DDaniela

di EnnyDiPretende
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio. ***
Capitolo 2: *** La foto. ***
Capitolo 3: *** La rabbia. ***
Capitolo 4: *** Le Complicazioni ***
Capitolo 5: *** Il compromesso ***
Capitolo 6: *** I cuscini. ***



Capitolo 1
*** L'inizio. ***


Hey! Questa FF dovevo pubblicarla tempo fa... E' molto vecchia. E' un sogno che facevo e che faccio tutt'ora. L'ho modificata per addatarla a ciò che sta succedendo. Baci.
Annie.

Cap. 1

 

Una cosa che non ho mai sopportato? Svegliarmi. Bell'inizio no ?

Beh eccomi qui. La sveglia che suona. Decido di poggiare il piede per terra. Come uno zombie mi avvio verso il bagno con già i vestiti pronti. Apro l'acqua e entro in doccia. L'acqua inizia a svegliarmi. Esco mi preparo e vado a scuola. La solita routine. Non cambia quasi mai. Quasi perché ogni tanto ho dei concerti, dei video e delle interviste che cambiano la mia giornata. E anche questa volta fu così. Controllai Facebook e Twitter e anche Google +.

  • Dari Dario Pirovano Public D

Eccovi il titolo del nuovo singolo
A********E

 

Bah Allucinazione. E' bella. Ma io non la capisco. Tanto meno la gradisco.Il mio stupido stomaco ogni volta che la sente urla “SEI TU!” Ma che cazzata. Ero felice perché finalmente erano tornati.

Mi sentii strana per tutto il giorno. E il giorno dopo. Quando controllai le mie cose decisi dopo molto tempo di tornare su Ask.fm

Qualcuno mi chiese “parlami di dario” poi un altro “L'amore che provi per Lui lo definiresti platonico?” Risposi ma finita lì.

Che strana cosa. Fu un periodo strano per me. Ma ciò che successe poi fu tutta stravolta. La mia storia inizia così. Con uno stato di Facebook e una domanda su Ask.fm. O meglio inizia tutto con una canzone. Una stupida canzone incasinata.

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Capitolo 2
*** La foto. ***


Cap 2

 

Ah, mi svegliai tutta carica e riposata una bella domenica mattina.

Presi la mia tuta e le scarpe da corsa per la mia solita corsa al parco. L'iPod era bello carico. Misi la riproduzione casuale e parti Allucinazione. La tolsi prima che iniziasse la batteria. Hero Un Eroe. Già meglio. Partii con un po' di stretching e poi corsi. Quando tornai a casa ero tutta sudata e stanca. Mi docciai con acqua calda e poi un po' di coccole con le creme. Mio padre era via così diedi da mangiare al gatto, preparai per me e tolsi le cuffie dal pc. Aprii i social network e prezi.com (Quanto detesto Rigon)

Dopo un po' salii la gatta in braccio e finita la presentazione aprii un documento di testo. Le mie FF non si completano da sole! Mi casco l'occhio sull'orario. Ancora 5 ore è dopo tanto sarebbe uscito un nuovo video ufficiale dei miei idoli, i dARI. Sorrisi e mi impostai l'orario della sveglia 5 minuti prima dello streaming. Trovai bellissima l'idea della presentazione in diretta. Finii il capitolo ma mancavano ancora 4 e mezza. Accesi la mia adorata Xbox e mi divertii ad Assasin's Creed. Presi un po' di tempo ma finalmente il cellulare fece partire Don't Rain In My Parade cantata da Rachel.

Spensi tutto e andrai al pc. Entrai in streaming appena in tempo. Eccoli lì i miei idoli, a km di distanza, nello studio di Torino tutti felici del lancio del video. Come al solito parlava Dario. E poi parti il video di Allucinazione. Sapevo che era quello il singolo scelto. A un certo punto sentii il mio corpo irrigidirsi. Il cuore si stava fermando. Si inquadro una mia foto. Era la mia dannata faccia. Ed era tra le mani di Dario che cantava. Rimasi ferma lì. Finii il video. Partirono le domande da scrivere. Non avevo la forza di battere le dita sulla tastiera. Poi sentii la sua voce leggere: “.... chiede:Ma quella ragazza in foto è Roberta? No. Non è Roberta. E poi Mario ci chiede...” Il suo accento mi svegliò dalla paralisi che avevo. No. No. NO! Non era lei. Era io. Cosa sta succedendo? 

