stata una tortura.
Non poterla toccare quando le sue mani non desideravano altro che sfiorare la morbida pelle di quella fantastica ragazza, dover far finta di non provare nulla per lei quando tutta la sua vita aveva cambiato direzione nell’attimo in cui l’aveva vista per la prima volta. Si, sarebbe stato maledettamente difficile.
Ma non ce la faceva più, doveva rivederla. Doveva dare una mano, soprattutto da quando tutte le scatole ed i ciondoli portafortuna per quella missione suicida erano finiti e lui si era ritrovato con le mani in mano. Se non poteva aiutarla dall’esterno tanto valeva tornare da lei. 
“Già, giustificazione misera ma mi basta.” Pensò Dean prima di riaprire gli occhi ed afferrare la sua valigia.
 
< Ok, ammettiamolo non è un dramma!> sbottò Buffy ormai arrivata al limite della sopportazione.
< Quegli sciamani ti hanno offerto più potere, potere che ci serve Buff. Con la storia dei portatori che continuano uccidere le potenziali, quello strano ciondolo che Dean ha trovato e che evidentemente non serve a niente se non a  far impazzire Giles e Bobby per cercare di capire di che cosa si tratta e la questione del non poter uccidere il Primo perché non ha dimensione corporea qui siamo nella merda!> osservò Xander cercando di non aggredire l’amica.
< Lo so, cosa pensi? È solo che non mi è piaciuto il modo in cui me lo hanno proposto. Non potevo fidarmi di loro e poi Dio solo sa cosa sarebbe potuto succedere ora che la mia natura non è più solo umana. Quel potere che mi hanno offerto era demoniaco!> La cacciatrice si sedette sul tavolinetto del salotto, esausta.
< Oh non ti è piaciuto il modo in cui te lo hanno proposto? Tutto qui?> Kennedy fulminò la cacciatrice e fece un passo nella sua direzione.
Angel si frappose tra le due, protettivo.
< Se Buffy ha ritenuto giusto non accettare quella proposta allora ha fatto la cosa corretta.> disse con una tale sicurezza da apparire minaccioso.
< Perché? Meg è morta! Si è suicidata e Buffy non fa altro che amoreggiare con voi e farci allenare in giardino! Lei non è Dio, anche lei può sbagliare.> tutte le potenziali apparivano nervose e sfiduciate nei confronti della Scooby gang dalla morte di Meg, ma solo Kennedy col suo carattere duro e autoritario aveva avuto il coraggio di dire quello che tutte quante pensavano.
< Cosa volete fare? Farvi ammazzare là fuori?! Per poco non sono morta anch’io affrontando i Tulahon e voi che nel corso della vostra vita avete ucciso un paio di vampiri vorreste andare in battaglia? Volete andare al massacro?> La cacciatrice si alzò dal divano, infuriata come poche volte in vita sua.
< Io qui non mi sto di certo divertendo!> continuò Buffy mentre Angel si avvicinava a lei per posarle una mano sulla spalla. Non l’aveva mai vista così arrabbiata, anche se sapeva bene che quella di Buffy non era rabbia, ma dolore.
< Nemmeno noi Buffy, vorrei che te lo ricordassi e che non prendessi tutte le decisioni da sola. Per poco quel demone che è stato scaraventato qui dopo la tua scomparsa in quel buco magico non ci ha uccisi tutti. Se non fosse stato per Angel e Sam non saremmo qui a raccontartelo.> la cattiveria con la quale Anya si era scagliata contro Buffy la lasciò a bocca aperta. Cos’era una rivolta?Oh bene, prego qualcun altro vuole dire la sua?> disse con tono di sfida la cacciatrice, incredula di trovarsi in quella situazione.
< Beh io pensavo ad un ciao generale, ma se vuoi posso pensare a qualcosa di più sofisticato B.> Faith gettò a terra il borsone e sorrise maliziosa alla folla che invadeva il salotto di casa Summers.
Buffy incrociò le braccia al petto e si ricompose. < Bentornata. Willow potresti mostrare a Faith dove dormirà?> 
La strega annuì in silenzio e fece cenno alla cacciatrice di seguirla. Non era riuscita ad intervenire in quella folle discussione, di certo Buffy era stata strana recentemente ma darle contro in quel modo le sembrava esagerato.
< Buffy … per quel che vale, sono felice di essere qui. Spero di riuscire a darvi una mano.> disse con gentilezza Faith prima di seguire Willow al piano di sopra. 
La liquidò così in fretta da non permettere alla nuova arrivata nemmeno di presentarsi, ma Buffy non se la sentiva proprio in quel momento di affrontare la questione Faith.
Castiel fece la sua apparizione a casa Summers l’attimo dopo.
< Sam ha incontrato una ragazza ridotta molto male sull’autostrada. Adesso è i ospedale, vuole parlare con te BUffy.> l’angelo sembrava preoccupato.
Buffy corse a prendere il suo cappotto senza preoccuparsi dell’atmosfera tesa che lasciava alle sue spalle.
< Sam sta bene? Che ci faceva sull’autostrada?> chiese allarmata la ragazza.
