Risk

di Marii_Drew
(/viewuser.php?uid=255888)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Prologo ***
Capitolo 2: *** -Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** -Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** -Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** -Prologo ***





                                                                                                      Risk.

                                                                     “era un rischio .. un rischio che non potevo non correre.”



-PROLOGO

Il ticchettio dell’orologio che portavo sul polso non faceva alto che contribuire ad innervosirmi.Ormai mancava veramente poco allo scoccare delle 00.00

*Mar pov*
Quella notte non so per quale strano motivo non riuscissi a dormire, probabilmente era la solitudine in cui ero avvolta, data dal fatto che in casa non vi era nessun’altro oltre me, o probabilmente perché sentivo come una strana sensazione, come se qualcosa stesse per accadere da un momento all’altro.Mi mossi di poco, sporgendo la testa in modo da riuscire a vedere l’oraraio.Mancavano pochi minuti allo scoccare della mezzanotte.Mi rigirai più volte cercando una posizione comoda, ed appena la trovai tirai un sospiro di sollievo raggomitolandomi su me stessa nella speranza di prendere finalmente sonno, ma forse quella, non era la notte giusta.L’orologio a pendolo che avevamo in casa suonò in maniera forte, facendomi capire che ormai la mezzanotte fosse arrivata.Alzai gli occhi al cielo, aspettando che finisse.Non appena chiusi gli occhi questa volta udì un’antifurto suonare, sobbalzai, alzai di scatto il busto in avanti e guardai in direzione della finestra.Passarono pochi minuti ma il rumore continuava insistente.Decisi così di alzarmi dal letto, mi avvicinai alla finestra e scostai di poco la tenda.Delle luci blu mi accecarono, erano delle sirene presenti su delle macchine che stavano sfrecciando a tutta velocità verso l’edificio dal quale proveniva quell’allarme.Aprì le finestre in modo da migliorare la mia visuale, ma purtroppo continuai a non vedere nulla.Cosa diamine era successo?
I lampioni che erano presenti sulla strada nel quale vi era la mia casa, quella sera erano spenti, se non per uno nel quale la luce andava e veniva, segno che si sarebbe spento da un momento all’altro anch’esso.Vidi la sagoma di qualcuno correre velocemente, probabilmente si trattava di un ragazzo.Aggrottai la fronte, proprio quando stavo per sporgermi un po’ più in fuori, il vento fece si che la mia finestra si chiudesse bruscamente e la luce dell’ultimo lampione si spense, come se entrambi avessero voluto impedirmi di continuare ad osservare.
Quella notte non riuscì per nulla a dormire.










Spazio autrice:
Saaaaalve bella gente(?)
Allora, questo è un tipo 'prologo' della nuova storia che sto scrivendo.Dovete sapere che stanotte mentre cercavo di dormire mi è venuta l'ispirazione, ed oggi non appena sono tornata da scuola, ho subito iniziato ha gettare nero su bianco(?) ewe
In precedenza aveva già scritto una storia con lo stesso titolo solo che l'ho eliminata e non chiedetemi il perchè.
Beh, che dire, ogni volta che inizio una nuova storia non so mai che dire, quindi, spero vi piaccia come inizio o che per lo meno vi abbia incuriosito un po'.Se è così potreste lasciare una piccola recensione?Giuro mi fareste felicissima, davvero!
Ora vi lascio, in seguito aggiungerò il banner C:
Ciauuu belle <3

Seguitemi su twitter se vi va: @_ThankYouJB

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** -Capitolo 1 ***





Uscì di casa verso le 18, intenta a raggiungere la casa di Avril, dove inoltre avrei dovuto passare la notte.In questi giorni era così depressa a causa della rottura con Thomas che l’aveva mollata per mettersi con la ragazza più popolare della scuola Crystal.Sospirai camminando lentamente per godermi la ‘passeggiata’.Tirava un leggero venticello e questa cosa era molto gradevole, se si considerava il fatto che eravamo ai primi di aprile.