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Capitolo 3
*** La rabbia. ***


Cap 3

 

Come era prevedibile tutte le persone che mi riconoscerono nel video iniziarono a tartassarmi di domande e la risposta era sempre quella: “No, non stiamo insieme e nemmeno so perché c'è la mia foto”. Ma poi la notizia si diffuse. La Fan con privilegi. Le bimbette iniziarono a offendere, anonimi su ask.fm e altre cose molto fastidiose cominciarono a torturarmi. Durarono per un bel po' ma io mi ripetevo che sarebbe finita presto. Ma la cosa che odiavo di più era che lui non mi dava risposte, mi sentivo come presa in giro e abbandonata. Gli scrivevo ma non mi diceva niente. Leggeva, ma mi lasciava lì. Mi sentivo come se mi avesse punito per chissà quale peccato. Non mangiavo ormai neanche più quel poco che era il mio solito. La notte gli incubi mi facevano alzare urlando. Poi finalmente decisi di rialzarmi da questa caduta. Se non mi risponde io vado da lui in faccia. Organizzai tre giorni con la mia amica Kiki a Torino e andavamo sempre in Bliss. Il secondo giorno arrivarono tutti. Ero pronta ad affrontarlo, a urlagli contro. Non ero preparata a ciò che sarebbe successo. Scese dalla sua Auto con la chitarra in spalla, ma appena si girò e mi mise a fuoco gli si illumino il viso. Lasciò cadere la chitarra e corse nella mia direzione. Il tutto mentre dentro di me montava la rabbia e caricavo il pugno. Ma al posto di pestarlo lui mi sollevò da terra facendomi roteare manco fossi una bandiera. Mi sentivo confusa e intontita e con una lieve nausea causata dalla rotazione. Quando decise di farmi respirare ero stonata e non capivo nulla. Intanto Kiki se la rideva con il resto della gente che c'era.

-”Finalmente sei venuta qui”

Eh?” lampo di genio.

Sei venuta. Hai letto i miei messaggi”

Quali? Quelli detti sottovoce a Daniel?”

No. Quelli sul telefono. Il numero che è su facebook non è il tuo?”

Si. Cioè no. L'ho cambiato. Quindi tu mi hai cercata?”

Sempre.”

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Capitolo 4
*** Le Complicazioni ***


Cap 4

 

Ci fecero entrare in Bliss e sedere sul divano. Io ero praticamente sotto shock e mente Dario parlava a mitraglia facendomi un riassunto di quello che aveva passato lui io mi immaginavo il tutto. Aveva subito una punizione peggiore. Aveva creduto che mi fossi incazzata nera con lui e che ciò che gli chiedevo su facebook era più una sgridata che altro così inizio ad mandarmi messaggi implorandomi di fargli spiegare e farsi perdonare. E ovviamente io gli spiegai la mia versione. Kiki non mi abbandonò un secondo. Ma poi Dario volle un po' di privacy con me.

Mi porto in una stanzetta con un'altra tastiera e un'altra batteria smontata e ovviamente mi fece sedere sulla grancassa rovesciata. Sembrava nervoso, giocherellava con le sue dita massacrandole.

Senti. C'è stato un casino pazzesco. Mi c'è voluta tutta la forza che avevo per mettere quel pezzo di video nel montaggio finale. Non pensavo che che possa.. c'è non sapevo...c'è immaginavo che c'è..”
“Un altro 'c'è' e ti butto dalla finestra! Piro calmati. Vediamo di sistemare tutto. Tu praticamente mi stai dicendo che io ti interesso?”

Si, si. Ma non solo mi interessi.”

Beh non è da tanto giusto? E' solo una cottarrella che passerà vedrai.”

Si non è da molto che ho capito.”

Capito?Cioè?”
“Cioè ho capito che eri tu.”
“Ero io cosa ? Piro ti prego spiegati! Non fare giri di parole!”

Sai chi è Roby no? Beh stavo con lei da tanto. Ma mi sentivo come se lei non fosse ciò che volevo. Infatti non si è rivelata come pensavo. Lei è molto simile a te. Ma non è te! Pensavo mi piacevi perché eri un po' come lei. Poi ho capito che era il contrario. Stavo con lei perché amavo te.”

Come al solito non ho capito nulla. Come facevi ad amare me se prima stavi con lei senza conoscermi? Stai dicendo cazzate”

E' LA VERITA'! IO SONO LEGATO A TE! LO CAPISCI?”