< Era andato da … Dean.> le rispose Castiel senza nascondere il suo rammarico.
fu tutto ciò che Buffy riuscì a dire. “Andato da Dean. Giusto.” Si ripeté in testa come un mantra.
< Buffy abbiamo cose più importanti da fare qui non credi? L’addestramento delle ragazze.> La rimproverò il suo osservatore.
< Io devo andare da Sam.> disse con fermezza la ragazza sostenendo lo sguardo del Signor Giles.
< Ci penserò io.> rispose Angel sorridendole. Ultimamente la presenza del suo ex amante in quella casa si era rivelata provvidenziale. Certo c’era Sam a darle una mano senza contare Castiel e Bobby … ma con Angel era diverso. Quando stava con lui nulla poteva ricordarle Dean. Una boccata d’aria fresca, era per questo che ultimamente passava le giornate ad addestrare le potenziali con Sam e le notti con Angel ad uccidere vampiri, allenandosi contro i Tulahon. Ecco da dove veniva fuori la battutaccia di Kennedy sul suo amoreggiamento. Di certo quella spartizione eguale del suo tempo non aveva allentato la tensione tra Angel e Sam, anzi sembrava averla amplificata. Uomini, non li avrebbe mai capiti!
< Grazie.> rispose sincera Buffy prima di prendere la mano di Castiel. < Così faremo prima.> disse sorridendo al suo angelo l’attimo prima di scomparire dalla stanza.
 
Odiava gli ospedali, ma di certo in quel momento era grata a Castiel per averla portata lontano da quella casa. 
bofonchiò la cacciatrice. Dopo tutto quello che aveva fatto per loro, quello era il trattamento che le veniva riservato. Certo, nelle ultime settimane non era stata un esempio di umanità ma guidare delle ragazzine verso morte certa non era di certo un compito facile. 
< Dov’è la ragazza?> domandò la cacciatrice non appena ebbe raggiunto Sam nel corridoio ed averlo salutato con un abbraccio veloce.
< Stanza 4 ma Buffy … è ridotta male.> la avvertì il cacciatore.
< Può parlare? Che le è successo?> domandò Buffy indirizzandosi verso la stanza che si trovava alla fine del corridoio.
< Si, mi ha detto di essere una potenziale, stava venendo da te ma i portatori l’hanno inseguita e poi è scoppiata a piangere, ha detto che aveva un messaggio per te.> le spiegò Sam oltrepassando la porta.
< Lui come sta?> domandò Buffy apparentemente indifferente, fissò la ragazza che dormiva profondamente senza sentire il bisogno di specificare il fatto che stava parlando di Dean.
< Come te.> fu la risposta sincera di Sam. 
La cacciatrice lo guardò dubbiosa, cosa voleva dire? < Quindi bene?>.
< Si.> rispose seccato il cacciatore, alzando gli occhi al cielo. Non poteva dirle che Dean stava uno schifo esattamente come lei, aveva promesso al fratello di non svelarle il vero motivo del suo abbandono e lei non sembrava voler cogliere i suggerimenti che tentava in vano di inviarle.
La cacciatrice annuì pensierosa e si avvicinò al letto della ragazza.
< Buffy forse dovremmo farla riposare, era sfinita poco fa ed i dottori hanno detto di non farla sforzare troppo.> Sam le posò una mano sulla spalla, ma Buffy non accennò a fermarsi.
< Non abbiamo tempo Sam, dormirà dopo. Se ha un messaggio per me voglio averlo subito non si sa mai.> e detto ciò la cacciatrice fece il giro del letto per poter vedere in viso quella misteriosa ragazza.
< Si chiama Lucy.> le suggerì Sam, notando la riluttanza di Buffy a svegliarla. Non gli aveva neppure chiesto il suo nome.
< Lucy, Lucy svegliati. Sono Buffy, mi hanno detto che hai un messaggio per me, sono qui per ascoltarlo.> 
Lucy si svegliò lentamente, dovevano averle dato dosi massicce di morfina. Era ridotta piuttosto male, una benda le circondava la testa, un enorme cerotto le copriva il collo e dal modo in cui si muoveva doveva avere una brutta ferita allo stomaco.
< Buffy, > sussurrò la ragazza come se non riuscisse a credere ai proprio occhi. < Ho cercato di raggiungere Sunnydale, ma … > Lucy si coprì il viso con le mani, cercando di trattenere le lacrime.
Notando che Buffy non accennava a muovere un muscolo Sam si avvicinò a Lucy e le posò una mano sul braccio, cercando di scoprirle il volto. Guardò Buffy in attesa che la cacciatrice rincuorasse in qualche modo quella povera ragazza, ma nulla. La cacciatrice lo guardava di rimando senza mostrare alcun sentimento.
Sam sbuffò rumorosamente. Lei non era così! Insensibile ed autoritaria. 
Da quando Dean l’aveva lasciata piano piano Buffy si era tramutata in qualcosa che non la rispecchiava.  Praticamente non parlava con Dawn da settimane, non veramente almeno, lasciando la sorella nelle mani di Willow o Xander che a loro volta potevano scambiare due parole con lei solo se si trattava dell’imminente apocalisse. 
