When you wish upon a star di Trick (/viewuser.php?uid=21078)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uncino, Robin Hood, Belle/Bestia, Romeo ***
Capitolo 2: *** Marion/Little John, Scat-Cat/Minù, Cappallaio Matto ***
Capitolo 1 *** Uncino, Robin Hood, Belle/Bestia, Romeo ***
Raccolta
di drabble, double-drabble o flash-fic su personaggi random della
Disney. Nessuna pretesa, è giusto per divertirsi in
compagnia.
Grazie a MedusaNoir per i bellissimi prompt dell'ultima Drabble
Night. (:
***
Hai
sognato dolci primavere, galassie accendersi nella notte. Menzogne.
Capitan
Uncino
146
parole
Il
vento pungente della notte ulula nelle vele a poppa, la bandiera nera
volteggia nell'oscurità e le onde s'infrangono con rabbia
lungo lo
scafo della sua nave. Uncino sembra immune al gelo crudele
dell'Isola-Che-Non-C'è – ed è crudele
davvero, quell'isola
dannata – e resta immobile con la piuma colorata che sibila
nell'aria.
Quella
è la sua notte, il suo cielo, il suo mare... eppure sembra
tutto
così lontano dai sogni di gloria e di avventura con cui si
è illuso
da giovane.
In
quella dannata isola non c'è mai stato molto spazio per
lui... Peter
Pan non è che il giocattolo rotto di un ragazzino cresciuto.
Uncino
lo sa, ma ci gioca lo stesso.
C'è
stato un tempo in cui ha desiderato mille mondi da scoprire, mille
universi da conquistare... ed è triste, pensa spesso, che
alla fine
sia approdato nel solo che non esiste davvero.
***
Pioggia
Robin
Hood
172
parole
Un
giorno diventerai una leggenda, Rob.
Little
John glielo aveva ripetuto così tante volte che Robin se ne
era
quasi convinto. Era stato a un passo dal credere alla sua sfrontata
sicurezza, ed eccolo di nuovo a volare con la fantasia, con la mano
di Lady Marion nella sua e re Riccardo su trono, con Nottingham in
festa, le fanciulle con i fiori fra i capelli e le strade colme di
vecchi e bambini dagli stomaci pieni e dai sorrisi sdentati.
Diventerai
una leggenda, Rob.
Robin
Hood avvicinò le gambe al busto e si fissò i
palmi della mani. La
pioggia s'infiltrava fra le fronde della foresta di Sherwood, gli
infradiciava la calzamaglia verde e gli ghiacciava i piedi
all'interno degli stivali. Lavava via il fango di una vita mangiata
alla giornata, ma le sue parole erano sempre lì, sempre
più celate
dal sorriso incoraggiante con cui rispondeva a Little John.
Puoi
giurarci, amico mio. Diventeremo una leggenda, un giorno.
Abbassò
il capo con un sospiro affranto.
I
ladri non diventano leggende.
***
Vestito
nuovo
BellexBestia
102
parole
È
una stella, è il sole – e tu, Bestia, quando hai
smesso di
respirare?
Sorride
mentre scende con grazia i gradini, passo dopo passo, un poco incerta
e con le gote arrossate. T'illudi sia il tuo sguardo, vero, a farla
tremare di imbarazzo?
Ma
lei è una stella, è il sole, e ti danza attorno
come la fiamma di
una candela – ma tu non sei la farfalla che si lascia
bruciare.
Stasera indossi un bell'abito, ma il tuo fiato la spegnerebbe, la
scioglierebbe, e di lei non resterebbe che la cera.
«Balla
con me».
Tu
sei la Bestia. Non dovresti lasciarti ingannare dai tuoi bottoni
dorati.
Tu
la spegnerai.
***
Porte
chiuse
Romeo
155
parole
Pensare
che una creatura straordinaria come Duchesse avrebbe davvero potuto
seguire uno sciagurato come lui in ogni bolgia del continente
è
stato un errore bello grosso. Oh, lo sapeva anche prima, Romeo, ma
ignorare la coscienza e intrecciare la propria coda con la sua
è
stato più facile.
Poco
accorto, ma più facile.
Siede
sul ciglio della strada e si lascia fregare un'ultima volta dalla
stessa speranza, dalla stessa follia, ed ecco che Matisse soffia sul
lastricato, e Bizèt lo canzona alle spalle senza vedere che
Minù,
dall'alto dell'ultimo gradino, sta già deridendo entrambi. E
poi
riprendono a cantare come Scat-Cat ha insegnato loro, senza
più
freni, senza più limiti, vivi e liberi,
e Duchessa sorride
con blanda rassegnazione e ride con lui, con Romeo, ride per
ciò che
è cambiato.
È
un morso al mondo, quello che finalmente si sono concessi – e
chissà, magari ne vorrebbero assaggiare un altro poco.
Un
bel sogno, quello, ma la porta della villa di Madame Adelaide resta
chiusa.
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Capitolo 2 *** Marion/Little John, Scat-Cat/Minù, Cappallaio Matto ***
Note:
Un appunto
per 'ultima drabble.
Il prompt Killer!Girl
significa prendere un personaggio buono e inserirlo in un contesto in
cui abbia commesso un omicidio.