Il suono del cellulare interruppe i miei pensieri.Lo sfilai con fretta dalla tasca dei jeans e lessi sul display il nome mamma.Sbuffai, era partita da solo due giorni assieme a mio padre e mi aveva già chiamato un centinaio di volte.Piggai il pulsante su cui vi era la cornetta verde e portai il telefonino all’orecchio
-Mamma!- esclamai sbuffando
-Tesoro, come stai?Sei ancora viva?- domandò.Mi battetti una mano in fronte e scossi la testa
-Mamma, mi hai chiamato un quarto d’ora fa, la smetti di soffocarmi?-
-Mariana Anne Warren- mi rimproverò probabilmente per il modo in cui le avevo parlato
-No, sto solo dicendo la verità.Quando tornerete?- chiesi
-Fra una settimana- alzai gli occhi al cielo
-Okay, spengerò il telefono- la donna rise –non scherzo!- aggiunsi
-D’accordo scusami, ora devo scappare.Ci sentiamo..- non la lasciai concludere
-In serata possibilmente, sai che vado a dormire da Avril- le dissi
-Si si- sospirò –vado.Ciao tesoro- 
-Ciao mamma- detto questo interruppi la chiamata.

Quanto poteva essere assillante quella donna?Rimisi il cellulare in tasca.Svoltai l’angolo mi paralizzai immediatamente non appena i miei occhi si soffermarono su un gruppo di ragazzi –che io non avevo mai visto prima- essere sul punto di sferrare un pugno al mio migliore amico Daniel.Mi nascosi dietro ad un muro ed osservai la scena, potevo sentire benissimo ciò che dicevano
“Ieri sera eravamo sul punto di essere scoperti, ma stasera non accetto errori, sono stato chiaro?” chiese un biondo stringendo il colletto della camicia di Daniel.Quest’ultimo annuì intimorito “fai un'altra cazzata e ti faccio saltare il culo, chiaro?” il mio amico annuì nuovamente questa volta più sicuro.Il biondino gli sferrò un pugno nello stomaco facendolo accasciare a terra.Involontariamente tirai un piccolo urlo e me ne pentì subito dopo quando uno dei ragazzi si accorse della mia presenza.
Misi subito le spalle al muro ed iniziai ad ansimare per la paura.Era la mia fine.Mi passai una mano fra i capelli nervosa mentre sentì dei passi farsi sempre più vicini.Strinsi gli occhi.In meno di un secondo qualcuno mi afferrò il braccio scaraventandomi a terra vicino al mio amico
“E tu chi cazzo sei?” domandò colui che mi aveva portato lì.Alzai lo sguardo terrorizzata incontrando due occhi color smeraldo.Non risposi e continuai ad osservarlo “chi cazzo sei e cosa ci facevi li dietro?” ripetette afferrandomi il braccio ed alzandomi da terra fino a raggiungere la sua altezza “ci stavi spiando per caso?” aggiunse.Lo guardai terrorizzata 
“Lasciala stare!” urlò Daniel rialzandosi anche lui da terra dolorante per il pugno che aveva appena ricevuto.Mi voltai verso di lui e lo guardai implorandolo di stare zitto per non peggiorare la situazione
“E così vi conoscete!” continuò il moro poggiando lo sguardo dal mio amico a me.Mi strinse ancora di più il braccio “te lo ripeto per l’ultima volta, cosa.cazzo.facevi.lì.dietro?” scandì per bene le parole
“I..Io..” lo stesso biondino che aveva colpito il mio amico m’interruppe
“Jason lasciala stare” ordinò avvicinandosi a noi
“Ma che cazz..” questa volta interruppe lui
“Ti ho detto di lasciarla.E’ spaventata, non capisci che non ti dirà un cazzo?” Jason, se avevo capito bene, allentò la presa sul mio braccio fino a lasciarlo definitivamente.Mi toccai il bicipite dolorante.Daniel mi tirò a se facendomi mettere dietro di lui.