Passava le giornate a dare ordini alle potenziali, ad addestrarle o a fare ricerche sul Primo mentre la sera scompariva con Angel lasciando a lui e al Signor Giles la patata bollente: portare quelle pivelline di ronda. Era diventata un vero sergente. In effetti gli ricordava John. 
< Dì qualcosa!> la spronò il cacciatore spazientito.
< Ok, ok.> bofonchiò Buffy alzando le mani in segno di resa. Non riusciva proprio a capirlo, era lui l’uomo della “puppy face”, era bravo in queste cose.
Lei invece … Cosa avrebbe potuto dirle? Non piangere andrà tutto bene, le opzioni sono due: se ti rimetterai in forze affronterai il Primo ed i suoi scagnozzi e con ogni probabilità morirai, oppure morirai in questo letto d’ospedale per le ferite riportate. Ah, ma c’è sempre la probabilità che ti rimetterai in forze e verrai traviata psicologicamente da questa esperienza, quindi non disperare! 
La verità era che la vita era un enorme voragine di dolore e sofferenze e non importava quanto fossi stata buona, se avessi trovato qualcuno di speciale … la vita ti avrebbe portato via tutto in un modo o nell’altro. Nulla è per sempre.
< Calmati Lucy, ora ci sono qui io e nessuno ti farà più del male. Ma tu devi dirmi cosa ti è successo o non potrò aiutarti.> le disse Buffy benevola.
Sam scrollò la testa sicuro che Lucy non lo potesse vedere. Buffy era penosa come attrice.
< Lo so. È solo che … quel prete.> sussurrò asciugandosi le lacrime.
< Quale prete?> domandò allarmato Castiel che solo in quel momento aveva fatto il suo ingresso nella stanza.
< Ha detto di chiamarsi Caleb, mi ha fatta salire sul suo furgone, credevo volesse aiutarmi invece ha cominciato a blaterare qualcosa di sconcio contro le donne, ha detto che siamo la rappresentazione della lussuria, che induciamo i virtuosi al peccato o qualcosa del genere. Ha detto che i portatori erano suoi amici, mi ha marchiato.> Lucy tolse il cerotto che le copriva il collo mostrando la cicatrice ancora fresca e arrossato. < e poi mi ha pugnalato, ma mi ha detto di dirti che … ha qualcosa di tuo.> 
La cacciatrice prese un lungo respiro. Un altro cattivo in città era l’ultima cosa di cui avevano bisogno in quel momento. Inoltre quel tizio sembrava un vero squilibrato.
Poco male, aveva bisogno di portare il suo male allestito esercito in battaglia per testarlo, temprarlo e quella le si presentava come un’opportunità giunta proprio al momento giusto.
< Grazie Lucy. Castiel ci pensi tu?> domandò la cacciatrice all’angelo con la dolcezza che una volta la contraddistingueva. 
Sam e Castiel rimasero a guardarla pensierosi e poco sicuri di aver bene capito quello che Buffy volesse dire.
< Vuoi che la guarisca giusto?> domandò l’angelo in modo sospettoso.
< Perché non ci ho pensato prima, logico.> sussurrò più a se stesso che agli altri Sam.
< Per quale motivo ti sembra una richiesta tanto bizzarra?> Buffy incrociò le braccia al petto, davvero incuriosita da quello strano atteggiamento.
< È solo che non è un pensiero da te … o almeno dalla te degli ultimi tempi. > sincero e limpido come un lago cristallino. Castiel.
La cacciatrice fece un passo indietro, indignata da una tale affermazione.
< Io penso sempre agli altri! E sono una ragazza gentile, perché non dovrebbe essere un pensiero da me?> 
< Buffy non credo sia il caso parlarne qui, torniamo a casa e …> intervenne Sam tentando di calmare gli animi.
< E comunque non posso.> disse Castiel facendo voltare i due amici, che lo guardarono raggelati.
< Che significa che non puoi?> domandò sconvolta Buffy.
< Capisci ancora la tua lingua si? Non posso significa non posso.> l’angelo rimase a fissarla con quell’aria innocente e allucinata che a volte le faceva venire un’insana voglia di prenderlo a calci.
< Cass, Buffy intendeva dire perché, perché non puoi?> la democrazia di Sam molto spesso si rivelava provvidenziale in quei casi.
< Vi siete abituati male con me. C’è stato un tempo in cui non potevo curare nemmeno te e Dean ricordi? Continuo a fare delle eccezioni con voi e con Buffy ma non posso diventare la vostra infermierina personale, il corso degli eventi non può essere modificato. Questa ragazza non rischia la vita, guarirà da sola e poi siamo in un ospedale, come spiegheremo la sua guarigione miracolosa?> l’estrema lucidità di Castiel nel dire cose così importanti riuscita ad irritarli ogni volta.
< Emh … io sarei qui.> disse con voce tremante Lucy.
I tre amici si voltarono verso di lei imbarazzati e dopo averle sorriso il meno goffamente possibile, Buffy fece segno a tutti di uscire dalla stanza.
< Ottima figura Cass, davvero!> sussurrò con tono arrabbiato la cacciatrice non appena furono fuori la porta.
 < Ho solo detto la verità.> disse sdegnosamente l’angelo.
< Mm ... a volte mi viene una voglia di prenderti a calci!> lo minacciò Buffy stringendo la mano davanti al viso in segno di minaccia.
