When you wish upon a star

di Trick
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uncino, Robin Hood, Belle/Bestia, Romeo ***
Capitolo 2: *** Marion/Little John, Scat-Cat/Minù, Cappallaio Matto ***



Capitolo 1
*** Uncino, Robin Hood, Belle/Bestia, Romeo ***


Raccolta di drabble, double-drabble o flash-fic su personaggi random della Disney. Nessuna pretesa, è giusto per divertirsi in compagnia. Grazie a MedusaNoir per i bellissimi prompt dell'ultima Drabble Night. (:



***
Hai sognato dolci primavere, galassie accendersi nella notte. Menzogne.
Capitan Uncino
146 parole

Il vento pungente della notte ulula nelle vele a poppa, la bandiera nera volteggia nell'oscurità e le onde s'infrangono con rabbia lungo lo scafo della sua nave. Uncino sembra immune al gelo crudele dell'Isola-Che-Non-C'è – ed è crudele davvero, quell'isola dannata – e resta immobile con la piuma colorata che sibila nell'aria.
Quella è la sua notte, il suo cielo, il suo mare... eppure sembra tutto così lontano dai sogni di gloria e di avventura con cui si è illuso da giovane.
In quella dannata isola non c'è mai stato molto spazio per lui... Peter Pan non è che il giocattolo rotto di un ragazzino cresciuto.
Uncino lo sa, ma ci gioca lo stesso.
C'è stato un tempo in cui ha desiderato mille mondi da scoprire, mille universi da conquistare... ed è triste, pensa spesso, che alla fine sia approdato nel solo che non esiste davvero.




***
Pioggia
Robin Hood
172 parole

Un giorno diventerai una leggenda, Rob.
Little John glielo aveva ripetuto così tante volte che Robin se ne era quasi convinto. Era stato a un passo dal credere alla sua sfrontata sicurezza, ed eccolo di nuovo a volare con la fantasia, con la mano di Lady Marion nella sua e re Riccardo su trono, con Nottingham in festa, le fanciulle con i fiori fra i capelli e le strade colme di vecchi e bambini dagli stomaci pieni e dai sorrisi sdentati.
Diventerai una leggenda, Rob.
Robin Hood avvicinò le gambe al busto e si fissò i palmi della mani. La pioggia s'infiltrava fra le fronde della foresta di Sherwood, gli infradiciava la calzamaglia verde e gli ghiacciava i piedi all'interno degli stivali. Lavava via il fango di una vita mangiata alla giornata, ma le sue parole erano sempre lì, sempre più celate dal sorriso incoraggiante con cui rispondeva a Little John.
Puoi giurarci, amico mio. Diventeremo una leggenda, un giorno.
Abbassò il capo con un sospiro affranto.
I ladri non diventano leggende.



***
Vestito nuovo
BellexBestia
102 parole

È una stella, è il sole – e tu, Bestia, quando hai smesso di respirare?
Sorride mentre scende con grazia i gradini, passo dopo passo, un poco incerta e con le gote arrossate. T'illudi sia il tuo sguardo, vero, a farla tremare di imbarazzo?
Ma lei è una stella, è il sole, e ti danza attorno come la fiamma di una candela – ma tu non sei la farfalla che si lascia bruciare. Stasera indossi un bell'abito, ma il tuo fiato la spegnerebbe, la scioglierebbe, e di lei non resterebbe che la cera.
«Balla con me».
Tu sei la Bestia. Non dovresti lasciarti ingannare dai tuoi bottoni dorati.
Tu la spegnerai.



***
Porte chiuse
Romeo
155 parole

Pensare che una creatura straordinaria come Duchesse avrebbe davvero potuto seguire uno sciagurato come lui in ogni bolgia del continente è stato un errore bello grosso. Oh, lo sapeva anche prima, Romeo, ma ignorare la coscienza e intrecciare la propria coda con la sua è stato più facile.
Poco accorto, ma più facile.
Siede sul ciglio della strada e si lascia fregare un'ultima volta dalla stessa speranza, dalla stessa follia, ed ecco che Matisse soffia sul lastricato, e Bizèt lo canzona alle spalle senza vedere che Minù, dall'alto dell'ultimo gradino, sta già deridendo entrambi. E poi riprendono a cantare come Scat-Cat ha insegnato loro, senza più freni, senza più limiti, vivi e liberi, e Duchessa sorride con blanda rassegnazione e ride con lui, con Romeo, ride per ciò che è cambiato.
È un morso al mondo, quello che finalmente si sono concessi – e chissà, magari ne vorrebbero assaggiare un altro poco.
Un bel sogno, quello, ma la porta della villa di Madame Adelaide resta chiusa.

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Capitolo 2
*** Marion/Little John, Scat-Cat/Minù, Cappallaio Matto ***


Note: Un appunto per 'ultima drabble. Il prompt Killer!Girl significa prendere un personaggio buono e inserirlo in un contesto in cui abbia commesso un omicidio.