Il biondo ci guardò “fai meglio a non far parlare la tua amica,altrimenti saranno guai per entrambi” disse rivolto a Daniel
“I..io non ho sentito niente di ciò che avete detto” mi feci coraggio e parlai
“buon per te” si passò una mano fra i capelli, poi guardò il mio amico e gli fece un piccolo cenno col capo e lui annuì.Fu una specie di messaggio in codice.In seguito quel gruppo di ragazzi andò via.Daniel tirò un sospiro di sollievo e si voltò verso di me.Indietreggiai di poco credendo che fosse arrabbiato fino a toccare il muro
“che ci facevi lì dietro?” chiese con molta calma.Abbassai lo sguardo
“S..stavo andando a casa di Avril quando però ho visto che eri in pericolo e..” m’interruppe
“Davvero non hai sentito nulla di quello che dicevano?” scossi la testa mentendo, essendo consapevole che se avrei detto la verità avrei peggiorato solo le cose.Daniel annuì “ti sei fatta male?” disse facendo per prendere il mio braccio fra le mani quando lo ritrassi
“No, è tutto ok” il cuore mi batteva ancora forte.Mi portai una ciocca di capelli dietro l’orecchio “cosa volevano da te?” mi azzardai a chiedere
“Sono cose che non ti riguardano” sbottò serio lanciandomi un occhiata da far paura, in seguito distolse lo sguardo.Strinsi i pugni
“Se sono finita in questa situazione è per colpa tua, quindi ora pretendo che..” m’interruppe
“Mar –questo era il modo in cui mi chiamavano tutti, nessuno e dico nessuno osava chiamarmi col mio vero nome- smettila, non ti dirò un cazzo.Non devi intrometterti” urlò.Sobbalzai sorpresa da quella sua reazione “ti ripeto,sono cose che non ti riguardano” aggiunse questa volta più calmo.Annuì tirando su col naso
“Bene” continuai ad annuire “vado, ciao” feci per andarmene, ma Daniel mi afferrò il polso costringendomi a fermarmi 
“Mar per favore” mi liberai dalla sua presa.Gli lanciai un’ultima occhiata e andai via ignorando i suoi richiami.

Arrivai finalmente a casa di Avril.Suonai il campanello e poggiai tutto il peso sulla gamba destra aspettando che la mia amica arrivasse ad aprirmi.Dopo pochi secondi la porta si aprì e scorsi la figura di Avril, mi sorrise spalancando del tutto la porta per permettermi di entrare
“Ma che fine hai fatto?” camminai fino a raggiungere il soggiorno “dovevi essere qui alle 18, ed ora sono le 18.45” mi guardò confusa.Scossi la testa
“Hai ragione, solo che mi ero addormentata e mi sono svegliata tardi” mentì.Non mi andava di raccontarle ciò che era accaduto, almeno non in quel momento.La mora annuì.Percorremmo le scale fino ad arrivare in camera sua, dove iniziammo a spettegolare.

*ore 00.15*
“Cioè ti rendi conto?Mi ha mollato per stare con quella puttana, i..io davvero non posso crederci, non ce la faccio” disse Avril portandosi le mani sul volto.
“Dai, vedrai che ne troverai di migliori, è solo uno stronzo.Non devi stare così per lui” sbottai cercando di consolarla, portando una mano sulla sua spalla.Si voltò verso di me e scosse la testa
“Come puoi dirmi che non devo stare così per lui?T..tu non sai cosa ci si prova, tu non sei mai stata male per un ragazzo, tu non sai un cazzo” quelle parole fecero ribollire in me una rabbia indescrivibile.Mi alzai di scatto dal suo letto
“No, hai ragione, non so cosa ci si prova, mi spiace, trovati qualcun’altra con qui sfogarti” le puntai il dito contro “sono due settimane che non fai altro che parlarmi di lui, due settimane che cerco di consolarti ed ogni volta mi ripeti le stesse cose, due settimane che non si fa altro che parlare di te.Questa volta mi hai davvero stancata” le dissi tutt’ad un fiato.Raggiunsi l’ingresso, feci per uscire di casa quando la sua voce mi bloccò
“Dove vai a quest’ora?E’ tardi” mi fece notare preoccupata.Non le diedi molta importanza
“Me ne torno a casa” risposi indifferente per poi aprire la porta ed andarmene.