***
Abito
da sposa
Lady
MarionxLittle
John
156
parole
«Il
popolo acclama a gran voce la sua principessa».
Marion
chiude gli occhi, inspira profondamente e cerca invano di celare la
smorfia infastidita che le storce il piccolo muso. Resta davanti alla
toeletta ad aggiustare lo scollo dell'abito bianco con gesti secchi e
nervosi. Lo sistema, lo raddrizza, ma il riflesso che le risponde lo
specchio continua a sembrarle sbagliato.
«Io
non sono una principessa, John».
Lui
sbuffa divertito – è dall'altra parte della
stanza, ma lei lo
sente a pochi centimetri dal suo orecchio. È come se il suo
fiato
caldo non avesse mai abbandonato il contatto con la sua pelle.
«Sei
una sposa».
«E
tu il testimone di Robin».
La
sua voce vorrebbe morderlo, ma le sua mani tremano attorno al pizzo
candido.
«Lo
so, bambina» mormora lui con tristezza. «Ma tu
infilati comunque
quel velo e vai... è così che la storia deve
finire».
È
quello che si aspettano tutti.
***
Piccolezze
Human!Scat-CatxHuman!Minù
182
parole
Non
è mai stato un grande amante del pianoforte, ma il modo in
cui le
dita sottili della ragazzina si muovono sui tasti lo hanno
ipnotizzato. Sembra un cardellino infiocchettato dentro un pacco
regalo, con il bel caschetto biondo pettinato e le gote appena
arrossate.
Quando
Minù termina la propria rigida esecuzione, i presenti si
aprono in
un pacato applauso di apprezzamento. Sua madre le bacia affettuosa la
tempia, Romeo le sorride gentile e Madame Adelaide la mostra con
orgoglio ai propri ospiti dell'alta società.
Scat-Cat
rimane appoggiato in un angolo dalla grande stanza con un sogghigno
felino sotto i baffi scuri. Shun Gon non ha ancora smesso di battere
frenetico le mani.
«È
blava,
ma non capisco come
possa plevelile questa
musica vecchia alla nostra».
La
ragazzina alza un sopracciglio nella sua direzione e Scat-Cat finge
di essere interessato al calice di champagne offertogli dal
cameriere.
«Inezie.
Chopin è robaccia».
Shun
Gon non riesce a capire il suo basso borbottio, ma i grandi occhioni
azzurri di Minù si accendono di ironia.
«Preferisce
il jazz, amico mio. Non hai nemmeno idea quanto».
***
Morte
di un personaggio
Alice,
Cappellaio Matto
166
parole
Nel
Paese delle Meraviglie il lutto è bere una tazza di
tè alla
rovescia.
Era
un po' che non ci tornavo, devo ammetterlo. Non volevo nemmeno
tornarci, perché ritornare a casa ogni volta fa sempre
più male di
quella precedente.
Sono
zitte anche le petunie e avanzare con queste vecchie caviglie fa fin
troppo male, ma loro sono già lì, e quasi quasi
scoppio a ridere
perché sono riuscita ad arrivare più in ritardo
del Bianconiglio.
«Gradisci
una tazza di tè, Alice?».
Guardo
la Lepre. Non è più buona nemmeno per il bollito.
Stanno perdendo
tutti il pelo, e io perdo i capelli e cammino sempre più
piano,
sempre più lenta, sempre più anziana. Scuoto il
capo debolmente.
«Non
mi va».
«Nemmeno
a me».
«Lui
l'avrebbe bevuta».
Oggi
nessuno ha voglia di tè.
Non
lo dice, ma io glielo leggo nel modo triste in cui le sue orecchie si
chinano verso il basso.
Tacciono
anche i fiori oggi, ma lui... oh, sì.
Lui avrebbe davvero
brindato.
***
Killer!Girl
Human!MinùxHuman!Scat-Cat
189
parole
«Ma
che diavolo--?».
«Devi
nascondermi».
Scat-Cat
apre e chiude la bocca, ma non riesce a parlare. Il sangue le cola
lungo le gambe sottile, scivola fra i buchi delle calze rotte, le
impiastriccia l'elegante abito celeste. I suoi occhi azzurri sono
spalancati, le guance sporche rigate di lacrime – ed
è di nuovo
una bambina, quella immobile sull'uscio di casa sua, una bambina
lercia e spaventata.
Scat-Cat
non l'ha mai vista piangere. L'ha vista ridere, l'ha vista crescere,
l'ha vista nuda... eppure non è mai stata tanto spoglia.
«Io
non l'ho visto... è spuntato fuori dal nulla... ho provato a
frenare...».
Quando
Scat-Cat finalmente capisce cos'è accaduto, lei ha
già il volto
sprofondato nella sua camicia e le unghie piantate nella stoffa. Le
sfiora appena una spalla, e per la prima volta non sa che fare.
«Un
incidente» biascica debole. «Devi calmarti, ora.
Troveremo una
soluzione. Noi non--».
«No».
La sua voce è rotta, ma risuona terribilmente decisa.
«Devi
aiutarmi a farlo sparire».
Minù
alza gli occhi su di lui – ed è Scat-Cat a
sentirsi
improvvisamente il bambino nella stanza.
«Aiutami
a far sparire
il corpo».
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