***
Abito da sposa
Lady MarionxLittle John
156 parole

«Il popolo acclama a gran voce la sua principessa».
Marion chiude gli occhi, inspira profondamente e cerca invano di celare la smorfia infastidita che le storce il piccolo muso. Resta davanti alla toeletta ad aggiustare lo scollo dell'abito bianco con gesti secchi e nervosi. Lo sistema, lo raddrizza, ma il riflesso che le risponde lo specchio continua a sembrarle sbagliato.
«Io non sono una principessa, John».
Lui sbuffa divertito – è dall'altra parte della stanza, ma lei lo sente a pochi centimetri dal suo orecchio. È come se il suo fiato caldo non avesse mai abbandonato il contatto con la sua pelle.
«Sei una sposa».
«E tu il testimone di Robin».
La sua voce vorrebbe morderlo, ma le sua mani tremano attorno al pizzo candido.
«Lo so, bambina» mormora lui con tristezza. «Ma tu infilati comunque quel velo e vai... è così che la storia deve finire».
È quello che si aspettano tutti.


***
Piccolezze
Human!Scat-CatxHuman!Minù
182 parole

Non è mai stato un grande amante del pianoforte, ma il modo in cui le dita sottili della ragazzina si muovono sui tasti lo hanno ipnotizzato. Sembra un cardellino infiocchettato dentro un pacco regalo, con il bel caschetto biondo pettinato e le gote appena arrossate.
Quando Minù termina la propria rigida esecuzione, i presenti si aprono in un pacato applauso di apprezzamento. Sua madre le bacia affettuosa la tempia, Romeo le sorride gentile e Madame Adelaide la mostra con orgoglio ai propri ospiti dell'alta società.
Scat-Cat rimane appoggiato in un angolo dalla grande stanza con un sogghigno felino sotto i baffi scuri. Shun Gon non ha ancora smesso di battere frenetico le mani.
«È blava, ma non capisco come possa plevelile questa musica vecchia alla nostra».
La ragazzina alza un sopracciglio nella sua direzione e Scat-Cat finge di essere interessato al calice di champagne offertogli dal cameriere.
«Inezie. Chopin è robaccia».
Shun Gon non riesce a capire il suo basso borbottio, ma i grandi occhioni azzurri di Minù si accendono di ironia.
«Preferisce il jazz, amico mio. Non hai nemmeno idea quanto».


***
Morte di un personaggio
Alice, Cappellaio Matto
166 parole

Nel Paese delle Meraviglie il lutto è bere una tazza di tè alla rovescia.
Era un po' che non ci tornavo, devo ammetterlo. Non volevo nemmeno tornarci, perché ritornare a casa ogni volta fa sempre più male di quella precedente.
Sono zitte anche le petunie e avanzare con queste vecchie caviglie fa fin troppo male, ma loro sono già lì, e quasi quasi scoppio a ridere perché sono riuscita ad arrivare più in ritardo del Bianconiglio.
«Gradisci una tazza di tè, Alice?».
Guardo la Lepre. Non è più buona nemmeno per il bollito. Stanno perdendo tutti il pelo, e io perdo i capelli e cammino sempre più piano, sempre più lenta, sempre più anziana. Scuoto il capo debolmente.
«Non mi va».
«Nemmeno a me».
«Lui l'avrebbe bevuta».
Oggi nessuno ha voglia di tè.
Non lo dice, ma io glielo leggo nel modo triste in cui le sue orecchie si chinano verso il basso.
Tacciono anche i fiori oggi, ma lui... oh, sì. Lui avrebbe davvero brindato.


***
Killer!Girl
Human!MinùxHuman!Scat-Cat
189 parole

«Ma che diavolo--?».
«Devi nascondermi».
Scat-Cat apre e chiude la bocca, ma non riesce a parlare. Il sangue le cola lungo le gambe sottile, scivola fra i buchi delle calze rotte, le impiastriccia l'elegante abito celeste. I suoi occhi azzurri sono spalancati, le guance sporche rigate di lacrime – ed è di nuovo una bambina, quella immobile sull'uscio di casa sua, una bambina lercia e spaventata.
Scat-Cat non l'ha mai vista piangere. L'ha vista ridere, l'ha vista crescere, l'ha vista nuda... eppure non è mai stata tanto spoglia.
«Io non l'ho visto... è spuntato fuori dal nulla... ho provato a frenare...».
Quando Scat-Cat finalmente capisce cos'è accaduto, lei ha già il volto sprofondato nella sua camicia e le unghie piantate nella stoffa. Le sfiora appena una spalla, e per la prima volta non sa che fare.
«Un incidente» biascica debole. «Devi calmarti, ora. Troveremo una soluzione. Noi non--».
«No». La sua voce è rotta, ma risuona terribilmente decisa. «Devi aiutarmi a farlo sparire».
Minù alza gli occhi su di lui – ed è Scat-Cat a sentirsi improvvisamente il bambino nella stanza.
«Aiutami a far sparire il corpo».

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