Iniziai a camminare per il vialetto poco illuminato e deserto.Dopo poco realizzai che ero stata un imprudente ad uscire a quell’ora.Deglutì svariate volte guardandomi intorno.Da lontano vidi Daniel poggiato ad un muro.Sgranai immediatamente gli occhi, che cazzo ci faceva lì?Iniziò a camminare assicurandosi che nessuno lo stesse seguendo.Era l’occasione giusta per scoprire cosa stesse combinando, sebbene mi avesse trattato in quel modo era pur sempre il mio migliore amico, e tenevo tantissimo a lui.Iniziai a pedinarlo facendo attenzione a non farmi scoprire, altrimenti sarebbero stati guai grossi.Si avvicinò ad un gruppo di ragazzi,giurai che fossero gli stessi di oggi, ma non ne fui sicura dato che non riuscivo a vedere.Mi nascosi dietro ad un muro mentre osservavo attentamente la scena.La strada era buia e non capì per niente quello che stavano facendo.Udì solo un antifurto, proprio come la sera precedente.Poggiai le spalle al muro ed iniziai ad ansimare per la paura, non sapevo cosa sarebbe accaduto in seguito.Sentì la voce di un ragazzo a me familiare ordinare di scappare.Le sirene della polizia si avvicinavano sempre di più.Feci per affacciarmi quando uno dei ragazzi svoltando l’angolo mi venne addosso.Quest’ultimo cadde a terra, proprio come me
“cazzo prendete il bottino e scappate.Correte!” ordinò il biondo –lo stesso di oggi- che era ancora a terra.Osservai i ragazzi correre via dalla parte opposta della strada per sfuggire ai poliziotti, e fra questi vi era anche Daniel,che mi guardò con occhi sgranati prima di essere trascinato via dai suoi amici.LUI ERA UN LADRO.
Anche il biondo,rialzatosi, fece per scappare via quando delle luci blu illuminarono sia me che lui e dei poliziotti uscirono frettolosi dalle loro auto puntandoci una pistola contro
“Non muovetevi” ci ordinò “mani in aria” feci come ordinato mentre mi alzai da terra tremante.Avevo paura, che volevano da me?Io non c’entravo un cazzo in tutta questa storia.“Voi due forza, al commissariato” sgranai gli occhi e spalancai la bocca al suon di quelle parole.Un poliziotto mi afferrò le braccia, le portò dietro la schiena.Inutile fu dimenarmi, lo stesso venni ammanettata
“No, aspettate, deve esserci stato un errore, io non ho fatto niente.Ve lo giuro, non c’entro” urlai mentre le lacrime mi rigarono il volto
“Sta zitta e cammina” disse conducendomi all’auto blu.Portai lo sguardo sul biondino che era del tutto impassibile.





Spazio autrice:
Buona sera bellezze.
Bene, ecco il primo capitolo di questa storia ^^
Allora, 1)vorrei ringraziare tutte quelle che hanno aggiunto questa storia alle seguite nonostante quello che ho pubblicato fosse soltanto un prologo, davvero vi amo*-*
2)Ho aggiunto il banner, come potete vedere ho scelto Barbara Palvin per interpretare la protagonista, è semplicemente gbsdufsa
3)Ho cambiato nome al personaggio dato che Liz non mi attirava tanto lol

Okay, l'ho pubblicato a quest'ora dato che stasera me ne starò a casa, yuuupii C:
Non ho nulla da aggiungere, solo spero che vi piaccia e se volete lasciarmi qualche recensione ve ne sarei grata

Alla prossimaaa<3

Se volete seguitemi su twitter: @_ThankYouJB

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** -Capitolo 2 ***









Fui caricata nell’auto assieme al biondo.I due poliziotti ci chiusero in macchina per poi allontanarsi per vedere cosa fosse successo.Avevo paura, ero da sola in auto con un criminale, per giunta ammanettata.Deglutì osservandolo.Si voltò verso di me con uno sguardo che metteva paura.In quell’istante mille brividi mi percorsero il corpo.Avrei voluto scomparire.
"è la seconda volta che ci stai fra i piedi, che cazzo ci facevi lì dietro?" urlò il ragazzo facendomi sobbalzare
"i..io" abbassai lo sguardo non riuscendo a parlare
"giuro che se dici qualcosa la paghi, sono stato chiaro?" continuò con lo stesso tono di voce di prima.Annuì velocemente “asseconda ciò che dico e vedrai che andrà tutto bene” parlò dopo poco in modo più calmo facendomi sobbalzare di nuovo.
“C..che intendi?” il ragazzo sospirò distogliendo lo sguardo
“Quando saremo al commissariato e ci interrogheranno tu assecondami e vedrai che andrà tutto bene” si voltò nuovamente verso di me “a meno che tu non voglia fare una brutta fine” aggiunse serio "diremo che siamo stati coinvolti involontariamente e i rapinatori ci sono venuti addosso mentre scappavano, per questo eravamo a terra" mi affrettai ad annuire

Arrivarono anche altri poliziotti, ormai era da circa 10 minuti che eravamo lì dentro.Continuavo a singhiozzare non riuscendo a smettere di piangere, sarei stata portata in galera, io che non c’entravo niente.
“Oh Gesù, la smetti di piangere?Non ti sopporto più” si lamentò il ragazzo.Mi zittì immediatamente.