< Non ci riusciresti.> risposte Castiel indignato.
< Vuoi vedere?> Buffy si stava già tirando sù le maniche della giacca quando Sam scoppiò in una fragorosa risata.
Buffy e Castiel si voltarono a guardarlo senza capire a cosa fosse dovuto quello scoppio d’ilarità.
< Adesso ho capito quando dicevate di essere fratello e sorella!> disse a stento fra le risate il cacciatore.
Buffy e il suo amato angelo si guardarono di sottecchi e dopo un sorriso accennato scoppiarono a ridere insieme al loro amico.
 
 
Non che tornare a casa fosse il suo desiderio più grande ma dovevano studiare un piano e comunicare alla ciurma le ultime novità. Ma aveva bisogno di allenarsi, si sentiva sempre troppo tesa e pronta a scoppiare da un momento all’altro. Nemmeno lei riusciva a capire a cosa fosse dovuto quel cambio d’umore ma prima di accoltellare Kennedy o Faith in pieno petto aveva capito che era il caso di sfogarsi contro qualcosa di inanimato.
Buffy comunicò a Xander e al Signor Giles che quella sera dopo cena ci sarebbe stata una riunione, c’erano delle novità. Dovevano richiamare tutti, anche Bobby e assicurarsi che ogni potenziale avesse la sua arma.
Andò a cambiarsi, per indossare qualcosa di più comodo e dopo essere entrata in fretta nella sua tuta aderente scese nello scantinato per allenarsi. Non che ne avesse bisogno, non era mai stata più in forma in vita sua e le sue abilità angeliche la rendevano la cacciatrice più forte mai esistita. Buffy sorrise al pensiero di prendere a calci la prima cacciatrice come meritava.
Fasciò con poca cura le sue mani e decise di prendersela con il sacco, il suo miglior amico da sempre. 
Si concentrò sul suo respiro accelerato, nulla avrebbe potuto soffocare di più i suoi pensieri che quella attività. Era quasi liberatorio ritrovarsi a non pensare a niente che non fosse il suo corpo. 
Era da troppo tempo che non lasciava fluire quella strana forza dentro di sé. Da quando Sam era morto. Dean era così a pezzi che lei aveva deciso di rinunciare alla sua natura angelica per restare con lui, le era sembrata la scelta più giusta allora, ma quando quel luminoso punto di fuoco nel petto si faceva più insistente non poteva non esserne travolta. Un’onda calda, rassicurante la avvolgeva, riusciva a farla sentire amata, si sentiva parte di qualcosa di più grande di lei e da quando l’Apocalisse biblica era stata sventata Castiel le aveva detto che in paradiso gli angeli si erano di nuovo alleati, stavano dando vita ad un nuovo Even sotto la sua guida. E quel nuovo mondo la stava chiamando, attirandola a sé. Quando era con Dean quel dolce richiamo non la invitava sul serio, ma da quando se ne era andato stava diventando sempre più difficile resistergli.
Quando permetteva a quella familiare sensazione di pace di entrare, la permeava ed era così allettante da stordirla. Doveva chiuderla, bloccarla e soffocarla nei meandri più nascosti di sè stessa o le avrebbe ceduto e sapeva bene che una volta presa quella decisione non si poteva tornare indietro.
Il sacco si staccò con un rumore sordo dal gancio e volò dall’altra parte della stanza senza che lei se ne rendesse veramente conto. Pensare alla possibilità di mollare la rendeva eccitata e furiosa allo stesso tempo.
Buffy si asciugò con poca cura il sudore dalla fronte mentre si avvicinava al sacco per rimetterlo al suo posto, ma proprio ai piedi delle scale era comparso Angel che la stava guardando col suo solito sguardo triste e concentrato.
< Da quando sei lì?> gli domandò la cacciatrice senza il minimo affanno nella voce.
< Abbastanza per notare che sei in forma.> le rispose Angel togliendosi il lungo soprabito.
Buffy non poté non osservare i muscoli del suo petto che risaltavano tonici ed invitanti sotto la leggera maglietta con lo scollo a v.
Non sapeva veramente bene come rispondergli, aveva lasciato entrare in lei quella luce e soffocarla si stava rivelando estremamente duro.
Angel recuperò il sacco per riagganciarlo al soffitto e dopo averlo osservato a lungo gli diede un buffetto e tornò a guardare la ragazza.
< Non mi piace la strana atmosfera che si è creata tra noi.> Angel sembrava sincero e preoccupato.
Buffy cominciò a togliere le bende arrotolate alle sue mani quasi sovrappensiero.
< Non si è creata alcuna strana atmosfera Angel.>
Il vampiro sospirò pesantemente, quasi si aspettasse quella risposta. Fece un passo per avvicinarsi a Buffy, ma si fermò al centro della stanza con aria seria.
< Non mi piace quando mi menti.> disse il vampiro senza mostrare alcuna emozione.
Buffy alzò gli occhi al cielo e poggiò le bende sulla brandina che occupava Angel durante il giorno.