Si. Questo lo capisco. Vale anche per me.” Sorrise di cuore e non disse altro. Per altri 5 secondi almeno. 

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Capitolo 5
*** Il compromesso ***


Cap 5

 

Beh allora che facciamo?” Mi penetrò nell'anima con quei suoi dannati occhi verdi. Diavolo! E' come se sapesse che così non posso negarli niente!

Non lo so, Dario. Io... Non ero pronta a questo. Si, ammetto di averlo sognato. Ma mi ero sempre convinta che non è possibile in nessun universo”

Dobbiamo comunque trovare un modo per risolvere. Ci conviene dirlo da subito.”
“Dire cosa?” Avevo capito ma non credevo che veramente volesse questo.

Di noi. Tanto lo scopriranno presto quindi è inutile...”
“Woooo piano! Fermati un secondo. Noi stiamo insieme da quando?”

Da quando ci siamo dichiarati l'un l'altra.”
“No. Piano. Io non penso sia una buona scelta. Abbiamo 13 anni di differenza per cominciare.”

E quindi tu dici di rinunciare a ciò che proviamo e andare avanti? No. Io non posso.”
“Oh no ti prego non iniziare a fare così! Sono stata sette anni da sola senza nessun ragazzo che ti assomigliasse, e quando ne avevo uno sentivo di tradirti e lo mollavo. Se ho resistito io puoi farcela anche tu.”

No. Tu mi piaci perché sei forte. E io ho bisogno di forza” Mi prese la mano e la tenne stretta fra le sue. Non era vero. Di sicuro mi sarei svegliata da lì a poco. Eppure sentivo dentro di me il nostro legame che premeva. Non potei resistere così optai per un compromesso.

Due settimane”
“Cioè?”
“Ti do tempo due settimane per farti capire che questo tra noi è impossibile”

E se le superiamo?”
“Staremo insieme fin quando durerà.”

E se ti sposassi?”

E se dicessi no?”

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Capitolo 6
*** I cuscini. ***


Cap 6

 

Uscimmo da quella stanzetta e subito vidi l'uragano Kiki correrci in contro e abbracciarci entrambi. Dietro di lei un fumante Cuffari con ancora un alone di tabacco intorno. “Beh si va a mangiare?” disse ormai sicuro di ciò che era successo. Poi eccolo il Fasano che decise di unirsi alla vicenda dichiarando che portava Cuffari e Kiki in macchina lui e Fede, Nick e gli altri con la macchina di Fede e io e Pirovano da soli nella sua Opel Corsa Nera. Esitai un attimo ad entrare ma dopo mi arresi e mi allacciai la cintura e tentai di tranquillizzarmi.

Che hai? Non sono un maniaco. Sono il tuo ragazzo.” Non è che aiuta così!
“Un motivo in più per terrorizzarmi. Non sono mai salita in macchina del mio ragazzo da sola.” Come se a dirlo ad alta voce lo faceva sembrare più reale. Rise ma mi tranquillizzo con una pacca sulla coscia e mise in moto. Il viaggio fu tranquillo. Mi lanciava occhiate e sorrideva. Io ovviamente prendevo il colore dei pomodori belli maturi. Arrivammo a un ristorante carino e appartato verso la periferia torinese. Era molto particolare. Aveva un interno sul rosso e blu. Ci sedemmo su un tavolo con una poltrona da un lato. Dario e gli altri fecero una gara per chi hai sedeva sulla poltrona ma io e Daniel procedemmo con calma. Sembravano Bambini un po' cresciuti. Quando arrivai Dario mi tirò giù sulle sue gambe ma io mi spostai sulla destra ma lui tenne il braccio sulle mie spalla. Non ero ancora abituata a tutto questo. Non ero infastidita. Solo strana. Come pronta al peggio. Sulla difensiva. Ma poi pian piano mi rilassai. Ordinammo una grigliata mista in 5 e iniziammo a ridere come dei deficienti. Poi arrivò l'ora di tornare in albergo e si offrì Dario ad accompagnare. Gli diedi il mio numero giusto e gli stampai un bacio sulla guancia. Io e Kiki salimmo in camera e lei si lanciò letteralmente sul letto stringendo il telefono in mano e tirandosi un sorriso da una parte all'altra del volto. “Che hai vecchia?” gli tirai un cuscino in faccia.

Ah, l'ammore!” Gli arrivò un'altro cuscino. Ma mi accorsi di aver scatenato una guerra. 

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