Dopo poco gli agenti ritornarono in auto, misero in moto ed iniziarono a guidare verso il commissariato, ovvio.Una volta arrivati ci fecero scendere, mi sentivo davvero una criminale.Insieme al biondo fui portata in una stanza con un solo tavolo e delle sedie, ci tolsero finalmente le manette e ci ordinarono di sederci.Un uomo sulla cinquantina, abbastanza alto entrò anche lui seguito da un altro uomo più giovane di lui.

“Ahh Justin, sempre qui eh?” domandò al biondino sedendosi di fronte a lui
“Sai com’è, ogni tanto i tuoi uomini fremono dalla voglia di portarmi qui” disse il biondino con un sorriso beffardo enfantizzando l'ultima parola.Il commissario scosse la testa poi voltò lo sguardo verso di me
“ti sei lasciata coinvolgere anche tu?Che fine!” mise le mani congiunte sul tavolo.Feci per parlare quando Justin m’interruppe

*Justin pov*
La interruppi per evitare che dicesse qualcosa di sbagliato.
“Noi non c’entriamo niente in tutta questa storia”mentì.L’uomo sospirò
“e non è strano che eravate proprio nel posto in cui è avvenuto il furto?” domandò
“Ci siamo solo trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato” riferì mettendomi semi-disteso sulla sedia, allungai i piedi sotto il tavolo.
“Uh che casualità, per favore Justin, non mentire” battette la mano sul tavolo facendo sobbalzare la ragazza di fianco a me.Era davvero impaurita, che stupida.
“Non sto mentendo” dissi cercando di essere il più serio possibile.Robert si voltò verso di lei 
“E tu perché te ne stai in silenzio?” le chiese, se diceva qualcosa di sbagliato era la fine, dovevo intervenire
“Forse perché è scossa?Non vedi che è impaurita?” riferì con fare ovvio.Robert tornò a sedersi sulla sua sedia
“Cosa ci facevate lì?” chiese in attesa di una risposta credibile.La biondina mi guardò come per chiedermi se dovessi essere io quello a parlare.Annuì leggermente per non insospettire nessuno
"stavamo andando a casa mia, quando però abbiamo udito un'antifurto, ci siamo nascosti dietro il muro per capire cosa stesse succedendo, i rapinatori hanno iniziato a scappare e quando hanno voltato l'angolo ci sono venuti addosso facendoci cadere" la ragazza annuì, mentre l'uomo alzò gli occhi al cielo
"E tu aspetti che io ti creda?" domandò.Sorrisi
"ti abbiamo detto la verità" il commissario rise scuotendo la testa.Fece uno strano cenno al poliziotto che era dietro di me.Quest'ultimo mi afferrò il braccio costringendomi ad alzarmi dalla sedia 
"Voglio parlare un attimo con" si voltò verso la ragazza "la tua fidanzata?" tornò a guardarmi
"No!" sbottai cercando di liberarmi dalla presa dei poliziotti 
"portatelo fuori" ordinò.
La biondina mi guardò impaurita, la fulminai con lo sguardo, se avrebbe detto qualcosa di sbagliato l'avrei uccisa senza pietà.
"e fate piano" ringhiai contro i poliziotti che mi portarono fuori da quella stanza

*Mar pov*
Sentivo l'aria mancarmi.Le gambe iniziarono a tremarmi.Non dovevo commettere sciocchezze altrimenti l'avrei pagata.Robert, così avevo capito si chiamasse, mi guardò sospirando
"Allora" alzai lo sguardo verso di lui cercando di non mostrarmi agitata altrimenti si sarebbe insospettito
"Cosa vuole da me?Justin le ha già detto tutto" sbottai in modo sicuro portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio
"Ed ha detto la verità?" domandò
"Si" risposi velocemente
"Sai che se lo stai coprendo finirai anche tu nei guai?" chiese.Al suon di quelle parole persi un battito, strinsi i pugni sotto il tavolo "e questo ciò che vuoi?Ti sembra giusto?" continuò a dire
"A..abbiamo detto la verità" mi fermai qualche secondo poi ripresi "io non sto coprendo nessuno" lo guardai dritto neglio occhi mostrandomi il più credibile possibile.L'uomo sospirò alzandosi dalla sedia.Dei poliziotti mi afferrarono le braccia e mi portarono fuori seguita da Robert.Non proferì parola
"Portatili dentro, passerete la notte qui, vediamo se domani avrete voglia di dire la verità" al suon di quelle parole sentì gli occhi pizzicarmi.Cercai di trattenere le lacrime
"Quello che dovevamo dire, l'abbiamo detto" ringhiò Justin.Il commisario andò via senza rispondere.