< Io non ti sto mentendo Angel, solo non sono in vena di chiacchierare o di spiegare per l’ennesima volta il mio strano comportamento. Sono stufa di dovermi giustificare con tutti.> Buffy si sentiva irritata, ma c’era qualcosa di più che le rendeva tutto così insopportabile. Se solo quella luce avesse smesso di ammaliarla!
< Sai che non sono qui per accusarti in alcun modo, io sono sempre dalla tua parte.> 
< Bene allora a volte dovresti smetterla di seguirmi come un cagnolino in attesa del suo osso e capire che io voglio stare da sola! Non vi voglio intorno, nessuno di voi!> La cacciatrice si avvicinò ad Angel mentre passo dopo passo diceva qualcosa per ferirlo.
Il vampiro rimase a fissarla imperturbabile. Non una piccolissima ruga del suo volto si mosse e Buffy si sentì veramente un mostro. 
La ragazza scrollò la testa e si mise a sedere sul bordo del letto con la testa fra le mani.
< È solo che sono stufa di sentirmi sempre giudicata e sotto pressione, sto facendo del mio meglio ma tutti sembrano non voler far altro che sottolineare le mie mancanze. Non volevo prendermela con te, scusa Angel.> La ragazza pronunciò il nome dell’amico con una strana solennità mentre solo allora alzava il viso per guardarlo negli occhi.
Angel rimase a fissarla ancora, sbatté le palpebre un paio di volte come se fosse troppo assorto nei suoi pensieri per riuscire a vederla e con eleganza si mise a sedere accanto a Buffy.
< Non voglio nulla da te Buffy. Non amo comportarmi come un avvoltoio che gira attorno alla sua carcassa in attesa del momento migliore per divorarla. Non credevo che tu potessi avere una così bassa stima per me.> 
Buffy scrollò la testa ad occhi chiusi mentre un groppo alla gola le impediva di respirare. Non voleva sentire di nuovo, non voleva aprirsi o sarebbe caduta in pezzi. Perché nessuno sembrava volerlo capire?
In modo del tutto inaspettato Angel la avvolse tra le sue grandi braccia e le fece poggiare la testa contro il suo petto.
Buffy non si era mai sentita così compresa in vita sua. Aveva bisogno di quello, nessuna parola solo un po’ di comprensione.
< Lo ami veramente?> le sussurrò Angel con gentilezza contro i capelli. Buffy sciolse a malincuore l’abbraccio, lui la guardava come se il tempo non fosse passato, come se si trovassero di nuovo nel suo spartano appartamento vicino al Bronze. 
Come ci riusciva? Angel non stava guardando i suoi occhi, ma la sua anima. Era una qualità che a quanto pareva non aveva perso nemmeno con il passare del tempo. Lui non sarebbe mai stato solo un bel ricordo, non avrebbe mai solo potuto far parte del suo passato, Angel faceva parte del suo presente. Sempre, avrebbe dovuto capirlo prima.
< Ricordi al funerale di mia madre?>  sussurrò Buffy fissando di rimando gli occhi color cioccolato del vecchio amante.
< Certo.> rispose il vampiro avvicinandosi impercettibilmente a lei. Fu una cosa involontaria e spontanea, sapeva che Buffy stava soffrendo e l’unica cosa che desiderava fare era stringerla tra le braccia per dirle che tutto sarebbe andato bene. Tenerla stretta contro il suo cuore. 
< Sapevo o meglio … una parte di me sentiva che saresti venuto. Ne ero profondamente certa/convinta.>
< Sai che ci sarò sempre per te.> La mano di Angel corse al viso della cacciatrice. Un gesto innocente, spontaneo, ma quella carezza fu così profonda e sincera da toccarle l’anima. 
< È bello avere delle conferme ogni tanto.> sussurrò la cacciatrice con le lacrime agli occhi. Non riusciva quasi più a reggere lo sguardo amorevole di Angel.
< Non credevo che il mio amore per te potesse essere messo in dubbio. Mai.> il vampiro sollevò dolcemente il viso di quella che per lui sarebbe stata per sempre la sua ragazza. Detestava non potersi perdere dentro quei grandi occhi celesti.
< È passato così tanto tempo, sono successe così tante cose. Io sono cambiata e sono più che sicura che anche tu lo sia. Io mi sono innamorata perdutamente di Dean e non credevo di poter tornare ad amare in quel modo, non dopo di te almeno.> dire la verità era così liberatorio e Buffy si rese conto che quel discorso avrebbe dovuto essere fatto molto, molto tempo prima. 
< Anche io mi sono innamorato di nuovo. E non credo di volerti dire di chi, anche perché forse mi uccideresti, ma ogni volta che ti vedo, ogni volta che penso a te Buffy … nulla è cambiato e so che nulla potrà mai cambiare. Sei la mia anima gemella, la perfetta metà della mia mela. Sono cose che non si possono solo dimenticare.> Angel afferrò il viso di Buffy tra le mani e si avvicinò a lei così tanto da farle assaporare di nuovo il dolce profumo del suo respiro.
< Ma io amo Dean … Io so che è lui la mia anima gemella. È l’uomo con il quale voglio passare il resto della mia vita.> le lacrime che tanto aveva cercato di trattenere strariparono come un fiume in piena. Si sentiva così scombussolata, così sola.