Un poliziotto aprì una porta blindata mostrando un lungo corridoio.Iniziammo a camminare, alcuni uomini -anche loro rinchiusi- urlavano il nome di Justin ridendo.Quest'ultimo li fulminò tutti con lo sguardo e questi zittirono.

L'uomo che mi teneva le braccia, aprì una cella gettandoci al suo interno, dopo di che la chiuse a chiave e andò via.Era cupa e fredda.Vi erano due letti, un lavandino e una sedia.L'unica cosa che emanava un po' di luce era la luna, i cui raggi penetravano in quella stanza.Mi sedetti in un angolino rannicchiandomi.Nascosi la testa fra le gambe ed iniziai a singhiozzare.

Se solo non fossi uscita di casa a quell'ora, se solo non avessi litigato con Avril..
Perchè tutto era contro di me?Odiavo tremendamente la mia vita.Mai che qualcosa fosse andato come desiderassi, mai.

Una puzza di fumo mi invaghì le narici.Alzai lo sguardo e vidi Justin fumare una sigaretta tranquillamente mentre era disteso su un letto.Tirai su col naso guardandolo.Si voltò verso di me, i nostri sguardi si incontrarono.
"per quale cazzo di motivo stai piangendo ora?" domandò infastidito facendo fuori uscire il fumo dalla sua bocca.Alzai il sopracciglio destro
"Non so se per te è normale" tirai nuovamente su col naso "ma essere in prigione non è una cosa di tutti i giorni sai" sbottai con fare ovvio continuando ad osservarlo.Il biondino fece spallucce
"uno" alzò il pollice "non hanno prove e quindi non possono farci rimanere qui in eterno, entro domani ci libereranno" fece un'altro tiro "non è la prima volta che mi succede, e lo so meglio di te" si voltò verso di me soffiando via il fumo dalla sua bocca "due" alzò l'indice "smettila di piangere perchè mi stai davvero snervando, ho già altri problemi poi ti ci metti anche tu con i tuoi lamenti" concluse serio.

Non diedi molta importanza al secondo punto che aveva riferito, ma più che altro al primo.
"davvero entro domani usciremo da qui?" chiesi alzandomi da la terra ed andando a sedermi sul letto sul quale era steso lui, dato che l'altro si trovava al di sopra di questo, essendo un letto a castello.Justin annuì gettando la sigaretta nel posacenere che si trovava sul mobiletto di fianco al letto.Tirai un sospiro si sollievo.

Ecco qual era il risultato dello stare senza genitori.In meno di due giorni era successo l'immaginabile.Credo che se sarebbero venuti a sapere ciò che mi era successo non oso immaginare cosa sarebbero stati capaci di fare.

Mi alzai da lì mettendomi a sedere su una sedia che non era molto distante da quei letti.Portai lo sguardo sul biondo.'Justin' si, si chiamava in quel modo.In quel momento pregai soltando che non fosse colui a cui stessi pensando,ossia Justin Bieber, uno dei peggiori criminali.E se fosse stato lui invece?Sarei stata spacciata.

Realizzai di aver pensato a voce alta quando il ragazzo voltandosi verso di me mi rispose con un sorriso beffardo "comunque si, sono Justin Bieber, se è quello che avevi intenzione di sapere."





Spazio autrice:
Buona sera belle, ecco il 2° capitolo :3 (?)
Allora. volevo iniziare dicendo che ci sono rimasta un po' male vedendo che nessuno ha mai recensito questa storia, non pensavo facesse così schifo cwc
Dopo questo capitolo se continuerà così eliminerò la storia, non è per cattiveria, solo perchè mi sembra inutile continuare a sprecare tempo e cervellarsi(??) per scrivere un capitolo se dopo poi nessuno te lo caga, credo sia una cosa logica no?Inoltre quest'anno ho l'esame e davvero non so come riesco a trovare del tempo per riuscire a mettere nero su bianco {amate le mie frasi poetiche}

Beh. aspetto minimo 3 recensioni, altrimenti fa niente, ci ho provato, si vede che sono negata a scrivere lol

Vi lascio.Buona cena splendori<3

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** -Capitolo 3 ***


Sentì il mio stomaco contorcersi immediatamente al suon di quelle parole.Era confermato: Dio era contro di me.

Girai lentamente lo sguardo verso di lui "oh!" enfatizzai prima di alzare le spalle.Justin rise
"piccola, dovresti vedere la tua faccia" continuò a ridere
"non è divertente!" esclamai portando le braccia sotto il petto.Il biondino annuì
"Si che lo è" continuò ad annuire.

'Dai Mar, sei in prigione, con un criminale, e non uno qualunque, ma il più pericoloso, colui che comanda questa città, il capo di una delle gang più potenti, per tutti lui è un rischio, in molti infatti lo chiamano 'Risk'.. e nessuno puo' aiutarti perchè i tuoi genitori sono fuori città mentre tuo fratello è in viaggio con la scuola.Cosa vuoi di più dalla vita?' pensai.

Figo insomma.

"Io sono Mariana Anne Warren" dissi ritornando alla realtà e portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio cercando di essere il più calma possibile, ma non lo ero affatto
"Mariana?Che cazzo di nome è?" domandò.Alzai gli occhi al cielo
"è il mio nome, problemi?" mi pentì subito per il modo in cui gli avevo parlato dato che mi guardò con uno sguardo che non incuteva terrore, no, di più.Abbassai lo sguardo terrorizzata
"che cazzo ci facevi dietro a quel muro?" domandò facendomi sobbalzare.Rialzai lo sguardo.Decisi di dire la verità, anche perchè sarebbe stato il momento adatto per scoprire la verità su Daniel.

"sono uscita di casa, ho visto il mio amico" sottolineai l'ultima parola "Daniel e così ho deciso di seguirlo per scoprire cosa stesse combinando" gli risposi stringendo gli occhi in due fessure.In quel momento ero più determinata che mai a scoprire la verità. "Ora posso farti io una domanda?" chiesi.Il biondo annuì "Daniel fa parte della vostra gang?" domandai con un nodo in gola, impaurita che la risposta fosse si.Mi guardò

"non ti dirò un cazzo, capito?" sbottò serio
"Potrei anche decidere di dire la verità" risposi senza pensare molto alle conseguenze.Dopo poco realizzai della grandissima cazzata che avessi detto.Justin si alzò velocemente dal letto e si avvicinò a me afferrandomi il polso e costringendomi ad alzarmi dalla sedia.

Ecco, in quel momento avevo paura.

"Prova soltanto ad aprire quella fottuta bocca che ti ritrovi e giuro su chi vuoi, che non vedrai più la luce del sole chiaro?" mi minacciò accentuando la presa sul mio braccio.Trattenni un gemito di dolore, mentre sul mio volto si dipinse un espressione dolorante.Credo che mi avesse bloccato la circolazione del sangue.

Annuì velocemente, stringendo gli occhi.Justin in risposta mi gettò a terra e tornò a distendersi sul suo letto.

Toccai il polso dolorante ed osservai il segno rosso che vi era rimasto.Sentì gli occhi pizzicarmi.Dovevo stare molto attenta a ciò che dicevo, ma in quel momento la voglia di sapere la verità su Daniel aveva preso la meglio su di me, facendomi dimenticare chi realmente avessi di fronte.

Deglutì rialzandomi da terra "e comunque si, è uno di noi" mi guardò.Sentì il mondo crollarmi addosso, il mio migliore amico, Daniel, proprio lui era un criminale.Perchè cazzo?

*flashback*
Entrai in classe, in ritardo come il mio solito, mi sedetti all’unico banco libero che era rimasto, non mi era andata male, era proprio vicino al mio migliore amico.
“Hey buongiorno” gli diedi velocemente un bacio sulla guancia per non essere scoperta dalla prof.
“C..ciao” disse continuando a tenere lo sguardo fisso sul suo foglio ed iniziando a muovere la gamba velocemente come fosse nervoso.
*fine flashback*

*flashback 2*
Chiusi il mio armadietto dopo avervi riposto i libri che non servivano più.Finalmente potevo tornarmene a casa.Mi voltai e feci per incamminarmi quando vidi Daniel camminare velocemente per il corridoio controllando se qualcuno le stesse seguendo
“Daniel, mi spieghi che hai?” domandai raggiungendolo e bloccandolo per un braccio.Questo mio gesto lo fece sobbalzare, ritrassi immediatamente la mano
“N..niente Mar, sto bene.Ora vado, ci vediamo domani” detto questo andò via lasciandomi lì da sola in quel corridoio.
*fine flashback*

Ora quadravano molte cose, questa era la spiegazione al suo strano comportamento ed anche al fatto che mi evitasse.