< Lui se ne è andato. Ti ha abbandonata.> ma le parole di Angel non erano crudeli, non volevano esserlo. Lui desiderava solo aprirle gli occhi, farla smettere di soffrire così tanto. Voleva farle vedere che la felicità era davanti a lei, alla distanza di un solo bacio.
< Non mi importa. Come non mi è importato quando tu mi hai lasciata. Ho continuato ad amarti comunque senza riserve, senza alcun se o ma … Solo che ora mi sento così confusa Angel.> Buffy si gettò tra le braccia del vampiro. In maniera quasi automatica le mani del ragazzo corsero alla sua vita, la strinsero come se quello fosse sempre stato il loro posto. Erano fatti l’uno per l’altra, combaciavano come due pezzi di un puzzle, come faceva Buffy a non accorgersene?
< Sai mi sono sempre chiesto perché ci è stato donato questo amore così grande che potrebbe superare i confini del tempo e dello spazio più remoto se poi tutto quello che ci è stato dato è stato perderlo. Forse non abbiamo lottato abbastanza ed è colpa mia Buffy, ma le cose sono veramente cambiate. Adesso potrei donarti la vita che meriti se solo tu lo desiderassi.> Angel affondò il viso tra i capelli della cacciatrice tentando di affogare le lacrime in quel profumo inebriante, ma non ci riuscì.
< Cosa vuoi dire Angel? Sei ancora un vampiro, hai la tua maledizione … o?> A quel dubbio il cuore della ragazza palpitò così forte che persino Angel riuscì a sentirlo. Buffy sciolse l’abbraccio e si trovò a fissarlo, dubbiosa a pochi centimetri da quel volto a dir poco perfetto.
< Posso avere dei figli, posso amarti, o meglio … la storia è un po’ complicata, a quanto pare posso fare l’amore con chiunque purché quello non significhi un momento di pura felicità quindi non so potresti prendermi a calci nel mentre o insultarmi.> scherzò il vampiro seppure emozionato.
Buffy scoppiò in una sincera risata. Si asciugò le lacrime con dorso della mano e per una strana ragione non riuscì a smetterla di sorridere.
< Buffy io farei di tutto per te e so che lo ami. Sarei disposto persino ad averti pur essendo cosciente del fatto che il tuo cuore non appartiene solo a me … sarei disposto a tutto per te. Persino ad avere Willow come coinquilina affinché possa fare un incantesimo e restituirmi l’anima ogni volta che guardandoti negli occhi mi senta così felice da poterla perdere.> col pollice asciugò le ultime lacrime che le rigavano il volto.
< Angel  è tutto molto più complicato. E poi come sai di poter avere figli? I vampiri non possono … > 
< I vampiri con un’anima a quanto pare si e affronteremo questo discorso non preoccuparti, ma adesso … adesso Buffy devi dirmi cosa c’è di complicato. Io ti amo, io so che tu sei l’unico amore della mia vita … ma tu?> Angel rimase immobile, febbricitante in attesa della risposta di Buffy. Una Buffy così confusa da non ricordare neppure perché fosse finita in quella strana situazione. Tre mesi prima non era fidanzata, quasi in procinto di sposarti con l’uomo della sua vita?
< Angel … > panico, vuoto assoluto. Cosa avrebbe dovuto dirgli? Si, io ti amo e credo che ti amerò per il resto della mia vita, ma sento che Dean è la mia scelta? Insomma nemmeno per lei quello che provava aveva il minimo senso. Come faceva ad amare ancora Angel? Perché sapeva che quel tipo d’amore non si sarebbe mai spento? Come faceva ad amarlo così tanto ed essersi  comunque innamorata alla follia di Dean? Non aveva il ben che minimo senso.
Quante anime gemello possono esistere per ognuno di noi? E se lei fosse stata così fortunata da averne due? Se fosse stato così di sicuro Buffy in quell’occasione non si sentiva affatto fortunata, più che altro maledetta. La sua solita sfiga.
Cos’era quella sensazione calda sulle labbra? 
Ancora assorta nei suoi pensieri la cacciatrice non si era accorta che Angel si era pericolosamente avvicinato al suo viso … la stava baciando.
Fu come ritornare sulle montagne russe dopo tanto tempo, come ricordarsi improvvisamente come si fa a respirare. Fu a dir poco bellissimo, da togliere il fiato.
Le labbra della cacciatrice cominciarono a muoversi su quelle di Angel in una danza familiare e dolcissima. 
Non ricordava che le labbra del suo vampiro sapessero di miele. Erano così soffici e così travolgenti che opporvisi sarebbe stato una bestemmia.
Angel l’afferrò per la vita e la strinse con foga contro il proprio corpo mentre le mani di Buffy ritrovavano il loro posto tra i capelli del suo indimenticato amore.
Passione. Pura, incondizionata e così dannatamente forte da farla smettere di pensare, di provare tutto quel dolore che la perseguitava da quando Dean se ne era andato. Pensare lucidamente mentre la persona che hai amato fino a star male, fino ad annullare te stessa ti bacia? Impossibile.
< Buffy.> sussurrò contro le sue labbra Angel. Quel suono familiare, quel gemito bastò a mandarle il sangue in ebollizione. Le loro lingue si toccarono, cominciarono a danzare. Fu come ricevere un piccolo assaggio del paradiso. Ma in quel momento qualcosa squarciò la quiete temporanea che si era impossessata della mente della ragazza.