Pregai di aver sentito male ma purtroppo non era così.Guardai Justin mentre annuì asciugando velocemente col dorso della mano una lacrima che non ero riuscita a trattenere.La mia vita stava diventando un inferno!

Era un sogno vero?Si che lo era.
"D..da quanto tempo?" chiesi con voce rotta dal pianto.Il biondo accese un'altra sigaretta ed inizio ad aspirarla
"Credo di averti già detto abbastanza" rispose in tutta tranquillità senza degnarmi di uno sguardo.No problem, l'avrei domandato al diretto interessato.
"Posso farti un'ultima domanda?" mi portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio speranzosa.Bieber annuì guardandomi incuriosito.Tirai un sospiro "l'altra notte, quando è avvenuto il furto alla gioielleria, è stata opera vostra?" Justin sgranò immediatamente gli occhi alzando di scatto il busto in avanti e guardandomi come chi sa cosa avessi detto.

“che cazzo hai detto?” domandò sorpreso da quella mia domanda e probabilmente colto con le mani nel sacco.Il mio sesto senso mi diceva che il mio intuito non si stesse sbagliando

“Quello che hai sentito.L’altra notte è avvenuto un furto alla gioielleria proprio vicino casa mia, mi sono affacciata alla finestra ed ho visto qualcuno correre, ma non sono riuscita a capire chi fosse dato che le luci erano spente” riferì tutt’ad un fiato.Il biondino si irrigidì di colpo cambiando velocemente espressione
“Non so di cosa stai parlando” ritornò a distendersi questa volta più calmo, o per lo meno era quello che voleva far credere.Si voltò verso di me “e poi anche se fosse, che cazzo t’importa?” sbraitò facendomi indietreggiare.Strinsi i pugni
“Perché di mezzo c’è anche il mio amico e non voglio che gli accada qualcosa” risposi con voce strozzata dalle lacrime
“E cosa faresti eh?” alzò il tono della voce.

Aveva ragione, io non potevo fare niente.

Abbassai lo sguardo rimanendo in silenzio non avendo niente da dire

"ascoltami bene ragazzina, mi stai dando sui nervi, vuoi sapere troppo.Smettila!" esclamò passandosi nervosamente una mano fra i capelli "chiaro?" chiese facendomi sobbalzare.Distolsi lo sguardo ignorando del tutto ciò che mi aveva appena detto "non mi piace essere ignorato quando parlo okay?".Alzai gli occhi al cielo voltandomi verso di lui
"H..ho capito!" mi fermai qualche secondo poi ripresi "tu" sottolineai quella parola "sei lunatico" conclusi senza troppi giri di parole guardandolo mentre alzai un sopracciglio destro.

Il biondino fece la stessa cosa "ma che cazz?" aprì le braccia guardandomi confuso.Annuì guardandolo
"Abbastanza lunatico" mi inumidì le labbra prima di osservare le mie unghia.
"Uno" si alzò e venne verso di me "non sono lunatico" poggiò le braccia sul tavolo sul quale ero seduta impedendomi di scappare "due; smettila!" ripetè quella parola per l'ennesima volta "il tuo comportamento mi sta urtando il sistema nervoso, okay?" deglutì ed inseguito feci 'si' con la testa.

Sentivo il suo respiro sulla mia pelle, era un criminale davvero sexy dovevo ammetterlo.

Scacciai immediatamente quei pensieri dalla mia testa schiaffeggiandomi mentalmente per ciò che avevo appena pensato su di lui.

Rimanemmo per qualche minuto in silenzio ed immobili.L'unico rumore che si percepiva era quello dei nostri respiri.

Il biondino si mosse di scatto facendomi sobbalzare.Si gettò a peso morto sul letto
"Sono contento che tu abbia smesso di piangere, sai" mi guardò "eri come un dito in culo" lo guardai alzando il sopracciglio destro

'Lunatico del cazzo' sussurrai







Spazio autrice:
Buona sera belle, vi ringrazio per le tre recensioni nel capitolo precendente ngudnjkowl
Beh spero che quest'altro capitolo vi piaccia.Aspetto qualche vostra recensione, giusto per sapere se vi piace come storia<3

Ieri ho comprato la sagoma di Bieber, Dio ngjrfneiol, tipo che è più alta di me hahahahah :')
No okay, non so che dire, quindi(?) sciauuuu<3

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1767977