Quella sensazione, quei baci … Dean. 
Dean. Dean. Dean. Dean. Dean. Dean. Dean. Come poteva dimenticarlo?
La cacciatrice si allontanò dal vampiro ancora con il fiato corto, lasciandolo spiazzato.
< Non posso Angel, non posso.> Buffy sollevò lo sguardo lentamente, sapeva che vedere il volto addolorato di Angel l’avrebbe uccisa. 
< È solo perché hai imparato a vivere senza di me, ma non senza di lui. Ma puoi farlo. Devi solo trovarne il coraggio.> le sussurrò contro la guancia il vampiro. Il suo tono gentile e comprensivo la spiazzò. Come faceva ad essere così buono con lei?
< Ragazzi siamo tutti di sopra in salotto! Venite?> Urlò Dawn dal piano di sopra socchiudendo a malapena la porta.
Buffy si asciugò in fretta le lacrime e fece un lungo respiro prima di alzarsi in piedi.
Non poteva voltarsi a guardarlo, non poteva dargli una risposta, non in quel momento ma quando la ragazza fece un passo avanti perdendo l’equilibrio le forti mani di Angel la sorressero e la guidarono in silenzio verso le scale.
Lui era perfetto. Era l’uomo giusto per lei, Buffy riusciva a rendersene conto persino mentre ogni fibra del suo essere era impegnata a soffocare le lacrime.
< Angel …> sussurrò la ragazza per dargli una risposta. Lui si meritava almeno quello.
< Buffy va bene, non devi decidere ora. Hai un esercito da aggiornare.> fu così gentile da farla sentire in colpa per come lo aveva trattato negli ultimi tempi. Aveva sbagliato a non avvisarlo di essere tornata in vita, aveva sbagliato a spiattellargli in faccia la sua relazione con Dean con tanta leggerezza ed aveva sbagliato a trattarlo così freddamente. E nonostante tutto lui era ancora là, a sorreggerla come aveva fatto in tutti quegli anni. 
 
 
La Scooby Gang al completo affollava il salotto di casa Summers che in quel momento sembrava davvero troppo piccolo per contenere tutte quelle persone.  
Le potenziali erano sparse un po’ ovunque, chi sul pavimento, chi in piedi e chi appoggiate ai muri mentre i membri anziani come Willow ed il signor Giles sedevano sul divano.
Buffy constatò con amarezza che mancava una sola persona all’appello. Salutò Sam con un sorriso leggero e distolse in fretta lo sguardo dall’amico, in quei momenti gli ricordava troppo Dean.
Non era sicura di essere riuscita a soffocare a dovere quella straziante sensazione di dolore che la attanagliava così decise di cercare un po’ di appoggio dove sapeva lo avrebbe sempre trovato. 
Buffy si sistemò nervosamente il top e si voltò per dare una rapida occhiata ad Angel che si trovava ancora alle sue spalle. Non poté non ricambiare il candore dello sguardo del vampiro con un sorriso. Lui era là, non era sola.
< Ci sono delle novità e non sono buone.> esordì la cacciatrice incrociando le braccia al petto e sondando con aria stanca i volti delle persone che affollavano il suo salotto.
< Sono scioccato.> bofonchiò con sarcasmo Xander ricevendo in cambio un’occhiataccia da Sam.
Tutti sembravano in attesa che un meteorite si abbattesse su di loro da un momento all’altro. A Buffy sembrò che ognuno di loro trattenesse il respiro.
< Una potenziale è stata attaccata sulla strada per Sunnydale da un certo tipo, si fa chiamare Caleb e dice di essere un prete, ma avrei dei forti dubbi al riguardo.> 
< E non sappiamo altro di lui?> domandò il Signor Giles che sembrava già pronto a consultare i suoi libri.
< Nulla e non credo ci sia molto da sapere. Da quel che ho capito è un umano ed in ogni caso se non lo è non avrò problemi a sconfiggerlo. Ho fatto fuori i Tulahon questo tizio non mi spaventa.> 
Come potevano non sentire quanto fosse stanca? Quando persino in quel momento mentre dava ordini e si comportava come il loro generale indiscusso tutto quello che sentiva era la voglia di mollare? Buffy scrollò la testa cercando di allontanare quei pensieri.
< Quindi qual è il tuo piano?> domandò Willow sicura che la cacciatrice avesse già in mente qualcosa.
< Caleb ha dato un messaggio a … > maledizione come si chiamava quella ragazza?
< Lucy.> le suggerì Sam con un sorriso spento.
< Lucy, giusto. Ha detto che ha qualcosa di mio, perfetto voglio andare a riprenderlo, stasera. Ho già mandato Faith e Castiel in perlustrazione, ho chiesto loro di seguire i portatori e credo che non appena torneranno sapremo dove si nasconde Caleb. Ma non è tutto, voglio che tutti quanti voi veniate con me.> Mentre diceva l’ultima frase Buffy fissò con severità ogni volto, non ammetteva repliche.
< Buffy è un suicidio. Le porterai al massacro, persino un bambino capirebbe che si tratta di una trappola!> intervenne Giles con aria sconcertata.
< Lo so ed è per questo che dobbiamo muoverci, non ci aspettano. Non ora e poi sono stufa di aspettare, abbiamo addestrato un esercito. Bene! È giunta l’ora di metterlo alla prova.> La cacciatrice non poté fare a meno di notare che Bobby e Sam non avevano aperto bocca e non sembravano avere alcuna voglia di farlo.
< Dovresti portare solo le ragazze che hanno più esperienza ed hanno già ucciso qualche demone.> 
Una voce suadente, non era di nessuna delle persone che si trovavano nel salotto. No, lei avrebbe dovuto vedere le loro labbra muoversi. Proveniva da dietro di lei. Angel? No … quella voce era troppo bassa, calda.
Buffy si soffermò ad analizzare le espressioni delle persone che aveva davanti a sé. 
Qualche potenziale appariva dubbiosa, altre stranamente affascinate, alcune … stupite. 
Perché Willow era a bocca aperta?
Ma fu lo sguardo impietrito e scioccato di Sam a svegliarla da quel torpore.
Perché nessuno aveva ancora parlato?
Buffy si voltò lentamente, cercando di trovare in quel gesto tutta la concentrazione che le sarebbe servita per attutire il colpo con disinvoltura.
Tre mesi non avevano alterato una sola piega del suo viso. Quegli occhi verdi la colpirono con una tale violenza da farle traballare le ginocchia. Dean.
Il cacciatore le sorrise, che strano sorriso … lei lo ricordava diverso.
< Spero di potervi essere utile, sono tornato per dare una mano.> disse Dean con aria solenne.
Non aveva mai distolto lo sguardo dal viso di Buffy.
La cacciatrice riuscì a registrare con una parte del suo cervello che le potenziali avevano cominciato a mormorare qualcosa. “Chi è?” ,“ Oh mio Dio, è un fico da paura!”.
Si rese conto che qualcun altro stava parlando. Ah Sam. Sì, doveva essere lui visto che si era alzato in piedi e muoveva la bocca.
Perché non riusciva a sentire cosa stava dicendo?
Quegli occhi. Il sorriso di Dean sembrava stanco, persino timido ora che ci faceva caso.
Era più magro, i vestiti sembravano appena usciti dalla centrifuga e delle occhiaie violacee gli incorniciavano gli occhi. Non era proprio come lo aveva lasciato.
“No, stupida. Come lui ti ha lasciato.” Si corresse immediatamente Buffy.
Fu allora che riuscì ad abbassare lo sguardo e spezzare quella strana connessione che si era creata tra loro due e come per magia tornò il sonoro ancora prima di essere riuscita a capire che era stata lei a fare quella domanda.
< Avresti potuto avvisare Dean.> brontolò Sam con fare protettivo. Protettivo? Perché?
Solo allora la cacciatrice notò che Angel, il Signor Giles e Xander si erano alzati in piedi e stavano accerchiando Dean come un animale in gabbia. Sembravano stranamente minacciosi.
< Dean che ci fai qui?> domandò Buffy in un soffio 
< Sono qui per … aiutarvi.> “per te Buffy, solo per te.” Pensò Dean stremato. Lei era lì, davanti ai suoi occhi. Non era un miraggio, se lo fosse stato di certo non ci sarebbero stati tutti quegli energumeni a mettere distanza tra di loro. 
Lei sembrava così stanca. Ma allo stesso tempo più autoritaria, persino dura. Era stato il suo abbandono a farla diventare così? Lui non voleva questo. Voleva vederla felice. Certo forse se lei lo avesse dimenticato dopo soli tre mesi lui si sarebbe sentito offeso, ma non voleva nemmeno vederla ridotta in quello stato.
Come facevano gli altri a non notarlo? Era sfinita! Perché continuavano a guardarla come se il mondo fosse dipeso da ciò che lei avrebbe deciso. Non erano più una squadra? Qualcuno non poteva darle il cambio?
< Buffy …> fu qualcosa di istintivo, quasi primordiale. Senza rendersene conto Dean aveva fatto un passo avanti, la mano protesa nel tentativo di accarezzare il suo viso. Vederla ridotta in quello stato era troppo penoso per lui, avrebbe dovuto esserlo per chiunque!
La cacciatrice fece un passo indietro. Si allontanò da lui come un cucciolo spaventato.
Lui che l’aveva ferita a morte, che l’aveva lasciata nuda e dolorante ai suoi piedi, lui che l’aveva dimenticata e gettata nella fossa dei leoni.
Per un momento Buffy giurò di aver visto in Dean una scintilla di umanità, preoccupazione forse, che si spense l’attimo seguente. Il cacciatore si ricompose e la fissò con aria gelida. 
Buffy arrossì ma per nulla al mondo avrebbe distolto lo sguardo per prima. Fu Dean a farlo per fulminare gli uomini della casa che gli avevano sbarrato la strada.
< Sono qui per dare una mano. Ora, volete togliervi dai piedi o volete che sia io a farlo?> 
 
 
 
Allora ragazzi che ne pensate? Fatemi sapere mi raccomando, l'ispirazione è dura a tornare senza qualche commento =)

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